Harry Potter e le fenici maledette

di Antares
(/viewuser.php?uid=806)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un incontro particolare ***
Capitolo 2: *** Una lettera inaspettata ***
Capitolo 3: *** L'incontro ***
Capitolo 4: *** Un 'buon' inizio ***
Capitolo 5: *** L'articolo ***
Capitolo 6: *** Le selezioni ***
Capitolo 7: *** La notizia ***
Capitolo 8: *** La profezia incompleta ***
Capitolo 9: *** Il litigio ***
Capitolo 10: *** L'aggressione ***
Capitolo 11: *** Una giornata in infermeria ***
Capitolo 12: *** Un particolare incontro ***
Capitolo 13: *** Dolcetto o scherzetto? ***
Capitolo 14: *** La festa ***
Capitolo 15: *** ...Scuola... ***
Capitolo 16: *** La gita ***
Capitolo 17: *** Strip poker ***
Capitolo 18: *** Evviva la Discoteca!! ***
Capitolo 19: *** Dolore ***
Capitolo 20: *** Ancora guai! ***
Capitolo 21: *** Rivelazioni ***
Capitolo 22: *** "Non scappare..." ***
Capitolo 23: *** Natale in famiglia ***
Capitolo 24: *** "Si va a Malfoy Manor!" ***
Capitolo 25: *** Piccoli passi verso il perdono ***
Capitolo 26: *** L'ultimo giorno ***
Capitolo 27: *** Imperius e Burrobirra ***
Capitolo 28: *** Scandali a Hogwarts... per la serie, mai nessuno che si faccia i cavoli propri!! ***
Capitolo 29: *** Un compleanno movimentato... ***
Capitolo 30: *** L'incubo non ha fine... ***
Capitolo 31: *** Separazioni ***
Capitolo 32: *** Visioni... ***
Capitolo 33: *** Fuoco ***
Capitolo 34: *** Tutta la verità ***



Capitolo 1
*** Un incontro particolare ***


CAPITOLO 1

Autrici: abbiamo modificato la ‘grafica’ della nostra storia perché prima faceva veramente… schifo! Comunque se volete farci sapere qualsiasi cosa, se vi è piaciuta o meno potete anche lasciarci un commentino-ino-ino! Grazie a chi legge a proprio rischio e pericolo… un bacio!!

 

 

CAPITOLO 1

 

UN INCONTRO PARTICOLARE

 

 

Al numero 4 di Privet Drive c’era un gran fermento, il sig. Dursley avrebbe dovuto ricevere la visita di un suo ex compagno di college e della sua famiglia nel tardo pomeriggio. Non si erano visti ne sentiti per molti anni e di sicuro Vernon avrebbe preferito non incontrarlo, non fosse stato a causa di Dudley. Già, il suo adorato figliolo necessitava di un apparecchio per i denti e Petunia aveva insistito perché lo portassero dal miglior dentista di Londra. Immaginatevi il suo viso paffuto quando si era ritrovato faccia a faccia con il suo vecchio ‘amico’, forse la parola amico è un po’ esagerata, molto meglio conoscente; avevano chiacchierato del più e del meno e la cosa sarebbe finita lì, ma la moglie aveva tanto insistito perché li invitasse a cena, che dovette per forza ubbidire.

“Caro” gli aveva detto “devi pensare ai vantaggi! Avere un ottimo dentista come amico può avere i suoi aspetti positivi”. Logicamente, pensavano di sfruttare il loro legame per ottenere uno sconto.

Così Harry era stato confinato in camera propria senza avere il permesso di uscire “o ti puoi scordare che ti permetta di trasferirti a casa di quei tuoi amici strambi per un mese!”. Sapeva benissimo che lo zio non lo avrebbe mai fatto ‘figuriamoci, può sbarazzarsi di me prima dell’inizio della scuola’.

I Weasley alcuni giorni prima gli avevano mandato un gufo proponendogli di passare Agosto ‘alla Tana’ e aggiunsero dopo che fosse terminata la scuola e diventato maggiorenne loro sarebbero stati ben lieti di ospitarlo finché avesse voluto. Lui fu felicissimo, ma gli zii lo furono ancora di più.

“Ci sbarazziamo del moccioso Petunia cara” continuava a ripetere Vernon saltellando gioioso per l’appartamento ed imballando le poche cose del nipote che dopo furono chiuse nell’ormai ben noto sottoscala.

 

Harry era steso a letto ed indossava un paio di jeans logori ed una maglietta troppo grande. Negli ultimi anni era cresciuto moltissimo, ed era diventato proprio un bel ragazzo, persino suo zia aveva dovuto ammetterlo (seppur malvolentieri e continuando a ritenerlo inferiore al suo bambino-maialino-parrucchino).

La cosa che più gli importava però era il fatto di essere riuscito finalmente a conquistare il cuore di Cho, la cercatrice di Corvonero, di cui era innamorato sin dalla quarta; erano insieme da quasi un anno e mezzo ed era la cosa più bella che gli fosse capitata, si girò su di un fianco e guardò la foto della sua ragazza, che teneva sul comodino. Le finestre erano spalancate e facevano entrare un leggero venticello anche se l’aria era estremamente calda anche se era quasi sera, in quel momento entrò un piccolo gufo marrone che nel becco teneva una lettera e che, dopo averla consegnata volò via.

 

‘Caro Harry,

come va?

Questa sera io e i miei genitori siamo invitati a casa di loro certi amici a Londra.

Ho saputo che fra alcuni giorni andrai da Ron, è magnifico perché la Sig. Weasley è stata così gentile da invitare anche me.

Io parto domattina che ne dici di chiedere ai tuoi zii di lasciarti venire con me?

Rispondi presto (via gufo)

        

                    Hermione

 

 

P.S. Ti piace Brown? È il mio postino personale! Me lo hanno regalato i miei per il compleanno... grazie per gli auguri.’

 

“Hermione, sarebbe magnifico…” detto ciò scese cautamente le scale “zio Vernon?”

“Che cosa c’è?! Mi è parso di averti detto di non farti vedere per alcun motivo!” grugni l’uomo sistemando il nodo della cravatta al figlio.

“Siiii… ma…una mia amica…” tentò

“No!! Assolutamente no!” urlò l’uomo che non aveva nessuna voglia di sentire parlare il nipote dei suoi amici o dei suoi compagni di classe.

L’orologio della cucina segnava 7:55 p.m.

DLIN DLON.

“Sono arrivati! Petunia vieni subito qui! E tu Dudley, ricordati di trattare bene loro figlia…” disse sistemandogli i capelli. “e tu, fila in camera tua e fingi di non esistere!” sibilò al nipote che, rassegnato, era già a metà scala.

 

Harry prese una pergamena dal cassetto della scrivania dove teneva anche numerose lettere di Cho e degli amici e rispose:

 

‘Ciao Hermione,

purtroppo mio zio non e’ in vena di ascoltarmi! (e quando mai?!) .

Ti ringrazio comunque x l’offerta.

A presto…

 

                                                          Harry’

 

Colse l’occasione per scrivere una lunga lettera anche a Ron, poi prese Edvige e le diede le due buste.

Il gufo fece un rapido giro per la stanza e dopo uscì dalla finestra.

Verso le 11 p.m. andò in bagno per lavarsi silenziosamente i denti come aveva imparato a fare, mentre percorreva i corridoi per tornare in camera sua si fermò un attimo vicino alla tromba delle scale ad ascoltare ciò che stava accadendo al piano di sotto. Poteva sentire le risate, probabilmente lo zio stava raccontando qualche barzelletta, nell’aria c’era il delizioso profumo dei biscotti appena sfornati…la sua mente tornò a cinque anni prima quando Dobby aveva fatto irruzione a casa sua… all’improvviso sentì un frullare di ali e vide la civetta bianca uscire dalla porta della sua camera e dirigersi verso di lui con una lettera in becco.

“Ferma!” Le intimò a voce bassa “torna dentro…”.

L’uccello però non accennava ad obbedire e si precipitò verso di lui “Fermati ti prego…n-no non scendere “ disse tentando di afferrarla rincorrendola. Chissà cosa sarebbe successo se fosse piombata nel bel mezzo del salotto, non osava immaginarlo, probabilmente lo avrebbero rinchiuso in camera senza cibo e rimesso le sbarre alla finestra.

“No!...”

Ormai era troppo tardi erano già in cucina e Edvige volava verso la sala.

 

“E così gli feci trovare tutti a gambe per aria!” Dudley aveva terminato uno dei suoi ‘divertenti’ aneddoti per tentare di fare colpo sulla figlia del dentista che lo guardava con aria annoiata.

In quel preciso istante il gufo entrò seguito dal maghetto, appena il padrone di casa si rese conto di ciò che stava accadendo e vedendo che ‘l’Uccellaccio’ si stava posando proprio sul vestito bianco della ragazzina saltò in piedi e afferrò per il collo il povero nipote.

“Tu, come hai osato combinare questo disastro!… Io ti…”

Era furibondo, si girò verso i suoi ospiti “Scusatelo… e solo che…”

Non fece però in tempo a finire la frase che la ragazza si era alzata tenendo in mano la busta.

“Harry?!”

“Hermione… cosa ci fai qui?!” disse il ragazzo liberandosi dalla presa e correndo ad abbracciarla sotto gli sguardi sconvolti di Petunia e Vernon che in un battere d’occhio avevano capito che quella era una stramba (come chiamavano loro i maghi).

“Anche voi siete…” balbettò l’uomo rivolgendosi ai sig. Granger

“No, noi siamo babbani…” Rispose

“Così, sei tu Harry… Abbiamo sentito molto parlare di te!” disse Rosy, la madre della compagna di classe, una donna giovane con dei lunghi capelli bruni e degli occhi vivaci.

“Molto piacere” disse stringendole la mano “allora voi, siete gli amici di mio zio Vernon…”

Sentendo quelle parole l’uomo andò su tutte le furie e a nulla valsero i tentativi della moglie di calmarlo.

“AMICI?!…Figuriamoci, io non voglio avere nulla a che fare con gente simile!” sbraitò lasciandoli di stucco” ed ora vi prego di uscire immediatamente da casa mia!”

“Ma perché ?”  chiese John poi si ricordò che la figlia gli aveva raccontato che la famiglia del ragazzo odiava i maghi.

 “Lascia perdere papà…” poi parlò nell’orecchio ai genitori e strizzò l’occhio ad Harry.

“Senta …“disse con estrema cortesia il dentista ”non capiamo il vostro punto di vista, ma vi saremmo grati se ci affidaste vostro nipote…ci penseremo noi a portarlo alla Tana.”

“Non se ne parla neppure!” urlò l’uomo, pio ci pensò meglio” però sia ben chiaro che non avrete un soldo.”

 

Dopo poco si trovava in macchina con Hermione ed i suoi genitori a chiacchierare del più e del meno mentre si dirigevano nel centro di Londra.

“Questa notte dormiremo tutti al Paiolo Magico e domani pomeriggio il Signor Weasley e Ron verranno a prendervi…dove devo svoltare?” chiese il padre.

“A sinistra…Harry sai che quest’anno arriveranno delle nuove studentesse per l’ultimo anno?!”

“Come fai a saperlo?” le domandò

“Me l’ha riferito un mio amico che frequenta la figlia dell’addetto alle iscrizioni…Papà fermati, lo stai sorpassando!”

Entrarono nel piccolo pub anche se era molto tardi (la pendola in un angolo segnava le 11:51 PM) c’erano ancora alcuni giovani che, seduti ad un tavolino, bevevano della Burrobirra e ridevano. Da dietro il bancone spuntò il proprietario.

“Chi è a quest’ora?” domandò

“Ciao Tom “lo salutò Harry

“Perbacco guarda un po’ chi si rivede… il giovane Potter .Chi è questa stupenda signorina ?”

“E’ Hermione Granger, una mia compagna di classe. E questi sono i suoi genitori, John e  Rosy.”

“Molto piacere, signori.”

Gli spiegarono che desideravano fermarsi per la notte, quindi il mago diede loro  tre  grosse chiavi ed augurò loro buona notte.

La mattina  seguente, dopo un’abbondante colazione, i genitori ripartirono e i due amici si prepararono per andar a far spese a Diagon Alley .

Mentre passeggiavano nei dintorni del Ghiriogoro, scorsero una loro vecchia e sgradita conoscenza.

“Guarda un po’ chi c’è Potter e la sua amichetta babbana! Che fine ha fatto pel-di-carota-Weasley?” disse un ragazzo con dei profondi occhi grigi e dei capelli biondissimi.

“Malfoy, chi non muore si rivede!” borbottò Harry.

“Già” soggiunse Vincent Tiger arrivando elle spalle di Draco con l’amico Gregory Goyle col viso interamente sporco di cioccolata.

“Devono aver aperto lo zoo.” rise sarcastica Hermione.

“Senti, brutta mezzo…”

“Non ti azzardare a dire un’altra parola o sono grossi guai!”

A parlare era stata la potente voce di Hagrid che era apparso e alle spalle del gruppo e aveva sollevato il ragazzo per le spalle.

“Mettilo giù, come ti permetti!” urlò il biondino estraendo la bacchetta da sotto il mantello.

“Mettila subito giù…SUBITO HO DETTO!” disse Lucius Malfoy che usciva in quel momento da un negozio di Arti Oscure, imponente e minaccioso come al solito.

“Ma, padre…”

“Niente ma, obbedisci…Signor Potter è in giro a causare risse e disordini come sempre… Draco, muoviti, andiamocene.” E prese il figlio per il bavero del mantello trascinandolo via in malo modo seguito dai due Serpeverde.

Harry odiava il carattere arrogante del ragazzo, ma vedendo il modo in cui veniva trattato dal padre provò un po’ di pena per lui. Poi chiese al guardiacaccia cosa ci facesse da quelle parti, lui gli spiegò  essere venuto alla ricerca di alcune sementi per l’orto.

“Piuttosto tu cosa fai a Diagon Alley, i tuoi zii non credo te lo premettano…non sarai scappato?”

“No, non è evaso… passeremo l’estate da Ron e così stavamo cercando alcuni regali per lui e la famiglia!” rispose Hermione in tono puntiglioso.

“Oh, oh, oh si è fatto tardi, meglio che vada. Il prof. Silente mi aspetta per pranzo “ dopo di che l’omone abbracciò contemporaneamente i ragazzi sollevandoli da terra “…ti sei fatto proprio un uomo Harry, mi sembra ieri che ti portavo a Privet Drive piccolo, piccolo…” proseguì preso da un attacco di malinconia “l’ultimo anno… mi mancherete ragazzi” e gli abbracciò nuovamente, poi si asciugò gli occhi con un enorme fazzoletto viola a pois verdi che teneva in una tasca del grande cappotto.

“Dai non fare così… altrimenti mi commuovo anche io…” disse Hermione.

“Ma guarda come sei diventata bella… Ron sarà felicissimo di vederti!”

“Perché sei tutta rossa?” le chiese l’amico

“Lascia perdere!” disse in tono sconsolato “Non hai speranza”.

Poi salutarono il guardiacaccia e se ne andarono.

 

“Mi ha fatto davvero piacere rivederlo… mi sembra di essere tornato a casa…” disse Harry mentre passava da una libreria all’altra con l’amica che acquistava decine di testi che le sarebbero stati utili per integrare i compiti estivi.

Passarono l’ora seguente a comprare regali per gli amici: da ‘Madama Blue’  presero per la signora Weasley e la figlia due scialli magici che cambiavano colore a seconda della stagione e dell’umore di chi lo indossava; a Ron una P.A.p.P. (Pluffa Autolanciante per Portieri), in modo tale che l’amico, diventato portiere in quinta, potesse allenarsi da solo.

Al signor Arthur regalarono un libro intitolato ‘Gli elettrodomestici Babbani, a cosa servono?’ dato il grande interesse che l’uomo aveva per tutto ciò che riguardava i non-maghi, ogni volta che se ne presentava l’occasione sommergeva i due ragazzi di domande.

A Percy un trattato su i calderoni, un giubbotto ignifugo per Charly, una stilografica per Bill e ai gemelli un campanello antifurto da mettere all’entrata del loro negozio.

 

Erano circa le tre, e ad un tavolino coperto di borsine, libri e bicchieri vuoti di Acciaghiaccia al limone i ragazzi stavano ripassando trasfigurazione.

 “Speriamo che gli piacciano” disse Harry mentre mangiavano una coppa di gelato.

“Il pensiero è quello che conta…” proferì la ragazza continuando a trasformare un cucchiaio in uno specchio.

“Sei davvero brava!”

“Perché io invece di ingozzarmi, studio!” lo riprese ritornando per un attimo la ragazza antipatica che avevano conosciuto in prima…”scherzavo…offrimene un po’!” disse sorridendo e sbattendo le palpebre.

All’improvviso dal caminetto in fondo alla sala uscì un lampo verde seguito da una nuvola di fumo dalla quale spuntarono i due Weasley; i ragazzi gli corsero incontro salutando calorosamente l’amico e il padre.

Pagarono e ringraziarono Tom, dopo ciò ognuno prese una manciata di polvere magica e a voce chiara urlò “la tana”.

 

Tutti i membri della famiglia furono entusiasti dei doni ricevuti, anche se la signora Weasley li ‘sgridò’ per essersi scomodati tanto. Visto che Bill e Charly si trovavano rispettivamente in Egitto e Normandia, i loro pacchi furono spediti.

Le giornate trascorrevano velocemente: ogni mattina dopo la colazione, Hermione costringeva i compagni di corso a ripassare le materie e svolgere i compiti incurante delle lamentele degli amici, il signor Weasley andava al Ministero e i gemelli andavano ad aprire il loro negozio ‘da Romeo e Giulietta… naturalmente scherziamo’  che vendeva articoli per scherzi di tutti i tipi ed era molto popolare.

Il pomeriggio lo passavano a nuotare in un laghetto fresco in un bosco non troppo lontano da casa. Spesso a giocavano a Quidditch con i ragazzi del circondario che erano ben lieti di giocare con o contro il famoso Harry Potter . Hermione e Ginny intanto parlavano del più e del meno salvo cambiare subito discorso quando i ragazzi si avvicinavano.

Finita la cena che si faceva all’aperto, si ballava o parlava e Arthur riusciva sempre a monopolizzare i ragazzi facendo loro 1000 domande sull’utilizzo, ad esempio delle campane a vento o del mascara.

In questa atmosfera di pace e tranquillità il tempo sembrava volare e così arrivò l’ultima settimana d’Agosto.

Un giorno mentre stavano pranzando arrivarono i gufi portando le lettere di Hogwarts per i loro padroni; in ogni busta, oltre all’iscrizione c’era una copia della lista dei libri d’acquistare:

‘Mille erbe e funghi magici’ vol. 7 di Phillida Spore

Manuale dì incantesimi’ vol.7 di Miranda Gadula

‘Storia della magia degli ultimi 150’ anni’ di Bathlda Bath

‘Infusi e pozioni magiche’ vol.7 di Arsenius Brodus

‘Le forze oscure: come combatterle e difendersi’ vol.7 di Dante Tremante e Berta Tremella

‘Guida alla trasfigurazione superiore’ di Emeric Zoot

‘Svelare il futuro’ vol.4 di Cassandra Vablatsky

‘Gli animali fantastici: dove trovarli’ di

‘Cura delle creature magiche’ vol.4

‘Maledizioni e contromaledizioni’ vol.7 di Vindicus  

“Chissà chi sarà il nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure!” disse Ginny

L’anno precedente la signorina McQueen si era gravemente ammalata e aveva comunicato loro che avrebbe lasciato il posto, cosa che dispiaceva molto agli alunni in quanto era stata l’unica insegnante ‘normale’ da quando Harry aveva iniziato a frequentare la scuola.

 

Il 1° Settembre si svegliarono presto e con i loro bauli si recarono sulla collina nei pressi della Tana dove era stata aperta una passaporta per i ragazzi che, come loro dovevano recarsi a King’s Cross.

 

Appena arrivati alla stazione incontrarono altri studenti di Hogwarts, tra questi c’era un ragazzo bruno con gli occhi verdi che frequentava il 6° anno al Grifondoro, che appena li vide corse loro incontro.

“Ciao Ginny, è da tanto che non ci vediamo” disse col fiatone sistemandosi i capelli.

“Ciao, hai passato bene le vacanze, Frank?” gli domandò con sorriso radioso e arrossendo leggermente.

“Bene, bene…io…mi chiedevo…se per caso verresti con me…” poi notò lo sguardo truce di Ron e si corresse ”volevo invitarti con noi a bere qualcosa prima della partenza. “ e indicò un gruppo di giovani seduti fuori da un bar “ Se tuo fratello vuole, naturalmente…”

“Certo!” poi senza aspettare il consenso salutò gli amici e si allontanò prendendo per mano il ragazzo.

“Chi è quello?” domandò appena la sorellina si fu allontanata.

“E’ il suo ragazzo” rispose soprappensiero Hermione, poi si ricordò che doveva restare un segreto e tentò di rimediare ”… amico… cioè cugino…volevo dire compagno di classe, si volevo dire questo!”

“Gi-Gi-Ginny…hai un ragazzo?!?!” piagnucolò Ron geloso.

L’amica lo guardò sconsolata poi con un  sospiro gli disse:

“Avresti anche tu una ragazza se fossi un pochino PIU’ SVEGLIO!”

Rassegnati iniziarono a spingere i loro carrelli verso il loro binario quando si avvicinò loro una ragazzina di circa dieci anni, aveva i capelli castano rossicci raccolti, gli occhi grigi con un corpo minuto, indossava un abito senza maniche rosso e delle scarpe da ginnastica.

“Scusate il disturbo, sapete dove è il binario 9 ¾?”

“Primo anno?” le chiese Ron

“Si! Ero qui con mio fratello, ma non riesco più a trovarlo e dato che mancano solo 15 minuti alla partenza ho pensato di avviarmi per conto mio!” spiegò.

“Non ti preoccupare, seguici…” Harry non sapeva il suo nome, lei parve essersi ricordata di non essersi presentata e tendendo la mano al giovane con gli occhiali che le stava di fronte disse:

“Judy!”

 

“JUDY!!! JUDY! DOVE SEI FINITA?! JUDY!”

Un ragazzo correva disperatamente per la stazione fermando i passanti e chiedendo loro se avessero visto la bambina rappresentata nella fotografia che teneva in mano.

“JUDY! Che imbecille come ho fatto a perderla” diceva correndo da un binario all’altro, poi la notò parlare con alcune persone di cui non poteva vedere il volto visto che gli davano le spalle. In pochi secondi la raggiunse.

“Dove eri finita?! Sai che mi sono preoccupato moltissimo!? …con tutta la brutta gente che c’è in giro… non farlo più ti prego!” disse sull’orlo del pianto inginocchiandosi e abbracciandola stretta stretta lasciando Harry, Ron e Hermione a bocca aperta.

“Non fare così Draco…” tentò di consolarlo la bimba accarezzandogli dolcemente il viso “Stavo per andare a prendere l’Espresso e mi stavo facendo spiegare come raggiungerlo da questi gentili studenti”.

A quel punto lui alzò lo sguardo e la sua espressione cambiò da preoccupata divenne rabbiosa e rossa di vergogna; strinse i pugni e parlò con voce sibilante e piena di disprezzo.

“Potter…se ti azzardi a dire anche solo una parola…”

“Malfoy…prima di tutto non sei nelle condizioni di dare ordini e poi, chi sarebbe?” chiese Ron indicando Judy.

“E’ mia sorella… problemi?” s’infastidì il biondino continuando a tenere stretta a sé la bimba

“E da dove spunta, non ce ne hai mai parlato!” dissero Tiger e Goyle che erano appena arrivati.

“Non sono affari vostri, imbecilli!”

I due amici del Serpeverde, come tutti avevano potuto notare, non erano affatto cambiati ne fisicamente ne psicologicamente, negli ultimi anni.

Il loro ‘capo’ invece, si era alzato notevolmente e aveva potenziato i muscoli per giocare meglio a Quidditch, inoltre da quando a Giugno la sorellina gli aveva detto che con i capelli ingellati sembrava un Nonno-Maki li teneva ‘al naturale’ ovvero ricadevano a ciuffetti un po’ scomposti sulla fronte ad incorniciargli i profondissimi occhi argento di quel viso perfetto da angelo maledetto. Indossava un paio di jeans chiari a vita bassa con alcuni strappi, una maglietta senza maniche nera aderente coperta da una camicia bianca con le maniche rimboccate fino ai gomiti e i primi bottoni slacciati a causa del molto caldo. In poche parole era diventato un gran figo, anche se nessuno avrebbe mai immaginato di vederlo indossare abiti Babbani.

“Ehi, Dracuccio, non mi presenti i tuoi amici?” chiese Judy tirandogli un braccio visto che era diventato alto ben 180 cm e lei solo 140.

“Non sono amici miei!” rispose offesissimo e sgarbato, poi rivolgendole un incredibile sorriso dolcissimo, che contrastava con la sua solita faccia ‘sono un Serpeverde e anche molto cattivo’, presentò i tre ragazzi di Grifondoro “Questa è Hermione Granger, la secchiona, lo straccione lì in fondo è Ronald Weasley e questo sfigato è Harry Potter”

“Hermione e Ron, hai detto? si, me ne avevi parlato! Lui è quello così inganfito da non accorgersi che lei è inn...” Hermione fu così svelta da cacciarle un Chupa chupa in bocca prima che lei finisse la frase.

“Assaggialo, è squisito” poi guardando distrattamente l’orologio da polso urlò “10:58!!!”

A quel punto presero tutti una rincorsa e scomparvero nel muro diretti verso il famoso binario 9 ¾.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Una lettera inaspettata ***


CAPITOLO 2

CAPITOLO 2

 

UNA LETTERA INASPETTATA

 

“Questa no, cartolina per mamma, pubblicità, bolletta del metano, lettera di Nana, raccomandata... lettera di Nana??” elencava una giovane facendo passare tra le mani delle buste che le aveva appena consegnato il postino “Ragazze sono arrivati!!!!” urlò aprendo l’ultima busta e gettando a terra le altre. In un attimo fu raggiunta da altre due ragazze poco più grandi di lei.

“I biglietti per il concerto dei Blast!!! VAI!!” urlarono tutte insieme abbracciandosi, poi una di loro l’aprì impaziente ed il sorriso che poco prima le illuminava il volto si spense “N-non... non ci sono! BWAA!!!” e mostrò la sola lettera che c’era all’interno

 

                                                                                     10/8

Care Niniel, Antares e Dior,

mi dispiace moltissimo ma non sono riuscita a trovarvi i biglietti per il concerto, e il nostro manager ci ha impedito di tenerne da parte... mi dispiace tantissimo, avevo così tanta voglia di vedervi! Spero sarà per il prossimo!

A presto, un bacio

                                                   Nana

 

P.S.  Hachi e Nobu vi mandano un bacione!

        Yasu vi saluta e Shin vuole chiedervi se la prossima volta uscite con lui!

    

 

“NOOOO!! Leggi meglio Niniel! Ne sei sicura??” le chiesero mentre stavano già aprendo un’altra lettera

“Sicurissima...” purtroppo non sarebbero potute andare al concerto che una loro carissima amica avrebbe tenuto a Tokyo la terza settimana d’Agosto, ed erano piuttosto tristi dal momento che ci tenevamo moltissimo e attendevano da tanto quella data.

Le tre ragazze erano sorelle anche se a guardarle non si sarebbe proprio detto.

Dior, aveva 15 anni, i capelli neri che teneva quasi sempre legati con un mollettone, lunghi sino al sedere e gli occhi marrone scuro, indossava sempre abiti neri che le fasciavano il magro corpo ben modellato. Aveva un piercing al sopracciglio sinistro e cinque fori nel lobo sinistro ed un anello all’ombelico. Antares Lorien e Niniel Nienor avevano 17 anni ed erano gemelle ma non avevano nulla di simile: la prima, che era anche la più giovane tra le due, aveva gli occhi verdissimi e i capelli biondo chiaro lisci, anche lei prediligeva i vestiti neri ma utilizzava molto spesso anche l’azzurro e il viola. Aveva due fori nel lobo sinistro ed uno nell’estremità superiore dell’orecchio che era collegato da una catenella d’argento ad uno degli altri due buchi, mentre dal restante e anche dal foro sul lobo destro pendevano due orecchini d’argento lisci ed incastonati da pietre di acquamarina lunghi fino a sfiorarle le spalle; la seconda aveva gli occhi di un azzurro scuro ed i capelli tendenti al castano, inoltre aveva il viso cosparso di lentiggini e doveva indossare degli occhiali; adorava indossare vestiti dai colori chiari o pastello, soprattutto azzurri e bianchi. Le due gemelle avevano un corpo mozzafiato e ben proporzionato e lo stesso taglio di capelli (alla pari, lunghi fino al seno, che erano solite acconciare Antares con mollette o treccine, Niniel tirati su e arrotolati su una bacchetta di legno). Quasi nessuno però era a conoscenza dei loro secondi nomi che non erano affatto comuni.

 

Oltre che nell’aspetto le sorelle divergevano anche nel carattere e nei gusti: Antares e Dior erano decise, astute, impulsive e non avevano alcun problema a trasgredire le regole, inoltre se venivano offese sapevano diventare tremendamente cattive, perfide per non dire pericolose. Niniel, invece, era più calma, indecisa, pacata e riflessiva; cercava sempre di risolvere le situazioni difficili con le buone, non come le sorelle che non ci avrebbero pensato due volte a cominciare una rissa, ma se non ci riusciva poteva diventare anche lei un tipetto pericoloso. Quando litigavano tra loro era davvero un guaio perché era impossibile fermare loro o gli oggetti che si lanciavano da una camera all’altra!

I loro genitori provenivano da due mondi completamente diversi e i genitori della madre, Dania, non avevano accettato il loro matrimonio a causa anche della differenza di età tra i due innamorati e, ad aggravare la situazione fu anche la decisione della ragazza di abbandonare gli studi a soli 17 anni. Appena si fu sposata non si fecero più sentire e cancellarono la figlia dalla loro vita, infatti, non andarono al suo matrimonio e neppure quando nacquero le figlie. Le ragazze non avevano mai conosciuto i loro nonni.

Dania lavorava al Ministero e spesso faceva orari impossibili tanto che fin dalla prima infanzia affidò le figlie ad una loro vicina di casa in modo che le facesse da baby-sitter, la povera donna però era continuamente vittima degli scherzi e le chiamava ‘quelle piccole streghe’, senza mai chiamarle con il loro nome, tuttavia era molto affezionata alle bimbe.

Abitavano in una piccola villetta in campagna a due piani e con un grande giardino dove d’estate organizzavano piccole feste per il vicinato; sul retro c’era un orto dove crescevano numerose erbe e fiori disposti in belle ed ordinate aiuole curate con grande amore dalle sorelle che potevano accomunare tra loro solo la grande passione per la natura e le sue piante. Al piano terra c’era la cucina al cui centro era posto un grande tavolo con numerose sedie ed una grande e bellissima pendola che Niniel aveva smontato per il ticchettio che le impediva di dormire la notte e, non essendo in grado di rimontarla era rimasta ferma, tuttavia era troppo bella per essere gettata. Il salotto era arredato in modo antico: sulla parete più lunga troneggiava un grande camino di mattoni rossi. Gli altri muri erano coperti di scaffali pieni di libri; in un angolo della stanza erano situate le due ceste per i gatti di Dior e Antares e la gabbia per il gufo di Niniel. Le camere si trovavano al piano superiore: le sorelle dormivano in un’enorme stanza colorata con il soffitto a nuvolette da una parte e la notte dall’altra, sotto una grande finestra che dava sul giardino si trovavano tre scrivanie. Nella parete opposta c’era un lungo armadio e sparsi a terra tanti e morbidissimi cuscini, per non parlare degli innumerevoli peluche quasi tutti di Antares che li adorava. La camera accanto fungeva da biblioteca infatti tutte le pareti era interamente ricoperte da scaffali da cui facevano capolino libroni neri con i titoli scritti in oro e boccette di vetro con liquidi dai mille colori o con piante essiccate. La camera da letto dei genitori era accanto al bagno, quest’ultimo era in marmo blu ed al centro si trovava una grande vasca idromassaggio incassata nel pavimento. Sugli scaffali c’erano infinite boccette di bagnoschiuma e shampoo di tutti i tipi, tanto che Dania una volta vuotandone uno si era ritrovata il bagno pieno di bolle!

Era decisamente una gran bella casa anche se da fuori nessuno avrebbe mai giurato quella grandezza... ma torniamo dalle ragazze...

“E questa lettera cos’è?” chiese Dior sventolando furiosa una lettera di pergamena davanti agli occhi della madre appena questa fu tornata dal lavoro, cioè all’una e trenta di notte.

“Oh, è arrivata? È la conferma dell’iscrizione alla vostra nuova scuola!” rispose con estrema calma la donna come se nulla fosse accaduto.

“E quando pensavi di informarci del fatto che avremmo dovuto trasferirci in Inghilterra?!” urlò Niniel perdendo il suo autocontrollo.

“Ma ve l’avrei detto! prima però volevo essere sicura...” tentò di giustificarsi la madre ma venne subito interrotta da Antares che le disse:

“E come mai dovremmo lasciare amici, casa, scuola, lingua, nazione?!?”

“Il Ministero mi ha offerto una grossa promozione, ma posso averla solo se ci trasferiamo... e comunque quella Inglese è una delle migliori al mondo, se non LA migliore! Prima di incontrare vostro padre la frequentavo anche io! e voi due” disse indicando le gemelle “avete sempre desiderato andarci, o mi sbaglio?”

“Sei brava a plagiare le persone!” affermò infastidita Dior

“Comunque fatto sta che il lavoro della mamma è molto più importante dei nostri capricci...” affermò Antares guardando i fatti, poi si ritirarono nella loro camera.

A loro non dispiaceva affatto abbandonare la ‘SIMES’, infatti i compagni di classe le evitavano ad alcuni avevano perfino paura di loro a causa del loro strano comportamento. Una volta al primo anno le gemelle avevano perso il controllo ed avevano distrutto un’intera classe; per questo il preside aveva dovuto prendere adeguati provvedimenti nei confronti di futuri eventi simili. 

Comunque le ragazze per quanto urlassero e protestassero la decisione era stata ormai presa ed il giorno dopo di pomeriggio si trovavano già a Londra e il tempo che mancava all’inizio della scuola lo passarono studiando chiuse in camera, infatti fu la madre ad andare a procurare loro tutto ciò di cui avevano bisogno per affrontare il nuovo anno, dal momento che le ragazze si rifiutavano anche solo di parlare.

Il primo settembre la donna fu costretta a trascinarle a forza alla stazione da cui avrebbero preso il treno per la scuola.

“No, ti prego, studierò a casa!! Farò l’autodidatta!!” cercò di convincerla un’ultima volta Antares

“Nemmeno per sogno!! E tu non scappare!!” urlò afferrando Dior che tentava di tornare a casa.

“NO! LASCIAMII!! Se devo morire lo farò nella mai camera!!” protestò verso la madre.

Niniel, si era invece già arresa e camminava con la testa tra le nuvole mentre spingeva il suo carrello. Poi improvvisamente si ricordò che non avevano la ben che minima idea di dove fosse il loro binario e mancavano solo dieci minuti alla partenza del loro espresso; stavano ancora guardandosi attorno quando si avvicinò loro un ragazzo di circa 18 anni e gli chiese se per caso occorreva loro aiuto nel trovare il treno.

“La prima volta è così per tutti!” disse rivelando loro che aveva capito che frequentavano la stessa scuola per prima cosa dai bagagli e poi per il modo in cui si guardavano attorno, quindi si offrì di accompagnarle. Le ragazze salutarono la madre poi, spingendo i loro carrelli, si avviarono con Mike che, appena arrivate al treno le salutò e corse da un gruppo di ragazzi.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** L'incontro ***


CAPITOLO 3

CAPITOLO 3

 

L’INCONTRO

 

“Uffa! Non c’è uno scompartimento vuoto!” si lamentò Niniel seguendo le sorelle verso la fine del treno.

“Proviamo qui!” disse Antares aprendo una porta dell’Espresso per Hogwarts, che aveva lasciato la stazione da pochi minuti.

Era vuoto e finalmente le ragazze si accomodarono, infondo erano molto emozionate, e non vedevano l’ora di arrivare. Dopo poco un’esile donna passò per il corridoio spingendo un carrello carico di dolci di tutti i tipi. Dior e Antares presero una Burrobirra a testa e Niniel solamente un bicchiere d’acqua e limone.

“Non hai fame?” le chiese stupita la gemella cominciando anche a preoccuparsi

“No, non ho fame, sono troppo agitata!” le rispose bevendo

“Come non hai fame?!” continuò Dior sempre più stupita, poi si rivolse alla sorella bionda “questo giorno entrerà nella storia!”

“Uffi! Perché dite così? Non sono una mangiona come Hachi!!” protestò offesa.

Le ragazze dopo una risata si misero ad osservare fuori dal finestrino il treno sfrecciare tra le montagne, intanto nel corridoio c’era qualcuno che discuteva animatamente.

 

“Ti ho detto di no, Judy!! Tu vieni nello scompartimento con me!! Non ti permetterò di unirti a questi stupidi Grifondoro!!” urlò Malfoy furibondo strattonando la sorella che si era aggrappata con tutte le sue forze ad una porta.

“Ma perché Dracuccio?!” protestò la sorella

“Perché di si, e non chiamarmi ‘Dracuccio’!!” a questo punto gli occhi della piccola si colmarono di lacrime, infatti il suo adorato fratellone non aveva mai utilizzato un tono così duro con lei.

“Sei cattivo!!!” scoppiò in lacrime cercando di scappare ma il ragazzo la prese in braccio e le parlò dolcemente

“No, tesoro, non piangere, perdonami! Non volevo ferirti! Su, fammi un bel sorriso...” e le diede un bacio sulla fronte stringendola più forte.

Harry vedendo Malfoy così premuroso nei confronti di un altro essere umano si stupì non poco.

“Judy, stai con tuo fratello oggi, forse domani sarai una di noi!” la rassicurò

“Non portare sfiga, Potter! Lei sarà una Serpeverde come me!” poi sempre con la sorella in braccio fece per entrare nella sua cabina già occupata da Tiger e Goyle

“Ciao Dracuccio!” lo sfotté Ron

“Weasley, non ti...” sibilò con rabbia estraendo la bacchetta dalla tasca dei jeans, poi pensò alla sorellina e la rimise a posto

“Ciao Harry, ciao Ron, ciao Hermione! E grazie!!” li salutò la bambina da sopra la spalla del fratello, dopodiché i tre Grifondoro entrarono in uno scompartimento, sperando che fosse vuoto.

“Possiamo sederci?” chiese Hermione vedendo che invece era già occupato da tre ragazze

“Fate pure!” rispose quella castana alzandosi e sedendosi accanto alle compagne per lasciare lo spazio ai tre nuovi arrivati.

“Grazie mille!” rispose un giovane dai capelli rossi.

Passarono circa mezz’ora in completo silenzio nella quale i tre Grifondoro osservarono le loro compagne di viaggio con molta attenzione. Quella che sembrava più giovane indossava un vestito nero a maniche corte lungo fino alle ginocchia e con un’arricciatura sul seno e calzava degli anfibi slacciati. La ragazza seduta al centro, che aveva i capelli biondissimi da far invidia a Malfoy, indossava dei jeans lunghi scoloriti sulle cosce e con dei brillantini a disegnare un dragone, una canottiera nera e calzava degli stivali neri con il tacco piuttosto alto. L’ultima indossava una gonna azzurra svasata sostenuta da del tulle ed una camicia bianca senza maniche che si incrociava davanti con l’allacciatura sulla schiena, ai piedi portava dei graziosi sandaletti azzurri. Erano sicuri di non averle mai viste prima a scuola. Verso mezzogiorno Ron aprì una scatola contenente alcune fette di torta e le distribuì agli amici, poi porse la scatola anche alle tre che stavano leggendo assorte dei giornalini colorati e domandò:

“Ne volete una fetta? Mia madre ne fa sempre troppa!”

“Non è avvelenata!” le rassicurò Hermione notando lo sguardo diffidente delle ragazze “Piacere, io sono Hermione Granger!” continuò sorridendo

Al ché la ragazza bionda le strinse la mano e disse:

“Molto piacere, io sono Antares Anglachel, questa è la mia gemella Niniel e quest’altra è Dior, la nostra sorellina!”

“Piacere! Io sono Ron Weasley” si presentò il ragazzo con la torta, stringendole a sua volta la mano.

“Io sono Harry Potter!” si presentò anche l’altro ragazzo.

Sentendo il nome ‘Potter’ le ragazze si bloccarono di colpo. Hermione notò che non era il classico sguardo da ‘Oh mio Dio il famoso Harry Potter!’ ma qualcosa di diverso che non riuscì a decifrare, poi le tre si riscossero.

Dior intanto si era riappoggiata al finestrino e guardava rapita il paesaggio

“Avevo sentito dire che studiavi ad Hogwarts!” commentò Antares guardandolo con i penetranti occhi verdi

“Ehmm... è ancora valida l’offerta?” si informò Niniel indicando la torta.

Ron gliene porse subito una fetta sorridendo poi le offrì anche alle sorelle ma che rifiutarono.

“Siete al primo anno?” domandò Hermione

“Ci siamo trasferite da poco dall’Italia. Io e Antares dobbiamo frequentare l’ultimo anno e Dior il quinto!” spiegò la maggiore

“Se siamo fortunate frequenteremo gli stessi corsi!” continuò Hermione che aveva aperto un libro dal titolo ‘Ultimo anno ad Hogwarts e poi?’, poi alzando lo sguardo aggiunse “Sapete già della suddivisione in case?”

“Oh, nostra madre ci ha fatto leggere molti libri al riguardo, come ‘Storia di Hogwarts’ e simili!” le spiegò Antares

“Incredibile!! Finalmente ho trovato qualcuno che ha letto quel libro!!” gioì Hermione

 

“Come sono le squadre di Quidditch?” si informò improvvisamente Niniel posando il libro che aveva in mano.

“Le squadre? Mmhh... beh, sono tutte forti, però Tassorosso e Corvonero non vincono più il campionato da tanti anni ormai, Grifondoro e Serpeverde sono le migliori, la finale si disputa sempre tra queste due. Sapete, io ed Harry facciamo parte della squadra di Grifondoro!” spiegò Ron molto entusiasta di parlare del suo sport preferito.

“Spero di finire in una di queste due case, allora! Nella mia vecchia scuola ero una cacciatrice, mentre Antares una battitrice!”

Il discorso proseguì a lungo e ben presto giunsero alla vista dell’imponente castello.

 

A quel punto uno alla volta andarono in bagno a cambiarsi. Antares fu l’ultima ad andare e appena uscì s’imbatté in un ragazzo biondo dai bellissimi occhi grigi. I due rimasero a fissarsi per qualche secondo, poi lei gli sorrise e gli fece spazio per entrare. Arrivata davanti alla porta del suo scompartimento si rigirò verso il bagno e il ragazzo si girò nello stesso momento. Si sorrisero di nuovo poi uno entrò in bagno, l’altra nella sua cabina.

 

Arrivati alla stazione i ragazzi furono separati dalle nuove entrate, infatti queste dovevano andare insieme agli studenti del primo anno ed attraversare il lago di notte. Le ragazze si erano sedute sulla barchetta quando Dior si alzò di colpo

“Non ti aspetterà per sempre!” urlò in direzione di Ron

“Cosa avrà voluto dire?” chiese più rivolto a se stesso che agli altri

“Sei un caso disperato!” sbuffò Harry rincorrendo Hermione che si era già incamminata ed aveva raggiunto le carrozze. Durante il breve viaggio i tre amici discussero di vari argomenti: di come sarebbero stati contenti di rivedere Hagrid, di come erano certi che il professor Piton avrebbe fatto di tutto per farli espellere, del ritorno di Voldemort, che negli ultimi anni stava acquisendo sempre maggiore potenza e soprattutto delle tre nuove amiche.

 

Le sorelle Anglachel, intanto stavano attraversando il grande lago nero su una delle piccole barchette insieme al gigante guardiacaccia Hagrid. Anche se la giornata era stata calda ed anche un po’ afosa, gli studenti dovettero stringersi nei loro mantelli per non aver freddo, fatta eccezione per Antares e Dior che invece il mantello lo tolsero per il caldo, dal lago infatti proveniva un forte vento ed il cielo minacciava pioggia.

“Sapete, stare qui non sarà poi così brutto come pensavo!” esclamò tutto d’un tratto Antares guardando le stelle.

“Per il panorama?” le chiese la sua gemella sistemandosi il cappello continuamente mosso dal vento.

“Ma no, per i ragazzi!” rispose l’altra con aria sognante.

“Quei due là non sono antipatici, come si chiamavano? Harry e Ron?” asserì Dior

“Harry e Ron? Li conoscete?!” le interruppe Hagrid che senza volerlo aveva ascoltato la loro conversazione.

“Si, li abbiamo incontrati sull’Espresso, erano insieme ad una ragazza carina di nome Hermione!” lo informò Niniel

“Certo! Quei tre sono sempre insieme! Gran bravi ragazzi, quei tre!” rise l’omone soddisfatto, poi tornò a guardare verso il lago che era illuminato dalle lampade delle barche che lo facevano apparire come cosparso da centinaia di lucciole

“Comunque,” riferì Antares “non mi riferivo a loro, ma ad uno schianto di biondino che ho incontrato sul treno mentre uscivo dal bagno!”

“Immagino che sia uno dei tuoi soliti musoni antipatici e teppisti!” le domandò la sorella

“Simpatica! Non lo so, l’ho visto pochissimo... ricordo solo un sorriso da piegamento di ginocchia ed occhi color argento... ah... era un angelo... amo già questa scuola!!” sospirò languidamente. Intanto erano giunte in vista della scuola.

 

Harry, Ron ed Hermione nel frattempo erano nella Sala Grande il cui soffitto appariva come un cielo stellato nel quale erano sospese delle candele accese che emanavano un chiarore rassicurante. I fantasmi delle case svolazzavano per tutta la stanza salutando le loro vecchie conoscenze.

“Salve Salve Nick-quasi-senza-testa! Come va?” domandò un Grifondoro del sesto anno che teneva per mano Ginny.

“Benissimo, ma ti prego Frank, preferirei che mi chiamaste Sr Nicholas...” sottolineò il fantasma di Grifondoro volando sul tavolo.

Dalla parte opposta della sala il Barone Sanguinario parlottava e rideva malignamente con i Serpeverde, mentre il nuovo fantasma Cedric Diggory svolazzava salutando i vecchi compagni.

“Ciao, come va, Cho?” chiese a quella che quando era in vita era la sua ragazza

“Bene, grazie, e tu?... oh, scusa... che stupida!” si scusò mortificata lei

“Non ti preoccupare, credo tutto ok, e Potter? Ti fa soffrire?” le chiese guardandola dolcemente.

La Corvonero era estremamente imbarazzata e non sapeva che rispondere, fortunatamente entrarono i professori che andarono a sedersi al proprio tavolo.

Al loro ingresso tutti gli studenti si alzarono in piedi e li sommersero con uno scroscio di applausi; il professor Silente si alzò in piedi e gli applausi aumentarono, poi ad un gesto del vecchio preside tutti tacquero. L’uomo prese quindi in mano un vecchio cappello a punta logoro, sgualcito e con numerosi strappi e lo mostrò alla sala, che fece un altro piccolo applauso, dopodiché con voce chiara sentenziò:

“Si dia inizio allo smistamento!”

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Un 'buon' inizio ***


CAPITOLO 4

Autrici: ringraziamo chiunque si sia degnato di leggere (e ci sopporta ancora!!)!! Vi chiediamo solo un favorino: diteci quello che pensate altrimenti pensiamo bene di suicidarci in massa, quindi… commentate!!! È ben accetta qualsiasi cosa!! Grazie per l’attenzione!!

Per la cara Poppy88, ecco il nuovo capitolo!

 

CAPITOLO 4

 

UN BUON INIZIO

 

All’esterno della mensa i ragazzi del primo anno erano in trepidante attesa. Dalla sala proveniva un brusio di voci, poi ci fu un lungo applauso e in quel momento le porte vennero aperte; la prima cosa che si vide furono i lunghi stendardi che sventolavano senza sostegno su quattro tavoli paralleli ai quali stavano seduti centinaia di studenti vestiti di nero. Quando tutti furono entrati la porta si chiuse alle loro spalle. Su un piano rialzato, perpendicolare ai quattro lunghi tavoli si trovava quello dei professori, il preside era ancora in piedi e rivolse loro un luminoso sorriso da sotto la lunga barba bianca, mentre le quattro case proruppero in un grande applauso, dopodiché Silente prese la parola:

“Benvenuti ad Hogwarts! Sono molto lieto di ospitarvi! Ma bando alle ciance, iniziamo subito con il vostro smistamento! Ora, quando la professoressa McGrannit chiamerà il vostro nome, dovrete sedervi qui e al resto ci pensa lui!”

Improvvisamente un vecchio cappello su uno sgabello, che era stato posizionato sul rialzo, sembrò prendere vita e poi parlò

“Come ogni anno il destino dei nuovi allievi è nelle mie mani! Potrete essere divisi nelle case di Tassorosso, Corvonero, Grifondoro e Serpeverde!! E le casa in cui verrete inseriti resterà per tutti i sette anni di studio!”

Detto questo si schiarì la voce e si mise a cantare una filastrocca.

Quando ebbe terminato, la professoressa McGranitt si alzò in piedi: era una donna non molto giovane, con i capelli grigi raccolti in un severo chignon che le conferiva maggiormente un’aria austera e severa, in mano teneva una pergamena dalla quale leggeva i nomi degli studenti:

“Abel Ariel” una ragazzina con i capelli corti scuri si sedette sullo sgabello, si infilò il vecchio cappello che dopo qualche secondo urlò: “Tassorosso!” e dal tavolo di questa casa si levò un grande applauso e la bambina fu accolta con grande enfasi.

“Altariel Bruce”

“E così vorresti essere un Serpeverde come tua madre? No, sei troppo leale... Corvonero!” affermò il cappello leggendo i pensieri del ragazzino.

“Donald Thimoty”

“Serpeverde!!”

“Hyden Paul”

“Corvonero!”

Il cappello assegnò molto velocemente quasi tutti i nuovi arrivati e dopo poco più di un’ora e mezza...

“Malfoy Judy” la ragazzina si infilò il cappello parlante mentre dal tavolo dei Serpeverde provenivano incitamenti sperando nel buon sangue Malfoy...

“Grifondoro! Sicuramente Grifondoro!” urlò contento il cappello

“Cosa?” urlò Draco sconvolto avvicinandosi alla sorella “Hai sbagliato qualcosa cappellaccio, mia sorella non può essere una Grifondoro! Al limite una Serpeverde come me! Sei troppo vecchio! Vai in pensione!!”

“Nessun errore Malfoy, tua sorella... se così si può dire, è una Grifondoro!!” ribadì sicurissimo il cappello. A quel punto il ragazzo cadde a terra privo di sensi.

 

“Ehi! È lui il figotto del treno!” disse a bassa voce Antares quando vide il biondino.

“Carino... proprio niente male!!” confermarono le sorelle poco prima che questo svenisse e venisse portato in infermeria da madama Chips che si lamentava “Già dal primo giorno! È incredibile!! Vabbè che si tratta di Malfoy però ha superato se stesso!”

La cerimonia proseguì senza ulteriori intoppi; quando anche Zary Nicole fu stata assegnata ai Tassorosso, Silente prese nuovamente la parola.

“Mi congratulo con tutti voi! Ora, prima la mia solita predica annuale vorrei presentarvi tre nuove studentesse!” a quel punto Niniel, Antares e Dior si fecero avanti e si misero in fila accanto all’uomo che riprese a parlare “le signorine si sono trasferite da poco da una scuola Italiana a causa del lavoro della loro madre, vi presento quindi Dior Anglachel!” la ragazza dai capelli corvini fece un piccolo inchino e andò a mettersi il cappello

“Difficile... molto difficile... vedo coraggio, astuzia e... uhmmm... si, Serpeverde!” dal tavolo in questione provenne un forte applauso e, dopo essersi guardata attorno con sguardo maligno, andò a sedersi.

“Vorrei che i ragazzi del quinto anno la aiutassero se mai ne avesse bisogno!” disse il professor Piton vicino al tavolo di cui era responsabile.

“Questa è invece Antares Lorien Anglachel” anche lei come la sorella prima si infilò il cappello, ma ancora prima che potesse appoggiarselo sulla testa questo aveva già urlato

“Buon sangue non mente... Serpeverde! Decisamente Serpeverde!!”

“Stai calmino, ho capito!” ed andò a sedersi a destra della sorella ed accanto ad un energumeno a cui chiese di che classe fosse il ragazzo che era svenuto e gioì nell’apprendere che era della sua stessa classe.

“Quindi lei è la signorina Niniel Nienor Anglachel” ormai i Serpeverde erano già sicuri che anche l’ultima sorella avrebbe fatto parte di loro... mi mise il cappello e...

“Grifondoro!”

“Grifondoro?” chiesero le due sorelle anche se lo avevano sospettato: Niniel era troppo buona per essere una Serpeverde.

“Certo! Un’ottima Grifondoro!” disse il cappello e le due Serpeverde si lasciarono sfuggire una risata, ma tornarono subito serie mentre la sorella si sedeva al suo tavolo accolta dagli applausi.

“Ed ora” proseguì il preside “vorrei darvi altre notizie, prima di tutto a causa del ritorno di Voi-sapete-chi, i Dissennatori sono stati posti lungo il perimetro della scuola per impedire attacchi di eventuali Mangiamorte, quindi, vi prego di non girare per il parco di notte, per nessun motivo, e vi ricordo anche che la foresta Proibita è proibita come dice il nome stesso!” si girò guardando Harry, Ron ed Hermione, “inoltre quest’anno per i ragazzi dell’ultimo anno ci sarà una gita speciale: dieci giorni nella Londra babbana...” a queste parole si alzò un brusio d’assenso e numerevoli applausi che ad un gesto dell’uomo terminarono “Mentre, per quelli degli altri anni per partecipare ci sarà un piccolo test di cui vi parleremo a tempo debito, per ultima cosa desidero presentarvi i professori: Severus Piton, insegnante di Pozioni nonché responsabile della casa di Serpeverde” l’uomo vestito interamente di nero si alzò accolto solo dagli applausi della sua casa “Minerva McGranitt, si occupa di Trasfigurazione ed è la responsabile di Grifondoro, nonché vice preside della scuola” quando questa si alzò venne accolta da urla ed applausi, “la professoressa Cooman, insegna Divinazione agli studenti del terzo anno in poi, Rüf, insegnante di Storia della magia” e a quel tempo il fantasma sbucò da sotto il pavimento ricevendo l’incitamento degli studenti, “il professor Vitius, docente di Incantesimi, Madama Bumb darà lezioni di volo e di Quidditch per chi ne è interessato, ed infine, come avrete notato manca la professoressa Sprite e la sua cattedra per quest’anno verrà occupata dal professor Legolas Greenleaf!” Detto ciò la porta che si trovava a sinistra del tavolo dei professori si aprì e ne uscì un uomo dai lunghi capelli biondi, occhi azzurri, alto e con un fisico slanciato che non mostrava più di venticinque anni, indossava degli insoliti abiti verde scuro e sembrava attorniato da una strana aura bianca. Subito le mani di tutte le ragazze presenti nella sala si misero a battere e si levarono sussurri come “Che figo!” “Erbologia sarà mia materia preferita quest’anno!!” “Viva gli elfi!!”, infatti Legolas era di questa razza e lo si poteva notare dalle orecchie a punta.

“Silenzio, silenzio!” le ammonì Silente sorridendo “e come insegnante di Cura delle Creature magiche, ci sarà il nostro Hagrid!” che venne accolto con altri applausi.

Silente cominciò l’inno della scuola e tutti cantarono, finito ciò, dopo che il preside ebbe schioccato le dita nei piatti d’oro comparvero pietanze di tutti i tipi: primi piatti, carne, contorni di verdure, patatine fritte, polpette. Con un ultimo schiocco di dita dell’uomo apparirono dolci di tutti i tipi, torte, gelati, caramelle e cioccolatini.

Quando Malfoy ritornò dall’infermeria trovò il suo posto a tavola occupato da una ragazza bionda mai vista prima.

“Ehi, primina! Alzati, questo è il mio posto!” disse battendole scocciato un colpetto sulla spalla

“Primina a chi?!” l’ammonì lei seccata e trafiggendolo con uno sguardo che non ammetteva repliche

“Ma tu sei quella del treno!?” esclamò stupito lui sedendole accanto dopo aver ribaltato Tiger che occupava il posto accanto a lei.

“Già! Piacere, io sono Antares Lorien Anglachel!”  

“Io sono...” iniziò il ragazzo

“Draco Malfoy, lo so!” e si strinsero la mano “questa è mia sorella Dior!” indicando la giovane che le stava seduta a sinistra. La ragazza in questione alzò il capo e fece un cenno svogliato con la mano, tornando subito a fissare un cioccolatino davanti a sé indecisa sul da farsi.

Passarono alcuni minuti poi, come se niente fosse, Antares rivolse nuovamente la parola a Malfoy.

“A proposito, non te la prendere per tua sorella...” il viso del ragazzo s’incupì e la sua mente cominciò a formulare parole del tipo ‘fatti gli affari tuoi!’, quando lei gli indicò il tavolo dei Grifondoro “vedi quella con i capelli castano-biondi seduta accanto ad Hermione? È la mia gemella, come vedrai anche noi abbiamo una pecora nera in famiglia ma non per questo le vogliamo meno bene di prima!” il ragazzo la guardò indeciso, pensando a ciò che gli aveva detto, e lanciò uno sguardo al tavolo che si trovava dalla parte opposta della sala e notò che accanto al suo acerrimo rivale era seduta proprio Judy che rideva e scherzava con il gruppo di Potter e la sorella delle nuove Serpeverde.

Restò pensieroso a guardare la sua piccolina, come la chiamava spesso, finché questa, disturbata da uno sguardo insistente o semplicemente per caso si voltò verso di lui, gli inviò un solare sorriso e sventolò energicamente la mano ma, prima che lui potesse ricambiare, si voltò nuovamente chiamata da Weasley.

“Beh, in fondo le voglio bene!” mormorò più a se stesso che alla vicina.

Antares lo fissò con occhi dolci e soddisfatti

“Lo sapevo io che eri una brava persona Dracuz!”

Lui le rivolse uno sguardo tra l’allibito, nessuno aveva mai osato prendersi così tanta confidenza con lui neanche dopo sette anni, e lo spaventato, perché aveva il vago presentimento che non si sarebbe liberato presto di quella nuova e strana studentessa e il peggio era proprio che stranamente non gli dispiaceva!

 

“Non posso crederci che sei finita nei Grifondoro!” disse Ron tra lo stupito ed il divertito mentre prendeva una fetta di torta di mele e guardava Judy “e non posso nemmeno credere che tu sia la sorella di quella vipera ossigenata!”

“Perché dici questo?” s’informò innocentemente lei

“Beh,” continuò il ragazzo “tuo fratello è sempre il primo ad attaccar briga e causare disastri!”

“Ma no, lui non è come sembra! Con me ad esempio è molto premuroso! L’avete visto anche voi, no?” lo difese lei

“Stiamo parlando dello stesso Draco Malfoy?” domandò Hermione mentre sorseggiava un frappé al cioccolato che ogni tanto spruzzava stelline colorate.

“Ma certo che si!” poi si girò verso il tavolo di suo fratello e ne incrociò lo sguardo preoccupato

“I Serpeverde non sono un bel gruppo! Stai attenta!” l’avvertì Ron

“Perché?” domandò Niniel che si era accomodata accanto a loro.

“Perché? Beh, perché i Serpeverde sono... Serpeverde!! Scorretti, imbroglioni, perfidi, egoisti, approfittatori, meschini, calcolatori... Serpeverde sono e Serpeverde rimangono!”

“Le mie sorelle non sono così!!” ruggì la Anglachel

“Ci sarà un motivo se il cappello ha deciso di aggregarle a quel gruppo!” si intromise Harry

“Vuoi-forse-dire-che-Antares-e-Dior-sono-cattive?” chiese con occhi di ghiaccio

“No, no, non intendevo dire questo... “ ma venne interrotto da un flash di una ben nota macchina fotografica “Colin!!” esclamò strofinandosi gli occhi accecati

“Ciao Harry! Sono felice di vederti!! Ciao Ron, ciao Hermione, e ciao anche a voi due nuove arrivate, ora devo andare, devo scattare un bel po’ di foto ricordo oggi!! Piacere, piacere, Harry ciaaaooo!!” strinse le mani a tutti poi si dileguò

“Chi era quel pazzo scatenato?” s’informò Niniel dimenticandosi della questione ‘Serpeverde’.

“Colin Canon, un bravo ragazzo, ha una smisurata passione per la fotografia e il soggetto preferito è Harry!” spiegò Ron

“Canon? Come la marca delle macchine fotografiche babbane?”

“Si, credo, boh, suppongo, che ne so io?” affermò Harry, poi si voltò verso Hermione che fissava il tavolo dei professori

“Davvero interessante il nuovo professore di Erbologia!” e Niniel le diede subito ragione annuendo vigorosamente

“Ehi, ciao Harry, ho portato un vassoio di bignè, ne volete? Perché seeeeee... AHIA!!”

STONK!!

Paciok aveva inciampato e tutti i bignè che aveva portato Cho caddero interamente addosso ad Hermione e Niniel che lo guardarono con aria truce.

“Scusate... mi dispiace, non l’ho fatto apposta...” mugugnò Neville seriamente dispiaciuto con voce stridula. Tutti i presenti, scoppiarono in una fragorosa risata.

 

L’unica che non rideva era Dior che dal suo tavolo aveva osservato tutta la vicenda, mentre la sorella intenta parlare con Malfoy non si era nemmeno accorta dell’accaduto finché non sentì una risata generale.

“Che sfigati i Grifondoro!” a parlare era stata una ragazza Serpeverde, Sisì Thompson, che rideva come una oca e si dava un sacco di arie, dirigendo sguardi di alla novellina.

“Si, davvero stupidi, perdenti!!” esclamò un altro dandole corda

“Visto che sono nuova, mi potreste cortesemente informare delle coppe di Quiddich recentemente vinte dai Serpeverde?”

“Tu sei una Serpeverde!! Dovresti odiare i Grifondoro!!” replicò l’altra

“In questo momento odio più te che ogni brufolo sul mento!!”

“Sfigata!!”

“A chi hai osato dire sfigata?” s’intromise Antares già arrabbiata

“Tranquilla sorellina... ho le mani dietro la schiena e le gambe intrecciate, non le faccio del male!” la rassicurò la sorella

“Vorreste forse dire che difendete i Grifondoro?” domandarono alcuni ragazzi che avevano assistito alla scena senza capire

“Difenderei anche il peggior prigioniero di Azkaban solo per fare un torto a voi!” rise Dior soddisfatta dalle facce sconcertate attorno a sé

“Se le cerca questa!” l’attaccò nuovamente Sisì

“Di sicuro io non cerco te, quindi, se non vuoi rimpiangere di essere nata sparisci!!”

Ormai le due erano ai ferri corti

“Brutta impertinente!! Sei l’ultima arrivata e ti dai già un sacco di arie! Hai bisogno di una piccola spiegazione su come vanno le cose qui!” disse estraendo la bacchetta. Anche la piccola Anglachel si alzò estraendo la propria subito imitata dalla sorella che intendeva punire quella smorfiosa su ciò che aveva detto alla sua sorellina.

“Ferme!!” s’intromise Niniel afferrandole per le spalle e facendole calmare.

Tutta la sala stava seguendo quella lite scoppiata alla tavolata dei Serpeverde e la Grifondoro, appena aveva visto gli sguardi minacciosi delle sorelle e le bacchette sguainate, si era precipitata cercando di impedire un disastro.

“Ecco cosa succede a lasciare due attaccabrighe come voi da sole per cinque minuti!!” urlò la maggiore togliendogli di mano le bacchette.

Thompson intanto stava ridendo di gusto piegata in due e Dior, che le era vicina, senza farsi vedere le diede un piccolo colpo dietro alle ginocchia con il risultato che Sisì cadde a terra fragorosamente; si rialzò subito pulendosi l’uniforme e, dopo uno sguardo di ira e disgusto, puntò la sua bacchetta contro le tre sorelle ma, prima che potesse scagliare l’incantesimo di schiantamento venne bloccata dal professor Piton.

“Mi volete spiegare cosa diavolo sta succedendo qui?!” domandò sibilando di rabbia. Le ragazze si guardarono l’un l’altra non sapendo che pesci pigliare...

“Allora?? Posso supporre che sia colpa di questa Grifondoro...”

“Beh... veramente...” cominciò Sisì

“Io? perché io, cosa centro?” l’interruppe la ragazza accusata

“Se vuole professore le spiego io come sono andate le cose!” s’intromise Malfoy parlando con tono mellifluo al docente di Pozioni che, vedendo chi aveva osato interromperlo, abbandonò la sua aria accigliata e severa a scapito di una sorpresa e più rilassata

“Certo, Malfoy, dimmi pure!”

“Vede, la cosa è molto semplice e si tratta solo di un piccolo malinteso. Stavo spiegando alle nuove arrivate lo scopo del club dei duellanti e mi sono soffermato a raccontare loro il magnifico incantesimo con cui lei ha dimostrato la sua superiorità nei confronti del professor Allock...” Piton si sistemò il mantello sorridendo orgoglioso e gongolante “quando la signorina Thompson si è resa disponibile nel soddisfare la curiosità delle signorine Anglachel concretamente... e questo è tutto... come vede si tratta di un equivoco, io ero qui e ho seguito tutto come gli altri del resto, non è vero?” Draco si girò verso il tavolo dei Serpeverde e li fulminò con uno sguardo che diceva ‘se non annuisci ti stacco la testa a morsi’, al ché tutti annuirono e il biondino ritornò a guardare l’insegnante con un sorriso ‘rassicurante’.

“Oh, beh, se è andata così allora... scusatemi... grazie Malfoy!” continuò l’uomo tutto gonfio di orgoglio per le parole del suo pupillo che erano giunte come musica per le sue orecchie.

“E tu allora? Cosa diavolo ci fa qui??” s’insospettì ricordandosi della Grifondoro

“Ero solo venuta a salutare le mie sorelline prima di andare nel mio dormitorio!” gli spiegò con aria sicura ed innocente.

“Devo togliere dei punt...” iniziò Piton

“Severus, non iniziare sin dal primo giorno! È normale che voglia salutare le sorelle, tanto più che sono appena arrivate e saranno un po’ spaesate!” a parlare era stato il nuovo professore di erbologia che si era avvicinato insieme agli altri docenti.

“Ma veramente...” continuò il direttore di Serpeverde

“Severus... lei è di Grifondoro e la supervisione non spetta a te, ci penso io a riportarla alla sua Casa!” lo bloccò la McGranitt prendendo la giovane per il gomito per ricondurla al proprio tavolo. Lo spettacolo fu dichiarato finito e tutte le 4 Case uscirono dalla Sala Grande verso i propri dormitori. 

 

“La parola di quest’anno è ‘falce d’argento’” comunicò Piton agli studenti “badate bene di non scordarvela o resterete chiusi fuori!”

I ragazzi entrarono nella sala comune nella quale era già acceso il caminetto. Le due Anglachel stavano andando nella loro camera dove erano sistemati i loro bauli, quando il professore disse loro do seguirle fuori, poiché, il preside voleva parlargli. Mentre il quadro che bloccava l’uscita dalla sala grande si alzava Dior vide Sisì che boccheggiava dalla felicità, allora le rivolse uno sguardo privo di espressione e le sibilò:

“Spera solo che la prossima volta non ci sia Malfoy a sbrogliare la situazione!”

Draco intanto si era avvicinato ad Antares per sapere cosa volesse il professore…

“Non ne ho la più pallida idea! Spero che non centri quello che è successo stasera”

“Buona fortuna!” disse leggermente preoccupato stupendosi delle sue stesse parole e subito dopo riacquistò la sua faccia di ghiaccio e andò a disturbare Tiger e Goyle.

La professoressa McGranitt dopo aver illustrato le regole della scuola ai nuovi arrivati a aver detto la parola segreta (torta al limone) per far sollevare il quadro della signora grassa, che bloccava l’entrata del dormitorio, si avvicinò ad un gruppo di ragazzi formato da Harry, Ron, Hermione e Niniel che stavano parlando vicino alle scale

“E così avete usato un incantesimo linguistico per imparare l’inglese!” stava dicendo Hermione molto interessata “Me lo dovete assolutamente insegnare!”

“Certo!”

“Adesso che ci penso, ho letto un libro che dice che questi tipi di incantesimi sono estremamente complicati se utilizzati per un periodo di tempo superiore alla dodici ore!”

Le parole della ragazza la stupirono, poiché per le tre sorelle era stato estremamente semplice eseguire quella formula anche se stancante

“Davvero?! Ma… ci ha aiutato… nostra madre…fo-forse è per questo!”

“Signorina, potrebbe cortesemente seguirmi nell’ufficio del Preside?” chiese la donna interrompendo il discorso
“Certo…” disse con voce tranquilla “oh, dio, già dal primo giorno!” sussurrò a Hermione.

Poi la seguì e la condusse per i bui corridoi della scuola finché non giunsero di fronte ad una statua che rappresentava un Grifone, in quel momento, arrivò anche Piton con le altre due ragazze.

“Salve Minerva…anche tu devi andare da Silente immagino” disse guardando sprezzante Niniel

“Si Severus… zucchero a velo!” a quelle parole la statua iniziò a salire scoprendo una sala a chiocciola, la Prof, fece cenno alle ragazze di incamminarsi

“Suppongo che immaginate già il motivo della vostra convocazione!” disse il preside offrendo delle cioccorane alle studentesse

 Niniel prese coraggio e iniziò a parlare all’uomo

“Si, e vorrei che lei sapesse che ci dispiace molto (‘a noi dispiace solo che ci abbiano interrotto sul più bello’ pensavano le due Serpeverde) per quello che è successo stasera e le…”

“Non vi preoccupate per questo, non è niente di grave!” Le parole del preside stupirono i Prof, ma ancor più le ragazze che si erano preparate ad ascoltare una bella ramanzina

“Non ci punisce? ” domandò Antares

“Per così poco? Infondo non si è fatto male nessuno!…”

Silente venne interrotto dall’insegnante di pozioni che era piuttosto irritato:

“Lei è troppo indulgente” Se continuerà così, perderà la sua autori…”

“Severus! Credo di saper gestire queste situazioni!” tuonò l’uomo che chiese poi di essere lasciato solo con le alunne

“…così possiamo parlare più tranquillamente!” poi fece apparire tre comode poltrone di fronte alla sua scrivania e fece cenno loro di sedersi. Dior stette in piedi appoggiata con la schiena alla libreria, guardandosi attorno

“Allora, prima di tutto vorrei dirvi che conosco molto bene  vostra madre…” le ragazze alzarono lo sguardo al cielo “ed ero grande amico di vostro padre…”

“Potrebbe tagliare corto? Sa…ho sonno!” lo interruppe bruscamente Dior che era già stanca di quella conversazione:

“…comunque il ministro dell’istruzione magica ha pensato di invitare quattro rappresentanti, ognuno ex-studente di questa scuola e membro di una delle quattro case, per stilare un rapporto su Hogwarts”

“Non vorrà dire…” chiesero le sorelle temendo il peggio…

“Esatto. Ho voluto solamente avvertirvi un po’ prima…cambiando argomento, ho potuto notare che il programma scolastico è molto differente dal nostro e che quindi lei, signorina Dior è leggermente più avanti dei suoi coetanei .

Quindi per non farla annoiare ho deciso di promuoverla direttamente al settimo anno, è chiaro che per i corsi in cui è alla pari, frequenterà le lezioni con gli studenti del quinto anno, anche se a quanto mi risulta sono solo incantesimi e storia della magia, per erbologia, non mi pare il caso di farle seguire i corsi di sesta e quindi se vuole può stare con le sue sorelle, basta che si faccia aiutare per le prima basi” detto questo lanciò uno sguardo alla ragazza che lo ascoltava con poco interesse. “Voi due invece dovete per forza frequentare l’ultimo anno anche se avete già studiato il programma nella vostra scuola perché  vi mancano alcuni argomenti molto importanti

“Non, si preoccupi, siamo molto felici di poter essere qui…”

Poi l’uomo salutò le alunne e richiamò i professori affinché  le accompagnassero nelle rispettive sale comuni.

“Che ti salta in mente, comportarti in quel modo con il preside…sei imbecille?” sbottò Niniel rivolte alla sorella più giovane appena uscite dallo studio. Gli insegnanti la fissarono stupiti dato che solitamente erano loro a fare le prediche; Dior  chinò il capo, poi, alzando gli occhi le disse “Fatti gli affari tuoi! ”e si allontanò incurante del fatto che il responsabile della sua casa le stesse urlando di fermarsi poiché non conosceva bene la strada per giungere al dormitorio.

“Non si preoccupi, ha un formidabile senso d’orientamento!” lo rassicurò l’altra Serpeverde, e sul volto dell’uomo si lesse una vena d’orgoglio per quel nuovo membro che pareva essere l’essenza stessa della sua Casa.

“IO-QUELLA–LA-AMMAZZO!”sibilò a denti stretti ispirando ed espirando velocemente per tranquillizzarsi

“Dai, Nini…non prendertela, sai che è fatta così” le disse la gemella mettendole un braccio attorno alle spalle nel tentativo di calmarla.

“Non chiamarmi in quel modo…” si liberò dall’abbraccio, per sfogare l’enorme rabbia che aveva dentro iniziò a stringersi il braccio ferendosi con le proprie unghie.  

Era fuori di se, probabilmente non tanto per quello che era accaduto poco prima, ma per l’intera faccenda: il cambio di scuola, la separazione dalle sorelle (da quando erano nate erano sempre state assieme ovunque andassero). Anche il fatto di dover passare le giornate con Potter la faceva stare male, infondo era a causa sua che…

“Non mi sembra il caso di comportarsi in questo modo Signorina!” la rimproverò la McGranitt, la ragazza si voltò verso la donna e la fissò con occhi ardenti. Antares che conosceva bene quello sguardo e sapeva che la sorella poteva diventare estremamente pericolosa le si avvicinò dicendo quello che pareva una filastrocca in una lingua sconosciuta. Mentre parlava l’altra si calmò. La professoressa la riaccompagnò in camera, convinta di aver visto gli occhi della studentessa diventare completamente neri.

 

“Stava per succedere ancora! Ti rendi conto di cosa sarebbe potuto accadere?!”

Antares inveiva contro la sorella nel bel mezzo della sala comune, Dior  non le prestava molta attenzione e, seduta su di un divano di pelle, fissava il fuoco che ardeva nel caminetto.

“Abbiamo imparato tutte a controllarci, è ora che lo faccia anche lei…” sibilò secca senza distogliere lo sguardo dalle fiamme.

Non sapeva cosa ribattere, infondo non aveva tutti i torti…” E comunque dopo quella volta in prima non è più capitato!”

L’altra incominciò a ridere , e mostrò quello che teneva al polso.

“Ci siamo andate di mezzo tutte, mi pare!” disse alzandosi e dirigendosi verso le scale.

“Sarebbe potuto capitare anche a noi, se solo fossimo così emotive.”

Dior era  a metà scala quando si fermò di colpo e si voltò verso la sorella che la stava seguendo.

“Noi siamo Serpeverde, però:”

“E  che c’entra?” le domandò stupita mentre la vedeva raggiungere il piano superiore. ” Non ti riconosco più!” le urlò

“Bhè preparati perché questa sono io!” le sibilò prima di chiuderle in faccia la porta della loro stanza.

Nel buio un altro uscio sullo stesso pianerottolo venne silenziosamente chiuso.

“…Chissà cosa hanno combinato quelle tre…”

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'articolo ***


CAPITOLO 5

CAPITOLO 5

 

L’ARTICOLO

 

Il giorno seguente a colazione vennero distribuiti i fogli con l'orario dei corsi.

"Quest'anno abbiamo un sacco di corsi in comune con i Serpeverde" si lamentò Ron

"…magnifico…Cambiando argomento, avete deciso quali corsi extra frequentare? Sapete che è molto importante avere una specializzazione. Io parteciperò sicuramente a quello di preparazione all'università …" disse Hermione riprendendosi il quaderno che Ron le aveva sottratto per copiare alcune risposte di Storia della Magia.

"… mi manca solo quella sulla rivolta dei Pix nel 1899.Ti prego …" la supplicò ottenendo come risultato un’occhiata fulminante."…va bene, ho capito mi arrangio!"

"Corsi extra??" chiese Paciock non capendo a cosa si riferisse Hermione.

"Quelli che si svolgono di Sabato pomeriggio, non sono obbligatori, però…Niniel tu hai intenzione di seguirne alcuni, vero?"

La ragazza lesse attentamente il foglio per valutare le varie offerte, poi decise che avrebbe seguito Elfologia e Babbanologia. Poi domandò ai ragazzi se erano a conoscenza di quando si sarebbero svolti i provini per essere ammessi nella squadra di Quidditch; come per rispondere alla sua domanda entrò la professoressa Bump.

"Un attimo d'attenzione…vorrei informarvi che chi volesse partecipare alle selezioni per i nuovi componenti delle 4 squadre di Quidditch deve dare le proprie generalità al responsabile della propria Casa. Grazie!"

Dalla sala si alzò un gran esulto che un po' si spense quando fu comunicato agli studenti del primo anno che a loro era proibito parteciparvi.

 

Al tavolo dei Serpeverde Sisì si stava lagnando con le sue tre amiche del cuore: Olivia Spancer, Aghta Tratt e Lorena Kent.

"Incredibile, quest'anno vogliono la nostra morte…tutte le lezioni con i Grifondoro… quelli sf…"

A quel punto arrivarono Dior, Antares e Draco che le fulminarono con lo sguardo.

"…quelli del tavolo là in fondo" disse indicando alle sue spalle e sorridendo al ragazzo biondo, che intanto si era seduto al lato opposto del tavolo circondato dalle nuove arrivate.

"Fate qualche corso in più?" domandò il ragazzo in questione rivolto alle due Anglachel, cominciando a mangiare.

"Dipende… tu cosa fai?" chiese Antares al biondino mentre beveva un bicchiere d’acqua

"Credo che m’iscriverò ad un corso preuniversitario"

"Davvero? Allora anch'io…" disse consultando l'orario

"Al sabato fanno anche Elfologia e altro…. Che ne dici di andarci?" chiese alla sorella che stava guardando il tavolo dei professori, e non la sentì.

"Odio i babbani… e pensare che alcuni di loro possono entrare in questa scuola!" sbuffò Malfoy che intanto stava rivolgendo occhiatacce al tavolo dei Grifondoro nel quale la sorellina era seduta proprio accanto a Hermione

"Nessuno ti obbliga a restare qui…" sibilò Dior "…a proposito, frequenterò quasi tutti i corsi con voi…"

"Perché?" chiese Goyle intromettendosi nel discorso e offrendole un bignè che aveva decorato personalmente con il nome della compagna.

"Perché il bacucco ha deciso così" rispose evidentemente infastidita dalla domanda "No" affermò guardando il dolce.

"Capisco….alla prima ora abbiamo storia della magia con i Tassorosso… è meglio se c’incamminiamo…" disse Malfoy "e tu che corso vuoi frequentare?" chiese rivolto a Dior mentre entravano nella classe del professor Rüf.

La giovane alzò le spalle e si sedette vicino a Tiger visto che la sorella si era accomodata vicino a Draco e, a quanto pareva, non aveva nessuna voglia di spostarsi.

 

La prima ora di lezione era terminata e i Grifondoro si stavano recando nei sotterranei per raggiungere 'ansiosi' l'aula di pozioni, quando Harry vide Cho.

"Ragazzi andate avanti, io vi raggiungo!" esclamò andando incontro alla fidanzata.

Quando furono l'uno di fronte all'altra, però capì che c'era qualcosa che non andava

"Devo dirti una cosa" iniziò lei guardando il pavimento

"Cosa c'è, è successo qualcosa?"

"Harry, mi dispiace, ma non posso più stare insieme a te!" detto questo scappò via piangendo.

Il giovane mago si sentì crollare il mondo addosso… in quel momento Paciock ed altri due suoi compagni lo trascinarono in classe proprio poco prima che l'insegnante entrasse

"Buongiorno" esclamò l'uomo entrando "Silenzio! Tutti voi mi conoscete, tranne voi tre" disse indicando le Anglachel che erano sparpagliate per l'aula: Antares era 'stranamente' vicino a Draco, Dior vicino a Goyle e Niniel accanto a Hermione. "Quindi per colpa vostra dovrò perdere cinque preziosi minuti della mia già breve ora…"

Dopo esattamente quattro minuti e quarantanove secondi l'uomo aveva spiegato le regole di comportamento ecc ecc… e aveva iniziato ad interrogare alcuni studenti, quasi tutti Grifondoro, su gli argomenti studiati durante le vacanze, e se i risultati non erano, a suo giudizio, soddisfacenti sottraeva alcuni punti alla Casa del malcapitato.

"Ora, signor Paciock, può mostrarmi come ottenere una pozione paralizzante?"

Neville si alzò tremante e in silenzio iniziò a mischiare con cura gli ingredienti: due foglie d’aconito, una spina d’agave, tre cucchiai di fegato di drago, tre lacrime di Mandragola e un occhio di salamandra.

"… oh oh… professor Piton, cosa succede se ho messo quattro cucchiai di drago?" chiese sbiancando mentre la pozione cominciava a ribollire, ad uscire dal calderone e a corrodere ogni cosa con cui venisse a contatto.

"Razza d’idiota! Non so come tu possa essere stato promosso…!" poi estrasse dal cassetto un ampolla di vetro e versò alcune gocce del contenuto sul pasticcio che il ragazzo aveva combinato

"Questa è Uner un estratto elfico capace di rendere innocue pozioni di tutti i tipi… le consiglio di comprarne almeno una dozzina" disse in tono sprezzante l'uomo mentre i Serpeverde ridevano di gusto .

"E 5 punti verranno sottratti a Grifondoro per l'incompetenza di Paciock."

"E' ingiusto!" urlò indignata Niniel alzandosi e battendo i palmi sul tavolo, facendo tintinnare le provette di cristallo.

"Decido io cosa è giusto o no nel mio corso, altri 5 punti in meno."

I Serpeverde erano al settimo cielo, avevano visto arretrare di 20 punti la rivale nella classifica delle case, sfortunatamente per loro la situazione non durò molto, infatti, durante le lezioni seguenti Hermione e Niniel li riconquistarono tutti rispondendo approfonditamente ai quesiti che gli insegnanti ponevano.

 

Per tutta la mattinata Harry era stato per conto proprio e stranamente silenzioso; Ron notando il pallore e lo strano comportamento dell'amico appena ebbe occasione lo prese in disparte per parlargli.

"Non hai un bell'aspetto… sei malato?"

"No."

"Non credo proprio! Ti conosco troppo bene, deve esserci qualcosa che ti preoccupa." Insisté.

Il ragazzo però non aveva la minima voglia di parlarne e dopo avergli intimato di farsi gli affari propri se ne andò furibondo.

A cena non si fece vedere, e Ron rimase in pensiero per tutto il pasto.

'Non capisco cosa mi tenga nascosto…parlerò con Cho, forse lei lo sa…'

In quel momento arrivò Hermione e gli spiegò cosa era accaduto, lei lo aveva saputo da Ferny, una Corvonero amica di Cho; il ragazzo allora corse nel dormitorio con la speranza di trovarvi l'amico.

 

"Avresti potuto parlarmene… non sono bravo in queste cose, però… ."disse entrando nella loro stanza che era immersa nel buio più totale. Stette in silenzio per alcuni minuti finche stufo di quella situazione si diresse verso le tende e le aprì: il sole stava tramontando colorando il cielo di rosa.

Harry sdraiato sul suo letto, non si mosse, finché cominciò a parlare lentamente e a bassa voce, tanto che Ron stentava ad udirlo.

"Infondo me lo aspettavo, sai?"

Ron non sapeva cosa rispondergli né cosa dirgli per rincuorarlo. Si infilò le mani in tasca e sfiorò l'oggetto che ormai si portava appresso da anni come portafortuna.

"Questa sarà più utile a te…"e glielo lanciò, il ragazzo l'afferrò prontamente guardandolo incuriosito: una piccola sfera di vetro al cui interno una ballerina senza viso tentava di liberarsi da alcuni nastri che la legavano.

"Me l'ha portata Bill dall'Egitto molto tempo fa …dicono che quando trovi la persona giusta per te le appaia il volto!" poi timidamente, diventando rosso sino alle orecchie sussurrò "…io l'ho già visto…" Harry però non gli porse la domanda più ovvia. Lo ringraziò abbracciandolo fraternamente e la mise nella tasca dei pantaloni.

 

Il giorno seguente Harry e Judy raggiunsero più tardi gli altri a colazione, appena fu entrato sulla sala calò un silenzio di tomba, il ragazzo non ci badò più di tanto poiché era impegnato in una discussione con l'amica:

"Davvero potresti insegnarmi a fare il Cercatore?"

"Certo! Se tuo fratello non vuole, sarò lieto di farlo io!"

Quella mattina Hermione, Ron e Niniel l'avevano preceduto in sala Grande, infatti aveva deciso di stare un po' per conto suo, nell'uscire dal dormitorio però si era trovato davanti Judy. Inizialmente l'idea che la ragazza volesse parlare con lui non gli andava a genio perché era molto triste, poco dopo però con il suo carattere solare era riuscita a restituirgli il sorriso.

Gli aveva raccontato che avrebbe voluto che il fratello le insegnasse a giocare a Quidditch ma che lui si era infuriato dicendo che per lei era un sport troppo pericoloso.

La giovane ripeté più volte a Harry che le dispiaceva d'averlo importunato e a lui era sorto spontaneo offrirgli il suo aiuto.

Si sedette accanto a Ron e Judy vicino a lui, la sala era tutto un bisbiglio e occhiate di sottecchi rivolte al ragazzo.

"Che succede?!"

Gli amici si guardarono a lungo.

"Bhè vedi Harry…"

"Potter!" disse Malfoy interrompendo Hermione e mettendo un braccio intorno alle spalle del ragazzo come se fossero stati vecchi amici "E' vero che ti ha mollato la ragazza?"

"Che diav…" ma si interruppe vedendo il titolo della prima pagina della Gazzetta del Profeta: Harry soffre ancora… by Rita Skeeter". Il ragazzo impallidì, poi si girò verso il tavolo dei Corvonero per vedere la reazione di Cho che però non era presente, pieno di rabbia si coprì il volto con le mani.

"Perché non me l'avete detto prima?!" domandò a denti stretti colmo d'ira, prese il giornale e lo lesse.

 

"Harry soffre ancora "

“Fonti più che certe mi hanno informato di un evento che a sconvolto profondamente il cuore del giovane Harry Potter.

La sorte è stata nuovamente crudele con questo sfortunato ragazzo, infatti dopo la tragica scomparsa dei genitori avvenuta a causa di Colui che non deve essere nominato che lo ha costretto a vivere con la peggiore specie di famiglia babbana, Potter viene lasciato dalla sua fidanzata dopo ben diciotto mesi (e venti giorni) d'amore, il suo nome è Cho Chang attuale cercatrice dei Corvonero, la causa è l'attrazione che lei prova ancora nei confronti di Cedric Diggory che…>>

Non riuscì ad andare avanti, aveva le guance in fiamme, gli occhi che gli bruciavano: era come se avesse ricevuto un pugno nello stomaco, senza rendersene conto scattò in piedi e buttò il giornale per terra.

"Questo è veramente troppo!" urlò dando un forte pugno al muro e se ne andò di corsa

"E' incredibile, povero Harry non ha una vita privata!" disse Niniel chiudendo la sua copia del giornale ed uscendo anche lei dalla stanza seguita da Ron, Hermione, Ginny e Judy che avevano, come lei, intenzione di sollevare il morale all'amico e impedire che facesse stupidaggini.

Il resto dei Grifondoro restò senza parole come del resto i Tassorosso e i Corvonero. Gli unici che pareva si divertissero erano i Serpeverde che sghignazzavano nel leggere il giornale e nel vedere la reazione dell'interessato.

Sisì si alzò con un sorriso baldanzoso sul viso, si rivolse a Dior che fissava il vuoto appoggiata alla porta da quando il gruppetto era uscito.

"Scommetto che sei stata tu a spifferare tutto alla Skeeter" la ragazza si guardò attorno poi ripuntò gli occhi sulla Tompson che stava raccogliendo la Gazzetta del profeta, la quale prese improvvisamente fuoco, dopodiché la ragazza nuova uscì dalla stanza.

"E' stata quell'Anglachel! Le ho visto gli occhi che diventavano completamenti neri" riferì in lacrime ai prof. la sera stessa mostrando le piccole bruciature che aveva sulle mani.

 

Malfoy intanto rideva di gusto imitando la reazione di Potter

"Ma diavolo" scimmiottava con voce stridula e fingendo di piangere "La mia fidanzata mi tradisce ueee!"

Tiger stava leggendo ad alta voce l'articolo.

"N-nei confron-ti del su-suo ex-ragazzo Cedric Dig-gory" balbettava.

"Sapevo che non eri capace a leggere!" esclamò il biondino scuotendo sconsolato il capo e strappandogli di mano il giornale.

"Cedric Diggory che venne ucciso durante il torneo tre maghi da Voi-Sapete-Chi attualmente è il fantasma della casa di Corvonero, il quale anche in questo stato è riuscito a riconquistare l'amata. Quando Cho gli ha annunciato l'intenzione di ritornare con il suo ex, il ragazzo è caduto in un profondo stato di depressione, infatti, non ha partecipato alle lezioni per tutta la giornata e per altrettanto tempo non ha mangiato. La mia fonte afferma anche che Harry è estremamente pallido e sciupato ed ora pare che stia cercando il conforto dei pochi amici che gli rimangono, tra cui Hermione Granger che gli aveva spezzato il cuore tradendolo con il miglior giocatore di Quidditch, Victor Krum, Potter, quindi ha subito brutti scherzi dal destino, che si spera sia più clemente."

                                                           Rita Skeeter

 

"Oh pooovero" disse Goyle con le lacrime agli occhi per le risa

"Anche in questo stato è riuscito…" rilesse Malfoy continuando a ridere.

"Smettetela!" urlò Antares "Vergognati Malfoy! Ti credevo un ragazzo intelligente e invece..." e detto questo fece per andarsene.

"Vai a dare conforto a Potter?" chiese lui sorridendo malignamente con gli occhi che mandavano scintille.

La ragazza gli si avvicinò e lo guardò negli occhi con aria di sfida… tutta la sala trattenne il respiro…

"Sei solo un cretino!!" esclamò dandogli uno schiaffo che risuonò per tutta la sala, poi uscì correndo.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Le selezioni ***


CAPITOLO 6

CAPITOLO 6

 

LE SELEZIONI

 

 

“Maledizione! Maledizione! Maled…”

“Calmati Harry, non è poi così grave!” tentava di calmarlo Ron.

“Non è così grave? Non è così grave?! Tutto il mondo sa i fatti miei e non è così grave?!”

“Pensa a me…io sono morta!” disse una voce piagnucolante

“Chi è che parla?” domandò Niniel

“E’ solo Mirtilla Malcontenta, lascia stare…” spiegò Hermione

“Chi è che parla?! E’ solo Mirtilla Malcontenta?!” ripeté urlando ”Questo bagno è mio, quindi siate più gentili!” uscì da un tubo e si avvicinò a Potter che era appoggiato ad uno dei lavandini “Cosa c’è?” chiese con voce stranamente dolce e calma

“Non hai letto il giornale?” le domandò Ginny.

“Ceeeerto! Ma io sono morta e i pettegolezzi non m’interessano!”

“Vorrei sapere chi è stato a spifferare tutto a quell’avvoltoio della Skeeter!” gridò il giovane dando un pugno allo specchio che si ruppe e gli tagliò le nocche

“…ma sei imbecille?!” urlò Judy vedendo il sangue che usciva abbondantemente dalle ferite e si accasciò a terra svenuta.

Pochi secondi dopo nel bagno abbandonato entrarono Antares e Dior, facendo indignare la proprietaria che iniziò a lamentarsi come al solito.

“C’è una festa? Potevate almeno avvertirmi! Ma chi vuoi che pensi alla Pooovera Mirtilla Malcontenta!” frignò sparendo in un gabinetto.

Hermione si voltò stupita verso le ragazze chiedendo loro come avessero fatto a trovarli, queste come risposta alzarono le spalle senza degnarla di uno sguardo poi si avvicinarono al giovane ferito: Dior gli prese le mani fra le sue lasciandolo a bocca aperta…

“Ma che stai facendo?!” lei però non badò alle sue parole

e sussurrò ‘fasera lusata’  le ferite si rimarginarono lasciando un alone luminoso poi uscì senza salutare.

“Ma come ha fatto?!” chiese Ron mentre bagnava la fronte a Judy nel tentativo di farla rinvenire.

“Nostra sorella è molto abile negli incantesimi guaritori…” disse distrattamente Niniel mentre batteva per tre volte la bacchetta sul vetro rotto che si ricompose. “…così Gazza non avrà motivo di rompere…”

Ci fu un lungo attimo di silenzio nel quale Harry scrutò i volti dei presenti non sapendo cosa dire, Antares, forse intuendo il suo disagio parlò per prima:
“Scopriamo chi è stato a farti questa carognata. Siamo tuoi amici e vogliamo aiutarti.”

“…so che ci conosci da poco e che siamo un po’ strane però ti offriamo volentieri il nostro aiuto…” continuò l’altra sorella.

“E poi anche se io e Dior siamo Serpeverde non vuole dire che dobbiamo essere tue nemiche…”

“Hanno ragione!” sussurrò Judy che si era ripresa e ora stava di fronte a lui giocherellando nervosamente con le mani “Mio fratello è stato un lurido verme schifoso…”

“Io aggiungerei anche bastardo, in ogni modo l’ho sistemato a dovere... girerà una settimana con una cinquina in faccia, hi hi!” disse Antares.

“Io però non sono come lui, te lo giuro” proseguì.

Harry si avvicinò e le accarezzò il capo:

“Lo so…”

L’atmosfera fu interrotta dall’entrata di Paciock che era venuto a cercarli.

“La lezione di cura delle creature magiche è iniziata da dieci minuti, Hagrid si sta spazient…”

“AHHHHHHHHHHHHHHH! COSA CI FAI TU NEL MIO BAGNO?!” Strillò con voce acuta il fantasma che in preda ad una delle sue solite crisi isteriche svolazzò nella stanza e iniziò ad aprire tutti i rubinetti.

“Grazie per l’ospitalità, noi ce ne andiamo…”

Uscirono dal bagno, ciascuno diretto verso la propria aula di lezione.

 

Gli studenti erano seduti su alcune grosse coperte colorate distese sull’erba dietro alla capanna del guardiacaccia.

Ginny e Judy li salutarono e si diressero verso l’entrata principale del castello.

Settembre era appena iniziato e la temperatura era ancora piuttosto mite, la notte aveva lasciato sul manto erboso delle piccole gocce di rugiada. Hagrid era in piedi fra gli studenti e stava leggendo un grosso libro dalle pagine spesse e ingiallite.

“…vivono in branchi di minimo venti esemplari, per questo il ministero che si occupa dell’occultamento delle creature magiche ha reso…” l’uomo si interruppe nel vedere arrivare gli studenti e si avvicinò loro con aria severa, poi utilizzando la voce più dura e professionale che riusciva ad avere gli rimproverò.

“Vi sembra questa l’ora di arrivare?! Non sono cose che si fanno, queste! Per punizione venite a casa mia dopo il pranzo che vi devo fare la ramanzina! Ora seduti e ascoltate la lezione!”

Antares andò a raggiungere Dior che era seduta su una coperta nera, in disparte rispetto alla propria casa, gli altri si sistemarono su una coperta packwork.

La lezione proseguì ed Hagrid spiegò la differenza fra fate reali e fate nell’immaginario babbano.

“I non-maghi, le fate, le immaginano come…”

I Serpeverde scoppiarono in una fragorosa risata.

“Guardate che non c’è niente da ridere, sono davvero perfide!” esclamò l’omone pensando che ridessero della sua spiegazione; in realtà ciò che gli faceva divertire era Malfoy che, da quando era apparso Potter, non faceva altro che scimmiottarlo.

Il professore finse di non accorgersene tenendo però l’orecchio teso per capire ciò che il ragazzo combinava.

Ad un tratto si udì un sibilo provenire da una Grifondoro ”Fottiti pezzo di stupido!”

“Cosa hai detto?!” urlò Draco alzandosi in piedi nello stupore generale “ripetilo se hai il coraggio”

“Già alla tua età hai problemi di udito?” rise sarcastica Niniel senza guardarlo.

“Potter, hai già una nuova ragazza?”

Harry non riuscì a trattenere la rabbia e gli si avvicinò con aria minacciosa, lo afferrò per la cravatta tirandolo verso di se. Trovandosi per la prima volta faccia a faccia con l’ira del compagno e con i suoi occhi furenti, scoprì un lato nuovo del carattere di quel ragazzo che tanta volte aveva visto quieto e tranquillo. Quello sguardo avrebbe fatto indietreggiare anche la persona più risoluta: era tagliente, profondo e sembrava racchiudere tutta la sofferenza che provava e usarla come arma.

“Scusate…” tossì Hagrid ”…ma è che devo togliervi due punti a testa per il vostro comportamento.”

Il Serpeverde non osò dir nulla e tornò al suo posto.

 

Le restanti lezioni mattutine si svolsero nella completa calma poiché nessuno osava offendere nuovamente Harry e i pochi che si azzardavano venivano immediatamente fulminati dai suoi amici.

Durante il pranzo Antares si sedette accanto al biondino

“Ti è passata la luna storta?” le chiese, sperando in una riappacificazione.

“Sono qui solo perché è l’unico posto libero. Non mi sarei seduta accanto ad un essere così spregevole se avessi potuto.” Lo freddò

“Te la sei presa perché ho sfottuto un po’ quello sfigato?”

“Dovresti crescere un po’ e pensare ai tuoi problemi!”

“Come osi parlarmi così? urlò furibondo con il viso paonazzo” Mio padre è una persona molto importante! E poi tu cosa ne sai dei miei problemi??”

“Tu invece conti qualcosa?” Intervenne Dior che poi fece cenno alla sorella di sedersi al suo posto.

Fortunatamente prima che Malfoy potesse rispondere la sala fu invasa da diverse centinaia di  gufi che consegnarono la posta. La maggior parte delle lettere e dei pacchi venne consegnata ad Harry; provenivano da persone che non conosceva e che volevano dimostrargli la loro solidarietà. Data l’insistenza degli amici decise di aprirne un paio, chiuse gli occhi ed estrasse due lettere a caso.

“Ciao Harry, mi chiamo Andrea (sono una ragazza) e volevo dirti che mi dispiace molto per quello che quella Cho ti ha fatto, ma ti assicuro che non siamo tutte così. Dovrebbero impedire alla Skeeter di pubblicare certi articoli… “

Prese poi la seconda cui era attaccato anche un grosso pacco. Riconobbe immediatamente la scrittura.

 

“Caro Harry ,

sono la Signora Weasley. Come ti senti? Volevo solo dirti di non abbatterti per quello che è successo e di tirarti su di morale, anche se so che è difficile.

Non fate stupidaggini, e controlla Ron… un abbraccio mamma Weasley, chiamami così se ti fa sentire meglio… allego la tua torta preferita…”

 

“Ecco, però quando io sono triste non mi cucina mai l’arrosto…” si lamentò Ron mangiando una fetta della torta della madre.

Anche Cho stava ricevendo numerose lettere dalle fans di Harry, ma sicuramente non erano per ringraziarla, quella che l’aveva colpita di più riportava solo due parole, scritte in fretta su un cartoncino blu con l’inchiostro bianco che diceva: Sei scema!

“Povera Cho adesso è coinvolta per colpa mia…” disse Harry notando una lettera che esplose poco prima che la prendesse in mano.

“La colpa è di quella che ha riferito tutto alla Skeeter” precisò Hermione.

Intanto alla Anglachel erano giunte tre strillettere.

La prima ad aprirla fu Dior che la teneva bloccata sul tavolo mentre parlava tranquillamente con la compagna

“Dior Anglachel!” urlò la busta “inizi a combinare danni già dal primo giorno?! E ascoltami quando parlo! E poi cos’è questa storia che sei finita nei serp…” la ragazza la buttò per terra e la calpestò finché non smise di parlare

“Taci” disse infine la minore delle sorelle.

Antares intanto aveva aperto la sua e ascoltava sbadigliando come se niente fosse.

“Antares Lorien Anglachel!!! Vogliamo ricominciare come l’anno scorso?! Anche tu Serpeverde, eh? Razza di cretina!! Cosa avete intenzione di combinare, me lo spieghi!?! Almeno fammi il favore di controllare quella scapestrata di Dior…che non combini altri danni!” poi cambiando tono e diventando dolce “complimenti per avere calmato Nini, ottimo lavoro” dopo di che si strappò.

La mensa era già in subbuglio per l’arrivo delle strillettere quando un nuovo urlo si alzò dal tavolo dei Grifondoro…

“Niniel Nienor Anglachel!…”

“Ops… è veramente arrabbiata”

“…dovresti imparare a controllarti per fortuna che c’era tua sorella Lorien! Fra alcuni giorni verrò a parlare col preside e se mi riferisce qualcosa che non mi va tu e quell’altra scordatevi il permesso di giocare a Quidditch e anche i manga… a proposito” disse in tono calmo “complimenti sei nei Grifondoro” e poi si distrusse.

Le tre si guardarono sbuffarono e si alzarono seguite de Hermione, Ron ed Harry (che aveva una sacco pieno di lettere) e uscirono in giardino per incontrare Hagrid.

La capanna dell’uomo si trovava ai margini della foresta proibita…TOC TOC…

Ron bussò all’enorme porta di legno, subito furono accolti da Thor che saltò loro addosso iniziando a leccargli e a fargli le feste, subito dopo erano accomodati nella stanza i cui mobili erano enormi (a dimensione di mezzo gigante), il padrone di casa offrì loro una tazza di tè freddo ai fiori di Mentina e dei biscotti estremamente duri…

”Mangiate pure, non fate complimenti…”

“Ci dispiace molto per l’accaduto” si scusò Hermione tenendo gli occhi bassi… e capisco che tu voglia punirci”

Hagrid scoppiò in una fragorosa risata, che stupì molto i ragazzi.

“Macché, punirvi, io? Volevo solo fare quattro chiacchiere con voi e poi non ho avuto ancora il piacere di conoscerle loro tre!” disse indicando le sorelle che si guardavano a vicenda, stupite.

“È un nostro caro amico” spiegò loro Ron, che stava scartando un grosso pacco che si era portato appresso.

“Questo è da parte di mia mamma” disse mostrando un enorme maglione marrone con al centro una grandissima ‘H’ nera.

“Oh, Oh, ne ho sempre desiderato uno” rise l’omone poi rivolse un sorriso dolcissimo a Harry “senti, non ci badare a quello che dicono in giro, ok? Ci vendicheremo di quella giornalista da strapazzo; comunque presentami le tue amiche…!”

“Io sono Niniel Anglachel” disse stringendoli lei stringendoli l’enorme mano.

“Io mi chiamo Antares sono la sua gemella…”

“Dior!” disse facendo un piccolo inchino e sfoderando un magnifico sorriso…”

“Piacere mio, al vostro servizio”

“Nostra madre ci ha parlato molto di te! Ti dice nulla il nome Dania?” chiese Antares, la donna aveva detto loro che il guardiacaccia era stato un suo grande amico.

“Dania? Grifondoro? Capelli ricci neri?”

“Si è proprio nostra madre!”

“Alla fine quel peperino si è sposata… come mi fa piacere saperlo! Sapete quando frequentava Hogwarts veniva a trovarmi molto spesso… si confidava con me un po’ come fai tu, Harry.”

Parlarono di molte cose di come era loro madre a quei tempi, del perché si fossero dovute trasferire a Londra, Hagrid era molto cordiale e in breve tempo era già diventato un loro grande amico.

Hermione diede uno sguardo all’orologio e interruppe la conversazione per comunicare ai compagni che tra circa dieci minuti sarebbero iniziate le selezioni per i nuovi membri delle squadre di Quidditch dei Serpeverde e dei Grifondoro, allora tutti salutarono l’amico e si diressero verso lo stadio.

Dopo quel giorno tornarono altre volte a trovarlo e a confidarsi con lui.

Al loro arrivo c’era già una lunga fila di candidati divisi in due gruppi ai lati opposti del campo, sul lato destro il prof. Piton, i membri della squadra e la Cooman stavano esaminando un ragazzotto del secondo anno piuttosto abile nell’uso del suo manico di scopa; alla sinistra la McGranitt e Silente aspettavano impazienti Hermione e Harry per iniziare.

“Ci scusi ma siamo stati trattenuti…!” dichiararono i due giocatori.

Dopo di che liberarono il boccino d’oro che si librò veloce nell’aria sparendo immediatamente dalla loro vista.

“Il primo che afferrerà il boccino farà parte delle riserve come cercatore” urlò la prof. portandosi alle labbra un grosso fischietto e soffiandoci dentro energicamente dando il via, circa mezz’ora…

“L’ho preso! Ce lo fatta!!” canticchio Ginny quando scese a terra ricevendo i complimenti dai suoi amici.

Intanto Antares stava partecipando anche lei alle selezioni della sua casa, volteggiava con estrema facilità colpendo tutti i bolidi che le si scagliavano addosso.

Draco, che era il nuovo capitano della squadra di Quidditch la guardava sbalordito.

“Malfoy, chiudi quella bocca ci potrebbe entrare un bolide da un momento all’altro” lo apostrofò Piton “È davvero in gamba potremmo metterla come titolare!” propose.

La prof. Cooman che aveva voluto a tutti i costi essere presente, estrasse da una borsa verde una piccola sfera di cristallo e la appoggiò sulle ginocchia

“Vedo nelle spirali del tempo che…” ma venne subito interrotta dalla collega a cui non importava niente delle sue predizioni.

Antares scese dalla scopa con aria trionfante e subito venne raggiunta dal professore

“Ottima prova Anglachel” disse stringendole la mano “…suppongo che già conosca il signor Malfoy…” disse indicando il biondino che la stava raggiungendo a malavoglia.

“Si, ho già avuto il… piacere… di incontrarlo” rispose con voce dolente al che l’uomo si allontanò e li lasciò soli.

“E così tu sei il capitano…”
“Già, io!“ rispose sottolineando evidentemente l’ultima parola, poi con tono di superiorità le mostro il suo manico di scopa “Ti piace? È una Nimbus 2004… scommetto che riesco a battere te e la tua Scopalinda!” rispose in tono sprezzante indicando la scopa col manico viola.

“Scopalinda? Ah, ah, questa è bella! Firebolt 2004, gold, fatta a mano, su misura, serie limita…”

“COOOSAA? MA SAI CHE COSTA CIRCA 150.000 GALEONI? Come puoi permettertela?”

“Per l’esattezza costa 159306 e non ne abbiamo una ma due..” disse indicando Niniel dalla parte opposta del campo, in quel momento Dior apparve alle loro spalle

“Sei passata?”

“Me lo diranno domani… che ne dici se andiamo a tifare per Niniel?”

“Si” poi si girò verso Draco che fissava ancora la ragazza con aria stupita e con voce sarcastica, facendogli l’occhiolino disse “…bella la tua Nimbus…” e si allontanò.

 

Ron era davanti alle porte e aveva il compito di parare i colpi che i tre aspiranti cacciatori tiravano. Frank Scott, (‘l’amico di Ginny’) del terzo anno passò velocemente la pluffa a Oliver Hutton che tentò il tiro mancando il bersaglio di circa due metri e mezzo, a quel punto Niniel si lanciò in picchiata e recuperò la palla poco prima che toccasse terra e dopo una serie di passaggi segnò.

I bolidi schizzavano in aria tentando di colpire i ragazzi che gli evitavano prontamente e passando nuovamente la palla alla giovane che realizzò una serie di tiri in porta.

“Ron, sei scarso… era molto meglio Timothy, il nostro portiere Ceco! Non fare alcun tipo di favoritismo…” gli urlò spronandolo siccome riusciva a stento a parare i colpi, mentre Fred e Oliver venivano respinti senza problemi.

“Ma io… non faccio favoritismi, sei tu che sei in gamba!” il fischio della prof. interruppe la partita.

“Complimenti, siete tutti molto bravi” si congratulò il preside

“Domani vi faremo sapere chi sono i nuovi componenti della squadra di Quidditch. Intanto si erano avvicinati a Silente, Piton si rivolse alla McGranitt.

“Minerva, noi abbiamo terminato…” poi le sussurrò all’orecchio “Hai intenzione di accennare ora quella faccenda o preferisci aspettare che ci siano i membri di ogni squadra?”

La donna gli rispose che avrebbero indetto una riunione il pomeriggio seguente, quando sarebbero state definite le nuove informazioni.

“Dopo di che congedò gli alunni che andarono nei propri dormitori a rinfrescarsi prima della cena.

 

Harry passò l’intera serata con gli amici a leggere le lettere arrivata a pranzo, stranamente, il ragazzo non sembrava soffrire più per ciò che era accaduto, cosa che colpì molto gli amica, facendoli insospettire…

Niniel mandava le lettere più divertenti o strane alle sorelle mediante Narya, la sua civetta perché non essendo della stessa casa, non potevano essere li.

L’ultima che gli aveva mandato diceva:

Carissimo Harry ,volevo dirti che mi spiace molto per quello che la tua ex ti ha fatto, è stata davvero stupidinalasciare un bel ragazzo come tecerto, avrà avuto le sue ragioni, però… ti do un consiglio fai come me, passa ai ragazzi

                                                         con amore, tuo George

Harry restato spiazzato rilesse parecchio volte la firma, poi abbozzò un ‘no, grazie’

“Fai colpo anche su i ragazzi…” rise di gusto Judy

“E dai, puoi sempre consolarti con Ciorc (George detto alla Spanci!)! Anzi, no… lascialo a me!” scherzò Ron

“Smettetela, non è affatto divertente!” si lamentò lui dopo un breve sussulto alla vista di una palla di pelo rossa che gli piombava in grembo.

“Piaci pure a lui” disse Hermione riprendendo il gatto “A proposito, Niniel, questo è il mio Grattastinchi”

“Anche tu un gatto… non so proprio che cosa ci troviate in questi felini!”

“Sono così carini…so che anche le tue sorelle hanno due gatti, come sono i loro?”

“Bhè entrambi hanno un pelo nero lucidissimo: Sheeva, quello di Antares è un maschio orgoglioso e ha degli occhi blu fantastici, mentre Sharthia è femmina, è slanciata e a volte ha un occhio azzurro-ghiaccio e uno viola”

“Cosa intendi dicendo ‘a volte’?”

“Le piace cambiare…” rispose lei come se fosse una cosa normale.

“Spero che prima o poi me li facciano vedere!” commentò Hermione.

Intanto Ginny aveva scartato un pacco di una certa Shantal e stava osservandone il contenuto con aria interrogativa.

“Cos’è?”

Judy, Harry e Hermione restarono a bocca aperta visibilmente imbarazzati

“Sarebbe un… una… ecco…” balbettò Hermione rossa in volto.

“Una bambola gonfiabile completamente nuda!” esclamò Ron sollevandola e guardandola con una certa curiosità “e a cosa potrebbe servire?”

Harry la bucò uno spillo recitando un piccolo incantesimo per farla sparire.

“Perché?!” chiese nuovamente Ron poi, notando le occhiatacce dell’amica proseguì “…ma era solo un manichino, no?”

Hermione gli si avvicinò all’orecchio e gli spiegò il suo ‘utilizzo’ lasciando Ron stupefatto.

“Oh…voi babbani lo fate davvero?!”

“Ma, cosa dici!!! La usano solo certi pervertiti sfigati!”

Si sentì un leggero fruscio provenire dalla finestra, tutti si girarono dimenticandosi dell’argomento.

Entrarono due bellissimi gatti uno portava al collo una catenina con un ciondolo con scritto Sharthia (la ’S’ era a forma di serpente e le altre lettere rimanevano in secondo piano;) e l’altro- con un collare blu su cui era ricamato a lettere d’argento il nome -Sheeva- teneva in bocca una lettera della padrona.

 

“Ci spiace molto di non essere lì con voi… qui ci stiamo annoiando da morire; ti ricordi il figotto del treno,Malfoy? Bene! Fra poco lo butto giù dalla finestra insieme a quella scopa di merda! Oh, che nanne…vado a letto!

                                                  (Ba) cini Antares”

 

“Ecco, Hermione adesso hai visto in nostri gatti… per piacere, falle due carezze al collo e dille di andare a letto…

                                                               Dior

 

 

“Ma come faceva a sapere che volevo ved…”

“Tua sorella ritiene Malfoy un figo?!” domandò Ron stupito

“Direi…” sospirarono in coro le ragazze

“MA COSA CAVOLO VI PIACE DI LUI?!” domandarono Harry e l’amico sull’orlo di una crisi di nervi.

“Allora…” iniziò Ginny “È bello, soprattutto da quando non si ingella più i capelli…”

“Ha degli occhi stupendi…” continuò Niniel

“È fatto da Dio…” proseguì Hermione

“A parte quella cicatrice sul torace che rovina…” disse Judy pensierosa.

“E TU L’HAI VISTA?!?!” urlarono tutte

“Bhè essere sua sorella ha i suoi vantaggi!”

“Nel caso non vi foste accorte…ESISTIAMO ANCHE NOI!”

Esclamarono i ragazzi notando che le amiche non gli prestavano la minima attenzione.

“Anche voi avete i vostri lati positivi…” esclamò Niniel

“Però non siete affatto intraprendenti…mio fratello quando aveva dieci anni, aveva confessato il suo amore a una ragazza più grande di lui!”

“Dovresti prendere esempio da lui, Ron!” gli sussurrò ad un orecchio la sorellina, prima di salutare e andare a dormire. Poco alla volta, tutti si ritirarono nelle proprie stanze.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** La notizia ***


CAPITOLO 7

CAPITOLO 7

 

LA NOTIZIA

 

 

“Forse non mi hanno preso, la mia presenza è inutile… nessuno mi considera, quindi… se il mondo dovesse finire l’indomani…io non avrò mai… giocato in una squadra di Quidditch…” si lamentava un sedicenne dai capelli castani di Tassorosso.

”Stupi-Shinji cosa hai da frignare sempre, forse non hanno preso nemmeno me… pensi che possano prendere te! Ah, ah…” urlò Asuka Soryou Langhley al quarto anno di Serpeverde.

Davanti alla bacheca c’erano numerosi studenti che cercavano il proprio nome sull’elenco delle nuove riserve: 

 

Giovedì 4 Settembre

 RISERVE GRIFONDORO:                          RISERVE SERPERVERDE:

 

Ginny Weasley - cercatrice                     Greace Piccadliy -  cercatrice                                                                

Frank Tompson - cacciatore                  Anthony Jhonon - cacciatore

Hilda Gharam - cacciatrice                     Brad Parker - cacciatore

Hugo McGalwin - cacciatore                  Tessie Santiago -cacciatrice

Stephania Look - battitrice                     Shin Parchetti - battitore

Dave Stratford- battitore                         Kartika Zubrige - battitrice

Erik Offman - portiere                              Ya Hoo - portiere

 

TITOLARI GRIFONDORO:                              TITOLARI SERPEVERDE:

 

Harry Potter - CAPITANO - cercatore     Alexandra Evans - cercatrice

Max Guevera - cacciatrice                        Noha Anderson - cacciatore

Niniel N. Anglachel - cacciatrice              Yann Smith - cacciatore

Paul Fhiser - cacciatore                            Victoria Zaini - cacciatrice

Gregory Baston - battitore                        Draco Malfoy - CAPITANO - battitore

Donna Thaylor - battitrice                          Antares L. Anglachel - battitrice

Ronald Weasley - portiere                        Mark Dorsen - portiere 

             

 

Manager:                                                         Manager:

Hermione Granger                                      Dior Anglachel  

Judy Malfoy         

 

“Dobbiamo dire alla McGranitt che deve esserci un errore, perché siamo nei titolari…” esclamò Antares vedendo che i loro nomi occupavano la seconda lista.

“Non c’è nessun errore signorine…” disse la professoressa in questione parlando alle loro spalle “siete le nuove battitrici e cercatrici della vostra squadra…complimenti!”

“Grazie mille professoressa…”

La Vicepreside fece loro un cenno del capo come segno di saluto poi riprese a camminare per il corridoio; le ragazze la seguirono con gli occhi fino a vederla arrivare dinnanzi alla porta dell’ufficio di Piton che si aprì accogliendo la donna che vi sparì all'interno poco dopo.

Le ragazze si scambiarono un'occhiata interrogativa, ma prima che potessero dirsi qualcosa furono raggiunte dai membri delle rispettive squadre che volevano complimentarsi con loro e con i nuovi ammessi.

“Complimenti Niniel! Benvenuta in squadra! “ si congratularono i Grifondoro stringendole la mano e dandole piccole pacche sulla spalla come segno di incoraggiamento.

“Siamo contenti che tu sia dei nostri!” sorrise Ron sollevandola da terra.

“Esagerato… ok, ora fammi scendere” lo pregò la ragazza

“Ronald Weasley, non pensavo che tu fossi così forte!” notò Hermione toccandogli i bicipiti.

“Mi sono allenato… complimenti anche a te! Anche se saremo rivali!” disse rivolgendosi alla nuova battitrice Serpeverde

“Grazie molte!”  cercò di dire ma in quel momento fu accerchiata dal suo nuovo team;riuscita a svignarsela tornò dagli amici di Grifondoro per farsi spiegare dalle nuove manager il perché della loro presenza.

“È vero che i manager non ci sono mai stati, ma quest’anno, i professori sono impegnati in qualcosa di grosso e non hanno tempo di occuparsi dei vostri allenamenti” spiegò Hermione.

“E sai che cosa stanno tramando?” chiese Ron ben contento di avere la sua compagna di corso come allenatrice.

“No, mi dispiace, non ce l'hanno detto!” disse quasi delusa

“Guarda, guarda, Potter e la sua banda di perdenti!” disse il capitano dei Serpeverde poi senza attendere risposta, si rivolse ad Antares e le strinse energicamente la mano: “Complimenti!”

“Grazie, ma spero che tu sia meno sbruffone in campo... anche se ne dubito fortemente!” disse divincolandosi dalla sua presa. Il ragazzo la trapassò con i suoi incredibili color ghiaccio in un chiaro sguardo di sfida poi, senza dire più una parola, se ne andò con le mani in tasca.

La biondina salutò i suoi compagni di casa e si diresse  di nuovo verso la sorella abbracciandola:

“Da ora in poi siamo avversarie Nini…”

“Non chiamarmi così…” la rimproverò bonariamente ma no troppo la gemella, dopo di che si incamminarono assieme verso l’aula di trasfigurazione dove attesero l’arrivo della professoressa.

Dior era già in classe e fece sedere accanto a sé la sorella che si rifiutava di stare vicino a Malfoy.

“Perché hai cambiato posto?!” le domandò lui irritato colpendole una spalla da dietro

“Non ho voglia di stare vicino a un tipo come te!” ribatté acida

“E come sarei?” si fece interessato appoggiando elegantemente il viso sulla mano

“Gasato, idiota, sbruffone, insensibile, insopportabile, troppo sicuro di te, sfotti tutti senza motivo e soprattutto senza pensare alle conseguenze, però forse…” fu interrotta dall’arrivo dell'insegnante che iniziò subito la spiegazione.

“Negli anni passati avete imparato come trasfigurare oggetti di piccole medie e grandi dimensioni in animali o cose di uso comune; lo scopo di questa lezione è quello di insegnarvi a trasfigurare degli spazi ristretti. Inizieremo trasfigurando quest’aula in una camera vuota, poi l’arrederemo e alla fine dell’anno scolastico, saprete fare questo…”

Prese la bacchetta e si allontanò dalla cattedra e batté ritmicamente la bacchetta sul pavimento..

“Uno… due… tre… Silva!”

I ragazzi restarono stupefatti, non si trovavano più nella loro classe, bensì in una radura, in mezzo ad un gran bosco di conifere, le pareti sembravano essere sparite per cedere il posto ad alberi dai tronchi scuri e rugosi che si stagliavano con i rami pieni di foglie verdi su di un cielo limpido e azzurro che aveva sostituito il soffitto grigio di pietra.

Dove prima c’era il pavimento ora si notava un verde prato cosparso di fiori bianchi e lilla, nell’aria s’era diffuso un intenso profumo di fiori ed umidità che venivano cullati dal dolce cinguettio degli uccelli dai mille colori che volteggiavano nell’aria, sospinti da una leggera e fresca brezza.

“Ma è magnifico!” disse

“Stupendo, sembra tutto così reale!” esclamò Hermione provando ad avvicinarsi agli alberi, ma trovando una specie di barriera capì che le dimensioni della stanza non erano cambiate.

“Non pensavo che la vecchia fosse così in gamba”

“…e ci sente anche molto bene, Sig. Malfoy!” lo rimproverò la professoressa, poi battendo la bacchetta sul pavimento, la stanza ritornò normale.

I ragazzi erano rimasti molto colpiti e, forse per la voglia di imparare ad eseguire una trasfigurazione del genere, o forse per la severità della donna, nessuno osò più disturbare o stare disattento. Poco prima che gli alunni uscissero, comunicò a Potter e a Malfoy che alle 14:20, li avrebbe aspettati, insieme alle rispettive squadre di Quidditch al campo dove avrebbe comunicato loro una notizia molto importante.

Le lezioni successive passarono velocemente e la voce di quell’improvvisa riunione si era sparsa per tutto il castello, creando un’agitazione generale.

Alle 14:00 la maggior parte dei giocatori si era già riunita, quando improvvisamente scoppiò una grossa lite…

“Stai cercando di estorcere informazioni sulle nostre tattiche di gioco?” urlò il capitano di Serpeverde afferrando Niniel per un braccio e strattonandola vedendola parlare con Neo, il loro cacciatore.

“Mollala Draco, glielo stavo solo presentando” disse Antares tentando di liberare il polso della sorella dalla stretta del ragazzo.

“Ceeeerto, cooome noo!” rise lui “e guarda caso anche lei è una cacciatrice, che coincidenze”.

“Non dire cretinate Malfoy, volevo solo conoscerla tutto qui!” tentò Neo. “Ti causa qualche problema?”

“Si, secondo me nessun Serpeverde dovrebbe intrattenere relazioni con questi luridi individui, sono inferiori”.

A quel punto dalla piccola folla che si era creata spuntò Judy. La ragazzina sembrava fuori di sé, si avvicinò con grandi passi al fratello e gli si piazzò davanti.

“Davvero nessun Grifondoro dovrebbe intrattenere relazioni con Serpeverde?! Non credevo che fossi così…così…”

“Calmati, non fare queste scenate in pubblico!” le intimò

“Ti vergogni di me?!”

“Io non mi vergogno di te!” alcuni Serpeverde osarono ridere ma uno sguardo più assassino dell'Avada Kedavra li fece desistere dal continuare

“E allora non hai detto a nessuno che io non sono… ammetti che ti faccio schifo!…” il fratello le tappò la bocca con una mano.

"Ora basta!!"

Gli occhi della ragazzina si riempirono di lacrime

“Dai non fare così, io lo faccio per il tuo bene!” disse intenerendosi un attimo e lasciandola.

“Cosa?! Lo fai per il tuo bene!” poi dandogli uno schiaffo se n’andò.

“Perché sospetti tanto della gente?! Hai fatto soffrire tua sorella soltanto perché sei paranoico!” affermò Niniel.

“Sei uno stronzo! Non so come facciano a sopportarti!” urlò furiosa Antares “E pensare che quando ti avevo visto, mi eri sembrato così…avevo sperato di finire nei Serpeverde per conoscerti… che cretina!” poi gli stampò un'altra cinquina in viso in modo che avesse cinque dita a destra e altre cinque a sinistra e corse appresso alla piccola.

Tra i presenti si era creato un grande scompiglio che permise a Dior di avvicinarsi a Malfoy. Gli rivolse un sorriso sereno e con voce pacata gli disse:

“Ciao Biscia Isterica, ti piace il color ematoma?”

Lui la guardò con aria interrogativa e sull'incazzato non capendo che cosa intendesse la ragazza con quella domanda.

“Ti spiego?” e senza attendere risposta gli diede un pugno all’altezza dello zigomo.

“Mai sei impazzita?!”

“Non quanto lo sia tu!” Malfoy si alzò con un colpo di reni e stava per colpirla quando Tiger lo afferrò alle spalle:

“Basta, per oggi hai già dato spettacolo!”

Si liberò dalla presa e con la faccia paonazza dalla rabbia, fissò i presenti.

“Che cazzo avete da guardare?! Fetevi i cazzi vostri!!!" il suo sguardo e la sua voce facevano intuire chiaramente che se la cosa fosse trapelata, la vendetta sarebbe stata all’altezza dell’umiliazione che aveva subito.

 

La McGranitt e Piton percorrevano il parco parlottando tra loro, quando videro tre figure sedute nell’erba.

“Cosa sta succedendo?” urlò in tono brusco il professore, facendosi più vicino.

Judy sollevò lo sguardo mostrando gli occhi grigi arrossati a causa del pianto.

“Ma…ah…Signorina Malfoy, cosa le è successo?” domandò la strega porgendole un fazzoletto bianco e lanciando occhiate alle ragazze che erano con lei.

“Suppongo che sia a causa di questa Grifondoro!” sibilò l’uomo fissando con sguardo sprezzante Niniel, al che Judy fu scossa da nuovi singhiozzi.

“Non piangere, sai che è fatto così..." esclamarono le amiche fulminandolo con gli occhi.

“Scusate-mi, snif…mi è pas-sa-to…” disse asciugandosi gli occhi; la donna le sedette accanto e le porse una caramella che le era apparsa nella mano.

“Vi va di tornare al campo…ho una notizia favolosa!” disse sorridendole dolcemente.

Quando la ragazzina ricomparve, seguita dai due professori, tutti i giocatori delle 4 Case erano schierati in attesa di spiegazioni.

'Speriamo che non abbia raccontato nulla...' pensò Draco guardando con dolore la propria sorella con gli occhi ancora rossi e gonfi di lacrime.

"Possiamo sapere il motivo per cui ci avete convocati?" chiese gentilmente Cho Chang, capitano di Corvonero, mentre altre voci assetate di spiegazioni si alzavano alle sue spalle da da parte di tutti i giocatori.

"Innanzitutto" cominciò la professoressa di Trasfigurazione posizionandosi davanti ai ragazzi, proprio al centro del campo "vi ringrazio per essere venuti tutti qui, so benissimo che siete tutti quanti impegnati però spero che la notizia che sto per darvi vi risollevi il morale. Ora risponderò alle vostre domande: giorni fa il professor Silente ha avuto una fantastica idea cioè di organizzare una partita, o meglio, un'amichevole, con una squadra di Quidditch proveniente da una scuola di Magia al di fuori dell'Europa..." la donna dovette interrompersi perché fu sommersa da uno scroscio entusiasta di applausi e grida.

"Che scuola è? Chi giocherà?" chise curioso un Tassorosso ma un'occhiata raggelante di Piton lo fece desistere dal tentativo di sapere; il professore si posizionò accanto alla collega sussurrando

"Ora puoi proseguire, Minerva!"

"Grazie mille, Severus!" poi si rivolse nuovamente ai ragazzi "abbiamo discusso molto a lungo e abbiamo convenuto che non fosse affatto giusto far giocare una sola Casa, quindi..." si azzittì con la scusa di sistemarsi gli occhiali ma con la chiara intenzione di far crescere la suspance e la curiosità degli studenti "...quindi, abbiamo deciso di scegliere i migliori giocatori di ogni squadra e riunirli nella squadra ufficiale di Hogwarts!!" un boato allegro si levò dal campo, arrivando fino al castello, i ragazzi urlavano felici e si abbracciavano eccitati all'idea di dover giocare contro qualcuno come un'unica squadra; ma un fischio del professore di Pozioni fece calare magicamente il silenzio

"Vi ricordo che, naturalmente, il torneo scolastico si svolgerà senza variazioni... abbiamo già una mezza idea su chi saranno i giocatori titolari della squadra della scuola, ma in caso di dificoltaà si opterà per una sfida, che si terrà all'inizio di gennaio poco dopo il rientro dalle vacanze natalizie! Questo è tutto, potete tornare alle vostre occupazioni!!" si alzò un gran brusio di studenti eccitati che tuttavia non erano del tutto soddisfatti

"Contro chi giocheremo? E quando?" chiese Max Guevara, la cacciatrice di Grifondoro, sesto anno.

"Giocherete ai primi di aprile. I ragazzi che veranno saranno nostri ospiti dal 15 marzo al 15 aprile, spero che farete onore alla vostra scuola. Per quanto riguarda la provenienza della squadra avversaria, sarà una sorpresa!" detto questo i professori si congedarono definitavamente facendo cenno ai ragazzi di sparire.

La McGranitt però trattenne Judy e le Anglachel mentre Piton richiamava Draco

"Signor Malfoy! Posso sapere la causa di quel livido sul suo zigomo?" chiese aspramente la vicepreside.

Dior venne trafitta dagli sguardi delle sorelle che avevano subito intuito chi potesse essere stato. Malfoy mantenne lo sguardo dei professori senza problemi, senza lasciar trapelare nessunissima emozione... sembrava di gesso.

"Ho picchiato il viso contro il manico della mia scopa... è un problema?" si chiese centinaia di volte perché avesse difeso quella piccola insolente che nemmeno sopportava.

"Stia attento, non vorrei che con la zucca dura che si ritrova possa spaccare il manico della sua scopa... sa, non vorrei che il nostro fondamentale ex certcatore, ora battitore si faccia male o restesse senza scopa..." ironizzò Piton con il chiaro intento di far innervosire il ragazzo, ma questo non rispose alla provocazione e, stupendo tutti, si limitò ad indurire gli occhi poi si girò e se ne andò.

"Si... ha sbattuto contro la mia mano..." bisbigliò Dior allontanandosi

"Ringrazia che ti abbia difesa, stupida! Avrebbero potuto espellerti!!" la rimproverò Antares inseguendo il biondino poco davanti a loro, lo bloccò e lo mise spalle al muro contro la gradinata.

"Ehi, credevo mi odiassi!!" ironizzò lui, avvicinando il viso a quello della ragazza

"Infatti è così!! Che cavolo credevi?"

"Che mi volessi baciare?"

"Ma che??" la ragazza si accorse finalmente della loro posizione equivoca.

"Dobbiamo lasciarvi soli?" chiese maliziosa Niniel giunta accanto a loro trascinando una riluttante Dior

"Cretina! Non ci provare!!" e si spostò dal ragazzo

"C'è una persona che 'vorrebbe' parlarti!" gli rivelò Niniel spostando Dior davanti a sé

"Dai, Dior, parla..." le intimarono minacciose le sorelle

"..."

"Non volevi ringraziarlo per non aver detto la verità a Mister Unto... cioè Piton?"

"Affatto" rispose l'altra annoiata guardandosi attentamente le unghie

"Fallo!!" la minacciò la maggiore delle sorelle

"No!!"

"DIOR CHIEDI SCUSA!!" s'inalberò Antares stufa del comportamento della sorellina, mentre Malfoy le guardava chiedendosi come avesse fatto a finire in mezzo a quella lite familiare.

"Si, Malfoy... insomma... quello!" balbettò Dior accompagnando le sue parole ad un gesto della mano che voleva indicare le proprie scuse.

"Dillo bene!!" venne nuovamente minacciata dai suoi aguzzini ma fu Malfoy a far finire la cosa

"Sentite, non mi interessa, posso andarmene ora?"

"Va bene, però spiegaci..." s'interruppe di botto sentendo qualcuno avvicinarsi e subito si nascosero tutti e quattro all'ombra della tribuna infatti anche le altre due ragazze avevano distintamente sentito dei passi.

"Ma che succede?" chiese il biondino che non satava capendo un'emerita mazza, ricevendo come spiegazione la mano della ragazza bionda sulla bocca zittendolo, poi le tre si sporsero per guardare verso l'entrata del campo.

In quel medesimo istante Piton e la McGranitt uscirono dal campo l'uno accanto all'altra; l'arcigno professore si guardò attentamente attorno e, non vedendo nessuno, prese la donna per mano poi le si avvicinò sussurrandole qualcosa all'orecchio che fece ridere l'insegnante di gusto, poi si allontanarono tenendosi per mano; le ragazze, nascoste nell'ombra spalancarono la bocca e Malfoy sbarrò gli occhi visto che non poteve muovere la bocca per via di una 'delicata' mano...

"Che... che stavano facendo?" chiese allarmata la biondina guardando le sorelle altrettando scandalizzate.

"M... m-moami- moami a mao-a maooo" farfugliava intanto il ragazzo a corto di ossigeno

"Che cos'è questo fastidioso rumore? " domandò Dior guardandosi attorno "Antares, la mano..."

"A maooo!!"

"Cosa? Quale mano?" intanto la ragazza cominciò a sentire la propria mano umida e si accorse che stava ancora tappando la bocca al compagno e che questo, la stava 'ardentemente' baciando "Ma che schifo!!! BLEAH!!!" si lamentò mollandolo e pulendosi la mano nel mantello del biondino, il quale, ormai allo stremo cadde a terra ansimante

"Quella mano..." commentò Niniel divertita

"Oh, scusami, davvero... non mi ricordavo più... Tutto bene, Malfoy?"

"NO!"

"Ouf... meno male stai bene! Ma tu ora ci devi delle spiegazioni! Perché hai trattato così tua sorella, non è la prima volta che la offendi! Non vedi che ci sta male?"

"Non sono cazzi tuoi!" ribatté secco e alterato Draco "e gradirei che non vi impicciaste più nella mia vita e nella mia famiglia!!" concluse adirato andandosene a grandi passi

"Aspetta, Malfoy!!" lo richiamò inutilmente la maggiore delle Serpeverde rimasta molto colpita dalla sua spropositata reazione.

"Io me ne vado..." aggiunse Dior andandosene a sua volta

"Io... non volevo davvero farlo arrabbiare..." continuava a borbottare tristemente la giovane gemella mentre la sorella rimasta cercò di consolarla ma la prima esplose in un "E CHI SE NE FREGA!!! IO LO ODIO QUELLO!!! HAI CAPITO?? NON TI SOPPORTO PIU' MALFOY!!!"

Niniel fece finta di nulla e trascinò la sorella verso le proprie scope appoggiate accanto al muro degli spogliatoi e si misero a volare a più non posso scaricando la tensione finché il sole non tramontò.

"Arrivano i Dissennatori! Meglio andare!" fece notare Niniel alla gemella, poi entrarono nel castello.

 

Malfoy entrò nella Sala Comune di Serpeverde senza degnare nessuno di uno sguardò e al suo passaggio ribaltò metà primini. Goyle lo fermò prendendogli un braccio.

"NON TOCCARMI!!! Sai benissimo che odio essere anche solo sfiorato!!" urlò alterato al ché Gregory lo lasciò all'istante borbottando con timore delle scuse mentre il figlio di Lucius saliva come un carro armato le scale dei dormitori incurante del fatto che tutti gli studenti presenti lo stessero guardando terrorizzati.

Aprì la porta della sua stanza di Caposcuola, lanciando di malo modo il mantello su una poltrona e fece per buttarsi sul letto ma si accorse che questo era già stato occupato da qualcuno e più precisamente dalla minore della Anglachel.

"ANCORA TU??? MA CHE DIAVOLO VUOI?? MANDARMI ALL'INFERNO FORSE?? NON PREOCCUPARTI PERCHE' CI SONO GIA'!!! QUEST'ANNO E' TUTTO UN CASINO, PRIMA ARRIVATE VOI, POI MIA SORELLA A FARMI PASSARE MILLE GUAI CON LUCIUS E GUARDA QUI!! MI FA UN MALE CANE LA GUANCIA!!" sbraitò aumentando sempre più il volume della voce ma la ragazzina non si fece intimorire affatto

"Ti sei sfogato ora?"

"NO!!! Non ero già incasinato abbastanza? No! devono arrivare anche queste tre, tu e quelle tue maledettissime sorelle!!!"

"Dici così solo perché ti piace e non vuoi ammetterlo!" lo sfidò

"Ma sì, certo! E mi dici perché dovrebbe piacermi Antares, eh?"

"Cosa ti fa pensare che io non stessi parlando di Niniel?" raggiunto il suo scopo si alzò e fece per uscire ma si voltò un'ultima volta guardando il ragazzo rimasto sconvolto e gli sussurò un semplice "Riflettici" dopo di che lo lasciò ai suoi dubbi amletici.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La profezia incompleta ***


CAPITOLO 8

CAPITOLO 8

 

LA PROFEZIA INCOMPLETA

 

Era sabato e la prima settimana di scuola stava finalmente terminando. Ron, Harry, Niniel, Antares e Dior si stavano dirigendo verso l'aula di Divinazione, per la lezione con la professoressa Cooman.

"E' una donna molto strana" cominciò a spiegare con enfasi Ron mentre Harry si arrampicava sulla scaletta che portava all'aula "ogni anno prevede una morte atroce per Harry."

"Già, se fosse per lei dovrei essere sottoterra dal primo anno! Però svolgere i compiti è molto facile!"

"Harry ha ragione, basta prevedere morte, incidenti ed assassinii e lei è contenta, ma si può?"

"Ma davvero? E come mai Hermione non c'è?" chiese stupita Niniel

"Oh... lei e la Cooman hanno litigato di brutto in terza e la professoressa l'ha sbattuta fuori... però è meglio dire che è stata Hermione ad andarsene o sono guai!" le informò l'ultimo maschio Weasley.

Entrarono nella classe e subito furono avvolti da un intenso profumo di tè verde alla menta.

"Oh, ha cambiato arredamento!" notarono sghignazzando alcune ragazze di Serpeverde

"Sembra di essere in quel caffè parigino... ti ricordi Antares?" chiese Dior soprappensiero

"Certo... chi si dimentica di quel cameriere... Mamma se era bello!!" commentò l'altra in vaneggio. Dior aveva perfettamente ragione più che una stanza del castello sembrava di essere in un locale su Champs Elysees: i comuni banchi erano sostituiti da rotondi tavolini da tè in ferro battuto, verniciati di bianco attorno ai quali erano disposte dalle tre alle cinque sedie ricoperte ognuna con un morbido cuscino azzurro; la cattedra della professoressa era al centro della stanza ed era ricoperta da una tovaglia di pizzo sulla quale era posta una grande teiera di porcellana cinese contenente del liquido fumante. Le uniche due finestre erano drappeggiate da tende leggerissime di tulle azzurro, bianco e lilla, mentre sugli scaffali addossati alle pareti si trovavano una cinquantina di tazzine di porcellana ricamate, sfere di cristallo e ancora vari contenitori di essenze e candele che bruciavano creando atmosfera ed emanando un delicato profumo.

"Com'è accogliente!" commentò invece Niniel girando per l'aula

"La ringrazio signorina Anglachel!" disse una voce melliflua alle loro spalle che apparteneva alla professoressa, una donna alta, magra e con dei grandissimi occhiali rotondi: indossava un vestito lungo blu notte ed uno scialle anch'esso scuro ma con brillanti fili viola.

"Ma... come...?" balbettò la ragazza stupita

"Faccio a sapere il tuo nome? Ma l'ho letto col mio occhio interiore, no? Sono o non sono l'insegnante di Divinazione?" poi rivolgendosi agli studenti delle due Case, intimò loro di sedersi; i cinque ragazzi si sedettero in un tavolino un po' appartato che a detta delle Serpeverde era abbastanza lontano da Malfoy, con cui non avevano più parlato dal giorno del litigio al campo di Quidditch.

"Allora miei cari, per cominciare vi dico: bentornati! Siete già al vostro ultimo anno... come vola il tempo... alcuni di voi erano alti poco più del tavolo la prima volta che sono venuti qui..."

"Che esagerazione e che melodramma... " bisbigliò Ron agli amici che ebbero il loro bel da fare per trattenere le risa

"Bene! Ripassiamo un po' le cose fatte, quindi cominceremo con la lettura delle sfere di cristallo!" e ad un suo gesto le sfere poste sopra gli scaffali volarono ognuna davanti ad un ragazzo "sapete come fare, quindi iniziate, io passerò fra i tavoli per sentire cosa avete visto..." e detto questo si diresse subito dalle sue più devote allieve: Calì Patil e Lavanda Brown. Dopo un po' si avvicinò a Niniel "Cosa vedi?" le chiese con fare misterioso, vedendo che la ragazza fissava ipnotizzata la sfera "non me lo vuoi dire?" Ron ed Harry la guardarono mentre le sorelle fissavano come lei ognuna la propria sfera. La professoressa si avvicinò velocemente alla sfera guardandovi all'interno: vide una tempesta con fulmini spaventosi talmente potenti da far saltare gli alberi, e poi fuoco, una luce accecante, tre bambine che si stringevano spaventate tra loro, sangue e poi ancora fuoco. Il volto della professoressa era tesissimo, le labbra serrate, gli occhi sbarrati e delle gocce di sudore sulla fronte; alzò gli occhi guardando nelle sfere delle altre due ragazze e vide la stessa scena: cominciò a tremare "C-cosa... chi siete voi tre?!?" urlò attirando gli sguardi di tutti i ragazzi e puntando un dito lungo e magro verso le tre ragazze che non la sentivano nemmeno tanto erano perse a fissare l'oggetto rotondo davanti a loro.

"Professoressa, tutto bene?" chiese Harry leggermente preoccupato. La donna spalancò gli occhi sul ragazzo e come spiritata rispose:

"Potter... stai attento a quelle tre... i loro cuori danzano nel buio ma il fuoco le divora, stanno scappando da colui che tutto può... sono... maledette!! Custodisci a costo della tua vita la ball..." ma all'improvviso la donna si riscosse come risvegliata da una trance mistica e riprese il suo colorito naturale "Allora Potter, si può sapere cosa vedi nella sfera?"

"Ma professoressa, cosa deve custodire Harry?" chiese Ron non capendo più nulla

"A cosa ti riferisci Weasley?"

"Ma è stata lei a dire che Harry doveva custodire qualcosa con la vita e che loro tre..." ma il rosso non poté finire la frase perché la donna lo zittì con un gesto brusco della mano

"Non ho mai detto nulla di simile Weasley! Ora svolgi il compito che ti ho assegnato!" ma guardando l'orologio si accorse che la sua ora stava per terminare "anzi! l'ora è finita! Potete andare..." sentenziò ritirandosi nella stanza attigua mentre gli studenti si apprestavano a scendere dalla torre.

Solo un paio di occhi grigi si accorse però che gli occhi delle tre ragazze avevano cambiato colore mentre guardavano nella sfera e che ora ognuna di loro stringeva il ciondolo appeso alla propria collana.

 

"Davvero secondo te era in trance, Harry?" domandò curioso Ron

"Ma sì, aveva quell'espressione anche quando mi fece quella profezia in terza e poi anche in quinta... quando si riprendeva non ricordava assolutamente nulla, proprio come ora!" spiegò Harry all'amico che aveva assunto una faccia preoccupata

"O magari fingeva..." suggerì Dior

"Già, per impressionare noi tre che siamo nuove... a quanto ho sentito in giro nessuno crede alle sue doti di preveggenza... anche voi no? Non saresti a due metri dal suolo tu, Harry?" rincarò Antares

"Boh, io in ogni modo in quella sfera non vedevo proprio niente..." rise Niniel

"Sì, sarebbe capacissima di dire cose simili per rendere la lezione più interessante!" ammisero Ron ed Harry mettendosi a ridere. La lezione successiva era Erbologia, sempre Grifondoro e Serpeverde.

Ormai erano giunti tutti alla serra numero due, entrati s’infilarono dei camici verdi da lavoro, ma si accorsero che le numerose studentesse erano tutte in fibrillazione.

"Ma che cos'hanno? Di solito sono l'unico ad essere felice di fare Erbologia..." chiese stupito Neville guardandosi attorno

"Che imbecille! Aspettano il bel professore elfo, no?" gli spiegò accigliato Malfoy, seduto poco distante

"Oh, e temi che il bel professore elfo ti rubi la scena, eh, Malfoy?" lo provocò acidamente Antares fissandolo negli occhi tempestosi.

"No, non ho manie da prima donna come Potter, solo mi da fastidio come questa scuola perda rispettabilità di anno in anno: Mezzigiganti, Centauri, ed ora pure gli elfi... fra un po' insegneranno pure i Mezzosangue!"

"Questi non sono termini da usare..." rimproverò delicatamente un voce maschile proveniente dal grande albero al centro della serra. In due balzi il professore scese a terra e si mise davanti al tavolo per la lezione "mi dispiace ma devo togliere cinque punti a... Serpeverde, immagino!" Draco gli rispose con un sorrisino sbieco e forzato.

"Vista la sua impertinenza mi permetto di attribuirle una piccola punizione, non credo che Severus se la prenderà... poiché disprezza tanto la diversità la costringo a frequentare i miei corsi che si tengono il sabato pomeriggio... Elfologia e Babbanologia, purtroppo non potrà assistere a quello di Nanologia perché impegnato nel corso pre-universitario non è così... il tuo nome prego..."

"Malfoy..." ringhiò stringendo i pugni cercando di mantenersi calmo. Il professore fece una faccia sorpresa.

"Oh, bene, signor Malfoy... il tuo nome di battesimo?"

"Draco!" il professore sorrise "Cos'è, non le piace il mio nome?" ribatté stizzito

"No, assolutamente, mi piace molto il tuo nome, rispecchia la tua personalità... o almeno quella che mostri..." guardò il ragazzo negli occhi "non credevo che alla fine ti avrebbe chiamato così..." sussurrò poi

"Prego?"

"Nulla, niente di cui preoccuparti, Draco... abbiamo già perso tempo! Vediamo di iniziare questa lezione! Naturalmente, ti aspetto oggi pomeriggio..."

Il ragazzo sibilò un "Ci conti!" e senza abbassare mai lo sguardo e non facendo trapelare alcuna emozione seguitò a fissare l'elfo negli occhi.

"Bene, poiché è la nostra prima lezione, è bene conoscerci e spiegare alcune cose! Il mio nome è Legolas, e gradirei che mi chiamaste così, per nome, senza Professore o altro, anche io, se vorrete, vi chiamerò con il vostro nome, è molto più socievole! E non datemi del lei, mi sento già abbastanza vecchio davanti a voi! Quest'anno studierete piante molto particolari di cui si ignora quasi l'esistenza, anche la mia cara amica Sprite non ne conosce molte! Piante officinali, mediche, piante che crescono e vivono solo una notte, fino ad arrivare a vegetali animati quali gli Ent... qui non sono diffusi, anzi sono in via di estinzione anche nella Terra di Mezzo, da dove veniamo noi elfi!" il 'giovane' professore si accorse che tutti lo ascoltavano e lo guardavano rapiti, compreso Malfoy "c'è qualche domanda?"

Immediatamente si levarono una quindicina di mani "dimmi!" disse alla ragazza più vicina

"Quanti anni hai? Sei sposato o fidanzato?" chiese sfacciata una Serpeverde

"Temo che questo non abbia nulla a che fare con la mia lezione, quindi risponderò a domande inerenti alla materia!" quasi tutte le mani levate si abbassarono deluse "ma se vi può interessare ho 1147 anni! Li porto bene, vero?" rise soddisfatto guardando le espressioni sbalordite delle ragazze "e sono sigle!", detto questo molte ragazze tornarono a sperare ridacchiando causando uno sbuffo indignato di Malfoy e delle Anglachel

"Oche!" sibilò letale Dior ricevendo occhiate malefiche da quasi tutta la popolazione femminile dell'aula

"Infatti! Va beh, che è carino ma è pur sempre un professore, che credono di fare?" rincarò Antares annoiata, rivolgendosi anche alla gemella "ehi, Didi guarda Nini!": la sorella in questione era rimasta imbambolata a guardare il viso dell'elfo con gli occhi lucidi "ohi, ohi, riconosco quello sguardo, sta pensando a 'lui'!" Dior alzò le spalle rassegnata.

Harry stava discutendo con Hermione riguardo all’età del professore che dimostrava 25 anni, ma la ragazza gli spiegò pazientemente che gli Elfi sono immortali e che il loro aspetto rimane invariato.

"Interessante! Sai che ti dico Herm? Ci vengo anche io ai corsi oggi pomeriggio!" affermò Harry convinto e anche Ron si vide d'accordo con lui

"Sono così contenta che finalmente vi interessiate a qualcosa!" rise soddisfatta la Grifondoro.

Il professore iniziò la lezione parlando di una fantastica pianta di cui non avevano mai sentito neppure il nome, ed al termine delle due ore assegnò i compiti e l'invito a ripassare alcune pagine del libro.

 

"Maledetto orecchie a punta!" sibilò un Malfoy sputa fuoco entrando in Sala Grande

"E ti lamenti pure? Ringrazia che non l'abbia riferito alla McGranitt che ti avrebbe espulso senza passare dal via! Ignorante!" lo ammonì schifata la bionda Serpeverde. Durante il pranzo fu però il professor Piton ad ammonire il ragazzo con la minaccia di espellerlo dalla squadra di Quidditch se non si fosse presentato alle lezioni tenute dal professore di Erbologia. Se fosse stato possibile Draco si arrabbiò maggiormente tanto da non toccare cibo.

 

Le iscrizioni ai corsi supplementari erano già terminate quando per la scuola, o meglio, tra la popolazione femminile della scuola, si sparse la voce che sarebbero state tenute, per quanto riguardava Elfologia, Babbanologia e Nanologia, dal professor Greenleaf.

Molte furono le proteste delle ragazze che si inventavano scuse su scuse pur di essere iscritte, tuttavia il preside fu irremovibile.

"Potevano pensarci prima, quelle oche!" commentò Hermione seguita dalle gemelle Anglachel "per fortuna che Silente non ha ceduto... a quelle non interessa per niente la materia!"

"Sono d'accordo con te, Hermione!" le diede ragione Niniel mentre Antares muoveva la testa con convinzione

"Eccoci qui! Questa è la stanza in cui si svolgeranno le lezioni!" spiegò Granger aprendo la porta e costatando che erano presenti sì e no una quindicina di persone compresi Harry e Ron che parlavano tranquillamente con due simpatici Corvonero: Yukino Miyazawa e Soichiro Arima. Poco dopo entrarono anche Dior e Malfoy con l'espressione di un condannato a morte mista a quella di un vampiro assetato di sangue elfico.

"Oh, ciao Malfoy..." lo salutarono con poco entusiasmo tutti i presenti infatti era impossibile non conoscerlo

"Mmm..." grugnì sedendosi nell'unico posto libero: accanto a Dior che si era sua volta seduta accanto alla sorella Serpeverde.

Pochi minuti dopo entrò finalmente il professore, cioè entrò una pila di libri presumibilmente sorretta dal professore. Subito qualche studente si alzò per aiutarlo e lui fece cenno di distribuire un libro a testa. Il libro si intitolava: 'Elfi, Nani, Hobbit, Orchi ed altre razze', cui allegato c'era un altro libro :'Storia della Terra di Mezzo' entrambi scritti da un certo J. R. R. Tolkien. L'uomo, ringraziando con un grande sorriso chi l'aveva aiutato si sedette alla cattedra, aprì il registro ed espresse il desiderio di conoscere meglio i ragazzi

"Vediamo..." cominciò guardando uno per uno i ragazzi poi ne indicò uno con i capelli neri corti e dei fini tratti orientali "tu... parlami un po' di te..."

"Io sono Soichiro Arima, 6° anno, Corvonero. Mi sono trasferito in Inghilterra con i miei genitori e la mia ragazza" indicò Yukino seduta accanto a lui la quale sorrise lievemente "ma siamo originari del Giappone!"

"Interessante! Io non ci sono mai stato in Giappone... non mancherò di andarci prima o poi! E così ti chiami Yukino..."

"Sì, Yukino Miyazawa anche io al sesto anno in Corvonero!"

A turno parlarono tutti i ragazzi ai quali il professore non faceva mancare mai una parola gentile, un commento simpatico od un sorriso.

"Noi ci conosciamo già, vero Malfoy?"

"Infatti, quindi passoparola!" ribatté secco

"No no, calmati! Ognuno ha detto qualcosa di sé... che so? Parlami della tua famiglia..."

"Ho un padre, una madre ed una sorella!"

"Grazie ma... non hanno dei nomi?"

"Lucius e poi mia sorella Judy, punto!" rispose sottolineando marcatamente l'ultima parola

"Bene... vediamo tu sei... Dior, giusto?"

"Sì! Sono Dior, ho 15 anni, Serpeverde e manager della squadra di Quidditch!" espose in tono telegrafico guardando poi il docente con no sguardo che diceva molto esplicitamente 'se mi fai altre domande mi alzo e ti picchio!'. La sorella prese in mano la situazione

"Io sono Antares Lorien, sorella di Dior, settimo anno, Serpeverde nonché nuova battitrice della squadra! Ci siamo trasferite quest'anno dall'Italia!"

"Italia, eh! Bel paese! Ma dimmi... quali sono i tuoi hobbies, Antares?"

"Beh... adoro leggere i manga, i cavalli, la Formula 1, le moto, ascoltare la musica dei Blast e poi amo i bambini piccoli!!"gli sorrise di rimando allegra

"E i bimbi, eh! Ti piacerebbe avere tanti figli, vero?" la ragazza annuì

"Senza esagerare però!"

Il professore sorrise divertito poi fece cenno a Niniel di parlare

"Io sono Niniel Nienor, gemella di Antares, Grifondoro e nuova cacciatrice! Adoro tanto il Quidditch e mi piacerebbe entrare a far parte di una squadra importante... vorrei fare anche molte altre cose però... non so!"

"E i vostri genitori?"

"Beh... mamma è impiegata al ministero, è il Viceministro dell'Istruzione, mentre nostro padre..." la ragazza si fermò improvvisamente di parlare

"Nostro padre è morto in un incidente stradale quando eravamo piccole!" spiegò la sua gemella facendo ben capire di cambiare argomento

"Capisco, mi dispiace... avete dei nomi elfici molto interessanti voi tre... Dior, la figlia di Luthien e Benen, un giorno vi narrerò la loro bellissima storia! Antares Lorien... Antares è la stella più luminosa della costellazione dello Scorpione che nella Terra di Mezzo è conosciuta come la stella protettrice di Lorien... Niniel Nienor: ragazza delle lacrime e del lutto..." i compagni le guardavano come se non le avessero mai viste prima

"E perché avete nomi elfici, voi tre?" chiese curioso un Tassorosso

"Perché tu ti chiami Mike?" rispose gelida Dior zittendolo

"Ora c'è... Hermione Granger immagino, sei l'ultima ragazza rimasta nell'elenco!"

"Sì, sono del settimo anno di Grifondoro, Caposcuola e prefetto i due anni precedenti! I miei genitori sono dentisti babbani. Insieme alla sorella di Malfoy sono la manager della squadra di Quidditch! Mi piacerebbe molto diventare una professoressa oppure una ricercatrice!"

"Bel curricolo Hermione! Complimenti!" la ragazza sorrise compiaciuta arrossendo lievemente "Accanto a te c'è...?"

"Ronald Weasley! Settimo anno, Grifondoro, portiere della squadra e sesto di sette fratelli!"

"Weasley... sei il figlio di Arthur?" il ragazzo annuì sorpreso "ho conosciuto tuo padre molto tempo fa... caspita, sette figli?"

"Sì... Bill, Charley, Percy, Fred, George, io e mia sorella Ginny, sesto anno di Grifondoro!"

"Bella famiglia! E tu sei l'ultimo... Harry Potter, giusto?"

"Sì, sono Harry, stessa classe di Ron ed Hermione, capitano e cercatore della nostra squadra... sono orfano e vivo con i miei zii babbani..."

"Conosco bene la tua storia... conoscevo anche Lily e James! Bravi ragazzi!" commentò sorridendo dolce ed inorgogliosendo il bambino sopravvissuto "ma dimmi di te... cosa vorresti fare una volta finita Hogwarts?"

"Vorrei diventare un Auror!"

"Molto ambizioso, ma sono sicuro che ci riuscirai! Buona fortuna!" Harry rispose con un sorriso ignorando l'occhiataccia di Hermione accanto a Ron

"Benissimo! Possiamo cominciare la nostra lezione anche se, il tempo rimasto è poco! Volevo introdurre l'argomento... potete prendere appunti se vi interessa... dicevo, in questo corso parleremo delle razze minori..."

"Minori..." ripeté Malfoy fingendo di scrivere assorto i suoi appunti guadagnandosi un ghigno divertito dall'elfo

"Sì, minori, mi fa piacere che tu sia attento, Draco! Se guardate a pagina 14..."

 

"Che bella lezione!" commentarono tutti i ragazzi (tranne uno!) "davvero interessantissima!"

"Grazie ragazzi!" li ringraziò il professore comparso magicamente dietro di loro diretto come gli studenti verso il bel giardino della serra poiché il corso di Babbanologia non era ancora stato avviato "Che ne pensi, Sal... Draco?" si corresse velocemente ma il ragazzo in questione se ne accorse guardandolo con sospetto

"Mph!" mugugnò solo sedendosi con gli altri sul verde prato, in realtà stava mentendo, non si era perso una parola sull'argomento e si era stupito di come fosse volato il tempo

"Le tue sorelle non si sono fermate?" chiese gentilmente all'Anglachel di Grifondoro

"No, avevano altri impegni!" rispose cordialmente guardando le varie specie arboree presenti in quel giardino 'al chiuso' "ma... ma... ma questa è una Lumenryos Blanca?!?" si stupì osservando una pianticella alta sì e no 60 cm con grandi foglie azzurre venate di viola che era posata accanto alla lavagna "è sua?!?"

"Sì..." rispose incerto ma venne subito interrotto

"Quanti anni ha? Quando è fiorita l'ultima volta??" chiese saltando dall'agitazione

"Beh... ha 1600 anni... è un regalo di mia madre... fiorisce ogni 750 anni quindi... dovrebbe fiorire proprio questo febbraio!! Non ci avevo pensato!!" fece dei rapidi calcoli poi si stupì chiedendosi come facesse la ragazza a conoscere una rarissima pianta simile

"DAVVERO?!? POSSO CURARLA?!?" chiese speranzosa con gli occhi sgranati mentre le sue mani stringevano inconsapevolmente quelle del professore.

"Perché? E' così interessante?" s'informò Hermione corrucciata per non aver mai sentito parlare di quel vegetale.

"Ne avevamo anche noi una in giardino, è fiorita quando io e Antares avevamo sei anni... è stato magnifico!!"

"A me non pare nemmeno un po' bella!" commentò Malfoy in tono piatto girando attorno all'oggetto delle loro attenzioni. Il professore lo squadrò male

"Quando fiorisce è una vera e propria cascata di argento! E' davvero spettacolare!" gli spiegò con calma

La porta sbatté rumorosamente rivelando le altre due Anglachel che si tenevano per mano e avevano l'aria di chi avesse corso come un pazzo

"ANCHE NOI!!!" urlò Antares "La preghiamo... anche noi vorremmo prenderci cura della Lumenryos!!" pregò Legolas andandogli incontro

"Come diavolo avete fatto a sentire?" domandò Malfoy allibito

"Posso anche io?" chiese timidamente ma appassionatamente Dior

"Oh, per tutti gli Orchetti! Stai parlando ed è un miracolo, mi stai guardando negli occhi e... mi servivano degli aiutanti!!" rispose ridendo felice

"GRAZIE!!" Niniel lo abbracciò d'istinto scusandosi poco dopo imbarazzata, Antares e Dior saltavano abbracciate, poi dicendo qualcosa se ne andarono nuovamente correndo come delle assatanate.

Si stava oramai avvicinando l'ora della cena, prima Draco, poi il famoso trio, decisero di raggiungere la propria sala comune. Anche Niniel decise di seguire gli amici, tuttavia Legolas la fermò

"Scusa, ti spiace venire un momento con me?"

"Oh, sì, certo..." 'Oh mio Dio! che cavolo avrò fatto? Non è che magari è un finto elfo ed ha intenzione di eliminarmi? Ma che cavolo sto pensando?? Leggo troppi manga!!' pensava lei mentre il professore la conduceva in un luogo appartato del grande parco della scuola 'Certo che però con la luce del tramonto è ancora più bello... accidenti che bel fisico, alto e slanciato al punto giusto, i capelli biondi sciolti sulle spalle... gli occhi che brillano come il mare... e mamma mia che profilo incantevole...' lui le sventolò una mano davanti agli occhi vedendola persa nei propri pensieri

"Ehi... ci sei? Sediamoci!" le suggerì indicandole la panchina in pietra posta sulla riva del lago

"Posso... posso sapere perché mi ha portata fin qui?"

"Prima di tutto dammi del tu! E poi... volevo parlarti un attimo a quattr'occhi!" le rivelò prendendola alla sprovvista

'Oh, Signur!! Antares, Dior!!! Dove diavolo siete quando servite??' "Beh, ma non potevamo parlare ugualmente senza allontanarci di 45 km dalla civiltà?!? Ops... l'ho detto vero?" domandò nascondendosi il viso tra le mani ma sbirciando tra le dita. L'Elfo rise di gusto

"Sì, l'hai detto... comunque non ho nessuna brutta intenzione, credimi, ed i campo di Quidditch è alle nostre spalle... se dovessi urlare credo che ti sentirebbero!!" la rassicurò ancora con il sorriso sulle labbra

"Cosa volevi dirmi di così importante?"

"Come fate a conoscere ed addirittura a possedere una Lumenryos?" chiese a bruciapelo diventando improvvisamente serio

"Devi sapere che nel luogo dove siamo cresciute, la nostra casa si trovava in un posto appartato, in mezzo alla natura, e la donna che ci faceva da baby-sitter, la nostra vicina di casa, era un'elfo! Per questo conosciamo quella pianta e anche molte altre cose sul tuo popolo!" spiegò "tutto qui... perché ti sei preoccupato così?"

"No, solo per curiosità e poi i vostri nomi..."

"Nostra madre è una donna molto aperta e le piacevano i nomi elfici a tal punto da metterli a noi! E poi... spesso nostro padre faceva dei sogni premonitori su di noi, quindi ha legato i nostri nomi con eventi futuri che ci sarebbero potuti accedere" rispose rattristandosi lievemente.

Legolas capì che aveva toccato un tasto dolente, tutte e tre si erano rifiutate di parlare del padre, tranne una risposta telegrafica di Antares, molto inverosimile; le mise una mano sulla spalla in segno di dolce conforto, si alzò e le tese una mano che fu prontamente accettata dalla ragazza, poi tornarono al castello senza più dirsi una parola.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Il litigio ***


CAPITOLO 9

CAPITOLO 9

 

IL LITIGIO

 

Settembre era trascorso tutto sommato molto velocemente e senza ulteriori complicazioni ed Ottobre era dunque giunto. Gli studenti, specialmente quelli del quinto e del settimo anno, erano sommersi di compiti anche se si poteva notare una certa tolleranza da parte del professor Piton nei confronti della Casa di Grifondoro, sempre acido e malefico però c'era chi come Colin Canon ripeteva "Non possiamo pretendere troppo!", ed i membri delle squadre di Quidditch erano ulteriormente impegnati nei massacranti allenamenti che si svolgevano due volte a settimana per un totale di quattro ore.

Le sorelle Anglachel avevano avuto il permesso di Legolas e del Preside di curare la Lumenryos Blanca fino alla fioritura, così ogni pomeriggio le due Serpeverde passavano un'ora facendosi compagnia e divertendosi a curare anche le altre piante bisognose come la loro di cure specifiche, mentre la sera era la Grifondoro a stare nella serra con il professore che aveva il preciso compito di scortarla poi al proprio dormitorio per via della presenza dei Dissennatori.

Una mattina, verso i primi giorni d’Ottobre, gli studenti recatisi in Sala Grande per la colazione furono accolti da mille festoni svolazzanti, che rappresentavano lo stemma di Hogwarts e quelli delle quattro Case, stagliati contro un limpido cielo azzurro tenue e mossi da un vento magico; Pix dopo aver avuto un incontro ravvicinato con il Barone Sanguinario, fantasma di Serpeverde, seguì il consiglio di quest'ultimo di chiudersi nei sotterranei senza creare casini come al suo solito.

Quando tutti gli alunni si furono accomodati ai propri posti il Preside prese la parola per rispondere alla muta domanda che tutti si stavano ponendo: Che cosa diavolo sta succedendo?

"Vi informo che sono appena giunti ad Hogwarts quattro rappresentanti del ministero e due giornalisti con il compito di stilare un rapporto sulla nostra scuola e su di noi. Resteranno con noi per tutta la durata dell'anno scolastico, salvo impegni imprevisti..." dai quattro tavoli si alzarono grandi brusii di sorpresa e curiosità tanto che Silente dovette richiamare più volte l'attenzione "vi prego quindi di comportarvi in modo civile ed educato per far risaltare il gran nome di Hogwarts in tutto il mondo!" le parole dell'uomo vennero colte con un applauso che si spense appena egli si fu seduto e poco dopo fu la McGranitt ad alzarsi e a prendere la parola.

"Ora vi presenterò i nostri ospiti, spero sappiate accoglierli con calore... “ la porta della sala venne spalancata ed il gruppo fece il suo ingresso dirigendosi a passo sicuro verso il tavolo degli insegnanti.

“Vi presento il vice ministro dell’istruzione, Wolf Dania, ex studentessa di Grifondoro .” Una donna alta e magra con i capelli neri e ricci fece un piccolo saluto con il capo, senza scomporsi minimamente, e si sedette vicino a Piton. “Il ministro per l’integrazione delle razze minori negli istituti scolastici, Frodo Baggins di Serpeverde, ed il suo assistente Samvise Gamgee di Tassorosso.” Due Hobbit alti poco più di un metro e venti fecero un inchino. “Quest’uomo è Gandalf il bianco, un mago estremamente potente, nonché ex membro di Corvonero e compagno di scuola del nostro stimato preside!” l’anziano stregone alzò il suo bastone nodoso e con un abile gesto fece scoppiare nella sala uno spettacolo di fuochi d’artificio, che i ragazzi apprezzarono moltissimo, non risparmiando gli applausi ed i complimenti.

“Ora, probabilmente la maggior parte di voi conoscerà le persone che sto per presentarvi. La prima è inviata dalla Gazzetta del Profeta…”

“Grazie professoressa, ma so presentarmi da me!” l’interruppe l’acida voce di Rita Skeeter che se ne era nascosta dietro una colonna. Nessuno si aspettava la sua presenza, non credevano avesse la faccia tosta di farsi vedere in giro, e l’accoglienza che le riservarono non si poté certamente definire calorosa, ma persino i supervisori ignorarono il fatto essendo a conoscenza del suo ultimo articolo.

“Se quella mi si avvicina giuro che non rispondo di ciò che potrebbe succederle!!” sibilò Harry furioso, cercando con lo sguardo Cho, che seduta accanto ad un’amica, teneva il viso basso evitando in ogni modo di voltarsi verso di lui.

Da quando si erano lasciati nessuno dei due aveva avuto il coraggio, e forse nemmeno l’intenzione, di chiarite l’accaduto. Il cercatore aveva sofferto molto e all’inizio era stato un brutto colpo da incassare anche se forse se lo aspettava, nell’ultimo periodo, infatti, aveva capito che le cose non avrebbero potuto continuare a lungo. Ma grazie all’aiuto degli amici non si era lasciato abbattere ed aveva reagito, anche perché costretto: Ron praticamente lo aveva costretto con la forza a mangiare, Hermione lo assisteva nello studio (e tutti sanno quanto lei sia pignola!), nel tempo libero Judy gli aveva imposto di insegnargli a giocare e anche le sorella Anglachel avevano fatto la loro parte, adottando però un comportamento drastico: ogni volta che parlava di lei e si faceva prendere dallo sconforto e se nel vederla si rattristava oltre a dirgliele dietro o le gemelle gli davano una sberla sul coppino (= nuca N.d.autrici) o Dior gli lanciava occhiate assassine…infondo anche quelle tre strane ragazze si erano dimostrate delle amiche formidabili…anche se in un modo tutto loro.

Il filo dei suoi pensieri venne interrotto dalla professoressa, che riprese a parlare. “Il secondo giornalista è un’inv…”

“Mi scusi per il ritardo prof.!!!!” urlò un bel ragazzo facendo irruzione correndo nella stanza e avvicinandosi agli insegnanti con il fiatone.

“…come stavo per dire…” riprese “ l’inviato de “Il Corriere de Maghi è Bill Weasley.”

“?????????” Ron era senza parole cosa ci faceva lì suo fratello? Si alzò in piedi stropicciandosi gli occhi, convinto di stare sognando.

Il giornalista sfoderò un magnifico sorriso ed al termine del discorso di benvenuto tenuto da Silente andò a sedersi al tavolo dei Grifondoro.

“…ma che cavolo ci fai qui???? Tu, non sei un giornalista, sei un banchiere!!” gli chiese il fratello stupito.

“Oh, beh…non mi divertivo più alla Gringott, così ho deciso di seguire la mia vera passione…e poi in Egitto non andavo d’accordo con le mummie, quindi… “ spiegò sinteticamente servendosi qualcosa per la colazione e cambiando argomento. “ È da un bel po’ che non vi vedevo ragazzi, tutti bene??” .

“Si, grazie. E tu?” s’informò Hermione. “ A meraviglia, a proposito Hermione ho saputo che sei stato prefetto per due anni, complimenti …detto tra noi, com’è il loro bagno?”

“Bellissimo!”

“E la vasca è comodissima!!!!” aggiunse subito Harry.

Nel sentire quelle parole Ron aveva fatto un contorto ragionamento ‘ Harry non è mai stata prefetto, quindi non può mai essere stato in quel bagno…Herm è prefetto…è una ragazza bellissima, e l’anno scorso lui si era lasciato per un mese con Cho…era triste e lei lo consolava, da cosa nasce cose e forse…l’ha consolato un po’ troppo…però Harry è il mio migliore amico, ma resta il fatto che lei sia cresciuta (nei punti giusti) e lui è pur sempre un ragazzo!!!!!!!!!!!’

”Harry, tu hai fatto il bagno con Hermioneeee?!?!?!?!?!”

“Ma cosa ti salta in mente!!!!” e lo rassicurò spiegandoli di come, durante il torneo Tre Maghi, avesse risolto un indizio immergendo l’uovo vinto nelle prima prova nelle vasca e di come Mirtilla Malcontenta l’avesse visto ‘poco vestito’.

“Come poco vestito?” si informò Bill.

“Nudo… lei però dice di avere chiuso gli occhi!” disse arrossendo.

“Certo, come no! Io credo che qualsiasi ragazza se fosse stata al suo posto, avrebbe guardato!” sospirò Hermione ricevendo gli sguardi scioccati dei ragazzi e quelli di assenso delle sue compagne non notando che Ron era sul punto di tagliarsi le vene.

“Signorina Granger! Piccola bambina porca!! Che pensieri fai!” l’apostrofò in tono scherzoso Judy.

“Ma… ma… ma… constatavo solo che ha un bel corpo…” tentò di giustificarsi rossa in viso. “Ehi!! Ma tu non sei troppo piccola per questi argomenti?!”.

Dopo di che Ginny presentò al fratello le due nuove arrivate, intanto al tavolo di Serpeverde Dior stava ‘stranamente’ litigando con Sisì, stufa delle insinuazioni della ragazza prese la sorella e andò al tavolo dei Grifoni per salutare il giornalista, che a quanto pareva era in ottimi rapporti con il rossino.

“Piacere sono Dior Anglachel” disse stringendogli la mano e notando solo ora quanto assomigliasse a Ron.

“Il piacere è tutto mio… io sono Bill, loro fratello!” disse indicando i ragazzi dietro di lui.

‘L’avevo notato, ma è troppo bello! Non può essere della stessa famiglia di quei cessi!’ pensò squadrandolo da capo a piedi: era alto, coi capelli leggermente ramati portati raccolti in una coda, ad un orecchio portava un orecchino a forma di zanna, e all’altro a forma di teschio, al polso sinistro erano legati numerosi braccialetti portafortuna ed alcuni borchiati; indossava una camicia verde con i primi bottoni slacciati che metteva in risalto l’abbronzatura, i pantaloni neri, lunghi, coprivano gli stivali da motociclista.

“E così ti fermerai qui per un anno! Seguirai anche le lezioni?” chiese Antares incuriosita.

“Per fortuna non tutte!” rise poi notando il gruppetto degli insegnanti decise di andare a fare il suo dovere di ex studente, però, prima non mancò di metterli in guardia dalla Skeeter che aveva intenzione di diffamare la scuola con tutti i mezzi a sua disposizione. (Strano! N.d.Tutti)

 

Nella mattinata ogni ministro seguì gli alunni della settima classe, appartenenti alla propria ex casa, durante tutti gli spostamenti e le lezioni in modo tale da prendere appunti e dare giudizi sul comportamento, la preparazione e il livello della scuola. Per dimostrare che gli studenti erano preparati i professori, che desideravano fare una bella figura, fecero delle piccole interrogazioni, scegliendo sempre chi eccelleva nella materia in questione; al termine delle lezioni Grifondoro e Serpeverde si stavano dirigendo in biblioteca per un’ora di studio siccome il professore di Difesa Contro le Arti Oscure non era ancora stato assunto, quando Harry che chiudeva la fila venne avvicinato dalla Skeeter.

“Posso porti alcune domande?” chiese e, senza attendere la risposta come suo solito, estrasse dalla borsa penna e pergamena. “Ho saputo che ti sei lasciato con la tua ragazza…”

“Ma va… l’ho sentito anch’io!” sibilò sarcastico tentando di controllare il forte impulso di afferrare quell’orrenda penna verde acido, di cui succhiava continuamente la punta, e infilargliela… in un occhio. La donna parve accettare il commento e si allontanò per il corridoio con aria altezzosa e stizzita.

Harry raggiunse gli amici e si sedette con loro in un tavolo vicino alla finestra; fuori era già scuro a causa della pioggia, e nel cielo plumbeo grossi fulmini rischiaravano il parco come avrebbe fatto il flash di Colin in una stanza buia, per i corridoi, il vento che piegava gli alberi del parco, ululava portando aria fredda e il profumo dell’umido. All’improvviso al ragazzo parve di vedere qualcosa di grigio strisciare ai margini del bosco, stava per farlo notare ad Hermione quando la cosa svanì, non ci prestò molta attenzione pensando si trattasse solo di un animale che tornava alla sua tana e continuò a disegnare la costellazione di Orione per la professoressa di Astronomia. Poco dopo si alzò per riporre il volume di Guido Stellaris: ‘Le cartine astronomiche’  quando si ritrovò nuovamente di fronte alla giornalista che gli porse nuove e invadenti domande:

“Harry, i lettori hanno il diritto di conoscerti!” disse indispettita dall’ennesimo rifiuto

“…e dove è finito il mio diritto alla privacy?!” disse esasperato dalla sua insistenza  e alzando, senza rendersene conto, il tono della voce, incurante del divieto di non parlare che vigeva nella stanza; attirati da quell’affermazione i presenti, tra cui professori e ministri, alzarono il capo.

“Privacy?! Sei un personaggio pubblico, non puoi pretendere…” ma non riuscì a terminare la frase in quanto venne zittita dall’intervento della Signora Wolf che si piazzò tra lei ed il giovane.

“Non ti sembra di averlo importunato abbastanza, Rita?!”

“Tzé , Dania…non dovresti intrometterti!”

“E tu non dovresti essere nemmeno qui!!” replicò secca riferendosi al divieto impostole da Silente durante il 4° anno. “Se preferisci posso parlare personalmente con il tuo capo…”

“Mi sta forse minacciando, vice ministro?”

“Certo che no…”disse asciutta fissandola per un attimo negli occhi, capendo che per quel giorno non avrebbe ottenuto niente la giornalista afferrò le sue cose ed uscì borbottando qualcosa su di un articolo che avrebbe scritto. O almeno finse di uscire.

“Tutto a posto signor Potter?” gli chiese.

“Si, grazie…mi scusi per come ho reagito, però…”

“Mi scusi un corno!! Se l’è meritato!!! Brutta put... megera!!” constatò Antares che senza essere vista si era avvicinata con le sorelle, Ron ed Hermione.

“Hai perfettamente ragione, è irritante come una zecca!!!” convenne la gemella” Ma abbassa il tono che stai sbraitando.”

“Voi tre…” disse la donna avvicinandosi con aria minacciosa alle ragazze “…non mi avete ancora salutato, vi sembra il modo di comportarsi?”

i presenti la fissarono con interesse, a quanto pareva conosceva le studentesse appena arrivate…

“Siamo a scuola…e poi stai lavorando!” protestò Niniel imbarazzata ma, vedendo spuntare dalla ventiquattr'ore della donna una familiare borsina di plastica bianca a pois blu piena di libri e manga lei ed Antares cambiarono subito atteggiamento, infischiandosene di ciò che gli altri potevano pensare.

“Ti adoriamo Mamy!!!” e le schioccarono un enorme bacio sulla guancia abbracciandola.

“Co…come 'mamy'?”  chiese il minore dei Weasley strabuzzando gli occhi, era impossibile! Non le assomigliavano minimamente…era innaturale!!!

“Dior, non mi saluti?” le chiese la madre.

“Ciao.”

“Nient’altro?”

“Ciao, devo studiare.” e se ne andò.

“Benedetta ragazza…bambine, non mi presentate i vostri nuovi amici?”

 

Dopo pranzo Harry e Ron andarono in camera a prepararsi per gli allenamenti pomeridiani, il brunetto si era sdraiato un secondo sul letto con le braccia incrociate dietro la testa e gli occhi fissi sulla sfera che aveva sul comodino: al suo interno poteva chiaramente vedere una ballerina che tentava di liberarsi dai nastri che la legavano. ‘…avrà il volto della ragazza di cui ti innamorerai veramente…’ gli aveva detto l’amico, confidandogli di averlo visto anche lui.

“Allora la ami?” gli chiese a bruciapelo.

L’altro che era si stava infilando l’uniforme lo fissò con aria interrogativa, non capendo a cosa si stesse riferendo.

“Mi hai detto di aver visto il suo viso!” spiegò cercando di rinfrescargli la memoria, cosa che evidentemente non fece dato che la sua espressione non cambiò minimamente “Il viso della ballerina!”

“Aahhh, quel viso…” disse arrossendo sino alla punta dei piedi, poi afferrò i vestiti dell’amico e glieli lanciò addosso.” Muoviti, siamo in ritardo. Questa è la volta buona che le manager ci uccidono!!!”

“Si, ok…ma, non hai risposto alla mia domanda!” gli fece notare sfilandosi la camicia. 

“Lo so!” ed uscì.

Gli allenamenti, che si svolgevano a porte chiuse, quel giorno furono più duri del solito infatti la McGranitt e Piton avevano procurato per le rispettive case delle palle speciali: la pluffa pesava cinque volte una normale, i bolidi erano grandi la metà di quelli regolamentari ed il boccino due volte più veloce; inoltre per la felicità di Hermione che continuamente affermava ‘ Le condizioni climatiche sfavorevoli vi portano a dare il meglio di voi (O ci fanno venire la polmonite. N.d.Niniel )…’ Vitius aveva fatto un piccolo incantesimo al campo, in modo tale da poter scatenare temporali, grandinate, caldo torrido o tempeste di neve a propria scelta, anche se quel giorno non serviva visto che il cielo nero preannunciava pioggia.

Nel frattempo, nella serra N° 2, Dior ed Antares erano occupate a prendersi cura della Lumenryos Blanca (Blanca per gli amici). Le ragazze erano talmente intente nel raccogliere le foglie cadute e a deporle accuratamente in una scatola, che non si accorsero di non essere più sole.

“Oltre ad essere brutta sta pure crepando!”

Le due si voltarono e solo in quel momento videro Malfoy che, appoggiato alla cattedra, era intento a strappare i petali ad una rosa che sporgeva dal cespuglio vicino.

“Non sta morendo dolcezza, si sta preparando a fiorire!” gli disse la maggiore avvicinandoglisi e dandogli un pizzicotto sul dorso della mano per fargli smettere di torturare quel povero fiore “Ora alza il tuo bel sederino scultoreo e dacci una mano!” lui obbedì a malavoglia ascoltando però incuriosito gli utilizzi di ‘quell’erbaccia’.

“Le foglie essiccate vengono utilizzate per preparare impacchi in grado di far rimarginare velocemente qualsiasi tipo di ferita, inoltre vengono preparate pozioni in grado di contrastare qualsiasi tipo di veleno. Il polline ed i petali servono come ingredienti per produrre elisir che possono salvare persone in fin di vita. Fiorisce improvvisamente, e i boccioli che si aprono sprigionano una specie di rugiada luminosa di cui non si conoscono i poteri…”

“Caspita, è molto potente… “

“Si, è vero! Il problema è che fiorisce ogni 700 anni circa, inoltre gli Elfi solitamente fanno in modo che non venga utilizzata dai maghi.”

“Perché? Cioè, se ha queste proprietà perché non condividerla con noi?” domandò stupito.

“Hanno paura che se ne faccia un utilizzo sbagliato, probabilmente.” intervenne Dior, la cui voce venne quasi coperta dal rombo di un tuono che fece tremare i vetri della serra.

“Dovremo fare gli allenamenti sotto la pioggia, che palle!!!” si lamentò il biondino esortando poi le sorelle a seguirlo al campo.

“La divisa ti dona Anglachel.” notò Draco guardando con interesse la divisa attillata di Antares, una volta usciti dagli spogliatoi, ricevendo come risposta un bolide scagliato nella sua direzione dalla battitrice; da terra Dior seguiva gli esercizi correggendo eventuali errori con al suo fianco il signor Baggins e la Skeeter.

“Sei molto in gamba come allenatrice!” si complimentò il piccolo ministro.

“Lo so..” rispose distrattamente continuando a seguire ciò che avveniva sopra alla sua testa. “Malfoy quello è fallo!!!”

Passata circa mezz’ora la giornalista iniziò a porle delle domande riguardanti la sua famiglia, sul come ci si sentisse ad aver viaggiato molto, continuando a cambiare nazione seguendo la madre e perché avessero deciso di ritornare in Inghilterra dopo 17 anni. “Cosa c’entra questo con il Quidditch?” le chiese non avendo la minima intenzione di parlare con ‘quella’.

 

Niniel entrò nella serra intirizzita e interamente bagnata, l’ambiente era completamente immerso nel buio eccezione fatta per la luce tremula di alcune lampade che pendevano dal soffitto, notò subito l’assenza del professore in quanto era sempre seduto sulla cattedra ad aspettarla, con il sorriso sulle labbra e della frutta o dei dolci da offrirle.  “Etchì! (=starnuto) Splendido, mi sono beccata pure il raffreddore!” esclamò cercando qualcosa con cui asciugarsi almeno i capelli nella sacca del Quidditch che aveva con se.  Attese l’arrivo dell’elfo a lungo, accovacciata ai piedi di Blanca con la testa persa in chissà che ricordi finché un fulmine non spezzò un grosso ramo contro la parete est, che essendo interamente di vetro, andò in frantumi. Il rumore fece sobbalzare la ragazza che dopo aver imprecato contro i temporali e ricacciato il cuore al suo posto estrasse la bacchetta per eseguire l’incantesimo ‘Vetro Repara’, non ebbe neppure il tempo di risedersi che la porta si spalancò ed assieme al vento e alla pioggia entrò anche Legolas.

“Scusa per il ritardo, ma il temporale ha innervosito gli animali del bosco e ho dovuto aiutare Hagrid a calmarli!” si giustificò lui togliendosi il mantello verde scuro ormai completamente bagnato e sporco di fango e accendendo delle altre lanterne.

“Tranquillo, sono arrivata da poco anche io.” Mentì sentendosi molto più tranquilla ora che lui era lì. Frugò ancora una volta nella borsa alla ricerca di un asciugamano da dargli, trovandone addirittura due ancora puliti. ‘altro che borsa di Mary Poppins!’ “Dovremmo rinvasare la Lumenryos, ultimamente mi sembra cresciuta!”

E cosi fecero parlando del più e del meno per quasi due ore, poi quando smise di piovere decisero di aver lavorato abbastanza per quel giorno e s’incamminarono nel parco.

 

“È da tanti anni che non ci vediamo Dania. Come va?” le chiese Hagrid versandole un’enorme tazzona di tè bollente.

“Benissimo, sono felicissima di essere tornata qui…anche se per lavoro!!” rise la donna tentando di masticare uno dei durissimi biscotti, grandi quanto la sua mano, che le aveva offerto.

“Sai anche le tue figlie, come te vengono qui a parlare con me…brave ragazze, sai.”

“Si è vero…se solo Dior parlasse un po’ di più, Antares fosse meno impulsiva e Niniel meno con la testa tra le nuvole.” Sospirò.

“Se non  vuoi dirmelo capisco, ma perché da un momento all’altro vi siete trasferiti?”

La donna abbassò gli occhi, guardandosi le mani che teneva posate in grembo, poi si alzò e si diresse verso la finestra facendo scorrere lo sguardo sul paesaggio che nel corso degli anni era restato immutato, quando parlò lo fece con la voce grave, come se stesse per rivelare un segreto che aveva dovuto custodire da sola per troppo tempo. ”L’ho fatto per impedire che morissero.”

Anche se non aveva capito appieno ciò che gli aveva rivelato, il guardiacaccia, preferì non indagare oltre pensando che in fin dei conti Colui-che-non-doveva-essere-nominato in quel periodo era al massimo del suo potere e che la decisione della donna non fosse in alcun modo da biasimare.

“Chi è quello assieme a mia figlia?” gli domandò vedendo Niniel che passeggiava con qualcuno non molto lontano da loro.

“Oh, è il nuovo insegnante di erbologia…lei non  l’ha conosciuto perché oggi non è venuto né a colazione né a pranzo!!”

“Allora corro a salutarlo!! Ciao Hagrid, passo ancora!!” disse abbracciandolo, dopodiché afferrò un ‘biscottino’ e uscì correndo dalla capanna raggiungendoli pochi secondi dopo.

“Nini…mi presenti il tuo professore?” le chiese con finta aria severa

“OK, Mamy lui è Legolas Greenleaf, Leg questa è Dania Wolf Vice ministro dell’istruzione e per sfortuna mia madre!” disse a malavoglia.

“Molto piacere!” esclamò la donna tendendogli la mano sorridente.

L’uomo prima di afferrarla pensò che fosse più educato levarsi il cappuccio del mantello,  quando però la osservò nuovamente la donna impallidì: occhi blu, capelli biondi lunghi, orecchie a punta ed una strana aura…l’uomo che le stava di fronte era senza dubbio un Elfo. Si voltò verso la figlia e l’osservò con sguardo furente afferrandola per un polso incurante di cosa l’altro potesse pensare.

“Che ti salta in mente Nienor!?!!” urlò fuori di sé strattonandola.

“Ma…mamma, posso spiegare…non..” balbettò lei spaventata.

“Signora, io e sua figlia non stavamo facendo nulla di sconveniente, glielo assicuro.” s’intromise l’insegnante desiderando rassicurarla e farla calmare, visto che si stavano avvicinando i Serpeverde di ritorno dall'allenamento, seguiti come un’ombra da una giornalista non troppo corretta (Diciamo pure per niente!!).

“Lei si faccia gli affari propri!” ruggì lei, raggiunta subito dalle altre due figlie che avevano notato che qualcosa non andava ed erano corse avanti.

“Mamma, cosa ti prende?” chiese Antares cercando di liberare il polso della sorella. La madre però non le prestò la minima attenzione e continuo ad inveire contro la Grifondoro, che la fissava con gli occhi lucidi .

“Quante volte ve l’ho ripetuto!? Quante Niniel!? Quante maledettissime volte vi ho detto di non stare con gli elfi!? Non  vi è bastato ciò che è già successo!?!” la donna urlava e la fissava con lo sguardo accusatore che si riserva a chi ha commesso un grave crimine.

“SCUSAMI….” Urlò disperata riuscendo finalmente a divincolarsi “Scusaci…scusa se noi non siamo morte anche noi!!! Ma credi che a noi non dispiaccia?!” detto quello scoppiò il lacrime e corse via lasciandola senza parole.

“Vice ministro c’è qualche problema?” chiese Piton raggiungendola.

La donna si costrinse a sfoderare un’espressione serena e tranquillizzò l’uomo che, subito imitato dall’altro insegnante, se ne andò. Appena restata sola con le altre figlie Dania venne sommersa da occhiate cariche di risentimento.

“Non guardatemi così bambine, l’ho fatto per lei… non capisco il perché abbia reagito in quel modo…”

“Adesso non scaricare tutta la colpa su di lei, sei tu che hai reagito come una pazza!!!” la difese la gemella.

“Io l’ho…” iniziò la donna.

“Ha avuto soltanto il coraggio di dirti in faccia ciò che abbiamo sempre pensato!!” continuò l’altra prima di girare i tacchi ed andarsene così come Dior che scoccò alla madre un’occhiata di fuoco.

 In breve tempo tutta la scuola venne a sapere di ciò che era accaduto nel giardino della scuola tra il vice ministro Wolf, le sorelle Anglachel ed il professore d’erbologia, grazie anche ad una giornalista ormai nota che euforica parlava dello scoop del secolo. Gli amici delle ragazze le cercarono senza risultati per tutto il castello, ma non vedendole neppure partecipare alla cena si preoccuparono notevolmente.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** L'aggressione ***


CAPITOLO 10

CAPITOLO 10

 

L’AGGRESSIONE

 

“Eurumpo!!” gridarono nel medesimo istante la due Anglachel, appartenenti alla casa di Salazar; erano nella loro stanza ed il pavimento era interamente coperto dai cocci dei vasi che stavano distruggendo.

TOC TOC

Dior aprì seccata la porta ma fuori non c’era proprio nessuno.

“Che scherzi da bambini rincitrulliti!!” sbottò seccata.

TOC TOC TOC TOC

Il rumore non proveniva dalla porta ma dalla finestra, infatti, fuori da questa si trovava Bill Weasley sospeso per aria a bordo della sua scopa e le due ragazze dopo essersi scambiate un’occhiata perplessa lo fecero entrare.

“Scusate il disturbo e l’intrusione in camera vostra ma, dovevo avvertirvi che la Skeeter ha intenzione di fare un articolo su di voi e sta prendendo informazioni ovunque, anche sul vostro passato! Io in ogni caso sono ben disposto ad aiutarvi quindi chiamatemi se serve, perché quella brutta megera proprio non la reggo!!”

“Grazie per la soffiata e l’aiuto! Sei un amico...” Lo ringraziò sorridendo grata Antares che era ancora vicino alla porta aperta “Oh, Dio ma quello è... Malfoy!” si disperò richiudendo veloce l’uscio.

Il giovane giornalista aprì istintivamente la finestra e saltò fuori risalendo a bordo della scopa e dopo un momento d’indecisione tirò a sé Dior e ripartì a tutta velocità con la sua preda mentre la sorella bionda sorrise dolcemente e richiuse la finestra.

TOC TOC

Antares aprì sapendo già chi fosse. Appena si trovò il ragazzo davanti finse un’espressione profondamente stupita.

“Hai sbagliato, Malfoy, il dormitorio maschile è di là! ‘notte! E comunque i maschi non possono stare nei dormitori femminili...”

"Nelle altre Case. Salazar non era mica un santarellino come il caro Godric nonno di San Potter!!"

"Buono a sapersi..." E così dicendo cercò di chiudere la porta, ma il ragazzo fu più svelto e la bloccò con un piede riaprendola facilmente nonostante la ragazza la stesse spingendo con tutte le sue forze, ma poi questa si arrese: ormai era entrato...

Malfoy fece un sorriso divertito poi si sedette noncurante sul baule ai piedi di uno dei due letti.

“Non sono qui per sbranarti, Anglachel, rilassati... solo... vostra madre e la dolce sorella Grifondoro hanno fatto una bella scenata oggi pomeriggio...” la sua attenzione venne improvvisamente attratta da un sottile libricino posto sul letto accanto a lui: la copertina con lo sfondo rosso raffigurava un ragazzo biondo e sotto di lui la scritta gialla ‘Mars’; visibilmente incuriosito lo prese e cominciò a sfogliarlo almeno finché non si accorse dell’espressione omicida sul viso della compagna, quindi lo posò.

“Pensavo avessi gusti migliori in fatto di uomini...” commentò lui con i suoi soliti sorrisi di scherno.

“Prova ancora una volta ad insultare Rei Kashino ed è la volta che ti lancio un’Avada Kedavra!! Ma tanto cosa mi arrabbio a fare?? Piuttosto, perché sei venuto a rompere?”.

Il ragazzo scoppiò in una risata cristallina che fece inebetire per qualche istante la ragazza: non stava ridendo nel suo classico modo senza allegria... sembrava stranamente... vivo...

“A ‘rompere’ io?” indicò a terra “Si sentiva il rumore pure a stare in Sala Comune... pensavo vi steste uccidendo a vicenda... ma! Dov’è tua sorella?” infatti solo in quel momento si era accorto dell’assenza dell’altra ragazza.

“È uscita prima... strano che tu non l’abbia incontrata...”

“Io venivo dal dormitorio maschile, lei probabilmente è andata nella direzione opposta!"

“Si, è probabile... avrà visto che giungevi e sarà scappata... come biasimarla!?!”

“Simpatica... è tuo questo peluche? Cavoli che brutto!!” Draco aveva preso da sopra il cuscino un orsacchiotto rosa un po’ rovinato.

“COME OSI??? Prima Kashino e poi Caesar (leggi Cesar N.d.Autrici)? Per Rei passi, infondo se mi avessi detto che ti piaceva mi sarei un po’ preoccupata, ma per Caesar puoi morire!!” lo aggredì lei.

“Ma che stavate facendo?” chiese lui senza degnarla di uno sguardo e cambiando argomento, al ché la ragazza finse di pugnalarsi dal momento che non riusciva più a buttarlo fuori dalla stanza.

“Tiro al bersaglio!! Vuoi provare a fare tu da bersaglio??!” gli propose malignamente.

“Non mi interessa!!” continuò lui facendo un gesto con la mano come a voler scacciare le parole e lanciando l’orsacchiotto alla sua proprietaria che lo prese al volo.

“Allora si può, di grazia, sapere il motivo della vostra visita, lord Malfoy?” ironizzò la ragazza.

“Mi piace questo tuo modo di rivolgerti a me... scherzo (non tanto N.d.Tutti)! Comunque sono venuto qui per...” Cominciò lui guardandola: indossava una salopette di jeans larga ed una maglietta azzurrina, i capelli raccolti in due morbide trecce che le cadevano sulle spalle, ai piedi delle pantofoline a forma di gatto. Le si avvicinò e senza pensarci le sistemò una bretella di jeans che era scivolata dalla spalla...

‘Dio, com’è buffa... ma! Perché sono venuto qui? Non lo so, l’ho fatto senza pensarci... con tutto quel rumore mi sono preoccupato davvero... non è nemmeno venuta a cena... ma mica posso dirglielo... mi guarda talmente male... perché devi sempre metterti in situazioni simili Draco Malfoy?’

“Ecco... si... ero venuto qui per...” distolse i suoi occhi da quelli della ragazza e si guardò attorno in cerca di aiuto “Per domandarti se mi fai provare la tua nuova Firebolt!”

“Neanche per sogno!! E non te la lascio nemmeno come eredità! E ora vedi di levarti dalle scatole perché intendo andare a dormire e mi hai già fatto perdere troppo tempo!!” spazientita lo prese per il collo della camicia e lo trascinò fuori dalla porta.

“Vuoi che ti faccia compagnia?” chiese lui ammiccante appoggiandosi in modo teatrale allo stipite della porta.

“Un giorno, forse!” rispose lei seria.

“Chiamami, sono sempre disponibile a qualsiasi orario!!” le propose avvicinando il viso a quello della ragazza.

“Ehi, guarda che stavo scherzando!” precisò notando la serietà del suo sguardo e facendo un passo in dietro per aumentare la loro distanza.

“Io no!” le rispose in tono ancora più serio, poi velocemente riannullò la distanza tra di loro e le diede un bacio sulla guancia “Sogni d’oro...” e si allontanò con le mani in tasca. Antares era rimasta davanti alla porta con le braccia lungo i fianchi e gli occhi sgranati. 

 

“Apri la porta!!!” disse Hermione bussando per l’ennesima volta alla porta della camera che divideva con la ragazza e non ottenendo nuovamente nessuna risposta.

“Forse vuole stare da sola!” suppose Ron, che grazie ad un trucco rivelatogli dai suoi fratelli ora sapeva come entrare nel dormitorio delle ragazze.

“Per questo sono preoccupata!” rincarò lei accucciandosi per poter guardare attraverso la serratura che però era stata protetta da lei stessa da un incantesimo anti spioni. Decisa a non arrendersi estrasse la bacchetta , sussurrò “Alohomora!” e la porta si aprì con un leggero cigolio. Quello che videro li lasciò spiazzati, entrarono silenziosamente per non  svegliare la compagna che esausta si era addormenta ai piedi del letto ed osservarono la stanza che di certo non si poteva definire in condizioni normali. Lo specchio sulla parete, così come la finestra, in frantumi, il baule messo sottosopra e… fotografie, e piccoli oggetti che fluttuavano sopra il corpo della Grifondoro.

“Incredibile…ma come fa…” disse stupita Judy.

“Telecinesi.” rispose sicura Hermione che nel frattempo aveva sistemato i vetri ed il baule.

“Ciao…” disse Niniel  venendo sommersa dalla caduta di ciò che sosteneva con la  forza del pensiero “Ahi…che male…”

“Tutto bene? Sai Herm temeva volessi suicidarti!!! Era preoccupatissima!!” rise Harry aiutandola a mettere in una scatola quello che era caduto.

“Scusate se vi ho fatto stare in pensiero…e anche per aver messo sottosopra la stanza…ma ..” iniziò lei tentando di non far notare gli occhi rossi.

“Non c’è problema, ma perché tua madre si è arrabbiata in quel modo?” le domandò il rossino, venendo subito fulminato con lo sguardo dagli altri che gli fecero capire quanto fosse stato indelicato “Scusa non  sono affari nostri.” si affrettò a dire.

“Hai ragione. Ma forse un giorno scoprirete tutto. Ora devo andare…scusate!”  ed uscì indossando ancora la camicia da notte.

“Complimenti Ron! Hai il tatto di un elefante in un negozio di cristalli!!!” urlò arrabbiatissima Hermione non appena restati soli.

“Mi spiace, solo che non mi sembra giusto quello che è successo. E volevo saperne il motivo!” le spiegò lui raccogliendo poi da terra quella che sembrava una pergamena appallottolata.  “È caduta a voi questa?” chiese

“No... “ risposero in coro dopo aver controllato le rispettiva tasche.

“È una foto!” costatò la ragazza prendendola dalla mano dell’amico ed aprendola: ritraeva la Signora Wolf a circa 25 anni che, abbracciata ad  un uomo con i capelli legati in una coda, salutava sorridente qualcuno dietro l’obbiettivo.

“Credo fosse qui.” sussurrò Judy raccogliendo un portafoto con il vetro rotto.

I ragazzi si scambiarono un’occhiata dubbiosa  e perplessa, poi decisero di rimetterla al suo interno.

 

“Dove diavolo mi stai portando, Weasley?” gli chiese Dior dopo che ebbe perso di vista sia il Castello che la Foresta Proibita e si fosse meglio sistemata appoggiando la schiena al torace caldo del ragazzo che apprezzò molto il gesto e la strinse di più con la scusa di non farla cadere

“Sei mai stata ad Hogsmeade?” le domandò di rimando a pochi centimetri dal suo orecchio

“No, perché?” si informò nuovamente lei girandosi con il viso e ritrovandosi a poca distanza da quello di Bill

“Ti ci porto! È un paese interamente popolato da maghi, così beviamo qualcosa ai Tre Manici di Scopa, un posto carino ed accogliente, ti piacerà!” spiegò lui sorridendo.

“D’accordo, però alle 11:30 devo incontrarmi con le mie sorelle!” lo informò rimettendosi comoda tra le sue braccia.

“Certo! Sarai ad Hogwarts in tempo, non ti preoccupare!!” la rassicurò dolcemente ed aumentò la velocità stringendo più a sé la ragazza.

Pochi minuti dopo, proprio come Bill aveva promesso, si ritrovarono seduti ad un tavolino di legno della calda e vivace locanda. Se qualcuno l’avesse vista in divisa sarebbero stati guai, ma per fortuna lei e la sorella si erano cambiate ed infatti indossava un paio di jeans ed una felpa quindi si mescolò facilmente tra la folla. Ordinarono due calde Burrobirre e parlarono a lungo di diversi argomenti: la nuova indagine della Skeeter, la scuola, i professori, il Quidditch di cui erano due grandi appassionati e poi anche di argomenti un po’ più personali.

“Il tuo orecchino è bellissimo... mi ha colpito fin dal primo istante in cui l’ho visto, dove lo hai preso?” chiese curiosa la ragazza indicando la zanna che pendeva dal suo lobo.

“Questo dici? Mamma non è del tuo stesso parere!” commentò lui ridendo pensando all’espressione che la signora Weasley assumeva tutte le volte che lo vedeva con nuovi orecchini e i capelli più lunghi “Me l’ha regalato Charley, mio fratello minore, per il mio 18° compleanno, prima che lui partisse per la Romania, è il mio portafortuna, pensa che non lo tolgo mai!” continuò a spiegarle allegro mentre pagava il conto “È importantissimo per me e non permetto mai a nessuno di toccarlo!"

Fuori la temperatura era notevolmente diminuita e Bill vide la ragazza rabbrividire stringendosi nella felpa e tirandosi le maniche sulle mani nel tentativo di riscaldarle. Lui si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle, l’aiutò ad infilarla e le prese le mani sfregandole con le proprie per trasmetterle calore, lei sorrise grata mentre la sue guance si tinsero di rosso e non per il freddo...

Dopo il viaggio di ritorno sulla scopa, finalmente giunsero alla camera delle due Anglachel, Antares le aveva lasciato la finestra socchiusa per permetterle di rientrare. Dopo essersi guardata intorno per vedere se c’era qualcuno Dior aprì la finestra e saltò nella camera.

“Buona notte e grazie per la splendida serata!!” le sorrise lei ricevendo un sorriso in risposta e guardò il ragazzo allontanarsi nel buio. Aveva appena chiuso la finestra quando vide la sagoma di Bill invece di farsi ancora più piccola aumentare; stupita aprì nuovamente la finestra

“Tieni!” le disse lui lanciandole qualcosa che Dior prese al volo e poi guardò sul proprio palmo aperto.

“Ma... ma questa è... non posso... tu hai detto...” balbettò lei cercando di unire coerentemente più parole sensate possibili.

“Te la regalo!! Hai più bisogno di fortuna tu, me lo sento!” e detto questo si sporse verso di lei e le diede un bacio sulla guancia che lei ricambiò.

Dopo aver appurato che il ragazzo se ne fosse proprio andato chiuse la finestra e all’orecchio destro si infilò un orecchino a forma di zanna...

 

“Sono le 23 passate, cosa fai ancora in giro?”

Niniel sobbalzò credendo di essere stata scoperta dal custode del castello, Argus Gazza, ma appena si voltò si ritrovò faccia a faccia con il professore di Erbologia che la guardava sorridendo benignamente; indossava un paio di jeans chiari ed una camicia elica bianca finemente decorata da ricami argentati che catturavano la luce della luna che penetrava dalla finestra, così come i capelli raccolti in una coda mentre teneva stretti a sé un paio di vecchi libri, presi probabilmente dalla biblioteca.

“Mi scusi… ecco io non volevo… cioè…” balbettò sperando che lui non la punisse, dal momento che avrebbe dovuto parlare urgentemente con le sue sorelle tra poco più di mezz’ora. ‘Oddio…Quanto è bello!’ pensò senza smettere di fissare i suoi occhi blu.

“Stai tranquilla. Ho visto che ti aggiravi per i corridoi, volevo sapere se c’era qualcosa che non andava…”e le fece segno di sedersi accanto a lui su di una panca situata sotto la finestra e lei si accucciò contro il sedile imbottito stringendo le gambe contro il petto. Quando Legolas fece per riprendere a parlare fu interrotto dalla sua studentessa.

“Mi dispiace moltissimo per quello che ha detto mia madre a proposito degli Elfi… ma ti giuro che non ha niente a che fare con te, quindi se ti sei offeso ti prego di perdonarla…lei non è razzista, solo che …però spero tu mi permetta di lavorare ancora nella serra e… di farti compagnia… io… ci tengo troppo…” disse tutto d’un fiato , non accorgendosi che le frasi non erano molto comprensibili, le bruciavano le lacrime negli occhi ma non voleva piangere davanti a lui, già la scenata del pomeriggio doveva averlo sconvolto.

“Stai tranquilla.” la rassicurò appoggiandole dolcemente una mano sulla spalla “Non volevo parlarti di quanto è successo, tanto meno farmi spiegare il perché, non ho alcun diritto di immischiarmi nelle vostre faccende personali.” Niniel alzò il volto stranita dalla sua risposta: finalmente qualcuno che aveva rispetto per loro e per la loro vita privata!

“Volevo solo dirti che nessuna madre vorrebbe la morte delle proprie figlie. Come ripeto non so cosa sia accaduto, però penso che sia vostra madre che voi abbiate parlato senza pensare realmente a ciò che stavate dicendo..." continuò spostandole una ciocca di capelli dal viso.

"Ti ringrazio davvero, sei veramente gentile... però non sono sicura che tu abbia ragione sull'ultima cosa che hai detto... io, pensavo davvero ciò che ho detto, e anche le mie sorelle sono della mia stessa opinione… lo nascondevamo da troppo tempo... anche se è successo così è giusto che mamma sappia come ci sentiamo e credo che l'abbia capito bene..." un sorriso amaro le si disegnò sul volto. Il corridoio piombò nuovamente nel silenzio, si sentiva solo il rumore dei loro respiri. Niniel avrebbe tanto voluto confidarsi con lui ma sapeva benissimo che non poteva farlo, non doveva venir immischiato in quella vecchia faccenda. Un soffio di aria gelida proveniente da chissà dove la fece rabbrividire, l'Elfo se ne accorse e l'abbracciò gentilmente trasmettendole il suo calore "Sarà come dici ma sono sicuro che tutto si sistemerà, e in qualsiasi caso, se vuoi parlarne o semplicemente avere una spalla su cui piangere, io sono qui!" le sussurrò baciandola dolcemente sopra i capelli, lei lo strinse più forte e mormorò un ''grazie'' pieno di emozione e gratitudine. All'improvviso dei passi leggeri ruppero l'atmosfera.

"Sta arrivando qualcuno, e penso voglia te... farò in modo che Gazza stia lontano da qui, state attente però!" e così dicendo se ne andò silenziosamente, come solo un Elfo sapeva fare.

Pochi secondi dopo dall'oscurità emersero due figure che la Grifondoro riconobbe subito come le sue sorelle. Queste la salutarono e si sedettero accanto a lei; cominciarono a parlare a voce bassa e in una lingua sconosciuta, per evitare origliamenti, per circa tre quarti d'ora, poi le due Serpeverde decisero di accompagnare la sorella al suo dormitorio.

"Guardate che la conosco la strada!" sbuffò Niniel non ottenendo però alcun risultato. Svoltato l'angolo si sarebbero trovate dinnanzi al dipinto della Signora Grassa, quando uno strano suono le fece arrestare.

"Avete sentito anche voi?" chiese Dior guardando le sorelle che annuirono con aria seria.

"Sarà Mrs Purr? Pix?" chiese la Grifondoro sperando in una risposta affermativa.    

"No! I gatti non fanno quei rumori anche se quel gatto non si può certo definire gatto ma piuttosto un risultato di magia scadente e peli... lasciamo perdere..." s'ingarbugliò Antares.

"Zitte! Non è nè il gatto nè quel coso là! Ma non capisco da dove proviene!" le interruppe la minore.

Tutte e tre chiusero gli occhi e affinarono l'udito, sentendo il rumore come di qualcosa che si trascinava sul pavimento, ma per colpa dell'eco dei corridoi non si riuscivano a stabilirne l'origine. Cautamente avanzarono ma si fermarono di nuovo sentendo distintamente un bisbiglio:

"Ce lo ridaranno... sì, sì... ce lo ridaranno il nostro tesoro!! Devo solo..." ma la voce s'interruppe.

"Che cavolo era?" chiese Antares non ricevendo risposta.

"Chissenefrega! tanto siamo sempre noi ad intervenire!" commentò Dior con finta aria scocciata affrettando il passo.

Pochi metri prima del dipinto che conduce all'entrata della Sala Comune di Grifondoro la voce divenne più chiara e distinta; corsero silenziosamente davanti al grande quadro: la Signora Grassa era stata aggredita e ora si stava rumorosamente lamentando nel quadro accanto al suo 'è già la seconda volta che mi aggrediscono di notte! cambio lavoro io! mi licenzio! tzé mi sentirà Silente!'. L'entrata era aperta e un urlò squarciò il silenzio. Le tre sorelle si guardarono negli occhi poi estrassero la bacchetta ed entrarono.

 

Harry si svegliò all'improvviso da un incubo che faceva da alcuni giorni: vedeva delle persone bruciare vive e lui non poteva fare nulla; il suo respiro era molto accelerato e con la manica del pigiama si asciugò il sudore sulla fronte. Fece per alzarsi a prendere un bicchiere di acqua quando sentì due mani sottili e fredde chiudersi attorno al suo collo e cominciare a stringere nel tentativo di soffocarlo. Spalancò gli occhi, ma senza occhiali, vide solo un volto grigio e rugoso nel quale scintillavano due grandi occhi verdi. Tentò di urlare e dimenarsi ma la stretta al collo aumentava sempre più... stava per cedere, sentiva il sangue pulsare nella testa, agitò le braccia con il solo risultato di rovesciare la brocca dell'acqua che si infranse in mille pezzi sul pavimento, poi non vide più nulla...

Ron, nel letto accanto, si svegliò appena sentì il rumore della brocca in frantumi; cercò di capire se era frutto della sua immaginazione oppure no; aprì le tende del suo letto e si alzò per vedere se l'amico stesse bene.

"Harry, tutto bene? Ti sei accorto che..." ma non finì la frase; appena ebbe aperto le tende vide un essere non molto alto saltargli addosso e afferrargli il braccio con l'intenzione di romperglielo.

"Tu, lurido, sporco, piccolo mago..."

"AAHHHH!!! Come sogno è troppo doloroso!!" urlò il ragazzo a causa del forte dolore provato.

Un lampo illuminò brevemente la stanza e l'Essere lasciò Ron portandosi le mani davanti agli occhi.

"No, la luce no!! Noi... Gollum... non la sopportiamo!!" sibilò con voce stridula, poi si mise quattro zampe come un animale cercando di scappare ma, appena la luce della stanza si accese, sulla soglia comparvero le tre Anglachel che riconobbero subito in quella strana creatura l'origine dei versi che avevano sentito nel corridoio. Harry era quasi caduto dal letto e si teneva la gola cercando di respirare, Ron si stava alzando tenendosi il braccio rotto contro al petto, Seamus spiava fuori dalle tende con la bacchetta sguainata e Dean era nascosto sotto al letto, solo Neville sembrava ignaro di ciò che accadeva dal momento che si sentiva il suo respiro profondo e regolare all'interno del suo letto a baldacchino.

"Cosa sei?" chiese Dior puntandolo con la bacchetta.

"Non lo saprai... mi uccideranno..." si zittì un attimo poi continuò "Voglio il mio tesoro!!" urlò balzando verso la ragazza che però si difese urlando “Vulneris!" lame invisibili colpirono il corpo dell'essere aprendogli delle ferite da cui colava del sangue nero, tuttavia questo non si fermò e si buttò addosso a Dior facendole sbattere il capo contro lo stipite della porta.

"Pagherai, schifoso!! Draconis flamma!!" dalla bacchetta di Antares fuoriuscì un dragone di fuoco che avvolse tra le sue spire l'essere ustionandolo, ma purtroppo nemmeno questo lo fermò e, afferrata la ragazza, la fece sbattere contro la finestra che si frantumò in mille pezzi che le caddero addosso come una pioggia di cristallo. La Creatura prese alcune schegge ed anticipò le mosse della terza ragazza lanciandogliele addosso, ma questa riuscì a ripararsi:

"Scudo defensor!!" lo scudo generato dalla bacchetta riuscì a coprire tutti nella stanza "Vai a cercare aiuto, il mio scudo non resisterà a lungo!" disse a Seamus che era il più vicino alla porta; appena il ragazzo fu uscito lo scuso sparì e l'Essere le lanciò addosso il comodino di Harry facendola sbattere contro il muro del corridoio.

Dior però riuscì ad alzarsi e, da dietro, lo prese per il collo alzandolo da terra.

"Si può sapere cosa diavolo sei?"

"Gollum, Gollum... lasciami, brucia... fa male... togli quella tua lurida mano... sangue infetto il vostro..." sibilò guardando con disgusto le tre ragazze; Dior perse un attimo la concentrazione e quello le sfuggì dalla mano correndo verso la porta, ma tornò indietro dal momento che davanti a lui erano comparsi Legolas, Piton e La McGranitt chiamati da un Seamus ancora sconvolto. Nel vedere il professore di erbologia Gollum lanciò un urlo acuto di orrore e cominciò ad indietreggiare "Ancora Elfi!! Basta!! Qui è pieno di luridi e sporchi Elfi!! Gollum..." e così dicendo si prese la testa fra le mani in un gesto di disperazione.

"Dicci chi ti manda!" gli domandò Ron

"Loro!!" poi saltò e fece per uscire dalla finestra, ma Antares lo prese per una gamba cercando di trattenerlo, con il risultato di ricevere un potente calcio nello stomaco e farsi scappare Gollum.

"Cosa...?" disse la ragazza guardando fuori dalla finestra.

Tutti si affacciarono e videro un cavaliere interamente vestito di nero su un destriero altrettanto nero afferrare Gollum prima che toccasse terra e portarlo via, e, emettendo con un urlo che fece partire al galoppo il suo cavallo, sparì nella notte.

Chi aveva assistito alla scena si ritrasse: quell'urlo era penetrato come una lama gelida nei loro cuori.

I curiosi che erano stati risvegliati dal rumore furono rispediti nelle rispettive stanze da Silente e da Madama Chips preceduti da un Gazza desideroso di trovare un colpevole a tutto quel baccano per poterlo punire come diceva lui.

"Oh, mio Dio!" urlò l'infermiera appena vide la scena davanti a sé: Harry, ancora sul letto, faticava a respirare, Ron si teneva un braccio palesemente rotto, Niniel giaceva semi svenuta accanto al muro, Antares, sotto la ex finestra, era piegata in due e sanguinava ovunque e lo stesso valeva per la testa di Dior; Piton la riportò alla realtà chiamandola facendole cenno di guardare Harry che era sprofondato nell'incoscienza. Dal nulla Silente fece apparire delle barelle volanti che caricarono i feriti e li portarono in infermeria in pochi secondi.

Hermione, che stava scendendo in Sala Comune, vide queste lettighe e vi riconobbe, distesi sopra, Harry e le Anglachel.

"Cosa sta succedendo?" chiese alla professoressa McGranitt, ma la sua attenzione fu attratta da una testa rossa che sbucava da sotto il lenzuolo

"Ron!!" urlò avvicinandosi al ragazzo con le lacrime agli occhi.

"Sta bene, non preoccuparti!" la incoraggiò Legolas abbracciandola gentilmente consolandola e portandola con sé in infermeria.

 

In infermeria erano già state chiamate le varie autorità presenti nella scuola

"Se hanno fatto del male alle mie bambine giuro che..." piangeva la signora Wolf completamente dimentica dell'episodio accaduto quel pomeriggio, seduta accanto ad un'altrettanto sconvolta Hermione nell'anticamera mentre attendevano il permesso dell'infermiera per poter entrare.

"Su, Signora, vedrà che stanno bene, il professor Legolas mi ha detto che è così!" cercò senza risultati di consolarla Hermione dal momento che lei stessa non credeva alle proprie parole.

La Skeeter si aggirava ovunque, come una cavalletta, nel tentativo di estorcere informazioni su quanto accaduto; da quel poco che era riuscita a cogliere Potter e altri ragazzi erano stati aggrediti da qualcosa di sconosciuto che poi se ne era andato dalla finestra; pensava già al titolo del suo nuovo articolo: 'Studenti di Hogwarts aggrediti per scarsa sorveglianza dell'istituto'... che scoop!! In quel momento arrivò il guardacaccia, che era allo scuro di tutto, per informare Silente che aveva trovato, proprio davanti al portone, tre Dissennatori morti.

"Chiunque fosse era dotato di un'incredibile potenza... gli attacchi delle Anglachel non lo hanno scalfito quasi per niente..." mormorò Piton scotendo la testa e avvicinandosi alla collega di Trasfigurazione che stringeva convulsamente un fazzoletto bagnato di lacrime "Su, Minerva! hanno tutti la pelle dura, quelli lì!" cercò di consolarla.

Esattamente un'ora dopo Silente e Madama Chips uscirono dall'infermeria con volti rilassati che fecero tornare a respirare tutti i presenti. L'infermiera fece cenno a Dania ed Hermione di seguirla.

"Vado ad informare i signori Weasley dell'accaduto..." disse il Preside allontanandosi.

"Come stanno?" chiese visibilmente preoccupata la McGranitt.

"Potter è quasi stato strangolato, visto i segni viola che ha sul collo, ha perso conoscenza per la mancanza di ossigeno... quando si sveglierà potrò controllare che non abbia subito danni celebrali, comunque lo escluderei già da ora... la signorina Niniel accusava un trauma alla colonna vertebrale che fortunatamente ho curato subito e anche una botta alla testa; la signorina Antares aveva due costole rotte e numerosissimi tagli soprattutto sulla schiena e sul viso... si rimargineranno da soli... la signorina Dior accusava un brutto taglio alla testa che per fortuna non ha avuto conseguenze; infine il signor Weasley aveva il braccio destro fratturato in tre punti e diversi ematomi." sospirò la donna guardando Hermione che aveva ripreso a piangere "Comunque si rimetteranno tutti nel giro di qualche giorno... su, signorina Granger, entri anche lei!" e sorridendo condusse le madre delle tre infortunate e la ragazza all'interno della stanza.

 

 

Ciao a tutti e in particolare a quelle quattro personcine che hanno lasciato un commentino (Anty, Dior e Niniel piangono di gioia!! <= queste sono le soddisfazioni della vita!!)

poppy88: Ti ringraziamo di cuore per averci detto quel 'bravissima' (anche se siamo in tre, stra apprezziamo comunque!!), e per quanto riguarda Hermione o Ron ci saranno qualche scene smielatucce su di loro più avanti... o almeno così pensiamo... se continui a seguirci grazie mille per la tua costanza!! Facci un salutino ogni tanto, noi già ti adoriamo!!

Blackmoony: Grazie un casino dolcezza per averci detto che la fic è originale, sai con tutte quelle che ci sono pubblicate a volte le idee si assomigliano, infatti questa storia è nata tutta per caso, una sera d'estate nella taverna di Dior & Niniel (chi scrive è Antares ^-^!) ed abbiamo deciso di pubblicarla!! Ti mandiamo un bacione!! A presto!!

Hermione Weasley: La definisci stupenda? Ohhhh... siamo lusingatissime, sniff (Anty & Nini piangono...), sei un tesoro!! Siamo contentissime del fatto che la trovi divertente perché vedi la storia è cominciata come pseudo seria ma non appena io (Antares) ci ho messo le mani ne ho sentite di tutti i colori dalla mie socie per le cavolate che mi escono di tanto in tanto!! Comunque continua a seguirci, o almeno speriamo che tu continui a farlo!!

terry: E con te fantastichissima Terry abbiamo pianto di gioia e commozione due settimane!! Davvero non ci aspettavamo quel 'b-e-l-l-i-s-s-i-m-a' e nemmeno tutte quelle cose che hai scritto!! Anneghiamo nelle lacrime!! Siamo contente che ti piacciano le tre ragazze perché vedi che noi siamo strambe così come le nostre mamme ci hanno fatto!! Non c'è nulla di inventato per quanto riguarda il carattere perché siamo così veramente quindi grazie mille per il complimento!! Questo capitolo un po' più movimentato è dedicato in special modo a te che ci hai lasciato un commento bellissimissimo!! Continua a seguirci (se non l'hai capito ti stiamo scongiurando!! N.d.Anty & Nini O minacciando! N.d.Dior) perché sapendo che ci sono persone dolci e meravigliose come voi continuiamo con più entusiasmo!! Un bacione grande un mondo!!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Una giornata in infermeria ***


CAPITOLO 11

CAPITOLO 11

 

UNA GIORNATA IN INFERMERIA

 

La nottata era stata estremamente lunga, il parco era stato setacciato più volte nel tentativo di trovare indizi o altro ma nulla era emerso. Il Ministro della Magia, Conelius Caramell era stato svegliato nel cuore della notte da un gufo che recapitava un messaggio di Silente:

"Qualcuno o qualcosa verso Mezzanotte è riuscito a penetrare ad Hogwarts eliminando tre Dissennatori e tentando di uccidere Potter... urge la sua presenza!".

Ed infatti si era precipitato subito alla Scuola sparendo poi dietro l'immenso grifone (evviva i favoritismi!! N.d.Serpeverde) che chiudeva l'entrata dell'ufficio del Preside. I due uomini erano giunti alla conclusione che il sicario fosse stato mandato da Voldemort, con l'intento di eliminare un volta per tutte Harry; la cosa che più preoccupava era che neppure le guardie di Azkaban fossero riuscite a fermare quell'Essere sconosciuto e la sua successiva fuga insieme al misterioso Cavaliere Nero... sapevano molto bene di cosa si trattasse, ma speravano caldamente in una stupida coincidenza, ma per sicurezza il numero dei Dissennatori di guardia al castello raddoppiò.

 

Dior fu la prima a svegliarsi a causa della luce dell'alba che, filtrando attraverso la finestra, le batteva fastidiosamente sulle palpebre.

"Ciao..." mormorò dolcemente una voce accanto a lei: Bill era seduto su una sedia posizionata accanto al letto, indossava solo una T-shirt bianca e dei pantaloni neri, i capelli rossi erano stati disordinatamente raccolti in una coda sulla nuca ed aveva l'aria di uno che non aveva chiuso gli occhi per tutta la notte. La ragazza lo guardò a lungo prima di parlare come se improvvisamente avesse dimenticato come si facesse.

"Non concedo interviste..."

"E io non te ne voglio fare." disse sbadigliando "Ero venuto a vedere come stavi..."

"Bene... più o meno... cavoli ho preso una bella botta!" sorrise amaramente strofinandosi il capo che le doleva.

"Poteva andarti molto peggio, sai?!" le fece notare preoccupato.

"Il tuo orecchino mi avrà portato fortuna..." rispose accorgendosi solo ora che si trovava nell'infermeria "...e gli altri? Le mie sorelle?" chiese cercando di guardare oltre il ragazzo che le copriva la visuale.

"Stanno tutti bene, niente di grave, tranquilla! Vado ad avvertire Madama Chips che sei sveglia, poi andrò a farmi una bella dormitina, se non ti dispiace!" sbadigliò nuovamente "A domani piccola!"

"No... resta con me!" lo supplicò Dior

"Sono stato qui tutta notte! Su, va tutto bene!" la rassicurò carezzandole una guancia.

"Va bene, vai a dormire, però sognami... cioè... sarà la botta..." Bill rise e si piegò per lasciarle un bacio sulla fronte.

 

Poco dopo l'ora di pranzo Antares si svegliò sentendo dei fruscii accanto a sé. Piano aprì gli occhi e ciò che vide furono i capelli biondi di un ragazzo che ben conosceva...

"Malfoy..." bisbigliò cercando di fare mente locale riguardo al luogo in cui si trovava e il motivo per cui era lì.

Il ragazzo si voltò e la guardò incerto se avvicinarsi o meno.

"Stavo tornando dalla Sala Grande e sono venuto a portarti i compiti..." le spiegò indicando alcune pergamene appoggiate sul comodino.

"Grazie..." sospirò stancamente la ragazza cercando di mettersi seduta grazie anche all’aiuto del giovane.

"Tutto bene? Nessuno ci vuol dire ciò che è successo, ma quando ho visto che tu e le tue sorelle mancavate a lezione ho subito capito che c'era il vostro zampino..."

"Quando starò meglio ti racconterò tutto, ok? Sai se qualcuno ha dato da bere alla Lumenryos? Ti spiacereb..."

"Tranquilla, l'ho già fatto... volevo evitare di sentirti strillare come una cornacchia e ricoprirmi di epiteti poco lusinghieri se non l'avessi fatto!" scherzò lui.

"Ma no, figurat... EHI!!! IO NON STRILLO COME UNA CORNACCHIA E POI NON..."

"Smettila che vai in ipertensione! Ti sto prendendo in giro!" spiegò sorridente scostandole una ciocca di capelli che nell’agitazione le era finita sugli occhi.

"Volevo ben vedere! Però finiscila di interrompermi sempre!" affermò incrociando le braccia al petto e arricciando le labbra in un broncio infantile che fece nuovamente sorridere il bel Serpeverde.

"Ok, hai vinto... oh! la campanella, devo andare..."

E senza dire nulla si voltò e fece per uscire dalla stanza ma arrivato alla porta tornò sui suoi passi.

"Dimenticavo... questa è per te..." le mise in grembo una bellissima margherita dai petali blu e viola, ma prima che lei potesse ringraziarlo se ne era già andato silenziosamente come sempre.

 

Nel pomeriggio numerosi compagni andarono a far loro visita nonostante l’espressione contrariata di madama Chips. Judy scoppiò a piangere quando seppe che Ron, Niniel ed Harry non si erano ancora svegliati ma venne consolata dalla McGranitt, che si era affezionata alla ragazzina, la quale stava interrogando Dior ed Antares riguardo la notte appena trascorsa.

"Tranquilla, è normale, dopo quello che è successo... stanno solo riposando, non ti preoccupare..." le spiegò dolcemente, tralasciando il fatto che la causa di quel lungo sonno era dovuto al verso emesso dal Nazgul, il cavaliere nero, che causava una perdita dei sensi da parte dei babbani o dei maghi più sensibili. Non era un caso se le due Serpeverde si svegliarono molto prima.

 

Niniel si svegliò all'improvviso urlando, con le guance rigate dalle lacrime e tutta sudata: erano anni che quell'incubo non la tormentava più tutte le notti. Aprendo gli occhi si accorse di non essere sola, un giovane uomo la guardava seduto su di una sedia accanto al suo letto: aveva i capelli biondi, tagliati corti, gli occhi color del mare ed un sorriso dolcissimo.

"Papà!" mormorò la ragazza incapace di parlare portandosi una mano davanti alla bocca ed una al cuore mentre i suoi occhi si inumidivano nuovamente.

"Niniel... sono Legolas, non mi riconosci?" la riportò bruscamente alla realtà il professore. Lei sbatté le palpebre e il viso del padre scomparì lasciando posto all'espressione preoccupata dell'Elfo.

"Oh, scusami... mi eri sembrato... un'altra persona..." disse con una punta di delusione.

"Hai avuto un incubo? Eri molto agitata..."

"No... si, cioè...più o meno…  ho sognato mio padre..." disse alzandosi e guardando fuori dalla finestra vicina: il parco era immerso nella notte, illuminato solo dall'argentea luce della luna.

"Mi somiglia? Forse è per questo che mi hai scambiato per lui..."

"Ti assomigliava..." rispose senza distogliere lo sguardo dall'esterno "Cosa sono?" chiese indicando una serie di luci che si avvicinavano velocemente.

"Elfi Silvani. Silente mi ha pregato di domandare ad alcuni di loro di sorvegliare la Foresta Proibita... per proteggere meglio la scuola." poi le spiegò che Gollum aveva dimostrato una certa riluttanza agli Elfi e che addirittura non sopportasse il loro tocco, inoltre erano gli esseri con vista ed udito più affinati e queste loro caratteristiche erano di primaria importanza; poco dopo ne videro giungere un'altra decina su cavalli bianchi armati con spade ed archi, parevano brillare di luce propria, uno di loro alzò una mano nella direzione in gesto di saluto e Legolas rispose con un gesto simile. La ragazza era restata incantata ad osservarli sfilare tanto da non accorgersi dell'arrivo dell'infermiera che, congedato il professore, la fece rimettere a letto. Niniel indugiò a guardare le luci fuori dalla finestra, poi spostò lo sguardo sulle sorelle che riposavano nei letti accanto, fermandosi a fissare la sorella bionda.

 

Ron si agitò nel letto, poi finalmente aprì gli occhi. Aveva un gran mal di testa e il viso gli bruciava. Si tirò a sedere e vide Hermione, seduta su una sedia, dormire con le testa appoggiata sul letto, tenendogli una mano.

Cercò di alzarsi per coprire la ragazza, ma fu colpito da un forte dolore alla schiena e la stanza cominciò a girare.

"Oh! Aiuto... soffro il mal di mare!"

Hermione si svegliò, vide con gioia, che il ragazzo si era svegliato ed istintivamente lo abbracciò.

"Stai bene?!" urlò stringendolo maggiormente.

"Ahia! Sono felice... Oh!! Hermione, di vederti... mi soffochi..." le disse cercando di ricambiare quello che doveva essere un abbraccio ma assomigliava sempre più ad una morsa, poi la ragazza lo allontanò da sé.

"Brutto, idiota, deficiente, imbecille, cretino e pure incosciente!!"

"Grazie Herm, ti voglio bene anche io!"

"Ma cosa dici?!" rise lei scompigliandogli capelli rossi.

"Sai com'è... il trauma cranico..."

“Perché mi hai fatta preoccupare così? Sei stato uno stupido.” continuò abbracciandolo nuovamente con le lacrime agli occhi, felice di rivederlo sveglio.

“Come siete carini!!” disse la Signora Weasley “ Posso farvi una foto?”

“Mamma! Non mi sembra il caso!” esclamò Bill alle sue spalle.

“Buongiorno dormiglione!” lo salutò Harry dal letto vicino, informandolo del fatto che avesse dormito per ben tre giorni e appena i parenti si furono allontanati gli raccontò cosa fosse successo aggiungendo che Hagrid, il quale stava cercando quel Gollum nella Foresta Proibita, si era imbattuto nei resti di alcuni Dissennatori morti.

“E di quel cavaliere? Hanno scoperto che diavolo fosse?” domandò a Niniel che assieme alle sorelle era stata trattenuta a forza in infermeria.

“È un Nazgul, ma non so cosa sia, nessuno vuole dircelo!” sospirò abbassando gli occhi.

“Chissà perché mi voleva uccidere!” si domandò per l’ennesima volta il Grifondoro con la cicatrice.

“Mah, forse perché sei tu?” rise sarcastica Dior.

 

 

Autrici: eccoci di nuovo qui! Ringraziamo i fedeli lettori (pochi ma buoni) per il tempo che ci dedicano!

Si tratta solamente di un capitolo di transizione, infatti non accade nulla di notevole, per questo rimandiamo i commenti al capitolo seguente!! Un bacio a tutti!!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Un particolare incontro ***


CAPITOLO 12

CAPITOLO 12

 

UN PARTICOLARE INCONTRO

 

Le ragazze furono dimesse prima di Harry e Ron poiché le loro condizioni erano molto migliorate ed ora correvano a perdifiato verso la serra, Niniel cercava di finire la propria brioche, Antares di infilare i libri nella borsa e Dior tentava inutilmente di sistemarsi la gonna.

"Merda siamo stra in ritardo!!" urlarono guardando l'orologio; pochi secondi dopo spalancarono la porta della serra numero due.

"SCUSACI PER IL RITARDO!!" gridarono senza nemmeno alzare gli occhi e cercando di riprendere fiato.

"50 punti in meno a testa!! Ma che dite? Non vi hanno ricordato che oggi è domenica?" ironizzò Legolas scendendo con un balzo dalla grande quercia. Le ragazze si guardarono stupite tra loro poi si diedero mentalmente delle deficienti, ma appena videro com'era conciato il professore sbarrarono gli occhi: Legolas indossava un paio di jeans chiari e... BASTA!!

"Ma è sconcio!!" lo sgridò Antares facendolo leggermente arrossire.

"Beh... a me non dispiace!" rivelò convinta Niniel trafitta poi dallo sguardo delle sorelle "OH! L'ho detto vero?"

"Ma allora è un complimento!!" gioì l'uomo riacquistando il sorriso indirizzandolo alla Grifondoro.

"Va beh! Io e Dior ce ne andiamo... abbiamo... gli allenamenti! Ecco sì! Ciao!!"

"Ma hai capito che è domenica?" le sillabò Dior.

"CIAO!! Divertitevi e lei per favore si copra, grazie!!" poi sparirono lasciando solo l'eco delle grida di protesta della sorella minore.

"Cosa voleva dire?" chiese stupito l'Elfo infilandosi la maglietta.

"Beh, c'è in giro la Skeeter ed è famosa per i suoi scoop falsi... potrebbe pensare male e rovinarti!!" gli spiegò convinta, poi entrambi si prepararono ad accudire la Lumenryos.

Mentre Antares e Dior percorrevano il corridoio dirette verso la loro Sala Comune s'imbatterono in un uomo alto, biondo, bello e vestito di nero che stringeva nella mano destra un bastone nero con l'impugnatura a forma di muso di serpente d'argento con gli occhi color smeraldo; si fermò e le fissò con aria altezzosa e di superiorità squadrandole da capo a piedi con due formidabili occhi azzurrissimi.

"Voi! Siete di Serpeverde?" chiese gelidamente con un sopracciglio alzato e la voce forzatamente calma.

"Ehhh... sì!" risposero le due indietreggiando lievemente.

"Allora sapete dirmi dove diavolo si è cacciato Draco?!? Draco Malfoy?!?"

"Prima di tutto, ciccio, si dice per favore..." lo ammonì la biondina guardandolo dritto negli occhi.

"Prego??" domandò adirato.

"Tzé! Figurati! Non lo so va bene? Non sono la sua balia! E poi lei chi è scusi?" continuò sempre lei interrotta poi da una sbuffante Dior "Ho fame! Vado in Sala Grande a mangiare!" e detto questo se ne andò camminando svogliatamente e senza nemmeno guardare l'uomo che era rimasto senza parole: nessuno aveva mai osato rispondergli in quel tono secco e poco dignitoso ed ora lo ignoravano del tutto!!

"Io in ogni modo stavo andando a cercarlo per parlargli degli allenamenti, se vuole può venire con me!" propose lei e all'uomo non restò che acconsentire tacendo.

Per le due ore successive Antares trascinò l'uomo per tutto il castello compresi i bagni e le camere dei dormitori, le torri, i sotterranei, i passaggi segreti, il campo di Quidditch, il lago ed i suoi dintorni e quasi tutto il parco. Ad un certo punto la ragazza dovette fermarsi perché si accorse che il suo accompagnatore non la stava più seguendo, infatti, questo era appoggiato al muro del castello mentre cercava di riprendere fiato asciugandosi la fronte con un fazzoletto di seta ricamata.

"Ma sei scema?! Si può sapere dove mi stai portando??" ruggì adirato del tutto.

"Uff!! Ma a cercare Dracuz, no? L'ha detto lei!! Si decida una buona volta!!! Che ingrato! Poi dicono che i giovani d'oggi sono impossibili! Guarda te!!" ribatté per nulla intimorita "Comunque mancano solo le serre! Sono di là! E' un po' fuori allenamento o sbaglio?" l'uomo evitò di rispondere e imprecando coloritamente si avviò con lei verso la serra. Aprirono la porta e lì, bello come il sole, sorgeva Draco Malfoy seduto tranquillamente sulla cattedra mentre sfogliava un libro sulle piante Elfiche.

"Oh, eccoti! Ti ho cercato qua e là!"

"QUA E LA'??!!" si lamentò l'uomo dietro la ragazza.

Appena Draco riconobbe il timbro di voce scattò in piedi come morso da una tarantola, si sistemò alla velocità della luce uniforme e capelli.

"Padre?! Che ci fate voi qui?" chiese più pallido del solito.

"Padre??? Ahhh!! Ecco chi mi ricordava!! Ma non ci eravamo già visti da qualche parte noi due?" commentò lei assumendo un'aria concentrata.

"Questa... Questa qui... sono due ore di orologio che mi fa girare a vuoto!!"

"In effetti, mi sembrate un po' stravolto, padre..."

Lucius si accorse in quel momento dell'arrivo di altre due figure: il professore si avvicinò con gli occhi sgranati e fissò a lungo l'uomo.

"Lucius!" "Legolas!" dissero nello stesso istante senza smettere di fissarsi

"Vi conoscete?" chiese una Niniel confusa dalla situazione e ignorando chi fosse quell'uomo biondo.

"E tu chi sei?" chiese gelido fissandola.

"Niniel Nienor Anglachel, piacere!" disse stringendo la mano all'uomo che la lasciò non appena riconobbe lo stemma di Grifondoro appuntato sul petto della ragazza.

"Nnn... Lucius Malfoy..."

"Poteva anche dirmelo subito che era il padre di Draco! Io sono Antares Lorien Anglachel, gemella di Niniel!" si presentò finalmente.

"Magnifico, pure le gemelle!" commentò Malfoy senior tornando a fissare gli occhi di Legolas che era rimasto zitto per tutto il tempo.

"Lasciateci soli per favore!" disse finalmente il professore, poi notando gli sguardi perplessi dei ragazzi aggiunse "Non preoccupatevi, ci conosciamo da lungo tempo, su!" li rassicurò con un sorriso.

"Uffa!! Tutta quella strada perché voleva parlare con Dracuz e adesso? L'avevo detto io che è lei è un tipo indeciso!" l'uomo le inviò un raggio laser con gli occhi ma nemmeno questo fece distogliere la ragazza dal suo sguardo penetrante, poi tutti e tre gli studenti se ne andarono; Draco scappò subito in Sala Comune e le due ragazze andarono in biblioteca a parlare e lì per fortuna trovarono Dior e la misero subito al corrente di quanto successo.

"Di cosa potevano parlare quei due?" chiese Niniel fissando dubbiosa le sorelle.

"Boh..." risposero in coro le due Serpeverde confuse come lei.

"Eppure io quello l’ho già visto, non perché è il padre di Draco, ma per qualcos’altro..." disse meditabonda Antares con il viso appoggiato su una mano e lo sguardo cupo e lontano.

Calò il silenzio tra le sorelle, ognuna tentava di riportare alla mente il luogo in cui avessero potuto incontrare il signor Malfoy.

"Ehi! Che ci fate qui?" chiese una voce giunta da dietro le loro spalle.

"Ciao, Harry! Ti hanno dimesso! Per fortuna!" gioì la sua compagna di classe vedendolo in ottima forma.

"Si, Madama Chips ha fatto un po’ di storie, ma alla fine ha acconsentito a lasciarci uscire..." rispose un po’ imbarazzato scompigliandosi ancora di più i capelli ribelli.

"Venite a pranzo? La sala è già piena!" li avvisò Ron che girava tra gli scaffali cercandoli.

"Hnnn... no!" risposero le tre ragazze in coro.

"No? Come mai?" chiese Hermione, spuntata anche lei da chissà dove.

"Ci è passata la fame!" e, in effetti, era vero, quella storia non era chiara, troppi particolari coincidevano ma non riuscivano a riportare il quadro generale della situazione.

E detto questo, salutarono i tre Grifondoro, e si avviarono per i corridoi.

Mentre si dirigevano verso la torre Nord, ancora assorte nei loro pensieri, prima di girare un angolo si bloccarono sentendo due voci, una maschile ed una femminile, ben note e si appiattirono contro la parete nascondendosi...

"...e così anche tu ti sei sposato..." cominciò una voce femminile.

"Posso dire lo stesso di te... perché volevi forse farlo tu?" questa volta fu l’uomo a parlare.

"Non sei affatto cambiato! Ero giovane e stupida, molto stupida!"

"Ma cosa ci fai qui? Non vivevi in Italia?" chiese lui con una voce che faceva trapelare della sottile curiosità.

"Sono il vice Ministro dell’Istruzione e sono stata trasferita. Tu invece?"

"Stavo cercando mio figlio... se non fosse per un’idiota che mi ha fatto girare tutta la scuola gli avrei già parlato... sorvoliamo... " disse l’uomo portandosi una mano alla tempia in un gesto disperato e di infinita pazienza.

"Ti conviene, alla tua età!" commentò sarcastica la donna.

"Un tempo non ti dispiaceva la nostra differenza di età..." le venne subito fatto notare.

 

"Ma... avete capito anche voi quello che ho capito io?" chiese Niniel ancora nascosta insieme alle sorelle abbassando la testa per guardarle, infatti, Dior era stesa a terra a sbirciare, il viso di Antares era poco sopra il suo dal momento che era in ginocchio mentre Niniel era in piedi.

"Chi sarebbe l’idiota? Tale padre, tale figlio..." si animò Antares dando un craniata alla gemella che cominciò ad imprecarle contro per il dolore.

"Hnn... shhh, parlano ancora..." le ammonì curiosa Dior tappando la bocca delle sorelle.

 

"Perché sei andata in Italia?" fu sempre lui a domandare appoggiandosi con la schiena al muro e lisciandosi distrattamente il vestito di velluto nero, senza distogliere gli occhi da quelli della donna che gli stava di fronte.

"Lo sai, non fare l’ingenuo... le cose non andavano molto bene, e tu Serpeverde quale eri, sapevi tutto!" lo accusò lei con un sorrisino ed incrociando le braccia al petto.

"Io? Cosa dovevo sapere, io?" continuò l’altro con una finta aria innocente.

"Se... lasciamo perdere, conosco ancora bene le tue espressioni..."

 

"Solo quelle?" si chiesero le Anglachel.

 

"E così hai anche un figlio? Spero che non sia come te!" cambiò discorso poiché quello precedente non era proprio un argomento da salotto.

"Molto peggio! Almeno io alla sua età il ‘Galateo’ lo sapevo a memoria infatti ero venuto a sgridarlo, tanto per cambiare, ma ho sempre perso l’occasione... glielo metterò in conto!" disse convinto sbattendo un pugno sul muro veramente incavolato.

"Eh? Oh mio Dio, meno male che non ti ho sposato allora! Non avrei mai passato la selezione come moglie di Lucius-perfetto-galateo-Malfoy anche se sotto sotto non sei mai stato poi così formale, vero caro Lucius?"

"Ma senti chi parla? Chi ce l’aveva la tresca con il professore di Difesa contro le Arti Oscure?"

"ERA IL TUO PROFESSORE?!?!" le ragazze che erano uscite allo scoperto fissavano la madre incredule con gli occhi sgranati e le bocche a terra.

"Ah, ragazze? Ma cosa ci fate qui? Perché non siete a mangiare? Andate, altrimenti dopo state male..." cercò di sviarle la donna mentre Lucius fissava le studentesse senza capire chi fossero e cosa volessero.

"Non cambiare argomento!!! Ora ci spieghi tutto!!"

 

"Cosa bisogna spiegare?" chiese la candida voce del Preside, che usciva in quel momento da un’aula.

"Professor Silente?" urlarono tutti in coro

"Voi tre non dovreste essere a pranzo? E tu, Lucius, cosa ci fai a Hogwarts?" domandò gentilmente l’uomo.

"Ero venuto a parlare con Draco..." spiegò esasperato guardando male la ragazza bionda che rispose con un sorrisino strafottente.

"Sarà meglio andare in Sala Grande, non trovate?" suggerì Dania.

Accolsero tutti di malavoglia quella proposta tuttavia si incamminarono verso la sala da pranzo.

"Chi sono quelle tre?" chiese Lucius prendendo in disparte la donna.

"Sono le mie figlie!"

"FI-FIGLIE?"

"Niniel Nienor, Dior e Antares Lorien...non te lo avevo detto?..."

"N-No...veramente no! Ma tu, lui, non potevate..."

"Mai sentito parlare di adozione?!"

"Ma non hanno il tuo cognome! E nemmeno... che diavolo?!" continuò basito.

Senza rispondere la donna entrò nella Sala Grande

"In quanto tuo ex ho il dirit..."

"Non hai proprio nessun diritto, quindi, taci!"

 

"Oh, no!" urlò Harry.

"Cosa è successo?" domandò Niniel che era appena arrivata ed era fuggita dalla grinfie della madre.

"La mia sfera, si è crepata!" si disperò il ragazzo ormai sull’orlo delle lacrime facendole vedere l’oggetto su cui c’era effettivamente una bella crepa bianca.

"Che sfera é?" chiese non sapendo che cosa fosse esattamente l’oggetto tra le mani dell’amico.

Harry la informò velocemente, omettendo il vero scopo, del regalo fattogli dall’amico Ron quando Cho l’aveva lasciato.

"Che peccato, sarà caduta!" commentò la ragazza guardando quanto fosse bella la ballerina contenuta all’interno.

"No, la tengo sempre sul comodino!" si disperò maggiormente Harry posando l’oggetto nella borsa e prendendosi la testa fra le mani.

"Forse, quella sera! Quando quel coso l’ha fatto cadere..." continuò la ragazza riferendosi all’attacco subito poche sere prima nella camera dei Grifondoro.

"E’ impossibile! Come faccio a dirlo a Ron?!"

"Non dirglielo." sussurrò Antares che aveva seguito il discorso.

"Non dirmi cosa?" chiese il ragazzo appena giunto.

"Che oggi è Domenica e che quindi non possiamo stare tutti insieme!" dissero le gemelle in coro.

"Io vado a mangiare... buon appetito...." rispose la Serpeverde allontanandosi e sedendosi vicino a Draco dopo aver scaraventato Tiger in terra per rubargli il posto... ma... niente di personale come affermò la ragazza.

 

Nella sala da pranzo entrarono, poco dopo Hermione seguita da un esasperata Dior il cui desiderio di accoltellarla era molto evidente nei tratti tesi del suo viso.

"... Ma come fate? È un incantesimo tra i più difficili quello che eseguite da quando siete qui! Te l’ho già detto... l’ho letto su ‘Imparando le difficoltà’ di Incanterius Dafne! Non ci posso credere... accidenti...e che libri hai letto? Hai mai provato quello di Hinario Kiri oppure quello di Katrina Pikit è stupendo... racconta di..."

"Hermione, è da cinque minuti che parli...non ti si secca la gola?" disse la più giovane delle Anglachel fissando Ron e lanciando sguardi d’implorazione.

"Salve ragazzi... avete già iniziato a pranzare?" disse arrivando al tavolo dove erano già seduti gli amici "Ho incontrato Dior per strada e ci siamo messe a parlare..."

"Ti sei messa a parlare" la corresse la ragazza che era ben lieta di tornarsene al mutismo dei Serpeverde " Io vado... ma tu, vuoi stare zitta?"

 

Intanto al tavolo con gli stendardi verdi e argento...

"Hai sentito della festa che si terrà il 31 ottobre?" domandò Draco ad Antares.

"31 ottobre? Halloween...no, non ho sentito nulla..." rispose lei senza degnarlo di uno sguardo mentre incavolata cercava qualcosa da mangiare che non fosse carne.

"Ne parlano tutti! Hai già idea di chi sarà il tuo accompagnatore?" le chiese con voce suadente.

"E’ una domanda esplicita?" si decise finalmente a guardarlo.

"Diciamo che è una domanda... allora?!" si avvicinò di più il ragazzo.

"Si..." rispose lei sicura ritornando a guardare il piatto che, nonostante le sue imprecazioni, tornava a riempirsi di cosce di pollo.

"E chi sarà?" le chiese stupito dalla risposta immediata.

"E’ stupendo... alto un metro e novanta, biondo, occhi color ghiaccio, fisico mozzafiato, muscoli incredibili...." sospirò lei.

"E c-chi è?"

"Non tu! Stavo pensando a tuo padre dici che accetterebbe?!"

Nel frattempo arrivò Dior che si sedette sulle ginocchia di Goyle poiché questo, avendo già terminato di pranzare si era fermato ad ascoltare Draco, sedendosi momentaneamente al posto della piccola Serpeverde.

"M-mio Pa-padre?!?!" chiese lui dopo aver formulato due parole sensate mentre Dior metteva la carne nel piatto di Antares che a sua volta la trasferiva nel piatto del ragazzo ancora esterrefatto.

"Si caro... dopo glielo chiedo..." ovviamente lei, perfida come era, l’aveva detto apposta per farlo ingelosire.

"Cosa dicevi?" s’interesso la piccola Anglachel.

"Stavamo dicendo che a Halloween la scuola darà un festa... quella sera a dare maggior atmosfera ci sarà la luna piena..." le spiegò Malfoy.

"LUNA PIENA?!?!?!?!" urlarono in coro le ragazze.

"Si... luna piena! Non vi piace?! La romantica luna piena..."

"Stupenda Gregory, che gigante buono!..." commentò la maggiore "Tu con chi andrai?" chiese rivolta alla sorella.

"NON LO PENSARE NEMMENO!!!" disse la minore delle sorelle rivolgendosi al ragazzo che la teneva in braccio.

"A cosa?"

"A quella schifosissima cosa che si sta formando piano piano nella tua penosissima e lugubrissima (ma esiste?) TESTINA VUOTA!!!"

"Cioè?"

"Allora sei davvero deficiente, non fai finta... NON VENGO AL BALLO O QUEL CAVOLO CHE È CON TE!"

"Ahh...ma io non te l’ho neanche chiesto!"

"Devo spiegarti anche a quello che ti sta per venire in mente?!" continuò esasperata lei.

"E tu Dracuccio mio, zucchero, gioiellino, goccia d’oro, lacrima di cristallo, neve candida, piccolo tesorino, dolce pensiero, nuvoletta, cucciolotto, amore della mia vita, dolcetto, luce dei miei occhi, con chi andrai?" domandò una ragazza con la faccia da carlino di nome Pansy Parkinson avvicinandosi pericolosamente alle labbra del ragazzo dagli occhi grigi, mentre Antares e Dior la guardavano schifate da tante sdolcinatezze.

"IO? Andrò con lei!!!!!" disse indicando la ragazza bionda seduta accanto a lui che continuava ad aumentargli la carne nel piatto visto che era vegetariana.

"C-COSA? Io volevo andare con l’altro Malfoy, non con te!!" protestò la giovane.

"Ma non stavi scherzando?"

"Ovvio che no!"

"Allora? Dracuccio? Mi rispondi?" insistette Pansy.

Draco prese per un braccio Antares trascinandola lontano dal tavolo.

"Ma che fai?"

Il biondino si inginocchiò e le raccontò del fatto che Pansy gli stava attaccata dal primo anno e lui non la poteva proprio soffrire, lei però non accennava a lasciarlo perdere.

"Quindi ti prego! Dille che vieni con me!!"

"E io cosa ci guadagno?" volle sapere la ragazza con sguardo da aguzzina, braccia incrociate ed aria perfida leggermente smaliziata.

"Tutto ciò che vuoi!!"

"Ti costerà molto caro!"

"Sono pronto a qualsiasi prezzo! Ma guardami, non vedi come sono disperato? Cosa sono disposto a fare? Non mi sono mai inginocchiato davanti a nessuno!!"

"Notevole... e va bene, solo perché mi fai pena e quella mi sta sulle scatole!"

"Grazie, grazie, grazie!" cercò di abbracciarla lui ma lei lo scansò con una gomitata nello stomaco.

 

In quel momento accanto a loro passarono Dania e Lucius a braccetto, tanto intenti a parlare che nemmeno si erano accorti di aver sorpassato i figli.

"Allora verrai al ballo come inviato del Ministero anche tu! Devi assolutamente accompagnarmi!" disse la signora Wolf sbattendo civettuola le lunghe ciglia ambrate.

"Dania, perché dovrei, scusa? Non ci stavamo insultando fino a pochi minuti fa?" asserì stupito l’uomo senza però scordarsi di sfoderare un sensuale sorriso alla Malfoy.

"Si, ma Piton mi guardava in modo strano... ho paura dei suoi capelli... quindi in ricordo dei vecchi tempi..." rise lei avvicinando il viso a quello chiaro di lui.

"Va bene... potrebbe essere interessante... però non ti voglio vestita da suora, sia chiaro!" commentò da bravo Malfoy quale era, estraendo una sigaretta nuova da una piccola custodia d’oro e accendendola poi con un accendino d’argento a forma di serpente.

"Oh! Ma non hai ancora smesso di fumare? Morirai giovane, e tu come ti vestirai?"

"Da vampiro!"

"Quindi non ti cambierai!" scherzò lei picchiandogli un colpetto sul petto, che notò era ancora estremamente tonico.

"Brava!" rispose con il classico affascinante mezzo sorriso Malfoy apprezzando quel gesto.

 

"Ahhh... mi ha tradito! Doveva accompagnare me!" gemette la gemella Serpeverde appoggiando il viso sulla spalla di Draco fingendo di piangere.

"Troppo tardi! Tanto ormai avevi promesso di venire con me!" commentò soddisfatto lui, ringraziando, per la prima volta nella sua vita, il padre.

"Perché me lo ricordi? Luuucius!! Cattivone!!" e mollò una piccola sberla al ragazzo che le inveiva contro dal momento che lo picchiava quasi sempre.

"Dracuccio?" Erano stati raggiunti dalla Parkinson.

"Senti morbo... Dracuccio come lo chiami tu è già occupato con me quindi, levati dalle scatole, brutta faccia da cane! E prova a stargli anche solo a tre metri di distanza e te la vedi con me, ok cocca?" Detto ciò la spinse via e piuttosto alterata si risedette al suo posto finendo il mais nel piatto.

 

 

Autrici: Ciaaaaooo!! Ringraziamo chi legge (sempre se c’è qualcuno che lo fa! N.d.Tutti) e in particolare la nostra carissima stella Terry che commenta sempre e ci fa impazzire di gioia!!

 

Terry: ti rispondo sempre io (Antares) visto che sono io a mandare i chaps! Devi sapere che nella realtà Dior e Niniel sono sorelle e Dior è effettivamente più piccola; nella fic dovrebbe frequentare il quinto anno ma per esigenze di copione (diciamo pure di pigrizia da parte delle autrici) le facciamo seguire le lezioni del settimo anno presupponendo una sua maggiore conoscenza magica rispetto a quelli della sua età. Hai proprio ragione su Bill e Dior e anche riguardo all’età ma… più avanti ci saranno sviluppi davvero impensabili e strani… (non me ne capacito nemmeno io…). Ti mandiamo un bacione elevato alla terza!! Cavolo!! Domani ho la verifica di mate e mi è venuto in mente solo ora!! Un enorme abbraccio Antares, Niniel e Dior!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Dolcetto o scherzetto? ***


CAPITOLO 13

CAPITOLO 13

 

DOLCETTO O SCHERZETTO

 

“Cara Hermione...no, è troppo formale... Hey Herm…no no ….em...Hermione io....no, neanche così, sarei molto felice se tu...noooo!!” Ron era nel bagno dei maschi e davanti allo specchio provava un discorso da fare 'all’amica'.

“E dirle brutta secchiona schifosa e zannuta perché non vieni al ballo con me, che sono cinque anni che ti corro dietro?!” Malfoy era comparso alle sue spalle e lo guardava con aria perplessa.

“MA-MA-MALFOY???”

“Molto piacere Weasley, è un po’ tardi per le presentazioni, ci conosciamo da più di sei anni...oggi, mi sento in vena di elargire consigli ai Grifondoro meno fortunati o più sfigati, dipende dai punti di vista...comunque...prima che arrivi un altro Vicktor Krum che te la rubi, perché non le dici semplicemente le cose come stanno essendo semplicemente te stesso?!”

“Come fai a sapere che mi piace Hermione?!” chiese stupito fissandolo con la solita espressione incredula.

“Lo sa tutta la scuola tranne lei, naturalmente, ed ora ti dispiace uscire dal bagno che me la sto facendo addosso?!” sorrise lui.

Ron uscì deciso e si diresse verso la ragazza che, in compagnia di alcune amiche, si stava dirigendo verso la biblioteca.

“He-Her-Hermione, io, devo andare in... torno subito!” poi, correndo si diresse verso il bagno, dove c’era Draco che l’aspettava sull’uscio saltellando sul posto.

“Bwaa... Ma! Cosa stai facendo?” lo guardò con una delle sue facce super stupite.

“Immaginati Weasley, devo... allora che le hai detto?”

“He-He-Hermione....e qualche altra cavolata....”

“Devo dirglielo io? Vado! Devo chiamarla secchiona schifosa o mezz...”

“No, no! Vado io!” si spaventò il rossino pensando a cosa avrebbe potuto dirle quel verme di Malfoy se l’avesse raggiunta prima.

Ron riuscì più convinto di prima, non sapendo che il Serpeverde aveva detto così in modo da spingerlo a parlare con la ragazza solo con le proprie forze, e cercò la studentessa, trovandola mezz’ora dopo nella Sala Comune. Le si piazzò davanti e prendendo un profondo respiro le disse:

“Ciao-Hermione-vuoi-venire-al-ballo-con-me?” la ragazza lo fissò negli occhi sbalordita, ma prima che lei potesse rispondergli lui riprese a parlare:

“Ecco-sono-uno-scemo-come-ho-potuto-pensare-che-una-come-te-potesse-anche-solo-lontanamente-accettare-il-mio-invito? Ti-capisco-amici-come-prima-ciao!” poi si girò per allontanarsi rosso come i suoi capelli, ma la ragazza lo prese per un braccio, e lo baciò sulla bocca. Appena si staccarono Hermione se ne andò soddisfatta con le sue amiche che lanciavano risolini isterici, il ragazzo invece volò a terra sconvolto rosso quanto gli stendardi della sua Casa.

“Ma...ma...” boccheggiava tentando di rimettersi faticosamente in piedi sulle gambe malferme e di sicuro i compagni che gli davano energiche pacche sulle spalle per complimentarsi non lo aiutavano.

“Complimenti Ron, era ora!” urlavano contenti per il loro simpatico compagno.

Quando finalmente tutti si furono complimentati con lui e se ne furono andati iniziò a guardarsi attorno con aria interrogativa.

“Era un sì!” lo informò Dior intuendo la sua perplessità.

“Ahah... Eheh?...EVVIVA!!!” quando si fu ripreso dal momento di euforia fissò stranito le due sorelle Serpeverde che gli sorridevano compassionevoli accanto ai suoi migliori amici. ”Cosa ci fate voi qui?”

“Passavamo...” rispose Antares appoggiandosi alla gemella.

“Non dovreste essere qui...come avete fatto ad entrare?...”disse Harry accorgendosi solo in quel momento della loro presenza e lanciando occhiatacce a Niniel pensando che avesse riferito loro la parola segreta.

“Mmmh, lei non centra. Abbiamo fatto tutto da sole.” lo informarono” A proposito, quella cosa è per stasera...” le fecero l’occhiolino e uscirono.

Appena se furono andate i compagni le chiesero, incuriositi da quell’ambigua frase, a cosa si riferissero e lei spiegò che dovevano semplicemente incontrarsi per decidere che abito avrebbero indossato la sera della festa.

 

Quella notte, nei corridoi dell’istituto ormai deserti e fiocamente illuminati da poche torce appese ai muri, si aggiravano silenziosamente tre esili ombre che camminavano sicure tenendo sollevate le bacchette nel caso fossero sorprese da Gazza o Mrs. Purr durante una delle ronde che svolgevano ogni notte per intercettare gli studenti fuori dai loro dormitori.

Un rumore proveniente da una stanza poco lontana le fece appiattire contro il muro: dalla porta che ere semi aperta videro filtrare un piccolo spiraglio di luce, curiose si avvicinarono nascondendosi il volto con il cappuccio del mantello. Una giovane donna con dei lunghi capelli castani che non avevano mai visto, stava bevendo da un’ampolla affusolata un liquido grigiastro, questa si accorse poi di non aver chiuso bene la porta e si voltò, fortunatamente le figure si erano già dileguate. Quello che non notarono fu la targhetta d’oro appesa al muro su cui era scritto: Minerva McGranitt.

Si fermarono in prossimità dell’aula di Pozioni che si trovava nei sotterranei.

“...torniamo indietro...darà sicuramente la colpa a Grifondoro!” disse una delle tre fermandosi all’improvviso.

“Ma noo...tranquilla...” la rassicurò l’altra.

“Sarà come tornare ai vecchi tempi...ultimamente ti sei rammollita...” continuò l’ultima convincendola.

Percorsero quasi di corsa l’ultimo tratto di corridoio che le separava dalla loro meta: una grossa e scrostata porta nera.

“Alohomora” sussurrò una.

La porta si aprì dolcemente e le ombre scivolarono nella stanza buia e furono investite da un odore molto poco gradevole...

“Ouch... muoio... oh, mio Dio!!” imprecarono tappandosi il naso cercando di sfuggire a quell'olezzo.

Le pareti della camera erano piene di scaffali su cui erano appoggiati numerosissimi vasi di vetro nei quali galleggiavano schifose e sinistre creature o pezzi di esse, altre contenevano polveri di ogni colore e altre ancora liquidi fluorescenti. Vicino ad una piccola finestra con le inferriate che dava sul lago nero, era posizionato un armadio rovinato ed un divano. Nell’angolo restante c’erano un tavolino da te e due poltroncine, coperte da un lenzuolo bianco: ‘che schifo!!’ fu il pensiero di tutte.  

“Ci, siamo... la formula? Qual è?” bisbigliarono avvicinandosi alla finestra ed estraendo un foglio di carta piegato dentro il quale si trovava una polvere dai mille colori.

“Arcus Caelestis Crines!” e lanciarono la polvere in aria.

Si guardarono con aria soddisfatta e trattennero a stento le risate, poi poggiarono sul tavolino un cioccolatino ed uscirono senza farsi ne vedere, ne sentire...

 

Il mattino seguente uno spettacolo agghiacciante venne mostrato agli studenti: il professor Piton, più inviperito del solito camminava per i corridoi della scuola.

“Si può sapere che cosa succede a tutti stamattina?!?” sbraitò l’uomo entrando nella Sala Grande per la colazione e notando che tutti si erano voltati a guardarlo con sguardo allibito e le bocche a penzoloni.

Passando per i tavoli notò che anche i suoi adorati Serpeverde avevano la stessa espressione scioccata e si fermò davanti al suo preferito.

“Malfoy? Noti qualcosa di strano in me stamattina?”

Draco alzò gli occhi dal suo piatto e guardò l’insegnante con gli occhi sgranati non sapendo cosa dire e come trattenersi dallo scoppiare a ridere.

“Beh... è... molto.... molto... ha... un bel colorito, oggi!” lo rassicurò sfoderando un sorriso a 92 denti alla ‘Il-super-sfacciato-Draco-Malfoy-strano-ma-vero-non-sa-che-dire’. L’uomo si sistemò il mantello e rassicurato dal ragazzo raggiunse i colleghi al loro tavolo e si versò una grande tazza di caffè nero espresso.

Silente lo guardò con un grande sorriso di soddisfazione.

“Ottimo colore, Severus... non trovi Minerva?” commentò il preside servendosi una abbondante porzione di frittelle al cioccolato. La donna per poco non sputò il suo tè, ma mantenendo un grande autocontrollo annuì facendo finta di non vedere Bill Weasley e Legolas nascosti dietro ad Hagrid intenti a ridere come dei pazzi.

“Professor Greenleaf, cosa trova così divertente?”

L’intera mensa trattenne il respiro aspettando la reazione del docente di pozioni alla risposta dell’Elfo, questo tuttavia non riusciva a rimanere serio e continuava a sogghignare tentando inutilmente di parlare, però con uno sforzo disse:

“Wuau! Ottimo... parrucchiere...” e ricominciò a ridere questa volta imitato da tutti gli studenti che fino a quel momento si erano contorti nel tentativo di trattenersi.

Non capendo più nulla, Piton, fece apparire uno specchio per controllare se stessero ridendo di lui e...

“AHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!! CHI HA OSATOOOO????!!!” urlò furibondo e sulla soglia di una crisi di nervi. La sua reazione fu accompagnata da un nuovo scoppio di ilarità “APPENA... TROVO IL RESPONSABILE IO... IO... IO...” ma non terminò la minaccia e se ne andò a passo spedito fuori dalla Sala, con i capelli cotonati e di color rosa schoking che risaltavano sulla figura pallida interamente vestita di nero!!

“Ra... ragazzi... quello che avete fatto non è affatto una cosa carina...“ ammonì il preside alzandosi in piedi con la sua solita aria severa guardando tutti gli studenti che piangevano ancora dal ridere ed altri buttati a terra che si contorcevano “tuttavia... ci siamo fatti una gran bella risata!! Ahahahahah! Non ho mai riso tanto!! Ahahahah!! Il responsabile si curi almeno di creare un controincantesimo!! Ahahah!!”

 

“Ma chi sarà stato?” cercò di indagare Hermione incuriosita anche dall’incantesimo.

“E chi lo sa? Se ci fossero stati Fred e George, sarebbero stati loro... devo assolutamente mandargli un gufo con la foto che gli ha fatto Colin... chissà come rideranno!!” gioì Ron ritornando a piegarsi in due.

“È stato il giorno più bello della mia vita!!” commentò Harry che, vedendo l’amico si era rimesso a ridere.

“Tu che ne pensi, Niniel?” le chiese la Granger non ancora soddisfatta

“Io? penso solo che... non stava male...!!” e il suo commento portò ad un nuovo scoppio di risa.

 

“Chiunque l’abbia fatto è un genio!!” commentò un Serpeverde seduto accanto a Malfoy. Quest’ultimo con il tovagliolo si asciugava le lacrime che scendevano copiose dai suoi splendidi occhi grigi.

“Mio Dio, che mal di pancia... sfiderei anche mio padre a non ridere in una situazione simile! Continuo a piangere, guarda qua!!” rise lui mostrando il tovagliolo che era fradicio.

“Che bel cocorito!!” commentarono altri.

“Nh!” aggiunse Dior con un piccolo mezzo sorriso mentre la sorella si rialzava ora da terra cercando inutilmente di sedersi sulla sedia ma, appena fattolo incrociò gli occhi di Malfoy ed entrambi ritornarono a terra tenendosi la pancia.

 

Le settimane passarono senza che nessuno si facesse vivo per il controincantesimo, ed i capelli del professore continuavano a cambiare colore passando dal giallo canarino all’azzurro pastello e vani erano i tentativi del docente di nasconderli o tingerli. Gli unici che sembrarono non gradire lo scherzo, anche se perfino il signor Malfoy si lasciò sfuggire un sorriso (Diciamo pure che si è scompisciato dalle risate una volta girato!!), furono i ministri in vista e la Skeeter aveva subito scritto un articolo sull’insolenza degli studenti e sulla loro mancanza di rispetto. Dopo la pubblicazione, con tanto di fotografia by Canon, la scuola fu invasa da lettere di ammiratori e di ex studenti che davano il loro sostegno a non cedere.

 

Il giorno del ballo era finalmente giunto, le lezioni erano state sospese per decisione del preside, infatti gli anni precedente nessuno si era presentato.

“Che schifo!!!” brontolò Antares guardando il vestito indossato dalla gemella che, incurante dei commenti delle sorelle continuava a rimirarsi allo specchio sorridendo.

“Potter!!” sibilò Dior. Niniel la guardò stranita non capendo cosa centrasse in quel momento il suo compagno di casa.

“Potter... è un po’ come dire... pessimo!”

“Sai, secondo la teoria Malfoyana, Potter = schifo!!” spiegò l’altra Serpeverde

“Siete proprio dei serpenti!! Un covo di vipere!!” disse sfilandosi il vestito e rimanendo con una cortissima sottoveste...

“SMILE!!”       

“TOC TOC!! Allora siamo d’accordo per... AHHH!!” Malfoy era entrato in quel momento come una furia cercando Antares ma saltò all’indietro vedendo la Grifondoro.

“Avanti...” rispose la bionda guardandolo male. Niniel si avvicinò a lui e fece per tirargli uno schiaffo, ma la gemella la bloccò e fu lei a colpirlo.

“Ma... “ domandò lui senza capire il motivo di quello schiaffo.

“Ma cosa?! Sei entrato nella camera di due signorine senza bussare!! Maniaco arrapato!!” gli spiegò lei guardandolo dritto negli occhi con uno sguardo di sfida.

“Si, forse hai ragione, forse me lo meritavo... (non vi ricorda un certo Capitan Sparrow?) comunque sono venuto per dirti che passo tra un’oretta a prenderti!” e uscì correndo evitando le scarpe che gli venivano gettate contro nel tentativo di scacciarlo. Era già arrivato in fondo al corridoio quando tornò di nuovo davanti alla porta.

“Ma lei cosa ci fa qui?” chiese indicando l’alunna dell’altra Casa.

“Non sono affari tuoi, dolcezza, quindi vedi di andartene! E comunque tra un’ora non sono AFFATTO pronta!!”

“Ah... e perché no?” rispose di rimando lui

“Ma insomma, tua madre non ti ha insegnato che una donna va aspettata? Concedimi almeno un’ora e mezza!!”

“Ah, d’accordo... ma lascia stare mia madre per favore e poi... non vedo nessuna donna!”

“VAI A FARTI FOTTTEREEEEEEEEE!!!” gli inveì contro lanciandogli uno stivale con tacco che lo prese in piena fronte.

 

Anche nel dormitorio dei Grifondoro fervevano i preparativi in vista della festa.

“Ma insomma, Harry, fai qualcosa per i tuoi capelli!!” gli suggerì Ron sistemandosi il costume da marinaio con appunto un vestito bianco bordato di blu e il cappellino. Per l’occasione si era tinto i capelli color castano.

“Ma non vogliono stare giù!!” si lamentò il giovane mago vestito da carcerato con una palla al piede.

Ginny Weasley entrò in quel momento indossando un tutù azzurrino che le donava davvero tantissimo tenendo per mano un vicario.

“Frank! Stai molto bene vestito così!!” si congratulò Harry sorridendo alla sorella del suo migliore amico che, con tre piccoli colpi di bacchetta sulla testa, gli aveva sistemato la chioma ribelle in modo che potesse indossare il cappellino a strisce con il numero 14117.

“Cosa ci fate ancora qui? La musica è già cominciata! Se non ci sbrighiamo la sala sarà troppo piena!!” commentò Judy scendendo le scale con Hermione. La prima era mascherata da fatina con tanto di ali vere che lasciavano una scia dorata e profumata, mentre la seconda indossava un lungo abito da sera bordeaux e teneva i capelli semi raccolti con dei riccioli ad incorniciarle in viso.

“Hermione... sei, sei, sei, sei, sei...”

“Ron!” lo spinse Ginny

“Stupenda!!”

“Oh... grazie... anche tu sei molto carino!” rivelò lei arrossendo fino alla punta dei capelli.

 

“Siamo in un ritardo osceno!!” urlò Niniel correndo per i corridoi tenendosi il vestito alzato in modo che non la impedisse  “Allora, vi volete muovere?”

Le sorelle non erano affatto disperate e camminavano lentamente parlando e ridacchiando della faccia della sorella.

“Ma insomma! Quel povero ragazzo ti starà aspettando da una vita!!” continuò la Grifondoro guardando male la gemella.

“N!!... Si... ma sai quanto me ne sbat... o porca boja!!” improvvisamente una furia investì la ragazza sommergendola di appellativi poco simpatici

“Ma sei cretina!! Sono quasi tre quarti d’ora che aspetto!!” era Malfoy che stanco per l’attesa era venuto in contro alle tre.

“Davvero?” gli chiese lei guardandolo con faccia allibita.

“Si! E me ne stavo per andare!!” continuò lui senza rendersi conto dell’espressione della ragazza.

“Ma va?” ormai lei rispondeva a monosillabi...

“Già!! Ma che diavolo hai?” finalmente se ne era accorto.

“...” lei faceva scorrere gli occhi per tutta la sua figura per poi fermarsi a fissarlo nei tempestosi occhi argentati con uno sguardo sbalordito.

“Beh? E a voi? Ma...” chiese lui spostando lo sguardo sulle altre due, dal momento che la diretta interessata non accennava a spiaccicare parola

“Malfoy... che tocco di figo.......” sussurrò la Grifondoro con occhi e bocca spalancati.

“NINIEL!! Dovevo dirlo io!!! ma... avete ancora tanto? Andate, su, dai!!” le cacciò Antares ripresasi fin troppo. Le due si allontanarono lasciandoli soli.

“Ma, caro, da cosa sei vestito?” fece civettuola lei prendendo il braccio che lui le porgeva con la nonchalance e l’eleganza innata dei Malfoy

“Da vampiro, è ovvio! Mio padre si è preso in prestito il vestito vero, con i denti finti e tutto... io quindi ho dovuto fare una versione più... moderna!”

“Sembri... Spike!!”

“??”

Il ragazzo indossava dei pantaloni di pelle nera, che fasciavano perfettamente le sue lunghe gambe, e giacca anch’essa di pelle; al di sotto di quest’ultima c’era una camicia rossa slacciata per metà che lasciava ben poco all’immaginazione. Ai piedi portava degli anfibi con alcune fibbie slacciate che tintinnavano ad ogni suo passo. Aveva i capelli dorati accuratamente spettinati dal gel ad incorniciare i felini occhi color ghiaccio.

“E tu da cosa...” chiese lui guardando per la prima volta il vestito della ragazza ma, la fioca luce gli impediva di vedere bene.

“Siamo in ritardo...” tagliò corto lei cominciando a camminare verso la Sala Grande.

 

Autrici: Salve anime pie che perdete il vostro tempo a leggerci ma che procurate in noi un graaaaande piacere, come va la vita? (Maleeee… by Anty e Nini che stanno facendo gli esami di maturità). Speriamo molto meglio rispetto a noi!!!

Passiamo ai ringraziamenti di due belle figliuole che ci hanno fatto commenti così carini ^_^!!!

 

Emy’91: Ciao, piacere di fare la tua conoscenza!! Niniel piangeva quando ha letto che la sorella che preferisci è Dior, ma non di tristezza perché capisci anche tu che Dior non lo farebbe mai quindi si sono passate il testimone!!! Che tipe!! Ma poi dico io (Antares), hai la sfera di cristallo come la Cooman tu?!? Capirai più avanti se vorrai continuare a seguirci… ti mandiamo un bacio grande un mondo e ti ringraziamo!!! Ciaooooo!!

 

Terry: CARISSSSSSIMA!!! Cosa faremmo noi senza di te??? Siamo contente che i due chaps precedenti ti siano piaciuti e speriamo ti piaccia anche questo… bello Piton, eh!! Ci stiamo accorgendo che la fic assume toni sempre più demenziali… bah, comunque non mancheranno scene serie (si spera…)!

Anty: Niniiiii!! Terry ha detto che siamo ‘scrittrici super’!!!

Niniel: Terry, ti amiamo!!!

Anty: Se ti pago vieni a dirlo anche al mio profe di italiano così mi dà 15/15 nel tema??

Tutti: Sogna!!!

Anty: Sigh…

Comunque bando alle sciocchezze (Ehi! Il mio tema non è una sciocchezza!! N.d.Anty), ti ringraziamo un mondo per la tua costanza e i commenti che ci regali sempre! È soprattutto grazie a te se continuiamo a scrivere, sei un vero tesoro!!! Un mega kissssssssss!!!

 

A proposito, ringraziamo anche chi legge ma non commenta, l’importante è che continuiate a farlo! Baci!!

Tutti: Che presuntuose!!

Anty: Avada…..

 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** La festa ***


CAPITOLO 14

CAPITOLO 14

 

LA FESTA

 

La Sala Grande era stata addobbata con drappi neri ed arancione adornati da zucche giganti volanti al cui interno brillavano luci sinistre. Il cielo era insolitamente cupo e poche stelle facevano capolino dalle basse e minacciose nubi. La luna, invece, splendeva e pareva più grande del solito come se, stendendo una mano la si potesse sfiorare. I quattro tavoli erano spariti per lasciar posto ad un ricco buffet, ad una pista da ballo e ad alcuni tavolini accostati vicino alle pareti.

Da sopra il palco il prof. Vitious presentava le varie canzoni:

“Questa è dedicata al prof. Piton, dalle tre sorelle Anglachel, nome da non leggere...ops non dovevo dirlo, comunque…” schioccò le dita e l’ologramma di un uomo molto simile al all’insegnante di pozioni, vestito in modo eccentrico si mise a cantare...

 

L’indirizzo ce l’ho! (L'indirizzo di chi, scusa? Ahh... ma lo so anche io dov'è Malfoy Manor!!)

Rintracciarti non è un problema.  (Che culo!!)

Ti telefonerò, (Provaci!! Ma i maghi hanno i telefoni?)

Ti offrirò una serata strana!!!  (Non ci tengo, grazie ugualmente!!)

Il pretesto lo sai: (Pretesto? rinfrescami la memoria...)

Quattro dischi, un po' di whisky! (Embreagù -ubriacone!!-)

Sarò grande vedrai!!! (Non voglio sapere in quale senso!!)

Dammi spazio, e dopo, mi dirai… Che maschio sei!!! (Maschio? Tu?? non farmi ridere!!)

Lui chi è? (Ti piacerebbe saperlo, eh!)

Come mai l’hai portato con te? (Beh, sai... capita...)

Io volevo incontrarti da sola… (One moment!... ma... non ti piacevano gli uomini, scusa?)

Se mai…  (Se mai cosa?? Che cos'hai in mente??)

Lui chi è? (uhuhu!! non te lo diciamo!!)

Lui chi è?  (Insisti, eh?)

Lui chi è? (Che palle!!)

Già è difficile farlo con te… Mollalo!!! (Ti piacerebbe? No! Non lo mollo!!)

Lui chi è? (Amò!! -ancora-)

Lui chi è? (Che peso, sciet car! -caro ragazzo-)

Lui chi è?  (Ma sei di coccio, eh!!)

Lui chi è? (Ti ho detto che non te lo dico!!)

E’ distratto, ma è certo di troppo… Mollalo!!! (Sarai tu di troppo!!)

Mi aspettavo lo sai … (Ma io non aspettavo te, quindi...)

Un rapporto un po' più normale!!! (Come te?)

Quale eventualità, (Appunto...)

Trovarsi una collocazione… (Dove??)

Ora spiegami, dai ! (Se mi fai parlare...)

L’atteggiamento che dovrò adottare… (Zittooo!!)

Mentre io rischierei, (Rischiare cosa, ma ci ascolti??)

Di trovarmi al buio fra le braccia lui… (Ti piacerebbe, eh?!)

Non è il mio tipo!!! (Ma se è tutta la canzone che rompi!! Deciditi!)

Lui chi è… (Forse te lo dico...)

Il triangolo, no! (ECCOLO è LUI IL SOGGETTO SOTTOINTESO!!!)

Non lo avevo considerato… (Ce ne eravamo accorte!!)

D’accordo, ci proverò… (Con chi, brutto mandrillone!!)

La geometria, non è un reato… (i 90° si però!!)

Garantisci per lui? (Io, devo garantire? Naaah)

Per questo amore un po' articolato? (ARTICOLATO? FERMAAAA!!! Repeat, please!)

Mentre io rischierei, (E se poi resti incinto?!)

Ma il triangolo io lo rifarei! (SIIII!!! Anche noi!!)

Perché no? Lo rifarei!!! (Chi ti dice di no? Viva il triangolo!!)

Lui chi è… (Quasi quasi...)

Ehi, a loro! Dico loro… Chi sono? (E va bene, te lo diciamo solo perché è la fine della canzone... tieniti forte... Severus... Lucius e... Dania!! Non l'avevate immaginato, eh!! Io tifo per Severus/Lucius n.d.Anty Ma se mamma e Lucius si mettono insieme hai presente quanti fumetti potremmo comprarci con i suoi soldi n.d.Nini  Ohhh!! Tutta la collezione di Slam Dunk!! Evviva Mamma/Lucius!! n.d.Anty  E io? n.d.Sev  Attaccati! n.d.sorelle Anglachel)

(Ovviamente la canzone non è la nostra ma è una gentile concessione di Renato Zero ed i diritti sono solamente i suoi! Quindi non vedrete mai Anty o Niniel cantarla in pubblico... per vostra fortuna!!!)

 

“Io quelle tre le ammazzo... cinque punti in meno a Grifond...Minerva!” disse sorridendo e dimenticandosi completamente di ciò che stava per dire, quando la donna gli si parò davanti.

“Severus... mi concedi questo ballo?”

“I ragazzi cosa penseranno?”

“Oh, che vuoi che gliene importi?!” disse indicando il Preside che ballava in mezzo alla sala con il Cappello Parlante, imitato poco dopo da altre coppiette: Mirtilla Malcontenta con il Barone Sanguinario, Cho e Cedric, Ron e Hermione, Frank e Ginny, Hagrid e la Cooman... e molti altri. (Ma cos'è, un film horror? Va be, che siamo ad Halloween però la decenza è una cosa seria! n.d.Autrici)

 

“Ecco, come al solito, io sono qui a fare da tappezzeria!” sbuffò Niniel alzandosi dal tavolo e allontanandosi sentendosi il terzo incomodo. Dior si era allontanata poco prima lasciandola da sola con Draco e Antares che bisticciavano peggio di cane e gatto. Si diresse al rinfresco cercando disperatamente qualcosa che avesse un grado alcolico superiore al 15%. Visto che non trovava niente che la soddisfacesse ripiegò su di un semplice Coca Rum, un po’ contrariata.

“Non dovresti bere queste cose alla tua età.” le consigliò una voce alle sue spalle.

“Fottiti, affogherò i miei dispiaceri, sperando che non sappiano nuotare!”

“Fa come vuoi!”

“Senti, non sono... AAHH!” disse voltandosi verso il suo interlocutore e trovandosi davanti un ragazzo di circa un metro e ottanta con i capelli castani leggermente mossi e lunghi fino alle spalle, pizzetto e con dei profondi occhi marroni, che indossava una specie di vestito da pirata. Accortasi della maleducazione, ma soprattutto del tocco di gnocco che le stava davanti arrossì vistosamente.

’Dio quanto è figo…Ma cosa penso!! A me non piaceva Legolas?? Bhe tanto non se ne accorgerebbe…’ pensò non accorgendosi di essere restata imbambolata con lo sguardo perso.

“Hai bevuto troppo! Meglio che ti riaccompagni nella torre dei Grifondoro!”

“Mi fai compagnia?!” poi accorgendosi delle parole si morse il labbro “...accid... l’ho detto... comunque, non sono ubriaca ho solo bevuto questo.” disse indicando il bicchiere ancora mezzo pieno.

“Non mi hai riconosciuto, vero?” lei scosse la testa...”Ti do un aiuto... orecchie a punta...”

“Oh mio Dio, si vedono?” chiese preoccupata toccandosi le orecchie, che fino a quel momento erano nascoste da capelli, ma  lo sguardo allibito dell’uomo le ricordò qualcuno… “No…non puoi essere…no…”

“Mi sa di si!!” rise lui.

“Legolas, scusami, è solo che ... sei così…ah...devo andare a sedermi.... la stanza sta girando in modo sospetto...” il prof. non avendo capito cosa intendesse, ma vedendo che il volto aveva assunto un colore spettrale la accompagnò a prendere una boccata d’aria in giardino.

 

La minore delle Anglachel, intanto era seduta vicino all’ingresso e continuava a fare gli sgambetti alla gente che entrava, che inevitabilmente inciampava a causa delle poche candele disposte vicino al portone…

“Trentasei, scusa...trentasetteeeee, ahi, posso sapere chi è questo brutto stupido che mi è caduto addosso?!”

“Scusa Dior, sono Bill, Bill Weasley, ti ricordi di me?”

“Come potrei dimenticarti… cioè si, certo!” lo guardò attentamente cercando di capire da cosa fosse mascherato. Indossava dei pantaloni verde smeraldo larghi, trattenuti al ginocchio da un elastico; la camicia bianca era slacciata ed aveva le maniche strappate, a completare il tutto una grossa cintura e dei pesanti anfibi neri slacciati.

“Hai sete?”

“Se vuoi farmi ubriacare, devo darti una brutta notizia, non…”

“Non voglio farti ubriacare, era un modo come un altro per chiederti se vuoi ballare con me!” la interruppe.

La ragazza stette in silenzio e lo guardò negli occhi, poi, tutto d’un tratto lo prese per un polso…

“Ho sete!” e si diressero verso l’ampio spazio che era messo a disposizione per i ‘ballerini’.

Lo abbracciò e iniziarono a danzare una musica lenta, dolce, poi Dior si scostò i capelli dietro alle orecchie, Bill sorrise.

“Sono fatte molto bene…il mio orecchino ti dona molto.”

“Ci ho pensato, e non è giusto che lo tenga io.” la ragazza se lo tolse e glielo porse ma lui gli allontanò la mano.

“Voglio che lo tenga tu…andiamo in giardino, ti prego!” chiese con un filo di voce “Voglio ballare sul serio!”

 

Seduto a un tavolino Ron parlava fittamente con Hermione, sembrava che la timidezza di poco prima fosse scomparsa.

“…domani arriverà il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure…”

“Magnifico, così non potremo più allenarci nella sue ore!” si lamentò il ragazzo, poi come se gli fosse tornato in mente qualcosa di importante le afferrò le mani “…perché mi hai baciato?”

“Ti sembrano domande da fare?” chiese infastidita.

“No, si, cioè…sai perché vorrei sapere se la tua reazione a un mio probabile bacio sarebbe uno schiaffo o una brocca in testa!” disse arrossendo senza ritegno.

“?”

Il marinaio si alzò dal tavolo, l’amica, temendo che volesse andarsene, lo seguì, invece la portò in un angolo della sala poco affollato…e la baciò.

“Ora, puoi anche picchiarmi,“ disse porgendole un piatto di ceramica.

Lei lo fissò sconvolta per un attimo.

“…finalmente ti sei deciso Ronald Weasley!”

 

Harry era seduto da solo al tavolo e sorrise quando gli si sedette di fronte Judy.

“Ron e Hermione finalmente si sono fidanzati!” lui, a quanto parve, non comprese subito, poi vide che i due amici ballavano uno stretto all’altra nel bel mezzo della pista e avevano stampato sul volto un sorriso luminoso.

“Era ora!”

“Non voglio stare seduta tutta la sera, quindi penso che ti inviterò a ballare, e tu che cosa pensi che mi risponderai?”

“Intraprendente… proprio sorella di tuo fratello... suppongo che se me lo chiede una fatina come te, io non possa rifiutare!” disse alzandosi; la prese per mano e l'abbracciò subito dopo a ritmo con la musica.

 

“Posso uccidere Potter? Posso uccidere Potter? Posso uccidere Potter?!” sibilava Draco minaccioso mentre la sua compagna tentava di farlo stare fermo al tavolo ”Ci sta provando con mia sorella!! Ora mi alzo e lo spacco in due quello schifoso sfregiato!!”

“Scientificamente parlando…è lei che ci sta provando con lui!” gli spiegò facendogli notare gli sguardi persi che la ragazzina volgeva al mago “Mai sentito parlare di universo femminile tu, eh?”

“Porca di quella… vacca!…Potter!” e bevve tutto d’un sorso la Burrobirra che aveva davanti ”...a proposito da cosa vi sareste conciate?!” disse guardando l’abito bianco ed azzurro, semplice, lungo fino ai piedi che calzavano dei sandali argentati, interrotto solo da un cintura anch'essa argentata. Le maniche erano ampie lunghe quasi fino a terra, di un azzurrino trasparante ed in capo portava una coroncina color argento a forma di foglie intrecciate. Antares gli fece notare le orecchie a punta e gli spiegò che lei e le sue sorelle avevano deciso di vestirsi da Elfe.

“Abbiamo cambiato anche il colore degli occhi, con non poche obiezioni di Dior!” la fissò per un attimo prima non lo aveva notato, ma erano di un colore simile al cielo estivo.

“Sei sicura che sia finto il colore dei tuoi occhi? A me sembrano più veri di quando sono verdi!” continuò lui scrutandola sempre più intensamente come se cercasse di leggerle dentro.

“Ma certo! Che ti viene in mente! Vuoi vedere la mia carta d’identità?”

Antares non riuscendo a sopportare ulteriormente lo sguardo profondo dell’amico, si voltò verso la ‘pista’.

“Perché stanno ballando tutti tranne noi?” gli fece notare cambiando argomento.

“Perché non sono capace di ballare i lenti, ecco!” rispose stizzito lui con lo sguardo basso

La ragazza lo fissò stupita e trattenne per correttezza le risa, sorridendo teneramente alla faccina imbronciata del ragazzo.

“Se il signor Malfoy non te lo ha insegnato, posso farlo io!” e senza aspettare alcuna risposta lo trascinò nel corridoio.

Passarono accanto a Lucius che avvolto in un lungo mantello nero ballava, disinvolto ed elegante, abbracciato a Dania che indossava un abito eccessivamente corto, presumibilmente da diavoletta.

“Quella è tua madre! Ma come è vestita?? E… oh, mio Dio!! Mio padre le sta mettendo una mano sul sedere… e guarda dov’è quella di tua madre!! Questo non va affatto bene… non va affatto bene!! Potremmo trovarci imparentati se vanno avanti di questo passo!” commentò terrorizzato lui mentre veniva trascinato fuori.

Il corridoio, illuminato da fiaccole era deserto, si udiva solo la musica che giungeva lontana dalla Sala Grande.

“Mi vuoi far davvero credere che tu, un Malfoy, non sai ballare?”

“Qualche passo l’ho imparato da piccolo ma poi ho... disimparato; mia madre si era offerta di insegnarmi ma poi... beh lascia perdere, ok?”

“E va bene! Vieni qui! Dai... come possiamo ballare se stai a un chilometro di distanza?” lui cedette e le si avvicinò piano “Allora, mettimi una mano sulla schiena e l’altra dalla a me...”

La ragazza gli insegnò i passi fondamentali e ben presto acquistarono scioltezza.

“Ehi... sei bravo!” commentò lei sorridendo stupita “Sarà una qualità innata! Anche tuo padre si muove bene... anche le sue mani a dirla tutta...”

“Dici?”

“Già... il mio ex era bravo a ballare in discoteca ma i lenti... una frana!! Se ripenso a quante volte mi ha pestato i piedi!! Mi ha addirittura sfasciato un paio di sandali!”

“Il tuo ex?” lo sguardo del ragazzo era diventato stranamente duro, ora i suoi occhi assomigliavano più al metallo di una spada affilata.

“Si! Perché?” riprese lei maliziosa e un po’ preoccupata per quello strano sguardo.

“Vuoi dire che qualcuno si è accorto che non sei un camionista?” scherzò lui mentre i suoi occhi riacquistavano quella particolare venatura azzurrina.

“Ma vai a...” fece finta di schiaffeggiarlo stando allo scherzo ma lui le bloccò la mano intrecciandola alla sua e guardandola con gli occhi argentati che brillavano più del solito “ora hai imparato, andiamo dentro?” ormai la tensione era tagliabile con un coltello.

“No!” rispose con decisione

“Come no?”

“No... balliamo qui... da soli...” e sussurrato questo la prese di nuovo alla vita stringendola a sé, lei appoggiò la testa sulla sua spalla e tornarono a ballare ognuno perso nei propri pensieri non sapendo che erano reciprocamente rivolti all’altro.

 

“Stai meglio?” chiese l’insegnante porgendole un bicchiere d’acqua fresca.

Erano seduti su una panchina di pietra posta sulla riva del lago, e nonostante la leggera brezza che da esso proveniva non faceva molto freddo.

“Si, e scusa per la figuraccia!”

“Non ti preoccupare… cosa ti è capitato dentro??”

“Niente.” Rispose lei evasiva alzandosi e sistemandosi il lungo abito in stile Elfico che indossava.

“Non dire così, era palese che stavi male. Sarebbe meglio andare da Poppy, per un controllo, non credi?” chiese sinceramente preoccupato, alzandosi a sua volta e sistemandole il diadema di cristalli e perle che aveva sulla fronte.

“No, davvero, non era niente!” ripeté volendo evitare il discorso, anche se a dire il vero non c’era un gran che da dire.

“Se lo dici tu…più che altro, perché stavi bevendo?"

"Lascia perdere...."

"Volevi davvero ubriacarti?”

"Non credo siano affari tuoi ciò che faccio. E comunque no,non avevo la minima intenzione di ubriacarmi!" rispose evidentemente irritata dall'insistenza del professore.

"Ma l'hai detto tu stessa che intendevi affogare i..."

“Era tanto per dire....e poi la predica non me la fa neanche mia madre, non iniziare tu!” disse spazientita allontanandosi da lui, dirigendosi verso la foresta proibita.

Lui, stupido dal suo comportamento, restò per un attimo immobile, poi notando che la giovane era fuori vista l’inseguì ‘1147 anni e le donne non riesco ancora a capirle!’.

Intanto, Niniel, arrivata ai margini del bosco si era fermata colta da una strana sensazione che l’avvertiva di non proseguire. Fidandosi del suo istinto obbedì e si sdraiò in terra con il viso rivolto al cielo: era illuminato dalla luna e dalle luci del castello che le impedivano di vedere le stelle che tanto le piacevano.

‘Che palle, odio la luna piena…'

“Cosa ti è preso?!” chiese il ’pirata’ con tono scocciato dopo averla raggiunta.

“…”

In quel momento due Elfi silvani con le spade sguainate si avvicinarono “E’ pericoloso! Non dovreste essere qui!” dissero spiegando loro che ultimamente le creature della foresta erano agitate e difficilmente controllabili. Comprendendo la situazione Legolas, si scusò con le guardie, prese per mano la studentessa e si allontanò. Percorsero un pezzo di giardino senza parlare, fino a che giunsero in prossimità della serra.

“Ti va di entrare?” le chiese, lei alzò le spalle e lo seguì “Ora che siamo soli, mi puoi dire che cosa hai?!”

Nienor senza prestargli apparentemente attenzione iniziò ad aggirarsi con sguardo perso tra la moltitudine di piante ordinatamente disposte in quel luogo ed anche se era ormai notte molti fiori erano ancora aperti; nel frattempo l’Elfo osservava con attenzione ogni suo piccolo movimento, quella sera aveva qualcosa di diverso che neppure lui sapeva definire, ma forse era solo l’effetto dei raggi lunari che si confondevano con la fioca luce argentea che emanava la Lumenryos.

“Sono un po’ triste.” gli rispose dopo molto tempo.

“E quando sei triste diventi insopportabile?”

“Scusa… non volevo davvero essere sgarbata…è solo che odio vedere tutte le coppiette felici…che stupida, vero?”

“Più che triste allora mi sembri gelosa…” disse fissandola negli occhi. Poi capendo che non avrebbe ottenuto risposta cambiò argomento. “Questo abito Elfico è stupendo, dove lo hai preso?” disse.

“E’ un regalo…” rispose vaga ricordandosi solo in quel momento da cosa era vestita, l’abito in questione era color avorio con ricami con ricami in in argento e celeste, aveva delle ampie maniche che toccavano quasi terra e sul retro un piccolo strascico.

"Scusa se prima ti ho sottoposta ad una specie di terzo grado, ma..."

"Lo so, lo so, voi professori avete il compito di sorvegliarci e se accade qualcosa la responsabilità è vostra."

"Non volevo dire questo. Ero preoccupato per te...cioè...". Lei gli fece segno d'aver capito ed il silenzio calò nuovamente tra loro. Poi la osservò sdraiarsi su di un tavolo, e fissare attraverso il soffitto di vetro il cielo.

"Uffi anche qui c'è troppa luce...non riesco a vederle !" sbuffò evidentemente delusa.

"Le stelle?" domandò l'uomo sedendosi vicino a lei

"Si...stasera avevo proprio voglia di vederle..."

"E se andassimo sulla torre di astronomia?" le propose intuendo quanto per lei fosse importante.

"Quello stronzo di Gazza l'ha chiusa per evitare che, cito testuali parole :' Quei mocciosi ubriachi cadrebbero giù, sfracellandosi...non sarebbe una gran perdita, ma poi tocca sempre a me pulire..' comunque grazie del pensiero. "

"Ti sei dimenticate che sono un'insegnante?" le chiese "Non avrò problemi a farmela aprire!" e cosi dicendo la prese per mano ed uscirono.  

A Hogsmeade Bill e Dior ballavano a piedi nudi sui tavoli dei 'Tre manici di scopa’ una musica scatenata.

La ragazza si era tolta il vestito ed era restata con la sottoveste nera di pizzo che si intravedeva poco prima sotto il lungo vestito lilla trasparente, dalle maniche svolazzanti.

Verso mezzanotte uscirono ridendo come matti.

“Io…non verrò mai più qui!” disse affannata la giovane abbracciando il ragazzo che la sollevò da terra e la fece girare.

“Adesso è meglio che ti riporti a casa o ti trasformi in una zucca!” disse posandola a terra.

“Immagina se diventassi una melanzana!”

“Il viola c’è!” disse riferendosi all’abito che si stava rinfilando. Poi salirono sulla scopa e si diressero verso il castello, si fermarono sulle tribune del campo di Quidditch.

“Ma…perché mi hai portata qui?” gli chiese mentre si sedevano sulle porte. 

“Se cadiamo dovranno raccoglierci con una cannuccia!” disse indicando il basso.

“Non importa…”

“Come non importa?!” urlò, poi volgendo uno sguardo alla sua scopa… “E’ ora di andare è già mezzanotte passata…”

Quando arrivarono all’altezza del dormitorio delle due Anglachel Serpeverde, aprirono lentamente la finestra e Dior si sedette sul davanzale.

“Allora… buona n…”

“Mi sono divertita tantissimo!!” lo interruppe la ragazza che dondolava le gambe come una bambina.

Poi avvicinandosi lentamente, Bill le schioccò un bacio sulla guancia.

“Scusa.” disse subito il ragazzo che era rosso in viso “Non avrei dovuto farlo…bu-buona n-n-notte!” cavalcò la scopa e si allontanò.

“BILL!” urlò la ragazza guardando il giornalista che tornava in dietro.

“Sei matta a gridare in quel modo, vuoi svegl…” ma si interruppe notando che la ragazza gli tendeva la mano.

La guardò per qualche secondo e poi gliela porse.

La giovane la strinse e poi l’avvicinò al petto: “Senti come batte?” disse tirando il ragazzo verso di sé, poi lo guardò negli occhi e lo baciò sulla bocca “Ti voglio bene, Bill Weasley...” sussurrò, lasciò la presa e scivolò all’interno della stanza

“Buona notte piccola...” disse lui allontanandosi sorridente.

 

Come previsto l'inserviente non ebbe nulla in contrario e poco dopo entrambi erano sdraiati sul tetto della torre, coperti da un mantello. Sopra loro si poteva chiaramente vedere la via lattea e  portate dal vento, giungevano alle loro orecchie le note di una melodia lenta e malinconica.

"Sei davvero un tipo strano, sai?" sussurrò alzandosi

“Lo devo considerare un complimento?”  chiese voltando il viso verso di lui

“Per tutti i folletti…sto prendendo la tua mania di pensare ad alta voce!!” esclamò lui fingendosi seriamente preoccupato riuscendo finalmente a farla ridere. "Stasera sembri diversa." le confessò "Sei più rilassata, non so, più libera."

"Perché stasera sono io..." rispose enigmatica.

"In che senso scusa?"

"Di solito sono quella che gli altri vogliono....Devo essere pacata e riflessiva con Antares, per mettere un freno alle sue pazzie, devo fingere di non arrabbiarmi per il modo isterico con cui Dior ci tratta a volte, però devo sempre essere vivace e allegra! A volte mi sembra di impazzire... però quando non sono con loro mi sento inutile... senza di loro non sarei niente. "

"Perché dici questo?" le chiese

"Perché è vero...sono un po' come la luna.."

"Bellissima e romantica?!"

"No, vivo di luce riflessa. Non sono decisa né intelligente come Antares e neppure bella e arguta come Dior." sussurrò tristemente "L'ho sempre saputo...per questo devo essere 'perfetta' agli occhi degli altri, per raggiungerle... quando le mie sorelle non sono con me, non sono che una stramba senza carattere. Come diceva Pirandello ognuno di noi è una maschera (cioè una nostra semplificazione psicologica soggettiva) differente per ognuna delle centomila che conosciamo, io, a forza di cambiare ciò che sono per meglio adattarmi al volere degli altri ho finito per smarrire il mio volto" confessò nascondendo lo sguardo triste dietro ad un sorriso. (Siate clementi per il pezzo palloso ma sono esattamente le 4.16 di mattina...meglio che vada a nanne se no domani chi si alza più? Notte ^3^ Niniel)

"Queste sono cretinate! Se fosse come dici tu in questo momento io non dovrei essere qui, ma in Sala Grande con gli altri."

"Lo fai per dovere..."

"È qui che ti sbagli, la gente che ti circonda lo fa perché sei tu.." poi con un sussurro aggiunse  "Io sono rimasto colpito da te appena ti ho vista!"

"Grazie, e scusami, non volevo disturbarti con i miei complessi, ma dovevo parlarne con qualcuno, forse proprio per sentirmi rassicurare..."

"Per me è stato un vero piacere...e te l'ho gia detto, quando hai voglia, io sono qui, solo per te!" disse rivolgendole un sorriso dolcissimo e rassicurante che venne ricambiato da uno altrettanto bello. L'elfo si guardò in torno, poi un po’ in imbarazzo, fece un piccolo inchino e le porse la mano. 

“Ti va di ballare con un pirata?”

“Preferisco ballare con te…” sussurrò accettando l'invito.

 

 

 

Emy '91: Coooosa?! Ma non eravamo anti-sgamo? (lo diciamo solo a Brescia?) Comunque grazie mille, sai eravamo un po' stufe dei capelli-piantagione di Piton!! Eh, sì, hai davvero la sfera della Cooman non avrai mica anche l'occhio!! Speriamo per te di no perché non sappiamo fino a che punto sia un complimento essere paragonati a lei!!! Vedrai che bellezza!! Comunque ti ringraziamo un casino per tutte le belle cose che ci dici!! Un bacione!!

 

syssy5: Siamo immensamente contente del fatto che la nostra umile ficcina ti stia appassionando tanto... siamo commosse!! (Niniel piange!!) E siamo anche felicissime di fare la tua conoscenza!! Per quanto riguarda la scelta di inserire i personaggi del Signore degli Anelli devi sapere che il problema è stata la mancanza di figotti nella saga di Harry o di Draco Malfoy come la intendo io (Antares), e così Niniel voleva a tutti i costi uno stra figo (Anty aveva proposto Hagrid o Piton o Silente (chi c'è più figo di lui?) oppure ancora Gazza, ma non è stata ascoltata!!!) e visto che siamo sfegatate fan di Tolkien chi meglio di Legolas?!? Riguardo alle fenici maledette, che vuoi farci, abbi pazienza e, forse, lo scoprirai (se non moriamo prima di vecchiaia!!)!! Grazie mille, un bacio e continua a seguirci!!

 

terry: Ciao carissima e fedelissima!! Inchino a Terry!! (Niniel è rimasta bloccata... sarà contento Legolas!!) Il problema è che la storia non è solo in parte demenziale, lo è quasi del tutto!! No dai, stiamo esagerando, ci saranno anche scene un po' più serie e melense... (Blah! n.d.Anty) (Se Anty non tocca la tastiera! n.d.Nini  Fottiti!! n.d.Anty). Speriamo il nuovo chap ti sia piaciuto!! Grazie mille per gli auguri di buon esame perché vedi... stai leggendo le parole di due genii incontrastati che si sono beccate due meritatissssssimi 100!! Standing ovation!!! (Ma che montate!! n.d.Tutti  Avada... n.d.Anty & Nini che camperanno anni sulla borsa di studio!!) Comunque bando alle cavolate (Fanfiction cancellata! n.d.Redazione  Nooooo!! n.d.sorelle Anglachel) ti ringraziamo molto per il sostegno che continui a darci commentando ogni nostro chap!! Sei un amore!!! A te un bacione ed anche un mega abbraccio!!! 

 

A presto!!

Un salutone a tutti!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** ...Scuola... ***


CAPITOLO 15

CAPITOLO 15

 

…SCUOLA…

 

Qualche giorno dopo il ballo, durante il consueto pranzo, Silente annunciò l’arrivo del nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Si trattava di un uomo molto somigliante al preside d’aspetto fisico, con barba e capelli bianchi, che era solito camminare aiutandosi con un nodoso bastone che gli conferiva un’aria particolarmente austera. Era stimato come uno dei più grandi maghi del tempo, ma era noto che tra il preside e l’insegnante non corresse buon sangue.

Le lezioni di Phazon, così si chiamava il nuovo docente, erano estremamente impegnative, soprattutto per i ragazzi del settimo anno i quali non avevano avuto insegnanti sufficientemente preparati (il primo, seguace di Voldemort, il secondo un bamboccio narcisista, il terzo forse si salvava, il quarto era lui ma non era lui, e poi la cagna delle SS in quinta, per non parlare di quello del sesto anno... inesistente!!).

Ad aggravare la situazione c’era la presenza dei M.A.G.O. a fine anno che rendevano gli alunni agitati ed estremamente nervosi.

“Vi ho già spiegato l’importanza di quest’ultimo esame... se non si prende un valore al di sopra dell’O, non si può aspirare alle più alte cariche del Ministero, per esempio...”

Ron ed Harry guardavano Hermione agitarsi come una pazza cercando di farla inutilmente calmare, Niniel cominciava preoccuparsi per gli esami anche se in quel momento era troppo impegnata a starsene comodamente seduta sul divano a leggere un fumetto babbano per preoccuparsi della compagna. Dior si limitava a guardarla con un sopracciglio alzato scotendo leggermente la testa, mentre Antares fingeva di pugnalarla alle spalle anche se le intenzioni non erano poi così finte...

“Harry!! È un compito molto importante e poi richiede una preparazione a dir poco impeccabile, fare l’Auror non è un gioco...”

“NOOO!! NON PUOI FARLO!!!” urlò Niniel balzando a sedere dal divano con le lacrime agli occhi, facendo verosimilmente zittire Hermione ed attirando l’attenzione di tutti i presenti nella Sala Comune di Grifondoro.

“Vedi? Anche Niniel si preoccupa per te!!” rincarò Ginny prendendolo in giro

“Ma perché non potrei farlo!?”

“NOOO!! HANNO ACCOLTELLATO REI!!” gemette Niniel risedendosi sul divano dal momento che per lo spavento era balzata in piedi e non badando minimamente al loro discorso.

“Stai leggendo l’ultimo numero di Mars? E non piangerci sopra!! Ho dovuto girare metà Italia per trovarlo!!!” si lamentò la Serpeverde bionda riprendendosi il manga mentre con l’altra mano porgeva un fazzoletto alla gemella.

“Quindi non stavi parlando della mia decisione di diventare Auror?” domandò basito Harry.

“Vuoi diventare Auror? Sono sicura che ce la farai! Sei troppo portato per essere uno di loro!!”

“Niniel!!! Renditi conto di ciò che...” ricominciò Hermione ma fu zittita da Dior.

“Insomma Hermione!! La vita è sua, le decisioni sono sue!!”

“Capiamo che tu possa essere preoccupata perché gli vuoi molto bene, però non puoi tenerlo sotto una campana di vetro... comincerebbe ad odiarti!” le spiegò gentilmente Antares.

“Grazie ragazze!” ringraziò sincero Harry dopo aver ricevuto un sorriso da Hermione.

 

“Che palle! Oggi giornata intera con i Grifondoro!” si lamentò Malfoy addentando una fetta di pane tostato abbondantemente spalmata di crema al cioccolato.

“Ancora non capisco come tu possa mangiare quella cosa! Toglimela da sotto il naso!!” lo minacciò Antares che, appena si era seduta accanto al ragazzo questo le aveva quasi messo in bocca la sua colazione sapendo quanto lei detestasse il cioccolato. “Pensa che tra due settimane ci sarà la gita! Non vedo l’ora!!”

“Già sorellina! Ne combineremo delle belle!!!” sogghignò Dior sedendole di fronte “Tutti tremeranno al nostro passaggio! Ah ah ah!”

“Hai ragione! Ah aha!”

“Quando ridete così siete inquietanti! Non ve l’ha mai detto nessuno? Comunque io sono sempre disponibile ad aiutarvi!” sorrise il bel ragazzo biondo.

“Oh oh! Non ce lo faremo ripetere due volte, dolcezza! Caspita! Guardate che ore sono! Sarà meglio sbrigarci, la prima ora è Divinazione e dobbiamo arrampicarci sulla torre, chi la sente la Cooman se arriviamo tardi? Già ci guarda come se fossimo delle creature oscure...” e così dicendo Antares prese Malfoy junior per un braccio e lo trascinò fuori dalla Sala Grande mentre il ragazzo lottava per avere un’ultima brioche.

 

Le due ore di Divinazione passarono piuttosto alla svelta e come di consueto la Cooman predisse una morte imminente e dolorosa a Harry, si mise ad urlare appena vide le sorelle Anglachel e fece il terzo grado a Draco per quanto riguarda il tipo ideale di donna di suo padre. Trasfigurazione invece passò molto lentamente dal momento che la McGranitt spiegò per tutta l’ora e, al contrario, Erbologia fu molto divertente grazie al professor Legolas che, particolarmente preso bene, continuava a fare battute su battute anche se l’unico che non rideva era proprio Draco ancora arrabbiato per averlo costretto a frequentare le sue materie facoltative. Arrivò così l’ultima lezione della mattinata: Difesa contro le Arti Oscure.

Appena entrarono in classe il professor Phazon sbatté la porta evidentemente alterato e cominciò a scagliare maledizioni per l’aula con la scusa di vedere se erano preparati. Fortunatamente tutti le avevano schivate tranne Tiger e Goyle che, troppo tonti per accorgersi di cosa stava succedendo, si ritrovarono a ballare la tarantella ad un ritmo sfrenato. Il professore si lamentò con tutti gli alunni per la loro scarsa preparazione e, dopo averli rimproverati tutta l’ora, assegnò loro un tema di tre rotoli di pergamena sugli incantesimi di disarmo.

“Cavoli, preso bene il nonno, oggi!” sbuffò Ron mentre tutti si dirigevano verso la Sala Grande per il pranzo.

“Per una misera volta sono d’accordo con te, Weasley, ma non farci alcun’abitudine!” brontolò Malfoy ricevendo un’occhiata comprensiva da Harry.

“Come se fosse colpa nostra il fatto che abbiamo avuto solo Remus e il finto Moody come insegnanti validi!! Se non fosse stato per l’ES non saremmo nemmeno in grado di creare uno scudo di difesa!!” si alterò Hermione essendosi sentita umiliata dalla ramanzina del professore “Ah, Antares, Dior, voi non avete allenamenti vero? Allora venite con me in biblioteca a studiare? Così cerchiamo insieme i dati per il tema!” chiese speranzosa cambiando argomento.

“Si, volentieri! Più siamo meglio è! Credo che a Phazon non bastino due informazioni!” disse svogliata Antares poi ognuno andò al proprio tavolo.

 

Il giorno seguente, durante la colazione, Silente si alzò dal tavolo chiedendo l’attenzione di tutti gli studenti che smisero immediatamente di parlare fra loro.

“Grazie ragazzi! Come vi ho detto all’inizio dell’anno tra meno di due settimane avverrà l’uscita a Londra per tutti i ragazzi dell’ultimo anno. Per quanto riguarda gli altri studenti vi verrà posto un piccolo esame e, chi otterrà il maggior punteggio sarà ammesso in via straordinaria. Verrà scelto un solo ragazzo di ogni anno e per ogni casa, in modo da averne quattro del primo anno, quattro del secondo e così via. Sarete sottoposti ai test domattina alla prima ora. È tutto, spero che v’impegnerete tutti! Continuate con la colazione!” e così dicendo si riaccomodò sulla sedia sommerso da uno scroscio di applausi.

“Speriamo che tua sorella ce la faccia!” disse Antares guardando Draco ma questo abbassò subito lo sguardo.

“Spero per lei...”

“Non avete ancora fatto pace? Oh mio Dio è quasi un mese che non vi parlate allora?”

“Già...” rispose lui con un’impercettibile nota di malinconia nella voce.

“Vedrai, durante la gita, se lei ci sarà, avrete modo di chiarire!” lo consolò Dior.

“Boh... si vedrà! Ehi, oggi allenamenti doppi!” le informò lui cambiando subito discorso.

“Come allenamenti? Noi li abbiamo domani! Oggi il campo spetta a Tassorosso e Corvonero!!” lo informò allarmata Antares.

“Niente di più sbagliato! La Chang è a letto con l’influenza e i Tassorosso sono ancora alla ricerca di un cacciatore. Ho chiesto a Potter e mi ha assicurato che loro non hanno intenzione di usare il campo perché devono studiare Storia della Magia per la prova di domani... noi l’abbiamo fatta settimana scorsa, quindi nessun problema!” rispose con un sorrisino amabile il biondino.

“Dior... prepara il cucchiaino perché mi servirà il tuo aiuto per tornare al castello dopo gli allenamenti!!”

“L’avevo già messo in borsa sorellina!! Non vi concederò nemmeno una pausa... ah ah ah!!” rise diabolica la Serpeverde.

 

“Beate voi che non avete il compito di Storia della Magia domani... uff... non ho seguito quasi nulla nelle ultime lezioni... Rüf diventa sempre più conciliante per il sonno!” si lamentò Niniel appena ebbe incontrato le sorelle dopo la colazione.

“Si, ma mi toccano doppi allenamenti quindi quattro ore di fatiche a causa di quello schiavista!” ribatté Antares.

“Quattro ore? Beh, meglio studiare allora! Tanto più che ha cominciato a piovere!!” la informò la gemella.

“Missione di oggi: uccidere Malfoy!”

“Su dai, tanto faccio io da manager! Se vedo che siete troppo stanchi me ne infischio di Malfoy e vi faccio smettere!” la rassicurò stranamente calma Dior.

“Come mai sei così tranquilla tu?” le chiesero in coro le sorelle maggiori sospettose.

“Perché io non ho nulla da studiare e me ne starò all’asciutto bella riposata guardandovi faticare inzuppati fino al midollo! Eh eh!” ammise lei con un sorriso perfido.

“In effetti, era sospetto!” concluse Niniel separandosi dalle sorelle.

 

“Ehi, Antares, come sono andati gli allenamenti?” le domandò la gemella quando le sue due sorelle Serpeverde spuntarono nella Sala Comune di Grifondoro non destando alcuna reazione nei numerosi studenti che ormai si erano abituate a vederle lì.

“Stai zitta!!” ringhiò la diretta interessata buttandosi sul divano accanto a Hermione.

“Lei e Malfoy hanno litigato…” spiegò Dior con un sorrisino malevolo.

“Ancora?? Ma siete peggio di cane e gatto voi due!!” commentò Ron seguito da Judy.

“Che diavolo ha fatto questa volta quell’idiota di mio fratello?”

“Non ne voglio parlare!!” rispose sempre ringhiando, tutti si volsero a guardare l’altra Serpeverde sperando in una spiegazione, me questa alzò le spalle.

“Non guardate me, non so cosa sia successo, ma deve averla fatta grossa…”

“Però per gli allenamenti tutto ok?” chiese apprensiva Niniel

“Si, certo, a parte le quattro ore ininterrotte…”

“Eh, dobbiamo anche allenarci in vista delle selezioni per l’amichevole con la squadra straniera!” ricordò Harry e tutti si misero a parlare di Quidditch.

Era ormai l’una di notte quando le due decisero di avviarsi al loro dormitorio.

“Ma insomma… che diavolo avete fatto tu e Malfoy?” sbottò Dior spazientita dal mutismo della sorella.

“Ho detto che non mi va di parlarn… AH!”

“Cosa…?”

Un’ombra era, infatti, sbucata dall’oscurità facendo sussultare le due ragazze.

“Non si gira per i corridoi a quest’ora… sarò costretto a togliere venti punti a Serp…”

“Pessima imitazione di Piton, Weasley!”

“Come, Anglachel senior di Serpeverde, non ti è piaciuta?” chiese Bill ridendo.

“Faceva un po’ pena e poi dimentichi che ora Piton ha i capelli verdi ed inoltre non toglierebbe mai dei punti a… mi stai ascoltando?”

Il ragazzo si era diretto verso Dior e le stava dando un bacio sulla guancia sussurrandole qualcosa all’orecchio.

“Ho capito, Dior, Bill, buona notte… e fate i bravi altrimenti Bill ti spezzo le gambine e qualcos’altro, ok?” raccomandò Antares andandosene.

“Eccoci da soli…” disse il ragazzo facendo sedere la ragazza accanto a lui su un’antica panca di legno.

“Perché cosa hai intenzione di fare?” domandò maliziosamente la ragazza

“Niente di che… parliamo…”. Dior sorrise.

“Perché ridi?”

“Stavo pensando a quanto sei diverso dai tuoi fratelli…” Bill scosse il capo…

“Sono molto diverso da Fred e George, è vero, loro sono sfacciati, io assomiglio più a Ron, sono timido…”

“…mmm… non ho mai ragionato su questo fatto… secondo te io sono timida?”

“Non saprei… hai sempre un comportamento strano, distaccato e non ho ancora capito come sei…” disse fissandola negli occhi. Lei distolse lo sguardo. Quegli occhi, nascosti in una bolla di cristallo… avevano sempre fatto apparire la ragazza fredda … la Dior che ora conosceva era una persona capace di provare delle sensazioni… Poi ad un tratto smise di pensare, chiuse gli occhi…magari, lui era riuscito con un po’ d’amore a liberare quegli occhi da un ingiusta prigionia … forse quello era un modo per ringraziarlo…

 

Intanto la bionda Serpeverde aveva raggiunto i sotterranei dove era situato il dormitorio della sua Casa; ma qualcosa, un piccolo scintillio, attirò il suo sguardo, e dei rumori sommessi allertarono le sue orecchie.

“Lo so che sei qui, esci da lì!”

Dall’ombra, infatti, uscì Malfoy che teneva per la collottola il suo gatto che si dimenava.

"Oh, sei tu! Dovresti stare più attenta al tuo gatto, è rimasto chiuso fuori..."

"Non dire balle, Malfoy, Sheeva sa benissimo tornare in camera se vuole! Piuttosto tu, che ci fai in giro a quest'ora?"

"Potrei farti la stessa domanda! E poi cosa te ne frega, scusa?" si alterò subito lui.

"Non me ne frega proprio un bel niente, se vuoi saperlo, solo che mi sembra strano vederti senza i tuoi cagnacci pronti a pararti il deretano!" gli rispose a tono.

"Come ti permetti stupida Anglachel, anche io ho la mia vita!!"

"Ma non mi dica, signor Malfoy! Pensavo che il suo unico scopo nella vita fosse quello di sfottere gli altri!! Non avrei mai pensato che anche tu potessi avere qualche ambizione!! La verità è che senza il tuo caro e ricco paparino nessuno ti considera qualcosa, senza la sua influenza e il cognome che ti porti appresso non sei proprio nulla, solamente un ricco e stra viziato bambino! Renditi conto che la tua presenza è pressoché inutile!" la ragazza gli sbatté in faccia tutto, ma mai si sarebbe aspettata una reazione simile da parte dell'arrogante ragazzo, che invece di replicare era ulteriormente sbiancato e la guardava con degli occhi vitrei, come vuoti. Senza risponderle lasciò il gatto che se n’andò indignato, si girò e se n’andò a grandi passi verso l'uscita della scuola. Antares si diede della cretina, sì, nel pomeriggio era stato lui ad offenderla per un motivo insignificante come una scopa da corsa ma lei l'aveva proprio ferito con delle parole che nemmeno pensava. Senza rendersene conto le sue gambe cominciarono a correre nella direzione presa dal ragazzo.

Era già nel giardino quando lo trovò, camminava velocemente con il mantello che gli svolazzava contro le lunghe gambe.

"Malfoy... Malfoy, ti prego fermati! Io... io non intendevo dire ciò che ho detto... fermati, ti scongiuro!" lo supplicò la ragazza arrancandogli dietro, finché lui si arrestò di botto e lei gli volò addosso cadendo poi a terra.

"Anglachel, sei stata molto chiara, anche io ti ho offeso oggi, tuttavia non capisco perché tu mi abbia seguito!" rispose con voce forzatamente calma, come se fosse sul punto di esplodere, girandosi poi a guardarla mentre lei si rialzava. Il suo viso era una maschera di gelo, ma la ragazza sussultò appena incontrò i suoi occhi che somigliavano a due spade affilate.

"Malfoy io..." cominciò lei veramente dispiaciuta.

"Malfoy, Malfoy, sempre e solo Malfoy!! io non sarò mai nient'altro, vero? Credete che l'abbia scelto io di avere questo cognome, o peggio ancora di essere figlio di Lucius Malfoy? Credete che sia semplice essere un Malfoy, o comportarsi come tale? La verità è che nessuno mi conosce e conosce la mia famiglia o ciò che vi succede all'interno!"

"Draco, calmati, ti prego!" gli chiese Antares guardandolo sbalordita e prendendolo per le braccia, l'aveva davvero ferito "Io non volevo dirti quelle cose, ero arrabbiata per conto mio e me la sono presa con te... ti giuro che non è vero ciò che ho detto!"

"Sì che è vero invece! Se tutti me lo dicono, allora è vero! Già è un casino essere un Malfoy, figuriamoci un Malfoy Serpeverde!! Non sono né un mite Tassorosso, né un brillante Corvonero e meno che meno un fantastico ed eroico Grifondoro!! lasciami!!" urlò strattonandola.

"No! Sei sconvolto, non ti lascio!!" ribatté lei urlando a sua volta.

"E perché? Che diavolo vuoi da me?!? Lasciami in pace come fanno tutti!!"

"Io non sono tutti! Non ti lascio!!"

"MOLLAMI!!" le intimò lui sempre più arrabbiato, ma lei lo zittì con uno schiaffo.

"Calmati! non sei in te!!" gli occhi del ragazzo parvero tornare normali mentre la guardava come se la vedesse per la prima volta "non volevo farti male, né a parole, né a fatti..." si scusò accarezzandogli la guancia con il segno rosso delle sue cinque dita "scusami, perdonami..."

"N-no... sono io che... ho perso il controllo... chissà cosa avrò detto..."

"Tutto ciò che ti tieni dentro... lo sapevo che nascondevi qualcosa su di te ma soprattutto sulla tua famiglia, vero? Cerchi in tutti i modi di attirare l'attenzione, ma la tua è solo una richiesta di aiuto, non è così? perdonami, se me ne sono accorta solo ora... ci si basa solo sulle apparenze e si tralascia ciò che si ha dentro, e tu hai molto lì dentro... scusami tanto, Draco, davvero..."

"Ma-ma che dici... io non..." cercò di negare lui con il solo risultato di balbettare e di tingersi il volto di rosa.

"Vedi che ho ragione? Su, è tardi, rientriamo!" gli porse la mano.

"Amici?" chiese lui speranzoso.

"Perché, non lo eravamo già?" chiese la biondina sorridendo e lui rispose a sua volta con un vero sorriso che gli illuminò tutto il viso di una nuova luce.

"Sì, credo di sì..." e così dicendo accettò la mano della ragazza e insieme si diressero verso il loro dormitorio.

 

Il fuoco continuava a scoppiettare nella Sala Comune di Grifondoro ma solo due persone erano presenti: Niniel e Hermione che assorte leggevano ciascuna un libro. Improvvisamente il quadro della Signora Grassa si aprì ed apparve una figura conosciuta: Legolas.

"Ragazze! Speravo di trovarvi ancora!" esordì sorridendo come al suo solito "Hermione! Ti ho riportato il libro che mi hai gentilmente prestato, è davvero bello!" spiegò porgendo alla ragazza in questione un tomo dalla copertina di pelle.

"Sono felice che l'abbia trovato interessante!" la brunetta vide distintamente la compagna arrossire quando il bel docente posò gli occhi su di lei, e pensò bene di sparire "Per fortuna che è arrivato lei, altrimenti andavo avanti a leggere senza accorgermi dell'ora! Vado a dormire, buonanotte professore, 'notte Niniel!" disse furbescamente facendosi i complimenti per la recita e beccandosi un'occhiata allibita dall'Anglachel a cui rispose con un sorriso rassicurante. Una volta sparita Hermione, Legolas si avvicinò alla ragazza sedendole vicino.

"Che libro stai leggendo? Sembri molto assorta!"

"Parla di leggende Elfiche, mi piace tantissimo la storia di Luthien e Benen, la prima volta ce la raccontò nostro padre, lui... l'aveva sentita dalla nostra vicina che era un'Elfo, io ed Antares avevamo poco più di due anni. Quando mamma ci disse che era incinta io e Anty decidemmo che nostra sorella o nostro fratello si sarebbe chiamata/o Dior! Adoro rileggerla!" rispose con aria assorta sorridendo dolcemente vittima di un bel ricordo.

"Ti capisco, è una delle leggende più belle! Gli Elfi di Gran Burrone sono davvero bravissimi a comporre canti così!"

"Già... tu sei un elfo del nord!"

"Come fai a saperlo?" la ragazza si accorse della gaffe commessa.

"L'hai detto tu! Alla prima lezione di Elfologia! Hai detto che tu sei un Elfo del Bosco Atro del Nord, poi ci sono quelli di Gran Burrone e poi quelli di Lorien!!"

"Davvero? L'età si fa sentire! Però... è incredibile come in ogni cosa ricorra il nome di una di voi tre..."

"Credo siano solo coincidenze... mamma ci ha dato questi nomi perché diceva che suonavano bene! Avere una vicina di casa Elfo era molto bello, quasi tutto quello che sappiamo ce l'ha insegnato lei... sai, ci faceva da baby sitter!"

"Sì? Ho molti altri libri di leggende se vuoi, un giorno potresti venire nella mia camera a sfogliarli, così se c'è qualcosa che non comprendi..."

"Accetto volentieri l'invito! Non sia mai che io mi faccia sfuggire quest'occasione, prof.!"

"Ok..." l'uomo si alzò "Si è fatto tardi, meglio andare! Su, vai a dormire! Buonanotte Nienor!" la ragazza rispose accorgendosi solo dopo che il professore l'aveva chiamata con il suo secondo nome.

 

Gli aspiranti partecipanti alla gita programmata per il 10 Novembre, avevano appena sostenuto l’esame costituito da diverse domande su molte discipline, prima delle quali Babbanologia. Ora i ragazzi stavano discutendo tra loro riguardo le risposte ai test mentre si avviavano alla Sala Grande per il pranzo. I risultati sarebbero stati esposti il giorno seguente.

"Come è andata piccola?" domandò gentilmente Antares affezionata alla sorellina del biondino.

"Non penso di essere andata malissimo! Infondo di Babbani me ne intendo... speriamo bene, avrei una voglia di venire con voi!" le spiegò con gli occhi luccicanti di speranza.

"Incrocio le dita, anche quelle dei piedi, per te!" detto questo l'abbracciò e le stampò un bacio in fronte "ho pozioni, scappo! Ciao bella!"

"A dopo!!"

La ragazza corse velocemente verso i sotterranei ma era in ritardo; già pronta alla sfuriata di Piton aprì con un sospiro la porta.

"Signorina Anglachel! Le sembra l'ora di entrare??!" l'aggredì subito il professore.

"Mi scusi, ero in bagno!"

"E non poteva trattenersi?"

"No! Lei non può capire!!"

"Davvero, non credo proprio…"

"Davvero, anche lei è in pieno ciclo?"

L'uomo la guardò sgranando gli occhi "E... eu... e un... nnn...!!" poi le fece cenno di sedersi mentre lei riceveva i muti complimenti della classe per averlo zittito una volta per tutte.

"Stavamo parlando del Fyor, sa che cos'è?" le chiese cattivo ben consapevole di non averlo mai spiegato ma intenzionato a fargliela pagare.

"Certo! è un olio che si ricava dalla raschiatura delle foglie novelle della pianta di Saylis, arbusto che cresce principalmente nelle terre Elfiche; distillando quest'olio si può ricavare l'essenza di Uner di cui lei stesso ci ha parlato all'inizio dell'anno." sorriso a novantaquattro denti.

L'uomo si trovò ad assegnare compiaciuto cinque punti a Serpeverde "Si sieda accanto a Paciock".

Il professore cominciò la sua lezione, alla ragazza bionda arrivarono mille bigliettini da tutte le parti della classe.

*Tu sei pazza, sorellina, però hai fatto bene!*.

*Decisamente mia sorella!!* commentò Dior compiaciutissima del loro carattere così Slytherin.

*Sono Harry, sei stata grande, mi sognerò questa scena all'infinito!! Stai attenta perché credo che Ron stia pensando di farti un monumento in Sala Grande!!*.

*Dov'eri realmente?* non riconosceva la calligrafia, non c'era il nome ma era sicuramente di Draco, allora cominciò a rispondergli.

*Beh, non posso avere i miei problemi, scusa? Comunque hai ragione, stavo parlando con tua sorella, mi ha detto che le sembra di essere andata bene nel test! Credo proprio che ce la farà, ha studiato molto!! A dopo curiosone... ma Piton si sarà accorto che ha i pantaloni strappati? Mi sa che stava per diventare come Hulk alla mia risposta di prima!! L'hai vista la sua faccia quando gli ho chiesto se avesse il ciclo? Da morire!!*.

Il ragazzo ricevette il bigliettino da una riluttante e seccata Pansy, lo lesse alzò gli occhi per guardare i pantaloni del professore e cominciò a tossire camuffando le risa.

 

L'ora dopo Dior si trovava a camminare annoiata per i corridoi del castello: con la scusa del capogiro era sfuggita dalla lezione di Incantesimi. Fortunatamente la lezione si teneva con i Corvonero non con i Grifondoro, Niniel non le avrebbe mai permesso di lasciare una lezione, Antares invece sì. Era incredibile come quelle due fossero gemelle ma non avessero nulla a che spartire l'una con l'altra. Stava pensando a questo quando una mano le tappò la bocca e un'altra la trascinava in una stanza vuota. Stava già per ammazzare chi avesse osato fare ciò quando si trovò davanti un giovane ragazzo dai capelli rossi.

"Bill, sei tu! Mi hai fatto prendere un colpo, brutto idiota!!"

"Scusa, non volevo spaventarti... allora, che ci fai in giro in piena lezione?"

"Non ce la facevo più! Sono letteralmente sfinita e stufa di ascoltare i professori parlare!! E pensa che dopo ho due ore di Trasfigurazione!!"

"Buona fortuna allora! è in questi casi che non rimpiango di aver finito la scuola!"

"Stronzo! invece di consolarmi cosa fai? giri il dito nella piaga? Da te non me lo aspettavo Weasley!" lo rimproverò offesa sedendosi su un banco. Il ragazzo si avvicinò piano e le si mise davanti appoggiando le mani sul banco, accanto ai suoi fianchi.

"Cosa potrei fare per farti sentire meglio?" le chiese malizioso stringendola mentre lei portava le sue braccia attorno al collo del giovane giornalista.

"Non saprei, tu che dici?"

"Cosa dico? Nulla, io passo subito all'azione!" e così dicendo le diede un delicato bacio a fior di labbra per poi spostarsi a baciarle il viso e l'orecchio da cui pendeva l'orecchino che lui stesso le aveva regalato.

Quella giovane ragazzina gli faceva provare mille emozioni solo guardandola negli occhi... avevano più di sette anni di differenza eppure non si era mai trovato così bene con nessun'altra prima d'ora: era tutto intenzionato a non farsi sfuggire quella piccola, perfida e misteriosa Serpeverde. Chi l'avrebbe mai detto che si sarebbe innamorato proprio di un'appartenente alla così disprezzata casa di Salazar? Che strani scherzi gioca l'amore...

"Bill? Bill! Ma mi stai ascoltando?" lo rimproverò tirandogli il collo della camicia.

"Beh, veramente no! Sto pensando a quanto sei fantastica e come torturerò chiunque oserà anche solo guardarti!"

"Ma... ma che dici?" stranamente la ragazzina era in imbarazzo, anche il suo viso aveva assunto una leggera sfumatura rossa; per nascondere il suo rossore appoggiò il viso al petto forte del ragazzo e non lo lasciò finché non sentì suonare la campanella del cambio dell'ora.

 

"Signorina Anglachel, si sente bene?" domandò durante la verifica la McGranitt preoccupata notando che Niniel riusciva a fatica a tenere il capo sollevato e la penna in mano nel medesimo momento.

"A dir la verità no... potrei andare a prendere una boccata di aria?"

"Ma certo!" la ragazza uscì dalla classe e si appoggiò al muro. Cominciò a camminare verso l'infermeria ma tutto girava attorno a lei; si sedette a terra incapace di muovere qualche altro passo e fu proprio in quella posizione che il professore di Erbologia la trovò.

"Per tutti i Nani! Niniel!!" corse scotendola leggermente e tastandole il polso "che hai, ti senti male? Niniel!!" la ragazza socchiuse piano le palpebre e dopo alcuni secondi riuscì a mettere a fuoco il viso di Legolas riconoscendolo

"Leg... che ci faccio qui?"

"Non ne ho idea, sono appena arrivato, mi sono preso un colpo!! Come mai non sei a lezione?"

"... sono uscita per prendere un boccata d'aria... credo di aver la pressione bassa... forse ho studiato troppo per le verifiche ..."

"Capisco... ad ogni modo non puoi restare qui in questo stato, appoggiati a me, ti porto in infermeria!"

La ragazza provò ad alzarsi ma le gambe non la ressero e scivolò nuovamente a terra, il professore allora decise che fosse meglio prenderla in braccio.

“Siamo quas…merda …” disse nel rendersi conto che la Grifondoro che reggeva aveva perso i sensi.

Niniel non sapeva più dove fosse e in verità non le importava poi molto, sentiva solo della braccia forti che stringevano il suo corpo e il viso che premeva contro un petto sodo e caldo mentre un leggero profumo di erba tagliata l'avvolgeva dolcemente, si sentiva protetta e serena come non lo era dal giorno in cui….

"Come ti senti?" venne strappata a quel posto e si ritrovò nuovamente ad aprire gli occhi e mettere a fuoco il viso dell'Elfo, però questa volta non era seduta a terra ma era sdraiata in un morbido letto dell'infermeria.

"Meglio... !"

"Sono felice, signorina! Ora bevi questo cara, ti sentirai come nuova e potrai tornare a camminare!" le disse con il suo solito fare cortese Madama Chips mentre le porgeva un bicchiere contenente un liquido giallino estremamente dolce.

"Manca un'ora alla fine delle lezioni, stai qui, potrai uscire per la pausa pranzo, ma naturalmente niente allenamenti per te!"

“Ma io…veramente, l’ultima ora avrei un’altra verifica….”

“NO, parlerò io con quel deficiente che non consulta i colleghi prima di fissare le date dei compiti!!!!! Dimmi chi è che lo sistemo….” disse infervorandosi.

“Veramente….cioè…senza offesa ma saresti tu!”

“Haa, beh…ecco…lo rimandiamo…” affermò imbarazzatissimo grattandosi la testa e fingendo di non notare che l’infermiera era scoppiata a ridere e tentava di non darlo a vedere nascondendo il viso nel grembiule.

"Va bene, grazie mille!" lo ringraziò ridendo.

"Informo io Minerva e Potter, non preoccuparti! D'ora in poi girerò con degli zuccherini in tasca come per i cavalli!"

"Grazie, mi hai paragonata ad un animale, ma apprezzo il pensiero..." rise lei sarcastica.

"Va beh, ti lascio riposare!" detto questo le prese una mano e la strinse ponendole un dolce bacio sul dorso prima di lasciarla.

Non ebbe neppure il tempo di riprendere il controllo delle sue emozioni che la ragazza venne letteralmente sommersa dalle due sorelle che preoccupate si erano precipitate da lei.

“Ah…non sei morta, mi hai disturbata per niente!!!”

“Che amore di sorellina Dior!”

“Ti vedo rossa hai la febbre o la Legolassite (Sembra il nome di un lassativo! N.d.Dior)?” chiese curiosa la gemella.

“La seconda temo…sono già stufa di stare a letto…andiamo a fare un giro???”

“Ma Madama Chips?”

“È in bagno, stiamo via poco…daiii.” Ed uscì dal letto trascinandole con sé.

Erano appena uscite dal portone del castello avviandosi verso la Foresta Proibita quando degli Elfi silvani messi a guardia del perimetro le fermarono.

“Mi dispiace ragazze ma è meglio non addentrarsi oltre.” esordì uno di quelli sbarrando loro la strada.

“Ufffaaaaa!!! Tutti uguali gli Elfi!” sbottarono.

“NINIELLL!!! CHE CAVOLO CI FAI IN PIEDI?!?!” urlò la voce indignata del professore d’Erbologia giungendo dietro di loro “E VOI” proseguì indicando prima una poi l’altra delle sorelle Serpeverde “PERCHÉ LE AVETE PERMESSO DI ALZARSI?!?!?!!”

“Ha detto Ni…Niniel…? ” chiese balbettando il soldato.

“Si…”

“E…voi…siete?”

“Carlina e Genoveffa.” mentì Antares.

“Non scherzate ragazze, non è educazione prendersi gioco della gente. Loro sono Dior e Antares …” ma non ebbe il tempo di terminare le presentazioni che il suo interlocutore sbiancò e si inchinò profondamente.

“Scusate la mancanza di rispetto nei riguardi delle signorie vostre…sono un vostro indegno servitore sin dalla vost…” proferì in una lingua sconosciuta.

“Ma che stai dicendo?” chiese nel medesimo linguaggio il prof. allibito scrutando indagatore le studentesse.

“Niente!!! Non ha detto niente…” dissero in coro le Serpeverde, poi si affrettarono ad aggiungere ”…non abbiamo capito niente, però…” mentre l’altra tentava invano di impedire a un altro dei soldati di prostrarsi a terra, non riuscendoci, si appoggiò melodrammaticamente a Legolas fingendo un nuovo malore.

“Oddiooo…ti riporto subito in infermeria…voi venite con me.” e così dicendo la sollevò di peso e si avviò non notando che le altre due non lo stavano affatto seguendo, infatti si erano fermate a discutere con l'Elfo silvano.

“Allora prima di tutto alzati, poi non dire a nessuno, e sottolineo proprio a niente e a nessuno, chi siamo e che siamo qui…” disse Antares in tono gentile.

“Ma voi, mie pr…”

“Zitto o muori, scegli tu!!” disse Dior minacciosa, dopo un breve scambio di battute tornarono al castello sperando almeno che Niniel si fosse data da fare, ma conoscendo l’altro ne dubitavano fortemente. 

 

 

Ciao a tutti!!!

Come vi va la vita??

A me (Antares) male perché giovedì ho il test d'ammissione all'università... prevedo tragedia!!!

Comunque bando ai di scorsi futili (ma sì, chissenefrega dell'università!!!) eccoci al 15° capitolo!

In questo chap vengono raccontati alcuni stralci di vita quotidiana a Hogwarts (anch'io, anch'io!! n.d.Nini che piange d'invidia) prima della partenza della gita in cui se ne vedranno di tutte!

Grazie come al solito a chi commenta ma anche a chi legge!!

 

Emy '91: Grazie mille per i tuoi immancabili commenti!! Speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto come quello scorso! È sempre una gioia sentirti!! Un bacione!!

 

Syssy5: Già, hai proprio ragione... ma certe cose cambieranno già durante la gita... beh, leggerai!! Speriamo che questo capitolo sia di tuo gradimento!! Grazie mille per la recensione!! A presto!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** La gita ***


CAPITOLO 16

CAPITOLO 16

 

LA GITA

 

"Veniamo ai Grifondoro: primo anno: Judy Malfoy!" il tavolo si alzò in un boato felice mentre la ragazzina veniva abbracciata da una raggiante Ginny anche lei ammessa la gita come migliore Grifondoro del Sesto anno.

"Lo sapevo che ce l'avrebbe fatta! Sei contento Draco?"

"Sì, sono contento per lei..." disse facendo un sorriso tirato guardando i Grifondoro intenti a congratularsi felici con lei.

In quel momento un fragore di ali irruppe nella Sala: la posta!!

Un gufo grigio si fermò proprio davanti alla summenzionata ragazzina proseguendo poi verso il tavolo di Serpeverde e fermandosi vicino al piatto di Draco. Il ragazzo prese curioso la busta, ma, come lesse il mittente della missiva, il suo sguardo si rabbuiò e divenne duro; senza nemmeno aprirla prese la bacchetta e le diede fuoco, poi, incurante delle domande dei compagni si alzò dal tavolo andandosene chissà dove.

Qualcuno però aveva assistito alla scena da lontano ed ora lo stava inseguendo.

"Fermati, Draco!"

"Judy! Che ci fai qui?"

"Perché? Perché non l'hai nemmeno aperta?"

"Non sono cose che ti riguardano!"

"E invece sì!! Perché non la vuoi più vedere? Per me? Perché ci sono io?" domandò disperata guardandolo con i begli occhi grigi inondati di lacrime. Il ragazzo sospirò e le si inginocchiò accanto abbracciandola.

"Non dire sciocchezze, stupidina! Non è per te! Tu non hai fatto niente, anzi, sei la cosa più importante che ho, anche se a volte sono duro con te, lo faccio solo per proteggerti! Come quella volta al campo... se si fosse venuto a sapere saresti, anzi, sareste state in guai seri... capito, piccola?" la piccola annuì sfregandosi gli occhi mentre il fratello le passava il suo fazzoletto sul viso.

"Ma perché non posso dirlo? Cosa c'è di male?"

"Non c'è nulla di male, ma aspetta ancora un po', ok? Ti prometto che si sistemerà tutto! è dura essere un Malfoy!"

"Ma io non..."

"Lo so, lo so... smetti i piangere! Fammi un bel sorriso! E complimenti ma tanto io lo sapevo che la mia sorellina è più intelligente di tutti quei caproni Grifondoro!" Judy finalmente gli sorrise stringendolo forte. Il ragazzo si alzò tenendola in braccio come faceva spesso quando era più piccola e lei chiuse gli occhi appoggiando il viso nell'incavo del suo collo godendosi il calore tanto desiderato del fratello e perdendosi nel suo cullare dolce.

Harry, Hermione, Ron e le tre Anglachel erano corse a cercare chi Draco, chi Judy ed avevano assistito alla scena: ora un dolce sorriso era disegnato sui loro volti.

 

La mattina della partenza era finalmente arrivata!! Per una settimana i ragazzi dell'ultimo anno erano stati incontenibili, tanto erano eccitati all'idea della gita.

Dopo essere arrivati con l'Espresso fino alla stazione di King’s Cross, gli studenti furono accompagnati a destinazione da due pullman; per comodità le Case furono divise: Grifondoro e Serpeverde su un pullman, Corvonero e Tassorosso sull'altro. Inutile dire che mentre nel secondo pullman regnava la pace, nel primo era in atto una terza guerra mondiale dal baccano allegro che vi era... con le dovute eccezioni naturalmente...

“Ma chi me l’ha fatto fare? In gruppo con questi Grifondoro e questo coso… Elfo!! E pure Weasley maggiore!! Appena lo saprà mio padre… anzi… no, non glielo dico invece… altrimenti se la prende con me per essere nato nell'anno sbagliato... ma chi me l’ha fatto fare??” Malfoy brontolava vivamente seduto nei posti in fondo al pullman che li avrebbe condotti alla loro meta.

“Ma Draco!! Smettila di borbottare come una pentola di fagioli! Aspetta che arrivo e mi siedo accanto a te… Professor Legolas, può spostarsi per favore?” chiese gentilmente Antares aspettando che il bel docente si spostasse dallo stretto corridoio.

"Mi sembra di avervi già detto di darmi del tu!" ribatté lui sorridendo adorabilmente come sua consuetudine.

"Scusami Professore, puoi gentilmente spostarti?" riformulò la domanda

"Non capisci che è ancora troppo formale? mi sento a disagio!"

"Cazzo, Legolas, ti sposti sì o no?! Così va bene?"

Legolas la guardò con una mega gocciolona sulla testa, ma evitò di ribattere. "Va... va benissimo... Antares... eh eh!" ma in quel momento l'autobus fece una violenta frenata con il risultato di far volare il professore addosso a Niniel che però non ne fu affatto dispiaciuta e Antares a testa in giù contro Draco, il quale smise di lamentarsi e scoppiò a ridere lasciando i presenti senza parole mentre cercava di discastrare la ragazza che urlava arrabbiata e si dibatteva come una furia con la conseguenza di far ridere sempre di più il bel biondino che ormai era in debito di ossigeno e grondava lacrime.

"SMETTILA!!"

 

Il viaggio durò circa un'ora, e ben presto si trovarono in una vasta campagna, infatti, secondo le direttive scolastiche, gli alunni, dovevano soggiornare in piccoli cottages, in un luogo abbastanza lontano dalla città in modo che se fosse successo qualcosa di “strano”, nessuno se ne sarebbe accorto.

Appena scesi dal pullman la McGranitt separò i ragazzi in gruppi da dieci, i membri furono scelti con un sorteggio. “Casualmente” le sorelle Anglachel erano finite in camera con i loro amici.

“Ed ora, non perché non ci fidiamo di voi, ma per ordini superiori dovremo scegliere con quali insegnanti disporvi…em…em gruppo n° 1 Piton e Cooman…” I Tassorosso e i Corvonero appartenenti a questo gruppo si disperarono e pensarono ad un suicidio di massa… “secondo gruppo… io e il professor Vitious…”

Harry sperava vivamente di non essere assegnato alla Skeeter e per una volta le sue preghiere vennero ascoltate…

“Il gruppo n° 5 verrà assegnato al prof. Legolas e a Bill Weasley…”

“Chi è il gruppo 5?” domandò Niniel.

“Siamo noi!!” urlò Antares che guardava Draco ridendo (un altro Weasley, no, ancora l'Elfo malefico, no… voglio la morte, voglio morire... voglio... un lecca lecca al sangue…), attirando l'attenzione della professoressa McGranitt.

“Ma non eravamo il 6°?! State imbrogl...” la gemella sgranò gli occhi e non riuscì a terminare la frase, poiché ricevette una dolorosissima manata sulla nuca da Dior e un calcio da Antares nello stinco destro.

"Qualcosa non va, signorine Anglachel?"

"NO! ASSOLUTAMENTE!! VA TUTTO BENE!!" risposero velocemente le due Serpeverde impedendo alla sorella di respirare.

“Ma vacca pera in salsa rosa raggomitolata, stavo soffocando!!”

“Raggomitolata?!” si chiese Legolas stupito scambiandosi un'occhiata allibita con Bill guardando le scenette delle tre sorelle e risero nonostante tutto felici dell'imbroglio delle due Serpeverde.

“Se volete seguirmi…” tossì la McGranitt.

Dopo pochi minuti vennero condotti nei loro appartamenti, la donna prima di farli entrare ritirò loro le bacchette e gli raccomandò di comportarsi da babbani…

“Ma-ma-ma…” mugugnò Draco sconvolto nel mezzo di un attacco di asma e panico.

“Sì, ho capito, non hai mai vissuto come loro… t’insegneremo noi.” Rise piegata in due Antares.

“Ma io, veramente…”

“Sei capace a vestirti?” domandò Niniel.

Il ragazzo fece cenno di sì con la faccina innocente di un bimbo e gli occhioni azzurri sgranati.

“Purtroppo…” sibilò la bionda.

“Complimenti, hai superato l’esame d’ammissione per… ma ti parlo anche insieme?” sibilò Dior che aveva buttato la valigia e si era sdraiata per terra fissando il soffitto.

“Perché purtroppo?” chiese non capendone il significato Harry.

“Spirito innocente…”

Entrarono finalmente nelle stanze…dove ebbero una brutta sorpresa…

“LA CAMERE SONO MISTE?! NON C’È DISTINZIONE TRA MASCHI E FEMMINE?!” urlò Hermione.

“Potter, furbettino, tu non avrai problemi, vero? Così potrai capire finalmente di che sponda sei!!” sogghignò Malfoy mettendogli un braccio attorno al collo con faccia da cospiratore.

“Sponda?!” chiese con aria innocente “Ma c’è un fiume qua vicino?!”

“Non capisce una mezza sega…” brontolò a se stessa Dior che ritornò a fissare il soffitto.

“Harry, te lo spiegheremo quando sarai cresciuto intellettualmente e fisicamente.” Hermione inarcò le sopracciglia e guardò Ron.

Dopo aver consumato una breve cena preparata da Hermione e Niniel con lo zompettante aiuto di un'esaltata Judy andarono tutti in camera da letto per scegliere la disposizione dei letti, infatti erano ormai le nove di sera e tutti erano stremati dal lungo viaggio.

“Io il più lontano possibile da Potter!!” ringhiò una persona a caso.

“E va bene, va bene! Facciamo così… a sinistra mettiamo: Malfoy D., Malfoy J., Anglachel A., Anglachel D. e Bill; a destra: io, Niniel, Hermione, Ron e Harry. D’accordo?” sistemò la faccenda il professore biondo. Dopo molte liti riuscirono a decidere la successione per andare nel bagno e mettersi in pigiama.

Harry uscì dal bagno indossando un pigiama largo blu, bianco, con degli orsetti addormentati sulle nuvolette… in una parola: allucinante! Malfoy a quella vista cadde dal letto spaventato.

“POTTER!!! Ma che diavolo hai messo?? Sembri… sembri… bleah!!! Non posso guardare!!”

“Ma… Malfoy, che ha il mio pigiama che non va?”

“Tutto…” sibilò letale Dior.

“I veri uomini vanno a dormire così!” affermò alzandosi e mostrando un paio di pantaloni di seta nera ed una canottiera aderente anch'essa nera “Beh, ci sarebbero anche il resto ma… “ e finì la frase con un sorrisino sexy.

“Porca puzzola!! Come stai bene!!” urlò Antares appena uscita dal bagno seguita dalle sorelle "Sembri il tipo che beve la Coca Cola..."

“Grazie… finalmente qualcuno capisce che il mio pigiama è bello…” cominciò Harry con un sorriso che si sciolse appena la ragazza saltò in braccio al biondino “...ma naturalmente non stavi parlando di me…”

“Lascia stare Harry… è pur sempre una Serpeverde…” lo rassicurò il suo migliore amico con un pigiama non molto più bello.

Antares indossava una T-shirt blu con delle scritte azzurre che le arrivava fino a metà coscia e che le cadeva da una spalla lasciando vedere la spallina nera del reggiseno. Dior fece il suo ingresso nella stanza ridendo a crepapelle: portava una camicia da notte azzurra che sarebbe andata a pennello a Hagrid. “Era della mamma, quando era incinta delle due tipe lì!” disse riferendosi alle gemelle "Vado a cambiarmi” e dopo poco tornò con una felpa nera e delle culotte verde acido (o come direbbe Niniel verde pisello acido! N.d.Dior).

Ed infine uscì Niniel, vergognandosi come una ladra… indossava una camicia da notte aderente con disegnata Hello Kitty e decorata da alcuni nastri azzurri.

“Visto che non sono l’unico ad avere i pupazzi sul pigiama!!!” esclamò vittorioso Harry.

“Si, ma a lei sta molto meglio!!”

"Mi canti la ninna nanna, fratellone?" chiese adorabile Judy che indossava un pigiama lungo tutto colorato abbracciando il fratello.

"In mezzo a tutti questi Grifondoro? Mai e poi mai!"

"Ma anche io sono una Grifondoro!"

"Appunto, e poi sei troppo grande per la ninna nanna!!"

"Ma io non volevo UNA ninna nanna, volevo la TUA!"

"Se fai la brava te la canto io una bella ninna!" la rassicurò Antares facendole cenno di avvicinarsi. Judy si sedette tra le sue gambe incrociate e si appoggiò a lei, la biondina la strinse a sé e cominciò a cantarle una lieve melodia all'orecchio; come per magia la piccola si addormentò subito.

"Come diavolo hai fatto?" le chiese Hermione stupita, infatti Judy faceva spesso molta fatica ad addormentarsi.

"Non ho fatto proprio nulla!"

"Ha saltato per tutto il giorno, in più il lungo viaggio... era sfinita, nell'appoggiarsi è crollata!" commentò sorridendo dolcemente Legolas. Draco si alzò e prese la sorellina dalle braccia della ragazza e la portò nel suo letto, ma questa non intendeva affatto staccarsi dal fratello, anzi gli si appiovrò addosso stringendolo forte. Anche se nessuno lo vide erano certi che il ragazzo stesse sorridendo dolcemente all'indirizzo della sorella, quindi si arrese e si stese nel proprio letto, con la piccola sul petto.

La mattina arrivò presto e anche i giorni si susseguirono troppo velocemente con visite a Buckingam Palace, al Big Ben, Time Square, il museo delle cere, Tower Bridge per non parlare dei soldi spesi in shopping. La vera impresa fu nascondere le orecchie di Legolas, e vestire Draco da vero babbano. Grazie all'intervento delle ragazze ora il primo indossava una bandana, il secondo dei jeans neri a vita bassa con la cerniera in fondo, scarpe da ginnastica ed una T-shirt grigia.

"Che schifo di capelli! Se mi vedesse Lucius mi ammazzerebbe sul colpo!"

"Ma che dici? Stai troppo bene, fratellone! non vedi come si girano tutte le ragazze?" lo rincuorò la sorellina spettinando ancora di più i capelli scombussolati ma terribilmente sexy di Draco.

"Ma questo accade sempre, sorellina cara, sono magnetico!!" detto questo ricevette una manata scherzosa da Bill.

"Cammina, calamita!"

"Ho capito, stai calmo!! Judy, dammi la mano!" le ordinò.

"Ma non è più una bambina, Malfoy, sa camminare da sola!" la difese Hermione irritata dalla gelosia del fratello.

"Ma io voglio dargli la mano, Hermione! Grazie comunque, lo apprezzo!" la ragazzina si appese al braccio del biondino e saltando gli schioccò un bacio sulla guancia.

Camminarono a lungo per il centro, guardando le vetrine, infatti quel giorno non c'era in programma nessuna visita e i ragazzi giravano liberi accompagnati però dai due responsabili. Mentre guardavano tutti la vetrina di un bel negozietto di cianfrusaglie, dalla parte opposta della strada una donna si staccò dalla stretta dell'uomo accanto a sé e corse verso di loro: era una bellissima donna, alta, slanciata, biondissima e con gli occhi grigi.

"Judy!" chiamò la donna sperando vivamente di non aver sbagliato persona. La ragazzina si girò immediatamente, spalancò gli occhi e, staccandosi dalla presa del fratello, le corse in braccio.

"Mamma!" la salutò felice "Papà!" gridò poi guardando l'uomo che giungeva con un sorriso felice: l'uomo assomigliava parecchio alla figlia: i capelli castano ramati, occhi chiari, abbastanza alto e con un volto simpatico, tutto insieme un uomo avvenente.

"Piccola!" la salutò a sua volta scompigliandole i capelli e togliendola dal soffocante abbraccio della madre. Quest'ultima alzò gli occhi vedendo un'ombra davanti a sé ma vide solo un ampio petto giovane, alzò il viso ed i suoi occhi grigi si scontrarono con due occhi color ghiaccio.

"D...Dra...Draco..." gemette sconvolta "Dio, come sei... cresciuto... gli... somigli tanto... a tuo padre intendo... oh, Draco!" scoppiò in lacrime guardando il cambiamento del figlio in tutto quel tempo in cui non l'aveva visto.

"Entro le sette deve essere a questo indirizzo!" disse freddo dando alla madre un biglietto con l'indirizzo del loro alloggio. Judy saltò felice.

"Davvero posso andare un po' con loro?"

"Certo, piccola!" la rassicurò Legolas.

"Che bello! Vieni anche tu?" chiese felicissima rivolta a Draco.

"No!" si limitò a rispondere il fratello.

"Ma... Draco..." borbottò in lacrime Narcissa veramente addolorata.

"Finalmente avete la famiglia che da sempre sognavate!"

"Sì, però tu..."

"Io non ho mai fatto parte del vostro sogno!" guardò un'ultima volta gli occhi della madre poi si girò, borbottò uno "Scusi!" a Legolas poi scappò in senso contrario perdendosi nella strada affollata.

"Draco..." disse un'ultima volta la madre accasciandosi a terra e calmandosi solo dopo le parole di conforto del compagno e della figlia.

"Vai..." sussurrò Legolas ad un'Antares che non ci stava più dentro; lei lo guardò con gli occhi pieni di gratitudine.

"Grazie... Dior, comprami dei jeans ed una felpa, mi fido di te! Non far scegliere a Niniel!!" poi corse come un fulmine nelle direzione presa dal ragazzo. Correndo si scontrò con un uomo.

"Mi scusi!" disse senza nemmeno guardarlo.

"Signorina Anglachel! Ma che diavolo vi prende? Prima Draco e poi tu?" la bloccò un esasperato Piton.

"Professor Piton... ecco... Draco ha incontrato sua madre... e... non so bene..."

"Davvero? Ha incontrato Narcissa?"

"Era una bella donna bionda... ora mi lasci andare o lo perdo!" lo ammonì ricominciando a correre, ma la voce di Piton la fermò di nuovo.

"Anglachel!! Fallo piangere e sfogare una volta per tutte!!" le consigliò con un'espressione dolce? addolorata? La ragazza non riuscì a capirlo, continuò a correre sentendo il cuore pompare a mille e delle fitte alla milza; si fermò ansimante guardandosi attorno: la strada si ramificava in due direzioni opposte... destra o sinistra? Si guardò freneticamente attorno dandosi della stupida per averlo perso di vista. Ad un tratto una bellissima ed eterea donna bionda le si avvicinò, sussurrò un lieve "vai a sinistra!" poi la sorpassò. Antares si girò per seguirla con lo sguardo ma con sua immensa sorpresa si accorse che era svanita nel nulla. Ancora stordita le sue gambe iniziarono a correre nella direzione indicatale da quella strana donna e, dopo aver aumentato il passo, scorse una familiare testa bionda seduta su una panchina non molto distante.

"Dr... anf... anf... anf... Darco... muoio..."

"Che ci fai qui?" le chiese con tono freddo e distaccato mentre la ragazza cercava di riprendere fiato con le mani premute sulle cosce.

"Scusa se mi preoccupo come una cretina per te!"

"Guarda che io sto benissimo e non mi serve affatto aiuto, né tuo, né del Grande Demone Celeste!!"

"Bene, stai qui a marcire da solo! Io me ne vado! Dopo prova a chiedermi se siamo ancora amici e ti ritroverai la mia scarpa in bocca!!" detto questo si girò incavolata nera e cominciò a camminare nella direzione da cui era venuta, ma non si accorse che la sua borsa si fosse incastrata nella panchina con il risultato di farla volare a terra. Il biondino guardò la ragazza stupito per poi scoppiare a ridere come un matto appena lei cadde.

"Cosa ridi, brutto deficiente! Mi sono anche fatta male alla mano!!" piagnucolò Antares mollandogli un finto pugno indignata; Draco le prese la mano sanguinante e la condusse alla fontanella accanto per bagnarla, poi le fasciò la sbucciatura con un suo fazzoletto.

"Di seta? ma che schifo!"

"A casa ci sono solo questi! Una volta mi sono beccato uno schiaffo per essermi soffiato il naso in fazzoletto di carta! 'così privi di stile!' aveva detto Lucius!" i due si sedettero sulla panchina senza proferire parola ma ad un certo punto Draco appoggiò il viso sulla spalla della ragazza.

"Non vuoi parlarmene?"

"NO!"

"Anche se sai che dopo starai meglio?"

Il ragazzo non rispose, si limitò a chiudere gli occhi e ascoltare la pace di quel parco, il silenzio rotto solo dal piacevole scorrere dell'acqua della fontanella, il cinguettio degli uccellini e qualche risata lontana di bambini. Quando la ragazza si stava ormai rassegnando lui cominciò a parlarle.

"Sai, avevo cinque anni, quando lei decise di andarsene lasciandomi con Lucius... loro... si sono sposati per via di un matrimonio combinato, non si sono mai amati, però speravo che si volessero almeno un po' di bene... o almeno che ne volessero un pochino a me... Lucius è un tipo violento anche se non sembra, a guardarlo... ci picchiava, più di una volta sono finito al S. Mungo dove ormai mi chiamavano 'trottola' poiché ero costretto a raccontare di essere caduto mentre correvo..." si fermò sospirando. Antares gli accarezzò piano il viso per poi scendere a stringergli una mano in segno di conforto "non so perché te lo sto dicendo, magari non te ne frega nulla..."

"Oh sì, certo! e io ho percorso la maratona di New York per sport, non di certo perché ero in ansia per te!" lui sogghignò divertito.

"L'uomo che era con lei è il suo compagno... è un babbano, senza poteri magici, tuttavia conosce il regno della magia a causa della sorella che è una strega... lui è il vero padre di Judy. Lucius è stato costretto a metterle il suo cognome per evitare uno scandalo: uno degli uomini più in vista, ricco e importante lasciato dalla bella moglie per mettersi con un comune babbano... figurati..."

"Per questo hai aggredito Judy quel giorno al campo... stavi proteggendo lei e tua madre..."

"Ci ho provato ma ho finito col farmi odiare da Judy..."

"Non dire scemenze, lei ti adora... ha capito che cercavi di proteggerla, non è stupida..."

"Era dal giorno in cui lasciò Malfoy Manor che non la vedevo... è più bella di quanto ricordassi... da quel giorno Lucius cominciò a picchiarmi sempre di più, a volere sempre il massimo da me, diceva che ero io la causa della fuga di Narcissa, 'è scappata perché si vergognava di te' mi diceva e beh... dopo un po' che senti cose simili finisci per crederci davvero... poi alcune notti piangevo ma una di queste Lucius se ne accorse... fu la notte più brutta e lunga della mia vita...non ho mai più pianto, mi ferivo a sangue, ma non piangevo. Lei non mi ha mai più cercato, mi ha lasciato con lui nonostante sapesse cosa mi facesse, poi un bel giorno Lucius mi dice che vive con un altro uomo e che ha un altro bambino... immagina come mi sono sentito... Dio, che sto facendo?" delle lacrime avevano cominciato a percorrere la pelle serica del suo viso e oltrepassavano le sue lunghe dita che cercavano di fermarle.

"Lasciale andare... sfogati, non ti preoccupare..." fece appoggiare il volto del ragazzo sul proprio seno accarezzandogli i capelli e lasciandogli tanti baci sulla fronte.

"Nonostante tutto non ho potuto odiare Judy lei... lei era così bella, piccola...  l'unica che mi volesse un po' di bene: tra un padre che mi odia e mi disprezza e una madre che mi aveva abbandonato ho rivisto in quegli occhioni un po' di vita... guarda..." le mise un polso sotto gli occhi: guardando bene si vedevano molte linee orizzontali, vecchie cicatrici.

"Hai cercato di..."

"Sì... avevo 11... durante le vacanze del primo anno... lui continuava a dire che ero uno stupido, che non valevo niente, che era perché ero inutile se non avevo nessuno. Aveva smesso di torturarmi e aveva lasciato il coltello sul pavimento... non ci pensai due volte..." ora piangeva anche la ragazza mentre sentiva la propria maglietta inzupparsi delle lacrime del ragazzo "mi trovò Sev... fu lui a salvarmi, anche se appena sveglio lo aggredii per non avermi lasciato in pace... povero Severus era così giù!"

"Ma chi è Sev? Non sarà... Piton?"

"Certo! Lui era il miglior amico di Lucius, è anche il mio padrino!"

"Ah però!"

"Che commento è ah, però?"

"Niente... piuttosto... come hai fatto ad uscirne?"

"Te l'ho detto è stata Judy... lei mi ha ridato vita... però... trovarmi Narcissa davanti, così all'improvviso..."

"Capisco... provi molto rancore nei suoi confronti?"

"Non lo so... infondo è mia madre... e poi anche se lei me lo chiede continuamente, ora non sono pronto ad affrontarla e cercare di perdonarla... lo so che così facendo non concluderò mai nulla però... voglio aspettare quando sarò meno confuso."

"E confuso da cosa?"

"Tanti sentimenti contrastanti, lascia perdere sono incomprensibili anche per me!"

"Ma tu sei tutto incomprensibile, Draco!! Sei una contraddizione vivente: sicuro di te, ma estremamente emotivo, freddo e dolce... ma si può?" lui rise guardandola con gratitudine.

"Beh, forse per te non sono poi così incomprensibile... non riesco mai a nasconderti nulla... chi diavolo sei Anglachel? Arrivata da due mesi e guarda, le racconto la mia vita..."

"Sono un tipo persuasivo, si vede!"

"Già... ehi? Grazie!" sorrisole le diede un bacio sulla guancia che la fece diventare color capelli di Weasley.

"E di cosa? Dai, asciugati gli occhioni... però con i miei provinciali fazzoletti di carta che hanno su i disegnini della Walt Disney e profumano di fragola!"

"Che belli! Ehi... siamo in anticipo... che ne dici un gelato? Offro io!"

"Sìììììì!!! Che bello! Ne voglio uno grandissimo, con la panna montata e il cioccolato..."

"Addirittura? Va beh, te lo sei meritata!!"

 

Intanto gli altri ragazzi avevano proseguito lungo il Corso soffermandosi davanti alle vetrine più belle.

"Bill! Guarda lì! Che bei vestiti!!" si esaltò Dior incollandosi ad una vetrina di vestiti dark.

"Ma Dior!! Sono tutti neri!!" gemette Niniel guardando il cielo.

"Appunto!! Io e Bill entriamo, voi andate nel negozio dopo, ok?" la vetrina seguente infatti esponeva vestiti in stile 'pucci' che interessarono subito la Grifondoro, la quale prese Legolas per mano trascinandolo. Anche i restanti alunni si sparpagliarono liberamente nei vari negozi però con l'accordo di ritrovarsi in una precisa gelateria alle 18 in punto.

"Guarda quante belle felpe!!" disse la Serpeverde con aria sognante "E quei jeans!! Li devo comprare a my sister!!"

"Guarda Dior!! Ti piaccio borchiato?" il giornalista aeva infatti indossato un giubbino di pelle (Ecopelle, Weasley! Di pelle vera non te lo puoi permettere!! n.d.Draco) con borchie e fibbie argentee.

"Stai benissimo!! E per te? come mi starebbe questa maglietta?" la giovane aveva puntato gli occhi su una maglietta ovviamente nera, strappata in alcuni punti e con dei disegni bianchi tipo tribale.

"Provala, anche se sono sicuro che ti sta d'incanto!!" la ragazza sorridendo entrò nel camerino.

 

"Guarda!!! Che camicia pucci!!" squittiva Niniel tra uno scaffale e l'altro indecisa su cosa provare per primo "La camicia senza maniche o la gonna a pieghe? Il maglioncino o i pantaloni rosa antico? Sono combattuta!!"

"Provali tutti! Te li tengo io!" suggerì Legolas sistemandosi la coda che gli stava scivolando "E che cacchio! sono così utili le trecce!!"

La Grifondoro scoppiò a ridere e, dopo aver provato e deciso di acquistare dei vestiti sotto il giudizio del professore che arrossiva ad ogni capo d'abbigliamento trasparente o leggermente sconcio, uscirono dirigendosi verso la gelateria stabilita per prendersi una bella coppa di gelato.

"Non credevo che ci si divertisse tanto a comprare gli abiti babbani!!" commentò l'Elfo cominciando a mangiare il suo gelato alla frutta mentre Niniel sprofondava dietro ad un cumulo di panna montata.

"Già!! Ne provi milioni poi non ne compri nessuno il più delle volte! Io e le mie sorelle in Italia ci divertivamo ad entrare nei negozi più costosi, fare impazzire le commesse odiose e poi uscire senza aver comprato nulla!! Dior e Antares poi erano pazzesche!!"

"Trovate sempre il modo di divertirvi voi tre! Eppure siete così diverse caratterialmente, è una comica quando siete insieme!"

"Prof? Questo è un complimento?"

"Certo che sì!! Mi state simpaticissime tutte e tre però tu..." l'uomo si soffermò a fissarla negli occhi senza più dire nulla.

"Però io?"

"Però tu sei molto più disponibile al dialogo! Per parlare con quelle due Serpi bisognerebbe legarle!"

"Lo so... ma tanto io le capisco lo stesso... bisogna solo abituarsi al loro modo di fare!!" Niniel era leggermente delusa: erano già due volte che erano da soli a parlare e lui tutte le volte tirava in ballo le sue sorelle...

"Già! Ma è per questo che preferisco parlare con te, mi sento più a mio agio, so che mi capisci!" Ora era raggiante!!

"Grazie! anche a me fa molto piacere parlare con te, so che posso essere me stessa!"

"Sempre!" disse sorridendo adorabilmente e facendola sciogliere più del gelato che aveva di fronte.

 

 

Olà gente!!

Come vi va la vita? Immagino che molti di voi che hanno cominciato la scuola mi stiano linciando in questo momento, ma che volete farci, sono felice!!

Niniel: Antares ha ufficialmente passato il test d'ammissione all'università ed è ufficialmente una studentessa di Ostetricia!!!

Antares: EVVIVA!!!

Niniel: Non so quanti lascerebbero la propria vita e quella del proprio figlio nelle tue mani ma... bando alle ciance...

Antares: Cattiva!!

Niniel: Dicevo, bando alle ciance, siamo qui per commentare il 16esimo capitolo. Come leggete, cari fedeli, la gita si preannuncia moolto interessante e non immaginate nemmeno cosa accadrà nel prossimo capitolo... uhuhuhu!

Antares: E ora passiamo a salutare Peppe che, scusa un attimo: ti sei fatto/a (non abbiamo ben capito se sei maschio o femmina) il mazzo per leggere tutta la fic dalle 23 alle 4 di mattina? Se è così siamo ultr-iper-super commossissime!! Ragazze: inchino a peppe!! Siamo così felici di conoscerti! Continua a seguirci, ci raccomandiamo!!

Fedelissime!!! Che succede, perché non vi siete più fatte sentire? Abbiamo fatto o detto qualcosa che ha disturbato la vostra personalità e intelligenza (questa dal primo capitolo... n.d.tutti  Avada!! n.d.Antares)? Fatevi sentireeee... ci preoccupiamo!!

Le (ormai) due autrici (Niniel & Antares) ringraziano umilmente tutti quelli che si degnano di leggere... vi vogliamo bene!!

Tantissimi baci a tutti e a presto!!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Strip poker ***


CAPITOLO 17

CAPITOLO 17

 

Strip Poker!!

 

 

"Ehi, come sta?" le chiese Niniel appena la gemella ed il biondino aprirono la porta dell'appartamento e Draco fosse andato in bagno.

"Per lo meno si è sfogato... non immagini nemmeno ciò che ho sentito... però non me la sento di dirtelo, sono fatti suoi e se vorrà li racconterà lui quando vuole." la Grifondoro sorrise tranquilla "Però mi è successa una cosa strana mentre correvo..." Antares raccontò alla sorella la strana visione che aveva avuto per la strada, quando quella donna le aveva suggerito la via giusta da prendere.

"Non saprei... forse è stata la tua immaginazione, oppure la forza dell'amore!"

"Già... EHI!!! MA CHE AMORE?!? STAI COMPLETAMENTE SBAGLIANDO STRADA!!" si ribellò la Serpeverde.

"Sì, certo! Allora perché eri talmente preoccupata da avere le visioni?"

"Visioni! Magari c'era davvero!! E cosa dovrei dire io riguardo il nostro caro professore di Erbologia? Tale madre tale figlia! Te l'ho sempre detto che siete più uguali di quanto non sembri!!"

Niniel fece per risponderle ma venne interrotta da una voce stupita.

"Io? Cosa avrei fatto io?" chiese Legolas spaesato.

"Nulla!! La stavamo premiando come il miglior insegnante di Erbologia che avessimo mai avuto!! Tempo fa abbiamo fatto una scommessa..." inventò la Serpeverde al momento.

"E quale sarebbe il premio?"

"Un bacio da Niniel!!"

"COSA?!?"

"Ma sì, sorellina, ho vinto io la scommessa! Devi mantenere la tua parola!!"

"Ma-ma-ma..."

"Con i Serpeverde non la scampi mai, Niniel... ti conviene capitolare o ti tormenteranno a vita!!" le suggerirono Ron ed Harry incoraggiandola.

"Un... che cosa?" chiese allibito il professore.

"Un bacio! Sulla guancia, che credeva?" gli spiegò maliziosamente Dior godendo nel vederlo imbarazzato all'inverosimile.

"Oh... va beh..." così dicendo il professore si avvicinò lentamente ad una Niniel color peperone ma, mentre questa stava per dargli il famoso bacio, improvvisamente entrò in cucina Draco che inciampò nel piede di Hermione cadendo addosso al povero Legolas il quale per lo spavento si girò leggermente ricevendo il bacio della ragazza non sulla guancia ma sulle labbra.

"Babbana zannuta!! Guarda a dove metti i piedi!! Chi diavolo ho spiaccicato?" domandò gelido Malfoy guardando la Grifondoro con occhi incandescenti.

"Guai a te Malfoy, se osi darmi la colpa!! Ammettilo che non sei capace neppure di stare in piedi senza paparino tuo!!"

"Come ti permetti?" le sibilò letale facendo gelare il sangue a tutti quelli che stavano assistendo alla scena senza accorgersi però che due persone erano ben impegnate a fare altro...

"Antares?"

"Eh? Che fai lì ferma, Dior? Non vedi che se lo mollo questo spacca la testa a Hermione??" la ragazza stava tenendo Draco da dietro ma veniva trascinata sempre più lontana da un'omicida Malfoy. Dior le fece cenno di girarsi e quello che vide fu abbastanza per lasciare il ragazzo, volare a terra con lui dal momento che ignaro di tutto continuava a camminare facendo forza per trascinarla e urlare "CHE STATE FACENDO??": Niniel ed il 'giovane' professore non si erano lasciati per tutto il tempo, anzi ci davano pure dentro e il bacio sulla guancia si era trasformato in un bacio vietato ai minori di 87 anni!!

Udendo l'urlo della ragazza i due si lasciarono come attraversati da una scarica di corrente elettrica. Niniel si riprese stranamente subito e si avventò sul povero Draco ancora a terra mezzo stordito dal volo.

"TU! è tutta colpa tua!! Adesso vieni di là che ti sistemo!!" trasformata nell'incredibile Hulk prese il ragazzo e lo trascinò in malo modo nella camera da letto.

"Ma che cavolo stai cianciando io..." cominciò a giustificarsi lui ma la ragazza invece di picchiarlo lo abbracciò soffocandolo.

"Grazie Malfoy!! Sei un genio! Oddio!! Ho baciato Legolas!!" detto questo si mise a saltellare felice da un letto all'altro. Pochi secondi dopo entrarono le sorelle con un bel sorriso stampato in faccia.

"Beata te! Io e Dior nulla!!" piagnucolò la biondina.

"Parla per te!" la rimbeccò acida Dior "Io ho già dato!"

"COSA?? Vuoi dire che tu... che tu e..." la piccola Serpeverde annuì sorridendo stranamente "...sono così contenta per te, sorellina!!" Dior elargì un altro bel sorriso poi rifilò una pedata a Draco che le guardava con occhi enormi.

"E tu vedi di svegliarti!!"

"A fare che?"

"Mi sembra di averti detto di riflettere un po' di tempo fa..." poi se ne andò in cucina con gli altri. Dal bagno in quel momento uscì Judy in accappatoio pronta per fare il bagno.

"Draco? Fai il bagno con me?"

"Sì, certo! Almeno per un po' non sentirò parlare ste' pazzi!!" il biondino si alzò, prese la biancheria e si richiuse in bagno con la sorellina.

"Che culo!!" si lamentò Antares prendendo Niniel saltellante e portandola in cucina "E datti un contegno!!"

"Sono troppo felice!!"

"Lo vedo!! Ma così capirà tutto, e sai che non è il momento!" la Grifondoro si riprese subito.

"Hai ragione! Andiamo a preparare la cena! Ehi!! Dove credi di andare, non sei stata invitata in bagno!"

"Uffaaaa!! Era un invito sottointeso!!"

 

Il bel professore camminava nervosamente avanti ed indietro davanti alla porta della cucina ormai da un'ora senza aver il coraggio di entrare e chiarire la situazione con la ragazza 'Come ho potuto...come ho potuto farlo...dovrei essere in grado di controllarmi...'. Era letteralmente in preda al panico e decisamente incazzato con se stesso, avrebbe dovuto fermarsi, ma quando le labbra della ragazza avevano sfiorato le sue, non era stato più in grado di pensare a niente, e s'era abbandonato alla passione e a quel sentimento che incessantemente lo spingeva verso di lei. Ripensava alle sue braccia che la stringevano a sé, come per paura di perderla, alla morbidezza delle sue labbra ad al suo sapore..."Ma cosa penso...calmo, rilassati e respira...ora ragioniamo razionalmente: sono un cretino...come faccio a..."

"Prof...Profe..." la voce flebile della ragazza lo distolse dai suoi pensieri costringendolo a trovarsi faccia a faccia con il suo problema.

"Niniel...per prima..." balbettò lui incapace di guardarla negli occhi.

"Lascia perdere era solo per una stupida scommessa! Me ne sono gia scordata..." mentì lei sorridente. Lo aveva sentito tormentarsi sino ad un secondo prima e non le andava di lasciarlo in quella condizione.

"Si, ma io… doveva essere sulla guancia, invece..." rincominciò, con il chiaro intento di giustificarsi, ma venne interrotta dalla Grifondoro.

"Ascolta, punto primo io ci sono stata, quindi non devi sentirti in colpa. Secondo, non voglio rovinare la gita a nessuno con inutili imbarazzi, quindi fingiamo che non sia accaduto niente....che ne dici?" propose.

"No, ho avuto un atteggiamento scorretto...e..."

"Facciamo così... amici come prima, ne discutiamo l'ultimo giorno, prima di tornare!"

"Ma come faccio a non essere in imbarazzo...." non terminò la frase perché la ragazza gli aveva soffiato addosso una polvere bianca. "...Cos'è?" chiese sorpreso tossicchiando.

"Estratto d'erbe... serve appunto per eliminare il senso di colpa e l'imbarazzo per alcuni giorni... un rimedio comodo che ci permetterà di affrontare il problema a mente più lucida."

"...." in effetti aveva funzionato.

"E ora a tavola!"

 

La cena si era svolta in maniera piuttosto tranquilla, contando il trambusto che c’era stato poco prima.

"Piove!" mormorò Dior guardando distrattamente fuori dalla finestra.

"Ecco perché mi fa male...!" disse la sorella bionda sfregandosi la cicatrice che aveva sul mento.

"Piove? Allora non possiamo uscire? Uffa!!" si lamentò una Judy dal visino deluso guardando anche lei oltre il vetro le gocce che cadevano.

"Possiamo divertirci anche qui! Io ho portato le carte da gioco!" propose Bill tuttavia la sua proposta non venne accettata con grande entusiasmo ad eccezione delle tre Anglachel.

"UAU!! Giochiamo a Poker!!" gioì Niniel abbracciando eccitata la sorella.

"Sì, Bill!! Giochiamo a poker!!" esclamò una Dior insolitamente agitata e giuliva.

"Posso giocare anche io?" chiese Legolas.

"Ma sì, certo! Voi giocate?" domandò la Grifondoro guardando gli altri, ma solo Draco accettò poiché Harry, Ron, Hermione e Judy avevano deciso di stare in salotto a guardare la videocassetta di un film babbano che avevano comprato nel pomeriggio.

"Bene! Ci siamo io, Legolas, Malfoy e le tre Anglachel!" constatò Bill mentre tutti e sei si accomodavano sul tappeto posto al centro della camera da letto "Che ne dite di maschi contro femmine?" propose con un sorriso.

"Per me è ok, ma cosa si gioca? Soldi?" chiese Draco.

"Soldi? Ma non se ne parla! Sono un professore, non lo permetterò!!" reagì Legolas che odiava profondamente i giochi d'azzardo.

"Niente soldi che ne dite di..." cominciò Niniel.

"VESTITI!?!" finirono le ragazze in coro.

"Vestiti?"

"Sì, Legolas! Vestiti! Ci dividiamo in coppie: io e Draco, Dior e Bill, tu e Niniel e chi dei due perde la mano, si leva un indumento!" spiegò tranquillamente Antares e il professore credendola una cosa innocua decise di accettare "Però vi diamo un piccolo vantaggio!"

"Già, siamo troppo brave!" spiegò perfida Dior levandosi la maglietta e rimanendo in canottiera nera con gli spallini sottili subito imitata dalle sorelle.

"Che gasagonfiate! Vedremo chi vincerà!" ribatté ferito nell'orgoglio maschile Draco "Forza uomini!!"

"Ben detto, Malfoy! Non sei poi così male come sembrava!" gioì Bill mollando una pacca di incoraggiamento sulla schiena del biondino.

 

"Vinto!!" gioì Niniel mostrando a Legolas le sue carte vincenti "comincia a togliere la maglietta!" il professore sorrise divertito e si tolse l'indumento rimanendo in magliettina bianca.

"A noi, Weasley! Ecco qua un full di jack!"

"Nooo! Io ho solo una doppia coppia al dieci! Uffa!!" si lamentò levandosi a sua volta la maglietta mostrando il torace nudo per la gioia di Dior che lo studiò dettagliatamente senza però infastidire il ragazzo che invece sorrideva maliziosamente.

"Sono sicuro che non mi batterai! Ecco!! Ho fatto una Scala!!" disse soddisfatto Malfoy mostrando le carte ai due professori che lo incitarono soddisfatti.

"Non vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso... Colore!!" rispose sventolandogli sotto al naso cinque carte contrassegnate dalle Picche nere.

"Ma porca...!!" imprecò a mezza voce sfilandosi l'indumento e mostrando una maglietta senza maniche nera piuttosto aderente.

"Fammi sentire... di seta anche questa?" chiese Antares fintamente interessata al tessuto, ma veramente interessata ai suoi muscoli, sporgendosi in avanti e toccando il torace del ragazzo e prendendosi veramente bene nel farlo...

"Dai? Tu Weasley, che tessuto indossi?" cominciò Dior toccando sfacciatamente la pelle del ragazzo seduto di fronte e sé.

"Ragazze basta così, pessima scusa per palpare!" disse Legolas divertito mentre scrutava le sue nuove carte appena cambiate dal mazzo "Uau! Bella questa!" gioì poi alzando il viso verso la Grifondoro che lo guardava da sopra le proprie carte con uno sguardo perfido e sghignazzando malevolmente "Che... che hai da ghignare in quel modo?" chiese il povero professore seriamente preoccupato per le sue sorti.

"Vediamo le tue carte... chissà se batteranno le mie..." disse lei mostrando lentamente un full di re.

"NOO! Ma non è possibile!!" si disperò l'Elfo mettendosi le mani in testa e lasciando cadere le proprie carte che mostravano un tris di donne "cosa devo togliere?"

"L'altra maglietta, mi sembra ovvio!!" asserì la sua avversaria sfregandosi le mani soddisfatta senza perdersi nemmeno un gesto dell'uomo che rimase quindi a torso nudo.

"Dior... hai già vinto... non ho niente!" gemette Bill lasciandosi cadere all'indietro sul tappeto.

"Nemmeno io ho niente! Però ti sei ritirato dalla puntata al banco quindi... ho vinto io!! Levati immediatamente le calze!! UA UA UA!!!"

"Sigh..."

"Oh-oh!! Preparati Anglachel perché punto la canottiera ed anche i pantaloni!!" gridò Draco infervorato.

"Ci sto!! Vedo!!" Malfoy mostrò le proprie carte: un pocker di Jack ma non esultò poiché la ragazza gli mostrò una Scala Reale "UAU!! Ho vinto io!! Vai Draco, togli tutto quello che avevi promesso!"

"NOOO!! Le carte sono truccate, non è possibile!! Che diavolo di carte hai Weasley!!" si animò il bel biondino prendendosela con Bill.

"Ti assicuro che non hanno nulla, Malfoy... sono loro! Coraggio..." finse di piangere abbracciando il Serpeverde che restò al gioco del giornalista e inscenò un pianto sconsolato sotto le risa degli altri quattro. Passata la pietosa scena, Draco si decise a togliersi la canottiera mostrano una pelle bianchissima attraversata però da innumerevoli cicatrici che fecero cessare immediatamente le risa dei ragazzi. Antares comprese subito lo sguardo imbarazzato del ragazzo, si alzò, lo abbracciò leggermente poi gli schioccò un bacio sulla fronte infine guardò gli altri che sembravano avere un punto di domanda al posto della testa, ma ad un suo cenno capirono che era meglio continuare il gioco.

"Ti abbono i pantaloni Draco, solo perché voglio gustarmi le tue svestizioni mooolto lentamente!!"

 

"Basta!! Mi ritiro!!"

"Ma dai, Legolas, è un gioco... si vede che io sono più fortunata... non prendertela!"

"Ma... ma... e va bene..." capitolò il bell'uomo biondo alzandosi in piedi e slacciandosi i pantaloni che caddero a terra senza impedimenti rivelando un paio di boxer neri con decorazioni Elfiche.

"Bei boxer!!" si complimentarono le sorelle maggiori guardando con attenzione ed interesse.

"Gra-grazie..." rispose imbarazzatissimo.

"Che schifo!" commentò Dior.

"Tu non avrai la soddisfazione di vedere i miei, Anglachel!!"

"Sicuro Weasley?" il ragazzo si irrigidì e la guardò con occhi sbarrati "Cos'è? Paura, eh?" lo stuzzicò la moretta mostrandogli un full d'Assi. Senza una parola il giovane giornalista si alzò e si tolse i pantaloni della tuta restando con un paio di boxer rossi e arancione "Cosa dicevi al riguardo? 'Non avrai la soddisfazione di vedere i miei boxer' le ultime parole famose!!" continuò a sfotterlo divertita la piccola Serpeverde facendo ridere gli altri e lo stesso Bill che le scompigliò scherzosamente i capelli.

"Ti uccido!"

"E ora a noi due, Malfoy!" disse la biondina in stile 'Mezzogiorno di fuoco'.

"Già, a noi due, Anglachel, preparati a morire!" i due si guardavano da sopra le loro carte tenute in mano a ventaglio a nascondere il viso e lasciando visibili solo gli occhi fissi gli uni negli altri. Nello stesso istante sbatterono le carte per terra e non passò un secondo che Malfoy già si era alzato saltando "Ho vinto io!! Lo sapevo, me lo sentivo nelle viscere!!" subito venne preso ed abbracciato dagli altri due ragazzi che non avevano ancora avuto quella soddisfazione. Quando Draco riuscì a liberarsi dal groviglio di braccia e tornare al suo posto si trovò davanti la biondina in solo reggiseno nero che sorrideva e gli tendeva la mano per complimentarsi.

Per sfortuna di Niniel sia lei che Legolas si ritirarono e quindi il turno toccò subito a Bill e Dior

"UAAAA!!!" urlò la ragazza guardando la carta appena pescata "mi gioco tutto, anche i vestiti delle mie sorelle!!"

"COSA?!?" chiesero le due esterrefatte

"Ci sto!! Io gioco anche i loro boxer!!"

"MA BILL!!" si scandalizzò il professore di Erbologia cercando aiuto nel Serpeverde che invece guardava le carte del giornalista e confabulava con lui sottovoce.

"Ma che diavolo ti è saltato in mente, Dior!" l'ammonì fingendo di sorridere Niniel.

"Ma che ti frega! È un gioco, giochiamo!" rispose entusiasta la gemella che, appena valutata l'ipotesi di vedere Draco come mamma l'ha fatto, accettò di buon grado la cosa.

"UHUHUHUHU!! Non molliamo sorelle!" rise maleficamente la minore delle tre mentre Legolas saltava come un esagitato cercando di farli desistere ovviamente inutilmente...

"Io direi che ci giochiamo anche un bel regalo... se vinciamo noi ci comprate qualcosa di carino, altrimenti saremo noi a comprarvelo... ci state piccole furfanti?" propose Bill terribilmente assorto dal gioco.

"Certo... ma che ne dite anche di un... giorno da schiavo? Se vinciamo voi farete tutto quello che vogliamo per un giorno, faremo noi le schiave se vincete voi..." propose di rimando Dior.

"Il gioco si fa duro... ma noi siamo duri e quindi accettiamo..." fece Malfoy molto serio.

"Non demordete, eh, duri e puri... alziamo la posta... se perdete oltre a farci un regalo ed essere nostri schiavi per un giorno dovrete... dare un bacio alla Cooman..." continuò sadica Antares. I ragazzi davanti a lei sbiancarono mentre le sorelle scoppiarono a ridere soddisfatte.

"Chiediamo un piccolo Time Out..." disse Bill allontanandosi leggermente e parlando con Draco... ormai Legolas si teneva la testa tra le mani troppo disperato.

"Baciare la Cooman? Non se ne parla Malfoy, quelle ne sanno una più del diavolo, io mi ritiro!!"

"Ma che cazzo dici, Weasley! Abbiamo un'occasione d'oro!! Quelle tre a me non la raccontano giusta!! Io voglio arrivare fino in fondo, se perderò l'avrò fatto con onore!!"

"Non sei tanto male ma sei sempre un Malfoy, l'onore prima di tutto... ammirevole! E va bene, non ti abbandonerò! Però loro dovranno baciare Piton!!"

"AHAHA!! Non vedo l'ora! UHUHUHU!!"

"Che hai da sghignazzare Malfoy? Allora cosa avete deciso?" li interruppe spazientita Dior.

"ACCETTIAMO!! Però voi dovrete baciare... Piton..."

"Uch!" si lasciò sfuggire Niniel mentre i due ragazzi si passavano uno sguardo d'intesa.

"VEDIAMO!!" dissero tutti e cinque.

Abbassando gli occhi a terra si poté vedere che le ragazze avevano addirittura una coppia di sette, praticamente nulla, mentre i ragazzi per una botta di culo avevano una stupidissima coppia di otto che però bastò per farli vincere.

"Lo sapevo che era una brutta idea!!" singhiozzò Niniel guardando i due che saltavano insieme troppo eccitati. Le ragazze furono quindi costrette a togliersi la gonna della divisa, le calze maglia e rimanere in... boxer??

"E quelli cosa sono?!" fece Bill scandalizzato indicando i boxer bianchi con delle righe rosse e il numero 11 in rilievo di Dior. Anche le sorelle ne indossavano un paio uguali però Niniel aveva il numero 7 e Antares il numero 14.

"Dei souvenirs... cose che non vi interessano!" li freddò la Grifondoro che stava diventando di tutti i colori soprattutto da quando Legolas si era svegliato dal coma e la fissava come se fosse l'ultima donna sulla faccia della terra.

 

"Mh... em... aiuto non so cosa fare! Dio che figo, che figura di merda proprio oggi dovevo mettermi i boxer?!" credette di pensare Niniel accorgendosi poco dopo del contrario guardando il viso del professore che la osservava allucinato.

"Hai parlato di nuovo ad alta voce!" le fece notare teneramente.

"M...smile! Va bene profe... non so cosa dire... aiuto!"

"Sei imbarazzata?"

"Eh, quel pochino sai!" disse giocando con le dita "A proposito non mi farai fare cose oscene vero?!"

"Perché?"

"Ah, ma ti sei dimentic... niente! L'età ormai si fa sentire!" disse ridendo... Legolas le sorrise poi come riscosso dai suoi pensieri...

"Ho fame! Vieni a mangiare con me!"

"Ti seguo!" ed uscirono svestiti andando in cucina e ricevendo dei rimproveri da una scandalizzata Hermione che teneva le mani premute sugli occhi di Judy.

 

"Che cosa staranno combinando quei due?" chiese il giornalista.

"Se ti riferisci alla più sveglia delle gemelle forse sta rendendo felice Dracuz, se invece parli dell'altra... nulla!"

"Ma proprio nulla?"

"Nulla, niente, nothing, nisba, nada, rien... ovvero proprio un cazzo!"

"Noi due invece?"

"Nulla, niente, nothing..."

"Ho capito!" asserì un po' deluso.

"Posso chiederti una cosa?" domandò lei rossa in viso.

"Siiiiiii?" chiese lui speranzoso.

"Dove cazzo hai preso quello schifo di cosi che tu osi chiamare boxer?"

"Me li ha comprati la mamma!"

"Ah... eh.. fanno schifo comunque!"

"Nemmeno a me piacciono dovresti vedere quelli di Ronny..."

"Noooooooo!!!! E poi quelli vorrebbe vederli qualcun'altra!"

 

"Uffa!! E io che mi aspettavo un tanga, un perizoma, culottes di pizzo, slip trasparenti, reggicalze..." gemette Draco buttandosi sul letto e sospirando deluso.

"Certo che sei un porco! Non giro mica come tutte le sgualdrine che ti sbavano dietro!" lo ammonì Antares tirandogli un cuscino in faccia ma lui lo evitò, prese un braccio della ragazza e la tirò sopra di sé.

"No, ma un giorno che io deciderò sarai la mia schiava... come vorrei che questo giorno fosse domani, ma mi dispiace per te voglio vederti roderti di preoccupazione nell'attesa di quel fatidico giorno!!" fece lui esaltato mentre veniva ascoltato con una faccia di sufficienza.

"Sì certo, convinto tu..." ribatté lei cercando di liberare i suoi polsi dalla stretta del biondino con il solo risultato di ritrovarsi completamente sdraiata su di lui.

"Smettila di guardarmi così maniaco arrapato, lasciami subito andare!"

"Perché? Io ci sto da Dio! Hai degli... occhi fantastici, così... rotondi! Ti illudi se pensi che io... ahhh!!" ovviamente non stava assolutamente parlando dei suoi occhi... ma gemette di dolore sentendo dove era andato candidamente a posarsi il ginocchio della ragazza

"Visto che si parla di rotondità, cosa meglio di queste rendono l'idea?"

"Ho-ho caaapito!! Togli quel ginoc-chio..." la pregò lasciandola subito libera di alzarsi.

"Tzé! Vado in bagno... mi è venuto troppo sonno!!" detto questo cercò di prendere il proprio pigiama riposto nel comodino vicino al letto cercando di non ammazzare Bill e Dior che erano parecchio espliciti, poi si allontanò verso il bagno ma, voltandosi un'ultima volta, si accorse di due occhi argento che la fissavano con uno sguardo indescrivibile.

 

 

Salve a tutti, gente!!

Come vedete stiamo postando molti capitoli in poco tempo, ma solo perché li abbiamo già scritti... più avanti saranno dolori!!!

Comunque... piaciuto il chap quasi-sconcio? A noi è piaciuto molto scriverlo perché ogni demenzialità che ci veniva in mente la scrivevamo... però non avete ancora letto il peggio... preparatevi psicologicamente!!

Ed eccoci ai ringraziamenti di quelle splendide personcine che commentano sempre e ci riempiono il cuoricino di gioia!!!

Prima di tutto, ringraziamenti alle new entry di questa settimana:

Pikky91: è un vero piacere per noi conoscerti Pikky cara (immaginiamo tu sia una ragazza... ci sarà davvero qualche uomo che legge la nostra storia? Bah... questi sono i misteri della vita!!), e ti ringraziamo tantissimissimo per aver detto che la nostra ficcina è bella... che tesoro!! Speriamo che anche questo capitolo ti sia piaciuto... a presto!!! Un bacio!!

elie_chan92: oh tesorino bello, che onore conoscerti!! Davvero la nostra fic ti piace? Dio, che emozione!! Grazie un casino per i bei complimenti che ci hai fatto, li abbiamo graditi moltissimo! Speriamo che anche a te sia piaciuto in nuovo capitoletto e speriamo anche che continuerai a seguirci!! Ti abbracciamo tanto, tanto, facci un salutino, eh!! A presto!!

emy'91: che fine avevi fatto, stupenda? Ci siamo preoccupate sai? Comunque bando agli smielamenti... piaciuto il capitolo? La tua opinione è sacra per noi!! Ci fa sempre una grande gioia leggere le tue recensioni, sei così cara!! Anche noi ti vogliamo tanto bene!! Un bacio grande un mondo, a presto stupenda!!

terry : anche tu ci hai fatto preoccupare!! Per fortuna che sei tornata prima che potessimo sguinzagliare le nostre armi segrete... (Ma che stai dicendo? n.d.Nini  Ma sì, ti ricordi le 3 K? n.d.Anty  Ah, sì... comunque è una storia troppo lunga... lasciate perdere ragazzi! n.d.Nini) Grazie mille per i complimenti che fai sempre alla nostra fic e anche alla mia (Anty) ammissione all'università!! Ti adoriamo!! Continua a seguirci e promettiamo che prima o poi si svelerà tutto... sempre se non dimentichiamo qualcosa... (Di fisso! n.d.Tutti  Avada... n.d.Anty) Al prossimo capitolo bellissima, un mega bacione anche a te e perché no, due!! Ciaooooooo!!!

peppe : Peppe!! Hai detto davvero che la nostra è una gran fan fiction? Potremmo non reggere il colpo!! E davvero la trovi bellissima? Che bello!! Siamo troppo esaltate!! Continua a seguirci pure tu, eh! Ti mandiamo un grosso bacione elevato alla seconda perché siamo in due!! Al prossimo, capitolo!!!

Syssy5: Syssy carissima!! Anche tu ci sei mancata una cifra!! Pensa che abbiamo rimandato la postazione (si dice così?) del chap perché avevamo visto tardi la tua recensione!! Sorry!! Grazie 1000 per gli auguri che mi (Anty) hai fatto per l'università... mi sa che ci capiamo al volo noi del capricorno e pensa anche che il sogno mio e di Niniel è di aprire una manga-edicola-cafetteria-abbigliamento (ideato e cucito da Niniel)... complicata, eh? Per quanto riguarda le nostre adorate coppie penso che dovrai soffrire ancora un po'... siamo abbastanza incasinate, sai? Continua a seguirci un bacione immenso e a presto, tesorino bello!! 

 

 

Anticipazioni...

 

"Oddio quanto è figo!"

"Niniel, stai parlando ad alta voce." la informò Ron.

"Ormai ci è abituato!" disse alzando le spalle.

"Ti piaccio vestito così?"

 

"NOOO! Un attimo! Se Potter esce conciato così, io non vengo!" li informò Dior.

"Cosa ho fatto di nuovo?!"

"Vedi Potter il problema non è ciò che hai fatto, ma come sei!" poi sospirando si rivolse a Draco "Ti prego!"

"Se lo scopre mio padre mi uccide!"

"Daaaaaaaaaaiiii, dopo Antares ti da una ricompensa!" lo convinse Dior.

 

"Tu sei una mia studente, sei così giovane...quel bacio è stato un errore...non significava niente..."

disse continuando a fissarla.

"Certo...non...significava niente..."

“Almeno sii sincera con te stessa! È questa tua arrendevolezza che mi da sui nervi, ti piace da morire, e allora fai valere i tuoi sentimenti!”

"...ha detto che faremo i conti non appena sarò tornato ad Hogwarts..."

"Perché?" gli chiese preoccupata accarezzandogli la nuca e le ciocche bionde.

"Non lo so... può anche non esserci un motivo..." si scostò piano e la guardò "Scusa..." disse piano, quasi vergognandosi di quel suo gesto umano.

Speriamo di avervi messo addosso un po' di curiosità... a presto!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Evviva la Discoteca!! ***


CAPITOLO 18

 CAPITOLO 18

 

Evviva la Discoteca!!

 

 

L'ultima sera della gita i professori decisero di portare gli studenti in un famoso pub magico situato nella zona babbana di Londra: il P3 gestito dalle sorelle Halliwell, streghe da generazioni.

"Avete finito? -_-" chiesero disperati i ragazzi che attendevano da un'ora davanti alla porta del bagno l'uscita delle ragazze.

"Arivoooooooooo!" e detto questo uscirono in massa, vestite in modo decisamente sexy. La prima ad uscire fu Judy con cui le gemelle si erano sbizzarrite arricciandole i capelli e raccogliendoli in una strana acconciatura che le faceva cadere sul viso dei dolci boccoli, indossava un vestito nero che arrivava fino al ginocchio e gli stivali erano ricoperti in parte dagli scaldamuscoli.

"Judy come sei carina!!" esclamò Harry vedendola ricevendo un gran sorriso come risposta.

"Come-ti-permetti-Potter?!" sibilò letale il fratello della ragazza venendo però interrotto da Ron che lo scansò per vedere la ragazza che stava uscendo in quel preciso istante. Quest'ultima era accompagnata da Dior che con un ghigno soddisfatto la spingeva fuori a calci poiché la ragazza si vergognava da morire.

"Sei bellissima!" esclamò il rossino sgranando gli occhi ad un’Hermione totalmente diversa dal solito: indossava una gonna corta dai colori vivaci e un maglione a collo alto fucsia che le donava particolarmente e i suoi capelli ribelli erano stati lisciati e acconciati in un semplice chignon da cui cascavano alcuni ciuffi ad incorniciarle il viso.

"De gustibus non disputandum est !" costatò la mora Serpeverde abbracciando Bill.

"Vestita così mi fai fare pensieri sconci!" rise notando che la ragazza portava dei pantaloni gessati, una camicia bianca e una cravatta nera.

"Lo sapevo, ti piacciono gli uomini! Quando sono belli sono gay.. no, non è il tuo caso!"

"E quando sono belli e non gay sono così tonti!" sospirò Niniel, allacciandosi la camicia bianca sotto il seno e sistemandosi la minigonna di denim.

"A chi ti riferisci?" sorrise maliziosa la gemella che indossava una minigonna nera con sopra un maglione dal collo a barchetta che lasciava le spalle scoperte e degli stivali con il tacco che arrivavano appena sotto il ginocchio.

"Indovina..."

"IO? Che cosa ho fatto io?" chiese Harry stupito.

"Ma che cosa centri tu? Stiamo parlando di belli e non gay!"

"Allora non centro, vero?"

"Ah, l'hai ammesso! Sei dell'altra sponda!"

"Quale sponda? Io non ho visto il fiume! Me lo fate vedere domani?"

"Ti ci affogo Potter!" disse il Serpeverde raggiungendoli dopo avere totalmente cambiato il look di Legolas. Il bel professore con i capelli tirati indietro, i jeans chiari ed una camicia bianca sbottonata sul fisico perfettamente modellato, si guardava attorno un po' imbarazzato non sentendosi a proprio agio vestito così.

"Oddio quanto è figo!"

"Niniel, stai parlando ad alta voce." la informò Ron.

"Ormai c’è abituato!" disse alzando le spalle.

"Ti piaccio vestito così?" le chiese con un po' di malizia lui. La ragazza si limitò a scuotere la testa, dando tante piccole gomitate alla sorella che però era incantata a fissare una persona a caso.

"Serve un secchiello?" le sussurrò.

“No… salivazione zero!!”

Antares stava fissando Draco che indossava dei jeans neri scoloriti sul sedere e sulle cosce, una cintura borchiata ed un maglione nero con la zip di traverso argentata. I capelli erano sapientemente spettinati dal gel dandogli un'aria sbarazzina-arrapante. Il ragazzo a sua volta la stava fissando con sguardo malizioso.

"Se siamo tutti pronti, si parte!" urlò Bill prendendo in mano le chiavi della piccola casa e sistemandosi i capelli in una coda che Dior gli aveva poco prima disfatto per vendicarsi del simile gesto che il ragazzo le aveva fatto la sera prima. Il giornalista indossava a sua volta dei jeans chiari ed una camicia nera.

"NOOO! Un attimo! Se Potter esce conciato così, io non vengo!" li informò Dior.

"Che cosa ho fatto di nuovo?!"

"Vedi Potter il problema non è ciò che hai fatto, ma come sei!" poi sospirando si rivolse a Draco "Ti prego, rendilo..."

"Presentabile!" terminò Niniel.

"Non esageriamo! Rendilo decente!" proseguì lei buttandolo in bagno...

"Se lo scopre mio padre mi uccide!"

"Daaaaaaaaaaiiii, dopo Antares ti da una ricompensa!" lo convinse Dior.

“Che cosa?”

"Un bel bacio alla francese!!" disse Niniel vendicandosi della gemella.

“In questo caso…” disse salutandole e chiudendosi la porta alle spalle.

"Ma volete morire, care sorelline mie?" le intimidì l'ultima sorella sollevando i pugni.

Intanto dalla toilette provenivano delle urla agghiaccianti:

"NOOOOOOOOOOOOOO! Che cosa fai ai miei capelli?!?! AIUTOOO!! MI VIOLENTAAAA!!! COSA FAI??" inutile dire chi era…

"Stai fermo e levati la camicia!" continuò il biondino perdendo il suo proverbiale autocontrollo.

"COME?!"

"Devo cambiarti Potter!"

"Piuttosto che farmi vedere 'nudo' da te preferisco morire!"

"Davvero?" Draco lo disse in un sussurro agghiacciante tanto che tutti si zittirono.

"NOOOO! MA QUANTE MANI HAI??!!"

Dopo molte urla e tentate maledizioni (nel vero senso della parola) Harry uscì indossando dei pantaloni neri a vita bassa e una camicia color grigio perla metallizzata, i capelli solitamente scompigliati erano stati fissati con il gel, creando un effetto da 'mi sono appena alzato dal letto' che neanche a dirlo, gli dava un aspetto decisamente molto sexy; inoltre gli orrendi occhiali rotondi erano stati soppiantati da un abile incantesimo, senza le lenti gli occhi sembravano ancora più verdi e intensi...

Le ragazze lo fissarono imbambolate, finalmente Dior ruppe il silenzio:

"POOOOTTER!"

"Cosa c'è ancora?!?!?!?!" chiese esasperato allontanandosi il più velocemente possibile dal biondino che aveva stampato in faccia un sorrisino malefico "Mi piace questo comportamento aggressivo, bravo, non sei sfigato come pensavo... complimenti Dracuz!" sogghignò lei.

"Però...sembri meno popo (=bambino), perché non ti sei conciato così prima?!" affermò Niniel distogliendo momentaneamente l'attenzione dall'Elfo.

"Mi fate arrossire!!" disse imbarazzato scompigliandosi i capelli.

"Potter, se fai così ti saltiamo addosso!!!" lo informarono tutte le presenti.

"...lo prendo come un complimento...a proposito, non mi chiamo Potter. Il mio nome è Harry..."

"Ma vaffanculo!" commentò Dior "Harry!"

"Questa volta cosa ho detto?!" (ha un'ampia varietà di frasi! N.d.Autrici)

"Harry, non sei James..."

"Che centra mio padre?"

"Bond, James Bond! Stupit" (detto in dialetto bresciano e la dieresi sulla u) gli spiegò Antares.

"Possiamo partire?!" urlò Bill stanco di non essere preso in considerazione.

Dopo pochi minuti di cammino arrivarono ad un edificio mezzo distrutto ed abbandonato.

"Dove ci avete portati?" chiese Harry spolverandosi il giubbino che aveva distrattamente sfregato contro ad un muro.

"Eppure..." cominciò Legolas guardando un foglio "la cartina che mi ha dato Severus indica proprio questo luogo... non capisco..."

"Ma sì, sarà un po' come Hogwarts ed il San Mungo... per i babbani sembrano delle rovine, ma in realtà non lo sono... prova a tirare fuori la bacchetta Bill!" suggerì Hermione. Il ragazzo l'ascoltò e poco dopo il suo viso s'illuminò.

"Hai ragione!! Dovreste vedere che bello!!! L'entrata è lì, venite con me!!" scesero una scaletta stretta ed entrarono in un sotterraneo tetro e sporco. Bill premette su un muro un bottone invisibile (per gli altri) ed apparve un ascensore. Scesero di un piano ed appena le porte si aprirono i ragazzi si trovarono all'interno di un immenso pub con le luci psichedeliche e musica commerciale affollato da gente di tutte le età. Al centro del salone troneggiava un bancone dietro al quale si affaccendavano tre giovani sorelle streghe davvero carine.

"Di là ci sono le sale, andiamo a sederci!" suggerì il professore biondo alzando la voce per farsi sentire da tutti, storditi dal gran rumore. La saletta era molto carina ed accogliente con delle panche rivestite da soffici cuscini, candele ed i muri di pietra erano decorati da vivaci graffiti.

"Mi piace questo posto..." asserì stranamente Dior subito imitata da tutti che si accomodarono e cominciarono a chiacchierare entusiasti tra loro.

"Quando ci si scatena?" domandò Draco che già stava per scappare nella mischia.

"Non ti facevo così scatenato, Draco... beh, dopotutto tu e tuo padre ce l'avete nel sangue... il richiamo alla musica è più forte di voi!" disse sorridendo enigmatico Legolas.

"Già, prof. ... quindi posso andare??" chiese speranzoso e partì a razzo non appena il docente annuì ma tornò poco dopo sempre ad una velocità folle per prendere Antares e trascinarla via con lui.

"Mio fratello è proprio partito per vostra sorella... non l'ho mai visto così nemmeno con tutte le sue amichette a Malfoy Manor..." affermò candidamente Judy sorridendo felice per il suo adorato fratello.

"Amichette?!" s'incuriosì Ron

"Eh? S-sì... beh ma non guardatemi così... forse era meglio se non lo dicevo..."

"Non davanti a mia sorella!" le consigliò Dior prima di andare a fare un giro con Bill.

"Harry andiamo a ballare?" chiese la giovane Malfoy.

"Ma veramente..."

"Harry! Judy intende dire: andiamo tutti a ballare e lasciamo soli i due piccioncini che forse si svegliano fuori!" gli spiegò Hermione abbassando la voce.

"Ah, capisco, andiamo..."

"Herm, vuoi ballare con me?" chiese Ron che per la prima volta dopo sette anni aveva trovato il coraggio di farsi avanti.

 

"Ordiniamo qualcosa da bere?" le propose l'insegnante una volta restato solo con Niniel.

"Si!!"

Poco dopo, una donna di nome Piper servì loro due enormi cocktail. Niniel beveva il suo, a base di Rum e frutta (Buono! n.d.Niniel   Sei sempre la solita! Alcolizzata senza speranza... N.d.Antares), silenziosamente, maledicendo le sorelle per averla abbandonata.

"Che tristezza...le mie sorelle si stanno divertendo da morire, io invece..." pensò la ragazza, afferrando una ciliegia dal piatto di frutta che le avevano portato e mangiandola. "Le ciliegie erano il frutto preferito di papà...anche quel giorno la mamma era andata a comprarne un po'... se fosse restata a casa forse..."

"Non esagerare con quella roba, l'alcool fa male!" scherzò Legolas richiamandola alla realtà.

"Già, ma aiuta a dimenticare." sussurrò tenendo lo sguardo basso, evitando così di fissarlo negli occhi.

"Sbaglio o mi hai già detto qualcosa del genere? Anche l'altra volta non mi hai spiegato che intendi dire con quella frase!" domandò preoccupato da un simile commento.

"Niente, era una constatazione...tutto qui..." si affrettò a dire, sforzandosi di sorridere, notando il suo sguardo dubbioso. Calò ancora una volta il silenzio, entrambi stavano raccogliendo il coraggio per introdurre un argomento molto importante.

"Senti, vorrei dirti..." iniziarono insieme. Niniel gli cedette la parola.  

"Ecco, volevo scusarmi per quel giorno...è stato un comportamento imperdonabile da parte mia..." A quelle parole la Grifondoro ebbe un sussulto.

"Ma no, non..." tentò di interromperlo.

"Aspetta, lasciami terminare." le chiese. Lei sapeva perfettamente cosa stava per dirle, ma non aveva intenzione di sentirlo. "Tu sei una mia studente, sei così giovane...quel bacio è stato un errore...non significava niente..."

disse continuando a fissarla.

"Certo...non...significava niente..." ripeté lei continuando a sorridergli e stringendo con le mani le ginocchia graffiandosi leggermente a causa delle unghie. 'Perché mi sento così male, infondo mi piaceva solo un po', non provo niente di speciale, ma allora perché ho tanta voglia di piangere? Era da aspettarselo, ma cosa mi sono illusa a fare!! Sono proprio una stupida…' "Vado da Dior un secondo." disse alzandosi e lasciando l'uomo a fissarla mentre spariva tra la gente.

"Ho fatto la cosa giusta, vero Severus?" chiese più a se stesso che all'uomo che sedeva dietro di lui.

 

"Allora Bill, balliamo?" gli chiese abbracciandolo

"Non ho voglia..."

"Non ti ho chiesto se hai voglia ti ho domandato solo se balliamo." proferì ridendo.

"Sempre con questo carattere..." ma fu interrotto dalla sua ragazza che vedendo la sorella Grifondoro allontanarsi da Legolas si era staccata dal ragazzo e l'aveva raggiunta.

"Ma, Niniel, gioia, che cavolo ci fai qua?"

"Snif..."

"Chiaro, che cazzata ha detto ‘sta volta?"

"Snif, snif... è un coglione..." disse tra le lacrime.

"Si questa non è una novità, cosa ha detto?" dopo averle raccontato tra un singhiozzo e l’alto la loro discussione, Dior, iniziò lentamente a dirigersi verso Legolas seguita da Bill.

"No, lascia perdere!" tentò di fermarla la sorella “ È meglio così, davvero…”

“Almeno sii sincera con te stessa! È questa tua arrendevolezza che mi da sui nervi, ti piace da morire, e allora fai valere i tuoi sentimenti!” la rimproverò lei incredibilmente loquace poi rincominciò a camminare. "Bill, stai qui!!" gli impose notando che la stava seguendo.

"Ma dev..." ma si arrese nell'udire un forte colpo di tosse forzato che nascondeva un 'stai zitto'.

Arrivata al tavolo dei professori la ragazzina si fermò e dopo un profondo respiro che le serviva per non prendere a pugni sbottò ...

"Tu, scemo..." disse rivolgendosi all'Elfo che parlava con Piton e la McGrannit.

"Prego?" sgranò gli occhi la professoressa di trasfigurazione. "Le ricordo che si sta rivolgendo pur sempre ad un suo insegnante e deve portargli rispetto!"

'Ma guardate, con questa luce rossa e questa atmosfera di pace che li circonda la profe può sembrare quasi meno decrepita...' pensò lei che con un altro respiro iniziò:

"No, chiariamoci... le persone a cui do rispetto sono quelle che se lo meritano e non credo che in questo preciso istante possa definirlo tale!"

"Ma cosa ho fatto?" chiese innocentemente il diretto interessato guardandola stupito.

"Scusatela ha bevuto troppo!" disse Niniel raggiungendo la sorella e afferrandola tentando di farla tacere. "Lascia perdere..."

"Non ho bevuto nulla fuorché una Coca-Cola, non credo che sia alcolica!" si difese.

"Fa niente, vieni via!"

"Ma che cosa è successo ai suoi occhi, signorina Anglachel?!" notò Piton facendola voltare. L'uomo era rimasto nella penombra, ma aveva comunque visto che questi erano rossi e gonfi.

"Allergia!" sorrise lei imbarazzata.

"Scusa patetica" bisbigliò la Serpeverde.

"Ma no, davvero..."

"Si, sei allergica a LUI!" disse lanciando un'occhiataccia a Legolas che tentava di nascondere dietro un sorriso la tristezza che traspariva dai suoi occhi.

"Proprio non capisco cosa..." ma fu interrotto dall’arrivo di una persona conosciuta.

 

"Ma che diavolo fai? Io non ho nessuna intenzione di ballare!! Odio farlo!!" si arrabbiò Antares all'indirizzo di Draco che la stava trascinando verso la pista da ballo ma quest'ultimo non si degnò di risponderle "Lasciami!! Vado a bere qualcosa, tu fa quel che vuoi!" e strattonandolo riuscì a liberarsi e a dirigersi verso il bancone.

"Dimmi, cosa desideri da bere?" le chiese una bella ragazza sui 25 anni.

"Ah... boh, non lo so però qualcosa di forte!"

"Lasciami indovinare... hai litigato con il tuo ragazzo, il biondino niente male, vero?" le chiese la barista sorridendo complice e strappando un sorriso alla Serpeverde.

"Ho litigato sì, ma quello non è il mio ragazzo!!" precisò sottolineando le ultime parole.

"Ho capito... comunque io sono Phoebe, piacere di conoscerti!"

"Antares, piacere mio!"

"Bel nome! Ecco qualcosa che fa per te, buono ma poco alcolico... sei minorenne, vero?"

"Vero... non ti si può nascondere nulla, eh, Phoebe?"

"Ho un buon intuito... oh, attenta!" le sibilò piano guardando alle spalle della biondina prima di correre a servire un altro cliente.

"Ehi, bellezza... vieni a fare un giro con me?" Antares si girò e si trovò davanti un ragazzo di media statura con occhi e capelli castani, un tipo insignificante ma evidentemente molto sicuro di sé.

"No, grazie!" rispose lei girandosi e dandogli le spalle ma subito sentì una mano voltarla.

"Non accetto un no come risposta... dai, cosa ti costa, facciamo solo un giro..."

"Mi sembra di averti già risposto di no, ora per favore lasciami in pace!"

"Come ti permetti puttana!" s'alterò il ragazzo cercando di farla alzare.

"Come ti permetti tu, bastardo?" sibilò una voce bassa ma agghiacciante e letale alle loro spalle. L'importunatore si voltò e fece per replicare ma appena vide che l'altro ragazzo era circa 20 centimetri più alto e molto più muscoloso di lui pensò bene di non insultarlo.

"Che diavolo vuoi? Sto parlando con te, forse?"

"No, ma con la mia ragazza, quindi smamma se non vuoi ritrovarti con 25 denti di meno!"

"Potevi dirlo subito, me ne vado!" fece per andarsene ma Draco lo afferrò per una manica "Che diavolo vuoi ancora?"

"Non dimentichi di chiedere scusa a qualcuno per le tue gentili parole?"

"Certo, perdonami!" disse sarcasticamente alla ragazza "Ora posso andare?"

"Solo perché c'è qua il mio professore! Sparisci piattola!" lasciato il ragazzo questo si dileguò alla velocità della luce e Malfoy junior si sedette a sua volta al bancone.

"Grazie..." disse Antares "...ma me la sarei cavata anche da sola!"

"Lo so, ho solo voluto evitare uno spargimento di sangue..." scherzò lui facendola sorridere.

"Però ti rammento che io non sono la tua ragazza!"

"Non ancora..." mormorò lui ma abbastanza alto perché lei sentisse.

"Come 'non ancora'?" gli chiese con il cuore che batteva a mille e le guance arrossate ma venne interrotta dal ritorno di Phoebe.

"Signor Malfoy, il solito?" chiese sorridendo e guardando Draco.

"Come 'il solito'?" chiesero in coro i due Serpeverde; Phoebe si avvicinò e lo guardò meglio poiché la luce era molto bassa e quella che c'era era colorata.

"Oh, scusami ti avevo scambiato per un'altra persona... perdonami ancora, cosa desideri?"

"Parlavi di Lucius Malfoy?" le domandò incuriosita Antares alzando il viso dal suo cocktail.

"Sì... ma voi come..."

"Svelato il mistero... Lucius è suo padre!" le rivelò indicando il biondino con la mano.

"Davvero?? Così tu sei Draco, eh? Piacere di conoscerti, io sono Phoebe!" rispose allegramente la bella strega stringendogli la mano poi si rivolse alle sorelle "Prue, Piper! Ho appena conosciuto il figlio di Lucius Malfoy!!" le altre due ragazze corsero a presentarsi sorridendo e spiegando che Lucius era uno dei migliori clienti da quando avevano aperto il locale diversi anni prima.

"Sei venuto qui con tuo padre?" chiese Piper gentilmente.

"No, sono qui con la scuola, una gita nella Londra babbana."

"Oh! Però lo sai vero che Lucius è qui?" continuò la seconda delle tre streghe.

"COSA?!? Oh, no!!" gemette Draco alzandosi di scatto e facendo ridere le bariste "Ditemi che state scherzando!!"

"No, affatto! Gli ho appena versato un doppio whisky incendiario! E con lui c'era anche una donna che non ho mai visto prima..."

"Sarà una nuova amante da cui si farà spennare come un pollo prima di essere mollato..."

"Nuova amante?" chiese Antares "Tuo Padre ha delle amanti e nemmeno te le nasconde?"

"Naaa... ma tanto le conosco anche io..." aggiunse soprappensiero.

"Cosa significa 'tanto le conosco anche io'?"

"Eh? Doh! Significa che... ehm... non so come dirlo... scusa ma..."

"Ahaha!! Fammi indovinare Malfoy junior, le conosci bene perché dopo essere uscite dalla camera di tuo padre si fermano nella tua?" lo stuzzicò Prue scherzosamente non sapendo però che quanto detto corrispondeva a verità.

"Ehm... ecco... solo per una partitina a carte..." si giustificò il povero Draco che si stava disperatamente arrampicando sugli specchi.

"Oh... ma io l'ho detto per scherzare, non sapevo che..." si scusò la maggiore delle bariste "Oddio... mi dispiace, davvero... che disastro!!"

"Prudence! Me ne versi un altro per fav... TU!! Tu sei quell'idiota!!" urlò niente poco di meno che Lucius Malfoy in persona rivolto ad Antares.

"Ci risiamo!! Ma è un po' monotematico, signore! E' passato un mese!"

"Monotematico?? Mi hai fatto girare tutta Hogwarts, e quando dico tutta, dico tutta, anche i bagni!!" la biondina si alzò fronteggiandolo e incrociando le braccia al petto.

"Oh ma che... OH MIO DIO!! Ma com'è vestito?!" urlò notando che l'uomo indossava dei pantaloni di pelle nera ed una camicia sempre nera abbastanza aderente e slacciata per metà che lasciava poco all'immaginazione.

"Lucius, sai chi ho incontrato qui?" gioì una voce alle loro spalle appartenente a Dania che trascinava gioiosa Dior e Niniel seguite da Bill Weasley e Legolas "Le mie bambine anche se... Oh! Eccoti qui, Antares! Niniel mi aveva detto che ti eri imboscata con Draco!"

"Ma che cavolo dici? E poi come diavolo sei conciata anche tu??" la donna indossava una gonna decisamente molto corta, una camicia rossa e delle scarpe con un tacco vertiginoso ed era pesantemente truccata.

"Hai visto, Anty? E poi..." cominciò Niniel "...ma... lei è il signor Malfoy... non sarete venuti insieme, vero?" Dania e Lucius si trovarono circondati dalle tre Anglachel, da Draco e dalle tre Halliwell, che non si stavano perdendo una battuta, e venivano scrutati con occhi taglienti.

"Ehm... ecco è solo... è solo..." cominciò la donna diventando bordeaux.

"Un'uscita tra amici in onore dei vecchi tempi!" concluse l'uomo con un sorrisino convincente.

"Dovresti imparare ad arrampicarti sugli specchi con le unghie che ha tuo padre, Draco... e comunque devi ancora spiegarmi la storia delle partitine a carte, ok?" sibilò letale Antares al bel Serpeverde.

"Si..." rispose mogio pensando a come tirarsi fuori da quel casino.

"Noi andiamo a ballare, non vieni, Draco?" chiese Lucius guardando finalmente in viso il proprio figlio.

"Sì, magari dopo padre, andate pure senza di me!"

"Come vuoi..." rispose guardandolo però gelidamente.

Dania e Lucius s'incamminarono quindi verso la pista mentre i sei ragazzi li guardavano. Ad un tratto Antares, Dior e Niniel sbarrarono gli occhi.

"D... Draco? Ma tuo padre, indossa qualcosa sotto quei pantaloni, che sono molto belli oltre che avere il pregio di far conoscere al mondo il suo fantastico fondoschiena, eh?" chiese Antares senza staccare gli occhi da ciò che stavano scrutando con molta attenzione.

"Secondo me no!" asserì Dior molto interessata abbassandosi maggiormente per avere una maggiore visuale.

"Nh... molto meglio così..." commentò la Grifondoro tentando di dimenticare la questione ‘Elfo’.

"Non lo so e non voglio indagare!!" ringhiò l'erede Malfoy strattonando la biondina e girandole il viso per farle cambiare visuale.

"Hihihi!! Malfoy è geloso!!" rise Bill mentre tutti tranne il ragazzo in questione si misero a ridere "Del papino tra l'altro! Hihihi!!"

"Io vado a farmi un giro!!"

"Permaloso!!" continuò il rossino guardandolo sparire tra la folla di gente scatenata.

I ragazzi si fermarono al banco a parlare con le tre Halliwell, fino a che non furono interrotte dal Signor Malfoy che desiderava pagare il conto.

"Sono 34 galeoni." lo informò Prue.

"Ma quanto cazzo avete bevuto?!" chiesero sconcertate le figlie della donna (1 galeone corrisponde circa a 8 euro per un totale di 272 euro) che però fece orecchie da mercante.

L'uomo saldò il conto, ma al momento di riporre nel cappotto il portamonete da quest'ultimo cadde una foto. Ritraeva un bimbo di circa un anno dalla pelle bianchissima, i capelli quasi bianchi arricciati sulla testina e gli occhi azzurrissimi che sorrideva battendo le piccole manine, seduto mezzo nudo in un giardino verdissimo.

"Che carinooo!" esclamarono le ragazze impossessandosene.

"Non mi dica che questo amore è Draco!" disse Antares che aveva immediatamente riconosciuto gli occhi del biondino.

"Sì..."

"Me la regala? Me l'affitta, me la vende?" proseguì lei.

"NO!!" rispose quasi urlando.

"Perché no? Cosa se ne fa lei?"

"Tutti i genitori tengono una foto dei propri figli nel portafoglio e non se ne separerebbero per niente al mondo, vero Dania?" disse rivolto alla donna che però, imbarazzata guardava altrove.

"Mamma! Non hai le nostre foto!" affermarono le ragazze dopo aver requisito la borsa della donna ed avervi frugato dentro.

"Heee... sapete..."

"E cosa ci fai con questi?" chiese improvvisamente Dior sollevando una scatola di preservativi...

"Ops...che vergogna...oh mio Dio, come faccio a spiegarvi..." balbettò lei, rossa quasi quanto la camicia che indossava.

"Non fare così Dania, sono grandi, scommetto che sanno perfettamente a cosa servono...e come si usano." disse maliziosamente l'uomo lasciando boccheggiare la donna che era ad un passo dallo svenire.

"LUUUUUCIUSSS COME TI PERMETTI DI DIRE UNA COSA SIMILE ALLE MIE BAMBINE!!!" urlò lei facendo scoppiare a ridere tutti i presenti, figlie comprese.

"Andiamo, ti riaccompagno a casa..." le sussurrò "..e questi li teniamo noi." precisò sfilando la scatola dalle mani di Dior.

"Però eviti di usarli con nostra madre, signor Malfoy!" lo pregarono le tre ragazze.

"Bah, vedremo... non dipende solo da me anche se il mio Sex Appeal è molto sviluppato, non so se mi sono spiegato..."

"LUCIUS!!!!!"

"Oh! Che palle! Quanto credi siano ingenue le tue figlie?"

"Pure, purissime, innocenti, immacolate bambine mie!!"

"PUAAHAHAH!! Ma stai scherzando? Come regalo di compleanno a Draco per i suoi 14 anni gli ho fatto trovare nel suo letto una donna nuda direi... vogliosa..."

"MA MA MA... LUCIUS!!!"

"Ehilà, che si dice?" intervenne il ragazzo in questione tornando da loro, che venne freddato dallo sguardo di Antares.

"Nulla, si parla del regalo per i tuoi 14 anni, tuo padre è stato così gentile da informarci..."

"Cosa? Ecco io..."

"Suvvia Draco! Non volevo certo far arrabbiare la tua amichetta, l'ho detto così per dire... tanto mica state insieme, vero?" giustificò il signor Malfoy lanciando una strana occhiata al figlio che non ribatté poi si avvicinò al suo orecchio e disse poche parole prima di prendere Dania sottobraccio ed uscire dal locale mentre la donna si sbracciava per salutarli.

In quel momento arrivò il professor Piton accompagnato dalla McGranitt e ben presto il clima si riempì di battute, risa, balli sfrenati. C'era però qualcuno che aveva smesso di divertirsi: Draco.

Il bel Serpeverde biondo decise di andare a prendere una boccata d'aria e così fece. Se ne stava seduto su una ringhiera e la sua mente era offuscata da mille pensieri.

"Che ti ha detto?" chiese una voce dietro di lui.

"Perché vuoi saperlo?"

"Il tuo comportamento è cambiato dopo che ti ha parlato..." spiegò la ragazza sedendosi accanto a lui.

"Sei arrabbiata con me, vero?"

"No... volevo esserlo però... non penso che ti sarebbe d'aiuto e poi non ho nessunissima voglia di tenerti il muso..."

"Davvero?"

"Dubiti? Anche se devo ammettere che sono un po' gelosa del fatto che a 14 anni ti sei fatto praticamente una prostituta e anche tutte le amichette di tuo padre..."

"Se vuoi saperlo non ho affatto gradito quel regalo... non mi ha mai fatto un regalo in diciassette anni e l'unico che mi fa è una puttana... non l'ho nemmeno sfiorata!" disse amaramente estraendo dalla tasca un pacchetto di sigarette ed accendendone una.

"Ehi! Da quando fumi?"

"Dal secondo anno... non guardarmi così, sono sigarette magiche per minorenni e non rovinano i polmoni!" la ragazza lo guardò scettico "Non ci credi? Leggi sulla confezione..." detto questo le lanciò un pacchetto argentato che Antares lesse attentamente.

"Causa comunque dipendenza..."

"Fammi dipendere da qualcosa ti prego!"

"Ok... Sì, forse ne hai un po' bisogno... per tirarti su il morale devo darti una cosa!" fece improvvisamente lei cominciando a trafficare nella propria borsetta da cui estrasse un involucro di stoffa verde e lo porse a Draco che gettò a terra la sigaretta ormai finita.

"Che cos'è?"

"Aprilo, no? Sbaglio o nella nostra partita a Poker c'era anche un certo regalo? Forza, è per te!"

"No, grazie, non fa niente!" rispose alzandosi e compiendo due passi.

"Te l'avrei fatto anche se non ci fosse stato nell'accordo... mi ha troppo ricordato te... e poi in verità l'ho comprato prima della partita... mi serviva un pretesto per dartelo..." il ragazzo si fermò, si voltò e la guardò confuso.

"Dai, prendilo..." gli disse sorridendo sinceramente. Draco restò fermo titubante poi allungò il braccio prendendo il piccolo involucro tra le proprie mani; lo scartò con delicatezza e vide che all'interno c'era una collana d'argento che raffigurava un serpente attorcigliato ad una spada Elfica.

"Grazie!! è davvero... bellissimo!!" gioì allacciandosi subito la collana.

"Felice che ti piaccia! Quando sei in pericolo o hai voglia di parlarmi stringilo e pensa a me, giuro che ti risponderò! O almeno così ha detto la tipa del negozio dove l'ho comprato!!"

Fu un attimo ed Antares si trovò sommersa tra le braccia del ragazzo che la stringevano forte "...ha detto che faremo i conti non appena sarò tornato a Hogwarts..."

"Perché?" gli chiese preoccupata accarezzandogli la nuca e le ciocche bionde.

"Non lo so... può anche non esserci un motivo..." si scostò piano e la guardò "Scusa..." disse piano, quasi vergognandosi di quel suo gesto umano.

"E di cosa?" gli accarezzò piano una guancia. Draco si sporse verso di lei e le diede un leggero bacio a fior di labbra.

"Scusa di nuovo..." mormorò poi ma la ragazza gli stampò un grosso bacio sulla guancia.

"E nuovamente... di cosa?" ridendo ritornarono nel pub "Tuo padre non se ne è accorto ma gli ho rubato una foto di te da piccolo, sei un amore!!"

"Cosa? Ce l'aveva solo perché quando mamma lo mandava all'asilo a prendermi tornava a casa con bambini che non erano me! Bruciala, falla in mille pezzi, che schifo!!"

"Neanche morta! E’ il mio tesoro e lo difenderò a costo della vita!!"

 

 

Ma ciao a tutti!!

Come siamo contente che questo bellissimo sito sia stato riaperto!! Non appena abbiamo visto che il sito aveva problemi ci siamo fiondate in posta. Beh, era impossibile non farlo, l'EFP ormai è una parte di noi!! Che commozione!!

Comunque come potete ben vedere eccovi postato il diciottesimo capitolo! speriamo tanto che alle belle anime pie che leggono sia piaciuto...

Ci dispiace se l'abbiamo postato un po' tardi (vi starete chiedendo perché non l'abbiamo spedito del tutto facendo un grosso favore all'umanità!) ma ora siamo studentesse universitarie e siamo parecchio impegnate!!

Passiamo a salutare le nostre fedelissime commentatrici:

 

Emy '91: Ma ciao anche a te bellissima!! Grazie per i bei complementi che ci fai sempre \\^-^//! Ci fai arrossire!! Vero che siamo fortunate ad avere questi bei figlioli? Il nostro motto è: 'Anche se fanno schifo, idealizziamo!!' Speriamo che questo chap ti sia piaciuto, aspettiamo presto un tuo parere, un bacione!! Ciao tesorino!!

 

Terry: Ciao stupenda!! Ma faceva davvero così ridere il chap 17? Emy dice di aver riso per 20 minuti e anche tu pari esserti divertita... ma abbiamo dato fondo a tutta la nostra serietà!!! (Fate un po' voi...) Va bè, bando alle ciance hai visto che roba? Legolas è da prendere e sbattere in un lago con un menhir attaccato al collo!! Hai proprio ragione sui prof... stendiamo decine di veli pietosi!! Speriamo di cuore che anche questo chap sia di tuo gradimento!! Rispondiamo al bacione e te ne inviiamo uno double power elevato a 1000!!

 

Riciao a tutti!!!

Un bacione da Niniel N. & Antares L..

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Dolore ***


CAPITOLO 19

CAPITOLO 19

 

Dolore

 

Ed era arrivato anche il giorno del ritorno a scuola.

Sul pullman regnava, strano ma vero, la quiete più assoluta: pochi parlavano sottovoce tra loro, alcuni ascoltavano i lettori cd con gli auricolari ma la maggior parte degli studenti dormiva beatamente. Dior se ne stava sdraiata su due sedili poggiando la testa sulle gambe di Bill che da tempo era nel mondo dei sogni, e le gambe al sedile opposto, quello di Niniel che leggeva assorta un manga. Antares però sapeva bene che non dormiva e la scosse delicatamente.

"Spero tu abbia un buon motivo per disturbarmi..." sibilò la moretta acida.

"Certo... che ne dici di una bella foto sconvolgente che possa ricattare Potter e Malfoy a vita?" rispose la sorella sorridendo diabolica. Dior socchiuse gli occhi scrutando dubbiosa il viso della sorella poi le tese una mano chiedendole di aiutarla ad alzarsi per evitare di svegliare Bill. Le due silenziosamente si diressero nei posti in fondo e la piccola Serpeverde non poté fare a meno di trattenere un sorriso: Harry e Draco erano seduti vicini, o meglio, erano scivolati nel sonno ritrovandosi vicini ed erano uno con la testa sulla spalla dell'altro.

"Non sono teneri?" sussurrò Antares sistemando delicatamente alcuni ciuffetti scomposti sulla fronte del biondino.

"Sì... immagina le loro facce appena sapranno che li abbiamo sgamati in atteggiamenti simili..." le due si sorrisero perfide poi, una dopo l'altra scattarono diverse fotografie con le loro macchinette fotografiche poi tornarono ognuna al proprio posto, peccato che il posto di Antares fosse proprio tra i due belli addormentati...

"Uffa, e adesso che faccio?" brontolò sedendosi per terra scocciata.

"Che ci fai in terra?" chiese gentilmente Legolas che controllava che tutto fosse a posto dal momento che erano tutti stranamente molto silenziosi.

"Guardi dov'è il mio posto..." indicò con un dito senza nemmeno voltarsi.

Il professore sorrise divertito poi le tese la mano "Vieni, accanto a me c'è ne è uno libero..." la ragazza valutò la proposta poi accettò la mano.

"Questa è la volta che Nini mi ammazza..." sussurrò sperando che Legolas non avesse sentito. "Allora come procede il suo lavoro da professore?" chiese una volta che si furono accomodati.

"Bene, non l'avrei mai detto, mi sto divertendo da matti! E pensare che Sprite è una vita che mi chiede se voglio sostituirla, potessi tornare indietro comincerei molto prima!"

"Beh, sono contenta! E le posso assicurare che è davvero molto bravo, infatti la consideriamo il miglior professore di Erbologia, Niniel gliel'ha dimostrato, mi sembra di ricordare..." alluse maliziosa la ragazza alla scena di alcune sere prima.

"Eh? Ehm... ecco... io... vi ringrazio, ecco sì..." balbettò imbarazzato "senti, tu conosci molto bene tua sorella... si è arrabbiata molto?"

"Arrabbiata? E per che cosa? Perché vi siete lasciati un po' andare?" l'Elfo annuì abbassando il capo e tingendosi di rosso.

"Sì... ecco... non so come..." cominciò lui cercando di giustificarsi quando una sagoma piuttosto alta si materializzò accanto a loro: Malfoy.

"Draco... che ci fai sveglio?"

"Ce l'hai un lecca lecca al sangue?" chiese con la faccina assonnata. La ragazza aprì la propria borsa e gliene passò uno "Grazie... senti, vieni con me?"

"Più tardi, ora devo parlare con Legolas!"

"Ma perché? Dai vieni!!" insistette lui piagnucolando come un bimbo piccolo e prendendole una manica della maglietta.

"Su vai, tanto non credo avessimo molto da dire!" suggerì il professore.

"Draco, incominciati che poi ti raggiungo..." il ragazzo tornò al proprio posto un po' scocciato "e comunque, tornando a noi... Niniel si è incazzata di brutto lo sa?"

"Certo, immagino, capisco... comprendo..."

"Di brutto brutto, ma non per ciò che ha fatto, ma perché non ha continuato..."

“???...Ah, non sai niente del nostro discorso al pub…” notò con una vena di tristezza.

“No, Nini non è il tipo che si confida molto…è successo qualcosa?” e dopo che si fu fatta raccontare per filo e per segno ciò che era successo, lo squadrò da capo a piedi con sguardo indecifrabile ma terrorizzante e se ne andò.

"Posso...?" a parlare era stato proprio l'oggetto delle sue contemplazioni. Il professore si ricompose almeno apparentemente poi annuì "Antares insisteva perché le lasciassi il posto e diceva qualcosa tipo 'Legolas vuole parlarti... o meglio tu devi parlare con Legolas...' sai, non ho capito molto, mia sorella sa essere un enigma quando vuole..." disse tentando di apparire serena anche se la cosa le risultava parecchio difficile.

“Ah…” . Dopo un periodo che parve infinito riprese la parola. “ Volevo finire il discorso del pub, siamo stati interrotti…”

“Non c’è niente da dire!” rispose, forse troppo velocemente per sembrare vero.

“A me non sembra.” Sbottò lui cercando di guardarla negli occhi.

“Invece si, per lei quel bacio è stato un errore, giusto?” e face per andarsene, venendo però bloccata dall’insegnante che, afferratala per un polso la costrinse a sedersi…

“Ascolta, non essere infantile per una volta…” la rimproverò un po’ irritato.

“Infantile? Lei pensa veramente che io sia infantile?” chiese stupita, lo sapeva che a volte il suo atteggiamento poteva sembrare quello di una bambina, ma…lei non lo era.

“Scusa non volevo offenderti…”

“Cosa pensi di me?” gli chiese a bruciapelo interrompendolo.

“Non mi sembra il...”

“COSA PENSI VERAMENTE DI ME???” chiese nuovamente puntandogli contro due occhi infiammati dalla rabbia.

“Sei una studentessa molto in gamba, e sono lieto di averti nella mia classe…mi sembri spensierata …ti comporti come se non conoscessi il male e non avessi mai sofferto in vita tua, una di quelle persone cresciute nella bambagia abituata ad avere tutto ciò che vuole, come il nuovo modello di scopa o l’ultimo vestito alla moda…” ogni parola aggiunta alla ragazza faceva lo stesso effetto di una stilettata al cuore, pensava veramente quello di lei…si sentì delusa, aveva voglia di piangere ma non avrebbe mai per messo alle lacrime di scendere, così inizio a ridere.

“Non mi hai capita per niente…” e si allontanò.

 

"Hai fatto bene a far andar via tua sorella, almeno possiamo stare seduti vicini e senza Potter!" gioì Draco mentre succhiava con convinzione il suo lecca lecca.

"Guarda che non l'ho fatto perché tu potessi accomodarti meglio, l'ho fatto per quei due!"

"Sì, certo!" Draco si sedette vicino al finestrino e, non appena la ragazza si fu seduta accanto a lui, si stese appoggiando la testa sulle sue gambe e piegando le proprie in modo da essere comodo. "Scusa..." disse ad Antares senza chiederle il permesso si usarla come cuscino.

"Niente..." sorrise lei alla sua faccia mezza addormentata e birichina e cominciò ad accarezzargli i capelli finché lui non si addormentò, gli tolse dalla bocca il bastoncino con cui rischiava di strozzarsi e gli sistemò sul torace una felpa per evitare che prendesse freddo.

 

Nel frattempo Dior si era seduta accanto a Potter fissandolo e continuava a dargli delle ditate nel fianco e tra le costole, forse per svegliarlo, o forse per dargli fastidio.

“LA PIANTI?” ruggì improvvisamente lui.

“Ah, ma non stavi dormendo?” disse lei sorpresa.

“FINO A 10 SECONDI FA… SI!!! COSA VUOI?”

“Tranquillo Potter! Non ti dirò che il mondo sta per finire, non devi salvare nessuno!”

Il ragazzo la fissò sconcertato…

“PERCHÉ MI HAI SVEGLIATO?!”

“Mi dai sui nervi quando urli…”

“IO ODIO ESSERE SVEGLIATO INVECE QUINDI PIANT…”

“HO DETTO DI NON URLARE, CAZZO!” disse lei sovrastando la voce di Harry. Lui fece per voltarle le spalle per continuare a dormire, ma lei gli afferrò gli occhiali e buttandoli per terra casualmente li calpestò.

“Cosa-hai-fatto?”

“Ho preso i tuoi occhiali… se si possono chiamare così… e li ho rotti.” disse sfilando un astuccio dalle tasche della felpa, poi con fare riluttante glielo porse “…tò (=tieni), da parte mia e delle mie sorelle… scusami, ma gli altri facevano proprio schifo, ora puoi dormire…” il ragazzo aprì la custodia. Al suo interno c’erano degli occhiali dalla montatura leggera e rettangolare…

“Quanto li avete pagati? Sono di Christian Dior…” la Serpeverde scoppiò a ridere stupendolo nuovamente “Ma oggi ti sei drogata?”

“No…ahaha, oggi nooo… comunque” disse ritornando improvvisamente seria “Rido perché si chiama come me, stupido!” (Non badate agli improvvisi cambi di umore N.d.Niniel). Il giovane le si avvicinò.

“Cosa stai per fare Potter?!” chiese allarmata “Perché qualunque cosa tu voglia fare sappi che ti fermerò!”

“Ti voglio…” disse tossendo e diventando rosso.

“CO-COSA SCUSA?!”

“…solo ringraziare” continuò lui.

“AH! Mi vuoi solo ringraziare… certo, certo, capisco, capisco!”

“E pensavo che fosse tua sorella Niniel quella strana!”

“…no, non sono io strana sei tu lo…” ma fu fermata sentendo le labbra del moro sulla sua guancia. La giovane però non riuscì a ricambiare perché vide Bill scagliarsi contro il Grifondoro con la chiara intenzione di prenderlo a pugni, cosa che tra l’altro fece.

“Fermati, IMBECILLE!!” Urlò Dior frapponendosi tra i due (Gli altri non sentono… N.d.Autrici   Perché? N.d.Tutti   Perché di sì!! N.d.Autrici).

“Non ti avvicinare più a lei o giuro che ti spacco quella faccia da bravo ragazzo, stronzo!” sibilò Weasley afferrandolo per la maglietta.

“Le ho solo dato un bacio sulla guancia, mica le ho infilato la lingua in bocca!”

“Non saresti vivo…”

“Mi stava solo ringraziando… smettila!!!” si intromise Anglachel.

“Si, certo! Come se a lui non piacessi…”

”Ovvio che non gli piaccio!” rispose come se fosse la cosa più logica del mondo e restò paralizzata quando Harry con un’alzata di spalle la smentì:

“E chi l’ha detto?”

“Cosa?” ruggì furioso.

“MA STA SOLO SCHERZANDO… ADESSO PIANTALA DI FARE LO STRONZO, NE ABBIAMO GIA' PARLATO UN CASINO DI VOLTE E TI HO DETTO CHE LE ODIO LE PERSONE GELOSE!”

“Sei tu che mi dai i motivi per essere geloso!”

Dior tossì sgranchendosi le dita. ‘continua che ho un motivo per mollarti, dai, dai!!’ pensò tra se e se, poi scorse nascoste dietro a dei sedili le sorelle che fissavano la scena incerte sul da farsi e fece loro segno di avvicinarsi pure.

“Ma che gli è preso?” le domandò Antares.

“Ha le sue cose…” proferì la piccola Serpeverde che si mise accanto a Bill e lo squadrò da capo a piedi.

“Cosa fai con Potter? Ti lascio da sola un minuto e tu… Potter, sei morto, se ti trovo da solo…” ringhiò Weasley.

“Bill, senza offesa, ma mi hai rotto i coglioni…” sospirò Dior.

“Cosa scusa?” domandò incredulo e con un filo di voce il ragazzo.

“DEVO FARTI LO SPELLING? MI-HAI-ROTTO-I-CO-GLIO-NI!!”

“Calma, perché ti arrabbi tanto?” domandò la sorella Grifondoro che teneva per un braccio Bill che stava per estrarre la bacchetta dalla tasca. “Anty, vieni QUI e dammi una mano!”

“Vedi come sei scemo? L’unica cosa che sai fare è difenderti con la bacchetta! Sei odioso e adesso scusami…” disse allontanandosi e cercando un posto vuoto “…ma penso che io e te non avremmo mai più nulla da spartire!”

 

Le lezioni, al ritorno della gita, ripresero normalmente anche se ormai si annusava già aria di vacanza. I nostri amici erano tutti riuniti nel sotterraneo per una noiosissima lezione di pozioni, beh, non proprio tutti...

"Signorina Anglachel! Le sembra questa l'ora di entrare?" chiese Piton acido squadrando male Dior "E Malfoy? L'ha visto?"

La Serpeverde si accomodò accanto alla sorella Grifondoro e dietro ad Harry apparentemente senza ascoltare il professore "Certo che l'ho visto, stavo venendo qui con lui ma poi è arrivato suo padre ed ho pensato bene di sparire!"

"COSA?!? HAI LASCIATO DRACO SOLO CON SUO PADRE?!?" urlò Antares balzando in piedi e stupendo l'intera classe "Professore posso and..."

"Non ti muoverai da qui, Anglachel!" ringhiò Piton.

"Ma..."

"Non puoi fare nulla!" continuò l'uomo lanciandole uno sguardo significativo.

"Ma lei non capisce io devo andare!!" proseguì lei quasi tremando.

"NO! Lo capisco ma né io né tanto meno tu possiamo fare qualcosa!" il suo tono divenne quasi triste.

"Lei non è che non può, lei non vuole..." lo ammonì guardandolo con disgusto.

"Credimi... ci ho provato in tutti i modi... ora siediti per favore! Devono sbrigarsela da soli!" concluse il professore tornando a spiegare una potentissima pozione di difesa. La classe rimase parecchio stupita da quel dialogo e i mormorii erano sempre più rumorosi; avvicinandosi alla biondina con la scusa di controllare la pozione Severus Piton mormorò un flebile "Mi dispiace..."

"Anche a me..."

"Aiutami..." sussurrò una voce maschile.

"Cosa ha detto prof?"

"Io? Io non ho detto proprio nulla!"

"Eppure..."

"Antares..." ripeté la voce seguita da un'altra voce però questa volta femminile "Aiutalo..."

"Anglachel, che cosa c'è?"

"Chi...? Draco..." la ragazza prese tra le mani il proprio medaglione e Piton vide i suoi occhi diventare completamente neri "Draco... dove sei?"

"Vicino alla tua camera…" rispose la voce femminile sconosciuta.

"... non ce la faccio più..." furono le ultime parole di Draco prima che il contatto si interrompesse.

"Draco..." il professore la scosse leggermente preoccupato dalla trance in cui sembrava caduta la studentessa e gli occhi della ragazza a quel tocco ritornarono del colore originario "Mi sta chiamando è in pericolo, la prego, so dov'è... andiamo..." lo supplicò afferrandogli disperatamente le maniche della giacca. A quella supplica nemmeno Piton restò indifferente e, preoccupato anche lui per le condizioni del ragazzo, capitolò.

"Va bene... andiamo..." continuò poi rivolto alla classe "…devo parlare privatamente con la signorina Anglachel, continuate pure con la vostra pozione! Signorina Granger! A lei il compito di sorvegliare e di togliere i punti in caso di necessità, mi fido di lei!" la Grifondoro si alzò in piedi ed annuì un po' sconcertata, ma si immedesimò subito nel suo ruolo provvisorio di professoressa. Le sorelle intanto facevano gestacci per riuscire a capire cosa cavolo stesse succedendo, ma non ottennero alcuna risposta.

 

"Davvero ti stava chiamando?"

"Glielo giuro! Mi ha chiamato e mi ha detto dov'era! Cioè un'altra voce mi ha detto dov'era... nahhh... è un casino!!!" gli spiegò correndo come una furia per i corridoi della scuola giungendo ben presto alla statua che celava l'ingresso ai dormitori di Serpeverde; appena entrati si accorsero di una grande macchia di sangue vicino ad uno specchio che copriva quasi interamente una parete della Sala Comune. Antares guardò la macchia attentamente "E’ fresca, ma sui bordi si sta già seccando... dev'essersi fermato qui un momento prima di proseguire... ma da dove veniva allora Draco?"

"Non... non lo so... le tracce iniziano da qui..."

La ragazza si alzò da terra e si guardò attorno; fissò intensamente lo specchio e questo si aprì come se fosse stata acqua rivelando al di là una stanza di pietra vuota con il pavimento macchiato di rosso.

"Possibile che io non abbia mai scoperto prima la sua esistenza?" mormorò Piton quasi rapito.

"Non è questo ciò che stavamo cercando!" detto questo Antares si mise a correre verso i dormitori femminili facendo tre gradini per volta seguita a fatica dall'uomo che la implorava di rallentare un po'. Arrivata davanti all'ultima stanza che lei divideva con Dior notò la porta sporca di diverse macchie di sangue più o meno grandi. Spalancò la porta e ciò che vide le fece sbarrare gli occhi: Draco giaceva a terra a pancia in giù e attorno a lui una pozzanghera rossa. La divisa strappata, i capelli scomposti e la posa innaturale. Avanzò piano verso di lui respirando profondamente. In quel momento entrò Piton che rimase stupito dalla scena ma si riprese alla svelta. L'uomo prese un polso al ragazzo e ne tastò il battito: c'era, debole, ma c'era. Piano lo girò a pancia in su rivelando un viso livido sugli occhi, sul naso e sanguinante dalla fronte, dalle sopracciglia e dalle labbra.

"Cazzo! L'ha colpito in viso... doveva essere furioso!"

"Non è questione di essere furiosi o meno, è questione di essere malati e se penso che quel tipo esce con mia madre io..."

"Calmati... tua madre è in grado di difendersi, ora dobbiamo pensare a lui!"

Il professore fece delicatamente levitare Draco e lo distese sul letto di Antares.

"Tienilo d'occhio mentre vado a prendere un bel po' di medicine!" l'uomo corse risoluto fuori dalla stanza.

Antares si avvicinò lentamente al letto quasi con timore e si sedette accanto al ragazzo mentre guardava con rabbia crescente le sue ferite: il viso completamente pesto, il torace e la schiena ricoperti di sangue.

"Quell'uomo è un pazzo..." sibilò scostandogli i capelli insanguinati dagli occhi e dal taglio sulla tempia destra "...come può ridurre così suo figlio, e per quale motivo, poi?"

"Eccomi, ho fatto il più in fretta possibile!" ansimò Piton tenendosi una mano sul fianco "Ho portato dell'ossofast e dei cicatrizzanti... anche se credo che sarebbe meglio portarlo in infermeria..."

"Certo, così la prossima volta lo ammazza..." ribatté acida la ragazza "…mi dia qui quelle cose!"

"Sicura? Hai già medicato qualcuno prima d'ora?"

"Me stessa, Dior e il mio ex che in quanto a farsi male è un vero e proprio genio!" lo rassicurò sorridendo leggermente e prendendo dalle mani dell'uomo i medicinali "Mi faccia apparire una bacinella d'acqua ed una pezza, per favore..." con un movimento del polso Piton fece apparire ciò che aveva richiesto. Con delicatezza sfilarono la camicia a Draco e con sempre più premura Antares si prodigò a pulire le sue ferite medicandole subito dopo.

Dopo più di un'ora e mezza Draco giaceva pulito e fasciato sul letto mentre Piton gli iniettava un'abbondante dose di ossofast per curare le innumerevoli costole frantumate e la scapola destra.

"Tu resta pure qui, ti giustifico io, purtroppo io ho lezione e i Corvonero hanno un compito molto importante. Ti direi di prenderti cura di lui ma ho potuto constatare con i miei occhi che posso fidarmi... tratta bene il mio figlioccio!" le disse toccandola gentilmente sulla spalla prima di uscire dalla stanza.

Antares sospirò guardando nuovamente il biondino addormentato "Con te non ci si annoia mai, eh Malfoy?" gli sistemò la fasciatura sulla fronte poi andò in bagno a farsi una doccia; quando uscì dal bagno notò però che qualcuno era entrato.

"Volevo capire che fine avevi fatto e poi perché hai parlato così con Piton, ma la risposta mi sembra più che ovvia..."

"Ciao Dior! Visto che roba? E tu te lo vedi adesso che l'ho pulito e medicato, dovevi esserci prima! Che amore che è il signor Lucius... spero che mamma sappia chi sta frequentando..."

"Mh! Mamma non è stupida..."

"Ma è tremendamente ingenua! E comunque la figura di quell'uomo mi piace sempre meno..."

"Dici così per Draco! Magari è stato proprio il bell'erede a combinare qualcosa..."

"L'ha minacciato ancora quella sera in discoteca! E poi... fa così da quando Draco aveva tre anni..."

"Allora forse hai ragione... è pazzo!"

"Non lo so, non mi sembra una pazzia normale... e poi è dalla prima volta che l'ho visto che ho l'impressione di conoscerlo già..."

"La stessa impressione l'abbiamo avuta anche io e Niniel... e non penso si tratti di semplici coincidenze..."

"Senti, tu stai qui, chiama Niniel se ci riesci, dobbiamo parlare di questa storia, io devo correre in camera di Draco a prendere le medicazioni che usa di solito prima che suoni la pausa pranzo e qualche suo compagno torni nel dormitorio!" le chiese la biondina correndo fuori dalla stanza senza nemmeno aspettare la risposta della sorellina.

"Va beh, ciao Malfoy..." sussurrò Dior sedendosi accanto al ragazzo e commentando ogni suo livido, poi appena vide Shartia, la spedì a cercare la sorella Grifondoro che arrivò praticamente appena dieci minuti dopo.

"Dior, mi hai fatto chiamare? Che diav... MALFOY!!! Che gli è successo?" urlò studiando il ragazzo privo di conoscenza e tutto fasciato.

"Incontro con il paparino..." spiegò semplicemente.

"Ah, riunione di famiglia! Bastardo... ecco cosa voleva dire Antares in gita quando ha detto 'non immagini nemmeno cosa ho sentito'... ma lei dov'è?"

"In camera sua a prendere qualcosa!" disse indicando il biondino "Era fuori dalla grazia di Dio!"

"Beh, ci credo..."

La sorella intanto era alle prese con qualcosa che sicuramente non si aspettava! Appena entrata furtivamente nella camera del ragazzo aveva sentito uno strano rumore ma non ci aveva più di tanto fatto caso, in fondo ad Hogwarts non si era mai soli, si era recata verso il baule di Draco e aveva cominciato ad estrarre alcuni vestiti puliti, e le medicazioni che usava abitualmente quando veniva punito dal padre. Un sibilo la fece girare e terrorizzare: davanti a lei c'era un Boa Constrictor lungo circa 4 metri e di circa 40 centimetri di diametro di un colore verde splendente e striature argentate che la studiava con i suoi occhi gialli. La ragazza si bloccò e il 'bisciolino' prese a girarle attorno, poi inspiegabilmente le saltò addosso e le leccò il viso con la lingua biforcuta. Alla base del muso aveva una targhetta con inciso 'Salazar'.

"Oh, Padrone della Casa!! Sei lo spirito di Salazar Serpeverde venuto a punirmi per essere illegalmente entrata nella camera di un ragazzo?!? Quando avverrà la mia fine??" il rettile non la degnò di uno sguardo solo tentò di scenderle nella camicia ma lei lo afferrò "Questo no, mio caro bisciolino!!" lo ammonì e il serpente le si attorcigliò alla vita ben intenzionato a non staccarsi "E va bene, vieni con me!!" esasperata uscì dalla stanza diretta verso la propria.

"Nini, sei qui!!" gioì vedendo la gemella che fece per abbracciarla ma volò letteralmente dall'altra parte della stanza indicandola tremante.

"Che-cos'è-quello?!?"

"Oh, la mai nuova cintura, ti piace?" Dior si avvicinò e accarezzò Salazar.

"Dove l'hai preso?"

"Era in camera di Draco, credo sia il suo!"

"Non stento a crederlo!!" urlò la Grifondoro.

"Sa...la..zar..." sussurrò Draco che aveva leggermente socchiuso gli occhi. Il Boa si srotolò dalla ragazza ed andò verso il suo padrone accoccolandosi sotto le coperte con lui.

"DRACO!!" urlò la biondina fiondandoglisi accanto e ribaltando Dior "Stai bene?"

"No... mi fa male tutto... come facevi... a... sapere che... ero qui?" cercò di dire gemendo per il forte dolore.

"Ti ho sentito... mi stavi chiamando..." gli spiegò prendendogli la mano fasciata e stringendola tra le proprie.

"Felice che ti sia ripreso Malfoy, noi togliamo il disturbo e vi lasciamo soli!!" proruppe Niniel prendendo Dior per il collo e facendo l'occhiolino alla gemella, poi uscì dalla stanza. Antares attese due minuti poi si alzò silenziosamente ed aprì di botto la porta: Niniel cadde a terra con l’orecchio incollato al pavimento.

"Ma bene... via, fila! Raus!!!" disse estraendo la sua bacchetta

"E va bene, vado… davvero... scusate..." rispose la Grifondoro.

Finalmente se ne andò e dopo che Antares si fu accertata che fosse sufficientemente lontana, rientrò nella stanza e vide che Draco stava sorridendo.

"Che hai da ridere?"

"Niente... vi volete molto bene..."

"Sì, molto ma a volte non la sopporto... capita sempre così tra fratelli..."

"Già... io però adoro Judy, è lei che non mi sopporta..."

"Ma che dici? Ti adora, credimi..." lo rassicurò poi però cambiò tono ed argomento "Perché ti ha picchiato?"

"Per niente..."

"Non ti credo, Draco... lo sai che di me puoi fidarti... non direi mai nulla a nessuno..."

"Lo so, ma davvero... non è nulla..."

"Va bene, come vuoi, ti conosco abbastanza per sapere che non vai forzato a parlare se non te la senti... stai un po' fermo, l'ossofast deve fare effetto!"

"Come hai fatto a prendere l'ossofast?"

"Beh, veramente è stato Piton... è corso qui con me... tanto lui sa tutto, vero?" il ragazzo annuì "Senti... è per colpa mia se ti ha picchiato?" lui senza volerlo abbassò gli occhi, non era in grado di reggere il suo sguardo. La ragazza gli girò delicatamente il viso per poterlo guardare negli occhi e quello che vi lesse all'interno confermava la risposta della sua domanda "Per quale motivo ti ha picchiato se la colpa era mia?!"

"No! Tu non hai alcuna colpa!! Ti prego, calmati..." la ragazza, che nella foga era balzata in piedi si risedette "... sai le manie che ha Lucius sui Serpeverde, i babbani... la purezza di sangue..."

"Fammi capire, a lui non vado bene perché?"

"Dice che non sei Purosangue, io gli ho detto che si sbagliava, e lui mi ha risposto che conosceva tuo padre e lui non era un mago..." spiegò abbassando la voce.

"Davvero? Senti Draco, io non ho paura di tuo padre e giuro che se me lo trovo tra le mani lo strangolo, ma se deve ridurti così per causa mia, beh, anche se mi farà soffrire, io non ti vedrò più..." gli disse cercando di nascondere le lacrime "... non voglio che tu soffra a causa mia..."

"Stai scherzando? Io non ho alcuna intenzione di evitare te o le tue sorelle o magari anche la mia di sorella, non mi interessa, non sono di sua proprietà, giuro che lotterò per la mia libertà e per poter amare le persone che voglio a prescindere dal loro sangue... io non voglio non vederti più, farebbe più male di mille punizioni di Lucius..." rivelò arrossendo. Anche la ragazza assunse un bel colorito rosso poi si mise a sorridere.

"Oh, Draco! Gli impediremo di farti altro male, te lo prometto!!" gli assicurò schioccandogli un bacio a ventosa sulla guancia "Te lo sei proprio meritato questo bacione!"

"L'avrei preferito da un'altra parte..."

"Come dici? Maniaco arrapato che non sei altr..." il ragazzo la fermò dandole un leggero bacio a fior di labbra che paralizzò completamente la ragazza.

"Che bello! Sono riuscito a zittirti!!" gioì risistemandosi sotto le coperte "Ma è il tuo cuscino questo? Ha il tuo stesso profumo..." chiese annusando il guanciale.

"Ehmm... sì, credo di sì... cioè sì, è il mio cuscino..."

Salazar sentendosi escluso cominciò, se possibile, a fare le fusa come un gatto e tormentare il suo padrone che lo tranquillizzava con tenere carezze, dopodiché si avvicinò alla ragazza e fece per strisciare sotto la sua camicia ma per la seconda volta quel giorno venne afferrato per il 'collo' "Maniaco arrapato come il suo padrone! Tzè!!" Draco scoppiò a ridere come un pazzo tenendosi le costole doloranti con le braccia e piangendo come un bambino a cui fanno il solletico.

 

 

Ciao a tutti!!

Ci scusiamo con i fedeli lettori del ritardo di pubblicazione ma l'università ci lascia poco tempo per scrivere!

Ringraziamo come sempre le belle persone che si degnano di leggere la nostra ficcina, e ancora di più quelle che ci lasciano un salutino:

Emy!! Per Diana!! Ma che diavolo hai? Sei stata colta da un attacco di masochismo acuto per rileggerti e commentare tutti i capitoli? No, scherziamo ci ha fatto un sacco piacere sapere tutti i pezzi che ti sono piaciuti di più. Speriamo che anche questo capitolo, forse un po' meno demente degli altri, ti sia piaciuto! La tua opinione è sacra per noi! Dior sta facendo un inchino ed un ghigno satanico leggendo i tuoi complimenti... non so se è un bene... Niniel invece è commossa per la comprensione che le dimostri sempre per la faccenda di Legolas e per quanto mi (Antares) riguarda... adoro fare soffrire Draco... hihihihihih!!! No, dai, hai visto in questo chap come lo tratto bene?? Sono adorabile!!! (Ma va là! n.d.Tutti  Avada!!! n.d.Anty <= Che strano... n.d.Nini) Grazie mille per quello che ci dici sempre, grazie di esserci!! Un bacione enorme elevato alla terza!!

Terry: Ciao anche a te, stupenda!! Per quanto riguarda il prof stendiamo un telo da circo pietoso... ci veniva da prenderlo a papine anche mentre scrivevamo... ti assicuriamo che la foto di Draco da piccino è bellissssssssima!!! Ti viene voglia di riempirlo di morsi e baci!!! KEKKARINOOOO!!! Un bacione enormissimo anche a te!!!

Faith Princi: Davvero segui questa fic da così tanto tempo??? Che gioia, che letizia!! E la trovi anche molto bella... che giubilo, che gaudio!!! Siamo in vaneggio davanti al computer se non te lo immagini, ma se ci segui da sempre ormai avrai capito quanto poco normali siamo!! Hai indovinato, il P3 è il locale di "Streghe", ma stai tranquilla, nemmeno noi lo seguiamo, lo abbiamo visto sporadicamente, ci serviva solo il nome di un locale e abbiamo riciclato il loro!!! Grazie per il sostegno, siamo felicissime di aver fatto la tua conoscenza, a presto ed un bacio anche a te!!!

Grazie tante a tutti!!

Tre baci enormi!!

A presto!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Ancora guai! ***


CAPITOLO 20

CAPITOLO 20

Ancora guai!

 

Se la mattina si era preannunciata molto movimentata la sera non fu da meno. 

Erano appena scoccate le 20 e tutti gli studenti, meno Draco ed Antares che avevano avuto il permesso di Piton di mangiare in camera, affollavano la Sala Grande per la cena. 

Gli animi erano spensierati come al solito, soprattutto al tavolo di Grifondoro, mentre al tavolo dei Serpeverde Dior non si divertiva affatto in quanto la sua ‘grande amica’ Sisì aveva ripreso a infastidirla. Per fortuna Niniel se ne accorse e fu ben felice di invitarla al suo tavolo dove fu accolta con molto calore. La Serpeverde si sedette accanto a Harry e, appena si accorse del suo vicino, il suo viso assunse una bella colorazione rosata e fu molto attenta che nel mangiare non si sfiorassero per paura di fare un figuraccia.

"Allora Dior! Antares e Malfoy si sono imboscati? Ormai è palese ciò che provano l'uno per l'altra... spero che ti troverai bene qui da noi!!" le disse Harry sorridendo al che Dior inaspettatamente sorrise e si perse nei verdissimi occhi del ragazzo, ma anche Harry non fu da meno, per la prima volta si soffermò a guardare la Serpeverde che non gli era mai sembrata così bella.

"Beh, Harry! Si sono beccati una bella punizione di Piton..." spiegò Niniel sbloccando la situazione e fingendo meglio che potesse.

"Splendida punizione! Mettano anche me in punizione tutta la sera con Hermione!!" si lasciò sfuggire Ron mentre Hermione arrossiva però sembrava immaginarsi al meglio la loro serata in punizione "Cioè, Herm, io non volevo..."

"Non vedi che è felice? Sveglia Ron, dopo cena chiedile di diventare la tua ragazza, sono sicura che è il momento adatto e soprattutto che accetterà!!" consigliò Ginny parlando a bassa voce nell'orecchio del fratello che annuì convinto e fiducioso.

"Che diavolo ha combinato il mio fratellone?" chiese Judy provando pietà per Ron e spostando tatticamente l'attenzione dal ragazzo.

"Ecco lui... sì insomma... vedi è che... non so come dire..." si arrampicava Niniel cercando disperatamente un scusa plausibile.

"Lui e mia sorella si stavano dando troppo da fare e Piton li ha beccati in atteggiamenti poco casti sulla sua scrivania!" inventò Dior pensando però che non era stata una brillante idea appena la sorella fosse venuta a saperlo... mentalmente ripassò tutti gli incantesimi di difesa che ricordava.

"Sempre il solito..." ribatté sconsolata la giovane 'Malfoy'.

"Ma Harry! A proposito di Malfoy, vedo che hai adottato il suo style... la gita è stata proprio provvidenziale! Sei molto carino conciato così! Vero, Dior?" commentò la maggiore della Anglachel facendo l'occhiolino alla sorella che invece aveva scritto in faccia: fratricidio!

"Già... molto, molto, molto carino!!" rispose guardandolo con aria sognante mentre il ragazzo si spettinava i capelli arrossendo imbarazzato.

"Ma che dite!! Mi fate arrossire!!"

"Questo l'hai già detto una volta Harry e ti ho già avvisato del fatto che se l'avresti rifatto ti sarei saltata addosso!!" lo informò la sua vicina che non controllava più gli ormoni.

"Magari..." rivelò il moretto soprappensiero e si accorse di ciò che aveva detto quando il tavolo si zittì e vide Dior sbiancare mentre nei suoi occhi scurissimi balenava la scritta: Esaltazione! "Ehm... oh, è comparsa la cena! Buon appetito!! Eheh!!"

Tutti si misero a mangiare anche se sia Harry che Dior continuavano a pensare l'uno all'altro 'Cavolo... la sua vicinanza mi fa girare la testa, vedo addirittura sfuocato!! Ma che mi è saltato in mente di dirle prima? Ma da quando Hogwarts ha le pareti che girano e... Ron stai un po' fermo...' questi erano i pensieri di Harry mentre sorseggiava il suo porridge. Dior lo guardava stranita e lo vide sudare improvvisamente, avrebbe pensato ad una tempesta ormonale nel ragazzo, ma si accorse che il liquido nel suo piatto era più scuro rispetto a tutti quelli degli altri. Velocemente prese il piatto di Harry e lo gettò a terra attirando l'attenzione di tutti, poi guardò il ragazzo, lo afferrò e si mise a scuoterlo poco gentilmente.

"Harry, sputa, sputa, cavolo sputa quello schifo!!" diceva strattonandolo violentemente e premendogli sullo stomaco mentre il Grifondoro cadeva nell’incoscienza "Cazzo, è veleno, Professor Silente, nel piatto di Potter c'era del veleno!!" sbraitò riuscendo, grazie all'aiuto di Ron, a far sputare ad Harry la poca minestra che aveva ingoiato.

Silente, Madama Chips, Piton e la McGranitt accorsero come dei pazzi per sincerarsi della condizioni del ragazzo che venne subito portato in infermeria insieme ad una Dior che quasi aveva un crisi isterica. Piton si chinò a terra, toccò il liquido incriminato, si annusò le dita e fece un solo commento: "Arsenico!"

 

Harry era stato portato con urgenza in infermeria e ora giaceva senza sensi in un letto mentre attorno a lui Madama Chips si sincerava delle sue condizioni e poco dopo parlò:

"Beh, è stata davvero una fortuna che la signorina Anglachel avesse capito che si trattava di veleno, se il povero Harry avesse bevuto solo un altro sorso avrebbe potuto essere fatale!" Dior, nel letto accanto, tirò un sospiro di sollievo mentre Niniel le teneva una mano sulla spalla in gesto di conforto.

"Meno male che c'eri tu, Dior!" gioirono Ron e Hermione abbracciandola riconoscenti.

"I tuoi amici hanno perfettamente ragione!" commentò il preside scrutandola dagli occhiali a mezza luna e congedandosi subito dopo. L'uomo si fermò sulla soglia a parlare con qualcuno che dall'interno della stanza non si vedeva ma che poi si scoprì essere Antares.

"Signorina Anglachel! Come mai qui? Severus mi ha detto che lei e il signor Malfoy vi trovavate in punizione..."

"Sì, è vero, ma ho sentito mia sorella urlare e mi sono preoccupata, Dior non perde mai le staffe!!" spiegò animosamente la ragazza.

"Dove si trovava?"

"Nell'aula di Piton..."

"E dall'aula di pozioni nei sotterranei lei ha sentito sua sorella urlare nella Sala Grande?"

"Ehm... sì! Stavo andando in bagno e ho sentito!!".

"Sarà... buonasera signorina!" l'anziano preside guardò la ragazza nello stesso modo in cui pochi minuti prima aveva scrutato la sorella poi sparì.

"Dior, ragazzi, che è successo?" chiese poi la Serpeverde che fu subito messa al corrente di tutto "Bene, per fortuna è andata bene, rubo ancora un po' di Ossofast e di antidolorifico per Draco altrimenti fra un po' le sue urla strazianti si sentiranno da qui nel vero senso della parola!"

"Come 'Ossofast, antidolorifici, urla strazianti'? Non eravate in punizione perché facevate porcate sulla cattedra di Piton?" domandò Ron. Antares diventò di tutti colori poi puntò gli occhi sulla minore delle sorelle.

"Dior Anglachel!!! Non ti faccio nulla adesso perché sei sotto controllo per il crollo emotivo… ma stai attenta a quando uscirai da qui..." sibilò in modo molto 'Malfoy' poi se ne andò alla volta del suo dormitorio.

"Forza, fuori di qui tutti, ragazzi! Stanno tutti bene, verrete a trovarli domani!!" ordinò imperiosa l'infermiera cacciando fuori Niniel, Hermione e Ron che salutarono la Serpeverde poi sparirono anche loro "Signorina Anglachel, la tengo qui in osservazione ma sono sicura che domani potrà tranquillamente uscire, ora si metta il pigiama e a nanna!!" continuò la donna diventando improvvisamente più dolce; appena Dior si fu coricata, le augurò la buona notte, controllò per l'ultima volta le condizioni di Harry, spense la luce e se ne andò a sua volta lasciandoli soli.

Dior si girò e rigirò nel letto a lungo, ma proprio non riusciva a prendere sonno, improvvisamente sentì un lamento venire dal letto accanto e decise di alzarsi a controllare. Harry dormiva beatamente girato su un fianco e abbracciando il cuscino mentre i bei capelli neri si spargevano sul lenzuolo immacolato creando un forte contrasto. La ragazza si sedette sul suo letto e gli sistemò la coperta che era scivolata di lato lasciandogli scoperta la schiena.

'Certo che è proprio carino quando dorme e soprattutto quando non fa l'eroe del mondo... ECCHECAVOLO!! Io, Dior, sto pensando che Potter è carino!! Nononononono!! Qui c'è qualcosa che non quadra affatto! Però da quando Malfoy ha modificato il suo look... beh... oh, Signore sto nuovamente pensando che questo insulso, stupido e imbecille Grifondoro è tremendamente carino!!' mentre la sua testa era affollata da migliaia di pensieri simili e la ragazza si teneva disperatamente le mani tra i capelli non si accorse che un paio di occhi verdi la stavano scrutando nell'oscurità.

"Ehi..." attirò l'attenzione il ragazzo toccandola lievemente. Dior spaventata si girò di scatto come se avesse visto James Marsters (è Spike, il fighissimo vampiro della serie Buffy N.d.Autrici) farle ciao ciao con la manina.

"Potter!! Sei scemo? Mi hai fatto venire una sincope!!"

"Mi dispiace, non ti avevo riconosciuta così al buio... che ci faccio qui?"

"La tua minestra era avvelenata e hai perso i sensi... ti ho mollato tante di quelle sberle per cercare di svegliarti che mi meraviglio tu abbia ancora sensibilità alla faccia!!"

"A cena... sì, ricordo, stavo pensando a quanto eri carina e all'improvviso tutto si è messo a girare attorno a me..."

"Ripeti!!"

"Tutto si è messo a girare attorno a me..."

"No, prima, che diavolo hai detto?!"

"Che ho detto? Stavo pensando a quanto eri carin... ops!! Sto prendendo da tua sorella!!"

"Davvero lo credi?"

"Che sto prendendo da tua sorella?!”

“Ma no, stupidissimo individuo! Dico… pensi veramente che io sia… beh, ecco…”

“Beh, certo... io non sono bravo a mentire, mi sgamano subito, sarebbe inutile negare... ma capisco che io sia solo uno stupido Grifondoro, vero?" Dior sorrise della sua faccia sconsolata e gli accarezzò piano una guancia.

"E io una stronza Serpeverde..." commentò la moretta a sua volta rabbrividendo per uno spiffero di aria gelida che era giunto dalla finestra socchiusa.

"Ci pensiamo domani, vieni sotto o ti prendi la febbre!" Harry scostò le proprie coperte e fece adagiare la ragazza al suo fianco. Per la paura di sfiorarla si teneva rigido da una parte del letto e lei se ne accorse subito.

"Non mordo, ma se dovessi morderti non sarebbe per cattiveria..." disse lei tirandolo verso il centro del letto dopodiché appoggiò il viso sul suo petto dalla parte sinistra mentre con il braccio destro gli cingeva il torace e stringendosi dolcemente a lui cercando di scaldarsi. Dopo i primi attimi in cui il sangue di Harry confluiva da tutt'altra parte che al cervello, riuscì a rilassarsi ed abbracciò la ragazza con il suo braccio destro e così entrambi si addormentarono; fortunatamente la mattina dopo si svegliarono in tempo per sistemarsi ognuno nel proprio letto e Madama Chips non sospettò proprio di nulla.

Una settimana dopo il suo ricovero il ragazzo venne dimesso; purtroppo, dopo accurate ricerche da parte del corpo insegnante, non si era riuscito a scovare il colpevole, si era quindi deciso alla luce dei fatti di controllare il cibo destinato a tutti e di aumentare la sorveglianza anche di giorno.

 

***

 

Le vacanza di Natale sembravano più vicine che mai, era infatti giunto il tanto atteso mese di Dicembre per le feste natalizie, ma anche per le vacanze prolungate che gli studenti potevano passare chi a casa, chi a scuola, a seconda della propria preferenza.

La mattina del 6 Dicembre la neve aveva cominciato a scendere candida dal cielo grigio inondando la Sala Grande, gremita per la prima colazione, di un'atmosfera frizzantina e felice. 

Il tavolo dei Grifondoro era il più rumoroso della Sala (Che strano...) e le voci dei rossi-oro sovrastavano tutte le altre.

"Che bello!!" gioì Judy con il naso per aria godendosi lo spettacolo della neve che sembrava scendere direttamente sui quattro tavoli per effetto del soffitto trasparente.

"Davvero splendido, ho una voglia di fare a palle di neve!!" commentò Harry guardando Ron con un sorrisino bieco.

"Harry Potter! Se tu e il tuo amico Ronald Weasley avete intenzione di riempirmi di neve come l'anno scorso vi sbagliate di grosso!!" tuonò Hermione avendo ben capito le reali intenzioni dei due dicendo quella frase.

"Herm... non lo farei mai!!" disse un Ron falsamente e pomposamente indignato.

"Sì certo..."

"Ehilà! Buongiorno a tutti!!" li salutò Niniel che si era appena separata dalle sorelle che nello stesso istante li salutarono con le mani del tavolo verde-argento "Herm! Che stai leggendo fin di prima mattina? Sembra un mattone!!"

"Veramente è molto interessante, si tratta di un libro che mi ha prestato Legolas e parla di leggende e miti Elfici..."

"Davvero? Interessante…” commentò senza molto entusiasmo, da quando erano tornati dalla gita lei e il professore non si erano ancora chiariti, e lei non ne aveva la minima intenzione. Per evitare di star sola con lui durante la cura della Lumenryos aveva chiesto aiuto agli amici, che conoscendo i trascorsi, non se l’erano sentita di rifiutare.

“Secondo me lui non ti reputa veramente così!” disse improvvisamente Ginny come intuendo i sui pensieri. “Altrimenti non  ti permetterebbe di andare in serra con noi, e non  ti guarderebbe in quel modo durante le lezioni!”

“Perché, in che modo mi guarda?” chiese stupita non capendo a cosa si riferisse.

“Beh…ti guarda in continuazione con aria malinconica, secondo me si sente in colpa per quello che ha detto.”

“Boh, chi lo capisce è un genio, è sempre così…distaccato…” constatò sentendosi però rinata dopo quella breve conversazione, così fece un enorme sorriso ed afferrata una fetta di torta al limone li salutò.

"Dove vai così di fretta?" le domandò Judy contrariata del fatto che se ne stesse già andando.

"Devo parlare a mia madre di una cosa importante... se va a buon fine saprete tutto!"

"Niniel? Arrivi o cosa?" l'ammonì la sorella gemella comparsa alle sue spalle "Buongiorno ragazzi! Vi rubo Niniel altrimenti mamma non acconsentirà mai, dobbiamo fare un'azione alla doppia potenza! Andiamo!!" Antares prese per un braccio la sorella e la trascinò al tavolo dei professori dove le accolse Silente intento a mangiarsi della marmellata:

"Signorine Anglachel! Dove andate di bello?"

"Dobbiamo parlare con nostra madre, se possiamo..." rispose educatamente la Grifondoro.

"Ma certo che potete! Buona giornata!"

"Grazie altrettanto!" risposero le ragazze in coro prima di dirigersi verso l'estremità sinistra della lunga tavolata dove avevano posto gli inviati del Ministero.

"Mamma!"

"Bambine! Come mai qui? C'è qualcosa che non va?" andò in iperventilazione la donna.

"Mamma, non ti preoccupare, non è successo nulla!" la tranquillizzò Niniel.

"Dovevamo solo chiederti una cosuccia..." continuò Antares assumendo un'espressione da cagnolino bastonato.

"Dimmi, cara..."

"Per Natale vorremmo tornare a casa, possiamo?"

"Ma certo! Non vedo il problema! Pensavo di dovervi supplicare io... anzi... non è che per caso è successo qualcosa, avete litigato con qualcuno? Possibile che non vogliate stare qui con i vostri amici?"

"Ecco... infatti..." disse Niniel facendo gli occhi languidi e cercando le parole adatte "Volevamo anche chiederti se potevamo... far venire a casa nostra un paio di amici... tanto per non restare da sole noi quattro... giusto due…"

"Per favoreeeee..." la supplicò Antares buttandosi in ginocchio e appoggiando il viso sul grembo della madre con gli occhi pieni di lacrime.

"Sì, per favoreee, è l'ultimo anno di scuola... non puoi impedircelo!! E soprattutto dopo che ci hai trasferito in culo ai lupi!!!" finì minacciosa l’altra.

"Ma... e va bene! Sì, portate pure questi due amici, tanto più siamo più ci divertiamo, vero? Infondo siete state molto brave! Avete il mio permesso!"

"GRAZIE!!" entrambe le ragazze l'abbracciarono stretta stretta e le diedero contemporaneamente un bacio per guancia "Ti vogliamo bene mamma!!" senza attendere risposta tornarono trionfanti ai propri tavoli.

"Ancora non mi spiego come facciano a piangere a comando quelle due..." si domandò Dania ripensando agli occhi pieni di lacrime delle figlie.

"CIAO TESORO!!!!!!!"

"Cazzo vuoi, Nini????" chiese malamente e leggermente 'impaurita' Dior vedendo la sorella correrle in contro alla velocità della luce felice come una Pasqua. (Siamo a Natale N.d.Dior)

"SMILE!!!" urlò saltandole in braccio.

"Traduzione, la mamma ha acconsentito!!!" spiegò l'altra gemella raggiungendole.

"Ahhhn...che palle, speravo di no..." disse divincolandosi dall'abbraccio.

"Pazienza, vorrà dire che non ti faremo nessun regalo!!" esclamarono in coro.

"NOOOOO!" piagnucolò scherzosamente (Ma si può dire? N.d.N. Bho! N.d.A&D) poi facendo mente locale chiese "Ma... mamma sa in quanti ne portiamo?"

"Ovvio che no...eh eh!!" rise perfidamente la Serpeverde.

"Va beh... ora vado ad assillare Potter..."

"Assillare nel senso di molestare sessualmente?" le chiese la sorella Serpeverde ammiccando maliziosamente.

"Ovvio... ma tanto lui non capisce...cretino..." disse prima d'entrare nell'aula di difesa contro le Arti Oscure, sedendosi vicino al ragazzo in questione ed iniziare a chiacchierare tutta sorridente con lui, sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti stupiti nel vedere che non lo sfotteva come suo solito. 

"...e non è l'unico cretino..." aggiunse sconsolata la sorella Grifondoro volgendo lo sguardo al parco dove Legolas stava passeggiando in compagnia di un altro Elfo.

"Povera piccola dolce innocente e tanto tonta Grifondoro, il bell'addormentato giace ancora sul suo letto di rose?" chiese la voce strascicata di Draco che in quel momento apparve alle loro spalle.

"Fottiti!!!!" rispose l'interessata mettendo il broncio.

"Lo prendo per un sì!" rise lui.

"Comunque, cambiando argomento, la nostra mammina è d'accordo!!" lo informò Antares stritolandolo in un abbraccio.

"AHHHHHH CHE MALE!!!!!!" gemette il ragazzo piegandosi in due per via dei postumi dell'incontro con il padre avvenuto giorni prima.

"Opss...mi sono dimenticata!!!" si scusò la ragazza.

"Beata te!"

"Scusa...ma non sei felice?"

"SIII...EVVIVA...LA MAMMA HA DETTO DI SIII... ma per cosa???"

"Anty non gliel'hai detto??" chiese l'altra risvegliatasi dai suoi cupi pensieri, poi notando che il professor Phazon si stava avvicinando con aria più arcigna del solito fece segno agli altri di entrare immediatamente non volendo dargli una scusa per sgridarle o sottrar punti alle rispettive case, infatti era ormai palese a tutti quanti che l'anziano si era accanito contro le tre sorelle per qualche motivo ignoto.

L'uomo era estremamente severo e perfezionista, il suo era uno dei corsi più difficili da seguire in quanto oberava gli alunni di compiti e ricerche, contendendosi così con Piton il posto di insegnante più odiato della scuola quel giorno per non smentire la sua fama varcò la soglia urlando "DIVIDETE I BANCHI: ESTEMPORANEA!!!!" un coro di "Bastardo" "Fottiti" "Va a ciapal 'n del cul" "Spero ti venga un cagotto fulminante..." "...e ci siano i cessi chiusi a chiave!" e chi più ne ha più ne metta, si alzò immediatamente.

"Qualcuno ha detto qualcosa??" chiese sedendosi alla cattedra e sistemando le prove che tolse da un cassetto.

"'Culet!" sussurrarono.

"Allora??" domandò nuovamente non avendo udito risposta.

"NOOOOO!" (Eccetto 'nculet! n.d.Anty)

L'insegnante consegnò loro il compito che consisteva in circa due dozzine di domande su tutti gli argomenti trattati sino a quel momento, dopo soli 50 minuti gli studenti furono costretti a restituirle anche se molte erano state compilate solo per metà.

"Ed ora interroghiamo qualcuno a caso..." disse sorridendo e facendo scorrere lo sguardo sul proprio registro. "Signorine Anglachel, venite qui! Tutte e tre!!"

Le ragazze che si aspettavano di essere chiamate si erano già avvicinate alla lavagna.

"Ma è la decima volta che le interroga... E io??" bisbigliò indignata Hermione a Ron che minimamente interessato alle lamentele dell'amica continuò a complottare con Harry.

Gli alunni passarono la restante ora ad ascoltare l'interrogazione delle sorelle, con le quali il professore fu particolarmente duro, pareva tentasse in ogni modo di metterle in ridicolo e a disagio, non contando che la maggior parte delle domande che fece loro non facevano parte del programma. Con suo sommo dispiacere, però risposero correttamente a tutto.

Dirigendosi a pranzo illustrarono brevemente agli amici il programma delle feste di Natale, tutti accettarono molto volentieri l'invito, in particolare Draco che desiderava caldamente passare le vacanze il più lontano possibile da suo padre.

 

I giorni che li separavano dalle feste si susseguirono velocemente tanto che, quasi senza rendersene conto si ritrovarono al 22 dicembre. Il castello come ogni anno era riccamente addobbato da candele, agrifoglio e festoni di varia natura ed ad ogni angolo spuntavano abeti addobbati a festa e luci colorate; anche i fantasmi volteggiavano allegri intonando malinconici (e deprimenti) canti ogni qualvolta incontravano qualcuno disposto ad ascoltarlo.

Le domande che si sentivano costantemente nell'aria erano molto varie:

- Dove passi il Natale?

- Con chi passi il Natale?

- Cosa vuoi come regalo di Natale?

- Cosa mangi di solito a Natale?

- Cosa fanno a Natale i Babbani?

- Lo festeggi il Natale?

e variazioni sul tema. (Farsi i cazzi propri no? N.d.Antares)

Si era anche sparsa la notizia che le nuove arrivate avessero invitato a casa propria Ron, Hermione, Ginny, Judy, Potter e Malfoy, suscitando così l'invidia e la rabbia di un certo gruppo di fans sfegatate di quest'ultimo, (che, assieme al moretto, era considerato a pieno merito lo studente più bello dell'intera scuola) tra cui la Parkinson, detta Morbo, la Bulstrode, per i nemici Cane da guardia, e serpi del genere, che si vendicarono di loro sino al giorno della partenza, insultandole e facendo scherzi piuttosto pesanti che come unico risultato fecero perdere punti alla casa e rafforzarono il legame che univa i ragazzi.

"Scusi, le signorine Anglachel?" chiese la McGrannit, entrando in biblioteca e distogliendo Madama Pince dalla lettura in cui era coinvolta.

"Al tavolo vicino alla sezione proibita." disse senza nemmeno alzare lo sguardo.

La donna si fece strada tra gli innumerevoli scaffali colmi di libri e le trovò in compagnia di Draco ed Harry, che parlavano seduti l'uno vicino all'altro. Erano talmente intenti nella lettura di qualcosa che nessuno si accorse della sua presenza. Da quando erano tornati dalla gita i due acerrimi rivali sembravano aver scoperto di non essere poi tanto diversi e tra loro era nata l'amicizia ed il rispetto, anche se in pubblico tentavano di non darlo a vedere molti si erano accorti del cambiamento soprattutto del Serpeverde che era diventato più disponibile e aveva quasi smesso di insultare i Grifoni.

"Eh ehem, potrei disturbarvi..." disse schiarendosi la voce per attirare la loro attenzione dopo una decina di minuti che li osservava immersa nei suoi pensieri.

I membri del gruppo alzarono la testa di scatto e salutarono l'insegnante, sorpresi. "Devo darvi una comunicazione importante!" iniziò la donna.

"No, non rompere, non parlare, non ti ha dato il permesso nessuno...STA ZITTA!" sussurrò Dior arrabbiandosi sentendosi parlare (Si, sono isterica, che cazzo frega a voi? N.d.D.)

"Nini, parlaci tu!!" le chiese la gemella che di doti diplomatiche non era particolarmente fornita, e che soprattutto non era in vena di essere gentile.

"Volevo inf...Signorina Dior!!! Cosa sta facendo avvinghiata in quel modo al povero signor Potter!!!!" sbottò scandalizzata notando solo ora che la ragazzina era appiovrata al ragazzo.

"Sono stanca e affranta..." sospirò.

"E allora?"

"Lui è il mio perno, il mio punto saldo, la mia roccia, il bastone della mia vecchiaia e ..."

"... il manico delle tue notti..."

"Signorina Niniel!!!!! L...le sembrano...cose da dirsi?" balbettò rossa in volto.

"Mi scusi, ma me l'ha servita su di un piatto d'argento..." spiegò facendo spallucce ed evitando le maledizioni che la sorellina le stava lanciando.

"Benedette ragazze, comunque volevo informarvi che....AHHHHH CHE LIBRO STATE LEGGENDO?" urlò scorgendo il titolo del pesante volume al quale erano attorniati.

"MALEDIZIONI ARCAICHE!" disse Antares mostrandole la copertina viola su cui il titolo era riportato a caratteri neri.

"Ma è proibitooooo..."

"Lo sappiamo!" risposero in coro.

"Ma...ma...ma...." esasperata l'insegnante si sedette su di una sedia.

"Tranquilla prof. abbiamo il permesso di Piton." le disse Niniel facendo apparire un bicchiere d'acqua e porgendoglielo.

"...e comunque io l'avevo già letto!" la informò Draco.

"Co...come...?"

"Me lo ha regalato mio padre al primo anno di scuola."

"Oddio!!! Non sono letture propriamente adatte ad un bambino... di 11 anni? A quattordici cosa le avrà regalato?" esclamò sorpresa dell'incoscienza dell'uomo, anche se conoscendo la famiglia non ne era tanto sorpresa.

"Meglio che non lo sappia..."

"Qualcosa di illegale?"

"Beh, dipende... lo faceva di lavoro..."

"Chi? Che cosa?"

"La prostituta che mi ha regalato per un giorno intero..." gli occhi della donna schizzarono fuori dalle orbite, estrasse un fazzoletto e cambiò decisamente argomento.

"Spero almeno che quel libro non l'abbia con se, ma lo custodisca a casa..."

"Si, si l'ho messo sotto una gamba del letto!!"

"??????" tutti lo guardarono interrogativamente non capendo a cosa si riferisse.

"Sa, era storto...e quel libro era proprio dell'altezza giusta!" spiegò.

"MA COME PUÒ... È UN LIBRO RARO, CE NE SONO SOLO TRE COPIE AL MONDO!!!"

"AH! Opss..." disse Antares tingendosi fino alle orecchie di rosso e lanciando alla gemella strane occhiate.

"Cosa ha combinato questa volta signorina Antares!?" domandò Minerva ormai sull'orlo di una crisi di nervi.

"Che è successo Anty?" le chiese Niniel non capendo il perché avesse assunto quell'aria colpevole.

"Ti ricordi Nini, quel bel librone viola che abbiamo trovato quando avevamo cinque anni in soffitta... con tutti quei disegni da colorare..."

"Si, lo abbiamo ancora da qualche parte, a pensarci la copertina assomiglia a ques...oddio...” la Grifondoro si interruppe bruscamente continuando a fissare il libro.

“Ehm… fatto danno?!” chiese Antares con sguardo innocente e ditino sulle labbra tipo bimba.

"NOOOO, COSA HO FATTO DI MALE PER MERITARMI DEGLI STUDENTI COME VOI!?!" esplose sotto lo sguardo sconcertato e divertito di Harry, che tentava in ogni modo di non scoppiare a ridere.

"Ci scusi..." mormorarono a testa bassa le ragazze, anche se sinceramente non gliene importava poi molto.

"Lasciamo perdere...lasciamo perdere, ero venuta per avvisarvi che a causa del maltempo previsto per domattina la partenza dell'Espresso è stata anticipata a stasera." Spiegò loro la professoressa con un filo di voce, ancora troppo sconvolta dai cinque minuti passati, per prendersela ulteriormente. "Buone vacanze, e vi prego, non fate altri danni!" li pregò prima di lasciarli ed andare in infermeria a farsi dare un grappino da Madama Chips per tirarsi su.

Anche se non avevano ben capito il perché, i nove ragazzi prenotarono una cabina sull’ultimo Espresso che sarebbe partito dalla stazione di Hogsmeade alle 23.41 via gufo, dopodiché andarono nei rispettivi dormitori per preparare il più velocemente possibile i bagagli. (cosa molto difficile per delle adolescenti già in normali condizioni mentali, figuriamoci per noi. N.d.Tutte). Alle undici dopo aver partecipato all’ultimo banchetto dell’anno si diressero alla stazione su di una carrozza.

“Nini ti sei ricordata di avvertire la mamma che arriviamo prima, vero?!” le chiese Antares anche se immaginava già la risposta conoscendo molto bene la sorella.

“Dovevo farlo io?” chiese poco convinta.

“MMMMMM!”

“DIORRRRR NON HAI AVVERTITO LA MAMMA!!!” urlarono le gemelle scaricandole la colpa, la ragazzina troppo impegnata a provarci spudoratamente con un Grifondoro a caso, sorrise beata.

“Le faremo una sorpresa…”

Niniel estrasse dalla borsa un libro che aveva preso per il viaggio e, più che intenzionata a non essere distratta da niente e nessuno lo aprì, nella prima pagina era infilata una busta indirizzata a lei che era sicura il giorno prima non ci fosse. Sconcertata la aprì, al suo interno c’erano solo, scritte con eleganza, una parola ed una firma che bastarono però a farla diventare raggiante: 

 

  Sono una testa di cavolo. Perdonami.

                         Legolas.

 

 

 

Salve a tutti!!

O come direbbe Akira Sendoh: Buondì!! Visto che comunque sono le nove di sera non mi sembra il saluto più appropriato... lasciamo perdere...

Siamo arrivate a quota venti capitoli!! Chi l'avrebbe mai immaginato? Noi no per prime!

Come potete vedere il Natale si avvicina, realmente manca ancora più di un mese ma va bene lo stesso tanto in città cominciano già a mettere le lucine... che tristezza!!

Bando ai vaneggiamenti post settimana intensiva di studio, siamo qui per ringraziare quattro belle animucce che si sono guadagnate un bel bacione per aver recensito!! (Ma chi lo vuole il vostro bacio??? n.d.Tutti  Scusa? Forse non sapete che Nini e Anty sono due gran ficche!! n.d.Nini & Anty  Bugiarde!! n.d.Tutti  Avada!!! n.dNini e... Anty <= che strano...)

aledra_xan: felici di conoscerti! Speriamo tanto che la nostra storia continui a piacerti!!Un bacione!!

emy'91: eccola qua la nostra perla!! Ciao stupendissima!! Come va la vita? sei felice che siamo tornate, ah??? Visto Dior?? Avevi indovinato fin dall'inizio vecchia volpona scopri altarini!! Eh sì, sono proprio fortunata ad avere Draco... peccato che non ce l'abbia anche nella realtà, è una vera tragedia! Voglio Draco!!! Piaciuto Salazar? Non è carinissimo?! Scusa ma lo sai che mi hai fatto morire Niniel quando le hai suggerito di consolarsi con Ron? Ho dovuto tirarla via a forza dal mio balcone, diceva che l'asfalto era così invitante... non vogliamo davvero sapere da dove ti è uscita questa cosa... io (Anty) avrei suggerito Gazza, tu che dici? Diventa invitante un tritacarne? Comunque in definitiva volevamo esprimerti la nostra gratitudine e la nostra commozione per la bella recensione che ci hai fatto, sapere che la nostra storia trasmette delle emozioni è la cosa più bella che ci sia mai stata detta. Ti ringraziamo ancora infinitamente, ti vogliamo un mare di bene!! Un bacio spaziale!

terry: Ed ecco qua la nostra altra perla rara!! Visto com'è tenero Draco? Un po' tanto OOC ma a me piace tanto, mi sa troppo di ragazzo dolce incompreso... povero martire! Sei contenta per il micro-micro bacino? Ma non è il primo, ce ne siamo scambiati uno in discoteca (Magari...). Harry è un po' sfigatuccio (ma dai!!) ma si sistemerà tutto a suo vantaggio come avrai letto. Speriamo che il new chap ti sia piaciuto, siamo sempre felici di leggere le tue belle recensioni, un grazie di cuore e a prestissimo!! Bacio!!!

Faith Princi: Ohhhh! Ma se ci segui dal primo chap sei una veterana (o una masochista, dipende dai punti di vista!!)!! è molto bello sapere che c'è qualcuno che ci ha seguite fin dall'inizio senza scappare a gambe levate! Speriamo che il nuovo chap sia di tuo gradimento, ho notato che molte trovano Draco tenero... sì, è vero, è un amore!!! Lucius... beh, su Lucius si dirà molto in futuro... speriamo continuerai a seguirci, un grazie enorme e due bei bacioni anche a te!! Alla prossima!! 

Syssy5: va che sei un bel fenomeno!! Tutte le volte che faccio per postare un capitolo mi trovo una tua nuova recensione!! No, dai, ci fa un mare di piacere sentirti nuovamente dopo questo tuo silenzio!! Per quanto riguarda le fenici beh, pazienta ancora un po'... un bel po'... i capitoli sul Natale non sveleranno molto sulla faccenda, riguardano soprattutto le varie coppie anche se non mancheranno alcuni colpi di scena... ti invitiamo a seguirci ancora!! Un grandissimo bacione anche a te, speriamo di sentirti presto!! Ciao!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Rivelazioni ***


CAPITOLO 21

CAPITOLO 21

Rivelazioni

Durante tutto il tragitto che li separava da Londra gli studenti dormirono beatamente; la stazione di King's Cross alle 8.30, quando misero piede sulla terraferma, era già affollata, a fatica presero la metro (il taxi costa troppo N.d.Autrici squattrinate) divertendosi ad osservare l’espressione stupita di Draco e Ron che non erano abituati alle stramberie babbane. Scesero in una piccola stazione di periferia dalla quale presero un autobus scassato e scricchiolante blu sbiadito che li condusse a casa.

“Bella…un po’ piccola, ma bella…” disse Draco, quando entrarono nel giardino della casetta.

“Tu abiti in un castello, non puoi fare paragoni!!” gli ricordò Ron.

“Capita…” fu la risposta asciutta del biondino.

“Abiti in un castello??” chiesero adoranti le tre sorelle mandando sbrilluccichini dagli occhi.

“…siii, perché?”

“INVITACI!!!!”

“Vedremo. Entriamo? Qui fa freddo!”

"Finite le scorte di sangue Dracuz?" lo sfotté Antares beccandosi un sorrisino sarcastico ed un pizzicotto.

Da una tasca Niniel estrasse un grosso mazzo di chiavi, al quale era attaccato di tutto fuorché le chiavi, fortunatamente la gemella ne aveva una copia e, dopo aver aperto fece strada nella casa.

“Accogliente… ehm... vostra madre deve averlo lasciato cadere…” disse Hermione guardandosi attorno sorridente raccogliendo da terra un cappotto nero.

“Strano, la mamma è sempre super attenta ai suoi vestiti…” disse Antares.

“…non li lascerebbe mai in giro.” proseguì Dior sospettosa.

“Infatti non è sua….” constatò Draco impallidendo.

“E di chi sareb…”

“Mi sembrava di aver sentito delle voci!!” disse un uomo biondo con i capelli lunghi scompigliati che teneva in mano una paletta da cucina, la cosa che colpiva di più era il fatto che indossasse solamente un grembiule bianco legato basso sui fianchi.

“Ha…..ha…..ha…qual….qualcosa  sotto quell…quel coso lì…?” chiesero sconvolte le ragazze indicando il grembiule.

“Certo!!” disse slegandolo e restando con dei boxer larghi verde scuro.

Intanto dal piano superiore giunse Dania, che pareva camminare a dieci centimetri da terra.

“Luciussss, amore, è pronta la colazione???”

“Sì, ma temo non basti per tutti!” le rispose tranquillamente, la donna non capendo gli si avvicinò sensualmente: indossava un camicia bianca dal taglio maschile che la copriva solo sino a metà coscia.

“Che dici, sciocchino…” continuò abbracciandolo e trascinandolo sul tavolo poco distante con un intento parecchio esplicito, senza aver notato le figlie ed i loro amici che li osservavano con le mandibole in terra e gli occhi fuori dalle orbite, incapaci di emettere qualsiasi suono.  

“Ma fai almeno pagare il biglietto… è vietato ai minori, donna disinibita!” le sussurrò l’uomo all’orecchio indicandoli.

“ODDDIOOOOO!!!!” strillò la donna balzando in piedi e ritrovandosi perfettamente vestita, cappotto compreso.

“Eh…ehehe… sorpresa!” dissero nervosamente-istericamente le figlie.

“Non è come sembra: posso spiegare…” cominciò la donna cercando soprattutto di convincere se stessa.

“Senza raccontarci palle??” chiese Dior guardandola di sottecchi

“Èèèèèè…no.”

Intanto Lucius si era avvicinato al figlio, che temendo volesse come al solito punirlo si era appiattito contro il muro chiudendo gli occhi e tremando in attesa di un eventuale colpo. L’uomo lo osservò stranito e chiedendosi cosa stesse facendo, poi inaspettatamente lo abbracciò, ricevendo in cambio uno spintone dal ragazzo che lo fece cadere a terra.

“Come osa mettergli le mani addosso!!!” urlò Antares controllando che il biondino fosse tutto intero, si fermò solo quando notò la sua espressione terrorizzata. “Che ti ha fatto?” domandò allarmata.

“Mi…mi ha... abbracciato... credo...”

“Prego?” chiesero tutti stupiti.

“Ah, mi sono dimenticata di dirvelo!!” aggiunse Dania mentre Lucius salutava gli altri ragazzi "Ve lo spiegherò un'altra volta... venite, sarete stanchi!" cambiò argomento la donna.

"Ciao Harry, tutto bene? Weasley? I tuoi genitori tutto ok? E i tuoi fratelli? Se vi serve qualsiasi cosa chiama, eh! Granger, che signorina che sei diventata! Tanto intelligente quanto bella!! Juliet! Figlioccia mia! Narcissa sta bene? È felice? Virginia Weasley! Uau! Fossi in te Ron sarei molto geloso della mia bella sorellina…" stava dicendo Lucius regalando a ciascun ragazzo un sorriso o una parola gentile; tutti avevano avuto il piacere di conoscere soprattutto in circostanze poco piacevoli e lo guardavano con occhi sgranati ed espressioni quasi impaurite.

"Chi diavolo è?" chiese Draco indicando il presunto padre.

"Credo tuo padre però non ne sono così sicura..." rispose Antares cercando di fermare il tremore del ragazzo.

"Accomodatevi, ragazze, fate vedere le stanze ai vostri ospiti, poi venite a fare colazione, io e Lucius ne prepareremo dell'altra!"

I ragazzi poco convinti salirono le scale che portavano al piano di sopra e Niniel si mise a fare da Cicerone mostrando le camere.

"Allora, qui a sinistra ci staranno i ragazzi quindi Harry, Ron e Draco accomodatevi pure! Il bagno è in quella porta là in fondo al corridoio, sulla sinistra c'è la camera di nostra madre mentre sulla destra c'è la biblioteca. Alla mia destra c'è la nostra camera dove staranno anche le ragazze quindi, Ginny, Hermione e Judy, accomodatevi pure!!"

"Io solo con due Grifondoro? Posso dormire con voi?" tentò Draco, ma la risposta fu come era prevedibile un secco 'NO!' (Ma io veramente non ho detto no… n.d.Antares).

Dopo che ognuno ebbe sistemato le proprie cose e a turno si furono rinfrescati, era ormai giunta l'ora di pranzo. Gli ospiti stavano parlando tutti tranquillamente nel salotto al piano terra tranne le Anglachel e Draco che erano in cucina e parlavano sommessamente. In quel preciso momento entrò Lucius Malfoy impeccabile come al solito anche se indossava dei semplici jeans babbani blu ed una maglietta nera che lasciava intravedere la linea dei suoi muscoli: padre e figlio erano praticamente vestiti uguali. I due uomini si scrutarono a lungo poi Lucius cominciò a parlare tutto sorridente.

"Che bello! Passeremo il Natale tutti insieme, come una grande famiglia!!"

"Sapete che significa la parola 'famiglia', padre?" rispose acido Draco.

"Ma Draco, tesoro! Non capisco perché mi tratti così male! Si può sapere che diavolo ti ho fatto?" il ragazzo scosse la testa e si sedette su uno sgabello evitando di rispondere. Arrivò anche Dania vestita con dei pantaloni neri, una maglietta bianca ed il grembiule attorno ai fianchi.

"Mamma, ci puoi dire perché lui è qui?" chiese Antares indicando furiosa il signor Malfoy.

"Beh, l'ho invitato io per le feste..."

"La verità!!" la rimbeccarono le figlie puntandole contro degli occhi assassini.

"E va bene, io e Lucius ci frequentiamo... al tempo di Hogwarts stavamo insieme ma poi arrivò vostro padre e ci lasciammo. Ora ci siamo ritrovati, siamo cresciuti e cambiati entrambi e beh! Il Lucius di adesso mi piace più del Lucius sedicenne..."

"Ma lui non è lui!" disse d'un tratto Draco indicando il padre che aveva una faccia che dire stupita è troppo poco "Cioè... non è quello che io conosco come padre! I suoi comportamenti, i suoi gesti, il modo di parlare e perfino gli occhi sono diversi!!" Lucius fece per accarezzarlo, ma la reazione del figlio lo stupì non poco.

"NON MI TOCCARE!!"

"Draco, stai calmo... qui non potrà farti nulla!" lo rassicurò Antares tirandolo leggermente indietro.

"Mio Dio, ma che ti ho fatto?!"

"Ma che coraggio ha di chiederlo?! Non si rende conto di come l'ha ridotto l'ultima volta che l'ha visto?! Mi fa schifo!!" lo aggredì Antares.

"Beh, io vado a trovare Harry, è un po' che non lo lumavo (infastidivo in dialetto bresciano. N.d.Autrici Ma siete per caso di Brescia? N.d.tutti)! Sbrigatevele da soli le faccende familiari, io non voglio immischiarmi!" dichiarò improvvisamente Dior allontanandosi verso il salotto in cui i ragazzi si erano messi a ridere allegramente. Niniel era un po' indecisa, ma alla fine pensò che la sorellina avesse perfettamente ragione e la seguì nell'altra stanza.

"Poi ci facciamo raccontare tutto!" asserì la piccola Serpeverde e la sorella la guardò malissimo.

"Ma non eri tu quella che non voleva immischiarsi?!"

"Certo, ma me ne sono andata per non ferire ulteriormente Draco! Già è in crisi per via di suo padre, non penso sia bello apparire come un fenomeno da baraccone! E povero Harry, lui ormai ci sarà abituato..."

"Sì, forse hai ragione..."

"Forse? No! Io ho sempre ragione!! Harryyyy!!" urlò buttandosi sul divano dove era seduto il ragazzo.

“Siii?”

“Come stai?” chiese lei abbracciandolo.

“Cosa vuole dire come stai?”

“Di là c’è una rimpatriata a cui non posso assistere, quindi, l’unica cosa che mi rimane da fare è infastidirti!"

 

Intanto in cucina...

"Dania... non c'è un luogo in cui possiamo parlare tranquillamente?" chiese Lucius fattosi finalmente serio in volto.

"Certo! Nello studio... NINIEL!!! Controlla la pasta!!" urlò la donna affacciandosi oltre la porta.

"SI' MAMMA!!" rispose la Grifondoro armandosi di grembiule felice di non dover più vedere la sorellina avvinghiata ad Harry che spesso e volentieri allungava anche le mani! E poi tutte quelle effusioni facevano affiorare nella sua mente un volto candido con gli occhi azzurri, i lunghi capelli biondi e le orecchie a punta...

"Bene, qui non ci disturberà nessuno!" esordì la donna mora facendo cenno ai ragazzi di accomodarsi sulle sedie appena apparse dalla sua bacchetta. Lei e Lucius si sedettero dietro la scrivania in modo da poter vedere in viso i giovani. Draco teneva lo sguardo basso e si stava torturando le mani. Antares lo guardò e provò tanta tenerezza e dispiacere per lui, anche se suo padre lo trattava male, era comunque il suo punto di riferimento, la sua certezza e trovarselo di fronte completamente diverso doveva essere stato un brutto colpo per lui. Gli sistemò una ciocca di capelli e gli alzò piano il viso anche se faceva una leggera resistenza e poté scrutare i suoi occhi che, smarriti, fissavano il vuoto. Prese una sua mano tra le proprie e la strinse forte per infondergli sicurezza, finalmente Dania parlò.

"Ragazzi... io non sarò certo la persona più indicata per parlare e non so nemmeno da dove cominciare... ecco io..."

"Mamma!!"

"Tua madre intende dire che sono cambiate alcune cose da pochi giorni a questa parte, ve lo racconterei io stesso, ma molte cose non le ricordo, ho dei flash, giorno per giorno i miei ricordi aumentano ma non sono ancora sufficienti..."

"Come non ricordate? Qualcuno vi ha fatto qualcosa padre, vi ha ferito?" chiese Draco alzando finalmente il viso.

"No, Draco, sto bene, stai tranquillo..."

"Vedete... avete presente il giorno in cui ci siamo incontrati a Londra?" i due ragazzi annuirono e Draco strinse istintivamente il ciondolo che portava al collo "Bene, allora Lucius era ancora come ricordate... qualche giorno dopo tu lo incontrasti, Draco, e come al solito si sfogò su di te perché non voleva che tu frequentassi ragazze non adatte alla tua posizione. Severus corse da Silente per spiegargli l'accaduto, destino volle che io e Lucius fossimo proprio dietro alla porta e sentimmo tutto. Lucius nel tentativo di fermare le parole di Severus fece per maledirlo, ma ovviamente il Preside lo impedì. Silente, dal momento che Lucius era tramortito, fece per leggergli nella mente, ma non riuscì a penetrarvi perché una forza oscura lo impediva..."

TOC TOC

Il rumore di qualcuno che bussa alla porta interruppe la donna dal suo racconto

"Mamma?" disse Niniel dall'altra parte della porta "C'è una donna che vuole vederti..."

"Dania? Sono Erija, posso entrare?" chiese una voce conosciuta a tutti all'interno della stanza. Draco balzò in piedi ed aprì di scatto la porta: davanti a lui c'era una bellissima donna, alta, dal fisico splendido, capelli biondi e occhi verdissimi.

"Nonna!!" gioì il ragazzo abbracciandola stretto. Antares e Niniel si guardarono confuse, poi la donna misteriosa entrò nello studio. Appena Draco si fu staccato dalla presunta nonna che lo guardava con occhi lucidi di lacrime, Antares poté vederla in volto.

"Ma lei, lei è, lei è... ma allora non me la sono immaginata!!"

"Antares, che stai dicendo?" chiese la madre vedendola allarmata.

"Io l'ho vista a Londra, quando cercavo Draco, lei mi ha detto 'vai a sinistra' e poi ho sentito ancora la sua voce quando Draco era stato picchiato da lui!!" spiegò indicando prima la donna e poi il signor Malfoy.

"Sì, è vero, ho chiesto il tuo aiuto per mio nipote un paio di volte... grazie per averlo salvato!".

"Ma che dice? Sono io che devo ringraziarla..." la donna sorrise e, dopo aver fatto comparire una poltrona con il movimento di una mano, si accomodò.

"Vedi Antares, io sono la madre di Lucius e quindi la nonna di Draco. Sono una Veela per questo ho poteri particolari, poteri che hanno anche i miei due uomini..." spiegò sorridendo al figlio ed al nipote "Ma continua pure a raccontare, Dania cara, spero di essere arrivata al momento giusto..."

"Già!! Dicevo, prima che arrivasse Erija, Silente non riuscì a leggere nella mente di Lucius, ma ecco che apparve appunto sua madre, che ci spiegò il motivo della 'pazzia' di Lucius... vuoi continuare tu?" chiese la donna riferita alla Veela che sorrise.

"Lucius da alcuni anni a questa parte, non era più in sé, fu Narcissa a parlarmene, lei non amava Lucius e lui non amava lei, tuttavia quella carissima ragazza gli era affezionata e temeva per lui, ma soprattutto per suo figlio..." Draco assunse un'espressione poco convinta, ma la nonna finse di non vederla "... mi parlò a lungo, piangendo, ed io cercai di discuterne direttamente con mio figlio, ma non ci fu nulla da fare, non era più il figlio che avevo cresciuto. Per anni ho cercato la causa e allo stesso tempo mi prendevo cura di te, Draco, impedendoti di morire... chi credi l'abbia avvertito Severus quando ti sei tagliato le vene? Ma quel giorno, grazie all'aiuto di Silente e Dania siamo riusciti a scovare un Imperius effettuata da Voldemort nel suo subconscio in modo che nessuno se ne accorgesse, infatti anche la sbarra rilevatrice di Imperius del ministero, non aveva captato nulla. Dunque è stato necessario vagare nella mente di Lucius fino ad arrivare alla fattura che ho personalmente cancellato solo che questo causa una temporanea amnesia che solo il tempo può curare, comunque tuo padre ricorda già molte cose, Draco caro..." il biondino era incredulo, fissava il vuoto, ma i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime. Antares lo abbracciò stretto e lasciò che si sfogasse mentre le due donne sorridevano e lasciavano la stanza.

"Draco..." cominciò Lucius prendendogli una mano poco prima stretta alla maglietta della ragazza "... io non ricordo cosa posso averti fatto, ma so che ti ho fatto molto male, ma, beh, cerca di capire, non ero io... quando ti punivo, era Voldemort a volerti punire, non io... lui voleva che tu diventassi il suo erede, per questo ti stava educando all'odio prendendo possesso del mio corpo e della mia mente... ti chiedo di perdonarmi..." Draco lo guardò non ancora convinto ed abbassò lo sguardo, ma la Serpeverde lo guardò dritto negli occhi.

"Draco, dagli una seconda possibilità, questo è il vero padre che hai sempre sognato, quello che ti vuole bene... se c'è qualcuno che devi detestare quello è Voldemort per ciò che ha fatto a te, a tua madre, ma anche a tuo padre... non dev'essere bello 'svegliarsi' dopo quasi 18 anni e sapere che tuo figlio ti odia per quello che non sei veramente..." finì di dirgli scostandogli i capelli umidi dagli occhi e stampandogli un bel bacio in fronte "Però la scelta è tua, continuare così, o provare a vivere meglio... vi lascio soli, ne avete bisogno..." Lucius la guardò con gratitudine ed un sorriso sincero "ah, dimenticavo Signor Malfoy! Io sono Antares Anglachel, piacere di conoscerla!!"

"Il piacere è tutto mio!!" rispose l'uomo stringendole la mano che gli stava porgendo.

"Veda di non deluderlo!" gli disse piano all'orecchio prima di andarsene.

"Ti vuole molto bene, la tua ragazza..."

"Non è la mia ragazza..."

"No? E l'irresistibile fascino Malfoy dove lo metti?"

"Già fatto, ci sto lavorando..."

"Come stai?".

"Non mi sembra vero... sapete, avevo accettato l'invito delle sorelle perché così non sarei dovuto tornare a Casa ed invece aprono la porta e chi c'è? Mio padre... quando mi siete venuto vicino ero convinto che mi avreste punito per aver rifiutato il vostro ordine di recarmi a casa per le vacanze..."

"Vostro?! Non mi darai mica del 'voi' vero?" il ragazzo annuì "Tipico di Voldemort... dammi del tu, Draco! Sono tuo padre, per Dio!"

"Ma ne siete sicuro? Cioè, ne sei sicuro? Sapete, non è facile, è tutta la vita che vi do del voi, cioè ti do del voi..."

"Dai, ti abituerai, dobbiamo recuperare un sacco di tempo perso! Vieni qua!" Draco si alzò fronteggiandolo, negli ultimi mesi era cresciuto ancora... "Incredibile... l'unico ricordo che per ora ho di te è un giorno, nel parco, tu a diciotto mesi che scorrazzi sull'erba... e adesso... diciotto anni compiuti... ormai uomo..." commosso lo strinse in un abbraccio vero, paterno, come Draco aveva sempre sognato "Andiamo giù, tutte queste emozioni mi hanno fatto venire fame... non hai una caramella al sangue per caso?"

"Di solito mi fa la scorta Antares..."

"Perfetto, ora scendiamo giù, io mi prendo la mamma e tu la figlia, ok?"

"No, aspetta... fai sul serio con la signora Wolf? Non farai come con mia madre?"

"Beh, non ricordo esattamente cosa ho fatto a tua madre, ma sappi che non la amavo, l'unica donna che amo, ha preso posto nel mio cuore ancora ai tempi di Hogwarts, e adesso che l'ho ritrovata, credi sia così stupido da lasciarla andare via?"

"Spero di no... per voi, ma anche per me... mi piacerebbe avere un famiglia e questa mi sembra stupenda!"

"lo sarà tesoro, lo sarà! Nessuna donna resisterebbe a due Malfoy schierati dalla stessa parte! Il loro destino è segnato! Ahahahaha!"

"Il destino di chi è segnato?" chiese Dania comparendo dalle scale.

"Ma il tuo, ad avermi sempre tra i piedi!"

"Posso scaricarti quando voglio, Lucius, l'ho già fatto, aspettati tutto da me!"

"Hai fatto lo sbaglio di scaricarmi tempo fa, non avrai il coraggio di farlo nuovamente, e poi io sono irresistibile, non puoi fare a meno di me!" erano ormai scesi fino al salotto e tutti si erano zittiti per poterli ascoltare.

"Ma non dire sciocchezze! Tzé! Irresistibile!"

"Ma lo dicono tutte!"

"TUTTE CHI?!?!" urlò furente la donna mostrando i suoi veri sentimenti verso l'uomo che si avvicinò a lei in modo vampiresco.

"AHAHAH!! Ricordati che sono un Serpeverde, l'astuzia è il nostro forte! Se Voldemort si è impossessato di me, ci sarà una ragione!"

"Già, ha preso lo stupido del villaggio, pieno di soldi e con radicate manie di grandezza!".

"Stai flirtando con me?"

"Forse, perché?"

"Beh, flirtate da un'altra parte, il pranzo è pronto!" annunciò Niniel facendoli finalmente accorgere di essere arrivati in salotto e che tutti li stavano guardando. Dania attaccò con la sua risata isterico-imbarazzata e Lucius sfoderò l'immancabile sorriso sexy piega-ginocchia.

"Ma come fa a far cascare le donne ai suoi piedi così?" domandò rivolto a se stesso Ron guardando sconsolato il sorrisino ebete di Hermione all'indirizzo dell'uomo biondo.

Lucius sentì e i due insieme a Draco che si aggiunse cominciarono una fitta discussione sul fascino maschile ed i modi per far innamorare le donne. Ginny e Judy ridevano come matte alle espressioni stupite ed interessate di Ron, Harry e Dior parlavano tranquillamente e di tanto in tanto ridevano, Niniel si stava facendo aiutare dalla madre a sistemare in una treccia i capelli.

"Beh, credo che sarà un bel Natale!" disse felicissima Erija mentre controllava i capelli di Antares "Biondi naturali?"

"Sì, purtroppo... invidio un casino i capelli neri di Dior... senza offesa per i suoi di capelli signora!"

"Beh, credo che Draco abbia un debole per le bionde..."

"In questo caso… adoro i miei capelli biondi!" aggiunse la ragazza sorridendo all'indirizzo del ragazzo che nello stesso momento alzò gli occhi cercandola e le sorrise apertamente.

"Altro che fascino Malfoy, sono sempre loro a cascarci come delle pere mature!"

 

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§

 

Ciaaaaoooo!! Siamo tornate!! Che splendida notizia, nevvero? (Fantastica... n.d.Tutti scocciati   Avada!!! n.d.devo dirlo?)

Comunque, avete visto che brave? Stiamo aggiornando ogni settimana!!

Bando alle futilità. Passiamo a salutare la bella gente che ci lascia fedelmente un commentino:

Aledra_xan: Ciao bella! Siamo davvero contente che tu ci abbia lascito un commentino. Uhuhu, siamo felici che la scena con la McGranitt ti abbia fatto ridere, ma a noi robe del genere vengono naturali, ne combiniamo molte di peggio nella realtà!! Grazie per averci detto che era un cap, speriamo che anche questo ti sia piaciuto, nonostante sia leggermente più serio degli altri. Tantissimi kissssss anche a te! A prestissimo!!

Faith Princi: Davvero anche tu una superpatita di Spike? Pensa che io (Antares) ho una sua foto a torso nudo appiccicata di fronte al letto così ogni mattina, quando apro gli occhi, godo di una siffatta mirabile visione! Guardavo Buffy essenzialmente per lui, ovviamente!!! Comunque anche Niniel ha una sua foto come screensaver del cellulare, eh, già, queste meraviglie ce le scambiamo sempre!!! Sono perfettamente d'accordo con te quando dici che assomiglia a Draco, oddio cado in vaneggio, infatti alla festa di Halloween ho vestito il caro Serpeverde proprio come Spike!! Beh, sì la coppia Harry/Dior piace parecchio, che brave che siamo!! Un grazie enorme ed un altrettanto enorme bacione, a presto bella!!

Emy'91: Quante domande, stella d'oro! Porta un po' di pazienza, e te ce ne vorrà parecchia, visto che le povere autrici sono sempre impegnate! Ti è piaciuto il pezzo di Dioe e Potty, ah? Tutto originato dalle mie dieci falangi (Si sente che ho passato il primo esame di anatomia con il massimo, eh? n.d.Anty felice) sulla tastiera!! Niniel annuisce convinta riguardo il tuo suggerimento di lasciare sulle spine Legolas, almeno il consiglio di questa volta non l'ha fatta buttare giù dal terrazzo. Comunque non so se ne sarà capace, mia sorella è pur sempre una Gryffindor, non ha la mia stessa perfidia, se fosse successo a me con Draco, vedevi te! Tzè! Che ne dici di Lucius? Si è riscattato un attimino? Con la nostra mamma degenere possono fare un genitore normale in due? Credi di no anche tu, eh?! Se esistesse davvero casa Anglachel ti inviteremmo molto molto volentieri, sei davvero un amore!! Speriamo di risentirci presto, ti vogliamo tanto bene!!! Smack!!!

Terry: Ciao splendida!! Grazie per le belle cose che ci scrivi sempre, sei adorabile!! Per quanto riguarda Herm e Ron sinceramente non ricordo molto cosa avverrà nei prossimi capitoli, non abbiamo approfondito più di tanto la loro storia perché ne abbiamo già tre da gestire, però per quanto riguarda Ginny non ti preoccupare perché più avanti le dedicheremo più spazio proprio con la persona che pensi. Anche io adoro un casino le Draco/Ginny oltre che le Draco/Me, e soprattutto mi piace tanto l'idea di una Ginny molto scatenata e con uno spiccato lato Slytherin, per me sarebbe stata molto meglio in quella Casa, diciamocelo, Slytherin è fantastica, incasinata ma grande! Sei davvero gentilissima a dirci che la storia ti piace anche se è un po' sballata, però in questo capitolo abbiamo dato fondo a un bel po' di serietà con Lucius, dai!! Continua a farti sentire, sei un tesoro!! A presto!! Ciao e baci!!

 

Grazie mille anche alle persone che leggono, siete davvero gentili, baci e a presto!!!

Niniel Nienor & Antares Lorien.

 

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** "Non scappare..." ***


CAPITOLO 22

CAPITOLO 22

 

"Non scappare..."

 

Il giorno successivo tutti insieme, cioè Niniel, Antares, Dior, Harry, Draco, Ron, Hermione, Judy, Ginny, Lucius, Dania ed Erija decisero di fare un giro in un grande centro commerciale magico e babbano aperto da poco nella cittadina vicina alla loro abitazione, con l'intenzione di terminare gli ultimi acquisti dei regali di Natale. Appena entrati, il gruppo si scisse in maschi e femmine supervisionati da Dania ed Erija per le ragazze, Lucius per i ragazzi che erano in minoranza di numero.

"Hai preso un regalo a Legolas?" chiese Antares alla gemella che ad ogni passo sembrava pestare il suo umore.

"Perché dovrei? Insomma, non mi sembra che abbia mai prestato troppa attenzione a me non vorrei fare la parte della scema!"

"Non dire sciocchezze! Lo sai che è tutto il contrario, solo è un po' ottuso e tonto per accorgersene... quando gli eri svenuta in braccio ricordi la borrita che che ci ha menato a me e Dior per averti portata fuori?"

"Beh, forse era solo in pensiero per un suo studente..."

"Sì, certo! E allora perché sul pullman di ritorno gita ha voluto sapere la tua reazione quando è successo il fattaccio del bacio? Anzi!! Se c'ero io al tuo posto credi davvero che avrebbe cominciato a baciarmi a sua volta?"

"Saresti scappata tu..."

"E ci credo!! Legolas non fa per me... troppo calmo e tranquillo..."

"Diciamo calmo e tranquillo rispetto ai tuoi standard di ragazzi! Draco finora è l'unico che non è o è stato un teppista!"

"Ma che dici?! Draco... è Draco..." balbettò la Serpeverde tingendosi di rosso.

"Già... Draco è Draco, non è solo una cotta, vero?" s'intromise Dania abbracciando le figlie "Eh, già! Così carino con quegli occhioni, i capelli biondi, bel fisico..."

"Stai parlando di Draco o di suo padre?" chiesero in coro le gemelle.

"Di entrambi!"

"Mamma... è una cosa seria con il signor Malfoy?" la interruppe Niniel fermandosi

"Credo... anzi... sì!! Ritrovarmelo davanti dopo tanti anni è stato un colpo ma riscoprire il vero Lucius, beh, quello è stato... non avrei mai pensato di poter provare ancora qualcosa nei confronti di un altro uomo dopo la morte di vostro padre... con Sirion è stato un immenso amore, forse non lo stesso che provo per Lucius tuttavia... con lui sono tranquilla, mi trovo bene, mi fa ridere e sentire meglio in ogni occasione! Spero che voi non vogliate ostacolarci..." ammise la madre abbassando lo sguardo lungo il pavimento.

"Ma che dici..." iniziò Niniel.

"Se sei felice, è giusto che voi vi frequentiate! Non sei più uscita con nessuno dopo la morte del papà! Penso che sia giusto vivere con il suo ricordo, non nel suo ricordo... se Lucius ti fa essere in questa forma smagliante beh, fate pure!" concluse la sorella.

"E forse avere una sottospecie di padre non ci farebbe male!" aggiunse la voce di Dior che stava stranamente sorridendo sinceramente. Dania non parlò ma si limitò a stringere tutte le figlie in un accorato abbraccio.

"Vi voglio un mondo di bene, bambine mie!!"

"Per dimostrarcelo... fuori la carta di credito che si fanno acquisti sfrenati!!" gioirono le sorelle impossessandosi della borsa della madre e scappando verso un negozio di vestiti.

"Ma..."

"Suvvia, a Natale si è tutti più buoni!" commentò Erija prendendo a braccetto la donna mora "E poi ricordati che frequenti un miliardario!" le due risero di gusto e si apprestarono ad inseguire le ragazze.

 

"Ragazzi!!" esordì Lucius attirando l'attenzione dei giovani "Che ne dite di questo? È bello?!" chiese indicando qualcosa in una vetrina. Tutti e tre si spiaccicarono contro il vetro.

"Oh, Signore! Quanti carati saranno?" commentò Harry.

"Quanti danari saranno vorrai dire!" disse a sua volta Ron che quasi svenne vedendo il prezzo sulla targhetta dell'anello.

"Vuoi darlo alla signora Wolf?" chiese Draco al padre che annuì "Beh, lei è una donna semplice, credo che un anello più piccolo sia indicato per lei! Per infilare quello bisognerebbe avere la mano a salcicciotto!! Guarda quello!" suggerì il figlio indicando un solitario di oro bianco e diamanti.

"Bello... beh, oggettivamente parlando, credo che Draco abbia ragione, mi sembra più indicato!" gli diede man forte Harry seguito da un Ron che annuiva convinto.

"Perfetto! Allora è deciso quello!! Vado a comprarlo!!" l'uomo entrò nel negozietto di gioielli visibile solo per i maghi ed acquistò l'anello poi misteriosamente acquistò anche qualcos'altro "Possiamo andare! Che ne dite di comprare qualcosa di carino per Natale e Capodanno? Offre Malfoy!!" esordì l'uomo di buon umore mettendo le mani sulle spalle di Harry e Ron.

"Ehm... padre? Io dovrei prendere ancora un regalo ma..."

"Già... anche io... non so che diavolo comprarle!"

"Non ditelo a me, Herm è di gusti così difficili!!"

"Oho!! Urgono consigli da parte di papà Malfoy!! Sapete, io me ne intendo di donne... Potter, prova guardare in quel negozio di articoli sportivi, Weasley, tu vai in quella libreria magica, hanno davvero tantissime cose interessanti e tu Draco, vieni con me! So io dove andare... tra un'ora qui!" Ron e Harry se ne andarono insieme in una direzione mentre padre e figlio gli voltarono le spalle.

"Che diavolo hai in mente? Che diavolo è questo negozio? Un... SEXY SHOP?! Ma tu sei tutto matto, non ci metterò mai piede lì dentro!!!"

"Invece sì! E poi mica è per te, è per me!! Tzè, frena i tuoi ormoni figliolo, sei troppo piccolo per questa roba!!"

"Ah, volevo sperare... almeno ti è venuto un po' di buon senso! Sembra strano sentirlo dire da uno che per i miei 14 anni mi ha regalato una prostituta!!"

"Che avrei fatto?!?"

"Hai capito benissimo!!"

"Ma non ero io, non era il tu vero papino!!"

"Ma va là, pervertito! Svegliati o facciamo notte ed io devo ancora cercare quel regalo!!"

 

"Niniel! Lo sai per chi vorresti comprare quel ciondolo quindi compralo!!" sussurrò Dior in stile 'è la tua coscienza che parla!'

"Ma dopo... come faccio a darglielo?"

"Fai come ho fatto io con Dracuz... se lui ti ha fatto il regalo allora anche tu gli consegni il tuo come regalo di Natale, se il cretino non te l'ha fatto tiri fuori la famosa partita di poker persa..."

"Uhm... va beh, lo prendo!!"

"E vai!" commentarono le sorelle dandosi il cinque.

"Ma veniamo a voi!" disse la Grifondoro dopo aver riposto il pacchettino nella borsa "Cosa avete preso per i vostri 'amici'?"

"Ehm... passaparola!"

"Niente passaparola Antares! Allora? Cosa hai preso a Draco?"

"Ecco... ancora nulla..."

"Ma si può?! E cosa aspettavi a pensarci prima?!"

"Ma io ci ho pensato, solo che non ho trovato nulla... Dior, non scappare!!"

"E tu signorina, al povero Potter, cosa hai preso?"

"Niente che ti riguardi!!" fece offesa incrociando le braccia al petto

"Niente immagino!! Signora Erija? Non è che darebbe una mano a queste due a trovare dei regali appropriati per lei sa benissimo chi?"

"Ma certo!! Io adoro cercare i regali!!! Vediamo un po' per Potter..."

 

E così tra ricerche di regali e shopping di ogni tipo la giornata volò e una volta tornati a casa, Dania ordinò delle pizze poiché nessuno aveva voglia di mettersi ai fornelli a cucinare. Una volta arrivato il cibo e gustato con birra e coca cola, ognuno sistemò i pacchetti regalo sotto l'immenso abete addobbato che troneggiava nel salotto accanto al camino ed i regali erano talmente tanti da non bastare quasi il tappeto. Rinfrescati ed infilati i pigiami si ritrovarono tutti davanti al camino scoppiettante a parlare allegramente grazie anche alle comiche di Lucius che si destreggiava in imitazioni ben riuscite dei professori di Hogwarts che fece scompisciare i presenti dalle risate soprattutto quando scherzò il suo amico Piton.

"Giuro! Lui ha una paura terribile delle teiere!! Non sopporta il loro fischio, va giù di matto!!" continuava a dire Malfoy ridendo a sua volta "Ma voi dovevate vedere quando Lily l'ha invitato ad Hogsmeade la prima volta!!"

"Lily? Mia madre?" chiese Harry incredulo.

"Certo, tua madre era una Serpeverde, un po' una Granger di Serpeverde, e lei aveva legato subito con Sev... con voi può sembrare cattivo e insensibile ma vi assicuro che invece è molto emotivo e soprattutto odiava James Potter..."

"Perché l'odiava?" continuò Harry felice di scoprire qualcosa sui suoi genitori.

"Diciamo che tuo padre, Harry, era molto fighetto, lui e Sirius, hanno cominciato a darsi una calmata solo all'ultimo anno. Potter aveva un debole per Lily mentre lei non lo sopportava perché prendeva sempre in giro Sev che era il suo più caro amico; tuttavia si scoprì che anche tua madre non era indifferente a tuo padre e beh, ci sei tu a dimostrarlo, no?"

"Anche io sono qui a dimostrare che tu odi mia madre!" disse acido Draco abbracciando Judy.

"Cosa? No, ti sbagli, io non ho mai odiato Narcissa, era una cara amica e i nostri padri avevano deciso il nostro matrimonio ma no, non l'ho mai odiata..."

"Per fortuna sei rinsavito prima o mi avresti costretto a sposare Pansy..."

"COOOSA?! Ma che schifo!!!" disse Antares indignata.

"Tranquilla, ora è libero come l'aria, vero Draco?" commentò Dania sorridendo al padre del ragazzo in segno d'intesa "Ragazzi vi informo però che è già l'una di notte, domani bisogna svegliarsi presto per andare a comprare gli ingredienti per il pranzo di Natale! Su, a nanna!!"

"Dillo subito che vuoi stare da sola con il signor Malfoy!" commentò Dior prendendo Harry per mano e salendo con lui le scale. Antares si pose davanti a Malfoy senior che la guardò sorridendo.

"Vuoi che ti rimbocchi le coperte?"

"No, voglio il bacino della buona notte!" disse assumendo un'aria infantile.

"Va bene, vieni qui!" l'uomo l'abbracciò e le schioccò un bacio sulla guancia e lei fece altrettanto andando poi dalla madre a compiere lo stesso gesto.

"Grazie!! 'Notte a tutti!!" salutò finalmente vedendo però che Draco non accennava ad alzarsi dal tappeto gli si avvicinò curiosa e, alzatogli il viso, vide che era furente "Che c'è, dolcezza?" gli chiese dolcemente.

"Non potevi fare a meno del bacino della buonanotte... indispensabile!" disse acido guardando interessato il fuoco nel camino.

"No, e poi me ne manca uno..." rivelò girandogli nuovamente il viso e schioccandogliene uno sulle labbra "Andiamo adesso!" suggerì tendendogli la mano che il biondino dopo un po' di indecisione accettò "Non sarai davvero geloso!"

"Sì! Da quando hai visto mio padre non fai che dire che è un bell'uomo, affascinante, sensuale! Volevi pure invitarlo al ballo!!"

"Ma scherzi? Ti ho detto che volevo invitarlo così poi tu mi avresti chiesto di accompagnarti! Non è che... no! Oh, my God!! Tu pensi di essere un ripiego? Pensi che ti stia accanto per tuo padre?! Se è così mi stai davvero offendendo!!" cominciò dolcemente per poi finire infuriata attirando l'attenzione di tutti gli occupanti della casa.

"E che diavolo dovrei pensare? Spiegamelo!!" ribatté lui arrabbiato nello stesso modo.

"Che succede?" domandò Dania preoccupata salendo le scale seguita da Lucius.

"Niente che ti riguardi, mamma!" rispose cattiva Antares che si rivolse di nuovo al biondino "Davvero la pensi così? Allora non hai capito proprio un cavolo di me... e io che pensavo... che scema!!!"

"Pensavi cosa?"

"Niente, lascia perdere!!" il ragazzo l'afferrò me lei si scostò bruscamente, scese le scale ribaltando i due adulti ed uscì di casa con passo da elefante.

"Antares!! Antares, fermati!! Spiegami per la miseria, non scappare come al tuo solito!!" le urlò da dietro Draco che la stava inseguendo dopo aver assicurato i genitori che l'avrebbe riportata in casa poiché la temperatura esterna era molto bassa.

"Scappare?! IO?!! Ma sentiti!!" commentò continuando a camminare velocemente tra il fitto degli alberi del bosco situato dietro la villetta.

"Ma che cavolo ti è preso?? Non ti ho mai vista così incazzata per niente poi!!"

"Per niente?! Per niente?! Tu credi che io ti stia frequentando solo per arrivare a tuo padre e tu lo chiami niente?!" sbottò infuriata girandosi e fronteggiando il ragazzo.

"Guarda che io non ho mai detto questo, sei arrivata da sola alle tue considerazioni!!"

"Non mi stai fornendo nulla per smentirle, anzi!! Fai l'offeso perché ho chiesto a tuo padre un innocente bacio di buona notte, poi dici che io me la prendo per niente!! Non hai pensato per un solo istante che ciò che volevo era un semplice gesto paterno?!"

"Dimmi il perché, parlamene!!"

"Non è questo il problema!!"

"Lo vedi? Lo vedi? Quando devo parlare io tu mi ascolti e mi consoli, ti sono molto grato per questo ma anche io vorrei poterlo fare con te, ogni volta che dici qualcosa sul tuo passato subito te la rimangi, io voglio conoscerti davvero!! Se non vuoi dirmi che cosa hai passato, chi diavolo sei, non importa, forse non vuoi parlarne ma ti prego!! Ora, non scappare! Ci siamo io e te, dimmi perché scappi!!" la sua espressione sempre fredda e dura sembrava essersi sostituita ad una più umana ed evidentemente più infuriata.

"Io non sto scappando!! Non credere di essere quello che può venire a dire tutto perché se c'è uno che scappa sei proprio tu, ogni santo giorno!!"

"Infatti non ho e non voglio questo diritto per la miseria!!"

"Allora lasciami in pace!!!" riprese lei tirando le maniche della felpa a coprire le mani gelate voltandosi nuovamente per andarsene ma la sua mano la trattenne con forza "Lasciami andare!! Mi fai male!!"

"Non ti lascerò andare! Ho promesso a tua madre che ti avrei portato indietro!"

"Ah!! Allora è per questo! Vuoi la coscienza pulita, eh, Malfoy?" sentire nuovamente il suo cognome sussurrato in quel modo cattivo fece molto male a Draco che vacillò un attimo e perse la presa sulla ragazza.

"Fai come vuoi, vai, congelati, fatti sbranare da qualcosa, sai cosa ti dico? Non me ne può fregare di meno!! Prima che arrivassi tu avevo solo le mie forze su cui contare, beh, le ho ancora!!"

"Bene!!"

"Bene!!!"

"Bene!!!!"

"Bene!!!!! Bene un cazzo!!!! Si può saper una buona volta perché qualsiasi cosa io dica tu devi offenderti così???"

"Se forse ragionassi un attimo prima di mettere in moto la bocca troveresti la risposta!!"

"Tu credi di essere da meno?!? Rispondi Anglachel, ti ritieni senza macchia e senza colpa?"

"Assolutamente no!! Io mi fidavo di te!! Mi fidavo!! Perché?? Perché tutti devono farmi questo?? Mamma, papà, Dior, tu!! Perché anche tu...?" la ragazza si accasciò su se stessa tremando. Draco pensò che stesse piangendo ma non era così: i suoi occhi erano sbarrati a fissare il vuoto e il respiro era affannoso.

"Antares... ehi... io sono qui, sono qui comunque... guardami, ti prego, guardami!" le prese il viso schiaffeggiandola delicatamente per farla tornare in sé e appena questo avvenne la biondina si strinse a lui cercando calore.

"Perdonami Draco, scusami è solo che... se non ti parlo di me è per non metterti in percolo e poi beh, non credo sia giusto dirti cose appartenenti anche alle mie sorelle...".

"Non ti sto chiedendo questo, dimmi di te, di cosa ti piace, cosa detesti... fai di tutto per sembrare perfetta, così come Dior, voi due siete fredde, insondabili, calcolate ogni vostro minimo gesto prima di compierlo e spesso lo fate per coprire Niniel che è più emotiva... chiedo solo di poterti conoscere e ciò che non vuoi dirmi, non sei costretta a farlo! Forse un giorno lo farai, forse non lo farai mai... ma a me va bene così..." ammise il giovane accarezzandole piano una guancia e dimostrando un'inaspettata tenerezza.

"Tu mi leggi già dentro abbastanza anche senza accorgertene... per questo a volte ti evito o ti tratto bruscamente... mi do subito dopo della cretina ma... voglio tenerti nascosti alcuni lati di me e del mio passato che non ti piacerebbero..."

"Dubito... mi piace tutto di te..." le rivelò scostandole una ciocca di capelli dal viso continuando poi in una seconda velata carezza.

"Eh? Cos... cos'hai detto?" lo fissò perdendosi nelle iridi color Antartide.

"Ciò che hai capito!" questa volta con il pollice le toccò lievemente le labbra fredde.

"Ma..."

"Schhh... i tuoi occhi sono più espressivi delle tue parole..." la strinse maggiormente a sè facendole posare il viso sulla propria spalla.

"Significa che non so comporre frasi di senso compiuto?" chiese con finta aria offesa fissandolo negli occhi.

"No, sciocca, e a me... mi vuoi un po' di bene... se non come spero io, almeno un po' di sentimenti fraterni..."

"No, mi spiace tanto... non ti voglio bene Draco..." il ragazzo si scostò bruscamente incredulo ma lei continuò mettendogli un dito sulle labbra semi aperte incapaci però di emettere suoni "...ti adoro, cucciolo..." il biondino spalancò gli occhi insolitamente lucidi.

"Sapessi io!!" riuscì a dire infine stringendola nuovamente a sé e baciandola castamente sulle labbra subito dopo.

Fu un semplice sfiorarsi di labbra, e non era la prima volta tra loro, tuttavia erano diversi dentro e questo piccolo contatto bastò per fargli perdere la cognizione del mondo.

"E tu che eri geloso di tuo padre tzé! Guarda che effetto mi fa un semplice bacio dei tuoi!" scherzò lei rompendo l'atmosfera un po' tesa che si era creata.

"Ne sono contento!! Andiamo? Si staranno preoccupando e poi non so te ma io sto gelando!"

"Ma tu hai sempre freddo cucciolo! Sì, andiamo..." un fiocco candido scivolò sulla punta del naso di Draco e la ragazza l'asciugò con un dito "Nevica!!"

Anche Malfoy alzò gli occhi al cielo godendosi lo spettacolo dei fiocchi sempre più fitti che scendevano dalla cupa volta celeste e prendendosi per mano tornarono in casa dove ad aspettarli c'erano Dania e Lucius armati di plaid caldi.

 

"Che diavolo è successo?" l'aggredirono le ragazze non appena Antares mise piede nella loro stanza.

"Oh, niente di che... una piccola discussione..."

"Con quella faccia?" domandò Dior.

"Sì, con la mia faccia! Non mi era permesso cambiarla!"

"Allora? Con Draco?" insistette Niniel "Vi siete messi insieme?! Dicci tutto!!"

"Ma che impiccione!! Comunque non lo so se ci siamo messi insieme..."

"Come non lo sai? Non avete parlato di voi?" domandò Ginny con curiosità.

"Sì, certo... gli ho detto che l'adoro e lui mi ha risposto altrettanto..."

"COSA?!?" urlarono tutte le ragazze a letto balzando sedute.

"Cosa cosa?" chiese la biondina spaventatasi della loro reazione.

"Mio fratello ha detto 'ti adoro' ad una ragazza... il massimo apprezzamento che diceva era 'Non mi dispiace...'!!" spiegò Judy al settimo cielo.

"Accidenti, Draco Malfoy seriamente innamorato... un play boy in meno a scuola!" commentò l'unica femmina Weasley con aria meditabonda.

"E quindi state insieme!! Che invidia!!" ammise Niniel.

"Ecco, invece di parlare di me, veniamo alla tua situazione cara gemella..."

"Cosa volete che vi dica?" chiese innocentemente

"Devi parlarci di un certo elfo..." continuò Hermione con un sorrisino smaliziato “…guarda che è palese, tutte le volte che fai un intervento, durante le sue lezioni, si inorgogliosisce tutto, tipo Piton con Malfoy!”

“E poi anche quando viene a vedere gli allenamenti di Quidditch, prova ad immaginare chi segue continuamente con lo sguardo?” era stata Ginny a parlare”E poi non farci credere che tu ne sei indifferente!” le ragazze scoppiarono a ridere ripensando a tutte le volte in cui la Grifondoro sconnetteva completamente il cervello quando ‘qualcuno’ era nel raggio di tre metri.

“Uffa, non siete divertenti!” si difese l’Anglachel “Non posso certo nascondere che mi piace un casino ma… lui non mi vede nemmeno, sono tutte fantasie le vostre!”

“Io non sono una visionaria!” ribatté Dior guardando con decisione la sorella negli occhi.

“Ma vi siete coalizzate tutte contro di me?”

“No, ma faremo di tutto perché possiate essere felici insieme!” terminò la piccola Judy con un dolce sorriso stampato sul bel visetto.

“Tò! Tutta la dolcezza è finita alla figlia femmina… tua madre non ha fatto bene le dosi!” scherzò Antares scompigliando i capelli alla giovane Grifondoro che subito le si attaccò al collo in cerca di coccole “Però siete coccolosi entrambi!”

“Davvero? E che coccole fai al Caposcuola Malfoy?” chiesero in coro le altre subito incuriosite.

“Ma questi discorsi sono top secrets!” un cuscino volò istantaneo addosso alla bionda e fu così che si scatenò un’enorme lotta che coinvolse tutti gli abitanti della casa attirati dalle urla delle ragazze.

 

Salve a tutti, siamo di nuovo qui!!

Dal momento che Antares (cioè io) deve ancora studiare due capitoli di istologia per martedì, passa subito a ringraziare i fedeli commentatori!!

Ele 90: Ma ciao nuova amica!! Grazie mille per gli splendidi complimenti che hai fatto a noi e alla nostra storia, ci siamo commosse, Niniel ha ancora gli sbrilluccichini negli occhi!! Speriamo che anche questo nuovo capitolo ti sia piaciuto, grazie per aver seguito fin qui e speriamo anche oltre! A presto e grazie ancora!! Bacione!!

Terry cara, eccoti qui puntuale come un orologio Svizzero! Sei felice ah, per la notizia che ti ho dato su Ginny nevvero? Anche a noi Lucius e mamma piacciono tanto perché sono troppo forti insieme, ci siamo divertite un casino a raccontare di loro! Aspettati di tutto!! Grazie per la tua costanza e la tua immancabile presenza che ormai è un punto fisso per noi, un grazie enorme e due grandi bacioni!! A presto!!

Syssy5: Oddio tesoro!!! C'è stato un casino osceno!! Vacca pera in salsa rosa!! Devi sapere che io guardo sempre le recensioni all'interno del mio login, ma il problema è che le tue non mi si visualizzano!!! Non so il perchéééé!!! Ma infatti mi risultavano 5 recensioni però ne vedevo solo 4, ho pensato che fosse un errore di conteggio, poi ho visto la tua ultima recensione e ci sono rimasta di sasso!!! Scusa fex!! Speriamo di esserci fatte perdonare con questo ultimo chappy!! Ammettilo che anche tu salteresti addosso a ad un Lucius così!!! Io sì, di getto proprio!!! Scusa ancora tanto, speriamo che intanto ti sia ripresa dalla tua influenza non-influenza!! Un bacione e a prestissimo!!

Faith Princi: Ciao bella! Noi si che ci buttiamo su Lucius, eh! Abbiamo troppo i gusti uguali, ci capiamo al volo!! ^-^!! Abbiamo notato che Lucius in questa versione piace molto, a noi un casino anche perché è troppo fuori di melone!! Davvero inserirai questa misera ed indegna ficcina nelle tue preferite??? Che gioia!! Ci viene da piangere, anzi Niniel lo sta facendo... sul mio peluches preferito però... Hai visto che combino con Dracuz bello? Magari fosse tutto reale!! Comunque per tua informazione siamo già in tre ad odiare Angel con tutto lo spirito!! Anche a noi la fine non è piaciuta, uffa, quel cavolo di medaglione l'aveva Angel, no? Allora che crepi lui, non il grande William The Bloody, dopo che si è fatto un mazzo assurdo per Buffy!! Che ingiustizie!!

Baci e a prestissimo tesorino nostro!!!

Emy'91: Eccoti qui splendida!!! Fantastico Lucius, che successone quest'uomo!!! Draco è un po' troppo sdolcinato in questa fic, sono molto più mascolina io!!! Però mi piace tanto tanto, e poi rimane comunque un peperino rompiscatole quando si mette!! Dior e Harry sono davvero carini, specialmente perché vado sempre in crisi quando devo scrivere un pezzo su di loro, sai far fare certe cose al piccolo Potty mi traumatizza sempre un po', però poi sono abbastanza soddisfatta del risultato; Niniel se ne lava bellatamente le mani delle vicende di Dior per questo credo che lei e Legolas si siano trovati, tié!! Scherzo dai!! Comunque spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacio enorme e a prestissimo, stella!!!

 

Un ringraziamento speciale anche a chi legge e non recensite, siete tanto cari comunque!! Grazie e alla prossima!!

Due baci da Antares Lorien & Niniel Nienor!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Natale in famiglia ***


CAPITOLO 23

CAPITOLO 23

 

 Natale in famiglia

 

La vigilia di Natale era ormai giunta con i suoi cambiamenti e il suo clima di festa. 

Nel salotto di casa Anglachel erano presenti numerosi scatoloni contenenti alcuni le scorte di cibo comprate il giorno prima e in altre gli ultimi addobbi più difficili da sistemare. Si era fatto un accordo per quel giorno: niente magia! Tutti i piatti prelibati avrebbero dovuto essere preparati manualmente senza alcun tipo di aiuto magico, così come la sistemazione degli addobbi diretta da un super operaio: Lucius Malfoy! Questo infatti indossava dei jeans, una maglietta blu con la scritta 'Me la tiro' sul davanti e dietro 'la ma sa destacò adiriturò' ( = mi si stacca addirittura!), scarpe da ginnastica e bandana sui capelli, i ragazzi erano i suoi sottoposti e lo guardavano malissimo soprattutto perché l'uomo si era messo a misurare ogni muro millimetro per millimetro in modo che gli addobbi fossero perfetti in lunghezza, altezza, curvatura.

Le ragazze invece si affaccendavano ai fornelli, sul ripiano cucina, sul tavolo, sfornando torte e biscotti, gelati (I gelati si sfornano?), pasticcini, dall'aria invitantissima. Dania ed Erija si adoperavano a cucinare i primi ed i secondi piatti di difficoltà maggiore.

"Come va?" chiese Antares abbracciando Draco da dietro.

"Sto per scagliare una maledizione cruciatus a mio padre!! Sai quante volte ha già misurato quel muro?!" si lamentò lui stringendole le braccia.

"Lascialo fare, si sente l'uomo di casa, per troppi anni non l'ha fatto, deve recuperare!"

"Sì, hai ragione... perché non facciamo cambio? Tu qui, io in cucina?"

"Non te lo consiglio sai, credo uccideresti Hermione... se vuoi ridere si è portata una bilancia con la scala dei milligrammi per controllare perfettamente tutte le dosi... pazzesco!! Dior sta per fare una strage, per fortuna mamma le ha ritirato la bacchetta!! Piuttosto, chiudi gli occhi!"

"Perché?"

"Dai, lasciami fare..."

"Ok... ho un po' paura sai quando parli così..."

"Sono terrificante, lo so..." la ragazza gli girò accanto mettendoglisi di fronte "Apri la bocca..." il ragazzo fece come richiesto e la ragazza ci infilò un pasticcino al cioccolato che aveva appena estratto dal frigorifero. Draco masticò lentamente emettendo alcuni mugolii "Com'è?"

"Squisito... li hai fatti tu?" chiese riaprendo gli occhi. Antares annuì sorridendo. "Sono davvero buonissimi!! Non me ne daresti un altro?"

"No! Ti toccherà aspettare fino a domani!"

"Cattiva..." fece con aria imbronciata ed occhioni tristi "Però un bacino me lo dai per ripiegare?"

"Non te lo meriteresti però..." i ragazzi fecero per avvicinarsi ma...

"DRACO!! Ho trovato il punto in cui appenderlo!! Vieni a... a... AHHHHH!!" il signor Malfoy cadde dalla scala su cui era arrampicato a modello scimmia piombando fortunatamente sul divano.

"Oh, Signore!! Si è fatto male, Signor Malfoy?" chiese Antares avvicinandosi e guardandolo.

"No! Sono un figo, io!! Comunque ora ho capito come fare!! Aiutanti! Al lavoro!!"

 

Il tanto atteso giorno di Natale giunse finalmente. Alle 8 di mattina Dania svegliò tutti dando scherzosamente l'ordine ad aprire i regali. Una fiumana di ragazzi si precipitò per le scale correndo, ammazzandosi e piombando sui numerosissimi regali posti sotto l'abete in cerca dei pacchetti con scritto il proprio nome.

Niniel riuscì ad arpionarne per prima tutti quelli indirizzati a lei: c'erano quelli degli amici, delle sorelle, dei genitori. Quando tutti ebbero trovato i propri regali Lucius suggerì di mettersi tutti in cerchio sul tappeto e di scartare un regalo ciascuno in modo da potersi ringraziare l'un l'altro. La prima fu Judy che nel primo pacco incartato di argento trovò un paio di guanti da battitore.

"Harry!!" gioì guardando l'amico "So che sei stato tu!! Grazie mille!!"

"E di cosa? Ci alleneremo tutti insieme una volta tornarti ad Hogwarts!!"

Fu la volta di Dior che trovò uno splendido anello d'argento che copriva interamente il dito.

"Questo è il gusto di Antares, giusto? Grazie un casino!!!"

"Esattissimo sorellina!! Ti sta troppo bene!!"

"Tocca a te, Dania!" disse Lucius incoraggiando la donna a scartare il regalo.

"Ok... aspetta eh... No!! Chi piò avermi regalato questo splendido fermaglio per capelli? Niniel!!"

"Sapevo quanto ti piacesse..."

"Sei un'amore bambina mia... Draco, a te!"

Il biondino si trovò davanti un libro di pozioni con fregi d'argento "Solo una persona sapeva che avrei voluto questo libro, vero Hermione?"

"L'ho visto al Ghirigoro e mi sei venuto in mente tu!!"

"Grazie mille!! Se è bello poi te lo presto..."

Ron trovò una maglietta con stampata la sua squadra del cuore di Quidditch.

"Grazie... eh... vediamo... Harry?"

"No, non sono stato io... è stata Judy!"

"Davvero?! Ti ringrazio tantissimissimo!!"

"Tocca a me!!" gioì Lucius sfregandosi le mani "Vediamo... Uau!! Un fermacravatta con le mie iniziali!! Chi è stato? Draco?"

"Sì... ti lamentavi sempre che la cravatta ti andava dappertutto..."

"Fatti abbracciare, tesoro, è splendido!! Per le occasioni specialissime!!"

Niniel intanto aveva scartato un pacco bello grosso molto curiosa dal quale uscì un bellissimo vestito azzurro con pizzi e ricami sbrilluccicanti.

"Mamma!! Non pensavo me l'avresti preso davvero!!"

"Già... ringrazia anche Lucius però, senza le sue conoscenze non sarei mai riuscita a trovarlo!!"

"Di nulla figliola!!" rispose l'uomo ad un bacio aereo della ragazza "Tocca a te, piccola rossa!" continuò incoraggiando Ginny ad aprire un pacco color blue scuro dal quale uscì una bella trousse di trucchi che le fece brillare gli occhi.

"Sapevo che la tua l'avevi rotta, sorellina..."

"Ti adoro, fratellone!!"

Harry intanto, essendo arrivato il suo momento, cercò di aprire con i denti un nastro colorato ma fortunatamente Dior gli passò un paio di forbici; il pacco conteneva una bella felpa nera firmata che gli stava proprio d'incanto.

"Allora, chi è l'artefice? Vediamo... Herm? No... Niniel... no... Draco...?"

"Bingo! Se non ti va bene si può cambiare!"

"No, è perfetta, grazie tante, mi piace davvero molto!!"

"Scarto, scarto, scarto... ma quanta carta c'è? Dior!! Questa trovata è tua, vero? Vediamo... è un bracciale!! Troppo costoso per una delle mie sorelline che arrivano a malapena alla fine del mese con la paghetta da fame di mamma..." sul bracciale argentato a forma di serpente che si doveva infilare sul braccio c'era inciso il suo nome. La ragazza si guardò attorno cercando chi potesse averglielo regalato poi il suo sguardo si soffermò sul sorriso del signor Malfoy "No... lei?! Mamma mia, è fantastico!! Non me lo levo più, giuro!! Le mando un bacio aereo, a scanso di equivoci!!" annunciò guardando sottecchi Draco.

Anche Erija scartò un regalo evidentemente regalatole dal nipote; un carillon che suonava una melodia dolcissima.

"Sono l'ultima (No, avevo dimenticato che esistevi, è diverso!! N.d.Antares), vediamo... Oddio che bel maglione!! Sono sicura che... Niniel!!" disse Hermione guardando l'amica di Grifondoro.

"Esatto... sapevo ti sarebbe piaciuto!!"

I giri per lo scarto dei regali durarono ancora parecchio e tra baci, abbracci e ringraziamenti si arrivò all'ora di pranzo.

Niniel aveva ricevuto dalla madre il vestito azzurro, da Lucius una braccialetto con coralli, da Antares un fermaglio a forma di farfalla tutto colorato (Finalmente, ho girato tutta Brescia ma non l'ho trovato N.d.Niniel), da Dior la collezione di un manga, da Harry degli orecchini, da Judy una collana di strass, da Draco la statuetta di una fata, da Herm un libro Elfico, da Ginny un rossetto a lunga durata, da Ron un peluche a forma di cigno e da Erija un profumo veela 'accalappia uomini'.

La gemella aveva ricevuto dalla mamma un orologio nuovo, da Lucius il bracciale, da Niniel una cavigliera, da Dior una cintura borchiata, da Harry una borsa, da Ginny un profumo, da Hermione una maglietta, da Ron il cd degli Evanescence, visto che Antares il suo l'aveva bruciato per il troppo ascolto, da Judy una trousse di trucchi, da Draco una collana con il ciondolo a forma di cuore e delle rose blu incantate ed infine da Erija un anello molto antico e bellissimo.

Dior aveva ricevuto dal suo amato Harry degli orecchini lunghi, finemente lavorati con incastonate delle gemme viola cupo, da Dania un vestito nero, da Niniel una borsetta nuova, da Antares l'anello, da Draco un paio di jeans, da Lucius una collana, da Hermione un cd musicale, da Judy un paio di occhiali da sole, da Ginny una trousse di trucchi stile Dark e da Erija un braccialetto. La ragazza aveva regalato a Harry una catenina il cui ciondolo riportava delle rune che avevano il potere di proteggere il possessore del ciondolo.

Draco aveva ricevuto dal padre una catenina con inciso il simbolo dei Malfoy che veniva tramandata da generazioni nella famiglia da padre in figlio ed una scopa nuova di zecca, da Erija un orologio Veela ( che segna dove sono le persone più care, una sorta di orologio Weasley da polso) con una scorta di caramelle al sangue e da Antares la raccolta dei CD dei The Calling che il biondino adorava tanto (O meglio, io adoro tanto!! N.d.Anty) e in più ovviamente i regali degli altri ragazzi.

Lucius invece aveva ricevuto molti più regali di quanto non si aspettasse e quasi si mise a piangere quando vide ciò che Antares gli aveva regalato: in una cornice d'argento c'era una foto di se stesso sorridente che teneva tra le braccia un frugoletto biondo vestito con una buffa salopette nera che faceva ciao con la manina sorridendo, non aveva più di venti mesi.

Il momento culminante si ebbe quando Dania, aperta l'ultima scatola si trovò davanti un solitario con incastonati dei diamanti scintillanti. Lucius le si inginocchiò davanti:

"Voglio farlo adesso che ci sono tutti, specialmente i nostri figli... ti amo, Dania e voglio chiederti di sposarmi, vuoi?" la donna cominciò a piangere come una disperata buttandosi tra le braccia del biondo e sussurrando dei flebili 'sì'.

Tutti gioirono attorno ai promessi sposi e anche ad Erija sfuggirono delle lacrime di commozione vedendo finalmente il figlio sposare una donna che amava sinceramente.

"Sarà meglio andare a pranzo, ragazzi, è già l'una!!" disse la padrona di casa una volta ripresasi abbracciando prima le figlie e poi, dopo un momento di titubanza, anche Draco che rispose sorridente al suo abbraccio.

Dal frigorifero vennero sfornati tutti i manicaretti cucinati il giorno precedente mentre i ragazzi si apprestarono a preparare la tavola (in modo veramente schifoso, ma sono ragazzi, quindi lasciamo perdere N.d.Autirci).

“A proposito…” chiese Dania sfornando un enorme tacchino “…quanti ne avete invitati? Non avevate detto un paio…?” disse riferendosi agli amici contando finalmente i ragazzi presenti (ma ti accorgi adesso mamma? N.d.Anglachel).

“Non essere pignola!” le rispose Niniel cercando di rubare un po’ di crema di mascarpone dal pandoro posto sul piano cucina.

”…e poi mamma…” continuò Dior dando alla sorella una palettata sulla mano “…noi avevamo detto due persone, ma non avevamo specificato se a testa o meno…”

“Se, va beh!… È PRONTO ANDATE A LAVARVI LE MANINE!” gridò ai ragazzi sparsi per la casa cominciando a servire le pietanze.

“Non siamo all’asilo!” la informarono le figlie.

Il pranzo si svolse allegramente: Il signor Lucius si rivelò essere veramente… fuori di testa: non perdeva occasione per fare battute o per provarci spudoratamente con Dania che, dal canto suo, non faceva nulla per impedirglielo… Draco e Judy erano ancora scioccati nel vederlo comportarsi in quel modo. Ron e Hermione continuavano a bisticciare tra loro finché non vennero zittiti da una spazientita Dior che, dando una sberla a Potter aveva esclamato: “Chi si odia si ama …”

“BASTA HO DECISO!!!” disse improvvisamente Niniel, interrompendo il dessert, e balzando in piedi tenendo la forchetta in mano in stile 'statua della libertà' “SE NON MI FACCIO LEG PRIMA DELLA FINE DI GENNAIO… GIURO CHE MI ARRENDO!! Perché a questo punto posso iniziare anche a pensare che sia gay…”

“Amore, che stai dicendo?” chiese la madre guardandola allucinata e quasi preoccupata.

“Cosa?”.

“Niente, avrai parlato di nuovo senza accorgertene!” disse una voce sconosciuta appartenente ad una donna mai vista (per qualcuno) comparsa sulla soglia di casa.

Tutti si voltarono ad osservare il nuovo arrivato, o meglio… i nuovi arrivati: l’ingresso era pieno di Elfi sbrilluccicanti che erano inchinati dietro ad una bellissima donna dai lunghi capelli biondi, eterea e con indosso un lungo abito bianco ed azzurro finemente ricamato.

“State su!!” ordinò ai compagni con voce severa poi si voltò nuovamente verso il tavolo scrutando uno ad uno i presenti “Allora, non mi salutate?” chiese rivolgendosi alle tre sorelle che si erano alzate, ma non sapevamo come comportarsi…

“Co-cosa ci fai… qui?!

“Sempre gentile vero, Dior?”

“Ti ricordi anche i nostri nomi… wow, ammirevole…” affermò guardandola con occhi increduli e infastiditi.

“Senti, almeno lei viene a trovarci ad ogni occasione!” sbottò Niniel squadrando la madre.

“COSA VUOI INSINUARE PARLANDO CON QUEL TONO?”

“Nulla, forse solo che i tuoi genitori non li abbiamo mai neppure visti…”

“Non mi sembra il caso di litigare… vi ho portato i regali…” disse non badando troppo a ciò che stavano dicendo, tutte le volte che andava a trovarle quella piccola discussione era d’obbligo. Ad un suo gesto gli Elfi portarono numerosi pacchetti e poi se ne andarono non prima, però, di essersi nuovamente inchinati e avere avvertito la donna che sarebbero passati a riprenderla a fine giornata.

Intanto gli ospiti guardavano allucinati la scena e quando tutto si fu calmato, dopo baci, abbracci e ringraziamenti vari, Dania ebbe il tempo di rispondere alle loro innumerevoli domande.

“Dania, potresti gentilmente dirci chi è quella signora?” chiese Lucius.

“A questo, caro, posso rispondere io…” disse la bella veela “…non te la ricordi?! È Belthil!"

“Mi hai illuminato!” la informò sarcastico.

“Sono la madre del suo defunto marito" spiegò indicando Dania "… cioè la loro nonnina!" riprese indicando le tre sorelle "Anche se non sembro così vecchia ho già cinquem…quarantotto anni!”

“No! Ne hai cinquantotto!” la corresse Erija avvicinandosi e abbracciandola. “Ah, così sono loro… ecco perché... si spiega tutto...” continuò vaga scrutando gli occhi dell'amica.

“Sono loro cosa?” chiese Ron.

“Che cosa cosa?” ripeterono le sorelle.

“Ma sì ha detto sono loro!” intervenne Hermione.

“Certo, siamo noi le figlie di nostro padre! Che domande…” esclamò Niniel sbrigativa.

“Ho un'altra domanda: perché tutti quegli Elfi?” domandò Draco.

“Ti sembra il tono da usare?” lo riprese il padre notando la vena di disgusto nella voce del figlio.

“Ma… voi, cioè tu… mi hai cresciuto… AH, CHE CASINO! …Scusa...”

“Tranquillo, ti abituerai!” lo rassicurò lui mettendogli una mano sul capo e scompigliandogli i capelli biondissimi.

”Comunque è vero, come mai quelle creature al suo seguito signora?”

“Non chiamarmi più signora Lucius, mi sentirei vecchia!!” rise “ in ogni modo, io vengo da molto lontano, e in tutta sincerità gli Elfi sono le migliori guardie del corpo che esistano! Davvero non ti ricordi di me? Io e tua madre ci conosciamo da sempre!"

"Beh, ho avuto un piccolo incidente e sono ancora in fase amnesia!" spiegò l'uomo.

"Oh, mi dispiace caro! Ma almeno ricordi che sono la tua madrina del battesimo?"

"COSA?!?" ulrlarono le sorelle e la loro madre.

"Che c'è di strano? Belthil è la mia migliore amica, siamo come sorelle! Lucius non ricorda ma più di una volta è stata nostra ospite a Malfoy Manor!" spiegò la Veela sorridendo alla cara amica.

"Ma come mai ti trovi qui, Erija?"

"Lucius e Draco sono stati invitati per Natale e io sono venuta a trovarli!"

"Draco? Il figlio di Lucius, vero?" la donna fece scorrere i suoi azzurrissimi occhi su tutti i ragazzi presenti soffermandosi sul biondino "Inconfondibile! Un Malfoy spaccato!" commentò dopo aver scrutato i suoi occhi di ghiaccio.

"Sì, anche se l'influenza Black fa spesso capolino dal suo animo..."

"Ottima accoppiata Malfoy e Black... caratteri forti e contrastanti, la mente fredda e la forza dei Malfoy, la passionalità e fragilità dei Black... per non parlare della bellezza e della sensualità proprie della tua razza...devi essere un soggetto interessante, Draco! ..." (Basta con questo sproloquio su Draco!! N.d.Dior & Niniel  Mi avete detto di ampliare? Io amplio!! N.d.Antares)

"Chiedilo a tua nipote!" commentò Lucius guardando Antares con un sorrisino esplicito.

"Antares, tesoro! Io e te dobbiamo parlare, vero?" disse la nonna in stile gossip.

"No! Signor Malfoy si faccia gli affaracci suoi!!"

"Giusto, padre!" rincarò il figlio "Sono affari nostri come gestiamo la nostra relazione!"

"Relazione??" partì in quarta Belthil desiderosa di essere informata "Ma allora è seria!! Voglio sapere tutto!!"

"Basta!! Cambiamo argomento... possimo aprire i regali, nonna?" chiese seccata Dior.

"Certo, bambine, certo..." le sorelle si fiondarono sui pacchetti rubandoseli dalle mani mentre tutti se la ridevano e alla donna appena giunta venivano porte una sedia ed una fetta di pandoro guarnito di crema al mascarpone.

I regali erano bellissimi: collane, scialli, vestiti, bracciali e molto altro. Le Anglachel ringraziarono calorosamente la nonna abbracciandola una ad una.

"E così, siete ormai iscritte ad Hogwarts! Voi siete i loro amici, non è vero?"

"Se permetti, Bel..." cominciò Erija indicando gli ospiti "... ti presento: Judy, la figlia di Narcissa, Ron Weasley, Hermione Granger, Ginny Weasley, Draco ed Harry Potter!!"

"Piacere di fare la vostra conoscenza, io sono Belthil, spero stiate passando un buon Natale!"

Per tutto il pomeriggio ci si divertì tantissimo intervallando grandi battaglie a palle di neve a soste di dolciumi, chiacchiere attorno al fuoco e passeggiate tranquille tra la neve.

"Antares... devo parlarti... possiamo andare a fare un giro?" chiese Draco sedendole accanto sulla veranda mentre gli altri giocavano con la neve.

"Certo, qualcosa non va?"

"No, ecco... te lo dico dopo!!"

"Ok! Dior!! Sta attenta!!" si lamentò la biondina non appena la sorellina le cadde addosso.

"Scusami, è colpa di Harry, vuole riempirmi di neve!! Ahhhhh!! Stammi lontano!!" il Grifondoro era giunto armato fino ai denti e intrappolò la moretta mettendole della neve nella maglietta, sulla nuca "Nooo!! Cattivo!!"

"Troppo tardi, ho vinto io!! Ahahaha!!"

"Però... stanno bene Dior e Potter insieme! Dio, me la vedo più con lui che con Bill Weasley!"

"Già! Sono contenta abbia cambiato idea, Bill non era male, ma la loro differenza di età non era indifferente!" Antares prese sottobraccio il ragazzo che le pose il braccio con eleganza facendola sorridere e presero a camminare diretti verso il ruscelletto ghiacciato (lui c'è sempre!!! n.d.Anty), distante pochi metri dalla casa. "Dimmi... mi stai facendo preoccupare!"

"No, non devi... ecco io volevo darti il mio regalo di Natale!" disse una volta che si furono accomodati sul ramo di una quercia che quasi sfiorava il suolo.

"Cosa? Ma tu mi hai già fatto un regalo!!" istintivamente prese tra le mani il ciondolo a forma di cuore.

"Beh, quello è una copertura... questo è quello vero..." disse estraendo dalla tasca dei jeans una scatoletta blu. La ragazza la prese tra le mani tremanti e l'aprì sbarrando gli occhi.

"So che non è bello come quello che ti ha fatto mia nonna, o quello che mio padre ha regalato a tua madre ma..."

"È ... è stupendo!!" l'interruppe lei gettandogli le braccia al collo.

"Volevo chiederti... di diventare insomma... la mia ragazza... se vuoi..."

"Qualunque cosa tu voglia! Mettimelo tu... aspetta, tolgo quello a serpente... là!" Draco prese la mano della ragazza ed infilò il semplice anello d'argento con una bella gemma azzurra poi lo baciò "Ti ho mai detto che ti adoro, Malfoy?" continuò lei dolcemente abbracciandolo nuovamente.

 

Harry e Dior, nel frattempo, avevano terminato la loro battaglia all’ultima palla di neve e, bagnati fradici, decisero di andare a cambiarsi.

Dopo essersi asciugati e aver indossato abiti più pesanti si ritrovarono nel salotto stranamente deserto, tutti gli altri, infatti, tranne Draco e Antares, erano sul retro della casa a guardare qualcosa, ma loro non avevano la minima intenzione di tronare fuori a congelare e così si sedettero davanti al fuoco.

Dior sbadigliò assonnata e, quasi inconsapevolmente, appoggiò il capo sulla spalla del bambino sopravvissuto.

Harry dopo lunghi attimi di indecisione e pare mentali si decise a stringere con un braccio le spalle della ragazza.

“Sai… mi sto proprio divertendo un casino qui… è… il Natale più bello della mia vita! E… e sai perché?” mentre parlava aveva comincito a passare le dita trai capelli nerissimi della ragazza.

“Avrei in mente una risposta che ti smonterebbe del tutto, ma siccome non è il momento, per questa volta sto zitta… perché?” Dior alzò gli occhi per guardarlo e come da un po’ di tempo a quella parte rimase del tutto incantata a guardare quel profilo che diventava ogni giorno sempre più virile ed attraente.

“Ovvio, perché ci sei tu!” disse tutto d’un fiato; i suoi occhi erano persi nel fuoco che rifletteva le sue lingue dorate nelle iridi color speranza, la stessa speranza che l’intero mondo magico nutriva verso di lui.

“Potter! Chi ti dice che io sia dello stesso parere?” ironizzò la ragazza sfoderando il suo famelico carattere Serpeverdesco.

“Guarda che non attacca, sarei finito anche io a Serpeverde se non mi fossi opposto a tutti i costi!!”

“Davvero? E perché ti sei opposto?”

“Avevo appena conosciuto Malfoy!” entrambi scoppiarono a ridere ma improvvisamente Harry prese il viso della ragazza, quella che ormai era la sua ragazza, e la baciò.

Per alcuni istanti l’unico suono udibile fu il crepitare del fuoco mentre i due ragazzi erano persi in un mondo tutto loro.

“Sono contenta di averti incontrato, Harry… specialmente dopo il tuo new look Malfoyano… non fare quella faccia dai…”

“So quanto sia difficile per te esternare dei sentimenti quindi… questa devo considerarla come una dichiarazione d’amore?”

“Non come… lo è!” e i due ricominciarono a baciarsi almeno finché non tornarono tutti gli altri decisi a riscaldarsi davanti al camino, incuranti della nuova storia che era nata anche se le mani intrecciate dei due giovani parlavano per loro.

 

 

 

 

 

Saaalve!!!

Per la gioia di grandi e piccini siamo tornate!!

Passiamo subito a ringraziare i fedeli commentatori:

Faith Prici: Olà, tesoro!!! Grazie per i complimenti fatti per lo scorso capitolo, Draco e Antares sono finalmente sistemati e anche Dior in questo capitolo che speriamo ti piaccia nello stesso modo!! Un bacione!! A presto!!

Syssy5: Stavolta nessun problema, la tua recensione è comparsa! Il mistero nell’aria si farà sempre più fitto anche se come avevamo già detto questi capitoli sono un po’ più incentrati sulle varie coppie che non sul mistero. Comunque è comparso un personaggio nuovo di non poca rilevanza! Continua a seguirci stupenda!!

Terry: Gioia cara… in questi capitoli il miele si spreca, ma che ci vuoi fare Draco è sempre Draco! Per quanto riguarda Judy non sapremmo proprio, per ora rimane un bel punto di domanda, ma in fondo ha solo 11 anni!! Vedremo… Spero che la scena tra Dior e Harry ti sia piaciuta!! Grazie di tutto!

Nelly: Davvero onorate di fare la tua conoscenza! Siamo lusingate dai tanti ‘bella’ nella tua recensione e ti ringraziamo davvero tanto!! È vero che i capitoli sono già ventidue (cavolo! Non ci sembrava di avere scritto così tanto!!) ma ben presto ci saranno altri elementi! Saremmo davvero contente se tu continuassi a seguirci!! Un bacione enorme!! (Grazie anche per aver detto che sono la migliore!! N.d.Antares gongolante).

 

Grazie a tutte ragazze ed un grazie speciale anche ai lettori!!

Bacioni!!!

Antares & Niniel

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** "Si va a Malfoy Manor!" ***


CAPITOLO 24

CAPITOLO 24

 

"Si va a Malfoy Manor!" 

 

"Che state guardando?" chiese Draco non appena lui e la sua ragazza furono tornati in casa notando che erano tutti riuniti attorno al fuoco. La luce e la temperatura esterna erano andate calando ed entrare in casa era un vero e proprio sollievo.

"Non indovineresti mai!!" disse Ron con ghigno satanico. I due biondini si guardarono stupiti ma furono interrotti da Dania.

"Si può sapere dove diavolo siete finiti? Mi stavo preoccupando, si sta scatenando una bufera fuori!!" urlò ma poi il suo tono cambiò improvvisamente fissando qualcosa "Quello non c'era quando sei uscita!! Draco?? C'è il tuo zampino?" domandò arpionando una mano alla figlia e studiando l'anello appena regalatole dal Serpeverde.

"Sì! C'è il mio zampino!"

"I Malfoy sì che sanno quello che fanno, vero cara?" disse la donna dando delle piccole gomitate alla figlia che le fecero scoppiare in una risata satanica.

"Whahahaha!! Mwuahahaahah!!!"

"Quando ridono in quel modo sono inquietanti, vero?" disse Belthil abbracciando Draco il quale decise che era meglio andare a vedere cosa stavano facendo tutti, ma appena lo scoprì, sbiancò di brutto.

"CHE DIAVOLO SONO QUELLE FOTO?!!?" l'album che stava infatti sfogliando Lucius era pieno di loro foto di molti anni addietro, mentre quello che aveva in grembo Niniel apparteneva alle Anglachel e la foto che stava guardando sorridendo ritreva lei e la gemella a circa due anni vestite da bamboline intente a darsi dei bacini tra loro.

"PA-PADRE?! SPIEGAMI!!"

"No, è colpa mia tesoro, Lucius mi aveva chiesto di portarglieli e l'ho fatto! Me li diede Narcissa prima di andarsene..." il nipote non la lasciò finire e se andò nella sua stanza senza degnare nessuno di uno sguardo.

Draco si lasciò cadere a peso morto sul letto ed implacabili le lacrime presero a scorrergli lungo le guance seriche.

"Cosa ti fa soffrire, dolcezza?"

"Hai sentito?"

"Sì, ho sentito e ho capito..." disse Antares sedendosi accanto a lui e accarezzandogli piano i capelli lisci "... però dovevi lasciarla finire di parlare!"

"Per sentire cosa?!"

"Che Narcissa li aveva lasciati a lei per impedire che tuo padre li distruggesse in un attacco di ira. Tua madre sapeva che molti anni più tardi qualcuno avrebbe voluto rivederli..."

"Non credo sia questo il motivo!"

"Davvero? Io credo di sì, ma so che la ferita è ancora troppo profonda, vero? Sei convinto che lei avesse voluto sbarazzarsi anche delle tue foto e del tuo ricordo, ma dolcezza!! Lei è tua madre!! Credi davvero che una donna possa dimenticare il suo primo figlio, dopo averlo sentito crescere dentro di sé giorno dopo giorno per nove mesi?" (Ditelo a me che oggi ho fatto ventimila monitoraggi!! N.d.Anty)

"Forse non quando il proprio figlio è visto solo come il risulto sbagliato di un matrimonio sbagliato! Se voleva cancellare Lucius dalla sua vita, doveva per forza farlo anche con me... i miei occhi le avrebbero sempre ricordato colui che la picchiava e la maltrattava!!"

"Non dire schiocchezze!! Secondo me è arrivato il momento per te di chiarire, sia con Lucius, sia con Narcissa!!"

"No, non intendo farlo!!"

"Ovvio, è comodo stare qui a compiangere un'infanzia rubata e strappata, è faticoso fare in modo che almeno il tuo presente sia migliore!!"

"Mi stai dando del codardo? Del vigliacco?" urlò balzando in piedi e fronteggiandola.

"Sai che non lo penso minimamente!! Non capisci che discutendone può migliorare per tutti? Per Lucius, Narcissa, Judy e soprattutto per te!!"

"Ma... io non so se... e se poi..."

"Ehi, non ti preoccupare!" disse la voce di Lucius comparendo nella stanza "Qualunque cosa può succedere, sarai sempre e comunque il mio 'sederino pallido'" disse abbracciando con calore il figlio.

"Che diavolo dici?" lo scostò arrossendo a quel nomignolo poco da 'duro'.

"Ti chiamavo così da piccolo: 'sederino pallido', 'visino d'angelo', 'boccuccia birichina'... sai... ti voglio tanto bene, piccolo mio!"

"Vi lascio soli, dovete parlare!" li salutò la biondina tornando in salotto appena in tempo perché lei e la sorella fossero immortalate in una foto simile a quella vista prima da Draco, solo molti anni dopo.

 

16.40  DRINNN DRINNN!!

"Il campanello!!" urlò Dior "Apri Antares!!"

"Perché io?"

"Perché sei in piedi!!"

"Uffa!!"

La Serpeverde aprì la porta e si trovò davanti un uomo basso e tarchiato con dei grossi baffoni e una donna alta e smilza con il collo lungo e la faccia insignificante.

"Sì? Posso fare qualcosa per voi?"

"Molto gentile! Stavamo cercando questa località..." disse l'uomo mostrando un nome su una cartina "...ma ci siamo persi, sa, non siamo della zona..."

"Ah..." improvvisamente vide spuntare da dietro il suo interlocutore un maialino con un insolito parrucchino biondo "Scusi, ma è un maiale da passeggio?" fece innocentemente indicando l'animale.

"Ma come si permette? Questo è nostro figlio!!!"

"Ops... mi dispiace!! Comunque per raggiungere questo luogo..."

"Tesoro, chi è?" chiese Dania comparendo dietro la figlia e salutando cortesemente i signori "Entrate pure, lì fuori farà freddo immagino! Però il cane no, per favore!"

"Mamma!! Non è un cane, è il figlio!!" sussurrò Antares alla madre che arrossì di vergogna per la gaffe commessa.

"Oh, ehm... ahahah!! Venite, prego!!" li invitò facendo finalmente entrare.

"CHE DIAVOLO CI FATE VOI QUI?!" ruggì la voce di Harry avvicinandosi a gran passi verso la porta.

"Chi sei, figliolo?" chiese l'estranea trovandosi faccia a faccia con uno splendido ragazzo che gli pareva assomigliasse a qualcuno che conosceva.

"Zia Petunia, sono io, Harry!"

"Oh, Signore!!" commentò squadrandolo "Che diavolo hai fatto ai capelli, agli occhiali, ai vestiti?"

"PETUNIA!! ANDIAMOCENE DI QUI, QUESTI SONO TUTTI DEGLI STRAMBI!!!" e senza dire nulla alla proprietaria di casa, uscirono tutti e tre come delle furie.

"Erano i miei zii... non prendetevela, loro sono babbani e i maghi li chiamano 'strambi'. Sono di vedute molto ristrette! (Sfottiamo?!? n.d.Anty incazzata  E' una storia troppo lunga... n.d.Nini)" spiegò Harry tornando a sedersi vicino alla propria ragazza.

DRINNN!!

"Apri Antares!!" disse la madre e la figlia ubbidì trovandosi davanti gli stessi Elfi che avevano scortato sua nonna quella mattina giunti evidentemente a riprenderla.

"Prego, entrate pure!" ma quelli si piegarono in un profondo inchino "No, alzatevi per favore, alzatevi!!" finalmente decisero di rizzarsi ed entrare in casa.

"Oh, siete venuti per me, grazie cari!!" disse Belthil alzandosi dal tappeto e facendosi strada tra i ragazzi seduti a terra "Vado a prendere il mio cappotto ed arrivo!" informò salendo le scale accompagnata da Niniel. "Tua sorella è preoccupata per te, sai..." le  confidò la donna mentre la nipote l'aiutava a vestirsi.

"Perchè?"

"Dice che sei sempre triste, a causa di un ragazzo che ti piace.!"

"... già... è il mio professore...ed è un elfo...ma tanto io non gli interesso..." disse sorridendo tristemente "…pazienza... si tira avanti, vero nonna?"

"Già... ma fatti forza e non ti abbattere o morirai dentro un'altra volta... e non voglio che succeda di nuovo..." e le diede un bacio sulla fronte.

"Sai mi manca tanto papà... e lo sogno spesso... non riesco a dimenticarlo..." bisbigliò abbracciandola.

"Lo so cara... ma tra poco ciò che è iniziato si concluderà!" profetizzò Belthil lasciandola scioccata "Ora vai a farti un bel bagno caldo, ok?"

Niniel ammutolita la salutò, la guardò scendere le scale e salutare gli altri per ripartire subito dopo con le sue guardie.

 

22:12   DRIIINNNN!!!

"Antares, il campanello!!!" urlò nuovamente Dior che odiava profondamente quel suono.

"Miii che palle!! Chi è che rompe ora?!?" ruggì aprendo per la terza volta la porta.

"Non volevamo rompere..." disse Legolas sinceramente dispiaciuto "... se preferite, ce ne andiamo!"

"Ma no, cosa dice? Pensavo fossero nuovamente gli zii di Harry! Accomodatevi, prego! Professor Piton! C'è anche lei!! Entri, entri, vado subito a preparare della cioccolata calda!!"

I due uomini entrarono facendo apprezzamenti sull'arredamento della bella casetta. In quel momento dalle scale stavano scendendo Lucius e Draco che avevano terminato di parlare e quest'ultimo corse incontro al suo padrino abbracciandolo stretto, mentre il padre salutava con calore Legolas che ricambiava sorridendo.

"Ragazzi!! Salutate i vostri professori!" ordinò Dania ai ragazzi che subito si alzarono salutando educatamente. Dopo lo scambio di alcune parole di convenuto Legolas cominciò a guardarsi attorno in cerca di qualcosa, o meglio, qualcuno.

"Salga le scale..." cominciò Draco sottovoce "...seconda porta a destra..." finì Antares "Spero per lei che almeno questa volta non combinerà disastri, vada, fili di sopra!!" continuò andando poi in cucina a preparare ciò che aveva promesso.

"Draco, questo è per te!!" disse Piton consegnando un pacco a Draco che anche se se lo aspettava non riuscì a dissimulare un'espressione stupita. Aprì il regalo e dentro vi trovò una mazza da battitore del modello uscito da solo una settimana e Piton si ritrovò nuovamente strangolato dal suo affettuoso figlioccio.

 

L'insegnante non ebbe problemi a trovare la camera della ragazza, anche perché la porta era spalancata e si vedeva chiaramente Niniel che, in perizzoma e reggiseno, saltellava eccitata parlando al telefono.

"Siii si sono messi assieme!!! Che carini!!!" disse buttandosi sul letto e sfogliando un manga che aveva sul letto, poi ascoltò per un po' il sua interlocutrice senza parlare. "Ma figurati! Lui è così tonto che anche se ce l'ho scritto in faccia 'SONO QUI!!! PRENDIMI' non lo capisce!!! CRETINO! (Indovina di chi si sta parlando? N.d. Niniel)" fece un'altra pausa, poi inconsciamente si girò verso la porta e scorse l'uomo che turbato la fissava decisamente rosso in viso. "Devo lasciarti, è entrato Leg.. si ti richiamo io...ciao.." e riattaccò.

"Emm...non volevo origliare...tua sorella mi ha detto di venire!" si giustificò (Figuriamoci se non è colpa mia!! Professore, si assuma le sue responsabilità!! n.d.Anty incavolata).

"Ah...ok... ma è sicuro di stare bene? Cioè, sei sicuro di stare bene?"

"Perché?"

"No, niente, solo che sei color capelli Weasley..."

"Si…cioè...è che sei un po'...direi...poco vestita..."

Lei lo fissò senza capire di cosa stesse parlando, poi ricordandosi di cosa 'indossava' lanciò un urlo. " E me lo dici solo adesso...pervertito...." e si coprì velocemente con una maglietta di sua sorella. Il professore non sapeva come scusarsi e sembrava più impacciato del solito, così tanto per cambiare argomento, afferrò il fumetto che la ragazza aveva abbandonato sul letto e lo sfogliò.

"Oddio...Aiutoo...un po' spinto questo disegno..."

"Vedessi gli altri..."

"Niniel!!! ...ma.. questa ragazza non è molto femminile, sembra quasi un ragazzino..."

"No, no è che sono proprio due uomini!" gli spiegò tranquillamente lei.

" ^////////^ "

"Non ti sarai scandalizzato, per così poco!" chiese stupita rubandogli il volumetto di mano  e riponendolo su di uno scaffale insieme ad altri. "Dovevi dirmi qualcosa?"

"Si, cioè... hai letto il bigliettino che ti ho lasciato nel libro?"

"Sì." e aggiunse un po' scocciata "Se me lo dicevi di persona, sarebbe stato più carino!!"

"Hai ragione..."

"Sappi che quello che mi hai detto sul pullman mi ha molto ferito..." disse lei sedendosi sul letto

"Lo so, ma a volte mi capita di comportarmi..."

"Come una testa di cavolo!" terminò lei infilandosi un paio di pantaloni.

"....Si...farei di tutto per farmi perdonare, e per dimostrarti che veramente non penso tutto ciò che ti ho detto..." le si avvicinò e si accucciò ai piedi del letto, alzandole il viso per poterla guardare negli occhi. "Cosa posso fare per farti capire cosa sei veramente per me e quanto ti voglio bene?" le chiese con la voce bassa e vellutata appoggiando la fronte contro la sua.

"Niente... mi basta che tu sia venuto a parlarmi... ora, però, ti dispiace se ti abbraccio?" gli chiese scoppiando finalmente in lacrime e sprofondando tra le braccia dell'elfo che cercava di confortarla con un mare di parole.

"Nini... non piangere, altrimenti Dior mi ucciderà questa volta......" le sussurrò baciandole prima un occhio poi l'altro.

"Scusa, ma ultimamente ho la lacrima facile!! Però sono felicissima di sapere che non pensi davvero quelle cose!" disse asciugandosi gli occhi e staccandosi da lui.

"Sinceramente non saprei spiegarti perché ti ho detto quelle cose... ma me ne sono subito pentito." Le rivelò alzandosi ed iniziando a guardarsi attorno, la parte della stanza che spettava alla ragazza era decisamente stravagante: tulle appeso alla libreria, nastri che pendevano da ogni parte, fumetti e peluches. Poi notò sul comodino un fiore secco. "Forse mi sbaglio, ma non è quello che per scherzo ti misi tempo fa nei capelli?" la ragazza gli rispose affermativamente "Perché lo tieni, ormai è appassito!"

"È un tuo ricordo..." borbottò vergognandosi del suo comportamento che poteva sembrare quello di una dodicenne alla prima cotta.

"Sei dolcissima! A proposito Buon Natale!" disse stringendole la mano depositandovi all'interno un sacchettino in velluto.

"Per me?" chiese incredula. Al suo interno vi era un fiore simile a quello realizzato però con fili d'argento intrecciati e cristalli blu.

"Certo... se non ti piace dimmelo senza problemi!"

"E' meraviglioso....grazie. Però in confronto a questo il mio è una cretinata! " e così dicendo gli porse il pacchetto che teneva sotto il cuscino.

L'uomo aprì la scatolina e prese delicatamente il contenuto tra le sue mani.

"È bellissimo..." sussurrò rigirandosi il piccolo medaglione tra le dita.

"Sono felice che ti piaccia... "

 

Intanto in salotto...

"Ho detto di sì!!"

"Ed io di no!!"

"Dai, Draco... non fare il bambino!!"

"Padre!! Io non intendo venire con te!!"

"Ma allora tutto il discorso fatto di sopra non è servito a nulla! Che testardo!!" s'innervosì Lucius chiedendo aiuto a Piton.

"Andiamo, Lucius! Se lui non se la sente, non puoi obbligarlo!!"

"Infimo traditore!! Perché devi sempre essere dalla sua parte e quindi contro di me?"

"Sai che ti dico allora? Ti dico che è tale e quale a te, la testardaggine dei Malfoy unita a quella dei Black, unita a quella dei Veela!!" Erija scoppiò a ridere annuendo.

"Mamma! Almeno tu, stai zitta!!"

"Andiamo, caro, non te la prendere! E tu, Draco? Non credi sia giunto il momento di mettere tutto in chiaro una volta per tutte in modo da cominciare un nuovo anno senza alcun peso nel cuore?"

"Tua nonna ha ragione, Dra'! Dai, vedrai che andrà tutto bene!!" le diede man forte Antares distribuendo le tazze di cioccolata calda fumante "Ron! Attento al tappeto, mi raccomando!! È un originale Elfico!!"

"E va bene, che palle!!" disse il biondino sedendosi e sbuffando.

"Dai, bevi un po' di questa, starai meglio di sicuro... tu adori il cioccolato!"

"Potter!" disse Piton risvegliando il suddetto ragazzo dalle sue occupazioni che di nome facevano Dior "Vedo che questo Natale è particolarmente felice per te!"

"Già, non immagina quanto!! Sa, sto cominciando a rivalutare i Serpeverde, Dior è la mia ragazza, Draco mi ha regalato una felpa e Lucius mi ha fornito consigli molto utili... l'unico che stona è lei, credo che il suo odio per me sorpassi anche le divisioni per Case! Anche se fossi stato un Serpeverde lei mi avrebbe perseguitato, vero?"

"Eh Sev! Non si fa così!!" disse Malfoy senior scuotendo sarcasticamente il capo ed allentandosi la cravatta blu.

"Infatti, Severus, mi meraviglio di te!" continuò Erija sorridendo all'imbarazzo che aveva colto il professore "Ehm... Antares... qui c'è una busta, dove era seduta Belthil!" la bella Veela le consegnò una busta azzurrina tutta decorata sulla quale spiccavano i nomi: Niniel, Antares e Dior. La ragazza l'aprì a la lesse mentre sul suo viso si apriva un largo sorriso.

"Di chi è?" chiese Dior inginocchiandosi davanti alla sorella.

"Del nonno e del nonnino!" disse passandole la lettera e facendola a sua volta sorridere.

"Sì, senza dubbio! Niniel sarà felice di conservarla!" affermò alzandosi e riponendola in un cassetto della consolle in legno situata all'entrata.

"Parli del diavolo..." commentò Draco notando che la sorella mancante e il professore di Erbologia stavano scendendo le scale. L'Elfo si sedette accanto a Piton mentre Niniel rimase in piedi.

"Vado a prendere altre due tazze di cioccolato, vuole Legolas?" l'uomo annuì sorridendo. La biondina si alzò per andare in cucina mentre la gemella occupava il suo posto a sedere "Hai l'aria raggiante! Poi mi racconti tutto!" sibilò in modo che potessero capire solo loro.

"Ecco qua, prof!" disse Antares porgendogli una tazza fumante "Le ho messo anche un po' di panna e cacao!"

"Grazie mille!! Ma aspetta, dove ti siedi?"

"Oh, ho la mia poltrona personale!!" spiegò sedendosi in braccio a Draco "Vede? Più personale di così?!"

"Lucius... ti vedo in forma!" esclamò gioioso Legolas.

"Lo è!" rispose per lui Dania giocherellando con la cravatta che l'uomo aveva finito per togliersi del tutto.

"Proprio come quando parlavamo a lungo, nella Terra di Mezzo!"

"Già... bei ricordi... il più bello in assoluto che ricordi è Lothlorien..."

"Gli alberi d'oro! E la Dama! È sicuramente anche uno dei miei ricordi più belli! È un vero peccato che voi Veela ve ne siate andati dal nostro mondo!"

"Che ci vuoi fare? Per noi era rimasto molto poco! La catastrofe dell'Anello ci colpì prima e più duramente di qualsiasi altro popolo! Solo, mi rincresce che non abbiamo potuto prestare alcun aiuto a voi della Compagnia!" disse Erija guardando malinconicamente nella tazza che stringeva tra le mani.

"Com'è la Terra di Mezzo?" chiese Hermione che si era fatta attenta sui discorsi degli altri visto che lei, Judy, Ginny e Ron stavano giocando con la Play Station.

"Non è facile da spiegare... è varia, come qui! Le zone abitate da Elfi e dai Veela sono bellissime, e tutto sembra eterno, il tempo non scorre mai, l'inverno non esiste, il sole splende sempre. Poi c'è la Contea, dove abitano gli Hobbit, infine i grandi reami di Rohan, Gondor e le loro immense città!"

"Sarebbe bellissimo poterci andare!" disse sospirando Judy.

"Già..." commentò Piton guardando Legolas che a sua volta lo fissava. Ad un certo punto il professore biondo fu colto da un'illuminazione.

"Che c'è Leg?" fece Lucius preoccupato.

"Nulla... mi è solo venuta in mente una partita di carte e ciò che c'era in premio... o meglio, ciò che c'era per punizione..." Draco scoppiò a ridere.

"Vero... e credo che 'la punizione' sia presente qui!"

Le Anglachel si guardarono dapprima confuse poi tutte capirono e fissarono Piton che si trovò in leggero imbarazzo.

"No..." piagnucolò Niniel "Legolas... per favore..."

"Non si azzardi, Legolas!! Hanno perso!!" disse Draco vedendo che l'Elfo stava cedendo agli occhioni disperati della Grifondoro.

"Raga... ci tocca!" asserì Antares tendendo una mano a Dior ed alzandosi in piedi mentre tutti le guardavano stupite. Le tre sorelle si avvicinarono a Piton poi improvvisamente si voltarono indicando qualcosa sul muro opposto e strillando.

"CHE COS'È?!!?" tutti, ovviamente, si voltarono nella direzione indicata e le tre alla velocità della luce schioccarono un bacio ciascuna a Piton che si girò stordito, ma le ragazze erano già tornate ai propri posti.

"Ops... ci siamo sbagliate..." affermò Niniel con finto tono colpevole.

"Ma così non vale!! Non abbiamo visto!!" piagnucolò Draco prendendosi una potente gomitata nelle costole dalla sua ragazza.

"Certo che vale!!" rispose Niniel incrociando le braccia.

"Vero che lei ha sentito, professor Piton?" domandò Dior sibilando. L'uomo annuì anche se nemmeno lui capiva bene per che cosa.

"Restate anche voi per festeggiare l'Ultimo dell'anno! Possono, vero Dania?" domandò Lucius interrompendo la storia della partita persa.

"Certo, Lucius, possono però... dove li mettiamo?"

"Ma no, davvero, non vogliamo disturbare, grazie per l'invito ma..." cominciò Legolas gesticolando freneticamente.

"Si va a Malfoy Manor!" esordì Malfoy senior con aria trionfale.

"Grande!!" urlarono tutti i ragazzi tranne Draco poiché avevano sentito dire cose spettacolari sull'antico castello.

"Uau..." fu la laconica risposta del biondino.

 

 

Ciao a tutti, qui è Antares che vi parla!

Dal momento che sono reduce da tre giorni di tirocinio a dir poco bestiali (ho dormito cinque ore in tre giorni!!), passo subito a rispondere ai nostri commentatori:

Emy’91: Ciao Gioia bella!! Ti piace ah, la parte tra Harry e Dior? Non ho versato sangue sulla tastiera per nulla allora! Beh, amica, Niniel è Niniel proprio perché non ha filtro tra cervello e bocca, esce tutto!! Che Niniel sarebbe senza nutell… (opsss) senza figura di melma? Lucius è fantastico nevvero? Ho riso tantissimo quando abbiamo scritto quella parte, è troppo fuori di melone!!! Grazie per le bellissime cose che ci dici sempre, sei un tesoro!! Un bacione enorme!!!

Syssy5: Ciao bella!! In effetti la casa è davvero sovraffollatissima, infatti ora ci trasferiamo in un luogo ben più ampio!!! Tu non riuscivi a star dietro a tutti, pensa a noi che ci perdiamo in tre figuriamoci in metà di mille, è davvero un’impresa enorme (io poi dimentico sempre Hermione, non so perché poverina!)! La battuta che avrebbe smontato Harry sinceramente non me la ricordo, ho scritto io quella parte ma Dior aveva fatto un commento sicuramente osceno quindi abbiamo preferito non metterlo per evitare di mettere un rating tipo: V.M.1800 anni!! Beh, che ci vuoi fare con quella pazza di Dior? Un bacio e a presto!!!

Simone: UAU!!! Che onore!! Un uomo che commenta la nostra fanfic, ne siamo lusingate!! Siamo davvero felici che la ficcina ti piaccia, sei davvero gentile!! Mi (Anty) risollevi il morale della giornata!! Speriamo di sentirti ancora e di non averti deluso con questo chap, un bacione!!

Faith Princi: Grazie per la recensioncina, ci fa sempre comunque piacere un saluto e per quanto riguarda il poco tempo a disposizione: a chi lo dici!? Tra università, tirocinio, studio, e ovviamente i boys, chi ha più tempo? Un bacione e a prestissimo!!

Terry: Ciao stupenda! Sei sempre molto carina a dirci sempre qualcosa! Per Blaise non sappiamo ancora bene, per ora è un idea che sicuramente si realizzerà, però dovrai avere un po’ di pazienza!! Un bacione!!

 

 

 Prima di fiondarmi nel letto (vorresti anche Draco, vero? N.d.Niniel perfida  No! Sono troppo stanca; ma dico: perché al civile di Brescia devono nascere così tanti bimbi? Mah!! N.d.Anty), volevo ringraziare (ovviamente anche a nome di Nini) a tutte le persone che ci seguono e leggono il parto (non parlatemi di parti!!!! N.d.Anty) delle nostre testoline malate, grazie davvero!

Speriamo di riuscire ad aggiornare prima di Natale, se così non fosse, Buon Natale a tutti!!! Bacioni!!!

 

Antares Lorien & Niniel Nienor

 

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Piccoli passi verso il perdono ***


CAPITOLO 25

CAPITOLO 25

 

Piccoli passi verso il perdono

 

In un quattro e quatt'otto, grazie alla magia, tutto fu pronto per partire alla volta di Malfoy Manor e, dopo aver toccato la passaporta attivata da Lucius, vennero tutti smaterializzati davanti ad un immenso cancello argentato su cui troneggiava la scritta 'Malfoy Manor' e lo stemma del nobile casato.

"Pureblood forever!!" esordì il padrone di casa con voce chiara dopodiché poggiò una mano sul muro vicino e la sua intera figura fu investita da una luce verde fosforescente.

"Bentornato, padron Lucius!" disse una voce appartenente al sistema di sicurezza del maniero. Il cancello si spalancò stridendo leggermente e davanti agli ospiti apparve un sentiero di ghiaia bianca sgombrato dalla neve che invece rivestiva interamente il parco. Camminarono per alcuni minuti poi Draco picchiò su una statua vicina al portone del castello di stile medioevale e dal marmo fuoriuscì una specie di tastiera; il biondino digitò velocemente un codice mentre una luce, questa volta azzurrina, si fermava sui suoi occhi analizzandoli.

"Bentornato anche a voi, Signorino Draco!" finalmente il portone pesantissimo di legno nero intrecciato con fregi d'argento a formare un grande drago, si aprì rivelando un immenso ingresso. Lampadari di cristallo scintillante fluttuavano per aria senza alcun appiglio, inondando di luce il grande salone e risaltando le venature azzurre del marmo che rivestiva il pavimento prima di essere coperto da uno splendido tappeto di disegno orientale. Degli ampi camini riscaldavano la temperatura con le loro fiamme verdi, donando un riverbero particolare alla luce. Le vetrate riportavano scene antiche di caccia, mentre sui pilastri che dividevano una vetrata dall'altra si potevano scorgere grandi ritratti di nobili dal capostipite, Bellisarius detto il 'Malafede' da cui deriva il cognome Malfoy, fino al ritratto di Lucius, Narcissa ed un Draco ancora bambino in abiti suntuosi da cerimonia. Alzando gli occhi si poteva vedere l'immensa cupola vetrata, che copriva solo quella stanza, decorata sulle estremità inferiori da rosoni colorati mentre nel centro troneggiava il simbolo ricorrente della grande e nobile casata. In un angolo del salone era situato un pianoforte nero, lucido, con la coda e accanto delle poltrone di pelle nera tra le quali c'era un tavolino di cristallo e ferro finemente forgiato. Nella parte destra era impossibile non notare l'imponente scalinata di marmo bianco che occupava quasi tutta la parete e si curvava armoniosamente in un scintillio di avorio ed oro.

"La sala da pranzo e la cucina sono al di là della porta" cominciò Lucius indicando una porta sulla stessa parete in cui era sistemato il pianoforte "mentre di sopra ci sono le vostre camere, che ho già fatto predisporre! Konny!!" un'elfetta che portava una tunica rosa apparve davanti a loro.

"Bentornato signor padrone! Bentornato padroncino Draco! Benvenuta signora Erija. Comandi?"

"Sì, mostra agli ospiti le loro stanze!" l'elfo si inchinò e prese a salire gli scalini bianchi e lucidissimi, quasi accecanti alla luce dei camini.

"Ron, Ron, muoviti!" disse Harry spintonando il suo miglior amico che da quando era entrato nel castello non era più riuscito a chiudere la bocca o formulare un pensiero di senso compiuto tanto era lo sfarzo che si era trovato innanzi.

"Wow! Ma dimmi Draco..." disse Antares con aria da cospiratrice prendendo il braccio che lui, da perfetto nobile, le porgeva "... una volta schiattato il vecchio tutto questo diventa tuo?"

"Sì, sono il primogenito, beh, anche l'unico in realtà!"

"Cacchio!! Non so se resisterò alla tentazione di far sparire tuo padre!!" commentò scoppiando subito dopo a ridere perfidamente.

"Qui camera di Signorine!" asserì l'elfo indicando le tre sorelle "Qui accanto camera di altre Signorine! Oh, io non riconosciuta! Ben trovata signorina Judy!" proseguì indicando Judy, Hermione e Ginny "Poi, voi signori seguire me, piano sopra!" Harry, Ron, Legolas e Piton continuarono a salire le scale chiedendosi dove li stessero portando ma Piton li rassicurò dicendo che c'erano numerossime stanze anche nel piano superiore.

Appena le ragazze entrarono nella loro stanza rimasero di stucco: davanti a loro c'era un bel salottino con tavolino, divanetti, televisione e moltissimi fiori colorati in vasi cinesi dai toni bluastri così come le tende leggerissime e la stoffa del divano, le pareti erano dipinte di azzurrino ma su una c'era ritratto un bellissimo ed etereo unicorno immacolato a dimensioni reali.

"Quella è la porta della vostra stanza!" spiegò Draco e le tre non capirono poiché non vedevano nessunissima porta; il ragazzo allora premette sulla figura dell'animale e questa sparì rivelando il passaggio in un'ampissima e suntuosa stanza in cui erano disposti tre letti a baldacchino con tende azzurre-argento, tappeti, vasi di fiori, scrivania ed armadio di mogano finissimo mentre oltre la portafinestra si apriva un bel balcone ricolmo di fiori incantati. Le pareti raffiguravano un cielo primaverile e questa volta non faticarono a trovare la porta del bagno che era invece ben visibile. Aperta anche questa  rimasero senza fiato dal pavimento e le pareti ricoperte di marmo azzurro, la vasca istromassaggio incassata nel pavimento.

"Puttenza!! Se questa è la camera degli ospiti chissà come sono quelle di chi ci abita!!" commentò Antares mentre Dior annuiva convinta curiosando qua e là, Niniel aveva ancora gli sbrilluccichini negli occhi.

"Sono stato io a scegliere questa per voi, anche a me piace tantissimo!" confessò Draco "Vi lascio sole, i vostri bagagli sono già stati sistemati, la cena è alle otto nella Sala da Pranzo!"

"Dov'è che era la Sala da Pranzo?" chiese Niniel con un sopracciglio alzato in segno di disperazione.

"Facciamo così, dieci alle otto passo a prendervi, ok?" le tre annuirono e poi si prepararono.

La cena era stata fantastica, attorno al grande tavolo di ebano, avevano mangiato molto bene, riso e scherzato. Lucius era seduto a capotavola in un seggio fregiato d'argento, Draco alla sua destra e così via Antares, Dior, Harry, Ron, Hermione, Judy, Ginny, Niniel, Legolas, Piton, Erija e poi Dania che si trovava alla sinistra del padrone di casa.

"Pensavo..." disse improvvisamente l'uomo biondo sorseggiando del pregiato vino rosso che solo gli adulti avevano accettato di bere "...per il cenone dell'Ultimo, organizziamo una festa invitando il regno magico oppure stiamo inter nos?" il silenzio calò sulla sala. In quel preciso momento un gufo, entrato da una finestra socchiusa, planò sul tavolo esattamente davanti al padrone di casa che incuriosito lesse la missiva.

"Tò! E' del nuovo ministro della magia... vostro padre, Ron e Ginny... vi saluta, ci saluta... e... bene! Ho trovato la risposta!"

"Che diavolo stai dicendo, caro?" chiese spazientita Erija strappando dalle mani del figlio la lettera.

"Arthur mi chiede se posso organizzare un cenone di Capodanno allo scopo di ripristinare le entrate della comunità magica... una sorta di festa di beneficenza! Draco!"

"Si padre?"

"Papà la prossima volta, comunque, affido a te il compito di organizzare la cosa, secondo il millenario gusto Malfoy, va bene?"

"Benissimo padr... papà!"

 

Erano ormai le 11 di sera quando tutti andarono a dormire. Le tre sorelle erano già in pigiama e parlavano tranquillamente tra loro quando una bussatina leggera le fece sussultare. Niniel guardò fuori dalla porta ma non vide proprio nessuno, Dior allora aprì la finestra, ma nulla.

"Posso entrare?" chiese la voce di Malfoy junior giungendo da chissà dove.

"Beh, se capiamo dove sei... comunque sì!" rispose la Grifondoro girandosi verso la porta con le mani sui fianchi. All'improvviso l'urlo della gemella la fece voltare: Draco aveva stretto quest'ultima da dietro facendola spaventare.

"Ma da dove cazzo sei entrato?" domandò Dior stranamente stupita.

"Dallo specchio a forma di nuvola! Dietro c'è un passaggio segreto!" spiegò il giovane pronunciando a voce bassa 'crema alla vaniglia' e facendo così sparire lo specchio. Le tre ragazze sporsero la testa vedendo dei corridoi bui e stretti che si snodavano nell'oscurità.

"Dove portano?" chiese Dior curiosa.

"Beh, uno porta alla mia camera, uno allo studio di mio padre, uno alla piscina, ma ce ne sono tantissimi e io non conosco le direzioni di tutti! Più che altro non ne conosco le parole segrete! Comunque, tu vieni con me!" disse improvvisamente trascinando nel vicolo la sua ragazza e richiudendosi lo specchio alle spalle. Camminarono per un po' cambiando spesso direzione e salendo e scendendo diverse scale.

"Sembra un labirinto! Come diavolo fai a capire la strada? I corridoi sono tutti uguali!"

"Beh, ci sono nato e cresciuto! Eccoci, siamo qui! 'I Malfoy sono tutti sexy!'" pronunciò facendo aprire il passaggio mentre sulla testa della biondina cadeva una gocciolona.

La camera di Draco era enorme, pareti dipinte di verde, mobili sobri rigorosamente di legno nero, una libreria traboccante di libri, un letto a baldacchino con le lenzuola di seta verde scuro e le tende argentate.

"Beh... è molto austera ma credo che si adatti a te!"

"Dopo tutto quello che mi faceva mio padre, non era molto piacevole tornare in una camera colorata, questa, riflette il mio animo..." spiegò lui a bassa voce.

"Nero, verde scuro, verde scuro, nero... però io… percepisco molti colori in te..." il biondino la guardò stupito "...sono colori roventi, violenti, ribelli... ma sono bellissimi e brillanti, c'è un grande fuoco in te, Draco, sei come una pantera in cattività, hai solo bisogno di abbandonare la freddezza, l'indifferenza e l'autocontrollo con cui tu affronti ogni cosa ogni santo giorno! Devi lasciare che la tua essenza esca di tanto in tanto o finirai per scoppiare... io non ti giudicherò mai, se è questo ciò che temi!" gli disse continuando a fissarlo nei felini occhi ghiacciati mentre piano gli lisciava delle biondissime ciocche sulla nuca. Lui non ci pensò due volte, la prese in braccio sollevandola da terra e congiungendo le labbra alle sue in un bacio che, diversamente da quelli che si erano sempre scambiati, non aveva molto di casto. (Ma Draco!!! Sei un animale!! n.d.Tutti A me va bene così!! n.d.Antares che non lo molla per un momento.) Le sue mani presero a vagare per il corpo della ragazza ma quando le alzarono la camicia da notte, lei si staccò "Lascialo uscire gradualmente il tuo fuoco, eh!" lo ammonì prendendogli le mani ferme sulle sue cosce.

"Ok... ma sei sempre tu a provocarmi! Sono come una pantera l'hai detto tu!"

"Non girare il discorso e soprattutto non farmi passare per una provocatrice da strapazzo caro il mio micetto! Devo anche tornare in camera!"

"E chi l'ha detto? Il mio letto è matrimoniale!" fece lui ammiccando e trascinandola sotto le tende del letto e chiudendole.

"Ma...?"

"Niente ma, ti ordino di dormire con me!"

"Hai detto dormire, quindi va bene!" disse lei scostando le coperte ed accomodandosi "Com'è morbido!!" commentò cominciando a sguazzarci dentro.

"Ma adesso è presto... perché non facciamo un gioco?"

"Che tipo di gioco?"

"Va bene quello della bottiglia?"

"Ma siamo solo in due!"

"Questo è il bello!!" (è un cretino, vero? E pensare che mi è capitato un tipo che ha detto la stessa cosa... beata ignoranza!! n.d.Antares)

"Maniaco!! Poi dici di essere diverso da tuo padre! Tzè! La perversità l'hai legittimamente ereditata!!"

"Uffa!! Allora giochiamo ad obbligo o verità!!"

"No!"

"Preferisci forse rendere roventi queste lenzuola per tutta la notte?" disse ammiccando in stile 'Malfoy sfodera tutto il suo sex appeal'.

"Giochiamo!!"

"Bene... al ballo di Halloween hai detto che avevi un ex... chi era?"

"Verità! Si chiama Hisashi, l'ho conosciuto in Giappone nella scuola che frequentavo... io e le mie sorelle abbiamo cambiato mille paesi per via del lavoro di mamma, ma là ci siamo fermate per parecchio tempo. Lui gioca a Quidditch e me ne sono innamorata al primo sguardo."

"Com'era fisicamente?"

"Guarda che tocca a me!! Quante ce ne sono state prima di me? Nomi e cognomi!!"

"Verità... però... non credo di sapere nomi e cognomi di tutte... comunque... sedici Serpeverde, otto Corvonero e quattro Tassorosso se non sbaglio."

"V-ventotto?!? Ma quando hai cominciato??"

"Tocca a me! Rispondi alla domanda di prima!"

"Hisashi è alto circa un metro e ottantacinque, ha i capelli neri, e gli occhi blu intenso... è davvero bellissimo!! Molto diverso da te, quasi il tuo negativo, però il vostro carattere coincide abbastanza: ostinati, orgogliosi, sicuri di sé, consapevoli del proprio fascino, entrambi con brutte storie alle spalle..."

"Ti ha lasciato lui?"

"L'ho lasciato io però... quando hai cominciato?"

"Al terzo anno! Non erano vere e proprie storie ma solo... solo degli sfoghi fisici, ecco! C'è n'è stata solo una a cui mi sono affezionato: Marilyn Smith, la figlia di un 'collega' di Lucius... però ho poi scoperto che in realtà voleva solo il mio cognome. Dopo di lei infatti non ne ho più avute, eccetto te..."

"Che cucciolo!"

"Che ci hai fatto con Hisashi? Dimmelo, voglio saperlo!!! Muoio di curiosità!! (Oddio parla come Niniel!! n.d.Anty che scappa)" la ragazza avvampò.

"Obbligo!!!" Draco sbarrò gli occhi.

"Praticamente mi hai risposto! Vediamo... devi... che ne dici di darmi un bel bacio qui?" e indicò il proprio collo, dove passava la giugulare. La ragazza scuotendo la testa fece come gli era stato ordinato ponendo però la sua domanda.

"E tu che ci hai fatto con Marilyn e tutte le altre?"

"Me le sono portate a letto, ovvio!"

"In terza?!?"

"Beh, alcune erano molto più grandi! Pure quelle di settima mi facevano il filo! Sono un figo, io!!" concluse lui con aria teatrale.

"Va bene, gran figo! Non credi sia ora di fare le nanne?"

"Sì..." i due si misero sotto le soffici coperte del biondino e, dopo essersi augurati la buonanotte si addormentarono.

 

“Ehm… scusate? Non idea di come si entri quindi… Dior, puoi uscire tu?” la Serpeverde, che stava sfogliando una rivista alzò gli occhi interrogativi verso la sorella.

“Hai detto qualcosa?”

“Ok che quando mi fa male la gola mi viene la voce da uomo però, cavolo! Almeno riconoscere il tuo ragazzo quando ti cerca! Potter, è fuori!” spiegò poi vedendo che la sorellina non stava capendo un emerito nulla.

“Ah! Harry, tocca l’unicorno e comparirà la porta!” spiegò al proprio ragazzo che fece la sua comparsa pochi secondi dopo.

“Ciao ragazze! Dior… ti va di fare un giro?”

“Certo!”

“Riportala entro la mezzanotte e niente sconciaggini… c’è già Antares che le starà facendo! Beata lei…” Harry guardò la compagna di Casa allibito.

“Lascia perdere, tutta invidia perché Anty è in camera di Draco!”

I due andarono nel salottino della camera di Harry e Ron dal momento che quest’ultimo era andato a trovare Hermione.

“Ehm…”

“Che cosa stai cercando di dire, Potter?” lo prese in girò la bella moretta sedendosi sulle sue ginocchia.

“No, è che… non mi sembra vero… sai, quando stavo con Cho… mi piaceva da matti ma ora mi sono accorto che ciò che provavo per lei non può essere nemmeno lontanamente paragonato a ciò che sento per te!” Dior stranamente gli regalò un bel sorriso dolce che non faceva da moltissimo tempo.

“Non ti nascondo una cosa… stare con me non sarà facile, non solo per il mio caratteraccio ma perché… ci sono delle cose che…” si fermò come a cercare le parole adatte “… posso metterti in pericolo, tutti sono in pericolo… la cosa non dipende direttamente da me però posso essere un canale per arrivare a te e alle mie sorelle. So che ora non starai capendo nulla ma… sta attento, mi raccomando!” gli spiegò poggiando infine il capo alla sua spalla e Harry capì che non era il momento di forzare per cercare di carpire altre informazioni. Le accarezzò piano la testa e la strinse a sé cullandola come una bimba piccola.

“Ti prometto che starò attento e che eviterò che ti sia fatto del male!” la ragazza in risposta lo strinse più forte come in cerca di un rifugio che cercava da tanto, troppo tempo.

 

La mattina seguente si ritrovarono tutti in sala da pranzo per la colazione.

"Dormito bene, ragazzi? Qualcosa non va?" chiese premurosamente Lucius mentre Dania gli stava seduta sulle ginocchia e lo torturava di baci.

"Mamma! Un po' di contegno!" sbottò Niniel facendo una faccia disgustata.

"Ma Niniel!! E' il bacio del buongiorno!!"

"Chissà come sarà quello del buon anno!!" commentò Antares mentre imburrava una fetta biscottata e la metteva in bocca a Draco.

"Ma! Draco? Non sai mangiare da solo?"

"Certo papà, ma così è più buona e poi... ormai è abitudine, la mattina a Hogwarts se non mi imbocca lei non mangio nulla perché mi addormento sulla marmellata!!"

"No comment! Che ne dite di un bel viaggio turistico per il parco stamani?" domandò Lucius vedendo il consenso dei presenti ma tutto fu stroncato da Erija che entrando nella stanza disse con calma:

"Mamma mia che bufera che si sprigionerà tra poco!"

"Mamma!! Sei una guastafeste!!" commentò il figlio.

"Lucius, non ti preoccupare, ci divertiremo ugualmente, ci sono tante cose in questo castello, la biblioteca..." gli occhi di Hermione si illuminarono "...la piscina…qualcosa lo troveremo da fare!" suggerì Dania sorridente.

 

"Che fai Draco?" domandarono le sorelle Anglachel vedendo il biondino con la testa persa in un cassetto della scrivania di Lucius.

"Sto cercando il fascicolo con i nomi dei soliti invitati straricchi, ma non lo trovo!!" rispose mentre le tre incuriosite alzavano vari fascicoli per aiutarlo nella ricerca "Allora... barbecue no, riunione Mangiamorte no, però può interessare a Silente, menage a trois no, incontri a luci rosse no, alcolisti anonimi no, aspetta... forse... eccolo: feste di beneficenza!!" il biondino estrasse il fascicolo giallognolo e gli soffiò sopra alzando un velo di polvere.

"Cosa te ne fai adesso?" chiese Niniel incuriosita dall'atteggiamento del ragazzo che si era accomodato elegantemente sulla sedia del padre.

"Faccio gli inviti... Dior, potresti prendere alcuni dei fogli che trovi nel cassetto accanto a te? Grazie!" la ragazza prese degli strani fogli e li passò all'amico "Allora..." cominciò guardando i nomi scritti su un foglio e riportandoli sugli inviti.

"Fermo! Quello è morto nell'ultimo attacco dei Mangiamorte!" disse Antares vedendo il nome di un Death Eater rimasto ucciso settimane prima contro l'Ordine della Fenice.

"Pazienza, l'invito tornerà indietro!!"

"Scusate Signori!" mormorò la vocina di un elfo domestico apparso nello studio.

"Lelly, ciao! Dimmi tutto!" l'invitò a proseguire il biondino.

"Il Signore vi vuole nella biblioteca, dice di portare anche la signorina Antares..."

"Perché anche io?" chiese la ragazza però né l'elfo né il ragazzo seppero risponderle.

"D'accordo, andiamo subito... ragazze finite voi di scrivere quegli inviti per favore?" Niniel si posizionò sulla comoda poltrona di pelle nera e annuì sorridente atteggiandosi da grande Signora mentre con faccia concentrata riportava il nome appena suggerito da Dior che invece reggeva la lunga lista tra le mani.

I due biondini si avviarono mano nella mano verso la stanza indicata dal padrone di casa; giunti davanti alla porta di legno scuro sentirono delle voci strane e Draco si irrigidì improvvisamente.

"Mia madre... " sussurrò sbiancando e tentennando, fece per voltarsi ma Antares gli tenne stretta la mano obbligandolo a fermarsi.

"Draco... devi affrontarla. Questo è il momento giusto, non sciuparlo, potrebbe non tornare mai più... pensa a questo."

"Io... io non me la sento..." gemette piano appoggiando stancamente il viso sulla spalla della ragazza.

"Non dire così! Tu sei molto coraggioso e ce la farai! Mica è un esame!"

"Stai pensando che sono un vigliacco, vero?"

"No, sto pensando che hai paura, ma è comprensibile... anche tu mi hai detto tempo fa che stavo fuggendo da te ed era sbagliato, avevi ragione tu e per fortuna ti ho ascoltato! Ora, ti prego, fidati di me e non fuggire da lei... te ne pentiresti amaramente lo so io, lo sai tu!"

"Ma..."

"Niente ma! Se fai il bravo poi andiamo a fare un giretto soli soletti!!"

"Ok... anche se non è valido... aspetta un attimo, devo riprendere il mio contegno di Malfoy!" disse respirando profondamente, sistemandosi i capelli e i vestiti, raddrizzando le spalle e bussò.

"Avanti!" fece la voce suadente di suo padre al ché i due entrarono "Draco, Antares, accomodatevi, mancavate solo voi!" continuò l'uomo indicando un divanetto libero infatti erano già presenti Lucius, Dania, Narcissa, il suo compagno, Erija e Judy che salutò con calore il fratello. Draco e sua madre si trovarono a fissarsi e quando la donna gli sorrise lui abbassò lo sguardo intristendola un attimo.

"Sapevamo tutti che questo momento sarebbe arrivato ma è meglio se ci presentiamo tutti: il sottoscritto lo conoscete, lei -indicò Dania seduta accanto a lui- è Dania Wolf, viceministro dell'istruzione e mia attuale compagna, Draco è figlio mio e di Narcissa, lei è Antares Anglachel, figlia di Dania e ragazza di Draco, Geremy Taylor padre di Judy e compagno di Narcissa, ovviamente Narcissa e mia madre Erija. Ora: so che qualcuno avrebbe voluto evitare tutto questo ma sappiamo comunque che è indispensabile. Draco, Antares! Mentre voi non c'eravate ho raccontato cosa mi era successo in questi anni con tanto di scuse, abbiamo già accordato il divorzio e il cambiamento del cognome di Juliet (vero nome di Judy), quindi penso che ciò che manchi sia la tua parola figliolo, preferisci parlare qui o privatamente con tua madre?"

"Privatamente..." mormorò e la donna parve sorridere dolcemente; questa si alzò e s'incamminò nella saletta di lettura attigua all'enorme stanza seguita dal figlio che sembrava andare al patibolo. Ad un tratto Draco si voltò per metà ma una risposta arrivò anche senza domanda.

"No! Devi farlo da solo!"

Chiusa la porta tra i due calò il silenzio interrotto poi da Narcissa.

"Tu e Antares stavate già insieme quando l'ho vista a Londra?" era solo una domanda per rompere il ghiaccio Draco lo comprese e, anche se stava pensando di rispondere monosillabicamente, si sforzò di instaurare un dialogo.

"No... ci siamo messi insieme a Natale..." Narcissa si stupì, era convinta che non avrebbe risposto.

"State... state bene insieme?"

"Sì... lei... mi capisce e... abbiamo bisogno l'uno dell'altra anche se io spesso ne abuso... credo che mi mollerà tra un po'..."

"No, non credo! Si stava facendo violenza per non seguirti anche se ti ha detto quella cosa... credo che ti voglia molto bene..."

"Sì ma... non è per lei che siamo qui, credo..."

"Già... Draco, io non ti sto chiedendo di perdonarmi, di raccontarmi tutto quello che hai passato, di... confidarti con me o stabilire un vero rapporto perché so che il nostro legame di madre e figlio si è lacerato molto tempo fa ma ti prego ascoltami, so che bruciavi le mie lettere, non aprivi i miei regali, lo capisco, o forse no, non posso sapere quello che provi quindi vorrei saperlo da te..."

"Vorreste saperlo...?"

"Dammi del tu Draco! Sì, voglio saperlo perché contrariamente alle apparenze io non ho mai smesso di amarti e pensare a te ogni giorno, sei mio figlio, tu non hai un figlio quindi non puoi capire ma ti giuro che non puoi smettere di amarlo anche se non è con te fisicamente..."

"Ti ho odiata lo sai?" la donna annuì "Mi chiedevo perché ero così... così inutile e sbagliato da far sì che tu non mi volessi o peggio ancora mi lasciassi con lui... ma ero un bambino e certe cose non le capivo... so che lui non ti avrebbe mai permesso di portarmi via perché gli serviva il suo erede, la sua pedina da vendere all'Oscuro e... forse tu l'hai fatto per proteggermi anzi, so che è così però... mi hai fatto molto male..." ammise lui faticando a tirare fuori tutto ma sentiva che era il momento di farlo "... quando poi ho saputo che avevi un altro figlio mi è crollato il mondo addosso, Lucius continuava a dirmi che quello era il figlio che volevi perché io ero sbagliato e da allora cercai con tutto me stesso di essere almeno un buon figlio per lui, di essere ciò che lui voleva arrivando al punto da annullarmi, se ripenso agli anni passati è come... è come se avessi dei ricordi non miei, è come se avessi una doppia personalità e quando... quando ho compreso che per lui non sarei mai stato abbastanza, che non mi avrebbe mai considerato ho pensato di farla finita..." quando Draco alzò il viso per guardare quello della madre e notò con sorpresa che lei stava piangendo copiosamente "Non piangere, non ce n'è più motivo ora..." dalla tasca prese un fazzoletto e lo passò sulle guance della donna che pensò invece di rifugiarsi tra le sue braccia e Draco, dopo un momento di esitazione, rispose all'abbraccio.

"Io... io... non sai quanto mi sono odiata per tutto Draco, non lo immagini nemmeno, io... non sono più stata capace di guardarmi allo specchio e quando Severus mi raccontò del tuo tentativo di suicidio caddi in un profondo stato di depressione da cui uscii ma mi odiai ancora di più per questo perché io avevo un marito e una figlia su cui contare, ma tu?" ... "Capisco se non mi perdonerai mai Draco, ti ho già detto che non aspiro a tanto, e so che non perdonerò mai nemmeno me stessa o Lucius o Voldemort per ciò che accadde e..."

"No! Non dire così! Ti prego di non serbare tanto rancore, beh forse per Voldemort, ma sia io che papà stiamo cercando di lasciarci tutto alle spalle e superare questa cosa insieme e l'incontro con te non può che segnare il passo decisivo!"

"Dove trovi questa forza?"

"Non ho nessunissima forza madre, solo sono stufo di subire tutto quello che accade, sto ricominciando da me stesso e dalle persone che so per certo mi sono vicine e che mi fanno capire quando sbaglio e vorrei che una di queste sia tu! Nonostante tutto di madre ce n'è una sola no?" finì con un sorriso lieve che fece sorridere di rimando Narcissa che si staccò dal suo petto con ancora gli occhi lucidi.

"A condizione che tu sia lo stesso per me!" chiese speranzosa.

"Mi impegnerò!" i due si abbracciarono nuovamente e poco dopo un TOC TOC interruppe il silenzio che si era creato.

"Draco, Cissa? Tutto ok?" domandò Lucius facendo capolino dalla porta e sospirando di sollievo nel vederli abbracciati "Ehi sottospecie di Black fin troppo bene riusciti, tutto ok?"

"Che significa 'Sottospecie di Black fin troppo bene riusciti'?" domandarono all'unisono i due punti sul vivo.

"Dicevo così per dire, per farvi reagire! ^-^!!"

"Da quanto tempo non mi chiamavi Cissa!"

"Da prima del nostro matrimonio se la memoria non mi inganna e fa di quegli scivoloni pazzeschi!"

"E poi diciamocelo, Draco è tutto un Malfoy !" continuò Narcissa sorridendo.

"Naaaa!! A volte somiglia spropositatamente a quel cretino di Sirius! E poi i Malfoy mica sono rozzi e sfacciati come lui!"

"Scusate, ma ci sarei anche io qui! Cosa?? Sarei rozzo e sfacciato io?? Ma senti da che pulpito!!!"

"Già!! I Black se permetti non sono così, tu sei così!!"

"Ehi ehi ehi!! Cos'è ‘sta storia adesso siete tutti contro di me? Contro il sangue fine, puro e bluastro dei millenari e facoltosi Malfoy?!?"

Nel sentire le urla concitate tutti gli occupanti della biblioteca si erano avvicinati per cercare di capire qualcosa e quando fu chiaro che i tre si stavano prendendo in giro sorrisero sollevati almeno fino a che l'ultima uscita di Lucius non fece piegare tutti in due a ridere tranne i due portatori del 'facoltoso e millenario' cognome Malfoy che assunsero una finta aria offesa.

 

I giorni che seguirono furono pieni di divertimenti per tutti, in piscina, nel giardino ammantato di neve, all’interno dell’enorme castello in cui era facile perdersi e scovare passaggi segreti, e pattinare sul laghetto ghiacciato che era l’attività preferita da tutti.

“Draco, è tutto pronto per la notte dell’ultimo dell’anno?”

“Certo padre, ho spedito gli inviti, ho stabilito il menù, ho fatto ordinare i fiori, ho fatto lucidare tutta l’argenteria, ho ingaggiato un’orchestra che suonerà per noi tutta la notte, ho deciso gli addobbi, ho fatto preparare i garage del castello per accogliere tutte le vetture…” cominciò a contare sulla punta delle dita con aria concentrata e professionale mentre Lucius annuiva ampiamente “…e direi che è tutto a posto, manca solo che arrivi il 31…”

“Ottimo lavoro, hai già deciso cosa indossare?”

“Completo giacca-pantaloni-cravatta va bene?”

“Direi di sì… piuttosto, sai dove sono finite tutte le donne ospiti in questo castello?” domandò curioso dal momento che era tutta la mattina che cercava Dania, quando si era alzato lei era già sparita.

“A fare spese, ovviamente!” fece Draco alzando le spalle come a dire ‘dove vuoi che siano un branco di donne insieme?’

“Di nuovo? Ma non avevano già comprato abiti per Natale?” era stupefatto!

“Padre, padre, padre! Ci vogliono abiti degni dell’occasione!!” commentò il figlio appoggiandogli melodrammaticamente una mano sulla spalla in segno di comprensione.

“Giusto… cosa avevi intenzione di fare quindi?”

“Non saprei… perché?” domandò sinceramente stupito ed interessato da quella domanda.

“No beh, ci eravamo detti che avremmo passato un po’ di tempo insieme adesso che sono ‘rinsavito’ ma non ne abbiamo ancora avuta l’occasione… se non avevi di meglio da fare potevi venire a fare quattro chiacchiere con me, se vuoi…”

“Certo che voglio!” rispose dolcemente il figlio regalandogli un sorriso talmente tenero e quasi commosso che l’uomo non resistette all’impulso di abbracciarlo stretto stretto.

 

“Ah, siete tornate!” commentò Ron vedendo il portone del Maniero aprirsi e sentendo allegre risate di donna riempire l’ambiente riscaldandolo immediatamente.

Harry, che stava facendo una partita di scacchi magici con il suo migliore amico, sorrise dolcemente prima di notare che erano tutte bagnate fradice e ridevano come pazze.

“Ma… siete tutte bagnate! Dove siete state?”

“E perché ridete così?” finì per lui il giovane Weasley che alzatosi raggiunse la sua ragazza.

“Niente… si è messo a piovere e siamo corse qui come delle furie… niente di ché davvero!” rispose lei afferrandogli una mano.

“Tesoro, sei gelida!” disse cominciando a sfregarle le mani con le proprie nel tentativo di riscaldarle, poi le scostò una ciocca riccia sfuggita dalla coda dietro un orecchio e le stampò un delicato bacio in fronte.

“Dior… sembri caduta in una pozzanghera tanto sei fradicia!” commentò il suo ragazzo notando che tutti i vestiti le si attaccavano alla pelle con suo sommo piacere.

“Non è che sembra… io e Antares abbiamo fatto una lotta sotto la pioggia mentre venivamo qui! Che ridere!” infatti anche la sorella era bagnatissima.

“Donne! Bentornate!” fece il padrone di casa seguito da Legolas e dal figlio che mentre entrava in sala suggerì a Harry la prossima mossa da compiere per evitare che Ron vincesse l’ennesima partita “Comprato tutto e… oh Signore, andate subito a farvi un bagno caldo e mettervi qualcosa di asciutto! Rischiate una polmonite!” Dania sorrise per la sua preoccupazione e fece per avvicinarsi a dargli un bacio ma lui si scostò “Non toccarmi, sei troppo bagnata!” ma lei gli saltò addosso e peggio ancora fece sgocciolare i suoi capelli direttamente nel colletto dell’uomo che rabbrividì di freddo “Ahhhh!! Ma se impazzita?! Questa me la paghi, comincia a correre!!” e i due ‘adulti’ scapparono al piano di sopra mentre tutti scotevano la testa sorridendo.

“Etchì!” fece Antares estraendo dalla tasca un fazzoletto bagnato come tutto il resto dei suoi vestiti. Draco le passò il suo lei lo ringraziò prima di soffiarsi il naso.

“Merda!! Sangue!” disse poi premendosi il fazzoletto sul naso che cominciava a macchiarsi di del liquido scarlatto.

“Lo so che faccio questo effetto amore, però trattieniti davanti a tutti gli altri!” la sfotté il suo ragazzo mentre la prendeva sottobraccio e l’accompagnava nel bagno più vicino.

“Ma… che le è successo?” domandò Legolas.

“Non preoccuparti, le capita tutti i giorni!” spiegò la gemella togliendosi il cappotto.

“Ma… non mi sembra una cosa normale!”

“Sì, per lei sì, ne siamo abituati! Mi aiuti a portare di sopra anche i suoi acquisti?”

“Ma certo, cosa ci fa qui altrimenti un uomo così forte e vigoroso?” ironizzò spaventandosi un poco notando la quantità di borsine che lo attendevano “Ma avete svaligiato un centro commerciale?”

“Più o meno…”

 

“Cavolo, mi sono inzuppata tutta di sangue… guarda qui la mia magliettina!!” piagnucolò Antares vedendo il proprio indumento con una macchia rossa nel centro.

“Quella si lava, tu piuttosto, hai smesso di sanguinare?” chiese gentilmente Draco sedendosi sul bordo della vasca dove la ragazza era riversa (Che scatole questo naso!! Però a volte è provvidenziale, oggi ho saltato quasi tutta l’ora di istologia perché non smettevo di sanguinare!! N.d.Antares).

“Credo che stia smettendo…” lo rassicurò alzando il viso e facendo per alzarsi ma un violento capogiro la fece traballare pericolosamente, fortunatamente il biondino la prese al volo (Anche questo mi succede spesso, peccato che non ci sia Draco a prendermi ma il lavandino della scuola… n.d.Anty).

“Ehi… stai ferma! Hai perso un bel po’ di sangue!”

“No, sto bene, mi sono rialzata troppo velocemente, grazie!”

“Ora tu ti siedi sul letto mentre io vado in camera tua a prendere dei vestiti asciutti e puliti, ok?”

“Ok… ma no ho quattro anni, capisco anche se non mi parli in questo modo! Non fare quella faccia, vai!!”

Dopo pochi minuti Draco tornò, però, a mani vuote.

“Beh? Sei stato colto da un improvviso e quanto inverosimile attacco di pudore e non sei riuscito ad aprire l’armadio dei miei vestiti?” lo sfotté lei vedendo che non aveva portato nulla.

“Spiritosa, fatemi il solletico o non rido… non sono entrato nella tua stanza perché tua sorella era impegnata con il suo eroe!”

“E avresti perso un’occasione per sfottere Potter a vita?”

“Chi ti dice che stessi parlando di quella sorella?” lei spalancò gli occhi incredula.

“NOO!! Intendi… Nini e Legolas? Grandioso!!”

“Sì, veramente fantastico… dovrai mettere qualcosa di mio…” disse lui aprendo il proprio armadio alla ricerca di qualcosa di non troppo largo per lei. Trovato qualcosa che potesse andare bene si voltò verso la ragazza ma spalancò occhi e bocca nel notare che era rimasta in biancheria intima.

”Me li dai o no?” inutile dire che tutto il sangue del ragazzo stava confluendo in direzione opposta a quella del cervello “Draco? Hai visto quante erano… ventotto, ventinove con la prostituta facciamo circa cinquanta contando le riviste che circolano nei dormitori maschili, ragazze completamente nude, ti scandalizzi per me che ho su anche la canottiera?”

“Ma… tu sei tu…” balbettò il giovane non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso.

“Che carino che sei!” ammise lei sorridendo e schioccandogli un bacio sulla guancia “Dammi qua i vestiti che ho un po’ freschino!”

“Sì, certo, scusami!” la guardò infilarsi dei vecchi jeans che le abbondavano da tutte le parti e la scrutò mentre cercava un modo per farli star su quindi prese la sua cintura dai propri jeans fradici e in una qualche maniera riuscì nell’impresa “Cosa hai fatto lì? Hai una bella cicatrice!” constatò lui notando che la ragazza aveva sul petto, all’altezza delle clavicole, una cicatrice per orizzontale che la attraversava quasi interamente anche se in più punti era difficile scorgerla con chiarezza.

“Oh, questa? È una storia lunga, di quando ero bambina… incidente con un gioco… anche Nini ce l’ha… bella questa felpa…”

“Stai bene con i miei vestiti anche se sono un po’ grandi per te…”

“Renditi conto!! Ho già cominciato a mettere i vestiti del mio ragazzo! Che indecenza!!”

“Toc toc permesso avanti.” fece tutto da solo Lucius infilando la testa in camera del figlio “Oh, sei qui, tua madre ti stava cercando!” disse rivolto alla ragazza che annuì e lo superò fuori dalla porta fermandosi a parlare con la madre di un vestito smarrito in una borsina non propria.

“Sbaglio o indossa la tua felpa?”

“Già… non è un amore?”

“Carina… ma… come mai era senza vestiti?” chiese con occhiata ultra mega maliziosa ed esplicita.

“La sorella è in camera con l’elfo e per non disturbarli le ho prestato i miei visto che i suoi erano zuppi e non possiamo usare la magia al di fuori di Hogwarts!”

“Uhmm… salvato in corner!!”

“Padre, è la verità, sei tu che vedi sconcezze ovunque!!”

 

“Ti dispiace passarmi i vestiti di quella borsina?” chiese gentilmente Niniel indicando a Legolas una borsina blu piuttosto piena.

“Certo che no!” rispose lui tranquillo passandole in ordine: una gonna a pieghe lilla, una camicia bianca a fiorellini, un giubbettino azzurro, una felpa bianca e…

“Sc-scusa ma… questo cosa sarebbe?” chiese l’elfo alzando a mezz’aria una specie di vestito che di vestito non aveva nulla poiché era tutto di pizzo trasparente.

Niniel, che non lo stava guardando, si girò distrattamente salvo rimanere scioccata davanti ad un simile svestito.

“Io non ne ho la più pallida idea…”

“Niniel non ti facevo così… oddio… non saprei nemmeno come dirlo…” farfugliò tingendosi di rosa “…però… beh… non penso ti starebbe mal…”

“Fermi tutti!! Quello è mio!!!” urlò la voce inconfondibilmente appartenente a Dania che schizzò nella stanza e agguantò il ‘vestito’ come un gatto il topo.

“Ma… mamma!! Davvero usi una roba del genere?!? Che vergogna!!! Legolas pensava fosse mio!!” urlò scandalizzata la giovane Grifondoro vedendo davanti agli occhi una scena della madre conciata a quel modo e rabbrividendo violentemente.

“Ehi!! Bimba mia, tu nemmeno devi sapere come si indossa piccola ed innocente bambina mia!!”

“Ancora con questa storia? Quando imparerai che i nostri figli ne sanno molto più di noi! Andiamo, su!” disse Lucius prendendo per le braccia la compagna, che lo accusava vivamente di star vaneggiando, e trascinandola fuori dalla porta.

“Dimmi te se si può avere una madre del genere!” commentò Niniel tornando ai suoi vestiti mentre Legolas fissava ancora sconvolto la porta che si era chiusa alle spalle dei due padroni di casa.

 

“Ah!” Draco si svegliò sudato e privo e fiato… aveva fatto un sogno orribile, meglio definirlo un incubo. Si passò una mano sul viso e tra i capelli cercando di riprendere aria. Accanto a lui Antares dormiva tranquillamente abbracciando il suo cuscino in una chiara ricerca di lui. Le scene del suo sogno erano ancora impresse davanti ai suoi occhi come marchiate a fuoco.

Non se la sentiva di tornare a dormire; decise quindi di scendere in cucina a bere una tazza di camomilla nel tentativo di calmarsi. Raccolse la propria vestaglia grigia scura ed uscì dalla stanza accertandosi nuovamente che la ragazza dormisse ancora.

Stava per attraversare il grande salotto del maniero quando si accorse di un’altra presenza.

“Ehm…” cominciò l’altro consapevole di essere stato percepito.

“Professore, è lei?”

“Draco! Sì, sono io! Ehm… io stavo cercando la cucina ma qui dentro non capisco proprio dove sia…”

“Beh, ci stavo andando anche io!” Draco cominciò a percorrere corridoi e scale per poi fermarsi davanti ad una porta che una volta aperta rivelò una grande cucina con tanto di enorme tavolo e, appena furono serviti dagli elfi domestici, il silenzio cadde tra loro.

“Non dorme perché la stanza assegnatale non è di suo gradimento?” cominciò Draco.

“No, no ma che dici è che… ho fatto dei sogni un po’ turbolenti… sai, con tutte le schifezze che si mangiano in questo periodo…”

“Già… anche io ho fatto un incubo… era così…”

“Reale?”

“Proprio così… più che altro mi sembrava una specie di avvertimento, di monito… e poi vedevo la scena dal di fuori cioè vedevo un altro me che non si muoveva nonostante quello che accadeva… non so cosa… ma era qualcosa di grave ed io ero lì imbambolato e… il fuoco…” il ragazzo non trovava le parole per continuare ma la frase successiva del professore lo fece sbiancare.

“Il fuoco? Un fuoco che bruciava in mezzo alla foresta, scoppiato dal nulla, che avvolgeva qualcosa di molto caro…”

“Ma lei come fa a saperlo?”

“Ho fatto il tuo stesso sogno! Ma come diavolo è possibile?”

I due parlarono a lungo confrontando le proprie versioni e notando che coincidevano quasi perfettamente e solo alle quattro di mattina decisero che era meglio tornare nelle proprie stanze e parlarne l’indomani a Erija o a Silente.

 

 

Saaalve!!

Come al solito noi siamo super impegnatissime, tra esami, tirocinio ed altro ancora!

Avevo (sono sempre io, Antares) detto che probabilmente avrei aggiornato prima di Natale, infatti pensavo di farlo il 24 sera una volta tornata dall’ospedale ma non immaginavo che sarei uscita alle undici di sera perché all’ultimo momento mi hanno infilato in sala operatoria a prendere il bimbo!! Che stressss!!

Comunque, eccoci qui con il capitolo 25… strani sogni appaiono all’orizzonte, che saranno mai?

Passiamo a salutare i nostri più cari commentatori:

Syssy5: Ciao bella!! Grazie, sei sempre così carina! Non hai il sentore che stia per accadere qualcosa? Sinceramente non ricordo cosa accade nel cap successivo, però mantieni il sentore, mi raccomando! Un bacio!!

Terry: Ti è piaciuta la mia trovata? Davvero non sapevamo come fare a dare un bacio a Piton mentre tutti ci guardavano, bleah! Grazie per la tua costanza, sei un tesoro, a presto!!

Simone: Ma Simone!! Ti rendi conto che con le belle cose che ci dici sempre aumenti (pericolosamente) il nostro ego di ‘scrittrici’?? Sei disposto a farti sposare da tutte e due?? A parte gli scherzi… SMACK!!! Un bacione enorme per i complimenti che ci fai!! Quando ho letto della pecca enorme mi è venuto un colpo apoplettico, ma parlavi dell’attesa! Disgraziato! Fino al capitolo 31, mi sembra, siamo a posto, dobbiamo solo ritoccarli, poi diventa un po’ più complicato perché non avremo molto tempo per scrivere, ma ci proveremo perché ci teniamo troppo tanto a questa ficcina! Ti ringraziamo davvero tantissimo, Niniel saltella esagitata per tutta la mia stanza e non so se è un bene per quelli del piano di sotto… oddio comincia ad emettere sbrilluccichini dappertutto!!! Sei davvero carino, aspettiamo un tuo salutino, a presto, bello!!!

 

Grazie sempre anche a chi legge solo, sappiamo com’è anche a noi succede di non avere tempo per commentare, va beh, l’importante è che continuiate a seguirci, bacioni enormi da Niniel & Antares!!

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** L'ultimo giorno ***


CAPITOLO 26

CAPITOLO 26

 

L’ultimo giorno

 

E anche il fatidico 31 Dicembre arrivò implacabile.

Malfoy Manor era stata tirata a lucido più del solito, i preparativi diretti da Draco andavano a gonfie vele per l’orgoglio di Lucius e, alle otto precise tutti gli occupanti del castello erano pronti per scendere nella sala.

Draco, in completo nero e cravatta grigio scuro, attendeva la sua dama con un voluminoso mazzo di rose argentate; stessa cosa per Harry che, vestito con completo grigio, si torturava le mani nell’attesa, ma questa fu più che premiata.

Dior infatti era splendida fasciata in un semplice vestito viola scuro lungo fino a terra sostenuto da delle sottili spalline e con dei decori più chiari laterali che riprendevano il colore dei nastri che risaltavano vivacemente trai suoi capelli neri e del trucco ben curato, da meno non era la sorella Serpeverde che, infatti, indossava un vestito nero a collo alto ma senza maniche che scendeva fino a terra con un leggero strascico e sul quale risaltavano ricami argentati che catturavano la luce, fatta eccezione per lo scollo dietro che lasciava scoperta metà schiena. Aveva raccolto i capelli chiari in un’elaborata acconciatura da cui scendevano leggeri boccoli ad incorniciarle il viso. Anche la gemella era favolosa fasciata in un abito nero che avvolgeva a balconcino il seno mostrando il decolleté e che le arrivava fino ai piedi in un turbinio di velluti sovrapposti e raffinati strass. I capelli erano acconciati in boccoli trattenuti da fermagli d’argento in stile elfico.

Draco percepì l’imbarazzo della Grifondoro che era senza accompagnatore così porse entrambe le braccia alle gemelle ricevendo due sorrisi di gratitudine.

“Mie care, sono incantato!” esordì Lucius più splendente del solito, e, dopo mille convenevoli ed apprezzamenti sui vestiti di tutti, la festa cominciò. Gli invitati arrivarono a frotte mentre molti Auror controllavano che tutto scorresse liscio senza paura di qualche attentato da parte dei Mangiamorte dal momento che erano riunite tutte le maggiori autorità ministeriali.

“Hai organizzato tutto proprio per bene, Draco!” fece orgogliosa la sua ragazza.

“Già! Devo dire che per una volta sono soddisfatto di me!”

“E… grazie per aver accompagnato anche Niniel, so che è molto giù per la storia di Legolas… Dio quanto poco è sveglio quell’Elfo! Poi sono io quella che se li cerca col lanternino!!”

“Non dire così, e poi poco fa ho proprio visto il nostro caro elfo invitare tua sorella a ballare!”

“Davvero? Alleluia!! E tu cosa aspetti a farlo? Devo credere che sei più tonto del prof.?”

“Giammai!!” ribatté il biondino disgustato prima di prendere per mano la sua ragazza e condurla al centro della sala da ballo.

 

“Harry! Sei un ottimo ballerino, non l’avrei mai detto!!” commentò soddisfatta Dior che in quel periodo era a dir poco radiosa.

“Beh… veramente mi sono fatto dare un po’ di lezioni dal signor Malfoy! Non volevo farti sfigurare!” ammise sorridendo ingenuamente come nella sua natura

“Sei incredibile! E poi stai benissimo in smoking!” affermò sistemandogli un poco il papillon.

“Mai quanto te con questo vestito… anche se le occhiate che ti lanciano gli uomini in sala non mi piacciono affatto!” rise facendole fare una giravolta per poi accoglierla nuovamente nelle sue braccia.

“Ehi, fammi girare di nuovo!” il ragazzo, confuso, fece ciò che gli veniva chiesto.

“Cosa succede?”

“Legolas ha invitato Niniel a ballare! È un evento!!” ed entrambi scoppiarono a ridere.

 

“Questa festa è favolosa, non trovi?” affermò Dania sedendosi su un divanetto accanto al suo compagno che stava sorseggiando pensosamente dello champagne.

“Dania, hai proprio ragione! I nostri figli sembrano tutti raggianti… sono felice anche di vedere che Narcissa ha accettato l’invito e tra lei e Draco le cose comincino a sistemarsi!”

“Ci vorrà del tempo, ma tutto andrà bene! Weasley è al settimo cielo, credo che questa festa incrementerà maggiormente il favore della comunità magica nei suoi confronti… è il miglior Ministro che potessimo desiderare!”

“Proprio così… sai, voglio imprimermi quanti più particolari possibili perché so che questa notte resterà nei nostri cuori per sempre!” e così dicendo abbracciò la donna e sorrise all’indirizzo di Niniel che ballava con Legolas poco lontano da loro.

“Lucius, splendida festa!” commentò il suo amico di vecchia data Severus Piton posandogli le mani sulle spalle.

“Felice che ti piaccia, ma devi fare i complimenti al tuo figlioccio… è più bravo di me in queste cose, penso che questo lato provenga dalla vecchia prozia Black!”

“Severus… ti ho preso da bere!” disse la calda voce di una donna che dimostrava la stessa età del professore: aveva lunghi e lisci capelli castani, occhi nocciola ed un’espressione seria.

“Minny, ti ringrazio!” le rispose dandole un bacio sulla mano che si era stretta alla sua.

“Come siamo felici che anche tu sia qui!” sorrise Dania accarezzando con affetto il braccio della donna “Come ai nostri tempi migliori a Hogwarts… sempre noi quattro!”

 

Ma purtroppo, come tutte le vacanze scolastiche, i giorni passavano velocemente e, puntuale, giunse il giorno più odiato: l’ultimo, quello che nessuno vorrebbe raggiungere né trascorrere mai.

Antares era sgattaiolata nella stanza di Draco, ma una volta giunta non lo trovò e la cosa la stupì parecchio. Cercò anche nel bagno ma nulla da fare, il giovane biondino non c’era.

“Draco…?” tentò di chiamarlo ma smise subito perché era evidente che non fosse lì.

Un sibilo attrasse la sua attenzione e lei si voltò di scatto ma notando che si trattava di Salazar si rilassò. Si accovacciò in terra tendendo una mano al rettile che la raggiunse volentieri facendosi accarezzare la testa squamata.

“Salazar… sai indicarmi dov’è il tuo padrone?” il boa cominciò a strisciare verso la porta attendendo che lei l’aprisse ed una volta fattolo la guidò per bui corridoi e ripide scale finché non giunse alla torre nord del castello, quella più alta.

L’erede Malfoy era lì, seduto sul davanzale della finestra arcuata, una gamba lasciata a penzoloni nel vuoto e l’altra piegata, sopra cui aveva poggiato un braccio. Il vento della notte gli stava muovendo delicatamente i capelli ed il mantello ma non sembrava curarsene. Sembrava etereo visto così; Erija le aveva detto che in certi momenti la sua natura veela si mostrava con maggior intensità rendendolo quasi una creatura di sovrannaturale bellezza. Tuttavia la sua figura sembrava emanare un alone di malinconia e fragilità. Draco era come il cristallo: perfetto, lucente e freddo all’esterno ma fragile e delicato internamente, bastava uno scossone per farlo frantumare, così come il cuore del Serpeverde che portava ferite che sanguinavano ancora.

“Ehi…” lo disse piano, per non spaventarlo e rischiargli un volo di svariati metri.

Draco si voltò stupito notando che la figura apparsa nell’oscurità era quella della sua ragazza.

“Ehi…” sorrise, un sorriso tenero e… stanco?

Antares si avvicinò piano e lui l’aiutò a sedersi sulla pietra della finestra.

Lei si perse a guardare la luna quasi piena sopra di loro e le infinite stelle che formavano la Via Lattea e le costellazioni studiate in Astronomia.

Draco la fissò: il suo profilo si stagliava perfettamente creando un contrasto tra la sua pelle chiara e il buio della notte. I lisci capelli biondi venivano delicatamente sospinti indietro dal venticello fresco e i suoi occhi riflettevano il colore del cielo. Non resistette all’impulso e le accarezzò delicatamente una guancia in un gesto di struggente tenerezza. Lei si riscosse e gli sorrise sinceramente catturandogli la mano e stringendola tra le proprie.

“Ero venuta a cercarti in camera ma non c’eri… Salazar mi ha indicato dov’eri… ma magari tu volevi stare qui da solo e io ti ho disturbato… perdonami…”

“Stai tranquilla, se sei tu, va bene…”

“C’è… c’è qualcosa che ti preoccupa?… sei… strano…” gli chiese scrutando la sua strana espressione.

“Pensavo…” ammise volgendo nuovamente l’attenzione al cielo.

“Posso sapere a cosa o ti porterai il segreto nella tomba?” lui sorrise.

“Pensavo che… è finito! Questo momento con voi, con te, il mio primo vero Natale è finito…”

“Beh, ma ci saranno mille altri Natale così e meglio di così!”

“Si ma… questo era questo… in questo Natale ci siamo messi insieme, ho ritrovato mio padre e mia madre, mi sono sentito bene ed è… strano… e… ho paura!”

“Paura? E di cosa?”

“Di tutto, di quello che sto provando, di quello che accade intorno a me… vedi, prima Lucius decideva tutto al mio posto ed io ubbidivo, il mio futuro l’avrebbe deciso lui, sapevo che sarei dovuto diventare un Mangiamorte e chiamami vigliacco, l’avrei fatto… ma ora… sono io a dover scegliere, a dover decidere cosa fare dopo…” s’interruppe riflettendo “… anche a scuola, io dovevo comportarmi in un certo modo perché Lucius mi diceva di farlo, perché i Malfoy si comportano così… ma adesso che ragione avrei per fare come prima, di comportarmi nel modo che più odiavo?”

“Hai paura di camminare con le tue gambe… succede a tutti, inevitabilmente prima o poi ci si stacca dai propri genitori, dalla loro convinzioni, maturiamo un modo di pensare e vedere le cose nostro e obiettivo. C’è che lo fa prima, chi lo fa dopo, ma tu eri in catene Draco… non potevi scegliere.”

“Non è vero! Io potevo scegliere, non volevo! Ho passato sette anni nella scuola di Silente ma mai mi sono fatto coraggio per andare a parlargli, per denunciare Lucius! A me andava bene così, capisci? E ora mi sento spaesato, mi ritrovo a decidere della mia vita senza sapere come fare…”

“Nessuno sa come fare… devi… valutare le cose e capire quali ti fanno star bene, in pace con te stesso e ti rendono felice… il mio nonnino dice sempre di seguire il proprio cuore; lui ha preso tante decisioni anche d’importanza vitale ma c’è ancora ed è felice di ciò che ha fatto, e io la penso come lui…”

“Ho ascoltato il mio cuore quando mi diceva di fidarmi di te…” finalmente la guardò negli occhi.

“E ti ho tradito?” chiese guardandolo fisso.

“No!” tornò a guardare fuori “Sai, quando Lucius mi picchiava poi venivo sempre qui… non sai quante volte ho avuto l’impulso di scavalcare questa finestra… l’avrei fatto… prima o poi l’avrei fatto… pensavo che una volta che Lucius mi avrebbe trovato spiaccicato là sotto avrebbe gioito… invece prima ho pensato a come avrei fatto del male a te, a lui, forse a Narcissa… prima nessuno avrebbe pianto per me… tu hai pianto quando ti parlavo della mia infanzia e ho capito che c’è sempre qualcuno pronto a piangere e a disperarsi per la morte di qualcuno…”

“Non ne sono così sicura…” affermò lei dura abbassando il viso.

“Perché dici così?” Draco si volse a guardarla e formulò la domanda a bassa voce, girandole delicatamente il viso.

“Niente…”

“Antares…” si interruppe come a cercare le parole giuste “…permettiti di farti amare da me…”

Antares sentì qualcosa incrinarsi pericolosamente dentro di sé e non resistette all’impulso di rifugiarsi immediatamente tra le forti braccia di Draco stringendolo come se fosse il suo ultimo appiglio sull’orlo di un baratro.

“Ho paura di perderti…”

“Non mi perderai mai…”

“Lo spero… ma non ne sono così certa… quando saprete… ci abbandoneranno tutti… di nuovo…” spiegò rivolta più a se stessa che al ragazzo mentre i suoi occhi s’incantavano e il suo cuore riviveva ricordi lontani.

 

Era notte inoltrata quando Legolas, non riuscendo a prendere sonno decise di fare un salto in cucina per uno spuntino. Quella era l'ultima notte che avrebbero passato a Malfoy Manor, infatti, la mattina seguente sarebbero dovuti ritornare a scuola. "Speriamo di non sbagliare nuovamente corridoio e perdermi!" si disse incamminandosi per i corridoi illuminati solo dalla debole luce delle fiaccole. Passando davanti alla porta della camera delle tre sorelle sentì provenire da essa un lamento ben distino così, anche a costo di sembrare un maniaco, decise di entrare. I suoi occhi elfici non impiegarono molto ad abituarsi al buio totale; il lamento che aveva udito poco prima proveniva dall'unico letto occupato, si avvicinò con circospezione e rannicchiata sotto le coperte vide Niniel immersa in chissà quali incubi. Il corpo della ragazza tremava notevolmente, mentre le mani si agitavano come a voler difendesi. L'insegnante sapeva in cuor suo che sarebbe stato meglio svegliarla il prima possibile, così le afferrò delicatamente i polsi e la chiamò più volte, e, non ottenendo risposta la scosse lentamente.

"Niniel, apri gli occhi!" le urlò riuscendo finalmente a svegliarla. La ragazza lo fissò spaesata per alcuni secondi premendosi una mano all'altezza del cuore. "Era solo un incubo." La rassicurò spostandole dietro alle orecchie una ciocca di capelli uscitale dalla coda.

"Lo so..."

"Tutto ok?" lei fece un cenno affermativo col capo. " D'accordo, allora sdraiati e dormi, è solo mezzanotte." Disse coprendola.

"No, non voglio..." Sussurrò guardandolo terrorizzata.

"Resterò qui io finché non ti addormenti." le propose stringendole una mano.

"Ok..." accettò rannicchiandosi il più possibile mentre l'altro iniziò ad accarezzarle i capelli, quel movimento ebbe l'effetto di una ninna nanna  "Legolas...se non fossi una tua alunna..." sussurrò incoscientemente prima di cadere tra le braccia di Morfeo  "...mi vorresti bene?"

Il volto etereo dell'insegnante venne illuminato da un tenue sorriso, la baciò dolcemente sulla fronte e si sedette su di una sedia nascosta nella penombra del baldacchino e lì anche lui si addormentò, cullato dal respiro regolare della ragazza. Non seppe dire quanto dormì, ma venne svegliato dai singhiozzi soffocati della Grifondoro.

"Nini…cosa c'è...." domandò abbracciandola preoccupato.

"Niente...." rispose asciugandosi gli occhi "...il solito incubo...non volevo svegliarti, scusa!"

"Scusa di cosa?...l'importante è che tu stia bene."

"Si, ora sì. Ma non credo che chiuderò occhio di nuovo."

"Capisco. Allora ti andrebbe di fare un'incursione in cucina?" propose vedendola sorridere decisamente propensa.

 

"Che posto lugubre..." bisbigliò lei poco dopo tra i corridoi dell’antico maniero.

"Si...decisamente..." confermò lui osservando le pareti di pietra. Scesero una rampa di scale, svoltarono a sinistra, poi a destra,scesero altre scale ed imboccarono un lungo corridoio nel quale si aprivano numerose finestre a sesto acuto.

"Sicuro che sia di qui?" chiese la ragazza notando che erano finiti in un'ala del castello decisamente lontana.

"Credo..." In quel preciso istante giunsero di fronte ad una ampia porta. L'aprì trovandosi, invece in un' enorme piscina al coperta.

"Non credo sia la cucina... Certo che i signorini non si fanno proprio mancare nulla..."

"Decisamente." osservò "Diamo un'occhiata?"

La vasca olimpionica era realizzata interamente a mosaico, mentre tutt'intorno ad essa si estendeva un pavimento di marmo bianco e nero, il soffitto come nella sala grande della scuola era animato da un incantesimo che imitava il cielo esterno quella sera una luna quasi piena contornata dalla Via Lattea illuminava la stanza, la luce veniva riflessa sulle pareti in quanto sostituite da specchi, interrotti saltuariamente da lesene con all'interno statue o vasi di fiori freschi, creando un effetto decisamente meraviglioso.

La ragazza si sedette sul bordo della vasca ed immerse i piedi nell'acqua, facendo attenzione a non bagnarsi l'orlo della camicia da notte "Leg posso farti una domanda un po' personale?" chiese dopo svariati minuti.

"Dipende, se non lo è troppo..." rispose stando in piedi al suo fianco.

"Tu non ti senti triste al pensiero di dover vivere in eterno?"

"E perché dovrei? "

"No, così... dev'essere estremamente noioso vivere."

"Il tempo per noi elfi scorre in modo differente che per voi." le spiegò

"In che senso? "

"E' una questione soggettiva, vivendo in eterno gli anni sono quasi irrilevanti, figuriamoci i giorni...." 

"Come quando ti diverti? All'incirca? "

"Si, più o meno è la stessa cosa!" disse sorridete

"Però mi sentirei triste lo stesso…è brutto sopravvivere a tutto e tutti, arrivi ad un certo punto che non desideri altro che farla finita..."

"E' vero, ma noi elfi non siamo famosi per avere relazioni con i popoli esterni, quindi nei nostri reami il mondo sembra immobile. Non ti accorgi del tempo che passa."

"Si, però...non so è proprio la psicologia ed il modo di vedere la vita che è diverso. Non credo che riuscirò mai a capirti!" concluse lei rassegnata. In quel preciso istante un pendolo da qualche parte batté le due.

"Sarebbe meglio tornare a letto, domani dobbiamo alzarci presto." affermò aiutandola ad alzarsi.

"Veramente a me piacerebbe fare un bel bagno!" confessò.

"Scherzi vero?" le chiese ma capì che faceva sul serio quando, dopo essersi tolta gli occhiali si sfilò la camicia da notte e si tuffò dal trampolino lì vicino, usando come costume i propri indumenti intimi: reggiseno e tanga azzurri . "Come…cosa fai?!?!" urlò sconvolto

"Il bagno, si capisce..."

"...ma quella come te la sei procurata?" disse osservando stupito una vistosa cicatrice che sembrava tagliare diagonalmente il busto della ragazza

"Uno stupido incidente da piccola, niente di grave, anche Anty ce l’ha!"

"Non mi pare stupido.. ma in gita non l'avevi!"

"Di solito mi trasfiguro la pelle!" spiegò lei avvicinandosi al bordo della vasca " Dai vieni anche tu!"

"Ma...non mi sembra il caso... e poi non abbiamo i costumi...e.." fissò la giovane Grifondoro che a pochi metri da lui lo osservava divertita

"Quanti problemi che ti fai!!" rise "Non essere così perfettino, per una volta, signor principe del Bosco Atro. Buttati!"

Lui parve accettare la provocazione e si sfilò maglietta e pantaloni raggiungendola, lasciando la ragazza stupita a godersi quell'inaspettato spogliarello ed impietrita alla vista del suo corpo atletico, scolpito (e decisamente ben fatto) coperto solo da un sottilissimo paio di boxer.

La diafana figura di Legolas le si avvicinò lentamente e, senza dire una parola, l'afferrò sollevandola e lanciandola letteralmente nell'acqua.

"Tu non sei normale!" urlò scoppiando a ridere riemergendo.

"Non sono io quello che si è buttato per primo!" le fece notare difendendosi alla bell’e meglio dagli attacchi della ragazza.

"In fondo da domani riprenderà la solita monotonia.... " rispose riuscendo finalmente a farlo scivolare "...mi sembrava il caso di concludere bene le vacanze!"

"Già.. ti sei divertita?" le chiese legandosi i lunghi capelli ormai scompigliati e fradici

"Si ed ho avuto l'opportunità di conoscerti meglio...a scuola non possiamo mai parlare tranquillamente come abbiamo fatto in questi ultimi giorni..."

"E' vero, mi mancheranno i nostri discorsi davanti al caminetto!" infatti, in quelle ultime due settimane i due erano soliti incontrarsi in salotto, od in camera dell'insegnante e chiacchierare del più e del meno per intere nottate, ed era stato proprio in quel modo che avevano scoperto lati nascosti, manie e difetti l'uno dell'altra.

"Anche a me, dovrò dividerti con le altre sanguisughe..." piagnucolò fingendo un broncio.

"No." rispose seriamente  "Tu occuperai sempre un posto speciale nel mio cuore..." aggiunse poggiando la mano della ragazza sul suo petto "Però voglio che tu sappia una cosa, avrei dovuto dirtelo prima ma poi..." e fece voltare verso di sé la ragazza che lo fissava incredula non capendo dove volesse andare a parare "...non avrei ma dovuto accettare di sostituire Sprite!"

"Come? Perché? Tu sei un ottimo insegnante!!! Conosci perfettamente ogni minima erbaccia, sei interessante, equo, professionale..." disse non capendo cosa centrasse tutto ciò con il discorso che finalmente pareva aver preso la strada dei chiarimenti.

"Questo non è vero. Se fossi l'insegnante che tu dici, sarei stato in grado di non innamorarmi di te..." le spiegò lasciandola di sasso per quella improvvisa e tanto meno inaspettata dichiarazione. Niniel lo fissò senza saper cosa dire (probabilmente con la bocca spalancata come un'idiota, dato che al momento le parve di essersi dimenticata come si fa a parlare, pensò lei in seguito.) "Adesso capisco che tu possa prendermi per un pedofilo, in fondo hai un millesimo della mia età, però sinceramente non riesco a toglierti dalla testa..." La Grifondoro, nemmeno a dirlo, era al settimo cielo, e si stava trattenendo a fatica dall'assaggiare quelle labbra sensuali che distavano pochissimo da lei. "Ogni giorno mi stupisci e più ti sto vicino più mi manchi quando non ci sei… E questo mi fa paura, sai?"

"Perché?" chiese avvicinandoglisi maggiormente

"Perché sono sicuro che se facessi crescere il sentimento che provo per te questo mi distruggerebbe, perché so che dovrò vederti morire..." le rispose con gli occhi velati dalla tristezza.

Niniel restò zitta non sapendo cosa ribattere perché le era rendeva palese ciò che l'aspettava: avrebbe dovuto rassegnarsi. 

"Non devi giustificarti con me. L'ho sempre saputo, ma come ben sai sono una sognatrice..." disse tentando di mantenere un'espressione il più possibile serena mentre le lacrime avevano iniziato a bagnarle le guance senza che lei riuscisse ad impedirselo.

"Lo sono anche io..." disse sollevandole il viso con due dita e avvicinandolo al suo  "Posso?" le chiese

Niniel deglutì a vuoto desiderava che la baciasse, questo era fuori discussione, ma: "No. " disse seria allontanandolo leggermente da sé "Non potrei sopportare di baciarti e poi lasciarti andare via. Tu stesso hai detto che non può esserci niente tra noi, e non voglio soffrire inutilmente illudendomi!!" finì fissandolo con gli occhi lucidi. "E' meglio così, per entrambi." concluse abbassando lo sguardo ed iniziando a dirigersi verso la scaletta. Il suo cuore e tutto il suo corpo la stavano avvertendo che quella era la decisione sbagliata e che si sarebbe pentita per tutta la vita se fosse uscita da quella piscina, ma lei non voleva vivere nel ricordo di quell'amore stupido ed impossibile...si amore...perché anche se aveva tentato di non ascoltare i suoi stessi sentimenti, a quel punto era inutile mentire. Si era innamorata di lui dal momento in cui aveva messo piede nella Sala Grande, non sapeva spiegare il perché, ma era così.  

"Aspetta..." .

"Non rendere le cose più difficili di quanto già siano." lo pregò

"Non sono difficili invece..." disse abbracciandola dolcemente.

"Sì che lo sono!!" urlò quasi "Tu non sai che casino è la mia vita!! Ti ho tenuto nascoste molte cose...e poi anche se la storia tra noi per qualche errore del destino andasse bene io sono umana ed invecchierò e morirò mentre tu sei un elfo e ..."

"...rinuncerei alla mia immortalità per passare anche solo un'altra ora con te." le sussurrò in un orecchio."Basta chiedere." aggiunse con un sorriso

La ragazza lo fissò incredula, non poteva fare realmente sul serio..."Sei impazzito?.." balbettò.

Come prima risposta l'insegnante si chinò su di lei posandole un casto bacio sulle labbra,poi aggiunse "Indovina di chi è la colpa?"

Ripresasi dallo shock iniziale Niniel, decise che era ora di mandare a quel paese una volta per tutte la voce della ragione (Oddio, ha la voce di Hermione!!!!! N.d.Niniel terrorizzata) che continuava a dirle che era un'incosciente e gli restituì il bacio con maggiore passione.

"Lucius?" la voce familiare di Piton li interrupe. "Opss... No, credo di aver sbagliato biondo."

 

 

Ciao gente!

È da parecchio che non aggiorniamo, eh!

Antares (Io!) si scusa con i lettori ma tra lezioni, tirocinio, gli esami, mio fratello che sta scrivendo la tesi, non ho più trovato un buco per sistemare il capitolo.

Si tratta di un capitolo non molto lungo, è più un capitolo di conclusione delle vacanze natalizie, purtroppo non accade molto di significativo, i famosi misteri non vengono ancora svelati… abbiate pazienza e non odiateci!

Passo a ringraziare chi ha commentato:

Terry: Scusaci tanto se non si capiva molto l’identità del personaggio alla fine del capitolo 24, comunque hai ragione, si tratta di Legolas, pensavamo si capisse perché Draco Piton non lo chiama mai professore, ad ogni modo grazie per averci detto dell’incomprensibilità, rileggendo ce ne siamo accorte anche noi!! Per il sogno… pazienta ancora un po’… a prestissimo cara!!

Simone: Simoneeee!! Carissimo amico mio (Antares)!! Duplice recensione, che piacerone!! Hai visto che ce l’ho fatta ad aggiornare? Le tue minacce nelle mail sono servite a qualcosa!! Da dove comincio… prima di tutto ti ringrazio a nome anche di Niniel per le bellissime cose che hai scritto sul capitolo scorso e per essere un così affezionato lettore, ora rispondo alle tue innumerevoli questioni (mi ci vorrà un’ora!!): 1: per quanto riguarda la ‘battuta’ di cattivo gusto sul gioco della bottiglia fatta da Draco ti ho già detto, se non ricordo male, che dovrai chiedere i diritti al mio… diciamo… amico… io, mi rifiuto di farlo! 2: la domanda invece che riguardava la direzione del sangue di Draco penso tu abbia capito perfettamente, in quanto uomo parecchio arrapato, la direzione, non farmelo dire, disgraziato!! 3: per la storia delle cose babbane, tipo la tv, penso sia stata una svista, per le vetture invece non più di tanto (non abbiamo detto che tipo di vetture!), quei ricconi del ministero avranno ceduto come tutti davanti a macchine come BMW e Mercedes (Antares sbava… cambiamo argomento prima che mi vengano in mente Raikkonen e Rosberg!!).  Nella tua seconda recensione mi dici che non è normale il mio naso, ma vedi ho già fatto arrendere tre otorini, adesso sono stufa di perdere giornate e pagare ticket, me lo tengo così e basta, ogni tanto mi trovano riversa sulla vasca ma vabbé che ci vuoi fare? Speriamo di aver saziato per un momento la tua curiosità anche se in effetti non c’è nulla di nuovo (Antares rincorsa da Simone che vuole ucciderla e chiama in aiuto pure Squall! (A proposito, andatevi a leggere i capitoli de: “L’Alleanza vincente” scritta dall’omino che sta per uccidermi!!) E se lo corrompessi? (Squall intendo, tu, Simone sei ancora troppo perso! Non è affatto male il figliolo… )) Ho finito!! A prestissimo, caro e grazie mille!!

Syssy5: Davvero il capitolo è fenomenale? Ma tu lo sei, sei sempre così carina e dolce con noi!!! Ci emozioniamo (Come il dottore che ieri si è messo a piangere insieme ad un papà mentre assistevo ad un parto… ma si può??? Il papà ok ma il ginecologo proprio no!!!)!! Non è che ci godiamo a lasciarti con il fiato sospeso, che mistero sarebbe altrimenti?? Per quanto riguarda il sogno e Harry… (che acuta che sei!!) beh, è un po’ particolare la cosa… non è ancora ben chiara nemmeno a noi, però fidati, qualcosa salterà fuori! Speriamo che il capitolo di oggi non ti abbia deluso anche se non abbiamo ancora soddisfatto la tua super-ultra-stra curiosità!! Grazie ancora di tutto stella d’oro!! A prestissimo, carissima!!

 

Grazie davvero a tutti, un bacione enorme da quelle due pazze di Niniel & Antares!!

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Imperius e Burrobirra ***


CAPITOLO 27
CAPITOLO 27

 

Imperius e Burrobirra

 

"Che palle!!" esordì Draco sbattendo il capo sulla tavolata dei Serpeverde "Non avevo alcuna voglia di tornare!!"

"Beh, vuol dire che ti sei divertito!" commentò Niniel. Le vacanza di Natale erano infatti terminate e la consueta vita scolastica era ricominciata nel grande castello di Hogwarts.

"Salve ragazzi!" esclamò Harry posando un lieve bacio sulla labbra della propria ragazza "Tutto bene?"

"Certo... a parte il traumatico risveglio!" continuò il biondino senza alzare il viso dal tavolo.

"Che nannone che sei!!" gli disse Antares mettendogli sotto il naso una fumante brioche alla crema che compì il miracolo di farlo riemergere dalla fase Rem.

"Anche io la brioche!!" chiese implorante la gemella Grifondoro cercando di rubarla dalle mani di un Draco divertito dal fatto che anche quando erano a casa tutte le mattine succedeva la stessa cosa.

"E allora vai a prenderla al tuo tavolo, qui infetti l'aria!!" sghignazzò Sisì seguita a ruota dalle sue care amiche che versarono improperi contro la ragazza.

"Senti, morbo, non ho voglia di litigare..."

"Brutta schifosa cretina cerebrolesa e Mezzosangue!!"

"Hai mai guardato le mie analisi del sangue?! No! Quindi taci se non sai le cose... Draco? Posso darle una sberla?" continuò Niniel che quel giorno era di umore particolarmente nero.

"Certo..." rispose continuando a mangiare.

"Non dirai sul serio Draco! Ma l'hai vista??"

"Sì, è più guardabile di te, comunque dieci punti in meno a Serpeverde perché stai disturbando la mia colazione, ok?"

"Ma da quando ti metti a difendere i luridi Grifondoro? Tuo padre non ti ha insegnato per anni a disprezzarli?"

"Può darsi, non che gli interessi davvero visto che ha intenzione di sposarsi con una donna che è appartenuta a quella Casa!"

"Già, e quella donna è nostra madre, quindi non credo che il signor Lucius sia contento di vedere qualcuno insultare una sua figliastra!" commentò Antares ridendo sadicamente. Inutile dire che le oche erano rimaste senza saliva.

"Ma brava! Dopo che il primo marito l'ha scaricata ha pensato bene di accalappiarsi un miliardario... non pensavo che Malfoy sarebbe caduto così in basso... dividere il letto con una Grifondoro!!"

Quelle parole fecero balzare in piedi le sorelle che minacciose fecero per estrarre la bacchetta dalle cartelle, finché quella cretina insultava loro ok, ma non doveva azzardarsi a parlare in quel modo dei loro genitori.

"Se avete intenzione di giocare con la magia fatelo nelle mie ore! E datevi una mossa, gli altri sono già in classe, inizia la lezione!!" sibilò cattivo il professore di Difesa Contro le Arti Oscure interrompendo la lite.

I ragazzi quindi di malavoglia furono costretti a seguirlo, con immensa gioia delle oche che approvavano pienamente il modo in cui l'uomo trattava le sorelle Anglachel.

Appena entrati in classe il professore si girò verso i ragazzi molto velocemente (Come cazzo fa? Ha 95 milioni di anni!! N.d.Anglachel) e sollevando la sua bacchetta recitò un potente schiantesimo che, guarda caso, fece sbattere malamente contro al muro solo le tre sorelle che nonostante tutto si rialzarono.

"Dovete essere sempre prudenti!" rise senza però abbassare la bacchetta "Sapete... l'incantesimo Pietrificus totalis è molto utile quando non si vuole essere disturbati!" le ragazze guardarono i compagni e videro che di questi si muovevano solo gli occhi e che in quel caso quelli delle arpie brillavano di felicità mentre gli occhi del biondino e di Harry esprimevano grande preoccupazione e frustrazione dal momento che non potevano aiutarle.

"Che pensa di fare?" chiese Dior guardando male l'uomo che alzava nuovamente la sua arma.

"Istruirvi... prima lezione: le bacchette devono sempre essere a portata di mano! Vulneris!" lame invisibili si abbatterono sulle ragazze ferendole profondamente in diverse zone dalle quali cominciò a defluire il sangue.

"Bastardo! Che cazzo vuoi dimostrare?" ringhiò Niniel alzandosi da terra.

"Seconda lezione: portare sempre rispetto ad un professore! Gutta acidis!" gocce di acido le colpirono lacerando i loro vestiti e la pelle sottostante, facendole urlare in modo agghiacciante.

"Ma te lo metto in quel posto il rispetto, frustrato! Fatti una donna che è meglio!!" sibilò Antares.

"Terza lezione: utilizzare sempre un linguaggio appropriato! Su!" le alunne furono scagliate contro il soffitto con forza inaudita "e Giù!" per poi ricadere andando a sbattere contro i banchi. Nonostante fossero praticamente distrutte si aiutarono a vicenda ad alzarsi fronteggiando con sguardo fiero e deciso l’insegnate.

"Quarta lezione: capire quando è ora di smettere di tirare la corda e quando chi si ha di fronte è molto più potente di noi! Crucio!!"

Il fascio di luce rosso le colpì e loro presero a contorcersi ed urlare in preda ad un immenso dolore. Gli alunni pietrificati, assistendo a quello scempio, cercavano in tutti i modi di liberarsi dall'incantesimo e, strano a dirsi, sembrava che le perfide Serpeverde non si stessero più divertendo come prima. Improvvisamente una grande luce scaturì dai ciondoli che le tre Anglachel portavano legati al collo, e quando il bagliore svanì il loro aguzzino era sdraiato a terra dall'altra parte della stanza.

L'incantesimo Pietrificus si spezzò e il castello venne invaso dalle urla disperate degli studenti di Grifondoro e Serpeverde che avevano assistito alla scena, facendo accorrere i professori delle classi vicine.

Quando la McGranitt riuscì a farsi largo tra la folla di curiosi accorsi davanti all'aula, poco mancò che le venisse un infarto: il professore giaceva a terra privo di conoscenza mentre tre studenti in condizioni pietose erano riversi in diversi punti della stanza, incastrati tra banchi distrutti e apparentemente morti, le pareti dell’aula coperte di sangue ed alcuni giovani tremanti in evidente stato di shock.

"Che diavolo è successo?" tuonò Silente seguito a ruota da Madama Chips chiamata da degli studenti allarmati "Harry! Tu sei immischiato in qualcosa?"

"No, stavolta no! D...Dior... lei è...è... là!" gemette indicando un corpo steso su due banchi.

Intanto l'infermiera, aiutata da Piton e Vitius, era corsa in infermeria a curare i quattro infortunati. Silente aveva però deciso di non lasciar correre la questione ed era intenzionato a comprendere ciò che era successo; nello studio erano presenti Harry, Draco, Hermione, Thompson e Parkinson che più di tutti avevano assistito essendo stati i primi ad entrare, insieme alle Anglachel.

"Allora, partiamo dall'inizio... chi mi racconta cosa è successo?" domandò servendo loro delle tazze di te' che però Potter e Malfoy si rifiutarono di bere.

"Se posso..." cominciò Hermione asciugandosi le lacrime, che incuranti continuavano a scenderle dagli occhi e venendo incoraggiata a proseguire dall'anziano preside con un gesto della mano "... il professore ci ha incontrati vicino al tavolo di Serpeverde e ci ha esortati a seguirlo nell'aula e lì... snif... scusi... snif... improvvisamente le ha schiantate contro il muro, poi loro si sono alzate e lui ha detto 'lezione uno: mai lasciare le bacchette' o qualcosa del genere e... poi... noi eravamo pietrificati non potevano..." la ragazza non riuscì continuare e cominciò a singhiozzare mentre Harry le batteva affettuosamente una mano sulla spalla cercando di calmarla.

"Ho capito... ma perché si è comportato in quel modo?"

"Perché è pazzo!" esordì Pansy non trovando alcuna ragione stupendo tutti.

"Quindi le vostre compagne non l'hanno provocato?"

"Assolutamente no! Stavamo parlando ed è arrivato lui!" spiegò Harry

“E anche se fosse non avrebbe dovuto usare…si stava divertendo, lo capisce?” sbottò Sisì abbracciando un cuscino.

"Posso andare a vedere come stanno?" chiese Harry .

"No! Prima esigo sapere chi ha fermato il vostro insegnante... voi eravate pietrificati e le Anglachel disarmate..."

"C'è stata una luce accecante e quando è svanita lui era ridotto così..." disse Hermione non riuscendo comunque a tacere.

"Ok... non ho più nulla da chiedervi, potete andare! Signor Malfoy è insolitamente zitto..."

"Sono... ammutolito... "

"Hai appena parlato però!" puntualizzò la Grifondoro.

"Sono anche in fase omicida Granger, stai lontana da me e dalla mia bacchetta... professor Silente... non avrebbe un bicchiere di sangue?"

"Chiedilo in infermeria..." rispose distrattamente l'uomo che si era già accomodato alla scrivania per avvisare la madre delle studentesse che era momentaneamente assente per lavoro al Ministero.

"Draco capisco che..." continuò Hermione tirando il biondino.

"Tienila lontana da me Potter o le ragazze in infermeria saranno quattro!!" sibilò letale.

Arrivati dinanzi alla porta dell'infermeria trovarono il professore di Erbologia intento a fare un solco nel pavimento tanto si muoveva avanti e indietro.

"Si preoccupa così per ogni suo studente, vero?" lo stuzzicò Malfoy con ghigno serpeverdesco.

"Certo che sì! È una cosa inconcepibile io... ma che diavolo fai? Sei lì tranquillo mentre la tua ragazza rischia di morire!!"

"Sono certo che ce la faranno tutte e tre! Niente di peggio di ciò che mi faceva Lucius a cinque anni!"

"Sì, egocentrico! Non stiamo parlando di te, tu hai l'abitudine!"

"Io sarei egocentrico? Pensi un po' a ciò che una studentessa in particolare prova per lei e veda bene di smettere di farla soffrire, scenda dal piedistallo, signor Elfo!" disse cattivo scostandolo malamente dalla porta lasciando il professore confuso a fissarlo.

"FUORI DI QUI SIGNOR MALFOY!!" sbraitò Poppy spingendolo fuori dalla stanza.

"Se permette sono abbastanza scosso e ho alquanto bisogno di bere una tazza di sangue... altrimenti giuro che svengo!"

"Ci mancherebbe! Un altro di cui prendersi cura! Giusto il mezzovampiro mi ci voleva! Vada!! Vada a prenderlo che sa dove sono le scorte però non ne abusi che mi serve per le ragazze... povere care..."

"Come... come stanno?"

"Non dico nulla per ora... vada a bere!!" disse estraendo un fazzoletto per asciugarsi gli occhi umidi di lacrime. La porta si spalancò improvvisamente e prima ancora che la donna potesse cominciare il suo fiume di lamentele entrarono come delle furie Lucius Malfoy e Dania Wolf evidentemente trafelati e senza fiato per la corsa effettuata. La madre sparì dietro alle tende scortata dall'infermiera mentre Lucius restò all'entrata accorgendosi solo ora della presenza del figlio.

"Draco... che è successo?" chiese dolcemente il padre accarezzandogli i capelli a cui venne esplicata in poche parole la situazione "Che stai bevendo?"

"Sangue... caldo..." l'uomo gli prese la tazza dalle mani tremanti e ne bevve un bel sorso poi decise di correre da Silente per capirne di più, ma in quel momento il professor Phazon scostava le tende dal letto in cui era situato poiché, grazie ad una miracolosa pozione di Piton, si era ripreso molto velocemente. Malfoy lo superava in altezza e prestanza fisica quindi con una semplice spinta lo fece cadere a terra.

"Che cazzo ti è saltato in mente, vecchio pazzo!!" lo aggredì venendo però fermato da Legolas che, sentendolo urlare, si era precipitato frapponendosi tra i due e cercando di far ragionare il biondo nobile.

"Lucius, calmati!"

"Spostati Legolas! Io lo distruggo quello schifoso! Hai visto cosa ha fatto?! Ha osato ridurre così le mie figlie!! Lasciami o giuro che spacco anche te se non mi permetti di ucciderlo!!"

"Ma allora le parole di tuo figlio erano vere! Non me lo sarei mai aspettato da te, braccio destro di Colui-che-non-deve-essere-nominato!" notò l’anziano.

"Io non sono mai appartenuto a quello schifo!! Dovresti saperlo... alzati se ne hai il coraggio, affrontami da uomo!"

"Lucius!! Basta così! Siamo in infermeria, ti prego, calmati!!" cercò nuovamente di dissuaderlo l'Elfo.

"Papà..." disse Draco mettendosi davanti al padre con occhi gelidi "...la mente mi dice di fermarti, il cuore mi dice: ti serve una mano?" letale arrivò uno scappellotto da parte di Legolas e di Dania.

"Draco, non mettertici pure tu, vedi invece di fermare tuo padre!" Lucius infatti tentava in ogni modo di arrivare al collo del professore steso a terra.

"Malfoy? Che ho fatto? Perché sono qui? Qualcuno mi spiega?" disse quest’ultimo portandosi le mani al capo.

"Che dici schifoso?!".

"Io...io non ricordo io... stavo... era sera ed ero al cancello a fermare i mangiamorte che volevano entrare, poi sono arrivati anche Vitius ed Hagrid... e poi... che è successo?!" il biondo si fermò improvvisamente mentre Legolas cadeva per lo scatto imprevisto dell'uomo che ancora stava trattenendo con forza. Silente fece irruzione nella stanza (mentre noi moriamo!! N.d.Protagoniste messe in ventesimo piano) e si inciampò comicamente in Legolas però entrambi riacquistarono subito la loro aria solenne.

"EHM...Temo che il professore fosse vittima dell'Imperius!" annunciò il Preside stupendo tutti i presenti ed estraendo dalla tunica una sbarra metallica lunga poco più di una spanna che, posta vicino al professore, s'illuminò “L’altro giorno, quando quel gruppo di Mangiamorte cercò di entrare nella scuola qualcuno di loro avrà pensato bene di creare una marionetta che agisse all’interno delle mura della scuola, anzi, forse il loro scopo era proprio quello anche perché si sono arresi troppo facilmente. Davvero un ottimo piano!”

"Comunque è inaccettabile che un professore chiamato a rivestire questo ruolo non sia in grado di difendersi da incantesimi di questo genere!!" tuonò il nuovo Ministro della magia, Arthur Weasley entrando indignato seguito dalla moglie che aveva stampata in faccia una rabbia materna, beccandosi però un'occhiataccia dall'infermiera che sbottò furiosa:

"E che diamine!! Per favore, fuori di qui!! Non è un mercato, c'è gente che lavora, sta male e... sviene? Malfoy, Malfoy!!" Draco infatti era steso accanto al muro. Lucius gli corse incontro mentre anche Dania accorreva preoccupata (E CHE CAVOLO!!! A NOI NON CI PENSA NESSUNO?! N.d.Protagoniste mezze morte, ma incazzate!!)

"Tesoro, amore, che cos'hai?" gemette il padre prendendolo in braccio. Il ragazzo lo guardò.

"Solo... un capogiro mi manca l’aria... state tr... stai tranquillo padre... papà... quel cavolo che sei!!"

"Mettetelo sul letto e poi fuori!!" disse Madama Chips veramente arrabbiata e tutti seguirono i suoi gentili ordini.

Poche ore dopo i familiari seppero che le condizioni delle figlie andavano migliorando anche se l'importante per loro era superare la notte ed il giorno successivo. Dania si accasciò tra le braccia del compagno piangendo contro la sua spalla e dicendo cose apparentemente senza alcun senso.

"Lo sapevo... è per quella storia... è perché io, lui... sono figlie nostre... non dovevano esserci... sono stata un'egoista... “

"Su, calmati, tesoro…”

“…non credevo che...non avrei dovuto farle nascere…"

“Non dire più una cretinata del genere!” le disse severo lui dandole uno schiaffo che contribuì a farla tornare in sé.

“Scusa…ma…posso stare con loro vero?”

“Certo,  Silente ha detto che ci ospita per la notte, vedrai, gli staremo accanto, sono sicuro che ce la faranno... sono forti!"

"Sì ma... Luuuucius... mi sono rimaste solo loro!!"

"Ti vanno un po' di coccole e massaggi cara?" (Non è che ogni pretesto è buono, Malfoy! Un po' di tatto, stiamo morendo!!! Grazie per la gentile attenzione che non ci viene prestata! N.d.Protagoniste)

"No!!! Però... magari..." (Tzè!! Ok, a sto punto dateci un coltello che ci tagliamo le vene! Che madre degenere! N.d.ex Protagoniste).

 

Le condizioni, ora stabili, delle ragazze erano state rese note dall'infermiera alla madre: tutte e tre avevano riportato fratture multiple, abrasioni, ustioni e corrosioni da acido in diverse parti del corpo ma più preoccupanti erano le emorragie insorte vicino alla colonna vertebrale che potevano comportare seri danni anche permanenti.

In quei lunghi giorni di degenza molte persone vennero a trovarle anche se le ragazze erano ancora incoscienti. La maggior parte dei curiosi si presentava solo perché erano appunto degli sfacciati curiosoni desiderosi di vedere le condizioni delle sorelle. Una nota positiva c'era: Lucius si mangiava tutti i cioccolatini ed i biscotti adducendo come scusa di essere un padre inconsolabile.

Dopo una settimana le 'malate' tornarono in loro e già cominciarono a lamentarsi per essere state rinchiuse in quella prigione tuttavia madama Chips e la loro stessa madre, per non parlare di Malfoy senior che si era immedesimato alla perfezione nel ruolo di padre, furono irremovibili. Durante quei giorni Silente venne a fargli visita cercando di capire la dinamica dell''incidente' e perché fossero state colpite proprio loro, e non come di consueto Potter, senza però ricavarne nulla dal momento che le tre ricordavano poco e nulla.

"Che palle!!" ringhiò Dior continuando a premere sul campanello di soccorso.

"Voglio uscire!!! Voglio andare via con Dracuz!!" le fece coro l'altra Serpeverde.

"Io sto così bene..." commentò Niniel leggendo l'ennesimo manga comprato dalla madre premurosa affinché non si annoiassero.

Finalmente dopo molti giorni passati nel letto l'infermiera mossa soprattutto da pietà (o forse perché non ci sopportava più nemmeno lei!) le lasciò andare raccomandandosi però perché non si sforzassero troppo e che tornassero da lei se avessero avuto qualche problema.

Silente aveva disposto che le sorelle e i loro amici dormissero insieme nell'ala nord del castello in modo da essere costantemente controllati quindi nella prima camera c'erano le tre sorelle Anglachel, nella seconda Draco, Harry, Ron e nell'ultima Ginny, Judy ed Hermione. Attraverso un passaggio segreto si poteva giungere alla camera del nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure situato dal preside proprio in quell'ala per meglio sorvegliare e poter agire in caso di pericolo.

I ragazzi avevano preparato, nella piccola Sala Comune, un festa di bentornato in onore delle ragazze dimesse, a base di burrubirra e musica, inutile dire che bastarono poche ore perché le Anglachel ed Hermione fossero sbronze da morire, purtroppo Judy e Ginny non poterono partecipare alla rimpatriata perché avevano lezione di Astronomia quella notte.

Le Anglachel giravano per le stanze barcollando paurosamente con tre bottiglie ciascuna in mano ed una in bocca dicendo fesserie.

"Adesso mi trasformo in Sailor Saturn!!" esordì Antares cercando un'invisibile bacchetta per la trasformazione.

"E io sono Sailor Uranus!!" continuò la gemella.

"Io sono... sono... Grande Puffo!! No! Sono Sailor... Sailor... esiste Sailor non ti conosco?!"

"Certo!! Schhhh... non deve vederci nessuno!!" si dissero in tono da cospiratrici mentre i ragazzi le guardavano con delle mega gocciolone sulla testa. Hermione era stesa sul divano e parlava come la McGranitt, per pietà Ron la portò in camera a dormire.

"Ciao Rei Kashino!!" disse la maggiore delle Serpeverde abbracciando Draco.

"Ma no, quello è Milord!!"

"No!"

"Sì!"

"No!"

"Tutti e due va bene?"

"E questo allora chi è?" domandò Dior indicando Harry che cercava di sottrarle qualche bottiglia di mano.

"Ti vuole rubare il bottino... è Arsenio Lupin!!"

"Non sono così brutto!!" si lamentò il moretto indignato "Al limite posso essere... Diabolik, Batman..."

"Pfuuu!! Ha su i collant!! Spoglialo Dior!" disse Niniel scoppiando a ridere.

"Sì che poi ce le mettiamo in testa e giriamo per il centro commerciale!!"

"Quale centro commerciale?" chiese Draco cercando di fermare la propria ragazza che, imitando l'uomo ragno, si stava arrampicando sul muro facendo leva su di lui.

"Perché? Non siamo in un centro commerciale? E allora perché ci sono i vu cumprà?!"

"Chi diavolo sono?" continuò il biondino.

"Lui... non è un vu cumprà?"

"Potter... dì la verità, è il tuo sogno proibito!!" rincarò Draco dando una gomitata al Grifondoro intento a scollarsi di dosso Dior che aveva preso sul serio la storia delle calzamaglie.

"Shhhh... diventiamo invisibili e scappiamo... vi dico dopo dove... uhuhuhu!!" propose Niniel scoprendo che non riusciva a lanciare nessuna Bomba di Urano.

"Sì... aspetta! PUFF! Sono invisibile!!" disse Dior.

"Anche io... e se rubo i vestiti al vu cumprà?"

"Lo faccio io... tanto non mi vede!!" disse Dior cominciando a sfilare la maglietta al ragazzo che era super imbarazzato. La piccola Serpeverde si riprese all'improvviso non appena ebbe posato le mani sul torace di Harry "Mi accompagni a nanna, Harry? Ho sonno..."

"Sì, sarà meglio..." il Grifondoro ingenuo seguì la moretta che si stava avviando verso la propia camera.

"Certo che si è scelta uno che ha già un'attività avviata... i vu cumprà vendono bene se ci sanno fare... e tu, Anakim Skywalker, che lavoro fai?" chiese la biondina a Malfoy junior.

"Sono troppo giovane per lavorare... andiamo a dormire che è meglio, hai bevuto troppo!!"

"No!! Scappiamo sorellina!!" le due si misero a correre uscendo dalla sala e dirette alle cucine, il povero Draco le seguiva maledicendo di aver organizzato quella festa. Strada facendo incontrò, o meglio si scontrò con Legolas.

"Merda!!"

"Draco! Che diavolo stai facendo in giro a quest'ora?!"

"Ehm... non ho tempo per spiegarle!! Mi scusi!!" così dicendo tornò a correre come un ossesso verso le cucine notando che il professore lo stava seguendo.

 

Nelle cucine intanto Niniel stava minacciando un Elfo domestico con lo scopo di farsi portare tutti i dolci presenti nella dispensa mentre Antares si era messa a testa capovolta sotto una spina di burrobirra bevendo tutta quella che scendeva intervallandola con Whisky incendiario stravecchio. Quando Draco aprì la porta vide uno spettacolo agghiacciante: la sua ragazza era zuppa di alcol mentre la gemella era piena di crema e cioccolato su tutto il viso e le mani che si leccava.

"Draco che diav... éh? Oh Signore!!"

"Posso spiegare! Non è quello che pensa! Abbiamo organizzato una piccola festa di bentornato, hanno bevuto solo un bicchiere di burrobirra e sono andate fuori come delle pigne!"

"O non reggono l'alcol o si tratta di una reazione alcol-medicinali... forza, portiamole a letto!"

"Sailor Uranus non hai sete? Io sì!"

"No! Voglio... ehi! Che sono Sailor Uranus è un segreto! Schhhh!! Io voglio... voglio il papà!!"

"Anche io... però mi piace anche l'amico del vu cumprà..."

"Chi è?"

"Ma sì, lo conosci!! Quello che guida le moto... assomiglia non so perché al nuovo papà..."

"No a me non mi piace!! Mi piace quello stupido!!"

"Quale?"

"Quello lì!" disse indicando il professore di Erbologia scioccato.

"Sì! Ce l'ho presente... vedi? C'è anche il mio amico... senti sono bagnata?"

"Nooo... e io? Sono sporca?!"

"Nooo ihihihi!! Sei bellissima!!"

"Anche tu e anche lui... posso dargli un bacio?"

"Tanto siamo invisibili, mica ci vede! Schhh... non lo saprà mai, è un segreto!!"

"Segreto segretissimo?"

"Giurin giuretto!!"

"Allora vado!!" la ragazza si avvicinò barcollando paurosamente ma arrivò al suo obbiettivo.

"Che brutto aspetto hai, Niniel!" disse prendendo un fazzoletto e pulendole il viso dalla crema, la Grifondoro si voltò verso la gemella.

"Sono invisibile vero?"

"Sì, certo, stava pulendo un vetro!!"

"Ahhhh!! Ho capito... come sei avanti tu!!"

"Già... lo dice sempre anche Anakim..."

"Chi diavolo è questo Anakim?" sbottò il biondino zittendosi non appena vide Niniel baciare spudoratamente il professore crollando subito dopo addormentata tra le sue braccia.

"Brava... io scappo ora!!" disse Antares mettendosi gattoni e camminando attorno al tavolo.

"Malfoy, io la porto a letto cioè... la porto a dormire... occupati della gatta!" la biondina si era messa infatti a miagolare.

"Adesso sono Luna e nessuno mi vede... scappo!!"

"No, tu vieni con me!!" disse Draco cercando da afferrarla e trascinarla fuori ma lei riuscì a prendere un'ultima bottiglia di whisky tracannandola senza sosta "Accidenti che stomaco!!" la caricò di peso sulle spalle e tornò in camera. Giunto davanti alla porta della stanza delle sorelle vi trovò Legolas.

"Perché non entra?"

"Perché è chiuso a chiave e provengono rumori molesti..."

"Oh... Dior sbronza con Harry... pazienza, proviamo di là..." ma giunti anche davanti alla camera di Herm & co si sentì un distinto "Sì, Ron!!"

"Eccheè? Una casa d'appuntamenti?"

"Senti Malfoy, tu porta Antares in camera tua che io porto Niniel..."

"Io sono Sailor Uranus!!" mugolò la ragazza nel sonno.

"Giusto, Sailor Uranus, nella mia camera... credo sia meglio tenerle divise o tornano in cucina..."

"Agli ordini, sarà meglio preparare un bell'antisbronza!" Legolas frugò a lungo nel mantello prima di estrarre tre bottigliette contenenti un liquido ambrato.

"Tieni, dalla a lei, questa per Dior e quest'altra per Hermione! Ci pensi tu a dargliele?"

"Certamente, grazie per l'aiuto!"

"Non combini nulla signor Malfoy, almeno tu, sii gentiluomo!!"

"Spero la stessa cosa per lei!!"

"Non le penso nemmeno queste cose, io!!"

"Non stento a crederlo!!" fu il commento di Draco prima di sparire nella sua stanza "Bevi!" intimò alla sua ragazza dopo averla legata alla sedia per impedirle di scappare.

"No!!"

"Bevi!!"

"NO-O!!"

"BEVI!!"

"NOOOOO-O!"

"Ma è Burrobirra! Non la vuoi?"

"Sì!! Burrobirra buona, burrobirra bene!! Io burrobirra!! Dammi brutto, dammi burrobirra!!"

"Prima asilo... tieni, bevila tutta!!" Antares bevve tutto d'un sorso.

"Ma non è burrobirra!! Sei... brutto, cattivo e poi cattivo, cattivo, cattivo!! Io... devo andare in bagno!!"

"No, non ti farò scappare di nuovo!!"

"Io vomito qui, ora!!"

"No!!" Draco la prese in braccio e la portò sul water appena in tempo "Oddio!! Cosa mi tocca fare per amore?" disse melodrammaticamente mentre teneva scostati i capelli della ragazza.

"Guarda che è colpa tua se sono incinta!!"

"COSA?!"

"Allora perché sto vomitando? Assumiti le tue... te lo dico dopo..."

 

"Dai Niniel, fai la brava, bevi la medicina ..." le disse dolcemente l'insegnante porgendole un cucchiaio.

"Non la voglio..." e si sedette sul letto.

"Dai, non fare la bambina!" continuò accucciandosi ai suoi piedi, ricevendo come risposta una sonora pernacchia "Ecco perché odio i bambini!!!"

"Anche io..."

"Allora apri la bocca che arriva l'areoplanino....vum vum vum" disse riuscendo finalmente ad imboccarla. L'effetto fu immediato, ma diverso da quello avuto dalla gemella, infatti come colpita da una secchiata d'acqua la ragazza si risvegliò, o meglio, lo fu per un secondo, poi sbadigliò e si coricò nel letto.

"E io dove dormo?" si chiese lui.

"Qui c'è tanto spazio..."

"Ma non posso, è sconveniente...e...sono un tuo insegnante...e qui siamo a scuola... se...al diavolo, ho troppo sonno!" decise finalmente, così dopo essersi sfilato gli indumenti ed aver messo un paio di pantaloni tornò da lei. "Niniel, perché ti sei tolta i vestiti?" domandò preoccupato notando che la ragazza si era tolta l'uniforme e la stava accuratamente ripiegando su di una seggiola.

"Sono scomoda..."

"Si, ma non puoi di certo dormire così!!!"

"Lo so, ti infastidirebbe prestarmi una tua camicia?"

Lui velocissimo afferrò la prima che trovò nell'armadio e gliela porse coprendosi gli occhi con una mano.

"E credevo di essere io quella che arrossiva per niente, Leg, mi hai vista in costume, che differenza vuoi che ci sia?" domandò legittimamente finendo di abbottonarsi

"..."

"Fatto...e ora a nanna!"

 

"Amore, è meglio se ti fai una doccia, sei fradicia di burrobirra!" consigliò Draco cercando di levarle il maglione zuppo.

"Sì... ma cosa fai porco, mi spogli?!" il ragazzo si bloccò immediatamente arrossendo.

"N-no... volevo solo aiutarti... io..."

"Draco, sto scherzando! Se sei tu a spogliarmi a me va bene! Comunque hai ragione, ora mi sono ripresa e mi faccio una bella doccia!!"

"Ok, ti aspetto di là!"

Draco intanto sistemò il proprio letto, s'infilò il pigiama: boxer e T-shirt senza maniche e pochi minuti dopo sentì un leggero scalpiccio: la Serpeverde era davanti a lui con l'asciugamano avvolto attorno al corpo.

"Ehm... non avresti qualcosa da farmi indossare?"

"Sì... tieni, questa maglietta a me va un po' piccola, a te dovrebbe andare..." disse dopo aver frugato nel cassetto ed aver trovato una maglietta a mezze maniche blu scura. Una volta che la ragazza fu pronta si sistemarono accoccolati nel letto del ragazzo che rimboccò le coperte ad entrambi.

"'notte amore!"

"'notte a te, Sailor Saturn!!"

"Cosa? Ho troppo sonno per parlarne! Dammi il bacino! Smack! Ora posso dormire! Ciao bimbo!"

"Ciao..."

 

"Sicura di star bene?" chiese il bell'insegnate di erbologia sentendo rabbrividire la ragazza stesa poco distante da lui

"Veramente ho un po' freddo!" rispose. A quel punto sentì le braccia dell'uomo attirarla a sé

"Così va meglio?"

"Decisamente! Senti Leg, prima per caso ho detto o fatto qualcosa di irrimediabilmente dannoso, tipo dare fuoco a Dior?" s'informò

"No, eri solo convinta di essere Sailor Uranus!"

"Ero completamente partita, poi?"

"Poi eri nelle cucine ti sei abbuffata di dolci..."

"...quello lo faccio sempre!"

"Alla fine eri certa di essere invisibile e mi..." s'interruppe preferendo tenere per se l'ultima parte.

"Cosa ho fatto dopo?" volle sapere preoccupandosi

"Ma niente di grave... mi hai baciato e poi ti sei addormentata!"

"COSA???!!!!!" urlò alzandosi a sedere imitata dall'altro" Ma allora sono cretina!!! Scusa,non volevo..."

"Tranquilla non me la sono presa, anche perché è stato molto fugace." la rassicurò.

"Peccato!" la ragazza si morse la lingua e gli rivolse uno sguardo speranzoso "Non l'ho detto vero?"

"Si..." disse divertito.

"Guarda che non c'è niente da ridere! Per me e una vera tragedia!! Adesso prima di spararne un'altra meglio dormire!" disse sdraiandosi e coprendosi fino alle orecchie con le coperte.

"D’accordo, ‘notte."

"'Notte..." ripeté venendo nuovamente abbracciata e ricevendo un bacio sui capelli.

 

Dior, diversamente da come sembrava, non appena si era appoggiata al letto era crollata in un sonno agitato, dovuto all’alcool. Solo la grande pazienza di Harry era poi riuscita a farla calmare e sprofondare in un sonno profondo.

 

Draco si svegliò quando i pallidi raggi del sole di Gennaio filtravano copiosi dalle cortine malamente accostate del suo letto a baldacchino. Cercò di stirarsi ma si accorse di essere bloccato, infatti, accoccolata su di lui giaceva Antares ancora addormentata. Sorrise piano mentre le scostava una ciocca ondulata sfuggitale dalla treccia e la rimetteva al suo posto, s'incantò a guardarla ma colto da una brutta sensazione guardò la sveglia: segnava le 7:44. Stava per balzare fuori dal letto quando scrutando attentamente il proprio orologio notò che la lancetta del piccolo quadrante posto a sinistra segnava Domenica. Si rilassò tirando un sorriso di sollievo e tornò a sistemarsi comodamente muovendo leggermente la ragazza che pochi secondi dopo aprì gli occhi guardandolo dapprima spaesata e poi sorridendo dolcemente. Il biondino la strinse ancora più forte e le diede un bacio sulla fronte poi la fece nuovamente accomodare con il viso sulla sua spalla sentendo il suo respiro calmo infrangersi contro il suo collo solleticandolo leggermente.

"Stai bene? Mal di testa da post sbornia record?"

"No! Quella cosa che mi hai fatto bere ieri sera ha sortito un effetto miracoloso... Dio, ma come diavolo ho fatto a ridurmi così? Che vergogna!!" si disperò portandosi una mano nei capelli.

"Greenleaf ha detto che poteva essere una strana reazione tra le medicine che avete assunto in questi giorni e l'alcol! Eravate fuori come delle Pluffe!" lei ridacchio e si mise a torturare il collo della T-shirt del ragazzo "Però conosci il detto ‘In vino veritas’?" lei annuì "Anche mentre eri ubriaca dicevi che ti piacevo! Sono proprio irresistibile!!" Antares rise notando quanto il giovane assomigliasse a suo padre nel citare una delle celebri frasi dell'uomo "Cosa continui a sghignazzare?" chiese lui non riuscendo a trattenere un sorriso e ribaltandola.

"Niente!!"

"Non è vero!!" continuò lui mettendosi sopra di lei e sovrastandola "Dimmelo!!"

"Ti giuro, non è niente!!"

"Ti conviene dirmelo o te lo farò cantare!!"

"Ah, sì? E come?"

"Così!!" Draco la prese per la vita e cominciò a farle il solletico con le lunghe dita affusolate, mentre la ragazza si dibatteva come una furia cercando di sfuggire alla sua presa e ridendo implorando di lasciarla.

"Va bene, basta, te lo dico!! Bastaaa!!! Dai!! Ahahahaha!! Smettila!!" finalmente si decise a fermare le mani senza però permetterle di scappare ma tenendola ferma con le gambe.

"Ridevo perché quando hai detto 'sono irresistibile' mi sono venute in mente le comiche di tuo padre durante le vacanze, tutto qui!!"

"Davvero?"

"Giuro!!" lui la scrutò negli occhi poi annuì "Allora posso alzarmi?"

"No! Non mi hai ancora salutato bene stamattina!" scherzò chiudendo gli occhi e porgendo le labbra alla richiesta di un bacio che non tardò ad arrivare. Non sapevano certo che qualcuno aveva assistito alla scena ed aveva in mente qualcosa di losco. (Ohhhhhhhh!! <= i signori Tutti sono sorpresi dalla frase ambigua!!)

 

 

Ciao a tutti!

In questo capitolo avete assaggiato parte della nostra demenza ma per vostra fortuna, non tutta!! ^-^!!

Passo subito a ringraziare i commentatori, non ho molto tempo a disposizione perché domattina ho un esaaaameeee uè!! Non voglioooo!!

Terry: Ciao bella, ti ringraziamo tanto per la tua costanza e il tuo supporto!! Grazie davvero!!!

Syssy5: Un grazie enorme anche a te, speriamo che le cose diventino un momentino più chiare!! Un bacione!!

Simone: Ciao caro, un grazie enorme perché continui a seguirci! Un bacione!!

Sophie_85: Ciao Sophie, siamo felici di fare la tua conoscenza, grazie per i complimenti che ci hai fatto, speriamo che il capitolo sia stato di tuo gradimento! Un bacione e a presto!!

 

Vi salutiamo, sperando di riuscire ad aggiornare presto (siamo nel bel mezzo delle sessioni di esami quindi non illudetevi!). Un grazie anche a chi ci legge e ci segue!!

Bacioni!!

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Scandali a Hogwarts... per la serie, mai nessuno che si faccia i cavoli propri!! ***


CAPITOLO 28

CAPITOLO 28

 

Scandali a Hogwarts... per la serie, mai nessuno che si faccia i cavoli propri!!

 

Il giorno seguente un'amara sorpresa attendeva le sorelle e i loro amici.

Entrati nella Sala Grande tutti gli studenti puntarono loro contro degli occhi scandalizzati e curiosi.

"Draco? Sei nudo per caso?" chiese Antares notando gli sguardi delle studentesse ferme su di lui.

"No, perché?"

"Ti guardano tutte, il che non mi piace!"

"Gelosa, sorellina?" disse divertita Niniel picchiettandole nelle costole.

"Guardano anche te!!"

"E con vago sguardo omicida... che diavolo ho fatto!?" si chiese la Grifondoro.

"SIGNORINE ANGLACHEL!!! POTTER, MALFOY E ANCHE LEI, PROFESSOR GREENLEAF!! NELL'UFFICIO DEL PRESIDE, IMMEDIATAMENTE!!!" tuonò la McGranitt appena li vide entrare nella Sala.

"Fatti un uomo!!" commentò Draco allibito con l'appoggio di Dior che annuiva convinta mentre si incamminavano di malavoglia verso la presidenza.

"Oddio!!! L'hanno scoperto!!" piagnucolò Niniel.

"Scoperto cosa?" chiese Harry.

"Che ieri Niniel si è ubriacata ed è andata a dormire nel letto di Legolas!!" spiegò la maggiore delle Serpeverde.

"C'eri anche tu infame traditrice!! Biscia schifosa!! Non voglio essere espulsa!! La mamma ci taglia i fondi te ne rendi conto?!"

"Ma alla tua carriera scolastica non pensi?" disse Legolas impassibile.

"Ma che carriera!! Niente più fumetti!! E io come faccio a sapere la fine de ‘La stirpe delle tenebre’?!?"

"Questo sì che è un dramma!!" continuò Draco con faccia falsa.

Camminando erano giunti davanti all'immenso Grifone che celava l'accesso alle stanze di Albus Silente.

"Non dico niente, non dico niente a parte: NON CI SONO PREFERENZE, VERO?!?" sbottò Draco tirando un calcio alla statua che si spostò senza bisogno di parola segreta.

"Torello!! L'hai sfondata!!" commentò Harry.

"Fottiti Potter!!"

"ZITTI!!! E BASTA PAROLACCE!! SIETE NELLA MERDA FINO AL COLLO!!" ruggì l'insegnante di Trasfigurazione trasformandosi in un feroce animale.

Salirono le scale e quando entrarono nella stanza trovarono un Albus Silente sorridente seduto alla sua scrivania, Dania accanto a lui ed un'inarrestabile Lucius che camminava in lungo ed in largo parlando da solo.

"QUALE DELLE TRE DEVO AMMAZZARE PER PRIMA?!" sbraitò l'uomo biondo mentre le sorelle si guardavano confuse "COSI MI RIPAGATE DELL'AMORE CHE VI HO DATO?!?" (Prego?!) si avvicinò sventolando sotto il loro naso una Gazzetta del Profeta arrotolata.

"Lucius... calmati!" esordì Silente con tranquillità alché l'uomo si placò leggermente e si gettò a peso morto su una poltrona.

"Ora che il ruolo di primadonna è finito, che cazzo abbiamo fatto?" chiese Dior leggermente allibita.

"Beh, ragazze!! Mi avete profondamente deluso!!! Non vi ho mai impedito di frequentare ragazzi ma... fino a questi punti!!!"

Niniel scoppiò a piangere afflosciandosi a terra "Ma non abbiamo fatto nulla!! Vero, Anty? Vero Dior? Non abbiamo fatto nulla!!! Erano solo un paio di bicchieri!!"

"Niniel! Excusatio non petita, accusatio manifesta!!" l'ammonì la gemella.

"Cazzo è?" fece Malfoy junior con sguardo stupito.

"DRACO!!! Possibile che tu non abbia ancora imparato il latino?" urlò il padre indignato "E poi!! Due bicchieri di cosa?!"

La Grifondoro sbiancò ma Legolas le venne in aiuto "Aranciata, solo aranciata! Lucius! Lascia che ti spieghi: ieri sera stavamo solo..."

"PORCO!!! CON CHE CORAGGIO PARLI?!?"

"BASTA!!!! SI PUO' SAPERE CHE E' SUCCESSO?!?" grido Harry diventando rosso di rabbia.

"Harry... adoro quando fai così!" disse sensualmente la sua ragazza accarezzandogli il collo lascivamente.

"ALLORA E' PROPRIO COSI'!!! MARPIONE COME TUO PADRE, POTTER!!!"

"Non stiamo capendo niente!!" si spazientì Niniel.

"LEGGETE QUA' ALLORA!!!" spiegò finalmente gettandogli addosso il giornale che nella foga si era tutto spiegazzato.

Legolas l'aprì e sulla prima pagina scorse, sotto un titolo stampato a caratteri cubitali, tre foto schokkanti.

La prima raffigurava Harry e Dior avvinghiati nel letto che si dibattevano e si rotolavano, la seconda ritraeva la Grifondoro ed il professore mezzi nudi coperti solo da un lenzuolo mentre l'uomo si abbassava sulla ragazza, e l'ultima vedeva Draco a torso nudo a cavalcioni di Antares mentre le sue mani sparivano misteriosamente sotto la maglietta di lei. Inutile dire che i sei interessati avevano gli occhi sbarrati e le bocche spalancate dalla sorpresa. Con orrore guardarono il loro plotone di esecuzione: Albus rideva nascondendolo a malapena sotto la lunga barba, la McGranitt brontolava come una zitella acida, Dania aveva gli occhi pieni di lacrime e Lucius aveva un sopracciglio tremolante che non presagiva nulla di buono.

"Ecco..." cominciò il professore di Erbologia "...possiamo sp..."

"ZITTO!! QUELLO NON DEVE MAI ESSERE DETTO!!!" ruggirono le sorelle e Potter.

"Tremila anni non ha ancora imparato una sega!!" disse Draco ridendo divertito.

"Non c'è nulla da ridere caro il mio Purosangue!!" urlò Lucius "Ti rendi conto dello scandalo?!"

"Ma quale scandalo! È uno stupido fotomontaggio!!" rispose tranquillamente ed impassibilmente come al solito il Serpeverde.

"Fotomontaggio? FOTOMONTAGGIO!! Draco, la tua favella non ti salverà stavolta!!"

"Padre... io sulla spalla sinistra ho marchiato il simbolo dei Malfoy, ricordi?" il padre parve fermarsi a riflettere, prese la copia del giornale e la scrutò attentamente.

"Oh! Ma sai che hai ragione! Te l'ho impresso io a fuoco quando avevi tre anni, giusto?"

"E se ne vanta pure!?!" ruggì la ragazza del biondino rimanendo però inascoltata.

"Il vostro può esserlo ma gli altri?! E se Niniel fosse davvero andata a letto con Legolas?!"

"Magari!! Avrei una cosa in meno di cui preoccuparmi!!" sbottò la Grifondoro esasperata.

"Magari? In che senso?"

"Lucius, è un anno che cerco di fargli capire che mi piace e vorrei senza tanti complimenti farmelo, ma lui non l'ha mai capito!! Come pensi possa essere vera quella foto?"

"Ma...ma...ma io non lo sapevo..." mormorò l'Elfo tingendosi di rosso.

"Grazie, me n'ero accorta!!"

Harry prese il quotidiano guardando attentamente: nel farlo il resto dei fogli gli sfuggì di mano rovesciandosi sul pavimento. Fece per raccoglierli quando vide che l'articolo proseguiva nella pagina seguente. Anche in questo caso era allegato ad una foto interessante: Dania e Lucius in atteggiamenti molto molto mooooooolto espliciti.

"Ehm... Signor Malfoy... ha visto questo?" il Grifondoro lisciò per bene la pagina mostrandola agli altri.

I due interessati dopo essere passati dal bianco cadaverico, al giallo, al verde, all'azzurro, al blu, al viola, per poi fermarsi su un bel porpora, iniziarono a balbettare frasi sconclusionate.

"Ma papuozzo!! Questa cosa che cos'è?" chiese Antares 'innocentemente' indicando qualcosa sulla foto.

"Boh... sembra..." cominciò Draco "...credo di non volerlo sapere!" terminò allontanandosi dal fatidico giornale con un'espressione disgustata dipinta sul viso.

"Ma figurati, credi che sia... OH MIO DIO!!" gemette il professore biondo.

"Io non ho capito... non capisco come sono girati!!" si lamentò Harry.

"Vedere vedere vedere!!" dissero Niniel e Dior impadronendosi del foglio.

"Mamma... complimenti!!"

"Ma che!! Complimenti a lei signor papino!!"

"Speriamo che il figlio abbia preso da lui!!" commentarono a raffica le Anglachel.

"Ehm... SILENTE!!! E' UN FOTOMONTAGGIO!!! QUESTO E' TUTTO UN FALSO!!! E SMETTETELA DI GUARDARE VOI SEI!!!" urlò strappando di mano a Dior il giornale che ormai era a brandelli.

"Credi che sia un falso, Lucius?" chiese innocentemente il Preside nascondendo un sorriso dietro le dita incrociate davanti al viso.

"CERTO CHE SI!! NON HO MAI SOSPETTATO IL CONTRARIO!!!" inutile dire che un bel po' di occhi lo trafissero sconvolti "SGUINZAGLIERO' I MIEI 223001 AVVOCATI!! LA SKEETER DEVE MORIRE!!!"

"Che cavolo se ne fa di 223001 avvocati?" chiese curioso Harry mentre tutti gli altri si ponevano la stessa domanda.

"Non conoscete le magagne di Lucius... ne è invischiato da quando ha imparato a parlare!!" disse la voce della verità (Draco!).

"Mafioso fin da piccolo... minchia." commentò Dior con accento siciliano.

Fortunatamente Silente spiegò all'intera scuola che l'articolo scritto dalla Skeeter altro non era che una grandissima menzogna, infatti, la invitò ad andarsene grazie anche a Bill Weasley che intanto si era preoccupato di informare il direttore della Gazzetta il quale la licenziò, poiché era l'ennesima volta che passava il limite con i suoi ‘falsi’ scoop.

"Grazie Bill, sei stato di grandissimo aiuto!" lo ringraziò Dania stringendogli la mano "Spero però che non ci siano rancori tra di noi visto com'è finita la storia tre te e mia figlia Dior..."

"No, nessun rancore nemmeno con Dior, signora, dopo aver riflettuto su quanto mi aveva detto, o meglio strillato, contro ho capito che forse il mio atteggiamento doveva cambiare e ultimamente ho riallacciato i rapporti con la mia ex, Fleur." ammise il giovane scompigliandosi i capelli un po' imbarazzato.

"Ma bene!! Io allora sono stata solo un trastullo in attesa di riappacificarti con Fleur!!" ruggì la giovane Serpeverde.

“Senti, Dior, andiamo a parlare di là, ok?” la ragazza grugnì.

“Non è facile per me spiegarti ma… cercherò di farlo e tu, promettimi che mi ascolterai e non mi interromperai, ok?” la ragazza grugnì nuovamente.

“Vedi, la storia con te mi ha fatto riflettere, davvero, ho pensato a come mi sono comportato e come dovevi esserti sentita tu e… avevi ragione! Sono un testone impulsivo e a volte pure egoista, ero talmente geloso da perdere di vista i tuoi bisogni e la tua libertà. Mi sono comportato da stupido ed ora sono qui per chiederti scusa e per ringraziarti, perché se non fosse stato per te non avrei mai capito…” s’interruppe respirando profondamente “… è stato bello stare con te, ma era chiaro che non sarebbe durata, un po’ per l’età, un po’ per il nostro carattere incompatibile… ti trovo bene con Harry, più tardi chiederò scusa anche a lui…”

“Stai bene con Fleur?”

“Sì…rivederla è stato come rinascere per me, ero convinto che fose finita, che non avrei più provato nulla e invece… sono felice anche che tra noi sia finita prima perché non avrei mai voluto darti un simile dispiacere! E tu? Sei felice con Harry?” Dior sorrise ad annuì, dopodiché i sue si scambiarono un abbraccio pieno d’affetto ma nulla di più, contenti di essersi chiariti.

 

Ciò che accadde quel giorno fu memorabile: nelle prime due ore di lezione di Grifondoro e Serpeverde del settimo anno, fu presentato il nuovo professore giunto in sostituzione di Phazon che era stato cacciato dal Ministro in persona.

"Quindi due ore buche, no?" stava dicendo Ron a Harry pregustandosi già due ore di pacchia assoluta.

"No! Ci sono io!" esordì una voce calda e suadente subito riconducibile a... Lucius Malfoy.

"Padre! Vi hanno mandato qui a controllarci?" chiese Draco guardando l'uomo che a grandi falcate aveva raggiunto la cattedra.

"No, non a controllarvi, ma perché sono il vostro nuovo insegnante fino alla fine dell'anno!" spiegò sorridendo.

"Ma papuozzo!! Che bella notizia!!" gioì Antares scendendo dalle gambe di Draco e sedendosi al suo posto.

"Già!! Sono così entusiasta!!"

"Sarà la rovina per noi Grifondoro..." sospirò Seamus Finnegan afflosciandosi sul suo tavolo.

"Ma no, è molto cambiato, pensa che lui e Harry vanno d'amore e d'accordo, adesso!!" rivelò Niniel risollevando il morale degli Ororosso vestiti.

"Bene!! Dio che emozione!!! Io sono Lucius Malfoy e sarò il vostro nuovo insegnante!! Qualche domanda? Sì, Granger?"

"Come mai hanno mandato lei?"

"Per quattro motivi principali, mia cara! Uno: perché sono un indiscutibile figo! Due: così posso stare vicino ai miei figli e sorvegliarli visto gli ultimi avvenimenti! Tre: perché conosco la magia oscura meglio di quella ordinaria e quarto e più importante motivo: non vengo pagato!! Chiaro?" la Grifondoro annuì "Perfetto! Allora, avete fatto i compiti che vi aveva assegnato il professore precedente?"

Draco alzò la mano "Sì, Malfoy?"

"Io non li ho fatti..." ammise il figlio con aria per nulla colpevole.

"No? E per quale motivo, di grazia?" Lucius era veramente colpito dall'affermazione del figlio.

"Ecco... sono uscito con Antares!" con questa affermazione il volto dell'uomo si illuminò di orgoglio!

"Oh, beh, in questo caso... almeno ci hai combinato qualcosa?"

"Dubiti? E il fascino Malfoy dove lo metti?"

"Era ciò che volevo sentire!! Così si fa! Magari divento nonno prima dei quarant'anni!!" esclamò gongolante lanciando occhiatine maliziose alla presunta 'nuora'.

"Non ci speri!!" urlò Antares "E comunque nemmeno io ho fatto i compiti papy!"

"Perché?"

"Perché ero fuori con Draco, no?"

"Uhuhuhuhu... nipotino Serpeverde!!"

"Ma la smette?!?" urlò indignata la ragazza incrociando le braccia al petto e arricciando le labbra in un broncio un po' infantile.

"Luciusssss!!!" chiamò Niniel attirando l'attenzione dell'uomo.

"Fammi indovinare, niente compiti vero?!" il professore si portò una mano alla testa quando vide che tutta la classe annuiva (tranne Hermione)... cominciava bene!

 

"Ragazzi! Ho l'elenco della squadra ufficiale di Hogwarts!" esclamò Harry entrando nella Sala Comune Speciale in cui erano stati disposti i ragazzi dopo l'attacco delle sorelle da parte di Phazon e l'avvelenamento di Harry.

"Grande!" gli fece eco Draco alzandosi dal divano per sbirciare il foglio che teneva in mano il moretto dagli occhi color giada.

"Ehi! Non sbirciare! Voglio leggerlo stasera a cena davanti a tutti, Madama Bump mi ha dato il permesso!"

"Nessuna anticipazione?" chiese Ron cercando di convincere il miglior amico a parlare.

"No!!"

"Almeno è una bella squadra?" continuò il rossino.

"Certo! Sono io il capitano!" gongolò Potter con un sorriso di soddisfazione.

"Ah beh!" commentò un biondino a caso che sarebbe morto se la porta che celava l'accesso alla sala non si fosse aperta e il chiacchiericcio di voci femminili non avesse interrotto la prevedibile scazzottata.

"Dai... non fatemi ridere!" esclamò Antares scoppiando invece a ridere come una scema mentre Niniel, Dior e Hermione annuivano sorridenti "Pazzesco!"

"Ragazze... che succede?" domandò Harry spaesato da tutte quelle risa.

"Pare che Silente abbia mangiato un cioccolatino creato come controincantesimo per i capelli di Piton e adesso sfoggi una cascata di capelli neri." spiegò Hermione sogghignando.

"No!! Me l'aveva accennato il mio occhio interiore!!" commentò Ron cadendo scenograficamente sul divano facendo scoppiare a ridere tutti.

"Non voglio perdermelo!" affermò Draco dopo aver stampato un bacio sulle labbra della sua ragazza.

 

"Un attimo di attenzione, prego!" disse Silente alzandosi dal tavolo dei Professori "Ora il signor Potter leggerà l'elenco degli studenti che costituiranno la Squadra ufficiale di Hogwarts! A proposito, vi piacciono i miei capelli? Complimenti all'artefice del controincantesimo, era davvero ottimo!" Harry, che si era alzato per raggiungere il preside, quasi inciampò sentendo il commento di Silente ma riprese tutto il suo contegno e con voce 'solenne' cominciò a leggere i nominativi.

"I titolari saranno: come capitano cercatore io (Ma fottiti!! N.d.Draco), battitori: Draco Malfoy (Serpeverde) e Antares Anglachel (Serpeverde), cacciatori: Michael Corner (Corvonero), Niniel Anglachel (Grifondoro) e Hanna Abbot (Tassorosso), portiere Ronald Weasley (Grifondoro). Riserve: cercatrice e sostituta cacciatrice: Ginny Weasley (Grifondoro), cacciatori: Frank Johnson (Corvonero) e Mary Hooney (Tassorosso), battitori: Noha Anderson (Serpeverde) e Anthony Goldstain (Corvonero) e portiere Erik Offman (Grifondoro). Come assistenti avremo Dior Anglachel, Hermione Granger e Juliet Malf... pardon Taylor! Gli allenamenti cominceranno niente e poco di meno che... domani dalle due alle sei! Siate puntuali!" un applauso entusiasta si levò dai quattro tavoli mentre insieme agli stendardi delle quattro Case veniva innalzato quello di Hogwarts a sovrastare tutti. I commenti e i complimenti non si sprecarono e il clima in cui si svolse la cena era dei più raggianti, come da molto non accadeva. Silente sorrise da sotto i lunghi baffi neri ed alzò il calice in un muto brindisi.

 

"Avanti, più veloci quei passaggi!! Ron che diavolo stai facendo?!? Malfoy attento a dove mandi i bolidi e non farmi gestacci o ti espello!!!" Harry urlava come un disperato mentre la squadra titolare si allenava senza sosta da ormai tre ore abbondanti sotto una tempesta di neve che rendeva assai difficili le manovre e i lanci.

"Harry! Non vediamo i bolidi, c'è troppo buio e la neve è troppo spessa!" si lamentò Antares affiancandosi con la sua scopa al capitano e cercando di scostare i capelli bagnati di neve e sudore dalla fronte.

"E allora? Dobbiamo essere in grado di giocare in qualsiasi condizione non dimenticarlo, se non ti va bene sei fuori!"

"Ma fottiti Potter! Se sei tanto bravo, prendi quel boccino del cavolo!!" ringhiò Malfoy con un sopracciglio rotto che sanguinava, evidentemente non aveva visto un bolide.

Harry si guardò attorno un po' spaesato in effetti la visibilità era di -95!!

"Ahi!!" gemette la ragazza quando la Pluffa le rimbalzò sulla testa ma non fece in tempo a vedere chi l'aveva scagliata che si vide volare addosso Niniel e sarebbe caduta dalla scopa se Malfoy non l'avesse tratta tempestivamente sulla propria.

"Scusate!! Vi avevo scambiato per i tre anelli!!" spiegò Niniel guardandosi attorno freneticamente "Ma allora dove cavolo sono le porte?"

Un lungo fischio attirò la loro attenzione: era il segnale di rientro.

"Grazie Anglachel!" sussurrò Hanna Abbot a Dior con un viso stravolto dalla fatica.

"Questo è ammutinamento!" si lamentò il bambino-che-evidentemente-non-voleva-sopravvivere ma il suo commento fu fermato da un provvidenziale, appassionato, bacio di Dior che con la coda dell'occhio aveva già notato Corner e Malfoy scrocchiare le dita insolitamente e sinistramente collaborativi.

"Amore! Vieni qua che sanguini di brutto!" disse Antares notando che la ferita del suo fighissimo ragazzo non accennava a rimarginarsi.

"Dichiaro chiusi gli allenamenti! Tutti a lavarsi, che puzzate, asciugarsi e cambiarsi!" ordinò Hermione con aria da McGrannit.

"Accompagno Drak in infermeria!" spiegò Antares che era stata trattenuta dalla Caposcuola Grifondoro dal momento che non si stava dirigendo negli spogliatoi come aveva ordinato.

"Scusa, vai pure!" si scusò l'altra con un sorriso.

 

"Che scatole, ma è sempre qui Signor Malfoy?" domandò Madama Chips vedendo il biondino seduto su un letto "Ma ragazzi miei siete fradici!! Ora ti medico quel brutto taglio e poi filate a farvi una doccia calda!"

"Non ne dubiti!" commentò il biondino con un sorrisino malizioso ricevendo in risposta uno scappellotto dall'infermiera.

"Le docce separate, mi raccomando ed è meglio fredda per lei!" Antares sorrise dolcemente guardando il volto del bel mezzo veela imbronciarsi come se fosse un bimbo piccolo.

Quando il Serpeverde fu medicato entrambi andarono nella propria stanza a farsi una bella doccia ristoratrice e quando Antares uscì dal proprio bagno trovò il biondino steso sul suo letto che giocava con Caesar (il mio peluche n.d.Anty).

"Non si bussa prima di entrare nella camera di una signorina?" chiese lei con fare seccato mettendosi le mani sui fianchi.

"Sbaglio o questa frase l'ho già sentita? Comunque ho bussato ma non sentivi! Come sei carina!" commentò guardando la ragazza che indossava dei jeans stretti sulle cosce e che si allargavano dal ginocchio in giù ed una maglietta verde acqua che recava una scritta argentata mentre i capelli erano trattenuti da un mollettone a cui sfuggivano delle ciocche bionde.

"Grazie!" rispose sedendoglisi accanto e scostandogli i capelli dal cerotto sul sopracciglio destro "Sei stanco?"

"Un po'... Potter è davvero esagerato a volte!"

"Già! E per fortuna che quando c'è Dior si perde un po' via! A proposito, dove sono?"

"In camera nostra (dei ragazzi)! Per questo sono venuto qui, non volevo certo fare da terzo incomodo!"

"Capisco!" Antares fece per appoggiare la testa alla spalla del ragazzo ma questo gemette leggermente "Che c'è? Sei ammaccato?" Draco annuì lievemente.

"Niente di ché! Solo un po' di lividi!"

"Togliti la maglietta và!"

"Hai in mente cose sconce?"

"No, dolorose forse!"

"Uhau! Vuoi anche le manette e una frusta?"

"Che cretino! Dolorose per i tuoi lividi, ma dopo starai meglio!" così dicendo andò in bagno per poi tornare con una boccetta contenente un liquido ambrato "Allora? Ti levi quella maglietta o lo faccio io? Non rispondere, fallo e basta!"

Quando il biondino finalmente si decise Antares si sedette a cavalcioni su di lui, prese un po' di liquido che profumava di muschio bianco in mano e cominciò a fare dei lenti massaggi ai muscoli indolenziti del ragazzo che apprezzava parecchio salvo gemere di dolore quando toccava dei punti 'ammaccati' dagli allenamenti.

"Male!!!"

"Eddai sii uomo! Hai un muscolo accavallato, lo senti?"

"Siii!! Fa malissimo!!"

"Aspetta un attimo..." la ragazza toccò con forza un muscolo della spalla che si disaccavallò e si distese "...fatto!"

"UAAAA!! Che doloreeeee!!" Draco alzò il braccio e... "Eh? Mi è passato!"

"Indovina? Su girati ora! Scommetto che hai qualche altro macello anche sulla schiena non è così?"

TOC TOC

Entrambi i ragazzi si voltarono verso la porta da cui videro spuntare il viso di Legolas.

"Scusate Niniel è qui? Chediavolostatefacendomaniaci?!?!?"

"Prima risposta: no! Seconda: è solo un massaggio dopo allenamenti massacranti!" spiegò la biondina.

"Possibile che lei veda cose sconce ovunque? O è ossessionato oppure frustr..." ma Draco non terminò mai la frase perché un dolcissima manina gli affondò la testa nel cuscino impedendogli di dire altro.

"Non lo ascolti prof! Piuttosto controlli che la mia cara sorellina non si sia persa nei sotterranei del campo di Quidditch!"

"Uhm... ok ma guai a voi se... mi avete capito no..."

"Sì, sì non si preoccupi non mi farò mettere le mani addosso da questo bruto!" lamenti incomprensibili si levarono soffocati dal cuscino ma il professore se ne andò abbastanza convinto.

"Ma sei scema?!? Quasi soffocavo! È la seconda volta da che ti conosco che tenti di soffocarmi! Hisashi ti ha mollato perché hai casualmente tentato di ucciderlo mentre facevate..."

"Vuoi morire veramente?! 1: Io ho mollato lui e non viceversa! 2: non nominarlo sempre perché questa tua gelosia gratuita mi fa venire il prurito alle mani e per te sarebbero guai seri! 3:... non ricordo più il tre comunque mi sono spiegata!"

"Allora hai tentato veramente di ucciderlo mentre facevate... Scusa non parlo più metti giù la bacchetta e quel ghigno assatanato vagamente inquietante! Vuoi un massaggio? Come non detto! Me ne vado!"

"No, non andare! Che faccio tutta sola soletta?"

"Giochiamo alla bottiglia?"

"Sì, perché no!"

"Cosa?? Hai detto di sì? Hai proprio detto di sì o me lo sono sognato?"

 

Il professor Greenleaf aveva ascoltato il suggerimento di Antares e, infatti, si stava recando tutto sorridente verso il campo di Quidditch. La neve non aveva smesso un solo secondo di scendere e aveva ormai raggiunto un bel 20-30 cm di spessore e a fatica l'Elfo si faceva strada verso l'enorme stadio.

Mentre si dirigeva verso gli spogliatoi si accorse di una figura che se ne stava appoggiata ad una delle tribune e fu facile per lui riconoscere nella sagoma proprio Niniel.

"Ehi!" la chiamò sempre sorridente e la ragazza si guardò un attimo attorno prima di riconoscerlo e sorridergli a sua volta.

"Ehi!" ripeté lei guardandolo avvicinarsi. Aveva abbandonato l'abito da elfo del bosco Atro per un abbigliamento decisamente più pesante: pantaloni di velluto pesante e una giacca di cuoio.

"Che ci fai qui così?" chiese lui cingendole con dolcezza le spalle e attirandola verso il proprio petto.

"Come mi hai trovato?" fece lei curiosa godendosi il calore di quell'abbraccio e sistemandosi meglio la sciarpa di Grifondoro attorno al collo pensando poi di coprire anche Legolas che ne era sprovvisto.

"Antares mi ha detto che eri ancora qui." la risposta la soddisfò e tornò a guardare lo spettacolo della neve che scendeva fitta fitta.

"Sai, in Italia ho visto nevicare ma qui è davvero stupendo" Legolas annuì sfiorando con il mento la testa della ragazza.

"Dillo a me! Nelle zone degli Elfi non nevica! La prima volta che sono venuto a Hogwarts, non so dirti quanti milioni di anni fa..., rimasi stupefatto a guardare questo spettacolo." raccontò lui mentre gli occhi si perdevano in ricordi lontani. Niniel fissò quegli occhi che erano in grado di trasmettere una dolcezza infinita e chi accarezzò una guancia distogliendolo dalle sue contemplazioni.

"Perché eri venuto a Hogwarts?"

"Un mio caro amico faceva il professore qui, ti parlo di un bel po' di anni fa, mi sa che tu non eri nemmeno nata!" sogghignò "Ed ero venuto a trovarlo! Sai, in quel periodo anche Lucius frequentava Hogwarts e decisi di fare un salto per incontrarli entrambi... beh, conobbi un sacco di gente interessante!"

"Ma allora dovevi aver incontrato anche mamma..." ragionò lei.

"No, lei non aveva ancora cominciato! Io venni quando Lucius frequentava il quarto, quinto anno credo, tua madre arrivò dopo... Lucius e Dania si frequantarono durante il sesto, settimo anno..." Niniel annuì.

"Chi era il tuo amico?" chiese più per curiosità che altro.

"Oh, beh, tu non lo conosci... è un Nano, si chiama Ghimli e ha insegnato per un po' Cura delle Creature Magiche, poi è tornato nelle sue Grotte..." Niniel era un po' delusa, si aspettava che il suo amico fosse qualcun altro. Ma d'altronde, se lui non aveva ancora capito dopo tutti gli indizi che stavano venendo a galla giorno dopo giorno...

"Ma ora basta, che ne dici di venire da me a bere qualcosa di caldo? Mi sto congelando!" Niniel accettò di buon grado e corsero, mano nella mano sotto quella cascata di neve che continuava imperterrita a scendere dal cielo plumbeo.

 

 

Siamo tornate, tragedia! Non so quanto tempo sia trascorso dall'ultimo aggiornamento (non guardo o mi piglia un infarto) ma sì, abbiamo ripreso in mano al storia e siamo intenzionata a finirla... prima o poi...

Vabbè, vado a studiare, sperando che qualcuno si degni di continuare a leggerla..., l'importante è che io e Niniel ci divertiamo!

Un bacione a tutti!!!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Un compleanno movimentato... ***


CAPITOLO 29

CAPITOLO 29

 

Un compleanno movimentato...

 

I giorni passavano con inesorabile velocità e il Natale che sembrava appena trascorso era già lontano due mesi, infatti, era sopraggiunto Febbraio.

"E psps bla bla..." si stavano dicendo le gemelle sottovoce appostate davanti al fuoco della loro Sala Comune.

"Che diavolo state confabulando voi due?!" ruggì la sorella mancante, ma le due non batterono ciglio, solo sfoderarono un disarmante sorriso che andava da un orecchio all'altro.

"Nieeeeeeente! Cosa vai a pensare, sciocchina!!" risposero in coro.

“Uhm…” fece pensierosa l’altra studiandole con occhio critico “Lo scoprirò!” minacciò prima di sparire diretta chissà dove.

In realtà la due gemelle stavano organizzando un mega festone per il sedicesimo compleanno della sorella che sarebbe stato l’otto febbraio. Inutile dire che le menti criminali, e soprattutto quelle Serpeverdesche, stavano architettando tutto.

“Capito? Draco e Potter si occuperanno del cibo e delle bevande, Hermione e Judy degli addobbi, Ginny degli inviti da sparpagliare alle persone selezionate, Ron della musica, il signor Malfoy e la mamma degli effetti speciali compresa la torta da cui usciranno i ballerini e noi dei regali… anzi, tu dei regali, io supervisiono tutto!” spiegò Antares una volta che il pericolo Dior fu scongiurato.

“Cavolo, hai fatto tutto in grande! Se al nostro compleanno non ci ripagano con altrettanta roba mi altero!!”

“Già! Ma tutto deve essere perfetto per i sedici anni di Didi!!” le due si sorrisero felici.

 

Dior, come ogni anno, ricevette gli auguri e i regali da parte della madre, delle sorelle e della nonna; tuttavia rimase alquanto perplessa quando notò che per tutti sembrava un giorno normalissimo: Santissimo!! Era il suo sedicesimo compleanno!!!

Trascorse quindi tutto il giorno con un’aria truce e quasi mangiò Harry quando questo, scusandosi per non averle fatto il regalo dal momento che non era a conoscenza della festività, la invitò ad una romantica passeggiata nel parco.

Quando fu il momento di tornare ai loro dormitori li accolse un frastuono allucinante: mille e più fuochi d’artificio scoppiarono insieme riempiendo la sala comune di colori e scintille. Inutile dire che la ragazza rimase a dir poco allibita di vedere così tanta gente; i compleanni passati li aveva trascorsi sempre e solo con la sua famiglia dal momento che non avevano mai socializzato più di tanto… ad eccezione del Giappone, ma non reggeva comunque il confronto con quella festa.

“Allora… piaciuta la sorpresa?” le sussurrò Harry ad un orecchio dandole poi un tenero bacio sulla guancia.

“Indovina chi c’è dietro a tutto questo?” fece la voce della sorella Serpeverde che la scrutava gongolante dai suoi quindici centimetri di tacchi. In un momento si trovarono tutte e tre sorelle strette in un abbraccio soffocante.

Dior, una volta sgusciata fuori dall’abbraccio stritolante, mormorò un accorato ‘grazie’ appena prima di essere nuovamente stritolata dalle braccia della madre che non tratteneva le lacrime.

“Anche la mia piccola Dior sta crescendo! Ormai è una donna fatta! Piccola mia!” Lucius, le baciò una guancia poi ebbe pietà di lei e la liberò dalla madre che però non smise di piangere.

Il seguito della festa fu un susseguirsi di balli sfrenati, risate, fuochi d’artificio, regali e molto altro. Dior era a dir poco raggiante, salutava e ringraziava tutti, ballava e cantava a tutto spiano e anche Harry sembrava disteso e felice come non mai, sempre per mano alla sua adorata ragazza; Legolas e Niniel parlavano amabilmente, Hermione e Ron ballavano stretti decisi più che mai a manifestare la loro storia senza paura di essere presi in giro, Ginny stava facendo la conoscenza di un bel Serpeverde, Blaise Zabini, molto amico di Draco e per niente antipatico come i Grifondoro invece credevano.

I due infatti si erano scontrati poco prima e Blaise era rimasto a dir poco sconvolto riconoscendo sotto un bel vestitino nero aderente ed un trucco fatto ad arte il bel visino di Ginny Weasley. Ovviamente non si era lasciato perdere l'occasione e si era subito premunito di catalizzare l'attenzione della rossina che, dopo un primo attimo di diffidenza, si era lasciata trasportare dalle battutte del moretto.

"Ehi!" disse un ben noto biondino sedendosi accanto alla sua ragazza "Credi che potremmo stare un po' da soli?" le chiese sommessamente all'orecchio.

"Certo bimbo! Chi vuoi che si potrebbe accorgere della nostra assenza?" così dicendo lo prese per mano e lo condusse, facendosi largo a gomitate tra la folla, verso la propria stanza "Tanto credo che le mie sorelle non torneranno qui che per dormire e questo temo che avverrà tra molto, moltissimo tempo!!"

"Speriamo... avevo una voglia matta di stare un po' solo con te... è dalle vacanze di Natale, senza esagerare, che non riusciamo a stare un po' soli soletti..." fece lui con aria da cagnolino bastonato.

"Cucciolo!! Lo sai che non riesco a resisterti quando fai questo faccino!!" gli prese il viso tra le mani accarezzandolo dolcemente, dopodiché lo abbracciò e per parecchi minuti non si dissero nulla, godendo solo di quel contatto "Beh? Che facciamo bel tatino?"

"Pensavo... perché non mi coccoli un po'? Mi sento tanto solo!"

"Ahahahah!! Sei ridicolo quando usi questa vocina ma anche così tenero!!"

I due si sistemarono sul letto ed Antares si accoccolò tra le gambe del biondino appoggiando la testa sulla sua spalla.

“Dior era proprio su di giri, pensa che mi ha abbracciato e mi ha detto ‘Grazie di tutto, fratellone!’… mi ha fatto… piacere…”

“Preparati, hai appena conosciuto la vera Dior, quella pazza e spontanea!” rivelò sorridendo. A quel punto il biondino non resistette più e coprì la bocca della sua ragazza con la propria, saltò ogni freno inibitore, le mani dei due presero a stringersi, accarezzarsi, toccarsi mentre respirare sembrava una cosa priva di importanza ormai. Solo quando la ragazza sentì le mani di Draco alzarle la maglietta e accarezzarle il seno, prese coscienza di ciò che stava per accadere e si scostò bruscamente.

“No!” disse ansimando ed alzandosi dal letto e da quelle braccia che erano in grado di trasmetterle sensazioni mai provate. Si girò verso la porta sistemandosi i capelli e riprendendo fiato poi fece per aprire la porta ma una mano decisa la fece sbattere.

“Eccola che scappa, di nuovo!” sibilò glaciale il ragazzo come mai era stato.

“Scusami, Draco…” fu la flebile risposta della ragazza che si sentì afferrare con forza ad un braccio e sbattere di schiena contro la porta. Draco era veramente minaccioso, la sovrastava con la sua notevole altezza, una sua mano la stringeva al punto da farle informicolire il braccio e l’altra mano era posta a palmo aperto contro la porta impedendole la via di fuga, ma cosa più spaventosa erano i suoi occhi: pupille dilatate e infuriate al punto da ricoprire l’intera iride chiara, come se fosse indemoniato… e forse lo era davvero.

“’Scusami Draco’? Sai dirmi solo questo? Non voglio le tue scuse, voglio una spiegazione!”

“…”

“Cosa c’è che non va? Cosa diavolo ho che non va? È così strano che io voglia baciare e forse fare anche l’amore con la mia ragazza?!”

“Tu… tu non hai nulla che non va… sono io…” Antares teneva ostinatamente gli occhi bassi e le braccia, ormai come prive di forza, erano abbandonate lungo il corpo.

“Dimmi cos’hai, dimmi cosa diavolo pensi una volta per tutte! Mettimene a parte, non possiamo andare avanti così!!”

Antares era combattuta: da una parte la voglia di abbracciarlo stretto e dirgli tutto una volta per tutte, dall’altra la voglia di scappare lontano e nascondersi da qualche parte dimenticata da tutti. Era tremendamente confusa; Draco, giustamente, voleva una risposta, un cenno, ma questo non facilitava certo le cose per lei.

“Io… io non dovevo… di nuovo, lo sapevo… sono… sono una stupida… io… non so come scusarmi Draco… io non volevo… ferirti è che sono io… rovinerò tutto, lo so… perdonami…” la frase incoerente era stata pronunciata con voce flebile e rotta al punto che Draco pensò che stesse male. Subito allentò la presa su di lei. 

“Perché ti faccio tanta paura?”

“Non voglio… perderti…”

“Perché?”

“…”

“Dillo! Dicendolo a me forse servirà ad ammetterlo a te stessa!”

“Io… non… non ci riesco!”

“Bene! Ho capito!” sibilò prima di aprire la porta e tornare alla festa. La ragazza lo seguì immediatamente: non voleva che finisse così anche perché Draco aveva frainteso tutto.

“No, Draco, aspetta… è che…”

Il rumore assordante della musica rubò le sue parole e la figura del ragazzo che sparì tra la folla.

Ormai si era fatto tardi ed erano rimasti solo gli occupanti della torre.

“Anty!” la chiamò la gemella avendo notato l’espressione di Draco “Cosa è successo?”

“Oh… niente… non ti preoccupare… niente davvero…”

“Senti, non devi… e quello che diavolo è?!?!!!” Antares si voltò verso ciò che la sorella stava indicando: un enorme buco nero si stava aprendo ai piedi di Harry, Dior, Ginny, Blaise, Hermione e Ron, al centro della pista. Judy nel tentativo di afferrare Hermione fu trascinata anche lei, poi il buco inghiottì proprio tutti.

“Che botta!” si lamentò Niniel cercando di mettere a fuoco l’ambiente in cui si trovava: inutile perché era buio pesto “C’è qualcuno?” chiese con voce leggermente tremante.

“Se levi il tuo fondoschiena dalle mie costole, sì!”

“Antares!”

“Ehi! Dove siamo finiti?” chiese Harry cercando a terra i suoi occhiali.

“Ho capito!! È tutto uno scherzo!! Ma guardate che la festa bastava!” gioì Dior pensandola tutta una trovata per il suo compleanno, ma non appena tutti si zittirono capì che forse non era proprio come avesse pensato “Ok… voi non ne sapete nulla! Andiamo bene…”

“L’importante è mantenere la calma e stare tutti insieme!”

“Legolas!! Ci sei anche tu!!” trillò felice Niniel usando come scusante il fatto di avere con loro una persona ‘adulta e competente’.

“E fu così che col favore delle tenebre… divenni zia!”

“ANTARES!!” urlarono indignati i due interessati.

“Non vedo assolutamente nulla ma dobbiamo capire dove siamo…” cominciò Hermione con voce concentrata “…potremmo essere finiti in una stanza segreta sotterranea, in fondo Hogwarts ne è piena…”

“Niente di più sbagliato!” disse una voce che non apparteneva a nessuno dei ragazzi. Improvvisamente si accese una luce talmente accecante da stordire un po’ tutti ma Legolas, grazie alle sue doti elfiche, mise subito a fuoco l’ambiente in cui si trovavano.

Si trattava di una stanza di mattoni grigi, quasi cubica, il pavimento era anch’esso di pietra mentre una delle pareti era ricoperta di vetri oscurati: era chiaro che chi avesse parlato li stesse osservando proprio al di là di questi.

“Chi ha parlato?” chiese coraggiosamente Harry, che in situazioni simili si trovava da quando era nato.

“Non sei nella condizione di fare domande, Harry Potter!”

“Che hai intenzione di fare?”

“Forse non ti è chiara la cosa, Malfoy, sarò io a farvi delle domande!”

“Lei è Phazon!” dissero in coro le gemelle ed il silenzio dall’altra parte fu una risposta affermativa.

“Io non sono Phazon, non esiste nessun Phazon… io sono Saruman, e noi tre ci siamo già incontrati, vero?”

A quelle parole le gemelle si presero per mano mentre tutti gli rivolgevano sguardi interrogativi.

“E allora che diavolo vuoi?” chiese Antares con voce dura.

“Mi sembra ovvio, voglio voi!”

“AHHHHHH!!” l’urlo di Judy fece sobbalzare violentemente tutti e scattare Draco “Draco, aiuto, non mi sento più le gambe, e le braccia io… ah… aiu…ta…mi…” gemette prima di pietrificarsi sul posto.

“JUDY!! JUDY!! Razza di bastardo, è solo una bambina, prenditela con me!!” urlò Draco fuori di sé.

“Tranquillo Malfoy per te ho in serbo qualcosa di più eccitante!! Ora però devo disfarmi anche degli altri!!” detto questo anche Hermione, Ron, Blaise e Ginny presero a pietrificarsi ed inutili furono i tentativi di Harry di fermare la cosa.

“Attento Potter, se li tocchi… si rompono! Ahahahah!!”

“Nooo!! Sei solo un vigliacco! Se è me che vuoi vieni a prendermi!! È Voldemort che ti manda, no? Bene, digli che lo aspetto qui!!”

“Mi dispiace ma non è Voldemort che mi ha ordinato questo… è Sauron!”

Le tre Anglachel rabbrividirono, cosa che non passò inosservata a nessuno, ma solo Legolas sembrava averci capito qualcosa.

“Sauron è morto, l’Anello del potere è stato distrutto inghiottito dal Monte Fato! Tutta Mordor è scomparsa!!” gridò l’elfo “E anche tu, dovresti essere morto, Saruman!!”

“Vedo che cominci a comprendere, caro Legolas! Ma Sauron è tornato, aiutato da un’altra entità simile alla sua: Voldemort!! Entrambi domineranno il mondo! Schiacceremo voi insulsi esseri elfici e Mezzosangue!! L’esercito di Sauron e quello di Voldemort si sono uniti e voi, che siete gli unici ostacoli, verrete spazzati via!!”

“Mai!! Noi combatteremo! Dopo tutto quello che Sauron e Voldemort hanno fatto noi continueremo a lottare!!” l’aggredì Antares subito imitata dalla gemella:

“Troppe persone hanno sofferto, troppe famiglie sono state distrutte! Non ci sconfiggerete facilmente!!”

"Davvero? Ne sei così sicura, Niniel Nienor?" la ragazza si guardò attorno leggermente spiazzata da quella domanda che nascondeva, neanche troppo velatamente, una minaccia "Anche se succedesse... questo?" i ragazzi si guardarono tra loro senza capire quando improvvisamente Legolas si accasciò su di sé premendosi il torace con le mani.

"LEGOLAS!!" la Grifondoro si lanciò accanto al professore amato e vide con orrore che dalla sua bocca sgorgava del sangue "BASTARDO!! cosa gli hai fatto??!"

"Nulla di che! Sono un incantesimo che farà pian piano degenerare il suo sistema respiratorio conducendolo a morte certa se non gli si dà l'antidoto entro un'ora!"

"Dammi subito quell'antidoto!!"

"Magari fosse così facile!!"

"Verrò a prenderlo io!" si offrì Antares vedendo che la sorella era sull'orlo della disperazione mentre i suoi occhi guardavano sbarrati l'elfo.

"No, mia cara! Tu sarai impegnata a fare altro!" dichiarò scoppiando poi a ridere leggermente.

"Se ti azzardi a fare del male a Draco o a Dior per colpa mia io ti ammazzo, lo giuro!!" la ragazza guardava al di là di un vetro a caso, le mani serrate a pugno tremanti di rabbia, gli occhi decisi e il fespiro affannoso.

"Vieni a prendermi, allora!! Ahahah!!" la ragazza non fece in tempo a girarsi che vide Draco essere scagliato con forza contro un muro mentre dei fili sottili andavano a bloccarlo contro la parete. I fili presero a stringere tagliando i vestiti del biondino e la sua pelle bianca. Antares gli corse appresso cercando di liberarlo con le sue mani ma la voce dell'uomo la bloccò.

"Ops... ho dimenticato di dirti che quei fili sono avvelenati... perdona la mia sottile dimenticanza!"

"Dimmi cosa vuoi stronzo! Cose devo fare per avere gli antidoti?"

"Tu ti occuperai solo dell'antidoto di Malfoy, agli altri ci penseranno la tua gemella e Potter! Dior credo tocchi a te!"

Harry che, capita l'antifona, si era avvicinato a Dior stringendola la vide improvvisamente riempirsi di macchie, quasi come ustioni.

"Cosa-le-stai-facendo?" domandò nero più che mai mentre picchiava un pugno contro il vetro oscurato.

"La sua pelle e la sua carne verranno corrose tra atroci dolori... sai anche tu cosa devi fare per salvarla! Dietro di voi!" su una parete apparvero tre porte "Come avrete ormai capito, al termine dei corridoi celati dietro di esse, troverete l'antidoto per i vostri cari..."

"E immagino ci sarà un comitato di benvenuto con tanto di coriandoli, vero?" ironizzò Antares.

"...oh, beh, questo dipende dal fatto se... tornerete vivi! Ahahah!! Buona fortuna, ragazzi!"

"Draco, non ti preoccupare, tornerò con il tuo antidoto, fosse l'ultima cosa che faccio!" gli disse piano accarezzandogli il volto sofferente e notando che quei maledetti fili si stringevano sempre di più causando tagli sempre più profondi... se non avesse fatto in fretta avrebbero finito per amputarlo. Guardando il suo sangue scorrere lungo il muro, fino ai suoi piedi, prese la decisione di imboccare la prima porta a sinistra "Non sono sicura del fatto che in fondo ci sia l'antidoto, ma non rimarrò qui senza far nulla!"

"Sì, hai ragione!" disse Niniel stranamente risoluta mettendosi davanti alla porta centrale pronta per imboccarla.

"Già, questa storia deve finire! Sono stufo di vedere persone che amo morire a causa mia! Salverò Dior!"

I tre ragazzi ancora più risoluti di prima imboccarono le tre porte pronti a superare qualsiasi prova, certo non sapevano che ognuno dei tre ragazzi che volevano salvare avrebbe assistito da spettatori esterni alle loro imprese.

"Godetevi lo spettacolo perché lo pregusto molto interessante! Ahahahah!" risuonò ancora la voce di Saruman prima che ognuno si perdesse nella visione del proprio salvatore.

 

Antares, imboccata la porta a sinistra, si ritrovò in uno strano corridoio, come scavato nella terrra.

Si guardò attentamente attorno maledicendo il fatto di non avere con sè la propria bacchetta e ricordando improvvisamente di averla lasciata in camera quando era uscita per fermare Draco.

Draco...

Il suo volto sofferente sembrava impresso a fuoco sulla propria retina, infatti, lo rivedeva ogni volta che serrava gli occhi.

Proseguì per il tunnel, passo dopo passo ben decisa a non farsi sorprendere da qualcosa.

Incredibilmente proseguì per un bel tratto senza che niente o nessuno l'avesse fermata.

La faccenda non le piaceva! Si tolse i capelli dal viso, poche ore prima erano belli raccolti sulla testa ma ormai erano in uno stato pietoso e cadevano da tutte le forcine applicate per tenerli fermi. Non che fosse quello il suo problema più grande in quel momento. Altri passi e sbucò in una palude.

"Una palude?" si chiese guardando l'acqua putrida e stagnante che si estendeva sotto i suoi occhi per un bel tratto. Meccanicamente si guardò attorno per cercare qualcosa che le permettesse di attraversarla e notò che nell'acqua erano disposte delle pietre; avrebbe dovuto saltare su di esse per arrivare dall'altra parte.

Volevano forse testare la sua forza fisica?

Senza pensarci troppo saltò sulla pietra più vicina a sè e fece per saltare sulla seconda quando qualcosa nell'acqua la paralizzò: Dior.

Era proprio Dior quella sagoma che sfiorava la superficie: gli occhi dilatati di paura, mani che chiedevano aiuto. Antares immediatamente tuffò le proprie mani in cerca di quelle della sorella ma non andò esattamente come aveva sperato: la bocca della sorellina si spalancò in un ghigno feroce che le deformava il bel viso.

La biondina ritrasse le braccia appena in tempo per schivare un fendente di quella creatura che le avrebbe senza troppa difficoltà tranciato un braccio. Lo slancio che compì per scappare le fece perdere l'equilibrio e cadde nell'acqua dalla parte opposta.

La falsa Dior avanzava verso di lei con lo stesso ghigno e Antares cercò di indietreggiare quando si sentì afferrare da dietro ma in una presa gentile.

"Niniel!" esclamò riconoscendo la gemella che la teneva a galla.

"Oddio, Anty, quella chi è?" domandò la Grifondora guardando Dior con occhi sbarrati.

"Evidentemente non è la nostra Dior!" esclamò avanzando a fatica nella palude cercando di distanziarsi il più possibile da quella falsa Dior "Vieni Niniel!" continuò, tirando il braccio della sorella senza risultato.

"Dai, Nini, quella non è Dior! Andiamocene!" ma vedendo che la sorella non si muoveva si voltò verso di lei: Nieniel la guardava tranquilla ma, improvvisamente, anche sul suo volto si dipinse lo stesso ghigno di Dior.

Antares capì che nemmeno quella era Niniel ma questa volta non fu così veloce e la falsa gemella la colpì con forza tra la spalla ed il collo con una spada corta causandole un dolore terrificante.

Riuscì in qualche modo a sfuggire alla presa di quell'essere e, disperata continuò a muoversi il più velocemente possibile in quell'acquitrino ma Niniel era troppo veloce.

La Serpeverde capì che se voleva salvarsi doveva salire sulla pietra più vicina. Peccato che quella più vicina fosse lontana un decina di metri. Continuò a muoversi velocemente ma improvvisamente sentì un sibilo sopra di sè e vide che la spada corta di Niniel l'aveva mancata di pochissimo alla testa.

"Merda!" imprecò.

Era quasi arrivata alla pietra quando un'altra figura prese forma dall'acquitrino: Dania.

"Eh, no adesso non mi freghi!" si disse la ragazza mollando un destro fortissimo alla sagoma che incassò il colpo ma non vacillò più di tanto: il tempo comunque necessario alla ragazza per salire sulla pietra.

Si voltò un poco indietro e vide i bei visi della sua famiglia deturpati da quel ghigno demoniaco, guardò dritta davanti a sé intercettando la pietra successiva e vi balzò sopra.

Continuò a saltellare senza mai voltarsi indietro ma, quando stava per saltare sull'ultima un mano l'afferrò in volo facendole picchiare la spalla ferita sulla pietra.

Non voleva vedere chi fosse quel nuovo ospite!

Sicuramente si trattava di Draco, Lucius o qualcun altro dei loro amici ma mai si sarebbe aspettata di scontrarsi con un paio di occhi color verde acqua ed un sorriso dolcissimo su un volto che non vedeva da tantissimo tempo.

"Papà..." sapeva benissimo che quello non era suo padre, lui era morto quando erano piccole, non poteva essere lui!

Eppure l'emozione che provò nel trovarselo davanti fu comunque fortissima; avrebbe voluto tendere le mani ed abbracciarlo, avrebbe voluto stringersi sulla sua spalla e piangere fino a stare male, avrebbe voluto dirgli milioni di cose ma... quello non era lui!

Si impose di togliere gli occhi da quelli dell'impostore e cercò di arrampicarsi sulla pietra ma la spalla le faceva davvero troppo male: il sangue ormai le aveva macchiato tutta la parte sinistra del vestito. Il finto padre si avvicinava minaccioso ma lei non voleva guardarlo: non voleva vedere il ghigno che gli deturpava il viso, non voleva ricordare una cosa del genere!! Diede un calcio all'indietro colpendolo e con un ultimo sforzo si issò sulla sponda dell'acquitrino. Rotolò sulla schina e si fermò, ansimante a guardare quel cielo buio che la sovrastava ma che non aveva nulla di reale.

Dopo alcuni secondi si tirò in piedi, bagnata dalla vita in giù, e riprese a camminare nel corridoio che si aprì davanti a lei, certo non si aspettava che dopo il primo passo avrebbe cominciato a precipitare nel vuoto. 

 

“Bene! E adesso che faccio?” si chiese Niniel guardandosi attorno sperduta: sembrava confinata in una grotta, però non sembrava una grotta naturale...

"Una miniera?" si domandò guardando sopra di sè e notando che si estendevano stradine e piccole grotte all'infinito, come in un labirinto costriuto da formiche.

"Dio, dove sono? Al centro della terra?" camminò per un po' ben attenta a dove mettesse i piedi e a cosa poteva saltarle fuori da un momento all'altro, perché era certa che qualcosa sarebbe uscito per ucciderla.

Continuò a camminare non troppo tranquilla: saltava ad ogni rumore e fruscio e ne aveva tutte le ragioni perché improvvisamente da dietro di lei arrivò una banda di circa una decina di orchetti.

"Ohmmerda!!" esclamò cominciando a correre come una forsennata ma le piccole creature malefiche, armate fino ai denti la seguivano a poca distanza.

Gli stivali con il tacco non la stavano certo aiutando, così, saltellando su un piede riuscì a sfilarne uno per poi lanciarlo dritto in testa all'orchetto più vicino: si trovavano infatti in un piccolo corridoio dove si poteva passare solo in fila indiana. Steso il primo orchetto si sfilò anche l'altra calzatura brandendola come un'arma.

L'orchetto la studiò e poi l'attaccò colpendola alla gamba destra e facendole perdere l'equilibrio e cadere a terra malamente; l'orchetto ghignò facendola rabbrividire e lei lo lasciò avvicinarsi salvo poi mollargli un potente calcio che lo fece volare contro il muro e cadere tramortito.

Niniel, si asciugò il sangue che le fuoriusciva dal labbro coinvolto nella caduta.

"Bene, venite avanti!" affrontò gli altri orchetti rimanti grazie alla corta spada persa dal primo orchetto e, anche se un po' malconcia riuscì a tirarsene fuori.

Recuperò le proprie scarpe per evitare di ferirsi i piedi sulla terra appuntita e proseguì.

Poco dopo spuntò in una specie di stanza circolare: al centro, proveniente da svariati mertri sottoterra si innalzava una violentissima fiamma che lanciava vampe insopportabili di calore ma la ragazza non vi badò più di tanto e si affrettò a correre sulla passerella che passava lateralmente alla fornace.

Però era troppo facile per essere vero, infatti la passerella cominciò a tremare e a creparsi costringendola a correre come una forsennata, peccato che la gamba ferita e l'aria ad una temperatura elevatissima le impedivano di respirare e correre decentemente: ogni respiro sembrava un coltellata nei polmoni ed avanzare, con quel calore disumano, stava diventando davvero troppo.

Tuttavia, il pensiero al suo amato Legolas, steso in terra con le mani impotenti a strappare un respiro, le impedì di lasciarsi andare a quel torpore che la stavano facendo sprofondare nell'oblio e, con un ultimo disperato salto riuscì a portarsi fuori dalla terribile fornace.

Legolas...

 

“Vediamo che cosa hanno preparato…” disse risoluto Harry ritrovandosi in un corridoio illuminato da luci al neon “Strano… sembra un sotterraneo babbano…” commentò portandosi automaticamente la mano alla bacchetta ma ricordandosi subito che questa gli era stata ‘sequestrata’.

Percorse il lungo corridoio quando si trovò all’aperto ed esattamente in un enorme campo da Quidditch.

Le misure sembravano amplificate infatti riusciva a mala pena a scorgere le tre porte tra le nuvole, tanto erano in alto.

Con un piede calpestò la bella erba verde tagliata corta e sentì uno strano strappo alle gambe, infatti, appena prese coscienza di ciò che fu accaduto si ritrovò in groppa ad una scopa ed accanto a lui apparvero altre scope montate però da creature mostruose ed enormi.

“Adesso capisco perché il campo è così grande!” pensò “E immagino che dovrò trovare il boccino, eh? Benissimo, vi farò vedere ciò che so fare!” commentò ben determinato a non farsi sconfiggere da quelle creature! Dior lo stava aspettando!

Troppe persone erano morte a causa sua, questa volta non l'avrebbero sconfitto!

Dior...

Il suo sorriso dolce, quando voleva essere dolce...

Il suo ghigno, quando ne stava architettando una delle sue...

La malinconia ed il dolore, quando pensava che lui non la stesse guardando...

La sua, piccola e tremenda Dior...

Cominciò una gara serratissima con bolidi enormi ed affilati che gli procurarono non poche botte e tagli, uno particolarmente forte poi quasì lo disarcionò rischiandogli un volo di svariate decine di metri.

Aveva avvistato il boccino ma uno dei battiori gli piombò addosso tirandogli la mazza a livello dello stomaco: il dolore atroce lo fece boccheggiare e vedere completamente nero per interi minuti, minuti in cui poteva avvertire le ferite che i mostri gli facevano.

Cercò di respirare profondamente e, piano piano, la vista tornò e riuscì a issarsi meglio sulla scopa.

La sua piccola e tremenda Dior...

Uno scintillio poco lontano attirò la sua attenzione ed infatti, pochi secondi dopo la pallina dorata era stretta nel suo palmo, ma non si aspettava certo ciò che successe poco dopo: la pallina esplose!

 

 

Ma ciao, qui è Anty che vi parla!!

Avete visto che brava?? Ho aggiornato prestissimo!! Ho appena finito gli esami e ho due giorni di ferie prima di tornarmene in Sala Parto (stendiamo un velo pietoso...) e ho deciso di sistemare tutti i capitoli già scritti e postarli, nella speranza di vederne la fine...

Comunque molte cose cominciano a sistemarsi e i conti a tornare... a presto!!

Un ringraziamento a Peppe che ci ha lasciato un bella recensione: grazie mille!! Ti siamo davvero grate per le belle cose che ci hai scritto, mi hai fatto venire i lucciconi!! Spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento e a prestissimo!! Un bacione!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** L'incubo non ha fine... ***


CAPITOLO 30

CAPITOLO 30

 

L'incubo non ha fine...

 

Antares cadde pesantemente a terra facendosi un male cane al collo.

“Ahia! Che maleeee!!” piagnucolò appoggiandosi al muro vicino per cercare di alzarsi “Mmmhh… sembra il corridoio di prima, quando ho aperto la porta… cosa dovrò aspettarmi ora?”

“Me!” disse una voce proveniente dall’oscurità davanti a lei.

“Fatti vedere!”

Si era aspettata un mostro spaventoso o un terminetor armato fino ai denti, mai si sarebbe aspetta di vedere davanti a sé niente poco di meno che: Lucius Malfoy!

“Si-signor Malfoy!”

“Signorina Anglachel… come mai da queste parti?” chiese con tono disgustato scrutandola da cima a fondo con i suoi occhi di ghiaccio.

“No, lei non è il vero Lucius Malfoy!” disse decisa e memore della palude precedentemente affrontata.

“Come fai ad esserne sicura? Chi ti dice che il mio cambiamento non sia tutta una messa in scena, un piano del Signore Oscuro?” il bell'uomo biondo indossava una strana armatura nera con fregi argentati, il mantello nero lo rendevano ancora più misterioso mentre il viso chiaro risaltava con stupefacente nitidezza (Non so voi ma io quando l'ho visto vestito così nel film di Harry Potter e l'Ordine della Fenice ho fatto un verso tipo: adesso vengo lì e ti incollo contro il muro, non per schiantarti ma farti dell'altro!! Dio, se era sexy!! n.d.Anty  Beh, se è per quello quando ha detto 'Dammela' Anty si è quasi alzata in piedi dicendo 'Arrivo!!!' e poi Lucius fa: 'La profezia! Potter, dammi la profezia' e Anty si è accasciata sulla poltrona con un 'Ah, ma io ti avrei dato anche altro...' stendiamo un velo pietoso... n.d.Niniel).

“No… non è vero…”

“Come potresti spiegarti questo viaggio in un’altra dimensione? Dopotutto io ho libero accesso alla vostra sala comune! Ti ho lasciata senza parole, vero?”

Antares lo fissava negli occhi cercando di trovare qualcosa che le facesse capire che quello non era il Lucius Malfoy che aveva conosciuto nelle ultime settimane, quello che aveva riso e scherzato con loro, quello che aveva cominciato ad amare suo figlio.

“E non pensi alla tua povera madre? Senza di voi lei è solo un burattino nelle mie mani!” l’uomo proruppe in una risata antipatica.

“Non è possibile…”

“Uhmm… è un’affermazione o un’azione di autoconvincimento? Ti vedo confusa sai, figliola!”

“Smettila!! Tu non puoi essere lui!! I suoi gesti, le sue parole… erano autentiche, non era una finzione! Lui vuole davvero bene a Draco, non come te, brutto impostore!!” urlò la ragazza fronteggiandolo.

“Ah! Ecco il punto debole: Draco! Mio figlio, il disonore e lo sbaglio più grande della mia vita! Che essere totalmente inutile e privo di carattere!”

“Non è vero!! Draco non è affatto così!! Se tu sei davvero come mi stai dimostrando ora, allora sappi che l’aver dato alla vita Draco è l’unica cosa di valore che puoi aver fatto nella tua miserabile vita e non ti meriti affatto un figlio come lui!!”

“Un figlio come lui? Proprio tu parli che lo frequenti solo per il suo cognome nobile e per i suoi soldi? Non ti interessa affatto di lui!!”

“NON-È-VERO!! Draco è la cosa più bella che mi sia capitata, e non è vero che lo frequento per i suoi soldi, gli starei vicina anche se fosse l’ultimo dei poveri. Io lo amo per quello che è, hai capito? Io lo amo, e non lascerò che uno schifoso impostore come te mi faccia o gli faccia credere il contrario!!” urlò furibonda stringendo i pugni con forza e malcelata rabbia.

“Che stai aspettando? Picchiami, allora, se serve per sfogarti!” la ragazza fulminea gli tirò un pugno nello stomaco abbassandosi sulle proprie gambe ma l’uomo parve non soffirne “ahahah!! Tutto qui? Lo chiami picchiare questo?” Antares, respirando affannosamente per la rabbia gli sferrò un potente calcio in viso che però non lasciò il segno.

“Ma che diavolo…” un bagliore aveva colto la sua attenzione, infatti al collo dell’uomo era legato il medaglione che lei aveva regalato a Draco quella lontana sera in discoteca “… come mai hai tu quel medaglione?” l’uomo si portò le mani al collo leggermente spaesato poi ricacciò la collana sotto il vestito.

“Oh, l’ho trovato in casa e mi è piaciuto… nonostante tutto Draco ha buoni gusti…”

“Lui non se ne separerebbe mai…” la ragazza fu colta da un’illuminazione ‘Quando l’ho colpito, ho colpito Draco… si aspettano che ceda all’ira e uccida Draco per poi farmi impazzire di dolore…’

“Allora? Non volevi farmi male?”

La biondina sogghignò “No… è inutile… ridotto in quello stato tu soffri di più a vivere… ucciderti sarebbe farti un favore! E poi tu non sei Lucius Malfoy! Nonna Belthil è la tua madrina e lei non potrebbe mai essere la madrina di un essere spregevole come te, quindi è chiaro che tu non sei Lucius! Ammetto di esserci cascata, fammi passare ora, devo salvare il mio ragazzo!” con una spallata si scostò da lui e lo oltrepassò convinta a percorre il corridoio che si estendeva davanti a sé, ma l’uomo non accettò la cosa, estrasse la sua bacchetta e formulò una maledizione a lui molto nota… “Avada Kedavra!”

 

"Eccheccachio!!!" imprecò Niniel arrivando a terra dopo un bel volo; fortunatamente si era preparata e non si fece più di tanto male, a parte la sculata colossale.

"Ma bene... dove sono ora?" si chiese guardandosi attorno... sembrava in un corridoio di Hogwarts... che fosse tutto finito?

Riuscì a captare un rumore di passi provenire dall'oscurità davanti a sé e si preparò ad affrontae il nuovo arrivato, qualunque cosa fosse.

Lei doveva salvare Legolas e l'avrebbe fatto!!

Pensò di attaccare per prima quindi scattò in avanti, nella mano ben stretta un pugnale nero preso da uno degli orchetti affrontati precedentemente.

"Ahhhh!!" urlò una voce ben conosciuta "Ma dico, sei pazza?" Dania uscì dall'oscurità guardando con occhi spalancati la propria figlia.

"Mamma!!" urlò l'altra stupita squadrando la donna vestita esattamente come durante la festa di Dior; abbassò il pugnale ma lo tenne comunque in mano.

Perché sua madre si trovava lì?

Possibile che fosse un trucco?

Eppure sembrava sempre la solita Dania, i capelli boccolosi sciolti sulle spalle, i vispi e luminoso occhi nerissimi.

"Ma come sei conciata, bambina mia?" disse la donna una volta che ebbe guardato per bene la figlia: era sporca e spettinata, gli occhiali sbilenchi, il vestito una volta bianco era sporco di terra, bruciacchiato, macchiato di sangue, le ferite sulla pelle della ragazza sanguinavano e la pelle ustionata dal passaggio nella fornace si stava gonfiando.

"Mamma!! Ma tu cosa ci fai qui? Legolas, Dior e Draco sono feriti!! Saruman ci ha mandato a prendere gli antidoti per salvarli... hai visto Anty o Harry??" chiese a raffica mentre la donna la ascoltava attentamente.

"Ma Nini tesoro!! Sei ridotta così solo per salvare Legolas?" il tono non piacque per nulla a Niniel che strinse gli occhi con fare sospetto, scrutando attenta la donna e serrando la mano sul pugnale.

"Solo?" ripeté con voce sibilante.

"Andiamo Niniel!! Ti ho sempre detto di stare lontana dagli Elfi ma tu mai che mi dia ascolto!! Guardati!!! Sei ferita e sconvolta!!"

"Io amo Legolas!! Ho deciso io di venire qui per salvarlo!!" l'aggredì la figlia ma Dania la con forza, lasciandole un segno rosso sulla guancia.

"Smettila!! Tu non ami proprio nessuno, meno che meno un Elfo!! Guarda dove ti ha portato l'amore per un Elfo!" gridò solevando le mani come per rafforzare le sue parole.

"Tu!" cominciò Niniel guardando con occhi minacciosi la madre "Non" si avvicinò brandendo il pugnale "Sei" un altro passo "Mia" un altro ancora mentre la distanza diventava minima "Mamma!" gridò colpendola con il pugnale.

La donna urlò e la guardò con occhi pieni di orrore che disorientarono la ragazza... possibile che quella fosse davvero sua madre? Possibile che lei abbia cercato di uccidere sua mamma?

"Ma sei impazzita?? Chissà cosa penserà tuo padre di questo tuo comportamento!!" strillò e Niniel incassò il colpo "Sei un mostro!!" continuò la donna guardandosi la ferita sul braccio sinistro.

La mente di Niniel tornò indietro di molti anni...

Era piccola; due braccia forti la sostenevano mentre muoveva dei passi incerti dopo che si era ferita una gamba giocando con la sorella. Gli occhioni di Antares la guardavano smarriti, dispiaciuta del fatto che la sorella si fosse ferita giocando con lei.

Niniel si voltò verso chi la sorreggeva, nel movimento le sue treccine le sbattacchiarono dolcemente sul visino concentrato e timoroso di avvertire dolore.

Ed eccoli: gli occhi di suo padre, davanti a lei, sorridenti e rassicuranti, come una calda coperta protettiva.

"Dai Nienor, non sentirai male... se lo senti pensa che c'è qui il tuo papà che ti vuole bene e te ne vorrà sempre!"

Una mano affusolatà andò a scompigliare i biondi capelli dell'uomo.

"Ehi!! Anche la mamma ve ne vorrà sempre!" s'intromise Dania sgridandolo affettuosamente.

"Anche se combino disastri?" le chiese con vocina piccola piccola Anatres; la donna sorrise dolcemente e la prese in braccio.

"Mi farete arrabbiare ma questo non cambierà mai, noi vi amiamo!" il padre annuì sfiorando con un bacio la fronte di Niniel e poi la spinse leggermente in piedi.

Niniel compì quel tanto temuto passo sapendo che loro ci sarebbero sempre stati a sorreggerla, nel bene e nel male.

Niniel chiuse e riaprì gli occhi più volte.

Lui non l'avrebbe mai considerata un mostro!

La sua vera madre e sua sorella non l'avrebbero mai abbandonata!

Scoppiò a ridere.

"Bene! Mettiamo in chiaro le cose, chiunque tu sia!" fissò decisa la donna davanti a sé "Io amo Legolas e la mia famiglia, la mia vera famiglia mi avrebbe incoraggiato a lottare per lui e il nostro amore, esattamente come stanno facendo Anty e Harry. Quindi, non farmi perdere altro tempo: o mi dici chi sei o mi fai passare!!" impugnò con forza il pugnale, piantò le gambe a terra e si preparò ad affrontarla.

 

“Ahhh!!” gemette Harry portandosi dolorante un braccio al petto: il boccino era esploso ustionandogli gravemente la mano sinistra.

“Piantala di lamentarti come una donnicciola, mi aspettavo molto di più da te!” una voce che mai da vivo aveva sentito ma che spesso aveva sognato fin da quando era nato disperse la fitta nebbia che si era formata nei suoi occhi a causa del volo fatto e del dolore.

“Papà…” mormorò sperando per un attimo che lo spirito di suo padre fosse intervenuto a tirarlo fuori dai guai, aiutandolo a salvare la ragazza che amava.

Tuttavia…

Quelle parole, il tono con cui le aveva pronunciate gli avevano fatto male… quasi gli sembrò di rivivere il ricordo di Piton in cui aveva scoperto un lato del carattere di suo padre che mai avrebbe pensato.

“Papà… sei tu?” la voglia di vederlo ed abbracciarlo forse per l’unica volta nella sua vita era troppo forte in lui per indurlo a riflettere.

Dall’ombra uscì infatti un uomo alto e dalle spalle larghe con capelli perennemente scompigliati ed un paio di occhiali molto simili a quelli che aveva portato anche lui per lunghi anni.

James Potter… suo padre.

Non passò nemmeno un secondo che si lanciò letteralmente ad abbracciarlo ma il suo sorriso svanì nel momento in cui avvertì una lama fredda e dura lacerargli il fianco.

“Mi hai davvero deluso, Harry!” sibilò l’uomo per nulla turbato “Io e tua madre abbiamo dato la nostra vita per te e tu ci ripaghi così? Andandotene in giro in luoghi così pericolosi?”

“Ma…”

“Non capisci ciò che è veramente importante? Tu sei stato destinato ad uccidere Voldemort e vendicare i tuoi genitori, non hai tempo per correre dietro ai capricci di una ragazzina!!”

Harry stava guardando ad occhi sbarrati il padre.

No… non poteva essere lui eppure… eppure è così reale! Si ritrovò a pensare sempre più confuso.

Possibile che lui avesse ragione?

Il suo unico scopo nella vita era quello di trovare ed uccidere Voldemort?

Lui, quell’uomo era suo padre ed aveva davvero dato la propria vita per salvarlo…

‘Harry, tuo padre è morto…’ ricordò le parole che gli disse Hermione, quando al loro terzo anno era convinto di aver visto il proprio padre lanciare l’Expecto Patronum… ed infatti non era stato James ma lui stesso.

Possibile che quell’uomo davanti a lui, così uguale a lui, non fosse James Potter?

‘Non hai tempo per correre dietro ad i capricci di una ragazzina!!’ aveva detto ma James Potter no! Lui stesso aveva affermato di aver sacrificato la propria vita per salvare lui e Lily, solo per amore.

James Potter, suo padre, non avrebbe mai detto una cosa simile, l’avrebbe spronato a combattere per ciò in cui credeva, per la ragazza che gli aveva aperto il cuore.

Sorrise.

“Bene… molto realistico…” affermò guardando negli occhi l’uomo “Ma tu non sei mio padre! Combatterò se è questo che vuoi ma non rinuncerò a Dior! Fatti sotto, chiunque tu sia!!” esclamò deciso mentre una grande forza spirituale si diffondeva attorno a lui, una forza così grande da far scaturire, dalle sue mani, la sua ormai fedele spada dorata decorata con grandi rubini.

 

Fulminea la Serpeverde si abbassò schivando la maledezione ma questa, invece che colpire il cuore, la colpì di striscio tra la spalla ed il collo, proprio dove era stata precedentemente colpita dalla lama della finta Niniel.

Subito si portò una mano alla ferita che sanguinava copiosamente andando ad imbrattarle il vestito.

“Smettila di nasconderti dietro al corpo di Lucius, fammi vedere chi sei!” ‘Lucius’ sogghignò dopodiché la pelle del suo viso cominciò a sciogliersi come una maschera di cera e rivelare una faccia completamente nera “Tu… tu sei un Nazgul!!”

Ed infatti si trattava proprio di uno degli uomini in nero che erano spariti da tanto tempo ma che ricomparvero ancora quella notte in cui ci fu l’attacco di Gollum ai danni di Harry.

Subito tra i due cominciò una dura lotta ma la ragazza non se la sentiva di colpirlo a causa del suo legame con Draco. Quando il Nazgul si abbassò per poterle sferrare un calcio lei lo colse alla sprovvista prendendogli la spada e tranciando con essa la famosa collana.

“Ora si fa sul serio!” lo sfidò brandendo la sua stessa spada.

 

"Ma che schifo!!" gemette Niniel vedendo la pelle rosea della madre sciogliersi come neve al sole "Stai perdendo la plastica, mostro!!" commentò ma il sorriso le morì sul volto quando triconobbe davanti a sé la figura nera di un Nazgul.

Un brivido le attraversò la schiena: non sarebbe stato facile sconfiggerlo!

Ma lei era Niniel Nienor e niente le abrebbe impedito di salvvare il suo Legolas da quella indicibile tortura!

"Ok bello, se pensi di farmi paura ti sbagli! Fatti sotto che io devo salvare l'uomo che amo!!"

Con un urlo si scagliò addosso alla creatura nera brandendo saldamente la su arma tra le mani.

Non si sarebbe fermata davanti a niente e nessuno!!

 

James Potter, o meglio, ciò che si spacciava per lui, scoppiò a ridere; ma non era una vera e propria risata sembrava più un lungo fischio, suono che il ragazzo aveva già udito la sera in cui c’era stato l’attacco al dormitorio da parte di Gollum.

Doveva per forza essere uno di quei cosi… di quei cugini dei Dissennatori, non ricordava il nome in quel momento. Si annotò mentalmente di chiedere spiegazioni alle carissime gemelle Anglachel che sembravano saperne molto di più dietro a quegli occhioni innocenti.

“So che sei uno di quei cavalieri, fatti sotto se ne hai il coraggio!!” urlò il bel moretto aggiustandosi prima gli occhiali e poi brandendo con forza a due mani la grande spada sperando in cuor suo che gli portasse fortuna come nelle passate avventure.

Il Nazgul non fece attendere il ragazzo e con orrore la pelle del viso di Potter senior cominciò a colare rivelando il volto completamente nero e corrotto di uno dei nove uomini che avevano posseduto gli anelli maletti da Sauron e per mezzo dei quali erano stati condannati ad una non vita.

“Ok… così mi piaci!” affermò il ragazzo afferrando a piene mani il suo proverbiale coraggio da Griffyndor. 

 

“Ah!” gemette la biondina accasciandosi ai piedi del muro dopo aver sbattuto la testa in modo tanto violento da appannarle la vista.

Antares era allo stremo, per quanto si stesse impegnando il Nazgul sembrava non soffrire mai dei colpi che gli tirava causandole anche una grande stanchezza. Non era certo quello il momento per fermarsi a riposare, Draco era sempre più in pericolo di vita e non sapeva nemmeno quanto tempo fosse passato dalla sua entrata in quell’incubo. Si ripulì il sangue che le usciva dalla bocca e dalle labbra notando che la ferita che aveva sul collo non aveva ancora smesso di sanguinare. Riuscì a schivare a pelo un calcio che le avrebbe spaccato il cranio e, a fatica, si sollevò da terra pronta a fronteggiare il suo nemico: il Nazgul si era ripreso la spada e per lei diventava sempre più difficile schivarla. Il nuovo colpo che le fu sferrato però mise in difficoltà il cavaliere dal momento che la lama della spada si era impigliata nel tacco della scarpa della giovane Slytherin. Quest’ultima con uno strattone riuscì a recuperare la spada e, con le ultime forze rimaste, la conficcò nella testa dell’essere nero che, con un roco fischio capace di farla tremare da capo a piedi, si dissolse.

La ragazza cadde a terra sfinita: le doleva tutto e perdeva sempre di più la sensibilità del braccio sinistro e dell’intero corpo; le immagini sfuocate terminarono di vorticare davanti ai suoi occhi solo nell’istante in cui vide tutto nero.

 

Anche Niniel non era in buone condizioni: la gamba ferita le faceva sempre più male e le nuove ferite che gli aveva inferto il Nazgul le facevano un male tremendo.

Un ennesimo calcio la colpì allo stomaco spezzandole il respiro in trachea e facendola ansimare violentemente.

Il Nazgul era riuscito a disarmarla... se solo fosse riuscita ad impadronirsi del pugnale...

Si rialzò tenendosi lo stomaco con una mano e sorreggendosi con l'altra.

Si pulì il viso dal sangue e dal sudore; gli occhiali erano irreparabilmente distrutti e le era difficile vedere correttamente tra le lenti incrinate.

"Perché diavolo non ho messo le lenti a contatto?" si maledì.

Il Nazgul l'attaccò sulla destra e lei sfruttando il fatto che l'essere aveva lasciato scoperto il fianco sinistro gli tirò un violentissimo calcio che lo sbilanciò; la ragazza si gettò a terra schivando un fendente del mostro e riuscì a reimpadronirsi del proprio pugnale.

"Ok, bello, attaccami di nuovo..." lo sfidò fissando i propri occhi azzurri in quelli neri pece del Nazgul. Quest'ultimo la studiò per dei lunghi attimi poi si decise ad attaccarla.

Niniel incassò il violento colpo che la fece sbattere violentemente contro il muro alle sue spalle ma nonostante il dolore che la trafisse in tutti gli angoli del corpo, sorrise.

Mosse volocemente il pugnale e con un colpo netto staccò al mostro il dito in cui faceva bella mostra di sé uno dei nove anelli maledetti.

Immediatamente il Nazgul emise il suo fischio di agonia prima di esplodere e distruggersi per sempre. Il grido era stato talmente forte che Niniel perse completamente e sensi e crollò nel buio.

 

Anche Harry era riuscito a rispondere agli attacchi del Nazgul.

Brandiva con ferocia la spada appartenuta a Godric Grifondoro, sfidando il mostro a farsi sotto.

Nella lotta Harry riuscì a sfilare la spada da sotto quella dell'avversario e gliela conficcò a livello del cuore.

Il mostro fischiò prima di disolversi in una nuvola di cenere; Harry fece appena in tempo ad afferrare la sua spada che il terreno si aprì al di sotto dei suoi piedi.

 

“Dove… sono… finita?” si chiese Antares una volta ripresasi. Si sollevò a sedere cercando di capire il luogo in cui si trovava: era uno stanzone grigio, polveroso  e dal soffitto molto basso illunimato solo da due fioche torce che diffondevano una luce molto tenue tale da rendere la stanza ancora più macabra e sinistra di quanto già non fosse.

Le sue ferite non avevano smesso un secondo di sanguinare e lei si sentiva, oltre che dolorante, molto stanca.

“Hum…” sentì mormorare dall’altra parte della stanza.

La biondina si immobilizzò all’istante attendendosi chissà quale altro mostro ma appena vide l’origine del suono il suo cuore prese a battere forte.

“Harry! Sei tu?” chiese avvicinandosi a gattoni a lui.

Il ragazzo sentendosi chiamare da quella voce così familiare aprì di scatto gli occhi e riconobbe una cascata di capelli biondi.

“Antares!” anche lui si tirò a sedere e la guardò: non era messa meglio di lui, però erano vivi.

“Secondo te che significa se siamo qui tutti e due?” chiese la ragazza alzandosi e guardandosi attorno.

“Non ne ho idea! Speravo che fosse finito tutto e che avremmo trovato gli antidoti ma…”

“Perché Niniel non è qui?” continuò la biondina ricordandosi della gemella.

Non che Niniel non fosse forte, se la sapeva cavare anche lei, ne era certa, ma se le avevano giocato particolari trucchetti psicologici, magari tirando in gioco il loro defunto padre, aveva paura che lei non fosse in grado di vedere l’inganno.

I suoi dubbi però furono presto dissipati quando un urlo annunciò l’arrivo di qualcuno e, come caduta dal cielo la sorella la stese a terra, cadendo poi entrambe molto duramente.

“Antares!!! Sei tu?!” urlò la Grifondoro appena ebbe riconosciuto il suo materasso.

“Ero io…” mormorò fioca l’altra inveendole subito addosso per esserle caduta proprio sopra rischiando di romperle l’osso del collo.

“Sì, sei tu!!” continuò imperterrita l’altra abbracciandola stretta incurante del dolore che provavano entrambe.

“Ciao Niniel, eccoci tutti e tre qui!”

“Harry!!” gioì ancora la ragazza abbracciando stretto anche il compagno di Casa.

Non appena i tre ragazzi si furono alzati una luce scaturì dal centro della stanza.

Tre figure apparvero: Legolas, Dior e Draco tutti e tre in forma e sorridenti che facevano loro cenno di venirgli incontro ed abbracciarli.

Harry fece per lanciarsi verso Dior ma subito si fermò notando qualcosa di strano... nemmeno le Anglachel si erano mosse segno che anche loro avevano avuto una strana impressione.

“Smettila con questi giochetti!!” proruppe Harry molto seriamente “Siamo qui tutti e tre, abbiamo superato le prove nel tempo stabilito, dacci gli antidoti!!”

“Esatto! Quelli non sono i nostri amici, Draco non farebbe mai una faccia del genere nemmeno sotto tortura!!” continuò la Serpeverde indicando il biondino che sorrideva con un sorriso troppo dolce e artefatto.

“Coosa??” urlò indignata la Grifondoro scrutando meglio quel Legolas che apriva le braccia dolcemente “Ti rendi conto di che colore sono gli occhi di Legolas? Se vuoi imbrogliarci evita errori di questo tipo! I suoi sono azzurri, non verdi!!”

Le tre figure si dissolsero improvvisamente lasciando al loro posto tre ampolline di colore differente. I tre ragazzi se ne impadronirono subito mettendole al sicuro all’interno dei vestiti.

Con un’altra luce accecante comparvero tre porte, le stesse che avevano varcato all’inizio dell’avventura.

I ragazzi si guardarono poi con decisione le attraversarono.

Apparvero all’interno della stessa stanza di mattoni grigi da cui era partito quell’incubo.

 

Niniel si catapultò vicino a Legolas, nemmeno lei sapeva dove trovasse la forza di correre, quando sentiìva il proprio peso cedere sulle sue gambe sofferenti.

Giunta vicino all'uomo si lasciò andare a terra incurante della fitta che le attraversò la gamba. Trafficò tra le pieghe dell'abito estrendo la famosa boccetta per cui aveva faticato così tanto.

Non aveva ancora abbassato gli occhi su Legolas per paura di ciò che avrebbe visto.

Si passò una mano gelida sul viso; serrò gli occhi con forza poi sospirò profondamente e guardò il suo amore tra le braccia.

Legolas, nonostante stesse malissimo le sorrise dolcemente.

Era davvero fiero di come si era comportata e soprattutto aveva capito di amarla come non credeva si potesse amare un'altra persona.

Vedeva i segni della lotta su tutto il suo corpo e nei suoi occhi.

L'amava e sarebbe stata la prima cosa che le avrebbe detto.

Quando Niniel gli somministrò l'antidoto boccheggiò per un po' di secondi con la sensazione del respiro che si spezzava e dei in fiamme ma poi, tutto quel dolore assurdo passò che se non fosse mai stato male.

"Ti..."

"Non ti sforzare... Sati davvero bene?" chiese lei con le lacrime agli occhi. Legolas annuì e le sorrise piano mentre con una mano andava ad accarezzarle uno degli innumerevoli tagli che aveva sul viso.

"Ti amo..." disse con un soffio, l'unica cosa che la sua gola debilitata gli permettesse di far emettere.

"Beh, alleluja!" commnetò lei scoppiando a ridere e a piangere insieme; anche Legolas sorrise e tossì incapace di ridere normalmente, poi la prese tra le braccia deciso a non allontanarsi mai più da lei.

 

Stessa cosa fece Harry che, con orrore e dolore, vide il bel viso di Dior completamente coperto di piaghe. La ragazza resirava a fatica e mormorava parole prive di senso e sconnesse. Con cautela Harry la sollevò a sedere facendole appoggiare il viso alla propria spalla; aveva molta paura a toccarla, non voleva certo peggiorare la situazione o causarle ancora più dolore di quanto già non stesse provando.

Dior si agitò violentemente e Harry la strinse di più mormorandole piano all’orecchio.

“Sono io, Dior, non ti preoccupare, ho l’antidoto!” detto questo sfilò l’ampolla dalla tasca e versò il contenuto azzurro accesso nella bocca di Dior.

La ragazza rabbrividì con forza, strinse violentemente le braccia attorno al ragazzo poi sbarrò gli occhi ansimando forte.

“Dior! Dior!!” la scosse e vide, con sollievo, sbiadire le sue piaghe, lasciando molti tagli ma nel complesso riportandola alla normalità.

Dior sbattè più volte gli occhi, si passò la manica del vestito sulla fronte per asciugarsi il sudore, mise a fuoco dove si trovava, cosa era successo e chi aveva accanto.

“Harry!!” strinse forte il suo ragazzo gettandogli le braccia al collo e respirando il suo profumo “Dio… come sei conciato!” costatò guardando le innumerevoli ferite che il suo corpo riportava e notando il profondo taglio che aveva al fianco.

“Sto bene… è tutto finito e sei salva… questo è l’importante!” disse prima di prendere nuovamente la sua piccola stella tra le braccia.

 

Antares guardava con rabbia mista a dolore tutti quei fili che tagliavano la bella pelle serica e bianca del suo Draco. Alzò piano una mano al viso accarezzandolo lievemente e constatando che la trama finissima della sua pelle era ancora più trasparente e fredda del solito.

Si guardò attorno notando che Niniel e Harry avevano già somministrato gli antidoti a Dior e Legolas ma lei non sapeva come fare a liberare il suo ragazzo da quella prigionia di fili sottilissimi. Tutta la disperazione dell’accaduto le si stava riversando addosso come un fiume in piena e registrò a malapena la spada di Harry in terra.

Improvvisamente riacquistò lucidità e capì cosa doveva fare.

Impugnò la pesante spada dorata con entrambe le mani poi tranciò di netto i fili che tenevano contro il muro il bel biondino. Draco, ovviamente, cadde in avanti non essendo più trattenuto e sostenuto da nulla.

Antares gli prese il viso posandoselo in grembo e sperò con tutta se stessa che quell’antidoto funzionasse e di aver fatto in tempo a somministraglielo. Il liquido blu scuro non fece resistenza e scivolò direttamente nella gola del ragazzo che prese immediatamente a tremare come colpito da spasmi violenti.

Quando ormai sembrava che le sue condizioni stessero peggiorando le palpebre di Draco si alzarono lentamente fissando dapprima il vuoto e poi acquistando consapevolezza.

“Oh Dio… stai bene…” mormorò Antares a voce così bassa che lei stessa fece fatica a sentirsi, stringendo di più le braccia al suo torace.

Il bel Serpeverde levò gli occhi al suo viso.

“È vero?” domandò con voce roca e sofferente.

“Cosa è vero?”

“Che mi ami…?”

“Ma come fai a…”

“È vero?” insistette lui non lasciandole finire la domanda.

“…Sì… è vero.” Draco si aprì in sorriso talmente luminoso e radioso che Antares non lo avrebbe mai dimenticato. Anche se il suo viso era pieno di tagli, sporco di sangue, sofferente e pallido non ricordava di averlo mai visto più bello di allora.

“Anche io ti amo… non te l’avevo mai detto, vero?”

“No… non a parole ma… lo sapevo.”

 

Appena i tre ritornarono in loro anche tutti i ragazzi pietrificati tornarono alla normalità: Ron, Hermione e Ginny si lanciarono verso Harry, Judy e Blaise verso Draco sincerandosi delle loro condizioni.

Poi, improvvisamente, come se non fosse accaduto nulla si ritrovarono tutti nella Sala Comune dove facevano mostra di loro i residui della festa ormai terminata.

Lucius, Dania e l'intero corpo docenti, evidentemente sconvoli, sbarrarono gli occhi vedendoli comparire sotto i loro occhi dopo averli cercati ovunque.

"Dior!!" gemette Dania vedendo la figlia stesa a terra.

"Sto bene! Solo... grazie a tutti ma non voglio feste per tutti gli anni che mi restano da compiere!" commentò facendo scoppiare a ridere i ragazzi, un po' perché erano felici di avercela fatta anche quella volta, un po' per liberarsi della paura e della tensione di ciò che avevano affrontato.

Legolas abbracciò dolcemente Niniel che prese a piangere senza sota sulla sua spalla mentre continuava a mormorare 'Sei vivo...'.

Harry stava raccontando tutto a Dior ignorando il fatto che lei l'avesse visto durante tutti gli ostacoli ma felice di sentirlo parlare ed essere lì con lui.

Chi non parlava erano Draco e Antares che se ne stavano abbracciati e alzavano lo sguardo solo per incontrarsi con gli occhi ed accertarsi di essere nuovamente insieme.

 

 

Ed eccoci al trentesimo capitolo... che piaghe, eh!!

D'ora in poi le cose diventano più chiare (ma dove??? n.d.Nini  Don't worry, vedrai nei prossimi cap... ma scusa, la trama la sai anche tu, o no? n.d.Anty).

Volevamo ringraziare tre stupende persone che ci hanno recensito:

Syssy5: Ma ciao, tesoro!! Che bello risentirti!! Un anno e mezzo, eh? Dio, com'è volato, nemmeno mi ero accorta. Cmq adesso siamo tornate a abbiamo intenzione di finirla davvero, altri 3-4 cap sono già pronti, gli altri li stiamo scrivendo... speriamo continuerai a seguirci!! Un bacione!!!

Peppe: visto che finisce tutto bene? E come potrebbe essere altrimenti? Per Dior ci sono in serbo delle sorprese che penso, non ti piaceranno (no, non muore, anche perché non ho la minima intenzione di descrivere Potter depresso!!), cmq spero continuerai a seguirci!! Grazie mille!!

Cindy87: Piacere di conoscerti, Cindy!! Davvero ci segui e aspetti da così tanto tempo? ci fai piangereeeeee!!! siamo davvero contentissime che la storia ti piaccia e speriamo di non averti deluso con questo nuovo cap... visto che non hai dovuto aspettare altri due anni?? Come siamo brave!!! Speriamo che continuerai a seguirci, anche perché noi già ti adoriamo!!! Un bacio e alla prossima!!

 

Ciao a tutti e a presto!!!

Nini  & Anty

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Separazioni ***


CAPITOLO 31

CAPITOLO 31

 

Separazioni

 

Era ormai già passata una settimana da quella terribile avventura e la vita dei ragazzi era tornata alla normalità, una volta che Madama Chips li ebbe buttati fuori dall’infermeria stufa marcia di quei suoi ospiti abituali.

C’era qualcuno però che cominciava a trovare tutti questi avvenimenti molto strani, sospetti su sospetti si affollavano nella sua mente ed erano talmente pressanti da non abbandonare nemmeno i suoi sogni.

“Scusate ma devo andare in biblioteca!” annunciò Hermione senza quasi neanche salutare i suoi amici ed il suo ragazzo che scosse la testa rassegnato.

“Credo che con gli esami diventerà matta, quest’anno, peggio che al quinto!” commentò Ron scuotendo la testa e guardando la ragazza uscire di corsa dalla Sala Grande con una fetta di pane tostato a penzoloni in bocca.

Ma Hermione non era andata in biblioteca per fare ricerche scolastiche.

“Bingo!” mormorò quasi un’ora più tardi sfogliando un pesantissimo e dall’aria noiosissimo tomo di Erbologia.

“Lumenryos Blanca… pianta Elfica dalle sconosciute potenzialità. Questa pianta fiorisce una volta ogni 750 anni e i fiori appassiscono quasi immediatamente. Le poche persone che hanno avuto la fortuna di vederne fiorire una, quasi prettamente appartenenti al popolo Elfico, dichiarano di aver sentito come una grande forza avvolgerli ed entrare in loro appena dopo essere stati investiti dalla pioggia argentata che i misteriosi fiori di questa pianta sprigionano. Come è già stato detto i suoi poteri sono ancora del tutto sconosciuti e i maghi, a differenza degli Elfi, la considerano una sorta di pianta maledetta, oscura… non mi è molto d’aiuto, queste cose le sapevo anche io… cerchiamo l’altra cosa…” stava riflettendo tra di sé la ragazza ricominciando a gironzolare per quel luogo così bello ed affascinante per lei.

“Uhmmm… ‘Oggetti e manufatti magici’… vediamo qui!” la ragazza prese il libro e si accomodò ad un tavolo cominciando a sfogliare intenta le pagine ingiallite e a tratti rovinate dal tempo.

Quando ormai credeva di essersi sbagliata un titolo attirò la sua attenzione.

“Sapevo che c’era qualcosa sotto!” esclamò trionfante chiudendo con uno scatto il libro e sorridendo.

 

“Oh cavolo!!” gemette Harry estraendo dalla borsa la sfera contenente la ballerina in catene che Ron gli aveva regalato tempo prima.

“Cosa?” chiese Ron distrattamente.

“Guarda! Si è fatta un’altra crepa, ma sono sicuro che questa volta non mi è caduta!!” affermò il moretto alzando il palmo davanti al naso del suo migliore amico.

“Strano… però beh, è un regalo molto vecchio, insomma l’aveva comprata Charley in un negozietto di antiquariato, magari la magia sta svanendo… ma le avevi visto il volto, no?”

“Beh, sì ma… cioè, è strano! Tu vedevi il volto di Hermione, no?” il rossino annuì cercando di seguire il filo logico di Harry “E come lo vedevi? Normale, serio, sorridente…?”

“Sorridente.”

“Ecco, invece io quello di Dior lo vedo sofferente è come se mi volesse far capire che è in pericolo o che con me non è felice…”

“Boh, non lo so, magari dipende dal fatto che Dior non è una che sorride spesso…”

“Aspetta… Malfoy! Malfoy, puoi venire un attimo?!” chiese Harry al biondino che era seduto sulla panca appena dietro la sua.

“Che c’è?” chiese il Serpeverde sedendosi a cavalcioni sulla panca di Gryffindor e aspettando una risposta del bambino sopravvissuto.

“Prendi in mano questa e dimmi che volto le vedi!” Harry gli mise in mano la sfera e Draco aggrottò le sopracciglia un po’ stupito da quella strana richiesta però accontentò Harry che sembrava dare molto peso alla cosa.

Abbassò gli occhi a guardare il volto della ballerina imprigionata da nastri e questo da bianco divenne improvvisamente il volto della sua ragazza.

“Ma… è Antares! Che diavoleria è questa?”

“Si ma che espressione ha?” chiese Harry impaziente, scrutando con attenzione il volto del Serpeverde.

“Che espressione ha?… Seria… sembra quasi…”

“…sofferente?” finì per lui Harry e Draco si ritrovò ad annuire.

“Esatto… sofferente è il termine giusto. Vuol forse dire qualcosa?”

“No, cioè, non lo so è che anche io vedo Dior con quell’espressione…”

“Andiamo ragazzi, la ballerina mostra il viso della persona che amate, che importanza ha che sorrida o meno, è il volto che importa, no?” disse Ron non dando così tanto peso alla cosa.

“Sì, forse hai ragione, Ron…” rispose Harry cercando di convincere se stesso “…anzi, sarà proprio così!” terminò ma lo sguardo che scambiò con il Serpeverde non rispecchiava quelle parole.

                       

“Posso farti una domanda, Legolas?” chiese Hermione mentre, come quasi tutte le sere, si ritrovavano a chiacchierare nella serra.

“Certo!” rispose gentilmente l’Elfo sorridendole.

“Vedi, ho letto un libro sugli Elfi, uno di quelli che ci avevi consigliato e c’è una cosa che non ho ben capito…”

“Ma dimmi, sono a tua disposizione!” tutti i ragazzi si fecero attenti zittendosi per sentire la domanda della ragazza.

“Ho letto di una sorta di maledizione che impedisce agli Elfi di aver figli con i maghi, e non capisco perché con i babbani, i veela, i vampiri, insomma le altre razze sì e noi no.”

“Ah…” sospirò il bel professore “Sì, c’è questa maledizione se così si vuole chiamarla. Pare che nel centotrentesimo anno della Prima Era la figlia di uno dei principi Elfici sia scappata dalla Terra di Mezzo per sposare un mago, rinunciando alla propria immortalità. Il padre non prese bene la notizia e nemmeno il padre del ragazzo. I due potenti formularono una maledizione contro i propri figli che consisteva nel non poter avere figli. Si tramanda però che nel 1500, un potente mago ed un veggente Elfo, ebbero una premonizione identica: cioè due creature mezze Elfiche e mezze magiche, avrebbero finito per dominare il mondo con la potenza del fuoco. Ovviamente questa è solo una leggenda perché mai è stato ritrovato un documento o una testimonianza di questa profezia. È una storia che viene raccontata ai bambini la sera davanti al fuoco. I libri Elfici sono pieni di leggende, ci piacciono tanto, sai!” finì di raccontare Legolas.

“Wow… non pensavo che ci fossero profezie anche tra gli Elfi!” commentò Ron.

“Beh, le nostre radici non sono così diverse come si pensa… si tramanda che Elfi, maghi e Veela discendano dalla stessa radice comune, anche se gli Elfi e i Veela si sono dispersi e sono sempre meno, così come i maghi che nascono senza poteri: i magonò. Ma voi siete fortunati perché possono nascere bambini con poteri magici anche da babbani, per noi non è così.”

“Non ci sono testimonianze di figli mezzi maghi e mezzi Elfi?” chiese Draco serio.

“No, te l’ho detto. È solo una leggenda, quella profezia, e poi sai com’è si resta suggestionati e beh, nessuno vorrebbe mai dare alla luce i famosi figli che distruggeranno il mondo con il fuoco. Anche se ci sono coppie di maghi ed Elfi sparsi per il mondo sono sicuro che preferiscono vivere tranquilli senza figli.”

“E se accadesse? Magari in questo periodo?” domandò Judy allarmata.

“Ma no! Tutti pensano che avverrà nel periodo che si sta vivendo ma è solo una storia, una favola! Non accadrà, credimi Judy. Sono spauracchi per i bambini e forse era meglio se non vi raccontavo tutta la storia. Comunque spero che la tua curiosità sia stata soddisfatta Hermione.”

“Sì, grazie mille. Sai, piacciono tanto anche a me tutte queste leggende. Anzi, se poi mi presti quel tuo libro Elfico sulle leggende ne sarei davvero felice così ti evito spiegazioni.”

“Certo, prendilo pure, tanto so che me lo tratterai bene!”

 

“…e così per il tuo bene e la tua sicurezza abbiamo pensato di mandarti in Francia…” finì di spiegare Dania abbassando tristemente gli occhi per non dover affrontare quelli della figlia minore.

“Cosa?! In Francia? Pensate che non sia in grado di cavarmela da sola? Perché non venite anche voi allora? Se sono in pericolo io lo sono anche Niniel e Antares!!!” fu la prevedibile sfuriata di Dior.

“Dior… guarda che è difficile anche per me…” tentò di dire la madre.

“No, per te è semplicissimo, sono solo un burattino da spostare come ti gira! Prima andate a Hogwarts, adesso a Parigi!! Cosa sono, un pacco postale?”

“No! Non pensare minimamente una cosa simile!!!”

“Perché adesso? Perché proprio ora che ho trovato Harry?” chiese sconsolata vedendo la grande determinazione della madre “Ti odio!” urlò alla donna prima di correre via.

“No, Dior…” sospirò affranta e stanca Dania che già aveva sofferto nel decidere e nel rivelare la notizia.

“Perché mamma?” chiese Niniel.

“Niniel, lo sai!! Voi siete in pericolo ma lei di più! Già l’hanno usata per arrivare a Harry se dovessero scoprire che…”

“Ce la caveremo come abbiamo sempre fatto!!” si animò la Grifondoro stringendo forte i pugni “Non è vero Anty?” si voltò verso la gemella in cerca del solito conforto ma rimase spiazzata: Antares se ne stava appoggiata ad una parete con le braccia conserte.

“No, non è vero.” commentò grave staccandosi finalmente dalla parete.

“Antares!!” urlò sconvolta la sorella.

“Non mentire a te stessa Niniel!! Non è come le altre volte, tra poco sarà di nuovo il tempo, non dirmi che non l’hai sentito!!” Niniel abbassò lo sguardo.

“Di nuovo? Ma bambine… no!! Non quello!!” strillò la madre con gli occhi spalancati prendendo Niniel per le braccia e guardandola negli occhi.

“Sì mamma! E non sarà come le altre. Dior, noi, Harry, Draco… tutti siamo in pericolo. Ma Dior lo è doppiamente; mamma ha ragione, non possiamo permettere che venga usata nuovamente, se dovessero rapirla e interrogarla ti immagini il casino che accadrebbe? Mandandola in Francia, non solo sarà al sicuro fisicamente, ma sarà anche al riparo da altre sofferenze causate da noi. Sai bene anche tu che non ha mai sopportato quel dispositivo che effettivamente a lei non serve, ma non siamo state noi a fare saltare la vecchia scuola!!”

“Lo so che era colpa mia, mi sono già scusata abbastanza!! So che lei ci ha rimesso anche se non è come noi ma non l’avevo fatto apposta!!”

“Non sto dicendo questo!! Ti sto solo dicendo di pensare al bene di Dior, credi che anche a me non faccia male vederla andare via dopo che è sempre stata al mio fianco? Però qui non è al sicuro e se dovesse accaderle qualcosa solo per i vostri capricci non ve lo perdonerei mai!”

Niniel sospirò guardando il pavimento in preda ad una rabbia folle. Non era mai successo che Antares la contraddicesse e la perdita dell’unico alleato che credeva di avere non migliorava certo la situazione.

“Sarà una cosa temporanea! Finito tutto questo tornerà da noi!” cercò di convincerla la madre ma la Grifondoro se ne andò senza neanche degnarla di un’occhiata e sbattendo con forza la porta.

“Cosa devo fare, Antares?”

“Non devi cedere davanti alle loro suppliche. Dior non può stare qui, che lo voglia o meno!”

“Le parlerai?” la biondina annuì prima di andarsene.

“Hai sentito tutto, vero?” chiese Dania alla stanza apparentemente vuota. Lucius comparve da dietro la porta secondaria.

“Che cosa sono le tue figlie?” domandò serio.

“Non ti è dato sapere.” Rispose solo la donna sedendosi stancamente sul letto.

 

“Eccoti!”

“Sparisci!” urlò Dior che, seduta sul divano guardava rapita la danza del fuoco nel caminetto.

“No, dobbiamo parlare!”

“Pensavo fossi dalla mia parte! Lo sei sempre stata!!” ribatté la moretta ferita.

Antares sospirò prima di inginocchiarsi davanti alla sorellina.

“Dior… tu sai bene cosa succede a me e Niniel. Sai anche che molte volte ti hanno additata o evitata a causa nostra, e di questo ci dispiace sempre tanto.”

“Non ve ne ho mai fatta una colpa!”

“Lo so, e ti sono grata per la tua comprensione!! Sai com’è fatta mamma, lei non sa mai spiegare per bene le cose e soprattutto non riesce mai a farci capire che ci vuole bene, ma ce ne vuole molto!” Dior sorrise amaramente.

“Non ho mai ascoltato mamma, tu sei sempre stata il mio punto di riferimento.”

“Ti ho mai delusa?”

“No!”

“Allora fidati di me se ti dico che qui sei in pericolo. Non so cos’è Dior, chiamala sensazione, chiamala paura ma so che se tu resterai qui andrai incontro alla morte a causa mia e di Niniel. Non posso permettere che accada una cosa simile, non se c’è almeno una scappatoia. Sarò una vigliacca, so bene che tu vorresti stare qui ad aiutarci e lottare, ma io ti voglio sapere al sicuro. Ti voglio troppo bene per rischiare la tua vita.”

“Ma così mi sentirò impotente.”

“No! Non devi! Pensavo di chiedere a mamma di mandarti…” e si avvicinò all’orecchio della sorellina.

Dior spalancò gli occhi sorpresa.

“Però… come farò senza Harry?”

“Pensa a quante persone ha già perso da quando è nato. Ti ama Dior, se tu dovessi morire non riuscirebbe mai a superare la cosa questa volta e noi neppure!”

“Ok…” affermò dopo qualche minuto la moretta pensando bene alla situazione poi si lanciò tra le braccia della sorella in cerca del solito conforto.

 

"NO!!" urlarono insieme Harry e Draco balzando a sedere sui propri letti. Ansimavano fortemente, il loro cuore non sembrava voler diminuire il ritmo e le gocce di sudore colavano dai loro visi fin sopra le lenzuola.

"Cosa..." si chiese Harry passandosi una mano tremante sugli occhi per poi correre alla ricerca degli occhiali.

"Di nuovo quel sogno..." sussurrò Draco scostandosi i capelli umidi dalla fronte "Scusa se ti ho svegliato..."

"No... anche io mi sono svegliato a causa di un sogno strano..." nella stanza piombò nuovamente il silenzio rotto soltanto dal leggero russare di Ron che se la ronfava beatamente.

"Anche tu... hai visto il fuoco?" chiese il biondino con un po' di titubanza: lui e Potter non avevano mai davvero parlato e soprattutto da soli.

"Sì... è da un po' che faccio questi incubi ma sembrano sempre più reali, più..."

"...vicini?"

"Già... più vicini..."

"Anche Greenleaf li fa... l'ho scoperto a Malfoy Manor..." Harry strabuzzò gli occhi.

"Davvero? Cavolo! A questo punto sono più contento se Dior parte... almeno non sarà più in pericolo, almeno non a causa mia!"

"Tu credi che... abbia a che fare con le Anglachel?"

"Con loro dici? Beh, non ti nascondo che un pochino mi fanno paura... sappiamo così poco su di loro e poi... tutte quelle loro frasi che sembrano sempre sottintendere qualcosa... non lo so proprio..."

"Ho avuto la tua stessa impressione e poi Antares non fa che dirmi 'quando il tempo sarà giunto', 'quando sarà il momento saprai', cose del genere insomma e non mi piace affatto!"

"No, nemmeno a me! Penso che sia inutile stare qui a fare congetture. Domani faremo delle ricerche, domanderò aiuto ad Hermione che è imbattibile in queste cose!"

"Ok, buonanotte!"

"'notte!"

I due ragazzi non sapevano però che anche in un’altra stanza qualcuno si era svegliato, urlando, da un incubo talmente sconvolgente da lasciarlo senza respiro.

“Il fuoco…”

Legolas si alzò dal letto ancora tremante e corse alla sua libreria alla ricerca di un libro.

’Leggende Elfiche’… che sia davvero giunto il tempo?”

 

“Padre, posso parlarti?” chiese Draco avendo notato il padre passeggiare con Dania nel giardino. L’uomo lo scrutò notando che teneva gli occhi bassi e si mordeva il labbro inferiore nervosamente, stesso vizio di Narcissa, si ritrovò a pensare.

“Vai pure!” suggerì Dania staccandosi dal braccio dell’uomo e indirizzando un sorriso al figliastro.

Lucius annuì facendo cenno al figlio di avvicinarsi “Facciamo quattro passi, vuoi?” Draco annuì ancora e si affiancò al padre. L’uomo si accorse che il figlio era cresciuto ancora in quegli ultimi mesi anche se, a differenza sua, manteneva quella corporature sottile e slanciata propria della famiglia Black. Il volto reso un po’ più virile assomigliava a quello delle incantevoli statue greche raffiguranti giovani dei. Si assomigliavano parecchio, era innegabile, gli occhi dallo stesso taglio felino ed il mento appuntito; il sorriso o meglio il ghigno che differenziava la loro casata in modo davvero notevole. Suo figlio, il suo erede, il suo tesoro più grande, anche se solo ora era in grado di comprenderlo. Un velo di tristezza e di senso di colpa attraversò come un lampo i suoi occhi che andarono a posarsi su una panchina di pietra su cui decise di accomodarsi.

“Che ti succede?” domandò con fare gentile vedendo che il ragazzo non accennava a sedersi.

Passarono alcuni secondi in cui Draco sembrava stesse cercando le parole più adatte.

“Io… vorrei chiederti un consiglio… beh, un po’ personale, ecco…” esordì continuando a mordersi il labbro e dondolandosi sui piedi.

“Smettila di torturarti così, finirai per sanguinare!” il figlio lo guardò stranito, poi capì a cosa si stesse riferendo il padre e portò una mano alle labbra.

“Lo faccio senza accorgermene.”

“Draco, mi stai facendo preoccupare…” gli disse in tono dolce facendogli capire che le sue erano parole sincere.

“Oh, non ce n’è motivo, davvero… è… una sciocchezza!”

“Una sciocchezza che non ti fa star bene! Quindi non è una sciocchezza!” sorrise facendogli cenno di sedersi.

Nuovamente calò il silenzio rotto soltanto dal cantare degli uccellini che annunciavano l’arrivo della primavera.

“Vedi… è… per Antares…”

“L’avevo capito. Cosa c’è, tra voi non funziona?”

“No, no… va tutto bene… solo… lei non mi…”

“Non ti…?”

“Non mi vuole…” Lucius sgranò gli occhi sinceramente stupito.

“Ma… mi hai appena detto che va tutto bene, allora come può non volerti?”

“Stai fraintendendo. Lei non mi vuole nel senso che quando siamo io e lei… lei… non vuole che noi… hai capito no?” affermò tingendosi di rosso. Era la prima volta che toccava un tasto ed un argomento così profondo con il padre ma dopotutto non sapeva con chi parlarne. Lucius aggrottò la fronte cercando di capire il senso delle parole del figlio, poi un lampo di comprensione balenò negli occhi chiari.

“Ah! Ho capito… beh, Draco, per una ragazza è un passo molto più importante che per un ragazzo, non dico che per gli uomini non sia importante però… loro lo vivono in modo totalmente diverso…”

“Non sarebbe la sua prima volta, padre!”

“No?!” esclamò stupito. Allora dov’era il problema?

“No! È per questo che non capisco! Te l’ho detto, non vuole, forse non vuole me!”

“Ma che dici? I sentimenti che prova per te sono palesi! Magari non si sente pronta ad affrontare questo tipo di rapporto tra di voi! Sai com’è, per noi uomini è quasi un bisogno fisico, per loro no… comunque credo che dovresti parlarne con lei… magari la sua prima volta è stata un delusione e ha solo paura.”

“No, non credo sia per questo… è che, quando siamo lì lì per… lei si tira indietro farfugliando qualcosa tipo ‘te ne pentiresti’, ‘non voglio ferirti’, ‘mi lascerai’, ‘quando verrà il tempo’… poi i suoi occhi diventano vuoti e sembra quasi che stia male… per questo non intendo forzarla…”

“Beh, è giusto ciò che fai però… parlale, credo sia l’unico modo per superare la cosa!”

“E che cosa potrei dirle? Io mi vergogno!” ammise il ragazzo. Lucius sorride davanti alla fragilità e il dolore del figlio, gli pose amorevolmente una mano sulla spalla.

“Parlale di come ti senti… se ti ama, capirà!” Draco ci pensò su un attimo poi annuì; si alzò, fece due passi poi si girò nuovamente verso il padre “Grazie, papà!” disse sorridendo prima di andarsene.

 

“Antares!” la chiamò Draco vedendola impegnata a parlare con la sorella. La biondina alzò gli occhi verso il suo ragazzo ed il suo sorriso svanì. Era chiaro che Draco avesse qualcosa di importante da dirle, e non preannunciava nulla di buono… che fossa davvero la fine tra loro? “Devo parlarti… hai due minuti?”

Niniel, preoccupata dall’espressione di Draco e dagli occhi lucidi della sorella che mai aveva visto piangere, pensò bene di andarsene anche se, per una frazione di secondo strinse forte la mano della gemella che trovò fredda ghiacciata.

“Io vado in biblioteca!” annunciò facendo un cenno di saluto a Draco.

“Niniel… grazie!” le disse la sorella anche se quel grazie non sembrava riferito agli appunti che si erano scambiate poco prima.

La Grifondoro scosse la testa e con un sorriso forzato se ne andò.

Antares si avvicinò al proprio ragazzo ed entrambi si incamminarono per il lago.

“Hai ragione, è colpa mia e lo capisco, ne hai tutte le ragioni, non sei tu il problema!” esordì ad un certo punto la Serpeverde incapace di sostenere quel silenzio troppo pesante. Draco si fermò di botto guardandola stupito: di cosa stava parlando?

“Ah…”

“No, hai ragione, ti ho detto! È inutile che tu continui a soffrire a causa mia quindi…”

“Ma che stai…?”

“Quindi… non farti problemi… lasciami pure…” le ultime due parole della ragazza aleggiarono nell’aria e nella testa del ragazzo. Draco la guardò: stava stringendo al petto i libri come se fossero il suo ultimo appiglio, le mani nervose li stringevano al punto da far sbiancare le nocche. I lisci e lunghi capelli biondi volavano oltre le sue spalle, così come il mantello mentre la lunga frangia le copriva gli occhi color giada tenuti bassi. Draco in quel momento capì che le sue barriere erano, forse per la prima volta, crollate davanti a lui e si trovò ad adorarla ancora di più. Lievemente alzò una mano ad accarezzarle la guancia e lei, che non si aspettava certo quel gesto, sussultò ed alzò gli occhi nei suoi che stavano sorridendo. Confusa aspettò una sua risposta.

“Lasciarti? Ma che cos’hai in mente? Se vuoi farlo tu, ok, perché io non ho la minima intenzione di farlo!”

“Cosa? Ma avevi una faccia così seria e… mi sono preoccupata!”

“E siccome sei troppo impulsiva, hai pensato subito male!” sorrise lui facendole un buffetto sul naso.

“E di cosa… volevi… parlare, allora?” chiese lei tornando a torturare le copertine dei libri.

“Di noi… del perché non vuoi che io ti ami.”

“Oh, Draco! Lo sai che ti amo anche io, ho accettato la cosa per quanto mi sembrasse strana e credo anche di averti dimostrato che ricambio i tuoi sentimenti…”

“Intendevo… nell’altro senso… amore…” ammise lui passandosi una mano tra i capelli e distogliendo lo sguardo.

“Oh… quello…”

“Già… quello…” il ragazzo si fermò a riflettere “…senti, a me non fa niente aspettare quando sarai pronta. Non sarebbe la tua prima volta quindi… non capisco che tipo di blocco hai, e poi non capisco le parole che mi dici quando mi respingi. Mi sembra di fare un passo avanti e tre indietro con te… forse…”

“No! Non è colpa tua! Io… davvero, vorrei… non intendevo respingerti, mi dispiace che tu l’abbia presa così… io lo ammetto, avevo paura, tanta paura di te. Tutte le volte che ti incontravo, che ti guardavo negli occhi, che litigavo con te io… succedeva qualcosa di strano in me… e non capivo ed avevo paura… non mi ero mai davvero innamorata di nessuno.” Sospirò “Quando stavo con Hisashi… era diverso, gli volevo un mondo di bene, stavo bene con lui… ma non c’era tutto quello che ora sento quando sto con te… e lo sapevamo entrambi che sarebbe finita così… per questo ci siamo lasciati quasi di comune accordo… anche se lui all’inizio non l’ha presa bene, poi ha capito. Io… ti ho allontanato da subito, litigando con te e mostrandoti il peggio di me… ma è stato inutile perché anche se io non volevo tu, eri già parte di me!”

“Antares…”

“No, lasciami finire, ti prego!” il biondino annuì “Tu non sai davvero tutto di me, di noi… sorelle intendo. Accadranno delle cose di qui a poco, lo sento e tu potresti anche… non accettarle quelle cose ed io capisco, non sarebbe la prima volta… non voglio che tu rimanga ferito… solo questo…”

“Cosa accadrà?”

“Non ti è dato sapere, ora… tra non molto verrà di nuovo il tempo…”

“Antares! Perché non vuoi dirmelo? Perché sempre queste mezze frasi, queste mezze profezie?! Perché credi che i miei sentimenti verso di te possano cambiare?”

“Non so come andrà a finire io… voglio solo proteggerti! Non sono riuscita a proteggerti da me e ho paura di non riuscire a farlo anche in futuro ma… se noi lo facessimo ora, sarebbe impossibile dividerci.”

“E allora facciamolo, perché io non voglio essere diviso da te!” si animò lui prendendola tra le braccia.

“No! Ti prego, abbi fiducia in me… tra un po’ sarà tutto finito! Ti fidi?”

“Certo che mi fido…”

“Dimmelo guardandomi negli occhi…” lui la guardò intensamente e ripeté le parole di prima sussurrandole.

“E così devo aspettare qualcosa che non so…” disse poi amareggiato. Lei gli prese la mano facendogli alzare gli occhi.

“Quando accadrà, saprai tutto, davvero… mi ero ripromessa di non dirtelo, ma so già che mi rimangerò la parola. Allora toccherà a te decidere e se… deciderai di starmi accanto comunque… allora… va bene!” terminò lei con un sorriso lieve.

“Ma io ho già deciso…ti promet…” lei lo zittì mettendogli un dito sulle labbra.

“No… non promettere cose che non conosci… giurami invece che saprai aspettare e che valuterai in modo obiettivo, quando sarà il momento!” lui ci pensò un attimo ma poi sospirò.

“Te lo giuro!”

“Grazie!”

Il silenzio tornò nella piccola radura antistante il lago.

“Allora è tutto risolto… per ora!”

“Già… però tu mi hai promesso di aspettare, quindi smettila di tentarmi!” rise lei prendendolo in giro.

“Ah, e così ti tento!” gongolò soddisfatto aprendosi nel suo famoso sorriso sexy e abbracciandola di slancio.

“Già!” ammise lei alzando il volto per guardarlo in quella distesa di argento fuso che si ritrovava al posto degli occhi quando stavano così vicini.

“Però posso baciarti?”

“Beh, questo non te l’ho mai negato e non intendo farlo!” affermò la Serpeverde prima di prenderlo per la cravatta ed abbassargli il volto finché le loro labbra non si incontrarono e si schiusero in un profondo bacio.

 

Niniel nel frattempo non era andata a studiare ma trovare conforto dall'unica persona che potesse dargliene in quel momento.

Bussò alla porta della stanza di Legolas e lui venne ad aprirle quasi di corsa avendone riconosciuto il tocco.

"Signorina Anglachel, ha bisogno?" chiese notando che c'erano altri studenti nel corridoio ma il suo sorriso la diceva lunga.

Niniel sorrise a sua volta felice di vederlo "Sì, le devo ridare uno dei suoi libri!" disse continuando a recitare la parte della studente e del professore.

"Prego!" fece lui, salutando poi gentilmente gli studenti poco distanti.

Non appena richiuse la porta Niniel gli saltò letteralmente in braccio tanto che lui sbatté contro la porta di schiena.

"Mi mancavi!" si giustificò lei baciandolo appassionatamente un secondo dopo.

Legolas ricambiò immediatamente: anche lui era felicissimo di vederla!! Aveva una voglia che la scuola finisse per poterla frequentare alla luce del Sole ma per ora dovevano usare discrezione.

"Volevi parlarti sai?" Legolas si sedette sulla poltrona accanto alla ragazza e la invitò a sfogarsi, perché era ovvio che era lì per quello "Si tratta di Dior... mamma vuole mandarla in Francia..."

 

 

Ciao!! Chi non muore si rivede…

Beh, quest’autunno Nini in ospedale c’è stata davvero, quindi scusate tanto il ritardo ma io (Anty) facevo spola tra l’ospedale di Nini, il mio e l’università… poi si è ammalata una nostra amica e poi un’altra ancora… mia mamma mi ha anche simpaticamente detto “Manchi tu!” Mavv***, carina, eh?

Cooomunque, eccoci  di nuovo qui con il capitolo 31… Dio, che fatica!!

Passo ai ringraziamenti di tre povere martiri…

Syssy5: Mon Amour!!!! Che bello risentirti!! Ci sei mancata fes, sai? Siamo contentissime che tu continui a seguire i nostri deliri!! Un bacione ed un grazie immenso!

Terry: Ciao tesoro!! Grazie dei complimenti! Cosa ci vuoi fare, io e Nini siamo due inguaribili ‘Romantiche Oscure’… spero continuerai a leggerci!! Un bacione anche a te!!

Cindy: Ma ci vuoi far piangere?!? Quante belle robine ci hai scritto? Sniff!! Non ti preoccupare, l’accetta su di te non la userei mai! Spero che il capitolo ti sia piaciuto! Un bacio immenso!

Nella speranza di sentirci presto, auguriamo a tutti un mondo di bene!!!

 

Niniel & Antares

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Visioni... ***


CAPITOLO 32

CAPITOLO 32

 

Visioni...

 

"Oh povera Dior!" proruppe Dania dopo aver visto l'ultima figlia e Niniel uscire dalla sua stanza dopo l’ennesimo litigio familiare della settimana "Dior è così arrabbiata! Ma per proteggerla è l'unico modo! Speravo che capisse ed invece... nemmeno Niniel accetta la cosa, è così emotiva, povera cara! Pensavo che le avessi parlato, Antares!"

"Infatti è ciò che ho fatto, più di una volta, con tutte e due!! Dior sembra che faccia apposta ad atteggiarsi a vittima sacrificale anche se ormai ha accattato la cosa e Niniel sempre a darle corda!"

"Ma forse..."

"Mamma, le ho provate tutte, credo di aver fatto abbastanza!"

"Forse abbastanza non è sufficiente!" l'ultima frase pronunciata dalla mamma fece scattare in piedi Antares.

"Basta! Io non ne posso più! Non sono io la madre, mi pare!! Però quando c'è da parlare chi deve farlo? Antares!! E perché lei? Perché Niniel è emotiva, perché Dior è piccola... sono stufa di fare i tuoi compiti, mamma, se non ti va bene ciò che provo a fare, fallo tu!!" spiegò furente al punto che Lucius rimase del tutto impietrito.

"Scusami se ho pensato che tu fossi quella più forte, quella su cui fare affidamento!" ribatté con voce dura la madre.

"Solo perché ho reagito per prima alla morte di papà, non significa che io non abbia sofferto o che sia la più forte!"

"Non hai mai versato una lacrima!!" l'accusò la madre.

"Ne versavate abbastanza tu e Niniel! Voi, voi vi eravate completamente perse, non facevate più niente e ho capito che se non lo facevo io, la prima a rimetterci sarebbe stata Dior, era troppo piccola per capire e tu l'avevi abbandonata!"

"Giusto, è normale reagire subito dopo la morte del proprio marito, perdonami se sono caduta in depressione, se il mio mondo è crollato!!"

"Il problema è che tu non hai ancora reagito, hai sempre finto di farlo!! E io non ce la faccio più a passare per quella che deve rimproverare Dior o proteggere Niniel!"

"Io ho reagito eccome, mia cara!!"

"Ma se mi hai anche detto di cambiare colore di occhi perché nei miei vedevi papà!!"

"L'ho... fatto per Niniel...lei..."

"Non è più una bambina!! Abbiamo la stessa età ma tu non ti sei mai fermata una volta a riflettere su come stavo io!!"

"Questo non è vero!! Ho sempre pensato che se non ci fossi stata tu, non so come avrei fatto con Nin..." la donna si portò la mano alle labbra "No, Lorien..."

"Zitta! Non dire altro!!" sussurrò la figlia correndo fuori dalla stanza.

 

Circa mezz'ora dopo Lucius trovò Antares sulla Torre di Astronomia intenta a fumarsi una sigaretta. Era seduta sul cornicione, le gambe a penzoloni, i capelli venivano sospinti indietro dal vento sfuggendo all'acconciatura che la mattina doveva aver avuto un aspetto decisamente migliore.

"Ti ha mandato lei?" chiese ad un certo punto, dopo aver fatto evanescere il mozzicone.

"No!" rispose semplicemente l'uomo facendo dei passi avanti e scrutando il cielo blu scuro "Sai, quando ero uno studente questo era il mio posto preferito, venivo qui a riflettere!"

L'uomo sospirò aspettandosi una qualche battuta sarcastica della ragazza che però non arrivò.

"Ti sei calmata?" chiese cautamente dopo aver notato che la Serpeverde si era girata in modo da guardarlo in viso.

"Se rispondessi di no?"

"Ne avresti tutte le ragioni!"

Lei sorrise.

"Non ce l'ho con mamma, o meglio, sì, ce l'ho con lei! Ho sempre pensato che io me la sarei cavata da sola e che era giusto che lei stesse accanto a Niniel che non stava bene... ma sono troppi anni che mi ripeto una cosa del genere ed ora non ci credo più!"

"Ti va di parlarne?"

"No!" rispose lei lentamente.

L'uomo alzò un sopracciglio e sorrise divertito quando lei, poco dopo, cominciò a parlare a differenza di quanto aveva affermato poco prima "Quando papà è morto noi avevamo sei anni, Dior poco più di tre. Niniel ha sempre avuto un affetto morboso nei confronti di papà. Io e lui invece ci siamo sempre scontrati su tutto... nonna Belthil diceva che era perché avevamo lo stesso carattere. Con questo non significa che non gli volessi bene, anzi, solo che mamma sembra non comprenderlo affatto." si zittì, gli occhi lontani, come a rievocare quei momenti "Comunque quando lui morì mamma e Niniel caddero in un baratro, non facevano altro che piangere e farneticare cose del tipo 'tornerà' o 'quando sarà con noi'... da una parte anche io avrei voluto fare come loro, continuare ad illudermi ma dall'altra c'erano i grandi occhi neri di Dior che mi chiedevano spiegazioni e le sue mani che cercavano le mie. Decisi di reagire per bene suo. Fin'ora ho sempre vissuto con la convinzione che il mio ruolo fosse questo: crescere Dior e proteggere Niniel da altro dolore ma... ci riesco sempre meno..." sospirò appoggiando la testa al pilastro scuro e scrutando fuori dall'arcata "Non mi sono mai reputata forte e so di non esserlo, Draco lo sta capendo alla grande, ultimamente. La partenza di Dior causa un grande dolore anche a me, tuttavia guardo in faccia alla realtà: la preferisco in Francia al sicuro, che nella mia stanza sempre in pericolo di vita. So bene che gli ostacoli vanno affrontati ma se c'è l'alternativa..."

"E chiudere il tuo cuore è stata un'alternativa?"

"Non mi sono mai fermata a riflettere su cosa fosse giusto per me, ho sempre pensato prima al bene delle mie sorelle e non me ne pento. Anche quando la mamma mi ha spiegato il motivo per cui voleva mandarci a Hogwarts ho accettato la cosa senza replicare. Le cose hanno cominciato a cambiare quando ho incontrato il mio pezzo di cielo..." sorrise dolcemente "... parlo di Draco. Qualche giorno fa ho creduto che lui volesse lasciarmi e lì ho perso davvero tutto. Per fortuna non è stato così... lui mi ha rimesso in discussione tutta, mi accorgo di crescere giorno per giorno con lui, per lui."

"Eh, sì, non ha rimesso in discussione solo te quella canaglia!" commentò l'uomo sorridendo "Se vuoi il mio parere credo che in realtà quella che meno si è rassegnata alla morte di Sirion sei proprio tu. Questo spiegherebbe il motivo per cui non hai mai pianto per lui. Trovo davvero ammirevole il tuo comportamento nei confronti delle tue sorelle, mi sono accorto più di una volta che quando bisogna decidere qualcosa o discutere di qualcosa sia Dania che le tue sorelle cercano subito te. Ma ora siete grandi, ognuna ha la propria vita e tu non puoi più soddisfare i loro bisogni, non ne sei più in grado. E da una parte questo ti fa rabbia perché hai ragione a dire che è il momento per tutte di crescere, ma dall'altra ti fa stare male perché nel momento in cui loro non avessero più bisogno di te, tu non saresti più nulla!" Lucius notò che la ragazza aveva abbassato lo sguardo e il suo respiro si era fatto irregolare. Le prese il viso con le mani e sentì che era umido: stava piangendo.

"E che cosa dovrei fare allora?" sussurrò con voce rotta prima di puntare gli occhi in quelli del patrigno.

"Pensare a te. Non dico certo di disinteressarti delle tue sorelle perché loro continueranno a cercare inconsciamente un tuo gesto, ma non sei una macchina; prenditi i tuoi tempi, le tue decisioni, i tuoi spazi... occupati anche di te! Tu e Draco siete più simili di quanto non sembri: sembrate entrambi infallibili, ma non lo siete, avete dovuto esserlo per necessità di sopravvivenza; permettiti di sbagliare qualche volta!" la fissò a lungo poi sorrise "Guarda, nel momento in cui hai cominciato a pensare seriamente alle mie parole i tuoi occhi sono tornati al loro colore originario!" il verde giada delle iridi della ragazza era infatti sbiadito lasciando spazio ad un verde acqua molto chiaro.

"Oh... ma così loro ne soffriranno!"

"Ricominci? Non è questo il momento di pensare al passato: il nostro presente è minacciato e come hai detto tu è ora di crescere e smettere di piangersi addosso!"

"Grazie Lucius!" affermò lei sinceramente abbracciandolo stretto.

 

"Ah... sei qui! Che spavento!" affermò una voce dietro di loro che ansimava chiaramente a causa di una corsa "Ti stavo cercando e tua madre mi ha detto che avevate avuto una discussione e poi te n'eri andata!" spiegò Draco, perché proprio di lui si trattava.

"Ma ora è risolto... più o meno..." dichiarò Lucius prima di posare un bacio sulla fronte della ragazza, alzarsi, stringere la spalla di Draco ed andarsene.

"Piccola... che è successo?" chiese allarmato dopo aver notato gli occhi rossi di lei.

"Niente... non ti preoccupare... ordinari litigi in famiglia..."

"Tanto so che è inutile... me lo dirai quando ne avrai voglia... ormai ti conosco!" affermò scompigliandole affettuosamente i capelli "Vieni qui..." aggiunse poi dolcemente guardandola sornione con i suoi occhi felini e selvatici. Antares si alzò in piedi e gli si gettò praticamente addosso stringendolo con forza, abbraccio che fu pienamente ricambiato.

"Ti ho mai detto quanto sei importante per me?" gli chiese facendosi seria.

"Mmhh... no! Non a parole… ma lo sapevo!" ammise, usando una frase che lei stessa gli aveva detto tempo prima, prendendole il viso tra le mani e scostandole i capelli dagli occhi "Ma cosa... avevo l'impressione che quel verde non fosse vero... preferisco di gran lunga i tuoi originali e..." Draco non riuscì a terminare la frase perché le sue labbra vennero dolcemente chiuse da quelle della sua ragazza.

Quello che nessuno dei due sapeva è che Niniel aveva sentito tutto il discorso della sorella e aveva pianto con lei e per lei.

Ora tutto sarebbe cambiato per loro, e in meglio.

 

“Davvero sarà nonna Belthil ad accompagnarmi?” chiese Dior mentre con la famiglia e gli amici aspettava la carrozza della nonna a Hogsmeade.

“Già, ha insistito tanto!” rispose la madre.

“Eccola, non è lei?” trillò Niniel felice di vedere la nonna.

Infatti si trattava proprio di Belthil che scese dalla carrozza avvolta da uno spesso e pesante scialle di lana poiché era Febbraio e faceva ancora piuttosto freddo.

“Dania! Bambine! Come sono contenta di rivedervi! Siete sempre più belle! Niniel! Stai benissimo con i capelli così lunghi, sai che adoro quando le ragazze li portano sciolti!!” commentò passando una mano tra i folti capelli della nipote.

“Antares! Come, oh!” guardò negli occhi la nipote poi l’abbracciò di slancio “Avevo dimenticato come i tuoi occhi fossero uguali a quelli di tuo padre! Come va con il tuo ragazzo?”

“Benissimo, grazie!” rispose la biondina stringendo la mano di Draco che gli era accanto e che sorrise.

“Dior! Sei pronta? Non abbiamo molto tempo, sai!” la ragazza tentennò un attimo e a malincuore sciolse la mano da quella di Harry. Lo guardò negli occhi cercando di fare propria la speranza che trasmetteva quel verde intenso e brillante.

Harry sorrise leggermente e l’abbracciò stretta sussurrandole qualcosa all’orecchio che fece ridere la Serpeverde poi si scambiarono un bacio profondo sotto gli occhi commossi di tutti tranne quelli di Dania che era esterrefatta dall’audacia della figlia.

“Tzè! Sei ancora convinta che siano così caste, pure ed ignoranti sull’argomento?” sibilò maligna la voce di Lucius godendo poi nel vederla disperarsi.

I due ragazzi si staccarono e si rivolsero un ultimo sguardo poi Dior passò a salutare le sorelle che stritolò nel vero senso della parola, stessa sorte che toccò a Draco, Legolas e Lucius. Quando la moretta si fermò davanti alla madre tutti si zittirono ma a differenza delle previsioni le due si guardarono e si abbracciarono a lungo; Dania, ovviamente, era scoppiata a piangere e per la prima volta mormorò alla figlia un accorato "Ti voglio bene" che fece commuovere la ragazza stessa.

“Su, tanto ci rivedremo molto presto! Dior è al sicuro, mi occuperò io di lei!” dichiarò Belthil prendendo per mano la nipote e facendola salire in carrozza.

Le sue parole lenirono il dolore delle sorelle come un balsamo curativo “Il tempo sta giungendo, seguite il vostro cuore, Nienor e Lorien!” disse poi con voce e sguardo improvvisamente seri e carichi di significato che però non solo le gemelle notarono.

 

                                                                                    ***

 

“Ehi…” mormorò Draco notando che la sua ragazza se ne stava accucciata sul divano con aria smarrita “Cos’hai? Ti manca Dior? In fondo sono già due settimane che è partita e ci ha detto che sta benissimo…” chiese sedendole accanto.

“No… sono tranquilla se la nonna è con lei. Ma non stavo pensando a questo… in realtà non stavo pensando a nulla. Sono solo un po’ stanca.”

“Immagino! Con tutto quello che abbiamo dovuto studiare in queste settimane è un miracolo se siamo ancora tutti vivi!” scherzò il biondino pensando alle due settimane piene di compiti in classe appena trascorse “Ma tanto sarai andata benissimo, lo so!”

“Mai come te secchione-caposcuola-Malfoy!” ribatté lei con finta aria schifata.

“Senti chi parla, Granger due la vendetta!” la guardò ancora “Comunque non sto scherzando… sei strana. Ogni giorno sembri sempre più giù, non dormi, mangi pochissimo… mi sto preoccupando seriamente.”

“Scusami, non volevo allarmarti, ma sto bene, è solo il periodo, la primavera…”

“Ma se nevica!”

“Uffa! La smetti di contraddirmi?”

“Non ti starai prendendo una bella influenza, vero?” continuò lui appoggiandole la mano sulla fronte.

“Ma va là! Ho solo bisogno di riposarmi un momento, oggi è venerdì, tra poco è domenica e dormirò tutto il giorno, giuro…” affermò lei convinta acchiappando la mano del ragazzo.

“Ciao…” fu il saluto privo di vita di Niniel che si lasciò cadere a peso morto accanto alla gemella posandole poi la testa su una spalla.

“Anche tu non hai una bella cera!” fu il commento del biondino.

“Draco… non ricominciare!” l’ammonì la sua ragazza.

“Ma è vero!!”

“Evita! Ho già sentito il cd da mamma e Legolas, mollami, anzi, mollaci!” rispose sbadigliando e rabbrividendo violentemente.

“Fate come diavolo volete, cocciute che non siete altro!” concluse il Serpeverde alzandosi scocciato ed andandosene.

“Sono morta…” sussurrò Niniel “…quando credi…?”

“Spero il più presto possibile, oggi è già la seconda volta che svengo, per fortuna ero da sola.”

“Sì, è successo anche a me. Ron credeva che mi fossi addormentata nell’ora di Storia della Magia.”

“Beh, non è poi così improbabile, lui e Harry lo fanno sempre…”

“Già…”

“Lorien…”

“… andrà tutto bene…” la rassicurò accarezzandole i capelli e appoggiando il proprio capo a quello della sua metà.

 

“Senti Titti, se non ti senti bene salta gli allenamenti!” disse Draco fermando la sua ragazza sulla porta degli spogliatoi.

“Titti? Da dove cavolo ti è uscito?”

“Antares-Anty-Titti!” spiegò lui come se fosse una cosa logica.

“Scordatelo Cuccino!”

“Ok, siamo pari, niente Titti e niente… Cuccino…” si arrese il biondino tornando serio “Sei sicura di stare bene?”

“Sì…” rispose lei stancamente socchiudendo gli occhi.

Draco la studiò per bene: era ancora più pallida di quando l’aveva trovata sul divano e sembrava che facesse fatica a tenere gli occhi aperti, inoltre aveva notato un poco rassicurante tremore delle mani.

L’abbracciò posandole la testa sulla propria spalla e baciandole i capelli. Sentì che lei si appoggiava quasi a peso morto respirando piano. Draco la scostò piano e per poco lei non cadde.

“Antares!” urlò sorreggendola al volo.

“Stupido! Ero appoggiata a te se tu ti scosti cado!” spiegò lei ma al ragazzo non era passato inosservato il fatto che le sue gambe si erano completamente piegate.

Quasi arrabbiato le prese il viso guardandola negli occhi, poi cedette.

“E va bene! Però se ti senti male, esci!” le ordinò serio e lei annuì.

Le condizioni atmosferiche non erano di certo delle migliori, la neve continuava a cadere imperterrita da ore ormai creando un riverbero quasi doloroso agli occhi. Il cielo era di un grigio plumbeo e sembrava non aver la minima intenzione di placarsi.

C’era un silenzio innaturale, quasi ovattato mentre i fiocchi si depositavano senza rumore al suolo, uno strato di neve che arrivava fino a metà tibia.

Antares sbuffò e il suo fiato si condensò in una nuvoletta davanti al suo naso.

Faceva freddo.

Rabbrividì violentemente. Guardò gli altri ragazzi lanciarsi per scherzo della neve e ridere sprofondando e sporcando quella coltre bianca che giaceva immacolata prima del loro passaggio.

La sua mente però registrava lentamente le immagini, come se fosse in differita.

Con una mano si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Vide Draco dirle qualcosa ma non lo comprese.

“Cosa?”

“Hai freddo?” fece lui premuroso

“Eh?…no… non credo… iniziamo?” il biondino si scompigliò i capelli come indeciso poi annuì.

“Ragazzi!! In sella!!” ordinò alla squadra che smise subito di scherzare per concentrarsi sugli allenamenti.

Era molto difficile vedere con quel tempo, i bolidi si notavano solo quando arrivavano a pochi centimetri di distanza, ancora meno si sentiva il loro fischio, la neve ovattava tutti i sensi.

Draco si portò con stizza una ciocca bagnata dietro l’orecchio dal momento che continuava a cadergli fastidiosamente davanti agli occhi.

Distrattamente vide Smith e Dorsen fargli degli strani gesti… cosa ci facevano entrambi fuori dallo schema? Li osservò bene poi li vide indicare qualcosa verso il basso; gli sembrò di ricevere uno schiaffo in pieno viso appena riconobbe che la sagoma verde sprofondata nella neve svariati metri sotto di lui apparteneva alla sua ragazza.

 

"Ehi! Bella Grifondoro! Ti va di fare due passi?" Legolas abbracciò da dietro la propria ragazza poggiandole il mento sui capelli e cullandola dolcemente.

"Ok..." fu la flebile risposta della ragazza.

Legolas, poco convinto, voltò la ragazza e lei quasi gli cadde addosso.

"Niniel!" esclamò sorreggendola al volo da sotto le braccia. Niniel serrò gli occhi e respirò profondamente sperando che quella bruttissima sensazione di nausea gli passasse velocemente "Niniel, cos'hai?" chiese l'Elfo sussurrando preoccupato.

Erano giorni che la vedeva giù, lei lo rassicurava dicendo che aveva studiato fino a tardi e che era solo stanca e stressata ma ora i compiti erano finiti.

"Scusa..." mormorò lei sempre con gli occhi serrati "... portami fuori, ti prego, mi manca l'aria!" lo pregò afferrando le sue braccia in cerca di un appiglio.

Cautamente aprì gli occhi sperando che il mondo avesse smesso di girarle davanti e per fortuna così fu.

"Si può sapere cosa sta succedendo?" chiese lui un po' alterato dalla preoccupazione mentre, con un braccio sulla vita di Niniel, uscivano dalla serra diretti verso il lago.

Non era facile camminare con tutta quella neve ed il bagliore accecante feriva gli occhi della Grifondoro tanto che, chiusi gli occhi, si fece condurre da Legolas appoggiando la testa sulla sua forte spalla.

L'Elfo continuò a camminare lanciando però occhiate dolci miste a preoccupazione alla ragazza  che sembrava quasi caduta in trance.

Il lago non era ghiacciato, un potente incantesimo di riscaldamento impediva alla superficie di congelarsi così che la piovra e le altre creature potessero continuare a vivere indisturbate.

La neve che cadeva si scioglieva ancora prima di toccare la superficie calma dell'acqua così che si era creata una nube di vapore che avvolgeva completamente il lago impedendo la vista dell'altra sponda.

"Tra poco sboccerà..." commentò Niniel e Legolas, rimasto rapito dallo spettacolo non capì di cosa stesse parlando al sua ragazza "La Lumenryos... è quasi il momento..." spiegò la ragazza aprendo finalmente gli occhi e ammirando anche lei lo spettacolo del lago ed il vapore.

"Già... siamo già oltre la metà dell'anno scolastico, incredibile! Mi è volato davvero il tempo..." rifletté il biondo lasciando la ragazza che si avvicinò di più alla superficie poiché voleva stendere una mano tra quella nebbia e sentirne la sensazione che le avrebbe dato quella piccola doccia fredda.

"Già..." commentò lei più per riflesso che altro.

Il vapore le stava bagnando completamente il braccio ma era davvero un toccasana dal momento che sentiva la propria pelle andare a fuoco.

"Ehi, Nini..." cominciò piano l'Elfo guardando verso il castello "... ma ora noi due siano effettivamente insieme? Cioè..." aspettò un qualche cenno della ragazza ma questo non venne.

Fece appena in tempo a voltarsi leggermente per vedere la Grifoncina scivolare verso le acque buie del lago.

"Niniel!!" urlò Legolas afferrandola proprio un momento prima che tutto il suo corpo cadesse nell'acqua "Niniel, guardami!!" ma la ragazza non poteva guardarlo dal momento che era svenuta.

Legolas prese velocemente in braccio la ragazza e si diresse con rapidità verso il castello ringraziando il fatto di essere un Elfo e poter correre velocissimo, infatti i suoi passi nella neve nemmeno si vedevano.

"Madama Chips, mi dia una mano per favore!" la donna comparve de dietro un paravento ma si riscosse nel vedere la ragazza abbandonata tra le braccia del professore.

"La metta lì!" gli ordinò indicandogli un lettino vuoto ed il professore eseguì appoggiando delicatamente la ragazza che aveva preso a tremare tutta. L'infermiera appoggiò la bacchetta sulla fronte della ragazza e diventò ben presto di un rosso acceso.

"Ha la febbre altissima..." commentò prima di correre verso la farmacia e reperire un'ampolla contenente un liquido giallastro "Le do qualcosa per abbassare la temperatura!" e così fece, tuttavia non sembrava per niente sicura che quel farmaco potesse funzionare.

Guardò affranta Legolas che teneva una mano della ragazza e che non staccava un attimo gli occhi dal suo viso sofferente.

"Che cos'ha secondo lei?" chiese flebilmente avendo colto in pieno il dubbio della donna.

"Non lo so, mi dispiace... speriamo solo che il farmaco faccia effetto." sussurrò appoggiando una mano sulla spalla dell'uomo e chiudendo il paravento dietro di sé in modo da lasciargli un po' di privacy.

 

“Madama Chips!!” urlò Draco spalancando con un calcio la porta dell’infermeria.

Il grido di protesta dell’infermiera fu soffocato nel momento in cui vide le condizioni della ragazza che il Serpeverde teneva tra le braccia, stretta al petto.

“Posala sul letto, svelto!” gli disse seria correndo verso un armadietto “Cosa è successo?” domandò intanto.

“Non lo so… eravamo agli allenamenti e ad un certo punto lei era in terra e…”

“Ho capito, si calmi Signor Malfoy!” si avvicinò al letto su cui il biondino aveva deposto la ragazza “La lasci andare!” gli ordinò notando la sua riluttanza ad abbandonare il corpo della Serpeverde.

Antares era molto pallida, bagnata fino alle ossa dalla neve che rimaneva ancora cristallizzata, luccicante trai suoi capelli dorati, come catenine di gioielli. Le orbite e le labbra erano di un poco rassicurante viola e le braccia erano scosse da un leggero ma continuo tremito.

“Ma cos’ha? La guarirà?”

“Vedrò cosa posso fare! Ora mi lasci visitare la signorina!” ribatté decisa chiudendo il paravento.

Draco si lasciò cadere a peso morto sul letto accanto senza curarsi del fatto che lo stesse inzuppando di acqua con la sua divisa fradicia.

“Draco!” da uno dei paraventi posti davanti ai letti di fronte uscì Legolas “Cosa ci fai qui, sei tutto bagnato!”

“Antares… si è sentita male durante gli allenamenti e l’ho portata qui…”

“Anche Niniel si è sentita male, quasi cadeva nel lago, se non la prendevo al volo. Ora riposa, ha la febbre molto alta.” I due si guardarono ma entrambi sapevano che quel loro sguardo aveva parlato più di mille discorsi “Vatti a fare una doccia calda o ci sarai anche tu in uno di questi letti!”

“Ascolti il suo professore, Malfoy!” commentò l’infermiera comparendo da dietro il paravento “Ho riscaldato la signorina Anglachel con degli incantesimi di riscaldamento. Tuttavia, la febbre che le è salita non mi lascia presagire nulla di buono, come del resto quella della sorella. Ho somministrato loro degli antipiretici e degli antibiotici, attendiamo che facciano effetto.”

“Poi posso tornare?” chiese il Caposcuola che si sentiva tremendamente in colpa per aver fatto giocare la ragazza nonostante sapesse bene che non ne era nelle condizioni.

“Dopo cena!” ribatté decisa la donna spingendo i due uomini fuori dal suo territorio sacro.

 

“Signora Wolf!” esclamò Draco vedendo giungere verso di loro la madre delle ragazze.

“So che siete stati voi a soccorrere le mie figlie, vi ringrazio tanto!” disse sorridendo la donna e lasciandoli spiazzati.

“Ma…” tentò Legolas.

“Non preoccupatevi, presto staranno meglio. Non è la prima volta che succede, andate tranquillamente a cena. Scusatemi.” Li rassicurò andandosene poi oltre la porta dell’infermeria.

I due biondi rimasero interdetti dal comportamento della donna che solitamente cominciava a urlare e singhiozzare se succedeva qualcosa alle sue bambine.

“Dovremmo preoccuparci?” chiese il professore guardando interrogativo il proprio allievo che alzò le spalle prima di dirigersi verso i sotterranei.

Nello stesso istante un altro biondo stava raggiungendo la porta dell’infermeria e, giuntovi, l’aprì accostandosi con delicatezza alla donna mora che presto sarebbe diventata sua moglie.

La donna in questione, Dania, stava seduta tra i due letti che contenevano le sue figlie e stringeva una mano di ciascuna.

Lucius posò una mano sulla spalla della donna che a quel tocco così familiare si rilassò leggermente.

“Cos’ha detto Madama Chips?”

“Nulla… non può capire ciò che sta succedendo. Prego solo che tutto finisca il più velocemente possibile.”

“Tu sai cos’hanno?”

“Certo, sono le mie bambine!” sorrise dolcemente.

“Ma allora fai qualcosa!” disse scandalizzato l’uomo.

“Non posso fare nulla nemmeno io, è una cosa che devono affrontare loro.”

Lucius guardò le tre mani intrecciate sul grembo di Dania e istintivamente vi posò sopra anche la propria.

“No, noi faremo qualcosa, se anche solo stare qui con loro può servire, allora non ci muoveremo da questo posto!”

“Grazie, Lucius!” lo ringraziò la donna guardandolo finalmente negli occhi e ricambiando un leggero sorriso.

 

“Dalle ceneri rinascerà un fuoco,

l’ombra sprigionerà una scintilla,

libera sarà la lama ora imprigionata

e il canto di due fenici saluterà l’alba nuova.”

 

“Lucius!!” gridò Dania vedendo gli occhi del proprio compagno sbarrarsi improvvisamente “Lucius, che ti succede?!”

L’uomo si portò una mano al viso madido di sudore, davanti agli occhi uno scenario di fuoco, nelle orecchie quelle parole fischianti come il sibilo del vento gelido che soffia con rabbia tra gli alberi.

“Cos’era? L’hai visto anche tu?”

“Visto cosa? Mi stai facendo preoccupare!!”

“No… non devi… sarà qualche altro ricordo che mi torna alla mente, non è nulla, davvero.”

Dania sospirò più che sicura che gli stesse nascondendo qualcosa, ma non ebbe la forza di fermarlo vedendolo uscire distrattamente dalla porta.

“Avevi ragione Belthil… il tempo è giunto.”

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Fuoco ***


CAPITOLO 33

CAPITOLO 33

 

Fuoco

 

Ciao a tutti!

Questo capitolo è dedicato alla nostra carissima Syssy5 che ci segue da una vita e ci lascia sempre dei bellissimi commenti!! Auguroni e congratulazioni per il tuo matrimonio, ti auguriamo davvero tutta la felicità del mondo! Bacione, tesoro!!

 

“Dalle ceneri rinascerà un fuoco, l’ombra sprigionerà una scintilla, libera sarà la lama ora imprigionata e il canto di due fenici saluterà l’alba nuova.”

“Esatto, cosa può significare?”

Lucius era corso subito nell’ufficio di Silente recitandogli le parole che aveva udito in quella sottospecie di visione. L’anziano preside, in piedi davanti alla finestra, guardava con attenzione la distesa di neve che adornava il grande prato del castello e la foresta proibita.

L’uomo biondo invece teneva i pugni serrati appoggiati sopra la scrivania di legno, aspettando che il preside gli parlasse.

“Non lo so Lucius. Quella che mi hai recitato sembra una profezia, ma ahimè, non ne ho mai sentito parlare oppure l’ho dimenticata. C’erano altri elementi nella visione?”

“Fiamme, un fuoco altissimo, non sembrava affatto normale…” spiegò gesticolando lievemente con le braccia.

“Fuoco hai detto?” Silente si era voltato di scatto scrutando, attraverso gli occhiali a mezzaluna, il volto dell’altro uomo.

“Sì, fuoco, bruciava in mezzo a degli alberi credo, non lo so…”

“Dalle ceneri rinascerà un fuoco… l’ombra sprigionerà una scintilla, indubbiamente stanno ad indicare qualcosa che brucia, che arde dopo un periodo di quiete… libera sarà la lama ora imprigionata, un’arma imprigionata, qualcosa di immenso valore e potere, le due fenici…” l’alta figura del preside si soffermò davanti alla sua adorata Fanny “…creature strane ma affascinanti le fenici, non trovi Lucius?”

“Certo ma…”

“Sai quando cantano?”

“Quando ne hanno voglia immagino.” e questo che cavolo centra? si chiese Malfoy stupito.

“No… cantano quando muore qualcuno…” finì di spiegare guardando negli occhi color del ghiaccio di Lucius.

“Cioè… queste due fenici canteranno quando sarà morto qualcuno… non è un buon segno!”

“Ultimamente ci sono pochi buoni segni e…”

La porta dell’ufficio fu improvvisamente spalancata con forza tanto che i due uomini sobbalzarono aspettandosi il peggio, fortunatamente si trattava di Legolas che avanzò spedito con un grosso libro in mano.

“Si sta…” evidentemente l’uomo aveva corso perché ansimava violentemente “Silente, si sta… si sta avverando!”

Cosa si sta avverando?” chiese impaziente Lucius.

“La profezia, quella tra maghi ed Elfi…” Così dicendo il professore aprì il grosso libro indicando una pagina.

Il foglio era dipinto con l’immagine di due fenici ardenti tra le quali era posta una lunga spada “…la distruzione…” spiegò girando il libro verso il preside “Il tempo è giunto…”

“Anche Belthil ha detto così l’ultima volta, ha detto ‘Il tempo sta giungendo’!” commentò Lucius catturando l’attenzione di Silente.

“Belthil? Belthil la nipote di Elrond di Gran Burrone?”

Lucius e Legolas si guardarono stupiti, poi Legolas rispose “No, non credo… non è un’Elfo, me ne sarei accorto…”

“Manchi da troppo tempo dalla Terra di Mezzo, Legolas, molte cose sono cambiate…”

“Legolas ha rag…” “Il tempo sta giungendo, seguite il vostro cuore, Nienor e Lorien!” … Nienor e Lorien, non Niniel e Antares… “lei si tira indietro farfugliando qualcosa tipo ‘quando verrà il tempo’… poi i suoi occhi diventano vuoti e sembra quasi che stia male”… possibile che… "Lo sapevo... è per quella storia... è perché io, lui... sono figlie nostre... non dovevano esserci...” “…loro sono…” frasi intere tornarono vorticosamente alla sua mente, le parole di Belthil e di Erija, Draco e Dania “Non posso fare nulla nemmeno io, è una cosa che devono affrontare loro.”

“Non ne sono certo, ma è quello che penso, Lucius.” Affermò con decisione il preside guardando fisso Lucius consapevole che anche lui fosse giunto a quella conclusione.

“Cosa sono?” fece per domandare Legolas ma le sue parole rimasero soffocate dalla voce di Madama Chips che, entrando nell’ufficio del preside, gemette “Le Anglachel sono sparite!”

 

"Dai Nini, dammi la mano..." gemette piano Antares tendendo la propria mano gelida e sudata alla gemella che, piegata in due, cercava di riprendere fiato. Ogni respiro bruciava nei polmoni come aria incandescente mentre tutto un dolore pungente si trasmetteva di osso in osso, di nervo in nervo.

"Non... Anty..." boccheggiò portandosi una mano alle labbra pallide.

Antares, i capelli lunghi scompigliati che le incorniciavano un viso dalla sfumatura grigiastra e degli occhi sofferenti dalle pupille completamente dilatate, guardò la propria gemella nelle sue stesse condizioni. La voglia di restare lì, nel rifugio accogliente della serra del castello era tanta e, se avessero esitato un altro istante, non si sarebbero più mosse.

"Andiamo Nini!!" con uno scatto dettato più dalla disperazione che dalla sua energia la Serpeverde prese il braccio della sorella e la tirò in piedi intimandole di camminare "Non farla cadere... è l'unica che può aiutarci..." aggiunse poi guardando il vaso contenente la Lumenryos Blanca stretta al petto di Niniel.

Il fiore emanava uno strano luccichio ed i suoi pochi fiori sembravano sul punto di sbocciare.

Camminarono per altri minuti che alle due, stremate e doloranti, sembrarono ore: davanti a loro ora si stagliava solo la Foresta Proibita.

"Ci... siamo..." sospirò Niniel con un piccolo sorriso "Quanto mancherà?..."

"Non lo so... ma... prima ci inoltriamo, meglio è... non ce la faccio più Nienor..."

Questa volta fu Niniel a stringere la mano della sorella allacciata alla propria.

"Andrà bene... Draco non ti lascerà..." Antares sorrise ringraziando le parole della sorella, tuttavia, lei non ne era affatto convinta.

Con passo malfermo si apprestarono a raggiungere il riparo della fitta Foresta Oscura guidate dalla luce sprigionata dal fiore magico.

 

"Dove possono essere finite?!?" chiese Lucius guardando i presenti in infermeria.

"Erano qui, padre, ve lo giuro!" ribatté il figlio "Madama aveva appena detto di lasciarle riposare e quando le abbiamo guardate non c'erano già più!!"

Dania, in un angolo, teneva gli occhi lucidi bassi, sembrava sapere molto più di quanto non avesse detto o fatto intendere. Lucius capì che da lei non avrebbe avuto alcun aiuto.

"L'ombra scatenerà una scintilla..." farfugliò Silente muovendosi in circolo "...un luogo scuro qui a Hogwarts..."

Draco e Legolas si scambiarono uno sguardo complice, il fuoco danzava davanti ai loro occhi preoccupati.

Lucius, esasperato e del tutto convinto a non dar retta a Silente, sospirò frustrato e fece per uscire dalla stanza quando sbatté contro ad un ragazzo che tutti ben conoscevano: Harry Potter.

"Signore..." cominciò, affannato dalla lunga corsa, rivolgendosi a Silente "... una visione, Signore, del fuoco, in una foresta... qualcuno... qualcuno bruciava!!!..."

Davanti agli occhi del Serpeverde e del professore di Erbologia il fuoco si diradò leggermente permettendogli di vedere il viso della rispettiva ragazza.

Con uno scatto simultaneo Lucius, Legolas, Draco, Silente, Harry e Dania si gettarono lungo le scale del castello diretti verso la Foresta Proibita lasciando dietro di sé degli sconcertati Piton, McGranitt e Madama Chips che, scambiatosi uno sguardo, si gettarono anche loro all'inseguimento.

Draco e Harry, avendo dalla loro parte la giovinezza ed il fisico allenato dal Quidditch, superarono ben presto gli altri ma, all'improvviso, nel bel mezzo della loro corsa sfrenata qualcosa li bloccò facendoli rimbalzare contro un muro invisibile.

L'impatto con il terreno fu molto forte tuttavia si rialzarono subito increduli.

"Una barriera... come con Dobby al secondo anno..." sussurrò Harry toccando con la mano quella parete invisibile.

"Un muro di energia... interessante..." commentò Silente imitando Harry.

"Ci hanno chiusi fuori!" ringhiò Lucius sentendosi impotente in quella situazione.

"Tipico di loro... non coinvolgere gli altri..." furono le uniche parole di Dania.

Silente cominciò a pronunciare delle formule in lingue che nemmeno conoscevano quando, un bagliore, come di un incendio attirò la loro attenzione verso la parte ovest della foresta; subito tutti si misero a correre in quella direzione, ma non erano affatto preparati a ciò che videro.

In una piccola radura stavano le due ragazze in piedi vestite solo con la leggera camicia da notte bianca dell'infermeria, i lunghi capelli al vento, le mani saldamente intrecciate e la Lumenryos Blanca, più splendente che mai in mezzo a loro.

Una visione non così sconvolgente se non fosse stato per il fatto che erano avvolte da un'unica fiamma di fuoco vivo che, dai loro piedi, si stava già irradiando verso l'alto.

Draco sbatté le mani contro la barriera ustionandosi leggermente i palmi, ma non demorse andandoci addosso con tutto il corpo, finché Lucius non lo prese per le spalle immobilizzandolo.

"Non puoi fare nulla, nemmeno Silente ci riesce, figurati tu comportandoti così!!"

"Quella non è la sua ragazza, è la mia!!" sibilò il biondino "E sta bruciando senza che io possa fare nulla!!!"

Legolas, dal canto suo, era perso a guardare il viso della sua dolce Niniel contratto in una smorfia di dolore, mentre il fuoco saliva arrivandogli fino alle cosce.

Improvvisamente la Lumenryos sbocciò liberando una luce accecante che investì l'intera foresta e scatenando due alte lingue di fuoco che circondarono le ragazze facendole urlare di dolore.

Quando gli spettatori involontari di quel disastro riuscirono nuovamente a vedere, davanti a loro c'era nuovamente il buio notturno della Foresta, una pianta avvizzita e due mucchi di cenere.

La barriera energetica era scomparsa.

Legolas fece due passi esitanti per poi fermarsi nuovamente: le braccia lungo i fianchi, le spalle basse, i capelli svolazzavano disordinati; sembrava aver perso l'aura Elfica che di solito emanava.

Draco invece era crollato a terra trascinando con sé il padre che, continuando a fissare la cenere, avvolse le proprie braccia attorno alle spalle del suo unico figlio.

Dania fu l'unica ad avvicinarsi al luogo di quello strano avvenimento, sul suo viso brillava nuovamente quel suo sorriso contagioso.

"Anche questa volta è andata... ora starete meglio bambine mie!" Silente fissava attonito la scena mentre la mano di qualcuno continuava a tirargli la manica della tunica: era Harry.

Harry che teneva tra le mani una spada bellissima, dalla lama lunga, liscia, brillante e affilatissima. L'elsa era composta da motivi floreali e la sfera cristallina sopra l’impugnatura era perfetta: si trattava della sfera contenente la ballerina che Ron gli aveva regalato tempo prima solo che la ballerina non era più legata con dei nastri, era libera e sorridente.

"Chi ti ha dato quella spada?"

"Nessuno, cioè... la sfera con la ballerina me l'aveva data Ron e ora..." alzò la spada come per spiegare la sua trasformazione.

"Eccole le mie piccole!!" trillò la voce di Dania mentre tutti distoglievano i propri pensieri focalizzando l'attenzione sulla donna.

"Dania..." cominciò comprensivo Lucius ma si zittì non appena la donna si fu girata verso di loro: tra le braccia teneva strette due neonate profondamente addormentate.

"Penso che questa volta ci vorrà di più, era molto più potente a causa della Lymenrios..." Draco sgusciò oltre le braccia del proprio padre avvicinandosi alla donna e guardando le bambine: erano piccole, rosee e carinissime; da così piccole le loro differenze erano minime, si assomigliavano davvero tantissimo.

"Vediamo se indovini qual'è Lorien..." Draco le osservò bene poi puntò un dito sulla bimba di sinistra riconoscendo la piega imbronciata delle labbra della piccola. Dania annuì dolcemente lasciandogliela prendere in braccio, stessa cosa fece Legolas, solo molto più impacciato... insomma, lui era un principe Elfico, non si era mai curato di... cosini così piccoli.

"Ma si può sapere che cazzo è successo?" sbottò Lucius dando voce ai pensieri di tutti i presenti.

"Beh, non spetta a me raccontarlo, lo faranno loro, se lo vorranno!" rispose Dania, il volto non più tirato come poche ore prima, gli occhi sorridenti che abbracciavano le sue due bambine.

"Le fenici... le tue figlie sono due fenici!" concluse Silente quando Fanny, attirata dall'evento prese a svolazzare sopra di loro "Creature affascinanti le fenici..." commentò ancora porgendo il braccio alla fenice che vi si depositò sopra non prima di aver rivolto uno sguardo particolare alle due Anglachel.

"Beh, non so che diavolo sia successo..." urlò Madama Chips con il suo ben noto cipiglio "... ma qui si gela e non è il posto adatto per due neonate!!"

La professoressa McGranitt annuì seria mentre Piton cercava negli occhi di chi aveva asitito da vicino alla scena qualche risposta, ma lo sguardo allibito di Draco, Legolas e Lucius lo fece desistere dal fare altre domande.

 

"Ma torneranno normali?" chiese Lucius guardando le due bambine che erano state poste su un letto dell'infermeria, ben riscaldate dalle coperte.

"Sì... solitamente in poche ore ma con l'effetto della Lumenryos gli ci vorrà più tempo per 'ricaricarsi'!" rispose Dania mentre appoggiava una mano sulla spalla contratta dell'uomo.

Lucius si voltò a guardarla e nel movimento una sua ciocca di capelli finì sul visino di Niniel che starnutì ma non diede segno di svegliarsi.

Legolas guardò la bambina: era la sua Niniel.

La profezia parlava di mostri, di distruzione eppure... Niniel era tutto fuorché un mostro e non le sembrava che avesse in programma di distruggere il mondo... al limite avrebbe svaligiato una fumetteria, così come Antares.

Oddio, la Serpeverde era un po' più terrificante ma nemmeno lei avrebbe distrutto il mondo, o almeno così sperava.

E poi, cosa non di poca importanza... quelle due erano Elfi?

Mezz'Elfi, considerando la profezia. Com'era possibile che nessuno se ne fosse mai accorto? E perché lui non ne sapeva niente? Silente aveva ragione: erano tanti anni che non tornava nella Terra di Mezzo, durante la sua assenza, evidentemente, erano successe un mare di cose.

Si passò una mano sul viso stanco.

Lui, Legolas, come Elfo avrebbe dovuto dare ascolto alla profezia e denunciare quelle due creature del male ma d'altra parte, come avrebbe potuto?

Lui amava Niniel, questa era l'unica cosa certa in quel momento, per lui.

Gettò uno sguardo all'occupante della sedia accanto alla sua: occhi grigi a fissare il pavimento senza in realtà vederlo, ciocche bionde scarmigliate e mani stette alla sedia, come se fosse l'unico appiglio in grado di ancorarlo alla realtà per non sprofondare nei suoi pensieri.

"Cosa dobbiamo fare?" chiese flebilmente, ben conscio che le sue stesse domande se le stava ponendo anche il professore.

"Non lo so, Draco. Davvero, non lo so. Voglio aspettare che loro ci raccontino tutto, poi agirò di conseguenza."

Draco annuì distrattamente poi guardò il padre che, per niente intimorito, sfiorava con la punta delle dita la pelle morbidissima delle due 'neonate'.

 

"Io l'avevo detto che c'era qualcosa di strano!" esclamò Hermione ascoltando il racconto di Harry nella loro Sala comune "Ho fatto delle ricerche..."

Ron alzò gli occhi al cielo: la sua ragazza faceva ricerche su ogni cosa, perché si stupiva ancora?

Harry invece spostò i suoi occhi verdi sulla sua migliore amica incoraggiandola a parlare.

"Ho fatto delle ricerche sulla Lumenryos ma non ho scoperto nulla di nuovo, se non che in un libro Elfico si parlava della maledizione... ricordate no, che lo chiesi a Legolas?" Harry e Ron annuirono.

In quel momento fece la sua entrata Ginny Weasley, accaldata come non mai ed i due ragazzi la guardarono straniti mentre Hermione si lasciò sfuggire un sorrisino malizioso.

"Incontrato un certo Sepeverde?" chiese la riccia senza smettere di sorridere.

Ginny si aprì in un bel sorriso prima di sprofondare nel divano accanto al fratello che assunse un faccia disgustata al pensiero di sua sorella stretta a Blaise Zabini.

"Che schifo... cosa ci troverete mai in quelle serpi..." commentò lanciando un'occhiataccia sia a Ginny che a Harry.

"Beh, non sono affatto male..." si giustificò Harry pensando immediatamente alla sua Dior.

"Già, e poi baciano da Dio!" terminò Ginny facendo scoppiare a ridere Harry e Hermione mentre Ron si aprì in una smorfia ancora più disgustata della precedente.

"Comunque, ricordate che Legolas ci spiegò della profezia? Disse che nel 1500 un veggente mago ed uno Elfo ebbero la stessa premonizione: due creature mezz'Elfe e mezze magiche avrebbero dominato il mondo con la potenza del fuoco!" si fermò spostando gli occhi su tutti i presenti che la seguivano annuendo.

"Beh, ma secondo un altro libro che ho consultato nella sezione proibita..." le ultime parole le disse a bassa voce sperando che i tre non vi badassero più di tanto ma non fu così.

"Sei andata nella sezione proibita senza dircelo??" sbottò Ron più preoccupato di quanto le sarebbe potuto succedere che del fatto che lei le avesse taciuto una cosa del genere.

"Oh, Ron, abbiamo fatto anche di peggio, ricordi? Comunque ho scoperto che si narra di questa antica profezia anche nei libri magici, segno che non è considerata solo una leggenda Elfica. I maghi tendono a credere di più alle profezie rispetto agli Elfi che le narrano come leggende e basta!"

"Ok, ma dove vuoi arrivare?" chiese Harry veramente interessato alla fine di tutta quella conversazione.

"Ci sto arrivando!" sbuffò un po' contrariata! Odiava quando le mettevano fretta! "Nel libro che ho letto, quello magico, la profezia non parla di 'distruzione' o 'dominio' del mondo, bensì di 'salvezza'."

Harry alzò gli occhi incatenandoli a quelli dell'amica, come se in quella distesa dorata potesse trovare altre risposte, ma fu Ginny a rompere il silenzio.

"Cioè stai dicendo, che probabilmente Niniel e Antares ci salveranno? Ma da cosa? Harry è l'unico che può sconfiggere Tu-sai... Voldemort!" spiegò seguendo un filo logico.

"Vero! Ma Harry non ha il potere di sconfiggere Sauron, il nuovo alleato di Voldemort!"

"Sauron? Quello che ha nominato Phazon quando eravamo pietrificati?" domandò Ron, sempre più confuso.

"Già, Legolas ha detto che..." cominciò Harry ma le sue parole vennero continuate da Hermione.

"Sauron, chiamato anche Signore degli Anelli, era un'entità malvagia che dominava su Mordor, il regno oscuro della Terra di Mezzo. Sauron costruì degli anelli del potere che diede a umani, Elfi e Nani ma ne costruì anche un altro: l'anello che lui utilizzò per racchiudere tutto il potere e dominare il mondo. In un libro, scritto da un famoso sapiente che visse in quel periodo, è narrata la storia degli anelli e così comincia:" estrasse un tomo piuttosto voluminoso di chiara fattura Elfica decorato con motivi floreali luccicanti.

"Tre Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,

Sette ai principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,

Nove agli Uomini Mortali che la triste morte attende,

Uno per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra

Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.

Un Anello per domarli, Un Anello per trovarli,

Un Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,

Nella Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende."

Ginny trattenne a stento un brivido, così come Ron che cambiò posizione e si sedette con le gambe incrociate sul divano.

"La storia narra che la Compagnia dell'Anello, un insieme di Uomini, Elfi -Legolas-, Nani e Hobbit riuscì, dopo mille e più difficoltà e guerre a distruggere per sempre l'Anello gettandolo nel Monte Fato, un vulcano presente sul territorio di Mordor e dal quale era stato forgiato l'Anello stesso. E infatti Legolas disse che era impossibile che Sauron fosse tornato ma se aiutato da Voldemort..." fece una pausa significativa "... secondo me, Harry è l'unico che può distruggere Voldemort, ma le Anglachel sono le uniche in grado di distruggere Sauron."

"Sauron non è un mago, nel senso nostro del termine, non ha bacchetta e non ha maledizioni come le nostre, è solo un'entità malvagia, che noi maghi non possiamo distruggere, giusto?" commentò Harry cercando approvazione negli occhi dei compagni.

"Penso proprio di sì!" disse Hermione, felice che anche Harry fosse arrivato alla sua stessa conclusione "Le Anglachel hanno poteri misti, che non conosciamo, loro possono affrontare Sauron e dare una mano a Harry in quanto metà streghe."

"Ricordate, la prima volta che le abbiamo viste, sul treno?" chiese Ron ai suoi due migliori amici che annuirono un po' stupiti dalla domanda "Quando Harry si presentò, loro fecero una faccia strana!"

"E' vero!!" urlò Hermione rimproverandosi per non aver tenuto conto di quella reazione "Anche io me ne stupii, non era la classica reazione da 'Oddio, Harry Potter!', lo guardarono in modo strano..."

"Loro lo sapevano..." commentò Ginny "Loro sanno cosa le aspetta. E forse non sono coincidenze tutte le cose che stanno succedendo."

"Cosa vuoi dire?" le chiese Harry notando che la parte più fredda e razionale di Ginny stava venendo a galla.

"La promozione della signora Wolf e il trasferimento qua a Hogwarts, Legolas come professore, la comparsa della nonna di Draco e la trasformazione di Lucius, Phazon, gli Elfi ai confini della foresta... a me sembra tutto un piano ben congeniato, o meglio, se non un piano, qualcosa di comunque predeterminato, dal destino o da qualcuno di  molto potente." gli altri tre Grifondoro la guardarono sinceramente stupiti: non ci avevano pensato ma il ragionamento non faceva un piega.

"Beh, comunque, credo che le risposte le avremo solamente quando Niniel e Antares torneranno alla normalità." dichiarò infine Hermione sollevandosi dal tappato su cui era seduta e massaggiandosi la schiena.

"Già!" la imitò Ron alzandosi "Andiamo a fare un balla nanna! Chissà che ora tu possa dormire tranquillamente, Harry!"

"Sì, speriamo!" commentò quest'ultimo seguendo il suo migliore amico.

 

"Non me n'ero accorto prima..." disse Legolas, mentre chino sul letto dove riposavano le gemelle, osservava dettagliatamente il visino di Niniel.

Dania, lì accanto, sorrise intuendo che cosa intendesse il professore biondo.

"Orecchie da Elfo..." sussurrò l'uomo senza mai staccare gli occhi dalla bambina.

"Già... quando però sono in mezzo ai maghi sono in grado di trasfigurarsele, tranne quando c'è la luna piena. La luce argentata, molto cara agli Elfi, interferisce con la loro magia."

I ricordi di Legolas lo catapultarono a mesi prima e più esattamente durante il ballo di Halloween...

“Non mi hai riconosciuto, vero?” lei scosse la testa...”Ti do un aiuto... orecchie a punta...”

“Oh mio Dio, si vedono?” chiese preoccupata toccandosi le orecchie, che fino a quel momento erano nascoste dai capelli.

"Uhpf!" sbuffò quasi divertito "Me ne sarei dovuto accorgere..." si maledì per il suo scarso spirito di osservazione ma Dania lo rassicurò.

"No, invece." Legolas la guardò sinceramente stupito "Nessuno poteva capirlo. Loro sono in grado di apparire totalmente streghe o totalmente Elfi, non avevano segni caratteristici che potessero far risalire alle loro vere origini, tranne i nomi."

"Già... non esisteva alcuna vicina di casa Elfo, vero?" Dania scosse la testa "Ma Belthil chi è, allora? Conosco bene le famiglie Elfiche e di lei non ho mai sentito parlare."

"Beh, lei è molto più giovane di te. Sirion, mio marito, non aveva nemmeno cent'anni quando morì. Belthil, beh, per quanto ne so io dev'essere la figlia di Elladan, a sua volta figlio di Elrond di Gran Burrone, ma non ci ho mai capito molto."

Legolas annuì pensieroso: conosceva bene Elrond, dai tempi della compagnia, ma per quanto si sforzasse, dei figli ricordava Arwen, diventata in seguito regina di Gondor sposando Aragorn, e due bambini ancora piccoli: sicuramente uno dei due doveva essere Elladan e l'altro Elrohir. Una fulminazione lo colse improvvisamente. Era incredibile come tutti i pezzi si stessero unendo formando un grande puzzle.

Erano appena uscite dal portone del castello avviandosi verso la Foresta Proibita quando degli Elfi silvani messi a guardia del perimetro le fermarono.

“Mi dispiace ragazze ma è meglio non addentrarsi oltre.” esordì uno di quelli sbarrando loro la strada.

“Ufffaaaaa!!! Tutti uguali gli Elfi!” sbottarono.

“NINIELLL!!! CHE CAVOLO CI FAI IN PIEDI?!?!” urlò la voce indignata del professore d’Erbologia giungendo dietro di loro “E VOI” proseguì indicando prima una poi l’altra delle sorelle Serpeverde “PERCHÉ LE AVETE PERMESSO DI ALZARSI?!?!?!!”

“Ha detto Ni…Niniel…? ” chiese balbettando il soldato.

“Si…”

“E…voi…siete?”

“Carlina e Genoveffa.” mentì Antares.

“Non scherzate ragazze, non è educazione prendersi gioco della gente. Loro sono Dior e Antares …” ma non ebbe il tempo di terminare le presentazioni che il suo interlocutore sbiancò e si inchinò profondamente.

“Scusate la mancanza di rispetto nei riguardi delle signorie vostre…sono un vostro indegno servitore sin dalla vost…” proferì in una lingua sconosciuta.

“Ma che stai dicendo?” chiese nel medesimo linguaggio il prof. allibito scrutando indagatore le studentesse.

“Niente!!! Non ha detto niente…” dissero in coro le Serpeverde, poi si affrettarono ad aggiungere ”…non abbiamo capito niente, però…” mentre l’altra tentava invano di impedire a un altro dei soldati di prostrarsi a terra, non riuscendoci, si appoggiò melodrammaticamente a Legolas fingendo un nuovo malore.

"Principesse, giusto? Le considerano tali, nella Terra di Mezzo!" concluse guardando la donna che annuì soddisfatta "Ma allora Dior non è in Francia ma bensì..."

"A Gran Burrone!" rivelò sorridente Dania.

 

 

 

Oltre a ringraziare Syssy5, ringraziamo di cuore anche ninny che ci ha lasciato un bel commentino, grazie infinite!!

Bacioni a tutti!

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Tutta la verità ***


CAPITOLO 34

CAPITOLO 34

 

Tutta la verità

 

 

"Sembro un pedofilo, però mi piace anche così..." commentò Draco guardando Antares che continuava a dormire tranquillamente stretta alla sorella e sempre avvolte in una coperta morbisissima.

"Beh, ti capisco..." sussurrò Legolas (Whahahahah!!! n.d.Anty, Nini conosce il motivo!!) donando un dolce sguardo a Niniel che stringeva nel pugnetto il suo dito indice "Sono cresciute durante la notte... avranno più o meno due anni, giusto?"

Dania annuì sorridente.

"Esatto... ma vi assicuro che non erano affatto così tranquille come sembra! Mi facevano impazzire ed ero pure incinta di Dior! Si è presa un bel po' di scossoni la mia povera piccolina!"

"Ma Dior?" chiese Draco guardando la donna. In quel momento il sole del mattino inondava l'infermeria e mai come allora si accorse di quanto Dior assomigliasse alla propria madre: stessi occhi scuri luccicanti e folti capelli mori. Antares era quella più di tutte aveva fattezze Elfiche mentre Niniel era un bel mix di entrambi i genitori: una esatta via di mezzo tra i colori scuri della madre e quelli chiari del padre "Intendo dire, anche a lei succede?"

"No. A lei no."

"Come mai?" fece stupito Legolas alzando gli occhi verso la donna.

"Questa è una delle cose che spetta a loro raccontare." rispose accennando con il capo alle figlie "Lo so che per voi è difficile. Le mie bambine difficilmente si affezionano a qualcuno, solitamente evitano legami, tendono a scappare quando le cose cominciano a diventare troppo serie..." Draco annuì convinto "... ma mai prima d'ora avevano manifestato dei sentimenti così profondi. Credo che non abbiano mai messo in conto il fatto di innamorarsi davvero."

Legolas e Draco si guardarono e arrossirono, poi abbassarono nuovamente lo sguardo imbarazzati.

"Penso che abbiano cercato in tutti i modi di proteggervi da loro allontanandovi, ma allo stesso tempo erano attratte da voi e da ciò che provavano standovi accanto. So che vi avevano messo in guardia da loro stesse e so anche che vi racconteranno tutto; sta a voi decidere se volete comunque continuare a frequentarle oppure no, nessuno giudicherà la vostra scelta." terminò appoggiando le mani sulle spalle dei due biondi (Ma pensa Nini... noi con due biondini... non è che ci piacciano poi tanto i biondi nella realtà, a parte Brad Pitt o Lucius Malfoy -che cmq non è biondo in realtà!!- n.d.Anty  Già! Pensa te... ma te ne accorgi ora? n.d.Nini scandalizzata  Ho la febbre!! n.d.Anty veramente ammalata Sì ma sei comunque una stordita! n.d.Nini  Tiva!! Ma Nini? Lo sai che mio frat mi ha detto che c'è un ristorante giapponese vicino a piazza Duomo... ci andiamo?? n.d.Anty  Contaci! n.d.Nini  Volete proseguire?? n.d.Edo <=== Oddio!!! E tu cosa ci fai qui??? n.d.Anty sconvolta).

 

Era ormai scesa la sera.

La giornata era trascorsa tranquillamente, Harry, Ron e Hermione sembravano tornati il trio che erano una volta, Draco, aveva passato il pomeriggio allenandosi e chiacchierando con Blaise Zabini davanti al fuoco verde dei sotterranei Serpeverde.

Sembrava come se le sorelle Anglachel non fossero mai esistite, uno strano sogno da cui si erano risvegliati ma che aveva portato via con sé una parte di loro.

Draco se ne stava appoggiato allo stipite del portone di Hogwarts intento a guardare la pioggerellina fine che stava a poco a poco sciogliendo la neve dal parco; la cravatta slacciata, la camicia fuori dai pantaloni e la sigaretta penzolante dalle labbra.

"Che ci fai qui?" la voce dell'uomo fu preceduta dal profumo che ben conosceva: ecco uno dei cambiamenti avvenuti dall'arrivo delle sorelle: suo padre.

E non era un cambiamento da poco, per lui, con tutto il contorno che c'era stato: sua madre e sua sorella.

Scosse la testa e aspirò una bella boccata di fumo, porgendo poi il portasigarette al padre che ne prese una a sua volta.

"Riflettevi?"

"Boh, non lo so... non pensavo a qualcosa in particolare... mi lasciavo sommergere dal fiume dei miei pensieri."

"Dal fiume?? Dio, pensavo che alla tua età i pensieri fossero solo un rigagnolo che attraversa l'impulsività, la spavalderia, gli ormoni..." sorrise aspettandosi un'occhiataccia dal figlio, che infatti non tardò ad arrivare "Pensavi a lei?"

Draco abbassò la testa e si lasciò scivolare a terra, la sigaretta saldamente stretta tra le dita bianche.

"Continuo a dirmi di non pensarci, di aspettare di sapere tutto da lei prima di scegliere, ma non è facile."

"Nessuna decisione lo è, specialmente quando sono implicati sentimenti così forti." anche Lucius trasse una profonda boccata e analizzò per bene la sensazione che gli dava il fumo a contatto con le sue vie respiratorie.

Piacevole.

Sbagliata ma piacevole.

Quale genitore lascerebbe fumare così tranquillamente il proprio figlio ben sapendo il danno che può causare?

Ma lui non era un buon genitore; forse lo sarebbe stato, ma con quale diritto avrebbe potuto costringere Draco a smettere di fumare se lui stesso la trovava una cosa piacevole?

No, decisamente non si sentiva un buon genitore.

"Non dovresti fumare, Draco..." asserì con calma stupendosi lui stesso di ciò che aveva formulato la sua bocca.

"Nemmeno tu." fu la tenue risposta di Draco che sorrise divertito.

"Già, nemmeno io..." ragionò con calma.

Tuttavia non avrebbe smesso e nemmeno Draco.

"A te non interessa sapere ciò che ti racconterà, perché a te di cosa lei sia non te ne frega niente!" Draco si voltò di scatto a guardarlo, poi abbassò il viso sconfitto, torturandosi la bocca con i denti.

"Tu la ami e non ti interessa ciò che accadrà, le conseguenze che avrà. Se lei è davvero maledetta, beh, tu continuerai ad amare quella maledizione e non te ne pentirai mai."

Draco continuò a non rispondere: era davvero così. Lui l'amava, non aveva mai amato nessun'altra e l'avrebbe seguita ovunque, a costo di morire ma convinto a seguire i suoi occhi e il suo sorriso anche nella tomba, senza pentimenti.

"Tipico di voi Black. L'amore viene prima di tutto."

Draco sgranò gli occhi a quell'ultima affermazione.

Già... lui era per metà Black... cosa aveva detto una volta Belthil?

'la mente fredda e la forza dei Malfoy, la passionalità e fragilità dei Black', mente di Malfoy, cuore di Black.

"E sai? Vi invidio da morire!" fu la confessione dell'Ex Mangiamorte "Non guardarmi così! Io ho rinunciato a Dania quando l'avevo tra le mani e la mia vita... beh, non è andata esattamente come speravo." si interruppe per poi proseguire "Tua madre aveva e ha ancora un'ardore ed una passionalità uniche, Andromeda, diseredata e fuggita dalla sua famiglia per amore, Sirius Black, beh, è morto per i propri amici e per colui che consierava come un figlio, Bellatrix, invasata sì, ma folle d'amore per il Signore Oscuro. Ogni Black vive per il proprio amore, voi siete fiamme inestinguibili. Morite amando."

"Anche voi sapete amare, padre." questa volta toccò a Lucius sgranare gli occhi e fissarli in quelli così simili del figlio "Ami me, Dania e anche Niniel, Antares e Dior. Si vede papà, anche se tu non lo credi... beh, sappi che è così. Non credo di essere così totalmente e irrecuperabilmente Black. I Malfoy sono più razionali è vero, ma sono possessivi con chi gli appartiene, in senso buono del termine; io penso che anche questo sia amore, una forma diversa ma comunque amore e poi siamo gelosi; se non amiamo di cosa siamo gelosi?" si strinse le gambe con le braccia e Lucius non potè far altro che muovere una mano andando a scompigliare i capelli fini del figlio (quello era tutto un marchio Malfoy, pensò orgoglioso).

"Ma sì, vedrai che tutto si sistemerà per il meglio!"

"Lo spero, padre."

 

"Sai, ho parlato con Draco..." cominciò Lucius guardando la figura di Dania che usciva dal bagno coperta da un accappatoio turchese.

Dania si fece attenta a ciò che il suo futuro marito le stava dicendo: sapeva bene che ogni passo verso Draco per lui era una conquista enorme.

"... e mi ha fatto riflettere... ero andato da lui per confortarlo ma alla fine mi sa che è stato lui a confortare me." ammise aprendosi in quel mezzo sorriso che Dania (e non solo lei!! n.d.Anty) reputava sexyssimo. La donna avanzò verso di lui, guardandolo mentre si sfilava il mantello e lo appendeva con attenzione maniacale alla spalliera della poltrona.

"Mi ha detto che so amare." Dania sgranò i suoi begli occhi neri allibita.

"Sì, beh, ti occorreva che qualcuno te lo dicesse?" davvero, non capiva.

Lucius si voltò a fissarla: i capelli cadevano in boccoli disordinati sulle sue spalle, il suo bel viso era rivolto verso di lui e quegli occhi... Dio, adorava quegli occhi, tanto scuri da poterci annegare dentro, magnetici e bellissimi. Alzò una mano ad accarezzarle una guancia.

In fondo, in fondo lo sapeva, di saper amare; solo, aveva paura di non essere ancora stato perdonato o di essere ancora l'uomo che tutti odiavano ma ora, specchiandosi in quelle iridi d'ebano capì che lui era davvero cambiato.

Ora sapeva amare.

"Non lo so..."

"Ma io lo so benissimo che tu sai amare, me lo dimostri sempre... che ne dici di dimostrarmelo anche ora?" fece maliziosa mentre prese a sbottonare lascivamente i bottoni della sua camicia di seta e le mani di lui erano già scese ad aprire la cintura dell'accappatoio.

 

C'era anche qualcun altro che quella sera non aveva voglia di starsene seduto tranquillamente davanti ad un fuoco e precisamente si trattava di Ginny Weasley e Blaise Zabini. I due facevano coppia fissa ormai dal giorno del compleanno di Dior e la fantastica sensazione di venire pietrificati li aveva uniti ancora di più.

Ovviamente con tutti i problemi che comportava il fatto di essere una Grifondoro ed un Serpeverde.

"Ma dai?? Eri davvero tu?" gli chiese la bella rossina attaccandosi al braccio del ragazzo che la superava di parecchi centimetri. Blaise Zabini era un gran bel ragazzo: fisico statuario, capelli neri ed occhi color ametista. Aveva una pelle perennemente abbronzata eredità mediterranea, dal momento che il padre era italiano.

"Ti giuro di sì!" rispose lui divertito andando a scostare il proprio braccio per portarlo attorno alla vita della ragazza.

"Cioè mi stai dicendo che alla festa di Halloween abbiamo ballato insieme tutta la sera senza sapere che eravamo noi?"

"Ehmm..." il ragazzo strizzò gli occhi poi sorrise "Esatto!"

"Allora è il destino!" commentò lei ridendo e facendosi più vicina lui.

"O il mio fascino attirafemmine!!" spiegò lui con pazienza, come se si trattasse di una cosa talmente logica da non dover nemmeno essere messa in discussione.

"Sì, forse..." lo accontentò lei guardandolo con quegli occhioni azzurri che lo facevano impazzire.

"Sai, credo proprio di trovarmi davanti alla versione femminile dei gemelli Weasley... ma dopotutto hai la mia più grande stima ancora dal tuo quarto anno, quando hai scagliato quella fattura Orcovolante sul visino di Draco!!" Ginny scoppiò a ridere ripensando alla scena di due anni prima, ponderando poi come era cambiato il rapporto con il giovane Malfoy.

"Ma non è il tuo migliore amico?"

"Sì, ed è perché lo conosco bene che hai tutta la mia stima!" spiegò continuando a sorridere; non che per lui fosse difficile, era sempre di buon umore.

"Sai Blaise? I miei genitori non saranno molto contenti ma ti accetteranno, perché sei un gran bravo ragazzo!" Blaise, inaspettatamente abbassò gli occhi e Ginny si ritrovò a prendergli il viso tra le mani per capire la sua strana reazione.

"I tuoi sì, Ginny, ma i miei non credo proprio!" ammise sottovoce.

"Cosa stai dicendo?"

"Mia madre... a lei non interesserebbe più di tanto, lei non è così fissata sul sangue e balle del genere, se la prenderà perché non sto con una ragazza 'economicamente vantaggiosa' però ti rispetterà. Mio padre no." continuò con voce bassa e a tratti rotta. Ginny fece per parlare ma Blaise la precedette "Ho parlato con Draco, oggi pomeriggio e gli ho chiesto di darmi una mano."

"In che modo?"

"Beh, andrò a stare da lui una volta terminata la scuola, inoltre Lucius Malfoy mi ha offerto la sua protezione e mi ha promesso anche di parlare con mio padre... da giovani erano amici." spiegò alzando finalmente gli occhi da terra.

Ginny lo abbracciò di slancio affondando le mani trai suoi capelli e aspirando con forza il suo profumo dal colletto della camicia.

"Io ti amo, Blaise e farò di tutto per poter stare con te." dichiarò con voce sicura aumentando la stretta della braccia attorno al suo collo.

"Lo stesso per me, piccola Weasley!"

 

Ci volle quasi una settimana perché le gemelle tornassero alla loro vera età e dessero i primi segni di risveglio.

Infatti, Niniel si svegliò di sopprassalto nel bel mezzo della notte; stava facendo un sogno meraviglioso: c'erano tutte le persone a lei più care: mamma, Antares, Dior, i suoi nonni, i suoi compagni di scuola, Legolas... eppure ad un certo momento si era trasformato in un incubo. Non ricordava bene cosa fosse successo ma la sensazione di angoscia l'avvertiva anche ora che era sveglia.

Si tirò a sedere sul letto dell'infermeria cercando di ricordare cosa fosse successo: la Lumenryos che sboccia, il dolore, il fuoco, la mano di Anty... Antares!!

Si girò di scatto e sospirò di sollievo notando che nel letto accanto al suo riposava la propria gemella apparentemente incolume, proprio come lei.

Erano arse di nuovo.

Rispetto al passato gli episodi si facevano più radi, tuttavia molto più intensi: sicuramente avevano dormito per giorni e giorni senza svegliarsi mai.

Chissà se Legolas era venuta a trovarla?

Chissà se Legolas avesse più voluto vederla, dopo tutto quello che era successo!

Si portò una mano a stropicciare gli occhi rimasti chiusi per troppo tempo.

Gettò un altro sguardo alla sorella prima di alzarsi con cautela dal letto, facendo attenzione che tutti i suoi muscoli fossero pronti per tornare al lavoro e, dopo un paio di passi traballanti, riuscì a riacquistare equilibrio e raggiungere la finestra da cui era ben visibile una luna piena rotondisima.

E fu proprio in quel momento che Legolas la vide.

I lunghi capelli ramati coprivano metà schiena, la camicia da notte bianchissima risaltava il suo corpo longilineo e, dettaglio non da poco, poteva notare le sue orecchie così perfettamente Elfiche.

Sorrise.

Quando Niniel si sentì avvolgere da due forti braccia, fece per cacciare un urlo di spavento ma una mano gentile le volse il viso e delle labbra soffici e calde calarono sulle sue, impedendo la fuoriuscita di qualsiasi suono.

Non indossava gli occhiali, ma non le servivano delle diottrie in più per riconoscere Legolas; si rilassò nel suo abbraccio e ricambiò il bacio con una passione che non credeva di avere, come se la paura, l'angoscia, la disperazione di perdere l'uomo che amava potessero annullarsi nella sua bocca.

Anche Legolas stava riversando un mare di sentimenti in quel bacio: aveva deciso di aspettare tutta la narrazione della verità, ma l'averla vista, aver visto che era tornata ad essere la sua Niniel, che era sempre la stessa adorabile ragazza che parla a sproposito, aveva mandato tutti i suoi piani a quel paese!

C'era una cosa sola che voleva: ed era lì tra le sue braccia.

Ci aveva messo un po' a capirlo, ma l'aveva fatto e ora non si sarebbe fatto sfuggire nemmeno un secondo.

Nemmeno un secondo lontano da lei.

 

Qualche ora dopo che Niniel si fu svegliata anche Antares diede segni di risveglio; Draco si trovava proprio lì accanto a lei quando si accorse che la ragazza cercava con poco successo di aprire gli occhi, allora il biondino sussurrò un "Nox" per aiutarla: immediatamente le luci della stanza si spensero lasciando come unica fonte di luce l'alba.

Antares schiuse gli occhi e si guardò attorno spaesata.

"Where's Fernando?" (Wahahahahah!! <= Niniel che si rotola in terra dal ridere mentre Antares cerca di ucciderla) chiese guardando Draco che, spiazzato, fu solo in grado di urlare.

"E chi è Fernando?!?!" l'urlo risvegliò completamente la ragazza che si tirò a sedere e fissò Draco, ancora con la bocca aperta.

"Oh... mi sa che sognavo..." spiegò la ragazza passandosi una mano sul viso.

"E perché sognavi un certo Fernando? Chi sarebbe costui??"

"Ma io che diavolo ne so!! Un sogno è un sogno... ma tu come stai?"

Draco la guardò rendensosi conto che si era davvero finalmente risvegliata ed era la sua solita, sontrosa ed acida ragazza.

Il suo viso si aprì in un ghigno inquietante, tanto che Antares indietreggiò inconsapevolmente.

Draco la circondò con le proprie braccia premendole la testa sul proprio petto.

"Draco..." la voce soffocata di Antares, proveniente da qualche parte della sua camicia interruppe la sua gioia.

"No Anty, fa parlare me!" la scostò da sé ma le impedì di parlare "Non mi interessa, ok? Non mi interessa COSA sei o se ti succedono queste cose 'strane' ma ciò che provo per te non cambia, non lo farà mai!"

Antares sorrise... Dio, com'era dolce il suo Draco quando cercava di spiegare qualcosa: si concentrava tutto, diventava serio e strizzava gli occhi.

"Beh, volevo ben sperare..." fu il commento della ragazza che fece ridere per poco il biondino che presto tornò serio e con un'aria tormentata sul viso.

"Bene, ora che ci siamo spiegati, tu spiega a me: chi diavolo è Fernando???"

(Già Anty, chi è Fernando? n.d.Niniel con ghigno stampato sulla faccia  Vuoi morire sul serio? n.d.Anty incavolata nera con i suoi stupidi sogni e Nini che infierisce)

 

Dopo pranzo Harry, Draco e Legolas vennero gentilmente invitati dal professor Silente a seguirlo nel proprio ufficio per discutere alcune questioni; era ovvio che la 'questione' erano le gemelle che, infatti, erano già sedute nello studio insieme a Dania e Lucius Malfoy.

"Niniel, stai bene?" domandò preoccupato Legolas: secondo lui era ancora troppo presto per alzarsi ma il sorriso della ragazza lo tranquillizzò.

"Benissimo, grazie!" ed era vero, poiché quel lungo sonno le aveva ristorate a fondo ed erano cariche di energia!

"Bene!" esordì Silente prendendo posto dietro la propria scrivania "Se vogliamo accomodarci..." e con un gesto della mano fece apparire altre tre poltrone per i nuovi arrivati "Ora, tocca a voi!" esclamò guardando le gemelle con quei suoi enigmatici occhi azzurri.

"Vai tu Niniel, sei più brava di me a raccontare!" disse veloce Antares mentre la sorella le rivolgeva uno sguardo assassino.

"Ok..." sospirò Niniel rassegnata "Sarà meglio partire dall'inizio. Nostro padre Sirion, come ormai avrete capito, era un Elfo. Il suo destino si intrecciò con quello di mamma proprio tra le mura di questo castello; papà insegnava Difesa Contro le Arti Oscure, dal momento che aveva girato il mondo e studiato in diverse Terre, mamma, beh, lei era una studentessa di Grifondoro innamorata persa del suo bel professore biondo..."

"è la storia di mamma e papà o la tua?" chiese sarcastica Antares facendo arrossire la gemella che le diede un bel calcione sullo stinco destro zittendola. Lucius, Draco, Harry e Silente ghignarono apertamente mentre Legolas contava le crepe del del pavimento e Dania entrava in modalità madre commossa.

"Dicevo..." ricominciò la Grifondoro riportando l'attenzione nello studio "... erano entrambi a Hogwarts e si innamorarono. Quando mamma terminò i suoi studi di magia, si sposarono pur sapendo che, a causa di un'antica maledizione, non avrebbero mai potuto avere figli."

"La maledizione di cui parlammo tempo fa nella serra..." affermò Legolas per comprendere meglio il corso degli eventi.

"Esattamente! Un paio di anni dopo, però, ecco la sorpresa!"

"Già!" si intromise Dania "Aspettavamo un bambino. Sirion mi raccontò della maledizione ma non vi diedi così tanto peso, si sa che gli Elfi sono pieni zeppi di leggende, ero così felice della mia gravidanza, ma quando lo dissi a mio marito, non fu esattamente la scena idilliaca che mi aspettavo!" sospirò mentre i begli occhi neri tornavano indietro nel tempo "Litigammo e alla fine decidemmo di cambiare stato per il bene delle bambine. Ci trasferimmo nella Terra di Mezzo, a Gran Burrone per la precisione, convinti che niente avrebbe potuto farci del male. Nacquero le mie bambine e, pochi anni più tardi scoprii di essere nuovamente incinta."

"Dior..." sospirò Harry.

"Sì, Dior." un sorriso triste si disegnò sulle labbra della donna "Tutto andava nel migliore dei modi, se non fosse che, nel mondo magico, un bambino di un anno aveva sconfitto il mago che seminava morte e distruzione, cavandosela con una sola cicatrice." tutti gli sguardi si puntarono su Harry che arrossì e abbassò lo sguardo mormorando un piccolo "proseguiamo?"

Antares prese la parola "Sauron, il super-cattivo della Terra di Mezzo, non era stato del tutto eliminato dopo la distruzione dell'Anello, covava negli abissi del monte Fatuo ma anche lui apprese la sconfitta di Voldemort e la cosa non gli piacque. La profezia su di te aveva avuto ragione, Harry, e non era affatto tranquillo sapendo che un'altra profezia gravava sul destino del mondo."

"Dalle ceneri rinascerà un fuoco, l’ombra sprigionerà una scintilla, libera sarà la lama ora imprigionata e il canto di due fenici saluterà l’alba nuova..." mormorò Lucius.

"Esattamente. Sauron, dopo svariate ricerche, capì che eravamo noi i soggetti di quella profezia e ci diede la caccia. Scappammo, ma lui ci trovò."

"Ricordo ancora come se fosse ieri..." sussurrò Dania guardando il pavimento e perdendosi nei propri ricordi.

 

"Ci ha trovati!!!" l'urlo di Sirion prese Dania completamente di sorpresa.

Era notte, una notte come tante altre.

Aveva messo a dormire le gemelle mentre Dior, ancora molto piccola, si era lamentata per tutta la serata.

"Scappa, Dania!!" vide suo marito, il bell'Elfo biondo di cui era perdutamente innamorata, prendere una spada e lanciarsi al piano di sotto.

Si voltò un'ultima volta a guardare la donna che avrebbe protetto a costo della propria vita "Prendi le bambine e scappa il più lontano possibile!!"

"Sirion!!!" Dania urlò disperata vedendo il proprio uomo gettarsi con coraggio verso la morte: le mani ben salde sull'elsa della spada, lo sguardo determinato e duro.

Non poteva vedere ciò che accadeva fuori dalla piccola casa in cui si erano rifugiati da pochi anni.

Non perse altro tempo e corse in camera a prendere le bambine; agguantò con un braccio Dior che dormiva profondamente ma un lamento sfuggì alla propria gola quando, voltandosi verso i lettini delle sue primogenite, vide che erano vuoti.

Si gettò per le scale urlando. Dior, svegliatasi di soprassalto, si aggrappò con forza al seno della madre, gli occhioni neri spalancati e smarriti.

"NIENOR!!!! LORIEN!!!!" chiamò le figlie per dei minuti, finché il fiato le venne meno e la sua gola bruciava come fuoco per lo sforzo. Si appoggiò ad un muro con la schiena, fuori il rumore delle spade, della lotta.

Strinse maggiormente Dior al petto e si lanciò al di fuori, intenzionata ad aiutare il proprio marito e a salvare le propie figlie ma uno spettacolo doloroso la scosse: Sirion giacava a terra, trafitto da parte a parte da una spada completamente nera. La figura oscura di Sauron si stagliava sulle sue figlie che, tremanti e immobilizzate dalla paura, si stringevano l'un l'altra senza riuscire a staccare gli occhi da quella presenza spaventosa.

"NOOOOOO!!!" Dania urlò con quanto più fiato aveva in gola ma Sauron non si fece spaventare, velocemente scagliò un potente incantesimo sulle bambine ma nello stesso istante una piccola pianta di Lumenryos Blanca sbocciò dopo ben 75 anni di quiete.

L'incantesimo si fuse con le particelle brillanti che cadevano come una pioggia di diamanti dal cielo, la luce fu talmente accecante che Dania, nonostante tutto, si ritrovò a serrare gli occhi.

 

"Quando riuscii a vedere nuovamente, mi accorsi che buona parte del giardino, compresa la Lumenryos, era raso al suolo. Ricordo che scivolai a terra, accanto al corpo di Sirion, Dior che scappava dalle mie braccia; c'era un'imponente macchia nera dove prima c'era Sauron, la sua spada era spezzata a terra, inutilizzabile. E al posto delle mie bambine c'era un cumolo di cenere. " Dania prese un grande respiro mentre la voce le tremava e gli occhi le erano diventati umidi "Rimasi lì per delle ore, credo, o forse furono giorni, non lo so. Non riuscivo a pensare a niente, non riuscivo ad alzarmi, a muovermi, nemmeno Dior si lamentava, si era rannicchiata accanto al corpo di suo padre. Fu l'arrivo di Belthil a scuotermi. Anche lei era visibilmente distrutta per la morte del suo unico adorato figlio e delle sue nipotine; ma ebbe il coraggio di smuovere la cenere e trovare i corpi di Ninenor e Lorien, intatti e dormienti, se non fosse che erano tornate neonate."

Seguì un silenzio carico di pensieri e interrogativi.

"Posso fare una domanda?" ruppe il silenzio Draco attirando su di sé gli sguardi dei presenti "Ma... perché prendete fuoco, cioè, qual'è il motivo scatenante?"

Niniel sospirò "Beh... non lo sappiamo nemmeno noi. Nostro nonno, Elrond, fece delle ricerche su di noi ma non si scoprì mai nulla."

"Noi pensiamo che sia dovuto alla... 'interferenza'? Posso chiamarla così? No, forse non è il terminie più adatto ma intendo dire che il potere distruttivo di Sauron si sia scontrato con quello generativo della Lumenryos e noi stiamo lì in mezzo, tra vita e morte..." cercò di spiegare Antares.

"Quando noi prendiamo fuoco, beh, è come morire, credo..." continuò Niniel spostandosi con fare pensoso una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sistemandosi gli occhiali sul naso "... Sauron in un certo senso è riuscito ad ucciderci ma la Lumenryos l'ha in un qualche modo impedito. Anche nonno Elrond è convinto nel dire che se quella notte non ci fosse stata la Lumenryos noi saremmo morte."

"Ma..." questa volta era intervenuto Legolas "... voi avete davvero diciassette anni? Invecchiate come i maghi o come gli Elfi?"

"No, abbiamo davvero diciassette anni." spiegò la gemella Serpeverde "Mamma è una strega e papà aveva rinunciato alla propria immortalità quando si sposò. Noi invecchiamo come qualsiasi persona 'normale'."

Legolas sogghignò all'indirizzo della propria ragazza "Vedi che non sono il primo ad impazzire?" disse riferendosi ad un dialogo avvenuto tempo prima nella piscina di Malfoy Manor.

Niniel sorrise raggiante mentre i presenti facevano andare gli sguardi da lui a lei senza capire.

"Io volevo aggiungere una cosa..." intervenì Harry "...voi sapete già che dovrete sconfiggere Sauron? Perché Hermione..."

"La Signorina Granger mi ha riferito l'esito delle sue fruttuose ricerce, quindi vorrei chiarire io come stanno le cose." rispose gentilmente Silente "Ho parlato anche con Belthil per fare luce in quanto sta accadendo." l'anziano preside congiunse le punte delle dita e, con i suoi enigmatici occhi azzurri, abbracciò i ragazzi presenti.

"Ormai tutti conosciamo la profezia che afferma che tu, Harry, sarai destinato a sconfiggere Voldemort, ma non viene menzionato Sauron. Ora, prendiamo in esame l'altra profezia: come mi ha fatto notare la Signorina Granger, nel nostro mondo magico si parla di 'salvezza', non di 'distruzione' e non di 'dominazione' ma 'liberazione' del mondo. Secondo il nostro parere e secondo anche quello di Elrond di Gran Burrone, la leggenda trascritta dagli Elfi non è totalmente attendibile perché aveva per di più lo scopo di scoraggiare le unioni di Elfi e Maghi a causa di antiche controversie. Non ho ormai alcun dubbio nell'affermare che voi siate le due fenici descritte dalla profezia, tanto è vero che nella visione di Harry e Lucius queste due fenici 'salutano l'alba nuova', confermando il parere secondo cui voi 'salverete' e non 'distruggerete'. Al termine di tutto ciò mi pare evidente che per riportare la pace nel nostro mondo e nella Terra di Mezzo i vostri poteri debbano essere uniti."

I tre giovani interessati dalle profezie annuirono consapevoli.

"Voi lo sapevate già, vero? Ancora la prima volta che ci siamo visti sull'Hogwarts Express..." commentò Harry guardando le gemelle che si scambiarono un'occhiata prima di annuire "Ma scusate, in tutto questo Dior non centra vero? Lei è al sicuro?"

"Oddio, nessuno è al sicuro, caro..." rispose Dania "Ora lei è a Gran Burrone sorvegliata a vista."

"Lei non è direttamente legata alla profezia, solo che spesse volte è finita nei casini a causa nostra e non avremmo mai potuto sopportare che lei venisse usata da Sauron per giungere a noi, non dopo quello che è successo al suo compleanno..." spiegò Antares.

"Anche il dispositivo di costrizione -una specie di limitatore di magia- che porta al braccio, a lei non è che serva è solo che in Italia dopo un casino combinato da noi ci è andata di mezzo anche lei..." continuò Niniel ma fu interrotta dalla gemella che commentò acida "Noi? Tu semmai! La sottoscritta ha cercato di limitare i danni!"

"Non rinfacciarmelo tutte le volte, sono dieci anni che ti chiedo scusa, ok?" s'infuriò Niniel allungando le mani verso il collo della gemella (Brruttto bagarospo!!! n.d.Niniel) .

"Bambine!" urlò scandalizzata Dania mentre gli altri ghignavano alla scena, solo Lucius era rimasto pensieroso.

"Scusa Silente, ma la spada apparsa al giovane Potter?" la domanda attirò l'attenzione di tutti: si erano completamente dimenticati di quel particolare.

"Sono felice che tu mi faccia questa domanda, Lucius anche se non posso fornire una vera risposta. Harry mi spiegò che quella sfera gli fu donata da Ron, che a sua volta la ricevette da Bill. Ho chiesto personalmente a Bill dove l'avesse trovata e lui mi disse che era tra gli scarti della Gringott. La signorina Granger ha fatto delle ricerche anche in tal proprosito, che sono valse ben cinquanta punti a Grifondoro, e ha scoperto che quella sfera era una specie di contenitore."

"E... conteneva cosa, esattamente?" fu la logica domanda di Harry che davvero non capiva cosa potesse contenere.

"Amore."

I presenti rimasero un momento interdetti.

"Amore?" fece Legolas sgranando i begli occhi azzurri "L'amore si può... contenere?"

"Beh, diciamo che quella sfera aveva la funzione di far vedere ad una persona il volto della persona amata; è quindi logico che chi l'aveva con sé ricercava amore e, una volta trovatolo, la passasse a qualcun altro. In questo modo, e dopo centinaia di anni, la sfera roccoglieva un po' di questo sentimento da tutte le persone che l'avevano avuta in possesso."

"Ok, questo posso capirlo, è un po' come quelle collane maledette che diventano più letali a seconda del numero di vittime che hanno mietuto..." commentò Lucius "... ma perché tramutarsi in una spada?"

"Già!" fece solidale il professore di Erbologia "L'amore è un sentimento nobile, è alla base della vita, perché si è trasformata in una spada, un'arma che può uccidere?"

"I vostri dubbi sono fondati ma io sono dell'idea che quella spada è innocua per chi prova amore, è carica di amore e non potrebbe far altro che caricarsi ulteriormente, mentre invece, se colpisce un cuore privo di amore diventa letale."

"Non mi è chiaro..." esordì Draco "... se quella spada è piena di amore, come può essere letale per chi ha un cuore vuoto, non dovrebbe... riempirlo?"

"Su questo, non posso darvi spiegazione. Posso solo dire che il destino è meraviglioso. E' meraviglioso il fatto che voi tre salvatori vi siate riuniti sotto il tetto di Hogwarts, trovo meraviglioso che Legolas abbia accettato proprio quest'anno il posto di docente ed è altrettanto meraviglioso che quella sfera sia giunta nelle nostre mani dopo anni di pellegrinaggi e si sia manifestata proprio in questo frangente, altro non posso dire, se non: abbiate fede."

 

 

 

Rieccoci!

Che scatole, direte voi, ehhh... pazienza! Assecondateci.

Eccola, tutta la verità, nient'altro che la verità.

Questo capitolo è dedicato al nostro ben tornato Simone. Ehi, sì bello nostro (sei l'unico maschietto, lasciati spupazzare un po' da Anty e Nini!!), siamo tornate e aver letto la tua recensione ci ha dato nuova energia, grazie.

Antares si inginocchia davanti a te 'Mea culpa!'. Hai proprio ragione, è una vita che non ci sentiamo ma questi anni di università sono stati un delirio. Ma ora, che la vostra Anty nazionale si è laureata e non trova mezzo lavoro (Nini, mi sto rassegnando a fare la cameriera tu-sai-dove!!), ha tanto tempo libero, almeno quando cerca di non uccidere o di farsi uccidere dal papà!! Grazie di cuore, Simone caro!!! Spero tanto che il cap ti abbia tolto la curiosità.

Un grazie di cuore anche a ninny che nonostante la fretta, trova sempre il tempo per farci un salutino. Un bacione anche a te, e a tutti quelli che ci sopportano!!!

A presto!!

 

Antares & Niniel

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=7736