Nymphadora in love

di Thumbelina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Discussioni post ***
Capitolo 2: *** A telefono con mamma ***
Capitolo 3: *** L'incontro e i ***
Capitolo 4: *** Risveglio e individualità ***
Capitolo 5: *** Storie e draghi ***
Capitolo 6: *** I can fly ***
Capitolo 7: *** Mancato appuntamento ***
Capitolo 8: *** Bugie in cornetta ***
Capitolo 9: *** Discoteca ***
Capitolo 10: *** Io ballo da sola ***
Capitolo 11: *** Della serie, avevo sempre pensato che il cavaliere dall'armatura splendente dovesse ucciderlo il drago, non allevarne a migliaia! ***



Capitolo 1
*** Discussioni post ***


Discussioni post

- Quel ragazzo non ha mai fatto nulla di buono per l’Ordine – continuò a ribadire Lupin
- Ma neanche nulla di cattivo – obiettò Molly – è un bravo ragazzo e non voglio che qualcuno parli male di lui
- Non stiamo parlando male di lui, Molly – spiegò lei Minerva McGranit – è solo che nessuno di noi vede la necessità di richiamarlo in questo momento, non ci sembra indispensabile ne troppo propenso a divenire parte dell’Ordine, tutto qui

- È comunque mio figlio – continuava imperterrita Molly – e vogliamo che sia qui con noi in un momento di tale pericolo, giusto Arthur?
- Sì, sono d’accordo con lei. – affermò Arthur Weasley
- Quindi, se ho capito bene, – fece Severus Piton senza alzare gli occhi dal suo giornale – qualcuno di noi dovrebbe andare in Normandia a convincere uno scapestrato ventitreenne a lasciare la sua vita tutta draghi e discoteche per venire qui a rischiare la vita combattendo contro Lord Voldemort, giusto?
- Vi prego sopprimetelo! – esordì Sirius Black, che fin’ora era sempre stato seduto comodo comodo sulla sua bella sedia di velluto rosso
- Credo che qui con noi starà più al sicuro – continuò la signora Weasley ignorando i due
- In Normandia non c’è la guerra, tuo figlio non corre alcun pericolo stando lì, Molly, mentre qui… - provò a dire Kingsley prima che la signora Weasley lo interrompesse furiosa
- IO VOGLIO CHE MIO FIGLIO STIA QUI VICINO A ME! IO SONO LA SUA MAMMA E SOLO E SOLTANTO CON ME LUI E’ AL SICURO, SONO STATA ABBASTANZA CHIARA???!!
- Ok, ok, ok – fece Remus Lupin cercando di calmarla – andremo a prendere tuo figlio Charlie il prima possibile.
- Andremo? – chiese lui Severus Piton con una più che sottolineata espressione ironica sul volto – chi sta a sottintendere quella prima persona plurale?
- Tu non venire, se vuoi – gli rispose Sirius – non ci mancherai di certo
- Perfetto, allora me ne rimango qui. Sto leggendo un articolo davvero interessante sulle mandragore, lo sapevate che ne esistono ben settantasette tipi diversi?
- Il “sopprimetelo” di prima è ancora piucchè valido – affermò Sirius Black trattenendo un’avadakedavra.
- Severus ha ragione – esordì allora Albus Silente
- Come al solito del resto – commentò il professore di Pozioni
- Credo che sarebbe troppo rischioso andare tutti in Normandia – continuò Silente – con Voldemort ancora in circolazione non credo sarebbe molto prudente. Inoltre credo che basti uno solo di noi, magari un volontario…
- O qualcuno di totalmente inutile – lo interruppe Severus, poi si girò verso Sirius – vuoi andarci tu?
- Impiccati – gli rispose questo.
- Bill, - disse Arthur ignorando quello scambio di battute fra i due e rivolgendosi al suo figlio maggiore – te la sentiresti di andare tu a prendere tuo fratello?
- Ne pas possible! – intervenne la bellissima Fleur – il mio futuro marito non mi abbandonerà a nemmeno un mese dal nostro matrimonio per partire per la Normandia.
- Fleur ha ragione –assentì Bill – insomma, non posso lasciarla proprio adesso, non pensate?
- Ok, - fece allora Molly – ci andremo io e vostro padre.
- Povero ragazzo… - sibilò Piton in modo che tutti all’interno della stanza potessero sentirlo e non sentirlo
- Che cosa hai detto, scusa? – domandò lui Molly
- Nulla, è solo che ci sarà pure un motivo se quel ragazzo non torna da più di quattro anni a casa per Natale, o sbaglio?
- Che vuoi dire?
- Beh forse vedersi piombare mammina e papino fra i piedi mentre se la spassa fra pupe e draghi in Normandia non è proprio il più grande dei suoi sogni, voi che dite?
- Touché – fece qualcuno all’altro capo della stanza e la discussione su chi dovesse andare a prendere Charlie ricominciò
- Potrebbe andarci Sirius – propose Harry – vedendo una persona del suo livello far parte dell’Ordine tornerà sicuramente
- O scapperà più lontano… – lo interruppe Piton
- Potremmo andarci io, Harry e Ron – propose Hermione
- Oh ma che brillante idea, signorina Granger, perché non ci ho pensato io? insomma, un viaggio in Normandia sarà molto più utile della vostra istruzione! – rispose Piton sarcastico – ci terrei a ricordarvi che fra tre giorni ricomincia la scuola per voi tre.
I tre sbuffarono sonoramente.
- Lupin, vuoi andarci tu? – propose Molly
- Per me va bene – rispose quello
- Quante fiale di pozione anti-lupo dovrò prepararti per la partenza? – chiese lui Piton – sai com’è, non vorrei che ti mangiassi il ragazzo mentre siete in Normandia.
- Perché non ti tappi la fogna? – propose Sirius
Severus Piton lo ignorò.
- Potrebbe andarci Alastor? – propose Lupin – del resto è un ottimo membro dell’Ordine
- Già, e ha anche un occhio bionico e una gamba finta, non credo che le sue condizioni fisiche inviterebbero il ragazzo a unirsi a noi – rispose Piton
- Silente… - cercò di proporre Bill
- Silente è troppo impegnato per occuparsi anche di un ventenne – fece Piton
- Perché non ci vai tu, visto che parli tanto? – fece Sirius la cui soglia di sopportazione aveva finalmente toccato il limite
- Al momento sono troppo impegnato a farmi una cultura sulle mandragore – rispose il professore continuando a leggere il suo giornale – sapevate che nell’antichità le venivano attribuite proprietà afrodisiache? Veniva usata per curare la sterilità…
- Vi prego tappategli la bocca con qualcosa, qualunque cosa, dico davvero, mi accontento, ma per favore fatelo stare zitto! – implorò Sirius Black
- Minerva, tu puoi andare? – chiese lei Molly
- Mi dispiace, cara, ma ho la scuola
- Hum… potrebbe andare a prenderlo Kingsley
- Già, o Hagrid
- A volte mi chiedo seriamente se sono stato l’unico ad avere vent’anni – esordì Piton in modo che tutti lo sentissero
- Che vuoi dire, Mocciosus? – chiese lui Sirius, profondamente scocciato
- Nulla, pensavo solo che una bella ragazza potrebbe essere un’invito a tornare più allettante di un fratello maggiore, di una mamma protettiva, di un coglione montato, di tre mocciosi, di un lupo mannaro, di un auror mutilato, di un vecchio in barba bianca, di una professoressa rompipalle, di un diplomatico e di un gigante che sbaglia il congiuntivo, voi che dite?
- Suppongo che Severus abbia ragione – commentò Remus Lupin
- Togli pure quel “suppongo” – fece Severus
- Ma chi potrebbe andare?
- …
- …
- …
- …
- …
- Tonks? – chiese Sirius alla mutaforme
- Sì? – fece lei intervenendo per la prima volta in quella discussione
- Tu sei una ragazza – disse l’ex detenuto
- E io che lo facevo stupido…- commentò sarcastico Severus Piton – guarda, Colombo, l’America è un po’ più in là, volessi scoprire pure quella…
- Intendevo dire che potrebbe andare lei da Charlie – specificò meglio Sirius
- Quando ho detto “una ragazza” intendevo dire qualcuno di attraente
- Che vuoi dire con “qualcuno di attraente”? Io non sarei abbastanza attraente? – chiese lui Tonks, leggermente alterata
- Sempre che non si reputi eccitante il tuo continuo inciampare sui tuoi stessi piedi, direi di no.
- Simpatico come al solito, Severus - lo rimproverò Silente
- Io invece credo che Tonks sia semplicemente perfetta – commentò sorridente Molly – è una brava ragazza, è spiritosa, è grintosa, piena di euforia
- E di equilibrio… - commentò sarcastico Piton
- Tu che dici? – chiese lei Arthur Weasley – Te la senti di andare?
- Sì – rispose timidamente la ragazza – credo che un bel viaggetto in Normandia non mi dispiacerà affatto!
- Allora è deciso: - decretò radiosa Molly Weasley – penserà Tonks a far tornare Charlie
- Povero ragazzo… - commentò il professore per quella che doveva essere l’ennesima volta.
- Vuoi smetterla di intrometterti? – chiese lui Sirius
- Hum… no. Comunque potrebbe anche darsi che il ragazzo rifiuti categoricamente di tornare… insomma, non è che Ninfadora può passare un anno in Normandia a cercare di convincerlo
- Severus ha ragione – fece la McGranit
- Credevo che ormai questo lo avessimo acquisito come un dato di fatto – commentò il professore
- Facciamo così, cara, - continuò Minerva – hai tre settimane per tentare di riportare qui Charlie e se non ci riesci...
- Cosa dannatamente probabile – commentò Severus
- Se non ci riesci ci rassegneremo: nessuno potrà dire che non ci abbiamo provato.


Salve. Spero che questo capitolo vi abbia divertito almeno quanto ha divertito me. Lo so: Charlie, il grande presente assente (come dice il mio prof d'italiano riguardo a Odisseo nei primi capitoli dell'Odissea) non è ancora comparso. Ogni cosa a suo tempo... ogni cosa a suo tempo...

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Capitolo 2
*** A telefono con mamma ***


A telefono con mamma

- Sì, mamma, mi manchi tantissimo – mentì Charlie con voce scocciata per quella che doveva essere la centosettantaduesima volta
- Anche tu, tesoro mio – faceva Molly Weasley attaccata a quel telefono neanche fosse la guancia del figlio – e sei all’aeroporto, vero?
- Sì, mamma, sono all’aeroporto, sono sette volte che te lo dico
- Bene, tesoro mio, la nipote di Sirius di cui ti ho parlato sarà lì fra poco
- Lo so, mamma, me lo hai detto circa una dozzina di volte nell’arco degli scorsi cinque minuti
- Quelle mamme sono particolarmente apprensive – lesse ad alta voce Piton completando il suo cruciverba – orizzontale, sette lettere… Weasley! [la risposta giusta è Chiocce]
Molly lo fulminò con un’occhiata.
- Severus è con te, vero? – fece ridendo Charlie che aveva sentito l’intervento del suo ex insegnate
- Come negarlo – rispose Molly
- Domanda: perché se questa ragazza è una strega deve venire qui in aereo? Non potrebbe semplicemente smaterializzarsi
- Beh… - boccheggiò la Weasley… - Tonks è…
- Diciamo solo che non è proprio il tipo di persona più adatto per una smaterializzattione lampo Inghilterra-Normandia, tutto qui – rispose Severus Piton al suo posto. – otto verticale, cinque lettere, hum… qualcuno sa trovare un altro sinonimo di muto, tacito, silente…
- Zitto! – gli ordinò Sirius
- Centra a pennello! Hai fatto qualcosa di utile nella tua vita, Black, sono davvero commosso – rispose Piton scrivendo “zitto” sulle caselle appropriate
- Allora, amore di mamma, - riprese la Weasley – come va il lavoro?
- Bene, mamma, come sempre. Ma torniamo a questa ragazza… com’è? Alta? Bella? attraente? Insomma, come faccio a riconoscerla?
- Oh, per quello non c’è problema – rispose ridendo Severus Piton – la riconoscerai senza alcun problema: sarà quella che, inciampando su una formica, distruggerà mezzo aeroporto [battuta non mia ma di “xStella95x”, che ringrazio tantissimo]
Charlie rise.
- Non è vero – obiettò Molly severa – Tonks è dolce quanto lo zucchero, graziosa quanto un fiore…
- E aggraziata quanto un drago! – commentò Severus – credo che andrete molto d’accordo voi due
Charlie rise di nuovo.
- Senti, mamma, l’aereo è appena atterrato e la nipotina di Sirius sarà qui a momenti – mentì il ragazzo – quindi è meglio che io attacchi e vada a prenderla al ritiro bagagli. Baci.
Ciò detto attaccò il telefono prima che la mamma potesse rispondere e lo spense per impedirle di richiamare. Ok, mancava ancora mezz’ora buona all’arrivo dell’aereo, ma non ce la faceva a sopportare oltre una mamma chioccia così apprensiva!

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Capitolo 3
*** L'incontro e i ***


L'incontro e i "punti"

Punto primo: quello era stato il suo primo viaggio in aereo ed era letteralmente distrutta.
Punto secondo: non aveva neanche lontanamente idea di quale dovesse essere l’aspetto del ragazzo che la sarebbe venuta a prendere, dato che non aveva mai visto Charlie Weasley.
Punto terzo: il bagaglio era pesante.
Mentre ragionava su un ipotizzabile punto quarto, la ragazza avvistò un ragazzo alto, di bell’aspetto, con i capelli castani e qualche ciocca rossastra, i pettorali scolpiti e gli occhi scuri con un mano una targa di cartone con su scritto: “Ninfadora Tonks cercasi”.
La ragazzo si avvicinò a lui trascinandosi dietro il pesante bagaglio.
- Sei tu Charlie Weasley? – col fiatone
- Per l’anagrafe… - rispose il ragazzo caricandosi in spalla il bagaglio della mutaforme e conducendola fuori dall’aeroporto.
Punto quattro, pensò la ragazza camminando tre passi dietro a lui e seguendo il suo tragitto, il “fratello scomparso” ha lo stesso nauseante umorismo di Severus Piton. Che palle!
- E tu quanti anni hai? – fece il ragazzo senza voltarsi a guardarla
- Ventidue – rispose lei
- Ai frequentato Hogwarts?
- Sì.
- Strano. Non ti ricordo proprio di averti vista lì.
- Già, anche il tuo viso non mi è molto familiare
- Vabbè, comunque io sono Charlie, ho ventitre anni e credo che mia madre ti abbia parlato fino alla noia di me
- Hum… già. Ha detto che sei fantastico e che è dannatamente strano che tu non abbia portato ancora a casa una ragazza
Il ragazzo si lasciò sfuggire una risata.
- Sì, è proprio da lei – disse sorridendo – e immagino anche che ti abbia detto che non vede l’ora che io ritorni e che ha già trovato una quindicina di ragazze pronte a sposarmi, giusto?
- Giusto.
- Perfetto, tutto come al solito, pretende di poter decidere della mia vita. Dio, se sapesse i giri che ho qui…!
- Che giri?
- Lascia perdere, sei troppo piccola per sapere, ti bloccherei la crescita
- Ma quanto sei simpatico! Potresti andare a fare il comico in tv, dico davvero
- Già, me lo dicono tutte.
- Quindi non sei single?
- Ognuno la vede come vuole
- Ma se hai una ragazza perché non la presenti a Molly? Così è contenta e ti lascia stare.
Il ragazzo rise nuovamente e la guardò malizioso.
- Perché ne ho troppe!
Punto quinto: Severus 2 la vendetta era pure un fanatico Don Giovanni. Peggio di così non poteva andare…
- E tu? Tu ce l’hai un ragazzo? – le chiese
- Hum… io… diciamo che…
Punto sesto: a guardarlo bene il ragazzo aveva davvero un didietro pazzesco.
- Capito. Non ce l’hai. Sei single per scelta o per costrizione?
- Hum... io... per scelta... hum sì, per scelta...
- Capito, sei single per costrizione, se lo fossi per scelta adesso non mi staresti guardando il sedere
Tonks distolse subito lo sguardo.
- Non ti stavo guardando il sedere
- Se lo dici tu... Comunque siamo quasi arrivati
- A casa tua?
- No, alla macchina di un mio amico che ci presterà le scarpette dorate per andare nel magico mondo di Oz... Certo a casa mia!
- Hum... scusa, non ti arrabbiare tanto
- Fai sempre domande così stupide?
- Hum... io...
- Capito: lo prenderò per un sì.
Punto settimo: quella doveva essere la quindicesima figura di merda commessa in un solo giorno, un record!
- Ok, ora parliamo di te - fece il ragazzo rallentando un pò il passo per permetterle di raggiungerlo
- Non c'è nulla di interessante da dire - rispose la ragazza arrossendo un pò.
- Già, lo avevo capito... fa lo stesso. Anni?
- Ventidue, ma questo te l'ho già detto
- Vero. Colore preferito?
- Lilla
- Grazioso. Segni particolare?
- Sono una mutaforme, non è già abbastanza?
- Suppongo di sì. Hum... che altro potrei chiederti...?
- Tua madre non ti ha parlato per niente di me?
- Oh sì, anche troppo direi. E da fonti attendibili mi è giunta voce che sei una ragazza dolce, molto graziosa e per niente aggraziata, giusto?
- Molly ti ha detto che non sono aggraziata?
- No, lo ha fatto il professor Piton, è troppo forte quell'uomo!
- Se lo dici tu...
Punto ottavo: Charlie Weasley era un membro del Severus Piton fan club, e lei odiava Severus Piton.
- Hum... sì, è c'è qualcos'altro che reputi "troppo forte"?
- Mi piacciono i draghi.
Ecco. Quello era il punto della situazione: il ragazzo era un cretino, fanatico, egoista ed esibizionista. Insomma, quale individuo sano di mente e di principi lascerebbe la sua famiglia in pieno periodo di pericolo per andarsene in Normandia a curare draghi? E lei avrebbe dovuto conquistare quel cretino? Mai e poi mai.
- E ti piace qualcos'altro, apparte i draghi intendo
- Le ragazze, in particolare Katie Megglan, che ha un bel corpicino, sebbene sia tremendamente vuota a frivola. A pensarci bene anche Becca ha una bella carrozzeria...
- Dico davvero - lo interruppe la mutaforme - non mi interessa.
- Sei tu che me lo hai chiesto
- Io mi riferivo alle tue passioni, non alle tue ragazze!
- Potevi essere più esplicita
- Potevi leggere fra le righe
- Senti chi parla!
Risero.
Punto nono: il ragazzo aveva davvero un bel sorriso
- E' questa. - disse Charlie entrando in un portone rosso seguito dalla mutaforme e cominciando a salire le scale
- A che piano stai? - gli chiese lei dopo aver completato anche la terza rampa
- Al quinto - rispose lui camminanso veloce davanti a lei - dai sbrigati che siamo quasi arrivati!
Quasi arrivati un cavolo! Pensava la ragazza salendo le scale, non si era mica fatto tre ore di aereo lui, non aveva mica una soglia di resistenza inferiore ai tre minuti lui, non era mica stanco come lei lui!
E così pensando arrivò dinnanzi alla porta dell'appartamento di Charlie.
- Il bagno è lì - fece il ragazzo indicandogli una porta alla fine del corridoio quando furono entrati - questa è la cucina e questa è la stanza degli ospiti (tu dormirai qui).
La ragazza intanto girovagava per il minuto appartamento aprendo ora una porta e ora un'altra.
- No, non quella! - fece lui come a bloccarla quando mise la mano sulla maniglia di una porta di legno
- Perchè? Che c'è qua dentro?
- Nulla, quella è la mia camera, è solo che...
Tonks aprì la porta.
Il tartaro doveva essere all'incirca così, avrebbe detto Severus Piton.
Letto ancora sfatto, abiti ammucchiati su abiti, riviste nei posti più strani, cd dove i cd non dovrebbero stare, un pacchetto di patatine ancora semipieno sul letto, altre cianfrusaglie e oggetti vari sparsi in modo terribilmente disordinato per la stanza.
- Sembra...
- Che vi si sia svolta la Terza Guerra Mondiale - la interruppe Charlie - sì, lo so
- In realtà stavo per dire che sembra la mia camera - lo corresse lei - anch'io sono dannatamente disordinata
I due risero.
Punto decimo: forse il "ragazzo dei draghi" non era poi così male...

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Capitolo 4
*** Risveglio e individualità ***


Risveglio e individualità

Si era svegliata da qualcosa tipo quindici secondi quando sentì qualcuno armeggiare in cucina.
Opzione uno: avrebbe potuto alzarsi e andare a vedere che cosa diamine stava accadendo.
Opzione due: sarebbe potuta rimanere a letto.
Ninfadora scelse l’opzione due e si rigettò rumorosamente fra le coperte.
- Sveglia sveglia, soldato, sveglia svaglia!!!!!
La voce squillante e straziante di Charlie, accompagnata dal rumore di stoviglie che si sbattevano rumorosamente l’una con l’altra, le giunse forte alle orecchie.
- Sveglia sveglia!
La ragazza si coprì le orecchie con il cuscino mentre Charlie entrava con le sue stoviglie rumorose e la sua voce al momento infernale nella stanza della ragazza.
- Sveglia sveglia, è l’ora del rancio, è ora del rancio!
- Vaffanculo! – scandì la ragazza lanciandogli contro il cuscino.
- Sveglia sveglia!
- Smettila! Voglio dormire, sono una dormigliona io
- Lo sono anch’io, dolcezza, ma sono le due del pomeriggio, non credi di aver esagerato un po’?
- Le due?
- Esatto
- In che senso “le due”?
- È semplice, il secondo dei numeri cardinali, la somma di uno più uno…
- Ho capito, ho capito!
- Perfetto, ora alzati e vieni a pranzo
- Pranzo?
- Già, alle due di solito si pranza, cioè, si pranza anche prima ma dato che tu sei peggio di un ghiro…
- Ho capito, non agitarti!
- Io non mi sto agitando, sto semplicemente per tirarti il pranzo in faccia, tutto qui.
- Hai cucinato tu?
- Sì, esatto, quando sei lo scapolo dell’anno devi pur imparare a fare qualcosa, non credi?
- Wow – commentò la ragazza tirandosi su a sedere – al momento, Charlie, sei il mio uomo ideale, dico davvero
- Tu dici? E perché?
- Perché io detesto cucinare, sono totalmente negata. Il sogno della mia vita è un uomo che cucini per me!
- Bene, i tuoi desideri si sono esauditi, ora vieni a pranzo, “Bella Addormentata”!
Dopo avergli tirato contro un ultimo cuscino, Ninfadora seguì il ragazzo dei draghi fino in cucina dove un pranzo allettante era già stato servito sul minuto tavolo stile new age.
- Allora, pensi che io sia uno sbruffone? – chiese lei Charlie quando i due ebbero cominciato a mangiare
- Hum… - “Si”, ma, ovviamente, la ragazza preferì mentire – no
- Sì invece
- No!
- Sì! lo so, è quello che pensate tutti
- Tutti chi?
- Tutti. Semplicemente tutti.
- Io non capisco
- C’è una guerra ed io me ne sto qui con i draghi, devo sembrarti un emerito cretino
- Hum…
- Infatti. Comunque io credo che non dovreste giudicare le persone senza prima conoscerle
- Io non ti giudico
- Sì invece.
- Ma tu che ne sai?
- Lo vedo dal modo in cui mi guardi, dalle tue smorfie, dalle tue espressioni. È più che chiaro che come persona non ti piaccio affatto, per quanto riguarda il mio didietro invece…
- Smettila!
- Nega pure l’evidenza, se è quello che vuoi, ma non pensare di fregarmi, maghi più grandi e più potenti di te ci hanno provato senza riuscirci.
- Molto divertente, Weasley
- Chiamami “Charlie”, odio le persone che non mi danno del “tu”
- Come vuoi, Charlie. Domanda: perché sei così convinto che molta gente pensi male di te?
- Perché è vero, so come è fatta la gente
- E non ti preoccupi di apparir meglio ai loro occhi
- Francamente? No
- Perché no?
- Perché tu non conosci la mi situazione, ecco perché, nessuno la conosce
- Spiegamela allora
- È un discorso lungo, ti annoieresti
- Annoiami allora
- D’accordo, come vuoi. Allora. Io sono il secondo di una famiglia di sette figli, sei dei quali maschi, e tu questo non sai cosa voglia dire, vero?
- Beh…
- Tu sei figlia unica, certe cose non le puoi capire. Te lo spiegherò meglio… totale mancanza di individualità. Niente di ciò che è tuo è sempre stato tuo né lo rimarrà.
- Che vuoi dire?
- Voglio dire che quando da bambino indossavo dei jeans molto probabilmente quei jeans erano appartenuti a Bill prima che a me e quando sarei cresciuto sarebbero spettati a Percy. Capisci?
- In minima parte. Quindi te ne sei scappato in Normandia a causa di un paio di jeans?
- Sai, bella, a volte mi chiedo se tu sia davvero stupida. Il punto non sono i jeans, è l’insieme, ed anche dei jeans sono alquanto importanti
- Ok, ora non ti seguo più
- Punto primo: se quei jeans erano di moda nel momento di appartenenza a Bill, (cosa che succedeva assai di rado dato che, per risparmiare, i miei preferivano comprare qualcosa in offerta o di già andato) si può ben immaginare che, quando quei jeans arrivavano a Ron, erano l’indumento più retrò del mondo. Inoltre erano i miei jeans, avevano i miei strappi sulle ginocchia, simbolo delle mie cadute, delle mie avventure… ma non solo… c’erano anche gli strappi fatti da Bill a suo tempo e ci sarebbero stati (molto improbabilmente) gli strappi di Percy, e poi quelli di Fred o George, e infine quelli di Ron. Sai quando una cosa è definibile tua, Ninfadora? Quando lo è sempre stata e sempre lo sarà, cosa che a me non succedeva mai. Capisci?
- Sì, credo di sì
- Bene. Ora immagina che quei jeans non siano solo dei jeans, ma siano tutta una vita, tutta una vita passata negli strappi di qualcun altro, con i libri, i giochi, gli oggetti, i vestiti di qualcun altro, con le stesse frasi ripetute a tavola, le stesse che mia mamma usava per sgridare me come tutti gli altri miei fratelli, facendomi sentire uguale identico a loro, facendomi perdere, facendoci perdere, totalmente la nostra individualità.
- Tu fai sembrare la situazione più tragica di quanto in realtà non sia
- Sai perché Bill si sta sposando?
- Perché ama Fleur?
- Cazzate! Insomma, non metto in dubbio che Fleur sia una bellissima ragazza e che i due si amino, ma nessun venticinquenne con un minimo di sale in zucca si sposerebbe con una ragazza conosciuta da tre anni a questa età.
- Non credi nel matrimonio?
- Non credo nelle bugie, e questa lo è. Sai che cosa ti dico? Che credo che durerà per sempre, che vivranno sempre insieme e che insieme saranno felici. Ciò non toglie che magari qualcun altro avrebbe potuto renderli ancora più felici…
- Che vuoi dire?
- Che mio fratello sta scappando, ecco che cosa voglio dire, sta scappando dalle mura paterne aggrappandosi a un qualcosa che non gli verrà sottratto, che non dovrà passare a qualcun altro come un vecchio paio di jeans
- Fleur?
- Esatto. Ha trovato la sua individualità con una ragazza, ed ora scappa dalla sua casa e fa modo che la ragazza dei suoi sogni diventi sua e solo sua all’istante, temendo che qualcuno gliela prenda, come gli prendevo i jeans e come percy li prendeva a me. capisci?
- Hum… credo di sì
- Percy? I suoi libri e la sua devozione al ministero, il suo sentirsi totalmente fuori dal proprio contesto nella nostra casa, e questo perché? Perché lui era il fratello di mezzo, quello che forse, addirittura più di me, ha vissuto in modo drammatico il passaggio dei jeans. E inoltre, povero Cristo, si trovava a essere il mezzano tra me (che ero davvero il figlio ritrovato di satana per vivacità) e Fred e George e, con questo, credo di aver detto tutto. Non avrebbe potuto venir su agitato o vivace, perché quello vivace ero io, ci ha provato, nei primi tempi, ma le sue marachelle erano sempre inferiori rispetto alle mie, e questo le rendeva meno importanti, anzi, affatto degne di importanza. Ho annullato io, inconsapevolmente, la vivacità di mio fratello, e questo si è buttato su una strada che né io né Bill avevamo già intrapreso, ma questo nessuno lo ha mai capito.
- Wow, li conosci affondo i tuoi fratelli.
- Puoi dirlo forte. Fred e George… oh, Fred e George hanno annullato totalmente la propria individualità vivendo l’uno nei panni dell’altro, terminandosi l’un l’altro i discorsi, e il bello è che nemmeno se ne rendono conto. Eppure sono vivaci e casinisti, almeno quanto lo ero io, ma non solo, loro pronunciano tutto ciò, fanno il triplo di ciò che vorrebbero fare, e questo perché? Perché le loro marachelle siano ricordate alle mie, e perché nessuno possa eguagliarli o superarli. Oh loro sono in vantaggio, loro giocano in due!
- Li conosco Fred e George, non sembrano come tu li descrivi
- Lo so, ma lo sono. Credimi, te lo dice la persona che li conosce più al mondo
- E Ron?
- Ron? Oh, Ron si è salvato giusto in tempo! La sua amicizia con quello scapestratissimo Harry Potter lo ha portato a divenire il figlio “coraggioso”, quello che rischia la vita per salvare il mondo magico, una cosa che, fino ad allora, nessun’altro aveva mai fatto, ma Ginny… Ginny si sta impossessando del suo territorio. È una femmina, è spiazzata, e tenta di seguire l’esempio di un po’ tutti i suoi fratelli: è giudiziosa, come Bill, tiene in contemporanea una quantità indescrivibile di tresche, come il sottoscritto, è brava a scuola, come Percy, ed ora è coraggiosa come Ron, per imitarci tutti e sei le mancherebbe giusto un gemello per poter competere con Fred e George!
- Ed è per questo che sei qui?
- Esatto. Non è che i draghi mi facciano impazzire, ma mi piacciono. Questa è una cosa che ho notato fin dai giorni della scuola: ero affascinato a una cosa che non importava a nessuno, questo la rendeva mia, capisci?
- Sì
- Per questo, alla prima occasione, sono venuto qui, qui dove dei jeans li indosso io e solo io e non sono il fratello di nessuno. Pensa, i miei amici pensano addirittura che io sia figlio unico! I draghi sono qualcosa in cui mi sono rifuggiato, come Bill nel matrimonio, qualcosa che mi ha dato quella cazzo di individualità che ho lottato tutta la vita per ottenere. La gente vuole parlare? E che parli! Che mi giudichi pure quanto vuole, se le fa piacere, che getti fango sulla mia persona, che si diverta a commiserare la povera famiglia di quel cretino che è scappato in Normandia, ma io so che c’è un motivo se sto qui e non intendo ritornare, una cosa che non devo spiegare a nessuno.
Tonks mormorò un “Wow” che le morì a fior di labbra. Forse c’era qualcosa di più sotto la corazza dura del ragazzo dei draghi…

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Capitolo 5
*** Storie e draghi ***


Storie e draghi

No, Charlie Weasley non era poi così male, anzi…
Era un bellissimo ragazzo, era simpatico, un po’ cinico, bravo in cucina e intelligente.
Tonks non riusciva davvero a capire perché quel bronzo di Riace non avesse ancora una ragazza da presentare a Molly, ma, ogni volta che ci pensava, gli risuonava in mente la frase di lui ce ne ho troppe e scuoteva la testa dinnanzi a cotanta vanità.
Quella mattina aveva deciso di andare con lui sul lavoro, sotto invito del ragazzo, ed ora i due stavano passeggiando per la circonferenza di una recinto dove alcuni draghi, legati da catene, si muovevano calmi come degli animali allo zoo.
- E’ strano – commentò la ragazza
- È strano cosa?
- Insomma, non immaginavo che questo lavoro fosse così
- Già, sembra facile visto da fuori… tu hai mai domato un drago?
- Tu domi i draghi?
- Certo, per farli diventare meno aggressivi
- E non hai paura?
- Non ho nulla da perdere.
- Wow
- Già
- Ed è difficile?
- Con alcuni sì, con altri meno, le mie cicatrici lo provano
- Cicatrici?
- Già, le ragazze ne vanno matte
- Già, immagino…
Appunto, il solito Don Giovanni.
- quindi hai molte ragazze qui?
- molte è un eufemismo, diciamo che ho tutte le ragazze qui
- esagerato
- pensala come vuoi
- sei sempre così evasivo?
- Sei sempre così rompipalle?
I due ragazzi si fermarono un attimo a guardarsi e risposero all’unisono alle rispettive domanda:
- sì!
Risero insieme.
- e perché non hai un ragazzo? – le chiese lui quando ebbero ripreso a camminare
- chiedilo alla parte del mondo di sesso maschile, non a me – rispose lei
- bella risposta.
- E tu perché ne hai così tante?
- Chiedilo alla parte del mondo di sesso femminile, non a me
- Copione
- No, dico davvero, insomma, non so perché tutte siano perse di me, forse perché sono sexy, affascinante, indiscutibilmente bello, intelligente, acuto, ironico e coraggioso
- Dimentichi modesto
- Ah, già, anche quello. Comunque è anche questo mio fanatismo ad attrarle, suppongo, non so.
- Quindi non hai problemi in amore?
- Amore? E chi ha mai parlato di amore?
- Hai detto che…
- Hey hey hey, calma, devi aver frainteso. Io non amo le ragazze che corteggio o che mi porto a letto. Insomma, sono carine, alcune molto carine, alcune molto molto carine, ma non sono innamorato
- A no?
- No. Non sono un tipo che s’innamora facilmente.
- E allora cosa fai con le ragazze che corteggi?
- Mi diverto, ecco che faccio. Ho ventitre anni, per l’amor del cielo, e non sono mai stato giudizioso come Bill, non ho mai incontrato la ragazza giusta e non penso neanche lontanamente a sposarmi
- Molly ne sarà triste
- Già, ma se ne farà una ragione. Io non credo nel matrimonio.
- Ah no?
- No. Insomma, l’idea di passare tutta la vita con una persona mi sembra assurda, se non ridicola
- Tuo fratello Bill non la pensa al tuo stesso modo
- Macchè! Quel ragazzo ha capito tutto dalla vita! Insomma, hai visto Fleur?!?! Cazzo, se quella ragazza fosse venuta in Normandia l’avrei sposata anch’io!
- No, complimenti per la coerenza, dico davvero
- Stavo scherzando. Comunque credo che Fleur sia una bellissima ragazza e che Bill ne sia davvero innamorato.
- Anche tuo fratello Percy è innamorato, vero?
- Già, una cerca Audrey, ho visto una sua foto, non è che sia un granché, Bill ha gusti migliori. Piuttosto ho saputo che Fred si è messo con Anjelina Jonson, ottima scelta!
- Commenti frequentemente le ragazze dei tuoi fratelli?
- Sì. comunque Anjelina è davvero una gran bella ragazza, sotto tutti i punti di vista
- E George?
- Hum… non so, insomma, sapevo di una certa Alicia Spinnet, ma non so se sta ancora con lei
- Capisco
- Ron invece? Alla fine si è lasciato con quella Lavanda?
- Sì, credo di sì
- Mio dio, povero Ron, era una ragazza davvero orrenda!
- Ma quanto sei cattivo!
- Era un mostro. Insomma, di cose spaventose nella mia vita ne ho viste tante (compreso il cassetto dei calzini di Fred e George) ma nessuno mi ha mai spaventato tanto come quella ragazza!
- Ma dai! Magari qualche cosa buona ce l’ha
- Oh sì… ad halloween risparmia sul costume!
- Che stronzo che sei! Tanto loro una ragazza ce l’hanno, tu no
- Te l’ho già detto, Ninfadora, ce ne ho troppe. Mio dio una volta sono andato a letto con una Banshee senza sapere che fosse tale
- Dio mio! E come è stato?
- Per lei? Bello, ma i suoi urli di piacere mi hanno quasi ucciso
- Ecco gli svantaggi di essere un Don Giovanni!
- Un’altra volta invece sono stato con una sirena, era molto bella
- Una sirena? Ma, ha la coda, come avete fatto a…? anzi no, lascia perdere, preferisco non sapere
- Ottima scelta! Ed una volta con una lupo mannaro
- E come è stato?
- Mi è andata male: c’era la luna piena!
- O poverino!
- Già, non ho mai corso così tanto in vita mia
- Corso?
- Sì, sai com’è, quando si è trasformata sono scappato
- Tu non eri quello coraggioso?
- Coraggioso sì, pazzo suicida no
- È così disse l’uomo che domava i draghi
- Già, terribilmente divertente. E tu? Hai avuto storie strane tu?
- Beh, una volta sono stata con un vampiro.
- E com’era?
- Bello, sexy, misterioso…
- E perché lo hai mollato?
- Perché una volta mi ha detto “assaggiarti sarebbe stupendo” ecco perché
- Magari non intendeva in quel senso
- Già, ma non dormivo più tranquilla, quindi l’ho lasciato
- Capisco. Senti, posso farti una domanda?
- Sì, certo, dimmi
- Insomma, tu sei una mutaforme, giusto?
- Sì, esatto
- Bene, insomma, voi potete cambiare anche mentre voi state…? Insomma per...?
- Non me lo stai chiedendo davvero, giusto?
- Hum no, diciamo di no
- Oh beh, lo spero per te, mio piccolo pervertito.
Risero. Poi Charlie guardò la mutaforme con sguardo davvero malizioso.
- vieni! – disse prendendole la mano e aprendo la porta del recinto
- “vieni” dove?
- Vieni dentro
- No!
- Oh sì invece
- Che cosa vuoi fare?
- Tu non hai mai cavalcato un drago, vero? – le chiese lui sciogliendone uno dalle catene
- No
- Perfetto, allora questa sarà la tua prima volta
- Ma anche no!
Il ragazzo rise, poi la prese in braccio manco fosse un sacco di patate e la caricò sul drago sedendosi anch’esso non curante delle maledizioni senza perdono che la ragazza gli avrebbe scagliato contro se solo avesse potuto.
Ciao ragazzi! In questo capitolo mi sono divertita un pò ad elenzare le Weasley Girl, tanto per fare.
CURIOSITA'... voi sapevate come è stato il primo provino di Natalia Tena (attrice che interpreta Ninfadora Tonks)?
Beh è quello che mi ha ispirato questa ff e quindi ve lo racconto...


Una curiosa scena è quella dell'audizione per il ruolo di Ninfadora Tonks in Harry Potter e l'Ordine della Fenice. Il suo agente la informò dell'audizione, alla quale si presentò senza avere la minima idea del "suo" ruolo, non avendo letto nessuno dei libri della Rowling. All'entrata, inciampò con il piede di una sedia, ma si rialzò come se niente fosse successo. Rimasero colpiti per la sua incosciente somiglianza al personaggio. Venne richiamata per la seconda audizione, dove arrivò un po' più preparata. Ma soprattutto grazie alla prima riuscì ad ottenere il ruolo di Ninfadora Tonks.

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Capitolo 6
*** I can fly ***


I can fly

No, Ninfadora Tonks non aveva mai immaginato di poter un giorno volare su un drago. Insomma, sapeva andare sulla scopa, pur se non troppo bene, ma su un drago…
Non è che la cosa la entusiasmasse più di tanto, anzi, aveva una paura matta, ma doveva pur ammettere che la vista da lassù era eccezionale e che il corpo del ragazzo dei draghi premuto contro il suo le dava un’impressione di stranissima sicurezza.
Era seduta a cavaccioni sul dorso del drago, là dove il collo diventava schiena e la schiena diveniva collo, e si aggrappava alle squame del drago mentre Charlie le sedeva dietro, le mani sopra le sue come a tenerla salda, il corpo premuto contro quello della giovane donna, un espressione ironica e divertita a colorargli il bel viso, mentre, stringendo fra le mani le redini, direzionava il drago.
- mi spieghi che cos’hai da ridere tanto, ragazzo dei draghi? – chiese lui innervosita Ninfadora
- nulla, la tua espressione terrorizzata è alquanto comica, sai?
- Davvero esilarante, ragazzo dei draghi, ma si da il caso che non fosse mia intenzione fare un salto qua su, quindi perdonami se sono un po’ spaventata!
- Un po’? Se il terrore avesse un nome sarebbe Ninfadora!
- E se la deficienza avesse un nome si chiamerebbe… aiuto! – gridò la ragazza quando Charlie fece virare il Draco che fece una specie di mezza capriola su se stesso prima di scendere in picchiata
Charlie rise rumorosamente alzando le mani e facendo aggrappare più forte Tonks al drago.
- la finisci di fare il cretino? – gli chiese lei – riprendi in mano le redini e fallo andare più piano!
- E non fare la rompiscatole, così è più divertente!
- No, non è divertente, Charlie, è un suicidio! Rallenta, per favore
- Guarda che più fai così e più vado veloce, quindi non rompere!
- Dio mio, sei davvero insopportabile
- Non sei la prima che me lo dice
- Allora hai davvero qualche problema, che c’è, tutte le ragazze che frequenti pensano che tu sia matto?
- È una delle cose di me che mi rende ai loro occhi così sexy
- Finiscila di fare il Don Giovanni e rallenta
- Ma anche no!
- Charlie, per favore
- No. E se non ti stai zitta corro di più. Adesso aggrappati forte
- Perché?
- Perché stiamo per volare sopra un boschetto di abeti e Euterpie è allergica agli abeti
- Chi è Euterpie?
- Il drago, naturalmente
- Il drago è allergico?!?!
- Sì, perché, non sei allergica a niente tu?
- Sì ma io non sono un drago
- Essendo una mutaforme potresti diventarlo
- Molto divertente.
- Comunque aggrappati forte, l’allergia le farà arrossare e lacrimare gli occhi e si innervosirà, ne perderò il controllo
- Che cosa?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?
- Che vuoi? Mica è colpa mia se Euterpie ha un’allergia
- Non potevi scegliere un altro drago??? Proprio su quello allergico mi dovevi far volare?
- Punto primo: Euterpie non è “quello allergico” è quella allergica ed è molto vanitosa, quindi fai ben attenzione a non offenderla. Punto secondo: Euterpie soffre di solitudine ed aveva bisogno di essere cavalcata, ho preso due piccioni con una fava, tutto qui. Punto terzo: te l’ho detto e te lo ripeto: non rompere!
- Ok, ok, ma che succede se ne perdi un pochino il controllo
- Hum nulla, direi nulla, di solito Euterpie è molto calma. Certo, potrebbe sempre innervosirsi e buttarci giù, ma è una possibilità su nove dopo tutto
- Che cosa?!?!?!?!?
- Ho detto una su nove, stai calma
- Calma un cazzo! Non andare sul boschetto, non ci andare, per favore, non ci andare!
- Ho detto di non rompere
- Ed io ho detto di non andare nel boschetto, che motivo hai di andare là?
- Mi piace il panorama
- Ma vaffanculo! Charlie, per favore
- No
- Dai! Ti prego! E se s’imbizzarrisce?
- Non è un cavallo, Ninfadora, non si può imbizzarrire, al massimo impazzisce
- Impazzisce?!?!?!?!?!?!?!?!?!?
- Sì, ora, per favore, calmati, così mi deconcentri
- Ho paura
- E io ho sonno ma non te lo sto facendo pesare
- Charlie, ti prego
- No
- Ti prego
- Ho detto no
- Charlieieieieieieieieieieieieieie!
La ragazza gridò forte il suo nome aggrappandosi forte al drago piegandosi quasi completamente su questo mentre il drago si muoveva infastidito sopra al bosco di abeti e Charlie tentava di calmarla. Il ragazzo, le redini salde tra le mani, il suo corpo aderente a quello di Ninfadora. Fece planare il drago dominando i suoi movimenti con maestria e facendolo scendere in picchiata sul boschetto.
- ahia – mormorò il ragazzo mentre tendeva le redini
- “ahia”?!?!? Che vuol dire “ahia”? – domandò la ragazza terrorizzata
- Credo che Euterpie non risponda più ai comandi
- Che cosa!?!?!?!?!?!?!?!?
- Già, l’atterraggio potrebbe essere, hum, come dire? Meno delicato del previsto.
- Io ti odio – scandì la ragazza mentre il drago, a due metri da terra, si muoveva facendoli cadere entrambi per poi toccare il suolo anch’essa.
Ninfadora stava ancora rimarginando sull’urto quando vide Charlie alzarsi, correre dal drago (o dalla drago?) a calmarla.
- buona, bella, stai buona – diceva accarezzandola e stringendo le redini – va tutto bene, va tutto bene
Il drago si calmò e si accucciò a terra.
- Incredibile – commentò Ninfadora – seduci anche i draghi?
- Divertente, dico davvero. Comunque sì, è il mio mestiere.
- E rischi frequentemente la vita nel tuo mestiere?
- Sì
- Capisco. Quindi problemi come quello di oggi ti capitano regolarmente
- Sì, esatto, quasi sempre
- Quindi sapevi che sarebbe andata a finire così
- Esatto.
- Ed allora perché diamine mi ci hai portata!?!?
- Così, mi andava
- Non è una buona ragione.
- Vuoi dirmi che non ti sei divertita?
- Beh, relativamente
- Lo so, è una cosa che mette un sacco di adrenalina, è come andare sulle montagne russe. Ti piaccioni le montagne russe?
- A dire il vero non ci sono mai salita
- Ah no? Bene, ti ci porterò io, però prima devi ammettere che ti sei divertita, tanto lo so che è così
- Ok ok ok, mi sono divertita, impaurita, certo, ma anche divertita. Wow, credo che lo scriverò nel mio diario
- Diario? Tu tieni un diario?
- Sì
- Un diario?
- Che cos’hai tu contro i diari?
- Nulla, è solo che non sapevo che le ragazze a ventidue anni tenessero ancora i diari
- Ma quanto sei spiritoso! Comunque è una cosa che mi piace, che mi permette di confidarmi e di sfogarmi
- Una telefonata a un’amica no?
- Sì, lo so, ma un diario è un’altra cosa, non puoi capire
- E il bello e che io nemmeno voglio capire. Va bene, ora risali su Euterpie, torniamo al maneggio
- Sul drago?
- Beh, da qui al maneggio sono mille e passa chilometri – disse il ragazzo montando a cavallo dell’animale – ma se tu vuoi farti la strada a piedi fa pure
- Tu sei un ragazzo impossibile – commentò Tonks salendo anche lei sopra al drago, stavolta dietro a Charlie.
- Stringiti forte a me – le ordinò il ragazzo piegandosi a prendere le redini
Se proprio chiedi…


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Capitolo 7
*** Mancato appuntamento ***


- No, è una cosa assurda, - continuava a ribattere Tonks – non ci vengo al cinema con te e i tuoi amici acchiappadraghi!
- E dai! Che cosa ti costa? – insisteva caparbio Charlie
- Spiegami perché dovrei venire, spiegami dov’è il trucco
- Ma non c’è nessun trucco!
- Ah no?! L’ultima volta che mi hai portato con te sono quasi morta a causa dell’allergia di un drago!!!
- È stato un inconveniente, non volevo farla starnutire!
- Ah no?
- Beh, non proprio, non così comunque, avrebbe dovuto starnutire in un altro modo in maniera che avrebbe dovuto… ok, è una storia lunga e strana da raccontare, e comunque non mi va di parlarne. Però al cinema con me dovresti venirci comunque, è una supplica.
- E perché? Di ragazze ce ne hai a bizzeffe, e non capisco proprio perché mai al cinema con i tuoi amici dovresti portarci proprio me
- Ma non è per me! io ho ragazze migliori!
- Grazie tante!
- No, non è quello che volevo dire, o meglio non proprio. In pratica uno dei miei amici, molto meno avvenente di me, è stato lasciato per ovvie ragioni dalla sua ragazza e quindi, dato che tutti gli altri andranno al cinema hanno già una ragazza io ho proposto te
- Ma che idea contorta si è fatta la tua mente animale sulla sottoscritta?!?!? – gli sbraitò contro Tonks
- No… aspetta… fammi spiegare…
- Spiegare un cavolo! Sei uno psicolabile, psicopatico, dongiovanni dei miei stivali, verme viscido lurido e schifoso, pezzo di sterco di…
- Calma calma!
- Inutile essere, creatura mediocre, pezzo di deficiente che non sei altro, come cavolo può esserti venuta in mente un’idea simile?!?!
- Beh, tu sei disperata, il tuo ultimo ragazzo voleva morderti il collo, e quindi non dovresti disprezzare il fatto che ti ho appena procurato un appuntamento!
- Dio salvi Charlie Weasley! – gridò furibonda la ragazza prendendo in mano un coltello per la carne e puntandolo verso il collo del ragazzo – perché, credimi avrai davvero bisogno del suo salvataggio per sfuggire da me!!!!
L’inseguimento dei due per tutta la casa, per tutta la città, per tutto il paese, per tutto il continente (e potrei seguitare dicendo cose del tipo: “per tutto il globo, per tutto il sistema solare, per tutto l’universo, eccetera eccetera eccetera) continuò per giorni e giorni che non voglio raccontare. Ahimé, povero Charlie, mai offendere una donna sull’orgoglio!


Risposta:
Cara Ely79, sono contenta che almeno il pairing della fic ti sia piaciuto!!
Allora, come prima cosa mi scuso davvero per l'errore commesso confondendo Romania con Normandia a causa dei suoni e del fatto che non sono andata a documentarmi bene sul personaggio prima di cominciare a scrivere, e di questo chiedo perdono.
Per le altre cose però vorrei ribattere, se tu consenti.
Allora, hai detto che non vedi Tonks come una che prende paura per un drago. Allora, sono d'accordo con te che Tonks sia una ragazza molto coraggiosa, ma caspita, un drago! Una creatura di cui ha avuto paura lo stesso Harry Potter protagonista di sette libri (non che sia il mio personaggio preferito) non riesce però a farsi temere da una semplice mutaforme, per quanto coraggiosa possa essere?!? Non lo so, ma suppongo che Voldemort spesso avrebbe preferito di gran lunga non dover mai essere costretto da necessitudini a salire in groppa ad un animale del genere!!
In quanto a Charlie, beh, sappi che io adoro il mio Charlie!!!! Volevo solo dire a sua difesa che è solo un ragazzo di ventidue anni che, se permetti, è frivolo quanto sia giusto per la sua età, nulla di meno e nulla di più, e mi sembra un personaggio anche molto più realistico di quel Bill che s'innamora e si sposa a soli ventisei anni con una ragazza conosciuta solo due anni prima. Nel capitolo "Risveglio ed individualità" ho cercato appunto di evidenziare questo, e cioè il fatto che un ragazzo giovane e comunque incline come tutti i giovani a fare cazzate (XD) è stato molto peggiorato dalla troppa, come dire, promisquità (!) dei genitori.
Per quanto riguarda le descrizioni, credo personalmente che il linguaggio dei protagonisti parli da solo del loro umore, e permette al lettore di immaginarselo meglio di come qualsivoglia scrittore (e non mi ritengo io certo una scrittrice) saprebbe fare. Sono impressioni, sono congetture, sono parole usate e parole taciute, che alcuni lettori comprendono ed altri no, ed è in parte per questo che trenta persona avrebbero trenta opinioni differenti sullo stesso libro letto e chi sono io, semplice quindicenne, per imporre a voi, i miei lettori, i sentimento che io e solo io attribuisco a quei dialoghi???
Ed inoltre ho rinunciato alle descrizioni perchè trovo che queste intralcino la lettura, anche la mia. Insomma, leggendo altre ff, devo ammettere che volevo la storia, era quella che mi interessava, e non quanto fosse bello il ciliegio sotto cui hermione leggeva il suo libro o come fosse vestita. lo so, sono però fondamentali descrizioni e dettagli, ma dato che volevo rendere questa come una ff senza alcuna pretesa e davvero facile e leggera da leggere, non volevo appesantirla di descrizioni che avrebbero solo annoiato i miai lettori smorzando il tono allegro della ff.
Del recupero di Charlie non è fatta parola nel libro nè nel film, nè in altra remota parte dell'universo, ma, proprio perchè i due non si erano mai incontrati (o più semplicemente perchè Charlie non era mai apparso!!!!) per far nascere qualcosa fra i due dovevo pur combinare un incontro e così ho lavorato un pò di fantasia, cosa che, a dire il vero, faccio assai spesso (ti basterebbe leggere la mia "How can I hold the moon" per capirlo! XD).
Inquanto al drago con l'allergia, mi dispiace che questo tocco di ironia ti abbia disturbato. XD
Comunque il tuo commento non mi è sembrato esagerato, anzi, mi ha dato modo di spiegarti le ragioni che mi hanno indotto a concepire in questa maniera la mia ff. Spero che vorrai rispondermi. Saluti. Giulia.

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Capitolo 8
*** Bugie in cornetta ***


Bugie in cornetta

- E allora, cara? – chiese speranzosa Molly Weasley – come va con il mio ragazzo?
Di schifo, avrebbe voluto rispondere Tonks, e tutto va di schifo perché tuo figlio è uno psicolabile eccentrico e depravato che se prova a rivolgermi di nuovo la parola lo ammazzo.
- tutto bene, Molly, tutto bene – rispose incerta la ragazza, dispiaciuta di dover mentire alla donna ma allo stesso tempo consapevole di non poterle dire la verità – con Charlie va tutto a meraviglia, è un ragazzo simpatico e mi sta facendo sentire a mio agio. È tutto perfetto. Va tutto bene. È tutto perfetto, perfetto, perfetto!
- Oh, sono così content… - cominciò la Weasley prima che qualcuno la interrompesse:
- sta mentendo – la voce di Piton echeggiò della cornetta fino ad arrivare a Tonks
- non è vero – fece la ragazza mordendosi le labbra, - io non sto mentendo, Charlie è… - spregevole, psicopatico, viziato, deficiente, lurido, sbruffone, verme… - fantastico! Una persona meravigliosa, dico davvero
- oh! Che bello sapere che andate d’acc… - ma la signora Weasley, incominciata con così tanto impeto e commozione questa frase, non poté comunque portarla a termine, dato che venne nuovamente interrotta
- sì sta mentendo – si ostinò il professore
- ho detto di no – ribadì Tonks pregando che il non desiderato interlocutore si dissolvesse nel nulla, o almeno che la lasciasse in pace
- e dimmi, dimmi – continuava imperterrita La Chioccia Weasley – sai se c’è… qualche ragazza che lui… beh…
Che lui si porta a letto? Avrebbe voluto chiedere Tonks, oh sì, anche troppe, ne cambia una a sera, e sono tutte delle bellissime ragazze. Ovviamente, la sua bocca disse tutt’altro.
- non so – rispose – Charlie è un ragazzo così chiuso… non si è confidato con me
- oh – fece amareggiata la Weasley
- non rattristarti, Molly – fece ancora Severus – io sono ancora più che sicuro che Ninfadora stia mentendo.
- Ma non è vero!
- Sì che è vero
- No che non lo è
- lo capisco quando qualcuno sta mentendo e tu stai mentendo
- non è vero
- sono un ottimo legilimens, sai?
- Io-non-sto-mentendo – scandì meglio la ragazza, la cui pazienza (e paura) avevano oramai raggiunto il limite
- Chi non sta mentendo? – chiese Charlie irrompendo nella stanza della mutaforme
La ragazza perse colore all’istante e disse ai suoi spettatori al di là della cornetta:
- ora devo andare: il falco è entrato nel nido dell’allodola, il falco è entrato nel nido dell’allodola.
E ciò detto troncò la telefonata e si rivolse a Charlie in quella che doveva essere un’espressione di mal recitata disinvoltura.
- “il falco è entrato nel nido dell’allodola”? – chiese lui ridendo – non ti sembra si aver visto un po’ troppi film polizieschi?
- non sono affari tuoi – si schernì la ragazza – e poi io con te non ci parlo
- “il falco è entrato nel nido dell’allodola” – ripeté Charlie divertito, recitando con la voce la parte di un soldato – “il falco è entrato nel nido dell’allodola”
- E smettila! – fece lei – e poi stavo scambiando con gente importante il cui nome non ti è dato sapere, informazioni importanti che non ti è dato conoscere. – fece altezzosa
Charlie la squadrò un istante, colpito dal tono serio della ragazza, ma ben presto il suo cipiglio si mutò in un sorriso, e quell’ultimo in una risata sguaiata.
- gente importante ed informazioni che non mi è dato sapere – sembrò calcolare ad alta voce fra le risate – scommetto che stavi parlando con mia madre.
Tonks arrossì in segno di resa. Il ragazzo continuava a ridere.
- e scommetto che ero io l’argomento della discussione – continuò
Tonks annuì seccata
- e scommetto anche che non le hai detto quello che realmente pensi di me e che hai mentito dicendo che ci trovavamo benissimo insieme
- già, l’ho fatto – rispose Tonks spazientita – ma non l’ho fatto per te: l’ho fatto solo per non dare un dispiacere a tua madre
- capisco – commentò il ragazzo – comunque è un bene che tu non abbia parlato male di me: stasera ti farò ricredere
- e in che modo? – chiese scettica la mutaforme – io sono ancora arrabbiata con te
- lo so, - fece lui sorridendole – ed è per questo che ti porto in discoteca stasera
- che ragionamento contorto è mai questo? – chiese lei con una smorfia di disgusto dipinta sul volto
- ho già prenotato un tavolo – rispose semplicemente lui – non vorrai mica farmi disdire?
- io non verrò con te. – rispose lei accigliata - Che cosa ti ha fatto pensare che sarei venuta con te?
- Oh nulla – rispose lui sorridendo – diciamo solo che se non ci verrai con le tue bellissime gambe in discoteca ti ci porterò io nello stesso modo in cui si porta un sacco di patate.
La ragazza indietreggiò.
- non stai dicendo sul serio, vero? – fece guardando incerta e intimorita il ragazzo
- non sfidarmi.

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Capitolo 9
*** Discoteca ***


Discoteca

Ovviamente Ninfadora non aveva creduto affatto al “non sfidarmi” di Charlie Weasley riguardo alla faccenda del sacco di patate, eppure la ragazza aveva deciso di non rischiare, riflettendo sul fatto che da un ragazzo che allevava draghi in Romania ci si poteva aspettare di tutto…
E così quella sera si era messa una maglietta con le paillettes lilla ed una minigonna di jeans, ed aveva comunicato al bellissimo Charlie Weasley che l’avrebbe seguito con le proprie gambe in discoteca.
Il roscio aveva commentato quella sua decisione con un deluso:
- sarebbe stato più divertente portarti come un sacco di patate
Al che la ragazza aveva preferito non ribattere e non commentare, ed era rimasta a guardarlo, ferma immobile, mentre il ragazzo passava un dito di gel fra i capelli.
Indossava una camicia bluette sbottonata a mostrar i suoi muscoli, Charlie Weasley, e dei pantaloni bianchi che aderivano perfettamente al suo corpo perfetto. Inoltre, il Weasley pareva aver cosparso di un crema corpo alquanto oleosa il suo corpo, dando a questo un aspetto sudato ed altamente attraente. Finito di pettinarsi, o meglio di scompigliarsi il più possibile i capelli, il ragazzo prese in mano una boccetta di profumo da uomo e se ne spruzzò un po’ sui polsi e sul collo.
- sei più vanitoso di una veela – lo punzecchiò Tonks, trattenendo una mezza risata
- e tu più rude di un maschio – rispose lui – anche se stai piuttosto bene in gonna: non avevo mai visto le tue gambe
- già, - commentò lei scocciata - hai qualche altro commento cretino da fare?
- No, - rispose semplicemente lui – francamente mi aspettavo peggio
- Grazie – commentò ironica lei con un ciglio di “non voglio saperne di più” sul volto – tu si che sai come trattare una donna… non capisco davvero che cosa ci trovino in te tutte quelle deficienti che la sera ti porti a letto
- Gelosa?
- Di te? Mai! - Come vuoi, - fece lui prendendo la giacca bianca appoggiata sulla sedia lì vicino – però ora andiamo, presto.

Ninfadora si guardò per benino intorno prima di rilasciare un commento. La discoteca in cui l’aveva portata Charlie Weasley era di gran lungo la più chiassosa ed affollata che la ragazza avesse mai frequentato in vita sua, certo, va anche detto che la nostra Ninfadora non è che fosse la più esperta del settore, ma…
A parte il fumo, non solo di sigaretta, che si respirava là dentro, a parte la musica a palla che pareva rimbambirla, a parte le luci intermittenti che le facevano lacrimare gli occhi, a parte la massa di gente che contribuiva al fatto che la ragazza non riuscisse a muovere neppure un passo, una cosa positiva forse c’era: il modo in cui Charlie Weasley la teneva stretta a se.
No, no, non fraintendetemi, Tonks era ancora arrabbiata con lui, ma Charlie Weasley aveva un modo così particolare di stringere le persone…
Le aveva posto una mano su un fianco, e questa pareva avervi aderito perfettamente, dato che alla giovane sembrava fisicamente impossibile separasi da lui. E poi la teneva stretta, ed era una bella sensazione.
- qual è il tuo tavolo? – urlò la ragazza al suo accompagnatore
- quale tavolo? – le chiese Charlie
- quello che hai prenotato – rispose lei
- un tavolo prenotato? – fece ancora il Weasley - Che idea assurda! Non si prenotano mica i tavoli in discoteca!
- Ma tu avevi detto che… mi hai fregata!
- Esatto!
- Piccolo stramalettedettissimo bastard…
- Impreca più forte: con la musica alta non riesco a sentirti
- Io ti odio!
- Dimmi qualcosa di cui mi interessi
Se solo avesse avuto la bacchetta, credo proprio che la nostra Ninfadora Tonks lo avrebbe incenerito, ma data la sua immensurabile capacità di perdere le cose la ragazza aveva preferito lasciarla a casa di Charlie, e così, non trovando di meglio, si accontentò di dargli una gomitata.
- hey, Charlie – salutò qualcuno che Tonks non riuscì ben a vedere avvicinandosi nel fumo
- Max – fece il Weasley alzando la mano in cenno di saluto
- Allora, che mi racconti? – chiese questo cosiddetto “Max” – Penelope mi ha detto che le hai spezzato il cuore, era così innamorata!
- Ah, le donne! Che strani film che si fanno in testa senza che uno prometta niente! – rispose Charlie ridendo, con un cenno di diniego.
Tonks si lasciò scappare un piccolo cenno di tosse come a dire “già, ma qui ci sono anch’io e, guarda un po’, sono una donna!”
- E lei chi è? – chiese Max all’amico notandola solo allora
- Ninfadora Tonks – rispose Charlie
- Hum… - fece Max squadrandola con un’espressione alquanto disgustata sul volto – non è un po’ poco per i tuoi standard.
La bacchetta. Ninfadora voleva una bacchetta. Ninfadora doveva avere una bacchetta. Lei doveva fargli del male!
- Oh, mutaforme – fece serissimo Charlie all’amico – dovresti vederla a letto
- Capisco – rispose Max malizioso – allora vi lascio. Ciao!
- Ciao! – rispose Charlie.
Quando il viscido lurido Max Gordon se ne fu andato Tonks si voltò infuriata verso il suo accompagnatore.
- “dovresti vederla a letto”??’ – chiese controllando a stento la rabbia
- Qualcuno mi direbbe solo grazie – rispose lui
- Ma è assurdo, io e te non siamo mai andati a letto insieme!
- Lo so, e ti compatisco per questo.
Promemoria per Ninfadora Tonks: portare sempre la bacchetta!

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Capitolo 10
*** Io ballo da sola ***


Io ballo da sola

Quella doveva essere la trentatreesima occhiata maliziosa che la ragazza dai lunghissimi capelli rossi lanciava a Charlie, pensò Ninfadora portando alla bocca un bicchiere di Whisky Incendiario, e Charlie Weasley, ovviamente, ricambiava. Qualche sorriso malizioso, un’alzata di sopracciglia, un modo del tutto intrigante di portare il bicchiere d’alcol alla bocca oppure un semplice sguardo erano le risposte del giovane alle avance della ragazza, e Tonks si trovava fra i due a guardare la scena. Cioè, non è che lei si trovasse perfettamente, sola cosa al mondo a separarli, anzi, correvano più di sette metri fra Charlie Weasley e quella bella ragazza, ma Tonks si trovava comunque sulla traiettoria dei loro sguardi, e la cosa era alquanto scocciante.
Si soffermò un momento a guardare la ragazza. Era bella, molto bella, più bella di lei, ed anche decisamente più provocante. Indossava un toppino azzurro zebrato che lasciava tranquillamente intravedere un seno prosperoso e che si fermava all’ombelico. I suoi pantaloni, se si potevano definire tali, finivano ancor prima di cominciare, e, se non fosse stato per il bottone e la chiusura lampo, Ninfadora li avrebbe sicuramente scambiati per delle culotte. Indossava dei scarpe aperte di tacco tredici che nel loro nero pantera si abbinavano perfettamente al colore degli short. Anche il suo modo di muoversi era molto seducente. Muoveva il bacino con un’elasticità tale che pareva quasi questo fosse totalmente staccato da qualsivoglia sua altra parte del corpo, e portava le braccia magre ad accarezzarsi il corpo perfetto. Tonks pensò di darle un nome. Sì, insomma, è alquanto squallido pensare a una persona senza sapere minimamente chi lei sia, quindi dar lei un nome, anche se un nome a caso, è molto, molto meglio. Ma che nome poteva starle bene?? Dopo aver indugiato qualche minuto sulla possibilità di chiamarla Laura o Ramona alla fine Ninfadora optò per un semplice Francesca, e decise solennemente di non perdere altro tempo a cercarle un cognome. Francesca si muoveva quindi sinuosa sulla pista, e Charlie la fissava ballare, divertito, ammaliato.
Chissà che cosa sarebbe successo, pensò Ninfadora, se fosse stata anche lei così, forse i ragazzi avrebbero guardato lei, e nessuno degli amici di Charlie si sarebbe azzardato a dire che era un po’ poco per i suoi standard, se solo fosse stata più bella forse… oh che assurdità! Lei poteva essere più bella, lei poteva essere Francesca e poteva essere più bella ancora, era una mutaforme, per Diana! Se avesse voluto, se solo avesse voluto sarebbe potuta essere la ragazza più bella del mondo, magari con dei lunghi capelli neri, o rossi, ricci magari, ed essere più alta, e più magra, e più formosa e più suadente e più… quello che le mancava però era il coraggio di farlo, il coraggio di ammettere che non si accettava così com’era e che avrebbe voluto essere oggetto del desiderio sessuale di ogni ragazza anziché se stessa. No, Ninfadora Tonks non era quel tipo di ragazza, Ninfadora Tonks aveva abbastanza orgoglio da scegliere di non trasformarsi in una strafiga solo per farsi apprezzare da qualcuno. Un giorno, magari, avrebbe trovato qualcuno di favoloso che l’avrebbe amata per quella che era, senza sentir il bisogno di cambiare nulla in lei, e, se non fosse successo, la ragazza sarebbe rimasta da sola. Meglio sola, che in compagnia di qualcuno che l’avrebbe amata solo per la bellezza di un corpo che in realtà neanche era il suo.
E mentre la mutaforme si dilettava con i suoi bei ragionamenti la nostra Francesca aveva appena abbandonato la pista da ballo per avvicinarsi a Charlie.
- ciao! – fece una volta più vicina – io mi chiamo Jess, ho notato che mi stavo guardando
Caspita! Pensò Tonks, il nome lo aveva toppato!
- piacere Charlie – rispose il ragazzo – ed ammetterò di averti guardato quando tu ammetterai di aver fatto di tutto pur di farti guardare da me.
Jess sorrise.
Che cazzo aveva da sorridere??? Non era mica un complimento quello, anzi si avvicinava più ad un insulto a dirla tutta, una specie di “ti ho visto che facevi la troia per farti guardare”, che cosa aveva da ridere tanto??? Ninfadora trattenne la rabbia.
- perché non… vieni a ballare con me?? – domandò Jess a Charlie
Lo sguardo del ragazzo andò per un momento a posarsi sul pavimento, che di colpo divenne maledettamente interessante.
- beh, sai – rispose poi – mi piacerebbe tanto, - ed il suo sguardo si perse nella scollatura di lei – davvero davvero tanto, ma sono qui con mia – e si voltò verso Tonks – sorella e capirai che non posso lasciarla qui da sola.
- Non preoccuparti, fratellino – rispose Ninfadora trattenendosi dal dargli un pugno – io ballo da sola.
E ciò detto si allontanò dal bancone del bar per immergersi nella pista da ballo.
"Io ballo da sola", che frase assurda! Chissà come le era venuta in mente!

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Capitolo 11
*** Della serie, avevo sempre pensato che il cavaliere dall'armatura splendente dovesse ucciderlo il drago, non allevarne a migliaia! ***


Della serie, avevo sempre pensato che il cavaliere dall'armatura splendente dovesse ucciderlo il drago, non allevarne a migliaia!


Quando il liquore di colore verde le bruciò la gola, Ninfadora Tonks, avrebbe voluto urlare. Punto primo, quando lei se ne era andata, quel cretino di Charlie non aveva aspettato un momento a fondarsi addosso alla rossa. La cara Jess lo aveva trascinato sulla pista da ballo, fermandosi non molto distanti da lei, e la ragazza aveva cominciato a ballare strusciandoglisi addosso dandole le spalle. Charlie le aveva lanciato uno sguardo spiacente, e poi le amiche di lei lo avevano circondato, e lui era stato più che contento di offrire un ballo a ciascuna di loro, tornando a ignorare totalmente la povera Tonks. Al che, approfittando di un attimo di distrazione del ragazzo, la mutaforme era sgattaiolata via dalla pista da ballo, si era seduta al bancone ed aveva ordinato da bere.
Aveva ordinato un drink dal nome esotico che ora non riusciva a ricordare, e che l’aveva molto delusa presentandosi come un semplice bicchierino verde a bollicine azzurre. Comunque, l’aveva buttato giù tutto in un sorso, ed il risultato era stato che la sua gola aveva quasi preso fuoco.
Si era guardata intorno.
Charlie stava ancora ballando fra quella massa di belle ragazze, e quello che Tonks non riusciva proprio a capire era perché mai la cosa gli stesse dando così tanto fastidio. Insomma, e lei non importava un bel niente di lui, era stupido, era superficiale, era arrogante, riusciva a mala pena a sopportarlo, ed allora perché si era sentita crollare in pezzi nel vederlo distogliere lo sguardo da lei? Già, quella sì che era una bella domanda, una domanda a cui lei, per inciso, non aveva idea di cosa rispondere. Pensò di ordinare ancora da bere. Sì, insomma, quel drink verde non era poi così male, fiamme in gola a parte, oppure avrebbe potuto provare qualcosa di diverso, come quel drink in coppa rosa che il barman aveva appena servito a quella ragazza dalle scarpe blu e il giacchino uguale, o forse avrebbe potuto… o forse avrebbe potuto smettere di bere e tornare in pista, sì, decisamente questo sarebbe stato meno nocivo.
Sì, era deciso, non era per questo infondo che le persone andavano in discoteca? Era per ballare, per divertirsi, e lei non avrebbe permesso alle amiche di Charlie di rovinale la serata, nossignore, e così si assicurò che il suo vestito fosse apposto, e poi afferrò la borsetta e si riposizionò in pista.
Odiava le discoteche, tutto quel rumore, tutta quella calca, tutte quelle troie e tutti quei cretini che gli sbavavano dietro, era una cosa che non riusciva proprio a sopportare.
Mirò a una delle ragazze che stavano ballando con Charlie, la più alta, con due gambe lunghe quanto un’autostrada e dei lunghissimi capelli corvini. Indossava una maglietta rossa super aderente con delle bretelline, e degli shorts scuri di jeans sopra a dei sandali neri tacco 12, aveva la pelle incredibilmente bianca, e gli occhi azzurri come due fari e… ok, sto divagando, comunque Tonks puntò la ragazza che ballava nel gruppo, e per muoversi imitò lei.
Non era difficile come aveva pensato, assurdo e imbarazzante sì, certo, ma non difficile, doveva solo muovere il bacino ora avanti, ora indietro, ora su, ora giù, ed accompagnare il tutto con dei piccoli movimenti delle braccia. Doveva anche alternare il peso del corpo da un piede all’altro pestandoli un poco a terra seguendo il ritmo. E passarsi sensualmente una mano fra i capelli. Come ho già detto, era una cosa alquanto facile.
Mentre ballava, comunque, imitando la ragazza di Charlie, Tonks si chiese se fosse bella. O meglio, si chiese se qualcuno in quel momento stesse pensando che lei fosse bella. Non era mai stata una ragazza vanitosa lei, era una di quelle persone che sono solite rispondere che c’è molto di più del solo aspetto fisico, e a puntare tutto su personalità e carattere, eppure, in un momento come questo, le sarebbe piaciuto essere bella come le altre. Avrebbe voluto essere alta come loro, essere magra come loro, essere bionda come loro, e soprattutto sicura di sé anche solo la metà di quanto lo fossero loro. Se l’avesse avuta infatti, avrebbe risposto per le righe alle richieste della rossa, rispondendole che poteva benissimo andarsene al diavolo, ed ora sarebbe stata al bancone a litigare con Charlie divertendosi un mondo, invece di stare in quella pista che non la faceva sentire affatto a suo agio.
Nel momento esatto in cui la mutaforme stava considerando vivamente l’idea di girare i tacchi e tornarsene al bancone, notò con sua enorme sorpresa che qualcuno, in quel momento, si era messo a ballare strusciandosi a lei.
Sperò con tutto il suo cuore che fosse Charlie, così lei avrebbe potuto girarsi colpendolo con uno schiaffo, fargli una scenata, e poi permettergli di scusarsi offrendole un drink. Sfortunatamente però, il caro Charlie Weasley era ancora a dieci metri da lei, a ballare nel cerchio delle ragazze. Quindi doveva essere qualcun altro. Ninfadora pensò un momento a come reagire.
Un attimo prima, pensò la ragazza, aveva desiderato sentirsi bella, ammirata da qualcuno, ed ora che qualcuno si era finalmente accorto di lei si sentiva solamente… disgustata.
Quindi, continuò a muoversi facendo finta di nulla, e quando il ragazzo portò le mani a cingerle la vita lei pose le mani sulle sue e le scansò allontanandosi di qualche passo. Il ragazzo non tornò più a tormentarla. La ragazza aveva appena tirato un sospiro di sollievo quando sentì due mani grandi posarsi sulle sue natiche. Pensando che fosse il ragazzo di prima, la ragazza si era girata per dirgli di farsi fottere, ed invece aveva notato che si trattava di qualcun altro. Non ostante ciò se ne era fregata, lo aveva guardato male, si era scansata, e si era guardata intorno in cerca della via di fuga più breve per arrivare al bancone.
Mentre calcolava la distanza fra questo e la sua posizione, sentì le mani di un terzo ragazzo cingerle la vita.
- Lasciami! – aveva urlato, - Lasciami, lasciatemi tutti quanti! Lasciatemi tutti io non voglio ballare! Io non voglio…!
E la ragazza non aveva fatto neppure in tempo a finire la sua scenata isterica che una voce più forte aveva superato la sua.
- Che sta succedendo qui? – aveva gridato Charlie Weasley lasciate le troie per raggiungerla.
I ragazzi che l’avevano infastidita si erano guardati intorno.
- Pensavo solo che volesse ballare – si era discolpato il terzo di loro.
- Beh, a quanto pare non è quello che vuole. – aveva detto Charlie – quindi lasciatela stare.
E ciò detto le aveva messo un braccio intorno al collo e l’aveva condotta via.
- Aspetta un attimo – aveva detto Tonks liberandosi dalla sua stretta, ed indicando uno dei tre ragazzi – lui prima mi ha toccato il sedere.
A Charlie in quel momento era venuto soltanto da ridere, ma la Ninfadora sembrava serissima, ed anche sconvolta, e gli indicava il ragazzo aspettandosi che lui facesse qualcosa.
- E’ vero? – aveva fatto quindi rivolto al ragazzo – E’ vero, lo hai fatto?
Il ragazzo aveva riso, e Charlie si era trattenuto dal fare lo stesso.
- Sì credo di sì, - gli aveva risposto – suppongo di averlo fatto, perché?
- Nulla, - si era limitato a rispondere Charlie – mossa del cazzo!
E dopo di che lo aveva atterrato con un pugno in faccia, per poi afferrare Tonks per la spalla e trascinarla in fretta via dalla discoteca, mentre la gesta intanto si accalcava per vedere che fosse successo.

- Perché lo hai fatto? – gli chiese Tonks quando furono arrivati a casa, mentre lui, dopo aver detto qualcosa del tipo ho fame, cucino per due? ed aver ottenuto un sì come risposta, si era messo a smucinare con pop corn e fornelli.
- Fatto cosa? – le chiese lui senza voltarsi a guardarla.
- Dare un pugno a quello per difendermi intendo, perché lo hai fatto
- Volevi che facessi qualcosa, non mi è venuto in mente nient’altro, tutto qui.
- E come mai hai lasciato quelle ragazze per venire a soccorrermi?
- Mi sembravi in difficoltà, ecco tutto. E quindi ho pensato che fosse la cosa giusta da fare.
- Ti sei fatto lasciare il numero?
- Da chi? Da quelle?
- Sì, da quelle con cui ci provavi.
- No, ero troppo occupato a scappare prima che la sicurezza ci fermasse per badarci.
- Mi dispiace.
- Non fa nulla, non erano un granché.
- Davvero? Mi era sembrato che ti piacessero.
- Oh, fa nulla, dico davvero, a me in genere piacciono tutte. Tu eri più importante.
- Wow.
- Wow cosa?
- Nulla, è che avevo sempre pensato che il cavaliere dall’armatura splendente dovesse ucciderlo il drago, non allevarne a migliaia!

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