You are the best thing I never knew i needed

di kappinias
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sfida tra star ***
Capitolo 2: *** Una serata tra amici ***
Capitolo 3: *** I found a friend in you ***
Capitolo 4: *** Blame it on the alcohol ***
Capitolo 5: *** Morning ***
Capitolo 6: *** coffee and kisses ***
Capitolo 7: *** never knew i needed ***



Capitolo 1
*** Sfida tra star ***


I ragazzi del glee club erano tutti nell’auditorio, in attesa del prof Shu, e intanto chiacchieravano tra di loro, separati in piccoli gruppi.
“Allora, oggi pomeriggio shopping al centro commerciale e poi cena al bel grissino?” Kurt si stava organizzando con le ragazze, e proponeva come al solito la sua attività preferita, andare in giro per negozi. Mercedes e Tina sbuffarono all’unisono. Accompagnare Kurt nelle sue folli spese poteva rivelarsi molto difficile, soprattutto quando si trovava di fronte a una scelta: era capace di metterci ore per decidere tra due maglie, per poi prenderle inevitabilmente tutte e due.
“Scusate io non posso, oggi devo uscire con Blaine” cinguettò Rachel tutta contenta “Sapete, potrebbe essere quello giusto. Sto così bene insieme a lui, e poi abbiamo così tanti interessi in comune! Pensate che anche lui ama i musical, e ha detto che un giorno mi porterà a New York a vedere Wicked!”.
‘Fantastico’ pensò Kurt,’ci risiamo. Adesso inizierà a parlare del fantastico feeling che c’è fra lei e il suo ragazzo, di quanto sia innamorata, e poi chi la ferma più?’. Da quando Rachel si era messa con Blaine, non faceva altro che parlarne in continuazione. All’inizio Kurt e le ragazze erano stati contenti per lei, e l’avevano sommersa loro stessi di domande, curiosi di sapere tutto su di lui, dove andava a scuola, che tipo era, se era bello… ma ora non ne potevano davvero più. Rachel ne parlava sempre, e ultimamente sembrava non avesse più tempo per uscire con i suoi amici. Kurt scambiò un’occhiata con Tina e Cedes, ed emise un lungo sospiro.
“ Sai che novità, saranno secoli che non vieni a fare shopping con noi” il soprano sorrise all’amica, in fondo la capiva. Si era innamorata, e la nuova esperienza la prendeva totalmente. E poi, anche lui avrebbe desiderato avere un ragazzo con cui andare a vedere Wicked a New York.
“Oh Kurt, non mettere il broncio, mi farò perdonare, promesso” Rachel diede un colpetto all’amico, in precario equilibrio su uno sgabello con una gamba più bassa delle altre, e lo fece quasi cadere.
“Hey, tieni a posto quelle manacce!” i due iniziarono ad azzuffarsi come al solito, e si lanciarono in una lunga disputa su chi dovesse cantare il prossimo assolo.
“ Non vorrei interrompere i vostri importanti discorsi, ma la potete finire? È sempre la stessa storia con voi due, per una volta provate a cantare qualcosa insieme” i due ragazzi si voltarono verso l’amica.
 “Tina ha ragione, propongo un duetto, anzi una sfida tra star, tipo quella che avete fatto te e Cedes l’altra volta ”
“ Affare fatto, Kurt Hummel, preparati a essere stracciato!”.
“Un attimo, se è una sfida, deve esserci un premio in palio giusto?” s’intromise Cedes “ facciamo così: se vince Kurt te, Rachel Berry, dovrai presentarci ufficialmente il tuo fidanzato, qua tutti siamo ansiosi di vederlo!” eh già, non si sa per quale oscuro motivo, Rachel si rifiutava di presentare Blaine ai suoi amici, a quanto pare si vergognava e aveva paura che potessero non andare d’accordo con lui. Cosa improbabile, visto che il ragazzo a detta di Rachel era molto aperto e, nella scuola in cui andava, era praticamente una celebrità. Kurt e le ragazze però, dopo aver sentito tanto parlare di lui, non vedevano l’ora di conoscerlo, e tentavano ogni volta le scuse più assurde per poterlo incontrare.
“ Per me va bene” sentenziò Kurt che, al pari delle altre, era curioso di conoscere finalmente il tanto chiacchierato Blaine.
“ Ci sto, tanto non potrai mai battermi. E il mio premio quale sarà dopo la mia sicura vittoria?”
“ Potrai scegliere e cantare il prossimo assolo alle regionali, se anche gli altri del glee sono d’accordo. Ma io non sarei così sicuro di vincere, fossi in te” ribatté Kurt, ricevendo uno sguardo minaccioso di Mercedes.
 “ Sarà meglio, amore mio, altrimenti dovrai vedertela con me!” Kurt deglutì preoccupato, il tono dell’amica era decisamente non troppo amichevole e lui sapeva che avrebbe voluto cantare lei alle regionali, una volta tanto.
“ Don’t worry, Cedes, ho tutto sotto controllo” il soprano fece l’occhiolino alla ragazza nera, e proprio in quel momento arrivò Shuster, con i suoi soliti 15 minuti di ritardo e indosso il suo gilè preferito. Kurt e Rachel esposero al prof l’idea del duetto, e si decise che avrebbe avuto luogo il giorno dopo durante l’ora del glee, e la giuria sarebbe stata formata da Will e dagli altri ragazzi.
La sfida fu fatta come previsto la mattina seguente, e i due amici si esibirono in un classico amato da entrambi, Don’t cry for me Argentina. Furono bravissimi, e per gli altri fu davvero difficile scegliere il vincitore, ma alla fine prevalse Kurt per due voti.
“ adesso non hai più scuse, ci devi presentare Blaine” esclamò Tina soddisfatta.
“ e va bene, quanto siete pesanti! Come ha fatto a vincere Kurt? Sono stata fantastica, avete sicuramente corrotto la giuria” Rachel era ancora chiaramente seccata dalla vittoria del soprano, che si era meritato ognuno dei voti con la sua voce fantastica. L’incontro fu finalmente organizzato, venerdì sera sarebbero andati  tutti insieme a cena e poi al cinema, e Blaine avrebbe fatto parte della compagnia. Tina e Cedes erano elettrizzate all’idea, e Kurt non era da meno. Finalmente avrebbero potuto conoscerlo, quel santo ragazzo! Certo per poter riuscire a sopportare Rachel, di pazienza doveva averne tanta. E poi nella sua scuola anche lui era membro del glee club, quindi avrebbero sicuramente avuto qualcosa di cui parlare.

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Capitolo 2
*** Una serata tra amici ***


E' arrivato il momento della cena, in cui gli amici di Rachel conosceranno finalmente Blaine , e scopriranno che tipo è :D 
Non aggiungo altro, vi lascio alla lettura, e se lasciate un commento per dire cosa ne pensate mi fa molto piacere :)


 Nei giorni che precedettero la tanto attesa cena, l’argomento Blaine fu al centro di tutti i discorsi del gruppo di amici, e si può dire che per la fine della settimana Kurt, Cedes e Tina conoscevano vita, morte e miracoli del ragazzo di Rachel, senza avergli mai rivolto la parola. Da quello che avevano appreso a forza di domande, cui Rachel rispondeva sempre dilungandosi fin nei minimi dettagli, Blaine sembrava essere un tipo interessante. A quanto pare era il leader del suo glee club, i Warbles, era decisamente bravo a cantare e si aggiudicava tutti gli assoli.  Probabilmente anche lui aveva le manie di grandezza della sua fidanzata, pensò Kurt. Comunque nessuno sembrava avercela con lui per questo, a scuola aveva una certa popolarità, ed era simpatico a tutti. Suonava il pianoforte, e qua Rachel si addentrò in un’ampia descrizione delle sue doti di musicista, per poi passare a raccontare degli interi pomeriggi che i due passavano vicino al pianoforte di Blaine, lei a cantare e lui ad accompagnarla con la musica. Insomma, quando venerdì sera finalmente arrivò, Kurt e le ragazze erano dovutamente istruiti, e sospettavano che anche Blaine sapesse molto di loro, conoscendo Rachel e sapendo fin troppo bene che non era capace di passare più di cinque secondi senza aprire bocca. Sicuramente in quei giorni aveva torturato il fidanzato raccontandogli tutto dei suoi amici, e ora anche a Blaine sembrava quasi di conoscerli già.
“ Piacere, te devi essere Tina, l’asiatica!” esclamò il ragazzo moro “Te invece, la ragazza di colore di cui mi parla sempre… Mercedes, meglio nota come Cedes! E tu il famoso ragazzo gay, Kurt giusto?  Non vedo l’ora di sentirti cantare, devi avere una voce stupenda, perché Rachel teme sempre che tu possa rubarle qualche assolo” continuò ridacchiando Blaine, rivolgendosi finalmente a Kurt e scuotendo anche a lui la mano in modo energico, come aveva già fatto con le ragazze. Sorprendente, era ancora più basso di come l’avessero immaginato. Quando Rachel insisteva col dire che era poco più alto di lei non gli avevano voluto credere, ma ora che ce l’avevano davanti i tre amici dovevano darle ragione. Però non era niente male, anzi era proprio carino. Kurt gli lanciò un’occhiata di chiara approvazione, di cui per fortuna nessuno si accorse. I cinque ragazzi si sedettero al tavolo da loro prenotato, e Cedes si avventò subito sui grissini, evitando di intercettare lo sguardo di rimprovero di Kurt, che si proponeva sempre di metterla a dieta. Il soprano sospirò: era una causa persa, non c’era niente da fare. Intanto Blaine aveva iniziato a parlare, e sembrava non voler smettere più. Era riuscito a zittire persino Rachel. Sembrava che la loro amica avesse trovato qualcuno peggio di lei, costatarono i tre amici iniziando a rimpiangere di aver voluto quell’incontro. Durante la serata però Blaine si rivelò molto simpatico e aperto, e dopo neanche mezz’ora pareva quasi un loro amico di vecchia data, erano sicuramente il tavolo più allegro di tutto il ristorante. Solo Kurt sembrava un po’ meno preso degli altri, e più immerso nei suoi pensieri. Da quando si erano seduti tutti a tavola, il soprano non aveva potuto fare a meno di notare dei particolari atteggiamenti di Blaine, che l’avevano subito messo in allarme. Non poteva farci niente, era come una sensazione, confermata da molti indizi: le gambe accavallate, il modo in cui parlava, il suo interesse per la moda… non che il suo gaydar fosse perfetto, ma in questo caso era quasi sicuro di non sbagliarsi. Povera Rachel, possibile che l’unico ragazzo sulla faccia della terra in grado di sopportarla addirittura come fidanzata fosse in realtà un gay non dichiarato? Kurt diventava sempre più cupo mano a mano che i suoi sospetti si trasformavano in certezze. Intanto la conversazione procedeva ed erano arrivati a parlare di Vogue.
“ Hai visto l’ultimo numero? Quell’articolo sulla sfilata di Milano… l’avrò riletto mille volte!” stava dicendo Blaine con enfasi, preso da quello che era uno dei suoi argomenti preferiti.
“Chiedi a Kurt, lui non se ne perde neanche uno, ucciderebbe la mamma per una sciarpa di Burberry” ribatté Tina indicando l’amico che, ancora perso in cupe riflessioni, sussultò sentendo pronunciare il suo nome. “Ovvio che l’ho letto, sono domande da fare? Ho sempre sognato di visitare la città della moda!” i due ragazzi iniziarono a parlare di stilisti e grandi firme, e Kurt scoprì compiaciuto di aver finalmente trovato qualcuno che aveva la sua stessa ossessione per l’alta moda, scordandosi per un attimo delle sue preoccupazioni. Le ragazze non furono più in grado di seguirli, e continuarono a chiacchierare d’altro.
“ Devo andare in bagno, qualcuno di voi sa dov’è?” tutti guardarono Blaine come uno strano esemplare di dugongo in via d’estinzione, prima di realizzare che lui, non essendo di Lima, non era mai venuto al bel grissino.
“ Ti accompagno io, almeno ne approfitto per sistemarmi i capelli” si offrì Kurt.
“Hey, vacci piano con il mio uomo” gli urlò dietro Rachel divertita mentre i due si allontanavano verso la toilette.
“ Sai, mi piaci, è difficile trovare un maschio che legga Vogue e si interessi di moda” disse Blaine mentre si lavava le mani, rivolto a Kurt, che intanto si stava tirando indietro il ciuffo. “Già, è strano che un ETERO legga Vogue, molto strano” rispose il soprano “ perché ti sei messo con Rachel, se sei chiaramente gay? La vuoi fare soffrire forse? Perché mi sembri un tipo simpatico, ma non mi piace chi fa soffrire i miei amici”.  Forse era stato troppo diretto, ma doveva pur dire quello che pensava! Non gli andava giù che quel ragazzo stesse prendendo in giro Rachel. A quel punto credeva che Blaine come minimo gli avrebbe risposto a tono, insultandolo o dicendogli di farsi i fatti suoi. Invece il ragazzo non era per niente colpito, anzi, stava ridendo del suo sfogo.
“ Scusa? Amico, ti sbagli, io non sono gay, sono solo un etero a cui piace la moda, per quanto strano possa sembrare!” sembrava sincero nel dire quelle parole. Fantastico, pensò Kurt, la situazione era anche peggio di come immaginava. Blaine era un gay convinto di essere etero, a quanto pare molto convinto. “Eh no, il mio radar non si sbaglia, sei gay fino alla punta dei piedi  credimi, solo che ancora non lo sai!” Blaine sembrò divertito dall’insistenza di quel ragazzo che, pur avendolo conosciuto solo qualche ora prima, osava essere così sfacciato. “ si, come no, torniamo di là altrimenti Rachel penserà che mi hai stuprato” disse dando una pacca sulla spalla a Kurt. Menomale che è un ragazzo spiritoso, pensò il soprano, qualcun altro avrebbe potuto arrabbiarsi seriamente. Si, Blaine era decisamente simpatico, e avrebbe avuto l’atteggiamento giusto per stare bene insieme a Rachel, se solo fosse stato etero. Peccato, si disse il soprano ancora una volta, prima o poi avrebbe dovuto confessare all’amica i suoi sospetti, ma aveva paura di come avrebbe potuto reagire.
Finito di cenare i ragazzi andarono al cinema. Rachel e Blaine presero un vassoio enorme di pop corn, e durante il film passarono tutto il tempo a lanciarseli addosso con risatine soffocate, e fu davvero poco il tempo che dedicarono a guardare lo schermo. Kurt era seduto proprio di fianco a loro, e vedendoli così uniti e allegri, per un momento credé di essersi sbagliato, in fondo forse Blaine era solo un etero molto particolare. Quando fu il momento di salutarsi, Kurt e Blaine si scambiarono i numeri, con chiara approvazione di Rachel, contenta di vedere come il fidanzato si fosse integrato così facilmente nel suo gruppo di amici Blaine. scambiò il numero anche con Tina e Cedes, e si ripromisero di fare altre serate come quella.
Una volta a letto, sotto il caldo delle coperte, Kurt ripensò agli avvenimenti della serata e, nonostante tutto, ne fu molto soddisfatto.  Sentiva di aver trovato un buon amico, un maschio che non lo giudicasse per i suoi interessi, anzi con cui poter condividere le sue stesse passioni. Il soprano sperò ardentemente che il suo gaydar si stesse sbagliando, quei due stavano proprio bene insieme, non poteva negarlo. Si addormentò pensando che uno di quei giorni avrebbe sicuramente chiamato Blaine per invitarlo a prendere un caffè e parlare di musical e sfilate. 

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Capitolo 3
*** I found a friend in you ***


Buongiorno :D
Prima di lasciarvi alla lettura volevo ringraziare tutti coloro che hanno messo questa storia tra le seguite, e a quelli che l'hanno recensita, anche se sono stati davvero pochi :)
E dai, fatemi spere cosa ne pensate, anche un breve commento per dire se vi sta piacendo :)


Il giorno dopo Kurt si svegliò decisamente di buon umore. A colazione iniziò a ripercorrere con la mente la notte precedente, e si ricordò del suo proposito di telefonare a Blaine per chiedergli di uscire insieme. Buona idea, anzi perché non farlo anche subito? Ovviamente avrebbe chiesto anche a Rachel, la ragazza era molto gelosa del suo bel fidanzato. Eh si, nonostante la bassa statura Blaine non era proprio niente male, almeno in quello la sua amica aveva dimostrato di avere buon gusto. Il soprano finì in fretta di mangiare la solita tazza di latte e cereali, per poi andare a recuperare il cellulare che aveva lasciato sul comodino.
Kurt stava quasi per riagganciare quando, dopo numerosi squilli, sentì la voce squillante dell’amica.
“ Ciao caro! Come mai chiami così presto?” Guardò l’orologio: erano le undici passate, e quello lo chiamava presto?
“ Hey, ti va di uscire oggi pomeriggio? Possiamo chiedere anche al tuo ragazzo se vuoi”
“ Scusa Kurt, oggi proprio non posso! Se non finisco il tema di spagnolo il prof Shu mi metterà come minimo una D sul registro! Ma voi potete andare , Blaine dovrebbe essere libero, poco fa mi ha chiesto di uscire e ho dovuto dire di no anche a lui” Perfetto, Rachel a quanto pare non era gelosa, o, se lo era, non lo dava a vedere. Anche perché lei non aveva alcun dubbio sull’orientamento sessuale del suo ragazzo, ovviamente. Kurt si dimostrò dispiaciuto della sua assenza, ma Rachel preferì cambiare subito argomento.
“ sono contenta che vi siate trovate simpatici, sai Blaine negli ultimi tempi ha avuto problemi in famiglia,i genitori non fanno altro che litigare e lui non ne può più.Ieri notte mi ha addirittura chiesto di restare a dormire da me. Purtroppo ho dovuto dirgli di no, i miei genitori gay sono piuttosto severi su queste cose”.
“Uh, mi dispiace per lui, deve essere brutto vivere con due persone che si urlano contro in continuazione. Allora lo chiamo, noi ci vediamo lunedì al glee club, giusto?”
“Giusto, ciao Kurt” il ragazzo riagganciò prima che avesse il tempo di dire qualsiasi altra cosa, sapeva per esperienza quanto potevano diventare lunghe le chiacchierate al telefono con Rachel. Sentì Blaine per messaggio, e decisero di andare a prendere un gelato in centro a Lima. Il soprano ebbe tutto il tempo necessario per fare con molta cura i suoi rituali d’idratazione del viso, e per scegliere un abbigliamento adatto all’occasione. Per una volta che usciva con qualcuno che ne capiva, avrebbe potuto sfoggiare fiero i suoi acquisti più recenti.
“ Dove vai?” gli urlò Burt mentre stava varcando con una certa fretta la soglia di casa, in ritardo come al solito.
“ Esco con un amico!”
“Solo un amico, siamo sicuri?” era sempre stato molto protettivo nei confronti del figlio, e aveva sospetti verso qualunque maschio Kurt frequentasse.
“Papà, è il fidanzato di Rachel Berry!” ebbe il tempo di urlare Kurt prima di sbatter la porta alle sue spalle e precipitarsi verso la macchina. L’appuntamento con Blaine era esattamente… quindici minuti fa! E probabilmente non conoscendolo era anche arrivato puntuale, dannazione. ‘Speriamo solo che non sia uno di quelli che odiano i ritardatari’ pensò facendosi prendere dal panico.
Quando parcheggiò proprio davanti alla gelateria vi trovò Blaine ad aspettarlo, le cuffie alle orecchie, tranquillamente seduto su una panchina. Appena lo vide fece un segno con la mano nella sua direzione, e Kurt gli andò incontro non senza una certa apprensione. Era esattamente mezz’ora in ritardo rispetto all’orario stabilito.
“Finalmente, iniziavo a credere che non ti saresti più presentato” nessuna sfumatura di rimprovero nella voce “ In effetti Rachel mi aveva avvisato che sai un ritardatario cronico, ma non credevo fino a questo punto!” ancora il tono divertito della sera precedente, ma quel ragazzo non si arrabbiava mai? Il suo costante buon umore era spiazzante, sembrava sempre al colmo della felicità.
“Che hai da ridere? Non c’è niente di divertente nel mio ritardo, al massimo dovresti arrabbiarti” disse Kurt vagamente irritato, vedendo che Blaine continuava a guardarlo come se fosse un pagliaccio con tanto di naso rosso e scarpe giganti.
“Scusa è che… sei così spassoso, soprattutto quando metti il broncio! Dai non te la prendere, per farmi perdonare ti offro il gelato”.
 Quel ragazzo gli piaceva sempre di più, non solo non si era arrabbiato per il suo esagerato ritardo, ma ora gli offriva addirittura il gelato per farsi perdonare, di cosa poi non si sa.
I due ragazzi presero entrambi un cono e si sedettero a un tavolino del bar, iniziando a parlare di tutto. Con Blaine non era difficile trovare sempre nuovi argomenti, con lui non esistevano quei silenzi imbarazzanti frequenti fra persone che non si conoscono ancora bene. In soli due giorni erano diventati buoni amici.
“ Sai, non sei l’unico a dirmi che sembro gay. Anche i miei amici alla Dalton me lo ripetono sempre, una volta mi hanno persino organizzato un appuntamento con un altro ragazzo entrato da poco nei Warbler, e non ti dico l’imbarazzo quando ho dovuto dirgli che in realtà ero etero!” Blaine sorrise rivedendo la scena, e ancora una volta pensò a quanto fossero irrimediabilmente svitati i suoi compagni del glee club.
“ Ho saputo che nella tua scuola nessuno è discriminato” anche a Kurt sarebbe piaciuto andare in una scuola del genere, davvero tanto.
“ Bè, no, il motto della Dalton è tolleranza zero verso le discriminazioni! Mi dispiace di quello che stai passando al McKinley, Rachel mi ha raccontato tutto”
“ Sì, proprio un inferno, se potessi non rimetterei mai più piede in quella scuola”
Il soprano si sfogò con Blaine, gli disse degli atti di bullismo che era costretto a subire giorno dopo giorno, e dell’indifferenza di tutti quelli che lo circondavano, di come si sentisse sempre più vulnerabile, e di come avesse sempre più paura di Karofsky. Riuscì a parlare di tutto questo con Blaine, nonostante lo conoscesse da soli due giorni, sentì che lui avrebbe potuto capirlo. Il ragazzo moro rimase sorpreso da tutte quelle confidenze, e gli fece piacere sapere fino a che punto Kurt si fidasse di lui. Riuscì a consolarlo, a rassicurarlo, e gli fece anche un discorso molto ispirato sul coraggio, del quale lui stesso rimase sorpreso. Era strano che dalla sua bocca uscissero parole tanto filosofiche.
“ Io ho sempre frequentato scuole private, ma da quello che sento in giro di quelle pubbliche… il bullismo sembra essere una cosa normale. Molti miei amici si sono dovuti trasferire alla Dalton per paura, per il terrore di ragazzi della loro età, non è assurdo?”
“ Non è così facile, Blaine. I bulli ci sono sempre stati e continueranno ad esistere, ciò che non riesco a capire è tutta l’indifferenza che c’è intorno a questo argomento. Nessuno reprime i comportamenti violenti, e molti si sentono liberi di prendersela con i più deboli, per puro divertimento, e sono quelli come me a pagarne le conseguenze”.
Davvero non avrebbe mai potuto immaginare che ragazzi della sua età potessero essere tanto crudeli. Lui aveva sempre vissuto in una realtà isolata dal mondo reale, in scuole private in cui questo genere di problemi non era mai esistito. Adesso iniziava a capire come mai i genitori fossero stati sempre così categorici quando gli avevano annunciato che non avrebbe potuto frequentare neanche il liceo in una scuola pubblica.
“ Mia madre ha frequentato un liceo pubblico. E anche lei è stata vittima dei bulli. Era una ragazzina molto timida e riservata, quasi asociale, ma andava molto bene a scuola. Quella che si potrebbe definire una secchiona. C’erano delle ragazze, con cui frequentava alcune classi, che iniziarono a prenderla di mira. Una volta la chiusero in un bagno dei maschi e bloccarono la porta, dovette aspettare tutta la mattina prima che un ragazzo sentisse le sue urla e la liberasse. Nessun altro, prima di lui, si degnò di aiutarla, eppure in un’intera giornata scolastica i bagni maschili sono molto frequentati. Credo che sia per questo che abbia insistito tanto a farmi iscrivere alla Dalton”.
Kurt ascoltava le parole di Blaine, e capiva che anche lui aveva deciso di aprirsi. Quello era un momento perfetto, in cui entrambi avrebbero potuto riversare all’esterno i loro segreti, le loro paure, tutto ciò che era stato nascosto fino a quel momento, senza dover temere il giudizio dell’altro.
“Però non è sempre così, ho passato anche tanti momenti belli al McKinley, soprattutto al glee club. Se non fosse stato per quei momenti, probabilmente, non avrei più rimesso piede in quella scuola, dopo tutto ciò che ho dovuto subire”
Parlarono a lungo, si confrontarono, e alla fine entrambi si sentirono più leggeri, come liberati da un enorme peso che era stato fino ad allora dentro di loro. Avrebbero continuato per ore se il cellulare di Blaine non fosse squillato.
“ Mamma? Come… sono già le otto di sera? Ehm, non lo so, credo che rimarrò fuori a cena, torno tardi non mi aspettate sveglio!”
“ Io non ci torno in quella gabbia di matti” sbuffò rivolto a Kurt, una volta riagganciato il telefono “ Ti va se mangiamo qualcosa insieme?”
“ Si, Rachel mi ha detto anche questo. I tuoi litigano spesso eh?”
“Uhm, purtroppo. Certo che quella ragazza v’informa proprio bene sul mio conto!”
“ E informa anche te sul nostro” I due ragazzi si guardarono negli occhi, e scoppiarono a ridere pensando a quella chiacchierona di Rachel.
“ Puoi venire a casa mia se vuoi, prendiamo una pizza per tutta la famiglia, almeno ti faccio conoscere anche il mio fratellastro, Finn”
“ Il mio rivale in amore! Lui e Rachel hanno avuto una storia giusto? Sì, mi interesserebbe molto conoscerlo”
 
*
 
“ Siamo arrivati!” urlò il soprano appena entrato in casa, Blaine dietro di lui con in mano una pila di cartoni. La famiglia Hummel/Hudson si riunì attorno al tavolo della cucina, attirata dall’invitante profumo delle pizze.
Kurt presentò Blaine a tutti, e durante la cena il ragazzo moro si rivelò ancora una volta un’ottima compagnia. All’inizio il soprano temette che fra lui e Finn potesse nascere qualche attrito a causa di Rachel, ma con suo grande conforto i si trovarono subito simpatici.
“ Tu sei il capitano della squadra di football, vero? Io adoro quello sport, non perdo una partita!”.
“ Ti piace il football?” Kurt ne fu sorpreso, non se lo sarebbe aspettato da Blaine.
“ Anch’io ho fatto parte dei Titans per un breve periodo” disse con orgoglio cercando di attirare l’attenzione del ragazzo moro. Perché poi doveva attirare la sua attenzione? Avrebbe dovuto essere contento che lui e Finn avessero un interesse in comune, e invece ora aveva l’irrazionale paura che il fratellastro gli rubasse la scena. Era forse geloso? No, che assurdità! Non si è gelosi dei propri amici, lui non lo era mai.
Comunque Blaine evidentemente non l’aveva sentito, perché lo ignorò totalmente e continuò a parlare di football con Finn.
Mentre restava in silenzio ad ascoltare i discorsi dei due ragazzi senza capirci assolutamente niente, Kurt iniziò a sentire una stretta allo stomaco, una sensazione davvero poco piacevole, che diventava più intensa con il procedere della discussione, che nel frattempo si era spostata sul divano della sala davanti a una grande ciotola di pop-corn. Quei due erano troppo vicini, i loro corpi a contatto… non poteva sopportarlo. Ma cosa gli prendeva? Purtroppo conosceva la risposta fin troppo bene. Aveva provato la stessa sensazione vedendo Finn e Quinn abbracciati, un anno prima al glee club, quando si era preso una cotta per quello che ora non era niente meno che il suo fratellastro. Allora gli erano bastati pochi giorni per innamorarsi di quel ragazzo alto e impacciato, adesso la cosa era avvenuta anche più velocemente.
No, non era possibile,  era il ragazzo di Rachel! Kurt sospirò: aveva molto più in comune di quanto avrebbe voluto ammettere con quella ragazza… per esempio, nella scelta dei ragazzi.
“ Ciao Finn, è stato davvero un piacere conoscerti!” Blaine fece un rapido cenno con la mano in segno di saluto, prima di essere quasi trascinato fuori di casa da Kurt.
“Wow, non vedi proprio l’ora che me ne vada eh?”
“Cos… ma no, ho solo paura che tu perda l’ultimo autobus, a me capita sempre” Non era bravo a nascondere i suoi sentimenti, non lo era mai stato. Adesso si sentiva il volto avvampare, fortuna che era lontano dalla lampada dell’ingresso, e il buio della notte lo avvolgeva quasi completamente.
“ Grazie per oggi, per tutto. Mi è piaciuto molto parlare con te, ho come sentito di potermi fidare, una sensazione davvero bella. Sento di aver trovato un buon amico in te” Perché nel sentire quelle parole Kurt si sentì la faccia in fiamme, fino alla punta delle orecchie? Colpa del caldo, probabilmente. No, un attimo, fuori si gelava, era pieno inverno, forse la causa era un’altra.
“Io… mi dispiace se ti ho annoiato con tutti i miei problemi, ma sei stato davvero carino ad ascoltarmi e darmi consigli. Quel costante sorriso che hai stampato sul volto però è irritante, e alla lunga anche vagamente inquietante!”
“ Invece il tuo broncio continua a essere divertente, molto divertente”
“Ciao Blaine” disse il soprano spingendo il ragazzo sul vialetto, nell’atto di chiudere la porta.
“ Ciao Kurt, a presto. E, a proposito, niente male il tuo fratellastro” Kurt vide Blaine che gli faceva l’occhiolino prima di scomparire nell’oscurità.
 Quell’ultima frase fece male, molto più male di quanto avesse creduto possibile.

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Capitolo 4
*** Blame it on the alcohol ***


Ecco finalmente il nuovo capitolo :D è stato molto lungo da realizzare, in questi giorni ho avuto poca ispirazione e ancora meno tempo :)
Non mi stancherò mai di ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra ricordati e preferiti, e le brave persone che l'hanno addirittura recensita, ogni nuovo commento mi rende una ragazza felice :D
Non aggiungo altro, buona lettura :)

Il lunedì successivo a scuola Kurt cercò di evitare Rachel: si vergognava tantissimo per quello che provava per Blaine, e temeva che l’amica avrebbe potuto capire tutto anche con un semplice sguardo. Ciò ovviamente non aveva alcun senso, ma era da sabato sera che il soprano continuava a pensare continuamente a Blaine, a quella cotta assurda e pericolosa, e i sensi di colpa lo stavano letteralmente mangiando vivo.
“I’m so gay I can’t even think straight” aveva una maglia con quella stupida scritta, e in quel momento quella frase sembrava descrivere perfettamente la sua situazione. Non riusciva a formulare più di un pensiero in cui non ci fosse di mezzo, in un modo o nell’altro, quel dannato ragazzo.
“Hey Kurt, cos’hai?  È tutto il giorno che mi eviti!” la voce cinguettante di Rachel giunse proprio dietro di lui, e il soprano non poté fare a meno di voltarsi. Dunque aveva capito che stava nascondendo qualcosa, la sua tattica non aveva funzionato. In effetti le sue tattiche, in questi casi, non funzionavano mai.
“Ciao! No io… volevo solo stare un po’ da solo, non mi sento tanto bene”
“Kurt, se è successo qualcosa, qualunque cosa, parlane con me. Sono tua amica, lo sai, e in questo momento mi stai davvero preoccupando!” La voce della ragazza era davvero allarmata, e la sua espressione dimostrava una chiara insoddisfazione per la laconica risposta di Kurt.
“Non è niente, davvero, solo mal di testa, forse mi sta venendo la febbre” questa volta riuscì a essere più convincente, e l’amica si rilassò per un momento, prima di costringerlo a ingoiare una piccola pillola blu.
Poco male, pensò il soprano una volta rimasto solo, se l’era cavata con poco.
Per tutto il pomeriggio Kurt, rinchiuso nella sua camera, stette immobile a fissare lo schermo del suo cellulare, chiedendosi se avrebbe dovuto mandare un messaggio a Blaine o se, più semplicemente, avrebbe fatto meglio a lasciarlo perdere, definitivamente. Forse se non l’avesse più visto sarebbe riuscito a dimenticarsi di lui. E pensare come gli erano suonate strane e false pochi giorni prima quelle frasi sul cuore e il cervello, sui sentimenti che vincevano sulla ragione! Lui credeva di essere una persona razionale, ma in quel momento di certo il pensiero logico non stava controllando le sue decisioni. Era ancora preso da questo genere di pensieri quando il cellulare s’illuminò. Kurt guardò lo schermo: un nuovo messaggio da Blaine.  “ Grande festa da Rachel domani sera, sei dei nostri? Ci saranno musica e alcool a volontà! :D “
Già, Rachel gli aveva accennato di una specie di party alcolico che aveva intenzione di fare a casa sua, ma non l’aveva quasi ascoltata, perché non aveva pensato che ci sarebbe stato anche Blaine. Kurt non si era mai ubriacato in vita sua, e certo non aveva intenzione di cominciare ora, ma a quanto pare Blaine gli stava chiedendo di venire, e lui non poteva certo rifiutare!
“ Non posso mancare :) Spero solo di non vederti ubriaco, la cosa potrebbe essere abbastanza inquietante! Già da sobrio sembri completamente pazzo u.u”. Messaggio inviato, avrebbe partecipato a quell’assurda festa, e solo perché era presente anche il ragazzo di Rachel. In quel momento fu molto grato all’amica per aver avuto la pazza idea di organizzare un festino all’insaputa dei suoi due papà, e tutto questo perché d’improvviso si era resa conto di non essersi mai ubriacata in vita sua e aveva deciso che anche quell’esperienza andava vissuta.
 
*
Quella era decisamente la festa più folle a cui Kurt avesse mai partecipato. Non che andasse a molte feste in generale, di solito il venerdì sera si limitava a vedere un film con le sue amiche, o al massimo ad andare a mangiare al bel grissino e poi fare un giro per negozi, quando restavano aperti fino a mezzanotte. Quello che aveva intorno in quel momento in casa Berry però lo preoccupava non poco, o forse sarebbe meglio dire che il suo stato d’animo era di vera angoscia. Tina e Cedes, sedute in un angolo, ridevano a crepapelle; Santana e Lauren nel frattempo urlavano contro Puck insultandolo pesantemente, Brittany  ballava, rimasta in intimo, mentre Artie gli lanciava banconote urlando quanto fosse fantastica la sua ragazza. E infine c’era Rachel, seduta sul piccolo palco, che parlava con Finn, anche lui sotto gli effetti dell’alcool, ed era completamente avvinghiata a lui, sussurrandogli di tanto in tanto qualcosa all’orecchio.  Blaine non sembrava prestare alcuna attenzione alla scena, si limitava a dondolarsi per tutto il seminterrato, completamente ubriaco e ancora più sorridente del solito, urlando di quanto fosse bella la festa a chiunque incontrasse. E pensare che Kurt aveva deciso di restare sobrio anche per fare una buona impressione su di lui!
Tutti nella stanza, tranne il soprano, erano completamente andati, e stavano tirando fuori il loro lato più strano e, sotto certi aspetti, anche il più buffo. Chissà cosa sarebbe successo se lui, Kurt Hummel, si fosse ubriacato? Probabilmente niente di buono, meglio non scoprire la risposta.
“ Gioco della bottiglia!” urlò Rachel attirando l’attenzione degli ospiti, che in pochissimo tempo si ritrovarono radunati in un grande cerchio, al centro una bottiglia di Rum vuota.
La confusione nella stanza crebbe ancora più di prima, e tutti sembravano al colmo dell’eccitazione ogni volta che qualcuno girava la bottiglia.
“Dai, è il tuo turno Finn! Vaaaaai!” Rachel urlò in direzione del suo ex fidanzato, forse sperando di dover essere lei a baciarlo. Finn si decise a muovere la bottiglia, che iniziò a girare,per poi rallentare e infine fermarsi, puntando senza alcun dubbio nella direzione di Blaine.
“Questo sarà molto interessante! I due ragazzi di Rachel che si baciano! Pretendiamo la lingua, altrimenti non vale!”Mercedes era forse la più ubriaca del gruppo, e adesso urlava, facendo rimbombare la sua potente voce per tutta la stanza. Finn e Blaine, da parte loro, non ebbero alcuna esitazione. Nessuno dei due era consapevole delle proprie azioni, e tutto l’alcool che avevano in corpo certo non li aiutava a essere lucidi. Si avvicinarono sempre di più, fino a sfiorarsi, e in un attimo si abbandonarono l’uno verso l’altro, le loro bocche unite in un vero e proprio bacio, come aveva voluto la loro amica. Furono necessari diversi secondi prima che i due finalmente si staccassero, entrambi con un sorriso ebete stampato sul volto.
“ Woooow, le tue labbra sanno… hanno un sapore fantastico! Kurt, hai un fratello davvero forte!” Blaine si accasciò completamente sul soprano, che dopo aver osservato la scena che aveva appena avuto luogo avrebbe voluto morire. Non gli sembrava possibile, quella stupida bottiglia doveva puntare proprio in direzione di Finn? E pensare che se avesse fatto un altro mezzo giro sarebbe potuto essere lui il fortunato, con un solo mezzo giro quelle labbra carnose avrebbero potuto essere sue. Invece adesso si ritrovava con quel peso morto tra le braccia e non aveva idea di cosa fare. Certo il contatto con la pelle morbida di Blaine non gli dispiaceva, e neanche il suo profumo, dolce e intenso, che si confondeva con un vago odore di dopobarba. Ma non poteva restare in quella posizione ancora a lungo, o si sarebbe visto fin troppo bene quanto fosse forte la sua attrazione, e questa era l’ultima cosa che Kurt avrebbe voluto. E poi il soprano non poteva trattenersi dal ripensare a quel bacio, e ne incolpava proprio Blaine, anche se a livello conscio sapeva che lo sbaglio era stato solo suo, lui aveva deciso di innamorarsi proprio di quel nano con le sopracciglia triangolari. Ah già, lui in realtà non aveva mai deciso. Se avesse potuto, tutto sarebbe andato molto diversamente, e avrebbe riso di Finn e Blaine insieme a Cedes, che stava continuando a prendere in giro i due ragazzi indicandoli con il dito mentre diceva qualcosa a Tina.
Kurt si confidava sempre con Mercedes, lei era stata la prima a sapere della sua omosessualità, e aveva intuito subito quando si era preso una cotta per Finn. Questa volta invece il soprano non aveva voluto raccontargli niente, neanche lui sarebbe riuscito a spiegarne il motivo. Semplicemente, gli sembrava tutto troppo irreale, come se esistesse solo dentro di lui e fosse invisibile al resto del mondo. Si era innamorato di uno sconosciuto, di cui era diventato amico in due giorni e che pochi minuti prima aveva baciato il suo fratellastro.  Semplicemente assurdo.
Kurt si scrollò di dosso il ragazzo moro, che non dava alcun segno di vita, e lo adagiò sul divano. Si guardò intorno: nessuno era abbastanza lucido da poterlo aiutare ad accompagnare Blaine a casa. E di lasciarlo da Rachel, in mezzo a tutta quella confusione, non se ne parlava, quel ragazzo aveva notevolmente bisogno di un letto caldo e di un po’ di silenzio per potersi riprendere dalla sbornia. E il suo volto mentre dormiva… Kurt non poté fare a meno di fermarsi a osservarlo: i capelli ricci ormai liberi dal gel, la bocca leggermente aperta, e quegli occhi che, anche chiusi, erano così dolci… sembrava un cucciolo di barboncino.
Con non poca fatica riuscì a trasportarlo fino alla macchina, dove lo buttò nel sedile posteriore per poi mettersi alla guida verso casa. Per un attimo valutò l’opzione di recuperare anche Finn, ma poi pensò che in qualche modo sarebbe riuscito a tornare, e poi non ce l’avrebbe mai fatta a trasportarlo fino alla macchina. E Finn e Blaine quella sera non avevano alcun bisogno di altri momenti insieme, ne avevano avuti anche troppi.
Con molti sforzi e facendo attenzione a non svegliare Burt e Carole, Kurt arrivò finalmente in camera, con Blaine in braccio a lui, ancora del tutto addormentato.
Lo posò delicatamente sul letto, gli rimboccò le coperte con la maggior delicatezza possibile, e stette ancora un momento a osservarlo prima di decidersi a chiudere la porta dietro di se e tornare in sala. Per quella notte avrebbe dormito sul divano, certo non poteva stendersi vicino a Blaine, chissà quale sarebbe stata la sua reazione la mattina successiva. Eppure gli sarebbe piaciuto tanto poter sentire quel corpo caldo vicino a lui, poter ascoltare i suoi respiri profondi nella quiete notturna, poter guardare per ore il suo profilo stagliarsi nel buio, cercando di cogliere ogni particolare di lui. Chiuse gli occhi creando quell’immagine tanto illusoria quanto perfetta, ma essa venne ben presto scacciata da un’altra immagine, fin troppo reale. Si addormentò con le lacrime agli occhi, pensando a quanto tutto finisse per andargli sempre male, fino al punto di poter essere geloso perfino di suo fratello.

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Capitolo 5
*** Morning ***


La notte è passata, e Blaine Kurt e Finn si svegliano la mattina dopo sotto lo stesso tetto. Quali saranno le loro reazioni? :D
Prima di lasciarvi alla lettura volevo ringraziare ancora tutti quelli che leggono e recensiscono, e ovviamente chi ha messo questa storia tra le seguite e preferite. Non mi stancherò mai di ripetere che ogni commento al capitolo mi rende sempre felice, quindi se avete un minutino perchè non scrivere due righe per dire cosa ne pensate? :D
Enjoy :)


Kurt fu svegliato dalla voce tonante di Burt, che dovette urlargli in un orecchio per riuscire a fargli aprire gli occhi.
“Kurt! È da due ore che ti chiamo, che diavolo è successo? Perché c’è Blaine nel tuo letto e tu sul divano della sala? E vogliamo parlare di Finn? È in uno stato pietoso, chissà quanto avrà bevuto ieri sera!”
“Hey papà, abbassa il tono, va tutto bene” Kurt rimase piuttosto traumatizzato da quel brusco risveglio “Blaine ieri sera era troppo ubriaco per guidare fino a casa, quindi ho deciso di farlo dormire qui. Per quanto riguarda Finn parla con lui, io non c’entro niente, ieri non ho ingoiato neanche una goccia di alcool” In un’altra occasione probabilmente avrebbe cercato di difendere il fratello, ma dopo ciò che era successo la notte scorsa non ci pensava neanche a coprirgli le spalle. Non che Finn avesse alcuna colpa, aveva agito da ubriaco e non aveva il minimo sospetto della cotta di Kurt, ma il soprano non poteva fare a meno di provare rancore nei suoi confronti. Mai avrebbe pensato che il suo fratellastro avrebbe potuto essere un rivale in amore, ma doveva ricredersi. E se anche a Finn fosse piaciuto quel bacio? Non voleva neanche pensarci, sarebbe stato assurdo scoprire che gli unici due maschi etero di cui era stato innamorato erano in realtà gay repressi, attratti l’uno dall’altro. Ma no, forse stava correndo davvero troppo, del resto sull’eterosessualità di Blaine c’erano ancora molti dubbi, ma su Finn non ne aveva mai avuti. Certo aveva anche creduto che Sam fosse gay, quindi non poteva esattamente fare affidamento sul suo intuito.
“ Dai, vieni a fare colazione. Ho preparato i pancake visto che abbiamo ospiti. Blaine e Finn sono già in cucina. Ho usato la ricetta che mi hai dato l’altro giorno, e hanno persino un bell’aspetto” Disse Burt molto soddisfatto, fermando il flusso di pensieri del figlio. Da qualche tempo si era deciso a prendere lezioni di cucina da Kurt, e dopo tanti sforzi s’iniziavano a vedere i primi risultati.
Quella sarebbe stata una colazione molto imbarazzante, non c’erano dubbi. Chissà se i due ragazzi si ricordavano qualcosa? In fondo sarebbe stato interessante, forse quasi divertente, aggiornarli di persona su ciò che era avvenuto la notte precedente. Il soprano si avviò verso la cucina, ancora in pigiama e notevolmente assonnato.
Forse sarebbe stato qualcosa di più di semplicemente “imbarazzante”. Attorno al tavolo su cui era preparata la colazione erano seduti Finn e Blaine, a debita distanza l’uno dall’altro, e nella stanza regnava il silenzio assoluto. Entrambi sembravano molto impegnati a fissare la tazza di fronte a loro, mentre cercavano goffamente di evitare il contatto visivo. Sì, probabilmente ricordavano tutto, o almeno la parte più importante della serata.
“Buongiorno” canticchiò Kurt sperando di allentare la tensione. Tutto ciò che ebbe per risposta furono dei grugniti indistinti, da interpretare probabilmente come saluti.
“ Sapete, alla fine dovrete rivolgervi la parola, non potete restare così per sempre. Allora ricordate tutto?”
 Due sguardi in cagnesco adesso erano rivolti verso di lui. Probabilmente avrebbe fatto meglio a tacere.
“Quindi era tutto vero? Io credevo fosse solo un sogno!” Finn si batté una mano sulla fronte.
“Cioè io… noi due ci siamo baciati?”
Perfino davanti all’evidenza totale quel ragazzo riusciva ad apparire stupido, ad avere ancora dei dubbi.
Blaine restava in silenzio, forse si vergognava troppo per parlare, così fu Kurt a prendere la parola “Sì, vi siete baciati, e davanti a tutti i membri del glee club! Dovevate vedere Cedes, era eccitatissima!” sorrise, forse mettendola sullo scherzo tutto sarebbe stato più semplice. Blaine continuava a fissare la tazza vuota, Finn ancora completamente sorpreso. Magari mettendola sul tragico avrebbe ottenuto risultati migliori. “ E Rachel, anche lei vi ha visto, e non sembrava molto contenta, anche se forse non ricorda più niente dopo la sbornia che ha preso”
“Rachel! Come ho fatto a non pensarci prima? Devo sentirla, immediatamente” felice di avere una scusa per uscire da quella situazione veramente imbarazzante, Blaine si dileguò, e, dopo un breve saluto e un veloce ‘grazie’ rivolto a Kurt, uscì dalla casa sostenendo di avere appuntamento con la fidanzata quella mattina stessa.
“ Sai, il ricordo di ieri sera, e soprattutto di quel momento… è un bel ricordo. Capisci cosa intendo?” Finn ora si rivolgeva a Kurt, ancora seduto a fare colazione, e nel dire quelle parole arrossì visibilmente. Il soprano si voltò per fissarlo negli occhi. Sì, capiva cosa intendeva, lo capiva fin troppo bene. Quelle parole erano il colpo finale, la pugnalata dritta al cuore che lo annientava completamente. I suoi peggiori incubi prendevano consistenza, diventavano realtà. Che cosa avrebbe dovuto dire adesso? Che cosa avrebbe dovuto fare? Il bravo ragazzo, ovviamente, come sempre. Quello responsabile e leale, quello che non ti tradisce mai e che aiuta sempre gli amici. Solo che questa volta sarebbe stato molto più difficile.
“ Finn, eri ubriaco. I tuoi ricordi sono sicuramente molto confusi, forse domani potrai vedere tutto sotto un’altra luce”
“ No, ascolta. Ho un chiaro ricordo del bacio, e mi è piaciuto. È sembrato giusto, ed è come se sentissi ancora il profumo delle sue labbra. È una cosa seria, Kurt, e io non sono bravo con le cose serie,lo sai. Mi devi aiutare a capirci qualcosa”
Non aveva mai visto il fratellastro parlare così, e per un attimo gli fece davvero tenerezza, in quel momento sembrava completamente privo di difese, con tanto bisogno di aiuto, E, in fondo, era suo fratello, come poteva ignorare quell’appello?  Alla fine era meglio per tutti se quella situazione veniva chiarita, Kurt non poteva vivere nel dubbio, a quel punto avrebbe preferito vedere i due ragazzi insieme che continuare a rimuginare chiedendosi se ci fosse davvero qualcosa tra di loro. E poi lo doveva anche a Rachel, quella dannata situazione andava risolta definitivamente.
In quel momento avrebbe voluto urlare a Finn di quanto fosse etero, avrebbe voluto ricordargli come lo avesse ignorato senza farsi venire dubbi sulla sua sessualità quando era stato innamorato di lui, di come fosse impossibile che un solo bacio potesse fargli cambiare idea nell’arco di una notte. Ma non disse nulla di tutto questo, perché sapeva che avrebbe potuto ferirlo e, se possibile, farlo confondere ancora di più.
“Tutto sembra più bello quando si è ubriachi, o almeno credo, non l’ho mai sperimentato sulla mia pelle. Però se sei davvero confuso come dici cercherò di aiutarti anche se… insomma cosa ti aspetti che faccia?”
 
“ Non so... come funziona, Kurt? Tu dovresti saperlo… è possibile scoprire di essere attratti dai ragazzi a quest’età, dopo aver avuto così tante fidanzate? Forse sono bisex!”
“ Sei etero, Finn, te lo assicuro. Ma poiché hai questo grande dubbio, forse è meglio accertarsene una volta per tutte, che ne dici?”
“Oh, ma tu sei un genio! Hai ragione, dovrei provare a baciare di nuovo Blaine e vedere cosa succede!”
Quando il soprano aveva suggerito di togliersi ogni dubbio aveva pensato a un bel bacio etero con Rachel, e invece Finn come al solito aveva completamente frainteso, e gli era balenata la brillante idea di baciare Blaine, di nuovo.
“ Tu sei molto amico di Blaine, vero? Potresti organizzarci un incontro!”
“ Ma se pochi minuti fa non vi siete neanche parlati! Non hai pensato che la situazione potrebbe essere molto imbarazzante?”
“Ehm non ci avevo pensato…” e quando mai aveva pensato quel ragazzo?
“Ci sono, dovresti venire anche tu! A fare il terzo incomodo diciamo, almeno magari non ci vergogneremo così tanto”.
Che grande idea, non solo doveva organizzargli un appuntamento con il ragazzo di cui era innamorato, ma doveva anche essere presente quando si sarebbero baciati di nuovo! Non era tanto sicuro di poter assistere incolume a un altro bacio tra quei due, e questa volta completamente sobri. Anche se lui rimaneva convito che Finn fosse solo un etero molto confuso. Provò a dissuadere il fratello dalla sua brillante idea, ma non ci fu verso, quando si fissava con un  iano era molto difficile farlo ragionare. Alla fine il soprano dovette arrendersi e sospirò che sì, avrebbe organizzato quell’assurda uscita a tre.
“ Grazie Kurt, credo di amarti” il ragazzo sembrò davvero contento di aver convinto il fratello, e lo soffocò in un enorme abbraccio.
 
*
 
Mentre i due fratelli facevano questi strani discorsi seduti al tavolo della cucina, Blaine correva verso casa di Rachel, per fortuna solo qualche isolato lontano, perché doveva davvero chiarire tutto con lei, e aveva paura che fosse su tutte le furie per quello che era accaduto nel suo seminterrato la notte precedente.
Arrivò sotto casa sua grondante di sudore e, ancora con il fiatone, si affrettò a suonare il campanello di casa Febray.
Rachel si affacciò alla finestra e, senza dire una parola, aprì il portone.
Era sola in casa e le aprì ancora in camicia da notte, la sua espressione non prometteva niente di buono.
Blaine si avvicinò in cerca di un contatto fisico, ma la ragazza si ritrasse istintivamente.
“Rachel io… sei arrabbiata con me? Era solo il gioco della bottiglia, hai proposto te di farlo, ricordi?”
“ Vedere te e il mio ex baciarvi in casa mia con tanto di lingua, tu che ne dici Blaine? Dimmi solo una cosa, ti è piaciuto? Perché poi sembravi molto soddisfatto!”. Gli urlò quelle parole con una violenza di cui lei stessa non si sarebbe creduta capace, e Blaine rimase spiazzato dalla sua reazione. E, soprattutto, quella domanda lo aveva confuso più di quanto avrebbe dovuto. In effetti, ripensandoci, quel bacio gli era piaciuto, e anche tanto. Per Rachel il suo silenzio fu molto eloquente, e la ragazza ricominciò a urlare forse anche più forte di prima.
“ Lo sapevo, avrei dovuto immaginarlo! Quale ragazzo etero passa i suoi pomeriggi a sfogliare Vogue e ascoltare canzoni di musical di Broadway? I miei papà mi avevano avvisato ma io non li ho voluti ascoltare! E adesso vai via, ho bisogno di stare da sola!”
Il ragazzo moro avrebbe voluto replicare qualcosa, ma non ne ebbe il tempo materiale, Si ritrovò la porta chiusa in faccia senza neanche accorgersene. Proprio non aveva voglia di continuare quella discussione, e a quanto pare neanche Rachel. E poi, aveva davvero tanto su cui riflettere. Quella notte gli aveva fatto vedere tutto sotto una luce diversa. Aveva creduto di amare Rachel, e infatti si trovava bene con lei. Era piacevole baciare le sue morbide labbra, o almeno lo aveva creduto, fino a quando aveva provato quelle di Finn. Era stata una sensazione completamente diversa, ed era stato fantastico. Probabilmente tutto era stato amplificato dall’alcool, ma Blaine sentiva di dover capire ciò che desiderava davvero. Aveva bisogno di parlare con Kurt, il prima possibile. Prese in mano il cellulare.
“ Hey :) scusa per la fuga di stamattina, posso rimediare offrendoti un caffè domani pomeriggio?” inviò il messaggio. La risposta non tardò ad arrivare. SI misero d’accordo per trovarsi il giorno successivo al Lima Bean alle 16, e nel ragazzo moro iniziarono ad avanzare sempre di più grandi dubbi su ciò che aveva creduto di essere fino a poche ore prima.

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Capitolo 6
*** coffee and kisses ***


Allora, questo dovrebbe essere il penultimo capitolo, in cui si risolvono molte cose :D Come al solito ringrazio chi recensisce, chi ha messo questa storia tra seguite e preferite e chiunque abbia avuto il coraggio di arrivare fino a qui.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo davvero tanto :)
Enjoy!
 
 
 
Blaine era seduto a uno dei tavolini del Lima Bean e tamburellava nervosamente le dita sul piano di marmo. Quello che doveva dire a Kurt era… molto delicato. Dal giorno precedente era stato assalito dai dubbi e sapeva di aver bisogno di parlare con lui, perché era l’unico che avrebbe potuto capirlo e dargli consigli. 
Ancora adesso però non era completamente sicuro di volergli confidare tutto, in fondo lo conosceva da neanche una settimana, perché avrebbe dovuto fidarsi di lui? Eppure aveva la certezza che non lo avrebbe tradito, e che la conversazione che stavano per avere sarebbe rimasta solo tra loro due se Blaine glielo avesse chiesto.
Tutte le sue certezze, insieme ai bei discorsi sulla fiducia, crollarono nel momento esatto in cui vide attraverso il vetro Kurt venirgli incontro, e Finn proprio dietro di lui.
Per quale assurdo motivo aveva deciso di portare con sé il fratellastro? Questa non gliela avrebbe mai perdonata. Come se la mattina precedente a colazione non fosse già stato abbastanza imbarazzante! Blaine fu preso dal panico, e stava per assecondare l’impulso di alzarsi e dileguarsi dal locale quando sentì la mano del sorano sulla sua spalla. Quel contatto era davvero piacevole, e la pelle del ragazzo così morbida… no, cosa c’entrava adesso questo? Non era il momento di soffermarsi sul tocco di Kurt, dannazione! Era bloccato, definitivamente, e quando finalmente lo realizzò ne fu terrorizzato. Provò a guardarsi attorno, in cerca di una situazione che gli permettesse una via di fuga, ma nella caffetteria tutto sembrava tranquillo.
 Ormai arreso si girò verso il soprano e lo fulminò con lo sguardo. Kurt, compreso il disagio dell’amico, sembrò scusarsi con gli occhi, facendo capire che non ne aveva nessuna colpa.
“Ciao, come vedi ho portato anche Finn. Io non volevo ma ha insistito tanto! Ha qualcosa d’importante da dirti” fece un sorriso tirato, cercando di strapparne uno anche a Blaine, che ora era immobile, teso fino all’estremo.
“ Ecco il motivo della tua inquietante puntualità! Mi ero già arreso ad aspettare la solita mezz’ora, ma a quanto pare tuo fratello ha più fretta di te” il ragazzo moro, mettendo insieme tutte le sue forze, riuscì perfino a fare una strana espressione che avrebbe voluto assomigliare a un sorriso.
“ E dai, che fate lì in piedi? Menomale che Finn doveva parlarmi, non mi ha neanche salutato!” già che si trovava in quella situazione, meglio cercare di alleggerirla, anche perché scappare, come già costatato, era impossibile e comunque non gli sarebbe servito a niente. Ma di cosa avrebbe voluto parlare poi Finn? Blaine era anche abbastanza curioso, fino a pochi minuti prima era convinto che dopo l’episodio non avrebbe più voluto vederlo, se non altro per la vergogna. Ora invece stava in ombra dietro il soprano, dondolandosi da una gamba all’altra con fare incerto, e non era intenzionato a rompere il silenzio in cui sembrava essersi chiuso.
I due ragazzi finalmente si sedettero e Finn aprì bocca, indeciso su cosa dire.
“ Io…ehm… insomma volevo parlarti di quello che è successo, di quel bacio... mi è piaciuto” nel dire queste parole le sue guance andarono in fiamme e si ritrovò a fissare intensamente Blaine, in attesa di una sua reazione.
Il ragazzo moro non si sarebbe mai aspettato una rivelazione del genere. Finn bicurioso? Davvero interessante. Era un’occasione perfetta, c’era solo un piccolo gesto da fare per potersi togliere ogni dubbio. D’altronde non sarebbe stato niente di nuovo, avevano già fatto la stessa identica cosa solo due notti fa! E a Finn non era dispiaciuto affatto. Blaine radunò tutto il coraggio che aveva a finalmente si decise, mentre Finn lo guardava ancora, preoccupato di essersi reso ridicolo.
Lentamente gli si avvicinò, accorciando la distanza tra i loro visi. Una mano restò appoggiata sul tavolino, l’altra corse fra i capelli di Finn , mentre le loro labbra si schiudevano per dare inizio a un altro bacio, anch’esso proprio davanti agli occhi del povero Kurt.
Il soprano non ebbe neanche il tempo di disperarsi, tutto avvenne troppo velocemente: i tre ragazzi non avevano visto Rachel che entrava nel caffè sbattendo la porta e si dirigeva verso il loro tavolino con un’espressione non proprio rassicurante. Kurt però fece in tempo a osservare la ragazza che divideva Blaine e Finn, spingendoli con tanto di sedie ai lati opposti, ma non fece niente per fermarla. Era quello che avrebbe desiderato fare lui stesso.
“ Metti giù le mani dal mio ragazzo!” Un attimo, perché Rachel si stava rivolgendo a Blaine? Forse Kurt si era perso qualcosa, fino a prova contraria era proprio Blaine il suo ragazzo, almeno lo era stato fino a poche ore prima. E ora invece… stava baciando Finn? Tutto questo non aveva alcun senso, quella scena era completamente assurda!
Comunque Finn sembrò aver apprezzato quell’intrusione.
“Wow, sì, sono decisamente etero” disse ancora imbambolato e con un sorriso ebete stampato sul volto, dopo aver ricevuto il secondo bacio della giornata. Rachel, guardandosi intorno e vedendo le facce stordite dei due ragazzi, si sentì finalmente di dover dare una spiegazione.
“ Mi dispiace Blaine… o forse no, insomma tu sei gay, tra noi non avrebbe comunque funzionato! Mi è sempre piaciuto lui, non l’ho mai dimenticato” disse indicando Finn “ e sono venuta a riprendermelo. Non posso più sopportare di vederlo con qualcun altro, maschio o femmina che sia, e il bacio dell’altra notte ne è stata la conferma. Credevo di essere gelosa di te, ma la verità era che avrei voluto che la bottiglia puntasse verso di me”
“Sai, alla fine è meglio così. Questi avvenimenti mi hanno aperto gli occhi, forse i tuoi genitori gay non avevano tutti i torti. Amici?” Blaine tese una mano verso la ragazza, che la strinse senza esitazioni per poi avvolgerlo in un lungo abbraccio.
“Ti voglio bene, non avrei sopportato di perderti, ci divertiamo davvero tanto insieme”.
Avevano già incominciato a parlare di come fosse bello il loro rapporto, e di quanto fossero affezionati l’uno all’altro, quando una voce li interruppe.
“ Ma… tu come diavolo facevi a sapere che eravamo qui?” la ragazza guardò Kurt divertita  “ Ma come, Finn lo ha scritto su facebook neanche mezz’ora fa, vi ha anche taggati! Non l’avete visto?”.
Ecco spiegato tutto. Ma come le aveva quel ragazzo certe idee così brillanti? Se non scriveva ogni minimo dettaglio della sua vita nel suo profilo non era contento. “Ragazzi noi vi lasciamo, abbiamo bisogno di stare un po’ da soli” detto questo Rachel salutò i due ragazzi e si diresse verso l’uscita, trascinandosi dietro Finn che non ci stava ancora capendo niente di ciò che era appena successo.
 
“Blaine…mi dispiace” disse Kurt rivolto al ragazzo moro, una volta soli, appoggiandogli una mano sul braccio. Non sapeva che Blaine in quel momento stava pensando solo al caldo contatto di quella mano, alla sensazione di quella pelle così liscia sulla sua pelle… avrebbe dovuto essere traumatizzato dopo la scena di poco prima ma, con sua stessa sorpresa non lo era. Anzi, si sentiva sollevato, come da un enorme peso tolto da sopra le sue spalle. Era con Kurt, in quel momento, e tutto andava alla perfezione, Glielo disse, e le guance del soprano si tinsero di rosso.
“ Ma dimmi, tu ce l’hai un ragazzo?”
“No…non ne ho mai avuto uno” quelle parole suscitarono un senso di euforia in Blaine, che se avesse potuto avrebbe cominciato a saltellare per tutto il caffè senza più fermarsi. Invece disse solo “ Ma com’è possibile? Sei così carino” e intanto spostava una ciocca di capelli dal viso di Kurt, e s’immergeva nelle profondità dei suoi occhi.

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Capitolo 7
*** never knew i needed ***


 Allora, ecco l’ultimo capitolo :D
Ringrazio ancora una volta tutte le fantastiche persone che hanno letto la storia, che l’ha messa tra seguite e preferite e chi ha recensito facendomi sapere cosa ne pensava :)
Devo dire che non sono stata tanto ispirata nello scrivere questa storia, non ero neanche sicura che l’avrei finita e forse in alcune parti sono stata fin troppo riassuntiva. Spero comunque che non sia stata troppo brutta, e che in quest’ultimo capitolo anche chi l’ha letta in silenzio fin’ora lasci un commentino finale :D
La canzone da cui viene anche il titolo della storia per chi non la conoscesse è Never Knew I needed, di Ne-Yo, fatta per il film “la principessa e il ranocchio” della Walt disney. Io la adoro *_*
Bè, non aggiungo altro, buona lettura :)


Ormai erano passate varie settimane dal party alcolico.
Rachel e Finn avevano finalmente chiarito e si erano rimessi insieme.
Kurt e Blaine si vedevano quasi ogni giorno, e si può proprio dire che erano diventati migliori amici.
Qualunque scusa era buona per vedersi, e di solito s’incontravano al Lima Bean o in gelateria.
A Kurt piaceva tanto il gelato, e a Blaine piaceva anche di più guardare Kurt mangiare il gelato. Il ragazzo fin da subito non aveva avuto problemi ad ammettere con se stesso che forse gli piacevano i ragazzi, e più passavano i giorni più si abituava all’idea. Di una cosa era certo: Kurt lo faceva impazzire.
La sua innocenza, il suo arrossire a qualunque complimento.
E la noncuranza con cui leccava quel cono, non conscio dei pensieri che il suo semplice gesto suscitava nella mente di Blaine.
Il ragazzo moro aveva avuto paura. All’inizio si era vergognato dei suoi stessi desideri, che guardando Kurt si spingevano ben più in là dei semplici baci.
Non aveva mai pensato a un maschio in quel modo, prima.
Ma in fondo era stato sempre un ragazzo molto spontaneo e ben presto si convinse che non c’era niente di sbagliato in quello che provava, e che non avrebbe avuto alcun senso reprimere i suoi sentimenti.
Poi però era subentrata un’altra incertezza: chi poteva assicurargli che Kurt fosse attratto da lui allo stesso modo in cui lui era attratto da Kurt?
Non voleva rovinare la sua amicizia con il soprano per un dannato passo falso.
Del resto non era esattamente un esperto in questioni romantiche, Rachel era stata la sua unica ragazza.
E cosa avrebbe dovuto fare con un maschio, come avrebbe dovuto agire?
Non ne aveva idea, e la cosa lo terrorizzava.
Tutta la fiducia in se stesso, la sua maschera di ragazzo controllato e sicuro di sé crollava ogni volta che si trovava con Kurt.
Quel ragazzo aveva un grande potere su di lui, e per un certo verso la cosa era confortante, perché sentiva davvero di poter essere se stesso in sua compagnia, il ragazzo di sedici anni che affronta i classici problemi di un adolescente innamorato, e non  lo studente modello e figlio perfetto.
D’altra parte però era più vulnerabile, mostrava tutte le sue debolezze e insicurezze, e questo lo esponeva più di quanto avrebbe voluto.
Kurt avrebbe potuto spezzargli il cuore, questo lo sapeva bene.
Ma avrebbe potuto anche renderlo il ragazzo più felice del pianeta.
Era difficile  per Blaine nascondere la sua cotta ancora a lungo, e finalmente si decise: avrebbe fatto la cosa più pazza e ridicola della sua vita per conquistare il cuore di Kurt. Quelle morbide labbra, che troppo spesso si ritrovava a fissare, avrebbero toccato le sue, e allora tutto sarebbe stato finalmente perfetto. Gli avrebbe rubato il suo primo bacio, perché quello con Karofsky davvero non si poteva contare.
 
 
 
 
“Ragazzi, calmatevi! Sto proponendo solo un’esibizione fuori dalla Dalton!” Blaine dovette urlare per ricevere finalmente l’attenzione degli altri usignoli.
“ Vedete, c’è questo ragazzo che mi piace tanto…”
“Si, Blaine, lo sappiamo, non fai altro che parlarci di lui!” sbottò Jeff esasperato.
Wes non tardò ad appoggiare l’amico.
“Kurt, ormai mi viene la nausea solo a sentirne il nome!”
Eh si, quando Blaine si innamorava per i poveri compagni del glee club era la fine.
Era stato tremendo quando si era trattato di Rachel, ma adesso era anche peggio. In ogni discorso doveva infilare il suo nome, in un modo o nell’altro, e non si stancava mai di raccontare agli amici dei lunghi pomeriggi passati insieme al suo amato Kurt.
“ Wes, non ti permettere!” intimò il ragazzo moro con aria vagamente minacciosa, per poi continuare il suo discorso:
“Dicevo, Kurt lavora qualche pomeriggio a settimana in un negozio di Gap a Lima e mi chiedevo se vi piacerebbe un’esibizione fuori da scuola…”
Nella stanza si creò il caos più totale.
 Solo dopo preghiere e minacce varie da parte di Blaine i ragazzi finirono per acconsentire a quell’assurda proposta, più per sfinimento che per altro. 
In vari provarono a farlo desistere, dicendogli quanto tutta la scena potesse risultare imbarazzante, ma il ragazzo si limitò a fare spallucce e andò avanti con il suo proposito. Si era convinto di essere un ragazzo estremamente romantico, e gli piaceva dire in giro che avrebbe fatto tutto per amore. 
E poi, gli piaceva essere teatrale, Insomma, come avrebbe potuto dirgli di no Kurt  dopo un gesto del genere? Praticamente impossibile. Blaine continuava a ripetersi queste parole, nella speranza di poter arrivare a crederci davvero.
 
 
Kurt stava piegando un maglione, indosso la sua nuova divisa di commesso, e intanto sorrideva compiaciuto al pensiero del pomeriggio precedente, passato con Blaine sul prato dei giardini pubblici. Era stato a un passo dal baciarlo, ma alla fine era riuscito a trattenersi, neanche lui riusciva a immaginare come. I loro visi erano stati così vicini… ma non aveva avuto il coraggio di prendere l’iniziativa perché… bè Blaine di sicuro lo avrebbe respinto. Non aveva ancora ben capito se fosse gay o no, comunque una volta aveva accennato a una persona che gli piaceva, ma non aveva voluto rivelargli niente di più. Kurt si era consumato nella gelosia per settimane chiedendosi chi mai potesse essere, ma da allora il ragazzo non aveva più detto niente a riguardo, quindi aveva creduto che fosse passato oltre. Certo non poteva immaginare che quella “persona” in realtà era lui, e che Blaine per tutto quel tempo fosse stato suo amico puntando sempre a qualcosa di più di una semplice amicizia.
Non li vide neanche entrare. Avrebbe dovuto sospettare qualcosa vedendo tante uniformi della Dalton aggirarsi furtivamente per il negozio, ma era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse di niente,
Almeno fino a quando girandosi trovò Blaine proprio dietro di lui che lo guardava con un sorriso imbarazzato e occhi sognanti. Poi partì la musica, e Kurt credette di stare sognando.
 
for the way you changed my plans
for being the perfect distraction
for the way you took the idea that i have
of everything that i wanted to have
and made me see there was something missing…

 
Blaine stava davvero cantando una canzone… a lui?? Nel cuore di un centro commerciale? Non era possibile, eppure era proprio ciò che vedevano i suoi occhi, e quella voce tanto melodiosa e perfetta di certo non poteva essere un’illusione. Gli altri usignoli intanto facevano il coro di sottofondo, muovendosi nel locale con studiate coreografie.
 
 
for the way you’re something that i never choose
but at the same time something i don’t wanna lose
and never wanna be without ever again (oh oh)
you’re the best thing i Never Knew I Needed
so when you were here i had no idea
you’re the best thing i never knew i needed…

 
Adesso Blaine lo aveva preso per mano e lo stava coinvolgendo nei suoi strani balletti. Tutta l’incertezza iniziale era scomparsa non appena era partita la musica. Se avessero potuto avere una forma, in quel momento gli occhi di Kurt sarebbero stati senza ombra di dubbio due cuoricini palpitanti.
 
 
now it’s so clear i need you here always…
 
Dette quelle ultime parole Blaine finalmente si fermò, rosso come un pomodoro per la fatica, ma soprattutto per l’emozione. Ora i due ragazzi si tenevano per mano e l’espressione di Kurt era un chiaro segno di come avesse amato quella pazzia. Anche il resto del pubblico sembrò aver gradito l’esibizione. In molti applaudivano e osservavano la scena quasi commossi. Qualcuno li chiamò finocchi, ma i due ragazzi avevano ben altro a cui pensare, probabilmente non sentirono neanche. Erano così presi da quel momento magico, i loro occhi immersi in quelli dell’altro, e tutto ai loro occhi sembrava favoloso. Nulla avrebbe potuto essere meglio quegli attimi.
Per Kurt era l’inizio del suo primo amore, quello veramente ricambiato, e per Blaine era come se lo fosse. Nulla avrebbe potuto scalfirli, il mondo era perfetto perché loro erano perfetti, e tutto il resto non contava.
Si dice che il primo amore non si scorda mai: loro non avrebbero mai dimenticato quel giorno in cui si erano trovati, e da adulti avrebbero spesso ripensato con un sorriso alla loro innocenza, al fiume di emozioni che li invase in quegli istanti.
 
 
Kurt uscì dal negozio, e trovò Blaine seduto su una panchina che lo aspettava.
“Blaine…” non riusciva a trovare parole adatte a quello che stava provando in quel momento. Cosa avrebbe dovuto dire, forse qualche frase ad effetto? Non ne aveva in serbo neanche una, così scelse il modo più semplice per esprimersi.
“Mi piaci..” non fece neanche in tempo a finire la frase perché Blaine, con gesto di grande coraggio, prese il suo viso tra le mani e lo attirò verso di se.
Avrebbe baciato tante altre volte quelle labbra morbide, trovandovi sempre il profumo delicato di Kurt, e assaporando il dolce gusto della sua pelle.
Ma quel pomeriggio, seduti in una panchina di Lima, Kurt e Blaine si scambiarono il loro primo bacio, e per un attimo il tempo di fermò. Nulla nella loro vita sarebbe mai stato comparabile alle emozioni suscitate da quel piccolo gesto.  
in quel momento i due furono sicuri di una cosa: Non sapevano di aver tanto bisogno l’uno dell’altro, ma non avrebbero potuto desiderare di meglio.
 
Anni dopo, sentendo alla radio quella canzone, tanti ricordi sarebbero affiorati alla mente dei due giovani uomini, e si sarebbero divertiti a raccontare ancora una volta alla piccola Susie di come si erano messi insieme i suoi due papà.

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