Stay with me

di LadyStrong
(/viewuser.php?uid=138768)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Certezze screpolate ***
Capitolo 3: *** Forse in un sogno? ***
Capitolo 4: *** Semplice felicità ***
Capitolo 5: *** Finalmente ci sei ***
Capitolo 6: *** Frammenti di noi ***
Capitolo 7: *** 18 anni e un pò bambina ***
Capitolo 8: *** Come nella loro favola ***
Capitolo 9: *** Diamante lei e luce lui ***
Capitolo 10: *** Quella musica in noi ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Un semplice intreccio di sguardi può far rivivere delle emozioni che ormai credi assopite in te?
Nonostante un persona ti abbia fatto soffrire a tal punto da spezzarti il cuore si può perdonare?
Insomma si ama a tal punto qualcuno da perdonargli il più grande degli errori?

Ma forse è tutto un equivoco…

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Certezze screpolate ***


Ciao genteee :D Sono Monia. Questa è la prima fanfiction che scrivo. Spero siate clementi con me se non vi piace la storia oppure se vi piace vi prego di farmelo sapere, recensendo, per me ciò è importante.
Dedico questa storia a Sara, la mia migliore amica. Ti voglio bene
Psyco...
Buona lettura a tutti, un bacio, Monia
.



Anger never dies
it’s part of live
it’s part of you
the end will cease the fire
and make us accept
we tend to lose...



Kate se ne stava seduta sull’auto come ogni mattina, disegnando dei cuoricini sul vetro appannato. Intrecciava con le dita i suoi capelli rossi, ed i suoi occhi blu cobalto guardavano fuori dal finestrino, perdendosi nel paesaggio.
Ascoltava Anger never dies degli Hooverphonic.
Già, la rabbia non muore mai, pensò Kate. Per quanto tu possa amare una persona, un suo tradimento è imperdonabile e forse più forte è l’affetto che ci lega a essa e più un suo errore ci farà del male.
Ma ormai il castello fatto di certezze di Kate stava crollando, e con esso forse anche la rabbia per Christopher…


5 mesi prima…

Farò di nuovo tardi, come ogni mattina. Non ero proprio decisa a mettere la sveglia mezz’ora prima, giusto per non sentire le stremanti prediche di mamma.
"Kate diamine ti vuoi muovere! L’auto passa tra un quarto d’ora e tu sei ancora in bagno! Sbrigati!"

Scendo di sotto e veloce come il vento esco da casa: ancora una volta per pura fortuna riesco a prendere l’auto.

Ed eccola lì, come ogni giorno, Sarah, la mia migliore amica.
Da quando c’è lei nella mia vita posso davvero dire che tutto è cambiato. Lei è la mia esatta metà, riesce a completarmi in ogni mia parte e da quando è con me tutto va meglio. E’ capace di farmi ridere con un milione di modi, risollevandomi sempre il morale. Conosce segreti che non potrei mai svelare a nessuno perché so che lei è l’unica che mi giudica ma senza puntarmi il dito contro, e lo fa solo per il mio bene.

Ti voglio bene, ed è così bello averti con me…
Cerchiamo inutilmente di studiare biologia sull’auto per l’interrogazione; già inutilmente, perché ci perdiamo tra una risata e l’altra, senza accorgerci di come passa in fretta il tempo.
Ed infatti eccoci arrivate di già nel piazzale della scuola. Scendiamo dall’auto e corriamo su a scuola. Prendiamo in fretta dei libri dall’armadietto e ci dirigiamo in classe e per nostra fortuna la prof ancora non è arrivata. In prima ora avevamo latino.
La giornata passò in fretta ed eravamo anche scampate all’interrogazione di biologia! Andiamo entrambe a mensa per pranzo, e poi siamo state insieme fino a poco prima delle quattro, perché dopo avrei avuto la mia prima lezione al corso di pianoforte. Ma si sa, quando si sta bene insieme alle persone a noi care il tempo vola.
Infatti guardo l'orologio e mi scappa una faccia alquanto atterrita. "Diamine sono già le quattro Sarah! Io corro al corso di piano, ci vediamo domani!"

Le stampai un bacio in fronte e iniziai a correre verso l'aula magna ma, proprio svoltando il corridoio…

" Ma che fai, potevi fare attenzione! Non ti hanno insegnato a guardare per strada!" Mi imprecò contro quel ragazzo, ed io con voce fioca risposi semplicemente scusa. Ma dopo un primo momento di rabbia mi aiutò ad alzarmi, porgendomi delicatamente la sua mano.

E bastò un attimo, una frazione di secondo, per rendermi conto che occhi più belli in vita mia non li avevo mai visti, che in me scattò una scintilla, e forse qualcosa di più

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Forse in un sogno? ***


Ciao genteee :D Eccovi il secondo capitolo di Stay with me, spero vi piaccia.
Ringrazio Andreea per la recensione e Baby_Princess per aver messo la mia storia tra le sue preferite.
Per me è un notevole progresso, grazie mille! Ok ora vi lascio alla storia.
Peace and Love, Monia.




E bastò un attimo, una frazione di secondo, per rendermi conto che occhi più belli in vita mia non li avevo mai visti, che in me scattò una scintilla, e forse qualcosa di più… Mi alzò da terra e, mentre mi aiutava a riordinare gli spartiti volati in aria un attimo fa, mi chiese con tono anche incuriosito:
“Non stavi per caso andando al corso di musica? Sai quello che si tiene nell’aula magna alle quattro?”
“Bhè veramente si… Suono il pianoforte; ma da quanto vedo anche te ci stavi andando… “
“Si, io invece suono il violino. Diamine sono le 4 ed un quarto, muoviamoci!”
Mi prese la mano, stringendomela, e iniziammo a correre, come due bambini in mezzo ad un prato.
“Comunque, io mi chiamo Christopher e te?”
“Io… Kate…” risposi, balbettando. Non so se per il fiatone o per l’incontrollabile emozione di quel momento.
Arrivammo al corso, in ritardo, ma passammo due ore a suonare pezzi bellissimi e alcuni anche scritti da noi, ma sinceramente non feci molta attenzione ai tasti del pianoforte, ero occupata a pensare ad altro…
E la cosa un po’ mi stava anche intimorendo. Da quando suono il pianoforte, cioè dall’età di 8 anni, niente e nessuno mi avevano mai distratta da quelle note sul pentagramma, ne ero come rapita. Io mi sentivo tutt’uno con la musica e niente ci poteva dividere. Invece oggi Christopher era riuscito a distogliermi da ciò, incantandomi mentre suonava il violino, vedendo quelle dita pizzicare delicatamente quelle corde e vedendo i suoi occhi brillare mentre lo faceva.

Il professore di musica, nonostante fosse la prima lezione già ci stava parlando delle esibizioni per il saggio di fine anno. Avevamo anche la scelta se fare un pezzo singolo o anche un duetto. Ed all’uscita dal corso arrivò la seconda notizia bellissima della giornata.
Christopher si avvicinò e mi chiese così spontaneamente se volessi fare il duetto di fine anno con lui ed io ovviamente, non esitando neanche per un attimo, con un sorriso a 32 denti gli dissi si. Ci salutammo con la promessa di rivederci domani per metterci d’accordo per gli orari delle prove. La mia felicità toccava a dir poco il cielo. E tutto era successo in così poco tempo, soltanto in un pomeriggio, tutte queste emozioni mi facevano mancare l’aria.
Il giorno seguente ci incontrammo a mensa, mangiammo qualcosa e discutendo del più e del meno passarono ore ed ore. Mi sembrava incredibile che tutto questo stesse accadendo a me, e soprattutto con un ragazzo come lui, così dolce, comprensivo e… guardandolo più da vicino scopro che ha anche le lentiggini, che carine! Poi guardandomi per un attimo con aria titubante mi chiese “Come vai in letteratura inglese?”-risposi io-“Ho la media del 7,5. Perché?” “Purtroppo non sto andando benissimo in questo periodo, e vorrei recuperare prima della festa di Natale e quindi dei pagellini. Mi toglierei un grande peso e comunque con un’insegnante carina e disponibile come te, recupererei in un batter d’occhio ;)
Con il cuore che mi stava per saltare fuori dal petto e con gli occhi lucidi accettai immediatamente.
E tra me e me mi domandavo se qualcosa stesse cambiando... Avevo l’illusione che ciò stesse accadendo…

Una settimana dopo…

Già, non ero mai stata contenta di svegliarmi alle sette, di andare a scuola, di prendere l’auto anche con il diluvio universale. L’importante era vedere Chris. Le ripetizioni andavano alla grande e stava recuperando gran parte del programma, le prove per il saggio andavano benissimo e ci stavamo conoscendo a piccoli passi sempre di più. Finalmente riuscivamo a parlare anche del nostro ego più intimo senza aver paura del giudizio dell’altro. C’era come un rapporto di fiducia reciproca.

Arrivai a scuola, posai lo zaino e corsi in 4°B. Avevo voglia di salutare Chris, così senza un reale motivo apparente. E si, a lui fece piacere, lo vedevo dai suoi occhi, che erano sempre così distrattamente espressivi.

Mangiammo di nuovo insieme e poi guardandomi fissa negli occhi quasi sussurrandolo mi chiese: “Ti va di andare a prendere qualcosa oggi pomeriggio, ti passo a prendere io basta che tu mi dia un orario.” Okei, stavolta davvero stavo per scoppiare dalla gioia. “Si, certo mi fa assolutamente piacere! E poi ci vediamo solo per scuola o per le prove, sarebbe bello conoscerci ancora meglio” “Allora passo alle cinque, va bene” Feci cenno con il capo, scappai a casa: avevo solo due ore per prepararmi.

Non sono mai stata una maniaca del trucco e dei vestiti, ma sentivo che stavolta era veramente importante.
Mentre scendevo le scale, dopo essermi preparata, sentì Layla urlarmi “Sei proprio uno schianto, a quale ragazzo devi rubare il cuore?”-risposi io-“Grazie tesoro mio, sei sempre così gentile! Si comunque, ho un appuntamento.”-ribadì lei-“Stai veramente bene comunque, fidati. Vai altrimenti fai tardi.”
Puntuale come un orologio svizzero, Christopher suonò il campanello, e accennò un “sei bellissima” che però io captai alla perfezione e con un sorriso beffardo lo ringraziai. Prendemmo un gelato e andammo poi a fare una passeggiata, quando mi chiese se potevamo sederci sulla panchina essendo un po’ stanco. Parlammo di noi, della nostra passione della musica, del più e del meno quando… pian piano si avvicinò, prendendomi le mani, ormai era ad un palmo della mano, chiusi gli occhi come nelle più romantiche storie cinematografiche d’amore ma… porca paletta squillò il telefono: era mia madre che mi disse di tornare a casa, perché ci si era allagata casa e aveva bisogno del mio aiuto.

Con aria assai seccata chiesi a Chris di riaccompagnarmi, e sotto casa mia salutandoci mi stampò un bacio sulla fronte ed io, avvicinandomi al portone lo salutai con la mano, ringraziandolo del meraviglioso pomeriggio appena passato…


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Semplice felicità ***


Tadaaaaa e con questo effetto scenico onomatopeico vi presento il terzo capitolo, anche se è corto e non è un granchè :S Spero che però vi piaccia ugualmente. Ciaoo un bacio, Monia ;)

Image and video hosting by TinyPic 
 




Finalmente le vacanze di Natale. Si stacca la spina per un bel po’ da scuola! Accovacciata vicino alla finestra, vedevo la neve che delicatamente si posava sui marciapiedi e scrivevo sul vetro appannato il nome “Kate”e felice osservavo il panorama fuori dalla finestra. Era tanto tempo che non vedevo una nevicata come questa, anzi forse l'ultima risale a quando avevo cinque anni.
Oggi volevo godermi una bella lotta a palle di neve con mia sorella, e sicuramente anche a lei avrebbe fatto piacere. Mi infilai cappello, guanti e cappotto e scesi in giardino.
Improvvisamente Layla spuntò da un angolo colpendomi con una palla di neve! “Accidenti che male!” gridai: mi aveva appena colpito in testa! Scoppiò a ridere e così ebbi l’occasione di rifarmi: presi una palla di neve a dir poco enorme e gliela tirai addosso! Ebbe così inizio una battaglia a palle di neve oserei dire epica!

Io e Layla avevamo 4 anni di differenza, quindi lei ne aveva tredici. Aveva i capelli castani scuri, lisci e sempre profumati di miele, visto che usava sempre lo stesso shampoo e sempre della sua fragranza preferita; aveva degli occhi grandi e profondi, di color ebano, furbi e vivaci. Siamo state sempre legate, sin da bambine, anche se spesso la sua impulsività e la mia permalosità ci portavano a litigate di settimane, ma ciò non ci indeboliva anzi rendeva il nostro legame ancora più speciale di prima.

Passammo tutta la giornata di fuori in giardino non curandoci delle ore che passavano. La sera dopo esserci fatte una bella doccia calda ci infilammo a letto, stanchissime dopo la giornata meravigliosa che avevamo appena passato.

Oggi è sabato, ma non come tutti gli altri: oggi io e Sarah ci saremmo dedicate allo shopping! Il ballo di Natale si stava avvicinando e così decidemmo di andarci a comprare il vestito. E fu così infatti, la mattina verso le dieci ci incontrammo alla fermata dell’auto per prenderlo ed andare al centro commerciale. Sull’auto discutevamo animatamente su chi potesse essere l’accompagnatore adatto per noi.

“ E se invitassi Mark del 4°C? E’ carino e poi mi ha anche aggiunta lui su facebook ed abbiamo parlato un po’ di volte ed è molto simpatico!” disse con degli occhi oserei dire a cuoricino Sarah.
“Si mi sembra un’ottima idea. Io invece non ho la benché minima idea di chi invitare. O almeno ce l'ho ma non ne avrei mai il coraggio... Al massimo mi presterai Mark solo per una manciata di minuti!”
“Guarda se adesso non ti ci mando. Qualcuno, e tu sai bene di chi parlo, ti inviterà al ballo molto prima di quanto pensi!”
“Se ti riferisci a Christopher lo spero proprio… Dopo quello che ci è successo sarebbe fantastico…"
“Lo spero così tanto Kate, praticamente è stracotto di te. Oltre al bacio al bar ho notato che quando di guarda sembra incantato, e quando ti parla sembra che sia sopra le nuvole.”
“ Però mi sento positiva, sento che succederà qualcosa di bello. Comunque voglio godermi a pieno questa giornata con te, do you understand?”
“Okei, mia cara…”

Arrivate al centro commerciale iniziammo a girare per negozi senza sosta; insieme eravamo capaci di far girare l’economia! Ci divertimmo come pazze a girare nei negozi e nei camerini, provando abiti e scarpe con tacchi assurdi divertendoci come matte: non ci importava del giudizio della gente, l’importante era sentirsi felici…

Passò in fretta quel pomeriggio: tornai a casa e provai il vestito appena comprato: e ad averlo addosso mi sentivo come le principesse con le quali giocavo da bambina…

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Finalmente ci sei ***


Image and video hosting by TinyPic





Ciao a tutti ^^ Eccovi il nuovo capitolo, finalmente dopo taaanto tempo.
Anyway ringrazio chi segue la mia storia, chi l'ha messa tra i preferiti e chi ha recensito.
Sopratutto ringrazio Andreea per lo splendido banner che mi ha fatto. Grazie Andreea <3
Adesso vi lascio al capitolo. Ciaoooo :D


“When i see your face there’s not a thing that i would change. Cause you’re amazing, just the way you are…”

Risuonavano dolcemente nella stanza le note di Bruno Mars, come sveglia per andare a scuola.

Non ce la potevo fare, il sonno stava decisamente prendendo il sopravvento, ma arrivò Layla che con un balzo sul mio letto mi fece alzare, urlando che se non l’avessi fatto avrei avuto guai seri con mamma; ricordo che una volta addirittura mi versò una boccetta d’acqua addosso per farmi alzare e vi assicuro che aveva funzionato.

Guardando il cellulare mi comparì sul viso un gran sorriso, cosa veramente eccezionale per me di prima mattina…

Chris mi aveva mandato un messaggio augurandomi un buongiorno e mi chiese se potevamo vederci nel pomeriggio per provare il nuovo pezzo per il saggio. Ovviamente accettai, ed ero felice come non mai.

Non lo incontrai nei corridoi ne agli armadietti quella mattina, forse non era venuto a scuola ma l’unica cosa nella quale speravo era che non mi desse buca alle prove. E per fortuna non fu così infatti: avvicinandomi alla sala di musica riconobbi la sua voce mentre intonava le note sul pentagramma, riconobbi nell’aria il suo profumo, che potevo sentire a metri di distanza.

Entrai nella sala e lui come al solito, mi salutò con un sorriso raggiante.

“Ciao, allora vorrei farti vedere delle variazioni che ho applicato al pezzo. Alcuni accordi credo di averli decisamente migliorati, prova a suonare il tuo secondo pezzo”

“Certo”risposi.

Stavo tranquillamente suonando quando lui mi tolse l’archetto ed il violino dalle mani, mi prese le mani stringendomele e mi chiese, con voce ferma ed emozionata –Ti va di venire al ballo di Natale con me? Forse qualcuno ti ha già invitata anche perché mancano solo pochi giorni ma… Mi faresti davvero felice accettando-.

Ed io, con voce rotta dall’emozione, emisi solo un “si”.

Tornata a casa chiamai subito Sarah e forse anche lei era felice quasi quanto me. Per una volta nella vita tutto stava andando come desideravo, ero felice e ne ero consapevole.


-Due giorni dopo-

Eccolo era arrivato il giorno fatidico: stasera si sarebbe tenuto il ballo di Natale, evento attesissimo da tutti gli studenti della Music and arts school.

Il ballo sarebbe iniziato alle 21.30 e il mio cavaliere e quello di Sarah sarebbero arrivati circa una mezz’oretta prima.

Erano già le 20.30 ed io e Sarah stavamo dando gli ultimi ritocchi ai capelli.

Sarah aveva un vestito avorio lungo fino ai piedi, con un’ampia scollatura sulla schiena e con dei nastri intrecciati sempre sulla schiena. Aveva dei tacchi neri, alti 10 cm ed un saliscendi al collo. I capelli erano legati in una coda di lato che poi riscendeva sul collo.

Io invece indossavo un vestito a fascia, di colore azzurro, lungo fino ai piedi. Aveva dei diamantini su tutta la fascia sopra il seno ed in fondo cadeva morbidamente sulle gambe. Avevo dei tacchi bianchi con un fiocchetto nero sul bordo.
I miei capelli erano raccolti e legati all’indietro, e li avevo arricciati. Portavo anche io un saliscendi in oro bianco.

Suonarono alla porta ed erano arrivati i nostri ragazzi.

Christopher aveva una camicia bianca leggermente sbottonata con sopra una giacca nera che riprendeva il colore dei pantaloni e delle scarpe. Mentre Mark era praticamente vestito al contrario di Christopher.

Arrivammo al ballo e con molta sicurezza Chris mi prese la mano e poi sottobraccio ed entrammo nella sala da ballo.
Mentre Mark e Sarah si buttarono nella pista da ballo, io e Chris andammo a prendere qualcosa da bere.

“Sono felice di essere qui con te stasera, mi sento bene quando tu ci sei. “
“Bhè per me è lo stesso, anzi forse qualcosa di più”risposi.

Chris mi prese per mano e dopo aver ballato un romanticissimo lento ci allontanammo dalla pista. Uscimmo fuori in giardino e ci avvicinammo sotto il portico.

Mi prese le mani e mi fissò negli occhi, posò le sue mani sulle mie guancie e mi sollevò dolcemente il viso. Si avvicinò e anche io complice di quel momento feci lo stesso.

Scattò un bacio, quel bacio...

Quel bacio, che entrambi aspettavamo da tempo, finalmente era nostro.

Quel momento si era congelato tra le nostre labbra, quell’emozione si era fermata nel cuore per poi non andare più via.

Niente poteva distruggere quel momento, tutto era perfetto.

Erano, in quel momento, solo due occhi che si incontrano, erano solo due sorrisi che si illuminano, eravamo solo io e te, eravamo Kate e Christopher...

Eravamo solo noi…




Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Frammenti di noi ***


Ciao a tutti! Eccovi qui il nuovo capitolo. Spero vi piaccia e che recensiate :)
Ringrazio vivamente tutti coloro che hanno recensito. Per me è molto importante sapete cosa pensate di come o scrivo o della storia in generale.
Grazie ancora. Adesso vi lascio al capitolo.
Baci, bacini e baciotti, Monia <3



When I see your face
There’s not a thing that i would change
Cause you’re amazing
Just the way you are…
[Bruno Mars-Just the way you are]



Erano stretti l’uno con l’altra, seduti su quella panchina arrugginita, nel parchetto sotto casa di Christopher.
Si vedevano in lontananza le lucciole, che creavano un punto luce spettacolare. Ma ciò che veramente brillava in quella sera erano gli occhi di Kate e quelli di Christopher, era la luce che brillava in essi che illuminava il cielo quella sera di febbraio, era quell’amore che li riempiva dentro.
Erano passati quasi due mesi da quando incominciò quello splendido sogno, quella storia volta al per sempre.
Se ne stavano seduti scambiandosi dei teneri baci, mentre Christopher si arricciava sulle dita i morbidi capelli come al solito profumati di cocco di Kate, e lei giocherellava con le dita di lui.
-Ho sete Chris, ho voglia di un succo all’arancia rossa con un ombrellino colorato e anche una cannuccia sonora- Disse Kate con voce decisa ma spiritosa.
Christopher la guardò negli occhi, si mise a ridere e poi l’accompagnò al chiosco più vicino.
Lui prese una coca-cola ghiacciata; si rimisero sulla panchina e sorseggiarono le loro bevande, lei appoggiata sulla sua spalla e lui che le cingeva dolcemente la vita.
Erano già le 22.30 e Chris accompagnò a casa Kate.

Il motorino di Chris sfrecciava tra le vie della città, e Kate si stringeva forte alla vita di Chris.
Già, da quando c’era Chris nella sua realtà, Kate si sentiva più sicura, specialmente quando era con lui, quando vivevano quegli intensi momenti insieme.
Erano passati quasi due mesi dall’inizio di quella favola, i più bei mesi che entrambi avessero mai vissuto. Tra loro c’era passione e complicità, ma soprattutto quell’amore vero e sincero, ed era questo che bastava loro per stare insieme.
Arrivati a casa di Kate si diedero un bacio davanti al cancello, un bacio passionale ed emozionante e le loro labbra quasi si intrecciavano, erano come incollate.
E Chris teneva abbracciata forte la sua Kate, e quasi non voleva lasciarla andare a casa. Sembrerebbe quasi stupido questo suo gesto, ma ogni momento con Kate per Chris era oro, era un pezzetto di puzzle della loro storia, era la felicità o forse un frammento di paradiso.
Dopo quasi mezz’ora la lasciò andare: si era fatto tardi.
Si diedero un ultimo ardente bacio e Kate tornò a casa, ma essendo già le 23.00 si beccò la ramanzina del papà.
Tornò in camera sua con faccia seccata ma non le importava niente, aveva passato una serata stupenda in compagnia del suo Chris.

La mattina dopo…

Sveglia alle 5: dovevo assolutamente studiare letteratura inglese, cosa che non avevo fatto ieri sera.
Guardando il cellulare notai un messaggio, e pensai tra me e me che a quell’ora me lo potesse mandare o un maniaco oppure Christopher. Optai decisamente per la seconda opzione.
-Buongiorno amore mio <3 Se oggi non hai niente in prima ora, andiamo a fare colazione? Ho voglia di stare con te e… anche di un bel cornetto con la crema! Ti amo <3-
-Ahahah tesoro sei sempre il solito! Comunque per me va benissimo, tanto alla prima ora ho religione. Ci vediamo alle 8 e 15 al bar :) Ti amo anche io <3-

Arrivata davanti al bar Kate scese dall’auto e corse verso il suo Christopher, che l’accolse come una bambola di pezza tra le sue braccia. Mangiarono i cornetti e poi si incamminarono verso scuola, quando Christopher propose spudoratamente a Kate:
-Saltiamo scuola oggi e ce ne andiamo a fare i piccioncini? Dai cosa sarà mai per te un giorno di scuola in meno? Ti preeego!-
Chris, per convincere Kate aveva usato la sua arma migliore: gli occhi da cucciolo ed il labbruccio, ai quali Kate non poteva assolutamente resistere.
- Io lo sapevo che sarebbe andata a finire così! Sei sempre lo stesso amore. E non continuare con quella faccetta perché lo sai che non resisto! Va bene Chris, ci sto, a patto che andiamo alla pista di pattinaggio!-
-Certo amore, per te questo ed altro.-
L’abbracciò e le diede un bacio che poteva scaldare anche il freddo di quegli inizi di febbraio.

Passarono una splendida mattinata, pattinando mano nella mano come nei film.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 18 anni e un pò bambina ***


Ciao gentee :D Eccovi il nuovo capitolo: so che è uno schifo ma in questo periodo non ho molto tempo e riesco a malapena a ritagliarmi un pò di spazio per me, quindi chiedo venia in anticipo ç__ç
Un bacio a tutti, e spero che comunque recensiate, Ciao :D


12 giugno
La scuola era finita e l’estate era ormai cominciata.
Kate aveva brillantemente superato l’anno senza debiti, come si aspettava anche lei.
Ora mancava solo il saggio di musica che si sarebbe tenuto i primi di luglio, ma con accanto il suo Chris sapeva che tutto sarebbe filato liscio come l’olio.
Sarebbe stata un’estate fantastica, insieme alla sua Sarah, insieme alla sua famiglia e soprattutto insieme al suo Chris.
Quel 12 giugno Kate si svegliò e udì immediatamente le noti di quella canzone che si intona in uno strano giorno chiamato compleanno, e quest’anno per Kate non era un compleanno come gli altri: compieva 18 anni, finalmente.
-“Tanti auguri a Kate, tanti auguri a teee!” Le intonava allegramente Layla, e la sua melodica voce risuonava nella cameretta color azzurro, che richiamava il colore del mare.
Accanto a Layla c’era mamma Sonya e papà Robert, che quasi in lacrime abbracciarono la figlia ormai diciottenne.
Non potevano credere che fosse passato tutto questo tempo, ormai la loro bimba era cresciuta ed era diventata una donna.
-“Grazie, vi voglio bene.” Solo questo tra le lacrime di gioia riuscì a dire Kate, ma non potevano essere le uniche per lei per quella giornata.
La sera ci sarebbe stata la sua festa, con le persone che più amava e che erano importanti per lei.
Qualche ora dopo…
-“Mamma io vado, ci vediamo dopo!”-
Kate stava uscendo con Sarah per ritirare il vestito dalla sarta per la sua festa.
-“Dio hai già 18 anni, sei più vecchia di me e questo non è giusto!”-
-Eddai che te 18 anni li fai tra due mesetti, quindi taci.”- sentenziò ridendo sotto i baffi Kate alla sua amica.
Arrivarono dalla sarta, provò per un ultima volta il vestito: le stava da Dio.
Le due amiche tornarono a casa Evans e passarono tutto il pomeriggio a prepararsi.
Arrivata la sera erano una più bella dell’altra: Sarah indossava un vestito color pesca che le arrivava al ginocchio sfumato in fondo di bianco. I suoi capelli erano sciolti ed erano liscissimi. I suoi tacchi erano neri e non troppo vertiginosi

Invece Kate aveva un vestito azzurro lungo, con una generosa scollatura e con delle spalline che ricordavano gli abiti delle principesse. Aveva dei tacchi bianchi ed i suoi capelli erano raccolti


Chris e Mark le passarono a prendere come la sera della festa di Natale: non appena le videro scendere le scale rimasero a bocca aperta, stupiti dalla bellezza ammaliante delle giovani ragazze.
Mark baciò la sua Sarah mentre Chris cingeva a sé e baciava con molta passione la sua Kate.
-“Sei bellissima amore mio-“ le sussurrò all’orecchio.
Arrivati alla festa entrarono prima Sarah e Mark, e poi la festeggiata con Chris.
Fu una festa fantastica, con tanto di video con i più bei ricordi di Kate che per quella sera furono impressi su una pellicola.
Tante, forse anche troppe emozioni quelle che Kate aveva passato in quella serata, con le persone che più amava e che contavano di più nella sua vita.

Tornata a casa con la sua famiglia ma anche con Sarah, Mark e Chris finalmente i suoi genitori le diedero il loro regalo: un viaggio in Sardegna per una settimana per 4 persone. Ormai sapevano che la loro Kate era matura e soprattutto responsabile, e questo viaggio non poteva che confermarlo ancora di più. Non le sembrava vero tutto ciò, forse era uno splendido sogno.

E non le sembrava vero neanche che aveva già 18 anni, che era diventata una donna, era maggiorenne ormai, ma dentro di sé si sentiva sempre la solita Kate, la solita bambina che, tra un’ingenua risata e una lacrima, era ormai cresciuta, era diventata grande…

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Come nella loro favola ***


Ciao miei cari lettori. Finalmente dopo parecchio tempo ho aggiornato questa storia.
Mi scuso ma ho avuto come un blocco, e non riuscivo a scrivere.
Ma poi grazie a questa mia passione sono riuscita a sbloccarmi e a capire dove stavo sbagliando e dove e perchè mi ero fermata.
E quindi dopo parecchi sforzi eccovi il nuovo capitolo, spero con tutto il cuore che vi piaccia e che recensiate in tanti.
Vi voglio bene, la vostra Monia...


 

Image and video hosting by TinyPic






E continuo a chiedermi se
Se non è amore allora che cos'è
Irresistibile follia di restare con te
Almeno dimmi che mi scalderai
Stringimi forte quando finirai
E giuralo anche tu che Non mi lascerai
[Tutt’al più - Laura Pausini]


Arrivati all’aeroporto tra tante lacrime ci stavamo per imbarcare: destinazione Sardegna!
Mentre i genitori di Chris, di Sarah e di Mark salutavano calorosamente i loro figli, i miei non si risparmiavano le solite raccomandazioni che si fanno ad una figlia diciottenne prima che parta. E ovviamente la mia “cara” mammina non poteva astenersi da questo.
-“ Hai preso tutto? Documenti, passaporto, carta d’identità, spazzolino dentifri…”
-“Si mamma, non sono una bambina e prima che me lo chieda ho ricontrollato 10 volte la valigia ed ho tutto, e per tua informazione anche il cervello me lo sono portato dietro!”- la stoppai rispondendo con un tono ironico ma saccente.
Dopo raccomandazioni, baci e milioni di abbracci i nostri cari genitori ci lasciarono andare e la nostra combriccola si stava per imbarcare, finalmente.
Il viaggio ci sembrò un’eternità, ma riuscimmo comunque a far passare quelle ore tra le nostre risate, scattando tante foto anche a tradimento e ascoltando musica a palla nelle nostre cuffiette.
Finalmente eravamo arrivati all’aeroporto: recuperati i bagagli un taxi ci portò nel nostro albergo, che si affacciava sulla costa di quell’isola meravigliosa.
Era uno splendido albergo a 4 stelle, che sia negli interni che all’esterno richiamava un motivo marinaro. La nostra camera era a dir poco spettacolare: le pareti erano dipinti di un colore blu cobalto con delle sfumature azzurre, e sopra alla parete c’era una cornice dorata. I letti erano fatti con un legno chiaro ed erano a baldacchino e gli armadi riprendevano lo stesso colore dei letti. I bagni erano luminosi e spaziosi, e riprendevano gli stessi colori della camera solo che c’erano dei disegni fatti con il mosaico. A noi tutto ciò sembrava assolutamente un sogno…
-“Devo dire che i tuoi ci hanno organizzato una vacanza fantastica Kate; l’albergo, il mare, la spiaggia ohh miseriaccia è tutto così perfetto! Guarda che vista che c’è dalla finestra! Mamma mia!”- Disse Sarah con degli occhi a cuoricino saltellando per tutta la camera.

Ci sistemammo e ci facemmo una doccia per riprenderci dal viaggio, per poi fiondarci in spiaggia. Passammo così tutta la giornata, e la sera ci mangiammo una pizza in un ristorante che si trovava lì vicino.

Passammo così i primi quattro giorni, tra il mare, le nostre risate e tra le nostre cazzate, ma non mancava certamente quel romanticismo e quella passione che c’era con i nostri ragazzi, ad esempio i baci appassionati che c’erano tra me e Christopher in spiaggia sotto l’ombrellone, oppure le carezze e i grattini che Mark faceva alla sua Sarah in riva al mare.

Il quinto giorno invece decidemmo di andare ad un parco acquatico lì vicino, e ci divertimmo come pazzi, oserei dire anche di più dei piccoli bambini che si trovavano sulle giostre. Sembravamo tornati indietro di anni, a quando mangiavamo caramelle e lecca-lecca a go-go, a quando eravamo solo bambini innocenti.
Tornammo all’albergo verso sera, ma decidemmo di starcene da soli. Mark e Sarah se ne restarono in albergo, mentre Christopher voleva portarmi in spiaggia.
Io e Chris camminavamo a piedi nudi, scansando i granelli che si infilavano tra le nostre dita. Chris mi teneva stretta a lui, mentre io mi appoggiavo alla sua spalla, quando ad un certo punto lui mi prese in braccio, in stile principessa delle fiabe, e iniziò a correre.

“Oddio Chris ma che fai?? Sei impazzito, così mi fai morire d’infarto! Fammi scendere!!” Gli dissi io tra grosse risate e ridendo come una pazza: con lui mi riusciva difficile fare la seria.
“Dai dai, lasciami un po’ di corda, devo portarti solo laggiù, vedi? Dove si trova quella piccola caverna. Poi ti metto giù!”
“Va bene, ma resti comunque un matto!” Arrivammo in quella specie di caverna, che si trovava quasi a picco sul mare.
Mi mise giù e si sedette anche lui, quando ad un certo punto tirò fuori dalla sua tasca una scatolina in velluto verde petrolio.

“Questo diciamo che è un anticipo per i nostri imminenti 6 mesi insieme, dai apri” All’apertura di quella scatolina Kate non poteva credere ai suoi occhi: il suo Chris le aveva regalato una collana con un ciondolo a forma di cuore in argento con inciso il nome Christopher.
Ma anche Chris ne aveva una identica solo che con il nome Kate.
“Grazie amore, è il più bel regalo che potessi ricevere per questo compleanno. Ti amo” Gli disse Kate tra le lacrime a Chris.
Si avvicinarono e Chris strinse a se Kate e iniziò a baciarla ma inevitabilmente e inconsapevolmente l’amore di quel momento rese quello non solo un bacio, ma qualcosa di più.
Erano ormai una persona sola in quel bacio, le loro labbra non si sfioravano o intrecciavano solamente, erano letteralmente incollate. Poi Chris poggiò Kate sulla sabbia, lasciando che i suoi capelli si immischiassero con i granelli.
La baciò ancora con più passione di prima, e lei seguì lui, si sentiva sicura. -“Chris, mi sento pronta”
“Sei sicura amore, io posso aspettare l’importante è che ho te, mi basti te.”
“No Chris, ormai ho chiarito ogni dubbio: ho capito che sei tu il ragazzo che voglio per questo momento importante della mia vita, ho capito che voglio condividere con te questo frammento di paradiso, ho capito che per la mia prima volta voglio essere tua, ho capito che per sentirmi a pieno completa devo essere tua.”
”Ti amo Kate, e sappi che tutto ciò lo provo anche io, ti amo.”
In quel momento le parole lasciarono spazio all’amore, a quel turbinio di emozioni che li stava coinvolgendo.
Si spogliarono a vicenda, come se avessero sete in quel momento l’uno dell’altro.
Ecco, Chris era sopra di Kate, e intrecciava le sue gambe con quelle della sua amata. Chris le strinse la mano, incontrando le sue morbide dita, perché sapeva che la sua Kate ne aveva bisogno.
Kate sentì solo un leggero dolore quando Chris entrò in lei, ma anche il dolore in quel momento lasciò spazio ad una sensazione non descrivibile, ma che faceva stare bene Kate, che la stava rendendo felice.

Nel silenzio di quella notte, i battiti di Kate e di Chris si incastonavano perfettamente come le note e le pause su un pentagramma, i loro respiri erano affannati e pieni di paure, sapendo che dopo quella notte parecchie cose sarebbero cambiate.

Ma anche quella paura scomparse in quel momento perfetto. Christopher la stava rendendo felice, finalmente la sentiva sua completamente, e lo stesso era per Kate.
Avevano fatto l’amore insieme, erano diventati due anime che perfettamente si incastravano in un unico amore, il loro…
Erano insieme, uniti in quell’attimo stupendo, fermi in quell’infinito attimo di felicità, destinato a durare per sempre.
Il sorriso di Kate nei baci con Chris illuminava quella notte di Giugno.
C’erano loro, una sola anima in quella notte stellata di Giugno.
C’erano Kate e Chris, una sola cosa, ma importante, come nella loro favola, la cui trama l’avevano delineata loro, ma che ormai era chiara, e destinata ad un per sempre.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Diamante lei e luce lui ***


Ciao a tutti miei cari lettori. So che è tantissimo che non aggiorno, ma ho avuto un sacco di problemi e, come sempre, poco tempo.
Spero di farmi perdonare con questo capitolo, e spero di trovare qualche recensione...
Un bacione, ciao!




Image and video hosting by TinyPic



Diamante lei e luce lui
Stasera la luce si sente importante
si guarda allo specchio con aria elegante
e non c’è niente al mondo che la può distogliere
da tanta bellezza che il suo diamante è […]


Stasera diamante si sente speciale
colora la mente in ogni sua parte
e non esiste il buio e la solitudine
non ha alcun potere da quando luce c’è

[Diamante lei e luce lui- Annalisa Scarrone]



Ci addormentammo lì dopo aver fatto l’amore, stretti l’uno all’altra.

Dopo qualche ora mi svegliai e controllai l’ora sul cellulare ed erano già le 2, così decisi di svegliare Kate per tornare in hotel.

Ma mi fermai di colpo solo per osservarla in tutta la sua bellezza: quei meravigliosi capelli rossi con quei boccoli le coprivano il seno, e ancora sapevano di salsedine, i suoi occhioni anche se chiusi il immaginavo pieni di vivacità come sempre.

Le diedi un leggero bacio; le sue labbra ancora sapevano di me, e poi guardai il suo corpo, così perfetto nella sua bellezza, e infatti ancora non potevo credere che poche ore prima quella splendida creatura era diventata mia...

Iniziai ad accarezzarla perché sapevo che amava essere svegliata dolcemente,soprattutto con i miei baci; percorsi tutta la sua bianca schiena, arrivai al collo e lei gemette, ma poi cercò la mia mano e la strinse.

-“ Ti sei svegliata mio diamante””Come mi hai chiamata? Diamante?””Si come la ragazza di quella canzone, l’ho sentita l’altro giorno e ti ho dato questo soprannome perché il testo di quella canzone mi fa pensare a noi””Allora tu sarai la luce mio caro Chris”

E gli stampò un bacio leggero sulla bocca che sapeva ancora di ciliegia.

Raccolsero gli indumenti lasciati “distrattamente” in giro, e Chris strinse Kate e si incamminarono verso l’albergo.

Arrivati in stanza decisero di dormire insieme per quella notte, così Kate prese la chiave, la girò nella stoppa e aprì di scatto la porta quando vide nel suo letto due individui sospetti ma che sia lei che Chris conoscevano perfettamente.

-“ Io capisco che siate stati presi dalla foga del vostro amore e dal desiderio crescente della vostra passione, ma minchia Sarah, almeno potevi azzeccare la tua camera da letto!”-

Si fecero tutti una grossa risata, mentre Sarah e Mark ancora rossi in viso ripresero i loro indumenti e dopo averli infilati in fretta uscirono dalla stanza di Kate.

-“Potevate anche rimanere piccioncini!”- urlò Kate.

-No grazie amica mia, ma preferisco il mio di letto!”- urlò in risposta Sarah.

Kate chiuse a chiave la porta mentre Chris stava andando a farsi la doccia, così Kate scelse cosa mettersi per il suo Chris per quella notte.

Scelse il completino con i cuoricini comprato il mese scorso con Sarah che secondo un suo modesto parere le stava da Dio e che secondo Sarah avrebbe fatto girare la testa a Chris.

Appena lui uscì dal bagno in asciugamano andò anche lei a farsi la doccia.

Uscì dopo circa un mezz’ora ancora con i capelli umidi che ricadevano sulla spalla, con qualche goccia del suo Trèsor in love sul collo e con il suo completo a cuoricini addosso.

-“ Oh mio dio!” Disse Chris con gli occhi sgranati-“Così però non è giusto, mi fai sentire un bacherozzo in confronto a tutta la tua bellezza!””Dai smettila, l’ho messo solo perché sapevo che ti sarebbe piaciuto” disse Kate con un beffardo sorriso.

Chris si alzò, la strinse a sé e la baciò con foga, poi la portò sul letto.

Rifecero l’amore un’altra volta, più forte di prima, amandosi ancora una volta, amandosi sempre di più, per qualche ora in più durante quella notte.

La mattina un raggio di sole illuminò la stanza dell’albergo lasciando che illuminasse i boccoli rossi di Kate e i capelli neri di Chris.

Si svegliarono, si diedero un bacio e scesero a fare colazione insieme ai piccioncini della stanza 15, i loro cari Sarah e Mark.

Divorarono i cornetti e il latte con la nutella quando Sarah alzò lo sguardo e disse –“Cavolo, ma noi stanotte ripartiamo per New York!”-“Cazzo!” disse solamente Mark.

Già, la combriccola non si era accorta di come era passata la loro vacanza, di come fosse volata quella settimana.

E poi i primi di Luglio ci sarebbe stato il saggio di musica, e nei pochi giorni di Giugno che rimanevano io e Chris dovevamo provare il pezzo.

Passarono l’ultimo giorno in Sardegna con bagni al mare, shopping, baci sotto il sole, beach-volley e con qualche ora di tintarella.

La notte alle 3 avevamo il volo per New York, così la sera dopo cena preparammo le valigie, ma io e Sarah essendo ragazze ma soprattutto condividendo la passione per il disordine più totale ci mettemmo ore e ore a preparare la valigia.

Chiamarono un taxi che li portò dritti all’aeroporto, mentre lasciavano con una lacrima sul viso quel posto, mentre si vedeva sempre più in lontananza l’hotel ed il mare, dove avevano lasciato tutti un pezzo di cuore.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Quella musica in noi ***


Ciao cari lettori e care lettrici.
Ecco il nuovo capitolo :)
Spero di trovare qualche recensione.
Un bacio,
LadyStrong

L’aula magna è piena di persone tra genitori ed insegnanti, e io dietro le quinte tremo come una foglia.

Chris invece sembra così tranquillo mentre legge e ripassa lo spartito con la nostra canzone, ma conoscendolo ha più paura di un bambino prima di fare un vaccino.

Gli svariati giorni di prove a quel punto sembravano non essere serviti a niente o comunque a ben poco.

Intanto io sto riscaldando la voce e le mani. Dio quel pianoforte sul palco non mi aveva mai messo così tanta agitazione, ho quasi paura.

Mancano due esibizioni prima della nostra. Chris mi tiene stretta a lui e mi bacia la fronte, come se questi gesti lo tranquillizzassero, come se fossi io l’unica capace di calmarlo.

Ma forse è proprio così.


La signorina Toffman presenta la nostra esibizione ed io e Chris, mano nella mano, saliamo sul palco, e girandomi di lato mi accorgo che mamma e papà sono in prima fila …

Mi metto seduta sullo sgabello nero in pelle davanti al pianoforte e Chris tira fuori il suo violino dalla custodia.

Io indosso un vestito bianco con una gonna in pizzo ed un nastro rosa sotto il seno, ed ho anche delle zeppe bianche; i miei capelli sono raccolti in uno chignon con delle ciocche ricce ai lati.

 invece Chris ha una camicia nera, dei jeans bianchi e un paio di converse.

Tutti  fanno silenzio in attesa della prima nota, del primo tono.

Attacca Chris e io lo seguo ma sbaglio nota.

Scuoto la testa e continuo, facendo finta di niente,  sperando che nessuno se ne sia accorto e Chris mi tranquillizza con uno sguardo.
Chris sa andando benissimo, ma io oltre alla nota di prima ne sbaglio un’altra e stono anche con la voce.

Forse per l’agitazione, forse per la mia innata timidezza, forse per lo sguardo austero di mio padre, in lacrime scappo via e Chris, dopo aver posato il violino, mi segue dietro le quinte.

Piango come una bambina e non riesco a calmarmi, i sensi di colpa restano fissi in gola come tanti nodi.

Per colpa mia quasi sicuramente non avremmo preso una delle quattro borse di studio in palio.

Mentre sono tra le braccia di Chris lui mi chiede cosa mi sia successo, così improvvisamente.

-“ Chris, non te ne ho mai parlato ma… quella reazione che ho avuto poco fa l’ho avuta perché ho visto mio padre che, anche solo con lo sguardo, mi mette tremendamente sotto pressione. Sono 10 anni che suono il pianoforte, e lui non mi ha mai gratificata, non mi ha mai detto un “brava” o un “complimenti”, mai che io sia gratificata da lui. Lui da me si aspetta sempre il massimo, in ogni cosa che faccio, vuole una figlia perfetta. Ma io non lo sono, e a lui non sta bene. Ma io non so che farci.”-

Chris mi stringe ancora più forte, e riesco a calmarmi.

La signorina Toffman ci invita a riprovare a fare l’esibizione: e così sia allora.

Mio padre è uscito dalla sala e poco me ne importava in quel momento, ma mia madre è rimasta lì.

Mi sentivo pronta anche ad affrontare questa sfida, dopo che avevo parlato di mio padre con Chris.

L’esibizione è stata un successo, e c’è stata anche una standing ovation ma io e Chris siamo riusciti ad arrivare secondi, ma comunque a vincere una borsa di studio.

Felicissima piango ancora, ma stavolta per pura gioia.

Ce l’avevo fatta, ce l’avevamo fatta.

Io e Chris di nuovo, insieme.

 
 
 
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=758717