Finally Forever

di Rowena Ollivander
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sabato ***
Capitolo 2: *** Domenica ***
Capitolo 3: *** Lunedì ***
Capitolo 4: *** Martedì ***
Capitolo 5: *** Mercoledì ***
Capitolo 6: *** Giovedì ***
Capitolo 7: *** Giovedì alla Ron & Hermione ***
Capitolo 8: *** Venerdì - Parte Prima ***
Capitolo 9: *** Venerdì - Parte Seconda ***
Capitolo 10: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Sabato ***


SabatoBUONO Solitamente questo non è il mio modo di scrivere, ma l’ispirazione e la voglia mi sono venute leggendo “Pane, burro e marmellata” di Thilwen e “Accidentally in Love” di pepero.
Così finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa di comico anch’io. Grazie mille per l’aiuto inconsapevole che mi avete dato!

'Direi che è superfluo dire che questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K. Rowling e questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro'.


Finally Forever


Sabato


“With his arms around your love
Oh no here comes a pain
That you can’t ignore.
With his arms around your girl
He’ll do  all of the things
You didn’t do before.”
Arms around your love - Chris Cornell

Eccola lì, mentre esce dal bagno con indosso un vestito da mozzare il fiato, in attesa di trascorrere la serata fuori con il suo cavaliere.
Ginny Weasley non è mai stata così bella…
… E neppure mai tanto distante dall’uscire con me.
Sì, sì, lo so cosa state pensando: “Ma non era innamorata di lui?”
Infatti. Era. E a me questo verbo non è mai andato a genio quando si trovava accanto alla parola ragazza, fidanzata, donna, insomma qualsiasi sostantivo che fosse anche solo lontanamente  riconducibile all’altro sesso.
Era è una parola un po’ come Ex.
Ecco, ex è proprio un’accezione che odio. Viene ad assumere una concezione così negativa da parte degli altri verso di te quando sei tu a mollare, soprattutto se sei uomo…“Quel bastardo del mio ex-ragazzo” “Il mio ex-ragazzo ce l’aveva piccolo che nemmeno un neonato” “Se il mio ex-ragazzo si fa vedere anche solo da lontano giuro che gli taglio le palle” Insomma la faccenda si fa alquanto spinosa e poco piacevole da parte del malcapitato. Con le donne invece è tutto più difficile; cosa le puoi dire ad una che ti molla, per una ragione o per l’altra? “Sei una zoccola”, punto. Con tutte le sue flessioni, certo, ma resta pur sempre il fatto che è una che se ne passa parecchi.
E poi? E poi uno ne parla con il proprio migliore amico, si sfoga ancora un po’ continuando a trovare insulti pesanti da affibbiare alla gatta morta, ci si ubriaca e l’unica cosa che rimane alla mattina dopo è quella massacrante emicrania post-sbornia.
Le donne invece fanno correre la voce più veloce della luce e così facendo fanno in modo che tutti i suoi amici, che inevitabilmente sono anche i tuoi, vengano a sapere come hai maltrattato e ti sei approfittato di quella piccola e indifesa ragazza, tanto per farti fare ancora di più la figura dello stronzo. Magari l’iniziativa non parte sempre dalla vittima, ma le amiche che trovano queste insane soluzioni alle pene d’amore chissà perché ci sono dappertutto.
Insomma, bisognerebbe impedire per legge l’associazione di queste due parole con qualsiasi riferimento al gentil sesso.
Che poi, oddio, non è poi così gentile.
Sapete, quando vi siete beccati delle belle mascate da due appunto “signorine”, la tendenza a cambiare idea viene alquanto spontanea.
Ok. Dopo tutti questi discorsi sembrerebbe che me lo sia meritato. Adesso infatti mi prenderete tutti per un insano maschilista di merda, ma questo è solo perché non conoscete il motivo per cui ho piantato la suddetta “piccola e indifesa ragazza”.

Va bene magari lo sapete e ve lo potete anche immaginare, ma ditemi che ho fatto la cosa sbagliata! Insomma, se fosse stata catturata dai Mangiamorte e portata al cospetto dell’ormai defunto Voldemort sarebbe stato insostenibile! Sia per lei che per me, quindi sono pienamente convinto di quello che ho fatto e anzi se tornassi indietro lo rifarei.
Ma il punto è un altro. Il fatto è che mi sono lasciato scappare l’occasione della vita per riconquistarla e ora lei esce… CON UN ALTRO!!! E io non lo tollero, soprattutto perché il suddetto tizio non è uno qualunque ma…
- È arrivato Dean, io vado! Ciao a tutti! -
Ecco.
Ma dico, con tutti quelli che ci sono in giro o meglio, con me qui, proprio con è – arrivato - Dean doveva mettersi?!?!!
Evidentemente sì.
E così adesso mentre lei esce a divertirsi, io mi preparo a una serata di ansie e probabili sofferenze.
Infatti dato che Hermione e Ginny hanno la tv satellitare, questa sera io e Ron con la scusa di non voler lasciare la nostra migliore amica di sabato sera in casa da sola, ne abbiamo approfittato per vederci il nostro Derby di Casa, come lo chiamiamo noi.
Fulham vs Tottenham.
Hermione ovviamente ha capito le nostre intenzioni poco amichevoli, ma ha gentilmente concesso a due malati di calcio, anche se sopra a tutto resta il Quidditch, di godersi la serata.
Adesso quindi io e Ron siamo seduti sul divano con davanti popcorn, patatine e birra, mentre Hermione assiste ai nostri scatti d’ira e acrobazie, dalla poltrona accanto a noi, leggendo ovviamente uno dei suoi immancabili macigni di almeno 900 pagine.
O meglio, sta provando a leggere.
Di fatto, dopo l’ultimo balzo di Ron, seguito da una raffica di imprecazioni perché la sua squadra, il Tottenham, ha appena centrato una traversa, grazie a Merlino aggiungo io, riparte un film già visto migliaia di volte.
- Ron ma la vuoi piantare di urlare?! Se continui così gli incantesimi di silenzio che ho fatto non serviranno a niente! E poi glielo spieghi tu hai miei vicini! -
- Sì, lo so, scusa Hermione ma come si fa, voglio dire… HAI VISTO?!!? - gli risponde lui, come se per la nostra amica potesse essere una cosa tanto normale gridare a squarciagola per una cosa del genere.
- Sì, Ronald e ho anche sentito che te ne intendi più tu delle tendenze sessuali di Crouch piuttosto che sua moglie, ma non è un motivo sufficiente! - Hermione socchiude appena gli occhi e mette le mani sui fianchi e Ron afferra al volo il concetto, tornando a fissare lo schermo in silenzio.
Ma dopo pochi minuti inevitabilmente Ron urla di nuovo. Questa volta, resosi conto di quel che ha fatto, si gira verso Hermione con un’espressione mista di “ho capito cosa ho fatto” e “scusa” e lei gli fa semplicemente segno di lasciar perdere, che va bene lo stesso.
Io intanto la guardo sorridendo sotto i baffi; lei sospira.
- Fammi un piacere, Harry. Ricordami ancora una volta perché vi ho lasciato venire qui a rovinare la mia serata di tranquillità. -
Io la guardo come un bambino ruffiano.
- Perché tu ci vuoi trooooppo bene! -
Hermione mi sorride ed entrambi torniamo ciascuno alla propria occupazione.
Beh tutto sommato la serata non sta andando male e anche il Fulham sembra giocare proprio bene questa sera; siamo su un equo 0 a 0 e per il momento posso non preoccuparmi almeno dell’aspetto calcistico della mia vita.
- GOOAALL!!!!!! Mitico Crouch!!!!! -
….. Come non detto.

* * * * * * *

Un paio d’ore più tardi circa la partita si è finalmente conclusa con la vittoria della squadra di casa per 2 a 1; una meritatissima vittoria, aggiungerei io. Anche se devo ammettere che negli ultimi 25 minuti ho rischiato almeno una decina di attacchi cardiaci perché questi scapestrati del Tottenham non si rassegnavo a perdere e hanno preso 5 pali e sprecato il doppio delle azioni da goal.
Comunque, a parte i dettagli sportivi, il secondo tempo sarebbe stato senz’altro una comica per uno spettatore esterno. Ron, che adesso è seduto imbronciato a braccia incrociate, tirando tutti gli insulti che un mago ed un babbano possano conoscere, eretto in tutta la sua imponente statura che non la smetteva un attimo di gridare. Io, di fianco a lui, semi sprofondato nel buco tra i cuscini del divano con le mani sulla faccia e nei capelli, emettendo urli e ringraziando tutti i Santi che conosco per averci fatto scampare anche all’ennesimo goal.
Dico “sarebbe stata” perché Hermione, avendo capito alla fine del primo tempo come andava l’andazzo, ha optato per chiudersi in camera sua, dove era sicura perlomeno di non essere travolta da una mandria di animali imbufaliti ad ogni azione, stando a sentire lei.
Di fatti adesso siamo solo io e lui in salotto e dopo aver messo le cose al loro posto in cucina o nella spazzatura da solo, perché per una tacita regola è il lavoro del vincente, mi avvicino cautamente al divano.
- Ron, direi che è ora di andare. -
Di tutta risposta percepisco un verso simile a un grugnito.
- Ron? Non è che puoi passare la notte qui a fissare il televisore aspettando che il risultato cambi! -
Ennesimo verso.
Comincio a innervosirmi.
È risaputo che Ron difficilmente è capace di perdere, però…!!!
- Weasley alza quel cazzo di culo e andiamo a casa! -
- Fanculo. -
Beh, perlomeno siamo passati alle parole. Ma io so come prenderlo il bambinone qui…
- Allora tu resta pure qui mentre io vado da solo a dare la buona notte a Hermione. - gli sussurro all’orecchio con le braccia incrociate.
Immediatamente scatta in piedi e io sorrido sornione.
- Sei una merda. - mi dice prima di andare verso la camera da letto. - Lo so. - sorrido compiaciuto.
Con molta cautela apriamo la porta. Troviamo Hermione semi sdraiata sotto le coperte, con la testa reclinata da un lato sul cuscino e il libro aperto tra le braccia.
Io e Ron ci scambiamo un sorriso. Poi lui si avvicina al letto, prende il libro, lo chiude e lo poggia sul comodino.
Nel frattempo Hermione, che probabilmente non dormiva seriamente ma cercava di riposare, apre gli occhi e guarda prima lui e poi me.
- Noi andiamo. La partita è finita. Ha vinto il Fulham. - le dice Ron sussurrando.
- Ma dai, veramente? Non l’avevo mica capito. La prossima volta urlalo un po’ più forte che Gomes è un imbecille troll di merda, così magari sento anch’io… - gli risponde sarcastica.
Ron arrossisce fino alla punta delle orecchie e si schiarisce la gola, passando automaticamente sopra l’argomento. - Ehm, ehm allora… ci vediamo… ci vediamo… -
Eccolo lì, è partito. È un classico firmato Ronald Weasley: inceppamento da imbarazzo.
- Giovedì a cena dai tuoi, Ron… -
- Oh sì, giusto. Beh… Buona notte allora. Dormi bene ‘Mione. - si riprende accarezzandole i capelli.
È l’unico momento in cui si concede un gesto di tenerezza nei suoi confronti… Lui a cui basterebbe parlarle per conquistarla.
- Buona notte Ron. ‘Notte Harry. - mi dice gettandomi un’ultima occhiata prima di infilarsi bene sotto le coperte. - Sogni d’oro Hermione. -
Usciamo chiudendoci la porta alle spalle; Ron sembra tirare dritto verso la soglia di casa. Io lo raggiungo con la sua giacca in mano e lo fermo.
- Ehi, ti dimentichi questa, tontolone tenerone. - lo prendo per il culo accennando al suo colorito ancora peperone.
- Fanculo. -
Ecco il pensiero del giorno di Ronald Weasley.

To be continued …



* Le due squadre di calcio che ho scelto, a chi interessa, sono innanzitutto due vere squadre che giocano nella massima divisione inglese. In secondo luogo ho attribuito ad Harry la squadra per cui tifa Daniel Radcliffe e a Ron quella per cui tifa Rupert Grint.
** Peter Crouch è di fatto un attaccante del Tottenham, come Gomes, che è il vero portiere della stessa squadra (almeno quest’anno!)


E rieccomi! Dopo mesi e mesi una nuova fan fiction. Questa volta una long fiction, la più lunga che ho mai scritto. Ho idea che durerà circa otto capitoli più epilogo, ma visto che è ancora in corso tutto può cambiare!
Fatemi sapere cosa ne pensate, lasciate un commentino magnanimo!!
L’autore non è ancora guarito dalla scarsa autostima, quindi solo critiche costruttive. Se non vi è piaciuta non sprecate tempo…
Un salutone a tutti!! ^.^

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Capitolo 2
*** Domenica ***


DomenicaBUONO

Domenica


La mattina dopo fui svegliato di soprassalto da qualcuno che stava bussando alla porta.
Lanciai stancamente un’occhiata all’orologio sul comodino, le 8:30.
Ma chi accidenti poteva essere a quell’ora?! Dico, nessuna persona sana di mente è già sveglia a quest’ora la domenica! Ma soprattutto nessuna persona sana di mente verrebbe a svegliare me la domenica mattina, a quest’ora!!!!
Col cavolo che mi alzo, adesso mi giro dall’altra parte e tanti saluti.
BUM BUM BUM
Che palle, ma non ne vuole proprio sapere di andarsene questo, eh!
BUM BUM BUM
Ok, basta. Adesso mi sono rotto, mi alzo e lo gonfio di botte. Scendo in boxer, senza preoccuparmi di mettermi qualcosa addosso e vado mugugnando verso l’ingresso, ma quando apro la porta rimango senza parole. Anzi no, meglio, mi cadono i coglioni.
- Ah finalmente. Avevo quasi paura che dormissi. -
Cosa avevo detto? Che nessuna persona sana di mente verrebbe a svegliarmi a quest’ora?
Infatti. Ronald Weasley non è una persona mentalmente normale.
Lo seguo con lo sguardo mentre entra in casa e si butta sul divano.
- Beh, che, vuoi stare fermo sulla porta tutto il giorno? -
Impossibile. Non ho ancora capito se è più forte la voglia di strangolarlo o la curiosità di sapere perché cazzo è venuto qui.
Chiudo la porta e mi rassegno al fatto che ormai non dormirò più; mi infilo una maglietta che avevo lasciato sulla poltrona e vado verso la cucina.
- Caffé? -
- No, grazie. Ne ho già bevuti troppi. -
Effettivamente non ci avevo fatto caso, ma non sta fermo un attimo; continua a muovere le gambe e a strofinarsi le mani. Sembra impaziente per qualcosa.
Dopo essermi versato il caffé e un po’ di latte in una coppetta, torno in salotto e mi siedo accanto a lui. Dato che non mi ha ancora rivolto la parola provo a smuoverlo io.
- Allora, come mai qui? È successo qualcosa? -
- Sì, cioè no, non nel senso che si pensa di solito. Voglio dire, niente di… grave. -
Mmm, tranquillo il ragazzo, eh?
- Ron, ma stai bene? -
Tira un profondo sospiro e poi si volta verso di me.
- Ho deciso di farlo. -
Non credo di averlo mai visto così serio. Peccato che non ho capito che cosa intende.
- Hai deciso di fare, cosa? -
- Ho deciso di dirglielo. -
Beh certo che adesso ho capito proprio tutto, eh!!!!!!!
Appoggio la tazza sul tavolino per evitare che io possa compiere qualche gesto inconsulto.
Già sono le otto, in più questo parla anche per enigmi; è tanto che non gli ho messo le mani addosso fino ad adesso!
Cerco di tranquillizzare almeno la mia voce e gli do un’ultima possibilità di essere chiaro.
- Ron, dire cosa a chi? -
- Ho deciso di dire ad Hermione che l’amo. -
- Beh, grazie a Merlino. Era ora che ti decidessi. Sono anni che io e i tuoi fratelli scommettiamo su  quando ti saresti dichiarato. - gli dico tranquillamente, riprendendo a bere il mio caffè.
- C… C… COOOSA?!?! -
Un tantino sconvolto il ragazzo, vero?
Non posso fare a meno di ridere quando si alza dal divano e prende a camminare nervosamente per casa mia.
- Ma non… voi come facevate a… Io.. io… COOOSAA?!! -
Beh almeno ho avuto la mia vendetta…. Eh, eh, eh…
- Oh andiamo Ron, si vede fin dalla luna che sei cotto di Hermione, cotto a puntino. -
- Sì, va bene, ma tu… tu lo sapevi. Te l’ho detto io! Ma loro…?! -
- Loro non sono ciechi, tutto qui. Accidenti. Adesso dovremo tutti un sacco di galeoni a Charlie. -
Ok. Dal suo sguardo ho capito che è meglio finirla qui; mi sto spingendo un po’ oltre e se non sto attento sarà lui a spingermi, ma fuori dalla finestra…
Mi schiarisco la voce - Allora, come hai intenzione di farlo? -
- Ecco io… veramente non lo so, è per quello che sono venuto da te: ho bisogno di un consiglio. -
Beh bravo. Hai preso proprio la persona azzeccata per un consiglio su come dichiararti a una donna!
- Ehm, Ron? Non so se ti ricordi, ma ho mandato all’aria la mia storia con tua sorella; secondo te sarei in grado di darti un aiuto del genere? -
- Beh però tu almeno ti sei dichiarato, no? Quello ha funzionato. -
Colpito. Effettivamente è vero.
- Sì, però… -
- Oh avanti Harry, ti sto chiedendo soltanto di pensare un po’ con me sul come fare. Ti prego, dammi una mano, lo sai che sono un disastro! -
Sono decisamente d’accordo, ci so fare più io con le donne. Attirarle, intendo.
E comunque come posso dire di no al mio migliore amico proprio nel momento del bisogno? Sono anni che lo spingo a dichiararsi, adesso che si è deciso bisogna cogliere l’occasione al volo.
- D’accordo, ti aiuterò. -
- Oh grande! Grazie, Harry, davvero! - mi dice con un sorriso a ottantacinque denti, abbracciandomi.
- Se non facessi questo per te, che razza di amico sarei? Ora aspettami qui; mi faccio una doccia e poi usciamo. -
Lui mi guarda interrogativo - Perché scusa? -
- Ragiono meglio con una brioche alla crema nello stomaco. -
Ron mi fa un cenno di comprensione. Lo sapevo che l’avrebbe pensata come me.
Mentre sono sotto l’acqua sento lui che mi chiama.
- Harry senti non è che potresti prestarmi i tuoi occhiali da sole? Sai ho bevuto tanto caffè e il risultato è stato che non ho dormito un cazzo. -
Ah, cosa non si fa per le pene d’amore…
- Sì, prendili pure. Sono nel cassetto del mio comodino. -
Per quelle volte che voglio fare il figo e mi metto le lenti a contatto, sono molto comodi un paio di begli occhiali da sole. E modestie a parte i miei sono i migliori, con le lenti a specchio.
Probabilmente li ha trovati; spero solo non si accorga…
Esco dalla doccia dopo qualche minuto. Sembra che non abbia visto nulla, non l’ho più sentito…
Faccio per entrare in camera mia e lo vedo lì, accanto al cassetto aperto con una scatolina da gioielleria in mano. Mi si ferma il cuore e automaticamente anche io rimango immobile.
Mi guarda con aria piuttosto afflitta. So già quello che vuole dirmi.
- Ce l’hai ancora? -
Annuisco; non ho altre parole in questo momento.
- Oh Harry! -
Ecco che comincia la predica.
Sapete, capita poche, pochissime volte che sia Ron a fare la predica a me, ma quando lo fa sa essere incredibile; è in questi momenti che capisco che è veramente figlio di sua madre.
- Mi avevi detto di averlo dato indietro! -
Non ho sinceramente il coraggio di guardarlo in faccia.
- Oh, ma per Merlino, non ti rendi conto? Se continui a pensarci sarà sempre peggio. È una cosa che ti rovina da dentro e tu devi smetterla di pensare al passato. So che è difficile, ma… -
- No. Tu non lo sai. Capisco che mi vuoi aiutare, ma non lo sai, per cui non dirlo. - lo interrompo con voce fredda.
Mi guarda serio.
- Non credo che dovresti tenerlo. -
Lo so che lo fa per il mio bene, ma proprio non riesco a trattenermi dal fare quello che sto facendo.
Mi avvicino e gli prendo la scatola dalle mani, chiudendola. Poi la rimetto al suo posto nel cassetto e lo chiudo di schianto.
- Beh io credo di sì. - poi prendo la giacca sul letto e mi avvio alla porta. Prima di uscire mi giro verso di lui.
- Andiamo adesso. - detto questo esco dalla stanza. Lui mi segue dopo poco scuotendo la testa.
Non mi piace discutere con lui, per questo tronchiamo sempre il discorso. Ci vogliamo troppo bene per rovinarci su una cosa sulla quale abbiamo idee tanto diverse.

* * * * * * * *

È passata più di un’ora da quando ci siamo seduti al bar, ma non siamo ancora arrivati a niente
- Oh avanti ci sarà pure qualcosa! -
È più difficile di quanto credessi…
- Se ti decidessi a chiederle di uscire a cena fuori… -
- Ma sei pazzo! Non funzionerebbe e poi ti immagini la scena? Lei mi direbbe “Sì certo. A che ora ci vediamo con Harry?”. Fammi il piacere… - mi dice sprofondando nel divanetto.
E non ha nemmeno tutti i torti, sapete? Hermione sarà anche la migliore strega dei nostri tempi, ma in fatto d’amore è ceca come la dea Bendata.
Lo guardo scuotendo la testa - Sai, non pensavo che fosse così difficile. -
- Benvenuto nel mio mondo. Piuttosto, quanto tempo ci mette la brioche a fare effetto sul cervello?-
- Eh no, mi sa ma ha fallito anche lei. -
- Insomma, non c’è speranza? - Gli sorrido e alzo le spalle.
Ron si scompiglia i capelli e mi guarda - Ahhhh! Per una volta che mi decido, non troviamo come fare!!!! -
- Come fare cosa? -
Alziamo gli occhi e ci troviamo davanti Seamus, abbracciato a due belle ragazze; devo ammettere che ha sempre avuto stile, il ragazzo. E non l’ha mai perso.
- Ciao Seamus. -
Io faccio un cenno con la mano.
- Ehi ma che facce lunge! È successo qualcosa, per caso? -
- No, veramente stiamo cercando di far succedere qualcosa. -
Seamus ci guarda per un po’ poi sbotta - E allora volete rendermi partecipe oppure no?! -
Incrocio lo sguardo di Ron, che non è molto convinto - Ecco, è che io… -
Ho capito, stiamo qua fino a sta notte se lascio fare a lui.
- Stiamo cercando il modo di fargli avere un appuntamento con Hermione, senza che sembri davvero un appuntamento. -
Ron sembra pronto per la presa per il culo più grossa del secolo; invece Seamus opta per altro.
- Accidenti! Hai deciso di dichiararti? - domanda sbalordito; Ron in imbarazzo, annuisce.
- Ma porca di quella…!! Ma dico non potevi aspettare ancora un po’?! Che so io, un annetto? Così adesso dovrò almeno quindici galeoni a Charlie! -
Sto ridendo come un dannato. Dovreste vedere la faccia di Ron in questo momento: è a dir poco sconvolto!
- Seam! Ma ti ci metti anche tu?!? E te la vuoi smettere di ridere?! Migliore amico, un cazzo! - mi dice tirandomi un pugno sul braccio. Ma io non me ne faccio assolutamente niente e continuo a ridere della grossa.
In tutta questa confusione, la brunetta alla destra di Seamus, gli fa notare una cosa.
- Ma Seamus, non ci presenti ai tuoi amici? -
- Oh già è vero! Ragazzi, queste sono Brittany e Marie. - dice indicandoci prima la brunetta e poi la biondina.
Beh, può sempre riservarsi la menata di scegliere, a quanto pare…
- Signorine, questi sono Ron Weasley ed Harry Potter. -
Marie si stacca da Seamus per venire di fronte a me, tendendomi la mano.
- È un vero piacere conoscerti per me, Harry Potter. - dice sporgendosi in avanti e lasciando intravedere che mamma l’ha fatta proprio bene.
- Il piacere è tutto mio… -  esalo.
Ci puoi proprio contare…
- Spero di poterti rivedere presto. Magari potremmo fare due chiacchiere… - dice con una voce sensuale che mi lascia decisamente senza fiato.
Dopo un attimo di imbambolamento, le lascio la mano e annuisco vigorosamente, deglutendo.
- Sì, anche perché noi adesso dobbiamo andare. Ci sentiamo una di queste sere allora. Ciao ragazzi.-
- Ciao Seamus. - risponde Ron.
Io posso soltanto fare un cenno.
- Ehi! Fatto colpo, eh? - mi guarda sornione Ron.
Io lo guardo sconvolto.
- Chi, io o lei? -
Ron fa spallucce - Tutte e due, dalla faccia che hai. -
Vorrei ribattere, ma non ci riesco. Quella ragazza mi ha letteralmente stupito! Sfacciata da impazzire, perché quelle due chiacchiere abbiamo capito tutti e due come vuole farle… Ma cosa ci posso fare, sono sempre un uomo e quella è, obbiettivamente, l’oggetto del desiderio di ogni essere del sesso dominante. Compreso me.
Oddio, dominante. A vedere come ci riduce la vista di donne come quella, e non solo, direi che siamo noi il sesso debole e loro quello dominante, ma tralasciamo…
Adesso il problema è un altro.
- Quindi, cosa vogliamo fare per te? - cerco di distrarmi ritornando all’argomento principale.
- Non ne ho la più pallida idea. -
Bel quadretto patetico, vero?


To be continued...



Fine del secondo capitolo!
Volevo ringraziare subito coloro che hanno recensito: Alicia,erikappa, Annuccia28 e Weasley G98. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!!!
Ringrazio anche tutti coloro che hanno letto e mi hanno aggiunto fra i preferiti, le seguite o da ricrdare: recensite anche voi!!!!!!!! XD
Un bacione!!!!
Rowena   

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Capitolo 3
*** Lunedì ***


LunediBUONO

Lunedì


Passammo tutta la domenica a pensare a un modo per combinare questo dannato incontro, ma nonostante ci avessimo messo tutta la buona volontà di questo mondo non avevamo trovato niente.
Così rassegnati, alle undici di sera ci siamo salutati e ognuno se ne è andato a casa propria, con le facce di chi non vuole che arrivi la mattina dopo.
Infatti il giorno dopo era lunedì e nonostante la sveglia di Ron segnasse mezzogiorno, la mia era programmata a un’ora improponibile, ancora peggio del malcapitato risveglio della domenica.
Alle 6:00.
No dico ma cosa ci sarà mai da fare in ufficio a quell’ora del mattino? Ma soprattutto sapete che cosa vuol dire dormire solamente 7 ore dopo aver passato una giornata come quella, e insieme a Ron per giunta?!?! Bisognerebbe dormire almeno 15 ore e solo per lo sforzo mentale di averlo sopportato per più di dodici ore.
E poi il Ministero è praticamente deserto a quell’ora, se non per noi poveri imbecilli, gli Auror.
Pensavo che una volta salito di grado sarebbe stato tutto più esaltante, fatto solo di vita pratica.
Illuso.
Non conoscevo ancora tutta la montagna di scartoffie che stanno dietro a ogni singolo movimento di ogni mago addestrato. Prima o poi sono sicuro che dovremo compilare un rapporto anche dopo essere usciti dal bagno…
Ad ogni modo, quella mattina feci, come ovvio, una fatica della bestia per alzarmi. Il mio corpo non aveva la minima voglia di muoversi dal letto, se non per bisogni fisiologici, ma essendo io un bravo e diligente ragazzo, finalmente decisi di darmi una mossa prima di arrivare in ritardo e farmi fare il mazzo dal capo già alle 7 del mattino.
E così eccomi qui, che giro i corridoi diretto alla caffetteria per l’ennesima volta questa mattina.
Intanto che cammino mi guardo intorno. Sono le dieci e il Ministero è ormai al completo; ogni dipendente al suo posto, le migliaia di biglietti interufficio che svolazzano per l’edificio e i normali, insoliti rumori tipici del Ministero della Magia.
In mezzo a tutta la gente riconosco facce familiari, alcune più simpatiche delle altre, ma mica tutti possono starmi a genio! Come senz’altro io non sto a genio a tutti loro. E non ci tengo nemmeno, a dirla tutta. Per esempio…
Quanto sarà grande questo dannato edificio? Ci sono cinque piani, il doppio delle sezioni e migliaia e migliaia di persone. È praticamente impossibile incontrare una persona quando la cerchi. Ma quando la vuoi evitare sta pur tranquillo che la vedrai almeno tre volte in tutto il giorno.
E io oggi ho voluto strafare, ne ho incontrate due contemporaneamente di persone che volevo evitare. Due affiatati, molto affiatati si direbbe dato che si stanno togliendo il fiato a vicenda.
Mi schiarisco la voce.
Si sente un rumore di lavandino sturato e Ginny e Dean si separano dal loro bacio; Ginny sembrerebbe lievemente imbarazzata. Il mio volto è completamente inespressivo.
- Harry! Ciao! -
- Ciao. Dean… -
Potessi strozzarti con la saliva, bastardo…
- Buongiorno, Harry. -
Distolgo lo sguardo e mi dirigo alla macchina del caffé. Ringraziando Merlino che è caldo, me ne verso una tazza piena.
Quando mi volto i due si stanno parlando sottovoce.
Cose da innamorati probabilmente. Bleah…
Troppo dolce al mattino mi da’ alla nausea.
Gli passo di fianco, ignorandoli spudoratamente, ma quando sto per varcare la porta sento Ginny.
- Ci vediamo, Harry. -
Mi fermo un istante sulla soglia; senza voltarmi sollevo un braccio in segno di saluto e poi me ne vado.
Ecco, potrei scrivere un libro: “Come rovinarsi la giornata nell’arco di 15 secondi”
Potrei scriverne dei belli di libri, in verità.
“Come diventare il coglione più grande della Terra in dieci lezioni”, “Come incasinarti la vita” ma il più azzeccato è senz’altro “Come farsi lasciare dall’amore della propria vita in dieci minuti e passare un’esistenza inutile nel disperato tentativo che lei cambi idea e voglia tornare con te”.
Questo è il migliore.
Dovrò cercargli un altro titolo però; anche Ron dice che è troppo lungo.

* * * * * * * *

Sono passate quasi due ore, durante le quali avrei dovuto compilare almeno la metà dei moduli che ho sulla scrivania. Ma nonostante tutta la mia buona volontà proprio non ce la faccio. Ne ho fatto a mala pena metà della metà.
Perché per quanto io mi impegni, provi a distrarmi, mi concentri su altro, il suo volto è costantemente stampato davanti ai miei occhi. E non riesco a smettere di pensare a lei, a quello che è successo e a come sarebbe la mia vita ora se lei ne facesse pienamente parte. Ma soprattutto la domanda, idiota aggiungerei, che mi tormenta è se lei ha mai ripensato alla nostra storia, se è riuscita a dimenticarmi veramente e a smettere di amarmi del tutto.
Patetico, vero?
Lo so, ma non posso farci niente. E questo è proprio un brutto periodo. Ormai ogni giorno succede qualcosa che mi fa pensare a lei. Sabato ero a casa sua quando è uscita tutta in tiro per andare a cenare con Dean; e non oso pensare al dopo cena che c’è sicuramente stato. Domenica, ieri, Ron ha trovato il… la… quello e così via coi ricordi che riaffiorano! Meno male che ho dovuto pensare costantemente ad altro ieri. Oddio meno male... Va beh, sempre meglio che passare la giornata stravaccato sul divano con una bottiglia di Whiskey in mano già alle undici del mattino, nella vana speranza di rimuovere gli incubi del passato dalla mia testa.
Anni di ricerca, senza sapere se sarei sopravissuto. Le ho fatto giurare di rifarsi una vita, a malincuore. Lei non ha potuto fare altro che accettare, a malincuore anche lei. Due anni lunghissimi, senza sapere dove fossi, che cosa stessi facendo, ma più di tutto se fossi vivo; questa angoscia deve averla tormentata, nonostante “l’obbligo” di non pensare più ad un futuro con me. Credevo che sarebbe stato meglio per tutti, in special modo per lei. Invece…
È ancora più brutto rimanere scottati da un fuoco appiccato con le proprie mani, sapete?
Eppure non sono mai riuscito a mandare giù tutto, a digerire completamente il fatto che fosse interamente colpa mia. E questo ha ovviamente portato a delle conseguenze.
Se solo non fossi stato così impulsivo…
Bussano alla porta aperta del mio ufficio.
- Sì… -
Sollevo la testa risvegliandomi dai miei incubi. Ron mi guarda quasi preoccupato dalla soglia.
- Si può? -
- Sì, sì. Vieni pure avanti. - gli faccio segno con la mano di entrare.
Lui si avvicina ancora piuttosto insicuro.
- Tutto bene? Guarda che se vuoi posso ripassare più tardi. -
Scuoto la testa e gli faccio segno di sedersi.
- No, sto bene. Dimmi tutto. -
Lui si appoggia allo schienale della sedia.
- Com’è andata la giornata fin’ora? -
Ecco.
L’unica domanda che doveva evitare l’ha formulata. Ma qualcuno mi vuole spiegare come fa a dire sempre le cose sbagliate nel momento sbagliatissimo?!?! Cioè, si potrebbe dire che in questo campo, e ripeto, solo in questo, sia un vero genio.
Devo aver la faccia completamente pietrificata dalla rabbia, perché mi sta guardando in modo strano.
- Non ho proprio azzeccato la domanda giusta, vero? -
Bravissimo.
Almeno l’ha capito da solo. O quasi.
- No. - rispondo in modo atono. Certe volte mi sorprendo della mia freddezza; prima con quei due e adesso con lui. Mm, chiamatemi Mr. Cuore di Pietra, che devo dire…
- È successo qualcosa con il lavoro? -
- No, non centra niente il lavoro…. - mi rilasso un po’.
- Non sarà mica per… -
Sbuffo, roteo gli occhi e mi lascio andare sullo schienale della mia sedia.
Ovviamente lui capisce che è un sì.
- E cos’è successo? Sei così incazzato che… -
- Allora sei venuto qui per un motivo particolare o soltanto per parlare dei miei cazzo di problemi e rompermi i coglioni?!? - grido alzando la voce.
Ma porca troia, non imparerà mai questo ragazzo!
Mette le mani avanti.
- Va bene, va bene. Scusa. Sono venuto perché mi è venuta in mente una cosa. -
Mi tranquillizzo di nuovo; ci voleva questo semi - sfogo. Dovrò ricordarmi di ringraziarlo a fine discussione.
- A proposito di che? -
- Di ieri. Sai tutta la faccenda del mio “appuntamento”  - dice abbassando la voce. Che bambino; sorrido. - con Hermione… -
- E come potrei dimenticare. Sentiamo. -
- Ecco, mi è venuto in mente che… Domani io dovrei fare il turno serale, diciamo. Devo entrare alle 18:00, no? E tu invece entreresti all’una… -
Annuisco e lo incito ad andare avanti. Lui comincia ad innervosirsi, incrociando le mani
- Appunto. La cosa è che Hermione domani uscirebbe proprio quando tu finisci il turno ed io lo incomincio. Così… ho pensato che magari… se tu mi sostituissi domani, io potrei… chiederle di uscire a prendere, che so, un aperitivo. Senza incappare ovviamente nel rischio che tu faccia da… come si può dire, terzo incomodo? -
Mi guarda supplicante, in attesa della risposta ad una domanda che effettivamente non ha nemmeno posto. Mi viene da ridere. Che razza di imbecilli, ma non potevamo pensarci prima?
- Ron sei un genio! - Il suo volto si illumina.
- Davvero? Cioè volevo dire, quindi è un sì? Cambierai il turno con me? -
- Ma certo che sì! Che idioti, era la cosa più logica da pensare! Chiederle di uscire quando io non sono disponibile nemmeno volendo! -
Ron si lascia andare sulla schienale della sedia.
- Perfetto. Ora rimane un piccolo problemino: chiederglielo. -
- Sì, ma quello verrà da sé, come la conversazione che terrete e l’approccio con cui ti avvicinerai a lei per passare finalmente a qualcosa di un po’ di più che un aperitivo… -
- Harry! -
Ridiamo tutti e due e il grigiore accumulato durante la giornata se ne va, lasciando lo spazio a una felicità sincera per il mio migliore amico.
Chissà cosa riuscirà a combinare?


To be continued...



Scusate scusate per il ritardo, mea culpa. La questione è che questa faccenda del Pottermore mi sta tenendo occupatissima!!
Cercherò di non fare più così tardi!
Tanto ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno recensito l'ultimo capitolo: Alicia (evviva Seamus!! fondiamo un fan club XD), erikappa (per vederli proprio tutti insieme mi sa ma dovraia spettare ancora un pochino, ma ne varrà la pena!), Annuccia28 (per te vale la stessa cosa di Alicia XD), _Jaky_ (che dici, va bene così?) e Cedric (cosa vuoi che ti dica? awwwwww...!). Poi volevo ringraziare anche quelli che hanno aggiunto la storia nelle preferite, nelle seguite o da ricordare: che aspetatte a farmi una recensione anche voi?!? XD
A prestissimo!
Rowena 

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Capitolo 4
*** Martedì ***


MartedìBUONO

Martedì


Ah, non ci posso credere.
Sdraiato nel mio letto, ho appena dato un’occhiata alla mia sveglia che, per una volta in un giorno lavorativo, non ho dovuto regolare.
Sono le 11:30.
Ma la cosa più bella è che ieri sera sono andato a letto che erano le 22:30!! O meglio, sono letteralmente crollato dal sonno mentre guardavo un film. E sinceramente non me ne frega un cazzo se c’è chi mi considera uno sfigato perché sono rimasto “tristemente” chiuso in casa da solo quando potevo uscire. Perché intanto, mentre chi dice queste genialate  sta fuori fino all’una di notte e “se la spassa”, ma poi la mattina dopo alle 6:00 si alza e va a lavorare con una faccia da zombie, io ho dormito 13 ore ininterrottamente. Tiè. E poi si sa: la notte leoni e la mattina…
Un bel sole entra nella mia stanza e per una volta ho voglia di alzarmi dal letto.
Così mi tirò su, mi faccio una doccia e faccio colazione. Ma non la classica colazione “da ufficio” come la chiamo io, bensì: uova, bacon e spremuta d’arancia. Un tocca sana per l’umore, un po’ meno per la salute, ma visto che in questo periodo di rado mi capita di essere così felice, sì può anche lasciare correre. Per non dire che non lo sono mai.
Ma lasciamo perdere…
Guardate, sono così sereno che addirittura mi sono fatto il letto questa mattina.
La giornata è andata di bene in meglio. Ho ricevuto due telefonate.
Una di Ron, alla quale non ho fatto nemmeno in tempo a rispondere tanto è stato breve il messaggio registrato allo scatto della segreteria. Praticamente mi ha chiesto un aiuto per come comportarsi questa sera, ma un secondo dopo ha deciso che sarebbe stato inutile “provare” prima, visto che tanto andrà in palla da solo e ha buttato giù. E grazie a Merlino, perché avrebbe mandato a puttane la mia pazienza e la mia bella giornata.
La seconda era invece la signora Weasley che voleva ricordarmi la consueta cena mensile di giovedì alla Tana. È solo martedì e già pregusto i fantastici manicaretti di Molly; mi viene l’acquolina in bocca solo al pensiero di quello che farà dopodomani.
Comunque, dopo aver trascorso una giornata in completo relax, mi dirigo al lavoro.
Strano nonostante io mi stia dirigendo nel luogo di tortura non ufficiale degli Auror, chiamato comunemente “ufficio”, il sorriso con cui mi sono alzato questa mattina non accenna a scomparire. Meglio così, chissà che il tempo non passi più veloce in questo modo.
Mi dirigo verso uno degli ascensori e penso che effettivamente non sono poi così sfortunato, ci sono giornate come queste, in cui ti rendi conto che niente potrebbe andare storto.


Cosa dicevo? No, non sono semplicemente sfortunato, no.
La sfiga mi perseguita proprio, si è appollaiata sullo zerbino fuori di casa mia e dorme lì. Ci manca solo che la porto fuori al guinzaglio. Ed è anche bastarda, perché mi inganna facendomi cadere dalle stelle… alla merda più totale.
Dì grazie a Merlino, Harry.
Eccoli lì di nuovo, i due piccioncini.
Pensa te che culo. Ho beccato proprio il turno in cui lui esce, da quel suo ufficio cagato al terzo piano. Lei invece sembra entrare adesso; andiamo bene.
Decido per l’ennesima volta di tirare dritto ed ignorarli.
Intanto nell’ascensore vuoto sto pregando tutti maghi di questo mondo perché l’addetto faccia partire questo dannato trabiccolo, in modo che lei ne prenda un altro.
Si danno ancora un bacio, Ginny gli sorride e poi lui si gira andandosene, facendole un cenno con la mano.
Allora, vogliamo partire o no? È mezz’ora che sta qui fermo sto coso!
Lei risponde al saluto, poi si gira, vede l’ascensore ancora aperto.
No, ti prego, ti prego, chiudi queste dannate porte, ti prego. Giuro che ti lascio la mancia, ti prego!
Ginny corre verso l’abitacolo tendendo un braccio, per far segno di aspettare e il pirlone qui ha deciso che vuole vedermi morto e cosa fa? La aspetta!!
- Grazie. - sorride al facchino.
Ecco guardalo per l’ultima volta perché stasera prima della chiusura lo incenerisco.
Subito dopo le porte si chiudono e l’ascensore comincia la sua scalata.
Ginny si gira verso di me e i nostri sguardi si incrociano
- Harry! Ciao, non sapevo entrassi a quest’ora oggi. -
- Sì, beh, è una lunga storia… - gli sorrido imbarazzato.
Lei ricambia il mio sorriso.
Un silenzio imbarazzante sembra cadere tra di noi e io decido che forse è meglio fare questa sorta di primo passo, tanto per far vedere che è come se non fosse successo niente.
Seeee Harry, ti stiamo credendo…
- Allora, come va il lavoro su al quarto piano? -
Lei alza le spalle
- Tutto come al solito. C’è stato qualche problema con l’ultimo incontro con la rappresentanza dei folletti la settimana scorsa, ma niente di particolare, siamo riusciti a risolvere tutto. -
Sì, effettivamente lei non avrebbe proprio il carattere mite che si addice ad un addetto alle relazioni con i folletti, data l’accesa rivalità con maghi e streghe, ma ogni tanto c’è bisogno di un pugno di ferro in queste cose e quello senza dubbio non le manca
- E a te invece come vanno le cose in ufficio? -
- Noioso. Ma bene, comunque. Anche se credo che un giorno o l’altro mi perderò tra tutte le scartoffie che si accumulano sulla mia scrivania. -
Cosa sto facendo? Mi metto a fare lo spiritoso?
Oddio qualcuno mi fermi…
Ginny ride.
Dannazione quanto mi manca vederla felice, così, mentre chiude gli occhi ed il suo sorriso si allarga piano piano…
Poi mi guarda e sospira
- È tanto che non parliamo più. Come amici, intendo. Sembriamo quasi due estranei… -
- Beh sai… -
Dopo che mi hai lasciato così e ti sei messa con un altro quasi alla velocità della luce mi spieghi come cazzo si fa?!?!?!?
- Sì, però… -
Però…?
Quarto Livello: Ufficio Regolazione e controllo delle Creature Magiche.
Divisione Bestie, Esseri e Spiriti; Ufficio Relazioni con i Folletti e Sportello Consulenza Flagelli.
L’ascensore si ferma e le porte si aprono.
PERÒ?!?!
- Beh sono arrivata. Spero di poter avere qualche minuto in più per parlare la prossima volta. - esce e si volta ancora verso di me.
No! Non dirlo.
- Ci si vede in giro. - E detto questo si gira e se ne va’.
Dove vai? Non puoi lasciarmi così… sulle spine!
Però, cosa?! Eh? PERÒ, cosa?!?!?!?
Ma lei è ormai lontana per sentire la mia isterica voce interiore che urla e le porte dell’ascensore si richiudono.
Mi appoggio shockato alla parete dell’abitacolo.
Non ci posso credere. Quanto tempo saremo stati insieme, tre minuti? Ecco, e guarda se non è riuscita a incasinarmi la vita con una parola. Una sola! Anzi non una parola, un però!!!!
E a cosa si riferiva quel dannato però? Al fatto che per lei non è cambiato niente e amici come prima? Che ci sta male a non parlare con me? Oppure che le dispiace non poter più parlare, stare con me come facevamo quando eravamo fidanzati?



Cazzo.
Ok, Harry, respira. Non ti fare paranoie inutili. Sarà stata sicuramente una stupidaggine. Certo.
Non puoi mica illuderti che, così, tutto d’un tratto si sia innamorata di nuovo di te.


Sono senza speranza.
O meglio di speranze non ho fin troppe se credo che lei stesse per dire una cosa del genere.
Secondo Livello: Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia.
Arrivato al mio piano scendo, ancora incredulo per la conversazione appena avuta.
Più che altro per quello che è stato omesso!
Arrivo nel mio ufficio, poggio la valigia sul tavolo e mi accascio sulla sedia dietro la scrivania.
E mi sono anche dimenticato di incenerire quel dannato facchino!
Accidenti a Ginny e a quel cazzo di però!


To be continued...



Ecco qui il quarto capitolo!
Allora che dite? Un po' paranoico Harry, eh?! XD
Allora, facciamo alcuni chiarimenti.
I nomi dei livelli del Ministero sono giusti. Il mio problema è che non ho pensato che forse i livelli (visto che vanno in basso) cominciano dall'uno. Quindi per logica (questa strana cosa!) avrebbe dovuto scendere prima Harry. Il punto è che mi è venuo in mente una volta che avevo già scritto il capitolo e proprio non mi andava di cancellarlo. Quindi per questa fan fiction fate un eccezione e pensate che il primo livello sia quello laggiù in fondo.... *vi supplica in ginocchio mortificata della gaffe*

Volevo ringraziare chi continua a recensire: Alicia ( che hai, il sesto senso che sei già a leggere dopo nemmeno mezz'ora che pubblico?! Beh lo so che sta volta non lo puoi fare ma aspetto con ansia di sapere cosa pensi di questo chap!), sibilla94 (per sapere cos'ha combinato Ron dovrai aspettare il prossimo capitolo, ma spero che questo Harry continui a piacerti!), erikappa (che dire, apsetto sempre le tue recensioni!! Qui quella che scappa è Ginny, ma vedrai che prima o poi nessuno dei due potrà più scappare XD) e Cedric (forse ci siamo quasi al capitolo che non hai ancora letto ^_-). Poi il mio ringraziamento speciale va a Madtora (non ci posso credere che ti sei iscritta e mi hai anche recensito!!! Ti voglio bene! Mao!!) e poi a lily_94 (eri sparita da così tanto tempo!! Sono contenta che tu sia tornata e soprattutto che sia arrivata in tempo per leggere questa fan fiction. Lo sai che di solito mi concentro su Ron/Hermione, mi sarebbe dispiaciuto non vederti recensire una delle mie Harry/Ginny!! Ti voglio bene!!)
Poi che dire: 36 seguite?!?! Che onore!! O.O Ragazzi coraggio!! Recensite se vi piace!!!
Un abbraccio e alla prossima
Rowena

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Capitolo 5
*** Mercoledì ***


MercolediBUONO

Mercoledì


Non credo di aver mai passato una serata più lunga in tutta la mia vita. Nemmeno a farlo a posta tutti i delinquenti parevano essersi preso il martedì di festa.
Mi sarebbe bastato anche un ladro di Pasticche Vomitose, perché che ci crediate o no esistono anche quelli; e invece niente, nada, nisba. Insomma una stramazza di nulla.
Proprio la sera che avevo bisogno di distrarmi un po’ con qualche azione sul campo, la calma regnava sovrana, manco fossimo nel deserto con le pagliuzze che rotolano, avete presente?
E così ovviamente la mia testa non ha smesso un secondo di fare ragionamenti contorti e supposizioni malate. Su che cosa?
Su quel dannato PERÒ!!
Eh sì, perché vi credete che una persona sana di mente come me avrebbe potuto passarci sopra?
Che poi passare sopra a cosa?! Ero io che mi ero fissato sul fatto che lei volesse dirmi qualcosa!!
Insomma, le seghe mentali si sono sprecate.
Quindi vi potete immaginare che pacchia di serata.
Ma in fondo a me si può dire che è andata ancora bene. Come si suol dire: “c’è chi sta peggio”. E in questo caso è proprio vero.
C’è in effetti chi di seghe se n’ è fatte più di me ieri sera. E non solo mentali temo.
Dalla faccia sbattuta di Ron, che è seduto di fronte a me con la testa tra le mani, direi proprio che ho ragione.
Che poi io non ho ancora capito una cosa. Ma come cazzo è possibile che quelli attaccati dalla sfiga siamo sempre io e Ron? Cioè, facciamo a turno, un po’ io e un po’ lui. Anche se devo dire che le giornate come ieri, in cui la sfiga non sapendo chi scegliere prende di mira entrambi, si sprecano. Voglio dire perché anche gli altri non possono avere una giornata storta? Perché, ad esempio, che so io, Dean non può scivolare dalle scale e spaccarsi una gamba?
Ma lasciamo perdere e andiamo avanti.
Dicevo, da quando è entrato, Ron non fa altro che stare lì seduto a fissare un punto e continuare a ripetere “Ma come ho fatto? Come ho fatto?”. E dire che quando si è precipitato nel mio ufficio una ventina di minuti fa, era tutto agitato e sembrava che non potesse trattenersi dal dirmi qualcosa.
Ho quasi paura di chiederglielo, ma sono il suo migliore amico, non posso lasciarlo in questa situazione. Soprattutto non posso lasciare che passi la giornata nel mio ufficio, perché anche io avrei il mio da fare…
- Ron? -
Niente.
- Ron? Come hai fatto a fare cosa? -
Silenzio. Il mio tentativo non sembra ottenere nessun risultato.
Fin quando non mi si accende la lampadina.
- E dimmi, come è andata ieri sera con Hermione? -
Bingo.
Ron alza di scatto il volto e mi guarda terrorizzato.
Ok, direi che le cose non sono andate proprio per il verso giusto. Mi alzo e vado a chiudere la porta dell’ufficio, poi mi metto davanti a lui appoggiato alla scrivania. Che il consulto abbia inizio!
Anche se più che un consulto la si potrebbe chiamare una seduta dallo psicologo, se non fosse per il fatto che io non potrei mai fare lo psicologo. Al massimo potrei fare il paziente.
- Allora, che cosa hai combinato? - gli chiedo con le braccia incrociate.
- Come sarebbe a dire che cosa hai combinato?! Perché dai già per scontato che sia stata colpa mia?! - mi chiede quasi risentito.
- Perché, caro il mio signor permaloso, se tutto fosse andato liscio ieri sera, tu adesso non saresti qui con la testa fra le mani ad arrovellarti il cervello su cosa hai o cosa non hai fatto. E cosa più importante saresti tra le braccia di una certa signorina, dato che il tuo turno non comincia prima di quattro ore. -
Ron annuisce tristemente e si scompiglia i capelli.
- Ahhhh! Ma dico perché non mi poteva andare bene una cosa, una sola!! -
- Benvenuto nel mio mondo! - sorrido sarcastico aprendo le braccia.
- Sì, magari. Io ormai sono cittadino onorario del tuo mondo, come lo chiami tu… - mi dice accennando un sorriso. Scuoto la testa.
- Allora, vuoi raccontarmi che cosa è successo ieri sera? -
Ron annuisce, prende un bel respiro e comincia il suo racconto.

Flash Back
Martedì sera

L’appuntamento stava procedendo nel migliore dei modi.
Oddio. Non so se si possa proprio parlare di appuntamento.
Già invitarla era stato un parto plurigemellare.
Appena finito il proprio turno Ron si era messo a fare avanti e indietro davanti all’ufficio di Hermione, continuando a ripetersi le parole che avrebbe dovuto usare per invitarla a uscire con lui. Ma ovviamente, immerso com’era nella sua cantilena, non si era per niente accorto che nel frattempo la ragazza era uscita e si era fermata a fissarlo. Quando finalmente lo aveva riscosso dalle sue fantasie, il colpo che venne a Ron rimosse completamente tutto quello che si era ripromesso di dirle per convincerla ad uscire. Non c’è bisogno che vi dica che il suo discorso fu tutto un - Ehm… Ecco… Io pensavo… Forse… Potremmo… Magari… Sai… - Insomma, un codice cifrato.
Fortuna che Hermione aveva imparato a decodificarlo molti anni prima, quindi non le fu troppo difficile capire che la stava invitando a prendere un aperitivo.
Si stavano avviando insieme verso l’uscita quando Ron si fermò. Si era solamente dimenticato di dirle la cosa più importante.
- Ah… Ha- Harry non può venire con noi. C’è stato un cambio di turno, quindi gli tocca lavorare. -
La testa cominciò a girargli, nell’attesa di sentire la sua amica dire che allora avrebbero potuto fare benissimo un’altra volta, così lei quella sera poteva approfittarne per… lavare i denti a Grattastinchi!
Invece non avvenne niente di tutto ciò; anzi Hermione lo prese sottobraccio sorridendo.
- D’accordo. Allora, dove andiamo di bello? Ho un languorino… -
E così la nebbia dal cervello di Ron si era diradata e la serata era andata a gonfie vele.
Certo, non era successo niente di particolare, ma erano stati soli tutta la sera senza che su di loro incombesse il nome di Harry o l’argomento lavoro.
Solo poche ore più tardi, quando giunsero presso la casa di Hermione, qualcosa nello stomaco di Ron cominciò a non stare troppo bene. Una volta arrivati sulla soglia del portone, Hermione aveva tirato fuori le chiavi, inserendole nella toppa e la situazione era precipitata. C’erano stati i soliti “Grazie per la serata” e “No, grazie a te” e tutta una serie di frasi di congedo che non portavano da nessuna parte.
Le mani di Ron cominciavano a sudare; la serata era agli sgoccioli e lui non aveva ancora fatto né detto niente, la situazione gli era sfuggita completamente di mano. Che fine avevano fatto tutti i suoi buoni propositi? Invitarla ad uscire, riaccompagnarla a casa e, cos’era quell’altra cosa? Ah sì, dichiararsi?!?! Solo un paio di giorni prima si era detto pronto a farlo e ora stava per tornarsene a casa con un pugno di mosche. Come se non bastasse mezzo mondo aveva riposto un sacco di aspettative in quell’ incontro e gli insulti si sarebbero sprecati, soprattutto da parte di Charlie a questo punto, che ci avrebbe rimesso una somma piuttosto cospicua…
Con tutto quel turbinare di emozioni e pensieri sconclusionati in testa Ron non si era nemmeno accorto che lei, dopo un ultimo “Ciao” aveva aperto il portone per entrare. E così, colto alla sprovvista, aveva combinato il patatrac.
Senza minimamente riflettere aveva afferrato Hermione per le spalle e l’aveva baciata.
Il bacio non era durato a lungo e quando si erano staccati la ragazza era rimasta impalata davanti a lui senza poter far altro che fissarlo.
Non credo ci sia bisogno di dire quanto Ron avrebbe voluto sotterrasi in quel momento. Certo questo non poteva farlo, ma per sua fortuna c’era sempre il piano B: sparire, quello sì che poteva farlo. E così, senza pensarci due volte, fatti tre giri su sé stesso si era Smaterializzato, lasciando un Hermione ancora sorpresa, sulla soglia della porta.

Fine Flash Back

- E questo è quanto. -
Ok, mi correggo. Perché sono sempre io quello attaccato alla sfiga?!? No perché in questo caso la sfortuna non centra, qui si tratta di deficienza pura che più pura non ce n’è!!
- Allora, cosa ne dici? - mi chiede Ron preoccupato, tormentandosi le mani.
Eh che gli dico… Ce ne sarebbero di cose che vorrei dirgli in questo momento, credetemi. L’unica cosa che riesco a fare è sospirare profondamente, le mani giunte sotto il naso.
Caspita, se non mi conoscessi mi prenderei proprio per un intellettuale!
Ron getta disperato la testa fra le mani.
- E lei che ha detto? -
- Te l’ho già detto: niente. E poi, me la sono data a gambe levate praticamente subito. -
- Appunto. -
- Cosa “appunto”?! - mi chiede un po’ irritato.
- Dico: se ti sei Smaterializzato appena hai smesso di baciarla, senza aspettare una sua reazione, intendo, come fai a sapere se le è piaciuto oppure no? - Ron mi guarda interrogativo.
Eh? Sembro scemo, vero? E invece sotto sotto… lo sono lo stesso, però mi diverte avere ragione!
- Questo vuol dire… -
- Beh, potrebbe esserle piaciuto. - gli sorrido annuendo e lui batte le mani soddisfatto.
- Quindi adesso… -
- Non ti resta altro che chiederglielo. -
D’improvviso il volto di Ron si rabbuia - Questo non l’avevo calcolato, però… Con che cavolo di faccia mi ci presento da lei?! -
- Direi che con la tua andrà benissimo. -
Prima che Ron riesca a dare voce a tutti gli impropri che gli sono venuti in mente, intanto, hanno bussato alla porta.
- Avanti! - dico raddrizzandomi sulla sedia, per darmi un minimo di contegno.
- Capitano, mi scusi. Ci sarebbe bisogno della sua firma su alcune deposizioni. -
Sulla porta è comparsa, nel frattempo, una ragazza che avrà più o meno la nostra età, con i capelli bruni a caschetto e la divisa da Sottotenente.
- Ah sì. Vieni, vieni pure Katherine. - facendole segno di entrare. Lei richiude la porta dietro di sé e si avvicina alla scrivania
- Capitano Weasley. -
- Sottoufficiale. - annuisce Ron.
Una cosa alla quale avevamo avuto non poca difficoltà ad abituarci era che se noi conoscevamo a stento due o tre persone, nell’intero reparto Auror tutti sapevano benissimo chi eravamo noi: nome, grado, numero di matricola e chissà cos’altro. Per me ovviamente non c’era niente di nuovo in tutto quello, ma per Ron era stato traumatizzante i primi giorni. Mentre adesso lo compiaceva il fatto che la gente gli facesse il saluto, soprattutto le belle ragazze.
Così mentre lui si gongola, Katherine si affianca a me e a uno a uno mi passa tutti i fogli, indicandomi dove devo firmare.
- Ecco. Una firma qui… e una qui… -
Di tanto in tanto mi capita di alzare lo sguardo e così non poso fare a meno di notare che c’è qualcosa di strano in Ron. Dai suoi occhi sono certo che è spuntato un sorriso sulla sua bocca, coperta da una mano in un gesto apparentemente naturale. Muore dalla voglia di dirmi qualcosa…
- Ecco Sottotenente, sono tutti suoi. - le dico abbandonandomi nuovamente allo schienale della sedia. Lei recupera lentamente il plico e poi si appoggia alla scrivania con nonchalance.
- La ringrazio Capitano. Desidera del caffè o… qualcos’altro? - mi chiede fissandomi.
- No, nulla. Puoi andare Katherine. -
La ragazza si dirige lentamente verso la porta; mette la mano sulla maniglia, poi ci ripensa e si volta.
- Beh, se per caso cambiasse idea ed avesse bisogno di qualcosa… qualsiasi cosa, io resterò nei paraggi… -
- Grazie. -
- Mio dovere. Capitano Weasley. -
- Sottotenente. -
Dopo di che Katherine esce chiudendo la porta.
- Allora, dove eravamo rimasti? - domando, rimettendo la penna al suo posto.
Ron, che nel frattempo si era girato a guardarla, si volta verso di me con un sorrisetto compiaciuto.
- “Dove eravamo rimasti?!” Ma dico sbarelli?! -
- Prego?! -
- Perché diavolo non sei ancora schizzato fuori da quella porta dietro quello schianto?! -
Sono spiazzato. Ha perso il cervello?!
- Cos..? Che dici?! -
- Dico: che lei ti avrebbe offerto qualsiasi cosa, capisci cosa intendo amico? - dice sporgendosi in avanti, alzando un sopracciglio.
Cosa diavolo sta dicendo?! Probabilmente lo sto guardando come se mi stesse parlando in ebraico, perché a un certo punto sbuffa e si alza in piedi.
- Cioè tu non ti sei accorto di nulla. Questo mi stai dicendo. -
- E di cosa avrei dovuto accorgermi? -
Ron, esasperato, si passa una mano fra i capelli - Ma, non so, forse del fatto che ti si stesse letteralmente spalmando addosso come il paté su un crostino di pane! Dico fra un po’ ti si siede sulle ginocchia e tu, niente! -
- Ma figurati se… - È talmente infervorato che non  mi lascia nemmeno parlare.
- Ti giuro! Non hai visto come ti guardava?! E poi, chi sono io, l’ultima delle caccole che non mi ha chiesto se volevo del caffè? Anche io sono un suo superiore, per la miseria! -
- E non ci avrà pensato… - la difendo io.
In effetti il mio cervello piano piano sta assimilando tutte le informazioni date da Ron e devo ammettere che sento puzza di bruciato…
- Che!? E con quel suo “mio dovere”. Seee, te lo dico io: alle donne è sempre piaciuto il giochetto del “tu sei il mio superiore e io sono stata cattiva”. -
- Ron! - devo ammettere che non riesco a non trattenere una risata. - E tu chi sei, l’esperto? -
- Ridi, ridi pure, - risponde con una smorfia, - ma guarda che quella ti avrebbe offerto di tutto, solo che non era di qualcosa di commestibile amico mio. - dice puntandomi un dito contro e risiedendosi.
- Non oso immaginare cosa sarebbe successo se non ci fossi stato io… Ti avrebbe violentato lì su due piedi! E tu manco te ne saresti accorto… -
- Ma dai!!! Smettila… E non esagerare. Fosse stata più esplicita sicuramente avrei capito… -
- Più esplicita?! Harry, ci mancava che si leccasse le labbra e si sbottonasse la camicetta!!! -
Vero.
Ora che ricollego le immagini, devo ammettere che ha ragione.
Sono un idiota.
Ron sospira - Mi chiedo cos’hai in quella testa bacata tu… -
Un unico neurone, Ron, che è rimasto fisso su un’immagine ben precisa da qualche hanno: tua sorella!

To be continued...


Allora ecco qui un piccolo assaggino di Ron/Hermione, contenti?
Proprio a questo proposito volevo farvi una proposta: ho notato che fremete tutti per un "momento Ron/Hermione" e dato che io, come qualcuno di voi sa, ADORO questa coppia, ho deciso che potrei aggiungere un capitolo solo su loro due, che ne dite? Il prossimo sarà Giovedì e quello dopo sarà tutto dedicato a loro!! Ho pensato a questo proposito di proporvi un sondaggino: volete che il capitolo sia Ron POV oppure Hermione POV? Avete libertà di scelta, questo è il bello di pubblicare quando non si è ancora finita la storia XP
A questo proposito volevo dirvi anche un'altra cosa: purtroppo ho dovuto cominciare a studiare per gli esami e quindi dovrete avere un po' di pazienza con i prossimi capitoli, le cose saranno più lunghe. Farò del mio meglio!!!

Ora passiamo ai ringraziamenti: Sara Theotherside (in quetso capitolo non ci sono state moltissime occasioni per imprecazioni, ma ti ringrazio ancora tanto per il consiglio. Farò qualcosa dal prossimo capitolo!), sibilla94 (spero di aver soddisfatto l'attesa!! Sono sicura che avrò il "tuo voto" al sondaggio XP), erikappa, lily_94 (oh e non mi fare arrossire!!! Io e te dobbbiamo fare un discorsetto su quel "baciare e palpeggiare e..." XD), Alicia (Aly tu non hai capito: io pretendo che tu mi perseguiti!! XD) e Madtora (non ci crederai ma spare che ti faccio ridere così mia fa un piacere immenso; la mia scarsa autostima ti ringrazia molto!! MAO!).
Naturalmente grazie anche a tutti quelli che leggono (eddai recensite anche solo per dirmi qualcosa sul capitolo Ron/Hermione che devo scrivere!!! XD) e che hanno inserito la storia nelle preferite, da ricordare o seguite (caspita siete sempre di più!!!! Che emozione...)
Un abbraccio e fatemi sapere cosa pensate del capitolo!!!
(Spero) a presto,
Row

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Capitolo 6
*** Giovedì ***


GiovediBUONO

Giovedì


Se chiedete a qualcuno quale giorno della settimana preferisce, difficilmente vi risponderà qualcosa di diverso da sabato o domenica. Forse alcuni potranno dire venerdì, ma solo perché è l’ultimo giorno lavorativo prima dell’agognato weekend. Io invece non so nemmeno come si pronuncia “fine settimana”, dato che ne vedo uno ogni mese e mezzo. Ovviamente ognuno di noi ha un giorno di riposo ogni sette, però succede talmente spesso che questi si volatilizzano a causa di straordinari o inseguimenti extra, che quando arriva l’atteso momento non ci si crede mai. E ancora più raro è appunto riuscire ad averlo di sabato o domenica. Ma a me francamente non importa, basta che arrivi! E il mio è finalmente arrivato.
Giovedì.
Ha un suono così dolce: “giovedì”.
Senza contare che arriva proprio nel bel mezzo della settimana, quasi a farti una sorpresa e per me è arrivato anche nel momento giusto. Dopo tutti questi giorni di problemi e menate varie che si accumulavano sulla mia scrivania, è arrivato il tanto atteso giorno di relax.
Oltretutto casualmente coincide anche con il mio giorno preferito della settimana. E lo è non per qualche cazzata, come tutti gli altri, ma per un motivo molto più serio: è la sera della cena alla Tana.
Anche se viene solo una volta al mese per me non ci sono dubbi.
Molly ogni tanto cerca anche di stuzzicarmi, anticipandomi qualche piatto, ma con me non ce n’è mai bisogno e lei lo sa bene. Qualsiasi cosa mi mette in tavola io la divoro; potrebbe metterci anche dell’arsenico per quanto ne sanno le mie papille gustative, tanto il mio stomaco digerisce di tutto.
Sì, perché non serve una fervida immaginazione per capire che io non sono esattamente portato per stare dietro ai fornelli.
Ovviamente io avrei un sacco di potenzialità, ma è tutta colpa del lavoro!
Certo.
In parte però è vero, dai. Faccio degli orari dell’accidente e chi lo trova il tempo per farsi veramente da mangiare? E poi scusate, i signori delle rosticcerie cucinano già dalla mattina, è un peccato che corrano il rischio di buttare via qualcosa... E come posso non nominare quei geni che lavorano per le multinazionali del cibo che pensano a sfamare noi, single e con il lavoro che ci esce… da tutte le parti? Per non parlare dei fast food. Insomma, c’è così tanta gente che vuole occuparsi dei miei pasti, perché dovrei impedirglielo?

Ok. Tagliamo corto gente. Faccio schifo in cucina.
Ma mica lo posso urlare al mondo intero! Quale donna si sposerebbe un tizio che sa farsi a mala pena il sugo per la pasta?
Di questo periodo di cattiva pubblicità proprio non ne ho bisogno. Faccio benissimo da solo.
Avrete capito quindi, che per quanto io possa cercare di avere una “diete equilibrata” come si dice, non mi viene proprio facile. Per questo adoro le cene di Molly: da lei so di non mangiare schifezze, so che mangerò tanto e che mi farà anche bene. Che cosa voglio di più?
Sì, lo so a cosa state pensando.
Beh, Mrs. Weasley passa anche il liquorino del dopo cena da quando siamo cresciuti, quindi sono a posto.

* * * * * * *

Giovedì sarebbe stato il giorno della verità.
Ron avrebbe finalmente scoperto cosa Hermione provava per lui: se vero amore o puro disgusto misto a “ti - odio - non - ti - voglio - più - vedere”.
E chissà, magari sarebbe stato il giorno della verità anche per me. Forse quella “riunione di famiglia” insieme a tutti i manicaretti di Molly avrebbero ricordato a Ginny quegli sguardi imbarazzati che ci scambiavamo durante i pasti estivi qualche anno fa. E qualcosa dentro di lei l’avrebbe fatta balzare dall’altro capo della tavola direttamente tra le mie braccia.

Ok.

Qualcuno nella mia testa ha appena dato un coppino al mio Io interiore.
Beh, per fortuna che c’è ancora qualcosa che là dentro capisce quando le idiozie si stanno gonfiando troppo. Credo però che ne servirebbe un altro, tanto per sicurez…

Grazie.
Ora mi sento meglio.
Ma tornando alla cena…
Questa sera ci sarà la famiglia Weasley “formato allargato”: Fred e George, che nonostante siano fidanzati da millenni con Angelina e Katie, si sono rifiutati di portarle a casa dalla mamma, Ron, Hermione, io, Ginny e ovviamente (se non si è spaccato una gamba nel frattempo, cosa che spero tanto) Dean. Mi piace questa definizione “famiglia allargata”; io ho convissuto praticamente solo con loro e rappresentano quegli affetti che non ho mai avuto.
Tranne Dean, naturalmente. La sua è più la parte del cugino con cui ti vedi solo una volta l’anno e anche lì cerchi di fare di tutto per non sederti di fianco a lui.
Quando io e Ron ci presentiamo nel salotto della Tana, direttamente via Metropolvere, alle 19:30 in punto, devo ammettere di non rimanere per niente stupito di scoprire che siamo gli ultimi. Eppure, per una volta, siamo puntuali. Vabbeh…
- Oh Harry, caro, fatti abbracciare. - dice la signora Weasley venendomi in contro.
- Buona sera, signora Weasley. - le rispondo stringendola.
- Tutto bene? Mi sembri un po’ dimagrito dall’ultima volta. Ah, ma stasera ho fatto un sacco di cose buone. Ti rimetterai in sesto, vedrai. -
- Ne sono sicuro. -
Dimagrito.
Al massimo posso aver preso un paio di chili, con tutti gli alcolici che ci siamo concessi io e Ron in questo mese… Ma comunque la mamma è sempre la mamma, e quella adottiva non ci si discosta più di tanto.
- Oh Ronald, tu invece sei sempre così trasandato, con quei capelli lunghi… - dice questa volta rivolta a suo figlio, abbracciando anche lui.
- Guarda Harry com’è elegante. E poi non sarebbe il caso di bere meno di quella “babbano birra”, giovanotto? - conclude dandogli due pacche sulla pancia, prima di tornare in cucina.
Io mi volto ridendo mentre lui allarga le braccia e alza gli occhi al cielo mimando un “Ma io non lo so!”
Ok.
Dovete sapere che a Molly non va mai bene niente di quello che fa Ron, mai.
Per esempio: io elegante? Non la so più nemmeno pronunciare quella parola. Addosso ho una maglietta maniche corte, un paio di jeans e una felpa (sporca tra l’altro, ora che ci faccio caso) legata in vita.
Lui, che per una volta si è messo una camicia, è trasandato.
Lasciamo poi perdere i capelli lunghi che non le sono mai piaciuti, contando che comunque anche i miei non sono poi così corti…
E poi questa storia della birra; sapete che non c’è  mese che non gliela tiri fuori? Tutto perché qualche hanno fa ci aveva beccato che avevamo bevuto un paio di bottiglie a testa. Anche per quell’occasione la signora Weasley si riservò la romanzina solo per suo figlio. Da quel momento TAK!, targato a vita: “alcolizzato di birra babbana”.
Ma la cosa più divertente è che a Ron la birra babbana non piace nemmeno! Ne beve una ogni due mesi se va bene e solamente se è di una data marca e alla spina.
Senza contare che ha ricominciato ad andare in palestra e se Molly ci avesse fatto veramente caso avrebbe notato che suo figlio panza non ne ha per niente.
- Anche se avessi la tartaruga mia madre sarebbe capace di dirmi che sono grasso. - mi sussurra Ron mentre ci avviamo in cucina anche noi.
- Ciao a tutti. -
Caspita com’è affollata la cucina. Hermione e Ginny stanno apparecchiando la tavola, Fred e George confabulano fra di loro in un angolo, la signora Weasley controlla  il forno e… il signor Weasley chiacchiera allegramente con Dean.
Bene.
Forse mi sono soffermato un po’ troppo  a guardarli, perché quando George mi tira una pacca sulla spalla mi fa venire un mezzo infarto.
- Senti, Harry, bisogna fare qualcosa. -
- E d’urgenza. - aggiunge Fred - Non voglio ritrovarmi con un cognatucolo da quattro falci. -
- Già. Papà una volta non aveva occhi che per te, mentre adesso… -
- Tsk, - li guardo scettico, - ragazzi, ma non vi sembra di stare esagerando un po’? Vostro padre sta… semplicemente parlando. Voglio dire, è palese che sta facendo finta! Non è che si possono rimpiazzare le persone così, da un giorno all’altro. -
- A tavola! -
- Se lo dici tu… - mi sussurra Fred prima di allontanarsi.
Certo che lo dico io! Non sono mica un signor nessuno! Ho vissuto in casa sua per praticamente sei anni, sua moglie mi tratta come se fossi l’ottavo figlio che non ha mai avuto, figurati se basta così poco perché Arthur mi metta da parte!
- Oh Harry, ci sei anche tu? Non ti avevo proprio visto arrivare. - mi dice passandomi davanti sorridendo, diretto al suo posto di capo tavola.
Ok. Niente panico.
E non perché la cosa non mi preoccupi; certo mi è successo di peggio…
Il punto è che stasera non è il mio turno di impanicarmi. Già, perché con questa bella sorpresa che mi sono ritrovato, mi ero completamente dimenticato che quello ad aver bisogno di aiuto, stasera, è Ron. Hermione non lo ha ancora degnato di uno sguardo e lui ha cominciato ad andare in panico. Dannazione, mi sembra di essere tornato al sesto anno a Hogwarts.
Inutile provare a dirgli che non ha salutato neanche me praticamente; Ron ha già cominciato a sfregarsi nervosamente le mani.
- Dai andiamoci a sedere anche noi, - butto lì, dandogli una pacca sulla spalla.
Lui annuisce.
- Sì, prima che ci ritroviamo seduti di fianco a Dean. -
Io adoro il mio migliore amico, sapete?
Insomma: la ragazza che amo sta con un altro, i suoi genitori si dimenticano di me, ma i suoi fratelli non passeranno mai al “lato oscuro”. Soprattutto sono sicuro che Ron non mi tradirà mai. C’è poco da fare, Dean gli rimane sul groppone ogni volta che si mette con sua sorella.
Fortunatamente riusciamo a metterci dall’altro capo della tavola: alla sinistra del signor Weasley sua moglie, Ginny, Fred e Ron. George mi separa dal “cugino antipatico” che è seduto accanto ad Hermione.
Do’ un’occhiata a Ron, seduto di fronte a me. È vistosamente agitato e non fa che continuare a lanciare occhiate ansiose in direzione di Hermione, che intanto sta aiutando la signora Weasley a riempire le coppette di zuppa di zucca.
Io mi sporgo verso di lui.
- Ron, ti stai facendo venire un tic. -
Lui mi guarda scuotendo la testa senza capire.
- La guardi ogni 15 secondi scarsi, non credi che sarebbe il caso di parlarle? -
Lui mi fissa scettico. - E quando? Se non te ne sei accorto è seduta dall’altra parte del mondo! -
- Beh, ma mica devi farlo adesso! Dico solo che ti conviene risolverla sta sera. Non puoi tirarla avanti in eterno. Altrimenti lo sai come andrà a finire… -
- Come andrà a finire cosa? - mi chiede George, porgendomi la mia porzione.
Io sorrido mentre Ron si rabbuia.
- Fatti gli affaracci tuoi! - gli risponde mantenendo un tono di voce basso.
Infatti, saremo anche in sette a cena, ma non è poi così difficile farsi sentire da chi sta seduto all’altro capo del tavolo.
Peccato però che nel frattempo a Ron non sia passato il suo “tic”: dopo un paio di minuti gli cade inevitabilmente l’occhio su Hermione e Fred non è un tipo da lasciarsi sfuggire certe occasioni.
- Mmm qualcosa mi dice che centra Hermione… - sussurra sornione.
- Shhh! E piantala un po’! -
- A ma allora è vero! Dicci Harry, abbiamo fatto progressi in questo periodo?. -
Io alzo le spalle sorseggiando la zuppa, commentando con un vago - Forse… -
Non sono così infame da spifferare loro tutto quello che è successo, ma ha proprio bisogno di una spintarella e i gemelli fanno proprio al caso mio, cioè suo.
Ron mi scocca un’occhiata di rimprovero. - Giuda. -
- Oh andiamo Ronnie, non fare lo scontroso. Vogliamo solo aiutarti… -
- Fred ha ragione! Noi ci preoccupiamo per te! - dice George alzando la voce; ora tutti a tavola possono ascoltare senza problemi.
Ecco forse questa è un po’ più di una spinta…
- In fondo hai 24 anni… La mamma alla tua età era già incinta di Bill! -
Automaticamente tutti ci voltiamo a guardare la signora Weasley che sorride - Oh, sì, è vero. Anzi, era quasi pronto per uscire, il mio piccolo William… -
Arthur le stringe la mano sorridendole a quel tenero ricordo.
- Un così bel ragazzone, - continua Fred passando un braccio intorno al collo di Ron, - e ancora nessuno se l’è preso. Hermione, tu cosa ne dici, come mai non ha ancora trovato la ragazza giusta, il nostro fratellino? -
A parte il fatto che Ron mi ucciderà se qualcosa va storto, ora c’è da ridere.
Lui è già impallidito e io proprio non posso trattenermi dallo sporgermi a guardare Hermione, mentre Molly intanto si è alzata e le coppette magicamente fluttuano in ordine verso il lavandino.
- Beh, - comincia Hermione alzando le spalle sorridendo, - magari l’ha trovata e ancora non se n’è accorto. -
Sbatto le palpebre nemmeno soffrissi di congiuntivite acuta.
Ma è davvero Hermione quella che ha parlato? No, dico, siamo sicuri?!
Lasciamo perdere il coro di “ohhhh” e risate che sono seguite.
Mi volto di scatto a guardare Ron. Il pomo d’Adamo balla vistosamente mentre sorseggia dell’acqua cercando di fare finta di niente, ma a me non può darla a bere. Mi metto un pugno davanti alla bocca per tentare di arginare la mia risata, che però ovviamente non gli sfugge.
Mi guarda con gli occhi ridotti a due fessure e dopo qualche istante George di fianco a me esclama.
- Ahia! -
Io guardo lui e poi subito Ron: volevi tirarmi un calcio, eh? Stronzone…
Ron arrossisce e riprende il suo bicchiere in mano borbottando a suo fratello - Tanto te lo meritavi anche tu. -
Le pietanze si susseguono ma il discorso non varia di molto.
Fred e George hanno continuato a fare altre uscite del genere durante tutta la serata, tali da far arrossire Ron e ridere a crepapelle tutti gli altri.
A quanto mi dicono i gemelli, infatti, non sembra che Dean, che in questo momento si è alzato per aiutare la signora Weasley con il dolce, partecipi troppo.
- Parliamoci chiaro, Harry, quel tizio già non mi convinceva quando Ginny aveva 15 anni, figuriamoci adesso. - mi dice George avvicinandosi serio.
Nel frattempo anche Ron si è sporto in avanti sulla tavola per ascoltare.
Non stiamo cospirando eh, nooooo.
- E in più io non posso sopravvivere con un altro membro della famiglia che non ride alle mie battute. Già Percy basta e avanza. - aggiunge Fred.
Questo è karma. È normale che dopo tutta la sera passata a prender in giro Ron ora tocchi qualcosa anche a me. Avrei dovuto aspettarmelo…
- E avanti Harry, non hai un po’ di pietà per noi? -
- Ah… no. A dir la verità no. - dico cercando di troncare il discorso. Questa conversazione sta prendendo una brutta piega.
- Ma sei crudele! Insomma, non è che ti lasceremmo fare tutto da solo. - dice Fred.
- Certo! Qualcuno deve far prima fuori la concorrenza. - aggiunge George, accennando al “cugino antipatico”.
- Io ci sto. - si propone Ron.
Lo guardo strabuzzando gli occhi: “Ma scusa, tu non eri quello che due giorni fa mia ha fatto il mazzo perché non dovevo più pensare a tua sorella?!” Lui alza le spalle: “Sì, ma dopotutto non hanno poi così torto. E poi tu sei il mio migliore amico…”
Le nostre conversazioni mentali funzionano sempre alla grande, sapete?
- Ecco, vedi? Lo dice anche Ron! -
- Senti, in negozio ci è arrivata la pubblicità di un articolino che non volevamo prendere, ma data l’occasione… -
- La volete smettere di confabulare voi quattro?! -
La voce di Ginny ci mette subito a tacere ed istintivamente alziamo gli occhi per guardarla.
Ecco, lo sapevo, ha sentito tutto e ora ci farà una ramanzina degna di sua madre, poi uscirà sbattendo la porta con Dean al seguito. Intanto Molly, rimasta sdegnata dal mio comportamento scorretto e infame, mi caccerà via malamente vietandomi per il resto della mia misera vita di partecipare alle cene del giovedì!!!! Di nuovo, tra l’altro!!!
Dite che la sto facendo un po’ tragica? Beh solo un tantino forse…
Ad ogni modo sembra che non abbia sentito proprio un bel niente: è lì che ci sorride con quei suoi meravigliosi denti e quegli occhi così azzurri e cristallini…
Patetico vero? Ma non posso farci niente! Mi sento come uno che rischia di annegare pur di farsi salvare dalla bagnina sexy.
Una volta che lei distoglie lo sguardo da noi e ognuno prende la sua porzione di dolce, io sono ancora lì a fissarla. Almeno finché George non mi da una gomitata.
- Abbi pietà per te stesso, allora… -
Lo guardo con gli occhi ridotti a due fessure e poi con la forchetta in mano mi concentro sulla fettona di torta alla melassa che ho davanti. Ah, il nettare degli dèi…
Un momento, cos’è questo impulso irrefrenabile di alzare lo sguardo? Non posso resistere!!

Dannazione, ora quello che si è fatto venire il tic sono io! Dev’essere contagioso. Sì, perché se si può dire che non ho calcolato Ginny per tutta la sera, ora le lancio un’occhiata ogni 30 secondi scarsi!! E non va bene. Nei miei piani era lei che non poteva fare a meno di guardarmi e che ricordandosi dei bei vecchi tempi, avrebbe visto risbocciare come per magia l’amore per me!!
Cerco di farmela passare prendendo una secondo fetta di dolce. Molly per l’occasione ha fatto ben tre torte: tanto sa che a fine serata c’è chi si porta via gli avanzi…
Comunque, la faccenda si sta rivelando più complicata del previsto: se continuo così rischio di farmi beccare da Ginny e impallinare da Dean, che per una volta avrebbe ragione a farlo. Anzi, quasi quasi glielo chiedo di mia spontanea volontà. Prevenire è meglio, no?
Ma qualcosa improvvisamente mi distoglie dai miei propositi: dalla faccia di Ron dev’essere successo qualcosa di tremendo. E infatti…
Hermione, dopo aver ripiegato il tovagliolo, si è alzata e rivolgendosi a Molly ha appena detto:
- Signora Weasley, grazie per la bella serata, ma ora devo proprio andare. -
Di scatto mi volto a guardare Ron; come sarebbe a dire che deve “proprio andare”?!
Le cose stanno decisamente precipitando.
- Ma vai via così presto, cara? -
- Mi dispiace, - dice annuendo - ma domani ho una giornata pesante e preferisco non andare a dormire troppo tardi. -
Ok Harry, pensa in fretta. Che cosa possiamo fare adesso che lei va via, ci dev’essere un modo!

Un momento: lei va via da sola, lui andrebbe via con me, io posso andare a casa da solo senza problemi direi…
- Pssst!!! - cerco di attirare l’attenzione di Ron per sfruttare quel poco tempo che serve a Hermione per finire di parlare con la signora Weasley. Molly sta infatti cercando di convincerla a non usare la Passaporta, ma la Metropolvere o la Smaterializzazione, così da poter restare ancora un po’.
Ron si gira a guardarmi, facendomi un cenno col capo come per chiedermi “ Che c’è?!”.
Al che la conversazione comincia ad essere fatta solo di cenni del capo, occhiate eloquenti e gesti quasi controllati. Sembriamo due deficienti.
Accenno con la testa ad Hermione e mimo a denti stretti un “Va’ con lei, è la tua occasione!”.
Di tutta risposta lui mi guarda come se fossi diventato verde: “Stai scherzando?! Non ci penso proprio…”
“Vai!” cerco di impormi io.
“No!”
“T’ho detto di sì!”
“E io invece ti dico di no!”
Ma per le mutande sporche di Merlino!!!! Ma cos’ha nella testa, uno sciame di Pixies che gli impediscono di ragionare?!?!? No, no, no, io non ci penso proprio a finire di nuovo a fare da spola fra questi due come quando eravamo a Hogwarts, eh!
Qui c’è bisogno di una soluzione drastica, Hermione ha finito di fare il giro dei saluti (al quale io e Ron abbiamo partecipato più che distrattamente direi) ed ora è pronta ad uscire dalla porta d’ingresso!
A mali estremi, estremi rimedi, gente.
Lo fisso imbestialito negli occhi e gli tiro un calcio negli stinchi con tutta la forza che ho. Lui in risposta si mette a urlare - TI ACCOMPAGNO!!!!!! -
Oh, ma davvero?
Naturalmente tutti si sono girati a guardare Ron con uno sguardo stranito. Io trattengo a stento una risata, mentre lui diventa rosso come un peperone e si alza in piedi prendendo la giacca balbettando.
- Ah… ti… ti accompagno a casa… se vuoi… anche io domani ho una giornataccia… -
Hermione sorride un po’ esitante, mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
- Ehm, d’accordo… -
Io e i gemelli ci scambiamo un’occhiata d’intesa.
Poi torno a guardare Ron; sua madre gli ha lasciato naturalmente qualcosa da portarsi a casa.
Non posso che sorridere soddisfatto, quando prima di chiudere la porta dietro di sé, indisturbato da occhi indiscreti, mi alza il dito medio.


To be continued...



Rieccomi!!!
Scusate tanto il ritardo (mamma mia sono passati venti giorni!!), ma gli esami hanno già cominciato ad avere il loro effetto anche sulla mia piccola e indifesa ispirazione. Purtroppo dovrete farci l’abitudine. Ma questo capitolo comunque è piuttosto lungo, no?
Volevo fare qualche appuntino.
Tanto per cominciare, io proprio non me la sono sentita di far morire Fred, insomma, mi è dispiaciuto troppo, quindi l’ho lasciato in vita.
Facendo dire che Molly aveva 24 anni quando è nato Bill, forse potrei aver beccato l’anno giusto; ho fatto un calcolo malato, ma alla fine non so quanto giusto =.=’
Spero che le conversazioni mentali siano riuscite: nella mia testa facevano troppo ridere, non potevo sostituirle XD
(ok i ringraziamenti che seguono non riusciranno bene come quelli che la volpe qui aveva scritto e poi cancellato come un'idiota...... =.=')
Cooomunque!!! Ringrazio tutti quanti quelli che leggono, che aggiungono in seguite, etcc... e soprattutto chi recensisce: Cedric (certo che Ron è un perfetto idiota, ma lo sai che lo amo anche per quello XD), erikappa (una storiella... eh boh... mi piace la suspense!!! Grazie per gli auguri, mi servono proprio di questo periodo!!!), sibilla94 (lo sapevo che ti sarebbe piaciuta questa idea del nuovo capitolo!! Grazie per il voto XP), Alicia (te l'ho detto, devi perseguitarmi per le mie storie!!! Adoro quando citi le mie frasi, così capisco cosa ti ha colpito!! *gongola*),SimoTak (ohhh, che onore!!! Ti ringrazio profondamente per i complimenti!! *continua a gongolare*) e infine lily_94 (allora ti adoro perché se fuori come un balcone del quinto piano!!!!To voglio bene!!).
Allora, mi raccomando qualche giorno avete ancora tempo per "votare" per il PoV del pprossimo capitolo!!!
Ahhh!! Non posso dimenticarmelo: oggi è il compleanno di Hermione, tanti auguri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A presto,
Rowena

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Capitolo 7
*** Giovedì alla Ron & Hermione ***


GiovediRHBUONO

Giovedì alla Ron & Hermione


- Beh, andiamo? - mi chiede Ron facendomi segno di passare avanti.
Io annuisco.
Lui mi sorride.
Io gli sorrido di rimando.
Oh ma per piacere!!! Ma siamo tornati a scuola?! Questa situazione è dannatamente paradossale!
E pensare che avremmo potuto mettere fine a questa farsa giusto martedì scorso e invece no, siamo ancora qui a comportarci come due quindicenni in preda agli ormoni!
...
A dire la verità anche prima, ma lasciamo perdere.
Tutto questo è assurdo.
Ci lasciamo la Tana alle spalle, incamminandoci verso la Passaporta.
Mi stringo di più nel cappotto leggero. Questa sera fa un po’ più fresco e se non fosse stato per Mister Mi-Vergogno-come-un-Magonò-in-mezzo-ai-più-grandi-Maghi-della-Storia, a quest’ora avrei potuto già essere al calduccio a casa mia. O magari a casa sua.
Beh, sì, non guardatemi con quell’aria di rimprovero. Non c’è niente di male a immaginarsi al caldo fra le braccia di uno a cui stai dietro da un decennio!
Però non è colpa mia se non si fa avanti. E io non posso fare il primo passo. Ci vuole un certo ordine in queste cose.
Dopotutto io gli sono già venuta abbastanza incontro: mi sto assiderando qua fuori!
Ma lui nulla, niente! E ancora grazie che il suo “angelo custode” gli ha dato letteralmente un calcio stasera. Andiamo, come avrei potuto non accorgermi di quello che stava succedendo? Ci mancava solo il segnale luminoso sopra le loro teste.
Ma a quanto pare neanche questo ha convinto Ron a parlare con me di quello che è successo. Che poi, successo, non è successo praticamente niente. Ma avrebbe potuto se Ron non se la fosse data a gambe levate. E per la seconda volta, tra l’altro! Ma sta volta almeno era sobrio quindi non la accetto la storia del “Non ho idea di che cosa ho fatto ieri sera, so solo che mi sono risvegliato sta mattina nel mio letto con un mal di testa che mi frantumava il cervello”. Dannazione, te lo frantumo io il cervello! Mmm!!! Quanto mi fa arrabbiare! Come adesso per esempio. Imperterrito continua a camminare senza dirmi una parola. Oh!!! Lo odio quando fa così! Lo odio, lo odio, lo odio, lo…
In questo preciso istante si volta a guardarmi con quel suo sorriso da timido che ha sempre stampato in faccia e che mi provoca il panico puro.
Adesso mi sciolgo… ah, quanto lo amo… Ho una gran voglia di fermarlo e baciarlo, facendogli cadere di mano il sacchetto con gli avanzi che gli ha dato sua madre.
Ma non funziona così! Lui è l’uomo, è lui che deve stringermi fra le sue braccia, guardarmi con uno sguardo colmo di passione, per poi darmi il bacio più sensuale della Storia delle storie d’amore.
- Siamo arrivati. -
La sua voce mi risveglia bruscamente dalle mie fantasie. Mi guardo intorno stranita. Ma non possiamo essere già qui! Il mio volto dev’essere come quello di una statua di marmo.
Lui, ovviamente, non da segno di essersene accorto.
- Ah. - è l’unico suono che riesco ad emettere.
Afferriamo l’oggetto che per questa volta è stato adibito a Passaporta e in un attimo ci ritroviamo in città.
Pensa, Hermione, pensa. Dev’esserci un modo per trattenerlo un po’, magari ha solo bisogno di altro tempo per trovare le parole.

Ho capito, se aspetto che trovi le parole stiamo qui fino a Natale dell’anno prossimo. E visto che siamo a settembre non mi va esattamente di sprecare così un anno e mezzo della mia vita.
Beh, allora sono io che ho bisogno di tempo per farlo parlare.
Una folata di vento ci investe mentre siamo ancora fermi al bordo di una strada.
- Brrr… -
Ron si gira verso di me. - Hai freddo? -
Io alzo le spalle. - Un po’, ma… - Aspetta, aspetta: ho avuto un’idea geniale. - A dire la verità sì. Insomma non credevo che ci fosse questo vento gelido, perciò pensavo di fare due passi fino a casa. Ma ora… - Notare che ci saranno 23 gradi, ma è un dettaglio…
- Senti, mi è venuta in mente una cosa, però. Tu abiti qui vicino, no? Potremmo andare da te, così potrei usare la Metropolvere fino a casa mia. Che ne dici? -
Lui alza le spalle e sorride - Certo, non c’è problema. -
E meno male che ha la testa fra le nuvole, perché un “e allora perché non ti Smaterializzi?” proprio non l’avrei sopportato.
Ma durante il tragitto fino a casa sua le cose non migliorano nemmeno un po’ e io mi sto a dir poco snervando!
Quando arriviamo dal portone del palazzo, comincia a venirmi il panico: e adesso cosa faccio?!? Conoscendolo, una volta dentro mi liquiderà con “La Metropolvere è lì. Buona notte. Ciao.” E io non posso tollerarlo. Questa volta lo avada - kedavrizzo solo se ci prova a fare così con me! Non sono mica una Lavacca Brown* qualunque. Tanto per fare un esempio a caso.
Appena entrati Ron accende le luci e si dirige in cucina con il sacchetto degli avanzi. Io rimango in salotto e mi guardo intorno. Naturalmente non è la prima volta che vengo a casa sua: non è tanto grande, ma è calda e accogliente e con un gran camino sulla sinistra. Dannazione.
Ho già cominciato a farmi i miei castelli sulla fine della serata, quando sento la voce di Ron provenire dalla cucina.
- Vuoi qualcosa da bere? -
Fermi tutti, non me lo dite: ha preso l’iniziativa!
Sono talmente shockata che sulle prime riesco solo a dire - Cosa..? -
Allora esce dalla cucina togliendosi la giacca.
- Mi chiedevo se volessi qualcosa da bere prima di andare via. Qualcosa di caldo magari… -
Qualcosa di caldo lo vorrei, tesoro, ma non si tratta di una bevanda…
Colgo comunque la palla al balzo.
- Sì, grazie. Ma un bicchiere d’acqua andrà benissimo. -
Mi siedo sul divano mentre lo aspetto; Ron ricompare qualche istante dopo con un bicchiere pieno in mano e si siede accanto a me.
- Grazie. -
- Figurati. -
Io bevo, e non perché abbia sete, ma perché non so cos’altro fare! Lui nel frattempo ha cominciato a torturarsi le mani e non so nemmeno io se prenderlo come un buono o cattivo segno.
Appoggio il bicchiere sul tavolino davanti a noi e mi sfrego le mani sui jeans; anche io ho i miei piccoli segni di cedimento dei nervi, sapete?
Io lo guardo e sorrido imbarazzata. - Allora… -
Lui fa la stessa cosa con me. - Allora… -
Allora fa’ qualcosa, per il dannato cappello a punta di Morgana!!
- Beh, si è fatto tardi. Forse è meglio che tu vada se domani hai una giornata pesante. -
Ma mi sta prendendo in giro?! Non stavo neanche parlando direttamente con lui quando ho detto queste cose! Come dannazione fa a ricordarselo, lo fa apposta?! Mi sta venendo su un caldo dalla rabbia che non potete immaginare.
Lo guardo fredda come un ghiacciolo. - Sì, hai ragione. - dico alzandomi di scatto. - Devo proprio andare. Tanto non ho nulla da fare qui. -
Vorrà dir qualcosa questo per te, no?!
- D’accordo, la Metropolvere è lì. - dice alzandosi.
Fermo lì, non dire altro! Mi sento un treno a vapore per tutto il fumo che sicuramente mi sta uscendo dalle orecchie.
- Perfetto. -
Mi volto, avvicinandomi al camino; prendo una manciata di Metropolvere e mi metto in piedi nel camino. Non ci vedo più dalla rabbia, adesso lo azzanno!
- Beh, allora buona notte, ‘Mione. -
- Buona notte. -
Solo che non riesco a lasciar andare la Polvere e così resto a fissarlo in silenzio.
Non posso andarmene, siamo così vicini alla meta, deve solo usare il cervello!
Ron comincia ad innervosirsi per il mio comportamento; è vistosamente in imbarazzo.
Fa’ qualcosa, dai… Per favore…
Oh al diavolo gli schemi!
Faccio un passo fuori dal camino, lasciando cadere dietro di me la Metropolvere e assesto un ceffone ben dato sulla guancia destra di Ron.
- Ahio!! Ma sei..! -
Solo che non lo lascio finire di parlare perché subito dopo gli do un bacio.
Un attimo dopo mi tiro indietro.
Panicopanicopanico!! Adesso so come si è sentito lui martedì, e non è piacevole.
Mi guarda incredulo.
Che mi sia sbagliata?! Mi sono sognata tutto e in realtà lui non mi vuole?
Ma no.
Perché dopo tre secondi Ron mi attira a sé e mi bacia con quella passione che desideravo tanto.
Mi tolgo il cappotto di corsa ed inevitabilmente finiamo sul divano.
Lui si stacca per un attimo da me e mi guarda serio.
- Perché mi hai picchiato? -
- Perché te lo meritavi. -
Ron ci pensa giusto un attimo. - Hai ragione. -
Ecco perché lo amo.


To be continued...


* Questo favoloso termine non l’ho inventato io e ci tengo a dirlo. Visto che ho il terrore puro di essere accusata di un plagio di cui non sono nemmeno a conoscenza metto le mani avanti. L’ho letto in qualche fan fiction e lo condivido in pieno XD Mi sembrava perfetto in quel punto.


*spunta da una barricta con una bandiera bianca*
Eh ehm, rieccomi. Fianlmente sono riuscita ad avere il tempo per scrivere questo capitolino. Lo so che non è un gran che magari, ma per una volta di questi due prorpio non sapevo cosa dire O.O
Se vi interessa comunque ho finito gli esami ( e li ho passati tutti quindi, grazie tantissime a chi mi ha fatto gli auguri!!) e quindi ora ho molt più tempo per dedicarmi alla storia, quindi se Merlino vuole, il rpossimo capitolo dovrebbe arrivare entro qualche giorno.
Passiamo ora al solito angolo dei saluti!!!
Un grazie enorme a tutti e in particolare a chi recensisce, come sempre: chimma, Cedric (ti sposo io amore!! Andremo avanti a 4 salti in padella ma va bene lo stesso... Oh che battuta triste che hai tirato fuori =.=' vabbeh XD),SimoTak (con due PoV sarei svenuta prima di finire temo, è una sfida a cui non sono ancora pronta *.* Sono contenta che ti abbia fatto piacere vedere Fred in vita!! Che mondo sarebbe senza di lui nelle fan fiction? XD), lily_94 (oh tesoro mi fai sempre sbrilluccicare gli occhi. Sono contenta di distrarti un pochino! Su su che d'ora in poi saremo tutti concentrati sui tuoi piccioncini!),Aly (accidentalmente si incontreranno proprio nel prossimo capitolo, sai? XD E da lì sarà una rapida discesa fino alla fine XD Sono sempre contenta che le mie battute ti piacciano!) e sibilla 94 (penasavo che qualcuno a cui interessasse questa storia l'avesse già persa la sanità mentale XD Spero di averti presa in tempo. O magari no, così entri a far parte del club XD).
A presto,
Rowena 

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Capitolo 8
*** Venerdì - Parte Prima ***


VeberdiPrimaBUONO

Venerdì - Parte Prima


Devo ammettere di aver stampato in faccia ancora il sorriso che avevo ieri sera quando sono uscito dalla Tana. Ma non per quello che pensate voi.
Oh no.
Certo, il calcio a Ron e la dichiarazione d’amore del suo dito medio sono cose che mi resteranno per sempre nel cuore, ma non è questo che mi ha stampato in faccia un sorriso da ebete.
Ron ed Hermione hanno dato il via ad un fuggi fuggi generale: poco tempo dopo, infatti, sono andati via i gemelli. A questo punto, Ginny, che aveva ancora meno voglia di me di lasciarmi solo con Dean e rischiare così di impelagarsi in una conversazione a dir poco scomoda, ha preso baracca e burattino ed è andata via.
Non c’è bisogno di dirvi che una delle cose che mi fa sghignazzare ancora adesso è lo sguardo sul suo viso mentre cercava una via d’uscita. Ma passiamo oltre.
Potrei certamente stare lì a raccontarvi come mi sono comportato da figlio adottivo per bene e mi sia fermato ad aiutare Molly, che odia sovrabbondare con la magia in cucina*, con le stoviglie. Ma non lo farò. Salterò direttamente al momento in cui la signora Weasley mi ha caricato di pezzi di torta di melassa (raccomandandosi che io prendessi il più grosso) e mi ha incaricato di portarli ad Hermione e Ginny il giorno dopo, dato che loro erano andate via così velocemente. E - Grazie Harry, caro. -
Il vostro cervello ora si starà domandando: e quindi?
Quindi sono stramaledettamente contento di avere una scusa per andare da Hermione pomeriggio. La signorina, infatti, che stando a ieri sera aveva una giornata così impegnativa, ho scoperto, dopo aver chiesto in giro, che oggi è di riposo; mentre il mio migliore amico entra fra circa un paio d’ore.
A questo punto, sapendo che Ron l’ha riaccompagnata a casa e immaginando dove avrà potuto dormire Ginny ‘sta notte, posso dedurre, anzi sono certo che troverò Hermione spaparanzata sul divano a leggere un libro sospirando con aria sognante. Io da buon migliore amico che ha dovuto sopportare i loro tira e molla per 10 lunghi anni, non mi schioderò da casa sua finché non mi avrà raccontato cosa è successo fra loro nei minimi dettagli…
Beh forse non proprio nei minimi, via…
Quindi possiamo dire che la mia è più che altro una sadica attesa.

* * * * * * *

“Cause there’s a monster living under my bed
Whispering in my ear
There's an angel, with a hand on my head
She says I’ve got nothing to fear
There’s a darkness deep in my soul
I still got a purpose to serve”
Put Your Lights On - Everlast feat. Santana

Ore 17:00

Bene, bene, bene. Il mio turno è finito in questo preciso momento. Inutile dirvi quanto io non stia più nella pelle. Muahahahaha… Hermione non avrà scampo! E poi preferisco comunque sentire prima la sua versione dei fatti rispetto a quella di Ron. Innanzitutto perché non mi verrà a raccontare balle su chi ha preso l’iniziativa o dettagli di cui non vorrei avere notizia, come farebbe invece Ron. Secondo di poi, ve lo immaginate lui mentre mi spiega la serata? “Sì, ecco… insomma… quando siamo usciti, no? Allora noi… e poi…” Un balbettio unico e non ci avrei capito una straciccia di nulla. Hermione invece mi racconterà esattamente quello che voglio sapere.
Prima di andare a casa sua però, devo passare da me a prendere gli avanzi della torta; ho pur sempre bisogno della scusante, Santa Molly.
Ora si crea il dilemma supremo. Eh già. Insomma, volendo fare la persona educata e per bene dovrei Smaterializzarmi fuori da casa sua (o nelle vicinanze almeno) e poi bussare alla porta aspettando che sia lei ad aprirmi. Ma in questo modo potrebbe anche ignorarmi completamente facendo finta di non essere in casa, consapevole del fatto che a me non dispiacerebbe affatto tenermi due pezzi di torta di melassa in più. E così io rimarrei all’asciutto; io e la torta.
Altrimenti potrei fare l’amico un po’ invadente che, non invitato, si presenta via Metropolvere direttamente nel suo salotto senza lasciarle via di scampo.
Un bel problema.
Effettivamente però non si può proprio dire che Hermione e Ron non abbiano mai ficcato il naso negli affari miei, quindi la mia “piccola intrusione” potrebbe risultare addirittura legittima.

Basta ho deciso.
Controlliamo se ho tutto: avanzi di Molly, faccia tosta, Metropolvere. Ok. E con un ultimo ghigno soddisfo la mia impazienza scomparendo in un nuvola di polvere.

L’atterraggio nel caminetto di Hermione è senz’altro uno dei miei meglio riusciti.
Rido già al solo pensiero della sua faccia, diradando con una mano la sporcizia che ho sollevato.
- Hermione? Dove sei? Credo che tu abbia qualcosa da dirmi!! -
Nonostante il polverone che ho causato, però, esso è di breve durata e quando si dirada, quello che vedo non è proprio l’immagine di Hermione come me l’ero figurata io. Proprio no.
Certo sul divano qualcuno c’era, ma non stavano proprio leggendo un bel libro Ginny e Dean, colti di sorpresa un po’ più che a torso nudo, prima di alzarsi e voltarsi di scatto verso il camino.
- HARRY!! -
- Potter, che diavolo… -
Mentre i due cercano in qualche modo di ricomporsi, io mi volto subito, chiudendo gli occhi più forte che posso.
Ecco, adesso rimarrò ceco per tutta la vita. E le ultime cose che ho visto sono state un Dean quasi nudo e Ginny… Beh, veramente non mi dispiace che quelle siano state le ultime due cose che ho visto di Ginny.
- Per il cappello moscio di Merlino, CHE COSA DIAVOLO CI FAI QUI?! - tuona Ginny.
Mmmh, turpiloquio. Devo averla fatta proprio incazzare, se questo è solo l’inizio.
- Ecco, io… - dico aprendo prima un occhio  e poi l’altro, per essere sicuro di avere il permesso di guardare. Dean è in un angolo della sala ad allacciarsi la cintura, Ginny invece è in piedi con indosso una felpa troppo grande per essere sua e, a giudicare dalle gambe nude, solo un paio di slip; a separarci c’è solo il tavolo da pranzo.
- TI SEMBRA UN MODO CIVILE DI ENTRARE IN CASA DI UNA PERSONA?! - mi urla.
Il mio cervello mi sta suggerendo un “E che sarà mai!”, ma effettivamente io forse più di lei avrei voluto evitare quello che è appena successo.
Visto che tentenno a rispondere, aprendo e chiudendo la bocca in continuazione, è Ginny a proseguire.
- MA NON SO!!! Ci si intrufola così in casa delle persone, senza curarsi del fatto che magari si disturba qualcuno?! Questa non è casa tua, non puoi fare quello che ti pare!! -
- Intrufolarmi? IO?! - Non sono mica un ladro! Poi è esagerata a scaldarsi così tanto; non dovrei essere io quello sconvolto?
- Certo! E come lo chiameresti tu entrare in casa di altri dal camino senza preavviso?! -
Prendo un bel respiro per mantenere la calma.
- A parte il fatto che: “altri”?! Credevo che questa fosse la casa della mia migliore amica e… - dannazione, cosa dico? - … beh, tua. Non di “altri”! Credevo di essere ben accetto, quindi scusa tanto. Senza contare il fatto che sono venuto qui per Hermione e per conto di tua madre, visto che ieri sera sei fuggita alla velocità della luce senza prendere la parte di torta che ti spettava. - le dico appoggiando il sacchetto sul tavolo. - E poi, mia cara, se non volevi essere disturbata, te ne stavi in camera tua a fare le porcherie! Non in salotto!!! -
“Porcherie”?!?! Ma quanti anni ho, sette?!?!?!?
Ginny ha il volto vistosamente arrossato. Inutile dire che i toni di voce sono alti.
- Harry Potter, non venire a dire a me quello che posso o non posso fare in casa mia!! -
- E di Hermione. - puntualizzo acido.
- Non ti riguarda in ogni caso!!! -
Il buon senso, in dotazione a tutte le persone normali, a questo punto suggerirebbe di lasciare perdere, di concludere in fretta, magari con un “D’accordo, finiamola, tanto non ho visto niente di più di quello che ho avuto sotto gli occhi per una anno e mezzo” per poi Smaterializzarsi a casa. Ma io non sono una persona normale. Senza contare che tutto questo gridarsi l’uno contro l’altro ha fatto riaffiorare in me ricordi troppo dolorosi perché io possa andarmene proprio ora.
- E poi dimmi, - comincio intanto, leggermente più pacato. - da quando in qua ti piace il rischio in questo modo? -
Ginny è scandalizzata. - Non sono cose che ti riguardano!! -
Io faccio finta di niente. - No, perché, sai Dean, sei fortunato, con me dovevamo essere soli e in una stanza chiusa a chiave per… -
- SMETTILA!!! -
-… darci un bacio! -
Lo sapete come si chiama questo? Punto di non ritorno.
- Piantala, Harry, le cose cambiano!! -
- Oh certo Ginny, e anche le persone, non è vero?!  Grazie, ma questa lezione me l’hai già fatta due anni fa’. E sai che ti dico? Che hai un dannatissimo torto!! Non sono le cose che cambiano; tu sei cambiata! Sei tu che mi hai “delicatamente” sbattuto la porta in faccia dopo che io ho rischiato la vita per salvare il mondo magico, perché “Oh la guerra è stata così devastante…” -
Ormai non rispondo più di me.
Nel frattempo Dean non può far altro che assistere impotente.
- Il passato è passato, Harry. È inutile continuare a parlarne. - risponde leggermente dimessa, ma con tono fermo e deciso.
- Invece parliamone! Perché per te il passato sarà pure passato, ma io, il mio, ce l’ho chiuso nel cassetto del comodino!**-
Ginny è perplessa; è ovvio che non possa capire e la cosa mi fa sadicamente bene.
- Oh non capisci? - la schernisco. - Vuol dire che Ron mi vuole più bene di quanto me ne abbia mai voluto tu. - Prendo un bel respiro; so che fra poco sarà tutto finito.
- Non potrò mai dimenticare quel giorno… Perché ci sarà sempre l’anello che mi rigiravo nella tasca per chiederti di sposarmi, quel giorno, quando mi hai detto che non eri pronta a tornare con me! -
Ho gli occhi arrossati, la gola che mi fa male e il fiatone.
Ginny mi guarda fredda e immobile. - Fattene una ragione. È finita, Harry. -
- Già. È finita davvero. -
Prima di correre il rischio di versare anche solo una lacrima, faccio tre giri su me stesso e scompaio.

* * * * * * * *

“Saw a world that was beautiful
but the rain got in
and ruined it all[…]
Laughed at love
it was a big mistake”
No Such Thing - Chris Cornell


Una, due, tre… solo quattro bottiglie di Fire Whisky; me le farò bastare. Mi abbandono per terra accanto alla giacca di pelle che ho scaraventato appena entrato in casa. La testa appoggiata sul divano e un tavolino ricco di bicchieri ricolmi davanti a me. Tiro su col naso, ho gli occhi gonfi e mi bruciano da matti. Concentro sul soffitto il mio sguardo e tutto il mio dolore, mandando giù il primo bicchiere.
Infondo si sa: il dolore porta a bere, il bere trascina con sé i ricordi e i miei non sono propriamente piacevoli. Forse questo è il momento giusto per raccontarvi quello che è successo per intero, tanto, con le prospettive di serata che ho, domani sarò talmente stordito dai postumi della sbronza da non ricordare nemmeno di aver avuto questa conversazione.
Tutto è cominciato quasi due anni fa’.
La guerra era stata dura, spossante per tutti. Ci aveva brutalmente separati da persone che erano state dei punti di riferimento per noi, come Malocchio, Tonks, Lupin***, lasciando cicatrici profonde nella nostra anima. Io volevo ricucirle, quelle ferite, tutte quante, ma avevo bisogno di lei, di Ginevra, della mia parte mancante.
Ma lei forse aveva patito troppo: suo fratello Fred era quasi morto e lo shock l’aveva vinta. Voleva tornare alla normalità in modo graduale. Per questo aveva deciso di tornare ancora un per un po’ a casa dei suoi genitori.
Ero in ospedale quando me lo disse e io non ci vidi nulla di male.
Ma quando qualche settimana dopo mi dimisero, credevo che a quel punto sarebbe stata pronta per una nuova vita, la nostra. Tanto più che avevo appena ricevuto la proposta di un lavoro da Auror e quindi avrei anche potuto mantenerci. Durante la mia convalescenza avevo avuto modo di capire che cosa volessi dalla mia vita e lei era “in cima alla lista”, tanto per capirci. Così avevo deciso che era venuto il momento del “grande passo”: volevo chiederle di sposarmi.
Dopotutto, i suoi genitori lo avevano fatto più o meno nelle stesse condizioni, no?
Ron mi aveva aiutato nella scelta dell’anello e il giorno stesso che fui dimesso corsi subito da lei, con tanto di scatolina in tasca. Sapevo che l’avrei trovata a casa di Hermione perché me l’aveva detto sua madre, ma quando arrivai non trovai l’accoglienza che mi aspettavo. Entrambe mi abbracciarono calorosamente, felici di vedermi, ma Ginny si stava comportando come se quell’anno e mezzo che avevamo trascorso insieme prima della guerra non fosse mai esistito.
Le dissi che avevo bisogno di parlarle, ma lei mi interruppe. Erano successe molte cose in quei due anni di guerra magica, cose che avevano messo in discussione le vite di ciascuno di noi da capo.
Insomma, ve la faccio breve: era passato tanto tempo da quando eravamo stati una coppia e mi disse che ci voleva pensare un po’ su.
Io sulle prime sono rimasto spiazzato. Mi si è seccata la gola e tutto quello che sono riuscito a biascicare prima di andare via è stato un - Sì, beh… sì, certo, capisco… -
UN CAZZO CAPISCO!!
Ma voglio dire, dopo due anni di guerre, due anni in cui ho rischiato la pelle come non mai e il mio unico pensiero era stato lei, cosa mi viene a dire?! NO?!? Ma bambina mia, ciocchi le banane?!
Dopo quello che era appena successo ritornai a casa e mi sedetti sul divano continuando a rigirarmi fra le mani l’anello che avevo comprato per lei. Ci rimuginai su tutto il pomeriggio, fino a che non decisi che non potevo farla finita così.
Quindi alla sera mi ripresentai a casa di Hermione. Quando vidi Ginny tutto quello che avevo accumulato nel cervello in quelle ore uscì a mitraglietta, tutto quanto. Che era una stronza, che non poteva lasciarmi così, che mi aveva ingannato e basta. Ero stato la sua cazzo di cotta adolescenziale e niente di più, mentre per me era stato qualcosa di serio, ero pronto per andare oltre. Naturalmente non le dissi mai che avrei voluto sposarla, non fino ad oggi almeno.
Non avendo coraggio, andai oltre, dicendo che allora me ne sarei fregato anche io di quello che era successo tra noi, proprio come aveva fatto lei.
È stato a quel punto che ho scoperto quanto poco gentili e indifese siano le donne. Prima Ginny e poi un’indignata Hermione, che aveva assistito alla scena, mi rifilarono due sventole, lasciandomi le guance tatuate dalle rispettive cinque dita.
Siamo rimasti qualche mese senza parlarci, neanche con Hermione. Quattro mesi d’inferno, soprattutto per Ron, che doveva barcamenarsi tra sua sorella, la donna dei suoi sogni d il suo migliore amico. Avanti così a sentire gli insulti di ciascuno verso l’altro e cosa più importante, a rimanere imparziale.
Questo naturalmente non mi toccò nemmeno un po’: io per lui ed Hermione avevo dovuto fare la stessa cosa per sette anni e anzi, ancora mi toccava farlo.
Andò avanti così finché con un certosino lavoro di diplomazia, aiutato soprattutto da Molly e dai suoi modi, che sanno essere decisamente “dolci”, abbiamo ricominciato a vederci e infine ci siamo riappacificati.
E la vita a quel punto aveva ricominciato a scorrere come prima, con un solo piccolo e insignificante problemino: Dean. Era stato uno dei primi con cui misteriosamente Ginny si era confidata e lui aveva saputo, evidentemente, starle accanto nel modo giusto.
Così, come se non fossero bastate le cene dai Weasley e gli incontri sul lavoro a ricordarmi chi era il nuovo fidanzato di Ginny, adesso li avevo anche beccati mentre..!
Proprio la ciliegina su questa torta di merda.
Senza contare che adesso mi toccherà saltare le cene del giovedì alla Tana per almeno sei mesi.
Fantasticando sulla mia meravigliosa esistenza non mi sono nemmeno accorto che c’è qualcuno che suona alla porta.

“Pretend that you don’t mind
but you know everything
that you left behind
And would have been alright
if you gave half of the praise
that you held inside”
Arms Around Your Love - Chris Cornell

To be continued...



* Naturalmente è una pura e sana invenzione!! XD
** Ripetizione assolutamente voluta (come tre quarti di quelle che trovate)
*** Lo so, alcuni di voi metteranno in atto una sommossa perché ho tenuto in vita Fred e non loro. Ma avevo bisogno di un po’ di tragicità!

Ok.
...
Non tiratemi nulla, vi prego!!! E non sto parlando solo del fatto che ci ho messo un mese ad aggiornare, ma anche per il flash back e quindi il motivo che ha fatto nascere questa fan fiction. Ho la vaga idea che qualcuno di voi di fronte al flash back abbia pensato "Ma che boiata!" =.= Purtroppo non mi veniva in mente niente che mi permettesse di andare avanti ad apprezzare Harry e allo stesso anche Ginny!! Uh lo so, scarsa fantasia...
A parte questo. Sta volta, per chi è ancora interessato ad andare avanti, sono già a buon punto del prossimo (e penultimo) capitolo. Quindi vi prometto che non passerà un mese!! Anche se devo ammettere che se mi garantissero che se aspetto un mese, il prossimo capitolo verrebbe bene quanto questo, beh, ci metterei la firma!! Nonostante tutto sono molto soddisfatta. Fate voi che il problema sono state le prime dieci righe (che ho riscritto diverse per 3 volte!)...
Ora i consueti ringraziamenti!
Grazie grazie grazie perché in tanti considerano la mia storia e sono veramente commossa! Poi naturalmente chi recensisce ha un posto speciale nei miei pensieri: sibilla94 (è giusto così mia cara, se fossi sana, non leggeresti le mie fan fcition! Sono taaaaanto contenta che ti sia piaciuto il capitolo su questi due!), Alira (Beh ti ringrazio moltissimo per tutto! Sì, Lavacca è fantastico XD E poi io credo che Hermione almeno un ceffone glielo deve assolutamente!! Ron le da amorevolmente sui nervi!!), Aly (O.O quanto adoro che ricopi le frasi!!! Anche io lo faccio e per me è un forte segno di stima!!! Ti ringrazio, e anche la mia autostima ti ringrazia XD Ora direi, aspettiamo i postumi della sbronza XP), lily_94 (Lo sai che mi fa un mondo di piacere risollevare le giornate delle persone, farlo per te mi fa stare ancora meglio!!! Ti voglio bene anch'ioooo! Ah, ora sono tutti tuoi XD), Cedric (che sai quanto mi fa piacere sentirmi dire che sono rassomiglianti a quelli veri <3 ), SimoTak (Grasssie, grassie!!! XP) e soprattutto DjFlory (apprezzo moltissimo il fatto che tu abbia letto tutti i capitoli in recupero!!! Spero ti sia piaciuto questo chap!).
Grazie a tutti voi che siete arrivati fino qui. Non è un gran periodo e voi siete in grado di farmi toccare il cielo con un dito.
Rowena

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Capitolo 9
*** Venerdì - Parte Seconda ***


VenerdiSecondaBUONO

Venerdì - Parte Seconda


- Se sei un mago Smaterializzati, altrimenti togliti dai piedi! -
Ma sì, gettiamo al vento il protocollo di segretezza, tanto sono solo l’unico Auror nella Storia ad essere stato assunto senza superare un esame. Un Auror che regge fin troppo bene l’alcool, stando alla bottiglia di Fire Whiskey mezza vuota sul mio tavolino. E ancora ragiono così bene…
Chiunque fosse ha smesso di battere sulla porta. Un Babbano.
Sbuffo tirando su la testa. Quindi dovrei alzarmi e andarlo a prendere, vero?
Ma a Morgana devo stare simpatico, perché poco dopo Ron si Smaterializza sulla porta.
Mi guarda come se mi dovesse chiedere scusa.
Che palle… Ora mi toccherà sentire i suoi rimproveri. Una cosa incredibilmente rara.
Invece dalla sua bocca esce un semplice - Ehi… -
Io accenno un sorriso amaro. - Ehi… -
Ron si toglie la giacca e la tira sul divano prima di sedersi per terra accanto a me e bere da uno dei bicchieri. Ricaccio la testa indietro; potrete anche non crederci, ma questo è uno dei gesti d’amicizia più forti che ci siano mai stati fra me e lui. Dannazione, ci mancava anche lui a farmi venire le lacrime agli occhi. Sospiro. Tanto qualcuno dovrà pur cominciarla questa conversazione, no?
- È di dominio pubblico? - chiedo buttando giù un sorso.
- Beh, se per “dominio pubblico” intendi l’intera famiglia Weasley… no, non è di dominio pubblico. Me lo ha detto Hermione. - Annuisco.

Un momento!
- A proposito di Hermione. Cosa accidenti è successo ieri sera?! Non dovevi riaccompagnarla a casa sua?!?! -
Ron diventa improvvisamente paonazzo. - Sì, beh… È una storia lunga, sai… -
Mi porto una mano sugli occhi. Ah, ma non cambierà mai, vero? E proprio per questo è diventato un maestro nello sviare gli argomenti scomodi.
- Tu, piuttosto, cosa ti credevi di fare chiuso in casa con quattro bottiglie di Fire Whiskey?! -
- Beh, ho preso in considerazione serie e valide opzioni prima di decidermi. Quindi, sono giunto alla conclusione che la cosa migliore da fare sia annegare nell’alcool. - dico serio.
- Ah, ma ti sembra il modo di reagire?! - esclama Ron. - Startene qui, per terra, solo, ad inzupparti come una spugna?! -
Io faccio un cenno con la testa. - Questa era l’idea. -
Però, guardatelo: ecco che salta fuori la vera e profonda amicizia. Sta cercando di aiutarmi a non fare idiozie. Ora mi dirà cose del tipo “guarda che è inutile, e lo sai che tanto tutto quello che ti sarà rimasto domani sarà solo un mal di testa atroce e non avrai risolto nulla”. Che caro.
Sinceramente, però, non me ne frega un cazzo e mi ubriacherò lo stesso fino al coma etilico, ma fa piacere sentirsi dire queste cose. Non credevo che Ron potesse dirmi certi paroloni, devo ammetterlo.
Mi sfila la bottiglia di Fire Whiskey di mano e si alza in piedi.
- Alza quel culone che ti ritrovi e mettiti in tiro, Harry. Non puoi sbronzarti da solo, stasera usciamo con Seamus e ci facciamo una bella bevuta! - Io lo guardo sbattendo le palpebre.
Ok, colpa mia. Mai aspettarsi qualcosa di sano e razionale da uno come lui; soprattutto quando si tratta di bere.
- Ma io veramente… -
- Niente “ma”!! Hai bisogno di distrarti. Vatti a vestire, io faccio una telefonata. -
Mi alzo rassegnato senza opporre resistenza.
Incredibile, vero? Anche lui ha imparato a usare il telefono e soprattutto a pronunciarne il nome corretto. Di certo non è stato facile, ma avere un amico come Seamus comporta certe “precauzioni”. Cerco di spiegarmi meglio.
Vedete, Seamus è un tipo che si trova spesso in compagnia.
Anzi molto spesso.
Forse fin troppo spesso.
Insomma, diciamo che non è esattamente la cosa migliore da fare quella di piombare nel suo salotto o comparire nel suo camino.
Mi vesto, senza preoccuparmi troppo di cosa mi metto, a una sbronza non importa come sei vestito.
- Ho chiamato Seamus, - mi dice Ron comparendo sulla soglia della mia camera. - ha detto che sarà qui fra un’oretta. - Io annuisco passivo.
Tanto per far passare il tempo e preservare la scorta, decidiamo di mettere a posto le bottiglie ed i bicchieri che sono sul tavolino.
- Ed Hermione, cosa ne pensa? - gli chiedo mentre lavo i bicchieri. - È d’accordo su  questa “uscita maschile notturna”? -
Ron mi guarda indignato, tirando fuori la testa dallo sportello dove tengo ben nascoste, a chiunque altro, le mie riserve. - Per chi mi hai preso? Mica le devo dire proprio tutto adesso! E poi stiamo insieme solo da un giorno. -
Lo guardo poco convinto; ma se le ha sempre dovuto dire tutto!!
Lui mi fissa come fosse un cane bastonato, sbuffando. - Sono andato da lei quando ho visto che non aprivi la porta. Mi ha detto che non devo bere troppo perché non mi aiuterà a cercare in giro i miei pezzi se mi Spacco tornando a casa… -
Ah, mi sembrava…
Un sonoro “POP” interrompe la nostra conversazione e Seamus* compare nel mio salotto.
- Eccomi qui. -
- Ciao, Seam. -
- Ciao. - dico io con il sorriso migliore che riesco a trovare.
- Allora, siete pronti? -
- Sì. - dice Ron infilandosi la giacca.
- Prendo il giubbotto. - Ma mentre esco dalla cucina, Seamus si avvicina e mi ferma.
- Aspetta, aspetta un momento. Non vorrai mica venire vestito così, vero? -
Io mi do una rapida occhiata e poi lo guardo senza capire.
- Sì, perché? -
- Perché?! Ah, Harry, Harry, Harry… - comincia mettendomi un braccio intorno alle spalle e trascinandomi in camera mia. - Sei un single, amico mio, e in quanto tale devi renderti attraente. Prendi Weasley ad esempio. - dice indicando Ron, appoggiato con una spalla allo stipite della porta.
- A lui basta quel maglioncino bianco con due bottoni per uscire, tanto è fidanzato, no? -
- Ehi! - tenta di protestare Ron; ma Seamus fa finta di niente.
- Alle donne piacciono gli uomini che si vestono bene, guarda me. -
Beh, effettivamente lui è tutto in tiro, con giacca da sera, camicia bianca e un paio di jeans beige. Senza contare i suoi anelli, naturalmente**. Io mi guardo allo specchio: certo il mio maglione arancione in confronto è da dare al gatto.
- Sono sicuro che possiamo fare di meglio… - e si mette a frugare nel mio armadio e nei cassetti.
Dopo venti minuti di “Trattamento Finnigan” il mio aspetto è radicalmente migliorato: camicia a righe scura, jeans chiari e cardigan nero.
- Ecco, ora sì che sei pronto per uscire. Scommetto che farai colpo su Marie. -
Io e Ron ci guardiamo sorpresi. - Ma hai invitato anche lei?! - esclamiamo in coro. I gemelli non avrebbero potuto fare di meglio.
- Certo che sì. - risponde Seamus in tono ovvio. - Hai bisogno di distrarti, Harry, e Barbie, qui, è la persona giusta. Senza contare che ci sarà anche Brittany, così avrai anche la possibilità di scelta. -
- Seamus! -
- Che c’è? Non s’è mai vista Barbie andare in giro senza Teresa.***-
Ron, poverino, è l’unico a non averci capito niente, ovviamente, in tutto questo giro di nomi e riferimenti Babbani e non può far altro che alzare le spalle.
Io non posso trattenere una risata.
Ve l’ho detto o no che è sempre pieno di donne?

* * * * * * * *

“So, so what?
I’m still a rock star,
I’ve got my rock moves
and I don’t need you.
And guess what,
I’m having more fun
and now that we’re done
I’m gonna show you tonight
I’m all right, I’m just fine
and you’re a tool
So, so what?
I am a rock star
I’ve got my rock move
 and I don’t want you tonight.”
So What? - Pink

Ragazzi quest’uscita era proprio la cosa migliore che mi potesse capitare: donne, che non guastano mai, alcool, che di sicuro non guasta mai e amici. Perché in fondo si sa, chi non beve in compagnia o è un ladro o una spia, siamo soliti dire con Ron.
Lui e Seamus avevano proprio ragione, avevo bisogno di distrarmi, vedere il mondo… Per adesso ho visto solo due o tre bar diversi, ma è già un inizio. E nonostante io sia sull’allegro andante, credo di aver visto anche bene che Marie non ha smesso di ammiccare da quando ci siamo incontrati qualche ora fa fuori dalla Tesa Sbilenca.
Si prospetta un buon proseguimento di serata a quanto pare.
Non posso non ammettere che è una ragazza con “tutte le cose a posto”, messe anche in mostra stasera, tanto per essere certi che io capisca.

Dite che anche lei si è accorta che sono un po’ lento? Noo. E poi in questo momento si renderebbe conto di ben poche cose; non che sia ubriaca, però è evidente che ha bevuto, la ragazza.
Dopo essersi scatenata un po’ in pista con la sua amica, si è seduta sulla sedia accanto a me e mi è letteralmente crollata addosso, tirando sui miei pantaloni anche il suo drink.
- Oops! Scusa, Harry. -
- Ma figurati. -
- Aspetta, faccio io… -  dice prendendo un tovagliolo e cominciando ad asciugarmi maliziosamente verso il cavallo dei jeans.
Respira, Potter, coraggio, rimani un po’ lucido.
Marie mi guarda a un centimetro dal mio naso e leggo nei suoi occhi un sacco di cose che anche a me piacerebbe fare stanotte.
Seee io ormai la lucidità non so nemmeno più dove sta di casa.
Lancio un’occhiata a Seam e Ron che si sono appena riseduti con un altro drink; Seamus sta tenendo a freno gli ormoni stasera, tanto per non far fare a Ron la figura dell’ottavo giocatore di una squadra di Quidditch. Questo è il via libera per la mia coscienza, stasera.
Faccio sedere Marie sulle mie ginocchia ed incomincio a baciarla. È un sacco di tempo che non lo facevo più e a essere sinceri non ricordo nemmeno di averlo mai fatto! I sensi e i freni inibitori sono completamente spariti come non mi è mai capitato, ora mi sento libero di fare davvero quello che voglio. Quello che mi succede intorno è tutto confuso e le voci di Ron e Seamus mi giungono molto lontane.

La risata per il comportamento di Harry scompare velocemente.
- Ron, - dice Seamus dandogli una gomitata. - ma quella laggiù in fondo non è...? -
- Miseriaccia… - dice Ron con voce preoccupata.
Dall’altra parte del locale è infatti apparsa una figura dai capelli rossi, parecchio agitata a quanto pare, perché il ragazzo dietro di lei urla e cerca di trattenerla. Ma lei lo manda al diavolo e lui non può far altro che inseguirla tra la folla mentre viene dritta nella loro direzione.
La prima reazione di Seamus e Ron è quella di alzarsi, i bicchieri in mano e spostarsi verso il bancone. Ginny Weasley è più furiosa che mai.
Al suo passaggio i due ragazzi si pietrificano completamente, ma non sono loro il suo obbiettivo.

Come dicevo prima, tutto era molto confuso per me, tranne la lingua di Marie, finché non ho sentito una cinquina piombarmi senza preavviso sulla guancia sinistra.
- Ahia! -
Eppure c’è qualcosa di familiare in queste cinque dita, la mia faccia se lo ricorda benissimo.
- Oh beh, vedo che hai fatto presto a dimenticarmi! -
Ho ancora il volto girato dall’altra parte, ma dannazione, anche questa voce la conosco e fin troppo bene.
- COSA?! - urlo voltandomi a guardare Ginny negli occhi.
In piedi davanti a me mi fissa furiosa, tutta rossa in viso dalla rabbia.
Faccio in tempo a scorgere Seamus, Ron e Dean qualche passo dietro di lei, che subito ricomincia, rivolgendosi questa volta a Marie, che poveretta ci sta capendo meno di me.
- Scusa, tolgo subito il disturbo, ma per quanto ti possa attrarre sessualmente adesso, lui varrebbe meno di zero se fossi sobria. -
Ma qualcuno mi può spiegare che diavolo sta succedendo?!!
Faccio alzare Marie per mettermi in piedi; Ginny ora è costretta a guardarmi dal basso verso l’alto.
- Ehi, ehi! - le dico irritato, ma lei mi blocca prima che io possa dire qualunque cosa.
- Oh non ti disturbare a offenderti, Harry. Me ne vado. -
Lei si volta di scatto, ma prima che possa muovere un solo passo l’afferro per un polso e la costringo a guardarmi.
- Come sarebbe a dire?! Prima vieni qui e mi prendi a schiaffi senza un motivo e poi te ne vai come se niente fosse?! -
Ginny si avvicina ancora con aria di sfida, sicura delle sue ragioni.
- Ah, senza motivo?! IO NON AVREI UN MOTIVO?!?! Beh, allora continua a sbaciucchiarti con quella Barbie da strapazzo, Harry Potter, e quando ritroverai il tuo cervello e avrai capito, non farmi un fischio, perché non me ne fregherà niente! -

La perplessità sul volto dei nostri amici mi consola.
No, perché io avrò anche bevuto parecchio, ma questo discorso un senso non ce l’ha, eh!!
- Cos..?! Ma..! Ehi!! - esclamo mentre cerco di fare ordine nel mio cervello.
Devo aver inconsciamente allentato la presa perché sento che cerca di liberarsi.
- Lasciami! - mi urla.
L’appannamento dell’alcool sembra quasi svanito, la nebbia si dirada e io ricordo precisamente tutto ciò che è successo tra di noi. Ed è a questo punto che mi ricordo perché dovrei essere io incazzato con lei.
- Sbaglio o sei tu quella che mi hai lasciato su due piedi senza un minimo di preavviso dopo tutto quello che c’era stato fra di noi?! E non sei tu quella che oggi pomeriggio mi ha urlato che tra di noi non avrebbe potuto funzionare, che era tutto finito per sempre, che dovevo dimenticarti?! Beh, brava! Adesso che sto cercando di farlo piombi qui rinfacciandomi tutto quanto!! -
Forte delle mie ragioni, questa volta pretendo che lei ascolti tutto quello che deve sapere. Probabilmente è per questo che stringo la presa sul suo polso.
- Ahi… mi fai male… - mi dice impotente, senza però perdere quella sua aria inferocita.
- Sono anni che provo a rifarmi una vita sentimentale o almeno a passare la notte con una donna senza pensare a te, e per una sera che ci riesco tu vieni qui e pretendi tutta la mia attenzione! Sono stufo e arcistufo di disperarmi per te e bere da solo fino a svenire per dimenticarti! Che cosa vuoi ancora da me, eh?!?! CHE COSA VUOI?!?! -
- Io… io voglio… solo stare con te. - mi dice con voce flebile.
- COOSA?!?!!? - esclamo esterrefatto.
Un altrettanto forte - COSA?!?! - riecheggia nel locale.
Nonostante anche Ron e Seamus siano rimasti letteralmente a bocca aperta, sono entrambi riusciti a trattenere il povero Dean, che per una volta avrebbe avuto tutto il diritto di immischiarsi in una conversazione.
Sono rimasto talmente spiazzato che non so se essere felice o incazzato, quindi nel dubbio non mollo la presa.
Ginny, come non volesse mostrare la propria debolezza, mi guarda diritto negli occhi con rinnovata aria di sfida. - Avevi ragione d’accordo?! Tu avevi ragione e io torto, sei contento adesso?! -
Sono sconvolto: ha perso letteralmente il senno!
- Pensavo che se le cose fossero tornate come prima forse tutto sarebbe potuto essere di nuovo come prima, ma mi sono sbagliata! Non si poteva più tornare indietro. Avrei dovuto andare avanti… con te, ma non ne ho avuto il coraggio. Troppe cose erano cambiate e tu…! Tu mi hai detto tutte quelle cose…! Non sei più tornato da me! Ti ho voluto bene, Dean, veramente. - dice voltandosi un istante verso di lui. - Ma tu, razza di troll di montagna, come hai potuto pensare anche solo per un secondo che io mi fossi dimenticata di te, di noi?!?! Eh?!?! - mi grida rifilandomi dei pugni al petto.
Io la guardo senza parole.
E dato che non so cosa dire la bacio.
Ci vuole meno di un nano secondo prima che lei risponda e mi getti le braccia al collo.
Per Merlino, non è cambiato proprio niente, mi sembra che questi due anni non siano nemmeno esistiti. Beh, diciamo che qualcosa effettivamente è cambiato: non credo che due anni fa Ginny mi sarebbe saltata in braccio come ha appena fatto.
A questo punto non credo che ci sia più bisogno di parole.
Faccio tre giri su me stesso e ci Smaterializzo in casa mia; piombiamo direttamente sul letto.
- Harry Potter, sfacciato che non sei altro… Potevi almeno Smaterializzarci in salotto. - mi dice con voce maliziosa.
Io alzo le spalle. - Perché perdere tempo? - le dico prima di tuffarmi su di lei.
Come potrei non amarla? È schizofrenica come me!

“Anytime you’re lost, anywhere you’re found,
anytime you want, I will be around.
Anywhere you sleep. anywhere you stand,
anytime you fall, anywhere you land.
Even if you break, anytime I can,
I will be there for you, I know
that you’ll understand.
You’ll understand.”
Finally Forever - Chris Cornell

The End…. (no, non ancora!)


* Notare che in inglese si pronuncia tipo “Sceimus” e per il personaggio che è (o che io mi figuro comunque) è dannatamente azzeccato O.O Non me ne volere Seam, lo sai che ti voglio bene.
** Gli anelli sono un riferimento al film, nel quale Seamus da un certo punto in poi compare sempre con un paio di anelli alle mani.
*** Lo so, questa battuta è orrenda, ma mi è venuta in mente e io c’ho riso così tanto che non ho saputo resistere!

Mi spiace di non aver aggiornato prima ma non sto a dirvi tutti i problemi che ho avuto: il primo quello con il mio account, quindi se vedete piccolo, SORRY!!! Purtroppo è stata una cosa improvvisa che mi ha causato una crisi di nervi (pagata purtroppo ingiustamente dalla webmistress, cosa di cui mi vergogno immensamente). Gli altri riguardano la tesi (davvero credetemi non è una scusa!). Vi faccio solo la conversazione tra me e la mia profesoressa dopo la correzione di praticamnete due capitoli della tesi: "Sa è un po' meccanica la struttura. Lei scrive?" "...Sì... sì ogni tanto scrivo." "Eh ma è un po' che non scrive, vero?" T.T "Sì, sì è un po'...." Vi lascio dire....
Avete visto, eh, che si è risolto tutto per il meglio? La nostra Ginny doveva ben rinsavire prima o poi!
Come avete notato c'è ancora un capitolino da inserire e non preoccupatevi lo farò prima dell 31 dicembre, per chiudere bene l'anno!
I ringraziamenti strappalacrime li lascio per la prossima volta, che è meglio, ma almeno lasciate che apra come al solito la rubrica "i ringraziamenti a chi mia ha recensito": scralett90 (grazie per i complimenti! Beh meglio di così per Harry non poteva prorpio finire!), sibilla94 (ora puoi anche smettere di odiarla, Ginny! XD), Cedric (chissà perché me lo sento che non te lo aspettavi che sarebbe successo tutto sto patatrac, eh? XD Ginny non è stronza, ma come dice Butler "è diversemente gentile" XD), sweetginny (spero che ti sia piaciuta com'è andata a finire! Ginny non è ststa prorpio "sweet" XD), DjFlory (awwww! *.* Ti ringrazio tantissimo!! Lo sai, devo averla conosciuta questa ragazza XD Ti ringrazio veramente moltissimissimo per i complimenti e per l'incoraggiamento!! Sono davvero contenta che ti piaccia sempre di più!), Alicia (Eh lo so, cosa ci abbia trovato Ginny in Dean, senza offesa per lui, proprio non lo so O.O Beh, ehm, ora mi metti in imbarazzo perché non ho proggettato un altro capitolo Ron/Hermione... Ma prima o poi se ne potrà riparlare magari! E scoprire anche cosa è successo fra quei due! Ron ad un certo punto deve pur aver smesso di essere timido, no? XD) e lily_94 (*si squaglia dall'emozione* lily! Già Harry ha di suo una mente contorta qui l'ho pure estremizzato, figurati che cosa non ha pensato con il cervello dei maschietti XD Topo Gigio, non ti preoccupare, nel prossimo capitolo ho una piccola sorpresa che so che ti piacerà! XD In senso harryginniano naturalmente!!! Ti voglio tantissimo bene!!!). Poi l'ultimo ringraziamento lo devo a Thilwen: *si inchina* ti ringrazio davvero tanto per aver trovato il tempo di leggere ben 4 capitoli, mi ha fatto non sai quanto piacere trovare la tua recensione. Grazie per le frasi profonde e soprattutto sono contenta di aver ispirato "quasi" la simpatia di Harry!! Ho raggiunto un obbiettivo!
Detto questo, ci vediamo settimana prossima con l'ultima puntata di questa soap.
Passate uno splendido Natale!!! Che Babbo Natale porti anche a voi tanta fantasia!
Rowena

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Capitolo 10
*** Epilogo ***


EpilogoFF

Epilogo


“Now I never would have imagined this,
so I thank my lucky star,
as I see you in your wedding dress,
never would have guessed,
you’d fill my open arms.
And it took some patience to catch your eye,
patience to win your heart.
And now it feels like
I don’t have to worry at all.
It’s finally forever.”
Finally Forever - Chris Cornell

Nove mesi dopo.
Sabato.

- Allora? Come sto? - dico uscendo dal separé.
- Alla grande! - rispondono in coro i gemelli.
Effettivamente non hanno tutti i torti. Ora che mi guardo bene nello specchio sono proprio un bel figurino oggi, tutto in tiro con il completo grigio scuro e il gilet più chiaro, con il tocco finale del cravattino. Anche se, beh, non vorrei sembrare vanitoso, ma io sto sempre alla grande… Quando non mi ubriaco. O non mi deprimo. O non tento di fare a pugni con qualcuno. O…
Ok.
Lasciamo perdere.
- Però ci sarebbe ancora… -
Ron si alza dalla poltrona e viene a raddrizzarmi il papillon.
- Ecco, ora sì che sei perfetto. - mi dice sorridendo, lisciandomi la giacca sulle spalle.
Sorprendente, vero? Ron è una delle poche persone che conosco che è in grado di fare un nodo alla cravatta (o al cravattino) come si deve. E chi l’avrebbe mai detto. Stiamo parlando di uno che quando doveva allacciarsi la tuta da Quidditch ci metteva letteralmente un’ora e mezza.
- Bene, Harry, è venuto il momento di fare un discorsetto. - mi dice George alzandosi in piedi.
- Già, stai per diventare nostro cognato a tutti gli effetti, ora. - prosegue Fred.
- Quindi c’è una cosetta che dovresti sapere. -
- Sì, insomma, perché se fai soffrire la nostra sorellina, -
- in un qualsiasi modo, -
- noi saremo costretti a venirti a prendere. -
- E bada che sappiamo dove trovarti. -
- Quindi non ci pensare nemmeno. - concludono in coro.
Devo ammettere che mi inquietano alquanto Fred e George, ognuno con una mano sulla mia spalla, che mi guardano in modo lievemente truce. Mi sento accerchiato…
Il tutto fortunatamente si conclude con delle sonore pacche, che per poco non mi fanno spiaccicare la faccia sul pavimento.
- Non ti preoccupare, Harry. Abbiamo tutelato anche te, sai? -
- Abbiamo fatto lo stesso discorso a Ginny e pare aver capito. - chiarisce George.
Io guardo Ron, che annuisce con l’aria da chi vorrebbe dire - Non stanno scherzando, l’hanno fatto per davvero. - , e tutti ci facciamo una bella risata.
Anche se nessuno tranne me sa quanto io sia sollevato: almeno questa volta c’è qualcuno che mi tutela!
Nel frattempo qualcuno sta bussando alla porta.
- Avanti! - grido io.
Dalla porta sbuca la testa di un Neville decisamente nervoso.
- Allora, ragazzi, siete pronti? Stiamo per cominciare. -
- Arriviamo. - gli risponde Fred. - Mi raccomando allora, spalle fuori e petto in dentro: stai per fare la tua ultima camminata da uomo libero! -
E detto questo escono chiudendosi la porta alle spalle.
- Sei pronto? -
Stai scherzando, Ron? Certo che sono pronto, sono anni e anni che sono pronto.
Praticamente sono nato pronto!
Sorrido e annuisco vigorosamente più di una volta.
Sono isterico, non sono pronto. Cavolo, fra un po’ ci arrivo balzellando all’altare!
No, no, ma mi devo dare una calmata.
Non posso mica rischiare di farla scappare a gambe levate perché si rende conto all’ultimo di quanto io sia totalmente fuori di senno! Ho fatto così tanta fatica per tenerlo nascosto…

Beh, forse non così tanta…
Ok, diciamo per niente. Sa benissimo a quale pazzoide paranoico andrà incontro, ma almeno questa non è colpa mia. Se l’è costruita da sola il trampolino per gettarsi dalla padella diritta nella mia brace.
Il tossicchiare di Ron mi riporta alla realtà.
Dallo sguardo di imbarazzo che ha devo essermi perso talmente tanto nei miei pensieri da avergli dato l’idea che io sia terrorizzato.
Gli sorrido.
- Andiamo, - gli dico mettendogli una mano sulla spalla, - C’è un matrimonio a cui non posso proprio mancare. -

* * * * * * * *

Camminando lungo la navata centrale, con le mani in tasca, mi permetto il lusso di osservare i miei ospiti. Nessuno, infatti, si è degnato di girarsi a vedere chi è entrato in chiesa.
Mi sembra addirittura di sentire una voce: “Oh, non è niente gente, potete tornare a farvi gli affari vostri, è solo lo sposo”. Questa è la prova lampante di come il giorno del matrimonio sia in verità il giorno della sposa, l’uomo è solo un’appendice.
Ma passiamo oltre.
Niente può rovinarmi questo giorno.
Neanche la presenza del due volte ex fidanzato della mia futura mogliettina: Dean. Eh sì, pensate un po’, abbiamo invitato anche lui. Che buon cuore che ho, vero?
Eh ma, che ci volete fare, sono un sentimentale.
Naturalmente non è solo, c’è la sua ragazza con lui.

Eh, eh, eh…
Che, vi credete che l’avrei invitato fosse stato solo?
E indovinate un po’ chi è l’accompagnatrice?
La Barbie! Cioè… voglio dire, Marie. Vi ricordate la biondina che mi si è seduta sulle ginocchia?
Proprio lei!
Sì perché, dovete saper che quando io e Ginny ci siamo Smaterializzati, quella famosa sera, qualcosa è successo. Una volta tornati, ehm, reperibili, due giorni dopo, stavamo pranzando con Ron ed Hermione e d’improvviso mi sono fatto degli scrupoli su come avevo abbandonato Marie senza neanche degnarla di una spiegazione. Non che credessi che ci avesse capito qualcosa di tutto quello che era successo, comunque. Ron però si è messo a ridere. - Oh, per lei non devi preoccuparti. Anche Dean aveva bisogno di essere consolato dopo la scena di mia sorella. - Da cosa nasce cosa e siamo arrivati ai giorni nostri.
Seduto poco distante c’è anche Seamus, elegantissimo, come sempre, con una cravatta rosa sotto il completo gessato grigio. Al suo fianco una ragazza che non ho mai visto, con una testa di capelli ricci rossi. Beh, certo, dopo bionde e more ci voleva un cambiamento.
Neville nel frattempo ha preso posto accanto a Luna, vestita con un luccicantissimo vestito viola. Coppia ben strana, vero? Ma forse poi non così tanto: se ci pensate Neville è decisamente bizzarro quando ci si mette. Forse anche quando non lo ha fatto con tutto il suo impegno, in effetti.
Naturalmente lo spettacolo migliore lo riserva la famiglia Weasley al completo piazzata tutta nelle prime file. E senza contare gli ospiti. Bill, accanto a Fleur, le sussurra qualcosa di divertente all’orecchio; Charlie è insieme ad una ragazza che mi è totalmente nuova (come il fatto che Charlie sia in compagnia di una donna, del resto); Percy è anche lui con moglie al seguito. I gemelli cercano invece di stare il più alla larga possibile da Molly, o meglio cercano di allontanare le loro accompagnatrici. Infatti sono venuti entrambi accompagnati; questo sì che fa decisamente strano. Beh, a dirla tutta non mi stupisce affatto che Fred abbia portato Katie Bell. Sono sicuro che qualcosa sboccerà presto, se non è già successo.
Ma una volta raggiunto l’altare, la mia attenzione è totalmente attirata proprio da Molly che, in uno splendido vestito blu, sta singhiozzando rumorosamente, scomparendo di tanto in tanto dietro ad un enorme fazzoletto di stoffa. Beh, di certo ha più di una ragione per piangere oggi: Bill ha annunciato che lui e Fleur stanno aspettando il secondo bambino, Charlie ha stupito tutti arrivando alla cerimonia con questa splendida mora e naturalmente c’è Ginny.
E pensare che non sa ancora niente di Ron.
Eh sì, il mio papino si sposa.
Naturalmente non c’è ancora stata una proposta ufficiale, vuole aspettare qualche giorno per non eclissare “il giorno di gloria” di Ginny.
Io lo so perché sono il suo migliore amico.

E abbiamo fatto anche le prove, quindi…
Tutto quello che posso dire è che se non fossi stato già impegnato io gli avrei detto di sì.
Mi viene da ridere solo a pensarci.
Povera Molly, sverrà per le troppe emozioni quando glielo diranno.
Per Merlino, anche Hermione prenderà una bella facciata per terra se Ron non riuscirà a prenderla al volo, adesso che ci penso!
Eh sta proprio diventando grande… Solo in apparenza, ovviamente.
Lo guardo ridacchiando. Lui capisce perfettamente a cosa sto pensando e mi lancia un’occhiata penetrante. Poi però arrossisce fino alla punta delle orecchie e comincia a torturarsi le mani.
Guardatelo come si imbarazza!
Dannazione, dovrò assicurarmi che prende un tonico prima di farle la proposta, se no rischio che mi svenga prima che glielo chieda!
D’improvviso però una musica mi riscuote dai miei pensieri.
Che strano, mi suona vagamente familiare questo insieme di note.
Ron mi da una gomitata e si sistema la giacca indicandomi con la testa l’ingresso della chiesa.
Oh per i mutandoni slargati di Merlino, ma questa è la musica!!!
Mi sistemo anche io, appena in tempo, la giacca.
Perché ho le mani bagnate? PERCHÉ HO LE MANI BAGNATE?!
Oh, è sudore, è solo sudore… Oh, beh, certo, agitazione, ansia uguale sudore. Fantastico.
Ho appena il tempo di fare le mie osservazioni da panico totale che dalla porta spalancata entrano insieme Ted e la piccola Victoire, che si divertono a lanciare petali di fiori lungo tutta la navata.
La signora e il signor Tonks non riescono a trattenere qualche piccola lacrimuccia a questa scena.
Ecco i nostri futuri sposini.
E a proposito di future spose… Hermione fa il suo ingresso subito dopo di loro in qualità di damigella d’onore, con un piccolo bouquet rosa in mano. Il suo sorriso passa da me a Ron.
Anche io mi giro per un attimo verso Ron, che sembra piuttosto nervoso.
- Guarda che non sei tu lo sposo oggi. - gli sussurro.
Lui ride.
Ma eccolo.
Questo è il momento. Quello che aspettavo da tutta la vita.
Ginny, la mia Ginny, sotto braccio ad Arthur, che cammina lentamente verso di me in uno splendido vestito bianco.
Quando incrocio i suoi occhi il mondo sparisce ed in quel momento esistiamo solo io e lei.
Il mio cuore batte all’impazzata quando Arthur mi porge la mano della sua bambina e mi sussurra,
- So che sarà in buone mani. -
Adesso che siamo qui, mano nella mano, tutto diventa reale.
Sento che non devo più preoccuparmi perché ora staremo insieme.
Finalmente per sempre.

“Each is loved now,
or remembered
by the masks they wore years before the future”
Silence the Voices - Chris Cornell


The End

(per ora)



A tutti coloro che hanno iniziato questo viaggio con me dieci anni fa, a chi lo scopre adesso e a chi lo intraprenderà in futuro (e lo apprezzerà).
Grazie a chi mi ha incoraggiata e, permettetemi, grazie a me stessa che ho preso il coraggio di pubblicare di nuovo. Con il sorriso.

Rowena Ollivander

Dimenticavo! Anche dieci anni dopo, sono ben accetta le critiche costruttive; non perdete tempo se non vi è piaciuto e basta. :)

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