La fonte della vita eterna

di AnyaSparrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ricatto ***
Capitolo 3: *** 2. Desideri ***
Capitolo 4: *** 3. Incubo ***
Capitolo 5: *** Ammutinamento. ***
Capitolo 6: *** Libertà ***
Capitolo 7: *** Prendere o Lasciare? ***
Capitolo 8: *** Caccia a Lacrima di Sirena ***
Capitolo 9: *** Nel vuoto ***
Capitolo 10: *** Padre e Figlia ***
Capitolo 11: *** I Calici ***
Capitolo 12: *** Il Nulla ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


0. Prologo


Di giorno la nave non è per nulla silenziosa. Zombi che camminano a destra e sinistra. Mozzi che spazzano. Zombi che fanno vibrare le loro fruste.. e i mozzi che obbediscono. Una scena raccapricciante a vederla in questo modo, specialmente per chi, come Anya, osserva tutto criticamente da uno dei lati della nave. Diciasettenne, capelli neri e occhi color del ghiaccio e pelle candida. Candida come mai vista negli anni passati. Una ragazza che sta a comando di una nave intera. Non da sola ovviamente.. per appunto al suo fianco ci sta Angelica, sua sorella.
<< Abbiamo un ottima pedina per arrivare alla Fonte >> la voce di Angelica la scosse dai suoi pensieri, portandola a guardare lei per qualche attimo.
<< Ah si? >> un sorriso le increspò le labbra, che poco dopo andò a mordere << Chi sarebbe? >>
Gli occhi di Angelica cercarono fra la folla l'uomo, prima di indicarlo con un dito << Eccolo >>
La ragazzina cercò con lo sguardo, e per qualche attimo sperò che l'uomo indicato non fosse realmente lui. Che non fosse quel tizio con la bandana in testa, quel modo strano di fare. Quell'uomo con le treccioline anche sul mento.
Sperò con tutto il cuore che non si trattasse di Jack Sparrow.

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Anni.
Erano passati davvero moltissimi anni da quando Anya aveva visto Jack Sparrow. L'ultima volta era stata nella Perla Nera, quando lui decide di andarsene.. di nuovo. O almeno, questo era quello che Barbossa aveva raccontato a lei due anni prima.
E adesso guardarlo da li, dalla sua postazione.. e vedere lui, ex capitano della Perla Nera, lavorare li in quel modo, per terra talvolta, non poteva che darle una certa soddisfazione. Non era al corrente che Jack Sparrow si trovasse sulla propria nave. Ancora una volta sarebbero stati al fianco, ancora una volta si sarebbero visti .. ma questa volta non avrebbe dato nessuna fiducia a lui, come gli anni passati. Per appunto: erano anni passati.
<< Ma sei sicura? >> chiese verso Angelica senza smettere di guardare Jack.
<< Seguro, hermana! >>
Anya sorrise inclinando il capo dalla parte sinistra con gli occhi glaciale osservare al meglio lui. Le labbra si incresparono in un sorriso per nulla.. felice. Quasi diabolico nel suo modo di fare, malizioso.
<< Non chiedo di meglio >>

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Capitolo 2
*** Ricatto ***


Ricatto


Il fresco sulla pelle, l'aria accarezzarle i capelli.. Era questo che Anya andava cercando, in quella nave. Sola, sul ponte, con indosso i suoi indumenti e il mantello. Il cappuccio sul capo, come se non volesse farsi riconoscere. Il vento le accarezzava la pelle candida, bianca come uno spettro. E i suoi occhi guardavano il mare. Il mare.. il suo mondo. Il suo territorio.
" Qui sono nata e qui morirò ", era quello che si diceva ogni volta. Ma non sarebbe dovuta morire per forza, no? C'era un altra chance, un altra che avrebbe potuto condurla alla fonte. E la sua fonte era Jack.


Non perse alcun altro momento a star li, a fissare le onde del mare. Doveva parlare presto con Jack Sparrow. Doveva chiamarlo ma.. come se tutti stavano dormendo? Con passo leggero si avvicinò alla brande e alle amache poste per far dormire gli uomini. Russi, qualcuno con la bottiglia di rhum ancora in mano addormentatosi forse per il troppo alcool. Anya fissò uno dei tanto che aveva ancora la bottiglia in mano, che si abbracciava come se fosse un orsacchiosso o.. chissà che. Magari una donna, a pensarci bene. Con mano svelta, lenta e senza alcun peso, si avvicinò ponendo questa sopra la bottiglia. Non ci fu bisogno nemmeno di un secondo strattone, perchè al primo l'uomo cedette la presa voltandosi di lato per russare meglio e parlocchiare
<< Idiota >> sussurrò la ragazzina asciugando con la mancina il bordo della bottiglia, prima di attaccarci le sue stesse labbra e inarcare la bottiglia. Un goccio di Rhum. Da anni ne beve e mai nulla le è accaduto. Le piace. Infondo ha sangue pirata all'interno, no? Ne bevve un lungo sorso prima di poggiare nuovamente la bottiglia sull'uomo. Sapeva perfettamente dove andare, sapeva perfettamente dove trovare Jack. Passo da felina, mentre si avvicinava all'amaca del Capitano. O per meglio dire: ex capitano.
Dinanzi a lei, lo fissava. Non era cambiato di una virgola. Forse qualche ruga in più, oltre che qualche graffio. Con gesto istintivo quanto veloce, la mano di Anya si allungò verso le labbra del pirata, tappandogliela. Il gesto fece svegliare Jack, che sbarrò gli occhi in un attimo.
<< Salve Jack >> il sussurro della ragazza era parecchio udibile, ma solo per orecchie sveglie come quelle del pirata, e non per altri ubriaconi.
Jack sbarrò gli occhi, osservando la figura. No, certamente nel suo sguardo non si sarebbe letta alcun timore, quanto stupore. L'aveva riconosciuta, sicuramente. Socchiuse un attimo gli occhi nell'aspettativa di trovarsi cinque dita stampate sul volto. Ma quelle cinque dita non arrivarono, restando sulle proprie labbra.
<< Umh! Umh! >> l'uomo gemette qualche attimo indicando con la propria mano, la mano della ragazzina. Jack pose la mano sudicia, sporca, sopra la mano pallida di Anya, e bastò un singolo gesto per toglierla dalle proprie labbra << Ciao Gioia! >>
Il sorriso della ragazza scomparve in un sol istante. Per quanto aveva amato Jack, adesso si ritrovava ad odiarlo dopo tutto quello che le aveva fatto. Le aveva promesso che mai e poi mai l'avrebbe abbandonata di nuovo. Invece.. Invece si era ritrovava due anni prima nuovamente sola al "cospetto" di Barbossa. E quando aveva chiesto di Jack, il caro e vecchio Barbossa le aveva semplicemente risposto "Hai creduto a Jack come tempo fa lo abbiamo creduto noi. Fallita!". Oh si, si era anche presa la fallita per quel bastardo di mare che aveva di fronte.
<< Cosa ci fai qui Jack? >> domanda lecita, si. Ma non molto come crebbe il nostro caro Jack.
Per appunto Jack si alzò per dalla sua amica ponendo una mano sul cappuccio della ragazza, cercando di abbassarglielo. Anya glielo concesse, lasciandosi squadrano dal suo sguardo nero. Il suo, gelido come non mai.. come non potrebbe averlo alcuna ragazzina di appena diciasette anni. Come quelle labbra, troppo pallide per essere le labbra di un vivo. << No >> il silenzio venne rotto dal tono del Pirata socchiudendole appena, prima di avanzare l'indice della mancina sul petto della ragazza << La domanda esatta è: cosa ci fai TU qui >> specificò, senza smettere di indicarla, dandole anche una toccata sulla fronte, spingendole la testa in questo modo.
Quel modo di fare del Capitano suscitò in lei una specie di sorriso. Semplicemente un sorriso, non una risata. Ormai era tempo che non riusciva a ridere, e sebbene sorridesse il suo sorriso non era nemmeno di felicità. Forse malignità, ma non felicità sicuramente. << Hai davanti la "figlia" di Barbanera, Jack >>
Sconcerto. Stupore. Disarmo. << Cosa? >> le labbra di Jack si mossero in tutti quei sentimenti che lo portarono nemmeno a sorridere, ma solo a strabuzzare gli occhi e alzare la mano indicandola << Tu.. Barbanera.. Nel senso che lui è tuo padre? >>
<< Nel suo che sono sua figlia, Jack >> Anya pose le mani ai fianchi, stringendole li. Una bella donna, una ragazzina ancora. Ma bella.. Bella come un sogno di paradiso con quello sguardo, quell'espressione di chi ha visto fin troppo per essere solo una ragazzina.
Jack mosse le mani, cercando forse ancora di capire. O forse di portare dalla sua parte la frittata, di girarla a modo suo e condirla alla sua maniera. Purtroppo, le parole della ragazzina erano abbastanze ovvie per non poterle capire, e specialmente per poterle voltare dalla sua parte. << Oh >> riuscì sol quello a dire, increspando le labbra prima di cacciare un piccolo sorriso << Tesoro.. >> la mancina si mosse verso la spalla della ragazza, ponendosi proprio su di essa. Lo sguardo di Jack dritto verso di lei << .. Tu .. tu non sei la figlia di Barbanera >>
<< Lo so >> le labbra di Anya si incresparono in un sorriso simile - molto simile - a quello di Jack. Ma più sconvolgente, a dirla tutta. Di chi sa, ovviamente.
<< Lo sai >> ripetè lui, dal canto suo. Non riusciva ancor a capire di cosa realmente si stesse impicciando la ragazzina << E lui.. se l'è bevuta? >> sbarrò gli occhi, guardando Anya con quei occhi scuri e ricchi di voglia di sapere la verità.
<< Senti, Jack.. >> la mancina della ragazza si portarono sopra quella di lui, e con gesto delicato, la tolse dalla propria spalla << Se stanotte sono venuta di certo non è per farmi una bella e sana chiaccherata. Specialmente, non con te >> lo sguardo del pirata si alzò verso il cielo - ovvero, il soffitto della nave - come a voler dire "Certamente". Ma non parlò, continuando a far parlare lei. << Ma so che sai qualcosa riguardo la Fonte >> il tono si appiattì, e quell'affermazione riportò lo sguardo di Jack sulla giovane e bellissima fanciulla. Le mani della giovane si portarono sulla giacca di Jack, cercando di spingerlo indietro fino a farlo cadere sull'amaca. Sensuale.. Bellissima.. ma specialmente una Malizia che Jack aveva visto solo in una donna del suo passato. In un colpo si ritrovò la gamba della giovane fra le proprie, e il volto della giovane vicino al proprio. << Se farai il bravo e colloborerai con le informazioni, allora non ti succederà nulla .. >> sussurri. Semplici sussurri che farebbero accapponare la pelle anche allo stesso Barbanera, il terrore di tutti i mari. Jack, con gli occhi sbarrati, deglutì. No, alcun timore. Il suo timore era un altro.. ma si tenne fuori dal dirlo, al momento. << Altrimenti.. >> la destra della ragazza formarono in poco tempo una pistola, e gliela puntò proprio sul cuore << Bang >> con un sussurro imitò lo sparo di una pistola. Inclinò la testa dal lato sinistro, leccandosi le labbra. << Tutto chiaro, Jack? >>
L'ex capitano  non potè fare a meno che guardare davvero sconcertato la giovane << Come l'acqua di rugiada >>
<< Perfetto >>
Senza aspettare una sola parola, Jack pose una mano sul volto della giovane cercando di allontanarla. << SciòSciò! >>
Non c'era bisogno di aspettare altro, infondo. Prese il cappuccio con entrambe le mani coprendosi nuovamente il volto.
<< A presto, Jack >> si voltò, andando verso l'uscita << E ricorda.. Bang >>
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Note autrice: Allora.. Io non so fare PER NIENTE Jack. Lo guardo dalla mattina alla sera, ma anche se sono una fan sfrenata di lui non riesco ancora adesso a saperlo imitare. Non me ne vogliate, quello che voglio è farvi conoscere un nuovo personaggio che - se introdotto - avrebbe potuto cambiare le sorti del film. No che il film in questo modo non vada bene - io li trovo tutti stupendamente stupendi *-* - ma ho cercato in qualche modo di mettere anche un pò di pepe alla storia, intruducendo personaggi nuovi.
In ogni caso, spero che vi piaccia come storia..
A presto
Very

 

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Capitolo 3
*** 2. Desideri ***


2. Desideri


La sana chiaccherata con Jack l'aveva chiaramente messa di buon umore. Era riuscito a spaventarlo, almeno in qualche modo. Perchè Jack sapeva chiaramente di che pasta era fatta Anya.. e dal canto suo Anya sapeva perfettamente di che pasta era fatta Jack. La stessa .. Inconfondibile .. Pasta.
Il suo vestito lungo e nero strisciava sul ponte e l'unico rumore che si poteva sentire erano si suoi stivali che sbattevano li. Sembrava un fantasma. Un fantasma assetato di sapere e.. in cerca di qualcosa. Lei somigliava perfettamente ad un fantasma, e non solo per la carnagione fin troppo chiara, ma anche per quello che sentiva. I fantasmi erano solo ombre.. e sebbene lei fosse chiaramente in carne ed ossa, quella sua voglia di cercare "qualcosa" non poteva che renderla simile ad un fantasma che non riusciva ad andare in pace. Ad oltrepassare.
I suoi passi la condussero dentro la camera. No, non la propria camera, ma quella di Teach. Di Barbanera. Silenziosamente chiuse la porta alle sue spalle. La stanza era immersa nel buio, tranne per due candele quasi finite che illuminavano il banco del Capitano.
<< Guarda chi mi è venuta a trovare >> la voce di Teach ruppe il silenzio, ma Anya non se ne sentì graffiata in qualche modo. Rimane impassibile, immobile con le spalle verso la porta ad osservare per qualche istante, con gli occhi vitrei, la stanza.
<< Non ho sonno >> rispose, un momento dopo. Lo sguardo andarono su Barbanera, osservandolo. Era seduto sul proprio tavolo a mangiare ghiottamente un piatto di pesce fresco. Non usciva mai da quella stanza, se non era chiamato da nuove forze. Nessuno lo aveva mai visto, e per i mozzi a capitanare la nave erano gli ufficiali: lei e Angelica. Con passo lento e lasciando strisciare il mantello - di cui ancora teneva il cappuccio sul capo - e il vestito, andò a sedersi proprio di fronte a lui. << Posso vederlo? >> si, voleva vederlo. Era questo il suo interesse, al momento. Perchè se restava ancora li, su quella nave, pur odiando Barbanera, non era certo per restare sotto la sua ala. Sapeva che mai e poi mai avrebbe trovato alcuna protezione fra le braccia di Barbanera, solo terrore imminente.
Lo sguardo scuro di Teach si alzarono verso ella, non sorridendole nemmeno. Mise un pezzo di pesce fra le labbra, guardando la sua "figliola". << Mmh.. >> masticò per bene il pesce, togliendosi con la mancina una spina dalle labbra << .. Non sei venuta per far visita al tuo vecchio padre? Questa è scortesia mia cara >> era serio. Come se quella frase fosse un rimprovero. Ma un rimprovero calmo.  Un rimproverò che non potè non infastidire la ragazzina.
Ma Anya sapeva ben fare buon viso a cattivo gioco, nascondere il malessere e il fastidio dentro se e saper recitare alla perfezione. Era per questo che aveva quel volto sempre gelido? Era per questo che aveva sempre quell'espressione che la rendeva immensamente di ghiaccio? Come se lei stessa fosse solo un pezzo di ghiaccio.. ma un ghiaccio in grado di regalare del calore in una notte gelida.
<< Ma certo, padre >> lentamente si alzò, ponendosi proprio dietro il Pirata. Suo padre. O almeno.. così faceva intendere lei alle persone che li guardavano. Le mani delicate e gelide si posero sulle spalle di Barbanera, volendogli fare una specie di massaggio << Sapete quanto siete importante per me. >> menzogne. Solo e semplicemente menzogne alle quali Barbanera sembrava crederci. Sembrava caderci ogni volta. Anya si abbassò ponendo il proprio volto vicino a quello di lui, abbracciandolo con le braccia al collo << Ma ho l'innato desiderio di "vederlo" >>
Lo sbuffo di Barbanera indusse la ragazzina a fermare il sorriso. Sapeva cosa voleva dire, e quel suo abbraccio sarebbe potuto diventare in poco tempo un modo per strozzarlo. Sarebbe stata capace.. se quell'uomo non l'avesse avuta in pugno.
<< I patti erano chiari, mia cara. >> le labbra dell'uomo si aprirono per far entrare un pezzo di pesce. E il sorriso di Anya scemò del tutto << Lui sta bene, non preoccuparti >>
I patti. Si, aveva chiaramente stretto un leale patto con Barbanera. A lei serviva l'uomo per poter riavere quello che più desiderava.
<< Sarei maggiormente più motivata a trovare le giuste informazioni se mi date qualche motivo in più, non credete? >> le braccia si sciolsero da quell'abbraccio. Stava sulla nave del terrore da ormai un anno e mezzo, e nessuno più di Barbanera aveva costatato che quando Anya si metteva in testa qualcosa nessuno era in grado di toglierla. Con passo leggero come una piuma ma pensati come un macigno, cercò in qualche modo, ovunque, quello che più desiderava. Doveva trovarla.. Doveva trovarlo!
<< E' inutile cercare, mia piccola Colombella >> Barbanera si alzò avvicinandosi a lei e ponendo le grosse mani sulle sue spalle, quelle piccole e minute spalle. La mano di Anya restò attaccata allo scaffale di un mobile, non riuscendo ad aprirlo. Le mani di lui sembravano ridurle la forza, sia mentale che forzale. << Lui non è qui, non adesso almeno. Ma lo riavrai se riceverai le informazioni dovute >>
Informazioni. Voleva solo quelle stupide informazioni.
E lei avrebbe potuto averle.. e sapeva anche da chi. Sulle labbra le si aprì un nuovo sorriso, certamente non di speranza.
<< E le avrai, Padre. >> si voltò verso esso, tenendo ancor il cappuccio sul volto. << Non chiedo altro che riaverlo >>
< Ma certo mia cara. Nessuno te lo toglierà >>
Bugiardo. Un vile bugiardo. Eppure Anya sapeva che prima o poi lo avrebbe ucciso, con le sue stesse mani. Ma prima doveva riavere quello che le spettava. I suoi pensieri vennero interrotti da Barbanera che stava riempiendo due bicchieri du Rhum, porgendolo uno anche alla ragazzina. Lo prese, con la mancina, alzandolo a mò di chinchin.
<< Alle informazioni >> sussurrò Teach con un sorriso.
Anya non rispose, in primo momento, battendo solo il bicchiere contro quello del padre. << A me >> sussurrò dopo, ponendo le labbra fine sul bordo del bicchiere e prendere velocemente un sorso di quella bevenda indiavolata.
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N.A.: Ancora un altro capitolo. Ecco, come potete vedere un altra volta mi ritrovo a non saper molto imitare altri personaggi.. se non far bene Anya - che spero vi dia un altro po di mistero - che si tratta anche di un personaggio nuovo, inesistente. Ovvero: non lo sto imitando.. lo sto costruendo.
Sono ansiosa di vedere cosa realmente ne pensate di questo capitolo, e più leggerò vostri commenti più sarò motivata a continuare la storia.
A presto,
Very

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Capitolo 4
*** 3. Incubo ***


Incubo


La Perla Nera sembrava muoversi senza un vero motivo. I marinai, la ciurma era disperata senza sapere cosa fare realmente.
<< AMMAINATE LE VELE! REGOLATE I CANNONI! BRUTTI SOTTO SPECIE DI SCHIFOSI PESCI AMMUFFITI!! >>
Chiunque in quella nave cercava di far del suo meglio, sebbene Barbossa urlasse tanto. Ma lo conoscevano tutti e tutti sapevano che non si sarebbe dato per vinto. Con entrambe le nave, in capitano della Perla, cercava di regolare la sua nava, di ammaestrale per bene. << FORZAAA! >> entrambe le mani al timone, cercando di girarlo.
Le funi tagliavano le mani dei mozzi, qualcuno per la disperazione di buttava giù preferendo di annegare, ma non di morire dentro la nave.
<<  CODARDI!! >>
La voce di Barbossa, le sue urle che sembravano tanto disperate, svegliarono il piccolo Jack.
<< Mamma, mamma. Ho paura >>
Anya lo prese, nascosta in una delle sue camere. Era questo quello che le aveva imposto Barbossa, di stare nascosta con il piccolo in braccio.
<< Shh. Non devi avere paura, piccolo mio. Presto lo zio Hector scende ed è tutto a posto >> No. Sospettava che questa volta non sarebbe finito come le altre volte. Questa volta sembrava che la nave non rispondeva nemmeno ai comandi di Barbossa. Era qualcosa di strano, irreale. Le mani di Anya stavano sulla testa del piccolo. Lo accarezzano, cercando di calmarlo. Lo sentiva tremare. Lo sentiva gemere. La paura.. la ricordava bene, quando si era ritrovata sola, qualche anno prima. Si morse il labbro inferiore, ricordando come Will era morto lasciandola sola, priva di famiglia. E ricordi che l'angosciavano, che la portavano in quel passato ormai troppo lontano per tornare indietro. Sapeva che ormai Will stava bene e che non aveva di che preoccuparsi, ma in ogni caso il pensiero che suo fratello era morto e che viaggiava sotto i mari la faceva star male. Socchiuse gli occhi, finchè non sentì le altre urle.
Sciolse le mani dalò bambino ponendolo sopra il letto.
<< No.. No, mamma .. >> un gemito di quasi pianto uscì dalle labbra del bambino, che con quegli occhioni non poteva che guardarla, disperato.
<< Jack... Jack, ascoltami >> gli prese le spalle, accarezzandogli il volto. Quel bambino dagli occhi verdi e i capelli castani chiari. Volto pulito, per nulla uno di quei bastardini di strada, sebbene fosse nato in quella nave e vissuto li sino a due anni. << Te la ricordi quella storia che ti ho raccontato tante volte? Quella di Miss Elizabeth e Will Turner? >> erano storie del tutto vero, del coraggio dei due che hanno preferito anche la morte per star vicini. Era la storia preferita del piccolino, che la guardava con occhi sognanti ogni talvolta che la madre, per farlo addormentare la notte. << Adesso la mamma deve andare, ma tornerà. Tornerà presto. >> gli portò i capelli indietro. Le labbra asciutte, il sangue gelido.
<< No.. no.. >> le lacrime scesero sul volto del bambino, ma Anya gliele asciugò velocemente. Tutto voleva, tranne che il male di suo figlio.
<< Shh.. Sì uomo, Jack! Papà non sarebbe contento nel vederti piangere, lo sai! >> era un rimprovero il suo e Jack lo sapeva per bene. Ecco perchè le sue manine, piccoline, finirono sul proprio volto ad asciugarsi le lacrimone. Che però continuavano a scendere. Tirò su col naso guardando sua madre << Si. Si, così ti voglio, tesoro mio >> gli prese il volto fra le mani calde, bollenti, e lo baciò sulla fronte. << Torno presto, ma tu non ti allontanare da qui. Intesi? >>
Non gli diede nemmeno il tempo di rispondere, alzandosi dalla sua postazione e correndo verso fuori.
Li dentro, dentro quella nave, non era altro che una parte della ciurma. Non era il capitano, ma quella nave in qualche modo le apparteneva. Unica donna a bordo, unica ragazzina a bordo già capace di usare un arma come quasi nessuno. Senza perdere tempo prese la sua spada facendo un solo giro e usandola sulle corde. Erano quelle che si muovevano sole. Le vele si spiegavano e rientravano. Osservò il mare: non era mosso, eppure all'estremità della Perla sembrava esserci una burrasca.
Strano.. Davvero strano ed inquietante.
Per qualche secondo restò affacciata alla poppa per poter osservare meglio quell'effetto strano. << Ma che diavolo.. ? >> non riuscì a terminare la frase, che si sentì presa per un braccio. E per poco la sua spada non finì all'interno del busto di Barbossa. Fortunatamente si fermò in tempo.  << Hector! Che diavoleria è mai questa!? >> mai visto nulla del genere in tutti questi anni.
Lo sguardo di Hector non era mai stato spaventato prima di allora. Eppure quello strano pomeriggio con un sole potente, il capitano aveva lo sguardo perso. << A Miss Anya hanno per caso strappato le occhie dalle orbite? Non lo vedi anche tu cosa sta accadendo?! >> glielo urlò, sebbene fossero tanto vicini. Ma Anya non capiva. Cosa avrebbe dovuto vedere? Cosa avrebbe dovuto capire? Lei vedeva solo la Perla andare per conto suo, non rispettare più le normali leggi della natura. Prendere il sopravvento delle proprie direzioni. Barbossa la prese per entrambe le spalle, voltandola e indicandole con la punta del dito una nave. Era una nave nera, nerissima, con uno scheletro alla prua. Le si gelò il sangue. Conosceva bene la nave, o quanto meno ne aveva sentito parlare. << Ecco cosa diavolo accade! >>
Non c'era bisogno di sapere altro, in quel momento. Si morse il labbro inferiore. Era la fine. Lo sapeva: era la fine.
<< Dov'è Jack! >> la voce di Barbossa la fece saltare per un attimo in aria, ma riuscì a voltarsi per rispondergli.
<< Nella mia stanza! Lui è al sicuro! >> .. per ora! << Dobbiamo cercare di ostentare questa diavoleria! >>
<< E come pensi di fare, eh! Illuminami! >>
Illuminarlo.. ma come? Anya strabuzzò gli occhi quando vide il terrore che si stava creando sulla Perla Nera. La nave che per anni aveva inciso il terrore sullo sguardo dei marinai, dei passati, degli abitanti di Royal Port. Eppure adesso stava andando a pezzi, attimo dopo attimo. Non aspettò un solo istante, prima di spostare con la destra Barbossa e tagliare una fune che stava venendo verso di lui.
Quelle funi le ricordavano un avvenimento avvenuto qualche anno prima:  il Kraken. Lo aveva visto, lo aveva tagliato. Questo quando lei, Jack, Will ed Elizabeth erano una sola ed unica squadra. Una famiglia. Ma quelle funi erano ancora più ostentate. In un attimo il suo sguardo andarono verso Pitel che combatteva contro una delle funi, ma una di loro la prese per la gamba portandolo via. Giù, nelle profondità.
<< Compare! >> urlò il suo compagno, avvicinandosi al ponte, ma non riuscì nemmeno ad avvicinarsi preso da una corda alla gola e trasportato anche esso nelle profondità del terrore. Erano suoi compagni, componenti della squadra che lei stava vedendo morire attimo dopo attimo.
Barbossa le si affiancò ponendo le spalle contro quella della fanciulla << Torna dentro, Anya! >> le urlò come da comando.
<< No! Io sto qui! >> abbassò appena in tempo la testa per non farsi prendere da una fune, voltandosi e tagliandola come le altre compagne.
<< Non abbiamo bisogno di eroi, adesso! >> questa volta su Barbossa ad abbassarle la testa con la propria mano per non farla prendere da una corda.
<< Ne sei sicuro? >> e sebbene sapeva che quella volta sarebbe stata pure l'ultima, le venne voglia di fare dello spirito
<< Come non mai! >> rispose Lui con tanto di eleganza e un sorriso sul volto.
Ma non ci furono tempo per altre botta e risposte. Una corda, prima che sia Anya che Barbossa potesse dir altro, legò la gamba di Barbossa e lo portò in cima.
<< HECTOR! >> Anya alzò gli occhi sopra, fissando Hector a testa sotto dimenarsi come non mai per togliersi dalla corda. Ma qualunque cosa stesse dicendo il Capitano, in quel momento con quei rumori non riusciva proprio a sentirlo. << HECTOR! >> cercava di chiamarlo, ma la sua voce sembrava solo silenzio in quel momento.
<< Mamma! >>
Furono solo attimi, solo fugaci attimi. Vedere il piccolo, suo figlio, proprio li. Le si gelò il sangue. E tutto le parve molto più lento del previsto.
<< JACK! Torna dentro! >>
<< Mamma! >> Il bambino sembrava non capire cosa diavolo stesse dicendo la madre, e sicuramente anche Barbossa s'era accorto della presenza del piccolo. Non camminava ancora correttamente, ma era svelto e vivo come lo era stato un tempo anche Anya.
<< No! Jack, va via! >> una corda stava per avvicinarsi al piccolo in quel momento, indirizzata verso il busto del bambino.
Fu come andare incontro al fato. Fu come ostentare davvero le dività a fiondarsi velocemente verso il piccolo Jack. Con un salto riuscì a spostare il piccolo dalla presa del piccolo, ma non si accorse che la sua compagna aveva preso la propria spada. Lo sentì un secondo dopo, quando il calore del proprio sangue le invase le gambe. Lo sguardo si pose verso lo stomaco. Una linea. Una perfetta linea rossa che continuava a scendere formando delle goccie sul ponte. La mancina si posò su questa macchiandosi del proprio sangue.
Le gambe indietreggiarono sole, finendo per sbattere proprio sull'estremità della nave. La destra si pose li, mentre gli occhi non facevano che osservare il rosso sulla mancina.
Il silenzio. Le orecchie non sentivano altro che suoni immensamente lontani. E lo sguardo cominciava a vedere offuscato.
Gli occhi si posarono sul piccolo che aveva cominciato a piangere come una fontana, con le mani sul volto ad asciugarle << Mamma! >> Si alzarono poi verso Hector ancora li sopra, che non si dimenava più troppo occupato a vedere la scena di Anya colpita dalla sua stessa spada, da una stupida corda.
I due sguardi per qualche istante combiaciorono nello sconcerto di ciò che stava accadendo. Ma furono solo pochi secondi, prima che la mancina si alzi sulla fronte della ragazzina pronta a salutare il capitano per l'ultima volta. Solo un ultima volta prima di socchiudere gli occhi.
<< ANYA!! NOOO! >>
Ma non lo sentì nemmeno l'urlo di Barbossa. La testa indietreggiò da sola, ed Anya cadde dalla nave all'indietro perdendosi nelle profondità delle acque scure.

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Il gelo sulla pelle, il sudore attaccato su questa. Gelido, eppure caldo.
Ricca di un terrore suo, Anya cercò il respiro in quella stanza buia illuminata sol dal candore di una piccola fiaccola che stava per spegnersi.
Era l'incubo peggiore che la tormentava ogni qualvolta che riusciva a chiudere gli occhi. L'incubo peggiore che la seguiva, specialmente la notte.
Il volto di Jack, del suo Jack. Il suo piccolino.. La sua sola vita, prima di quella volta.
<< Anya? >> sicuramente gli ansimi e i gemiti della ragazzina svegliarono Angelica che, con una lanterna si avvicinò al letto della sorella. << Tutto bene? >>
Lo sguardo di Anya si focalizzarono su Angelica. Sua sorella. Sua sorella. Sua.. sorella. Ed un sorriso finto riuscì a formarsi sulle labbra. << S-si >> balbettò insicura, mentre sentiva quel calore sulla pelle. No.. impossibile. Lo sentiva lei il calore, ma non "poteva" essere calda. << Ho solo fatto.. un incubo >> senza pensarci si sdraiò di nuovo poggiando la testa sul cuscino e socchiudendo gli occhi.
Angelica uscì dalla stanza, lasciandola nell'oscurità.
<< Solo uno stupido incubo >>
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N.A.: Nuovo capitolo.
Va bene, questo penso che sia il migliore che mi sia venuto di questi quattro avventure ma la parola va a voi. Susu, commentate e fatemi sapere che ne pensate adesso che sapete un altro pò di Anya.
O quanto meno spero che abbiate capito chi sia il LUI che lei cerca. Che abbiate capito perchè sia così bianca. Che abbiate inteso chi sia realmente Anya!
Insomma.. io sono qui per ogni chiarimento ovviamente!

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Capitolo 5
*** Ammutinamento. ***


Ammutinamento


Quell'orrore, quel sogno le aveva lasciato dentro se, dentro lo stomaco, qualcosa di .. bagnato. Si, era così che si sentiva quando qualcosa non andava. Bagnata. Stupidamente bagnata. Ma specialmente sporca. Ignobile, come non mai.
Tirò un sospiro, affacciata alla prua. Le piaceva guardare il mare. Le piaceva da morire osservare la spuma delle onde, quelle ondeggiature bianche che la portavano altrove col pensiero.. molto, molto lontana. Via, nel tempo.
Socchiuse lo sguardo, ricordandosi di quei piccoli particolari. Il suo piccolo. Hector. Ma specialmente lui.. Jack.
<< Dobbiamo parlare >>
Riaprì gli occhi, quello sguardo gelido e vitreo. Ma non si voltò nemmeno, arricciando le labbra in un leggero sorriso.
<< Parla pure >>
Era vero. Loro due dovevano parlare. E abbastanza velocemente, se lei voleva ricevere quello che le spettava. Con un elegantissimo gesto si voltò, squadrando lo sguardo di Jack. Come sempre, sembrava essere semplicemente ubriaco..  Ma lei sapeva che non lo era. Era semplicemente normale. Se fosse stato ubriaco, probabilmente non le avrebbe chiesto di parlare.
<< La Fonte >> cominciò lui, alzando il capo come a voler guardare meglio lei. << A cosa ti serve, se posso chiedere? >>
Un sorriso si increspò ancor di più sulle labbra della giovane << Non sono autorizza a rispondere a questa domanda >> cercò nuovamente di voltarsi verso il mare, ma la mano di Jack la fermò. Non era mai stato pensante nei suoi gesti, e non le aveva mai stretto il braccio. No, avrebbe mai potuto. Era gentile.. Non onesto, ma non si può chiedere mica tutto da un pirata, no? Eppure quel pensiero non faceva che renderla sorridente, senza un reale motivo, invero.
<< Cambiamo domanda >> Jack la guardò dritta negli occhi osservandola meglio << A CHI serve? >> certo, perchè Jack non credeva che potesse servire a lei. Lei, solo diciasette anni. Cosa avrebbe potuto chiedere di più una ragazzina? Quella Fonte serviva a qualcuno di più grande, che tutti avrebbero ricordato come il magnificente capitano di tutti i tempi! Il terrore dei mari, del cielo, della terra, del..
<< A me, Jack >>
La voce della ragazzina interruppe i pensieri dell'uomo, abbassando lo sguardo sotto per guardarla meglio << Cosa? >> l'espressione era sempre quella: sconcertata. per ora era solo l'unico sguardo che le donava. << Suvvia, Anya.. Pensi già di non essere utilizzabile? >>
<< Ohohoh! >> recitò una piccola risata aprendo la bocca grande, e forse Jack non capì la recita perchè prese anche lui a ridere << No, Jack! Io non sono utilizzabile.. Perchè non mi faccio usare >> all'ultima frase la serietà della ragazzina tornò ad essere li, dentro se. E così come anche Jack che tornò ad essere serio non appena ella tornò ad esserlo.
Aveva sbagliato. Come al solito, aveva sbagliato con lei.
<< Facciamo un patto >>
<< Un altro? >> sussurrò la giovane esausta per tutti quei patti. Non con Jack, ovviamente.. ma il patto più grande era ancora con Barbanera.
<< Eh? >>
<< Niente. >> si voltò verso il pirata, guardandolo per bene. << Dimmi di questo patto >> stese le mani sul bordo. Sensuale da morire, con quel sorriso sormione sul volto.
Jack avanzò le mani, alzando come suo solito, sempre il mignolo e l'indice maggiormente più degli altri << La Perla. >> A sentirlo, ad Anya scomparve nuovamente il sorriso. Era normale. Logico, che Jack cercasse ancora la sua amata Perla. << Se tu sei Viva e.. lo è anche Barbossa.. anche la Perla deve esserlo >>
Hector vivo? L'ultima volta che l'aveva visto era li, appeso con una corda a testa sotto a dimenarsi con la spada in mano. << Come? >> inarcò un sopracciglio, non capendo come facesse Jack a sapere che Hector era vivo. << Hector è vivo? >> inarcò un sopracciglio non riuscendo chiaramente a capire. Pensava che fosse morto. Pensava che della Perla nessuno fosse rimasto vivo.
<< Non lo sapevi? >>
<< Non lo sapevo >>
<< Oh >> Jack si fece silenzioso un attimo, sempre con quella strana smorfia in volto. Smorfia che ad Anya non piaceva per nulla, perchè sapeva che quella smorfia volevano significare solo guai.
<< Te lo ripeto un altra volta: tu ci porterai alla Fonte, intesi? Non voglio sentire altro.. >>
Ma ovviamente a Jack non bastava per nulla quella frase, provando nuovamente a parlare. Ma Anya lo fermò con un sol gesto, lasciandolo li da solo, nei suoi pensieri.

Quella notte, Jack riunì il gruppo di mozzi nel totale silenzio.
<< Compagni miei. Siamo stati ingaggiati in questa nave senza il nostro consenso. Siamo stati ingannati >>
<< Questo vuol dire che.. siamo ingannevoli? >> chiese uno della ciurma.
Jack non potè che guardarlo ironicamente, socchiudendo appena gli occhi. << Si, siamo ingannevoli >> sospirò appena << Siamo stati portati dentro la Nave di Barbanera e pronti alla morte. >> la prospettiva si faceva maggiormente più decadente << Ma ditemi, compari. Come si muove il signor Teach? >>
I compagni si guardono, qualcuno fece spallucce.
<< Non l'abbiamo mai visto >>
<< Sta sempre nella sua cabina >>
<< Già, non esce mai da li >>
Jack parve perplesso. Barbanera che.. non usciva mai? << Mi state dicendo che il signor Barbone non esce mai dalla sua cabina?! >>
<< Già >>
<< Si >>
<< Vero! >>
Un sorriso si aprì sulle labbra del furbo pirata, inarcando la schiena all'indietro << Ho una bella notizia compari! Questa non è la nave di Barbanera! >>
<< Si, si che lo è! >> si fece largo la voce di Scrubs, uno dei mozzi.
<< E tu che ne sai? >> lo batteccò Jack, avvicinandosi a lui.
<< Ho letto il nome sulla prua della nave! >>
E con quelle ultime parole le speranze del pirata furono distrutte del tutto, sbattendo esausto quasi, le spalle sullo schienale della sedia.
<< Miei cari compari, ci chiameranno con l'insulso nome di Ammutinati.. Ma almeno ci riprenderemo la nave! >>
Scrubs si alzò in piedi sbattendo la spada sul tavolo, proprio vicino a Jack lasciandolo perplesso per qualche secondo.
<< Siii!!  E PRENDIAMOCELA ALLORA! >>
E mentre quello corse fuori, i compagni si guardarono ponendo poi lo sguardo su Jack << Susu, andate! >>
 << SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII! >>
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Nuovo capitolo. Forse un pò noioso, questo? Beh, invero devo ammettere che non sapevo che scrivere. In ogni caso.. Spero che lo apprezzerete lo stesso.
A presto
Very

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Capitolo 6
*** Libertà ***


Libertà.


Spesso non riusciva a dormire, contrariamente da sua sorella Angelica che la notte riusciva anche a ronfare. Beh, ma lei era una donna. Un umana. Era logico che lo facesse. Quella sera, dopo quella specie di chiaccherata con Jack, aveva deciso di spogliarsi ed indossa per un altra volta i suoi abiti da pirata. Su quella nave non era una pirata, ma la spietatezza fatta persona. Vestita sempre con quell'abito da morta, da vedova.. con quella gonna lunga che faceva raccapricciare tutti, eppure chiunque voleva metterle le mani addosso. E certamente non per farle del male.
Mai vista una donna così seducente, così bella, così.. inreale!
Eppure l'unica cosa che Anya desiderava era tornare indietro. Indietro.. via. Via, nel nulla. Non avrebbe mai voluto scoprire che il suo cognome, il suo sangue, non era dei Turner. Non avrebbe mai voluto salire sulla Perla. Non avrebbe mai voluto credere in Jack. Eppure.. eppure eccola li, alla ricerca del suo bambino. Il bambino che Barbanera teneva con se e che l'aveva ricattata. Lei doveva scoprire dove si trovava la Fonte e solo allora avrebbe potuto riavere Jack. Il suo Jack. Quel piccolo bambino biondo con le lacrime agli occhi.
<< Jack Sparrow te rompo la cabeza! >>
L'urlo di Angelica la riscosse dai suoi pensieri.
<< Che diavolo succede? >>
Con ancora i pantaloni addosso e la camicia maschile, Anya si mosse verso la stanza della sorella, ma non riuscì ad entrare sbattendo contro Jack. Lui scosse il capo come per dire che era una vera scocciature avere due femmine a bordo, prendendo Anya per un braccio cercando in qualche modo di sbatterla contro la porta. Era più piccola e minuta di lui, e spingerla sarebbe riuscito facile, se l'agilità della ragazza, ancora una volta, non lo avesse preso per il collo. La mano di lei si protese verso il fianco di lui, estraendo la sua spada.
<< Togliti dai piedi >> lo minacciò, con le spalle contro la porta. Si, lui era riuscita a sbatterla li, contro la porta. Ma in ogni caso Anya era furba, scaltra e abbastanza allenata. Lui stesso le aveva insegnato ad usare l'agilità come una scimmietta, e adesso si rendeva conto che forse non era abbastanza da furbi insegnare tale tecniche ad una.. donna! Pose la spada sul petto di Jack, costringendolo ad indietreggiare. << Cosa succede? >> calma. Calma da mettere paura, imbarazzo.
<< Voci che girano sulla nave fanno intendere che ci sia un ammutinamento >> il sorriso di Jack si allargò, così come quello di Anya. Ambi sorrisi, uguali ma diversi. Troppe volte si erano ritrovati a sorridere per le stesse cause, allo stesso modo.. E adesso? Adesso uguali sorrisi che sottintendevano qualcosa di contrario.
<< Un ammutinamento >> ripetè la giovane, stringendo ancor l'elsa della spada, mentre cercava di spingere la lama verso l'uomo, che non poteva che indietreggiare di suo. << E chi lo avrebbe deciso questo ammutinamento? >>
Il volto di Jack disegnò una smorfia, oltre che un sorriso. Era logica la risposta, e stupida la domanda. << Chi sono io? >>
Quasi quasi un risata uscì dalle sue labbra, di quelle sadice, ciniche. Ma durò realmente pochissimo questa voglia di scoppiare a ridere. Avvicinò un passo cercando - anche se sapeva che non ci sarebbe riuscita - ad alzare la spada verso la sua testa. Ma Jack, da abile spadaccino e pirata, abbassò la testa. Si ritrovò, nella sua camminata stramba di ubriacone a sbattere contro una parete della nave. Ancora una volta Anya gli si avvicinò prendendolo per la camicia e colpendolo fra le gambe - proprio li, il punto etico dei maschietti! - con una ginocchiata. E premette finchè non sentì il gemito di Jack bloccarsi fra le guance.
<< Un idiota, ecco chi sei! >>
Lo strattonò un altro pò, prima di voltarsi per andare verso il ponte, lasciando li Jacka gemere e toccarsi i gioiellini di famiglia << Porca Loca e Managgia alle donne!>> imprecò malmente saltellando anche lui verso il ponte.

C'era la guerra. Una guerra civile.
Per un attimo la mente di Anya tornò indietro, a quando si combatteva contro Barbossa e i suoi uomini maledetti. Aveva solo dodici anni, eppure riusciva perfettamente a ricordare come stava al fianco di Jack, Will ed Elizabeth, a combattere sebbene non sapesse nemmeno farlo. Allora era solo una ragazzina, la dama di compagnia di Elizabeth. Non aveva mai impugnato una spada, suo fratello Will non glielo permetteva. Non aveva mai visto un pirata.. Per quello c'era Norrigthon a non permetterglielo. Non aveva mai visto.. nulla. Solo una mocciosa.
E adesso, con la spada di Jack in mano, dinanzi a quel casino di pirati che cercavano libertà dal loro schiavismo, si sentì trasportata nel tempo.
<< Che gli Dei siano ringraziati per questo miracolo >> sussurrò appena alzando gli occhi al cielo. La sua gola si liberò con un urlo di libertà che tuonò agli uomini come l'inizio di una tempesta. Si fiondò sul primo, elegante come un fiore e spietata come una Dea del male. Era un'abile combattente, quasi come nessuno li che impugnava una spada solo per aver scelto quella missione. Ma lei non uccideva. Fi faceva cadere per terra e li calciava, fiondandosi su un altro prossimo sfortunato.
Lo stesso faceva Angelica, la quale metteva più energia in quel combattimento. E la metteva semplicemente perchè era più umana rispetto a lei.
Anche Jack si fece largo. Lui, no.. non combatteva.. semplicemente perchè la sua spada era in mano di Anya. La stessa ragazza lo vide far lo slalom fra gli uomini, far zig zag, abbassarsi mentre qualcuno veniva gettato giù nel mare.
<< Brutti sottospecie di scorfani! >> ringhiò Anya spingendo uno dei tanti contro un altro.
Con la coda dell'occhio vide Jack salire sull'albero e non potè che starlo a guardare. Era assieme ad un altro uomo, intendo a liberare l'uomo di chiesa.
<< Con noi o contro di noi! >> disse il pirata puntando al cattolico un pugnale.
<< Non sono nè con voi ma nemmeno contro! >>
Il pirata guardò Jack << Lo può fare? >>
<< E' un uomo di Dio, è quasi in obbligo! >> rispose Jack con una delle sue smorfie.
Tolsero le corde dall'uomo, liberandolo da quella specie di prigionia.
<< Dannazione! >> imprecò Anya vedendoli scendere. Stette così tanto a guardare la scena, che non si accorse di due uomini che le bendarono lo sguardo e la presero per le braccia << Lasciatemi! Lasciatemi! >> ringhiò lei cercando di liberarsi. Anche la spada le cadde di mano.
<< Grazie Gioia! >> lo sentì vicino Jack, e sentì il rumore della spada che veniva presa.
<< Non c'è di che, Idiota >> lo prese in giro.
Anche Angelica si trovò incatenata fra due uomini, urlante e impotente. Idiota.. non faceva che pensarlo Anya. Sua "sorella" era un idiota egocentrica che si credeva chissà che.
<< Compari, la nave è nostra! >>
All'informazione di Jack, gli uomini della nave emisero un urlo soddisfatto. Urlo, che in qualche secondo scemò non appena si sentì da qualche parte aprire una porta.
Dei passi. Passi forti battere sul pavimento.
E la stupì terribilmente che anche Jack si fosse ammutulito.
Sapeva benissimo cosa stava per accadere, e un sorriso alquanto cinico si aprì sulle sue labbra pallide.
<< Signori... >> la voce di Barbanera tuonò terribilmente fra la ciurma spaurita, che indietreggiò a vedere tale maestosità. Non tanto terribile per Anya, che trovò il tempo di togliersi la benda dagli occhi. Lo sguardo andò su Jack, che scese le scale piano, lentamente, e con sguardo basso. Almeno, finchè lo stesso Barbanera tirò la sua bottiglia di rhum, frantumandola proprio ai piedi di Jack. << Mi sento stupito e sconcertato .. ero nella mia cabina, a donarmi del meritato riposo >> tono di voce calma. Ma era quella quiete a mettere timore agli uomini. Anya poteva sentirla, quel terrore. << Quando sento venire da fuori il baccano infernale. Mozzi che prendono il sopravvento .. >> le corde cominciarono a muoversi. Dentro la mente di Anya si aprì quel ricordo terribile. Erano gli stessi rumore.. apparte che qui adesso c'era il totale silenzio.. Solo il silenzio dei mozzi. << Ufficiale, sapete dirmi come chiamare questi uomini? >>
<< Ammutinati, capitano >> disse a gran voce Angelica.
<< Come? Puoi ripetere? >>
<< Ammutinati! >>
<< E sapete già la punizione degli ammutinati? >> lo sguardo di Barbanera finì su ognuno di loro. Non aveano scampo. No.. non ne avevano completamente. << Ammutinati .. APPEEEEESIIII! >> Barbanera alzò la propria spada e le corde diedero via alla propria festa.
Ogni uomo li presente venne preso. Nemmeno il disgraziato che cercava di salvarsi gettandosi dalla nave venne risparmiato, venendo preso da una delle corde e appeso. Una delle corde prese Anya per un braccio, ma la ragazzina si voltò con occhi glaciali, e la stessa corda sentì il gelo che emanava.. Sciogliendola dalla presa.
Ben presto uno spettacolo da incubo si fece di fronte agli occhi di Anya, Angelica e lo stesso Barbanera. Uno spettacolo raccapricciante che diede un senso di nausa ad Angelica, e un brivido di piacere a Barbanera, sicuramente.
<< Capitano, denuncio un ammutinamento! >> la voce che si fece avanti era quella di Jack Sparrow, che a testa in giù si era posto dinanzi a Barbanera.
<< Non serve, Sparrow >> rispose con un sorriso il Capitano << Loro erano le Pecore e Voi il Pastore >> con un tocco Barbanera ripose la spada nel fodero, tagliando per magia la corda di Jack, facendolo cadere per terra. Sia Angelica, che Barbanera scesero per andare incontro a Jack, mentre Anya con passo lento di un fantasma si avvicinò allo stesso pirata.
<< Vi ho mai detto quanto dolce e adorabile è vostra figlia, capitano? >> Era un sbruffone, terribilmente sbruffone.
Teach protese la pistola dinanzi a Sparrow, che alzò le mani in segno di arresa.. quasi << E con lei negli occhi darai il tuo addio >>
<< Padre ... >> fu la stessa Angelica a fermare il gesto di Barbanera. Anya si era semplicemente avvicinata a Jack osservandolo dall'alto. Per un attimo di due sguardo tanto simili - se non fosse per il colore delle iridi diversi.. per ora! - si incrociarono. Unico momento in cui Anya ricordò a Sparrow il "Bang" promesso qualche luna piena indietro, con un moto di ironia che Jack riconobbe all'istante e per il quale si mostrò ricambiare con una smorfia. << ... Ci serve, ricordate? >>
<< Se non uccido qualcuno una volta ogni tanto si dimenticheranno di chi sono veramente >> bonfocchiò il capitano, guardando con occhi critico sia sua figlia Angelica che Anya. Ma sembrava aver più compassione Angelica che Anya, in quel momento, sebbene Angelica fosse più grande dell'altra.
<< E perchè ucciderlo, quando potremmo recidergli le peggiori torture? Tanto.. tornerebbe in vita lo stesso, per come lo conosco. >> era una speranza per Jack? No.. le parole di Anya non fungevano e non somigliavano per nulla ad una speranza. Lei era.. sadica, in quel preciso momento. E guardava Jack in quel modo.
<< E come pensi di torturarlo, mia piccola Colombella? >> Barbanera le si avvicinò, avendo occhi solo per Anya. Ed Anya aveva occhi solo per Jack. E Jack li aveva per Angelica, forse nella sola speranza di restare illeso da questa sorpresa.
<< Non saprei ma.. >>
<< CODARDO! >> la voce melodiosa di Anya, che sembrava provenire da un altra era, venne interrotta dall'urlo di qualcuno. Tutti si voltarono, compreso Jack che in quell'attimo riuscì ad alzarsi << Essi si ricordano ugualmente di Voi, per il male che gli state procurando! >>
<< Il cherico! >> lo riconobbe Barbanera sorridendo appena.
Anya sorrise. Sua sorella Angelica aveva per forza voluto tenerlo. Nessuno credeva nel vero Dio, unico e solo.. Nemmeno lei credeva in Dio. Non credeva nemmeno negli Dei. Ma se sua sorella lo voleva..
<< Non abbiamo bisogno di alcuna predica, Predicatore >> cercò di ammonirlo Anya con uno dei suoi sorrisi.
<< Credevo che ogni anima venisse salvata.. ma la vostra.. la vostra.. >>
<< La nostra cosa, eh? No, non viene salvata? >> inarcò un sopracciglio. Era del tutto divertita dalle prese del cherico, dalle parole che gli uscivano dalla bocca. Si avvicinò a lui prendendolo per la camicia << Ve lo ripeto un altra volta, forse più malvagiamente: tornate da dove siete venuto.. O mi occuperò personalmente del vostro ritorno >> e di certo non intendeva li sopra. Intendeva ancor più sopra.. dove c'era il suo Dio.
Anya si allontanò per qualche attimo, seguita dalla sguardo di Jack. Cercava di capire cosa le fosse successo. Perchè fosse così. Lui la ricordava bene..
<< Voi siete solo un vile malvagio >> ovviamente il cherico non si diede pace, e Barbanera alzò la pistola contro di lui.
<< Quasi quasi uccido Voi >>
<< No! >> Angelica si protese avanti ponendo e abbassando il braccio di Barbanera con una mano. << L'anima di chiunque può essere salvata >>
"Oh, che amore!", pensò con ironia Anya, che restò a guardare accanto a Jack con le braccia incrociate.
Barbanera alzò una mano, accarezzando il volto di sua figlia << Siete d'accordo, cherico? >>
<< Si >> sussurrò l'uomo << Anche se con la vostra sempre un impresa >>
Barbanera non sembrò dar molta retta alla seconda frase - nonchè provocazione - dell'altro. Continuava ad accarezzare la candida pelle della figlia. Vedendo quella tenerezza, forse Jack si sentì quasi in dovere di alzare un braccio e porlo, lentamente.. molto, ma molto, lentamente, sulla spalla di Anya. Non appena sentì le dita di Jack sulla propria spalla sinistra, il sorriso della giovane di rabbugliò. << Togli la mano, o ti stacco le dita una per una e poi le succhio sino al midollo >>
Con quella frase, e avvertimento, anche il sorriso di Jack scemò togliendo a capo chino la mano dalla spalla della ragazza.
<< Mi disarmi con la tua fede, figliola >> sussurrò il vecchio Capitano. Era una situazione che Anya non digeriva. Tutto quell'amore. Amore finto. Lo sentiva.. eccome, se lo sentiva. << Signor Mastro! >> urlò poco dopo << Chi era di turno?! >>
<< E-ero io! Ero io di turno! >> Jack alzò la mano, ma evidentemente Barbanera non vi credde.
Un minuto dopo, il Mastro alzò lo sguardo su uno dei malcapitati. Era il cuoco.
<< Giù la scialuppa! >>
Era la sua ora. Era la punizione che spettava ad uno degli ammutinati.
<< Padre, perchè lo fai? >> chiese Angelica, in preda alla paura. Troppo buona per uccidere un uomo. Troppo.. stupida, per capire che a Barbanera non interessava altro che la sua vita.
<< S'è ammutinato, e questa è la punizione che gli spetta >> il tono di Barbanera era calmo. Terribilmente calmo.
<< Il codice indica la clemenza del capitano! >> ancora una volta Angelica cercava di convincerlo. Era per salvare la sua.. Anima. Come se realmente l'anima di una persona si potesse salvare con una sola azione buona. Ad Anya venne quasi da ridere, mentre si avvicinava a Barbanera.
<< Gli sto lasciando la libertà di salvarsi. Pensi che non sia clemente, da parte mia? >> era ironia. Pura ironia, quella del Capitano. Sadica ironia, e pura malvagità.
<< Angelica, sorella mia.. Goditi lo spettacolo in silenzio >>
Angelica la guardò sconcertata, così come la maggiorparte della ciurma. Così come Jack. E il cherico. L'unico a non guardarla in quel modo, ma con un lato di soddisfazione fu proprio Barbanera, che le sorrise.
<< Aspettate! per favore.. dategli una speranza! >>
<< Virare!! Prendete la mira!! >> l'uomo nella scialuppa cercava in ogni modo di andare avanti. Ma era impaurito. Troppo impaurito per riuscire a muovere le braccia velocemente << Fuuuuoooocoooooo!! >> una scia di fuoco ardente uscì dai cannoni della nave. Uno spettacolo raccapricciante, ancor più di prima. Gli occhi di Anya, quei occhi gelidi, bianchi come la morte, si protesero sull'uomo. E si avvicinarono a lui con un soffio, potendo vedere lo sconcerto di un uomo che vede la morte dinanzi gli occhi.
<< Mi sento vicino al Creatore in questi momenti. Quando si disegna il vero disegno del mondo, pieno di terrore e .. orrore >> la frase di Barbanera era una provocazione nei riguardi del Cherico, che per appunto si avvicinò al Capitano per ribeccare.
<< Ed io mi sento vicino ad Egli quando in momenti di avversità si disegna la Speranza! >>
<< Pregate che rimanga illeso, allora >>
<< Vi prego, c'è ancora speranza.. >>
<< ANCORAAAAA! >>
Nuovamente le scie di fuoco uscirono dalla nave. Per chiunque avesse visto la scena, avrebbe saputo che per l'uomo ormai non era rimasta alcuna speranza. Anya restò a guardare estasiata.. al contrario di Angelica che, non sopportando la vista di tale malvagità, decise di andare via. E così fece ogni uomo, tornando al proprio lavoro, o al proprio letto. Solo Anya restò li, a guardare le ultime scie di fuoco spegnersi sulla pelle dell'acqua.
<< L'hai salvato.. non è così? >>
Non si voltò nemmeno, a guardare il suo interlecutore. Rimase li, a fissare le scie luminose, ardenti. E con un sorriso sulle labbra. << Gli avete lasciato la libertà di essere salvato. >>
<< Non ho detto che la libertà saresti stata tu >>
Barbanera protese una mano sulla spalla della ragazzina. In quel momento, con quella mano addosso, la pelle di Anya si traspormò. Le squame si fecero vive, la pelle diventò bagnata. E le forze della ragazzina diminuivano. Con un gesto impulsivo, Anya tolse la mano del Capitano, voltandosi con lo stesso sguardo di prima.
<< Voi non avete specificato che tipo di libertà avrebbe avuto, Capitano >>
Con un ultimo inchino, lo sorpassò ed andò verso le sue camere.
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Nota Autrice: Allora.. questo capitolo mi sembra abbastanza lungo. L'ho scritto in due giorni, infatti.. ma spero che a voi non dispiace leggere così.. molto. Siete abili lettori, non credo che ne avrete noia. Come potete vedere, adesso la mia scrittura si fa più liscia.. quasi inglese (come dice Lord Beckett!) semplicemente perchè ho riguardato il film. Embeh, le frasi per appunto, sono prese dal film sebbene non siano del tutto esatte. Ma non me le sono segnate, e quindi vado a memoria.
Dico ancora che gli errori ci saranno sicuramente e che non finiranno perchè io SCRIVO E PUBBLICO. Non sono il tipo che inventa scuse per gli errori tipo "la tastiera funziona male, non avevo gli occhiali o.. avevo premura". Semplicemente ho poco tempo per correggere, e poi mi piace che leggiate la prima cavolata che scrivo, i miei primi pensieri.
Andiamo ai ringraziamenti: Ringrazio Lord Beckett che continua a commentare la mia storia, sebbene abbia promesso di leggere la sua e ancora sono ai primi capitoli. Embeh.. mi farò perdonare, davvero! Ringrazio Luna, la prima che ha letto e recenzito la mia storia. Ringrazio tutti i Fan di Pirati Dei Caraibi che leggono e commentano la mia storia. I commenti mi fanno un enorme piacere, sia leggerli che rispondere!
Vi aspetto ancora in tanti!
A presto
Very!

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Capitolo 7
*** Prendere o Lasciare? ***


Prendere o Lasciare?


Il cielo era limpido, eppure qualche goccia arrivò sul volto di Anya.
Le voci di Barbossa come quelle del piccolo Jack le sembravano immensamente lontane. Non le interessavano più. Gli occhi castani, quel nocciola che per anni aveva dato solo speranza, guardavano il cielo con quel sorriso. Il sangue continuava a colare sul ponte donandole solo dolore. Un dolore che prima di allora non aveva mai sentito prima. Alzò la mancina, verso il cielo. Sembrò aprirsi per qualche istante e da li vide uscire una mano. Una mano scura, così come lo era stata in vita.
<< Figlia mia... >> sussurrò quella voce. Era una donna. Una donna.. ma specialmente sua madre.
Anya aprì le labbra in un sorriso avanzando una mano. Non sapeva se fossero solo allucinazioni o se realmente stesse vedendo il volto di sua madre. << Mamma >> non uscì alcun tono dalle sue labbra. Le parole erano mute. Voleva essere presa. Voleva vivere in pace.. e voleva stare con lei. In pace.
<< No >> il sussurro della madre fece scemare il suo sorriso. << Non è ancora il momento. Hai ancora molto da fare, piccola mia. >> le palpebre della piccola cominciavano a cedere.
La pioggia la colpì in volto. Piccole gocce le accarezzarono in volto. Se ne leccò le labbra, sorridendo appena.
<< Ti voglio bene, piccola mia >>
Un gemito uscì dalle labbra di Anya, prima di osservare ancora un momento il suo bambino e Barbossa che cercava di liberarsi dalla corda. Entrambi urlavano, ma lei sembrava essere diventata sorda. Nel suo genere, alzò due dita salutando il capitano con un sorriso, prima di cadere nelle profondità. Via, nel buio glaciale delle acque.

***

Ancora una volta si ritrovò sudata dopo quel sogno. E non era proprio sudore. Era bagnata. Bagnata di acqua salmastra, di mare. Riusciva a sentire ancora il gelo attaccato alla pelle, la pelle che era diventata di squame. Odiava quella sensazione.
Osservò le sue mani. Era giallastre. Di quel giallo che appartiene solo ad un morto in mare, solo in quel modo putrido e orrendo. Era sconcertata ogni volta.
Si alzò di scatto dal suo letto. Non indossava nulla se non la sua camicia da notte, quella che le arrivava sino al sedere. Ma non aveva tempo da perdere. A piedi scalsi andò verso il ponte battendo velocemente i piedi su questo. Aveva bisogno della boccetta. Aveva bisogno del rituale.
Le mancava il respiro. Si sentiva i polmoni bruciare, pieni di acqua salmastra. Cadde a terra, ponendo le mani avanti e cercando in ogni modo di respirare. Dalle sue labbra uscirono solo schizzi di acqua. Chiuse gli occhi un attimo, e nel riaprirli vide solo l'oscurità. E le onde sbatterla a destra a manca. Una scia rossa, che usciva dal suo stomaco.
<< No.. Non.. adesso .. >> cercò di farsi forza camminando ancora. Doveva parlare con Barbanera. Doveva far in modo di farsi portare come prima. Doveva ritrovare suo figlio, dannazione!
<< Anya? >> la voce di qualcuno la sorprese in quel momento, ma decise di non voltarsi. Si alzò di fretta camminando piano, lentamente. Non poteva far altro, al momento. << Anya, aspetta.. >> stupida. Stupida sua sorella! Non la sopportava, la malediceva ogni qualvolta che voleva mischiarsi nei suoi affari. Ma lei doveva vedere Barbanera.. Non c'erano altre possibilità.
Prima che Angelica potesse arrivare a lei, Anya stessa riuscì ad entrare nella sala Nautica, dove Barbanera stava testando alcune carte.

***

L'aveva vista. Entrambi l'avevano vista arrancare sul ponte. Ed era bagnata.. Terribilmente bagnata. Le avevano osservato le gambe: bianche da far paura. Quasi giallastre. E dai suoi stessi abiti cadeva acqua.
<< Anya.. Anya aspetta .. >>
Angelica aveva cercato di andare dalla sorella, ma lo stesso Jack Sparrow l'aveva fermata. L'aveva vista entrare dentro la sala Nautica della nave. Per quale motivo si nascondeva in questo modo? Per quale motivo cercava di non farsi vedere?
<< Quali notizie sai, Angelica? >> domandò Jack, verso la donna.
Angelica era ancora sconcertata da quel che aveva visto. Della storia di Anya sapeva ben poco. Era su quella nave da più o meno lo stesso tempo di Anya.. con la sola differenza che forse Anya era li da qualche giorno in più. << Notizie? Non so alcuna notizia, Jack >>
Sebbene il pirata fosse preoccupato, non gliene rendeva partecipe. No, Angelica sapeva vederlo meglio di chiunque altro. Infondo era lui che aveva "finto" di essere innamorato di lei, quando aveva creduto che un convento potesse essere un bordello. Un errore madornale, certo.. Che aveva reso libertà alla stessa Angelica.
<< Andiamo... >> Jack posò le mani sulle spalle della giovane con un sorriso malfermo sulle labbra << .. Qualcosa devi pur sapere, Gioia! >> fece spallucce guardando la ragazza che aveva dinanzi.
<< Posso dirti del rituale >>
Jack fece spallucce << Essia, cominciamo da quello! >>

***

Non aspettò un solo momento. Senza bussare prima, aprì la porta della sala Nautica e la richiuse alle sue spalle.
<< Ti aspettavo prima, Colombella>> il tono di Barbanera era sempre lo stesso. Critico ma calmo.
<< Sto male >> sussurrò la giovane. Fece un passo, ma cadde malmente. Le dita era rannicchiate, e le dolevano. Guardò lo stomaco.. una riga rossa era segnata li. Proprio li. Non potè che gemere qualche secondo.
<< Non mi è cosa nuova, Colombella >>
Barbanera non si era nemmeno scomodato ad aiutarla. Sapeva perfettamente quello che le stava succedendo. Era lui stesso il creatore di quel suo male.
<< Per favore.. >> con una forza innata, la piccola pirata si alzò, avviandosi verso la scrivania. La stanza era immensa nel buio, ma riuscì ad ogni modo ad avvicinarsi a lui. Di fronte. Appese le mani sulla scrivania per non cedere. Lo sguardo di Anya si avvicinò maggiormente a Barbanera, e quello di egli si alzò verso la diciasettenne. E la vide. Era sconcertante in modo in cui l'aveva ridotta: lo sguardo era del tutto bianco, i capelli erano a ciuffi, la carnagione fra il pallido e il giallastro. La riga rossa sulla pancia. Sulla faccia chiazze di pelle che si toglievano.
Era morta.
Morta da quasi un anno.. e ogni mese che andava era sempre peggio.
Ma questa volta c'era una risposta.
Lo sguardo di Anya finì sulle mani di Barbanera. Ancora una volta stava lavorando ad una delle sue bambole Vudù. Ce n'era una di Jack e.. una propria. Ed era in acqua, in una bacinella di acqua di mare. Le venne una leggera nausea allo stomaco.
Aveva compreso.
<< Vedi .. >> Barbanera si alzò dalla sua posizione avvicinandosi alla ragazzina. No, lui non era realmente sconcertato. Era felice nel vedere quella ragazzina in quello stato, nelle sue reali condizioni. Nella sua sofferenza. Posò entrambe le mani sulle spalle della ragazza << .. E' per il tuo bene. Per farti capire quando si sbaglia, e quando non si sbaglia >>
Per cosa si era arrabbiato? Per il fatto di aver salvato quell'uomo sulla scialuppa? Come avrebbe potuto lasciarlo morire in quel modo? Perchè si che era diventata sadica, ma il cuore ancora le era rimasto. Era cresciuta bene, era abituata alla bontà.. ma anche al male.
Le mani di Barbanera le toccarono il volto, glielo accarezzarono.
<< Per .. per piacere .. >> sapeva di essere morta, ma sentirsi "così" morta non le rendeva piacere. Si leccò le labbra salate socchiudendo appena gli occhi << .. Ho sbagliato >> mentiva. No, non aveva sbagliato. Ma voleva tornare viva. Non proprio viva, ma almeno tornare ad essere quella di un tempo. << Ma datemi un altra possibilità >>
<< Quante altre possibilità ti ho dato, Colombella? >> Anya riuscì a schiudere gli occhi guardandosi dinanzi. Vomitò acqua salmastra e la possibilità di respirare era sempre meno. << Ti ho salvata da morte certa. Te e tuo figlio. Pensi che non sia già molto clemente? >>
L'aveva voluta salvare. Le serviva.. Maldettamente le serviva a qualche suo scopo.
<< Mi avete.. promesso mio figlio.. in cambio di informazioni >> stava cominciando ad innervosirsi, davvero.
<< E mi hai dato le informazioni desiderate? >>
<< Ci sto.. lavorando. Ma ho.. bisogno di.. tempo >> il respiro si riduceva. E lei aveva il terrore di morire in quel momento.
Barbanera si allontanò qualche attimo dalla ragazza, che non si mosse un sol attimo. Stava cominciando a sentire il freddo sulle ossa, a sentire i muscolo immobilizzarsi. Gemiti che le uscivano dalle labbra, ma sommersi. Eppure aveva ancora la forza di osservare Barbanera, le sue movenze. Lui si era avvicinato ad un cassetto e da li ne uscì una sfera. L'avvicino alla ragazza.. E lei lo vide. Gli occhi le si raggelarono per un pò. Sol qualche momento.
Era lui.
<< Jack.. >> sussurrò a malapena. Era irrigidita dal gelo. Era li, il suo bambino. Finalmente, dopo lunghi e lunghi mesi riusciva a vederlo. Una lacrima le uscì dal l'occhio sinistro, attraversando la sua guancia.
E quando Anya alzò un braccio in modo da poter toccare il suo bambino, Barbanera tolse la sfera dalla sua portata. << Che scena commovente. Quasi mi si scioglie il cuore >>
"Sempre che voi un cuore l'abbiate", pensò piena di rabbia la giovane vedendosi portare per la medesima volta Jack. Abbassò lo sguardo respirando. Ma respirò solo acqua che riuscì a gettare via. La bambolina, come potè costatare, era a pelo d'acqua. Ovvero: il corpo stava immerso nell'acqua, ma il volto era libero. Per ora..
<< Vedi, Colombella. La disgrazia divina mi ha dato solo una figlia. E femmina. >> si trattava di Angelica. Unica vera figlia. La ciurma sapeva che Anya era anche sua figlia.. ma la vera e reale figlia di Barbanera era solo Angelica. << Ormai io sono vecchio. Gli anni cominciano a farsi sentire, Colombella >> il tono calmo di Barbanera le diede ancor più nausea. Aprì le labbra per poter introdurre aria. Non sapeva ancora dove voleva arrivare. La sua mente pensava ad altro. La sua mente era collegata alla bambolina. Doveva toglierla dall'acqua e tutto sarebbe tornare normale.. almeno, così voleva credere lei. << Ed io ho bisogno di un erede. Un erede.. Maschio >>
Entrambi gli occhi si osservarono. Si incrociarono. La rabbia e la disperazione di Anya con il cinismo del Capitano.
Aveva capito adesso dove voleva arrivare Barbanera.
<< Mai! Scordatevelo >> Ringhiò la giovane. Fece per voltarsi, ma in quel momento si sentì inodanta dalle acqua. Sentì piena. sapeva quello che stava facendo Barbanera. Per appunto. il dito di Barbanera era sulla bambolina a premerla sott'acqua.
Le mancò il respiro. Cercò di aprire la bocca e respirare, ma quello che le entrò dentro fu solo acqua . Chiuse la bocca alzando le mani. Voleva nuotare. Doveva farlo. Ma, sebbene lei si sentisse sott'acqua, nella realtà stava sul pavimento della sala nautica. Si sentiva soffocare, secondo dopo secondo.
<< Colombella, come sai m'è rimasto poco tempo per vivere ancora. Il fato sta per giungere, così come presto giungerà l'uomo senza una gamba e .. mi ucciderà. >> parlava lentamente. Era cinico, maligno. Con occhi lucidi e sguardo di chi sta sotto l'acqua riuscì a vedere Barbanera. Era paragonabile ad un ombra in questo momento << Le tue informazioni hanno bisogno di tempo. E purtroppo quel tempo per me sta cessando >> un sorriso si compose sulle labbra del Capitano << Ed io, se muoio, ho bisogno di un Erede! >> era solo questa la sua paura? La sua.. preoccupazione?Ancora una volta, stupidamente, la diciasettenne cercò di aprire la bocca per respirare. Ma ancora una volta, incosciamente, non potè che intrudursi dell'acqua fra le sue labbra violacee. << Quindi Tu troverai le informazioni tramite Sparrow. In ogni modo, le troverai. E non appena le mie labbra assaporeranno il sapore dell'acqua della vita eterna, tornerai in vita, e riavrai tuo figlio. >> era questo il patto che mesi prima aveva stipulato con Barbanera. Cosa voleva adesso? Stava cercando di far del suo meglio, ma parlare con Jack non era una cosa abbastanza semplice. << O, nel momento in cui le tue informazioni non arriveranno, non appena le mie labbra saggeranno la delicatezza dell'acqua della vita eterna, tu morirai come stai morendo adesso e.. tuo figlio, sarà mio >>
Anya sgranò gli occhi. No.. Non avrebbe mai voluto vedere suo figlio nelle mani di Barbanera. MAI! Chiuse ermeticamente le labbra guardando Barbanera. Più passava il tempo più vedeva il Pirata sempre meno vicino. E si sentiva anche lei andare in qualche altro posto. Ma sapeva che se Barbanera non voleva lei non sarebbe morta. Stava tutto nelle mani di quell'uomo. Maledettamente!
<< Sta a te decidere Colombella. Prendere o Lasciare >>
Non voleva. Non voleva prendere. Eppure che speranze aveva? Si sentì nuovamente invadere dall'acqua salmastra - sicuramente perchè Barbanera continuava a torturarla premendo la bambolina nell'acqua - e cercò di alzare un braccio pallido.
Barbanera alzò per qualche attimo la bambolina dall'acqua permettendo alla giovane di sputare l'acqua introdotta e tossire.
<< Allora? >>
Anya lo fissò. La figura di Barbanera si fece più limpida, pian piano che l'acqua usciva dai proprio occhi. Nuovamente Barbanera l'intimorò portando di poco la bambolina indietro.
<< NO! >> urlò la ragazzina. Tremava. Tremava come una foglia in quel momento. << P-pren-do >> sussurrò a fior di labbra. Il sorriso di Barbanera si ingrandì leggermente. Era soddisfatto. Sapeva perfettamente che un patto con lui, scritto o non scritto, era un patto. La magia - sebbene Anya nel sangue ne avesse ancora - stava dalla parte del Capitano. Lei era piccola e indifesa per mettersi contro un uomo come lui. Forte.
<< Hai fatto la scelta giusta, Colombella >> con velocità che quasi strappò i polmoni dal corpo di Anya, tolse la bambolina dalle acque. In poco tempo e con molto dolore, la pelle di Anya tornò ad essere quella del giorno prima: lucente, lucida e pulita. Una carnagione normale. Gli occhi si colorarono di azzurro, quell'azzurro pallido eppure così maledettamente ipnotico. I capelli tornarono ad essere corvini, quel nero bellissimo che non sembrano nemmeno reali.
Inspirò dell'aria. Mai le era sembrata così speciale quell'aria. Così maledettamente.. buona!
I passi di Barbanera si avvicinarono alla porta, lasciando che Anya si godesse quell'attimo di quasi Morte sul pavimento, ancor bagnata. La sentiva respirare con foga, come se mai in vita sua avesse respirato aria più buona di quella.
<< Togli l'acqua sul pavimento, appena vai via. Non vorrei scivolare sul pavimento, domani mattina >>
Lo sentì uscire, e richiudere la porta alle spalle. Anya guardò ancora per qualche attimo il soffitto della nave espirando e ispirando aria. Pian piano riuscì a respirare bene.. come qualsiasi essere umano.
<< Non finisce qui, Teach. Non finisce qui >>

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Nota Autrice: Sesto capitolo della storia. Siamo arrivate a.. un quarto di film? Mezzora, forse? Beh.. sicuramente non tutti gli eventi verranno citati qui. Come avete potuto capire, per chi ha visto il quarto film, ci troviamo nella parte in cui Jack e Angelica fanno quella specie di Tango. Momento in cui Angelica dice a Jack che realmente lei è la figlia di Barbanera. Ricordate la parte?

"Jack, te ho raccontato un mucchio de verità!"
"Come? Hai mentito sul fatto che fossero bugie?"
Angelica Annuisce.
"Posso usare questo trucco?"
"Lo useresto lo stesso anche se ti dicessi di no!"

Si si, va bene.. penso che abbiate capito che parte intendevo. Tanto per rendervi partecipe e capire meglio a che parte del film siamo arrivati. Come potete capire, sto seguendo passo passo il film rendendo altri atti scenici.. Tanto per inventare qualcosa. Spero che non vi turbino alcune parti descritte - io mi turberei a vederle - ma era per rendere la scena maggiormente migliore. Quasi vivibile. Scrivendola me parsa di viverla.. non so voi nel leggerla. Spero di si!


Spero commenterete.
Very
 

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Capitolo 8
*** Caccia a Lacrima di Sirena ***


Caccia a Lacrime di Sirena.


<< TUTTI A TERRA!! >>
La voce del mastro, che segnalava terra, destò tutti i marinai e la ciurma che aveva cominciato a riposare. Si trovavano in un posto maledetto, peggio di quella nave mandata dal diavolo. Anya guardò la scogliera con un certo sconcerto. Si trattava del mare delle Sirene. Il mare maledetto.
Inspirò piacevolmente l'aria, osservando gli altri che scendevano sulle scialuppe. Quanti di loro sarebbero sopravvissuti? Gli occhi andarono su un ragazzino.. Sicuramente più piccoli di lei. Quanti anni poteva avere? Tredici? Quattordici? Al massimo gliene avrebbe dato quindici, non di più. Eppure stava mettendo a repentaglio la sua vita, sedendosi su quella barca e mandato a morte dallo stesso Barbanera.
Le veniva la nausea a pensare quanto schifosa fossa la malvagità di quell'uomo.
<< Sogno o son Desto... >> la voce di Jack la fece tornare sui suoi passi, passando lo sguardo glaciale sullo sguardo marrone del pirata << .. ma quel che leggo nel tuo sguardo somiglia tanto all'aruguto timore? >>
Sapeva che il tentativo di Jack era solo di prenderla in giro e farla infuriore. Ma sente sentimenti, quella ragazzina, non potè che sorridere e guardare il Pirata.  << .. Nei miei no.. Ma staremo a vedere nei tuoi, fra qualche attimo >> con passo felino lo superò andandosi a sedere su una delle scialuppe. Proprio di fronte a Barbanera e la sua adorata figlia. Regalò ad entrambe un sorriso cinico, ma specialmente al finto padre. Angelica ne restava sempre impressionata ogni talvolta che vedeva la sorella in quel modo. Più bella di lei, semplicemente più sensuale e cinica nel suo modo di fare. La figlia perfetta che Barbanera avrebbe dovuto avere.. se non fosse che erano padre e figlia semplicemente per patto. Donò anche uno sguardo a Jack, il quale sembrava abbastanza pensieroso.
" Qualche problema Jack? "
Il pirata sembrò destarsi dai suoi pensieri sentendo la voce dentro la sua testa. Era Anya, ovviamente. Sin da piccola aveva avuto quella caratteristica. Una caratterisca che al caro pirata fece ricordare una donna. Una donna dalla quale aveva imparato a star lontano. Una donna che gli ha portato solo guai.. ma anche fortuna, dopo tutto. Rabbugliò le labbra per qualche attimo e chinando il volto scuotendolo. Ancora una volta la ragazzina rispose con uno dei suoi sorrisi cinici che tanto la divertivano.
<< Giu! >> urlò Barbanera nel suo ordine. Senza l'aiuto di nessuno, sia Angelica che Anya scesero dalla scialuppa bagnandosi appena gli stivali. Dopo tanto tempo, Anya era riuscita ad usare nuovamente i suoi abiti maschili, quelli che per anni aveva indossato senza nemmeno cambiarli. Da vera pirata.
Si guardò attorno, nell'oscurità.
<< Ci serve luce! >>
Insieme salirono tutti quanti sopra il faro.
<< Ahh, olio di Balena! Questo brucia che è una bellezza >> lo strano pirata dall'accento stranamente arabo, avvisò della sostanza che c'era li. Nessuno, chiaramente, ne capiva qualcosa. Quello che interessava a Barbanera era che si accendesse qualcosa in modo da attrarre le sirene a loro. << E' una creazione Inglese: il che non è un buon segno >> in ogni caso, buon segno o meno, si diede da fare per accendere quella luce.
Jack e Angelica si affacciarono osservando la luna.
<< La luna nuova nelle braccia della vecchia.. Ottima notte per una caccia alla lacrima di sirena >> la voce saudente della giovane pirata, quella maggiormente più grande rispetto ad Anya, entrò nelle orecchie di Jack che sorrise con una certa malizia. Sicuramente pensava ad altro.. sicuramente ad un altro tipo di.. abbraccio. Di certo non fra luna nuova e la vecchia, cosa di cui gliene poteva fregare di meno.
<< State attenti che non sia la lacrima di qualcun altro quella che stasera prenderemo >>
E proprio contrariamente alla voce di Angelica, si protese alle loro spalle la voce saudente e maledettamente cinica di Anya che con un sorriso dello stesso marchio fissò i tuoi. Mettere timore, ultimamente, le piaceva parecchio. La faceva sentire bene. E bella. Lo era anche prima, prima di morire. Ma in ogni caso, adesso il fatto che tutti la temessero la faceva sentire una grande donna e pirata.
<< Tutta sua madre >> disse Jack con una smorfia, non appena la ragazza si fu allontanata
<< Madre? >> alla domanda di Angelica, Jack annuì. << Conoscevi sua madre? >> per qualche momento la ragazza si fece scettica. Forse gelosa? Probabilmente.
<< Oh si! >> un sorriso si aprì sulle labbra del pirata, forse in ricordo dei vecchi tempi con quella Donna << Grandi amici siamo, fratellini.. quasi gemelli! Lo eravamo.. lo siamo stati.. Fummo! >> e questa volta non lo disse semplicemente con sconcerto e per timore di Tia Dalma! Questa volta lo disse proprio per il terrore di essere gettato giù da Angelica!
In ogni caso non passò molto tempo dopo questa chiacchierata, che dovettero nuovamente scendere.

***

Sulla scialuppa, dritti verso la morte, oltre al ragazzino c'erano anche altri marinai, fra i quali il nostro simpaticissimo Scrubs. Si guardò in giro, nel mare nero. Nero come la pace. Emanava terrore lo stesso respiro dei suoi compagni.
<< Guardate bene in faccia, compari, perchè quello che ci aspetta questa notte potrebbe anche essere l'ultima della nostra vita >> disse il più vecchio della scialuppa, guardandosi anche esso in giro.
<< Squali? >> chiese il giovane.
<< Peggio, figliolo! Si tratta di Sirene, belle come un soffio di paradiso e tanto letali.. >> la prospettiva di catturare una Sirena, ovvero prenderne solo una lacrima non era delle migliori << .. e noi siamo l'esca! >>
Lo stesso ragazzo s'impaurì di tale racconto, tanto che prese dalle mani di un marinaio la bottiglia di Rhum. Tanto piccolo e già un pirata.
<< Dicono che se una sirena bacia un marinaio gli dona il respiro nelle profondità >> commentò uno dei tanti sulla scialuppa.
<< Menzogne, compare! Le Sirene ti soffocano e ti mangiano >>
<< O peggio.. mangiano soffocandoti! >> la frase pronunciata dalle parole di Scrubs fece restare tutti a bocca aperta per lo stupore di tale scemenza detta.
<< Canta! >> il mastro, unico componente reale della ciurma di Barbanera indicò con la pistola Scrubs imponendogli di cantare. Scrubs si indicò. << Si tu! Canta! A loro piace sentire cantare! >>
Come potere obiettare? O cantava o si sarebbe ritrovato ben presto mangime per pesci. Anzi.. per Sirene! E la prospettiva non gli piaceva nemmeno un pò.
<< Il mio .. nome è ... Maria e .. sono cerco un.. acudace marinaio.. >> Scrubs fece segno agli altri di partecipare al suo canto che ben presto, preso il ritmo da tutti - essendo anche una canzone abbastanza popolare e conosciuta fra tutti i marinai - il tono non era nemmeno più balbettante << .. Non conosco il suo nome, ma ho bisogno del suo cuor! C'è un audace marinaio che attendo dentro al cuor, non conosco il suo nome ma ho bisogno del suo amor! >>

***


Parecchie ore dopo..
I marinai erano quasi del tutto addormentati, tranne che Scrubs che ancora canticchiava.. anche se anche lui stava cadendo nel sonno come gli altri, cullati amorevolmente dalle onde.
Anya guardava la scena da li, vendendo benissimo la barchetta cullata sotto la luce del faro. Ispirò l'aria salmastra di quella notte. Il viso candido non era segnato da alcuna emozione. Erano i suoi occhi a muoversi, ad indicare quello che provava. Ma specialmente quello che riusciava a vedere.
Un sorriso le si scorse fra le labbra << Ci siamo >>
Per appunto, sotto la nave si sentì muovere qualcosa. Il primo ad accorgersene fu proprio il cherico, che si svegliò. Fu lui a vedere per primo la coda della famelica creatura.
<< Uomini, uomini.. Svegliatevi >> con la scia dell'occhio il ragazzo riuscì a seguire la coda che passò sotto la barca e si andò a posare dietro. Lo stesso cherico ne rimase affascinato a fissare tale meraviglia. << Voltatevi >>
Tutti gli uomini sulla barca si voltarono. Erano a bocca aperta. La donna che si era protesa a loro aveva i capelli biondi gettati all'indietro, lunghi sino alla spalla. Completamente nuda al busco, ignari di quello che avrebbe potuto avere sotto.
<< Dio Salvami >> sussurrò Scrubs più affascinato che impaurito in quel momento.
Il più vecchio, non lasciandosi chiaramente ingannare, prese un coltellino e si avvicinò alla creatura con l'intento di colpirla. Questa si allontanò subito, spaventata - fingeva, chiaro.
<< Sta fermo! Che fai!? >> lo rimproverò Scrubs fermandolo. Il vecchio rispose solo con un grugno, e il marinaio si avvicinò alla creatura. << Sai parlare? >> le chiese con un sorriso, un sorriso sporco.
Per qualche secondo la Sirena stette muta, sol a fissare il marinaio << Si >> si decise a rispondere dopo, con un sorriso splendente sulle labbra.
<< Sei bellissima >> Scrubs non risciuva a crederci. Aveva una Sirena.. una "vera" Sirena dinanzi i suoi occhi. Ma quasi per scuoterlo dalle sue stesse fantasie, i compagni lo presero e lo tirarono indietro << Oh Ragazzi! Non ho mai combinato nulla nemmeno mia inutile vita, ma Porco Cane, tutti potranno dire che Scrubs ha baciato una vera Sirena! Eh Lasciatemi! >> Nuovamente si avvicinò alla sua creatura con lo stesso sorriso di pocanzi.
<< Sei tu che cantavi, pocanzi? >> chiese la Sirena. Scrubs annuì, come uno sciocco. << Sei tu il mio audace marinaio? >>
<< Si, si sono io >>
La Sirena lo guardò. I suoi occhi esprimevano un amore. Un amore finto con il quale lo avrebbe divorato, se Scrubs non fosse stato furbo.
<< C'è un audace marinaio che attento dentro al Cuor.. Non conosco il suo Nome.. Ma ho bisogno del suo Amor.. >> incantevole. Terribilmente incatevole la voce della Sirena. Di quelle che ti entrano dentro le orecchi e ci restano, impossibile da dimenticare! Ma il suo canto certamente non serviva per attrarre granchè tutta la ciurma, ma per chiamare le sue compagne. Per appunto, nell'acqua si mossero altre scie. Scrubs era completamente rapito dalla donna dinanzi che l'aveva preso per il volto. Il marinaio protese le labbra. Voleva baciarla. Voleva essere il primo a baciare una Sirena. << .. Non conosco il suo nome .. Ma ho bisogno del suo.. Amoooor .. >> la Sirena scese, pian piano, trasportando anche Scrubs con se. Le sue labbra arrivarono a pelo d'acqua. Aveva gli occhi chiusi, ma non appena li aprì, l'adorabile creatura che aveva avuto dinanzi gli occhi qualche minuto prima, era diventata un mostro affammato. Affamato di carne. Con tutto il fiato in gola, sebbene avesse la bocca in acqua, si lasciò scappare un urlo sordo.
E quell'urlo diede via all'inferno.

 

***

<< E' cominciata! La guerra è cominciata! >>
Erano queste le voci che si sentirono urlare sul piano vedendo che le sirene avevano cominciato ad assaltare gli uomini sulla barca. Ma non solo quelle. Qualcuna di questa, sentendo forse il tenero odore della carne, si era diretta anche sul ponte spaccandola con la stessa forza della mani. Fiatavano come gatti, ringhiavano come loro. Chiunque cercava di scappare da tale donna. Angelica cominciò a combatterle con la spada muovendosi agilmente. Jack allo stesso modo saltando quando una sirena cercava di prenderlo per le gambe. Anya invece si era bloccata in un punto osservando la luna. Stava succedendo una strage solo per una lacrima di Sirena. Solo per riuscire a prendere una dannata lacrima di Sirena. Le venne quasi da ridere, ma si scompose solo a sorridere. Una Sirena, vedendola li, la prese per una gamba ma agilmente Anya la colpì con un calcio in pieno volto che la fece allontanare velocemente.
Impauriti, gli uomini con la rete grande, si posero alla riva avanzando lentamente.
Per un momento gli occhi balzarono su Jack. Sapeva cosa sarebbe successo in quel momento.. Ma non arrivarono nemmeno a pensarlo che il primo venne portato giù, accompagnato dal secondo. Erano le Sirene, che con le alghe se li portavano via.
<< Via! Uscite dall'acqua! Ritirata! Ritirata ho detto! >> qualcuno cercò di uscire all'ordine di Jack, ma Barbanera avanzò puntanto la pistola verso il primo che stava per uscire.
<< Restate li, branco di codardi! Non troverete ugualmente salvezza fuori dall'acqua! >> e sparò sul primo malcapitato che affondò il volto nell'acqua.
Crudeltà. Viva e pura crudeltà che ad Anya fece scoppiare solo la rabbia in cuore. Lo sguardò tornò su Jack un solo attimo. Solo lui era in grado di poterci riuscire. Solo lui. Prendendo respiro avanzò con lo sguardo verso il faro. In poco tempo riuscì ad avvicinarsi tanto da vederne l'interno, sebbene fosse molto più lontano del previsto.
" Corri! " ordinò verso il Pirata. C'era ancora una strana intesa fra loro due, sebbene lei lo odiasse.. e lui continuava a sperare di riprendersi la sua simpatia. Lui stesso annuì cominciando a saltare sul ponte per non essere preso dalle Sirene.
Doveva farcela. Doveva, se non voleva avere sulla coscenza ancora una volta qualcuno. Era ora di farsi forza e tornare ad essere ancora una volta quella di prima. Prese la spada voltandosi un attimo. In quel momento sua sorella cadde presa da una Sirena. Fosse per lei, davvero l'avrebbe lasciata morire. Ma era una vita, una vita umana. Si protese su ella staccando il filo con la lama della spada e aiutando Angelica con una mano.
<< Cerca di essere più sveglia se non vuoi essere ammazzata >> non era un consiglio fraterno. Era un ordine che avrebbe dovuto essere rispettano.

***


Jack correva.
Mai corso tanto in vita sua.
<< Forse si, a Tortuga >> ricordò con un leggero sorriso sulle labbra. Ma non era il momento. Salì le scale a tutta velocità arrivando diritto al faro. Doveva spegnere quella maledetta luce, era quella che attraeva le Maledette. Si guardò in giro. Trovò un pezzo di legno e con quello cominciò a battere su un recipiente di sopra. Sicuramente c'era dell'alcool, qualcosa del genere. Ogni colpo sempre più forte.
" Veloce! ", la voce di Anya gli ripiombò nelle orecchie finendogli dentro la testa.
<< Sta - Zitta - Donna! >> non la sopportava quella voce a distanza. Era già difficile sopportarla da vicino, ma anche a distanza stava diventando insopportabile.
Finalmente riuscì a dare il colpo di grazia. Le gocce cominciarono a uscire dal recipiente. Con un velocità gettò via il bastone e si avvicinò a precipizio. Fece appena in tempo a gettarsi.. prima che il faro esplodesse.

***


Il cherico aveva trovato salvetta in un punto quasi isolato. Una specie di tempio. Si guardò in giro, prima di essere sopraffatto dall'esplosione. Gli occhi gli si chiusero soli, e non si accorse nemmeno con un grosso masso gli stesse cadendo per terra. Ma la mano di qualcuno lo tirò facendo cadere a terra appena in tempo, in modo da non finire premuto fra i sassi. Svenne.. per qualche attimo.

***


L'esplosione era stata micidiale. Anya alzò gli occhi verso il faro avanzando per magia lo sguardo. No, non voleva vedere tanto l'effetto, ma che fine avesse fatto Jack. Stava saltando, in quel suo modo così buffo che sapeva che in ogni caso che non si sarebbe fatto alcun male.
<< Ne abbiamo una! Ne abbiamo presa una! >> urlò un uomo con la rete in mano. Avanzò verso Barbanera togliendo la rete da dosso la Sirena.
Ma quello che spuntò non era nemmeno Donna. Non era nulla, se non quello stupido di Scrubs che sputò l'acqua << IO LA AMO!! >>
Barbanera dovette tenersi dall'istinto assurdo di sparargli un colpo in testa, alzando gli occhi al cielo << Cercate, avanti!! >>

***


Pochi minuti dopo il cherico fu risvegliato dal rumore dell'acqua. Attorno a lui c'erano delle fiamme, ma quello che maggiormente lo rese sveglio fu quello sguazzare. Sembrava che qualcuno fosse intrappolato fra i massi e si muoveva cercando di liberarsi. Si alzò di scatto, ignaro del giramento di testa imminente. Spostò con voga i massi e vedendo la coda di una Sirena, senza pensarci la colpì con un coltellino. La fanciulla, bella e aggrazzata, uno splendore divino, si alzò dalle acque. Era impaurita. Il cherico ne rimase affascinato da tale bellezza, osservando poi come dalla sua coda uscisse sangue. Con lo stesso metodo di prima, con un pò più di imbarazzo nell'aver colpito una donna, estrasse il coltellino dalla coda. La Sirena ritirò la coda ancor più impaurita di prima.
Non ci furono parole.
Non ce ne fu il tempo.
La ciurma si era accorta di lei e le aveva gettato una rete sopra.
<< Bravo Cherico >> si complimentò Barbanera con un sorriso cinico.
<< Avete visto tutti? Perchè col cavolo che lo rifaccio! >> si fece largo la voce di Jack, tutto imbevuto d'acqua. Quella visione fece scoppiare quasi a ridere la giovane Anya, che si trattenne con un elegante sorriso.
<< Oh beh.. io non credo proprio >> sussurrò appena senza farsi sentire da nessuno.
Era ora di marciare.

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Nuovo Capitolo della Saga! Il più entusiasmante secondo me, quello per cui c'ho messo quattro ore per scriverlo! Cioè quattro ore, non poche eh!
Come potete notare anche io provo un pò di avversità e noia per Angelica, per questo la descrivo e la faccio parlare solo nei momenti in cui DEBBO per forza. Momenti in cui non posso farne a meno.
Ma ditemi, che ne pensate?
Ah, quasi dimenticavo: vi ho dato un ENORME indizio! Anya è la figlia - reale, di sangue - di Tia Dalma. La ricordate tutti no? la meravigliosa dea Calipso. Non vi dico altro.. scoprirete tutto nelle prossime puntate!

Very!

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Capitolo 9
*** Nel vuoto ***


Nel vuoto


Giorni.
Continuavano a passare esaurendo le forze di qualcuno, specialmente degli uomini che con ogni forza cercavano di trasportare la Sirena. Bellissima e saudente, non faceva altro che far provare interesse al Cherico. Lui la fissava, la studiava.
Ma la strada era tanta, specialmente nella foresta. Dinanzi camminavano Jack e Angelica, accompagnati da Barbanera e Anya che continuava a guardarsi attorno.
<< Vedi qualcosa di interessante? >> chiese Barbanera con altrettanto interesse. Vedere.. era il potere di Anya. Per appunto, quel potere che aveva di avvicinare i luoghi e avere delle visioni su qualcosa che accadrà. E vedeva.. altrochè se vedeva.
<< No.. al momento nulla >> ma preferì senza nemmeno guardare Barbanera.
Dinanzi, Jack toglieva l'erba per passare << Ohi >> guardò Angelica, abbastanza curiosa << Com'era il rituale? >>
<< Due calici, acqua della fonte della giovinezza ed in uno la lacrima della sirena >> cercò di spiegare con un sussurro Angelica.
Ma Jack non ne fu molto convinto << Difficile Assai questo rituale >>
<< In entrambi i calici acqua della fonte. In uno anche la lacrima. Chi beve quello con la lacrima si prende gli anni dell'altro >> rispose ancora una volta spasientita Angelica, mentre un filo d'erba le andò sotto il naso, storcendolo.
<< E quanti anni.. per la precisione? >> in quel preciso momento passò sotto lo sguardo di Jack un serpente color corallo con delle linee nere sul proprio corpo.
Con agilità Angelica lo prese ponendoselo dietro il collo << Tutti gli anni che la persona ha vissuto... >> si avvicinò maliziosa a Jack che, dal canto suo, non potendo vedere la visione del serpente, cercava di allontanarsi con una smorfia fra la paura e lo schifo << .. e tutti quelli che avrebbe vissuto, se il fato non l'avesse fermato il suo corso prima >> con uno slancio lasciò il serpente andare all'indietro, facendo cadere sopra le acque.
Ad Anya faceva uno strano senso camminare proprio dentro l'acqua, che quella fosse o meno putrida. Ovvero, non salmatra, non acqua del mare. Eppure a sol vederla, riusciva a percepire la propria paura interiore. Ricordi che le si facevano vividi dentro la sua testa, con quell'orrore di saper di morire in quel momento..
<< Lo sapevo >> la voce di Sparrow si fece avanti, lasciando che gli incubi di Anya scoppiassero come bolle d'aria. La melma sporca era finita e si erano ritrovati tutti in un precipizio. Anya allungò lo sguardo. C'era un fiume ai piedi di esso. << Non è di qui la strada, dobbiamo tornare indietro >> il pirata stava quasi per voltarsi, con la bussola in mano. La stessa bussola che qualche anno fa l'aveva ucciso, per cercare la cosa che più voleva. Quel giorno l'aveva apprezzato.. ma adesso no. Adesso lo vedeva come uno dei soliti uomini che cercavano di andare con se.. e contro gli altri. Solo per i loro interessi.
<< Il luogo è da questa parte, non è vero? >> chiese Angelica.
<< Si ma non c'è il ponte, quindi non possiamo arrivarci >>
Barbanera si avvicinò guardando oltre il precipizio. << Quanto ci vuole? >>
<< Saranno uno o due giorni al massimo >> spiegò
<< Andrai tu >>
Il sorriso di Jack scomparve dalle sue labbra. Questo Anya non l'aveva previsto. Non tanto per Jack, ma in quanto sarebbe accaduto dell'altro. In silenzio cerco un rifugio, andandosi a nascondere dietro Scrubs. Lui la guardò per qualche attimo senza capire cosa volesse fare.
<< Voltati >> la voce saudente della ragazza glielo ordinò e lui non potè far a meno di voltarsi e guardare Jack che era sul bordo del precipizio.
<< Come? E come farai a sapere che prenderà i calici? >>
<< Già, come farai a sapere che li prenderà? >> da dietro Jack sperava di poter cambiare le decisioni di Barbanera.
<< Mettiamola così >> Barbanera, con quei suo fare quasi ironico ma del tutto spazientito prese la pistola e la puntò su Jack << Se non ti butti.. >> lentamente la pistola venne spostata dal pirata ad Angelica << .. uccido lei >>
Il sorriso di Jack, come quello di Angelica, sparirono dalle loro facce. Barbanera aveva capito tutto. Aveva capito che i due avevano qualcosa sotto.
<< Signor Teach, non uccidereste mai vostra figlia. >> Jack alzò i baffi sorridendo appena. Cercava di salvarla, ma così facendo aveva sbagliato.
<< Lei no >> lo sguardo navigò fra la ciurma. Cercava qualcosa.. o qualcuno, per meglio dire. Con passo veloce si avvicinò verso Scrubs tanto che si spaventò di aver fatto qualcosa di terribile ed essere scelto. Ma la mano andò oltre lui prendendo per un braccio Anya e tirarla sino a Jack. La mise proprio sotto il precipizio, tanto che sentì qualche pietra cadere giù, prendendole i capelli. Ma fece più male sentire il gelido pressore della canna della pistola sulla tempia.
Il sorriso di Jack non solo scemò ancora una volta, ma sentì una pressione allo stomaco.
<< Facciamo che uccido lei, eh? >> un sorriso sadico fece ritorno fra le labbra del cinico Barbanera. Premeva, Dei come premeva la pistola sulla sua tempia. Anya guardò Jack con quel minimo dei sentimenti: terrore. Semplice terrore nascosto da quei occhi fatti di ghiaccio.
<< Anche lei è figlia vostra, capitan Teach >> lo sapeva che non era vero. E lo sapeva che in qualche modo avrebbe sbagliato. Ma come avrebbe potuto riparare tale errore?
<< Oh, io non credo proprio. >> scosse il capo Teach << Ha lo stampo degli Sparrow stampato sul volto. Pensavi non l'avessi capito? >> la domanda era rivolta ad Anya che si sentì ancor più tirare i capelli e premere la pistola sulla tempo.
<< Come? >> Angelica si avvicinò a Jack ed Anya guardandoli sconcertati. << Tu >> indicando Anya << Sei sua figlia? >> lo sguardo si posò su Jack poco dopo << E tu sei suo padre? >>
Jack sorrise lievemente annuendo, ma il sorriso era di quelli imbarazzi e stupidi. Di quelli suoi, insomma. Anya schioccò solo la lingua sul palato, con quel cinismo negli occhi. L'aveva preso da sua madre quell'essere macabra, come mai nessuno. Anche se prima della sua morte si era ritrovata a somigliare maggiormente a Jack che a Dalma.
Non voleva cadere. C'era acqua li.. solo acqua. E lei ne aveva acquisito terrore da quando era morta. Diede un occhiata all'altezza che l'avrebbe condotta li. Le mani cominciarono a bollire, ad avere una nuova luce.
<< Non ci provare nemmeno, Colombella >> alla voce di Barbanera, le mani si schiarirono nuovamente << Non servirebbe ad altro che farti più male di ora, adesso >>
<< Servirebbe ad ucciderti >>
Forse aveva detto troppo.
Forse si sarebbe dovuta mordere la lingua.
Perchè le parole dette sicuramente non furono apprezzate da Barbanera. La guardò sprezzante per qualche attimo, prima di tirarla ancora per i capelli << Ricordati il patto, Colombella mia >> senza farla rispondere, la spinse.
Jack sbarrò lo sguardo, così come Angelica che rimase pietrificata alla scena.
Lo sguardo nero di Barbanera si posò su Jack con un sorriso sadico. << Vedila così: almeno starai in compagnia >>
Non lo ascoltò nemmeno. Senza perdere tempo si gettò.

Sentire il vuoto sotto i piedi e l'aria sbatterti sul volto come uno schiaffo in piena, non le permise nemmeno di urlare. Aveva gli occhi aperti. Pian piano l'acqua si avvicinava a se e il suo terrore come quella pressione allo stomaco, non facevano altro che aumentare. Cercò di muovere le gambe, ma erano paralizzate dalla pressione dell'aria.
E poi lo sentì. Il gelo che le tolse il respiro in un attimo. L'acqua sino alla testa, che la ricopriva del tutto. Riuscì a sentire le onde che la sbattevano a destra e sinistra. La confondevano. Il terrore l'aveva presa come quella volta.
"Mamma! Mamma!" riusciva a sentire il piccolo Jack chiamarla.
Flash le vennero dinanzi gli occhi. Il sangue, gli uomini morti, l'acqua sicuramente più scura. Mosse le braccia per poter nuotare, ma sebbene fosse cresciuta negli ultimi anni su una nave, come una pirata, non aveva mai imparato per bene a nuotare. Era qualcosa che avrebbe dovuto imparare, anni addietro. Eppure si era sempre rifiutata di congelarsi in quel mare scuro.
Adesso invece lo avrebbe apprezzato tantissimo.
C'erano tante voci a chiamarla. Le sentiva. Le sentiva chiaramente.
Ma pian piano quelle voci cominciò a sentirle distanti. Gli occhi le si stavano chiudendo, e cominciava a capire che stava perdendo un altra volta i sensi.
Le palpebre le si schiusero, lasciando uno spiraglio di bocca aperta.

Con un respiro Jack uscì dalle acque gelide del fiume e gli occhi sbarrati. Doveva trovarla. Doveva essere li in qualche modo. Osservò per un attimo la terra.. possibile che fosse uscita?
<< Anya! >> la chiamò urlando. No, non era uscita. Non la sentiva. Si guardò ancora in giro. Di Anya non c'era traccia.
Prese respiro e andò nuovamente sott'acqua cercandola con gli occhi aperti.
"Dove diavolo sei?", gli venne da pensare.
Sapeva che in acqua non era un asso per quanto fosse brava a far altro. Era stato il peccato mortale di tante persone e adesso, se non l'avesse trovata, sarebbe stata lei stessa quel peccato. Sbattè i piedi per nuotare più velocemente.
<< ANYA! >> la chiamò di nuovo, fuori dall'acqua ispirando e sputando acqua. Si immerse una seconda volta e questa volta riuscì a scorgerla. Era svenuta. Senza perdere tempo si avviò verso la ragazzina. La prese per un braccio tirandola su. Prese nuovamente aria sputando l'acqua dalle labbra nuotando poi verso la sponda.

Angelica non poteva far altro che guardare la scena. Non voleva che nessuno dei due morisse in quell'impresa. Conosceva da poco Anya per dire che era la figlia di Jack. Solo ora aveva capito quanto le somigliasse. Ecco perchè Jack non faceva che guardare Anya. Ecco perchè talvolta la seguiva.
" Che stupida! ", pensò.
Diede uno sguardo al padre sorridendogli << Ottima idea padre >> lui non avrebbe mai ucciso Anya. L'aveva trattata come una figlia dal primo momento. No, non l'avrebbe mai fatto. << Ma se sapevate che era figlia di Sparrow.. perchè l'avete trattata come un figlia e non come una prigioniera? >> quella domanda le era rimasta dentro adesso.
Barbanera la guardò seria, inizialmente, per poi sorriderle cinicamente << Come vedi m'è servita meglio da figlia che da prigioniera. Una prigioniera non si sarebbe fidata. Una figlia si >> inganno. Un truffattore bello e buono.
E sebbene Angelica non fosse d'accordo con questo modo di pensare, annuì semplicemente sorridendo. Barbanera le posò la bussola di Jack fra le mani con lo stesso sorriso di poco prima. Si voltò guardando i suoi uomini.
Il messaggio era chiaro: in marcia.
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Siete contenti? Finalmente avete saputo la realtà: non so in quanti racconti vedete il personaggio inventato come FIGLIA/O di Jack Sparrow.. ma credo che sia una cosa nuova, visto che molti inventano storie d'amore
No, non sono presuntuosa per nulla.
In ogni caso: che ne pensate?
Bene, si.. ho cambiato un paio di cose in quanto nel vero film Barbanera si faccia portare sei pistole per poter sparare ad Angelica. Ma qui c'è Anya come secondo personaggio, tanto a voi non dispiace visto che ho capito che Angelica non sta molto simpatica a nessuno, no?
E Anya? Vi fa simpatia?
Voglio saperlo, sisi!

Very

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Capitolo 10
*** Padre e Figlia ***


Padre e Figlia


Se prima era bianca, quando era "viva".. adesso il pallido era diventato quasi trasparente. Con una gran forza, Jack prese la ragazzina in braccio portandola alla sponda del fiume. Li la pose, sebbene l'acqua gli dasse un fastidio enorme.
Non sapeva come si salvassero le damigelle mezze annegate e lei, contrariamente da Elizabeth, non portava un corpetto. Impacciato, come non mai. Se fosse stata una normalissima donna non avrebbe provato alcuna vergogna a spogliarla. Ma si trattava di sua figlia: sangue del suo sangue, carne della sua carne. Le portò i capelli indietro.
<< Respira. Susù. >> cercò in qualche modo di farle aria con le mani. Di scuoterla. Di farla rinvenire schiaffeggiandola - piano, ovviamente  - sul volto. Nulla. Tutto era inutile. Non poteva far altro che agire diversamente. Rapidamente cominciò a sbottonare la camicia della ragazza. Sotto portava solo una fascia che le copriva il seno. Jack non faceva che provare vergogna, imbarazzo. Ma non l'avrebbe fatta morire in questo modo. Gli occhi si posarono sullo stomaco piatto della ragazza, e fu li che vide il taglio netto di una spada. Un taglio di quello avrebbe potuto uccidere una volta per tutte anche lui, volendo. Glielo tocca leggermente, guardandosi poi le dita. Erano sporche di sangue.. eppure da li non colava nulla.
Una smorfia le si improntò sul volto, andandola a guardare sul volto.
Non doveva far altro che avvicinarsi, aprire le labbra di lei e respirargli dentro. Così sarebbe riuscita a svegliarla. Premette il naso fra le sue dita spinse l'indice contro il mento per farle aprire la bocca. Cercò da li ri mandargli qualche sospiro.
<< Ma perchè le cose complicate a me? >> chiede guardando per un attimo il cielo. Si avvicinò ad Anya e questa volta unì le labbra. No, non centrava nulla un bacio. In un bacio avrebbe introdotto dell'altro, non solo aria. Respirò dentro lei per tre volte, prima di togliersi.
Nulla.. ancora nulla.
Fece lo stesso passo un'altra volta. E poi ancora. E poi ancora.. Finchè i polmoni di Anya non si aprirono. Inizialmente sputarono dell'acqua.. Che finì proprio dentro la bocca di Jack. Mentre Anya cercava di riprendersi e respirare, Jack sputò la stessa acqua uscendo la lingua.
<< Grazie, Tesoro >> sospirò schifiato senza guardarla.
Anya aprì gli occhi guardando sopra di lei. C'erano alberi, vedeva solo verde. E mai tanta bellezza era stata sotto i suoi occhi. Istintivamente, credendosi per la terza volta morta, non potè che aprire le labbra in un sorriso.
<< Sono viva >> sospirò socchiudendo appena gli occhi. << Sono viva >>
<< Ne sono felice! >>
No, non si era accorta della presenza di Jack in quel momento, e sentire la sua voce non era solo un enorme sorpresa. Pensava di essersi ripresa sola, perchè magari la stessa Dalma aveva voluto così. Invece aveva di fronte Jack. Adesso c'erano due domande a riempirle la testa: si era buttato? O l'avevano buttato? Lo fissò stranita, senza alcun sorriso sul volto. Le mani andarono sulla camicia, trovandola aperta. Improssivamente una sensazione umana la pervase: imbarazzo, vergogna. Si alzò mettendosi seduta in un sol istante.
<< Grazie >> si voltò per abbottonarsi velocemente la camicia in modo da non farsi vedere. Non era del tutto nuda, ma la sua vergogna era anche far vedere a lui la ferita mortale che l'aveva portata ad essere un ghiaccio in una giornata di sole.
Una volta finito si alzò dalla sua postazione senza nemmeno guardarlo << Sai dove si trovano i calici? >> gli chiese a titolo informativo.
<< Certo, Tesoro. Hai dimenticato chi sono io? >> allargò le braccia con quel sorriso enorme.
<< No, Jack >> il tono si fece nuovamente dolce, ma sol per qualche secondo << Non ho dimenticato che mio padre è un idiota >> il sorriso dolce e immaturo di prima, quello che era di Anya prima di diventare in quel modo, scemò portandosi adesso ad essere il sorriso cinico che caratterizzava la ragazzina adesso. Si voltò cominciando a camminare e Jack non potè che seguirla.

***


Chi conduceva era Jack, ed Anya a star dietro.
Non c'erano stati dialoghi fra loro. Semplicemente Anya restava collegata telepaticamente con il gruppo per vedere fin dove giungevano, cosa succedeva. Mentre Jack aveva il compito di condurla nella nave di Poncio e Lèon e prendere i calici.
<< Allora, dì >>
Alla domanda di Jack, la ragazzina storse le labbra. Non capiva, ma c'era da aspetterselo. Suo padre parlava sempre a modo suo, a mezza parola << Cosa dì? >> chiese, come di risposta.
<< Barbanera... >> si voltò un sol attimo con una smorfia << .. con quale stratagemma ti ha reso tale? >>
Anya spostava l'erba che le veniva dritta in faccia << Mi ha salvato la vita >>
<< Tu sei morta >> questa volta voltandosi si fermò un attimo guardandola dalla testa ai piedi. La carnagione splendente era di una morta. Solo le morte riuscivano ad essere maledettamente ciniche, peggio di Barbanera, sebbene Anya mentisse nell'essere in questo modo << Metaforicamente parlando >> certo, l'aveva dinanzi gli occhi, quindi.. Era viva.. Ma era morta. << Avresti potuto scegliere un altra via >>
<< Quale via? >>
<< C'era sempre tuo fratello Will >>
Oh si. Non aveva granchè torto. Suo fratello Will Turner l'avrebbe accettata compiacere nella sua ciurma. E istintivamente, se non ci fosse stato Lui, sicuramente avrebbe scelto la via migliore.
<< Se si prendono certe scelte un motivo sotto c'è, non credi? >>
<< E quale motivo avresti avuto? >>
<< Dovevo riaverlo >>
Per qualche attimo Jack si fermò. Chi? Chi avrebbe dovuto riavere? Non era a conoscenza di uomini o oggetti a cui Anya tenesse molto. Ma si ricordò, di qualche anno addietro << Non mi dire che pensi ancora al neonuncolo? Non ti avrebbe portata da nessuna parte e.. >>
<< Non parlo di Crow >> Crow. Il suo primo amore. Colui che si era fatto ammazzare per lei. Lo ricordava con un sorriso e con una lacrima negli occhi. Si fermò del tutto, e vedendola Jack non potè che avvicinarsi a lei per fissarla negli occhi. Se li ricordava ancora quel splendidi occhioni marroni. Li aveva visti quando era nata e poi a dodici anni, quanto l'aveva incontrata per la seconda volta. << Ma mio figlio >>
Silenzio.
In una foresta non c'era mai stato tanto silenzio.
Ma per una volta sulle labbra di Anya spuntò un sorriso di felicità. Suo figlio. Suo figlio Jack per il quale aveva combattuto e per il quale avrebbe continuato a fare. << Non dici nulla? >> si certo si aspettava una reazione simile da Sparrow. Sapere improvvisamente che la propria figlia ha avuto un bambino e che quel bambino sarebbe stato suo nipote, non era entusiasmante come pensava. Specialmente perchè sua figlia aveva solo diciasette anni. E lui solo trentasette.
<< Nel senso che.. tu sei madre? >> abbassò lo sguardo sulla ragazzina alzando di poco gli occhi.
Quella sua espressione azzardata fece ridere Anya. Un riso che le uscì piano dalle labbra, lentamente, prima di ingrossarsi poco dopo. Era da molto che non riusciva a ridere tanto e non così bene. Mai così divertita. Ma lentamente oltre le risate presero a scorrere anche le lacrime sul proprio volto. Era umana. Per troppo lungo tempo si era comportata da morta, senza sentimenti dentro il cuore.. specialmente senza un cuore. Eppure quello, sebbene gelato dalle acque, era li. Era dentro se, a pulsare, più lentamente del solito.
Non si sarebbe aspettata che Jack si avvicinasse e l'abbracciasse. Eppure eccolo li, a tenerla fra le proprie braccia come un tempo, quando stavano assieme nella stessa nave. Quando lui l'abbracciava con calore, come solo un padre riesce ad abbracciare una figlia, premendo la testa sul proprio petto. << Passerà tutto, te lo prometto >> le sussurrò, baciadole la nuca.
<< Mi dispiace >> riuscì a sussurrare lei fra le lacrime. << Ma quando Barbossa mi ha detto che mi avevi abbandonato per.. altre ricerche... ero così arrabbiata che.. >>
Non la lasciò terminare, scrollandosela di dosso e guardandola con una smorfia << Hai creduto di più ad un.. pirata che a tuo padre? Oh, che figlia! >> le tolse la mani dalle spalla incrociando le braccia al petto, quasi offeso dal pensiero di Anya.
<< Non sarebbe stata la prima volta Jack >>
<< Solo per necesità! >>
<< Oh.. andare a caccia di Mignotte era una necessità? >>
Jack la fissò con una smorfia << A-anche >> sussurrò infine.
I nervi di Anya aumentarono tanto che ringhiò al cielo prima di camminare con passi forti e battenti sul terreno.
Punto e da capo, no?

***


Non potevano star a camminare a lungo, quindi riuscirono a trovare un piccolo angolo per riposare. Jack non faceva altro che guardare Anya ed Anya, ogni qualvolta che la guardava e lei se ne accorgeva cercava sempre in qualche modo di sfuggirgli. Si alzava, beveva, mangiava.. Ma non sopportava i suoi sguardi su di se.
<< E com'è? >> le chiese ponendosi dinanzi a lei quando cercò di scappare di nuovo.
<< Com'è cosa? >> spazientita, ancora una volta cercò di andare via, ma la bloccò di nuovo.
<< Tuo figlio >>
Quella domanda la lasciò senza fiato per qualche attimo. Si morse le labbra per qualche attimo. Lo ricordava bene, sicuramente << Un bambino Jack >>
Era tornata ad essere cruda, come qualche ora prima. Non era colpa sua, ma del suo cuore. Prima o poi avrebbe cessato di battere e sarebbe morta. Ma il tutto stava nelle mani di quell'odioso pirata che avrebbe trovato la morte per l'uomo senza una gamba. Jack sapeva perfettamente di chi si trattasse, avendolo già visto, ma Anya no. Sapeva che era vivo, ma non sapeva che si fosse tagliato una gamba.
<< E come si chiama? >>
<< Jack >>
Il pirata aprì le labbra in un sorriso enorme, compiaciuto << Ma che onore! Ho lo stesso nome di tuo figlio! >> nonchè suo nipote. La sola domanda era: perchè se detestava suo padre aveva imposto a suo figlio lo stesso suo nome? Ovviamente non gliela porse o si sarebbe ritrovata la risposta nel didietro, lo sapeva bene. Era sua figlia come non conoscerla.
Anya si scostò sedendosi ai piedi di un albero e giocherellando con le mani. Lo faceva sempre, quando era nervosa. Si morde il labbro con gli incisivi, alzando per un attimo lo sguardo su Jack.

***


Era morta.
Erano giorni che stava nelle profondità dell'acqua senza respirare. Eppure dentro le sue orecchie, oltre le onde, non poteva che risuonare il gelido suono della voce di Jack. E quella di Barbossa. Il suo stesso corpo ormai era di ghiaccio. Non sentiva passare alcun sangue nelle sue vene. Il cuore non batteva.
E lei queste cose le sentiva tutte. Riusciva a percepirle. Sentiva l'acqua sotto di se, e sopra di se. Sentiva le onde che la cullavano a destra e sinistra. E lei dormiva.
Sentiva di essere morta, senza alcun nulla dentro se.. eppure riusciva a sentire tutto. Riusciva a sentire i gabbiani che stanazzavano sopra di se. Riusciva a sentire alcune voci, voci estranee, lontane.
Ma gli occhi... no, quelli non si aprivano.
Sentire la sua stessa pelle bagnata e rugosa le fece venire un conato allo stomaco.
Ma improvvisamente fu scossa da un dolore allo stomaco. Salì di li, fino ad arrivare alla testa. I ricordi.. l'acqua dentro se, il suo piccolo ad urlare, Barbossa che si tagliava una gamba.
<< Ahhhhhhhhh! >> con un urlo si alzò di soprassalto ansimando e gemendo. Non era consueta di far questi sogni orrendi, ma quando vide che la stanza che l'ospitava non era la prima, capì che non si trattava di alcun incubo. Era buia. Solo buia. A dare quel pò di tonalità alla stanza c'era una candela che stava per spegnersi. << Dove.. >> non riusciva nemmeno a parlare. Dalle labbra uscì uno spruzzo d'acqua che quasi la fece affogare. Istintivamente lo sguardo andò sulle proprie mani: ero gialle, umide e fredde. Avevano delle linee su di esse. Orrende.
<< E' la pelle d'un morto quella che stai guardando, Milady >>
La grossa voce la fece sobbalzare. Era impaurita. Terribilmente scossa da quello che le era appena accaduto. L'uomo stava nell'ombra. Strinse lo sguardo per poterlo vedere meglio, ma in ogni caso non aveva abbastanza forze per poter usare la magia.
<< Chi.. chi siete? >> chiese con un fil di voce. Si leccò le labbra. Avevano uno strano sapore di miele.. miele salmatro.
L'uomo nella penombra era seduto alla sua scrivania con delle carte posate li e una bottiglia di rhum proprio accanto. Prese dal collo quest'ultima e la poggiò sulle labbra per deliziarsi con un sorso di questo. << Mi chiedi chi sono? >> a quanto pare all'uomo aveva voglia di scherzare o di perdere tempo. Ma Anya lo osservava e riuscì a vedere l'inspida barba nera, così come i capelli con qualche filetto bianco, ma nulla di particolare.
<< Non mi sembra che abbiate risposto alla mia domanda, Signore >>
Impertinente, come lo stesso padre. Ed egocentrica, come lo stesso ultimo.
Dalle labbra dell'uomo ne uscì una leggera risata che fece innervosire maggiormente la ragazza. Era in una stanza con un uomo che non conosceva, con della pelle di morto addosso. Aveva i suoi bei motivi per essere nervosa, no? Mentre stava per parlare ancora, l'uomo si alzò in piedi, presentandosi dinanzi la fanciulla. Era li proprio dinanzi.. e non potè non riconoscerlo. Tante volte aveva sentito parlare di Barbanera, nelle sue storie. Lo stesso mastro Gibbs gliene aveva raccontato, quando stavano nella stessa nave. Le venne un leggero sorriso ricordandosi del vecchio e buon mastro Gibbs. Ma non ne fece modo, perchè era troppo stupita di veder Barbanera li, dinanzi a lei. Quest'ultimo prese una sedia, accomodandosi dinanzi la fanciulla.
<< Vuoi sapere cosa succede vero? >> il tono non faceva altro che sembrare gentile, specialmente quando le prese la mano non ponendo alcuna smorfia sul labbro sebbene questa fosse umidiccia e gelida. Anya annuì senza fiatare, guardando con i suoi grandi occhi quelli di Barbanera, dove avrebbe potuto esserci anche un pozzo senza fine. << Sei morta >> due parole. Due semplici parole che mozzarono il fiato della giovane.
<< Come? Che significa che.. sono.. si, insomma.. >> non voleva nemmeno dirlo. Le avrebbe fatto solo una strana sensazione dirlo.
<< Significa che nelle tue vene non scorre alcun sangue e che il tuo cuore ha smesso di battere >> e se prima era gentile, adesso il tono si faceva sadico, cinico.. maledettamente maligno. Anya dovette mordersi il labbro inferiore, per non far trapelare quella rabbia interiore. Eppure si guardò le sue venature. Era vero.. sembravano asciutte. Completamente asciutte.
<< Se sono morta.. perchè continuo a vedere, parlare e sentire? >> o stava sognando? O anche Barbanera era morto, per caso? Lo sguardò curiosamente, come per poter costatare se anche lui fosse vivo o morto. Ma dalla risata macabra di Barbanera, dovette dedurre di no. No, non era morto in alcun modo. Era troppo.. divertito per esserlo.
<< Perchè ti ho riportato in vita. Ti ho.. zombificato. E sei l'unica che mi sia riuscita così bene >>
Zombificata. No.. non poteva crederci. Gli zombi non erano così.. In che stato era. Si morse il labbro inferiore aspirando aria come se fosse in preda a chissà quale shock.
Barbanera si alzò un attimo dalla sua sedia prendendo sulla scrivania uno specchio. Glielo portò poco dopo << Guardati >> non se lo fece ripetere nemmeno un attimo. Prese lo specchio con entrambe e le mani e si guardò. Non era se stessa. Era pallida, bianca come un cencio.. eppure bellissima. Gli occhi semi trasparenti, quasi invisibili. Restò senza fiato per qualche attimo, sol qualche attimo prima di incrociare lo sguardo nuovamente con Barbanera.
<< Jack? >> lo sussurrò lentamente il nome di suo figlio, con un gorgoglio alla gola.
<< Parli del piccolo? >> Barbanera si accarezzò le treccioline della barbetta ispida, e vedendo Anya annuire non potè che riprendere la parola e continuare a parlare. No.. non parlò anzi. Si avvicinò nuovamente alla scrivania prendendo da un cassetto una sfera. La guardò per un attimo per poi avvicinarsi alla ragazza e porgerla. No, non capiva. Si morse il labbro inferiore per qualche attimo, come a chiedere cosa fosse quella diavoleria. << Guarda meglio >> Nuovamente la ragazzina pose lo sguardo sulla sfera. Strinse gli occhi per poter vedere meglio e..
<< Jack >> era li. Lo vedeva. Era dentro quella sfera e si muoveva, camminava.. Era intrappolato li. << Dobbiamo.. Dovete farlo uscire. Non può.. soffocherà! >> senza perdere tempo Barbanera gliela tolse dalle mani prima che questa potesse cadere. Aveva lo sguardo serio.
<< Lo libererò, ma ogni cosa ha suo tempo >> un sorriso cinico gli aprì le labbra. Era ancora distante ed Anya sapeva che quel cane voleva qualcosa in cambio.
<< Parlate, su >>
Barbanera prese un sospiro, un sospiro compiaciuto, a tutto dire << Sono alla ricerca della Fonte della Giovinetta. E sono alla ricerca di informazioni pratiche per arrivare alla mia destinazione >>
C'era solo una cosa che non capiva: come poteva una ragazzina della sua età sapere dove si trovasse la Fonte? Sapeva che Jack, suo padre, la stesse cercando. E anche Barbossa.. ma mai lei se n'era interessata. Quale volontà avrebbe potuto avere una diciasettenne per andar li?
Ma Barbanera senza farla parlare, si avvicinò ponendo una mano sulla sua guancia. Gliel'accarezzò piacevolmente sebbene le mani del pirata fossero callose e dure come il marmo. << Fammi vedere di che pasta sei fatta, e giuro sopra Giove che riavrai tuo figlio. Ma prima di allora.. >> si alzò andando verso la porta.
Anya era rimasta immobile. Odiava, odiava i pirati di quel genere.
<< Buona notte, Colombella >>

***


<< Ah >> la voce di Jack fermò il racconto della ragazzina. Aveva una strana smorfia sul volto, ovviamente da lui! << Quindi.. è così che sono andate le cose >>
<< Precisamente >>
<< E quindi.. tu sei uno.. zombie >>
<< Esattamente >>
<< Ah >> non sapeva dire altro. Forse era impressionato dall'avere una figlia morta. Forse impressionato dall'avere una figlia zombie. Forse impressionato dall'avere un nipote e quindi.. nell'essere nonno. Parecchio impressionato, a dirla tutta! << Bene, rimettiamoci in cammino >> porse una mano alla giovane in modo da aiutarla ad alzarsi e ricominciare a camminare.
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Precisazioni: ammetto forse di aver fatto Jack troppo.. buono (??) nel ruolo di padre. Non so, io lo immagino così e penso che un pò di buon animo il nostro bel e affascinante pirata l'abbia.
Dopo di ciò.. realisticamente, che ne pensate?
Piaciuto?
Stiamo arrivando alla fine della storia e spero che continuerete a leggere!
A presto,
Very

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Capitolo 11
*** I Calici ***


I calici


Poche ore dopo Anya e Jack, in compagnia l'uno e dell'altra, si ritrovarono a fronteggiarsi con la nave che tanto avevano cercato.
<< Ponce e Lèon >> sussurrò Jack soddisfatto di vedersela dinanzi. Per appunto, stava avanti ad Anya, sebbene lei la guardasse con altro occhio. Ebbene si, lei preferiva vedere tutto di ogni cosa nello specifico.
<< Vai tu vero? >> chiese Anya.
Jack si voltò senza muovere i piedi e quindi intrecciandoli. << Tu no? >>
<< No >> Non aveva alcuna intenzione di entrare in una nave che sarebbe potuta cadere da un momento all'altro e fracellarsi sul terreno. Sarebbe stata morte certa, e lei non aveva intenzione di morire.. Ancora!
Jack fece spallucce guardando la figlia. << Allora tu.. aspetti qui? >>
<< Esattamente >>
<< Ah >> la guardò ancora per poi voltarsi verso la nave. Si, anche lui aveva capito, sol guardando la nave anche da lontano, che era in pericolo di cadere. Con passo da ubriacone, il suo solito passo, si avvicinò ad Anya chinandosi poco per arrivare al suo orecchio. << Tanto per.. curiosità personale.. >> indicò la nave inclinando la schiena all'indietro ed esibendo una smorfia sulle labbra << Come faccio a sapere che resterò.. illeso? >> lo sguardo andò sulla ragazzina che non potè far a meno di sorridere osservandolo. Ma non gli diede alcuna risposta voltandosi per andare verso un masso e sedersi.
<< Vi aspetto! >> disse solo, con quello strano sorriso sulle labbra.
<< Oh, grazie.. >> sorrise Jack, ma non appena si accorse che aveva detto "Vi" si fermò dal camminare voltandosi ancora una volta verso Anya << Da quando mi dai.. >> quando si voltò però non vide nessuno se non lo scoglio vuoto. Lei? Dov'era finita? << .. del Voi? >> sussurrò nella perplessità, prima di voltarsi di nuovo e continuare a camminare.

***

Anya non aveva dato del Voi semplicemente per prendersi gioco di Jack.. ma per un motivo ben ovvio. Sapeva chi sarebbe arrivato oltre lui e sapeva che l'altro che stava arrivando era l'uomo che avrebbe ucciso Barbanera e che le avrebbe reso la libertà. La vita. Nuovamente. Sorrise al pensiero di poterlo rivedere, dopo esser stati per un anno assieme.. Un anno al comando della stessa nave, anche se lei era solo l'ufficiale oltre che una piratessa comune. Combatteva come gli altri. Si schierava con i pirati nei momenti peggiori. Talvolta ne ha anche avuto la peggio visto che s'è schierata sempre con Pitel e Raghetti, i suoi amichetti della nave. Con loro di pazzie ne ha fatte parecchie, e pensare che sono morti.. per colpa di Barbanera, le faceva venire un enorme rabbia.
Si guardò in giro. Era entrata nella foresta. Doveva vedere, comunicare.. doveva Provvere. Alzò lo sguardo verso il cielo. Era limpido, sereno. Socchiuse per un attimo lo sguardo e lentamente alzò le mani al cielo. Non poteva permettere che Barbanera arrivasse prima di loro. Non doveva permettere che riuscisse a seminare il terrore ovunque grazie alla fonte. Era una cosa inaudita. Aprì le mani rivolte verso il cielo, le stese per bene socchiudendo gli occhi. Restò immobile sol qualche attimo prima di sentire delle piccole goccie piombare sulle proprie mani. Un sorriso le si aprì fra le labbra. Stava funzionando. Doveva prendere l'enegia della natura, della foresta, in modo da riuscire a battere Barbanera qual'ora non ci fosse riuscito Barbossa. Si morse il labbro inferiore con gli incisivi. Sentiva formicolare l'energia dentro se. Ogni piccola goccia era una formichina che le entrava dentro, proprio dentro la vena e che le deva la vita. Si sentiva sempre più forte. Sempre più energica. Socchiuse appena gli occhi mordendosi il labbro inferiore
<< Riavrò ciò che mi hai rubato Barbanera, è una promessa! >> riuscì a sussurrare appena appena quelle parole, prima di cadere svenuta per terra.

 

***


E come avrebbe voluto non sperare Jack, trovò una bella sorpresa nella nave. Come pochi anni prima, ancora una volta si ritrovava ad incrociare le lame con Hector Barbossa, colui che era stato suo compare e suo nemico contemporaneamente.
<< Almeno ti sei tolto la parrucca. Devo ammetterlo, compare.. Non ti donava per nulla >> le labbra di Jack si storsero in una smorfia ricordando di Barbossa con la parrucca. Una scena davvero raccapricciante, a modo suo.
Barbossa non lo ascoltò nemmeno, alzando semplicemente lo sguardo verso il soffitto della nave che, per poco, non cadeva giù. Avevano scoperto entrambi che non c'erano i calici e che gli spagnoli erano arrivati prima di loro. Ma la mappa c'era e quando Jack provò a togliere la mappa, il teschio si voltò.
<< Sposta di nuovo la mappa >> sussurrò Barbossa verso Jack che, con lentezza, eseguì perfettamente con una smorfia sul volto.
<< So bene dove sono gli spagnoli >> Barbossa indicò il punto preciso nella mappa prima di alzarsi entrambi ed uscire dalla nave pericolante. La loro missione adesso era prendere i calici e andare via da li.

 

***


Si ritrovarono presto nella foresta presumendo quale sia la postazione adatta. Camminare a filo d'erba per non farsi vedere dagli spagnoli non era una posizione granchè facile.
Jack annusò l'aria, ma specialmente la spada di Barbossa che gli stava sotto il naso.
<< La tua spada ha uno strano odore >> per appunto disse facendo una leggerà smorfia.
<< Veleno di rospo >> spiegò il pirata accanto << Basta un solo graffio per ucciderti >> ovviamente Barbossa era tutto soddisfatto, non quanto Jack almeno che non voleva ritrovarsi la spada a contatto con il suo bel nasino.
<< Togliela dal mio naso, per favore. Odio i rospi >>
La loro missione era prendere i calici, e a questo ci pensò Jack. Con un inganno riuscì a prendere i calici allo spagnolo e correre verso Barbossa dandosi alla fuga. Missione che venne ostentata dagli spagnoli, che li presero e li legarono come salami ad un albero.
<< Finisce qui i tuoi piani di fuga? >> chiese Jack, quasi sfottendo il suo compare.
<< E' per darti tempo d'improvvisare >> ribattè Barbossa.
Era il momento di finirla di prendersi in giro. Era il momento di lavorare assieme.
<< Avanti Hector. Lo so benissimo che il tuo intento non è prendere i calici ma.. La Barbanera >>
Barbossa aprì le labbra e spalancò gli occhi, ma non stupito.. finto stupido << Ah, ma davvero? >> sebbene avesse le mani legate si avvicinò alla gamba di legno stappandola dal mocherino e togliendo il tappo
<< Hai un arma li dentro? >> chiese con tutta la speranza Jack, ma Barbossa lo guardò con un sorriso diverso da quello di Jack.
<< Meglio! >> per appunto, non appena Barbossa porse la gamba di legno alle labbra, se ne sentì scorrere un liquido. Come non capire che si trattava di Rhum? Glorioso e appetitoso Rhum?
<< Ne voglio una anche io >> disse Jack mettendo il muso, come un cucciolo di cane abbandonato. E quasi di buon animo, Barbossa gliela porse facendolo bere. Ne bevve un sorso, un piccolo sorso. << Lo sai chi ho incontrato nella nave di Barbanera? >> Barbossa si fece maggiormente più attento alla frase di Jack << Anya >>
Sbarrò gli occhi. No.. non poteva crederci. Aveva visto morire quella ragazza sotto i suoi occhi e proprio per lei s'era tagliato una gamba sperando di riuscire a prenderla. Nemmeno il bambino era riuscito a salvare. Si era sentito talmente inutile. Inutile ma vivo per rincoquistare la sua Perla e la sua vendetta. << E' sopravvissuta! Lo sapevo che quello scarafaggio sarebbe riuscita a.. >>
<< No >> lo fermò Jack, prima che Barbossa potesse illudersi << Anya è morta. E' mortalmente viva >> Barbossa non riusciva a capire la dinamica delle parole di Jack, e quindi inarcò un sopracciglio. << Barbanera l'ha zombificata e ricattata: doveva trovare delle informazioni sulla Fonte se voleva riavere Jack >>
Per un momento Barbossa pensò che per Jack intendesse proprio il vecchio pirata, ma poi comprese che si trattava del piccolo Jack. Il bambino. Un sorriso gli venne alle labbra, soddisfatto. Morta o viva, se quella ragazzina sapeva ancora camminare, sicuramente un motivo in più per uccidere Barbanera c'era.
<< Si vede che è una Sparrow: non si può mai garantire sulla vostra morte >>
<< Hai detto bene compare! >> Jack fece vedere le mani. Libere, totalmente. E con i piedi riuscì a salire sopra l'albero e dar un segnale agli uomini di Barbossa. Velocemente riuscirono a scappare, seguiti anche da Mastro Gibbs e da Anya.
Lo sguardo di Barbossa andà sulla ragazzina che sembrava essere in ottima forma se non fosse stato per quello sguardo glaciale che non le rendeva giustizia. Ma era incantevole. Semplicemente non sembrava una Sparrow, così pallida e.. troppo da brava ragazza.
<< Chi non muore si rivide! >>
<< Di quando in qua l'erba cattiva muore? >>
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Lo ammetto.. questo capitolo non piace nemmeno a me, non mi soddisfa. Ma per forza l'ho dovuto scrivere per dar un senso alla storia. La parte doveva esserci.. non andare troppo avanti.. XD
Spero comunque che non vi annoi così tanto da non andare avanti..
A presto
Very

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Capitolo 12
*** Il Nulla ***


Il Nulla


Quasi alla fine.
Il loro viaggio avventuroso si stava svolgendo quasi al termine.
Per la felicità di Jack, che avrebbe finito di essere servo di Barbanera; per la felicità di Barbanera che sarebbe stato salvo; per la felicità di Barbossa che avrebbe ucciso Barbanera; per la felicità di Anya che avrebbe riavuto il suo bambino... Per la felicità di tutti!
Tutti sapevano che fra poco avrebbero svolto gli ultimi passi. Avevano preso i calici, avevano preso la lacrima di Sirena. Avevano tutto il necessario.
<< Siamo quasi arrivati! >> setenziò Jack.
<< Lo spero bene, Sparrow! >> era scocciato Barbanera dal lungo camminare attorno.
Anya si guardava attorno in quella grotta. Era li che si trovava la Fonte? Beh, Anya se lo chiese con un sorriso finchè non si trovarono di fronte un muro. Inarcò un sopracciglio, non comprendendo. Si, insomma.. da che parte avrebbero dovuto prendere? Osservò Jack camminare barcollando, sebbene non avesse ancor bevuto da.. da quando erano scesi dalla nave. Ma si voltò con lo stesso sorriso stramb di sempre.
<< Calici, prego! >> chiese verso il mastro, che glieli rese. << State indietro! >> il tono misterioso di Jack si dilungò con un eco. Allargo le braccia socchiudendo appena gli occhi tinti di nero, prendendo un profondo respiro. Tutti gli occhi erano puntati su di egli. Sarebbe mai riuscito ad aprire la famosa fonte? Quella porta tanto importante per tutti loro? Battè i calici, uno contro l'altro facendo esplodere li dentro un tintennio.
Nulla.
Non accadde nulla.
Chiunque si guardava in giro, mentre lo sguardo di Anya stava su Jack e successivamente su Barbanera. Stava perdendo la pazienza, lo sentiva.
Jack battè ancora un altra volta i calici. E una terza anche.
"Non funziona", disse telepaticamente, fissandolo.
<< Lo vedo >> sussurrò appena fra i denti il pirata ma senza guardare Anya.
<< Jack... >> Angelica gli si avvicinò mentre lui continuava ancora a provare << .. sei mai realmente stato alla Fonte? >>
Lo sguardo del Pirata inquadrò la donna che aveva dinanzi, come se stesse realmente pensando alla domanda posta. << Puoi ripetere? Ero distratto! >>
Di sicuro questa frase costò lo snervamento di Barbanera che con ira e fastidio impugnò la sua pistola << Adesso basta! >> la puntò su Jack sparando un colpo. Per un momento Anya vide Jack morto, per terra.. Ma sapeva che il pirata era abbastanza agile da deviare il colpo.. O quanto meno usare anche i calici come scudo.
<< Nonono, aspetta! >>
Il proiettile rimbalzò nel nulla - senza prendere nessuno fortunatamente! - e Jack inquadrò di nuovo i calici. Li guardò bene, li osservò specialmente con sguardo critico << Aqua... >> c'era scritto sul primo calice << .. De Vida >>
Per qualche secondo ci fu solo un innato silenzio, finchè non sentirono bagnarsi la terra. Acqua.. C'era acqua che scendeva, che i muoveva vero Jack. Verso il punto in cui il pirata aveva appen letto la formula esatta per aprire la famosa porta della Fonte. E quella si aprì, sopra la testa di Jack. La ciurma aprì le labbra stupiti!
<< Signor Scrubs! >> chiamò a grande voce Jack. L'uomo andò dal pirata il quale gli fece segno di chinarsi giù. Lo usò come appoggio per salire e in poco tempo Jack scomparve nel nulla. Lo videre risucchiarsi dentro quella melva acquosa, viscida. La seconda a salire fu Angelica e quando stava per muoversi Barbanera, si pose dinanzi Anya fissando il Capitano.
<< Non vi dispiace, vero? >> gli sorrise appena con quell'andatura maliziosa e le labbra violacee.
Barbanera non rispose nemmeno facendole segno di salire. Mise un piede sulla spalla del povero Scrubs e si diede la spinta. Non sentì nulla sulla proprio pelle. Era asciutta. Completamente asciutta. Si guardò in giro: meraviglia. Era un posto meraviglioso, davvero davvero molto bello. Incantevole. Anya ne respirò l'aria. Sapeva di qualcosa di diverso, come se quello stesso luogo fosse diverso. Sacro. Unico posto in grado di donare la vita eterna.
<< Sarò io il primo ad assaggiare quell'acqua, Sparrow! >> tuonò la voce di Barbanera quando Jack stava per toccare l'acqua della fonte.
Proprio mentre stavano preparando, dalla foschia si vide avvicinare qualcuno.
<< Padre... >> la voce strozzata di Angelica fece immediatamente capire che dietro le spalle di Barbanera non ci fosse una piacevole sorpresa << .. L'uomo senza una gamba >> lo sussurrò appena, terrorizzata, andando poi a guardare Jack. << L'hai portato tu! >>
Jack fece semplicemente spallucce osservando l'avvicinarsi di Barbossa. L'osservò anche Anya regalandosi qualche momento di reale soddisfazione nel vedere il volto stupido di Barbanera.
<< Edward Ticher, per crimine di alta pirateria, omicidi, atti magici e quant'altro... in nome della corona, vi dichiaro in arresto! >> il timbro della voce di Barbossa si fece abbastanza sentire nel luogo. Quel sorrisetto che sembrava sfidare il Terrore di tutti i Mari, non diede granchè piacere a Barbanera
<< Voi vorreste sfidare questa! >> Barbanera esibì la sua spada. La grande e robusta spada!
<< Così distante dalla vostra nave? Umh.. perchè no?! >> anche Barbossa esibì la propria spada, molto meno robusta rispetto a quella di Barbanera, ma altrettanto forte come qualunque spada.
In poco tempo si scatenò un'altra battaglia.

***

Non c'era modo di sfuggire al fato.
Anya lo sapeva.. Aveva visto un paio di volte Barbanera giacere, e con lui un'altra persona. Ma prima di poter vedere morire entrambi, doveva riavere suo figlio! Si avvicinò a Barbanera sebbene stessero combattendo!
<< Me lo devi adesso! >>
Barbaner fece un giro deviando la spada di Barbossa.
<< Ne sei sicura? >> chiese in tutta calma Barbanera.
<< Sicurissima! >> senza darsi per vinta sfoderò anche la propria arma dando un colpo alla spada di Barbanera. Avrebbe voluto ucciderlo con le proprie mani ma sapeva che ci avrebbe pensato Barbossa. Fece un giro su se stessa agendo di velocità e bravura.
<< Lo rivuoi? >> chiese il Pirata sfoderando il sorriso malefico che lo personalizzava. Anya annuì, fermandosi un sol attimo. Barbanera uscì dal suo cappotto la sfera violacea, e fece per renderla alla ragazza incantata. Ma no.. non lo fece. Con uno scatto veloce, Barbanera tirò la sfera all'indietro facendola scivolare proprio in una pozza d'acqua abbastanza profonda. Lo sguardo di Anya si trasformò in un espressione di sconcerto.
<< NOOOOOOO! >> urlò incapace anche di muoversi. Lo aveva visto a rallentatore. Suo figlio era stato gettato in una pozza. Ed era così occupata a guardare la sfera che quasi non si accorse che la spada di Barbanera stava per ucciderla. Barbossa, accorgendosene, la spinse per una spalla attaccando nuovamente il pirata, cadendo anche.
<< Siete ancora sicuro di volermi sfidare? >>
Barbossa strinse le labbra in un sorriso guardando oltre Barbanera << Voltatevi >> un consiglio, forse.
Non appena si voltò nuovamente lo sguardo di Barbanera si fece di stupore, ira forse.
Gli spagnoli. Erano loro, ed erano venuti per distruggere il tempio.

***

Cercava disperatamente la sfera viola. Si era trascinata sino alla pozza d'acqua scavando li. << No.. No.. Per piacere .. >> pregò con tutto il cuore. Ispirò ed Espirò cercando in ogni modo quella sfera. Non si rese nemmeno conto di quello che stava succedendo attorno: per appunto gli spagnoli avevano cominciato a distruggere il tempo. Ogni masso cadeva, e qualcuno ci finiva anche sotto. << Non posso.. Non ora, demone! >> le mani stavano diventando giallastre, da morto. Ma non le interessava davvero. Voleva solo ritrovare suo figlio.. Nulla di più. Ma nulla di meno!
Qualcosa nelle acque si mosse. Per qualche secondo restò immobile. Secondi interminabili quasi. Senza fiato. Dalle acque sbucò una sirena. Serena, per la precisione. Aveva fra le mani la sfera viola, luccicante.
<< Jack.. >> sussurrò appena.
Lo sguardo di Serena guardò Anya. << Posso rendergli la vita, se lo desideri >> le disse in un sussurro appena. Anya prese aria e annuì con quella speranza alla gola. << Ma devi rendermi qualcosa, se lo vuoi davvero >>
Le parole rimasero sorde per qualche attimo. Per riavere suo figlio avrebbe dovuto rendere qualcosa. Il problema era... Cosa?? La fissò per qualche attimo interdetta. Lo voleva. Lo voleva con se. Eppure sapeva che non avrebbe potuto vivere assieme.
<< Non c'è un altra.. possilità? >> voleva speranza. Voleva ancora credere che avrebbe potuto esserci ancora qualcoa da fare. No.. Non c'è n'era. Emanò un sospiro guardando per un attimo il cielo. Socchiuse gli occhi. << Rendo il mio cuore, donandolo a lui >>
Era lei colei che avrebbe donato la vita assieme a Barbanera sebbene Barbossa avesse già agito e Angelica stesse anche per morire, chiedendo aiuto a Jack. Jack che prese i calici e li porse ai due, ingannandoli entrambi per far vivere Angelica e uccidere Barbanera.
Un sorriso si accese fra le labbra della giovane, annuendo appena. Anya chiuse gli occhi restando immobile.
Un dolore. Un acceso dolore le pervase il petto. Il sapore del sangue salì in un attimo alla gola, rendendole impossibile anche respirare. Eppure vide quella luce, quell forte luce che la fece sorridere. Vide il volto di Tia Dalma che le diede la mano. In un attimo gliela porse e poi non sentì più nulla.. Ne il calore della pelle della madre, ne il gelo della terra, nè il vento..
Nulla.
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Nota Autrice: siamo arrivati QUASI alla fine. Adesso.. lo so che finisce male e che magari la maggiorparte di voi sperava che sarebbe sopravvissuta.. Ma a me piacciono le storie che non abbiano il lieto fine! Non sempre, almeno!
Spero di non avervi deluso.. XD
Very

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


Epilogo


Era tutto finito.
Tutto si era concluso, nel migliore dei modi.
Barbanera era morto. Angelica aveva ricevuto la vita del padre per mano di Jack e adesso l'aspettava una vita da vagabonda in un isola deserta.
Piangeva ancora per la morte del padre, mentre Jack cercava con lo sguardo Anya. Non l'aveva più vista da quando era salito li, nemmeno quando aveva combattuto con Barbanera per riprendersi il piccolo Jack. I passi decisi - stranamente decisi - solcarono quel luogo ormai distrutto. Lo sguardo nero cercarono la figura femminile in quei massi e in sè prego che qualcuno di quelli non l'avesse schiacciata. Ma invece di una figura femminile, le iridi di Jack inquadrarono una piccola figuretta fra i massi, vicino ad una pozza. Titubante si chiese se avvicinarsi o meno, finchè non decise che si.. si sarebbe avvicinato. I passi si fecero meno decisi, ma arrivarono a pochi passi dal piccoletto seduto per terra.
<< Ehi tu >> chiamò Jack sotto voce.
Inizialmente il piccoletto non si voltò, ma qualche secondo dopo eccolo voltarsi con quel volto ricco di terrore. Era inondato di lacrime che scivolavano dagli occhi castani. I capelli biondo cenere, quasi castani, talmente simili a quelli del padre. E gli occhi sputati a quelli della madre, quando era ancora in vita. Ma il volto.. il volto era di lei. Eppure vide in quello sguardo qualcosa di diverso. Diverso dal genere maschile. Si chiese se realmente fosse il Jack di cui Anya le avesse parlato, o se fosse qualche altro sperduto sulla terra. Aveva il volto sporco, sporco di terra e lacrime. Jack - il pirata - si abbassò verso il piccolo guardandolo criticamente. Si: aveva lo stesso sguardo di Anya, non poteva che essere suo figlio. << Dov'è? >> gli chiese, con quel sussurro. Non voleva spaventarlo, ma voleva sapere dove si trovava Anya. Aveva fatto tanto per riaverlo, e adesso.. dov'era finita?
Il piccoletto non disse nulla. Forse non sapeva ancora parlare. Forse aveva paura. Forse.. Non ci fu bisogno di altri pensieri. Il piccoletto porse un foglio dalle proprie mani piccole e sporge, porgendolo al pirata. Jack lo prese, ancor titubante guardando il piccoletto. << Cos'è? >> ovviamente nemmeno a questa domanda rispose il piccolo, e Jack dovette rispondersi da solo. Aprì il foglio. La scrittura piccola ma comprensibile di Anya la riconosceva eccome. No che la ragazzina fosse molto abile nello scrivere, ma aveva imparato tramite Elizabethh quando stava al suo servizio. Quel poco che era riuscita ad imparare, ovviamente.
Lesse...

Jack..
.. Se stai leggendo sicuramente è perchè non ti posso parlare. Non può almeno. Non per ora. La nostra missione si è conclusa: Barbanera ha avuto quel che si meritava, Barbossa la sua libertà, così come te e così come me.. Ho riavuto mio figlio. Gli ho reso la vita.
Ma per rendergliela ho dovuto sacrificare la mia. Gli ho donato il mio cuore.
Questa volta sono io ad abbandonarti, rendendoti anche un regalo. Lo vedi quel piccoletto dall'aria sperduta? E' tuo nipote.. Sangue del tuo sangue, Carne della tua Carne.
Amalo come lo farei io.
Insegnagli tutto quello che deve imparare.
Chi hai dinanzi deve diventare un vero uomo, sebbene realmente non lo sia.


A presto
Anya.


C'erano un paio di cose che Jack aveva capito dalla lettera. Cose che lo fecero sorridere. Anya aveva donato il "cuore" a Jack.. Semplicemente il cuore. E il cuore non era che un organo del corpo, nulla a che vedere con l'anima. Si massaggiò la fronte un secondo, sospirando.
Eppure c'era una cosa che non comprendeva: Chi aveva dinanzi avrebbe dovuto diventare un uomo, sebbene non lo fosse realmente. Che voleva dire? Guardò il piccoletto che aveva dinanzi. Quei occhi, quel visetto bianco, quell'espressione..
Sbarrò gli occhi
<< Oh >> senza che il bambino potesse capire, Jack posò il suo sguardo fra le gambe di lei. << Mannaggia >> un altra donna. Avrebbe avuto un altra donna a bordo, per la miseria! Si strofinò il volto, quasi stanco, prima di sospirare una piccola risata. << Piccol... a.. >> la chiamò ancora una volta alzandosi e portando una mano su quella di lui. Senza dir nulla, entrambi cominciarono a camminare verso Angelica.

***

Poco dopo si ritrovarono tutti e tre dentro la scialuppa che avrebbe portato Angelica nell'isoletta.
<< Sei crudele.. e 'gnorante! >> aggressiva come al solito, la spagnola. Aveva ancora le lacrime agli occhi per la morte del padre. E sebbene Jack le avesse salvato la vita dal veleno di Barbossa, si ritrovava ad essere accusato.. ancora una volta!
<< Ferisce più la spada! >>
Poco dopo si ritrovarono proprio sull'isola e Jack sbattè la ragazza per terra assieme ad una pistola con un colpo solo.
<< Per spararmi un colpo in testa?! >>
<< Quanto sei malfidente! Per sparare un colpo di avvertimento visto che è una zona trafficata. >> la guardò ancora una volta muovendo la mancina come per trovare qualche altra trovata << O per spararti.. una nuotata, è il caso di dire! >> si voltò per andare verso la scialuppa.
<< E come mi libero! >>
<< Ti sei già liberata almeno mezz'ora fa in attesa del preciso momento in cui avresti potuto attaccarmi! >> per appunto quasi non riuscì a terminare la frase che voltandosi quasi non venne colpito da un remo da parte della giovane. La guardò come se la stesse fulminando. Ma si voltò poco dopo lasciandola sbattere.
<< C'è un tesoro ricco de gioielli e.. immortalità e.. Jack! >> cercava ancora una volta di convincerlo in qualche modo per far in modo di andare assieme a lui. Si mise proprio dinanzi al pirata fermandolo << Sono incinta! Ed è tuo! >>
Jack sbarrò per un attimo lo sguardo << Non ricordo >> la superò cercando di correre, sempre al suo modo.
<< Eri ubriaco! >>
<< Dovevo essere ubriaco tanto! >>
<< Jack! >> Lo seguì a perdifiato << Aspetta! Devo dirti una cosa che avrei voluto dirti dal primo momento! >> solo all'ora Jack si voltò rendendola per la prima volta il vero sguardo, quello serio che avrebbe dovuto sentirla. Angelica lo guardò con gli occhi luccicanti e un leggerissimo sorriso sulle labbra << Io ti amo >> sussurrò.
Lo sguardo di Jack, dal serio, si allargò pochissimo avvicinandosi alla donna. La sua mano accarezzò il candido volto della ragazza << Anche io >> le sussurrò << Sempre amata.. e sempre t'amerò >>
Angelica socchiuse lo sguardo e avvicinò le labbra a quelle due lui. Un bacio.. Massi, un bacio lo voleva, anche se non solo quello. Il suo scopo era un altro. E pensare che ben presto avrebbe nuovamente potuto ritrovarsi nella scialuppa con Jack, far del marmocchio che si era portato il loro figlio, avere una nave tutta loro e..
<< .. e ci vediamo! >>
I sogni di Angelica svanirono non appena Jack si allontanò da lei ricominciando a correre verso la scialuppa.
<< Jack! >>
Stava per andarsene via. Scavalcò la scialuppa e osservò la bambina dormire. Prese entrambi i remi per poter andare dall'altra parte. Angelica sparò un colpo e per qualche attimo Jack si fermò. << Mancato! >> con un sorriso di scherno sentendo ancora una volta Angelica che bestemmiava e lo malediceva, si allontanò.

***

Arrivati sull'altra sfonda, dove ad aspettarli c'era Gibbs, Jack prese la piccoletta in braccio che ormai s'era addormentata.

<< Mastro Gibbs! >> si avvicinò con passò traballante al suo fedele amico di avventure.
Gibbs lo guardò avvicinare, ma nulla disse inizialmente vedendolo con il fagotto in braccio.
<< L'hai presa? >> chiese, come se l'unica cosa che gli interessasse in quel momento fosse una sola. Gibbs gliela mostrò: dentro la bottiglia c'era la Perla Nera. La sua amata Perla. Fece un sorriso fissandola e in quel momento la scimmia gli punto dinanzi. << Ho sempre odiato quella scimmia! >> fissò Gibbs con una smorfia.
<< Chi sarebbe codesto? >> chiese tossicchiando.
Inizialmente Jack non comprese, ma visto che Gibbs gliel'aveva indicato.. si, aveva capito bene.
<< Mastro Gibbs, vi presento Jack.. ina >>
<< Jack .. Ina? >> Gibbs non sembrava capire bene cosa intendesse dire Jack, ma tanto erano poche le volte in cui riuscita a capirlo. In ogni caso, adesso la questione era.. chi era quel bambino che Jack aveva in braccio. << Non avrei per caso acceso troppo i fuochi, eh Jack? >> tono malizioso quello che usciva dalle labbra del Mastro.
<< No >> aggiustò il fagotto sulle proprie spalla, senza togliere lo sguardo da Gibbs. << Ma Anya si >>
Ecco, questo doveva fare la risposta no? Ma Gibbs non era mai stato un tipo troppo sveglio. << Anya? >>
<< Anya, si. Rammenti? >>
<< Tua figlia? >>
E quante Anya esistevano fin ora?! Jack lo guardò annuendo << Anya lei, si. Ha avuto un figlio da Crow, il quale è morto, al quale ha reso la vita morendo, rendendo la sudetta vita del giovanotto sulla mia spalla al sottoscritto >> sempre veloce lui nel spiegare nel miglior modo le cose, no? Gibbs lo guardò ancora una volta << Solo che il suddetto giovane, si tratta di una suddetta.. una Lei, comprendi?? >> Jack aprì un sorriso di denti veri e finti.
Gibbs continuava a guardarlo e guardare il fagotto che aveva in spalla << E.. intendi portarlo sulla nave? >>
<< Ci puoi scommette, Mastro Gibbs >> cominciò a camminare con gli stivali dentro l'acqua
<< Ma porta terribilmente male avere una donna a bordo! >>
<< Ma Lei è un Lui.. Sebbene lui sia una Lei, comprendi? Non è una donna davvero.. ma un maschio che è una donna, sebbene sia una donna che si finge maschio, comprendi? >>
Una cosa era certa. No, anzi due.. Che continuare a parlare con Jack non aveva senso perchè avrebbe continuato a vincere lui. E che donna o non donna Jack avrebbe portato quella bambina sulla propria nave e allevato come un pirata, come Anya voleva.
Una goccia cadde dal cielo, e lui alzò un attimo lo sguardo sorridendo. Si. Lo avrebbe fatto per lei.

The End!

Nota Autrice: Ebbene si. Abbiamo realmente concluso anche questa storia. Siamo arrivati alla fine e spero vivamente che nessuno di voi si sia ritrovato deluso da tal finale. Si, il figlio alla fine era una figlia. Non l'avevo prestabilito sin dall'inizio, m'è venuto molto dopo e l'ho scritto. Non so, mi ha divertito. Come la morte di Anya.. non l'avevo prestabilita ma credo che sia normale dare la propria vita per salvere quella del figlio.
Allora.. adesso voglio sapere cosa ne pensate realmente voi!
A presto - si, perchè scriverò molte altre storie su P.D.C. - la vostra
Very!

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