Riflessioni di un'adolescente romantica e meditativa.

di Camelia Jay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Così insani, così masochisti ***
Capitolo 2: *** Stessi sogni, solo più disincantata ***
Capitolo 3: *** Illusioni ***
Capitolo 4: *** Silenzio ***
Capitolo 5: *** Anima e materia ***
Capitolo 6: *** Forsaken ***
Capitolo 7: *** Dipingendo il cielo di stelle ***



Capitolo 1
*** Così insani, così masochisti ***


Così insani, così masochisti

 


Dio, quanto odio gli innamorati.
Così insani, così masochisti.
Gli innamorati, che guardano una e una sola persona con sguardi languidi saturi di illusioni e di speranze, che iniziano a vivere in funzione della presunta "anima gemella", e potrebbe sembrare una forma di altruismo, focalizzazione totale verso l’altro, quando invece è puro e semplice egoismo: amore non è quel sentimento che ci fa desiderare intensamente la felicità di qualcun altro? E se questa felicità ci escludesse, non dovremmo essere felici comunque? Invece per gli innamorati non è così, no, loro piangono, piangono lacrime cariche di amarezza, disincantati, se a loro volta non si sentono amati.
Gli innamorati, che perdono la concentrazione su qualsiasi cosa importante, ma riescono a mantenere ferma la memoria anche su un piccolo dettaglio insignificante, purché riguardi la persona oggetto della loro passione.
Innamorati con cui non riesci mai a parlare, perché non appena parli di un argomento che – per una volta – è di tuo interesse, loro fissano il vuoto e poi, non appena richiami la loro attenzione, ti rispondono con  un «Eeeeh?!» molto confuso.
Innamorati da consolare, a cui dare pacche sulla spalla, a cui dire che va tutto bene, quando invece se andrà tutto bene non lo possono sapere loro, figuriamoci tu. E se ne vanno con gli occhi bassi, e tu li guardi sparire dal tuo campo visivo, e ti infastidisci perché l’amore è un sentimento così irrazionale e senza logica che non ha senso di essere coltivato a forza di lacrime, eppure c’è gente che lo fa.
Dio, quanto odio gli innamorati.
Dio, quanto mi detesto, in questo momento.
Così insana, così masochista.




Cam's place:
L'autrice confessa: questa era nata come One-shot Flashfic, tuttavia mi sono accorta del loro numero sostanzioso perciò eccomi. Dunque, per farla breve... mi piacerebbe dire che è tutta mia fantasia e che non c'è nemmeno un accenno alla mia vita reale, ma così non è. Per cui, stavolta non posso dare il merito alla mia fervida immaginazione, o almeno non del tutto. Infine, spero vivamente che l'abbiate gradita. Aggiungete un commentino, mi farebbe davvero un immenso piacere :D vostra Cam (che poi si chiama Jade) O.o

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Capitolo 2
*** Stessi sogni, solo più disincantata ***


Stessi sogni, solo più disincantata




 

Ed ecco che la rivedo, la me medesima dei giorni andati, così cambiata, ma così uguale ad una volta: stesso sguardo carico di speranza, con un piccolo tocco di esperienza in più; stesse labbra, dal sorriso più largo, e increspate al punto da fare quasi male; stesse spalle che si stringono per la vergogna, per la timidezza e per la soggezione; stesso passo, claudicante, incerto, che avanza con lentezza e con tremore, nonostante lui non le possa fare niente.
Ma è proprio di lui, che ha paura, e dei suoi occhi quando si posano su di lei.
Perché uno sguardo può illuderla, può farla sognare, può renderla perplessa, può farle perdere il controllo di se stessa, in un istante.
Lui ha così tanto potere, nelle proprie mani: da sempre, l’obiettivo dei più forti è sempre stato quello di riuscire a governare gli altri uomini, di sottometterli al loro volere, con le buone o con le cattive, ma per un motivo o per l’altro, alla fine nessuno c’è mai riuscito davvero. Con l’amore invece è diverso, perché donare il proprio cuore a qualcuno e renderlo esclusivo per lui, dà a quest’ultimo il più grande dei poteri. L’amore è l’unica arma che rende un uomo davvero impotente, o davvero invincibile.
Egli ha il pieno controllo di lei e dei suoi sentimenti, e non se ne rende conto.
Lei è devota, completamente soggetta al suo volere, ed ogni azione compiuta dal suo amato ha delle conseguenze inimmaginabili. E costui, malgrado tutto, non lo capisce.
Lei lo sa, lo sa di essere diventata dipendente di lui. Sa che tutto ciò che fa, adesso lo fa in funzione di lui, come una volta, come quando qualche anno prima si prendeva quelle cotte per dei ragazzi incontrati casualmente a scuola o in giro. Allora era più immatura, più bambina, più ingenua.
Adesso è più grande, ma la venatura di speranza che ha coltivato negli anni, sebbene sia stata disillusa più volte, ancora c’è. E lei sa che questo non potrà mai cambiare, perché quando si innamora, rimane sempre la stessa. Si dimentica della saggezza accumulata nel tempo, delle lacrime che ha versato, dei brutti ricordi e del cuore che le si è più volte spezzato, e affronta tutto ignorando il suo passato.
Ed ecco che la rivedo, la me medesima dei giorni andati, così cambiata, ma così uguale ad una volta: stessa passione, solo più consapevolezza. Stessi sogni, solo più disincantata.




Cam's place:

Okay, dopo aver letto la mia ennesima flashfic i miei lettori mi linceranno. Ma era una cosa che volevo scrivere, mi è venuta l'ispirazione alla fermata della corriera mentre non c'era la mistress - eh sì perché quando c'è lei spettegoliamo come due oche, prevalentemente, quindi non ho tempo di riflettere :P - e allora ho deciso di buttare giù queste due righe... spero siano state 405 parole decenti e che voi le abbiate reputate sincere. Vi lascio qualche link:

Autori da visitare:
mistress_chocolate
ThePoisonofPrimula
Dear Juliet
Altre mie storie:
Superbia e Presunzione
Beneath The Snow
Violet - Annabelle's diary
E LA MIA PAGINA.
Vi saluto, per oggi è tutto da quella romanticona di Cam :P

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Capitolo 3
*** Illusioni ***


Illusioni


 
 

In alcuni momenti, sai, il mio egocentrismo mi aiuta parecchio.
Ci sono volte in cui cerco di convincermi da sola che in questo piccolo mondo l’unica protagonista sono solamente io, e che ciò che non vedo in realtà non esiste. Una mia nuova versione di «Occhio non vede, cuore non duole.» 
Così mi fa comodo, perché evito di pensare a te con amarezza e angoscia, a te che in questo momento non so dove sei. Non ti vedo, quindi cerco di convincermi che tu non esista.
Ma non ci riesco. Per un semplice motivo: tu stesso sei una parte fondamentale di me, centro del mio stesso mondo. E se tu stesso sei il mio mondo, e se io sono egocentrica, mi diventa impossibile eliminarti.
Quindi, preferisco limitarmi a tentare di persuadermi che tu in realtà sia per conto tuo, solo, e non stia facendo niente.
Tu non sei con chi non devi essere.
Tu non sei dove mi addolora che tu sia.
Tu non fai ciò che mi terrorizza che tu faccia, che mi assilla in un crescendo di timore, no, tu non fai tutto questo – mi illudo io, ingenua.
E forse, per un po’, posso anche riuscirci, chissà.
Potrei andare a letto tranquilla, stanotte, sapendo che tu sei solo. Esatto, sei solo, non con un’altra. Quante probabilità ci sono che tu lo sia?
Be’, però, pensandoci, non ci vuole molto: un po’ di alcool, la tua disponibilità, la disponibilità di una fanciulla a caso… E di fanciulle a caso, sulla terra, ne trovi tante, troppe. Già una, per me è troppo.
Sventolo la mano e non mi vedi.
Ti grido il mio nome in faccia, ma non mi senti.
Comunque sia, sì, ho deciso, stanotte voglio proprio andare a letto tranquilla: tu sei da solo, non c’è un’altra lì con te.
Non c’è.
Affondo la guancia nel cuscino, morbido, accogliente e caldo. Tu sei qui con me – mi illudo ancor di più.




Cam's place:
Bene, la mia raccolta di flashfic sta andando avanti... mi faccio prendere più che altro dall'ispirazione del momento, che viene spesso dato il periodo che corre... all'inizio avevo pensato a delle one-shot separate, poi mi sono resa conto che erano decisamente troppe e che parlavano dello stesso argomento: i pensieri di una ragazza innamorata e riflessiva. Così ho detto... perché no? Ed eccomi qui. Spero continuerete a seguirmi. Me lo auguro davvero. E, anzi che fare i lettori silenziosi, mi farebbe davvero molto piacere un commentino, anche solo di due righe: non costa molta fatica, e rende enormemente felice chi lo riceve. Vi chiedo almeno di pensarci, vi chiedo di mettervi un momento nei miei panni di autrice e rifletterci. Okay, può bastare ;D se siete arrivati fin qui senza saltare nulla mi fa piacere comunque. Ciao ciao, alla prossima!

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Capitolo 4
*** Silenzio ***


Silenzio






Basta. Adesso, in ogni caso, tu non hai più niente da dire.
Mettiamo, prima di tutto, in chiaro una cosa che possiamo dare per scontata: io ti amo.
Bene, ora che lo sai, hai davanti a te tre opzioni, tre alternative. Non sarà molto difficile scegliere.
Se anche tu mi ami, o se provi per me anche solo una quantità infinitesimale dell’interesse che provo io nei tuoi confronti, allora prendimi, vieni avanti e prendimi, baciami e anzi che spiegarmi i tuoi sentimenti a voce, fallo con un gesto che proviene dal linguaggio universale, il mezzo di comunicazione d’amore più antico che esiste.
Se invece pensi che io sia solamente patetica, ridicola o indegna, allora volta le spalle per favore, va’ e avanza nella direzione opposta alla mia: così almeno potrai regalarmi un istante di umiliazione in meno.
Infine, se al contrario non provi nulla, ma ti faccio solo una gran pena… be’, in questo caso distogli lo sguardo, non guardarmi negli occhi: io ho sempre odiato essere compatita.
Hai visto? È molto semplice. Anzi che parlare, con un solo unico gesto puoi risolvere tutto immediatamente.
Lui, davanti a me, stava ancora parlando; io non lo ascoltavo, osservavo solo il movimento delle sue labbra. Mentalmente gli stavo dicendo di zittirsi e di dimostrarmi che cosa provava veramente per me. Lui doveva stare in silenzio, ma in realtà quella che era ammutolita e che non aveva il coraggio di spiegare nulla ero io.
Lui parlava, ma con me non ce n'era alcun bisogno. Io stavo zitta, ma avevo molte cose da dire.
È così che nel mondo si creano le disarmonie.



Cam's place:
Anche la quarta flash è arrivata, stavolta l'ispirazione mi è venuta andando a dormire... stavo per addormentarmi ma la paura di dimenticarmi che dovevo scrivere quelle cose lassù mi ha fatto rimanere sveglia un'altra ora xD va be', lasciamo stare. Spero che vi sia piaciuta come le altre, tutto sommato... Non sono dei gran tomi, vero? xD
Solitamente mi viene in mente così, all'improvviso, una frase chiave, che di solito è la più rilevante e importante della flashfic. Poi da lì parto e inizio a comporre tutto il resto ;D va be' vi saluto. Ciao ciaooo! Vostra
Cam.

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Capitolo 5
*** Anima e materia ***


Anima e materia




 

Dunque capisci che lasciandoti una fermata indietro, inserendo uno iato tra la mia e la tua vita, le cose per me non potrebbero che essere migliori?
Sì, insomma, pensaci bene: non vedendoti più potrei non distrarmi ulteriormente mentre studio pensando a te, quindi chissà se i miei voti non miglioreranno; non avrò il peso di doverti domandare tutti i giorni che cos’hai fatto mentre io non c’ero, così come tu non dovrai più rispondere; poi non dimentichiamoci che ci sono molte sofferenze che potrei evitarmi, che potremmo evitarci entrambi. Diciamocelo… senza di te avrei molto più tempo per me stessa! Non ha senso andare avanti così!
… Tu capisci, dunque, che se sono ancora qui a parlarti, è perché antepongo il mio amore per te a qualsiasi altra cosa? Capisci che mi lascio trasportare dalla mia pazzia e dalla speranza di una vita migliore con te, nonostante tutte le implicazioni che vi sarebbero se io me ne andassi? Tu lo sai che è diventata una scommessa, il mio sogno di una vita migliore con te piuttosto che senza di te?
I sogni vanno rincorsi, non fuggiti. I sogni vanno coltivati, non temuti. I sogni sono parte di noi, scaturiscono da noi, e non possiamo certo avere paura di noi stessi. Sarebbe illogico – sebbene gli stessi sogni talvolta siano illogici.
I sogni sono l’anima di cui la nostra esistenza è materia.
Una materia senza anima non è viva.
Un’esistenza senza sogni non è esistenza.
Lo capisci, dunque?



Cam's place:
Sì lo ammetto, questa volta una piccola idea me l'ha data Aristotele. Sebbene quell'uomo mi stia antipatico in quanto per tutta la vita cercò di contraddire il mio filosofo preferito Platone, mi è rimasta impressa la sua frase "L'anima è la forma di cui il corpo è materia", cioè equivarrebbe a dire che l'anima è la vita e la materia è il corpo che la compone. L'ho rimodellata facendo un po' da Demiurgo (Eheh Ary, mi prendo la rivincita e cito Platone  -w-) e l'ho riadattata al significato che volevo esprimere io. Spero di non aver arrecato danni al caro (?) Ary. Ringrazio tutti coloro che avranno il corag... ehm, volevo dire, la voglia di arrivare fin qui ;D un commentino non mi dispiacerebbe per nulla ;D bye bye dalla vostra
Cam
PS: mica male... 246 parole, mi aspettavo peggio da questo pensierino scaturito in cinque minuti!

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Capitolo 6
*** Forsaken ***


Forsaken




 

«Why do I have to beg
When all that's left
Is a memory
forsaken?»

Skillet - Forsaken


 

In un giorno come gli altri cammini per la strada, non te lo aspetti eppure lo incroci.
Magari stai tenendo tua figlia per mano, quella piccola bambina che ami più di ogn’altra cosa. E ti ritrovi dirimpetto lui, lì, a braccetto con una donna. Lei… l’hai già vista da qualche parte, con quelle labbra sempre arricciate e i capelli ricci e voluminosi che le contornano il volto, ma proprio non riesci a rammentare chi sia.
Entrambi hanno la fede al dito.
Sono passati sì tanti anni che ormai lui neanche ti riconosce, quindi ti supera, impassibile, ridendo con il sorriso stampato sulle labbra insieme alla moglie. Dio, quanti anni sono trascorsi, pensi. Sorridi con un po’ di amarezza, pensando quanto, molto tempo prima, ne eri innamorata.
Ma, ciononostante, l’hai lasciato andare. Con piena coscienza delle tue azioni.
Eviti di domandarti perché tu l’abbia fatto, perché te lo sia fatto scivolare via così, benché tu – e anche lui, pensandoci – ora sia spensierata e appagata. Ma chi ti dice che oggi non saresti ancora più felice, se non avessi rinunciato a lui?
Non ti sei accorta che ti sei fermata e senti tua figlia lamentarsi per questo. Tu scuoti la testa e riprendi a camminare.
È così che me lo immagino io, il ritorno degli amari ricordi.
Sapere – anzi, non sapere – della felicità che avresti potuto avere, della vita che non hai mai percorso, e anche se non vi è un vero e proprio rimpianto ripensi a quanto sei stata triste una volta. Il dubbio ti sta soffocando, e non riesci a riguadagnare ossigeno.
Lo hai lasciato andare, così.
E la cosa peggiore è pensare che forse, da qualche parte, qualcuno ha fatto la stessa cosa con te: ti ha lasciato andare, senza che tu te ne rendessi conto.
Ma non sai chi.
Non sai quando.
E non sai se adesso quel qualcuno stia soffrendo dei rimpianti che tu non hai.
 
 
 
Cam’s place:
319 parole, tutte sentite.
Il titolo, stavolta inglese, “Forsaken”, è nato per caso: c’era una canzone degli Skillet, appunto “Forsaken”, di cui non sapevo tradurre il titolo. Vedendo la traduzione ho deciso che era carino e così l'ho messo :D
Questa volta la “frase chiave” che mi ha fatto venire in mente questa flash è stata quella “forse, da qualche parte, qualcuno ha fatto la stessa cosa con te” ecc ecc… ed è terribile secondo me pensare che senza che tu lo sappia qualcuno potrebbe aver rinunciato a te… senza alcuna consapevolezza… terribile.
Detto ciò, spero che vi sia piaciuta, a me è piaciuto tanto scriverla questa flashfic. Fatemi sapere cosa ne pensate ;D vostra
Cam

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Capitolo 7
*** Dipingendo il cielo di stelle ***


Dipingendo il cielo di stelle



Non riesco a prendere sonno.
Non c’è un motivo particolare.
Mi alzo dal letto, sotto il rumore frusciante delle coperte che vengono scostate da un lato. Rimango in piedi in mezzo alla stanza e accendo la luce: adesso il letto è tutto uno scompiglio aggrovigliato di azzurro e bianco – i colori delle mie lenzuola. Getto lo sguardo sull’orologio a muro che scocca proprio adesso le due di notte.
Ormai le otto ore di sonno che mi sono riproposta sono andate in fumo.
Attraverso il corridoio con passo felpato ed entro in bagno. Accosto la porta e mi volto verso lo specchio che sovrasta il lavandino. Ciò che vedo non mi conforta per niente: quella non sono io, ma una donna vecchia e minuta che potrebbe già fare richiesta per andare in pensione.
E per un attimo ci credo anche, di essere invecchiata di colpo, finché non capisco qual è la causa di quelle pesanti borse sotto gli occhi iniettati di sangue, delle gote arrossate e delle labbra screpolate e tirate. Labbra tirate in un’espressione sghemba e sofferente, di certo non in un sorriso.
E allora capisco perché non riesco a dormire.
Comprendo che tu non mi ami solamente guardando il mio stesso viso, infatti. Vuoi sapere come faccio? Semplice: perché quando ti vedo, non hai la mia stessa espressione. Hai un volto tranquillo e sereno, pacato e riposato. Quasi felice. Tu dormi beatamente le notti che io passo insonni pensando a te, a te che non so – non sapevo, forse – cosa provi. Se fossi tormentato come me, non avresti un aspetto così angelico. L’amore mi ha deturpata.
Sei tu la ragione per cui non dormo.
Torno in camera mia, soddisfatta della mia stessa scoperta.
Alzo le tapparelle e ispeziono fuori dalla finestra, dal cui vetro si irradia un sottile velo della luce lattea della luna. È una notte senza stelle.
Passo le ore rimanenti, che dovrei spendere cercando di addormentarmi, a punteggiare mentalmente il cielo dei piccoli astri luminosi che mancano. Dipingendo il cielo di stelle.
 
 
 
Cam’s place:
questa volta a farmi venire l’ispirazione è stata Enya. Un suo album infatti si intitola “Paint the sky with stars”, ossia “Dipingi il cielo di stelle”, ed è una frase che mi è rimasta impressa. Sebbene io ami il furore del rock, ogni tanto non posso fare a meno di ascoltare anche la bellissima New Age. Ho voluto dare a questa flashfic un tocco in più di “racconto vero e proprio” inserendo anche delle piccole descrizioni qua e là. Hope you liked it =) Vostra
Camelia (no, purtroppo non è il mio vero nome).

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