Ho rinunciato alla libertà, per te.

di the ghost of Bonnie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** # Death Eater. ***
Capitolo 2: *** # Dark Mark. ***
Capitolo 3: *** # Dinner. ***



Capitolo 1
*** # Death Eater. ***


« Aspetti... » la voce della ragazza era ridotta ad un sussurro. Bellatrix alzò piano lo sguardo per poi posarlo sul viso tremante di Hermione.
« Cosa c'è, Mezzosangue?  » sputò Bellatrix, disgustata ma da un lato incuriosita.
« Prima di uccidermi... » continuò Hermione, guardandosi intorno. «...volevo chiedere... sì, insomma... »
« Parla, feccia! » gridò la riccia.
« Voglio diventare una Mangiamorte »
Ecco. L'aveva detto. Era solo il momento di attendere la sua morte. Ed era pronta. Osservò Bellatrix, che per un istante era rimasta sorpresa. Poi, da quella goffa 'o' perfetta disegnata sul suo viso, le labbra dipinsero un sorriso di scherno.
« Che cosa hai detto? » rise Bellatrix, scostandosi una ciocca nera di capelli dalla fronte.
« Voglio diventare una Mangiamorte! » ripeté Hermione, questa volta più forte. Si dimostrò sicura, anche se, nel profondo non lo era.
Draco voltò leggermente la testa verso la scena di fronte a lui. Si chiedeva tra quanto tempo sua zia avrebbe ucciso Hermione, levandosela di torno.
« Una Mezzosangue, una di noi? Dimmi, stai scherzando ragazzina? »
« No. E credo che tu sappia che l'Oscuro Signore sia un Mezzosangue! »
« Come osi...? »
« Dire la verità? Semplice: non ho paura della morte. Non cambierà nulla: che io dica o no la verità, lei mi ucciderà lo stesso. E sa una cosa? Vi sarei utile da Mangiamorte. Sono Hermione Granger, la migliore amica di Harry Potter! »
Forse, sentire l'ultimo nome, fu una scintilla nell'animo di Bellatrix, perché annuì.
« Draco, portala nei sotterranei, intanto. » ordinò Bellatrix, il nipote, senza rispondere, si avviò verso Hermione e, puntandole la bacchetta addosso, la condusse al piano di sotto. I corridoi dei sotterranei erano in pietra, le celle che lo circondavano anche, ma alcune erano decorate con teschi. Ma erano solo decorazioni? Draco la condusse all'ultima cella infondo, quella più isolata. La fece entrare, e si chiuse la porta alle spalle. Lui era dentro, con lei.
« Perché lo hai fatto? » chiese improvvisamente Draco. Hermione alzò lo sguardo fino a incontrare il ghiaccio dei suoi occhi.
« Sai, mi sorprendi sempre. » rispose Hermione, sorridendo. « Mi hai sempre odiata. E adesso, sembra quasi che tu ti stia preoccupando per me. »
« Ma cosa stai - ? » balbettò Draco, grattandosi la testa. « Ti sbagli. E' solo che... non ti capisco. Tu hai sempre avuto la libertà, e la butti via.. per cosa?  »
Hermione non aveva mai sentito quel tono. Non dalla voce di Draco, almeno. Sembrava quasi una supplica. Strana, come supplica.
« Vuoi sapere qual è il motivo che mi ha portata qui? A scappare da Harry e Ron? »
« Sì. Voglio sapere quale sciocco motivo ti ha fatto rinunciare alla libertà
« Tu. »

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Capitolo 2
*** # Dark Mark. ***


« Vuoi sapere qual è il motivo che mi ha portata qui? A scappare da Harry e Ron? »
« Sì. Voglio sapere quale sciocco motivo ti ha fatto rinunciare alla libertà
« Tu. »
Draco si scostò leggermente, fissandola e sbattendo le palpebre in continuazione.
« Come hai detto? » fu solo capace di chiedere.
« Hai capito benissimo. » disse Hermione, sospirando. « Non ho intenzione di ripeterlo. »
Draco scattò in piedi, fissando la ragazza con un'espressione indecifrabile.
« Cosa intendi? »
« Anche se te lo spiegassi, non potresti capire. » borbottò Hermione, sedendosi sul rigido letto della cella. Draco annuì distrattamente, poi, senza dire una parola, si avviò verso l'uscita.
Una volta chiusa la porta, Hermione appoggiò la testa al muro bianco e polveroso. Chiuse gli occhi, e l'immagine di Harry, Ron, i suoi genitori comparve nella sua mente. Aveva davvero rinunciato a coloro che le volevano bene per Draco? Era stata una stupida, pensava. Ma, ora non poteva più tornare indietro. A Bellatrix la scelta: l'avrebbe uccisa, o avrebbe fatto di lei una Mangiamorte? L'avrebbe segnata con il Marchio?
***
Draco camminò a passo svelto verso il salone di Malfoy Manor, aggiustandosi nervosamente il colletto della camicia bianca che portava. Arrivò davanti all'enorme porta nera, al centro della parete viola scuro. Spalancò la porta, e sua zia Bellatrix si voltò di scatto verso di lui.
« Perché ci hai messo tanto? » chiese sua madre, accanto a lui, ma Bella la zittì con un gesto della mano.
« Draco, il Signore Oscuro sta arrivando. Parleremo con lui in persona, della questione Mezzosangue. »
Draco annuì, e si diresse verso la finestra. Era incredibile pensare a quanto fosse differente il clima tra fuori, e dentro casa sua: fuori il sole splendeva alto nel cielo, poteva sentire gli uccelli cantare. E dentro, cos'aveva? Rimaneva lì, rinchiuso, a seguire gli ordini di un mago oscuro pelato e con due stuzzicadenti per narici.
Poi, una nube al centro della stanza e tutti si inchinarono. Lord Voldemort era tra loro.
« Per cosa mi avete chiamato? Abbiamo Potter? »
« N-no... mio Signore... m-ma... » balbettò Bellatrix.
« E per cosa mi avete chiamato?! » urlò Voldemort, furibondo.
« La Mezzosangue! » rispose Bellatrix, insicura. « Abbiamo la Mezzosangue, l'amica di Potter! »
« Ottimo, ottimo... vi ha detto dove si trova? »
« Stavo per usare la Maledizione Cruciatus, quando mi ha chiesto una cosa... »
« E di cosa si tratta? »
« La ragazzina vuole diventare una Mangiamorte. »
***
Hermione rabbrividì al suono delle urla di Voldemort. Era sicura che stessero parlando di lei. Sentì le pareti vibrare e tremò anche lei. Poi, la porta della sua cella si spalancò. Provò quasi sollievo quando vide che era Draco.
« Vieni. Il Signore Oscuro ha fatto la sua scelta. » sussurrò Draco, senza guardare Hermione, che balzò in piedi e lo raggiunse. Sentiva il cuore premere così forte contro il suo torace, che a momenti si sarebbe distrutto. Davanti all'enorme porta viola, sospirò. Le parve di vedere Draco rivolgerle un sorriso, ma di sicuro se l'era solo immaginato. La porta di spalancò, e lei fu accolta da sguardi curiosi di Mangiamorte, e poi lui: Voldemort. Era come se lo era immaginato: un viso da serpente, gli occhi rossi ghiaccianti... e parlò:
« Bene bene... è questa la famosa Hermione Granger? »
Hermione annuì, senza osare incrociare il suo sguardo con quelli del Signore Oscuro.
« Vieni. » disse Voldemort, facendo cenno con la bacchetta di seguirla. Lei si avvicinò più velocemente, finché non si ritrovo proprio davanti a lui.
« Bellatrix mi ha detto della tua richiesta... » Hermione lo guardò, tremava. « Ci ho riflettuto... » continuò. Sapeva che quello era il momento: avrebbe continuato a vivere o sarebbe morta lì, in quel momento?
« Appoggia qui il braccio. » evidentemente, Hermione non aveva capito bene. Perché non era arrivato un Avada Kedavra istantaneo?
« C-come? » balbettò.
« Il braccio, il braccio ragazza! » lei appoggiò l'avambraccio sinistro sul bracciolo del 'trono' di Voldemort. Lui guardò la sua pelle bianca, prima di puntare la bacchetta. Hermione vide il serpente nero prendere forma lungo il suo braccio. Provò un brivido di orrore.
« Benvenuta tra noi, Granger. » sussurrò Voldemort, prima di sparire. Bellatrix la guardava esterrefatta, come tutti del resto. Tutti, tranne un certo biondino, che invece, si torturava le mani dall'agitazione.

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Capitolo 3
*** # Dinner. ***


Hermione, seduta accanto a due Mangiamorte, si sentiva osservata da tutti, specialmente dalla donna davanti a lei: Bellatrix. La osservava seriamente disgustata, poi, la sua voce superò quella dei bisbigli dei Mangiamorte:
« Se posso saperlo, mio Signore, quale compito darà per primo alla Granger? » disse, aggredendo un pezzo di carne - probabilmente immaginando che fosse quella di Hermione - « Sempre se posso saperlo, ripeto. »
« La signorina Granger è un elemento importante. » disse Voldemort, abbozzando qualcosa che alla lontana sembrava un sorriso ad Hermione, che rispose incerta. « Perciò... » continuò Voldemort «...dovrà scovare i Weasley, come primo compito. »
Hermione deglutì rumorosamente. Doveva davvero tradire coloro che per anni le avevano voluto bene come una figlia, sorella e... fidanzata. Sapeva perfettamente di essere qualcosa di più per Ron, e lei, fino a pochi mesi prima, provava la stessa cosa. Fino a che... scosse la testa e preferì non pensarci.
« Qualcosa in contrario, Granger? » sputò Bellatrix, notando il movimento di Hermione. Sentiva lo sguardo pungente di Draco puntato su di lei.
« N-no, anzi... non vedevo l'ora di cominciare! » esclamò incerta Hermione, sorridendo. Draco, accanto a Bellatrix, scosse appena la testa.
« Perfetto. Perché comincerai domani mattina le ricerche. » sussurrò Voldemort. Al cuore della riccia mancò un battito. « E avrai un compagno. » continuò l'Oscuro Signore, guardando il lato opposto del tavolo. Gli occhi di Voldemort osservarono i suoi Mangiamorte come se gli fosse stato chiesto di impararli a memoria. « Draco? » chiese Voldemort. Il biondino alzò lo sguardo per incontrare poi gli occhi rossi dell'uomo serpente. Lui annuì e tornò a torturare il suo piatto.
« Partirete domani mattina. Non osate tornare senza avere ottenuto informazioni da quei Traditori del loro sangue! » ordinò Voldemort. Hermione annuì velocemente, Draco semplicemente lo ignorò.
Finita la cena, Draco si alzò da tavola, e si diresse verso il corridoio per poi arrivare alla sua camera. Stava per aprire la porta, quando sentì un rumore provenire dall'inizio del corridoio appena attraversato. Sentì la voce di sua zia e forse percepì ciò che stava accadendo. Ripercorse, a passo più veloce, i suoi passi, quando si bloccò: Hermione contro il muro, probabilmente Schiantata, e Bellatrix che se ne andava via sorridente, facendola la linguaccia. Una volta che Bellatrix se ne fu andata, Draco andò da Hermione, svenuta. Si guardò intorno, e si maledì per ciò che stava per fare: la prese in braccio. Sicuro di non essere visto, si Smaterializzò nella camera della ragazza e la lasciò sul letto, a dormire. Poi, si Smaterializzò nuovamente, e finì sopra il letto della sua camera.
Quella notte, un terribile batticuore lo assaliva.

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