DN ACCADEMY di ChibyLilla (/viewuser.php?uid=52791)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** le camere ***
Capitolo 3: *** mensa ***
Capitolo 4: *** in giro per la scuola ***
Capitolo 5: *** quelli più maturi ***
Capitolo 6: *** bravo ***
Capitolo 7: *** piangere ***
Capitolo 8: *** Night ***
Capitolo 9: *** intervallo ***
Capitolo 10: *** tentativi a vuoto ***
Capitolo 11: *** punizione ***
Capitolo 12: *** in ufficio ***
Capitolo 13: *** dreams ***
Capitolo 14: *** se il buongiorno si vede dal mattino ***
Capitolo 15: *** un sogno che diventa realtà ***
Capitolo 16: *** al parco ***
Capitolo 17: *** che bella mattinata ***
Capitolo 18: *** sorriso ***
Capitolo 19: *** ricerca ***
Capitolo 20: *** incomprensioni ***
Capitolo 21: *** raccomandato ***
Capitolo 22: *** fratellastri ***
Capitolo 23: *** dalla sera alla mattina ***
Capitolo 24: *** ogni riccio un capriccio ***
Capitolo 25: *** cosa non fare in un cinema... ***
Capitolo 26: *** happy end ***
Capitolo 27: *** past and memories ***
Capitolo 28: *** kiss ***
Capitolo 29: *** che mi succede? ***
Capitolo 30: *** dalla padella alla brace ***
Capitolo 31: *** AVVISO ??? ***
Capitolo 32: *** Where are you, Near? ***
Capitolo 33: *** oh, my dear... ***
Capitolo 34: *** Strani sentimenti e strane reazioni... ***
Capitolo 35: *** reazioni sconsiderate ***
Capitolo 36: *** Che mi nascondi, Elle? ***
Capitolo 37: *** tra due fuochi... ***
Capitolo 38: *** Cosa combini, Elle? ***
Capitolo 39: *** Lacrime e bugie ***
Capitolo 1 *** prologo ***
PROLOGO
POV
MELLO
BUONGIORNO! Io sono
Mihael Keehl, per gli amici Mello, ma
visto che voi non siete miei amici, per voi sono solo Mihael; ho sedici
anni e
mezzo e frequento la “DN Accademy”.
Oggi
è il primo giorno di scuola, ormai sono al terzo anno -
L’età si fa sentire!!!
– dicevo, sono al terzo anno e oggi è il primo
giorno; sono già in classe e la
lezione è appena cominciata.
L:
Da oggi, carissimi ragazzi, avrete un nuovo compagno.
Il
professor L è sempre stato un tipo strano: è uno
solitario, allegro ma al tempo
stesso inespressivo. Come fa? Questo è uno dei tanti misteri
della sua persona,
così come lo è il fatto che sia magrissimo
nonostante mangi come un bufalo
impazzito.
Nessuno
osa mettere in dubbio le sue qualità di attore, anzi alcuni
dicono che recita
tanto bene da poter far parte dell’FBI.
È
anche un insegnante di matematica molto competente, non
c’è studente che non
presti la massima attenzione ad ogni sua parola, è capace di
rendere
interessanti anche le cose più noiose, forse anche per i
suoi bizzarri modi.
Appena
inizia a parlare, ovviamente, ci voltiamo tutti dalla sua parte,
interrompendo
ogni attività e fissando con attenzione il ragazzino accanto
a lui: si tratta
di un rossino che non dimostra più di diciassette anni,
indossa dei jeans a
vita molto, ma molto bassa e una maglietta a righe bianca e nera; la
cosa che
mi colpisce di più sono gli occhiali in mezzo ai capelli.
Decisamente un
soggetto interessante!
Matt:
Mi chiamo Matt, ho quasi sedici anni e vengo da Tokio.
Mello:
Professore, posso fare una domanda al ragazzo?
Matt:
Ho un nome sai? E certo che lo sai, ho appena finito di dirlo!
-_-“.
Sogghigno.
Però, che bel caratterino!
L:
Fa pure.
Ormai
i professori sono abituati a sentirmi fare richieste assurde. Qui me la
comando
io!
Mello:
Cosa ti piace fare?
Matt:
Giocare ai videogames.
Sorride
timido mostrando la PSP.
Solo?
Sembra proprio che non gli vada di far sapere i fatti suoi.
L:
Se nessun altro vuole disturbare, vatti a sedere.
Mello:
Qui, prof!
Indico
il banco vuoto tra me e…Near, il ragazzo più
odioso, più “brutto”, più
antipatico e più dannatamente in gamba che io conosca.
Il
rosso, di cui per altro ho già dimenticato il nome, intanto
si è venuto a
sedere sorridendo cortesemente a me e all’omino bianco, con
la piccola
differenza che, mentre io ho ricambiato, lui ha continuato a seguire le
lezioni. Certo, altrimenti come fa ad essere il primo della classe? Ma
possibile che non si distragga mai??? Qua ci vuole
l’intervanto di Mello. No ma
che dico?
Mello:
Allora, come mai qui?
Matt:
Vengo a scuola.
Mello:
Ma va! io invece vengo a fare il caffé -_-“.
Near:
Chiudete il becco.
Lo
odio, lo detesto, lo schifo,
lo…lo…lo…insomma, ha sempre
quell’aria di
superiorità del cazzo solo perché è
sempre il numero 1. Uffaaa.
Mello:
Non ascoltarlo, è solo un idiota.
Near:
Come hai detto?
Mello:
Che sei un idiota. Mi sono per caso sbagliato?
L:
chiudete il becco, tutti e tre!
Matt:
Tre? E io che ho fatto?
Il
prof evita di rispondergli perché chiamato dal vicepreside,
Light Yagami.
POV
MATT
Appena
il docente esce, tutta la classe si raduna intorno a me per
“fare conoscenza”.
Ma che diavolo vogliono? Uffa.
Ray:
Allora, hai detto che ti interessi ai videogames?
Ide:
Ti piace il calcio?
Ukita:
Sai cantare?
Tota:
Qual è la tua materia preferita?
Oddio…
Mello:
Sei fidanzato?
Ok,
credo che adesso la mia faccia non si distingua più dai
capelli; Mello
sogghigna, alzandomi il mento con la mano e avvicinandosi
pericolosamente al
mio viso.
Mi
gira la faccia a destra e a sinistra per osservarmi meglio.
Tota:
Mettilo alla prova, Mel.
Che
intende dire?
Mello:
Mh, vediamo che sai fare.
Fare
in che senso? Lo guardo enigmatico mentre mi prende per le spalle e mi
spinge
contro il muro.
Si
avvicina ancora un po’, un po’ troppo per i miei
gusti! Decisamente troppo! Mi
bacia.
Mi
sta baciando…cazzo perché non mi muovo?
Perché non lo sto mandando via a calci?
Kanzo:
A quanto pare si stanno divertendo!!!
Near:
Già ad infastidirlo il primo giorno, Mello?
Finalmente
il biondo si stacca da me. Devo proprio ringraziarlo questo
tizio…anche se devo
ammettere che è un po’ inquietante.
Mello:
Near, come sempre mi fai perdere tutto il divertimento! Ma insomma, mai
una
volta che ti faccia i cazzi tuoi! Mi stavo proprio divertendo.
Near:
Si, si certo.
Tota:
Come è stato?
°//////////////////////////////////°
Che razza di domanda è?
Mello:
È stato davvero interessante, non credi rossino?
Matt:
No, per niente.
Mello:
Allora perché non mi hai allontanato?
Matt:
Beh, ecco io, perché…oh insomma ma che cazzo
vuoi?
L:
Scusate se vi ho fatto aspettare. Avevo delle faccende da sbrigare.
Mello
(a bassa voce): Sese, immagino quali faccende!
Matt:
Che intendi dire?
Mello:
Tu non eri arrabbiato con me? Comunque non posso dirtelo.
Sbuffo.
E che cazzo, ora mi ha incuriosito.
Mello:
Vabbè, giusto perché prima sei stato bravo!
°///°
Mello:
Il prof ha una relazione segreta col vicepreside.
Il
vicepreside??????? *_* Oh mio Dio.
Ma
sono tutti gay in questa scuola? Come se mi leggesse nel pensiero,
ricomincia a
parlare.
Mello:
D’altra parte qui ci sono solo maschi, ci adeguiamo.
Che
schifo!
POV
NEAR
Appena
finiscono le lezioni mi avvio in camera, o meglio nell’atrio
per vedere in che
camera sono e chi sarà il mio compagno.
Venti
secondi dopo che ho varcato la soglia, una furia bionda mi piomba
addosso.
Mello:
IO IN CAMERA CON TE NON CI STO!
Near:
Meno male.
Mello:
Ma che hai capito? Intendevo dire che ho appena visto in che camera
stiamo:
nella stessa.
Mi
fissa depresso.
Oh
no, perché divido la camera con quel pazzo schizofrenico
ciocco-dipendente di
Mello? Non potevo capitare peggio!
Near:
Ah. Quindi sarei in camera con un tizio come te?
Mello:
Che intendi dire?
Near:
Già che ci sei, fammi il favore di dirmi in camera siamo.
Mello:
483.
Le
camere sono nell’ala opposta rispetto alle aule, quindi ora
stiamo passando per
il giardino; ovviamente tutta la classe è ancora vicina, la
maggior parte
attornia Mello, mentre io preferisco di gran lunga stare per fatti
miei.
D’altra
parte non potrebbe essere diversamente: Mello ed io ci contendiamo il
primato
in tutto, con la sola differenza che io preferisco il quieto vivere e
lui il
caos, quindi è lui a tenere a bada questa banda di
scalmanati, che gli fanno da
cane.
Invece
a me la confusione innervosisce.
Mello:
Ehi, tu dobbiamo finire quello che avevamo iniziato in classe.
Uff…pure?
Matt:
Non ci penso nemmeno, io non ho nulla da finire con te.
Mello:
Ne sei sicuro?
Ma
è possibile che deve sempre rompere i coglioni?
Matt:
Si, a meno che tu non voglia che ti spacchi la faccia.
Mello: E ne
saresti capace?
Matt: Ne dubiti?
Mello: Beh, se
picchi nello stesso modo in cui prima hai impedito che ti
baciassi…
Matt
non gli da neppure il tempo di finire di parlare, che subito si
scaraventa su
di lui; intanto tutta la classe si è radunata a guardarli
incitandoli; vabbè
più che altro fanno il tifo per il biondo.
Mi
siedo sulla panchina di fronte a loro: ci vorrà un bel
po’ di tempo!
Matt
si getta a capofitto contro Mello, iniziando a tempestarlo di pugni.
Sfortuna
(per il rosso) vuole che Mello abbia alle spalle cinque anni e qualche
cosa di
karate…Non incontra alcuna difficoltà nel pararli
tutti.
Mello:
Tutto qui quello che sai fare, bel rossino?
Matt:
Mi stai prendendo in giro?
Mello
carica il destro e colpisce in pieno il viso del rosso che geme dal
dolore e si
piega in avanti.
Mello:
Tze!
Che
palle! Sempre la stessa storia: Mello ora farà lo sbruffone,
lo picchierà,
finiranno in punizione e il nuovo capirà che gli conviene
stare calmo,
altrimenti Mello gliele suonerà ancora.
Resto
un po’ sorpreso alla scena di Matt che si rialza e si
avvicina beffardo a
Mello.
È
veloce al punto di riuscire a mettere in difficoltà il
biondo, che spiazzato si
fa colpire allo zigomo destro. Gira la testa a 90 gradi con occhi
spalancati
mentre Matt sogghigna.
Matt:
Hai sbagliato a sottovalutarmi, lo sai?
Si
allontana leggermente dal suo viso.
Cazzo…è
il primo che in questo istituto ha messo in difficoltà
Mello, tranne me
ovviamente.
Mi
alzo da terra osservando il biondo che si massaggia lo zigomo
dolorante. Matt
si prepara per colpire nuovamente, ma io sono più veloce di
lui: mi metto in
mezzo a loro mentre la classe trattiene il respiro e paro il colpo che
però mi
fa indietreggiare di parecchio. Anche io posso vantare qualche anno di
arti
marziali, però devo ammettere che mi ha messo in
difficoltà!
Near:
Smettetela!
Mello:
Tu levati di mezzo, candeggina.
Matt:
Che c’è? Hai addirittura bisogno della guardia del
corpo, Mello?
Mello:
Pesa bene le parole bel rossino!
Stanno
per colpirsi ancora, ma prima che possano farlo, tra loro mi impunto
io. Mello
naturalmente blocca il colpo: Non gli conviene creare questioni con me!
Il
rosso invece non mi ha proprio visto, ma riesco a fermarlo per la
seconda volta, prendendogli entrambi i polsi.
Near:
Adesso basta. Vattene in camera. Quanto a voi, sparite.
L’ultima
frase è rivolta al resto della classe che ci fissa allibita.
Più che altro
forse fissano me, non mi sono mai messo in mezzo a questioni del
genere, non ho
mai difeso quel pervertito di Mello né simili.
NOTE DELLE AUTRICI:
Ciao! beh, è
la nostra prima fanfic su Death Note, quindi...siate clementi!!! Fateci
sapere se vi piace come idea e se avete qualche consiglio da darci.
Dunque, parlando di cose
pratiche: Se la fic interesserà (almeno un po') teoricamente
dovremmo postare un capitolo a settimana, regolarmente.
C'è altro da
dire? Crediamo proprio di no!!!
baci baci,
Libby e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** le camere ***
LE CAMERE
POV
MELLO
Se
Near non fosse
intervenuto lo avrei riempito di botte! Certo, ma chi voglio prendere
in giro?
Vabbè,
troverò
altri modi per farla pagare Matt…o per concludere altro.
Cammino nervoso verso
la camera, lasciando che l’albino mi segua a qualche passo di
distanza.
Grazie Near, è
questo
che dovrei dire, invece dalle mie
labbra non esce alcun suono. Ma Near non se lo aspetta. Le cose
funzionano in
questo modo: in fondo, molto in fondo, ci vogliamo bene, anzi forse
Near è
l’unico che merita rispetto in mezzo a questa gentaglia, ma
non lo ammetteremo
mai. Il nostro rapporto si basa esclusivamente sulla competizione
(abbiamo una
reputazione da mantenere) e ci va bene così, ma tutte le
volte in cui ho avuto
bisogno di qualcosa Near c’è sempre stato, sempre.
Ovviamente a me non capita
spesso di aver bisogno di lui (fottuto orgoglio!) ma a
volte…beh l’albino è il
solo con cui valga la pena di parlare.
Tornando
alla
questione Matt, perché diavolo continua a seguirci?
NEAR:
Ti serve
qualcosa?
MATT:
Effettivamente…N-non so dove andare!
NEAR:
Camera?
MATT:
Ma va! non
so dov’è.
Mi
fermo anche
io, aspettando che Near si muova e riprendiamo a camminare: mi scoccio
di
cercare le chiavi, probabilmente le ho perse e quindi userò
le sue.
NEAR:
Numero?
MATT:
483.
Cosa?
483? Quel
483? Magari ce ne sono un paio: io mi rifiuto di stare in camera con
lui! vado
da Roger e mi faccio spostare, io…ehi, ehi, ehi! Io mi
vendico alla stragrande!
MELLO:
Seguici,
ti mostriamo noi la tua camera.
Ghigno,
indirizzando uno sguardo raggiante e Near, che scuote il capo
disperato, mentre
il rosso ci segue, stupito delle mie parole. Eh si, anche mi stupisco
da solo a
volte!
MELLO:
Eccoci
qui! Questa è la nostra camera: 483.
MATT:
So-sono in
ca-mera con te?
MELLO:
Ci sono
problemi?
Ci
pensa prima di
rispondere.
MATT:
Assolutamente.
Non
mi sembra
granché convinto.
Near
gli dice che
il suo letto è quello a castello.
MATT:
A-allora se
non ci sono problemi, io vado sopra !?
MELLO:
Sopra? No,
no tu stai sempre sotto.
Mi
fissa senza
capire, due secondi dopo avvampa: è davvero carino vederlo
adesso, con le
guance in fiamme, gli occhi spalancati e la bocca semi aperta.
MATT:
S-sei un
per-vertito!
MELLO:
E tu un
verginello del cazzo.
Le
mie parole
sembrano offenderlo un po’, ma non me curo, iniziando a
sistemare le mie cose e
comprendendo che il mio letto sarà quello sotto a Matt:
l’altro se lo è già
preso la candeggina asociale.
POV
MATT
Cominciamo
bene!
e la cosa bella è che oggi, poiché è
il primo giorno abbiamo fatto solo le
prime due ore di lezione: ho tutta la giornata davanti. Io non resisto,
mi
suicido prima del tempo!
Inizio
a
sistemare le mie cose, un po’perplesso: in fin dei conti non
mi capacito del
perché nessuno mi parli. All’altra scuola avevo
molti più amici, qui mi hanno
rivolto la parola solo per farmi una sorta di interrogatorio, poi
quando mi
sono avvicinato ad alcun ragazzi, loro mi hanno allontanato e gli unici
che mi
parlano sono il biondo (o la bionda) con forti problemi ormonali e
questo
inquietante fantasmino. Inizio a soffrire di solitudine
ç__ç.
La
camera è
davvero enorme: oltre ai tre letti, ci sono tre armadi (e meno male,
altrimenti
si sarebbe scatenata la terza guerra mondiale per assegnarli) e poi una
scrivania. Cazzo…una sola! Vabbè in effetti Light
ha detto che spesso si va a
studiare in biblioteca. Lo farò sempre, per stare il
più lontano possibile da
Mello. C’è una porta, suppongo sia il bagno, ma
non vado a controllare,
iniziano invece a disfare la mia valigia, che già
è qui, come mi era stato
detto. Come sono precisi! Nella vecchia scuola, nonostante tutte le
cose
negative, c’era più…avventura!
Appena
finisco,
mi arrampico sulla scaletta senza difficoltà e inizio a
sentire musica: che
altro potrei fare per ingannare il tempo?
POV
MELLO
Nessuno
parla.
Mortorio! Vediamo: Se Near non ci fosse, ci proverei spudoratamente con
il
rossino, ma farlo davanti a lui mi sembra poco carino; potrei
torturarlo e
prenderlo in giro, ma Near si arrabbierebbe perché faremmo
troppo rumore;
potrei…
Se
Matt non ci
fosse potrei stuzzicare un po’Near e fare ciò che
più ci riesce meglio:
litigare!
Io
ho un rapporto
molto strano con Near. Credo di provare per lui qualcosa
oltre
l’”amicizia”; ma non penso minimamente ad
una storia seria con lui: ci rendiamo
contro? Rischierei di suicidarmi o di uccidere lui o farmi uccidere.
Insomma
non è il caso.
Ma
visto che ci
sono entrambi, potrei…continuare a fare le mie cose,
lasciando che il silenzio
continui.
Sinceramente
ero
pronto ad iniziare una nuova polemica sugli armadi, ma il puffetto
bianco è
partito prevenuto: Ci ha detto lui dove mettere le cose e a me non va
di
litigare con lui! ha sempre qualche asso nella manica e non riesco mai
a
fargliela.
Da
come guarda
Matt ho capito che anche lui ne è rimasto affascinato: Ma la
prima volta deve
essere con me, che Near lo voglia o meno. Già non sono
riuscito a prendermi
lui, non gli lascio anche il rosso.
NEAR:
Io mi
avvio, è tardi. Sveglia il bell’addormentato
e muoviti.
“bello”?
ovviamente il suo tono di voce era neutro, ma ho potuto ben intendere.
Eh no,
bello, Matt è mio!
Aspetto
che
capelli vaporosi chiuda la porta e salgo sul letto di Matt.
Il
rosso si è
praticamente addormentato: non è disteso sul letto, ha le
ginocchia al petto e
la testa poggiata sulle braccia; le labbra invitanti sono appena
dischiuse e gli
occhi chiusi.
Avvicino
la mia
mano al suo I-pod, giro rapidamente il disco alzando al massimo il
volume e lo
faccio sobbalzare. Apre rapidamente gli occhi, scomponendosi per
qualche
secondo.
MATT:
Che cazzo
fai?
È
tornato quello
di sempre!
MELLO:
Dobbiamo
andare a mensa, è tardi.
Scende
dal letto,
seguendomi meccanicamente.
CIAO!!!
Eccoci tornate! Vi siamo mancate, vero? (NO! Nd Tutti)
(ç_____ç)
Volevamo
lanciare una specie di sondaggio: Che coppia preferite
tra Mello x Matt, Near x Mello e Near x Matt? Perchè stiamo
decidendo la coppia
finale e abbiamo più o meno cinque idee diverse, con tre
soli personaggi.
Ci
saranno comunque tutte e tre, ma siamo indecise, appunto,
sulla finale!
A
parte questo, che dirvi? Siamo felicissime, a quanto pare non
abbiamo fatto un buco nell'acqua (mezzo buco).
…
X
Reidina: Ma ciao!!! Eh si Matt e Mel 4ever...e di Near cosa ci
dici? Ti sta simpatico lui??? (hope). Comunque lo abbiamo messo OOC
come
avvertimento...effettivamente è troppo "vivo" per i suoi
canoni xd.
X The Kira 90: BAD
BOY???? Uuuuuu
bello!!! E' azzeccatissimo per i tre supermiti di DN. Comunque il
carattere di
Mello tra un po' si...ehm...evolverà, ma non possiamo dire
nulla ç___ç.
Speriamo solo che non diventi OOC anche lui ^-^
X
LadyOfSorrows: Olaaaa, rieccoci! Abbiamo provato a cambiare il
modo di far parlare i personaggi, anche se non di molto, abbiamo solo
messo il
maiuscolo. Va meglio???
|
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** mensa ***
MENSA
POV
MATT
Arriviamo
a mensa con un ritardo un po’eccessivo. Ma non è
colpa mia se mi sono
addormentato! Non avevo di meglio da fare, inoltre Mello poteva o
svegliarmi
prima o andarsene senza farlo. Ok, non so per quale motivo mi stia
giustificando con me stesso, ma comunque non avrei altro da fare. Che
noia!
Ovviamente
si sono già tutti seduti. Mello va con disinvoltura accanto
ad uno dei ragazzi
che prima stava in classe; io mi guardo un po’in giro, non
sapendo dove andare
e alla fine mi siedo vicino a Near, che sta da solo in un tavolo in
fondo.
MATT:Po-posso?
NEAR:
Prego.
Silenzio.
L’albino inizia ad osservare una strana tavoletta bianca,
grande all’incirca
venti centimetri per venti, che ho appena identificato come un puzzle
tascabile
o qualcosa di simile.
MATT:
Perché sei tutto solo?
NEAR:
Così.
Eloquente.
MATT:
Senti, ma…
NEAR:
Senti, tu non mi sei antipatico, davvero, è solo che non mi
piace parlare con
la gente e il tuo è un patetico tentativo di attaccare
conversazione.
Cortesemente, evita.
Taccio,
osservando insistentemente il mio piatto. Uffa, possibile che nemmeno a
lui
vada di parlare con me? Ma che ho che non va?
POV
NEAR
Forse
sono stato troppo duro, ma in fondo ho solo detto la verità.
Finisco
di parlare e quasi me ne pento: il rosso è una persona
davvero singolare,
l’unica capace dal primo momento di non farsi mettere i piedi
in testa da Mel,
il solo che non abbia evitato un contatto umano con me…e il
solo, oltre Mello,
che io possa definire vagamente interessante.
Se
non fossi stato me stesso avrei già fatto gli stessi
pensieri di Mello, ma
essendo me, preferisco di gran lunga continuare ad ignorarlo.
Per
i primi dieci minuti di pranzo la mia attenzione è
focalizzata sul biondo, a
qualche tavolo di distanza che siede accanto ad Ide. Mi chiedo come
possa
sopportarlo, è una zecca. Ma almeno si comporta da cane con
lui, obbedisce a
tutto, gli da sempre ragione: è arrivato al punto di farsi
picchiare da me per
colpa di Mel. Peccato che io li abbia sgamati entrambi. Ma queste sono
storie
vecchie.
La
mia attenzione passa nuovamente al rosso che non ha più
spiccicato parola dopo
la mia frase lapidaria e che ora guarda con sguardo assente gli altri
tavoli,
dove i ragazzi parlano e si divertono.
NEAR: Tutto bene?
Mi fissa rassegnato.
MATT:
Certo.
NEAR:
È normale sai che nessuno ti parli, non dipende da te.
MATT: ???
NEAR: Qui le cose vanno in questo modo. Dopo che Mello o io ti avremo
iniziato,
gli altri ti parleranno e sarai uno di loro.
MATT.
I-iniziato?
NEAR:
Non sarò io a farlo. Non lo faccio mai, ma se decidessi di
farlo varrebbe
comunque.
MATT:
Si, m-ma io non capisco cosa intendi.
È
evidentemente confuso.
NEAR:
Spiacente, non posso dirti cosa succederà, sappi solo che
questa tua agonia non
durerà a lungo.
MATT:
Ah.
Non
chiede oltre. Di solito non dico neppure queste cose, mi domando cosa
mi abbia
spinto a farlo, ma il rosso, invece di continuare a fissarmi sconvolto,
cambia
espressione.
MATT:
E così mi hai parlato!
Sorride
felice. Non riesco a trovare le parole per descriverlo. Ehi, un attimo,
io sono
Near, a me non mancano mai le parole: è…lo
trovo…Innocente! Ecco.
NEAR:
Già, ma non farci l’abitudine, l’ho
fatto solo perché eri triste.
MATT:
Non fa nulla, almeno adesso non posso dire che tutti se ne fregano di
me.
NEAR:
Già.
Ci
sono tante domande che vorrei fargli adesso: Per quale motivo si sia
trasferito
qui al terzo anno, cosa gli piace fare, come se la cava a
scuola…ma non dico
altro.
POV
MELLO
Dopo
pranzo abbiamo un po’ di tempo libero. Dire un
po’è riduttivo in realtà,
considerando che non abbiamo nulla da fare fino a cena!
Mentre
stiamo per uscire dalla mensa, mi si avvicina il vicepreside. Cosa
vorrà? Non
possono esserci concorsi già ora e poi Near non è
con lui. Non possono
avvertire prima che lui, non lo fanno mai. Tota, appena lo vede,
intuisce che è
il caso di sparire, così Light mi porta in disparte e inizia
a parlare.
LIGHT:
Tranquillo, non è nulla di importante, semplicemente vorrei
che mostrassi un
po’la scuola al ragazzo nuovo.
Cosa?
Ma perché tutto io devo fare qui dentro?
MELLO:
Non potrebbe farlo qualcun altro?
LIGHT:
Certo, in effetti io cercavo Near per chiedergli…
MELLO:
Me ne occupo io!
Proprio
in questo momento, passa Matt, accompagnato da un Near fin troppo
loquace per i
miei gusti. Il vicepreside lo prende per un braccio e lo avvicina a me.
LIGHT:
Buon lavoro!
MATT:
Che?
MELLO:
Cammina.
MATT:
Io con te non vengo da nessuna parte.
Come
prevedibile, Near ha continuato a camminare per fatti suoi, mentre io
ho preso
il rosso per un polso iniziando a trascinarmelo dietro.
MELLO: Il vicepreside
vuole che ti mostri l’istituto. Non sei contento?
MATT: Affatto.
MELLO:
Nemmeno a me fa piacere, se vuoi saperlo, ma devo farlo. Quindi taci e
cammina,
prima ti muovi meglio è.
Mi
segue imbronciato, mentre gli mostro i vari laboratori e i piani delle
classi.
CIAO
A TUTTI!!!
Precisissime,
siamo tornate dopo una settimana!!! XD.
Comunque,
purtroppo questo capitolo era solo di passaggio, ma era necessario.
Allora,
vi è piaciuto?
Per
quanto riguarda la coppia finale...mmm...ancora in programmazione xd.
Grazie
a tutti: chi ha letto, chi ci ha messo tra i preferiti e chi ha
recensito!!! Siamo un po' di corsa, quindi non rispondiamo a tutti,
GRAZIE ANCORA!!!
Baci,
Liby e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** in giro per la scuola ***
IN GIRO PER LA SCUOLA
POV MATT
Seguo
come un automa Mello in giro per la scuola: è davvero bella.
Ok,
in effetti è come tutte le altre scuole, ma rispetto al
posto da cui vengo è
decisamente meglio. Non capisco come possa essere frequentata da questo
genere
di persone: credevo che ci avrei trovato solo persone viziate, tutte in
giacca
e cravatta e onestamente penso che sarebbe stato meglio; invece ho
trovato un
branco di cafoni che a quanto ho capito, non faranno altro che creare
problemi,
fare risse, combinare disastri ed esasperare i prof. Proprio come nella
vecchia
scuola.
L’edificio
è enorme. La maggior parte delle classi è
sull’ala destra; un paio sono a
sinistra ma al momento inutilizzate; i laboratori all’ultimo
piano e sono tutti
enormi e pieni di provette e strani animali plastificati o imbalsamati.
La
parte sinistra è decisamente più interessante:
Mello mi ha già mostrato la
biblioteca, una stanza enorme, piena di scaffali contenenti ogni tipo
di libro.
A
quanto pare non si studia nemmeno in biblioteca, ma in quella che loro
chiamano
“aula magna”. Magna mi pare proprio il termine
adatto, viste le dimensioni.
Devo ammettere che mi sento un po’spaesato qui: rischio di
perdermi anche per
trovare un bagno!
Le
palestre sono quattro; poi ci sono i campi all’aperto di
tennis, calcio, basket
e salto ad ostacoli e un giardino interno, oltre a quello esterno.
A
mio parere la parte più bella di tutta la scuola
è proprio questa, il giardino,
anche perché è la sola che non mi ricorda che
VIVO a scuola.
E
poi c’è il terrazzo: il posto più
riparato e isolato, il più adatto quando si
vuole stare soli ed avere di fronte un bel panorama!
Beh,
comunque la struttura è troppo grande per i miei gusti!
Girarla tutta fa
stancare.
MELLO:
Uff, siccome devo portarti in giro come se tu fossi un povero
andicappato –e
secondo me lo sei- non posso mangiare.
MATT: ???
MELLO: Ho voglia di cioccolata.
Capisco. Mi siedo
su una panchina (sempre nel giardino) ed estraggo la mia psp.
MATT: Allora vai
alla ricerca di qualcosa che possa appagare le tue esigenze. Io aspetto
qui.
Near mi ha detto
di non stuzzicarlo quando è in astinenza da cioccolato e,
vista la vena omicida
nei suoi occhi, credo proprio che farei bene a seguire il suo consiglio.
Appena scompare,
premo play ed inizio a giocare.
Come primo giorno
direi che non posso lamentarmi, è stato davvero interessante.
Comunque il tempo
per pensare è davvero poco perché sono preso dal
gioco: God Of War.
Proprio mentre sto
per passare il livello, qualcosa di non identificato si pone tra i miei
occhi e
lo schermo.
MATT: Levati dai
coglioni, che cazzo!
Realizzo che il
biondo non vuole farmi finire la partita e lo scanso, appena in tempo
per
scorgere la scritta a caratteri cubitali GAME OVER.
Uff.
MELLO: Riposato,
bel rossino?
Eccolo che
ricomincia.
MATT: Senti,
proprio ora non è il caso di provocarmi.
MELLO: E
perché,
cara la mia rossina?
MATT: MA SENTITI!
PROPRIO TU CHE SEI GAY, VIENI A FARE COMMENTI SU DI ME E SUL MIO
SESSO???
Sto perdendo le
staffe: ricordiamoci che mi ha fatto perdere la partita!
Sospira.
MELLO: I-io gay?
Non lo ascolto e
prendo la strada per tornare in camera.
MELLO: Dove cazzo
te ne vai, adesso?
MATT: In camera. Lontano da te.
MELLO: Lontano da
me ci stai andando…ma non in camera.
Lo fisso
perplesso.
MELLO: Senso
dell’orientamento sotto terra, eh? Dall’altra parte.
Ops. Che figura di
merda. Sicuramente anche adesso sto arrossendo. Dannata pelle
ipersensibile,
dannato carattere ultra emotivo. Cazzo.
MELLO: Avanti
cammina, tanto qui abbiamo finito.
POV MELLO
Torniamo in camera
senza più parlare. Credo di averlo messo un bel
po’ in imbarazzo. E la cosa
bella è che aveva preso la strada giusta, ma imbranato
com’è non ha ribattuto.
Gli ho fatto fare il giro in tondo attorno la struttura principale e lo
ho
portato all’entrata secondaria, poi ci siamo diretti in
camera.
Near era
già lì,
seduto a gambe incrociate sul letto, con un libro poggiato sulle gambe
e
bloccato da una mano; mentre l’altra è impegnata a
torturare i capelli. A volte
mi dimentico che in fondo è un bambino, ha solo quindici
anni. Ok, io non sono
molto più grandi di lui, ma piccoletto
com’è…
Appena entriamo in
camera, lui alza lo sguardo fissandoci perplesso.
MELLO: Gli ho
dovuto fare da guida per tutta la scuola.
Dico, rivolto
all’albino.
MELLO: Potresti
almeno ringraziarmi, sai.
Ora parlo con il
rosso.
MATT: Non te lo ho
mica chiesto io!
NEAR: Addio, mio
adorato libro.
Si lascia sfuggire
un sospiro, chiudendo il testo e posandolo sul comodino.
Alla fine ho
passato tutto il pomeriggio con il rosso, ora sono stanco morto.
Anche Matt
è nelle
mie condizioni e Near, come sempre non ha nulla da dire: decidiamo di
comune
accordo di andare a dormire e di evitare altre questioni.
Ma stiamo parlando
di noi tre…
Matt si siede sul
letto, giocando con la psp.
Io fisso
l’albino
che si sta infilando davanti a noi la camicia del pigiama, addentando
maliziosamente un po’ di cioccolata: anche se è
così fragile, è davvero bello
il suo corpo, così…puro. Anche se in
realtà di puro ha ben poco.
NEAR: Sei un
pervertito, Mel.
Mi fissa
arrossendo appena, poi si risiede sul letto.
MELLO:
Vabbè,
adesso notte, a domani.
MATT: E CHE CAZZO!
NEAR: Ma che sei
un po’ isterico?
MELLO: che ci vuoi fare, Near? Non poteva mica essere
perfetto…
Matt ci fissa
quasi con le lacrime agli occhi.
MATT: Ho-ho perso.
Non posso fare a
meno di ridere. Gli prendo il game boy da mano, spegnendolo.
MELLO: Dormi, che
altrimenti rincretinisci vicino a questa robaccia.
Ghigno, col suo
aggeggio ancora tra le mani.
MELLO: Lui resta
con me; a proposito, fa davvero schifo!
Sottolineo
l’ultima parola.
MATT: Come osi?
Urla, iniziando a
scendere dal letto per prendersi il giocattolo.
Lancio la play a
Near, che la afferra al volo, nascondendola sotto il cuscino. Se arrivo
a
coalizzarmi con lui, per Matt è davvero finita.
I primi anni,
quando ancora eravamo impopolari ed eravamo amici, nel vero senso della
parola,
per i ragazzini appena arrivati era la fine: Siamo una coppia micidiale.
Ghignando, pizzico
un fianco di Matt col solo risultato di farlo cadere dalla scala e
farmelo
finire addosso.
MELLO: Ma come
devo dirti che l’uke lo fai tu?
Arrossisce
visibilmente, iniziando a balbettare. Tze, fa tanto lo spaccone, ma
alla fine è
timido e…inceppato.
MELLO: Guarda che
mi sto eccitando.
Di bene in meglio,
ora il suo viso non si distingue più dai capelli e la bocca
si apre e si chiude
meccanicamente. Ma nemmeno si alza!
MELLO: E ho capito
che mi vuoi, ma non ti sembra scortese, con Near che ci fissa? Sai
potremmo
sconvolgerlo.
Mi becco una
cucinata in testa dall’albino.
Il rosso intanto
si è rialzato, tendendomi la mano.
MELLO: Grazie.
Si guarda intorno
alla ricerca del giocattolino, mentre Near lo stringe forte a se.
MATT: Basta, ci
rinuncio, tenetevelo pure.
Se ne va di nuovo
sul letto, abbattuto. Io invece sorrido: lo abbiamo fatto arrabbiare.
CIAOOOOOO!!
Bene,
bene. Cosa ne pensate di questo capitolo? Forse è un po'
troppo descrittivo - ergo, noioso - ma dovevamo pur mostrare questa
scuola, no? Speriamo di avervi fatto immaginare tutto,
perchè nella nostra mente c'è proprio il
disegno...
Beh,
quale è la parte dell'istituto che vi piace di
più? (Non siamo impazzite, ma alcune scene "speciali" hanno
bisogno di una collocazione precisa e vorremmo che fosse di vostro
gradimento xd).
A
parte questo...SIAMO FELICISSIME DI SAPERE CHE CI LEGGETE COSI' IN
TANTI!!! ---Grazie a tutti, speriamo che anche questo chappy vi sia
piaciuto!
E
come sempre adesso voliamo, perchè Petrarca ci sta chiamando
xdxdxd.
Ci
si rivede lunedì prossimo!!!
Liby
e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** quelli più maturi ***
QUELLI
PIU'MATURI
POV
MELLO
Oggi
non ho voglia di alzarmi.
Sarà
una brutta giornata, lo sento, nel ho il presentimento. E i miei
presentimenti
non sbagliano mai.
Mi
giro e rigiro nel letto, cercando di coprire gli occhi, luce del cazzo!
NEAR:
Principessina alzati e muoviti, che non ti aspetto.
Near
come sempre è pronto, perfetto al suo solito.
MELLO:
Principessina a chi?
NEAR:
A te.
MELLO:
Non rompere le palle, omino della farina.
Gli
ringhio, chiudendomi in bagno.
Quando
esco lo trovo seduto sul letto, a leggere.
MELLO:
Ancora a rompere le palle?
NEAR:
Guarda che in questo momento le stai rompendo tu a me.
Non
stiamo litigando, questo è il normale rapporto tra me e
Near: Ci vogliamo bene
(ho già chiarito le mie posizioni in merito al
“bene” per lui), ma non lo
ammetteremo mai (e certo, mi umilierebbe a vita se gli dicessi che lo
trovo
attraente); ci aiutiamo, ma segretamente…abbiamo una specie
di codice io e lui
e la cosa bella è che spesso violiamo le leggi non scritte
che noi stessi
abbiamo stabilito.
MELLO:
E con ciò? Non mangio cioccolata da ieri sera, sono un
po’ irascibile, sai? Non
ti conviene provocarmi!
Il
bianco si alza lentamente dal letto e si avvicina alla scrivania,
aprendo il
cassetto.
Questa
è una di quelle volte.
MELLO:
Che vuoi fare puffo decolorato?
NEAR:
Questo.
Mette
una mano nel cassetto, estraendo una carta colorata.
MELLO:
Non oseresti…
L’albino
lentamente, apre la barretta di cioccolato che ha tra le mani, dandole
un
morso. Era la mia riserva di cioccolato personale, come ha potuto farlo?
MELLO:
BRUTTO DEFICIENTE, RESTITUISCIMI LA MIA
BARRETTA!
NEAR:
La vuoi?
Grugnisco,
avventandomi sull’albino, quando qualcosa che non ho il tempo
di identificare,
mi colpisce alle spalle, facendomi cadere su Near, che cade sul letto,
schiacciato dal mio peso.
Siamo
l’uno sull’altro a meno di venti millimetri di
distanza: è rimasto un secondo
(e qualcosa in più) disorientato dalla botta, mi fissa con
le labbra schiuse e
gli occhi spalancati. Cazzo, quanto mi piace!
MATT:
Grazie per avermi svegliato.
Ringhia,
chiedendoci di restituirgli il cuscino.
MELLO:
Eh no, prima me lo butti appresso e poi lo rivuoi? Scendi e prenditelo.
Sono
davvero irritato, non con Matt a dire il vero, ma non fa nulla.
Continuo
a sbraitare, incurante del povero ragazzino che sto schiacciando e che
per poco
non soffoca.
Il
rosso intanto non mi ascolta, si stende di nuovo sul letto, cercando di
usare
le braccia come cuscino.
NEAR:
T-ti levi?
Ansima
leggermente. Non capisco se gli sto facendo male o lo sto eccitando.
MELLO:
Uh, mi ero scordato di te.
Mi
fissa in cagnesco, concentrando poi la sua attenzione sul rosso.
NEAR:
Matt è inutile, ti devi alzare che è tardi.
Tardi?
Ma che dice? È presto!
L’interessato,
svogliatamente, si alza e si chiude in bagno.
MELLO:
Cioccolata – cioccolata - cioccolata – cioccolata -
cioccolata – cioccolata - cioccolata
– cioccolata - cioccolata –cioccolata –
cioc…
NEAR:
Tieni.
Mi
lancia una barretta ed io l’afferro al volo.
Passa
un po’ di tempo; Near ed io siamo muti a fissare il vuoto e
Matt è ancora
chiuso in bagno.
NEAR:
Comunque ora è davvero tardi, io mi avvio.
Ma
come? Matt ancora non è uscito. Secondo me si è
addormentato! Comunque decido
di aspettarlo, non credo sappia dove deve andare. In fondo se dovesse
perdersi
per la scuola, non potrei più torturarlo! E poi se qualcuno
vedesse me e Near
camminare insieme per la scuola rischierebbe un infarto! (Ok, ci hanno
già
visto, ma l’infarto lo rischierei io, sono allergico ad un
contatto prolungato
con lui e ci sto pure in camera insieme!).
Inizio
a rifare il letto.
MATT:
E Near?
MELLO:
Era ora,
sai che è tardi?
MATT: Veramente no, non so neanche a che ora iniziano le lezioni!
È
una causa persa
in partenza! Gli faccio cenno di seguirmi e inizio a camminare a passo
svelto
verso l’aula di chimica.
POV
NEAR
Come
sempre Mello
ha un culo esagerato: arriva esattamente due secondi prima che il prof
inizi
l’appello. Unico ed inimitabile, direi.
Si
siede
rumorosamente nel banco, seguito dal rosso.
NEAR:
Era ora! Ma
che avete fatto?
MELLO: È colpa sua. Ci ha messo
un’infinità di tempo in bagno.
MATT:
Nessuno ti
ha chiesto di aspettarmi.
MELLO:
E dì un po’
avresti trovato l’aula?
MATT: Ma per chi mi hai preso?
NEAR: Matt, non ti conviene continuare. Ricordati che non riuscivi
nemmeno a
trovare la tua camera.
MATT:
E tu che
vuoi?
Mi
scompiglia i capelli, costringendomi a sorridere. Perché mi
sento un cretino
ogni volta che sto vicino a lui? Insomma, io sono quello impassibile,
in
condizionabile, io sono Near!
Alla
prima ora abbiamo chimica. Il professore è un tipo severo,
anziano, capelli
bianchi e sguardo inquisitorio. Se non fossi me stesso direi che fa
quasi
paura. E deve essere proprio questo l’effetto che ha avuto su
Matt: è
completamente cambiato rispetto a due minuti fa in camera. Adesso se ne
sta
tranquillo, seduto composto nel banco, prestando la massima attenzione
a ciò
che dice l’insegnante. Io e Mello ci fissiamo divertiti.
Il
prof ci propone dei test di ingresso, che noia!
Finisco
il mio in una sola ora e poco dopo di me consegna anche Mel. Ci
risediamo,
facendo silenziosamente quello che vogliamo. Io a dire il vero non
faccio
nulla, mi limito a fissare Mello che mangia sguaiatamente cioccolata,
soffermandomi di tanto in tanto sul rosso che deve aver finito il test
da un
bel po’ e che lo sta ricontrollando per la decima volta, con
la bocca semi
aperta e il tappo della penna che gioca con le sue labbra.
Quando
mancano solo una manciata di minuti al suono della seconda campanella,
il
professore ritira i test, strappando il foglio di mano a Matt.
NEAR:
Non preoccuparti, tanto prendi quattro. Ti si legge in faccia.
Lo
provoco.
MELLO:
E dai, Near, lo sappiamo che nessuno sarà mai bravo come te,
ma non
demoralizzarlo così.
POV
MATT
Ma
per chi mi hanno preso? Io quattro? Magari loro, anche se si vantano
fin troppo
per i miei gusti.
Durante
l’intervallo, alcuni ragazzi si avvicinano a Mello.
TOTA:
Allora,
Mello, com’è il nuovo?
Ma stanno parlando di me? Come cazzo si permettono di chiedere una cosa
del
genere?
MATT:
Mi chiamo
Matt e poi se proprio devi parlare di me, fallo con
me o quando non ci sono.
NEAR:
Ha ragione.
Insomma, Mello, i tuoi “amici” sono davvero cafoni.
Come te, d’altra parte.
MELLO:
Chiudi il
becco, frocietto.
NEAR:
Frocio io?
Ma vedi un po’ che parla!
Sempre
a litigare
questi due.
RAY:
Ehy, Near, tu
lo hai già provato?
Mi
stanno
ignorando.
IDE:
Ma no, lo sai
che lui preferisce quelli più maturi.
Il
viso di Near
diventa viola per la rabbia. Credo di essermi perso qualcosa.
L’albino perde
per qualche secondo la sua maschera di freddezza, alzandosi e
preparandosi a
colpire i viso di questo tizio, ma Mello gli blocca il polso con una
mano.
MELLO:
Chi ti ha
dato il permesso di dire queste cose?
IDE: I-io…
MELLO:
Lo sai che
ci sono cose che non puoi permetterti di dire, di fare…e di
pensare.
Mi
fa un po’ paura
e credo che la stia facendo anche al ragazzo di fronte a lui che,
tremando,
indietreggia.
Il
biondo gli da
un pugno in pieno viso, proprio dove aveva mirato Near poco prima,
senza
lasciare la presa sull’albino.
Solo
adesso mi
ricordo di lui, fissandolo insistentemente: I suoi occhi sono di nuovo
neutri,
come sempre, il suo viso è serio, ma rilassato e non sembra
più tanto
arrabbiato.
NEAR:
Lascia
perdere, Mel.
C’è
uno strano
silenzio…io non sto capendo nulla! Il mio sguardo passa da
Mello a Near e poi
torna indietro.
Lentamente
tutti i
ragazzi se ne vanno; forse dovrei imitarli, invece resto ad osservare
la scena.
MELLO:
Scusa,
Near.
Perché
si sta
scusando lui?
NEAR:
Lascia
perdere, te lo ho detto.
MATT:
Scu-scusate?
Posso sapere che è su-successo?
Sto di nuovo balbettando.
Lo
sguardo di
Mello mi fa gelare il sangue nelle vene. Decido di tacere.
MELLO:
Davvero, mi
dispiace.
Ma
che titolo orribile! Vabbè, non abbiamo trovato di meglio,
se vi viene in mente qualcosa suggerite ^-^...
Coooomuuunquuueee,
tutto bene??? Anche a noi, perchè domani niente scuola xd!
Passando al capitolo, che ne dite? Intrignte, vero???
E
adesso conosciamo i pensieri di Mello e Near, ma Matt??? Non lasciatevi
ingannare dalle apparenze...
Abbiamo
finalmente deciso il finale: ce ne saranno ben due! Già,
già...e qualcuno ci ha preso, ma non diciamo nulla!!!
Come
al solito, siamo di fretta, quindi GRAZIEEE A TUTTI!!!
...byebye...
Liby
& Aka
|
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** bravo ***
BRAVO
POV
MELLO
Questa
gliela faccio pagare a Ide.
Near
ci è rimasto proprio male, gli si legge in faccia. Non ho il
tempo di cercarlo
e gonfiarlo per bene, perché suona la campanella: ricomincia
il tormento.
Arriva
il professore di italiano, il vicepreside Light Yagami.
Su
di lui non c’è molto da dire: è
simpatico ma troppo severo per i miei gusti. Le
sue lezioni sono interessanti, ma è troppo preciso e legato
ai libri. Dal mio
punto di vista dovrebbe imparare ad imitare un po’
più il suo ragazzo (L) e le
sue stravaganti lezioni.
Lui
si che è carismatico!
Senza
perdere tempo, inizia a fare “qualche” domandina,
per verificare il nostro
grado di preparazione e ovviamente sia a Near che a me non capita
più di un
quesito, chiederci altro sarebbe inutile: non può trovarci
impreparati e lo sa.
Quasi
tutto il resto della classe invece non ricorda nulla del programma
studiato,
così finisce che mentre io mi faccio in quattro per
suggerire, Near fissa il
vuoto dietro le spalle del prof, distogliendo lo sguardo solo per
sorridere
quando l’insegnante mi rimprovera.
Inizio
a ghignare nel momento in cui Light chiama alla cattedra Matt, anche se
un po’
mi dispiace per lui: le sue interrogazioni non sono esattamente
ciò che si
definisce semplice e non posso nemmeno suggerire, sono troppo lontano.
Vabbè,
pazienza!
LIGHT:
Bene, Matt, non ti dispiace se ti faccio qualche domanda, vero?
Arrossisce
leggermente, balbettando un “no” insicuro. Il
professore gli fa una domanda
troppo difficile secondo me: non che io non sappia la risposta, ma di
sicuro
lui non la conosce.
Sto
già per alzare la mano, quando sento la sua voce echeggiare
per l’aula. Lo
fisso sorpreso, quasi a bocca aperta, non solo sa la risposta, ma ha
anche
ritrovato la sicurezza che due secondi fa non aveva.
E
poi…ora che ci penso è veramente carino! Sto
già iniziando a fare fantasie
erotiche su di lui (non dimentichiamo che stiamo in camera insieme),
quando
sento la mano di Near sotto il mio mento.
NEAR:
Chiudi la bocca, stai sbavando.
Per
arrivare a me si è completamente steso sulla sedia di Matt,
cosa che non è per
niente da lui! Ma insomma Near, cosa mi combini? Ti distrai per
guardarmi?
Ehehe. Gongolo.
MELLO:
Non sto sbavando.
Gli
scosto bruscamente la mano: non accetto che mi dia consigli, non mi va
neppure
che abbia capito cosa stavo pensando. Perché lo ha capito,
ne sono certo!
NEAR:
Come dici tu, ma ricordati che in camera ci sono anche io…e
vorrei dormire.
Il
professore intanto continua l’interrogazione di Matt, che se
la sta cavando
troppo bene per i miei gusti.
Perfino
Light si complimenta con lui. Eh no, questo proprio no! In tre anni che
siamo
qui, Near ed io non abbiamo mai ricevuto neanche un misero
“bravo”, come può
complimentarsi con questo che sta qui da nemmeno due giorni?
Mentre
sto per alzarmi e fare polemiche, lo sguardo di Near mi fa tacere:
perché
creare problemi già da adesso? Mi vendicherò in
qualche altro modo!
Il
rossino torna a sedersi senza aprire bocca e segue il resto della
lezione.
POV
NEAR
Finite
le lezioni, mi avvio in mensa solo soletto.
Odio
la gente che mi sta intorno, preferisco di gran lunga il silenzio!!!
MELLO: NEEEEAAAAAR.
Ho
scherzato -_-“.
NEAR:
Dimmi.
MELLO:
Ma lo hai visto? Secondo me c’è sotto qualcosa!
NEAR: Che intendi
dire?
MELLO: Parlavo di Matt e Light.
NEAR:
Ma la smetti di fare tante polemiche per tutto? Gli ha solo detto che
è stato
bravo. Puoi negarlo?
MELLO: Credi che
sia bravo quanto noi?
NEAR: Quanto te forse si, ma non è al mio livello.
È
troppo divertente farlo arrabbiare!
MELLO:
Near…ç____ç…ti rendi conto
che Light ci ha messo un anno ad imparare i nostri
nomi e già ha memorizzato il suo?
NEAR:
ti ricordo che il professore –e non Light, che non
è tuo fratello- ora è il
vicepreside, quindi è ovvio che sappia il suo nome, come
credi che si sia
iscritto?
MELLO:
Sarà, ma secondo me…
MATT:
Ciao.
Mello
sbuffa, andando a sedersi; io saluto il rosso e poi lo seguo.
MATT:
Per voi è un problema se mi siedo qui?
Indica
il tavolo.
NEAR:
Affatto.
MELLO:
Se proprio non puoi fare diversamente!
Che
bello. Il solo fatto che ci sia Matt fa tacere Mello, così
io posso stare in
santa pace, per fatti miei, a fare quello che voglio: Niente.
MATT: Ma posso
sapere che vi ho fatto?
NEAR: Niente.
MELLO:
Rompi le palle.
MATT:
Ma se…
MELLO:
Possibile che tu non abbia di meglio da fare che stare attorno a me?
Lui? si sta dimenticando che esisto anche io?
NEAR:
Lascialo in pace.
Meglio
mettere tutto a tacere, no?
MATT:
Beh, se è per questo neanche tu mi piaci…
MELLO:
Non posso dire lo stesso di te!
Uff,
lui e questi doppi sensi! Ghigna, sfiorando la guancia di Matt, che
subito si
imbarazza. Fa venire da ridere.
MATT:
M-ma che hai capito? Intendo dire che non mi stai affatto simpatico.
Sei
presuntuoso, arrogante, sbruffone e pervertito. Però, visto
che siamo in camera
insieme, tanto vale convivere.
MELLO:
Come vuoi, basta che la smetti di rompere i coglioni.
Secondo
me, Matt ci sta capendo davvero poco: Mello è attratto da
lui, così come lo
sarebbe di chiunque altro, ma adesso è anche arrabbiato
perché il rosso ha
attirato l’attenzione dei professori a cui lui tanto aspira.
MATT:
Ma…
Smetto
di ascoltare la conversazione nel momento in cui vedo entrare nella
sala i
ragazzi di prima. Mi torna in mente la conversazione e sento le lacrime
pizzicarmi gli occhi. Mi sto sforzando di ricacciarle dentro in tutti i
modi,
ma ad ogni tentativo diventa sempre più difficile; io non
voglio, non devo
piangere. Se non fosse intervenuto Mello probabilmente sarei scoppiato
già
stamattina, adesso però…
MATT:
‘FANCULO.
Per
fortuna mi riprendo da questi pensieri in tempo, soffermandomi sul
rosso che,
sbattendo le mani sul tavolo, se ne va.
MELLO:
Non guardarmi così.
NEAR:
Figurati, ho altro a cui pensare.
MELLO:
Fidati, entro domani gli rompo la faccia a quello.
NEAR:
Posso tranquillamente farlo io.
MELLO:
Si, si, tornando a Matt, vuoi sapere perché se ne
è andato?
NEAR:
No.
MELLO:
Di sicuro è solo uno sporco raccomandato.
NEAR:
Raccomandato?
MELLO:
Light gli ha detto “bravo”!
Ancora
con questa storia?
Ciao
a tutti!
Purtroppo
della storia di Near non si sa ancora nulla di preciso. Nel prossimo
capitolo si capirà qualcosa in più, ma per
scoprire TUTTO bosogna aspettare ancora una settimana. Per quanto
riguarda Matt...eh povero, Mello lo farà impazzire, sempre
che non impazzisce prima il biondo!!
Come
sempre GRAZIE A TUTTI e...come sempre, scappiamo. Il latino ci chiamaaaa
byebye
Libby
& Aka
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** piangere ***
PIANTO
POV
MELLO
Ho
tartassato Near per una buona mezz’ora, parlando male di
Matt, fino al momento
in cui l’albino non mi ha zittito, stufo delle miei
chiacchiere, così me ne
sono andato alla ricerca del rossino in solitudine.
MELLO:
Ehi, bello.
MATT:
Che vuoi?
Si
porta la sigaretta alle labbra, dischiudendole appena. Fuma?
MELLO:
Il fumo fa male, bellezza.
MATT:
Fatti gli affari tuoi.
MELLO:
Ancora arrabbiato? Mi spiace. Comunque, che ne dici di farti un giretto
con me?
MATT:
Ho di meglio da fare.
Risponde
seccato. Che abbia intuito le mie intenzioni? Eh vabbè,
all’inizio fanno tutti
così, prima o poi gli passerà.
Lo
prendo per un polso, portandolo un po’ a zonzo con me.
MATT:
Sei sordo o cosa? Ti ho detto che non mi va di…
È
un attimo. Un gesto istintivo. Poso le mie labbra sulle sue, zittendolo
completamente.
Chissà
come sarebbe stato farlo con Near: nella mia mente la sua immagine va
sovrapponendosi a quella di Matt, ma devo ammettere che anche col
rossino non è
male, anzi.
MATT:
TU SEI TUTTO SUONATO!!!
Sbraita,
allontanandosi da me, con il viso tutto rosso e il fiato corto. Sotto,
sotto
non gli è dispiaciuto.
MELLO:
E dai, bello, era uno scherzo, che bisogno c’è di
fare tante scene?
Non
mi ascolta, quindi sono costretto a seguirlo, nonostante il passo
veloce; non
mi va di bloccarlo con la forza (non se neppure se ne ho abbastanza),
mi limito
a seguirlo, osservando il modo altamente sensuale di camminare che ha
nonostante l’agitazione.
Ma
dove cavolo se ne sta andando? Praticamente arriva fuori alla scuola,
nel giardino
esterno.
MATT:
Hai ancora intenzione di seguirmi?
Non
gli rispondo, troppo preso ad osservare la scena, dietro di lui.
Perplesso si
gira a guardare.
MATT:
Ma che…?
Alcuni
dei miei compagni di classe, tra i quali spicca di sicuro Ide, si
stanno azzuffando
con…niente poco di meno che Near.
Capire
cosa abbia portato a tanto l’albino non mi è
difficile, anche se devo ammettere
che vederlo alzare le mani mi fa sempre un certo effetto: lo ho visto
fare a
botte pochissime volte, la maggior parte delle quali è
sempre stata contro il
sottoscritto. Vecchi tempi.
La
scena mi scorre davanti veloce, sono più incuriosito dai
movimenti pronunciati
del ragazzino che dalla scena in se e mi riscuoto solo quando vedo Matt
buttarsi in mezzo a loro.
Ma
che gli prende?
Scolla
Near da dosso a Ide, dando a quest ultimo la possibilità di
respirare; l’albino
fissa tremante i ragazzi che poco prima stava picchiando,
divincolandosi dalla
presa di Matt. Smetto di restare come un cretino ad osservare e mi
avvicino a
loro due, mentre gli altri se ne vanno.
MELLO:
Near, tutto bene?
Non
smette di tremare e Matt lo tiene ancora fermo.
MELLO:
Calmati.
Senza
dirgli altro, lo prendo per spalle, avvicinandolo a me e
accarezzandogli i
capelli.
Near
nasconde il viso contro il mio petto e sono sicuro che stia piangendo,
Matt mi
fissa allibito. Mi chiede spiegazioni con lo sguardo, ma non ho
intenzione di
dargliele. Quello che sta succedendo adesso a Near, il fatto che stia
piangendo, è una cosa che capita piuttosto raramente e
soltanto io posso
vederlo in questi momenti di debolezza.
Cerco
di far capire a Matt che è il caso che sparisca ma, visto
che da solo non se ne
rende conto, mi decido a trascinare Near lontano da lui, tenendolo per
mano,
impedendo a Matt di guardarlo in faccia.
POV
MATT
Io
non ci capisco più nulla. Mi arrendo. Stop. Basta.
Dopo
che i miei due compagni di stanza se ne sono andati, lasciandomi
intendere di
non voler essere seguiti, non sapendo che fare, mi sono messo a girare
per la
scuola da solo, come un emerito idiota, quale sono.
Per
i corridoi e in giardino nessuno mi rivolge la parola. Tanto per
cambiare!
Passo
casualmente davanti alla presidenza, chissà, magari Light mi
fa un po’
compagnia!? A quanto pare no: la porta del suo ufficio è
chiusa ma i gemiti
strozzati si sentono da fuori.
Resto
fermo e sento chiaramente tutto quello che succede.
L: AHAAAAAAAAAAH
LIGHT: Ti…amo…El…le.
Che schifo, questi
due non hanno un minimo di contegno! Lo stanno facendo lì,
bleah! E se qualcuno
li vedesse? O li sentisse?
Decido che
è il
caso di sparire e alla svelta anche.
Così
me ne vado in camera, accendendo la play e iniziando a giocare a
“Naruto
Ultimate Ninja 3”,
steso sul letto con l’I-pod acceso e la canzone
“Wings of a Butterfly” degli
HIM.
POV
MELLO
Senza
parlare Near mi segue per un po’. Sto cercando un posto dove
nessuno possa
vederci e così alla fine mi fermo in teatro che a
quest’ora è sempre vuoto.
MELLO:
Near…
Le
guance dell’albino sono ancora in fiamme e ha gli occhi
piccoli e arrossati.
Vederlo in questo stato mi fa tenerezza.
MELLO:
Mi dispiace, davvero.
NEAR:
St-sto bene.
Cerca
di convincermi, asciugandosi le lacrime con la manica della camicia e
sorridendo forzatamente.
MELLO:
Come dici tu.
Gli
scompiglio affettuosamente i capelli, preparandomi ad uscire.
NEAR:
Me-mello?
Mi
giro a guardarlo.
NEAR:
Grazie.
Abbassa
lo sguardo, fissandosi le punte delle scarpe, mentre io non posso fare
a meno
di sorridere.
MELLO:
Di niente.
Decido
di restare con lui anche contro la sua volontà ma,
contrariamente a ciò che mi
aspettavo, non oppone resistenza al fatto che io sia ancora qui,
semplicemente
si siede sul palco e quando gli vado vicino, posa la testa sulla mia
spalla,
giocando con i miei capelli, mentre io istintivamente lo abbraccio.
Restiamo
fermi così per un bel po’ e quando ormai
è sera decidiamo di tornare in camera.
Povero Matt, alla fine lo abbiamo lasciato da solo come un deficiente.
Ciao!
Finalmente siamo a casa anf anf...comunque ecco il cap. Che ne
pensate??? Dolci Near e Mello, vero??? *noi facciamo gli occhietti
sbrilluccicosi*.
Grazie
a tutti, lettori, recensitori e preferitori 0_0".
Vabbè
come al solito siamo di fretta. Fateci un grande in bocca al lupo per
domani, che ci sono tremila interrogazioni e recensite in tanti ^-^.
Baci,
a lunedì
Libby
e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 8 *** Night ***
NIGHT
POV
NEAR
Alla
fine siamo tornati in camera tardissimo e Matt ci ha aspettato sveglio.
A volte
mi fa un po’pena: lo trattiamo veramente male.
MELLO:
Allora, bello, me lo dai il bacetto che mi spettava?
MATT:
Muori.
Dopo
questa elegante dichiarazione di affetto, siamo andati a dormire,
decisi a fare
il minimo indispensabile di conversazione, giusto per
convivere…e cercare di
farlo in modo civile.
POV
MATT
Spalanco
gli occhi spaventato. Cavolo, mi rigiro tra le lenzuola madido di
sudore: che
cazzo di sogno ho fatto? Respiro pesantemente mentre tento inutilmente
di
riprendere sonno.
Capisco
che non è stato solo l’incubo a svegliarmi, ma
c’è un rumore che si diffonde
per tutta la camera e scrutando nella penombra realizzo che il rumore
proviene
da Near che si sta
agitando parecchio
nel letto.
MATT:
Near !?
Lo
chiamo un paio di volte ma lui rimane immobile e non mi risponde;
scendo a
fatica dal letto, rischiando di cadere e vado vicino a lui chiamandolo
ancora:
è girato dalla parte opposta alla mia e ha il viso coperto
con un braccio.
Tenta di inscenare un sonno pesante: ma cosa crede? Che io sia
diventato scemo
tutto una botta?
MATT:
Near, piantala di fingere, lo so che sei sveglio!
NEAR:
V-vattene Matt…lasciami in pace!
Gli
trema la voce.
MATT:
No che non me ne vado.
Lo
giro con forza verso di me afferrandolo per un braccio in modo da poter
vedere
il suo viso: sta piangendo!
MATT:
Near, che ti prende?
Non
mi risponde: si limita a singhiozzare sempre di più,
rannicchiandosi su se
stesso. Mi stendo accanto a lui accarezzandogli i soffici e vaporosi
capelli.
MATT:
Near che succede?
NEAR:
So-sono stanco Matt! Io non ce la faccio più…
Non
so che intende dire, ma mi viene spontaneo stringerlo di più
a me.
Mi
sembra una persona che si tiene sempre tutto dentro e mi dispiace per
lui.
MATT:
Di cosa sei stanco?
Lo
abbraccio più forte mentre lui singhiozza contro il mio
petto e si aggrappa
alle mie spalle: l’impassibile Near che piange e si lascia
abbracciare?
Non
dico nulla, aspettando che sia lui a parlarmi, ma non sciolgo
l’abbraccio.
NEAR:
Credo che vorresti qualche spiegazione!
Effettivamente.
MATT:
Non sei obbligato Near, puoi anche solo sfogarti…non
è necessario che io
capisca.
Lui
non mi ascolta e inizia a parlare singhiozzando.
NEAR:
Vedi, l’anno scorso io ho avuto una
“relazione” con un nostro professore. Non era
solo sesso, ma molto di più… nonostante la
differenza di età fosse veramente
tanta non ci creavamo problemi.
Io
stavo bene con lui e lui stava bene con me, era questo
l’importante.
Poi
la notizia è venuta a galla e ha rapidamente fatto il giro
della scuola: lui è
stato trasferito, mentre io…sono stato visto da tutti come
“una puttana”.
Nel
suo tono di voce riesco a percepire una nota amara.
Adesso
si che è tutto inizia ad essere più chiaro! Ecco
perché prima Ide ha detto che
a Near piacevano i “più maturi”, ecco
perché Mello lo ha difeso ed ecco perché
stava picchiando quel ragazzo… ecco spiegato tutto!
MATT:
Near, ascoltami non dare peso a queste cose. Questo tipo di persone non
meritano la tua considerazione, figurati le tue lacrime! Basta adesso,
smetti
di piangere.
Tento
di calmarlo ma non ottengo l’effetto sperato, anzi! Piange
ancora di più.
Do
una rapida occhiata a Mello, pregando che il suo sonno resista anche
alle
lacrime di Near: se lo trovasse in questo stato probabilmente andrebbe
a picchiare
chiunque dei suoi cosiddetti
“amici”…oppure prenderebbe semplicemente
in giro
Near per il resto della sua vita chiamandolo femminuccia?
Onestamente
questa è l’ultima cosa di cui Near ha bisogno.
MATT:
Near, ti prego, basta!
NEAR:
Me lo ricordano in ogni occasione possibile. Ed io puntualmente mi
ritrovo…così!
Io non lo sono: non sono il tipo di persona che si dà a
chiunque, io ero
semplicemente felice. Matt, non ce la faccio più.
È stato davvero così grave
quello che ho fatto? È stata davvero una colpa
così terribile aver raggiunto la
felicità per poco più di due settimane?
Resto
in silenzio, osservando i suoi occhi penetranti.
NEAR:
Ti prego Matt, rispondimi!
Mi
riscuoto, sentendo la sua testa sul mio petto, mentre ancora singhiozza.
MATT:
So bene che tu non sei quel tipo di persona, Near. Non preoccuparti. E
a quanto
pare non sono il solo, anche Mello lo pensa, anche lui ti vuole bene.
non hai
motivo di piangere per le persone che non se lo meritano. Pensa a chi
ti vuole
bene.
Frasi
fatte…devo ammetterlo. Ma non mi viene in mente altro, non
sono mai stato bravo
in certe situazioni!
Smette
lentamente di piangere, cullato dalle mie carezze sui suoi capelli e
sulla sua
testa.
NEAR:
S- scusa…non so cosa mi sia preso!
Tenta
di darsi un contegno ora che si è un po’ calmato.
Sorrido: ora so veramente chi
sei Near.
Non
un robot, ma un ragazzo dal cuore gentile con i suoi problemi e i suoi
complessi, con una maschera di impassibilità che ti serve
per nasconderti dal
giudizio degli altri.
MATT:
Sta tranquillo Near: piangere fa bene!
Mi
sorride timidamente mentre qualche lacrima si fa ancora strada
attraverso il
suo viso.
NEAR:
Ti prego, non dirlo a nessuno.
Me
lo aspettavo: Qualcuno potrebbe scoprire questo suo punto debole.
MATT:
Sta tranquillo. Manterrò la parola.
D’altra
parte a chi potrei dirlo, visto che non parlo con nessuno?
MATT:
Adesso andiamo a dormire che è tardi.
Sto
per alzarmi quando la presa di Near sul mio pigiama si intensifica fino
a
fargli sbiancare le nocche.
NEAR:
Per favore, non andartene. Resta con me!
Sorrido
mentre mi sistemo meglio e lui si accoccola contro il mio petto.
NEAR:
Grazie!
Chiude
leggermente gli occhi.
MATT:
Near…non è
un crimine raggiungere la felicità.
Ciao!!!
Piaciuto il cap?
Per
chi aspettava la storia di Near...è questa. forse un
po'banale, ma...appropriata, in un certo senso.
Comunque
il giudizio spetta a voi.
Detto
questo, grazie a tutti, chi ha letto, chi ha recensito e chi ha messo
la fic nei preferiti.
Come
sempre, se avete consigli, suggerimenti, critiche (anche
complimenti---e nessuno scrisse più!) fateci sapere!!!
Un bacionissimo
Libby
& Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 9 *** intervallo ***
INTERVALLO
POV
MELLO
Cazzo
ma è
possibile che se non suona questo schifo di sveglia non mi alzo mai?
Adesso di
sicuro Near sarà già vestito, pronto, perfetto
come sempre, fissandomi con la
sua solita aria di sufficienza. Mi volto rassegnato in cerca del suo
viso. Ormai
ci ho rinunciato.
Mi
giro con
espressione da cane bastonato, notando il letto ancora disfatto e
qualcosa di
non identificato sotto le coperte. Dorme ancora.
Inizio
ad
esultare: Mi sono svegliato prima di lui, arriverò in classe
prima di lui, sarò
migliore di lui!!!
Mi
faccio di nuovo
serio nel momento in cui noto una testolina rossa che spunta fuori
dalle
coperte: Matt.
MATT:
Cazzo, sta
sveglia!!!
Si
agita troppo e
sveglia anche l’albino; arrossiscono entrambi per la
posizione ambigua.
MELLO:
Vi siete dati
proprio da fare, eh? E in camera c’ero anche io…ma
che ragazzacci!
NEAR:
Piantala.
MATT:
No-noi non
abbiamo fatto niente!
MELLO:
E adesso
devi essere coerente Matt.
Vediamo
un po’come
reagisce adesso Near.
MELLO:
Se sei
stato con lui, stanotte la passi con me. Non lo trovi giusto?
MATT: N-n-no.
È
fantastico
vedere come il suo viso, in meno di due minuti, riesca a sfiorare tutte
le
tonalità di rosso esistenti.
L’albino
se ne
fotte alla grande delle nostre discussioni. E che cazzo!
NEAR:
Io vado a
vestirmi, è tardi.
Dice,
sparendo
oltre la porta del bagno.
MELLO:
Allora,
come è stato?
MATT:
‘Fanculo.
MELLO:
Ne deduco
che ti è piaciuto. Near è proprio bravo!
MATT:
Non abbiamo
fa-fatto nulla.
MELLO:
Da sotto ci
stavi tu, vero?
NEAR:
Piantala,
Mel.
Ma
che si urla
quel deficiente dal bagno? La prossima volta impara a tenere le mani al
posto
loro! E non solo quelle!
MELLO:
Ne
riparliamo.
Grugnisce,
girandosi dall’altra parte.
POV
NEAR
Quando
esco dal
bagno entra Matt.
Mello
mi si
avvicina e inizia a parlare sotto voce.
MELLO:
Allora,
adesso devi dirmi come è stata la notte con lui. Sei stato
il primo a
combinarci qualcosa.
NEAR:
Lo so, è la
regola.
Già
la regola.
Quando uno dei due inizia il nuovo arrivato, deve raccontare.
NEAR:
Ma non
abbiamo fatto nulla.
MELLO:
Sul serio?
NEAR:
Così pare.
Sembra
felice.
MELLO:
Allora
dobbiamo provvedere.
Tace.
MELLO:
Me ne
occupo io.
Si
affretta a
spiegarmi.
NEAR:
Come vuoi.
In
fondo…che cazzo
me ne fotte?
Arriviamo
tutti e
tre prestissimo in classe. Abbiamo alla prima ora inglese e la
professoressa
interroga; dopo arriva chimica e ci porta i risultati dei compiti: 10-.
Potevo
fare meglio.
MELLO:
Ehi checca
bianca, quanto hai preso?
Sempre
gentile.
Quando
si tratta
di voti la sua competitività può essere
pericolosa.
Mostro
il retro
del foglio con espressione apatica, mentre il suo volto diventa livido.
NEAR:
Tu?
MELLO:
I-io…io…
MATT:
Dai, di che
ti lamenti? Hai preso 9 e mezzo e fai la faccia di uno che preso 4.
MELLO:
Taci, che
il quattro lo hai preso tu.
NEAR:
Mel, taci te,
che per poco non ti ha raggiunto!
Peccato,
se avesse
preso lo stesso voto del biondo, Mello sarebbe collassato
all’istante!
MELLO:
No-nove? TU
CON QUELLA FACCIA…HAI PRESO 9???
PPROF:
Mello…Fuori!
MELLO:
Ma
professore, secondo me lei si è confuso, eppure il 4 e il 9
sono diversi, come
ha fatto a prendere un abbaglio simile? O forse voleva vedere se capiva
che 9 è
il quadrato di 3???
PROF:
Mello…Fuori.
Silenziosamente,
il biondo, prende della cioccolata dallo zaino e se ne va fuori con le
sue
scorte.
POV
MELLO
Dopo
che il professore
esce, io torno in classe, fondandomi all’istante sulla mia
cioccolata: avevo
con me solo sei barrette e non mi sono certo bastate!!! Fortunatamente
c’è
intervallo, quindi volo al distributore, incurante di Near e Matt che
mi
seguono.
NEAR:
Non va proprio
bene, Mel, oh no che non va bene! di questo passo prenderai il sette in
condotta…e poi addio competizione!
Quanto
lo odio!
Dio quanto lo odio!
Prendo
la monetina
e la metto nel distributore, iniziando poi a mangiucchiare la prima
barretta.
NEAR:
Vabbè, io mi
vado a fare un giro.
Estrae
l’I-pod
dalla tasca e si allontana da noi, ascoltando musica ad un volume tanto
alto
che riesco a riconoscere la canzone: By your side.
Prendo
un’altra
monetina e la metto nel distributore, ma la carta della barretta si
impiglia e
non riesco a farla scendere. Inizio a tempestare di pugni i vetro, ma
niente.
Sembra che mi stia prendendo in giro: non ha capito che sono nervoso e
ho
bisogno di zuccheri? Di cioccolato?
Sto
per sfondare
l’apparecchio, quando una mano blocca a metà il
mio pugno.
MELLO:
Lasciami
prendere la mia cioccolata.
MATT:
Con calma.
Batte
la mano
contro l’apparecchio e fa cadere la barretta.
Dico:
con una
mano…e io che mi ero applicato pure!
MELLO:
L’avrei
presa lo stesso.
MATT:
L’importante
è crederci.
Prendo
la mia
barretta e inizio a masticare rabbiosamente, trascinando il rosso
insieme a me.
MATT:
E mo che
vuoi? Tra poco dobbiamo tornare in classe.
Non
rispondo e me
lo porto in bagno. Tanto a quest’ora sono deserti!
MATT:
Ch-che vuoi
fare?
Sogghigno
avvicinando la mia mano al suo viso, sollevandoglielo leggermente per
portarlo
alla mia altezza. Prima lo inizio meglio è: Near non
farà più nulla con lui.
MELLO:
Secondo te?
Gli
soffio sulle
labbra mentre con una mano lo spingo contro il muro, accarezzandolo
lentamente.
MATT:
F-fermati
Mello.
MELLO:
Devi sapere
una cosa bambolina…qui comando io, decido io se fermarmi o
meno.
Gli
sussurro sulle
labbra, concentrandomi poi sul suo collo, lasciandogli evidenti segni
rossastri.
MATT:
P-per favore
Mello…contieniti!
Sorrido
divertito:
sarà divertente.
Gli
afferro i
polsi e glieli porto sulla testolina rossa, bloccandoli con una mano
sola,
mentre l’altra sbottona velocemente la sua camicia,
così la mia bocca dopo aver
abbandonato le sue labbra si concentra sul suo petto leccandolo e
mordendolo
prima piano e poi sempre più forte.
MATT:
Basta!
Con
un gesto
impaziente gli slaccio la cintura, sordo alle sue suppliche. Non tenta
nemmeno
più di ribellarsi a me, ha semplicemente voltato la testa di
lato, facendola
aderire al muro e probabilmente iniziando a piangere.
Sogghigno
divertito.
Mi
rigetto
famelico sulle sue labbra. Sto finalmente per passare a qualcosa di
più
quando…la porta del bagno si è aperta.
?:
Ma che…
Ciao!!!
Felici di questo aggiornamento a sorpresa??? Ebbene, abbiamo deciso che
un capitolo a settimana era troppo poco come tortura, quindi siamo
passate a due!!!
Da oggi, posteremo ogni
sabato e ogni giovedì (salvo imprevisti),
ciò soprattutto a causa dell'eccessiva dimensione della fic.
Ad
ogni modo, una precisazione è doverosa. Compariranno le
seguenti coppie:
MelloxMatt; MelloxNear; MattxNear; MelloxMattxNear; LxLight e forse
altre. Naturalmente (mica tanto...) i ruoli non sono ben definiti,
quindi, ad esempio (ma che ci prendete per scemi??? Nd tutti) (voi
magari no, noi si xd NdA) MattxMello, non è detto che non
possa diventare MelloxMatt ed affini.
Questo
capitolo è dedicato
a tutte le fan delle MelloxMatt, anche se per vedere
"davvero" in azione Matt ci vorrà un bel po'...
x
aiko neko black:
capitolo rosso MelloxMatt??? Si, certo! Ma purtroppo ci
vorrà un po'...un po'molto. Però tra qualche
giorno dovrebbe essere in fase di costruzione, quindi non disperare.
Riuscirai a sopportare Mello e Near per un po'???
Comunque
il
professore con cui è stato Near
è...è...è...un professore punto xd.
x
reidina:
Ma nu, Mello è tornato, più scemo che mai!!!
Purtroppo noi ci divertiremo a fargiele passare di cotte e di crude, ma
non lo ammazziamo, ntp!!!
x
Sydelle:
E si, Near è proprio dolce, fa tenerezza, non trovi??? No???
No??? No??? Ok..basta!
x
Luchia L:
Eh si...amici cattivi ha Mello, ma andranno tutti a---ehm, dicevamo???
Sai, stavamo per rivelare un segreto di stato. Potrebbe essere
rischioso xd.
Grazie
a tutti, chi ha letto, chi ha recensito e chi ha messo la fic nei
preferiti.
Ci
raccomandiamo (come suona male xd), recensite in tanti.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 10 *** tentativi a vuoto ***
TENTATIVI
A VUOTO
POV MELLO
Sbuffo: ma in
tutti i momenti possibili ed immaginabili a questo mondo proprio adesso
doveva
venire a rompere le palle questo qui?
Adesso
difenderà
il rosso, spezzando il mio cuoricino e come se non bastasse mi
chiederà
spiegazioni: non posso dirgli “sai Near, mi da fastidio
sapere che puoi
scopartelo da un momento all’altro perché mi
piaci”. Decisamente no.
MELLO:
Candeggina…
Lo saluto mentre
Matt è ancora sotto di me.
NEAR: Che cazzo
stai facendo Mello?
MELLO: Non ci
arrivi da solo? Mi deludi…
Capisco che non
è
proprio il caso di continuare la mia performance e quindi mi alzo dal
corpo di
Matt sbuffando.
MELLO:
Riprenderemo il gioco da dove è stato bruscamente
interrotto, bellezza.
Sussurro a due
centimetri dal suo viso, lo sento tremare e poi mi allontano per
raggiungere
Near.
POV NEAR
Mi avvicino al
rossino in un lago di lacrime, con la cintura slacciata e la camicia
aperta sul
davanti: almeno Mello non è riuscito a fare quello che
voleva.
NEAR: Dai, forza.
Il biondo resta a
fissarci con un non so che di malizioso nello sguardo, poggiando la
schiena
contro la porta e ghignando.
MATT:
V-vattene…
Ma che cazzo hanno
combinato?
NEAR: Tranquillo
Matt…non aver paura di me. Te lo ho detto che certe cose non
mi interessano.
Con la mano gli
asciugo le lacrime e poi gli abbottono la camicia.
NEAR: Va tutto
bene, Matt, tutto bene.
Gli sussurro,
sentendolo irrigidirsi man mano che il nostro contatto si fa
più stretto.
NEAR: Adesso
però
calmati, anche perché dovremmo tornare in classe e non
è il caso che…
Annuisce
silenziosamente e si alza in piedi.
Torniamo in classe
in un silenzio tombale: onestamente non mi sembra il caso di provare a
parlare,
non saprei che dire…e lui deve essere del mio stesso avviso.
Quanto al
biondo…
lui si limita a seguirci, forse un po’dispiaciuto per quello
che ha fatto. Ma
con lui facciamo i conti dopo!
LIGHT: Al posto
vostro sarei tornato domani.
NEAR: Ci scusi
prof.
La mia
occhiataccia a Mello è eloquente: non solo ha ridotto Matt
uno straccio, ma ci
ha anche fatto prendere la ramanzina…!
Alla fine delle
lezioni, Light ci annuncia una cosa importante: dato il nostro
comportamento
poco rispettoso, ci toccherà una punizione.
E che cavolo: per
colpa loro ci vado di mezzo anche io…ok, per colpa di Mel ci
siamo andati di
mezzo anche io e Matt. Sinceramente? Potrei dire cosa ha fatto Mel e
levarmi
dai casini…ma quando lo facevo io, lui non ha mai detto
nulla, quindi non mi
sembra giusto. Quanto a Matt, è troppo spaventato
dall’idea che Mel possa
fargli qualcosa per parlare. Quindi…arriviamo, punizione!
POV MELLO
Che umiliazione!
Non mi sono mai sentito così male in vita mia. Almeno il
lato buono c’è:
Candeggina è con me. Muamuamua.
Però
nessuno ha
mai reagito così quando ho provato a…mi dispiace,
povero Matt…adesso mi sento
pure in colpa, ottimo!
Cammino lentamente
verso la camera, mentre l’albino e il rosso mi seguono a poca
distanza.
Mi butto sopra al
letto sbuffando.
MELLO: Tra quanto
iniziamo?
NEAR Venti minuti.
Il tempo che si svuotano le aule.
Noto che Matt se
ne è salito sul letto, ma non me ne curo più di
tanto, troppo incantato dagli
sguardi di Near.
Possibile che
anche se arrabbiato sia sempre
così…così Near !?
MELLO: Andiamo,
sapevi che lo avrei fatto!
NEAR: Si, ma ci
sono modi e modi per fare le cose. Comunque…se ti
può interessare: lo ho
iniziato già io, poi ti racconterò come
è stato, adesso lascialo in pace.
COSA??? Allora
avevo ragione, loro lo avevano fatto...oh mio Dio! Near che mi combini?
Sento
la rabbia ribollire dentro di me, come hanno potuto farlo?
Istintivamente tiro
un pugno in faccia a Near che contrae il visino in una smorfia di
dolore.
Cazzo, scusami.
NAER: MELLO CHE
CAZZO FAI?
MELLO:
Hai…tu non
hai rispettato la regola, perché hai negato.
NEAR: Taci,
idiota. Non potevo dirtelo. È successo poco prima che te lo
portassi in teatro…
MELLO: Ah.
Silenzio.
MELLO: Near?
NEAR: Si?
MELLO: Ti ho fatto
male?
NEAR: No.
Peccato. Avrei
tanta voglia di spaccargliela quella faccia di cazzo. Almeno non ne
sarei
sempre più ossessionato.
POV NEAR
Ma vedi un
po’quante palle mi tocca inventare per questo qui!
NEAR: E comunque
io mi avvio, non voglio far tardi per colpa vostra, sveglialo senza
ucciderlo e
muoviti.
POV MELLO
Appena esce dalla
camera mi metto la felpa blu e mi arrampico sul letto.
Fosse per me, lo
lascerei proprio qui, ma poi dovrei sentirmi Near.
MELLO: Matt,
muoviti che non voglio fare tardi. Near se ne è andato.
MATT: E vattene,
no?
MELLO: No,
perché
poi ci mandano a chiamarti e visto che Near è una checca, si
scoccia e fa
venire me. E io mi scoccio di tornare indietro, quindi alza il culo e
cammina.
MATT: Tu non mi
dai ordini, chiaro?
MELLO: E chi te lo
dice che non posso darti ordini?
Affermo convinto,
alzandolo per i capelli.
MELLO: Lo vedi, mi
hai ubbidito!
MATT: Scendi da
sopra al mio letto. Veloce.
Come siamo irascibili!
POV L
Light ed io ci
siamo visti quasi venti minuti prima dell’appuntamento dei
ragazzi e abbiamo
aspettato. Non diciamo come, saranno pure cazzi nostri, no?
Puntuale come un
orologio svizzero è arrivato Near; gli altri due sono venuti
con quasi mezz’ora
di ritardo.
LIGHT: Il vostro
comportamento è inaccettabile. Near, da te non me lo sarei
mai aspettato!
Evita di fare
commenti su Matt.
MELLO: Scusi, ma
con questo vuole dire che da me se lo aspettava? Perché mi
subordinate sempre a
questo coso inutile?
NEAR: Coso inutile
a chi?
MELLO: A te,
candeggina.
Light continua a
parlare per un po’, poi li spedisce in punizione, come se
sentirgli fare le
ramanzine non fosse abbastanza straziante. A volta è proprio
palloso il mio
ragazzo!
Appena escono mi
dedico
a lui, cercando di scioglierlo un po’.
E
rieccoci!!!
Oggi
è sabato, giusto??? Ecco il capitolo.
Simpatico
eh Mello??? Davvero un bravo ragazzo. Lo pensiamo anche noi xd.
Cosa
ne pensate?????? Piaciuta la scena? Se la trovate un po'superficiale
non temete, è soltanto l'inizio. Dateci qualche parere, come
sempre. Siamo nelle vostre mani!!!
Cooomunque,
grazie a tutti, chi ha letto, chi ha messo la fic nei preferiti e chi
ha recensito.
Un
bacio,
Libby
e Akatsukina.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 11 *** punizione ***
PUNIZIONE
POV
MATT
Usciamo
senza dire
una parola, tutti e tre insieme.
MATT: Ma che cosa dobbiamo fare esattamente? Io non ho capito.
MELLO:
Io mi
rifiuto di farlo!
NEAR:
Femminuccia…
MATT:
Ma fare
cosa?
MELLO: Mi fa schifo!
NEAR: E a me no?
MATT:
Ma cosa?
NEAR:
Allora, Mel,
ti tiri indietro?
MELLO: Questo mai!
MATT: MI VOLETE DIRE CHE CAZZO DOBBIAMO FARE?
NEAR:
Ma che ti
urli?
Rimango
a bocca
aperta: anche stavolta sto diventando rosso, ma non dalla
vergogna…dalla
rabbia. E neppure adesso ho ricevuto risposta!
MATT:
Ve lo
ripeto: mi - dite - cosa - dobbiamo - fare?
MELLO:
Io mi
rifiuto di rispondere. Già mi fa schifo farlo, figurati
dirlo!
NEAR:
Dobbiamo
pulire le classi.
MATT:
E che c’è di
strano?
MELLO: Come si vede che sei appena arrivato!
Mi
posa una pano
sulla spalla, facendo pat, pat con aria da papà. Lo fisso
interrogativo, poi mi
soffermo su Near che ha ripreso la parola.
NEAR:
E questo
comprende anche il togliere le cicche delle gomme da masticare da sotto
i
banchi.
MELLO:
Mi viene da
vomitare.
MATT:
Ma che
schifo!
NEAR:
Un’altra ragazzina.
Ragazzina
a chi?
Questa me la paga!
Iniziamo
a
prendere secchi e spugne e a pulire, in un silenzio che fa invidia a un
cimitero: uno sta zitto di qua, l’altro sta zitto di la, a
questo punto…prendo
l’I-pod e stacco le cuffie, facendo partire a tutto volume
“B.Y.O.B”
dei
System of a down.
MELLO:
Bella!!!
NEAR:
Chiudi sta roba.
MATT:
E che cosa dovrei mettere? Musica classica?
MELLO:
Ma si, dai Near, facci un bel balletto!
NEAR:
Vi faccio a pezzi se non chiudete quel cesso che vi ritrovate come
bocca.
Uuuh…quante
parolacce tutte insieme!
MELLO: Eh no, candeggina, non è proprio da te questo
comportamento.
Si
avvicina maliziosamente a Near, che intanto diventa rosso. È
davvero
simpatico vedere quel viso così pallido imporporarsi; il
biondo invece sembra
proprio una ragazzina, un po’ per come è vestito e
un po’ per come si muove.
Non posso fare a meno di ridere.
NEAR:
Cosa diavolo c’è da sghignazzare?
Non ho il tempo di vederli, perché mi ritrovo una delle
spugne, bagnata e
insaponata, in faccia.
MELLO:
Ops, scusa.
Ironico.
Ora sono loro due a ridere, mentre io inizio a stropicciarmi
gli occhi.
NEAR:
Ma come sei cafone, Mel, si fa così.
Mi
viene vicino, strizzandomi in testa la spugna.
MATT:
Come osate???
Inizia
in breve una specie di lotta con le spugne.
Alla
fine siamo tutti e tre completamente zuppi e la classe che dovevamo
pulire fa più schifo di prima.
NEAR:
È tutta colpa vostra!
Mello
ed io ci guardiamo disperati: perché è sempre
colpa nostra?
Near,
apatico come sempre (più o meno) riprende la spugna ed
inizia a
pulire.
Faccio
per seguirlo, quando mi si
avvicina Mello.
MELLO:
Stai
pensando anche tu quello che sto pensando io?
MATT: Oh, si!
Ci
avviciniamo ad
un banco e con i guanti stacchiamo una gomma ciascuno, prima di andare
da Near.
MELLO:
Ehy,
candeggina !?
Near
si gira e
appena in tempo blocca la mia mano che stava per infilargli la gomma
tra i
capelli vaporosi.
NEAR:
Cosa credevi
di fare? Non provarci nemmeno.
Near
caccia un
urlo spaventoso sentendo le mani di Mello tra i sui capelli.
NEAR:
Che cazzo
hai fatto brutto stronzo?
Near
è davvero
arrabbiato. Forse non dovevamo. Ci fissa, soffermandosi un
po’ di più su Mello
per mia fortuna: lui riesce a reggere il suo sguardo, io credo che
sarei
crollato…è inquietante, lo ho detto!
MELLO:
E dai, Near
era uno scherzo! Cosa c’è di male?
NEAR: Io ti ammazzo, Mel, sul serio, ti ammazzo.
MELLO:
Frena i
tuoi bollenti spiriti, ragazzino, abbiamo ancora da fare.
Ricominciamo
a
pulire; c’è uno strano silenzio, imbarazzante
direi.
NEAR:
Abbiamo
finito qui, vediamo di muoverci.
È
ancora
arrabbiato? Non riesco a capirlo. Fisso interrogativo Mello, che
però non
risponde al mio sguardo, uscendo dall’aula.
POV
LIGHT
Carte,
carte,
carte e per finire… ancora carte! Sono appena entrato nel
mio ufficio e ad
attendermi sulla scrivania ci sono già carte. Un mucchio di
scartoffie da
compilare entro la giornata (ed è già
pomeriggio): che palle! Fare il
vicepreside di una scuola ha i suoi vantaggi, certo,
però… è una rottura di
coglioni.
LIGHT:
Uff!
Sbuffo
ad alta
voce lasciandomi cadere sulla sedia chiudendo gli occhi ed intrecciando
le mani
dietro la testa, lasciando alle mie dita la possibilità di
catturare e bloccare
i fili ramati. All’improvviso sento qualcosa di caldo premere
sulle mie labbra
dischiuse e due mani forti fermarmi i polsi dietro la testa. Sussulto
ma non
riesco a liberarmi, allora godo la sensazione delle sue labbra sulle
mie.
L:
Eri così
concentrato sul tuo lavoro che non ti sei nemmeno accorto di me?
Socchiudo
gli
occhi e lo vedo: capelli scuri, pelle chiarissima, curvo su di me e
sulle mie
labbra.
LIGHT:
Sono
entrato 5 secondi fa nell’ufficio… il tempo di
guardare le scartoffie sulla
scrivania e di sedermi e poi mi sei piombato addosso. Come potevo
vederti?
Sento
le sue
labbra curvarsi in un sorriso.
L:
Sai che odio le
giustificazioni Light…
LIGHT:
E tu lo sai
che io adoro provocarti… L!
Gusto
appieno il
suo nome uscito dalle mie labbra, sussurrato con voce roca e sensuale.
So che
sto giocando col fuoco ed infatti…
CIAO!!! Scusate per
l'orario...contavamo di postare un po'prima ma non c'è stato
modo.
Comunque...noi
iniziamo a correre, dateci 10 secondi e poi potete partire anche voi
per ucciderci!!!
Cooomunque, che ne
dite di questa versione così "particolare" dei personaggi?
Insomma, Mello coalizzato con Matt forse qualcuno lo aspettava da un
po'...E Mello che ci prova con Near (in modo quasi invisibile)???
Quanto ad L e Light
non c'è molto da dire: insomma, lo studio pieno di carte
è un bel posto per...
Fateci sapere tutto.
Grazie a tutti, come
sempre, chi ha letto, recensito e messo la fic nei preferito.
Ci si legge sabato ^^
Liby e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 12 *** in ufficio ***
ATTENZIONE:
Sono presenti scene un po'esplicite.
Abbiamo
deciso di non alzare il rating della fic, perchè ci sono
persone che non potrebbero continuare a leggere e ci dispiacerebbe. In
ogni caso era doverso, come ci avete fatto notare, avvertire del
pericolo ^^. Tra le altre idee avevamo pensato di scrivere il
capitolo in bianco, in modo che per leggere bisognava evidenziarlo col
mouse. Ma era un po'stupida come cosa, alla fine, comunque potevano
leggeere tutti, quindi tanto valeva lasciare così, non
trovate???
un kiss a
tutti, buon capitolo.
IN
UFFICIO
POV
L
Non
resisto quando
mi parla così… e la cosa bella è che
lo sa! A suo rischio e pericolo. Mi getto
famelico sulle sue labbra quasi divorandogliele, accentuando la stretta
sui
suoi polsi, ancora bloccati dietro la sua testa, mentre lui annaspa.
Gli sbottono
velocemente la camicia, passando una mano sul suo petto facendolo
gemere.
LIGHT:
L…
Sorrido
malizioso
sulle sue labbra.
L: Dimmi Light.
LIGHT: I-io…
Non
lo lascio
finire di parlare che gli levo camicia e pantaloni.
In
effetti siamo
un po’ scomodi sulla sua poltrona. Lo prendo in braccio e lo
adagio sul
divanetto del suo ufficio (l’ho convinto a comprarlo sapendo
che sarebbe
servito).
Lo
bacio,
chiedendogli il permesso per far accedere la mia lingua fra le sue
labbra, ma
questo “permesso” tarda ad arrivare. Mi stacco da
lui e lo guardo dall’alto: ha
la testa girata e lo sguardo vacuo è assente.
L:
Light??
Mi
fissa
interrogativo, quasi a volermi chiedere “che
c’è?”. Lo accarezzo gentilmente
sulla guancia: cosa c’è che non va?
L:
Light…
Lo
chiamo con voce
dolce, convinto che davvero ci sia qualcosa non va!
L:
Cosa ti succede,
Light?
Mi
guarda e
sospira, ma poi rigira la testa e fissa il vuoto. Gli prendo il viso
tra le
mani e lo costringo a guardarmi incatenando i suoi occhi ai miei.
L:
Sei preoccupato
per Matt, giusto?
LIGHT:
già.
Accenna
un pallido
sorriso.
L:
Allora, vuoi
parlare?
Provo
a farlo
parlare: tentar non nuoce.
LIGHT:
L…sono
preoccupato! Purtroppo non è riuscito ad integrarsi
benissimo qui, ho paura che
sia solo colpa mia. Ha già fatto abbastanza
casini…e poi come lo guardano!
L:
è un bel
ragazzo Light!
LIGHT:
Non vuol
dire niente!
L:
Stai tranquillo
Light. Tu stai facendo tutto il possibile. Vedrai che alla fine le cose
si
sistemeranno per il meglio, non puoi fare più di
così e ti assicuro che stai
già facendo tanto. Ti stai prendendo tutte le tue
responsabilità e non solo in
qualità di vicepreside.
Mi
sorride e per
ringraziarmi mi bacia. Lo abbraccio e sento che si è
finalmente calmato: le mie
parole hanno avuto l’effetto sperato. Mentre è
ancora circondato dalle mie
braccia io credo che non è il caso di continuare quello che
stavamo facendo
prima. In fin dei conti potrebbe non avere voglia…
LIGHT:
Adesso tu
devi rispondere ad una domanda…
Lo
guardo
interrogativo inarcando un sopracciglio mentre lui si avvicina al mio
orecchio
per mormorarmi.
LIGHT:
Perché sei
ancora vestito?
Con
un colpo di
reni ribalta la situazione mentre io ghigno. Il mio ragazzo mi
sorprende ogni
minuto che passa…
L:
Che aspetti a
provvedere allora?
Mi
spoglia
accuratamente, soffermandosi con la sua bocca su ogni mia parte del
corpo. Gemo
mentre lui ghigna. Nel frattempo entrambi ci siamo privati
dell’intimo e adesso
la mia eccitazione diventa sempre più
“pericolosa” quando fisso negli occhi
liquidi di piacere il mio amore.
LIGHT:
Già in
questo stato L?
Rispondo
baciandolo ferocemente, bloccandogli la testa su di me con una mano,
mentre
l’altra va ad accarezzargli il corpo lentamente e con
esperienza mentre lui
annaspa e cerca di staccarsi dalle mie labbra.
L:
Eh no. Dove
credi di andare?
LIGHT:
Qui!
Riesce
a
sgusciarmi dalle mani e raggiunge con la bocca il mio inguine.
La
mia virilità è
ormai totalmente eccitata, e anche la sua. Sospiro e urlo di piacere
sentendomi
avvolto in un antro caldo. Allargo
le gambe,
permettendogli di sistemarsi meglio in mezzo ad esse
L:
Light…
LIGHT:
Mi prendo cura di te, L!
Detto
ciò, comincia a pompare lentamente. Passo le mani nei suoi
capelli di Light,
continuando ad accarezzarlo, e a dettare la velocità giusta
aiutandomi con
spinte del bacino. Vengo nella sua bocca con un urlo. Ho provato ad
avvertirlo,
ma non ci sono riuscito. Lui ingoia tutto e mi bacia prima sulla bocca
e poi
sul collo. Mi perdo nei suoi occhi scuri.
LIGHT: Stai bene?
Mi
scosta i capelli dalla fronte.
L: Tu
che dici???
Sorrido attirando poi Light in un bacio a labbra aperte.
LIGHT:
Amami…
A
queste parole, perdo il controllo, baciandolo con furiosa passione. Le
mie mani
prendono ad accarezzarlo ovunque. Gli porgo due dita che lui, capite le
mie
intenzioni, prende a leccarle e, successivamente, succhiarle con gusto.
Appena
le ritengo “pronte”, le portò alla sua
apertura, preparandolo con calma e
lentezza. Lui geme non appena gli tocco un punto particolare.
Light:
L… per favore, non ce la faccio più!
Esaudisco
i suoi desideri
e lo
penetro lentamente mentre lui porta le sue gambe ad avvolgere i miei
fianchi,
costringendomi a muovermi più velocemente.
L:
Aaah! Light… come sei stretto!
LIGHT:
L… più veloce!
Mi
muovo velocemente dentro di lui, accarezzando ogni suo centimetro
all’interno
del corpo. Colpisco ripetutamente un punto in lui che lo fa vibrare,
inarcare
ed urlare. Porto una mano sulla sua eccitazione accarezzandola per
tutta la
lunghezza.
LIGHT:
aaah aaaaaaah!
L:
Kami Light! Sei
splendido!
Ancora poche spinte e veniamo all’unisono. Crollo su Light,
che mi avvolge
nelle sue braccia chiudendo gli occhi.
LIGHT:
è stato fantastico, L!
L:
già!
Rimaniamo
un po’ in silenzio a coccolarci.
Ehm...scrivere
questo capitolo è stata un'impresa. Magari non
sarà un granchè, ma fa leggermente schifo. In
tutti i sensi.
Brrr. Ci dispiace per chi aspettava Matt, Mello e Near, ma è
giusto dare un po'di spazio anche a loro ^^. Anzi succederà
proprio una bella cosa xdxdxd!!!
Grazie
a chi ha letto, messo la fic nei preferiti e commentato.
Un
kissone a tutti, ci sivede giovedì
Libby
e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 13 *** dreams ***
DREAMS
POV
MELLO
Torniamo
in camera verso le nove e mezza.
Cazzo
che stanchezza, sto praticamente dormendo; quando arriviamo, Near se ne
va in
bagno, si sta facendo lo shampoo, mentre Matt ed io ci appisoliamo sui
letti,
ancora vestiti e troppo stanchi per cambiarci.
Fisso
l’albino che ha lasciato la porta aperta e che adesso si sta
asciugando i
capelli. È dolcissimo, semi addormentato, con uno sguardo
estremamente
infantile e le guance un po’arrossate per essere stato
parecchio tempo a testa
in giù.
Ci
raggiunge dopo una mezz’ora buona, quando ormai Matt
è tra le braccia di
Morfeo.
NEAR:
Beh? Che dici Mel, ti levi dal mio letto?
Ops.
MELLO:
Ma sul mio c’è Matt.
NEAR:
Sveglialo, oppure vattene sul suo.
MELLO:
E perché non ci vai tu?
NEAR:
Perché no!
Grrr.
Mi
alzo di malumore, svegliando con uno schiaffo Matt.
MATT:
Oh, ma che vuoi?
MELLO: Levati.
Non
mi risponde, si alza e se ne va sul suo letto, rischiando di inciampare
pure
negli scalini. Prima ancora di essere arrivato, sta già
dormendo, sempre
vestito.
MELLO:
A questo punto, notte omino della farina.
NEAR:
Notte Mel, ci vediamo in classe.
MELLO:
Già, perché tu arriverai un po’ dopo di
me.
NEAR:
Di sicuro.
MELLO:
Vuoi sfidarmi?
Mi
alzo dal letto. Il sonno è passato.
NEAR: Tanto domani non ti muovi da lì se non suona la
sveglia!
MELLO:
Scommettiamo?
NEAR: Tutto quello che vuoi.
MELLO:
Chi perde sarà alla completa mercè
dell’altro fino alla fine della giornata.
Decido
che è il caso di addormentarsi quanto prima: non posso, non
devo perdere.
POV
NEAR
Non
so neppure io per quale motivo ho accettato una simile cosa, ma alla
fine una
sfida in più non può che farmi bene. se non altro
mi divertirò un po’.
POV
MELLO
Apro
la porta della camera, certo che ormai sia Near che Matt sono
addormentati.
Sospiro stancamente richiudendola alle mie spalle, facendo volteggiare
a mezz’aria
la mia chioma bionda
…
?:
come siamo provocanti, stasera!!
Mi
giro interrogativo spalancando gli occhi vedendo un Near accoccolato in
maniera
sexy e seducente sul suo letto, vestito con un paio di jeans a vita
bassissima
che lasciano intravedere buona parte del suo sedere e dei suoi boxer
neri,
petto nudo coperto dalla cravatta della divisa, un sorriso malizioso,
una mano che
tortura i capelli vaporosi e l’altra all’angolo
della bocca.
MELLO:
Near? Ma come…
NEAR:
dai, vieni qui!
Mi
interrompe bruscamente ma al tempo stesso con dolcezza e batte
leggermente la
mano sul materasso. Titubante mi avvicino a lui e mi siedo dove mi ha
indicato
mentre lui si accoccola contro di me e con sguardo malizioso inizia ad
accarezzarmi il petto molto mooooolto lentamente e a sospirare contro
il mio
collo. Rischio di impazzire, soffocando i gemiti: il puffetto bianco
non è mai
stato così…
intraprendente.
NEAR:
cosa c’è biondino? Non ti sto soddisfando, forse?
Mi
cinge con le mani la testa ed i capelli e queste parole me le soffia
direttamente sulle labbra. Non riesco più a controllarmi, lo
tiro per la
cravatta e incollo le sue labbra alle mie, mentre lui porta le mani
sotto la
stoffa della mia maglietta accarezzandomi ancora il petto. Lo faccio
stendere
sul letto, ma evidentemente la cosa non è di suo gradimento,
perché con un
colpo di reni ribalta la situazione ghignando maliziosamente e
riprendendo a
baciarmi.
NEAR:
comando io!
Sgrano
gli occhi leggermente stupito: io non ho mai fatto l’uke, e
mai lo farò. Lo
lascio comandare per un po’ ma poi gli sussurro quasi nel suo
orecchio.
MELLO:
ed invece no!
Tenendo
le nostre bocche aperte incollate rotoliamo verso sinistra.
MELLO:
CAZZO!
Sono
caduto dal letto imprecando! Meno male che non si è
svegliato nessuno… sono
grondante di sudore.
Cazzo.
…
…
…
Che
razza di sogno è mai questo? Mi giro verso la sveglia: sono
appena le tre e
mezza, che ci faccio già sveglio? E soprattutto, cosa
diamine mi è preso? Come
ho potuto addirittura sognarlo…se Near lo scopre sono
definitivamente morto.
Defunto. Ucciso. Assassinato. Ammazzato. Ok, ho reso l’idea.
Cazzo!
Osservo
il suo letto: l’albino dorme su un lato, girato verso di me;
leggermente
rannicchiato, con una mano sotto la testa, che stringe qualche ciocca
di
capelli e l’altra sul cuscino; ha un’espressione
rilassata e le labbra
leggermente dischiuse. Sotto la luce della luna, la sua pelle sembra
quasi
brillare.
Invece
di calmarmi dopo il sogno, che faccio? Mi metto a contemplare
l’oggetto di
tutto! Non è possibile. Vengo riscosso per un attimo dai
miei pensieri da Matt
che nel sonno si rigira tra le coperte ansimando. Che stia facendo
sogni porno
anche lui? Boh, magari su di me.
O
peggio…su Near.
Lo
ammazzo.
Il
mio sguardo cade irrimediabilmente, ancora una volta, sulla figura di
Near che
non si muove, mi domando se respiri! E ancora una volta la mia mente
inizia a
fantasticare.
A
questo punto, credo proprio che sia meglio trovare
un’occupazione per la mente,
la noia mi sta decisamente rovinando.
Mi
alzo e mi avvio in bagno, rischiando di sbattere più volte
contro tutte le cose
possibili, muro compreso. Ma alla fine raggiungo illeso la mia meta,
gettandomi
con la testa sotto il lavandino ed aprendo il rubinetto freddo.
Rabbrividisco.
Ma almeno il freddo mi fa smettere di pensare a certe cose.
Finisco
di fare lo shampoo e mi vesto. Sarà pure presto, ma non
posso fare tardi! In
fondo, ho sempre una scommessa da vincere. Poi ritorno a letto, pronto
per
entrare in classe verso le…boh appena mi sveglio!
POV NEAR
Soffoco
uno sbadiglio mentre guardo la sveglia: sono le 5 e mezza.
Strano, non ho mai fatto così presto: in genere il mio
orario è quello delle 6
meno un quarto! Sarà la voglia di vincere la
scommessa… mi alzo lentamente dal
letto, ancora mezzo intontito dal sonno, e non riesco a vedere dove
metto i
piedi: impreco mentalmente inciampando contro una valanga di cose e di
vestiti.
Possibile
che i miei due coinquilini debbano essere così
disordinati?
Mi
faccio strada in mezzo a tutte quelle cianfrusaglie.
Ormai la
mia vista si è quasi abituata al buio e riesco a scorgere
i contorni delle cose e soprattutto del muro contro cui sto andando a
sbattere.
Ritorno
sui miei passi e cerco di intravedere la porta del bagno.
Non me
ne accorgo e cado ancora, stavolta sui vestiti buttati a
terra, ritrovandomi su qualcosa…o meglio, qualcuno.
NEAR:
Cazzo!
POV MELLO
Mi
sveglio di soprassalto sentendo un qualcosa di morbido, piccolo
e tenero su di me.
NEAR:
°///°
MELLO:
posso sapere di grazia cosa stai facendo?
Near
è totalmente disteso su di me, con la testolina sul mio
petto, tutto rosso che inizia a scusarsi.
Devo
ammettere che la situazione è… tremendamente
eccitante, le
nostre posizioni, poi!.
MELLO:
non ti facevo così audace, Near… addirittura alle
5.30 di
mattina e con Matt in camera?
Lo
accarezzo cingendo il suo corpicino con le mie braccia mentre
la sua testa la blocco con una mano sul mio petto.
NEAR:
°///° i-insomma smettila… scusami, ma la
prossima volta
evita di buttare il tuo pigiama a terra.
Sogghigno:
lui è ancora in pigiama, io invece sono bello e
vestito. Dopo lo shampoo mi sono preparato e poi ho aspettato che si
facesse
un’ora adatta per poter andare in classe.
Nel
frattempo devo essermi addormentato.
Mi
soffermo un po’sul suo abbigliamento: Il pigiama fa venire
voglia di saltargli addosso. È grandissimo e Near ci entra
dentro 3 volte. Le
maniche sono lunghissime e spuntano soltanto le due dita con cui si attorciglia i
capelli.
Sembra
un pupazzetto tenero, indifeso, dolce, puro... un bambino.
Basta
Mello, hai una scommessa da portare a termine.
Sento
già il profumo della vittoria. Lo scosto delicatamente da me
posandolo dolcemente a terra.
MELLO: e
tu dovresti far indossare ai tuoi candidi piedini delle
pantofole.
Lui mi
guarda e avvampa di più, evidentemente in
difficoltà.
MELLO: e
allora? Non dici nulla puffetto?
Non
vorrei calcare troppo la mano, ma in fin dei conti io sono
Mello. È nel mio stile concludere ogni conversazione con
qualcosa di… bello
(ovviamente per me).
MELLO:
ciao, ciao coccolino, ci vediamo in classe.
Lo
saluto lasciandolo ancora sul letto, con un’espressione un
po’
scocciata.
Mi
allontano pensando a cosa poter far fare a quel puffetto
tremendamente carino. In un vortice di pensieri ce
n’è solo uno fisso: HO
VINTO!
Ola!!!!!!
Buonasera
a tutti e perdonateci per l'ora indecente (che poi non è
indecente, ma rischiavamo di non poter postare in giornata). Dicevamo?
Ah si, ecco di nuovo i nostri cari ragazzi.
Per le
fans delle Mello x Matt: Chiediamo umilmente perdono.
Quanto
alle fans delle Mello x Near: Fidatevi non avete visto ancora nulla!
Sarebbe
stato più interessante forse dividere in due il capitolo e
non far scoprire subito che era tutto un sogno, ma poi sarebbe
risultato un mini cap, quindi...ADDIO SUSPANCE!
Comunque...secondo
voi che cosa farà Mello adesso? Dopotutto è il
vincitore ^^
Grazie a
chi ha letto, messo la fic nei preferiti e recensito.
Chiediamo
scusa ma non è possibile rispondere alle rece, purtroppo
oggi staimo al pc soltanto a salti, un kiss a tutti comunque, siete
gentilissimi ^^
A
lunedì,
Libby ed
Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 14 *** se il buongiorno si vede dal mattino ***
SE
IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO
POV
MELLO
Entro
in classe che sono ancora le sei, secondo me il bidello pensa che io
sia pazzo,
sonnambulo o qualcosa del genere, ma non fa nulla.
Aspetto
quasi un quarto d’ora, mangiando cioccolata ed imbrattando le
pareti dell’aula,
poi sento la porta aprirsi.
NEAR:
‘Giorno.
Sogghigno.
MELLO:
Vieni un po’qui.
Cammina
molto, molto lentamente nella mia direzione.
NEAR:
Che vuoi?
MELLO:
Sei il mio schiavetto, lo hai già dimenticato?
NEAR:
No, no, tranquillo. Che devo fare?
MELLO:
Siediti.
Gli
faccio segno di mettersi sulle mie gambe e lui esegue riluttante il mio
comando.
NEAR:
D-devo proprio?
MELLO:
Certo!
Deglutisce
nel momento in cui lo attiro a me, facendomelo praticamente cadere
addosso e
inizio a stritolarlo.
NEAR:
M-mi fai male, idiota.
MELLO:
Taci. E ora…fai le fusa.
NEAR:
Come? Cosa? No, no Mel, per favore.
Inizia
ad agitarsi, mentre le sue guance diventano di un insolito colorito
rossastro.
MELLO:
Avanti, sto aspettando.
NEAR:
Mel, ti prego.
MELLO:
Se ti vergogni di fare questo non oso immaginare che farai dopo!
NEAR:
Perchè?
MELLO:
Sto ancora aspettando.
Lo
appallottolo di più contro di me e lui inizia ad
accontentarmi.
Intanto
sono le sette meno dieci, tra un po’si va a colazione.
Insomma, ci ho messo un
bel po’a convincerlo.
Sorrido
soddisfatto, quando inserisce il suo musetto nell’incavo tra
la mia spalla e il
mio collo.
Cazzo,
mi sto già eccitando: è meglio smettere, se non
voglio che se ne accorga.
E
forse è già troppo tardi.
Comunque,
lo prendo per un polso e mi avvio a fare colazione. Muamuamua.
Costringo
l’albino a sedersi al tavolo con me e gli preannuncio che la
sua umiliazione è
ancora all’inizio.
Mi
fissa quasi implorante, stringendosi nelle spalle.
Mi
fa così tenerezza.
Cioè
no: non mi fa nulla, solo rabbia e voglia di umiliarlo.
Si,
si ne sono convinto.
MELLO:
Avanti, prendimi la mia cioccolata.
NEAR:
E non puoi farlo tu?
MELLO:
Beh, effettivamente potrei, ma…
NEAR:
Ok, ho capito.
Il
piccoletto sparisce in mezzo alla fila, mentre tutti mi fissano
sorpresi. Beh?
Che c’è da guardare?
TOTA: Ma, Mel, che
hai fatto?
MELLO: Ho detto mille volte che mi chiamo Mello.
KANZO: Si,
comunque, che ci fa LUI seduto qui?
MELLO: Sta con me,
ci sono problemi?
IDE: State
insieme?
MELLO: Non in quel
senso, idiota e che cazzo!
Intanto
l’albino è
tornato e mi ha messo davanti la tazza.
MELLO: Grazie.
NEAR: Prego.
MELLO: Ma non hai
finito.
NEAR: Che?
MELLO: Beh, si
suppone che dovrei mangiare.
NEAR: Oh, giusto,
scusami. Buon appetito.
MELLO: Dicevo,
devo mangiare e tu mi farai mangiare.
NEAR: Mel, per
favore.
Sento chiaramente
le lamentele di qualcuno perché mi sono lasciato chiamare
“Mel”, ma lascio
correre.
Near intanto si
è
seduto di fianco a me con il cucchiaino in mano e lo sguardo basso.
MELLO: Avanti.
Quando finisce di
imboccarmi sospira, davanti allo sguardo divertito di me e degli altri.
MELLO: Grazie,
Puffetto.
NEAR: Prego
-_-“.
IDE: Che schifo,
Mello, te la fai con certa gente…
MELLO: Problemi,
Ide?
KANZO: Near,
perché non imbocchi pure me? Forse non sono abbastanza
dotato?
Ma sta gente non
si fa mai i cazzi suoi?
Near,
contrariamente a quello che tutti si aspettavano, reagisce. Si alza,
sporgendosi un po’in avanti e da un pugno a Kanzo.
Immediatamente l’altro si
alza, gettandosi su di lui.
MELLO: FEEERMI.
Near si blocca e
un pugno di Kanzo lo colpisce in pieno nello stomaco, facendolo cadere
A terra
gemendo. Quando vedo che Kanzo sta per colpire ancora, lo spingo via
dall’albino ripetendo la mia affermazione, poi mi avvicino e
lo aiuto a
rialzarsi.
Non ci spendo
nemmeno una parola, semplicemente lo prendo per un polso e lo trascino
in
classe con me.
Mi siedo accanto a
lui in modo da poterlo torturare bene, quando finalmente entra il prof,
insieme
con gli alunni e lo stesso Matt (che non stiamo proprio cagando).
POV NEAR
Mi suicido. No,
sul serio ci sto pensando, esistono tanti modi interessanti per farlo:
potrei
fare un bagno nell’acido, oppure potrei creare nuove formule
chimiche e farmi
saltare in aria “accidentalmente”,
potrei…
MELLO: Near?
NEAR: Si?
MELLO: Se qualcuno
ti interroga, prendi 1.
NEAR: Come?
Vabbè tanto
non
devo essere interrogato in nulla.
NEAR: Ok.
Mi
“arrendo” al
suo sguardo.
La prof intanto
guarda nella nostra direzione, oh cazzo!!!
Fisso depresso il
libro aperto davanti a me: col culo che ho mi chiama!
PROF:
Vediamo…ragazzi chi di voi due vuol venire?
Abbasso lo sguardo
preoccupato e Mello mi da una gomitata al braccio, per farmi alzare la
mano.
Non mi smuovo, ma…
PROF: Near? Vieni
tu?
E te pareva che
non toccava a me!
Mi alzo
sconfortato, mentre Mel continua a ridere come un deficiente.
Aspetta che viene
domani e vedi che ti combino!
PROF: Near, sicuro
di star bene? Sei più pallido del solito.
Ma che mi piglia
per culo?
NEAR: I-io…
PROF: Va fuori a
prendere un po’d’aria, viene Mello.
AH AH AH. Ben gli
sta, Dio esiste.
Ok, esco
dall’aula, appena in tempo per godermi
l’espressione sul viso di Mel: Ricorda
biondo, Near vince sempre, in un modo o nell’altro.
Cof, cof.
Ora basta, vediamo
di darci un contegno che sfociamo nell’OOC.
Quando suona la
campanella torno in classe.
MELLO: Near, visto
che sei stato cattivo, dopo ti punisco!
NEAR: Oddio…
MELLO: Muamuamua.
NEAR: Quanto hai
preso?
MELLO: 9, ma
è
stato solo perché non avevo studiato, ti avrei battuto di
sicuro, altrimenti.
NEAR: Tze.
MELLO: Non sei
nella posizione di fare commenti.
NEAR: Uff.
POV MELLO
Torniamo in camera
subito dopo pranzo e troviamo Matt steso sul MIO letto, con
l’I-pod nelle
orecchie.
MATT: Oh, bene, vi
siete degnati.
Effettivamente ci
siamo proprio dimenticati di lui.
NEAR: Ci
dispiace…
Cosa? Lui non si
deve dispiacere per questo coso qui.
MELLO:
Vabbè, che
hai fatto in nostra assenza?
MATT: E che potevo
fare? Non conosco nessuno, a parte voi…me ne sono stato a
giocare alla play sul
terrazzo.
NEAR: Mi dispiace,
Matt, davvero, scusa.
MELLO: Ok, ora
basta!
Ok,
ora ci sarebbe da fare una discussione sul titolo che non ha nulla a
che vedere con il resto del racconto, ma sorvoliamo come sempre.
Prima
di parlare del capitolo, è il caso di ringraziare tutte le
persone che leggono la fic, che la hanno inserita nei preferiti o che
hanno recensito. In particolare chi ha recensito, giuriamo: senza di
voi non sapremmo che fare, siete unici!!!! Vi voglioamo taaanto bene!!!
XD
Ed
ora eccoci a parlare del capitolo: dunque, per i fan della MxM mi sa
che sarete tutti un po'depressi, ma purtroppo ormai sembra chiara la
prima coppia.
Non
temete, abbiamo già scritto parecchi capitoli ed ormai siamo
arrivate alla successiva che
è...TTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTTT
Dicevamo:
per i fan della MxN o della NxM...il prossimo capitolo sarà
davvero "interessante" xdxdxd.
Scusateci
per l'orario assurdo a cui abbiamo postato, ma abbiamo avuto qualche
problemino.
Per
quanto riguarda gli aggiornamenti...avevamo stabilito lunedì
e giovedì, giusto???
Ma
lo scorso aggiornamento è arrivato di
mercoledì.
Ebbene,
tutta colpa del cervellino bakato di Liby_chan xdxdxd.
Un bacione
a tutti,
Libby ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 15 *** un sogno che diventa realtà ***
UN SOGNO CHE DIVENTA REALTA'
POV
NEAR
Mi
dispiace per Matt, ma non posso farci nulla, a decidere è
Mello, non mi resta
che accettare: il biondo lo ha rispedito sul terrazzo, per fare le
“sue cose”
col suo schiavetto, Me.
NEAR:
Che vuoi?
Non mi hai umiliato abbastanza?
MELLO: Effettivamente si, ma mi sto divertendo!
NEAR:
Quindi?
MELLO:
Muamuamua.
Ok,
ora ho davvero paura!
MELLO:
Vuoi sapere che devi fare?
Annuisco
terrorizzato.
Mello
si avvicina a me con fare sensuale, soffiandomi qualcosa
all’orecchio.
Lì
per lì non capisco bene, due secondi dopo il mio cervello
codifica.
NEAR:
Mi rifiuto.
MELLO:
Non puoi.
NEAR:
Per favore.
MELLO:
Implorami.
NEAR:
Cosa credi che stia facendo?
MELLO:
Sono irremovibile.
NEAR:
Ma…
MELLO:
Niente ma, vatti a preparare.
POV
MELLO
Mi
siedo sul letto dell’albino sogghignando. Questa è
un’occasione più unica che
rara.
Non
è che posso prendere in prestito la telecamera di Matt? No,
meglio evitare:
Potrebbero vedere “questa cosa” troppe
persone…nono!!!
Mentre
aspetto, accavallo le gambe con fare quasi femminile, iniziando a
guardarmi in
giro. Il mio sguardo si posa per una manciata di secondi sul comodino
di Near,
passa ai vari libri sulla scrivania e si sofferma più del
dovuto sullo stereo.
IDEA!
MELLO:
Near avvisami quando stai per uscire.
Grugnisce
al di là della porta per mostrare ancora il suo dissenso,
del quale onestamente
me ne sbatto!!!
NEAR:
P- po- posso venire?
MELLO:
Devi venire.
Non
appena fa capolino la testolina chiara dalla porta, accendo lo stereo,
facendo
partire una bella musichetta, rilassante e alquanto sensuale.
MELLO:
Allora? Che stai aspettando?
NEAR:
Mel, ti prego.
MELLO:
Forza!
NEAR:
Ma potrebbe entrare qualcuno…Light…
MELLO:
La porta è chiusa, forza!
Si
para davanti a me, vestito di tutto punto (e virgola): jeans scuri a
vita
bassa, come nel mio sogno, camicia bianca tutta abbottonata, con tanto
di
cravattino abbinato!!!
Quando
si dice “un sogno che diventa realtà”.
Prende
coraggio e inizia ad allentare il cravattino, muovendosi a ritmo di
musica,
prima di sbottonare sensualmente la camicia.
Si
ferma qualche secondo, con una mano tra i capelli, mentre
l’altra getta a terra
la camicia, passando poi ai pantaloni.
È
meraviglioso: pantaloni aperti, petto nudo, una mano tra i capelli e
l’altra
all’angolo della bocca, quell’espressione al tempo
stessa supplicante e
maliziosa. Mi sto eccitando di più ad ogni minuto che passa.
L’albino
si sfila anche i pantaloni, rimanendo fermo a fissarmi e arrossendo
leggermente.
MELLO:
Allora? Perché ti sei fermato puffetto? Aspetto solo
te…
NEAR:
Beh…io ho finito.
MELLO:
Hai ancora troppa stoffa addosso per i miei gusti.
Diventa
sempre più rosso, mordicchiandosi involontariamente il
labbro inferiore, con
una faccia da cucciolo ferito.
MELLO:
Avanti!
Lo
spettacolo mi
sta piacendo troppo, e non ho nessunissima intenzione di interromperlo
proprio
sul più bello: voglio proprio godermelo fino in fondo. In
senso letterale.
NEAR:
M-Mello…
È
tutto rosso,
guarda prima me, poi il pavimento, poi di nuovo me.
NEAR:
per favore…
b-basta.
Dovrei
godere a
questa sensazione: finalmente lui si sta piegando al mio volere, lo sto
umiliando per bene, ma allora perché non provo una
sensazione di maledetta
vendetta e felicità? Perché mi intenerisce
così tanto vederlo in questo stato?
Non posso rischiare che capisca quello che mi sta passando per la
testa, e
quindi…
MELLO:
puffetto
bianco, vedi di sbrigarti.
Suona
tanto come
un ordine… un momento, questo è un ordine.
Lo
guardo
malizioso ed eccitato.
Mi
fissa
implorante ancora una volta, ma io sono di ghiaccio riguardo questa
decisione.
Solo riguardo alla decisione, perché rispetto alla
situazione non sono affatto
di ghiaccio.
Si
porta insicuro
una mano all’elastico dei boxer azzurri, martoriandolo un
po’, prima di
convincersi a farlo scendere ma, proprio sul più bello si
riferma. E che cazzo!
MELLO:
Che altro
c’è?
NEAR: Beh…M- Mel è un
po’imba-razzante…
MELLO:
Near, Near,
allora non hai proprio capito…
Faccio
di “no” con
la testa e lui riprende, con le guance ormai in fiamme e le mani
tremanti, una
sempre tra i capelli e l’altra che sta torturando
l’elastico dei boxer.
Mi
ha portato al
limite, lo prendo per il cravattino, ancora allentato sulla pelle
candida del
suo collo, attirandolo a me con poco sforzo. Nel tentativo di non
inciampare
nei suoi stessi vestiti, apre leggermente le gambe, finendo
praticamente sulle
mie gambe.
MELLO:
E ora si ci
diverte.
NEAR:
Che vuoi
dire?
Tiro
letteralmente
il suo viso più vicino a me, sempre col cravattino e inizio
a baciarlo,
slacciando completamente quest’ultima parte dei suoi vestiti
e scaraventandola
in mezzo a tutti gli altri, lascio le sue labbra per passare al collo,
ma
proprio adesso, il piccoletto sembra riscuotersi.
NEAR:
MELLO MA CHE
CAZZO FAI?
MELLO:
Mi prendo
il mio premio.
Si
allontana da
me.
MELLO:
torna
subito qui. Non abbiamo finito.
Noto
che
l’espressione supplichevole da bambino è scomparsa
per lasciare il posto ad una
adirata.
NEAR:
no.
MELLO:
come
sarebbe a dire no?
NEAR:
Così, no.
MELLO:
Mi spetta
di diritto.
NEAR:
Non ti pare
di stare un po’esagerando? Ora basta Mello, hai vinto, ma il
gioco è bello
finchè dura poco: ti sei divertito abbastanza. Guarda che
non sono il tuo cane…
Sto
per
puntualizzare ancora, ma il suo sguardo mi fa tacere: è
veramente arrabbiato,
ma al tempo stesso triste.
“E
dai, era uno
scherzo” penso.
Ma
non glielo
dico, mi rispondo da solo : “Magari lo era, ma di cattivo
gusto”.
Il
piccoletto si
riveste, senza fare caso a cosa mette ed esce dalla camera lasciandomi
da solo,
come un emerito
cretino sul letto, a
fissare il punto dal quale è appena sparita la sua sagoma.
Sono un emerito
coglione.
POV
MATT
Mi
sono scocciato.
Ora torno in camera e li faccio a fettine, poi ripulisco la stanza dal
loro
sangue e mi godo la vita! Come si permettono di cacciarmi da quella che
in
fondo è anche la mia camera?
Cammino
arrabbiato
come una bestia nel corridoio fino al momento in cui i miei occhi
incrociano
quelli di qualcuno che più o meno è nelle mie
condizioni.
MATT:
Che succede?
NEAR:
Niente.
Sputa.
Cioè non
sputa davvero, nel senso che dice queste parole con rabbia tale da
sembrare che
me le stia sputando addosso.
MATT:
Senti Near,
so che non è il momento e che non hai voglia di scherzare
ma…come cazzo ti sei
vestito?
Mi
fissa
intontito, poi guarda quello che ha addosso, arrossendo immediatamente:
Probabilmente non se ne era accorto che quelli che ha addosso sono i
miei
vestiti e non i suoi. Però devo ammettere che gli stanno
bene, forse sono un
po’grandi, ma non fa nulla!
NEAR:
Scusa, è che
Mello…
È
visibilmente in
difficoltà.
MATT:
Non ti
preoccupare. Mi vuoi dire perché sei arrabbiato?
NEAR:
…
Uff.
ripeto tre o
quattro volte la mia affermazione, intanto che torniamo in camera e
poco prima
di aprire la porta si decide a rispondere.
NEAR:
Mello è un
porco.
Oh
beh, questo lo
sapevo!
E
ora so anche
un’altra cosa: Sarà un’impresa dormire
stanotte, con questi due che
litigheranno anche per chi respira più aria.
Ma
vedi tu, tra
tutti i ragazzi di questo santo istituto, con chi dovevo capitare!
…………….
Però
sono uno
spasso!
Ciao!!
Ma come abbiamo potuto non postare ieri??????????? E nessuno ci
è venuto a fucilare. Non vi preoccupate, non vi avremmo
dendunciati, avevate ragione xd.
Comunque,
meglio tardi che mai.
Questa
volta non possiamo fare commenti sul titolo, era appropriato...magari
sgamava un po'il contenuto, ma...non era fuori traccia XD.
Quanto
al contenuto...poco da dire: MELLO IS A PERVERT.
Ora
purtroppo dobbiamo fuggire, tanto per cambiare.
Comunque,
GRAZIE A TUTTI, SIETE ADORABILI
un
bacio, alla prossima (stavolta puntuali)
Libby
ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 16 *** al parco ***
AL PARCO
POV
MATT
Come
tutte le altre mattine, io da solo non mi sveglio, ma a farlo
è Mello che spara
a tutto volume “Over you”, dal suo cellulare.
Un
po’di dolcezza no, eh?
Che
poi, dolcezza e Mello camminano proprio su binari opposti, non so come
ho fatto
a pensare una cosa simile.
Fatto
sta che mi trovo costretto ad alzarmi, anche perché i due
perfettini sono già
pronti e non hanno intenzione di far tardi per me.
MELLO:
Io mi avvio in classe tra cinque minuti, Candeggina, giusto il tempo di
questa
barretta.
Mello
sembra particolarmente di cattivo umore oggi. Si prospetta una pessima
giornata.
NEAR:
Matt che dici te la dai una mossa?
Io
sono davanti allo specchio, con il contenitore della gelatina in mano.
Mica
è colpa mia se ho i capelli particolarmente spettinati? Non
posso certo andare
in giro come Near, che sembra non si pettini da anni. Faccio
l’enorme errore di
pensare a voce alta. Troppo alta.
NEAR:
Come osi?
Mi
lancia un cuscino addosso, mentre io rispondo e per sbaglio colpisco
Mello,
intento ad ingozzarsi di cioccolata.
Iniziamo
a prenderci a cucinate, fino al momento in cui la porta si apre.
LIGHT:
Ragazzi, cosa è questa confusione?
MELLO:
Noi…noi…ecco è colpa sua.
Indica
me.
Come
sempre la colpa è mia, adesso Light mi fa a fettine, sono
sicuro.
Ma
è possibile che tutte a me capitino?
Cosa
ci fa questo in giro per le camere a prima mattina è un
mistero.
O
semplicemente è la mia sfortuna.
MATT:
I-io non ho fatto nu…
LIGHT:
Zitti. Tutti e tre.
Tre???
È vero, c’è anche Near, il quale
però non ha ancora aperto bocca, limitandosi a
rigirarsi i capelli fra le dita.
LIGHT:
Sbrigatevi ad andare a colazione e poi diritti in classe. Vi aspetta
una bella
interrogazione.
Interrogazione?
Solo questa ci mancava…se il buongiorno si vede dal mattino,
io me ne torno a
dormire subito.
POV
NEAR
Andiamo
tutti e tre insieme a fare colazione, io prendo per primo il vassoio e
me ne
vado a sedere al solito posto in fondo all’aula.
Alla
fine, anche se in camera sto diventando quasi…umano, fuori
sono sempre Near.
Quindi adesso Mello andrà a sedersi tra i suoi amici, Matt
con lui ed io qui
tutto solo, sperando che le persone mi ignorino ed evitino i soliti
commenti
sarcastici.
Prima
o poi verrà la volta che spaccherò il naso a
qualcuno, effettivamente è da un
po’ che non picchio come si deve.
Inaspettatamente,
Matt prende il suo vassoio e viene a sedersi di fronte a me.
MATT:
Posso, vero?
NEAR:
Prego.
A
cosa devo tutta questa gentilezza?
Poco
dopo viene a sedersi anche Mello, sbattendo sul tavolo il vassoio e
rischiando
di far cadere tutto il contenuto addosso a Matt.
Oggi
è più nervoso del solito.
Che
palle.
Preferivo
la mia beata solitudine.
MELLO:
Allora che si dice? Preoccupati per l’interrogazione? Certo
che ve la siete
cercata eh, io non capisco perché mi sono trovato in mezzo a
questa situazione,
ma quasi quasi lo dico a Light come stanno le cose…anzi no!
Altrimenti
metterebbe il voto solo a te, Near e a me no!!! Ah, questa è
la mia occasione
per batterti, muamuamua.
Ok,
oggi sta decisamente più fuori del solito.
POV
LIGHT
Appena
arrivo nel mio ufficio mi butto a peso morto sul divanetto. Che
stanchezza.
Giuro che non ce la faccio più, dopo
l’interrogazione di oggi mi sono sentito
sfinito. Quei tre sono incredibili: non c’è
domanda alla quale non sappiano
rispondere. Uffa! All’improvviso una voce calda e suadente mi
sorprende.
L:
Audace oggi? Che ti succede?
Capisco
che si riferisce alla mia posizione: sono disteso sul divanetto, con le
gambe
aperte (una è a terra), le mani intrecciate dietro la testa
e la cravatta
allentata, i bottoni sbottonati.
Tutto
rosso tento di ricompormi abbottonando la camicia e risistemandomi la
cravatta,
gettando un’occhiataccia a L.
LIGHT:
Non ti hanno insegnato a bussare?
L:
Smettila di fare tutto il perfettino, e poi…
Mi
attira a se con la cravatta soffiandomi sulle labbra prima di
appropriarsene
L:
…Eri veramente eccitante.
Mi
bacia mentre sto diventando tutto rosso, lo sento.
L:
Dai, andiamo a mangiare qualcosa.
LIGHT:
L, devo lavorare!
Piagnucolo,
ma lui sa che lo sto facendo solo per provocarlo un po’.
L:
mi dai buca?
LIGHT:
C-cosa?
L:
Ti ho invitato a pranzo fuori, e se non accetti mi dai buca.
LIGHT:
Scemo, certo che vengo, ma… il lavoro? Oggi abbiamo lezione
di pomeriggio.
L:
Semplice, non ci andremo.
C-che
cosa?
LIGHT:
Ma L…
Mi
blocco all’istante mentre lui mi succhia il collo.
LIGHT:
D-dove mi porti?
Sorride
trionfante mentre mi porta fuori dalla scuola.
POV
L
La
giornata non sarebbe potuta andare meglio di così: ho
finalmente convinto Light
a prendere un giorno di festa dalla scuola.
I
ragazzi mi faranno una statua d’oro, ne sono certo.
Dopo
pranzo siamo andati al parco, totalmente deserto data l’ora,
e ci siamo seduti
sul prato. Noto che il mio ragazzo è parecchio stressato
dalla giornata di
oggi. Lo attiro a me, facendo combaciare perfettamente la sua schiena
ed il mio
petto e lentamente inizio a massaggiargli le spalle, mentre lui inarca
la testa
all’indietro, poggiandola sulla mia spalla.
LIGHT:
Mmm… L…
Inizia
a darmi direttive, ed io ubbidiente eseguo, gesti semplici, privi di
malizia,
ma…
LIGHT:
Più giù.
Beh,
non ha specificato “giù dove”. Le mie
mani gli accarezzano velocemente il petto
prima di arrivare alla sua virilità. Geme mentre tenta di
richiudere le gambe,
tenute aperte fino a qual momento.
LIGHT:
L, ci potrebbero vedere.
L:
ma se non c’è nessuno!
Lui
sorride colpevole e gira la testa, facendo concentrare le sue labbra
sul mio
collo, mentre la mia mano continua ad accarezzarlo. Ci baciamo per un
tempo che
pare interminabile.
L:
Ti amo Light.
LIGHT:
Anche io.
Gli
accarezzo i capelli, so che adora quando glielo faccio, ed infatti poco
dopo lo
sento fare le fusa.
L:
Ti piace?
LIGHT:
Direi…
L:
Bah, non capisco che c’è di rilassante.
Lo
vedo inarcare le sopracciglia.
LIGHT:
Ah no?
Porta
una mano sui miei capelli: l’effetto è devastante.
Sto
per addormentarmi.
Ciao!
Dovrebbe essere il giorno giusto oggi xd!!
Quindi,
eccoci qui, con un nuovo, stupendo, esilarante capitolo in cui Mello
è pazzo ed L è pervertito...perfetto!!!
Ringraziamo
di cuore tutti, chi ha letto, recensito e messo la fic nei preferiti,
mitici come sempre ^^.
Ora
scappeggiamo (0_0...la melevisione fa male xd) che ci aspetta una dura
giornata ^^.
Baci,
a presto,
Libby
e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 17 *** che bella mattinata ***
CHE BELLA MATTINATA!
POV
MELLO
Light
alla fine è arrivato tardissimo.
Ergo,
non ha interrogato.
Ma
stamattina, appena ci siamo svegliati, alla prima ora, ne ha
approfittato per
rimediare.
Porca
vacca!
I
voti?
Oh
beh, Near ha preso 9.
ben
gli sta!
Il
10 non lo meritava certo, ma è risaputo che io sono
più bravo di lui!
pertanto
c’era da aspettarsi per me un 9+ o qualcosa di simile, invece
mi è arrivato 9-.
9-, ripeto?
9-.
Cosa
ho detto in meno di Near?
Mistero.
Quello
che però mi ha proprio fatto andare fuori dai gangheri
è stato in 9- di Matt.
Dico, cosa ha detto lui di simile a me?
Mello:
Professore, se mi permette, io credo che lei…
“Abbia
qualche rotella fuori posto”. No, non è il caso di
dirlo.
Light:
Che io?
Mello:
Beh, ecco…
Quando
temo proprio di essere spacciato, sento il rumore della porta che si
apre e
trattengo il respiro. Dio esiste. Entra il bidello che, con i suoi
soliti modi
gentili, chiede al professore di uscire: lo cercano.
Tradotto,
L è in astinenza da…voi avete capito cosa.
MATT: Stavolta ti
è andata bene, che gli avresti detto?
MELLO: Taci, raccomandato.
Eh
si, non vedo altre soluzioni, secondo me questo se la fa con
Light…per questo
non si fa toccare da me, è abituato a “servizi
d’alta qualità”.
Intanto
devo dire che vedere Near non mi fa più quello strano
effetto, forse era solo
un sogno un po’folle…anche perché
adesso vorrei solo spaccargli la faccia per
il voto più alto.
Mi
astengo dal farlo per un semplice motivo: Near me le suonerebbe, ma i
miei
amici non lo permetterebbero, si scatenerebbe una rissa e Near ne
uscirebbe un
po’conciato male.
Tradotto?
Lui
povera vittima, io in punizione.
Aspetto
con trepidazione l’arrivo dell’intervallo, per
andare a prendermi delle
barrette, le mie amate barrette.
Mi
fiondo come una furia fuori dall’aula, sbattendo contro il
muro i due ragazzi
che facevano la fila ed erano davanti a me.
TIZIO:
Ma…
Uno
dei due prova a dire qualcosa. Lo fisso con aria omicida, magari non si
è
accorto che ero io, anche se mi chiedo come sia possibile non
riconoscermi.
MELLO:
Hai parlato?
TIZIO:
Beh, ecco io…veramente, volevo chiederti se potevo offrirti
qualcosa.
Spina
dorsale sotto i piedi, calpestata, investita da tre tir e spiaccicata
da un
peso di 90 chili.
MELLO:
Oh beh, se insisti.
MATT:
Mello, lascialo in pace.
Ma
questo deve sempre rompere.
MELLO:
Vuoi offrirmi qualcosa tu? Non preoccuparti, accetto da entrambi.
MATT:
Smettila di prendertela con chi non reagisce.
MELLO:
Faresti bene a fare come loro.
Sto
perdendo la pazienza.
MATT:
Prenditi DA SOLO quello che ti serve e tornatene in classe.
Afferma
senza paura, senza provocazione…atono, poi sparisce oltre
l’angolo, mentre il
ragazzo è ormai sparito.
Prendo
la mia cioccolata e torno in classe.
Abbiamo
un’ora di supplenza, perché L ha da fare e non
viene in classe, così io mi siedo
a gustare la mia delizia, con i piedi sul banco e una mano che
tamburella
ritmicamente sulla gamba.
MATT:
Ehi, Mel…
MELLO: Chi ti da
questa confidenza?
MATT: Ok, Mello, scusa per prima. Non volevo intromettermi,
ma…mi dispiaceva
per quel ragazzo.
MELLO:
Fa niente, hai carattere. Questo mi piace.
Sorride
un po’forzatamente, poi si siede accanto a me e iniziamo a
chiacchierare.
Qualche
banco più avanti, Near ha infilato le cuffie
dell’I-pod nelle orecchie,
isolandosi come suo solito e ha iniziato a scrivere qualcosa su un
foglietto di
carta.
POV
LIGHT
Sono
in presidenza, insieme a L e stiamo tranquillamente parlando di ieri.
Dire
tranquillamente è una battuta ovviamente, visto che sono
letteralmente furioso.
LIGHT:
Poi Matt e Mello hanno cercato di giustificarsi, incolpandosi a vicenda
(ok,
solo Mello ha incolpato Matt, ma dettagli), mentre
quell’altro rimaneva per
fatti suoi…
L:
Hihi, Near è sempre particolare.
LIGHT:
Già.
L:
Però è un tipo…interessante.
Sembra
indeciso se dirmi o meno quest’ultima parola.
Lo
fisso sconvolto.
Cosa
intende?
LIGHT:
Si, con tutte quelle strambe manie, secondo me è
interessante per uno zoo o un
manicomio.
POV
L
Mamma
mia come è permaloso, geloso, suscettibile e tutto il resto
appresso.
Che
ho detto di male?
È
un tipetto interessante, forse perché mi ricorda tanto me da
piccolo, forse
perché è così simile ad una
bambola…ma comunque penso a lui solo ed
esclusivamente come si pensa ad un alunno superdotato (in senso di
intelligenza, non lo so se sotto è altrettanto dotato o no)
e un
po’…particolare.
L:
Andiamo, Light, sei troppo duro con lui. E oggi non meritava 9, ma
qualcosa in
più, non capisco proprio perché ti stia tanto
antipatico.
LIGHT:
Perché? Mi chiedi il perché? Vuoi che ti risponda
veramente?
L: Si.
LIGHT:
Perché… perché lui ti potrebbe
tranquillamente portare via. È esperto di certe
cose.
Lo
sta giudicando anche lui. ma nessuno si fa mai i cazzi suoi?
Vabbè,
almeno non sta pensando a…
LIGHT:
Comunque, tornando alla questione di prima, Matt è ancora
nei guai.
E
ti pareva!
POV
MATT
Alla
quarta ora abbiamo educazione fisica. Decisamente la mia materia
preferita.
L’unica cosa che non mi va molto a genio è che
dobbiamo metterci le divise: una
maglietta a mezze maniche e un pantaloncino corto, entrambi azzurri e
bianchi.
Belli,
per carità, ma fa freddo!
MATT:
Cosa si fa di preciso adesso?
MELLO:
Oh beh, dipende. Se siamo fortunati e il prof è di buon
umore, ci limitiamo ad
una partitina di calcio o pallavolo o tennis o basket,
altrimenti…
MATT: ???
NEAR: Altrimenti non giochiamo e corriamo soltanto.
Oddio
0_0 corriamo per un’ora? Ininterrottamente? +_+
MATT:
E di solito come sta questo tizio?
Nessuno
dei due mi risponde, perché ormai il professore è
entrato.
PROF:
BVFUONCIORNO. (sarebbe una specie di accento tedesco pezzottato)
È
vestito con una sottospecie di tuta mimetizzante dei militari, con
tanto di
scarponi giganti.
È
biondo e ha gli occhi chiari, di un blu quasi grigio.
Ci
fissa in cagnesco, passando poi all’appello.
Come
se poi fosse normale fallo alla quarta ora.
Dal
tono della voce sembra decisamente di cattivo, cattivissimo umore. Non
voglio
nemmeno immaginare quello che ci toccherà fare.
Ciao!!!!!!!!!
Chiediamo immensamente perdono per il ritardo, ma giuriamo: la colpa
non è nostra. è del pc di Liby_chan che ha detto
addio al mondo. E che stasera magicamente è resuscitato, con
tanto di capitoli ancora salvati ^^. Meno male.
Comunque.
cercheremo di farci perdonare, non temete.
Grazie
a tutti, come sempre, siete dei tessssori...
alla
prossima,
Libby
e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 18 *** sorriso ***
SORRISO
POV MELLO
Meno male, oggi il
prof è di buon umore! Se siamo fortunati non ci ammazza.
PROF: Allora,
cadetti, sette giri della palestra, poi tutti qui per fare due squadre.
Oggi
giocate a dodgeball.
MATT: Cadetti?
NEAR: Al tuo posto
starei zitto.
PROF: Per voi due
dieci.
MATT: Cosa? Ma
perché?
PROF: Per te
dodici.
MELLO: Mi chiedo
ancora in base a che criterio aumenta i giri. Non segue alcuna
logica…
PROF: Per te nove.
COSA?
Uff…da ora
in poi giuro, faccio voto di silenzio.
Iniziamo a correre
tutti silenziosamente (e ci credo) in fila per uno, a distanza di mezzo
metro
preciso. L’ultima volta che ho sgarrato e mi sono avvicinato
troppo al compagno
prima di me ho corso tanto che mi fanno ancora male le gambe se ci
penso. Ok,
mi rendo conto che detto così può sembrare un
carcere, ma non è per niente
vero! In fondo, molto in fondo, ci divertiamo.
Termino i miei
giri e raggiungo i compagni, poco dopo di me arriva Near e alla fine
pure Matt.
Ci dividiamo in
due squadre per sorteggio e con mio dispiacere (devo ammetterlo!) non
sono né
con Near né con Matt, mentre loro sembrano felici di stare
insieme. La cosa mi
irrita alquanto. Ma non per loro, solo perché, beh,
io…non lo so per chi mi da
fastidio, ma non voglio che stiano tanto tempo insieme e quindi cerco
di mirare
la palla in modo da farli stare il più lontani possibili.
Più che altro miro a
Matt facendogli raggiungere un margine, mentre Near è
dall’altra parte.
Perfetto, ora inizio a giocare seriamente e cercare di colpire la gente.
Decido di
concentrarmi sul gioco e non incantarmi ad osservare Near che si muove
in un
modo dannatamente sexy -oh no, lo sto rifacendo!- e intanto scanso le
pallonate
giusto un attimo prima che sia troppo tardi.
Continuo a
colpire, eliminando finalmente Matt e poi qualche altro ragazzetto un
po’inceppato. Sono tutto preso dal gioco, che mi sembra
piuttosto divertente
adesso, anche perché sto sfogando i miei istinti omicidi nei
confronti delle
persone, quando una voce attira la mia attenzione.
TOTA: Scusa, Near
ti sei fatto male?
Mi giro a guardare
e trovo Near inginocchiato a terra, con entrambe le mani premute contro
il naso
sanguinante.
Matt gli si
avvicina e così anche io. Sono veramente
preoccupato…che cavolo mi succede?
Eppure Near si fa –faceva- male spesso, non vedo il
perché di tanta agitazione.
Il professore
intanto è fuori a fare i cavoli suoi come sempre, fa tutto
il perfettino del
cazzo e quando serve non c’è mai.
Near si è
rialzato
barcollando un po’ed è uscito dalla palestra.
Faccio per
seguirlo, quando mi accorgo che anche Matt sta andando nella mia stessa
direzione.
MELLO: Tornatene a
giocare, me lo vedo io.
MATT: Ma…
MELLO: Ti vuoi
fare altri giri di corsa?
Se quello rientra
e trova tanti di noi fuori, restiamo qua fino a domani e io non posso
far
andare lui da Near, quindi due sono le cose: o se ne va o se ne va lo
stesso.
Matt si scrolla le
spalle, poi torna dentro; io mi avvio da Near che è andato
negli spogliatoi.
MELLO: Near, fammi
vedere.
Istintivamente,
gli metto una mano sotto al mento, per alzargli il volto e mi perdo per
un
attimo nei suoi occhi scuri, leggermente lucidi, che proprio per questo
hanno
assunto una vaga sembianza umana.
MELLO: D-dai, non
è nulla.
Distolgo lo
sguardo, cercando di evitare il contatto e quindi lasciandogli il
volto, mentre
lui si siede sulla panchina, ricominciando a tamponarsi il naso con un
fazzolettino.
NEAR: Che fai, non
vai a finire la partita?
Mi chiede con una
insolita voce nasale.
MELLO: Resto qua a
farti compagnia, ma se vuoi che me ne vada…
NEAR: No,
figurati, è che oggi sei strano.
MELLO: Già,
beh mi
hai fatto preoccupare, non sono più abituato a vederti
sanguinare.
Near sorride.
NEAR:
Chissà forse
è la prima volta che la colpa non è tua!
MELLO: Se vuoi
rimediamo subito!
Alzo
scherzosamente un braccio, con la mano stretta a pugno, mentre
l’omino bianco
ride ancora.
NEAR: Dai,
torniamo dentro, se siamo fortunati non è ancora rientrato
il prof.
Si alza,
invitandomi a fare lo stesso e poi torniamo verso la palestra.
Poggia la mano
sulla maniglia, ma non apre; si gira a guardarmi un’altra
volta.
NEAR:
Mello…Grazie.
MELLO:
P-pre-prego.
Credo di avere la
faccia di mille colori adesso. Ma come gli è saltato in
mente di ringraziarmi?
Near apre la porta
e torna dentro, ovviamente andandosi a sedere, mentre io ancora
parecchio
scosso ricomincio a giocare.
Non è che
sia
scosso per il grazie in se, anche perché se non fosse stato
Near avrei detto
che era normale, ma c’è una cosa che mi preoccupa:
Fino a ieri tutto normale,
mi controllavo, poi quel cavolo di sogno.
Ok, ci sta che io
ne ho risentito e che sono un po’strano con Near (che poi non
ho fatto nulla di
tanto strano: è risaputo che gli voglio bene, in fondo).
Ma lui?
Che ha?
Perché
è così
diverso?
Insomma, Near non
ringrazia mai, non SORRIDE mai.
E invece, prima di
sedersi lo ho visto sorridere chiaramente.
Qui la cosa
è
grave, secondo me invece che il naso quello si è fatto male
il cervello!
Chissà, magari è la volta buona che sta
rincoglionito e lo batto.
POV MATT
Quando il prof
rientra, l’ora è ormai finita, così ce
ne torniamo in classe per l’ultima
lezione: Filosofia.
Mi avvicino
immediatamente a Near per vedere come sta e andiamo insieme in classe,
mentre
Mello non lo so dov’è: l’ho perso di
vista nel momento in cui mi sono
avvicinato all’albino.
Quando arriviamo
in classe, mi siedo accanto a Near (Mello non c’è
ancora) e iniziamo a parlare.
Rettifico: io parlo, lui finge di ascoltare.
MATT: Pikachu mi
ha sconfitto…e io ero Charizard. Non è possibile!
Insomma, ti rendi conto…
Peggio che parlare
ad un muro. A volte Near è davvero esasperante! Mi accorgo
all’improvviso di un
piccolo pezzetto di carta sul suo banco e lo prendo in mano.
NEAR: Chi ti ha
dato il permesso?
MATT: Lo hai fatto
tu?
È un
disegno,
fatto anche piuttosto bene: c’è un personaggio di
qualche cartone animato, o
almeno credo, con i capelli corti marroncini scambiati e una spada
nella mano
destra, pronto a colpire.
NEAR: Già.
MATT: Lo trovo
davvero carino!
NEAR: Grazie.
MATT: Qualche
volta me lo fai un disegno? Magari di qualche personaggio dei miei
videogiochi.
NEAR: Vedremo.
Adesso arriva
anche Mello, finalmente.
Con una barretta
di cioccolata fondente tra le mani.
Mi scosta
malamente dal mio posto, sedendosi tra me e Near.
MELLO: Allora, che
dite?
MATT: Near mi fa
un disegno!
POV MELLO
MELLO: Non ci
contare, Near non me lo hai mai voluto fare, da quando lo conosco,
figuriamoci
se lo fa a te!
MATT: E invece ha
detto si, vero Near?
COME? Fisso Near con sguardo involontariamente omicida, mentre
l’albino
annuisce leggermente.
NEAR: Ho detto
forse.
MELLO: Near,
è da
quando ti conosco che ti ho chiesto il ritratto di Willy e ti sei
sempre
rifiutato!
MATT: Chi è
Willy?
MELLO: Nessuno.
NEAR: La sua
barretta di cioccolato preferita; non vuole gettare la carta
finchè non gli
faccio il disegno.
MATT: Hai dato il
nome alla carta di cioccolata?
Inizia a ridere
come un cretino, trascinando con se anche Near.
Ma insomma!
Come si permette
Near di raccontare in giro i fatti miei?
E
poi…perché il
disegno a Matt si (non considero i forse) e a me no???
Sento una strana
rabbia assalirmi e sono tentato di girarmi e rompere la testa a quel
rossino
del cavolo.
Fortunatamente,
entra la prof e mi impedisce di fare qualche casino.
MA
SHAUUU!
Rieccoci
tornate, con un bellissimo aggiornamento.
Abbiamo
notato un calo drastico di recensioni...per caso c'è stato
qualche problea con lo scorso capitolo? Ha fatto un po'più
schifo degli altri? In tal caso, ditecelo, please!!!
Quanto
a questo...è dichiarato: MELLO E' PAZZO!
Niene
altro da dire.
Un
grazie speciale a chi ha letto, a chi ha messo la fic nei preferiti e
alle anime pie che hanno recensito.
Ora
andiamo a goderci, finalmente, il primo giorno delle tanto attese
vacenze pasquali.
C
si vede tra un paio di giorgni,
Libby ed
Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 19 *** ricerca ***
RICERCA
POV
NEAR
La
professoressa di filosofia è nuova. Non ci conosce e noi non
conosciamo lei.
Proprio per questo non mi capacito dell’attività
che ci ha dato: vuole una
ricerca. Ok fin qui tutto bene, quale potrebbe mai essere il problema?
Facciamo
sempre ricerche per le altre materie!
Ebbene,
lei la vuole entro dopodomani (magari è convinta studiamo
anche la notte!) e
vuole che la facciamo a gruppi.
Io
non voglio fare a gruppi, nessuno mi vuole nei gruppi, anche se sono
bravo,
loro preferiscono farla da soli che con me e quindi già mi
vedo infilato a
forza in un trio con due checche imbranate che vogliono solo rompere.
Mello
invece starà con Tota ed Ide come sempre.
Anche
se…un momento! Matt, forse lui potrebbe farla con me?
No,
che vado a pensare.
Avrà
di meglio da fare.
POV
MELLO
Ricerca.
Che. Palle. Però questa potrebbe anche essere la mia
occasione: Near ed io
siamo sempre stati in gruppi diversi (ok, Near non è mai
stato in un gruppo con
qualcuno che non fosse stato un puzzle bianco), potremmo metterci
insieme per
prendere un voto alto.
Ma…UN
MOMENTO se facciamo insieme la ricerca, come lo batto??? Casino casino
casino.
Nella
mia testa, intendo.
C’è
più confusione della nostra camera.
Il
che è tutto dire, se si esclude la parte perfetta come
sempre di Near.
Alla
fine opto per il solito gruppo, quando qualcosa di non ben identificato
mi
piomba addosso.
MATT:
La facciamo insieme, vero???
Si
sporge attraverso me, per parlare con Near, poi si gira e guarda anche
me.
MATT:
Tutti e tre intendo. Così sarà la migliore!
MELLO:
Ehm…ok.
Near
sembra pensarci su un bel po’, poi annuisce leggermente e in
modo insolito,
quasi…timido.
POV
LIGHT
È
da stamattina che sono di ottimo umore. Sfortunatamente sia L che io
siamo
stati occupatissimi, quindi non c’è stata ancora
possibilità di vedersi.
Incredibile,
il mio autocontrollo è andato in vacanza a quanto pare:
sembro una ragazzina
alle prese con la sua prima cotta.
Sorrido
seduto alla mia scrivania: È passato davvero un anno, L?
stiamo insieme da così
tanto?
Fisso
il pacchettino di fronte a me.
L’ho
scelto con cura, sono sicuro che ti piacerà, ormai posso
dire di conoscerti
bene e so i tuoi gusti.
Voglio
ricordarla questa giornata, voglio imprimere nella mente tutte le
splendide
emozioni che mi provocherai… (0_0).
Decido
alla fine di far suonare la campanella 10 minuti prima, solo per noi.
Tre…due…uno…DRIIIIN.
Sorrido.
So
che ormai sarà solo questione di minuti prima di vedere la
porta spalancata ed
infatti…
L:
ciao Light.
Ho
frettolosamente nascosto il regalo: voglio dartelo stasera, per adesso
ci sarà
solo…normalità!
È
un giorno come un altro…
Mi
alzo mentre lui chiude la porta, si avvicina a me e mi bacia.
LIGHT:
ciao
Lo
tengo stretto per un po’ e poi lo lascio andare, va a sedersi
sul divanetto.
Sospira
gettando la testa leggermente all’indietro, assumendo quella
sua posizione
buffa ma al tempo stesso meravigliosa: accoccolato sul divanetto, con
le gambe
contro il petto.
Non
dice niente.
Che
imbarazzo!
LIGHT:
allora L, cosa facciamo stasera?
Tanto
vale saperlo.
L:
Light, mi dispiace, sono un po’ stanco, non ce la faccio ad
uscire stasera.
LIGHT:
M-ma L…
Che
significa?
L:
su Light, non fare il bambino capriccioso, per una sera non ci vediamo
non è la
fine del mondo.
Sbuffa.
Effettivamente
ha ragione, per una sera che non ci vediamo non è la fine
del mondo, ma non
QUESTA sera.
Il
mio sguardo depresso si scontra contro il suo perplesso e un
po’deluso dal mio
comportamento.
Deluso
lui, alla fine?
Non
riesci a capire, L, vero?
Non
te ne sei proprio reso conto!
Non
puoi essertene dimenticato, mi rifiuto di crederlo.
Un
giorno per me così importante è possibile che non
significhi nulla per te?
Provo
a convincerti ancora per un po’ma alla fine continui a
ripetere la stessa frase
di prima.
Non
credevo che fossi tanto insensibile, L.
LIGHT:
Lascia perdere, io ho del lavoro da sbrigare adesso. Tu che fai resti
qui?
Ti
prego, non te ne andare: dimmi che starai qui con me, e poi fammi
capire che mi
sono sbagliato, che in realtà hai solo pensato di farmi una
sorpresa, fingendo
di non sapere.
Rimani
con me L…
L:
Light…
Mi
strappa un bacio leggero, il mio cuore batte sempre più
velocemente, per poi
fermarsi di botto dopo qualche secondo
L:
Ti lascio lavorare in pace, anche perché sono stanco. Scusa,
ma io adesso vado
in camera, non ce la faccio più.
Un
sorriso e scappa via, come un palloncino in mano ad un bambino che vola
per il
troppo vento.
Non
posso credere che mi hai ferito in questo modo L.
Lentamente
piccole lacrime salate bagnano le mie guance, confondendosi poi con il
collo e
con le pieghe dei vestiti.
Che
mi fai fare, L? io non piango, io non soffro per amore, io sono Light.
E tu
guarda cosa mi stai combinando!
Mi
avvicino alla porta dalla quale tu sei uscito da poco, e appoggio la
fronte sul
legno scuro, mentre i miei occhi chiusi continuano a lacrimare, ed il
mio cuore
ferito a sanguinare.
LIGHT:
Non credevo di contare così poco per te, L…
POV
MELLO
Dopo
pranzo, il rosso se ne va a fare qualcosa che non vuole dirci ed io ne
approfitto: significa restare da solo in camera con lui. Near.
Mi
siedo sul letto, incrociando le gambe, tipo yoga , girato in direzione
dell’albino.
MELLO:
Sicuro che vuoi stare con noi? Sembravi perplesso.
NEAR:
Si è che io…non so se sono capace.
Abbassa
lo sguardo. Non posso fare a meno di sogghignare: il grande Near che si
pone
questi problemi? Allora esiste qualcosa di cui non è capace!
Dovrei essere
felice, ma il mio ghigno, pian piano si trasforma in uno sguardo dolce,
mentre
istintivamente mi alzo e mi siedo accanto a lui.
MELLO:
Non ti preoccupare Near, poi era ora che facessi qualcosa con qualcuno!
Mi
fissa stupito dal mio gesto (ed effettivamente mi stupisco anche io):
gli sto
accarezzando la guancia con la mano.
NEAR:
Mel…sicuro di stare bene oggi?
MELLO:
C-certo, omino bianco, cosa ti fa pensare che io stia male?
Lo
fisso in cagnesco, fingendo che sia tutto come sempre, mentre dentro di
me sto
letteralmente morendo di vergogna.
Fortuna
che mi sono girato, altrimenti potrebbe vedere che
sono…arrossito. Cazzo,
arrossisco per Near. La cosa è sempre più grave.
Matt
fortunatamente ritorna in camera con i suoi soliti modi silenziosi,
sbattendo
con la gamba contro uno spigolo e imprecando in cinese.
MATT:
Allora ragazzi, mi sono organizzato! Visto che per domani non dobbiamo
fare
granché, oggi si fa la ricerca! Questo è il
programma.
Ci
mostra una tabella con sopra degli orari: ha stabilito da che ora a che
ora
fare i compiti per domani; sistemato le pause e scelto i tempi per la
ricerca.
NEAR:
Per me va bene.
MELLO:
Idem.
È
piuttosto buona come tabella di marcia. Quindi senza perdere altro
tempo,
iniziamo a fare matematica.
Studiare
insieme non è poi così male, Near è
silenzioso e calmo, non mette affatto
ansia; quanto a Matt…lui magari è un
po’più agitato, ma lo è sempre.
MATT:
NON MI TROVO!!!
MELLO:
Tze.
Io
ho già finito, anche Near, ma stiamo aspettando Matt che,
appunto, non si
trova.
MELLO:
Che dici per domani la fai?
Matt
ci fissa con occhi sbrilluccicosi e un sorriso da angelo stampato in
faccia.
MATT:
Mi date una manina??? Pleeeeese.
Inizia
a strusciarsi addosso a me e a Near, con fare ammiccante, fino a quando
non
acconsentiamo.
Finiamo
matematica e passiamo a chimica, quindi a latino. Finito.
Ora
abbiamo venti minuti di tempo libero.
POV
MATT
Che
bello! Compiti finiti. Sono appena le quattro, come previsto!
Mello
se ne va al distributore a drogarsi di cioccolata, lasciandomi da solo
con
l’albino silenzioso.
MATT:
Ehi Near, di un po’sei bravo con i videogiochi?
NEAR:
Forse.
MATT:
Prova.
Gli
porgo la mia PSP con Naruto acceso e lui la prende in mano.
NEAR: Che devo
fare?
MATT: AAAAAAAAAAAAH Near ti sta ammazzando…colpiscilo!!!
NEAR: Come?
Metto pausa al
gioco e me lo riprendo, ma tranquilli, gli faccio finire la partita!
Prendo
Near di peso e lo faccio sedere tra le mie gambe (a terra entrambi),
poi gli
metto il giocattolo in mano, tenendoci sopra anche le mie e lo guido
con i
tasti. Alla fine passiamo il livello.
NEAR:
Sembra…divertente!
MATT: Sembra?
È
divertente.
Continuiamo a
giocare fino al rientro di Mello.
Buongiorno! Eccoci tornate
con un nuovo capitolo ^^.
Piaciuto???
Grazie a chi ha letto,
messo la fic nei preferiti e recensito.
x anxieromuxie_chan:
Ciao! Beh, anche io (liby) spesso faccio come te; Aka invece fa prima:
non recensisce proprio xd. Vabbè, comunque speriamo che
questo capitolo ti sia piaciuto ^^
x Maki chan:
Beh grazie!!! Comunque siamo contente che i due chappy ti siano
piaciuti, ci siamo applicate xdxdxd
x Luchia L:
Bellino eh Willy??? Non sappiamo se si era capito ma era riferito a
Willy Wonka (la fabbrica di cioccolato). Fantasia sotto terra purtroppo
^^.
x fiamma64:
Ola! Beh...beh...semplicemente GRAZIE!!! Troppo dolce la tua rece!
Speriamo di non averti delusa!!!
x reidina:
Ehm...Matt non è morto, eccolo qui! A dire il vero i due
capitoli erano separati, ma li abbiamo uniti di proposito proprio per
far comparire Matt. Purtroppo ci vorrà davvero un bel
po'prima della Mello-Matt ma ti possiamo assicurare che il modo con cui
succederà sarà in un certo senso il tuo riscatto
nei confronti di Near. Quanto al fatto che Mello non ama Near, questo
lo pensiamo anche noi ma...beh qui è tutto un po'stravolto,
crediamo ^^. E comunque torneranno ad odiarsi --------CENSURA-------
eheh non possiamo spoilerare tutto ^^. Per Near ultra OOC beh, sta solo
passando un "bel" momento, ma poi tornerà così
com'è, forse pure un po'peggio xd. Comunque, speriamo che ci
seguirai comunque, anche se Matt starà un po'in
disparte.
un bacio,
Libby e Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 20 *** incomprensioni ***
INCOMPRENSIONI
POV MELLO
Cosa stanno
facendo? Che diavolo ci fa Near in quella posizione con lui? in uno
scatto
d’ira mi avvicino ad entrambi, afferrando per un polso
l’albino e facendolo
alzare.
NEAR: Mel, mi hai
fatto male!
Si lamenta,
toccandosi il polso, già livido. Che delicatezza!
MELLO: Beh,
è ora
di ricominciare.
Matt e Near mi
fissano interdetti. Effettivamente non dovevo dare tale dimostrazione
di
gelosia. Ecco, ora avrà capito tutto. Cazzo.
MATT: Stavamo
aspettando te! Sei tu che te ne sei andato, non puoi venire qui e dirci
cosa…
MELLO: Taci.
MATT: Ma come ti
permetti? Vuoi che ti spacchi la…
MELLO: Fammi
vedere, visto che fai tanto lo sbruffone.
NEAR: Ragazzi,
basta.
Basta? Col cazzo
che la smetto. Mi avvento su Matt, stendendolo a terra e sedendomi a
cavalcioni
su di lui, tempestandogli la faccia di pugni, fino a quando non inizia
a
tirarmi i capelli, facendomi lacrimare gli occhi.
NEAR: BASTA.
Matt si ferma al
suono della sua voce, mentre per me è come se non avesse
parlato: alzo Matt di
peso e lo butto contro il letto.
NEAR: Mello,
fermati.
Mi prende dalle
spalle, per fermarmi, col solo risultato di farmi cadere su di lui.
MELLO: Beh,
così
impari a non farti gli affaracci tuoi.
Non mi calcola
minimamente, si limita a spostarmi dalla sua pancia e va da Matt.
NEAR: Stai bene?
Annuisce
leggermente, mentre io mi domando perché lo abbia chiesto
solo a lui. infondo
anche Matt le ha date a me…anche se io lo ho proprio
conciato male.
Ah ah ah,
così
impara.
NEAR: Adesso mi
ascoltate tutti e due. e pretendo che mi state a sentire. ci rimettiamo
a
studiare e vediamo di finire velocemente, che non vi sopporto
più. vediamo di
finire silenziosamente, perchè alla prossima parola che
dite, che non centra
con la ricerca, spacco il culo a tutti e due.
MELLO: come sei
volgare, Near, non è da te.
Lo provoco ancora.
NEAR: Non mi sono
spiegato bene?
POV
LIGHT
Sono
le 23.50. non sei più tornato da me. Ti eri veramente
dimenticato, L?
Sono
uscito dal mio ufficio solo da dieci minuti, un
po’perché non mi andava di
vederti, un po’perché in fondo ci speravo ancora
di vederti arrivare.
Sta
per finire quella che per me doveva essere una giornata
indimenticabile. Beh,
in fondo lo è stata, poi dipende dai punti di vista.
Immerso
nei miei pensieri, con in mano il pacchetto regalo, arrivo a
destinazione: la
tua camera. Almeno gli ultimi 10 minuti voglio passarli con te. Busso
un paio
di volte, attendendo che tu venga ad aprirmi. Speranza ovviamente vana:
quando
dormi non ti svegliano nemmeno le cannonate. Sorrido amaramente e
appoggio per
terra il pacchettino di fronte alla porta.
Spero
solo di fare in tempo per… Guardo l’orologio: le
23.59.
Posso
ancora dirtelo, la giornata non è ancora finita.
LIGHT:
A-auguri, L. ti amo.
Tento
di asciugarmi gli occhi, mentre giro i tacchi andando incontro al nuovo
giorno
che è sorto da più o meno 3 secondi.
---
--- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- --- ---
--- ---
--- --- --- --- ---
POV
NEAR
Alla
fine la ricerca me la sono fatta da solo, visto che Mello e Matt hanno
continuato a litigare fino a quando non se ne sono andati a dormire,
lasciandomi come un cretino.
Per
questo motivo non ho chiuso occhio tutta la notte e ora sono
stanchissimo!!!
Appena
suona la sveglia mi rendo conto che è tardi; mentre Mello la
spegne e Matt si
lamenta che ha sonno, io inizio a prepararmi.
POV
L
DRIIIIIIIN.
L:
CAZZO È TARDISSIMO!
Mi
scaravento giù dal letto guardando l’orario:
è tardissimo e tra un quarto d’ora
devo essere in classe. Ieri sera ero veramente stanchissimo e sono
crollato sul
divano, senza neppure spogliarmi o arrivare al letto.
Appena
sono pronto, cioè venti secondi dopo che mi sono svegliato,
mi scaravento fuori
dalla camera, chiudendola a chiave, poi mi avvio verso la sala
professori.
Magari
riesco a vedere Light. Ieri sera era un po’deluso, ma io
davvero non ce la
facevo a scendere.
Non
c’è.
Metto
la firma accanto al mio nome nell’elenco, ma
all’improvviso mi blocco. Light
non ha firmato ancora…è strano, in genere
è il primo ad arrivare e a mettere la
sua firma svolazzante.
E
sarà pure che è incazzato, ma nulla ha mai
interferito col suo lavoro.
Boh…
RYUK:
Buongiorno professor L.
L:
Buongiorno preside.
RYUK:
Devo chiederle di fare una sostituzione alla terza ora. Il vicepreside
Yagami
mi ha detto che oggi è impegnato. Ne approfitterà
per recuperare l’ora che ha
gentilmente prestato al professore la settimana scorsa.
Non
è possibile, Light non ha mai rinunciato ad andare in
classe…per…per fare il
vicepreside! Non gli interessa! Lui si diverte soltanto a mettere voti
bassi, a
far paura agli alunni, a spiegare lezioni noiose…non a
scartabellare nel suo
ufficio, con tanto di preside alle calcagna.
L:
Va bene preside.
Vado
a cercare il registro, quando un fruscio improvviso alle mie spalle mi
fa
voltare: è arrivato finalmente.
L:
Light…
Non
mi risponde.
L:
Da quando in qua sei così silenzioso e ritardatario?
Mi
ignora nuovamente prendendo dei fogli; sta per andarsene ma io lo
afferro per
un polso.
L:
Light, sai che odio essere ignorato. Che cazzo hai?
Gli
alzo a forza il viso, che era rivolto a terra e per poco non mi viene
un
infarto: ha gli occhi rossi e gonfi e anche se sono leggere si
intravedono
piccole occhiaie.
L:
Light, che succede?
Provo
a baciarlo ma lui si scansa.
LIGHT:
Sparisci.
Rimango
come un emerito deficiente a guardarlo allontanarsi.
Io
non ci capisco più niente: ieri voleva stare con me e oggi
no.
Certe
volte è proprio un bambino.
Vabbè,
gli passerà.
Suona
la campana e mi avvio in classe.
POV
MELLO
Appena
fuori dalla camera, faccio di tutto per non perdere di vista Near:
voglio
sedermi vicino a lui, anche se so che in questo modo farò
circolare un bel po’di
voci sul nostro conto.
Come
al solito però, privacy zero: Matt viene con noi.
MELLO:
Ma è possibile che non riesco a scrollarti di dosso?
MATT: ???
NEAR: è quello che mi chiedo ogni volta che ti vedo
arrivare, Mel.
Con
questo cosa vorrebbe dire???
MATT:
Vabbè, mangiamo ^-^.
Dopo
colazione, siamo andati in classe; alla prima ora abbiamo matematica.
Il prof L
ci fa una bella SORPRESA! Un compito in classe, deciso
all’ultimo momento, in
modo che non abbiamo calcolatrici né formule nascoste
nell’astuccio. Manco ne
avessi bisogno, io! Ti batto Near, ci puoi giurare!!!
Riesco
a consegnare appena dieci minuti prima che la seconda campanella suoni
e
precedo Near per qualche secondo, anche se a dire il vero un
po’mi dispiace.
Gli ho portato via il primato. Muamuamua.
Tutto
gongolante sto per ritornare al mio posto, ma non mi sfuggono le parole
di L.
L:
Near, tutto bene? Sei strano stamattina.
NEAR:
Tutto bene, prof.
Ecco,
poteva mai essere diversamente: mica qualcuno mi dice
“bravo”? No, se consegno
prima di Near, mica è perché sono bravo io???
Noo, è Near che ha qualcosa che
non va. uffa. poi si chiedono perché lo
“detesti”!
POV
MATT
Dopo
la grande bastardata di L, andiamo tutti in palestra, per fare
educazione
fisica.
MATT:
Speriamo che il prof sia di buon umore!
MELLO:
Non ci giurerei, di solito alle prime ore è un
po’suscettibile.
MATT:
Ok, io me ne torno in camera.
MELLO:
-_-“.
PROFESSORE:
Cadetti! 15 giri di campo, 3 serie da 20 di addominali e flessioni, poi
tutti
qui che facciamo una partita di calcio. E gioco pure io, che mi devo
svegliare.
0_0
Come???
Io
mi suicido.
Chi
è con me???
Fisso
allibito Near: Come fa a mantenere la sua solita espressione dopo una
notizia
del genere?
Perfino
Mello prova a protestare.
MELLO:
Prof, non può farci questo! Insomma, dopo ci aspettano altre
tre ore di lezione
e poi non siamo capaci di reggere più di 10 giri e lo sa!
PROFESSORE:
Bravo cadetto! Mi fa piacere sapere che vuoi fare venti giri! Puoi
cominciare!
Ghigno,
mentre Mello è costretto ad obbedire, rosso di rabbia.
POV
MELLO
MELLO:
Io spacco la faccia al prof! Lo giuro.
MATT:
Provaci, ma secondo me, va a finire che la spacca lui a te.
È
appena suonata la campanella. Adesso sembriamo venti cadaveri di
bradipi caduti
da un albero di mandarini marci.
E
ci aspettano due meravigliose ore in compagnia di Light.
E
che bella compagnia!
Near
oggi è più silenzioso del solito e non sono
riuscito a provocarlo nemmeno un
po’. Matt invece rompe come suo solito: adesso mi sta facendo
impazzire perché
vuole sapere da me se il prof interrogherà oppure no.
Manco
avessi la sfera di cristallo.
Entriamo
in classe e ci sediamo, aspettando il prof che arrivi, puntualissimo.
Invece
torna in classe L.
MELLO:
Professore ha sbagliato aula!
L:
Mmm no, non credo. Light non viene.
Gioisco
internamente, soffermandomi sull’espressione preoccupata di
Matt. Chissà che
ha.
Ciao!
Siamo tornateeeee
Beh,
secondo voi perchè Matt è preoccupato??? Fidatevi
se vi diciamo che il prossimo capitolo sarà davvero
interessante, soprattutto per i fans di Matt ^^!!!!!!!
Detto
ciò, un grazie speciale a tutti, chi ha letto, messo la fic
nei preferiti e recensito...
Bye
bye,
Libby
ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 21 *** raccomandato ***
RACCOMANDATO!
POV
MELLO
Appena
suona la campana usciamo per andare a pranzo, ma Matt si ferma in
vicepresidenza senza dire nulla.
Incuriosito,
mi fermo fuori alla porta chiusa e cerco di origliare, costringendo
Near ad
aspettarmi: mentre io mi faccio in quattro e anche in sei per capire
cosa si
dicono, l’albino si appoggia al muro di fronte a me con aria
stanca.
Quello
che sento mi lascia alquanto interdetto, ma non ne faccio parola
neppure con
Near.
Semplicemente,
lo trascino per un braccio portandolo in sala mensa, senza
più dire nulla.
POV
LIGHT
Mi
ero ripromesso di non piangere, ed invece l’ho fatto. Non ho
chiuso occhio
tutta la notte, sono stato veramente malissimo, ed L non ha capito
ancora.
Quando
fa il finto tonto non lo sopporto.
Mi
ero avvicinato nella speranza che avesse visto il regalo fuori alla
porta di
casa e che si fosse ricordato, ma evidentemente no… chiudo
la porta del mio
ufficio, deciso a non perdere altro tempo e gettarmi a capofitto nel
lavoro.
Che codardo!
Onestamente
non riesco neppure a concentrarmi, rileggo un paio di volte le stesse
righe,
mentre uno stesso pensiero continua ad assillarmi: Mi hai deluso.
Sento
qualcuno che bussa alla porta.
LIGHT:
Avanti.
Una
testolina rossa spunta dalla porta.
LIGHT:
Fratellino…
MATT:
Light, ma allora ci sei!?!?
Lo
fisso senza capire.
MATT:
Dovevi venire tu da noi, ma poi è venuto in classe L e ci ha
detto che tu oggi
non saresti venuto a fare lezione.
Ero
venuto a controllare che andasse tutto bene.
Mi
sorride un po’imbarazzato.
LIGHT:
Non preoccuparti. Tutto bene.
Si
siede di fronte a me e parliamo un po’.
Mi
sembra inutile chiedergli come va nello studio, tanto lo so.
Ultimamente
i rapporti con i suoi coetanei stanno andando bene…lui
continua a parlare a
raffica mentre io non lo ascolto: il mio sguardo si è posato
su una fotografia,
quella fotografia, la nostra fotografia.
Un
bacio tenero, sentito sulle labbra e nel cuore.
Chiudo
gli occhi e tremo.
MATT:
Light…mi vuoi dire che hai?
LIGHT:
Matt, abbracciami.
Lui
mi fissa senza capire, ma poi capisce che ne ho bisogno.
Alla
fine mi decido a dirgli che ho: dopotutto è mio fratello no,
no?
MATT:
Light, cosa succede?
LIGHT:
L… si è dimenticato che ieri festeggiavamo un
anno insieme.
Lo
vedo sgranare gli occhi, so di averlo preso alla sprovvista, non sa
cosa dire.
MATT:
Light, mi dispiace tantissimo.
LIGHT:
Sapessi a me. Ho provato a far scattare qualcosa nella sua mente, ma
lui ha
detto che era stanco e che non voleva uscire. E poi…prima di
mezza notte sono
andato da lui, volevo almeno passare gli ultimi 10 minuti insieme, ma
non ha
risposto. Gli ho lasciato il regalo davanti alla porta e poi me ne sono
andato:
non aveva senso restare lì.
MATT:
Che gli avevi regalato?
Che
gli importa?
LIGHT:
Un bracciale d’argento con le nostre iniziali.
MATT:
Mi dispiace tantissimo Light, non se ne è accorto L?
LIGHT:
No. Non lo ha indossato stamattina…
Non
voglio piangere ancora: rischio di prosciugarmi altrimenti.
MATT:
Ascoltami bene Light, se ne è dimenticato, è
vero, ma non merita le tue
lacrime. Tu stai bene con lui, e non ti conviene stare male per una
sciocchezza
del genere. So che è difficile, ma con un piccolo sforzo
puoi dimenticare la
dimenticanza di L. Puoi parlarci, puoi farlo
“soffrire” ancora un po’,
perché
non è riuscito ancora a capire secondo me perché
tu ti comporti così, ma non
comportarti così.
Come
al solito Matt ha ragione: non posso sempre piangermi addosso, che
cazzo!
LIGHT:
Hai ragione Matt, grazie.
MATT:
Ma figurati. Sai, ho sentito dire da un mio amico che il modo migliore
per
calmarsi è una barretta di cioccolata.
Sorride.
Mi
porta fuori dall’ufficio sorridendo e andiamo al distributore.
MATT:
Forza, te la offro io.
POV
MATT
Dopo
essere stato un po’con Light decido di andare a cercare Mello
e Near.
Nel
momento in cui mi avvicino al loro tavolo, prima di farmi notare, le
loro voci
mi giungono alle orecchie e sento la loro conversazione.
MELLO: Lo sapevo,
non poteva essere diversamente! Ne ero certo, si, doveva per forza
essere così!
NEAR: ???
MELLO: Ho sentito chiaramente, ha detto
“fratellino”. sapevo che era
raccomandato.
NEAR:
Avrai capito male.
MELLO:
No, no ho capito bene. Questo cambia tutto: ora si spiegano i commenti,
le
attenzioni, la sua arroganza.
NEAR:
Arroganza? Strano, io non l’ho vista.
MELLO:
Tze, quando mai tu vedi qualcosa?
Mi
avvicino un po’scosso.
Near: Tutto bene?
Matt: S-si.
MELLO:
Ti sei fatto dire le tracce del compito?
Near:
Non abbiamo compito!
Matt: …
Mello: Ora ho la certezza che sei raccomandato.
Matt:
…
Mello:
Tze.
MATT:
Mello, io…
MELLO:
Lo sapevo che eri un raccomandato: Light ti ha chiamato
“fratello”!
MATT:
Co-comunque non è mio fratello, è il mio
fratellastro…e non è vero che sono
raccomandato.
Aggiornamento
speciale! Sisi, questo è il nostro regalo di Pasqua,
leggermente in anticipo ^^.
Dunque,
un capitolo un po'corto purtroppo, ma almeno ora è stato
svelato lo splendido rapporto tra Matt e Light.
Nel
prossimo capitolo Matt racconterà a qualcuno cosa li lega
davvero...a chi lo dirà secondo voi???
Detto
questo, grazie a tutti e AUGURIIIIIIIIII
Libby
ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 22 *** fratellastri ***
FRATELLASTRI
POV
MELLO
Dopo
pranzo, il tempo di sistemarci e si torna a lezione.
Alla
prima ora c’è storia, ma il bidello avverte il
prof che lo richiedono in
presidenza.
Appena
il docente si richiude la porta alle spalle, tutti iniziano a parlare
seduti
sui banchi, qualcuno ci sale sopra urlando.
Near
come sempre fissa il vuoto, aspettando che il prof rientri.
Io
mi riunisco col solito gruppetto osservando il rossino che, piccolo,
è seduto
al suo banco senza far nulla.
Quando
lo vedo attaccare conversazione con Near, arrabbiato, decido di
raccontare le
“novità” su di lui.
TOTA:
Raccomandato.
Iniziano
ad apostrofarlo un po’ tutti, mentre uno sguardo da parte di
Near mi fa gelare.
Avrò
esagerato?
Ma
no!
Continuano
imperterriti a parlare, mentre Matt si fa sempre più rosso e
inizia a
balbettare, quel ragazzo non ha un briciolo di carattere.
NEAR:
Vuoi che ti spacchi la faccia?
Si
alza in piedi, rivolgendosi al ragazzo che ha appena finito di parlare.
Se
anche Near si mette a difenderlo, allora si: ho esagerato.
MATT:
Perché lo
hai detto?
MELLO: Non sapevo che fosse un segreto di stato!
Il
rosso mi fissa arrabbiato e triste allo stesso tempo.
MATT:
Dovevi farti i cazzi tuoi.
Mi
dice, caricando il destro e colpendomi nello stomaco. Non ho nemmeno il
tempo
di parare.
MELLO:
Cazzo fai?
NEAR:
Calmati, Matt.
MELLO:
Per ora lascio correre, ma non ci fare l’abitudine, chiaro?
Gli
soffio vicino all’orecchio, in modo che sia l’unico
a sentire.
Ormai
tutta la classe ha gli occhi puntati su di noi.
Mi
chiedo tra quanto tempo rientrerà il professore,
è l’unico che può tirarmi
fuori dai casini.
Mi
giro, per tornare a posto, quando sento un rumore e un gemito
strozzato.
Volto
lentamente la testa.
MATT:
Ma che cazzo fai?
Ide
è di fronte a lui, con la mano ancora alzata, mentre Matt si
porta una mano
alla bocca che inizia a sanguinare immediatamente.
Cazzo.
MELLO:
Chi ti ha detto di farlo?
Perché
sto parlando?
IDE:
Ma, lui…
MELLO:
Lui cosa? Se volevo picchiarlo, lo facevo io, non credi? Non metterti
in mezzo
nelle cose che non ti riguardano!
IDE:
Ma, io…
Mello:
Niente “ma”, facciamo i conti dopo.
Finalmente
torna in classe il professore che, come se non avesse visto cosa
è successo,
riprende la lezione.
POV
MATT
Brutto
stronzo.
Perché
non tiene mai la lingua al suo posto? Non glielo hanno insegnato che
è cattiva
educazione farsi i fatti degli altri?
Ancora
parecchio innervosito dal quello che è successo prima, mi
avvio in camera,
tanto ormai le lezioni sono finite.
Entro
in camera con fare annoiato, annoiato non dalla situazione, ma dalla
vita in
generale; qualche secondo dopo anche Mello, mentre Near resta fuori.
Uff.
Il
biondo, sicuramente sotto “consiglio” di Near, mi
chiede scusa. Come se questo
servisse a qualcosa.
MELLO:
Allora, mi perdoni?
MATT:
No.
MELLO:
Andiamo ti ho chiesto scusa.
MATT:
Le scuse in certi casi non servono a nulla.
MELLO:
Mi dispiace. Davvero.
MATT:
Non preoccuparti.
Alla
fine, io non sono una persona che porta rancore.
MELLO:
Ma perché non lo hai detto?
MATT:
Perché Light non è esattamente mio fratello e
perché non mi va di parlarne.
MELLO:
Nemmeno con me?
Mi
fissa insistentemente, costringendomi ad abbassare lo sguardo, mentre
le parole
iniziano ad uscirmi spontanee.
MATT:
Allora…i-io adesso, è come se fossi il
“figlio” di Light.
Dalla
sua espressione intuisco che è il caso di spiegarsi meglio.
MATT:
Perché da quando è morta mia madre, sono stato
mandato a vivere da lui.
MELLO:
Non capisco. Che rapporto c’è con lui?
MATT:
è il figlio di mia madre col suo primo marito
quindi…è il mio fratellastro.
MELLO:
Matt, ti giuro che mi dispiace, io non…
MATT:
Non fa niente!
Sorrido,
forse un po’forzatamente, ma non riesco a fare di meglio.
POV
MELLO
Dopo
qualche secondo di imbarazzo generale, riapre bocca.
MATT:
Comunque…io penso che tu e Near siete una bella coppia.
Mi
fissa con la testa leggermente inclinata verso destra e un sorriso
stampato in
faccia.
MELLO:
M-ma che dici?
MATT:
Andiamo, lo ho visto come lo guardi e poi te la sei presa con me
perché gli
stavo vicino. Che altro motivo potresti aver avuto?
MELLO: La ricerca.
Non
l’ha bevuta.
Prevedibile.
Ma
possibile che io sia tanto sgamato???
La
porta intanto si è riaperta.
NEAR:
Mi è sembrato che la questione fosse risolta.
Mi
ero scordato di lui qui fuori…che figura di merda.
Ti
prego fa che non abbia sentito.
Ormai
è ufficiale: non siamo capaci di aggiornare il giorno giusto
ç_____ç.
Comunque...la
vicenda di Matt ora è del tutto chiarita ed il rapporto
Mello-Near sta per evolversi ^^ Finalmente trs qualche capitolo ci
sarà un po'di "azione" e l'apocapisse per chi odia le
Mello-Near...ma pensate che prima iniziano e prima finiscono ^^-
Un
bacio a tutti e grazie, alla prossima,
Libby ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 23 *** dalla sera alla mattina ***
DALLA
SERA ALLA MATTINA
POV L
Questa giornata
sembrava non passare mai: tra le ore di lezione cercavo sempre di
andare da
Light, ma puntualmente o non lo trovavo, o la porta del suo ufficio era
chiusa
a chiave o venivo trattenuto da altri professori.
Che palle.
Non so proprio che
fare, certe volte non lo capisco proprio il mio ragazzo.
Poco fa sono
uscito a fare una passeggiata, ma devo ammettere che camminare da soli
non è il
massimo, specie quando poi vedi tutte le coppiette (gay) felici che si
tengono
per mano allegramente…
Arrivato alla
porta della mia camera, perso nei miei pensieri, non mi accorgo di
stare per
cadere in un corpo estraneo.
Mi chino e
raccolgo un piccolo pacchettino quadrato, inclinando leggermente la
testa di
lato, curioso.
L: Ma che
cos…
Il mio cuore
improvvisamente perde un battito: nello scatolino quadrato
c’è un braccialetto
d’argento, con sopra due lettere L-L... accanto un
bigliettino con una sola
parola: auguri.
Il tempo di fare
mente locale, prima di gelarmi sul posto: come è possibile?
Come ho fatto a
dimenticarlo? L’altro ieri era… io e Light
festeggiavamo un anno di
fidanzamento!
L: Cazzo…
Come ho potuto
essere così insensibile nei suoi confronti?
Ora si spiegano
tutti i suoi comportamenti e onestamente sono più che
giustificati.
Mi dispiace
tantissimo Light, veramente tanto.
Rimango come un
emerito idiota a fissare il bracciale che ho legato al polso.
Devo andare subito
da lui, non posso perdere un secondo di più.
Già…e
che gli
dico???
“Light,
guarda mi
dispiace, mi sono scordato ^^”
L: Cazzo L, sei un
genio, nel manga sei il miglior investigatore, il tuo Q.I è
di gran lunga
superiore alla norma, trova una scusa decente per farti perdonare e
muoviti ad
andare da lui.
Perfetto…
ora
parlo anche da solo.
Light è
ancora in
presidenza, busso ricevendo un “avanti” sussurrato
L: Light…
LIGHT: L?
Mi fissa curioso
inclinando la testa di lato. Non posso credere a tutto quello che
è successo.
Mi avvicino alla sua scrivania, non sono mai stato bravo con le parole,
preferisco di gran lunga agire. Giro la sedia girevole verso di me, gli
poso
una mano dietro il collo e lo attiro violentemente contro di me,
baciandolo con
foga e quasi con desiderio represso.
LIGHT: L… L
Tenta di parlarmi,
ma non glielo permetto, ricatturando di nuovo le sue labbra in un bacio
famelico. Appena ci stacchiamo lui mi guarda e mi sorride dolcemente.
L: Perdonami
Light!
Un lieve sussurro
a fior di labbra, che basta tuttavia a fargliele schiudere (un
po’ per la
sorpresa e un po’ perché ha capito cosa dovrebbe
perdonarmi) e a permettermi di
introdurre la mia lingua all’interno di esse, approfondendo
il bacio.
LIGHT: L, non ti
preoccupare, non è successo nulla.
Mormora portando
la sua mano al mio polso dove, scintillante, ho legato il braccialetto.
L: Sssshhh!
Porto
l’indice
sulle sue labbra, prima di sfilargli la maglietta. Inizia ad ansimare,
ma devo
dire che stiamo un po’ scomodi. Gli strappo un ultimo bacio
prima di prenderlo
in braccio e
portarlo sul divanetto. Non
si è quasi accorto di nulla, dal momento che tenevo le sue
labbra sempre occupate.
Mi concentro poi su un’altra parte del corpo del mio ragazzo,
che inizia ad
ansimare al contatto del mio respiro sul suo petto caldo.
LIGHT: Fatti
perdonare in un giusto modo, L.
L: sta tranquillo!
Detto questo lui
mi bacia e capovolge le posizioni.
L: ehi, non ero io
quello che si doveva far perdonare?
Light ridacchia e
mi leva maglietta e jeans. Mi accarezza da sopra la stoffa dei boxer,
mentre io
sospiro e gemo. Ma ora basta. Si è divertito anche troppo
per i miei gusti.
Mentre lui mi bacia il petto, il collo, le labbra, io gli sbottono i
pantaloni
e glieli levo del tutto, prima di ribaltare le posizioni con un colpo
di reni. Ooops…
“Casualmente” anche i boxer sono stati tolti
insieme al pantalone… Light gira
la testa imbarazzato.
L: Ti imbarazzi
ancora amore?
Gli impedisco di
rispondere ricoprendo le sue labbra con le mie. Scendo, lasciando una
scia
umida sul suo corpo e arrivo finalmente all’eccitazione del
mio ragazzo. La
accarezzo, prima di prenderla lentamente nella mia bocca ed iniziare a
pompare
prima lentamente e poi velocemente. Light sta impazzendo.
LIGHT: L…
Di p-iù…
Appena sento che
sta per venire mi blocco all’istante. Lo sguardo che mi
lancia mi fa morire: è
sudato e un po’ stizzito per il piacere negato, con le labbra
socchiuse, le
gote arrossate. Mi porto sulle sue labbra e sussurro proprio sopra di
queste
L: amore, ti
assicuro che quando mi guardi così sei la creatura
più bella su questa terra.
Lui arrossisce, mi
leva i boxer e ribalta le posizioni. Inizia a riservarmi lo stesso
lavoretto
che ho rilasciato a lui, con la differenza che ogni tanto si allunga
per
accarezzarmi e per darmi un bacio. Ma io non ce la faccio
più. Lo voglio.
L: Light, ti
voglio.
LIGHT: E chi
aspetti?
Sorrido e lo
penetro con un dito. Lo bacio tentando di fargli sentire meno dolore
quando le
dita aumentano, ed infine, quando spinge il suo bacino verso di me,
capisco che
è pronto. Mi sistemo meglio e lo penetro piano. Caccia un
urletto,misto tra
dolore e piacere, ma poi l’ultimo prende il sopravvento non
appena comincio a
muovermi e a toccare un punto dentro il mio ragazzo che lo fa inarcare.
LIGHT: O-ODD-IO
L…
PIÙ, PIÙ F-FORTE!
L: scusami ancora,
Light… ti amo…
Alla fine veniamo
entrambi. Esco da lui e lo abbraccio.
LIGHT:
L’hai…
messo…
Sussurra
stancamente accarezzando il braccialetto.
L:
bellissimo Light…
Mi sento ancora in
colpa, so che questo non basta a sistemare tutto…
LIGHT: Direi che
ti sei fatto ampiamente perdonare, no?
Come al solito il
mio ragazzo capisce al volo i miei pensieri. Il tempo di un sorriso e
poi la
mia lingua è intrecciata alla sua e la mia mano tiene ferma
la sua testa,
incollata alla mia.
LIGHT: È
stato
fantastico L.
L: Tu sei
fantastico Light.
Mi bacia, mentre
mi accarezza di nuovo lungo tutto il corpo, e involontariamente arriva
anche
sulla mia virilità.
L:
L-Light, smettila.
LIGHT
: Perché?
Certe volte devo
spiegare tutto io al mio ragazzo.
L: perché
se
continui non faremo altro che questo.
Gli prendo il
mento e faccio combaciare le nostre labbra, mentre con una mano vado ad
accarezzargli il fondoschiena, facendo anche sfregare le nostre
virilità.
L: hai capito
adesso?
Lui mi guarda
malizioso.
LIGHT: E chi ti
dice di non farlo?
POV RIYUK
Sono molto
emozionato. Talmente tanto che non ho chiuso occhio tutta la notte:
nonostante
io abbia un vicepreside poco socievole, sono riuscito a far approvare
al
consiglio la mia idea di portare i ragazzi al cinema, a vedere uno
spettacolo
davvero eccezionale.
Una storia dolce
come poche, istruttiva e insomma, un bel film: A time for dancing.
POV MATT
Mi sono svegliato
alle cinque del mattino, per colpa di quella ragazzina gialla che mi ha
costretto a fargli da consulente estetico.
MATT: Lasciami
dormire…
MELLO: Ok, dammi
una mano e poi ti addormenti.
Scendo dal letto
stile Godzilla e gli stringo la mano.
MATT: Contento?
Buona notte!
MELLO:
MAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAT!!!
MATT: MEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEELLO!!!
NEAR:
NEEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAAAR!!! Abbiamo fatto l’appello.
Finito? Buona notte.
MELLO: E taci te, se sei tanto stanco dormi, a me serve solo Matt.
Near ci è
rimasto
proprio male per le parole di Mello, si vede dall’espressione
da cagnolino
bastonato che ha assunto un attimo prima di girarsi con la faccia
contro il
muro e tirarsi le coperte fin sopra i capelli.
Certo che a volte
è
proprio stupido il pazzo biondo!
MELLO: Mi vuoi
aiutare?
MATT: Ho scelta? No, perché veramente io…
MELLO: Allora,
jeans chiaro o scuro?
MATT: Hai jeans chiari???
MELLO: Intendevo
nero-nero o solo nero?
MATT: Nero, nero.
Fissa perplesso i
due jeans che ha tra le mani, perfettamente identici, prima di
scegliere quello
che definisce “solo nero”.
MELLO: E poi?
Maglia? O camicia? O felpa?
Alla fine
riusciamo a deciderci: pantalone nero, molto nero ma non troppo;
converse nere
con qualche disegnino non ben identificato bianco; cintura juventina e
camicia
bianca col colletto rialzato e aperta fino al terzo bottone.
Qua chi lo vede se
lo mangia…non solo Near.
POV MELLO
Perfetto!!!
MELLO: E adesso pensiamo a te!
MATT: COOOOOOOOOOOOOOOOOSA???
MELLO: Vediamo un
po’!
Inizio ad
esaminare ogni suo capo d’abbigliamento, sorvolando sui boxer.
MATT: E dai,
Mello!!!
MELLO: Provati questi!!!
Gli passo un
pinocchietto azzurro (scambiato in lavatrice) a vita alta e una maglia
a vestitino
un po’più scura.
MATT: Scherzi
vero?
Scuoto la testa.
MATT: Vieni, ti
accompagno fuori dalla finestra…
MELLO: Dai, scemo,
tieni qua!
Stavolta sono
serio. Gli faccio provare un jeans leggermente meno nero del mio, una
maglia
aderente nera e da sotto si intravedono i boxer dello stesso colore.
MELLO: E adesso
passiamo ai capelli!
MATT: Pure?
MELLO: Forza!!!
Lo spingo sul
letto, armandomi di gelatina e, dopo avergli pettinato la chioma color
pomodoro, gli sistemo un po’il tutto.
Finisco giusto in
tempo perché suona
la sveglia e
finalmente anche Near ci degna della propria presenza.
POV MATT
Muamuamua.
Questa è la
loro
occasione.
Devo fare
qualcosa.
MATT: Mello sei
cattivo. Io sono stato ai tuoi giochi strambi, perché Near
si salva?
Mi fissano
entrambi in cagnesco, Near perché si sente tirato in causa,
Mello sicuramente
mi starà maledicendo perché si vergogna a non
averci pensato lui.
MELLO: Vieni un
po’qui.
NEAR: Non ci penso
proprio!
L’albino si
spiaccica contro il muro cercando di sfuggire alle grinfie di Mello,
che si
para dinanzi a lui.
Il piccoletto
fugge, incurante del fatto che io sono alleato col biondo e
così mi da la
possibilità di scaraventarlo sul letto, solo che lui si tira
appresso Mello.
Risultato?
Near schiacciato
tra le coperte, Mello come una furia…ed io mi godo la scena.
MELLO: Dai su, fai
il bravo!
NEAR: Mello, mi so
vestire da solo.
MELLO: Come tutte
le mattine? Oggi cambiamo colore.
NEAR: Come??
MATT: Non credi di
esagerare? Potrebbe rimanere traumatizzato.
NEAR: Quoto.
MELLO: Dai vieni
qui!
Approfittando della
situazione, Mello si inginocchia a terra, immobilizzando Near davanti a
se.
Io mi appoggio
“indifferente” allo stipite della porta ed osservo
la scena, mangiucchiando le
barrette di cioccolata di Mello al posto dei soliti pop-corn.
MELLO: Allora,
questa ti piace?
NEAR: Mello, non per contraddirti, figurati, ma…ammesso che
mi piacesse, non è
della mia taglia.
Effettivamente!
Il biondo sbuffa
impercettibilmente, concentrandosi sui vestiti bianchi di Near.
MELLO: Aspetta un
po’!
Un lampo
spaventoso attraversa i suoi occhi e Near, che probabilmente ha capito
qualcosa, trema
Ma
cosa sarà mai successo????????
Tan
tan tan tan (musichetto horror)...
Secondo
voi? fate le vostre ipotesi. Quanto a L-Light: era ora!!! Non trovate???
Chiediamo
immensamente scusa per il titolo, non significa nulla, ma...in fin dei
conti, c'è la sera con L-Light e la mattina con gli altri,
quindi...ehi, non ci è venuto di meglio ^^
Comunque,
un grazie enorme a tutti, chi ha letto, recensito, messo la fic tra le
preferite e/o le seguite ^^
Libby
ed Akatsukina sono di fretta, quindi vi devono salutare,
però un bacio a tutti e alla prossima.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 24 *** ogni riccio un capriccio ***
OGNI RICCIO UN CAPRICCIO
POV
MATT
MELLO:
Eccolo qui!
Non lo hai gettato via, eh?
MATT:
Che roba è?
Un
Mello
vittorioso sbandiera a destra e sinistra una felpa ed un pantalone,
quasi
sicuramente di Near, mentre il ragazzino tirato in questione cerca di
sotterrarsi.
MELLO:
“Questo” è
l’unico vestito di Near CO-LO-RA-TO! Ed è opera
mia!!!
Boh!
NEAR:
Mi rifiuto.
Il
biondo prende
in braccio Near siedendolo sul letto, senza che possa obiettare.
MELLO:
Vediamo
cosa si può fare!
Sfila
i vestiti a
Near, stranamente molto arrendevole, soffermandosi fin troppo sul
corpicino
chiaro di fronte a se.
NEAR:
Hai finito
di guardarmi???
Arrossiscono
entrambi tantissimo, mentre io credo di aver finito le barrette che
Mello aveva
nello zaino.
Il
più piccolo
viene rivestito e pettinato da Mello a regola d’arte.
Devo
fare violenza
su me stesso per non ammettere che è eccitante.
Ops,
ammesso.
Ha
un pantalone
azzurro-grigio non eccessivamente aderente, che fa sembrare il suo
corpo
leggermente più pronunciato e mascolino ed una felpa
azzurro-grigiastra. Perfettamente
adatto allo sbuffo quasi teatrale dipinto sulle sue labbra.
NEAR:
Eh vabbè,
però adesso Matt, credo che ci dovremmo vendicare.
Vendicare?
Un
ghigno malefico
compare sul viso pallido di Near che fa gelare sia Mello che me.
MELLO:
Tze, che
intendi fare tappo?
NEAR:
Ti fidi di
me?
MELLO:
No.
NEAR:
Di Matt?
MELLO: Nemmeno.
Diffidente,
si
allontana da entrambi.
POV
MELLO
Li
odio. Tutti e
due ma soprattutto Near. Come si è permesso? Anzi no,
soprattutto Matt: era
prevedibile che Near si vendicasse, ma lui come ha potuto allearsi
contro di
me?
RAY:
Senza offesa,
Mello, figurati, ma…che cazzo hai combinato?
MATT:
E dai, non
essere permaloso Mello, è uno scherzo.
MELLO:
UNO
SCHERZO? TI SEMBRA UNO SCHERZO?
NEAR:
Beh? Di che
ti lamenti?
Fisso
per sbaglio
la mia immagine riflessa nella porta trasparente: perfetto, non
c’è che dire,
perfetto, fino al collo.
Poi
una massa
riccia informe mi circonda il viso, sostituitasi ai miei soliti,
morbidi,
capelli lisci.
E
dire che se non
avessimo fatto fare così tardi mi sarei potuto rifare lo
shampoo. Invece no.
Mi
tocca farmi
vedere in giro conciato così: sembro uno scarolo.
Come
se non
bastasse ci tocca andare a piedi e quindi la figuraccia a livello
mondiale è
inevitabile.
POV
NEAR
Il
cinema dista
dalla struttura circa quaranta minuti, ma il preside, o per meglio dire
il
vicepreside, è paranoico e quindi, anche se la
programmazione inizia alle
undici, lui ci ha voluti pronti e preparati per le nove e
quarantacinque.
Boh!
Quando
siamo scesi
sembrava che avessero visto un fantasma.
Perfino
Light
sembrava perplesso.
Sinceramente
all’inizio mi sono visto un po’troppi sguardi
addosso, ma poi tutti si sono
accaniti su Mello, lasciandomi in pace.
Matt
ed io ci
fissiamo di sottecchi, ridacchiando.
Però
vabbè, anche
riccio non sta proprio male…
Solo
che adesso è
arrabbiatissimo sia con Matt che con me.
Un
po’mi dispiace,
ok??? Però che posso farci, in qualche modo mi dovevo
vendicare pure io…sembro
un puffo veramente vestito così!!!
Cammino
indifferente per i primi venti minuti circa, mentre Matt continua a
chiedere
scusa a Mello sperando di essere perdonato.
Poi
mi soffermo ad
osservare i due ragazzi che camminano mezzo metro avanti a me.
POV
MELLO
E
dai era uno
scherzo innocente! Azz…
MATT:
Ehi Mel, mi
perdoni?
Di
fronte alla
faccia da cane bastonato che ha appena assunto non posso non sorridere.
MELLO:
Guarda che
così ti fai odiare anche di più.
Persiste.
MELLO:
Basta!
Gli
scoppio a
ridere in faccia, coinvolgendo anche lui, mentre Near ci fissa
rattristato.
MATT:
Ehi Mel,
senti una cosa!
Si
è fatto serio.
MATT:
Come facevi
a sapere che Near aveva quei vestiti?
MELLO:
Beh…è uno
degli ultimi regali che gli ho fatto prima di litigare.
MATT:
E non ti sei
stupito di sapere che li aveva ancora?
Non
li ha
buttati…è vero. E invece io ho messo via tutto
quello che avesse potuto in ogni
modo ricordarmelo.
MELLO:
Magari se
ne sarà dimenticato.
Mi
fissa
disperato.
MATT:
Non ti dice
niente? Ma accendilo il cervello ogni tanto.
Ha
parlato.
Intanto
siamo
arrivati di fronte all’insegna luminosa del cinema: sono
ancora vivo e non mi
sono neppure suicidato per la vergogna. È un inizio.
Matt
si allontana
da me, andando da Near, che è rimasto tutto solo per tutto
il tempo.
MATT:
Weee…siamo
arrivati!!!
L’albino
lo ignora
alla grande, scansandolo di poco.
MATT:
EDDAI!!!! Su
con la vita!!!
Lo
abbraccia da
dietro, percorrendo gli ultimi metri in quella posizione, mentre io
sento di
stare per esplodere.
Insomma,
non che
non mi fidi di Matt, ma…deve levare quelle cazzo di mani da
Near!!!
MATT:
Meeeelloooo…
Mi
giro arrabbiato
a guardarlo. Il rosso, con la stessa faccia di cazzo di prima, tiene per mano Near,
leggermente imbarazzato
e con lo sguardo basso.
MATT:
Ci perdoni?
Come
un bambino.
Esattamente come un bambino.
MELLO:
Va bene.
E
certo…sbav,
sbav.
Intanto
siamo
arrivati a destinazione.
Io
ho scelto il
posto migliore: terza fila, vicina ma non troppo, bella visuale,
bell’acustica…perfetto!
Matt
sta attento a
far passare prima Near, in modo da farlo sedere vicino a me, poi si
siede anche
lui.
Tutti
questi
accorgimenti iniziano ad infastidirmi: se voglio prendermi Near, posso
benissimo farlo senza il suo aiuto.
...e
ce lo dimostrerà bene nei prossimi capitoli ^^.
Siamo
spiacenti per reidina e chi come lei sta soffrendo di fronte all'amore
tra Near e Mello ma...l'agonia non durerà molto ^^
Quanto
alle fans delle MxN, secondo voi cosa succederà adesso? Come
farà Mello a "prendersi" Near???
Ringraziamo
tutti e scappiamo che è tardiiiiiiiiiiii
Libby
ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 25 *** cosa non fare in un cinema... ***
Buonasera
aq tutti!
Chiediamo umilmente scusa per il ritardo: è stata tutta
colpa della scuola, del ponte di Maggio e...ok basta scuse.
Purtroppo a causa di alcuni problemi siamo costrette a postare una
volta ogi 2 settimane. Il giorno è ancora da fissare.
Ci scusiamo per l'inconveniente e vi lasciamo al capitolo ^^
COSA NON FARE IN UN CINEMA...
POV
MELLO
La
prima parte del
film è leggermente noioso, insomma, la solita storia trita e
ritrita, macinata
e ri - macinata.
E
poi lei sarà
ammessa e vivranno tutti felici e contenti.
Uff.
Sento
Near
agitarsi accanto a me e mi accorgo che si è rannicchiato su
un lato della
sedia.
A
fianco a lui,
Matt sembra tutto preso.
Mah!
Il
mio sguardo si
sofferma qualche fila più indietro, in direzione degli
insegnanti.
Preferisco
guardare il film.
Il
che è tutto
dire.
POV
LIGHT
Ma
che palle!
Questo film è bruttissimo e, peggio ancora, Ryuk ha fatto la
grande sorpresa a
tutti di accompagnarci. Ma non se ne poteva stare a casa, dico io?
Per
fortuna c’è
anche L.
Da
quando è
iniziato il film, il moro non ha staccato lo sguardo dallo schermo.
Che. Due.
Palle.
LIGHT:
L…guarda
come è buio!
L:
Mh.
LIGHT:
Ma secondo
te, se facciamo qualcosa ci vedono?
L:
Mh.
LIGHT:
No perché
il film è noioso…
L:
Mh.
LIGHT:
Facciamo
qualcosa?
L: Mh.
LIGHT:
L, quattro
pinguini che mangiano iene assassine stanno per divorare Ryuk
perché pensano che
sia un loro parente indemoniato.
L:
Mh.
LIGHT:
L mi ami?
L: Mh.
LIGHT:
L ti
lascio.
L:
Mh.
LIGHT:
ELLE!!!!
L:
Ehi, non
disturbare la programmazione, poi ci lamentiamo degli alunni!
…
°0°
…
Senza
parole.
Resto
qualche
secondo a fissare il mio ragazzo, seduto nella sua solita posizione,
tutto
preso dal film, mentre mangia pop-corn a cioccolato, comprati prima
insieme a
Mello.
Mi
spingo oltre la
mia postazione, sfiorandogli il collo con le labbra e mordicchiandolo
qua e là.
L:
Light!
Smettila, voglio vedere se passa il provino.
No,
sul serio, io
vado un attimo a suicidarmi e torno.
LIGHT:
L, guardami
negli occhi.
Gli
prendo il viso
con le mani, spostandolo nella mia direzione.
L:
Proprio ora?
Non per qualcosa, Light, ma è una scena importante.
LIGHT:
Amore, è più
importante di me?
L: No, ma…
Non
gli lascio
finire la frase, mi getto sulle sue labbra divorandole famelicamente,
strofinando le mie mani tra i suoi capelli morbidi, fino a quando sono
sicuro
che abbia smesso di pensare a Sam e alla Juliard.
POV
NEAR
Il
film è noioso.
Inizio
a muovermi
un po’, cercando di non addormentarmi, quando una testa si
ferma sulla mia
spalla.
Mi
blocco.
I
miei occhi
puntati sullo schermo sfiorano di tanto in tanto la sua immagine
così vicino a
me.
Cavolo,
ma con
tanti posti dove addormentarsi, giusto su di me?
Inizio
a sentirmi
come un povero avventuriero con una tarantola su un braccio.
Trattengo
il
respiro quando una sua mano si insinua tra i miei pantaloni.
Svegliati
ti
prego.
Mi
guardo un po’in
giro, sperando che nessuno ci veda.
Ma
per fortuna è buio,
nessuno se ne può accorgere.
Sento
uno strana
sensazione assalirmi, cazzo, non mi posso eccitare
per…per…per questo!
Gli
prendo la
mano, deciso a spostarla, quando inizia a muoversi. La lascio
istantaneamente,
facendola ricadere nello stesso posto di prima, forse un
po’più in su.
Mi
sfugge un
gemito.
Ma
Matt è troppo
preso dal film per accorgersene.
Intanto
Mello
continua a dormire serenamente ed io sto per andare in coma
irreversibile.
POV
L
Cosa
ho capito fin
qui?
Che
Light è un
toro.
Mi
sono ritrovato
quasi a venire qui, nel cinema, in mezzo a tanta gente, mentre il
film…non ho
capito cosa è successo.
E
con il preside
una fila sopra di noi; con degli alunni nei paraggi.
Ok,
ho capito, di
solito non mi interessano queste cose, ma il film mi aveva proprio
preso.
POV
MELLO
NEAR:
Mello,
svegliati…per favore…
Mi
sento chiamare
e scuotere per una spalla, così alla fine mi decido ad
aprire gli occhi.
La
prima cosa che
metto a fuoco è la poltroncina di fronte a me, poi mi rendo
conto di essere
poggiato su qualcosa che non è esattamente una poltroncina.
Near.
Prima
di poterlo
fissare negli occhi mi accorgo che qualcosa che mi è
appartiene è da qualche
parte che appartiene a lui.
MELLO:
Scusa,
Near!
NEAR:
Figurati.
Mi
fissa con occhi
lucidi e uno strano colorito rossastro sulle guance.
Mi
avvicino
lentamente al suo viso, sempre di più, sempre di
più...
dopo tutto il tempo in
cui siamo scomparse, tutti si aspettavano la tanto attesa MelloxNear,
vero???
Per reclami, parlate con Ryuk ^^
Che dire? Vi abbiamo
lasciati sul più bello...ma almeno c'erano L e Light ^^.
Grazie di cuore a
tutti, un bacio
Libby ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 26 *** happy end ***
HAPPY
END
POV
MELLO
Sfioro
appena le labbra di Near, quando la scritta INTERVALLO compare a
caratteri
cubitali sullo schermo e le luci si accendono.
Ma
porca puttana!
Ma
cazzo, dico io, un film rompicoglioni, di circa due ore e qualcosa,
quando si
può fermare?
Quando
io sto per fare il passo più grande della mia vita!
(no,
non ho vinto un esame e non mi sto neppure sposando, intendo
più grande fino ad
ora).
Mi
scanso di qualche centimetro e torno al mio posto: Near intanto rimane
fermo
qualche secondo, con le guance in fiamme e le labbra rosse e gonfie.
Poi,
ad un certo punto si alza, scansando Matt in malo modo ed esce.
MATT:
Che gli è preso?
E
che vuole che ne sappia?
Scuoto
la testa un po’preoccupato e soprattutto…triste.
MATT:
Forse dovresti…
Noto
che Matsuda cerca di diventare praticamente trasparente, non vuole
immischiarsi
nella conversazione.
MELLO: Matt!
MATT: Mello!
Ancora
qui???
Si.
Non
ho il coraggio.
Mi
dispiace.
Alla
fine, mi sono ritrovato fuori dalla sala a forza di calci da parte di
Matt.
Uff.
Nell’atrio
non c’è nessuno, fatta eccezione della bigliettaia
e della biondina del bar.
Do
un’altra occhiata in giro, ma proprio nulla.
Alla
fine opto per controllare fuori. Tanto neppure mi interessa il resto
del film.
Ma
tutte contro di me oggi?
Piove
pure.
L’albino
intanto è proprio qui fuori.
Sotto
la pioggia, piccolo.
MELLO:
Near, che cazzo ti prende?
Non
mi guarda in faccia, si stringe ancora un po’nelle spalle,
tremando leggermente
per il freddo.
MELLO:
Near, mi vuoi dire che è successo?
Gli
giro la faccia nella mia direzione, scontrandomi contro i suoi occhi
arrossati
e lucidi.
MELLO: Che ti
prende?
NEAR: Nulla.
MELLO:
Stai piangendo.
NEAR:
Non è vero.
MELLO:
Si che è vero.
NEAR:
No che non lo è.
Silenzio.
MELLO:
Near, mi dispiace, qualunque cosa ho fatto, giuro, mi dispiace.
NEAR:
Non giocare con me, Mello, basta.
Non
me lo dice con tono arrabbiato, neppure triste.
E
questo mi fa ancora più male.
Me
lo dice con una freddezza disarmante.
Urla,
Near, urla.
Se
proprio vuoi farmi sentire uno schifo, sbattimi in faccia tutto quello
che
pensi, ma non trattarmi così, anche perché lo so
che non ti sono indifferente,
non ancora, ne sono certo!
Ci
fissiamo per qualche secondo, senza che nessuno dei due continui il
discorso.
MELLO:
Near, non voglio giocare.
NEAR:
Come faccio a crederti?
MELLO: Mai sentito
parlare di fiducia?
NEAR: Non in certi casi.
Lo
abbraccio.
MELLO:
Sai che non ti farei mai del male.
NEAR:
Non lo so più.
Prova
a scansarmi, ma sono più forte io.
Per
una volta.
Credimi
Near, non ho intenzione di lasciarti scappare.
Non
succederà come è già successo in
precedenza.
Lo
spingo verso il muro, spiaccicandocelo contro ed allentando la presa,
spostando
una mano sul suo viso.
MELLO:
Ti amo, Near. Ti amo.
Mi
fissa tradendo emozioni troppo forti per uno come lui.
Emozioni
che conosco bene.
MELLO:
E tu? Hai dimenticato tutto? Non ti manca nulla di me?
NEAR:
Se mi mancano le tue bugie? No, Mello. Non mi mancano. Stavamo andando
così
bene adesso. Perché devi incasinare sempre tutto in questo
modo?
MELLO:
Perché né io né te stavamo bene.
Tace,
schiudendo appena le labbra.
Lo
sa che è vero, ma forse non lo ammetterà mai per
non darmi ragione. Mi avvicino
in tempo per catturarle in un bacio ed intrufolare la mia lingua,
impedendogli
di chiuderle.
Un
bacio dolcissimo, quelle labbra che sono già state mie tante
volte, non
riescono ancora a lasciarmi indifferente: sempre le stesse emozioni,
sempre le
stesse scariche elettriche, sempre… sempre Near.
MELLO:
Near, mi ami?
Senza
parole.
Anche
lui è senza parole.
Ti
ho battuto, vero piccolo mio?
Adesso
sono pronto a riprendermi ciò che mi spetta.
NEAR:
Lasciami in pace.
Fa
per entrare dentro, quando lo blocco.
NEAR:
Il film.
MELLO:
Non mi importa.
Mi
avvicino ancora a lui, arrivando a qualche millimetro dalle sue labbra,
potendo
sentire il suo respiro caldo contro la mia pelle.
MELLO:
Mi ami?
Resto
fermo, aspettando che sia lui a prendere le mie labbra, decidendosi a
fare
qualcosa.
Lo
sapevo che non ti ero indifferente: non ti lascerò scivolare
di nuovo via dalle
mie mani puffetto.
Ci
separiamo solo per riprendere fiato, quando ormai ad entrambi inizia a
farsi
sentire la mancanza d’ossigeno.
MELLO:
Sei bagnato.
Sfioro
appena una sua guancia col dorso della mano, parlando con respiro
affannato per
l’emozione.
NEAR:
Anche tu.
Mi
risponde, accennando un sorriso a metà fra il malinconico e
qualcosa che sembra
vagamente riconducibile ad un senso di
“appagamento”.
Lo
aspettavi anche tu, non è vero?
NEAR:
Contento adesso?
Che
domanda è?
NEAR:
I tuoi capelli sono a posto.
Mi
specchio nelle sue iridi d’onice, accorgendomi che ha
perfettamente ragione: la
pioggia ha piastrato la mia chioma riccia.
MELLO:
Te la devo far pagare per quello che mi hai fatto stamattina...
Lo
stringo un po’ di più avvicinando il viso al suo.
MELLO:
…Puffo.
NEAR:
E non chiamarmi così.
Lo
bacio impedendogli di finire la frase.
MELLO:
Puffetto…
Ripeto
come una cantilena, mentre lui sorride un po’troppo per i
suoi standard,
lasciandomi intendere che quello che è successo è
per lui un qualcosa di più
importante di quanto io possa anche solo immaginare.
Come
sempre, la mia fortuna non si fa attendere: prima di poterlo avere
completamente per me, il film finisce e pian piano escono tutti.
Uffa.
LIGHT:
Ragazzi, farete un compito su questo film.
Oh
cazzo.
Vabbè,
Near non andrà meglio di me, il lato positivo
c’è.
L:
Andiamo Light, come sei fiscale. E poi…non dirmi che sei
riuscito a seguirlo
con tutto quello che abbiamo…
LIGHT:
Taci, L, per cortesia!
Il
prof diventa completamente rosso, preso dall’imbarazzo per la
franchezza del
suo compare. E bravo L, sa sempre come aiutarci.
Intanto
un Matt in lacrime ci ha raggiunti, seguito da un Matsuda leggermente
perplesso, gettandosi tra le mie braccia.
Titubante
ricambio l’abbraccio sotto lo sguardo contrariato di Near.
Già
sei geloso, piccoletto?
Muamuamua.
MELLO:
Che è successo?
MATT:
è…è mo-morta!
Non
posso non scoppiare a ridere.
Ciaooooooo!!!
Non lasciatevi ingannare dal titolo, non vi abbandoniamo mica
così???
Anzi, l'agonia sta per fi----ok baasta! Dai prossimi capitoli capirete
tutti e le fan delle MxM saranno felici ^^...
Che dirvi?
Siamo felicissime di aver ricevuto tanti commenti e altrettanto liete
di potervi annunciare che, seppur procedendo lentamente ancora per un
po', stiamo per risolvere la questione di Near e quindi la vostra
agonia sta per finire.
Di
fretta come sempre, quindi scappiamo...
un
bacione-one-one
Libby
ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 27 *** past and memories ***
ATTENZIONE: in questo capitolo, soprattutto
all'inizio troverete un po' molto OOC qualche personaggio, ma non
temete, non sono impazziti ^^----alto contenuto di
demenzialità nella prima parte.
PAST AND MEMORIES
POV
MATT
Con
due fidanzatini che ti girano per la camera 24 ore su 24, posso
ufficialmente
dire che la vita è IM-POS-SI-BI-LE!
Volete
sapere a cosa sono costretto???
MELLO:
Neeeaaaaruuuuccciiiiioooooo puccio puccio, vieni qui e farti fale tatte
coccoe!!!
Vomitevole.
E questo
è quello che succede solo in camera: a pranzo, meglio
stendere un velo pietoso!
Mello
è arrivato perfino ad imboccare Near come un padre con un
figlio.
Sinceramente
li preferivo quando si odiavano.
Almeno
mi davano più attenzioni, mi sento escluso.
Parlano
sempre tra loro, si fanno le fusa, si amano…ed io sto solo
soletto, povero
poveretto.
Mello
mi ha contagiato: sembro un idiota -,-
Tutta
colpa mia che per il bene che volevo ad entrambi ho cercato di
convincere
Mello: chi si fa i fatti suoi vive 100 anni, dov’ero mentre
lo dicevano?
E
poi c’è un problema che non abbiano ancora
risolto.
E
da quel maledetto giorno al cinema sono passati già dieci
giorni, io rischio di
finire in un manicomio.
La
notte dormire è impossibile, sembrano due
cavalli…ma dico, un po’ di privacy
nulla???
E
lo ho detto anche a loro!
La
risposta?
MELLO:
infatti, ci stai sempre tra i piedi, almeno la notte potresti lasciarci
soli!
E
certo!
Rifletto
su tutto questo, mentre mi avvio mesto in camera.
Il
pranzo è Finito da un po’ e, siccome è
sabato, non ci sono le lezioni
pomeridiane; mi toccherà studiare in compagnia dei miei cari
amici.
MATT:
Posso entrare?
Conviene
chiedere, onde evitare spiacevoli situazioni.
Entro
qualche secondo dopo, trovandoli stesi sul letto, Mello con un braccio
intorno
alle spalle di Near mentre gli accarezza i capelli, l’altro
addormentato con la
testa sul suo petto.
In
fondo mi tocca sorridere, sono davvero carini, nonostante mi stiano
facendo
passare le pene dell’inferno.
MELLO:
Come mai ci hai messo tutto questo tempo?
-.-
MATT:
Mi pareva che mi aveste detto voi di lasciarvi in pace…
POV
MELLO
MELLO:
Ma vabbè, era un modo per dire che volevamo un po’
di autonomia, non che dovevi
stare da solo tutto il tempo!
MATT:
Matsuda mi ha fatto compagnia.
Sbuffa,
afferrando il libro di letteratura e sgattaiolando sul letto.
MELLO:
Andiamo Matt…
Scosto
piano Near e raggiungo il rosso.
MELLO:
Tu sei il mio migliore amico.
Si
stringe nelle spalle, concentrando la sua attenzione al libro, dopo
avermi
lanciato un sguardo impotente e rassegnato.
MELLO:
Matt…io non ho intenzione di perdere te per Near, ma non
puoi chiedermi di
rinunciare a lui…
MATT:
Non ti pare di esagerare un po’? mello, io non sto dicendo
nulla di tutto
questo, siamo amici, come dici tu, ma vi lascio i vostri spazi. Eravate
voi a
volerlo, o sbaglio?
Stavolta
sono io a sbuffare.
MELLO:
Sei un bambino, Matt!
MATT:
Che ho detto?
Mi
fissa perplesso, prima di rigettarsi sul libro.
MATT:
Come vi siete messi?
Mi
chiede dopo un po’.
MELLO:
Al cinema, c’eri anche te.
MATT:
Intendo prima.
Ah.
Eh.
Uh.
Ci
penso su per un po’, in fondo questa storia la conoscono
tutti, l’hanno seguita
come se fosse stato uno spettacolo, una specie di fiction.
Non
ho mai pensato di trovarmi a doverlo raccontare, ma forse è
anche giusto che il
mio migliore amico lo sappia.
Mi
siedo piano sul letto, senza svegliare l’albino e cerco di
riorganizzare un po’
le idee, anche se in tutta sincerità non ho poi tanta voglia
di portare a galla
i dolorosi ricordi del passato.
MELLO:
Vabbè che vuoi che ci sia da dire, ci siamo fidanzati, poi
lasciati. Ed ora
siamo qui, punto. Fine. The end.
Un lento
sfiorarsi di labbra, sotto l’albero di ciliegio, unico e muto
spettatore di
quella assurda e commovente scena.
NEAR:
è una
sfida?
MELLO:
Come
sempre…
Mani che
si
cercano, una accarezza la guancia del compagno, dolci paroline
nell’aria,
fruscio di vestiti, l’altra mano scende più
giù, un corpo viene disteso…
NEAR:
M-Mello…
La voce
incrinata, un sorriso rassicurante, un bacio lento e delicato sulle
labbra.
La
comprensione.
MELLO:
Tranquillo
puffetto, ho capito, sai… Non farei mai niente che tu non
voglia, non ti farei
mai del male.
Quanto
erano
false quelle parole?
Peccato
che
nessuno dei due ne fosse consapevole…
NEAR:
o-ok.
Un
ultimo bacio per rassicurare
il piccolo tra le sue braccia, una spinta leggera per farlo abituare,
una
lacrima salata raccolta con amore dalla bocca del biondo.
Puro
piacere che invade
entrambi i ragazzi, una piccola macchia scura deturpa il prato verde e
il
corpicino bianco di Near e Mello sorride accarezzandolo. Occhi che si
specchiano, che riflettono emozioni e sentimenti espressi meglio
così che in
parole.
MELLO:
…ti amo.
POV
MATT
La
sua voce momentaneamente interrotta
e un sospiro un
po’ più forte dei precedenti mi costringe ad
osservarlo meglio: piange.
Calde
lacrime scorrono lungo il suo viso d’angelo, rendendolo
più umano di quanto non
voglia sembrare.
MATT:
Che hai?
Si
asciuga le lacrime col dorso della mano, riprendendo questo malinconico
e
straziante discorso.
Il suo viso
inespressivo che
lo fissa penetrante, occhi che non dicono nulla e dicono tutto.
…stavolta
l’hai fatta grossa,
Mello...
MELLO: Aspetta, Near
non è
come sembra.
Lo lasci
lì, disteso su quel
letto peccaminoso, lanciandoti in una folle corsa, nel tentativo di
salvare le
parti del tuo cuore che ancora non si sono frantumate.
Scusami.
NEAR:
Avrei dovuto capirlo.
MELLO:
Non è come sembra.
NEAR:
E come è?
Silenzio.
assordante. Penetrante.
Senti
il sangue pulsare forte nelle tempie,
osservando il suo visino arrossato dalle lacrime.
Ti
avvicini, lo abbracci.
MELLO:
Sai quanto ti amo, Near.
NEAR:
Levati.
Ti
scosta in malo modo e senti il tuo cuore
frantumarsi in mille piccoli pezzettini che non torneranno mai al loro
posto.
MELLO:
Near…
NEAR:
Non voglio più sentirti dire il mio
nome.
Urla,
senti la sua voce perforarti i
timpani; resti immobile ad osservare questa sfuriata così
poco adatta al
carattere pacato e calmo del tuo…ex…
Imprimi nella memoria
questi
attimi.
Sono gli ultimi che
avrai di questo
Near.
Perché lui
non tornerà mai.
Appena
tace lo raggiungi.
No,
proprio non lo lascerai andar via.
Non
senza aver spiegato.
Spiegare
cosa, poi? Che stavi facendo sesso
con qualcuno che non è lui?
Che,
per quanto tu possa negarlo, lo stavi
tradendo?
Lo
abbracci, pieghi il collo, intrufolando
il viso nell’incavo della sua spalla, stringendo forte quel
corpicino caldo e
sensuale: non ti respinge, non ne ha la forza.
Proprio
no.
NEAR:
Sono uno stupido ingenuo. Io
ti avevo donato tutto: tutto m stesso, il mio
corpo, il mio cuore… mi avevi promesso che non
l’avresti mai dimenticato.
Mormora,
lasciandosi cadere tra
le tue braccia, senza forze.
Per
l’ultima volta.
Per l’ultima
volta.
E parte di te sta per
morire
insieme a lui.
E parte di lui, la
parte che
amavi, è morta prima di te. E ne conservi il ricordo nel
cuore, sapendo che quel
Near non potrai più rivederlo.
MATT:
Mi…mi dispiace…
Mormoro
impotente, sentendo l’impulso forte di abbracciarlo per porre
fine a quello
strazio.
Ma
la sua voce, decisa, mi blocca.
MELLO:
Che dirti, il mio ragazzo ha sempre avuto una testa di cazzo!
MATT:
Ma dai!
MELLO:
Eh, si è un tipo un po’ geloso, se la prende per
tutto.
Si
discolpa, accarezzando la guancia pallida dell’albino.
Sento
uno strano gorgoglio nello stomaco e, no, non ho fame!
Che
mi succede?
NEAR:
Chi sarebbe cosa?
MELLO:
Ben svegliato, amore!
NEAR:
Avevi detto che non ne avresti più parlato.
Risponde
secco.
MATT:
Perché?
Mi
pento immediatamente di aver parlato: il loro sguardo gelido mi penetra
da cima
a fondo, costringendomi a distogliere lo sguardo.
MELLO:
Andiamo nano, era giusto che sapesse.
L’albino
non risponde, limitandosi ad abbracciare sotto il mio sguardo vagamente
irritato il suo amante.
Il
biondo lo abbraccia, sussurrandogli di amarlo.
E
no, questo è proprio troppo!
Scendo
dal letto, preparandomi ad uscire, quando la voce di Mello mi costringe
a fare
retro front.
MELLO:
Andiamo Matt, sta con noi, dopotutto sei o non sei il mio migliore
amico?
Eh
si…
Mi
siedo sul letto di fronte a loro, troppo sfaticato per risalire le
scalette.
MATT:
E poi?
MELLO:
Cosa e poi? Vuoi sapere altro?
MATT:
Senti, ok che vi siete lasciati, ma come siete passati ed essere due
gangsters?
MELLO:
Ascolta caro, se qui c’è un gangster quello sono
io, lui al massimo è una
comparsa.
Si
schiarisce la voce.
MELLO:
Comunque devi sapere che noi siamo le due persone più belle,
intelligenti,
affascinanti, forti…
MATT:
Modeste…
MELLO:
Dicevo, le migliori che ci siano! Quindi tutti ci danno ascolto, mi
sembra
logico. Quando ci siamo lasciati, abbiamo dovuto dividere tutto. Io ho
preso la
popolarità, lui è stato tanto gentile da portare
via tutto il resto.
Sorride
ironico, calibrando le parole da usare.
MELLO:
Fatto sta, che dopo una storia…importante…come la
nostra, era inevitabile che
l’amicizia non potesse esserci. O amore, o odio. E nel nostro
caso…era solo
odio.
Stringe
più forte il corpicino tremante di Near, stranamente molto
sensibile di fronte
a questi ricordi.
Poggia
la sua testa su quella del piccolo, continuando a parlare.
MELLO:
In fin dei conti, la colpa è stata tutta sua, che ha una
testa di cazzo ed è
geloso.
Tipico
di Mello.
Ma
la dolcezza caramellosa e diabetica di due minuti fa,
dov’è?
Il
più piccolo si scolla da Mello, cercando di darsi un minimo
di contegno,
asciugandosi con la manina il volto arrossato.
NEAR:
Senti, ti ho trovato a letto con Ide, nel nostro letto…che
avrei dovuto fare?
Unirmi a voi?
Eccoli
tornati normali.
Il
che per me è uno strazio…
MELLO:
Poteva essere un’idea. Comunque non vedo perché
parlarne ora, nano.
NEAR:
Ho un nome.
L’atmosfera
si sta scaldando troppo per i miei gusti: io proporrei di aprire le
finestre ^^
MATT:
Che dite se vediamo un film?
MELLO:
Stammi a sentire tappetto, qui chi comanda sono io!
Si
impunta, troneggiando sul piccoletto e spingendolo con la schiena sul
letto.
Poi
si avvicina a lui lentamente, baciandolo con dolcezza, mentre il
piccolo si
avvinghia con le braccia al suo collo.
Ma
la privacy?
Ho
capito…
Cercando
di diventare invisibile, mi avvio alla porta ed esco, premurandomi di
lasciarla
chiusa…non si sa fin dove arriveranno.
Anche
stasera.
Ciao gente, vi siamo mancate??? Questo
aggiornamento flash è dedicato a tutti quelli che ci voglion
o bene e che ci seguono ^^
Che dirvi?
Il cap si commenta da solo; stiamo cercando di
allungare un po' i capitoli, perchè effettivamente
scrivevamo troppo poco -.-
Le parti in corsivo sono state un esperimento,
nessuna delle due aveva mai scritto in un simile stile, ci scusiamo per
eventuali imperfezioni e/o cretinate ^^
Grazie a chi ha letto, messo la fic nelle
preferite, nelle seguite e recensito:
x Isuzu:
ma graaazie ^^ Dai su, che l'attesa sarà breve, solo altri
1234567890 capitoli xd...nono orientativamente, tra 4-5 capitoli ci
sarà la lemon MXM, qualche accenno un po' prima ^^
x Hizu:
Wow siamo davvero felici di quello che hai scritto, quanto a
Mellus...ehm...lui è sotto l'influsso del poculum amatorium,
per questo sta con Near, aspetta che Astolfo vada a riprendere il suo
senno sulla Luna e capità che il suo destino è
stare con Beratrice...cioè Matt. Ok...troppa letteratura fa
questi effetti -.- chiediamo perdono xd
x _Kira_94:
Cara, ma no che non ce li scordiamo L e Light, proprio ora sono chiusi
in un ripostiglio a dare la caccia ai topolini...no seriamente: tra
qualche capitolo torneranno alla carica ^^ Quanto alla MxM, abbiamo
spiegato tutto; manca poco ^^
x Kicchina:
come avremmo potuto abbandonarti senza narrare le storie dei due amati
giovincelli? Cosa ne pensi??? Scontata??? Noi ci siamo impegnate ^^
(occhi dolci delle autrici) :)
x anxieroxiemuxie_chan:
Carissima, ebbene si, si sono baciati sbav sbav...purtroppo dobbiamo
dirti che Near soffrirà un bel po'...ma non possiamo
spoilerare altro: fidati di noi e ricorda che noi gli vogliamo tanto
bene. Non potremmo mai ucciderlo...forse muamuamua ^^
x Bimba127:
Beh in effetti potevamo far essere Near un po' più
cattivo...ma non sono dolcissimi insieme ??? xd...quanto ad L e
Light...troveremo qualcosa anche per loro...chissà, magari
con Riyuk...
x BeyondBirthday:
Ma no...non morireeeeeee, super Matt ti resuscitaaaaaa...ma si, lo
abbiamo appena detto, tra poco sta per arrivare l'epopea di Mattuccio
puccio puccio, solo un po' di pazienzuccia uccia uccia...
x Sydelle:
Ed eccoti soddisfatta cara, tutta la storia dei due genietti. Devi
sapere che avevamo già tutto in mente, ma lo avevamo
imperdonabilmente dimenticato. Grazie a te, ora ecco il cap ^^
x gemi_girl:
eccoci qui, non siamo riuscite ad essere più veloci,
perchè la scuola impegna gran parte del nostro tempo,
più o meno dalle 8 del mattino alle 5 del pomeriggio...e poi
ci tocca fare i compiti -.- Comunque sta per finire, quindi tra un po'
saremo più precise. Speriamo che il cap ti sia piaciuto ^^
un bacionissimo a tutti,
al prossimo cap,
Libby ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 28 *** kiss ***
KISS
POV
MELLO
Oggi
il professore di tedesco era assente. Ha sostituito un Light
particolarmente
schizzato, che, dopo aver spiegato trenta pagine di tedesco in
un’ora
nell’altra si è occupato si interrogare nella
stessa materia (che, ricordo, non
insegna lui) tre persone spaccando loro letteralmente il culo.
Siccome
la classe faceva troppo baccano, ha deciso che durante la lezione
pomeridiana
faremo compito.
Compito,
scritto.
Mi
ammazzo.
Anche
perché Near è stato in Germania quattro anni e lo
parla abbastanza bene.
figuriamoci scrivere poi!
Non
è giusto.
Appena
scatta l’ora di ricreazione, fuggo a mensa, senza aspettare
nessuno, col mio
amatissimo libro di tedesco sotto braccio e riempio il mio vassoio,
andando a
sedermi in fondo a tutto, solo, solissimo e, mangiucchiando, inizio a
leggere
le regole più importanti.
NEAR:
More, ma che ti fuggi?
Si
siede di fronte a me, sorridendo timido seguito subito dopo da Matt.
MATT:
Ma sono molto difficili questi compiti?
NEAR:
‘Bastancia.
Biascica
a bocca piena.
MELLO:
Io stavo studiando.
Sentenzio,
ingurgitando un altro cucchiaio di pasta al sugo e rigettando lo
sguardo al
libro.
Sapete
com’è: lo amo, ok! Ma è sempre il mio
rivale numero uno.
MATT:
Chissà forse dovrei ripetere anche io…
MELLO:
Forse.
Sorrido,
ricordando che il rosso non è per niente bravo in tedesco.
NEAR:
Se ti serve una mano, Matt…
Azz
pure. E no questo è troppo! Cioè io mi sto
scassando i maroni sul libro e non
mi lasciano in pace e se deve studiare Matt, lui gli da una mano!
Sbuffo
sonoramente, andando a posare il vassoio ancora mezzo pieno e me ne
vado in
camera.
POV
NEAR
Matt:
Che gli è preso?
NEAR:
Eh boh!
Certe
volte Mello è insopportabile. Prima se ne va, senza pensarmi
proprio e poi si
arrabbia perché provo a stare con lui. secondo me si
è già rotto le palle della
mia presenza. Ma da chi lo vuole?
Convinco
Matt ad andare a ripetere direttamente in classe, per non dover sentire
il
biondo che sbuffa ogni tre parole e così raggiungiamo
l’aula 11.
NEAR:
Allora, di un po’ti ricordi questa regola qui?
MATT:
No.
NEAR:
Cominciamo bene.
Dopo
quasi dieci minuti, capisco che non posso insegnargli tutta la sintassi
in poco
meno di un’ora.
È
matematicamente inumano.
MATT:
Senti, io ho una soluzione migliore.
NEAR:
Sarebbe?
MATT:
Tu sei proprio bravo a quanto vedo.
Sbuffo
impercettibilmente.
NEAR:
Matt, non posso farti copiare, i compiti sono diversi.
MATT:
Sisi, infatti, io pensavo se magari potevi farlo proprio tu anche a me!
La
mia mascella tocca terra. Non che non sia capace ma…cazzo
che rottura di palle!
Cof, cof. Cioè, intendevo…
NEAR:
Matt, io non so se…
MATT:
Ahh, grazie, lo sapevo che mi avresti aiutato, sei un amico, ti voglio
tanto
bene!
Mi
abbraccia, più che altro mi stritola, per dimostrarmi la sua
gratitudine e,
mentre sto quasi soffocando sotto le sue braccia, ricambiando a stento
la
dimostrazione d’affetto, entra Mello.
E
te pareva!
Senza
degnarci di uno sguardo, si siede al suo posto, mentre Matt si scosta
da me
rapidamente, biascicando qualche scusa.
Queste
situazioni mi danno proprio fastidio. Adesso sono sicuro che stanotte
me la fa
pagare. E non intendo che vado in bianco, intendo che il letto bianco
non ci
dura…sento dolore da quelle parti solo pensandoci.
NEAR:
Ehi Mello…
Mi
conviene fare un po’il mieloso adesso.
Mi
alzo dal mio posto, abbracciandolo da dietro e baciandogli dolcemente
il collo.
NEAR:
‘More…
Si
libera dal mio abbraccio rabbiosamente, facendomi cadere
all’indietro su un
banco.
MELLO:
Near, hai rotto i coglioni oggi, è meglio che scompari.
Evapora.
Mi
si mozza il fiato, al contatto tra la mia schiena e il banco, mentre mi
lascio
sfuggire un colpo di tosse.
NEAR:
Mello che c’è? Stai schizzato per cazzi tuoi e non
sai con chi prendertela?
MELLO:
Taci.
Sono
veramente arrabbiato: non può prendersela con me anche se
respiro.
NEAR:
No, non taccio.
MELLO:
Allora ti tappo io la bocca.
Mi
sussurra, congiungendo le labbra con le mie, senza lasciarmi la
possibilità di
evitarlo.
NEAR:
Me---la---sci---fa---male!
Si
sofferma sul mio labbro inferiore, mordendolo forte, lasciandomi
sentire il
sapore del sangue in bocca.
Noto
che Matt si appiattisce con la faccia sul libro, cercando di diventare
invisibile, mentre con uno scatto di rabbia spingo Mello via da me, col
risultato imprevisto di farmi mordere più forte, prima che
si allontani.
Mi
porto istintivamente una mano alle labbra un po’gonfie,
coprendole, mentre
sento una rabbia crescente invadermi.
NEAR:
Mello mi hai rotto le palle! Mo basta, il mondo non ti gira intorno.
Puoi anche
stare incazzato, ma ricordati che io non sono il tuo cane!
MELLO:
Datti una calmata, Near, altrimenti ti spacco la faccia.
NEAR:
E fammi vedere!
Osservo
la sua mano scagliarsi veloce contro il mio viso, ma non provo a
fermarlo.
Voglio proprio vedere fin dove hai il coraggio di spingerti, mio caro.
Un
dolore forte alla guancia sinistra mi fa trasalire, costringendomi ad
appoggiarmi ad un banco per non cadere.
NEAR:
Bravo Mello. Davvero. Ti sei realiz-
Mi
tappa la bocca con un pugno. A questo punto basta. Io non sono il tuo
pupazzo
anti-sress.
Gli
mollo uno schiaffo forte e rumoroso su una guancia, prima di sedermi al
mio
posto ignorandolo alla grande.
MELLO:
Fottiti.
Sento
le lacrime pizzicarmi gli occhi, in un modo assurdo.
NEAR:
Già magari qualcun altro!
Non
deve capirlo.
MELLO:
NEAR TI STAI ALLARGANDO!
Proprio
non regge il contrasto con me.
NEAR:
Beh?
Stringe
i pugni, bisbigliando in modo appena percettibile qualche ultimo
commento,
mentre i primi alunni entrano in classe.
MELLO:
Tanto chi ti fotte oltre me, piccolo sgorbio? Magari io mi fotto mezza
scuola…
NEAR:
Come? Scusa non ho sentito bene!
Sibilo,
fissandolo dritto negli occhi, mentre lui continua a fremere.
MELLO:
Ne vuoi la prova?
Si
alza dal proprio posto, raggiungendo Ide qualche fila più
indietro e sedendosi
a cavalcioni su di lui.
Ci
stai godendo brutto maiale, eh?
Nel
momento in cui le sue labbra toccano quelle della bestia mora, sento la
testa
iniziare a girare velocemente ed un fischio assordante nelle orecchie.
Faccio
violenza su me stesso per restare calmo e non uccidere nessuno, mentre
gli
occhi iniziano a bruciare.
MELLO:
Piaciuto?
Pure?
IDE:
Quando vuoi lo rifacciamo!
Mi
alzo con uno scatto, facendo cadere la sedia a terra ed uscendo
dall’aula,
proprio mentre Light si decide ad entrare.
POV
MELLO
Cazzo
ho combinato?
Sono
un cretino.
Io
e la mia fottuta competizione.
Orgoglio
di merda…
LIGHT: Nervosetto,
eh?
MATT: Light, posso
uscire?
Che
si immischia anche lui ora?
LIGHT:
No, Matt. Fino alla fine del test nessuno si muove da qui.
Ghigna
malefico, ci mancava solo il prof che odia Near.
Osservo
il foglio, o meglio, i due fogli che mi trovo di fronte: una traduzione
di
settantuno righe, con tanto di domande di comprensione del testo.
Bene!
che Dio me la mandi buona.
Apro
lentamente il vocabolario, pensando a Near e a quello che ho combinato
e
convincendomi che magari posso anche farlo male il compito, tanto
l’albino non
lo ha fatto proprio.
Consegno
allo scadere dei primi tre quarti d’ora senza rileggere e
senza copiare in
bella, tanto si capisce!
Volo
al piano di sopra, in camera, aprendola senza bussare.
Il
piccolino è seduto sul letto, a pancia in giù,
con la faccia spiaccicata nel
cuscino e fa finta di non sentire.
MELLO:
Near? Ero arrabbiato, lo sai…c’era il test!
Non
è una giustificazione.
MELLO:
Mi perdoni?
Come
se bastasse così poco!
Mi
siedo accanto a lui, sfiorandogli appena un braccio, mentre lui si
scansa
ancora visibilmente irritato.
MELLO:
Perdonato?
NEAR:
No.
Eccolo
che si chiude nella sua solita maschera di freddezza: lo sguardo
inespressivo,
il timbro di voce fermo. È davvero bravo a non far capire
che dentro sta
morendo. Se non lo conoscessi così bene potrei cascarci
anche io.
MELLO:
E dai, non fare il prezioso, poi mi arrabbio sul serio!
NEAR:
Tu? Mello, lo sai che non mi piacciono le bugie.
MELLO:
E chi te le dice?
NEAR:
“Non voglio giocare”; “Ti amo”.
Scimmiotta
la mia voce.
NEAR:
Sei un bravo attore, Mello.
MELLO:
Andiamo, Near!
NEAR:
Mel, preferirei che te ne andassi.
Per
tutta risposta, mi avvicino di più abbracciandolo.
NEAR:
Allora sei proprio tonto!
Sentenzia
con disprezzo, uscendo dalla camera e lasciandomi con una faccia da
stupido, ancora sul
letto, sul suo
letto.
Uff.
ma possibile che mi metto sempre nei casini?
Non volevo giocare con
te, lo
giuro.
Mi
butto sul letto, fissando il soffitto e pensando a tutte le cazzate che
ho
fatto e a quanto male ho fatto a Near.
Un
po’mi sento in colpa.
MATT:
Ehi Mello, tutto bene??? non mi hai proprio sentito!
MELLO:
Si tutto bene.
Rispondo
con voce assente, affacciandomi alla finestra ed osservando le
goccioline di
pioggia che cadono fitte sugli alberi, sulle panchine, sul davanzale
della
finestra.
La
mia mente naviga indietro nel tempo, al primo bacio di Near.
Mi
mordo le labbra, ripensando alla dolcezza di quel bambino inesperto che
mi ha
concesso la sua verginità e che adesso mi odia.
MELLO:
Hai un buon sapore, Near…
Mi
sfugge, ripensando a tutto.
MATT:
Credo che dovresti parlargli.
MELLO:
Non sono affari tuoi.
Esco,
lasciandolo da solo, senza ammettere che ho intenzione di seguire il
suo
consiglio.
Mi
domando solo che fine potrebbe aver fatto ora Near. Insomma, amici non
ne ha
molti, l’unico che lo ascolterebbe è L,
sicuramente impegnato con Light, quindi
al suo posto me ne andrei in un qualche luogo morto e abbandonato.
Provo
in aula magna, in biblioteca, mi imbuco perfino in qualche camera!
RAY:
Che ci fai tutto solo, Mello?
MELLO:
Cercavo Near, lo avete visto?
IDE:
Dopo oggi credo sia andato a sotterrarsi. Per caso vuoi venire un
po’da me?
Lo
fisso disgustato, decidendo che posso aspettare per fucilarlo.
MELLO:
Sparite, vah che è meglio. E se lo vedete non ditegli che lo
cerco.
IDE:
Contaci!
Li
lascio andar via, camminando ancora per una mezz’ora e
ricordando solo ora che
ho saltato le ultime lezioni.
Vabbè
pazienza! Tanto non credo Near ci sia andato, per due semplici motivi:
conoscendolo avrà cercato di sparire; poi…se ha
saltato tedesco, perché farsi
chimica?
Alla
fine mi accascio depresso sul davanzale di una finestra nel corridoio.
Secondo
me faccio prima a tornare in camera!
In
questo momento, il ricordo del bacio con Ide mi torna ancora in mente,
in mille
flash. Mi domando ancora come ho potuto farlo!
E
proprio adesso, un altro flash sul primo bacio con Near.
Ma
certo! Dove altro potrebbe essere?
Corro
al piano di sotto, scagliandomi contro la porta.
MELLO:
Scusa me lo presti?
Urlo
ad un ragazzino, strappandogli di mano l’ombrello azzurro che
stava richiudendo
e riprendo il mio cammino.
Che
stupido! Era ovvio che andasse lì. O almeno ovvio per me,
speriamo bene.
E
speriamo che sia stato abbastanza intelligente da non mettersi sotto la
pioggia.
MELLO:
Near?
Ero
sicuro!
L’albino
se ne sta seduto con le ginocchia al petto e le mani intorno alle
gambe; ha la
schiena appoggiata al tronco dell’albero spelacchiato e fissa
il vuoto davanti
a se, con gli occhi leggermente arrossati per il freddo e per il
pianto. Ed
ancora una volta mi ignora.
MELLO:
Sto parlando con te!
Alza
appena lo sguardo.
MELLO:
Torniamo dentro, idiota.
Punta
ancora lo sguardo in lontananza.
MELLO:
Non fare la ragazzina con sindrome premestruale a alza il culo.
NEAR:
Perché non te ne torni da Ide?
MELLO:
Ancora con questa storia?
NEAR:
è una battuta?
Chiede,
alzandosi da terra e fronteggiandomi, se così si
può dire. Tanto tappo ci è lo
stesso.
MELLO:
Senti, ti ho chiesto scusa, adesso non rompere le palle.
NEAR:
Io a te? Mello impara che nulla ti è dovuto e che io non sto
qui a farti da
passatempo.
MELLO:
Si vabbè se hai voglia di litigare…
NEAR:
Non ho voglia di litigare, ma neppure di farmi trattare come un cretino.
MELLO:
Eh, allora facciamo così quando ti calmi ne riparliamo.
NEAR:
Ma tu sei proprio scemo allora!
Il
tono con cui ho parlato deve averlo infastidito: mi si è
scagliato contro,
sferrandomi un pugno dritto in faccia e facendomi sanguinare il naso.
Fortuna
che ho la pelle dura!
Mi
colpisce ancora allo stomaco, ma stavolta non mi faccio cogliere
impreparato!
Gli
blocco una mano con la mia, sentendo scricchiolare le piccole ossa del
suo
polso.
NEAR:
Ma che pensi di fare?
Si
beffa di me, divincolandosi dalla mia presa e colpendomi ancora.
MELLO:
Senti io non voglio farmi picchiare ne tanto meno romperti qualcosa.
NEAR:
I coglioni? Non ti preoccupare me li hai rotti abbastanza. Ed oltre
quelli non
credo tu sia in grado di rompermi altro.
MELLO:
Ma muori!
Gli
sbuffo contro, deciso a tornarmene dentro.
NEAR:
Ecco bravo, tornatene da quella troietta come te.
MELLO:
Stai mettendo a dura prova la mia pazienza. Ma vuoi veramente che ti
lasci?
NEAR:
Se ci tieni…
Si
stringe nelle spalle.
MELLO:
Near, dai torniamo dentro.
Gli
tendo la mano sorridendo dolce.
Magari
può bastare.
NEAR:
Guarda che sono serio. Vuoi lasciarmi?
MELLO:
‘Fanculo Near, sei veramente uno stronzo!
Gli
urlo contro, allontanandomi e lasciandolo come uno stupido, mentre un
tuono mi
fa trasalire. È il caso veramente di tornare dentro, prima
che ci rimango
morto.
CIAO
CARI!!!
dite
la verità, non ve lo aspettavate il nostro ritorno
così presto xd!!!
Allora, che ne pensate di questo capitolo? Secondo voi cosa
succederà adesso? Siamo curiose di sapere se siamo state
prevedibili o almeno in questo non abbiamo fallito ^^
Che
dire?
Siamo
commosse dai vostri commenti, davvero.
Grazie
naturalmente a chi ha letto, messo la fic nei preferiti e recensito:
x
_Kira_94:
Anche a noi piacciono tanto le faccine ^^ Infatti ci sono anche nella
fic, anche se a volte stonano un po' XD...Comunque, visto che brave?
Siamo state velocissime...speriamo solo che la velocità non
abbia divorato la qualità. Un baciooo
x
Dei_Shiki:
Cara, ci sa che tu sia l'unica ad esserci rimasta male dopo il litigio:
chissà, forse non odi Near ^^ Speriamoooooo...
x
reidina:
Near sta per evaporare...aspetta che è un po' lento xd
Però oggi c'è stato un assaggio di quello che
succederà muamuamua ^^ Non far caso al bacio con Ide:
è vero che è bello torturare Mello, ma non
abbiamo intenzione di ucciderlo xd
x
Luchia L:
Ebbene si, Matt da un po' fastidio. Sta sempre in mezzo, peggio del
prezzemolo, ma è tenerissimo anche così, non
trovi??? E la sua agonia non durerà a lungo, solo il tempo
di degenerare un altro po' xd
x
BeyondBirthday:
Siamo felici che le parti in corsivo ti siano piaciute...ci abbiamo
messo tutte noi stesse xd (se guardi bene trovi pure un po' del nostro
sangue xdxdxd) E poi...come hai potuto leggere, l'agonia sta per
finireeeee
x
Kicchina:
Eh si, Matsuda è molto più carino, ma non sarebbe
stato bello far fare ad un ragazzo così bellino la parte del
cattivo bastardo. Molto meglio uno brutto ed antipatico come Ide xd.
Mello è un po' duro di comprendonio, quindi
capirà il tutto con mooolta lentezza che noi cercheremo di
velocizzare; quanto alla MattxNear...si, è una coppia un po'
strana, ma hanno un buon punto di riferimento: Mellino il caramellino xd
x
Sydelle:
Cattivone Mello, eh? Si merita una bella punizione (Libby ed Aka con un
cucchiaio di legno e un matterello si lanciano all'inseguimento di
Mello, sventolando a destra e a sinistra le pieghe del grembiule rosa a
fiorellini)
x
Hizu:
Decedi? Non sarà un po' eccessivo? Povero piccolo
Near...okay, forse non è questo il posto adatto per
coccolare il piccolo furetto latteo...tornando al dunque, tu dici che
Mello sarà l'uke??? mmm potremmo considerare la cosa, anche
se...
x
gemi_girl:
cara, come avremmo potuto non rendere Matt geloso? Chiunque lo
sarebbe stato di fronte a simili caramellerie xdxdxdxd
un
bacio,
Libby
ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 29 *** che mi succede? ***
CHE
MI SUCCEDE?
POV
MELLO
Matt
mi ha fatto stare sveglio tutta la notte, costringendomi a raccontare
fin nei
minimi dettagli tutto quello che era successo.
Il
che per certi versi è un bene, mi sono sfogato, ma per altri
versi è proprio
una rottura!
Vuole
sapere tutto.
MELLO:
Hai un buon sapore Near…
Lo
ripeto a me stesso, pensando a lui, a me, a noi…ora
che…penso sia tutto finito.
Per la seconda volta.
Comunque,
mi sono svegliato nel letto di Matt…Non capite male! nel suo
letto,
completamente vestito, sopra le coperte e lontano da lui, chiaro?
Come
potrei tradire Near?
Come
potrei farlo ancora?
La
prima cosa che ha fatto Matt aprendo gli occhi, invece di dire
buongiorno, è
stata constatare che Near non era in camera.
Non
ancora, o non più? Questo non lo avevamo capito.
Quando
non lo abbiamo trovato in classe, si è accesa la lampadina.
MATT:
Sono un po’preoccupato!
Mi
sussurra, mordicchiandosi un dito.
A
chi lo dici, bello mio!
MELLO:
Bah!
MATT:
Ma come bah? Dove sarà?
MELLO:
Ti risulta che io faccia l’indovino?
MATT:
E dai, lo so che sei più preoccupato di me.
MELLO:
Taci, Matt. La lezione inizia.
POV
MATT
Ho
chiesto al prof di uscire ancora prima che aprisse il libro.
Ma
L è comprensivo e mi ha lasciato andare, così
sono andato a cercare Near per
fatti miei, tanto se aspetto Mello hai voglia di morire!
Vengo
assalito da un dolore forte all’altezza dello stomaco: che mi
succede?
Istintivamente
mi reggo con una mano al muro, sentendo la testa girare.
Perché?
Perché,
con tutto il bene che voglio a Near, adesso sarei tentato di lasciarlo
dov’è?
Mi
convinco di abbandonare questi pensieri, cercando il piccoletto.
Se
non ricordo male, mi ha parlato dell’albero dietro
all’edificio centrale.
Quando
arrivo, il mio sguardo si incanta sulla figura piccola e tenera di
Near,
rannicchiato sotto l’albero, sicuramente addormentato.
Come
potrei provare odio, per una persona così?
Sembra
un bambino…lui può fare tenerezza; può
fare paura quando è arrabbiato; può
risultare inquietante per chi non lo conosce; ma non lo si
può odiare.
MATT:
Near!
Lo
chiamo un paio di volte, senza ottenere risposta, così
inizio a scuoterlo un
po’.
NEAR:
Ma che…?
MATT:
Hai dormito qui.
Gli
comunico, sorridendo comprensivo.
MATT:
Dai, torniamo dentro! È tardi.
Annuisce
silenziosamente alzandosi con un po’di fatica ed iniziando a
camminare, molto
lentamente verso la camera.
MATT:
Ma sicuro di star bene?
Annuisce
impercettibilmente, confermandomi l’esatto contrario con
l’andatura barcollante
che ha assunto.
MATT:
Ma non è che ti sei ammalato dormendo sotto la pioggia?
NEAR:
Non ti preoccupare.
Lo
accompagno in camera, aspettando che esca dalla doccia e si rivesta.
MATT:
Andiamo a lezione?
Biascica
un “si” per niente convincente ed apre la porta.
In
fin dei conti il mio ruolo è questo: aiutare
tutti…senza capire cosa mi passa
per la testa.
Perché
sto così male?
POV
MELLO
Quando
Near è venuto in classe non mi ha proprio rivolto lo sguardo
e non ho avuto il
coraggio di chiedere a Matt dove fosse stato.
E
se avesse preso sul serio l’idea di farmi vedere che
è capace di farsi mezza
scuola? Non voglio neppure pensarci…
MATT:
…Albero.
Gli
ho sentito dire di sfuggita, mentre Light leggeva “A
Silvia”.
MELLO:
Non mi importa.
MATT:
Mi era parso il contrario.
LIGHT:
Mello, vuoi continuare?
E
te pareva! Mica poteva far continuare a Matt? Troppa grazia.
Fortuna
che non ho perso il segno!
MELLO:
Che sospiri, che cori oh Ne-Oh Silvia mia!-
Inevitabile
è una risata generale.
Noto
soltanto ora che Near ha un’espressione
assente…intendo dire più del solito!
Chiedo
a Matt se sa qualcosa, ma naturalmente non è in grado di
dirmi nulla.
Uff.
Finalmente
suona la campanella.
Mentre
sistemo le mie cose per il cambio di aula, intravedo Near poggiarsi
stancamente
al banco, finendo con l’inginocchiarsi a terra.
MATT:
Near che ti prende?
Anche
Light sembra preoccuparsi un po’, prendendo coscienza del
fatto che Near è
appena svenuto.
Mi
avvicino preoccupato, alzandolo da terra.
Matt
prova ad intervenire, ma lo fermo, prendendo meglio in braccio Near.
MELLO:
Matt, fatti i cazzi tuoi!
A
volte divento un po’gelosetto ^-^”
Stringo
forte Near tra le braccia, uscendo dall’aula senza neppure
chiedere il permesso
al docente ancora in classe.
Mentre
raggiungo la camera, il piccolo si sveglia.
NEAR:
Mel…mettimi giù.
Biascica,
dopo qualche secondo di smarrimento.
MELLO:
Taci.
Sospira
stancamente, aggrappandosi un po’di più a me.
MELLO:
Si può sapere che t’è preso?
NEAR:
Nulla.
Lo
fisso sbieco.
NEAR:
Sto bene, ergo non ho bisogno di te, ergo vattene!
E
certo, ora che siamo arrivati ci credo che non gli servo più!
Quando
entriamo in camera noto che sul letto di Matt ci sono i suoi vestiti di
ieri,
bagnati.
E
capisco.
MELLO:
Near hai la febbre.
Me
ne accerto posandogli una mano sulla fronte.
MELLO:
E pure alta.
NEAR:
Che ti importa?
Mi
fissa con i suoi occhi grandi e solo ora mi accorgo di quanto siano
lucidi e di
quanto le sue guance siano rosse.
MELLO:
Apri la bocca.
NEAR:
Smetti di fare la mammina premurosa. Non ti si addice questo ruolo, non
ora.
MELLO:
Fa’ poche storie.
Gli
infilo il termometro in bocca, contro la sua volontà,
aspettando un po’ed
iniziando a mettere ordine nel casino generale che abbiamo lasciato
Matt ed io.
Ora
che ci penso…fa che Matt prenda gli appunti di matematica!
Mi servono a tutti i
costi.
Aspetto
che passino sette minuti e sfilo il prisma dalle labbra di Near,
osservando
sconcertato la temperatura: 40:3. e ci credo che è svenuto!
Il
puffo si mette di nuovo a sedere, sbuffando sonoramente, mentre io lo
spingo
ancora giù.
MELLO: Dormi!
NEAR: Fatti i fatti tuoi!
MELLO: Near, mi hai fatto preoccupare.
Ammetto,
abbracciandolo forte.
POV
MATT
Quando
torno in camera Mello è seduto sul letto a leggere, mentre
Near sta dormendo.
Mi
sento rincuorato dal fatto che non siano a scambiarsi coccole.
Cosa
significa questa gelosia?
E
poi…io non sono gay!
MATT:
Disturbo?
MELLO:
è una domanda?
Chiede
sorridendo.
Ha
un bel sorriso.
MATT:
Come sta?
Faccio
cenno con la testa a Near.
MELLO:
Ha la febbre. Dove sei stato? Sei sparito per tutto il tempo…
MATT: Non volevo
disturbare. Comunque il compito è stato annullato. Pensare
che ero convinto
fosse andato bene!
MELLO: Come mai?
Lo
sento sospirare felice: non posso che essere contento per
lui…ed anche per il
nanetto addormentato.
Saltare
un compito per Light equivale a prendere 2.
MATT:
Boh, forse perché un supplente non può fare
test…è stata tutta una farsa!
Ciao
a tutti!
avevamo
promesso di essere puntuali e guardate da quanto è che
manchiamo -.- Semplicemente imperdonabili, però speriamo che
questo cap si faccia perdonare da solo.
Bene
bene...a quanto pare Matt inizia a sentire qualcosa; Mello ha il cuore
foderato di prosciutto e Near...ma non lo trovate semplicemente
adorabile??? (Intendiamo nell'anime in generale, non nella fic xd)
...
Ok,
pareri personali a parte...
ringraziamo
tutti e ci scusiamo se non rispondiamo alle recensioni, ma i nostri
impegni ci chiamano.
Ci
faremo vive al più presto,
Libby
ed Akatsukina ^^
|
Ritorna all'indice
Capitolo 30 *** dalla padella alla brace ***
DALLA PADELLA ALLA BRACE
POV
RAY
Stamattina
mi sono
svegliato con uno strano presentimento: sarebbe successo qualcosa. E
qualcosa è
successo.
Siccome
ho un
debito con Ide, non mi sono potuto tirare indietro. Però io
lo so che è
immorale, che è sbagliato, che ci rimetterò la
pelle.
E non
mi posso tirare indietro.
Che
cavolo di situazione.
POV
LIGHT
Mi
annoio, non so che fare! Certe volte la noia mi colpisce
così, quando meno me
lo aspetto, e dire che fino a cinque minuti fa stavo
lavorando…
Voglio
fare qualcosa di divertente, mi annoio. O santo cielo, sembro Ryuk in
preda ai
suoi folli problemi mentali e non è una bella cosa questa.
Ci manca solo che
vado in crisi di astinenza da mele e mi metto a fare verticali.
Mentre
scuoto la testa con forza nel tentativo di cacciare
quell’orrido pensiero dalla
mia mente sento un bussare alla porta dell’ufficio.
L: Ma
sei sempre in ufficio tu?
LIGHT:
Beh, sai.. scusa se sto lavorando!
Sbuffo
scocciato: se lui non è in classe e non fa il suo dovere io
che ci posso fare?
L:
dai, non arrabbiarti.
Si
avvicina a me e mi bacia.
L:
Beh, io mi stavo rompendo e quindi sono venuto da te…
Malizioso
lo accarezzo leggermente baciandolo
LIGHT:
E allora facciamo “qualcosa”
L: e
poi sarei io il maniaco?
Mi
allontano da lui alzando gli occhi al cielo ed intrecciando le dita
dietro la
testa.
LIGHT:
Beh, potremmo sempre provare ad aprire l’armadio
così una luce bianca ci
avvolge e ci porta nel magico mondo di Narnia…
Scoppia
a ridere.
Ma
insomma, mi prende in giro?
Do
voce ai miei pensieri col risultato di farlo ridere ancora di
più e mi scocca
un bacio dolcissimo sulle labbra.
L: io
proporrei qualcosa di più semplice…
Mi
prende per mano e mi porta fuori dall’ufficio.
POV
RAY
Dopo
l’intervallo è venuto a parlarmi Ide per
confermare il piano. Peccato che io
non sia d’accordo con lui, né sulle
modalità, né sul fatto stesso.
C’è poco da
fare, lo trovo immorale. Ed è una bastardata.
Però so benissimo che non posso
sottrarmi. Mi auguro soltanto che prima di farmi fuori, Mello si
ricordi che è
stato lui a mettere in vigore questa regola.
IDE:
Ti vuoi muovere?
RAY:
Onestamente, Ide, non capisco il motivo.
Un
ultimo disperato tentativo di sottrarmi alla mia realtà.
IDE:
Vuoi un motivo? Vuoi davvero un motivo? Non ti basta sapere che si
prende gioco
di noi?
Io
non trovo che sia così.
IDE:
Non ti basta
sapere che probabilmente vuole portaci via Mello?
Quand’anche fosse?
Mi
dispiace per Near.
E
so che chi ne uscirà ridotto peggio sarò io, ad
opera di Mello o di Near,
cambia davvero poco.
Ma
se una cosa si deve fare…
Tutta
colpa di Mello e del suo senso di amicizia: perché si devono
sempre aiutare gli
amici?
A
volte fanno troppe cazzate.
Alla
fine c’è ben poco da dire, da fare, da pregare:
andiamo.
POV
IDE
Aspettiamo
qui circa venti minuti, quando una sagoma bianca compare finalmente da
dietro
un albero.
IDE:
Era ora!
Per
dargli il benvenuto, la mia mano si scaglia forte contro il suo viso,
lasciando
evidenti segni rossastri sulla pelle.
Il
mio compare si avventa sul piccolo pronto a colpirlo, ma il bianco
è più
veloce.
NEAR:
Che pensavi di fare?
Ghigna,
afferrando Ray per un braccio e allontanandolo da se in malo modo.
NEAR:
Comunque sono venuto solo per dirvi che non ho voglia di fare casini,
mi spiace.
IDE:
Ah no? Peccato, perché noi invece vogliamo divertirci un
po’.
Mi
avvicino rapido, spingendolo contro una parete. Bloccato con le spalle
al muro,
evita appena un mio primo pugno.
IDE:
Non fare i capricci.
Gli
afferro i capelli chiari, tirando forte nella mia direzione e
spingendolo a
terra. Riesce a malapena a bloccare la caduta con un braccio,
però non gli
lascio il tempo di rialzarsi e con una gomitata tra le scapole lo
spingo ancora
a terra.
Geme
appena, schivando un calcio da parte di Ray e ricambiando prontamente
con un
pungo allo stomaco. Il mio compagno si accascia a terra gemendo, mentre
Near
torna a concentrarsi su di me.
Provo
a colpirlo, ma con uno scatto deciso si porta dietro di me, spingendomi
e
lasciandomi inciampare tra le mie stesse gambe.
Ray,
intanto ripresosi, approfittando della concentrazione
dell’albino su di me,
riesce a colpirlo al basso ventre, facendolo piegare su se stesso.
IDE:
Adesso non fai più lo sbruffone, eh?
Sorrido,
mentre lui si alza, pronto a colpire ancora, quando Ray gli blocca
entrambe le
braccia dietro la schiena.
RAY:
Cuccia.
NEAR:
Non sono il tuo cane!
È
divertente vederlo scalciare, completamente impotente.
Prova
a dibattersi, ma è chiaramente in svantaggio: può
essere forte quanto vuole, ma
siamo due contro uno.
Mi
fissa con espressione apatica, come suo solito, intento a non lasciar
trasparire la minima emozione.
Ti
farò cambiare idea, non temere.
Mi
scosto un pochino, quello che basta per poterlo colpire abbastanza
forte con un
calcio nello stomaco.
Mi
soffermo sul suo visino adesso contratto in una smorfia di dolore.
IDE:
Paura?
RAY:
Adesso non
viene Mello a salvarti, sai?
NEAR: Non ho bisogno che Mello venga a salvarmi.
Sibila,
colpendomi con un calcio.
RAY:Non
mi sembri affatto nella condizione adatta a fare l’arrogante,
carino!
Lo
attira di più a se, portandogli un braccio intorno al collo
e facendo
pressione.
Il
piccoletto inizia ad ansimare, per introdurre aria nei polmoni,
tentando ancora
di divincolarsi.
IDE:
Buono, piccoletto!
Lo
colpisco ancora, stavolta allo stomaco, lasciandolo completamente senza
fiato.
Si
piega in avanti per quanto può, abbassando il volto ed
annaspando. Con un
movimento sicuro afferro i suoi capelli e lo costringo a guardarmi.
IDE:
Divertente, non trovi?
Mi
sputa in faccia, provando ancora ad allontanare Ray. Invano come sempre.
Una
volta resosi conto che con le buone non otterrà nulla, da
una gomitata nello
stomaco dell’altro, liberandosi dalla sua presa.
Dopo
qualche minuto di smarrimento carica il destro stampandomelo dritto sul
naso e,
mentre sono accovacciato su me stesso, cercando di calmare il dolore,
lo
osservo destreggiarsi contro il mio compare.
Grazie
alla piccolezza del suo corpo non trova difficoltà a
sfuggire dalle fauci del
maggiore, provando a svignarsela senza far degenerare oltre la
situazione.
IDE:
Dove credi di andare?
Mi
rialzo a fatica, troneggiando su di lui, di parecchio più
basso rispetto al
sottoscritto.
Cammino
nella sua direzione, costringendolo ad indietreggiare, fino a quando si
ritrova
con le spalle al muro.
IDE:
E adesso riprendiamo da dove avevamo lasciato.
Con
una mano mi preparo a colpirlo, sicuro che la bloccherà,
quindi ne approfitto
per mirare alla zona più delicata del suo corpo, ancora.
Col
fiato corto si piega su se stesso, quasi in lacrime per il dolore.
IDE:
Beh? Che hai da dire?
Gli
do un altro calcio, all’altezza dei reni più o
meno, facendolo gemere.
Devo
ammettere che non me lo aspettavo tanto semplice.
Intanto
Ray, che fino ad ora si era limitato ad osservare la scena, mi
raggiunge,
deciso a non lasciarlo andare via vivo.
NEAR:
Lasciatemi stare.
Prima
che possa continuare a parlare, il pugno di Ray gli tappa la bocca.
Colpendolo
sul petto lo costringe ad inginocchiarsi.
IDE:
Ci chiedi perdono in ginocchio?
RAY:
Che tenero!
Gli
assesto una gomitata nella schiena, facendogli sfuggire un gemito,
prima che
cada a terra completamente.
Con
un piede premo sulla sua schiena, gli impedisco di rialzarsi.
IDE:
Cammina.
Gli
urlo, tirandolo su per il retro della maglia e, senza lasciargli la
possibilità
di riprendersi, lo scaravento contro un albero.
Geme
al contatto con la corteccia ruvida, barcollando un po’
all’indietro e finendo
col cadere su Ray.
Ne
approfitto per continuare a colpirlo un po’ovunque, mentre il
suo vestito
bianco inizia a macchiarsi di rosso sempre più
abbondantemente.
IDE:
Come sei fragile!
Gli
dico, pronto a colpire e, quando sono già in equilibrio
precario, si sposta,
accasciandosi su un fianco, mentre io finisco inevitabilmente col
colpire Ray.
Si
rialza, mollandomi un pugno sul sopracciglio destro e fermando subito
dopo Ray
con un calcio.
Incurante
del dolore si scaglia contro di me, deciso a dimostrarmi la sua forza.
Peccato
che sia tutto inutile.
Ray
lo afferra per i fianchi allontanandolo da me, ma una gomitata lo
costringe a
lasciarlo andare.
RAY:
Io ti faccio a pezzi!!!
Urla,
pulendosi il viso con una mano e lanciandosi contro di lui.
RAY:
‘Fanculo!
Lo
afferra per una mano, piegando le dita nel verso opposto a quello
naturale e
facendogli male.
Il
piccolo però riesce a fermarlo con una ginocchiata,
ritraendo appena possibile
la mano dolorante.
Il
moro prova a rialzarsi, ma Near si siede su di lui a cavalcioni,
bersagliando
il suo volto di pugni.
RAY:
Dammi una mano, brutta checca!
Si
rivolge a me in preda al dolore.
Mi
avvicino piano, tirandolo per il retro della maglia e buttandolo da
qualche
parte, avventandomi sul suo corpo e tempestandolo di pungi un
po’ovunque.
Mi
accorgo troppo tardi di avergli fatto battere la testa contro qualcosa.
Subisce
incapace di reagire sotto i miei pugni, con la testa leggermente
piegata in un
lato, mentre un fiume di sangue gli sgorga dalla ferita che deve
essersi fatto
cadendo.
Mi
scosto da lui, pensando che possa bastare, mentre il piccoletto prova a
rialzarsi, barcollante e tremante.
Mi
fissa con occhi vacui e spenti, provando a parlare, ma un rivolo di
sangue
inizia a sgorgagli dalla bocca, costringendolo a tacere.
Mi
domando se non abbiamo esagerato.
Cerco
sicurezza nello sguardo di Ray che, per tutta risposta si avvicina a
Near, rialzandolo
per un braccio e spingendolo ancora.
Il
piccolo inciampa in qualcosa, rotolando giù di qualche
metro, fortunatamente
non su una discesa ripida, ma atterrando in una posizione un
po’preoccupante,
con il peso concentrato completamente su un braccio, probabilmente
rotto e
sbattendo ancora la testa.
IDE:
Penso che possa bastare, Ray.
Sussurro
un po’preoccupato per le condizioni dell’albino.
Decidiamo
che è il caso di lasciarlo stare, quindi ci allontaniamo
come se nulla fosse
successo, dandoci una sistematina.
---------------------------------------------------------------------
Ciaoooooo!!!!!!!!!!
Come vedete, cari, non siamo defunte!
Chiediamo
umilmente perdono, ci inginocchiamo, ma abbiamo una valida motivazione.
....
...
...
Diciamo
che...mmm...ok, le vacanze sono state più incasinate di
quando c'era la scuola.
Non
promettiamo più che saremo veloci, perchè ci
siamo rese conto di non essere capaci.
Ma
non temete, arriveranno gli altri cap!!!
Anche
perchè...come potremmo lasciarvi così? Con Near
mezzo morto, senza sapere dove sono Matt e Mello, con L e Light pronti
per una nuova avventura...
Allora,
torneremo quanto prima!
Come sempre un grazie di cuore a chi ci ha seguiti fino ad ora e a chi
continuerà a farlo nonostante siamo mancate per tanto
tempo...
Bacissimi,
a presto
Libby
ed Akatsukina
|
Ritorna all'indice
Capitolo 31 *** AVVISO ??? ***
PERDONO!!!!
Beh, mi sento un po' in imbarazzo dopo tanto tempo...
Soprattutto
perchè odio profondamente chi lascia le storie
"appese",senza motivazioni e senza ragione.
Ma, non pre
giustificarmi, dovete sapere che poichè non scrivevo da sola
questa fic non me la sono sentita di spiegare i motivi nè di
riprendere da sola.
Adesso
è passato un bel po' di tempo ed è probabile che
riprenderò a scrivere.
Volevo solo
chiedere immensamente scusa e sperare che nessuno mi odi per questo!!!
Un bacio
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Capitolo 32 *** Where are you, Near? ***
WHERE
ARE YOU, NEAR?
POV
MATT
-Ma
porca puttana, si può sapere che morte ha fatto quel
coglione del mio ragazzo?-
Mi
chiede Mello, con la sua solita delicatezza. Sbuffo leggermente, poi mi
decido
a rispondere.
-Non credi di
esagerare, Mel? Con le parolacce intendo. E poi, magari sarà
impegnato in
qualcosa!-
-Esistono i cellulari, Matt, i cellulari! Perché non lo usa
mai? Ti giuro che
quando lo trovo la prima cosa che faccio è spaccargli il
culo!-
Già
e non oso immaginare il come! La scena sarà vietata ai
minori.
-Se
tu fossi quel cretino di Near, dove te ne andresti a fanculo?- continua
il suo
monologo, di fronte al quale ormai non posso che sorridere.
-Ma
se ti sei risposto da solo!-
Qualcosa
mi dice che la mia ironia non viene apprezzata da Mello.
Che
sia davvero preoccupato per Near???
Il
suo sguardo ai limiti della follia mi convince ad aiutarlo seriamente.
-Magari possiamo
cercarlo!- risolvo, giusto per accontentarlo.
-Cosa credi che stiamo facendo?-
-Intendevo, magari io vado a cercarlo dalle parti della biblioteca, tu
torna in
camera. Se fossi in lui, andrei lì--
Finalmente
si allontana.
Sinceramente,
se fossi in Near cercherei di sparire il più lontano
possibile dal biondo
arrabbiato. È per questo motivo che non lo cerco: sono certo
che sta bene e che
voleva soltanto stare un po’da solo. Dopotutto ha diritto di
avere una propria
privacy.
Passo
casualmente nell’aula magna e decido di entrare,
chissà magari trovo qualcuno
con cui fare due chiacchiere.
Una
folla fitta mi incuriosisce.
-Ma tu la bocca
chiusa mai?-
-Beh, scusa ma io…-
Mi
avvicino a Matsuda, chiedendo spiegazioni.
-Litigano
perché Ray ha detto qualcosa che non doveva dire-.
-Sarebbe?-
chiedo incuriosito
-Pare
che abbiano fatto a botte con Near-.
Ah,
vabbè, come se…COOOOSA????
-quando?-
-Da
poco a quanto pare, ma non ho capito tutto. Credo dalle parti della
grotta,
solo che adesso Near non sappiamo dov’è e loro
litigano senza motivo-.
Ok!
Forse è il caso di dirlo a Mello.
POV
MELLO
Finalmente
Matt si è deciso a collaborare. Near non scompare in questo
modo, qualcosa è
successo, sono sicuro.
Amore
mio…
Seguo
il consiglio del rosso e provo a cercarlo in camera, sperando di
trovarlo con
un libro tra le mani, magari sotto la doccia, oppure a letto, mi va
bene tutto!
Apro
la porta con il cuore pieno di speranze.
Ma
è tutto chiuso, tutto perfettamente in ordine, tutto senza
Near.
Sbuffo
esasperato decidendo di approfittare per fare scorta di cioccolata ed
inevitabilmente il mio sguardo cade su un foglietto di carta, su cui
troneggia
una scritta a caratteri cubitali.
Sento
il mio cuore perdere qualche battito.
Amore,
non mi dire che lo hai fatto…
Ma
perché cavolo non mi hai detto nulla?
Giuro
che se ti espellono io ti ammazzo, se ti mandano via come facciamo?
Io
con chi competo???
…
Io con chi vado a
letto?
Percorro di corsa il
tragitto fino al punto
indicato, raggiungendolo col cuore in gola.
Mi fermo qualche
istante a riprendere
fiato, posando le mani sulle ginocchia, leggermente piegato in avanti,
con i
capelli che ricadono in avanti e gli occhi socchiusi.
Near?
Parlo con me stesso,
rendendomi conto
soltanto adesso che arrivare qui è stato inutile: anche se
li è successo
qualcosa, non credo di trovarvi ancora qui. E so che sei intelligente
abbastanza da non averli uccisi.
E
poi…c’è troppo silenzio. siete andati
già
via.
Magari adesso mi
starai cercando.
Ironia!
Vabbè
magari trovi Matt…
Mi decido a cercare
tracce della vostra
lite, riaprendo gli occhi.
La prima
cosa che mi salta all’occhio è una
figura piccola, immobile a terra.
Ed eccomi
qui!!!
Beh, spero
che sia valsa la pena di attendere! Se dovesse esserci qualcosa che non
va dite pure, intanto io vi premetto che, mentre negli scorsi capitoli
usavamo "MELLO:" e cose simili, adesso ho preferito un altro metodo. Se
non dovesse andare bene, let me know!
in ogni
caso, sto pensando di farmi un calendario, ad esempio postando sempre
uno stesso giorno della settimana, ma per farlo, devo mettermi sotto!
Col prossimo capitolo vi farò sapere...
Un bacio,
alla prossima!!!
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Capitolo 33 *** oh, my dear... ***
ok, lo ammetto: un
capitolo lungo, in cui non succede nulla. Insomma, vi chiederete cosa
lo ho scritto a fare...
E chi vi
può dare torto?
Ma una giutifica la
ho: era davvero TROPPO lungo quello che avevo scritto. In compenso,
c'è già il prossimo capitolo!!!
Detto questo, un bacio
graaande graande a tutti!!!
E alla
prossima!!!
OH
MY DEAR...
POV MELLO
N-Near?
Mi avvicino tremante
al corpo del
piccoletto, completamente sporco di fango e sangue, poggiandogli una
mano sulla
spalla.
Dischiude leggermente
le labbra,
sussurrando il mio nome, prima di aprire gli occhi stanchi e sofferenti.
Come tutto di lui.
-Amore, che
è successo?- gli chiedo a denti
stretti, mentre lui i fissa con gli occhi appena socchiusi, incapace di
parlare.
-Va tutto bene,
tranquillo!-
Non so se parlo con
lui o cerco soltanto di
convincere me stesso.
È ridotto
malissimo: ha tagli un po’ovunque
e chiazze livido-violacee che spuntano sulla sua pelle diafana. Solo
ora mi
accorgo di quanto sanguina…
Gli prendo una mano,
smuovendolo appena e
facendolo gemere.
-Piccolo
mio…-
Gli accarezzo i
capelli spettinati e
sporchi, sperando di sentirgli dire qualcosa.
Ma non dice nulla.
Si limita a richiudere
gli occhi, ormai
completamente svenuto.
Quando la mia mano
riemerge dalla chioma
chiara, è completamente intrisa di sangue.
A questo punto muoio
davvero.
Mi soffermo qualche
secondo su una ferita
di un paio di centimetri, abbastanza profonda che gli sta macchiando
tutti i
capelli.
Senza perdere
più tempo, mi decido a
prenderlo in braccio, cercando di non fargli fare movimenti bruschi e
portarlo
dentro.
-Va tutto bene, amore
mio, non ti preoccupare-.
A metà del
tragitto, una furia rossa mi
raggiunge.
-Anf,
anf…ti cercavo-. Biascica Matt,
poggiando le mani sulle ginocchia e riprendendo fiato.
-Matt…-
Sussurro, ormai
sull’orlo delle lacrime.
La serietà
dipinta sul volto di Matt, così
poco adatta a lui, mi lascia intendere che faccio bene a preoccuparmi.
-Sono
morti. Te lo giuro Matt non gli faccio vedere domani!- urlo.
-Mel, magari ci pensi dopo a loro-.
Ha
una voce rassicurante. Devo ammetterlo, in questo momento mi serve
averlo
vicino.
-Matt, ho paura-.
-N - non ti
preoccupare-.
Mi sorride poco
convinto.
Raggiungiamo
l’infermeria entrambi un
po’shokkati ed indecisi sul da farsi. Sinceramente, non credo
proprio che
quell’incompetente dell’infermiera Misa sappia che
fare e non mi va che tocchi
il mio ragazzo.
Matt mi apre la porta
spingendola con una
mano un po’ tremante e mi fa segno di portare Near sul
lettino, intanto che la
bionda tinta (ti piacerebbe avere il mio pelo, eh???) si decide ad
apparire da
dietro uno scaffaletto.
-Vi serve qualcosa?-
chiede in
realtà poco interessata. Immagino
si aspetti il solito mal di testa per saltare le lezioni. Ormai sono
passati i
tempi in cui Near ed io ci azzuffavamo finendo sempre con qualcosa di
rotto
nella sua stanza.
Bei tempi a pensarci!
Almeno ero io a farlo
soffrire, potevo godermi l’espressione contrariata quel tanto
che bastava e poi
fare la pace.
Misa comunque non si
è accorta proprio
della presenza di Near ed appena mette a fuoco la sua situazione,
finisce col
cadere a terra, priva di sensi.
-Matt ti prego falla
sparire dalla mia
vista prima che la tagli a fettine!-
-Ma, Mello se
lei…Near…cosa?...-
Mi avvicino al
piccoletto, iniziando a
tamponare la ferita alla testa con della garza presa dal cassetto,
mentre il
rosso porta via quella piccola troia. E lei sarebbe
un’infermiera?
Mentre aspetto il
rosso, inizio a
riflettere sui vari modi che esistono per ammazzare Ray ed Ide:
riflettiamo: non credo
che ucciderli
sarebbe l’ideale, poi finirei in carcere e non potrei stare
con Near.
A questo punto
suppongo che non vada
neppure bene fargliela passare liscia, hanno quasi ucciso (e non sono
per
niente sicuro del quasi!) il mio ragazzo.
Come
mi posso divertire?
Sarebbe bello anche
inchiodarli su una
sedia a strappare loro tutti i peli, uno ad uno, con un pinzetta.
Oppure potrei
costringerli ad una notte di
sesso forzato con il preside.
Oppure…ok
sto divagando! Ed è arrivato Matt!
-Ma dove cazzo ti eri cacciato?-
-Sul tuo modo di parlarmi facciamo i conti dopo, dimmi!-
Ma
ringrazia che non ti ammazzo!!!
-Scusa, comunque visto
che Misa ci è stata
molto utile, chiama qualcuno-.
Mi
fissa interrogativo, consapevole del fatto che nessuno abbia le
competenze
giuste.
-Il primo decelebrato dotato di patente, anzi no, il primo che sappia
aprire
una macchina e guidarla, anche senza patente o senza chiavi-.
-Si, certo,
vabbè-.
Borbotta qualche altra
cosa, poi scompare
oltre la porta, lasciandomi ancora a fare i conti con questa situazione
piuttosto seria e…difficile???
Boh mi sembra di
banalizzare tutto, ma
descrivere la sensazione che provo adesso è impossibile: un
misto tra odio nei
confronti di quei due; senso di colpa perché in fondo la
colpa è anche mia;
schifo per il modo in cui si sono comportati; preoccupazione per le
condizioni
in cui si trova adesso Near; rabbia verso Near che sapeva di non dover
andare
lì…e…e panico.
Per quanto mi faccia
male ammetterlo.
Adesso ho davvero
paura che sia troppo
grande per me questa situazione. Inconsapevolmente inizio a piangere e
le mie
lacrime finiscono col cadere sulla pelle sporca di Near, detergendo il
sangue
non del tutto asciutto sul suo visino.
Non so dire di preciso
da quanto, ma mi
sono accorto che respira davvero pianissimo, troppo, davvero proprio
troppo
piano.
Mi sento stupido a
pensare anche solo per
un attimo che forse ci sarebbe qualcosa da fare. Qualcosa che in un
altro
momento sarebbe davvero piacevole: una specie di respirazione bocca a
bocca.
Ma anche volendo
finirei soltanto con il
dargli un bacio, non credo di essere capace di farla
bene…resto impotente a
guardarlo.
-Mello!-
La figura imponente di
Light spunta dalla
porta, circondata da un alone di panico, perfettamente in contrasto con
il suo
abituale sangue freddo.
Dopo qualche secondo
arrivano anche Matt ed
L.
Solo
quest’ultimo mi sembra aver conservato
un po’ della calma apatica che lo contraddistingue di solito:
senza chiedere
spiegazioni (che sicuramente Matt non ha avuto il tempo di fornire) si
china
sull’albino, constatando quello di cui già io mi
ero accorto e decidendo di
adottare i miei stessi mezzi.
Solo che lui sa farlo.
Vedendolo accostare le
labbra a quelle di
Near mi sento male ed istintivamente distolgo lo sguardo fissando Matt
che,
comprensivo, mi fa cenno di star tranquillo, dopotutto L è
fidanzato, come
potrebbe interessargli un ragazzino? Soprattutto in queste condizioni.
Dopo un po’,
quando sembra che Near abbia
ripreso a respirare autonomamente, anche se pianissimo, lo prende in
braccio,
facendomi segno di seguirlo e piantando lì gli altri due.
-Che ha intenzione di
fare?- chiedo interdetto.
-Credi che siamo in
grado di fare qualcosa
noi qui?-
-Giurami che licenzi
Misa…-
Almeno…
-Mi dispiace, ma non
sono io a poterlo
fare. E non ti dimenticare che è la figliastra
dell’ama---cioè di Rem, l’amica
del preside-.
-Si certo,
però pensa che…-
-Ne parliamo con
Light. Magari dopo. Adesso
vuoi dirmi che è successo?-
Mi accorgo solo ora di
essermi perso in
inutili divagazioni.
Inutili davvero,
considerate le
circostanze.
-complicato-
asserisco, schiacciandomi
contro il sedile dell’auto, mentre L accelera.
-Non sono stupido,
posso capire lo stesso-.
-Ti chiedo solo un
favore: se proprio Misa
deve rimanere, fai espellere quei due animali-.
-Non posso-
Come?
-COME?-
-Non ci sono motivazioni. Magari, se ti va di spiegarmi…-
Abile
mossa da parte sua.
-Mi arrendo! Comunque
non credo ci voglia
granché per capire: Ide e Ray ce l’hanno a morte
con Nate…-
Nate??? Suona strano
sulle mie labbra.
-…e hanno
pensato bene di divertirsi un
po’, approfittando del fatto che stava male.
-Magari
non lo sapevano!-
-Ci potevano arrivare. È svenuto in classe di fronte a
tutti, quindi…-
Sento il
motore spegnersi e decido che
magari ne possiamo riparlare dopo.
Ciaoooooooo
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Capitolo 34 *** Strani sentimenti e strane reazioni... ***
STRANI SENTIMENTI E STRANE
REAZIONI...
POV
MELLO
L
ha chiamato Light e dopo un po’ se ne è andato
senza dirmi più nulla.
Osservo
impotente il piccolino disteso nel letto: non si muove, non si sveglia,
non da
cenni di vita.
Stringo
la manina pallida di Near, stando attento a non far staccare nessuno
dei fili
che ricoprono il
suo corpicino
martoriato.
Sento
le lacrime pizzicarmi gli occhi, osservandolo impotente. Che schifo di
situazione!
I
dottori hanno parlato con L, a me non vogliono dire nulla.
Sento
solo il costante bip del suo cuore, lento e calmo, come lui.
Spero
che stia bene.
Davvero.
Distratto
dai miei pensieri non mi accorgo che la porta si è aperta.
-Mel…-
Una
voce familiare raggiunge le mie orecchie.
Non
mi ero neppure reso conto che fossi entrato.
La
cosa che mi viene più naturale da far in questo momento
è alzarmi e rifugiarmi
tra le braccia di Matt, alla ricerca di conforto e
di…qualche certezza.
-Dimmi
che sta bene…- sibilo.
POV
MATT
Dovrebbe
dirlo lui a me.
Ricambio
a fatica il suo abbraccio, rendendomi conto di quanto sia difficile una
cosa
del genere.
Cavolo
dico io, come posso essere l’amico? Come posso restare dietro
le quinte,
osservandolo mentre si strugge d’amore per qualcuno che non
sono io?
La
tentazione di baciarlo adesso è forte, ma so che non posso,
che non devo fare nulla
di simile.
Lo
abbraccio forte, lasciando che il mio sguardo cada su Near: ecco,
adesso si che
sto uno straccio.
Come
posso pensare cose del genere? Come posso pensare di prendermi Mello e
sottrarlo ad una persona come Near? In fondo io voglio bene anche a
lui…e poi
proprio adesso è una cosa che non merita!
-Va
tutto bene, biondo-.
Mi
scosto da lui con freddezza.
-Sono
venuto solo per dirti che devi tornare a scuola- aggiungo.
-Chi
te lo ha detto? Io da qui non me ne vado, Matt…-
-Mi
dispiace, sono le regole. O almeno credo. Comunque lo ha detto Light-.
Infilo
una mano tra i capelli, cercando di far scemare l’imbarazzo
che mi ha colto
senza alcuna ragione. Da quando sono timido di fronte a Mello?
Abbasso
lo sguardo inconsapevolmente, mentre lui, tutto abbattuto, se ne torna
dall’albino, per potergli fare le ultime coccole.
Sento
una morsa stringermi il cuore e mi accorgo che a poco a poco inizia a
mancarmi
il fiato.
Mello
bacia piano l’albino, attento a non spostare nulla di quel
che ha addosso,
sfiorando appena la sua pelle morbida…
-Torno
presto, non ti preoccupare, amore mio-.
Sento
il cuore uscirmi dal petto e per poco non piango.
Mi
appoggio con la schiena alla parete della stanza, cercando di darmi un
contegno
ed intanto distolgo lo sguardo.
Sarò
anche buonista, ma masochista non ancora!
-V-vado
fuori-.
Biascico,
richiudendo la porta alle mie spalle.
Mi
siedo sulla panchina, aspettando esca ed intanto cerco fare chiarezza
dentro di
me.
Mi
sento uno schifo…non dovrei provare certe cose per qualcuno
che è già
impegnato…sono entrambi miei amici…
POV
LIGHT
Sono
rimasto fuori al cancello dell’ospedale, in macchina,
nell’attesa del ritorno
di qualcuno, quantomeno di mio fratello o del mio ragazzo.
Mi
rigiro i pollici fissando la scritta che c’è di
fronte a me. Non mi sono mai
piaciuti gli ospedali. Se posso essere sincero, li odio. È
un posto dove va la
gente quando sta male, quando sta per morire… mi piace di
più pensare alle
persone che hanno da divere, che si godono il tempo che resta loro.
Ricordo
che qualche giorno fa la collega di filosofia mi parlava del
“vivere per la
morte”, inevitabilmente mi ero ritrovato a zittirla con un
“vivere per la
vita”, mentre L mi era sembrato particolarmente affascinato
da questa teoria,
dal come sapere di dover morire ti possa dare forza. A me mette solo
una grande
tristezza. Mi fa pensare a tutte le persone che dovrebbero esserci e
non ci
sono.
Mi
sento un po’ egoista a non rivolgere il mio pensiero a Near.
Questo ad essere
sincero non riguarda il mio astio personale nei suoi confronti o la
stupida
gelosia che ho provato vedendo L che lo soccorreva. Molto
più semplicemente,
non mi piace pensare che le persone che conosco possano non stare bene.
-stanno
arrivando- annuncia la voce rilassante di L fuori dal finestrino, poi
finalmente il mio ragazzo torna dentro l’auto.
Istintivamente
provo ad avvicinare le mie labbra alle sue, ma mi trovo a fissare da
vicino il
suo zigomo, mentre il suo viso è rivolto
dall’altra parte.
-Elle…-
-Light,
in qualità di vicepreside, come minimo avresti dovuto
interessarti- mi
riprende.
E
come dargli torto? Ma di certo non posso mettermi a spiegare tutta la
situazione…
-sapevo
che c’eri tu con loro, ne ho approfittato per…
per…-
Il
suo sguardo mi fa capire che ho sbagliato e, proprio come i miei alunni
quando
sono impreparati, abbasso lo sguardo, fissando la punta delle dita ed
incapace
di ribattere.
Restiamo
così silenziosi fino all’arrivo di Matt e Mello.
-Abbracciami
L…- gli sussurro un attimo prima che aprano la porta, ma non
si smuove.
POV
MELLO
Sono
rimasto per almeno altri venti minuti dentro con Near, pronto ad
andarmene, ma
fermo sulla porta, sperando di vederlo da un momento
all’altro aprire gli occhi
e sorridermi.
Ma
nulla.
Nulla.
Alla
fine, mi sono reso conto di quanto fossero inutili le mie aspettative.
Torniamo
silenziosamente a scuola e, appena varchiamo la soglia
dell’ingresso le nostre
strade si dividono.
Corro
in presidenza per cercare di ottenere qualcosa: se proprio non posso
far nulla,
almeno mi vendico!
Light
naturalmente non ha voluto ascoltarmi e per quanto lo abbia pregato, si è rifiutato di
mandar via a calci Misa.
Inoltre,
siccome Near non può confermarlo, non ci sono testimoni che
siano stati Ray e
Ide e combinarlo a quel modo, quindi loro restano qui.
E
la colpa come sempre è mia, che ho fatto a pezzettini il
bigliettino che gli
avevano lasciato, in un attimo di follia. Mordo il labbro inferiore
ammettendo
che come sempre il mio poco autocontrollo crea dei problemi, poi mi
decido a
sfruttare la cosa.
Esasperato,
vado alla ricerca delle persone verso le quali serbo il mio odio
più profondo,
ormai pronto a farmi giustizia da solo.
Ide
è steso nel prato, a leggere.
Certo!
Perché la sua più grande preoccupazione
è andare bene all’interrogazione.
Soltanto
adesso mi accorgo di quanto io sia stato ipocrita a dare importanza a
queste
cose, quando invece la vita è ben altro.
Come
ho fatto ad essere cieco per così tanto tempo?
-Ciao-
sentenzio lugubre.
-Piacere
di vederti. Sai, ho saputo di Near, mi dispiace davvero…-
Sussurra
con voce melliflua, provando ad avvicinarsi a me con occhi da gatto.
Ma
con me non attacca.
-Ma
che, mi prendi per il culo?-
Urlo,
afferrandolo per il bavero della maglietta ed attirandolo a me.
-Tu
sei morto! Non ti rendi conto di quello che hai combinato…io
ti ammazzo…-
Ansimo
pesantemente, cercando di controllarmi.
-Andiamo,
noi non potevamo sapere che era tanto checca…- neppure ci
prova a negare. Sa
che è tutto inutile.
-Come?
Non ho sentito?-
Ironizzo,
mentre un pugno lo colpisce diritto sul naso.
-Intendo
che ce lo ricordavamo un po’ più forte!
L’amore lo avrà indebolito…- leggo la
paura nei suoi occhi, ma in ogni caso, non rinuncia a fare battute di
pessimo
gusto.
Brutto
porco…
Mi
preparo a colpire ancora, quando una mano decisa mi afferra il polso,
costringendomi
a lasciar morire a mezz’aria il colpo che avevo preparato.
-Mello,
torna in camera e per adesso stendiamo un velo sulla faccenda-
È
L.
Grugnisco
in direzione di Ide, raggiungendo l’edificio di corsa,
salendo i gradini a tre
a tre, nella speranza di raggiungere al più presto Matt e
potermi sfogare con
lui.
Eccoci!!!!
Miei
dolcissimi e tenerissimi lettori, davvero, mi avete fatta commuovere
con le
recensioni allo scorso capitolo! ç_ç
Spero
che questo capitolo capitolo vi sia piaciuto, ma soprattutto che vi
abbia
incuriosito! Sappiate che TUTTO ha un suo significato...
E
ora apriamo il SONDAGGIO
premesso
che sperimenterò tutte le coppie possibili, quale
è la vostra preferita? Quale
volete vedere compiuta alla fine???
Fosse
anche Near x Ryuk... ditemelo!!!
Un
bacio
alla prossima,
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Capitolo 35 *** reazioni sconsiderate ***
REAZIONI
SCONSIDERATE
POV MELLO
-Matt!-
Piuttosto
che parlare, diciamo pure che urlo. Sbatto con forza la porta della
camera
dietro le mie spalle e subito raggiungo le scale per andare sul letto
di Matt.
Salgo solo i primi due gradini e mi ritrovo a fissare il suo viso
rilassato a
pochi centimetri da me. Probabilmente dorme: ha gli occhi chiusi e le
cuffiette
nelle orecchie con il volume talmente alto che riesco a sentire anche
io “Over
you”… la mia canzone preferita!
E
che a ben pensarci a lui non è che piaccia molto…
ma direi proprio che ora non
ho il tempo di pensarci!
Lo
scuoto piano con una mano sulla spalla, poi gli sfilo le cuffiette e
spengo
l’i-pod.
-Matt,
ti va di parlare?-
-Ad
essere sincero no- mugugna, girandosi dall’altro lato del
letto e nel movimento
per poco non mi butta giù!
Beh,
non posso certo costringerlo…
…O
forse si?
-Bene
Matt, allora ascolterai, perché io ho ASSOLUTAMENTE BISOGNO
di qualcuno con cui
sfogarmi-.
Inizio
a parlare a raffica di tutto quello che mi passa per la testa, di
quanto mi
manchi Near, ma soprattutto di quanto ho bisogno di vendicare quello
che è
successo, non tanto per Near in sé, ma perché
hanno osato toccare qualcosa che
era mio. Soltanto mio.
Mi
siedo sul letto di candeggina, in modo da poter guardare Matt mentre
gli parlo
e gli spiego che prima o poi avrò la mia vendetta.
-La
verità è che per quanto io non voglia ammetterlo,
Near mi manca. È la ragione
della mia vita-.
-NON
VUOI AMMETTERLO???- Matt urla, alzandosi finalmente dal letto e
raggiungendomi
con due ampie falcate –Mello, tu forse non ti rendi conto che
lo stai
ripentendo in continuazione! Non ti sopporto più, possibile
che tu non sappia
fare altro che parlare? Se davvero vuoi avere la tua vendetta
prenditela pure,
ma lascia fuori me!-
Ha
le lacrime agli occhi e parla a qualche millimetro dalle mie labbra:
sento il
profumo del gel per capelli riempirmi e i suoi occhi grandi puntati su
di me
sembrano voler inquisire la mia anima.
-Che
vuoi dire, Matt? Scusa ma non ti capisco proprio!- se vuole litigare,
ha scelto
il momento giusto.
Si
inginocchia di fronte a me, poggiando i gomiti sulle mie gambe aperte
per
sporgersi un po’ in avanti e riprende ad accusarmi.
Inspiegabilmente,
mi sporgo un po’ anche io, catturando le sue labbra in un
bacio peccaminoso, al
quale, prevedibilmente risponde con una passione sconsiderata.
Eppure
tutto non dura che qualche istante.
-Mello…
perché mi fai questo?- biascica, ormai in lacrime.
-Matt…
scusa, era la vicinanza… io… mi manca Near-.
Lo
sento tremare ancora troppo vicino a me, prima che possa spingermi ed
allontanarsi.
-Matt-
gli afferro il polso con una mano, impedendogli di lasciarmi solo.
È il mio
migliore amico, questa faccenda chiarita. Ora e subito. Anche per Near.
-Matt,
non avrei dovuto-
-No,
proprio non avresti dovuto…-
Lo
attiro a me, abbracciandolo forte –Sei il mio migliore
amico…-
-Io
sono sempre l’amico- lo sento marcare con una certa enfasi la
frase. E pensare
che fino a qualche mese fa era tanto reticente anche solo a guardarmi
in
faccia…
-Matt
scusa…-
-Near
è anche amico mio…- lo sento vibrare sotto il mio
abbraccio, prima di
ritrovarmi la sua lingua affondata nella mia gola. Sarà la
tensione, sarà che
sono preoccupato, dispiaciuto… ma inconsapevolmente ricambio
il bacio.
Inconsapevolmente, si, perché ammettere che questa
sensazione mi piace,
significherebbe ammettere di tradire Near. E non posso permettermelo di
nuovo.
-Mello…-
mugola.
POV
LIGHT
-Elle,
tu che ne pensi? Dovrei ascoltare le educate richieste di Mello, nei
confronti
di Misa e degli altri due ragazzi?-
Sento
il mio ragazzo ridere rumorosamente, mentre si sistema meglio sul
divanetto
dell’ufficio.
-Andiamo
Light, Misa è ben protetta, non la puoi neppure
guardare…e i due ragazzi… non
puoi buttarli fuori da un giorno all’altro. Ci vuole un
processo, ci vogliono
prove; la questione si dovrebbe rimandare a quando Near
starà bene e potrà
almeno confermare che Mello non è impazzito! Chi vuoi che
gli creda in questo
momento?-
Annuisco
compiaciuto della lungimiranza di Elle e vado a sedermi accanto a lui.
-Amore,
di un po’, ti va di…-
-Sono
stanco Light- sentenzia, sbadigliando rumorosamente, anche se, lo
ammetto, mi
sembra fin troppo forzato.
-Non
voglio indagare sulle ragioni che ti allontanano da me. Ma di certo non
te ne
puoi stare qui, senza alcuna ragione, a distrarmi dal mio incarico, ad
interrompere il mio iter lavorativo…- mi lagno teatralmente,
con una mano sulla
fronte e l’altra che si agita in segno declamatorio. Elle
sorride, un sorriso
davvero stanco, rispetto a prima anche se cerca di mascherarlo ed io mi
ritrovo
a mettergli una mano tra le gambe, sperando in questo modo di
risvegliare i
suoi istinti. Sinceramente resto un po’ sconcertato dal fatto
che, non solo
sembra non reagire affatto, ma non sembra neppure dispiacersene!
-Light,
scusa, te lo ho detto che non è il momento. Piuttosto avrei
bisogno di
chiederti un favore-.
Anche?
Ma perché mi tratta così male? Che ho fatto per
meritare un fidanzato così
insensibile?
-Ma
certo, dimmi pure- mi sbrigo a rispondere, distogliendo lo sguardo dal
suo e
dirigendomi con una certa fermezza dietro la scrivania.
Anche
lui si siede più composto, poi si limita a chiedermi un
permesso per domani.
-Scusami
e per cosa?-
-Sono
impegnato Light. Non lo sto chiedendo al mio fidanzato, ma al
vicepreside della
scuola in cui insegno e mi tocca farlo perché Ryuk aveva di
meglio da fare che
sbrigare pratiche amministrative.
-Il
vicepreside ti da il permesso, troverò dopo un supplente, ma
il tuo ragazzo ti
chiede di uscire domani. Cosa rispondi?-
-Light,
sei un bambino a volte…- si limita rispondere, prima di
alzarsi ed avviarsi
alla porta.
-Grazie-
è tutto quello che gli sento dire prima di chiudersi la
porta alle spalle.
Grazie?
È tutto ciò che hai da dirmi? Batto un pugno sul
tavolo, rovesciando una pila
di foglietti su quelli che avevo di fronte e maledicendomi
perché adesso mi
toccherà sistemare tutto.
POV
MATT
Abbraccio
forte quel corpo che da tanto sognavo e lo spingo sul letto, sedendomi
a
cavalcioni su di lui.
-Ti
voglio Mello- si, perché adesso non c’è
Near, ci siamo solo lui ed io e lui mi
vuole almeno quanto io voglio lui. Non vedo perché non
dovremmo…
Con
una certa esperienza ribalta la situazione, lasciandomi cadere sotto il
suo
peso.
-Siamo
sicuri di quello che sta succedendo?- gli chiedo infine.
-Io
amo Near- il mio cuore perde un battito, ma non ho il tempo di
ribattere:
Mello, a cavalcioni sopra di me, inizia a baciarmi sensualmente, mentre
con le
mani tenta di far scendere la zip dei jeans.
-è
la mia vita- lo sento mugugnare, prima che le sue labbra si spostino,
scendendo
lungo il collo.
-Siamo
fatti per stare insieme- ripete ancora. Sento la rabbia crescere dentro
di me.
Ha intenzione di fare questo con me, pensando ad un’altra
persona? Ed io ho
davvero intenzione di permetterglielo?
Poggio
le mani contro il suo petto, ma il calore che sento provenire sotto la
maglietta mi impedisce di allontanarlo da me: è quello che
più desidero adesso…
averlo vicino, sentirlo mio… sentirmi suo.
-Mel…-
mi sfila anche la maglia, naturalmente senza incontrare alcun ostacolo
da parte
mia.
POV
LIGHT
Resto
in ufficio tutta la notte: oggi non ho alcuna voglia di tornare solo a
casa, di
trovarmi di fronte a quattro mura vuote, senza nessuno a farmi
compagnia.
Mi
fermo qualche secondo di troppo ad osservare la foto di fronte a me,
sempre
lei. Non capisco perché mai continuo a tenercela…
insomma, più la guardo e più
è naturale il confronto tra un prima felice ed un dopo per
il quale non vedo
gioia. Non capisco cosa passi per la testa del mio ragazzo in questo
momento,
ma una cosa è assolutamente certa, non resterò a
guardare mentre mi sfugge
dalle mani, troverò qualcosa da fare e lo farò
alla svelta, in modo tale da
salvare quello che ancora c’è di salvabile.
Tra
i fogli che ho davanti mi capita di vedere il mio orario di domani: ho
solo la
terza ora. Bene!
Elle
invece ha sei ore. Uff. cerco di incastrare gli orari al meglio,
impiegando il
minor tempo possibile ed assicurandomi che siano le classi a pagare le
conseguenze della sua assenza. La terza ha due ore di italiano? Bene,
allora
italiano si farà anche la successiva. In quarta invece hanno
educazione fisica:
metterò loro la sostituzione di filosofia.
Adesso
posso iniziare a compilare le cartacce che riguardano Near.
Ma ciao!!!!
Vi sono mancata
miei cari??? Non potete immaginare la mia gioia ogni volta che leggo le
cose dolci che avete da dirmi! davvero, siete adorabili... ed oggi sono
particolarmente felice perchè per la prima volta dall'inizio
dell'estate vedo il mare, quindi... GIOIA E TRIPUDIO!!!
Anche se immagino che la maggior parte di voi, soprattutto gli MxN
forever vorranno uccidervi: per qualsiasi lamentela... non vi dico il
mio indirizzo XDXD
Scherzo, in realtà come avevo detto, questa MxM era
inevitabile... certo, il comportamento dei due M è
abbastanza disdicevole, considerate le circostanze, ma insomma... al
cuor non si comanda!
Per i fan delle LxL... vi ho incuriositi almeno un po'??? è
quello che mi auguro, perchè le scene che riguardano loro
due mi sono costate taaanto impegno celebrale, molto più di
quello che il risultato lascia intravedere, ve lo garantisco.
Un bacio alla prossima!
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Capitolo 36 *** Che mi nascondi, Elle? ***
CHE MI NASCONDI, ELLE?
POV
MELLO
Mi
sveglio stranamente felice…
pieno! Ancora confuso dal sonno, percepisco una sensazione di caldo
intorno
alla vita e solo aprendo gli occhi mi accorgo di essere tra le braccia
di Matt.
Sul
letto di Near.
In
uno scatto improvviso mi
ritraggo, svegliando anche il rosso. Che cazzo ho combinato?
-Buongiorno
Mel…-
-Mi
chiamo Mello! Per te sono
Mello! Insomma, che cosa hai fatto?-
Mi
fissa un po’intontito, ancora
con la testa sul cuscino.
-Mello…
guarda che io non ho
fatto proprio nulla. Non da solo almeno-.
Sentenzia,
prima di alzarsi e
chiudersi in bagno. Mi mordo il labbro, restando fermo nella stessa
posizione:
ma cavolo, il mio ragazzo è in ospedale e io che faccio?
Vado a letto col mio
migliore amico? Gran coglione che sono…
-Matt
io oggi vado a trovare
Near… verrai?- gli urlo da dietro la porta sperando in una
risposta negativa.
-Non
credo sia il caso- mi
risponde aprendo la porta, ancora mezzo nudo.
-Matt,
sei un insensibile-
ironizzo fingendomi scandalizzato.
-Beh,
felice che tu l’abbia presa
in questo modo. Ma parliamo di cose serie – deglutisco
–che intenzione hai? Gli
dirai cosa è successo? O farai finta di nulla?-
Mi
trovo immobile di fronte a
lui, senza sapere cosa rispondere. Se non lo dicessi sarebbe fare un
torto a
Matt e dimostrare che quello che è successo per me non ha
alcun valore, cosa
che in tutta onestà non posso dire che sia… ma se
lo dico, cosa dovrà pensare
Near? Io sono certo di essere innamorato di lui, con Matt è
solo attrazione
fisica, ieri è stato un errore.
Mi
perdo nei suoi occhi, incapace
di ribattere, quando infine è lui a parlare.
-Finché
non torna qui hai tutto
il tempo di pensarci. Rifletti attentamente, biondo- mi liquida,
iniziando a
vestirsi.
POV
LIGHT
Oggi
mi sento particolarmente
cattivo nei confronti di chiunque mi capiti a tiro. E la colpa
è sicuramente di
Elle, del suo comportamento assurdo e senza ragione, del fatto che non
mi dice
cosa trama e dell’astinenza forzata a cui mi sta
costringendo. Di questo passo
mi toccherà andare a letto con Ryuk!
Mi
sono addormentato in ufficio
ieri, con la testa tra le cartacce…
letteralmente… e per questo stamattina ho
un mal di schiena senza precedenti nella mia storia clinica. Uff.
Mi
do un contegno fissando la mia
immagine sbiadita attraverso il vetro della finestra: sistemo la
camicia
leggermente sgualcita e passo una mano tra i capelli spettinati. Sono
un
disastro! Osservandomi realizzo che stamattina sembro quasi Elle.
Il
mio sorriso scema quando sento
bussare alla porta: cominciamo dal mattino!
-Light,
posso entrare?-
-Prego,
Mello- Ecco che
ricomincia, me lo sento.
-Senti,
Light, io lo so che c’è
lezione, ma… ecco… io vorrei sapere come sta
Near…-
-Bene,
dopo chiameremo e
chiederemo- mi affretto a rispondere. Assolutamente non
uscirà da questa
scuola, fosse Ryuk in persona a chiedermelo!
-Beh,
si, ma… Matt ci teneva
tanto a vederlo!- furbo moccioso…
-Matt?
Non mi risulta che sia
venuto qui a chiedermelo, Mello caro… comunque ti avverto
che stai facendo
tardi a lezione-
Sbuffa
sonoramente prima di
uscire in modo volutamente rumoroso e senza pensare due volte prima di
sbattere
la porta.
POV
MELLO
Se
pensa che rinuncerò a vedere
Near, sbaglia di grosso!
Aspetto
che inizino le lezioni
chiuso nel bagno: dopo il suono della campanella i collaboratori
scolastici,
sapendo che sia il preside che il vicepreside sono impegnati, si
occupano delle
loro faccende e non fanno caso a chi lascia la scuola: del resto, chi
mai
dovrebbe farlo?
Sorridente
della mia vittoria,
dopo dieci minuti dall’inizio delle lezioni, esco
furtivamente dal cancello ed
inizio a camminare. A dieci metri circa dall’ospedale, invio
un sms a Matt,
spiegando che per qualunque cosa deve nascondere la mia assenza, in
qualsiasi
modo possibile.
Se
mi scoprono lo uccido!
…Dopotutto
ora siamo complici.
Entro
spedito nell’ospedale e
solo ora mi rendo conto che non ho la minima idea di dove sia la camera
di
Near!
Inizio
a camminare per i corridoi
un po’ imbarazzato: non posso nemmeno chiedere in giro
perché non ho il
permesso di Light e non posso correre il rischio che mi veda qualcuno,
infatti
quel qualcuno potrebbe dirglielo se chiamasse per avere notizie del suo
alunno.
Inizio a rigirarmi una ciocca di capelli tra le dita delle mani,
cercando di
sbirciare dentro le camere.
Iniziamo
a fare mente locale,
Mello, cerchiamo almeno di ricordare quale era il piano…
Salgo distrattamente
le scale, certo che il primo non sia quello giusto e scarto a priori il
piano
di pediatria.
Dove
sarà mai?
Camminano
per il corridoio del
terzo piano, scorgo da lontano una figura che mi sembra familiare.
-Elle!-
-Ciao
Mello, cosa ci fai qui?-
-Professore,
potrei farle la
stessa domanda in effetti!-
Si
gratta la testa imbarazzato,
senza rispondere.
-Prof,
devo essere geloso di lei
e Near?- sorride rilassato dalla mia battuta, poi si affretta a
salutarmi.
-Vabbè,
prof almeno posso sapere
dov’è la stanza del mio ragazzo?- marco
volutamente l’aggettivo mio, ma lui
sembra non farci neppure caso e mi risponde piuttosto sbrigativamente.
-5
piano stanza 3-.
Poi
ognuno riprende per la sua
strada.
POV
LIGHT
Siccome
io sono una persona mal
pensante, passata l’ora di lezione che avevo, mi sono
sbrigato ad ultimare i
miei incarichi di vicepreside, poi sono andato a casa di Elle.
Prevedibilmente
non c’era e ho notato con estrema rabbia che le chiavi di
riserva non erano più
sotto il vaso all’ingresso. Sono rimasto ad aspettarlo sui
gradini di casa sua
per più di
due ore. Più di una volta
sono stato tentato dal prendere il cellulare per chiedergli che fine
avesse fatto,
poi ho pensato che prima o poi dovrà tornare.
Bene.
Mi
troverà qui ad aspettarlo.
Perso
nei miei pensieri, fisso
distrattamente una grande auto nera fermarsi a poca distanza dal
cancello.
Dentro ci sono Elle ed una bellissima donna bionda. Sento il mio corpo
andare a
fuoco a questa vista e scatto in piedi con i pugni chiusi. È
in questo modo che
mi vede quando finalmente arriva di fronte alle scale di casa sua.
-Light?-
mi chiede leggermente
intontito.
-Elle,
di grazia, chi era quella
donna?- non mi risponde, limitandosi a salire le scale con passo
stranamente
incerto e poi fruga in tasca alla ricerca delle chiavi.
-Elle,
dimmi se hai una relazione
con qualcuno- ho diritto ad una risposta.
-No,
Light- sbuffa seccato senza
neppure guardarmi in faccia.
-Allora
devi dirmi chi era- mi
arrabbio, costringendolo con una mano a girarsi e guardarmi in faccia.
-Dimmi
dove sei stato, dimmi
perché non mi vuoi più vicino e poi ti ritrovo a
tornare a casa con una
ragazza. Dimmi perché hai tolto le chiavi di casa tua dal
posto che conoscevo
io e perché mi lasci in bianco tutte le sere…-
sono ai margini di una crisi
nervosa.
-Light,
ho tolto le chiavi perché
non trovo più le mie e le sto usando- mi risponde mostrando
quelle che ha in
mano, senza soffermarsi sulle altre domande –E quella persona
è un’amica di
vecchia data-.
Mi
invita ad entrare, scusandosi
per il disordine della casa e senza neppure premurarsi che davvero lo
stia
seguendo, va a sedersi sulla poltrona, con la testa tra le mani.
-Elle,
credo sia arrivato il
momento di parlare-
-Light,
ti sbagli. Non è proprio
il momento- si limita a rispondere, alzandosi e andando in cucina a
bere.
-Elle…-
Non
ho il tempo di finire la
frase, che me lo ritrovo svenuto tra le braccia.
CIAOOOOOOO!!!
Vi informo che avevo
deciso di pubblicare un capitolo a settimana (mi sono anche resa conto
che prima aggiornavamo 2 volte a settimana. Merlino, quanto tempo che
avevamo!!!).
Dicevo, un capitolo a
settimana, significa aspettare 7 giorni, cosa che non riesco a fare -.-"
Diciamo quindi che in
media, almeno un capitolo a settimana lo posterò sempre, ma
potrei anche essere più rapida, come oggi.
Fatta questa premessa, MA
IO VI ADORO!!!
Grazie per le bellissime
recensioni e grazie soprattutto perchè seguite questa
rompiscatole, folle che vuole per forza infastidire 4 poveri
protagonisti ^^'
Spero che il capitolo vi
sia piaciuto, che vi abbia interessato... insomma, spero di non avervi
delusi!
Kisses, alla prossima
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Capitolo 37 *** tra due fuochi... ***
TRA DUE FUOCHI...
POV
MELLO
Entro
nella stanza che mi ha
indicato Elle per fortuna senza incontrare nessuno che possa
testimoniare
contro di me, di fronte a Light. Figurarsi poi se lo facesse Elle:
significherebbe
ammettere che anche lui si trovava nel posto sbagliato.
-Near-
lo chiamo, sedendomi
accanto a lui e sorprendendomi quando i suoi occhi scuri si aprono
piano e si
fissano nei miei.
-Sei
sveglio? Amore…- perdo un
battito chiamandolo così… cosa dovrei dirgli ora?
Sorride
piano bisbigliando
qualcosa che non capisco. Ma poco importa, quello che davvero mi
interessa è
che sia sveglio, che sia qui con me…
-Piccolo,
gliela faremo pagare,
non devi preoccuparti- gli accarezzo piano i capelli spettinati
più del solito,
appena sotto, riesco a toccare la cicatrice di qualche taglio e a quel
tocco lo
sento vibrare leggermente.
-Mel…
sono contento di vederti-
-Cosa
credevi? Che ti avrei
lasciato qui?-
-Ho
avuto paura che lo facessi-
ammette con lo sguardo basso.
Come
avrei potuto?
Gli
poso un casto bacio sulle
labbra, con la scusa che non è mia intenzione stancarlo e
senza ammettere
quanto mi sento colpevole.
-Sei
strano Mel, cosa ti è
successo?- bisbiglia piano, fermandosi a tossire prima di ascoltare la
mia
risposta.
Osservo
il suo sguardo sofferente
e lo ammetto, mi sento un verme perché è mia la
colpa se sta male, se non può
prendermi a pugni sapendo che sono stato a letto con Matt. È
stato solo un
errore, mi convinco.
-Strano?
No, è che mi sento in
colpa Near, è colpa mia…e poi non mi piace
vederti così-
Beh,
almeno lo ammetto che la
colpa è mia… è già qualcosa
no?
Sorride
sinceramente e poi mi
chiede come mai sia andato da lui durante le ore di lezione.
-è
la tua occasione per
superarmi!- sentenzia.
-Beh,
io preferisco un confronto
leale, ne riparleremo a tempo debito- gli rispondo, poi iniziamo a
parlare di
come farla pagare a Ide.
Beh,
in realtà sono più che altro
io a volerlo uccidere!
-Near,
quando ti sei svegliato?-
gli chiedo, sentendo l’atmosfera appesantirsi leggermente.
Mi
risponde stanotte, ma non mi
spiega per quale motivo non mi ha chiamato. Un messaggio mi sarebbe
bastato,
sapere che stava bene…
-Hanno
chiamato a scuola- mi
spiega. Dannato Light. Neppure una parola ci ha speso a dirmelo! Argh,
Light,
speriamo non abbia notato la mia assenza o per me è finita!
-sai
quando ti dimetteranno?-
Nega
con un cenno della testa,
poi ascolta il mio breve riassunto di tutto quello che è
successo, naturalmente
sorvolando accuratamente sugli spiacevoli dettagli della sera
precedente. A
questo punto inizio a baciarlo con più coinvolgimento di
prima.
-Torna
presto, candeggina-
-Lo
spero… comunque sto bene…e
voglio stare con te! Quindi tranquillo- mi prende la mano e la stringe
forte,
come un bambino con il suo pelouche. –Resta ancora un
po’- mi chiede.
Ma
ormai è tardi, ho lasciato da
solo Matt per troppo tempo, ma soprattutto è troppo tempo
che Light non mi
vede. Potrebbe sospettare.
Proprio
mentre cerco la giusta
motivazione alla mia necessità di andare, entra
un’infermiera per controllare
le condizioni di Near e fare i dovuti accertamenti: ovviamente mi
invita ad
uscire e poiché non so quanto ci vorrà,
è il caso che vada. Saluto con un
ambiguo bacio sulla fronte il piccolo puffo, poi mi avvio a scuola.
POV
LIGHT
Ho
afferrato Elle poco prima che
cadesse a terra. Ma che ha? Possibile che io non sia in grado di capire
cosa
succede al mio ragazzo?
Lo
porto in camera sua e lo
stendo sul letto, incapace di fare qualsiasi altra cosa.
-Scusa
Light…- si riprende dopo
qualche secondo.
Di
cosa si scusa, poi? Inizio a
chiedermi se non sia impazzito…
-Elle,
che ti è successo?- gli
chiedo per tre volte prima di ottenere risposte. Sfioro distrattamente
la sua
mano penzolante giù dal letto, sperando di attirare la sua
attenzione.
-Nulla
Light, sono solo un po’
stanco- confessa socchiudendo gli occhi.
-Già,
chissà come sei stato
impegnato tra stanotte e stamattina…-.
La
mia battutina sembra irritarlo
non poco, ma finge di non darlo a vedere, limitandosi ad un sorriso
forzato.
-Ho
capito, se non vengo io, tu a
scuola non ci torni. Andiamo- si alza a fatica, sistemando la maglia e
si
prepara ad uscire.
-Stai
bene?- gli chiedo
seriamente preoccupato –sembri più pallido del
solito-.
Lo
vedo sorridere e mi convinco
che stia meglio.
-Elle,
dovresti un po’ riordinare
casa, sai?- gli confesso, notando i jeans ammucchiati a terra e la pila
di
pentole nel lavello.
-Già-
Non
voglio neppure più chiedermi
cosa sia successo, ma una cosa è certa: le cose tra noi
cambieranno.
Lo
convinco a venire in macchina
con me, ma mi rifiuto di parlare, meditando la mossa giusta da fare:
per
tenerlo un po’ sotto controllo dovrei dirgli di venire a
vivere da me, ma
sicuramente rifiuterebbe se avesse qualcosa da nascondere. E che mi
voglia
nascondere qualcosa ormai è certo.
Sbuffo
sonoramente, accorgendomi
che il mio consorte si è addormentato sul sedile affianco a
me. Che sia davvero
solo stanco? Per quanto improbabile, forse dovrei provare a fidarmi di
lui.
POV
MATT
Dopo
il suono dell’ultima
campanella torno in camera per prendere l’i-pod ed andare un
po’ sul tetto, ma
quando apro la porta, imprecando perché stamattina non
l’ho chiusa a chiave, mi
rendo conto di non essere solo.
-Già
di ritorno? Credevo restassi
tutta la giornata-
-Non
sono riuscito a starti
lontano tutto questo tempo. Ammette Mello, salutandomi con un cenno
della mano
ed una barretta di cioccolata nell’altra.
Sorride
maliziosamente, facendomi
cenno di andargli vicino ed io mi siedo come un gattino che fa le fusa
tra le
sue braccia. Mi sento ridicolo ad essere contento del poco…
quando Near tornerà
io sarò di nuovo l’amico… questo non
è altro che un sogno, un sogno dal quale
mi dovrò svegliare tra non molto.
-Allora,
come sta?-
-è
sveglio, sembra stare bene- mi
dice felice, mentre io sono quasi dispiaciuto dalla notizia. Ma come si
può
essere tanto insensibili?
Nel
giro di pochi minuti mi
ritrovo di nuovo con Mello tra le braccia, con il suo profumo che mi
invade e
il calore della sua pelle nuda a contatto con la mia, pronti per
un’altra notte
all’insegna del peccato.
-Domani
vengo anche io- gli
spiego, mentre piano gli mordo il lobo dell’orecchio sinistro
–voglio vederlo-.
CIAOOOOOOOOOOOOO
LIGHT: No, io vorrei sapere
cosa c'entra il titolo col resto della storia...
EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH
dettagli!!!! Sempre a dare fastidio, questo qui!
Purtroppo ho scritto i
capitoli senza titolo e al momento non mi veniva di meglio...
Chiedo perdono
perchè ancora non si capisce cosa succede al piccolo e
tenero Ellino, ma un po' di suspance non può che far bene!
Non mi resta che
ringraziare chi ha letto, inserito e messo la fic nelle
seguite/preferite e naturalmente chi ha recensito! (nonostante il calo
tendenziale del saggio di recensione 0_0)
Aggiornerò
quanto prima, compatibilmente con gli orari dei corsi di preparazione
all'università.
Fatemi sapere cosa ne
pensate!
Kisses
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Capitolo 38 *** Cosa combini, Elle? ***
COSA COMBINI; ELLE?
POV
NEAR
Mi
dimetteranno tra qualche
giorno, quindi mi toccherà stare chiuso tra queste quattro
mura senza avere
contatti con l’esterno ancora per un po’.
Ho
fatto amicizia con
un’infermiera di nome Takada e durante i suoi turni ho il
permesso di stare vestito
e di girare per i corridoi: non mi piace l’idea di stare 24
ore su 24 chiuso in
una stanza bianca, a guardare la tv e con la tunica delle suore
addosso. Non
che il colore mi dispiaccia, ma Mello dice che sembro un fantasma
così, quindi
evito…
Di
buon mattino è arrivato Mello,
sorprendentemente in compagnia!
-Beh,
non eri tu che volevi sapere
che fine avesse fatto?- chiede indicando Matt, poi mi bacia piano
–Buongiorno
amore-.
Sento
Matt irrigidirsi a pochi
passi da me, sebbene si sforzi di non darlo a vedere, limitandosi a
chiedermi
formalmente se va tutto bene.
Rispondo
di si, abbastanza
perplesso dagli sguardi di Mello e Matt, ma scelgo di ignorarli. Stare
troppo
da solo mi sta rendendo geloso?
-Allora,
Matt, che novità ci sono
a scuola? Mello non mi racconta nulla…-
A
rispondermi è un Mello
estremamente su di giri.
-Sai
che è successa una cosa
davvero simpatica?- naturalmente percepisco ironia nel suo tono di voce
-Sono
venuto qui di nascosto in questi giorni, per evitare che mi beccasse
Light…ed oggi,
pensa un po’, ci ha accompagnati! Chissà
perché…- ammicca, rivolto a Matt.
Inevitabilmente
mi sfugge un
sorrisino.
-Già-
asserisce il rosso –quello
che non mi spiego è la condizione da lui posta…-
Mi
spiegano che Light li ha
voluti accompagnare, costringendoli ad un orario disumano.
Noto
soltanto adesso che sono
appena le 7 e mezza, ragione per la quale si sono beccati un rimprovero
da
Takada
-Uno
di questi giorni mi farete
licenziare!- imita Mello, mettendo il busto in avanti per mimare il suo
bel balconcino.
Sorrido,
rendendomi conto solo
ora che...
-Ma
adesso dov’è Light?-
Matt
fa spallucce, limitandosi a
dire che ha preferito restare in macchina.
-Dai
Near, non ci pensiamo…-
-Già,
approfittiamo ed andiamo a
fare un giro!-
POV
LIGHT
Fisso
distrattamente le persone
che entrano ed escono dall’ospedale. In realtà non
so neppure io che cosa
aspettarmi e mi sento un po’ridicolo anche solo a pensare che
Elle potrebbe
venire qui per Near. Se così fosse, almeno avrei la certezza
di non essere
impazzito e di saper ancora riconoscere gli atteggiamenti del mio
ragazzo.
Ma
con tutto il cuore spero di
non vederlo arrivare.
Sfoglio
distrattamente i
documenti dell’auto. A pensarci avrei dovuto portare qualcosa
per ingannare il
tempo.
E
mi sta per scadere l’assicurazione!
Sto
per accendere lo stereo,
quando una figura sospettosamente familiare entra nel mio campo visivo.
Lo
sapevo. Io ne ero certo!
Impreco
mentalmente contro me
stesso, contro Elle e contro chiunque altro ed esco dalla macchina,
ricordando
per miracolo di inserire l’antifurto.
Sto
per raggiungerlo e fargli una
bella ramanzina, quando un’altra persona va nella sua
direzione.
-Finalmente
Elle! Iniziavo a
preoccuparmi-
È
la ragazza bionda dell’altra
volta ed indossa un camice bianco. Che non sia stato Near a portarlo
qui?
Il
mio ragazzo si schernisce, passando
una mano tra i capelli –Mi sono svegliato tardi, scusa-
Si
danno del tu? Che confidenza…
Scelgo
di restare in disparte, un
po’ perché non ho la rapidità di
muovermi dietro di loro e un po’ perché una
scenata di gelosia mi sembra poco opportuna.
A
tempo debito…
La
ragazza stringe un braccio
dietro la schiena magra di Elle, attirandolo a sé e
portandolo dentro.
Li
seguo con lo sguardo,
percorrendo il loro stesso tragitto ad una distanza tale da non poter
essere
scoperto e camminando con una certa disinvoltura in modo da non destare
sospetti. Mi sembra di essere un ladro…
Arriviamo
in fondo all’ennesimo
corridoio e li vedo sparire dietro una porta chiusa.
Batto
un pugno contro il muro
accanto a me; ormai è certo: perché mai
dovrebbero chiudersi dentro, solo loro
due?
Non
faccio neppure caso al
reparto dell’ospedale in cui mi trovo e decido di andarmene,
affrettando il
passo, prima di iniziare a piangere.
POV
MELLO
-Già,
approfittiamo ed andiamo a
fare un giro!-
-Mel,
tu dovresti fare compagnia
a me, non annoiarti al posto mio- mi risponde, prima di scendere con un
piccolo
salto dal letto ed avviarsi alla porta.
-Tutto
bene, vero?- chiedo, preoccupato
dal fatto che cammini ancora un po’come uno zombie.
Si
limita ad annuire e seguirmi
in un interessante tour dell’ospedale.
Camminiamo
per più di venti
minuti, girando un po’ tutti i reparti, come se si trattasse
di qualcosa di
interessante: camminare ci serve per rompere l’imbarazzo che
c’è tra di noi e
far risultare questa conversazione un qualcosa di meno forzato, come
dovrebbe
essere tra tre buoni amici.
-Beh,
lo sai che Mello fa sempre storie
e… ma quello è…?-
Le
parole di Matt, in realtà poco
convincenti nel tono, restano sospese nel vuoto, poiché, con
una mano a
mezz’aria indica l’interno della stanza di fronte a
noi.
POV
NEAR
-Guarda,
è Elle- ripete convinto,
schiacciandosi contro il muro per non farsi vedere ma poter sbirciare
come si
deve.
-Cosa
vuoi che ci faccia qui
Elle, durante le sue ore di lezione?- lo rimprovero, prima ancora di
girarmi.
Mello
invece mi sembra alquanto
interessato da questo scoop ed imita i movimenti furtivi del rosso.
-Mello,
mi sembra poco educato
sbriciare, dai, andiamo…- lo prego, tirandogli la manica
della felpa, ma lui si
rifiuta di andar via ormai convinto che sia qualcosa sotto. Ma sotto
cosa??? È
impossibile questo ragazzo!
Alla
fine mi convinco a guardare
anche io, pregandoli almeno di essere discreto.
Il
ragazzo nella stanza è di
spalle, quindi non vedo come possano averlo riconosciuto!
-Ti
dico che è Elle…-
Accanto
a lui c’è una dottoressa
bionda, per la verità piuttosto giovane ed anche carina; mi
sembra abbastanza
in confidenza con il ragazzo sofferente.
-Near,
davvero, lo ho visto in
faccia, ti dico che è Elle… cosa ci fa qui?
Perché sta male?- piuttosto che
essere preoccupati, questi due mi sembrano giornalisti che vogliono
informazioni per l’articolo.
-Near,
non dovresti essere qui!-
mi riprende la voce di Takada –e per la verità
neanche voi!-
-Scusa,
mi sai dire chi è il
ragazzo in quella stanza?- chiede Mello, senza alcun ritegno. Il mio
sguardo
rassegnato gli lascia intendere che non era il caso di porre la
domanda; in
ogni caso Takada spiega che non è un suo paziente, ma anche
se lo fosse, non
potrebbe dire nulla per privacy.
Il
ragazzo nella stanza intanto è inginocchiato a terra e
sembra stia vomitando
anche l’anima.
POV
ELLE
Appena
mi è possibile, raggiungo
scuola, preparandomi psicologicamente ad affrontare le torture di
Light.
Direttamente vado nell’ufficio del vicepreside, meditando la
scusa adatta, che
possa reggere non solo con il mio superiore, ma soprattutto con il mio
ragazzo.
-Light,
posso entrare?- chiedo
stranamente timido.
Non
aspetto risposta ed entro,
trovandolo come suo solito assorto dalle scartoffie. Possibile che non
abbia
mai qualcosa di interessante da fare?
-Per
oggi puoi tornare a casa. Ho
provveduto a sistemare le tue classi- mi dice freddo, senza neppure
alzare lo
sguardo verso di me.
-Andiamo
Light, non fare il
bambino, lo sai che non è per questo che sono qui-
Mi
siedo sul divanetto di fronte
a lui, cercando di stare il più composto possibile e
continuando a riflettere
su cosa sia il caso di dirgli. Che sia giusto continuare a mentire?
-Elle,
quando il tuo ragazzo ti
ha chiesto di essere sincero, tu hai voluto parlare soltanto al tuo
capo. In
questo momento il tuo ragazzo potrebbe fare azioni di cui poi si
pentirebbe. È
per questo che ti chiedo di tornare a casa e di farti rivedere soltanto
quando
avrò abbastanza autocontrollo-.
Mi
limito a guardarlo senza
sapere cosa dire.
-Vai
via Elle, per cortesia-
Sento
la testa scoppiare e sono
costretto a chiudere gli occhi, mentre Light continua a farmi cenno di
uscire.
Sarà
che deve essersi accorto che
non sono completamente lucido, sarà che gli manco davvero,
sarà che sta
impazzendo per il mio comportamento, ma di fronte alla mia ennesima
protesta,
addolcisce i toni e viene a sedersi accanto a me.
-Che
ti sta succedendo? Tu non
sei il ragazzo che ho conosciuto…- mi dice abbracciandomi.
-Tu
sei diventato paranoico-
Sento
le sue mani accarezzare la
mia pelle e tremo al suo contatto. Possibile che il vizio non lo perda
proprio
mai? Mi morde il labbro inferiore, quasi fino a farlo sanguinare, ma
nonostante
tutto, è dolce nei suoi modi. Istintivamente ricambio con un
bacio timido, come
un adolescente che per la prima volta scopre cosa sia l’amore.
-Light…-
-Mi
sei mancato, Elle- mi dice,
sbottonando i miei jeans ed infilando una mano al di sotto dei boxer;
intanto
con l’altra accarezza i miei capelli, cercando di spostarmeli
dal viso.
Mi
viene da ridere se penso a
quanto sia buffa e assurda questa situazione...
Eccomi!!!!
Chiedo scusa per il
ritardo, ma sono stata a Ischia qualche giorno in vacanza,
quindi...
Comunque, ringrazio
naturalmente tutti per le recensioni, siete adorabili, dico sul serio e
prometto che dal prossimo capitolo mi impegnerò a rispondere
a tutti!
Beh, dunque, ormai i
più audaci avranno capito cosa succede a Elle, ma visto che
a me piace tirarla per lunghe, il nostro caro Light ha i prosciutti
davanti agli occhi e non capisce.
Quanto a Nearino, lui si
che è arguto! E da un'occhiata ha capito tutto, ma non
temete, non ci sarà nulla di scontato.
Un bacio, al prossimo
capitolo
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Capitolo 39 *** Lacrime e bugie ***
Una piccola
premessa, prima di lasciarvi al capitolo: perdonate le dimensioni! In
fondo troverete tutte le spiegazioni!
Buona lettura!
LACRIME E BUGIE
POV
LIGHT
Sfilo
agilmente la maglietta di Elle, ammirando il suo corpo
nudo, come non lo vedevo ormai da troppo tempo.
-Che
hai?- gli chiedo, notando la sua resistenza.
-Nulla,
scusa- mi impedisce di replicare, tappando la mia
bocca con un bacio.
-Allora,
non avevi qualche lavoretto in sospeso?-
Proprio
mentre sto per rispondergli adeguatamente, squilla il
suo cellulare.
-Ignoralo
Elle…-
Mi
costringe perfino a pregarlo. Sto cadendo davvero in basso.
-Potrebbe
essere importante- mi risponde e non esita a scansarmi
per andare a prendere il cellulare dalla scrivania.
Naturalmente
non può uscire dalla stanza mezzo nudo, il che mi
permette di sentire la conversazione, anche se non posso dire che sia
soddisfacente: è la persona all’altro capo del
telefono a parlare, mentre lui
si limita a rispondere di si e ringraziare. Di cosa poi?
-Light,
domani potrei fare un po’tardi- mi dice, tornando nella
posizione in cui mi aveva abbandonato prima.
-Elle,
adesso sono stanco dei tuoi capricci da sindrome
premestruale. O mi dici cosa ti succede o eviti di farmi notare quanto
ti stai
allontanando. O, molto più semplicemente, finisce
qui…-
-Sei
un bambino Light. Alla mia età posso permettermi di dirti
solo che ho da fare, non sei nessuno per costringermi a raccontarti i
fatti
miei. E sei troppo geloso- mi dice, rivestendosi.
Geloso?
Io potrei aver dato dimostrazioni di paranoia, di
egocentrismo, di follia, ma non di gelosia! Che abbia da nascondermi
qualcosa
per la quale una mia ipotetica gelosia potrebbe essere motivata?
Decido
di lasciarlo andare senza dire una parola.
POV
MELLO
Quando
torniamo a scuola, Matt ed io siamo nella mano.
-Hai
rischiato di fargli capire qualcosa…- borbotto,
volutamente acido.
-Non
avrei fatto capire nulla, tranquillo! E poi Near era così
carino stamattina…- sussurra, col viso a poca distanza dal
mio, appena entriamo
in camera.
Prova
a baciarmi con malizia, ma stronco il suo sorrisino sul
nascere, con un pugno sullo zigomo destro.
Geme,
portandosi una mano sul punto ferito e rimproverandomi
con lo sguardo.
-Stavi
parlando del mio ragazzo…-
-Mello,
sono la persona che ha assecondato i tuoi bollenti
spiriti in queste ultime notti. Non credi che meriterei un trattamento
migliore?-
Non
mi da tempo per le repliche ed esce dalla stanza.
Senza
sapere cosa mi spinga a farlo, mi ritrovo a seguirlo per
i corridoi, pregandolo di fermarsi, ma lui si allontana con una certa
velocità.
La
verità è che vorrei che uno di loro due potesse
odiarmi, in
modo tale da non avere il problema di dover scegliere. Così
mi sento con due
piedi in una scarpa, o per rendere meglio l’idea, con un solo
piede in due
scarpe. Fare il doppio gioco non è esattamente una cosa
corretta.
Ma
non posso farci nulla…Avrò qualche problema se
non risolvo
prima che Near torni a casa. Ed ormai manca poco.
Ripesco
Matt sopra il tetto della scuola, con le gambe
penzoloni verso l’esterno dell’edificio e lo
sguardo perso nel cielo rosso del
tramonto.
-Matt,
scusa- gli soffio all’orecchio, abbracciandolo
teneramente –non volevo-.
Borbotta
qualcosa di negativo, per poi arrendersi alle mie
coccole.
-Io
non voglio farti soffrire- gli dico, sfilando la sigaretta
dalle sue labbra e stringendola tra le mani –ma amo Near-.
Fa
per alzarsi, irritato ancora dalle mie parole.
In
poco meno di un secondo, i suoi occhi si riempiono di
lacrime –Ti amo Mello… ma sei uno stronzo-
piagnucola, raccolto nel mio
abbraccio.
-Perdonami
Matt…-
POV
LIGHT
Quando
esce riprendo lentamente la calma che avevo perso: la
sola cosa che mi resta da fare a questo punto è affrontarlo.
-sei
uno stupido Elle- sibilo, per poi seguirlo lungo il
corridoio.
Resto
piuttosto stupito, vedendolo entrare in presidenza.
Un’immagine
poco felice attraversa per un attimo la mia mente, ma mi convinco a
stroncarla
sul nascere, trovandomi a pensare che sono diventato davvero ridicolo.
Stringo
i pugni quando la porta di fronte a me viene chiusa
con un’ostentata gentilezza dalla mano sottile del
mio…ex fidanzato.
I
corridoi sono vuoti, quindi, avvicinandomi appena alla porta
posso sentire quello che succede all’interno.
-Elle,
di cosa hai bisogno?- chiede il preside,
presumibilmente senza neppure guardare in faccia il suo interlocutore.
Non lo
fa mai ed è una delle cose che più mi irritano.
-Dovrei
prendere due settimane di permesso- esordisce sicuro.
Due settimane?
Adesso
sono certo che Ryuk ha alzato lo sguardo, guardandolo
sbieco.
-è
successo qualcosa?-
Sento
un rumore di carte alquanto inquietante e maledico il
fatto che la porta sia chiusa.
-Elle,
se hai bisogno di qualcosa…-
Una
simile gentilezza nella voce di Ryuk non ricordo di averla
mai sentita e devo ammettere che è abbastanza preoccupante.
-La
sola cosa che vorrei è che questo non fosse riferito a
Light-
Mi
allontano leggermente dalla porta, sull’orlo di una crisi
di nervi ed aspetto che Elle esca, convinto che a questo punto la
razionalità
non sortisca alcun effetto.
Appena
si richiude la porta alle spalle, alza lo sguardo verso
di me, fissandomi inespressivo ed uscendo.
Aspetto
di essere fuori dall’edificio, prima di colpirlo con
un pugno, diritto in faccia.
-Light,
ma che vuoi?- si irrita, avvicinando una mano al
labbro ferito.
Non
gli lascio il tempo di reagire e lo incastro tra il mio
corpo e il muro.
-Ti
ripeto la domanda che ti ho già fatto:
c’è qualcosa che mi
stai nascondendo?-
Al
suo ennesimo tentativo di negare la realtà, gli ultimi
cristalli del mio autocontrollo vanno in frantumi e con una certa
violenza lo
colpisco di nuovo, stavolta allo stomaco, facendolo piegare per il
dolore.
-Elle,
cosa non mi hai detto?- chiedo ancora, afferrando una
ciocca di capelli tra le mani e tirandola fino a fargli lacrimare gli
occhi.
-Lasciami,
stupido…- piagnucola, incapace di liberarsi.
-Ti
ricordavo più forte Elle. Stare a contatto con le ragazze
ti sta indebolendo?- gli chiedo con un sorrisetto folle sul volto.
Fa
appena in tempo a coprirsi il viso con un braccio,
bloccando a stento il mio pugno chiuso.
-Elle…-
lo seguo fino a casa e per poco non mi chiude la porta
in faccia.
Gli
stringo forte il polso, sperando di scuoterlo da questo
anomalo torpore psicologico: lui non mi risponde, si limita a fissarmi
inespressivo, divincolandosi appena dalla mia presa.
-Chi
è la ragazza bionda?- fingo di non sapere di chi si
tratti. Voglio sentirlo dire dalla sua bocca.
-Un’amica
Light- emerge un certo disappunto nella sua voce,
quando sottolinea il mio nome. Rabbrividisco.
-Dove
devi andare due settimane?-
Sto
per stringere di più la presa, quando per la seconda volta
nel giro di una settimana, lo prendo a due centimetri dal pavimento.
-Elle?-
Istintivamente
lo abbraccio, sentendolo tremare tra le mie
braccia. Incapace di fare qualunque cosa, mi limito ad accarezzargli i
capelli
leggermente appiccicati sul volto.
-Va
tutto bene Elle…- mi sembra di parlare ad un bambino e mi
sento stupido, devo sembrare davvero impacciato.
Non
so cosa dirgli, tantomeno cosa fare.
-Scusami-
mi risponde, cercando di riprendere il suo abituale
sangue freddo e staccandosi da me –Va tutto bene-
-Posso
restare da te stanotte?-
POV
LIGHT
Alla
fine Elle ha acconsentito a farmi restare a casa sua, a
patto che il mattino seguente ognuno se ne sarebbe andato per la sua
strada,
consapevole del fatto che ormai avevo capito che “aveva
qualcosa da fare”.
Ho
aspettato che si addormentasse, accarezzandogli di tanto in
tanto i capelli, come è mia abitudine fare e non ho provato
neppure a baciarlo.
Osservo
il labbro leggermente gonfio per il mio pugno e mi
pento di averlo trattato male, così, con un gesto istintivo,
mi giro dalla
parte del letto opposta a lui, preparandomi a dormire.
Mi
spingo sul bordo, in modo che nessuna parte di me entri a
contatto con lui, un po’ perché non voglio dargli
fastidio, un po’ perché in
questo momento non mi va di trovarmi abbracciato a lui, senza sapere
come divincolarmi
per non svegliarlo.
Sto
per abbandonarmi tra le braccia di Morfeo, quando lo
squillare stridulo del telefono mi fa sobbalzare. Inevitabilmente
impreco
contro la persona, assolutamente priva di rispetto, che chiama a
quest’ora.
Mi
giro a guardare Elle, preoccupato dall’idea che possa
svegliarsi, ma lo ritrovo ancora completamente abbandonato al sonno,
come se
quel rumore non lo riguardasse assolutamente.
Sorrido,
avviandomi alla cornetta e pronto a sottolineare la
poca cortesia della telefonata, quando scatta la segreteria.
-Sono
Halle- risponde una voce femminile non del tutto
sconosciuta. Inevitabilmente la associo alla bella dottoressa bionda.
-Elle,
scusami per l’ora. Volevo sapere se va tutto bene e
raccomandarti di essere puntuale. Domani vorrei che iniziassi la chemio
un po’
prima. Potrebbe durare di più-
Le
ultime parole, ad essere sincero, mi sfuggono.
Mi
appoggio allo stipite della porta, portando una mano alle
labbra ed iniziando a mordicchiare le unghie: questo spiega tante
cose…
Non
mi do il tempo di pensare quante sono state le occasioni
in cui avrei potuto rendermi conto di quello che stava succedendo ed
ancora una
volta lascio che la mia impulsività prenda il sopravvento.
Inizio
a frugare tra le cose di Elle: ormai conosco il mio ragazzo
abbastanza bene da sapere dove mette le sue cose!
Con
tutta la confusione che c’è per la casa impiego un
bel po’
di tempo, ma alla fine, trovo qualcosa di interessante.
Sfoglio
con un certo interesse una manciata di fogli contenuti
in una cartellina azzurra e nella quale viene descritta con una certa
accuratezza la situazione clinica di Elle.
Tumore
allo stomaco.
Sento
le lacrime pizzicarmi gli occhi, non tanto colpito dalla
situazione di fronte alla quale mi trovo, ma piuttosto irritato dalla
sua scelta
di tacere.
Non
giudicatemi male!
Di
errori ne ho fatti sicuramente tanti nell’ultimo periodo e
vedendo il mio comportamento, non mi stupisce che Elle mi abbia
reputato troppo
poco maturo per certe cose. Ma se me lo avesse detto, se si fosse
premurato di
raccontarmi le cose come stavano, io avrei potuto certamente fare di
più di
quello che ho fatto.
Non
mi sarei comportato come uno stupido…
Con
lo sguardo ancora offuscato dalle lacrime e un passo
abbastanza incerto a causa del buio, raggiungo di nuovo il letto,
fissando per
qualche secondo il viso rilassato di Elle, poi torno vicino a lui,
stavolta
lasciandomi andare sul suo petto e concedendomi il calore del suo corpo.
Così si
scoprì cosa avesse Elle!
....
ed ora vi spiego tutto.
Perchè, lo giuro, ho delle valide motivazioni!
1- Il capitolo
è immenso perchè, avendo già scritto
alcune scene, non sono riuscita a tagliarle, ma non volevo aspettare un
altro capitolo per farvi sapere cosa avesse Elle.
2- La storia è
"completa". Ma non manca qualcosa? è vero, non si sa che
fine abbia fatto Near, nè come come si è risolto
il nostro caro triangolo MxMxN. Beh, varie ed eventuali ragioni, mi
hanno spinta a dividere la storia in due parti, quindi, sperando che
continuerete a seguirmi, tra qualche giorno posterò una
nuova storia (di cui ancora non ho scelto il titolo, quindi, se avete
suggermenti sono ben accetti!)
3- I ringraziamenti sono
d'obbligo!
Vorrei dare un enorme
abbraccio cibernetico a tutti, perchè avete seguito
i miei scleri e mi avete incoraggiata... spero di avervi fatto
sorridere almeno un po' con questa storia (o in alternativa di avervi
fatto piangere... ^^)
Un bacio,
ChibyLilla
|
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=314764
|