Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Autrici: abbiamo modificato la
‘grafica’ della nostra storia perché prima faceva veramente… schifo! Comunque
se volete farci sapere qualsiasi cosa, se vi è piaciuta o meno potete anche
lasciarci un commentino-ino-ino! Grazie a chi legge a proprio rischio e
pericolo… un bacio!!
CAPITOLO 1
UN INCONTRO PARTICOLARE
Al numero 4 di Privet Drive c’era un gran fermento, il sig. Dursley avrebbe
dovuto ricevere la visita di un suo ex compagno di college e della sua famiglia
nel tardo pomeriggio. Non si erano visti ne sentiti per molti anni e di sicuro
Vernon avrebbe preferito non incontrarlo, non fosse stato a causa di Dudley.
Già, il suo adorato figliolo necessitava di un apparecchio per i denti e
Petunia aveva insistito perché lo portassero dal miglior dentista di Londra.
Immaginatevi il suo viso paffuto quando si era ritrovato faccia a faccia con il
suo vecchio ‘amico’, forse la parola amico è un po’ esagerata, molto meglio
conoscente; avevano chiacchierato del più e del meno e la cosa sarebbe finita
lì, ma la moglie aveva tanto insistito perché li invitasse a cena, che dovette
per forza ubbidire.
“Caro” gli aveva detto “devi pensare ai vantaggi! Avere un ottimo dentista
come amico può avere i suoi aspetti positivi”. Logicamente, pensavano di
sfruttare il loro legame per ottenere uno sconto.
Così Harry era stato confinato in camera propria senza avere il permesso di
uscire “o ti puoi scordare che ti permetta di trasferirti a casa di quei tuoi
amici strambi per un mese!”. Sapeva benissimo che lo zio non lo avrebbe mai
fatto ‘figuriamoci, può sbarazzarsi di me prima dell’inizio della scuola’.
I Weasley alcuni giorni prima gli avevano mandato un gufo proponendogli di
passare Agosto ‘alla Tana’ e aggiunsero dopo che fosse terminata la scuola e
diventato maggiorenne loro sarebbero stati ben lieti di ospitarlo finché avesse
voluto. Lui fu felicissimo, ma gli zii lo furono ancora di più.
“Ci sbarazziamo del moccioso Petunia cara” continuava a ripetere Vernon
saltellando gioioso per l’appartamento ed imballando le poche cose del nipote
che dopo furono chiuse nell’ormai ben noto sottoscala.
Harry era steso a letto ed indossava un paio di jeans logori ed una
maglietta troppo grande. Negli ultimi anni era cresciuto moltissimo, ed era
diventato proprio un bel ragazzo, persino suo zia aveva dovuto ammetterlo
(seppur malvolentieri e continuando a ritenerlo inferiore al suo
bambino-maialino-parrucchino).
La cosa che più gli importava però era il fatto di essere riuscito
finalmente a conquistare il cuore di Cho, la cercatrice di Corvonero, di cui
era innamorato sin dalla quarta; erano insieme da quasi un anno e mezzo ed era
la cosa più bella che gli fosse capitata, si girò su di un fianco e guardò la
foto della sua ragazza, che teneva sul comodino. Le finestre erano spalancate e
facevano entrare un leggero venticello anche se l’aria era estremamente calda
anche se era quasi sera, in quel momento entrò un piccolo gufo marrone che nel
becco teneva una lettera e che, dopo averla consegnata volò via.
‘Caro
Harry,
come
va?
Questa
sera io e i miei genitori siamo invitati a casa di loro certi amici a Londra.
Ho
saputo che fra alcuni giorni andrai da Ron, è magnifico perché la Sig. Weasley
è stata così gentile da invitare anche me.
Io
parto domattina che ne dici di chiedere ai tuoi zii di lasciarti venire con me?
Rispondi
presto (via gufo)
Hermione
P.S.
Ti piace Brown? È il mio postino personale! Me lo hanno regalato i miei per il
compleanno... grazie per gli auguri.’
“Hermione, sarebbe magnifico…” detto ciò scese cautamente le scale “zio
Vernon?”
“Che
cosa c’è?! Mi è parso di averti detto di non farti vedere per alcun motivo!”
grugni l’uomo sistemando il nodo della cravatta al figlio.
“Siiii…
ma…una mia amica…” tentò
“No!!
Assolutamente no!” urlò l’uomo che non aveva nessuna voglia di sentire parlare
il nipote dei suoi amici o dei suoi compagni di classe.
L’orologio
della cucina segnava 7:55 p.m.
DLIN
DLON.
“Sono
arrivati! Petunia vieni subito qui! E tu Dudley, ricordati di trattare bene
loro figlia…” disse sistemandogli i capelli. “e tu, fila in camera tua e fingi
di non esistere!” sibilò al nipote che, rassegnato, era già a metà scala.
Harry
prese una pergamena dal cassetto della scrivania dove teneva anche numerose
lettere di Cho e degli amici e rispose:
‘Ciao Hermione,
purtroppo mio zio non e’ in vena di ascoltarmi! (e quando mai?!) .
Ti ringrazio comunque x l’offerta.
A presto…
Harry’
Colse l’occasione per scrivere una lunga lettera anche a
Ron, poi prese Edvige e le diede le due buste.
Il
gufo fece un rapido giro per la stanza e dopo uscì dalla finestra.
Verso le 11 p.m. andò in bagno per lavarsi silenziosamente
i denti come aveva imparato a fare, mentre percorreva i corridoi per tornare in
camera sua si fermò un attimo vicino alla tromba delle scale ad ascoltare ciò
che stava accadendo al piano di sotto. Poteva sentire le risate, probabilmente
lo zio stava raccontando qualche barzelletta, nell’aria c’era il delizioso
profumo dei biscotti appena sfornati…la sua mente tornò a cinque anni prima
quando Dobby aveva fatto irruzione a casa sua… all’improvviso sentì un frullare
di ali e vide la civetta bianca uscire dalla porta della sua camera e dirigersi
verso di lui con una lettera in becco.
“Ferma!”
Le intimò a voce bassa “torna dentro…”.
L’uccello
però non accennava ad obbedire e si precipitò verso di lui “Fermati ti
prego…n-no non scendere “ disse tentando di afferrarla rincorrendola. Chissà
cosa sarebbe successo se fosse piombata nel bel mezzo del salotto, non osava
immaginarlo, probabilmente lo avrebbero rinchiuso in camera senza cibo e
rimesso le sbarre alla finestra.
“No!...”
Ormai
era troppo tardi erano già in cucina e Edvige volava verso la sala.
“E
così gli feci trovare tutti a gambe per aria!” Dudley aveva terminato uno dei
suoi ‘divertenti’ aneddoti per tentare di fare colpo sulla figlia del dentista
che lo guardava con aria annoiata.
In
quel preciso istante il gufo entrò seguito dal maghetto, appena il padrone di
casa si rese conto di ciò che stava accadendo e vedendo che ‘l’Uccellaccio’ si
stava posando proprio sul vestito bianco della ragazzina saltò in piedi e
afferrò per il collo il povero nipote.
“Tu,
come hai osato combinare questo disastro!… Io ti…”
Era
furibondo, si girò verso i suoi ospiti “Scusatelo… e solo che…”
Non
fece però in tempo a finire la frase che la ragazza si era alzata tenendo in
mano la busta.
“Harry?!”
“Hermione…
cosa ci fai qui?!” disse il ragazzo liberandosi dalla presa e correndo ad
abbracciarla sotto gli sguardi sconvolti di Petunia e Vernon che in un battere
d’occhio avevano capito che quella era una stramba (come chiamavano loro i
maghi).
“Anche
voi siete…” balbettò l’uomo rivolgendosi ai sig. Granger
“No,
noi siamo babbani…” Rispose
“Così,
sei tu Harry… Abbiamo sentito molto parlare di te!” disse Rosy, la madre della
compagna di classe, una donna giovane con dei lunghi capelli bruni e degli
occhi vivaci.
“Molto
piacere” disse stringendole la mano “allora voi, siete gli amici di mio zio
Vernon…”
Sentendo
quelle parole l’uomo andò su tutte le furie e a nulla valsero i tentativi della
moglie di calmarlo.
“AMICI?!…Figuriamoci,
io non voglio avere nulla a che fare con gente simile!” sbraitò lasciandoli di
stucco” ed ora vi prego di uscire immediatamente da casa mia!”
“Ma
perché ?”chiese John poi si ricordò
che la figlia gli aveva raccontato che la famiglia del ragazzo odiava i maghi.
“Lascia perdere papà…” poi parlò
nell’orecchio ai genitori e strizzò l’occhio ad Harry.
“Senta
…“disse con estrema cortesia il dentista ”non capiamo il vostro punto di vista,
ma vi saremmo grati se ci affidaste vostro nipote…ci penseremo noi a portarlo
alla Tana.”
“Non
se ne parla neppure!” urlò l’uomo, pio ci pensò meglio” però sia ben chiaro che
non avrete un soldo.”
Dopo
poco si trovava in macchina con Hermione ed i suoi genitori a chiacchierare del
più e del meno mentre si dirigevano nel centro di Londra.
“Questa
notte dormiremo tutti al Paiolo Magico e domani pomeriggio il Signor Weasley e
Ron verranno a prendervi…dove devo svoltare?” chiese il padre.
“A
sinistra…Harry sai che quest’anno arriveranno delle nuove studentesse per
l’ultimo anno?!”
“Come fai a saperlo?” le domandò
“Me
l’ha riferito un mio amico che frequenta la figlia dell’addetto alle
iscrizioni…Papà fermati, lo stai sorpassando!”
Entrarono
nel piccolo pub anche se era molto tardi (la pendola in un angolo segnava le
11:51 PM) c’erano ancora alcuni giovani che, seduti ad un tavolino, bevevano
della Burrobirra e ridevano. Da dietro il bancone spuntò il proprietario.
“Chi
è a quest’ora?” domandò
“Ciao
Tom “lo salutò Harry
“Perbacco
guarda un po’ chi si rivede… il giovane Potter .Chi è questa stupenda signorina
?”
“E’
Hermione Granger, una mia compagna di classe. E questi sono i suoi genitori,
John eRosy.”
“Molto
piacere, signori.”
Gli
spiegarono che desideravano fermarsi per la notte, quindi il mago diede
lorotregrosse chiavi ed augurò loro buona notte.
La mattinaseguente, dopo un’abbondante colazione, i genitori ripartirono e i due
amici si prepararono per andar a far spese a Diagon Alley .
Mentre
passeggiavano nei dintorni del Ghiriogoro, scorsero una loro vecchia e sgradita
conoscenza.
“Guarda
un po’ chi c’è Potter e la sua amichetta babbana! Che fine ha fatto
pel-di-carota-Weasley?” disse un ragazzo con dei profondi occhi grigi e dei
capelli biondissimi.
“Malfoy,
chi non muore si rivede!” borbottò Harry.
“Già”
soggiunse Vincent Tiger arrivando elle spalle di Draco con l’amico Gregory
Goyle col viso interamente sporco di cioccolata.
“Devono
aver aperto lo zoo.” rise sarcastica Hermione.
“Senti,
brutta mezzo…”
“Non
ti azzardare a dire un’altra parola o sono grossi guai!”
A
parlare era stata la potente voce di Hagrid che era apparso e alle spalle del
gruppo e aveva sollevato il ragazzo per le spalle.
“Mettilo
giù, come ti permetti!” urlò il biondino estraendo la bacchetta da sotto il
mantello.
“Mettila
subito giù…SUBITO HO DETTO!” disse Lucius Malfoy che usciva in quel momento da
un negozio di Arti Oscure, imponente e minaccioso come al solito.
“Ma,
padre…”
“Niente
ma, obbedisci…Signor Potter è in giro a causare risse e disordini come sempre…
Draco, muoviti, andiamocene.” E prese il figlio per il bavero del mantello
trascinandolo via in malo modo seguito dai due Serpeverde.
Harry
odiava il carattere arrogante del ragazzo, ma vedendo il modo in cui veniva
trattato dal padre provò un po’ di pena per lui. Poi chiese al guardiacaccia
cosa ci facesse da quelle parti, lui gli spiegòessere venuto alla ricerca di alcune sementi per l’orto.
“Piuttosto
tu cosa fai a Diagon Alley, i tuoi zii non credo te lo premettano…non sarai
scappato?”
“No,
non è evaso… passeremo l’estate da Ron e così stavamo cercando alcuni regali
per lui e la famiglia!” rispose Hermione in tono puntiglioso.
“Oh, oh, oh si è fatto tardi, meglio che vada. Il prof. Silente mi aspetta
per pranzo “ dopo di che l’omone abbracciò contemporaneamente i ragazzi
sollevandoli da terra “…ti sei fatto proprio un uomo Harry, mi sembra ieri che
ti portavo a Privet Drive piccolo, piccolo…” proseguì preso da un attacco di malinconia
“l’ultimo anno… mi mancherete ragazzi” e gli abbracciò nuovamente, poi si
asciugò gli occhi con un enorme fazzoletto viola a pois verdi che teneva in una
tasca del grande cappotto.
“Dai non fare così… altrimenti mi commuovo anche io…” disse Hermione.
“Ma guarda come sei diventata bella… Ron sarà felicissimo di vederti!”
“Perché
sei tutta rossa?” le chiese l’amico
“Lascia
perdere!” disse in tono sconsolato “Non hai speranza”.
Poi
salutarono il guardiacaccia e se ne andarono.
“Mi
ha fatto davvero piacere rivederlo… mi sembra di essere tornato a casa…” disse
Harry mentre passava da una libreria all’altra con l’amica che acquistava
decine di testi che le sarebbero stati utili per integrare i compiti estivi.
Passarono
l’ora seguente a comprare regali per gli amici: da ‘Madama Blue’ presero per
la signora Weasley e la figlia due scialli magici che cambiavano colore a
seconda della stagione e dell’umore di chi lo indossava; a Ron una P.A.p.P.
(Pluffa Autolanciante per Portieri), in modo tale che l’amico, diventato
portiere in quinta, potesse allenarsi da solo.
Al
signor Arthur regalarono un libro intitolato ‘Gli elettrodomestici Babbani, a cosa servono?’ dato il grande
interesse che l’uomo aveva per tutto ciò che riguardava i non-maghi, ogni volta
che se ne presentava l’occasione sommergeva i due ragazzi di domande.
A
Percy un trattato su i calderoni, un giubbotto ignifugo per Charly, una
stilografica per Bill e ai gemelli un campanello antifurto da mettere
all’entrata del loro negozio.
Erano
circa le tre, e ad un tavolino coperto di borsine, libri e bicchieri vuoti di
Acciaghiaccia al limone i ragazzi stavano ripassando trasfigurazione.
“Speriamo che gli piacciano” disse Harry
mentre mangiavano una coppa di gelato.
“Il pensiero è quello che conta…” proferì la ragazza
continuando a trasformare un cucchiaio in uno specchio.
“Sei davvero brava!”
“Perché io invece di ingozzarmi, studio!” lo
riprese ritornando per un attimo la ragazza antipatica che avevano conosciuto
in prima…”scherzavo…offrimene un po’!” disse sorridendo e sbattendo le
palpebre.
All’improvviso dal caminetto in fondo alla sala uscì un
lampo verde seguito da una nuvola di fumo dalla quale spuntarono i due Weasley;
i ragazzi gli corsero incontro salutando calorosamente l’amico e il padre.
Pagarono e ringraziarono Tom, dopo ciò ognuno prese una
manciata di polvere magica e a voce chiara urlò “la tana”.
Tutti i membri della famiglia furono entusiasti dei doni
ricevuti, anche se la signora Weasley li ‘sgridò’ per essersi scomodati tanto.
Visto che Bill e Charly si trovavano rispettivamente in Egitto e Normandia, i
loro pacchi furono spediti.
Le giornate trascorrevano velocemente: ogni mattina dopo
la colazione, Hermione costringeva i compagni di corso a ripassare le materie e
svolgere i compiti incurante delle lamentele degli amici, il signor Weasley
andava al Ministero e i gemelli andavano ad aprire il loro negozio ‘da Romeo e Giulietta… naturalmente
scherziamo’ che vendeva articoli
per scherzi di tutti i tipi ed era molto popolare.
Il pomeriggio lo passavano a nuotare in un laghetto fresco
in un bosco non troppo lontano da casa. Spesso a giocavano a Quidditch con i
ragazzi del circondario che erano ben lieti di giocare con o contro il famoso Harry Potter . Hermione e Ginny intanto
parlavano del più e del meno salvo cambiare subito discorso quando i ragazzi si
avvicinavano.
Finita la cena che si faceva all’aperto, si ballava o
parlava e Arthur riusciva sempre a monopolizzare i ragazzi facendo loro 1000
domande sull’utilizzo, ad esempio delle campane a vento o del mascara.
In questa atmosfera di pace e tranquillità il tempo
sembrava volare e così arrivò l’ultima settimana d’Agosto.
Un giorno mentre stavano pranzando arrivarono i gufi
portando le lettere di Hogwarts per i loro padroni; in ogni busta, oltre
all’iscrizione c’era una copia della lista dei libri d’acquistare:
‘Mille erbe e funghi
magici’ vol. 7 di Phillida Spore
‘Manuale dì
incantesimi’ vol.7 di Miranda Gadula
‘Storia della magia
degli ultimi 150’ anni’ di Bathlda Bath
‘Infusi e
pozioni magiche’ vol.7 di Arsenius Brodus
‘Le forze
oscure: come combatterle e difendersi’ vol.7 di Dante Tremante e Berta
Tremella
‘Guida alla trasfigurazione superiore’ di
Emeric Zoot
‘Svelare il
futuro’ vol.4
di Cassandra Vablatsky
‘Gli animali fantastici: dove trovarli’ di
‘Cura delle
creature magiche’ vol.4
‘Maledizioni e
contromaledizioni’ vol.7 di Vindicus
“Chissà chi sarà il nuovo insegnante di Difesa contro le arti oscure!”
disse Ginny
L’anno precedente la signorina McQueen si era gravemente
ammalata e aveva comunicato loro che avrebbe lasciato il posto, cosa che
dispiaceva molto agli alunni in quanto era stata l’unica insegnante ‘normale’
da quando Harry aveva iniziato a frequentare la scuola.
Il
1° Settembre si svegliarono presto e con i loro bauli si recarono sulla collina
nei pressi della Tana dove era stata aperta una passaporta per i ragazzi che,
come loro dovevano recarsi a King’s Cross.
Appena
arrivati alla stazione incontrarono altri studenti di Hogwarts, tra questi
c’era un ragazzo bruno con gli occhi verdi che frequentava il 6° anno al
Grifondoro, che appena li vide corse loro incontro.
“Ciao
Ginny, è da tanto che non ci vediamo” disse col fiatone sistemandosi i capelli.
“Ciao,
hai passato bene le vacanze, Frank?” gli domandò con sorriso radioso e arrossendo
leggermente.
“Bene,
bene…io…mi chiedevo…se per caso verresti con me…” poi notò lo sguardo truce di
Ron e si corresse ”volevo invitarti con noi a bere qualcosa prima della
partenza. “ e indicò un gruppo di giovani seduti fuori da un bar “ Se tuo fratello
vuole, naturalmente…”
“Certo!”
poi senza aspettare il consenso salutò gli amici e si allontanò prendendo per
mano il ragazzo.
“Chi
è quello?” domandò appena la sorellina si fu allontanata.
“E’
il suo ragazzo” rispose soprappensiero Hermione, poi si ricordò che doveva
restare un segreto e tentò di rimediare ”… amico… cioè cugino…volevo dire
compagno di classe, si volevo dire questo!”
“Gi-Gi-Ginny…hai
un ragazzo?!?!” piagnucolò Ron geloso.
L’amica lo guardò sconsolata poi con unsospiro gli disse:
“Avresti
anche tu una ragazza se fossi un pochino PIU’SVEGLIO!”
Rassegnati
iniziarono a spingere i loro carrelli verso il loro binario quando si avvicinò
loro una ragazzina di circa dieci anni, aveva i capelli castano rossicci
raccolti, gli occhi grigi con un corpo minuto, indossava un abito senza maniche
rosso e delle scarpe da ginnastica.
“Scusate
il disturbo, sapete dove è il binario 9 ¾?”
“Primo
anno?” le chiese Ron
“Si!
Ero qui con mio fratello, ma non riesco più a trovarlo e dato che mancano solo
15 minuti alla partenza ho pensato di avviarmi per conto mio!” spiegò.
“Non
ti preoccupare, seguici…” Harry non sapeva il suo nome, lei parve essersi
ricordata di non essersi presentata e tendendo la mano al giovane con gli
occhiali che le stava di fronte disse:
“Judy!”
“JUDY!!! JUDY! DOVE SEI
FINITA?! JUDY!”
Un
ragazzo correva disperatamente per la stazione fermando i passanti e chiedendo
loro se avessero visto la bambina rappresentata nella fotografia che teneva in
mano.
“JUDY!
Che imbecille come ho fatto a perderla” diceva correndo da un binario
all’altro, poi la notò parlare con alcune persone di cui non poteva vedere il
volto visto che gli davano le spalle. In pochi secondi la raggiunse.
“Dove
eri finita?! Sai che mi sono preoccupato moltissimo!? …con tutta la brutta
gente che c’è in giro… non farlo più ti prego!” disse sull’orlo del pianto
inginocchiandosi e abbracciandola stretta stretta lasciando Harry, Ron e
Hermione a bocca aperta.
“Non
fare così Draco…” tentò di consolarlo la bimba accarezzandogli dolcemente il
viso “Stavo per andare a prendere l’Espresso e mi stavo facendo spiegare come
raggiungerlo da questi gentili studenti”.
A
quel punto lui alzò lo sguardo e la sua espressione cambiò da preoccupata
divenne rabbiosa e rossa di vergogna; strinse i pugni e parlò con voce
sibilante e piena di disprezzo.
“Potter…se
ti azzardi a dire anche solo una parola…”
“Malfoy…prima
di tutto non sei nelle condizioni di dare ordini e poi, chi sarebbe?” chiese
Ron indicando Judy.
“E’
mia sorella… problemi?” s’infastidì il biondino continuando a tenere stretta a
sé la bimba
“E
da dove spunta, non ce ne hai mai parlato!” dissero Tiger e Goyle che erano
appena arrivati.
“Non
sono affari vostri, imbecilli!”
I
due amici del Serpeverde, come tutti avevano potuto notare, non erano affatto
cambiati ne fisicamente ne psicologicamente, negli ultimi anni.
Il
loro ‘capo’ invece, si era alzato notevolmente e aveva potenziato i muscoli per
giocare meglio a Quidditch, inoltre da quando a Giugno la sorellina gli aveva
detto che con i capelli ingellati sembrava un Nonno-Maki li teneva ‘al
naturale’ ovvero ricadevano a ciuffetti un po’ scomposti sulla fronte ad
incorniciargli i profondissimi occhi argento di quel viso perfetto da angelo
maledetto. Indossava un paio di jeans chiari a vita bassa con alcuni strappi,
una maglietta senza maniche nera aderente coperta da una camicia bianca con le
maniche rimboccate fino ai gomiti e i primi bottoni slacciati a causa del molto
caldo. In poche parole era diventato un gran figo, anche se nessuno avrebbe mai
immaginato di vederlo indossare abiti Babbani.
“Ehi,
Dracuccio, non mi presenti i tuoi amici?” chiese Judy tirandogli un braccio
visto che era diventato alto ben 180 cm e lei solo 140.
“Non
sono amici miei!” rispose offesissimo e sgarbato, poi rivolgendole un
incredibile sorriso dolcissimo, che contrastava con la sua solita faccia ‘sono
un Serpeverde e anche molto cattivo’, presentò i tre ragazzi di Grifondoro
“Questa è Hermione Granger, la secchiona, lo straccione lì in fondo è Ronald
Weasley e questo sfigato è Harry Potter”
“Hermione
e Ron, hai detto? si, me ne avevi parlato! Lui è quello così inganfito da non
accorgersi che lei è inn...” Hermione fu così svelta da cacciarle un Chupa
chupa in bocca prima che lei finisse la frase.
“Assaggialo,
è squisito” poi guardando distrattamente l’orologio da polso urlò “10:58!!!”
A
quel punto presero tutti una rincorsa e scomparvero nel muro diretti verso il
famoso binario 9 ¾.
“Questa no, cartolina
per mamma, pubblicità, bolletta del metano, lettera di Nana, raccomandata...
lettera di Nana??” elencava una giovane facendo passare tra le mani delle buste
che le aveva appena consegnato il postino “Ragazze sono arrivati!!!!” urlò
aprendo l’ultima busta e gettando a terra le altre. In un attimo fu raggiunta
da altre due ragazze poco più grandi di lei.
“I
biglietti per il concerto dei Blast!!! VAI!!” urlarono tutte insieme
abbracciandosi, poi una di loro l’aprì impaziente ed il sorriso che poco prima
le illuminava il volto si spense “N-non... non ci sono! BWAA!!!” e mostrò la
sola lettera che c’era all’interno
10/8
Care Niniel, Antares e Dior,
mi dispiace moltissimo ma non sono riuscita a trovarvi i
biglietti per il concerto, e il nostro manager ci ha impedito di tenerne da
parte... mi dispiace tantissimo, avevo così tanta voglia di vedervi! Spero sarà
per il prossimo!
A presto, un bacio
Nana
P.S.Hachi e Nobu vi
mandano un bacione!
Yasu vi saluta
e Shin vuole chiedervi se la prossima volta uscite con lui!
“NOOOO!!
Leggi meglio Niniel! Ne sei sicura??” le chiesero mentre stavano già aprendo
un’altra lettera
“Sicurissima...”
purtroppo non sarebbero potute andare al concerto che una loro carissima amica
avrebbe tenuto a Tokyo la terza settimana d’Agosto, ed erano piuttosto tristi
dal momento che ci tenevamo moltissimo e attendevano da tanto quella data.
Le
tre ragazze erano sorelle anche se a guardarle non si sarebbe proprio detto.
Dior,
aveva 15 anni, i capelli neri che teneva quasi sempre legati con un mollettone,
lunghi sino al sedere e gli occhi marrone scuro, indossava sempre abiti neri
che le fasciavano il magro corpo ben modellato. Aveva un piercing al
sopracciglio sinistro e cinque fori nel lobo sinistro ed un anello
all’ombelico. Antares Lorien e Niniel Nienor avevano 17 anni ed erano gemelle
ma non avevano nulla di simile: la prima, che era anche la più giovane tra le
due, aveva gli occhi verdissimi e i capelli biondo chiaro lisci, anche lei
prediligeva i vestiti neri ma utilizzava molto spesso anche l’azzurro e il
viola. Aveva due fori nel lobo sinistro ed uno nell’estremità superiore
dell’orecchio che era collegato da una catenella d’argento ad uno degli altri
due buchi, mentre dal restante e anche dal foro sul lobo destro pendevano due
orecchini d’argento lisci ed incastonati da pietre di acquamarina lunghi fino a
sfiorarle le spalle; la seconda aveva gli occhi di un azzurro scuro ed i
capelli tendenti al castano, inoltre aveva il viso cosparso di lentiggini e
doveva indossare degli occhiali; adorava indossare vestiti dai colori chiari o
pastello, soprattutto azzurri e bianchi. Le due gemelle avevano un corpo
mozzafiato e ben proporzionato e lo stesso taglio di capelli (alla pari, lunghi
fino al seno, che erano solite acconciare Antares con mollette o treccine,
Niniel tirati su e arrotolati su una bacchetta di legno). Quasi nessuno però
era a conoscenza dei loro secondi nomi che non erano affatto comuni.
Oltre
che nell’aspetto le sorelle divergevano anche nel carattere e nei gusti:
Antares e Dior erano decise, astute, impulsive e non avevano alcun problema a
trasgredire le regole, inoltre se venivano offese sapevano diventare
tremendamente cattive, perfide per non dire pericolose. Niniel, invece, era più
calma, indecisa, pacata e riflessiva; cercava sempre di risolvere le situazioni
difficili con le buone, non come le sorelle che non ci avrebbero pensato due
volte a cominciare una rissa, ma se non ci riusciva poteva diventare anche lei
un tipetto pericoloso. Quando litigavano tra loro era davvero un guaio perché
era impossibile fermare loro o gli oggetti che si lanciavano da una camera
all’altra!
I
loro genitori provenivano da due mondi completamente diversi e i genitori della
madre, Dania, non avevano accettato il loro matrimonio a causa anche della
differenza di età tra i due innamorati e, ad aggravare la situazione fu anche
la decisione della ragazza di abbandonare gli studi a soli 17 anni. Appena si
fu sposata non si fecero più sentire e cancellarono la figlia dalla loro vita,
infatti, non andarono al suo matrimonio e neppure quando nacquero le figlie. Le
ragazze non avevano mai conosciuto i loro nonni.
Dania
lavorava al Ministero e spesso faceva orari impossibili tanto che fin dalla
prima infanzia affidò le figlie ad una loro vicina di casa in modo che le
facesse da baby-sitter, la povera donna però era continuamente vittima degli
scherzi e le chiamava ‘quelle piccole streghe’, senza mai chiamarle con il loro
nome, tuttavia era molto affezionata alle bimbe.
Abitavano
in una piccola villetta in campagna a due piani e con un grande giardino dove
d’estate organizzavano piccole feste per il vicinato; sul retro c’era un orto
dove crescevano numerose erbe e fiori disposti in belle ed ordinate aiuole
curate con grande amore dalle sorelle che potevano accomunare tra loro solo la
grande passione per la natura e le sue piante. Al piano terra c’era la cucina
al cui centro era posto un grande tavolo con numerose sedie ed una grande e
bellissima pendola che Niniel aveva smontato per il ticchettio che le impediva
di dormire la notte e, non essendo in grado di rimontarla era rimasta ferma,
tuttavia era troppo bella per essere gettata. Il salotto era arredato in modo
antico: sulla parete più lunga troneggiava un grande camino di mattoni rossi.
Gli altri muri erano coperti di scaffali pieni di libri; in un angolo della stanza
erano situate le due ceste per i gatti di Dior e Antares e la gabbia per il
gufo di Niniel. Le camere si trovavano al piano superiore: le sorelle dormivano
in un’enorme stanza colorata con il soffitto a nuvolette da una parte e la
notte dall’altra, sotto una grande finestra che dava sul giardino si trovavano
tre scrivanie. Nella parete opposta c’era un lungo armadio e sparsi a terra
tanti e morbidissimi cuscini, per non parlare degli innumerevoli peluche quasi
tutti di Antares che li adorava. La camera accanto fungeva da biblioteca
infatti tutte le pareti era interamente ricoperte da scaffali da cui facevano
capolino libroni neri con i titoli scritti in oro e boccette di vetro con
liquidi dai mille colori o con piante essiccate. La camera da letto dei genitori
era accanto al bagno, quest’ultimo era in marmo blu ed al centro si trovava una
grande vasca idromassaggio incassata nel pavimento. Sugli scaffali c’erano
infinite boccette di bagnoschiuma e shampoo di tutti i tipi, tanto che Dania
una volta vuotandone uno si era ritrovata il bagno pieno di bolle!
Era
decisamente una gran bella casa anche se da fuori nessuno avrebbe mai giurato
quella grandezza... ma torniamo dalle ragazze...
“E
questa lettera cos’è?” chiese Dior sventolando furiosa una lettera di pergamena
davanti agli occhi della madre appena questa fu tornata dal lavoro, cioè
all’una e trenta di notte.
“Oh,
è arrivata? È la conferma dell’iscrizione alla vostra nuova scuola!” rispose
con estrema calma la donna come se nulla fosse accaduto.
“E
quando pensavi di informarci del fatto che avremmo dovuto trasferirci in
Inghilterra?!” urlò Niniel perdendo il suo autocontrollo.
“Ma
ve l’avrei detto! prima però volevo essere sicura...” tentò di giustificarsi la
madre ma venne subito interrotta da Antares che le disse:
“E
come mai dovremmo lasciare amici, casa, scuola, lingua, nazione?!?”
“Il
Ministero mi ha offerto una grossa promozione, ma posso averla solo se ci
trasferiamo... e comunque quella Inglese è una delle migliori al mondo, se non
LA migliore! Prima di incontrare vostro padre la frequentavo anche io! e voi
due” disse indicando le gemelle “avete sempre desiderato andarci, o mi
sbaglio?”
“Sei
brava a plagiare le persone!” affermò infastidita Dior
“Comunque
fatto sta che il lavoro della mamma è molto più importante dei nostri
capricci...” affermò Antares guardando i fatti, poi si ritirarono nella loro
camera.
A
loro non dispiaceva affatto abbandonare la ‘SIMES’, infatti i compagni di
classe le evitavano ad alcuni avevano perfino paura di loro a causa del loro
strano comportamento. Una volta al primo anno le gemelle avevano perso il
controllo ed avevano distrutto un’intera classe; per questo il preside aveva
dovuto prendere adeguati provvedimenti nei confronti di futuri eventi simili.
Comunque
le ragazze per quanto urlassero e protestassero la decisione era stata ormai
presa ed il giorno dopo di pomeriggio si trovavano già a Londra e il tempo che
mancava all’inizio della scuola lo passarono studiando chiuse in camera,
infatti fu la madre ad andare a procurare loro tutto ciò di cui avevano bisogno
per affrontare il nuovo anno, dal momento che le ragazze si rifiutavano anche
solo di parlare.
Il
primo settembre la donna fu costretta a trascinarle a forza alla stazione da
cui avrebbero preso il treno per la scuola.
“No,
ti prego, studierò a casa!! Farò l’autodidatta!!” cercò di convincerla
un’ultima volta Antares
“Nemmeno
per sogno!! E tu non scappare!!” urlò afferrando Dior che tentava di tornare a
casa.
“NO!
LASCIAMII!! Se devo morire lo farò nella mai camera!!” protestò verso la madre.
Niniel,
si era invece già arresa e camminava con la testa tra le nuvole mentre spingeva
il suo carrello. Poi improvvisamente si ricordò che non avevano la ben che
minima idea di dove fosse il loro binario e mancavano solo dieci minuti alla
partenza del loro espresso; stavano ancora guardandosi attorno quando si
avvicinò loro un ragazzo di circa 18 anni e gli chiese se per caso occorreva
loro aiuto nel trovare il treno.
“La
prima volta è così per tutti!” disse rivelando loro che aveva capito che
frequentavano la stessa scuola per prima cosa dai bagagli e poi per il modo in
cui si guardavano attorno, quindi si offrì di accompagnarle. Le ragazze
salutarono la madre poi, spingendo i loro carrelli, si avviarono con Mike che,
appena arrivate al treno le salutò e corse da un gruppo di ragazzi.
“Uffa! Non c’è uno
scompartimento vuoto!” si lamentò Niniel seguendo le sorelle verso la fine del
treno.
“Proviamo
qui!” disse Antares aprendo una porta dell’Espresso per Hogwarts, che aveva
lasciato la stazione da pochi minuti.
Era
vuoto e finalmente le ragazze si accomodarono, infondo erano molto emozionate,
e non vedevano l’ora di arrivare. Dopo poco un’esile donna passò per il
corridoio spingendo un carrello carico di dolci di tutti i tipi. Dior e Antares
presero una Burrobirra a testa e Niniel solamente un bicchiere d’acqua e
limone.
“Non
hai fame?” le chiese stupita la gemella cominciando anche a preoccuparsi
“No,
non ho fame, sono troppo agitata!” le rispose bevendo
“Come
non hai fame?!” continuò Dior sempre più stupita, poi si rivolse alla sorella
bionda “questo giorno entrerà nella storia!”
“Uffi!
Perché dite così? Non sono una mangiona come Hachi!!” protestò offesa.
Le
ragazze dopo una risata si misero ad osservare fuori dal finestrino il treno
sfrecciare tra le montagne, intanto nel corridoio c’era qualcuno che discuteva
animatamente.
“Ti
ho detto di no, Judy!! Tu vieni nello scompartimento con me!! Non ti permetterò
di unirti a questi stupidi Grifondoro!!” urlò Malfoy furibondo strattonando la
sorella che si era aggrappata con tutte le sue forze ad una porta.
“Ma
perché Dracuccio?!” protestò la sorella
“Perché
di si, e non chiamarmi ‘Dracuccio’!!” a questo punto gli occhi della piccola si
colmarono di lacrime, infatti il suo adorato fratellone non aveva mai
utilizzato un tono così duro con lei.
“Sei
cattivo!!!” scoppiò in lacrime cercando di scappare ma il ragazzo la prese in
braccio e le parlò dolcemente
“No,
tesoro, non piangere, perdonami! Non volevo ferirti! Su, fammi un bel
sorriso...” e le diede un bacio sulla fronte stringendola più forte.
Harry
vedendo Malfoy così premuroso nei confronti di un altro essere umano si stupì
non poco.
“Judy,
stai con tuo fratello oggi, forse domani sarai una di noi!” la rassicurò
“Non
portare sfiga, Potter! Lei sarà una Serpeverde come me!” poi sempre con la
sorella in braccio fece per entrare nella sua cabina già occupata da Tiger e
Goyle
“Ciao
Dracuccio!” lo sfotté Ron
“Weasley,
non ti...” sibilò con rabbia estraendo la bacchetta dalla tasca dei jeans, poi
pensò alla sorellina e la rimise a posto
“Ciao Harry, ciao Ron, ciao
Hermione! E
grazie!!” li salutò la bambina da sopra la spalla del fratello, dopodiché i tre
Grifondoro entrarono in uno scompartimento, sperando che fosse vuoto.
“Possiamo
sederci?” chiese Hermione vedendo che invece era già occupato da tre ragazze
“Fate
pure!” rispose quella castana alzandosi e sedendosi accanto alle compagne per
lasciare lo spazio ai tre nuovi arrivati.
“Grazie
mille!” rispose un giovane dai capelli rossi.
Passarono
circa mezz’ora in completo silenzio nella quale i tre Grifondoro osservarono le
loro compagne di viaggio con molta attenzione. Quella che sembrava più giovane
indossava un vestito nero a maniche corte lungo fino alle ginocchia e con
un’arricciatura sul seno e calzava degli anfibi slacciati. La ragazza seduta al
centro, che aveva i capelli biondissimi da far invidia a Malfoy, indossava dei
jeans lunghi scoloriti sulle cosce e con dei brillantini a disegnare un
dragone, una canottiera nera e calzava degli stivali neri con il tacco
piuttosto alto. L’ultima indossava una gonna azzurra svasata sostenuta da del
tulle ed una camicia bianca senza maniche che si incrociava davanti con
l’allacciatura sulla schiena, ai piedi portava dei graziosi sandaletti azzurri.
Erano sicuri di non averle mai viste prima a scuola. Verso mezzogiorno Ron aprì
una scatola contenente alcune fette di torta e le distribuì agli amici, poi
porse la scatola anche alle tre che stavano leggendo assorte dei giornalini
colorati e domandò:
“Ne
volete una fetta? Mia madre ne fa sempre troppa!”
“Non
è avvelenata!” le rassicurò Hermione notando lo sguardo diffidente delle ragazze
“Piacere, io sono Hermione Granger!” continuò sorridendo
Al
ché la ragazza bionda le strinse la mano e disse:
“Molto
piacere, io sono Antares Anglachel, questa è la mia gemella Niniel e
quest’altra è Dior, la nostra sorellina!”
“Piacere!
Io sono Ron Weasley” si presentò il ragazzo con la torta, stringendole a sua
volta la mano.
“Io
sono Harry Potter!” si presentò anche l’altro ragazzo.
Sentendo
il nome ‘Potter’ le ragazze si bloccarono di colpo. Hermione notò che non era
il classico sguardo da ‘Oh mio Dio il famoso Harry Potter!’ ma qualcosa di
diverso che non riuscì a decifrare, poi le tre si riscossero.
Dior
intanto si era riappoggiata al finestrino e guardava rapita il paesaggio
“Avevo
sentito dire che studiavi ad Hogwarts!” commentò Antares guardandolo con i
penetranti occhi verdi
“Ehmm...
è ancora valida l’offerta?” si informò Niniel indicando la torta.
Ron
gliene porse subito una fetta sorridendo poi le offrì anche alle sorelle ma che
rifiutarono.
“Siete
al primo anno?” domandò Hermione
“Ci
siamo trasferite da poco dall’Italia. Io e Antares dobbiamo frequentare
l’ultimo anno e Dior il quinto!” spiegò la maggiore
“Se
siamo fortunate frequenteremo gli stessi corsi!” continuò Hermione che aveva
aperto un libro dal titolo ‘Ultimo anno ad Hogwarts e poi?’, poi alzando lo
sguardo aggiunse “Sapete già della suddivisione in case?”
“Oh,
nostra madre ci ha fatto leggere molti libri al riguardo, come ‘Storia di
Hogwarts’ e simili!” le spiegò Antares
“Incredibile!!
Finalmente ho trovato qualcuno che ha letto quel libro!!” gioì Hermione
“Come
sono le squadre di Quidditch?” si informò improvvisamente Niniel posando il
libro che aveva in mano.
“Le
squadre? Mmhh... beh, sono tutte forti, però Tassorosso e Corvonero non vincono
più il campionato da tanti anni ormai, Grifondoro e Serpeverde sono le
migliori, la finale si disputa sempre tra queste due. Sapete, io ed Harry
facciamo parte della squadra di Grifondoro!” spiegò Ron molto entusiasta di
parlare del suo sport preferito.
“Spero
di finire in una di queste due case, allora! Nella mia vecchia scuola ero una
cacciatrice, mentre Antares una battitrice!”
Il
discorso proseguì a lungo e ben presto giunsero alla vista dell’imponente
castello.
A
quel punto uno alla volta andarono in bagno a cambiarsi. Antares fu l’ultima ad
andare e appena uscì s’imbatté in un ragazzo biondo dai bellissimi occhi grigi.
I due rimasero a fissarsi per qualche secondo, poi lei gli sorrise e gli fece
spazio per entrare. Arrivata davanti alla porta del suo scompartimento si
rigirò verso il bagno e il ragazzo si girò nello stesso momento. Si sorrisero
di nuovo poi uno entrò in bagno, l’altra nella sua cabina.
Arrivati
alla stazione i ragazzi furono separati dalle nuove entrate, infatti queste
dovevano andare insieme agli studenti del primo anno ed attraversare il lago di
notte. Le ragazze si erano sedute sulla barchetta quando Dior si alzò di colpo
“Non
ti aspetterà per sempre!” urlò in direzione di Ron
“Cosa
avrà voluto dire?” chiese più rivolto a se stesso che agli altri
“Sei
un caso disperato!” sbuffò Harry rincorrendo Hermione che si era già
incamminata ed aveva raggiunto le carrozze. Durante il breve viaggio i tre
amici discussero di vari argomenti: di come sarebbero stati contenti di
rivedere Hagrid, di come erano certi che il professor Piton avrebbe fatto di
tutto per farli espellere, del ritorno di Voldemort, che negli ultimi anni
stava acquisendo sempre maggiore potenza e soprattutto delle tre nuove amiche.
Le
sorelle Anglachel, intanto stavano attraversando il grande lago nero su una
delle piccole barchette insieme al gigante guardiacaccia Hagrid. Anche se la
giornata era stata calda ed anche un po’ afosa, gli studenti dovettero
stringersi nei loro mantelli per non aver freddo, fatta eccezione per Antares e
Dior che invece il mantello lo tolsero per il caldo, dal lago infatti proveniva
un forte vento ed il cielo minacciava pioggia.
“Sapete,
stare qui non sarà poi così brutto come pensavo!” esclamò tutto d’un tratto
Antares guardando le stelle.
“Per
il panorama?” le chiese la sua gemella sistemandosi il cappello continuamente
mosso dal vento.
“Ma
no, per i ragazzi!” rispose l’altra con aria sognante.
“Quei
due là non sono antipatici, come si chiamavano? Harry e Ron?” asserì Dior
“Harry e Ron? Li
conoscete?!” le interruppe Hagrid che senza volerlo aveva ascoltato la loro
conversazione.
“Si,
li abbiamo incontrati sull’Espresso, erano insieme ad una ragazza carina di
nome Hermione!” lo informò Niniel
“Certo!
Quei tre sono sempre insieme! Gran bravi ragazzi, quei tre!” rise l’omone
soddisfatto, poi tornò a guardare verso il lago che era illuminato dalle
lampade delle barche che lo facevano apparire come cosparso da centinaia di
lucciole
“Comunque,”
riferì Antares “non mi riferivo a loro, ma ad uno schianto di biondino che ho
incontrato sul treno mentre uscivo dal bagno!”
“Immagino
che sia uno dei tuoi soliti musoni antipatici e teppisti!” le domandò la
sorella
“Simpatica!
Non lo so, l’ho visto pochissimo... ricordo solo un sorriso da piegamento di
ginocchia ed occhi color argento... ah... era un angelo... amo già questa
scuola!!” sospirò languidamente. Intanto erano giunte in vista della scuola.
Harry,
Ron ed Hermione nel frattempo erano nella Sala Grande il cui soffitto appariva
come un cielo stellato nel quale erano sospese delle candele accese che
emanavano un chiarore rassicurante. I fantasmi delle case svolazzavano per
tutta la stanza salutando le loro vecchie conoscenze.
“Salve
Salve Nick-quasi-senza-testa! Come va?” domandò un Grifondoro del sesto anno
che teneva per mano Ginny.
“Benissimo,
ma ti prego Frank, preferirei che mi chiamaste Sr Nicholas...” sottolineò il
fantasma di Grifondoro volando sul tavolo.
Dalla
parte opposta della sala il Barone Sanguinario parlottava e rideva malignamente
con i Serpeverde, mentre il nuovo fantasma Cedric Diggory svolazzava salutando
i vecchi compagni.
“Ciao,
come va, Cho?” chiese a quella che quando era in vita era la sua ragazza
“Bene,
grazie, e tu?... oh, scusa... che stupida!” si scusò mortificata lei
“Non
ti preoccupare, credo tutto ok, e Potter? Ti fa soffrire?” le chiese
guardandola dolcemente.
La
Corvonero era estremamente imbarazzata e non sapeva che rispondere,
fortunatamente entrarono i professori che andarono a sedersi al proprio tavolo.
Al
loro ingresso tutti gli studenti si alzarono in piedi e li sommersero con uno
scroscio di applausi; il professor Silente si alzò in piedi e gli applausi
aumentarono, poi ad un gesto del vecchio preside tutti tacquero. L’uomo prese
quindi in mano un vecchio cappello a punta logoro, sgualcito e con numerosi
strappi e lo mostrò alla sala, che fece un altro piccolo applauso, dopodiché
con voce chiara sentenziò:
Autrici: ringraziamo chiunque si
sia degnato di leggere (e ci sopporta ancora!!)!! Vi chiediamo solo un
favorino: diteci quello che pensate altrimenti pensiamo bene di suicidarci in
massa, quindi… commentate!!! È ben accetta qualsiasi cosa!! Grazie per l’attenzione!!
Per la cara Poppy88, ecco il
nuovo capitolo!
CAPITOLO 4
UN‘BUON’INIZIO
All’esterno
della mensa i ragazzi del primo anno erano in trepidante attesa. Dalla sala
proveniva un brusio di voci, poi ci fu un lungo applauso e in quel momento le
porte vennero aperte; la prima cosa che si vide furono i lunghi stendardi che
sventolavano senza sostegno su quattro tavoli paralleli ai quali stavano seduti
centinaia di studenti vestiti di nero. Quando tutti furono entrati la porta si
chiuse alle loro spalle. Su un piano rialzato, perpendicolare ai quattro lunghi
tavoli si trovava quello dei professori, il preside era ancora in piedi e
rivolse loro un luminoso sorriso da sotto la lunga barba bianca, mentre le
quattro case proruppero in un grande applauso, dopodiché Silente prese la
parola:
“Benvenuti
ad Hogwarts! Sono molto lieto di ospitarvi! Ma bando alle ciance, iniziamo
subito con il vostro smistamento! Ora, quando la professoressa McGrannit
chiamerà il vostro nome, dovrete sedervi qui e al resto ci pensa lui!”
Improvvisamente
un vecchio cappello su uno sgabello, che era stato posizionato sul rialzo,
sembrò prendere vita e poi parlò
“Come
ogni anno il destino dei nuovi allievi è nelle mie mani! Potrete essere divisi
nelle case di Tassorosso, Corvonero, Grifondoro e Serpeverde!! E le casa in cui
verrete inseriti resterà per tutti i sette anni di studio!”
Detto
questo si schiarì la voce e si mise a cantare una filastrocca.
Quando
ebbe terminato, la professoressa McGranitt si alzò in piedi: era una donna non
molto giovane, con i capelli grigi raccolti in un severo chignon che le
conferiva maggiormente un’aria austera e severa, in mano teneva una pergamena
dalla quale leggeva i nomi degli studenti:
“Abel
Ariel” una ragazzina con i capelli corti scuri si sedette sullo sgabello, si
infilò il vecchio cappello che dopo qualche secondo urlò: “Tassorosso!” e dal
tavolo di questa casa si levò un grande applauso e la bambina fu accolta con
grande enfasi.
“Altariel
Bruce”
“E
così vorresti essere un Serpeverde come tua madre? No, sei troppo leale...
Corvonero!” affermò il cappello leggendo i pensieri del ragazzino.
“Donald Thimoty”
“Serpeverde!!”
“Hyden
Paul”
“Corvonero!”
Il
cappello assegnò molto velocemente quasi tutti i nuovi arrivati e dopo poco più
di un’ora e mezza...
“Malfoy
Judy” la ragazzina si infilò il cappello parlante mentre dal tavolo dei
Serpeverde provenivano incitamenti sperando nel buon sangue Malfoy...
“Grifondoro!
Sicuramente Grifondoro!” urlò contento il cappello
“Cosa?”
urlò Draco sconvolto avvicinandosi alla sorella “Hai sbagliato qualcosa
cappellaccio, mia sorella non può essere una Grifondoro! Al limite una
Serpeverde come me! Sei troppo vecchio! Vai in pensione!!”
“Nessun
errore Malfoy, tua sorella... se così si può dire, è una Grifondoro!!” ribadì
sicurissimo il cappello. A quel punto il ragazzo cadde a terra privo di sensi.
“Ehi!
È lui il figotto del treno!” disse a bassa voce Antares quando vide il
biondino.
“Carino... proprio niente male!!” confermarono le sorelle
poco prima che questo svenisse e venisse portato in infermeria da madama Chips
che si lamentava “Già dal primo giorno! È incredibile!! Vabbè che si tratta di
Malfoy però ha superato se stesso!”
La
cerimonia proseguì senza ulteriori intoppi; quando anche Zary Nicole fu stata
assegnata ai Tassorosso, Silente prese nuovamente la parola.
“Mi
congratulo con tutti voi! Ora, prima la mia solita predica annuale vorrei
presentarvi tre nuove studentesse!” a quel punto Niniel, Antares e Dior si fecero
avanti e si misero in fila accanto all’uomo che riprese a parlare “le signorine
si sono trasferite da poco da una scuola Italiana a causa del lavoro della loro
madre, vi presento quindi Dior Anglachel!” la ragazza dai capelli corvini fece
un piccolo inchino e andò a mettersi il cappello
“Difficile...
molto difficile... vedo coraggio, astuzia e... uhmmm... si, Serpeverde!” dal
tavolo in questione provenne un forte applauso e, dopo essersi guardata attorno
con sguardo maligno, andò a sedersi.
“Vorrei
che i ragazzi del quinto anno la aiutassero se mai ne avesse bisogno!” disse il
professor Piton vicino al tavolo di cui era responsabile.
“Questa
è invece Antares Lorien Anglachel” anche lei come la sorella prima si infilò il
cappello, ma ancora prima che potesse appoggiarselo sulla testa questo aveva
già urlato
“Buon sangue non mente... Serpeverde! Decisamente Serpeverde!!”
“Stai
calmino, ho capito!” ed andò a sedersi a destra della sorella ed accanto ad un
energumeno a cui chiese di che classe fosse il ragazzo che era svenuto e gioì
nell’apprendere che era della sua stessa classe.
“Quindi
lei è la signorina Niniel Nienor Anglachel” ormai i Serpeverde erano già sicuri
che anche l’ultima sorella avrebbe fatto parte di loro... mi mise il cappello
e...
“Grifondoro!”
“Grifondoro?”
chiesero le due sorelle anche se lo avevano sospettato: Niniel era troppo buona
per essere una Serpeverde.
“Certo!
Un’ottima Grifondoro!” disse il cappello e le due Serpeverde si lasciarono
sfuggire una risata, ma tornarono subito serie mentre la sorella si sedeva al
suo tavolo accolta dagli applausi.
“Ed
ora” proseguì il preside “vorrei darvi altre notizie, prima di tutto a causa
del ritorno di Voi-sapete-chi, i Dissennatori sono stati posti lungo il
perimetro della scuola per impedire attacchi di eventuali Mangiamorte, quindi,
vi prego di non girare per il parco di notte, per nessun motivo, e vi ricordo
anche che la foresta Proibita è proibita come dice il nome stesso!” si girò
guardando Harry, Ron ed Hermione, “inoltre quest’anno per i ragazzi dell’ultimo
anno ci sarà una gita speciale: dieci giorni nella Londra babbana...” a queste
parole si alzò un brusio d’assenso e numerevoli applausi che ad un gesto
dell’uomo terminarono “Mentre, per quelli degli altri anni per partecipare ci
sarà un piccolo test di cui vi parleremo a tempo debito, per ultima cosa
desidero presentarvi i professori: Severus Piton, insegnante di Pozioni nonché
responsabile della casa di Serpeverde” l’uomo vestito interamente di nero si
alzò accolto solo dagli applausi della sua casa “Minerva McGranitt, si occupa
di Trasfigurazione ed è la responsabile di Grifondoro, nonché vice preside
della scuola” quando questa si alzò venne accolta da urla ed applausi, “la
professoressa Cooman, insegna Divinazione agli studenti del terzo anno in poi,
Rüf, insegnante di Storia della magia” e a quel tempo il fantasma sbucò da
sotto il pavimento ricevendo l’incitamento degli studenti, “il professor
Vitius, docente di Incantesimi, Madama Bumb darà lezioni di volo e di Quidditch
per chi ne è interessato, ed infine, come avrete notato manca la professoressa
Sprite e la sua cattedra per quest’anno verrà occupata dal professor Legolas
Greenleaf!” Detto ciò la porta che si trovava a sinistra del tavolo dei
professori si aprì e ne uscì un uomo dai lunghi capelli biondi, occhi azzurri,
alto e con un fisico slanciato che non mostrava più di venticinque anni,
indossava degli insoliti abiti verde scuro e sembrava attorniato da una strana
aura bianca. Subito le mani di tutte le ragazze presenti nella sala si misero a
battere e si levarono sussurri come “Che figo!” “Erbologia sarà mia materia
preferita quest’anno!!” “Viva gli elfi!!”, infatti Legolas era di questa razza
e lo si poteva notare dalle orecchie a punta.
“Silenzio,
silenzio!” le ammonì Silente sorridendo “e come insegnante di Cura delle
Creature magiche, ci sarà il nostro Hagrid!” che venne accolto con altri
applausi.
Silente
cominciò l’inno della scuola e tutti cantarono, finito ciò, dopo che il preside
ebbe schioccato le dita nei piatti d’oro comparvero pietanze di tutti i tipi:
primi piatti, carne, contorni di verdure, patatine fritte, polpette. Con un
ultimo schiocco di dita dell’uomo apparirono dolci di tutti i tipi, torte,
gelati, caramelle e cioccolatini.
Quando
Malfoy ritornò dall’infermeria trovò il suo posto a tavola occupato da una
ragazza bionda mai vista prima.
“Ehi,
primina! Alzati, questo è il mio posto!” disse battendole scocciato un colpetto
sulla spalla
“Primina
a chi?!” l’ammonì lei seccata e trafiggendolo con uno sguardo che non ammetteva
repliche
“Ma
tu sei quella del treno!?” esclamò stupito lui sedendole accanto dopo aver
ribaltato Tiger che occupava il posto accanto a lei.
“Già!
Piacere, io sono Antares Lorien Anglachel!”
“Io
sono...” iniziò il ragazzo
“Draco
Malfoy, lo so!” e si strinsero la mano “questa è mia sorella Dior!” indicando
la giovane che le stava seduta a sinistra. La ragazza in questione alzò il capo
e fece un cenno svogliato con la mano, tornando subito a fissare un
cioccolatino davanti a sé indecisa sul da farsi.
Passarono
alcuni minuti poi, come se niente fosse, Antares rivolse nuovamente la parola a
Malfoy.
“A
proposito, non te la prendere per tua sorella...” il viso del ragazzo s’incupì
e la sua mente cominciò a formulare parole del tipo ‘fatti gli affari tuoi!’,
quando lei gli indicò il tavolo dei Grifondoro “vedi quella con i capelli
castano-biondi seduta accanto ad Hermione? È la mia gemella, come vedrai anche
noi abbiamo una pecora nera in famiglia ma non per questo le vogliamo meno bene
di prima!” il ragazzo la guardò indeciso, pensando a ciò che gli aveva detto, e
lanciò uno sguardo al tavolo che si trovava dalla parte opposta della sala e
notò che accanto al suo acerrimo rivale era seduta proprio Judy che rideva e
scherzava con il gruppo di Potter e la sorella delle nuove Serpeverde.
Restò
pensieroso a guardare la sua piccolina, come la chiamava spesso, finché questa,
disturbata da uno sguardo insistente o semplicemente per caso si voltò verso di
lui, gli inviò un solare sorriso e sventolò energicamente la mano ma, prima che
lui potesse ricambiare, si voltò nuovamente chiamata da Weasley.
“Beh,
in fondo le voglio bene!” mormorò più a se stesso che alla vicina.
Antares
lo fissò con occhi dolci e soddisfatti
“Lo
sapevo io che eri una brava persona Dracuz!”
Lui
le rivolse uno sguardo tra l’allibito, nessuno aveva mai osato prendersi così
tanta confidenza con lui neanche dopo sette anni, e lo spaventato, perché aveva
il vago presentimento che non si sarebbe liberato presto di quella nuova e
strana studentessa e il peggio era proprio che stranamente non gli dispiaceva!
“Non
posso crederci che sei finita nei Grifondoro!” disse Ron tra lo stupito ed il
divertito mentre prendeva una fetta di torta di mele e guardava Judy “e non
posso nemmeno credere che tu sia la sorella di quella vipera ossigenata!”
“Perché
dici questo?” s’informò innocentemente lei
“Beh,”
continuò il ragazzo “tuo fratello è sempre il primo ad attaccar briga e causare
disastri!”
“Ma
no, lui non è come sembra! Con me ad esempio è molto premuroso! L’avete visto
anche voi, no?” lo difese lei
“Stiamo
parlando dello stesso Draco Malfoy?” domandò Hermione mentre sorseggiava un
frappé al cioccolato che ogni tanto spruzzava stelline colorate.
“Ma
certo che si!” poi si girò verso il tavolo di suo fratello e ne incrociò lo
sguardo preoccupato
“I
Serpeverde non sono un bel gruppo! Stai attenta!” l’avvertì Ron
“Perché?”
domandò Niniel che si era accomodata accanto a loro.
“Perché?
Beh, perché i Serpeverde sono... Serpeverde!! Scorretti, imbroglioni, perfidi,
egoisti, approfittatori, meschini, calcolatori... Serpeverde sono e Serpeverde
rimangono!”
“Le
mie sorelle non sono così!!” ruggì la Anglachel
“Ci
sarà un motivo se il cappello ha deciso di aggregarle a quel gruppo!” si
intromise Harry
“Vuoi-forse-dire-che-Antares-e-Dior-sono-cattive?”
chiese con occhi di ghiaccio
“No,
no, non intendevo dire questo... “ ma venne interrotto da un flash di una ben
nota macchina fotografica “Colin!!” esclamò strofinandosi gli occhi accecati
“Ciao
Harry! Sono felice di vederti!! Ciao Ron, ciao Hermione, e ciao anche a voi due
nuove arrivate, ora devo andare, devo scattare un bel po’ di foto ricordo
oggi!! Piacere, piacere, Harry ciaaaooo!!” strinse le mani a tutti poi si
dileguò
“Chi
era quel pazzo scatenato?” s’informò Niniel dimenticandosi della questione
‘Serpeverde’.
“Colin
Canon, un bravo ragazzo, ha una smisurata passione per la fotografia e il
soggetto preferito è Harry!” spiegò Ron
“Canon?
Come la marca delle macchine fotografiche babbane?”
“Si,
credo, boh, suppongo, che ne so io?” affermò Harry, poi si voltò verso Hermione
che fissava il tavolo dei professori
“Davvero
interessante il nuovo professore di Erbologia!” e Niniel le diede subito
ragione annuendo vigorosamente
“Ehi,
ciao Harry, ho portato un vassoio di bignè, ne volete? Perché seeeeee...
AHIA!!”
STONK!!
Paciok
aveva inciampato e tutti i bignè che aveva portato Cho caddero interamente
addosso ad Hermione e Niniel che lo guardarono con aria truce.
“Scusate...
mi dispiace, non l’ho fatto apposta...” mugugnò Neville seriamente dispiaciuto
con voce stridula. Tutti i presenti, scoppiarono in una fragorosa risata.
L’unica
che non rideva era Dior che dal suo tavolo aveva osservato tutta la vicenda,
mentre la sorella intenta parlare con Malfoy non si era nemmeno accorta
dell’accaduto finché non sentì una risata generale.
“Che
sfigati i Grifondoro!” a parlare era stata una ragazza Serpeverde, Sisì
Thompson, che rideva come una oca e si dava un sacco di arie, dirigendo sguardi
di alla novellina.
“Si,
davvero stupidi, perdenti!!” esclamò un altro dandole corda
“Visto
che sono nuova, mi potreste cortesemente informare delle coppe di Quiddich
recentemente vinte dai Serpeverde?”
“Tu
sei una Serpeverde!! Dovresti odiare i Grifondoro!!” replicò l’altra
“In
questo momento odio più te che ogni brufolo sul mento!!”
“Sfigata!!”
“A
chi hai osato dire sfigata?” s’intromise Antares già arrabbiata
“Tranquilla
sorellina... ho le mani dietro la schiena e le gambe intrecciate, non le faccio
del male!” la rassicurò la sorella
“Vorreste
forse dire che difendete i Grifondoro?” domandarono alcuni ragazzi che avevano
assistito alla scena senza capire
“Difenderei
anche il peggior prigioniero di Azkaban solo per fare un torto a voi!” rise
Dior soddisfatta dalle facce sconcertate attorno a sé
“Se
le cerca questa!” l’attaccò nuovamente Sisì
“Di
sicuro io non cerco te, quindi, se non vuoi rimpiangere di essere nata
sparisci!!”
Ormai
le due erano ai ferri corti
“Brutta
impertinente!! Sei l’ultima arrivata e ti dai già un sacco di arie! Hai bisogno
di una piccola spiegazione su come vanno le cose qui!” disse estraendo la
bacchetta. Anche la piccola Anglachel si alzò estraendo la propria subito
imitata dalla sorella che intendeva punire quella smorfiosa su ciò che aveva
detto alla sua sorellina.
“Ferme!!”
s’intromise Niniel afferrandole per le spalle e facendole calmare.
Tutta
la sala stava seguendo quella lite scoppiata alla tavolata dei Serpeverde e la
Grifondoro, appena aveva visto gli sguardi minacciosi delle sorelle e le
bacchette sguainate, si era precipitata cercando di impedire un disastro.
“Ecco
cosa succede a lasciare due attaccabrighe come voi da sole per cinque minuti!!”
urlò la maggiore togliendogli di mano le bacchette.
Thompson
intanto stava ridendo di gusto piegata in due e Dior, che le era vicina, senza
farsi vedere le diede un piccolo colpo dietro alle ginocchia con il risultato
che Sisì cadde a terra fragorosamente; si rialzò subito pulendosi l’uniforme e,
dopo uno sguardo di ira e disgusto, puntò la sua bacchetta contro le tre
sorelle ma, prima che potesse scagliare l’incantesimo di schiantamento venne
bloccata dal professor Piton.
“Mi
volete spiegare cosa diavolo sta succedendo qui?!” domandò sibilando di rabbia.
Le ragazze si guardarono l’un l’altra non sapendo che pesci pigliare...
“Allora??
Posso supporre che sia colpa di questa Grifondoro...”
“Beh...
veramente...” cominciò Sisì
“Io?
perché io, cosa centro?” l’interruppe la ragazza accusata
“Se
vuole professore le spiego io come sono andate le cose!” s’intromise Malfoy
parlando con tono mellifluo al docente di Pozioni che, vedendo chi aveva osato
interromperlo, abbandonò la sua aria accigliata e severa a scapito di una
sorpresa e più rilassata
“Certo,
Malfoy, dimmi pure!”
“Vede,
la cosa è molto semplice e si tratta solo di un piccolo malinteso. Stavo
spiegando alle nuove arrivate lo scopo del club dei duellanti e mi sono
soffermato a raccontare loro il magnifico incantesimo con cui lei ha dimostrato
la sua superiorità nei confronti del professor Allock...” Piton si sistemò il
mantello sorridendo orgoglioso e gongolante “quando la signorina Thompson si è
resa disponibile nel soddisfare la curiosità delle signorine Anglachel
concretamente... e questo è tutto... come vede si tratta di un equivoco, io ero
qui e ho seguito tutto come gli altri del resto, non è vero?” Draco si girò
verso il tavolo dei Serpeverde e li fulminò con uno sguardo che diceva ‘se non
annuisci ti stacco la testa a morsi’, al ché tutti annuirono e il biondino
ritornò a guardare l’insegnante con un sorriso ‘rassicurante’.
“Oh,
beh, se è andata così allora... scusatemi... grazie Malfoy!” continuò l’uomo
tutto gonfio di orgoglio per le parole del suo pupillo che erano giunte come
musica per le sue orecchie.
“E
tu allora? Cosa diavolo ci fa qui??” s’insospettì ricordandosi della Grifondoro
“Ero
solo venuta a salutare le mie sorelline prima di andare nel mio dormitorio!”
gli spiegò con aria sicura ed innocente.
“Devo
togliere dei punt...” iniziò Piton
“Severus,
non iniziare sin dal primo giorno! È normale che voglia salutare le sorelle,
tanto più che sono appena arrivate e saranno un po’ spaesate!” a parlare era
stato il nuovo professore di erbologia che si era avvicinato insieme agli altri
docenti.
“Ma
veramente...” continuò il direttore di Serpeverde
“Severus...
lei è di Grifondoro e la supervisione non spetta a te, ci penso io a riportarla
alla sua Casa!” lo bloccò la McGranitt prendendo la giovane per il gomito per
ricondurla al proprio tavolo. Lo spettacolo fu dichiarato finito e tutte le 4
Case uscirono dalla Sala Grande verso i propri dormitori.
“La
parola di quest’anno è ‘falce d’argento’”
comunicò Piton agli studenti “badate bene di non scordarvela o resterete chiusi
fuori!”
I ragazzi entrarono nella sala comune nella quale era già
acceso il caminetto. Le due Anglachel stavano andando nella loro camera dove
erano sistemati i loro bauli, quando il professore disse loro do seguirle fuori,
poiché, il preside voleva parlargli. Mentre il quadro che bloccava l’uscita
dalla sala grande si alzava Dior vide Sisì che boccheggiava dalla felicità,
allora le rivolse uno sguardo privo di espressione e le sibilò:
“Spera solo che la prossima volta non ci sia Malfoy a
sbrogliare la situazione!”
Draco intanto si era avvicinato ad Antares per sapere cosa
volesse il professore…
“Non ne ho la più pallida idea! Spero che non centri
quello che è successo stasera”
“Buona fortuna!” disse leggermente preoccupato stupendosi
delle sue stesse parole e subito dopo riacquistò la sua faccia di ghiaccio e
andò a disturbare Tiger e Goyle.
La professoressa McGranitt dopo aver illustrato le regole
della scuola ai nuovi arrivati a aver detto la parola segreta (torta al limone)
per far sollevare il quadro della signora grassa, che bloccava l’entrata del
dormitorio, si avvicinò ad un gruppo di ragazzi formato da Harry, Ron, Hermione
e Niniel che stavano parlando vicino alle scale
“E così avete usato un incantesimo linguistico per
imparare l’inglese!” stava dicendo Hermione molto interessata “Me lo dovete
assolutamente insegnare!”
“Certo!”
“Adesso che ci penso, ho letto un libro che dice che
questi tipi di incantesimi sono estremamente complicati se utilizzati per un
periodo di tempo superiore alla dodici ore!”
Le parole della ragazza la stupirono, poiché per le tre
sorelle era stato estremamente semplice eseguire quella formula anche se
stancante
“Davvero?! Ma… ci ha aiutato… nostra madre…fo-forse è per
questo!”
“Signorina, potrebbe cortesemente seguirmi nell’ufficio
del Preside?” chiese la donna interrompendo il discorso
“Certo…” disse con voce tranquilla “oh, dio, già dal primo giorno!” sussurrò a
Hermione.
Poi la seguì e la condusse per i bui corridoi della scuola
finché non giunsero di fronte ad una statua che rappresentava un Grifone, in
quel momento, arrivò anche Piton con le altre due ragazze.
“Salve Minerva…anche tu devi andare da Silente immagino”
disse guardando sprezzante Niniel
“Si Severus… zucchero a velo!” a quelle parole la statua
iniziò a salire scoprendo una sala a chiocciola, la Prof, fece cenno alle
ragazze di incamminarsi
“Suppongo che immaginate già il motivo della vostra
convocazione!” disse il preside offrendo delle cioccorane alle studentesse
Niniel prese
coraggio e iniziò a parlare all’uomo
“Si, e vorrei che lei sapesse che ci dispiace molto (‘a
noi dispiace solo che ci abbiano interrotto sul più bello’ pensavano le due
Serpeverde) per quello che è successo stasera e le…”
“Non
vi preoccupate per questo, non è niente di grave!” Le parole del preside
stupirono i Prof, ma ancor più le ragazze che si erano preparate ad ascoltare
una bella ramanzina
“Non
ci punisce? ” domandò Antares
“Per
così poco? Infondo non si è fatto male nessuno!…”
Silente
venne interrotto dall’insegnante di pozioni che era piuttosto irritato:
“Lei
è troppo indulgente” Se continuerà così, perderà la sua autori…”
“Severus!
Credo di saper gestire queste situazioni!” tuonò l’uomo che chiese poi di
essere lasciato solo con le alunne
“…così
possiamo parlare più tranquillamente!” poi fece apparire tre comode poltrone di
fronte alla sua scrivania e fece cenno loro di sedersi. Dior stette in piedi
appoggiata con la schiena alla libreria, guardandosi attorno
“Allora,
prima di tutto vorrei dirvi che conosco molto benevostra madre…” le ragazze alzarono lo sguardo al cielo “ed ero
grande amico di vostro padre…”
“Potrebbe
tagliare corto? Sa…ho sonno!” lo interruppe bruscamente Dior che era già stanca
di quella conversazione:
“…comunque
il ministro dell’istruzione magica ha pensato di invitare quattro
rappresentanti, ognuno ex-studente di questa scuola e membro di una delle
quattro case, per stilare un rapporto su Hogwarts”
“Non
vorrà dire…” chiesero le sorelle temendo il peggio…
“Esatto.
Ho voluto solamente avvertirvi un po’ prima…cambiando argomento, ho potuto
notare che il programma scolastico è molto differente dal nostro e che quindi
lei, signorina Dior è leggermente più avanti dei suoi coetanei .
Quindi
per non farla annoiare ho deciso di promuoverla direttamente al settimo anno, è
chiaro che per i corsi in cui è alla pari, frequenterà le lezioni con gli
studenti del quinto anno, anche se a quanto mi risulta sono solo incantesimi e
storia della magia, per erbologia, non mi pare il caso di farle seguire i corsi
di sesta e quindi se vuole può stare con le sue sorelle, basta che si faccia
aiutare per le prima basi” detto questo lanciò uno sguardo alla ragazza che lo
ascoltava con poco interesse. “Voi due invece dovete per forza frequentare
l’ultimo anno anche se avete già studiato il programma nella vostra scuola
perchévi mancano alcuni argomenti
molto importanti
“Non,
si preoccupi, siamo molto felici di poter essere qui…”
Poi
l’uomo salutò le alunne e richiamò i professori affinchéle accompagnassero nelle rispettive sale
comuni.
“Che
ti salta in mente, comportarti in quel modo con il preside…sei imbecille?”
sbottò Niniel rivolte alla sorella più giovane appena uscite dallo studio. Gli
insegnanti la fissarono stupiti dato che solitamente erano loro a fare le
prediche; Diorchinò il capo, poi,
alzando gli occhi le disse “Fatti gli affari tuoi! ”e si allontanò incurante
del fatto che il responsabile della sua casa le stesse urlando di fermarsi poiché
non conosceva bene la strada per giungere al dormitorio.
“Non
si preoccupi, ha un formidabile senso d’orientamento!” lo rassicurò l’altra
Serpeverde, e sul volto dell’uomo si lesse una vena d’orgoglio per quel nuovo
membro che pareva essere l’essenza stessa della sua Casa.
“IO-QUELLA–LA-AMMAZZO!”sibilò
a denti stretti ispirando ed espirando velocemente per tranquillizzarsi
“Dai,
Nini…non prendertela, sai che è fatta così” le disse la gemella mettendole un
braccio attorno alle spalle nel tentativo di calmarla.
“Non
chiamarmi in quel modo…” si liberò dall’abbraccio, per sfogare l’enorme rabbia
che aveva dentro iniziò a stringersi il braccio ferendosi con le proprie
unghie.
Era
fuori di se, probabilmente non tanto per quello che era accaduto poco prima, ma
per l’intera faccenda: il cambio di scuola, la separazione dalle sorelle (da
quando erano nate erano sempre state assieme ovunque andassero). Anche il fatto
di dover passare le giornate con Potter la faceva stare male, infondo era a
causa sua che…
“Non
mi sembra il caso di comportarsi in questo modo Signorina!” la rimproverò la
McGranitt, la ragazza si voltò verso la donna e la fissò con occhi ardenti.
Antares che conosceva bene quello sguardo e sapeva che la sorella poteva
diventare estremamente pericolosa le si avvicinò dicendo quello che pareva una
filastrocca in una lingua sconosciuta. Mentre parlava l’altra si calmò. La
professoressa la riaccompagnò in camera, convinta di aver visto gli occhi della
studentessa diventare completamente neri.
“Stava
per succedere ancora! Ti rendi conto di cosa sarebbe potuto accadere?!”
Antares
inveiva contro la sorella nel bel mezzo della sala comune, Diornon le prestava molta attenzione e, seduta
su di un divano di pelle, fissava il fuoco che ardeva nel caminetto.
“Abbiamo
imparato tutte a controllarci, è ora che lo faccia anche lei…” sibilò secca
senza distogliere lo sguardo dalle fiamme.
Non
sapeva cosa ribattere, infondo non aveva tutti i torti…” E comunque dopo quella
volta in prima non è più capitato!”
L’altra
incominciò a ridere , e mostrò quello che teneva al polso.
“Ci
siamo andate di mezzo tutte, mi pare!” disse alzandosi e dirigendosi verso le
scale.
“Sarebbe
potuto capitare anche a noi, se solo fossimo così emotive.”
Dior
eraa metà scala quando si fermò di
colpo e si voltò verso la sorella che la stava seguendo.
“Noi
siamo Serpeverde, però:”
“Eche c’entra?” le domandò stupita mentre la
vedeva raggiungere il piano superiore. ” Non ti riconosco più!” le urlò
“Bhè
preparati perché questa sono io!” le sibilò prima di chiuderle in faccia la
porta della loro stanza.
Nel
buio un altro uscio sullo stesso pianerottolo venne silenziosamente chiuso.
Il giorno seguente a
colazione vennero distribuiti i fogli con l'orario dei corsi.
"Quest'anno abbiamo un
sacco di corsi in comune con i Serpeverde" si lamentò Ron
"…magnifico…Cambiando
argomento, avete deciso quali corsi extra frequentare? Sapete che è molto
importante avere una specializzazione. Io parteciperò sicuramente a quello di
preparazione all'università …" disse Hermione riprendendosi il quaderno
che Ron le aveva sottratto per copiare alcune risposte di Storia della Magia.
"… mi manca solo quella
sulla rivolta dei Pix nel 1899.Ti prego …" la supplicò ottenendo come
risultato un’occhiata fulminante."…va bene, ho capito mi arrangio!"
"Corsi extra??"
chiese Paciock non capendo a cosa si riferisse Hermione.
"Quelli che si svolgono
di Sabato pomeriggio, non sono obbligatori, però…Niniel tu hai intenzione di
seguirne alcuni, vero?"
La ragazza lesse
attentamente il foglio per valutare le varie offerte, poi decise che avrebbe
seguito Elfologia e Babbanologia. Poi domandò ai ragazzi se erano a conoscenza
di quando si sarebbero svolti i provini per essere ammessi nella squadra di
Quidditch; come per rispondere alla sua domanda entrò la professoressa Bump.
"Un attimo
d'attenzione…vorrei informarvi che chi volesse partecipare alle selezioni per i
nuovi componenti delle 4 squadre di Quidditch deve dare le proprie generalità
al responsabile della propria Casa. Grazie!"
Dalla sala si alzò un gran
esulto che un po' si spense quando fu comunicato agli studenti del primo anno
che a loro era proibito parteciparvi.
Al tavolo dei Serpeverde
Sisì si stava lagnando con le sue tre amiche del cuore: Olivia Spancer, Aghta
Tratt e Lorena Kent.
"Incredibile,
quest'anno vogliono la nostra morte…tutte le lezioni con i Grifondoro… quelli
sf…"
A quel punto arrivarono
Dior, Antares e Draco che le fulminarono con lo sguardo.
"…quelli del tavolo là
in fondo" disse indicando alle sue spalle e sorridendo al ragazzo biondo,
che intanto si era seduto al lato opposto del tavolo circondato dalle nuove arrivate.
"Fate qualche corso in
più?" domandò il ragazzo in questione rivolto alle due Anglachel,
cominciando a mangiare.
"Dipende… tu cosa
fai?" chiese Antares al biondino mentre beveva un bicchiere d’acqua
"Credo che m’iscriverò
ad un corso preuniversitario"
"Davvero? Allora
anch'io…" disse consultando l'orario
"Al sabato fanno anche
Elfologia e altro…. Che ne dici di andarci?" chiese alla sorella che stava
guardando il tavolo dei professori, e non la sentì.
"Odio i babbani… e
pensare che alcuni di loro possono entrare in questa scuola!" sbuffò
Malfoy che intanto stava rivolgendo occhiatacce al tavolo dei Grifondoro nel
quale la sorellina era seduta proprio accanto a Hermione
"Nessuno ti obbliga a
restare qui…" sibilò Dior "…a proposito, frequenterò quasi tutti i
corsi con voi…"
"Perché?" chiese
Goyle intromettendosi nel discorso e offrendole un bignè che aveva decorato
personalmente con il nome della compagna.
"Perché il bacucco ha
deciso così" rispose evidentemente infastidita dalla domanda
"No" affermò guardando il dolce.
"Capisco….alla prima
ora abbiamo storia della magia con i Tassorosso… è meglio se
c’incamminiamo…" disse Malfoy "e tu che corso vuoi frequentare?"
chiese rivolto a Dior mentre entravano nella classe del professor Rüf.
La giovane alzò le spalle e
si sedette vicino a Tiger visto che la sorella si era accomodata vicino a Draco
e, a quanto pareva, non aveva nessuna voglia di spostarsi.
La prima ora di lezione era
terminata e i Grifondoro si stavano recando nei sotterranei per raggiungere 'ansiosi'
l'aula di pozioni, quando Harry vide Cho.
"Ragazzi andate avanti,
io vi raggiungo!" esclamò andando incontro alla fidanzata.
Quando furono l'uno di
fronte all'altra, però capì che c'era qualcosa che non andava
"Devo dirti una
cosa" iniziò lei guardando il pavimento
"Cosa c'è, è successo
qualcosa?"
"Harry, mi dispiace, ma
non posso più stare insieme a te!" detto questo scappò via piangendo.
Il giovane mago si sentì
crollare il mondo addosso… in quel momento Paciock ed altri due suoi compagni
lo trascinarono in classe proprio poco prima che l'insegnante entrasse
"Buongiorno"
esclamò l'uomo entrando "Silenzio! Tutti voi mi conoscete, tranne voi
tre" disse indicando le Anglachel che erano sparpagliate per l'aula:
Antares era 'stranamente' vicino a Draco, Dior vicino a Goyle e Niniel accanto
a Hermione. "Quindi per colpa vostra dovrò perdere cinque preziosi minuti
della mia già breve ora…"
Dopo esattamente quattro
minuti e quarantanove secondi l'uomo aveva spiegato le regole di comportamento
ecc ecc… e aveva iniziato ad interrogare alcuni studenti, quasi tutti
Grifondoro, su gli argomenti studiati durante le vacanze, e se i risultati non
erano, a suo giudizio, soddisfacenti sottraeva alcuni punti alla Casa del
malcapitato.
"Ora, signor Paciock,
può mostrarmi come ottenere una pozione paralizzante?"
Neville si alzò tremante e
in silenzio iniziò a mischiare con cura gli ingredienti: due foglie d’aconito,
una spina d’agave, tre cucchiai di fegato di drago, tre lacrime di Mandragola e
un occhio di salamandra.
"… oh oh… professor
Piton, cosa succede se ho messo quattro cucchiai di drago?" chiese
sbiancando mentre la pozione cominciava a ribollire, ad uscire dal calderone e
a corrodere ogni cosa con cui venisse a contatto.
"Razza d’idiota! Non so
come tu possa essere stato promosso…!" poi estrasse dal cassetto un
ampolla di vetro e versò alcune gocce del contenuto sul pasticcio che il
ragazzo aveva combinato
"Questa è Uner un
estratto elfico capace di rendere innocue pozioni di tutti i tipi… le consiglio
di comprarne almeno una dozzina" disse in tono sprezzante l'uomo mentre i
Serpeverde ridevano di gusto .
"E 5 punti verranno
sottratti a Grifondoro per l'incompetenza di Paciock."
"E' ingiusto!"
urlò indignata Niniel alzandosi e battendo i palmi sul tavolo, facendo tintinnare
le provette di cristallo.
"Decido io cosa è
giusto o no nel mio corso, altri 5 punti in meno."
I Serpeverde erano al
settimo cielo, avevano visto arretrare di 20 punti la rivale nella classifica
delle case, sfortunatamente per loro la situazione non durò molto, infatti,
durante le lezioni seguenti Hermione e Niniel li riconquistarono tutti
rispondendo approfonditamente ai quesiti che gli insegnanti ponevano.
Per tutta la mattinata Harry
era stato per conto proprio e stranamente silenzioso; Ron notando il pallore e
lo strano comportamento dell'amico appena ebbe occasione lo prese in disparte
per parlargli.
"Non hai un
bell'aspetto… sei malato?"
"No."
"Non credo proprio! Ti
conosco troppo bene, deve esserci qualcosa che ti preoccupa." Insisté.
Il ragazzo però non aveva la
minima voglia di parlarne e dopo avergli intimato di farsi gli affari propri se
ne andò furibondo.
A cena non si fece vedere, e
Ron rimase in pensiero per tutto il pasto.
'Non capisco cosa mi tenga
nascosto…parlerò con Cho, forse lei lo sa…'
In quel momento arrivò
Hermione e gli spiegò cosa era accaduto, lei lo aveva saputo da Ferny, una
Corvonero amica di Cho; il ragazzo allora corse nel dormitorio con la speranza
di trovarvi l'amico.
"Avresti potuto
parlarmene… non sono bravo in queste cose, però… ."disse entrando nella
loro stanza che era immersa nel buio più totale. Stette in silenzio per alcuni
minuti finche stufo di quella situazione si diresse verso le tende e le aprì:
il sole stava tramontando colorando il cielo di rosa.
Harry sdraiato sul suo
letto, non si mosse, finché cominciò a parlare lentamente e a bassa voce, tanto
che Ron stentava ad udirlo.
"Infondo me lo
aspettavo, sai?"
Ron non sapeva cosa
rispondergli né cosa dirgli per rincuorarlo. Si infilò le mani in tasca e
sfiorò l'oggetto che ormai si portava appresso da anni come portafortuna.
"Questa sarà più utile
a te…"e glielo lanciò, il ragazzo l'afferrò prontamente guardandolo
incuriosito: una piccola sfera di vetro al cui interno una ballerina senza viso
tentava di liberarsi da alcuni nastri che la legavano.
"Me l'ha portata Bill
dall'Egitto molto tempo fa …dicono che quando trovi la persona giusta per te le
appaia il volto!" poi timidamente, diventando rosso sino alle orecchie
sussurrò "…io l'ho già visto…" Harry però non gli porse la domanda
più ovvia. Lo ringraziò abbracciandolo fraternamente e la mise nella tasca dei
pantaloni.
Il giorno seguente Harry e
Judy raggiunsero più tardi gli altri a colazione, appena fu entrato sulla sala
calò un silenzio di tomba, il ragazzo non ci badò più di tanto poiché era
impegnato in una discussione con l'amica:
"Davvero potresti
insegnarmi a fare il Cercatore?"
"Certo! Se tuo fratello
non vuole, sarò lieto di farlo io!"
Quella mattina Hermione, Ron
e Niniel l'avevano preceduto in sala Grande, infatti aveva deciso di stare un
po' per conto suo, nell'uscire dal dormitorio però si era trovato davanti Judy.
Inizialmente l'idea che la ragazza volesse parlare con lui non gli andava a
genio perché era molto triste, poco dopo però con il suo carattere solare era
riuscita a restituirgli il sorriso.
Gli aveva raccontato che
avrebbe voluto che il fratello le insegnasse a giocare a Quidditch ma che lui
si era infuriato dicendo che per lei era un sport troppo pericoloso.
La giovane ripeté più volte
a Harry che le dispiaceva d'averlo importunato e a lui era sorto spontaneo
offrirgli il suo aiuto.
Si sedette accanto a Ron e
Judy vicino a lui, la sala era tutto un bisbiglio e occhiate di sottecchi
rivolte al ragazzo.
"Che succede?!"
Gli amici si guardarono a
lungo.
"Bhè vedi Harry…"
"Potter!" disse
Malfoy interrompendo Hermione e mettendo un braccio intorno alle spalle del
ragazzo come se fossero stati vecchi amici "E' vero che ti ha mollato la
ragazza?"
"Che diav…" ma si
interruppe vedendo il titolo della prima pagina della Gazzetta del Profeta:
Harry soffre ancora… by Rita Skeeter". Il ragazzo impallidì, poi si girò
verso il tavolo dei Corvonero per vedere la reazione di Cho che però non era
presente, pieno di rabbia si coprì il volto con le mani.
"Perché non me l'avete
detto prima?!" domandò a denti stretti colmo d'ira, prese il giornale e lo
lesse.
"Harry soffre ancora "
“Fonti più che certe
mi hanno informato di un evento che a sconvolto profondamente il cuore del
giovane Harry Potter.
La sorte è stata
nuovamente crudele con questo sfortunato ragazzo, infatti dopo la tragica
scomparsa dei genitori avvenuta a causa di Colui che non deve essere nominato
che lo ha costretto a vivere con la peggiore specie di famiglia babbana, Potter
viene lasciato dalla sua fidanzata dopo ben diciotto mesi (e venti giorni)
d'amore, il suo nome è Cho Chang attuale cercatrice dei Corvonero, la causa è
l'attrazione che lei prova ancora nei confronti di Cedric Diggory che…>>
Non riuscì ad andare avanti,
aveva le guance in fiamme, gli occhi che gli bruciavano: era come se avesse
ricevuto un pugno nello stomaco, senza rendersene conto scattò in piedi e buttò
il giornale per terra.
"Questo è veramente
troppo!" urlò dando un forte pugno al muro e se ne andò di corsa
"E' incredibile, povero
Harry non ha una vita privata!" disse Niniel chiudendo la sua copia del
giornale ed uscendo anche lei dalla stanza seguita da Ron, Hermione, Ginny e
Judy che avevano, come lei, intenzione di sollevare il morale all'amico e
impedire che facesse stupidaggini.
Il resto dei Grifondoro
restò senza parole come del resto i Tassorosso e i Corvonero. Gli unici che
pareva si divertissero erano i Serpeverde che sghignazzavano nel leggere il
giornale e nel vedere la reazione dell'interessato.
Sisì si alzò con un sorriso
baldanzoso sul viso, si rivolse a Dior che fissava il vuoto appoggiata alla
porta da quando il gruppetto era uscito.
"Scommetto che sei
stata tu a spifferare tutto alla Skeeter" la ragazza si guardò attorno poi
ripuntò gli occhi sulla Tompson che stava raccogliendo la Gazzetta del profeta,
la quale prese improvvisamente fuoco, dopodiché la ragazza nuova uscì dalla
stanza.
"E' stata
quell'Anglachel! Le ho visto gli occhi che diventavano completamenti neri"
riferì in lacrime ai prof. la sera stessa mostrando le piccole bruciature che
aveva sulle mani.
Malfoy intanto rideva di
gusto imitando la reazione di Potter
"Ma diavolo"
scimmiottava con voce stridula e fingendo di piangere "La mia fidanzata mi
tradisce ueee!"
Tiger stava leggendo ad alta
voce l'articolo.
"N-nei confron-ti
del su-suo ex-ragazzo Cedric Dig-gory"balbettava.
"Sapevo che non eri
capace a leggere!" esclamò il biondino scuotendo sconsolato il capo e
strappandogli di mano il giornale.
"Cedric Diggory
che venne ucciso durante il torneo tre maghi da Voi-Sapete-Chi attualmente è il
fantasma della casa di Corvonero, il quale anche in questo stato è riuscito a
riconquistare l'amata. Quando Cho gli ha annunciato l'intenzione di ritornare
con il suo ex, il ragazzo è caduto in un profondo stato di depressione,
infatti, non ha partecipato alle lezioni per tutta la giornata e per
altrettanto tempo non ha mangiato. La mia fonte afferma anche che Harry è
estremamente pallido e sciupato ed ora pare che stia cercando il conforto dei
pochi amici che gli rimangono, tra cui Hermione Granger che gli aveva spezzato
il cuore tradendolo con il miglior giocatore di Quidditch, Victor Krum, Potter,
quindi ha subito brutti scherzi dal destino, che si spera sia più
clemente."
Rita Skeeter”
"Oh pooovero"
disse Goyle con le lacrime agli occhi per le risa
"Anche in questo stato
è riuscito…" rilesse Malfoy continuando a ridere.
"Smettetela!" urlò
Antares "Vergognati Malfoy! Ti credevo un ragazzo intelligente e
invece..." e detto questo fece per andarsene.
"Vai a dare conforto a
Potter?" chiese lui sorridendo malignamente con gli occhi che mandavano
scintille.
La ragazza gli si avvicinò e
lo guardò negli occhi con aria di sfida… tutta la sala trattenne il respiro…
"Sei solo un
cretino!!" esclamò dandogli uno schiaffo che risuonò per tutta la sala,
poi uscì correndo.
“Calmati
Harry, non è poi così grave!” tentava di calmarlo Ron.
“Non
è così grave? Non è così grave?! Tutto il mondo sa i fatti miei e non è così
grave?!”
“Pensa a me…io sono morta!” disse una voce
piagnucolante
“Chi
è che parla?” domandò Niniel
“E’ solo Mirtilla Malcontenta, lascia
stare…” spiegò Hermione
“Chi
è che parla?! E’ solo Mirtilla Malcontenta?!” ripeté urlando ”Questo bagno è
mio, quindi siate più gentili!” uscì da un tubo e si avvicinò a Potter che era
appoggiato ad uno dei lavandini “Cosa c’è?” chiese con voce stranamente dolce e
calma
“Non
hai letto il giornale?” le domandò Ginny.
“Ceeeerto!
Ma io sono morta e i pettegolezzi non m’interessano!”
“Vorrei
sapere chi è stato a spifferare tutto a quell’avvoltoio della Skeeter!” gridò
il giovane dando un pugno allo specchio che si ruppe e gli tagliò le nocche
“…ma
sei imbecille?!” urlò Judy vedendo il sangue che usciva abbondantemente dalle
ferite e si accasciò a terra svenuta.
Pochi
secondi dopo nel bagno abbandonato entrarono Antares e Dior, facendo indignare
la proprietaria che iniziò a lamentarsi come al solito.
“C’è
una festa? Potevate almeno avvertirmi! Ma chi vuoi che pensi alla Pooovera
Mirtilla Malcontenta!” frignò sparendo in un gabinetto.
Hermione
si voltò stupita verso le ragazze chiedendo loro come avessero fatto a
trovarli, queste come risposta alzarono le spalle senza degnarla di uno sguardo
poi si avvicinarono al giovane ferito: Dior gli prese le mani fra le sue
lasciandolo a bocca aperta…
“Ma che stai facendo?!” lei però non
badò alle sue parole
e
sussurrò ‘fasera lusata’le ferite si rimarginarono lasciando un
alone luminoso poi uscì senza salutare.
“Ma
come ha fatto?!” chiese Ron mentre bagnava la fronte a Judy nel tentativo di
farla rinvenire.
“Nostra
sorella è molto abile negli incantesimi guaritori…” disse distrattamente Niniel
mentre batteva per tre volte la bacchetta sul vetro rotto che si ricompose.
“…così Gazza non avrà motivo di rompere…”
Ci
fu un lungo attimo di silenzio nel quale Harry scrutò i volti dei presenti non
sapendo cosa dire, Antares, forse intuendo il suo disagio parlò per prima:
“Scopriamo chi è stato a farti questa carognata. Siamo tuoi amici e vogliamo
aiutarti.”
“…so
che ci conosci da poco e che siamo un po’ strane però ti offriamo volentieri il
nostro aiuto…” continuò l’altra sorella.
“E
poi anche se io e Dior siamo Serpeverde non vuole dire che dobbiamo essere tue
nemiche…”
“Hanno
ragione!” sussurrò Judy che si era ripresa e ora stava di fronte a lui
giocherellando nervosamente con le mani “Mio fratello è stato un lurido verme
schifoso…”
“Io
aggiungerei anche bastardo, in ogni modo l’ho sistemato a dovere... girerà una
settimana con una cinquina in faccia, hi hi!” disse Antares.
“Io
però non sono come lui, te lo giuro” proseguì.
Harry
si avvicinò e le accarezzò il capo:
“Lo so…”
L’atmosfera
fu interrotta dall’entrata di Paciock che era venuto a cercarli.
“La
lezione di cura delle creature magiche è iniziata da dieci minuti, Hagrid si
sta spazient…”
“AHHHHHHHHHHHHHHH!
COSA CI FAI TU NEL MIO BAGNO?!” Strillò con voce acuta il fantasma che in preda
ad una delle sue solite crisi isteriche svolazzò nella stanza e iniziò ad
aprire tutti i rubinetti.
“Grazie
per l’ospitalità, noi ce ne andiamo…”
Uscirono
dal bagno, ciascuno diretto verso la propria aula di lezione.
Gli
studenti erano seduti su alcune grosse coperte colorate distese sull’erba
dietro alla capanna del guardiacaccia.
Ginny
e Judy li salutarono e si diressero verso l’entrata principale del castello.
Settembre
era appena iniziato e la temperatura era ancora piuttosto mite, la notte aveva
lasciato sul manto erboso delle piccole gocce di rugiada. Hagrid era in piedi
fra gli studenti e stava leggendo un grosso libro dalle pagine spesse e
ingiallite.
“…vivono
in branchi di minimo venti esemplari, per questo il ministero che si occupa
dell’occultamento delle creature magiche ha reso…” l’uomo si interruppe nel
vedere arrivare gli studenti e si avvicinò loro con aria severa, poi
utilizzando la voce più dura e professionale che riusciva ad avere gli
rimproverò.
“Vi
sembra questa l’ora di arrivare?! Non sono cose che si fanno, queste! Per
punizione venite a casa mia dopo il pranzo che vi devo fare la ramanzina! Ora
seduti e ascoltate la lezione!”
Antares
andò a raggiungere Dior che era seduta su una coperta nera, in disparte
rispetto alla propria casa, gli altri si sistemarono su una coperta packwork.
La
lezione proseguì ed Hagrid spiegò la differenza fra fate reali e fate
nell’immaginario babbano.
“I non-maghi, le fate, le immaginano
come…”
I
Serpeverde scoppiarono in una fragorosa risata.
“Guardate
che non c’è niente da ridere, sono davvero perfide!” esclamò l’omone pensando
che ridessero della sua spiegazione; in realtà ciò che gli faceva divertire era
Malfoy che, da quando era apparso Potter, non faceva altro che scimmiottarlo.
Il
professore finse di non accorgersene tenendo però l’orecchio teso per capire
ciò che il ragazzo combinava.
Ad
un tratto si udì un sibilo provenire da una Grifondoro ”Fottiti pezzo di
stupido!”
“Cosa
hai detto?!” urlò Draco alzandosi in piedi nello stupore generale “ripetilo se
hai il coraggio”
“Già
alla tua età hai problemi di udito?” rise sarcastica Niniel senza guardarlo.
“Potter, hai già una nuova ragazza?”
Harry
non riuscì a trattenere la rabbia e gli si avvicinò con aria minacciosa, lo
afferrò per la cravatta tirandolo verso di se. Trovandosi per la prima volta
faccia a faccia con l’ira del compagno e con i suoi occhi furenti, scoprì un
lato nuovo del carattere di quel ragazzo che tanta volte aveva visto quieto e
tranquillo. Quello sguardo avrebbe fatto indietreggiare anche la persona più
risoluta: era tagliente, profondo e sembrava racchiudere tutta la sofferenza
che provava e usarla come arma.
“Scusate…”
tossì Hagrid ”…ma è che devo togliervi due punti a testa per il vostro
comportamento.”
Il
Serpeverde non osò dir nulla e tornò al suo posto.
Le
restanti lezioni mattutine si svolsero nella completa calma poiché nessuno
osava offendere nuovamente Harry e i pochi che si azzardavano venivano
immediatamente fulminati dai suoi amici.
Durante
il pranzo Antares si sedette accanto al biondino
“Ti
è passata la luna storta?” le chiese, sperando in una riappacificazione.
“Sono
qui solo perché è l’unico posto libero. Non mi sarei seduta accanto ad un
essere così spregevole se avessi potuto.” Lo freddò
“Te
la sei presa perché ho sfottuto un po’ quello sfigato?”
“Dovresti
crescere un po’ e pensare ai tuoi problemi!”
“Come
osi parlarmi così? urlò furibondo con il viso paonazzo” Mio padre è una persona
molto importante! E poi tu cosa ne sai dei miei problemi??”
“Tu
invece conti qualcosa?” Intervenne Dior che poi fece cenno alla sorella di
sedersi al suo posto.
Fortunatamente
prima che Malfoy potesse rispondere la sala fu invasa da diverse centinaia
digufi che consegnarono la posta. La
maggior parte delle lettere e dei pacchi venne consegnata ad Harry; provenivano
da persone che non conosceva e che volevano dimostrargli la loro solidarietà.
Data l’insistenza degli amici decise di aprirne un paio, chiuse gli occhi ed
estrasse due lettere a caso.
“Ciao Harry, mi
chiamo Andrea (sono una ragazza) e volevo dirti che mi dispiace molto per
quello che quella Cho ti ha fatto, ma ti assicuro che non siamo tutte così.
Dovrebbero impedire alla Skeeter di pubblicare certi articoli… “
Prese
poi la seconda cui era attaccato anche un grosso pacco. Riconobbe
immediatamente la scrittura.
“Caro
Harry ,
sono
la Signora Weasley. Come ti senti? Volevo solo dirti di non abbatterti per
quello che è successo e di tirarti su di morale, anche se so che è difficile.
Non
fate stupidaggini, e controlla Ron… un abbraccio mamma Weasley, chiamami così
se ti fa sentire meglio… allego la tua torta preferita…”
“Ecco,
però quando io sono triste non mi cucina mai l’arrosto…” si lamentò Ron
mangiando una fetta della torta della madre.
Anche
Cho stava ricevendo numerose lettere dalle fans di Harry, ma sicuramente non
erano per ringraziarla, quella che l’aveva colpita di più riportava solo due
parole, scritte in fretta su un cartoncino blu con l’inchiostro bianco che
diceva: Sei scema!
“Povera
Cho adesso è coinvolta per colpa mia…” disse Harry notando una lettera che
esplose poco prima che la prendesse in mano.
“La
colpa è di quella che ha riferito tutto alla Skeeter” precisò Hermione.
Intanto
alla Anglachel erano giunte tre strillettere.
La
prima ad aprirla fu Dior che la teneva bloccata sul tavolo mentre parlava
tranquillamente con la compagna
“Dior
Anglachel!” urlò la busta “inizi a combinare danni già dal primo giorno?! E
ascoltami quando parlo! E poi cos’è questa storia che sei finita nei serp…” la
ragazza la buttò per terra e la calpestò finché non smise di parlare
“Taci”
disse infine la minore delle sorelle.
Antares
intanto aveva aperto la sua e ascoltava sbadigliando come se niente fosse.
“Antares Lorien Anglachel!!! Vogliamo
ricominciare come l’anno scorso?! Anche tu Serpeverde, eh? Razza di cretina!!
Cosa avete intenzione di combinare, me lo spieghi!?! Almeno fammi il favore di
controllare quella scapestrata di Dior…che non combini altri danni!” poi
cambiando tono e diventando dolce “complimenti per avere calmato Nini, ottimo
lavoro” dopo di che si strappò.
La
mensa era già in subbuglio per l’arrivo delle strillettere quando un nuovo urlo
si alzò dal tavolo dei Grifondoro…
“Niniel Nienor Anglachel!…”
“Ops…
è veramente arrabbiata”
“…dovresti
imparare a controllarti per fortuna che c’era tua sorella Lorien! Fra alcuni
giorni verrò a parlare col preside e se mi riferisce qualcosa che non mi va tu
e quell’altra scordatevi il permesso di giocare a Quidditch e anche i manga… a
proposito” disse in tono calmo “complimenti sei nei Grifondoro” e poi si
distrusse.
Le
tre si guardarono sbuffarono e si alzarono seguite de Hermione, Ron ed Harry
(che aveva una sacco pieno di lettere) e uscirono in giardino per incontrare
Hagrid.
La
capanna dell’uomo si trovava ai margini della foresta proibita…TOC TOC…
Ron
bussò all’enorme porta di legno, subito furono accolti da Thor che saltò loro
addosso iniziando a leccargli e a fargli le feste, subito dopo erano accomodati
nella stanza i cui mobili erano enormi (a dimensione di mezzo gigante), il
padrone di casa offrì loro una tazza di tè freddo ai fiori di Mentina e dei
biscotti estremamente duri…
”Mangiate
pure, non fate complimenti…”
“Ci
dispiace molto per l’accaduto” si scusò Hermione tenendo gli occhi bassi… e
capisco che tu voglia punirci”
Hagrid
scoppiò in una fragorosa risata, che stupì molto i ragazzi.
“Macché,
punirvi, io? Volevo solo fare quattro chiacchiere con voi e poi non ho avuto
ancora il piacere di conoscerle loro tre!” disse indicando le sorelle che si
guardavano a vicenda, stupite.
“È
un nostro caro amico” spiegò loro Ron, che stava scartando un grosso pacco che
si era portato appresso.
“Questo
è da parte di mia mamma” disse mostrando un enorme maglione marrone con al
centro una grandissima ‘H’ nera.
“Oh,
Oh, ne ho sempre desiderato uno” rise l’omone poi rivolse un sorriso dolcissimo
a Harry “senti, non ci badare a quello che dicono in giro, ok? Ci vendicheremo
di quella giornalista da strapazzo; comunque presentami le tue amiche…!”
“Io
sono Niniel Anglachel” disse stringendoli lei stringendoli l’enorme mano.
“Io
mi chiamo Antares sono la sua gemella…”
“Dior!”
disse facendo un piccolo inchino e sfoderando un magnifico sorriso…”
“Piacere
mio, al vostro servizio”
“Nostra
madre ci ha parlato molto di te! Ti dice nulla il nome Dania?” chiese Antares,
la donna aveva detto loro che il guardiacaccia era stato un suo grande amico.
“Dania?
Grifondoro? Capelli ricci neri?”
“Si
è proprio nostra madre!”
“Alla
fine quel peperino si è sposata… come mi fa piacere saperlo! Sapete quando
frequentava Hogwarts veniva a trovarmi molto spesso… si confidava con me un po’
come fai tu, Harry.”
Parlarono
di molte cose di come era loro madre a quei tempi, del perché si fossero dovute
trasferire a Londra, Hagrid era molto cordiale e in breve tempo era già
diventato un loro grande amico.
Hermione
diede uno sguardo all’orologio e interruppe la conversazione per comunicare ai
compagni che tra circa dieci minuti sarebbero iniziate le selezioni per i nuovi
membri delle squadre di Quidditch dei Serpeverde e dei Grifondoro, allora tutti
salutarono l’amico e si diressero verso lo stadio.
Dopo
quel giorno tornarono altre volte a trovarlo e a confidarsi con lui.
Al
loro arrivo c’era già una lunga fila di candidati divisi in due gruppi ai lati
opposti del campo, sul lato destro il prof. Piton, i membri della squadra e la
Cooman stavano esaminando un ragazzotto del secondo anno piuttosto abile
nell’uso del suo manico di scopa; alla sinistra la McGranitt e Silente
aspettavano impazienti Hermione e Harry per iniziare.
“Ci
scusi ma siamo stati trattenuti…!” dichiararono i due giocatori.
Dopo
di che liberarono il boccino d’oro che si librò veloce nell’aria sparendo
immediatamente dalla loro vista.
“Il
primo che afferrerà il boccino farà parte delle riserve come cercatore” urlò la
prof. portandosi alle labbra un grosso fischietto e soffiandoci dentro
energicamente dando il via, circa mezz’ora…
“L’ho
preso! Ce lo fatta!!” canticchio Ginny quando scese a terra ricevendo i
complimenti dai suoi amici.
Intanto
Antares stava partecipando anche lei alle selezioni della sua casa, volteggiava
con estrema facilità colpendo tutti i bolidi che le si scagliavano addosso.
Draco,
che era il nuovo capitano della squadra di Quidditch la guardava sbalordito.
“Malfoy,
chiudi quella bocca ci potrebbe entrare un bolide da un momento all’altro” lo
apostrofò Piton “È davvero in gamba potremmo metterla come titolare!” propose.
La
prof. Cooman che aveva voluto a tutti i costi essere presente, estrasse da una
borsa verde una piccola sfera di cristallo e la appoggiò sulle ginocchia
“Vedo
nelle spirali del tempo che…” ma venne subito interrotta dalla collega a cui
non importava niente delle sue predizioni.
Antares
scese dalla scopa con aria trionfante e subito venne raggiunta dal professore
“Ottima
prova Anglachel” disse stringendole la mano “…suppongo che già conosca il
signor Malfoy…” disse indicando il biondino che la stava raggiungendo a
malavoglia.
“Si,
ho già avuto il… piacere… di incontrarlo” rispose con voce dolente al che
l’uomo si allontanò e li lasciò soli.
“E
così tu sei il capitano…”
“Già, io!“ rispose
sottolineando evidentemente l’ultima parola, poi con tono di superiorità le
mostro il suo manico di scopa “Ti piace? È una Nimbus 2004… scommetto che
riesco a battere te e la tua Scopalinda!” rispose in tono sprezzante indicando
la scopa col manico viola.
“Scopalinda?
Ah, ah, questa è bella! Firebolt 2004, gold, fatta a mano, su misura, serie
limita…”
“COOOSAA?
MA SAI CHE COSTA CIRCA 150.000 GALEONI? Come puoi permettertela?”
“Per l’esattezza costa 159306 e non ne abbiamo una ma
due..” disse indicando Niniel dalla parte opposta del campo, in quel momento
Dior apparve alle loro spalle
“Sei
passata?”
“Me
lo diranno domani… che ne dici se andiamo a tifare per Niniel?”
“Si”
poi si girò verso Draco che fissava ancora la ragazza con aria stupita e con
voce sarcastica, facendogli l’occhiolino disse “…bella la tua Nimbus…” e si
allontanò.
Ron
era davanti alle porte e aveva il compito di parare i colpi che i tre aspiranti
cacciatori tiravano. Frank Scott, (‘l’amico di Ginny’) del terzo anno passò
velocemente la pluffa a Oliver Hutton che tentò il tiro mancando il bersaglio
di circa due metri e mezzo, a quel punto Niniel si lanciò in picchiata e
recuperò la palla poco prima che toccasse terra e dopo una serie di passaggi
segnò.
I
bolidi schizzavano in aria tentando di colpire i ragazzi che gli evitavano
prontamente e passando nuovamente la palla alla giovane che realizzò una serie
di tiri in porta.
“Ron,
sei scarso… era molto meglio Timothy, il nostro portiere Ceco! Non fare alcun
tipo di favoritismo…” gli urlò spronandolo siccome riusciva a stento a parare i
colpi, mentre Fred e Oliver venivano respinti senza problemi.
“Ma
io… non faccio favoritismi, sei tu che sei in gamba!” il fischio della prof.
interruppe la partita.
“Complimenti,
siete tutti molto bravi” si congratulò il preside
“Domani
vi faremo sapere chi sono i nuovi componenti della squadra di Quidditch.
Intanto si erano avvicinati a Silente, Piton si rivolse alla McGranitt.
“Minerva,
noi abbiamo terminato…” poi le sussurrò all’orecchio “Hai intenzione di
accennare ora quella faccenda o preferisci aspettare che ci siano i membri di
ogni squadra?”
La
donna gli rispose che avrebbero indetto una riunione il pomeriggio seguente,
quando sarebbero state definite le nuove informazioni.
“Dopo
di che congedò gli alunni che andarono nei propri dormitori a rinfrescarsi
prima della cena.
Harry
passò l’intera serata con gli amici a leggere le lettere arrivata a pranzo,
stranamente, il ragazzo non sembrava soffrire più per ciò che era accaduto,
cosa che colpì molto gli amica, facendoli insospettire…
Niniel mandava le lettere più divertenti o strane alle
sorelle mediante Narya, la sua civetta perché non essendo della stessa casa,
non potevano essere li.
L’ultima
che gli aveva mandato diceva:
“CarissimoHarry ,volevo dirti che mi spiace molto per quello che la tua ex ti
ha fatto, è stata davvero stupidina… lasciare
un bel ragazzo come te… certo, avrà
avuto le sue ragioni, però… ti do un consiglio fai come me, passa ai ragazzi
con amore,
tuo George”
Harry restato
spiazzato rilesse parecchio volte la firma, poi abbozzò un ‘no, grazie’
“Fai
colpo anche su i ragazzi…” rise di gusto Judy
“E
dai, puoi sempre consolarti con Ciorc (George detto alla Spanci!)! Anzi, no…
lascialo a me!” scherzò Ron
“Smettetela,
non è affatto divertente!” si lamentò lui dopo un breve sussulto alla vista di
una palla di pelo rossa che gli piombava in grembo.
“Piaci
pure a lui” disse Hermione riprendendo il gatto “A proposito, Niniel, questo è
il mio Grattastinchi”
“Anche
tu un gatto… non so proprio che cosa ci troviate in questi felini!”
“Sono
così carini…so che anche le tue sorelle hanno due gatti, come sono i loro?”
“Bhè
entrambi hanno un pelo nero lucidissimo: Sheeva, quello di Antares è un maschio
orgoglioso e ha degli occhi blu fantastici, mentre Sharthia è femmina, è
slanciata e a volte ha un occhio azzurro-ghiaccio e uno viola”
“Cosa
intendi dicendo ‘a volte’?”
“Le
piace cambiare…” rispose lei come se fosse una cosa normale.
“Spero
che prima o poi me li facciano vedere!” commentò Hermione.
Intanto
Ginny aveva scartato un pacco di una certa Shantal e stava osservandone il
contenuto con aria interrogativa.
“Cos’è?”
Judy,
Harry e Hermione restarono a bocca aperta visibilmente imbarazzati
“Sarebbe
un… una… ecco…” balbettò Hermione rossa in volto.
“Una
bambola gonfiabile completamente nuda!” esclamò Ron sollevandola e guardandola
con una certa curiosità “e a cosa potrebbe servire?”
Harry
la bucò uno spillo recitando un piccolo incantesimo per farla sparire.
“Perché?!”
chiese nuovamente Ron poi, notando le occhiatacce dell’amica proseguì “…ma era
solo un manichino, no?”
Hermione
gli si avvicinò all’orecchio e gli spiegò il suo ‘utilizzo’ lasciando Ron
stupefatto.
“Oh…voi
babbani lo fate davvero?!”
“Ma,
cosa dici!!! La usano solo certi pervertiti sfigati!”
Si
sentì un leggero fruscio provenire dalla finestra, tutti si girarono
dimenticandosi dell’argomento.
Entrarono
due bellissimi gatti uno portava al collo una catenina con un ciondolo con
scritto Sharthia (la ’S’ era a forma di serpente e le altre lettere rimanevano
in secondo piano;) e l’altro- con un collare blu su cui era ricamato a lettere
d’argento il nome -Sheeva- teneva in bocca una lettera della padrona.
“Ci spiace molto di non essere lì con
voi… qui ci stiamo annoiando da morire; ti ricordi il figotto del treno,Malfoy?
Bene! Fra poco lo butto giù dalla finestra insieme a quella scopa di merda! Oh,
che nanne…vado a letto!
(Ba) cini
Antares”
“Ecco, Hermione adesso hai visto in
nostri gatti… per piacere, falle due carezze al collo e dille di andare a
letto…
Dior”
“Ma come faceva
a sapere che volevo ved…”
“Tua
sorella ritiene Malfoy un figo?!” domandò Ron stupito
“Direi…”
sospirarono in coro le ragazze
“MA
COSA CAVOLO VI PIACE DI LUI?!” domandarono Harry e l’amico sull’orlo di una
crisi di nervi.
“Allora…”
iniziò Ginny “È bello, soprattutto da quando non si ingella più i capelli…”
“Ha
degli occhi stupendi…” continuò Niniel
“È
fatto da Dio…” proseguì Hermione
“A
parte quella cicatrice sul torace che rovina…” disse Judy pensierosa.
“E
TU L’HAI VISTA?!?!” urlarono tutte
“Bhè
essere sua sorella ha i suoi vantaggi!”
“Nel
caso non vi foste accorte…ESISTIAMO ANCHE NOI!”
Esclamarono
i ragazzi notando che le amiche non gli prestavano la minima attenzione.
“Anche
voi avete i vostri lati positivi…” esclamò Niniel
“Però non siete affatto intraprendenti…mio fratello quando
aveva dieci anni, aveva confessato il suo amore a una ragazza più grande di
lui!”
“Dovresti
prendere esempio da lui, Ron!” gli sussurrò ad un orecchio la sorellina, prima
di salutare e andare a dormire. Poco alla volta, tutti si ritirarono nelle
proprie stanze.
“Forse non mi hanno preso, la mia presenza è inutile… nessuno mi considera,
quindi… se il mondo dovesse finire l’indomani…io non avrò mai… giocato in una
squadra di Quidditch…” si lamentava un sedicenne dai capelli castani di
Tassorosso.
”Stupi-Shinji cosa hai da frignare sempre, forse non hanno preso nemmeno
me… pensi che possano prendere te! Ah, ah…” urlò Asuka Soryou Langhley al
quarto anno di Serpeverde.
Davanti alla bacheca c’erano numerosi studenti che cercavano il proprio
nome sull’elenco delle nuove riserve:
Donna Thaylor - battitriceAntares L. Anglachel - battitrice
Ronald Weasley - portiereMark Dorsen - portiere
Manager:Manager:
Hermione GrangerDior Anglachel
Judy Malfoy
“Dobbiamo dire alla McGranitt che deve esserci un errore, perché siamo nei
titolari…” esclamò Antares vedendo che i loro nomi occupavano la seconda lista.
“Non c’è nessun errore signorine…” disse la professoressa in questione
parlando alle loro spalle “siete le nuove battitrici e cercatrici della vostra
squadra…complimenti!”
“Grazie mille professoressa…”
La Vicepreside fece loro un cenno del capo come segno di saluto poi riprese
a camminare per il corridoio; le ragazze la seguirono con gli occhi fino a
vederla arrivare dinnanzi alla porta dell’ufficio di Piton che si aprì
accogliendo la donna che vi sparì all'interno poco dopo.
Le ragazze si scambiarono un'occhiata interrogativa, ma prima che potessero
dirsi qualcosa furono raggiunte dai membri delle rispettive squadre che
volevano complimentarsi con loro e con i nuovi ammessi.
“Complimenti Niniel! Benvenuta in squadra! “ si congratularono i Grifondoro
stringendole la mano e dandole piccole pacche sulla spalla come segno di
incoraggiamento.
“Siamo contenti che tu sia dei nostri!” sorrise Ron sollevandola da terra.
“Esagerato… ok, ora fammi scendere” lo pregò la ragazza
“Ronald Weasley, non pensavo che tu fossi così forte!” notò Hermione
toccandogli i bicipiti.
“Mi sono allenato… complimenti anche a te! Anche se saremo rivali!” disse
rivolgendosi alla nuova battitrice Serpeverde
“Grazie molte!”cercò di dire ma in
quel momento fu accerchiata dal suo nuovo team;riuscita a svignarsela tornò
dagli amici di Grifondoro per farsi spiegare dalle nuove manager il perché
della loro presenza.
“È vero che i manager non ci sono mai stati, ma quest’anno, i professori
sono impegnati in qualcosa di grosso e non hanno tempo di occuparsi dei vostri
allenamenti” spiegò Hermione.
“E sai che cosa stanno tramando?” chiese Ron ben contento di avere la sua
compagna di corso come allenatrice.
“No, mi dispiace, non ce l'hanno detto!” disse quasi delusa
“Guarda, guarda, Potter e la sua banda di perdenti!” disse il capitano dei
Serpeverde poi senza attendere risposta, si rivolse ad Antares e le strinse
energicamente la mano: “Complimenti!”
“Grazie, ma spero che tu sia meno sbruffone in campo... anche se ne dubito
fortemente!” disse divincolandosi dalla sua presa. Il ragazzo la trapassò con i
suoi incredibili color ghiaccio in un chiaro sguardo di sfida poi, senza dire
più una parola, se ne andò con le mani in tasca.
La biondina salutò i suoi compagni di casa e si diressedi nuovo verso la sorella abbracciandola:
“Da ora in poi siamo avversarie Nini…”
“Non chiamarmi così…” la rimproverò bonariamente ma no troppo la gemella,
dopo di che si incamminarono assieme verso l’aula di trasfigurazione dove
attesero l’arrivo della professoressa.
Dior era già in classe e fece sedere accanto a sé la sorella che si
rifiutava di stare vicino a Malfoy.
“Perché hai cambiato posto?!” le domandò lui irritato colpendole una spalla
da dietro
“Non ho voglia di stare vicino a un tipo come te!” ribatté acida
“E come sarei?” si fece interessato appoggiando elegantemente il viso sulla
mano
“Gasato, idiota, sbruffone, insensibile, insopportabile, troppo sicuro di
te, sfotti tutti senza motivo e soprattutto senza pensare alle conseguenze,
però forse…” fu interrotta dall’arrivo dell'insegnante che iniziò subito la
spiegazione.
“Negli anni passati avete imparato come trasfigurare oggetti di piccole
medie e grandi dimensioni in animali o cose di uso comune; lo scopo di questa
lezione è quello di insegnarvi a trasfigurare degli spazi ristretti. Inizieremo
trasfigurando quest’aula in una camera vuota, poi l’arrederemo e alla fine dell’anno
scolastico, saprete fare questo…”
Prese la bacchetta e si allontanò dalla cattedra e batté ritmicamente la
bacchetta sul pavimento..
“Uno… due… tre… Silva!”
I ragazzi restarono stupefatti, non si trovavano più nella loro classe,
bensì in una radura, in mezzo ad un gran bosco di conifere, le pareti
sembravano essere sparite per cedere il posto ad alberi dai tronchi scuri e
rugosi che si stagliavano con i rami pieni di foglie verdi su di un cielo
limpido e azzurro che aveva sostituito il soffitto grigio di pietra.
Dove prima c’era il pavimento ora si notava un verde prato cosparso di
fiori bianchi e lilla, nell’aria s’era diffuso un intenso profumo di fiori ed
umidità che venivano cullati dal dolce cinguettio degli uccelli dai mille
colori che volteggiavano nell’aria, sospinti da una leggera e fresca brezza.
“Ma è magnifico!” disse
“Stupendo, sembra tutto così reale!” esclamò Hermione provando ad
avvicinarsi agli alberi, ma trovando una specie di barriera capì che le
dimensioni della stanza non erano cambiate.
“Non pensavo che la vecchia fosse così in gamba”
“…e ci sente anche molto bene, Sig. Malfoy!” lo rimproverò la
professoressa, poi battendo la bacchetta sul pavimento, la stanza ritornò
normale.
I ragazzi erano rimasti molto colpiti e, forse per la voglia di imparare ad
eseguire una trasfigurazione del genere, o forse per la severità della donna,
nessuno osò più disturbare o stare disattento. Poco prima che gli alunni
uscissero, comunicò a Potter e a Malfoy che alle 14:20, li avrebbe aspettati,
insieme alle rispettive squadre di Quidditch al campo dove avrebbe comunicato
loro una notizia molto importante.
Le lezioni successive passarono velocemente e la voce di quell’improvvisa
riunione si era sparsa per tutto il castello, creando un’agitazione generale.
Alle 14:00 la maggior parte dei giocatori si era già riunita, quando
improvvisamente scoppiò una grossa lite…
“Stai cercando di estorcere informazioni sulle nostre tattiche di gioco?”
urlò il capitano di Serpeverde afferrando Niniel per un braccio e
strattonandola vedendola parlare con Neo, il loro cacciatore.
“Mollala Draco, glielo stavo solo presentando” disse Antares tentando di
liberare il polso della sorella dalla stretta del ragazzo.
“Ceeeerto, cooome noo!” rise lui “e guarda caso anche lei è una
cacciatrice, che coincidenze”.
“Non dire cretinate Malfoy, volevo solo conoscerla tutto qui!” tentò Neo. “Ti
causa qualche problema?”
“Si, secondo me nessun Serpeverde dovrebbe intrattenere relazioni con
questi luridi individui, sono inferiori”.
A quel punto dalla piccola folla che si era creata spuntò Judy. La
ragazzina sembrava fuori di sé, si avvicinò con grandi passi al fratello e gli
si piazzò davanti.
“Davvero nessun Grifondoro dovrebbe intrattenere relazioni con Serpeverde?!
Non credevo che fossi così…così…”
“Calmati, non fare queste scenate in pubblico!” le intimò
“Ti vergogni di me?!”
“Io non mi vergogno di te!” alcuni Serpeverde osarono ridere ma uno sguardo
più assassino dell'Avada Kedavra li fece desistere dal continuare
“E allora non hai detto a nessuno che io non sono… ammetti che ti faccio
schifo!…” il fratello le tappò la bocca con una mano.
"Ora basta!!"
Gli occhi della ragazzina si riempirono di lacrime
“Dai non fare così, io lo faccio per il tuo bene!” disse intenerendosi un
attimo e lasciandola.
“Cosa?! Lo fai per il tuo bene!”
poi dandogli uno schiaffo se n’andò.
“Perché sospetti tanto della gente?! Hai fatto soffrire tua sorella
soltanto perché sei paranoico!” affermò Niniel.
“Sei uno stronzo! Non so come facciano a sopportarti!” urlò furiosa Antares
“E pensare che quando ti avevo visto, mi eri sembrato così…avevo sperato di
finire nei Serpeverde per conoscerti… che cretina!” poi gli stampò un'altra
cinquina in viso in modo che avesse cinque dita a destra e altre cinque a
sinistra e corse appresso alla piccola.
Tra i presenti si era creato un grande scompiglio che permise a Dior di
avvicinarsi a Malfoy. Gli rivolse un sorriso sereno e con voce pacata gli
disse:
“Ciao Biscia Isterica, ti piace il color ematoma?”
Lui la guardò con aria interrogativa e sull'incazzato non capendo che cosa
intendesse la ragazza con quella domanda.
“Ti spiego?” e senza attendere risposta gli diede un pugno all’altezza
dello zigomo.
“Mai sei impazzita?!”
“Non quanto lo sia tu!” Malfoy si alzò con un colpo di reni e stava per
colpirla quando Tiger lo afferrò alle spalle:
“Basta, per oggi hai già dato spettacolo!”
Si liberò dalla presa e con la faccia paonazza dalla rabbia, fissò i
presenti.
“Che cazzo avete da guardare?! Fetevi i cazzi vostri!!!" il suo
sguardo e la sua voce facevano intuire chiaramente che se la cosa fosse
trapelata, la vendetta sarebbe stata all’altezza dell’umiliazione che aveva
subito.
La McGranitt e Piton percorrevano il parco parlottando tra loro, quando
videro tre figure sedute nell’erba.
“Cosa sta succedendo?” urlò in tono brusco il professore, facendosi più
vicino.
Judy sollevò lo sguardo mostrando gli occhi grigi arrossati a causa del
pianto.
“Ma…ah…Signorina Malfoy, cosa le è successo?” domandò la strega porgendole
un fazzoletto bianco e lanciando occhiate alle ragazze che erano con lei.
“Suppongo che sia a causa di questa Grifondoro!” sibilò l’uomo fissando con
sguardo sprezzante Niniel, al che Judy fu scossa da nuovi singhiozzi.
“Non piangere, sai che è fatto così..." esclamarono le amiche
fulminandolo con gli occhi.
“Scusate-mi, snif…mi è pas-sa-to…” disse asciugandosi gli occhi; la donna
le sedette accanto e le porse una caramella che le era apparsa nella mano.
“Vi va di tornare al campo…ho una notizia favolosa!” disse sorridendole
dolcemente.
Quando la ragazzina ricomparve, seguita dai due professori, tutti i
giocatori delle 4 Case erano schierati in attesa di spiegazioni.
'Speriamo che non abbia raccontato nulla...' pensò Draco guardando con
dolore la propria sorella con gli occhi ancora rossi e gonfi di lacrime.
"Possiamo sapere il motivo per cui ci avete convocati?" chiese
gentilmente Cho Chang, capitano di Corvonero, mentre altre voci assetate di
spiegazioni si alzavano alle sue spalle da da parte di tutti i giocatori.
"Innanzitutto" cominciò la professoressa di Trasfigurazione
posizionandosi davanti ai ragazzi, proprio al centro del campo "vi
ringrazio per essere venuti tutti qui, so benissimo che siete tutti quanti
impegnati però spero che la notizia che sto per darvi vi risollevi il morale.
Ora risponderò alle vostre domande: giorni fa il professor Silente ha avuto una
fantastica idea cioè di organizzare una partita, o meglio, un'amichevole, con
una squadra di Quidditch proveniente da una scuola di Magia al di fuori dell'Europa..."
la donna dovette interrompersi perché fu sommersa da uno scroscio entusiasta di
applausi e grida.
"Che scuola è? Chi giocherà?" chise curioso un Tassorosso ma
un'occhiata raggelante di Piton lo fece desistere dal tentativo di sapere; il
professore si posizionò accanto alla collega sussurrando
"Ora puoi proseguire, Minerva!"
"Grazie mille, Severus!" poi si rivolse nuovamente ai ragazzi
"abbiamo discusso molto a lungo e abbiamo convenuto che non fosse affatto
giusto far giocare una sola Casa, quindi..." si azzittì con la scusa di
sistemarsi gli occhiali ma con la chiara intenzione di far crescere la suspance
e la curiosità degli studenti "...quindi, abbiamo deciso di scegliere i
migliori giocatori di ogni squadra e riunirli nella squadra ufficiale di Hogwarts!!"
un boato allegro si levò dal campo, arrivando fino al castello, i ragazzi
urlavano felici e si abbracciavano eccitati all'idea di dover giocare contro
qualcuno come un'unica squadra; ma un fischio del professore di Pozioni fece
calare magicamente il silenzio
"Vi ricordo che, naturalmente, il torneo scolastico si svolgerà senza
variazioni... abbiamo già una mezza idea su chi saranno i giocatori titolari
della squadra della scuola, ma in caso di dificoltaà si opterà per una sfida,
che si terrà all'inizio di gennaio poco dopo il rientro dalle vacanze
natalizie! Questo è tutto, potete tornare alle vostre occupazioni!!" si
alzò un gran brusio di studenti eccitati che tuttavia non erano del tutto
soddisfatti
"Contro chi giocheremo? E quando?" chiese Max Guevara, la
cacciatrice di Grifondoro, sesto anno.
"Giocherete ai primi di aprile. I ragazzi che veranno saranno nostri
ospiti dal 15 marzo al 15 aprile, spero che farete onore alla vostra scuola.
Per quanto riguarda la provenienza della squadra avversaria, sarà una
sorpresa!" detto questo i professori si congedarono definitavamente
facendo cenno ai ragazzi di sparire.
La McGranitt però trattenne Judy e le Anglachel mentre Piton richiamava
Draco
"Signor Malfoy! Posso sapere la causa di quel livido sul suo
zigomo?" chiese aspramente la vicepreside.
Dior venne trafitta dagli sguardi delle sorelle che avevano subito intuito
chi potesse essere stato. Malfoy mantenne lo sguardo dei professori senza
problemi, senza lasciar trapelare nessunissima emozione... sembrava di gesso.
"Ho picchiato il viso contro il manico della mia scopa... è un
problema?" si chiese centinaia di volte perché avesse difeso quella
piccola insolente che nemmeno sopportava.
"Stia attento, non vorrei che con la zucca dura che si ritrova possa
spaccare il manico della sua scopa... sa, non vorrei che il nostro fondamentale
ex certcatore, ora battitore si faccia male o restesse senza scopa..."
ironizzò Piton con il chiaro intento di far innervosire il ragazzo, ma questo
non rispose alla provocazione e, stupendo tutti, si limitò ad indurire gli
occhi poi si girò e se ne andò.
"Si... ha sbattuto contro la mia mano..." bisbigliò Dior
allontanandosi
"Ringrazia che ti abbia difesa, stupida! Avrebbero potuto
espellerti!!" la rimproverò Antares inseguendo il biondino poco davanti a
loro, lo bloccò e lo mise spalle al muro contro la gradinata.
"Ehi, credevo mi odiassi!!" ironizzò lui, avvicinando il viso a
quello della ragazza
"Infatti è così!! Che cavolo credevi?"
"Che mi volessi baciare?"
"Ma che??" la ragazza si accorse finalmente della loro posizione
equivoca.
"Dobbiamo lasciarvi soli?" chiese maliziosa Niniel giunta accanto
a loro trascinando una riluttante Dior
"Cretina! Non ci provare!!" e si spostò dal ragazzo
"C'è una persona che 'vorrebbe' parlarti!" gli rivelò Niniel
spostando Dior davanti a sé
"Dai, Dior, parla..." le intimarono minacciose le sorelle
"..."
"Non volevi ringraziarlo per non aver detto la verità a Mister Unto...
cioè Piton?"
"Affatto" rispose l'altra annoiata guardandosi attentamente le
unghie
"Fallo!!" la minacciò la maggiore delle sorelle
"No!!"
"DIOR CHIEDI SCUSA!!" s'inalberò Antares stufa del comportamento
della sorellina, mentre Malfoy le guardava chiedendosi come avesse fatto a
finire in mezzo a quella lite familiare.
"Si, Malfoy... insomma... quello!" balbettò Dior accompagnando le
sue parole ad un gesto della mano che voleva indicare le proprie scuse.
"Dillo bene!!" venne nuovamente minacciata dai suoi aguzzini ma
fu Malfoy a far finire la cosa
"Sentite, non mi interessa, posso andarmene ora?"
"Va bene, però spiegaci..." s'interruppe di botto sentendo
qualcuno avvicinarsi e subito si nascosero tutti e quattro all'ombra della
tribuna infatti anche le altre due ragazze avevano distintamente sentito dei
passi.
"Ma che succede?" chiese il biondino che non satava capendo
un'emerita mazza, ricevendo come spiegazione la mano della ragazza bionda sulla
bocca zittendolo, poi le tre si sporsero per guardare verso l'entrata del
campo.
In quel medesimo istante Piton e la McGranitt uscirono dal campo l'uno
accanto all'altra; l'arcigno professore si guardò attentamente attorno e, non
vedendo nessuno, prese la donna per mano poi le si avvicinò sussurrandole
qualcosa all'orecchio che fece ridere l'insegnante di gusto, poi si
allontanarono tenendosi per mano; le ragazze, nascoste nell'ombra spalancarono
la bocca e Malfoy sbarrò gli occhi visto che non poteve muovere la bocca per
via di una 'delicata' mano...
"Che... che stavano facendo?" chiese allarmata la biondina
guardando le sorelle altrettando scandalizzate.
"M... m-moami- moami a mao-a maooo" farfugliava intanto il
ragazzo a corto di ossigeno
"Che cos'è questo fastidioso rumore? " domandò Dior guardandosi
attorno "Antares, la mano..."
"A maooo!!"
"Cosa? Quale mano?" intanto la ragazza cominciò a sentire la
propria mano umida e si accorse che stava ancora tappando la bocca al compagno
e che questo, la stava 'ardentemente' baciando "Ma che schifo!!!
BLEAH!!!" si lamentò mollandolo e pulendosi la mano nel mantello del
biondino, il quale, ormai allo stremo cadde a terra ansimante
"Quella mano..." commentò Niniel divertita
"Oh, scusami, davvero... non mi ricordavo più... Tutto bene,
Malfoy?"
"NO!"
"Ouf... meno male stai bene! Ma tu ora ci devi delle spiegazioni!
Perché hai trattato così tua sorella, non è la prima volta che la offendi! Non
vedi che ci sta male?"
"Non sono cazzi tuoi!" ribatté secco e alterato Draco "e
gradirei che non vi impicciaste più nella mia vita e nella mia famiglia!!"
concluse adirato andandosene a grandi passi
"Aspetta, Malfoy!!" lo richiamò inutilmente la maggiore delle
Serpeverde rimasta molto colpita dalla sua spropositata reazione.
"Io me ne vado..." aggiunse Dior andandosene a sua volta
"Io... non volevo davvero farlo arrabbiare..." continuava a
borbottare tristemente la giovane gemella mentre la sorella rimasta cercò di
consolarla ma la prima esplose in un "E CHI SE NE FREGA!!! IO LO ODIO
QUELLO!!! HAI CAPITO?? NON TI SOPPORTO PIU' MALFOY!!!"
Niniel fece finta di nulla e trascinò la sorella verso le proprie scope
appoggiate accanto al muro degli spogliatoi e si misero a volare a più non
posso scaricando la tensione finché il sole non tramontò.
"Arrivano i Dissennatori! Meglio andare!" fece notare Niniel alla
gemella, poi entrarono nel castello.
Malfoy entrò nella Sala Comune di Serpeverde senza degnare nessuno di uno
sguardò e al suo passaggio ribaltò metà primini. Goyle lo fermò prendendogli un
braccio.
"NON TOCCARMI!!! Sai benissimo che odio essere anche solo
sfiorato!!" urlò alterato al ché Gregory lo lasciò all'istante borbottando
con timore delle scuse mentre il figlio di Lucius saliva come un carro armato
le scale dei dormitori incurante del fatto che tutti gli studenti presenti lo
stessero guardando terrorizzati.
Aprì la porta della sua stanza di Caposcuola, lanciando di malo modo il
mantello su una poltrona e fece per buttarsi sul letto ma si accorse che questo
era già stato occupato da qualcuno e più precisamente dalla minore della
Anglachel.
"ANCORA TU??? MA CHE DIAVOLO VUOI?? MANDARMI ALL'INFERNO FORSE?? NON
PREOCCUPARTI PERCHE' CI SONO GIA'!!! QUEST'ANNO E' TUTTO UN CASINO, PRIMA
ARRIVATE VOI, POI MIA SORELLA A FARMI PASSARE MILLE GUAI CON LUCIUS E GUARDA
QUI!! MI FA UN MALE CANE LA GUANCIA!!" sbraitò aumentando sempre più il
volume della voce ma la ragazzina non si fece intimorire affatto
"Ti sei sfogato ora?"
"NO!!! Non ero già incasinato abbastanza? No! devono arrivare anche
queste tre, tu e quelle tue maledettissime sorelle!!!"
"Dici così solo perché ti piace e non vuoi ammetterlo!" lo sfidò
"Ma sì, certo! E mi dici perché dovrebbe piacermi Antares, eh?"
"Cosa ti fa pensare che io non stessi parlando di Niniel?"
raggiunto il suo scopo si alzò e fece per uscire ma si voltò un'ultima volta
guardando il ragazzo rimasto sconvolto e gli sussurò un semplice
"Riflettici" dopo di che lo lasciò ai suoi dubbi amletici.
Era sabato e la prima settimana di scuola stava
finalmente terminando. Ron, Harry, Niniel, Antares e Dior si stavano dirigendo
verso l'aula di Divinazione, per la lezione con la professoressa Cooman.
"E' una donna molto strana" cominciò a
spiegare con enfasi Ron mentre Harry si arrampicava sulla scaletta che portava
all'aula "ogni anno prevede una morte atroce per Harry."
"Già, se fosse per lei dovrei essere sottoterra
dal primo anno! Però svolgere i compiti è molto facile!"
"Harry ha ragione, basta prevedere morte,
incidenti ed assassinii e lei è contenta, ma si può?"
"Ma davvero? E come mai Hermione non c'è?"
chiese stupita Niniel
"Oh... lei e la Cooman hanno litigato di brutto
in terza e la professoressa l'ha sbattuta fuori... però è meglio dire che è
stata Hermione ad andarsene o sono guai!" le informò l'ultimo maschio
Weasley.
Entrarono nella classe e subito furono
avvolti da un intenso profumo di tè verde alla menta.
"Oh, ha cambiato arredamento!" notarono
sghignazzando alcune ragazze di Serpeverde
"Sembra di essere in quel caffè parigino... ti
ricordi Antares?" chiese Dior soprappensiero
"Certo... chi si dimentica di quel cameriere...
Mamma se era bello!!" commentò l'altra in vaneggio. Dior aveva
perfettamente ragione più che una stanza del castello sembrava di essere in un
locale su Champs Elysees: i comuni banchi erano sostituiti da rotondi tavolini
da tè in ferro battuto, verniciati di bianco attorno ai quali erano disposte
dalle tre alle cinque sedie ricoperte ognuna con un morbido cuscino azzurro; la
cattedra della professoressa era al centro della stanza ed era ricoperta da una
tovaglia di pizzo sulla quale era posta una grande teiera di porcellana cinese
contenente del liquido fumante. Le uniche due finestre erano drappeggiate da
tende leggerissime di tulle azzurro, bianco e lilla, mentre sugli scaffali
addossati alle pareti si trovavano una cinquantina di tazzine di porcellana
ricamate, sfere di cristallo e ancora vari contenitori di essenze e candele che
bruciavano creando atmosfera ed emanando un delicato profumo.
"Com'è accogliente!" commentò invece Niniel
girando per l'aula
"La ringrazio signorina Anglachel!" disse
una voce melliflua alle loro spalle che apparteneva alla professoressa, una
donna alta, magra e con dei grandissimi occhiali rotondi: indossava un vestito
lungo blu notte ed uno scialle anch'esso scuro ma con brillanti fili viola.
"Ma... come...?" balbettò la ragazza
stupita
"Faccio a sapere il tuo nome? Ma l'ho letto col
mio occhio interiore, no? Sono o non sono l'insegnante di Divinazione?"
poi rivolgendosi agli studenti delle due Case, intimò loro di sedersi; i cinque
ragazzi si sedettero in un tavolino un po' appartato che a detta delle
Serpeverde era abbastanza lontano da Malfoy, con cui non avevano più parlato dal
giorno del litigio al campo di Quidditch.
"Allora miei cari, per cominciare vi dico:
bentornati! Siete già al vostro ultimo anno... come vola il tempo... alcuni di
voi erano alti poco più del tavolo la prima volta che sono venuti qui..."
"Che esagerazione e che melodramma... "
bisbigliò Ron agli amici che ebbero il loro bel da fare per trattenere le risa
"Bene! Ripassiamo un po' le cose fatte, quindi
cominceremo con la lettura delle sfere di cristallo!" e ad un suo gesto le
sfere poste sopra gli scaffali volarono ognuna davanti ad un ragazzo
"sapete come fare, quindi iniziate, io passerò fra i tavoli per sentire
cosa avete visto..." e detto questo si diresse subito dalle sue più devote
allieve: Calì Patil e Lavanda Brown. Dopo un po' si avvicinò a Niniel
"Cosa vedi?" le chiese con fare misterioso, vedendo che la ragazza
fissava ipnotizzata la sfera "non me lo vuoi dire?" Ron ed Harry la
guardarono mentre le sorelle fissavano come lei ognuna la propria sfera. La
professoressa si avvicinò velocemente alla sfera guardandovi all'interno: vide
una tempesta con fulmini spaventosi talmente potenti da far saltare gli alberi,
e poi fuoco, una luce accecante, tre bambine che si stringevano spaventate tra
loro, sangue e poi ancora fuoco. Il volto della professoressa era tesissimo, le
labbra serrate, gli occhi sbarrati e delle gocce di sudore sulla fronte; alzò
gli occhi guardando nelle sfere delle altre due ragazze e vide la stessa scena:
cominciò a tremare "C-cosa... chi siete voi tre?!?" urlò attirando
gli sguardi di tutti i ragazzi e puntando un dito lungo e magro verso le tre
ragazze che non la sentivano nemmeno tanto erano perse a fissare l'oggetto
rotondo davanti a loro.
"Professoressa, tutto bene?" chiese Harry
leggermente preoccupato. La donna spalancò gli occhi sul ragazzo e come
spiritata rispose:
"Potter... stai attento a quelle tre... i loro
cuori danzano nel buio ma il fuoco le divora, stanno scappando da colui che
tutto può... sono... maledette!! Custodisci a costo della tua vita la
ball..." ma all'improvviso la donna si riscosse come risvegliata da una
trance mistica e riprese il suo colorito naturale "Allora Potter, si può
sapere cosa vedi nella sfera?"
"Ma professoressa, cosa deve custodire
Harry?" chiese Ron non capendo più nulla
"A cosa ti riferisci Weasley?"
"Ma è stata lei a dire che Harry doveva
custodire qualcosa con la vita e che loro tre..." ma il rosso non poté
finire la frase perché la donna lo zittì con un gesto brusco della mano
"Non ho mai detto nulla di simile Weasley! Ora
svolgi il compito che ti ho assegnato!" ma guardando l'orologio si accorse
che la sua ora stava per terminare "anzi! l'ora è finita! Potete
andare..." sentenziò ritirandosi nella stanza attigua mentre gli studenti
si apprestavano a scendere dalla torre.
Solo un paio di occhi grigi si accorse però che gli
occhi delle tre ragazze avevano cambiato colore mentre guardavano nella sfera e
che ora ognuna di loro stringeva il ciondolo appeso alla propria collana.
"Davvero secondo te era in trance, Harry?"
domandò curioso Ron
"Ma sì, aveva quell'espressione anche quando mi
fece quella profezia in terza e poi anche in quinta... quando si riprendeva non
ricordava assolutamente nulla, proprio come ora!" spiegò Harry all'amico
che aveva assunto una faccia preoccupata
"O magari fingeva..." suggerì Dior
"Già, per impressionare noi tre che siamo
nuove... a quanto ho sentito in giro nessuno crede alle sue doti di
preveggenza... anche voi no? Non saresti a due metri dal suolo tu, Harry?"
rincarò Antares
"Boh, io in ogni modo in quella sfera non vedevo
proprio niente..." rise Niniel
"Sì, sarebbe capacissima di dire cose simili per
rendere la lezione più interessante!" ammisero Ron ed Harry mettendosi a
ridere. La lezione successiva era Erbologia, sempre Grifondoro e Serpeverde.
Ormai erano giunti tutti alla serra numero due,
entrati s’infilarono dei camici verdi da lavoro, ma si accorsero che le
numerose studentesse erano tutte in fibrillazione.
"Ma che cos'hanno? Di solito sono l'unico ad
essere felice di fare Erbologia..." chiese stupito Neville guardandosi
attorno
"Che imbecille! Aspettano il bel professore
elfo, no?" gli spiegò accigliato Malfoy, seduto poco distante
"Oh, e temi che il bel professore elfo ti rubi
la scena, eh, Malfoy?" lo provocò acidamente Antares fissandolo negli
occhi tempestosi.
"No, non ho manie da prima donna come Potter,
solo mi da fastidio come questa scuola perda rispettabilità di anno in anno:
Mezzigiganti, Centauri, ed ora pure gli elfi... fra un po' insegneranno pure i
Mezzosangue!"
"Questi non sono termini da usare..." rimproverò
delicatamente un voce maschile proveniente dal grande albero al centro della
serra. In due balzi il professore scese a terra e si mise davanti al tavolo per
la lezione "mi dispiace ma devo togliere cinque punti a... Serpeverde,
immagino!" Draco gli rispose con un sorrisino sbieco e forzato.
"Vista la sua impertinenza mi permetto di
attribuirle una piccola punizione, non credo che Severus se la prenderà...
poiché disprezza tanto la diversità la costringo a frequentare i miei corsi che
si tengono il sabato pomeriggio... Elfologia e Babbanologia, purtroppo non
potrà assistere a quello di Nanologia perché impegnato nel corso
pre-universitario non è così... il tuo nome prego..."
"Malfoy..." ringhiò stringendo i pugni
cercando di mantenersi calmo. Il professore fece una faccia sorpresa.
"Oh, bene, signor Malfoy... il tuo nome di
battesimo?"
"Draco!" il professore sorrise "Cos'è,
non le piace il mio nome?" ribatté stizzito
"No, assolutamente, mi piace molto il tuo nome,
rispecchia la tua personalità... o almeno quella che mostri..." guardò il
ragazzo negli occhi "non credevo che alla fine ti avrebbe chiamato
così..." sussurrò poi
"Prego?"
"Nulla, niente di cui preoccuparti, Draco...
abbiamo già perso tempo! Vediamo di iniziare questa lezione! Naturalmente, ti
aspetto oggi pomeriggio..."
Il ragazzo sibilò un "Ci conti!" e senza
abbassare mai lo sguardo e non facendo trapelare alcuna emozione seguitò a
fissare l'elfo negli occhi.
"Bene, poiché è la nostra prima lezione, è bene
conoscerci e spiegare alcune cose! Il mio nome è Legolas, e gradirei che mi
chiamaste così, per nome, senza Professore o altro, anche io, se vorrete, vi
chiamerò con il vostro nome, è molto più socievole! E non datemi del lei, mi
sento già abbastanza vecchio davanti a voi! Quest'anno studierete piante molto
particolari di cui si ignora quasi l'esistenza, anche la mia cara amica Sprite
non ne conosce molte! Piante officinali, mediche, piante che crescono e vivono
solo una notte, fino ad arrivare a vegetali animati quali gli Ent... qui non sono
diffusi, anzi sono in via di estinzione anche nella Terra di Mezzo, da dove
veniamo noi elfi!" il 'giovane' professore si accorse che tutti lo
ascoltavano e lo guardavano rapiti, compreso Malfoy "c'è qualche
domanda?"
Immediatamente si levarono una quindicina di mani
"dimmi!" disse alla ragazza più vicina
"Quanti anni hai? Sei sposato o fidanzato?"
chiese sfacciata una Serpeverde
"Temo che questo non abbia nulla a che fare con
la mia lezione, quindi risponderò a domande inerenti alla materia!" quasi
tutte le mani levate si abbassarono deluse "ma se vi può interessare ho
1147 anni! Li porto bene, vero?" rise soddisfatto guardando le espressioni
sbalordite delle ragazze "e sono sigle!", detto questo molte ragazze
tornarono a sperare ridacchiando causando uno sbuffo indignato di Malfoy e
delle Anglachel
"Oche!" sibilò letale Dior ricevendo
occhiate malefiche da quasi tutta la popolazione femminile dell'aula
"Infatti! Va beh, che è carino ma è pur sempre
un professore, che credono di fare?" rincarò Antares annoiata,
rivolgendosi anche alla gemella "ehi, Didi guarda Nini!": la sorella
in questione era rimasta imbambolata a guardare il viso dell'elfo con gli occhi
lucidi "ohi, ohi, riconosco quello sguardo, sta pensando a 'lui'!"
Dior alzò le spalle rassegnata.
Harry stava discutendo con Hermione riguardo all’età
del professore che dimostrava 25 anni, ma la ragazza gli spiegò pazientemente
che gli Elfi sono immortali e che il loro aspetto rimane invariato.
"Interessante! Sai che ti dico Herm? Ci vengo
anche io ai corsi oggi pomeriggio!" affermò Harry convinto e anche Ron si
vide d'accordo con lui
"Sono così contenta che finalmente vi
interessiate a qualcosa!" rise soddisfatta la Grifondoro.
Il professore iniziò la lezione parlando di una
fantastica pianta di cui non avevano mai sentito neppure il nome, ed al termine
delle due ore assegnò i compiti e l'invito a ripassare alcune pagine del libro.
"Maledetto orecchie a punta!" sibilò un
Malfoy sputa fuoco entrando in Sala Grande
"E ti lamenti pure? Ringrazia che non l'abbia
riferito alla McGranitt che ti avrebbe espulso senza passare dal via!
Ignorante!" lo ammonì schifata la bionda Serpeverde. Durante il pranzo fu
però il professor Piton ad ammonire il ragazzo con la minaccia di espellerlo
dalla squadra di Quidditch se non si fosse presentato alle lezioni tenute dal
professore di Erbologia. Se fosse stato possibile Draco si arrabbiò
maggiormente tanto da non toccare cibo.
Le iscrizioni ai corsi supplementari erano già
terminate quando per la scuola, o meglio, tra la popolazione femminile della
scuola, si sparse la voce che sarebbero state tenute, per quanto riguardava
Elfologia, Babbanologia e Nanologia, dal professor Greenleaf.
Molte furono le proteste delle ragazze che si
inventavano scuse su scuse pur di essere iscritte, tuttavia il preside fu
irremovibile.
"Potevano pensarci prima, quelle oche!"
commentò Hermione seguita dalle gemelle Anglachel "per fortuna che Silente
non ha ceduto... a quelle non interessa per niente la materia!"
"Sono d'accordo con te, Hermione!" le diede
ragione Niniel mentre Antares muoveva la testa con convinzione
"Eccoci qui! Questa è la stanza in cui si
svolgeranno le lezioni!" spiegò Granger aprendo la porta e costatando che
erano presenti sì e no una quindicina di persone compresi Harry e Ron che
parlavano tranquillamente con due simpatici Corvonero: Yukino Miyazawa e
Soichiro Arima. Poco dopo entrarono anche Dior e Malfoy con l'espressione di un
condannato a morte mista a quella di un vampiro assetato di sangue elfico.
"Oh, ciao Malfoy..." lo salutarono con poco
entusiasmo tutti i presenti infatti era impossibile non conoscerlo
"Mmm..." grugnì sedendosi nell'unico posto
libero: accanto a Dior che si era sua volta seduta accanto alla sorella
Serpeverde.
Pochi minuti dopo entrò finalmente il professore,
cioè entrò una pila di libri presumibilmente sorretta dal professore. Subito
qualche studente si alzò per aiutarlo e lui fece cenno di distribuire un libro
a testa. Il libro si intitolava: 'Elfi, Nani, Hobbit, Orchi ed altre razze',
cui allegato c'era un altro libro :'Storia della Terra di Mezzo' entrambi
scritti da un certo J. R. R. Tolkien. L'uomo, ringraziando con un grande
sorriso chi l'aveva aiutato si sedette alla cattedra, aprì il registro ed
espresse il desiderio di conoscere meglio i ragazzi
"Vediamo..." cominciò guardando uno per uno
i ragazzi poi ne indicò uno con i capelli neri corti e dei fini tratti
orientali "tu... parlami un po' di te..."
"Io sono Soichiro Arima, 6° anno, Corvonero. Mi
sono trasferito in Inghilterra con i miei genitori e la mia ragazza"
indicò Yukino seduta accanto a lui la quale sorrise lievemente "ma siamo
originari del Giappone!"
"Interessante! Io non ci sono mai stato in
Giappone... non mancherò di andarci prima o poi! E così ti chiami
Yukino..."
"Sì, Yukino Miyazawa anche io al sesto anno in
Corvonero!"
A turno parlarono tutti i ragazzi ai quali il
professore non faceva mancare mai una parola gentile, un commento simpatico od
un sorriso.
"Noi ci conosciamo già, vero Malfoy?"
"Infatti, quindi passoparola!" ribatté
secco
"No no, calmati! Ognuno ha detto qualcosa di
sé... che so? Parlami della tua famiglia..."
"Ho un padre, una madre ed una sorella!"
"Grazie ma... non hanno dei nomi?"
"Lucius e poi mia sorella Judy, punto!"
rispose sottolineando marcatamente l'ultima parola
"Bene... vediamo tu sei... Dior, giusto?"
"Sì! Sono Dior, ho 15 anni, Serpeverde e manager
della squadra di Quidditch!" espose in tono telegrafico guardando poi il
docente con no sguardo che diceva molto esplicitamente 'se mi fai altre domande
mi alzo e ti picchio!'. La sorella prese in mano la situazione
"Io sono Antares Lorien, sorella di Dior,
settimo anno, Serpeverde nonché nuova battitrice della squadra! Ci siamo
trasferite quest'anno dall'Italia!"
"Italia, eh! Bel paese! Ma dimmi... quali sono i
tuoi hobbies, Antares?"
"Beh... adoro leggere i manga, i cavalli, la
Formula 1, le moto, ascoltare la musica dei Blast e poi amo i bambini
piccoli!!"gli sorrise di rimando allegra
"E i bimbi, eh! Ti piacerebbe avere tanti figli,
vero?" la ragazza annuì
"Senza esagerare però!"
Il professore sorrise divertito poi fece cenno a
Niniel di parlare
"Io sono Niniel Nienor, gemella di Antares,
Grifondoro e nuova cacciatrice! Adoro tanto il Quidditch e mi piacerebbe
entrare a far parte di una squadra importante... vorrei fare anche molte altre
cose però... non so!"
"E i vostri genitori?"
"Beh... mamma è impiegata al ministero, è il
Viceministro dell'Istruzione, mentre nostro padre..." la ragazza si fermò
improvvisamente di parlare
"Nostro padre è morto in un incidente stradale
quando eravamo piccole!" spiegò la sua gemella facendo ben capire di
cambiare argomento
"Capisco, mi dispiace... avete dei nomi elfici
molto interessanti voi tre... Dior, la figlia di Luthien e Benen, un giorno vi
narrerò la loro bellissima storia! Antares Lorien... Antares è la stella più
luminosa della costellazione dello Scorpione che nella Terra di Mezzo è
conosciuta come la stella protettrice di Lorien... Niniel Nienor: ragazza delle
lacrime e del lutto..." i compagni le guardavano come se non le avessero
mai viste prima
"E perché avete nomi elfici, voi tre?"
chiese curioso un Tassorosso
"Perché tu ti chiami Mike?" rispose gelida
Dior zittendolo
"Ora c'è... Hermione Granger immagino, sei
l'ultima ragazza rimasta nell'elenco!"
"Sì, sono del settimo anno di Grifondoro,
Caposcuola e prefetto i due anni precedenti! I miei genitori sono dentisti
babbani. Insieme alla sorella di Malfoy sono la manager della squadra di
Quidditch! Mi piacerebbe molto diventare una professoressa oppure una ricercatrice!"
"Bel curricolo Hermione! Complimenti!" la
ragazza sorrise compiaciuta arrossendo lievemente "Accanto a te
c'è...?"
"Ronald Weasley! Settimo anno, Grifondoro,
portiere della squadra e sesto di sette fratelli!"
"Weasley... sei il figlio di Arthur?" il
ragazzo annuì sorpreso "ho conosciuto tuo padre molto tempo fa... caspita,
sette figli?"
"Sì... Bill, Charley, Percy, Fred, George, io e
mia sorella Ginny, sesto anno di Grifondoro!"
"Bella famiglia! E tu sei l'ultimo... Harry
Potter, giusto?"
"Sì, sono Harry, stessa classe di Ron ed
Hermione, capitano e cercatore della nostra squadra... sono orfano e vivo con i
miei zii babbani..."
"Conosco bene la tua storia... conoscevo anche
Lily e James! Bravi ragazzi!" commentò sorridendo dolce ed inorgogliosendo
il bambino sopravvissuto "ma dimmi di te... cosa vorresti fare una volta
finita Hogwarts?"
"Vorrei diventare un Auror!"
"Molto ambizioso, ma sono sicuro che ci
riuscirai! Buona fortuna!" Harry rispose con un sorriso ignorando
l'occhiataccia di Hermione accanto a Ron
"Benissimo! Possiamo cominciare la nostra
lezione anche se, il tempo rimasto è poco! Volevo introdurre l'argomento...
potete prendere appunti se vi interessa... dicevo, in questo corso parleremo
delle razze minori..."
"Minori..." ripeté Malfoy fingendo di
scrivere assorto i suoi appunti guadagnandosi un ghigno divertito dall'elfo
"Sì, minori, mi fa piacere che tu sia attento,
Draco! Se guardate a pagina 14..."
"Che bella lezione!" commentarono tutti i
ragazzi (tranne uno!) "davvero interessantissima!"
"Grazie ragazzi!" li ringraziò il
professore comparso magicamente dietro di loro diretto come gli studenti verso
il bel giardino della serra poiché il corso di Babbanologia non era ancora
stato avviato "Che ne pensi, Sal... Draco?" si corresse velocemente
ma il ragazzo in questione se ne accorse guardandolo con sospetto
"Mph!" mugugnò solo sedendosi con gli altri
sul verde prato, in realtà stava mentendo, non si era perso una parola
sull'argomento e si era stupito di come fosse volato il tempo
"Le tue sorelle non si sono fermate?"
chiese gentilmente all'Anglachel di Grifondoro
"No, avevano altri impegni!" rispose
cordialmente guardando le varie specie arboree presenti in quel giardino 'al
chiuso' "ma... ma... ma questa è una Lumenryos Blanca?!?" si stupì
osservando una pianticella alta sì e no 60 cm con grandi foglie azzurre venate
di viola che era posata accanto alla lavagna "è sua?!?"
"Sì..." rispose incerto ma venne subito
interrotto
"Quanti anni ha? Quando è fiorita l'ultima
volta??" chiese saltando dall'agitazione
"Beh... ha 1600 anni... è un regalo di mia
madre... fiorisce ogni 750 anni quindi... dovrebbe fiorire proprio questo
febbraio!! Non ci avevo pensato!!" fece dei rapidi calcoli poi si stupì
chiedendosi come facesse la ragazza a conoscere una rarissima pianta simile
"DAVVERO?!? POSSO CURARLA?!?" chiese
speranzosa con gli occhi sgranati mentre le sue mani stringevano
inconsapevolmente quelle del professore.
"Perché? E' così interessante?" s'informò
Hermione corrucciata per non aver mai sentito parlare di quel vegetale.
"Ne avevamo anche noi una in giardino, è fiorita
quando io e Antares avevamo sei anni... è stato magnifico!!"
"A me non pare nemmeno un po' bella!"
commentò Malfoy in tono piatto girando attorno all'oggetto delle loro
attenzioni. Il professore lo squadrò male
"Quando fiorisce è una vera e propria cascata di
argento! E' davvero spettacolare!" gli spiegò con calma
La porta sbatté rumorosamente rivelando le altre due
Anglachel che si tenevano per mano e avevano l'aria di chi avesse corso come un
pazzo
"ANCHE NOI!!!" urlò Antares "La
preghiamo... anche noi vorremmo prenderci cura della Lumenryos!!" pregò
Legolas andandogli incontro
"Come diavolo avete fatto a sentire?"
domandò Malfoy allibito
"Posso anche io?" chiese timidamente ma appassionatamente
Dior
"Oh, per tutti gli Orchetti! Stai parlando ed è
un miracolo, mi stai guardando negli occhi e... mi servivano degli
aiutanti!!" rispose ridendo felice
"GRAZIE!!" Niniel lo abbracciò d'istinto
scusandosi poco dopo imbarazzata, Antares e Dior saltavano abbracciate, poi
dicendo qualcosa se ne andarono nuovamente correndo come delle assatanate.
Si stava oramai avvicinando l'ora della cena, prima
Draco, poi il famoso trio, decisero di raggiungere la propria sala comune.
Anche Niniel decise di seguire gli amici, tuttavia Legolas la fermò
"Scusa, ti spiace venire un momento con
me?"
"Oh, sì, certo..." 'Oh mio Dio! che cavolo
avrò fatto? Non è che magari è un finto elfo ed ha intenzione di eliminarmi? Ma
che cavolo sto pensando?? Leggo troppi manga!!' pensava lei mentre il
professore la conduceva in un luogo appartato del grande parco della scuola
'Certo che però con la luce del tramonto è ancora più bello... accidenti che
bel fisico, alto e slanciato al punto giusto, i capelli biondi sciolti sulle
spalle... gli occhi che brillano come il mare... e mamma mia che profilo
incantevole...' lui le sventolò una mano davanti agli occhi vedendola persa nei
propri pensieri
"Ehi... ci sei? Sediamoci!" le suggerì
indicandole la panchina in pietra posta sulla riva del lago
"Posso... posso sapere perché mi ha portata fin
qui?"
"Prima di tutto dammi del tu! E poi... volevo
parlarti un attimo a quattr'occhi!" le rivelò prendendola alla sprovvista
'Oh, Signur!! Antares, Dior!!! Dove diavolo siete
quando servite??' "Beh, ma non potevamo parlare ugualmente senza
allontanarci di 45 km dalla civiltà?!? Ops... l'ho detto vero?" domandò
nascondendosi il viso tra le mani ma sbirciando tra le dita. L'Elfo rise di
gusto
"Sì, l'hai detto... comunque non ho nessuna
brutta intenzione, credimi, ed i campo di Quidditch è alle nostre spalle... se
dovessi urlare credo che ti sentirebbero!!" la rassicurò ancora con il
sorriso sulle labbra
"Cosa volevi dirmi di così importante?"
"Come fate a conoscere ed addirittura a
possedere una Lumenryos?" chiese a bruciapelo diventando improvvisamente
serio
"Devi sapere che nel luogo dove siamo cresciute,
la nostra casa si trovava in un posto appartato, in mezzo alla natura, e la
donna che ci faceva da baby-sitter, la nostra vicina di casa, era un'elfo! Per
questo conosciamo quella pianta e anche molte altre cose sul tuo popolo!"
spiegò "tutto qui... perché ti sei preoccupato così?"
"No, solo per curiosità e poi i vostri
nomi..."
"Nostra madre è una donna molto aperta e le
piacevano i nomi elfici a tal punto da metterli a noi! E poi... spesso nostro
padre faceva dei sogni premonitori su di noi, quindi ha legato i nostri nomi
con eventi futuri che ci sarebbero potuti accedere" rispose rattristandosi
lievemente.
Legolas capì che aveva
toccato un tasto dolente, tutte e tre si erano rifiutate di parlare del padre,
tranne una risposta telegrafica di Antares, molto inverosimile; le mise una
mano sulla spalla in segno di dolce conforto, si alzò e le tese una mano che fu
prontamente accettata dalla ragazza, poi tornarono al castello senza più dirsi
una parola.
Settembre era trascorso tutto sommato molto velocemente e senza ulteriori
complicazioni ed Ottobre era dunque giunto. Gli studenti, specialmente quelli
del quinto e del settimo anno, erano sommersi di compiti anche se si poteva
notare una certa tolleranza da parte del professor Piton nei confronti della
Casa di Grifondoro, sempre acido e malefico però c'era chi come Colin Canon
ripeteva "Non possiamo pretendere troppo!", ed i membri delle squadre
di Quidditch erano ulteriormente impegnati nei massacranti allenamenti che si
svolgevano due volte a settimana per un totale di quattro ore.
Le sorelle Anglachel avevano avuto il permesso di Legolas e del Preside di
curare la Lumenryos Blanca fino alla fioritura, così ogni pomeriggio le due
Serpeverde passavano un'ora facendosi compagnia e divertendosi a curare anche
le altre piante bisognose come la loro di cure specifiche, mentre la sera era
la Grifondoro a stare nella serra con il professore che aveva il preciso
compito di scortarla poi al proprio dormitorio per via della presenza dei
Dissennatori.
Una mattina, verso i primi giorni d’Ottobre, gli studenti recatisi in Sala
Grande per la colazione furono accolti da mille festoni svolazzanti, che
rappresentavano lo stemma di Hogwarts e quelli delle quattro Case, stagliati
contro un limpido cielo azzurro tenue e mossi da un vento magico; Pix dopo aver
avuto un incontro ravvicinato con il Barone Sanguinario, fantasma di
Serpeverde, seguì il consiglio di quest'ultimo di chiudersi nei sotterranei
senza creare casini come al suo solito.
Quando tutti gli alunni si furono accomodati ai propri posti il Preside
prese la parola per rispondere alla muta domanda che tutti si stavano ponendo:
Che cosa diavolo sta succedendo?
"Vi informo che sono appena giunti ad Hogwarts quattro rappresentanti
del ministero e due giornalisti con il compito di stilare un rapporto sulla
nostra scuola e su di noi. Resteranno con noi per tutta la durata dell'anno
scolastico, salvo impegni imprevisti..." dai quattro tavoli si alzarono
grandi brusii di sorpresa e curiosità tanto che Silente dovette richiamare più
volte l'attenzione "vi prego quindi di comportarvi in modo civile ed
educato per far risaltare il gran nome di Hogwarts in tutto il mondo!" le
parole dell'uomo vennero colte con un applauso che si spense appena egli si fu
seduto e poco dopo fu la McGranitt ad alzarsi e a prendere la parola.
"Ora vi presenterò i nostri ospiti, spero sappiate accoglierli con
calore... “ la porta della sala venne spalancata ed il gruppo fece il suo
ingresso dirigendosi a passo sicuro verso il tavolo degli insegnanti.
“Vi presento il vice ministro dell’istruzione, Wolf Dania, ex studentessa
di Grifondoro .” Una donna alta e magra con i capelli neri e ricci fece un
piccolo saluto con il capo, senza scomporsi minimamente, e si sedette vicino a
Piton. “Il ministro per l’integrazione delle razze minori negli istituti
scolastici, Frodo Baggins di Serpeverde, ed il suo assistente Samvise Gamgee di
Tassorosso.” Due Hobbit alti poco più di un metro e venti fecero un inchino. “Quest’uomo
è Gandalf il bianco, un mago estremamente potente, nonché ex membro di
Corvonero e compagno di scuola del nostro stimato preside!” l’anziano stregone
alzò il suo bastone nodoso e con un abile gesto fece scoppiare nella sala uno
spettacolo di fuochi d’artificio, che i ragazzi apprezzarono moltissimo, non
risparmiando gli applausi ed i complimenti.
“Ora, probabilmente la maggior parte di voi conoscerà le persone che sto
per presentarvi. La prima è inviata dalla Gazzetta del Profeta…”
“Grazie professoressa, ma so presentarmi da me!” l’interruppe l’acida voce
di Rita Skeeter che se ne era nascosta dietro una colonna. Nessuno si aspettava
la sua presenza, non credevano avesse la faccia tosta di farsi vedere in giro,
e l’accoglienza che le riservarono non si poté certamente definire calorosa, ma
persino i supervisori ignorarono il fatto essendo a conoscenza del suo ultimo
articolo.
“Se quella mi si avvicina giuro che non rispondo di ciò che potrebbe
succederle!!” sibilò Harry furioso, cercando con lo sguardo Cho, che seduta
accanto ad un’amica, teneva il viso basso evitando in ogni modo di voltarsi
verso di lui.
Da quando si erano lasciati nessuno dei due aveva avuto il coraggio, e
forse nemmeno l’intenzione, di chiarite l’accaduto. Il cercatore aveva sofferto
molto e all’inizio era stato un brutto colpo da incassare anche se forse se lo
aspettava, nell’ultimo periodo, infatti, aveva capito che le cose non avrebbero
potuto continuare a lungo. Ma grazie all’aiuto degli amici non si era lasciato
abbattere ed aveva reagito, anche perché costretto: Ron praticamente lo aveva
costretto con la forza a mangiare, Hermione lo assisteva nello studio (e tutti
sanno quanto lei sia pignola!), nel tempo libero Judy gli aveva imposto di insegnargli
a giocare e anche le sorella Anglachel avevano fatto la loro parte, adottando
però un comportamento drastico: ogni volta che parlava di lei e si faceva
prendere dallo sconforto e se nel vederla si rattristava oltre a dirgliele
dietro o le gemelle gli davano una sberla sul coppino (= nuca N.d.autrici) o
Dior gli lanciava occhiate assassine…infondo anche quelle tre strane ragazze si
erano dimostrate delle amiche formidabili…anche se in un modo tutto loro.
Il filo dei suoi pensieri venne interrotto dalla professoressa, che riprese
a parlare. “Il secondo giornalista è un’inv…”
“Mi scusi per il ritardo prof.!!!!” urlò un bel ragazzo facendo irruzione
correndo nella stanza e avvicinandosi agli insegnanti con il fiatone.
“…come stavo per dire…” riprese “ l’inviato de “Il Corriere de Maghi è Bill
Weasley.”
“?????????” Ron era senza parole cosa ci faceva lì suo fratello? Si alzò in
piedi stropicciandosi gli occhi, convinto di stare sognando.
Il giornalista sfoderò un magnifico sorriso ed al termine del discorso di
benvenuto tenuto da Silente andò a sedersi al tavolo dei Grifondoro.
“…ma che cavolo ci fai qui???? Tu, non sei un giornalista, sei un
banchiere!!” gli chiese il fratello stupito.
“Oh, beh…non mi divertivo più alla Gringott, così ho deciso di seguire la
mia vera passione…e poi in Egitto non andavo d’accordo con le mummie, quindi… “
spiegò sinteticamente servendosi qualcosa per la colazione e cambiando
argomento. “ È da un bel po’ che non vi vedevo ragazzi, tutti bene??” .
“Si, grazie. E tu?” s’informò Hermione. “ A meraviglia, a proposito
Hermione ho saputo che sei stato prefetto per due anni, complimenti …detto tra
noi, com’è il loro bagno?”
“Bellissimo!”
“E la vasca è comodissima!!!!” aggiunse subito Harry.
Nel sentire quelle parole Ron aveva fatto un contorto ragionamento ‘ Harry
non è mai stata prefetto, quindi non può mai essere stato in quel bagno…Herm è
prefetto…è una ragazza bellissima, e l’anno scorso lui si era lasciato per un
mese con Cho…era triste e lei lo consolava, da cosa nasce cose e forse…l’ha
consolato un po’ troppo…però Harry è il mio migliore amico, ma resta il fatto
che lei sia cresciuta (nei punti giusti) e lui è pur sempre un
ragazzo!!!!!!!!!!!’
”Harry, tu hai fatto il bagno con Hermioneeee?!?!?!?!?!”
“Ma cosa ti salta in mente!!!!” e lo rassicurò spiegandoli di come, durante
il torneo Tre Maghi,avesse risolto un indizio immergendo l’uovo
vinto nelle prima prova nelle vasca e di come Mirtilla Malcontenta l’avesse
visto ‘poco vestito’.
“Come poco vestito?” si informò Bill.
“Nudo… lei però dice di avere chiuso gli occhi!” disse arrossendo.
“Certo, come no! Io credo che qualsiasi ragazza se fosse stata al suo
posto, avrebbe guardato!” sospirò Hermione ricevendo gli sguardi scioccati dei
ragazzi e quelli di assenso delle sue compagne non notando che Ron era sul
punto di tagliarsi le vene.
“Signorina Granger! Piccola bambina porca!! Che pensieri fai!” l’apostrofò
in tono scherzoso Judy.
“Ma… ma… ma… constatavo solo che ha un bel corpo…” tentò di giustificarsi
rossa in viso. “Ehi!! Ma tu non sei troppo piccola per questi argomenti?!”.
Dopo di che Ginny presentò al fratello le due nuove arrivate, intanto al
tavolo di Serpeverde Dior stava ‘stranamente’ litigando con Sisì, stufa delle
insinuazioni della ragazza prese la sorella e andò al tavolo dei Grifoni per
salutare il giornalista, che a quanto pareva era in ottimi rapporti con il
rossino.
“Piacere sono Dior Anglachel” disse stringendogli la mano e notando solo
ora quanto assomigliasse a Ron.
“Il piacere è tutto mio… io sono Bill, loro fratello!” disse indicando i
ragazzi dietro di lui.
‘L’avevo notato, ma è troppo bello! Non può essere della stessa famiglia di
quei cessi!’ pensò squadrandolo da capo a piedi: era alto, coi capelli
leggermente ramati portati raccolti in una coda, ad un orecchio portava un
orecchino a forma di zanna, e all’altro a forma di teschio, al polso sinistro
erano legati numerosi braccialetti portafortuna ed alcuni borchiati; indossava
una camicia verde con i primi bottoni slacciati che metteva in risalto l’abbronzatura,
i pantaloni neri, lunghi, coprivano gli stivali da motociclista.
“E così ti fermerai qui per un anno! Seguirai anche le lezioni?” chiese
Antares incuriosita.
“Per fortuna non tutte!” rise poi notando il gruppetto degli insegnanti
decise di andare a fare il suo dovere di ex studente, però, prima non mancò di
metterli in guardia dalla Skeeter che aveva intenzione di diffamare la scuola
con tutti i mezzi a sua disposizione. (Strano! N.d.Tutti)
Nella mattinata ogni ministro seguì gli alunni della settima classe,
appartenenti alla propria ex casa, durante tutti gli spostamenti e le lezioni
in modo tale da prendere appunti e dare giudizi sul comportamento, la
preparazione e il livello della scuola. Per dimostrare che gli studenti erano
preparati i professori, che desideravano fare una bella figura, fecero delle
piccole interrogazioni, scegliendo sempre chi eccelleva nella materia in
questione; al termine delle lezioni Grifondoro e Serpeverde si stavano
dirigendo in biblioteca per un’ora di studio siccome il professore di Difesa
Contro le Arti Oscure non era ancora stato assunto, quando Harry che chiudeva
la fila venne avvicinato dalla Skeeter.
“Posso porti alcune domande?” chiese e, senza attendere la risposta come
suo solito, estrasse dalla borsa penna e pergamena. “Ho saputo che ti sei
lasciato con la tua ragazza…”
“Ma va… l’ho sentito anch’io!” sibilò sarcastico tentando di controllare il
forte impulso di afferrare quell’orrenda penna verde acido, di cui succhiava
continuamente la punta, e infilargliela… in un occhio. La donna parve accettare
il commento e si allontanò per il corridoio con aria altezzosa e stizzita.
Harry raggiunse gli amici e si sedette con loro in un tavolo vicino alla
finestra; fuori era già scuro a causa della pioggia, e nel cielo plumbeo grossi
fulmini rischiaravano il parco come avrebbe fatto il flash di Colin in una
stanza buia, per i corridoi, il vento che piegava gli alberi del parco, ululava
portando aria fredda e il profumo dell’umido. All’improvviso al ragazzo parve
di vedere qualcosa di grigio strisciare ai margini del bosco, stava per farlo
notare ad Hermione quando la cosa svanì, non ci prestò molta attenzione
pensando si trattasse solo di un animale che tornava alla sua tana e continuò a
disegnare la costellazione di Orione per la professoressa di Astronomia. Poco
dopo si alzò per riporre il volume di Guido
Stellaris:‘Le cartine astronomiche’quando si ritrovò nuovamente di fronte alla
giornalista che gli porse nuove e invadenti domande:
“Harry, i lettori hanno il diritto di conoscerti!” disse indispettita dall’ennesimo
rifiuto
“…e dove è finito il mio diritto alla privacy?!” disse esasperato dalla sua
insistenzae alzando, senza rendersene
conto, il tono della voce, incurante del divieto di non parlare che vigeva
nella stanza; attirati da quell’affermazione i presenti, tra cui professori e
ministri, alzarono il capo.
“Privacy?! Sei un personaggio pubblico, non puoi pretendere…” ma non riuscì
a terminare la frase in quanto venne zittita dall’intervento della Signora Wolf
che si piazzò tra lei ed il giovane.
“Non ti sembra di averlo importunato abbastanza, Rita?!”
“Tzé , Dania…non dovresti intrometterti!”
“E tu non dovresti essere nemmeno qui!!” replicò secca riferendosi al
divieto impostole da Silente durante il 4° anno. “Se preferisci posso parlare
personalmente con il tuo capo…”
“Mi sta forse minacciando, vice ministro?”
“Certo che no…”disse asciutta fissandola per un attimo negli occhi, capendo
che per quel giorno non avrebbe ottenuto niente la giornalista afferrò le sue cose
ed uscì borbottando qualcosa su di un articolo che avrebbe scritto. O almeno
finse di uscire.
“Tutto a posto signor Potter?” gli chiese.
“Si, grazie…mi scusi per come ho reagito, però…”
“Mi scusi un corno!! Se l’è meritato!!! Brutta put... megera!!” constatò
Antares che senza essere vista si era avvicinata con le sorelle, Ron ed
Hermione.
“Hai perfettamente ragione, è irritante come una zecca!!!” convenne la
gemella” Ma abbassa il tono che stai sbraitando.”
“Voi tre…” disse la donna avvicinandosi con aria minacciosa alle ragazze “…non
mi avete ancora salutato, vi sembra il modo di comportarsi?”
i presenti la fissarono con interesse, a quanto pareva conosceva le
studentesse appena arrivate…
“Siamo a scuola…e poi stai lavorando!” protestò Niniel imbarazzata ma,
vedendo spuntare dalla ventiquattr'ore della donna una familiare borsina di
plastica bianca a pois blu piena di libri e manga lei ed Antares cambiarono
subito atteggiamento, infischiandosene di ciò che gli altri potevano pensare.
“Ti adoriamo Mamy!!!” e le schioccarono un enorme bacio sulla guancia
abbracciandola.
“Co…come 'mamy'?”chiese il minore
dei Weasley strabuzzando gli occhi, era impossibile! Non le assomigliavano
minimamente…era innaturale!!!
“Dior, non mi saluti?” le chiese la madre.
“Ciao.”
“Nient’altro?”
“Ciao, devo studiare.” e se ne andò.
“Benedetta ragazza…bambine, non mi presentate i vostri nuovi amici?”
Dopo pranzo Harry e Ron andarono in camera a prepararsi per gli allenamenti
pomeridiani, il brunetto si era sdraiato un secondo sul letto con le braccia
incrociate dietro la testa e gli occhi fissi sulla sfera che aveva sul
comodino: al suo interno poteva chiaramente vedere una ballerina che tentava di
liberarsi dai nastri che la legavano. ‘…avrà
il volto della ragazza di cui ti innamorerai veramente…’ gli aveva detto l’amico,
confidandogli di averlo visto anche lui.
“Allora la ami?” gli chiese a bruciapelo.
L’altro che era si stava infilando l’uniforme lo fissò con aria
interrogativa, non capendo a cosa si stesse riferendo.
“Mi hai detto di aver visto il suo viso!” spiegò cercando di rinfrescargli
la memoria, cosa che evidentemente non fece dato che la sua espressione non
cambiò minimamente “Il viso della ballerina!”
“Aahhh, quel viso…” disse arrossendo sino alla punta dei piedi, poi afferrò
i vestiti dell’amico e glieli lanciò addosso.” Muoviti, siamo in ritardo.
Questa è la volta buona che le manager ci uccidono!!!”
“Si, ok…ma, non hai risposto alla mia domanda!” gli fece notare sfilandosi
la camicia.
“Lo so!” ed uscì.
Gli allenamenti, che si svolgevano a porte chiuse, quel giorno furono più
duri del solito infatti la McGranitt e Piton avevano procurato per le
rispettive case delle palle speciali: la pluffa pesava cinque volte una
normale, i bolidi erano grandi la metà di quelli regolamentari ed il boccino
due volte più veloce; inoltre per la felicità di Hermione che continuamente
affermava ‘ Le condizioni climatiche sfavorevoli vi portano a dare il meglio di
voi (O ci fanno venire la polmonite. N.d.Niniel )…’ Vitius aveva fatto un piccolo
incantesimo al campo, in modo tale da poter scatenare temporali, grandinate,
caldo torrido o tempeste di neve a propria scelta, anche se quel giorno non
serviva visto che il cielo nero preannunciava pioggia.
Nel frattempo, nella serra N° 2, Dior ed Antares erano occupate a prendersi
cura della Lumenryos Blanca (Blanca per gli amici). Le ragazze erano talmente
intente nel raccogliere le foglie cadute e a deporle accuratamente in una
scatola, che non si accorsero di non essere più sole.
“Oltre ad essere brutta sta pure crepando!”
Le due si voltarono e solo in quel momento videro Malfoy che, appoggiato
alla cattedra, era intento a strappare i petali ad una rosa che sporgeva dal
cespuglio vicino.
“Non sta morendo dolcezza, si sta preparando a fiorire!” gli disse la
maggiore avvicinandoglisi e dandogli un pizzicotto sul dorso della mano per
fargli smettere di torturare quel povero fiore “Ora alza il tuo bel sederino
scultoreo e dacci una mano!” lui obbedì a malavoglia ascoltando però
incuriosito gli utilizzi di ‘quell’erbaccia’.
“Le foglie essiccate vengono utilizzate per preparare impacchi in grado di
far rimarginare velocemente qualsiasi tipo di ferita, inoltre vengono preparate
pozioni in grado di contrastare qualsiasi tipo di veleno. Il polline ed i
petali servono come ingredienti per produrre elisir che possono salvare persone
in fin di vita. Fiorisce improvvisamente, e i boccioli che si aprono
sprigionano una specie di rugiada luminosa di cui non si conoscono i poteri…”
“Caspita, è molto potente… “
“Si, è vero! Il problema è che fiorisce ogni 700 anni circa, inoltre gli
Elfi solitamente fanno in modo che non venga utilizzata dai maghi.”
“Perché? Cioè, se ha queste proprietà perché non condividerla con noi?”
domandò stupito.
“Hanno paura che se ne faccia un utilizzo sbagliato, probabilmente.”
intervenne Dior, la cui voce venne quasi coperta dal rombo di un tuono che fece
tremare i vetri della serra.
“Dovremo fare gli allenamenti sotto la pioggia, che palle!!!” si lamentò il
biondino esortando poi le sorelle a seguirlo al campo.
“La divisa ti dona Anglachel.” notò Draco guardando con interesse la divisa
attillata di Antares, una volta usciti dagli spogliatoi, ricevendo come
risposta un bolide scagliato nella sua direzione dalla battitrice; da terra
Dior seguiva gli esercizi correggendo eventuali errori con al suo fianco il
signor Baggins e la Skeeter.
“Sei molto in gamba come allenatrice!” si complimentò il piccolo ministro.
“Lo so..” rispose distrattamente continuando a seguire ciò che avveniva
sopra alla sua testa. “Malfoy quello è fallo!!!”
Passata circa mezz’ora la giornalista iniziò a porle delle domande
riguardanti la sua famiglia, sul come ci si sentisse ad aver viaggiato molto,
continuando a cambiare nazione seguendo la madre e perché avessero deciso di
ritornare in Inghilterra dopo 17 anni. “Cosa c’entra questo con il Quidditch?”
le chiese non avendo la minima intenzione di parlare con ‘quella’.
Niniel entrò nella serra intirizzita e interamente bagnata, l’ambiente era
completamente immerso nel buio eccezione fatta per la luce tremula di alcune
lampade che pendevano dal soffitto, notò subito l’assenza del professore in
quanto era sempre seduto sulla cattedra ad aspettarla, con il sorriso sulle
labbra e della frutta o dei dolci da offrirle.“Etchì! (=starnuto) Splendido, mi sono beccata pure il raffreddore!”
esclamò cercando qualcosa con cui asciugarsi almeno i capelli nella sacca del
Quidditch che aveva con se.Attese l’arrivo
dell’elfo a lungo, accovacciata ai piedi di Blanca con la testa persa in chissà
che ricordi finché un fulmine non spezzò un grosso ramo contro la parete est,
che essendo interamente di vetro, andò in frantumi. Il rumore fece sobbalzare
la ragazza che dopo aver imprecato contro i temporali e ricacciato il cuore al
suo posto estrasse la bacchetta per eseguire l’incantesimo ‘Vetro Repara’, non
ebbe neppure il tempo di risedersi che la porta si spalancò ed assieme al vento
e alla pioggia entrò anche Legolas.
“Scusa per il ritardo, ma il temporale ha innervosito gli animali del bosco
e ho dovuto aiutare Hagrid a calmarli!” si giustificò lui togliendosi il
mantello verde scuro ormai completamente bagnato e sporco di fango e accendendo
delle altre lanterne.
“Tranquillo, sono arrivata da poco anche io.” Mentì sentendosi molto più
tranquilla ora che lui era lì. Frugò ancora una volta nella borsa alla ricerca
di un asciugamano da dargli, trovandone addirittura due ancora puliti. ‘altro
che borsa di Mary Poppins!’ “Dovremmo rinvasare la Lumenryos, ultimamente mi
sembra cresciuta!”
E cosi fecero parlando del più e del meno per quasi due ore, poi quando
smise di piovere decisero di aver lavorato abbastanza per quel giorno e s’incamminarono
nel parco.
“È da tanti anni che non ci vediamo Dania. Come va?” le chiese Hagrid
versandole un’enorme tazzona di tè bollente.
“Benissimo, sono felicissima di essere tornata qui…anche se per lavoro!!”
rise la donna tentando di masticare uno dei durissimi biscotti, grandi quanto
la sua mano, che le aveva offerto.
“Sai anche le tue figlie, come te vengono qui a parlare con me…brave
ragazze, sai.”
“Si è vero…se solo Dior parlasse un po’ di più, Antares fosse meno
impulsiva e Niniel meno con la testa tra le nuvole.” Sospirò.
“Se nonvuoi dirmelo capisco, ma
perché da un momento all’altro vi siete trasferiti?”
La donna abbassò gli occhi, guardandosi le mani che teneva posate in
grembo, poi si alzò e si diresse verso la finestra facendo scorrere lo sguardo
sul paesaggio che nel corso degli anni era restato immutato, quando parlò lo
fece con la voce grave, come se stesse per rivelare un segreto che aveva dovuto
custodire da sola per troppo tempo. ”L’ho fatto per impedire che morissero.”
Anche se non aveva capito appieno ciò che gli aveva rivelato, il
guardiacaccia, preferì non indagare oltre pensando che in fin dei conti
Colui-che-non-doveva-essere-nominato in quel periodo era al massimo del suo
potere e che la decisione della donna non fosse in alcun modo da biasimare.
“Chi è quello assieme a mia figlia?” gli domandò vedendo Niniel che
passeggiava con qualcuno non molto lontano da loro.
“Oh, è il nuovo insegnante di erbologia…lei nonl’ha conosciuto perché oggi non è venuto né a colazione né a
pranzo!!”
“Allora corro a salutarlo!! Ciao Hagrid, passo ancora!!” disse
abbracciandolo, dopodiché afferrò un ‘biscottino’ e uscì correndo dalla capanna
raggiungendoli pochi secondi dopo.
“Nini…mi presenti il tuo professore?” le chiese con finta aria severa
“OK, Mamy lui è Legolas Greenleaf, Leg questa è Dania Wolf Vice ministro
dell’istruzione e per sfortuna mia madre!” disse a malavoglia.
“Molto piacere!” esclamò la donna tendendogli la mano sorridente.
L’uomo prima di afferrarla pensò che fosse più educato levarsi il cappuccio
del mantello,quando però la osservò
nuovamente la donna impallidì: occhi blu, capelli biondi lunghi, orecchie a
punta ed una strana aura…l’uomo che le stava di fronte era senza dubbio un
Elfo. Si voltò verso la figlia e l’osservò con sguardo furente afferrandola per
un polso incurante di cosa l’altro potesse pensare.
“Che ti salta in mente Nienor!?!!” urlò fuori di sé strattonandola.
“Ma…mamma, posso spiegare…non..” balbettò lei spaventata.
“Signora, io e sua figlia non stavamo facendo nulla di sconveniente, glielo
assicuro.” s’intromise l’insegnante desiderando rassicurarla e farla calmare,
visto che si stavano avvicinando i Serpeverde di ritorno dall'allenamento,
seguiti come un’ombra da una giornalista non troppo corretta (Diciamo pure per
niente!!).
“Lei si faccia gli affari propri!” ruggì lei, raggiunta subito dalle altre
due figlie che avevano notato che qualcosa non andava ed erano corse avanti.
“Mamma, cosa ti prende?” chiese Antares cercando di liberare il polso della
sorella. La madre però non le prestò la minima attenzione e continuo ad inveire
contro la Grifondoro, che la fissava con gli occhi lucidi .
“Quante volte ve l’ho ripetuto!? Quante Niniel!? Quante maledettissime
volte vi ho detto di non stare con gli elfi!? Nonvi è bastato ciò che è già successo!?!” la donna urlava e la
fissava con lo sguardo accusatore che si riserva a chi ha commesso un grave
crimine.
“SCUSAMI….” Urlò disperata riuscendo finalmente a divincolarsi “Scusaci…scusa
se noi non siamo morte anche noi!!! Ma credi che a noi non dispiaccia?!” detto
quello scoppiò il lacrime e corse via lasciandola senza parole.
“Vice ministro c’è qualche problema?” chiese Piton raggiungendola.
La donna si costrinse a sfoderare un’espressione serena e tranquillizzò l’uomo
che, subito imitato dall’altro insegnante, se ne andò. Appena restata sola con
le altre figlie Dania venne sommersa da occhiate cariche di risentimento.
“Non guardatemi così bambine, l’ho fatto per lei… non capisco il perché
abbia reagito in quel modo…”
“Adesso non scaricare tutta la colpa su di lei, sei tu che hai reagito come
una pazza!!!” la difese la gemella.
“Io l’ho…” iniziò la donna.
“Ha avuto soltanto il coraggio di dirti in faccia ciò che abbiamo sempre
pensato!!” continuò l’altra prima di girare i tacchi ed andarsene così come
Dior che scoccò alla madre un’occhiata di fuoco.
In breve tempo tutta la scuola venne a sapere di ciò che
era accaduto nel giardino della scuola tra il vice ministro Wolf, le sorelle
Anglachel ed il professore d’erbologia, grazie anche ad una giornalista ormai
nota che euforica parlava dello scoop del secolo. Gli amici delle ragazze le
cercarono senza risultati per tutto il castello, ma non vedendole neppure
partecipare alla cena si preoccuparono notevolmente.
“Eurumpo!!” gridarono nel medesimo istante la due Anglachel,
appartenenti alla casa di Salazar; erano nella loro stanza ed il pavimento era
interamente coperto dai cocci dei vasi che stavano distruggendo.
TOC TOC
Dior aprì seccata la porta ma fuori non c’era proprio
nessuno.
“Che scherzi da bambini rincitrulliti!!” sbottò
seccata.
TOC TOC TOC TOC
Il rumore non proveniva dalla porta ma dalla
finestra, infatti, fuori da questa si trovava Bill Weasley sospeso per aria a
bordo della sua scopa e le due ragazze dopo essersi scambiate un’occhiata
perplessa lo fecero entrare.
“Scusate il disturbo e l’intrusione in camera vostra
ma, dovevo avvertirvi che la Skeeter ha intenzione di fare un articolo su di
voi e sta prendendo informazioni ovunque, anche sul vostro passato! Io in ogni
caso sono ben disposto ad aiutarvi quindi chiamatemi se serve, perché quella
brutta megera proprio non la reggo!!”
“Grazie per la soffiata e l’aiuto! Sei un amico...”
Lo ringraziò sorridendo grata Antares che era ancora vicino alla porta aperta
“Oh, Dio ma quello è... Malfoy!” si disperò richiudendo veloce l’uscio.
Il giovane giornalista aprì istintivamente la
finestra e saltò fuori risalendo a bordo della scopa e dopo un momento
d’indecisione tirò a sé Dior e ripartì a tutta velocità con la sua preda mentre
la sorella bionda sorrise dolcemente e richiuse la finestra.
TOC TOC
Antares aprì sapendo già chi fosse. Appena si trovò
il ragazzo davanti finse un’espressione profondamente stupita.
“Hai sbagliato, Malfoy, il dormitorio maschile è di
là! ‘notte! E comunque i maschi non possono stare nei dormitori femminili...”
"Nelle altre Case. Salazar non era mica un
santarellino come il caro Godric nonno di San Potter!!"
"Buono a sapersi..." E così dicendo cercò
di chiudere la porta, ma il ragazzo fu più svelto e la bloccò con un piede
riaprendola facilmente nonostante la ragazza la stesse spingendo con tutte le
sue forze, ma poi questa si arrese: ormai era entrato...
Malfoy fece un sorriso divertito poi si sedette
noncurante sul baule ai piedi di uno dei due letti.
“Non sono qui per sbranarti, Anglachel, rilassati...
solo... vostra madre e la dolce sorella Grifondoro hanno fatto una bella
scenata oggi pomeriggio...” la sua attenzione venne improvvisamente attratta da
un sottile libricino posto sul letto accanto a lui: la copertina con lo sfondo
rosso raffigurava un ragazzo biondo e sotto di lui la scritta gialla ‘Mars’;
visibilmente incuriosito lo prese e cominciò a sfogliarlo almeno finché non si
accorse dell’espressione omicida sul viso della compagna, quindi lo posò.
“Pensavo avessi gusti migliori in fatto di uomini...”
commentò lui con i suoi soliti sorrisi di scherno.
“Prova ancora una volta ad insultare Rei Kashino ed è
la volta che ti lancio un’Avada Kedavra!! Ma tanto cosa mi arrabbio a fare??
Piuttosto, perché sei venuto a rompere?”.
Il ragazzo scoppiò in una risata cristallina che fece
inebetire per qualche istante la ragazza: non stava ridendo nel suo classico
modo senza allegria... sembrava stranamente... vivo...
“A ‘rompere’ io?” indicò a terra “Si sentiva il
rumore pure a stare in Sala Comune... pensavo vi steste uccidendo a vicenda...
ma! Dov’è tua sorella?” infatti solo in quel momento si era accorto
dell’assenza dell’altra ragazza.
“È uscita prima... strano che tu non l’abbia
incontrata...”
“Io venivo dal dormitorio maschile, lei probabilmente
è andata nella direzione opposta!"
“Si, è probabile... avrà visto che giungevi e sarà
scappata... come biasimarla!?!”
“Simpatica... è tuo questo peluche? Cavoli che
brutto!!” Draco aveva preso da sopra il cuscino un orsacchiotto rosa un po’ rovinato.
“COME OSI??? Prima Kashino e poi Caesar (leggi Cesar
N.d.Autrici)? Per Rei passi, infondo se mi avessi detto che ti piaceva mi sarei
un po’ preoccupata, ma per Caesar puoi morire!!” lo aggredì lei.
“Ma che stavate facendo?” chiese lui senza degnarla
di uno sguardo e cambiando argomento, al ché la ragazza finse di pugnalarsi dal
momento che non riusciva più a buttarlo fuori dalla stanza.
“Tiro al bersaglio!! Vuoi provare a fare tu da
bersaglio??!” gli propose malignamente.
“Non mi interessa!!” continuò lui facendo un gesto
con la mano come a voler scacciare le parole e lanciando l’orsacchiotto alla
sua proprietaria che lo prese al volo.
“Allora si può, di grazia, sapere il motivo della
vostra visita, lord Malfoy?” ironizzò la ragazza.
“Mi piace questo tuo modo di rivolgerti a me...
scherzo (non tanto N.d.Tutti)! Comunque sono venuto qui per...” Cominciò lui
guardandola: indossava una salopette di jeans larga ed una maglietta azzurrina,
i capelli raccolti in due morbide trecce che le cadevano sulle spalle, ai piedi
delle pantofoline a forma di gatto. Le si avvicinò e senza pensarci le sistemò
una bretella di jeans che era scivolata dalla spalla...
‘Dio, com’è buffa... ma! Perché sono venuto qui? Non
lo so, l’ho fatto senza pensarci... con tutto quel rumore mi sono preoccupato
davvero... non è nemmeno venuta a cena... ma mica posso dirglielo... mi guarda
talmente male... perché devi sempre metterti in situazioni simili Draco
Malfoy?’
“Ecco... si... ero venuto qui per...” distolse i suoi
occhi da quelli della ragazza e si guardò attorno in cerca di aiuto “Per
domandarti se mi fai provare la tua nuova Firebolt!”
“Neanche per sogno!! E non te la lascio nemmeno come
eredità! E ora vedi di levarti dalle scatole perché intendo andare a dormire e
mi hai già fatto perdere troppo tempo!!” spazientita lo prese per il collo
della camicia e lo trascinò fuori dalla porta.
“Vuoi che ti faccia compagnia?” chiese lui ammiccante
appoggiandosi in modo teatrale allo stipite della porta.
“Un giorno, forse!” rispose lei seria.
“Chiamami, sono sempre disponibile a qualsiasi
orario!!” le propose avvicinando il viso a quello della ragazza.
“Ehi, guarda che stavo scherzando!” precisò notando
la serietà del suo sguardo e facendo un passo in dietro per aumentare la loro
distanza.
“Io no!” le rispose in tono ancora più serio, poi
velocemente riannullò la distanza tra di loro e le diede un bacio sulla guancia
“Sogni d’oro...” e si allontanò con le mani in tasca. Antares era rimasta
davanti alla porta con le braccia lungo i fianchi e gli occhi sgranati.
“Apri la porta!!!” disse Hermione bussando per
l’ennesima volta alla porta della camera che divideva con la ragazza e non
ottenendo nuovamente nessuna risposta.
“Forse vuole stare da sola!” suppose Ron, che grazie
ad un trucco rivelatogli dai suoi fratelli ora sapeva come entrare nel
dormitorio delle ragazze.
“Per questo sono preoccupata!” rincarò lei
accucciandosi per poter guardare attraverso la serratura che però era stata
protetta da lei stessa da un incantesimo anti spioni. Decisa a non arrendersi
estrasse la bacchetta , sussurrò “Alohomora!” e la porta si aprì con un leggero
cigolio. Quello che videro li lasciò spiazzati, entrarono silenziosamente per
nonsvegliare la compagna che esausta
si era addormenta ai piedi del letto ed osservarono la stanza che di certo non
si poteva definire in condizioni normali. Lo specchio sulla parete, così come
la finestra, in frantumi, il baule messo sottosopra e… fotografie, e piccoli
oggetti che fluttuavano sopra il corpo della Grifondoro.
“Incredibile…ma come fa…” disse stupita Judy.
“Telecinesi.” rispose sicura Hermione che nel
frattempo aveva sistemato i vetri ed il baule.
“Ciao…” disse Ninielvenendo sommersa dalla caduta di ciò che sosteneva con laforza del pensiero “Ahi…che male…”
“Tutto bene? Sai Herm temeva volessi suicidarti!!!
Era preoccupatissima!!” rise Harry aiutandola a mettere in una scatola quello
che era caduto.
“Scusate se vi ho fatto stare in pensiero…e anche per
aver messo sottosopra la stanza…ma ..” iniziò lei tentando di non far notare
gli occhi rossi.
“Non c’è problema, ma perché tua madre si è
arrabbiata in quel modo?” le domandò il rossino, venendo subito fulminato con
lo sguardo dagli altri che gli fecero capire quanto fosse stato indelicato
“Scusa nonsono affari nostri.” si
affrettò a dire.
“Hai ragione. Ma forse un giorno scoprirete tutto.
Ora devo andare…scusate!”ed uscì
indossando ancora la camicia da notte.
“Complimenti Ron! Hai il tatto di un elefante in un
negozio di cristalli!!!” urlò arrabbiatissima Hermione non appena restati soli.
“Mi spiace, solo che non mi sembra giusto quello che
è successo. E volevo saperne il motivo!” le spiegò lui raccogliendo poi da
terra quella che sembrava una pergamena appallottolata.“È caduta a voi questa?” chiese
“No... “ risposero in coro dopo aver controllato le
rispettiva tasche.
“È una foto!” costatò la ragazza prendendola dalla
mano dell’amico ed aprendola: ritraeva la Signora Wolf a circa 25 anni che,
abbracciata adun uomo con i capelli
legati in una coda, salutava sorridente qualcuno dietro l’obbiettivo.
“Credo fosse qui.” sussurrò Judy raccogliendo un
portafoto con il vetro rotto.
I ragazzi si scambiarono un’occhiata dubbiosae perplessa, poi decisero di rimetterla al
suo interno.
“Dove diavolo mi stai portando, Weasley?” gli chiese
Dior dopo che ebbe perso di vista sia il Castello che la Foresta Proibita e si
fosse meglio sistemata appoggiando la schiena al torace caldo del ragazzo che
apprezzò molto il gesto e la strinse di più con la scusa di non farla cadere
“Sei mai stata ad Hogsmeade?” le domandò di rimando a
pochi centimetri dal suo orecchio
“No, perché?” si informò nuovamente lei girandosi con
il viso e ritrovandosi a poca distanza da quello di Bill
“Ti ci porto! È un paese interamente popolato da
maghi, così beviamo qualcosa ai Tre Manici di Scopa, un posto carino ed
accogliente, ti piacerà!” spiegò lui sorridendo.
“D’accordo, però alle 11:30 devo incontrarmi con le
mie sorelle!” lo informò rimettendosi comoda tra le sue braccia.
“Certo! Sarai ad Hogwarts in tempo, non ti
preoccupare!!” la rassicurò dolcemente ed aumentò la velocità stringendo più a
sé la ragazza.
Pochi minuti dopo, proprio come Bill aveva promesso,
si ritrovarono seduti ad un tavolino di legno della calda e vivace locanda. Se
qualcuno l’avesse vista in divisa sarebbero stati guai, ma per fortuna lei e la
sorella si erano cambiate ed infatti indossava un paio di jeans ed una felpa
quindi si mescolò facilmente tra la folla. Ordinarono due calde Burrobirre e
parlarono a lungo di diversi argomenti: la nuova indagine della Skeeter, la
scuola, i professori, il Quidditch di cui erano due grandi appassionati e poi
anche di argomenti un po’ più personali.
“Il tuo orecchino è bellissimo... mi ha colpito fin
dal primo istante in cui l’ho visto, dove lo hai preso?” chiese curiosa la
ragazza indicando la zanna che pendeva dal suo lobo.
“Questo dici? Mamma non è del tuo stesso parere!”
commentò lui ridendo pensando all’espressione che la signora Weasley assumeva
tutte le volte che lo vedeva con nuovi orecchini e i capelli più lunghi “Me
l’ha regalato Charley, mio fratello minore, per il mio 18° compleanno, prima
che lui partisse per la Romania, è il mio portafortuna, pensa che non lo tolgo
mai!” continuò a spiegarle allegro mentre pagava il conto “È importantissimo
per me e non permetto mai a nessuno di toccarlo!"
Fuori la temperatura era notevolmente diminuita e
Bill vide la ragazza rabbrividire stringendosi nella felpa e tirandosi le
maniche sulle mani nel tentativo di riscaldarle. Lui si tolse la giacca e
gliela mise sulle spalle, l’aiutò ad infilarla e le prese le mani sfregandole
con le proprie per trasmetterle calore, lei sorrise grata mentre la sue guance
si tinsero di rosso e non per il freddo...
Dopo il viaggio di ritorno sulla scopa, finalmente
giunsero alla camera delle due Anglachel, Antares le aveva lasciato la finestra
socchiusa per permetterle di rientrare. Dopo essersi guardata intorno per
vedere se c’era qualcuno Dior aprì la finestra e saltò nella camera.
“Buona notte e grazie per la splendida serata!!” le
sorrise lei ricevendo un sorriso in risposta e guardò il ragazzo allontanarsi
nel buio. Aveva appena chiuso la finestra quando vide la sagoma di Bill invece
di farsi ancora più piccola aumentare; stupita aprì nuovamente la finestra
“Tieni!” le disse lui lanciandole qualcosa che Dior
prese al volo e poi guardò sul proprio palmo aperto.
“Ma... ma questa è... non posso... tu hai detto...”
balbettò lei cercando di unire coerentemente più parole sensate possibili.
“Te la regalo!! Hai più bisogno di fortuna tu, me lo
sento!” e detto questo si sporse verso di lei e le diede un bacio sulla guancia
che lei ricambiò.
Dopo aver appurato che il ragazzo se ne fosse proprio
andato chiuse la finestra e all’orecchio destro si infilò un orecchino a forma
di zanna...
“Sono le 23 passate, cosa fai ancora in giro?”
Niniel sobbalzò credendo di essere stata scoperta dal
custode del castello, Argus Gazza, ma appena si voltò si ritrovò faccia a
faccia con il professore di Erbologia che la guardava sorridendo benignamente;
indossava un paio di jeans chiari ed una camicia elica bianca finemente
decorata da ricami argentati che catturavano la luce della luna che penetrava
dalla finestra, così come i capelli raccolti in una coda mentre teneva stretti
a sé un paio di vecchi libri, presi probabilmente dalla biblioteca.
“Mi scusi… ecco io non volevo… cioè…” balbettò
sperando che lui non la punisse, dal momento che avrebbe dovuto parlare
urgentemente con le sue sorelle tra poco più di mezz’ora. ‘Oddio…Quanto è
bello!’ pensò senza smettere di fissare i suoi occhi blu.
“Stai tranquilla. Ho visto che ti aggiravi per i
corridoi, volevo sapere se c’era qualcosa che non andava…”e le fece segno di
sedersi accanto a lui su di una panca situata sotto la finestra e lei si accucciò
contro il sedile imbottito stringendo le gambe contro il petto. Quando Legolas
fece per riprendere a parlare fu interrotto dalla sua studentessa.
“Mi dispiace moltissimo per quello che ha detto mia
madre a proposito degli Elfi… ma ti giuro che non ha niente a che fare con te,
quindi se ti sei offeso ti prego di perdonarla…lei non è razzista, solo che
…però spero tu mi permetta di lavorare ancora nella serra e… di farti
compagnia… io… ci tengo troppo…” disse tutto d’un fiato , non accorgendosi che
le frasi non erano molto comprensibili, le bruciavano le lacrime negli occhi ma
non voleva piangere davanti a lui, già la scenata del pomeriggio doveva averlo
sconvolto.
“Stai tranquilla.” la rassicurò appoggiandole
dolcemente una mano sulla spalla “Non volevo parlarti di quanto è successo,
tanto meno farmi spiegare il perché, non ho alcun diritto di immischiarmi nelle
vostre faccende personali.” Niniel alzò il volto stranita dalla sua risposta:
finalmente qualcuno che aveva rispetto per loro e per la loro vita privata!
“Volevo solo dirti che nessuna madre vorrebbe la
morte delle proprie figlie. Come ripeto non so cosa sia accaduto, però penso
che sia vostra madre che voi abbiate parlato senza pensare realmente a ciò che
stavate dicendo..." continuò spostandole una ciocca di capelli dal viso.
"Ti ringrazio davvero, sei veramente gentile...
però non sono sicura che tu abbia ragione sull'ultima cosa che hai detto... io,
pensavo davvero ciò che ho detto, e anche le mie sorelle sono della mia stessa opinione…
lo nascondevamo da troppo tempo... anche se è successo così è giusto che mamma
sappia come ci sentiamo e credo che l'abbia capito bene..." un sorriso
amaro le si disegnò sul volto. Il corridoio piombò nuovamente nel silenzio, si
sentiva solo il rumore dei loro respiri. Niniel avrebbe tanto voluto confidarsi
con lui ma sapeva benissimo che non poteva farlo, non doveva venir immischiato
in quella vecchia faccenda. Un soffio di aria gelida proveniente da chissà dove
la fece rabbrividire, l'Elfo se ne accorse e l'abbracciò gentilmente
trasmettendole il suo calore "Sarà come dici ma sono sicuro che tutto si
sistemerà, e in qualsiasi caso, se vuoi parlarne o semplicemente avere una
spalla su cui piangere, io sono qui!" le sussurrò baciandola dolcemente sopra
i capelli, lei lo strinse più forte e mormorò un ''grazie'' pieno di emozione e
gratitudine. All'improvviso dei passi leggeri ruppero l'atmosfera.
"Sta arrivando qualcuno, e penso voglia te...
farò in modo che Gazza stia lontano da qui, state attente però!" e così
dicendo se ne andò silenziosamente, come solo un Elfo sapeva fare.
Pochi secondi dopo dall'oscurità emersero due figure
che la Grifondoro riconobbe subito come le sue sorelle. Queste la salutarono e
si sedettero accanto a lei; cominciarono a parlare a voce bassa e in una lingua
sconosciuta, per evitare origliamenti, per circa tre quarti d'ora, poi le due
Serpeverde decisero di accompagnare la sorella al suo dormitorio.
"Guardate che la conosco la strada!" sbuffò
Niniel non ottenendo però alcun risultato. Svoltato l'angolo si sarebbero
trovate dinnanzi al dipinto della Signora Grassa, quando uno strano suono le
fece arrestare.
"Avete sentito anche voi?" chiese Dior
guardando le sorelle che annuirono con aria seria.
"Sarà Mrs
Purr? Pix?" chiese la Grifondoro
sperando in una risposta affermativa.
"No! I gatti non fanno quei rumori anche se quel
gatto non si può certo definire gatto ma piuttosto un risultato di magia
scadente e peli... lasciamo perdere..." s'ingarbugliò Antares.
"Zitte! Non è nè il gatto nè quel coso là! Ma
non capisco da dove proviene!" le interruppe la minore.
Tutte e tre chiusero gli occhi e affinarono l'udito,
sentendo il rumore come di qualcosa che si trascinava sul pavimento, ma per
colpa dell'eco dei corridoi non si riuscivano a stabilirne l'origine.
Cautamente avanzarono ma si fermarono di nuovo sentendo distintamente un
bisbiglio:
"Ce lo ridaranno... sì, sì... ce lo ridaranno il
nostro tesoro!! Devo solo..." ma la voce s'interruppe.
"Che cavolo era?" chiese Antares non ricevendo
risposta.
"Chissenefrega! tanto siamo sempre noi ad
intervenire!" commentò Dior con finta aria scocciata affrettando il passo.
Pochi metri prima del dipinto che conduce all'entrata
della Sala Comune di Grifondoro la voce divenne più chiara e distinta; corsero
silenziosamente davanti al grande quadro: la Signora Grassa era stata aggredita
e ora si stava rumorosamente lamentando nel quadro accanto al suo 'è già la
seconda volta che mi aggrediscono di notte! cambio lavoro io! mi licenzio! tzé
mi sentirà Silente!'. L'entrata era aperta e un urlò squarciò il silenzio. Le
tre sorelle si guardarono negli occhi poi estrassero la bacchetta ed entrarono.
Harry si svegliò all'improvviso da un incubo che
faceva da alcuni giorni: vedeva delle persone bruciare vive e lui non poteva
fare nulla; il suo respiro era molto accelerato e con la manica del pigiama si
asciugò il sudore sulla fronte. Fece per alzarsi a prendere un bicchiere di
acqua quando sentì due mani sottili e fredde chiudersi attorno al suo collo e cominciare
a stringere nel tentativo di soffocarlo. Spalancò gli occhi, ma senza occhiali,
vide solo un volto grigio e rugoso nel quale scintillavano due grandi occhi
verdi. Tentò di urlare e dimenarsi ma la stretta al collo aumentava sempre
più... stava per cedere, sentiva il sangue pulsare nella testa, agitò le
braccia con il solo risultato di rovesciare la brocca dell'acqua che si
infranse in mille pezzi sul pavimento, poi non vide più nulla...
Ron, nel letto accanto, si svegliò appena sentì il
rumore della brocca in frantumi; cercò di capire se era frutto della sua
immaginazione oppure no; aprì le tende del suo letto e si alzò per vedere se
l'amico stesse bene.
"Harry, tutto bene? Ti sei accorto che..."
ma non finì la frase; appena ebbe aperto le tende vide un essere non molto alto
saltargli addosso e afferrargli il braccio con l'intenzione di romperglielo.
"Tu, lurido, sporco, piccolo mago..."
"AAHHHH!!! Come sogno è troppo doloroso!!"
urlò il ragazzo a causa del forte dolore provato.
Un lampo illuminò brevemente la stanza e l'Essere
lasciò Ron portandosi le mani davanti agli occhi.
"No, la luce no!! Noi... Gollum... non la
sopportiamo!!" sibilò con voce stridula, poi si mise quattro zampe come un
animale cercando di scappare ma, appena la luce della stanza si accese, sulla
soglia comparvero le tre Anglachel che riconobbero subito in quella strana
creatura l'origine dei versi che avevano sentito nel corridoio. Harry era quasi
caduto dal letto e si teneva la gola cercando di respirare, Ron si stava
alzando tenendosi il braccio rotto contro al petto, Seamus spiava fuori dalle
tende con la bacchetta sguainata e Dean era nascosto sotto al letto, solo
Neville sembrava ignaro di ciò che accadeva dal momento che si sentiva il suo
respiro profondo e regolare all'interno del suo letto a baldacchino.
"Cosa sei?" chiese Dior puntandolo con la
bacchetta.
"Non lo saprai... mi uccideranno..." si
zittì un attimo poi continuò "Voglio il mio tesoro!!" urlò balzando
verso la ragazza che però si difese urlando “Vulneris!" lame invisibili
colpirono il corpo dell'essere aprendogli delle ferite da cui colava del sangue
nero, tuttavia questo non si fermò e si buttò addosso a Dior facendole sbattere
il capo contro lo stipite della porta.
"Pagherai, schifoso!! Draconis flamma!!"
dalla bacchetta di Antares fuoriuscì un dragone di fuoco che avvolse tra le sue
spire l'essere ustionandolo, ma purtroppo nemmeno questo lo fermò e, afferrata
la ragazza, la fece sbattere contro la finestra che si frantumò in mille pezzi
che le caddero addosso come una pioggia di cristallo. La Creatura prese alcune
schegge ed anticipò le mosse della terza ragazza lanciandogliele addosso, ma
questa riuscì a ripararsi:
"Scudo defensor!!" lo scudo generato dalla
bacchetta riuscì a coprire tutti nella stanza "Vai a cercare aiuto, il mio
scudo non resisterà a lungo!" disse a Seamus che era il più vicino alla
porta; appena il ragazzo fu uscito lo scuso sparì e l'Essere le lanciò addosso
il comodino di Harry facendola sbattere contro il muro del corridoio.
Dior però riuscì ad alzarsi e, da dietro, lo prese
per il collo alzandolo da terra.
"Si può sapere cosa diavolo sei?"
"Gollum, Gollum... lasciami, brucia... fa
male... togli quella tua lurida mano... sangue infetto il vostro..."
sibilò guardando con disgusto le tre ragazze; Dior perse un attimo la
concentrazione e quello le sfuggì dalla mano correndo verso la porta, ma tornò
indietro dal momento che davanti a lui erano comparsi Legolas, Piton e La
McGranitt chiamati da un Seamus ancora sconvolto. Nel vedere il professore di
erbologia Gollum lanciò un urlo acuto di orrore e cominciò ad indietreggiare
"Ancora Elfi!! Basta!! Qui è pieno di luridi e sporchi Elfi!!
Gollum..." e così dicendo si prese la testa fra le mani in un gesto di
disperazione.
"Dicci chi ti manda!" gli domandò Ron
"Loro!!" poi saltò e fece per uscire dalla
finestra, ma Antares lo prese per una gamba cercando di trattenerlo, con il
risultato di ricevere un potente calcio nello stomaco e farsi scappare Gollum.
"Cosa...?" disse la ragazza guardando fuori
dalla finestra.
Tutti si affacciarono e videro un cavaliere
interamente vestito di nero su un destriero altrettanto nero afferrare Gollum
prima che toccasse terra e portarlo via, e, emettendo con un urlo che fece
partire al galoppo il suo cavallo, sparì nella notte.
Chi aveva assistito alla scena si ritrasse:
quell'urlo era penetrato come una lama gelida nei loro cuori.
I curiosi che erano stati risvegliati dal rumore
furono rispediti nelle rispettive stanze da Silente e da Madama Chips preceduti
da un Gazza desideroso di trovare un colpevole a tutto quel baccano per poterlo
punire come diceva lui.
"Oh, mio Dio!" urlò l'infermiera appena
vide la scena davanti a sé: Harry, ancora sul letto, faticava a respirare, Ron
si teneva un braccio palesemente rotto, Niniel giaceva semi svenuta accanto al
muro, Antares, sotto la ex finestra, era piegata in due e sanguinava ovunque e
lo stesso valeva per la testa di Dior; Piton la riportò alla realtà chiamandola
facendole cenno di guardare Harry che era sprofondato nell'incoscienza. Dal
nulla Silente fece apparire delle barelle volanti che caricarono i feriti e li
portarono in infermeria in pochi secondi.
Hermione, che stava scendendo in Sala Comune, vide
queste lettighe e vi riconobbe, distesi sopra, Harry e le Anglachel.
"Cosa sta succedendo?" chiese alla
professoressa McGranitt, ma la sua attenzione fu attratta da una testa rossa
che sbucava da sotto il lenzuolo
"Ron!!" urlò avvicinandosi al ragazzo con
le lacrime agli occhi.
"Sta bene, non preoccuparti!" la incoraggiò
Legolas abbracciandola gentilmente consolandola e portandola con sé in
infermeria.
In infermeria erano già state chiamate le varie
autorità presenti nella scuola
"Se hanno fatto del male alle mie bambine giuro
che..." piangeva la signora Wolf completamente dimentica dell'episodio
accaduto quel pomeriggio, seduta accanto ad un'altrettanto sconvolta Hermione
nell'anticamera mentre attendevano il permesso dell'infermiera per poter
entrare.
"Su, Signora, vedrà che stanno bene, il
professor Legolas mi ha detto che è così!" cercò senza risultati di
consolarla Hermione dal momento che lei stessa non credeva alle proprie parole.
La Skeeter si aggirava ovunque, come una cavalletta,
nel tentativo di estorcere informazioni su quanto accaduto; da quel poco che
era riuscita a cogliere Potter e altri ragazzi erano stati aggrediti da
qualcosa di sconosciuto che poi se ne era andato dalla finestra; pensava già al
titolo del suo nuovo articolo: 'Studenti di Hogwarts aggrediti per scarsa
sorveglianza dell'istituto'... che scoop!! In quel momento arrivò il
guardacaccia, che era allo scuro di tutto, per informare Silente che aveva
trovato, proprio davanti al portone, tre Dissennatori morti.
"Chiunque fosse era dotato di un'incredibile
potenza... gli attacchi delle Anglachel non lo hanno scalfito quasi per
niente..." mormorò Piton scotendo la testa e avvicinandosi alla collega di
Trasfigurazione che stringeva convulsamente un fazzoletto bagnato di lacrime
"Su, Minerva! hanno tutti la pelle dura, quelli lì!" cercò di
consolarla.
Esattamente un'ora dopo Silente e Madama Chips
uscirono dall'infermeria con volti rilassati che fecero tornare a respirare
tutti i presenti. L'infermiera fece cenno a Dania ed Hermione di seguirla.
"Vado ad informare i signori Weasley
dell'accaduto..." disse il Preside allontanandosi.
"Come stanno?" chiese visibilmente
preoccupata la McGranitt.
"Potter è quasi stato strangolato, visto i segni
viola che ha sul collo, ha perso conoscenza per la mancanza di ossigeno...
quando si sveglierà potrò controllare che non abbia subito danni celebrali,
comunque lo escluderei già da ora... la signorina Niniel accusava un trauma
alla colonna vertebrale che fortunatamente ho curato subito e anche una botta
alla testa; la signorina Antares aveva due costole rotte e numerosissimi tagli
soprattutto sulla schiena e sul viso... si rimargineranno da soli... la
signorina Dior accusava un brutto taglio alla testa che per fortuna non ha
avuto conseguenze; infine il signor Weasley aveva il braccio destro fratturato
in tre punti e diversi ematomi." sospirò la donna guardando Hermione che
aveva ripreso a piangere "Comunque si rimetteranno tutti nel giro di
qualche giorno... su, signorina Granger, entri anche lei!" e sorridendo
condusse le madre delle tre infortunate e la ragazza all'interno della stanza.
Ciao a tutti e in particolare a quelle quattro
personcine che hanno lasciato un commentino (Anty, Dior e Niniel piangono di
gioia!! <= queste sono le soddisfazioni della vita!!)
poppy88:
Ti ringraziamo di cuore per averci detto quel 'bravissima' (anche se siamo in
tre, stra apprezziamo comunque!!), e per quanto riguarda Hermione o Ron ci saranno
qualche scene smielatucce su di loro più avanti... o almeno così pensiamo... se
continui a seguirci grazie mille per la tua costanza!! Facci un salutino ogni
tanto, noi già ti adoriamo!!
Blackmoony: Grazie un casino dolcezza per averci detto che la fic è originale, sai
con tutte quelle che ci sono pubblicate a volte le idee si assomigliano,
infatti questa storia è nata tutta per caso, una sera d'estate nella taverna di
Dior & Niniel (chi scrive è Antares ^-^!) ed abbiamo deciso di
pubblicarla!! Ti mandiamo un bacione!! A presto!!
Hermione Weasley: La definisci stupenda? Ohhhh... siamo
lusingatissime, sniff (Anty & Nini piangono...), sei un tesoro!! Siamo
contentissime del fatto che la trovi divertente perché vedi la storia è
cominciata come pseudo seria ma non appena io (Antares) ci ho messo le mani ne
ho sentite di tutti i colori dalla mie socie per le cavolate che mi escono di
tanto in tanto!! Comunque continua a seguirci, o almeno speriamo che tu
continui a farlo!!
terry: E con te fantastichissima Terry abbiamo pianto di
gioia e commozione due settimane!! Davvero non ci aspettavamo quel
'b-e-l-l-i-s-s-i-m-a' e nemmeno tutte quelle cose che hai scritto!! Anneghiamo
nelle lacrime!! Siamo contente che ti piacciano le tre ragazze perché vedi che
noi siamo strambe così come le nostre mamme ci hanno fatto!! Non c'è nulla di
inventato per quanto riguarda il carattere perché siamo così veramente quindi
grazie mille per il complimento!! Questo capitolo un po' più movimentato è
dedicato in special modo a te che ci hai lasciato un commento bellissimissimo!!
Continua a seguirci (se non l'hai capito ti stiamo scongiurando!! N.d.Anty
& Nini O minacciando! N.d.Dior) perché sapendo che ci sono persone dolci e
meravigliose come voi continuiamo con più entusiasmo!! Un bacione grande un
mondo!!
La nottata era stata estremamente lunga, il parco era stato setacciato più
volte nel tentativo di trovare indizi o altro ma nulla era emerso. Il Ministro della
Magia, Conelius Caramell era stato svegliato nel cuore della notte da un gufo
che recapitava un messaggio di Silente:
"Qualcuno o qualcosa verso Mezzanotte è riuscito a penetrare ad
Hogwarts eliminando tre Dissennatori e tentando di uccidere Potter... urge la
sua presenza!".
Ed infatti si era precipitato subito alla Scuola sparendo poi dietro
l'immenso grifone (evviva i favoritismi!! N.d.Serpeverde) che chiudeva
l'entrata dell'ufficio del Preside. I due uomini erano giunti alla conclusione
che il sicario fosse stato mandato da Voldemort, con l'intento di eliminare un
volta per tutte Harry; la cosa che più preoccupava era che neppure le guardie
di Azkaban fossero riuscite a fermare quell'Essere sconosciuto e la sua
successiva fuga insieme al misterioso Cavaliere Nero... sapevano molto bene di
cosa si trattasse, ma speravano caldamente in una stupida coincidenza, ma per
sicurezza il numero dei Dissennatori di guardia al castello raddoppiò.
Dior fu la prima a svegliarsi a causa della luce dell'alba che, filtrando
attraverso la finestra, le batteva fastidiosamente sulle palpebre.
"Ciao..." mormorò dolcemente una voce accanto a lei: Bill era
seduto su una sedia posizionata accanto al letto, indossava solo una T-shirt
bianca e dei pantaloni neri, i capelli rossi erano stati disordinatamente
raccolti in una coda sulla nuca ed aveva l'aria di uno che non aveva chiuso gli
occhi per tutta la notte. La ragazza lo guardò a lungo prima di parlare come se
improvvisamente avesse dimenticato come si facesse.
"Non concedo interviste..."
"E io non te ne voglio fare." disse sbadigliando "Ero venuto
a vedere come stavi..."
"Bene... più o meno... cavoli ho preso una bella botta!" sorrise
amaramente strofinandosi il capo che le doleva.
"Poteva andarti molto peggio, sai?!" le fece notare preoccupato.
"Il tuo orecchino mi avrà portato fortuna..." rispose
accorgendosi solo ora che si trovava nell'infermeria "...e gli altri? Le
mie sorelle?" chiese cercando di guardare oltre il ragazzo che le copriva
la visuale.
"Stanno tutti bene, niente di grave, tranquilla! Vado ad avvertire
Madama Chips che sei sveglia, poi andrò a farmi una bella dormitina, se non ti
dispiace!" sbadigliò nuovamente "A domani piccola!"
"No... resta con me!" lo supplicò Dior
"Sono stato qui tutta notte! Su, va tutto bene!" la rassicurò
carezzandole una guancia.
"Va bene, vai a dormire, però sognami... cioè... sarà la
botta..." Bill rise e si piegò per lasciarle un bacio sulla fronte.
Poco dopo l'ora di pranzo Antares si svegliò sentendo dei fruscii accanto a
sé. Piano aprì gli occhi e ciò che vide furono i capelli biondi di un ragazzo
che ben conosceva...
"Malfoy..." bisbigliò cercando di fare mente locale riguardo al
luogo in cui si trovava e il motivo per cui era lì.
Il ragazzo si voltò e la guardò incerto se avvicinarsi o meno.
"Stavo tornando dalla Sala Grande e sono venuto a portarti i
compiti..." le spiegò indicando alcune pergamene appoggiate sul comodino.
"Grazie..." sospirò stancamente la ragazza cercando di mettersi
seduta grazie anche all’aiuto del giovane.
"Tutto bene? Nessuno ci vuol dire ciò che è successo, ma quando ho
visto che tu e le tue sorelle mancavate a lezione ho subito capito che c'era il
vostro zampino..."
"Quando starò meglio ti racconterò tutto, ok? Sai se qualcuno ha dato
da bere alla Lumenryos? Ti spiacereb..."
"Tranquilla, l'ho già fatto... volevo evitare di sentirti strillare
come una cornacchia e ricoprirmi di epiteti poco lusinghieri se non l'avessi
fatto!" scherzò lui.
"Ma no, figurat... EHI!!! IO NON STRILLO COME UNA CORNACCHIA E POI
NON..."
"Smettila che vai in ipertensione! Ti sto prendendo in giro!"
spiegò sorridente scostandole una ciocca di capelli che nell’agitazione le era
finita sugli occhi.
"Volevo ben vedere! Però finiscila di interrompermi sempre!"
affermò incrociando le braccia al petto e arricciando le labbra in un broncio
infantile che fece nuovamente sorridere il bel Serpeverde.
"Ok, hai vinto... oh! la campanella, devo andare..."
E senza dire nulla si voltò e fece per uscire dalla stanza ma arrivato alla
porta tornò sui suoi passi.
"Dimenticavo... questa è per te..." le mise in grembo una
bellissima margherita dai petali blu e viola, ma prima che lei potesse
ringraziarlo se ne era già andato silenziosamente come sempre.
Nel pomeriggio numerosi compagni andarono a far loro visita nonostante l’espressione
contrariata di madama Chips. Judy scoppiò a piangere quando seppe che Ron,
Niniel ed Harry non si erano ancora svegliati ma venne consolata dalla
McGranitt, che si era affezionata alla ragazzina, la quale stava interrogando
Dior ed Antares riguardo la notte appena trascorsa.
"Tranquilla, è normale, dopo quello che è successo... stanno solo
riposando, non ti preoccupare..." le spiegò dolcemente, tralasciando il
fatto che la causa di quel lungo sonno era dovuto al verso emesso dal Nazgul,
il cavaliere nero, che causava una perdita dei sensi da parte dei babbani o dei
maghi più sensibili. Non era un caso se le due Serpeverde si svegliarono molto
prima.
Niniel si svegliò all'improvviso urlando, con le guance rigate dalle
lacrime e tutta sudata: erano anni che quell'incubo non la tormentava più tutte
le notti. Aprendo gli occhi si accorse di non essere sola, un giovane uomo la
guardava seduto su di una sedia accanto al suo letto: aveva i capelli biondi,
tagliati corti, gli occhi color del mare ed un sorriso dolcissimo.
"Papà!" mormorò la ragazza incapace di parlare portandosi una
mano davanti alla bocca ed una al cuore mentre i suoi occhi si inumidivano
nuovamente.
"Niniel... sono Legolas, non mi riconosci?" la riportò
bruscamente alla realtà il professore. Lei sbatté le palpebre e il viso del
padre scomparì lasciando posto all'espressione preoccupata dell'Elfo.
"Oh, scusami... mi eri sembrato... un'altra persona..." disse con
una punta di delusione.
"Hai avuto un incubo? Eri molto agitata..."
"No... si, cioè...più o meno…ho sognato mio padre..." disse alzandosi e guardando fuori dalla
finestra vicina: il parco era immerso nella notte, illuminato solo
dall'argentea luce della luna.
"Mi somiglia? Forse è per questo che mi hai scambiato per lui..."
"Ti assomigliava..." rispose senza distogliere lo sguardo
dall'esterno "Cosa sono?" chiese indicando una serie di luci che si
avvicinavano velocemente.
"Elfi Silvani. Silente mi ha pregato di domandare ad alcuni di loro di
sorvegliare la Foresta Proibita... per proteggere meglio la scuola." poi
le spiegò che Gollum aveva dimostrato una certa riluttanza agli Elfi e che
addirittura non sopportasse il loro tocco, inoltre erano gli esseri con vista
ed udito più affinati e queste loro caratteristiche erano di primaria
importanza; poco dopo ne videro giungere un'altra decina su cavalli bianchi
armati con spade ed archi, parevano brillare di luce propria, uno di loro alzò
una mano nella direzione in gesto di saluto e Legolas rispose con un gesto
simile. La ragazza era restata incantata ad osservarli sfilare tanto da non
accorgersi dell'arrivo dell'infermiera che, congedato il professore, la fece
rimettere a letto. Niniel indugiò a guardare le luci fuori dalla finestra, poi
spostò lo sguardo sulle sorelle che riposavano nei letti accanto, fermandosi a
fissare la sorella bionda.
Ron si agitò nel letto, poi finalmente aprì gli occhi. Aveva un gran mal di
testa e il viso gli bruciava. Si tirò a sedere e vide Hermione, seduta su una
sedia, dormire con le testa appoggiata sul letto, tenendogli una mano.
Cercò di alzarsi per coprire la ragazza, ma fu colpito da un forte dolore
alla schiena e la stanza cominciò a girare.
"Oh! Aiuto... soffro il mal di mare!"
Hermione si svegliò, vide con gioia, che il ragazzo si era svegliato ed
istintivamente lo abbracciò.
"Stai bene?!" urlò stringendolo maggiormente.
"Ahia! Sono felice... Oh!! Hermione, di vederti... mi
soffochi..." le disse cercando di ricambiare quello che doveva essere un
abbraccio ma assomigliava sempre più ad una morsa, poi la ragazza lo allontanò
da sé.
"Brutto, idiota, deficiente, imbecille, cretino e pure
incosciente!!"
"Grazie Herm, ti voglio bene anche io!"
"Ma cosa dici?!" rise lei scompigliandogli capelli rossi.
"Sai com'è... il trauma cranico..."
“Perché mi hai fatta preoccupare così? Sei stato uno stupido.” continuò
abbracciandolo nuovamente con le lacrime agli occhi, felice di rivederlo
sveglio.
“Come siete carini!!” disse la Signora Weasley “ Posso farvi una foto?”
“Mamma! Non mi sembra il caso!” esclamò Bill alle sue spalle.
“Buongiorno dormiglione!” lo salutò Harry dal letto vicino, informandolo
del fatto che avesse dormito per ben tre giorni e appena i parenti si furono allontanati
gli raccontò cosa fosse successo aggiungendo che Hagrid, il quale stava
cercando quel Gollum nella Foresta Proibita, si era imbattuto nei resti di
alcuni Dissennatori morti.
“E di quel cavaliere? Hanno scoperto che diavolo fosse?” domandò a Niniel
che assieme alle sorelle era stata trattenuta a forza in infermeria.
“È un Nazgul, ma non so cosa sia, nessuno vuole dircelo!” sospirò
abbassando gli occhi.
“Chissà perché mi voleva uccidere!” si domandò per l’ennesima volta il
Grifondoro con la cicatrice.
“Mah, forse perché sei tu?” rise sarcastica Dior.
Autrici: eccoci di nuovo qui! Ringraziamo i fedeli lettori (pochi ma buoni)
per il tempo che ci dedicano!
Si tratta solamente di un capitolo di transizione, infatti non accade nulla
di notevole, per questo rimandiamo i commenti al capitolo seguente!! Un bacio a
tutti!!
Le ragazze furono dimesse prima di Harry e Ron poiché le loro condizioni
erano molto migliorate ed ora correvano a perdifiato verso la serra, Niniel
cercava di finire la propria brioche, Antares di infilare i libri nella borsa e
Dior tentava inutilmente di sistemarsi la gonna.
"Merda siamo stra in ritardo!!" urlarono guardando l'orologio;
pochi secondi dopo spalancarono la porta della serra numero due.
"SCUSACI PER IL RITARDO!!" gridarono senza nemmeno alzare gli
occhi e cercando di riprendere fiato.
"50 punti in meno a testa!! Ma che dite? Non vi hanno ricordato che
oggi è domenica?" ironizzò Legolas scendendo con un balzo dalla grande
quercia. Le ragazze si guardarono stupite tra loro poi si diedero mentalmente
delle deficienti, ma appena videro com'era conciato il professore sbarrarono
gli occhi: Legolas indossava un paio di jeans chiari e... BASTA!!
"Ma è sconcio!!" lo sgridò Antares facendolo leggermente arrossire.
"Beh... a me non dispiace!" rivelò convinta Niniel trafitta poi
dallo sguardo delle sorelle "OH! L'ho detto vero?"
"Ma allora è un complimento!!" gioì l'uomo riacquistando il
sorriso indirizzandolo alla Grifondoro.
"Va beh! Io e Dior ce ne andiamo... abbiamo... gli allenamenti! Ecco
sì! Ciao!!"
"Ma hai capito che è domenica?" le sillabò Dior.
"CIAO!! Divertitevi e lei per favore si copra, grazie!!" poi
sparirono lasciando solo l'eco delle grida di protesta della sorella minore.
"Cosa voleva dire?" chiese stupito l'Elfo infilandosi la
maglietta.
"Beh, c'è in giro la Skeeter ed è famosa per i suoi scoop falsi...
potrebbe pensare male e rovinarti!!" gli spiegò convinta, poi entrambi si
prepararono ad accudire la Lumenryos.
Mentre Antares e Dior percorrevano il corridoio dirette verso la loro Sala
Comune s'imbatterono in un uomo alto, biondo, bello e vestito di nero che
stringeva nella mano destra un bastone nero con l'impugnatura a forma di muso
di serpente d'argento con gli occhi color smeraldo; si fermò e le fissò con
aria altezzosa e di superiorità squadrandole da capo a piedi con due
formidabili occhi azzurrissimi.
"Voi! Siete di Serpeverde?" chiese gelidamente con un
sopracciglio alzato e la voce forzatamente calma.
"Ehhh... sì!" risposero le due indietreggiando lievemente.
"Allora sapete dirmi dove diavolo si è cacciato Draco?!? Draco
Malfoy?!?"
"Prima di tutto, ciccio, si dice per favore..." lo ammonì la
biondina guardandolo dritto negli occhi.
"Prego??" domandò adirato.
"Tzé! Figurati! Non lo so va bene? Non sono la sua balia! E poi lei
chi è scusi?" continuò sempre lei interrotta poi da una sbuffante Dior
"Ho fame! Vado in Sala Grande a mangiare!" e detto questo se ne andò
camminando svogliatamente e senza nemmeno guardare l'uomo che era rimasto senza
parole: nessuno aveva mai osato rispondergli in quel tono secco e poco
dignitoso ed ora lo ignoravano del tutto!!
"Io in ogni modo stavo andando a cercarlo per parlargli degli
allenamenti, se vuole può venire con me!" propose lei e all'uomo non restò
che acconsentire tacendo.
Per le due ore successive Antares trascinò l'uomo per tutto il castello
compresi i bagni e le camere dei dormitori, le torri, i sotterranei, i passaggi
segreti, il campo di Quidditch, il lago ed i suoi dintorni e quasi tutto il
parco. Ad un certo punto la ragazza dovette fermarsi perché si accorse che il
suo accompagnatore non la stava più seguendo, infatti, questo era appoggiato al
muro del castello mentre cercava di riprendere fiato asciugandosi la fronte con
un fazzoletto di seta ricamata.
"Ma sei scema?! Si può sapere dove mi stai portando??" ruggì
adirato del tutto.
"Uff!! Ma a cercare Dracuz, no? L'ha detto lei!! Si decida una buona
volta!!! Che ingrato! Poi dicono che i giovani d'oggi sono impossibili! Guarda
te!!" ribatté per nulla intimorita "Comunque mancano solo le serre!
Sono di là! E' un po' fuori allenamento o sbaglio?" l'uomo evitò di
rispondere e imprecando coloritamente si avviò con lei verso la serra. Aprirono
la porta e lì, bello come il sole, sorgeva Draco Malfoy seduto tranquillamente
sulla cattedra mentre sfogliava un libro sulle piante Elfiche.
"Oh, eccoti! Ti ho cercato qua e là!"
"QUA E LA'??!!" si lamentò l'uomo dietro la ragazza.
Appena Draco riconobbe il timbro di voce scattò in piedi come morso da una tarantola,
si sistemò alla velocità della luce uniforme e capelli.
"Padre?! Che ci fate voi qui?" chiese più pallido del solito.
"Padre??? Ahhh!! Ecco chi mi ricordava!! Ma non ci eravamo già visti
da qualche parte noi due?" commentò lei assumendo un'aria concentrata.
"Questa... Questa qui... sono due ore di orologio che mi fa girare a
vuoto!!"
"In effetti, mi sembrate un po' stravolto, padre..."
Lucius si accorse in quel momento dell'arrivo di altre due figure: il
professore si avvicinò con gli occhi sgranati e fissò a lungo l'uomo.
"Lucius!" "Legolas!" dissero nello stesso istante senza
smettere di fissarsi
"Vi conoscete?" chiese una Niniel confusa dalla situazione e
ignorando chi fosse quell'uomo biondo.
"E tu chi sei?" chiese gelido fissandola.
"Niniel Nienor Anglachel, piacere!" disse stringendo la mano
all'uomo che la lasciò non appena riconobbe lo stemma di Grifondoro appuntato
sul petto della ragazza.
"Nnn... Lucius Malfoy..."
"Poteva anche dirmelo subito che era il padre di Draco! Io sono
Antares Lorien Anglachel, gemella di Niniel!" si presentò finalmente.
"Magnifico, pure le gemelle!" commentò Malfoy senior tornando a
fissare gli occhi di Legolas che era rimasto zitto per tutto il tempo.
"Lasciateci soli per favore!" disse finalmente il professore, poi
notando gli sguardi perplessi dei ragazzi aggiunse "Non preoccupatevi, ci
conosciamo da lungo tempo, su!" li rassicurò con un sorriso.
"Uffa!! Tutta quella strada perché voleva parlare con Dracuz e adesso?
L'avevo detto io che è lei è un tipo indeciso!" l'uomo le inviò un raggio
laser con gli occhi ma nemmeno questo fece distogliere la ragazza dal suo
sguardo penetrante, poi tutti e tre gli studenti se ne andarono; Draco scappò
subito in Sala Comune e le due ragazze andarono in biblioteca a parlare e lì per
fortuna trovarono Dior e la misero subito al corrente di quanto successo.
"Di cosa potevano parlare quei due?" chiese Niniel fissando
dubbiosa le sorelle.
"Boh..." risposero in coro le due Serpeverde confuse come lei.
"Eppure io quello l’ho già visto, non perché è il padre di Draco, ma
per qualcos’altro..." disse meditabonda Antares con il viso appoggiato su
una mano e lo sguardo cupo e lontano.
Calò il silenzio tra le sorelle, ognuna tentava di riportare alla mente il
luogo in cui avessero potuto incontrare il signor Malfoy.
"Ehi! Che ci fate qui?" chiese una voce giunta da dietro le loro
spalle.
"Ciao, Harry! Ti hanno dimesso! Per fortuna!" gioì la sua
compagna di classe vedendolo in ottima forma.
"Si, Madama Chips ha fatto un po’ di storie, ma alla fine ha
acconsentito a lasciarci uscire..." rispose un po’ imbarazzato
scompigliandosi ancora di più i capelli ribelli.
"Venite a pranzo? La sala è già piena!" li avvisò Ron che girava
tra gli scaffali cercandoli.
"Hnnn... no!" risposero le tre ragazze in coro.
"No? Come mai?" chiese Hermione, spuntata anche lei da chissà
dove.
"Ci è passata la fame!" e, in effetti, era vero, quella storia
non era chiara, troppi particolari coincidevano ma non riuscivano a riportare
il quadro generale della situazione.
E detto questo, salutarono i tre Grifondoro, e si avviarono per i corridoi.
Mentre si dirigevano verso la torre Nord, ancora assorte nei loro pensieri,
prima di girare un angolo si bloccarono sentendo due voci, una maschile ed una
femminile, ben note e si appiattirono contro la parete nascondendosi...
"...e così anche tu ti sei sposato..." cominciò una voce
femminile.
"Posso dire lo stesso di te... perché volevi forse farlo tu?"
questa volta fu l’uomo a parlare.
"Non sei affatto cambiato! Ero giovane e stupida, molto stupida!"
"Ma cosa ci fai qui? Non vivevi in Italia?" chiese lui con una
voce che faceva trapelare della sottile curiosità.
"Sono il vice Ministro dell’Istruzione e sono stata trasferita. Tu
invece?"
"Stavo cercando mio figlio... se non fosse per un’idiota che mi ha
fatto girare tutta la scuola gli avrei già parlato... sorvoliamo... "
disse l’uomo portandosi una mano alla tempia in un gesto disperato e di
infinita pazienza.
"Ti conviene, alla tua età!" commentò sarcastica la donna.
"Un tempo non ti dispiaceva la nostra differenza di età..." le
venne subito fatto notare.
"Ma... avete capito anche voi quello che ho capito io?" chiese
Niniel ancora nascosta insieme alle sorelle abbassando la testa per guardarle, infatti,
Dior era stesa a terra a sbirciare, il viso di Antares era poco sopra il suo
dal momento che era in ginocchio mentre Niniel era in piedi.
"Chi sarebbe l’idiota? Tale padre, tale figlio..." si animò
Antares dando un craniata alla gemella che cominciò ad imprecarle contro per il
dolore.
"Hnn... shhh, parlano ancora..." le ammonì curiosa Dior tappando
la bocca delle sorelle.
"Perché sei andata in Italia?" fu sempre lui a domandare
appoggiandosi con la schiena al muro e lisciandosi distrattamente il vestito di
velluto nero, senza distogliere gli occhi da quelli della donna che gli stava
di fronte.
"Lo sai, non fare l’ingenuo... le cose non andavano molto bene, e tu
Serpeverde quale eri, sapevi tutto!" lo accusò lei con un sorrisino ed
incrociando le braccia al petto.
"Io? Cosa dovevo sapere, io?" continuò l’altro con una finta aria
innocente.
"Se... lasciamo perdere, conosco ancora bene le tue
espressioni..."
"Solo quelle?" si chiesero le Anglachel.
"E così hai anche un figlio? Spero che non sia come te!" cambiò
discorso poiché quello precedente non era proprio un argomento da salotto.
"Molto peggio! Almeno io alla sua età il ‘Galateo’ lo sapevo a memoria
infatti ero venuto a sgridarlo, tanto per cambiare, ma ho sempre perso
l’occasione... glielo metterò in conto!" disse convinto sbattendo un pugno
sul muro veramente incavolato.
"Eh? Oh mio Dio, meno male che non ti ho sposato allora! Non avrei mai
passato la selezione come moglie di Lucius-perfetto-galateo-Malfoy anche se
sotto sotto non sei mai stato poi così formale, vero caro Lucius?"
"Ma senti chi parla? Chi ce l’aveva la tresca con il professore di
Difesa contro le Arti Oscure?"
"ERA IL TUO PROFESSORE?!?!" le ragazze che erano uscite allo
scoperto fissavano la madre incredule con gli occhi sgranati e le bocche a
terra.
"Ah, ragazze? Ma cosa ci fate qui? Perché non siete a mangiare?
Andate, altrimenti dopo state male..." cercò di sviarle la donna mentre
Lucius fissava le studentesse senza capire chi fossero e cosa volessero.
"Non cambiare argomento!!! Ora ci spieghi tutto!!"
"Cosa bisogna spiegare?" chiese la candida voce del Preside, che
usciva in quel momento da un’aula.
"Professor Silente?" urlarono tutti in coro
"Voi tre non dovreste essere a pranzo? E tu, Lucius, cosa ci fai a Hogwarts?"
domandò gentilmente l’uomo.
"Ero venuto a parlare con Draco..." spiegò esasperato guardando
male la ragazza bionda che rispose con un sorrisino strafottente.
"Sarà meglio andare in Sala Grande, non trovate?" suggerì Dania.
Accolsero tutti di malavoglia quella proposta tuttavia si incamminarono
verso la sala da pranzo.
"Chi sono quelle tre?" chiese Lucius prendendo in disparte la
donna.
"Sono le mie figlie!"
"FI-FIGLIE?"
"Niniel Nienor, Dior e Antares Lorien...non te lo avevo
detto?..."
"N-No...veramente no! Ma tu, lui, non potevate..."
"Mai sentito parlare di adozione?!"
"Ma non hanno il tuo cognome! E nemmeno... che diavolo?!"
continuò basito.
Senza rispondere la donna entrò nella Sala Grande
"In quanto tuo ex ho il dirit..."
"Non hai proprio nessun diritto, quindi, taci!"
"Oh,
no!" urlò Harry.
"Cosa è successo?" domandò Niniel che era appena arrivata ed era
fuggita dalla grinfie della madre.
"La mia sfera, si è crepata!" si disperò il ragazzo ormai
sull’orlo delle lacrime facendole vedere l’oggetto su cui c’era effettivamente
una bella crepa bianca.
"Che sfera é?" chiese non sapendo che cosa fosse esattamente
l’oggetto tra le mani dell’amico.
Harry la informò velocemente, omettendo il vero scopo, del regalo fattogli
dall’amico Ron quando Cho l’aveva lasciato.
"Che peccato, sarà caduta!" commentò la ragazza guardando quanto
fosse bella la ballerina contenuta all’interno.
"No, la tengo sempre sul comodino!" si disperò maggiormente Harry
posando l’oggetto nella borsa e prendendosi la testa fra le mani.
"Forse, quella sera! Quando quel coso l’ha fatto cadere..."
continuò la ragazza riferendosi all’attacco subito poche sere prima nella
camera dei Grifondoro.
"E’ impossibile! Come faccio a dirlo a Ron?!"
"Non dirglielo." sussurrò Antares che aveva seguito il discorso.
"Non dirmi cosa?" chiese il ragazzo appena giunto.
"Che oggi è Domenica e che quindi non possiamo stare tutti
insieme!" dissero le gemelle in coro.
"Io vado a mangiare... buon appetito...." rispose la Serpeverde
allontanandosi e sedendosi vicino a Draco dopo aver scaraventato Tiger in terra
per rubargli il posto... ma... niente di personale come affermò la ragazza.
Nella sala da pranzo entrarono, poco dopo Hermione seguita da un esasperata
Dior il cui desiderio di accoltellarla era molto evidente nei tratti tesi del
suo viso.
"... Ma come fate? È un incantesimo tra i più difficili quello che
eseguite da quando siete qui! Te l’ho già detto... l’ho letto su ‘Imparando
le difficoltà’ di Incanterius Dafne! Non ci posso credere... accidenti...e
che libri hai letto? Hai mai provato quello di Hinario Kiri oppure quello di
Katrina Pikit è stupendo... racconta di..."
"Hermione, è da cinque minuti che parli...non ti si
secca la gola?" disse la più giovane delle Anglachel fissando Ron e
lanciando sguardi d’implorazione.
"Salve ragazzi... avete già iniziato a pranzare?" disse arrivando
al tavolo dove erano già seduti gli amici "Ho incontrato Dior per strada e
ci siamo messe a parlare..."
"Ti sei messa a parlare" la corresse la ragazza che era ben lieta
di tornarsene al mutismo dei Serpeverde " Io vado... ma tu, vuoi stare
zitta?"
Intanto al tavolo con gli stendardi verdi e argento...
"Hai sentito della festa che si terrà il 31 ottobre?" domandò
Draco ad Antares.
"31 ottobre? Halloween...no, non ho sentito nulla..." rispose lei
senza degnarlo di uno sguardo mentre incavolata cercava qualcosa da mangiare
che non fosse carne.
"Ne parlano tutti! Hai già idea di chi sarà il tuo
accompagnatore?" le chiese con voce suadente.
"E’ una domanda esplicita?" si decise finalmente a guardarlo.
"Diciamo che è una domanda... allora?!" si avvicinò di più il
ragazzo.
"Si..." rispose lei sicura ritornando a guardare il piatto che,
nonostante le sue imprecazioni, tornava a riempirsi di cosce di pollo.
"E chi sarà?" le chiese stupito dalla risposta immediata.
"E’ stupendo... alto un metro e novanta, biondo, occhi color ghiaccio,
fisico mozzafiato, muscoli incredibili...." sospirò lei.
"E c-chi è?"
"Non tu! Stavo pensando a tuo padre dici che accetterebbe?!"
Nel frattempo arrivò Dior che si sedette sulle ginocchia di Goyle poiché
questo, avendo già terminato di pranzare si era fermato ad ascoltare Draco,
sedendosi momentaneamente al posto della piccola Serpeverde.
"M-mio Pa-padre?!?!" chiese lui dopo aver formulato due parole
sensate mentre Dior metteva la carne nel piatto di Antares che a sua volta la
trasferiva nel piatto del ragazzo ancora esterrefatto.
"Si caro... dopo glielo chiedo..." ovviamente lei, perfida come
era, l’aveva detto apposta per farlo ingelosire.
"Cosa dicevi?" s’interesso la piccola Anglachel.
"Stavamo dicendo che a Halloween la scuola darà un festa... quella
sera a dare maggior atmosfera ci sarà la luna piena..." le spiegò Malfoy.
"LUNA PIENA?!?!?!?!" urlarono in coro le ragazze.
"Si... luna piena! Non vi piace?! La romantica luna piena..."
"Stupenda Gregory, che gigante buono!..." commentò la maggiore
"Tu con chi andrai?" chiese rivolta alla sorella.
"NON LO PENSARE NEMMENO!!!" disse la minore delle sorelle
rivolgendosi al ragazzo che la teneva in braccio.
"A cosa?"
"A quella schifosissima cosa che si sta formando piano piano nella tua
penosissima e lugubrissima (ma esiste?) TESTINA VUOTA!!!"
"Cioè?"
"Allora sei davvero deficiente, non fai finta... NON VENGO AL BALLO O QUEL
CAVOLO CHE È CON TE!"
"Ahh...ma io non te l’ho neanche chiesto!"
"Devo spiegarti anche a quello che ti sta per venire in mente?!"
continuò esasperata lei.
"E tu Dracuccio mio, zucchero, gioiellino, goccia d’oro, lacrima di
cristallo, neve candida, piccolo tesorino, dolce pensiero, nuvoletta,
cucciolotto, amore della mia vita, dolcetto, luce dei miei occhi, con chi
andrai?" domandò una ragazza con la faccia da carlino di nome Pansy
Parkinson avvicinandosi pericolosamente alle labbra del ragazzo dagli occhi
grigi, mentre Antares e Dior la guardavano schifate da tante sdolcinatezze.
"IO? Andrò con lei!!!!!" disse indicando la ragazza bionda seduta
accanto a lui che continuava ad aumentargli la carne nel piatto visto che era
vegetariana.
"C-COSA? Io volevo andare con l’altro Malfoy, non con te!!"
protestò la giovane.
"Ma non stavi scherzando?"
"Ovvio che no!"
"Allora? Dracuccio? Mi rispondi?" insistette Pansy.
Draco prese per un braccio Antares trascinandola lontano dal tavolo.
"Ma che fai?"
Il biondino si inginocchiò e le raccontò del fatto che Pansy gli stava
attaccata dal primo anno e lui non la poteva proprio soffrire, lei però non
accennava a lasciarlo perdere.
"Quindi ti prego! Dille che vieni con me!!"
"E io cosa ci guadagno?" volle sapere la ragazza con sguardo da
aguzzina, braccia incrociate ed aria perfida leggermente smaliziata.
"Tutto ciò che vuoi!!"
"Ti costerà molto caro!"
"Sono pronto a qualsiasi prezzo! Ma guardami, non vedi come sono
disperato? Cosa sono disposto a fare? Non mi sono mai inginocchiato davanti a
nessuno!!"
"Notevole... e va bene, solo perché mi fai pena e quella mi sta sulle
scatole!"
"Grazie, grazie, grazie!" cercò di abbracciarla lui ma lei lo
scansò con una gomitata nello stomaco.
In quel momento accanto a loro passarono Dania e Lucius a braccetto, tanto
intenti a parlare che nemmeno si erano accorti di aver sorpassato i figli.
"Allora verrai al ballo come inviato del Ministero anche tu! Devi
assolutamente accompagnarmi!" disse la signora Wolf sbattendo civettuola
le lunghe ciglia ambrate.
"Dania, perché dovrei, scusa? Non ci stavamo insultando fino a pochi
minuti fa?" asserì stupito l’uomo senza però scordarsi di sfoderare un
sensuale sorriso alla Malfoy.
"Si, ma Piton mi guardava in modo strano... ho paura dei suoi
capelli... quindi in ricordo dei vecchi tempi..." rise lei avvicinando il
viso a quello chiaro di lui.
"Va bene... potrebbe essere interessante... però non ti voglio vestita
da suora, sia chiaro!" commentò da bravo Malfoy quale era, estraendo una
sigaretta nuova da una piccola custodia d’oro e accendendola poi con un
accendino d’argento a forma di serpente.
"Oh! Ma non hai ancora smesso di fumare? Morirai giovane, e tu come ti
vestirai?"
"Da vampiro!"
"Quindi non ti cambierai!" scherzò lei picchiandogli un colpetto
sul petto, che notò era ancora estremamente tonico.
"Brava!" rispose con il classico affascinante mezzo sorriso
Malfoy apprezzando quel gesto.
"Ahhh... mi ha tradito! Doveva accompagnare me!" gemette la gemella
Serpeverde appoggiando il viso sulla spalla di Draco fingendo di piangere.
"Troppo tardi! Tanto ormai avevi promesso di venire con me!"
commentò soddisfatto lui, ringraziando, per la prima volta nella sua vita, il
padre.
"Perché me lo ricordi? Luuucius!! Cattivone!!" e mollò una
piccola sberla al ragazzo che le inveiva contro dal momento che lo picchiava
quasi sempre.
"Dracuccio?" Erano stati raggiunti dalla Parkinson.
"Senti morbo... Dracuccio come lo chiami tu è già occupato con me
quindi, levati dalle scatole, brutta faccia da cane! E prova a stargli anche
solo a tre metri di distanza e te la vedi con me, ok cocca?" Detto ciò la
spinse via e piuttosto alterata si risedette al suo posto finendo il mais nel
piatto.
Autrici: Ciaaaaooo!! Ringraziamo chi legge (sempre se c’è qualcuno che lo
fa! N.d.Tutti) e in particolare la nostra carissima stella Terry che commenta
sempre e ci fa impazzire di gioia!!
Terry: ti rispondo sempre io (Antares) visto che sono io a mandare i chaps! Devi
sapere che nella realtà Dior e Niniel sono sorelle e Dior è effettivamente più
piccola; nella fic dovrebbe frequentare il quinto anno ma per esigenze di copione
(diciamo pure di pigrizia da parte delle autrici) le facciamo seguire le lezioni
del settimo anno presupponendo una sua maggiore conoscenza magica rispetto a
quelli della sua età. Hai proprio ragione su Bill e Dior e anche riguardo all’età
ma… più avanti ci saranno sviluppi davvero impensabili e strani… (non me ne
capacito nemmeno io…). Ti mandiamo un bacione elevato alla terza!! Cavolo!!
Domani ho la verifica di mate e mi è venuto in mente solo ora!! Un enorme
abbraccio Antares, Niniel e Dior!!
“Cara Hermione...no, è troppo formale... Hey Herm…no no ….em...Hermione
io....no, neanche così, sarei molto felice se tu...noooo!!” Ron era nel bagno
dei maschi e davanti allo specchio provava un discorso da fare 'all’amica'.
“E dirle brutta secchiona schifosa e zannuta perché non vieni al ballo con
me, che sono cinque anni che ti corro dietro?!” Malfoy era comparso alle sue
spalle e lo guardava con aria perplessa.
“MA-MA-MALFOY???”
“Molto piacere Weasley, è un po’ tardi per le presentazioni, ci conosciamo
da più di sei anni...oggi, mi sento in vena di elargire consigli ai Grifondoro
meno fortunati o più sfigati, dipende dai punti di vista...comunque...prima che
arrivi un altro Vicktor Krum che te la rubi, perché non le dici semplicemente
le cose come stanno essendo semplicemente te stesso?!”
“Come fai a sapere che mi piace Hermione?!” chiese stupito fissandolo con
la solita espressione incredula.
“Lo sa tutta la scuola tranne lei, naturalmente, ed ora ti dispiace uscire
dal bagno che me la sto facendo addosso?!” sorrise lui.
Ron uscì deciso e si diresse verso la ragazza che, in compagnia di alcune
amiche, si stava dirigendo verso la biblioteca.
“He-Her-Hermione, io, devo andare in... torno subito!” poi, correndo si
diresse verso il bagno, dove c’era Draco che l’aspettava sull’uscio saltellando
sul posto.
“Bwaa... Ma! Cosa stai facendo?” lo guardò con una delle sue facce super
stupite.
“Immaginati Weasley, devo... allora che le hai detto?”
“He-He-Hermione....e qualche altra cavolata....”
“Devo dirglielo io? Vado! Devo chiamarla secchiona schifosa o mezz...”
“No, no! Vado io!” si spaventò il rossino pensando a cosa avrebbe potuto
dirle quel verme di Malfoy se l’avesse raggiunta prima.
Ron riuscì più convinto di prima, non sapendo che il Serpeverde aveva detto
così in modo da spingerlo a parlare con la ragazza solo con le proprie forze, e
cercò la studentessa, trovandola mezz’ora dopo nella Sala Comune. Le si piazzò
davanti e prendendo un profondo respiro le disse:
“Ciao-Hermione-vuoi-venire-al-ballo-con-me?” la ragazza lo fissò negli
occhi sbalordita, ma prima che lei potesse rispondergli lui riprese a parlare:
“Ecco-sono-uno-scemo-come-ho-potuto-pensare-che-una-come-te-potesse-anche-solo-lontanamente-accettare-il-mio-invito?
Ti-capisco-amici-come-prima-ciao!” poi si girò per allontanarsi rosso come i
suoi capelli, ma la ragazza lo prese per un braccio, e lo baciò sulla bocca.
Appena si staccarono Hermione se ne andò soddisfatta con le sue amiche che
lanciavano risolini isterici, il ragazzo invece volò a terra sconvolto rosso
quanto gli stendardi della sua Casa.
“Ma...ma...” boccheggiava tentando di rimettersi faticosamente in piedi
sulle gambe malferme e di sicuro i compagni che gli davano energiche pacche
sulle spalle per complimentarsi non lo aiutavano.
“Complimenti Ron, era ora!” urlavano contenti per il loro simpatico
compagno.
Quando finalmente tutti si furono complimentati con lui e se ne furono
andati iniziò a guardarsi attorno con aria interrogativa.
“Era un sì!” lo informò Dior intuendo la sua perplessità.
“Ahah... Eheh?...EVVIVA!!!” quando si fu ripreso dal momento di euforia
fissò stranito le due sorelle Serpeverde che gli sorridevano compassionevoli
accanto ai suoi migliori amici. ”Cosa ci fate voi qui?”
“Passavamo...” rispose Antares appoggiandosi alla gemella.
“Non dovreste essere qui...come avete fatto ad entrare?...”disse Harry
accorgendosi solo in quel momento della loro presenza e lanciando occhiatacce a
Niniel pensando che avesse riferito loro la parola segreta.
“Mmmh, lei non centra. Abbiamo fatto tutto da sole.” lo informarono” A
proposito, quella cosa è per stasera...” le fecero l’occhiolino e uscirono.
Appena se furono andate i compagni le chiesero, incuriositi da
quell’ambigua frase, a cosa si riferissero e lei spiegò che dovevano
semplicemente incontrarsi per decidere che abito avrebbero indossato la sera
della festa.
Quella notte, nei corridoi dell’istituto ormai deserti e fiocamente illuminati
da poche torce appese ai muri, si aggiravano silenziosamente tre esili ombre
che camminavano sicure tenendo sollevate le bacchette nel caso fossero sorprese
da Gazza o Mrs. Purr durante una delle ronde che svolgevano ogni notte per
intercettare gli studenti fuori dai loro dormitori.
Un rumore proveniente da una stanza poco lontana le fece appiattire contro
il muro: dalla porta che ere semi aperta videro filtrare un piccolo spiraglio
di luce, curiose si avvicinarono nascondendosi il volto con il cappuccio del
mantello. Una giovane donna con dei lunghi capelli castani che non avevano mai
visto, stava bevendo da un’ampolla affusolata un liquido grigiastro, questa si
accorse poi di non aver chiuso bene la porta e si voltò, fortunatamente le
figure si erano già dileguate. Quello che non notarono fu la targhetta d’oro
appesa al muro su cui era scritto: Minerva McGranitt.
Si fermarono in prossimità dell’aula di Pozioni che si trovava nei
sotterranei.
“...torniamo indietro...darà sicuramente la colpa a Grifondoro!” disse una
delle tre fermandosi all’improvviso.
“Ma noo...tranquilla...” la rassicurò l’altra.
“Sarà come tornare ai vecchi tempi...ultimamente ti sei rammollita...”
continuò l’ultima convincendola.
Percorsero quasi di corsa l’ultimo tratto di corridoio che le separava
dalla loro meta: una grossa e scrostata porta nera.
“Alohomora” sussurrò una.
La porta si aprì dolcemente e le ombre scivolarono nella stanza buia e
furono investite da un odore molto poco gradevole...
“Ouch... muoio... oh, mio Dio!!” imprecarono tappandosi il naso cercando di
sfuggire a quell'olezzo.
Le pareti della camera erano piene di scaffali su cui erano appoggiati
numerosissimi vasi di vetro nei quali galleggiavano schifose e sinistre
creature o pezzi di esse, altre contenevano polveri di ogni colore e altre
ancora liquidi fluorescenti. Vicino ad una piccola finestra con le inferriate
che dava sul lago nero, era posizionato un armadio rovinato ed un divano.
Nell’angolo restante c’erano un tavolino da te e due poltroncine, coperte da un
lenzuolo bianco: ‘che schifo!!’ fu il pensiero di tutte.
“Ci, siamo... la formula? Qual è?” bisbigliarono avvicinandosi alla
finestra ed estraendo un foglio di carta piegato dentro il quale si trovava una
polvere dai mille colori.
“Arcus Caelestis Crines!” e lanciarono la polvere in aria.
Si guardarono con aria soddisfatta e trattennero a stento le risate, poi
poggiarono sul tavolino un cioccolatino ed uscirono senza farsi ne vedere, ne
sentire...
Il mattino seguente uno spettacolo agghiacciante venne mostrato agli
studenti: il professor Piton, più inviperito del solito camminava per i
corridoi della scuola.
“Si può sapere che cosa succede a tutti stamattina?!?” sbraitò l’uomo
entrando nella Sala Grande per la colazione e notando che tutti si erano
voltati a guardarlo con sguardo allibito e le bocche a penzoloni.
Passando per i tavoli notò che anche i suoi adorati Serpeverde avevano la
stessa espressione scioccata e si fermò davanti al suo preferito.
“Malfoy? Noti qualcosa di strano in me stamattina?”
Draco alzò gli occhi dal suo piatto e guardò l’insegnante con gli occhi
sgranati non sapendo cosa dire e come trattenersi dallo scoppiare a ridere.
“Beh... è... molto.... molto... ha... un bel colorito, oggi!” lo rassicurò
sfoderando un sorriso a 92 denti alla
‘Il-super-sfacciato-Draco-Malfoy-strano-ma-vero-non-sa-che-dire’. L’uomo si
sistemò il mantello e rassicurato dal ragazzo raggiunse i colleghi al loro
tavolo e si versò una grande tazza di caffè nero espresso.
Silente lo guardò con un grande sorriso di soddisfazione.
“Ottimo colore, Severus... non trovi Minerva?” commentò il preside
servendosi una abbondante porzione di frittelle al cioccolato. La donna per
poco non sputò il suo tè, ma mantenendo un grande autocontrollo annuì facendo
finta di non vedere Bill Weasley e Legolas nascosti dietro ad Hagrid intenti a
ridere come dei pazzi.
“Professor Greenleaf, cosa trova così divertente?”
L’intera mensa trattenne il respiro aspettando la reazione del docente di
pozioni alla risposta dell’Elfo, questo tuttavia non riusciva a rimanere serio
e continuava a sogghignare tentando inutilmente di parlare, però con uno sforzo
disse:
“Wuau! Ottimo... parrucchiere...” e ricominciò a ridere questa volta
imitato da tutti gli studenti che fino a quel momento si erano contorti nel
tentativo di trattenersi.
Non capendo più nulla, Piton, fece apparire uno specchio per controllare se
stessero ridendo di lui e...
“AHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!! CHI HA OSATOOOO????!!!” urlò furibondo e sulla
soglia di una crisi di nervi. La sua reazione fu accompagnata da un nuovo
scoppio di ilarità “APPENA... TROVO IL RESPONSABILE IO... IO... IO...” ma non
terminò la minaccia e se ne andò a passo spedito fuori dalla Sala, con i
capelli cotonati e di color rosa schoking che risaltavano sulla figura pallida
interamente vestita di nero!!
“Ra... ragazzi... quello che avete fatto non è affatto una cosa carina...“
ammonì il preside alzandosi in piedi con la sua solita aria severa guardando
tutti gli studenti che piangevano ancora dal ridere ed altri buttati a terra
che si contorcevano “tuttavia... ci siamo fatti una gran bella risata!!
Ahahahahah! Non ho mai riso tanto!! Ahahahah!! Il responsabile si curi almeno
di creare un controincantesimo!! Ahahah!!”
“Ma chi sarà stato?” cercò di indagare Hermione incuriosita anche
dall’incantesimo.
“E chi lo sa? Se ci fossero stati Fred e George, sarebbero stati loro...
devo assolutamente mandargli un gufo con la foto che gli ha fatto Colin...
chissà come rideranno!!” gioì Ron ritornando a piegarsi in due.
“È stato il giorno più bello della mia vita!!” commentò Harry che, vedendo
l’amico si era rimesso a ridere.
“Tu che ne pensi, Niniel?” le chiese la Granger non ancora soddisfatta
“Io? penso solo che... non stava male...!!” e il suo commento portò ad un
nuovo scoppio di risa.
“Chiunque l’abbia fatto è un genio!!” commentò un Serpeverde seduto accanto
a Malfoy. Quest’ultimo con il tovagliolo si asciugava le lacrime che scendevano
copiose dai suoi splendidi occhi grigi.
“Mio Dio, che mal di pancia... sfiderei anche mio padre a non ridere in una
situazione simile! Continuo a piangere, guarda qua!!” rise lui mostrando il
tovagliolo che era fradicio.
“Che bel cocorito!!” commentarono altri.
“Nh!” aggiunse Dior con un piccolo mezzo sorriso mentre la sorella si
rialzava ora da terra cercando inutilmente di sedersi sulla sedia ma, appena
fattolo incrociò gli occhi di Malfoy ed entrambi ritornarono a terra tenendosi
la pancia.
Le settimane passarono senza che nessuno si facesse vivo per il
controincantesimo, ed i capelli del professore continuavano a cambiare colore
passando dal giallo canarino all’azzurro pastello e vani erano i tentativi del
docente di nasconderli o tingerli. Gli unici che sembrarono non gradire lo scherzo,
anche se perfino il signor Malfoy si lasciò sfuggire un sorriso (Diciamo pure
che si è scompisciato dalle risate una volta girato!!), furono i ministri in
vista e la Skeeter aveva subito scritto un articolo sull’insolenza degli
studenti e sulla loro mancanza di rispetto. Dopo la pubblicazione, con tanto di
fotografia by Canon, la scuola fu invasa da lettere di ammiratori e di ex
studenti che davano il loro sostegno a non cedere.
Il giorno del ballo era finalmente giunto, le lezioni erano state sospese per
decisione del preside, infatti gli anni precedente nessuno si era presentato.
“Che schifo!!!” brontolò Antares guardando il vestito indossato dalla
gemella che, incurante dei commenti delle sorelle continuava a rimirarsi allo
specchio sorridendo.
“Potter!!” sibilò Dior. Niniel la guardò stranita non capendo cosa
centrasse in quel momento il suo compagno di casa.
“Potter... è un po’ come dire... pessimo!”
“Sai, secondo la teoria Malfoyana, Potter = schifo!!” spiegò l’altra
Serpeverde
“Siete proprio dei serpenti!! Un covo di vipere!!” disse sfilandosi il
vestito e rimanendo con una cortissima sottoveste...
“SMILE!!”
“TOC TOC!! Allora siamo d’accordo per... AHHH!!” Malfoy era entrato in quel
momento come una furia cercando Antares ma saltò all’indietro vedendo la
Grifondoro.
“Avanti...” rispose la bionda guardandolo male. Niniel si avvicinò a lui e
fece per tirargli uno schiaffo, ma la gemella la bloccò e fu lei a colpirlo.
“Ma... “ domandò lui senza capire il motivo di quello schiaffo.
“Ma cosa?! Sei entrato nella camera di due signorine senza bussare!!
Maniaco arrapato!!” gli spiegò lei guardandolo dritto negli occhi con uno
sguardo di sfida.
“Si, forse hai ragione, forse me lo meritavo... (non vi ricorda un certo
Capitan Sparrow?) comunque sono venuto per dirti che passo tra un’oretta a
prenderti!” e uscì correndo evitando le scarpe che gli venivano gettate contro
nel tentativo di scacciarlo. Era già arrivato in fondo al corridoio quando
tornò di nuovo davanti alla porta.
“Ma lei cosa ci fa qui?” chiese indicando l’alunna dell’altra Casa.
“Non sono affari tuoi, dolcezza, quindi vedi di andartene! E comunque tra
un’ora non sono AFFATTO pronta!!”
“Ah... e perché no?” rispose di rimando lui
“Ma insomma, tua madre non ti ha insegnato che una donna va aspettata?
Concedimi almeno un’ora e mezza!!”
“Ah, d’accordo... ma lascia stare mia madre per favore e poi... non vedo
nessuna donna!”
“VAI A FARTI FOTTTEREEEEEEEEE!!!” gli inveì contro lanciandogli uno stivale
con tacco che lo prese in piena fronte.
Anche nel dormitorio dei Grifondoro fervevano i preparativi in vista della
festa.
“Ma insomma, Harry, fai qualcosa per i tuoi capelli!!” gli suggerì Ron
sistemandosi il costume da marinaio con appunto un vestito bianco bordato di
blu e il cappellino. Per l’occasione si era tinto i capelli color castano.
“Ma non vogliono stare giù!!” si lamentò il giovane mago vestito da
carcerato con una palla al piede.
Ginny Weasley entrò in quel momento indossando un tutù azzurrino che le
donava davvero tantissimo tenendo per mano un vicario.
“Frank! Stai molto bene vestito così!!” si congratulò Harry sorridendo alla
sorella del suo migliore amico che, con tre piccoli colpi di bacchetta sulla
testa, gli aveva sistemato la chioma ribelle in modo che potesse indossare il
cappellino a strisce con il numero 14117.
“Cosa ci fate ancora qui? La musica è già cominciata! Se non ci sbrighiamo
la sala sarà troppo piena!!” commentò Judy scendendo le scale con Hermione. La
prima era mascherata da fatina con tanto di ali vere che lasciavano una scia
dorata e profumata, mentre la seconda indossava un lungo abito da sera bordeaux
e teneva i capelli semi raccolti con dei riccioli ad incorniciarle in viso.
“Hermione... sei, sei, sei, sei, sei...”
“Ron!” lo spinse Ginny
“Stupenda!!”
“Oh... grazie... anche tu sei molto carino!” rivelò lei arrossendo fino
alla punta dei capelli.
“Siamo in un ritardo osceno!!” urlò Niniel correndo per i corridoi
tenendosi il vestito alzato in modo che non la impedisse“Allora, vi volete muovere?”
Le sorelle non erano affatto disperate e camminavano lentamente parlando e
ridacchiando della faccia della sorella.
“Ma insomma! Quel povero ragazzo ti starà aspettando da una vita!!”
continuò la Grifondoro guardando male la gemella.
“N!!... Si... ma sai quanto me ne sbat... o porca boja!!” improvvisamente
una furia investì la ragazza sommergendola di appellativi poco simpatici
“Ma sei cretina!! Sono quasi tre quarti d’ora che aspetto!!” era Malfoy che
stanco per l’attesa era venuto in contro alle tre.
“Davvero?” gli chiese lei guardandolo con faccia allibita.
“Si! E me ne stavo per andare!!” continuò lui senza rendersi conto
dell’espressione della ragazza.
“Ma va?” ormai lei rispondeva a monosillabi...
“Già!! Ma che diavolo hai?” finalmente se ne era accorto.
“...” lei faceva scorrere gli occhi per tutta la sua figura per poi
fermarsi a fissarlo nei tempestosi occhi argentati con uno sguardo sbalordito.
“Beh? E a voi? Ma...” chiese lui spostando lo sguardo sulle altre due, dal
momento che la diretta interessata non accennava a spiaccicare parola
“Malfoy... che tocco di figo.......” sussurrò la Grifondoro con occhi e
bocca spalancati.
“NINIEL!! Dovevo dirlo io!!! ma... avete ancora tanto? Andate, su, dai!!”
le cacciò Antares ripresasi fin troppo. Le due si allontanarono lasciandoli
soli.
“Ma, caro, da cosa sei vestito?” fece civettuola lei prendendo il braccio
che lui le porgeva con la nonchalance e l’eleganza innata dei Malfoy
“Da vampiro, è ovvio! Mio padre si è preso in prestito il vestito vero, con
i denti finti e tutto... io quindi ho dovuto fare una versione più... moderna!”
“Sembri... Spike!!”
“??”
Il ragazzo indossava dei pantaloni di pelle nera, che fasciavano perfettamente
le sue lunghe gambe, e giacca anch’essa di pelle; al di sotto di quest’ultima
c’era una camicia rossa slacciata per metà che lasciava ben poco
all’immaginazione. Ai piedi portava degli anfibi con alcune fibbie slacciate
che tintinnavano ad ogni suo passo. Aveva i capelli dorati accuratamente
spettinati dal gel ad incorniciare i felini occhi color ghiaccio.
“E tu da cosa...” chiese lui guardando per la prima volta il vestito della
ragazza ma, la fioca luce gli impediva di vedere bene.
“Siamo in ritardo...” tagliò corto lei cominciando a camminare verso la
Sala Grande.
Autrici: Salve anime pie che perdete il vostro tempo a leggerci ma che
procurate in noi un graaaaande piacere, come va la vita? (Maleeee… by Anty e
Nini che stanno facendo gli esami di maturità). Speriamo molto meglio rispetto
a noi!!!
Passiamo ai ringraziamenti di due belle figliuole che ci hanno fatto
commenti così carini ^_^!!!
Emy’91: Ciao, piacere di fare la tua conoscenza!! Niniel piangeva quando ha letto
che la sorella che preferisci è Dior, ma non di tristezza perché capisci anche
tu che Dior non lo farebbe mai quindi si sono passate il testimone!!! Che
tipe!! Ma poi dico io (Antares), hai la sfera di cristallo come la Cooman tu?!?
Capirai più avanti se vorrai continuare a seguirci… ti mandiamo un bacio grande
un mondo e ti ringraziamo!!! Ciaooooo!!
Terry: CARISSSSSSIMA!!! Cosa faremmo noi senza di te??? Siamo contente che i due
chaps precedenti ti siano piaciuti e speriamo ti piaccia anche questo… bello
Piton, eh!! Ci stiamo accorgendo che la fic assume toni sempre più demenziali…
bah, comunque non mancheranno scene serie (si spera…)!
Anty: Niniiiii!! Terry ha detto che siamo ‘scrittrici super’!!!
Niniel: Terry, ti amiamo!!!
Anty: Se ti pago vieni a dirlo anche al mio profe di italiano così mi dà
15/15 nel tema??
Tutti: Sogna!!!
Anty: Sigh…
Comunque bando alle sciocchezze (Ehi! Il mio tema non è una sciocchezza!!
N.d.Anty), ti ringraziamo un mondo per la tua costanza e i commenti che ci
regali sempre! È soprattutto grazie a te se continuiamo a scrivere, sei un vero
tesoro!!! Un mega kissssssssss!!!
A proposito, ringraziamo anche chi legge ma non commenta, l’importante è
che continuiate a farlo! Baci!!
La Sala Grande era stata addobbata con drappi neri ed arancione adornati da
zucche giganti volanti al cui interno brillavano luci sinistre. Il cielo era
insolitamente cupo e poche stelle facevano capolino dalle basse e minacciose
nubi. La luna, invece, splendeva e pareva più grande del solito come se,
stendendo una mano la si potesse sfiorare. I quattro tavoli erano spariti per
lasciar posto ad un ricco buffet, ad una pista da ballo e ad alcuni tavolini
accostati vicino alle pareti.
Da sopra il palco il prof. Vitious presentava le varie canzoni:
“Questa è dedicata al prof. Piton, dalle tre sorelle Anglachel, nome da non
leggere...ops non dovevo dirlo, comunque…” schioccò le dita e l’ologramma di un
uomo molto simile al all’insegnante di pozioni, vestito in modo eccentrico si
mise a cantare...
L’indirizzo ce l’ho! (L'indirizzo di chi, scusa? Ahh... ma lo so anche io
dov'è Malfoy Manor!!)
Rintracciarti non è un problema.(Che culo!!)
Ti telefonerò, (Provaci!! Ma i maghi hanno i telefoni?)
Ti offrirò una serata strana!!!(Non ci tengo, grazie ugualmente!!)
Il pretesto lo sai: (Pretesto? rinfrescami la memoria...)
Quattro dischi, un po' di whisky! (Embreagù -ubriacone!!-)
Sarò grande vedrai!!! (Non voglio sapere in quale senso!!)
Dammi spazio, e dopo, mi dirai… Che maschio sei!!! (Maschio? Tu?? non farmi
ridere!!)
Lui chi è? (Ti piacerebbe saperlo, eh!)
Come mai l’hai portato con te? (Beh, sai... capita...)
Io volevo incontrarti da sola… (One moment!... ma... non ti piacevano gli
uomini, scusa?)
Se mai…(Se mai cosa?? Che cos'hai
in mente??)
Lui chi è? (uhuhu!! non te lo diciamo!!)
Lui chi è?(Insisti, eh?)
Lui chi è? (Che palle!!)
Già è difficile farlo con te… Mollalo!!! (Ti piacerebbe? No! Non lo
mollo!!)
Lui chi è? (Amò!! -ancora-)
Lui chi è? (Che peso, sciet car! -caro ragazzo-)
Lui chi è?(Ma sei di coccio, eh!!)
Lui chi è? (Ti ho detto che non te lo dico!!)
E’ distratto, ma è certo di troppo… Mollalo!!! (Sarai tu di troppo!!)
Mi aspettavo lo sai … (Ma io non aspettavo te, quindi...)
Un rapporto un po' più normale!!! (Come te?)
Quale eventualità, (Appunto...)
Trovarsi una collocazione… (Dove??)
Ora spiegami, dai ! (Se mi fai parlare...)
L’atteggiamento che dovrò adottare… (Zittooo!!)
Mentre io rischierei, (Rischiare cosa, ma ci ascolti??)
Di trovarmi al buio fra le braccia lui… (Ti piacerebbe, eh?!)
Non è il mio tipo!!! (Ma se è tutta la canzone che rompi!! Deciditi!)
Lui chi è… (Forse te lo dico...)
Il triangolo, no! (ECCOLO è LUI IL SOGGETTO SOTTOINTESO!!!)
Non lo avevo considerato… (Ce ne eravamo accorte!!)
D’accordo, ci proverò… (Con chi, brutto mandrillone!!)
La geometria, non è un reato… (i 90° si però!!)
Garantisci per lui? (Io, devo garantire? Naaah)
Per questo amore un po' articolato? (ARTICOLATO? FERMAAAA!!! Repeat,
please!)
Mentre io rischierei, (E se poi resti incinto?!)
Ma il triangolo io lo rifarei! (SIIII!!! Anche noi!!)
Perché no? Lo rifarei!!! (Chi ti dice di no? Viva il triangolo!!)
Lui chi è… (Quasi quasi...)
Ehi, a loro! Dico loro… Chi sono? (E va bene, te lo diciamo solo perché è
la fine della canzone... tieniti forte... Severus... Lucius e... Dania!! Non
l'avevate immaginato, eh!! Io tifo per Severus/Lucius n.d.Anty Ma se mamma e
Lucius si mettono insieme hai presente quanti fumetti potremmo comprarci con i
suoi soldi n.d.Nini Ohhh!! Tutta la collezione di Slam Dunk!! Evviva
Mamma/Lucius!! n.d.Anty E io? n.d.Sev Attaccati! n.d.sorelle
Anglachel)
(Ovviamente
la canzone non è la nostra ma è una gentile concessione di Renato Zero ed i
diritti sono solamente i suoi! Quindi non vedrete mai Anty o Niniel cantarla in
pubblico... per vostra fortuna!!!)
“Io quelle tre le ammazzo... cinque punti in meno a Grifond...Minerva!”
disse sorridendo e dimenticandosi completamente di ciò che stava per dire,
quando la donna gli si parò davanti.
“Severus... mi concedi questo ballo?”
“I ragazzi cosa penseranno?”
“Oh, che vuoi che gliene importi?!” disse indicando il Preside che ballava
in mezzo alla sala con il Cappello Parlante, imitato poco dopo da altre
coppiette: Mirtilla Malcontenta con il Barone Sanguinario, Cho e Cedric, Ron e
Hermione, Frank e Ginny, Hagrid e la Cooman... e molti altri. (Ma cos'è, un
film horror? Va be, che siamo ad Halloween però la decenza è una cosa seria!
n.d.Autrici)
“Ecco, come al solito, io sono qui a fare da tappezzeria!” sbuffò Niniel
alzandosi dal tavolo e allontanandosi sentendosi il terzo incomodo. Dior si era
allontanata poco prima lasciandola da sola con Draco e Antares che
bisticciavano peggio di cane e gatto. Si diresse al rinfresco cercando
disperatamente qualcosa che avesse un grado alcolico superiore al 15%. Visto
che non trovava niente che la soddisfacesse ripiegò su di un semplice Coca Rum,
un po’ contrariata.
“Non dovresti bere queste cose alla tua età.” le consigliò una voce alle sue
spalle.
“Fottiti, affogherò i miei dispiaceri, sperando che non sappiano nuotare!”
“Fa come vuoi!”
“Senti, non sono... AAHH!” disse voltandosi verso il suo interlocutore e
trovandosi davanti un ragazzo di circa un metro e ottanta con i capelli castani
leggermente mossi e lunghi fino alle spalle, pizzetto e con dei profondi occhi
marroni, che indossava una specie di vestito da pirata. Accortasi della
maleducazione, ma soprattutto del tocco di gnocco che le stava davantiarrossì vistosamente.
’Dio quanto è figo…Ma cosa penso!! A me non piaceva Legolas?? Bhe tanto non
se ne accorgerebbe…’ pensò non accorgendosi di essere restata imbambolata con
lo sguardo perso.
“Hai bevuto troppo! Meglio che ti riaccompagni nella torre dei Grifondoro!”
“Mi fai compagnia?!” poi accorgendosi delle parole si morse il labbro “...accid...
l’ho detto... comunque, non sono ubriaca ho solo bevuto questo.” disse indicando
il bicchiere ancora mezzo pieno.
“Non mi hai riconosciuto, vero?” lei scosse la testa...”Ti do un aiuto...
orecchie a punta...”
“Oh mio Dio, si vedono?” chiese preoccupata toccandosi le orecchie, che fino
a quel momento erano nascoste da capelli, malo sguardo allibito dell’uomo le ricordò qualcuno… “No…non puoi
essere…no…”
“Mi sa di si!!” rise lui.
“Legolas, scusami, è solo che ... sei così…ah...devo andare a sedermi....
la stanza sta girando in modo sospetto...” il prof. non avendo capito cosa
intendesse, ma vedendo che il volto aveva assunto un colore spettrale la
accompagnò a prendere una boccata d’aria in giardino.
La minore delle Anglachel, intanto era seduta vicino all’ingresso e
continuava a fare gli sgambetti alla gente che entrava, che inevitabilmente
inciampava a causa delle poche candele disposte vicino al portone…
“Trentasei, scusa...trentasetteeeee, ahi, posso sapere chi è questo brutto
stupido che mi è caduto addosso?!”
“Scusa Dior, sono Bill, Bill Weasley, ti ricordi di me?”
“Come potrei dimenticarti… cioè si, certo!” lo guardò attentamente cercando
di capire da cosa fosse mascherato. Indossava dei pantaloni verde smeraldo
larghi, trattenuti al ginocchio da un elastico; la camicia bianca era slacciata
ed aveva le maniche strappate, a completare il tutto una grossa cintura e dei
pesanti anfibi neri slacciati.
“Hai sete?”
“Se vuoi farmi ubriacare, devo darti una brutta notizia, non…”
“Non voglio farti ubriacare, era un modo come un altro per chiederti se
vuoi ballare con me!” la interruppe.
La ragazza stette in silenzio e lo guardò negli occhi, poi, tutto d’un
tratto lo prese per un polso…
“Ho sete!” e si diressero verso l’ampio spazio che era messo a disposizione
per i ‘ballerini’.
Lo abbracciò e iniziarono a danzare una musica lenta, dolce, poi Dior si
scostò i capelli dietro alle orecchie, Bill sorrise.
“Sono fatte molto bene…il mio orecchino ti dona molto.”
“Ci ho pensato, e non è giusto che lo tenga io.” la ragazza se lo tolse e
glielo porse ma lui gli allontanò la mano.
“Voglio che lo tenga tu…andiamo in giardino, ti prego!” chiese con un filo
di voce “Voglio ballare sul serio!”
Seduto a un tavolino Ron parlava fittamente con Hermione, sembrava che la
timidezza di poco prima fosse scomparsa.
“…domani arriverà il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure…”
“Magnifico, così non potremo più allenarci nella sue ore!” si lamentò il
ragazzo, poi come se gli fosse tornato in mente qualcosa di importante le
afferrò le mani “…perché mi hai baciato?”
“Ti sembrano domande da fare?” chiese infastidita.
“No, si, cioè…sai perché vorrei sapere se la tua reazione a un mio
probabile bacio sarebbe uno schiaffo o una brocca in testa!” disse arrossendo
senza ritegno.
“?”
Il marinaio si alzò dal tavolo, l’amica, temendo che volesse andarsene, lo
seguì, invece la portò in un angolo della sala poco affollato…e la baciò.
“Ora, puoi anche picchiarmi,“ disse porgendole un piatto di ceramica.
Lei lo fissò sconvolta per un attimo.
“…finalmente ti sei deciso Ronald Weasley!”
Harry era seduto da solo al tavolo e sorrise quando gli si sedette di
fronte Judy.
“Ron e Hermione finalmente si sono fidanzati!” lui, a quanto parve, non
comprese subito, poi vide che i due amici ballavano uno stretto all’altra nel
bel mezzo della pista e avevano stampato sul volto un sorriso luminoso.
“Era ora!”
“Non voglio stare seduta tutta la sera, quindi penso che ti inviterò a
ballare, e tu che cosa pensi che mi risponderai?”
“Intraprendente… proprio sorella di tuo fratello... suppongo che se me lo
chiede una fatina come te, io non possa rifiutare!” disse alzandosi; la prese per mano e
l'abbracciò subito dopo a ritmo con la
musica.
“Posso uccidere Potter? Posso uccidere Potter? Posso uccidere Potter?!”
sibilava Draco minaccioso mentre la sua compagna tentava di farlo stare fermo
al tavolo ”Ci sta provando con mia sorella!! Ora mi alzo e lo spacco in due
quello schifoso sfregiato!!”
“Scientificamente parlando…è lei che ci sta provando con lui!” gli spiegò
facendogli notare gli sguardi persi che la ragazzina volgeva al mago “Mai
sentito parlare di universo femminile tu, eh?”
“Porca di quella… vacca!…Potter!” e bevve tutto d’un sorso la Burrobirra
che aveva davanti ”...a proposito da cosa vi sareste conciate?!” disse
guardando l’abito bianco ed azzurro, semplice, lungo fino ai piedi che
calzavano dei sandali argentati, interrotto solo da un cintura anch'essa
argentata. Le maniche erano ampie lunghe quasi fino a terra, di un azzurrino
trasparante ed in capo portava una coroncina color argento a forma di foglie
intrecciate. Antares gli fece notare le orecchie a punta e gli spiegò che lei e
le sue sorelle avevano deciso di vestirsi da Elfe.
“Abbiamo cambiato anche il colore degli occhi, con non poche obiezioni di
Dior!” la fissò per un attimo prima non lo aveva notato, ma erano di un colore
simile al cielo estivo.
“Sei sicura che sia finto il colore dei tuoi occhi? A me sembrano più veri
di quando sono verdi!” continuò lui scrutandola sempre più intensamente come se
cercasse di leggerle dentro.
“Ma certo! Che ti viene in mente! Vuoi vedere la mia carta d’identità?”
Antares non riuscendo a sopportare ulteriormente lo sguardo profondo dell’amico,
si voltò verso la ‘pista’.
“Perché stanno ballando tutti tranne noi?” gli fece notare cambiando
argomento.
“Perché non sono capace di ballare i lenti, ecco!” rispose stizzito lui con lo sguardo basso
La ragazza lo fissò stupita e trattenne per correttezza le risa, sorridendo
teneramente alla faccina imbronciata del ragazzo.
“Se il signor Malfoy non te lo ha insegnato, posso farlo io!” e senza
aspettare alcuna risposta lo trascinò nel corridoio.
Passarono accanto a Lucius che avvolto in un lungo mantello nero ballava,
disinvolto ed elegante, abbracciato a Dania che indossava un abito
eccessivamente corto, presumibilmente da diavoletta.
“Quella è tua madre! Ma come è vestita?? E… oh, mio Dio!! Mio padre le sta
mettendo una mano sul sedere… e guarda dov’è quella di tua madre!! Questo non
va affatto bene… non va affatto bene!! Potremmo trovarci imparentati se vanno
avanti di questo passo!” commentò terrorizzato lui mentre veniva trascinato
fuori.
Il corridoio, illuminato da fiaccole era deserto, si udiva solo la musica
che giungeva lontana dalla Sala Grande.
“Mi vuoi far davvero credere che tu, un Malfoy, non sai ballare?”
“Qualche passo l’ho imparato da piccolo ma poi ho... disimparato; mia madre
si era offerta di insegnarmi ma poi... beh lascia perdere, ok?”
“E va bene! Vieni qui! Dai... come possiamo ballare se stai a un chilometro
di distanza?” lui cedette e le si avvicinò piano “Allora, mettimi una mano
sulla schiena e l’altra dalla a me...”
La ragazza gli insegnò i passi fondamentali e ben presto acquistarono
scioltezza.
“Ehi... sei bravo!” commentò lei sorridendo stupita “Sarà una qualità
innata! Anche tuo padre si muove bene... anche le sue mani a dirla tutta...”
“Dici?”
“Già... il mio ex era bravo a ballare in discoteca ma i lenti... una
frana!! Se ripenso a quante volte mi ha pestato i piedi!! Mi ha addirittura
sfasciato un paio di sandali!”
“Il tuo ex?” lo sguardo del ragazzo era diventato stranamente duro, ora i
suoi occhi assomigliavano più al metallo di una spada affilata.
“Si! Perché?” riprese lei maliziosa e un po’ preoccupata per quello strano
sguardo.
“Vuoi dire che qualcuno si è accorto che non sei un camionista?” scherzò
lui mentre i suoi occhi riacquistavano quella particolare venatura azzurrina.
“Ma vai a...” fece finta di schiaffeggiarlo stando allo scherzo ma lui le
bloccò la mano intrecciandola alla sua e guardandola con gli occhi argentati
che brillavano più del solito “ora hai imparato, andiamo dentro?” ormai la
tensione era tagliabile con un coltello.
“No!” rispose con decisione
“Come no?”
“No... balliamo qui... da soli...” e sussurrato questo la prese di nuovo
alla vita stringendola a sé, lei appoggiò la testa sulla sua spalla e tornarono a
ballare ognuno perso nei propri pensieri non sapendo che erano reciprocamente
rivolti all’altro.
“Stai
meglio?” chiese l’insegnante porgendole un bicchiere d’acqua fresca.
Erano seduti
su una panchina di pietra posta sulla riva del lago, e nonostante la leggera
brezza che da esso proveniva non faceva molto freddo.
“Si, e scusa
per la figuraccia!”
“Non ti
preoccupare… cosa ti è capitato dentro??”
“Niente.”
Rispose lei evasiva alzandosi e sistemandosi il lungo abito in stile Elfico che
indossava.
“Non dire
così, era palese che stavi male. Sarebbe meglio andare da Poppy, per un
controllo, non credi?” chiese sinceramente preoccupato, alzandosi a sua volta
e sistemandole il diadema di cristalli e perle che aveva sulla fronte.
“No,
davvero, non era niente!” ripeté volendo evitare il discorso, anche se a dire
il vero non c’era un gran che da dire.
“Se lo dici
tu…più che altro, perché stavi bevendo?"
"Lascia
perdere...."
"Volevi
davvero ubriacarti?”
"Non
credo siano affari tuoi ciò che faccio. E comunque no,non avevo la minima intenzione
di ubriacarmi!" rispose evidentemente irritata dall'insistenza del
professore.
"Ma l'hai
detto tu stessa che intendevi affogare i..."
“Era tanto
per dire....e poi la predica non me la fa neanche mia madre, non iniziare tu!”
disse spazientita allontanandosi da lui, dirigendosi verso la foresta proibita.
Lui, stupido
dal suo comportamento, restò per un attimo immobile, poi notando che la giovane
era fuori vista l’inseguì ‘1147 anni e le donne non riesco ancora a
capirle!’.
Intanto,
Niniel, arrivata ai margini del bosco si era fermata colta da una strana
sensazione che l’avvertiva di non proseguire. Fidandosi del suo istinto obbedì
e si sdraiò in terra con il viso rivolto al cielo: era illuminato dalla luna e
dalle luci del castello che le impedivano di vedere le stelle che tanto le
piacevano.
‘Che palle,
odio la luna piena…'
“Cosa ti è
preso?!” chiese il ’pirata’ con tono scocciato dopo averla raggiunta.
“…”
In quel
momento due Elfi silvani con le spade sguainate si avvicinarono “E’
pericoloso! Non dovreste essere qui!” dissero spiegando loro che ultimamente
le creature della foresta erano agitate e difficilmente controllabili.
Comprendendo la situazione Legolas, si scusò con le guardie, prese per mano la
studentessa e si allontanò. Percorsero un pezzo di giardino senza parlare, fino
a che giunsero in prossimità della serra.
“Ti va di
entrare?” le chiese, lei alzò le spalle e lo seguì “Ora che siamo soli, mi
puoi dire che cosa hai?!”
Nienor senza
prestargli apparentemente attenzione iniziò ad aggirarsi con sguardo perso tra
la moltitudine di piante ordinatamente disposte in quel luogo ed anche se era
ormai notte molti fiori erano ancora aperti; nel frattempo l’Elfo osservava
con attenzione ogni suo piccolo movimento, quella sera aveva qualcosa di diverso
che neppure lui sapeva definire, ma forse era solo l’effetto dei raggi lunari
che si confondevano con la fioca luce argentea che emanava la Lumenryos.
“Sono un
po’ triste.” gli rispose dopo molto tempo.
“E quando
sei triste diventi insopportabile?”
“Scusa…
non volevo davvero essere sgarbata…è solo che odio vedere tutte le coppiette
felici…che stupida, vero?”
“Più che
triste allora mi sembri gelosa…” disse fissandola negli occhi. Poi capendo
che non avrebbe ottenuto risposta cambiò argomento. “Questo abito Elfico è
stupendo, dove lo hai preso?” disse.
“E’ un
regalo…” rispose vaga ricordandosi solo in quel momento da cosa era vestita,
l’abito in questione era color avorio con ricami con ricami in in argento e
celeste, aveva delle ampie maniche che toccavano quasi terra e sul retro un
piccolo strascico.
"Scusa se
prima ti ho sottoposta ad una specie di terzo grado, ma..."
"Lo so,
lo so, voi professori avete il compito di sorvegliarci e se accade qualcosa la
responsabilità è vostra."
"Non
volevo dire questo. Ero preoccupato per te...cioè...". Lei gli fece segno
d'aver capito ed il silenzio calò nuovamente tra loro. Poi la osservò
sdraiarsi su di un tavolo, e fissare attraverso il soffitto di vetro il cielo.
"Uffi
anche qui c'è troppa luce...non riesco a vederle !" sbuffò evidentemente
delusa.
"Le
stelle?" domandò l'uomo sedendosi vicino a lei
"Si...stasera
avevo proprio voglia di vederle..."
"E se
andassimo sulla torre di astronomia?" le propose intuendo quanto per lei
fosse importante.
"Quello
stronzo di Gazza l'ha chiusa per evitare che, cito testuali parole :' Quei
mocciosi ubriachi cadrebbero giù, sfracellandosi...non sarebbe una gran
perdita, ma poi tocca sempre a me pulire..' comunque grazie del pensiero. "
"Ti sei dimenticate che sono
un'insegnante?" le chiese "Non avrò problemi a farmela aprire!"
e cosi dicendo la prese per mano ed uscirono.
A Hogsmeade Bill e Dior ballavano a piedi nudi sui tavoli dei 'Tre manici di
scopa’ una musica scatenata.
La ragazza si era tolta il vestito ed era restata con la sottoveste nera di
pizzo che si intravedeva poco prima sotto il lungo vestito lilla trasparente,
dalle maniche svolazzanti.
Verso mezzanotte uscirono ridendo come matti.
“Io…non verrò mai più qui!” disse affannata la giovane abbracciando il
ragazzo che la sollevò da terra e la fece girare.
“Adesso è meglio che ti riporti a casa o ti trasformi in una zucca!” disse
posandola a terra.
“Immagina se diventassi una melanzana!”
“Il viola c’è!” disse riferendosi all’abito che si stava rinfilando. Poi
salirono sulla scopa e si diressero verso il castello, si fermarono sulle
tribune del campo di Quidditch.
“Ma…perché mi hai portata qui?” gli chiese mentre si sedevano sulle
porte.
“Se cadiamo dovranno raccoglierci con una cannuccia!” disse indicando il
basso.
“Non importa…”
“Come non importa?!” urlò, poi volgendo uno sguardo alla sua scopa… “E’ ora
di andare è già mezzanotte passata…”
Quando arrivarono all’altezza del dormitorio delle due Anglachel
Serpeverde, aprirono
lentamente la finestra e Dior si sedette sul davanzale.
“Allora… buona n…”
“Mi sono divertita tantissimo!!” lo interruppe la ragazza che dondolava le
gambe come una bambina.
Poi avvicinandosi lentamente, Bill le schioccò un bacio sulla guancia.
“Scusa.” disse subito il ragazzo che era rosso in viso “Non avrei dovuto
farlo…bu-buona n-n-notte!” cavalcò la scopa e si allontanò.
“BILL!” urlò la ragazza guardando il giornalista che tornava in dietro.
“Sei matta a gridare in quel modo, vuoi svegl…” ma si interruppe notando
che la ragazza gli tendeva la mano.
La guardò per qualche secondo e poi gliela porse.
La giovane la strinse e poi l’avvicinò al petto: “Senti come batte?” disse tirando il ragazzo verso di
sé, poi lo guardò
negli occhi e lo baciò sulla bocca “Ti voglio bene, Bill Weasley...” sussurrò,
lasciò la presa e scivolò all’interno della stanza
“Buona notte piccola...” disse lui allontanandosi sorridente.
Come
previsto l'inserviente non ebbe nulla in contrario e poco dopo entrambi erano
sdraiati sul tetto della torre, coperti da un mantello. Sopra loro si poteva
chiaramente vedere la via lattea eportate
dal vento, giungevano alle loro orecchie le note di una melodia lenta e
malinconica.
"Sei
davvero un tipo strano, sai?" sussurrò alzandosi
“Lo
devo considerare un complimento?”chiese
voltando il viso verso di lui
“Per tutti i folletti…sto prendendo la
tua mania di pensare ad alta voce!!” esclamò lui fingendosi seriamente
preoccupato riuscendo finalmente a farla ridere. "Stasera sembri
diversa." le confessò "Sei più rilassata, non so, più libera."
"Perché
stasera sono io..." rispose enigmatica.
"In
che senso scusa?"
"Di
solito sono quella che gli altri vogliono....Devo essere pacata e riflessiva con
Antares, per mettere un freno alle sue pazzie, devo fingere di non arrabbiarmi
per il modo isterico con cui Dior ci tratta a volte, però devo sempre essere vivace
e allegra! A volte mi sembra di impazzire... però quando non sono con
loro mi sento inutile... senza di loro non sarei niente. "
"Perché
dici questo?" le chiese
"Perché
è vero...sono un po' come la luna.."
"Bellissima
e romantica?!"
"No, vivo
di luce riflessa. Non sono decisa né intelligente come Antares e neppure bella e
arguta come Dior." sussurrò tristemente "L'ho sempre saputo...per
questo devo essere 'perfetta' agli occhi degli altri, per raggiungerle... quando
le mie sorelle non sono con me, non sono che una stramba senza carattere. Come
diceva Pirandello ognuno di noi è una maschera (cioè una nostra
semplificazione psicologica soggettiva) differente per ognuna delle centomila
che conosciamo, io, a forza di cambiare ciò che sono per meglio adattarmi al
volere degli altri ho finito per smarrire il mio volto" confessò
nascondendo lo sguardo triste dietro ad un sorriso. (Siate clementiper il pezzo
palloso ma sono esattamente le 4.16 di mattina...meglio che vada a nanne se no
domani chi si alza più? Notte ^3^ Niniel)
"Queste
sono cretinate! Se fosse come dici tu in questo momento io non dovrei essere
qui, ma in Sala Grande con gli altri."
"Lo fai
per dovere..."
"È qui
che ti sbagli, la gente che ti circonda lo fa perché sei tu.." poi con un
sussurro aggiunse"Io sono
rimasto colpito da te appena ti ho vista!"
"Grazie,
e scusami, non volevo disturbarti con i miei complessi, ma dovevo parlarne con
qualcuno, forse proprio per sentirmi rassicurare..."
"Per me
è stato un vero piacere...e te l'ho gia detto, quando hai voglia, io sono qui,
solo per te!" disse rivolgendole un sorriso dolcissimo e rassicurante
che venne ricambiato da uno altrettanto bello. L'elfo si guardò in torno, poi un
po’ in imbarazzo, fece un piccolo inchino e le porse la mano.
“Ti va di
ballare con un pirata?”
“Preferisco ballare con te…” sussurrò
accettando l'invito.
Emy
'91: Coooosa?! Ma non eravamo anti-sgamo? (lo diciamo solo a
Brescia?) Comunque grazie mille, sai eravamo un po' stufe dei
capelli-piantagione di Piton!! Eh, sì, hai davvero la sfera della Cooman non
avrai mica anche l'occhio!! Speriamo per te di no perché non sappiamo fino a
che punto sia un complimento essere paragonati a lei!!! Vedrai che bellezza!!
Comunque ti ringraziamo un casino per tutte le belle cose che ci dici!! Un
bacione!!
syssy5:
Siamo immensamente contente del fatto che la nostra umile ficcina ti stia
appassionando tanto... siamo commosse!! (Niniel piange!!) E siamo anche
felicissime di fare la tua conoscenza!! Per quanto riguarda la
scelta di inserire i personaggi del Signore degli Anelli devi sapere che il
problema è stata la mancanza di figotti nella saga di Harry o di Draco Malfoy
come la intendo io (Antares), e così Niniel voleva a tutti i costi uno stra
figo (Anty aveva proposto Hagrid o Piton o Silente (chi c'è più figo di lui?)
oppure ancora Gazza, ma non è stata ascoltata!!!) e visto che siamo sfegatate
fan di Tolkien chi meglio di Legolas?!? Riguardo alle fenici maledette, che vuoi
farci, abbi pazienza e, forse, lo scoprirai (se non moriamo prima di
vecchiaia!!)!! Grazie mille, un bacio e continua a seguirci!!
terry: Ciao
carissima e fedelissima!! Inchino a Terry!! (Niniel è rimasta bloccata... sarà
contento Legolas!!) Il problema è che la storia non è solo in parte
demenziale, lo è quasi del tutto!! No dai, stiamo esagerando, ci saranno anche
scene un po' più serie e melense... (Blah! n.d.Anty) (Se Anty non tocca la
tastiera! n.d.Nini Fottiti!! n.d.Anty). Speriamo il nuovo chap ti sia
piaciuto!! Grazie mille per gli auguri di buon esame perché vedi... stai
leggendo le parole di due genii incontrastati che si sono beccate due
meritatissssssimi 100!! Standing ovation!!! (Ma che montate!! n.d.Tutti
Avada... n.d.Anty & Nini che camperanno anni sulla borsa di studio!!)
Comunque bando alle cavolate (Fanfiction cancellata! n.d.Redazione Nooooo!!
n.d.sorelle Anglachel) ti ringraziamo molto per il sostegno che continui a darci
commentando ogni nostro chap!! Sei un amore!!! A te un bacione ed anche un mega
abbraccio!!!
Qualche giorno dopo il
ballo, durante il consueto pranzo, Silente annunciò l’arrivo del nuovo
insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure. Si trattava di un uomo molto
somigliante al preside d’aspetto fisico, con barba e capelli bianchi, che era
solito camminare aiutandosi con un nodoso bastone che gli conferiva un’aria
particolarmente austera. Era stimato come uno dei più grandi maghi del tempo,
ma era noto che tra il preside e l’insegnante non corresse buon sangue.
Le lezioni di Phazon, così
si chiamava il nuovo docente, erano estremamente impegnative, soprattutto per i
ragazzi del settimo anno i quali non avevano avuto insegnanti sufficientemente
preparati (il primo, seguace di Voldemort, il secondo un bamboccio narcisista,
il terzo forse si salvava, il quarto era lui ma non era lui, e poi la cagna
delle SS in quinta, per non parlare di quello del sesto anno... inesistente!!).
Ad aggravare la situazione
c’era la presenza dei M.A.G.O. a fine anno che rendevano gli alunni agitati ed
estremamente nervosi.
“Vi ho già spiegato
l’importanza di quest’ultimo esame... se non si prende un valore al di sopra
dell’O, non si può aspirare alle più alte cariche del Ministero, per
esempio...”
Ron ed Harry guardavano
Hermione agitarsi come una pazza cercando di farla inutilmente calmare, Niniel
cominciava preoccuparsi per gli esami anche se in quel momento era troppo
impegnata a starsene comodamente seduta sul divano a leggere un fumetto babbano
per preoccuparsi della compagna. Dior si limitava a guardarla con un
sopracciglio alzato scotendo leggermente la testa, mentre Antares fingeva di
pugnalarla alle spalle anche se le intenzioni non erano poi così finte...
“Harry!! È un compito molto
importante e poi richiede una preparazione a dir poco impeccabile, fare l’Auror
non è un gioco...”
“NOOO!! NON PUOI FARLO!!!”
urlò Niniel balzando a sedere dal divano con le lacrime agli occhi, facendo
verosimilmente zittire Hermione ed attirando l’attenzione di tutti i presenti
nella Sala Comune di Grifondoro.
“Vedi? Anche Niniel si
preoccupa per te!!” rincarò Ginny prendendolo in giro
“Ma perché non potrei
farlo!?”
“NOOO!! HANNO ACCOLTELLATO
REI!!” gemette Niniel risedendosi sul divano dal momento che per lo spavento
era balzata in piedi e non badando minimamente al loro discorso.
“Stai leggendo l’ultimo
numero di Mars? E non piangerci sopra!! Ho dovuto girare metà Italia per
trovarlo!!!” si lamentò la Serpeverde bionda riprendendosi il manga mentre con
l’altra mano porgeva un fazzoletto alla gemella.
“Quindi non stavi parlando
della mia decisione di diventare Auror?” domandò basito Harry.
“Vuoi diventare Auror? Sono
sicura che ce la farai! Sei troppo portato per essere uno di loro!!”
“Niniel!!! Renditi conto di
ciò che...” ricominciò Hermione ma fu zittita da Dior.
“Insomma Hermione!! La vita
è sua, le decisioni sono sue!!”
“Capiamo che tu possa essere
preoccupata perché gli vuoi molto bene, però non puoi tenerlo sotto una campana
di vetro... comincerebbe ad odiarti!” le spiegò gentilmente Antares.
“Grazie ragazze!” ringraziò
sincero Harry dopo aver ricevuto un sorriso da Hermione.
“Che palle! Oggi giornata
intera con i Grifondoro!” si lamentò Malfoy addentando una fetta di pane
tostato abbondantemente spalmata di crema al cioccolato.
“Ancora non capisco come tu
possa mangiare quella cosa! Toglimela da sotto il naso!!” lo minacciò Antares
che, appena si era seduta accanto al ragazzo questo le aveva quasi messo in
bocca la sua colazione sapendo quanto lei detestasse il cioccolato. “Pensa che
tra due settimane ci sarà la gita! Non vedo l’ora!!”
“Già sorellina! Ne
combineremo delle belle!!!” sogghignò Dior sedendole di fronte “Tutti
tremeranno al nostro passaggio! Ah ah ah!”
“Hai ragione! Ah aha!”
“Quando ridete così siete
inquietanti! Non ve l’ha mai detto nessuno? Comunque io sono sempre disponibile
ad aiutarvi!” sorrise il bel ragazzo biondo.
“Oh oh! Non ce lo faremo
ripetere due volte, dolcezza! Caspita! Guardate che ore sono! Sarà meglio
sbrigarci, la prima ora è Divinazione e dobbiamo arrampicarci sulla torre, chi
la sente la Cooman se arriviamo tardi? Già ci guarda come se fossimo delle
creature oscure...” e così dicendo Antares prese Malfoy junior per un braccio e
lo trascinò fuori dalla Sala Grande mentre il ragazzo lottava per avere
un’ultima brioche.
Le due ore di Divinazione
passarono piuttosto alla svelta e come di consueto la Cooman predisse una morte
imminente e dolorosa a Harry, si mise ad urlare appena vide le sorelle
Anglachel e fece il terzo grado a Draco per quanto riguarda il tipo ideale di
donna di suo padre. Trasfigurazione invece passò molto lentamente dal momento
che la McGranitt spiegò per tutta l’ora e, al contrario, Erbologia fu molto
divertente grazie al professor Legolas che, particolarmente preso bene,
continuava a fare battute su battute anche se l’unico che non rideva era
proprio Draco ancora arrabbiato per averlo costretto a frequentare le sue
materie facoltative. Arrivò così l’ultima lezione della mattinata: Difesa
contro le Arti Oscure.
Appena entrarono in classe
il professor Phazon sbatté la porta evidentemente alterato e cominciò a
scagliare maledizioni per l’aula con la scusa di vedere se erano preparati.
Fortunatamente tutti le avevano schivate tranne Tiger e Goyle che, troppo tonti
per accorgersi di cosa stava succedendo, si ritrovarono a ballare la tarantella
ad un ritmo sfrenato. Il professore si lamentò con tutti gli alunni per la loro
scarsa preparazione e, dopo averli rimproverati tutta l’ora, assegnò loro un
tema di tre rotoli di pergamena sugli incantesimi di disarmo.
“Cavoli, preso bene il
nonno, oggi!” sbuffò Ron mentre tutti si dirigevano verso la Sala Grande per il
pranzo.
“Per una misera volta sono
d’accordo con te, Weasley, ma non farci alcun’abitudine!” brontolò Malfoy
ricevendo un’occhiata comprensiva da Harry.
“Come se fosse colpa nostra
il fatto che abbiamo avuto solo Remus e il finto Moody come insegnanti validi!!
Se non fosse stato per l’ES non saremmo nemmeno in grado di creare uno scudo di
difesa!!” si alterò Hermione essendosi sentita umiliata dalla ramanzina del
professore “Ah, Antares, Dior, voi non avete allenamenti vero? Allora venite
con me in biblioteca a studiare? Così cerchiamo insieme i dati per il tema!”
chiese speranzosa cambiando argomento.
“Si, volentieri! Più siamo
meglio è! Credo che a Phazon non bastino due informazioni!” disse svogliata
Antares poi ognuno andò al proprio tavolo.
Il giorno seguente, durante
la colazione, Silente si alzò dal tavolo chiedendo l’attenzione di tutti gli
studenti che smisero immediatamente di parlare fra loro.
“Grazie ragazzi! Come vi ho
detto all’inizio dell’anno tra meno di due settimane avverrà l’uscita a Londra
per tutti i ragazzi dell’ultimo anno. Per quanto riguarda gli altri studenti vi
verrà posto un piccolo esame e, chi otterrà il maggior punteggio sarà ammesso
in via straordinaria. Verrà scelto un solo ragazzo di ogni anno e per ogni
casa, in modo da averne quattro del primo anno, quattro del secondo e così via.
Sarete sottoposti ai test domattina alla prima ora. È tutto, spero che
v’impegnerete tutti! Continuate con la colazione!” e così dicendo si riaccomodò
sulla sedia sommerso da uno scroscio di applausi.
“Speriamo che tua sorella ce
la faccia!” disse Antares guardando Draco ma questo abbassò subito lo sguardo.
“Spero per lei...”
“Non avete ancora fatto
pace? Oh mio Dio è quasi un mese che non vi parlate allora?”
“Già...” rispose lui con
un’impercettibile nota di malinconia nella voce.
“Vedrai, durante la gita, se
lei ci sarà, avrete modo di chiarire!” lo consolò Dior.
“Boh... si vedrà! Ehi, oggi
allenamenti doppi!” le informò lui cambiando subito discorso.
“Come allenamenti? Noi li
abbiamo domani! Oggi il campo spetta a Tassorosso e Corvonero!!” lo informò
allarmata Antares.
“Niente di più sbagliato! La
Chang è a letto con l’influenza e i Tassorosso sono ancora alla ricerca di un
cacciatore. Ho chiesto a Potter e mi ha assicurato che loro non hanno
intenzione di usare il campo perché devono studiare Storia della Magia per la
prova di domani... noi l’abbiamo fatta settimana scorsa, quindi nessun
problema!” rispose con un sorrisino amabile il biondino.
“Dior... prepara il
cucchiaino perché mi servirà il tuo aiuto per tornare al castello dopo gli
allenamenti!!”
“L’avevo già messo in borsa
sorellina!! Non vi concederò nemmeno una pausa... ah ah ah!!” rise diabolica la
Serpeverde.
“Beate voi che non avete il
compito di Storia della Magia domani... uff... non ho seguito quasi nulla nelle
ultime lezioni... Rüf diventa sempre più conciliante per il sonno!” si lamentò
Niniel appena ebbe incontrato le sorelle dopo la colazione.
“Si, ma mi toccano doppi
allenamenti quindi quattro ore di fatiche a causa di quello schiavista!”
ribatté Antares.
“Quattro ore? Beh, meglio
studiare allora! Tanto più che ha cominciato a piovere!!” la informò la
gemella.
“Missione di oggi: uccidere
Malfoy!”
“Su dai, tanto faccio io da
manager! Se vedo che siete troppo stanchi me ne infischio di Malfoy e vi faccio
smettere!” la rassicurò stranamente calma Dior.
“Come mai sei così
tranquilla tu?” le chiesero in coro le sorelle maggiori sospettose.
“Perché io non ho nulla da
studiare e me ne starò all’asciutto bella riposata guardandovi faticare
inzuppati fino al midollo! Eh eh!” ammise lei con un sorriso perfido.
“In effetti, era sospetto!”
concluse Niniel separandosi dalle sorelle.
“Ehi, Antares, come sono
andati gli allenamenti?” le domandò la gemella quando le sue due sorelle
Serpeverde spuntarono nella Sala Comune di Grifondoro non destando alcuna
reazione nei numerosi studenti che ormai si erano abituate a vederle lì.
“Stai zitta!!” ringhiò la
diretta interessata buttandosi sul divano accanto a Hermione.
“Lei e Malfoy hanno
litigato…” spiegò Dior con un sorrisino malevolo.
“Ancora?? Ma siete peggio di
cane e gatto voi due!!” commentò Ron seguito da Judy.
“Che diavolo ha fatto questa
volta quell’idiota di mio fratello?”
“Non ne voglio parlare!!”
rispose sempre ringhiando, tutti si volsero a guardare l’altra Serpeverde
sperando in una spiegazione, me questa alzò le spalle.
“Non guardate me, non so
cosa sia successo, ma deve averla fatta grossa…”
“Però per gli allenamenti
tutto ok?” chiese apprensiva Niniel
“Si, certo, a parte le
quattro ore ininterrotte…”
“Eh, dobbiamo anche
allenarci in vista delle selezioni per l’amichevole con la squadra straniera!”
ricordò Harry e tutti si misero a parlare di Quidditch.
Era ormai l’una di notte
quando le due decisero di avviarsi al loro dormitorio.
“Ma insomma… che diavolo
avete fatto tu e Malfoy?” sbottò Dior spazientita dal mutismo della sorella.
“Ho detto che non mi va di
parlarn… AH!”
“Cosa…?”
Un’ombra era, infatti,
sbucata dall’oscurità facendo sussultare le due ragazze.
“Non si gira per i corridoi
a quest’ora… sarò costretto a togliere venti punti a Serp…”
“Pessima imitazione di
Piton, Weasley!”
“Come, Anglachel senior di
Serpeverde, non ti è piaciuta?” chiese Bill ridendo.
“Faceva un po’ pena e poi
dimentichi che ora Piton ha i capelli verdi ed inoltre non toglierebbe mai dei
punti a… mi stai ascoltando?”
Il ragazzo si era diretto
verso Dior e le stava dando un bacio sulla guancia sussurrandole qualcosa
all’orecchio.
“Ho capito, Dior, Bill,
buona notte… e fate i bravi altrimenti Bill ti spezzo le gambine e
qualcos’altro, ok?” raccomandò Antares andandosene.
“Eccoci da soli…” disse il
ragazzo facendo sedere la ragazza accanto a lui su un’antica panca di legno.
“Perché cosa hai intenzione
di fare?” domandò maliziosamente la ragazza
“Niente di che… parliamo…”.
Dior sorrise.
“Perché ridi?”
“Stavo pensando a quanto sei
diverso dai tuoi fratelli…” Bill scosse il capo…
“Sono molto diverso da Fred
e George, è vero, loro sono sfacciati, io assomiglio più a Ron, sono timido…”
“…mmm… non ho mai ragionato
su questo fatto… secondo te io sono timida?”
“Non saprei… hai sempre un
comportamento strano, distaccato e non ho ancora capito come sei…” disse
fissandola negli occhi. Lei distolse lo sguardo. Quegli occhi, nascosti in una
bolla di cristallo… avevano sempre fatto apparire la ragazza fredda … la Dior
che ora conosceva era una persona capace di provare delle sensazioni… Poi ad un
tratto smise di pensare, chiuse gli occhi…magari, lui era riuscito con un po’
d’amore a liberare quegli occhi da un ingiusta prigionia … forse quello era un
modo per ringraziarlo…
Intanto la bionda Serpeverde
aveva raggiunto i sotterranei dove era situato il dormitorio della sua Casa; ma
qualcosa, un piccolo scintillio, attirò il suo sguardo, e dei rumori sommessi
allertarono le sue orecchie.
“Lo so che sei qui, esci da
lì!”
Dall’ombra, infatti, uscì
Malfoy che teneva per la collottola il suo gatto che si dimenava.
"Oh, sei tu! Dovresti
stare più attenta al tuo gatto, è rimasto chiuso fuori..."
"Non dire balle,
Malfoy, Sheeva sa benissimo tornare in camera se vuole! Piuttosto tu, che ci
fai in giro a quest'ora?"
"Potrei farti la stessa
domanda! E poi cosa te ne frega, scusa?" si alterò subito lui.
"Non me ne frega
proprio un bel niente, se vuoi saperlo, solo che mi sembra strano vederti senza
i tuoi cagnacci pronti a pararti il deretano!" gli rispose a tono.
"Come ti permetti
stupida Anglachel, anche io ho la mia vita!!"
"Ma non mi dica, signor
Malfoy! Pensavo che il suo unico scopo nella vita fosse quello di sfottere gli
altri!! Non avrei mai pensato che anche tu potessi avere qualche ambizione!! La
verità è che senza il tuo caro e ricco paparino nessuno ti considera qualcosa,
senza la sua influenza e il cognome che ti porti appresso non sei proprio
nulla, solamente un ricco e stra viziato bambino! Renditi conto che la tua
presenza è pressoché inutile!" la ragazza gli sbatté in faccia tutto, ma
mai si sarebbe aspettata una reazione simile da parte dell'arrogante ragazzo,
che invece di replicare era ulteriormente sbiancato e la guardava con degli
occhi vitrei, come vuoti. Senza risponderle lasciò il gatto che se n’andò
indignato, si girò e se n’andò a grandi passi verso l'uscita della scuola.
Antares si diede della cretina, sì, nel pomeriggio era stato lui ad offenderla
per un motivo insignificante come una scopa da corsa ma lei l'aveva proprio
ferito con delle parole che nemmeno pensava. Senza rendersene conto le sue
gambe cominciarono a correre nella direzione presa dal ragazzo.
Era già nel giardino quando
lo trovò, camminava velocemente con il mantello che gli svolazzava contro le
lunghe gambe.
"Malfoy... Malfoy, ti
prego fermati! Io... io non intendevo dire ciò che ho detto... fermati, ti
scongiuro!" lo supplicò la ragazza arrancandogli dietro, finché lui si
arrestò di botto e lei gli volò addosso cadendo poi a terra.
"Anglachel, sei stata
molto chiara, anche io ti ho offeso oggi, tuttavia non capisco perché tu mi
abbia seguito!" rispose con voce forzatamente calma, come se fosse sul
punto di esplodere, girandosi poi a guardarla mentre lei si rialzava. Il suo
viso era una maschera di gelo, ma la ragazza sussultò appena incontrò i suoi
occhi che somigliavano a due spade affilate.
"Malfoy io..."
cominciò lei veramente dispiaciuta.
"Malfoy,
Malfoy, sempre e solo Malfoy!! io non sarò mai nient'altro, vero? Credete che
l'abbia scelto io di avere questo cognome, o peggio ancora di essere figlio di
Lucius Malfoy? Credete che sia semplice essere un Malfoy, o comportarsi come
tale? La verità è che nessuno mi conosce e conosce la mia famiglia o ciò che vi
succede all'interno!"
"Draco, calmati, ti
prego!" gli chiese Antares guardandolo sbalordita e prendendolo per le
braccia, l'aveva davvero ferito "Io non volevo dirti quelle cose, ero
arrabbiata per conto mio e me la sono presa con te... ti giuro che non è vero
ciò che ho detto!"
"Sì che è vero invece!
Se tutti me lo dicono, allora è vero! Già è un casino essere un Malfoy,
figuriamoci un Malfoy Serpeverde!! Non sono né un mite Tassorosso, né un
brillante Corvonero e meno che meno un fantastico ed eroico Grifondoro!!
lasciami!!" urlò strattonandola.
"No! Sei sconvolto, non
ti lascio!!" ribatté lei urlando a sua volta.
"E perché? Che diavolo
vuoi da me?!? Lasciami in pace come fanno tutti!!"
"Io non sono tutti! Non
ti lascio!!"
"MOLLAMI!!" le
intimò lui sempre più arrabbiato, ma lei lo zittì con uno schiaffo.
"Calmati! non sei in
te!!" gli occhi del ragazzo parvero tornare normali mentre la guardava
come se la vedesse per la prima volta "non volevo farti male, né a parole,
né a fatti..." si scusò accarezzandogli la guancia con il segno rosso
delle sue cinque dita "scusami, perdonami..."
"N-no... sono io che...
ho perso il controllo... chissà cosa avrò detto..."
"Tutto ciò che ti tieni
dentro... lo sapevo che nascondevi qualcosa su di te ma soprattutto sulla tua
famiglia, vero? Cerchi in tutti i modi di attirare l'attenzione, ma la tua è
solo una richiesta di aiuto, non è così? perdonami, se me ne sono accorta solo
ora... ci si basa solo sulle apparenze e si tralascia ciò che si ha dentro, e
tu hai molto lì dentro... scusami tanto, Draco, davvero..."
"Ma-ma che dici... io
non..." cercò di negare lui con il solo risultato di balbettare e di
tingersi il volto di rosa.
"Vedi che ho ragione?
Su, è tardi, rientriamo!" gli porse la mano.
"Amici?" chiese
lui speranzoso.
"Perché, non lo eravamo
già?" chiese la biondina sorridendo e lui rispose a sua volta con un vero
sorriso che gli illuminò tutto il viso di una nuova luce.
"Sì, credo di sì..."
e così dicendo accettò la mano della ragazza e insieme si diressero verso il
loro dormitorio.
Il fuoco continuava a
scoppiettare nella Sala Comune di Grifondoro ma solo due persone erano
presenti: Niniel e Hermione che assorte leggevano ciascuna un libro.
Improvvisamente il quadro della Signora Grassa si aprì ed apparve una figura
conosciuta: Legolas.
"Ragazze! Speravo di
trovarvi ancora!" esordì sorridendo come al suo solito "Hermione! Ti
ho riportato il libro che mi hai gentilmente prestato, è davvero bello!"
spiegò porgendo alla ragazza in questione un tomo dalla copertina di pelle.
"Sono felice che
l'abbia trovato interessante!" la brunetta vide distintamente la compagna
arrossire quando il bel docente posò gli occhi su di lei, e pensò bene di sparire
"Per fortuna che è arrivato lei, altrimenti andavo avanti a leggere senza
accorgermi dell'ora! Vado a dormire, buonanotte professore, 'notte
Niniel!" disse furbescamente facendosi i complimenti per la recita e
beccandosi un'occhiata allibita dall'Anglachel a cui rispose con un sorriso
rassicurante. Una volta sparita Hermione, Legolas si avvicinò alla ragazza
sedendole vicino.
"Che libro stai
leggendo? Sembri molto assorta!"
"Parla di leggende
Elfiche, mi piace tantissimo la storia di Luthien e Benen, la prima volta ce la
raccontò nostro padre, lui... l'aveva sentita dalla nostra vicina che era
un'Elfo, io ed Antares avevamo poco più di due anni. Quando mamma ci disse che
era incinta io e Anty decidemmo che nostra sorella o nostro fratello si sarebbe
chiamata/o Dior! Adoro rileggerla!" rispose con aria assorta sorridendo
dolcemente vittima di un bel ricordo.
"Ti capisco, è una
delle leggende più belle! Gli Elfi di Gran Burrone sono davvero bravissimi a
comporre canti così!"
"Già... tu sei un elfo
del nord!"
"Come fai a
saperlo?" la ragazza si accorse della gaffe commessa.
"L'hai detto tu! Alla
prima lezione di Elfologia! Hai detto che tu sei un Elfo del Bosco Atro del
Nord, poi ci sono quelli di Gran Burrone e poi quelli di Lorien!!"
"Davvero?
L'età si fa sentire! Però... è incredibile come in ogni cosa ricorra il nome di
una di voi tre..."
"Credo
siano solo coincidenze... mamma ci ha dato questi nomi perché diceva che
suonavano bene! Avere una vicina di casa Elfo era molto bello, quasi tutto
quello che sappiamo ce l'ha insegnato lei... sai, ci faceva da baby
sitter!"
"Sì?
Ho molti altri libri di leggende se vuoi, un giorno potresti venire nella mia camera a sfogliarli, così se
c'è qualcosa che non comprendi..."
"Accetto
volentieri l'invito! Non sia mai che io mi faccia sfuggire quest'occasione,
prof.!"
"Ok..."
l'uomo si alzò "Si è fatto tardi, meglio andare! Su, vai a dormire!
Buonanotte Nienor!" la ragazza rispose accorgendosi solo dopo che il
professore l'aveva chiamata con il suo secondo nome.
Gli
aspiranti partecipanti alla gita programmata per il 10 Novembre, avevano appena
sostenuto l’esame costituito da diverse domande su molte discipline, prima
delle quali Babbanologia. Ora i ragazzi stavano discutendo tra loro riguardo le
risposte ai test mentre si avviavano alla Sala Grande per il pranzo. I
risultati sarebbero stati esposti il giorno seguente.
"Come
è andata piccola?" domandò gentilmente Antares affezionata alla sorellina
del biondino.
"Non
penso di essere andata malissimo! Infondo di Babbani me ne intendo... speriamo
bene, avrei una voglia di venire con voi!" le spiegò con gli occhi
luccicanti di speranza.
"Incrocio
le dita, anche quelle dei piedi, per te!" detto questo l'abbracciò e le
stampò un bacio in fronte "ho pozioni, scappo! Ciao bella!"
"A
dopo!!"
La
ragazza corse velocemente verso i sotterranei ma era in ritardo; già pronta
alla sfuriata di Piton aprì con un sospiro la porta.
"Signorina
Anglachel! Le sembra l'ora di entrare??!" l'aggredì subito il professore.
"Mi
scusi, ero in bagno!"
"E
non poteva trattenersi?"
"No!
Lei non può capire!!"
"Davvero,
non credo proprio…"
"Davvero,
anche lei è in pieno ciclo?"
L'uomo
la guardò sgranando gli occhi "E... eu... e un... nnn...!!" poi le
fece cenno di sedersi mentre lei riceveva i muti complimenti della classe per
averlo zittito una volta per tutte.
"Stavamo
parlando del Fyor, sa che cos'è?" le chiese cattivo ben consapevole di non
averlo mai spiegato ma intenzionato a fargliela pagare.
"Certo!
è un olio che si ricava dalla raschiatura delle foglie novelle della pianta di
Saylis, arbusto che cresce principalmente nelle terre Elfiche; distillando
quest'olio si può ricavare l'essenza di Uner di cui lei stesso ci ha parlato
all'inizio dell'anno." sorriso a novantaquattro denti.
L'uomo
si trovò ad assegnare compiaciuto cinque punti a Serpeverde "Si sieda
accanto a Paciock".
Il
professore cominciò la sua lezione, alla ragazza bionda arrivarono mille
bigliettini da tutte le parti della classe.
*Tu
sei pazza, sorellina, però hai fatto bene!*.
*Decisamente
mia sorella!!* commentò Dior compiaciutissima del loro carattere così
Slytherin.
*Sono
Harry, sei stata grande, mi sognerò questa scena all'infinito!! Stai attenta
perché credo che Ron stia pensando di farti un monumento in Sala
Grande!!*.
*Dov'eri
realmente?* non riconosceva la calligrafia, non c'era il nome ma era
sicuramente di Draco, allora cominciò a rispondergli.
*Beh,
non posso avere i miei problemi, scusa? Comunque hai ragione, stavo parlando
con tua sorella, mi ha detto che le sembra di essere andata bene nel test!
Credo proprio che ce la farà, ha studiato molto!! A dopo curiosone... ma Piton
si sarà accorto che ha i pantaloni strappati? Mi sa che stava per diventare
come Hulk alla mia risposta di prima!! L'hai vista la sua faccia quando gli ho
chiesto se avesse il ciclo? Da morire!!*.
Il
ragazzo ricevette il bigliettino da una riluttante e seccata Pansy, lo lesse
alzò gli occhi per guardare i pantaloni del professore e cominciò a tossire
camuffando le risa.
L'ora
dopo Dior si trovava a camminare annoiata per i corridoi del castello: con la
scusa del capogiro era sfuggita dalla lezione di Incantesimi. Fortunatamente la
lezione si teneva con i Corvonero non con i Grifondoro, Niniel non le avrebbe
mai permesso di lasciare una lezione, Antares invece sì. Era incredibile come
quelle due fossero gemelle ma non avessero nulla a che spartire l'una con
l'altra. Stava pensando a questo quando una mano le tappò la bocca e un'altra
la trascinava in una stanza vuota. Stava già per ammazzare chi avesse osato
fare ciò quando si trovò davanti un giovane ragazzo dai capelli rossi.
"Bill,
sei tu! Mi hai fatto prendere un colpo, brutto idiota!!"
"Scusa,
non volevo spaventarti... allora, che ci fai in giro in piena lezione?"
"Non
ce la facevo più! Sono letteralmente sfinita e stufa di ascoltare i professori
parlare!! E pensa che dopo ho due ore di Trasfigurazione!!"
"Buona
fortuna allora! è in questi casi che non rimpiango di aver finito la
scuola!"
"Stronzo!
invece di consolarmi cosa fai? giri il dito nella piaga? Da te non me lo
aspettavo Weasley!" lo rimproverò offesa sedendosi su un banco. Il ragazzo
si avvicinò piano e le si mise davanti appoggiando le mani sul banco, accanto
ai suoi fianchi.
"Cosa
potrei fare per farti sentire meglio?" le chiese malizioso stringendola
mentre lei portava le sue braccia attorno al collo del giovane giornalista.
"Non
saprei, tu che dici?"
"Cosa
dico? Nulla, io passo subito all'azione!" e così dicendo le diede un
delicato bacio a fior di labbra per poi spostarsi a baciarle il viso e
l'orecchio da cui pendeva l'orecchino che lui stesso le aveva regalato.
Quella
giovane ragazzina gli faceva provare mille emozioni solo guardandola negli
occhi... avevano più di sette anni di differenza eppure non si era mai trovato
così bene con nessun'altra prima d'ora: era tutto intenzionato a non farsi
sfuggire quella piccola, perfida e misteriosa Serpeverde. Chi l'avrebbe mai
detto che si sarebbe innamorato proprio di un'appartenente alla così
disprezzata casa di Salazar? Che strani scherzi gioca l'amore...
"Bill?
Bill! Ma mi stai ascoltando?" lo rimproverò tirandogli il collo della
camicia.
"Beh,
veramente no! Sto pensando a quanto sei fantastica e come torturerò chiunque
oserà anche solo guardarti!"
"Ma...
ma che dici?" stranamente la ragazzina era in imbarazzo, anche il suo viso
aveva assunto una leggera sfumatura rossa; per nascondere il suo rossore
appoggiò il viso al petto forte del ragazzo e non lo lasciò finché non sentì
suonare la campanella del cambio dell'ora.
"Signorina
Anglachel, si sente bene?" domandò durante la verifica la McGranitt
preoccupata notando che Niniel riusciva a fatica a tenere il capo sollevato e
la penna in mano nel medesimo momento.
"A
dir la verità no... potrei andare a prendere una boccata di aria?"
"Ma
certo!" la ragazza uscì dalla classe e si appoggiò al muro. Cominciò a
camminare verso l'infermeria ma tutto girava attorno a lei; si sedette a terra
incapace di muovere qualche altro passo e fu proprio in quella posizione che il
professore di Erbologia la trovò.
"Per
tutti i Nani! Niniel!!" corse scotendola leggermente e tastandole il polso
"che hai, ti senti male? Niniel!!" la ragazza socchiuse piano le
palpebre e dopo alcuni secondi riuscì a mettere a fuoco il viso di Legolas
riconoscendolo
"Leg...
che ci faccio qui?"
"Non
ne ho idea, sono appena arrivato, mi sono preso un colpo!! Come mai non sei a
lezione?"
"...
sono uscita per prendere un boccata d'aria... credo di aver la pressione
bassa... forse ho studiato troppo per le verifiche ..."
"Capisco...
ad ogni modo non puoi restare qui in questo stato, appoggiati a me, ti porto in
infermeria!"
La
ragazza provò ad alzarsi ma le gambe non la ressero e scivolò nuovamente a
terra, il professore allora decise che fosse meglio prenderla in braccio.
“Siamo
quas…merda …” disse nel rendersi conto che la Grifondoro che reggeva aveva
perso i sensi.
Niniel
non sapeva più dove fosse e in verità non le importava poi molto, sentiva solo
della braccia forti che stringevano il suo corpo e il viso che premeva contro
un petto sodo e caldo mentre un leggero profumo di erba tagliata l'avvolgeva
dolcemente, si sentiva protetta e serena come non lo era dal giorno in cui….
"Come
ti senti?" venne strappata a quel posto e si ritrovò nuovamente ad aprire
gli occhi e mettere a fuoco il viso dell'Elfo, però questa volta non era seduta
a terra ma era sdraiata in un morbido letto dell'infermeria.
"Meglio...
!"
"Sono
felice, signorina! Ora bevi questo cara, ti sentirai come nuova e potrai
tornare a camminare!" le disse con il suo solito fare cortese Madama Chips
mentre le porgeva un bicchiere contenente un liquido giallino estremamente
dolce.
"Manca
un'ora alla fine delle lezioni, stai qui, potrai uscire per la pausa pranzo, ma
naturalmente niente allenamenti per te!"
“Ma
io…veramente, l’ultima ora avrei un’altra verifica….”
“NO,
parlerò io con quel deficiente che non consulta i colleghi prima di fissare le
date dei compiti!!!!! Dimmi chi è che lo sistemo….” disse infervorandosi.
“Veramente….cioè…senza
offesa ma saresti tu!”
“Haa,
beh…ecco…lo rimandiamo…” affermò imbarazzatissimo grattandosi la testa e
fingendo di non notare che l’infermiera era scoppiata a ridere e tentava di non
darlo a vedere nascondendo il viso nel grembiule.
"Va
bene, grazie mille!" lo ringraziò ridendo.
"Informo
io Minerva e Potter, non preoccuparti! D'ora in poi girerò con degli zuccherini
in tasca come per i cavalli!"
"Grazie,
mi hai paragonata ad un animale, ma apprezzo il pensiero..." rise lei
sarcastica.
"Va
beh, ti lascio riposare!" detto questo le prese una mano e la strinse ponendole
un dolce bacio sul dorso prima di lasciarla.
Non
ebbe neppure il tempo di riprendere il controllo delle sue emozioni che la
ragazza venne letteralmente sommersa dalle due sorelle che preoccupate si erano
precipitate da lei.
“Ah…non
sei morta, mi hai disturbata per niente!!!”
“Che
amore di sorellina Dior!”
“Ti
vedo rossa hai la febbre o la Legolassite (Sembra il nome di un lassativo!
N.d.Dior)?” chiese curiosa la gemella.
“La
seconda temo…sono già stufa di stare a letto…andiamo a fare un giro???”
“Ma
Madama Chips?”
“È
in bagno, stiamo via poco…daiii.” Ed uscì dal letto trascinandole con sé.
Erano
appena uscite dal portone del castello avviandosi verso la Foresta Proibita
quando degli Elfi silvani messi a guardia del perimetro le fermarono.
“Mi
dispiace ragazze ma è meglio non addentrarsi oltre.” esordì uno di quelli
sbarrando loro la strada.
“Ufffaaaaa!!!
Tutti uguali gli Elfi!” sbottarono.
“NINIELLL!!!
CHE CAVOLO CI FAI IN PIEDI?!?!” urlò la voce indignata del professore
d’Erbologia giungendo dietro di loro “E VOI” proseguì indicando prima una poi
l’altra delle sorelle Serpeverde “PERCHÉ LE AVETE PERMESSO DI ALZARSI?!?!?!!”
“Ha
detto Ni…Niniel…? ” chiese balbettando il soldato.
“Si…”
“E…voi…siete?”
“Carlina
e Genoveffa.” mentì Antares.
“Non
scherzate ragazze, non è educazione prendersi gioco della gente. Loro sono Dior
e Antares …” ma non ebbe il tempo di terminare le presentazioni che il suo
interlocutore sbiancò e si inchinò profondamente.
“Scusate
la mancanza di rispetto nei riguardi delle signorie vostre…sono un vostro
indegno servitore sin dalla vost…” proferì in una lingua sconosciuta.
“Ma
che stai dicendo?” chiese nel medesimo linguaggio il prof. allibito scrutando
indagatore le studentesse.
“Niente!!!
Non ha detto niente…” dissero in coro le Serpeverde, poi si affrettarono ad
aggiungere ”…non abbiamo capito niente, però…” mentre l’altra tentava invano di
impedire a un altro dei soldati di prostrarsi a terra, non riuscendoci, si
appoggiò melodrammaticamente a Legolas fingendo un nuovo malore.
“Oddiooo…ti
riporto subito in infermeria…voi venite con me.” e così dicendo la sollevò di
peso e si avviò non notando che le altre due non lo stavano affatto seguendo,
infatti si erano fermate a discutere con l'Elfo silvano.
“Allora
prima di tutto alzati, poi non dire a nessuno, e sottolineo proprio a niente e
a nessuno, chi siamo e che siamo qui…” disse Antares in tono gentile.
“Ma voi, mie pr…”
“Zitto
o muori, scegli tu!!” disse Dior minacciosa, dopo un breve scambio di battute
tornarono al castello sperando almeno che Niniel si fosse data da fare, ma
conoscendo l’altro ne dubitavano fortemente.
Ciao
a tutti!!!
Come
vi va la vita??
A
me (Antares) male perché giovedì ho il test d'ammissione all'università...
prevedo tragedia!!!
Comunque
bando ai di scorsi futili (ma sì, chissenefrega dell'università!!!) eccoci al
15° capitolo!
In
questo chap vengono raccontati alcuni stralci di vita quotidiana a Hogwarts
(anch'io, anch'io!! n.d.Nini che piange d'invidia) prima della partenza della
gita in cui se ne vedranno di tutte!
Grazie
come al solito a chi commenta ma anche a chi legge!!
Emy '91:
Grazie mille per i tuoi immancabili commenti!! Speriamo che anche questo
capitolo ti sia piaciuto come quello scorso! È sempre una gioia sentirti!! Un
bacione!!
Syssy5:
Già, hai proprio ragione... ma certe cose cambieranno già durante la gita...
beh, leggerai!! Speriamo che questo capitolo sia di tuo gradimento!! Grazie
mille per la recensione!! A presto!!
"Veniamo
ai Grifondoro: primo anno: Judy Malfoy!" il tavolo si alzò in un boato
felice mentre la ragazzina veniva abbracciata da una raggiante Ginny anche lei
ammessa la gita come migliore Grifondoro del Sesto anno.
"Lo
sapevo che ce l'avrebbe fatta! Sei contento Draco?"
"Sì,
sono contento per lei..." disse facendo un sorriso tirato guardando i
Grifondoro intenti a congratularsi felici con lei.
In
quel momento un fragore di ali irruppe nella Sala: la posta!!
Un
gufo grigio si fermò proprio davanti alla summenzionata ragazzina proseguendo
poi verso il tavolo di Serpeverde e fermandosi vicino al piatto di Draco. Il
ragazzo prese curioso la busta, ma, come lesse il mittente della missiva, il
suo sguardo si rabbuiò e divenne duro; senza nemmeno aprirla prese la bacchetta
e le diede fuoco, poi, incurante delle domande dei compagni si alzò dal tavolo
andandosene chissà dove.
Qualcuno
però aveva assistito alla scena da lontano ed ora lo stava inseguendo.
"Fermati,
Draco!"
"Judy!
Che ci fai qui?"
"Perché?
Perché non l'hai nemmeno aperta?"
"Non
sono cose che ti riguardano!"
"E
invece sì!! Perché non la vuoi più vedere? Per me? Perché ci sono io?"
domandò disperata guardandolo con i begli occhi grigi inondati di lacrime. Il
ragazzo sospirò e le si inginocchiò accanto abbracciandola.
"Non
dire sciocchezze, stupidina! Non è per te! Tu non hai fatto niente, anzi, sei
la cosa più importante che ho, anche se a volte sono duro con te, lo faccio
solo per proteggerti! Come quella volta al campo... se si fosse venuto a sapere
saresti, anzi, sareste state in guai seri... capito, piccola?" la piccola
annuì sfregandosi gli occhi mentre il fratello le passava il suo fazzoletto sul
viso.
"Ma
perché non posso dirlo? Cosa c'è di male?"
"Non
c'è nulla di male, ma aspetta ancora un po', ok? Ti prometto che si sistemerà
tutto! è dura essere un Malfoy!"
"Ma
io non..."
"Lo
so, lo so... smetti i piangere! Fammi un bel sorriso! E complimenti ma tanto io
lo sapevo che la mia sorellina è più intelligente di tutti quei caproni
Grifondoro!" Judy finalmente gli sorrise stringendolo forte. Il ragazzo si
alzò tenendola in braccio come faceva spesso quando era più piccola e lei
chiuse gli occhi appoggiando il viso nell'incavo del suo collo godendosi il
calore tanto desiderato del fratello e perdendosi nel suo cullare dolce.
Harry,
Hermione, Ron e le tre Anglachel erano corse a cercare chi Draco, chi Judy ed
avevano assistito alla scena: ora un dolce sorriso era disegnato sui loro
volti.
La
mattina della partenza era finalmente arrivata!! Per una settimana i ragazzi
dell'ultimo anno erano stati incontenibili, tanto erano eccitati all'idea della
gita.
Dopo
essere arrivati con l'Espresso fino alla stazione di King’s Cross, gli studenti
furono accompagnati a destinazione da due pullman; per comodità le Case furono
divise: Grifondoro e Serpeverde su un pullman, Corvonero e Tassorosso
sull'altro. Inutile dire che mentre nel secondo pullman regnava la pace, nel
primo era in atto una terza guerra mondiale dal baccano allegro che vi era... con
le dovute eccezioni naturalmente...
“Ma
chi me l’ha fatto fare? In gruppo con questi Grifondoro e questo coso… Elfo!! E
pure Weasley maggiore!! Appena lo saprà mio padre… anzi… no, non glielo dico
invece… altrimenti se la prende con me per essere nato nell'anno sbagliato...
ma chi me l’ha fatto fare??” Malfoy brontolava vivamente seduto nei posti in
fondo al pullman che li avrebbe condotti alla loro meta.
“Ma
Draco!! Smettila di borbottare come una pentola di fagioli! Aspetta che arrivo
e mi siedo accanto a te… Professor Legolas, può spostarsi per favore?” chiese
gentilmente Antares aspettando che il bel docente si spostasse dallo stretto
corridoio.
"Mi
sembra di avervi già detto di darmi del tu!" ribatté lui sorridendo
adorabilmente come sua consuetudine.
"Scusami
Professore, puoi gentilmente spostarti?" riformulò la domanda
"Non
capisci che è ancora troppo formale? mi sento a disagio!"
"Cazzo,
Legolas, ti sposti sì o no?! Così va bene?"
Legolas
la guardò con una mega gocciolona sulla testa, ma evitò di ribattere.
"Va... va benissimo... Antares... eh eh!" ma in quel momento
l'autobus fece una violenta frenata con il risultato di far volare il
professore addosso a Niniel che però non ne fu affatto dispiaciuta e Antares a
testa in giù contro Draco, il quale smise di lamentarsi e scoppiò a ridere
lasciando i presenti senza parole mentre cercava di discastrare la ragazza che
urlava arrabbiata e si dibatteva come una furia con la conseguenza di far
ridere sempre di più il bel biondino che ormai era in debito di ossigeno e
grondava lacrime.
"SMETTILA!!"
Il
viaggio durò circa un'ora, e ben presto si trovarono in una vasta campagna,
infatti, secondo le direttive scolastiche, gli alunni, dovevano soggiornare in
piccoli cottages, in un luogo abbastanza lontano dalla città in modo che se
fosse successo qualcosa di “strano”, nessuno se ne sarebbe accorto.
Appena
scesi dal pullman la McGranitt separò i ragazzi in gruppi da dieci, i membri
furono scelti con un sorteggio. “Casualmente” le sorelle Anglachel erano finite
in camera con i loro amici.
“Ed
ora, non perché non ci fidiamo di voi, ma per ordini superiori dovremo
scegliere con quali insegnanti disporvi…em…em gruppo n° 1 Piton e Cooman…” I
Tassorosso e i Corvonero appartenenti a questo gruppo si disperarono e
pensarono ad un suicidio di massa… “secondo gruppo… io e il professor Vitious…”
Harry
sperava vivamente di non essere assegnato alla Skeeter e per una volta le sue
preghiere vennero ascoltate…
“Il
gruppo n° 5 verrà assegnato al prof. Legolas e a Bill Weasley…”
“Chi
è il gruppo 5?” domandò Niniel.
“Siamo
noi!!” urlò Antares che guardava Draco ridendo (un altro Weasley, no, ancora
l'Elfo malefico, no… voglio la morte, voglio morire... voglio... un lecca lecca
al sangue…), attirando l'attenzione della professoressa McGranitt.
“Ma
non eravamo il 6°?! State imbrogl...” la gemella sgranò gli occhi e non riuscì
a terminare la frase, poiché ricevette una dolorosissima manata sulla nuca da
Dior e un calcio da Antares nello stinco destro.
"Qualcosa
non va, signorine Anglachel?"
"NO!
ASSOLUTAMENTE!! VA TUTTO BENE!!" risposero velocemente le due Serpeverde
impedendo alla sorella di respirare.
“Ma
vacca pera in salsa rosa raggomitolata, stavo soffocando!!”
“Raggomitolata?!”
si chiese Legolas stupito scambiandosi un'occhiata allibita con Bill guardando
le scenette delle tre sorelle e risero nonostante tutto felici dell'imbroglio
delle due Serpeverde.
“Se
volete seguirmi…” tossì la McGranitt.
Dopo
pochi minuti vennero condotti nei loro appartamenti, la donna prima di farli
entrare ritirò loro le bacchette e gli raccomandò di comportarsi da babbani…
“Ma-ma-ma…”
mugugnò Draco sconvolto nel mezzo di un attacco di asma e panico.
“Sì,
ho capito, non hai mai vissuto come loro… t’insegneremo noi.” Rise piegata in
due Antares.
“Ma
io, veramente…”
“Sei
capace a vestirti?” domandò Niniel.
Il
ragazzo fece cenno di sì con la faccina innocente di un bimbo e gli occhioni
azzurri sgranati.
“Purtroppo…”
sibilò la bionda.
“Complimenti,
hai superato l’esame d’ammissione per… ma ti parlo anche insieme?” sibilò Dior
che aveva buttato la valigia e si era sdraiata per terra fissando il soffitto.
“Perché
purtroppo?” chiese non capendone il significato Harry.
“Spirito
innocente…”
Entrarono
finalmente nelle stanze…dove ebbero una brutta sorpresa…
“LA
CAMERE SONO MISTE?! NON C’È DISTINZIONE TRA MASCHI E FEMMINE?!” urlò Hermione.
“Potter,
furbettino, tu non avrai problemi, vero? Così potrai capire finalmente di che
sponda sei!!” sogghignò Malfoy mettendogli un braccio attorno al collo con
faccia da cospiratore.
“Sponda?!”
chiese con aria innocente “Ma c’è un fiume qua vicino?!”
“Non
capisce una mezza sega…” brontolò a se stessa Dior che ritornò a fissare il
soffitto.
“Harry,
te lo spiegheremo quando sarai cresciuto intellettualmente e fisicamente.”
Hermione inarcò le sopracciglia e guardò Ron.
Dopo
aver consumato una breve cena preparata da Hermione e Niniel con lo zompettante
aiuto di un'esaltata Judy andarono tutti in camera da letto per scegliere la
disposizione dei letti, infatti erano ormai le nove di sera e tutti erano
stremati dal lungo viaggio.
“Io
il più lontano possibile da Potter!!” ringhiò una persona a caso.
“E
va bene, va bene! Facciamo così… a sinistra mettiamo: Malfoy D., Malfoy J.,
Anglachel A., Anglachel D. e Bill; a destra: io, Niniel, Hermione, Ron e Harry.
D’accordo?” sistemò la faccenda il professore biondo. Dopo molte liti
riuscirono a decidere la successione per andare nel bagno e mettersi in
pigiama.
Harry
uscì dal bagno indossando un pigiama largo blu, bianco, con degli orsetti
addormentati sulle nuvolette… in una parola: allucinante! Malfoy a quella vista
cadde dal letto spaventato.
“POTTER!!!
Ma che diavolo hai messo?? Sembri… sembri… bleah!!! Non posso guardare!!”
“Ma…
Malfoy, che ha il mio pigiama che non va?”
“Tutto…”
sibilò letale Dior.
“I
veri uomini vanno a dormire così!” affermò alzandosi e mostrando un paio di
pantaloni di seta nera ed una canottiera aderente anch'essa nera “Beh, ci
sarebbero anche il resto ma… “ e finì la frase con un sorrisino sexy.
“Porca
puzzola!! Come stai bene!!” urlò Antares appena uscita dal bagno seguita dalle
sorelle "Sembri il tipo che beve la Coca Cola..."
“Grazie…
finalmente qualcuno capisce che il mio pigiama è bello…” cominciò Harry con un
sorriso che si sciolse appena la ragazza saltò in braccio al biondino “...ma
naturalmente non stavi parlando di me…”
“Lascia
stare Harry… è pur sempre una Serpeverde…” lo rassicurò il suo migliore amico
con un pigiama non molto più bello.
Antares
indossava una T-shirt blu con delle scritte azzurre che le arrivava fino a metà
coscia e che le cadeva da una spalla lasciando vedere la spallina nera del
reggiseno. Dior fece il suo ingresso nella stanza ridendo a crepapelle: portava
una camicia da notte azzurra che sarebbe andata a pennello a Hagrid. “Era della
mamma, quando era incinta delle due tipe lì!” disse riferendosi alle gemelle
"Vado a cambiarmi” e dopo poco tornò con una felpa nera e delle culotte
verde acido (o come direbbe Niniel verde pisello acido! N.d.Dior).
Ed
infine uscì Niniel, vergognandosi come una ladra… indossava una camicia da
notte aderente con disegnata Hello Kitty e decorata da alcuni nastri azzurri.
“Visto
che non sono l’unico ad avere i pupazzi sul pigiama!!!” esclamò vittorioso
Harry.
“Si,
ma a lei sta molto meglio!!”
"Mi
canti la ninna nanna, fratellone?" chiese adorabile Judy che indossava un
pigiama lungo tutto colorato abbracciando il fratello.
"In
mezzo a tutti questi Grifondoro? Mai e poi mai!"
"Ma
anche io sono una Grifondoro!"
"Appunto,
e poi sei troppo grande per la ninna nanna!!"
"Ma
io non volevo UNA ninna nanna, volevo la TUA!"
"Se
fai la brava te la canto io una bella ninna!" la rassicurò Antares
facendole cenno di avvicinarsi. Judy si sedette tra le sue gambe incrociate e
si appoggiò a lei, la biondina la strinse a sé e cominciò a cantarle una lieve
melodia all'orecchio; come per magia la piccola si addormentò subito.
"Come
diavolo hai fatto?" le chiese Hermione stupita, infatti Judy faceva spesso
molta fatica ad addormentarsi.
"Non
ho fatto proprio nulla!"
"Ha
saltato per tutto il giorno, in più il lungo viaggio... era sfinita,
nell'appoggiarsi è crollata!" commentò sorridendo dolcemente Legolas.
Draco si alzò e prese la sorellina dalle braccia della ragazza e la portò nel
suo letto, ma questa non intendeva affatto staccarsi dal fratello, anzi gli si
appiovrò addosso stringendolo forte. Anche se nessuno lo vide erano certi che
il ragazzo stesse sorridendo dolcemente all'indirizzo della sorella, quindi si
arrese e si stese nel proprio letto, con la piccola sul petto.
La
mattina arrivò presto e anche i giorni si susseguirono troppo velocemente con
visite a Buckingam Palace, al Big Ben, Time Square, il museo delle cere, Tower
Bridge per non parlare dei soldi spesi in shopping. La vera impresa fu
nascondere le orecchie di Legolas, e vestire Draco da vero babbano. Grazie
all'intervento delle ragazze ora il primo indossava una bandana, il secondo dei
jeans neri a vita bassa con la cerniera in fondo, scarpe da ginnastica ed una
T-shirt grigia.
"Che
schifo di capelli! Se mi vedesse Lucius mi ammazzerebbe sul colpo!"
"Ma
che dici? Stai troppo bene, fratellone! non vedi come si girano tutte le
ragazze?" lo rincuorò la sorellina spettinando ancora di più i capelli
scombussolati ma terribilmente sexy di Draco.
"Ma
questo accade sempre, sorellina cara, sono magnetico!!" detto questo
ricevette una manata scherzosa da Bill.
"Cammina,
calamita!"
"Ho
capito, stai calmo!! Judy, dammi la mano!" le ordinò.
"Ma
non è più una bambina, Malfoy, sa camminare da sola!" la difese Hermione
irritata dalla gelosia del fratello.
"Ma
io voglio dargli la mano, Hermione! Grazie comunque, lo apprezzo!" la
ragazzina si appese al braccio del biondino e saltando gli schioccò un bacio
sulla guancia.
Camminarono
a lungo per il centro, guardando le vetrine, infatti quel giorno non c'era in
programma nessuna visita e i ragazzi giravano liberi accompagnati però dai due
responsabili. Mentre guardavano tutti la vetrina di un bel negozietto di
cianfrusaglie, dalla parte opposta della strada una donna si staccò dalla
stretta dell'uomo accanto a sé e corse verso di loro: era una bellissima donna,
alta, slanciata, biondissima e con gli occhi grigi.
"Judy!"
chiamò la donna sperando vivamente di non aver sbagliato persona. La ragazzina
si girò immediatamente, spalancò gli occhi e, staccandosi dalla presa del
fratello, le corse in braccio.
"Mamma!"
la salutò felice "Papà!" gridò poi guardando l'uomo che giungeva con
un sorriso felice: l'uomo assomigliava parecchio alla figlia: i capelli castano
ramati, occhi chiari, abbastanza alto e con un volto simpatico, tutto insieme
un uomo avvenente.
"Piccola!"
la salutò a sua volta scompigliandole i capelli e togliendola dal soffocante
abbraccio della madre. Quest'ultima alzò gli occhi vedendo un'ombra davanti a
sé ma vide solo un ampio petto giovane, alzò il viso ed i suoi occhi grigi si
scontrarono con due occhi color ghiaccio.
"D...Dra...Draco..."
gemette sconvolta "Dio, come sei... cresciuto... gli... somigli tanto... a
tuo padre intendo... oh, Draco!" scoppiò in lacrime guardando il
cambiamento del figlio in tutto quel tempo in cui non l'aveva visto.
"Entro
le sette deve essere a questo indirizzo!" disse freddo dando alla madre un
biglietto con l'indirizzo del loro alloggio. Judy saltò felice.
"Davvero
posso andare un po' con loro?"
"Certo,
piccola!" la rassicurò Legolas.
"Che
bello! Vieni anche tu?" chiese felicissima rivolta a Draco.
"No!"
si limitò a rispondere il fratello.
"Ma...
Draco..." borbottò in lacrime Narcissa veramente addolorata.
"Finalmente
avete la famiglia che da sempre sognavate!"
"Sì,
però tu..."
"Io
non ho mai fatto parte del vostro sogno!" guardò un'ultima volta gli occhi
della madre poi si girò, borbottò uno "Scusi!" a Legolas poi scappò
in senso contrario perdendosi nella strada affollata.
"Draco..."
disse un'ultima volta la madre accasciandosi a terra e calmandosi solo dopo le
parole di conforto del compagno e della figlia.
"Vai..."
sussurrò Legolas ad un'Antares che non ci stava più dentro; lei lo guardò con
gli occhi pieni di gratitudine.
"Grazie...
Dior, comprami dei jeans ed una felpa, mi fido di te! Non far scegliere a
Niniel!!" poi corse come un fulmine nelle direzione presa dal ragazzo.
Correndo si scontrò con un uomo.
"Mi
scusi!" disse senza nemmeno guardarlo.
"Signorina
Anglachel! Ma che diavolo vi prende? Prima Draco e poi tu?" la bloccò un
esasperato Piton.
"Professor
Piton... ecco... Draco ha incontrato sua madre... e... non so bene..."
"Davvero?
Ha incontrato Narcissa?"
"Era
una bella donna bionda... ora mi lasci andare o lo perdo!" lo ammonì
ricominciando a correre, ma la voce di Piton la fermò di nuovo.
"Anglachel!!
Fallo piangere e sfogare una volta per tutte!!" le consigliò con
un'espressione dolce? addolorata? La ragazza non riuscì a capirlo, continuò a
correre sentendo il cuore pompare a mille e delle fitte alla milza; si fermò
ansimante guardandosi attorno: la strada si ramificava in due direzioni
opposte... destra o sinistra? Si guardò freneticamente attorno dandosi della
stupida per averlo perso di vista. Ad un tratto una bellissima ed eterea donna
bionda le si avvicinò, sussurrò un lieve "vai a sinistra!" poi la
sorpassò. Antares si girò per seguirla con lo sguardo ma con sua immensa
sorpresa si accorse che era svanita nel nulla. Ancora stordita le sue gambe
iniziarono a correre nella direzione indicatale da quella strana donna e, dopo
aver aumentato il passo, scorse una familiare testa bionda seduta su una
panchina non molto distante.
"Dr... anf... anf... anf... Darco...
muoio..."
"Che
ci fai qui?" le chiese con tono freddo e distaccato mentre la ragazza
cercava di riprendere fiato con le mani premute sulle cosce.
"Scusa
se mi preoccupo come una cretina per te!"
"Guarda
che io sto benissimo e non mi serve affatto aiuto, né tuo, né del Grande Demone
Celeste!!"
"Bene,
stai qui a marcire da solo! Io me ne vado! Dopo prova a chiedermi se siamo
ancora amici e ti ritroverai la mia scarpa in bocca!!" detto questo si
girò incavolata nera e cominciò a camminare nella direzione da cui era venuta,
ma non si accorse che la sua borsa si fosse incastrata nella panchina con il
risultato di farla volare a terra. Il biondino guardò la ragazza stupito per
poi scoppiare a ridere come un matto appena lei cadde.
"Cosa
ridi, brutto deficiente! Mi sono anche fatta male alla mano!!" piagnucolò
Antares mollandogli un finto pugno indignata; Draco le prese la mano
sanguinante e la condusse alla fontanella accanto per bagnarla, poi le fasciò
la sbucciatura con un suo fazzoletto.
"Di
seta? ma che schifo!"
"A
casa ci sono solo questi! Una volta mi sono beccato uno schiaffo per essermi
soffiato il naso in fazzoletto di carta! 'così privi di stile!' aveva detto
Lucius!" i due si sedettero sulla panchina senza proferire parola ma ad un
certo punto Draco appoggiò il viso sulla spalla della ragazza.
"Non
vuoi parlarmene?"
"NO!"
"Anche
se sai che dopo starai meglio?"
Il
ragazzo non rispose, si limitò a chiudere gli occhi e ascoltare la pace di quel
parco, il silenzio rotto solo dal piacevole scorrere dell'acqua della
fontanella, il cinguettio degli uccellini e qualche risata lontana di bambini.
Quando la ragazza si stava ormai rassegnando lui cominciò a parlarle.
"Sai,
avevo cinque anni, quando lei decise di andarsene lasciandomi con Lucius...
loro... si sono sposati per via di un matrimonio combinato, non si sono mai
amati, però speravo che si volessero almeno un po' di bene... o almeno che ne
volessero un pochino a me... Lucius è un tipo violento anche se non sembra, a
guardarlo... ci picchiava, più di una volta sono finito al S. Mungo dove ormai
mi chiamavano 'trottola' poiché ero costretto a raccontare di essere caduto
mentre correvo..." si fermò sospirando. Antares gli accarezzò piano il
viso per poi scendere a stringergli una mano in segno di conforto "non so
perché te lo sto dicendo, magari non te ne frega nulla..."
"Oh
sì, certo! e io ho percorso la maratona di New York per sport, non di certo
perché ero in ansia per te!" lui sogghignò divertito.
"L'uomo
che era con lei è il suo compagno... è un babbano, senza poteri magici,
tuttavia conosce il regno della magia a causa della sorella che è una strega...
lui è il vero padre di Judy. Lucius è stato costretto a metterle il suo cognome
per evitare uno scandalo: uno degli uomini più in vista, ricco e importante
lasciato dalla bella moglie per mettersi con un comune babbano...
figurati..."
"Per
questo hai aggredito Judy quel giorno al campo... stavi proteggendo lei e tua
madre..."
"Ci
ho provato ma ho finito col farmi odiare da Judy..."
"Non
dire scemenze, lei ti adora... ha capito che cercavi di proteggerla, non è
stupida..."
"Era
dal giorno in cui lasciò Malfoy Manor che non la vedevo... è più bella di
quanto ricordassi... da quel giorno Lucius cominciò a picchiarmi sempre di più,
a volere sempre il massimo da me, diceva che ero io la causa della fuga di
Narcissa, 'è scappata perché si vergognava di te' mi diceva e beh... dopo un
po' che senti cose simili finisci per crederci davvero... poi alcune notti
piangevo ma una di queste Lucius se ne accorse... fu la notte più brutta e
lunga della mia vita...non ho mai più pianto, mi ferivo a sangue, ma non
piangevo. Lei non mi ha mai più cercato, mi ha lasciato con lui nonostante
sapesse cosa mi facesse, poi un bel giorno Lucius mi dice che vive con un altro
uomo e che ha un altro bambino... immagina come mi sono sentito... Dio, che sto
facendo?" delle lacrime avevano cominciato a percorrere la pelle serica
del suo viso e oltrepassavano le sue lunghe dita che cercavano di fermarle.
"Lasciale
andare... sfogati, non ti preoccupare..." fece appoggiare il volto del
ragazzo sul proprio seno accarezzandogli i capelli e lasciandogli tanti baci
sulla fronte.
"Nonostante
tutto non ho potuto odiare Judy lei... lei era così bella, piccola...l'unica che mi volesse un po' di bene: tra
un padre che mi odia e mi disprezza e una madre che mi aveva abbandonato ho
rivisto in quegli occhioni un po' di vita... guarda..." le mise un polso
sotto gli occhi: guardando bene si vedevano molte linee orizzontali, vecchie
cicatrici.
"Hai
cercato di..."
"Sì...
avevo 11... durante le vacanze del primo anno... lui continuava a dire che ero
uno stupido, che non valevo niente, che era perché ero inutile se non avevo
nessuno. Aveva smesso di torturarmi e aveva lasciato il coltello sul
pavimento... non ci pensai due volte..." ora piangeva anche la ragazza
mentre sentiva la propria maglietta inzupparsi delle lacrime del ragazzo
"mi trovò Sev... fu lui a salvarmi, anche se appena sveglio lo aggredii per non avermi lasciato in pace... povero Severus era così giù!"
"Ma
chi è Sev? Non sarà... Piton?"
"Certo!
Lui era il miglior amico di Lucius, è anche il mio padrino!"
"Ah
però!"
"Che
commento è ah, però?"
"Niente...
piuttosto... come hai fatto ad uscirne?"
"Te
l'ho detto è stata Judy... lei mi ha ridato vita... però... trovarmi Narcissa
davanti, così all'improvviso..."
"Capisco...
provi molto rancore nei suoi confronti?"
"Non
lo so... infondo è mia madre... e poi anche se lei me lo chiede continuamente,
ora non sono pronto ad affrontarla e cercare di perdonarla... lo so che così
facendo non concluderò mai nulla però... voglio aspettare quando sarò meno
confuso."
"E
confuso da cosa?"
"Tanti
sentimenti contrastanti, lascia perdere sono incomprensibili anche per
me!"
"Ma
tu sei tutto incomprensibile, Draco!! Sei una contraddizione vivente: sicuro di
te, ma estremamente emotivo, freddo e dolce... ma si può?" lui rise
guardandola con gratitudine.
"Beh,
forse per te non sono poi così incomprensibile... non riesco mai a nasconderti
nulla... chi diavolo sei Anglachel? Arrivata da due mesi e guarda, le racconto
la mia vita..."
"Sono
un tipo persuasivo, si vede!"
"Già...
ehi? Grazie!" sorrisole le diede un bacio sulla guancia che la fece
diventare color capelli di Weasley.
"E
di cosa? Dai, asciugati gli occhioni... però con i miei provinciali fazzoletti
di carta che hanno su i disegnini della Walt Disney e profumano di fragola!"
"Che
belli! Ehi... siamo in anticipo... che ne dici un gelato? Offro io!"
"Sìììììì!!!
Che bello! Ne voglio uno grandissimo, con la panna montata e il
cioccolato..."
"Addirittura?
Va beh, te lo sei meritata!!"
Intanto
gli altri ragazzi avevano proseguito lungo il Corso soffermandosi davanti alle
vetrine più belle.
"Bill!
Guarda lì! Che bei vestiti!!" si esaltò Dior incollandosi ad una vetrina
di vestiti dark.
"Ma
Dior!! Sono tutti neri!!" gemette Niniel guardando il cielo.
"Appunto!!
Io e Bill entriamo, voi andate nel negozio dopo, ok?" la vetrina seguente
infatti esponeva vestiti in stile 'pucci' che interessarono subito la
Grifondoro, la quale prese Legolas per mano trascinandolo. Anche i restanti
alunni si sparpagliarono liberamente nei vari negozi però con l'accordo di
ritrovarsi in una precisa gelateria alle 18 in punto.
"Guarda
quante belle felpe!!" disse la Serpeverde con aria sognante "E quei
jeans!! Li devo comprare a my sister!!"
"Guarda
Dior!! Ti piaccio borchiato?" il giornalista aeva infatti indossato un
giubbino di pelle (Ecopelle, Weasley! Di pelle vera non te lo puoi permettere!!
n.d.Draco) con borchie e fibbie argentee.
"Stai
benissimo!! E per te? come mi starebbe questa maglietta?" la giovane aveva
puntato gli occhi su una maglietta ovviamente nera, strappata in alcuni punti e
con dei disegni bianchi tipo tribale.
"Provala,
anche se sono sicuro che ti sta d'incanto!!" la ragazza sorridendo entrò
nel camerino.
"Guarda!!!
Che camicia pucci!!" squittiva Niniel tra uno scaffale e l'altro indecisa
su cosa provare per primo "La camicia senza maniche o la gonna a pieghe?
Il maglioncino o i pantaloni rosa antico? Sono combattuta!!"
"Provali
tutti! Te li tengo io!" suggerì Legolas sistemandosi la coda che gli stava
scivolando "E che cacchio! sono così utili le trecce!!"
La
Grifondoro scoppiò a ridere e, dopo aver provato e deciso di acquistare dei
vestiti sotto il giudizio del professore che arrossiva ad ogni capo
d'abbigliamento trasparente o leggermente sconcio, uscirono dirigendosi verso
la gelateria stabilita per prendersi una bella coppa di gelato.
"Non
credevo che ci si divertisse tanto a comprare gli abiti babbani!!"
commentò l'Elfo cominciando a mangiare il suo gelato alla frutta mentre Niniel
sprofondava dietro ad un cumulo di panna montata.
"Già!!
Ne provi milioni poi non ne compri nessuno il più delle volte! Io e le mie
sorelle in Italia ci divertivamo ad entrare nei negozi più costosi, fare
impazzire le commesse odiose e poi uscire senza aver comprato nulla!! Dior e
Antares poi erano pazzesche!!"
"Trovate
sempre il modo di divertirvi voi tre! Eppure siete così diverse
caratterialmente, è una comica quando siete insieme!"
"Prof?
Questo è un complimento?"
"Certo
che sì!! Mi state simpaticissime tutte e tre però tu..." l'uomo si
soffermò a fissarla negli occhi senza più dire nulla.
"Però
io?"
"Però
tu sei molto più disponibile al dialogo! Per parlare con quelle due Serpi
bisognerebbe legarle!"
"Lo
so... ma tanto io le capisco lo stesso... bisogna solo abituarsi al loro modo
di fare!!" Niniel era leggermente delusa: erano già due volte che erano da
soli a parlare e lui tutte le volte tirava in ballo le sue sorelle...
"Già!
Ma è per questo che preferisco parlare con te, mi sento più a mio agio, so che
mi capisci!" Ora era raggiante!!
"Grazie!
anche a me fa molto piacere parlare con te, so che posso essere me
stessa!"
"Sempre!"
disse sorridendo adorabilmente e facendola sciogliere più del gelato che aveva
di fronte.
Olà
gente!!
Come
vi va la vita? Immagino che molti di voi che hanno cominciato la scuola mi
stiano linciando in questo momento, ma che volete farci, sono felice!!
Niniel:
Antares ha ufficialmente passato il test d'ammissione all'università ed è
ufficialmente una studentessa di Ostetricia!!!
Antares:
EVVIVA!!!
Niniel:
Non so quanti lascerebbero la propria vita e quella del proprio figlio nelle tue
mani ma... bando alle ciance...
Antares:
Cattiva!!
Niniel:
Dicevo, bando alle ciance, siamo qui per commentare il 16esimo capitolo. Come
leggete, cari fedeli, la gita si preannuncia moolto interessante e non
immaginate nemmeno cosa accadrà nel prossimo capitolo... uhuhuhu!
Antares:
E ora passiamo a salutare Peppe che, scusa un attimo: ti sei
fatto/a (non abbiamo ben capito se sei maschio o femmina) il mazzo per leggere
tutta la fic dalle 23 alle 4 di mattina? Se è così siamo ultr-iper-super
commossissime!! Ragazze: inchino a peppe!! Siamo così felici di conoscerti!
Continua a seguirci, ci raccomandiamo!!
Fedelissime!!!
Che succede, perché non vi siete più fatte sentire? Abbiamo fatto o detto
qualcosa che ha disturbato la vostra personalità e intelligenza (questa dal
primo capitolo... n.d.tutti Avada!! n.d.Antares)? Fatevi sentireeee... ci
preoccupiamo!!
Le
(ormai) due autrici (Niniel & Antares) ringraziano umilmente tutti quelli
che si degnano di leggere... vi vogliamo bene!!
"Ehi,
come sta?" le chiese Niniel appena la gemella ed il biondino aprirono la
porta dell'appartamento e Draco fosse andato in bagno.
"Per
lo meno si è sfogato... non immagini nemmeno ciò che ho sentito... però non me
la sento di dirtelo, sono fatti suoi e se vorrà li racconterà lui quando
vuole." la Grifondoro sorrise tranquilla "Però mi è successa una cosa
strana mentre correvo..." Antares raccontò alla sorella la strana visione
che aveva avuto per la strada, quando quella donna le aveva suggerito la via
giusta da prendere.
"Non
saprei... forse è stata la tua immaginazione, oppure la forza dell'amore!"
"Già...
EHI!!! MA CHE AMORE?!? STAI COMPLETAMENTE SBAGLIANDO STRADA!!" si ribellò
la Serpeverde.
"Sì,
certo! Allora perché eri talmente preoccupata da avere le visioni?"
"Visioni!
Magari c'era davvero!! E cosa dovrei dire io riguardo il nostro caro professore
di Erbologia? Tale madre tale figlia! Te l'ho sempre detto che siete più uguali
di quanto non sembri!!"
Niniel
fece per risponderle ma venne interrotta da una voce stupita.
"Io?
Cosa avrei fatto io?" chiese Legolas spaesato.
"Nulla!!
La stavamo premiando come il miglior insegnante di Erbologia che avessimo mai
avuto!! Tempo fa abbiamo fatto una scommessa..." inventò la Serpeverde al
momento.
"E
quale sarebbe il premio?"
"Un
bacio da Niniel!!"
"COSA?!?"
"Ma
sì, sorellina, ho vinto io la scommessa! Devi mantenere la tua parola!!"
"Ma-ma-ma..."
"Con
i Serpeverde non la scampi mai, Niniel... ti conviene capitolare o ti
tormenteranno a vita!!" le suggerirono Ron ed Harry incoraggiandola.
"Un...
che cosa?" chiese allibito il professore.
"Un
bacio! Sulla guancia, che credeva?" gli spiegò maliziosamente Dior godendo
nel vederlo imbarazzato all'inverosimile.
"Oh...
va beh..." così dicendo il professore si avvicinò lentamente ad una Niniel
color peperone ma, mentre questa stava per dargli il famoso bacio,
improvvisamente entrò in cucina Draco che inciampò nel piede di Hermione
cadendo addosso al povero Legolas il quale per lo spavento si girò leggermente
ricevendo il bacio della ragazza non sulla guancia ma sulle labbra.
"Babbana
zannuta!! Guarda a dove metti i piedi!! Chi diavolo ho spiaccicato?"
domandò gelido Malfoy guardando la Grifondoro con occhi incandescenti.
"Guai
a te Malfoy, se osi darmi la colpa!! Ammettilo che non sei capace neppure di
stare in piedi senza paparino tuo!!"
"Come
ti permetti?" le sibilò letale facendo gelare il sangue a tutti quelli che
stavano assistendo alla scena senza accorgersi però che due persone erano ben
impegnate a fare altro...
"Antares?"
"Eh?
Che fai lì ferma, Dior? Non vedi che se lo mollo questo spacca la testa a
Hermione??" la ragazza stava tenendo Draco da dietro ma veniva trascinata
sempre più lontana da un'omicida Malfoy. Dior le fece cenno di girarsi e quello
che vide fu abbastanza per lasciare il ragazzo, volare a terra con lui dal
momento che ignaro di tutto continuava a camminare facendo forza per
trascinarla e urlare "CHE STATE FACENDO??": Niniel ed il 'giovane'
professore non si erano lasciati per tutto il tempo, anzi ci davano pure dentro
e il bacio sulla guancia si era trasformato in un bacio vietato ai minori di 87
anni!!
Udendo
l'urlo della ragazza i due si lasciarono come attraversati da una scarica di
corrente elettrica. Niniel si riprese stranamente subito e si avventò sul
povero Draco ancora a terra mezzo stordito dal volo.
"TU!
è tutta colpa tua!! Adesso vieni di là che ti sistemo!!" trasformata
nell'incredibile Hulk prese il ragazzo e lo trascinò in malo modo nella camera
da letto.
"Ma
che cavolo stai cianciando io..." cominciò a giustificarsi lui ma la
ragazza invece di picchiarlo lo abbracciò soffocandolo.
"Grazie
Malfoy!! Sei un genio! Oddio!! Ho baciato Legolas!!" detto questo si mise
a saltellare felice da un letto all'altro. Pochi secondi dopo entrarono le
sorelle con un bel sorriso stampato in faccia.
"Beata
te! Io e Dior nulla!!" piagnucolò la biondina.
"Parla
per te!" la rimbeccò acida Dior "Io ho già dato!"
"COSA??
Vuoi dire che tu... che tu e..." la piccola Serpeverde annuì sorridendo
stranamente "...sono così contenta per te, sorellina!!" Dior elargì
un altro bel sorriso poi rifilò una pedata a Draco che le guardava con occhi
enormi.
"E
tu vedi di svegliarti!!"
"A
fare che?"
"Mi
sembra di averti detto di riflettere un po' di tempo fa..." poi se ne andò
in cucina con gli altri. Dal bagno in quel momento uscì Judy in accappatoio
pronta per fare il bagno.
"Draco?
Fai il bagno con me?"
"Sì,
certo! Almeno per un po' non sentirò parlare ste' pazzi!!" il biondino si
alzò, prese la biancheria e si richiuse in bagno con la sorellina.
"Che
culo!!" si lamentò Antares prendendo Niniel saltellante e portandola in
cucina "E datti un contegno!!"
"Sono
troppo felice!!"
"Lo
vedo!! Ma così capirà tutto, e sai che non è il momento!" la Grifondoro si
riprese subito.
"Hai
ragione! Andiamo a preparare la cena! Ehi!! Dove credi di andare, non sei stata
invitata in bagno!"
"Uffaaaa!!
Era un invito sottointeso!!"
Il
bel professore camminava nervosamente avanti ed indietro davanti alla porta
della cucina ormai da un'ora senza aver il coraggio di entrare e chiarire la
situazione con la ragazza 'Come ho potuto...come ho potuto farlo...dovrei
essere in grado di controllarmi...'. Era letteralmente in preda al panico e
decisamente incazzato con se stesso, avrebbe dovuto fermarsi, ma quando le
labbra della ragazza avevano sfiorato le sue, non era stato più in grado di
pensare a niente, e s'era abbandonato alla passione e a quel sentimento che
incessantemente lo spingeva verso di lei. Ripensava alle sue braccia che la
stringevano a sé, come per paura di perderla, alla morbidezza delle sue labbra
ad al suo sapore..."Ma cosa penso...calmo, rilassati e respira...ora
ragioniamo razionalmente: sono un cretino...come faccio a..."
"Prof...Profe..."
la voce flebile della ragazza lo distolse dai suoi pensieri costringendolo a
trovarsi faccia a faccia con il suo problema.
"Niniel...per
prima..." balbettò lui incapace di guardarla negli occhi.
"Lascia
perdere era solo per una stupida scommessa! Me ne sono gia scordata..."
mentì lei sorridente. Lo aveva sentito tormentarsi sino ad un secondo prima e
non le andava di lasciarlo in quella condizione.
"Si,
ma io… doveva essere sulla guancia, invece..." rincominciò, con il chiaro
intento di giustificarsi, ma venne interrotta dalla Grifondoro.
"Ascolta,
punto primo io ci sono stata, quindi non devi sentirti in colpa. Secondo, non
voglio rovinare la gita a nessuno con inutili imbarazzi, quindi fingiamo che
non sia accaduto niente....che ne dici?" propose.
"No,
ho avuto un atteggiamento scorretto...e..."
"Facciamo
così... amici come prima, ne discutiamo l'ultimo giorno, prima di
tornare!"
"Ma
come faccio a non essere in imbarazzo...." non terminò la frase perché la
ragazza gli aveva soffiato addosso una polvere bianca. "...Cos'è?" chiese
sorpreso tossicchiando.
"Estratto
d'erbe... serve appunto per eliminare il senso di colpa e l'imbarazzo per
alcuni giorni... un rimedio comodo che ci permetterà di affrontare il problema
a mente più lucida."
"...."
in effetti aveva funzionato.
"E
ora a tavola!"
La
cena si era svolta in maniera piuttosto tranquilla, contando il trambusto che
c’era stato poco prima.
"Piove!"
mormorò Dior guardando distrattamente fuori dalla finestra.
"Ecco
perché mi fa male...!" disse la sorella bionda sfregandosi la cicatrice
che aveva sul mento.
"Piove?
Allora non possiamo uscire? Uffa!!" si lamentò una Judy dal visino deluso
guardando anche lei oltre il vetro le gocce che cadevano.
"Possiamo
divertirci anche qui! Io ho portato le carte da gioco!" propose Bill
tuttavia la sua proposta non venne accettata con grande entusiasmo ad eccezione
delle tre Anglachel.
"UAU!!
Giochiamo a Poker!!" gioì Niniel abbracciando eccitata la sorella.
"Sì,
Bill!! Giochiamo a poker!!" esclamò una Dior insolitamente agitata e
giuliva.
"Posso
giocare anche io?" chiese Legolas.
"Ma
sì, certo! Voi giocate?" domandò la Grifondoro guardando gli altri, ma
solo Draco accettò poiché Harry, Ron, Hermione e Judy avevano deciso di stare
in salotto a guardare la videocassetta di un film babbano che avevano comprato
nel pomeriggio.
"Bene!
Ci siamo io, Legolas, Malfoy e le tre Anglachel!" constatò Bill mentre
tutti e sei si accomodavano sul tappeto posto al centro della camera da letto
"Che ne dite di maschi contro femmine?" propose con un sorriso.
"Per
me è ok, ma cosa si gioca? Soldi?" chiese Draco.
"Soldi?
Ma non se ne parla! Sono un professore, non lo permetterò!!" reagì Legolas
che odiava profondamente i giochi d'azzardo.
"Niente
soldi che ne dite di..." cominciò Niniel.
"VESTITI!?!"
finirono le ragazze in coro.
"Vestiti?"
"Sì,
Legolas! Vestiti! Ci dividiamo in coppie: io e Draco, Dior e Bill, tu e Niniel
e chi dei due perde la mano, si leva un indumento!" spiegò tranquillamente
Antares e il professore credendola una cosa innocua decise di accettare "Però
vi diamo un piccolo vantaggio!"
"Già,
siamo troppo brave!" spiegò perfida Dior levandosi la maglietta e
rimanendo in canottiera nera con gli spallini sottili subito imitata dalle
sorelle.
"Ben
detto, Malfoy! Non sei poi così male come sembrava!" gioì Bill mollando
una pacca di incoraggiamento sulla schiena del biondino.
"Vinto!!"
gioì Niniel mostrando a Legolas le sue carte vincenti "comincia a togliere
la maglietta!" il professore sorrise divertito e si tolse l'indumento
rimanendo in magliettina bianca.
"A
noi, Weasley! Ecco qua un full di jack!"
"Nooo!
Io ho solo una doppia coppia al dieci! Uffa!!" si lamentò levandosi a sua
volta la maglietta mostrando il torace nudo per la gioia di Dior che lo studiò
dettagliatamente senza però infastidire il ragazzo che invece sorrideva
maliziosamente.
"Sono
sicuro che non mi batterai! Ecco!! Ho fatto una Scala!!" disse soddisfatto
Malfoy mostrando le carte ai due professori che lo incitarono soddisfatti.
"Non
vendere la pelle dell'orso prima di averlo preso... Colore!!" rispose
sventolandogli sotto al naso cinque carte contrassegnate dalle Picche nere.
"Ma
porca...!!" imprecò a mezza voce sfilandosi l'indumento e mostrando una
maglietta senza maniche nera piuttosto aderente.
"Fammi
sentire... di seta anche questa?" chiese Antares fintamente interessata al
tessuto, ma veramente interessata ai suoi muscoli, sporgendosi in avanti e
toccando il torace del ragazzo e prendendosi veramente bene nel farlo...
"Dai?
Tu Weasley, che tessuto indossi?" cominciò Dior toccando sfacciatamente la
pelle del ragazzo seduto di fronte e sé.
"Ragazze
basta così, pessima scusa per palpare!" disse Legolas divertito mentre
scrutava le sue nuove carte appena cambiate dal mazzo "Uau! Bella
questa!" gioì poi alzando il viso verso la Grifondoro che lo guardava da
sopra le proprie carte con uno sguardo perfido e sghignazzando malevolmente
"Che... che hai da ghignare in quel modo?" chiese il povero
professore seriamente preoccupato per le sue sorti.
"Vediamo
le tue carte... chissà se batteranno le mie..." disse lei mostrando
lentamente un full di re.
"NOO!
Ma non è possibile!!" si disperò l'Elfo mettendosi le mani in testa e
lasciando cadere le proprie carte che mostravano un tris di donne "cosa
devo togliere?"
"L'altra
maglietta, mi sembra ovvio!!" asserì la sua avversaria sfregandosi le mani
soddisfatta senza perdersi nemmeno un gesto dell'uomo che rimase quindi a torso
nudo.
"Dior...
hai già vinto... non ho niente!" gemette Bill lasciandosi cadere
all'indietro sul tappeto.
"Nemmeno
io ho niente! Però ti sei ritirato dalla puntata al banco quindi... ho vinto
io!! Levati immediatamente le calze!! UA UA UA!!!"
"Sigh..."
"Oh-oh!! Preparati
Anglachel perché punto la canottiera ed anche i pantaloni!!" gridò Draco
infervorato.
"Ci
sto!! Vedo!!" Malfoy mostrò le proprie carte: un pocker di Jack ma non
esultò poiché la ragazza gli mostrò una Scala Reale "UAU!! Ho vinto io!!
Vai Draco, togli tutto quello che avevi promesso!"
"NOOO!!
Le carte sono truccate, non è possibile!! Che diavolo di carte hai
Weasley!!" si animò il bel biondino prendendosela con Bill.
"Ti
assicuro che non hanno nulla, Malfoy... sono loro! Coraggio..." finse di
piangere abbracciando il Serpeverde che restò al gioco del giornalista e
inscenò un pianto sconsolato sotto le risa degli altri quattro. Passata la
pietosa scena, Draco si decise a togliersi la canottiera mostrano una pelle
bianchissima attraversata però da innumerevoli cicatrici che fecero cessare
immediatamente le risa dei ragazzi. Antares comprese subito lo sguardo
imbarazzato del ragazzo, si alzò, lo abbracciò leggermente poi gli schioccò un
bacio sulla fronte infine guardò gli altri che sembravano avere un punto di
domanda al posto della testa, ma ad un suo cenno capirono che era meglio
continuare il gioco.
"Ti
abbono i pantaloni Draco, solo perché voglio gustarmi le tue svestizioni
mooolto lentamente!!"
"Basta!!
Mi ritiro!!"
"Ma
dai, Legolas, è un gioco... si vede che io sono più fortunata... non
prendertela!"
"Ma...
ma... e va bene..." capitolò il bell'uomo biondo alzandosi in piedi e
slacciandosi i pantaloni che caddero a terra senza impedimenti rivelando un
paio di boxer neri con decorazioni Elfiche.
"Bei
boxer!!" si complimentarono le sorelle maggiori guardando con attenzione
ed interesse.
"Gra-grazie..."
rispose imbarazzatissimo.
"Che
schifo!" commentò Dior.
"Tu
non avrai la soddisfazione di vedere i miei, Anglachel!!"
"Sicuro
Weasley?" il ragazzo si irrigidì e la guardò con occhi sbarrati
"Cos'è? Paura, eh?" lo stuzzicò la moretta mostrandogli un full
d'Assi. Senza una parola il giovane giornalista si alzò e si tolse i pantaloni
della tuta restando con un paio di boxer rossi e arancione "Cosa dicevi al
riguardo? 'Non avrai la soddisfazione di vedere i miei boxer' le ultime parole
famose!!" continuò a sfotterlo divertita la piccola Serpeverde facendo
ridere gli altri e lo stesso Bill che le scompigliò scherzosamente i capelli.
"Ti
uccido!"
"E
ora a noi due, Malfoy!" disse la biondina in stile 'Mezzogiorno di fuoco'.
"Già,
a noi due, Anglachel, preparati a morire!" i due si guardavano da sopra le
loro carte tenute in mano a ventaglio a nascondere il viso e lasciando visibili
solo gli occhi fissi gli uni negli altri. Nello stesso istante sbatterono le
carte per terra e non passò un secondo che Malfoy già si era alzato saltando
"Ho vinto io!! Lo sapevo, me lo sentivo nelle viscere!!" subito venne
preso ed abbracciato dagli altri due ragazzi che non avevano ancora avuto
quella soddisfazione. Quando Draco riuscì a liberarsi dal groviglio di braccia
e tornare al suo posto si trovò davanti la biondina in solo reggiseno nero che
sorrideva e gli tendeva la mano per complimentarsi.
Per
sfortuna di Niniel sia lei che Legolas si ritirarono e quindi il turno toccò
subito a Bill e Dior
"UAAAA!!!"
urlò la ragazza guardando la carta appena pescata "mi gioco tutto, anche i
vestiti delle mie sorelle!!"
"COSA?!?"
chiesero le due esterrefatte
"Ci
sto!! Io gioco anche i loro boxer!!"
"MA
BILL!!" si scandalizzò il professore di Erbologia cercando aiuto nel
Serpeverde che invece guardava le carte del giornalista e confabulava con lui
sottovoce.
"Ma
che diavolo ti è saltato in mente, Dior!" l'ammonì fingendo di sorridere
Niniel.
"Ma
che ti frega! È un gioco, giochiamo!" rispose entusiasta la gemella che,
appena valutata l'ipotesi di vedere Draco come mamma l'ha fatto, accettò di
buon grado la cosa.
"UHUHUHUHU!!
Non molliamo sorelle!" rise maleficamente la minore delle tre mentre
Legolas saltava come un esagitato cercando di farli desistere ovviamente
inutilmente...
"Io
direi che ci giochiamo anche un bel regalo... se vinciamo noi ci comprate
qualcosa di carino, altrimenti saremo noi a comprarvelo... ci state piccole
furfanti?" propose Bill terribilmente assorto dal gioco.
"Certo...
ma che ne dite anche di un... giorno da schiavo? Se vinciamo voi farete tutto
quello che vogliamo per un giorno, faremo noi le schiave se vincete
voi..." propose di rimando Dior.
"Il
gioco si fa duro... ma noi siamo duri e quindi accettiamo..." fece Malfoy
molto serio.
"Non
demordete, eh, duri e puri... alziamo la posta... se perdete oltre a farci un
regalo ed essere nostri schiavi per un giorno dovrete... dare un bacio alla
Cooman..." continuò sadica Antares. I ragazzi davanti a lei sbiancarono
mentre le sorelle scoppiarono a ridere soddisfatte.
"Chiediamo
un piccolo Time Out..." disse Bill allontanandosi leggermente e parlando
con Draco... ormai Legolas si teneva la testa tra le mani troppo disperato.
"Baciare
la Cooman? Non se ne parla Malfoy, quelle ne sanno una più del diavolo, io mi
ritiro!!"
"Ma
che cazzo dici, Weasley! Abbiamo un'occasione d'oro!! Quelle tre a me non la
raccontano giusta!! Io voglio arrivare fino in fondo, se perderò l'avrò fatto
con onore!!"
"Non
sei tanto male ma sei sempre un Malfoy, l'onore prima di tutto... ammirevole! E
va bene, non ti abbandonerò! Però loro dovranno baciare Piton!!"
"AHAHA!!
Non vedo l'ora! UHUHUHU!!"
"Che
hai da sghignazzare Malfoy? Allora cosa avete deciso?" li interruppe
spazientita Dior.
"ACCETTIAMO!!
Però voi dovrete baciare... Piton..."
"Uch!"
si lasciò sfuggire Niniel mentre i due ragazzi si passavano uno sguardo
d'intesa.
"VEDIAMO!!"
dissero tutti e cinque.
Abbassando
gli occhi a terra si poté vedere che le ragazze avevano addirittura una coppia
di sette, praticamente nulla, mentre i ragazzi per una botta di culo avevano
una stupidissima coppia di otto che però bastò per farli vincere.
"Lo
sapevo che era una brutta idea!!" singhiozzò Niniel guardando i due che
saltavano insieme troppo eccitati. Le ragazze furono quindi costrette a
togliersi la gonna della divisa, le calze maglia e rimanere in... boxer??
"E
quelli cosa sono?!" fece Bill scandalizzato indicando i boxer bianchi con
delle righe rosse e il numero 11 in rilievo di Dior. Anche le sorelle ne
indossavano un paio uguali però Niniel aveva il numero 7 e Antares il numero
14.
"Dei
souvenirs... cose che non vi interessano!" li freddò la Grifondoro che
stava diventando di tutti i colori soprattutto da quando Legolas si era svegliato
dal coma e la fissava come se fosse l'ultima donna sulla faccia della terra.
"Mh...
em... aiuto non so cosa fare! Dio che figo, che figura di merda proprio oggi
dovevo mettermi i boxer?!" credette di pensare Niniel accorgendosi poco
dopo del contrario guardando il viso del professore che la osservava
allucinato.
"Hai
parlato di nuovo ad alta voce!" le fece notare teneramente.
"M...smile!
Va bene profe... non so cosa dire... aiuto!"
"Sei
imbarazzata?"
"Eh,
quel pochino sai!" disse giocando con le dita "A proposito non mi
farai fare cose oscene vero?!"
"Perché?"
"Ah,
ma ti sei dimentic... niente! L'età ormai si fa sentire!" disse ridendo...
Legolas le sorrise poi come riscosso dai suoi pensieri...
"Ho
fame! Vieni a mangiare con me!"
"Ti
seguo!" ed uscirono svestiti andando in cucina e ricevendo dei rimproveri
da una scandalizzata Hermione che teneva le mani premute sugli occhi di Judy.
"Che
cosa staranno combinando quei due?" chiese il giornalista.
"Se
ti riferisci alla più sveglia delle gemelle forse sta rendendo felice Dracuz,
se invece parli dell'altra... nulla!"
"Ma
proprio nulla?"
"Nulla,
niente, nothing, nisba, nada, rien... ovvero proprio un cazzo!"
"Noi
due invece?"
"Nulla,
niente, nothing..."
"Ho
capito!" asserì un po' deluso.
"Posso
chiederti una cosa?" domandò lei rossa in viso.
"Siiiiiii?"
chiese lui speranzoso.
"Dove
cazzo hai preso quello schifo di cosi che tu osi chiamare boxer?"
"Me
li ha comprati la mamma!"
"Ah...
eh.. fanno schifo comunque!"
"Nemmeno
a me piacciono dovresti vedere quelli di Ronny..."
"Noooooooo!!!!
E poi quelli vorrebbe vederli qualcun'altra!"
"Uffa!!
E io che mi aspettavo un tanga, un perizoma, culottes di pizzo, slip
trasparenti, reggicalze..." gemette Draco buttandosi sul letto e
sospirando deluso.
"Certo
che sei un porco! Non giro mica come tutte le sgualdrine che ti sbavano
dietro!" lo ammonì Antares tirandogli un cuscino in faccia ma lui lo
evitò, prese un braccio della ragazza e la tirò sopra di sé.
"No,
ma un giorno che io deciderò sarai la mia schiava... come vorrei che questo
giorno fosse domani, ma mi dispiace per te voglio vederti roderti di
preoccupazione nell'attesa di quel fatidico giorno!!" fece lui esaltato
mentre veniva ascoltato con una faccia di sufficienza.
"Sì
certo, convinto tu..." ribatté lei cercando di liberare i suoi polsi dalla
stretta del biondino con il solo risultato di ritrovarsi completamente sdraiata
su di lui.
"Smettila
di guardarmi così maniaco arrapato, lasciami subito andare!"
"Perché?
Io ci sto da Dio! Hai degli... occhi fantastici, così... rotondi! Ti illudi se
pensi che io... ahhh!!" ovviamente non stava assolutamente parlando dei
suoi occhi... ma gemette di dolore sentendo dove era andato candidamente a
posarsi il ginocchio della ragazza
"Visto
che si parla di rotondità, cosa meglio di queste rendono l'idea?"
"Ho-ho
caaapito!! Togli quel ginoc-chio..." la pregò lasciandola subito libera di
alzarsi.
"Tzé!
Vado in bagno... mi è venuto troppo sonno!!" detto questo cercò di
prendere il proprio pigiama riposto nel comodino vicino al letto cercando di
non ammazzare Bill e Dior che erano parecchio espliciti, poi si allontanò verso
il bagno ma, voltandosi un'ultima volta, si accorse di due occhi argento che la
fissavano con uno sguardo indescrivibile.
Salve
a tutti, gente!!
Come
vedete stiamo postando molti capitoli in poco tempo, ma solo perché li abbiamo
già scritti... più avanti saranno dolori!!!
Comunque...
piaciuto il chap quasi-sconcio? A noi è piaciuto molto scriverlo perché ogni
demenzialità che ci veniva in mente la scrivevamo... però non avete ancora
letto il peggio... preparatevi psicologicamente!!
Ed
eccoci ai ringraziamenti di quelle splendide personcine che commentano sempre e
ci riempiono il cuoricino di gioia!!!
Prima
di tutto, ringraziamenti alle new entry di questa settimana:
Pikky91: è
un vero piacere per noi conoscerti Pikky cara (immaginiamo tu sia una ragazza...
ci sarà davvero qualche uomo che legge la nostra storia? Bah... questi sono i
misteri della vita!!), e ti ringraziamo tantissimissimo per aver detto che la
nostra ficcina è bella... che tesoro!! Speriamo che anche questo capitolo ti
sia piaciuto... a presto!!! Un bacio!!
elie_chan92:
oh tesorino bello, che onore conoscerti!! Davvero la nostra fic ti piace? Dio,
che emozione!! Grazie un casino per i bei complimenti che ci hai fatto, li
abbiamo graditi moltissimo! Speriamo che anche a te sia piaciuto in nuovo
capitoletto e speriamo anche che continuerai a seguirci!! Ti abbracciamo tanto,
tanto, facci un salutino, eh!! A presto!!
emy'91: che fine
avevi fatto, stupenda? Ci siamo preoccupate sai? Comunque bando agli smielamenti...
piaciuto il capitolo? La tua opinione è sacra per
noi!! Ci fa sempre una
grande gioia leggere le tue recensioni, sei così cara!! Anche noi ti vogliamo
tanto bene!! Un bacio grande un mondo, a presto stupenda!!
terry : anche tu ci
hai fatto preoccupare!! Per fortuna che sei tornata prima che potessimo
sguinzagliare le nostre armi segrete... (Ma che stai dicendo? n.d.Nini Ma
sì, ti ricordi le 3 K? n.d.Anty Ah, sì... comunque è una storia troppo
lunga... lasciate perdere ragazzi! n.d.Nini) Grazie mille per i complimenti che
fai sempre alla nostra fic e anche alla mia (Anty) ammissione all'università!!
Ti adoriamo!! Continua a seguirci e promettiamo che prima o poi si svelerà
tutto... sempre se non dimentichiamo qualcosa... (Di fisso! n.d.Tutti
Avada... n.d.Anty) Al prossimo capitolo bellissima, un mega bacione anche a te e
perché no, due!! Ciaooooooo!!!
peppe : Peppe!! Hai
detto davvero che la nostra è una gran fan fiction? Potremmo non reggere il
colpo!! E davvero la trovi bellissima? Che bello!! Siamo troppo esaltate!!
Continua a seguirci pure tu, eh! Ti mandiamo un grosso bacione elevato alla
seconda perché siamo in due!! Al prossimo, capitolo!!!
Syssy5: Syssy
carissima!! Anche tu ci sei mancata una cifra!! Pensa che abbiamo rimandato la
postazione (si dice così?) del chap perché avevamo visto tardi la tua
recensione!! Sorry!! Grazie 1000 per gli auguri che mi (Anty) hai fatto per
l'università... mi sa che ci capiamo al volo noi del capricorno e pensa anche
che il sogno mio e di Niniel è di aprire una manga-edicola-cafetteria-abbigliamento
(ideato e cucito da Niniel)... complicata, eh? Per quanto riguarda le nostre
adorate coppie penso che dovrai soffrire ancora un po'... siamo abbastanza
incasinate, sai? Continua a seguirci un bacione immenso e a presto, tesorino
bello!!
Anticipazioni...
"Oddio quanto è figo!"
"Niniel, stai parlando ad alta voce." la informò Ron.
"Ormai ci è abituato!" disse alzando le spalle.
"Ti
piaccio vestito così?"
"NOOO! Un attimo! Se Potter esce conciato così, io non vengo!" li
informò Dior.
"Cosa ho fatto di nuovo?!"
"Vedi
Potter il problema non è ciò che hai fatto, ma come sei!" poi sospirando
si rivolse a Draco "Ti prego!"
"Se lo scopre mio padre mi uccide!"
"Daaaaaaaaaaiiii,
dopo Antares ti da una ricompensa!" lo convinse Dior.
"Tu sei una mia studente, sei così giovane...quel bacio è stato un
errore...non significava niente..."
disse continuando a fissarla.
"Certo...non...significava
niente..."
“Almeno sii sincera con te stessa! È questa tua arrendevolezza che mi
da sui nervi, ti piace da morire, e allora fai valere i tuoi sentimenti!”
"...ha detto che faremo i conti non appena sarò tornato ad Hogwarts..."
"Perché?" gli chiese preoccupata accarezzandogli la nuca e le
ciocche bionde.
"Non lo so... può anche non esserci un motivo..." si scostò
piano e la guardò "Scusa..." disse piano, quasi vergognandosi di quel
suo gesto umano.
Speriamo
di avervi messo addosso un po' di curiosità... a presto!!!
L'ultima
sera della gita i professori decisero di portare gli studenti in un famoso pub
magico situato nella zona babbana di Londra: il P3 gestito dalle sorelle
Halliwell, streghe da generazioni.
"Avete
finito? -_-" chiesero disperati i ragazzi che attendevano da un'ora
davanti alla porta del bagno l'uscita delle ragazze.
"Arivoooooooooo!"
e detto questo uscirono in massa, vestite in modo decisamente sexy. La prima ad
uscire fu Judy con cui le gemelle si erano sbizzarrite arricciandole i capelli
e raccogliendoli in una strana acconciatura che le faceva cadere sul viso dei
dolci boccoli, indossava un vestito nero che arrivava fino al ginocchio e gli
stivali erano ricoperti in parte dagli scaldamuscoli.
"Judy
come sei carina!!" esclamò Harry vedendola ricevendo un gran sorriso come
risposta.
"Come-ti-permetti-Potter?!"
sibilò letale il fratello della ragazza venendo però interrotto da Ron che lo
scansò per vedere la ragazza che stava uscendo in quel preciso istante.
Quest'ultima era accompagnata da Dior che con un ghigno soddisfatto la spingeva
fuori a calci poiché la ragazza si vergognava da morire.
"Sei
bellissima!" esclamò il rossino sgranando gli occhi ad un’Hermione
totalmente diversa dal solito: indossava una gonna corta dai colori vivaci e un
maglione a collo alto fucsia che le donava particolarmente e i suoi capelli
ribelli erano stati lisciati e acconciati in un semplice chignon da cui
cascavano alcuni ciuffi ad incorniciarle il viso.
"De
gustibus non disputandum est !" costatò la mora Serpeverde abbracciando
Bill.
"Vestita
così mi fai fare pensieri sconci!" rise notando che la ragazza portava dei
pantaloni gessati, una camicia bianca e una cravatta nera.
"Lo
sapevo, ti piacciono gli uomini! Quando sono belli sono gay.. no, non è il tuo
caso!"
"E
quando sono belli e non gay sono così tonti!" sospirò Niniel,
allacciandosi la camicia bianca sotto il seno e sistemandosi la minigonna di
denim.
"A
chi ti riferisci?" sorrise maliziosa la gemella che indossava una
minigonna nera con sopra un maglione dal collo a barchetta che lasciava le
spalle scoperte e degli stivali con il tacco che arrivavano appena sotto il
ginocchio.
"Indovina..."
"IO?
Che cosa ho fatto io?" chiese Harry stupito.
"Ma
che cosa centri tu? Stiamo parlando di belli e non gay!"
"Allora
non centro, vero?"
"Ah,
l'hai ammesso! Sei dell'altra sponda!"
"Quale
sponda? Io non ho visto il fiume! Me lo fate vedere domani?"
"Ti
ci affogo Potter!" disse il Serpeverde raggiungendoli dopo avere
totalmente cambiato il look di Legolas. Il bel professore con i capelli tirati
indietro, i jeans chiari ed una camicia bianca sbottonata sul fisico
perfettamente modellato, si guardava attorno un po' imbarazzato non sentendosi
a proprio agio vestito così.
"Oddio
quanto è figo!"
"Niniel,
stai parlando ad alta voce." la informò Ron.
"Ormai
c’è abituato!" disse alzando le spalle.
"Ti
piaccio vestito così?" le chiese con un po' di malizia lui. La ragazza si
limitò a scuotere la testa, dando tante piccole gomitate alla sorella che però
era incantata a fissare una persona a caso.
"Serve
un secchiello?" le sussurrò.
“No…
salivazione zero!!”
Antares
stava fissando Draco che indossava dei jeans neri scoloriti sul sedere e sulle
cosce, una cintura borchiata ed un maglione nero con la zip di traverso
argentata. I capelli erano sapientemente spettinati dal gel dandogli un'aria
sbarazzina-arrapante. Il ragazzo a sua volta la stava fissando con sguardo
malizioso.
"Se
siamo tutti pronti, si parte!" urlò Bill prendendo in mano le chiavi della
piccola casa e sistemandosi i capelli in una coda che Dior gli aveva poco prima
disfatto per vendicarsi del simile gesto che il ragazzo le aveva fatto la sera
prima. Il giornalista indossava a sua volta dei jeans chiari ed una camicia
nera.
"NOOO!
Un attimo! Se Potter esce conciato così, io non vengo!" li informò Dior.
"Che
cosa ho fatto di nuovo?!"
"Vedi
Potter il problema non è ciò che hai fatto, ma come sei!" poi sospirando
si rivolse a Draco "Ti prego, rendilo..."
"Presentabile!"
terminò Niniel.
"Non
esageriamo! Rendilo decente!" proseguì lei buttandolo in bagno...
"Se
lo scopre mio padre mi uccide!"
"Daaaaaaaaaaiiii,
dopo Antares ti da una ricompensa!" lo convinse Dior.
“Che
cosa?”
"Un
bel bacio alla francese!!" disse Niniel vendicandosi della gemella.
“In
questo caso…” disse salutandole e chiudendosi la porta alle spalle.
"Ma
volete morire, care sorelline mie?" le intimidì l'ultima sorella
sollevando i pugni.
Intanto
dalla toilette provenivano delle urla agghiaccianti:
"NOOOOOOOOOOOOOO!
Che cosa fai ai miei capelli?!?! AIUTOOO!! MI VIOLENTAAAA!!! COSA FAI??"
inutile dire chi era…
"Stai
fermo e levati la camicia!" continuò il biondino perdendo il suo
proverbiale autocontrollo.
"COME?!"
"Devo
cambiarti Potter!"
"Piuttosto
che farmi vedere 'nudo' da te preferisco morire!"
"Davvero?"
Draco lo disse in un sussurro agghiacciante tanto che tutti si zittirono.
"NOOOO!
MA QUANTE MANI HAI??!!"
Dopo
molte urla e tentate maledizioni (nel vero senso della parola) Harry uscì
indossando dei pantaloni neri a vita bassa e una camicia color grigio perla
metallizzata, i capelli solitamente scompigliati erano stati fissati con il
gel, creando un effetto da 'mi sono appena alzato dal letto' che neanche a
dirlo, gli dava un aspetto decisamente molto sexy; inoltre gli orrendi occhiali
rotondi erano stati soppiantati da un abile incantesimo, senza le lenti gli
occhi sembravano ancora più verdi e intensi...
Le
ragazze lo fissarono imbambolate, finalmente Dior ruppe il silenzio:
"POOOOTTER!"
"Cosa
c'è ancora?!?!?!?!" chiese esasperato allontanandosi il più velocemente
possibile dal biondino che aveva stampato in faccia un sorrisino malefico
"Mi piace questo comportamento aggressivo, bravo, non sei sfigato come
pensavo... complimenti Dracuz!" sogghignò lei.
"Però...sembri
meno popo (=bambino), perché non ti sei conciato così prima?!" affermò
Niniel distogliendo momentaneamente l'attenzione dall'Elfo.
"Mi
fate arrossire!!" disse imbarazzato scompigliandosi i capelli.
"Potter,
se fai così ti saltiamo addosso!!!" lo informarono tutte le presenti.
"...lo
prendo come un complimento...a proposito, non mi chiamo Potter. Il mio nome è
Harry..."
"Ma
vaffanculo!" commentò Dior "Harry!"
"Questa
volta cosa ho detto?!" (ha un'ampia varietà di frasi! N.d.Autrici)
"Harry, non sei James..."
"Che
centra mio padre?"
"Bond, James Bond! Stupit"
(detto in dialetto bresciano e la dieresi sulla u) gli spiegò Antares.
"Possiamo
partire?!" urlò Bill stanco di non essere preso in considerazione.
Dopo
pochi minuti di cammino arrivarono ad un edificio mezzo distrutto ed abbandonato.
"Dove
ci avete portati?" chiese Harry spolverandosi il giubbino che aveva
distrattamente sfregato contro ad un muro.
"Eppure..."
cominciò Legolas guardando un foglio "la cartina che mi ha dato Severus
indica proprio questo luogo... non capisco..."
"Ma
sì, sarà un po' come Hogwarts ed il San Mungo... per i babbani sembrano delle
rovine, ma in realtà non lo sono... prova a tirare fuori la bacchetta
Bill!" suggerì Hermione. Il ragazzo l'ascoltò e poco dopo il suo viso
s'illuminò.
"Hai
ragione!! Dovreste vedere che bello!!! L'entrata è lì, venite con me!!"
scesero una scaletta stretta ed entrarono in un sotterraneo tetro e sporco.
Bill premette su un muro un bottone invisibile (per gli altri) ed apparve un
ascensore. Scesero di un piano ed appena le porte si aprirono i ragazzi si
trovarono all'interno di un immenso pub con le luci psichedeliche e musica
commerciale affollato da gente di tutte le età. Al centro del salone
troneggiava un bancone dietro al quale si affaccendavano tre giovani sorelle streghe
davvero carine.
"Di
là ci sono le sale, andiamo a sederci!" suggerì il professore biondo
alzando la voce per farsi sentire da tutti, storditi dal gran rumore. La
saletta era molto carina ed accogliente con delle panche rivestite da soffici
cuscini, candele ed i muri di pietra erano decorati da vivaci graffiti.
"Mi
piace questo posto..." asserì stranamente Dior subito imitata da tutti che
si accomodarono e cominciarono a chiacchierare entusiasti tra loro.
"Quando
ci si scatena?" domandò Draco che già stava per scappare nella mischia.
"Non
ti facevo così scatenato, Draco... beh, dopotutto tu e tuo padre ce l'avete nel
sangue... il richiamo alla musica è più forte di voi!" disse sorridendo
enigmatico Legolas.
"Già,
prof. ... quindi posso andare??" chiese speranzoso e partì a razzo non
appena il docente annuì ma tornò poco dopo sempre ad una velocità folle per
prendere Antares e trascinarla via con lui.
"Mio
fratello è proprio partito per vostra sorella... non l'ho mai visto così
nemmeno con tutte le sue amichette a Malfoy Manor..." affermò candidamente
Judy sorridendo felice per il suo adorato fratello.
"Amichette?!" s'incuriosì Ron
"Eh? S-sì... beh ma
non guardatemi così... forse era meglio se non lo dicevo..."
"Non
davanti a mia sorella!" le consigliò Dior prima di andare a fare un giro
con Bill.
"Harry
andiamo a ballare?" chiese la giovane Malfoy.
"Ma
veramente..."
"Harry!
Judy intende dire: andiamo tutti a ballare e lasciamo soli i due piccioncini
che forse si svegliano fuori!" gli spiegò Hermione abbassando la voce.
"Ah,
capisco, andiamo..."
"Herm,
vuoi ballare con me?" chiese Ron che per la prima volta dopo sette anni
aveva trovato il coraggio di farsi avanti.
"Ordiniamo
qualcosa da bere?" le propose l'insegnante una volta restato solo con
Niniel.
"Si!!"
Poco
dopo, una donna di nome Piper servì loro due enormi cocktail. Niniel beveva il
suo, a base di Rum e frutta (Buono! n.d.NinielSei sempre la solita! Alcolizzata senza speranza...
N.d.Antares), silenziosamente, maledicendo le sorelle per averla abbandonata.
"Che
tristezza...le mie sorelle si stanno divertendo da morire, io invece..."
pensò la ragazza, afferrando una ciliegia dal piatto di frutta che le avevano
portato e mangiandola. "Le ciliegie erano il frutto preferito di
papà...anche quel giorno la mamma era andata a comprarne un po'... se fosse
restata a casa forse..."
"Non
esagerare con quella roba, l'alcool fa male!" scherzò Legolas
richiamandola alla realtà.
"Già,
ma aiuta a dimenticare." sussurrò tenendo lo sguardo basso, evitando così
di fissarlo negli occhi.
"Sbaglio
o mi hai già detto qualcosa del genere? Anche l'altra volta non mi hai spiegato
che intendi dire con quella frase!" domandò preoccupato da un simile
commento.
"Niente,
era una constatazione...tutto qui..." si affrettò a dire, sforzandosi di
sorridere, notando il suo sguardo dubbioso. Calò ancora una volta il silenzio,
entrambi stavano raccogliendo il coraggio per introdurre un argomento molto
importante.
"Senti,
vorrei dirti..." iniziarono insieme. Niniel gli cedette la parola.
"Ecco,
volevo scusarmi per quel giorno...è stato un comportamento imperdonabile da
parte mia..." A quelle parole la Grifondoro ebbe un sussulto.
"Ma
no, non..." tentò di interromperlo.
"Aspetta,
lasciami terminare." le chiese. Lei sapeva perfettamente cosa stava per
dirle, ma non aveva intenzione di sentirlo. "Tu sei una mia studente, sei
così giovane...quel bacio è stato un errore...non significava niente..."
disse
continuando a fissarla.
"Certo...non...significava
niente..." ripeté lei continuando a sorridergli e stringendo con le mani
le ginocchia graffiandosi leggermente a causa delle unghie. 'Perché mi sento
così male, infondo mi piaceva solo un po', non provo niente di speciale, ma
allora perché ho tanta voglia di piangere? Era da aspettarselo, ma cosa mi sono
illusa a fare!! Sono proprio una stupida…' "Vado da Dior un secondo."
disse alzandosi e lasciando l'uomo a fissarla mentre spariva tra la gente.
"Ho
fatto la cosa giusta, vero Severus?" chiese più a se stesso che all'uomo
che sedeva dietro di lui.
"Allora
Bill, balliamo?" gli chiese abbracciandolo
"Non
ho voglia..."
"Non
ti ho chiesto se hai voglia ti ho domandato solo se balliamo." proferì
ridendo.
"Sempre
con questo carattere..." ma fu interrotto dalla sua ragazza che vedendo la
sorella Grifondoro allontanarsi da Legolas si era staccata dal ragazzo e
l'aveva raggiunta.
"Ma,
Niniel, gioia, che cavolo ci fai qua?"
"Snif..."
"Chiaro,
che cazzata ha detto ‘sta volta?"
"Snif,
snif... è un coglione..." disse tra le lacrime.
"Si
questa non è una novità, cosa ha detto?" dopo averle raccontato tra un
singhiozzo e l’alto la loro discussione, Dior, iniziò lentamente a dirigersi
verso Legolas seguita da Bill.
"No,
lascia perdere!" tentò di fermarla la sorella “ È meglio così, davvero…”
“Almeno
sii sincera con te stessa! È questa tua arrendevolezza che mi da sui nervi, ti
piace da morire, e allora fai valere i tuoi sentimenti!” la rimproverò lei
incredibilmente loquace poi rincominciò a camminare. "Bill, stai qui!!" gli impose
notando che la stava seguendo.
"Ma
dev..." ma si arrese nell'udire un forte colpo di tosse forzato che
nascondeva un 'stai zitto'.
Arrivata
al tavolo dei professori la ragazzina si fermò e dopo un profondo respiro che
le serviva per non prendere a pugni sbottò ...
"Tu,
scemo..." disse rivolgendosi all'Elfo che parlava con Piton e la
McGrannit.
"Prego?"
sgranò gli occhi la professoressa di trasfigurazione. "Le ricordo che si
sta rivolgendo pur sempre ad un suo insegnante e deve portargli rispetto!"
'Ma
guardate, con questa luce rossa e questa atmosfera di pace che li circonda la
profe può sembrare quasi meno decrepita...' pensò lei che con un altro respiro
iniziò:
"No,
chiariamoci... le persone a cui do rispetto sono quelle che se lo meritano e
non credo che in questo preciso istante possa definirlo tale!"
"Ma
cosa ho fatto?" chiese innocentemente il diretto interessato guardandola
stupito.
"Scusatela
ha bevuto troppo!" disse Niniel raggiungendo la sorella e afferrandola
tentando di farla tacere. "Lascia perdere..."
"Non
ho bevuto nulla fuorché una Coca-Cola, non credo che sia alcolica!" si
difese.
"Fa
niente, vieni via!"
"Ma
che cosa è successo ai suoi occhi, signorina Anglachel?!" notò Piton
facendola voltare. L'uomo era rimasto nella penombra, ma aveva comunque visto
che questi erano rossi e gonfi.
"Allergia!"
sorrise lei imbarazzata.
"Scusa
patetica" bisbigliò la Serpeverde.
"Ma
no, davvero..."
"Si,
sei allergica a LUI!" disse lanciando un'occhiataccia a Legolas che
tentava di nascondere dietro un sorriso la tristezza che traspariva dai suoi
occhi.
"Proprio
non capisco cosa..." ma fu interrotto dall’arrivo di una persona
conosciuta.
"Ma
che diavolo fai? Io non ho nessuna intenzione di ballare!! Odio farlo!!"
si arrabbiò Antares all'indirizzo di Draco che la stava trascinando verso la pista
da ballo ma quest'ultimo non si degnò di risponderle "Lasciami!! Vado a
bere qualcosa, tu fa quel che vuoi!" e strattonandolo riuscì a liberarsi e
a dirigersi verso il bancone.
"Dimmi,
cosa desideri da bere?" le chiese una bella ragazza sui 25 anni.
"Ah...
boh, non lo so però qualcosa di forte!"
"Lasciami
indovinare... hai litigato con il tuo ragazzo, il biondino niente male,
vero?" le chiese la barista sorridendo complice e strappando un sorriso
alla Serpeverde.
"Ho
litigato sì, ma quello nonè il mio
ragazzo!!" precisò sottolineando le ultime parole.
"Ho
capito... comunque io sono Phoebe, piacere di conoscerti!"
"Antares,
piacere mio!"
"Bel
nome! Ecco qualcosa che fa per te, buono ma poco alcolico... sei minorenne,
vero?"
"Vero...
non ti si può nascondere nulla, eh, Phoebe?"
"Ho
un buon intuito... oh, attenta!" le sibilò piano guardando alle spalle
della biondina prima di correre a servire un altro cliente.
"Ehi,
bellezza... vieni a fare un giro con me?" Antares si girò e si trovò
davanti un ragazzo di media statura con occhi e capelli castani, un tipo
insignificante ma evidentemente molto sicuro di sé.
"No,
grazie!" rispose lei girandosi e dandogli le spalle ma subito sentì una
mano voltarla.
"Non
accetto un no come risposta... dai, cosa ti costa, facciamo solo un
giro..."
"Mi
sembra di averti già risposto di no, ora per favore lasciami in pace!"
"Come
ti permetti puttana!" s'alterò il ragazzo cercando di farla alzare.
"Come
ti permetti tu, bastardo?" sibilò una voce bassa ma agghiacciante e letale
alle loro spalle. L'importunatore si voltò e fece per replicare ma appena vide
che l'altro ragazzo era circa 20 centimetri più alto e molto più muscoloso di
lui pensò bene di non insultarlo.
"Che
diavolo vuoi? Sto parlando con te, forse?"
"No,
ma con la mia ragazza, quindi smamma se non vuoi ritrovarti con 25 denti di
meno!"
"Potevi
dirlo subito, me ne vado!" fece per andarsene ma Draco lo afferrò per una
manica "Che diavolo vuoi ancora?"
"Non
dimentichi di chiedere scusa a qualcuno per le tue gentili parole?"
"Certo,
perdonami!" disse sarcasticamente alla ragazza "Ora posso
andare?"
"Solo
perché c'è qua il mio professore! Sparisci piattola!" lasciato il ragazzo
questo si dileguò alla velocità della luce e Malfoy junior si sedette a sua
volta al bancone.
"Grazie..."
disse Antares "...ma me la sarei cavata anche da sola!"
"Lo
so, ho solo voluto evitare uno spargimento di sangue..." scherzò lui
facendola sorridere.
"Però
ti rammento che io non sono la tua ragazza!"
"Non
ancora..." mormorò lui ma abbastanza alto perché lei sentisse.
"Come
'non ancora'?" gli chiese con il cuore che batteva a mille e le guance
arrossate ma venne interrotta dal ritorno di Phoebe.
"Signor
Malfoy, il solito?" chiese sorridendo e guardando Draco.
"Come
'il solito'?" chiesero in coro i due Serpeverde; Phoebe si avvicinò e lo
guardò meglio poiché la luce era molto bassa e quella che c'era era colorata.
"Oh,
scusami ti avevo scambiato per un'altra persona... perdonami ancora, cosa
desideri?"
"Parlavi
di Lucius Malfoy?" le domandò incuriosita Antares alzando il viso dal suo
cocktail.
"Sì...
ma voi come..."
"Svelato
il mistero... Lucius è suo padre!" le rivelò indicando il biondino con la
mano.
"Davvero??
Così tu sei Draco, eh? Piacere di conoscerti, io sono Phoebe!" rispose
allegramente la bella strega stringendogli la mano poi si rivolse alle sorelle
"Prue, Piper! Ho appena conosciuto il figlio di Lucius Malfoy!!" le
altre due ragazze corsero a presentarsi sorridendo e spiegando che Lucius era
uno dei migliori clienti da quando avevano aperto il locale diversi anni prima.
"Sei
venuto qui con tuo padre?" chiese Piper gentilmente.
"No,
sono qui con la scuola, una gita nella Londra babbana."
"Oh!
Però lo sai vero che Lucius è qui?" continuò la seconda delle tre streghe.
"COSA?!?
Oh, no!!" gemette Draco alzandosi di scatto e facendo ridere le bariste
"Ditemi che state scherzando!!"
"No,
affatto! Gli ho appena versato un doppio whisky incendiario! E con lui c'era
anche una donna che non ho mai visto prima..."
"Sarà
una nuova amante da cui si farà spennare come un pollo prima di essere
mollato..."
"Nuova
amante?" chiese Antares "Tuo Padre ha delle amanti e nemmeno te le
nasconde?"
"Naaa...
ma tanto le conosco anche io..." aggiunse soprappensiero.
"Cosa
significa 'tanto le conosco anche io'?"
"Eh?
Doh! Significa che... ehm... non so come dirlo... scusa ma..."
"Ahaha!!
Fammi indovinare Malfoy junior, le conosci bene perché dopo essere uscite dalla
camera di tuo padre si fermano nella tua?" lo stuzzicò Prue scherzosamente
non sapendo però che quanto detto corrispondeva a verità.
"Ehm...
ecco... solo per una partitina a carte..." si giustificò il povero Draco
che si stava disperatamente arrampicando sugli specchi.
"Oh...
ma io l'ho detto per scherzare, non sapevo che..." si scusò la maggiore
delle bariste "Oddio... mi dispiace, davvero... che disastro!!"
"Prudence!
Me ne versi un altro per fav... TU!! Tu sei quell'idiota!!" urlò niente
poco di meno che Lucius Malfoy in persona rivolto ad Antares.
"Ci
risiamo!! Ma è un po' monotematico, signore! E' passato un mese!"
"Monotematico??
Mi hai fatto girare tutta Hogwarts, e quando dico tutta, dico tutta, anche i
bagni!!" la biondina si alzò fronteggiandolo e incrociando le braccia al
petto.
"Oh
ma che... OH MIO DIO!! Ma com'è vestito?!" urlò notando che l'uomo indossava
dei pantaloni di pelle nera ed una camicia sempre nera abbastanza aderente e
slacciata per metà che lasciava poco all'immaginazione.
"Lucius,
sai chi ho incontrato qui?" gioì una voce alle loro spalle appartenente a
Dania che trascinava gioiosa Dior e Niniel seguite da Bill Weasley e Legolas
"Le mie bambine anche se... Oh! Eccoti qui, Antares! Niniel mi aveva detto
che ti eri imboscata con Draco!"
"Ma
che cavolo dici? E poi come diavolo sei conciata anche tu??" la donna
indossava una gonna decisamente molto corta, una camicia rossa e delle scarpe
con un tacco vertiginoso ed era pesantemente truccata.
"Hai
visto, Anty? E poi..." cominciò Niniel "...ma... lei è il signor
Malfoy... non sarete venuti insieme, vero?" Dania e Lucius si trovarono
circondati dalle tre Anglachel, da Draco e dalle tre Halliwell, che non si
stavano perdendo una battuta, e venivano scrutati con occhi taglienti.
"Ehm...
ecco è solo... è solo..." cominciò la donna diventando bordeaux.
"Un'uscita
tra amici in onore dei vecchi tempi!" concluse l'uomo con un sorrisino
convincente.
"Dovresti
imparare ad arrampicarti sugli specchi con le unghie che ha tuo padre, Draco...
e comunque devi ancora spiegarmi la storia delle partitine a carte, ok?"
sibilò letale Antares al bel Serpeverde.
"Si..."
rispose mogio pensando a come tirarsi fuori da quel casino.
"Noi
andiamo a ballare, non vieni, Draco?" chiese Lucius guardando finalmente
in viso il proprio figlio.
"Sì,
magari dopo padre, andate pure senza di me!"
"Come
vuoi..." rispose guardandolo però gelidamente.
Dania
e Lucius s'incamminarono quindi verso la pista mentre i sei ragazzi li
guardavano. Ad un tratto Antares, Dior e Niniel sbarrarono gli occhi.
"D...
Draco? Ma tuo padre, indossa qualcosa sotto quei pantaloni, che sono molto
belli oltre che avere il pregio di far conoscere al mondo il suo fantastico
fondoschiena, eh?" chiese Antares senza staccare gli occhi da ciò che
stavano scrutando con molta attenzione.
"Secondo
me no!" asserì Dior molto interessata abbassandosi maggiormente per avere
una maggiore visuale.
"Nh...
molto meglio così..." commentò la Grifondoro tentando di dimenticare la
questione ‘Elfo’.
"Non
lo so e non voglio indagare!!" ringhiò l'erede Malfoy strattonando la
biondina e girandole il viso per farle cambiare visuale.
"Hihihi!!
Malfoy è geloso!!" rise Bill mentre tutti tranne il ragazzo in questione
si misero a ridere "Del papino tra l'altro! Hihihi!!"
"Io
vado a farmi un giro!!"
"Permaloso!!"
continuò il rossino guardandolo sparire tra la folla di gente scatenata.
I
ragazzi si fermarono al banco a parlare con le tre Halliwell, fino a che non
furono interrotte dal Signor Malfoy che desiderava pagare il conto.
"Sono
34 galeoni." lo informò Prue.
"Ma
quanto cazzo avete bevuto?!" chiesero sconcertate le figlie della donna (1
galeone corrisponde circa a 8 euro per un totale di 272 euro) che però fece
orecchie da mercante.
L'uomo
saldò il conto, ma al momento di riporre nel cappotto il portamonete da
quest'ultimo cadde una foto. Ritraeva un bimbo di circa un anno dalla pelle
bianchissima, i capelli quasi bianchi arricciati sulla testina e gli occhi
azzurrissimi che sorrideva battendo le piccole manine, seduto mezzo nudo in un
giardino verdissimo.
"Che
carinooo!" esclamarono le ragazze impossessandosene.
"Non
mi dica che questo amore è Draco!" disse Antares che aveva immediatamente
riconosciuto gli occhi del biondino.
"Sì..."
"Me
la regala? Me l'affitta, me la vende?" proseguì lei.
"NO!!"
rispose quasi urlando.
"Perché
no? Cosa se ne fa lei?"
"Tutti
i genitori tengono una foto dei propri figli nel portafoglio e non se ne
separerebbero per niente al mondo, vero Dania?" disse rivolto alla donna
che però, imbarazzata guardava altrove.
"Mamma!
Non hai le nostre foto!" affermarono le ragazze dopo aver requisito la
borsa della donna ed avervi frugato dentro.
"Heee...
sapete..."
"E
cosa ci fai con questi?" chiese improvvisamente Dior sollevando una
scatola di preservativi...
"Ops...che
vergogna...oh mio Dio, come faccio a spiegarvi..." balbettò lei, rossa
quasi quanto la camicia che indossava.
"Non
fare così Dania, sono grandi, scommetto che sanno perfettamente a cosa
servono...e come si usano." disse maliziosamente l'uomo lasciando
boccheggiare la donna che era ad un passo dallo svenire.
"LUUUUUCIUSSS
COME TI PERMETTI DI DIRE UNA COSA SIMILE ALLE MIE BAMBINE!!!" urlò lei
facendo scoppiare a ridere tutti i presenti, figlie comprese.
"Andiamo,
ti riaccompagno a casa..." le sussurrò "..e questi li teniamo
noi." precisò sfilando la scatola dalle mani di Dior.
"Però
eviti di usarli con nostra madre, signor Malfoy!" lo pregarono le tre
ragazze.
"Bah,
vedremo... non dipende solo da me anche se il mio Sex Appeal è molto
sviluppato, non so se mi sono spiegato..."
"LUCIUS!!!!!"
"Oh!
Che palle! Quanto credi siano ingenue le tue figlie?"
"PUAAHAHAH!!
Ma stai scherzando? Come regalo di compleanno a Draco per i suoi 14 anni gli ho
fatto trovare nel suo letto una donna nuda direi... vogliosa..."
"MA
MA MA... LUCIUS!!!"
"Ehilà,
che si dice?" intervenne il ragazzo in questione tornando da loro, che
venne freddato dallo sguardo di Antares.
"Nulla,
si parla del regalo per i tuoi 14 anni, tuo padre è stato così gentile da
informarci..."
"Cosa?
Ecco io..."
"Suvvia
Draco! Non volevo certo far arrabbiare la tua amichetta, l'ho detto così per
dire... tanto mica state insieme, vero?" giustificò il signor Malfoy
lanciando una strana occhiata al figlio che non ribatté poi si avvicinò al suo
orecchio e disse poche parole prima di prendere Dania sottobraccio ed uscire
dal locale mentre la donna si sbracciava per salutarli.
In
quel momento arrivò il professor Piton accompagnato dalla McGranitt e ben
presto il clima si riempì di battute, risa, balli sfrenati. C'era però qualcuno
che aveva smesso di divertirsi: Draco.
Il
bel Serpeverde biondo decise di andare a prendere una boccata d'aria e così
fece. Se ne stava seduto su una ringhiera e la sua mente era offuscata da mille
pensieri.
"Che
ti ha detto?" chiese una voce dietro di lui.
"Perché
vuoi saperlo?"
"Il
tuo comportamento è cambiato dopo che ti ha parlato..." spiegò la ragazza
sedendosi accanto a lui.
"Sei
arrabbiata con me, vero?"
"No...
volevo esserlo però... non penso che ti sarebbe d'aiuto e poi non ho
nessunissima voglia di tenerti il muso..."
"Davvero?"
"Dubiti?
Anche se devo ammettere che sono un po' gelosa del fatto che a 14 anni ti sei
fatto praticamente una prostituta e anche tutte le amichette di tuo
padre..."
"Se
vuoi saperlo non ho affatto gradito quel regalo... non mi ha mai fatto un
regalo in diciassette anni e l'unico che mi fa è una puttana... non l'ho
nemmeno sfiorata!" disse amaramente estraendo dalla tasca un pacchetto di
sigarette ed accendendone una.
"Ehi!
Da quando fumi?"
"Dal
secondo anno... non guardarmi così, sono sigarette magiche per minorenni e non rovinano
i polmoni!" la ragazza lo guardò scettico "Non ci credi? Leggi sulla
confezione..." detto questo le lanciò un pacchetto argentato che Antares
lesse attentamente.
"Causa
comunque dipendenza..."
"Fammi
dipendere da qualcosa ti prego!"
"Ok...
Sì, forse ne hai un po' bisogno... per tirarti su il morale devo darti una
cosa!" fece improvvisamente lei cominciando a trafficare nella propria
borsetta da cui estrasse un involucro di stoffa verde e lo porse a Draco che
gettò a terra la sigaretta ormai finita.
"Che
cos'è?"
"Aprilo,
no? Sbaglio o nella nostra partita a Poker c'era anche un certo regalo? Forza,
è per te!"
"No,
grazie, non fa niente!" rispose alzandosi e compiendo due passi.
"Te
l'avrei fatto anche se non ci fosse stato nell'accordo... mi ha troppo
ricordato te... e poi in verità l'ho comprato prima della partita... mi serviva
un pretesto per dartelo..." il ragazzo si fermò, si voltò e la guardò
confuso.
"Dai,
prendilo..." gli disse sorridendo sinceramente. Draco restò fermo
titubante poi allungò il braccio prendendo il piccolo involucro tra le proprie
mani; lo scartò con delicatezza e vide che all'interno c'era una collana
d'argento che raffigurava un serpente attorcigliato ad una spada Elfica.
"Grazie!!
è davvero... bellissimo!!" gioì allacciandosi subito la collana.
"Felice
che ti piaccia! Quando sei in pericolo o hai voglia di parlarmi stringilo e
pensa a me, giuro che ti risponderò! O almeno così ha detto la tipa del negozio
dove l'ho comprato!!"
Fu
un attimo ed Antares si trovò sommersa tra le braccia del ragazzo che la
stringevano forte "...ha detto che faremo i conti non appena sarò tornato
a Hogwarts..."
"Perché?"
gli chiese preoccupata accarezzandogli la nuca e le ciocche bionde.
"Non
lo so... può anche non esserci un motivo..." si scostò piano e la guardò
"Scusa..." disse piano, quasi vergognandosi di quel suo gesto umano.
"E
di cosa?" gli accarezzò piano una guancia. Draco si sporse verso di lei e
le diede un leggero bacio a fior di labbra.
"Scusa
di nuovo..." mormorò poi ma la ragazza gli stampò un grosso bacio sulla
guancia.
"E
nuovamente... di cosa?" ridendo ritornarono nel pub "Tuo padre non se
ne è accorto ma gli ho rubato una foto di te da piccolo, sei un amore!!"
"Cosa?
Ce l'aveva solo perché quando mamma lo mandava all'asilo a prendermi tornava a
casa con bambini che non erano me! Bruciala, falla in mille pezzi, che
schifo!!"
"Neanche
morta! E’ il mio tesoro e lo difenderò a costo della vita!!"
Ma
ciao a tutti!!
Come
siamo contente che questo bellissimo sito sia stato riaperto!! Non appena
abbiamo visto che il sito aveva problemi ci siamo fiondate in posta. Beh, era
impossibile non farlo, l'EFP ormai è una parte di noi!! Che commozione!!
Comunque
come potete ben vedere eccovi postato il diciottesimo capitolo! speriamo tanto
che alle belle anime pie che leggono sia piaciuto...
Ci
dispiace se l'abbiamo postato un po' tardi (vi starete chiedendo perché non
l'abbiamo spedito del tutto facendo un grosso favore all'umanità!) ma ora siamo
studentesse universitarie e siamo parecchio impegnate!!
Passiamo
a salutare le nostre fedelissime commentatrici:
Emy
'91: Ma ciao anche a te bellissima!! Grazie per i bei complementi
che ci fai sempre \\^-^//! Ci fai arrossire!! Vero
che siamo fortunate ad avere questi bei figlioli? Il nostro motto è: 'Anche se
fanno schifo, idealizziamo!!' Speriamo che questo chap ti sia piaciuto,
aspettiamo presto un tuo parere, un bacione!! Ciao tesorino!!
Terry:
Ciao stupenda!! Ma faceva davvero così ridere il chap 17? Emy dice di aver riso
per 20 minuti e anche tu pari esserti divertita... ma abbiamo dato fondo a tutta
la nostra serietà!!! (Fate un po' voi...) Va bè, bando alle ciance hai visto
che roba? Legolas è da prendere e sbattere in un lago con un menhir attaccato
al collo!! Hai proprio ragione sui prof... stendiamo decine di veli pietosi!!
Speriamo di cuore che anche questo chap sia di tuo gradimento!! Rispondiamo al
bacione e te ne inviiamo uno double power elevato a 1000!!
Ed
era arrivato anche il giorno del ritorno a scuola.
Sul
pullman regnava, strano ma vero, la quiete più assoluta: pochi parlavano
sottovoce tra loro, alcuni ascoltavano i lettori cd con gli auricolari ma la
maggior parte degli studenti dormiva beatamente. Dior se ne stava sdraiata su
due sedili poggiando la testa sulle gambe di Bill che da tempo era nel mondo
dei sogni, e le gambe al sedile opposto, quello di Niniel che leggeva assorta
un manga. Antares però sapeva bene che non dormiva e la scosse delicatamente.
"Spero
tu abbia un buon motivo per disturbarmi..." sibilò la moretta acida.
"Certo...
che ne dici di una bella foto sconvolgente che possa ricattare Potter e Malfoy
a vita?" rispose la sorella sorridendo diabolica. Dior socchiuse gli occhi
scrutando dubbiosa il viso della sorella poi le tese una mano chiedendole di
aiutarla ad alzarsi per evitare di svegliare Bill. Le due silenziosamente si
diressero nei posti in fondo e la piccola Serpeverde non poté fare a meno di
trattenere un sorriso: Harry e Draco erano seduti vicini, o meglio, erano
scivolati nel sonno ritrovandosi vicini ed erano uno con la testa sulla spalla
dell'altro.
"Non
sono teneri?" sussurrò Antares sistemando delicatamente alcuni ciuffetti
scomposti sulla fronte del biondino.
"Sì...
immagina le loro facce appena sapranno che li abbiamo sgamati in atteggiamenti
simili..." le due si sorrisero perfide poi, una dopo l'altra scattarono
diverse fotografie con le loro macchinette fotografiche poi tornarono ognuna al
proprio posto, peccato che il posto di Antares fosse proprio tra i due belli
addormentati...
"Uffa,
e adesso che faccio?" brontolò sedendosi per terra scocciata.
"Che
ci fai in terra?" chiese gentilmente Legolas che controllava che tutto
fosse a posto dal momento che erano tutti stranamente molto silenziosi.
"Guardi
dov'è il mio posto..." indicò con un dito senza nemmeno voltarsi.
Il
professore sorrise divertito poi le tese la mano "Vieni, accanto a me c'è
ne è uno libero..." la ragazza valutò la proposta poi accettò la mano.
"Questa
è la volta che Nini mi ammazza..." sussurrò sperando che Legolas non
avesse sentito. "Allora come procede il suo lavoro da professore?"
chiese una volta che si furono accomodati.
"Bene,
non l'avrei mai detto, mi sto divertendo da matti! E pensare che Sprite è una
vita che mi chiede se voglio sostituirla, potessi tornare indietro comincerei
molto prima!"
"Beh,
sono contenta! E le posso assicurare che è davvero molto bravo, infatti la
consideriamo il miglior professore di Erbologia, Niniel gliel'ha dimostrato, mi
sembra di ricordare..." alluse maliziosa la ragazza alla scena di alcune
sere prima.
"Eh?
Ehm... ecco... io... vi ringrazio, ecco sì..." balbettò imbarazzato
"senti, tu conosci molto bene tua sorella... si è arrabbiata molto?"
"Arrabbiata?
E per che cosa? Perché vi siete lasciati un po' andare?" l'Elfo annuì
abbassando il capo e tingendosi di rosso.
"Sì...
ecco... non so come..." cominciò lui cercando di giustificarsi quando una
sagoma piuttosto alta si materializzò accanto a loro: Malfoy.
"Draco...
che ci fai sveglio?"
"Ce
l'hai un lecca lecca al sangue?" chiese con la faccina assonnata. La
ragazza aprì la propria borsa e gliene passò uno "Grazie... senti, vieni
con me?"
"Più
tardi, ora devo parlare con Legolas!"
"Ma
perché? Dai vieni!!" insistette lui piagnucolando come un bimbo piccolo e
prendendole una manica della maglietta.
"Su
vai, tanto non credo avessimo molto da dire!" suggerì il professore.
"Draco,
incominciati che poi ti raggiungo..." il ragazzo tornò al proprio posto un
po' scocciato "e comunque, tornando a noi... Niniel si è incazzata di
brutto lo sa?"
"Certo,
immagino, capisco... comprendo..."
"Di
brutto brutto, ma non per ciò che ha fatto, ma perché non ha
continuato..."
“???...Ah,
non sai niente del nostro discorso al pub…” notò con una vena di tristezza.
“No,
Nini non è il tipo che si confida molto…è successo qualcosa?” e dopo che si fu
fatta raccontare per filo e per segno ciò che era successo, lo squadrò da capo
a piedi con sguardo indecifrabile ma terrorizzante e se ne andò.
"Posso...?"
a parlare era stato proprio l'oggetto delle sue contemplazioni. Il professore
si ricompose almeno apparentemente poi annuì "Antares insisteva perché le
lasciassi il posto e diceva qualcosa tipo 'Legolas vuole parlarti... o meglio
tu devi parlare con Legolas...' sai, non ho capito molto, mia sorella sa essere
un enigma quando vuole..." disse tentando di apparire serena anche se la
cosa le risultava parecchio difficile.
“Ah…”
. Dopo un periodo che parve infinito riprese la parola. “ Volevo finire il
discorso del pub, siamo stati interrotti…”
“Non
c’è niente da dire!” rispose, forse troppo velocemente per sembrare vero.
“A
me non sembra.” Sbottò lui cercando di guardarla negli occhi.
“Invece
si, per lei quel bacio è stato un errore, giusto?” e face per andarsene,
venendo però bloccata dall’insegnante che, afferratala per un polso la
costrinse a sedersi…
“Ascolta,
non essere infantile per una volta…” la rimproverò un po’ irritato.
“Infantile?
Lei pensa veramente che io sia infantile?” chiese stupita, lo sapeva che a
volte il suo atteggiamento poteva sembrare quello di una bambina, ma…lei non lo
era.
“Scusa
non volevo offenderti…”
“Cosa
pensi di me?” gli chiese a bruciapelo interrompendolo.
“Non
mi sembra il...”
“COSA
PENSI VERAMENTE DI ME???” chiese nuovamente puntandogli contro due occhi
infiammati dalla rabbia.
“Sei
una studentessa molto in gamba, e sono lieto di averti nella mia classe…mi
sembri spensierata …ti comporti come se non conoscessi il male e non avessi mai
sofferto in vita tua, una di quelle persone cresciute nella bambagia abituata
ad avere tutto ciò che vuole, come il nuovo modello di scopa o l’ultimo vestito
alla moda…” ogni parola aggiunta alla ragazza faceva lo stesso effetto di una
stilettata al cuore, pensava veramente quello di lei…si sentì delusa, aveva
voglia di piangere ma non avrebbe mai per messo alle lacrime di scendere, così
inizio a ridere.
“Non
mi hai capita per niente…” e si allontanò.
"Hai
fatto bene a far andar via tua sorella, almeno possiamo stare seduti vicini e
senza Potter!" gioì Draco mentre succhiava con convinzione il suo lecca
lecca.
"Guarda
che non l'ho fatto perché tu potessi accomodarti meglio, l'ho fatto per quei
due!"
"Sì,
certo!" Draco si sedette vicino al finestrino e, non appena la ragazza si
fu seduta accanto a lui, si stese appoggiando la testa sulle sue gambe e
piegando le proprie in modo da essere comodo. "Scusa..." disse ad
Antares senza chiederle il permesso si usarla come cuscino.
"Niente..."
sorrise lei alla sua faccia mezza addormentata e birichina e cominciò ad
accarezzargli i capelli finché lui non si addormentò, gli tolse dalla bocca il
bastoncino con cui rischiava di strozzarsi e gli sistemò sul torace una felpa
per evitare che prendesse freddo.
Nel
frattempo Dior si era seduta accanto a Potter fissandolo e continuava a dargli
delle ditate nel fianco e tra le costole, forse per svegliarlo, o forse per
dargli fastidio.
“LA
PIANTI?” ruggì improvvisamente lui.
“Ah,
ma non stavi dormendo?” disse lei sorpresa.
“FINO
A 10 SECONDI FA… SI!!! COSA VUOI?”
“Tranquillo
Potter! Non ti dirò che il mondo sta per finire, non devi salvare nessuno!”
Il
ragazzo la fissò sconcertato…
“PERCHÉ
MI HAI SVEGLIATO?!”
“Mi
dai sui nervi quando urli…”
“IO
ODIO ESSERE SVEGLIATO INVECE QUINDI PIANT…”
“HO
DETTO DI NON URLARE, CAZZO!” disse lei sovrastando la voce di Harry. Lui fece
per voltarle le spalle per continuare a dormire, ma lei gli afferrò gli
occhiali e buttandoli per terra casualmente li calpestò.
“Cosa-hai-fatto?”
“Ho
preso i tuoi occhiali… se si possono chiamare così… e li ho rotti.” disse
sfilando un astuccio dalle tasche della felpa, poi con fare riluttante glielo
porse “…tò (=tieni), da parte mia e delle mie sorelle… scusami, ma gli altri
facevano proprio schifo, ora puoi dormire…” il ragazzo aprì la custodia. Al suo
interno c’erano degli occhiali dalla montatura leggera e rettangolare…
“Quanto
li avete pagati? Sono di Christian Dior…” la Serpeverde scoppiò a ridere
stupendolo nuovamente “Ma oggi ti sei drogata?”
“No…ahaha,
oggi nooo… comunque” disse ritornando improvvisamente seria “Rido perché si
chiama come me, stupido!” (Non badate agli improvvisi cambi di umore
N.d.Niniel). Il giovane le si avvicinò.
“Cosa
stai per fare Potter?!” chiese allarmata “Perché qualunque cosa tu voglia fare
sappi che ti fermerò!”
“Ti
voglio…” disse tossendo e diventando rosso.
“CO-COSA
SCUSA?!”
“…solo
ringraziare” continuò lui.
“AH!
Mi vuoi solo ringraziare… certo, certo, capisco, capisco!”
“E
pensavo che fosse tua sorella Niniel quella strana!”
“…no,
non sono io strana sei tu lo…” ma fu fermata sentendo le labbra del moro sulla
sua guancia. La giovane però non riuscì a ricambiare perché vide Bill
scagliarsi contro il Grifondoro con la chiara intenzione di prenderlo a pugni,
cosa che tra l’altro fece.
“Fermati,
IMBECILLE!!” Urlò Dior frapponendosi tra i due (Gli altri non sentono…
N.d.AutriciPerché? N.d.TuttiPerché di sì!! N.d.Autrici).
“Non
ti avvicinare più a lei o giuro che ti spacco quella faccia da bravo ragazzo,
stronzo!” sibilò Weasley afferrandolo per la maglietta.
“Le
ho solo dato un bacio sulla guancia, mica le ho infilato la lingua in bocca!”
“Non
saresti vivo…”
“Mi
stava solo ringraziando… smettila!!!” si intromise
Anglachel.
“Si,
certo! Come se a lui non piacessi…”
”Ovvio
che non gli piaccio!” rispose come se fosse la cosa più logica del mondo e
restò paralizzata quando Harry con un’alzata di spalle la smentì:
“E
chi l’ha detto?”
“Cosa?”
ruggì furioso.
“MA
STA SOLO SCHERZANDO… ADESSO PIANTALA DI FARE LO STRONZO, NE ABBIAMO GIA'
PARLATO UN CASINO DI VOLTE E TI HO DETTO CHE LE ODIO LE PERSONE GELOSE!”
“Sei
tu che mi dai i motivi per essere geloso!”
Dior
tossì sgranchendosi le dita. ‘continua che ho un motivo per mollarti, dai,
dai!!’ pensò tra se e se, poi scorse nascoste dietro a dei sedili le sorelle che
fissavano la scena incerte sul da farsi e fece loro segno di avvicinarsi pure.
“Ma
che gli è preso?” le domandò Antares.
“Ha
le sue cose…” proferì la piccola Serpeverde che si mise accanto a Bill e lo
squadrò da capo a piedi.
“Cosa
fai con Potter? Ti lascio da sola un minuto e tu… Potter, sei morto, se ti
trovo da solo…” ringhiò Weasley.
“Bill,
senza offesa, ma mi hai rotto i coglioni…” sospirò Dior.
“Cosa
scusa?” domandò incredulo e con un filo di voce il ragazzo.
“DEVO
FARTI LO SPELLING? MI-HAI-ROTTO-I-CO-GLIO-NI!!”
“Calma,
perché ti arrabbi tanto?” domandò la sorella Grifondoro che teneva per un
braccio Bill che stava per estrarre la bacchetta dalla tasca. “Anty, vieni QUI
e dammi una mano!”
“Vedi
come sei scemo? L’unica cosa che sai fare è difenderti con la bacchetta! Sei
odioso e adesso scusami…” disse allontanandosi e cercando un posto vuoto “…ma
penso che io e te non avremmo mai più nulla da spartire!”
Le
lezioni, al ritorno della gita, ripresero normalmente anche se ormai si
annusava già aria di vacanza. I nostri amici erano tutti riuniti nel
sotterraneo per una noiosissima lezione di pozioni, beh, non proprio tutti...
"Signorina
Anglachel! Le sembra questa l'ora di entrare?" chiese Piton acido
squadrando male Dior "E Malfoy? L'ha visto?"
La
Serpeverde si accomodò accanto alla sorella Grifondoro e dietro ad Harry
apparentemente senza ascoltare il professore "Certo che l'ho visto, stavo
venendo qui con lui ma poi è arrivato suo padre ed ho pensato bene di
sparire!"
"COSA?!?
HAI LASCIATO DRACO SOLO CON SUO PADRE?!?" urlò Antares balzando in piedi e
stupendo l'intera classe "Professore posso and..."
"Non
ti muoverai da qui, Anglachel!" ringhiò Piton.
"Ma..."
"Non
puoi fare nulla!" continuò l'uomo lanciandole uno sguardo significativo.
"Ma
lei non capisce io devo andare!!" proseguì lei quasi tremando.
"NO!
Lo capisco ma né io né tanto meno tu possiamo fare qualcosa!" il suo tono
divenne quasi triste.
"Lei
non è che non può, lei non vuole..." lo ammonì guardandolo con disgusto.
"Credimi...
ci ho provato in tutti i modi... ora siediti per favore! Devono sbrigarsela da
soli!" concluse il professore tornando a spiegare una potentissima pozione
di difesa. La classe rimase parecchio stupita da quel dialogo e i mormorii
erano sempre più rumorosi; avvicinandosi alla biondina con la scusa di
controllare la pozione Severus Piton mormorò un flebile "Mi
dispiace..."
"Anche
a me..."
"Aiutami..." sussurrò una voce
maschile.
"Cosa
ha detto prof?"
"Io?
Io non ho detto proprio nulla!"
"Eppure..."
"Antares..."ripeté la voce seguita da un'altra voce però questa volta
femminile "Aiutalo..."
"Anglachel,
che cosa c'è?"
"Chi...?
Draco..." la ragazza prese tra le mani il proprio medaglione e Piton vide
i suoi occhi diventare completamente neri "Draco... dove sei?"
"Vicino alla tua camera…"rispose la voce femminile sconosciuta.
"... non ce la faccio più..." furono
le ultime parole di Draco prima che il contatto si interrompesse.
"Draco..."
il professore la scosse leggermente preoccupato dalla trance in cui sembrava
caduta la studentessa e gli occhi della ragazza a quel tocco ritornarono del
colore originario "Mi sta chiamando è in pericolo, la prego, so dov'è...
andiamo..." lo supplicò afferrandogli disperatamente le maniche della
giacca. A quella supplica nemmeno Piton restò indifferente e, preoccupato anche
lui per le condizioni del ragazzo, capitolò.
"Va
bene... andiamo..." continuò poi rivolto alla classe "…devo parlare
privatamente con la signorina Anglachel, continuate pure con la vostra pozione!
Signorina Granger! A lei il compito di sorvegliare e di togliere i punti in
caso di necessità, mi fido di lei!" la Grifondoro si alzò in piedi ed
annuì un po' sconcertata, ma si immedesimò subito nel suo ruolo provvisorio di
professoressa. Le sorelle intanto facevano gestacci per riuscire a capire cosa
cavolo stesse succedendo, ma non ottennero alcuna risposta.
"Davvero
ti stava chiamando?"
"Glielo
giuro! Mi ha chiamato e mi ha detto dov'era! Cioè un'altra voce mi ha detto
dov'era... nahhh... è un casino!!!" gli spiegò correndo come una furia per
i corridoi della scuola giungendo ben presto alla statua che celava l'ingresso
ai dormitori di Serpeverde; appena entrati si accorsero di una grande macchia
di sangue vicino ad uno specchio che copriva quasi interamente una parete della
Sala Comune. Antares guardò la macchia attentamente "E’ fresca, ma sui
bordi si sta già seccando... dev'essersi fermato qui un momento prima di
proseguire... ma da dove veniva allora Draco?"
"Non...
non lo so... le tracce iniziano da qui..."
La
ragazza si alzò da terra e si guardò attorno; fissò intensamente lo specchio e
questo si aprì come se fosse stata acqua rivelando al di là una stanza di
pietra vuota con il pavimento macchiato di rosso.
"Possibile
che io non abbia mai scoperto prima la sua esistenza?" mormorò Piton quasi
rapito.
"Non
è questo ciò che stavamo cercando!" detto questo Antares si mise a correre
verso i dormitori femminili facendo tre gradini per volta seguita a fatica
dall'uomo che la implorava di rallentare un po'. Arrivata davanti all'ultima
stanza che lei divideva con Dior notò la porta sporca di diverse macchie di
sangue più o meno grandi. Spalancò la porta e ciò che vide le fece sbarrare gli
occhi: Draco giaceva a terra a pancia in giù e attorno a lui una pozzanghera
rossa. La divisa strappata, i capelli scomposti e la posa innaturale. Avanzò
piano verso di lui respirando profondamente. In quel momento entrò Piton che
rimase stupito dalla scena ma si riprese alla svelta. L'uomo prese un polso al
ragazzo e ne tastò il battito: c'era, debole, ma c'era. Piano lo girò a pancia
in su rivelando un viso livido sugli occhi, sul naso e sanguinante dalla
fronte, dalle sopracciglia e dalle labbra.
"Cazzo!
L'ha colpito in viso... doveva essere furioso!"
"Non
è questione di essere furiosi o meno, è questione di essere malati e se penso
che quel tipo esce con mia madre io..."
"Calmati...
tua madre è in grado di difendersi, ora dobbiamo pensare a lui!"
Il
professore fece delicatamente levitare Draco e lo distese sul letto di Antares.
"Tienilo
d'occhio mentre vado a prendere un bel po' di medicine!" l'uomo corse
risoluto fuori dalla stanza.
Antares
si avvicinò lentamente al letto quasi con timore e si sedette accanto al
ragazzo mentre guardava con rabbia crescente le sue ferite: il viso
completamente pesto, il torace e la schiena ricoperti di sangue.
"Quell'uomo
è un pazzo..." sibilò scostandogli i capelli insanguinati dagli occhi e
dal taglio sulla tempia destra "...come può ridurre così suo figlio, e per
quale motivo, poi?"
"Eccomi,
ho fatto il più in fretta possibile!" ansimò Piton tenendosi una mano sul
fianco "Ho portato dell'ossofast e dei cicatrizzanti... anche se credo che
sarebbe meglio portarlo in infermeria..."
"Certo,
così la prossima volta lo ammazza..." ribatté acida la ragazza "…mi
dia qui quelle cose!"
"Sicura?
Hai già medicato qualcuno prima d'ora?"
"Me
stessa, Dior e il mio ex che in quanto a farsi male è un vero e proprio
genio!" lo rassicurò sorridendo leggermente e prendendo dalle mani
dell'uomo i medicinali "Mi faccia apparire una bacinella d'acqua ed una
pezza, per favore..." con un movimento del polso Piton fece apparire ciò
che aveva richiesto. Con delicatezza sfilarono la camicia a Draco e con sempre
più premura Antares si prodigò a pulire le sue ferite medicandole subito dopo.
Dopo
più di un'ora e mezza Draco giaceva pulito e fasciato sul letto mentre Piton
gli iniettava un'abbondante dose di ossofast per curare le innumerevoli costole
frantumate e la scapola destra.
"Tu
resta pure qui, ti giustifico io, purtroppo io ho lezione e i Corvonero hanno
un compito molto importante. Ti direi di prenderti cura di lui ma ho potuto
constatare con i miei occhi che posso fidarmi... tratta bene il mio
figlioccio!" le disse toccandola gentilmente sulla spalla prima di uscire
dalla stanza.
Antares
sospirò guardando nuovamente il biondino addormentato "Con te non ci si
annoia mai, eh Malfoy?" gli sistemò la fasciatura sulla fronte poi andò in
bagno a farsi una doccia; quando uscì dal bagno notò però che qualcuno era
entrato.
"Volevo
capire che fine avevi fatto e poi perché hai parlato così con Piton, ma la
risposta mi sembra più che ovvia..."
"Ciao
Dior! Visto che roba? E tu te lo vedi adesso che l'ho pulito e medicato, dovevi
esserci prima! Che amore che è il signor Lucius... spero che mamma sappia chi
sta frequentando..."
"Mh!
Mamma non è stupida..."
"Ma
è tremendamente ingenua! E comunque la figura di quell'uomo mi piace sempre
meno..."
"Dici
così per Draco! Magari è stato proprio il bell'erede a combinare
qualcosa..."
"L'ha
minacciato ancora quella sera in discoteca! E poi... fa così da quando Draco
aveva tre anni..."
"Allora
forse hai ragione... è pazzo!"
"Non
lo so, non mi sembra una pazzia normale... e poi è dalla prima volta che l'ho
visto che ho l'impressione di conoscerlo già..."
"La
stessa impressione l'abbiamo avuta anche io e Niniel... e non penso si tratti
di semplici coincidenze..."
"Senti,
tu stai qui, chiama Niniel se ci riesci, dobbiamo parlare di questa storia, io
devo correre in camera di Draco a prendere le medicazioni che usa di solito
prima che suoni la pausa pranzo e qualche suo compagno torni nel
dormitorio!" le chiese la biondina correndo fuori dalla stanza senza
nemmeno aspettare la risposta della sorellina.
"Va
beh, ciao Malfoy..." sussurrò Dior sedendosi accanto al ragazzo e commentando
ogni suo livido, poi appena vide Shartia, la spedì a cercare la sorella
Grifondoro che arrivò praticamente appena dieci minuti dopo.
"Dior,
mi hai fatto chiamare? Che diav... MALFOY!!! Che gli è successo?" urlò
studiando il ragazzo privo di conoscenza e tutto fasciato.
"Incontro
con il paparino..." spiegò semplicemente.
"Ah,
riunione di famiglia! Bastardo... ecco cosa voleva dire Antares in gita quando
ha detto 'non immagini nemmeno cosa ho sentito'... ma lei dov'è?"
"In
camera sua a prendere qualcosa!" disse indicando il biondino "Era
fuori dalla grazia di Dio!"
"Beh,
ci credo..."
La
sorella intanto era alle prese con qualcosa che sicuramente non si aspettava!
Appena entrata furtivamente nella camera del ragazzo aveva sentito uno strano
rumore ma non ci aveva più di tanto fatto caso, in fondo ad Hogwarts non si era
mai soli, si era recata verso il baule di Draco e aveva cominciato ad estrarre
alcuni vestiti puliti, e le medicazioni che usava abitualmente quando veniva
punito dal padre. Un sibilo la fece girare e terrorizzare: davanti a lei c'era
un Boa Constrictor lungo circa 4 metri e di circa 40 centimetri di diametro di
un colore verde splendente e striature argentate che la studiava con i suoi
occhi gialli. La ragazza si bloccò e il 'bisciolino' prese a girarle attorno,
poi inspiegabilmente le saltò addosso e le leccò il viso con la lingua
biforcuta. Alla base del muso aveva una targhetta con inciso 'Salazar'.
"Oh,
Padrone della Casa!! Sei lo spirito di Salazar Serpeverde venuto a punirmi per
essere illegalmente entrata nella camera di un ragazzo?!? Quando avverrà la mia
fine??" il rettile non la degnò di uno sguardo solo tentò di scenderle
nella camicia ma lei lo afferrò "Questo no, mio caro bisciolino!!" lo
ammonì e il serpente le si attorcigliò alla vita ben intenzionato a non
staccarsi "E va bene, vieni con me!!" esasperata uscì dalla stanza
diretta verso la propria.
"Nini,
sei qui!!" gioì vedendo la gemella che fece per abbracciarla ma volò
letteralmente dall'altra parte della stanza indicandola tremante.
"Che-cos'è-quello?!?"
"Oh,
la mai nuova cintura, ti piace?" Dior si avvicinò e accarezzò Salazar.
"Dove
l'hai preso?"
"Era
in camera di Draco, credo sia il suo!"
"Non
stento a crederlo!!" urlò la Grifondoro.
"Sa...la..zar..."
sussurrò Draco che aveva leggermente socchiuso gli occhi. Il Boa si srotolò
dalla ragazza ed andò verso il suo padrone accoccolandosi sotto le coperte con
lui.
"DRACO!!"
urlò la biondina fiondandoglisi accanto e ribaltando Dior "Stai
bene?"
"No...
mi fa male tutto... come facevi... a... sapere che... ero qui?" cercò di
dire gemendo per il forte dolore.
"Ti
ho sentito... mi stavi chiamando..." gli spiegò prendendogli la mano
fasciata e stringendola tra le proprie.
"Felice
che ti sia ripreso Malfoy, noi togliamo il disturbo e vi lasciamo soli!!"
proruppe Niniel prendendo Dior per il collo e facendo l'occhiolino alla
gemella, poi uscì dalla stanza. Antares attese due minuti poi si alzò
silenziosamente ed aprì di botto la porta: Niniel cadde a terra con l’orecchio
incollato al pavimento.
"Ma
bene... via, fila! Raus!!!" disse estraendo la sua bacchetta
"E
va bene, vado… davvero... scusate..." rispose la Grifondoro.
Finalmente
se ne andò e dopo che Antares si fu accertata che fosse sufficientemente
lontana, rientrò nella stanza e vide che Draco stava sorridendo.
"Che
hai da ridere?"
"Niente...
vi volete molto bene..."
"Sì,
molto ma a volte non la sopporto... capita sempre così tra fratelli..."
"Già...
io però adoro Judy, è lei che non mi sopporta..."
"Ma
che dici? Ti adora, credimi..." lo rassicurò poi però cambiò tono ed
argomento "Perché ti ha picchiato?"
"Per
niente..."
"Non
ti credo, Draco... lo sai che di me puoi fidarti... non direi mai nulla a
nessuno..."
"Lo
so, ma davvero... non è nulla..."
"Va
bene, come vuoi, ti conosco abbastanza per sapere che non vai forzato a parlare
se non te la senti... stai un po' fermo, l'ossofast deve fare effetto!"
"Come
hai fatto a prendere l'ossofast?"
"Beh,
veramente è stato Piton... è corso qui con me... tanto lui sa tutto,
vero?" il ragazzo annuì "Senti... è per colpa mia se ti ha
picchiato?" lui senza volerlo abbassò gli occhi, non era in grado di
reggere il suo sguardo. La ragazza gli girò delicatamente il viso per poterlo
guardare negli occhi e quello che vi lesse all'interno confermava la risposta
della sua domanda "Per quale motivo ti ha picchiato se la colpa era
mia?!"
"No!
Tu non hai alcuna colpa!! Ti prego, calmati..." la ragazza, che nella foga
era balzata in piedi si risedette "... sai le manie che ha Lucius sui
Serpeverde, i babbani... la purezza di sangue..."
"Fammi
capire, a lui non vado bene perché?"
"Dice
che non sei Purosangue, io gli ho detto che si sbagliava, e lui mi ha risposto
che conosceva tuo padre e lui non era un mago..." spiegò abbassando la
voce.
"Davvero?
Senti Draco, io non ho paura di tuo padre e giuro che se me lo trovo tra le
mani lo strangolo, ma se deve ridurti così per causa mia, beh, anche se mi farà
soffrire, io non ti vedrò più..." gli disse cercando di nascondere le
lacrime "... non voglio che tu soffra a causa mia..."
"Stai
scherzando? Io non ho alcuna intenzione di evitare te o le tue sorelle o magari
anche la mia di sorella, non mi interessa, non sono di sua proprietà, giuro che
lotterò per la mia libertà e per poter amare le persone che voglio a prescindere
dal loro sangue... io non voglio non vederti più, farebbe più male di mille
punizioni di Lucius..." rivelò arrossendo. Anche la ragazza assunse un bel
colorito rosso poi si mise a sorridere.
"Oh,
Draco! Gli impediremo di farti altro male, te lo prometto!!" gli assicurò
schioccandogli un bacio a ventosa sulla guancia "Te lo sei proprio
meritato questo bacione!"
"L'avrei
preferito da un'altra parte..."
"Come
dici? Maniaco arrapato che non sei altr..." il ragazzo la fermò dandole un
leggero bacio a fior di labbra che paralizzò completamente la ragazza.
"Che
bello! Sono riuscito a zittirti!!" gioì risistemandosi sotto le coperte
"Ma è il tuo cuscino questo? Ha il tuo stesso profumo..." chiese
annusando il guanciale.
"Ehmm...
sì, credo di sì... cioè sì, è il mio cuscino..."
Salazar
sentendosi escluso cominciò, se possibile, a fare le fusa come un gatto e
tormentare il suo padrone che lo tranquillizzava con tenere carezze, dopodiché
si avvicinò alla ragazza e fece per strisciare sotto la sua camicia ma per la seconda
volta quel giorno venne afferrato per il 'collo' "Maniaco arrapato come il
suo padrone! Tzè!!" Draco scoppiò a ridere come un pazzo tenendosi le
costole doloranti con le braccia e piangendo come un bambino a cui fanno il
solletico.
Ciao a tutti!!
Ci scusiamo con i fedeli lettori del
ritardo di pubblicazione ma l'università ci lascia poco tempo per scrivere!
Ringraziamo come sempre le belle persone
che si degnano di leggere la nostra ficcina, e ancora di più quelle che ci
lasciano un salutino:
Emy!! Per Diana!! Ma che diavolo
hai? Sei stata colta da un attacco di masochismo acuto per rileggerti e
commentare tutti i capitoli? No, scherziamo ci ha fatto un sacco piacere sapere
tutti i pezzi che ti sono piaciuti di più. Speriamo che anche questo capitolo,
forse un po' meno demente degli altri, ti sia piaciuto! La tua opinione è sacra
per noi! Dior sta facendo un inchino ed un ghigno satanico leggendo i tuoi
complimenti... non so se è un bene... Niniel invece è commossa per la
comprensione che le dimostri sempre per la faccenda di Legolas e per quanto mi (Antares)
riguarda... adoro fare soffrire Draco... hihihihihih!!! No, dai, hai visto in
questo chap come lo tratto bene?? Sono adorabile!!! (Ma va là! n.d.Tutti
Avada!!! n.d.Anty <= Che strano... n.d.Nini) Grazie mille per quello che ci
dici sempre, grazie di esserci!! Un bacione enorme elevato alla terza!!
Terry: Ciao anche a te, stupenda!!
Per quanto riguarda il prof stendiamo un telo da circo pietoso... ci veniva da
prenderlo a papine anche mentre scrivevamo... ti assicuriamo che la foto di
Draco da piccino è bellissssssssima!!! Ti viene voglia di riempirlo di morsi e
baci!!! KEKKARINOOOO!!! Un bacione enormissimo anche a te!!!
Faith Princi: Davvero segui questa
fic da così tanto tempo??? Che gioia, che letizia!! E la trovi anche molto
bella... che giubilo, che gaudio!!! Siamo in vaneggio davanti al computer se non
te lo immagini, ma se ci segui da sempre ormai avrai capito quanto poco normali
siamo!! Hai indovinato, il P3 è il locale di "Streghe", ma stai
tranquilla, nemmeno noi lo seguiamo, lo abbiamo visto sporadicamente, ci serviva
solo il nome di un locale e abbiamo riciclato il loro!!! Grazie per il sostegno,
siamo felicissime di aver fatto la tua conoscenza, a presto ed un bacio anche a
te!!!
Se la
mattina si era preannunciata molto movimentata la sera non fu da
meno.
Erano appena
scoccate le 20 e tutti gli studenti, meno Draco ed Antares che avevano avuto il
permesso di Piton di mangiare in camera, affollavano la Sala Grande per la
cena.
Gli animi
erano spensierati come al solito, soprattutto al tavolo di Grifondoro, mentre al
tavolo dei Serpeverde Dior non si divertiva affatto in quanto la sua ‘grande
amica’ Sisì aveva ripreso a infastidirla. Per fortuna Niniel se ne accorse e fu
ben felice di invitarla al suo tavolo dove fu accolta con molto calore. La
Serpeverde si sedette accanto a Harry e, appena si accorse del suo vicino, il
suo viso assunse una bella colorazione rosata e fu molto attenta che nel
mangiare non si sfiorassero per paura di fare un
figuraccia.
"Allora
Dior! Antares e Malfoy si sono imboscati? Ormai è palese ciò che provano l'uno
per l'altra... spero che ti troverai bene qui da noi!!" le disse Harry
sorridendo al che Dior inaspettatamente sorrise e si perse nei verdissimi occhi
del ragazzo, ma anche Harry non fu da meno, per la prima volta si soffermò a
guardare la Serpeverde che non gli era mai sembrata così
bella.
"Beh, Harry!
Si sono beccati una bella punizione di Piton..." spiegò Niniel sbloccando la
situazione e fingendo meglio che potesse.
"Splendida
punizione! Mettano anche me in punizione tutta la sera con Hermione!!" si lasciò
sfuggire Ron mentre Hermione arrossiva però sembrava immaginarsi al meglio la
loro serata in punizione "Cioè, Herm, io non volevo..."
"Non vedi
che è felice? Sveglia Ron, dopo cena chiedile di diventare la tua ragazza, sono
sicura che è il momento adatto e soprattutto che accetterà!!" consigliò Ginny
parlando a bassa voce nell'orecchio del fratello che annuì convinto e
fiducioso.
"Che diavolo
ha combinato il mio fratellone?" chiese Judy provando pietà per Ron e spostando
tatticamente l'attenzione dal ragazzo.
"Ecco lui...
sì insomma... vedi è che... non so come dire..." si arrampicava Niniel cercando
disperatamente un scusa plausibile.
"Lui e mia
sorella si stavano dando troppo da fare e Piton li ha beccati in atteggiamenti
poco casti sulla sua scrivania!" inventò Dior pensando però che non era stata
una brillante idea appena la sorella fosse venuta a saperlo... mentalmente
ripassò tutti gli incantesimi di difesa che ricordava.
"Sempre il
solito..." ribatté sconsolata la giovane 'Malfoy'.
"Ma Harry! A
proposito di Malfoy, vedo che hai adottato il suo style... la gita è stata
proprio provvidenziale! Sei molto carino conciato così! Vero, Dior?" commentò la
maggiore della Anglachel facendo l'occhiolino alla sorella che invece aveva
scritto in faccia: fratricidio!
"Già...
molto, molto, molto carino!!" rispose guardandolo con aria sognante mentre il
ragazzo si spettinava i capelli arrossendo imbarazzato.
"Ma che
dite!! Mi fate arrossire!!"
"Questo
l'hai già detto una volta Harry e ti ho già avvisato del fatto che se l'avresti
rifatto ti sarei saltata addosso!!" lo informò la sua vicina che non controllava
più gli ormoni.
"Magari..."
rivelò il moretto soprappensiero e si accorse di ciò che aveva detto quando il
tavolo si zittì e vide Dior sbiancare mentre nei suoi occhi scurissimi balenava
la scritta: Esaltazione! "Ehm... oh, è comparsa la cena! Buon appetito!!
Eheh!!"
Tutti si
misero a mangiare anche se sia Harry che Dior continuavano a pensare l'uno
all'altro 'Cavolo... la sua vicinanza mi fa girare la testa, vedo addirittura
sfuocato!! Ma che mi è saltato in mente di dirle prima? Ma da quando Hogwarts ha
le pareti che girano e... Ron stai un po' fermo...' questi erano i pensieri di
Harry mentre sorseggiava il suo porridge. Dior lo guardava stranita e lo vide
sudare improvvisamente, avrebbe pensato ad una tempesta ormonale nel ragazzo, ma
si accorse che il liquido nel suo piatto era più scuro rispetto a tutti quelli
degli altri. Velocemente prese il piatto di Harry e lo gettò a terra attirando
l'attenzione di tutti, poi guardò il ragazzo, lo afferrò e si mise a scuoterlo
poco gentilmente.
"Harry,
sputa, sputa, cavolo sputa quello schifo!!" diceva strattonandolo violentemente
e premendogli sullo stomaco mentre il Grifondoro cadeva nell’incoscienza "Cazzo,
è veleno, Professor Silente, nel piatto di Potter c'era del veleno!!" sbraitò
riuscendo, grazie all'aiuto di Ron, a far sputare ad Harry la poca minestra che
aveva ingoiato.
Silente,
Madama Chips, Piton e la McGranitt accorsero come dei pazzi per sincerarsi della
condizioni del ragazzo che venne subito portato in infermeria insieme ad una
Dior che quasi aveva un crisi isterica. Piton si chinò a terra, toccò il liquido
incriminato, si annusò le dita e fece un solo commento: "Arsenico!"
Harry era
stato portato con urgenza in infermeria e ora giaceva senza sensi in un letto
mentre attorno a lui Madama Chips si sincerava delle sue condizioni e poco dopo
parlò:
"Beh, è
stata davvero una fortuna che la signorina Anglachel avesse capito che si
trattava di veleno, se il povero Harry avesse bevuto solo un altro sorso avrebbe
potuto essere fatale!" Dior, nel letto accanto, tirò un sospiro di sollievo
mentre Niniel le teneva una mano sulla spalla in gesto di
conforto.
"Meno male
che c'eri tu, Dior!" gioirono Ron e Hermione abbracciandola
riconoscenti.
"I tuoi
amici hanno perfettamente ragione!" commentò il preside scrutandola dagli
occhiali a mezza luna e congedandosi subito dopo. L'uomo si fermò sulla soglia a
parlare con qualcuno che dall'interno della stanza non si vedeva ma che poi si
scoprì essere Antares.
"Signorina
Anglachel! Come mai qui? Severus mi ha detto che lei e il signor Malfoy vi
trovavate in punizione..."
"Sì, è vero,
ma ho sentito mia sorella urlare e mi sono preoccupata, Dior non perde mai le
staffe!!" spiegò animosamente la ragazza.
"Dove si
trovava?"
"Nell'aula
di Piton..."
"E dall'aula
di pozioni nei sotterranei lei ha sentito sua sorella urlare nella Sala
Grande?"
"Ehm... sì!
Stavo andando in bagno e ho sentito!!".
"Sarà...
buonasera signorina!" l'anziano preside guardò la ragazza nello stesso modo in
cui pochi minuti prima aveva scrutato la sorella poi
sparì.
"Dior,
ragazzi, che è successo?" chiese poi la Serpeverde che fu subito messa al
corrente di tutto "Bene, per fortuna è andata bene, rubo ancora un po' di
Ossofast e di antidolorifico per Draco altrimenti fra un po' le sue urla
strazianti si sentiranno da qui nel vero senso della
parola!"
"Come
'Ossofast, antidolorifici, urla strazianti'? Non eravate in punizione perché
facevate porcate sulla cattedra di Piton?" domandò Ron. Antares diventò di tutti
colori poi puntò gli occhi sulla minore delle sorelle.
"Dior
Anglachel!!! Non ti faccio nulla adesso perché sei sotto controllo per il crollo
emotivo… ma stai attenta a quando uscirai da qui..." sibilò in modo molto
'Malfoy' poi se ne andò alla volta del suo dormitorio.
"Forza,
fuori di qui tutti, ragazzi! Stanno tutti bene, verrete a trovarli domani!!"
ordinò imperiosa l'infermiera cacciando fuori Niniel, Hermione e Ron che
salutarono la Serpeverde poi sparirono anche loro "Signorina Anglachel, la tengo
qui in osservazione ma sono sicura che domani potrà tranquillamente uscire, ora
si metta il pigiama e a nanna!!" continuò la donna diventando improvvisamente
più dolce; appena Dior si fu coricata, le augurò la buona notte, controllò per
l'ultima volta le condizioni di Harry, spense la luce e se ne andò a sua volta
lasciandoli soli.
Dior si girò
e rigirò nel letto a lungo, ma proprio non riusciva a prendere sonno,
improvvisamente sentì un lamento venire dal letto accanto e decise di alzarsi a
controllare. Harry dormiva beatamente girato su un fianco e abbracciando il
cuscino mentre i bei capelli neri si spargevano sul lenzuolo immacolato creando
un forte contrasto. La ragazza si sedette sul suo letto e gli sistemò la coperta
che era scivolata di lato lasciandogli scoperta la schiena.
'Certo che è
proprio carino quando dorme e soprattutto quando non fa l'eroe del mondo...
ECCHECAVOLO!! Io, Dior, sto pensando che Potter è carino!! Nononononono!! Qui
c'è qualcosa che non quadra affatto! Però da quando Malfoy ha modificato il suo
look... beh... oh, Signore sto nuovamente pensando che questo insulso, stupido e
imbecille Grifondoro è tremendamente carino!!' mentre la sua testa era affollata
da migliaia di pensieri simili e la ragazza si teneva disperatamente le mani tra
i capelli non si accorse che un paio di occhi verdi la stavano scrutando
nell'oscurità.
"Ehi..."
attirò l'attenzione il ragazzo toccandola lievemente. Dior spaventata si girò di
scatto come se avesse visto James Marsters (è Spike, il fighissimo vampiro della
serie Buffy N.d.Autrici) farle ciao ciao con la manina.
"Potter!!
Sei scemo? Mi hai fatto venire una sincope!!"
"Mi
dispiace, non ti avevo riconosciuta così al buio... che ci faccio
qui?"
"La tua
minestra era avvelenata e hai perso i sensi... ti ho mollato tante di quelle
sberle per cercare di svegliarti che mi meraviglio tu abbia ancora sensibilità
alla faccia!!"
"A cena...
sì, ricordo, stavo pensando a quanto eri carina e all'improvviso tutto si è
messo a girare attorno a me..."
"Ripeti!!"
"Tutto si è
messo a girare attorno a me..."
"No, prima,
che diavolo hai detto?!"
"Che ho
detto? Stavo pensando a quanto eri carin... ops!! Sto prendendo da tua
sorella!!"
"Davvero lo
credi?"
"Che sto
prendendo da tua sorella?!”
“Ma no,
stupidissimo individuo! Dico… pensi veramente che io sia… beh,
ecco…”
“Beh,
certo... io non sono bravo a mentire, mi sgamano subito, sarebbe inutile
negare... ma capisco che io sia solo uno stupido Grifondoro, vero?" Dior sorrise
della sua faccia sconsolata e gli accarezzò piano una
guancia.
"E io una
stronza Serpeverde..." commentò la moretta a sua volta rabbrividendo per uno
spiffero di aria gelida che era giunto dalla finestra
socchiusa.
"Ci pensiamo
domani, vieni sotto o ti prendi la febbre!" Harry scostò le proprie coperte e
fece adagiare la ragazza al suo fianco. Per la paura di sfiorarla si teneva
rigido da una parte del letto e lei se ne accorse subito.
"Non mordo,
ma se dovessi morderti non sarebbe per cattiveria..." disse lei tirandolo verso
il centro del letto dopodiché appoggiò il viso sul suo petto dalla parte
sinistra mentre con il braccio destro gli cingeva il torace e stringendosi
dolcemente a lui cercando di scaldarsi. Dopo i primi attimi in cui il sangue di
Harry confluiva da tutt'altra parte che al cervello, riuscì a rilassarsi ed
abbracciò la ragazza con il suo braccio destro e così entrambi si
addormentarono; fortunatamente la mattina dopo si svegliarono in tempo per
sistemarsi ognuno nel proprio letto e Madama Chips non sospettò proprio di
nulla.
Una
settimana dopo il suo ricovero il ragazzo venne dimesso; purtroppo, dopo
accurate ricerche da parte del corpo insegnante, non si era riuscito a scovare
il colpevole, si era quindi deciso alla luce dei fatti di controllare il cibo
destinato a tutti e di aumentare la sorveglianza anche di giorno.
***
Le vacanza
di Natale sembravano più vicine che mai, era infatti giunto il tanto atteso mese
di Dicembre per le feste natalizie, ma anche per le vacanze prolungate che gli
studenti potevano passare chi a casa, chi a scuola, a seconda della propria
preferenza.
La mattina
del 6 Dicembre la neve aveva cominciato a scendere candida dal cielo grigio
inondando la Sala Grande, gremita per la prima colazione, di un'atmosfera
frizzantina e felice.
Il tavolo
dei Grifondoro era il più rumoroso della Sala (Che strano...) e le voci dei
rossi-oro sovrastavano tutte le altre.
"Che
bello!!" gioì Judy con il naso per aria godendosi lo spettacolo della neve che
sembrava scendere direttamente sui quattro tavoli per effetto del soffitto
trasparente.
"Davvero
splendido, ho una voglia di fare a palle di neve!!" commentò Harry guardando Ron
con un sorrisino bieco.
"Harry
Potter! Se tu e il tuo amico Ronald Weasley avete intenzione di riempirmi di
neve come l'anno scorso vi sbagliate di grosso!!" tuonò Hermione avendo ben
capito le reali intenzioni dei due dicendo quella frase.
"Herm... non
lo farei mai!!" disse un Ron falsamente e pomposamente
indignato.
"Sì
certo..."
"Ehilà!
Buongiorno a tutti!!" li salutò Niniel che si era appena separata dalle sorelle
che nello stesso istante li salutarono con le mani del tavolo verde-argento
"Herm! Che stai leggendo fin di prima mattina? Sembra un
mattone!!"
"Veramente è
molto interessante, si tratta di un libro che mi ha prestato Legolas e parla di
leggende e miti Elfici..."
"Davvero?
Interessante…” commentò senza molto entusiasmo, da quando erano tornati dalla
gita lei e il professore non si erano ancora chiariti, e lei non ne aveva la
minima intenzione. Per evitare di star sola con lui durante la cura della
Lumenryos aveva chiesto aiuto agli amici, che conoscendo i trascorsi, non se
l’erano sentita di rifiutare.
“Secondo me
lui non ti reputa veramente così!” disse improvvisamente Ginny come intuendo i
sui pensieri. “Altrimenti nonti
permetterebbe di andare in serra con noi, e nonti guarderebbe in quel modo durante le
lezioni!”
“Perché, in
che modo mi guarda?” chiese stupita noncapendo a cosa si
riferisse.
“Beh…ti
guarda in continuazione con aria malinconica, secondo me si sente in colpa per
quello che ha detto.”
“Boh, chi lo
capisce è un genio, è sempre così…distaccato…” constatò sentendosi però rinata
dopo quella breve conversazione, così fece un enorme sorriso ed afferrata una
fetta di torta al limone li salutò.
"Dove vai
così di fretta?" le domandò Judy contrariata del fatto che se ne stesse già
andando.
"Devo
parlare a mia madre di una cosa importante... se va a buon fine saprete
tutto!"
"Niniel?
Arrivi o cosa?" l'ammonì la sorella gemella comparsa alle sue spalle "Buongiorno
ragazzi! Vi rubo Niniel altrimenti mamma non acconsentirà mai, dobbiamo fare
un'azione alla doppia potenza! Andiamo!!" Antares prese per un braccio la
sorella e la trascinò al tavolo dei professori dove le accolse Silente intento a
mangiarsi della marmellata:
"Signorine
Anglachel! Dove andate di bello?"
"Dobbiamo
parlare con nostra madre, se possiamo..." rispose educatamente la
Grifondoro.
"Ma certo
che potete! Buona giornata!"
"Grazie
altrettanto!" risposero le ragazze in coro prima di dirigersi verso l'estremità
sinistra della lunga tavolata dove avevano posto gli inviati del
Ministero.
"Mamma!"
"Bambine!
Come mai qui? C'è qualcosa che non va?" andò in iperventilazione la
donna.
"Mamma, non
ti preoccupare, non è successo nulla!" la tranquillizzò
Niniel.
"Dovevamo
solo chiederti una cosuccia..." continuò Antares assumendo un'espressione da
cagnolino bastonato.
"Dimmi,
cara..."
"Per Natale
vorremmo tornare a casa, possiamo?"
"Ma certo!
Non vedo il problema! Pensavo di dovervi supplicare io... anzi... non è che per
caso è successo qualcosa, avete litigato con qualcuno? Possibile che non
vogliate stare qui con i vostri amici?"
"Ecco...
infatti..." disse Niniel facendo gli occhi languidi e cercando le parole adatte
"Volevamo anche chiederti se potevamo... far venire a casa nostra un paio di
amici... tanto per non restare da sole noi quattro... giusto
due…"
"Per
favoreeeee..." la supplicò Antares buttandosi in ginocchio e appoggiando il viso
sul grembo della madre con gli occhi pieni di lacrime.
"Sì, per
favoreee, è l'ultimo anno di scuola... non puoi impedircelo!! E soprattutto dopo
che ci hai trasferito in culo ai lupi!!!" finì minacciosa
l’altra.
"Ma... e va
bene! Sì, portate pure questi due amici, tanto più siamo più ci divertiamo,
vero? Infondo siete state molto brave! Avete il mio
permesso!"
"GRAZIE!!"
entrambe le ragazze l'abbracciarono stretta stretta e le diedero
contemporaneamente un bacio per guancia "Ti vogliamo bene mamma!!" senza
attendere risposta tornarono trionfanti ai propri tavoli.
"Ancora non
mi spiego come facciano a piangere a comando quelle due..." si domandò Dania
ripensando agli occhi pieni di lacrime delle figlie.
"CIAO
TESORO!!!!!!!"
"Cazzo vuoi,
Nini????" chiese malamente e leggermente 'impaurita' Dior vedendo la sorella
correrle in contro alla velocità della luce felice come una Pasqua. (Siamo a
Natale N.d.Dior)
"SMILE!!!"
urlò saltandole in braccio.
"Traduzione,
la mamma ha acconsentito!!!" spiegò l'altra gemella
raggiungendole.
"Ahhhn...che
palle, speravo di no..." disse divincolandosi
dall'abbraccio.
"Pazienza,
vorrà dire che non ti faremo nessun regalo!!" esclamarono in
coro.
"NOOOOO!"
piagnucolò scherzosamente (Ma si può dire? N.d.N. Bho! N.d.A&D) poi facendo
mente locale chiese "Ma... mamma sa in quanti ne
portiamo?"
"Ovvio che
no...eh eh!!" rise perfidamente la Serpeverde.
"Va beh...
ora vado ad assillare Potter..."
"Assillare
nel senso di molestare sessualmente?" le chiese la sorella Serpeverde ammiccando
maliziosamente.
"Ovvio... ma
tanto lui non capisce...cretino..." disse prima d'entrare nell'aula di difesa
contro le Arti Oscure, sedendosi vicino al ragazzo in questione ed iniziare a
chiacchierare tutta sorridente con lui, sotto lo sguardo attonito di tutti i
presenti stupiti nel vedere che non lo sfotteva come suo solito.
"...e non è
l'unico cretino..." aggiunse sconsolata la sorella Grifondoro volgendo lo
sguardo al parco dove Legolas stava passeggiando in compagnia di un altro
Elfo.
"Povera
piccola dolce innocente e tanto tonta Grifondoro, il bell'addormentato giace
ancora sul suo letto di rose?" chiese la voce strascicata di Draco che inquel momento apparve alle loro
spalle.
"Fottiti!!!!"
rispose l'interessata mettendo il broncio.
"Lo prendo
per un sì!" rise lui.
"Comunque,
cambiando argomento, la nostra mammina è d'accordo!!" lo informò Antares
stritolandolo in un abbraccio.
"AHHHHHH CHE
MALE!!!!!!" gemette il ragazzo piegandosi in due per via dei postumi
dell'incontro con il padre avvenuto giorni prima.
"Opss...mi
sono dimenticata!!!" si scusò la ragazza.
"Beata
te!"
"Scusa...ma
non sei felice?"
"SIII...EVVIVA...LA
MAMMA HA DETTO DI SIII... ma per cosa???"
"Anty non
gliel'hai detto??" chiese l'altra risvegliatasi dai suoi cupi pensieri, poi
notando che il professor Phazon si stava avvicinando con aria più arcigna del
solito fece segno agli altri di entrare immediatamente non volendo dargli una
scusa per sgridarle o sottrar punti alle rispettive case, infatti era ormai
palese a tutti quanti che l'anziano si era accanito contro le tre sorelle per
qualche motivo ignoto.
L'uomo era
estremamente severo e perfezionista, il suo era uno dei corsi più difficili da
seguire in quanto oberava gli alunni di compiti e ricerche, contendendosi così
con Piton il posto di insegnante più odiato della scuola quel giorno per non
smentire la sua fama varcò la soglia urlando "DIVIDETE I BANCHI:
ESTEMPORANEA!!!!" un coro di "Bastardo" "Fottiti" "Va a ciapal 'n del cul"
"Spero ti venga un cagotto fulminante..." "...e ci siano i cessi chiusi a
chiave!" e chi più ne ha più ne metta, si alzò
immediatamente.
"Qualcuno ha
detto qualcosa??" chiese sedendosi alla cattedra e sistemando le prove che tolse
da un cassetto.
"'Culet!"
sussurrarono.
"Allora??"
domandò nuovamente non avendo udito risposta.
"NOOOOO!"
(Eccetto 'nculet! n.d.Anty)
L'insegnante
consegnò loro il compito che consisteva in circa due dozzine di domande su tutti
gli argomenti trattati sino a quel momento, dopo soli 50 minuti gli studenti
furono costretti a restituirle anche se molte erano state compilate solo per
metà.
"Ed ora
interroghiamo qualcuno a caso..." disse sorridendo e facendo scorrere lo sguardo
sul proprio registro. "Signorine Anglachel, venite qui! Tutte e tre!!"
Le ragazze
che si aspettavano di essere chiamate si erano già avvicinate alla
lavagna.
"Ma è la
decima volta che le interroga... E io??" bisbigliò indignata Hermione a Ron che
minimamente interessato alle lamentele dell'amica continuò a complottare con
Harry.
Gli alunni
passarono la restante ora ad ascoltare l'interrogazione delle sorelle, con le
quali il professore fu particolarmente duro, pareva tentasse in ogni modo di
metterle in ridicolo e a disagio, non contando che la maggior parte delle
domande che fece loro non facevano parte del programma. Con suo sommo
dispiacere, però risposero correttamente a tutto.
Dirigendosi
a pranzo illustrarono brevemente agli amici il programma delle feste di Natale,
tutti accettarono molto volentieri l'invito, in particolare Draco che desiderava
caldamente passare le vacanze il più lontano possibile da suo padre.
I giorni che
li separavano dalle feste si susseguirono velocemente tanto che, quasi senza
rendersene conto si ritrovarono al 22 dicembre. Il castello come ogni anno era
riccamente addobbato da candele, agrifoglio e festoni di varia natura ed ad ogni
angolo spuntavano abeti addobbati a festa e luci colorate; anche i fantasmi
volteggiavano allegri intonando malinconici (e deprimenti) canti ogni qualvolta
incontravano qualcuno disposto ad ascoltarlo.
Le domande
che si sentivano costantemente nell'aria erano molto
varie:
- Dove passi
il Natale?
- Con chi
passi il Natale?
- Cosa vuoi
come regalo di Natale?
- Cosa mangi
di solito a Natale?
- Cosa fanno
a Natale i Babbani?
- Lo
festeggi il Natale?
e variazioni
sul tema. (Farsi i cazzi propri no? N.d.Antares)
Si era anche
sparsa la notizia che le nuove arrivate avessero invitato a casa propria Ron,
Hermione, Ginny, Judy, Potter e Malfoy, suscitando così l'invidia e la rabbia di
un certo gruppo di fans sfegatate di quest'ultimo, (che, assieme al moretto, era
considerato a pieno merito lo studente più bello dell'intera scuola) tra cui la
Parkinson, detta Morbo, la Bulstrode, per i nemici Cane da guardia, e serpi del
genere, che si vendicarono di loro sino al giorno della partenza, insultandole e
facendo scherzi piuttosto pesanti che come unico risultato fecero perdere punti
alla casa e rafforzarono il legame che univa i ragazzi.
"Scusi, le
signorine Anglachel?" chiese la McGrannit, entrando in biblioteca e distogliendo
Madama Pince dalla lettura in cui era coinvolta.
"Al tavolo
vicino alla sezione proibita." disse senza nemmeno alzare lo sguardo.
La donna si
fece strada tra gli innumerevoli scaffali colmi di libri e le trovò in compagnia
di Draco ed Harry, che parlavano seduti l'uno vicino all'altro. Erano talmente
intenti nella lettura di qualcosa che nessuno si accorse della sua presenza. Da
quando erano tornati dalla gita i due acerrimi rivali sembravano aver scoperto
di non essere poi tanto diversi e tra loro era nata l'amicizia ed il rispetto,
anche se in pubblico tentavano di non darlo a vedere molti si erano accorti del
cambiamento soprattutto del Serpeverde che era diventato più disponibile e aveva
quasi smesso di insultare i Grifoni.
"Eh ehem,
potrei disturbarvi..." disse schiarendosi la voce per attirare la loro
attenzione dopo una decina di minuti che li osservava immersa nei suoi
pensieri.
I membri del
gruppo alzarono la testa di scatto e salutarono l'insegnante, sorpresi. "Devo
darvi una comunicazione importante!" iniziò la donna.
"No, non
rompere, non parlare, non ti ha dato il permesso nessuno...STA ZITTA!" sussurrò
Dior arrabbiandosi sentendosi parlare (Si, sono isterica, che cazzo frega a voi?
N.d.D.)
"Nini,
parlaci tu!!" le chiese la gemella che di doti diplomatiche non era
particolarmente fornita, e che soprattutto non era in vena di essere
gentile.
"Volevo
inf...Signorina Dior!!! Cosa sta facendo avvinghiata in quel modo al povero
signor Potter!!!!" sbottò scandalizzata notando solo ora che la ragazzina era
appiovrata al ragazzo.
"Sono stanca
e affranta..." sospirò.
"E
allora?"
"Lui è il
mio perno, il mio punto saldo, la mia roccia, il bastone della mia vecchiaia e
..."
"... il
manico delle tue notti..."
"Signorina
Niniel!!!!! L...le sembrano...cose da dirsi?" balbettò rossa in
volto.
"Mi scusi,
ma me l'ha servita su di un piatto d'argento..." spiegò facendo spallucce ed
evitando le maledizioni che la sorellina le stava
lanciando.
"Benedette
ragazze, comunque volevo informarvi che....AHHHHH CHE LIBRO STATE LEGGENDO?"
urlò scorgendo il titolo del pesante volume al quale erano
attorniati.
"MALEDIZIONI
ARCAICHE!" disse Antares mostrandole la copertina viola su cui il titolo era
riportato a caratteri neri.
"Ma è
proibitooooo..."
"Lo
sappiamo!" risposero in coro.
"Ma...ma...ma...."
esasperata l'insegnante si sedette su di una sedia.
"Tranquilla
prof. abbiamo il permesso di Piton." le disse Niniel facendo apparire un
bicchiere d'acqua e porgendoglielo.
"...e
comunque io l'avevo già letto!" la informò Draco.
"Co...come...?"
"Me lo ha
regalato mio padre al primo anno di scuola."
"Oddio!!!
Non sono letture propriamente adatte ad un bambino... di 11 anni? A quattordici
cosa le avrà regalato?" esclamò sorpresa dell'incoscienza dell'uomo, anche se
conoscendo la famiglia non ne era tanto sorpresa.
"Meglio che
non lo sappia..."
"Qualcosa di
illegale?"
"Beh,
dipende... lo faceva di lavoro..."
"Chi? Che
cosa?"
"La
prostituta che mi ha regalato per un giorno intero..." gli occhi della donna
schizzarono fuori dalle orbite, estrasse un fazzoletto e cambiò decisamente
argomento.
"Spero
almeno che quel libro non l'abbia con se, ma lo custodisca a
casa..."
"Si, si l'ho
messo sotto una gamba del letto!!"
"??????"
tutti lo guardarono interrogativamente non capendo a cosa si
riferisse.
"Sa, era
storto...e quel libro era proprio dell'altezza giusta!"
spiegò.
"MA COME
PUÒ... È UN LIBRO RARO, CE NE SONO SOLO TRE COPIE AL
MONDO!!!"
"AH!
Opss..." disse Antares tingendosi fino alle orecchie di rosso e lanciando alla
gemella strane occhiate.
"Cosa ha
combinato questa volta signorina Antares!?" domandò Minerva ormai sull'orlo di
una crisi di nervi.
"Che è
successo Anty?" le chiese Niniel non capendo il perché avesse assunto quell'aria
colpevole.
"Ti ricordi
Nini, quel bel librone viola che abbiamo trovato quando avevamo cinque anni in
soffitta... con tutti quei disegni da colorare..."
"Si, lo
abbiamo ancora da qualche parte, a pensarci la copertina assomiglia a
ques...oddio...” la Grifondoro si interruppe bruscamente continuando a fissare
il libro.
“Ehm… fatto
danno?!” chiese Antares con sguardo innocente e ditino sulle labbra tipo
bimba.
"NOOOO, COSA
HO FATTO DI MALE PER MERITARMI DEGLI STUDENTI COME VOI!?!" esplose sotto lo
sguardo sconcertato e divertito di Harry, che tentava in ogni modo di non
scoppiare a ridere.
"Ci
scusi..." mormorarono a testa bassa le ragazze, anche se sinceramente non gliene
importava poi molto.
"Lasciamo
perdere...lasciamo perdere, ero venuta per avvisarvi che a causa del maltempo
previsto per domattina la partenza dell'Espresso è stata anticipata a stasera."
Spiegò loro la professoressa con un filo di voce, ancora troppo sconvolta dai
cinque minuti passati, per prendersela ulteriormente. "Buone vacanze, e vi
prego, non fate altri danni!" li pregò prima di lasciarli ed andare in
infermeria a farsi dare un grappino da Madama Chips per tirarsi
su.
Anche se non
avevano ben capito il perché, i nove ragazzi prenotarono una cabina sull’ultimo
Espresso che sarebbe partito dalla stazione di Hogsmeade alle 23.41 via gufo,
dopodiché andarono nei rispettivi dormitori per preparare il più velocemente
possibile i bagagli. (cosa molto difficile per delle adolescenti già in normali
condizioni mentali, figuriamoci per noi. N.d.Tutte). Alle undici dopo aver
partecipato all’ultimo banchetto dell’anno si diressero alla stazione su di una
carrozza.
“Nini ti sei
ricordata di avvertire la mamma che arriviamo prima, vero?!” le chiese Antares
anche se immaginava già la risposta conoscendo molto bene la
sorella.
“Dovevo
farlo io?” chiese poco convinta.
“MMMMMM!”
“DIORRRRR
NON HAI AVVERTITO LA MAMMA!!!” urlarono le gemelle scaricandole la colpa, la
ragazzina troppo impegnata a provarci spudoratamente con un Grifondoro a caso,
sorrise beata.
“Le faremo
una sorpresa…”
Niniel
estrasse dalla borsa un libro che aveva preso per il viaggio e, più che
intenzionata a non essere distratta da niente e nessuno lo aprì, nella prima
pagina era infilata una busta indirizzata a lei che era sicura il giorno prima
non ci fosse. Sconcertata la aprì, al suo interno c’erano solo, scritte con
eleganza, una parola ed una firma che bastarono però a farla diventare
raggiante:
Sono una
testa di cavolo. Perdonami.
Legolas.
Salve a
tutti!!
O come direbbe
Akira Sendoh: Buondì!! Visto che comunque sono le nove di sera non mi sembra il
saluto più appropriato... lasciamo perdere...
Siamo arrivate
a quota venti capitoli!! Chi l'avrebbe mai immaginato? Noi no per
prime!
Come potete
vedere il Natale si avvicina, realmente manca ancora più di un mese ma va bene
lo stesso tanto in città cominciano già a mettere le lucine... che
tristezza!!
Bando ai
vaneggiamenti post settimana intensiva di studio, siamo qui per ringraziare
quattro belle animucce che si sono guadagnate un bel bacione per aver
recensito!! (Ma chi lo vuole il vostro bacio??? n.d.Tutti Scusa? Forse non
sapete che Nini e Anty sono due gran ficche!! n.d.Nini & Anty
Bugiarde!! n.d.Tutti Avada!!! n.dNini e... Anty <= che
strano...)
aledra_xan: felici di
conoscerti! Speriamo tanto che la nostra storia continui a piacerti!!Un
bacione!!
emy'91: eccola qua la
nostra perla!! Ciao stupendissima!! Come va la vita? sei felice che siamo
tornate, ah??? Visto Dior?? Avevi indovinato fin dall'inizio vecchia volpona
scopri altarini!! Eh sì, sono proprio fortunata ad avere Draco... peccato che
non ce l'abbia anche nella realtà, è una vera tragedia! Voglio Draco!!! Piaciuto
Salazar? Non è carinissimo?! Scusa ma lo sai che mi hai fatto morire Niniel
quando le hai suggerito di consolarsi con Ron? Ho dovuto tirarla via a forza dal
mio balcone, diceva che l'asfalto era così invitante... non vogliamo davvero
sapere da dove ti è uscita questa cosa... io (Anty) avrei suggerito Gazza, tu
che dici? Diventa invitante un tritacarne? Comunque in definitiva volevamo
esprimerti la nostra gratitudine e la nostra commozione per la bella recensione
che ci hai fatto, sapere che la nostra storia trasmette delle emozioni è la cosa
più bella che ci sia mai stata detta. Ti ringraziamo ancora infinitamente, ti
vogliamo un mare di bene!! Un bacio spaziale!
terry: Ed ecco qua la
nostra altra perla rara!! Visto com'è tenero Draco? Un po' tanto OOC ma a me
piace tanto, mi sa troppo di ragazzo dolce incompreso... povero martire! Sei
contenta per il micro-micro bacino? Ma non è il primo, ce ne siamo scambiati uno
in discoteca (Magari...). Harry è un po' sfigatuccio (ma dai!!) ma si sistemerà
tutto a suo vantaggio come avrai letto. Speriamo che il new chap ti sia
piaciuto, siamo sempre felici di leggere le tue belle recensioni, un grazie di
cuore e a prestissimo!! Bacio!!!
Faith Princi: Ohhhh! Ma
se ci segui dal primo chap sei una veterana (o una masochista, dipende dai punti
di vista!!)!! è molto bello sapere che c'è qualcuno che ci ha seguite fin
dall'inizio senza scappare a gambe levate! Speriamo che il nuovo chap sia di tuo
gradimento, ho notato che molte trovano Draco tenero... sì, è vero, è un
amore!!! Lucius... beh, su Lucius si dirà molto in futuro... speriamo
continuerai a seguirci, un grazie enorme e due bei bacioni anche a te!! Alla
prossima!!
Syssy5: va che sei un
bel fenomeno!! Tutte le volte che faccio per postare un capitolo mi trovo una
tua nuova recensione!! No, dai, ci fa un mare di piacere sentirti nuovamente
dopo questo tuo silenzio!! Per quanto riguarda le fenici beh, pazienta ancora un
po'... un bel po'... i capitoli sul Natale non sveleranno molto sulla faccenda,
riguardano soprattutto le varie coppie anche se non mancheranno alcuni colpi di
scena... ti invitiamo a seguirci ancora!! Un grandissimo bacione anche a te,
speriamo di sentirti presto!! Ciao!!!
Durante
tutto il tragitto che li separava da Londra gli studenti dormirono beatamente;
la stazione di King's Cross alle 8.30, quando misero piede sulla terraferma,
era già affollata, a fatica presero la metro (il taxi costa troppo
N.d.Autrici squattrinate) divertendosi ad osservare l’espressione stupita di
Draco e Ron che non erano abituati alle stramberie babbane. Scesero in una
piccola stazione di periferia dalla quale presero un autobus scassato e
scricchiolante blu sbiadito che li condusse a casa.
“Bella…un
po’ piccola, ma bella…” disse Draco, quando entrarono nel giardino della
casetta.
“Tu
abiti in un castello, non puoi fare paragoni!!” gli ricordò Ron.
“Capita…”
fu la risposta asciutta del biondino.
“Abiti
in un castello??” chiesero adoranti le tre sorelle mandando sbrilluccichini
dagli occhi.
“…siii,
perché?”
“INVITACI!!!!”
“Vedremo.
Entriamo? Qui fa freddo!”
"Finite
le scorte di sangue Dracuz?" lo sfotté Antares beccandosi un sorrisino
sarcastico ed un pizzicotto.
Da
una tasca Niniel estrasse un grosso mazzo di chiavi, al quale era attaccato di
tutto fuorché le chiavi, fortunatamente la gemella ne aveva una copia e, dopo
aver aperto fece strada nella casa.
“Accogliente…
ehm... vostra madre deve averlo lasciato cadere…” disse Hermione
guardandosi attorno sorridente raccogliendo da terra un cappotto nero.
“Strano,
la mamma è sempre super attenta ai suoi vestiti…” disse Antares.
“…non
li lascerebbe mai in giro.” proseguì Dior sospettosa.
“Infatti
non è sua….” constatò Draco impallidendo.
“E
di chi sareb…”
“Mi
sembrava di aver sentito delle voci!!” disse un uomo biondo con i capelli
lunghi scompigliati che teneva in mano una paletta da cucina, la cosa che
colpiva di più era il fatto che indossasse solamente un grembiule bianco
legato basso sui fianchi.
“Ha…..ha…..ha…qual….qualcosasotto quell…quel coso lì…?” chiesero sconvolte le ragazze
indicando il grembiule.
“Certo!!”
disse slegandolo e restando con dei boxer larghi verde scuro.
Intanto
dal piano superiore giunse Dania, che pareva camminare a dieci centimetri da
terra.
“Luciussss,
amore, è pronta la colazione???”
“Sì,
ma temo non basti per tutti!” le rispose tranquillamente, la donna non
capendo gli si avvicinò sensualmente: indossava un camicia bianca dal taglio
maschile che la copriva solo sino a metà coscia.
“Che
dici, sciocchino…” continuò abbracciandolo e trascinandolo sul tavolo
poco distante con un intento parecchio esplicito, senza aver notato le figlie
ed i loro amici che li osservavano con le mandibole in terra e gli occhi fuori
dalle orbite, incapaci di emettere qualsiasi suono.
“Ma
fai almeno pagare il biglietto… è vietato ai minori, donna disinibita!”
le sussurrò l’uomo all’orecchio indicandoli.
“ODDDIOOOOO!!!!”
strillò la donna balzando in piedi e ritrovandosi perfettamente vestita,
cappotto compreso.
“Eh…ehehe…
sorpresa!” dissero nervosamente-istericamente le figlie.
“Non
è come sembra: posso spiegare…” cominciò la donna cercando soprattutto
di convincere se stessa.
“Senza
raccontarci palle??” chiese Dior guardandola di sottecchi
“Èèèèèè…no.”
Intanto
Lucius si era avvicinato al figlio, che temendo volesse come al solito punirlo
si era appiattito contro il muro chiudendo gli occhi e tremando in attesa di
un eventuale colpo. L’uomo lo osservò stranito e chiedendosi cosa stesse
facendo, poi inaspettatamente lo abbracciò, ricevendo in cambio uno spintone
dal ragazzo che lo fece cadere a terra.
“Come
osa mettergli le mani addosso!!!” urlò Antares controllando che il biondino
fosse tutto intero, si fermò solo quando notò la sua espressione
terrorizzata. “Che ti ha fatto?” domandò allarmata.
“Mi…mi
ha... abbracciato... credo...”
“Prego?”
chiesero tutti stupiti.
“Ah,
mi sono dimenticata di dirvelo!!” aggiunse Dania mentre Lucius salutava gli
altri ragazzi "Ve lo spiegherò un'altra volta... venite, sarete
stanchi!" cambiò argomento la donna.
"Ciao
Harry, tutto bene? Weasley? I tuoi genitori tutto ok? E i tuoi fratelli? Se vi
serve qualsiasi cosa chiama, eh! Granger, che signorina che sei diventata!
Tanto intelligente quanto bella!! Juliet! Figlioccia mia! Narcissa sta bene?
È felice? Virginia Weasley! Uau! Fossi in te Ron sarei molto geloso della mia
bella sorellina…" stava dicendo Lucius regalando a ciascun ragazzo un
sorriso o una parola gentile; tutti avevano avuto il piacere di conoscere
soprattutto in circostanze poco piacevoli e lo guardavano con occhi sgranati
ed espressioni quasi impaurite.
"Chi
diavolo è?" chiese Draco indicando il presunto padre.
"Credo
tuo padre però non ne sono così sicura..." rispose Antares cercando di
fermare il tremore del ragazzo.
"Accomodatevi,
ragazze, fate vedere le stanze ai vostri ospiti, poi venite a fare colazione,
io e Lucius ne prepareremo dell'altra!"
I
ragazzi poco convinti salirono le scale che portavano al piano di sopra e
Niniel si mise a fare da Cicerone mostrando le camere.
"Allora,
qui a sinistra ci staranno i ragazzi quindi Harry, Ron e Draco accomodatevi
pure! Il bagno è in quella porta là in fondo al corridoio, sulla sinistra c'è
la camera di nostra madre mentre sulla destra c'è la biblioteca. Alla mia
destra c'è la nostra camera dove staranno anche le ragazze quindi, Ginny,
Hermione e Judy, accomodatevi pure!!"
"Io
solo con due Grifondoro? Posso dormire con voi?" tentò Draco, ma la
risposta fu come era prevedibile un secco 'NO!' (Ma io veramente non ho detto
no… n.d.Antares).
Dopo
che ognuno ebbe sistemato le proprie cose e a turno si furono rinfrescati, era
ormai giunta l'ora di pranzo. Gli ospiti stavano parlando tutti
tranquillamente nel salotto al piano terra tranne le Anglachel e Draco che
erano in cucina e parlavano sommessamente. In quel preciso momento entrò
Lucius Malfoy impeccabile come al solito anche se indossava dei semplici jeans
babbani blu ed una maglietta nera che lasciava intravedere la linea dei suoi
muscoli: padre e figlio erano praticamente vestiti uguali. I due uomini si
scrutarono a lungo poi Lucius cominciò a parlare tutto sorridente.
"Che
bello! Passeremo il Natale tutti insieme, come una grande famiglia!!"
"Sapete
che significa la parola 'famiglia', padre?" rispose acido Draco.
"Ma
Draco, tesoro! Non capisco perché mi tratti così male! Si può sapere che
diavolo ti ho fatto?" il ragazzo scosse la testa e si sedette su uno
sgabello evitando di rispondere. Arrivò anche Dania vestita con dei pantaloni
neri, una maglietta bianca ed il grembiule attorno ai fianchi.
"Mamma,
ci puoi dire perché lui è qui?" chiese Antares indicando furiosa il
signor Malfoy.
"Beh,
l'ho invitato io per le feste..."
"La
verità!!" la rimbeccarono le figlie puntandole contro degli occhi
assassini.
"E
va bene, io e Lucius ci frequentiamo... al tempo di Hogwarts stavamo insieme
ma poi arrivò vostro padre e ci lasciammo. Ora ci siamo ritrovati, siamo
cresciuti e cambiati entrambi e beh! Il Lucius di adesso mi piace più del
Lucius sedicenne..."
"Ma
lui non è lui!" disse d'un tratto Draco indicando il padre che aveva una
faccia che dire stupita è troppo poco "Cioè... non è quello che io
conosco come padre! I suoi comportamenti, i suoi gesti, il modo di parlare e
perfino gli occhi sono diversi!!" Lucius fece per accarezzarlo, ma la
reazione del figlio lo stupì non poco.
"NON
MI TOCCARE!!"
"Draco,
stai calmo... qui non potrà farti nulla!" lo rassicurò Antares
tirandolo leggermente indietro.
"Mio
Dio, ma che ti ho fatto?!"
"Ma
che coraggio ha di chiederlo?! Non si rende conto di come l'ha ridotto
l'ultima volta che l'ha visto?! Mi fa schifo!!" lo aggredì Antares.
"Beh,
io vado a trovare Harry, è un po' che non lo lumavo (infastidivo in dialetto
bresciano. N.d.Autrici Ma siete per caso di Brescia? N.d.tutti)! Sbrigatevele
da soli le faccende familiari, io non voglio immischiarmi!" dichiarò
improvvisamente Dior allontanandosi verso il salotto in cui i ragazzi si erano
messi a ridere allegramente. Niniel era un po' indecisa, ma alla fine pensò
che la sorellina avesse perfettamente ragione e la seguì nell'altra stanza.
"Poi
ci facciamo raccontare tutto!" asserì la piccola Serpeverde e la sorella
la guardò malissimo.
"Ma
non eri tu quella che non voleva immischiarsi?!"
"Certo,
ma me ne sono andata per non ferire ulteriormente Draco! Già è in crisi per
via di suo padre, non penso sia bello apparire come un fenomeno da baraccone!
E povero Harry, lui ormai ci sarà abituato..."
"Sì,
forse hai ragione..."
"Forse?
No! Io ho sempre ragione!! Harryyyy!!" urlò buttandosi sul divano dove
era seduto il ragazzo.
“Siii?”
“Come
stai?” chiese lei abbracciandolo.
“Cosa
vuole dire come stai?”
“Di
là c’è una rimpatriata a cui non posso assistere, quindi, l’unica cosa
che mi rimane da fare è infastidirti!"
Intanto
in cucina...
"Dania...
non c'è un luogo in cui possiamo parlare tranquillamente?" chiese Lucius
fattosi finalmente serio in volto.
"Certo!
Nello studio... NINIEL!!! Controlla la pasta!!" urlò la donna
affacciandosi oltre la porta.
"SI'
MAMMA!!" rispose la Grifondoro armandosi di grembiule felice di non dover
più vedere la sorellina avvinghiata ad Harry che spesso e volentieri
allungava anche le mani! E poi tutte quelle effusioni facevano affiorare nella
sua mente un volto candido con gli occhi azzurri, i lunghi capelli biondi e le
orecchie a punta...
"Bene,
qui non ci disturberà nessuno!" esordì la donna mora facendo cenno ai
ragazzi di accomodarsi sulle sedie appena apparse dalla sua bacchetta. Lei e
Lucius si sedettero dietro la scrivania in modo da poter vedere in viso i
giovani. Draco teneva lo sguardo basso e si stava torturando le mani. Antares
lo guardò e provò tanta tenerezza e dispiacere per lui, anche se suo padre
lo trattava male, era comunque il suo punto di riferimento, la sua certezza e
trovarselo di fronte completamente diverso doveva essere stato un brutto colpo
per lui. Gli sistemò una ciocca di capelli e gli alzò piano il viso anche se
faceva una leggera resistenza e poté scrutare i suoi occhi che, smarriti,
fissavano il vuoto. Prese una sua mano tra le proprie e la strinse forte per
infondergli sicurezza, finalmente Dania parlò.
"Ragazzi...
io non sarò certo la persona più indicata per parlare e non so nemmeno da
dove cominciare... ecco io..."
"Mamma!!"
"Tua
madre intende dire che sono cambiate alcune cose da pochi giorni a questa
parte, ve lo racconterei io stesso, ma molte cose non le ricordo, ho dei
flash, giorno per giorno i miei ricordi aumentano ma non sono ancora
sufficienti..."
"Come
non ricordate? Qualcuno vi ha fatto qualcosa padre, vi ha ferito?" chiese
Draco alzando finalmente il viso.
"No,
Draco, sto bene, stai tranquillo..."
"Vedete...
avete presente il giorno in cui ci siamo incontrati a Londra?" i due
ragazzi annuirono e Draco strinse istintivamente il ciondolo che portava al
collo "Bene, allora Lucius era ancora come ricordate... qualche giorno
dopo tu lo incontrasti, Draco, e come al solito si sfogò su di te perché non
voleva che tu frequentassi ragazze non adatte alla tua posizione. Severus
corse da Silente per spiegargli l'accaduto, destino volle che io e Lucius
fossimo proprio dietro alla porta e sentimmo tutto. Lucius nel tentativo di
fermare le parole di Severus fece per maledirlo, ma ovviamente il Preside lo
impedì. Silente, dal momento che Lucius era tramortito, fece per leggergli
nella mente, ma non riuscì a penetrarvi perché una forza oscura lo
impediva..."
TOC
TOC
Il
rumore di qualcuno che bussa alla porta interruppe la donna dal suo racconto
"Mamma?"
disse Niniel dall'altra parte della porta "C'è una donna che vuole
vederti..."
"Dania?
Sono Erija, posso entrare?" chiese una voce conosciuta a tutti
all'interno della stanza. Draco balzò in piedi ed aprì di scatto la porta:
davanti a lui c'era una bellissima donna, alta, dal fisico splendido, capelli
biondi e occhi verdissimi.
"Nonna!!"
gioì il ragazzo abbracciandola stretto. Antares e Niniel si guardarono
confuse, poi la donna misteriosa entrò nello studio. Appena Draco si fu
staccato dalla presunta nonna che lo guardava con occhi lucidi di lacrime,
Antares poté vederla in volto.
"Ma
lei, lei è, lei è... ma allora non me la sono immaginata!!"
"Antares,
che stai dicendo?" chiese la madre vedendola allarmata.
"Io
l'ho vista a Londra, quando cercavo Draco, lei mi ha detto 'vai a sinistra' e
poi ho sentito ancora la sua voce quando Draco era stato picchiato da
lui!!" spiegò indicando prima la donna e poi il signor Malfoy.
"Sì,
è vero, ho chiesto il tuo aiuto per mio nipote un paio di volte... grazie per
averlo salvato!".
"Ma
che dice? Sono io che devo ringraziarla..." la donna sorrise e, dopo aver
fatto comparire una poltrona con il movimento di una mano, si accomodò.
"Vedi
Antares, io sono la madre di Lucius e quindi la nonna di Draco. Sono una Veela
per questo ho poteri particolari, poteri che hanno anche i miei due
uomini..." spiegò sorridendo al figlio ed al nipote "Ma continua
pure a raccontare, Dania cara, spero di essere arrivata al momento
giusto..."
"Già!!
Dicevo, prima che arrivasse Erija, Silente non riuscì a leggere nella mente
di Lucius, ma ecco che apparve appunto sua madre, che ci spiegò il motivo
della 'pazzia' di Lucius... vuoi continuare tu?" chiese la donna riferita
alla Veela che sorrise.
"Lucius
da alcuni anni a questa parte, non era più in sé, fu Narcissa a parlarmene,
lei non amava Lucius e lui non amava lei, tuttavia quella carissima ragazza
gli era affezionata e temeva per lui, ma soprattutto per suo figlio..."
Draco assunse un'espressione poco convinta, ma la nonna finse di non vederla
"... mi parlò a lungo, piangendo, ed io cercai di discuterne
direttamente con mio figlio, ma non ci fu nulla da fare, non era più il
figlio che avevo cresciuto. Per anni ho cercato la causa e allo stesso tempo
mi prendevo cura di te, Draco, impedendoti di morire... chi credi l'abbia
avvertito Severus quando ti sei tagliato le vene? Ma quel giorno, grazie
all'aiuto di Silente e Dania siamo riusciti a scovare un Imperius effettuata
da Voldemort nel suo subconscio in modo che nessuno se ne accorgesse, infatti
anche la sbarra rilevatrice di Imperius del ministero, non aveva captato
nulla. Dunque è stato necessario vagare nella mente di Lucius fino ad
arrivare alla fattura che ho personalmente cancellato solo che questo causa
una temporanea amnesia che solo il tempo può curare, comunque tuo padre
ricorda già molte cose, Draco caro..." il biondino era incredulo,
fissava il vuoto, ma i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime. Antares lo
abbracciò stretto e lasciò che si sfogasse mentre le due donne sorridevano e
lasciavano la stanza.
"Draco..."
cominciò Lucius prendendogli una mano poco prima stretta alla maglietta della
ragazza "... io non ricordo cosa posso averti fatto, ma so che ti ho
fatto molto male, ma, beh, cerca di capire, non ero io... quando ti punivo,
era Voldemort a volerti punire, non io... lui voleva che tu diventassi il suo
erede, per questo ti stava educando all'odio prendendo possesso del mio corpo
e della mia mente... ti chiedo di perdonarmi..." Draco lo guardò non
ancora convinto ed abbassò lo sguardo, ma la Serpeverde lo guardò dritto
negli occhi.
"Draco,
dagli una seconda possibilità, questo è il vero padre che hai sempre
sognato, quello che ti vuole bene... se c'è qualcuno che devi detestare
quello è Voldemort per ciò che ha fatto a te, a tua madre, ma anche a tuo
padre... non dev'essere bello 'svegliarsi' dopo quasi 18 anni e sapere che tuo
figlio ti odia per quello che non sei veramente..." finì di dirgli
scostandogli i capelli umidi dagli occhi e stampandogli un bel bacio in fronte
"Però la scelta è tua, continuare così, o provare a vivere meglio...
vi lascio soli, ne avete bisogno..." Lucius la guardò con gratitudine ed
un sorriso sincero "ah, dimenticavo Signor Malfoy! Io sono Antares
Anglachel, piacere di conoscerla!!"
"Il
piacere è tutto mio!!" rispose l'uomo stringendole la mano che gli stava
porgendo.
"Veda
di non deluderlo!" gli disse piano all'orecchio prima di andarsene.
"Ti
vuole molto bene, la tua ragazza..."
"Non
è la mia ragazza..."
"No?
E l'irresistibile fascino Malfoy dove lo metti?"
"Già
fatto, ci sto lavorando..."
"Come
stai?".
"Non
mi sembra vero... sapete, avevo accettato l'invito delle sorelle perché così
non sarei dovuto tornare a Casa ed invece aprono la porta e chi c'è? Mio
padre... quando mi siete venuto vicino ero convinto che mi avreste punito per
aver rifiutato il vostro ordine di recarmi a casa per le vacanze..."
"Vostro?!
Non mi darai mica del 'voi' vero?" il ragazzo annuì "Tipico di
Voldemort... dammi del tu, Draco! Sono tuo padre, per Dio!"
"Ma
ne siete sicuro? Cioè, ne sei sicuro? Sapete, non è facile, è tutta la vita
che vi do del voi, cioè ti do del voi..."
"Dai,
ti abituerai, dobbiamo recuperare un sacco di tempo perso! Vieni qua!"
Draco si alzò fronteggiandolo, negli ultimi mesi era cresciuto ancora...
"Incredibile... l'unico ricordo che per ora ho di te è un giorno, nel
parco, tu a diciotto mesi che scorrazzi sull'erba... e adesso... diciotto anni
compiuti... ormai uomo..." commosso lo strinse in un abbraccio vero,
paterno, come Draco aveva sempre sognato "Andiamo giù, tutte queste
emozioni mi hanno fatto venire fame... non hai una caramella al sangue per
caso?"
"Di
solito mi fa la scorta Antares..."
"Perfetto,
ora scendiamo giù, io mi prendo la mamma e tu la figlia, ok?"
"No,
aspetta... fai sul serio con la signora Wolf? Non farai come con mia
madre?"
"Beh,
non ricordo esattamente cosa ho fatto a tua madre, ma sappi che non la amavo,
l'unica donna che amo, ha preso posto nel mio cuore ancora ai tempi di
Hogwarts, e adesso che l'ho ritrovata, credi sia così stupido da lasciarla
andare via?"
"Spero
di no... per voi, ma anche per me... mi piacerebbe avere un famiglia e questa
mi sembra stupenda!"
"lo
sarà tesoro, lo sarà! Nessuna donna resisterebbe a due Malfoy schierati
dalla stessa parte! Il loro destino è segnato! Ahahahaha!"
"Il
destino di chi è segnato?" chiese Dania comparendo dalle scale.
"Ma
il tuo, ad avermi sempre tra i piedi!"
"Posso
scaricarti quando voglio, Lucius, l'ho già fatto, aspettati tutto da
me!"
"Hai
fatto lo sbaglio di scaricarmi tempo fa, non avrai il coraggio di farlo
nuovamente, e poi io sono irresistibile, non puoi fare a meno di me!"
erano ormai scesi fino al salotto e tutti si erano zittiti per poterli
ascoltare.
"Ma
non dire sciocchezze! Tzé! Irresistibile!"
"Ma
lo dicono tutte!"
"TUTTE
CHI?!?!" urlò furente la donna mostrando i suoi veri sentimenti verso
l'uomo che si avvicinò a lei in modo vampiresco.
"AHAHAH!!
Ricordati che sono un Serpeverde, l'astuzia è il nostro forte! Se Voldemort
si è impossessato di me, ci sarà una ragione!"
"Già,
ha preso lo stupido del villaggio, pieno di soldi e con radicate manie di
grandezza!".
"Stai
flirtando con me?"
"Forse,
perché?"
"Beh,
flirtate da un'altra parte, il pranzo è pronto!" annunciò Niniel
facendoli finalmente accorgere di essere arrivati in salotto e che tutti li
stavano guardando. Dania attaccò con la sua risata isterico-imbarazzata e
Lucius sfoderò l'immancabile sorriso sexy piega-ginocchia.
"Ma
come fa a far cascare le donne ai suoi piedi così?" domandò rivolto a
se stesso Ron guardando sconsolato il sorrisino ebete di Hermione
all'indirizzo dell'uomo biondo.
Lucius
sentì e i due insieme a Draco che si aggiunse cominciarono una fitta
discussione sul fascino maschile ed i modi per far innamorare le donne. Ginny
e Judy ridevano come matte alle espressioni stupite ed interessate di Ron,
Harry e Dior parlavano tranquillamente e di tanto in tanto ridevano, Niniel si
stava facendo aiutare dalla madre a sistemare in una treccia i capelli.
"Beh,
credo che sarà un bel Natale!" disse felicissima Erija mentre
controllava i capelli di Antares "Biondi naturali?"
"Sì,
purtroppo... invidio un casino i capelli neri di Dior... senza offesa per i
suoi di capelli signora!"
"Beh,
credo che Draco abbia un debole per le bionde..."
"In
questo caso… adoro i miei capelli biondi!" aggiunse la ragazza
sorridendo all'indirizzo del ragazzo che nello stesso momento alzò gli occhi
cercandola e le sorrise apertamente.
"Altro
che fascino Malfoy, sono sempre loro a cascarci come delle pere mature!"
Comunque,
avete visto che brave? Stiamo aggiornando ogni settimana!!
Bando
alle futilità. Passiamo a salutare la bella gente che ci lascia fedelmente un
commentino:
Aledra_xan:
Ciao bella! Siamo davvero contente che tu ci abbia lascito un commentino.
Uhuhu, siamo felici che la scena con la McGranitt ti abbia fatto ridere, ma a
noi robe del genere vengono naturali, ne combiniamo molte di peggio nella
realtà!! Grazie per averci detto che era un cap, speriamo che anche questo ti
sia piaciuto, nonostante sia leggermente più serio degli altri. Tantissimi
kissssss anche a te! A prestissimo!!
Faith
Princi: Davvero anche tu una superpatita di
Spike? Pensa che io (Antares) ho una sua foto a torso nudo appiccicata di
fronte al letto così ogni mattina, quando apro gli occhi, godo di una
siffatta mirabile visione! Guardavo Buffy essenzialmente per lui,
ovviamente!!! Comunque anche Niniel ha una sua foto come screensaver del
cellulare, eh, già, queste meraviglie ce le scambiamo sempre!!! Sono
perfettamente d'accordo con te quando dici che assomiglia a Draco, oddio cado
in vaneggio, infatti alla festa di Halloween ho vestito il caro Serpeverde
proprio come Spike!! Beh, sì la coppia Harry/Dior piace parecchio, che brave
che siamo!! Un grazie enorme ed un altrettanto enorme bacione, a presto
bella!!
Emy'91:
Quante domande, stella d'oro! Porta un po' di pazienza, e te ce ne vorrà
parecchia, visto che le povere autrici sono sempre impegnate! Ti è piaciuto
il pezzo di Dioe e Potty, ah? Tutto originato dalle mie dieci falangi (Si
sente che ho passato il primo esame di anatomia con il massimo, eh? n.d.Anty
felice) sulla tastiera!! Niniel annuisce convinta riguardo il tuo suggerimento
di lasciare sulle spine Legolas, almeno il consiglio di questa volta non l'ha
fatta buttare giù dal terrazzo. Comunque non so se ne sarà capace, mia
sorella è pur sempre una Gryffindor, non ha la mia stessa perfidia, se fosse
successo a me con Draco, vedevi te! Tzè! Che ne dici di Lucius? Si è
riscattato un attimino? Con la nostra mamma degenere possono fare un genitore
normale in due? Credi di no anche tu, eh?! Se esistesse davvero casa Anglachel
ti inviteremmo molto molto volentieri, sei davvero un amore!! Speriamo di
risentirci presto, ti vogliamo tanto bene!!! Smack!!!
Terry:
Ciao splendida!! Grazie per le belle cose che ci scrivi sempre, sei
adorabile!! Per quanto riguarda Herm e Ron sinceramente non ricordo molto cosa
avverrà nei prossimi capitoli, non abbiamo approfondito più di tanto la loro
storia perché ne abbiamo già tre da gestire, però per quanto riguarda Ginny
non ti preoccupare perché più avanti le dedicheremo più spazio proprio con
la persona che pensi. Anche io adoro un casino le Draco/Ginny oltre che le
Draco/Me, e soprattutto mi piace tanto l'idea di una Ginny molto scatenata e
con uno spiccato lato Slytherin, per me sarebbe stata molto meglio in quella
Casa, diciamocelo, Slytherin è fantastica, incasinata ma grande! Sei davvero
gentilissima a dirci che la storia ti piace anche se è un po' sballata, però
in questo capitolo abbiamo dato fondo a un bel po' di serietà con Lucius,
dai!! Continua a farti sentire, sei un tesoro!! A presto!! Ciao e baci!!
Grazie
mille anche alle persone che leggono, siete davvero gentili, baci e a
presto!!!
Il
giorno successivo tutti insieme, cioè Niniel, Antares, Dior, Harry, Draco, Ron,
Hermione, Judy, Ginny, Lucius, Dania ed Erija decisero di fare un giro in un
grande centro commerciale magico e babbano aperto da poco nella cittadina
vicina alla loro abitazione, con l'intenzione di terminare gli ultimi acquisti
dei regali di Natale. Appena entrati, il gruppo si scisse in maschi e femmine
supervisionati da Dania ed Erija per le ragazze, Lucius per i ragazzi che erano
in minoranza di numero.
"Hai
preso un regalo a Legolas?" chiese Antares alla gemella che ad ogni passo
sembrava pestare il suo umore.
"Perché
dovrei? Insomma, non mi sembra che abbia mai prestato troppa attenzione a me
non vorrei fare la parte della scema!"
"Non
dire sciocchezze! Lo sai che è tutto il contrario, solo è un po' ottuso e tonto
per accorgersene... quando gli eri svenuta in braccio ricordi la borrita che
che ci ha menato a me e Dior per averti portata fuori?"
"Beh,
forse era solo in pensiero per un suo studente..."
"Sì,
certo! E allora perché sul pullman di ritorno gita ha voluto sapere la tua
reazione quando è successo il fattaccio del bacio? Anzi!! Se c'ero io al tuo
posto credi davvero che avrebbe cominciato a baciarmi a sua volta?"
"Saresti
scappata tu..."
"E
ci credo!! Legolas non fa per me... troppo calmo e tranquillo..."
"Diciamo
calmo e tranquillo rispetto ai tuoi standard di ragazzi! Draco finora è l'unico
che non è o è stato un teppista!"
"Ma
che dici?! Draco... è Draco..." balbettò la Serpeverde tingendosi di
rosso.
"Già...
Draco è Draco, non è solo una cotta, vero?" s'intromise Dania abbracciando
le figlie "Eh, già! Così carino con quegli occhioni, i capelli biondi, bel
fisico..."
"Stai
parlando di Draco o di suo padre?" chiesero in coro le gemelle.
"Di
entrambi!"
"Mamma...
è una cosa seria con il signor Malfoy?" la interruppe Niniel fermandosi
"Credo...
anzi... sì!! Ritrovarmelo davanti dopo tanti anni è stato un colpo ma
riscoprire il vero Lucius, beh, quello è stato... non avrei mai pensato di
poter provare ancora qualcosa nei confronti di un altro uomo dopo la morte di
vostro padre... con Sirion è stato un immenso amore, forse non lo stesso che
provo per Lucius tuttavia... con lui sono tranquilla, mi trovo bene, mi fa
ridere e sentire meglio in ogni occasione! Spero che voi non vogliate
ostacolarci..." ammise la madre abbassando lo sguardo lungo il pavimento.
"Ma
che dici..." iniziò Niniel.
"Se
sei felice, è giusto che voi vi frequentiate! Non sei più uscita con nessuno
dopo la morte del papà! Penso che sia giusto vivere con il suo ricordo, non nel
suo ricordo... se Lucius ti fa essere in questa forma smagliante beh, fate
pure!" concluse la sorella.
"E
forse avere una sottospecie di padre non ci farebbe male!" aggiunse la
voce di Dior che stava stranamente sorridendo sinceramente. Dania non parlò ma
si limitò a stringere tutte le figlie in un accorato abbraccio.
"Vi
voglio un mondo di bene, bambine mie!!"
"Per
dimostrarcelo... fuori la carta di credito che si fanno acquisti
sfrenati!!" gioirono le sorelle impossessandosi della borsa della madre e
scappando verso un negozio di vestiti.
"Ma..."
"Suvvia,
a Natale si è tutti più buoni!" commentò Erija prendendo a braccetto la
donna mora "E poi ricordati che frequenti un miliardario!" le due
risero di gusto e si apprestarono ad inseguire le ragazze.
"Ragazzi!!"
esordì Lucius attirando l'attenzione dei giovani "Che ne dite di questo? È
bello?!" chiese indicando qualcosa in una vetrina. Tutti e tre si
spiaccicarono contro il vetro.
"Quanti
danari saranno vorrai dire!" disse a sua volta Ron che quasi svenne
vedendo il prezzo sulla targhetta dell'anello.
"Vuoi
darlo alla signora Wolf?" chiese Draco al padre che annuì "Beh, lei è
una donna semplice, credo che un anello più piccolo sia indicato per lei! Per
infilare quello bisognerebbe avere la mano a salcicciotto!! Guarda
quello!" suggerì il figlio indicando un solitario di oro bianco e diamanti.
"Bello...
beh, oggettivamente parlando, credo che Draco abbia ragione, mi sembra più
indicato!" gli diede man forte Harry seguito da un Ron che annuiva
convinto.
"Perfetto!
Allora è deciso quello!! Vado a comprarlo!!" l'uomo entrò nel negozietto di
gioielli visibile solo per i maghi ed acquistò l'anello poi misteriosamente
acquistò anche qualcos'altro "Possiamo andare! Che ne dite di comprare
qualcosa di carino per Natale e Capodanno? Offre Malfoy!!" esordì l'uomo
di buon umore mettendo le mani sulle spalle di Harry e Ron.
"Ehm...
padre? Io dovrei prendere ancora un regalo ma..."
"Già...
anche io... non so che diavolo comprarle!"
"Non
ditelo a me, Herm è di gusti così difficili!!"
"Oho!!
Urgono consigli da parte di papà Malfoy!! Sapete, io me ne intendo di donne...
Potter, prova guardare in quel negozio di articoli sportivi, Weasley, tu vai in
quella libreria magica, hanno davvero tantissime cose interessanti e tu Draco,
vieni con me! So io dove andare... tra un'ora qui!" Ron e Harry se ne andarono
insieme in una direzione mentre padre e figlio gli voltarono le spalle.
"Che
diavolo hai in mente? Che diavolo è questo negozio? Un... SEXY SHOP?! Ma tu sei
tutto matto, non ci metterò mai piede lì dentro!!!"
"Invece
sì! E poi mica è per te, è per me!! Tzè, frena i tuoi ormoni figliolo, sei
troppo piccolo per questa roba!!"
"Ah,
volevo sperare... almeno ti è venuto un po' di buon senso! Sembra strano
sentirlo dire da uno che per i miei 14 anni mi ha regalato una
prostituta!!"
"Che
avrei fatto?!?"
"Hai
capito benissimo!!"
"Ma
non ero io, non era il tu vero papino!!"
"Ma
va là, pervertito! Svegliati o facciamo notte ed io devo ancora cercare quel
regalo!!"
"Niniel!
Lo sai per chi vorresti comprare quel ciondolo quindi compralo!!" sussurrò
Dior in stile 'è la tua coscienza che parla!'
"Ma
dopo... come faccio a darglielo?"
"Fai
come ho fatto io con Dracuz... se lui ti ha fatto il regalo allora anche tu gli
consegni il tuo come regalo di Natale, se il cretino non te l'ha fatto tiri
fuori la famosa partita di poker persa..."
"Uhm...
va beh, lo prendo!!"
"E
vai!" commentarono le sorelle dandosi il cinque.
"Ma
veniamo a voi!" disse la Grifondoro dopo aver riposto il pacchettino nella
borsa "Cosa avete preso per i vostri 'amici'?"
"Ehm...
passaparola!"
"Niente
passaparola Antares! Allora? Cosa hai preso a Draco?"
"Ecco...
ancora nulla..."
"Ma
si può?! E cosa aspettavi a pensarci prima?!"
"Ma
io ci ho pensato, solo che non ho trovato nulla... Dior, non scappare!!"
"E
tu signorina, al povero Potter, cosa hai preso?"
"Niente
che ti riguardi!!" fece offesa incrociando le braccia al petto
"Niente
immagino!! Signora Erija? Non è che darebbe una mano a queste due a trovare dei
regali appropriati per lei sa benissimo chi?"
"Ma
certo!! Io adoro cercare i regali!!! Vediamo un po' per Potter..."
E
così tra ricerche di regali e shopping di ogni tipo la giornata volò e una
volta tornati a casa, Dania ordinò delle pizze poiché nessuno aveva voglia di
mettersi ai fornelli a cucinare. Una volta arrivato il cibo e gustato con birra
e coca cola, ognuno sistemò i pacchetti regalo sotto l'immenso abete addobbato
che troneggiava nel salotto accanto al camino ed i regali erano talmente tanti
da non bastare quasi il tappeto. Rinfrescati ed infilati i pigiami si
ritrovarono tutti davanti al camino scoppiettante a parlare allegramente grazie
anche alle comiche di Lucius che si destreggiava in imitazioni ben riuscite dei
professori di Hogwarts che fece scompisciare i presenti dalle risate soprattutto
quando scherzò il suo amico Piton.
"Giuro!
Lui ha una paura terribile delle teiere!! Non sopporta il loro fischio, va giù
di matto!!" continuava a dire Malfoy ridendo a sua volta "Ma voi
dovevate vedere quando Lily l'ha invitato ad Hogsmeade la prima volta!!"
"Lily?
Mia madre?" chiese Harry incredulo.
"Certo,
tua madre era una Serpeverde, un po' una Granger di Serpeverde, e lei aveva
legato subito con Sev... con voi può sembrare cattivo e insensibile ma vi
assicuro che invece è molto emotivo e soprattutto odiava James Potter..."
"Perché
l'odiava?" continuò Harry felice di scoprire qualcosa sui suoi genitori.
"Diciamo
che tuo padre, Harry, era molto fighetto, lui e Sirius, hanno cominciato a
darsi una calmata solo all'ultimo anno. Potter aveva un debole per Lily mentre
lei non lo sopportava perché prendeva sempre in giro Sev che era il suo più
caro amico; tuttavia si scoprì che anche tua madre non era indifferente a tuo
padre e beh, ci sei tu a dimostrarlo, no?"
"Anche
io sono qui a dimostrare che tu odi mia madre!" disse acido Draco
abbracciando Judy.
"Cosa?
No, ti sbagli, io non ho mai odiato Narcissa, era una cara amica e i nostri
padri avevano deciso il nostro matrimonio ma no, non l'ho mai odiata..."
"Per
fortuna sei rinsavito prima o mi avresti costretto a sposare Pansy..."
"COOOSA?!
Ma che schifo!!!" disse Antares indignata.
"Tranquilla,
ora è libero come l'aria, vero Draco?" commentò Dania sorridendo al padre
del ragazzo in segno d'intesa "Ragazzi vi informo però che è già l'una di
notte, domani bisogna svegliarsi presto per andare a comprare gli ingredienti
per il pranzo di Natale! Su, a nanna!!"
"Dillo
subito che vuoi stare da sola con il signor Malfoy!" commentò Dior
prendendo Harry per mano e salendo con lui le scale. Antares si pose davanti a
Malfoy senior che la guardò sorridendo.
"Vuoi
che ti rimbocchi le coperte?"
"No,
voglio il bacino della buona notte!" disse assumendo un'aria infantile.
"Va
bene, vieni qui!" l'uomo l'abbracciò e le schioccò un bacio sulla guancia
e lei fece altrettanto andando poi dalla madre a compiere lo stesso gesto.
"Grazie!!
'Notte a tutti!!" salutò finalmente vedendo però che Draco non accennava
ad alzarsi dal tappeto gli si avvicinò curiosa e, alzatogli il viso, vide che
era furente "Che c'è, dolcezza?" gli chiese dolcemente.
"Non
potevi fare a meno del bacino della buonanotte... indispensabile!" disse
acido guardando interessato il fuoco nel camino.
"No,
e poi me ne manca uno..." rivelò girandogli nuovamente il viso e
schioccandogliene uno sulle labbra "Andiamo adesso!" suggerì
tendendogli la mano che il biondino dopo un po' di indecisione accettò
"Non sarai davvero geloso!"
"Sì!
Da quando hai visto mio padre non fai che dire che è un bell'uomo,
affascinante, sensuale! Volevi pure invitarlo al ballo!!"
"Ma
scherzi? Ti ho detto che volevo invitarlo così poi tu mi avresti chiesto di
accompagnarti! Non è che... no! Oh, my
God!! Tu
pensi di essere un ripiego? Pensi che ti stia accanto per tuo padre?! Se è così
mi stai davvero offendendo!!" cominciò dolcemente per poi finire infuriata
attirando l'attenzione di tutti gli occupanti della casa.
"E
che diavolo dovrei pensare? Spiegamelo!!" ribatté lui arrabbiato nello
stesso modo.
"Che
succede?" domandò Dania preoccupata salendo le scale seguita da Lucius.
"Niente
che ti riguardi, mamma!" rispose cattiva Antares che si rivolse di nuovo
al biondino "Davvero la pensi così? Allora non hai capito proprio un
cavolo di me... e io che pensavo... che scema!!!"
"Pensavi
cosa?"
"Niente,
lascia perdere!!" il ragazzo l'afferrò me lei si scostò bruscamente, scese
le scale ribaltando i due adulti ed uscì di casa con passo da elefante.
"Antares!!
Antares, fermati!! Spiegami per la miseria, non scappare come al tuo
solito!!" le urlò da dietro Draco che la stava inseguendo dopo aver
assicurato i genitori che l'avrebbe riportata in casa poiché la temperatura
esterna era molto bassa.
"Scappare?!
IO?!! Ma sentiti!!" commentò continuando a camminare velocemente tra il
fitto degli alberi del bosco situato dietro la villetta.
"Ma
che cavolo ti è preso?? Non ti ho mai vista così incazzata per niente
poi!!"
"Per
niente?! Per niente?! Tu credi che io ti stia frequentando solo per arrivare a
tuo padre e tu lo chiami niente?!" sbottò infuriata girandosi e
fronteggiando il ragazzo.
"Guarda
che io non ho mai detto questo, sei arrivata da sola alle tue
considerazioni!!"
"Non
mi stai fornendo nulla per smentirle, anzi!! Fai l'offeso perché ho chiesto a
tuo padre un innocente bacio di buona notte, poi dici che io me la prendo per
niente!! Non hai pensato per un solo istante che ciò che volevo era un semplice
gesto paterno?!"
"Dimmi
il perché, parlamene!!"
"Non
è questo il problema!!"
"Lo
vedi? Lo vedi? Quando devo parlare io tu mi ascolti e mi consoli, ti sono molto
grato per questo ma anche io vorrei poterlo fare con te, ogni volta che dici
qualcosa sul tuo passato subito te la rimangi, io voglio conoscerti davvero!!
Se non vuoi dirmi che cosa hai passato, chi diavolo sei, non importa, forse non
vuoi parlarne ma ti prego!! Ora, non scappare! Ci siamo io e te, dimmi perché
scappi!!" la sua espressione sempre fredda e dura sembrava essersi
sostituita ad una più umana ed evidentemente più infuriata.
"Io
non sto scappando!! Non credere di essere quello che può venire a dire tutto
perché se c'è uno che scappa sei proprio tu, ogni santo giorno!!"
"Infatti
non ho e non voglio questo diritto per la miseria!!"
"Allora
lasciami in pace!!!" riprese lei tirando le maniche della felpa a coprire
le mani gelate voltandosi nuovamente per andarsene ma la sua mano la trattenne
con forza "Lasciami andare!! Mi fai male!!"
"Non
ti lascerò andare! Ho promesso a tua madre che ti avrei portato indietro!"
"Ah!!
Allora è per questo! Vuoi la coscienza pulita, eh, Malfoy?" sentire
nuovamente il suo cognome sussurrato in quel modo cattivo fece molto male a
Draco che vacillò un attimo e perse la presa sulla ragazza.
"Fai
come vuoi, vai, congelati, fatti sbranare da qualcosa, sai cosa ti dico? Non me
ne può fregare di meno!! Prima che arrivassi tu avevo solo le mie forze su cui
contare, beh, le ho ancora!!"
"Bene!!"
"Bene!!!"
"Bene!!!!"
"Bene!!!!!
Bene un cazzo!!!! Si può saper una buona volta perché qualsiasi cosa io dica tu
devi offenderti così???"
"Se
forse ragionassi un attimo prima di mettere in moto la bocca troveresti la risposta!!"
"Tu
credi di essere da meno?!? Rispondi Anglachel, ti ritieni senza macchia e senza
colpa?"
"Assolutamente
no!! Io mi fidavo di te!! Mi fidavo!! Perché?? Perché tutti devono farmi
questo?? Mamma, papà, Dior, tu!! Perché anche tu...?" la ragazza si
accasciò su se stessa tremando. Draco pensò che stesse piangendo ma non era
così: i suoi occhi erano sbarrati a fissare il vuoto e il respiro era
affannoso.
"Antares...
ehi... io sono qui, sono qui comunque... guardami, ti prego, guardami!" le
prese il viso schiaffeggiandola delicatamente per farla tornare in sé e appena
questo avvenne la biondina si strinse a lui cercando calore.
"Perdonami
Draco, scusami è solo che... se non ti parlo di me è per non metterti in
percolo e poi beh, non credo sia giusto dirti cose appartenenti anche alle mie
sorelle...".
"Non
ti sto chiedendo questo, dimmi di te, di cosa ti piace, cosa detesti... fai di
tutto per sembrare perfetta, così come Dior, voi due siete fredde, insondabili,
calcolate ogni vostro minimo gesto prima di compierlo e spesso lo fate per
coprire Niniel che è più emotiva... chiedo solo di poterti conoscere e ciò che
non vuoi dirmi, non sei costretta a farlo! Forse un giorno lo farai, forse non
lo farai mai... ma a me va bene così..." ammise il giovane accarezzandole
piano una guancia e dimostrando un'inaspettata tenerezza.
"Tu
mi leggi già dentro abbastanza anche senza accorgertene... per questo a volte
ti evito o ti tratto bruscamente... mi do subito dopo della cretina ma...
voglio tenerti nascosti alcuni lati di me e del mio passato che non ti
piacerebbero..."
"Dubito...
mi piace tutto di te..." le rivelò scostandole una ciocca di capelli dal
viso continuando poi in una seconda velata carezza.
"Eh?
Cos... cos'hai detto?" lo fissò perdendosi nelle iridi color Antartide.
"Ciò
che hai capito!" questa volta con il pollice le toccò lievemente le labbra
fredde.
"Ma..."
"Schhh...
i tuoi occhi sono più espressivi delle tue parole..." la strinse
maggiormente a sè facendole posare il viso sulla propria spalla.
"Significa
che non so comporre frasi di senso compiuto?" chiese con finta aria offesa
fissandolo negli occhi.
"No,
sciocca, e a me... mi vuoi un po' di bene... se non come spero io, almeno un
po' di sentimenti fraterni..."
"No,
mi spiace tanto... non ti voglio bene Draco..." il ragazzo si scostò
bruscamente incredulo ma lei continuò mettendogli un dito sulle labbra semi
aperte incapaci però di emettere suoni "...ti adoro, cucciolo..." il
biondino spalancò gli occhi insolitamente lucidi.
"Sapessi
io!!" riuscì a dire infine stringendola nuovamente a sé e baciandola
castamente sulle labbra subito dopo.
Fu
un semplice sfiorarsi di labbra, e non era la prima volta tra loro, tuttavia
erano diversi dentro e questo piccolo contatto bastò per fargli perdere la
cognizione del mondo.
"E
tu che eri geloso di tuo padre tzé! Guarda che effetto mi fa un semplice bacio
dei tuoi!" scherzò lei rompendo l'atmosfera un po' tesa che si era creata.
"Ne
sono contento!! Andiamo? Si staranno preoccupando e poi non so te ma io sto
gelando!"
"Ma
tu hai sempre freddo cucciolo! Sì, andiamo..." un fiocco candido scivolò
sulla punta del naso di Draco e la ragazza l'asciugò con un dito
"Nevica!!"
Anche
Malfoy alzò gli occhi al cielo godendosi lo spettacolo dei fiocchi sempre più
fitti che scendevano dalla cupa volta celeste e prendendosi per mano tornarono
in casa dove ad aspettarli c'erano Dania e Lucius armati di plaid caldi.
"Che
diavolo è successo?" l'aggredirono le ragazze non appena Antares mise
piede nella loro stanza.
"Oh,
niente di che... una piccola discussione..."
"Con
quella faccia?" domandò Dior.
"Sì,
con la mia faccia! Non mi era permesso cambiarla!"
"Allora?
Con Draco?" insistette Niniel "Vi siete messi insieme?! Dicci
tutto!!"
"Ma
che impiccione!! Comunque non lo so se ci siamo messi insieme..."
"Come
non lo sai? Non avete parlato di voi?" domandò Ginny con curiosità.
"Sì,
certo... gli ho detto che l'adoro e lui mi ha risposto altrettanto..."
"COSA?!?"
urlarono tutte le ragazze a letto balzando sedute.
"Cosa
cosa?" chiese la biondina spaventatasi della loro reazione.
"Mio
fratello ha detto 'ti adoro' ad una ragazza... il massimo apprezzamento che
diceva era 'Non mi dispiace...'!!" spiegò Judy al settimo cielo.
"Accidenti,
Draco Malfoy seriamente innamorato... un play boy in meno a scuola!"
commentò l'unica femmina Weasley con aria meditabonda.
"E
quindi state insieme!! Che invidia!!" ammise Niniel.
"Ecco,
invece di parlare di me, veniamo alla tua situazione cara gemella..."
"Cosa
volete che vi dica?" chiese innocentemente
"Devi
parlarci di un certo elfo..." continuò Hermione con un sorrisino
smaliziato “…guarda che è palese, tutte le volte che fai un intervento, durante
le sue lezioni, si inorgogliosisce tutto, tipo Piton con Malfoy!”
“E
poi anche quando viene a vedere gli allenamenti di Quidditch, prova ad
immaginare chi segue continuamente con lo sguardo?” era stata Ginny a parlare”E
poi non farci credere che tu ne sei indifferente!” le ragazze scoppiarono a
ridere ripensando a tutte le volte in cui la Grifondoro sconnetteva completamente
il cervello quando ‘qualcuno’ era nel raggio di tre metri.
“Uffa,
non siete divertenti!” si difese l’Anglachel “Non posso certo nascondere che mi
piace un casino ma… lui non mi vede nemmeno, sono tutte fantasie le vostre!”
“Io
non sono una visionaria!” ribatté Dior guardando con decisione la sorella negli
occhi.
“Ma
vi siete coalizzate tutte contro di me?”
“No,
ma faremo di tutto perché possiate essere felici insieme!” terminò la piccola
Judy con un dolce sorriso stampato sul bel visetto.
“Tò!
Tutta la dolcezza è finita alla figlia femmina… tua madre non ha fatto bene le
dosi!” scherzò Antares scompigliando i capelli alla giovane Grifondoro che
subito le si attaccò al collo in cerca di coccole “Però siete coccolosi
entrambi!”
“Davvero?
E che coccole fai al Caposcuola Malfoy?” chiesero in coro le altre subito
incuriosite.
“Ma
questi discorsi sono top secrets!” un cuscino volò istantaneo addosso alla
bionda e fu così che si scatenò un’enorme lotta che coinvolse tutti gli
abitanti della casa attirati dalle urla delle ragazze.
Salve a tutti, siamo di nuovo qui!!
Dal momento che Antares (cioè io) deve ancora
studiare due capitoli di istologia per martedì, passa subito a ringraziare i
fedeli commentatori!!
Ele 90: Ma ciao nuova amica!! Grazie mille per gli splendidi complimenti che
hai fatto a noi e alla nostra storia, ci siamo commosse, Niniel ha ancora gli
sbrilluccichini negli occhi!! Speriamo che anche questo nuovo capitolo ti sia
piaciuto, grazie per aver seguito fin qui e speriamo anche oltre! A presto e
grazie ancora!! Bacione!!
Terry cara, eccoti qui puntuale come un orologio Svizzero! Sei felice ah, per
la notizia che ti ho dato su Ginny nevvero? Anche a noi Lucius e mamma
piacciono tanto perché sono troppo forti insieme, ci siamo divertite un casino
a raccontare di loro! Aspettati di tutto!! Grazie per la tua costanza e la tua
immancabile presenza che ormai è un punto fisso per noi, un grazie enorme e due
grandi bacioni!! A presto!!
Syssy5: Oddio tesoro!!! C'è stato un casino osceno!! Vacca pera in salsa rosa!!
Devi sapere che io guardo sempre le recensioni all'interno del mio login, ma il
problema è che le tue non mi si visualizzano!!! Non so il perchéééé!!! Ma
infatti mi risultavano 5 recensioni però ne vedevo solo 4, ho pensato che fosse
un errore di conteggio, poi ho visto la tua ultima recensione e ci sono rimasta
di sasso!!! Scusa fex!! Speriamo di esserci fatte perdonare con questo ultimo
chappy!! Ammettilo che anche tu salteresti addosso a ad un Lucius così!!! Io
sì, di getto proprio!!! Scusa ancora tanto, speriamo che intanto ti sia ripresa
dalla tua influenza non-influenza!! Un bacione e a prestissimo!!
Faith Princi: Ciao bella! Noi si che ci buttiamo su Lucius, eh!
Abbiamo troppo i gusti uguali, ci capiamo al volo!! ^-^!! Abbiamo notato che
Lucius in questa versione piace molto, a noi un casino anche perché è troppo
fuori di melone!! Davvero inserirai questa misera ed indegna ficcina nelle tue
preferite??? Che gioia!! Ci viene da piangere, anzi Niniel lo sta facendo... sul
mio peluches preferito però... Hai visto che combino con Dracuz bello? Magari
fosse tutto reale!! Comunque per tua informazione siamo già in tre ad odiare
Angel con tutto lo spirito!! Anche a noi la fine non è piaciuta, uffa, quel
cavolo di medaglione l'aveva Angel, no? Allora che crepi lui, non il grande
William The Bloody, dopo che si è fatto un mazzo assurdo per Buffy!! Che
ingiustizie!!
Baci e a prestissimo tesorino nostro!!!
Emy'91: Eccoti qui splendida!!! Fantastico Lucius, che successone quest'uomo!!!
Draco è un po' troppo sdolcinato in questa fic, sono molto più mascolina io!!!
Però mi piace tanto tanto, e poi rimane comunque un peperino rompiscatole
quando si mette!! Dior e Harry sono davvero carini, specialmente perché vado
sempre in crisi quando devo scrivere un pezzo su di loro, sai far fare certe
cose al piccolo Potty mi traumatizza sempre un po', però poi sono abbastanza
soddisfatta del risultato; Niniel se ne lava bellatamente le mani delle vicende
di Dior per questo credo che lei e Legolas si siano trovati, tié!! Scherzo
dai!! Comunque spero che questo capitolo ti sia piaciuto, un bacio enorme e a
prestissimo, stella!!!
Un ringraziamento speciale anche a chi legge e non
recensite, siete tanto cari comunque!! Grazie e alla prossima!!
La
vigilia di Natale era ormai giunta con i suoi cambiamenti e il suo clima di
festa.
Nel
salotto di casa Anglachel erano presenti numerosi scatoloni contenenti alcuni le
scorte di cibo comprate il giorno prima e in altre gli ultimi addobbi più
difficili da sistemare. Si era fatto un accordo per quel giorno: niente magia!
Tutti i piatti prelibati avrebbero dovuto essere preparati manualmente senza
alcun tipo di aiuto magico, così come la sistemazione degli addobbi diretta da
un super operaio: Lucius Malfoy! Questo infatti indossava dei jeans, una
maglietta blu con la scritta 'Me la tiro' sul davanti e dietro 'la ma sa
destacò adiriturò' ( = mi si stacca addirittura!), scarpe da ginnastica e
bandana sui capelli, i ragazzi erano i suoi sottoposti e lo guardavano
malissimo soprattutto perché l'uomo si era messo a misurare ogni muro
millimetro per millimetro in modo che gli addobbi fossero perfetti in
lunghezza, altezza, curvatura.
Le
ragazze invece si affaccendavano ai fornelli, sul ripiano cucina, sul tavolo,
sfornando torte e biscotti, gelati (I gelati si sfornano?), pasticcini,
dall'aria invitantissima. Dania ed Erija si adoperavano a cucinare i primi ed i
secondi piatti di difficoltà maggiore.
"Come
va?" chiese Antares abbracciando Draco da dietro.
"Sto
per scagliare una maledizione cruciatus a mio padre!! Sai quante volte ha già
misurato quel muro?!" si lamentò lui stringendole le braccia.
"Lascialo
fare, si sente l'uomo di casa, per troppi anni non l'ha fatto, deve
recuperare!"
"Sì,
hai ragione... perché non facciamo cambio? Tu qui, io in cucina?"
"Non
te lo consiglio sai, credo uccideresti Hermione... se vuoi ridere si è portata
una bilancia con la scala dei milligrammi per controllare perfettamente tutte
le dosi... pazzesco!! Dior sta per fare una strage, per fortuna mamma le ha
ritirato la bacchetta!! Piuttosto, chiudi gli occhi!"
"Perché?"
"Dai,
lasciami fare..."
"Ok...
ho un po' paura sai quando parli così..."
"Sono
terrificante, lo so..." la ragazza gli girò accanto mettendoglisi di
fronte "Apri la bocca..." il ragazzo fece come richiesto e la ragazza
ci infilò un pasticcino al cioccolato che aveva appena estratto dal
frigorifero. Draco masticò lentamente emettendo alcuni mugolii
"Com'è?"
"Squisito...
li hai fatti tu?" chiese riaprendo gli occhi. Antares annuì sorridendo.
"Sono davvero buonissimi!! Non me ne daresti un altro?"
"No!
Ti toccherà aspettare fino a domani!"
"Cattiva..."
fece con aria imbronciata ed occhioni tristi "Però un bacino me lo dai per
ripiegare?"
"Non
te lo meriteresti però..." i ragazzi fecero per avvicinarsi ma...
"DRACO!!
Ho trovato il punto in cui appenderlo!! Vieni a... a... AHHHHH!!" il
signor Malfoy cadde dalla scala su cui era arrampicato a modello scimmia
piombando fortunatamente sul divano.
"Oh,
Signore!! Si è fatto male, Signor Malfoy?" chiese Antares avvicinandosi e
guardandolo.
"No!
Sono un figo, io!! Comunque ora ho capito come fare!! Aiutanti! Al
lavoro!!"
Il
tanto atteso giorno di Natale giunse finalmente. Alle 8 di mattina Dania
svegliò tutti dando scherzosamente l'ordine ad aprire i regali. Una fiumana di
ragazzi si precipitò per le scale correndo, ammazzandosi e piombando sui
numerosissimi regali posti sotto l'abete in cerca dei pacchetti con scritto il
proprio nome.
Niniel
riuscì ad arpionarne per prima tutti quelli indirizzati a lei: c'erano quelli
degli amici, delle sorelle, dei genitori. Quando tutti ebbero trovato i propri
regali Lucius suggerì di mettersi tutti in cerchio sul tappeto e di scartare un
regalo ciascuno in modo da potersi ringraziare l'un l'altro. La prima fu Judy
che nel primo pacco incartato di argento trovò un paio di guanti da battitore.
"Harry!!"
gioì guardando l'amico "So che sei stato tu!! Grazie mille!!"
"E
di cosa? Ci alleneremo tutti insieme una volta tornarti ad Hogwarts!!"
Fu
la volta di Dior che trovò uno splendido anello d'argento che copriva
interamente il dito.
"Questo
è il gusto di Antares, giusto? Grazie un casino!!!"
"Esattissimo
sorellina!! Ti sta troppo bene!!"
"Tocca
a te, Dania!" disse Lucius incoraggiando la donna a scartare il regalo.
"Ok...
aspetta eh... No!! Chi piò avermi regalato questo splendido fermaglio per
capelli? Niniel!!"
"Sapevo
quanto ti piacesse..."
"Sei
un'amore bambina mia... Draco, a te!"
Il
biondino si trovò davanti un libro di pozioni con fregi d'argento "Solo
una persona sapeva che avrei voluto questo libro, vero Hermione?"
"L'ho
visto al Ghirigoro e mi sei venuto in mente tu!!"
"Grazie
mille!! Se è bello poi te lo presto..."
Ron
trovò una maglietta con stampata la sua squadra del cuore di Quidditch.
"Grazie...
eh... vediamo... Harry?"
"No,
non sono stato io... è stata Judy!"
"Davvero?!
Ti ringrazio tantissimissimo!!"
"Tocca
a me!!" gioì Lucius sfregandosi le mani "Vediamo... Uau!! Un
fermacravatta con le mie iniziali!! Chi è stato? Draco?"
"Sì...
ti lamentavi sempre che la cravatta ti andava dappertutto..."
"Fatti
abbracciare, tesoro, è splendido!! Per le occasioni specialissime!!"
Niniel
intanto aveva scartato un pacco bello grosso molto curiosa dal quale uscì un
bellissimo vestito azzurro con pizzi e ricami sbrilluccicanti.
"Mamma!!
Non pensavo me l'avresti preso davvero!!"
"Già... ringrazia anche Lucius
però, senza le sue conoscenze non sarei mai riuscita a trovarlo!!"
"Di
nulla figliola!!" rispose l'uomo ad un bacio aereo della ragazza
"Tocca a te, piccola rossa!" continuò incoraggiando Ginny ad aprire
un pacco color blue scuro dal quale uscì una bella trousse di trucchi che le
fece brillare gli occhi.
"Sapevo
che la tua l'avevi rotta, sorellina..."
"Ti
adoro, fratellone!!"
Harry
intanto, essendo arrivato il suo momento, cercò di aprire con i denti un nastro
colorato ma fortunatamente Dior gli passò un paio di forbici; il pacco
conteneva una bella felpa nera firmata che gli stava proprio d'incanto.
"Allora,
chi è l'artefice? Vediamo... Herm? No... Niniel... no... Draco...?"
"Bingo! Se non ti va bene si può
cambiare!"
"No,
è perfetta, grazie tante, mi piace davvero molto!!"
"Scarto,
scarto, scarto... ma quanta carta c'è? Dior!! Questa trovata è tua, vero?
Vediamo... è un bracciale!! Troppo costoso per una delle mie sorelline che
arrivano a malapena alla fine del mese con la paghetta da fame di
mamma..." sul bracciale argentato a forma di serpente che si doveva
infilare sul braccio c'era inciso il suo nome. La ragazza si guardò attorno
cercando chi potesse averglielo regalato poi il suo sguardo si soffermò sul
sorriso del signor Malfoy "No... lei?! Mamma mia, è fantastico!! Non me lo
levo più, giuro!! Le mando un bacio aereo, a scanso di equivoci!!"
annunciò guardando sottecchi Draco.
Anche
Erija scartò un regalo evidentemente regalatole dal nipote; un carillon che
suonava una melodia dolcissima.
"Sono
l'ultima (No, avevo dimenticato che esistevi, è diverso!! N.d.Antares),
vediamo... Oddio che bel maglione!! Sono sicura che... Niniel!!" disse
Hermione guardando l'amica di Grifondoro.
"Esatto...
sapevo ti sarebbe piaciuto!!"
I
giri per lo scarto dei regali durarono ancora parecchio e tra baci, abbracci e
ringraziamenti si arrivò all'ora di pranzo.
Niniel
aveva ricevuto dalla madre il vestito azzurro, da Lucius una braccialetto con
coralli, da Antares un fermaglio a forma di farfalla tutto colorato (Finalmente,
ho girato tutta Brescia ma non l'ho trovato N.d.Niniel), da Dior la collezione
di un manga, da Harry degli orecchini, da Judy una collana di strass, da Draco
la statuetta di una fata, da Herm un libro Elfico, da Ginny un rossetto a lunga
durata, da Ron un peluche a forma di cigno e da Erija un profumo veela
'accalappia uomini'.
La
gemella aveva ricevuto dalla mamma un orologio nuovo, da Lucius il bracciale,
da Niniel una cavigliera, da Dior una cintura borchiata, da Harry una borsa, da
Ginny un profumo, da Hermione una maglietta, da Ron il cd degli Evanescence,
visto che Antares il suo l'aveva bruciato per il troppo ascolto, da Judy una
trousse di trucchi, da Draco una collana con il ciondolo a forma di cuore e
delle rose blu incantate ed infine da Erija un anello molto antico e
bellissimo.
Dior
aveva ricevuto dal suo amato Harry degli orecchini lunghi, finemente lavorati
con incastonate delle gemme viola cupo, da Dania un vestito nero, da Niniel una
borsetta nuova, da Antares l'anello, da Draco un paio di jeans, da Lucius una
collana, da Hermione un cd musicale, da Judy un paio di occhiali da sole, da
Ginny una trousse di trucchi stile Dark e da Erija un braccialetto. La ragazza
aveva regalato a Harry una catenina il cui ciondolo riportava delle rune che
avevano il potere di proteggere il possessore del ciondolo.
Draco
aveva ricevuto dal padre una catenina con inciso il simbolo dei Malfoy che
veniva tramandata da generazioni nella famiglia da padre in figlio ed una scopa
nuova di zecca, da Erija un orologio Veela ( che segna dove sono le persone più
care, una sorta di orologio Weasley da polso) con una scorta di caramelle al
sangue e da Antares la raccolta dei CD dei The Calling che il biondino adorava
tanto (O meglio, io adoro tanto!! N.d.Anty) e in più ovviamente i regali degli
altri ragazzi.
Lucius
invece aveva ricevuto molti più regali di quanto non si aspettasse e quasi si
mise a piangere quando vide ciò che Antares gli aveva regalato: in una cornice
d'argento c'era una foto di se stesso sorridente che teneva tra le braccia un
frugoletto biondo vestito con una buffa salopette nera che faceva ciao con la
manina sorridendo, non aveva più di venti mesi.
Il
momento culminante si ebbe quando Dania, aperta l'ultima scatola si trovò
davanti un solitario con incastonati dei diamanti scintillanti. Lucius le si
inginocchiò davanti:
"Voglio
farlo adesso che ci sono tutti, specialmente i nostri figli... ti amo, Dania e
voglio chiederti di sposarmi, vuoi?" la donna cominciò a piangere come una
disperata buttandosi tra le braccia del biondo e sussurrando dei flebili 'sì'.
Tutti
gioirono attorno ai promessi sposi e anche ad Erija sfuggirono delle lacrime di
commozione vedendo finalmente il figlio sposare una donna che amava
sinceramente.
"Sarà
meglio andare a pranzo, ragazzi, è già l'una!!" disse la padrona di casa
una volta ripresasi abbracciando prima le figlie e poi, dopo un momento di
titubanza, anche Draco che rispose sorridente al suo abbraccio.
Dal
frigorifero vennero sfornati tutti i manicaretti cucinati il giorno precedente
mentre i ragazzi si apprestarono a preparare la tavola (in modo veramente
schifoso, ma sono ragazzi, quindi lasciamo perdere N.d.Autirci).
“A
proposito…” chiese Dania sfornando un enorme tacchino “…quanti ne avete
invitati? Non avevate detto un paio…?” disse riferendosi agli amici contando
finalmente i ragazzi presenti (ma ti accorgi adesso mamma? N.d.Anglachel).
“Non
essere pignola!” le rispose Niniel cercando di rubare un po’ di crema di
mascarpone dal pandoro posto sul piano cucina.
”…e
poi mamma…” continuò Dior dando alla sorella una palettata sulla mano “…noi
avevamo detto due persone, ma non avevamo specificato se a testa o meno…”
“Se,
va beh!… È PRONTO ANDATE A LAVARVI LE MANINE!” gridò ai ragazzi sparsi per la
casa cominciando a servire le pietanze.
“Non
siamo all’asilo!” la informarono le figlie.
Il
pranzo si svolse allegramente: Il signor Lucius si rivelò essere veramente…
fuori di testa: non perdeva occasione per fare battute o per provarci
spudoratamente con Dania che, dal canto suo, non faceva nulla per
impedirglielo… Draco e Judy erano ancora scioccati nel vederlo comportarsi in
quel modo. Ron e Hermione continuavano a bisticciare tra loro finché non
vennero zittiti da una spazientita Dior che, dando una sberla a Potter aveva
esclamato: “Chi si odia siama …”
“BASTA
HO DECISO!!!” disse improvvisamente Niniel, interrompendo il dessert, e
balzando in piedi tenendo la forchetta in mano in stile 'statua della libertà'
“SE NON MI FACCIO LEG PRIMA DELLA FINE DI GENNAIO… GIURO CHE MI ARRENDO!!
Perché a questo punto posso iniziare anche a pensare che sia gay…”
“Amore,
che stai dicendo?” chiese la madre guardandola allucinata e quasi preoccupata.
“Cosa?”.
“Niente,
avrai parlato di nuovo senza accorgertene!” disse una voce sconosciuta appartenente
ad una donna mai vista (per qualcuno) comparsa sulla soglia di casa.
Tutti
si voltarono ad osservare il nuovo arrivato, o meglio… i nuovi arrivati:
l’ingresso era pieno di Elfi sbrilluccicanti che erano inchinati dietro ad una
bellissima donna dai lunghi capelli biondi, eterea e con indosso un lungo abito
bianco ed azzurro finemente ricamato.
“State
su!!” ordinò ai compagni con voce severa poi si voltò nuovamente verso il
tavolo scrutando uno ad uno i presenti “Allora, non mi salutate?” chiese
rivolgendosi alle tre sorelle che si erano alzate, ma non sapevamo come
comportarsi…
“Co-cosa
ci fai… qui?!”
“Sempre
gentile vero, Dior?”
“Ti
ricordi anche i nostri nomi… wow, ammirevole…” affermò guardandola con occhi
increduli e infastiditi.
“Senti,
almeno lei viene a trovarci ad ogni
occasione!” sbottò Niniel squadrando la madre.
“COSA
VUOI INSINUARE PARLANDO CON QUEL TONO?”
“Nulla,
forse solo che i tuoi genitori non li abbiamo mai neppure visti…”
“Non
mi sembra il caso di litigare… vi ho portato i regali…” disse non badando
troppo a ciò che stavano dicendo, tutte le volte che andava a trovarle quella
piccola discussione era d’obbligo. Ad un suo gesto gli Elfi portarono numerosi
pacchetti e poi se ne andarono non prima, però, di essersi nuovamente inchinati
e avere avvertito la donna che sarebbero passati a riprenderla a fine giornata.
Intanto
gli ospiti guardavano allucinati la scena e quando tutto si fu calmato, dopo
baci, abbracci e ringraziamenti vari, Dania ebbe il tempo di rispondere alle
loro innumerevoli domande.
“Dania,
potresti gentilmente dirci chi è quella signora?” chiese Lucius.
“A
questo, caro, posso rispondere io…” disse la bella veela “…non te la ricordi?!
È Belthil!"
“Mi
hai illuminato!” la informò sarcastico.
“Sono
la madre del suo defunto marito" spiegò indicando Dania "… cioè la
loro nonnina!" riprese indicando le tre sorelle "Anche se non sembro
così vecchia ho già cinquem…quarantotto anni!”
“No!
Ne hai cinquantotto!” la corresse Erija avvicinandosi e abbracciandola. “Ah,
così sono loro… ecco perché... si spiega tutto...” continuò vaga scrutando gli
occhi dell'amica.
“Sono
loro cosa?” chiese Ron.
“Che
cosa cosa?” ripeterono le sorelle.
“Ma
sì ha detto sono loro!” intervenne Hermione.
“Certo,
siamo noi le figlie di nostro padre! Che domande…” esclamò Niniel sbrigativa.
“Ho
un'altra domanda: perché tutti quegli Elfi?”
domandò Draco.
“Ti
sembra il tono da usare?” lo riprese il padre notando la vena di disgusto nella
voce del figlio.
“Ma…
voi, cioè tu… mi hai cresciuto… AH, CHE CASINO! …Scusa...”
“Tranquillo,
ti abituerai!” lo rassicurò lui mettendogli una mano sul capo e
scompigliandogli i capelli biondissimi.
”Comunque
è vero, come mai quelle creature al suo seguito signora?”
“Non
chiamarmi più signora Lucius, mi sentirei vecchia!!” rise “ in ogni modo, io
vengo da molto lontano, e in tutta sincerità gli Elfi sono le migliori guardie
del corpo che esistano! Davvero non ti ricordi di me? Io e tua madre ci
conosciamo da sempre!"
"Beh,
ho avuto un piccolo incidente e sono ancora in fase amnesia!" spiegò
l'uomo.
"Oh,
mi dispiace caro! Ma almeno ricordi che sono la tua madrina del
battesimo?"
"COSA?!?"
ulrlarono le sorelle e la loro madre.
"Che
c'è di strano? Belthil è la mia migliore amica, siamo come sorelle! Lucius non
ricorda ma più di una volta è stata nostra ospite a Malfoy Manor!" spiegò
la Veela sorridendo alla cara amica.
"Ma
come mai ti trovi qui, Erija?"
"Lucius
e Draco sono stati invitati per Natale e io sono venuta a trovarli!"
"Draco?
Il figlio di Lucius, vero?" la donna fece scorrere i suoi azzurrissimi
occhi su tutti i ragazzi presenti soffermandosi sul biondino
"Inconfondibile! Un Malfoy spaccato!" commentò dopo aver scrutato i
suoi occhi di ghiaccio.
"Sì,
anche se l'influenza Black fa spesso capolino dal suo animo..."
"Ottima
accoppiata Malfoy e Black... caratteri forti e contrastanti, la mente fredda e
la forza dei Malfoy, la passionalità e fragilità dei Black... per non parlare
della bellezza e della sensualità proprie della tua razza...devi essere un
soggetto interessante, Draco! ..." (Basta con questo sproloquio su Draco!!
N.d.Dior & NinielMi avete detto di
ampliare? Io amplio!! N.d.Antares)
"Chiedilo
a tua nipote!" commentò Lucius guardando Antares con un sorrisino esplicito.
"Antares,
tesoro! Io e te dobbiamo parlare, vero?" disse la nonna in stile gossip.
"No!
Signor Malfoy si faccia gli affaracci suoi!!"
"Giusto,
padre!" rincarò il figlio "Sono affari nostri come gestiamo la nostra
relazione!"
"Relazione??"
partì in quarta Belthil desiderosa di essere informata "Ma allora è
seria!! Voglio sapere tutto!!"
"Certo,
bambine, certo..." le sorelle si fiondarono sui pacchetti rubandoseli
dalle mani mentre tutti se la ridevano e alla donna appena giunta venivano
porte una sedia ed una fetta di pandoro guarnito di crema al mascarpone.
I
regali erano bellissimi: collane, scialli, vestiti, bracciali e molto altro. Le
Anglachel ringraziarono calorosamente la nonna abbracciandola una ad una.
"E
così, siete ormai iscritte ad Hogwarts! Voi siete i loro amici, non è
vero?"
"Se
permetti, Bel..." cominciò Erija indicando gli ospiti "... ti
presento: Judy, la figlia di Narcissa, Ron Weasley, Hermione Granger, Ginny
Weasley, Draco ed Harry Potter!!"
"Piacere
di fare la vostra conoscenza, io sono Belthil, spero stiate passando un buon
Natale!"
Per
tutto il pomeriggio ci si divertì tantissimo intervallando grandi battaglie a
palle di neve a soste di dolciumi, chiacchiere attorno al fuoco e passeggiate
tranquille tra la neve.
"Antares...
devo parlarti... possiamo andare a fare un giro?" chiese Draco sedendole
accanto sulla veranda mentre gli altri giocavano con la neve.
"Certo,
qualcosa non va?"
"No,
ecco... te lo dico dopo!!"
"Ok!
Dior!! Sta attenta!!" si lamentò la biondina non appena la sorellina le
cadde addosso.
"Scusami,
è colpa di Harry, vuole riempirmi di neve!! Ahhhhh!! Stammi lontano!!" il
Grifondoro era giunto armato fino ai denti e intrappolò la moretta mettendole
della neve nella maglietta, sulla nuca "Nooo!! Cattivo!!"
"Troppo
tardi, ho vinto io!! Ahahaha!!"
"Però...
stanno bene Dior e Potter insieme! Dio, me la vedo più con lui che con Bill
Weasley!"
"Già!
Sono contenta abbia cambiato idea, Bill non era male, ma la loro differenza di
età non era indifferente!" Antares prese sottobraccio il ragazzo che le
pose il braccio con eleganza facendola sorridere e presero a camminare diretti
verso il ruscelletto ghiacciato (lui c'è sempre!!! n.d.Anty), distante pochi
metri dalla casa. "Dimmi... mi stai facendo preoccupare!"
"No,
non devi... ecco io volevo darti il mio regalo di Natale!" disse una volta
che si furono accomodati sul ramo di una quercia che quasi sfiorava il suolo.
"Cosa?
Ma tu mi hai già fatto un regalo!!" istintivamente prese tra le mani il
ciondolo a forma di cuore.
"Beh,
quello è una copertura... questo è quello vero..." disse estraendo dalla
tasca dei jeans una scatoletta blu. La ragazza la prese tra le mani tremanti e
l'aprì sbarrando gli occhi.
"So
che non è bello come quello che ti ha fatto mia nonna, o quello che mio padre
ha regalato a tua madre ma..."
"È
... è stupendo!!" l'interruppe lei gettandogli le braccia al collo.
"Volevo
chiederti... di diventare insomma... la mia ragazza... se vuoi..."
"Qualunque
cosa tu voglia! Mettimelo tu... aspetta, tolgo quello a serpente... là!"
Draco prese la mano della ragazza ed infilò il semplice anello d'argento con
una bella gemma azzurra poi lo baciò "Ti ho mai detto che ti adoro,
Malfoy?" continuò lei dolcemente abbracciandolo nuovamente.
Harry
e Dior, nel frattempo, avevano terminato la loro battaglia all’ultima palla di
neve e, bagnati fradici, decisero di andare a cambiarsi.
Dopo
essersi asciugati e aver indossato abiti più pesanti si ritrovarono nel salotto
stranamente deserto, tutti gli altri, infatti, tranne Draco e Antares, erano
sul retro della casa a guardare qualcosa, ma loro non avevano la minima
intenzione di tronare fuori a congelare e così si sedettero davanti al fuoco.
Dior
sbadigliò assonnata e, quasi inconsapevolmente, appoggiò il capo sulla spalla
del bambino sopravvissuto.
Harry
dopo lunghi attimi di indecisione e pare mentali si decise a stringere con un
braccio le spalle della ragazza.
“Sai…
mi sto proprio divertendo un casino qui… è… il Natale più bello della mia vita!
E… e sai perché?” mentre parlava aveva comincito a passare le dita trai capelli
nerissimi della ragazza.
“Avrei
in mente una risposta che ti smonterebbe del tutto, ma siccome non è il
momento, per questa volta sto zitta… perché?” Dior alzò gli occhi per guardarlo
e come da un po’ di tempo a quella parte rimase del tutto incantata a guardare
quel profilo che diventava ogni giorno sempre più virile ed attraente.
“Ovvio,
perché ci sei tu!” disse tutto d’un fiato; i suoi occhi erano persi nel fuoco
che rifletteva le sue lingue dorate nelle iridi color speranza, la stessa
speranza che l’intero mondo magico nutriva verso di lui.
“Potter!
Chi ti dice che io sia dello stesso parere?” ironizzò la ragazza sfoderando il
suo famelico carattere Serpeverdesco.
“Guarda
che non attacca, sarei finito anche io a Serpeverde se non mi fossi opposto a
tutti i costi!!”
“Davvero?
E perché ti sei opposto?”
“Avevo
appena conosciuto Malfoy!” entrambi scoppiarono a ridere ma improvvisamente
Harry prese il viso della ragazza, quella che ormai era la sua ragazza,
e la baciò.
Per
alcuni istanti l’unico suono udibile fu il crepitare del fuoco mentre i due
ragazzi erano persi in un mondo tutto loro.
“Sono
contenta di averti incontrato, Harry… specialmente dopo il tuo new look
Malfoyano… non fare quella faccia dai…”
“So quanto sia difficile per te esternare dei sentimenti
quindi… questa devo considerarla come una dichiarazione d’amore?”
“Non
come… lo è!” e i due ricominciarono a baciarsi almeno finché non
tornarono tutti gli altri decisi a riscaldarsi davanti al camino, incuranti
della nuova storia che era nata anche se le mani intrecciate dei due giovani
parlavano per loro.
Saaalve!!!
Per la gioia di grandi e
piccini siamo tornate!!
Passiamo subito a
ringraziare i fedeli commentatori:
Faith Prici: Olà, tesoro!!! Grazie per i complimenti fatti per lo
scorso capitolo, Draco e Antares sono finalmente sistemati e anche Dior in
questo capitolo che speriamo ti piaccia nello stesso modo!! Un bacione!! A
presto!!
Syssy5: Stavolta nessun problema, la tua recensione è
comparsa! Il mistero nell’aria si farà sempre più fitto anche se come avevamo
già detto questi capitoli sono un po’ più incentrati sulle varie coppie che non
sul mistero. Comunque è comparso un personaggio nuovo di non poca rilevanza!
Continua a seguirci stupenda!!
Terry: Gioia cara… in questi capitoli il miele si spreca,
ma che ci vuoi fare Draco è sempre Draco! Per quanto riguarda Judy non sapremmo
proprio, per ora rimane un bel punto di domanda, ma in fondo ha solo 11 anni!!
Vedremo… Spero che la scena tra Dior e Harry ti sia piaciuta!! Grazie di tutto!
Nelly: Davvero onorate di fare la tua conoscenza! Siamo
lusingate dai tanti ‘bella’ nella tua recensione e ti ringraziamo davvero tanto!!
È vero che i capitoli sono già ventidue (cavolo! Non ci sembrava di avere
scritto così tanto!!) ma ben presto ci saranno altri elementi! Saremmo davvero
contente se tu continuassi a seguirci!! Un bacione enorme!! (Grazie anche per
aver detto che sono la migliore!! N.d.Antares gongolante).
Grazie a tutte ragazze ed un
grazie speciale anche ai lettori!!
"Che
state guardando?" chiese Draco non appena lui e la sua ragazza furono
tornati in casa notando che erano tutti riuniti attorno al fuoco. La luce e la temperatura
esterna erano andate calando ed entrare in casa era un vero e proprio sollievo.
"Non
indovineresti mai!!" disse Ron con ghigno satanico. I due biondini si
guardarono stupiti ma furono interrotti da Dania.
"Si
può sapere dove diavolo siete finiti? Mi stavo preoccupando, si sta scatenando
una bufera fuori!!" urlò ma poi il suo tono cambiò improvvisamente
fissando qualcosa "Quello non c'era quando sei uscita!! Draco?? C'è il tuo
zampino?" domandò arpionando una mano alla figlia e studiando l'anello
appena regalatole dal Serpeverde.
"Sì!
C'è il mio zampino!"
"I
Malfoy sì che sanno quello che fanno, vero cara?" disse la donna dando
delle piccole gomitate alla figlia che le fecero scoppiare in una risata
satanica.
"Whahahaha!!
Mwuahahaahah!!!"
"Quando
ridono in quel modo sono inquietanti, vero?" disse Belthil abbracciando
Draco il quale decise che era meglio andare a vedere cosa stavano facendo
tutti, ma appena lo scoprì, sbiancò di brutto.
"CHE
DIAVOLO SONO QUELLE FOTO?!!?" l'album che stava infatti sfogliando Lucius
era pieno di loro foto di molti anni addietro, mentre quello che aveva in
grembo Niniel apparteneva alle Anglachel e la foto che stava guardando
sorridendo ritreva lei e la gemella a circa due anni vestite da bamboline
intente a darsi dei bacini tra loro.
"PA-PADRE?!
SPIEGAMI!!"
"No,
è colpa mia tesoro, Lucius mi aveva chiesto di portarglieli e l'ho fatto! Me li
diede Narcissa prima di andarsene..." il nipote non la lasciò finire e se
andò nella sua stanza senza degnare nessuno di uno sguardo.
Draco
si lasciò cadere a peso morto sul letto ed implacabili le lacrime presero a
scorrergli lungo le guance seriche.
"Cosa
ti fa soffrire, dolcezza?"
"Hai
sentito?"
"Sì,
ho sentito e ho capito..." disse Antares sedendosi accanto a lui e
accarezzandogli piano i capelli lisci "... però dovevi lasciarla finire di
parlare!"
"Per
sentire cosa?!"
"Che
Narcissa li aveva lasciati a lei per impedire che tuo padre li distruggesse in
un attacco di ira. Tua madre sapeva che molti anni più tardi qualcuno avrebbe
voluto rivederli..."
"Non
credo sia questo il motivo!"
"Davvero?
Io credo di sì, ma so che la ferita è ancora troppo profonda, vero? Sei
convinto che lei avesse voluto sbarazzarsi anche delle tue foto e del tuo
ricordo, ma dolcezza!! Lei è tua madre!! Credi davvero che una donna possa
dimenticare il suo primo figlio, dopo averlo sentito crescere dentro di sé
giorno dopo giorno per nove mesi?" (Ditelo a me che oggi ho fatto
ventimila monitoraggi!! N.d.Anty)
"Forse
non quando il proprio figlio è visto solo come il risulto sbagliato di un
matrimonio sbagliato! Se voleva cancellare Lucius dalla sua vita, doveva per
forza farlo anche con me... i miei occhi le avrebbero sempre ricordato colui
che la picchiava e la maltrattava!!"
"Non
dire schiocchezze!! Secondo me è arrivato il momento per te di chiarire, sia
con Lucius, sia con Narcissa!!"
"No,
non intendo farlo!!"
"Ovvio,
è comodo stare qui a compiangere un'infanzia rubata e strappata, è faticoso
fare in modo che almeno il tuo presente sia migliore!!"
"Mi
stai dando del codardo? Del vigliacco?" urlò balzando in piedi e
fronteggiandola.
"Sai
che non lo penso minimamente!! Non capisci che discutendone può migliorare per
tutti? Per Lucius, Narcissa, Judy e soprattutto per te!!"
"Ma...
io non so se... e se poi..."
"Ehi,
non ti preoccupare!" disse la voce di Lucius comparendo nella stanza
"Qualunque cosa può succedere, sarai sempre e comunque il mio 'sederino
pallido'" disse abbracciando con calore il figlio.
"Che
diavolo dici?" lo scostò arrossendo a quel nomignolo poco da 'duro'.
"Ti
chiamavo così da piccolo: 'sederino pallido', 'visino d'angelo', 'boccuccia
birichina'... sai... ti voglio tanto bene, piccolo mio!"
"Vi
lascio soli, dovete parlare!" li salutò la biondina tornando in salotto
appena in tempo perché lei e la sorella fossero immortalate in una foto simile
a quella vista prima da Draco, solo molti anni dopo.
16.40DRINNN DRINNN!!
"Il
campanello!!" urlò Dior "Apri Antares!!"
"Perché
io?"
"Perché
sei in piedi!!"
"Uffa!!"
La
Serpeverde aprì la porta e si trovò davanti un uomo basso e tarchiato con dei
grossi baffoni e una donna alta e smilza con il collo lungo e la faccia
insignificante.
"Sì?
Posso fare qualcosa per voi?"
"Molto gentile! Stavamo cercando questa
località..." disse l'uomo mostrando un nome su una cartina "...ma ci
siamo persi, sa, non siamo della zona..."
"Ah..."
improvvisamente vide spuntare da dietro il suo interlocutore un maialino con un
insolito parrucchino biondo "Scusi, ma è un maiale da passeggio?"
fece innocentemente indicando l'animale.
"Ma
come si permette? Questo è nostro figlio!!!"
"Ops...
mi dispiace!! Comunque per raggiungere questo luogo..."
"Tesoro,
chi è?" chiese Dania comparendo dietro la figlia e salutando cortesemente
i signori "Entrate pure, lì fuori farà freddo immagino! Però il cane no,
per favore!"
"Mamma!!
Non è un cane, è il figlio!!" sussurrò Antares alla madre che arrossì di
vergogna per la gaffe commessa.
"Oh, ehm... ahahah!! Venite,
prego!!" li invitò facendo finalmente entrare.
"CHE
DIAVOLO CI FATE VOI QUI?!" ruggì la voce di Harry avvicinandosi a gran
passi verso la porta.
"Chi
sei, figliolo?" chiese l'estranea trovandosi faccia a faccia con uno
splendido ragazzo che gli pareva assomigliasse a qualcuno che conosceva.
"Zia
Petunia, sono io, Harry!"
"Oh,
Signore!!" commentò squadrandolo "Che diavolo hai fatto ai capelli,
agli occhiali, ai vestiti?"
"PETUNIA!!
ANDIAMOCENE DI QUI, QUESTI SONO TUTTI DEGLI STRAMBI!!!" e senza dire nulla
alla proprietaria di casa, uscirono tutti e tre come delle furie.
"Erano
i miei zii... non prendetevela, loro sono babbani e i maghi li chiamano
'strambi'. Sono di vedute molto ristrette! (Sfottiamo?!? n.d.Anty
incazzataE' una storia troppo lunga...
n.d.Nini)" spiegò Harry tornando a sedersi vicino alla propria ragazza.
DRINNN!!
"Apri
Antares!!" disse la madre e la figlia ubbidì trovandosi davanti gli stessi
Elfi che avevano scortato sua nonna quella mattina giunti evidentemente a
riprenderla.
"Prego,
entrate pure!" ma quelli si piegarono in un profondo inchino "No,
alzatevi per favore, alzatevi!!" finalmente decisero di rizzarsi ed
entrare in casa.
"Oh,
siete venuti per me, grazie cari!!" disse Belthil alzandosi dal tappeto e
facendosi strada tra i ragazzi seduti a terra "Vado a prendere il mio
cappotto ed arrivo!" informò salendo le scale accompagnata da Niniel.
"Tua sorella è preoccupata per te, sai..." leconfidò la donna mentre la nipote l'aiutava
a vestirsi.
"Perchè?"
"Dice
che sei sempre triste, a causa di un ragazzo che ti piace.!"
"...
già... è il mio professore...ed è un elfo...ma tanto io non gli
interesso..." disse sorridendo tristemente "…pazienza... si tira
avanti, vero nonna?"
"Già...
ma fatti forza e non ti abbattere o morirai dentro un'altra volta... e non
voglio che succeda di nuovo..." e le diede un bacio sulla fronte.
"Sai
mi manca tanto papà... e lo sogno spesso... non riesco a dimenticarlo..."
bisbigliò abbracciandola.
"Lo
so cara... ma tra poco ciò che è iniziato si concluderà!" profetizzò
Belthil lasciandola scioccata "Ora vai a farti un bel bagno caldo,
ok?"
Niniel
ammutolita la salutò, la guardò scendere le scale e salutare gli altri per
ripartire subito dopo con le sue guardie.
22:12DRIIINNNN!!!
"Antares,
il campanello!!!" urlò nuovamente Dior che odiava profondamente quel
suono.
"Miii
che palle!! Chi è che rompe ora?!?" ruggì aprendo per la terza volta la
porta.
"Non
volevamo rompere..." disse Legolas sinceramente dispiaciuto "... se
preferite, ce ne andiamo!"
"Ma
no, cosa dice? Pensavo fossero nuovamente gli zii di Harry! Accomodatevi,
prego! Professor Piton! C'è anche lei!! Entri, entri, vado subito a preparare
della cioccolata calda!!"
I
due uomini entrarono facendo apprezzamenti sull'arredamento della bella
casetta. In quel momento dalle scale stavano scendendo Lucius e Draco che
avevano terminato di parlare e quest'ultimo corse incontro al suo padrino
abbracciandolo stretto, mentre il padre salutava con calore Legolas che
ricambiava sorridendo.
"Ragazzi!!
Salutate i vostri professori!" ordinò Dania ai ragazzi che subito si
alzarono salutando educatamente. Dopo lo scambio di alcune parole di convenuto
Legolas cominciò a guardarsi attorno in cerca di qualcosa, o meglio, qualcuno.
"Salga
le scale..." cominciò Draco sottovoce "...seconda porta a
destra..." finì Antares "Spero per lei che almeno questa volta non
combinerà disastri, vada, fili di sopra!!" continuò andando poi in cucina
a preparare ciò che aveva promesso.
"Draco,
questo è per te!!" disse Piton consegnando un pacco a Draco che anche se
se lo aspettava non riuscì a dissimulare un'espressione stupita. Aprì il regalo
e dentro vi trovò una mazza da battitore del modello uscito da solo una
settimana e Piton si ritrovò nuovamente strangolato dal suo affettuoso
figlioccio.
L'insegnante
non ebbe problemi a trovare la camera della ragazza, anche perché la porta era
spalancata e si vedeva chiaramente Niniel che, in perizzoma e reggiseno,
saltellava eccitata parlando al telefono.
"Siii
si sono messi assieme!!! Che carini!!!" disse buttandosi sul letto e
sfogliando un manga che aveva sul letto, poi ascoltò per un po' il sua
interlocutrice senza parlare. "Ma figurati! Lui è così tonto che anche se
ce l'ho scritto in faccia 'SONO QUI!!! PRENDIMI' non lo capisce!!! CRETINO!
(Indovina di chi si sta parlando? N.d. Niniel)" fece un'altra pausa, poi
inconsciamente si girò verso la porta e scorse l'uomo che turbato la fissava
decisamente rosso in viso. "Devo lasciarti, è entrato Leg.. si ti richiamo
io...ciao.." e riattaccò.
"Emm...non
volevo origliare...tua sorella mi ha detto di venire!" si giustificò
(Figuriamoci se non è colpa mia!! Professore, si assuma le sue responsabilità!!
n.d.Anty incavolata).
"Ah...ok...
ma è sicuro di stare bene? Cioè, sei sicuro di stare bene?"
"Perché?"
"No,
niente, solo che sei color capelli Weasley..."
"Si…cioè...è
che sei un po'...direi...poco vestita..."
Lei
lo fissò senza capire di cosa stesse parlando, poi ricordandosi di cosa
'indossava' lanciò un urlo. " E me lo dici solo
adesso...pervertito...." e si coprì velocemente con una maglietta di sua
sorella. Il professore non sapeva come scusarsi e sembrava più impacciato del
solito, così tanto per cambiare argomento, afferrò il fumetto che la ragazza
aveva abbandonato sul letto e lo sfogliò.
"Oddio...Aiutoo...un
po' spinto questo disegno..."
"Vedessi
gli altri..."
"Niniel!!!
...ma.. questa ragazza non è molto femminile, sembra quasi un
ragazzino..."
"No,
no è che sono proprio due uomini!" gli spiegò tranquillamente lei.
"
^////////^ "
"Non
ti sarai scandalizzato, per così poco!" chiese stupita rubandogli il
volumetto di manoe riponendolo su di
uno scaffale insieme ad altri. "Dovevi dirmi qualcosa?"
"Si,
cioè... hai letto il bigliettino che ti ho lasciato nel libro?"
"Sì."
e aggiunse un po' scocciata "Se me lo dicevi di persona, sarebbe stato più
carino!!"
"Hai
ragione..."
"Sappi
che quello che mi hai detto sul pullman mi ha molto ferito..." disse lei
sedendosi sul letto
"Lo
so, ma a volte mi capita di comportarmi..."
"Come
una testa di cavolo!" terminò lei infilandosi un paio di pantaloni.
"....Si...farei
di tutto per farmi perdonare, e per dimostrarti che veramente non penso tutto
ciò che ti ho detto..." le si avvicinò e si accucciò ai piedi del letto,
alzandole il viso per poterla guardare negli occhi. "Cosa posso fare per
farti capire cosa sei veramente per me e quanto ti voglio bene?" le chiese
con la voce bassa e vellutata appoggiando la fronte contro la sua.
"Niente...
mi basta che tu sia venuto a parlarmi... ora, però, ti dispiace se ti
abbraccio?" gli chiese scoppiando finalmente in lacrime e sprofondando tra
le braccia dell'elfo che cercava di confortarla con un mare di parole.
"Nini...
non piangere, altrimenti Dior mi ucciderà questa volta......" le sussurrò
baciandole prima un occhio poi l'altro.
"Scusa,
ma ultimamente ho la lacrima facile!! Però sono felicissima di sapere che non
pensi davvero quelle cose!" disse asciugandosi gli occhi e staccandosi da
lui.
"Sinceramente
non saprei spiegarti perché ti ho detto quelle cose... ma me ne sono subito
pentito." Le rivelò alzandosi ed iniziando a guardarsi attorno, la parte
della stanza che spettava alla ragazza era decisamente stravagante: tulle
appeso alla libreria, nastri che pendevano da ogni parte, fumetti e peluches.
Poi notò sul comodino un fiore secco. "Forse mi sbaglio, ma non è quello
che per scherzo ti misi tempo fa nei capelli?" la ragazza gli rispose
affermativamente "Perché lo tieni, ormai è appassito!"
"È un tuo ricordo..." borbottò vergognandosi del suo
comportamento che poteva sembrare quello di una dodicenne alla prima cotta.
"Sei
dolcissima! A proposito Buon Natale!" disse stringendole la mano
depositandovi all'interno un sacchettino in velluto.
"Per
me?" chiese incredula. Al suo interno vi era un fiore simile a quello
realizzato però con fili d'argento intrecciati e cristalli blu.
"Certo...
se non ti piace dimmelo senza problemi!"
"E'
meraviglioso....grazie. Però in confronto a questo il mio è una cretinata!
" e così dicendo gli porse il pacchetto che teneva sotto il cuscino.
L'uomo aprì la scatolina e prese delicatamente il contenuto tra le sue
mani.
"È
bellissimo..." sussurrò rigirandosi il piccolo medaglione tra le dita.
"Sono felice che ti piaccia... "
Intanto
in salotto...
"Ho
detto di sì!!"
"Ed
io di no!!"
"Dai,
Draco... non fare il bambino!!"
"Padre!!
Io non intendo venire con te!!"
"Ma
allora tutto il discorso fatto di sopra non è servito a nulla! Che
testardo!!" s'innervosì Lucius chiedendo aiuto a Piton.
"Andiamo,
Lucius! Se lui non se la sente, non puoi obbligarlo!!"
"Infimo
traditore!! Perché devi sempre essere dalla sua parte e quindi contro di
me?"
"Sai
che ti dico allora? Ti dico che è tale e quale a te, la testardaggine dei
Malfoy unita a quella dei Black, unita a quella dei Veela!!" Erija scoppiò
a ridere annuendo.
"Mamma!
Almeno tu, stai zitta!!"
"Andiamo,
caro, non te la prendere! E tu, Draco? Non credi sia giunto il momento di
mettere tutto in chiaro una volta per tutte in modo da cominciare un nuovo anno
senza alcun peso nel cuore?"
"Tua
nonna ha ragione, Dra'! Dai, vedrai che andrà tutto bene!!" le diede man
forte Antares distribuendo le tazze di cioccolata calda fumante "Ron!
Attento al tappeto, mi raccomando!! È un originale Elfico!!"
"E
va bene, che palle!!" disse il biondino sedendosi e sbuffando.
"Dai,
bevi un po' di questa, starai meglio di sicuro... tu adori il cioccolato!"
"Potter!"
disse Piton risvegliando il suddetto ragazzo dalle sue occupazioni che di nome
facevano Dior "Vedo che questo Natale è particolarmente felice per
te!"
"Già,
non immagina quanto!! Sa, sto cominciando a rivalutare i Serpeverde, Dior è la
mia ragazza, Draco mi ha regalato una felpa e Lucius mi ha fornito consigli
molto utili... l'unico che stona è lei, credo che il suo odio per me sorpassi
anche le divisioni per Case! Anche se fossi stato un Serpeverde lei mi avrebbe
perseguitato, vero?"
"Eh
Sev! Non si fa così!!" disse Malfoy senior scuotendo sarcasticamente il
capo ed allentandosi la cravatta blu.
"Infatti,
Severus, mi meraviglio di te!" continuò Erija sorridendo all'imbarazzo che
aveva colto il professore "Ehm... Antares... qui c'è una busta, dove era
seduta Belthil!" la bella Veela le consegnò una busta azzurrina tutta
decorata sulla quale spiccavano i nomi: Niniel, Antares e Dior. La ragazza
l'aprì a la lesse mentre sul suo viso si apriva un largo sorriso.
"Di
chi è?" chiese Dior inginocchiandosi davanti alla sorella.
"Del
nonno e del nonnino!" disse passandole la lettera e facendola a sua volta
sorridere.
"Sì,
senza dubbio! Niniel sarà felice di conservarla!" affermò alzandosi e riponendola
in un cassetto della consolle in legno situata all'entrata.
"Parli
del diavolo..." commentò Draco notando che la sorella mancante e il
professore di Erbologia stavano scendendo le scale. L'Elfo si sedette accanto a
Piton mentre Niniel rimase in piedi.
"Vado
a prendere altre due tazze di cioccolato, vuole Legolas?" l'uomo annuì
sorridendo. La biondina si alzò per andare in cucina mentre la gemella occupava
il suo posto a sedere "Hai l'aria raggiante! Poi mi racconti tutto!"
sibilò in modo che potessero capire solo loro.
"Ecco
qua, prof!" disse Antares porgendogli una tazza fumante "Le ho messo
anche un po' di panna e cacao!"
"Grazie
mille!! Ma aspetta, dove ti siedi?"
"Oh,
ho la mia poltrona personale!!" spiegò sedendosi in braccio a Draco
"Vede? Più personale di così?!"
"Lucius...
ti vedo in forma!" esclamò gioioso Legolas.
"Lo
è!" rispose per lui Dania giocherellando con la cravatta che l'uomo aveva
finito per togliersi del tutto.
"Proprio
come quando parlavamo a lungo, nella Terra di Mezzo!"
"Già...
bei ricordi... il più bello in assoluto che ricordi è Lothlorien..."
"Gli
alberi d'oro! E la Dama! È sicuramente anche uno dei miei ricordi più belli! È
un vero peccato che voi Veela ve ne siate andati dal nostro mondo!"
"Che
ci vuoi fare? Per noi era rimasto molto poco! La catastrofe dell'Anello ci
colpì prima e più duramente di qualsiasi altro popolo! Solo, mi rincresce che
non abbiamo potuto prestare alcun aiuto a voi della Compagnia!" disse
Erija guardando malinconicamente nella tazza che stringeva tra le mani.
"Com'è
la Terra di Mezzo?" chiese Hermione che si era fatta attenta sui discorsi
degli altri visto che lei, Judy, Ginny e Ron stavano giocando con la Play
Station.
"Non
è facile da spiegare... è varia, come qui! Le zone abitate da Elfi e dai Veela
sono bellissime, e tutto sembra eterno, il tempo non scorre mai, l'inverno non
esiste, il sole splende sempre. Poi c'è la Contea, dove abitano gli Hobbit,
infine i grandi reami di Rohan, Gondor e le loro immense città!"
"Sarebbe
bellissimo poterci andare!" disse sospirando Judy.
"Già..."
commentò Piton guardando Legolas che a sua volta lo fissava. Ad un certo punto
il professore biondo fu colto da un'illuminazione.
"Che
c'è Leg?" fece Lucius preoccupato.
"Nulla...
mi è solo venuta in mente una partita di carte e ciò che c'era in premio... o
meglio, ciò che c'era per punizione..." Draco scoppiò a ridere.
"Vero...
e credo che 'la punizione' sia presente qui!"
Le
Anglachel si guardarono dapprima confuse poi tutte capirono e fissarono Piton
che si trovò in leggero imbarazzo.
"No..."
piagnucolò Niniel "Legolas... per favore..."
"Non
si azzardi, Legolas!! Hanno perso!!" disse Draco vedendo che l'Elfo stava
cedendo agli occhioni disperati della Grifondoro.
"Raga...
ci tocca!" asserì Antares tendendo una mano a Dior ed alzandosi in piedi
mentre tutti le guardavano stupite. Le tre sorelle si avvicinarono a Piton poi
improvvisamente si voltarono indicando qualcosa sul muro opposto e strillando.
"CHE
COS'È?!!?" tutti, ovviamente, si voltarono nella direzione indicata e le
tre alla velocità della luce schioccarono un bacio ciascuna a Piton che si girò
stordito, ma le ragazze erano già tornate ai propri posti.
"Ops...
ci siamo sbagliate..." affermò Niniel con finto tono colpevole.
"Ma
così non vale!! Non abbiamo visto!!" piagnucolò Draco prendendosi una
potente gomitata nelle costole dalla sua ragazza.
"Certo
che vale!!" rispose Niniel incrociando le braccia.
"Vero
che lei ha sentito, professor Piton?" domandò Dior sibilando. L'uomo annuì
anche se nemmeno lui capiva bene per che cosa.
"Restate
anche voi per festeggiare l'Ultimo dell'anno! Possono, vero Dania?"
domandò Lucius interrompendo la storia della partita persa.
"Certo,
Lucius, possono però... dove li mettiamo?"
"Ma
no, davvero, non vogliamo disturbare, grazie per l'invito ma..." cominciò
Legolas gesticolando freneticamente.
"Si
va a Malfoy Manor!" esordì Malfoy senior con aria trionfale.
"Grande!!"
urlarono tutti i ragazzi tranne Draco poiché avevano sentito dire cose
spettacolari sull'antico castello.
"Uau..."
fu la laconica risposta del biondino.
Ciao
a tutti, qui è Antares che vi parla!
Dal
momento che sono reduce da tre giorni di tirocinio a dir poco bestiali (ho
dormito cinque ore in tre giorni!!), passo subito a rispondere ai nostri commentatori:
Emy’91: Ciao Gioia bella!! Ti piace ah, la
parte tra Harry e Dior? Non ho versato sangue sulla tastiera per nulla allora!
Beh, amica, Niniel è Niniel proprio perché non ha filtro tra cervello e bocca,
esce tutto!! Che Niniel sarebbe senza nutell… (opsss) senza figura di melma?
Lucius è fantastico nevvero? Ho riso tantissimo quando abbiamo scritto quella
parte, è troppo fuori di melone!!! Grazie per le bellissime cose che ci dici
sempre, sei un tesoro!! Un bacione enorme!!!
Syssy5: Ciao bella!! In effetti la casa è
davvero sovraffollatissima, infatti ora ci trasferiamo in un luogo ben più
ampio!!! Tu non riuscivi a star dietro a tutti, pensa a noi che ci perdiamo in
tre figuriamoci in metà di mille, è davvero un’impresa enorme (io poi dimentico
sempre Hermione, non so perché poverina!)! La battuta che avrebbe smontato
Harry sinceramente non me la ricordo, ho scritto io quella parte ma Dior aveva
fatto un commento sicuramente osceno quindi abbiamo preferito non metterlo per
evitare di mettere un rating tipo: V.M.1800 anni!! Beh, che ci vuoi fare con
quella pazza di Dior? Un bacio e a presto!!!
Simone: UAU!!! Che onore!! Un uomo che
commenta la nostra fanfic, ne siamo lusingate!! Siamo davvero felici che la
ficcina ti piaccia, sei davvero gentile!! Mi (Anty) risollevi il morale della
giornata!! Speriamo di sentirti ancora e di non averti deluso con questo chap,
un bacione!!
Faith Princi: Grazie per la
recensioncina, ci fa sempre comunque piacere un saluto e per quanto riguarda il
poco tempo a disposizione: a chi lo dici!? Tra università, tirocinio, studio, e
ovviamente i boys, chi ha più tempo? Un bacione e a prestissimo!!
Terry: Ciao stupenda! Sei sempre molto carina
a dirci sempre qualcosa! Per Blaise non sappiamo ancora bene, per ora è un idea
che sicuramente si realizzerà, però dovrai avere un po’ di pazienza!! Un
bacione!!
Prima di fiondarmi nel letto (vorresti anche
Draco, vero? N.d.Niniel perfidaNo!
Sono troppo stanca; ma dico: perché al civile di Brescia devono nascere così
tanti bimbi? Mah!! N.d.Anty), volevo ringraziare (ovviamente anche a nome di
Nini) a tutte le persone che ci seguono e leggono il parto (non parlatemi di
parti!!!! N.d.Anty) delle nostre testoline malate, grazie davvero!
Speriamo
di riuscire ad aggiornare prima di Natale, se così non fosse, Buon Natale a
tutti!!! Bacioni!!!
Capitolo 25 *** Piccoli passi verso il perdono ***
CAPITOLO 25
CAPITOLO 25
Piccoli passi verso il perdono
In un quattro e quatt'otto,
grazie alla magia, tutto fu pronto per partire alla volta di Malfoy Manor e,
dopo aver toccato la passaporta attivata da Lucius, vennero tutti
smaterializzati davanti ad un immenso cancello argentato su cui troneggiava la
scritta 'Malfoy Manor' e lo stemma del nobile casato.
"Pureblood
forever!!" esordì il padrone di casa con voce chiara dopodiché poggiò una
mano sul muro vicino e la sua intera figura fu investita da una luce verde fosforescente.
"Bentornato, padron
Lucius!" disse una voce appartenente al sistema di sicurezza del maniero.
Il cancello si spalancò stridendo leggermente e davanti agli ospiti apparve un
sentiero di ghiaia bianca sgombrato dalla neve che invece rivestiva interamente
il parco. Camminarono per alcuni minuti poi Draco picchiò su una statua vicina
al portone del castello di stile medioevale e dal marmo fuoriuscì una specie di
tastiera; il biondino digitò velocemente un codice mentre una luce, questa
volta azzurrina, si fermava sui suoi occhi analizzandoli.
"Bentornato anche a
voi, Signorino Draco!" finalmente il portone pesantissimo di legno nero
intrecciato con fregi d'argento a formare un grande drago, si aprì rivelando un
immenso ingresso. Lampadari di cristallo scintillante fluttuavano per aria
senza alcun appiglio, inondando di luce il grande salone e risaltando le
venature azzurre del marmo che rivestiva il pavimento prima di essere coperto
da uno splendido tappeto di disegno orientale. Degli ampi camini riscaldavano
la temperatura con le loro fiamme verdi, donando un riverbero particolare alla
luce. Le vetrate riportavano scene antiche di caccia, mentre sui pilastri che
dividevano una vetrata dall'altra si potevano scorgere grandi ritratti di
nobili dal capostipite, Bellisarius detto il 'Malafede' da cui deriva il
cognome Malfoy, fino al ritratto di Lucius, Narcissa ed un Draco ancora bambino
in abiti suntuosi da cerimonia. Alzando gli occhi si poteva vedere l'immensa
cupola vetrata, che copriva solo quella stanza, decorata sulle estremità
inferiori da rosoni colorati mentre nel centro troneggiava il simbolo
ricorrente della grande e nobile casata. In un angolo del salone era situato un
pianoforte nero, lucido, con la coda e accanto delle poltrone di pelle nera tra
le quali c'era un tavolino di cristallo e ferro finemente forgiato. Nella parte
destra era impossibile non notare l'imponente scalinata di marmo bianco che
occupava quasi tutta la parete e si curvava armoniosamente in un scintillio di
avorio ed oro.
"La sala da pranzo e la
cucina sono al di là della porta" cominciò Lucius indicando una porta
sulla stessa parete in cui era sistemato il pianoforte "mentre di sopra ci
sono le vostre camere, che ho già fatto predisporre! Konny!!" un'elfetta
che portava una tunica rosa apparve davanti a loro.
"Sì, mostra agli ospiti
le loro stanze!" l'elfo si inchinò e prese a salire gli scalini bianchi e
lucidissimi, quasi accecanti alla luce dei camini.
"Ron, Ron,
muoviti!" disse Harry spintonando il suo miglior amico che da quando era
entrato nel castello non era più riuscito a chiudere la bocca o formulare un
pensiero di senso compiuto tanto era lo sfarzo che si era trovato innanzi.
"Wow! Ma dimmi
Draco..." disse Antares con aria da cospiratrice prendendo il braccio che
lui, da perfetto nobile, le porgeva "... una volta schiattato il vecchio
tutto questo diventa tuo?"
"Sì, sono il
primogenito, beh, anche l'unico in realtà!"
"Cacchio!! Non so se
resisterò alla tentazione di far sparire tuo padre!!" commentò scoppiando
subito dopo a ridere perfidamente.
"Qui camera di
Signorine!" asserì l'elfo indicando le tre sorelle "Qui accanto
camera di altre Signorine! Oh, io non riconosciuta! Ben trovata signorina
Judy!" proseguì indicando Judy, Hermione e Ginny "Poi, voi signori
seguire me, piano sopra!" Harry, Ron, Legolas e Piton continuarono a
salire le scale chiedendosi dove li stessero portando ma Piton li rassicurò
dicendo che c'erano numerossime stanze anche nel piano superiore.
Appena le ragazze entrarono
nella loro stanza rimasero di stucco: davanti a loro c'era un bel salottino con
tavolino, divanetti, televisione e moltissimi fiori colorati in vasi cinesi dai
toni bluastri così come le tende leggerissime e la stoffa del divano, le pareti
erano dipinte di azzurrino ma su una c'era ritratto un bellissimo ed etereo
unicorno immacolato a dimensioni reali.
"Quella è la porta
della vostra stanza!" spiegò Draco e le tre non capirono poiché non
vedevano nessunissima porta; il ragazzo allora premette sulla figura
dell'animale e questa sparì rivelando il passaggio in un'ampissima e suntuosa
stanza in cui erano disposti tre letti a baldacchino con tende azzurre-argento,
tappeti, vasi di fiori, scrivania ed armadio di mogano finissimo mentre oltre
la portafinestra si apriva un bel balcone ricolmo di fiori incantati. Le pareti
raffiguravano un cielo primaverile e questa volta non faticarono a trovare la
porta del bagno che era invece ben visibile. Aperta anche questarimasero senza fiato dal pavimento e le
pareti ricoperte di marmo azzurro, la vasca istromassaggio incassata nel
pavimento.
"Puttenza!! Se questa è
la camera degli ospiti chissà come sono quelle di chi ci abita!!" commentò
Antares mentre Dior annuiva convinta curiosando qua e là, Niniel aveva ancora
gli sbrilluccichini negli occhi.
"Sono stato io a
scegliere questa per voi, anche a me piace tantissimo!" confessò Draco
"Vi lascio sole, i vostri bagagli sono già stati sistemati, la cena è alle
otto nella Sala da Pranzo!"
"Dov'è che era la Sala
da Pranzo?" chiese Niniel con un sopracciglio alzato in segno di
disperazione.
"Facciamo così, dieci
alle otto passo a prendervi, ok?" le tre annuirono e poi si prepararono.
La cena era stata fantastica,
attorno al grande tavolo di ebano, avevano mangiato molto bene, riso e
scherzato. Lucius era seduto a capotavola in un seggio fregiato d'argento,
Draco alla sua destra e così via Antares, Dior, Harry, Ron, Hermione, Judy,
Ginny, Niniel, Legolas, Piton, Erija e poi Dania che si trovava alla sinistra
del padrone di casa.
"Pensavo..." disse
improvvisamente l'uomo biondo sorseggiando del pregiato vino rosso che solo gli
adulti avevano accettato di bere "...per il cenone dell'Ultimo,
organizziamo una festa invitando il regno magico oppure stiamo inter nos?"
il silenzio calò sulla sala. In quel preciso momento un gufo, entrato da una
finestra socchiusa, planò sul tavolo esattamente davanti al padrone di casa che
incuriosito lesse la missiva.
"Tò! E' del nuovo ministro
della magia... vostro padre, Ron e Ginny... vi saluta, ci saluta... e... bene!
Ho trovato la risposta!"
"Che diavolo stai
dicendo, caro?" chiese spazientita Erija strappando dalle mani del figlio
la lettera.
"Arthur mi chiede se
posso organizzare un cenone di Capodanno allo scopo di ripristinare le entrate
della comunità magica... una sorta di festa di beneficenza! Draco!"
"Si padre?"
"Papà la prossima
volta, comunque, affido a te il compito di organizzare la cosa, secondo il
millenario gusto Malfoy, va bene?"
"Benissimo padr...
papà!"
Erano ormai le 11 di sera
quando tutti andarono a dormire. Le tre sorelle erano già in pigiama e
parlavano tranquillamente tra loro quando una bussatina leggera le fece
sussultare. Niniel guardò fuori dalla porta ma non vide proprio nessuno, Dior
allora aprì la finestra, ma nulla.
"Posso entrare?"
chiese la voce di Malfoy junior giungendo da chissà dove.
"Beh, se capiamo dove
sei... comunque sì!" rispose la Grifondoro girandosi verso la porta con le
mani sui fianchi. All'improvviso l'urlo della gemella la fece voltare: Draco
aveva stretto quest'ultima da dietro facendola spaventare.
"Ma da dove cazzo sei
entrato?" domandò Dior stranamente stupita.
"Dallo specchio a forma
di nuvola! Dietro c'è un passaggio segreto!" spiegò il giovane
pronunciando a voce bassa 'crema alla vaniglia' e facendo così sparire lo
specchio. Le tre ragazze sporsero la testa vedendo dei corridoi bui e stretti
che si snodavano nell'oscurità.
"Dove portano?"
chiese Dior curiosa.
"Beh, uno porta alla
mia camera, uno allo studio di mio padre, uno alla piscina, ma ce ne sono
tantissimi e io non conosco le direzioni di tutti! Più che altro non ne conosco
le parole segrete! Comunque, tu vieni con me!" disse improvvisamente
trascinando nel vicolo la sua ragazza e richiudendosi lo specchio alle spalle.
Camminarono per un po' cambiando spesso direzione e salendo e scendendo diverse
scale.
"Sembra un labirinto!
Come diavolo fai a capire la strada? I corridoi sono tutti uguali!"
"Beh, ci sono nato e
cresciuto! Eccoci, siamo qui! 'I Malfoy sono tutti sexy!'" pronunciò
facendo aprire il passaggio mentre sulla testa della biondina cadeva una
gocciolona.
La camera di Draco era
enorme, pareti dipinte di verde, mobili sobri rigorosamente di legno nero, una
libreria traboccante di libri, un letto a baldacchino con le lenzuola di seta
verde scuro e le tende argentate.
"Beh... è molto austera
ma credo che si adatti a te!"
"Dopo tutto quello che
mi faceva mio padre, non era molto piacevole tornare in una camera colorata, questa,
riflette il mio animo..." spiegò lui a bassa voce.
"Nero, verde scuro,
verde scuro, nero... però io… percepisco molti colori in te..." il
biondino la guardò stupito "...sono colori roventi, violenti, ribelli...
ma sono bellissimi e brillanti, c'è un grande fuoco in te, Draco, sei come una
pantera in cattività, hai solo bisogno di abbandonare la freddezza,
l'indifferenza e l'autocontrollo con cui tu affronti ogni cosa ogni santo
giorno! Devi lasciare che la tua essenza esca di tanto in tanto o finirai per
scoppiare... io non ti giudicherò mai, se è questo ciò che temi!" gli
disse continuando a fissarlo nei felini occhi ghiacciati mentre piano gli
lisciava delle biondissime ciocche sulla nuca. Lui non ci pensò due volte, la
prese in braccio sollevandola da terra e congiungendo le labbra alle sue in un
bacio che, diversamente da quelli che si erano sempre scambiati, non aveva
molto di casto. (Ma Draco!!! Sei un animale!! n.d.Tutti A me va bene così!!
n.d.Antares che non lo molla per un momento.) Le sue mani presero a vagare per
il corpo della ragazza ma quando le alzarono la camicia da notte, lei si staccò
"Lascialo uscire gradualmente il tuo fuoco, eh!" lo ammonì
prendendogli le mani ferme sulle sue cosce.
"Ok... ma sei sempre tu
a provocarmi! Sono come una pantera l'hai detto tu!"
"Non girare il discorso
e soprattutto non farmi passare per una provocatrice da strapazzo caro il mio
micetto! Devo anche tornare in camera!"
"E chi l'ha detto? Il
mio letto è matrimoniale!" fece lui ammiccando e trascinandola sotto le
tende del letto e chiudendole.
"Ma...?"
"Niente ma, ti ordino
di dormire con me!"
"Hai detto dormire,
quindi va bene!" disse lei scostando le coperte ed accomodandosi
"Com'è morbido!!" commentò cominciando a sguazzarci dentro.
"Ma adesso è presto...
perché non facciamo un gioco?"
"Che tipo di
gioco?"
"Va bene quello della
bottiglia?"
"Ma siamo solo in
due!"
"Questo è il
bello!!" (è un cretino, vero? E pensare che mi è capitato un tipo che ha
detto la stessa cosa... beata ignoranza!! n.d.Antares)
"Maniaco!! Poi dici di
essere diverso da tuo padre! Tzè! La perversità l'hai legittimamente
ereditata!!"
"Uffa!! Allora
giochiamo ad obbligo o verità!!"
"No!"
"Preferisci forse
rendere roventi queste lenzuola per tutta la notte?" disse ammiccando in
stile 'Malfoy sfodera tutto il suo sex appeal'.
"Giochiamo!!"
"Bene... al ballo di
Halloween hai detto che avevi un ex... chi era?"
"Verità! Si chiama
Hisashi, l'ho conosciuto in Giappone nella scuola che frequentavo... io e le
mie sorelle abbiamo cambiato mille paesi per via del lavoro di mamma, ma là ci
siamo fermate per parecchio tempo. Lui gioca a Quidditch e me ne sono
innamorata al primo sguardo."
"Com'era
fisicamente?"
"Guarda che tocca a
me!! Quante ce ne sono state prima di me? Nomi e cognomi!!"
"Verità... però... non
credo di sapere nomi e cognomi di tutte... comunque... sedici Serpeverde, otto
Corvonero e quattro Tassorosso se non sbaglio."
"V-ventotto?!? Ma
quando hai cominciato??"
"Tocca a me! Rispondi
alla domanda di prima!"
"Hisashi è alto circa
un metro e ottantacinque, ha i capelli neri, e gli occhi blu intenso... è
davvero bellissimo!! Molto diverso da te, quasi il tuo negativo, però il vostro
carattere coincide abbastanza: ostinati, orgogliosi, sicuri di sé, consapevoli
del proprio fascino, entrambi con brutte storie alle spalle..."
"Ti ha lasciato
lui?"
"L'ho lasciato io
però... quando hai cominciato?"
"Al terzo anno! Non
erano vere e proprie storie ma solo... solo degli sfoghi fisici, ecco! C'è n'è
stata solo una a cui mi sono affezionato: Marilyn Smith, la figlia di un
'collega' di Lucius... però ho poi scoperto che in realtà voleva solo il mio
cognome. Dopo di lei infatti non ne ho più avute, eccetto te..."
"Che cucciolo!"
"Che ci hai fatto con
Hisashi? Dimmelo, voglio saperlo!!! Muoio di curiosità!! (Oddio parla come
Niniel!! n.d.Anty che scappa)" la ragazza avvampò.
"Obbligo!!!" Draco
sbarrò gli occhi.
"Praticamente mi hai
risposto! Vediamo... devi... che ne dici di darmi un bel bacio qui?" e
indicò il proprio collo, dove passava la giugulare. La ragazza scuotendo la
testa fece come gli era stato ordinato ponendo però la sua domanda.
"E tu che ci hai fatto
con Marilyn e tutte le altre?"
"Me le sono portate a
letto, ovvio!"
"In terza?!?"
"Beh, alcune erano
molto più grandi! Pure quelle di settima mi facevano il filo! Sono un figo,
io!!" concluse lui con aria teatrale.
"Va bene, gran figo!
Non credi sia ora di fare le nanne?"
"Sì..." i due si
misero sotto le soffici coperte del biondino e, dopo essersi augurati la
buonanotte si addormentarono.
“Ehm… scusate? Non idea di
come si entri quindi… Dior, puoi uscire tu?” la Serpeverde, che stava
sfogliando una rivista alzò gli occhi interrogativi verso la sorella.
“Hai detto qualcosa?”
“Ok che quando mi fa male la
gola mi viene la voce da uomo però, cavolo! Almeno riconoscere il tuo ragazzo
quando ti cerca! Potter, è fuori!” spiegò poi vedendo che la sorellina non
stava capendo un emerito nulla.
“Ah! Harry, tocca l’unicorno
e comparirà la porta!” spiegò al proprio ragazzo che fece la sua comparsa pochi
secondi dopo.
“Ciao ragazze! Dior… ti va
di fare un giro?”
“Certo!”
“Riportala entro la
mezzanotte e niente sconciaggini… c’è già Antares che le starà facendo! Beata
lei…” Harry guardò la compagna di Casa allibito.
“Lascia perdere, tutta
invidia perché Anty è in camera di Draco!”
I due andarono
nel salottino della camera di Harry e Ron dal momento che quest’ultimo era
andato a trovare Hermione.
“Ehm…”
“Che cosa stai cercando di
dire, Potter?” lo prese in girò la bella moretta sedendosi sulle sue ginocchia.
“No, è che… non mi sembra
vero… sai, quando stavo con Cho… mi piaceva da matti ma ora mi sono accorto che
ciò che provavo per lei non può essere nemmeno lontanamente paragonato a ciò
che sento per te!” Dior stranamente gli regalò un bel sorriso dolce che non faceva
da moltissimo tempo.
“Non ti nascondo una cosa…
stare con me non sarà facile, non solo per il mio caratteraccio ma perché… ci
sono delle cose che…” si fermò come a cercare le parole adatte “… posso
metterti in pericolo, tutti sono in pericolo… la cosa non dipende direttamente
da me però posso essere un canale per arrivare a te e alle mie sorelle. So che
ora non starai capendo nulla ma… sta attento, mi raccomando!” gli spiegò
poggiando infine il capo alla sua spalla e Harry capì che non era il momento di
forzare per cercare di carpire altre informazioni. Le accarezzò piano la testa
e la strinse a sé cullandola come una bimba piccola.
“Ti prometto che starò
attento e che eviterò che ti sia fatto del male!” la ragazza in risposta lo
strinse più forte come in cerca di un rifugio che cercava da tanto, troppo
tempo.
La mattina seguente si
ritrovarono tutti in sala da pranzo per la colazione.
"Dormito bene, ragazzi?
Qualcosa non va?" chiese premurosamente Lucius mentre Dania gli stava
seduta sulle ginocchia e lo torturava di baci.
"Mamma! Un po' di
contegno!" sbottò Niniel facendo una faccia disgustata.
"Ma Niniel!! E' il
bacio del buongiorno!!"
"Chissà come sarà
quello del buon anno!!" commentò Antares mentre imburrava una fetta
biscottata e la metteva in bocca a Draco.
"Ma! Draco? Non sai
mangiare da solo?"
"Certo papà, ma così è
più buona e poi... ormai è abitudine, la mattina a Hogwarts se non mi imbocca
lei non mangio nulla perché mi addormento sulla marmellata!!"
"No comment! Che ne
dite di un bel viaggio turistico per il parco stamani?" domandò Lucius
vedendo il consenso dei presenti ma tutto fu stroncato da Erija che entrando
nella stanza disse con calma:
"Mamma mia che bufera
che si sprigionerà tra poco!"
"Mamma!! Sei una
guastafeste!!" commentò il figlio.
"Lucius, non ti
preoccupare, ci divertiremo ugualmente, ci sono tante cose in questo castello,
la biblioteca..." gli occhi di Hermione si illuminarono "...la
piscina…qualcosa lo troveremo da fare!" suggerì Dania sorridente.
"Che fai Draco?"
domandarono le sorelle Anglachel vedendo il biondino con la testa persa in un
cassetto della scrivania di Lucius.
"Sto cercando il
fascicolo con i nomi dei soliti invitati straricchi, ma non lo trovo!!"
rispose mentre le tre incuriosite alzavano vari fascicoli per aiutarlo nella
ricerca "Allora... barbecue no, riunione Mangiamorte no, però può
interessare a Silente, menage a trois no, incontri
a luci rosse no, alcolisti anonimi no, aspetta... forse... eccolo: feste di
beneficenza!!" il biondino estrasse il fascicolo giallognolo e gli soffiò
sopra alzando un velo di polvere.
"Cosa te ne fai
adesso?" chiese Niniel incuriosita dall'atteggiamento del ragazzo che si
era accomodato elegantemente sulla sedia del padre.
"Faccio gli inviti...
Dior, potresti prendere alcuni dei fogli che trovi nel cassetto accanto a te?
Grazie!" la ragazza prese degli strani fogli e li passò all'amico
"Allora..." cominciò guardando i nomi scritti su un foglio e
riportandoli sugli inviti.
"Fermo! Quello è morto
nell'ultimo attacco dei Mangiamorte!" disse Antares vedendo il nome di un
Death Eater rimasto ucciso settimane prima contro l'Ordine della Fenice.
"Pazienza, l'invito
tornerà indietro!!"
"Scusate Signori!"
mormorò la vocina di un elfo domestico apparso nello studio.
"Lelly, ciao! Dimmi tutto!"
l'invitò a proseguire il biondino.
"Il Signore vi vuole
nella biblioteca, dice di portare anche la signorina Antares..."
"Perché anche io?"
chiese la ragazza però né l'elfo né il ragazzo seppero risponderle.
"D'accordo, andiamo
subito... ragazze finite voi di scrivere quegli inviti per favore?" Niniel
si posizionò sulla comoda poltrona di pelle nera e annuì sorridente
atteggiandosi da grande Signora mentre con faccia concentrata riportava il nome
appena suggerito da Dior che invece reggeva la lunga lista tra le mani.
I due biondini si avviarono
mano nella mano verso la stanza indicata dal padrone di casa; giunti davanti
alla porta di legno scuro sentirono delle voci strane e Draco si irrigidì
improvvisamente.
"Mia madre... "
sussurrò sbiancando e tentennando, fece per voltarsi ma Antares gli tenne
stretta la mano obbligandolo a fermarsi.
"Draco... devi
affrontarla. Questo è il momento giusto, non sciuparlo, potrebbe non tornare
mai più... pensa a questo."
"Io... io non me la
sento..." gemette piano appoggiando stancamente il viso sulla spalla della
ragazza.
"Non dire così! Tu sei
molto coraggioso e ce la farai! Mica è un esame!"
"Stai pensando che sono
un vigliacco, vero?"
"No, sto pensando che
hai paura, ma è comprensibile... anche tu mi hai detto tempo fa che stavo
fuggendo da te ed era sbagliato, avevi ragione tu e per fortuna ti ho
ascoltato! Ora, ti prego, fidati di me e non fuggire da lei... te ne pentiresti
amaramente lo so io, lo sai tu!"
"Ma..."
"Niente ma! Se fai il
bravo poi andiamo a fare un giretto soli soletti!!"
"Ok... anche se non è
valido... aspetta un attimo, devo riprendere il mio contegno di Malfoy!"
disse respirando profondamente, sistemandosi i capelli e i vestiti,
raddrizzando le spalle e bussò.
"Avanti!" fece la
voce suadente di suo padre al ché i due entrarono "Draco, Antares,
accomodatevi, mancavate solo voi!" continuò l'uomo indicando un divanetto
libero infatti erano già presenti Lucius, Dania, Narcissa, il suo compagno,
Erija e Judy che salutò con calore il fratello. Draco e sua madre si trovarono
a fissarsi e quando la donna gli sorrise lui abbassò lo sguardo intristendola
un attimo.
"Sapevamo tutti che
questo momento sarebbe arrivato ma è meglio se ci presentiamo tutti: il
sottoscritto lo conoscete, lei -indicò Dania seduta accanto a lui- è Dania
Wolf, viceministro dell'istruzione e mia attuale compagna, Draco è figlio mio e
di Narcissa, lei è Antares Anglachel, figlia di Dania e ragazza di Draco,
Geremy Taylor padre di Judy e compagno di Narcissa, ovviamente Narcissa e mia
madre Erija. Ora: so che qualcuno avrebbe voluto evitare tutto questo ma
sappiamo comunque che è indispensabile. Draco, Antares! Mentre voi non
c'eravate ho raccontato cosa mi era successo in questi anni con tanto di scuse,
abbiamo già accordato il divorzio e il cambiamento del cognome di Juliet (vero
nome di Judy), quindi penso che ciò che manchi sia la tua parola figliolo,
preferisci parlare qui o privatamente con tua madre?"
"Privatamente..."
mormorò e la donna parve sorridere dolcemente; questa si alzò e s'incamminò
nella saletta di lettura attigua all'enorme stanza seguita dal figlio che
sembrava andare al patibolo. Ad un tratto Draco si voltò per metà ma una
risposta arrivò anche senza domanda.
"No! Devi farlo da
solo!"
Chiusa la porta tra i due
calò il silenzio interrotto poi da Narcissa.
"Tu e Antares stavate
già insieme quando l'ho vista a Londra?" era solo una domanda per rompere
il ghiaccio Draco lo comprese e, anche se stava pensando di rispondere
monosillabicamente, si sforzò di instaurare un dialogo.
"No... ci siamo messi
insieme a Natale..." Narcissa si stupì, era convinta che non avrebbe
risposto.
"State... state bene
insieme?"
"Sì... lei... mi
capisce e... abbiamo bisogno l'uno dell'altra anche se io spesso ne abuso...
credo che mi mollerà tra un po'..."
"No, non credo! Si
stava facendo violenza per non seguirti anche se ti ha detto quella cosa...
credo che ti voglia molto bene..."
"Sì ma... non è per lei
che siamo qui, credo..."
"Già... Draco, io non
ti sto chiedendo di perdonarmi, di raccontarmi tutto quello che hai passato,
di... confidarti con me o stabilire un vero rapporto perché so che il nostro
legame di madre e figlio si è lacerato molto tempo fa ma ti prego ascoltami, so
che bruciavi le mie lettere, non aprivi i miei regali, lo capisco, o forse no,
non posso sapere quello che provi quindi vorrei saperlo da te..."
"Vorreste
saperlo...?"
"Dammi del tu Draco!
Sì, voglio saperlo perché contrariamente alle apparenze io non ho mai smesso di
amarti e pensare a te ogni giorno, sei mio figlio, tu non hai un figlio quindi
non puoi capire ma ti giuro che non puoi smettere di amarlo anche se non è con
te fisicamente..."
"Ti ho odiata lo
sai?" la donna annuì "Mi chiedevo perché ero così... così inutile e
sbagliato da far sì che tu non mi volessi o peggio ancora mi lasciassi con
lui... ma ero un bambino e certe cose non le capivo... so che lui non ti
avrebbe mai permesso di portarmi via perché gli serviva il suo erede, la sua
pedina da vendere all'Oscuro e... forse tu l'hai fatto per proteggermi anzi, so
che è così però... mi hai fatto molto male..." ammise lui faticando a
tirare fuori tutto ma sentiva che era il momento di farlo "... quando poi
ho saputo che avevi un altro figlio mi è crollato il mondo addosso, Lucius
continuava a dirmi che quello era il figlio che volevi perché io ero sbagliato
e da allora cercai con tutto me stesso di essere almeno un buon figlio per lui,
di essere ciò che lui voleva arrivando al punto da annullarmi, se ripenso agli
anni passati è come... è come se avessi dei ricordi non miei, è come se avessi
una doppia personalità e quando... quando ho compreso che per lui non sarei mai
stato abbastanza, che non mi avrebbe mai considerato ho pensato di farla
finita..." quando Draco alzò il viso per guardare quello della madre e notò
con sorpresa che lei stava piangendo copiosamente "Non piangere, non ce
n'è più motivo ora..." dalla tasca prese un fazzoletto e lo passò sulle
guance della donna che pensò invece di rifugiarsi tra le sue braccia e Draco,
dopo un momento di esitazione, rispose all'abbraccio.
"Io... io... non sai
quanto mi sono odiata per tutto Draco, non lo immagini nemmeno, io... non sono
più stata capace di guardarmi allo specchio e quando Severus mi raccontò del
tuo tentativo di suicidio caddi in un profondo stato di depressione da cui
uscii ma mi odiai ancora di più per questo perché io avevo un marito e una
figlia su cui contare, ma tu?" ... "Capisco se non mi perdonerai mai
Draco, ti ho già detto che non aspiro a tanto, e so che non perdonerò mai
nemmeno me stessa o Lucius o Voldemort per ciò che accadde e..."
"No! Non dire così! Ti
prego di non serbare tanto rancore, beh forse per Voldemort, ma sia io che papà
stiamo cercando di lasciarci tutto alle spalle e superare questa cosa insieme e
l'incontro con te non può che segnare il passo decisivo!"
"Dove trovi questa
forza?"
"Non ho nessunissima
forza madre, solo sono stufo di subire tutto quello che accade, sto
ricominciando da me stesso e dalle persone che so per certo mi sono vicine e
che mi fanno capire quando sbaglio e vorrei che una di queste sia tu!
Nonostante tutto di madre ce n'è una sola no?" finì con un sorriso lieve
che fece sorridere di rimando Narcissa che si staccò dal suo petto con ancora
gli occhi lucidi.
"A condizione che tu
sia lo stesso per me!" chiese speranzosa.
"Mi impegnerò!" i
due si abbracciarono nuovamente e poco dopo un TOC TOC interruppe il silenzio
che si era creato.
"Draco, Cissa? Tutto
ok?" domandò Lucius facendo capolino dalla porta e sospirando di sollievo
nel vederli abbracciati "Ehi sottospecie di Black fin troppo bene
riusciti, tutto ok?"
"Che significa
'Sottospecie di Black fin troppo bene riusciti'?" domandarono all'unisono
i due punti sul vivo.
"Dicevo così per dire,
per farvi reagire! ^-^!!"
"Da quanto tempo non mi
chiamavi Cissa!"
"Da prima del nostro
matrimonio se la memoria non mi inganna e fa di quegli scivoloni
pazzeschi!"
"E poi diciamocelo,
Draco è tutto un Malfoy !" continuò Narcissa sorridendo.
"Naaaa!! A volte
somiglia spropositatamente a quel cretino di Sirius! E poi i Malfoy mica sono
rozzi e sfacciati come lui!"
"Scusate, ma ci sarei
anche io qui! Cosa?? Sarei rozzo e sfacciato io?? Ma senti da che
pulpito!!!"
"Già!! I Black se
permetti non sono così, tu sei così!!"
"Ehi ehi ehi!! Cos'è ‘sta
storia adesso siete tutti contro di me? Contro il sangue fine, puro e bluastro
dei millenari e facoltosi Malfoy?!?"
Nel sentire le urla
concitate tutti gli occupanti della biblioteca si erano avvicinati per cercare
di capire qualcosa e quando fu chiaro che i tre si stavano prendendo in giro sorrisero
sollevati almeno fino a che l'ultima uscita di Lucius non fece piegare tutti in
due a ridere tranne i due portatori del 'facoltoso e millenario' cognome Malfoy
che assunsero una finta aria offesa.
I giorni che seguirono
furono pieni di divertimenti per tutti, in piscina, nel giardino ammantato di
neve, all’interno dell’enorme castello in cui era facile perdersi e scovare
passaggi segreti, e pattinare sul laghetto ghiacciato che era l’attività
preferita da tutti.
“Draco, è tutto pronto per
la notte dell’ultimo dell’anno?”
“Certo padre, ho spedito gli
inviti, ho stabilito il menù, ho fatto ordinare i fiori, ho fatto lucidare
tutta l’argenteria, ho ingaggiato un’orchestra che suonerà per noi tutta la
notte, ho deciso gli addobbi, ho fatto preparare i garage del castello per
accogliere tutte le vetture…” cominciò a contare sulla punta delle dita con
aria concentrata e professionale mentre Lucius annuiva ampiamente “…e direi che
è tutto a posto, manca solo che arrivi il 31…”
“Ottimo lavoro, hai già
deciso cosa indossare?”
“Completo
giacca-pantaloni-cravatta va bene?”
“Direi di sì… piuttosto, sai
dove sono finite tutte le donne ospiti in questo castello?” domandò curioso dal
momento che era tutta la mattina che cercava Dania, quando si era alzato lei
era già sparita.
“A fare spese, ovviamente!”
fece Draco alzando le spalle come a dire ‘dove vuoi che siano un branco di
donne insieme?’
“Di nuovo? Ma non avevano
già comprato abiti per Natale?” era stupefatto!
“Padre, padre, padre! Ci
vogliono abiti degni dell’occasione!!” commentò il figlio appoggiandogli
melodrammaticamente una mano sulla spalla in segno di comprensione.
“Giusto… cosa avevi
intenzione di fare quindi?”
“Non saprei… perché?”
domandò sinceramente stupito ed interessato da quella domanda.
“No beh, ci eravamo detti
che avremmo passato un po’ di tempo insieme adesso che sono ‘rinsavito’ ma non
ne abbiamo ancora avuta l’occasione… se non avevi di meglio da fare potevi
venire a fare quattro chiacchiere con me, se vuoi…”
“Certo che voglio!” rispose
dolcemente il figlio regalandogli un sorriso talmente tenero e quasi commosso
che l’uomo non resistette all’impulso di abbracciarlo stretto stretto.
“Ah, siete tornate!”
commentò Ron vedendo il portone del Maniero aprirsi e sentendo allegre risate
di donna riempire l’ambiente riscaldandolo immediatamente.
Harry, che stava facendo una
partita di scacchi magici con il suo migliore amico, sorrise dolcemente prima
di notare che erano tutte bagnate fradice e ridevano come pazze.
“Ma… siete tutte bagnate!
Dove siete state?”
“E perché ridete così?” finì
per lui il giovane Weasley che alzatosi raggiunse la sua ragazza.
“Niente… si è messo a
piovere e siamo corse qui come delle furie… niente di ché davvero!” rispose lei
afferrandogli una mano.
“Tesoro, sei gelida!” disse
cominciando a sfregarle le mani con le proprie nel tentativo di riscaldarle,
poi le scostò una ciocca riccia sfuggita dalla coda dietro un orecchio e le
stampò un delicato bacio in fronte.
“Dior… sembri caduta in una
pozzanghera tanto sei fradicia!” commentò il suo ragazzo notando che tutti i
vestiti le si attaccavano alla pelle con suo sommo piacere.
“Non è che sembra… io e
Antares abbiamo fatto una lotta sotto la pioggia mentre venivamo qui! Che
ridere!” infatti anche la sorella era bagnatissima.
“Donne! Bentornate!” fece il
padrone di casa seguito da Legolas e dal figlio che mentre entrava in sala
suggerì a Harry la prossima mossa da compiere per evitare che Ron vincesse
l’ennesima partita “Comprato tutto e… oh Signore, andate subito a farvi un bagno
caldo e mettervi qualcosa di asciutto! Rischiate una polmonite!” Dania sorrise
per la sua preoccupazione e fece per avvicinarsi a dargli un bacio ma lui si
scostò “Non toccarmi, sei troppo bagnata!” ma lei gli saltò addosso e peggio
ancora fece sgocciolare i suoi capelli direttamente nel colletto dell’uomo che
rabbrividì di freddo “Ahhhh!! Ma se impazzita?! Questa me la paghi, comincia a
correre!!” e i due ‘adulti’ scapparono al piano di sopra mentre tutti scotevano
la testa sorridendo.
“Etchì!” fece Antares
estraendo dalla tasca un fazzoletto bagnato come tutto il resto dei suoi
vestiti. Draco le passò il suo lei lo ringraziò prima di soffiarsi il naso.
“Merda!! Sangue!” disse poi
premendosi il fazzoletto sul naso che cominciava a macchiarsi di del liquido scarlatto.
“Lo so che faccio questo
effetto amore, però trattieniti davanti a tutti gli altri!” la sfotté il suo
ragazzo mentre la prendeva sottobraccio e l’accompagnava nel bagno più vicino.
“Ma… che le è successo?”
domandò Legolas.
“Non preoccuparti, le capita
tutti i giorni!” spiegò la gemella togliendosi il cappotto.
“Ma… non mi sembra una cosa
normale!”
“Sì, per lei sì, ne siamo
abituati! Mi aiuti a portare di sopra anche i suoi acquisti?”
“Ma certo, cosa ci fa qui
altrimenti un uomo così forte e vigoroso?” ironizzò spaventandosi un poco
notando la quantità di borsine che lo attendevano “Ma avete svaligiato un
centro commerciale?”
“Più o meno…”
“Cavolo, mi sono inzuppata
tutta di sangue… guarda qui la mia magliettina!!” piagnucolò Antares vedendo il
proprio indumento con una macchia rossa nel centro.
“Quella si lava, tu
piuttosto, hai smesso di sanguinare?” chiese gentilmente Draco sedendosi sul
bordo della vasca dove la ragazza era riversa (Che scatole questo naso!! Però a
volte è provvidenziale, oggi ho saltato quasi tutta l’ora di istologia perché
non smettevo di sanguinare!! N.d.Antares).
“Credo che stia smettendo…”
lo rassicurò alzando il viso e facendo per alzarsi ma un violento capogiro la
fece traballare pericolosamente, fortunatamente il biondino la prese al volo
(Anche questo mi succede spesso, peccato che non ci sia Draco a prendermi ma il
lavandino della scuola… n.d.Anty).
“Ehi… stai ferma! Hai perso
un bel po’ di sangue!”
“No, sto bene, mi sono
rialzata troppo velocemente, grazie!”
“Ora tu ti siedi sul letto
mentre io vado in camera tua a prendere dei vestiti asciutti e puliti, ok?”
“Ok… ma no ho quattro anni,
capisco anche se non mi parli in questo modo! Non fare quella faccia, vai!!”
Dopo pochi minuti Draco
tornò, però, a mani vuote.
“Beh? Sei stato colto da un
improvviso e quanto inverosimile attacco di pudore e non sei riuscito ad aprire
l’armadio dei miei vestiti?” lo sfotté lei vedendo che non aveva portato nulla.
“Spiritosa, fatemi il
solletico o non rido… non sono entrato nella tua stanza perché tua sorella era
impegnata con il suo eroe!”
“E avresti perso
un’occasione per sfottere Potter a vita?”
“Chi ti dice che stessi
parlando di quella sorella?” lei spalancò gli occhi incredula.
“NOO!! Intendi… Nini e
Legolas? Grandioso!!”
“Sì, veramente fantastico…
dovrai mettere qualcosa di mio…” disse lui aprendo il proprio armadio alla
ricerca di qualcosa di non troppo largo per lei. Trovato qualcosa che potesse
andare bene si voltò verso la ragazza ma spalancò occhi e bocca nel notare che
era rimasta in biancheria intima.
”Me li dai o no?” inutile
dire che tutto il sangue del ragazzo stava confluendo in direzione opposta a
quella del cervello “Draco? Hai visto quante erano… ventotto, ventinove con la
prostituta facciamo circa cinquanta contando le riviste che circolano nei
dormitori maschili, ragazze completamente nude, ti scandalizzi per me che ho su
anche la canottiera?”
“Ma… tu sei tu…” balbettò il
giovane non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso.
“Che carino che sei!” ammise
lei sorridendo e schioccandogli un bacio sulla guancia “Dammi qua i vestiti che
ho un po’ freschino!”
“Sì, certo, scusami!” la
guardò infilarsi dei vecchi jeans che le abbondavano da tutte le parti e la
scrutò mentre cercava un modo per farli star su quindi prese la sua cintura dai
propri jeans fradici e in una qualche maniera riuscì nell’impresa “Cosa hai
fatto lì? Hai una bella cicatrice!” constatò lui notando che la ragazza aveva
sul petto, all’altezza delle clavicole, una cicatrice per orizzontale che la
attraversava quasi interamente anche se in più punti era difficile scorgerla
con chiarezza.
“Oh, questa? È una storia
lunga, di quando ero bambina… incidente con un gioco… anche Nini ce l’ha… bella
questa felpa…”
“Stai bene con i miei
vestiti anche se sono un po’ grandi per te…”
“Renditi conto!! Ho già
cominciato a mettere i vestiti del mio ragazzo! Che indecenza!!”
“Toc toc permesso avanti.”
fece tutto da solo Lucius infilando la testa in camera del figlio “Oh, sei qui,
tua madre ti stava cercando!” disse rivolto alla ragazza che annuì e lo superò
fuori dalla porta fermandosi a parlare con la madre di un vestito smarrito in
una borsina non propria.
“Sbaglio o indossa la tua
felpa?”
“Già… non è un amore?”
“Carina… ma… come mai era
senza vestiti?” chiese con occhiata ultra mega maliziosa ed esplicita.
“La sorella è in camera con
l’elfo e per non disturbarli le ho prestato i miei visto che i suoi erano zuppi
e non possiamo usare la magia al di fuori di Hogwarts!”
“Uhmm… salvato in corner!!”
“Padre, è la verità, sei tu
che vedi sconcezze ovunque!!”
“Ti dispiace passarmi i
vestiti di quella borsina?” chiese gentilmente Niniel indicando a Legolas una
borsina blu piuttosto piena.
“Certo che no!” rispose lui
tranquillo passandole in ordine: una gonna a pieghe lilla, una camicia bianca a
fiorellini, un giubbettino azzurro, una felpa bianca e…
“Sc-scusa ma… questo cosa
sarebbe?” chiese l’elfo alzando a mezz’aria una specie di vestito che di
vestito non aveva nulla poiché era tutto di pizzo trasparente.
Niniel, che non lo stava guardando,
si girò distrattamente salvo rimanere scioccata davanti ad un simile svestito.
“Io non ne ho la più pallida
idea…”
“Niniel non ti facevo così…
oddio… non saprei nemmeno come dirlo…” farfugliò tingendosi di rosa “…però…
beh… non penso ti starebbe mal…”
“Fermi tutti!! Quello è
mio!!!” urlò la voce inconfondibilmente appartenente a Dania che schizzò nella
stanza e agguantò il ‘vestito’ come un gatto il topo.
“Ma… mamma!! Davvero usi una
roba del genere?!? Che vergogna!!! Legolas pensava fosse mio!!” urlò
scandalizzata la giovane Grifondoro vedendo davanti agli occhi una scena della
madre conciata a quel modo e rabbrividendo violentemente.
“Ehi!! Bimba mia, tu nemmeno
devi sapere come si indossa piccola ed innocente bambina mia!!”
“Ancora con questa storia?
Quando imparerai che i nostri figli ne sanno molto più di noi! Andiamo, su!”
disse Lucius prendendo per le braccia la compagna, che lo accusava vivamente di
star vaneggiando, e trascinandola fuori dalla porta.
“Dimmi te se si può avere
una madre del genere!” commentò Niniel tornando ai suoi vestiti mentre Legolas
fissava ancora sconvolto la porta che si era chiusa alle spalle dei due padroni
di casa.
“Ah!” Draco si svegliò
sudato e privo e fiato… aveva fatto un sogno orribile, meglio definirlo un
incubo. Si passò una mano sul viso e tra i capelli cercando di riprendere aria.
Accanto a lui Antares dormiva tranquillamente abbracciando il suo cuscino in
una chiara ricerca di lui. Le scene del suo sogno erano ancora impresse davanti
ai suoi occhi come marchiate a fuoco.
Non se la sentiva di tornare
a dormire; decise quindi di scendere in cucina a bere una tazza di camomilla
nel tentativo di calmarsi. Raccolse la propria vestaglia grigia scura ed uscì
dalla stanza accertandosi nuovamente che la ragazza dormisse ancora.
Stava per attraversare il
grande salotto del maniero quando si accorse di un’altra presenza.
“Ehm…” cominciò l’altro
consapevole di essere stato percepito.
“Professore, è lei?”
“Draco! Sì, sono io! Ehm… io
stavo cercando la cucina ma qui dentro non capisco proprio dove sia…”
“Beh, ci stavo andando anche
io!” Draco cominciò a percorrere corridoi e scale per poi fermarsi davanti ad
una porta che una volta aperta rivelò una grande cucina con tanto di enorme
tavolo e, appena furono serviti dagli elfi domestici, il silenzio cadde tra
loro.
“Non dorme perché la stanza
assegnatale non è di suo gradimento?” cominciò Draco.
“No, no ma che dici è che…
ho fatto dei sogni un po’ turbolenti… sai, con tutte le schifezze che si
mangiano in questo periodo…”
“Già… anche io ho fatto un
incubo… era così…”
“Reale?”
“Proprio così… più che altro
mi sembrava una specie di avvertimento, di monito… e poi vedevo la scena dal di
fuori cioè vedevo un altro me che non si muoveva nonostante quello che
accadeva… non so cosa… ma era qualcosa di grave ed io ero lì imbambolato e… il
fuoco…” il ragazzo non trovava le parole per continuare ma la frase successiva
del professore lo fece sbiancare.
“Il fuoco? Un fuoco che
bruciava in mezzo alla foresta, scoppiato dal nulla, che avvolgeva qualcosa di
molto caro…”
“Ma lei come fa a saperlo?”
“Ho fatto il tuo stesso
sogno! Ma come diavolo è possibile?”
I due parlarono a lungo
confrontando le proprie versioni e notando che coincidevano quasi perfettamente
e solo alle quattro di mattina decisero che era meglio tornare nelle proprie
stanze e parlarne l’indomani a Erija o a Silente.
Saaalve!!
Come al solito noi siamo
super impegnatissime, tra esami, tirocinio ed altro ancora!
Avevo (sono sempre io,
Antares) detto che probabilmente avrei aggiornato prima di Natale, infatti
pensavo di farlo il 24 sera una volta tornata dall’ospedale ma non immaginavo
che sarei uscita alle undici di sera perché all’ultimo momento mi hanno
infilato in sala operatoria a prendere il bimbo!! Che stressss!!
Comunque, eccoci qui con il
capitolo 25… strani sogni appaiono all’orizzonte, che saranno mai?
Passiamo a salutare i nostri
più cari commentatori:
Syssy5: Ciao bella!! Grazie, sei sempre così carina! Non hai
il sentore che stia per accadere qualcosa? Sinceramente non ricordo cosa accade
nel cap successivo, però mantieni il sentore, mi raccomando! Un bacio!!
Terry: Ti è piaciuta la mia trovata? Davvero non sapevamo
come fare a dare un bacio a Piton mentre tutti ci guardavano, bleah! Grazie per
la tua costanza, sei un tesoro, a presto!!
Simone: Ma Simone!! Ti rendi conto che con le belle cose che
ci dici sempre aumenti (pericolosamente) il nostro ego di ‘scrittrici’?? Sei
disposto a farti sposare da tutte e due?? A parte gli scherzi… SMACK!!! Un
bacione enorme per i complimenti che ci fai!! Quando ho letto della pecca
enorme mi è venuto un colpo apoplettico, ma parlavi dell’attesa! Disgraziato!
Fino al capitolo 31, mi sembra, siamo a posto, dobbiamo solo ritoccarli, poi
diventa un po’ più complicato perché non avremo molto tempo per scrivere, ma ci
proveremo perché ci teniamo troppo tanto a questa ficcina! Ti ringraziamo
davvero tantissimo, Niniel saltella esagitata per tutta la mia stanza e non so
se è un bene per quelli del piano di sotto… oddio comincia ad emettere sbrilluccichini
dappertutto!!! Sei davvero carino, aspettiamo un tuo salutino, a presto,
bello!!!
Grazie sempre anche a chi
legge solo, sappiamo com’è anche a noi succede di non avere tempo per
commentare, va beh, l’importante è che continuiate a seguirci, bacioni enormi
da Niniel & Antares!!
E anche il fatidico 31 Dicembre arrivò
implacabile.
Malfoy Manor era stata tirata a lucido
più del solito, i preparativi diretti da Draco andavano a gonfie vele per
l’orgoglio di Lucius e, alle otto precise tutti gli occupanti del castello
erano pronti per scendere nella sala.
Draco, in completo nero e cravatta
grigio scuro, attendeva la sua dama con un voluminoso mazzo di rose argentate;
stessa cosa per Harry che, vestito con completo grigio, si torturava le mani
nell’attesa, ma questa fu più che premiata.
Dior infatti era splendida fasciata in
un semplice vestito viola scuro lungo fino a terra sostenuto da delle sottili
spalline e con dei decori più chiari laterali che riprendevano il colore dei
nastri che risaltavano vivacemente trai suoi capelli neri e del trucco ben
curato, da meno non era la sorella Serpeverde che, infatti, indossava un
vestito nero a collo alto ma senza maniche che scendeva fino a terra con un
leggero strascico e sul quale risaltavano ricami argentati che catturavano la
luce, fatta eccezione per lo scollo dietro che lasciava scoperta metà schiena.
Aveva raccolto i capelli chiari in un’elaborata acconciatura da cui scendevano
leggeri boccoli ad incorniciarle il viso. Anche la gemella era favolosa
fasciata in un abito nero che avvolgeva a balconcino il seno mostrando il
decolleté e che le arrivava fino ai piedi in un turbinio di velluti sovrapposti
e raffinati strass. I capelli erano acconciati in boccoli trattenuti da
fermagli d’argento in stile elfico.
Draco percepì l’imbarazzo della
Grifondoro che era senza accompagnatore così porse entrambe le braccia alle
gemelle ricevendo due sorrisi di gratitudine.
“Mie care, sono incantato!” esordì
Lucius più splendente del solito, e, dopo mille convenevoli ed apprezzamenti
sui vestiti di tutti, la festa cominciò. Gli invitati arrivarono a frotte
mentre molti Auror controllavano che tutto scorresse liscio senza paura di
qualche attentato da parte dei Mangiamorte dal momento che erano riunite tutte
le maggiori autorità ministeriali.
“Hai organizzato tutto proprio per
bene, Draco!” fece orgogliosa la sua ragazza.
“Già! Devo dire che per una volta sono
soddisfatto di me!”
“E… grazie per aver accompagnato anche
Niniel, so che è molto giù per la storia di Legolas… Dio quanto poco è sveglio
quell’Elfo! Poi sono io quella che se li cerca col lanternino!!”
“Non dire così, e poi poco fa ho
proprio visto il nostro caro elfo invitare tua sorella a ballare!”
“Davvero? Alleluia!! E tu cosa aspetti
a farlo? Devo credere che sei più tonto del prof.?”
“Giammai!!” ribatté il biondino
disgustato prima di prendere per mano la sua ragazza e condurla al centro della
sala da ballo.
“Harry! Sei un ottimo ballerino, non
l’avrei mai detto!!” commentò soddisfatta Dior che in quel periodo era a dir poco
radiosa.
“Beh… veramente mi sono fatto dare un
po’ di lezioni dal signor Malfoy! Non volevo farti sfigurare!” ammise
sorridendo ingenuamente come nella sua natura
“Sei incredibile! E poi stai benissimo
in smoking!” affermò sistemandogli un poco il papillon.
“Mai quanto te con questo vestito…
anche se le occhiate che ti lanciano gli uomini in sala non mi piacciono
affatto!” rise facendole fare una giravolta per poi accoglierla nuovamente
nelle sue braccia.
“Ehi, fammi girare di nuovo!” il
ragazzo, confuso, fece ciò che gli veniva chiesto.
“Cosa succede?”
“Legolas ha invitato Niniel a ballare!
È un evento!!” ed entrambi scoppiarono a ridere.
“Questa festa è favolosa, non trovi?”
affermò Dania sedendosi su un divanetto accanto al suo compagno che stava sorseggiando
pensosamente dello champagne.
“Dania, hai proprio ragione! I nostri
figli sembrano tutti raggianti… sono felice anche di vedere che Narcissa ha
accettato l’invito e tra lei e Draco le cose comincino a sistemarsi!”
“Ci vorrà del tempo, ma tutto andrà
bene! Weasley è al settimo cielo, credo che questa festa incrementerà
maggiormente il favore della comunità magica nei suoi confronti… è il miglior
Ministro che potessimo desiderare!”
“Proprio così… sai, voglio imprimermi
quanti più particolari possibili perché so che questa notte resterà nei nostri
cuori per sempre!” e così dicendo abbracciò la donna e sorrise all’indirizzo di
Niniel che ballava con Legolas poco lontano da loro.
“Lucius, splendida festa!” commentò il
suo amico di vecchia data Severus Piton posandogli le mani sulle spalle.
“Felice che ti piaccia, ma devi fare i
complimenti al tuo figlioccio… è più bravo di me in queste cose, penso che
questo lato provenga dalla vecchia prozia Black!”
“Severus… ti ho preso da bere!” disse
la calda voce di una donna che dimostrava la stessa età del professore: aveva
lunghi e lisci capelli castani, occhi nocciola ed un’espressione seria.
“Minny, ti ringrazio!” le rispose
dandole un bacio sulla mano che si era stretta alla sua.
“Come siamo felici che anche tu sia
qui!” sorrise Dania accarezzando con affetto il braccio della donna “Come ai
nostri tempi migliori a Hogwarts… sempre noi quattro!”
Ma purtroppo, come tutte le vacanze
scolastiche, i giorni passavano velocemente e, puntuale, giunse il giorno più
odiato: l’ultimo, quello che nessuno vorrebbe raggiungere né trascorrere mai.
Antares era sgattaiolata nella stanza
di Draco, ma una volta giunta non lo trovò e la cosa la stupì parecchio. Cercò
anche nel bagno ma nulla da fare, il giovane biondino non c’era.
“Draco…?” tentò di chiamarlo ma smise
subito perché era evidente che non fosse lì.
Un sibilo attrasse la sua attenzione e
lei si voltò di scatto ma notando che si trattava di Salazar si rilassò. Si
accovacciò in terra tendendo una mano al rettile che la raggiunse volentieri
facendosi accarezzare la testa squamata.
“Salazar… sai indicarmi dov’è il tuo
padrone?” il boa cominciò a strisciare verso la porta attendendo che lei
l’aprisse ed una volta fattolo la guidò per bui corridoi e ripide scale finché
non giunse alla torre nord del castello, quella più alta.
L’erede Malfoy era lì, seduto sul
davanzale della finestra arcuata, una gamba lasciata a penzoloni nel vuoto e
l’altra piegata, sopra cui aveva poggiato un braccio. Il vento della notte gli
stava muovendo delicatamente i capelli ed il mantello ma non sembrava
curarsene. Sembrava etereo visto così; Erija le aveva detto che in certi
momenti la sua natura veela si mostrava con maggior intensità rendendolo quasi
una creatura di sovrannaturale bellezza. Tuttavia la sua figura sembrava
emanare un alone di malinconia e fragilità. Draco era come il cristallo:
perfetto, lucente e freddo all’esterno ma fragile e delicato internamente,
bastava uno scossone per farlo frantumare, così come il cuore del Serpeverde
che portava ferite che sanguinavano ancora.
“Ehi…” lo disse piano, per non
spaventarlo e rischiargli un volo di svariati metri.
Draco si voltò stupito notando che la
figura apparsa nell’oscurità era quella della sua ragazza.
“Ehi…” sorrise, un sorriso tenero e…
stanco?
Antares si avvicinò piano e lui l’aiutò
a sedersi sulla pietra della finestra.
Lei si perse a guardare la luna quasi
piena sopra di loro e le infinite stelle che formavano la Via Lattea e le
costellazioni studiate in Astronomia.
Draco la fissò: il suo profilo si
stagliava perfettamente creando un contrasto tra la sua pelle chiara e il buio
della notte. I lisci capelli biondi venivano delicatamente sospinti indietro
dal venticello fresco e i suoi occhi riflettevano il colore del cielo. Non
resistette all’impulso e le accarezzò delicatamente una guancia in un gesto di
struggente tenerezza. Lei si riscosse e gli sorrise sinceramente catturandogli
la mano e stringendola tra le proprie.
“Ero venuta a cercarti in camera ma non
c’eri… Salazar mi ha indicato dov’eri… ma magari tu volevi stare qui da solo e
io ti ho disturbato… perdonami…”
“Stai tranquilla, se sei tu, va bene…”
“C’è… c’è qualcosa che ti preoccupa?…
sei… strano…” gli chiese scrutando la sua strana espressione.
“Pensavo…” ammise volgendo nuovamente
l’attenzione al cielo.
“Posso sapere a cosa o ti porterai il
segreto nella tomba?” lui sorrise.
“Pensavo che… è finito! Questo momento
con voi, con te, il mio primo vero Natale è finito…”
“Beh, ma ci saranno mille altri Natale
così e meglio di così!”
“Si ma… questo era questo… in questo
Natale ci siamo messi insieme, ho ritrovato mio padre e mia madre, mi sono
sentito bene ed è… strano… e… ho paura!”
“Paura? E di cosa?”
“Di tutto, di quello che sto provando,
di quello che accade intorno a me… vedi, prima Lucius decideva tutto al mio
posto ed io ubbidivo, il mio futuro l’avrebbe deciso lui, sapevo che sarei
dovuto diventare un Mangiamorte e chiamami vigliacco, l’avrei fatto… ma ora…
sono io a dover scegliere, a dover decidere cosa fare dopo…” s’interruppe
riflettendo “… anche a scuola, io dovevo comportarmi in un certo modo perché
Lucius mi diceva di farlo, perché i Malfoy si comportano così… ma adesso che
ragione avrei per fare come prima, di comportarmi nel modo che più odiavo?”
“Hai paura di camminare con le tue
gambe… succede a tutti, inevitabilmente prima o poi ci si stacca dai propri
genitori, dalla loro convinzioni, maturiamo un modo di pensare e vedere le cose
nostro e obiettivo. C’è che lo fa prima, chi lo fa dopo, ma tu eri in catene
Draco… non potevi scegliere.”
“Non è vero! Io potevo scegliere, non
volevo! Ho passato sette anni nella scuola di Silente ma mai mi sono fatto
coraggio per andare a parlargli, per denunciare Lucius! A me andava bene così,
capisci? E ora mi sento spaesato, mi ritrovo a decidere della mia vita senza
sapere come fare…”
“Nessuno sa come fare… devi… valutare
le cose e capire quali ti fanno star bene, in pace con te stesso e ti rendono
felice… il mio nonnino dice sempre di seguire il proprio cuore; lui ha preso
tante decisioni anche d’importanza vitale ma c’è ancora ed è felice di ciò che
ha fatto, e io la penso come lui…”
“Ho ascoltato il mio cuore quando mi
diceva di fidarmi di te…” finalmente la guardò negli occhi.
“E ti ho tradito?” chiese guardandolo
fisso.
“No!” tornò a guardare fuori “Sai,
quando Lucius mi picchiava poi venivo sempre qui… non sai quante volte ho avuto
l’impulso di scavalcare questa finestra… l’avrei fatto… prima o poi l’avrei
fatto… pensavo che una volta che Lucius mi avrebbe trovato spiaccicato là sotto
avrebbe gioito… invece prima ho pensato a come avrei fatto del male a te, a
lui, forse a Narcissa… prima nessuno avrebbe pianto per me… tu hai pianto
quando ti parlavo della mia infanzia e ho capito che c’è sempre qualcuno pronto
a piangere e a disperarsi per la morte di qualcuno…”
“Non ne sono così sicura…” affermò lei
dura abbassando il viso.
“Perché dici così?” Draco si volse a
guardarla e formulò la domanda a bassa voce, girandole delicatamente il viso.
“Niente…”
“Antares…” si interruppe come a cercare
le parole giuste “…permettiti di farti amare da me…”
Antares sentì qualcosa incrinarsi
pericolosamente dentro di sé e non resistette all’impulso di rifugiarsi
immediatamente tra le forti braccia di Draco stringendolo come se fosse il suo
ultimo appiglio sull’orlo di un baratro.
“Ho paura di perderti…”
“Non mi perderai mai…”
“Lo spero… ma non ne sono così certa…
quando saprete… ci abbandoneranno tutti… di nuovo…” spiegò rivolta più a se
stessa che al ragazzo mentre i suoi
occhi s’incantavano e il suo cuore riviveva ricordi lontani.
Era notte inoltrata quando Legolas, non riuscendo a
prendere sonno decise di fare un salto in cucina per uno spuntino. Quella era
l'ultima notte che avrebbero passato a Malfoy Manor, infatti, la mattina
seguente sarebbero dovuti ritornare a scuola. "Speriamo di non sbagliare
nuovamente corridoio e perdermi!" si disse incamminandosi per i corridoi
illuminati solo dalla debole luce delle fiaccole. Passando davanti alla porta
della camera delle tre sorelle sentì provenire da essa un lamento ben distino
così, anche a costo di sembrare un maniaco, decise di entrare. I suoi occhi
elfici non impiegarono molto ad abituarsi al buio totale; il lamento che aveva
udito poco prima proveniva dall'unico letto occupato, si avvicinò con circospezione
e rannicchiata sotto le coperte vide Niniel immersa in chissà quali incubi. Il
corpo della ragazza tremava notevolmente, mentre le mani si agitavano come a
voler difendesi. L'insegnante sapeva in cuor suo che sarebbe stato meglio
svegliarla il prima possibile, così le afferrò delicatamente i polsi e la
chiamò più volte, e, non ottenendo risposta la scosse lentamente.
"Niniel, apri gli occhi!" le urlò riuscendo
finalmente a svegliarla. La ragazza lo fissò spaesata per alcuni secondi
premendosi una mano all'altezza del cuore. "Era solo un incubo." La
rassicurò spostandole dietro alle orecchie una ciocca di capelli uscitale dalla
coda.
"Lo so..."
"Tutto ok?" lei fece un cenno affermativo
col capo. " D'accordo, allora sdraiati e dormi, è solo mezzanotte."
Disse coprendola.
"No, non voglio..." Sussurrò guardandolo
terrorizzata.
"Resterò qui io finché non ti addormenti."
le propose stringendole una mano.
"Ok..." accettò rannicchiandosi il più
possibile mentre l'altro iniziò ad accarezzarle i capelli, quel movimento ebbe
l'effetto di una ninna nanna"Legolas...se non fossi una tua alunna..." sussurrò
incoscientemente prima di cadere tra le braccia di Morfeo"...mi vorresti bene?"
Il volto etereo dell'insegnante venne illuminato da
un tenue sorriso, la baciò dolcemente sulla fronte e si sedette su di una sedia
nascosta nella penombra del baldacchino e lì anche lui si addormentò, cullato
dal respiro regolare della ragazza. Non seppe dire quanto dormì, ma venne
svegliato dai singhiozzi soffocati della Grifondoro.
"Scusa di cosa?...l'importante è che tu stia
bene."
"Si, ora sì. Ma non credo che chiuderò occhio di
nuovo."
"Capisco. Allora ti andrebbe di fare
un'incursione in cucina?" propose vedendola sorridere decisamente
propensa.
"Che posto lugubre..." bisbigliò lei poco
dopo tra i corridoi dell’antico maniero.
"Si...decisamente..." confermò lui
osservando le pareti di pietra. Scesero una rampa di scale, svoltarono a
sinistra, poi a destra,scesero altre scale ed imboccarono un lungo corridoio
nel quale si aprivano numerose finestre a sesto acuto.
"Sicuro che sia di qui?" chiese la ragazza
notando che erano finiti in un'ala del castello decisamente lontana.
"Credo..." In quel preciso istante giunsero
di fronte ad una ampia porta. L'aprì trovandosi, invece in un' enorme piscina
al coperta.
"Non credo sia la cucina... Certo che i
signorini non si fanno proprio mancare nulla..."
"Decisamente." osservò "Diamo
un'occhiata?"
La vasca olimpionica era realizzata interamente a
mosaico, mentre tutt'intorno ad essa si estendeva un pavimento di marmo bianco
e nero, il soffitto come nella sala grande della scuola era animato da un
incantesimo che imitava il cielo esterno quella sera una luna quasi piena
contornata dalla Via Lattea illuminava la stanza, la luce veniva riflessa sulle
pareti in quanto sostituite da specchi, interrotti saltuariamente da lesene con
all'interno statue o vasi di fiori freschi, creando un effetto decisamente
meraviglioso.
La ragazza si sedette sul bordo della vasca ed
immerse i piedi nell'acqua, facendo attenzione a non bagnarsi l'orlo della
camicia da notte "Leg posso farti una domanda un po' personale?"
chiese dopo svariati minuti.
"Dipende, se non lo è troppo..." rispose
stando in piedi al suo fianco.
"Tu non ti senti triste al pensiero di dover
vivere in eterno?"
"Il tempo per noi elfi scorre in modo differente
che per voi." le spiegò
"In che senso? "
"E' una questione soggettiva, vivendo in eterno
gli anni sono quasi irrilevanti, figuriamoci i giorni...."
"Come quando ti diverti? All'incirca? "
"Si, più o meno è la stessa cosa!" disse
sorridete
"Però mi sentirei triste lo stesso…è brutto
sopravvivere a tutto e tutti, arrivi ad un certo punto che non desideri altro
che farla finita..."
"E' vero, ma noi elfi non siamo famosi per avere
relazioni con i popoli esterni, quindi nei nostri reami il mondo sembra
immobile. Non ti accorgi del tempo che passa."
"Si, però...non so è proprio la psicologia ed il
modo di vedere la vita che è diverso. Non credo che riuscirò mai a
capirti!" concluse lei rassegnata. In quel preciso istante un pendolo da
qualche parte batté le due.
"Sarebbe meglio tornare a letto, domani dobbiamo
alzarci presto." affermò aiutandola ad alzarsi.
"Veramente a me piacerebbe fare un bel
bagno!" confessò.
"Scherzi vero?" le chiese ma capì che
faceva sul serio quando, dopo essersi tolta gli occhiali si sfilò la camicia da
notte e si tuffò dal trampolino lì vicino, usando come costume i propri
indumenti intimi: reggiseno e tanga azzurri . "Come…cosa fai?!?!"
urlò sconvolto
"Il bagno, si capisce..."
"...ma quella come te la sei procurata?"
disse osservando stupito una vistosa cicatrice che sembrava tagliare
diagonalmente il busto della ragazza
"Uno stupido incidente da piccola, niente di
grave, anche Anty ce l’ha!"
"Non mi pare stupido.. ma in gita non
l'avevi!"
"Di solito mi trasfiguro la pelle!" spiegò
lei avvicinandosi al bordo della vasca " Dai vieni anche tu!"
"Ma...non mi sembra il caso... e poi non abbiamo
i costumi...e.." fissò la giovane Grifondoro che a pochi metri da lui lo
osservava divertita
"Quanti problemi che ti fai!!" rise
"Non essere così perfettino, per una volta, signor principe del Bosco
Atro. Buttati!"
Lui parve accettare la provocazione e si sfilò
maglietta e pantaloni raggiungendola, lasciando la ragazza stupita a godersi
quell'inaspettato spogliarello ed impietrita alla vista del suo corpo atletico,
scolpito (e decisamente ben fatto) coperto solo da un sottilissimo paio di
boxer.
La diafana figura di Legolas le si avvicinò
lentamente e, senza dire una parola, l'afferrò sollevandola e lanciandola
letteralmente nell'acqua.
"Tu non sei normale!" urlò scoppiando a
ridere riemergendo.
"Non sono io quello che si è buttato per
primo!" le fece notare difendendosi alla bell’e meglio dagli attacchi
della ragazza.
"In fondo da domani riprenderà la solita
monotonia.... " rispose riuscendo finalmente a farlo scivolare "...mi
sembrava il caso di concludere bene le vacanze!"
"Già.. ti sei divertita?" le chiese
legandosi i lunghi capelli ormai scompigliati e fradici
"Si ed ho avuto l'opportunità di conoscerti
meglio...a scuola non possiamo mai parlare tranquillamente come abbiamo fatto
in questi ultimi giorni..."
"E' vero, mi mancheranno i nostri discorsi
davanti al caminetto!" infatti, in quelle ultime due settimane i due erano
soliti incontrarsi in salotto, od in camera dell'insegnante e chiacchierare del
più e del meno per intere nottate, ed era stato proprio in quel modo che
avevano scoperto lati nascosti, manie e difetti l'uno dell'altra.
"Anche a me, dovrò dividerti con le altre
sanguisughe..." piagnucolò fingendo un broncio.
"No." rispose seriamente"Tu occuperai sempre un posto speciale
nel mio cuore..." aggiunse poggiando la mano della ragazza sul suo petto
"Però voglio che tu sappia una cosa, avrei dovuto dirtelo prima ma
poi..." e fece voltare verso di sé la ragazza che lo fissava incredula non
capendo dove volesse andare a parare "...non avrei ma dovuto accettare di
sostituire Sprite!"
"Come? Perché? Tu sei un ottimo insegnante!!!
Conosci perfettamente ogni minima erbaccia, sei interessante, equo, professionale..."
disse non capendo cosa centrasse tutto ciò con il discorso che finalmente
pareva aver preso la strada dei chiarimenti.
"Questo non è vero. Se fossi l'insegnante che tu
dici, sarei stato in grado di non innamorarmi di te..." le spiegò lasciandola
di sasso per quella improvvisa e tanto meno inaspettata dichiarazione. Niniel
lo fissò senza saper cosa dire (probabilmente con la bocca spalancata come
un'idiota, dato che al momento le parve di essersi dimenticata come si fa a
parlare, pensò lei in seguito.) "Adesso capisco che tu possa prendermi per
un pedofilo, in fondo hai un millesimo della mia età, però sinceramente non
riesco a toglierti dalla testa..." La Grifondoro, nemmeno a dirlo, era al
settimo cielo, e si stava trattenendo a fatica dall'assaggiare quelle labbra
sensuali che distavano pochissimo da lei. "Ogni giorno mi stupisci e più
ti sto vicino più mi manchi quando non ci sei… E questo mi fa paura, sai?"
"Perché?" chiese avvicinandoglisi
maggiormente
"Perché sono sicuro che se facessi crescere il
sentimento che provo per te questo mi distruggerebbe, perché so che dovrò
vederti morire..." le rispose con gli occhi velati dalla tristezza.
Niniel restò zitta non sapendo cosa ribattere perché
le era rendeva palese ciò che l'aspettava: avrebbe dovuto rassegnarsi.
"Non devi giustificarti con me. L'ho sempre
saputo, ma come ben sai sono una sognatrice..." disse tentando di
mantenere un'espressione il più possibile serena mentre le lacrime avevano
iniziato a bagnarle le guance senza che lei riuscisse ad impedirselo.
"Lo sono anche io..." disse sollevandole il
viso con due dita e avvicinandolo al suo"Posso?" le chiese
Niniel deglutì a vuoto desiderava che la baciasse,
questo era fuori discussione, ma: "No. " disse seria allontanandolo
leggermente da sé "Non potrei sopportare di baciarti e poi lasciarti
andare via. Tu stesso hai detto che non può esserci niente tra noi, e non
voglio soffrire inutilmente illudendomi!!" finì fissandolo con gli occhi
lucidi. "E' meglio così, per entrambi." concluse abbassando lo
sguardo ed iniziando a dirigersi verso la scaletta. Il suo cuore e tutto il suo
corpo la stavano avvertendo che quella era la decisione sbagliata e che si
sarebbe pentita per tutta la vita se fosse uscita da quella piscina, ma lei non
voleva vivere nel ricordo di quell'amore stupido ed impossibile...si
amore...perché anche se aveva tentato di non ascoltare i suoi stessi
sentimenti, a quel punto era inutile mentire. Si era innamorata di lui dal
momento in cui aveva messo piede nella Sala Grande, non sapeva spiegare il
perché, ma era così.
"Aspetta..." .
"Non rendere le cose più difficili di quanto già
siano." lo pregò
"Non sono difficili invece..." disse
abbracciandola dolcemente.
"Sì che lo sono!!" urlò quasi "Tu non
sai che casino è la mia vita!! Ti ho tenuto nascoste molte cose...e poi anche
se la storia tra noi per qualche errore del destino andasse bene io sono umana
ed invecchierò e morirò mentre tu sei un elfo e ..."
"...rinuncerei alla mia immortalità per passare
anche solo un'altra ora con te." le sussurrò in un orecchio."Basta
chiedere." aggiunse con un sorriso
La ragazza lo fissò incredula, non poteva fare
realmente sul serio..."Sei impazzito?.." balbettò.
Come prima risposta l'insegnante si chinò su di lei
posandole un casto bacio sulle labbra,poi aggiunse "Indovina di chi è la
colpa?"
Ripresasi dallo shock iniziale Niniel, decise che era
ora di mandare a quel paese una volta per tutte la voce della ragione (Oddio,
ha la voce di Hermione!!!!! N.d.Niniel terrorizzata) che continuava a dirle che
era un'incosciente e gli restituì il bacio con maggiore passione.
"Lucius?"
la voce familiare di Piton li interrupe. "Opss... No, credo di aver
sbagliato biondo."
Ciao
gente!
È
da parecchio che non aggiorniamo, eh!
Antares
(Io!) si scusa con i lettori ma tra lezioni, tirocinio, gli esami, mio fratello
che sta scrivendo la tesi, non ho più trovato un buco per sistemare il
capitolo.
Si
tratta di un capitolo non molto lungo, è più un capitolo di conclusione delle
vacanze natalizie, purtroppo non accade molto di significativo, i famosi
misteri non vengono ancora svelati… abbiate pazienza e non odiateci!
Passo
a ringraziare chi ha commentato:
Terry: Scusaci tanto
se non si capiva molto l’identità del personaggio alla fine del capitolo 24,
comunque hai ragione, si tratta di Legolas, pensavamo si capisse perché Draco
Piton non lo chiama mai professore, ad ogni modo grazie per averci detto
dell’incomprensibilità, rileggendo ce ne siamo accorte anche noi!! Per il
sogno… pazienta ancora un po’… a prestissimo cara!!
Simone: Simoneeee!!
Carissimo amico mio (Antares)!! Duplice recensione, che piacerone!! Hai visto
che ce l’ho fatta ad aggiornare? Le tue minacce nelle mail sono servite a
qualcosa!! Da dove comincio… prima di tutto ti ringrazio a nome anche di Niniel
per le bellissime cose che hai scritto sul capitolo scorso e per essere un così
affezionato lettore, ora rispondo alle tue innumerevoli questioni (mi ci vorrà
un’ora!!): 1: per quanto riguarda la ‘battuta’ di cattivo gusto sul gioco della
bottiglia fatta da Draco ti ho già detto, se non ricordo male, che dovrai
chiedere i diritti al mio… diciamo… amico… io, mi rifiuto di farlo! 2: la
domanda invece che riguardava la direzione del sangue di Draco penso tu abbia
capito perfettamente, in quanto uomo parecchio arrapato, la direzione, non
farmelo dire, disgraziato!! 3: per la storia delle cose babbane, tipo la tv,
penso sia stata una svista, per le vetture invece non più di tanto (non abbiamo
detto che tipo di vetture!), quei ricconi del ministero avranno ceduto come
tutti davanti a macchine come BMW e Mercedes (Antares sbava… cambiamo argomento
prima che mi vengano in mente Raikkonen e Rosberg!!).Nella tua seconda recensione mi dici che non è normale il mio
naso, ma vedi ho già fatto arrendere tre otorini, adesso sono stufa di perdere
giornate e pagare ticket, me lo tengo così e basta, ogni tanto mi trovano
riversa sulla vasca ma vabbé che ci vuoi fare? Speriamo di aver saziato per un
momento la tua curiosità anche se in effetti non c’è nulla di nuovo (Antares
rincorsa da Simone che vuole ucciderla e chiama in aiuto pure Squall! (A
proposito, andatevi a leggere i capitoli de: “L’Alleanza vincente” scritta
dall’omino che sta per uccidermi!!) E se lo corrompessi? (Squall intendo, tu,
Simone sei ancora troppo perso! Non è affatto male il figliolo… )) Ho finito!!
A prestissimo, caro e grazie mille!!
Syssy5: Davvero il
capitolo è fenomenale? Ma tu lo sei, sei sempre così carina e dolce con noi!!!
Ci emozioniamo (Come il dottore che ieri si è messo a piangere insieme ad un
papà mentre assistevo ad un parto… ma si può??? Il papà ok ma il ginecologo
proprio no!!!)!! Non è che ci godiamo a lasciarti con il fiato sospeso, che
mistero sarebbe altrimenti?? Per quanto riguarda il sogno e Harry… (che acuta
che sei!!) beh, è un po’ particolare la cosa… non è ancora ben chiara nemmeno a
noi, però fidati, qualcosa salterà fuori! Speriamo che il capitolo di oggi non
ti abbia deluso anche se non abbiamo ancora soddisfatto la tua super-ultra-stra
curiosità!! Grazie ancora di tutto stella d’oro!! A prestissimo, carissima!!
Grazie
davvero a tutti, un bacione enorme da quelle due pazze di Niniel &
Antares!!
"Che
palle!!" esordì Draco sbattendo il capo sulla tavolata dei Serpeverde
"Non avevo alcuna voglia di tornare!!"
"Beh,
vuol dire che ti sei divertito!" commentò Niniel. Le vacanza di Natale
erano infatti terminate e la consueta vita scolastica era ricominciata nel
grande castello di Hogwarts.
"Salve
ragazzi!" esclamò Harry posando un lieve bacio sulla labbra della propria
ragazza "Tutto bene?"
"Certo...
a parte il traumatico risveglio!" continuò il biondino senza alzare il
viso dal tavolo.
"Che
nannone che sei!!" gli disse Antares mettendogli sotto il naso una fumante
brioche alla crema che compì il miracolo di farlo riemergere dalla fase Rem.
"Anche
io la brioche!!" chiese implorante la gemella Grifondoro cercando di rubarla
dalle mani di un Draco divertito dal fatto che anche quando erano a casa tutte
le mattine succedeva la stessa cosa.
"E
allora vai a prenderla al tuo tavolo, qui infetti l'aria!!" sghignazzò
Sisì seguita a ruota dalle sue care amiche che versarono improperi contro la
ragazza.
"Senti,
morbo, non ho voglia di litigare..."
"Brutta
schifosa cretina cerebrolesa e Mezzosangue!!"
"Hai
mai guardato le mie analisi del sangue?! No! Quindi taci se non sai le cose...
Draco? Posso darle una sberla?" continuò Niniel che quel giorno era di
umore particolarmente nero.
"Certo..."
rispose continuando a mangiare.
"Non
dirai sul serio Draco! Ma l'hai vista??"
"Sì,
è più guardabile di te, comunque dieci punti in meno a Serpeverde perché stai
disturbando la mia colazione, ok?"
"Ma
da quando ti metti a difendere i luridi Grifondoro? Tuo padre non ti ha
insegnato per anni a disprezzarli?"
"Può
darsi, non che gli interessi davvero visto che ha intenzione di sposarsi con
una donna che è appartenuta a quella Casa!"
"Già,
e quella donna è nostra madre, quindi non credo che il signor Lucius sia
contento di vedere qualcuno insultare una sua figliastra!" commentò
Antares ridendo sadicamente. Inutile dire che le oche erano rimaste senza
saliva.
"Ma
brava! Dopo che il primo marito l'ha scaricata ha pensato bene di accalappiarsi
un miliardario... non pensavo che Malfoy sarebbe caduto così in basso...
dividere il letto con una Grifondoro!!"
Quelle
parole fecero balzare in piedi le sorelle che minacciose fecero per estrarre la
bacchetta dalle cartelle, finché quella cretina insultava loro ok, ma non
doveva azzardarsi a parlare in quel modo dei loro genitori.
"Se
avete intenzione di giocare con la magia fatelo nelle mie ore! E datevi una
mossa, gli altri sono già in classe, inizia la lezione!!" sibilò cattivo
il professore di Difesa Contro le Arti Oscure interrompendo la lite.
I
ragazzi quindi di malavoglia furono costretti a seguirlo, con immensa gioia
delle oche che approvavano pienamente il modo in cui l'uomo trattava le sorelle
Anglachel.
Appena
entrati in classe il professore si girò verso i ragazzi molto velocemente (Come
cazzo fa? Ha 95 milioni di anni!! N.d.Anglachel) e sollevando la sua bacchetta
recitò un potente schiantesimo che, guarda caso, fece sbattere malamente contro
al muro solo le tre sorelle che nonostante tutto si rialzarono.
"Dovete
essere sempre prudenti!" rise senza però abbassare la bacchetta
"Sapete... l'incantesimo Pietrificus totalis è molto utile quando non si
vuole essere disturbati!" le ragazze guardarono i compagni e videro che di
questi si muovevano solo gli occhi e che in quel caso quelli delle arpie
brillavano di felicità mentre gli occhi del biondino e di Harry esprimevano
grande preoccupazione e frustrazione dal momento che non potevano aiutarle.
"Che
pensa di fare?" chiese Dior guardando male l'uomo che alzava nuovamente la
sua arma.
"Istruirvi...
prima lezione: le bacchette devono sempre essere a portata di mano!
Vulneris!" lame invisibili si abbatterono sulle ragazze ferendole
profondamente in diverse zone dalle quali cominciò a defluire il sangue.
"Bastardo!
Che cazzo vuoi dimostrare?" ringhiò Niniel alzandosi da terra.
"Seconda
lezione: portare sempre rispetto ad un professore! Gutta acidis!" gocce di
acido le colpirono lacerando i loro vestiti e la pelle sottostante, facendole
urlare in modo agghiacciante.
"Ma
te lo metto in quel posto il rispetto, frustrato! Fatti una donna che è
meglio!!" sibilò Antares.
"Terza
lezione: utilizzare sempre un linguaggio appropriato! Su!" le alunne
furono scagliate contro il soffitto con forza inaudita "e Giù!" per
poi ricadere andando a sbattere contro i banchi. Nonostante fossero
praticamente distrutte si aiutarono a vicenda ad alzarsi fronteggiando con
sguardo fiero e deciso l’insegnate.
"Quarta
lezione: capire quando è ora di smettere di tirare la corda e quando chi si ha
di fronte è molto più potente di noi! Crucio!!"
Il
fascio di luce rosso le colpì e loro presero a contorcersi ed urlare in preda
ad un immenso dolore. Gli alunni pietrificati, assistendo a quello scempio, cercavano
in tutti i modi di liberarsi dall'incantesimo e, strano a dirsi, sembrava che
le perfide Serpeverde non si stessero più divertendo come prima.
Improvvisamente una grande luce scaturì dai ciondoli che le tre Anglachel
portavano legati al collo, e quando il bagliore svanì il loro aguzzino era
sdraiato a terra dall'altra parte della stanza.
L'incantesimo
Pietrificus si spezzò e il castello venne invaso dalle urla disperate degli
studenti di Grifondoro e Serpeverde che avevano assistito alla scena, facendo
accorrere i professori delle classi vicine.
Quando
la McGranitt riuscì a farsi largo tra la folla di curiosi accorsi davanti
all'aula, poco mancò che le venisse un infarto: il professore giaceva a terra
privo di conoscenza mentre tre studenti in condizioni pietose erano riversi in
diversi punti della stanza, incastrati tra banchi distrutti e apparentemente
morti, le pareti dell’aula coperte di sangue ed alcuni giovani tremanti in
evidente stato di shock.
"Che
diavolo è successo?" tuonò Silente seguito a ruota da Madama Chips
chiamata da degli studenti allarmati "Harry! Tu sei immischiato in
qualcosa?"
"No,
stavolta no! D...Dior... lei è...è... là!" gemette indicando un corpo
steso su due banchi.
Intanto
l'infermiera, aiutata da Piton e Vitius, era corsa in infermeria a curare i
quattro infortunati. Silente aveva però deciso di non lasciar correre la
questione ed era intenzionato a comprendere ciò che era successo; nello studio
erano presenti Harry, Draco, Hermione, Thompson e Parkinson che più di tutti avevano
assistito essendo stati i primi ad entrare, insieme alle Anglachel.
"Allora,
partiamo dall'inizio... chi mi racconta cosa è successo?" domandò servendo
loro delle tazze di te' che però Potter e Malfoy si rifiutarono di bere.
"Se
posso..." cominciò Hermione asciugandosi le lacrime, che incuranti
continuavano a scenderle dagli occhi e venendo incoraggiata a proseguire
dall'anziano preside con un gesto della mano "... il professore ci ha
incontrati vicino al tavolo di Serpeverde e ci ha esortati a seguirlo nell'aula
e lì... snif... scusi... snif... improvvisamente le ha schiantate contro il
muro, poi loro si sono alzate e lui ha detto 'lezione uno: mai lasciare le
bacchette' o qualcosa del genere e... poi... noi eravamo pietrificati non
potevano..." la ragazza non riuscì continuare e cominciò a singhiozzare
mentre Harry le batteva affettuosamente una mano sulla spalla cercando di
calmarla.
"Ho
capito... ma perché si è comportato in quel modo?"
"Perché
è pazzo!" esordì Pansy non trovando alcuna ragione stupendo tutti.
"Quindi
le vostre compagne non l'hanno provocato?"
"Assolutamente
no! Stavamo parlando ed è arrivato lui!" spiegò Harry
“E
anche se fosse non avrebbe dovuto usare…si stava divertendo, lo capisce?”
sbottò Sisì abbracciando un cuscino.
"Posso
andare a vedere come stanno?" chiese Harry .
"No!
Prima esigo sapere chi ha fermato il vostro insegnante... voi eravate
pietrificati e le Anglachel disarmate..."
"C'è
stata una luce accecante e quando è svanita lui era ridotto così..." disse
Hermione non riuscendo comunque a tacere.
"Ok...
non ho più nulla da chiedervi, potete andare! Signor Malfoy è insolitamente
zitto..."
"Sono...
ammutolito... "
"Hai
appena parlato però!" puntualizzò la Grifondoro.
"Sono
anche in fase omicida Granger, stai lontana da me e dalla mia bacchetta...
professor Silente... non avrebbe un bicchiere di sangue?"
"Chiedilo
in infermeria..." rispose distrattamente l'uomo che si era già accomodato
alla scrivania per avvisare la madre delle studentesse che era momentaneamente
assente per lavoro al Ministero.
"Draco
capisco che..." continuò Hermione tirando il biondino.
"Tienila
lontana da me Potter o le ragazze in infermeria saranno quattro!!" sibilò
letale.
Arrivati
dinanzi alla porta dell'infermeria trovarono il professore di Erbologia intento
a fare un solco nel pavimento tanto si muoveva avanti e indietro.
"Si
preoccupa così per ogni suo studente, vero?" lo stuzzicò Malfoy con ghigno
serpeverdesco.
"Certo
che sì! È una cosa inconcepibile io... ma che diavolo fai? Sei lì tranquillo
mentre la tua ragazza rischia di morire!!"
"Sono
certo che ce la faranno tutte e tre! Niente di peggio di ciò che mi faceva
Lucius a cinque anni!"
"Sì,
egocentrico! Non stiamo parlando di te, tu hai l'abitudine!"
"Io
sarei egocentrico? Pensi un po' a ciò che una studentessa in particolare prova
per lei e veda bene di smettere di farla soffrire, scenda dal piedistallo,
signor Elfo!" disse cattivo scostandolo malamente dalla porta lasciando il
professore confuso a fissarlo.
"FUORI
DI QUI SIGNOR MALFOY!!" sbraitò Poppy spingendolo fuori dalla stanza.
"Se
permette sono abbastanza scosso e ho alquanto bisogno di bere una tazza di
sangue... altrimenti giuro che svengo!"
"Ci
mancherebbe! Un altro di cui prendersi cura! Giusto il mezzovampiro mi ci
voleva! Vada!! Vada a prenderlo che sa dove sono le scorte però non ne abusi
che mi serve per le ragazze... povere care..."
"Come...
come stanno?"
"Non
dico nulla per ora... vada a bere!!" disse estraendo un fazzoletto per
asciugarsi gli occhi umidi di lacrime. La porta si spalancò improvvisamente e
prima ancora che la donna potesse cominciare il suo fiume di lamentele
entrarono come delle furie Lucius Malfoy e Dania Wolf evidentemente trafelati e
senza fiato per la corsa effettuata. La madre sparì dietro alle tende scortata dall'infermiera
mentre Lucius restò all'entrata accorgendosi solo ora della presenza del
figlio.
"Draco...
che è successo?" chiese dolcemente il padre accarezzandogli i capelli a
cui venne esplicata in poche parole la situazione "Che stai bevendo?"
"Sangue...
caldo..." l'uomo gli prese la tazza dalle mani tremanti e ne bevve un bel
sorso poi decise di correre da Silente per capirne di più, ma in quel momento
il professor Phazon scostava le tende dal letto in cui era situato poiché,
grazie ad una miracolosa pozione di Piton, si era ripreso molto velocemente.
Malfoy lo superava in altezza e prestanza fisica quindi con una semplice spinta
lo fece cadere a terra.
"Che
cazzo ti è saltato in mente, vecchio pazzo!!" lo aggredì venendo però
fermato da Legolas che, sentendolo urlare, si era precipitato frapponendosi tra
i due e cercando di far ragionare il biondo nobile.
"Lucius,
calmati!"
"Spostati
Legolas! Io lo distruggo quello schifoso! Hai visto cosa ha fatto?! Ha osato
ridurre così le mie figlie!! Lasciami o giuro che spacco anche te se non mi
permetti di ucciderlo!!"
"Ma
allora le parole di tuo figlio erano vere! Non me lo sarei mai aspettato da te,
braccio destro di Colui-che-non-deve-essere-nominato!" notò l’anziano.
"Io
non sono mai appartenuto a quello schifo!! Dovresti saperlo... alzati se ne hai
il coraggio, affrontami da uomo!"
"Lucius!!
Basta così! Siamo in infermeria, ti prego, calmati!!" cercò nuovamente di
dissuaderlo l'Elfo.
"Papà..."
disse Draco mettendosi davanti al padre con occhi gelidi "...la mente mi
dice di fermarti, il cuore mi dice: ti serve una mano?" letale arrivò uno
scappellotto da parte di Legolas e di Dania.
"Draco,
non mettertici pure tu, vedi invece di fermare tuo padre!" Lucius infatti
tentava in ogni modo di arrivare al collo del professore steso a terra.
"Malfoy?
Che ho fatto? Perché sono qui? Qualcuno mi spiega?" disse quest’ultimo
portandosi le mani al capo.
"Che
dici schifoso?!".
"Io...io
non ricordo io... stavo... era sera ed ero al cancello a fermare i mangiamorte
che volevano entrare, poi sono arrivati anche Vitius ed Hagrid... e poi... che
è successo?!" il biondo si fermò improvvisamente mentre Legolas cadeva per
lo scatto imprevisto dell'uomo che ancora stava trattenendo con forza. Silente
fece irruzione nella stanza (mentre noi moriamo!! N.d.Protagoniste messe in
ventesimo piano) e si inciampò comicamente in Legolas però entrambi
riacquistarono subito la loro aria solenne.
"EHM...Temo
che il professore fosse vittima dell'Imperius!" annunciò il Preside
stupendo tutti i presenti ed estraendo dalla tunica una sbarra metallica lunga
poco più di una spanna che, posta vicino al professore, s'illuminò “L’altro
giorno, quando quel gruppo di Mangiamorte cercò di entrare nella scuola
qualcuno di loro avrà pensato bene di creare una marionetta che agisse
all’interno delle mura della scuola, anzi, forse il loro scopo era proprio
quello anche perché si sono arresi troppo facilmente. Davvero un ottimo piano!”
"Comunque
è inaccettabile che un professore chiamato a rivestire questo ruolo non sia in
grado di difendersi da incantesimi di questo genere!!" tuonò il nuovo
Ministro della magia, Arthur Weasley entrando indignato seguito dalla moglie
che aveva stampata in faccia una rabbia materna, beccandosi però
un'occhiataccia dall'infermiera che sbottò furiosa:
"E
che diamine!! Per favore, fuori di qui!! Non è un mercato, c'è gente che
lavora, sta male e... sviene? Malfoy, Malfoy!!" Draco infatti era steso
accanto al muro. Lucius gli corse incontro mentre anche Dania accorreva
preoccupata (E CHE CAVOLO!!! A NOI NON CI PENSA NESSUNO?! N.d.Protagoniste
mezze morte, ma incazzate!!)
"Tesoro,
amore, che cos'hai?" gemette il padre prendendolo in braccio. Il ragazzo
lo guardò.
"Solo...
un capogiro mi manca l’aria... state tr... stai tranquillo padre... papà...
quel cavolo che sei!!"
"Mettetelo
sul letto e poi fuori!!" disse Madama Chips veramente arrabbiata e tutti
seguirono i suoi gentili ordini.
Poche
ore dopo i familiari seppero che le condizioni delle figlie andavano
migliorando anche se l'importante per loro era superare la notte ed il giorno
successivo. Dania si accasciò tra le braccia del compagno piangendo contro la
sua spalla e dicendo cose apparentemente senza alcun senso.
"Lo
sapevo... è per quella storia... è perché io, lui... sono figlie nostre... non
dovevano esserci... sono stata un'egoista... “
“Non
dire più una cretinata del genere!” le disse severo lui dandole uno schiaffo
che contribuì a farla tornare in sé.
“Scusa…ma…posso
stare con loro vero?”
“Certo,Silente ha detto che ci ospita per la notte,
vedrai, gli staremo accanto, sono sicuro che ce la faranno... sono forti!"
"Sì
ma... Luuuucius... mi sono rimaste solo loro!!"
"Ti
vanno un po' di coccole e massaggi cara?" (Non è che ogni pretesto è
buono, Malfoy! Un po' di tatto, stiamo morendo!!! Grazie per la gentile
attenzione che non ci viene prestata! N.d.Protagoniste)
"No!!!
Però... magari..." (Tzè!! Ok, a sto punto dateci un coltello che ci
tagliamo le vene! Che madre degenere! N.d.ex Protagoniste).
Le
condizioni, ora stabili, delle ragazze erano state rese note dall'infermiera
alla madre: tutte e tre avevano riportato fratture multiple, abrasioni, ustioni
e corrosioni da acido in diverse parti del corpo ma più preoccupanti erano le
emorragie insorte vicino alla colonna vertebrale che potevano comportare seri
danni anche permanenti.
In
quei lunghi giorni di degenza molte persone vennero a trovarle anche se le
ragazze erano ancora incoscienti. La maggior parte dei curiosi si presentava
solo perché erano appunto degli sfacciati curiosoni desiderosi di vedere le
condizioni delle sorelle. Una nota positiva c'era: Lucius si mangiava tutti i
cioccolatini ed i biscotti adducendo come scusa di essere un padre
inconsolabile.
Dopo
una settimana le 'malate' tornarono in loro e già cominciarono a lamentarsi per
essere state rinchiuse in quella prigione tuttavia madama Chips e la loro
stessa madre, per non parlare di Malfoy senior che si era immedesimato alla
perfezione nel ruolo di padre, furono irremovibili. Durante quei giorni Silente
venne a fargli visita cercando di capire la dinamica dell''incidente' e perché
fossero state colpite proprio loro, e non come di consueto Potter, senza però
ricavarne nulla dal momento che le tre ricordavano poco e nulla.
"Che
palle!!" ringhiò Dior continuando a premere sul campanello di soccorso.
"Voglio
uscire!!! Voglio andare via con Dracuz!!" le fece coro l'altra Serpeverde.
"Io
sto così bene..." commentò Niniel leggendo l'ennesimo manga comprato dalla
madre premurosa affinché non si annoiassero.
Finalmente
dopo molti giorni passati nel letto l'infermiera mossa soprattutto da pietà (o
forse perché non ci sopportava più nemmeno lei!) le lasciò andare
raccomandandosi però perché non si sforzassero troppo e che tornassero da lei
se avessero avuto qualche problema.
Silente
aveva disposto che le sorelle e i loro amici dormissero insieme nell'ala nord
del castello in modo da essere costantemente controllati quindi nella prima
camera c'erano le tre sorelle Anglachel, nella seconda Draco, Harry, Ron e
nell'ultima Ginny, Judy ed Hermione. Attraverso un passaggio segreto si poteva
giungere alla camera del nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure
situato dal preside proprio in quell'ala per meglio sorvegliare e poter agire
in caso di pericolo.
I
ragazzi avevano preparato, nella piccola Sala Comune, un festa di bentornato in
onore delle ragazze dimesse, a base di burrubirra e musica, inutile dire che
bastarono poche ore perché le Anglachel ed Hermione fossero sbronze da morire,
purtroppo Judy e Ginny non poterono partecipare alla rimpatriata perché avevano
lezione di Astronomia quella notte.
Le
Anglachel giravano per le stanze barcollando paurosamente con tre bottiglie
ciascuna in mano ed una in bocca dicendo fesserie.
"Adesso
mi trasformo in Sailor Saturn!!" esordì Antares cercando un'invisibile
bacchetta per la trasformazione.
"E
io sono Sailor Uranus!!" continuò la gemella.
"Io
sono... sono... Grande Puffo!! No! Sono Sailor... Sailor... esiste Sailor non
ti conosco?!"
"Certo!!
Schhhh... non deve vederci nessuno!!" si dissero in tono da cospiratrici
mentre i ragazzi le guardavano con delle mega gocciolone sulla testa. Hermione
era stesa sul divano e parlava come la McGranitt, per pietà Ron la portò in
camera a dormire.
"Ciao
Rei Kashino!!" disse la maggiore delle Serpeverde abbracciando Draco.
"Ma
no, quello è Milord!!"
"No!"
"Sì!"
"No!"
"Tutti
e due va bene?"
"E
questo allora chi è?" domandò Dior indicando Harry che cercava di
sottrarle qualche bottiglia di mano.
"Ti
vuole rubare il bottino... è Arsenio Lupin!!"
"Non
sono così brutto!!" si lamentò il moretto indignato "Al limite posso
essere... Diabolik, Batman..."
"Pfuuu!!
Ha su i collant!! Spoglialo Dior!" disse Niniel scoppiando a ridere.
"Sì
che poi ce le mettiamo in testa e giriamo per il centro commerciale!!"
"Quale
centro commerciale?" chiese Draco cercando di fermare la propria ragazza
che, imitando l'uomo ragno, si stava arrampicando sul muro facendo leva su di
lui.
"Perché?
Non siamo in un centro commerciale? E allora perché ci sono i vu cumprà?!"
"Chi
diavolo sono?" continuò il biondino.
"Lui...
non è un vu cumprà?"
"Potter...
dì la verità, è il tuo sogno proibito!!" rincarò Draco dando una gomitata
al Grifondoro intento a scollarsi di dosso Dior che aveva preso sul serio la
storia delle calzamaglie.
"Shhhh...
diventiamo invisibili e scappiamo... vi dico dopo dove... uhuhuhu!!"
propose Niniel scoprendo che non riusciva a lanciare nessuna Bomba di Urano.
"Sì...
aspetta! PUFF! Sono invisibile!!" disse Dior.
"Anche
io... e se rubo i vestiti al vu cumprà?"
"Lo
faccio io... tanto non mi vede!!" disse Dior cominciando a sfilare la
maglietta al ragazzo che era super imbarazzato. La piccola Serpeverde si
riprese all'improvviso non appena ebbe posato le mani sul torace di Harry
"Mi accompagni a nanna, Harry? Ho sonno..."
"Sì,
sarà meglio..." il Grifondoro ingenuo seguì la moretta che si stava
avviando verso la propia camera.
"Certo
che si è scelta uno che ha già un'attività avviata... i vu cumprà vendono bene se
ci sanno fare... e tu, Anakim Skywalker, che lavoro fai?" chiese la
biondina a Malfoy junior.
"Sono
troppo giovane per lavorare... andiamo a dormire che è meglio, hai bevuto
troppo!!"
"No!!
Scappiamo sorellina!!" le due si misero a correre uscendo dalla sala e
dirette alle cucine, il povero Draco le seguiva maledicendo di aver organizzato
quella festa. Strada facendo incontrò, o meglio si scontrò con Legolas.
"Merda!!"
"Draco!
Che diavolo stai facendo in giro a quest'ora?!"
"Ehm...
non ho tempo per spiegarle!! Mi scusi!!" così dicendo tornò a correre come
un ossesso verso le cucine notando che il professore lo stava seguendo.
Nelle
cucine intanto Niniel stava minacciando un Elfo domestico con lo scopo di farsi
portare tutti i dolci presenti nella dispensa mentre Antares si era messa a
testa capovolta sotto una spina di burrobirra bevendo tutta quella che scendeva
intervallandola con Whisky incendiario stravecchio. Quando Draco aprì la porta
vide uno spettacolo agghiacciante: la sua ragazza era zuppa di alcol mentre la
gemella era piena di crema e cioccolato su tutto il viso e le mani che si
leccava.
"Draco
che diav... éh? Oh Signore!!"
"Posso
spiegare! Non è quello che pensa! Abbiamo organizzato una piccola festa di
bentornato, hanno bevuto solo un bicchiere di burrobirra e sono andate fuori
come delle pigne!"
"O
non reggono l'alcol o si tratta di una reazione alcol-medicinali... forza,
portiamole a letto!"
"Sailor
Uranus non hai sete? Io sì!"
"No!
Voglio... ehi! Che sono Sailor Uranus è un segreto! Schhhh!! Io voglio...
voglio il papà!!"
"Anche
io... però mi piace anche l'amico del vu cumprà..."
"Chi
è?"
"Ma
sì, lo conosci!! Quello che guida le moto... assomiglia non so perché al nuovo
papà..."
"No
a me non mi piace!! Mi piace quello stupido!!"
"Quale?"
"Quello
lì!" disse indicando il professore di Erbologia scioccato.
"Sì!
Ce l'ho presente... vedi? C'è anche il mio amico... senti sono bagnata?"
"Nooo...
e io? Sono sporca?!"
"Nooo
ihihihi!! Sei bellissima!!"
"Anche
tu e anche lui... posso dargli un bacio?"
"Tanto
siamo invisibili, mica ci vede! Schhh... non lo saprà mai, è un segreto!!"
"Segreto
segretissimo?"
"Giurin
giuretto!!"
"Allora
vado!!" la ragazza si avvicinò barcollando paurosamente ma arrivò al suo
obbiettivo.
"Che
brutto aspetto hai, Niniel!" disse prendendo un fazzoletto e pulendole il
viso dalla crema, la Grifondoro si voltò verso la gemella.
"Sono
invisibile vero?"
"Sì,
certo, stava pulendo un vetro!!"
"Ahhhh!!
Ho capito... come sei avanti tu!!"
"Già...
lo dice sempre anche Anakim..."
"Chi
diavolo è questo Anakim?" sbottò il biondino zittendosi non appena vide
Niniel baciare spudoratamente il professore crollando subito dopo addormentata
tra le sue braccia.
"Brava...
io scappo ora!!" disse Antares mettendosi gattoni e camminando attorno al
tavolo.
"Malfoy,
io la porto a letto cioè... la porto a dormire... occupati della gatta!"
la biondina si era messa infatti a miagolare.
"Adesso
sono Luna e nessuno mi vede... scappo!!"
"No,
tu vieni con me!!" disse Draco cercando da afferrarla e trascinarla fuori
ma lei riuscì a prendere un'ultima bottiglia di whisky tracannandola senza
sosta "Accidenti che stomaco!!" la caricò di peso sulle spalle e
tornò in camera. Giunto davanti alla porta della stanza delle sorelle vi trovò
Legolas.
"Perché
non entra?"
"Perché
è chiuso a chiave e provengono rumori molesti..."
"Oh...
Dior sbronza con Harry... pazienza, proviamo di là..." ma giunti anche
davanti alla camera di Herm & co si sentì un distinto "Sì, Ron!!"
"Eccheè?
Una casa d'appuntamenti?"
"Senti
Malfoy, tu porta Antares in camera tua che io porto Niniel..."
"Io
sono Sailor Uranus!!" mugolò la ragazza nel sonno.
"Giusto,
Sailor Uranus, nella mia camera... credo sia meglio tenerle divise o tornano in
cucina..."
"Agli
ordini, sarà meglio preparare un bell'antisbronza!" Legolas frugò a lungo
nel mantello prima di estrarre tre bottigliette contenenti un liquido ambrato.
"Tieni,
dalla a lei, questa per Dior e quest'altra per Hermione! Ci pensi tu a
dargliele?"
"Certamente,
grazie per l'aiuto!"
"Non
combini nulla signor Malfoy, almeno tu, sii gentiluomo!!"
"Spero
la stessa cosa per lei!!"
"Non
le penso nemmeno queste cose, io!!"
"Non
stento a crederlo!!" fu il commento di Draco prima di sparire nella sua
stanza "Bevi!" intimò alla sua ragazza dopo averla legata alla sedia per
impedirle di scappare.
"Prima
asilo... tieni, bevila tutta!!" Antares bevve tutto d'un sorso.
"Ma
non è burrobirra!! Sei... brutto, cattivo e poi cattivo, cattivo, cattivo!!
Io... devo andare in bagno!!"
"No,
non ti farò scappare di nuovo!!"
"Io
vomito qui, ora!!"
"No!!"
Draco la prese in braccio e la portò sul water appena in tempo "Oddio!!
Cosa mi tocca fare per amore?" disse melodrammaticamente mentre teneva
scostati i capelli della ragazza.
"Guarda
che è colpa tua se sono incinta!!"
"COSA?!"
"Allora
perché sto vomitando? Assumiti le tue... te lo dico dopo..."
"Dai
Niniel, fai la brava, bevi la medicina ..." le disse dolcemente
l'insegnante porgendole un cucchiaio.
"Non
la voglio..." e si sedette sul letto.
"Dai,
non fare la bambina!" continuò accucciandosi ai suoi piedi, ricevendo come
risposta una sonora pernacchia "Ecco perché odio i bambini!!!"
"Anche
io..."
"Allora
apri la bocca che arriva l'areoplanino....vum vum vum" disse riuscendo
finalmente ad imboccarla. L'effetto fu immediato, ma diverso da quello avuto
dalla gemella, infatti come colpita da una secchiata d'acqua la ragazza si
risvegliò, o meglio, lo fu per un secondo, poi sbadigliò e si coricò nel letto.
"E
io dove dormo?" si chiese lui.
"Qui
c'è tanto spazio..."
"Ma
non posso, è sconveniente...e...sono un tuo insegnante...e qui siamo a
scuola... se...al diavolo, ho troppo sonno!" decise finalmente, così dopo
essersi sfilato gli indumenti ed aver messo un paio di pantaloni tornò da lei.
"Niniel, perché ti sei tolta i vestiti?" domandò preoccupato notando
che la ragazza si era tolta l'uniforme e la stava accuratamente ripiegando su
di una seggiola.
"Sono
scomoda..."
"Si,
ma non puoi di certo dormire così!!!"
"Lo
so, ti infastidirebbe prestarmi una tua camicia?"
Lui
velocissimo afferrò la prima che trovò nell'armadio e gliela porse coprendosi
gli occhi con una mano.
"E
credevo di essere io quella che arrossiva per niente, Leg, mi hai vista in
costume, che differenza vuoi che ci sia?" domandò legittimamente finendo
di abbottonarsi
"..."
"Fatto...e
ora a nanna!"
"Amore,
è meglio se ti fai una doccia, sei fradicia di burrobirra!" consigliò
Draco cercando di levarle il maglione zuppo.
"Sì...
ma cosa fai porco, mi spogli?!" il ragazzo si bloccò immediatamente
arrossendo.
"N-no...
volevo solo aiutarti... io..."
"Draco,
sto scherzando! Se sei tu a spogliarmi a me va bene! Comunque hai ragione, ora
mi sono ripresa e mi faccio una bella doccia!!"
"Ok,
ti aspetto di là!"
Draco
intanto sistemò il proprio letto, s'infilò il pigiama: boxer e T-shirt senza
maniche e pochi minuti dopo sentì un leggero scalpiccio: la Serpeverde era
davanti a lui con l'asciugamano avvolto attorno al corpo.
"Ehm...
non avresti qualcosa da farmi indossare?"
"Sì...
tieni, questa maglietta a me va un po' piccola, a te dovrebbe andare..."
disse dopo aver frugato nel cassetto ed aver trovato una maglietta a mezze maniche
blu scura. Una volta che la ragazza fu pronta si sistemarono accoccolati nel
letto del ragazzo che rimboccò le coperte ad entrambi.
"'notte
amore!"
"'notte
a te, Sailor Saturn!!"
"Cosa?
Ho troppo sonno per parlarne! Dammi il bacino! Smack! Ora posso dormire! Ciao
bimbo!"
"Ciao..."
"Sicura
di star bene?" chiese il bell'insegnate di erbologia sentendo rabbrividire
la ragazza stesa poco distante da lui
"Veramente
ho un po' freddo!" rispose. A quel punto sentì le braccia dell'uomo
attirarla a sé
"Così
va meglio?"
"Decisamente!
Senti Leg, prima per caso ho detto o fatto qualcosa di irrimediabilmente
dannoso, tipo dare fuoco a Dior?" s'informò
"No,
eri solo convinta di essere Sailor Uranus!"
"Ero
completamente partita, poi?"
"Poi
eri nelle cucine ti sei abbuffata di dolci..."
"...quello
lo faccio sempre!"
"Alla
fine eri certa di essere invisibile e mi..." s'interruppe preferendo
tenere per se l'ultima parte.
"Cosa
ho fatto dopo?" volle sapere preoccupandosi
"Ma
niente di grave... mi hai baciato e poi ti sei addormentata!"
"COSA???!!!!!"
urlò alzandosi a sedere imitata dall'altro" Ma allora sono cretina!!!
Scusa,non volevo..."
"Tranquilla
non me la sono presa, anche perché è stato molto fugace." la rassicurò.
"Peccato!"
la ragazza si morse la lingua e gli rivolse uno sguardo speranzoso "Non
l'ho detto vero?"
"Si..."
disse divertito.
"Guarda
che non c'è niente da ridere! Per me e una vera tragedia!! Adesso prima di
spararne un'altra meglio dormire!" disse sdraiandosi e coprendosi fino
alle orecchie con le coperte.
"D’accordo,
‘notte."
"'Notte..."
ripeté venendo nuovamente abbracciata e ricevendo un bacio sui capelli.
Dior,
diversamente da come sembrava, non appena si era appoggiata al letto era
crollata in un sonno agitato, dovuto all’alcool. Solo la grande pazienza di
Harry era poi riuscita a farla calmare e sprofondare in un sonno profondo.
Draco
si svegliò quando i pallidi raggi del sole di Gennaio filtravano copiosi dalle
cortine malamente accostate del suo letto a baldacchino. Cercò di stirarsi ma
si accorse di essere bloccato, infatti, accoccolata su di lui giaceva Antares
ancora addormentata. Sorrise piano mentre le scostava una ciocca ondulata
sfuggitale dalla treccia e la rimetteva al suo posto, s'incantò a guardarla ma
colto da una brutta sensazione guardò la sveglia: segnava le 7:44. Stava per
balzare fuori dal letto quando scrutando attentamente il proprio orologio notò
che la lancetta del piccolo quadrante posto a sinistra segnava Domenica. Si
rilassò tirando un sorriso di sollievo e tornò a sistemarsi comodamente
muovendo leggermente la ragazza che pochi secondi dopo aprì gli occhi
guardandolo dapprima spaesata e poi sorridendo dolcemente. Il biondino la
strinse ancora più forte e le diede un bacio sulla fronte poi la fece
nuovamente accomodare con il viso sulla sua spalla sentendo il suo respiro
calmo infrangersi contro il suo collo solleticandolo leggermente.
"Stai
bene? Mal di testa da post sbornia record?"
"No!
Quella cosa che mi hai fatto bere ieri sera ha sortito un effetto miracoloso...
Dio, ma come diavolo ho fatto a ridurmi così? Che vergogna!!" si disperò
portandosi una mano nei capelli.
"Greenleaf
ha detto che poteva essere una strana reazione tra le medicine che avete
assunto in questi giorni e l'alcol! Eravate fuori come delle Pluffe!" lei
ridacchio e si mise a torturare il collo della T-shirt del ragazzo "Però
conosci il detto ‘In vino veritas’?" lei annuì "Anche mentre eri
ubriaca dicevi che ti piacevo! Sono proprio irresistibile!!" Antares rise
notando quanto il giovane assomigliasse a suo padre nel citare una delle
celebri frasi dell'uomo "Cosa continui a sghignazzare?" chiese lui
non riuscendo a trattenere un sorriso e ribaltandola.
"Niente!!"
"Non
è vero!!" continuò lui mettendosi sopra di lei e sovrastandola
"Dimmelo!!"
"Ti
giuro, non è niente!!"
"Ti
conviene dirmelo o te lo farò cantare!!"
"Ah,
sì? E come?"
"Così!!"
Draco la prese per la vita e cominciò a farle il solletico con le lunghe dita
affusolate, mentre la ragazza si dibatteva come una furia cercando di sfuggire
alla sua presa e ridendo implorando di lasciarla.
"Va
bene, basta, te lo dico!! Bastaaa!!! Dai!! Ahahahaha!! Smettila!!"
finalmente si decise a fermare le mani senza però permetterle di scappare ma
tenendola ferma con le gambe.
"Ridevo
perché quando hai detto 'sono irresistibile' mi sono venute in mente le comiche
di tuo padre durante le vacanze, tutto qui!!"
"Davvero?"
"Giuro!!"
lui la scrutò negli occhi poi annuì "Allora posso alzarmi?"
"No!
Non mi hai ancora salutato bene stamattina!" scherzò chiudendo gli occhi e
porgendo le labbra alla richiesta di un bacio che non tardò ad arrivare. Non
sapevano certo che qualcuno aveva assistito alla scena ed aveva in mente
qualcosa di losco. (Ohhhhhhhh!! <= i signori Tutti sono sorpresi dalla frase
ambigua!!)
Ciao
a tutti!
In
questo capitolo avete assaggiato parte della nostra demenza ma per vostra
fortuna, non tutta!! ^-^!!
Passo
subito a ringraziare i commentatori, non ho molto tempo a disposizione perché
domattina ho un esaaaameeee uè!! Non voglioooo!!
Terry: Ciao bella, ti ringraziamo tanto per
la tua costanza e il tuo supporto!! Grazie davvero!!!
Syssy5: Un grazie enorme anche a te, speriamo
che le cose diventino un momentino più chiare!! Un bacione!!
Simone: Ciao caro, un grazie enorme perché
continui a seguirci! Un bacione!!
Sophie_85:
Ciao Sophie, siamo felici di fare la tua conoscenza, grazie per i complimenti
che ci hai fatto, speriamo che il capitolo sia stato di tuo gradimento! Un
bacione e a presto!!
Vi
salutiamo, sperando di riuscire ad aggiornare presto (siamo nel bel mezzo delle
sessioni di esami quindi non illudetevi!). Un grazie anche a chi ci legge e ci
segue!!
Capitolo 28 *** Scandali a Hogwarts... per la serie, mai nessuno che si faccia i cavoli propri!! ***
CAPITOLO 28
CAPITOLO 28
Scandali a Hogwarts... per la serie, mai nessuno che si
faccia i cavoli propri!!
Il
giorno seguente un'amara sorpresa attendeva le sorelle e i loro amici.
Entrati
nella Sala Grande tutti gli studenti puntarono loro contro degli occhi scandalizzati
e curiosi.
"Draco?
Sei nudo per caso?" chiese Antares notando gli sguardi delle studentesse
ferme su di lui.
"No,
perché?"
"Ti
guardano tutte, il che non mi piace!"
"Gelosa,
sorellina?" disse divertita Niniel picchiettandole nelle costole.
"Guardano
anche te!!"
"E
con vago sguardo omicida... che diavolo ho fatto!?" si chiese la
Grifondoro.
"SIGNORINE
ANGLACHEL!!! POTTER, MALFOY E ANCHE LEI, PROFESSOR GREENLEAF!! NELL'UFFICIO DEL
PRESIDE, IMMEDIATAMENTE!!!" tuonò la McGranitt appena li vide entrare
nella Sala.
"Fatti
un uomo!!" commentò Draco allibito con l'appoggio di Dior che annuiva
convinta mentre si incamminavano di malavoglia verso la presidenza.
"Oddio!!!
L'hanno scoperto!!" piagnucolò Niniel.
"Scoperto
cosa?" chiese Harry.
"Che
ieri Niniel si è ubriacata ed è andata a dormire nel letto di Legolas!!"
spiegò la maggiore delle Serpeverde.
"C'eri
anche tu infame traditrice!! Biscia schifosa!! Non voglio essere espulsa!! La
mamma ci taglia i fondi te ne rendi conto?!"
"Ma
alla tua carriera scolastica non pensi?" disse Legolas impassibile.
"Ma
che carriera!! Niente più fumetti!! E io come faccio a sapere la fine de ‘La
stirpe delle tenebre’?!?"
"Questo
sì che è un dramma!!" continuò Draco con faccia falsa.
Camminando
erano giunti davanti all'immenso Grifone che celava l'accesso alle stanze di
Albus Silente.
"Non
dico niente, non dico niente a parte: NON CI SONO PREFERENZE, VERO?!?"
sbottò Draco tirando un calcio alla statua che si spostò senza bisogno di
parola segreta.
"Torello!!
L'hai sfondata!!" commentò Harry.
"Fottiti
Potter!!"
"ZITTI!!!
E BASTA PAROLACCE!! SIETE NELLA MERDA FINO AL COLLO!!" ruggì l'insegnante
di Trasfigurazione trasformandosi in un feroce animale.
Salirono
le scale e quando entrarono nella stanza trovarono un Albus Silente sorridente
seduto alla sua scrivania, Dania accanto a lui ed un'inarrestabile Lucius che
camminava in lungo ed in largo parlando da solo.
"QUALE
DELLE TRE DEVO AMMAZZARE PER PRIMA?!" sbraitò l'uomo biondo mentre le
sorelle si guardavano confuse "COSI MI RIPAGATE DELL'AMORE CHE VI HO
DATO?!?" (Prego?!) si avvicinò sventolando sotto il loro naso una Gazzetta
del Profeta arrotolata.
"Lucius...
calmati!" esordì Silente con tranquillità alché l'uomo si placò
leggermente e si gettò a peso morto su una poltrona.
"Ora
che il ruolo di primadonna è finito, che cazzo abbiamo fatto?" chiese Dior
leggermente allibita.
"Beh,
ragazze!! Mi avete profondamente deluso!!! Non vi ho mai impedito di
frequentare ragazzi ma... fino a questi punti!!!"
Niniel
scoppiò a piangere afflosciandosi a terra "Ma non abbiamo fatto nulla!!
Vero, Anty? Vero Dior? Non abbiamo fatto nulla!!! Erano solo un paio di
bicchieri!!"
"Niniel!
Excusatio non petita, accusatio manifesta!!" l'ammonì la gemella.
"Cazzo
è?" fece Malfoy junior con sguardo stupito.
"DRACO!!!
Possibile che tu non abbia ancora imparato il latino?" urlò il padre
indignato "E poi!! Due bicchieri di cosa?!"
La
Grifondoro sbiancò ma Legolas le venne in aiuto "Aranciata, solo
aranciata! Lucius! Lascia che ti spieghi: ieri sera stavamo solo..."
"PORCO!!!
CON CHE CORAGGIO PARLI?!?"
"BASTA!!!!
SI PUO' SAPERE CHE E' SUCCESSO?!?" grido Harry diventando rosso di rabbia.
"Harry...
adoro quando fai così!" disse sensualmente la sua ragazza accarezzandogli
il collo lascivamente.
"ALLORA
E' PROPRIO COSI'!!! MARPIONE COME TUO PADRE, POTTER!!!"
"Non
stiamo capendo niente!!" si spazientì Niniel.
"LEGGETE
QUA' ALLORA!!!" spiegò finalmente gettandogli addosso il giornale che
nella foga si era tutto spiegazzato.
Legolas
l'aprì e sulla prima pagina scorse, sotto un titolo stampato a caratteri
cubitali, tre foto schokkanti.
La
prima raffigurava Harry e Dior avvinghiati nel letto che si dibattevano e si
rotolavano, la seconda ritraeva la Grifondoro ed il professore mezzi nudi
coperti solo da un lenzuolo mentre l'uomo si abbassava sulla ragazza, e
l'ultima vedeva Draco a torso nudo a cavalcioni di Antares mentre le sue mani
sparivano misteriosamente sotto la maglietta di lei. Inutile dire che i sei
interessati avevano gli occhi sbarrati e le bocche spalancate dalla sorpresa.
Con orrore guardarono il loro plotone di esecuzione: Albus rideva nascondendolo
a malapena sotto la lunga barba, la McGranitt brontolava come una
zitella acida, Dania aveva gli occhi pieni di lacrime e Lucius aveva un
sopracciglio tremolante che non presagiva nulla di buono.
"Ecco..."
cominciò il professore di Erbologia "...possiamo sp..."
"ZITTO!!
QUELLO NON DEVE MAI ESSERE DETTO!!!" ruggirono le sorelle e Potter.
"Tremila
anni non ha ancora imparato una sega!!" disse Draco ridendo divertito.
"Non
c'è nulla da ridere caro il mio Purosangue!!" urlò Lucius "Ti rendi
conto dello scandalo?!"
"Ma
quale scandalo! È uno stupido fotomontaggio!!" rispose tranquillamente ed
impassibilmente come al solito il Serpeverde.
"Fotomontaggio?
FOTOMONTAGGIO!! Draco, la tua favella non ti salverà stavolta!!"
"Padre...
io sulla spalla sinistra ho marchiato il simbolo dei Malfoy, ricordi?" il
padre parve fermarsi a riflettere, prese la copia del giornale e la scrutò
attentamente.
"Oh!
Ma sai che hai ragione! Te l'ho impresso io a fuoco quando avevi tre anni,
giusto?"
"E
se ne vanta pure!?!" ruggì la ragazza del biondino rimanendo però
inascoltata.
"Il
vostro può esserlo ma gli altri?! E se Niniel fosse davvero andata a letto con
Legolas?!"
"Magari!!
Avrei una cosa in meno di cui preoccuparmi!!" sbottò la Grifondoro
esasperata.
"Magari?
In che senso?"
"Lucius,
è un anno che cerco di fargli capire che mi piace e vorrei senza tanti
complimenti farmelo, ma lui non l'ha mai capito!! Come pensi possa essere vera quella
foto?"
"Ma...ma...ma
io non lo sapevo..." mormorò l'Elfo tingendosi di rosso.
"Grazie,
me n'ero accorta!!"
Harry
prese il quotidiano guardando attentamente: nel farlo il resto dei fogli gli
sfuggì di mano rovesciandosi sul pavimento. Fece per raccoglierli quando vide
che l'articolo proseguiva nella pagina seguente. Anche in questo caso era
allegato ad una foto interessante: Dania e Lucius in atteggiamenti molto molto
mooooooolto espliciti.
"Ehm...
Signor Malfoy... ha visto questo?" il Grifondoro lisciò per bene la pagina
mostrandola agli altri.
I
due interessati dopo essere passati dal bianco cadaverico, al giallo, al verde,
all'azzurro, al blu, al viola, per poi fermarsi su un bel porpora, iniziarono a
balbettare frasi sconclusionate.
"Ma
papuozzo!! Questa cosa che cos'è?" chiese Antares 'innocentemente'
indicando qualcosa sulla foto.
"Boh...
sembra..." cominciò Draco "...credo di non volerlo sapere!"
terminò allontanandosi dal fatidico giornale con un'espressione disgustata
dipinta sul viso.
"Ma
figurati, credi che sia... OH MIO DIO!!" gemette il professore biondo.
"Io
non ho capito... non capisco come sono girati!!" si lamentò Harry.
"Vedere
vedere vedere!!" dissero Niniel e Dior impadronendosi del foglio.
"Mamma...
complimenti!!"
"Ma
che!! Complimenti a lei signor papino!!"
"Speriamo
che il figlio abbia preso da lui!!" commentarono a raffica le Anglachel.
"Ehm...
SILENTE!!! E' UN FOTOMONTAGGIO!!! QUESTO E' TUTTO UN FALSO!!! E SMETTETELA DI
GUARDARE VOI SEI!!!" urlò strappando di mano a Dior il giornale che ormai
era a brandelli.
"Credi
che sia un falso, Lucius?" chiese innocentemente il Preside nascondendo un
sorriso dietro le dita incrociate davanti al viso.
"CERTO
CHE SI!! NON HO MAI SOSPETTATO IL CONTRARIO!!!" inutile dire che un bel
po' di occhi lo trafissero sconvolti "SGUINZAGLIERO' I MIEI 223001
AVVOCATI!! LA SKEETER DEVE MORIRE!!!"
"Che
cavolo se ne fa di 223001 avvocati?" chiese curioso Harry mentre tutti gli
altri si ponevano la stessa domanda.
"Non
conoscete le magagne di Lucius... ne è invischiato da quando ha imparato a
parlare!!" disse la voce della verità (Draco!).
"Mafioso
fin da piccolo... minchia." commentò Dior con accento siciliano.
Fortunatamente
Silente spiegò all'intera scuola che l'articolo scritto dalla Skeeter altro non
era che una grandissima menzogna, infatti, la invitò ad andarsene grazie anche
a Bill Weasley che intanto si era preoccupato di informare il direttore della
Gazzetta il quale la licenziò, poiché era l'ennesima volta che passava il
limite con i suoi ‘falsi’ scoop.
"Grazie
Bill, sei stato di grandissimo aiuto!" lo ringraziò Dania stringendogli la
mano "Spero però che non ci siano rancori tra di noi visto com'è finita la
storia tre te e mia figlia Dior..."
"No,
nessun rancore nemmeno con Dior, signora, dopo aver riflettuto su quanto mi
aveva detto, o meglio strillato, contro ho capito che forse il mio
atteggiamento doveva cambiare e ultimamente ho riallacciato i rapporti con la
mia ex, Fleur." ammise il giovane scompigliandosi i capelli un po'
imbarazzato.
"Ma
bene!! Io allora sono stata solo un trastullo in attesa di riappacificarti con
Fleur!!" ruggì la giovane Serpeverde.
“Senti,
Dior, andiamo a parlare di là, ok?” la ragazza grugnì.
“Non
è facile per me spiegarti ma… cercherò di farlo e tu, promettimi che mi ascolterai
e non mi interromperai, ok?” la ragazza grugnì nuovamente.
“Vedi,
la storia con te mi ha fatto riflettere, davvero, ho pensato a come mi sono
comportato e come dovevi esserti sentita tu e… avevi ragione! Sono un testone
impulsivo e a volte pure egoista, ero talmente geloso da perdere di vista i
tuoi bisogni e la tua libertà. Mi sono comportato da stupido ed ora sono qui
per chiederti scusa e per ringraziarti, perché se non fosse stato per te non
avrei mai capito…” s’interruppe respirando profondamente “… è stato bello stare
con te, ma era chiaro che non sarebbe durata, un po’ per l’età, un po’ per il
nostro carattere incompatibile… ti trovo bene con Harry, più tardi chiederò
scusa anche a lui…”
“Stai
bene con Fleur?”
“Sì…rivederla
è stato come rinascere per me, ero convinto che fose finita, che non avrei più
provato nulla e invece… sono felice anche che tra noi sia finita prima perché
non avrei mai voluto darti un simile dispiacere! E tu? Sei felice con Harry?”
Dior sorrise ad annuì, dopodiché i sue si scambiarono un abbraccio pieno
d’affetto ma nulla di più, contenti di essersi chiariti.
Ciò
che accadde quel giorno fu memorabile: nelle prime due ore di lezione di
Grifondoro e Serpeverde del settimo anno, fu presentato il nuovo professore
giunto in sostituzione di Phazon che era stato cacciato dal Ministro in
persona.
"Quindi
due ore buche, no?" stava dicendo Ron a Harry pregustandosi già due ore di
pacchia assoluta.
"No!
Ci sono io!" esordì una voce calda e suadente subito riconducibile a...
Lucius Malfoy.
"Padre!
Vi hanno mandato qui a controllarci?" chiese Draco guardando l'uomo che a
grandi falcate aveva raggiunto la cattedra.
"No,
non a controllarvi, ma perché sono il vostro nuovo insegnante fino alla fine
dell'anno!" spiegò sorridendo.
"Ma
papuozzo!! Che bella notizia!!" gioì Antares scendendo dalle gambe di
Draco e sedendosi al suo posto.
"Già!!
Sono così entusiasta!!"
"Sarà
la rovina per noi Grifondoro..." sospirò Seamus Finnegan afflosciandosi
sul suo tavolo.
"Ma
no, è molto cambiato, pensa che lui e Harry vanno d'amore e d'accordo,
adesso!!" rivelò Niniel risollevando il morale degli Ororosso vestiti.
"Bene!!
Dio che emozione!!! Io sono Lucius Malfoy e sarò il vostro nuovo insegnante!!
Qualche domanda? Sì, Granger?"
"Come
mai hanno mandato lei?"
"Per
quattro motivi principali, mia cara! Uno: perché sono un indiscutibile figo!
Due: così posso stare vicino ai miei figli e sorvegliarli visto gli ultimi
avvenimenti! Tre: perché conosco la magia oscura meglio di quella ordinaria e quarto
e più importante motivo: non vengo pagato!! Chiaro?" la Grifondoro annuì
"Perfetto! Allora, avete fatto i compiti che vi aveva assegnato il
professore precedente?"
Draco
alzò la mano "Sì, Malfoy?"
"Io
non li ho fatti..." ammise il figlio con aria per nulla colpevole.
"No?
E per quale motivo, di grazia?" Lucius era veramente colpito
dall'affermazione del figlio.
"Ecco...
sono uscito con Antares!" con questa affermazione il volto dell'uomo si
illuminò di orgoglio!
"Oh,
beh, in questo caso... almeno ci hai combinato qualcosa?"
"Dubiti?
E il fascino Malfoy dove lo metti?"
"Era
ciò che volevo sentire!! Così si fa! Magari divento nonno prima dei
quarant'anni!!" esclamò gongolante lanciando occhiatine maliziose alla
presunta 'nuora'.
"Non
ci speri!!" urlò Antares "E comunque nemmeno io ho fatto i compiti
papy!"
"Perché?"
"Perché
ero fuori con Draco, no?"
"Uhuhuhuhu...
nipotino Serpeverde!!"
"Ma
la smette?!?" urlò indignata la ragazza incrociando le braccia al petto e
arricciando le labbra in un broncio un po' infantile.
"Fammi
indovinare, niente compiti vero?!" il professore si portò una mano alla
testa quando vide che tutta la classe annuiva (tranne Hermione)... cominciava
bene!
"Ragazzi!
Ho l'elenco della squadra ufficiale di Hogwarts!" esclamò Harry entrando
nella Sala Comune Speciale in cui erano stati disposti i ragazzi dopo l'attacco
delle sorelle da parte di Phazon e l'avvelenamento di Harry.
"Grande!"
gli fece eco Draco alzandosi dal divano per sbirciare il foglio che teneva in
mano il moretto dagli occhi color giada.
"Ehi!
Non sbirciare! Voglio leggerlo stasera a cena davanti a tutti, Madama Bump mi
ha dato il permesso!"
"Nessuna
anticipazione?" chiese Ron cercando di convincere il miglior amico a
parlare.
"No!!"
"Almeno
è una bella squadra?" continuò il rossino.
"Certo!
Sono io il capitano!" gongolò Potter con un sorriso di soddisfazione.
"Ah
beh!" commentò un biondino a caso che sarebbe morto se la porta che celava
l'accesso alla sala non si fosse aperta e il chiacchiericcio di voci femminili
non avesse interrotto la prevedibile scazzottata.
"Dai...
non fatemi ridere!" esclamò Antares scoppiando invece a ridere come una
scema mentre Niniel, Dior e Hermione annuivano sorridenti "Pazzesco!"
"Ragazze...
che succede?" domandò Harry spaesato da tutte quelle risa.
"Pare
che Silente abbia mangiato un cioccolatino creato come controincantesimo per i
capelli di Piton e adesso sfoggi una cascata di capelli neri." spiegò
Hermione sogghignando.
"No!!
Me l'aveva accennato il mio occhio interiore!!" commentò Ron cadendo
scenograficamente sul divano facendo scoppiare a ridere tutti.
"Non
voglio perdermelo!" affermò Draco dopo aver stampato un bacio sulle labbra
della sua ragazza.
"Un
attimo di attenzione, prego!" disse Silente alzandosi dal tavolo dei
Professori "Ora il signor Potter leggerà l'elenco degli studenti che
costituiranno la Squadra ufficiale di Hogwarts! A proposito, vi piacciono i
miei capelli? Complimenti all'artefice del controincantesimo, era davvero
ottimo!" Harry, che si era alzato per raggiungere il preside, quasi
inciampò sentendo il commento di Silente ma riprese tutto il suo contegno e con
voce 'solenne' cominciò a leggere i nominativi.
"I
titolari saranno: come capitano cercatore io (Ma fottiti!! N.d.Draco),
battitori: Draco Malfoy (Serpeverde) e Antares Anglachel (Serpeverde),
cacciatori: Michael Corner (Corvonero), Niniel Anglachel (Grifondoro) e Hanna
Abbot (Tassorosso), portiere Ronald Weasley (Grifondoro). Riserve: cercatrice e
sostituta cacciatrice: Ginny Weasley (Grifondoro), cacciatori: Frank Johnson
(Corvonero) e Mary Hooney (Tassorosso), battitori: Noha Anderson (Serpeverde) e
Anthony Goldstain (Corvonero) e portiere Erik Offman (Grifondoro). Come
assistenti avremo Dior Anglachel, Hermione Granger e Juliet Malf... pardon
Taylor! Gli allenamenti cominceranno niente e poco di meno che... domani dalle
due alle sei! Siate puntuali!" un applauso entusiasta si levò dai quattro
tavoli mentre insieme agli stendardi delle quattro Case veniva innalzato quello
di Hogwarts a sovrastare tutti. I commenti e i complimenti non si sprecarono e
il clima in cui si svolse la cena era dei più raggianti, come da molto non
accadeva. Silente sorrise da sotto i lunghi baffi neri ed alzò il calice in un
muto brindisi.
"Avanti,
più veloci quei passaggi!! Ron che diavolo stai facendo?!? Malfoy attento a
dove mandi i bolidi e non farmi gestacci o ti espello!!!" Harry urlava
come un disperato mentre la squadra titolare si allenava senza sosta da ormai
tre ore abbondanti sotto una tempesta di neve che rendeva assai difficili le
manovre e i lanci.
"Harry!
Non vediamo i bolidi, c'è troppo buio e la neve è troppo spessa!" si
lamentò Antares affiancandosi con la sua scopa al capitano e cercando di
scostare i capelli bagnati di neve e sudore dalla fronte.
"E
allora? Dobbiamo essere in grado di giocare in qualsiasi condizione non
dimenticarlo, se non ti va bene sei fuori!"
"Ma
fottiti Potter! Se sei tanto bravo, prendi quel boccino del cavolo!!"
ringhiò Malfoy con un sopracciglio rotto che sanguinava, evidentemente non
aveva visto un bolide.
Harry
si guardò attorno un po' spaesato in effetti la visibilità era di -95!!
"Ahi!!"
gemette la ragazza quando la Pluffa le rimbalzò sulla testa ma non fece in
tempo a vedere chi l'aveva scagliata che si vide volare addosso Niniel e
sarebbe caduta dalla scopa se Malfoy non l'avesse tratta tempestivamente sulla
propria.
"Scusate!!
Vi avevo scambiato per i tre anelli!!" spiegò Niniel guardandosi attorno
freneticamente "Ma allora dove cavolo sono le porte?"
Un
lungo fischio attirò la loro attenzione: era il segnale di rientro.
"Grazie
Anglachel!" sussurrò Hanna Abbot a Dior con un viso stravolto dalla
fatica.
"Questo
è ammutinamento!" si lamentò il bambino-che-evidentemente-non-voleva-sopravvivere
ma il suo commento fu fermato da un provvidenziale, appassionato, bacio di Dior
che con la coda dell'occhio aveva già notato Corner e Malfoy scrocchiare le
dita insolitamente e sinistramente collaborativi.
"Amore!
Vieni qua che sanguini di brutto!" disse Antares notando che la ferita del
suo fighissimo ragazzo non accennava a rimarginarsi.
"Dichiaro
chiusi gli allenamenti! Tutti a lavarsi, che puzzate, asciugarsi e
cambiarsi!" ordinò Hermione con aria da McGrannit.
"Accompagno
Drak in infermeria!" spiegò Antares che era stata trattenuta dalla
Caposcuola Grifondoro dal momento che non si stava dirigendo negli spogliatoi
come aveva ordinato.
"Scusa,
vai pure!" si scusò l'altra con un sorriso.
"Che
scatole, ma è sempre qui Signor Malfoy?" domandò Madama Chips vedendo il
biondino seduto su un letto "Ma ragazzi miei siete fradici!! Ora ti medico
quel brutto taglio e poi filate a farvi una doccia calda!"
"Non
ne dubiti!" commentò il biondino con un sorrisino malizioso ricevendo in
risposta uno scappellotto dall'infermiera.
"Le
docce separate, mi raccomando ed è meglio fredda per lei!" Antares sorrise
dolcemente guardando il volto del bel mezzo veela imbronciarsi come se fosse un
bimbo piccolo.
Quando
il Serpeverde fu medicato entrambi andarono nella propria stanza a farsi una
bella doccia ristoratrice e quando Antares uscì dal proprio bagno trovò il
biondino steso sul suo letto che giocava con Caesar (il mio peluche n.d.Anty).
"Non
si bussa prima di entrare nella camera di una signorina?" chiese lei con
fare seccato mettendosi le mani sui fianchi.
"Sbaglio
o questa frase l'ho già sentita? Comunque ho bussato ma non sentivi! Come sei
carina!" commentò guardando la ragazza che indossava dei jeans stretti
sulle cosce e che si allargavano dal ginocchio in giù ed una maglietta verde
acqua che recava una scritta argentata mentre i capelli erano trattenuti da un
mollettone a cui sfuggivano delle ciocche bionde.
"Grazie!"
rispose sedendoglisi accanto e scostandogli i capelli dal cerotto sul
sopracciglio destro "Sei stanco?"
"Un
po'... Potter è davvero esagerato a volte!"
"Già!
E per fortuna che quando c'è Dior si perde un po' via! A proposito, dove
sono?"
"In
camera nostra (dei ragazzi)! Per questo sono venuto qui, non volevo certo fare
da terzo incomodo!"
"Capisco!"
Antares fece per appoggiare la testa alla spalla del ragazzo ma questo gemette
leggermente "Che c'è? Sei ammaccato?" Draco annuì lievemente.
"Niente
di ché! Solo un po' di lividi!"
"Togliti
la maglietta và!"
"Hai
in mente cose sconce?"
"No,
dolorose forse!"
"Uhau!
Vuoi anche le manette e una frusta?"
"Che
cretino! Dolorose per i tuoi lividi, ma dopo starai meglio!" così dicendo
andò in bagno per poi tornare con una boccetta contenente un liquido ambrato
"Allora? Ti levi quella maglietta o lo faccio io? Non rispondere, fallo e
basta!"
Quando
il biondino finalmente si decise Antares si sedette a cavalcioni su di lui,
prese un po' di liquido che profumava di muschio bianco in mano e cominciò a
fare dei lenti massaggi ai muscoli indolenziti del ragazzo che apprezzava
parecchio salvo gemere di dolore quando toccava dei punti 'ammaccati' dagli
allenamenti.
"Male!!!"
"Eddai
sii uomo! Hai un muscolo accavallato, lo senti?"
"Siii!!
Fa malissimo!!"
"Aspetta
un attimo..." la ragazza toccò con forza un muscolo della spalla che si
disaccavallò e si distese "...fatto!"
"UAAAA!!
Che doloreeeee!!" Draco alzò il braccio e... "Eh? Mi è passato!"
"Indovina?
Su girati ora! Scommetto che hai qualche altro macello anche sulla schiena non
è così?"
TOC
TOC
Entrambi
i ragazzi si voltarono verso la porta da cui videro spuntare il viso di
Legolas.
"Scusate
Niniel è qui? Chediavolostatefacendomaniaci?!?!?"
"Prima
risposta: no! Seconda: è solo un massaggio dopo allenamenti massacranti!"
spiegò la biondina.
"Possibile
che lei veda cose sconce ovunque? O è ossessionato oppure frustr..." ma
Draco non terminò mai la frase perché un dolcissima manina gli affondò la testa
nel cuscino impedendogli di dire altro.
"Non
lo ascolti prof! Piuttosto controlli che la mia cara sorellina non si sia persa
nei sotterranei del campo di Quidditch!"
"Uhm...
ok ma guai a voi se... mi avete capito no..."
"Sì,
sì non si preoccupi non mi farò mettere le mani addosso da questo bruto!"
lamenti incomprensibili si levarono soffocati dal cuscino ma il professore se
ne andò abbastanza convinto.
"Ma
sei scema?!? Quasi soffocavo! È la seconda volta da che ti conosco che tenti di
soffocarmi! Hisashi ti ha mollato perché hai casualmente tentato di ucciderlo
mentre facevate..."
"Vuoi
morire veramente?! 1: Io ho mollato lui e non viceversa! 2: non nominarlo
sempre perché questa tua gelosia gratuita mi fa venire il prurito alle mani e
per te sarebbero guai seri! 3:... non ricordo più il tre comunque mi sono
spiegata!"
"Allora
hai tentato veramente di ucciderlo mentre facevate... Scusa non parlo più metti
giù la bacchetta e quel ghigno assatanato vagamente inquietante! Vuoi un
massaggio? Come non detto! Me ne vado!"
"No,
non andare! Che faccio tutta sola soletta?"
"Giochiamo
alla bottiglia?"
"Sì,
perché no!"
"Cosa??
Hai detto di sì? Hai proprio detto di sì o me lo sono sognato?"
Il
professor Greenleaf aveva ascoltato il suggerimento di Antares e, infatti, si
stava recando tutto sorridente verso il campo di Quidditch. La neve non aveva
smesso un solo secondo di scendere e aveva ormai raggiunto un bel 20-30 cm di
spessore e a fatica l'Elfo si faceva strada verso l'enorme stadio.
Mentre
si dirigeva verso gli spogliatoi si accorse di una figura che se ne stava
appoggiata ad una delle tribune e fu facile per lui riconoscere nella sagoma
proprio Niniel.
"Ehi!"
la chiamò sempre sorridente e la ragazza si guardò un attimo attorno prima di
riconoscerlo e sorridergli a sua volta.
"Ehi!"
ripeté lei guardandolo avvicinarsi. Aveva abbandonato l'abito da elfo del bosco
Atro per un abbigliamento decisamente più pesante: pantaloni di velluto pesante
e una giacca di cuoio.
"Che
ci fai qui così?" chiese lui cingendole con dolcezza le spalle e
attirandola verso il proprio petto.
"Come
mi hai trovato?" fece lei curiosa godendosi il calore di quell'abbraccio e
sistemandosi meglio la sciarpa di Grifondoro attorno al collo pensando poi di
coprire anche Legolas che ne era sprovvisto.
"Antares
mi ha detto che eri ancora qui." la risposta la soddisfò e tornò a
guardare lo spettacolo della neve che scendeva fitta fitta.
"Sai,
in Italia ho visto nevicare ma qui è davvero stupendo" Legolas annuì
sfiorando con il mento la testa della ragazza.
"Dillo
a me! Nelle zone degli Elfi non nevica! La prima volta che sono venuto a
Hogwarts, non so dirti quanti milioni di anni fa..., rimasi stupefatto a
guardare questo spettacolo." raccontò lui mentre gli occhi si perdevano in
ricordi lontani. Niniel fissò quegli occhi che erano in grado di trasmettere
una dolcezza infinita e chi accarezzò una guancia distogliendolo dalle sue
contemplazioni.
"Perché
eri venuto a Hogwarts?"
"Un
mio caro amico faceva il professore qui, ti parlo di un bel po' di anni fa, mi
sa che tu non eri nemmeno nata!" sogghignò "Ed ero venuto a trovarlo!
Sai, in quel periodo anche Lucius frequentava Hogwarts e decisi di fare un
salto per incontrarli entrambi... beh, conobbi un sacco di gente
interessante!"
"Ma
allora dovevi aver incontrato anche mamma..." ragionò lei.
"No,
lei non aveva ancora cominciato! Io venni quando Lucius frequentava il quarto,
quinto anno credo, tua madre arrivò dopo... Lucius e Dania si frequantarono
durante il sesto, settimo anno..." Niniel annuì.
"Chi
era il tuo amico?" chiese più per curiosità che altro.
"Oh,
beh, tu non lo conosci... è un Nano, si chiama Ghimli e ha insegnato per un po'
Cura delle Creature Magiche, poi è tornato nelle sue Grotte..." Niniel era
un po' delusa, si aspettava che il suo amico fosse qualcun altro. Ma
d'altronde, se lui non aveva ancora capito dopo tutti gli indizi che stavano
venendo a galla giorno dopo giorno...
"Ma
ora basta, che ne dici di venire da me a bere qualcosa di caldo? Mi sto
congelando!" Niniel accettò di buon grado e corsero, mano nella mano sotto
quella cascata di neve che continuava imperterrita a scendere dal cielo
plumbeo.
Siamo
tornate, tragedia! Non so quanto tempo sia trascorso dall'ultimo aggiornamento
(non guardo o mi piglia un infarto) ma sì, abbiamo ripreso in mano al storia e
siamo intenzionata a finirla... prima o poi...
Vabbè,
vado a studiare, sperando che qualcuno si degni di continuare a leggerla...,
l'importante è che io e Niniel ci divertiamo!
I
giorni passavano con inesorabile velocità e il Natale che sembrava appena
trascorso era già lontano due mesi, infatti, era sopraggiunto Febbraio.
"E
psps bla bla..." si stavano dicendo le gemelle sottovoce appostate davanti
al fuoco della loro Sala Comune.
"Che
diavolo state confabulando voi due?!" ruggì la sorella mancante, ma le due
non batterono ciglio, solo sfoderarono un disarmante sorriso che andava da un
orecchio all'altro.
"Nieeeeeeente!
Cosa vai a pensare, sciocchina!!" risposero in coro.
“Uhm…”
fece pensierosa l’altra studiandole con occhio critico “Lo scoprirò!” minacciò
prima di sparire diretta chissà dove.
In
realtà la due gemelle stavano organizzando un mega festone per il sedicesimo
compleanno della sorella che sarebbe stato l’otto febbraio. Inutile dire che le
menti criminali, e soprattutto quelle Serpeverdesche, stavano architettando
tutto.
“Capito?
Draco e Potter si occuperanno del cibo e delle bevande, Hermione e Judy degli
addobbi, Ginny degli inviti da sparpagliare alle persone selezionate, Ron della
musica, il signor Malfoy e la mamma degli effetti speciali compresa la torta da
cui usciranno i ballerini e noi dei regali… anzi, tu dei regali, io
supervisiono tutto!” spiegò Antares una volta che il pericolo Dior fu
scongiurato.
“Cavolo,
hai fatto tutto in grande! Se al nostro compleanno non ci ripagano con
altrettanta roba mi altero!!”
“Già!
Ma tutto deve essere perfetto per i sedici anni di Didi!!” le due si sorrisero
felici.
Dior,
come ogni anno, ricevette gli auguri e i regali da parte della madre, delle
sorelle e della nonna; tuttavia rimase alquanto perplessa quando notò che per
tutti sembrava un giorno normalissimo: Santissimo!! Era il suo sedicesimo
compleanno!!!
Trascorse
quindi tutto il giorno con un’aria truce e quasi mangiò Harry quando questo,
scusandosi per non averle fatto il regalo dal momento che non era a conoscenza
della festività, la invitò ad una romantica passeggiata nel parco.
Quando
fu il momento di tornare ai loro dormitori li accolse un frastuono allucinante:
mille e più fuochi d’artificio scoppiarono insieme riempiendo la sala comune di
colori e scintille. Inutile dire che la ragazza rimase a dir poco allibita di
vedere così tanta gente; i compleanni passati li aveva trascorsi sempre e solo
con la sua famiglia dal momento che non avevano mai socializzato più di tanto…
ad eccezione del Giappone, ma non reggeva comunque il confronto con quella
festa.
“Allora…
piaciuta la sorpresa?” le sussurrò Harry ad un orecchio dandole poi un tenero
bacio sulla guancia.
“Indovina
chi c’è dietro a tutto questo?” fece la voce della sorella Serpeverde che la
scrutava gongolante dai suoi quindici centimetri di tacchi. In un momento si
trovarono tutte e tre sorelle strette in un abbraccio soffocante.
Dior,
una volta sgusciata fuori dall’abbraccio stritolante, mormorò un accorato
‘grazie’ appena prima di essere nuovamente stritolata dalle braccia della madre
che non tratteneva le lacrime.
“Anche
la mia piccola Dior sta crescendo! Ormai è una donna fatta! Piccola mia!”
Lucius, le baciò una guancia poi ebbe pietà di lei e la liberò dalla madre che
però non smise di piangere.
Il
seguito della festa fu un susseguirsi di balli sfrenati, risate, fuochi
d’artificio, regali e molto altro. Dior era a dir poco raggiante, salutava e
ringraziava tutti, ballava e cantava a tutto spiano e anche Harry sembrava
disteso e felice come non mai, sempre per mano alla sua adorata ragazza;
Legolas e Niniel parlavano amabilmente, Hermione e Ron ballavano stretti decisi
più che mai a manifestare la loro storia senza paura di essere presi in giro,
Ginny stava facendo la conoscenza di un bel Serpeverde, Blaise Zabini, molto
amico di Draco e per niente antipatico come i Grifondoro invece credevano.
I
due infatti si erano scontrati poco prima e Blaise era rimasto a dir poco
sconvolto riconoscendo sotto un bel vestitino nero aderente ed un trucco fatto
ad arte il bel visino di Ginny Weasley. Ovviamente non si era lasciato perdere
l'occasione e si era subito premunito di catalizzare l'attenzione della rossina
che, dopo un primo attimo di diffidenza, si era lasciata trasportare dalle
battutte del moretto.
"Ehi!"
disse un ben noto biondino sedendosi accanto alla sua ragazza "Credi che
potremmo stare un po' da soli?" le chiese sommessamente all'orecchio.
"Certo
bimbo! Chi vuoi che si potrebbe accorgere della nostra assenza?" così
dicendo lo prese per mano e lo condusse, facendosi largo a gomitate tra la
folla, verso la propria stanza "Tanto credo che le mie sorelle non
torneranno qui che per dormire e questo temo che avverrà tra molto, moltissimo
tempo!!"
"Speriamo...
avevo una voglia matta di stare un po' solo con te... è dalle vacanze di
Natale, senza esagerare, che non riusciamo a stare un po' soli soletti..."
fece lui con aria da cagnolino bastonato.
"Cucciolo!!
Lo sai che non riesco a resisterti quando fai questo faccino!!" gli prese
il viso tra le mani accarezzandolo dolcemente, dopodiché lo abbracciò e per
parecchi minuti non si dissero nulla, godendo solo di quel contatto "Beh?
Che facciamo bel tatino?"
"Pensavo...
perché non mi coccoli un po'? Mi sento tanto solo!"
"Ahahahah!!
Sei ridicolo quando usi questa vocina ma anche così tenero!!"
I
due si sistemarono sul letto ed Antares si accoccolò tra le gambe del biondino
appoggiando la testa sulla sua spalla.
“Dior
era proprio su di giri, pensa che mi ha abbracciato e mi ha detto ‘Grazie di
tutto, fratellone!’… mi ha fatto… piacere…”
“Preparati,
hai appena conosciuto la vera Dior, quella pazza e spontanea!” rivelò
sorridendo. A quel punto il biondino non resistette più e coprì la bocca della
sua ragazza con la propria, saltò ogni freno inibitore, le mani dei due presero
a stringersi, accarezzarsi, toccarsi mentre respirare sembrava una cosa priva
di importanza ormai. Solo quando la ragazza sentì le mani di Draco alzarle la
maglietta e accarezzarle il seno, prese coscienza di ciò che stava per accadere
e si scostò bruscamente.
“No!”
disse ansimando ed alzandosi dal letto e da quelle braccia che erano in grado
di trasmetterle sensazioni mai provate. Si girò verso la porta sistemandosi i
capelli e riprendendo fiato poi fece per aprire la porta ma una mano decisa la
fece sbattere.
“Eccola
che scappa, di nuovo!” sibilò glaciale il ragazzo come mai era stato.
“Scusami,
Draco…” fu la flebile risposta della ragazza che si sentì afferrare con forza
ad un braccio e sbattere di schiena contro la porta. Draco era veramente
minaccioso, la sovrastava con la sua notevole altezza, una sua mano la
stringeva al punto da farle informicolire il braccio e l’altra mano era posta a
palmo aperto contro la porta impedendole la via di fuga, ma cosa più spaventosa
erano i suoi occhi: pupille dilatate e infuriate al punto da ricoprire l’intera
iride chiara, come se fosse indemoniato… e forse lo era davvero.
“’Scusami
Draco’? Sai dirmi solo questo? Non voglio le tue scuse, voglio una
spiegazione!”
“…”
“Cosa
c’è che non va? Cosa diavolo ho che non va? È così strano che io voglia baciare
e forse fare anche l’amore con la mia ragazza?!”
“Tu…
tu non hai nulla che non va… sono io…” Antares teneva ostinatamente gli occhi
bassi e le braccia, ormai come prive di forza, erano abbandonate lungo il
corpo.
“Dimmi
cos’hai, dimmi cosa diavolo pensi una volta per tutte! Mettimene a parte, non
possiamo andare avanti così!!”
Antares
era combattuta: da una parte la voglia di abbracciarlo stretto e dirgli tutto
una volta per tutte, dall’altra la voglia di scappare lontano e nascondersi da
qualche parte dimenticata da tutti. Era tremendamente confusa; Draco,
giustamente, voleva una risposta, un cenno, ma questo non facilitava certo le
cose per lei.
“Io…
io non dovevo… di nuovo, lo sapevo… sono… sono una stupida… io… non so come
scusarmi Draco… io non volevo… ferirti è che sono io… rovinerò tutto, lo so…
perdonami…” la frase incoerente era stata pronunciata con voce flebile e rotta
al punto che Draco pensò che stesse male. Subito allentò la presa su di
lei.
“Perché
ti faccio tanta paura?”
“Non
voglio… perderti…”
“Perché?”
“…”
“Dillo!
Dicendolo a me forse servirà ad ammetterlo a te stessa!”
“Io…
non… non ci riesco!”
“Bene!
Ho capito!” sibilò prima di aprire la porta e tornare alla festa. La ragazza lo
seguì immediatamente: non voleva che finisse così anche perché Draco aveva
frainteso tutto.
“No,
Draco, aspetta… è che…”
Il
rumore assordante della musica rubò le sue parole e la figura del ragazzo che
sparì tra la folla.
Ormai
si era fatto tardi ed erano rimasti solo gli occupanti della torre.
“Anty!”
la chiamò la gemella avendo notato l’espressione di Draco “Cosa è successo?”
“Oh…
niente… non ti preoccupare… niente davvero…”
“Senti,
non devi… e quello che diavolo è?!?!!!” Antares si voltò verso ciò che la
sorella stava indicando: un enorme buco nero si stava aprendo ai piedi di
Harry, Dior, Ginny, Blaise, Hermione e Ron, al centro della pista. Judy nel
tentativo di afferrare Hermione fu trascinata anche lei, poi il buco inghiottì
proprio tutti.
“Che
botta!” si lamentò Niniel cercando di mettere a fuoco l’ambiente in cui si
trovava: inutile perché era buio pesto “C’è qualcuno?” chiese con voce
leggermente tremante.
“Se
levi il tuo fondoschiena dalle mie costole, sì!”
“Antares!”
“Ehi!
Dove siamo finiti?” chiese Harry cercando a terra i suoi occhiali.
“Ho
capito!! È tutto uno scherzo!! Ma guardate che la festa bastava!” gioì Dior
pensandola tutta una trovata per il suo compleanno, ma non appena tutti si
zittirono capì che forse non era proprio come avesse pensato “Ok… voi non ne
sapete nulla! Andiamo bene…”
“L’importante
è mantenere la calma e stare tutti insieme!”
“Legolas!!
Ci sei anche tu!!” trillò felice Niniel usando come scusante il fatto di avere
con loro una persona ‘adulta e competente’.
“E
fu così che col favore delle tenebre… divenni zia!”
“ANTARES!!”
urlarono indignati i due interessati.
“Non
vedo assolutamente nulla ma dobbiamo capire dove siamo…” cominciò Hermione con
voce concentrata “…potremmo essere finiti in una stanza segreta sotterranea, in
fondo Hogwarts ne è piena…”
“Niente
di più sbagliato!” disse una voce che non apparteneva a nessuno dei ragazzi.
Improvvisamente si accese una luce talmente accecante da stordire un po’ tutti
ma Legolas, grazie alle sue doti elfiche, mise subito a fuoco l’ambiente in cui
si trovavano.
Si
trattava di una stanza di mattoni grigi, quasi cubica, il pavimento era
anch’esso di pietra mentre una delle pareti era ricoperta di vetri oscurati:
era chiaro che chi avesse parlato li stesse osservando proprio al di là di
questi.
“Chi
ha parlato?” chiese coraggiosamente Harry, che in situazioni simili si trovava
da quando era nato.
“Non
sei nella condizione di fare domande, Harry Potter!”
“Che
hai intenzione di fare?”
“Forse
non ti è chiara la cosa, Malfoy, sarò io a farvi delle domande!”
“Lei
è Phazon!” dissero in coro le gemelle ed il silenzio dall’altra parte fu una
risposta affermativa.
“Io
non sono Phazon, non esiste nessun Phazon… io sono Saruman, e noi tre ci siamo
già incontrati, vero?”
A
quelle parole le gemelle si presero per mano mentre tutti gli rivolgevano
sguardi interrogativi.
“E
allora che diavolo vuoi?” chiese Antares con voce dura.
“Mi
sembra ovvio, voglio voi!”
“AHHHHHH!!”
l’urlo di Judy fece sobbalzare violentemente tutti e scattare Draco “Draco, aiuto,
non mi sento più le gambe, e le braccia io… ah… aiu…ta…mi…” gemette prima di
pietrificarsi sul posto.
“JUDY!!
JUDY!! Razza di bastardo, è solo una bambina, prenditela con me!!” urlò Draco
fuori di sé.
“Tranquillo
Malfoy per te ho in serbo qualcosa di più eccitante!! Ora però devo disfarmi
anche degli altri!!” detto questo anche Hermione, Ron, Blaise e Ginny presero a
pietrificarsi ed inutili furono i tentativi di Harry di fermare la cosa.
“Attento
Potter, se li tocchi… si rompono! Ahahahah!!”
“Nooo!!
Sei solo un vigliacco! Se è me che vuoi vieni a prendermi!! È Voldemort che ti
manda, no? Bene, digli che lo aspetto qui!!”
“Mi
dispiace ma non è Voldemort che mi ha ordinato questo… è Sauron!”
Le
tre Anglachel rabbrividirono, cosa che non passò inosservata a nessuno, ma solo
Legolas sembrava averci capito qualcosa.
“Sauron
è morto, l’Anello del potere è stato distrutto inghiottito dal Monte Fato!
Tutta Mordor è scomparsa!!” gridò l’elfo “E anche tu, dovresti essere morto,
Saruman!!”
“Vedo
che cominci a comprendere, caro Legolas! Ma Sauron è tornato, aiutato da
un’altra entità simile alla sua: Voldemort!! Entrambi domineranno il mondo!
Schiacceremo voi insulsi esseri elfici e Mezzosangue!! L’esercito di Sauron e
quello di Voldemort si sono uniti e voi, che siete gli unici ostacoli, verrete
spazzati via!!”
“Mai!!
Noi combatteremo! Dopo tutto quello che Sauron e Voldemort hanno fatto noi
continueremo a lottare!!” l’aggredì Antares subito imitata dalla gemella:
“Troppe
persone hanno sofferto, troppe famiglie sono state distrutte! Non ci
sconfiggerete facilmente!!”
"Davvero?
Ne sei così sicura, Niniel Nienor?" la ragazza si guardò attorno
leggermente spiazzata da quella domanda che nascondeva, neanche troppo
velatamente, una minaccia "Anche se succedesse... questo?" i ragazzi
si guardarono tra loro senza capire quando improvvisamente Legolas si accasciò
su di sé premendosi il torace con le mani.
"LEGOLAS!!"
la Grifondoro si lanciò accanto al professore amato e vide con orrore che dalla
sua bocca sgorgava del sangue "BASTARDO!! cosa gli hai fatto??!"
"Nulla
di che! Sono un incantesimo che farà pian piano degenerare il suo sistema
respiratorio conducendolo a morte certa se non gli si dà l'antidoto entro
un'ora!"
"Dammi
subito quell'antidoto!!"
"Magari
fosse così facile!!"
"Verrò
a prenderlo io!" si offrì Antares vedendo che la sorella era sull'orlo
della disperazione mentre i suoi occhi guardavano sbarrati l'elfo.
"No,
mia cara! Tu sarai impegnata a fare altro!" dichiarò scoppiando poi a
ridere leggermente.
"Se
ti azzardi a fare del male a Draco o a Dior per colpa mia io ti ammazzo, lo
giuro!!" la ragazza guardava al di là di un vetro a caso, le mani serrate
a pugno tremanti di rabbia, gli occhi decisi e il fespiro affannoso.
"Vieni
a prendermi, allora!! Ahahah!!" la ragazza non fece in tempo a girarsi che
vide Draco essere scagliato con forza contro un muro mentre dei fili sottili
andavano a bloccarlo contro la parete. I fili presero a stringere tagliando i
vestiti del biondino e la sua pelle bianca. Antares gli corse appresso cercando
di liberarlo con le sue mani ma la voce dell'uomo la bloccò.
"Ops...
ho dimenticato di dirti che quei fili sono avvelenati... perdona la mia sottile
dimenticanza!"
"Dimmi
cosa vuoi stronzo! Cose devo fare per avere gli antidoti?"
"Tu
ti occuperai solo dell'antidoto di Malfoy, agli altri ci penseranno la tua
gemella e Potter! Dior credo tocchi a te!"
Harry
che, capita l'antifona, si era avvicinato a Dior stringendola la vide
improvvisamente riempirsi di macchie, quasi come ustioni.
"Cosa-le-stai-facendo?"
domandò nero più che mai mentre picchiava un pugno contro il vetro oscurato.
"La
sua pelle e la sua carne verranno corrose tra atroci dolori... sai anche tu
cosa devi fare per salvarla! Dietro di voi!" su una parete apparvero tre
porte "Come avrete ormai capito, al termine dei corridoi celati dietro di
esse, troverete l'antidoto per i vostri cari..."
"E
immagino ci sarà un comitato di benvenuto con tanto di coriandoli, vero?"
ironizzò Antares.
"...oh,
beh, questo dipende dal fatto se... tornerete vivi! Ahahah!! Buona fortuna,
ragazzi!"
"Draco,
non ti preoccupare, tornerò con il tuo antidoto, fosse l'ultima cosa che
faccio!" gli disse piano accarezzandogli il volto sofferente e notando che
quei maledetti fili si stringevano sempre di più causando tagli sempre più
profondi... se non avesse fatto in fretta avrebbero finito per amputarlo.
Guardando il suo sangue scorrere lungo il muro, fino ai suoi piedi, prese la
decisione di imboccare la prima porta a sinistra "Non sono sicura del fatto
che in fondo ci sia l'antidoto, ma non rimarrò qui senza far nulla!"
"Sì,
hai ragione!" disse Niniel stranamente risoluta mettendosi davanti alla
porta centrale pronta per imboccarla.
"Già,
questa storia deve finire! Sono stufo di vedere persone che amo morire a causa
mia! Salverò Dior!"
I
tre ragazzi ancora più risoluti di prima imboccarono le tre porte pronti a
superare qualsiasi prova, certo non sapevano che ognuno dei tre ragazzi che
volevano salvare avrebbe assistito da spettatori esterni alle loro imprese.
"Godetevi
lo spettacolo perché lo pregusto molto interessante! Ahahahah!" risuonò
ancora la voce di Saruman prima che ognuno si perdesse nella visione del
proprio salvatore.
Antares,
imboccata la porta a sinistra, si ritrovò in uno strano corridoio, come scavato
nella terrra.
Si
guardò attentamente attorno maledicendo il fatto di non avere con sè la propria
bacchetta e ricordando improvvisamente di averla lasciata in camera quando era
uscita per fermare Draco.
Draco...
Il
suo volto sofferente sembrava impresso a fuoco sulla propria retina, infatti,
lo rivedeva ogni volta che serrava gli occhi.
Proseguì
per il tunnel, passo dopo passo ben decisa a non farsi sorprendere da qualcosa.
Incredibilmente
proseguì per un bel tratto senza che niente o nessuno l'avesse fermata.
La
faccenda non le piaceva! Si tolse i capelli dal viso, poche ore prima erano
belli raccolti sulla testa ma ormai erano in uno stato pietoso e cadevano da
tutte le forcine applicate per tenerli fermi. Non che fosse quello il suo
problema più grande in quel momento. Altri passi e sbucò in una palude.
"Una
palude?" si chiese guardando l'acqua putrida e stagnante che si estendeva
sotto i suoi occhi per un bel tratto. Meccanicamente si guardò attorno per
cercare qualcosa che le permettesse di attraversarla e notò che nell'acqua
erano disposte delle pietre; avrebbe dovuto saltare su di esse per arrivare
dall'altra parte.
Volevano
forse testare la sua forza fisica?
Senza
pensarci troppo saltò sulla pietra più vicina a sè e fece per saltare sulla
seconda quando qualcosa nell'acqua la paralizzò: Dior.
Era
proprio Dior quella sagoma che sfiorava la superficie: gli occhi dilatati di
paura, mani che chiedevano aiuto. Antares immediatamente tuffò le proprie mani
in cerca di quelle della sorella ma non andò esattamente come aveva sperato: la
bocca della sorellina si spalancò in un ghigno feroce che le deformava il bel
viso.
La
biondina ritrasse le braccia appena in tempo per schivare un fendente di quella
creatura che le avrebbe senza troppa difficoltà tranciato un braccio. Lo
slancio che compì per scappare le fece perdere l'equilibrio e cadde nell'acqua
dalla parte opposta.
La
falsa Dior avanzava verso di lei con lo stesso ghigno e Antares cercò di
indietreggiare quando si sentì afferrare da dietro ma in una presa gentile.
"Niniel!"
esclamò riconoscendo la gemella che la teneva a galla.
"Oddio,
Anty, quella chi è?" domandò la Grifondora guardando Dior con occhi
sbarrati.
"Evidentemente
non è la nostra Dior!" esclamò avanzando a fatica nella palude cercando di
distanziarsi il più possibile da quella falsa Dior "Vieni Niniel!"
continuò, tirando il braccio della sorella senza risultato.
"Dai,
Nini, quella non è Dior! Andiamocene!" ma vedendo che la sorella non si
muoveva si voltò verso di lei: Nieniel la guardava tranquilla ma,
improvvisamente, anche sul suo volto si dipinse lo stesso ghigno di Dior.
Antares
capì che nemmeno quella era Niniel ma questa volta non fu così veloce e la
falsa gemella la colpì con forza tra la spalla ed il collo con una spada corta
causandole un dolore terrificante.
Riuscì
in qualche modo a sfuggire alla presa di quell'essere e, disperata continuò a
muoversi il più velocemente possibile in quell'acquitrino ma Niniel era troppo
veloce.
La
Serpeverde capì che se voleva salvarsi doveva salire sulla pietra più vicina.
Peccato che quella più vicina fosse lontana un decina di metri. Continuò a
muoversi velocemente ma improvvisamente sentì un sibilo sopra di sè e vide che
la spada corta di Niniel l'aveva mancata di pochissimo alla testa.
"Merda!"
imprecò.
Era
quasi arrivata alla pietra quando un'altra figura prese forma dall'acquitrino:
Dania.
"Eh,
no adesso non mi freghi!" si disse la ragazza mollando un destro
fortissimo alla sagoma che incassò il colpo ma non vacillò più di tanto: il
tempo comunque necessario alla ragazza per salire sulla pietra.
Si
voltò un poco indietro e vide i bei visi della sua famiglia deturpati da quel
ghigno demoniaco, guardò dritta davanti a sé intercettando la pietra successiva
e vi balzò sopra.
Continuò
a saltellare senza mai voltarsi indietro ma, quando stava per saltare
sull'ultima un mano l'afferrò in volo facendole picchiare la spalla ferita
sulla pietra.
Non
voleva vedere chi fosse quel nuovo ospite!
Sicuramente
si trattava di Draco, Lucius o qualcun altro dei loro amici ma mai si sarebbe
aspettata di scontrarsi con un paio di occhi color verde acqua ed un sorriso
dolcissimo su un volto che non vedeva da tantissimo tempo.
"Papà..."
sapeva benissimo che quello non era suo padre, lui era morto quando erano
piccole, non poteva essere lui!
Eppure
l'emozione che provò nel trovarselo davanti fu comunque fortissima; avrebbe
voluto tendere le mani ed abbracciarlo, avrebbe voluto stringersi sulla sua
spalla e piangere fino a stare male, avrebbe voluto dirgli milioni di cose
ma... quello non era lui!
Si
impose di togliere gli occhi da quelli dell'impostore e cercò di arrampicarsi
sulla pietra ma la spalla le faceva davvero troppo male: il sangue ormai le
aveva macchiato tutta la parte sinistra del vestito. Il finto padre si
avvicinava minaccioso ma lei non voleva guardarlo: non voleva vedere il ghigno
che gli deturpava il viso, non voleva ricordare una cosa del genere!! Diede un
calcio all'indietro colpendolo e con un ultimo sforzo si issò sulla sponda
dell'acquitrino. Rotolò sulla schina e si fermò, ansimante a guardare quel
cielo buio che la sovrastava ma che non aveva nulla di reale.
Dopo
alcuni secondi si tirò in piedi, bagnata dalla vita in giù, e riprese a
camminare nel corridoio che si aprì davanti a lei, certo non si aspettava che
dopo il primo passo avrebbe cominciato a precipitare nel vuoto.
“Bene!
E adesso che faccio?” si chiese Niniel guardandosi attorno sperduta: sembrava
confinata in una grotta, però non sembrava una grotta naturale...
"Una
miniera?" si domandò guardando sopra di sè e notando che si estendevano
stradine e piccole grotte all'infinito, come in un labirinto costriuto da
formiche.
"Dio,
dove sono? Al centro della terra?" camminò per un po' ben attenta a dove
mettesse i piedi e a cosa poteva saltarle fuori da un momento all'altro, perché
era certa che qualcosa sarebbe uscito per ucciderla.
Continuò
a camminare non troppo tranquilla: saltava ad ogni rumore e fruscio e ne aveva
tutte le ragioni perché improvvisamente da dietro di lei arrivò una banda di
circa una decina di orchetti.
"Ohmmerda!!"
esclamò cominciando a correre come una forsennata ma le piccole creature
malefiche, armate fino ai denti la seguivano a poca distanza.
Gli
stivali con il tacco non la stavano certo aiutando, così, saltellando su un
piede riuscì a sfilarne uno per poi lanciarlo dritto in testa all'orchetto più
vicino: si trovavano infatti in un piccolo corridoio dove si poteva passare
solo in fila indiana. Steso il primo orchetto si sfilò anche l'altra calzatura
brandendola come un'arma.
L'orchetto
la studiò e poi l'attaccò colpendola alla gamba destra e facendole perdere
l'equilibrio e cadere a terra malamente; l'orchetto ghignò facendola
rabbrividire e lei lo lasciò avvicinarsi salvo poi mollargli un potente calcio
che lo fece volare contro il muro e cadere tramortito.
Niniel,
si asciugò il sangue che le fuoriusciva dal labbro coinvolto nella caduta.
"Bene,
venite avanti!" affrontò gli altri orchetti rimanti grazie alla corta
spada persa dal primo orchetto e, anche se un po' malconcia riuscì a tirarsene
fuori.
Recuperò
le proprie scarpe per evitare di ferirsi i piedi sulla terra appuntita e
proseguì.
Poco
dopo spuntò in una specie di stanza circolare: al centro, proveniente da
svariati mertri sottoterra si innalzava una violentissima fiamma che lanciava
vampe insopportabili di calore ma la ragazza non vi badò più di tanto e si
affrettò a correre sulla passerella che passava lateralmente alla fornace.
Però
era troppo facile per essere vero, infatti la passerella cominciò a tremare e a
creparsi costringendola a correre come una forsennata, peccato che la gamba
ferita e l'aria ad una temperatura elevatissima le impedivano di respirare e
correre decentemente: ogni respiro sembrava un coltellata nei polmoni ed
avanzare, con quel calore disumano, stava diventando davvero troppo.
Tuttavia,
il pensiero al suo amato Legolas, steso in terra con le mani impotenti a
strappare un respiro, le impedì di lasciarsi andare a quel torpore che la
stavano facendo sprofondare nell'oblio e, con un ultimo disperato salto riuscì
a portarsi fuori dalla terribile fornace.
Legolas...
“Vediamo
che cosa hanno preparato…” disse risoluto Harry ritrovandosi in un corridoio
illuminato da luci al neon “Strano… sembra un sotterraneo babbano…” commentò
portandosi automaticamente la mano alla bacchetta ma ricordandosi subito che
questa gli era stata ‘sequestrata’.
Percorse
il lungo corridoio quando si trovò all’aperto ed esattamente in un enorme campo
da Quidditch.
Le
misure sembravano amplificate infatti riusciva a mala pena a scorgere le tre
porte tra le nuvole, tanto erano in alto.
Con
un piede calpestò la bella erba verde tagliata corta e sentì uno strano strappo
alle gambe, infatti, appena prese coscienza di ciò che fu accaduto si ritrovò
in groppa ad una scopa ed accanto a lui apparvero altre scope montate però da
creature mostruose ed enormi.
“Adesso
capisco perché il campo è così grande!” pensò “E immagino che dovrò trovare il
boccino, eh? Benissimo, vi farò vedere ciò che so fare!” commentò ben
determinato a non farsi sconfiggere da quelle creature! Dior lo stava
aspettando!
Troppe
persone erano morte a causa sua, questa volta non l'avrebbero sconfitto!
Dior...
Il
suo sorriso dolce, quando voleva essere dolce...
Il
suo ghigno, quando ne stava architettando una delle sue...
La
malinconia ed il dolore, quando pensava che lui non la stesse guardando...
La
sua, piccola e tremenda Dior...
Cominciò
una gara serratissima con bolidi enormi ed affilati che gli procurarono non
poche botte e tagli, uno particolarmente forte poi quasì lo disarcionò
rischiandogli un volo di svariate decine di metri.
Aveva
avvistato il boccino ma uno dei battiori gli piombò addosso tirandogli la mazza
a livello dello stomaco: il dolore atroce lo fece boccheggiare e vedere
completamente nero per interi minuti, minuti in cui poteva avvertire le ferite
che i mostri gli facevano.
Cercò
di respirare profondamente e, piano piano, la vista tornò e riuscì a issarsi
meglio sulla scopa.
La
sua piccola e tremenda Dior...
Uno
scintillio poco lontano attirò la sua attenzione ed infatti, pochi secondi dopo
la pallina dorata era stretta nel suo palmo, ma non si aspettava certo ciò che
successe poco dopo: la pallina esplose!
Ma
ciao, qui è Anty che vi parla!!
Avete
visto che brava?? Ho aggiornato prestissimo!! Ho appena finito gli esami e ho
due giorni di ferie prima di tornarmene in Sala Parto (stendiamo un velo
pietoso...) e ho deciso di sistemare tutti i capitoli già scritti e postarli,
nella speranza di vederne la fine...
Comunque
molte cose cominciano a sistemarsi e i conti a tornare... a presto!!
Un
ringraziamento a Peppe che ci ha lasciato un bella recensione:
grazie mille!! Ti siamo davvero grate per le belle cose che ci hai scritto, mi
hai fatto venire i lucciconi!! Spero che anche questo capitolo sia di tuo
gradimento e a prestissimo!! Un bacione!!!
Antares
cadde pesantemente a terra facendosi un male cane al collo.
“Ahia!
Che maleeee!!” piagnucolò appoggiandosi al muro vicino per cercare di alzarsi
“Mmmhh… sembra il corridoio di prima, quando ho aperto la porta… cosa dovrò
aspettarmi ora?”
“Me!”
disse una voce proveniente dall’oscurità davanti a lei.
“Fatti
vedere!”
Si
era aspettata un mostro spaventoso o un terminetor armato fino ai denti, mai si
sarebbe aspetta di vedere davanti a sé niente poco di meno che: Lucius Malfoy!
“Si-signor
Malfoy!”
“Signorina
Anglachel… come mai da queste parti?” chiese con tono disgustato
scrutandola da cima a fondo con i suoi occhi di ghiaccio.
“No,
lei non è il vero Lucius Malfoy!” disse decisa e memore della palude
precedentemente affrontata.
“Come
fai ad esserne sicura? Chi ti dice che il mio cambiamento non sia tutta una
messa in scena, un piano del Signore Oscuro?” il bell'uomo biondo indossava una
strana armatura nera con fregi argentati, il mantello nero lo rendevano ancora
più misterioso mentre il viso chiaro risaltava con stupefacente nitidezza (Non
so voi ma io quando l'ho visto vestito così nel film di Harry Potter e l'Ordine
della Fenice ho fatto un verso tipo: adesso vengo lì e ti incollo contro il
muro, non per schiantarti ma farti dell'altro!! Dio, se era sexy!!
n.d.AntyBeh, se è per quello quando ha
detto 'Dammela' Anty si è quasi alzata in piedi dicendo 'Arrivo!!!' e poi
Lucius fa: 'La profezia! Potter, dammi la profezia' e Anty si è accasciata
sulla poltrona con un 'Ah, ma io ti avrei dato anche altro...' stendiamo un
velo pietoso... n.d.Niniel).
“No…
non è vero…”
“Come
potresti spiegarti questo viaggio in un’altra dimensione? Dopotutto io ho
libero accesso alla vostra sala comune! Ti ho lasciata senza parole, vero?”
Antares
lo fissava negli occhi cercando di trovare qualcosa che le facesse capire che
quello non era il Lucius Malfoy che aveva conosciuto nelle ultime settimane,
quello che aveva riso e scherzato con loro, quello che aveva cominciato ad
amare suo figlio.
“E
non pensi alla tua povera madre? Senza di voi lei è solo un burattino nelle mie
mani!” l’uomo proruppe in una risata antipatica.
“Non
è possibile…”
“Uhmm…
è un’affermazione o un’azione di autoconvincimento? Ti vedo confusa sai,
figliola!”
“Smettila!!
Tu non puoi essere lui!! I suoi gesti, le sue parole… erano autentiche, non era
una finzione! Lui vuole davvero bene a Draco, non come te, brutto impostore!!”
urlò la ragazza fronteggiandolo.
“Ah!
Ecco il punto debole: Draco! Mio figlio, il disonore e lo sbaglio più grande
della mia vita! Che essere totalmente inutile e privo di carattere!”
“Non
è vero!! Draco non è affatto così!! Se tu sei davvero come mi stai dimostrando
ora, allora sappi che l’aver dato alla vita Draco è l’unica cosa di valore che
puoi aver fatto nella tua miserabile vita e non ti meriti affatto un figlio
come lui!!”
“Un
figlio come lui? Proprio tu parli che lo frequenti solo per il suo cognome
nobile e per i suoi soldi? Non ti interessa affatto di lui!!”
“NON-È-VERO!!
Draco è la cosa più bella che mi sia capitata, e non è vero che lo frequento
per i suoi soldi, gli starei vicina anche se fosse l’ultimo dei poveri. Io lo
amo per quello che è, hai capito? Io lo amo, e non lascerò che uno schifoso
impostore come te mi faccia o gli faccia credere il contrario!!” urlò furibonda
stringendo i pugni con forza e malcelata rabbia.
“Che
stai aspettando? Picchiami, allora, se serve per sfogarti!” la ragazza fulminea
gli tirò un pugno nello stomaco abbassandosi sulle proprie gambe ma l’uomo
parve non soffirne “ahahah!! Tutto qui? Lo chiami picchiare questo?” Antares,
respirando affannosamente per la rabbia gli sferrò un potente calcio in viso
che però non lasciò il segno.
“Ma
che diavolo…” un bagliore aveva colto la sua attenzione, infatti al collo
dell’uomo era legato il medaglione che lei aveva regalato a Draco quella
lontana sera in discoteca “… come mai hai tu quel medaglione?” l’uomo si portò
le mani al collo leggermente spaesato poi ricacciò la collana sotto il vestito.
“Oh,
l’ho trovato in casa e mi è piaciuto… nonostante tutto Draco ha buoni gusti…”
“Lui
non se ne separerebbe mai…” la ragazza fu colta da un’illuminazione ‘Quando
l’ho colpito, ho colpito Draco… si aspettano che ceda all’ira e uccida Draco
per poi farmi impazzire di dolore…’
“Allora?
Non volevi farmi male?”
La
biondina sogghignò “No… è inutile… ridotto in quello stato tu soffri di più a
vivere… ucciderti sarebbe farti un favore! E poi tu non sei Lucius Malfoy!
Nonna Belthil è la tua madrina e lei non potrebbe mai essere la madrina di un
essere spregevole come te, quindi è chiaro che tu non sei Lucius! Ammetto di
esserci cascata, fammi passare ora, devo salvare il mio ragazzo!” con una
spallata si scostò da lui e lo oltrepassò convinta a percorre il corridoio che
si estendeva davanti a sé, ma l’uomo non accettò la cosa, estrasse la sua
bacchetta e formulò una maledizione a lui molto nota… “Avada Kedavra!”
"Eccheccachio!!!" imprecò Niniel arrivando
a terra dopo un bel volo; fortunatamente si era preparata e non si fece più di
tanto male, a parte la sculata colossale.
"Ma
bene... dove sono ora?" si chiese guardandosi attorno... sembrava in un
corridoio di Hogwarts... che fosse tutto finito?
Riuscì
a captare un rumore di passi provenire dall'oscurità davanti a sé e si preparò
ad affrontae il nuovo arrivato, qualunque cosa fosse.
Lei
doveva salvare Legolas e l'avrebbe fatto!!
Pensò
di attaccare per prima quindi scattò in avanti, nella mano ben stretta un
pugnale nero preso da uno degli orchetti affrontati precedentemente.
"Ahhhh!!"
urlò una voce ben conosciuta "Ma dico, sei pazza?" Dania uscì
dall'oscurità guardando con occhi spalancati la propria figlia.
"Mamma!!"
urlò l'altra stupita squadrando la donna vestita esattamente come durante la
festa di Dior; abbassò il pugnale ma lo tenne comunque in mano.
Perché
sua madre si trovava lì?
Possibile
che fosse un trucco?
Eppure
sembrava sempre la solita Dania, i capelli boccolosi sciolti sulle spalle, i
vispi e luminoso occhi nerissimi.
"Ma
come sei conciata, bambina mia?" disse la donna una volta che ebbe
guardato per bene la figlia: era sporca e spettinata, gli occhiali sbilenchi,
il vestito una volta bianco era sporco di terra, bruciacchiato, macchiato di
sangue, le ferite sulla pelle della ragazza sanguinavano e la pelle ustionata
dal passaggio nella fornace si stava gonfiando.
"Mamma!!
Ma tu cosa ci fai qui? Legolas, Dior e Draco sono feriti!! Saruman ci ha
mandato a prendere gli antidoti per salvarli... hai visto Anty o Harry??"
chiese a raffica mentre la donna la ascoltava attentamente.
"Ma
Nini tesoro!! Sei ridotta così solo per salvare Legolas?" il tono non
piacque per nulla a Niniel che strinse gli occhi con fare sospetto, scrutando
attenta la donna e serrando la mano sul pugnale.
"Solo?"
ripeté con voce sibilante.
"Andiamo
Niniel!! Ti ho sempre detto di stare lontana dagli Elfi ma tu mai che mi dia
ascolto!! Guardati!!! Sei ferita e sconvolta!!"
"Io
amo Legolas!! Ho deciso io di venire qui per salvarlo!!" l'aggredì la
figlia ma Dania la con forza, lasciandole un segno rosso sulla guancia.
"Smettila!!
Tu non ami proprio nessuno, meno che meno un Elfo!! Guarda dove ti ha portato
l'amore per un Elfo!" gridò solevando le mani come per rafforzare le sue
parole.
"Tu!"
cominciò Niniel guardando con occhi minacciosi la madre "Non" si
avvicinò brandendo il pugnale "Sei" un altro passo "Mia" un
altro ancora mentre la distanza diventava minima "Mamma!" gridò
colpendola con il pugnale.
La
donna urlò e la guardò con occhi pieni di orrore che disorientarono la
ragazza... possibile che quella fosse davvero sua madre? Possibile che lei
abbia cercato di uccidere sua mamma?
"Ma
sei impazzita?? Chissà cosa penserà tuo padre di questo tuo
comportamento!!" strillò e Niniel incassò il colpo "Sei un
mostro!!" continuò la donna guardandosi la ferita sul braccio sinistro.
La
mente di Niniel tornò indietro di molti anni...
Era
piccola; due braccia forti la sostenevano mentre muoveva dei passi incerti dopo
che si era ferita una gamba giocando con la sorella. Gli occhioni di Antares la
guardavano smarriti, dispiaciuta del fatto che la sorella si fosse ferita
giocando con lei.
Niniel
si voltò verso chi la sorreggeva, nel movimento le sue treccine le
sbattacchiarono dolcemente sul visino concentrato e timoroso di avvertire
dolore.
Ed
eccoli: gli occhi di suo padre, davanti a lei, sorridenti e rassicuranti, come
una calda coperta protettiva.
"Dai
Nienor, non sentirai male... se lo senti pensa che c'è qui il tuo papà che ti
vuole bene e te ne vorrà sempre!"
Una
mano affusolatà andò a scompigliare i biondi capelli dell'uomo.
"Ehi!!
Anche la mamma ve ne vorrà sempre!" s'intromise Dania sgridandolo
affettuosamente.
"Anche
se combino disastri?" le chiese con vocina piccola piccola Anatres; la
donna sorrise dolcemente e la prese in braccio.
"Mi
farete arrabbiare ma questo non cambierà mai, noi vi amiamo!" il padre
annuì sfiorando con un bacio la fronte di Niniel e poi la spinse leggermente in
piedi.
Niniel
compì quel tanto temuto passo sapendo che loro ci sarebbero sempre stati a
sorreggerla, nel bene e nel male.
Niniel
chiuse e riaprì gli occhi più volte.
Lui
non l'avrebbe mai considerata un mostro!
La
sua vera madre e sua sorella non l'avrebbero mai abbandonata!
Scoppiò
a ridere.
"Bene!
Mettiamo in chiaro le cose, chiunque tu sia!" fissò decisa la donna
davanti a sé "Io amo Legolas e la mia famiglia, la mia vera
famiglia mi avrebbe incoraggiato a lottare per lui e il nostro amore,
esattamente come stanno facendo Anty e Harry. Quindi, non farmi perdere altro
tempo: o mi dici chi sei o mi fai passare!!" impugnò con forza il pugnale,
piantò le gambe a terra e si preparò ad affrontarla.
“Ahhh!!”
gemette Harry portandosi dolorante un braccio al petto: il boccino era esploso
ustionandogli gravemente la mano sinistra.
“Piantala
di lamentarti come una donnicciola, mi aspettavo molto di più da te!” una voce
che mai da vivo aveva sentito ma che spesso aveva sognato fin da quando era
nato disperse la fitta nebbia che si era formata nei suoi occhi a causa del
volo fatto e del dolore.
“Papà…”
mormorò sperando per un attimo che lo spirito di suo padre fosse intervenuto a
tirarlo fuori dai guai, aiutandolo a salvare la ragazza che amava.
Tuttavia…
Quelle
parole, il tono con cui le aveva pronunciate gli avevano fatto male… quasi gli
sembrò di rivivere il ricordo di Piton in cui aveva scoperto un lato del
carattere di suo padre che mai avrebbe pensato.
“Papà…
sei tu?” la voglia di vederlo ed abbracciarlo forse per l’unica volta nella sua
vita era troppo forte in lui per indurlo a riflettere.
Dall’ombra
uscì infatti un uomo alto e dalle spalle larghe con capelli perennemente
scompigliati ed un paio di occhiali molto simili a quelli che aveva portato
anche lui per lunghi anni.
James
Potter… suo padre.
Non
passò nemmeno un secondo che si lanciò letteralmente ad abbracciarlo ma il suo
sorriso svanì nel momento in cui avvertì una lama fredda e dura lacerargli il
fianco.
“Mi
hai davvero deluso, Harry!” sibilò l’uomo per nulla turbato “Io e tua madre
abbiamo dato la nostra vita per te e tu ci ripaghi così? Andandotene in giro in
luoghi così pericolosi?”
“Ma…”
“Non
capisci ciò che è veramente importante? Tu sei stato destinato ad uccidere
Voldemort e vendicare i tuoi genitori, non hai tempo per correre dietro ai
capricci di una ragazzina!!”
Harry
stava guardando ad occhi sbarrati il padre.
No…
non poteva essere lui eppure… eppure è così reale! Si ritrovò a pensare sempre
più confuso.
Possibile
che lui avesse ragione?
Il
suo unico scopo nella vita era quello di trovare ed uccidere Voldemort?
Lui,
quell’uomo era suo padre ed aveva davvero dato la propria vita per salvarlo…
‘Harry,
tuo padre è morto…’ ricordò le parole che gli disse Hermione, quando al loro
terzo anno era convinto di aver visto il proprio padre lanciare l’Expecto
Patronum… ed infatti non era stato James ma lui stesso.
Possibile
che quell’uomo davanti a lui, così uguale a lui, non fosse James Potter?
‘Non
hai tempo per correre dietro ad i capricci di una ragazzina!!’ aveva detto ma
James Potter no! Lui stesso aveva affermato di aver sacrificato la propria vita
per salvare lui e Lily, solo per amore.
James
Potter, suo padre, non avrebbe mai detto una cosa simile, l’avrebbe spronato a
combattere per ciò in cui credeva, per la ragazza che gli aveva aperto il
cuore.
Sorrise.
“Bene…
molto realistico…” affermò guardando negli occhi l’uomo “Ma tu non sei mio
padre! Combatterò se è questo che vuoi ma non rinuncerò a Dior! Fatti sotto,
chiunque tu sia!!” esclamò deciso mentre una grande forza spirituale si
diffondeva attorno a lui, una forza così grande da far scaturire, dalle sue
mani, la sua ormai fedele spada dorata decorata con grandi rubini.
Fulminea
la Serpeverde si abbassò schivando la maledezione ma questa, invece che colpire
il cuore, la colpì di striscio tra la spalla ed il collo, proprio dove era
stata precedentemente colpita dalla lama della finta Niniel.
Subito
si portò una mano alla ferita che sanguinava copiosamente andando ad
imbrattarle il vestito.
“Smettila
di nasconderti dietro al corpo di Lucius, fammi vedere chi sei!” ‘Lucius’
sogghignò dopodiché la pelle del suo viso cominciò a sciogliersi come una
maschera di cera e rivelare una faccia completamente nera “Tu… tu sei un
Nazgul!!”
Ed
infatti si trattava proprio di uno degli uomini in nero che erano spariti da
tanto tempo ma che ricomparvero ancora quella notte in cui ci fu l’attacco di
Gollum ai danni di Harry.
Subito
tra i due cominciò una dura lotta ma la ragazza non se la sentiva di colpirlo a
causa del suo legame con Draco. Quando il Nazgul si abbassò per poterle
sferrare un calcio lei lo colse alla sprovvista prendendogli la spada e
tranciando con essa la famosa collana.
“Ora
si fa sul serio!” lo sfidò brandendo la sua stessa spada.
"Ma
che schifo!!" gemette Niniel vedendo la pelle rosea della madre
sciogliersi come neve al sole "Stai perdendo la plastica, mostro!!"
commentò ma il sorriso le morì sul volto quando triconobbe davanti a sé la
figura nera di un Nazgul.
Un
brivido le attraversò la schiena: non sarebbe stato facile sconfiggerlo!
Ma
lei era Niniel Nienor e niente le abrebbe impedito di salvvare il suo Legolas
da quella indicibile tortura!
"Ok
bello, se pensi di farmi paura ti sbagli! Fatti sotto che io devo salvare
l'uomo che amo!!"
Con
un urlo si scagliò addosso alla creatura nera brandendo saldamente la su arma
tra le mani.
Non
si sarebbe fermata davanti a niente e nessuno!!
James
Potter, o meglio, ciò che si spacciava per lui, scoppiò a ridere; ma non era
una vera e propria risata sembrava più un lungo fischio, suono che il ragazzo
aveva già udito la sera in cui c’era stato l’attacco al dormitorio da parte di
Gollum.
Doveva
per forza essere uno di quei cosi… di quei cugini dei Dissennatori, non
ricordava il nome in quel momento. Si annotò mentalmente di chiedere
spiegazioni alle carissime gemelle Anglachel che sembravano saperne molto di
più dietro a quegli occhioni innocenti.
“So
che sei uno di quei cavalieri, fatti sotto se ne hai il coraggio!!” urlò il bel
moretto aggiustandosi prima gli occhiali e poi brandendo con forza a due mani
la grande spada sperando in cuor suo che gli portasse fortuna come nelle
passate avventure.
Il
Nazgul non fece attendere il ragazzo e con orrore la pelle del viso di Potter
senior cominciò a colare rivelando il volto completamente nero e corrotto di
uno dei nove uomini che avevano posseduto gli anelli maletti da Sauron e per
mezzo dei quali erano stati condannati ad una non vita.
“Ok…
così mi piaci!” affermò il ragazzo afferrando a piene mani il suo proverbiale
coraggio da Griffyndor.
“Ah!”
gemette la biondina accasciandosi ai piedi del muro dopo aver sbattuto la testa
in modo tanto violento da appannarle la vista.
Antares
era allo stremo, per quanto si stesse impegnando il Nazgul sembrava non
soffrire mai dei colpi che gli tirava causandole anche una grande stanchezza.
Non era certo quello il momento per fermarsi a riposare, Draco era sempre più
in pericolo di vita e non sapeva nemmeno quanto tempo fosse passato dalla sua
entrata in quell’incubo. Si ripulì il sangue che le usciva dalla bocca e dalle
labbra notando che la ferita che aveva sul collo non aveva ancora smesso di
sanguinare. Riuscì a schivare a pelo un calcio che le avrebbe spaccato il
cranio e, a fatica, si sollevò da terra pronta a fronteggiare il suo nemico: il
Nazgul si era ripreso la spada e per lei diventava sempre più difficile
schivarla. Il nuovo colpo che le fu sferrato però mise in difficoltà il cavaliere
dal momento che la lama della spada si era impigliata nel tacco della scarpa
della giovane Slytherin. Quest’ultima con uno strattone riuscì a recuperare la
spada e, con le ultime forze rimaste, la conficcò nella testa dell’essere nero
che, con un roco fischio capace di farla tremare da capo a piedi, si dissolse.
La
ragazza cadde a terra sfinita: le doleva tutto e perdeva sempre di più la
sensibilità del braccio sinistro e dell’intero corpo; le immagini sfuocate
terminarono di vorticare davanti ai suoi occhi solo nell’istante in cui vide
tutto nero.
Anche
Niniel non era in buone condizioni: la gamba ferita le faceva sempre più male e
le nuove ferite che gli aveva inferto il Nazgul le facevano un male tremendo.
Un
ennesimo calcio la colpì allo stomaco spezzandole il respiro in trachea e
facendola ansimare violentemente.
Il
Nazgul era riuscito a disarmarla... se solo fosse riuscita ad impadronirsi del
pugnale...
Si
rialzò tenendosi lo stomaco con una mano e sorreggendosi con l'altra.
Si
pulì il viso dal sangue e dal sudore; gli occhiali erano irreparabilmente
distrutti e le era difficile vedere correttamente tra le lenti incrinate.
"Perché
diavolo non ho messo le lenti a contatto?" si maledì.
Il
Nazgul l'attaccò sulla destra e lei sfruttando il fatto che l'essere aveva
lasciato scoperto il fianco sinistro gli tirò un violentissimo calcio che lo
sbilanciò; la ragazza si gettò a terra schivando un fendente del mostro e
riuscì a reimpadronirsi del proprio pugnale.
"Ok,
bello, attaccami di nuovo..." lo sfidò fissando i propri occhi azzurri in
quelli neri pece del Nazgul. Quest'ultimo la studiò per dei lunghi attimi poi
si decise ad attaccarla.
Niniel
incassò il violento colpo che la fece sbattere violentemente contro il muro
alle sue spalle ma nonostante il dolore che la trafisse in tutti gli angoli del
corpo, sorrise.
Mosse
volocemente il pugnale e con un colpo netto staccò al mostro il dito in cui
faceva bella mostra di sé uno dei nove anelli maledetti.
Immediatamente
il Nazgul emise il suo fischio di agonia prima di esplodere e distruggersi per
sempre. Il grido era stato talmente forte che Niniel perse completamente e
sensi e crollò nel buio.
Anche
Harry era riuscito a rispondere agli attacchi del Nazgul.
Brandiva
con ferocia la spada appartenuta a Godric Grifondoro, sfidando il mostro a
farsi sotto.
Nella
lotta Harry riuscì a sfilare la spada da sotto quella dell'avversario e gliela
conficcò a livello del cuore.
Il
mostro fischiò prima di disolversi in una nuvola di cenere; Harry fece appena
in tempo ad afferrare la sua spada che il terreno si aprì al di sotto dei suoi
piedi.
“Dove…
sono… finita?” si chiese Antares una volta ripresasi. Si sollevò a sedere
cercando di capire il luogo in cui si trovava: era uno stanzone grigio,
polverosoe dal soffitto molto basso
illunimato solo da due fioche torce che diffondevano una luce molto tenue tale
da rendere la stanza ancora più macabra e sinistra di quanto già non fosse.
Le
sue ferite non avevano smesso un secondo di sanguinare e lei si sentiva, oltre
che dolorante, molto stanca.
“Hum…”
sentì mormorare dall’altra parte della stanza.
La
biondina si immobilizzò all’istante attendendosi chissà quale altro mostro ma
appena vide l’origine del suono il suo cuore prese a battere forte.
“Harry!
Sei tu?” chiese avvicinandosi a gattoni a lui.
Il
ragazzo sentendosi chiamare da quella voce così familiare aprì di scatto gli
occhi e riconobbe una cascata di capelli biondi.
“Antares!”
anche lui si tirò a sedere e la guardò: non era messa meglio di lui, però erano
vivi.
“Secondo
te che significa se siamo qui tutti e due?” chiese la ragazza alzandosi e
guardandosi attorno.
“Non
ne ho idea! Speravo che fosse finito tutto e che avremmo trovato gli antidoti
ma…”
“Perché
Niniel non è qui?” continuò la biondina ricordandosi della gemella.
Non
che Niniel non fosse forte, se la sapeva cavare anche lei, ne era certa, ma se
le avevano giocato particolari trucchetti psicologici, magari tirando in gioco
il loro defunto padre, aveva paura che lei non fosse in grado di vedere
l’inganno.
I
suoi dubbi però furono presto dissipati quando un urlo annunciò l’arrivo di
qualcuno e, come caduta dal cielo la sorella la stese a terra, cadendo poi
entrambe molto duramente.
“Antares!!!
Sei tu?!” urlò la Grifondoro appena ebbe riconosciuto il suo materasso.
“Ero
io…” mormorò fioca l’altra inveendole subito addosso per esserle caduta proprio
sopra rischiando di romperle l’osso del collo.
“Sì,
sei tu!!” continuò imperterrita l’altra abbracciandola stretta incurante del
dolore che provavano entrambe.
“Ciao
Niniel, eccoci tutti e tre qui!”
“Harry!!”
gioì ancora la ragazza abbracciando stretto anche il compagno di Casa.
Non
appena i tre ragazzi si furono alzati una luce scaturì dal centro della stanza.
Tre
figure apparvero: Legolas, Dior e Draco tutti e tre in forma e sorridenti che
facevano loro cenno di venirgli incontro ed abbracciarli.
Harry
fece per lanciarsi verso Dior ma subito si fermò notando qualcosa di strano...
nemmeno le Anglachel si erano mosse segno che anche loro avevano avuto una
strana impressione.
“Smettila
con questi giochetti!!” proruppe Harry molto seriamente “Siamo qui tutti e tre,
abbiamo superato le prove nel tempo stabilito, dacci gli antidoti!!”
“Esatto!
Quelli non sono i nostri amici, Draco non farebbe mai una faccia del genere
nemmeno sotto tortura!!” continuò la Serpeverde indicando il biondino che
sorrideva con un sorriso troppo dolce e artefatto.
“Coosa??”
urlò indignata la Grifondoro scrutando meglio quel Legolas che apriva le
braccia dolcemente “Ti rendi conto di che colore sono gli occhi di Legolas? Se
vuoi imbrogliarci evita errori di questo tipo! I suoi sono azzurri, non
verdi!!”
Le
tre figure si dissolsero improvvisamente lasciando al loro posto tre ampolline
di colore differente. I tre ragazzi se ne impadronirono subito mettendole al
sicuro all’interno dei vestiti.
Con
un’altra luce accecante comparvero tre porte, le stesse che avevano varcato
all’inizio dell’avventura.
I
ragazzi si guardarono poi con decisione le attraversarono.
Apparvero
all’interno della stessa stanza di mattoni grigi da cui era partito
quell’incubo.
Niniel
si catapultò vicino a Legolas, nemmeno lei sapeva dove trovasse la forza di
correre, quando sentiìva il proprio peso cedere sulle sue gambe sofferenti.
Giunta
vicino all'uomo si lasciò andare a terra incurante della fitta che le
attraversò la gamba. Trafficò tra le pieghe dell'abito estrendo la famosa
boccetta per cui aveva faticato così tanto.
Non
aveva ancora abbassato gli occhi su Legolas per paura di ciò che avrebbe visto.
Si
passò una mano gelida sul viso; serrò gli occhi con forza poi sospirò
profondamente e guardò il suo amore tra le braccia.
Legolas,
nonostante stesse malissimo le sorrise dolcemente.
Era
davvero fiero di come si era comportata e soprattutto aveva capito di amarla
come non credeva si potesse amare un'altra persona.
Vedeva
i segni della lotta su tutto il suo corpo e nei suoi occhi.
L'amava
e sarebbe stata la prima cosa che le avrebbe detto.
Quando
Niniel gli somministrò l'antidoto boccheggiò per un po' di secondi con la
sensazione del respiro che si spezzava e dei in fiamme ma poi, tutto quel
dolore assurdo passò che se non fosse mai stato male.
"Ti..."
"Non
ti sforzare... Sati davvero bene?" chiese lei con le lacrime agli occhi.
Legolas annuì e le sorrise piano mentre con una mano andava ad accarezzarle uno
degli innumerevoli tagli che aveva sul viso.
"Ti
amo..." disse con un soffio, l'unica cosa che la sua gola debilitata gli
permettesse di far emettere.
"Beh,
alleluja!" commnetò lei scoppiando a ridere e a piangere insieme; anche
Legolas sorrise e tossì incapace di ridere normalmente, poi la prese tra le
braccia deciso a non allontanarsi mai più da lei.
Stessa
cosa fece Harry che, con orrore e dolore, vide il bel viso di Dior
completamente coperto di piaghe. La ragazza resirava a fatica e mormorava
parole prive di senso e sconnesse. Con cautela Harry la sollevò a sedere
facendole appoggiare il viso alla propria spalla; aveva molta paura a toccarla,
non voleva certo peggiorare la situazione o causarle ancora più dolore di
quanto già non stesse provando.
Dior
si agitò violentemente e Harry la strinse di più mormorandole piano
all’orecchio.
“Sono
io, Dior, non ti preoccupare, ho l’antidoto!” detto questo sfilò l’ampolla
dalla tasca e versò il contenuto azzurro accesso nella bocca di Dior.
La
ragazza rabbrividì con forza, strinse violentemente le braccia attorno al
ragazzo poi sbarrò gli occhi ansimando forte.
“Dior!
Dior!!” la scosse e vide, con sollievo, sbiadire le sue piaghe, lasciando molti
tagli ma nel complesso riportandola alla normalità.
Dior
sbattè più volte gli occhi, si passò la manica del vestito sulla fronte per
asciugarsi il sudore, mise a fuoco dove si trovava, cosa era successo e chi
aveva accanto.
“Harry!!”
strinse forte il suo ragazzo gettandogli le braccia al collo e respirando il
suo profumo “Dio… come sei conciato!” costatò guardando le innumerevoli ferite
che il suo corpo riportava e notando il profondo taglio che aveva al fianco.
“Sto
bene… è tutto finito e sei salva… questo è l’importante!” disse prima di
prendere nuovamente la sua piccola stella tra le braccia.
Antares
guardava con rabbia mista a dolore tutti quei fili che tagliavano la bella
pelle serica e bianca del suo Draco. Alzò piano una mano al viso accarezzandolo
lievemente e constatando che la trama finissima della sua pelle era ancora più
trasparente e fredda del solito.
Si
guardò attorno notando che Niniel e Harry avevano già somministrato gli
antidoti a Dior e Legolas ma lei non sapeva come fare a liberare il suo ragazzo
da quella prigionia di fili sottilissimi. Tutta la disperazione dell’accaduto
le si stava riversando addosso come un fiume in piena e registrò a malapena la
spada di Harry in terra.
Improvvisamente
riacquistò lucidità e capì cosa doveva fare.
Impugnò
la pesante spada dorata con entrambe le mani poi tranciò di netto i fili che
tenevano contro il muro il bel biondino. Draco, ovviamente, cadde in avanti non
essendo più trattenuto e sostenuto da nulla.
Antares
gli prese il viso posandoselo in grembo e sperò con tutta se stessa che
quell’antidoto funzionasse e di aver fatto in tempo a somministraglielo. Il
liquido blu scuro non fece resistenza e scivolò direttamente nella gola del
ragazzo che prese immediatamente a tremare come colpito da spasmi violenti.
Quando
ormai sembrava che le sue condizioni stessero peggiorando le palpebre di Draco
si alzarono lentamente fissando dapprima il vuoto e poi acquistando
consapevolezza.
“Oh
Dio… stai bene…” mormorò Antares a voce così bassa che lei stessa fece fatica a
sentirsi, stringendo di più le braccia al suo torace.
Il
bel Serpeverde levò gli occhi al suo viso.
“È
vero?” domandò con voce roca e sofferente.
“Cosa
è vero?”
“Che
mi ami…?”
“Ma
come fai a…”
“È
vero?” insistette lui non lasciandole finire la domanda.
“…Sì…
è vero.” Draco si aprì in sorriso talmente luminoso e radioso che Antares non
lo avrebbe mai dimenticato. Anche se il suo viso era pieno di tagli, sporco di
sangue, sofferente e pallido non ricordava di averlo mai visto più bello di
allora.
“Anche
io ti amo… non te l’avevo mai detto, vero?”
“No…
non a parole ma… lo sapevo.”
Appena
i tre ritornarono in loro anche tutti i ragazzi pietrificati tornarono alla
normalità: Ron, Hermione e Ginny si lanciarono verso Harry, Judy e Blaise verso
Draco sincerandosi delle loro condizioni.
Poi,
improvvisamente, come se non fosse accaduto nulla si ritrovarono tutti nella
Sala Comune dove facevano mostra di loro i residui della festa ormai terminata.
Lucius,
Dania e l'intero corpo docenti, evidentemente sconvoli, sbarrarono gli occhi
vedendoli comparire sotto i loro occhi dopo averli cercati ovunque.
"Dior!!"
gemette Dania vedendo la figlia stesa a terra.
"Sto
bene! Solo... grazie a tutti ma non voglio feste per tutti gli anni che mi
restano da compiere!" commentò facendo scoppiare a ridere i ragazzi, un
po' perché erano felici di avercela fatta anche quella volta, un po' per
liberarsi della paura e della tensione di ciò che avevano affrontato.
Legolas
abbracciò dolcemente Niniel che prese a piangere senza sota sulla sua spalla
mentre continuava a mormorare 'Sei vivo...'.
Harry
stava raccontando tutto a Dior ignorando il fatto che lei l'avesse visto
durante tutti gli ostacoli ma felice di sentirlo parlare ed essere lì con lui.
Chi
non parlava erano Draco e Antares che se ne stavano abbracciati e alzavano lo
sguardo solo per incontrarsi con gli occhi ed accertarsi di essere nuovamente
insieme.
Ed
eccoci al trentesimo capitolo... che piaghe, eh!!
D'ora
in poi le cose diventano più chiare (ma dove??? n.d.NiniDon't worry, vedrai nei prossimi cap... ma
scusa, la trama la sai anche tu, o no? n.d.Anty).
Volevamo
ringraziare tre stupende persone che ci hanno recensito:
Syssy5: Ma ciao, tesoro!! Che bello
risentirti!! Un anno e mezzo, eh? Dio, com'è volato, nemmeno mi ero accorta.
Cmq adesso siamo tornate a abbiamo intenzione di finirla davvero, altri 3-4 cap
sono già pronti, gli altri li stiamo scrivendo... speriamo continuerai a
seguirci!! Un bacione!!!
Peppe: visto che finisce tutto bene? E
come potrebbe essere altrimenti? Per Dior ci sono in serbo delle sorprese che
penso, non ti piaceranno (no, non muore, anche perché non ho la minima
intenzione di descrivere Potter depresso!!), cmq spero continuerai a seguirci!!
Grazie mille!!
Cindy87: Piacere di conoscerti, Cindy!!
Davvero ci segui e aspetti da così tanto tempo? ci fai piangereeeeee!!! siamo
davvero contentissime che la storia ti piaccia e speriamo di non averti deluso
con questo nuovo cap... visto che non hai dovuto aspettare altri due anni??
Come siamo brave!!! Speriamo che continuerai a seguirci, anche perché noi già
ti adoriamo!!! Un bacio e alla prossima!!
Era
ormai già passata una settimana da quella terribile avventura e la vita dei
ragazzi era tornata alla normalità, una volta che Madama Chips li ebbe buttati
fuori dall’infermeria stufa marcia di quei suoi ospiti abituali.
C’era
qualcuno però che cominciava a trovare tutti questi avvenimenti molto strani,
sospetti su sospetti si affollavano nella sua mente ed erano talmente pressanti
da non abbandonare nemmeno i suoi sogni.
“Scusate
ma devo andare in biblioteca!” annunciò Hermione senza quasi neanche salutare i
suoi amici ed il suo ragazzo che scosse la testa rassegnato.
“Credo
che con gli esami diventerà matta, quest’anno, peggio che al quinto!” commentò
Ron scuotendo la testa e guardando la ragazza uscire di corsa dalla Sala Grande
con una fetta di pane tostato a penzoloni in bocca.
Ma
Hermione non era andata in biblioteca per fare ricerche scolastiche.
“Bingo!”
mormorò quasi un’ora più tardi sfogliando un pesantissimo e dall’aria
noiosissimo tomo di Erbologia.
“Lumenryos
Blanca… pianta Elfica dalle sconosciute potenzialità. Questa pianta fiorisce
una volta ogni 750 anni e i fiori appassiscono quasi immediatamente. Le poche
persone che hanno avuto la fortuna di vederne fiorire una, quasi prettamente
appartenenti al popolo Elfico, dichiarano di aver sentito come una grande forza
avvolgerli ed entrare in loro appena dopo essere stati investiti dalla pioggia
argentata che i misteriosi fiori di questa pianta sprigionano. Come è già stato
detto i suoi poteri sono ancora del tutto sconosciuti e i maghi, a differenza
degli Elfi, la considerano una sorta di pianta maledetta, oscura… non mi è
molto d’aiuto, queste cose le sapevo anche io… cerchiamo l’altra cosa…” stava
riflettendo tra di sé la ragazza ricominciando a gironzolare per quel luogo
così bello ed affascinante per lei.
“Uhmmm…
‘Oggetti e manufatti magici’… vediamo qui!” la ragazza prese il libro e
si accomodò ad un tavolo cominciando a sfogliare intenta le pagine ingiallite e
a tratti rovinate dal tempo.
Quando
ormai credeva di essersi sbagliata un titolo attirò la sua attenzione.
“Sapevo
che c’era qualcosa sotto!” esclamò trionfante chiudendo con uno scatto il libro
e sorridendo.
“Oh
cavolo!!” gemette Harry estraendo dalla borsa la sfera contenente la ballerina
in catene che Ron gli aveva regalato tempo prima.
“Cosa?”
chiese Ron distrattamente.
“Guarda!
Si è fatta un’altra crepa, ma sono sicuro che questa volta non mi è caduta!!”
affermò il moretto alzando il palmo davanti al naso del suo migliore amico.
“Strano…
però beh, è un regalo molto vecchio, insomma l’aveva comprata Charley in un
negozietto di antiquariato, magari la magia sta svanendo… ma le avevi visto il
volto, no?”
“Beh,
sì ma… cioè, è strano! Tu vedevi il volto di Hermione, no?” il rossino annuì
cercando di seguire il filo logico di Harry “E come lo vedevi? Normale, serio,
sorridente…?”
“Sorridente.”
“Ecco,
invece io quello di Dior lo vedo sofferente è come se mi volesse far capire che
è in pericolo o che con me non è felice…”
“Boh,
non lo so, magari dipende dal fatto che Dior non è una che sorride spesso…”
“Aspetta…
Malfoy! Malfoy, puoi venire un attimo?!” chiese Harry al biondino che era
seduto sulla panca appena dietro la sua.
“Che
c’è?” chiese il Serpeverde sedendosi a cavalcioni sulla panca di Gryffindor e
aspettando una risposta del bambino sopravvissuto.
“Prendi
in mano questa e dimmi che volto le vedi!” Harry gli mise in mano la sfera e
Draco aggrottò le sopracciglia un po’ stupito da quella strana richiesta però
accontentò Harry che sembrava dare molto peso alla cosa.
Abbassò
gli occhi a guardare il volto della ballerina imprigionata da nastri e questo
da bianco divenne improvvisamente il volto della sua ragazza.
“Ma…
è Antares! Che diavoleria è questa?”
“Si ma
che espressione ha?” chiese Harry impaziente, scrutando con attenzione il volto
del Serpeverde.
“Che
espressione ha?… Seria… sembra quasi…”
“…sofferente?”
finì per lui Harry e Draco si ritrovò ad annuire.
“Esatto…
sofferente è il termine giusto. Vuol forse dire qualcosa?”
“No,
cioè, non lo so è che anche io vedo Dior con quell’espressione…”
“Andiamo
ragazzi, la ballerina mostra il viso della persona che amate, che importanza ha
che sorrida o meno, è il volto che importa, no?” disse Ron non dando così tanto
peso alla cosa.
“Sì,
forse hai ragione, Ron…” rispose Harry cercando di convincere se stesso “…anzi,
sarà proprio così!” terminò ma lo sguardo che scambiò con il Serpeverde non
rispecchiava quelle parole.
“Posso
farti una domanda, Legolas?” chiese Hermione mentre, come quasi tutte le sere,
si ritrovavano a chiacchierare nella serra.
“Certo!”
rispose gentilmente l’Elfo sorridendole.
“Vedi,
ho letto un libro sugli Elfi, uno di quelli che ci avevi consigliato e c’è una
cosa che non ho ben capito…”
“Ma
dimmi, sono a tua disposizione!” tutti i ragazzi si fecero attenti zittendosi
per sentire la domanda della ragazza.
“Ho
letto di una sorta di maledizione che impedisce agli Elfi di aver figli con i
maghi, e non capisco perché con i babbani, i veela, i vampiri, insomma le altre
razze sì e noi no.”
“Ah…”
sospirò il bel professore “Sì, c’è questa maledizione se così si vuole
chiamarla. Pare che nel centotrentesimo anno della Prima Era la figlia di uno
dei principi Elfici sia scappata dalla Terra di Mezzo per sposare un mago,
rinunciando alla propria immortalità. Il padre non prese bene la notizia e
nemmeno il padre del ragazzo. I due potenti formularono una maledizione contro
i propri figli che consisteva nel non poter avere figli. Si tramanda però che
nel 1500, un potente mago ed un veggente Elfo, ebbero una premonizione
identica: cioè due creature mezze Elfiche e mezze magiche, avrebbero finito per
dominare il mondo con la potenza del fuoco. Ovviamente questa è solo una
leggenda perché mai è stato ritrovato un documento o una testimonianza di
questa profezia. È una storia che viene raccontata ai bambini la sera davanti
al fuoco. I libri Elfici sono pieni di leggende, ci piacciono tanto, sai!” finì
di raccontare Legolas.
“Wow…
non pensavo che ci fossero profezie anche tra gli Elfi!” commentò Ron.
“Beh,
le nostre radici non sono così diverse come si pensa… si tramanda che Elfi,
maghi e Veela discendano dalla stessa radice comune, anche se gli Elfi e i
Veela si sono dispersi e sono sempre meno, così come i maghi che nascono senza
poteri: i magonò. Ma voi siete fortunati perché possono nascere bambini con
poteri magici anche da babbani, per noi non è così.”
“Non
ci sono testimonianze di figli mezzi maghi e mezzi Elfi?” chiese Draco serio.
“No,
te l’ho detto. È solo una leggenda, quella profezia, e poi sai com’è si resta
suggestionati e beh, nessuno vorrebbe mai dare alla luce i famosi figli che
distruggeranno il mondo con il fuoco. Anche se ci sono coppie di maghi ed Elfi
sparsi per il mondo sono sicuro che preferiscono vivere tranquilli senza
figli.”
“E
se accadesse? Magari in questo periodo?” domandò Judy allarmata.
“Ma
no! Tutti pensano che avverrà nel periodo che si sta vivendo ma è solo una
storia, una favola! Non accadrà, credimi Judy. Sono spauracchi per i bambini e
forse era meglio se non vi raccontavo tutta la storia. Comunque spero che la
tua curiosità sia stata soddisfatta Hermione.”
“Sì,
grazie mille. Sai, piacciono tanto anche a me tutte queste leggende. Anzi, se
poi mi presti quel tuo libro Elfico sulle leggende ne sarei davvero felice così
ti evito spiegazioni.”
“Certo,
prendilo pure, tanto so che me lo tratterai bene!”
“…e
così per il tuo bene e la tua sicurezza abbiamo pensato di mandarti in
Francia…” finì di spiegare Dania abbassando tristemente gli occhi per non dover
affrontare quelli della figlia minore.
“Cosa?!
In Francia? Pensate che non sia in grado di cavarmela da sola? Perché non
venite anche voi allora? Se sono in pericolo io lo sono anche Niniel e
Antares!!!” fu la prevedibile sfuriata di Dior.
“Dior…
guarda che è difficile anche per me…” tentò di dire la madre.
“No,
per te è semplicissimo, sono solo un burattino da spostare come ti gira! Prima
andate a Hogwarts, adesso a Parigi!! Cosa sono, un pacco postale?”
“No!
Non pensare minimamente una cosa simile!!!”
“Perché
adesso? Perché proprio ora che ho trovato Harry?” chiese sconsolata vedendo la
grande determinazione della madre “Ti odio!” urlò alla donna prima di correre
via.
“No,
Dior…” sospirò affranta e stanca Dania che già aveva sofferto nel decidere e
nel rivelare la notizia.
“Perché
mamma?” chiese Niniel.
“Niniel,
lo sai!! Voi siete in pericolo ma lei di più! Già l’hanno usata per arrivare a
Harry se dovessero scoprire che…”
“Ce
la caveremo come abbiamo sempre fatto!!” si animò la Grifondoro stringendo
forte i pugni “Non è vero Anty?” si voltò verso la gemella in cerca del solito
conforto ma rimase spiazzata: Antares se ne stava appoggiata ad una parete con
le braccia conserte.
“No,
non è vero.” commentò grave staccandosi finalmente dalla parete.
“Antares!!”
urlò sconvolta la sorella.
“Non
mentire a te stessa Niniel!! Non è come le altre volte, tra poco sarà di nuovo
il tempo, non dirmi che non l’hai sentito!!” Niniel abbassò lo sguardo.
“Di
nuovo? Ma bambine… no!! Non quello!!” strillò la madre con gli occhi spalancati
prendendo Niniel per le braccia e guardandola negli occhi.
“Sì
mamma! E non sarà come le altre. Dior, noi, Harry, Draco… tutti siamo in
pericolo. Ma Dior lo è doppiamente; mamma ha ragione, non possiamo permettere
che venga usata nuovamente, se dovessero rapirla e interrogarla ti immagini il
casino che accadrebbe? Mandandola in Francia, non solo sarà al sicuro
fisicamente, ma sarà anche al riparo da altre sofferenze causate da noi. Sai
bene anche tu che non ha mai sopportato quel dispositivo che effettivamente a
lei non serve, ma non siamo state noi a fare saltare la vecchia scuola!!”
“Lo
so che era colpa mia, mi sono già scusata abbastanza!! So che lei ci ha rimesso
anche se non è come noi ma non l’avevo fatto apposta!!”
“Non
sto dicendo questo!! Ti sto solo dicendo di pensare al bene di Dior, credi che
anche a me non faccia male vederla andare via dopo che è sempre stata al mio
fianco? Però qui non è al sicuro e se dovesse accaderle qualcosa solo per i
vostri capricci non ve lo perdonerei mai!”
Niniel
sospirò guardando il pavimento in preda ad una rabbia folle. Non era mai
successo che Antares la contraddicesse e la perdita dell’unico alleato che
credeva di avere non migliorava certo la situazione.
“Sarà
una cosa temporanea! Finito tutto questo tornerà da noi!” cercò di convincerla
la madre ma la Grifondoro se ne andò senza neanche degnarla di un’occhiata e
sbattendo con forza la porta.
“Cosa
devo fare, Antares?”
“Non
devi cedere davanti alle loro suppliche. Dior non può stare qui, che lo voglia
o meno!”
“Le
parlerai?” la biondina annuì prima di andarsene.
“Hai
sentito tutto, vero?” chiese Dania alla stanza apparentemente vuota. Lucius
comparve da dietro la porta secondaria.
“Che
cosa sono le tue figlie?” domandò serio.
“Non
ti è dato sapere.” Rispose solo la donna sedendosi stancamente sul letto.
“Eccoti!”
“Sparisci!”
urlò Dior che, seduta sul divano guardava rapita la danza del fuoco nel
caminetto.
“No,
dobbiamo parlare!”
“Pensavo
fossi dalla mia parte! Lo sei sempre stata!!” ribatté la moretta ferita.
Antares
sospirò prima di inginocchiarsi davanti alla sorellina.
“Dior…
tu sai bene cosa succede a me e Niniel. Sai anche che molte volte ti hanno
additata o evitata a causa nostra, e di questo ci dispiace sempre tanto.”
“Non
ve ne ho mai fatta una colpa!”
“Lo
so, e ti sono grata per la tua comprensione!! Sai com’è fatta mamma, lei non sa
mai spiegare per bene le cose e soprattutto non riesce mai a farci capire che ci
vuole bene, ma ce ne vuole molto!” Dior sorrise amaramente.
“Non
ho mai ascoltato mamma, tu sei sempre stata il mio punto di riferimento.”
“Ti
ho mai delusa?”
“No!”
“Allora
fidati di me se ti dico che qui sei in pericolo. Non so cos’è Dior, chiamala
sensazione, chiamala paura ma so che se tu resterai qui andrai incontro alla
morte a causa mia e di Niniel. Non posso permettere che accada una cosa simile,
non se c’è almeno una scappatoia. Sarò una vigliacca, so bene che tu vorresti
stare qui ad aiutarci e lottare, ma io ti voglio sapere al sicuro. Ti voglio
troppo bene per rischiare la tua vita.”
“Ma
così mi sentirò impotente.”
“No!
Non devi! Pensavo di chiedere a mamma di mandarti…” e si avvicinò all’orecchio
della sorellina.
Dior
spalancò gli occhi sorpresa.
“Però…
come farò senza Harry?”
“Pensa
a quante persone ha già perso da quando è nato. Ti ama Dior, se tu dovessi
morire non riuscirebbe mai a superare la cosa questa volta e noi neppure!”
“Ok…”
affermò dopo qualche minuto la moretta pensando bene alla situazione poi si
lanciò tra le braccia della sorella in cerca del solito conforto.
"NO!!"
urlarono insieme Harry e Draco balzando a sedere sui propri letti. Ansimavano
fortemente, il loro cuore non sembrava voler diminuire il ritmo e le gocce di
sudore colavano dai loro visi fin sopra le lenzuola.
"Cosa..."
si chiese Harry passandosi una mano tremante sugli occhi per poi correre alla
ricerca degli occhiali.
"Di
nuovo quel sogno..." sussurrò Draco scostandosi i capelli umidi dalla
fronte "Scusa se ti ho svegliato..."
"No...
anche io mi sono svegliato a causa di un sogno strano..." nella stanza
piombò nuovamente il silenzio rotto soltanto dal leggero russare di Ron che se
la ronfava beatamente.
"Anche
tu... hai visto il fuoco?" chiese il biondino con un po' di titubanza: lui
e Potter non avevano mai davvero parlato e soprattutto da soli.
"Sì...
è da un po' che faccio questi incubi ma sembrano sempre più reali, più..."
"...vicini?"
"Già...
più vicini..."
"Anche
Greenleaf li fa... l'ho scoperto a Malfoy Manor..." Harry strabuzzò gli
occhi.
"Davvero?
Cavolo! A questo punto sono più contento se Dior parte... almeno non sarà più
in pericolo, almeno non a causa mia!"
"Tu
credi che... abbia a che fare con le Anglachel?"
"Con
loro dici? Beh, non ti nascondo che un pochino mi fanno paura... sappiamo così
poco su di loro e poi... tutte quelle loro frasi che sembrano sempre
sottintendere qualcosa... non lo so proprio..."
"Ho
avuto la tua stessa impressione e poi Antares non fa che dirmi 'quando il tempo
sarà giunto', 'quando sarà il momento saprai', cose del genere insomma e non mi
piace affatto!"
"No,
nemmeno a me! Penso che sia inutile stare qui a fare congetture. Domani faremo
delle ricerche, domanderò aiuto ad Hermione che è imbattibile in queste
cose!"
"Ok,
buonanotte!"
"'notte!"
I
due ragazzi non sapevano però che anche in un’altra stanza qualcuno si era
svegliato, urlando, da un incubo talmente sconvolgente da lasciarlo senza
respiro.
“Il
fuoco…”
Legolas
si alzò dal letto ancora tremante e corse alla sua libreria alla ricerca di un
libro.
“’Leggende
Elfiche’… che sia davvero giunto il tempo?”
“Padre,
posso parlarti?” chiese Draco avendo notato il padre passeggiare con Dania nel
giardino. L’uomo lo scrutò notando che teneva gli occhi bassi e si mordeva il
labbro inferiore nervosamente, stesso vizio di Narcissa, si ritrovò a pensare.
“Vai
pure!” suggerì Dania staccandosi dal braccio dell’uomo e indirizzando un
sorriso al figliastro.
Lucius
annuì facendo cenno al figlio di avvicinarsi “Facciamo quattro passi, vuoi?”
Draco annuì ancora e si affiancò al padre. L’uomo si accorse che il figlio era
cresciuto ancora in quegli ultimi mesi anche se, a differenza sua, manteneva
quella corporature sottile e slanciata propria della famiglia Black. Il volto
reso un po’ più virile assomigliava a quello delle incantevoli statue greche
raffiguranti giovani dei. Si assomigliavano parecchio, era innegabile, gli
occhi dallo stesso taglio felino ed il mento appuntito; il sorriso o meglio il
ghigno che differenziava la loro casata in modo davvero notevole. Suo figlio,
il suo erede, il suo tesoro più grande, anche se solo ora era in grado di
comprenderlo. Un velo di tristezza e di senso di colpa attraversò come un lampo
i suoi occhi che andarono a posarsi su una panchina di pietra su cui decise di
accomodarsi.
“Che
ti succede?” domandò con fare gentile vedendo che il ragazzo non accennava a
sedersi.
Passarono
alcuni secondi in cui Draco sembrava stesse cercando le parole più adatte.
“Io…
vorrei chiederti un consiglio… beh, un po’ personale, ecco…” esordì continuando
a mordersi il labbro e dondolandosi sui piedi.
“Smettila
di torturarti così, finirai per sanguinare!” il figlio lo guardò stranito, poi
capì a cosa si stesse riferendo il padre e portò una mano alle labbra.
“Lo
faccio senza accorgermene.”
“Draco,
mi stai facendo preoccupare…” gli disse in tono dolce facendogli capire che le
sue erano parole sincere.
“Oh,
non ce n’è motivo, davvero… è… una sciocchezza!”
“Una
sciocchezza che non ti fa star bene! Quindi non è una sciocchezza!” sorrise
facendogli cenno di sedersi.
Nuovamente
calò il silenzio rotto soltanto dal cantare degli uccellini che annunciavano
l’arrivo della primavera.
“Vedi…
è… per Antares…”
“L’avevo
capito. Cosa c’è, tra voi non funziona?”
“No,
no… va tutto bene… solo… lei non mi…”
“Non
ti…?”
“Non
mi vuole…” Lucius sgranò gli occhi sinceramente stupito.
“Ma…
mi hai appena detto che va tutto bene, allora come può non volerti?”
“Stai
fraintendendo. Lei non mi vuole nel senso che quando siamo io e lei… lei… non
vuole che noi… hai capito no?” affermò tingendosi di rosso. Era la prima volta
che toccava un tasto ed un argomento così profondo con il padre ma dopotutto
non sapeva con chi parlarne. Lucius aggrottò la fronte cercando di capire il
senso delle parole del figlio, poi un lampo di comprensione balenò negli occhi
chiari.
“Ah!
Ho capito… beh, Draco, per una ragazza è un passo molto più importante che per
un ragazzo, non dico che per gli uomini non sia importante però… loro lo vivono
in modo totalmente diverso…”
“Non
sarebbe la sua prima volta, padre!”
“No?!”
esclamò stupito. Allora dov’era il problema?
“No!
È per questo che non capisco! Te l’ho detto, non vuole, forse non vuole me!”
“Ma che
dici? I sentimenti che prova per te sono palesi! Magari non si sente pronta ad
affrontare questo tipo di rapporto tra di voi! Sai com’è, per noi uomini è
quasi un bisogno fisico, per loro no… comunque credo che dovresti parlarne con
lei… magari la sua prima volta è stata un delusione e ha solo paura.”
“No,
non credo sia per questo… è che, quando siamo lì lì per… lei si tira indietro
farfugliando qualcosa tipo ‘te ne pentiresti’, ‘non voglio ferirti’, ‘mi
lascerai’, ‘quando verrà il tempo’… poi i suoi occhi diventano vuoti e sembra
quasi che stia male… per questo non intendo forzarla…”
“Beh,
è giusto ciò che fai però… parlale, credo sia l’unico modo per superare la
cosa!”
“E
che cosa potrei dirle? Io mi vergogno!” ammise il ragazzo. Lucius sorride
davanti alla fragilità e il dolore del figlio, gli pose amorevolmente una mano
sulla spalla.
“Parlale
di come ti senti… se ti ama, capirà!” Draco ci pensò su un attimo poi annuì; si
alzò, fece due passi poi si girò nuovamente verso il padre “Grazie, papà!”
disse sorridendo prima di andarsene.
“Antares!”
la chiamò Draco vedendola impegnata a parlare con la sorella. La biondina alzò
gli occhi verso il suo ragazzo ed il suo sorriso svanì. Era chiaro che Draco
avesse qualcosa di importante da dirle, e non preannunciava nulla di buono… che
fossa davvero la fine tra loro? “Devo parlarti… hai due minuti?”
Niniel,
preoccupata dall’espressione di Draco e dagli occhi lucidi della sorella che
mai aveva visto piangere, pensò bene di andarsene anche se, per una frazione di
secondo strinse forte la mano della gemella che trovò fredda ghiacciata.
“Io
vado in biblioteca!” annunciò facendo un cenno di saluto a Draco.
“Niniel…
grazie!” le disse la sorella anche se quel grazie non sembrava riferito agli
appunti che si erano scambiate poco prima.
La
Grifondoro scosse la testa e con un sorriso forzato se ne andò.
Antares
si avvicinò al proprio ragazzo ed entrambi si incamminarono per il lago.
“Hai
ragione, è colpa mia e lo capisco, ne hai tutte le ragioni, non sei tu il
problema!” esordì ad un certo punto la Serpeverde incapace di sostenere quel
silenzio troppo pesante. Draco si fermò di botto guardandola stupito: di cosa
stava parlando?
“Ah…”
“No,
hai ragione, ti ho detto! È inutile che tu continui a soffrire a causa mia
quindi…”
“Ma
che stai…?”
“Quindi…
non farti problemi… lasciami pure…” le ultime due parole della ragazza
aleggiarono nell’aria e nella testa del ragazzo. Draco la guardò: stava
stringendo al petto i libri come se fossero il suo ultimo appiglio, le mani
nervose li stringevano al punto da far sbiancare le nocche. I lisci e lunghi
capelli biondi volavano oltre le sue spalle, così come il mantello mentre la
lunga frangia le copriva gli occhi color giada tenuti bassi. Draco in quel
momento capì che le sue barriere erano, forse per la prima volta, crollate
davanti a lui e si trovò ad adorarla ancora di più. Lievemente alzò una mano ad
accarezzarle la guancia e lei, che non si aspettava certo quel gesto, sussultò
ed alzò gli occhi nei suoi che stavano sorridendo. Confusa aspettò una sua
risposta.
“Lasciarti?
Ma che cos’hai in mente? Se vuoi farlo tu, ok, perché io non ho la minima
intenzione di farlo!”
“Cosa?
Ma avevi una faccia così seria e… mi sono preoccupata!”
“E
siccome sei troppo impulsiva, hai pensato subito male!” sorrise lui facendole
un buffetto sul naso.
“E
di cosa… volevi… parlare, allora?” chiese lei tornando a torturare le copertine
dei libri.
“Di
noi… del perché non vuoi che io ti ami.”
“Oh,
Draco! Lo sai che ti amo anche io, ho accettato la cosa per quanto mi sembrasse
strana e credo anche di averti dimostrato che ricambio i tuoi sentimenti…”
“Intendevo…
nell’altro senso… amore…” ammise lui passandosi una mano tra i capelli e
distogliendo lo sguardo.
“Oh…
quello…”
“Già…
quello…” il ragazzo si fermò a riflettere “…senti, a me non fa niente aspettare
quando sarai pronta. Non sarebbe la tua prima volta quindi… non capisco che
tipo di blocco hai, e poi non capisco le parole che mi dici quando mi respingi.
Mi sembra di fare un passo avanti e tre indietro con te… forse…”
“No!
Non è colpa tua! Io… davvero, vorrei… non intendevo respingerti, mi dispiace
che tu l’abbia presa così… io lo ammetto, avevo paura, tanta paura di te. Tutte
le volte che ti incontravo, che ti guardavo negli occhi, che litigavo con te
io… succedeva qualcosa di strano in me… e non capivo ed avevo paura… non mi ero
mai davvero innamorata di nessuno.” Sospirò “Quando stavo con Hisashi… era
diverso, gli volevo un mondo di bene, stavo bene con lui… ma non c’era tutto
quello che ora sento quando sto con te… e lo sapevamo entrambi che sarebbe
finita così… per questo ci siamo lasciati quasi di comune accordo… anche se lui
all’inizio non l’ha presa bene, poi ha capito. Io… ti ho allontanato da subito,
litigando con te e mostrandoti il peggio di me… ma è stato inutile perché anche
se io non volevo tu, eri già parte di me!”
“Antares…”
“No,
lasciami finire, ti prego!” il biondino annuì “Tu non sai davvero tutto di me,
di noi… sorelle intendo. Accadranno delle cose di qui a poco, lo sento e tu potresti
anche… non accettarle quelle cose ed io capisco, non sarebbe la prima volta…
non voglio che tu rimanga ferito… solo questo…”
“Cosa
accadrà?”
“Non
ti è dato sapere, ora… tra non molto verrà di nuovo il tempo…”
“Antares!
Perché non vuoi dirmelo? Perché sempre queste mezze frasi, queste mezze
profezie?! Perché credi che i miei sentimenti verso di te possano cambiare?”
“Non
so come andrà a finire io… voglio solo proteggerti! Non sono riuscita a
proteggerti da me e ho paura di non riuscire a farlo anche in futuro ma… se noi
lo facessimo ora, sarebbe impossibile dividerci.”
“E
allora facciamolo, perché io non voglio essere diviso da te!” si animò lui
prendendola tra le braccia.
“No!
Ti prego, abbi fiducia in me… tra un po’ sarà tutto finito! Ti fidi?”
“Certo
che mi fido…”
“Dimmelo
guardandomi negli occhi…” lui la guardò intensamente e ripeté le parole di
prima sussurrandole.
“E
così devo aspettare qualcosa che non so…” disse poi amareggiato. Lei gli prese
la mano facendogli alzare gli occhi.
“Quando
accadrà, saprai tutto, davvero… mi ero ripromessa di non dirtelo, ma so già che
mi rimangerò la parola. Allora toccherà a te decidere e se… deciderai di starmi
accanto comunque… allora… va bene!” terminò lei con un sorriso lieve.
“Ma
io ho già deciso…ti promet…” lei lo zittì mettendogli un dito sulle labbra.
“No…
non promettere cose che non conosci… giurami invece che saprai aspettare e che
valuterai in modo obiettivo, quando sarà il momento!” lui ci pensò un attimo ma
poi sospirò.
“Te
lo giuro!”
“Grazie!”
Il
silenzio tornò nella piccola radura antistante il lago.
“Allora
è tutto risolto… per ora!”
“Già…
però tu mi hai promesso di aspettare, quindi smettila di tentarmi!” rise lei
prendendolo in giro.
“Ah,
e così ti tento!” gongolò soddisfatto aprendosi nel suo famoso sorriso sexy e
abbracciandola di slancio.
“Già!”
ammise lei alzando il volto per guardarlo in quella distesa di argento fuso che
si ritrovava al posto degli occhi quando stavano così vicini.
“Però
posso baciarti?”
“Beh,
questo non te l’ho mai negato e non intendo farlo!” affermò la Serpeverde prima
di prenderlo per la cravatta ed abbassargli il volto finché le loro labbra non
si incontrarono e si schiusero in un profondo bacio.
Niniel
nel frattempo non era andata a studiare ma trovare conforto dall'unica persona
che potesse dargliene in quel momento.
Bussò
alla porta della stanza di Legolas e lui venne ad aprirle quasi di corsa
avendone riconosciuto il tocco.
"Signorina
Anglachel, ha bisogno?" chiese notando che c'erano altri studenti nel
corridoio ma il suo sorriso la diceva lunga.
Niniel
sorrise a sua volta felice di vederlo "Sì, le devo ridare uno dei suoi
libri!" disse continuando a recitare la parte della studente e del
professore.
"Prego!"
fece lui, salutando poi gentilmente gli studenti poco distanti.
Non
appena richiuse la porta Niniel gli saltò letteralmente in braccio tanto che
lui sbatté contro la porta di schiena.
"Mi
mancavi!" si giustificò lei baciandolo appassionatamente un secondo dopo.
Legolas
ricambiò immediatamente: anche lui era felicissimo di vederla!! Aveva una
voglia che la scuola finisse per poterla frequentare alla luce del Sole ma per
ora dovevano usare discrezione.
"Volevi
parlarti sai?" Legolas si sedette sulla poltrona accanto alla ragazza e la
invitò a sfogarsi, perché era ovvio che era lì per quello "Si tratta di
Dior... mamma vuole mandarla in Francia..."
Ciao!!
Chi non muore si rivede…
Beh,
quest’autunno Nini in ospedale c’è stata davvero, quindi scusate tanto il
ritardo ma io (Anty) facevo spola tra l’ospedale di Nini, il mio e l’università…
poi si è ammalata una nostra amica e poi un’altra ancora… mia mamma mi ha anche
simpaticamente detto “Manchi tu!” Mavv***, carina, eh?
Cooomunque,
eccocidi nuovo qui con il capitolo 31…
Dio, che fatica!!
Passo
ai ringraziamenti di tre povere martiri…
Syssy5: Mon Amour!!!!
Che bello risentirti!! Ci
sei mancata fes, sai? Siamo contentissime che tu continui a seguire i nostri
deliri!! Un bacione ed un grazie immenso!
Terry: Ciao tesoro!! Grazie dei complimenti!
Cosa ci vuoi fare, io e Nini siamo due inguaribili ‘Romantiche Oscure’… spero
continuerai a leggerci!! Un bacione anche a te!!
Cindy: Ma ci vuoi far piangere?!? Quante
belle robine ci hai scritto? Sniff!! Non ti preoccupare, l’accetta su di te non
la userei mai! Spero che il capitolo ti sia piaciuto! Un bacio immenso!
Nella
speranza di sentirci presto, auguriamo a tutti un mondo di bene!!!
"Oh
povera Dior!" proruppe Dania dopo aver visto l'ultima figlia e Niniel
uscire dalla sua stanza dopo l’ennesimo litigio familiare della settimana
"Dior è così arrabbiata! Ma per proteggerla è l'unico modo! Speravo che
capisse ed invece... nemmeno Niniel accetta la cosa, è così emotiva, povera
cara! Pensavo che le avessi parlato, Antares!"
"Infatti
è ciò che ho fatto, più di una volta, con tutte e due!! Dior sembra che faccia
apposta ad atteggiarsi a vittima sacrificale anche se ormai ha accattato la
cosa e Niniel sempre a darle corda!"
"Ma
forse..."
"Mamma,
le ho provate tutte, credo di aver fatto abbastanza!"
"Forse
abbastanza non è sufficiente!" l'ultima frase pronunciata dalla mamma fece
scattare in piedi Antares.
"Basta!
Io non ne posso più! Non sono io la madre, mi pare!! Però quando c'è da parlare
chi deve farlo? Antares!! E perché lei? Perché Niniel è emotiva, perché Dior è
piccola... sono stufa di fare i tuoi compiti, mamma, se non ti va bene ciò che
provo a fare, fallo tu!!" spiegò furente al punto che Lucius rimase del
tutto impietrito.
"Scusami
se ho pensato che tu fossi quella più forte, quella su cui fare
affidamento!" ribatté con voce dura la madre.
"Solo
perché ho reagito per prima alla morte di papà, non significa che io non abbia
sofferto o che sia la più forte!"
"Non
hai mai versato una lacrima!!" l'accusò la madre.
"Ne
versavate abbastanza tu e Niniel! Voi, voi vi eravate completamente perse, non
facevate più niente e ho capito che se non lo facevo io, la prima a rimetterci
sarebbe stata Dior, era troppo piccola per capire e tu l'avevi
abbandonata!"
"Giusto,
è normale reagire subito dopo la morte del proprio marito, perdonami se sono
caduta in depressione, se il mio mondo è crollato!!"
"Il
problema è che tu non hai ancora reagito, hai sempre finto di farlo!! E io non
ce la faccio più a passare per quella che deve rimproverare Dior o proteggere
Niniel!"
"Io
ho reagito eccome, mia cara!!"
"Ma
se mi hai anche detto di cambiare colore di occhi perché nei miei vedevi
papà!!"
"L'ho...
fatto per Niniel...lei..."
"Non
è più una bambina!! Abbiamo la stessa età ma tu non ti sei mai fermata una
volta a riflettere su come stavo io!!"
"Questo
non è vero!! Ho sempre pensato che se non ci fossi stata tu, non so come avrei
fatto con Nin..." la donna si portò la mano alle labbra "No,
Lorien..."
"Zitta!
Non dire altro!!" sussurrò la figlia correndo fuori dalla stanza.
Circa
mezz'ora dopo Lucius trovò Antares sulla Torre di Astronomia intenta a fumarsi
una sigaretta. Era seduta sul cornicione, le gambe a penzoloni, i capelli
venivano sospinti indietro dal vento sfuggendo all'acconciatura che la mattina
doveva aver avuto un aspetto decisamente migliore.
"Ti
ha mandato lei?" chiese ad un certo punto, dopo aver fatto evanescere il
mozzicone.
"No!"
rispose semplicemente l'uomo facendo dei passi avanti e scrutando il cielo blu
scuro "Sai, quando ero uno studente questo era il mio posto preferito,
venivo qui a riflettere!"
L'uomo
sospirò aspettandosi una qualche battuta sarcastica della ragazza che però non
arrivò.
"Ti
sei calmata?" chiese cautamente dopo aver notato che la Serpeverde si era
girata in modo da guardarlo in viso.
"Se
rispondessi di no?"
"Ne
avresti tutte le ragioni!"
Lei
sorrise.
"Non
ce l'ho con mamma, o meglio, sì, ce l'ho con lei! Ho sempre pensato che io me
la sarei cavata da sola e che era giusto che lei stesse accanto a Niniel che
non stava bene... ma sono troppi anni che mi ripeto una cosa del genere ed ora
non ci credo più!"
"Ti
va di parlarne?"
"No!"
rispose lei lentamente.
L'uomo
alzò un sopracciglio e sorrise divertito quando lei, poco dopo, cominciò a
parlare a differenza di quanto aveva affermato poco prima "Quando papà è
morto noi avevamo sei anni, Dior poco più di tre. Niniel ha sempre avuto un
affetto morboso nei confronti di papà. Io e lui invece ci siamo sempre
scontrati su tutto... nonna Belthil diceva che era perché avevamo lo stesso
carattere. Con questo non significa che non gli volessi bene, anzi, solo che mamma
sembra non comprenderlo affatto." si zittì, gli occhi lontani, come a
rievocare quei momenti "Comunque quando lui morì mamma e Niniel caddero in
un baratro, non facevano altro che piangere e farneticare cose del tipo
'tornerà' o 'quando sarà con noi'... da una parte anche io avrei voluto fare
come loro, continuare ad illudermi ma dall'altra c'erano i grandi occhi neri di
Dior che mi chiedevano spiegazioni e le sue mani che cercavano le mie. Decisi
di reagire per bene suo. Fin'ora ho sempre vissuto con la convinzione che il
mio ruolo fosse questo: crescere Dior e proteggere Niniel da altro dolore ma...
ci riesco sempre meno..." sospirò appoggiando la testa al pilastro scuro e
scrutando fuori dall'arcata "Non mi sono mai reputata forte e so di non
esserlo, Draco lo sta capendo alla grande, ultimamente. La partenza di Dior
causa un grande dolore anche a me, tuttavia guardo in faccia alla realtà: la
preferisco in Francia al sicuro, che nella mia stanza sempre in pericolo di
vita. So bene che gli ostacoli vanno affrontati ma se c'è
l'alternativa..."
"E
chiudere il tuo cuore è stata un'alternativa?"
"Non
mi sono mai fermata a riflettere su cosa fosse giusto per me, ho sempre pensato
prima al bene delle mie sorelle e non me ne pento. Anche quando la mamma mi ha
spiegato il motivo per cui voleva mandarci a Hogwarts ho accettato la cosa
senza replicare. Le cose hanno cominciato a cambiare quando ho incontrato il
mio pezzo di cielo..." sorrise dolcemente "... parlo di Draco.
Qualche giorno fa ho creduto che lui volesse lasciarmi e lì ho perso davvero
tutto. Per fortuna non è stato così... lui mi ha rimesso in discussione tutta,
mi accorgo di crescere giorno per giorno con lui, per lui."
"Eh,
sì, non ha rimesso in discussione solo te quella canaglia!" commentò
l'uomo sorridendo "Se vuoi il mio parere credo che in realtà quella che
meno si è rassegnata alla morte di Sirion sei proprio tu. Questo spiegherebbe
il motivo per cui non hai mai pianto per lui. Trovo davvero ammirevole il tuo
comportamento nei confronti delle tue sorelle, mi sono accorto più di una volta
che quando bisogna decidere qualcosa o discutere di qualcosa sia Dania che le
tue sorelle cercano subito te. Ma ora siete grandi, ognuna ha la propria vita e
tu non puoi più soddisfare i loro bisogni, non ne sei più in grado. E da una
parte questo ti fa rabbia perché hai ragione a dire che è il momento per tutte
di crescere, ma dall'altra ti fa stare male perché nel momento in cui loro non
avessero più bisogno di te, tu non saresti più nulla!" Lucius notò che la
ragazza aveva abbassato lo sguardo e il suo respiro si era fatto irregolare. Le
prese il viso con le mani e sentì che era umido: stava piangendo.
"E
che cosa dovrei fare allora?" sussurrò con voce rotta prima di puntare gli
occhi in quelli del patrigno.
"Pensare
a te. Non dico certo di disinteressarti delle tue sorelle perché loro
continueranno a cercare inconsciamente un tuo gesto, ma non sei una macchina;
prenditi i tuoi tempi, le tue decisioni, i tuoi spazi... occupati anche di te!
Tu e Draco siete più simili di quanto non sembri: sembrate entrambi
infallibili, ma non lo siete, avete dovuto esserlo per necessità di
sopravvivenza; permettiti di sbagliare qualche volta!" la fissò a lungo
poi sorrise "Guarda, nel momento in cui hai cominciato a pensare seriamente
alle mie parole i tuoi occhi sono tornati al loro colore originario!" il
verde giada delle iridi della ragazza era infatti sbiadito lasciando spazio ad
un verde acqua molto chiaro.
"Oh...
ma così loro ne soffriranno!"
"Ricominci?
Non è questo il momento di pensare al passato: il nostro presente è minacciato
e come hai detto tu è ora di crescere e smettere di piangersi addosso!"
"Grazie
Lucius!" affermò lei sinceramente abbracciandolo stretto.
"Ah...
sei qui! Che spavento!" affermò una voce dietro di loro che ansimava
chiaramente a causa di una corsa "Ti stavo cercando e tua madre mi ha
detto che avevate avuto una discussione e poi te n'eri andata!" spiegò
Draco, perché proprio di lui si trattava.
"Ma
ora è risolto... più o meno..." dichiarò Lucius prima di posare un bacio
sulla fronte della ragazza, alzarsi, stringere la spalla di Draco ed andarsene.
"Piccola...
che è successo?" chiese allarmato dopo aver notato gli occhi rossi di lei.
"Niente...
non ti preoccupare... ordinari litigi in famiglia..."
"Tanto
so che è inutile... me lo dirai quando ne avrai voglia... ormai ti
conosco!" affermò scompigliandole affettuosamente i capelli "Vieni
qui..." aggiunse poi dolcemente guardandola sornione con i suoi occhi
felini e selvatici. Antares si alzò in piedi e gli si gettò praticamente
addosso stringendolo con forza, abbraccio che fu pienamente ricambiato.
"Ti
ho mai detto quanto sei importante per me?" gli chiese facendosi seria.
"Mmhh...
no! Non a parole… ma lo sapevo!" ammise, usando una frase che lei stessa
gli aveva detto tempo prima, prendendole il viso tra le mani e scostandole i
capelli dagli occhi "Ma cosa... avevo l'impressione che quel verde non
fosse vero... preferisco di gran lunga i tuoi originali e..." Draco non
riuscì a terminare la frase perché le sue labbra vennero dolcemente chiuse da
quelle della sua ragazza.
Quello
che nessuno dei due sapeva è che Niniel aveva sentito tutto il discorso della
sorella e aveva pianto con lei e per lei.
Ora
tutto sarebbe cambiato per loro, e in meglio.
“Davvero
sarà nonna Belthil ad accompagnarmi?” chiese Dior mentre con la famiglia e gli
amici aspettava la carrozza della nonna a Hogsmeade.
“Già,
ha insistito tanto!” rispose la madre.
“Eccola,
non è lei?” trillò Niniel felice di vedere la nonna.
Infatti
si trattava proprio di Belthil che scese dalla carrozza avvolta da uno spesso e
pesante scialle di lana poiché era Febbraio e faceva ancora piuttosto freddo.
“Dania!
Bambine! Come sono contenta di rivedervi! Siete sempre più belle! Niniel! Stai
benissimo con i capelli così lunghi, sai che adoro quando le ragazze li portano
sciolti!!” commentò passando una mano tra i folti capelli della nipote.
“Antares!
Come, oh!” guardò negli occhi la nipote poi l’abbracciò di slancio “Avevo
dimenticato come i tuoi occhi fossero uguali a quelli di tuo padre! Come va con
il tuo ragazzo?”
“Benissimo,
grazie!” rispose la biondina stringendo la mano di Draco che gli era accanto e
che sorrise.
“Dior!
Sei pronta? Non abbiamo molto tempo, sai!” la ragazza tentennò un attimo e a
malincuore sciolse la mano da quella di Harry. Lo guardò negli occhi cercando
di fare propria la speranza che trasmetteva quel verde intenso e brillante.
Harry
sorrise leggermente e l’abbracciò stretta sussurrandole qualcosa all’orecchio
che fece ridere la Serpeverde poi si scambiarono un bacio profondo sotto gli
occhi commossi di tutti tranne quelli di Dania che era esterrefatta
dall’audacia della figlia.
“Tzè!
Sei ancora convinta che siano così caste, pure ed ignoranti sull’argomento?”
sibilò maligna la voce di Lucius godendo poi nel vederla disperarsi.
I
due ragazzi si staccarono e si rivolsero un ultimo sguardo poi Dior passò a
salutare le sorelle che stritolò nel vero senso della parola, stessa sorte che
toccò a Draco, Legolas e Lucius. Quando la moretta si fermò davanti alla madre
tutti si zittirono ma a differenza delle previsioni le due si guardarono e si
abbracciarono a lungo; Dania, ovviamente, era scoppiata a piangere e per la
prima volta mormorò alla figlia un accorato "Ti voglio bene" che fece
commuovere la ragazza stessa.
“Su,
tanto ci rivedremo molto presto! Dior è al sicuro, mi occuperò io di lei!”
dichiarò Belthil prendendo per mano la nipote e facendola salire in carrozza.
Le
sue parole lenirono il dolore delle sorelle come un balsamo curativo “Il tempo
sta giungendo, seguite il vostro cuore, Nienor e Lorien!” disse poi con voce e
sguardo improvvisamente seri e carichi di significato che però non solo le
gemelle notarono.
***
“Ehi…”
mormorò Draco notando che la sua ragazza se ne stava accucciata sul divano con
aria smarrita “Cos’hai? Ti manca Dior? In fondo sono già due settimane che è
partita e ci ha detto che sta benissimo…” chiese sedendole accanto.
“No…
sono tranquilla se la nonna è con lei. Ma non stavo pensando a questo… in
realtà non stavo pensando a nulla. Sono solo un po’ stanca.”
“Immagino!
Con tutto quello che abbiamo dovuto studiare in queste settimane è un miracolo
se siamo ancora tutti vivi!” scherzò il biondino pensando alle due settimane
piene di compiti in classe appena trascorse “Ma tanto sarai andata benissimo,
lo so!”
“Mai
come te secchione-caposcuola-Malfoy!” ribatté lei con finta aria schifata.
“Senti
chi parla, Granger due la vendetta!” la guardò ancora “Comunque non sto
scherzando… sei strana. Ogni giorno sembri sempre più giù, non dormi, mangi
pochissimo… mi sto preoccupando seriamente.”
“Scusami,
non volevo allarmarti, ma sto bene, è solo il periodo, la primavera…”
“Ma
se nevica!”
“Uffa!
La smetti di contraddirmi?”
“Non
ti starai prendendo una bella influenza, vero?” continuò lui appoggiandole la
mano sulla fronte.
“Ma
va là! Ho solo bisogno di riposarmi un momento, oggi è venerdì, tra poco è
domenica e dormirò tutto il giorno, giuro…” affermò lei convinta acchiappando
la mano del ragazzo.
“Ciao…”
fu il saluto privo di vita di Niniel che si lasciò cadere a peso morto accanto
alla gemella posandole poi la testa su una spalla.
“Anche
tu non hai una bella cera!” fu il commento del biondino.
“Draco…
non ricominciare!” l’ammonì la sua ragazza.
“Ma
è vero!!”
“Evita!
Ho già sentito il cd da mamma e Legolas, mollami, anzi, mollaci!” rispose
sbadigliando e rabbrividendo violentemente.
“Fate
come diavolo volete, cocciute che non siete altro!” concluse il Serpeverde
alzandosi scocciato ed andandosene.
“Sono
morta…” sussurrò Niniel “…quando credi…?”
“Spero
il più presto possibile, oggi è già la seconda volta che svengo, per fortuna
ero da sola.”
“Sì,
è successo anche a me. Ron credeva che mi fossi addormentata nell’ora di Storia
della Magia.”
“Beh,
non è poi così improbabile, lui e Harry lo fanno sempre…”
“Già…”
“Lorien…”
“…
andrà tutto bene…” la rassicurò accarezzandole i capelli e appoggiando il
proprio capo a quello della sua metà.
“Senti
Titti, se non ti senti bene salta gli allenamenti!” disse Draco fermando la sua
ragazza sulla porta degli spogliatoi.
“Titti?
Da dove cavolo ti è uscito?”
“Antares-Anty-Titti!”
spiegò lui come se fosse una cosa logica.
“Scordatelo
Cuccino!”
“Ok,
siamo pari, niente Titti e niente… Cuccino…” si arrese il biondino tornando
serio “Sei sicura di stare bene?”
“Sì…”
rispose lei stancamente socchiudendo gli occhi.
Draco
la studiò per bene: era ancora più pallida di quando l’aveva trovata sul divano
e sembrava che facesse fatica a tenere gli occhi aperti, inoltre aveva notato
un poco rassicurante tremore delle mani.
L’abbracciò
posandole la testa sulla propria spalla e baciandole i capelli. Sentì che lei
si appoggiava quasi a peso morto respirando piano. Draco la scostò piano e per
poco lei non cadde.
“Antares!”
urlò sorreggendola al volo.
“Stupido!
Ero appoggiata a te se tu ti scosti cado!” spiegò lei ma al ragazzo non era
passato inosservato il fatto che le sue gambe si erano completamente piegate.
Quasi
arrabbiato le prese il viso guardandola negli occhi, poi cedette.
“E
va bene! Però se ti senti male, esci!” le ordinò serio e lei annuì.
Le
condizioni atmosferiche non erano di certo delle migliori, la neve continuava a
cadere imperterrita da ore ormai creando un riverbero quasi doloroso agli
occhi. Il cielo era di un grigio plumbeo e sembrava non aver la minima
intenzione di placarsi.
C’era
un silenzio innaturale, quasi ovattato mentre i fiocchi si depositavano senza
rumore al suolo, uno strato di neve che arrivava fino a metà tibia.
Antares
sbuffò e il suo fiato si condensò in una nuvoletta davanti al suo naso.
Faceva
freddo.
Rabbrividì
violentemente. Guardò gli altri ragazzi lanciarsi per scherzo della neve e
ridere sprofondando e sporcando quella coltre bianca che giaceva immacolata
prima del loro passaggio.
La
sua mente però registrava lentamente le immagini, come se fosse in differita.
Con
una mano si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Vide
Draco dirle qualcosa ma non lo comprese.
“Cosa?”
“Hai
freddo?” fece lui premuroso
“Eh?…no…
non credo… iniziamo?” il biondino si scompigliò i capelli come indeciso poi
annuì.
“Ragazzi!!
In sella!!” ordinò alla squadra che smise subito di scherzare per concentrarsi
sugli allenamenti.
Era
molto difficile vedere con quel tempo, i bolidi si notavano solo quando
arrivavano a pochi centimetri di distanza, ancora meno si sentiva il loro
fischio, la neve ovattava tutti i sensi.
Draco
si portò con stizza una ciocca bagnata dietro l’orecchio dal momento che
continuava a cadergli fastidiosamente davanti agli occhi.
Distrattamente
vide Smith e Dorsen fargli degli strani gesti… cosa ci facevano entrambi fuori
dallo schema? Li osservò bene poi li vide indicare qualcosa verso il basso; gli
sembrò di ricevere uno schiaffo in pieno viso appena riconobbe che la sagoma
verde sprofondata nella neve svariati metri sotto di lui apparteneva alla sua
ragazza.
"Ehi!
Bella Grifondoro! Ti va di fare due passi?" Legolas abbracciò da dietro la
propria ragazza poggiandole il mento sui capelli e cullandola dolcemente.
"Ok..."
fu la flebile risposta della ragazza.
Legolas,
poco convinto, voltò la ragazza e lei quasi gli cadde addosso.
"Niniel!"
esclamò sorreggendola al volo da sotto le braccia. Niniel serrò gli occhi e
respirò profondamente sperando che quella bruttissima sensazione di nausea gli
passasse velocemente "Niniel, cos'hai?" chiese l'Elfo sussurrando
preoccupato.
Erano
giorni che la vedeva giù, lei lo rassicurava dicendo che aveva studiato fino a
tardi e che era solo stanca e stressata ma ora i compiti erano finiti.
"Scusa..."
mormorò lei sempre con gli occhi serrati "... portami fuori, ti prego, mi
manca l'aria!" lo pregò afferrando le sue braccia in cerca di un appiglio.
Cautamente
aprì gli occhi sperando che il mondo avesse smesso di girarle davanti e per
fortuna così fu.
"Si
può sapere cosa sta succedendo?" chiese lui un po' alterato dalla
preoccupazione mentre, con un braccio sulla vita di Niniel, uscivano dalla
serra diretti verso il lago.
Non
era facile camminare con tutta quella neve ed il bagliore accecante feriva gli
occhi della Grifondoro tanto che, chiusi gli occhi, si fece condurre da Legolas
appoggiando la testa sulla sua forte spalla.
L'Elfo
continuò a camminare lanciando però occhiate dolci miste a preoccupazione alla
ragazzache sembrava quasi caduta in
trance.
Il
lago non era ghiacciato, un potente incantesimo di riscaldamento impediva alla
superficie di congelarsi così che la piovra e le altre creature potessero
continuare a vivere indisturbate.
La
neve che cadeva si scioglieva ancora prima di toccare la superficie calma
dell'acqua così che si era creata una nube di vapore che avvolgeva
completamente il lago impedendo la vista dell'altra sponda.
"Tra
poco sboccerà..." commentò Niniel e Legolas, rimasto rapito dallo
spettacolo non capì di cosa stesse parlando al sua ragazza "La Lumenryos...
è quasi il momento..." spiegò la ragazza aprendo finalmente gli occhi e
ammirando anche lei lo spettacolo del lago ed il vapore.
"Già...
siamo già oltre la metà dell'anno scolastico, incredibile! Mi è volato davvero
il tempo..." rifletté il biondo lasciando la ragazza che si avvicinò di
più alla superficie poiché voleva stendere una mano tra quella nebbia e
sentirne la sensazione che le avrebbe dato quella piccola doccia fredda.
"Già..."
commentò lei più per riflesso che altro.
Il
vapore le stava bagnando completamente il braccio ma era davvero un toccasana
dal momento che sentiva la propria pelle andare a fuoco.
"Ehi,
Nini..." cominciò piano l'Elfo guardando verso il castello "... ma
ora noi due siano effettivamente insieme? Cioè..." aspettò un qualche cenno
della ragazza ma questo non venne.
Fece
appena in tempo a voltarsi leggermente per vedere la Grifoncina scivolare verso
le acque buie del lago.
"Niniel!!"
urlò Legolas afferrandola proprio un momento prima che tutto il suo corpo
cadesse nell'acqua "Niniel, guardami!!" ma la ragazza non poteva
guardarlo dal momento che era svenuta.
Legolas
prese velocemente in braccio la ragazza e si diresse con rapidità verso il
castello ringraziando il fatto di essere un Elfo e poter correre velocissimo,
infatti i suoi passi nella neve nemmeno si vedevano.
"Madama
Chips, mi dia una mano per favore!" la donna comparve de dietro un
paravento ma si riscosse nel vedere la ragazza abbandonata tra le braccia del
professore.
"La
metta lì!" gli ordinò indicandogli un lettino vuoto ed il professore
eseguì appoggiando delicatamente la ragazza che aveva preso a tremare tutta.
L'infermiera appoggiò la bacchetta sulla fronte della ragazza e diventò ben
presto di un rosso acceso.
"Ha
la febbre altissima..." commentò prima di correre verso la farmacia e
reperire un'ampolla contenente un liquido giallastro "Le do qualcosa per
abbassare la temperatura!" e così fece, tuttavia non sembrava per niente
sicura che quel farmaco potesse funzionare.
Guardò
affranta Legolas che teneva una mano della ragazza e che non staccava un attimo
gli occhi dal suo viso sofferente.
"Che
cos'ha secondo lei?" chiese flebilmente avendo colto in pieno il dubbio
della donna.
"Non
lo so, mi dispiace... speriamo solo che il farmaco faccia effetto."
sussurrò appoggiando una mano sulla spalla dell'uomo e chiudendo il paravento
dietro di sé in modo da lasciargli un po' di privacy.
“Madama
Chips!!” urlò Draco spalancando con un calcio la porta dell’infermeria.
Il
grido di protesta dell’infermiera fu soffocato nel momento in cui vide le
condizioni della ragazza che il Serpeverde teneva tra le braccia, stretta al
petto.
“Posala
sul letto, svelto!” gli disse seria correndo verso un armadietto “Cosa è
successo?” domandò intanto.
“Non
lo so… eravamo agli allenamenti e ad un certo punto lei era in terra e…”
“Ho
capito, si calmi Signor Malfoy!” si avvicinò al letto su cui il biondino aveva
deposto la ragazza “La lasci andare!” gli ordinò notando la sua riluttanza ad
abbandonare il corpo della Serpeverde.
Antares
era molto pallida, bagnata fino alle ossa dalla neve che rimaneva ancora
cristallizzata, luccicante trai suoi capelli dorati, come catenine di gioielli.
Le orbite e le labbra erano di un poco rassicurante viola e le braccia erano
scosse da un leggero ma continuo tremito.
“Ma
cos’ha? La guarirà?”
“Vedrò
cosa posso fare! Ora mi lasci visitare la signorina!” ribatté decisa chiudendo
il paravento.
Draco
si lasciò cadere a peso morto sul letto accanto senza curarsi del fatto che lo
stesse inzuppando di acqua con la sua divisa fradicia.
“Draco!”
da uno dei paraventi posti davanti ai letti di fronte uscì Legolas “Cosa ci fai
qui, sei tutto bagnato!”
“Antares…
si è sentita male durante gli allenamenti e l’ho portata qui…”
“Anche
Niniel si è sentita male, quasi cadeva nel lago, se non la prendevo al volo.
Ora riposa, ha la febbre molto alta.” I due si guardarono ma entrambi sapevano
che quel loro sguardo aveva parlato più di mille discorsi “Vatti a fare una
doccia calda o ci sarai anche tu in uno di questi letti!”
“Ascolti
il suo professore, Malfoy!” commentò l’infermiera comparendo da dietro il
paravento “Ho riscaldato la signorina Anglachel con degli incantesimi di riscaldamento.
Tuttavia, la febbre che le è salita non mi lascia presagire nulla di buono,
come del resto quella della sorella. Ho somministrato loro degli antipiretici e
degli antibiotici, attendiamo che facciano effetto.”
“Poi
posso tornare?” chiese il Caposcuola che si sentiva tremendamente in colpa per
aver fatto giocare la ragazza nonostante sapesse bene che non ne era nelle
condizioni.
“Dopo
cena!” ribatté decisa la donna spingendo i due uomini fuori dal suo territorio
sacro.
“Signora
Wolf!” esclamò Draco vedendo giungere verso di loro la madre delle ragazze.
“So
che siete stati voi a soccorrere le mie figlie, vi ringrazio tanto!” disse
sorridendo la donna e lasciandoli spiazzati.
“Ma…”
tentò Legolas.
“Non
preoccupatevi, presto staranno meglio. Non è la prima volta che succede, andate
tranquillamente a cena. Scusatemi.” Li rassicurò andandosene poi oltre la porta
dell’infermeria.
I
due biondi rimasero interdetti dal comportamento della donna che solitamente
cominciava a urlare e singhiozzare se succedeva qualcosa alle sue bambine.
“Dovremmo
preoccuparci?” chiese il professore guardando interrogativo il proprio allievo
che alzò le spalle prima di dirigersi verso i sotterranei.
Nello
stesso istante un altro biondo stava raggiungendo la porta dell’infermeria e,
giuntovi, l’aprì accostandosi con delicatezza alla donna mora che presto
sarebbe diventata sua moglie.
La
donna in questione, Dania, stava seduta tra i due letti che contenevano le sue
figlie e stringeva una mano di ciascuna.
Lucius
posò una mano sulla spalla della donna che a quel tocco così familiare si
rilassò leggermente.
“Cos’ha
detto Madama Chips?”
“Nulla…
non può capire ciò che sta succedendo. Prego solo che tutto finisca il più
velocemente possibile.”
“Tu
sai cos’hanno?”
“Certo,
sono le mie bambine!” sorrise dolcemente.
“Ma
allora fai qualcosa!” disse scandalizzato l’uomo.
“Non
posso fare nulla nemmeno io, è una cosa che devono affrontare loro.”
Lucius
guardò le tre mani intrecciate sul grembo di Dania e istintivamente vi posò
sopra anche la propria.
“No,
noi faremo qualcosa, se anche solo stare qui con loro può servire, allora non
ci muoveremo da questo posto!”
“Grazie, Lucius!” lo ringraziò la donna guardandolo
finalmente negli occhi e ricambiando un leggero sorriso.
“Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
l’ombra sprigionerà una scintilla,
libera sarà la lama ora imprigionata
e il canto di due fenici saluterà l’alba nuova.”
“Lucius!!”
gridò Dania vedendo gli occhi del proprio compagno sbarrarsi improvvisamente
“Lucius, che ti succede?!”
L’uomo
si portò una mano al viso madido di sudore, davanti agli occhi uno scenario di
fuoco, nelle orecchie quelle parole fischianti come il sibilo del vento gelido
che soffia con rabbia tra gli alberi.
“Cos’era?
L’hai visto anche tu?”
“Visto
cosa? Mi stai facendo preoccupare!!”
“No…
non devi… sarà qualche altro ricordo che mi torna alla mente, non è nulla,
davvero.”
Dania
sospirò più che sicura che gli stesse nascondendo qualcosa, ma non ebbe la
forza di fermarlo vedendolo uscire distrattamente dalla porta.
Questo capitolo è
dedicato alla nostra carissima Syssy5 che ci segue da una vita e ci lascia
sempre dei bellissimi commenti!! Auguroni e congratulazioni per il tuo
matrimonio, ti auguriamo davvero tutta la felicità del mondo! Bacione, tesoro!!
“Dalle
ceneri rinascerà un fuoco, l’ombra sprigionerà una scintilla, libera sarà la
lama ora imprigionata e il canto di due fenici saluterà l’alba nuova.”
“Esatto,
cosa può significare?”
Lucius
era corso subito nell’ufficio di Silente recitandogli le parole che aveva udito
in quella sottospecie di visione. L’anziano preside, in piedi davanti alla
finestra, guardava con attenzione la distesa di neve che adornava il grande
prato del castello e la foresta proibita.
L’uomo
biondo invece teneva i pugni serrati appoggiati sopra la scrivania di legno,
aspettando che il preside gli parlasse.
“Non
lo so Lucius. Quella che mi hai recitato sembra una profezia, ma ahimè, non ne
ho mai sentito parlare oppure l’ho dimenticata. C’erano altri elementi nella
visione?”
“Fiamme,
un fuoco altissimo, non sembrava affatto normale…” spiegò gesticolando
lievemente con le braccia.
“Fuoco
hai detto?” Silente si era voltato di scatto scrutando, attraverso gli occhiali
a mezzaluna, il volto dell’altro uomo.
“Sì,
fuoco, bruciava in mezzo a degli alberi credo, non lo so…”
“Dalle
ceneri rinascerà un fuoco… l’ombra sprigionerà una scintilla, indubbiamente
stanno ad indicare qualcosa che brucia, che arde dopo un periodo di quiete…
libera sarà la lama ora imprigionata, un’arma imprigionata, qualcosa di immenso
valore e potere, le due fenici…” l’alta figura del preside si soffermò davanti
alla sua adorata Fanny “…creature strane ma affascinanti le fenici, non trovi
Lucius?”
“Certo
ma…”
“Sai
quando cantano?”
“Quando
ne hanno voglia immagino.” e questo che cavolo centra? si chiese Malfoy
stupito.
“No…
cantano quando muore qualcuno…” finì di spiegare guardando negli occhi color
del ghiaccio di Lucius.
“Cioè…
queste due fenici canteranno quando sarà morto qualcuno… non è un buon segno!”
“Ultimamente
ci sono pochi buoni segni e…”
La
porta dell’ufficio fu improvvisamente spalancata con forza tanto che i due
uomini sobbalzarono aspettandosi il peggio, fortunatamente si trattava di
Legolas che avanzò spedito con un grosso libro in mano.
“Si
sta…” evidentemente l’uomo aveva corso perché ansimava violentemente “Silente,
si sta… si sta avverando!”
“Cosa
si sta avverando?” chiese impaziente Lucius.
“La
profezia, quella tra maghi ed Elfi…” Così dicendo il professore aprì il grosso
libro indicando una pagina.
Il
foglio era dipinto con l’immagine di due fenici ardenti tra le quali era posta
una lunga spada “…la distruzione…” spiegò girando il libro verso il preside “Il
tempo è giunto…”
“Anche
Belthil ha detto così l’ultima volta, ha detto ‘Il tempo sta giungendo’!”
commentò Lucius catturando l’attenzione di Silente.
“Belthil?
Belthil la nipote di Elrond di Gran Burrone?”
Lucius
e Legolas si guardarono stupiti, poi Legolas rispose “No, non credo… non è un’Elfo,
me ne sarei accorto…”
“Manchi
da troppo tempo dalla Terra di Mezzo, Legolas, molte cose sono cambiate…”
“Legolas
ha rag…” “Il tempo sta giungendo, seguite il vostro cuore, Nienor e Lorien!”
… Nienor e Lorien, non Niniel e Antares… “lei si tira indietro farfugliando
qualcosa tipo ‘quando verrà il tempo’… poi i suoi occhi diventano vuoti e
sembra quasi che stia male”… possibile che… "Lo sapevo... è per
quella storia... è perché io, lui... sono figlie nostre... non dovevano
esserci...” “…loro sono…” frasi intere tornarono vorticosamente alla sua
mente, le parole di Belthil e di Erija, Draco e Dania “Non posso fare nulla
nemmeno io, è una cosa che devono affrontare loro.”
“Non
ne sono certo, ma è quello che penso, Lucius.” Affermò con decisione il preside
guardando fisso Lucius consapevole che anche lui fosse giunto a quella
conclusione.
“Cosa
sono?” fece per domandare Legolas ma le sue parole rimasero soffocate dalla
voce di Madama Chips che, entrando nell’ufficio del preside, gemette “Le
Anglachel sono sparite!”
"Dai
Nini, dammi la mano..." gemette piano Antares tendendo la propria mano
gelida e sudata alla gemella che, piegata in due, cercava di riprendere fiato.
Ogni respiro bruciava nei polmoni come aria incandescente mentre tutto un
dolore pungente si trasmetteva di osso in osso, di nervo in nervo.
"Non...
Anty..." boccheggiò portandosi una mano alle labbra pallide.
Antares,
i capelli lunghi scompigliati che le incorniciavano un viso dalla sfumatura
grigiastra e degli occhi sofferenti dalle pupille completamente dilatate,
guardò la propria gemella nelle sue stesse condizioni. La voglia di restare lì,
nel rifugio accogliente della serra del castello era tanta e, se avessero
esitato un altro istante, non si sarebbero più mosse.
"Andiamo
Nini!!" con uno scatto dettato più dalla disperazione che dalla sua
energia la Serpeverde prese il braccio della sorella e la tirò in piedi
intimandole di camminare "Non farla cadere... è l'unica che può
aiutarci..." aggiunse poi guardando il vaso contenente la Lumenryos Blanca
stretta al petto di Niniel.
Il
fiore emanava uno strano luccichio ed i suoi pochi fiori sembravano sul punto
di sbocciare.
Camminarono
per altri minuti che alle due, stremate e doloranti, sembrarono ore: davanti a
loro ora si stagliava solo la Foresta Proibita.
"Ci...
siamo..." sospirò Niniel con un piccolo sorriso "Quanto
mancherà?..."
"Non
lo so... ma... prima ci inoltriamo, meglio è... non ce la faccio più
Nienor..."
Questa
volta fu Niniel a stringere la mano della sorella allacciata alla propria.
"Andrà
bene... Draco non ti lascerà..." Antares sorrise ringraziando le parole
della sorella, tuttavia, lei non ne era affatto convinta.
Con
passo malfermo si apprestarono a raggiungere il riparo della fitta Foresta
Oscura guidate dalla luce sprigionata dal fiore magico.
"Dove
possono essere finite?!?" chiese Lucius guardando i presenti in
infermeria.
"Erano
qui, padre, ve lo giuro!" ribatté il figlio "Madama aveva appena
detto di lasciarle riposare e quando le abbiamo guardate non c'erano già
più!!"
Dania,
in un angolo, teneva gli occhi lucidi bassi, sembrava sapere molto più di
quanto non avesse detto o fatto intendere. Lucius capì che da lei non avrebbe
avuto alcun aiuto.
"L'ombra
scatenerà una scintilla..." farfugliò Silente muovendosi in circolo
"...un luogo scuro qui a Hogwarts..."
Draco
e Legolas si scambiarono uno sguardo complice, il fuoco danzava davanti ai loro
occhi preoccupati.
Lucius,
esasperato e del tutto convinto a non dar retta a Silente, sospirò frustrato e
fece per uscire dalla stanza quando sbatté contro ad un ragazzo che tutti ben
conoscevano: Harry Potter.
"Signore..."
cominciò, affannato dalla lunga corsa, rivolgendosi a Silente "... una
visione, Signore, del fuoco, in una foresta... qualcuno... qualcuno
bruciava!!!..."
Davanti
agli occhi del Serpeverde e del professore di Erbologia il fuoco si diradò
leggermente permettendogli di vedere il viso della rispettiva ragazza.
Con
uno scatto simultaneo Lucius, Legolas, Draco, Silente, Harry e Dania si
gettarono lungo le scale del castello diretti verso la Foresta Proibita
lasciando dietro di sé degli sconcertati Piton, McGranitt e Madama Chips che,
scambiatosi uno sguardo, si gettarono anche loro all'inseguimento.
Draco
e Harry, avendo dalla loro parte la giovinezza ed il fisico allenato dal
Quidditch, superarono ben presto gli altri ma, all'improvviso, nel bel mezzo
della loro corsa sfrenata qualcosa li bloccò facendoli rimbalzare contro un
muro invisibile.
L'impatto
con il terreno fu molto forte tuttavia si rialzarono subito increduli.
"Una
barriera... come con Dobby al secondo anno..." sussurrò Harry toccando con
la mano quella parete invisibile.
"Un
muro di energia... interessante..." commentò Silente imitando Harry.
"Ci
hanno chiusi fuori!" ringhiò Lucius sentendosi impotente in quella
situazione.
"Tipico
di loro... non coinvolgere gli altri..." furono le uniche parole di Dania.
Silente
cominciò a pronunciare delle formule in lingue che nemmeno conoscevano quando,
un bagliore, come di un incendio attirò la loro attenzione verso la parte ovest
della foresta; subito tutti si misero a correre in quella direzione, ma non
erano affatto preparati a ciò che videro.
In
una piccola radura stavano le due ragazze in piedi vestite solo con la leggera
camicia da notte bianca dell'infermeria, i lunghi capelli al vento, le mani
saldamente intrecciate e la Lumenryos Blanca, più splendente che mai in mezzo a
loro.
Una
visione non così sconvolgente se non fosse stato per il fatto che erano avvolte
da un'unica fiamma di fuoco vivo che, dai loro piedi, si stava già irradiando
verso l'alto.
Draco
sbatté le mani contro la barriera ustionandosi leggermente i palmi, ma non
demorse andandoci addosso con tutto il corpo, finché Lucius non lo prese per le
spalle immobilizzandolo.
"Non
puoi fare nulla, nemmeno Silente ci riesce, figurati tu comportandoti
così!!"
"Quella
non è la sua ragazza, è la mia!!" sibilò il biondino "E sta bruciando
senza che io possa fare nulla!!!"
Legolas,
dal canto suo, era perso a guardare il viso della sua dolce Niniel contratto in
una smorfia di dolore, mentre il fuoco saliva arrivandogli fino alle cosce.
Improvvisamente
la Lumenryos sbocciò liberando una luce accecante che investì l'intera foresta
e scatenando due alte lingue di fuoco che circondarono le ragazze facendole
urlare di dolore.
Quando
gli spettatori involontari di quel disastro riuscirono nuovamente a vedere,
davanti a loro c'era nuovamente il buio notturno della Foresta, una pianta
avvizzita e due mucchi di cenere.
La
barriera energetica era scomparsa.
Legolas
fece due passi esitanti per poi fermarsi nuovamente: le braccia lungo i
fianchi, le spalle basse, i capelli svolazzavano disordinati; sembrava aver
perso l'aura Elfica che di solito emanava.
Draco
invece era crollato a terra trascinando con sé il padre che, continuando a
fissare la cenere, avvolse le proprie braccia attorno alle spalle del suo unico
figlio.
Dania
fu l'unica ad avvicinarsi al luogo di quello strano avvenimento, sul suo viso
brillava nuovamente quel suo sorriso contagioso.
"Anche
questa volta è andata... ora starete meglio bambine mie!" Silente fissava
attonito la scena mentre la mano di qualcuno continuava a tirargli la manica
della tunica: era Harry.
Harry
che teneva tra le mani una spada bellissima, dalla lama lunga, liscia,
brillante e affilatissima. L'elsa era composta da motivi floreali e la sfera
cristallina sopra l’impugnatura era perfetta: si trattava della sfera
contenente la ballerina che Ron gli aveva regalato tempo prima solo che la
ballerina non era più legata con dei nastri, era libera e sorridente.
"Chi
ti ha dato quella spada?"
"Nessuno,
cioè... la sfera con la ballerina me l'aveva data Ron e ora..." alzò la
spada come per spiegare la sua trasformazione.
"Eccole
le mie piccole!!" trillò la voce di Dania mentre tutti distoglievano i
propri pensieri focalizzando l'attenzione sulla donna.
"Dania..."
cominciò comprensivo Lucius ma si zittì non appena la donna si fu girata verso
di loro: tra le braccia teneva strette due neonate profondamente addormentate.
"Penso
che questa volta ci vorrà di più, era molto più potente a causa della
Lymenrios..." Draco sgusciò oltre le braccia del proprio padre
avvicinandosi alla donna e guardando le bambine: erano piccole, rosee e
carinissime; da così piccole le loro differenze erano minime, si assomigliavano
davvero tantissimo.
"Vediamo
se indovini qual'è Lorien..." Draco le osservò bene poi puntò un dito
sulla bimba di sinistra riconoscendo la piega imbronciata delle labbra della
piccola. Dania annuì dolcemente lasciandogliela prendere in braccio, stessa
cosa fece Legolas, solo molto più impacciato... insomma, lui era un principe
Elfico, non si era mai curato di... cosini così piccoli.
"Ma
si può sapere che cazzo è successo?" sbottò Lucius dando voce ai pensieri
di tutti i presenti.
"Beh,
non spetta a me raccontarlo, lo faranno loro, se lo vorranno!" rispose
Dania, il volto non più tirato come poche ore prima, gli occhi sorridenti che
abbracciavano le sue due bambine.
"Le
fenici... le tue figlie sono due fenici!" concluse Silente quando Fanny,
attirata dall'evento prese a svolazzare sopra di loro "Creature
affascinanti le fenici..." commentò ancora porgendo il braccio alla fenice
che vi si depositò sopra non prima di aver rivolto uno sguardo particolare alle
due Anglachel.
"Beh,
non so che diavolo sia successo..." urlò Madama Chips con il suo ben noto
cipiglio "... ma qui si gela e non è il posto adatto per due
neonate!!"
La
professoressa McGranitt annuì seria mentre Piton cercava negli occhi di chi
aveva asitito da vicino alla scena qualche risposta, ma lo sguardo allibito di
Draco, Legolas e Lucius lo fece desistere dal fare altre domande.
"Ma
torneranno normali?" chiese Lucius guardando le due bambine che erano
state poste su un letto dell'infermeria, ben riscaldate dalle coperte.
"Sì...
solitamente in poche ore ma con l'effetto della Lumenryos gli ci vorrà più
tempo per 'ricaricarsi'!" rispose Dania mentre appoggiava una mano sulla
spalla contratta dell'uomo.
Lucius
si voltò a guardarla e nel movimento una sua ciocca di capelli finì sul visino
di Niniel che starnutì ma non diede segno di svegliarsi.
Legolas
guardò la bambina: era la sua Niniel.
La profezia parlava di mostri, di distruzione eppure...
Niniel era tutto fuorché un mostro e non le sembrava che avesse in programma di
distruggere il mondo... al limite avrebbe svaligiato una fumetteria, così come
Antares.
Oddio,
la Serpeverde era un po' più terrificante ma nemmeno lei avrebbe distrutto il
mondo, o almeno così sperava.
E
poi, cosa non di poca importanza... quelle due erano Elfi?
Mezz'Elfi,
considerando la profezia. Com'era possibile che nessuno se ne fosse mai
accorto? E perché lui non ne sapeva niente? Silente aveva ragione: erano tanti
anni che non tornava nella Terra di Mezzo, durante la sua assenza,
evidentemente, erano successe un mare di cose.
Si
passò una mano sul viso stanco.
Lui,
Legolas, come Elfo avrebbe dovuto dare ascolto alla profezia e denunciare
quelle due creature del male ma d'altra parte, come avrebbe potuto?
Lui
amava Niniel, questa era l'unica cosa certa in quel momento, per lui.
Gettò
uno sguardo all'occupante della sedia accanto alla sua: occhi grigi a fissare
il pavimento senza in realtà vederlo, ciocche bionde scarmigliate e mani stette
alla sedia, come se fosse l'unico appiglio in grado di ancorarlo alla realtà
per non sprofondare nei suoi pensieri.
"Cosa
dobbiamo fare?" chiese flebilmente, ben conscio che le sue stesse domande
se le stava ponendo anche il professore.
"Non
lo so, Draco. Davvero, non lo so. Voglio aspettare che loro ci raccontino
tutto, poi agirò di conseguenza."
Draco
annuì distrattamente poi guardò il padre che, per niente intimorito, sfiorava
con la punta delle dita la pelle morbidissima delle due 'neonate'.
"Io
l'avevo detto che c'era qualcosa di strano!" esclamò Hermione ascoltando
il racconto di Harry nella loro Sala comune "Ho fatto delle
ricerche..."
Ron
alzò gli occhi al cielo: la sua ragazza faceva ricerche su ogni cosa, perché si
stupiva ancora?
Harry
invece spostò i suoi occhi verdi sulla sua migliore amica incoraggiandola a
parlare.
"Ho
fatto delle ricerche sulla Lumenryos ma non ho scoperto nulla di nuovo, se non
che in un libro Elfico si parlava della maledizione... ricordate no, che lo
chiesi a Legolas?" Harry e Ron annuirono.
In
quel momento fece la sua entrata Ginny Weasley, accaldata come non mai ed i due
ragazzi la guardarono straniti mentre Hermione si lasciò sfuggire un sorrisino
malizioso.
"Incontrato
un certo Sepeverde?" chiese la riccia senza smettere di sorridere.
Ginny
si aprì in un bel sorriso prima di sprofondare nel divano accanto al fratello
che assunse un faccia disgustata al pensiero di sua sorella stretta a Blaise
Zabini.
"Che
schifo... cosa ci troverete mai in quelle serpi..." commentò lanciando
un'occhiataccia sia a Ginny che a Harry.
"Beh,
non sono affatto male..." si giustificò Harry pensando immediatamente alla
sua Dior.
"Già,
e poi baciano da Dio!" terminò Ginny facendo scoppiare a ridere Harry e
Hermione mentre Ron si aprì in una smorfia ancora più disgustata della
precedente.
"Comunque,
ricordate che Legolas ci spiegò della profezia? Disse che nel 1500 un veggente
mago ed uno Elfo ebbero la stessa premonizione: due creature mezz'Elfe e mezze
magiche avrebbero dominato il mondo con la potenza del fuoco!" si fermò
spostando gli occhi su tutti i presenti che la seguivano annuendo.
"Beh,
ma secondo un altro libro che ho consultato nella sezione proibita..." le
ultime parole le disse a bassa voce sperando che i tre non vi badassero più di
tanto ma non fu così.
"Sei
andata nella sezione proibita senza dircelo??" sbottò Ron più preoccupato
di quanto le sarebbe potuto succedere che del fatto che lei le avesse taciuto
una cosa del genere.
"Oh,
Ron, abbiamo fatto anche di peggio, ricordi? Comunque ho scoperto che si narra
di questa antica profezia anche nei libri magici, segno che non è considerata
solo una leggenda Elfica. I maghi tendono a credere di più alle profezie
rispetto agli Elfi che le narrano come leggende e basta!"
"Ok,
ma dove vuoi arrivare?" chiese Harry veramente interessato alla fine di
tutta quella conversazione.
"Ci
sto arrivando!" sbuffò un po' contrariata! Odiava quando le mettevano
fretta! "Nel libro che ho letto, quello magico, la profezia non parla di
'distruzione' o 'dominio' del mondo, bensì di 'salvezza'."
Harry
alzò gli occhi incatenandoli a quelli dell'amica, come se in quella distesa
dorata potesse trovare altre risposte, ma fu Ginny a rompere il silenzio.
"Cioè
stai dicendo, che probabilmente Niniel e Antares ci salveranno? Ma da cosa?
Harry è l'unico che può sconfiggere Tu-sai... Voldemort!" spiegò seguendo
un filo logico.
"Vero!
Ma Harry non ha il potere di sconfiggere Sauron, il nuovo alleato di
Voldemort!"
"Sauron?
Quello che ha nominato Phazon quando eravamo pietrificati?" domandò Ron,
sempre più confuso.
"Già,
Legolas ha detto che..." cominciò Harry ma le sue parole vennero
continuate da Hermione.
"Sauron,
chiamato anche Signore degli Anelli, era un'entità malvagia che dominava su
Mordor, il regno oscuro della Terra di Mezzo. Sauron costruì degli anelli del
potere che diede a umani, Elfi e Nani ma ne costruì anche un altro: l'anello
che lui utilizzò per racchiudere tutto il potere e dominare il mondo. In un
libro, scritto da un famoso sapiente che visse in quel periodo, è narrata la
storia degli anelli e così comincia:" estrasse un tomo piuttosto
voluminoso di chiara fattura Elfica decorato con motivi floreali luccicanti.
"Tre
Anelli ai Re degli Elfi sotto il cielo che risplende,
Sette
ai principi dei Nani nelle lor rocche di pietra,
Nove
agli Uomini Mortali che la triste morte attende,
Uno
per l'Oscuro Sire chiuso nella reggia tetra
Nella
Terra di Mordor, dove l'Ombra nera scende.
Un
Anello per domarli, Un Anello per trovarli,
Un
Anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
Nella
Terra di Mordor, dove l'Ombra cupa scende."
Ginny
trattenne a stento un brivido, così come Ron che cambiò posizione e si sedette
con le gambe incrociate sul divano.
"La
storia narra che la Compagnia dell'Anello, un insieme di Uomini, Elfi
-Legolas-, Nani e Hobbit riuscì, dopo mille e più difficoltà e guerre a
distruggere per sempre l'Anello gettandolo nel Monte Fato, un vulcano presente
sul territorio di Mordor e dal quale era stato forgiato l'Anello stesso. E
infatti Legolas disse che era impossibile che Sauron fosse tornato ma se
aiutato da Voldemort..." fece una pausa significativa "... secondo
me, Harry è l'unico che può distruggere Voldemort, ma le Anglachel sono le
uniche in grado di distruggere Sauron."
"Sauron
non è un mago, nel senso nostro del termine, non ha bacchetta e non ha
maledizioni come le nostre, è solo un'entità malvagia, che noi maghi non
possiamo distruggere, giusto?" commentò Harry cercando approvazione negli
occhi dei compagni.
"Penso
proprio di sì!" disse Hermione, felice che anche Harry fosse arrivato alla
sua stessa conclusione "Le Anglachel hanno poteri misti, che non
conosciamo, loro possono affrontare Sauron e dare una mano a Harry in quanto
metà streghe."
"Ricordate,
la prima volta che le abbiamo viste, sul treno?" chiese Ron ai suoi due
migliori amici che annuirono un po' stupiti dalla domanda "Quando Harry si
presentò, loro fecero una faccia strana!"
"E'
vero!!" urlò Hermione rimproverandosi per non aver tenuto conto di quella
reazione "Anche io me ne stupii, non era la classica reazione da 'Oddio,
Harry Potter!', lo guardarono in modo strano..."
"Loro
lo sapevano..." commentò Ginny "Loro sanno cosa le aspetta. E forse
non sono coincidenze tutte le cose che stanno succedendo."
"Cosa
vuoi dire?" le chiese Harry notando che la parte più fredda e razionale di
Ginny stava venendo a galla.
"La
promozione della signora Wolf e il trasferimento qua a Hogwarts, Legolas come
professore, la comparsa della nonna di Draco e la trasformazione di Lucius,
Phazon, gli Elfi ai confini della foresta... a me sembra tutto un piano ben
congeniato, o meglio, se non un piano, qualcosa di comunque predeterminato, dal
destino o da qualcuno dimolto
potente." gli altri tre Grifondoro la guardarono sinceramente stupiti: non
ci avevano pensato ma il ragionamento non faceva un piega.
"Beh,
comunque, credo che le risposte le avremo solamente quando Niniel e Antares
torneranno alla normalità." dichiarò infine Hermione sollevandosi dal
tappato su cui era seduta e massaggiandosi la schiena.
"Già!"
la imitò Ron alzandosi "Andiamo a fare un balla nanna! Chissà che ora tu
possa dormire tranquillamente, Harry!"
"Sì,
speriamo!" commentò quest'ultimo seguendo il suo migliore amico.
"Non
me n'ero accorto prima..." disse Legolas, mentre chino sul letto dove
riposavano le gemelle, osservava dettagliatamente il visino di Niniel.
Dania,
lì accanto, sorrise intuendo che cosa intendesse il professore biondo.
"Orecchie
da Elfo..." sussurrò l'uomo senza mai staccare gli occhi dalla bambina.
"Già...
quando però sono in mezzo ai maghi sono in grado di trasfigurarsele, tranne
quando c'è la luna piena. La luce argentata, molto cara agli Elfi, interferisce
con la loro magia."
I
ricordi di Legolas lo catapultarono a mesi prima e più esattamente durante il
ballo di Halloween...
“Non
mi hai riconosciuto, vero?” lei scosse la testa...”Ti do un aiuto... orecchie a
punta...”
“Oh
mio Dio, si vedono?” chiese preoccupata toccandosi le orecchie, che fino a quel
momento erano nascoste dai capelli.
"Uhpf!"
sbuffò quasi divertito "Me ne sarei dovuto accorgere..." si maledì
per il suo scarso spirito di osservazione ma Dania lo rassicurò.
"No,
invece." Legolas la guardò sinceramente stupito "Nessuno poteva
capirlo. Loro sono in grado di apparire totalmente streghe o totalmente Elfi,
non avevano segni caratteristici che potessero far risalire alle loro vere
origini, tranne i nomi."
"Già...
non esisteva alcuna vicina di casa Elfo, vero?" Dania scosse la testa
"Ma Belthil chi è, allora? Conosco bene le famiglie Elfiche e di lei non
ho mai sentito parlare."
"Beh,
lei è molto più giovane di te. Sirion, mio marito, non aveva nemmeno cent'anni
quando morì. Belthil, beh, per quanto ne so io dev'essere la figlia di Elladan,
a sua volta figlio di Elrond di Gran Burrone, ma non ci ho mai capito
molto."
Legolas
annuì pensieroso: conosceva bene Elrond, dai tempi della compagnia, ma per
quanto si sforzasse, dei figli ricordava Arwen, diventata in seguito regina di
Gondor sposando Aragorn, e due bambini ancora piccoli: sicuramente uno dei due
doveva essere Elladan e l'altro Elrohir. Una fulminazione lo colse
improvvisamente. Era incredibile come tutti i pezzi si stessero unendo formando
un grande puzzle.
Erano
appena uscite dal portone del castello avviandosi verso la Foresta Proibita
quando degli Elfi silvani messi a guardia del perimetro le fermarono.
“Mi
dispiace ragazze ma è meglio non addentrarsi oltre.” esordì uno di quelli
sbarrando loro la strada.
“Ufffaaaaa!!!
Tutti uguali gli Elfi!” sbottarono.
“NINIELLL!!!
CHE CAVOLO CI FAI IN PIEDI?!?!” urlò la voce indignata del professore
d’Erbologia giungendo dietro di loro “E VOI” proseguì indicando prima una poi
l’altra delle sorelle Serpeverde “PERCHÉ LE AVETE PERMESSO DI ALZARSI?!?!?!!”
“Ha
detto Ni…Niniel…? ” chiese balbettando il soldato.
“Si…”
“E…voi…siete?”
“Carlina
e Genoveffa.” mentì Antares.
“Non
scherzate ragazze, non è educazione prendersi gioco della gente. Loro sono Dior
e Antares …” ma non ebbe il tempo di terminare le presentazioni che il suo
interlocutore sbiancò e si inchinò profondamente.
“Scusate
la mancanza di rispetto nei riguardi delle signorie vostre…sono un vostro
indegno servitore sin dalla vost…” proferì in una lingua sconosciuta.
“Ma
che stai dicendo?” chiese nel medesimo linguaggio il prof. allibito scrutando
indagatore le studentesse.
“Niente!!!
Non ha detto niente…” dissero in coro le Serpeverde, poi si affrettarono ad
aggiungere ”…non abbiamo capito niente, però…” mentre l’altra tentava invano di
impedire a un altro dei soldati di prostrarsi a terra, non riuscendoci, si
appoggiò melodrammaticamente a Legolas fingendo un nuovo malore.
"Principesse,
giusto? Le considerano tali, nella Terra di Mezzo!" concluse guardando la
donna che annuì soddisfatta "Ma allora Dior non è in Francia ma
bensì..."
"A
Gran Burrone!" rivelò sorridente Dania.
Oltre
a ringraziare Syssy5, ringraziamo di cuore anche ninny che ci ha lasciato
un bel commentino, grazie infinite!!
"Sembro
un pedofilo, però mi piace anche così..." commentò Draco guardando Antares
che continuava a dormire tranquillamente stretta alla sorella e sempre avvolte
in una coperta morbisissima.
"Beh,
ti capisco..." sussurrò Legolas (Whahahahah!!! n.d.Anty, Nini conosce il
motivo!!) donando un dolce sguardo a Niniel che stringeva nel pugnetto il suo
dito indice "Sono cresciute durante la notte... avranno più o meno due
anni, giusto?"
Dania
annuì sorridente.
"Esatto...
ma vi assicuro che non erano affatto così tranquille come sembra! Mi facevano
impazzire ed ero pure incinta di Dior! Si è presa un bel po' di scossoni la mia
povera piccolina!"
"Ma
Dior?" chiese Draco guardando la donna. In quel momento il sole del
mattino inondava l'infermeria e mai come allora si accorse di quanto Dior
assomigliasse alla propria madre: stessi occhi scuri luccicanti e folti capelli
mori. Antares era quella più di tutte aveva fattezze Elfiche mentre Niniel era
un bel mix di entrambi i genitori: una esatta via di mezzo tra i colori scuri
della madre e quelli chiari del padre "Intendo dire, anche a lei
succede?"
"No.
A lei no."
"Come
mai?" fece stupito Legolas alzando gli occhi verso la donna.
"Questa
è una delle cose che spetta a loro raccontare." rispose accennando con il
capo alle figlie "Lo so che per voi è difficile. Le mie bambine
difficilmente si affezionano a qualcuno, solitamente evitano legami, tendono a
scappare quando le cose cominciano a diventare troppo serie..." Draco
annuì convinto "... ma mai prima d'ora avevano manifestato dei sentimenti
così profondi. Credo che non abbiano mai messo in conto il fatto di innamorarsi
davvero."
Legolas
e Draco si guardarono e arrossirono, poi abbassarono nuovamente lo sguardo
imbarazzati.
"Penso
che abbiano cercato in tutti i modi di proteggervi da loro allontanandovi, ma
allo stesso tempo erano attratte da voi e da ciò che provavano standovi
accanto. So che vi avevano messo in guardia da loro stesse e so anche che vi
racconteranno tutto; sta a voi decidere se volete comunque continuare a
frequentarle oppure no, nessuno giudicherà la vostra scelta." terminò
appoggiando le mani sulle spalle dei due biondi (Ma pensa Nini... noi con due
biondini... non è che ci piacciano poi tanto i biondi nella realtà, a parte
Brad Pitt o Lucius Malfoy -che cmq non è biondo in realtà!!- n.d.AntyGià! Pensa te... ma te ne accorgi ora?
n.d.Nini scandalizzataHo la febbre!!
n.d.Anty veramente ammalata Sì ma sei comunque una stordita! n.d.NiniTiva!! Ma Nini? Lo sai che mio frat mi ha
detto che c'è un ristorante giapponese vicino a piazza Duomo... ci andiamo??
n.d.AntyContaci! n.d.NiniVolete proseguire?? n.d.Edo <=== Oddio!!!
E tu cosa ci fai qui??? n.d.Anty sconvolta).
Era
ormai scesa la sera.
La
giornata era trascorsa tranquillamente, Harry, Ron e Hermione sembravano
tornati il trio che erano una volta, Draco, aveva passato il pomeriggio
allenandosi e chiacchierando con Blaise Zabini davanti al fuoco verde dei
sotterranei Serpeverde.
Sembrava
come se le sorelle Anglachel non fossero mai esistite, uno strano sogno da cui
si erano risvegliati ma che aveva portato via con sé una parte di loro.
Draco
se ne stava appoggiato allo stipite del portone di Hogwarts intento a guardare
la pioggerellina fine che stava a poco a poco sciogliendo la neve dal parco; la
cravatta slacciata, la camicia fuori dai pantaloni e la sigaretta penzolante
dalle labbra.
"Che
ci fai qui?" la voce dell'uomo fu preceduta dal profumo che ben conosceva:
ecco uno dei cambiamenti avvenuti dall'arrivo delle sorelle: suo padre.
E
non era un cambiamento da poco, per lui, con tutto il contorno che c'era stato:
sua madre e sua sorella.
Scosse
la testa e aspirò una bella boccata di fumo, porgendo poi il portasigarette al
padre che ne prese una a sua volta.
"Riflettevi?"
"Boh,
non lo so... non pensavo a qualcosa in particolare... mi lasciavo sommergere
dal fiume dei miei pensieri."
"Dal
fiume?? Dio, pensavo che alla tua età i pensieri fossero solo un rigagnolo che
attraversa l'impulsività, la spavalderia, gli ormoni..." sorrise
aspettandosi un'occhiataccia dal figlio, che infatti non tardò ad arrivare
"Pensavi a lei?"
Draco
abbassò la testa e si lasciò scivolare a terra, la sigaretta saldamente stretta
tra le dita bianche.
"Continuo
a dirmi di non pensarci, di aspettare di sapere tutto da lei prima di
scegliere, ma non è facile."
"Nessuna
decisione lo è, specialmente quando sono implicati sentimenti così forti."
anche Lucius trasse una profonda boccata e analizzò per bene la sensazione che
gli dava il fumo a contatto con le sue vie respiratorie.
Piacevole.
Sbagliata
ma piacevole.
Quale
genitore lascerebbe fumare così tranquillamente il proprio figlio ben sapendo
il danno che può causare?
Ma
lui non era un buon genitore; forse lo sarebbe stato, ma con quale diritto
avrebbe potuto costringere Draco a smettere di fumare se lui stesso la trovava
una cosa piacevole?
No,
decisamente non si sentiva un buon genitore.
"Non
dovresti fumare, Draco..." asserì con calma stupendosi lui stesso di ciò
che aveva formulato la sua bocca.
"Nemmeno
tu." fu la tenue risposta di Draco che sorrise divertito.
"Già,
nemmeno io..." ragionò con calma.
Tuttavia
non avrebbe smesso e nemmeno Draco.
"A
te non interessa sapere ciò che ti racconterà, perché a te di cosa lei
sia non te ne frega niente!" Draco si voltò di scatto a guardarlo, poi
abbassò il viso sconfitto, torturandosi la bocca con i denti.
"Tu
la ami e non ti interessa ciò che accadrà, le conseguenze che avrà. Se lei è
davvero maledetta, beh, tu continuerai ad amare quella maledizione e non te ne
pentirai mai."
Draco
continuò a non rispondere: era davvero così. Lui l'amava, non aveva mai amato
nessun'altra e l'avrebbe seguita ovunque, a costo di morire ma convinto a
seguire i suoi occhi e il suo sorriso anche nella tomba, senza pentimenti.
"Tipico
di voi Black. L'amore viene prima di tutto."
Draco
sgranò gli occhi a quell'ultima affermazione.
Già...
lui era per metà Black... cosa aveva detto una volta Belthil?
'la
mente fredda e la forza dei Malfoy, la passionalità e fragilità dei Black', mente di Malfoy, cuore di Black.
"E
sai? Vi invidio da morire!" fu la confessione dell'Ex Mangiamorte
"Non guardarmi così! Io ho rinunciato a Dania quando l'avevo tra le mani e
la mia vita... beh, non è andata esattamente come speravo." si interruppe
per poi proseguire "Tua madre aveva e ha ancora un'ardore ed una
passionalità uniche, Andromeda, diseredata e fuggita dalla sua famiglia per
amore, Sirius Black, beh, è morto per i propri amici e per colui che consierava
come un figlio, Bellatrix, invasata sì, ma folle d'amore per il Signore Oscuro.
Ogni Black vive per il proprio amore, voi siete fiamme inestinguibili. Morite
amando."
"Anche
voi sapete amare, padre." questa volta toccò a Lucius sgranare gli occhi e
fissarli in quelli così simili del figlio "Ami me, Dania e anche Niniel,
Antares e Dior. Si vede papà, anche se tu non lo credi... beh, sappi che è
così. Non credo di essere così totalmente e irrecuperabilmente Black. I Malfoy
sono più razionali è vero, ma sono possessivi con chi gli appartiene, in senso
buono del termine; io penso che anche questo sia amore, una forma diversa ma
comunque amore e poi siamo gelosi; se non amiamo di cosa siamo gelosi?" si
strinse le gambe con le braccia e Lucius non potè far altro che muovere una
mano andando a scompigliare i capelli fini del figlio (quello era tutto un
marchio Malfoy, pensò orgoglioso).
"Ma
sì, vedrai che tutto si sistemerà per il meglio!"
"Lo
spero, padre."
"Sai,
ho parlato con Draco..." cominciò Lucius guardando la figura di Dania che
usciva dal bagno coperta da un accappatoio turchese.
Dania
si fece attenta a ciò che il suo futuro marito le stava dicendo: sapeva bene
che ogni passo verso Draco per lui era una conquista enorme.
"...
e mi ha fatto riflettere... ero andato da lui per confortarlo ma alla fine mi
sa che è stato lui a confortare me." ammise aprendosi in quel mezzo
sorriso che Dania (e non solo lei!! n.d.Anty) reputava sexyssimo. La donna
avanzò verso di lui, guardandolo mentre si sfilava il mantello e lo appendeva
con attenzione maniacale alla spalliera della poltrona.
"Mi
ha detto che so amare." Dania sgranò i suoi begli occhi neri allibita.
"Sì,
beh, ti occorreva che qualcuno te lo dicesse?" davvero, non capiva.
Lucius
si voltò a fissarla: i capelli cadevano in boccoli disordinati sulle sue
spalle, il suo bel viso era rivolto verso di lui e quegli occhi... Dio, adorava
quegli occhi, tanto scuri da poterci annegare dentro, magnetici e bellissimi.
Alzò una mano ad accarezzarle una guancia.
In
fondo, in fondo lo sapeva, di saper amare; solo, aveva paura di non essere
ancora stato perdonato o di essere ancora l'uomo che tutti odiavano ma ora,
specchiandosi in quelle iridi d'ebano capì che lui era davvero cambiato.
Ora
sapeva amare.
"Non
lo so..."
"Ma
io lo so benissimo che tu sai amare, me lo dimostri sempre... che ne dici di
dimostrarmelo anche ora?" fece maliziosa mentre prese a sbottonare
lascivamente i bottoni della sua camicia di seta e le mani di lui erano già
scese ad aprire la cintura dell'accappatoio.
C'era
anche qualcun altro che quella sera non aveva voglia di starsene seduto
tranquillamente davanti ad un fuoco e precisamente si trattava di Ginny Weasley
e Blaise Zabini. I due facevano coppia fissa ormai dal giorno del compleanno di
Dior e la fantastica sensazione di venire pietrificati li aveva uniti ancora di
più.
Ovviamente
con tutti i problemi che comportava il fatto di essere una Grifondoro ed un
Serpeverde.
"Ma
dai?? Eri davvero tu?" gli chiese la bella rossina attaccandosi al braccio
del ragazzo che la superava di parecchi centimetri. Blaise Zabini era un gran
bel ragazzo: fisico statuario, capelli neri ed occhi color ametista. Aveva una
pelle perennemente abbronzata eredità mediterranea, dal momento che il padre era
italiano.
"Ti
giuro di sì!" rispose lui divertito andando a scostare il proprio braccio
per portarlo attorno alla vita della ragazza.
"Cioè
mi stai dicendo che alla festa di Halloween abbiamo ballato insieme tutta la
sera senza sapere che eravamo noi?"
"Ehmm..."
il ragazzo strizzò gli occhi poi sorrise "Esatto!"
"Allora
è il destino!" commentò lei ridendo e facendosi più vicina lui.
"O
il mio fascino attirafemmine!!" spiegò lui con pazienza, come se si
trattasse di una cosa talmente logica da non dover nemmeno essere messa in
discussione.
"Sì,
forse..." lo accontentò lei guardandolo con quegli occhioni azzurri che lo
facevano impazzire.
"Sai,
credo proprio di trovarmi davanti alla versione femminile dei gemelli
Weasley... ma dopotutto hai la mia più grande stima ancora dal tuo quarto anno,
quando hai scagliato quella fattura Orcovolante sul visino di Draco!!"
Ginny scoppiò a ridere ripensando alla scena di due anni prima, ponderando poi
come era cambiato il rapporto con il giovane Malfoy.
"Ma
non è il tuo migliore amico?"
"Sì,
ed è perché lo conosco bene che hai tutta la mia stima!" spiegò
continuando a sorridere; non che per lui fosse difficile, era sempre di buon
umore.
"Sai
Blaise? I miei genitori non saranno molto contenti ma ti accetteranno, perché
sei un gran bravo ragazzo!" Blaise, inaspettatamente abbassò gli occhi e
Ginny si ritrovò a prendergli il viso tra le mani per capire la sua strana
reazione.
"I
tuoi sì, Ginny, ma i miei non credo proprio!" ammise sottovoce.
"Cosa
stai dicendo?"
"Mia
madre... a lei non interesserebbe più di tanto, lei non è così fissata sul
sangue e balle del genere, se la prenderà perché non sto con una ragazza
'economicamente vantaggiosa' però ti rispetterà. Mio padre no." continuò
con voce bassa e a tratti rotta. Ginny fece per parlare ma Blaise la precedette
"Ho parlato con Draco, oggi pomeriggio e gli ho chiesto di darmi una
mano."
"In
che modo?"
"Beh,
andrò a stare da lui una volta terminata la scuola, inoltre Lucius Malfoy mi ha
offerto la sua protezione e mi ha promesso anche di parlare con mio padre... da
giovani erano amici." spiegò alzando finalmente gli occhi da terra.
Ginny
lo abbracciò di slancio affondando le mani trai suoi capelli e aspirando con
forza il suo profumo dal colletto della camicia.
"Io
ti amo, Blaise e farò di tutto per poter stare con te." dichiarò con voce
sicura aumentando la stretta della braccia attorno al suo collo.
"Lo
stesso per me, piccola Weasley!"
Ci
volle quasi una settimana perché le gemelle tornassero alla loro vera età e
dessero i primi segni di risveglio.
Infatti,
Niniel si svegliò di sopprassalto nel bel mezzo della notte; stava facendo un
sogno meraviglioso: c'erano tutte le persone a lei più care: mamma, Antares,
Dior, i suoi nonni, i suoi compagni di scuola, Legolas... eppure ad un certo
momento si era trasformato in un incubo. Non ricordava bene cosa fosse successo
ma la sensazione di angoscia l'avvertiva anche ora che era sveglia.
Si
tirò a sedere sul letto dell'infermeria cercando di ricordare cosa fosse
successo: la Lumenryos che sboccia, il dolore, il fuoco, la mano di Anty...
Antares!!
Si
girò di scatto e sospirò di sollievo notando che nel letto accanto al suo
riposava la propria gemella apparentemente incolume, proprio come lei.
Erano
arse di nuovo.
Rispetto
al passato gli episodi si facevano più radi, tuttavia molto più intensi:
sicuramente avevano dormito per giorni e giorni senza svegliarsi mai.
Chissà
se Legolas era venuta a trovarla?
Chissà
se Legolas avesse più voluto vederla, dopo tutto quello che era
successo!
Si
portò una mano a stropicciare gli occhi rimasti chiusi per troppo tempo.
Gettò
un altro sguardo alla sorella prima di alzarsi con cautela dal letto, facendo
attenzione che tutti i suoi muscoli fossero pronti per tornare al lavoro e,
dopo un paio di passi traballanti, riuscì a riacquistare equilibrio e
raggiungere la finestra da cui era ben visibile una luna piena rotondisima.
E fu
proprio in quel momento che Legolas la vide.
I
lunghi capelli ramati coprivano metà schiena, la camicia da notte bianchissima
risaltava il suo corpo longilineo e, dettaglio non da poco, poteva notare le
sue orecchie così perfettamente Elfiche.
Sorrise.
Quando
Niniel si sentì avvolgere da due forti braccia, fece per cacciare un urlo di
spavento ma una mano gentile le volse il viso e delle labbra soffici e calde
calarono sulle sue, impedendo la fuoriuscita di qualsiasi suono.
Non
indossava gli occhiali, ma non le servivano delle diottrie in più per
riconoscere Legolas; si rilassò nel suo abbraccio e ricambiò il bacio con una
passione che non credeva di avere, come se la paura, l'angoscia, la
disperazione di perdere l'uomo che amava potessero annullarsi nella sua bocca.
Anche
Legolas stava riversando un mare di sentimenti in quel bacio: aveva deciso di
aspettare tutta la narrazione della verità, ma l'averla vista, aver visto che
era tornata ad essere la sua Niniel, che era sempre la stessa adorabile ragazza
che parla a sproposito, aveva mandato tutti i suoi piani a quel paese!
C'era
una cosa sola che voleva: ed era lì tra le sue braccia.
Ci
aveva messo un po' a capirlo, ma l'aveva fatto e ora non si sarebbe fatto
sfuggire nemmeno un secondo.
Nemmeno
un secondo lontano da lei.
Qualche
ora dopo che Niniel si fu svegliata anche Antares diede segni di risveglio;
Draco si trovava proprio lì accanto a lei quando si accorse che la ragazza
cercava con poco successo di aprire gli occhi, allora il biondino sussurrò un
"Nox" per aiutarla: immediatamente le luci della stanza si spensero
lasciando come unica fonte di luce l'alba.
Antares
schiuse gli occhi e si guardò attorno spaesata.
"Where's Fernando?" (Wahahahahah!! <= Niniel che si rotola in terra
dal ridere mentre Antares cerca di ucciderla) chiese guardando Draco che,
spiazzato, fu solo in grado di urlare.
"E
chi è Fernando?!?!" l'urlo risvegliò completamente la ragazza che si tirò
a sedere e fissò Draco, ancora con la bocca aperta.
"Oh...
mi sa che sognavo..." spiegò la ragazza passandosi una mano sul viso.
"E
perché sognavi un certo Fernando? Chi sarebbe costui??"
"Ma
io che diavolo ne so!! Un sogno è un sogno... ma tu come stai?"
Draco
la guardò rendensosi conto che si era davvero finalmente risvegliata ed era la
sua solita, sontrosa ed acida ragazza.
Il
suo viso si aprì in un ghigno inquietante, tanto che Antares indietreggiò
inconsapevolmente.
Draco
la circondò con le proprie braccia premendole la testa sul proprio petto.
"Draco..."
la voce soffocata di Antares, proveniente da qualche parte della sua camicia
interruppe la sua gioia.
"No
Anty, fa parlare me!" la scostò da sé ma le impedì di parlare "Non mi
interessa, ok? Non mi interessa COSA sei o se ti succedono queste cose 'strane'
ma ciò che provo per te non cambia, non lo farà mai!"
Antares
sorrise... Dio, com'era dolce il suo Draco quando cercava di spiegare qualcosa:
si concentrava tutto, diventava serio e strizzava gli occhi.
"Beh,
volevo ben sperare..." fu il commento della ragazza che fece ridere per
poco il biondino che presto tornò serio e con un'aria tormentata sul viso.
"Bene,
ora che ci siamo spiegati, tu spiega a me: chi diavolo è Fernando???"
(Già
Anty, chi è Fernando? n.d.Niniel con ghigno stampato sulla facciaVuoi morire sul serio? n.d.Anty incavolata
nera con i suoi stupidi sogni e Nini che infierisce)
Dopo
pranzo Harry, Draco e Legolas vennero gentilmente invitati dal professor
Silente a seguirlo nel proprio ufficio per discutere alcune questioni; era
ovvio che la 'questione' erano le gemelle che, infatti, erano già sedute nello
studio insieme a Dania e Lucius Malfoy.
"Niniel,
stai bene?" domandò preoccupato Legolas: secondo lui era ancora troppo
presto per alzarsi ma il sorriso della ragazza lo tranquillizzò.
"Benissimo,
grazie!" ed era vero, poiché quel lungo sonno le aveva ristorate a fondo
ed erano cariche di energia!
"Bene!"
esordì Silente prendendo posto dietro la propria scrivania "Se vogliamo
accomodarci..." e con un gesto della mano fece apparire altre tre poltrone
per i nuovi arrivati "Ora, tocca a voi!" esclamò guardando le gemelle
con quei suoi enigmatici occhi azzurri.
"Vai
tu Niniel, sei più brava di me a raccontare!" disse veloce Antares mentre
la sorella le rivolgeva uno sguardo assassino.
"Ok..."
sospirò Niniel rassegnata "Sarà meglio partire dall'inizio. Nostro padre
Sirion, come ormai avrete capito, era un Elfo. Il suo destino si intrecciò con
quello di mamma proprio tra le mura di questo castello; papà insegnava Difesa
Contro le Arti Oscure, dal momento che aveva girato il mondo e studiato in
diverse Terre, mamma, beh, lei era una studentessa di Grifondoro innamorata
persa del suo bel professore biondo..."
"è
la storia di mamma e papà o la tua?" chiese sarcastica Antares facendo
arrossire la gemella che le diede un bel calcione sullo stinco destro
zittendola. Lucius, Draco, Harry e Silente ghignarono apertamente mentre
Legolas contava le crepe del del pavimento e Dania entrava in modalità madre
commossa.
"Dicevo..."
ricominciò la Grifondoro riportando l'attenzione nello studio "... erano
entrambi a Hogwarts e si innamorarono. Quando mamma terminò i suoi studi di
magia, si sposarono pur sapendo che, a causa di un'antica maledizione, non
avrebbero mai potuto avere figli."
"La
maledizione di cui parlammo tempo fa nella serra..." affermò Legolas per
comprendere meglio il corso degli eventi.
"Esattamente!
Un paio di anni dopo, però, ecco la sorpresa!"
"Già!"
si intromise Dania "Aspettavamo un bambino. Sirion mi raccontò della
maledizione ma non vi diedi così tanto peso, si sa che gli Elfi sono pieni
zeppi di leggende, ero così felice della mia gravidanza, ma quando lo dissi a
mio marito, non fu esattamente la scena idilliaca che mi aspettavo!"
sospirò mentre i begli occhi neri tornavano indietro nel tempo "Litigammo
e alla fine decidemmo di cambiare stato per il bene delle bambine. Ci
trasferimmo nella Terra di Mezzo, a Gran Burrone per la precisione, convinti
che niente avrebbe potuto farci del male. Nacquero le mie bambine e, pochi anni
più tardi scoprii di essere nuovamente incinta."
"Dior..." sospirò Harry.
"Sì,
Dior." un sorriso triste si disegnò sulle labbra della donna "Tutto
andava nel migliore dei modi, se non fosse che, nel mondo magico, un bambino di
un anno aveva sconfitto il mago che seminava morte e distruzione, cavandosela
con una sola cicatrice." tutti gli sguardi si puntarono su Harry che arrossì
e abbassò lo sguardo mormorando un piccolo "proseguiamo?"
Antares
prese la parola "Sauron, il super-cattivo della Terra di Mezzo, non era
stato del tutto eliminato dopo la distruzione dell'Anello, covava negli abissi
del monte Fatuo ma anche lui apprese la sconfitta di Voldemort e la cosa non
gli piacque. La profezia su di te aveva avuto ragione, Harry, e non era affatto
tranquillo sapendo che un'altra profezia gravava sul destino del mondo."
"Dalle
ceneri rinascerà un fuoco, l’ombra sprigionerà una scintilla, libera sarà la
lama ora imprigionata e il canto di due fenici saluterà l’alba nuova..."
mormorò Lucius.
"Esattamente.
Sauron, dopo svariate ricerche, capì che eravamo noi i soggetti di quella
profezia e ci diede la caccia. Scappammo, ma lui ci trovò."
"Ricordo
ancora come se fosse ieri..." sussurrò Dania guardando il pavimento e
perdendosi nei propri ricordi.
"Ci
ha trovati!!!" l'urlo di Sirion prese Dania completamente di sorpresa.
Era
notte, una notte come tante altre.
Aveva
messo a dormire le gemelle mentre Dior, ancora molto piccola, si era lamentata
per tutta la serata.
"Scappa,
Dania!!" vide suo marito, il bell'Elfo biondo di cui era perdutamente
innamorata, prendere una spada e lanciarsi al piano di sotto.
Si
voltò un'ultima volta a guardare la donna che avrebbe protetto a costo della
propria vita "Prendi le bambine e scappa il più lontano possibile!!"
"Sirion!!!"
Dania urlò disperata vedendo il proprio uomo gettarsi con coraggio verso la
morte: le mani ben salde sull'elsa della spada, lo sguardo determinato e duro.
Non
poteva vedere ciò che accadeva fuori dalla piccola casa in cui si erano
rifugiati da pochi anni.
Non
perse altro tempo e corse in camera a prendere le bambine; agguantò con un
braccio Dior che dormiva profondamente ma un lamento sfuggì alla propria gola
quando, voltandosi verso i lettini delle sue primogenite, vide che erano vuoti.
Si
gettò per le scale urlando. Dior, svegliatasi di soprassalto, si aggrappò con
forza al seno della madre, gli occhioni neri spalancati e smarriti.
"NIENOR!!!!
LORIEN!!!!" chiamò le figlie per dei minuti, finché il fiato le venne meno
e la sua gola bruciava come fuoco per lo sforzo. Si appoggiò ad un muro con la
schiena, fuori il rumore delle spade, della lotta.
Strinse
maggiormente Dior al petto e si lanciò al di fuori, intenzionata ad aiutare il
proprio marito e a salvare le propie figlie ma uno spettacolo doloroso la
scosse: Sirion giacava a terra, trafitto da parte a parte da una spada
completamente nera. La figura oscura di Sauron si stagliava sulle sue figlie
che, tremanti e immobilizzate dalla paura, si stringevano l'un l'altra senza
riuscire a staccare gli occhi da quella presenza spaventosa.
"NOOOOOO!!!"
Dania urlò con quanto più fiato aveva in gola ma Sauron non si fece spaventare,
velocemente scagliò un potente incantesimo sulle bambine ma nello stesso
istante una piccola pianta di Lumenryos Blanca sbocciò dopo ben 75 anni di
quiete.
L'incantesimo
si fuse con le particelle brillanti che cadevano come una pioggia di diamanti
dal cielo, la luce fu talmente accecante che Dania, nonostante tutto, si
ritrovò a serrare gli occhi.
"Quando
riuscii a vedere nuovamente, mi accorsi che buona parte del giardino, compresa
la Lumenryos, era raso al suolo. Ricordo che scivolai a terra, accanto al corpo
di Sirion, Dior che scappava dalle mie braccia; c'era un'imponente macchia nera
dove prima c'era Sauron, la sua spada era spezzata a terra, inutilizzabile. E
al posto delle mie bambine c'era un cumolo di cenere. " Dania prese un
grande respiro mentre la voce le tremava e gli occhi le erano diventati umidi
"Rimasi lì per delle ore, credo, o forse furono giorni, non lo so. Non
riuscivo a pensare a niente, non riuscivo ad alzarmi, a muovermi, nemmeno Dior
si lamentava, si era rannicchiata accanto al corpo di suo padre. Fu l'arrivo di
Belthil a scuotermi. Anche lei era visibilmente distrutta per la morte del suo
unico adorato figlio e delle sue nipotine; ma ebbe il coraggio di smuovere la
cenere e trovare i corpi di Ninenor e Lorien, intatti e dormienti, se non fosse
che erano tornate neonate."
Seguì
un silenzio carico di pensieri e interrogativi.
"Posso
fare una domanda?" ruppe il silenzio Draco attirando su di sé gli sguardi
dei presenti "Ma... perché prendete fuoco, cioè, qual'è il motivo scatenante?"
Niniel
sospirò "Beh... non lo sappiamo nemmeno noi. Nostro nonno, Elrond, fece
delle ricerche su di noi ma non si scoprì mai nulla."
"Noi
pensiamo che sia dovuto alla... 'interferenza'? Posso chiamarla così? No, forse
non è il terminie più adatto ma intendo dire che il potere distruttivo di
Sauron si sia scontrato con quello generativo della Lumenryos e noi stiamo lì
in mezzo, tra vita e morte..." cercò di spiegare Antares.
"Quando
noi prendiamo fuoco, beh, è come morire, credo..." continuò Niniel
spostandosi con fare pensoso una ciocca di capelli dietro l'orecchio e
sistemandosi gli occhiali sul naso "... Sauron in un certo senso è
riuscito ad ucciderci ma la Lumenryos l'ha in un qualche modo impedito. Anche
nonno Elrond è convinto nel dire che se quella notte non ci fosse stata la
Lumenryos noi saremmo morte."
"Ma..."
questa volta era intervenuto Legolas "... voi avete davvero diciassette
anni? Invecchiate come i maghi o come gli Elfi?"
"No,
abbiamo davvero diciassette anni." spiegò la gemella Serpeverde
"Mamma è una strega e papà aveva rinunciato alla propria immortalità
quando si sposò. Noi invecchiamo come qualsiasi persona 'normale'."
Legolas
sogghignò all'indirizzo della propria ragazza "Vedi che non sono il primo
ad impazzire?" disse riferendosi ad un dialogo avvenuto tempo prima nella
piscina di Malfoy Manor.
Niniel
sorrise raggiante mentre i presenti facevano andare gli sguardi da lui a lei
senza capire.
"Io
volevo aggiungere una cosa..." intervenì Harry "...voi sapete già che
dovrete sconfiggere Sauron? Perché Hermione..."
"La
Signorina Granger mi ha riferito l'esito delle sue fruttuose ricerce, quindi
vorrei chiarire io come stanno le cose." rispose gentilmente Silente
"Ho parlato anche con Belthil per fare luce in quanto sta accadendo."
l'anziano preside congiunse le punte delle dita e, con i suoi enigmatici occhi
azzurri, abbracciò i ragazzi presenti.
"Ormai
tutti conosciamo la profezia che afferma che tu, Harry, sarai destinato a
sconfiggere Voldemort, ma non viene menzionato Sauron. Ora, prendiamo in esame
l'altra profezia: come mi ha fatto notare la Signorina Granger, nel nostro
mondo magico si parla di 'salvezza', non di 'distruzione' e non di
'dominazione' ma 'liberazione' del mondo. Secondo il nostro parere e secondo
anche quello di Elrond di Gran Burrone, la leggenda trascritta dagli Elfi non è
totalmente attendibile perché aveva per di più lo scopo di scoraggiare le
unioni di Elfi e Maghi a causa di antiche controversie. Non ho ormai alcun
dubbio nell'affermare che voi siate le due fenici descritte dalla profezia,
tanto è vero che nella visione di Harry e Lucius queste due fenici 'salutano
l'alba nuova', confermando il parere secondo cui voi 'salverete' e non
'distruggerete'. Al termine di tutto ciò mi pare evidente che per riportare la
pace nel nostro mondo e nella Terra di Mezzo i vostri poteri debbano essere
uniti."
I
tre giovani interessati dalle profezie annuirono consapevoli.
"Voi
lo sapevate già, vero? Ancora la prima volta che ci siamo visti sull'Hogwarts
Express..." commentò Harry guardando le gemelle che si scambiarono
un'occhiata prima di annuire "Ma scusate, in tutto questo Dior non centra
vero? Lei è al sicuro?"
"Oddio,
nessuno è al sicuro, caro..." rispose Dania "Ora lei è a Gran Burrone
sorvegliata a vista."
"Lei
non è direttamente legata alla profezia, solo che spesse volte è finita nei
casini a causa nostra e non avremmo mai potuto sopportare che lei venisse usata
da Sauron per giungere a noi, non dopo quello che è successo al suo
compleanno..." spiegò Antares.
"Anche
il dispositivo di costrizione -una specie di limitatore di magia- che porta al
braccio, a lei non è che serva è solo che in Italia dopo un casino combinato da
noi ci è andata di mezzo anche lei..." continuò Niniel ma fu interrotta
dalla gemella che commentò acida "Noi? Tu semmai! La sottoscritta ha
cercato di limitare i danni!"
"Non
rinfacciarmelo tutte le volte, sono dieci anni che ti chiedo scusa, ok?"
s'infuriò Niniel allungando le mani verso il collo della gemella (Brruttto
bagarospo!!! n.d.Niniel) .
"Bambine!"
urlò scandalizzata Dania mentre gli altri ghignavano alla scena, solo Lucius
era rimasto pensieroso.
"Scusa
Silente, ma la spada apparsa al giovane Potter?" la domanda attirò
l'attenzione di tutti: si erano completamente dimenticati di quel particolare.
"Sono
felice che tu mi faccia questa domanda, Lucius anche se non posso fornire una
vera risposta. Harry mi spiegò che quella sfera gli fu donata da Ron, che a sua
volta la ricevette da Bill. Ho chiesto personalmente a Bill dove l'avesse
trovata e lui mi disse che era tra gli scarti della Gringott. La signorina
Granger ha fatto delle ricerche anche in tal proprosito, che sono valse ben
cinquanta punti a Grifondoro, e ha scoperto che quella sfera era una specie di
contenitore."
"E...
conteneva cosa, esattamente?" fu la logica domanda di Harry che davvero
non capiva cosa potesse contenere.
"Amore."
I
presenti rimasero un momento interdetti.
"Amore?"
fece Legolas sgranando i begli occhi azzurri "L'amore si può...
contenere?"
"Beh,
diciamo che quella sfera aveva la funzione di far vedere ad una persona il
volto della persona amata; è quindi logico che chi l'aveva con sé ricercava
amore e, una volta trovatolo, la passasse a qualcun altro. In questo modo, e
dopo centinaia di anni, la sfera roccoglieva un po' di questo sentimento da
tutte le persone che l'avevano avuta in possesso."
"Ok,
questo posso capirlo, è un po' come quelle collane maledette che diventano più
letali a seconda del numero di vittime che hanno mietuto..." commentò
Lucius "... ma perché tramutarsi in una spada?"
"Già!"
fece solidale il professore di Erbologia "L'amore è un sentimento nobile,
è alla base della vita, perché si è trasformata in una spada, un'arma che può
uccidere?"
"I
vostri dubbi sono fondati ma io sono dell'idea che quella spada è innocua per
chi prova amore, è carica di amore e non potrebbe far altro che caricarsi
ulteriormente, mentre invece, se colpisce un cuore privo di amore diventa
letale."
"Non
mi è chiaro..." esordì Draco "... se quella spada è piena di amore,
come può essere letale per chi ha un cuore vuoto, non dovrebbe...
riempirlo?"
"Su
questo, non posso darvi spiegazione. Posso solo dire che il destino è
meraviglioso. E' meraviglioso il fatto che voi tre salvatori vi siate riuniti
sotto il tetto di Hogwarts, trovo meraviglioso che Legolas abbia accettato
proprio quest'anno il posto di docente ed è altrettanto meraviglioso che quella
sfera sia giunta nelle nostre mani dopo anni di pellegrinaggi e si sia
manifestata proprio in questo frangente, altro non posso dire, se non: abbiate
fede."
Rieccoci!
Che
scatole, direte voi, ehhh... pazienza! Assecondateci.
Eccola,
tutta la verità, nient'altro che la verità.
Questo
capitolo è dedicato al nostro ben tornato Simone. Ehi, sì bello nostro
(sei l'unico maschietto, lasciati spupazzare un po' da Anty e Nini!!), siamo
tornate e aver letto la tua recensione ci ha dato nuova energia, grazie.
Antares si inginocchia davanti a te 'Mea culpa!'. Hai
proprio ragione, è una vita che non ci sentiamo ma questi anni di università
sono stati un delirio. Ma ora, che la vostra Anty nazionale si è laureata e non
trova mezzo lavoro (Nini, mi sto rassegnando a fare la cameriera
tu-sai-dove!!), ha tanto tempo libero, almeno quando cerca di non uccidere o di
farsi uccidere dal papà!! Grazie di cuore, Simone caro!!! Spero tanto che il
cap ti abbia tolto la curiosità.
Un
grazie di cuore anche a ninny che nonostante la fretta, trova sempre il
tempo per farci un salutino. Un bacione anche a te, e a tutti quelli che ci
sopportano!!!