Se solo i tuoi occhi potessero incontrare i miei ancora una volta.

di the ghost of Bonnie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** # Prologo. ***
Capitolo 2: *** # Curiosi. ***
Capitolo 3: *** # Era di sicuro un sogno. ***
Capitolo 4: *** # Martyn. ***
Capitolo 5: *** # Cinema - parte 1. ***
Capitolo 6: *** # Cinema - parte 2 ***
Capitolo 7: *** # Cinema - parte 3 ***
Capitolo 8: *** # Baci e... gelosia? ***



Capitolo 1
*** # Prologo. ***


Piacere, io sono Sarah. « E chi se ne frega! » risponderete voi. E invece no. Sono qui per raccontarvi una delle cose più meravigliose che mi sia mai successa al mondo. Incontrare lui. La cosa peggiore che mi sia successa al mondo? Perderlo. Beh, questa è la mia storia.

PROLOGO

Camminavo lungo una vecchia strada di Londra, la nebbia avvolgeva mezza città. Spostavo lo sguardo da un lato all'altro della strada, quando la mia attenzione si rivolse solo ad un individuo poco lontano da me, avvolto dalla nebbia. Era cambiato, diverso...
« Fred! » mi portai le mani alla bocca, quell'urlo era uscito dalla mia bocca senza controllarlo. Il ragazzo dai capelli rossi si voltò appena verso di me, e io mi avvicinai. Solo nell'incontrare i suoi occhi mi accorsi che quello non era lui.
« Non sei Fred, vero? » lui scosse appena la testa, incapace di rispondermi. Fece un passo avanti verso di me, e io lo imitai.
« Dov'è? » domandai semplicemente. E così semplicemente temo la risposta. Incrociare il suo sguardo pieno di rimorso e rancore mi fece rabbrividire, non era pronto per raccontarlo. Sussurrò qualcosa, chiesi di ripeterlo.
« Morto » disse chiaramente. In quel preciso istante mi sentii una pietra cadermi addosso, dopo tante altre: il mondo si era ribaltato su di me. No. Non lui, la mia mente era in caduta libera, incapace di accettare l'evidenza del fatto che colui che tempo prima avevo amato fosse perso, per sempre... lasciai andare via la sua copia senza nemmeno chiedergli come fosse accaduto, la sola cosa che sapevo era che lui era scomparso, non avrei più rivisto quella luce nei suoi occhi.

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Capitolo 2
*** # Curiosi. ***


Ricordo precisamente il giorno in cui incontrai Fred Weasley. Sì, pioveva a dirotto. Ero appena tornata dalla casa della mia ex migliore amica Elizabeth, eravamo un gruppo io e lei. Suonavamo in una band. Io voce e chitarra, lei pianoforte. Indossai una felpa grgia prestatami da lei, notando il tempo, dovevo arrivare alla fermata dell'autobus. Correvo senza guardarmi intorno, sopra di me solo il ticchettio della pioggia, quando andai a sbattere contro qualcuno. « Scusami! » dissi velocemente. Era un ragazzo basso, una enorme R color oro stampata sul maglione rosso. Corsi via, senza degnarmi di salutarlo. Arrivai alla fermata dell'autobus, e nonostante la nebbia e la pioggia lo vidi in lontananza e quando si fermò salii sopra, lanciandomi a peso morto in un posto qualsiasi.
« Ingegnoso questo atobos! » alzai lo sguardo per vedere chi era l'idiota che non sapeva che questo era un 'autobus' e ne parlava come se mai ne avesse mai sentito parlare. Poi, sgranai gli occhi. Nei posti infondo c'erano almeno una decina di persone dai capelli rossi, proprio come i miei. Il mio sguardo si soffermò su un ragazzo, lo avevo già visto da qualche parte.. ma certo! Il ragazzo di poco prima! Accanto a lui c'erano due ragazzi completamente identici. Dietro di lui, una ragazza vicino a quella che doveva essere sua madre. Non avevo mai visto dei gemelli, era una cosa davvero.. curiosa. Sì, quei due, un sorriso così identico eppure così diverso, erano curiosi. Mi voltai, infilai la mano nella mia borsa nera della scuola, ed estrassi velocemente il mio mp3.
« E quello cos'è? » sobbalzai e mi voltai. Quello che mi sembrò il padre della numerosa famiglia di rossi si era avvicinato silenziosamente a me, scrutava il mio mp3 come se fosse oro puro.
« Sarà qualche diavoleria Babbana, papà » disse uno dei gemelli, sorridendo.
« Posso vedere signorina? » mi chiese. Annuii incerta, porgendo la 'diavoleria' nella mano dell'uomo, uno dei gemelli si sedette accanto a me.
« Adesso guardalo » mi sussurrò. Lo guardai per un momento, poi alzai lo sguardo e sorrisi. L'uomo aveva avvicinato tantissimo l'mp3 al suo viso, scrutandolo in ogni minima parte. Il pullman si fermò.
« Devo andare » mi disse il gemello, feci spallucce. Si alzò, poi si voltò verso di me. « Comunque io sono Fred Weasley » disse ammiccando, io arrossii, e pensai che Fred Weasley non era poi così male.

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Capitolo 3
*** # Era di sicuro un sogno. ***


Quell'uomo non mi aveva restituito l'mp3! Arrivai a casa lanciando la mia borsa in un punto impreciso nella stanza, poi balzai in piedi, girovagando come se lo potessi trovare, nonostante sapessi perfettamente che nella mia stanza di certo non lo avrei trovato.
Andai a dormire, e quando mi svegliai, presi lo stesso pullman, dovevo andare da Elizabeth. Nessun posto libero. Cacchio. Poi, ne vidi uno.
« Posso? » domandai alla ragazza seduta. Lei si voltò e sorrise: la stessa ragazza rossa di ieri.
« Certo! » rispose. La ringraziai e mi sedetti, lei continuò a fissarmi. « Sei la ragazza che ieri ha incontrato Fred, vero? » mi chiese, poi si mise a frugare freneticamente nelle sue tasche.
« Ecco, tieni. » mi disse, porgendomi il mio mp3. Sorrisi e la ringraziai, e velocemente lo infilai nella borsa nera. Il pullman si fermò, salutai la ragazza e scesi, dirigendomi a casa di Elizabeth. Mancava ancora un bel pezzo di strada, e lo zaino pesava, per di più avevo anche la chitarra sulla spalla.
« Vuoi una mano? » sobbalzai e mi voltai. Fred. Come aveva fatto a trovarmi? O meglio, che ci faceva lì?
« Ehmmm.. no grazie » alzai gli occhi al cielo e continuai la mia andatura da zoppa.
« Oh, ma andiamo! » disse lui sbuffando, ma sorridendo. Poi, mi raggiunse velocemente e mi sfilò lo zaino, mettendolo sulla sua spalla.
« Ti avevo detto di non averne bisogno! » sbuffai.
« Un 'grazie' sarebbe sufficiente » disse lui, mettendosi al mio fianco. Mugugnai qualcosa, e proseguii la strada come se non lo avessi accanto. Arrivai davanti alla casa di Elizabeth, lo guardai e dissi:
« Beh, come vedi sono arrivata. »
« Beh, come vedi ho il tuo zaino. » rispose lui, sfoderandomi un sorriso.
« E gentilmente potresti restituirmelo? » dissi, avvicinandomi cercando di prendere lo zaino. Lui sorrise e me lo porse. Poi, rimase lì per qualche secondo.
« Ehmm.. sono arrivata. Che ci fai ancora qui? » dissi, dopo aver bussato.
« So che sei arrivata. »
« E perché non te ne vai? » bussai di nuovo.
« Perché non ho voglia di muovermi. »
« Beh, fattela venire. Se la mia amica Elizabeth ti vede qui penserà male.. ELIZABETH, APRI QUESTA PORTA! » urlai, bussando di nuovo. Niente. Mi voltai, tirai un calcio ad una pietra davanti a me. Una vibrazione al mio cellulare nella tasca dei jeans. Elizabeth. Oh, questa volta mi sente.

Ehi, scusami, non ci sarò a casa fino a questa sera tardi, non venire. Beth.

« Perfetto! » esclamai, in preda ad un attacco nervoso.
« Cosa è perfetto? » chiese Fred, mettendosi di nuovo al mio fianco mentre io mi incammino, invertendo la strada fatta poco prima. Lo guardai.
« Niente » sbuffai scuotendo la testa. « Va tutto benissimo: ho preso un pullman che ho trovato miracolosamente, sono arrivata qui, ho incontrato te, Elizabeth non c'è e non torna prima di questa sera, e adesso non so dove prendere un altro pullman prima di almeno un'ora e mezza! Oh, ma una cosa positiva c'è: ho di nuovo il mio mp3! »
« Beh, ti posso accompagnare » disse. « Vieni » mi sussurra, mi fa cenno di seguirlo, mi porta in un posto isolato.
« Accio scopa! » urlò, e sgranai gli occhi quando una scopa sfrecciò davanti a noi. Come nei cartoni animati che guardavo da bambina. Solo che quella era la realtà, oppure un sogno? Montò sulla scopa. Come se potesse volare! Beh, era piombata davanti a noi in un secondo... ma era sicuramente un trucco.
« Sali? »
« Su quella cosa? No grazie. » e continuai il mio cammino, mentre lui volava accanto a me lentamente, fissandomi.
« Sicura? »
« Si. »
« Beh, allora ciao! » disse, e sfrecciò alto nel cielo, e sgranai gli occhi: non potevo crederci. La magia non esisteva. Era di sicuro un sogno.

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Capitolo 4
*** # Martyn. ***


Quella sera, sfinita, chiusi gli occhi ed improvvisamente un viso che conoscevo mi venne in mente: capelli e occhi scuri, alto... Martyn. Quel ragazzo  che mi piaceva da oltre quattro anni, il ragazzo più grande di me di quasi tre anni. Mi aveva riconosciuta al concerto degli Aerosmith, quest'estate, si era avvicinato a me. Quella era la prima volta in cui avevamo parlato, forse aveva bevuto ma ci eravamo scambiati i numeri di telefono. Il mio cellulare, appoggiato sul comodino accanto al letto della mia camera, vibrò. Martyn. Possibile che fosse solo una coincidenza? Esitante, premetti il piccolo tasto verde e portai il cellulare all'orecchio.
« P-pronto? » chiesi, titubante.
« Ciao, sono Martyn! Sei Sarah, vero? »
« Sì, sì, sono io... »
« Beh, volevo solo chiederti.. sì, insomma, come stai? E' un po' che non ci si vede! »
« Ohw, sto.. bene! E tu? »
« Bene bene... senti, in realtà volevo chiederti un'altra cosa. »
« Sarebbe? »
« Se.. domaniserativadiuscireconme? »
Nonostante avesse parlato in modo flashatico ( ? ) avevo capito. Eccome. Sorrisi come una cretina.
« Ehm.. si, direi che per me va bene! »
« A domani, allora! 21.30, va bene? Cinema? »
« Perfetto! »
« Giusto per conoscerci un po' meglio! »
« Certo certo.. a domani! »
Premetti il tasto rosso e soffocai la testa nel cuscino, e urlai. Non ci avrei mai sperato!

Spazio Autrice u.u

Ma buonasera! Buonasera o buon pomeriggio? Vabbeh, fa lo stesso u.u Allora, eccomi tornata con un nuovo capitolo! Lo so, Fred non viene minimamente citato, ma è stato un capitolo di transizione con il prossimo, per far capire cosa succede. Martyn? Un ragazzo niente male... per adesso. Cos'altro devo dire? Buona lettura, alla prossima!

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Capitolo 5
*** # Cinema - parte 1. ***


Avevo semplicemente indossato una nera felpa larga, la scritta 'Aerosmith' stampata a caratteri cubitali sopra di essa, jeans stretti e delle converse nere consumate. Niente trucco. Al naturale. Lo aspettai davanti all'entrata del cinema, lessi alcuni titoli di film che gli avrei potuto proporre. Mi voltavo da destra a sinistra, in cerca di Martyn, quando lo vidi. Capelli spettinati, vestito con una felpa bianca, mi sorrise.
 « Ciao! »
 « Ciao! »
Dissi contemporaneamente a lui. Sorrisi.
 « Sei... cambiata » disse, guardandomi dalla testa ai piedi.
 « In che senso? »
 « Ehm.. i capelli, per esempio. Sono più lunghi e.. sono rossi? »
Arrossii, come i miei capelli.
 « Si... Avevo voglia di cambiare, ecco. »
 « Beh, and... ? »
 « Ciao, Sarah! » No. Non lui. Non nella mia serata speciale. Mi voltai. Cacchio.

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Capitolo 6
*** # Cinema - parte 2 ***


Mi voltai. Cacchio.
 « Ciao, Fred! Che ci fai qui? » lo salutai un po' troppo nervosa.
 « Beh, sono qui con George... » il suo sguardo si fermò su Martyn, che fece un debole cenno di saluto, dietro di me. Fred rispose con un cenno della mano.
 « ...Vedo che sei in compagnia. » aggiunse.  « Beh, io entro! Che film andate a vedere? » chiese, davanti alla porta del cinema. Mi scambiai uno sguardo con Martyn.
 « Pensavo di andare a vedere... » osservai tutti i manifesti.  « Questo! » dissi, indicando Le cronache di Narnia - il viaggio del veliero. Sorridevo raggiante.
 « Li ho visti tutti! » aggiunsi, continuando a sorridere. Poi, Martyn disse una cosa a Fred che mi fece desiderare di sferrargli un pugno.
 « Vi unite a noi? » chiese ai due gemelli, che si scambiarono un'occhiata complice e sorrisero. Entrammo tutti e quattro, io una mega porzione di popcorn e una lattina di aranciata. I gemelli si guardavano attorno come se non avessero mai visto un posto del genere. Certo che quei due erano strani! Comunque, ci avviammo verso la Sala 3 e prendemmo posto. Io fra Martyn e Fred, George vicino a quest'ultimo.
 « Quando comincia? » chiese George a Fred, che fece spallucce.
 « Oh, ecco adesso! » dissi io, gli occhi che si illuminarono, indicando lo schermo. Io seguivo senza sconcentrarmi il film, diciamo che... più che guardare il film... guardavo Edmund ( *O* ), ma questi sono particolari! Alla pausa, Fred e George si scambiarono un'occhiata, e George disse:
 « Ehm... Martyn, mi potresti accompagnare al bar? Fred ha finito tutta l'aranata! »
 « L'aranciata, vuoi dire? » chiese Martyn, alzandosi e sorridendo. George annuì.
 « Si, quella. »
 « Andiamo » disse Martyn, e vidi i due allontanarsi, e lasciare me e Fred da soli. Momento particolarmente imbarazzante.
 « Tu e... Tu e Martyn vi conoscevate già? » chiese Fred all'improvviso. Lo guardai, e mi accorsi che le guance si erano tinte di una leggera spruzzatina di rosso. Cercai di ignorare la cosa.
 « Si, ehm, insomma... Eccoli! » dissi evasiva, poi indicai i due che rientravano, George con un altra porzione di popcorn e altre lattine, mentre Martyn si sedette accanto a me nuovamente. Quando il film cominciò di nuovo, Martyn passò il braccio sulle mie spalle, e il mio cuore prese a battere più velocemente e arrossii.

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Capitolo 7
*** # Cinema - parte 3 ***


Uscimmo tutti e quattro dal cinema. Poi, Martyn, prima di andarsene, fece una cosa che non mi sarei mai aspettata, specialmente per come era andato il primo appuntamento: mi baciò. Sapete qual è la cosa buffa? Non provai nulla. Assolutamente nulla. Inizialmente ero confusa, poi, quando Martyn si separò da me, disse solamente « Alla prossima. » rimasi imbambolata a guardarlo mentre si allontanava. Quando presi di nuovo coscienza, mi voltai e mi accorsi che i gemelli non c'erano. Se n'erano già andati.

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Capitolo 8
*** # Baci e... gelosia? ***


Il giorno dopo mi svegliai con un mal di testa assurdo, eppure avevo solo bevuto una o due lattine di aranciata... inizialmente la mia mente era priva di ogni ricordo, quando il contatto delle labbra di Martyn con le mie mi fece scattare in piedi. Ricordo come mi sono sentita in imbarazzo, ma... non avevo provato nulla. Mi vestii, misi il cellulare nella tasca dei jeans. Ero sulle scale quando sentii il mio cellulare vibrare. Martyn.

Ehi... se non sei impegnata, possiamo vederci dopo?

Non sapevo cosa fare. Ma d'altra parte, cosa mi bloccava? Un colore rossastro riempì improvvisamente la mia mente. Scossi la testa. Mi avviai verso la cucina, vidi mio fratello intento ad aggredire un panino con la nutella.
« Ehi Freddie! » lo salutai. Poi, un fulmine mi attraversò la mente, e più quel nome rimbombava nella testa più l'impressione che non dovevo uscire con Martyn aumentava.
« Ciao Sarah. » rispose lui guardandomi per un momento, poi tornò ad osservare con sguardo maniacale la sua fetta di pane. Mi unii anch'io, dopo uscii. L'appuntamento con Martyn era al parco. Lo trovai seduto su una panchina, una camicia nera sbottonata alle prime due fessure, dei jeans stretti e una collanina d'oro appesa al collo.
« Sarah! » esclamò quando mi vide, balzando in piedi.
« Martyn... » perché l'avevo salutato in modo così... distaccato, indifferente?
« So che probabilmente sei arrabbiata con me, ma... »
« No, affatto. » mentii, quando vidi Fred e George insieme, passeggiare vicino a noi. Non sapevo spiegarmi il mio comportamento!
«...e sicuramente fai bene ad odi... cosa? » aggiunse infine, come svegliato da un sogno.
« Non sono arrabbiata con te, anzi... » dissi con lo sguardo puntato sui gemelli. Martyn mi prese il viso fra le mani e mi baciò di nuovo. Questa volta risposi al bacio, ma l'emozione era sempre inesistente. Socchiusi gli occhi e vidi Fred scagliare lontano una pietra con un calcio.


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