Cruel Intention

di Lady Madonna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Martha , my dear ***
Capitolo 2: *** Litigi ***
Capitolo 3: *** Sorpresa ***
Capitolo 4: *** Fun ***
Capitolo 5: *** Intesa ***
Capitolo 6: *** Alcol ***
Capitolo 7: *** Pensieri strani ***
Capitolo 8: *** Risveglio ***
Capitolo 9: *** Nuovo incontro ***
Capitolo 10: *** Bottino perso ***
Capitolo 11: *** Amnesia ***
Capitolo 12: *** Pain ***
Capitolo 13: *** Silence ***
Capitolo 14: *** Ricordi ***
Capitolo 15: *** Confessione ***
Capitolo 16: *** Un nuovo amico ***
Capitolo 17: *** Eleganza eccessiva ***
Capitolo 18: *** Le prove ***



Capitolo 1
*** Martha , my dear ***


    Capitolo 1

Martha era nervosa. Aveva un importante esame da dare e quel vociare di ragazzette esaltate la distraeva terribilmente oltre ad irritarla.

Certo , abitare proprio sopra il Cavern sovente aveva i suoi lati positivi considerata la crescente qualità della musica in questi ultimi tempi ; per Martha significava concerti gratis ogni volta che voleva.

Tuttavia questo enorme vantaggio le si ritorceva contro nelle notti di studio intenso che , guarda caso , spesso coincidevano con i concerti più fragorosi di tutta Liverpool.

Tutto quel chiasso stava mettendo a dura prova la pazienza di Martha che dopo l’ennesimo strepitare urlante delle ragazzine , chiuse il libro in segno di resa e si diresse agitata dall’altro capo della stanza cominciando a percorrerla avanti e indietro , in lungo ed in largo per poi finalmente con un ultimo sospiro decidersi: indossò una pesante vestaglia nel tentativo di coprire l’orrendo pigiama bianco e nero a strisce verticali che indossava , si diresse verso l’ingresso e uscì. Percorse in fretta la prima rampa di scale , salì fino al secondo piano , poi al terzo. Si arrestò sulla soglia di una porta di un marrone intenso , si mordicchiò le labbra e infine bussò.

Dopo qualche istante un ragazzo alto dai capelli corvini decisamente scapigliati e con l’aria estremamente assonnata aprì la porta. Gli ci vollero parecchi sbattimenti di ciglia per far si che uscisse dallo stato di coma profonda nel quale era caduto in quelle ore di sonno e riuscisse a riconoscere Martha ma alla fine sul suo volto apparve un sorriso.

<<  Hmhmhm...Bella tenuta da carcerata Marth , ti sei proprio superata stasera...Comunque sei in ritardo , ti aspettavo 2 ore fa  >> .

<<  Ho voluto provare a raggiungere il limite della mia pazienza  >> disse Martha lanciandogli la vestaglia in faccia.

 <<  Direi che ho superato ogni record oggi Steve , persino il tuo. Ho retto per ben 2 ore di fila , 13 canzoni più la pausa!! >> disse con orgoglio.

<< Mia cara Marth io di canzoni ne ho rette 15 >> rettificò steve con finta aria di rimprovero.

<< Vero , ma io sono al primo piano Steve , quindi il mio punteggio aumenta. T’ho praticamente eclissato stavolta ! >> fece Martha con aria compiaciuta.

<< Te la do’ buona Abboth >> disse l’amico divertito. << Entra dai , la birra attende >>.

<<  Agli ordini capo! >> esclamò Martha di rimando.

 << E’ ghiacciata vero? >> disse lei con finta preoccupazione.

<< Ma naturalmente Mademoiselle! >> disse Steve con esagerata galanteria e ridendo si diressero verso la cucina , come era loro consuetudine fare da tre anni a questa parte ogni qual volta i volumi del Cavern mettevano a dura prova i timpani di Martha.

Mentre Martha si accomodava attorno al tavolo , Steve tirò fuori dal frigo due birre e 2 bicchieri e in uno ci ficcò quattro grossi cubetti di ghiaccio , ottenendo così il sorriso grato dell’amica .

<< Solo tu sei capace di volere una birra praticamente surgelata in pieno inverno Martha >> disse Steve ricambiando il suo sorriso.

<< Questo perchè mi manca l’estate >> disse lei prontamente.

 << e comunque dopo tutti questi anni , dovresti smetterla di meravigliarti delle mie bizzarre abitudini Steve >> .

I due si erano conosciuti al college , alla scuola d’Arte di Liverpool e da li erano diventati amici inseparabili tanto che provvidero ben presto a trovare un alloggio comodo e vicino .

L’arrivo di Sarah Lewis nella vita di Steve 2 anni addietro fu il primo ostacolo che si mise fra loro , dichiarando apertamente guerra a quella che per Steve e Martha era “l’amicizia perfetta”.

Sarah infatti sembrava convinta che Martha fosse una specie di pianta velenosa radicata a fondo nel cuore di Steve e che , a suo parere , doveva essere al più presto estirpata.

Il rapporto fra le due ragazze divenne sempre più ostile col passare degli anni (ostilità alimentata dal fatto che Martha abitava a soli 2 piani da Steve e che lui non aveva ancora accettato la proposta di Sarah di trasferirsi da lui) caratterizzato da continue scenate e colpi bassi da parte di Sarah e da una nascosta resistenza mascherata da divertita noncuranza da parte di Martha che infatti non perdeva un’occasione per canzonarla apertamente con Steve. 

<<  Allora Steve , come se la passa la mia psicopatica schizzoide preferita?Adesso che ci penso è da tanto che non trovo messaggi minatori infilati sotto la porta , comincio a sentirne la mancanza. Non è che hai tentato di farle l’ennesimo discorso eh??!!? >> fece Martha sarcastica.

<< In effetti si >> disse Steve serio. 

<< e credo proprio che stavolta abbia capito. Sai Martha , dovresti imparare da lei e cominciare a migliorare anche tu >> provò a dire l’amico con fermezza.

<< Migliorare?!?Migliorare dici?!?! >> fece Martha inarcando le sopracciglia e sgranando gli occhi.

<<  Non sono io che faccio scenate gratuite in pubblico o che cerco in ogni modo possibile di portare la pazienza altrui al limite dell’esaurimento. Sai , ho sempre creduto che le rosse fossero un pelo più schizzate rispetto a tutte le altre donne... >>

<<  Oh santo cielo Marth , la vuoi finire?!?!? >> sbottò l’amico esasperato.

<< E’ esattamente questo genere di comportamento che la manda in bestia. La provochi in continuazione soltanto per il gusto di farlo.Il fatto è che vederla esplodere dalla gelosia ti diverte.E’ evidente che ti diverte >>disse Steve alterato.

<< Pensi davvero che sarei capace di essere così crudele?!? >>  disse Martha evitando accuratamente lo sguardo indagatore di Steve.

<<  Non lo so’ Marth. Sai , a volte trovo che tu sia parecchio simile a quel Lennon che odi tanto >> fece Steve con un ghigno.

Lei lo fissò trova. Stettero in silenzio a fissarsi per qualche istante , gli occhi neri e lucenti di Martha immersi in quelli verdi brillanti di Steve.

Poi nel volto di Martha comparve un’espressione di finta arrabbiatura: <<  Questa è l’ultima volta che mi paragoni a quell’idiota patentato Steve!  >> e con un balzo si scaraventò su di lui. Caddero dalla sedia rimanendo a lottare sul pavimento , come spesso succedeva ogni volta che uno dei due voleva evitare una seria discussione o un litigio.

Con tutto quel trambusto non si erano accorti che la musica al Cavern era cessata da un pezzo.

D’un tratto  , mentre Marhta esultava per essere finalmente riuscita a trionfare su Steve , qualcuno bussò insistentemente alla porta.

I due si guardarono , Martha divertita , Steve preoccupato.

<< Se è Sarah sei spacciata lo sai?!? >> disse Steve con una smorfia.

<< Io?!? >> sbottò Martha ridendo , meravigliata.

<< Certamente. Dovrai spiegarle che cosa ci facevi distesa sopra di me sul pavimento >> fece Steve con un sorrisetto seducente.

<< La mia parola contro la tua , dolcezza. >> disse divertito.

<< Qualcosa mi dice che crederà a me >> sbottò canticchiando sereno.

<< Fammi capire bene..Hai intenzione di dirle che ti stavo molestando?!?Razza di bastardo!! >> Martha aveva ricominciato la lotta  e alla porta dovettero bussare altre tre volte perchè i due si arrestassero definitivamente.

<< Forse...è meglio..andare ad..aprire >> fece Steve ansimando.

<< Huh..giusto...vuoi che me ne vada dalle scale anti incendio?? >> fece Martha con un sorriso soddisfatto.

<< Ottima idea . Se non è  Sarah ti faccio un fischio in caso contrario , Buona Notte dolcezza >> e con una strizzata d’occhio le schioccò un bacio in fronte e si diresse verso l’entrata.

<< Hahah , fa tanto “Relazione Clandestina” >> disse Marhta divertita , ormai quasi giunta in sala , vicino alla porta finestra che dava sulle scale d’emergenza.

<< Se Seh , come vuoi >> sbottò lui di rimando e trattenendo a stento le risa  aprì la porta.

Marhta socchiuse la porta finestra così da poter sentire se la voce che proveniva dall’entrata fosse o meno di Psico Sarah.

Le parve di scorgere una voce maschile, almeno così sembrava.

Non udì però il fischio di Steve.”Strano” pensò.”Beh se è un ragazzo , non me ne vorrà male se torno dentro” si disse Martha ; così chiuse la porta finestra e si diresse a passo felpato in cucina.

<< Steve , perchè diavolo non hai fischi...Oh.. >> fece Martha una volta giunta in cucina e scorta la figura dormiente accovacciata sul tavolo.

<< Ho pensato che vista la tua repulsione nei suoi confronti non valesse la pena di farti un fischio >> disse l’amico in un sussurro.

<< Hmhm..Non lo so >> rispose automaticamente lei ancora assorta a fissare il ragazzo addormentato seduto sulla sedia.

Probabilmente Steve era riuscito a farlo accomodare prima che crollasse nel sonno. Se ne stava li , la schiena ricurva sul tavolo , viso e braccia completamente abbandonati su di esso , con la mano a pochi centimetri dalla bottiglia di birra ormai capovolta di Martha.

<< Ha fatto un bel disastro questo ammasso di sterco >> disse Martha all’amico.

<< Si , appena l’ho fatto sedere ha cercato di finirsi anche la tua birra ma come vedi è crollato prima di raggiungere l’obiettivo >> disse Steve divertito guardando la birra spanta su tutto il resto del tavolo.

<< E ora che facciamo?!? Se arrivasse Cyn e lo vedesse in questo stato non ci rimarrebbe bene. Lo starà cercando >> disse Steve con preoccupazione  cercando di scorgere una sagoma bionda fra i passanti dall’ampia finestra della cucina.

<< Gli starebbe bene a questo idiota!E’ da un anno che cerco di aprirle gli occhi cercando di farle capire con che razza di stronzo maiale s’è andata a mettere! >> sbottò Martha disgustata.

<< Credo comunque che gli ci voglia una bella scossa rigeneratrice e rinfrescante >> disse Martha ghignando. Con sguardo sadico si diresse verso il lavandino , riempì il suo boccale fino all’orlo , si avvicino cautamente al ragazzo sbronzo e prima che l’amico facesse in tempo a fermarla glie lo versò tutto in testa gridando : << Sveeeglia Lennon! >>.

 

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Capitolo 2
*** Litigi ***


 Capitolo 2

Il ragazzo si alzò all’istante dalla sedia e imprecò così forte da far sussultare Steve.

<< Voglio proprio sapere chi è lo stronzo che ama fare questi giochetti. Vediamo se ti piace ancora scherzare dopo un bel calcio in culo ! >> 

John era furente , gli occhi neri quasi a mandorla ridotti a fessure , l’espressione aggressiva e confusa di chi ha bevuto troppo.

Martha gli stava davanti e con aria divertita scuoteva il capo in segno di derisione.

<< Sei una spugna Lennon! Possibile che non ci siano limiti alla tua indecenza? >> 

<< Oh merda , sei sempre fottutamente fra i coglioni Abbot!Non si può avere un momento di pace , dammi tregua!Insomma non ce l’hai una casa? >>

<< Parla lui che è decisamente a casa propria eh??Spero proprio che Cyn ti colga in questo stato sta volta , così ti pianta e magari si trova un essere meno rivoltante come ragazzo! >>disse Martha con disprezzo.

<< Mai che ti faccia i cazzi tuoi eh?Sei solo una stronzetta piantagrane e rompipalle , non mi stupisce che cambi ragazzo ogni 2 settimane , scappano tutti! >> la canzonò John.

<< Allora Cyn deve avere il mio stesso problema , visto che scappi da altre 2 settimane si e una no >> sbottò Martha con rabbia.

John afferrò la birra e fece per tiragliela addosso ma si arrestò sentendo bussare alla porta.

I tre si fissarono sconvolti per mezzo secondo senza dire una parola.

<< Cercate di stare calmi mentre vado ad aprire >> disse Steve con un sospiro.

<< Siete proprio dei bambini.E siete uguali >> gracchiò.

Martha fece per ribattere ma Steve era già uscito dalla cucina , diretto all’entrata.

John si sedette , le mani intente a sistemarsi i capelli arruffati  nel tentativo di darsi un’aria più presentabile e meno alcolica.

<< E’ inutile Lennon , tanto sei brutto comunque >> lo canzonò Martha.

<< Uuuuuh , parla Miss Mondo , mi inchino a tanta magnificenza ! >> disse John con voce acutissima.

Intanto in corridoio si sentivano voci discutere animatamente.

<< Allora lei è qui?è così?? è venuta un’altra volta?m’avevi promesso che era l’ultima Steve , che non avrebbe mai più messo piede in questa casa almeno di notte! >> .

<< Sarah cerca di calmarti! T’ho già spiegato cosa c’è fra me e lei , è una cosa diversa dal nostro rapporto! Compleatamente diversa! >>

<< Di lei non mi fido Steve.Quella è tutta matta , non ha stabilità , non ha radici!Non è una donna Steve!E’... è... >>

<< Un’aliena?!? >> disse Martha dalla cucina.

<< Esatto , un’aliena!Una che non pensa al matrimonio , ne a metter su famiglia!Una spiantata ecco! >>Squittì Sarah raggiungendo Martha in cucina.

<< Oh John , non trovi anche tu che sia rivoltante? >> chiese Sarah .

<< Assolutamente , non potrei essere più d’accordo >> disse John con aria soddisfatta e compiaciuta.

<< Molto maturo chiedere opinioni su di me a Lennon , Lewis .Gran bella coppia di idioti fate voi due >> disse Martha.

<< Ora basta! >>urlò Steve.

<< Avete rotto i coglioni , non ne posso più dei vostri continui litigi , mi fate diventare matto! >>.

<< Tu diventi matto Steve?!? >> sbottò Sarah.

<< Io sono sull’orlo della follia a causa di questa scapestrata! >>

<< Fidati , l’orlo della follia l’hai già oltrepassato da un pezzo... >>ridacchiò Martha.

<< Io ti devasto!!! >>urlo’ Sarah e così facendo tentò di scraventarsi contro Martha che però venne subito coperta da Steve e (con sua grande sorpresa) da John.

Vedendosi sola in quella battaglia Sarah si arrese e corse via dall’appartamento di Steve piangendo platealmente e sbattendo la porta , maledicendo il giorno in cui aveva deciso di frequentarlo.

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Capitolo 3
*** Sorpresa ***


                                         Capitolo 3

Steve sedeva sul pavimento , appoggiato alla porta appena sbattuta da Sarah , un’espressione vacua e dispiaciuta sul volto.

John e Martha erano ancora in cucina a scrutarsi silenziosamente.

<< Bhe so’ che probabilmente è stato un impulso involontario e spontaneo ma comunque...bhe grazie di avermi difesa dall’arpia inferocita >> sbottò Martha.

<< Si....si certo , sarò stato mosso dai suoi occhi famelici...pensavo volesse aggredire anche me e Steve ecco.Bhe nonostante questo prego >> disse John ad occhi bassi.

<< Su , ammetti che è più strega lei di me! >> disse Martha con soddisfazione.

<< Ohoh vacci piano Abbot , siete diverse , due stregacce infime e disgustosamente stronze ma diverse >>gracchiò John con convinzione.

<< Questa m’è piaciuta John >> disse Martha ridendo.

<< Come?? >>disse subito John sgranando gli occhi dalla sorpresa.

<< Ho detto che hai fatto una buona battuta, te la do’ buona! >>

<< No no tu m’hai chiamato per nome! >>esclamò John mascherando a stento un sorrisetto.

<< La prossima volta ti chiamerò Gertrude se John non è di tuo gradimento >>  disse Martha di rimando.

<< Oh Cristo , ma perchè devi sempre rovinare tutto??Stavamo provando ad andare d’accordo!Non sei male quando ridi! >> disse John esasperato.

<< M’hai fatto un complimento!Stasera hai veramente bevuto troppo...comunque tutto sarebbe più facile se la smettessi di tradire Cyn >>disse Martha seria.

<< Ma saranno anche cazzi miei!Stanne fuori e lascia vivere , tu non sai proprio un bel niente di come stanno le cose! >>disse John furente.

<< Allora spiegami come stanno! Sono qui John , ti ascolto!Ci sono! >>.

A sentire queste parole John improvvisamente si blocco’ e guardò Martha dritta negli occhi.

Martha non aveva mai ricevuto uno sguardo simile.Mai in vita sua aveva visto tanta angoscia e disperazione in un semplice sguardo , uno sguardo però pieno di dignità fiera e orgogliosa che impediva d’esser dimenticato.

<< Si può sapere che vi prende?Siete impazziti?!? >>la voce di Steve costrinse i due ragazzi a distogliere lo sguardo l’uno dall’altra ed a concentrarsi su di lui.

Entrando in cucina Steve li aveva trovati entrambi in piedi , faccia a faccia , vicini come mai prima a guardarsi così intensamente che se non avesse la certezza che i due da quando si conoscono si sarebbero volentieri cavati gli ochhi a vicenda , avrebbe di certo scommesso che fra loro vi fosse un’intesa non indifferente.

Martha si sentiva confusa.Non capiva il perchè di quello sguardo.

Il fatto è che da John non se l’aspettava.

John il burlone , John l’idiota , John il porco , John il cazzone strafottente.

Non poteva essere.Eppure in quel momento era quasi infastidita che Steve li avesse interrotti.Avrebbe voluto analizzare meglio quell’incredibile sguardo che le era quasi sembrato una richiesta d’aiuto.Troppo tardi , ormai era andato tutto a farsi fottere.

<< S’è fatto tardi Steve , me ne vado >> disse Martha asciutta.

<< Non credere di passarla liscia , ti ricordo che Sarah molto probabilmente m’ha piantato.Domani dobbiamo parlare. >> sbottò Steve.

<< Se si fosse finalmente decisa a mollarti dovresti esultare altro che!Comunque è troppo furba per lasciarti andare.Non mi farà vincere così facilmente! >>.

John si mise a ridere , Steve sgranò gli occhi dallo stupore.

<< Non ti farà vincere dici??Si parla di te??Cazzo è la mia ragazza Marth , o almeno lo era!Possibile che si debba sempre parlare di te?!?Sei incredibile, un’egocentrica!Sei , sei...Sei esattamente come lui , ecco! >> disse Steve iroso.

John alzò ancora lo sguardo verso Martha che intanto era intenta a spiegare a suon di imprecazioni a Steve quanto secondo lei egli avesse torto.

<< Scusa ma non dovevi andare a letto?? >> disse Steve fra il divertito e l’esasperato.

<< Ok ok me ne vado , ma non credere che abbia finito con gli appellativi galanti Steve , sono solo alla lettera f... >> .

<< Si ma , c’è tempo anche domani , no??Buonanotte Marth >> disse Steve , guidandola verso l’uscita.

<< Certo certo buonanotte stronzi , buonanotte >> e così facendo uscì dall’appartamento di Steve , scese le scale ed entrò in casa sua , dove si abbandonò sul divano , piena di pensieri per la testa.

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Capitolo 4
*** Fun ***


 Capitolo 4

Sdraiata sul divano col solo rumore del traffico proveniente dalla finestra aperta come sottofondo , Martha non riusciva a prendere sonno.

Una nottata eccitante , nonostante tutto s’era divertita.

Povero Steve...continuava a passare dei guai a causa sua.

D’altronde non poteva accettare che una svitata gelosa qualunque si accapigliasse il suo migliore amico! Non avrebbe mai permesso a Sarah di portarglielo via , era troppo prezioso per lei. 

In fondo sapeva che lo stesso Steve pur non ammettendolo l’aveva sempre preferita a Sarah , altrimenti come spiegare il fatto che ad ogni litigio tra le due donne lui difendeva sempre Martha a spada tratta?!?

Questo la riempiva di soddisfazione...Era lei a tenere le redini , non Sarah.

D’un tratto le tornarono in mente le parole di Steve di poco prima che la accusavano di essere un’egocentrica egoista , di essere come John.

John. Non poteva essere. Insomma lui era sempre stato uno stronzo montato ai suoi occhi, niente più di un gradasso spaccone.

Eppure quella sera l’aveva stupita , il suo sguardo così profondo e pregno di dolore represso l’aveva lasciata letteralmente spiazzata.

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta , interrompendo così le riflessioni di Martha e costringendola ad andare ad aprire.

Lentamente la ragazza riuscì a schiodarsi dal divano, a dirigersi verso la porta con fare strascicato ed infine ad aprirla.

La sorpresa valse sulla stanchezza.

<< Ma che... >> borbottò Martha.

<< Scommetto che è da quando sei scesa che non fai altro che pensarmi , non è vero zucchero? >> .

Gli occhi di John sbattevano più velocemente del solito mentre ostentava quello che voleva essere un sorriso conquistatore.

<< Lennon, che ci fai qui? Aspetta...tu hai bevuto ancora! Sei un caso disperato! >> disse Martha disgustata.

<< Dai piccola , non fare la preziosa... lo sai che sono irresistibile.. >> disse John avvicinandosi a lei.

<< Chiamami piccola un’altra volta e giuro che ti strappo le palle! >> sbottò Martha con rabbia e con uno spintone lo spinse lontano da lei.

Il ragazzo perse l’equilibrio e cadde all’indietro sbattendo la testa sul pavimento. Aveva perso i sensi.

<< Avanti Lennon alzati! >> disse Martha frettolosamente , sottovalutando la situazione. Lo guardò. Non si muoveva , sul viso una strana aria sofferta.

Le mancò il fiato.

<< John! John rispondimi , Cristo John mi senti?!?? Oh merda , sono un’idiota! >> .

Prendendolo per le caviglie lo trasportò all’interno dell’appartamento , chiuse la porta con un calcio ed a tentoni riuscì a trascinarlo fino al divano dove con un ultimo sforzo lo adagiò.

Gli sfilò il giubbotto di pelle , poi la camicia e con mani tremanti cercò di sentire il suo respiro , il suo battito. Respirava ed un sollievo immenso la invase nel momento in cui si accorse che anche il suo battito era regolare.

Lo fissò in viso. Aveva fronte e capelli sudati , la frangia gli aderiva alla pelle.

Lentamente Martha scostò con la mano i capelli di John da un lato.

“ Sembra così innocente quando dorme...così indifeso... ” pensò Martha sfiorandogli lievemente la guancia e meravigliandosi di se stessa per aver pensato  una cosa simile di John Lennon.

Inaspettatamente John sgranò gli occhi e si alzò a sedere , la mano di Martha ancora appoggiata alla sua guancia  e col volto improvvisamente vicinissimo al suo. Una strana espressione traspariva dal suo viso. Era come se volesse gridare ma la sua bocca sembrava incapace di ubbidirgli. I suoi occhi esprimevano orrore e guardavano il vuoto.

Lentamente Martha gli prese il viso tra le mani.

<< John , da cosa scappi?! John guardami , sei al sicuro qui. >> gli sussurrò la ragazza.

John riuscì a distogliere lo sguardo dal nulla ed a mettere sempre più a fuoco il viso apprensivo di Martha.

<< Non odiarmi. Non picchiarmi, non sono entrato dalla finestra , lo giuro! >> disse John disorientato.

Martha rise di cuore. << Lo so. T’ ho portato io qui. In effetti , prima t’ho steso e poi t’ho salvato. >> .

<< Tipico tuo Abbot >> disse John riprendendosi e facendo una smorfia.

<< Tipico mio?!? Chi è che s’è presentato ubriaco sul ciglio della mia porta pregandomi di fare sesso?!? >> chiese Martha sarcastica.

<< Sono quasi sicuro che non t’abbia chiesto nulla del genere Abbot. >> disse John.

<< Bhe , era sottointeso! >> disse Martha in imbarazzo.

<< Meglio se non ti sforzi a leggere tra le righe , non ti riesce gran che bene...e poi...trattandosi di te credo proprio che non avrei trovato il coraggio di chiedertelo nemmeno da ubriaco >> la rimbeccò John con un ghigno.

<< Non è che ti inventi le cose perchè mi desideri Abbot?!? >>

<< ORA VEDI COME TI DESIDERO , MALEDETTO IDIOTA! >> urlò Martha trattenendo a stento le risa e con un balzo fu sopra di lui , dando inizio ad una lotta sfrenata  piena di colpi bassi.

<< Tregua Abbot , tregua!!! >> disse John senza fiato dopo venti minuti di lotta e con Matha ancora sopra di lui pronta a mollargli un cazzotto nello sterno.

<< Sono sfinito , distrutto! Ora capisco il povero Steve...Non ti stanchi mai di lottare tu! >> sospirò il ragazzo.

<< Mammoletta. >> lo canzonò Martha.

<< Omacciona stronza e spietata. Ti ricordo che io ho pure fatto un concerto. Non è una lotta valida se uno dei due è già spompo marcio in partenza. C’è la clausola “sospensione lotta causa precedente concerto” e il combattimento finisce automaticamente con un bellissimo ed equo pareggio. E’  risaputo. Controlla il regolamento >> .

Un sorriso spontaneo si allargò nel viso di entrambi , un sorriso incontrollato ed assolutamente non premeditato.

<< Che strano >> disse John a voce bassa ma non abbastanza per non essere udito.

<< Cosa c’è di strano?!? >> disse lei mantenendo il sorriso.

<< Tu >> rispose il ragazzo con aria piacevolmente stupita.

<< Pensavo fossi solo una fottuta rompipalle impicciona , invece... >>  si interruppe.

<< Invece??? >> lo incalzò Martha.

<< Invece sei una fottuta rompipalle impicciona con un bel sorriso >>disse John trattenendo a stento un ghigno.

<< Fine della sospensione lotta , idiota di un Lennon! Questa la paghi!! >> urlò Martha ridendo.

La ragazza l’aveva già afferrato per la canotta , pronta a sferzare il suo colpo migliore quando sentirono bussare nuovamente la porta.

<< Vado io ad aprire ! >> disse John sottraendosi alla stretta di Martha e fiondandosi verso la porta.

<< ... E dirò a chiunque ci sia dall’altra parte che sono la tua avventura serale a pagamento! >> disse allegramente.

<< Non oserai!!! >> disse Martha afferrandolo per la vita per cercare di trattenerlo.

<< Heilà salve, mi chiamo Earl e faccio sano e profondo sesso  a pagamento con questa ragazza , perchè è una poveraccia che si sente tanto sola ed ha un serio bisogno di cazz... >> . John aveva aperto la porta e immediatamente la sua lingua lunga si immobilizzò.

Cynthia Powell lo fissava allibita , facendo scorrere lo sguardo da lui a Martha che ancora lo cinceva in vita.

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Capitolo 5
*** Intesa ***


Capitolo 5

<< Ciao dolcezza! >> disse John con fare disinvolto subito superato lo stupore.

<< Questo si che è strano! >> borbottò Cynthia quasi tra se.

<< In tutti i posti dove avrei potuto cercarti questo non mi sarebbe mai venuto in mente! >> .

<< Ahahah! >> sbottarono John e Martha con fare forzato.

<< Come mai da queste parti Cyn ? >> chiese quest’ultima.

<< Stavo appunto andando da Steve per avere notizie di John visto che dopo il concerto s’è praticamente volatilizzato. Ah , ho incontrato Sarah per la strada , non sembrava gran che felice... >> disse Cynthia guardando Martha con fare sospettoso.

<< Ah, valla a capire te quella... Sai com’è fatta Sarah.. Le piace fare la mattacchiona! >> .

<< Più che fare lei la mattachiona ce la stai facendo diventare te , Marth... >> disse Cynthia.

<< Tutti con queste accuse eh... Ma per chi mi avete preso?!? >> sbottò Martha fingendosi offesa.

<< Per l’oca giuliva che sei , Abbot >> disse John tranquillamente.

<< Io ti... >> 

<< No no no no , intervengo prima che inizino i soliti battibecchi! >> disse Cynthia velocemente.

<< In effetti il motivo per cui t’ho trovato qui mi sorprende non poco John , voi vi detestate... >> .

<< Bhe ecco “detestate” ... non esageriamo adesso.. >> disse John sorprendendo sia Cyn che Martha.

<< Si insomma...è solo un tantino scassapalle ma la rispetto per questo... Si , tutto sommato è una rompipalle che rispetto in quanto... in quanto rompipalle ecco. >>

<< Il tuo discorso non fa una piega Lennon... >> disse Martha divertita.

<< Non farmi pentire di averlo detto Abbot. >> ribattè John con un sorriso sghembo.

<< Comunque sia Cyn...John prima è venuto a trovare Steve . Ero li anche io ma ho bevuto troppo e sono crollata sul tavolo della cucina così Steve e John mi hanno portata nel mio appartamento e mi sono svegliata poco fa sul divano. John è rimasto per assicurarsi che stessi bene sotto ordine di Steve.. Sai , lui è dovuto correre di sopra a sistemare le cose con Psico Sarah che m’ha sgamata ancora mentre ero nell’appartamento di Steve. Purtroppo sono così sbadata , mi dimentico sempre che odia quando lo vado trovare di notte senza preavviso... Quanto mi rincresce... Bhe questo è tutto. >> disse Martha con tono sicuro.

John era a dir poco stupefatto che Martha gli avesse coperto le spalle senza alcuna esitazione. Aveva capovolto i ruoli. Formidabile.

<< Math...dovresti smetterla di bere così...lo dico sempre anche a John! Lui sembra che ne stia uscendo ultimamente... magari può darti una mano visto che ora vi...com’era John? Ah si , RISPETTATE . >> disse Cynthia.

<< Oh si ti prego John , aiutami ad USCIRNE! >> disse Martha trattenendo a stento le risa.

John si limitò a guardarla di sottecchi.

<< John tesoro , sarei più tranquilla se rimanessi qui per la notte >> disse Cynthia decisa.

Poi portò la bocca all’orecchio del ragazzo e sussurrò : << Sai , non vorrei bevesse ancora . Assicurati che non lo faccia... >> .

<< Certo amore. >> disse il ragazzo , cercando di sembrare convincente.

<< Non c’è alcun bisogno che Lennon... >> iniziò Martha

<< Non voglio sentire scuse. Resterei io ma ho promesso a mia madre che l’avrei accompagnata dal dottore domani mattina presto. >> disse Cynthia pensierosa.

<< Ora che sei in buone mani me ne torno a casa... i miei saranno in pensiero... Buonanotte Marth >>. Cynthia diede all’amica un abbraccio pieno d’affetto poi si avvicinò a John , che la strinse tra le braccia.

<< Buonanotte dolcezza >> le sussurrò quest’ultimo prima di baciarla lievemente sulle labbra.

La ragazza gli sorrise sognante , diede un ultimo cenno di saluto con la mano e se ne andò giù per le scale. 

John rimase piantato sulla soglia , indeciso sul da farsi.

<< Cosa fai li impalato , il cane da guardia? >> disse Martha sorridendo.

<< Mi hai parato il culo alla grande sta sera. >> disse John ricambiando il sorriso.

<< Colpa dell’alcol che ho bevuto... Sai , dovrei proprio smetterla di bere... >> scherzò Marthà.

<< Cattiva ubriacona... Dovresti proprio prendere esempio da me , il prototipo di bravo ragazzo! >> disse John con aria fiera.

<< Già , prototipo di bravo ragazzo e per questo nominato gran cazzone capo della contea >> disse Martha ridendo.

<< Diciamo allora che il gran cazzone capo ti ringrazia... >> disse John guardando Martha negli occhi.

<< E che si toglie immediatamente dalle palle per non creare più casini >> continuò con un sorriso.

John rientrò in casa , prese camicia e giubbotto di pelle e si diresse alla porta , pronto ad andarsene. Martha non s’ era mossa da li.

<< Bhe allora grazie di nuovo e...bhe ci vediamo >> disse John e con fare incerto baciò lentamente Martha sulla guancia.

<< E questo cos’è?? >> disse la ragazza divertita.

<< Un ulteriore gesto di gratitudine >> disse John.

<< Che si fotta pure la gratitudine! Su , porta le tue chiappe dentro casa che è tardi. Sta notte dormi qui. >> disse Martha ridendo e con una mano afferrò la canotta di John e lo riportò dentro. 

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Capitolo 6
*** Alcol ***


 Capitolo 6

<< Basta John , non ce ne sta più di così nel bicchiere! >> .

<< Scommettiamo? >> .

I due ragazzi erano seduti in cucina uno di fronte all’altro , il ragazzo ancora intento a svuotare nel boccale di Martha l’ennesima birra.

<< A cosa brindiamo questo giro? >> chiese Martha quasi urlando.

<< Che ne dici di brindare alla sobrietà ? >> disse John , tutt’altro che lucido.

<< Ma no idiota , è stato il nostro primo brindisi , ricordi ?!? >> sbottò Martha sempre troppo forte.

<< Di un po’ , vuoi assordare i sordi per caso che urli così tanto? >> disse il ragazzo.

<< Assordare i sordi?!?!? Andiamo bene Lennon... >> ridacchio Martha.

<< Dai fatti venire in mente un brindisi ! >> .

<< Ok ok non mettermi fretta però! >> disse John , sforzandosi di pensare a qualcosa.

<< Oh oh  ecco , ce l’ho , ce l’ho! Brindiamo alle tettine mosce di Sarah Lewis , nella speranza che si rassodino! >> disse il ragazzo ridendo.

<< Hahahah , questo si che è un bel brindisi! Alle tettine mosce di Sarah! Salute! >> sbottò Martha bevendo la sua birra tutta d’un fiato.

<< Che poi... non è che le tue siano tanto meglio... >> bisbigliò John , ghignando.

<< Vorrai scherzare vero? Io ho le tette più belle di Liverpool ! >> disse Martha , che ormai aveva perso la lucidità.

<< Sul serio ?!? io non ci metterei la mano sul fuoco Abbot , anche perchè... >>.

John non ebbe il tempo di finire la frase. Martha gli si piazzò davanti e per un attimo lo guardò con fare provocatorio.

<< Che vuoi fare?! >> chiese il ragazzo incuriosito , rispondendo all’occhiata.

Martha non rispose. Prese John per le mani e lo fece alzare in modo tale da trovarselo proprio davanti. Poi , senza mollargliele lo guidò fino ai suoi fianchi.

<< Afferra la mia camicia >> sussurrò Martha sorridendo maliziosa.

John obbedì senza fiatare. Erano entrambi annebbiati dall’alcol ma John conservava ancora quel po’ di lucidità da tenersi comunque in allarme.

Con le mani sopra quelle di lui che ormai stringevano saldamente la sua camicia a strisce del pigiama Martha guardò John negli occhi.

Non seppe decifrare quello sguardo intenso. 

<< Toglimela >> disse Martha sicura.

John sfilò delicatamente la camicetta di Martha che finì silenziosamente a terra.

La ragazza riprese le mani di John sulle sue e cautamente le posò sui suoi fianchi. 

Lentamente le fece scorrere lungo il suo ventre sino a raggiungere il seno.

Martha tolse le mani , lasciando solo quelle di John a contatto coi suoi seni.

Alzò lo sguardo dalle mani al suo viso , guardandolo nuovamente negli occhi. L’espressione di John questa volta era inconfondibile.

Era visibilmente eccitato e a stento riusciva a mascherarlo. Eppure non si mosse.

<< Allora? >> disse Martha improvvisamente.

<< Allora cosa?! >> rispose John , quasi ansimando.

<< Sono troppo mosce per i tuoi gusti? >> rispose Martha , guardandolo con insistenza.

Il ragazzo non rispose a parole. Fece scivolare le sue mani nuovamente sui fianchi di Martha e con fare deciso la attirò a sé .

Martha non capiva più niente , sapeva solo che quel tocco risoluto la faceva impazzire e che avrebbe dato qualsiasi cosa perchè non smettesse . 

John fece scorrere le sue mani lungo la schiena di Martha , facendole venire i brividi , superò le spalle e nuovamente giunse al suo seno , stringendolo con forza. Martha non riuscì a trattenere un gemito ed istintivamente si strinse a lui , cingendogli la schiena con le braccia ed avvicinando il viso a quello di John.

Le labbra di entrambi fremevano ed ansimavano , così pericolosamente vicine , tanto da sfiorarsi appena.

All’improvviso John indietreggiò , staccandosi da lei . Avanzò verso il lavandino , riempì la caraffa vuota d’acqua fino all’orlo per poi gettarsela sul cavallo dei pantaloni.Il rimanente se lo buttò in testa.

<< L’unico modo per tenerlo a bada , per tenermi a bada >> sussurrò .

<< Cazzo , sono un fottuto coglione! >> disse , imprecando.

Martha era rimasta immobile dove lui l’aveva lasciata , non rendendosi pienamente conto della situazione.

<< Ok bambola ti porto a letto eh ? >> disse John ritrovando il sorriso.

<< E facciamo anche che la camicia te la rimetto... >> sbottò ridendo il ragazzo che prese il pezzo di stoffa da terra e glie lo rimise addosso (non prima però di aver dato un ultimo sguardo d’addio a cosa si celava sotto di esso).

<< Ma io voglio stare così , non la voglio la maglia! >> disse Martha contrariata , cercando di togliersela.

<<  Abbot niente storie , vedrai che domattina mi rigrazierai >> disse John di rimando. Sollevò Martha di peso e la portò in camera da letto.

<< Con la maglia sopra non riesco a sentire le tue mani. >> disse lei improvvisamente.

John la fece sedere a un angolo del letto , aprì le coperte e la adagiò al suo interno, coprendola.

La fissò , ancora allibito per quello che le aveva appena sentito dire.

<< E’ meglio per te che finisca così . Te ne pentiresti di sicuro >> sentenziò infine.

<< Dormi con me almeno! >> protestò la ragazza vedendolo uscire dalla stanza spegnendo la luce.

<< Tu sei tutta pazza! >> disse John , cercando di riderci su.

<< Me ne vado dritto a casa... a fare una doccia fredda . >> disse lui con onestà.

<< Eh no, non puoi! Hai promesso a Cyn che saresti stato qui ad accudirmi , l’hai promesso! Se te ne vai poi faccio la spia. >> disse Martha soddisfatta.

<< Dormo sul divano , ok ? Rompicoglioni fottutamente arrapante... >> le ultime parole John le sussurrò.

<< Dormi dove vuoi , basta che non te ne vai >> disse Martha rassicurata.

<< Sai , ho paura del buio... Molte volte quando mi prende il panico vado su da Steve.. >> .

<<  Ah , e ti spogli così anche con lui? Ci credo che Sarah è gelosa cazzo... >> disse John.

Martha rise di cuore prima di rispondere.

<< No no , io con gli amici non ci scopo. >> disse la ragazza ancora ridendo.

<< E con me invece si?? Ma se è già tanto se mi sopporti. >> Disse John colpito.

<< Appunto , non sei un mio amico >> sbottò Martha tranquilla.

<< Si ma sei amica della mia ragazza. Molto amica. >> disse John .

<< Ah. Quello. >> disse la ragazza sbuffando.

<< Si , quello! Sei una fottuta pazza Abbot... E questa è la prima ed ultima sbronza che ti fai con me. Mai più da soli. >> rispose John sorridendo.

<< Sei noioso da sobrio Lennon . >> disse Martha.

<< Sei una zozza da ubriaca Abbot. >> rise John.

<< Spera solo che domani mattina io non mi ricordi di quest’ultima tua uscita Lennon >> .

<< Spero che ora di domattina tu dimentichi tutto, altro che. >> dissè John seriamente.

<< Buonanotte Martha. E’ proprio meglio se ci dormi su... >>.

<< Aspetta. >> .

John non le badò e fece per allontanarsi.

<< John. >> pronunciò il suo nome in modo così profondo e sensuale che sentì i brividi lungo la schiena e fu costretto a fermarsi.

Cercò di distinguere la sua figura nel buio della stanza.

<< Un’ultima cosa.. >> disse Martha mantenendo quel suo tono provocante.

<< Vieni qui. >>.

John sospirò e avanzò a tentoni verso il letto fino a sedersi affianco a lei.

<< Sono qui , cosa vuoi ? >> chiese brusco.

<< Avvicinati , ci vorrà solo un istante. >> sussurrò Matha lievemente.

John non si mosse di un centimetro per paura di non controllare più i suoi impulsi.

Non avvertendo segni di risposta o spostamento Martha allungò le mani , alla ricerca del ragazzo  , trovò la testa di John , la accarezzò per poi cingergli le braccia al collo e portarlo lentamente verso di lei , sempre più in basso , vicino al suo viso. Erano talmente vicini da poter captare i reciproci respiri , diventati di nuovo irregolari.

<< Matha così mi torturi. >> sospirò John .

<< Shhh... Voglio solo sapere una cosa , poi giuro che ti lascio andare a dormire sul divano >> disse lei tranquilla , sempre a bassa voce.

<< Cosa vuoi sapere?! >> chiese John preoccupato.

<< Voglio sapere... >> Martha fece una pausa d’effetto e si avvicinò pericolosamente alla bocca di John , mettendo ancor più a dura prova il suo autocontrollo .

<< Voglio sapere se le mie tette sono mosce come quelle di Psico Sarah >> sbottò Martha alla fine.

John rimase così spiazzato dalla domanda inaspettata che per qualche secondo fece fatica persino a capirla. Poi scoppiò in un latrato , simile ad una risata.

<< Le tue tette sono davvero le più belle di Liverpool >> disse il ragazzo con un sorriso .

<< Basta che non lo vai a dire a Cyn... >> aggiunse poi .

<< Sarà il nostro piccolo segreto. >> disse Martha , riacquistando il suo tono sensuale .

Senza preavviso , prese tra le mani il viso di John e fece combaciare le sue labbra a quelle del ragazzo , schiudendole appena. Al contatto lo sentì fremere lievemente. Appena si staccò da lui Martha si fece ricadere sul cuscino , finalmente soddisfatta.

<< Buonanotte John. La prossima volta però voglio la lingua. >>.

John non emise un fiato. Si alzò silenziosamente e lasciò la stanza . 

“Dannazione!” imprecò sottovoce , dando un calcio ad una sedia del salotto. Non riusciva a spiegarsi perchè proprio Lei tra tutte gli sortiva quell’effetto , mai provato prima. Nessuna prima d’ora era mai riuscita a farlo eccitare semplicemente modulando la voce . Non vedeva l’ora di uscire da quella casa e di mettersi a debita distanza da Martha Abbot. Non poteva rischiare ancora così , non con la migliore amica della sua ragazza. Doveva fare qualcosa , assicurarsi la tranquillità. Ma come?

“Le ci vuole un ragazzo! Deve innamorarsi , una bella sbarellata per qualcuno ed io sono salvo!” pensò John .

“ Ma chi potrei presentarle?” si chiese preoccupato..La risposta non tardò ad arrivare , un sorriso raggiante e vittorioso si fece spazio nel viso di John mentre egli pensava ad un solo nome :

 “ Paul ” .

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Capitolo 7
*** Pensieri strani ***


Capitolo 8

 

Il bussare alla porta distrasse Martha dallo scrutare la sua immagine riflessa nello specchio.

Dando un ultimo sguardo compiaciuto alla sua figura si diresse verso la porta , ancora intenta a chiudersi la zip del vestito.

<< Ecco ecco , sto arrivando! >> disse lei urlando affinché la sentissero al di la della porta.

<< Ah! Ciao Steve! Cyn dov’è? Come mai quella faccia?!? >> chiese Martha una volta scorto l’amico .

Steve era rimasto ammutolito alla vista di Martha. Il sorriso gli si era gelato in volto e non riusciva suo malgrado a staccarle gli occhi di dosso.

Si sentiva un perfetto babbeo , in presenza di Martha non gli era mai capitata una cosa simile eppure ora non riusciva a proferir parola.

 

<< Stai bene Steve? >> chiese l’amica preoccupata.

<< Vuoi che ti prenda una birra? >>

<< Una...una b..b..birra si.. >> balbettò infine il ragazzo.

Era assurdo. Doveva riprendersi da quell’abbaglio improvviso.

Sarah , doveva pensare a Sarah...

<< Ah , scusa Steve , mi potresti tirar su la zip? io ce l’ho fatta solo per metà... >> .

Martha si girò , la schiena ancora mezza scoperta per via della zip che le opponeva resistenza.

Era un vestito semplice , di raso nero con un leggero scollo davanti che s’accentuava invece sulla schiena . Martha per l’occasione vi aveva abbinato dei leggeri tacchi , anch’essi neri che slanciavano maggiormente la sua figura. I capelli erano sciolti per metà in un’acconciatura elegante ed i boccoli scuri e lunghi le ricadevano lucenti sulle spalle.

Martha li spostò delicatamente da un lato così da agevolare Steve a tirare su la zip del suo vestito.

Di sicuro non poteva immaginare che così facendo non l’aveva affatto agevolato.

Il ragazzo non s’era mai trovato più in crisi di così.

Allungò con fare incerto le mani verso la cerniera e lentamente la tirò verso l’alto mentre con l’altra mano sfiorò istintivamente la schiena di Martha.

<< Hahahah Steve mi fai il solletico , idiota! >> sbottò quest’ultima sentendo la mano di Steve sfiorare la sua pelle.

Il solletico. Ma certo solletico , risate! Erano quelle le cose che aveva sempre provato e condiviso con Martha. Probabilmente era stanco e confuso quella sera. Certo. Era sicuramente per quello che aveva creduto di sentire quelle strane sensazioni guardando l’amica.

<<  Cyn ci aspetta giù... >> disse Steve una volta finita la birra.

<< Che aspettiamo allora? Stasera li faccio secchi tutti me lo sento! >> rispose Martha allegramente.

<< Oh poveri noi... >> sospirò Steve alzando gli occhi al cielo.

<< Perché ,  sto male? Lo sapevo , un pomeriggio sprecato per nulla! >> disse Martha cercando subito uno specchio.

<< Tu sei tutta scema...non puoi dire sul serio.. >> sbottò l’amico incredulo.

<< Non hai risposto!! Così non mi aiuti... >> disse lei con aria amareggiata.

<< Cosa vuoi che dica?!? Che sei favolosa ? Ok, d’accordo sei favolosa Marth... >>.

<< Non voglio che tu dica cose che non pensi , se sto male dimmelo e mi cambio subito! >> disse Martha alzando la voce.

<< Per carità , se ti dico di cambiarti poi arriviamo a concerto terminato... >> disse Steve sarcasticamente.

Martha non la prese bene.

<< Sai una cosa?! Vai pure a prendere Sarah. Magari con lei metterai da parte il sarcasmo e riuscirai a dirle in tutta onestà quanto è frigida. Ah a proposito: grazie per essere riuscito a farmi sentire uno schifo. Vado da Cyn. Quando hai voglia di scendere chiudi la porta. >> e detto questo gli diede le spalle, afferrò la borsetta e uscì dall’appartamento chiudendo la porta , lasciandolo da solo in mezzo al salotto .

“ Ma che cazzo...” disse quest’ultimo allibito e lasciando da parte ogni pudore corse anch’egli fuori dall’appartamento , con l’intento di raggiungere l’amica.

Cyn era fuori dal Cavern quando vide spuntare la figura imbronciata di Martha. Anche lei era molto elegante , anche se a differenza dell’amica aveva preferito vestirsi di rosa chiaro , così da mettere in risalto la sua tinta bionda.

<< Hei! Alla buon ora Marth!Come mai quel muso lungo? >> 

<< Lascia perdere... dai entriamo >> disse Martha tirando l’amica per il braccio.

<< Aspetta , ecco Steve! >>.

<< Non lo voglio aspettare... >>. Martha cercò di accelerare il passo ma Steve fu più veloce e le si piazzò davanti ansimando.

<< Io...io non t’ho mai visto così bella come questa sera. Dico sul serio. >> .

I suoi occhi verdi erano fissi su quelli di Martha , che non poté dubitare della sincerità di ciò che l’amico le aveva appena detto.

<< Quindi...tutto a posto? >> disse Steve con fare incerto.

<< Sarà tutto a posto solo se dirai a Sarah quello che m’hai detto ora. >> disse Martha , cercando di sembrare seria.

<< Vorrai scherzare?!? >> disse Steve in preda al panico.

<< Si idiota scherzo! Non ti voglio morto , non ancora almeno... >> lo rimbeccò Martha ridendo.

<< Ci voleva tanto a dirmi quel che pensavi?!? Quanto mi fai incazzare quando non mi dici cosa pensi davvero... ed io odio incazzarmi con te! >> .

Martha abbracciò forte Steve , che ricambiò la stretta con un sorriso.

<< Dai piccioncini entriamo! >> disse Cyn godendosi la scena divertita.

<< Shhhh! Sei pazza?!?!? La matta potrebbe già essere in ascolto... >> disse Martha fingendo di guardarsi intorno preoccupata.

<< Se non la pianti con questa storia va a finire che ti porto dentro a cavalcioni >>.

<< E’ una minaccia?!? Non vorrai sgualcirmi il vestito... >> Disse Martha guardandolo con aria maliziosa.

Steve distolse subito lo sguardo , allarmato.

<< Porgetemi il braccio belle signorine , sarò felice di scortarvi all’interno >> disse Steve cambiando argomento.

<< Che gentile... >> disse Cyn con un sorriso.

<< Sembri un maggiordomo... >> ridacchiò l’altra ghignando.

“Nessun problema” si ripeteva Steve.

“E’ sicuro la stanchezza. Che vuoi che sia , andiamo...Nessun problema”.

Era evidente che invece il problema c’era eccome , un problema enorme che nemmeno lui in quel momento riusciva bene ad inquadrare ma che era destinato inevitabilmente ad ingigantirsi.

Intanto Martha ignorando del tutto questi intrighi rimuginava tra sé , intenta a perfezionare e ripassare il suo piano serale.

Un sorriso malizioso si fece strada sul suo viso una volta varcata la soglia del Cavern.

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Capitolo 8
*** Risveglio ***


Capitolo 7

 

<< Ti prego ripetimelo ancora >> .

<< Te l’ho detto Steve , è successo proprio così ! >> disse John allarmato.

<< Non ci posso credere...Lei sta ancora dormendo ora? >> chiese l’altro allibito.

<< Quando sono salito da te mi sono assicurato che dormisse. Si si , sta ancora ronfando >> rispose John sicuro.

<< Acci... Con me non l’ha mai fatto! Chissà che cazzo le è saltato in testa! Meno male che ti sta sui coglioni e non ti attrae John , se no sai che casino con Cyn... >> disse Steve pensieroso.

<< Eh già... >> .

John non rivelò all’amico quanto la voce di Martha l’avesse fatto eccitare e nemmeno quanto si fosse dovuto trattenere la sera prima per non approfittare della situazione. Non voleva ammetterlo neppure a se stesso.

<< Ed ora che farai ? >> chiese Steve interessato.

<< Farò finta di niente , ovvio! >> sbottò John , come se questa fosse la cosa più palese al mondo.

“ E cercherò di tenermi il più lontano possibile da lei...” aggiunse tra se.

<< E questa sera? Prega che non venga al vostro concerto. Sono mesi che mi dice che vuole venirvi a sentire per sapere come suonate.. >> disse Steve.

<< Vuoi scherzare? Spero che venga invece! Di sicuro verrà con Cyn e poi ho qualcuno da presentarle... >> sbottò John soddisfatto.

<< Se lo dici tu... >> disse Steve poco convinto.

 

___________________________________________

 

Martha si sveglio tardi quella mattina.

Nonostante il sonno che ancora la sovrastava i ricordi cominciarono a riaffiorare più nitidi che mai.

Possibile che proprio lei avesse trovato il coraggio di fare una cosa simile?

Come le era saltato in mente di provocare il ragazzo della sua migliore amica?!? Insomma , la cosa non sarebbe stata poi tanto tragica se non fosse che a Cyn ci teneva davvero e soprattutto se non fosse che il ragazzo in questione era Lennon.

Lennon! D’un tratto le venne in mente che poteva ancora essere in casa.

Si alzò dal letto e perlustrò ogni centimetro dell’abitazione con passo felpato.

A quanto pareva aveva avuto la decenza di darsela a gambe prima che si svegliasse.

Le aveva fatto un favore enorme.

Il telefono suonò. Un velo di panico si insinuò nel viso di Martha che con passo incerto si avviò verso il ricevitore.

<< P..pronto? >> .

<< Ah , allora sei viva! T’avrò chiamata almeno tre volte questa mattina! >> . disse una voce allegra.

<< Oh... Ciao Cyn... >> disse Martha strascicando.

<< Vedi di ripigliarti che sta sera andiamo al Cavern! >> .

<< Cyn , non credo sia una buona idea...>> .

<< Ma naturalmente....dicevamo stasera c’è il concerto al Cavern , fatti trovare pronta per le 22.00 , ok?Passo con Steve , ciao bambola! >> .

<< No aspetta Cyn , dico sul serio... >>.

L’amica aveva già riattaccato , lasciando Martha senza scelta.

“ E adesso che faccio ?!? ” si chiese quest’ultima sbuffando.

Come avrebbe fatto ad incrociare gli occhi di John senza sentirsi colpevole?

“ Colpevole di cosa poi...l’ho solo baciato..” continuava a ripetersi.

“ Si dai...niente di che...assolutamente niente di che... ” borbottava , tentando di negare a se stessa l’alto livello d’eccitazione accumulato nella serata precedente.

Aveva dormito talmente tanto che sostituì la colazione col pranzo ,ingerendo controvoglia la zuppa di verdure della sera prima.

Dedicò tutto il pomeriggio ai preparativi per la serata.

Si fece un bagno , si acconciò i capelli e cosa più unica che rara , scelse l’abito con cura. Persino nel trucco fu precisa.

Aveva un piano.

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Capitolo 9
*** Nuovo incontro ***


Capitolo 9

Quella sera il Cavern era pieno di gente , talmente pieno da soffocare.

I tre amici si fecero spazio tra la folla per aggiudicarsi i posti in prossimità del palco.

A quanto pareva il gruppo di John non era il solo a doversi esibire nel corso della serata. Sul palco infatti continuavano ad alternarsi band differenti ogni quarto d’ora.

<< Senti questi Cyn! Fantastici! >> urlò Steve rivolto alla ragazza bionda.

<< Questo perchè devi ancora sentire John e i suoi! Non c’è storia! >> disse lei di rimando con quanta più voce aveva in gola.

<< Si ma tu sei di parte Cyn! >> le disse Martha ridendo.

<< Lo vedremo , Miss prevenuta! >> rispose Cynthia con un sorrisetto.

La gente intorno a loro continuava a ballare e ad urlare ritornelli di canzoni conosciute.

<< Hei schianto , te lo fai un giro con me? >> disse d’un tratto un ragazzo avvicinandosi a Martha.

Quella strabuzzò gli occhi incredula.

<< Quanto deve esser messo male uno per chiamare “schianto” sua cugina?!?Matt , ti ricordi che sono tua cugina , vero? >> rise Martha divertita.

<< Oh mio Dio Martha scusa! Non t’avevo riconosciuta.... >> disse il ragazzo imbarazzato , abbassando lo sguardo.

<< Certo certo , non credere che ti risparmierò l’umiliazione di far sapere a zia Becky quello che hai fatto sta sera... >>

<< Oh no ti prego , non dirlo a mamma! >> disse il ragazzo , preoccupato.

<< Questo dipenderà dalla rapidità con cui ti leverai dai piedi...ti do’ cinque secondi esatti a partire da ora! >>

<< Ricevuto! >> disse il ragazzo mettendosi subito in moto.

<< Uno...due...però,  è veloce il ragazzo a tagliare la corda...tr.. >> .

<< Ciao ragazzi! Ciao Cyn , stai una favola sta sera! Dici che potrei chiedere un ballo alla tua amica prima di salire sul palco? Sono quasi sicuro di non essere suo cugino... >> .

<< Paul , sei uno schianto vestito così! Meglio che te lo prendi prima del concerto Marth , o le ragazze non lo lasceranno più in pace dopo! >> disse Cynthia incoraggiando l’amica.

<< Allora ti va un ballo Martha? >> disse Paul con un sorriso.

<< Perchè no?! Sempre meglio di mio cugino! >> disse lei scherzando.

<< E’ questo lo spirito! Dai andiamo. >> rispose lui prendendola per mano per guidarla in pista.

<< E così sei amica di Cyn eh? Come mai non t’ho mai vista alle prove? E’ sempre pieno di sue amiche quando suoniamo >> .

<< Non ci sono mai venuta alle prove. >> disse Martha ansimando.

<< Dovresti. Siamo tipi simpatici , sai? >> disse Paul facendo fare a Martha il caschè.

<< Se siete anche bravi magari potrei fare un salto alle vostre prove qualche volta. >> disse lei divertita.

<< Allora dovremo dare il meglio di noi. >> disse Paul facendole l’occhiolino.

Ballarono fino all’ultima nota di Shake, Rattle & Roll di Elvis. S’erano dimenati tanto che Martha per la stanchezza cascò a terra ridendo.

Paul le tese subito la mano.

<< Oh andiamo era solo una canzone! Neanche mia nonna è stanca già dopo una canzone! >> la canzonò.

<< Hei ma tu non dovresti scaldarti le corde vocali? Non devi suonare tra un po?!? >> gli rispose Martha col fiatone.

<< E questa sarebbe una giustificazione nonnetta? >> insistette Paul.

<< No , cercavo solo di guadagnare tempo prima del prossimo ballo. >> ammise lei sorridendo.

<< Questo quindi vuol dire che sicuramente balleresti con me anche la prossima canzone... Quanto sono fico! >> disse Paul ridendo.

<< Te la fai e te la dici eh?!? Funziona questa tattica con le ragazze? >> chiese Martha incuriosita.

<< Non lo so , dimmelo tu >> rispose Paul sfoderando un sorriso malizioso.

<< Sei decisamente troppo tronfio per me Paul... >> disse Martha sospirando divertita.

<< E tu sei decisamente troppo mora. >> fece Paul di rimando.

<< Però mi sei simpatico. Suona bene e ti rivolgerò ancora la parola >> sbottò Martha ghignando.

<< Oddio qui la posta in gioco si alza! >> disse Paul fingendosi preoccupato.

<< Hei Mecca! E’ ora , vieni dai! >> . 

Un ragazzo decisamente magro dall’aria tesa ma decisa si avvicinò ai due , afferrando Paul per un braccio.

<< Ora vengo George! >> disse quest’ultimo ed il ragazzo si allontanò .

<< Sei una tipetta strana te. Ti terrò d’occhio. >> disse Paul osservando Martha con aria incuriosita.

<< Pensa a suonare bene piuttosto... In bocca al lupo! >> fece lei dandogli una pacca sulla spalla.

<< Torna davanti , non vorrei che ti perdessi lo show. >> disse il ragazzo con voce suadente e facendole nuovamente l’occhiolino si dileguò nella folla.

Martha tornò al suo posto accanto a Steve e Cynthia che la stavano aspettando.

<< Bhe come è andata con Paul? >> disse Cyn con voce eccitata , vedendola sorridere.

<< E’ un gran pompato ma mi piace. >> sentenziò Martha.

<< In che senso ti piace?!? >> sbottò Steve preoccupato.

<< Nel senso che lo trovo un tipo un po’ troppo pieno di sé ma proprio per questo simpatico. >> disse Martha guardandolo trova.

<< Quindi non è un ti piace ti piace è un ti piace simpatico >> cercò di capire Steve.

<< Se vuoi sapere se ci andrei a letto , credo proprio di no >> disse Martha ridendo.

<< Però non mi dispiacerebbe rivederlo , è forte. >> .

<< Ah quindi è decisamente un ti piace simpatico. >> disse Steve sollevato.

<< Si si Steve , come vuoi...ora però taci che stanno per iniziare! >> disse Martha facendo la finta esasperata.

Detto questo i tre si avvicinarono al bordo del palco pieni di silenziosa eccitazione , attendendo impazientemente l’arrivo del nuovo gruppo.

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Capitolo 10
*** Bottino perso ***


Capitolo 10

 

Il concerto fu strepitoso. Martha era rimasta così incantata da quei ragazzi che quando finirono si lamentò con Cynthia e Steve perchè le sembrava che avessero suonato meno degli altri gruppi.

<< Ti assicuro di no Marth , hanno suonato tanto quanto gli altri , figurati! Ma che hai , sembri in trance! Ripigliati su! >> le gridò Steve vedendola fissare il palco ormai lasciato sgombro con fare sognante.

<< Sono stati fantastici! Perchè nessuno mi aveva detto che erano così bravi?!? >> disse Martha mantenendo lo stato di trance.

<< Te l’avrò detto mille volte ma tu non sei mai voluta venire a causa di John! Hai sempre sostenuto che qualunque cosa lui tenti di fare è un fallimento! >> urlò Cyn ridendo.

<< Io?!? Bah , secondo me ti confondi. Di sicuro non dicevo sul serio >> .

<< Sono felice di sentirtelo dire Marth! >> disse Cyn allegramente abbracciando Martha.

<< Ah, ecco trovato chi molesta la mia ragazza! >> .

John era spuntato alle loro spalle , la canotta bianca sudata e i jeans neri aderentissimi , ostentando un sorrisetto malizioso sul viso raggiante.

<< Lasciala stare John , sono io che ho abbracciato lei! E poi ha appena ammesso che siete stati fantastici! >> disse Cyn sorridendo.

<< Davvero? Spero tu abbia annotato la cosa prima che lei possa negarla categoricamente in un prossimo futuro! >> .

<< Sei stato bravo John , davvero. Lo ripeto di fronte a testimoni così poi non avrò scuse. >> disse Martha guardando John negli occhi.

John per un attimo si soffermò a guardare quei fari scuri puntati su di lui e non poté fare a meno di notare anche tutto il resto. Era di una bellezza accecante così acconciata.

<< Hmh... >> .

<< Che hai detto John? >> gli domandò Cyn perplessa.

John capì di essersi soffermato a guardare Martha più del dovuto e si maledisse perché si accorse che lei se ne era accorta e già gongolava nel vederlo destreggiarsi per uscire da quella situazione.

Con sua sorpresa invece, la ragazza lo spalleggiò.

<< Credo sia stanco Cyn. Dopotutto s’è dimenato sul palco come un dannato , fossi in lui morirei dalla sete! >> disse Martha lanciandoli un fugace sguardo malizioso.

<< Si perché non andiamo da qualche parte? si muore di caldo qui dentro! >> aggiunse Steve , visibilmente accaldato.

<< John! JOOOOOHN! >> .

Due ragazze urlanti si fecero strada tra la folla fino a piazzarsi proprio davanti a John e gli altri. Erano entrambe biondissime e sembravano molto eccitate di trovarsi finalmente di fronte a lui.

<< Ciao! Sei stato fichissimo sta sera sul palco!  >> iniziò la prima con voce squillante.

<< Ah! Grazie piccole , sono contento che vi sia piaciuto! >> disse John con aria tronfia di soddisfazione.

<< Hai , hai preso il reggiseno che t’ho lanciato? >> disse l’altra sempre squittendo.

<< Si John , l’hai preso?!? >> iniziò Cyn alzando un sopracciglio.

<< T’ho lanciato pure le mutandine solo che mi sa tanto che non abbiano raggiunto il palco... >> .

<< Le tue mutandine ce le ho io se ti interessa. >> sbottò una voce divertita da dietro le ragazze.

<< Ahah , visto ?!? Le ha prese George! Hei ragazze , conoscete George Harrison il mio amico? >> disse Lennon per svicolare dalla situazione.

<< Siiii , tu sei il ragazzino che suona la chitarra! >> disse la più alta delle due.

<< Ragazzino... Cazzo ho 17 anni tra poco , sono quasi maggiorenne! >> sbottò George irritato.

<< Che tenero, 17 anni! La suoni bene la chitarra per gli anni che hai! >> continuò l’altra guardandolo con dolcezza quasi materna.

<< Aaaaaaaaaaaah! Andatevene affanculo tutte e due! John , io raggiungo Paul e gli altri all’ Evil’s pub , ti aspettiamo li >> e detto ciò girò i tacchi e se ne andò sbuffando.

<< Ti va proprio di stare con quel ragazzino?!? Vieni con noi , casa nostra è qua vicino!Così ti offriamo qualcosa più forte dell’aranciata! >> .

<< E poi... infondo la biancheria ce la siamo già tolta >> sussurrò la più piccola mentre l’altra annuiva maliziosamente.

John deglutì ma non fece in tempo a rispondere.

<< Bene. Vi do esattamente 5 secondi per togliervi dalle palle e per tornare a casa vostra. Dovrebbero bastare , tanto è qui vicino , giusto?!? Fuori dalle palle , su! >> disse Martha in tono deciso e risoluto.

<< Oh oh , brunetta non ti scaldare , non sapevamo fosse il tuo ragazzo! >> disse una ridacchiando e con un ultimo salutino a John le due sparirono nella folla.

<< Non è il mio ragazzo IMBECILLI! >> gli urlò di rimando Martha adirata.

<< Lascia stare Marth , lasciale stare! Non vale la pena scaldarsi per delle troiette simili. >> disse Cyn seguendole con lo sguardo.

<< Sono sicura che John le avrebbe sistemate anche senza fare tutta questa scena. >> aggiunse poi.

<< Ah, me lo immagino >> sbuffò Martha roteando gli occhi.

<< Certo che lo avrei fatto , chi mi credi , un fesso?!? >> disse John ancora stordito.

Martha fece per rispondergli per le rime ma Cyn la fermò subito prendendo la parola.

<< Comunque ti ringrazio per ciò che hai fatto. E’ stato molto divertente! >> ridacchiò.

<< Già , sei stata uno spasso , sei proprio carina quando ti incazzi ! >> convenne Steve stringendo l’amica in un abbraccio.

<< Effettivamente George sarebbe stato fiero di te! Ah, ho proprio una ragazza in gamba , non c’è che dire! >> disse John ridendo sotto i baffi.

<< Aspetta com’era?!? Ah si , FUORI DALLE PALLE , SU!!! >> la imitarono John e Steve all’unisono.

<< Ahhh , finitela! Usciamo da qui! >> tagliò corto Martha cercando di nascondere un sorrisetto.

<< Venite anche voi all’Evil’s! Sai Martha , c’è anche Pauuul! >> disse John facendole l’occhiolino.

Martha questa volta non poté fare a meno di ridere.

<< E con questo?!? Che cazzo significa scusa? >> .

<< Hmh , nulla nulla , solo che... C’è anche Pauuuuuul , ecco tutto >> continuò l’altro quasi cantando il nome dell’amico.

<< Tu sei tutto pazzo , sei proprio andato vecchio mio! >> sbottò Martha , incredula.

<< Oh oh , come VECCHIO?!? Sono offeso come George , vai a farti fottere! >> disse John , in una perfetta imitazione dell’amico.

Mentre si avviavano verso l’uscita John approfittò del marasma generale per tirare da una parte Martha.

<< Grazie a proposto. Ti devo un favore. >> le bisbigliò il ragazzo all’orecchio.

Martha ebbe un sussulto ma poi sorrise.

<< Buono a sapersi. >> replicò lei mantendo il sorriso. Senza alcun preavviso si girò verso John e lentamente lo baciò sulla guancia.

<< Portami a bere intanto. >> aggiunse poi.

John sentiva già l’eccitazione salire. Era troppo arrapante in tutti i suoi gesti e modi di fare.

<< Raggiungiamo gli altri intanto >> disse sospirando.

<< Sei tu che hai voluto staccarti >> gli fece notare Martha sfiorandogli appena il braccio.

<< Abbi pietà di me sono stato quasi violentato da due stra porche davanti alla mia ragazza! >> boccheggiò John per cambiare argomento.

<< Povero , povero Lennon ... Ti sei perso proprio un gran bottino! >> lo canzonò lei ridendo.

<< Già...! >> gracchiò John di rimando pensando che quel bottino perso era niente paragonato a quello a cui bramava davvero in quel momento.

Senza più dire una parola raggiunsero gli altri e insieme si incamminarono tra urla e schiamazzi scimmiotteschi (John) verso l’Evil’s.

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Capitolo 11
*** Amnesia ***


CAPITOLO 11

La mattina seguente Martha si svegliò stordita.

Si sentiva male, gli occhi impastati, una sete immensa, la schiena a pezzi ed una fastidiosa nausea che non si decideva a lasciarla.

Con fatica si sforzò di alzarsi a sedere e, dopo un breve momento di confusione mentale, si accorse che qualcosa non quadrava.

<< Ma…Dove diavolo sono?!?E COSA DIAVOLO INDOSSO?!? >> .

La ragazza s'era appena accorta di non indossare il bel vestito della sera prima, bensì una t-shirt bianca, larga e bucherellata che le arrivava pressapoco ai ginocchi. 

Non fece in tempo ad alzarsi in piedi che inciampò su qualcosa di duro e peloso, cadendo miseramente sul pavimento.

<< AHIA! Che cazzo è stato?! >> sbottò una voce maschile alquanto dolorante.

<< E tu chi sei?!? >> disse Martha tra il preoccupato e l'esasperato.

<< TU CHI SEI?! E' tutto quello che hai da dire? Non vuoi aggiungere un: "Scusa tanto Paul se t'ho dato un calcione in piena testa?"  Ah, di nulla, non ti preoccupare, probabilmente avrò solo dei danni cerebrali permanenti… >>  rispose il ragazzo melodrammaticamente.

<< Paul? Paul chi?! Si può sapere dove mi trovo?! >> sbraitò Martha, che si stava innervosendo.

<< Ecco, ora oltre che ferito sono anche offeso. Dopo un'intera serata insieme non ti ricordi nemmeno il mio nome! >> fece il ragazzo in tono di finto rimprovero.

<< Ok. Calma. Affrontiamo le cosa con…C a l m a… CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?!? >> urlò lei presa dal panico.

<< SI PUO' SAPERE CHI E' IL COGLIONE CHE URLA DI PRIMA MATTINA?! >>.

Questa voce l'aveva riconosciuta.

<< Lennon? Lennon, sei tu? >> disse Martha, sempre più disorientata.

<< No, è la fata dei denti, certo che sono io! Che cazzo hai da urlare tanto?! >> .

<< Oh…No, nulla… Volevo solo sapere ecco…Dove diamine mi trovo! >>.

<< Siamo a casa di Stu! Sei tranquilla adesso? >> fece John in tono scocciato.

<< NO! Chi diavolo è Stu?! >>.

<< Oh, poveri noi… >> sussurrò Paul, frustrato.

<< Bhe… Se non ti ricordi nemmeno di Stu allora abbiamo un problema più grande tesoro, dato che voi due c'avete dato dentro parecchio sta notte… >> disse John ridacchiando.

<< Che…John, non prendermi per il culo! >> lo pregò Martha indispettita.

<< Ti sto dicendo la verità, cretina! >> sbottò lui di rimando.

<< E tu l'hai permesso?! Dove sei?!? DOVE SEI CHE TI AMMAZZO?!? >> gridò lei inviperita.

<< Perché te la prendi con me? Non t'ho mica scopata io! >> disse John, sempre più divertito.

<< John dai lasciala in pace, non vedi che è sconvolta? >> si inserì Paul, che a stento tratteneva le risa.

<< Tranquilla Martha, non sei andata a letto con nessuno. Anche se a dirla tutta, direi che c'hai provato! >> ridacchiò quest'ultimo, divertito.

La ragazza tirò un profondo sospiro di sollievo, sinceramente felice della notizia.

<< Posso fidarmi di te, Paul? >> fece Martha, con fare più calmo.

<< Bhe, puoi scegliere: Puoi credere a me…oppure a John! >>.

<< Ok Paul, ti credo! E…con chi avrei cercato di andare a letto? >> chiese Martha, incuriosita.

<< Uh, non ci crederai mai ma c'hai provato pesantemente con… >>iniziò Paul, alzando lo sguardo.

<< Ok, forse è meglio se apriamo le imposte eh?! Non si vede un cazzo di niente qui… >> sbottò John in tutta fretta, fulminando l'amico con lo sguardo e dirigendosi verso la finestra.

Appena l'aprì, tutto fu immediatamente più chiaro e Martha si rese conto di essere in una stanza ampia e bianca ghermita di tele accatastate in un angolo per far spazio ai materassi.

Si rese anche conto che John e Paul non erano i soli presenti nella stanza.

Steve dormiva ostinato col cuscino sopra la testa poco distante da lei e abbracciato involontariamente ad un ragazzo estremamente magro che russava apertamente con aria soddisfatta.

<< Macca, ricordami di rinfacciare a George che russa come un maiale quando dorme! >> gracchiò John, cambiando argomento.

<< C'è davvero bisogno che te lo ricordi?! >> disse l'altro, alzando un sopracciglio.

<< No, ma se me lo ricordi tu, si sentirà ancora più imbarazzato quando glie lo rinfaccerò! Vado a pisciare. >> ridacchiò John, dirigendosi verso il bagno.

<< Allora Martha…Stai meglio ora? >> chiese Paul con un sorriso.

<< Si, decisamente. >> sospirò la ragazza, rimettendosi a sedere.

<< Mi faresti un riassunto di quello che successo questa notte? Temo di avere qualche buco… >> .

<< Si, effettivamente assomigli ad un groviera con quella maglia! >> ridacchiò Paul, canzonandola.

<< Mi riferivo alla memoria… >> sorrise lei di rimando.

<< Si, l'avevo capito! Ehm…vediamo…da dove vuoi che cominci? Anzi, facciamo prima: te cosa ricordi? >>.

Martha cercò di fare mente locale sulla notte precedente.

<< Hmm…dunque…ricordo il concerto, le due bionde che ci provano con John , George che si incazza…>>.

A sentire il suo nome il ragazzo magro mugolò, per poi tornare al suo sonno con una sonora russata.

<< Ricordo che ero a braccetto con Steve e che insieme a Cyn e Lennon siamo andati all'Evil's… Un ragazzo carino m'ha offerto una Guinnes, ricordo che era parecchio simpatico! >>.

<< Era Paul! >> urlò John dal bagno.

Paul sorrise a Martha, facendole l'occhiolino.

<< E' sempre un piacere, tesoro! >> disse lui, gonfiando il petto.

<< Poi mi sembra che un paio di persone se ne siano andate ed io ho continuato a bere e a parlare. Sono sicura che ad un certo punto qualcuno mi abbia spinta a terra e che quindi mi sono arrabbiata…molto arrabbiata. Anche se sinceramente non ricordo il motivo. Poi ricordo di aver ballato e mi son sentita subito meglio. E' tutto, non rammento altro. >>.

<< Hmm…capisco. >> disse Paul, mantenendo il sorriso.

<< Quindi ora ti aspetti che io ti ricostruisca la serata, giusto? >> aggiunse poi.

<< Ma certo! Guardami! Sono a casa di un pittore sconosciuto, con quattro ragazzi e una maglia a groviera per pigiama ( che poi, vorrei proprio sapere chi me l'ha messa!!!). Pretendo una delucidazione! >> mugolò Martha.

<< Oh, l'avrai eccome! >> disse Paul in un bisbiglio.

<< Perché bisbigli? Credi di essere seducente?! >> rise la ragazza, divertita.

Paul mise il broncio e sbottò: << Bisbiglio per evitarti la censura sugli eventi ma dato che vengo frainteso penso sia meglio uscire se vuoi sentire la versione integrale senza interruzioni! >>.

<< Oh! Non capisco tutto questo mistero ma obbedisco! >> rispose Martha alzandosi dal materasso, ammiccando a Paul e dirigendosi come una scheggia verso l'uscita con i piedi scalzi e la sua tenuta da groviera.

<< Brava…E comunque non ho certo bisogno di bisbigliare per essere seducente, IO SONO SEMPRE FICO! >> chiarì Paul correndole dietro e, chiudendo la porta d'entrata, iniziò a raccontare.

 

 

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ANGOLO AUTRICE

Ciao a tutti, vecchi e nuovi lettori.

Parto subito con le scuse, so perfettamente di averci messo un'eternità, saranno mesi che non pubblico nulla.

Voglio risparmiarvi le solite scuse dicendovi che, semplicemente, sono andata in blocco. 

Non mi veniva più in mente nulla da scrivere perché essenzialmente ho scritto i precedenti capitoli di getto, senza dare alcuna direzione alla storia (cosa che sto tentando di fare in questi giorni).

Tentando di dare un minimo di metodicità e di rigore al mio scrivere ed alla mia vita giuro e spergiuro che il prossimo capitolo sarà pubblicato entro e non oltre il 2 novembre (spero prima)!

Vi faccio ancora mille scuse e vi auguro buona lettura e buon Halloween in anticipo!

Un bacio,

Lady Madonna.

 

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Capitolo 12
*** Pain ***


CAPITOLO 12
<< Paul, non puoi dire sul serio! >>
<< Che ragioni avrei di mentire? Martha, è andata così. Fattene una ragione! Non è poi così grave…>>
<< E’ un disastro invece! E la cosa peggiore è che lui lo sa… Non ci posso credere, con tutti i ragazzi che ci sono…Aaaaah! Devo andarmene di qui! >>.
Martha volse le spalle a un Paul decisamente disorientato e scese di corsa le scale dell’appartamento di Stu.
Si sentiva stanca ed appesantita, come se le avessero appena gettato un pianoforte addosso e non riuscisse più a liberarsi.
L’unica cosa di cui sentiva la necessità era una doccia nel bagno di casa sua.
Ogni volta che avvertiva della pesantezza interiore sentiva il bisogno di lavarsi, come per cacciarla via ed in quel momento Martha si sentiva sporca più che mai.
<< Martha per favore, ti vuoi fermare?! >> gridò Paul col fiatone, correndole dietro.
<< Paul torna dentro, ho bisogno di andare a casa.. Di a Lennon che mi son sentita poco bene.. >> disse Martha senza neanche voltarsi.
<< Certo che sei cocciuta! Vuoi davvero andare da qui a casa tua travestita da groviera? E’ una lunga strada… Ammesso che tu sappia dove ti trovi! >> sbottò il ragazzo con fare deciso.
<< Oh…! Già, questo non l’ho considerato! Dove…dove siamo? >> chiese Martha imbarazzata.
<< Ecco appunto. E scommetto che non hai nemmeno le chiavi di casa tua con te. >> aggiunse lui aspettandosi la risposta.
<< Cosa sei, un veggente? >> sbottò Martha sconsolata.
<< No, sono solo obiettivo. Siamo usciti per parlare e le uniche chiavi che ci siamo portati dietro ce le ho io in mano e sono dell’appartamento di Stu…
Mi vuoi dire cosa t’è preso? >> disse Paul guardandola dritta negli occhi.
<< Nulla, va tutto bene, tutto alla grande! Solo… Mi sento in colpa per ciò che mi hai detto e quando mi sento sporca ho sempre bisogno di una doccia! >> rispose lei in tutta fretta.
<< Martha dai, eri ubriaca! Capita a tutti di fare delle stupidaggini da sbronzi. E poi Cyn non c’era e nessuno glie lo dirà mai… Dai, ridici su e guarda oltre! >> la rassicurò Paul.
<< Il fatto è che…che… Non guardarmi così che mi distraggo e perdo il filo del discorso! >> disse Martha all’improvviso.
Paul abbassò lo sguardo, divertito e compiaciuto al tempo stesso.
<< Non sapevo di farti questo effetto… >> sorrise Paul.
Martha lo guardò divertita per poi scompigliargli i capelli.
<< Ahh! Dai… Me li ero appena messi a posto! >> la rimproverò lui.
<< Così impari a distrarmi! >> disse lei, pettinandolo.
<< Non è colpa mia se sono bello… >> la rimbeccò lui strizzando l’occhio.
<< Ah, come non detto. Sei senza speranza! >> ridacchiò Martha guardando Paul pavoneggiarsi.
<< Dai groviera, torna dentro. Ti prometto che non appena ti metterai dei vestiti decenti ed impugnerai le chiavi di casa potrai contare su di me per tornarci. Sono un asso come guida, provare per credere. >> disse Paul porgendole il braccio.
<< Esiste qualcosa in cui tu non sia un asso? >> chiese Martha alzando un sopracciglio.
<< Hmm… forse stirare… Naah, sono un asso pure in quello! >> fece Paul allargando il sorriso.
<< Andiamo Superman… Fammi strada! >> disse Martha divertita, afferrando il braccio dell’amico.
Tornando all’appartamento Martha si sentì più leggera.
Forse l’aria le aveva fatto bene o forse era l’allegria spavalda e contagiosa di Paul. Fatto sta che si sentiva decisamente meglio.
Quel ragazzo le faceva bene.

 
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ANGOLO AUTRICE
Sono miracolosamente riuscita a stare nei tempi, anche se questo è decisamente un capitolo involontario e di transito.
Stavo pensando a come buttare giù la confessione di Paul ed è uscito questa…COSA.
Prometto che nel prossimo saprete cos’è successo (o cosa non è successo) tra Martha e John.
Dato che darmi delle scadenze a quanto pare funziona, fisso l’uscita del prossimo capitolo entro e non oltre il 17 novembre 2012.
Ringrazio tutti in anticipo!
Un bacio,
Lady Madonna.
Ps: Mi sembra doveroso un ulteriore ringraziamento alle ragazze che sin dai suoi esordi han sempre seguito la storia con interesse e pazienza lasciandomi recensioni preziose e divertenti che mi stimolano a continuarla anche e soprattutto quando la voglia è scarsa e l’ispirazione è miserrima! Grazie!

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Capitolo 13
*** Silence ***


CAPITOLO 13

Risalì le scale con vigore lasciando Paul ad arrancare dietro di lei ed arrivata alla porta e accorgendosi di non avere le chiavi, Martha iniziò a bussare forsennatamente.

Si sentiva confusa ed arrabbiata per quel che era successo la notte prima e desiderava solo prendere Steve e le sue cose e andarsene da quella casa.

<< Si può sapere che hai da battere? Dov'eravate finiti? >> 

John la guardava infastidito, spostando il suo sguardo indagatore da lei a Paul, che intanto li aveva raggiunti.

<< Non sono affari tuoi. Scansati Lennon, devo svegliare Steve. >> sbottò Martha impassibile.

<< Ma che cazzo le è preso adesso?! >> chiese il ragazzo facendosi da parte.

<< Ah, probabilmente ha dormito male. Lascia perdere, vuole solo andare a casa. >> rispose Paul, in tono tranquillo.

<< Se lo dice Paul lo psichiatra esperto in isteria di ragazze stronze perennemente mestruate obbedisco >> ribatté John con un ghigno.

Martha si girò di scatto e gli si piazzò davanti.

<< Tu non ti stanchi mai di giocare, non è vero Lennon? Possibile che tu non riesca a capire quando smetterla? Ah, ma cosa spreco fiato a fare, sei solo un bambino tronfio e senza cervello! >> urlò lei.

<< Bhe, a quanto pare i bambini tronfi e senza cervello ti piacciono, dato che ieri sera m'hai implorato di fare sesso! T'ho dovuta scansare a terra perché proprio non capivi che con te non ci sarei stato nemmeno se mi fossi scolato il Rum di tutta Liverpool! >>.

Ed arrivò. Martha gli tirò uno schiaffo in pieno volto con quanta forza aveva in corpo davanti allo sguardo esterrefatto di Paul.

Lei lo guardò a lungo negli occhi, senza dire una parola. D'altronde non c'erano altre parole per esprimere tutta la rabbia che provava in quel momento e John lo sapeva bene. L'aveva ferita, questo era ovvio.

Continuava a fissarlo con quegli occhi scuri così severi e penetranti da perforargli il capo.

Non sapeva perché le avesse detto una cosa simile, non sopportava di essere sopraffatto da quella ragazza.

E' chiaro che non avrebbe dovuto farlo.

Martha improvvisamente scostò lo sguardo da lui e si mosse in direzione di Steve, dove poco lontano erano adagiate tutte le sue cose. Silenziosamente si cambiò. Non le importava che la vedessero, lei silenziosa si tolse la maglia a buchi e si rimise vestito e tacchi offrendo uno spettacolo non indifferente ai due ragazzi, entrambi stupiti.

Raggiunse la porta senza dire una parola , indugiò sulla maniglia e senza voltarsi disse:

<< Ho cambiato idea. Steve lo lascio qui. Quando si sveglia ditegli che io sono già a casa. >> e con questo chiuse la porta alle sue spalle ed uscì dall'appartamento.

I due ragazzi rimasero impietriti a fissare la porta per qualche istante, ancora confusi per quello che era appena successo.

<< Oh cazzo! >>

<< Ora che hai Paul? >> disse John con aria cupa.

<< Martha non sa la strada! >> sbottò l'amico velocemente.

John allora scattò. Non ci pensò due volte e quasi correndo si precipitò fuori dalla porta e giù dalle scale con l'intento di raggiungere Martha prima che fosse troppo tardi.

Non fece fatica a trovarla, era seduta su una panchina, sul ciglio opposto della strada a fissare un punto indefinito nell'asfalto.

Attraversò la strada in fretta e furia fino a piazzarsi proprio davanti a lei, costringendola quindi ad alzare lo sguardo.

La ragazza lo guardò, alzando gli occhi verso il suo viso, sul volto un'espressione innocente ed indecifrabile.

<< Hmm… mi aspettavo venisse Paul >> disse lei sospirando.

John non poté fare a meno di sorridere. Come poteva pensare che si fosse davvero avviata da sola? Stava solo aspettando che qualcuno la venisse a prendere. Un' aprofittatrice, ecco cos'era.

<< Andiamo. Da qui a casa tua c'è un bel po' di strada da fare. >> aggiunse John e senza aspettare una risposta la fece alzare dalla panchina e si avviarono.

Fu la camminata più silenziosa mai fatta in coppia. Nessuno dei due osava o voleva parlare all'altro, anche se entrambe le teste lavoravano senza sosta, nel tentativo di riordinare le idee e capire cosa poter dire.

Erano talmente assorti nei loro pensieri che quasi non si accorsero di essere giunti davanti alla porta di casa di Martha. Si ritrovarono a contemplarla, in tutta la sua marrone magnificenza, prolungando quell'ostinato silenzio che nessuno dei due si azzardava ad interrompere.

<< Bhe…Sarei arrivata. Grazie per la camminata >> borbottò Martha.

<< Si, talmente bella che non ci sono parole per descriverla >> gracchiò John alzando gli occhi al cielo.

<< Già Lennon. Tanto tutto quello che dovevi dirmi me l'hai già detto davanti a Paul, o sbaglio? >> rispose lei riscaldandosi.

<< Scusa ma perché ti incazzi? Proprio non capisco, cazzo! Non t'ho chiesto io di baciarmi! >> sbottò John rispondendole a tono.

<< Mi incazzo perché tu scherzi su tutto John! Non riesci a capire che magari io per il fatto di averci provato con te mi senta in colpa nei confronti di Cyn, oltre ad avercela con me stessa per il fatto che non riesco nemmeno a capire il perché io tra tutti c'ho provato con te! E forse, se tu non mi avessi sbattuto in faccia la tua superiorità nell'avermi buttata a terra pur di fermarmi io sarei anche riuscita a chiederti scusa! >>.

Le parole le uscirono più veloci di un razzo. Aveva il fiatone e lo sguardo fiero anche se un filo di imbarazzo si intravvedeva dietro tutta quella rabbia che usava come scudo.

John la guardò ammirato. Si sentiva uno stronzo per averle rinfacciato le avance della sera prima e ciò che gli bruciava maggiormente era la consapevolezza di non essere stato del tutto sincero con lei.

<< Mettiamoci una pietra sopra Abboth. Che cazzo, eri ubriaca ed arrapata, io sono sempre ubriaco ed arrapato! Succede! Te la sei presa con me solo perché ero il più vicino tra quelli sotto tiro! E poi Cyn nemmeno c'era!Ti senti meglio adesso? >> le disse lanciandole uno sguardo d'intesa.

Martha lo guardò sorridendo. Infondo era il tentativo impacciato e camuffato di Lennon di scusarsi a sua volta.

<< No. Mi sento ancora in colpa perché sai perfettamente che non è la prima volta. E la cosa peggiore e ridicola è che sei sempre tu a fermarmi, TU! Ti rendi conto? E' un paradosso! >> ribatté Martha, in preda alla vergogna, coprendosi il volto con le mani.

John le si avvicinò piano e lentamente prese le mani di Martha tra le sue e le abbassò dal suo viso.

Aveva uno sguardo serio e deciso come Martha non l'aveva mai visto da quando lo conosceva.

<< Non sono stato io a scansarti. >> sussurrò.

<< Come scusa? >> chiese Martha senza capire.

<< Stavamo ballando. T'ho portata in pista perché gli altri non sentissero quello che mi stavi dicendo. Si vedeva che eri piena di alcol , non eri in te. Hai provato a baciarmi ed io non ho fatto nulla per impedirtelo. E' stato Steve a fermarti. Non io. Ora ti senti meglio? >> 

Mentre diceva queste parole le si era avvicinato parecchio, così che i loro visi erano a pochi centimetri l'uno dall'altro a fissarsi seri e corrucciati.

Senza aggiungere nulla John lentamente si allontanò da Martha che (stranamente) era rimasta senza parole , si voltò e se ne andò, scomparendo lungo le scale col suo andamento scanzonato, lasciando Martha impietrita sulla soglia di casa sua, le chiavi in mano e un mucchio di pensieri per la testa.

 

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ANGOLO AUTRICE

Lo so, anch'io sono stupita di tutto questo anticipo! Il fatto è che queste vacanze mi sono state di grande aiuto per poter scrivere in tutta tranquillità.

Perciò, eccovi il nuovo capitolo, sperando che sia di vostro gradimento!

Ho cercato di chiarire la cosa che a mio avviso era il momento clou della serata, ovvero cosa fosse successo tra John e Martha.

Il resto mi sembrava prolisso da riportare ( e poi già sapete che ha parlato e scherzato con Paul, che altro volete che abbia fatto se non sprecare il suo tempo con quell'accalappia attenzioni che non è altro?! ;D ).

Ringrazio anticipatamente tutti quanti (vecchi e nuovi) per l'interesse e la costanza nel leggere e recensire questa storia.

Dato che sta volta sono stata così prodigiosamente in anticipo, ho deciso di rovinarmi e quindi di mantenere il 17 novembre come data di scadenza del prossimo capitolo.

Un bacio enorme a tutti ed alla prossima! :D

Lady Madonna.

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Capitolo 14
*** Ricordi ***


CAPITOLO 14

Un silenzio irreale aleggiava monotono e ripetitivo in casa di Martha quel pomeriggio.

Lei dal canto suo ne aveva approfittato per concedersi quel bagno che tanto bramava; erano ormai due ore buone che galleggiava placidamente nella vasca circolare del suo bagno senza emettere alcun suono, lasciando che la sua mente vagasse e si perdesse in un getto immenso di pensieri.

Un ricordo in particolare catturò la sua attenzione, catapultandola un anno addietro: Cynthia le aveva appena presentato John che era da poco diventato il suo ragazzo.

<< Allora, che ne pensi? >> le chiese Cyn preoccupata.

Martha la guardò raggiante.

<< E' un tipo tosto il tuo John! >> dichiarò lei mantenendo il sorriso.

<< Oh…Si, gli piace fare il duro. Però ti assicuro che con me è molto premuroso… >> continuò Cyn con fare sognante.

<< Si, lo so…Si vede da come ti guarda che è pazzo di te Cyn! E poi è un tipo di spirito, te lo approvo a pieni voti! >> sentenziò Martha con fare maestoso da regina di Inghilterra pronta a concedere un'onorificenza.

<< Oh Marth! Non sai quanto mi fai felice, ero un po' preoccupata di come l'avresti giudicato… >>

<< E perché scusa? Infondo anch'io sono tosta no? Tra tosti ci si intende! E poi io sono brava ad inquadrare le persone e quel John ti adora. Come faccio a odiare un tizio che stravede per te?! Deve per forza piacermi! >> disse Martha allegramente.

D'un tratto un altro ricordo distante pochi giorni dal precedente catturò la sua attenzione: 

<< Dave è finita, lasciami in pace! >> sbottò Martha davanti ad un ragazzo rossiccio dai bei lineamenti femminili, che non si decideva a lasciarle il braccio così da tenerla ben ancorata sul ciglio della strada.

<< Tu non te ne vai di qui se prima non mi spieghi perché vuoi rompere con me! Andava tutto bene fino a ieri, non posso credere che ora tu voglia mandare tutto a puttane! >> urlò il ragazzo in preda alla collera.

Stavano dando spettacolo, in strada la gente li guardava e li indicava con aria stranita. Se c'era una cosa che Martha odiava erano le figuracce.

<< David, piantala di urlare! >> sussurrò stizzita lei.

<< T'avevo avvertito quando abbiamo iniziato a frequentarci che non ero affatto sicura di riuscire ad impegnarmi seriamente. C'ho provato, davvero. Ma… >>

Il ragazzo la interruppe bruscamente.

<< C'hai provato?! Ma se è poco più di due settimane che stiamo insieme! Per provarci serve tempo e pazienza! >> disse David deciso.

<< Esatto. Tutte cose che io non ho! Senti Dave… Tu sei un gran bravo ragazzo, non mi va di prenderti in giro. Per quanto mi riguarda non provo più nulla che non sia affetto nei tuoi confronti e quindi, prima che cominci ad annoiarmi sul serio è proprio meglio se la finiamo qui >> proseguì Martha con una calma innaturale.

<< Proprio non capisco come fai ad essere così cinica, così fredda e distaccata! Cristo, NON SEI NORMALE! >> .

Le ultime parole le buttò fuori con un tale impeto che la scena riscosse ancora una volta l'attenzione dei passanti.

<< T'ho già detto di smetterla di urlare! Fai l'uomo e non piagnucolare. Ti sembra il caso di dare uno spettacolo simile per una cosa del genere? E' un fatto privato! >> sussurrò Martha a denti stretti.

<< Così forse ti renderai conto di quanto sei stronza! Quale ragazza si comporterebbe mai in questo modo? >> sbottò David, amplificando ancor più la voce.

<< A quanto pare IO! Senti, avresti preferito continuare con questa farsa di relazione per poi essere tradito? Perché ti avviso, sarebbe successo. Ho cercato di illuderti il meno possibile e credimi, mi dispiace che tu stia così male a causa mia, non… >>

<< Basta. >> . Il ragazzo aveva smesso di urlare. Sussurrò quest'ultima sillaba con tutto il disgusto e la fermezza possibili mentre fissava Martha con i suoi magnetici occhi chiari, il viso bellissimo inespressivo e distaccato.

<< Non voglio sentire più una parola dalla tua bocca sporca. Sei peggio di una serpe. Farò come vuoi, non ti cercherò più. Tu per me sei morta, hai capito? Vattene. >> .

Martha era rimasta di sasso, impietrita, come paralizzata da quelle ultime, gelide  parole, così feroci da colpirla nel profondo.

<< Addio David. >>

Lo guardò negli occhi un'ultima volta, quegli occhi per i quali aveva perduto la testa per lui, per poi voltarsi e sparire confondendosi tra la folla che ancora la guardava, diretta a casa.

Era arrabbiata. Arrabbiata con David, che s'era innamorato di lei nonostante l'avesse messo in guardia, arrabbiata con la gente invadente ed impicciona che le toglieva l'aria, ma soprattutto era arrabbiata con se stessa.

Perché era così diversa dal resto della gente? Non riusciva a conciliare amore e libertà ed ogni volta che si sentiva soffocare, mollava la presa e scappava per paura di rimanere incatenata in un rapporto che, ne era certa, non avrebbe mai voluto.

Era stanca di sentirsi così incompresa , così irrimediabilmente sola.

Svoltò l'angolo, ormai s'era fatta notte fonda e fitte gocce di pioggia cominciarono a scendere copiose ed insistenti, bagnando ogni cosa.

Martha non si curò di velocizzare il passo, continuando a procedere lentamente, come in processione lungo quel viale che sembrava non finire mai.

D'un tratto la sua attenzione fu catturata da una coppia di innamorati, stretti in un impetuoso abbraccio e intenti a baciarsi animatamente.

Le ci vollero diversi istanti per accorgersi che il ragazzo che stava fissando era John e che la ragazza…decisamente non era Cyn.

Come se avesse percepito lo sguardo di Martha alle sue spalle, il ragazzo istintivamente si voltò e per un tempo che sembrò interminabile i due si fissarono attentamente negli occhi.

S'era sbagliata su di lui. Com'era possibile? Altro non era che un traditore, bugiardo e meschino, quel genere di persona che lei, a costo di diventare cinica e spietata s'era promessa di non diventare mai. Era riuscita ad ingannarla.

Fu li, in quel momento, che tutto fra loro cambiò.

Martha riemerse dalla vasca, asciugandosi il volto e scacciando via i ricordi.

Ora come allora si sentiva sola più che mai, vittima del suo stesso gioco.

Guardandosi allo specchio, lacrime silenziose cominciarono a scendere lungo il suo viso dapprima lentamente, per poi diventare incontrollabili, come se chiedessero di uscire per tutte le volte che aveva finto di non provare emozioni, come fossero un castigo per la sua insensibilità.

Bussarono alla porta e Martha sussultò, tentando di darsi un contegno ed asciugando le lacrime nell'asciugamano che avvolgeva il suo corpo.

<< Martha, sono Steve! Volevo dirti che sono tornato! Ti aspetto da me per cena d'accordo? >> chiese la voce gioviale del ragazzo.

<< S-si certo. Salgo da te per le otto >> rispose debolmente lei.

<< Marth?! Tutto ok? >> domandò l'amico con fare apprensivo.

<< Certamente! Solo che sono appena uscita dalla vasca e quindi sono un po' incasinata.. >>tentò di rassicurarlo lei.

<< Sarà… Allora ti lascio alle tue faccende! Mi raccomando Marth, alle OTTO da me, non alle undici capito? Se può aiutarti ad accelerare i tuoi tempi ti do il permesso di venire da me anche nuda! >> gridò Steve ridacchiando, mentre saliva le scale.

Sul volto di Martha riflesso nello specchio si allargò un sorriso ampio ed incontrollato.

No, s'era sbagliata. Non era affatto sola.

 

___________________________________

ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti quanti i miei bei lettori!:D

Mi rendo conto che molti di voi (tra i quali ci sono anche io) si aspettavano un capitolo totalmente diverso, dopo ciò che è successo in quello precedente.

Avevo anche iniziato ad impostare qualcosa di appropriato quando di punto in bianco, più veloce del bianconiglio la mia testa ha vomitato questo.

Vi assicuro che non era mia intenzione ma dato che è nato non mi andava di abortirlo.

Ho pensato che magari sarebbe stato interessante scoprire qualcosa di più su Martha e il suo modo di gestire la sua vita sentimentale.

Lei e John sono davvero complementari, ormai manca poco perché lei se ne renda conto. Quando lo farà, smetterà una buona volta di fare la bacchettona nei suoi confronti e lo giudicherà con meno severità (solo per non condannare se stessa, non perché si penta. Ricordo che Martha è e rimane una stronza).

David è nato dalla mia momentanea fissa per una particolare leggenda del rock da cui sono tremendamente ossessionata ed incantata in quest'ultimo periodo. Chi conosce Ziggy Stardust sicuramente avrà intuito che nella descrizione fisica del ragazzo mi sono ispirata a lui, anche se ho evitato di menzionare la sua dilatazione permanente alla pupilla sinistra rispetto alla destra  per non renderlo troppo esplicito.

La data di scadenza per il prossimo capitolo rimane il 17 novembre e vi prometto che impedirò altri rigurgiti mentali strani per far progredire la storia come Dio comanda.

Ringrazio vecchi e nuovi lettori e recensori (ormai mi sto affezionando, c'è poco da fare) che con puntualità svizzera seguono questa storia. Vi sono veramente grata. Senza di voi non avrei trovato il coraggio di riprenderla.

Un bacio enorme a tutti e alla prossima!:D

Lady Madonna.

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Capitolo 15
*** Confessione ***


CAPITOLO 15

<< Io e Sarah abbiamo rotto. >>.

<< CHE COSA?!? >>.

Martha era a dir poco stupefatta. Erano seduti nel salotto di Steve dopo una delle loro cene/abbuffate a base di pollo al curry, fagioli e birra chiara.

Era stata una cena in cui Martha s'era sentita in pace, totalmente tranquilla e spensierata e per questo era davvero grata a Steve.

Avevano parlato di tutto, dall'arte alle ricette culinarie di nonna May, ma chissà come s'erano tenuti entrambi lontani dall'argomento "Lennon" e Martha ne era ampiamente sollevata. Non aveva voglia di sbatterci ulteriormente la testa. Era giunta alla conclusione che forse evitare di affrontare il problema era l'unico modo per non farlo esplodere come una bomba ad orologeria ferendo una delle poche persone a cui teneva davvero:Cyn.

Sdraiata sul divano, con una tazza di cioccolata in mano e con Steve seduto in un angolo a massaggiarle i piedi, Martha era in Paradiso. Almeno fino ad ora.

<< Hai capito bene. L'ho piantata. Oggi pomeriggio. >> disse Steve sospirando.

<< L..L..L…L'hai mollata tu?! >> Martha non riusciva a capacitarsene, era letteralmente sotto schok.

<< Si Marth, l'ho mollata io! Mi senti quando parlo?! Smettila di guardarmi così! O almeno cerca di chiudere la bocca, se no tra poco comincerai a sbavare sul mio divano! >> sbottò Steve divertito guardano in faccia l'amica, che effettivamente dall'incredulità aveva occhi e bocca spalancati.

Martha s'era alzata a sedere, sul volto la più buffa faccia incredula che Steve avesse mai visto.

<< Come mai ti sei deciso a mollarla? >> chiese Martha con un filo di voce.

<< Mi sono accorto che non provo più per lei quello che provavo quando l'ho conosciuta. >> rifletté Steve tranquillo.

<< E in più voi non andate d'accordo, sarebbe stato un suicidio andare avanti. Vi sareste uccise ad asciate prima o poi, ho voluto evitare di trovare la tua testa appesa ad un piccone ed usata come spaventa passeri nella scala anti incendio di casa mia. >>.

Martha rise di gusto.

<< E chi ti dice che sarebbe stata la mia di testa a saltare?! >>.

<< Ah Marth, Sarah sa essere molto crudele a volte. >> rispose Steve, facendole l'occhiolino.

<< Bhe?! Racconta! Come ha reagito?! Che t'ha detto?! >> chiese Martha, curiosa.

Steve rifletté un po' prima di parlare. Raccontò a Martha che dopo essersi svegliato da Stu aveva chiesto di lei ma che Paul gli aveva detto che John la stava accompagnando a casa così lui aveva preso le sue cose ed era andato a trovare Sarah, già consapevole di quello che avrebbe dovuto dirgli.

<< Ah, quindi lo sapevi già che andavi li per mollarla?! PERFIDONE! >> ridacchio Martha.

<< Shhh!! Non interrompermi e sta a sentire! >>. Arrivato da lei, Sarah appena vista la sua faccia, già aveva intuito che era venuto per finirla.

Niente scenate. Ha solo voluto sentire da lui la verità. E lui le aveva parlato francamente, come mai era riuscito a fare in vita sua.

<< Le hai detto che è una pazza psicopatica e che quindi a lei preferisci amiche dolci e simpatiche a cui preparare la cena?! >> disse Martha con aria di finta innocenza.

<< Più o meno, forse leggermente con più tatto e diplomazia, è quello che ho detto. >> .

<< Aaaahhh Steve, sono così felice! >> gioì Martha raggiante e così dicendo si fiondò sull'amico per stringerlo in un abbraccio pieno d'affetto.

La reazione fu inaspettata. Per entrambi.

Martha lo stava ancora abbracciando quando Steve le prese delicatamente il viso fra le mani.

<< Steve! Che fai?! Guarda che arrossisco! >> disse Martha iniziando a ridere.

<< Shhh. >> Steve le aveva messo un dito sulle labbra. La stava guardando con uno sguardo che Martha non gli aveva mai visto. O almeno non rivolto a lei.

La ragazza aveva smesso di ridere. Era oltremodo confusa. Guardava gli occhi verdi del suo amico e per la prima volta non sapeva cosa aspettarsi da lui.

Il bacio arrivò. Delicato, innocente, come fosse il primo bacio per entrambi.

Le labbra di Steve indugiarono prima di sfiorare quelle di Martha, come per paura che scappasse, ma lei non scappò. Era come impietrita.

Quando le loro labbra finalmente si incontrarono, Steve prese coraggio volendo assaporare ogni istante di quel momento.

Mise più impeto al bacio, facendo schiudere le labbra di Martha mentre con una mano le accarezzava i capelli.

Ben presto le loro lingue iniziarono a giocare tra loro e Steve pensò che aveva fatto la cosa giusta e che così, stretto a Martha, si sentiva finalmente bene, come non si era…

<< Che cos'era questo?! >>.

Martha s'era appena staccata, sul volto un'espressione confusa e preoccupata.

<< Steve, rispondimi. Perché l'hai fatto?! >> chiese la ragazza, seria più che mai.

<< Volevo accertarmi di una cosa. >> sussurrò il ragazzo, abbassando lo sguardo.

<< Perfetto. E dovevi proprio accertartene incasinando tutto tra noi?! Lo sai cosa sto vivendo in questo momento?! Sono immischiata in un casino colossale che non puoi nemmeno immaginare, faccio di tutto per non pensarci e per vivere una serata normale e tu mi ba.. >> un secondo bacio di Steve arrivò tempestivo e diretto, come a confermare quello precedente e al tempo stesso a frenare le parole dell'amica.

<< …ci. >> finì Martha ancora più confusa.

<< E' da un po' che non so più cosa provo per te. Ora lo so per certo. Non mi importa dei casini che hai da risolvere, non mi importa se sei complicata e rischi di farmi soffrire. Voglio una chance con te. >>.

Martha fece per parlare ma Steve la interruppe.

<< Pensaci Marth. Io e te. Potrebbe essere un disastro. Ma potrebbe anche essere la miglior cosa mai fatta in vita nostra. So a cosa stai pensando. C'è la nostra amicizia in ballo. Ne verremo fuori, in qualche modo. Non provarci neanche sarebbe da folli. >> sentenziò Steve, con una calma innaturale.

Martha lo guardò. Era sereno, quasi sorrideva. In qualche modo vederlo così, riuscì a calmare anche lei. D'altronde era così da sempre. Steve era unico per lei. Possibile che non si fosse accorta di nulla?!

<< Devo andare Steve. >> .

<< Martha, non scappare. Sta volta affronta la situazione, ti prego. >> la fermò l'amico, prendendole le mani.

<< Non sto scappando. Devo solo riflettere Steve. Ho bisogno d'aria fresca per fare un po' di spazio a questi ultimi avvenimenti. Non voglio rovinare tutto. Dammi il tempo per pensare. Ti prometto che quando tornerò avrò una risposta. >>  disse Martha alzandosi.

<< Ne sono certo. >> le sorrise Steve,  accompagnando l'amica alla porta.

I due si fermarono sull'entrata e Martha, stupendosi di se stessa, diede una carezza a Steve che illuminò il suo viso di un sorriso raggiante.

<< Non ti montare la testa adesso, non so perché l'ho fatto. >> sbottò l'amica guardando l'espressione del ragazzo.

<< Ah, lo so che non lo sai. Su, esci di qui e sbrigati a chiarirti le idee. Sai dove trovarmi, quando avrai fatto! >> ridacchiò Steve.

<< Suppongo di si. Ciao Steve. >> e detto questo uscì chiudendosi la porta alle spalle.

La strada per il molo non le era mai sembrata così lunga e quando ci arrivò, fu un sollievo trovarlo semi deserto. Se non fosse stato per una coppetta affiatata intenta a divorarsi reciprocamente le labbra in un angolo, lo avrebbe avuto tutto per sé. La cosa stranamente non le dava troppo fastidio, forse perché la sua mente era troppo occupata ad elaborare gli ultimi trascorsi o forse perché il molo di notte splendeva di una magia tutta sua, che non dava spazio ad altro.

E così Steve l'aveva baciata. Steve. Era la persona più cara al mondo dopo la sua famiglia, l'unico amico vero, l'unico ad esserci sempre per lei…

Un suono di ventosa staccata la distrasse leggermente prima di tornare ai suoi pensieri.

Steve effettivamente poteva essere perfetto per lei…Lui sapeva il suo modo di ragionare..Intuiva i suoi pensieri…E se si conoscessero troppo bene per stare insieme?! E se Martha si fosse stufata?! Lei prima o poi si stufava sempre e Steve lo sapeva…E se...

<< Martha?! Mi sembrava di averti vista! Che ci fai qui a quest'ora?! >>

Una voce familiare interruppe il flusso dei suoi pensieri.

<< Paul! Che ci fai qui?! >>.

 

 

ANGOLO AUTRICE

Salve a tutti. Lo so. sarei da prendere a lapidate da quanto sono bugiarda. Saranno mesi che non pubblico. La mancata ispirazione mischiata alla pigrizia mischiata a sua volta con la mia vita mi hanno come dire…distratta dallo scrivere. Ora che è estate cercherò di darci dentro e di dare una sferzata a questa storia!

Cosa farà adesso quella complessata sociopatica di Martha?! Forse Paul la aiuterà a chiarirsi le idee…o forse no.

Un grazie anticipato a chi nonostante i miei ritardi riprenderà a leggerla e a chi (magari) ci si imbatterà per la prima volta.

Commenti, consigli ed insulti (si, me li merito), sono come sempre ben accetti.

A presto (ma non credeteci troppo)!

Un grosso Bacio,

Lady Madonna.

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Capitolo 16
*** Un nuovo amico ***


CAPITOLO 16

<< Paul! Che ci fai qui?! >>.

Martha era felicemente sorpresa di trovarsi davanti quel ragazzo dai capelli scuri e gli occhi grandi che era stato così gentile con lei nei giorni precedenti.

<< Ehm…Veramente…Io c'ho portato Dot…Sai, è un posto piuttosto romantico… >> disse Paul con un sorrisetto imbarazzato.

<< Oh, capisco! Bhe ottima idea! Chissà perché a me non é mai venuto in mente di portare qualcuno qui.. >> pensò Martha.

<< Bhe, sono idee da ragazzi per conquistare le pollastre! Tu sei una ragazza, è ovvio che non può venirti in mente! >> sbottò Paul divertito.

Dalla bocca di qualsiasi altra persona una frase del genere avrebbe infastidito Martha, ma Paul l'aveva detta con una convinzione tale che il tutto la fece sorridere.

<< Non mi sembra un' affermazione molto lusinghiera verso il gentil sesso. Noi donne così sembriamo facilmente abbindolabili! >> lo rimbeccò Martha.

<< Vorrai scherzare?! >> disse Paul sbalordito. << Sai quanto impegno ci vuole per far colpo su voi ragazze?! Bisogna essere fantasiosi per beccarsi le migliori! >>.

Martha rise di cuore per poi aggiungere sorniona: << Scommetto che cantare in un gruppo che va alla grande, suonando il basso al contrario aiuta… >>.

Paul per un po' la fissò, la faccia di uno che è stato appena beccato con le mani nella marmellata. Poi sorrise soddisfatto e strizzò l'occhio.

<< Si..Diciamo che..Anche QUELLO aiuta. >> aggiunse con aria soddisfatta.

<< Ehm…Paul…Comincio a sentire freddo…andiamo a casa?! >>.

Solo ora Martha si accorse della creaturina infreddolita dietro il ragazzo: Era davvero bella. Indossava un grazioso vestito nero, lungo fino alle ginocchia che lasciava le spalle scoperte, i capelli ramati erano raccolti e leggermente scarmigliati (forse a causa delle effusioni con Paul) e sul volto un trucco leggero che le risaltava gli occhi chiari e grandi. Stava cercando in tutti i modi di ricomporsi meglio che poteva e a Martha bastò uno sguardo per capire che era a disagio, incrementato forse dal fatto che Paul sembrava essersi dimenticato della sua presenza e non si decideva a presentarla. A Martha la situazione parve molto buffa. Inutile dire che non aveva nessuna intenzione di aiutarla.

<< Oh! Già, ecco…Martha questa è Dott, la mia… >>.

<< La tua?! >> sbottarono insieme Martha e la ragazza, la prima divertita, l'altra infastidita.

<< …la mia accompagnatrice. >> finì Paul.

Martha a stento riuscì a trattenere le risa mentre sul volto della povera Dott apparvero in sequenza le emozioni più singolari.

<< La tua ACCOMPAGNATRICE se ne torna a casa NON ACCOMPAGNATA. Quando avrai finito di pavoneggiarti chiamami! >> sbottò la ragazza con rabbia e detto questo girò i tacchi e con passo svelto e stizzito lasciò il molo, lasciando Paul e Martha a guardarla andarsene.

Per un po' tra i due aleggiò il silenzio. Paul aveva un' insolita aria confusa, come se non avesse ben capito che cosa avesse mai detto di sbagliato. Quel ragazzo per Martha era proprio uno spasso.

<< Te hai capito che cosa è appena successo?! >> chiese Paul a Martha, con aria contrariata.

<< Assolutamente no. Le ragazze a volte sono davvero incomprensibili. Brutta razza, davvero. >> fece Martha per sdrammatizzare.

<< Ho detto qualcosa che potrebbe averla offesa?! >>.

<< Certo che no Paul, sei andato alla grande. Solo, se permetti un consiglio forse la prossima volta eviterei di chiamare una ragazza con cui sei appena uscito "accompagnatrice"…Fà molto "prostituta d'alto borgo".. >> rise Martha.

Sul viso di Paul comparve un ghignetto malizioso.

<< Bhe, non che si discosti tanto da questa definizione! >>.

<< Paul! sei scandaloso! >> gli urlò Martha con aria sbalordita.

<< Che c'è?! La differenza sta nel fatto che, non facendosi pagare, è certamente più economica! >>.

<< Ah, ci rinuncio! >>. 

Martha non riusciva a smettere di ridere. La spontaneità di quel ragazzo la metteva davvero a proprio agio. Forse era quello che le ci voleva in quel momento.

<< Allora Martha Abboth. Che ci fai tutta sola al molo, oltre a spiare le coppiette in atteggiamenti promiscui?! >> le chiese Paul, passandole un braccio intorno alle spalle.

<< Nulla di che. E' un buon posto per pensare mentre ci si gode il panorama. >> rispose Martha voltandosi a guardare il mare.

<< Stai pensando a quello che è successo con John?! Sai, me ne ha parlato.. >> iniziò Paul, osservandola attentamente.

Martha sussultò. Non era sicura di voler sapere i pensieri di John su tutta la faccenda.

<< Non pensa davvero quello che t'ha detto da Stu. Non lo pensa affatto. >>.

<< Lo so. Me lo ha detto…alla fine. >> rispose Martha accennando un sorriso.

<< Provi qualcosa per lui?! >> chiese Paul senza mezzi termini.

Questa domanda spiazzò Martha. Che cosa avrebbe dovuto rispondere?! La verità era che nemmeno lei lo sapeva.

<< Io e Lennon abbiamo passato l'ultimo anno e mezzo ad evitarci il più possibile così da risparmiare a Cyn il dispiacere di vederci continuamente litigare. E' sempre stato così, capisci?! Non ci siamo mai potuti vedere. Io non gli ho mai perdonato il fatto di averlo beccato a farsi un'altra mentre stava con Cyn. S'erano appena messi insieme. Poi pochi giorni fa è successa una cosa…Strana. Non so cosa mi sia scattato. Forse ho cominciato a riflettere sulla mia vita ed ho capito di non essere poi la Miss " ho tutto sotto controllo" che credevo di essere. Sono lungi dall'essere perfetta. In modo diverso mi servo anch'io delle persone. Non dico che questa nuova opinione di me sia servita a rivalutarlo, so solo che ora capisco le dinamiche con cui Lennon si muove. Non mi sembrano più così pazzesche ecco.. >>.

<< Capisco…tutto qui?! >> chiese Paul in tono malizioso.

<< Che intendi dire con…"TUTTO QUI?!" >> sbottò Martha guardandolo storto.

<< Bhe…John mi ha detto…e vedendovi al Pup m'è sembrato che….che tra voi ci fosse un' intesa…di un certo tipo. >> cominciò Paul, mantenendo lo stesso sguardo furbetto.

Martha era troppo orgogliosa per permettere al suo sguardo di abbassarsi ma non poté impedire alle sue guance di arrossire, fatto che Paul, da buon intenditore notò al volo, nonostante la flebile luce del lampione.

<< Non capisco che vuoi dire! >>  sbottò Martha, girandosi dall'altra parte.

<< Oh andiamo. Dato che hai iniziato a parlare a ruota libera, tanto vale farlo fino in fondo! >> rise Paul, divertito dalla reazione infantile della ragazza.

<< Che vuoi che ti dica?! Che sono attratta sessualmente da Lennon?! Ok, SONO ATTRATTA SESSUALMENTE DA LENNON! Cristo, solo a dirlo mi sento male! >> sospirò Martha.

<< Si, più o meno è quello che ha detto anche lui…Solo con più parolacce. >> disse Paul, sorridendo.

Il vento si alzò in quella fredda notte Liverpooliana e sul molo cominciava veramente a far freddo. I due ragazzi però, non sembravano farci molto caso.

Martha guardava lontano, oltre le luci dei pescherecci al largo, cercando qualcosa di indefinito nell'orizzonte. Paul dal canto suo, la fissava incuriosito. Non era una cattiva vista, dopotutto e poi la sua "Accompagnatrice" se l'era squagliata…

<< Steve m'ha baciata sta sera. Vuole mettersi con me. >> sentenziò improvvisamente Martha, senza smettere di guardare lontano.

<< E tu?! Cosa vuoi? >> chiese Paul seriamente.

<< Non voglio rovinare tutto.. >>.

<< Non ti ho chiesto cosa vorresti evitare Martha, t'ho chiesto cosa vuoi. >> insistette Paul.

Martha aprì la bocca per parlare ma poi ci ripensò. Aveva paura di rovinare tutto con Steve e se l'avesse fatto soffrire non se lo sarebbe mai perdonato.

<< Vorrei provarci. Ma ho paura di John. >> disse Martha, sospirando.

<< Paul, che devo fare?! >> .

Il ragazzo ci pensò su. Poi giunse a quella che, almeno per lui, era la conclusione più ovvia.

<< Allora Marth. Prendi le mie parole come un possibile consiglio sul da farsi. Premettendo che io non ho mai avuto amiche femmine, se IO fossi nella tua stessa situazione, non mi metterei MAI con la mia amicona prima di aver risolto le mie ehm, "TENSIONI" verso l'altra ragazza, a maggior ragione se quest'ultima è amica della prima! Dunque, seguendo sempre la mia linea di pensiero, prima di mettermi con l'amicona mi toglierei lo sfizio e andrei a letto con la sexy amichetta così da togliermi qualsiasi tipo di sfizio dalla mia testolina frustrata. >> concluse Paul con fare tranquillo. 

<< John non è affatto la mia sexy amichetta! >> sbottò Martha allarmata.

<< No infatti, si stava parlando di me! >> scherzò Paul, strizzando l'occhio.

Martha questa volta non riuscì a trattenere le risate e scoppiò, seguita a ruota da Paul. Ridere era una liberazione, dopotutto.

<< Quindi parafrasando, tu proponi che io mi faccia una sana scopata con Lennon prima di mettermi con Steve?! >>.

<< Non avrei potuto dirlo meglio! O forse si… >> assentì Paul.

<< Almeno così chiuderesti la faccenda ormonale con John! La cosa rimarrà fra voi, nessuno lo saprà mai, tu potrai tranquillamente iniziare il tuo eccitante tentativo con Steve e ultimo ma non meno importante, tu e John la smetterete di usarmi come tramite di sfogo per i vostri istinti animaleschi reciproci! >> concluse il ragazzo, visibilmente soddisfatto di sé. 

<< E Cyn?! E' la mia migliore amica! >> disse Martha, ancora poco convinta.

<< Bhe, è anche la ragazza di John. Stenterai a crederlo ma lui tiene molto a lei, anche se si concede delle…distrazioni. Andiamo Martha, non lo saprà mai! >> la incoraggiò Paul.

<< Non troverò mai il coraggio di chiedere una cosa del genere a Lennon! >> sbottò Martha scuotendo la testa.

<< Martha, certe cose non si chiedono, se entrambe le parti lo vogliono succedono e basta! Dio, non posso credere di dover fare discorsi basilari da ragazze con te! >> sospirò Paul, alzando gli occhi al cielo.

Ancora una volta la ragazza aspettò un poco prima di parlare. Infondo cominciava a pensare che l'assurdo ragionamento di Paul non fosse poi così insensato…

<< Ho decisamente bisogno di dormirci su… E quando dico dormirci intendo DA SOLA, CAPITO PAUL?! >> disse Martha guardando l'amico con finta esasperazione.

<< Ok ok, che barba che sei… Dai, alzati da lì, ti accompagno a casa. >> fece Paul e con fare allegro le porse una mano per aiutarla ad alzarsi.

I due si incamminarono insieme, dando le spalle al mare, ormai diventato una chiazza scura ed animata. 

<< Sono felice di averti conosciuto, Paul Mccartney. >>.

<< Si piccola, lo so. >> disse Paul con fare trasognato e con naturalezza appoggiò il suo braccio attorno ai fianchi della ragazza.

<< Hai capito che i miei impulsi sessuali sono verso Lennon, vero Paul?! >> scherzò Martha.

<< Sei uno strazio, non posso neanche stringerti un poco che subito vengo frainteso! >> si lamentò Paul con aria da finto afflitto.

Continuarono a chiacchierare senza sosta fino al portone di Martha. Quest'ultima notò che gran parte delle signorine che incrociavano per strada, lanciavano al ragazzo sguardi di profondo interesse. Lui dal canto suo sembrava non farci caso, ma Martha sospettava che dietro il suo sorriso tranquillo, si celava una profonda e piena soddisfazione.

<< Vieni alle nostre prove domani. E' un modo facile per combinare qualcosa con John. D'altronde, prima "risolvete" e prima potrai dare una risposta a Steve! Le facciamo da George. Ti passo a prendere io alle sette. >> propose il ragazzo, prima di congedarsi.

Martha dopo alcune futili lamentele acconsentì e dopo aver abbracciato il ragazzo e averlo ringraziato si accinse ad entrare in casa.

Qualcosa però la fermò. Un' ultima preoccupazione di cui non si era liberata.

<< Paul! >> .

Il ragazzo che s'era già avviato si girò di scatto.

<< E se poi mettendomi con Steve mi mancasse l'amico?! >> sputò fuori Martha, preoccupata.

Paul la guardò e sorrise. << Steve come amico non ti serve. Ce lo hai già un amico. Non vorrai farmi ingelosire?! >>.

Martha si illumino di un sorriso smagliante, come non ne concedeva da tempo. Non aveva altri dubbi.

Ora doveva solo agire.

 

ANGOLO AUTRICE:

Eccomi qua, di nuovo! Visto?! Più veloce della luce sta volta!

L'estate per ora sta giovando alla mia voglia di scrivere..O forse è anche l'avvicinarsi del concerto di Paul di questo martedì…Mah! :)

Comunque, era un po' che volevo dare una sferzata alla conoscenza tra Paul e Martha. Spero di esserci riuscita in questo capitolo, augurandomi di non averlo in questo modo reso troppo prolisso.

Come avrete inteso, dal prossimo cominceranno a succederne di cotte e di crude quindi se non vi siete ancora stufati di me…non vi resta (ahi voi) che attendere per sapere!

Ringrazio come al solito tutti quanti per l'entusiasmo con cui ancora seguite questa storia. Davvero, troppo buoni!

Per dubbi, pareri, lanci di pietre o quant'altro, come al solito sono a disposizione!

Un bacio e grazie ancora!

Lady Madonna.

 

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Capitolo 17
*** Eleganza eccessiva ***


CAPITOLO 17

"Calmati Matha, calmati! Andiamo, fai un bel respiro e ripigliati!".

Martha girovagava avanti e indietro dal salotto alla cucina, cercando di darsi un contegno. Era questione di minuti e Paul avrebbe suonato il citofono, pronto a scortarla a casa di George per assistere alle loro prove.

Nonostante continuasse a ripetersi di calmarsi, le sudavano le mani e aveva i nervi talmente alti che le sue gambe agivano indisturbate di loro spontanea volontà, percorrendo con frettolosi passi tutto l'appartamento.

Per l'occasione s'era preparata con particolare cura tanto che improvvisamente le venne il dubbio, in un ennesimo scatto di nervosismo, di essere troppo elegante per la situazione.

Stava giusto pensando a questo, quando il campanello suonò.

"Cazzo, cazzo, cazzo, CAZZISSIMO!" gridò Martha nervosa, agguantando le scarpe.

<< Si, chi è?! >> chiese al citofono, quasi piagnucolando.

<< Ehm…John Lennon! >> rispose una voce strana.

<< Non fai ridere Paul!! >> gracchiò Martha a mezza voce. Subitò sentì una risatina sommessa.

<< Come no?! Io faccio sempre ridere! Allora, che aspetti a scendere?! >>.

<< Paul, ti spiacerebbe salire un attimo?! >> chiese Martha con fare incerto.

<< Ah, lo sapevo piccola che prima o poi saresti rinsavita e avresti optato per il ragazzo giusto! >> rise Paul.

<< Ohh, sali e basta. >> ridacchiò Martha aprendogli il portone.

Dopo pochi istanti sentì bussare alla porta. "Quel ragazzo è un fulmine a fare le scale!", pensò Martha, che andò ad aprire.

<< Ciao Marth! Ma COME TI SEI VESTITA?! >>.

Il ragazzo era rimasto stupefatto. Di sicuro ci doveva esser stato uno sbaglio, forse Martha aveva capito male. Dovevano andare alle prove non ad un Gran Galà!

Eppure eccola lì davanti a lui, con un lungo vestito rosso in seta con uno scollo a V sul davanti, una vistosa collana di perle, i morbidi ricci elegantemente raccolti e sorretti da un elegante fermaglio luccicante, scarpe nere con un leggero tacco e sul viso accuratamente truccato, un'espressione nervosa e incerta. Era splendidamente fuori luogo. Paul non riuscì a trattenere un sorriso compiaciuto.

<< Lo sapevo, ho esagerato! >> piagnucolò Martha, coprendosi il viso con le mani.

<< Bhe, saresti perfetta per andare all'opera. Per quello che vale sei bellissima. Solo, avresti bisogno di un autista per andare da George perché se andassimo a piedi c'è il rischio che ti scambino per il semaforo! >> scherzò Paul per sdrammatizzare.

Ci riuscì. Martha rise di gusto. Come le era venuto in mente di vestirsi così per andare a delle semplici prove?! 

<< Scusa Paul, è che non sono abituata a frequentare…molta gente come voi. >> disse Martha, che stava ancora ridendo.

<< Come noi poveracci?! Chiunque abbia un vestito come il tuo o viene da un altro pianeta o è estremamente ricco. Trattandosi di te sono plausibili entrambe le cose. >> sorrise Paul.

<< In effetti, la mia famiglia è…ecco, benestante >>.

<< Che è sinonimo di "Ricca da far schifo"?! >> scherzò Paul.

<< Non si è mai ricchi da far schifo! >> lo corresse Marhta.

<< Già, hai ragione… >> disse Paul in tutt'altro tono.

<< Ti invidio sai… >> continuò, accennando ad un sorrisetto poco convinto.

<< Bhe, puoi sempre sfruttare i vantaggi di aver scoperto di avere un'amica ricca fino a quando voialtri non sfonderete con la vostra musica! >> propose Marhta sorridendo.

Paul si illuminò subito. << Ci puoi giurare che ti sfrutterò! Poi, quando sarò ricco anch'io, ti offrirò la cena nel ristorante più lussuoso di Londra! >> dichiarò solennemente, portandosi una mano al petto.

<< E' una promessa?! Guarda che ci conto! >> rise Martha.

<< Certo che è una promessa! Ma ora andiamo a darti una cambiata, così io non ti porto da nessuna parte! >> sentenziò Paul con finta risolutezza.

Mezz'ora dopo erano davanti casa di George. Grazie a Paul, ora Martha aveva un'aria di gran lunga più…terrestre anche se emanava pur sempre eleganza.

S'era messa un vestito blu, lungo fino al ginocchio, decisamente più sobrio del precedente, mantenendo (su consiglio di Paul) i capelli raccolti dalla medesima spilla, che le illuminava il viso e che, sempre a detta dell'amico, ricordava a tutti il fatto che lei non era di questo pianeta.

Paul bussò e con sorpresa di entrambi fu Cynthia ad aprire.

<< Oh ciao Marth! Ma guarda un po' con chi ti trovo! Lo dicevo io che ti ci voleva un miracolo per farti mettere fuori il naso dal castello! Per fortuna che era "troppo pomposo per te" eh?! >> ridacchiò la ragazza con sguardo malizioso, guardandoli.

<< Cosa sarei IO?! >> sbottò Paul, punto sul vivo.

Martha cercò di riprendersi dalla vista inaspettata dell'amica.

<< Ciao Cyn! Che ci fai qui?! >> chiese nervosa.

<< Veramente stavo giusto andando via. Ho passato il pomeriggio con John e poi l'ho accompagnato qui. >> rispose l'amica arrossendo un poco.

<< Di solito mi fermo a sentire le prove ma oggi ho da badare a Claire perché mia mamma è fuori città! >> continuò lei.

<< Capisco! Bhe, salutami quella peste di tua sorella allora! Ci vediamo presto Cyn! >> disse Martha, riprendendosi.

<< Sai, sono contenta che tu ti sia decisa a venire! E' proprio bello sentirli provare! Vedrai che ti divertirai! >>  fece Cyn, con entusiasmo.

<< Eccome se si divertirà! >> sussurrò Paul ghignando.

Martha gli tirò una gomitata che lo fece sussultare.

<< E poi così terrai d'occhio il pollaio che ogni volta se li mangia con gli occhi. Tanto tu sei brava a tenerle in riga! >> scherzò Cyn, facendole l'occhiolino.

<< Il Pollaio?!? Cosa intendi per "POLLAIO"?!? >> chiese Martha allarmata.

<< Ahh!! Paul non te l'ha detto?!? Strano, sono quasi tutte del suo personale fan club…Alcune però mirano anche a John..Tienilo d'occhio capito?! >>.

<< C….c…c..certo! Contaci Cyn! >> balbettò Martha accennando un sorriso.

<< Si, Cyn vedrai che non lo perderà d'occhio un attimo! >> infierì Paul, trattenendo le risa.

<< Che cara che sei! Voi due fate proprio una strana coppia! A starvi vicino quasi mi manca l'aria! >> scherzò Cyn.

<< E CON QUESTO COSA VORRESTI DIRE?! >> sbottarono insieme Paul e Martha, punti dall'insinuazione.

<< Nulla! Siete bellissimi, ora scappo! CIAO! >> rispose Cyn andandosene e salutandoli con la mano.

I due restarono a fissare la porta aperta senza decidersi a muovere un passo.

<< Allora? >> iniziò Paul.

<< Allora cosa?! >> fece Martha guardandolo di sottecchi.

<< Ripensamenti? >> chiese l'amico, seriamente.

<< No. >> rispose lei, altrettanto seria.

<< Sensi di colpa?! >>.

<< No. >>.

<< E allora che stiamo aspettando?! >> disse Paul con entusiasmo e prendendo Martha per mano la guidò all'interno, chiudendosi la porta alle spalle.

 

ANGOLO AUTRICE

Ciao gente! Sto sfornando un capitolo dietro l'altro perché mi sono decisa a finire questa storia prima che mi passi nuovamente la voglia ed anche perché so benissimo che per i prossimi tre giorni non avrò tempo di pubblicare causa esami, CONCERTO DI PAUL, teatro, CONCERTO DI PAUL ed esami. Quindi oltre a questo capitolo, aggiornerò anche sta sera.

Ringrazio come sempre chi sta seguendo questa storia e chi l'ha messa nei preferiti, sono davvero onorata. So che lo dico ogni volta ma la gratitudine non è mai troppa, soprattutto se si tratta di me quindi grazie di cuore!

A quanto pare provo un gusto lancinante a prendervi per i fondelli dicendovi che in questo capitolo sarebbe successo qualcosa di entusiasmante quando invece ho sfornato un altro bel capitolo di passaggio.

Beh, rassicuratevi: Nel prossimo non avrò scelta, dovrà esserci John!

Intanto beccatevi questo e ricordate: Per qualsiasi tipo di lamentela io sono a disposizione!

Un grosso bacio e grazie ancora!

Lady Madonna.

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Capitolo 18
*** Le prove ***


CAPITOLO 18

<< Ciao Paul! Meno male che sei arrivato. John stava cominciando a innervosirsi! >>.

George era sbucato dal corridoio d'entrata di casa sua e il suo viso si rilassò, dopo aver visto l'amico.

<< Hei! Ma io questa ragazza la conosco! >> disse gioviale puntando il dito verso Martha.

<< Ciao George! Scusa se mi sono introdotta in casa tua, ma Paul ci teneva così tanto che non ho avuto la forza di dirgli di no! >> scherzò lei, stringendogli la mano.

Paul le lanciò uno sguardo trovo e fece per parlare ma George lo interruppe.

<< Ah Paul vecchio volpone, le fai secche tutte vero?! >>.

<< Eh già, m'ha conquistata subito! >> rise Martha, prendendo Paul sotto braccio.

<< Dai, andiamo di là, John è impaziente di cominciare. >> disse George con un sorriso e così dicendo aprì la porta di camera sua.

La scena che si presentò ai nuovi arrivati era di certo singolare.

Strumenti di vario genere erano sparsi ed adagiati accuratamente per tutta la stanza. John sedeva nel letto cercando di accordare la sua chitarra, mentre una ragazza bassa e tarchiata gli spettinava i capelli, ridacchiando. Una decina di ragazze erano disposte tra l'altra metà del letto di George e il pavimento sottostante, parlottando animatamente tra loro.

<< Salve a tutti!Dai qua John, faccio io! >> esclamò Paul gioviale avanzando verso il letto con quell'aria splendidamente studiata per far secche le pollastre che Martha gli aveva visto fare la sera precedente. 

<< Macca, dove cazzo eri finito?! Ho fatto in tempo a concludere con Cyn due volte questo pomeriggio, venire da George, farmi mezzo pacchetto di sigarette e ancora tu non c'eri! >> sbottò John innervosito.

<< Sono arrivato giusto in tempo per accordarti la chitarra come si deve! >> rispose Paul tranquillo, sedendosi affianco a lui.

<< L'avrei fatto io se solo me la facesse toccare… >> si lamentò George, incrociando le braccia.

<< Tu toccherai la mia chitarra solo quando smetterai di russare come un maiale mentre dormi. >> rispose John, sarcastico.

Tutte le ragazze iniziarono a ridacchiare sonoramente, ammutolendo il povero George che cominciò a borbottare tra se parole indistinte, arrossendo un poco. Tutte tranne una.

<< Dai Lennon, lascialo stare. Chi è che non russa di gusto almeno una volta nella vita?! >>.

John alzò gli occhi di scatto. Martha era li, davanti alla porta, un sorriso spontaneo sul volto. I loro sguardi si incontrarono e a Martha per poco non si smorzò il sorriso dall'agitazione. Appena i loro occhi si incrociarono infatti, Martha perse un battito e pensò che l'idea di Paul era una follia bella e buona, non sarebbe mai e poi mai riuscita a trovare il coraggio necessario per proporsi a John da sobria. Probabilmente Paul se ne accorse, infatti avanzò verso di lei e tirandola per un braccio la avvicinò verso il letto di George.

<< Questa amico mio, è la causa del mio ritardo. >> annunciò quindi sorridendo, sedendosi accanto all'amico e cominciando ad accordargli la chitarra.

Suo malgrado, John si scoprì infastidito dal sentire l'ultima frase di Paul. Come sempre era riuscito ad accaparrarsi ciò che desiderava. Lui otteneva sempre quello che voleva. Ma perché era così infastidito?! Infondo era la cosa migliore, no?!

<< Fanculo Macca, se devi scopare scopa ma non azzardarti a fare tardi alle prove per questo! >> sbottò John con rabbia.

<< Calma John! Non hai capito! >> disse subito Paul, stupito dalla reazione dell'amico.

<< Non voglio entrare nei particolari della vostra vita, intima. Hai finito di accordare questa fottuta chitarra?! >> chiese John con irritazione.

<< Si che ho finito. >> esclamò Paul, cercando di mantenere la calma. << Non capisco cosa diamine ti prende! >> .

<< Non mi prende un cazzo di niente, dai cominciamo! >> sentenziò John prendendo la sua chitarra in mano ed abbassando lo sguardo su di essa.

Perché stava facendo il cazzone?! Doveva essere felice, dopotutto Paul gli aveva appena risolto un problema. Perché aveva voluto portarla alle prove però?! Sapeva che dopotutto a lui piaceva! Doveva tenergliela lontana, non sbattergli in faccia che invece lui poteva prenderla!

Martha intanto era rimasta immobile sulla porta, quanto più frenata dalle parole risentite di John.

<< Se vuoi che me ne vada non hai che da dirlo. >> disse, seria.

John allora la guardò. S'era aspettato che dicesse una cosa del genere, ma il tono con cui lo aveva detto era per lui una sorpresa. Non c'era rabbia o sarcasmo nelle sue parole. La guardò. Era seria, quasi intimorita. Aveva abbandonato qualsiasi difesa e si poneva a lui con l'insicurezza dipinta in volto. "Ecco la vera Martha" pensò il ragazzo, sorpreso. Non l'aveva mai trovata così bella.

<< Quindi alla fine sei venuta! >> cominciò John con fare sarcastico.

<< Vuol dire che ti piacciamo. A meno che tu non sia venuta per Paul, in tal caso puoi sederti con loro, sempre che ti facciano posto! >> aggiunse poi con un sorriso sghembo.

<< SI PUO' SAPERE CHI SEI?! >> gracchiò una vocina indistinta all'interno del gruppetto di ragazze sedute ai piedi del letto, rivolta a Martha.

Quest'ultima non si degnò neanche di voltarsi a vedere chi avesse parlato e si avvicinò a George, seduto su una sedia di fronte a John e Paul.

<< Ti secca se mi siedo vicino a te?! Prometto di non distrarti. >> chiese lei gentilmente.

<< Wow, una fan, che bello! Beccati questa Paul! Certo, siediti pure! >> esclamò George raggiante.

Paul dal canto suo si limitò a compatire l'amico con lo sguardo.

Le prove fluirono senza più discussioni. John e Paul avevano un'alchimia fantastica. A Martha sembrò che spesso i due si capissero senza nemmeno parlare.Cantavano e suonavano con una scioltezza formidabile.Erano l'uno l'opposto dell'altro ma così vicini da fondere i loro universi tra loro. Quel che ne uscì fu inevitabilmente straordinario. George poi si impegnava al massimo per stare al passo. Con la chiara era di gran lunga più bravo di John ma nonostante questo pendeva dalle sue labbra ogni qualvolta quest'ultimo aveva qualcosa da ridire.

Eseguirono parecchie canzoni di Elvis e anche qualche loro nuovo pezzo che a Martha piacque molto.

Poi John si alzò, stiracchiandosi con aria soddisfatta.

<< Cazzo ragazzi, belle prove! >> esclamò infine, buttandosi all'indietro sul letto.

<< Si infatti! Peccato che Pete se le sia perse! >> disse George, riponendo con cura la chitarra nella custodia.

<< Ah, che si fotta Pete! Cazzi suoi se non è venuto! >> rispose John stizzito.

Paul intanto era stato circondato dalle ragazze, che lo stavano riempiendo di complimenti. Il sorriso "innocentemente" soddisfatto che aveva stampato in faccia fece capire a Martha che in quel momento il suo amico stava provando una soddisfazione lancinante. Non le parve il caso di interrompere il suo momento di gloria così prese coraggio e si sedette accanto a John.

<< Siete fantastici. E' stato magico assistere alle vostre prove. >> disse Martha, sorridendo.

John si voltò a guardarla in volto. Era serena, tranquilla come mai l'aveva vista. La Martha burrascosa ed ostile era scomparsa del tutto. Non poté che esserne colpito.

<< Oggi sono andate bene. Non è sempre così, sei stata fortunata! >> rispose lui rispondendo al sorriso e tirandole una leggera gomitata.

<< Non ti da fastidio avere tutta questa gente che assiste?! >> chiese Martha curiosa.

<< Non se stanno zitte. Oggi sono state particolarmente taciturne. Erano troppo occupate a squadrare te. >> .

<< Hmhm…Non c'ho fatto granché caso.. >> mentì Martha allargando il sorriso.

<< Come no…Si staranno chiedendo da dove cazzo salti fuori. Domanda che mi sono posto spesso anch'io Abboth! >> ridacchiò John.

<< Ehi! Solo perché non frequento le sciacquette stinte non vuol dire che non ho una vita sociale! >> lo rimbeccò lei di rimando.

<< Cosa?! Martha Abboth che ha una vita sociale?! Dovrò smentire la leggenda che ho creato sul tuo conto allora… >>.

<< Quale leggenda Lennon?! >> chiese Martha allarmata.

<< Quella in cui tu sei una strega che ruba agli esseri umani luce e felicità e che nel tempo libero mangia insetti e rane! >> rispose lui tranquillamente.

<< Ahhh,quella!No no, allora è tutto vero, tranne per il fatto che io non mangio rane, mangio i gatti. >> .

John a quel punto finse di ammutolire.

<< MANGI I GATTI?!?TU NON ENTRERAI MAI IN CASA MIA! >> urlò con aria scioccata.

<< Chi è che mangia i gatti?! >> si inserì Paul avvicinandosi e portandosi dietro il suo corteo femminile.

<< La tua ragazza, ecco chi! Dovresti sapere che include regolarmente la carne di gatto nella sua dieta. Devi informarti su di lei amico, se fai sul serio! >> concluse John.

<< Ah, lei è liberissima di mangiare tutti i gatti che vuole. Non ci vedo proprio nulla di sbagliato, anzi la cosa è eccitante! >> rispose Paul tranquillo facendo a Martha l'occhiolino.

<< Anch'io mangio i gatti Paul! Buoni, buonissimi gatti al forno! >> squittì una ragazza alle sue spalle. Martha e John si guardarono allibiti per poi scoppiare a ridere.

<< Ma certo che li mangi anche tu Nancy! Ecco, riguardo a questo, andiamo a parlarne fuori… Ragazzi, ragazze, vogliate scusarci. Ho una gatta da pelare! >> esordì Paul prima di uscire con la saltellante Nancy al suo fianco.

<< La solita fortunata! Dai ragazze, torniamo a casa! >> sospirò una di loro, con aria rassegnata. Molte ragazze la seguirono, ma tre di loro non si mossero di lì, rimanendo a parlottare.

Martha era rimasta allibita da ciò che aveva appena visto. Paul aveva sicuramente qualche super potere speciale così da mandare in fumo il cervello delle ragazze. Era senz'altro così, pensò. Oppure quelle erano semplicemente delle oche a livelli galattici.

<< Perciò tra voi non è una cosa seria. >> .

La voce di John la distrasse dai suoi pensieri e la riportò alla realtà, facendola voltare verso il ragazzo.

<< Come dici? >> chiese lei, non capendo dove il ragazzo volesse andare a parare.

<< Se gli permetti di andarsene con la prima bambola di turno, cristo non può essere una cosa seria tra te e Paul. >> ripetè John come a spiegarle una cosa elementare.

<< Hai proprio frainteso la situazione John. >> sorrise Martha, capendo l'abbaglio che il ragazzo aveva preso.

<< Non chiamarmi John. >> . Questa frase gli scivolò dalla bocca senza volere, suonando dura e insindacabile. Appena si rese conto di averla detta si maledì per averlo fatto. Perché cazzo voleva sempre complicare le cose, pensò. Non erano un casino già così?!

Martha per un po' non disse nulla. Lo guardò senza fiatare per qualche istante prima di alzarsi ed andare verso George.

<< Hei George! S'è fatto tardi, è proprio giunta l'ora per me di tornare al castello stregato a maledire la gente a distanza! Sai, ho una routine ferrea da seguire! >> disse, tentando di sembrare allegra.

<< Sei la strega più simpatica che conosco! Vuoi che ti faccia strada? >> chiese il ragazzo, dopo averla abbracciata.

<< No grazie, i miei poterei mi permettono di trovare l'uscita anche senza guida! A presto George! >> e detto questo fece per andarsene, dirigendosi fuori dalla stanza.

<< Guarda che se non l'hai capito Paul ora E' IMPEGNATO!! >> le urlò una ragazza da dietro.

Martha allora si fermò, fece un respiro profondo e quando si girò per guardare il gruppo di ragazze, aveva dipinta in volto la più terrificante faccia gioviale mai vista sulla terra.

Con eleganti falcate raggiunse il trio di ragazze situate all'angolo della stanza e con voce melliflua chiese: << Chi è stata a parlare? >> .

Una ragazza alta e dai capelli rossastri balbettò un incerto "Io".

<< Tesoro. Lascia che chiarisca questo punto affinché d'ora innanzi non ci debba più ritornare con nessuna di voi care…creature. Apri bene le orecchie, spalancale più che puoi, ci riesci?! Io e Paul non stiamo insieme. Non siamo sessualmente compatibili. Non ci piacciamo, non proviamo il desiderio di fornicare come conigli ogni volta che ci vediamo e quindi come è ovvio, non scopiamo. Non porto la mia gatta a passeggio col suo… Insomma, spero di essere stata piuttosto chiara. Ora, se volete scusarmi, ho delle maledizioni da scagliare e sono già in ritardo. Buona serata. >> e con la stessa inquietante quanto fasulla giovialità, si girò ed uscì dalla stanza lasciando i presenti letteralmente senza parole. Tutti i presenti.

Come già era accaduto in passato, John dopo pochi istanti si alzò di colpo e la seguì a ruota.

<< Martha! Cazzo, aspettami! >> urlò il ragazzo cercando di raggiungerla.

<< Da qui so raggiungere casa mia anche da sola, non ho bisogno di essere accompagnata John, ti ringrazio. Ah, scusa. Non devo chiamarti così. >> sbottò lei senza fermarsi.

<< Perché non mi hai detto che non stavi con Paul?! >> chiese John prendendola per un braccio, nel tentativo di fermarla.

<< Lasciami. Pensavo fosse ovvio! E poi comunque io non ti devo nessuna spiegazione. >>.

<< Sei arrabbiata. >> disse John guardandola.

<< Si, sono arrabbiata. E' possibile che benché mi sforzi non riusciamo ad andare d'accordo per più di cinque minuti?! Cosa ho fatto di sbagliato questa volta?! >> sbottò Martha esasperata.

<< Non sei solo arrabbiata. Sei..Offesa. >> aggiunse il ragazzo, animandosi di colpo.

<< Non capisco cosa vuoi dire. >> borbottò Martha, cercando di divincolarsi. Sapeva che John aveva ragione, ma non voleva essere umiliata, non un'altra volta.

<< Fermati Abboth! Cazzo, fammi parlare. Non scappare per una volta nella tua vita e ascoltami! >> intimò John con risolutezza.

La ragazza non si mosse. Il suo volto era di nuovo un libro aperto e John poteva leggerci tutta la preoccupazione e l'insicurezza che era già riuscito ad intravvedere qualche ora prima.

<< Non volevo dire quello che ho detto. M'è scappato. Mi succede spesso di dire cose che non penso e questo in sostanza perché si, sono un gran cazzone. Non volevo che mi chiamassi per nome perché le poche volte che l'hai fatto sono state…INTIME. Ed io pensavo stessi con Paul e quindi non mi sembrava il caso che tu ne abusassi…Ma è una stronzata, non so perché ho detto quello che ho detto, mi piace quando mi chiami per nome, cazzo. Non volevo litigare per forza, ero solo… >> John parlò talmente in fretta che quasi non s'accorse che l'espressione di Martha era cambiata.

<< John, eri geloso?! >> chiese lei accennando un sorriso sorpreso.

<< Cazzo non lo so che cos'ero, non potrebbe essere che mi ha dato fastidio e basta?! >> disse il ragazzo, allarmato.

<< Perfetto. Diciamo quindi che non sei geloso. Allora è giusto che tu sappia che ho intenzione di mettermi con Steve. >> rispose Martha, tornando seria.

John la guardò interdetto. Emozioni diverse passarono sul suo volto, una però ebbe alla fine la meglio sulle altre: la rabbia.

<< Si può sapere adesso perché cazzo me lo hai detto?! Che bisogno avevi di dirmelo?! >> ringhiò, arrabbiato.

<< Penso proprio che tu sia geloso, si. >> disse Martha tranquilla.

<< No che non lo sono! Io non sono un cazzo di niente Abboth! >> .

La ragazza allora pensò che era inutile andare avanti a battibeccare e che se c'era un momento giusto per agire era quello.

Prese tutto il coraggio che aveva in corpo e in breve tempo raggiunse John prendendogli il viso ancora pulsante tra le mani.

<< John. >> lo chiamò, sussurrando il suo nome.

Il ragazzo chiuse gli occhi, ansimando.

<< T'ho detto di non chiamarmi così. >> sbottò, ancora arrabbiato. La ragazza rise piano e si avvicinò ancora di più al suo viso.

<< John…John…John…John…è abbastanza intimo così?! >> .

John a quel punto smise di ragionare e la baciò. La baciò con rabbia, come se volesse assaporarla e ferirla insieme. Martha rispose al bacio con altrettanta veemenza, affondando le mani sui capelli sudati di John, che invece la stringeva in vita.

Ben presto le mani del ragazzo cominciarono a vagare indisturbate sul corpo di Martha, man mano che il bacio si faceva più intenso.

Quando si staccarono sembrò ad entrambi che il tutto fosse durato una vita. Ansimavano e si guardavano come cani affamati. Nessuno dei due era minimamente sazio dell'altro.

Dopo alcuni istanti in questo stato Martha levò lentamente le mani dai capelli di John, senza però abbassare lo sguardo.

<< Devo risolvere questa…COSA con te, Lennon. Capisci che è un problema?! >> .

John non riusciva a smettere di pensare che, fosse stato per lui, se la sarebbe fatta li in strada fottendosene di tutto il mondo.

<< Ti voglio Abboth. E ti voglio adesso. >> disse John, a bassa voce, stringendo Martha verso il suo petto.

Al combaciare dei loro corpi la ragazza ebbe un gemito che fece sorridere John di soddisfazione.

<< Capisci che è una cosa fisica, vero?! Io voglio davvero mettermi con Steve ma non posso farlo se tu sei la mia perversione sessuale! >> confessò Martha, sinceramente.

<< Anch'io amo Cyn. Davvero, la amo. Ma è da quando siamo rimasti soli la prima volta che sei il mio chiodo fisso. >> rivelò John a sua volta.

<< Queste sono le mie condizioni Lennon: Succederà una volta sola e NESSUNO deve sapere. Intesi?! >> .

<< Mi sembra ragionevole. Solo, una richiesta.. >> iniziò John, un'espressione indecifrabile sul volto.

<< Spara! >> disse Martha, incoraggiandolo a continuare.

<< Facciamo in modo che sia memorabile! >> .

 

ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti! Eccomi qui, reduce dal MEMORABILE concerto di Paul in Arena che m'ha tentata in tutti i modi di dare al caro Paul molto più spazio di quello che poi effettivamente gli ho concesso. 

Qualcosa mi dice che si vendicherà… Aspettatevi un altro capitolo "Paul" quindi, e prendetelo come effetto collaterale post concerto.

Allora, tante le battute ed i chiarimenti su di esse. 

In primis: So benissimo che Paul è vegetariano ma so anche che non lo è dalla nascita ma solo dopo aver incontrato Linda, quindi ho voluto giocare su questo.

Ah, non è un caso che l'oca giuliva che esce con Paul si chiami Nancy (non me ne voglia Paul, ma a me la sua attuale moglie m'è sempre stata antipatica, mi ricorda un cavallo!).

Per quanto riguarda l'orrore che John prova quando Martha scherzando afferma di mangiare i gatti, potrebbe sembrare esagerato per chi non sapesse che John li ha sempre adorati e che sin da piccolo era abituato ad averne diversi in casa (in futuro, chiamerà uno dei suoi gatti George).

Passando un attimo a Martha, per chi ancora non se ne fosse accorto, qui viene proprio fuori che è una snob ed è fiera di esserlo. Per cui non aspettatevi che in futuro si metta a socializzare con le ragazze perché, in quanto deviata, odia il genere femminile in generale (eccezion fatta per Cyn) perché lo percepisce come minaccia nei suoi confronti.

Veniamo al bacio. L'ho immaginato in tantissimi modi ma alla fine la violenza ha prevalso sul resto. Infondo è la rabbia che li ha spinti a scoprirsi ed è con un primo vero bacio arrabbiato che li ho voluti unire.

Ringrazio tantissimo vecchi e nuovi lettori ed in particolar modo BlueJayWay che sin dall'inizio ha sempre seguito questa storia con passione ma anche Swaying-daisies, Anna_mccartney e Mrs_Mccartney, che mi hanno dato molte moltissime soddisfazioni e opinioni preziose. 

Non mi resta quindi che salutarvi ed augurarmi che questo capitolone vi piaccia! Come già sapete, per qualsiasi dubbio o lamentela, non esitate s scrivere!

Un bacio,

Lady Madonna.

Ps: Per chi si chiedesse che aspetto ha il nostro Steve, vi faccio sapere che io me lo immagino all'incirca così:

http://i.telegraph.co.uk/multimedia/archive/01154/arts-graphics-2004_1154274a.jpg

(Chi sa dirmi chi è, avrà tutta la mia stima musicale e personale). :D

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