Chi più ne ha, più ne metta: strategie e tentativi per conquistare Sasuke Uchiha. Amore o testardaggine di una ragazzina infatuata?

di Hikari93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tentativo N°1 – Approfitta dell’assenza del suo compagno di banco ***
Capitolo 3: *** Tentativo N° 2 – Ignoralo. Resisti alle tentazione di un’arpia bionda ***
Capitolo 4: *** Tentativo N°3 – Prendi il suo libro di nascosto: dovrà parlare con te per riaverlo! ***
Capitolo 5: *** Tentativo N°4: Armati al meglio e dirigiti a casa sua di corsa! N.B. Niente silenzioso al cellulare! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PREMESSA

Stamattina, dopo essermi svegliata, e prima di andare a messa in occasione del mio amato Santo patrono, mi è venuta in mente questa raccolta. Vorrei dedicarla, interamente, in ogni suo più infimo capitolo, ad AngieChan95, cosicché non possa, per esempio, scocciarmi di continuarla, perché è, appunto, dedicata a una persona a cui tengo. <3

Ci risentiamo a fondo pagina.

 
 

 
 

Chi più ne ha, più ne metta: strategie e tentativi per conquistare Sasuke Uchiha. Amore o testardaggine di una ragazzina infatuata?
 
 


Prologo
 
 
 

 

Caro diario,
 
non sai quante cose vorrei raccontarti, ma non posso perdermi in dettagli insignificanti quando c’è una faccenda veramente importante da narrarti: oggi quell’arrogante di Ino mi ha sfidata. Ha detto che non sarei mai riuscita a conquistare Sasuke, secondo lei. Quante sciocchezze! Si sa che è solo questione di tempo! Lo vedo tutti i giorni a scuola, abita a pochi isolati da me e, spesso, facciamo anche la strada insieme, al ritorno. Ci sarebbe anche da dire che da parte sua non ricevo chissà quante attenzioni – anzi, non ne ricevo minimamente – ma te l’ho già detto: è solo questione di tempo e, se proprio vogliamo aggiungerlo, di costanza. Se non demordo, se non mi arrendo alla prima difficoltà ma, soprattutto, elaboro qualche strategia per conquistarlo, posso riuscirci per davvero, facendola in barba a tutte le altre ragazze che gli sbavano dietro. Insomma, quanto potrà essere difficile? Si tratta di Sasuke, il ragazzo più bello e affascinante del mondo, quello che è riuscito a far breccia nel mio cuore, colui che non è paragonabile con alcuno, quello di cui gli occhi sono due pietre d’onice, due pietre preziose. Sasuke Uchiha, insomma, ma è pur sempre un ragazzo.
Dovrò fare appello a tutta la mia forza e a tutto il mio amore per farlo innamorare di me. E, per quante volte lui potrebbe respingermi – sempre se lo farà – io continuerò a tentare e ritentare, infrangendomi come un’onda, che, costantemente, tenta di abbattere un alto scoglio frastagliato. Sarò imponente, travolgente e determinata.
Scommetto che, alla fine di tutto, mi noterà e si innamorerà di me. Sento il cuore battermi all’impazzata solo all’idea. Più di una volta, mi sono immaginata al suo fianco, come fidanzata, come futura moglie… anche se ho solo quattordici anni, per il momento. Lo capii dalla prima volta che lo vidi: Sasuke e io siamo fatti per stare insieme, ma lui ha bisogno di una spinta – non so quanto questa dovrà essere forte –, ma gliela fornirò io, e al più presto.
Devo solo essere cauta, attenta a tutte le altre arpie che vogliono soffiarmelo. Forse non sarà semplice, ma ci riuscirò.
Ripeto per l’ennesima volta: solo questione di tempo e pazienza.



 



 
 
 
Rieccomi. Il titolo sembra alla “Soul Eater”, ma mi piaceva. Questo primo capitolo, il prologo, è stato scritto sottoforma di diario, mentre gli altri non so, devo ancora decidere. Avverto che questa storia sarà una specie di raccolta e, in ogni capitolo, descriverò un tentativo di Sakura – potete anche suggerirne – di conquistare Sasuke. Non so a quanti arriveremo, ne quando aggiornerò e nemmeno la lunghezza dei capitoli: forse si tratterà di flashfic (max 500 parole) e qualche shot (non più di 1000 parole, credo). Spero, così, di rendere la lettura più agevole anche per voi. Comunque, più tardi – spero – di pubblicare una sottospecie di lista, dove vi informo su ogni quanto aggiorno le mie storie. Scusate per lo sproloquio >//>
Con questo, vi saluto! ^.^ 

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Capitolo 2
*** Tentativo N°1 – Approfitta dell’assenza del suo compagno di banco ***


Tentativo N°1 – Approfitta dell’assenza del suo compagno di banco

 


 

Quella mattina entrai in classe, più risoluta che mai. Strinsi il pugno, sospirai forte e mi accinsi a varcare la soglia. Mi saltò immediatamente all’occhio: Naruto, il compagno di banco di Sasuke, nonché l’unico essere vivente – almeno, tra quelli conosciuti da me – che potesse vantarsi di aver scambiato qualche parola con l’Uchiha, era assente. Il suo banco vuoto sembrava illuminarsi sotto il mio sguardo attento, come se mi stesse attirando verso di sé, quasi chiamandomi.
«Ti dispiace se mi siedo accanto a te, per oggi?» esordii, senza nemmeno salutarlo. Come se fosse servito a qualcosa farlo. Parlai appena in tempo, altrimenti Ino, appena arrivata, avrebbe potuto soffiarmi l’opportunità. Le sorrisi, vincente, anche se ancora non conoscevo la risposta di lui.
«Mh, come ti pare.» mi disse, freddo.
«Evvai!» esultai, saltando sul posto e urlando di felicità come un’ossessa. Poi mi voltai verso la bionda, mostrandole un chiaro segno di vittoria con le dita. «Grazie mille.» aggiunsi poi, rivolgendomi a Sasuke, cercando di recuperare un po’ di grazia femminile e sperando di utilizzarla per far breccia nel suo cuore. Rimasi un po’ male nel non udire una sua risposta, ma feci finta di nulla, tentando di convincermi che, semplicemente, non mi aveva sentita. Mi sedetti, piuttosto chiassosamente, mandando a farsi benedire tutto il fascino che avrei voluto utilizzare.
 
Per tutta la lezione, me ne stetti a fissarlo, prendendo soltanto qualche appunto qua e là – atteggiamento decisamente non fedele alla mia persona. Lo trovavo bellissimo mentre scriveva sul suo notebook, quando strizzava gli occhi, sicuramente innervosito dal chiasso di quelli di dietro, e anche semplicemente quando era perso tra le parole del professore. In realtà, i suoi cambiamenti espressivi erano minimi, se non invisibili, ma chissà… forse era il mio sentimento verso di lui che me li faceva vedere in un altro modo.
A ogni modo, mirandolo e rimirandolo, senza che nemmeno me ne accorgessi, arrivò l’ultima ora. Incredibile pensare a come era volato il tempo! Persino durante la ricreazione non avevo fatto altro che guardarlo di sottecchi, mentre sgraffignavo dei grissini.
 
Mai mi fu tanto odioso il suono trillante della campanella.
Possibile che non fosse successo nulla in cinque ore? Forse andavo di fretta ma… ma doveva essersi accorto che lo guardavo e, dato che era intelligente, doveva aver capito che c’era una luce diversa nei miei occhi verdi e lucenti.
«Haruno?-
Sobbalzai e per alcuni secondi non fui più in grado di muovermi, tant’era forte l’emozione di udire la sua voce. «Che cosa c’è, Sasuke-kun?» biascicai, rossa come un peperone.
«Smettila di guardarmi.» ordinò, mettendosi le mani in tasca e andandosene.
Rimase scioccata, con la bocca spalancata e le guance ancora più rosse di prima, ma stavolta per la vergogna.
 
Per quel giorno, l’ultimo ricordo che ebbi di Sasuke fu quello dello zaino in spalla che, a ogni suo passo marcato, oscillava lievemente, prima a destra e poi a sinistra.

 


 



 
 
Prima flash, primo tentativo, niente di originale.
Domani (dato che la mezzanotte è passata da un po’, diciamo pure oggi) dovrei aggiornare Tra bacchette e spadema non so se lo farò. Un po’ gli impegni, un po’ la mia voglia di scrivere che – per vostra fortuna – si sta suicidando… chissà. XD
Vabbè, spero vi sia piaciuto almeno un pochino, pochino. Bye! 

 

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Capitolo 3
*** Tentativo N° 2 – Ignoralo. Resisti alle tentazione di un’arpia bionda ***


 Tentativo N° 2 – Ignoralo. Resisti alle tentazioni e alle manovre di un’arpia bionda

 
 


La questione era più semplice di quanto avessi potuto pensare. Come mi era stato detto il giorno prima? Di non guardarlo più? Ebbene, ci avrei provato, così Sasuke si sarebbe accorto della mia mancanza, e sarebbe stato lui a parlare con me, o almeno a guardarmi.
Poteva sembrare un’idea stupida, ma valeva la pena di tentare. Tuttavia, sapevo che non avrei resistito più di una settimana al massimo. Avevo poco tempo a disposizione, ma lo avrei utilizzato al meglio.
Giunta in classe, infatti, salutai con un buongiorno generale, facendo finta di non vede Ino che, come ogni altra mattina aveva fatto anche la sottoscritta, ronzava attorno a Sasuke come se fosse una mosca. Mi sarebbe piaciuto spiaccicarla con un colpo preciso o  fulminarla con la nuova racchetta elettrica comprata da mia madre.
«Questa poi, fronte spaziosa! Ti sei finalmente arresa all’evidenza? Tu non hai le carte in regola per stare con Sasuke!» si strinse più forte al suo braccio, ma venne scacciata via con un gesto secco.
Proprio come una mosca.
Non riuscii a trattenere un sorrisetto divertito e pieno di allusioni.
Ino mi guardò piccata e, sbuffando, rivolse un’ultima occhiata piena di amore a Sasuke, poi si sedette anche lei. Ironia della sorte, il suo posto era proprio dietro al mio, per cui potevo sentire tutti i suoi borbottii.
«Non ti è andata tanto bene, Ino-pig.»
«Questo è solo l’inizio, fronte spaziosa.»
L’arrivo della professoressa mi impedì di ribattere.
 
 
Non ce la facevo più. Avevo detto una settimana al massimo? Bene, cambiamento di programma. Al massimo per altri cinque minuti, poi avrei esordito con una vergognosa scenata, come se davvero Sasuke fosse il mio ragazzo. Era il cambio dell’ora e, come sempre, il maestro Kakashi sarebbe arrivato in ritardo. L’arpia bionda, ovviamente, non si sarebbe lasciata scappare nemmeno la più minima delle occasioni, mentre io, per mia scelta, non avrei potuto intervenire. Ma a tutto c’era un limite.
Ino si era avvicinata a Sasuke – non era certo una novità! – cominciando a chiacchierare e a sputar fuori domande su domande, quasi alla rinfusa, alle quali il ragazzo rispondeva con cenni del capo o, nella maggior parte dei casi, non rispondeva proprio.
«E allora Sasuke, ti va di uscire con me, Sabato sera?» chiese.
«No!» urlai scattando in piedi. Inutile dire che mi attirai lo sguardo allibito di tutti. Arrossii fino alla punta dei capelli, tanto che mi sembrò che questi passassero da rosa a rossi. Persino le iridi nere di Sasuke mi scrutavano con insistenza, facendomi sentire decisamente fuori luogo. Mi sentii in dovere di dare qualche spiegazione, per quanto fosse inutile. «No, no, non è come pensate. Non mi riferivo all’uscita di Ino e Sasuke!»
La mia affermazione fu accolta da una sonora risata di tutte le anime di quella classe, tranne una.
«Haruno, ma io non ho intenzione di uscire con la Yamanaka.»
Avvertii le guance bruciare, evaporare. Mi morsi la lingua con forza, come se potessi sparire dalla vista di tutti. L’unica cosa che mi consolava era che Ino si trovava più o meno nella mia stessa situazione.
Però, mi bruciava. Avevo fallito. Dovevo ignorare Sasuke per una settimana e, invece, non ero riuscita a staccargli gli occhi – e soprattutto le orecchie – di dosso neanche per una giornata, anzi no, neanche per due ore.
Tutta colpa di Ino! Proprio in questa settimana doveva mettersi a fare la gatta morta?

 
 

 




 
Eccomi qui con questa raccolta! ^___^
Voglio avvisarvi di alcune cose (questo è stato il motivo principale per cui ho aggiornato, a dire il vero). Dunque, le mie long non saranno sospese, ma saranno aggiornate molto più lentamente di prima. Non so, una volta al mese, due volte al mese, ogni mese e mezzo. E questo non solo per l’inizio imminente della scuola (ç__ç), ma anche per altri motivi.
Tornando alla flash/shot… ricordo che Sakura è una ragazzina, perciò i suoi atteggiamenti potrebbero sembrare così infantili. Credo che a tredici, quattordici anni non si capisca troppo dell’amore! XD
Comunque, spero di averla scritta bene: sto cercando di cambiare stile, ispirandomi al modo di fare della mia scrittrice preferita, ovvero Licia Troisi. Spero si noti un piccolo cambiamento, anche se sono consapevole di avere molto da fare! -///-
Alla prossima, allora!

 

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Capitolo 4
*** Tentativo N°3 – Prendi il suo libro di nascosto: dovrà parlare con te per riaverlo! ***


Tentativo N°3 – Prendi il suo libro di nascosto: dovrà parlare con te per riaverlo!
 

 

 

 

Sbuffai rumorosamente, accucciata con la testa poggiata sul legno freddo. Picchiettavo con le dita sul banco, ogni colpo sempre più forte del precedente a passo con la rabbia che sentivo crescermi dentro. Forse non era solo rabbia, quanto esasperazione, avvilimento… avevo forse già esaurito le idee? Non potevo mica permetterlo! C’era Ino sempre pronta ad agire –anche se quel giorno era assente-, quindi non potevo permettermi il lusso di arrendermi. Ridacchiai: come se nella mia mente esistesse il concetto di arrendersi, se si parla di Sasuke. Mi accorsi che avevo cominciato a muovere nervosamente il piede. Sospirai per l’ennesima volta, tentando di darmi una calmata.
«Ehi Sakura-Chan, mi presteresti il tuo libro di matematica?»
Alzai la testa, per essere sicura che la persona che mi aveva disturbata fosse davvero quella persona. Cercai di mettere su il mio sorriso migliore, un mezzo ghigno. Tenni i denti stretti e la lingua a freno: del resto mi aveva solo rivolto la parola, perché dovevo prendermela con lui? No Sakura, no. Non fare la bambina, mi ripetevo.

 

«Naruto» roteai gli occhi, incapace di guardarlo in volto. «beh… come mai ti serve? Dovresti avere il tuo, dato che siamo a metà anno.» Avevo cercato di non essere sgarbata, ma non so con quali risultati.
Naruto si grattò la testa e allungò le labbra a simulare un broncio. «Mi sarà scivolato dallo zaino quando sono salito sul pullman. E’ tutta colpa di Kiba che mette fretta e…»
Le parole continuavano a fluire, ma le mie orecchie si erano chiuse ermeticamente. Avrei dovuto pensarci due volte, prima di chiedergli spiegazioni. «Va bene, va bene» concessi, fermando il fiume di frasi su frasi con un gesto della mano. «Alla fine dell’ora vieni pure a prendertelo. Ma mi raccomando: sii puntuale con la restituzione. Mi serve entro domani, okay?»
Naruto annuì e con un grand sorriso sul volto mi ringraziò. «Verrò a restituirtelo già questo pomeriggio, dopo che avrò fatto le fotocopie. Grazie!»
Forse mi ero sempre sbagliata su di lui. Era solo un tipo estroverso, ma non un cattivo ragazzo. Mi promisi di essere più buona e disponibile con lui. Ma pur sempre sua amica e non qualcosa in più che, probabilmente, sperava di essere.
Però forse Naruto mi aveva dato un’idea. Sorrisi, squadrando Sasuke che sedeva avanti a me. Ma dovevo aspettare il momento giusto, affinché tutto andasse per il verso giusto.
 
«Sasuke, potresti prestarmi il libro di grammatica?» domandai, prima che la suddetta lezione cominciasse.
Lui mi fissò scettico, ma durò solo un istante. La maschera di imperscrutabilità che indossava sempre riprese il proprio posto. «Tieni.» Me lo porse senza fare domande.
Stetti a guardare quell’insieme di pagine come se fosse un reperto storico, come se appartenesse a una divinità o quant’altro di mastodontico. Lo sfogliai con cura, per tutta la durata della lezione, e di tanto in tanto lanciavo degli sguardi al mio di libro, chiuso ordinatamente nello zaino.
Pochi minuti prima che la campanella –l’ultima della giornata, quella che indicava l’uscita- suonasse, feci per scambiare i libri, velocemente. Il cuore mi batteva fortissimo, tant’era la paura di venir beccata da Sasuke.
Come se lo avessi chiamato, il ragazzo si voltò. Allungò una mano verso di me.
«Tieni» sussurrai gentilmente, porgendogli il mio libro.
Sasuke lo tastò con le dita e lo guardò, come se lo stesse analizzando, poi mi fissò.«Ti pregherei di restituirmi il mio. Non sono nato ieri» sibilò con una punta di irritazione.
Rossa come un peperone, le orecchie che mi andavano a fuoco, feci quanto mi aveva detto.
Non provai nemmeno a scusarmi, né a inventare delle finte spiegazioni, perché sapevo che Sasuke non ci sarebbe cascato. Quando, finalmente, udii il trillo della campanella, corsi via senza nemmeno salutarli.
Avevo fatto davvero una banalissima figuraccia.

 

 

 
 




Questa più che una flash è una shot, ma dettagli.
Ho gli occhi pesanti, e non so nemmeno che ho scritto. Vado a nanna –sì, lo so che è l’ora delle galline, ma ho bisogno di chiudere gli occhi o svengo =.=.
Buonanotte a tutti! <3

 
 
 
  

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Capitolo 5
*** Tentativo N°4: Armati al meglio e dirigiti a casa sua di corsa! N.B. Niente silenzioso al cellulare! ***


Tentativo N°4: Armati al meglio e dirigiti a casa sua di corsa!

N.B. Niente silenzioso al cellulare!

 

 

«Perché oggi Sasuke-kun non è venuto?» Corsi da Naruto e, tutta agitata, cominciai a riempirlo di domande: perché Sasuke-kun non mancava mai. Fosse cascato il mondo, lui ci sarebbe stato a scuola; anche se non fosse entrata altra anima al di fuori della sua, lui sarebbe stato seduto al suo posto.
Lui non poteva mancare, non il giorno di un compito in classe.
Naruto alzò le braccia al cielo, trascinandosi le spalle dietro, che fecero lo stesso. «Non lo so, starà poco bene» ipotizzò.
Ma il mio cervello era già partito; quel pomeriggio sarei andata a dare una controllatina: non si poteva mai sapere.
 
Annodai il fazzolettino intorno ai biscotti, afferrai lo zaino – Sasuke-kun avrebbe voluto i compiti di quella mattinata, ne ero certa! – e mi incamminai.
Sembravo un robot: i piedi si sollevavano da terra forzatamente, come se la forza di gravità fosse centuplicata, e, tant’era l’emozione, non riuscivo nemmeno a sbattere le ciglia. Immobilizzata, nervosa ed emozionata: le guance simili a pomodori – quelli che a Sasuke-kun piacevano tanto – e il portamento fiero e intimorito di un cavaliere pronto al combattimento.
Io, a casa di Sasuke-kun.
Mi stavo auto invitando, però era solo per preoccupazione: non stavo facendo nulla di male. Me lo ripetevo di continuo, ma mi sembrava soltanto una scusa piuttosto forzata.
Uffa, quanti problemi!
 
Ed ecco casa sua.
Villa Uchiha era gigantesca, copriva ogni visuale alle proprie spalle e mi faceva una certa impressione. C’ero stata altre volte, ma da sola mai. Mi sentivo come Cappuccetto Rosso nel bosco, ma consapevole che presto sarebbe arrivato il lupo.
Il grande portone mi spaventava: assomigliava alle barriere che Sasuke-kun ergeva intorno alla sua persona, rendendosi inavvicinabile.
Titubante bussai, e attesi una risposta con ansia, senza però che mi sopraggiungesse nulla.
«Sasuke-kun!» provai a chiamare, mentre il dito mi si era letteralmente incollato al campanello. Il suo suono squillante mi perforava i timpani. «Sono Sakura, ci sei?» Ma niente, Sasuke sembrava non esserci.
Decisi dunque di andarmene, amareggiata. Mi sarei consolata con i biscotti al cioccolato che avevo preparato.
«Sì ci sono.»
Alzai lo sguardo dalle mie scarpe, e lo puntai diritto negli occhi del ragazzo che aveva parlato.
Il mio viso assunse tutte le colorazioni possibili, fino a fermarsi a un rosso acceso. Temevo che, se mi fossi toccata le guance, mi sarei scottata, tanto che le sentivo bollenti.
«Sa-Sasuke-kun!» balbettai entusiasta. Alzai il fagotto, mostrando i biscotti. «Ti ho portato questi!» All’improvviso ogni singola parte funzionante del mio corpo andò in corto circuito. Non riuscii nemmeno a confessargli che mi ero preoccupata per lui: a ogni modo, fui contenta di constatare che stesse bene.
Li prese, e già ciò mi stupì. «Vuoi entrare?» mi chiese poi.
«Oh no, no!» cinguettai imbarazzata. «Volevo solo sapere se ti servono gli appunti di oggi.»
«Ti ho chiamata qualche decina di minuti fa… non mi hai risposto» rivelò calmo.
E io dallo stupore non feci altro che restare a bocca aperta, imbambolata e felice insieme: mi aveva cercata.
«Ma ho chiesto a Nara» aggiunse, smorzando in parte il mio entusiasmo.
Ridacchiai stupidamente. «Sarà per la prossima volta, allora!» Ma serviva più a rincuorarmi che per altro. Lo salutai sventolando ridicolmente la mano, poi, appena svoltato l’angolo, corsi via.
 
Mai più, mai più avrei lasciato il silenzioso al cellulare dopo essere tornata da scuola!

 
 

 




 
Non la aggiornavo da una vita, scusate! TT-TT
Ed è stato per questo che, prima di rimettermi a studiare, ho scritto qualcosa.
Spero sia corretto, scusate! (ho la testa che mi scoppia ç__ç).
A presto! ;)
Lasciate un commentino piccolo piccolo? *-*
Grazie! 

 

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