Finally Forever di Rowena Ollivander (/viewuser.php?uid=53742)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sabato ***
Capitolo 2: *** Domenica ***
Capitolo 3: *** Lunedì ***
Capitolo 4: *** Martedì ***
Capitolo 5: *** Mercoledì ***
Capitolo 6: *** Giovedì ***
Capitolo 7: *** Giovedì alla Ron & Hermione ***
Capitolo 8: *** Venerdì - Parte Prima ***
Capitolo 9: *** Venerdì - Parte Seconda ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Sabato ***
SabatoBUONO
Solitamente questo non è il mio modo di scrivere, ma
l’ispirazione e la voglia mi sono venute leggendo
“Pane,
burro e marmellata” di Thilwen e “Accidentally in
Love” di pepero.
Così finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa di comico
anch’io. Grazie mille per l’aiuto inconsapevole che
mi
avete dato!
'Direi che è superfluo dire che questi personaggi non mi
appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e questa
storia
è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.
Finally Forever
Sabato
“With his arms around
your love
Oh no here comes a pain
That you can’t
ignore.
With his arms around
your girl
He’ll
do all of the things
You didn’t do
before.”
Arms around your love -
Chris Cornell
Eccola lì, mentre esce dal bagno con indosso un vestito da
mozzare il fiato, in attesa di trascorrere la serata fuori con il suo
cavaliere.
Ginny Weasley non è mai stata così
bella…
… E neppure mai tanto distante dall’uscire con me.
Sì, sì, lo so cosa state pensando: “Ma
non era innamorata di lui?”
Infatti. Era.
E a me questo
verbo non è mai andato a genio quando si trovava accanto
alla
parola ragazza, fidanzata, donna, insomma qualsiasi sostantivo che
fosse anche solo lontanamente riconducibile
all’altro sesso.
Era
è una parola un po’ come Ex.
Ecco, ex
è proprio
un’accezione che odio. Viene ad assumere una concezione
così negativa da parte degli altri verso di te quando sei tu
a
mollare, soprattutto se sei uomo…“Quel bastardo del mio ex-ragazzo”
“Il mio ex-ragazzo
ce l’aveva piccolo
che nemmeno un neonato” “Se il mio ex-ragazzo si fa
vedere anche solo da lontano giuro che gli taglio
le palle” Insomma la faccenda si fa alquanto spinosa e poco
piacevole da parte del malcapitato. Con le donne invece è
tutto
più difficile; cosa le puoi dire ad una che ti molla, per
una
ragione o per l’altra? “Sei una zoccola”,
punto. Con tutte le sue flessioni, certo, ma resta pur sempre il fatto
che è una che se ne passa parecchi.
E poi? E poi uno ne parla con il proprio migliore amico, si sfoga
ancora un po’ continuando a trovare insulti pesanti da
affibbiare
alla gatta morta, ci si ubriaca e l’unica cosa che rimane
alla
mattina dopo è quella massacrante emicrania post-sbornia.
Le donne invece fanno correre la voce più veloce della luce
e
così facendo fanno in modo che tutti i suoi amici, che
inevitabilmente sono anche i tuoi, vengano a sapere come hai
maltrattato e ti sei approfittato di quella piccola e indifesa ragazza,
tanto per farti fare ancora di più la figura dello stronzo.
Magari l’iniziativa non parte sempre dalla vittima, ma le
amiche
che trovano queste insane soluzioni alle pene d’amore
chissà perché ci sono dappertutto.
Insomma, bisognerebbe impedire per legge l’associazione di
queste due parole con qualsiasi riferimento al gentil sesso.
Che poi, oddio, non è poi così gentile.
Sapete, quando vi siete beccati delle belle mascate da due appunto
“signorine”, la tendenza a cambiare idea viene
alquanto
spontanea.
Ok. Dopo tutti questi discorsi sembrerebbe che me lo sia meritato.
Adesso infatti mi prenderete tutti per un insano maschilista di merda,
ma questo è solo perché non conoscete il motivo
per cui
ho piantato la suddetta “piccola e indifesa
ragazza”.
…
Va bene magari lo sapete e ve lo potete anche immaginare, ma ditemi che
ho fatto la cosa sbagliata! Insomma, se fosse stata catturata dai
Mangiamorte e portata al cospetto dell’ormai defunto
Voldemort
sarebbe stato insostenibile! Sia per lei che per me, quindi sono
pienamente convinto di quello che ho fatto e anzi se tornassi indietro
lo rifarei.
Ma il punto è un altro. Il fatto è che mi sono
lasciato
scappare l’occasione della vita per riconquistarla e ora lei
esce… CON UN ALTRO!!! E io non lo tollero, soprattutto
perché il suddetto tizio
non è uno qualunque ma…
- È arrivato Dean, io vado! Ciao a tutti! -
Ecco.
Ma dico, con tutti quelli che ci sono in giro o meglio, con me qui, proprio con
è –
arrivato - Dean doveva mettersi?!?!!
Evidentemente sì.
E così adesso mentre lei esce a divertirsi, io mi preparo a
una serata di ansie e probabili sofferenze.
Infatti dato che Hermione e Ginny hanno la tv satellitare, questa sera
io e Ron con la scusa di non voler lasciare la nostra migliore amica di
sabato sera in casa da sola, ne abbiamo approfittato per vederci il
nostro Derby di Casa, come lo chiamiamo noi.
Fulham vs Tottenham.
Hermione ovviamente ha capito le nostre intenzioni poco amichevoli, ma
ha gentilmente concesso a due malati di calcio, anche se sopra a tutto
resta il Quidditch, di godersi la serata.
Adesso quindi io e Ron siamo seduti sul divano con davanti popcorn,
patatine e birra, mentre Hermione assiste ai nostri scatti
d’ira
e acrobazie, dalla poltrona accanto a noi, leggendo ovviamente uno dei
suoi immancabili macigni di almeno 900 pagine.
O meglio, sta provando a leggere.
Di fatto, dopo l’ultimo balzo di Ron, seguito da una raffica
di
imprecazioni perché la sua squadra, il Tottenham, ha appena
centrato una traversa, grazie a Merlino aggiungo io, riparte un film
già visto migliaia di volte.
- Ron ma la vuoi piantare di urlare?! Se continui così gli
incantesimi di silenzio che ho fatto non serviranno a niente! E poi
glielo spieghi tu hai miei vicini! -
- Sì, lo so, scusa Hermione ma come si fa, voglio
dire…
HAI VISTO?!!? - gli risponde lui, come se per la nostra amica potesse
essere una cosa tanto normale gridare a squarciagola per una cosa del
genere.
- Sì, Ronald e ho anche sentito che te ne intendi
più tu
delle tendenze sessuali di Crouch piuttosto che sua moglie, ma non
è un motivo sufficiente! - Hermione socchiude appena gli
occhi e
mette le mani sui fianchi e Ron afferra al volo il concetto, tornando a
fissare lo schermo in silenzio.
Ma dopo pochi minuti inevitabilmente Ron urla di nuovo. Questa volta,
resosi conto di quel che ha fatto, si gira verso Hermione con
un’espressione mista di “ho capito cosa ho
fatto” e
“scusa” e lei gli fa semplicemente segno di lasciar
perdere, che va bene lo stesso.
Io intanto la guardo sorridendo sotto i baffi; lei sospira.
- Fammi un piacere, Harry. Ricordami ancora una volta perché
vi
ho lasciato venire qui a rovinare la mia serata di
tranquillità.
-
Io la guardo come un bambino ruffiano.
- Perché tu ci vuoi trooooppo bene! -
Hermione mi sorride ed entrambi torniamo ciascuno alla propria
occupazione.
Beh tutto sommato la serata non sta andando male e anche il Fulham
sembra giocare proprio bene questa sera; siamo su un equo 0 a 0 e per
il momento posso non preoccuparmi almeno dell’aspetto
calcistico
della mia vita.
- GOOAALL!!!!!! Mitico Crouch!!!!! -
….. Come non detto.
* * * * * * *
Un paio d’ore più tardi circa la partita si
è
finalmente conclusa con la vittoria della squadra di casa per 2 a 1;
una meritatissima
vittoria,
aggiungerei io. Anche se devo ammettere che negli ultimi 25 minuti ho
rischiato almeno una decina di attacchi cardiaci perché
questi
scapestrati del Tottenham non si rassegnavo a perdere e hanno preso 5
pali e sprecato il doppio delle azioni da goal.
Comunque, a parte i dettagli sportivi, il secondo tempo sarebbe stato
senz’altro una comica per uno spettatore esterno. Ron, che
adesso
è seduto imbronciato a braccia incrociate, tirando tutti gli
insulti che un mago ed un babbano possano conoscere, eretto in tutta la
sua imponente statura che non la smetteva un attimo di gridare. Io, di
fianco a lui, semi sprofondato nel buco tra i cuscini del divano con le
mani sulla faccia e nei capelli, emettendo urli e ringraziando tutti i
Santi che conosco per averci fatto scampare anche
all’ennesimo
goal.
Dico “sarebbe stata” perché Hermione,
avendo capito
alla fine del primo tempo come andava l’andazzo, ha optato
per
chiudersi in camera sua, dove era sicura perlomeno di non essere
travolta da una mandria di animali imbufaliti ad ogni azione, stando a
sentire lei.
Di fatti adesso siamo solo io e lui in salotto e dopo aver messo le
cose al loro posto in cucina o nella spazzatura da solo,
perché
per una tacita regola è il lavoro del vincente, mi avvicino
cautamente al divano.
- Ron, direi che è ora di andare. -
Di tutta risposta percepisco un verso simile a un grugnito.
- Ron? Non è che puoi passare la notte qui a fissare il
televisore aspettando che il risultato cambi! -
Ennesimo verso.
Comincio a innervosirmi.
È risaputo che Ron difficilmente è capace di
perdere, però…!!!
- Weasley alza quel cazzo di culo e andiamo a casa! -
- Fanculo. -
Beh, perlomeno siamo passati alle parole. Ma io so come prenderlo il
bambinone qui…
- Allora tu resta pure qui mentre io vado da solo a dare la
buona notte a Hermione. - gli sussurro all’orecchio con le
braccia incrociate.
Immediatamente scatta in piedi e io sorrido sornione.
- Sei una merda. - mi dice prima di andare verso la camera da letto. -
Lo so. - sorrido compiaciuto.
Con molta cautela apriamo la porta. Troviamo Hermione semi sdraiata
sotto le coperte, con la testa reclinata da un lato sul cuscino e il
libro aperto tra le braccia.
Io e Ron ci scambiamo un sorriso. Poi lui si avvicina al letto, prende
il libro, lo chiude e lo poggia sul comodino.
Nel frattempo Hermione, che probabilmente non dormiva seriamente ma
cercava di riposare, apre gli occhi e guarda prima lui e poi me.
- Noi andiamo. La partita è finita. Ha vinto il Fulham. - le
dice Ron sussurrando.
- Ma dai, veramente? Non l’avevo mica capito. La prossima
volta
urlalo un po’ più forte che Gomes è un
imbecille
troll di merda, così magari sento
anch’io… - gli
risponde sarcastica.
Ron arrossisce fino alla punta delle orecchie e si schiarisce la gola,
passando automaticamente sopra l’argomento. - Ehm, ehm
allora… ci vediamo… ci vediamo… -
Eccolo lì, è partito. È un classico
firmato Ronald Weasley: inceppamento da imbarazzo.
- Giovedì a cena dai tuoi, Ron… -
- Oh sì, giusto. Beh… Buona notte allora. Dormi
bene ‘Mione. - si riprende accarezzandole i capelli.
È l’unico momento in cui si concede un gesto di
tenerezza
nei suoi confronti… Lui a cui basterebbe parlarle per
conquistarla.
- Buona notte Ron. ‘Notte Harry. - mi dice gettandomi
un’ultima occhiata prima di infilarsi bene sotto le coperte.
-
Sogni d’oro Hermione. -
Usciamo chiudendoci la porta alle spalle; Ron sembra tirare dritto
verso la soglia di casa. Io lo raggiungo con la sua giacca in mano e lo
fermo.
- Ehi, ti dimentichi questa, tontolone tenerone. - lo prendo per il
culo accennando al suo colorito ancora peperone.
- Fanculo. -
Ecco il pensiero del giorno di Ronald Weasley.
To
be continued …
* Le due squadre di calcio che ho scelto, a chi interessa, sono
innanzitutto due vere squadre che giocano nella massima divisione
inglese. In secondo luogo ho attribuito ad Harry la squadra per cui
tifa Daniel Radcliffe e a Ron quella per cui tifa Rupert Grint.
** Peter Crouch è di fatto un attaccante del Tottenham, come
Gomes, che è il vero portiere della stessa squadra (almeno
quest’anno!)
E rieccomi! Dopo mesi e mesi una nuova fan fiction. Questa volta una
long fiction, la più lunga che ho mai scritto. Ho idea che
durerà circa otto capitoli più epilogo, ma visto
che
è ancora in corso tutto può cambiare!
Fatemi sapere cosa ne pensate, lasciate un commentino magnanimo!!
L’autore non è ancora guarito dalla scarsa
autostima,
quindi solo critiche costruttive. Se non vi è piaciuta non
sprecate tempo…
Un salutone a tutti!! ^.^
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Capitolo 2 *** Domenica ***
DomenicaBUONO
Domenica
La mattina dopo fui svegliato di soprassalto da qualcuno che stava
bussando alla porta.
Lanciai stancamente un’occhiata all’orologio sul
comodino, le 8:30.
Ma chi accidenti poteva essere a quell’ora?! Dico, nessuna
persona sana di mente è già sveglia a
quest’ora la
domenica! Ma soprattutto nessuna persona sana di mente verrebbe a
svegliare me
la domenica mattina, a quest’ora!!!!
Col cavolo che mi alzo, adesso mi giro dall’altra parte e
tanti saluti.
BUM BUM BUM
Che palle, ma non ne vuole proprio sapere di andarsene questo, eh!
BUM BUM BUM
Ok, basta. Adesso mi sono rotto, mi alzo e lo gonfio di botte. Scendo
in boxer, senza preoccuparmi di mettermi qualcosa addosso e vado
mugugnando verso l’ingresso, ma quando apro la porta rimango
senza parole. Anzi no, meglio, mi cadono i coglioni.
- Ah finalmente. Avevo quasi paura che dormissi. -
Cosa avevo detto? Che nessuna persona sana di mente verrebbe a
svegliarmi a quest’ora?
Infatti. Ronald Weasley non
è una persona mentalmente normale.
Lo seguo con lo sguardo mentre entra in casa e si butta sul divano.
- Beh, che, vuoi stare fermo sulla porta tutto il giorno? -
Impossibile. Non ho ancora capito se è più forte
la
voglia di strangolarlo o la curiosità di sapere
perché
cazzo è venuto qui.
Chiudo la porta e mi rassegno al fatto che ormai non dormirò
più; mi infilo una maglietta che avevo lasciato sulla
poltrona e
vado verso la cucina.
- Caffé? -
- No, grazie. Ne ho già bevuti troppi. -
Effettivamente non ci avevo fatto caso, ma non sta fermo un attimo;
continua a muovere le gambe e a strofinarsi le mani. Sembra impaziente
per qualcosa.
Dopo essermi versato il caffé e un po’ di latte in
una
coppetta, torno in salotto e mi siedo accanto a lui. Dato che non mi ha
ancora rivolto la parola provo a smuoverlo io.
- Allora, come mai qui? È successo qualcosa? -
- Sì, cioè no, non nel senso che si pensa di
solito. Voglio dire, niente di… grave. -
Mmm, tranquillo il ragazzo, eh?
- Ron, ma stai bene? -
Tira un profondo sospiro e poi si volta verso di me.
- Ho deciso di farlo. -
Non credo di averlo mai visto così serio. Peccato che non ho
capito che cosa intende.
- Hai deciso di fare, cosa? -
- Ho deciso di dirglielo. -
Beh certo che adesso ho capito proprio tutto, eh!!!!!!!
Appoggio la tazza sul tavolino per evitare che io possa compiere
qualche gesto inconsulto.
Già sono le otto, in più questo parla anche per
enigmi;
è tanto che non gli ho messo le mani addosso fino ad adesso!
Cerco di tranquillizzare almeno la mia voce e gli do
un’ultima possibilità di essere chiaro.
- Ron, dire cosa a chi? -
- Ho deciso di dire ad Hermione che l’amo. -
- Beh, grazie a Merlino. Era ora che ti decidessi. Sono anni che io e i
tuoi fratelli scommettiamo su quando ti saresti dichiarato. -
gli
dico tranquillamente, riprendendo a bere il mio caffè.
- C… C… COOOSA?!?! -
Un tantino sconvolto il ragazzo, vero?
Non posso fare a meno di ridere quando si alza dal divano e prende a
camminare nervosamente per casa mia.
- Ma non… voi come facevate a… Io..
io… COOOSAA?!! -
Beh almeno ho avuto la mia vendetta…. Eh, eh, eh…
- Oh andiamo Ron, si vede fin dalla luna che sei cotto di Hermione,
cotto a puntino. -
- Sì, va bene, ma tu… tu lo sapevi. Te
l’ho detto io! Ma loro…?! -
- Loro non sono ciechi, tutto qui. Accidenti. Adesso dovremo tutti un
sacco di galeoni a Charlie. -
Ok. Dal suo sguardo ho capito che è meglio finirla qui; mi
sto
spingendo un po’ oltre e se non sto attento sarà
lui a
spingermi, ma fuori dalla finestra…
Mi schiarisco la voce - Allora, come hai intenzione di farlo? -
- Ecco io… veramente non lo so, è per quello che
sono venuto da te: ho bisogno di un consiglio. -
Beh bravo. Hai preso proprio la persona azzeccata per un consiglio su
come dichiararti a una donna!
- Ehm, Ron? Non so se ti ricordi, ma ho mandato all’aria la
mia
storia con tua sorella; secondo te sarei in grado di darti un aiuto del
genere? -
- Beh però tu almeno ti sei dichiarato, no? Quello ha
funzionato. -
Colpito. Effettivamente è vero.
- Sì, però… -
- Oh avanti Harry, ti sto chiedendo soltanto di pensare un
po’
con me sul come fare. Ti prego, dammi una mano, lo sai che sono un
disastro! -
Sono decisamente d’accordo, ci so fare più io con
le donne. Attirarle, intendo.
E comunque come posso dire di no al mio migliore amico proprio nel
momento del bisogno? Sono anni che lo spingo a dichiararsi, adesso che
si è deciso bisogna cogliere l’occasione al volo.
- D’accordo, ti aiuterò. -
- Oh grande! Grazie, Harry, davvero! - mi dice con un sorriso a
ottantacinque denti, abbracciandomi.
- Se non facessi questo per te, che razza di amico sarei? Ora aspettami
qui; mi faccio una doccia e poi usciamo. -
Lui mi guarda interrogativo - Perché scusa? -
- Ragiono meglio con una brioche alla crema nello stomaco. -
Ron mi fa un cenno di comprensione. Lo sapevo che l’avrebbe
pensata come me.
Mentre sono sotto l’acqua sento lui che mi chiama.
- Harry senti non è che potresti prestarmi i tuoi occhiali
da
sole? Sai ho bevuto tanto caffè e il risultato è
stato
che non ho dormito un cazzo. -
Ah, cosa non si fa per le pene d’amore…
- Sì, prendili pure. Sono nel cassetto del mio comodino. -
Per quelle volte che voglio fare il figo e mi metto le lenti a
contatto, sono molto comodi un paio di begli occhiali da sole. E
modestie a parte i miei sono i migliori, con le lenti a specchio.
Probabilmente li ha trovati; spero solo non si accorga…
Esco dalla doccia dopo qualche minuto. Sembra che non abbia visto
nulla, non l’ho più sentito…
Faccio per entrare in camera mia e lo vedo lì, accanto al
cassetto aperto con una scatolina da gioielleria in mano. Mi si ferma
il cuore e automaticamente anche io rimango immobile.
Mi guarda con aria piuttosto afflitta. So già quello che
vuole dirmi.
- Ce l’hai ancora? -
Annuisco; non ho altre parole in questo momento.
- Oh Harry! -
Ecco che comincia la predica.
Sapete, capita poche, pochissime volte che sia Ron a fare la predica a
me, ma quando lo fa sa essere incredibile; è in questi
momenti
che capisco che è veramente figlio di sua madre.
- Mi avevi detto di averlo dato indietro! -
Non ho sinceramente il coraggio di guardarlo in faccia.
- Oh, ma per Merlino, non ti rendi conto? Se continui a pensarci
sarà sempre peggio. È una cosa che ti rovina da
dentro e
tu devi smetterla di pensare al passato. So che è difficile,
ma… -
- No. Tu non lo sai. Capisco che mi vuoi aiutare, ma non lo sai, per
cui non dirlo. - lo interrompo con voce fredda.
Mi guarda serio.
- Non credo che dovresti tenerlo. -
Lo so che lo fa per il mio bene, ma proprio non riesco a trattenermi
dal fare quello che sto facendo.
Mi avvicino e gli prendo la scatola dalle mani, chiudendola. Poi la
rimetto al suo posto nel cassetto e lo chiudo di schianto.
- Beh io credo di sì. - poi prendo la giacca sul letto e mi
avvio alla porta. Prima di uscire mi giro verso di lui.
- Andiamo adesso. - detto questo esco dalla stanza. Lui mi segue dopo
poco scuotendo la testa.
Non mi piace discutere con lui, per questo tronchiamo sempre il
discorso. Ci vogliamo troppo bene per rovinarci su una cosa sulla quale
abbiamo idee tanto diverse.
* * * * * * * *
È passata più di un’ora da quando ci
siamo seduti al bar, ma non siamo ancora arrivati a niente
- Oh avanti ci sarà pure qualcosa! -
È più difficile di quanto credessi…
- Se ti decidessi a chiederle di uscire a cena fuori… -
- Ma sei pazzo! Non funzionerebbe e poi ti immagini la scena? Lei mi
direbbe “Sì certo. A che ora ci vediamo con
Harry?”.
Fammi il piacere… - mi dice sprofondando nel divanetto.
E non ha nemmeno tutti i torti, sapete? Hermione sarà anche
la
migliore strega dei nostri tempi, ma in fatto d’amore
è
ceca come la dea Bendata.
Lo guardo scuotendo la testa - Sai, non pensavo che fosse
così difficile. -
- Benvenuto nel mio mondo. Piuttosto, quanto tempo ci mette la brioche
a fare effetto sul cervello?-
- Eh no, mi sa ma ha fallito anche lei. -
- Insomma, non c’è speranza? - Gli sorrido e alzo
le spalle.
Ron si scompiglia i capelli e mi guarda - Ahhhh! Per una volta che mi
decido, non troviamo come fare!!!! -
- Come fare cosa? -
Alziamo gli occhi e ci troviamo davanti Seamus, abbracciato a due belle
ragazze; devo ammettere che ha sempre avuto stile, il ragazzo. E non
l’ha mai perso.
- Ciao Seamus. -
Io faccio un cenno con la mano.
- Ehi ma che facce lunge! È successo qualcosa, per caso? -
- No, veramente stiamo cercando
di far succedere qualcosa. -
Seamus ci guarda per un po’ poi sbotta - E allora volete
rendermi partecipe oppure no?! -
Incrocio lo sguardo di Ron, che non è molto convinto - Ecco,
è che io… -
Ho capito, stiamo qua fino a sta notte se lascio fare a lui.
- Stiamo cercando il modo di fargli avere un appuntamento con Hermione,
senza che sembri davvero un appuntamento. -
Ron sembra pronto per la presa per il culo più grossa del
secolo; invece Seamus opta per altro.
- Accidenti! Hai deciso di dichiararti? - domanda sbalordito; Ron in
imbarazzo, annuisce.
- Ma porca di quella…!! Ma dico non potevi aspettare ancora
un
po’?! Che so io, un annetto? Così adesso
dovrò
almeno quindici galeoni a Charlie! -
Sto ridendo come un dannato. Dovreste vedere la faccia di Ron in questo
momento: è a dir poco sconvolto!
- Seam! Ma ti ci metti anche tu?!? E te la vuoi smettere di ridere?!
Migliore amico, un cazzo! - mi dice tirandomi un pugno sul braccio. Ma
io non me ne faccio assolutamente niente e continuo a ridere della
grossa.
In tutta questa confusione, la brunetta alla destra di Seamus, gli fa
notare una cosa.
- Ma Seamus, non ci presenti ai tuoi amici? -
- Oh già è vero! Ragazzi, queste sono Brittany e
Marie. - dice indicandoci prima la brunetta e poi la biondina.
Beh, può sempre riservarsi la menata di scegliere, a quanto
pare…
- Signorine, questi sono Ron Weasley ed Harry Potter. -
Marie si stacca da Seamus per venire di fronte a me, tendendomi la mano.
- È un vero piacere conoscerti per me, Harry Potter. - dice
sporgendosi in avanti e lasciando intravedere che mamma l’ha
fatta proprio bene.
- Il piacere è tutto mio… - esalo.
Ci puoi proprio contare…
- Spero di poterti rivedere presto. Magari potremmo fare due
chiacchiere… - dice con una voce sensuale che mi lascia
decisamente senza fiato.
Dopo un attimo di imbambolamento, le lascio la mano e annuisco
vigorosamente, deglutendo.
- Sì, anche perché noi adesso dobbiamo andare. Ci
sentiamo una di queste sere allora. Ciao ragazzi.-
- Ciao Seamus. - risponde Ron.
Io posso soltanto fare un cenno.
- Ehi! Fatto colpo, eh? - mi guarda sornione Ron.
Io lo guardo sconvolto.
- Chi, io o lei? -
Ron fa spallucce - Tutte e due, dalla faccia che hai. -
Vorrei ribattere, ma non ci riesco. Quella ragazza mi ha letteralmente
stupito! Sfacciata da impazzire, perché quelle due
chiacchiere
abbiamo capito tutti e due come vuole farle… Ma cosa ci
posso
fare, sono sempre un uomo e quella è, obbiettivamente,
l’oggetto del desiderio di ogni essere del sesso dominante.
Compreso me.
Oddio, dominante. A vedere come ci riduce la vista di donne come
quella, e non solo, direi che siamo noi il sesso debole e loro quello
dominante, ma tralasciamo…
Adesso il problema è un altro.
- Quindi, cosa vogliamo fare per te? - cerco di distrarmi ritornando
all’argomento principale.
- Non ne ho la più pallida idea. -
Bel quadretto patetico, vero?
To
be continued...
Fine del secondo capitolo!
Volevo ringraziare subito coloro che hanno recensito: Alicia,erikappa,
Annuccia28 e Weasley G98. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!!!
Ringrazio anche tutti coloro che hanno letto e mi hanno aggiunto fra i
preferiti, le seguite o da ricrdare: recensite anche voi!!!!!!!! XD
Un bacione!!!!
Rowena
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Capitolo 3 *** Lunedì ***
LunediBUONO
Lunedì
Passammo tutta la domenica a pensare a un modo per combinare questo
dannato incontro, ma nonostante ci avessimo messo tutta la buona
volontà di questo mondo non avevamo trovato niente.
Così rassegnati, alle undici di sera ci siamo salutati e
ognuno
se ne è andato a casa propria, con le facce di chi non vuole
che
arrivi la mattina dopo.
Infatti il giorno dopo era lunedì e nonostante la sveglia di
Ron
segnasse mezzogiorno, la mia era programmata a un’ora
improponibile, ancora peggio del malcapitato risveglio della domenica.
Alle 6:00.
No dico ma cosa ci sarà mai da fare in ufficio a
quell’ora
del mattino? Ma soprattutto sapete che cosa vuol dire dormire solamente
7 ore dopo aver passato una giornata come quella, e insieme a Ron per
giunta?!?! Bisognerebbe dormire almeno 15 ore e solo per lo sforzo
mentale di averlo sopportato per più di dodici ore.
E poi il Ministero è praticamente deserto a
quell’ora, se non per noi poveri imbecilli, gli Auror.
Pensavo che una volta salito di grado sarebbe stato tutto
più esaltante, fatto solo di vita pratica.
Illuso.
Non conoscevo ancora tutta la montagna di scartoffie che stanno dietro
a ogni singolo movimento di ogni mago addestrato. Prima o poi sono
sicuro che dovremo compilare un rapporto anche dopo essere usciti dal
bagno…
Ad ogni modo, quella mattina feci, come ovvio, una fatica della bestia
per alzarmi. Il mio corpo non aveva la minima voglia di muoversi dal
letto, se non per bisogni fisiologici, ma essendo io un bravo e
diligente ragazzo, finalmente decisi di darmi una mossa prima di
arrivare in ritardo e farmi fare il mazzo dal capo già alle
7
del mattino.
E così eccomi qui, che giro i corridoi diretto alla
caffetteria per l’ennesima volta questa mattina.
Intanto che cammino mi guardo intorno. Sono le dieci e il Ministero
è ormai al completo; ogni dipendente al suo posto, le
migliaia
di biglietti interufficio che svolazzano per l’edificio e i
normali, insoliti rumori tipici del Ministero della Magia.
In mezzo a tutta la gente riconosco facce familiari, alcune
più
simpatiche delle altre, ma mica tutti possono starmi a genio! Come
senz’altro io non sto a genio a tutti loro. E non ci tengo
nemmeno, a dirla tutta. Per esempio…
Quanto sarà grande questo dannato edificio? Ci sono cinque
piani, il doppio delle sezioni e migliaia e migliaia di persone.
È praticamente impossibile incontrare una persona quando la
cerchi. Ma quando la vuoi evitare sta pur tranquillo che la vedrai
almeno tre volte in tutto il giorno.
E io oggi ho voluto strafare, ne ho incontrate due contemporaneamente
di persone che volevo evitare. Due affiatati, molto affiatati si
direbbe dato che si stanno togliendo il fiato a vicenda.
Mi schiarisco la voce.
Si sente un rumore di lavandino sturato e Ginny e Dean si separano dal
loro bacio; Ginny sembrerebbe lievemente imbarazzata. Il mio volto
è completamente inespressivo.
- Harry! Ciao! -
- Ciao. Dean… -
Potessi strozzarti con la saliva, bastardo…
- Buongiorno, Harry. -
Distolgo lo sguardo e mi dirigo alla macchina del caffé.
Ringraziando Merlino che è caldo, me ne verso una tazza
piena.
Quando mi volto i due si stanno parlando sottovoce.
Cose da innamorati probabilmente. Bleah…
Troppo dolce al mattino mi da’ alla nausea.
Gli passo di fianco, ignorandoli spudoratamente, ma quando sto per
varcare la porta sento Ginny.
- Ci vediamo, Harry. -
Mi fermo un istante sulla soglia; senza voltarmi sollevo un braccio in
segno di saluto e poi me ne vado.
Ecco, potrei scrivere un libro: “Come rovinarsi la giornata
nell’arco di 15 secondi”
Potrei scriverne dei belli di libri, in verità.
“Come diventare il coglione più grande della Terra
in
dieci lezioni”, “Come incasinarti la
vita” ma il
più azzeccato è senz’altro
“Come farsi
lasciare dall’amore della propria vita in dieci minuti e
passare
un’esistenza inutile nel disperato tentativo che lei cambi
idea e
voglia tornare con te”.
Questo è il migliore.
Dovrò cercargli un altro titolo però; anche Ron
dice che è troppo lungo.
* * * * * * * *
Sono passate quasi due ore, durante le quali avrei dovuto compilare
almeno la metà dei moduli che ho sulla scrivania. Ma
nonostante
tutta la mia buona volontà proprio non ce la faccio. Ne ho
fatto
a mala pena metà della metà.
Perché per quanto io mi impegni, provi a distrarmi, mi
concentri
su altro, il suo volto è costantemente stampato davanti ai
miei
occhi. E non riesco a smettere di pensare a lei, a quello che
è
successo e a come sarebbe la mia vita ora se lei ne facesse pienamente
parte. Ma soprattutto la domanda, idiota aggiungerei, che mi tormenta
è se lei ha mai ripensato alla nostra storia, se
è
riuscita a dimenticarmi veramente e a smettere di amarmi del tutto.
Patetico, vero?
Lo so, ma non posso farci niente. E questo è proprio un
brutto
periodo. Ormai ogni giorno succede qualcosa che mi fa pensare a lei.
Sabato ero a casa sua quando è uscita tutta in tiro per
andare a
cenare con Dean; e non oso pensare al dopo cena che
c’è
sicuramente stato. Domenica, ieri, Ron ha trovato il…
la…
quello e
così via coi
ricordi che riaffiorano! Meno male che ho dovuto pensare costantemente
ad altro ieri. Oddio meno male... Va beh, sempre meglio che passare la
giornata stravaccato sul divano con una bottiglia di Whiskey in mano
già alle undici del mattino, nella vana speranza di
rimuovere
gli incubi del passato dalla mia testa.
Anni di ricerca, senza sapere se sarei sopravissuto. Le ho fatto
giurare di rifarsi una vita, a malincuore. Lei non ha potuto fare altro
che accettare, a malincuore anche lei. Due anni lunghissimi, senza
sapere dove fossi, che cosa stessi facendo, ma più di tutto
se
fossi vivo; questa angoscia deve averla tormentata, nonostante
“l’obbligo” di non pensare più
ad un futuro
con me. Credevo che sarebbe stato meglio per tutti, in special modo per
lei. Invece…
È ancora più brutto rimanere scottati da un fuoco
appiccato con le proprie mani, sapete?
Eppure non sono mai riuscito a mandare giù tutto, a digerire
completamente il fatto che fosse interamente colpa mia. E questo ha
ovviamente portato a delle conseguenze.
Se solo non fossi stato così impulsivo…
Bussano alla porta aperta del mio ufficio.
- Sì… -
Sollevo la testa risvegliandomi dai miei incubi. Ron mi guarda quasi
preoccupato dalla soglia.
- Si può? -
- Sì, sì. Vieni pure avanti. - gli faccio segno
con la mano di entrare.
Lui si avvicina ancora piuttosto insicuro.
- Tutto bene? Guarda che se vuoi posso ripassare più tardi.
-
Scuoto la testa e gli faccio segno di sedersi.
- No, sto bene. Dimmi tutto. -
Lui si appoggia allo schienale della sedia.
- Com’è andata la giornata fin’ora? -
Ecco.
L’unica domanda che doveva evitare l’ha formulata.
Ma
qualcuno mi vuole spiegare come fa a dire sempre le cose sbagliate nel
momento sbagliatissimo?!?! Cioè, si potrebbe dire che in
questo
campo, e ripeto, solo in questo, sia un vero genio.
Devo aver la faccia completamente pietrificata dalla rabbia,
perché mi sta guardando in modo strano.
- Non ho proprio azzeccato la domanda giusta, vero? -
Bravissimo.
Almeno l’ha capito da solo. O quasi.
- No. - rispondo in modo atono. Certe volte mi sorprendo della mia
freddezza; prima con quei due e adesso con lui. Mm, chiamatemi Mr.
Cuore di Pietra, che devo dire…
- È successo qualcosa con il lavoro? -
- No, non centra niente il lavoro…. - mi rilasso un
po’.
- Non sarà mica per… -
Sbuffo, roteo gli occhi e mi lascio andare sullo schienale della mia
sedia.
Ovviamente lui capisce che è un sì.
- E cos’è successo? Sei così incazzato
che… -
- Allora sei venuto qui per un motivo particolare o soltanto per
parlare dei miei cazzo di problemi e rompermi i coglioni?!? - grido
alzando la voce.
Ma porca troia, non imparerà mai questo ragazzo!
Mette le mani avanti.
- Va bene, va bene. Scusa. Sono venuto perché mi
è venuta in mente una cosa. -
Mi tranquillizzo di nuovo; ci voleva questo semi - sfogo.
Dovrò ricordarmi di ringraziarlo a fine discussione.
- A proposito di che? -
- Di ieri. Sai tutta la faccenda del mio
“appuntamento” - dice abbassando la voce.
Che
bambino; sorrido. - con Hermione… -
- E come potrei dimenticare. Sentiamo. -
- Ecco, mi è venuto in mente che… Domani io
dovrei fare
il turno serale, diciamo. Devo entrare alle 18:00, no? E tu invece
entreresti all’una… -
Annuisco e lo incito ad andare avanti. Lui comincia ad innervosirsi,
incrociando le mani
- Appunto. La cosa è che Hermione domani uscirebbe proprio
quando tu finisci il turno ed io lo incomincio.
Così… ho
pensato che magari… se tu mi sostituissi domani, io
potrei… chiederle di uscire a prendere, che so, un
aperitivo.
Senza incappare ovviamente nel rischio che tu faccia da…
come si
può dire, terzo incomodo? -
Mi guarda supplicante, in attesa della risposta ad una domanda che
effettivamente non ha nemmeno posto. Mi viene da ridere. Che razza di
imbecilli, ma non potevamo pensarci prima?
- Ron sei un genio! - Il suo volto si illumina.
- Davvero? Cioè volevo dire, quindi è un
sì? Cambierai il turno con me? -
- Ma certo che sì! Che idioti, era la cosa più
logica da
pensare! Chiederle di uscire quando io non sono disponibile nemmeno
volendo! -
Ron si lascia andare sulla schienale della sedia.
- Perfetto. Ora rimane un piccolo problemino: chiederglielo. -
- Sì, ma quello verrà da sé, come la
conversazione
che terrete e l’approccio con cui ti avvicinerai a lei per
passare finalmente a qualcosa di un po’ di più che
un
aperitivo… -
- Harry! -
Ridiamo tutti e due e il grigiore accumulato durante la giornata se ne
va, lasciando lo spazio a una felicità sincera per il mio
migliore amico.
Chissà cosa riuscirà a combinare?
To
be continued...
Scusate scusate per il ritardo, mea culpa. La questione è
che
questa faccenda del Pottermore mi sta tenendo occupatissima!!
Cercherò di non fare più così tardi!
Tanto ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno recensito
l'ultimo capitolo: Alicia (evviva Seamus!! fondiamo un fan club XD),
erikappa (per vederli proprio tutti insieme mi sa ma dovraia spettare
ancora un pochino, ma ne varrà la pena!), Annuccia28 (per te
vale la stessa cosa di Alicia XD), _Jaky_ (che dici, va bene
così?) e Cedric (cosa vuoi che ti dica? awwwwww...!). Poi
volevo
ringraziare anche quelli che hanno aggiunto la storia nelle preferite,
nelle seguite o da ricordare: che aspetatte a farmi una recensione
anche voi?!? XD
A prestissimo!
Rowena
|
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Capitolo 4 *** Martedì ***
MartedìBUONO
Martedì
Ah, non ci posso credere.
Sdraiato nel mio letto, ho appena dato un’occhiata alla mia
sveglia che, per una volta in un giorno lavorativo, non ho dovuto
regolare.
Sono le 11:30.
Ma la cosa più bella è che ieri sera sono andato
a letto
che erano le 22:30!! O meglio, sono letteralmente crollato dal sonno
mentre guardavo un film. E sinceramente non me ne frega un cazzo se
c’è chi mi considera uno sfigato perché
sono
rimasto “tristemente” chiuso in casa da solo quando
potevo
uscire. Perché intanto, mentre chi dice queste genialate
sta fuori fino all’una di notte e “se la
spassa”, ma
poi la mattina dopo alle 6:00 si alza e va a lavorare con una faccia da
zombie, io ho dormito 13 ore ininterrottamente.
Tiè. E poi si sa: la notte leoni e la mattina…
Un bel sole entra nella mia stanza e per una volta ho voglia di alzarmi
dal letto.
Così mi tirò su, mi faccio una doccia e faccio
colazione.
Ma non la classica colazione “da ufficio” come la
chiamo
io, bensì: uova, bacon e spremuta d’arancia. Un
tocca sana
per l’umore, un po’ meno per la salute, ma visto
che in
questo periodo di rado mi capita di essere così felice,
sì può anche lasciare correre. Per non dire che
non lo
sono mai.
Ma lasciamo perdere…
Guardate, sono così sereno che addirittura mi sono fatto il
letto questa mattina.
La giornata è andata di bene in meglio. Ho ricevuto due
telefonate.
Una di Ron, alla quale non ho fatto nemmeno in tempo a rispondere tanto
è stato breve il messaggio registrato allo scatto della
segreteria. Praticamente mi ha chiesto un aiuto per come comportarsi
questa sera, ma un secondo dopo ha deciso che sarebbe stato inutile
“provare” prima, visto che tanto andrà
in palla da
solo e ha buttato giù. E grazie a Merlino, perché
avrebbe
mandato a puttane la mia pazienza e la mia bella giornata.
La seconda era invece la signora Weasley che voleva ricordarmi la
consueta cena mensile di giovedì alla Tana. È
solo
martedì e già pregusto i fantastici manicaretti
di Molly;
mi viene l’acquolina in bocca solo al pensiero di quello che
farà dopodomani.
Comunque, dopo aver trascorso una giornata in completo relax, mi dirigo
al lavoro.
Strano nonostante io mi stia dirigendo nel luogo di tortura non
ufficiale degli Auror, chiamato comunemente
“ufficio”, il
sorriso con cui mi sono alzato questa mattina non accenna a scomparire.
Meglio così, chissà che il tempo non passi
più
veloce in questo modo.
Mi dirigo verso uno degli ascensori e penso che effettivamente non sono
poi così sfortunato, ci sono giornate come queste, in cui ti
rendi conto che niente potrebbe andare storto.
…
…
Cosa dicevo? No, non sono semplicemente sfortunato, no.
La sfiga mi perseguita proprio, si è appollaiata sullo
zerbino
fuori di casa mia e dorme lì. Ci manca solo che la porto
fuori
al guinzaglio. Ed è anche bastarda, perché mi
inganna
facendomi cadere dalle stelle… alla merda più
totale.
Dì grazie a Merlino, Harry.
Eccoli lì di nuovo, i due piccioncini.
Pensa te che culo. Ho beccato proprio il turno in cui lui esce, da quel
suo ufficio cagato al terzo piano. Lei invece sembra entrare adesso;
andiamo bene.
Decido per l’ennesima volta di tirare dritto ed ignorarli.
Intanto nell’ascensore vuoto sto pregando tutti maghi di
questo
mondo perché l’addetto faccia partire questo
dannato
trabiccolo, in modo che lei ne prenda un altro.
Si danno ancora un bacio, Ginny gli sorride e poi lui si gira
andandosene, facendole un cenno con la mano.
Allora, vogliamo partire o no? È mezz’ora che sta
qui fermo sto coso!
Lei risponde al saluto, poi si gira, vede l’ascensore ancora
aperto.
No, ti prego, ti prego, chiudi queste dannate porte, ti prego. Giuro
che ti lascio la mancia, ti prego!
Ginny corre verso l’abitacolo tendendo un braccio, per far
segno
di aspettare e il pirlone qui ha deciso che vuole vedermi morto e cosa
fa? La aspetta!!
- Grazie. - sorride al facchino.
Ecco guardalo per l’ultima volta perché stasera
prima della chiusura lo incenerisco.
Subito dopo le porte si chiudono e l’ascensore comincia la
sua scalata.
Ginny si gira verso di me e i nostri sguardi si incrociano
- Harry! Ciao, non sapevo entrassi a quest’ora oggi. -
- Sì, beh, è una lunga storia… - gli
sorrido imbarazzato.
Lei ricambia il mio sorriso.
Un silenzio imbarazzante sembra cadere tra di noi e io decido che forse
è meglio fare questa sorta di primo passo, tanto per far
vedere
che è come se non fosse successo niente.
Seeee Harry, ti stiamo credendo…
- Allora, come va il lavoro su al quarto piano? -
Lei alza le spalle
- Tutto come al solito. C’è stato qualche problema
con
l’ultimo incontro con la rappresentanza dei folletti la
settimana
scorsa, ma niente di particolare, siamo riusciti a risolvere tutto. -
Sì, effettivamente lei non avrebbe proprio il carattere mite
che
si addice ad un addetto alle relazioni con i folletti, data
l’accesa rivalità con maghi e streghe, ma ogni
tanto
c’è bisogno di un pugno di ferro in queste cose e
quello
senza dubbio non le manca
- E a te invece come vanno le cose in ufficio? -
- Noioso. Ma bene, comunque. Anche se credo che un giorno o
l’altro mi perderò tra tutte le scartoffie che si
accumulano sulla mia scrivania. -
Cosa sto facendo? Mi metto a fare lo spiritoso?
Oddio qualcuno mi fermi…
Ginny ride.
Dannazione quanto mi manca vederla felice, così, mentre
chiude gli occhi ed il suo sorriso si allarga piano piano…
Poi mi guarda e sospira
- È tanto che non parliamo più. Come amici,
intendo. Sembriamo quasi due estranei… -
- Beh sai… -
Dopo che mi hai lasciato così e ti sei messa con un altro
quasi
alla velocità della luce mi spieghi come cazzo si fa?!?!?!?
- Sì, però… -
Però…?
Quarto Livello: Ufficio
Regolazione e controllo delle Creature Magiche.
Divisione Bestie, Esseri
e Spiriti; Ufficio Relazioni con i Folletti e Sportello Consulenza
Flagelli.
L’ascensore si ferma e le porte si aprono.
PERÒ?!?!
- Beh sono arrivata. Spero di poter avere qualche minuto in
più
per parlare la prossima volta. - esce e si volta ancora verso di me.
No! Non dirlo.
- Ci si vede in giro. - E detto questo si gira e se ne va’.
Dove vai? Non puoi lasciarmi così… sulle spine!
Però, cosa?! Eh? PERÒ, cosa?!?!?!?
Ma lei è ormai lontana per sentire la mia isterica voce
interiore che urla e le porte dell’ascensore si richiudono.
Mi appoggio shockato alla parete dell’abitacolo.
Non ci posso credere. Quanto tempo saremo stati insieme, tre minuti?
Ecco, e guarda se non è riuscita a incasinarmi la vita con
una
parola. Una sola! Anzi non una parola, un però!!!!
E a cosa si riferiva quel dannato però? Al fatto che per lei
non
è cambiato niente e amici come prima? Che ci sta male a non
parlare con me? Oppure che le dispiace non poter più
parlare,
stare con me come facevamo quando eravamo fidanzati?
…
…
…
Cazzo.
Ok, Harry, respira. Non ti fare paranoie inutili. Sarà stata
sicuramente una stupidaggine. Certo.
Non puoi mica illuderti che, così, tutto d’un
tratto si sia innamorata di nuovo di te.
…
…
Sono senza speranza.
O meglio di speranze non ho fin troppe se credo che lei stesse per dire
una cosa del genere.
Secondo Livello: Ufficio
Applicazione della Legge sulla Magia.
Arrivato al mio piano scendo, ancora incredulo per la conversazione
appena avuta.
Più che altro per quello che è stato omesso!
Arrivo nel mio ufficio, poggio la valigia sul tavolo e mi accascio
sulla sedia dietro la scrivania.
E mi sono anche dimenticato di incenerire quel dannato facchino!
Accidenti a Ginny e a quel cazzo di però!
To be continued...
Ecco qui il quarto capitolo!
Allora che dite? Un po' paranoico Harry, eh?! XD
Allora, facciamo alcuni chiarimenti.
I nomi dei livelli del Ministero sono giusti. Il mio problema
è
che non ho pensato che forse i livelli (visto che vanno in basso)
cominciano dall'uno. Quindi per logica (questa strana cosa!) avrebbe
dovuto scendere prima Harry. Il punto è che mi è
venuo in
mente una volta che avevo già scritto il capitolo e proprio
non
mi andava di cancellarlo. Quindi per questa fan fiction fate un
eccezione e pensate che il primo livello sia quello laggiù
in
fondo.... *vi supplica in ginocchio mortificata della gaffe*
Volevo ringraziare chi continua a recensire: Alicia ( che hai, il sesto
senso che sei già a leggere dopo nemmeno mezz'ora che
pubblico?!
Beh lo so che sta volta non lo puoi fare ma aspetto con ansia di sapere
cosa pensi di questo chap!), sibilla94 (per sapere cos'ha combinato Ron
dovrai aspettare il prossimo capitolo, ma spero che questo Harry
continui a piacerti!), erikappa (che dire, apsetto sempre le tue
recensioni!! Qui quella che scappa è Ginny, ma vedrai che
prima
o poi nessuno dei due potrà più scappare XD) e
Cedric
(forse ci siamo quasi al capitolo che non hai ancora letto ^_-). Poi il
mio ringraziamento speciale va a Madtora (non ci posso credere che ti
sei iscritta e mi hai anche recensito!!! Ti voglio bene! Mao!!) e poi a
lily_94 (eri sparita da così tanto tempo!! Sono contenta che
tu
sia tornata e soprattutto che sia arrivata in tempo per leggere questa
fan fiction. Lo sai che di solito mi concentro su Ron/Hermione, mi
sarebbe dispiaciuto non vederti recensire una delle mie Harry/Ginny!!
Ti voglio bene!!)
Poi che dire: 36 seguite?!?! Che onore!! O.O Ragazzi coraggio!!
Recensite se vi piace!!!
Un abbraccio e alla prossima
Rowena
|
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Capitolo 5 *** Mercoledì ***
MercolediBUONO
Mercoledì
Non credo di aver mai passato una serata più lunga in tutta
la
mia vita. Nemmeno a farlo a posta tutti i delinquenti parevano essersi
preso il martedì di festa.
Mi sarebbe bastato anche un ladro di Pasticche Vomitose,
perché
che ci crediate o no esistono anche quelli; e invece niente, nada,
nisba. Insomma una stramazza di nulla.
Proprio la sera che avevo bisogno di distrarmi un po’ con
qualche
azione sul campo, la calma regnava sovrana, manco fossimo nel deserto
con le pagliuzze che rotolano, avete presente?
E così ovviamente la mia testa non ha smesso un secondo di
fare ragionamenti contorti e supposizioni malate. Su che cosa?
Su quel dannato PERÒ!!
Eh sì, perché vi credete che una persona sana di
mente come me avrebbe potuto passarci sopra?
Che poi passare sopra a cosa?! Ero io che mi ero fissato sul fatto che
lei volesse dirmi qualcosa!!
Insomma, le seghe mentali si sono sprecate.
Quindi vi potete immaginare che pacchia di serata.
Ma in fondo a me si può dire che è andata ancora
bene.
Come si suol dire: “c’è chi sta
peggio”. E in
questo caso è proprio vero.
C’è in effetti chi di seghe se n’
è fatte più di me ieri sera. E non solo mentali
temo.
Dalla faccia sbattuta di Ron, che è seduto di fronte a me
con la testa tra le mani, direi proprio che ho ragione.
Che poi io non ho ancora capito una cosa. Ma come cazzo è
possibile che quelli attaccati dalla sfiga siamo sempre io e Ron?
Cioè, facciamo a turno, un po’ io e un
po’ lui.
Anche se devo dire che le giornate come ieri, in cui la sfiga non
sapendo chi scegliere prende di mira entrambi, si sprecano. Voglio dire
perché anche gli altri non possono avere una giornata
storta?
Perché, ad esempio, che so io, Dean non può
scivolare
dalle scale e spaccarsi una gamba?
Ma lasciamo perdere e andiamo avanti.
Dicevo, da quando è entrato, Ron non fa altro che stare
lì seduto a fissare un punto e continuare a ripetere
“Ma
come ho fatto? Come ho fatto?”. E dire che quando si
è
precipitato nel mio ufficio una ventina di minuti fa, era tutto agitato
e sembrava che non potesse trattenersi dal dirmi qualcosa.
Ho quasi paura di chiederglielo, ma sono il suo migliore amico, non
posso lasciarlo in questa situazione. Soprattutto non posso lasciare
che passi la giornata nel mio ufficio, perché anche io avrei
il
mio da fare…
- Ron? -
Niente.
- Ron? Come hai fatto a fare cosa? -
Silenzio. Il mio tentativo non sembra ottenere nessun risultato.
Fin quando non mi si accende la lampadina.
- E dimmi, come è andata ieri sera con Hermione? -
Bingo.
Ron alza di scatto il volto e mi guarda terrorizzato.
Ok, direi che le cose non sono andate proprio per il verso giusto. Mi
alzo e vado a chiudere la porta dell’ufficio, poi mi metto
davanti a lui appoggiato alla scrivania. Che il consulto abbia inizio!
Anche se più che un consulto la si potrebbe chiamare una
seduta
dallo psicologo, se non fosse per il fatto che io non potrei mai fare
lo psicologo. Al massimo potrei fare il paziente.
- Allora, che cosa hai combinato? - gli chiedo con le braccia
incrociate.
- Come sarebbe a dire che cosa hai combinato?! Perché dai
già per scontato che sia stata colpa mia?! - mi chiede quasi
risentito.
- Perché, caro il mio signor permaloso, se tutto fosse
andato
liscio ieri sera, tu adesso non saresti qui con la testa fra le mani ad
arrovellarti il cervello su cosa hai o cosa non hai fatto. E cosa
più importante saresti tra le braccia di una certa
signorina,
dato che il tuo turno non comincia prima di quattro ore. -
Ron annuisce tristemente e si scompiglia i capelli.
- Ahhhh! Ma dico perché non mi poteva andare bene una cosa,
una sola!! -
- Benvenuto nel mio mondo! - sorrido sarcastico aprendo le braccia.
- Sì, magari. Io ormai sono cittadino onorario del tuo
mondo,
come lo chiami tu… - mi dice accennando un sorriso. Scuoto
la
testa.
- Allora, vuoi raccontarmi che cosa è successo ieri sera? -
Ron annuisce, prende un bel respiro e comincia il suo racconto.
Flash Back
Martedì sera
L’appuntamento stava procedendo nel migliore dei modi.
Oddio. Non so se si possa proprio parlare di appuntamento.
Già invitarla era stato un parto plurigemellare.
Appena finito il proprio turno Ron si era messo a fare avanti e
indietro davanti all’ufficio di Hermione, continuando a
ripetersi
le parole che avrebbe dovuto usare per invitarla a uscire con lui. Ma
ovviamente, immerso com’era nella sua cantilena, non si era
per
niente accorto che nel frattempo la ragazza era uscita e si era fermata
a fissarlo. Quando finalmente lo aveva riscosso dalle sue fantasie, il
colpo che venne a Ron rimosse completamente tutto quello che si era
ripromesso di dirle per convincerla ad uscire. Non
c’è
bisogno che vi dica che il suo discorso fu tutto un - Ehm…
Ecco… Io pensavo… Forse…
Potremmo…
Magari… Sai… - Insomma, un codice cifrato.
Fortuna che Hermione aveva imparato a decodificarlo molti anni prima,
quindi non le fu troppo difficile capire che la stava invitando a
prendere un aperitivo.
Si stavano avviando insieme verso l’uscita quando Ron si
fermò. Si era solamente
dimenticato di dirle la cosa più importante.
- Ah… Ha- Harry non può venire con noi.
C’è stato un cambio di turno, quindi gli tocca
lavorare. -
La testa cominciò a girargli, nell’attesa di
sentire la
sua amica dire che allora avrebbero potuto fare benissimo
un’altra volta, così lei quella sera poteva
approfittarne
per… lavare i denti a Grattastinchi!
Invece non avvenne niente di tutto ciò; anzi Hermione lo
prese sottobraccio sorridendo.
- D’accordo. Allora, dove andiamo di bello? Ho un
languorino… -
E così la nebbia dal cervello di Ron si era diradata e la
serata era andata a gonfie vele.
Certo, non era successo niente di particolare, ma erano stati soli
tutta la sera senza che su di loro incombesse il nome di Harry o
l’argomento lavoro.
Solo poche ore più tardi, quando giunsero presso la casa di
Hermione, qualcosa nello stomaco di Ron cominciò a non stare
troppo bene. Una volta arrivati sulla soglia del portone, Hermione
aveva tirato fuori le chiavi, inserendole nella toppa e la situazione
era precipitata. C’erano stati i soliti “Grazie per
la
serata” e “No, grazie a te” e tutta una
serie di
frasi di congedo che non portavano da nessuna parte.
Le mani di Ron cominciavano a sudare; la serata era agli sgoccioli e
lui non aveva ancora fatto né detto niente, la situazione
gli
era sfuggita completamente di mano. Che fine avevano fatto tutti i suoi
buoni propositi? Invitarla ad uscire, riaccompagnarla a casa e,
cos’era quell’altra cosa? Ah sì,
dichiararsi?!?!
Solo un paio di giorni prima si era detto pronto a farlo e ora stava
per tornarsene a casa con un pugno di mosche. Come se non bastasse
mezzo mondo aveva riposto un sacco di aspettative in quell’
incontro e gli insulti si sarebbero sprecati, soprattutto da parte di
Charlie a questo punto, che ci avrebbe rimesso una somma piuttosto
cospicua…
Con tutto quel turbinare di emozioni e pensieri sconclusionati in testa
Ron non si era nemmeno accorto che lei, dopo un ultimo
“Ciao” aveva aperto il portone per entrare. E
così,
colto alla sprovvista, aveva combinato il patatrac.
Senza minimamente riflettere aveva afferrato Hermione per le spalle e
l’aveva baciata.
Il bacio non era durato a lungo e quando si erano staccati la ragazza
era rimasta impalata davanti a lui senza poter far altro che fissarlo.
Non credo ci sia bisogno di dire quanto Ron avrebbe voluto sotterrasi
in quel momento. Certo questo non poteva farlo, ma per sua fortuna
c’era sempre il piano B: sparire, quello sì che
poteva
farlo. E così, senza pensarci due volte, fatti tre giri su
sé stesso si era Smaterializzato, lasciando un Hermione
ancora
sorpresa, sulla soglia della porta.
Fine Flash Back
- E questo è quanto. -
Ok, mi correggo. Perché sono sempre io
quello attaccato alla sfiga?!? No perché in questo caso la
sfortuna non centra, qui si tratta di deficienza pura che
più
pura non ce n’è!!
- Allora, cosa ne dici? - mi chiede Ron preoccupato, tormentandosi le
mani.
Eh che gli dico… Ce ne sarebbero di cose che vorrei dirgli
in
questo momento, credetemi. L’unica cosa che riesco a fare
è sospirare profondamente, le mani giunte sotto il naso.
Caspita, se non mi conoscessi mi prenderei proprio per un intellettuale!
Ron getta disperato la testa fra le mani.
- E lei che ha detto? -
- Te l’ho già detto: niente. E poi, me la sono
data a gambe levate praticamente subito. -
- Appunto. -
- Cosa “appunto”?! - mi chiede un po’
irritato.
- Dico: se ti sei Smaterializzato appena hai smesso di baciarla, senza
aspettare una sua reazione, intendo, come fai a sapere se le
è
piaciuto oppure no? - Ron mi guarda interrogativo.
Eh? Sembro scemo, vero? E invece sotto sotto… lo sono lo
stesso, però mi diverte avere ragione!
- Questo vuol dire… -
- Beh, potrebbe esserle piaciuto. - gli sorrido annuendo e lui batte le
mani soddisfatto.
- Quindi adesso… -
- Non ti resta altro che chiederglielo. -
D’improvviso il volto di Ron si rabbuia - Questo non
l’avevo calcolato, però… Con che cavolo
di faccia
mi ci presento da lei?! -
- Direi che con la tua andrà benissimo. -
Prima che Ron riesca a dare voce a tutti gli impropri che gli sono
venuti in mente, intanto, hanno bussato alla porta.
- Avanti! - dico raddrizzandomi sulla sedia, per darmi un minimo di
contegno.
- Capitano, mi scusi. Ci sarebbe bisogno della sua firma su alcune
deposizioni. -
Sulla porta è comparsa, nel frattempo, una ragazza che
avrà più o meno la nostra età, con i
capelli bruni
a caschetto e la divisa da Sottotenente.
- Ah sì. Vieni, vieni pure Katherine. - facendole segno di
entrare. Lei richiude la porta dietro di sé e si avvicina
alla
scrivania
- Capitano Weasley. -
- Sottoufficiale. - annuisce Ron.
Una cosa alla quale avevamo avuto non poca difficoltà ad
abituarci era che se noi conoscevamo a stento due o tre persone,
nell’intero reparto Auror tutti sapevano benissimo chi
eravamo
noi: nome, grado, numero di matricola e chissà
cos’altro.
Per me ovviamente non c’era niente di nuovo in tutto quello,
ma
per Ron era stato traumatizzante i primi giorni. Mentre adesso lo
compiaceva il fatto che la gente gli facesse il saluto, soprattutto le
belle ragazze.
Così mentre lui si gongola, Katherine si affianca a me e a
uno a
uno mi passa tutti i fogli, indicandomi dove devo firmare.
- Ecco. Una firma qui… e una qui… -
Di tanto in tanto mi capita di alzare lo sguardo e così non
poso
fare a meno di notare che c’è qualcosa di strano
in Ron.
Dai suoi occhi sono certo che è spuntato un sorriso sulla
sua
bocca, coperta da una mano in un gesto apparentemente naturale. Muore
dalla voglia di dirmi qualcosa…
- Ecco Sottotenente, sono tutti suoi. - le dico abbandonandomi
nuovamente allo schienale della sedia. Lei recupera lentamente il plico
e poi si appoggia alla scrivania con nonchalance.
- La ringrazio Capitano. Desidera del caffè o…
qualcos’altro? - mi chiede fissandomi.
- No, nulla. Puoi andare Katherine. -
La ragazza si dirige lentamente verso la porta; mette la mano sulla
maniglia, poi ci ripensa e si volta.
- Beh, se per caso cambiasse idea ed avesse bisogno di
qualcosa… qualsiasi
cosa, io resterò nei paraggi… -
- Grazie. -
- Mio dovere. Capitano Weasley. -
- Sottotenente. -
Dopo di che Katherine esce chiudendo la porta.
- Allora, dove eravamo rimasti? - domando, rimettendo la penna al suo
posto.
Ron, che nel frattempo si era girato a guardarla, si volta verso di me
con un sorrisetto compiaciuto.
- “Dove eravamo rimasti?!” Ma dico sbarelli?! -
- Prego?! -
- Perché diavolo non sei ancora schizzato fuori da quella
porta dietro quello schianto?! -
Sono spiazzato. Ha perso il cervello?!
- Cos..? Che dici?! -
- Dico: che lei ti avrebbe offerto qualsiasi
cosa, capisci cosa intendo amico? - dice sporgendosi in
avanti, alzando un sopracciglio.
Cosa diavolo sta dicendo?! Probabilmente lo sto guardando come se mi
stesse parlando in ebraico, perché a un certo punto sbuffa e
si
alza in piedi.
- Cioè tu non ti sei accorto di nulla. Questo mi stai
dicendo. -
- E di cosa avrei dovuto accorgermi? -
Ron, esasperato, si passa una mano fra i capelli - Ma, non so, forse
del fatto che ti si stesse letteralmente spalmando addosso come il
paté su un crostino di pane! Dico fra un po’ ti si
siede
sulle ginocchia e tu, niente! -
- Ma figurati se… - È talmente infervorato che
non mi lascia nemmeno parlare.
- Ti giuro! Non hai visto come ti guardava?! E poi, chi sono io,
l’ultima delle caccole che non mi ha chiesto se volevo del
caffè? Anche io sono un suo superiore, per la miseria! -
- E non ci avrà pensato… - la difendo io.
In effetti il mio cervello piano piano sta assimilando tutte le
informazioni date da Ron e devo ammettere che sento puzza di
bruciato…
- Che!? E con quel suo “mio dovere”. Seee, te lo
dico io:
alle donne è sempre piaciuto il giochetto del “tu
sei il
mio superiore e io sono stata cattiva”. -
- Ron! - devo ammettere che non riesco a non trattenere una risata. - E
tu chi sei, l’esperto? -
- Ridi, ridi pure, - risponde con una smorfia, - ma guarda che quella
ti avrebbe offerto di tutto, solo che non era di qualcosa di
commestibile amico mio. - dice puntandomi un dito contro e risiedendosi.
- Non oso immaginare cosa sarebbe successo se non ci fossi stato
io… Ti avrebbe violentato lì su due piedi! E tu
manco te
ne saresti accorto… -
- Ma dai!!! Smettila… E non esagerare. Fosse stata
più esplicita sicuramente avrei capito… -
- Più esplicita?! Harry, ci mancava che si leccasse le
labbra e si sbottonasse la camicetta!!! -
Vero.
Ora che ricollego le immagini, devo ammettere che ha ragione.
Sono un idiota.
Ron sospira - Mi chiedo cos’hai in quella testa bacata
tu… -
Un unico neurone, Ron, che è rimasto fisso su
un’immagine ben precisa da qualche hanno: tua sorella!
To be continued...
Allora ecco qui un piccolo assaggino di Ron/Hermione, contenti?
Proprio a questo proposito volevo farvi una proposta: ho notato che
fremete tutti per un "momento Ron/Hermione" e dato che io, come
qualcuno di voi sa, ADORO questa coppia, ho deciso che potrei
aggiungere un capitolo solo su loro due, che ne dite? Il prossimo
sarà Giovedì e quello dopo sarà tutto
dedicato a
loro!! Ho pensato a questo proposito di proporvi un sondaggino: volete
che il capitolo sia Ron POV oppure Hermione POV? Avete
libertà
di scelta, questo è il bello di pubblicare quando non si
è ancora finita la storia XP
A questo proposito volevo dirvi anche un'altra cosa: purtroppo ho
dovuto cominciare a studiare per gli esami e quindi dovrete avere un
po' di pazienza con i prossimi capitoli, le cose saranno più
lunghe. Farò del mio meglio!!!
Ora passiamo ai ringraziamenti: Sara Theotherside (in quetso capitolo
non ci sono state moltissime occasioni per imprecazioni, ma ti
ringrazio ancora tanto per il consiglio. Farò qualcosa dal
prossimo capitolo!), sibilla94 (spero di aver soddisfatto l'attesa!!
Sono sicura che avrò il "tuo voto" al sondaggio XP),
erikappa,
lily_94 (oh e non mi fare arrossire!!! Io e te dobbbiamo fare un
discorsetto su quel "baciare e palpeggiare e..." XD), Alicia (Aly tu
non hai capito: io pretendo che tu mi perseguiti!! XD) e Madtora (non
ci crederai ma spare che ti faccio ridere così mia fa un
piacere
immenso; la mia scarsa autostima ti ringrazia molto!! MAO!).
Naturalmente grazie anche a tutti quelli che leggono (eddai recensite
anche solo per dirmi qualcosa sul capitolo Ron/Hermione che devo
scrivere!!! XD) e che hanno inserito la storia nelle preferite, da
ricordare o seguite (caspita siete sempre di più!!!! Che
emozione...)
Un abbraccio e fatemi sapere cosa pensate del capitolo!!!
(Spero) a presto,
Row
|
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Capitolo 6 *** Giovedì ***
GiovediBUONO
Giovedì
Se chiedete a qualcuno quale giorno della settimana preferisce,
difficilmente vi risponderà qualcosa di diverso da sabato o
domenica. Forse alcuni potranno dire venerdì, ma solo
perché è l’ultimo giorno lavorativo
prima
dell’agognato weekend. Io invece non so nemmeno come si
pronuncia
“fine settimana”, dato che ne vedo uno ogni mese e
mezzo.
Ovviamente ognuno di noi ha un giorno di riposo ogni sette,
però
succede talmente spesso che questi si volatilizzano a causa di
straordinari o inseguimenti extra, che quando arriva l’atteso
momento non ci si crede mai. E ancora più raro è
appunto
riuscire ad averlo di sabato o domenica. Ma a me francamente non
importa, basta che arrivi! E il mio è finalmente arrivato.
Giovedì.
Ha un suono così dolce:
“giovedì”.
Senza contare che arriva proprio nel bel mezzo della settimana, quasi a
farti una sorpresa e per me è arrivato anche nel momento
giusto.
Dopo tutti questi giorni di problemi e menate varie che si accumulavano
sulla mia scrivania, è arrivato il tanto atteso giorno di
relax.
Oltretutto casualmente coincide anche con il mio giorno preferito della
settimana. E lo è non per qualche cazzata, come tutti gli
altri,
ma per un motivo molto più serio: è la sera della
cena
alla Tana.
Anche se viene solo una volta al mese per me non ci sono dubbi.
Molly ogni tanto cerca anche di stuzzicarmi, anticipandomi qualche
piatto, ma con me non ce n’è mai bisogno e lei lo
sa bene.
Qualsiasi cosa mi mette in tavola io la divoro; potrebbe metterci anche
dell’arsenico per quanto ne sanno le mie papille gustative,
tanto
il mio stomaco digerisce di tutto.
Sì, perché non serve una fervida immaginazione
per capire
che io non sono esattamente portato per stare dietro ai fornelli.
Ovviamente io avrei un sacco di potenzialità, ma
è tutta colpa del lavoro!
Certo.
In parte però è vero, dai. Faccio degli orari
dell’accidente e chi lo trova il tempo per farsi veramente da
mangiare? E poi scusate, i signori delle rosticcerie cucinano
già dalla mattina, è un peccato che corrano il
rischio di
buttare via qualcosa... E come posso non nominare quei geni che
lavorano per le multinazionali del cibo che pensano a sfamare noi,
single e con il lavoro che ci esce… da tutte le parti? Per
non
parlare dei fast food. Insomma, c’è
così tanta
gente che vuole
occuparsi dei miei pasti, perché dovrei impedirglielo?
…
Ok. Tagliamo corto gente. Faccio schifo in cucina.
Ma mica lo posso urlare al mondo intero! Quale donna si sposerebbe un
tizio che sa farsi a mala pena il sugo per la pasta?
Di questo periodo di cattiva pubblicità proprio non ne ho
bisogno. Faccio benissimo da solo.
Avrete capito quindi, che per quanto io possa cercare di avere una
“diete equilibrata” come si dice, non mi viene
proprio
facile. Per questo adoro le cene di Molly: da lei so di non mangiare
schifezze, so che mangerò tanto e che mi farà
anche bene.
Che cosa voglio di più?
Sì, lo so a cosa state pensando.
Beh, Mrs. Weasley passa anche il liquorino del dopo cena da quando
siamo cresciuti, quindi sono a posto.
* * * * * * *
Giovedì sarebbe stato il giorno della verità.
Ron avrebbe finalmente scoperto cosa Hermione provava per lui: se vero
amore o puro disgusto misto a “ti - odio - non - ti - voglio
-
più - vedere”.
E chissà, magari sarebbe stato il giorno della
verità
anche per me. Forse quella “riunione di famiglia”
insieme a
tutti i manicaretti di Molly avrebbero ricordato a Ginny quegli sguardi
imbarazzati che ci scambiavamo durante i pasti estivi qualche anno fa.
E qualcosa dentro di lei l’avrebbe fatta balzare
dall’altro
capo della tavola direttamente tra le mie braccia.
…
Ok.
…
Qualcuno nella mia testa ha appena dato un coppino al mio Io interiore.
Beh, per fortuna che c’è ancora qualcosa che
là
dentro capisce quando le idiozie si stanno gonfiando troppo. Credo
però che ne servirebbe un altro, tanto per
sicurez…
…
Grazie.
Ora mi sento meglio.
Ma tornando alla cena…
Questa sera ci sarà la famiglia Weasley “formato
allargato”: Fred e George, che nonostante siano fidanzati da
millenni con Angelina e Katie, si sono rifiutati di portarle a casa
dalla mamma, Ron, Hermione, io, Ginny e ovviamente
(se non si è spaccato una gamba nel frattempo, cosa che
spero
tanto) Dean. Mi piace questa definizione “famiglia
allargata”; io ho convissuto praticamente solo con loro e
rappresentano quegli affetti che non ho mai avuto.
Tranne Dean, naturalmente. La sua è più la parte
del
cugino con cui ti vedi solo una volta l’anno e anche
lì
cerchi di fare di tutto per non sederti di fianco a lui.
Quando io e Ron ci presentiamo nel salotto della Tana, direttamente via
Metropolvere, alle 19:30 in punto, devo ammettere di non rimanere per
niente stupito di scoprire che siamo gli ultimi. Eppure, per una volta,
siamo puntuali. Vabbeh…
- Oh Harry, caro, fatti abbracciare. - dice la signora Weasley
venendomi in contro.
- Buona sera, signora Weasley. - le rispondo stringendola.
- Tutto bene? Mi sembri un po’ dimagrito
dall’ultima volta.
Ah, ma stasera ho fatto un sacco di cose buone. Ti rimetterai in sesto,
vedrai. -
- Ne sono sicuro. -
Dimagrito.
Al massimo posso aver preso un paio di chili, con tutti gli alcolici
che ci siamo concessi io e Ron in questo mese… Ma comunque
la
mamma è sempre la mamma, e quella adottiva non ci si
discosta
più di tanto.
- Oh Ronald, tu invece sei sempre così trasandato, con quei
capelli lunghi… - dice questa volta rivolta a suo figlio,
abbracciando anche lui.
- Guarda Harry com’è elegante. E poi non sarebbe
il caso
di bere meno di quella “babbano birra”, giovanotto?
-
conclude dandogli due pacche sulla pancia, prima di tornare in cucina.
Io mi volto ridendo mentre lui allarga le braccia e alza gli occhi al
cielo mimando un “Ma io non lo so!”
Ok.
Dovete sapere che a Molly non va mai bene niente di quello che fa Ron, mai.
Per esempio: io elegante? Non la so più nemmeno pronunciare
quella parola. Addosso ho una maglietta maniche corte, un paio di jeans
e una felpa (sporca tra l’altro, ora che ci faccio caso)
legata
in vita.
Lui, che per una volta si è messo una camicia, è
trasandato.
Lasciamo poi perdere i capelli lunghi che non le sono mai piaciuti,
contando che comunque anche i miei non sono poi così
corti…
E poi questa storia della birra; sapete che non
c’è
mese che non gliela tiri fuori? Tutto perché qualche hanno
fa ci
aveva beccato che avevamo bevuto un paio di bottiglie a testa. Anche
per quell’occasione la signora Weasley si riservò
la
romanzina solo per suo figlio. Da quel momento TAK!, targato a vita:
“alcolizzato di birra babbana”.
Ma la cosa più divertente è che a Ron la birra
babbana
non piace nemmeno! Ne beve una ogni due mesi se va bene e solamente se
è di una data marca e alla spina.
Senza contare che ha ricominciato ad andare in palestra e se Molly ci
avesse fatto veramente caso avrebbe notato che suo figlio panza non ne
ha per niente.
- Anche se avessi la tartaruga mia madre sarebbe capace di dirmi che
sono grasso. - mi sussurra Ron mentre ci avviamo in cucina anche noi.
- Ciao a tutti. -
Caspita com’è affollata la cucina. Hermione e
Ginny stanno
apparecchiando la tavola, Fred e George confabulano fra di loro in un
angolo, la signora Weasley controlla il forno e…
il signor
Weasley chiacchiera allegramente con Dean.
Bene.
Forse mi sono soffermato un po’ troppo a guardarli,
perché quando George mi tira una pacca sulla spalla mi fa
venire
un mezzo infarto.
- Senti, Harry, bisogna fare qualcosa. -
- E d’urgenza. - aggiunge Fred - Non voglio ritrovarmi con un
cognatucolo da quattro falci. -
- Già. Papà una volta non aveva occhi che per te,
mentre adesso… -
- Tsk, - li guardo scettico, - ragazzi, ma non vi sembra di stare
esagerando un po’? Vostro padre sta… semplicemente
parlando. Voglio dire, è palese che sta facendo finta! Non
è che si possono rimpiazzare le persone così, da
un
giorno all’altro. -
- A tavola! -
- Se lo dici tu… - mi sussurra Fred prima di allontanarsi.
Certo che lo dico io! Non sono mica un signor nessuno! Ho vissuto in
casa sua per praticamente sei anni, sua moglie mi tratta come se fossi
l’ottavo figlio che non ha mai avuto, figurati se basta
così poco perché Arthur mi metta da parte!
- Oh Harry, ci sei anche tu? Non ti avevo proprio visto arrivare. - mi
dice passandomi davanti sorridendo, diretto al suo posto di capo tavola.
Ok. Niente panico.
E non perché la cosa non mi preoccupi; certo mi è
successo di peggio…
Il punto è che stasera non è il mio turno di
impanicarmi.
Già, perché con questa bella sorpresa che mi sono
ritrovato, mi ero completamente dimenticato che quello ad aver bisogno
di aiuto, stasera, è Ron. Hermione non lo ha ancora degnato
di
uno sguardo e lui ha cominciato ad andare in panico. Dannazione, mi
sembra di essere tornato al sesto anno a Hogwarts.
Inutile provare a dirgli che non ha salutato neanche me praticamente;
Ron ha già cominciato a sfregarsi nervosamente le mani.
- Dai andiamoci a sedere anche noi, - butto lì, dandogli una
pacca sulla spalla.
Lui annuisce.
- Sì, prima che ci ritroviamo seduti di fianco a Dean. -
Io adoro il mio migliore amico, sapete?
Insomma: la ragazza che amo sta con un altro, i suoi genitori si
dimenticano di me, ma i suoi fratelli non passeranno mai al
“lato
oscuro”. Soprattutto sono sicuro che Ron non mi
tradirà
mai. C’è poco da fare, Dean gli rimane sul
groppone ogni
volta che si mette con sua sorella.
Fortunatamente riusciamo a metterci dall’altro capo della
tavola:
alla sinistra del signor Weasley sua moglie, Ginny, Fred e Ron. George
mi separa dal “cugino antipatico” che è
seduto
accanto ad Hermione.
Do’ un’occhiata a Ron, seduto di fronte a me.
È
vistosamente agitato e non fa che continuare a lanciare occhiate
ansiose in direzione di Hermione, che intanto sta aiutando la signora
Weasley a riempire le coppette di zuppa di zucca.
Io mi sporgo verso di lui.
- Ron, ti stai facendo venire un tic. -
Lui mi guarda scuotendo la testa senza capire.
- La guardi ogni 15 secondi scarsi, non credi che sarebbe il caso di
parlarle? -
Lui mi fissa scettico. - E quando? Se non te ne sei accorto
è seduta dall’altra parte del mondo! -
- Beh, ma mica devi farlo adesso! Dico solo che ti conviene risolverla
sta sera. Non puoi tirarla avanti in eterno. Altrimenti lo sai come
andrà a finire… -
- Come andrà a finire cosa? - mi chiede George, porgendomi
la mia porzione.
Io sorrido mentre Ron si rabbuia.
- Fatti gli affaracci tuoi! - gli risponde mantenendo un tono di voce
basso.
Infatti, saremo anche in sette a cena, ma non è poi
così
difficile farsi sentire da chi sta seduto all’altro capo del
tavolo.
Peccato però che nel frattempo a Ron non sia passato il suo
“tic”: dopo un paio di minuti gli cade
inevitabilmente
l’occhio su Hermione e Fred non è un tipo da
lasciarsi
sfuggire certe occasioni.
- Mmm qualcosa mi dice che centra Hermione… - sussurra
sornione.
- Shhh! E piantala un po’! -
- A ma allora è vero! Dicci Harry, abbiamo fatto progressi
in questo periodo?. -
Io alzo le spalle sorseggiando la zuppa, commentando con un vago -
Forse… -
Non sono così infame da spifferare loro tutto quello che
è successo, ma ha proprio bisogno di una spintarella e i
gemelli
fanno proprio al caso mio, cioè suo.
Ron mi scocca un’occhiata di rimprovero. - Giuda. -
- Oh andiamo Ronnie, non fare lo scontroso. Vogliamo solo
aiutarti… -
- Fred ha ragione! Noi ci preoccupiamo per te! - dice George alzando la
voce; ora tutti a tavola possono ascoltare senza problemi.
Ecco forse questa è un po’ più di una
spinta…
- In fondo hai 24 anni… La mamma alla tua età era
già incinta di Bill! -
Automaticamente tutti ci voltiamo a guardare la signora Weasley che
sorride - Oh, sì, è vero. Anzi, era quasi pronto
per
uscire, il mio piccolo William… -
Arthur le stringe la mano sorridendole a quel tenero ricordo.
- Un così bel ragazzone, - continua Fred passando un braccio
intorno al collo di Ron, - e ancora nessuno se l’è
preso.
Hermione, tu cosa ne dici, come mai non ha ancora trovato la ragazza
giusta, il nostro fratellino? -
A parte il fatto che Ron mi ucciderà se qualcosa va storto,
ora c’è da ridere.
Lui è già impallidito e io proprio non posso
trattenermi
dallo sporgermi a guardare Hermione, mentre Molly intanto si
è
alzata e le coppette magicamente fluttuano in ordine verso il lavandino.
- Beh, - comincia Hermione alzando le spalle sorridendo, - magari
l’ha trovata e ancora non se n’è
accorto. -
Sbatto le palpebre nemmeno soffrissi di congiuntivite acuta.
Ma è davvero Hermione quella che ha parlato? No, dico, siamo
sicuri?!
Lasciamo perdere il coro di “ohhhh” e risate che
sono seguite.
Mi volto di scatto a guardare Ron. Il pomo d’Adamo balla
vistosamente mentre sorseggia dell’acqua cercando di fare
finta
di niente, ma a me non può darla a bere. Mi metto un pugno
davanti alla bocca per tentare di arginare la mia risata, che
però ovviamente non gli sfugge.
Mi guarda con gli occhi ridotti a due fessure e dopo qualche istante
George di fianco a me esclama.
- Ahia! -
Io guardo lui e poi subito Ron: volevi tirarmi un calcio, eh?
Stronzone…
Ron arrossisce e riprende il suo bicchiere in mano borbottando a suo
fratello - Tanto te lo meritavi anche tu. -
Le pietanze si susseguono ma il discorso non varia di molto.
Fred e George hanno continuato a fare altre uscite del genere durante
tutta la serata, tali da far arrossire Ron e ridere a crepapelle tutti
gli altri.
A quanto mi dicono i gemelli, infatti, non sembra che Dean, che in
questo momento si è alzato per aiutare la signora Weasley
con il
dolce, partecipi troppo.
- Parliamoci chiaro, Harry, quel tizio già non mi convinceva
quando Ginny aveva 15 anni, figuriamoci adesso. - mi dice George
avvicinandosi serio.
Nel frattempo anche Ron si è sporto in avanti sulla tavola
per ascoltare.
Non stiamo cospirando eh, nooooo.
- E in più io non posso sopravvivere con un altro membro
della
famiglia che non ride alle mie battute. Già Percy basta e
avanza. - aggiunge Fred.
Questo è karma. È normale che dopo tutta la sera
passata
a prender in giro Ron ora tocchi qualcosa anche a me. Avrei dovuto
aspettarmelo…
- E avanti Harry, non hai un po’ di pietà per noi?
-
- Ah… no. A dir la verità no. - dico cercando di
troncare
il discorso. Questa conversazione sta prendendo una brutta piega.
- Ma sei crudele! Insomma, non è che ti lasceremmo fare
tutto da solo. - dice Fred.
- Certo! Qualcuno deve far prima fuori la concorrenza. - aggiunge
George, accennando al “cugino antipatico”.
- Io ci sto. - si propone Ron.
Lo guardo strabuzzando gli occhi: “Ma scusa, tu non eri
quello
che due giorni fa mia ha fatto il mazzo perché non dovevo
più pensare a tua sorella?!” Lui alza le spalle:
“Sì, ma dopotutto non hanno poi così
torto. E poi
tu sei il mio migliore amico…”
Le nostre conversazioni mentali funzionano sempre alla grande, sapete?
- Ecco, vedi? Lo dice anche Ron! -
- Senti, in negozio ci è arrivata la pubblicità
di un
articolino che non volevamo prendere, ma data
l’occasione…
-
- La volete smettere di confabulare voi quattro?! -
La voce di Ginny ci mette subito a tacere ed istintivamente alziamo gli
occhi per guardarla.
Ecco, lo sapevo, ha sentito tutto e ora ci farà una
ramanzina
degna di sua madre, poi uscirà sbattendo la porta con Dean
al
seguito. Intanto Molly, rimasta sdegnata dal mio comportamento
scorretto e infame, mi caccerà via malamente vietandomi per
il
resto della mia misera vita di partecipare alle cene del
giovedì!!!! Di nuovo, tra l’altro!!!
Dite che la sto facendo un po’ tragica? Beh solo un tantino
forse…
Ad ogni modo sembra che non abbia sentito proprio un bel niente:
è lì che ci sorride con quei suoi meravigliosi
denti e
quegli occhi così azzurri e cristallini…
Patetico vero? Ma non posso farci niente! Mi sento come uno che rischia
di annegare pur di farsi salvare dalla bagnina sexy.
Una volta che lei distoglie lo sguardo da noi e ognuno prende la sua
porzione di dolce, io sono ancora lì a fissarla. Almeno
finché George non mi da una gomitata.
- Abbi pietà per te stesso, allora… -
Lo guardo con gli occhi ridotti a due fessure e poi con la forchetta in
mano mi concentro sulla fettona di torta alla melassa che ho davanti.
Ah, il nettare degli dèi…
Un momento, cos’è questo impulso irrefrenabile di
alzare lo sguardo? Non posso resistere!!
…
Dannazione, ora quello che si è fatto venire il tic sono io!
Dev’essere contagioso. Sì, perché se si
può
dire che non ho calcolato Ginny per tutta la sera, ora le lancio
un’occhiata ogni 30 secondi scarsi!! E non va bene. Nei miei
piani era lei che non poteva fare a meno di guardarmi e che
ricordandosi dei bei vecchi tempi, avrebbe visto risbocciare come per
magia l’amore per me!!
Cerco di farmela passare prendendo una secondo fetta di dolce. Molly
per l’occasione ha fatto ben tre torte: tanto sa che a fine
serata c’è chi si porta via gli avanzi…
Comunque, la faccenda si sta rivelando più complicata del
previsto: se continuo così rischio di farmi beccare da Ginny
e
impallinare da Dean, che per una volta avrebbe ragione a farlo. Anzi,
quasi quasi glielo chiedo di mia spontanea volontà.
Prevenire
è meglio, no?
Ma qualcosa improvvisamente mi distoglie dai miei propositi: dalla
faccia di Ron dev’essere successo qualcosa di tremendo. E
infatti…
Hermione, dopo aver ripiegato il tovagliolo, si è alzata e
rivolgendosi a Molly ha appena detto:
- Signora Weasley, grazie per la bella serata, ma ora devo proprio
andare. -
Di scatto mi volto a guardare Ron; come sarebbe a dire che deve
“proprio andare”?!
Le cose stanno decisamente precipitando.
- Ma vai via così presto, cara? -
- Mi dispiace, - dice annuendo - ma domani ho una giornata pesante e
preferisco non andare a dormire troppo tardi. -
Ok Harry, pensa in fretta. Che cosa possiamo fare adesso che lei va
via, ci dev’essere un modo!
…
Un momento: lei va via da sola, lui andrebbe via con me, io posso
andare a casa da solo senza problemi direi…
- Pssst!!! - cerco di attirare l’attenzione di Ron per
sfruttare
quel poco tempo che serve a Hermione per finire di parlare con la
signora Weasley. Molly sta infatti cercando di convincerla a non usare
la Passaporta, ma la Metropolvere o la Smaterializzazione,
così
da poter restare ancora un po’.
Ron si gira a guardarmi, facendomi un cenno col capo come per chiedermi
“ Che c’è?!”.
Al che la conversazione comincia ad essere fatta solo di cenni del
capo, occhiate eloquenti e gesti quasi
controllati. Sembriamo due deficienti.
Accenno con la testa ad Hermione e mimo a denti stretti un
“Va’ con lei, è la tua
occasione!”.
Di tutta risposta lui mi guarda come se fossi diventato verde:
“Stai scherzando?! Non ci penso proprio…”
“Vai!” cerco di impormi io.
“No!”
“T’ho detto di sì!”
“E io invece ti dico di no!”
Ma per le mutande sporche di Merlino!!!! Ma cos’ha nella
testa,
uno sciame di Pixies che gli impediscono di ragionare?!?!? No, no, no,
io non ci penso proprio a finire di nuovo a fare da spola fra questi
due come quando eravamo a Hogwarts, eh!
Qui c’è bisogno di una soluzione drastica,
Hermione ha
finito di fare il giro dei saluti (al quale io e Ron abbiamo
partecipato più che distrattamente direi) ed ora
è pronta
ad uscire dalla porta d’ingresso!
A mali estremi, estremi rimedi, gente.
Lo fisso imbestialito negli occhi e gli tiro un calcio negli stinchi
con tutta la forza che ho. Lui in risposta si mette a urlare - TI
ACCOMPAGNO!!!!!! -
Oh, ma davvero?
Naturalmente tutti si sono girati a guardare Ron con uno sguardo
stranito. Io trattengo a stento una risata, mentre lui diventa rosso
come un peperone e si alza in piedi prendendo la giacca balbettando.
- Ah… ti… ti accompagno a casa… se
vuoi… anche io domani ho una giornataccia… -
Hermione sorride un po’ esitante, mettendosi una ciocca di
capelli dietro l’orecchio.
- Ehm, d’accordo… -
Io e i gemelli ci scambiamo un’occhiata d’intesa.
Poi torno a guardare Ron; sua madre gli ha lasciato naturalmente
qualcosa da portarsi a casa.
Non posso che sorridere soddisfatto, quando prima di chiudere la porta
dietro di sé, indisturbato da occhi indiscreti, mi alza il
dito
medio.
To
be continued...
Rieccomi!!!
Scusate tanto il ritardo (mamma mia sono passati venti giorni!!), ma
gli esami hanno già cominciato ad avere il loro effetto
anche
sulla mia piccola e indifesa ispirazione. Purtroppo dovrete farci
l’abitudine. Ma questo capitolo comunque è
piuttosto
lungo, no?
Volevo fare qualche appuntino.
Tanto per cominciare, io proprio non me la sono sentita di far morire
Fred, insomma, mi è dispiaciuto troppo, quindi
l’ho
lasciato in vita.
Facendo dire che Molly aveva 24 anni quando è nato Bill,
forse
potrei aver beccato l’anno giusto; ho fatto un calcolo
malato, ma
alla fine non so quanto giusto =.=’
Spero che le conversazioni mentali siano riuscite: nella mia testa
facevano troppo ridere, non potevo sostituirle XD
(ok i ringraziamenti che seguono non riusciranno bene come quelli che
la volpe qui aveva scritto e poi cancellato come un'idiota...... =.=')
Cooomunque!!! Ringrazio tutti quanti quelli che leggono, che aggiungono
in seguite, etcc... e soprattutto chi recensisce: Cedric (certo che Ron
è un perfetto idiota, ma lo sai che lo amo anche per quello
XD),
erikappa (una storiella... eh boh... mi piace la suspense!!! Grazie per
gli auguri, mi servono proprio di questo periodo!!!), sibilla94 (lo
sapevo che ti sarebbe piaciuta questa idea del nuovo capitolo!! Grazie
per il voto XP), Alicia (te l'ho detto, devi perseguitarmi per le mie
storie!!! Adoro quando citi le mie frasi, così capisco cosa
ti
ha colpito!! *gongola*),SimoTak (ohhh, che onore!!! Ti ringrazio
profondamente per i complimenti!! *continua a gongolare*) e infine
lily_94 (allora ti adoro perché se fuori come un balcone del
quinto piano!!!!To voglio bene!!).
Allora, mi raccomando qualche giorno avete ancora tempo per "votare"
per il PoV del pprossimo capitolo!!!
Ahhh!! Non posso dimenticarmelo: oggi è il compleanno di
Hermione, tanti auguri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A presto,
Rowena
|
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Capitolo 7 *** Giovedì alla Ron & Hermione ***
GiovediRHBUONO
Giovedì
alla Ron & Hermione
- Beh, andiamo? - mi chiede Ron facendomi segno di passare avanti.
Io annuisco.
Lui mi sorride.
Io gli sorrido di rimando.
Oh ma per piacere!!! Ma siamo tornati a scuola?! Questa situazione
è dannatamente paradossale!
E pensare che avremmo potuto mettere fine a questa farsa giusto
martedì scorso e invece no, siamo ancora qui a comportarci
come
due quindicenni in preda agli ormoni!
...
A dire la verità anche prima, ma lasciamo perdere.
Tutto questo è assurdo.
Ci lasciamo la Tana alle spalle, incamminandoci verso la Passaporta.
Mi stringo di più nel cappotto leggero. Questa sera fa un
po’ più fresco e se non fosse stato per Mister
Mi-Vergogno-come-un-Magonò-in-mezzo-ai-più-grandi-Maghi-della-Storia,
a quest’ora avrei potuto già essere al calduccio a
casa
mia. O magari a casa sua.
Beh, sì, non guardatemi con quell’aria di
rimprovero. Non
c’è niente di male a immaginarsi al caldo fra le
braccia
di uno a cui stai dietro da un decennio!
Però non è colpa mia se non si fa avanti. E io
non posso
fare il primo passo. Ci vuole un certo ordine in queste cose.
Dopotutto io gli sono già venuta abbastanza incontro: mi sto
assiderando qua fuori!
Ma lui nulla, niente! E ancora grazie che il suo “angelo
custode” gli ha dato letteralmente un calcio stasera.
Andiamo,
come avrei potuto non accorgermi di quello che stava succedendo? Ci
mancava solo il segnale luminoso sopra le loro teste.
Ma a quanto pare neanche questo ha convinto Ron a parlare con me di
quello che è successo. Che poi, successo, non è
successo
praticamente niente. Ma avrebbe potuto se Ron non se la fosse data a
gambe levate. E per la seconda volta, tra l’altro! Ma sta
volta
almeno era sobrio quindi non la accetto la storia del “Non ho
idea di che cosa ho fatto ieri sera, so solo che mi sono risvegliato
sta mattina nel mio letto con un mal di testa che mi frantumava il
cervello”. Dannazione, te lo frantumo io il cervello! Mmm!!!
Quanto mi fa arrabbiare! Come adesso per esempio. Imperterrito continua
a camminare senza dirmi una parola. Oh!!! Lo odio quando fa
così! Lo odio, lo odio, lo odio, lo…
In questo preciso istante si volta a guardarmi con quel suo sorriso da
timido che ha sempre stampato in faccia e che mi provoca il panico puro.
Adesso mi sciolgo… ah, quanto lo amo… Ho una gran
voglia
di fermarlo e baciarlo, facendogli cadere di mano il sacchetto con gli
avanzi che gli ha dato sua madre.
Ma non funziona così! Lui è l’uomo,
è lui
che deve stringermi fra le sue braccia, guardarmi con uno sguardo colmo
di passione, per poi darmi il bacio più sensuale della
Storia
delle storie d’amore.
- Siamo arrivati. -
La sua voce mi risveglia bruscamente dalle mie fantasie. Mi guardo
intorno stranita. Ma non possiamo essere già qui! Il mio
volto
dev’essere come quello di una statua di marmo.
Lui, ovviamente,
non da segno di essersene accorto.
- Ah. - è l’unico suono che riesco ad emettere.
Afferriamo l’oggetto che per questa volta è stato
adibito
a Passaporta e in un attimo ci ritroviamo in città.
Pensa, Hermione, pensa. Dev’esserci un modo per trattenerlo
un
po’, magari ha solo bisogno di altro tempo per trovare le
parole.
…
Ho capito, se aspetto che trovi le parole stiamo qui fino a Natale
dell’anno prossimo. E visto che siamo a settembre non mi va
esattamente di sprecare così un anno e mezzo della mia vita.
Beh, allora sono io che ho bisogno di tempo per farlo parlare.
Una folata di vento ci investe mentre siamo ancora fermi al bordo di
una strada.
- Brrr… -
Ron si gira verso di me. - Hai freddo? -
Io alzo le spalle. - Un po’, ma… - Aspetta,
aspetta: ho
avuto un’idea geniale. - A dire la verità
sì.
Insomma non credevo che ci fosse questo vento gelido,
perciò pensavo di fare due passi fino a casa. Ma
ora… -
Notare che ci saranno 23 gradi, ma è un dettaglio…
- Senti, mi è venuta in mente una cosa, però. Tu
abiti
qui vicino, no? Potremmo andare da te, così potrei usare la
Metropolvere fino a casa mia. Che ne dici? -
Lui alza le spalle e sorride - Certo, non c’è
problema. -
E meno male che ha la testa fra le nuvole, perché un
“e
allora perché non ti Smaterializzi?” proprio non
l’avrei sopportato.
Ma durante il tragitto fino a casa sua le cose non migliorano nemmeno
un po’ e io mi sto a dir poco snervando!
Quando arriviamo dal portone del palazzo, comincia a venirmi il panico:
e adesso cosa faccio?!? Conoscendolo, una volta dentro mi
liquiderà con “La Metropolvere è
lì. Buona
notte. Ciao.” E io non posso tollerarlo. Questa volta lo
avada -
kedavrizzo solo se ci prova a fare così con me! Non sono
mica
una Lavacca Brown* qualunque. Tanto per fare un esempio a caso.
Appena entrati Ron accende le luci e si dirige in cucina con il
sacchetto degli avanzi. Io rimango in salotto e mi guardo intorno.
Naturalmente non è la prima volta che vengo a casa sua: non
è tanto grande, ma è calda e accogliente e con un
gran
camino sulla sinistra. Dannazione.
Ho già cominciato a farmi i miei castelli sulla fine della
serata, quando sento la voce di Ron provenire dalla cucina.
- Vuoi qualcosa da bere? -
Fermi tutti, non me lo dite: ha preso l’iniziativa!
Sono talmente shockata che sulle prime riesco solo a dire - Cosa..? -
Allora esce dalla cucina togliendosi la giacca.
- Mi chiedevo se volessi qualcosa da bere prima di andare via. Qualcosa
di caldo magari… -
Qualcosa di caldo lo vorrei, tesoro, ma non si tratta di una
bevanda…
Colgo comunque la palla al balzo.
- Sì, grazie. Ma un bicchiere d’acqua
andrà benissimo. -
Mi siedo sul divano mentre lo aspetto; Ron ricompare qualche istante
dopo con un bicchiere pieno in mano e si siede accanto a me.
- Grazie. -
- Figurati. -
Io bevo, e non perché abbia sete, ma perché non
so
cos’altro fare! Lui nel frattempo ha cominciato a torturarsi
le
mani e non so nemmeno io se prenderlo come un buono o cattivo segno.
Appoggio il bicchiere sul tavolino davanti a noi e mi sfrego le mani
sui jeans; anche io ho i miei piccoli segni di cedimento dei nervi,
sapete?
Io lo guardo e sorrido imbarazzata. - Allora… -
Lui fa la stessa cosa con me. - Allora… -
Allora fa’ qualcosa, per il dannato cappello a punta di
Morgana!!
- Beh, si è fatto tardi. Forse è meglio che tu
vada se domani hai una giornata pesante. -
Ma mi sta prendendo in giro?! Non stavo neanche parlando direttamente
con lui quando ho detto queste cose! Come dannazione fa a ricordarselo,
lo fa apposta?! Mi sta venendo su un caldo dalla rabbia che non potete
immaginare.
Lo guardo fredda come un ghiacciolo. - Sì, hai ragione. -
dico
alzandomi di scatto. - Devo proprio andare. Tanto non ho nulla da fare
qui. -
Vorrà dir qualcosa questo per te, no?!
- D’accordo, la Metropolvere è lì. -
dice alzandosi.
Fermo lì, non dire altro! Mi sento un treno a vapore per
tutto il fumo che sicuramente mi sta uscendo dalle orecchie.
- Perfetto. -
Mi volto, avvicinandomi al camino; prendo una manciata di Metropolvere
e mi metto in piedi nel camino. Non ci vedo più dalla
rabbia,
adesso lo azzanno!
- Beh, allora buona notte, ‘Mione. -
- Buona notte. -
Solo che non riesco a lasciar andare la Polvere e così resto
a fissarlo in silenzio.
Non posso andarmene, siamo così vicini alla meta, deve solo
usare il cervello!
Ron comincia ad innervosirsi per il mio comportamento; è
vistosamente in imbarazzo.
Fa’ qualcosa, dai… Per favore…
Oh al diavolo gli schemi!
Faccio un passo fuori dal camino, lasciando cadere dietro di me la
Metropolvere e assesto un ceffone ben dato sulla guancia destra di Ron.
- Ahio!! Ma sei..! -
Solo che non lo lascio finire di parlare perché subito dopo
gli do un bacio.
Un attimo dopo mi tiro indietro.
Panicopanicopanico!! Adesso so come si è sentito lui
martedì, e non è piacevole.
Mi guarda incredulo.
Che mi sia sbagliata?! Mi sono sognata tutto e in realtà lui
non mi vuole?
Ma no.
Perché dopo tre secondi Ron mi attira a sé e mi
bacia con quella passione che desideravo tanto.
Mi tolgo il cappotto di corsa ed inevitabilmente finiamo sul divano.
Lui si stacca per un attimo da me e mi guarda serio.
- Perché mi hai picchiato? -
- Perché te lo meritavi. -
Ron ci pensa giusto un attimo. - Hai ragione. -
Ecco perché lo amo.
To
be continued...
* Questo favoloso termine non l’ho inventato io e ci tengo a
dirlo. Visto che ho il terrore puro di essere accusata di un plagio di
cui non sono nemmeno a conoscenza metto le mani avanti. L’ho
letto in qualche fan fiction e lo condivido in pieno XD Mi sembrava
perfetto in quel punto.
*spunta da una barricta con una bandiera bianca*
Eh ehm, rieccomi. Fianlmente sono riuscita ad avere il tempo per
scrivere questo capitolino. Lo so che non è un gran che
magari, ma per una volta di questi due prorpio non sapevo cosa dire O.O
Se vi interessa comunque ho finito gli esami ( e li ho passati tutti
quindi, grazie tantissime a chi mi ha fatto gli auguri!!) e quindi ora
ho molt più tempo per dedicarmi alla storia, quindi se
Merlino vuole, il rpossimo capitolo dovrebbe arrivare entro qualche
giorno.
Passiamo ora al solito angolo dei saluti!!!
Un grazie enorme a tutti e in particolare a chi recensisce, come
sempre: chimma, Cedric (ti sposo io amore!! Andremo avanti a 4 salti in
padella ma va bene lo stesso... Oh che battuta triste che hai tirato
fuori =.=' vabbeh XD),SimoTak (con due PoV sarei svenuta prima di
finire temo, è una sfida a cui non sono ancora pronta *.*
Sono contenta che ti abbia fatto piacere vedere Fred in vita!! Che
mondo sarebbe senza di lui nelle fan fiction? XD), lily_94 (oh tesoro
mi fai sempre sbrilluccicare gli occhi. Sono contenta di distrarti un
pochino! Su su che d'ora in poi saremo tutti concentrati sui tuoi
piccioncini!),Aly (accidentalmente si incontreranno proprio nel
prossimo capitolo, sai? XD E da lì sarà una
rapida discesa fino alla fine XD Sono sempre contenta che le mie
battute ti piacciano!) e sibilla 94 (penasavo che qualcuno a cui
interessasse questa storia l'avesse già persa la
sanità mentale XD Spero di averti presa in tempo. O magari
no, così entri a far parte del club XD).
A presto,
Rowena
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Capitolo 8 *** Venerdì - Parte Prima ***
VeberdiPrimaBUONO
Venerdì -
Parte Prima
Devo ammettere di aver stampato in faccia ancora il sorriso che avevo
ieri sera quando sono uscito dalla Tana. Ma non per quello che pensate
voi.
Oh no.
Certo, il calcio a Ron e la dichiarazione d’amore del suo
dito
medio sono cose che mi resteranno per sempre nel cuore, ma non
è
questo che mi ha stampato in faccia un sorriso da ebete.
Ron ed Hermione hanno dato il via ad un fuggi fuggi generale: poco
tempo dopo, infatti, sono andati via i gemelli. A questo punto, Ginny,
che aveva ancora meno voglia di me di lasciarmi solo con Dean e
rischiare così di impelagarsi in una conversazione a dir
poco
scomoda, ha preso baracca e burattino
ed è andata via.
Non c’è bisogno di dirvi che una delle cose che mi
fa
sghignazzare ancora adesso è lo sguardo sul suo viso mentre
cercava una via d’uscita. Ma passiamo oltre.
Potrei certamente stare lì a raccontarvi come mi sono
comportato
da figlio adottivo per bene e mi sia fermato ad aiutare Molly, che odia
sovrabbondare con la magia in cucina*, con le stoviglie. Ma non lo
farò. Salterò direttamente al momento in cui la
signora
Weasley mi ha caricato di pezzi di torta di melassa (raccomandandosi
che io prendessi il più grosso) e mi ha incaricato di
portarli
ad Hermione e Ginny il giorno dopo, dato che loro erano andate via
così velocemente. E - Grazie Harry, caro. -
Il vostro cervello ora si starà domandando: e quindi?
Quindi sono stramaledettamente contento di avere una scusa per andare
da Hermione pomeriggio. La signorina, infatti, che stando a ieri sera
aveva una giornata così impegnativa, ho scoperto, dopo aver
chiesto in giro, che oggi è di riposo; mentre il mio
migliore
amico entra fra circa un paio d’ore.
A questo punto, sapendo che Ron l’ha riaccompagnata a casa e
immaginando dove avrà potuto dormire Ginny ‘sta
notte,
posso dedurre, anzi sono certo
che troverò Hermione spaparanzata sul divano a leggere un
libro
sospirando con aria sognante. Io da buon migliore amico che ha dovuto
sopportare i loro tira e molla per 10 lunghi anni, non mi
schioderò da casa sua finché non mi
avrà
raccontato cosa è successo fra loro nei minimi
dettagli…
Beh forse non proprio nei minimi, via…
Quindi possiamo dire che la mia è più che altro
una sadica attesa.
* * * * * * *
“Cause
there’s a monster living under my bed
Whispering in my ear
There's an angel, with a
hand on my head
She says I’ve
got nothing to fear
There’s a
darkness deep in my soul
I still got a purpose to
serve”
Put Your Lights On -
Everlast feat. Santana
Ore 17:00
Bene, bene, bene. Il mio turno è finito in questo preciso
momento. Inutile dirvi quanto io non stia più nella pelle.
Muahahahaha… Hermione non avrà scampo! E poi
preferisco
comunque sentire prima la sua versione dei fatti rispetto a quella di
Ron. Innanzitutto perché non mi verrà a
raccontare balle
su chi ha preso l’iniziativa o dettagli di cui non vorrei
avere
notizia, come farebbe invece Ron. Secondo di poi, ve lo immaginate lui
mentre mi spiega la serata? “Sì, ecco…
insomma… quando siamo usciti, no? Allora noi… e
poi…” Un balbettio unico e non ci avrei capito una
straciccia di nulla. Hermione invece mi racconterà
esattamente
quello che voglio sapere.
Prima di andare a casa sua però, devo passare da me a
prendere
gli avanzi della torta; ho pur sempre bisogno della scusante, Santa
Molly.
Ora si crea il dilemma supremo. Eh già. Insomma, volendo
fare la
persona educata e per bene dovrei Smaterializzarmi fuori da casa sua (o
nelle vicinanze almeno) e poi bussare alla porta aspettando che sia lei
ad aprirmi. Ma in questo modo potrebbe anche ignorarmi completamente
facendo finta di non essere in casa, consapevole del fatto che a me non
dispiacerebbe affatto tenermi due pezzi di torta di melassa in
più. E così io rimarrei all’asciutto;
io e la torta.
Altrimenti potrei fare l’amico un po’ invadente
che, non
invitato, si presenta via Metropolvere direttamente nel suo salotto
senza lasciarle via di scampo.
Un bel problema.
Effettivamente però non si può proprio dire che
Hermione
e Ron non abbiano mai ficcato il naso negli affari miei, quindi la mia
“piccola intrusione” potrebbe risultare addirittura
legittima.
…
Basta ho deciso.
Controlliamo se ho tutto: avanzi di Molly, faccia tosta, Metropolvere.
Ok. E con un ultimo ghigno soddisfo la mia impazienza scomparendo in un
nuvola di polvere.
L’atterraggio nel caminetto di Hermione è
senz’altro uno dei miei meglio riusciti.
Rido già al solo pensiero della sua faccia, diradando con
una mano la sporcizia che ho sollevato.
- Hermione? Dove sei? Credo che tu abbia qualcosa da dirmi!! -
Nonostante il polverone che ho causato, però, esso
è di
breve durata e quando si dirada, quello che vedo non è
proprio
l’immagine di Hermione come me l’ero figurata io.
Proprio
no.
Certo sul divano qualcuno c’era, ma non stavano proprio
leggendo
un bel libro Ginny e Dean, colti di sorpresa un po’
più
che a torso nudo, prima di alzarsi e voltarsi di scatto verso il camino.
- HARRY!! -
- Potter, che diavolo… -
Mentre i due cercano in qualche modo di ricomporsi, io mi volto subito,
chiudendo gli occhi più forte che posso.
Ecco, adesso rimarrò ceco per tutta la vita. E le ultime
cose
che ho visto sono state un Dean quasi nudo e Ginny… Beh,
veramente non mi dispiace che quelle siano state le ultime due cose che
ho visto di Ginny.
- Per il cappello moscio di Merlino, CHE COSA DIAVOLO CI FAI QUI?! -
tuona Ginny.
Mmmh, turpiloquio. Devo averla fatta proprio incazzare, se questo
è solo l’inizio.
- Ecco, io… - dico aprendo prima un occhio e poi
l’altro, per essere sicuro di avere il permesso di guardare.
Dean
è in un angolo della sala ad allacciarsi la cintura, Ginny
invece è in piedi con indosso una felpa troppo grande per
essere
sua e, a giudicare dalle gambe nude, solo un paio di slip; a separarci
c’è solo il tavolo da pranzo.
- TI SEMBRA UN MODO CIVILE
DI ENTRARE IN CASA DI UNA PERSONA?! - mi urla.
Il mio cervello mi sta suggerendo un “E che sarà
mai!”, ma effettivamente io forse più di lei avrei
voluto
evitare quello che è appena successo.
Visto che tentenno a rispondere, aprendo e chiudendo la bocca in
continuazione, è Ginny a proseguire.
- MA NON SO!!! Ci si intrufola così in casa delle persone,
senza
curarsi del fatto che magari si disturba qualcuno?! Questa non
è
casa tua, non puoi fare quello che ti pare!! -
- Intrufolarmi? IO?! - Non sono mica un ladro! Poi è
esagerata a
scaldarsi così tanto; non dovrei essere io quello sconvolto?
- Certo! E come lo chiameresti tu entrare in casa di altri dal camino
senza preavviso?! -
Prendo un bel respiro per mantenere la calma.
- A parte il fatto che: “altri”?!
Credevo che questa fosse la casa della mia migliore amica e…
-
dannazione, cosa dico? - … beh, tua. Non di
“altri”!
Credevo di essere ben accetto, quindi scusa tanto. Senza contare il
fatto che sono venuto qui per Hermione e per conto di tua madre, visto
che ieri sera sei fuggita alla velocità della luce senza
prendere la parte di torta che ti spettava. - le dico appoggiando il
sacchetto sul tavolo. - E poi, mia cara, se non volevi essere
disturbata, te ne stavi in camera tua a fare le porcherie! Non in
salotto!!! -
“Porcherie”?!?! Ma quanti anni ho, sette?!?!?!?
Ginny ha il volto vistosamente arrossato. Inutile dire che i toni di
voce sono alti.
- Harry Potter, non venire a dire a me quello che posso o non posso
fare in casa mia!! -
- E di Hermione. - puntualizzo acido.
- Non ti riguarda in ogni caso!!! -
Il buon senso, in dotazione a tutte le persone normali, a questo punto
suggerirebbe di lasciare perdere, di concludere in fretta, magari con
un “D’accordo, finiamola, tanto non ho visto niente
di
più di quello che ho avuto sotto gli occhi per una anno e
mezzo” per poi Smaterializzarsi a casa. Ma io non sono
una persona normale. Senza contare che tutto questo gridarsi
l’uno contro l’altro ha fatto riaffiorare in me
ricordi
troppo dolorosi perché io possa andarmene proprio ora.
- E poi dimmi, - comincio intanto, leggermente più pacato. -
da quando in qua ti piace il rischio in questo modo? -
Ginny è scandalizzata. - Non sono cose che ti riguardano!! -
Io faccio finta di niente. - No, perché, sai Dean, sei
fortunato, con me dovevamo essere soli e in una stanza chiusa a chiave
per… -
- SMETTILA!!! -
-… darci un bacio! -
Lo sapete come si chiama questo? Punto di non ritorno.
- Piantala, Harry, le cose cambiano!! -
- Oh certo Ginny, e anche le persone, non è vero?!
Grazie,
ma questa lezione me l’hai già fatta due anni
fa’. E
sai che ti dico? Che hai un dannatissimo torto!! Non sono le
cose che cambiano; tu
sei cambiata! Sei tu che mi hai “delicatamente”
sbattuto la
porta in faccia dopo che io ho rischiato la vita per salvare il mondo
magico, perché “Oh la guerra è stata
così
devastante…” -
Ormai non rispondo più di me.
Nel frattempo Dean non può far altro che assistere impotente.
- Il passato è passato, Harry. È inutile
continuare a
parlarne. - risponde leggermente dimessa, ma con tono fermo e deciso.
- Invece parliamone! Perché per te il passato
sarà pure
passato, ma io, il mio, ce l’ho chiuso nel cassetto del
comodino!**-
Ginny è perplessa; è ovvio che non possa capire e
la cosa mi fa sadicamente bene.
- Oh non capisci? - la schernisco. - Vuol dire che Ron mi vuole
più bene di quanto me ne abbia mai voluto tu. - Prendo un
bel
respiro; so che fra poco sarà tutto finito.
- Non potrò mai dimenticare quel giorno…
Perché ci
sarà sempre l’anello che mi rigiravo nella tasca
per
chiederti di sposarmi, quel
giorno, quando mi hai detto che non eri pronta a tornare con me! -
Ho gli occhi arrossati, la gola che mi fa male e il fiatone.
Ginny mi guarda fredda e immobile. - Fattene una ragione. È
finita, Harry. -
- Già. È finita davvero. -
Prima di correre il rischio di versare anche solo una lacrima, faccio
tre giri su me stesso e scompaio.
* * * * * * * *
“Saw a world that was
beautiful
but the rain got in
and ruined it
all[…]
Laughed at love
it was a big
mistake”
No Such Thing - Chris
Cornell
Una, due, tre… solo quattro bottiglie di Fire Whisky; me le
farò bastare. Mi abbandono per terra accanto alla giacca di
pelle che ho scaraventato appena entrato in casa. La testa appoggiata
sul divano e un tavolino ricco di bicchieri ricolmi davanti a me. Tiro
su col naso, ho gli occhi gonfi e mi bruciano da matti. Concentro sul
soffitto il mio sguardo e tutto il mio dolore, mandando giù
il
primo bicchiere.
Infondo si sa: il dolore porta a bere, il bere trascina con
sé i
ricordi e i miei non sono propriamente piacevoli. Forse questo
è
il momento giusto per raccontarvi quello che è successo per
intero, tanto, con le prospettive di serata che ho, domani
sarò
talmente stordito dai postumi della sbronza da non ricordare nemmeno di
aver avuto questa conversazione.
Tutto è cominciato quasi due anni fa’.
La guerra era stata dura, spossante per tutti. Ci aveva brutalmente
separati da persone che erano state dei punti di riferimento per noi,
come Malocchio, Tonks, Lupin***, lasciando cicatrici profonde nella
nostra anima. Io volevo ricucirle, quelle ferite, tutte quante, ma
avevo bisogno di lei, di Ginevra, della mia parte mancante.
Ma lei forse aveva patito troppo: suo fratello Fred era quasi morto e
lo shock l’aveva vinta. Voleva tornare alla
normalità in
modo graduale. Per questo aveva deciso di tornare ancora un per un
po’ a casa dei suoi genitori.
Ero in ospedale quando me lo disse e io non ci vidi nulla di male.
Ma quando qualche settimana dopo mi dimisero, credevo che a quel punto
sarebbe stata pronta per una nuova vita, la nostra. Tanto
più
che avevo appena ricevuto la proposta di un lavoro da Auror e quindi
avrei anche potuto mantenerci. Durante la mia convalescenza avevo avuto
modo di capire che cosa volessi dalla mia vita e lei era “in
cima
alla lista”, tanto per capirci. Così avevo deciso
che era
venuto il momento del “grande passo”: volevo
chiederle di
sposarmi.
Dopotutto, i suoi genitori lo avevano fatto più o meno nelle
stesse condizioni, no?
Ron mi aveva aiutato nella scelta dell’anello e il giorno
stesso
che fui dimesso corsi subito da lei, con tanto di scatolina in tasca.
Sapevo che l’avrei trovata a casa di Hermione
perché me
l’aveva detto sua madre, ma quando arrivai non trovai
l’accoglienza che mi aspettavo. Entrambe mi abbracciarono
calorosamente, felici di vedermi, ma Ginny si stava comportando come se
quell’anno e mezzo che avevamo trascorso insieme prima della
guerra non fosse mai esistito.
Le dissi che avevo bisogno di parlarle, ma lei mi interruppe. Erano
successe molte cose in quei due anni di guerra magica, cose che avevano
messo in discussione le vite di ciascuno di noi da capo.
Insomma, ve la faccio breve: era passato tanto tempo da quando eravamo
stati una coppia e mi disse che ci voleva pensare un po’ su.
Io sulle prime sono rimasto spiazzato. Mi si è seccata la
gola e
tutto quello che sono riuscito a biascicare prima di andare via
è stato un - Sì, beh… sì,
certo,
capisco… -
UN CAZZO CAPISCO!!
Ma voglio dire, dopo due anni di guerre, due anni in cui ho rischiato
la pelle come non mai e il mio unico pensiero era stato lei, cosa mi
viene a dire?! NO?!? Ma bambina mia, ciocchi le banane?!
Dopo quello che era appena successo ritornai a casa e mi sedetti sul
divano continuando a rigirarmi fra le mani l’anello che avevo
comprato per lei. Ci rimuginai su tutto il pomeriggio, fino a che non
decisi che non potevo farla finita così.
Quindi alla sera mi ripresentai a casa di Hermione. Quando vidi Ginny
tutto quello che avevo accumulato nel cervello in quelle ore
uscì a mitraglietta, tutto quanto. Che era una stronza, che
non
poteva lasciarmi così, che mi aveva ingannato e basta. Ero
stato
la sua cazzo di cotta adolescenziale e niente di più, mentre
per
me era stato qualcosa di serio, ero pronto per andare oltre.
Naturalmente non le dissi mai che avrei voluto sposarla, non fino ad
oggi almeno.
Non avendo coraggio, andai oltre, dicendo che allora me ne sarei
fregato anche io di quello che era successo tra noi, proprio come aveva
fatto lei.
È stato a quel punto che ho scoperto quanto poco gentili e
indifese siano le donne. Prima Ginny e poi un’indignata
Hermione,
che aveva assistito alla scena, mi rifilarono due sventole, lasciandomi
le guance tatuate dalle rispettive cinque dita.
Siamo rimasti qualche mese senza parlarci, neanche con Hermione.
Quattro mesi d’inferno, soprattutto per Ron, che doveva
barcamenarsi tra sua sorella, la donna dei suoi sogni d il suo migliore
amico. Avanti così a sentire gli insulti di ciascuno verso
l’altro e cosa più importante, a rimanere
imparziale.
Questo naturalmente non mi toccò nemmeno un po’:
io per
lui ed Hermione avevo dovuto fare la stessa cosa per sette anni e anzi,
ancora mi toccava farlo.
Andò avanti così finché con un
certosino lavoro di
diplomazia, aiutato soprattutto da Molly e dai suoi modi, che sanno
essere decisamente “dolci”, abbiamo ricominciato a
vederci
e infine ci siamo riappacificati.
E la vita a quel punto aveva ricominciato a scorrere come prima, con un
solo piccolo e
insignificante
problemino: Dean. Era stato uno dei primi con cui misteriosamente Ginny
si era confidata e lui aveva saputo, evidentemente, starle accanto nel
modo giusto.
Così, come se non fossero bastate le cene dai Weasley e gli
incontri sul lavoro a ricordarmi chi era il nuovo fidanzato di Ginny,
adesso li avevo anche beccati mentre..!
Proprio la ciliegina su questa torta di merda.
Senza contare che adesso mi toccherà saltare le cene del
giovedì alla Tana per almeno sei mesi.
Fantasticando sulla mia meravigliosa esistenza non mi sono nemmeno
accorto che c’è qualcuno che suona alla porta.
“Pretend that you
don’t mind
but you know everything
that you left behind
And would have been
alright
if you gave half of the
praise
that you held
inside”
Arms Around Your Love -
Chris Cornell
To be continued...
* Naturalmente è una pura e sana invenzione!! XD
** Ripetizione assolutamente voluta (come tre quarti di quelle che
trovate)
*** Lo so, alcuni di voi metteranno in atto una sommossa
perché
ho tenuto in vita Fred e non loro. Ma avevo bisogno di un po’
di
tragicità!
Ok.
...
Non tiratemi nulla, vi prego!!! E non sto parlando solo del fatto che
ci ho messo un mese ad aggiornare, ma anche per il flash back e quindi
il motivo che ha fatto nascere questa fan fiction. Ho la vaga idea che
qualcuno di voi di fronte al flash back abbia pensato "Ma che boiata!"
=.= Purtroppo non mi veniva in mente niente che mi permettesse di
andare avanti ad apprezzare Harry e allo stesso anche Ginny!! Uh lo so,
scarsa fantasia...
A parte questo. Sta volta, per chi è ancora interessato ad
andare avanti, sono già a buon punto del prossimo (e
penultimo) capitolo. Quindi vi prometto che non passerà un
mese!! Anche se devo ammettere che se mi garantissero che se aspetto un
mese, il prossimo capitolo verrebbe bene quanto questo, beh, ci
metterei la firma!! Nonostante tutto sono molto soddisfatta. Fate voi
che il problema sono state le prime dieci righe (che ho riscritto
diverse per 3 volte!)...
Ora i consueti ringraziamenti!
Grazie grazie grazie perché in tanti considerano la mia
storia e sono veramente commossa! Poi naturalmente chi recensisce ha un
posto speciale nei miei pensieri: sibilla94 (è giusto
così mia cara, se fossi sana, non leggeresti le mie fan
fcition! Sono taaaaanto contenta che ti sia piaciuto il capitolo su
questi due!), Alira (Beh ti ringrazio moltissimo per tutto!
Sì, Lavacca è fantastico XD E poi io credo che
Hermione almeno un ceffone glielo deve assolutamente!! Ron le da
amorevolmente sui nervi!!), Aly (O.O quanto adoro che ricopi le
frasi!!! Anche io lo faccio e per me è un forte segno di
stima!!! Ti ringrazio, e anche la mia autostima ti ringrazia XD Ora
direi, aspettiamo i postumi della sbronza XP), lily_94 (Lo sai che mi
fa un mondo di piacere risollevare le giornate delle persone, farlo per
te mi fa stare ancora meglio!!! Ti voglio bene anch'ioooo! Ah, ora sono
tutti tuoi XD), Cedric (che sai quanto mi fa piacere sentirmi dire che
sono rassomiglianti a quelli veri <3 ), SimoTak (Grasssie,
grassie!!! XP) e soprattutto DjFlory (apprezzo moltissimo il fatto che
tu abbia letto tutti i capitoli in recupero!!! Spero ti sia piaciuto
questo chap!).
Grazie a tutti voi che siete arrivati fino qui. Non è un
gran periodo e voi siete in grado di farmi toccare il cielo con un dito.
Rowena
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Capitolo 9 *** Venerdì - Parte Seconda ***
VenerdiSecondaBUONO
Venerdì -
Parte Seconda
- Se sei un mago Smaterializzati, altrimenti togliti dai piedi! -
Ma sì, gettiamo al vento il protocollo di segretezza, tanto
sono
solo l’unico Auror nella Storia ad essere stato assunto senza
superare un esame. Un Auror che regge fin troppo bene
l’alcool,
stando alla bottiglia di Fire Whiskey mezza vuota sul mio tavolino. E
ancora ragiono così bene…
Chiunque fosse ha smesso di battere sulla porta. Un Babbano.
Sbuffo tirando su la testa. Quindi dovrei alzarmi e andarlo a prendere,
vero?
Ma a Morgana devo stare simpatico, perché poco dopo Ron si
Smaterializza sulla porta.
Mi guarda come se mi dovesse chiedere scusa.
Che palle… Ora mi toccherà sentire i suoi
rimproveri. Una cosa incredibilmente rara.
Invece dalla sua bocca esce un semplice - Ehi… -
Io accenno un sorriso amaro. - Ehi… -
Ron si toglie la giacca e la tira sul divano prima di sedersi per terra
accanto a me e bere da uno dei bicchieri. Ricaccio la testa indietro;
potrete anche non crederci, ma questo è uno dei gesti
d’amicizia più forti che ci siano mai stati fra me
e lui.
Dannazione, ci mancava anche lui a farmi venire le lacrime agli occhi.
Sospiro. Tanto qualcuno dovrà pur cominciarla questa
conversazione, no?
- È di dominio pubblico? - chiedo buttando giù un
sorso.
- Beh, se per “dominio pubblico” intendi
l’intera
famiglia Weasley… no, non è di dominio pubblico.
Me lo ha
detto Hermione. - Annuisco.
…
Un momento!
- A proposito di Hermione. Cosa accidenti è successo ieri
sera?! Non dovevi riaccompagnarla a casa sua?!?! -
Ron diventa improvvisamente paonazzo. - Sì, beh…
È una storia lunga, sai… -
Mi porto una mano sugli occhi. Ah, ma non cambierà mai,
vero? E
proprio per questo è diventato un maestro nello sviare gli
argomenti scomodi.
- Tu, piuttosto, cosa ti credevi di fare chiuso in casa con quattro
bottiglie di Fire Whiskey?! -
- Beh, ho preso in considerazione serie e valide opzioni prima di
decidermi. Quindi, sono giunto alla conclusione che la cosa migliore da
fare sia annegare nell’alcool. - dico serio.
- Ah, ma ti sembra il modo di reagire?! - esclama Ron. - Startene qui,
per terra, solo, ad inzupparti come una spugna?! -
Io faccio un cenno con la testa. - Questa era l’idea. -
Però, guardatelo: ecco che salta fuori la vera e profonda
amicizia. Sta cercando di aiutarmi a non fare idiozie. Ora mi
dirà cose del tipo “guarda che è
inutile, e lo sai
che tanto tutto quello che ti sarà rimasto domani
sarà
solo un mal di testa atroce e non avrai risolto nulla”. Che
caro.
Sinceramente, però, non me ne frega un cazzo e mi
ubriacherò lo stesso fino al coma etilico, ma fa piacere
sentirsi dire queste cose. Non credevo che Ron potesse dirmi certi
paroloni, devo ammetterlo.
Mi sfila la bottiglia di Fire Whiskey di mano e si alza in piedi.
- Alza quel culone che ti ritrovi e mettiti in tiro, Harry. Non puoi
sbronzarti da solo, stasera usciamo con Seamus e ci facciamo una bella
bevuta! - Io lo guardo sbattendo le palpebre.
Ok, colpa mia. Mai aspettarsi qualcosa di sano e razionale da uno come
lui; soprattutto quando si tratta di bere.
- Ma io veramente… -
- Niente “ma”!! Hai bisogno di distrarti. Vatti a
vestire, io faccio una telefonata. -
Mi alzo rassegnato senza opporre resistenza.
Incredibile, vero? Anche lui ha imparato a usare il telefono e
soprattutto a pronunciarne il nome corretto. Di certo non è
stato facile, ma avere un amico come Seamus comporta certe
“precauzioni”. Cerco di spiegarmi meglio.
Vedete, Seamus è un tipo che si trova spesso in compagnia.
Anzi molto spesso.
Forse fin troppo spesso.
Insomma, diciamo che non è esattamente la cosa migliore da
fare
quella di piombare nel suo salotto o comparire nel suo camino.
Mi vesto, senza preoccuparmi troppo di cosa mi metto, a una sbronza non
importa come sei vestito.
- Ho chiamato Seamus, - mi dice Ron comparendo sulla soglia della mia
camera. - ha detto che sarà qui fra un’oretta. -
Io
annuisco passivo.
Tanto per far passare il tempo e preservare la scorta, decidiamo di
mettere a posto le bottiglie ed i bicchieri che sono sul tavolino.
- Ed Hermione, cosa ne pensa? - gli chiedo mentre lavo i bicchieri. -
È d’accordo su questa “uscita
maschile
notturna”? -
Ron mi guarda indignato, tirando fuori la testa dallo sportello dove
tengo ben nascoste, a chiunque altro, le mie riserve. - Per chi mi hai
preso? Mica le devo dire proprio tutto adesso! E poi stiamo insieme
solo da un giorno. -
Lo guardo poco convinto; ma se le ha sempre dovuto dire
tutto!!
Lui mi fissa come fosse un cane bastonato, sbuffando. - Sono andato da
lei quando ho visto che non aprivi la porta. Mi ha detto che non devo
bere troppo perché non mi aiuterà a cercare in
giro i
miei pezzi se mi Spacco tornando a casa… -
Ah, mi sembrava…
Un sonoro “POP” interrompe la nostra conversazione
e Seamus* compare nel mio salotto.
- Eccomi qui. -
- Ciao, Seam. -
- Ciao. - dico io con il sorriso migliore che riesco a trovare.
- Allora, siete pronti? -
- Sì. - dice Ron infilandosi la giacca.
- Prendo il giubbotto. - Ma mentre esco dalla cucina, Seamus si
avvicina e mi ferma.
- Aspetta, aspetta un momento. Non vorrai mica venire vestito
così, vero? -
Io mi do una rapida occhiata e poi lo guardo senza capire.
- Sì, perché? -
- Perché?! Ah, Harry, Harry, Harry… - comincia
mettendomi
un braccio intorno alle spalle e trascinandomi in camera mia. - Sei un
single, amico mio, e in quanto tale devi renderti attraente. Prendi
Weasley ad esempio. - dice indicando Ron, appoggiato con una spalla
allo stipite della porta.
- A lui basta quel maglioncino bianco con due bottoni per uscire, tanto
è fidanzato, no? -
- Ehi! - tenta di protestare Ron; ma Seamus fa finta di niente.
- Alle donne piacciono gli uomini che si vestono bene, guarda me. -
Beh, effettivamente lui è tutto in tiro, con giacca da sera,
camicia bianca e un paio di jeans beige. Senza contare i suoi anelli,
naturalmente**. Io mi guardo allo specchio: certo il mio maglione
arancione in confronto è da dare al gatto.
- Sono sicuro che possiamo fare di meglio… - e si mette a
frugare nel mio armadio e nei cassetti.
Dopo venti minuti di “Trattamento Finnigan” il mio
aspetto
è radicalmente migliorato: camicia a righe scura, jeans
chiari e
cardigan nero.
- Ecco, ora sì che sei pronto per uscire. Scommetto che
farai colpo su Marie. -
Io e Ron ci guardiamo sorpresi. - Ma hai invitato anche lei?! -
esclamiamo in coro. I gemelli non avrebbero potuto fare di meglio.
- Certo che sì. - risponde Seamus in tono ovvio. - Hai
bisogno
di distrarti, Harry, e Barbie, qui, è la persona giusta.
Senza
contare che ci sarà anche Brittany, così avrai
anche la
possibilità di scelta. -
- Seamus! -
- Che c’è? Non s’è mai vista
Barbie andare in giro senza Teresa.***-
Ron, poverino, è l’unico a non averci capito
niente,
ovviamente, in tutto questo giro di nomi e riferimenti Babbani e non
può far altro che alzare le spalle.
Io non posso trattenere una risata.
Ve l’ho detto o no che è sempre pieno di
donne?
* * * * * * * *
“So, so what?
I’m still a
rock star,
I’ve got my
rock moves
and I don’t
need you.
And guess what,
I’m having
more fun
and now that
we’re done
I’m gonna show
you tonight
I’m all right,
I’m just fine
and you’re a
tool
So, so what?
I am a rock star
I’ve got my
rock move
and I
don’t want you tonight.”
So What? - Pink
Ragazzi quest’uscita era proprio la cosa migliore che mi
potesse capitare: donne, che non guastano mai, alcool, che di sicuro
non guasta mai e amici. Perché in fondo si sa, chi non beve
in
compagnia o è un ladro o una spia, siamo soliti dire con
Ron.
Lui e Seamus avevano proprio ragione, avevo bisogno di distrarmi,
vedere il mondo… Per adesso ho visto solo due o tre bar
diversi,
ma è già un inizio. E nonostante io sia
sull’allegro andante, credo di aver visto anche bene che
Marie
non ha smesso di ammiccare da quando ci siamo incontrati qualche ora fa
fuori dalla Tesa Sbilenca.
Si prospetta un buon proseguimento di serata a quanto pare.
Non posso non ammettere che è una ragazza con
“tutte le
cose a posto”, messe anche in mostra stasera, tanto per
essere
certi che io capisca.
…
Dite che anche lei si è accorta che sono un po’
lento?
Noo. E poi in questo momento si renderebbe conto di ben poche cose; non
che sia ubriaca, però è evidente che ha bevuto,
la
ragazza.
Dopo essersi scatenata un po’ in pista con la sua amica, si
è seduta sulla sedia accanto a me e mi è
letteralmente
crollata addosso, tirando sui miei pantaloni anche il suo drink.
- Oops! Scusa, Harry. -
- Ma figurati. -
- Aspetta, faccio io… - dice prendendo un
tovagliolo e
cominciando ad asciugarmi maliziosamente verso il cavallo dei jeans.
Respira, Potter, coraggio, rimani un po’ lucido.
Marie mi guarda a un centimetro dal mio naso e leggo nei suoi occhi un
sacco di cose che anche a me piacerebbe fare stanotte.
Seee io ormai la lucidità non so nemmeno più dove
sta di casa.
Lancio un’occhiata a Seam e Ron che si sono appena riseduti
con
un altro drink; Seamus sta tenendo a freno gli ormoni stasera, tanto
per non far fare a Ron la figura dell’ottavo giocatore di una
squadra di Quidditch. Questo è il via libera per la mia
coscienza, stasera.
Faccio sedere Marie sulle mie ginocchia ed incomincio a baciarla.
È un sacco di tempo che non lo facevo più e a
essere
sinceri non ricordo nemmeno di averlo mai fatto! I sensi e i freni
inibitori sono completamente spariti come non mi è mai
capitato,
ora mi sento libero di fare davvero quello che voglio. Quello che mi
succede intorno è tutto confuso e le voci di Ron e Seamus mi
giungono molto lontane.
La risata per il comportamento di Harry scompare velocemente.
- Ron, - dice Seamus dandogli una gomitata. - ma quella
laggiù in fondo non è...? -
- Miseriaccia… - dice Ron con voce preoccupata.
Dall’altra parte del locale è infatti apparsa una
figura
dai capelli rossi, parecchio agitata a quanto pare, perché
il
ragazzo dietro di lei urla e cerca di trattenerla. Ma lei lo manda al
diavolo e lui non può far altro che inseguirla tra la folla
mentre viene dritta nella loro direzione.
La prima reazione di Seamus e Ron è quella di alzarsi, i
bicchieri in mano e spostarsi verso il bancone. Ginny Weasley
è
più furiosa che mai.
Al suo passaggio i due ragazzi si pietrificano completamente, ma non
sono loro il suo obbiettivo.
Come dicevo prima, tutto era molto confuso per me, tranne la lingua di
Marie, finché non ho sentito una cinquina piombarmi senza
preavviso sulla guancia sinistra.
- Ahia! -
Eppure c’è qualcosa di familiare in queste cinque
dita, la mia faccia se lo ricorda benissimo.
- Oh beh, vedo che hai fatto presto a dimenticarmi! -
Ho ancora il volto girato dall’altra parte, ma dannazione, anche
questa voce la conosco e fin troppo bene.
- COSA?! - urlo voltandomi a guardare Ginny negli occhi.
In piedi davanti a me mi fissa furiosa, tutta rossa in viso dalla
rabbia.
Faccio in tempo a scorgere Seamus, Ron e Dean qualche passo dietro di
lei, che subito ricomincia, rivolgendosi questa volta a Marie, che
poveretta ci sta capendo meno di me.
- Scusa, tolgo subito il disturbo, ma per quanto ti possa attrarre
sessualmente adesso, lui
varrebbe meno di zero se fossi sobria. -
Ma qualcuno mi può spiegare che diavolo sta succedendo?!!
Faccio alzare Marie per mettermi in piedi; Ginny ora è
costretta a guardarmi dal basso verso l’alto.
- Ehi, ehi! - le dico irritato, ma lei mi blocca prima che io possa
dire qualunque cosa.
- Oh non ti disturbare a offenderti, Harry. Me ne vado. -
Lei si volta di scatto, ma prima che possa muovere un solo passo
l’afferro per un polso e la costringo a guardarmi.
- Come sarebbe a dire?! Prima vieni qui e mi prendi a schiaffi senza un
motivo e poi te ne vai come se niente fosse?! -
Ginny si avvicina ancora con aria di sfida, sicura delle sue ragioni.
- Ah, senza motivo?! IO NON AVREI UN MOTIVO?!?! Beh, allora continua a
sbaciucchiarti con quella Barbie da strapazzo, Harry Potter, e quando
ritroverai il tuo cervello e avrai capito, non farmi un
fischio, perché non me ne fregherà niente! -
…
La perplessità sul volto dei nostri amici mi consola.
No, perché io avrò anche bevuto parecchio, ma
questo discorso un senso non ce l’ha, eh!!
- Cos..?! Ma..! Ehi!! - esclamo mentre cerco di fare ordine nel mio
cervello.
Devo aver inconsciamente allentato la presa perché sento che
cerca di liberarsi.
- Lasciami! - mi urla.
L’appannamento dell’alcool sembra quasi svanito, la
nebbia
si dirada e io ricordo precisamente tutto ciò che
è
successo tra di noi. Ed è a questo punto che mi ricordo
perché dovrei essere io
incazzato con lei.
- Sbaglio o sei tu quella che mi hai lasciato su due piedi senza un
minimo di preavviso dopo tutto quello che c’era stato fra di
noi?! E non sei tu quella che oggi pomeriggio mi ha urlato che tra di
noi non avrebbe potuto funzionare, che era tutto finito per sempre, che
dovevo dimenticarti?! Beh, brava! Adesso che sto cercando di farlo
piombi qui rinfacciandomi tutto quanto!! -
Forte delle mie ragioni, questa volta pretendo che lei ascolti tutto
quello che deve sapere. Probabilmente è per questo che
stringo
la presa sul suo polso.
- Ahi… mi fai male… - mi dice impotente, senza
però perdere quella sua aria inferocita.
- Sono anni che provo a rifarmi una vita sentimentale o almeno a
passare la notte con una donna senza pensare a te, e per una sera che
ci riesco tu vieni qui e pretendi tutta la mia attenzione! Sono stufo e
arcistufo di disperarmi per te e bere da solo fino a svenire per
dimenticarti! Che cosa vuoi ancora da me, eh?!?! CHE COSA VUOI?!?! -
- Io… io voglio… solo stare con te. - mi dice con
voce flebile.
- COOSA?!?!!? - esclamo esterrefatto.
Un altrettanto forte - COSA?!?! - riecheggia nel locale.
Nonostante anche Ron e Seamus siano rimasti letteralmente a bocca
aperta, sono entrambi riusciti a trattenere il povero Dean, che per una
volta avrebbe avuto tutto il diritto di immischiarsi in una
conversazione.
Sono rimasto talmente spiazzato che non so se essere felice o
incazzato, quindi nel dubbio non mollo la presa.
Ginny, come non volesse mostrare la propria debolezza, mi guarda
diritto negli occhi con rinnovata aria di sfida. - Avevi ragione
d’accordo?! Tu avevi ragione e io torto, sei contento
adesso?! -
Sono sconvolto: ha perso letteralmente il senno!
- Pensavo che se le cose fossero tornate come prima forse tutto sarebbe
potuto essere di nuovo come prima, ma mi sono sbagliata! Non si poteva
più tornare indietro. Avrei dovuto andare avanti…
con te,
ma non ne ho avuto il coraggio. Troppe cose erano cambiate e
tu…! Tu mi hai detto tutte quelle cose…! Non sei
più tornato da me! Ti ho voluto bene, Dean, veramente. -
dice
voltandosi un istante verso di lui. - Ma tu, razza di troll di
montagna, come hai potuto pensare anche solo per un secondo che io mi
fossi dimenticata di te, di noi?!?! Eh?!?! - mi grida rifilandomi dei
pugni al petto.
Io la guardo senza parole.
E dato che non so cosa dire la bacio.
Ci vuole meno di un nano secondo prima che lei risponda e mi getti le
braccia al collo.
Per Merlino, non è cambiato proprio niente, mi sembra che
questi
due anni non siano nemmeno esistiti. Beh, diciamo che qualcosa
effettivamente è cambiato: non credo che due anni fa Ginny
mi
sarebbe saltata in braccio come ha appena fatto.
A questo punto non credo che ci sia più bisogno di parole.
Faccio tre giri su me stesso e ci Smaterializzo in casa mia; piombiamo
direttamente sul letto.
- Harry Potter, sfacciato che non sei altro… Potevi almeno
Smaterializzarci in salotto. - mi dice con voce maliziosa.
Io alzo le spalle. - Perché perdere tempo? - le dico prima
di tuffarmi su di lei.
Come potrei non amarla? È schizofrenica come me!
“Anytime
you’re lost, anywhere you’re found,
anytime you want, I will
be around.
Anywhere you sleep.
anywhere you stand,
anytime you fall,
anywhere you land.
Even if you break,
anytime I can,
I will be there for you,
I know
that you’ll
understand.
You’ll
understand.”
Finally Forever - Chris
Cornell
The
End…. (no, non ancora!)
* Notare che in inglese si pronuncia tipo “Sceimus”
e per
il personaggio che è (o che io mi figuro comunque)
è
dannatamente azzeccato O.O Non me ne volere Seam, lo sai che ti voglio
bene.
** Gli anelli sono un riferimento al film, nel quale Seamus da un certo
punto in poi compare sempre con un paio di anelli alle mani.
*** Lo so, questa battuta è orrenda, ma mi è
venuta in
mente e io c’ho riso così tanto che non ho saputo
resistere!
Mi spiace di non aver aggiornato prima ma non sto a dirvi tutti i
problemi che ho avuto: il primo quello con il mio account, quindi se
vedete piccolo, SORRY!!! Purtroppo è stata una cosa
improvvisa che mi ha causato una crisi di nervi (pagata purtroppo
ingiustamente dalla webmistress, cosa di cui mi vergogno immensamente).
Gli altri riguardano la tesi (davvero credetemi non è una
scusa!). Vi faccio solo la conversazione tra me e la mia profesoressa
dopo la correzione di praticamnete due capitoli della tesi: "Sa
è un po' meccanica la struttura. Lei scrive?"
"...Sì... sì ogni tanto scrivo." "Eh ma
è un po' che non scrive, vero?" T.T "Sì,
sì è un po'...." Vi lascio dire....
Avete visto, eh, che si è risolto tutto per il meglio? La
nostra Ginny doveva ben rinsavire prima o poi!
Come avete notato c'è ancora un capitolino da inserire e non
preoccupatevi lo farò prima dell 31 dicembre, per chiudere
bene l'anno!
I ringraziamenti strappalacrime li lascio per la prossima volta, che
è meglio, ma almeno lasciate che apra come al solito la
rubrica "i ringraziamenti a chi mia ha recensito": scralett90 (grazie
per i complimenti! Beh meglio di così per Harry non poteva
prorpio finire!), sibilla94 (ora puoi anche smettere di odiarla, Ginny!
XD), Cedric (chissà perché me lo sento che non te
lo aspettavi che sarebbe successo tutto sto patatrac, eh? XD Ginny non
è stronza, ma come dice Butler "è diversemente
gentile" XD), sweetginny (spero che ti sia piaciuta com'è
andata a finire! Ginny non è ststa prorpio "sweet" XD),
DjFlory (awwww! *.* Ti ringrazio tantissimo!! Lo sai, devo averla
conosciuta questa ragazza XD Ti ringrazio veramente moltissimissimo per
i complimenti e per l'incoraggiamento!! Sono davvero contenta che ti
piaccia sempre di più!), Alicia (Eh lo so, cosa ci abbia
trovato Ginny in Dean, senza offesa per lui, proprio non lo so O.O Beh,
ehm, ora mi metti in imbarazzo perché non ho proggettato un
altro capitolo Ron/Hermione... Ma prima o poi se ne potrà
riparlare magari! E scoprire anche cosa è successo fra quei
due! Ron ad un certo punto deve pur aver smesso di essere timido, no?
XD) e lily_94 (*si squaglia dall'emozione* lily! Già Harry
ha di suo una mente contorta qui l'ho pure estremizzato, figurati che
cosa non ha pensato con il cervello dei maschietti XD Topo Gigio, non
ti preoccupare, nel prossimo capitolo ho una piccola sorpresa che so
che ti piacerà! XD In senso harryginniano naturalmente!!! Ti
voglio tantissimo bene!!!). Poi l'ultimo ringraziamento lo devo a
Thilwen: *si inchina* ti ringrazio davvero tanto per aver trovato il
tempo di leggere ben 4 capitoli, mi ha fatto non sai quanto piacere
trovare la tua recensione. Grazie per le frasi profonde e soprattutto
sono contenta di aver ispirato "quasi" la simpatia di Harry!! Ho
raggiunto un obbiettivo!
Detto questo, ci vediamo settimana prossima con l'ultima puntata di
questa soap.
Passate uno splendido Natale!!! Che Babbo Natale porti anche a voi
tanta fantasia!
Rowena
|
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Capitolo 10 *** Epilogo ***
EpilogoFF
Epilogo
“Now I never would
have imagined this,
so I thank my lucky star,
as I see you in your
wedding dress,
never would have guessed,
you’d fill my
open arms.
And it took some
patience to catch your eye,
patience to win your
heart.
And now it feels like
I don’t have
to worry at all.
It’s finally
forever.”
Finally Forever - Chris
Cornell
Nove mesi dopo.
Sabato.
- Allora? Come sto? - dico uscendo dal separé.
- Alla grande! - rispondono in coro i gemelli.
Effettivamente non hanno tutti i torti. Ora che mi guardo bene nello
specchio sono proprio un bel figurino oggi, tutto in tiro con il
completo grigio scuro e il gilet più chiaro, con il tocco
finale
del cravattino. Anche se, beh, non vorrei sembrare vanitoso, ma io sto
sempre alla grande… Quando non mi ubriaco. O non mi deprimo.
O
non tento di fare a pugni con qualcuno. O…
Ok.
Lasciamo perdere.
- Però ci sarebbe ancora… -
Ron si alza dalla poltrona e viene a raddrizzarmi il papillon.
- Ecco, ora sì che sei perfetto. - mi dice sorridendo,
lisciandomi la giacca sulle spalle.
Sorprendente, vero? Ron è una delle poche persone che
conosco
che è in grado di fare un nodo alla cravatta (o al
cravattino)
come si deve. E chi l’avrebbe mai detto. Stiamo parlando di
uno
che quando doveva allacciarsi la tuta da Quidditch ci metteva
letteralmente un’ora e mezza.
- Bene, Harry, è venuto il momento di fare un discorsetto. -
mi dice George alzandosi in piedi.
- Già, stai per diventare nostro cognato a tutti gli
effetti, ora. - prosegue Fred.
- Quindi c’è una cosetta che dovresti sapere. -
- Sì, insomma, perché se fai soffrire la nostra
sorellina, -
- in un qualsiasi modo, -
- noi saremo costretti a venirti a prendere. -
- E bada che sappiamo dove trovarti. -
- Quindi non ci pensare nemmeno. - concludono in coro.
Devo ammettere che mi inquietano alquanto Fred e George, ognuno con una
mano sulla mia spalla, che mi guardano in modo lievemente truce. Mi
sento accerchiato…
Il tutto fortunatamente si conclude con delle sonore pacche, che per
poco non mi fanno spiaccicare la faccia sul pavimento.
- Non ti preoccupare, Harry. Abbiamo tutelato anche te, sai? -
- Abbiamo fatto lo stesso discorso a Ginny e pare aver capito. -
chiarisce George.
Io guardo Ron, che annuisce con l’aria da chi vorrebbe dire -
Non
stanno scherzando, l’hanno fatto per davvero. - , e tutti ci
facciamo una bella risata.
Anche se nessuno tranne me sa quanto io sia sollevato: almeno questa
volta c’è qualcuno che mi tutela!
Nel frattempo qualcuno sta bussando alla porta.
- Avanti! - grido io.
Dalla porta sbuca la testa di un Neville decisamente nervoso.
- Allora, ragazzi, siete pronti? Stiamo per cominciare. -
- Arriviamo. - gli risponde Fred. - Mi raccomando allora, spalle fuori
e petto in dentro: stai per fare la tua ultima camminata da uomo
libero! -
E detto questo escono chiudendosi la porta alle spalle.
- Sei pronto? -
Stai scherzando, Ron? Certo che sono pronto, sono anni e anni che sono
pronto.
Praticamente sono nato pronto!
Sorrido e annuisco vigorosamente più di una volta.
Sono isterico, non sono pronto. Cavolo, fra un po’ ci arrivo
balzellando all’altare!
No, no, ma mi devo dare una calmata.
Non posso mica rischiare di farla scappare a gambe levate
perché
si rende conto all’ultimo di quanto io sia totalmente fuori
di
senno! Ho fatto così tanta fatica per tenerlo
nascosto…
…
Beh, forse non così tanta…
Ok, diciamo per niente. Sa benissimo a quale pazzoide paranoico
andrà incontro, ma almeno questa non è colpa mia.
Se
l’è costruita da sola il trampolino per gettarsi
dalla
padella diritta nella mia brace.
Il tossicchiare di Ron mi riporta alla realtà.
Dallo sguardo di imbarazzo che ha devo essermi perso talmente tanto nei
miei pensieri da avergli dato l’idea che io sia terrorizzato.
Gli sorrido.
- Andiamo, - gli dico mettendogli una mano sulla spalla, -
C’è un matrimonio a cui non posso proprio mancare.
-
* * * * * * * *
Camminando lungo la navata centrale, con le mani in tasca, mi permetto
il lusso di osservare i miei ospiti. Nessuno, infatti, si è
degnato di girarsi a vedere chi è entrato in chiesa.
Mi sembra addirittura di sentire una voce: “Oh, non
è
niente gente, potete tornare a farvi gli affari vostri, è
solo
lo sposo”. Questa è la prova lampante di come il
giorno
del matrimonio sia in verità il giorno della sposa,
l’uomo
è solo un’appendice.
Ma passiamo oltre.
Niente può rovinarmi questo giorno.
Neanche la presenza del due volte ex fidanzato della mia futura
mogliettina: Dean. Eh sì, pensate un po’, abbiamo
invitato
anche lui. Che buon cuore che ho, vero?
Eh ma, che ci volete fare, sono un sentimentale.
Naturalmente non è solo, c’è la sua
ragazza con lui.
…
Eh, eh, eh…
Che, vi credete che l’avrei invitato fosse stato solo?
E indovinate un po’ chi è
l’accompagnatrice?
La Barbie! Cioè… voglio dire, Marie. Vi ricordate
la biondina che mi si è seduta sulle ginocchia?
Proprio lei!
Sì perché, dovete saper che quando io e Ginny ci
siamo
Smaterializzati, quella famosa sera, qualcosa è successo.
Una
volta tornati, ehm, reperibili, due giorni dopo, stavamo pranzando con
Ron ed Hermione e d’improvviso mi sono fatto degli scrupoli
su
come avevo abbandonato Marie senza neanche degnarla di una spiegazione.
Non che credessi che ci avesse capito qualcosa di tutto quello che era
successo, comunque. Ron però si è messo a ridere.
- Oh,
per lei non devi preoccuparti. Anche Dean aveva bisogno di essere
consolato dopo la scena di mia sorella. - Da cosa nasce cosa e siamo
arrivati ai giorni nostri.
Seduto poco distante c’è anche Seamus,
elegantissimo, come
sempre, con una cravatta rosa sotto il completo gessato grigio. Al suo
fianco una ragazza che non ho mai visto, con una testa di capelli ricci
rossi. Beh, certo, dopo bionde e more ci voleva un cambiamento.
Neville nel frattempo ha preso posto accanto a Luna, vestita con un
luccicantissimo vestito viola. Coppia ben strana, vero? Ma forse poi
non così tanto: se ci pensate Neville è
decisamente
bizzarro quando ci si mette. Forse anche quando non lo ha fatto con
tutto il suo impegno, in effetti.
Naturalmente lo spettacolo migliore lo riserva la famiglia Weasley al
completo piazzata tutta nelle prime file. E senza contare gli ospiti.
Bill, accanto a Fleur, le sussurra qualcosa di divertente
all’orecchio; Charlie è insieme ad una ragazza che
mi
è totalmente nuova (come il fatto che Charlie sia in
compagnia
di una donna, del resto); Percy è anche lui con moglie al
seguito. I gemelli cercano invece di stare il più alla larga
possibile da Molly, o meglio cercano di allontanare le loro
accompagnatrici. Infatti sono venuti entrambi accompagnati; questo
sì che fa decisamente strano. Beh, a dirla tutta non mi
stupisce
affatto che Fred abbia portato Katie Bell. Sono sicuro che qualcosa
sboccerà presto, se non è già
successo.
Ma una volta raggiunto l’altare, la mia attenzione
è
totalmente attirata proprio da Molly che, in uno splendido vestito blu,
sta singhiozzando rumorosamente, scomparendo di tanto in tanto dietro
ad un enorme fazzoletto di stoffa. Beh, di certo ha più di
una
ragione per piangere oggi: Bill ha annunciato che lui e Fleur stanno
aspettando il secondo bambino, Charlie ha stupito tutti arrivando alla
cerimonia con questa splendida mora e naturalmente
c’è
Ginny.
E pensare che non sa ancora niente di Ron.
Eh sì, il mio papino si sposa.
Naturalmente non c’è ancora stata una proposta
ufficiale,
vuole aspettare qualche giorno per non eclissare “il giorno
di
gloria” di Ginny.
Io lo so perché sono il suo migliore amico.
…
E abbiamo fatto anche le prove, quindi…
Tutto quello che posso dire è che se non fossi stato
già impegnato io gli avrei detto di sì.
Mi viene da ridere solo a pensarci.
Povera Molly, sverrà per le troppe emozioni quando glielo
diranno.
Per Merlino, anche Hermione prenderà una bella facciata per
terra se Ron non riuscirà a prenderla al volo, adesso che ci
penso!
Eh sta proprio diventando grande… Solo in apparenza,
ovviamente.
Lo guardo ridacchiando. Lui capisce perfettamente a cosa sto pensando e
mi lancia un’occhiata penetrante. Poi però
arrossisce fino
alla punta delle orecchie e comincia a torturarsi le mani.
Guardatelo come si imbarazza!
Dannazione, dovrò assicurarmi che prende un tonico prima di
farle la proposta, se no rischio che mi svenga prima che glielo chieda!
D’improvviso però una musica mi riscuote dai miei
pensieri.
Che strano, mi suona vagamente familiare questo insieme di note.
Ron mi da una gomitata e si sistema la giacca indicandomi con la testa
l’ingresso della chiesa.
Oh per i mutandoni slargati di Merlino, ma questa è la musica!!!
Mi sistemo anche io, appena in tempo, la giacca.
Perché ho le mani bagnate? PERCHÉ HO LE MANI
BAGNATE?!
Oh, è sudore, è solo sudore… Oh, beh,
certo, agitazione, ansia uguale sudore. Fantastico.
Ho appena il tempo di fare le mie osservazioni da panico totale che
dalla porta spalancata entrano insieme Ted e la piccola Victoire, che
si divertono a lanciare petali di fiori lungo tutta la navata.
La signora e il signor Tonks non riescono a trattenere qualche piccola
lacrimuccia a questa scena.
Ecco i nostri futuri sposini.
E a proposito di future spose… Hermione fa il suo ingresso
subito dopo di loro in qualità di damigella
d’onore, con
un piccolo bouquet rosa in mano. Il suo sorriso passa da me a Ron.
Anche io mi giro per un attimo verso Ron, che sembra piuttosto nervoso.
- Guarda che non sei tu lo sposo oggi. - gli sussurro.
Lui ride.
Ma eccolo.
Questo è il momento. Quello che aspettavo da tutta la vita.
Ginny, la mia Ginny, sotto braccio ad Arthur, che cammina lentamente
verso di me in uno splendido vestito bianco.
Quando incrocio i suoi occhi il mondo sparisce ed in quel momento
esistiamo solo io e lei.
Il mio cuore batte all’impazzata quando Arthur mi porge la
mano della sua bambina e mi sussurra,
- So che sarà in buone mani. -
Adesso che siamo qui, mano nella mano, tutto diventa reale.
Sento che non devo più preoccuparmi perché ora
staremo insieme.
Finalmente per sempre.
“Each is loved now,
or remembered
by the masks they wore
years before the future”
Silence the Voices -
Chris Cornell
The
End
(per
ora)
A tutti coloro che hanno iniziato questo viaggio con me dieci anni fa,
a chi lo scopre adesso e a chi lo intraprenderà in futuro (e
lo
apprezzerà).
Grazie a chi mi ha incoraggiata e, permettetemi, grazie a me stessa che
ho preso il coraggio di pubblicare di nuovo. Con il sorriso.
Rowena
Ollivander
Dimenticavo! Anche dieci anni dopo, sono ben accetta le critiche
costruttive; non perdete tempo se non vi è piaciuto e basta.
:)
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