Secrets

di _PolS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


   

Secrets

 

CAPITOLO 1.

Natale 2011, la Tana.

 

Il Natale alla tana era sempre stato molto confusionario. E come poteva essere altrimenti con tredici bambini scalmanati che mettevano sottosopra tutta la casa e dei padri che a volte erano peggio dei loro pargoli?

Molly però era contenta. Adorava vedere i suoi nipotini giocare e scherzare fra di loro e le piaceva moltissimo la compagnia delle nuore che chiacchieravano in cucina mentre l'aiutavano a preparare la cena. Gli “uomini” di casa invece stavano facendo le pulizie come lei aveva ordinato. Poteva vedere dalla finestra Bill e George che pulivano il giardino, Percy che cercava di acchiappare alcuni gnomi da giardino particolarmente irrequieti, sapeva che Ron stava pulendo le camere e che Arthur probabilmente aveva rapito Harry a Ron per chiedergli informazioni su qualche altro aggeggio Babbano . Charlie sarebbe arrivato quella sera insieme alla sua nuova compagna. Molly sperava ardentemente che fosse come le donne che le occupavano la cucina al momento. Non avrebbe mai potuto desiderare di meglio per i suoi figli. Hermione, la dolce e pragmatica Hermione, Fleur, che doveva ammettere che all'inizio non sopportava ma che poi si era dimostrata la donna forte e coraggiosa che era, Audrey, timida ma altruista e generosa e infine Angelina, che era stata come un raggio di sole per George dopo la morte di Fred. Doveva molto a quella ragazza, l'aveva aiutata moltissimo a risollevare l'umore del figlio e infine si erano innamorati. Lui sembrava tornato quello di un tempo, rideva e faceva battute e scherzi, ma ogni madre conosce i propri figli e lei sapeva che quando non c'era nessuno George si chiudeva in se stesso e pensava. Lo capiva, anche lei faceva lo stesso ma per lui era stato più difficile, Fred era parte di lui e lui era parte di Fred, tutti li avevano sempre considerati una persona sola e George dopo la sua morte aveva dovuto imparare che lui non era la metà di qualcosa e a cavarsela anche senza il gemello. Una ferita come quella non sarebbe mai guarita del tutto ma doveva ammettere che Angelina era stata l'antidolorifico perfetto, era pura allegria, spensieratezza e forza di volontà, e aveva regalato a George due ragioni per non mostrarsi mai triste. Quelle due ragioni erano i suoi figli, Fred Junior, nome datogli in onore del suo gemello, e Roxanne.

-Signora Weasley, va tutto bene?-

Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si era accorta che Audrey si era avvicinata. Era una bella donna, lunghi capelli castani boccolosi, occhi azzurri e nasino all'insù, bassina ma comunque più alta dell'anziana donna che le stava accanto.

-Cara, quante volte ti ho detto di chiamarmi semplicemente Molly?- le chiese sorridendo.

Audrey le fece un timido sorriso e attese la risposta che non le era ancora arrivata.

-Tutto bene, stavo solo pensando.-

La donna annuì e andò ad aiutare sua figlia Lucy che era inciampata su uno dei numerosissimi giochi di James e ora si teneva il nasino e tratteneva le lacrime.

Molly vide come la prendeva in braccio e la coccolava dandole mille bacini sulle guance, sulla fronte e su ogni centimetro di pelle che riusciva a raggiungere, vide come la bambina rideva al contatto delle labbra della madre e cercava di allontanarla con quelle manine paffute. Molly sorrise e passò in rassegna di tutti i suoi nipoti.

Victorie sedeva sulle gambe di Teddy che le accarezzava i capelli e ascoltava gli sproloqui della ragazzina sul suo primo anno ad Hogwarts.

James e Fred volavano a un metro da terra su delle scope giocattolo che i genitori gli avevano regalato il natale scorso. Con dei genitori del genere quei due non potevano non amare volare. Lily, Hugo e Louis stavano seduti sulle scale e parlottavano tra di loro. Molly non voleva indagare troppo.

Molly, l'altra Molly, la figia di Percy e Audrey, e Dominique erano andate in cucina a vedere cosa cucinavano le loro madri. Albus e Rose sedevano intorno al tavolinetto del salotto e giocavano a carte mentre Roxanne e Lucy stavano lunghe davanti al caminetto e ridevano alle battute che si scambiavano.

Molly amava la sua famiglia, non avrebbe mai potuto desiderare di meglio.

Guardò fuori dalla finestra e si accorse che aveva cominciato a nevicare, subito dopo rientrarono in casa George, Bill e Percy spazzando via la neve dalle spalle e dalla testa.

-Pulitevi i piedi!- ordinò loro la donna dal salotto.

-Si mamma.- rispose George. -Brrr quant'è freddo!-

-Già.- fece Percy. -Mamma è già arrivato Charlie?-

Non fece in tempo a rispondere che qualcuno bussò alla porta.

Bill aprì l'uscio e sorrise.

-Bentornato fratello.- disse abbracciandolo.

Molly corse all'entrata.

-Su ragazzi, lo saluterete dopo, fateli entrare altrimenti geleranno.-

Appena il figlio entrò la madre lo riempì di baci.

-Mamma basta. Dai, ferma!- protestò.

Molly si allontanò un poco e notò la donna che stava, o meglio si nascondeva, dietro la schiena di Charlie. Il figlio notò lo sguardo della madre quindi mise una mano dietro la schiena della fidanzata e la spinse avanti.

-Mamma possiamo andare in cucina così saluto tutti e vi presento questa bellissima fanciulla?-

Durante tutto il discorso Charlie non aveva staccato gli occhi dal viso della ragazza e le sorrideva in modo tenero e affettuoso.

-Certo!-

Li fece accomodare in cucina dove Angelina, Audrey, Ginny e Andromeda apparecchiavano l'enorme tavola rettangolare mentre Hermione, aiutata da Ron ed Harry, andavano a prendere altre sedie dal salotto.

Dopo una serie di abbracci e saluti al fratello/zio/amico, Charlie presentò la sua ragazza.

-Cari parenti, lei è Alexa, la mia fidanzata. Tesoro loro si presenteranno poco a poco per non farti dimenticare tutti i loro nomi, anche perchè adesso non c'è tempo a quanto vedo.- disse indicando i fornelli.

Hermione saltò su come una molla.

-Oh mio Dio, il pollo! Ragazzi è pronto! Tutti a tavola!- urlò rivolta ai bambini.

Quelli si riversarono in cucina come un'onda anomala e si sedettero intorno al tavolo seguiti da tutto il resto della famiglia.

Molly si sedette a capotavola, fra James e Dominique, opposta al marito seduto dall'altro lato del tavolo.

Fra chiacchiere, racconti e bisticci Molly ebbe l'occasione di osservare per bene Alexa. La donna aveva parlato poco da quando era arrivate e sembrava anche piuttosto timida e riservata. Aveva capelli castani lunghi fino alle spalle e caldi occhi color cioccolato, un viso fino e pulito e l'aria educata e perbene. A prima vista poteva dire che le piaceva.

Osservò James che rideva per una battuta di Fred e poi si rimetteva a mangiare assorto.

-James!-

Il ragazzo sobbalzò all'improvviso urlo di Roxanne e a momenti si strozzò con il brodo che stava ingoiando.

Prese a tossire come un forsennato e Molly e Fred gli diedero qualche pacca sulla schiena per farlo riprendere.

Poi con le lacrime agli occhi si rivolse alla cucina.

-Che c'è? Perchè hai urlato a quel modo?- chiese.

Roxanne mise su un'espressione contrita e arrabbiata.

-Non fare il finto tonto, ti ho sentito bene!- lo accusò.

Angelina, seduta accanto alla figlia, la guardò arrabbiata.

-Tesoro non si urla a tavola.-

Roxanne si girò verso la madre.

-Ma mamma, James ha messo un serpente di gomma dentro il letto di Albus per farlo spaventare!- protestò la bambina.

James era scandalizzato.

-No che non l'ho fatto!- fece James con gli occhi spalancati.

-Jamie, se dici le bugie arriva il mostro della laguna e ti porta via, lo sai? Io ti ho sentito benissimo, hai praticamente urlato.-

Molly ora era confusa, era seduta a trenta centimetri di distanza da James e lui non aveva aperto bocca.

Ora era calato il silenzio su tutta la tavola e tutti alternavano lo sguardo da Roxanne a James. Molly si scambiò uno sguardo con Angelina e Ginny e loro capirono al volo.

-Roxie, Jamie, venite un secondo in salotto così ne parliamo con più tranquillità?- disse Ginny al figlio e alla nipote. I due bambini si alzarono in silenzio e Molly ed Angelina uscirono con loro.

-Allora Roxie, che è successo?- chiese la madre alla piccola una volta che si furono tutti seduti sui divani davanti al camino.

La bambina incrociò le braccia.

-Ho sentito Jamie che diceva di aver messo quel serpente nel letto di Al.-

-Ma io non l'ho detto!- esclamò James.

Ginny prese il mento del bambino e lo girò verso di lei incatenando i suoi occhi chiari a quelli identici del figlio.

-Ma l'hai fatto?-

Il bambino arrossì e abbassò lo sguardo colpevole.

-Ecco...io...-

-L'hai fatto o no?- gli ripeté la madre.

-Si! Va bene? L'ho fatto.- ammise lui.

Roxanne si aprì in un gran sorriso.

-Allora visto che avevo ragione?!- fece tutta contenta di aver dimostrato che aveva detto il vero.

James si girò verso di lei confuso.

-Roxie ma tu come facevi a saperlo?-

-Te l'ho detto, ti ho sentito a cena.-

-Ma io a cena non ho detto niente, io e Fred avevamo promesso di non parlarne per tutta la sera per non rischiare di rovinare lo scherzo!-

-Quel piccolo vandalo era d'accordo con te??? Adesso lo prendo e glie ne do quattro!- Angelina era furiosa e stava per andare a prendere il figlio per le orecchie ma Molly la fermò.

-Angie cara ferma un secondo. Qui abbiamo un problema.-

-Quale problema? Mio figlio ha fatto un dispetto ad Albus e...-

-Angelina hai seguito quello che hanno detto i nostri figli?- le chiese Ginny interrompendola.

-Si certo ma...-

-Allora ti sarai resa conto che Roxanne dice di averlo sentito mentre lo diceva ad alta voce a cena mentre James nega di averlo fatto, inoltre io ero seduta vicino a lui e non ho sentito assolutamente niente. James non ha aperto bocca.- la interruppe di nuovo Molly.

Roxanne aveva 5 anni e James 6, tutti e due erano nell'età in cui i bambini dicono piccole menzogne, magari per sfuggire ad una sfuriata dei genitori, ma tutti sapevano che James non era in grado di mentire alla madre e Roxanne era quello che sembrava, una ragazza semplice e genuina e fino a quel momento non aveva mai detto una bugia a nessuno, inoltre sembrava davvero convinta.

-Ma io l'ho sentito forte e chiaro!- protestò la bimba sempre più confusa.

Angelina si risedette e rimandò la punizione del figlio a più tardi.

-Allora cosa facciamo?-

La domanda della donna cadde nel vuoto ma Molly ebbe un'ispirazione.

Roxanne!”

-Ah!- sobbalzò la piccola che stava guardando il pavimento con aria abbattuta. -Nonna che ho fatto?- chiese spaventata.

Angelina e Ginny si scambiarono un'occhiata confusa e poi guardarono Molly che sorrise per aver risolto il mistero. Però un attimo dopo si rabbuiò, una cosa come quella era un bel problema se non si faceva attenzione.

-Niente. Io non ti ho detto niente.- le rispose la nonna.

Roxanne si arrabbiò.

-Ma che avete tutti oggi, vi prendete gioco di me? Hai appena urlato il mio nome!- urlò con le lacrime agli occhi. Da un momento all'altro sarebbe scoppiata a piangere.

-Tesoro, la nonna...-

-Angelina penso di aver risolto il problema, Roxie siediti per favore.-

La bambina ubbidì e si asciugò gli occhi con la manica del maglione.

-James voglio che questa cosa che diremo adesso non esca da questa stanza capito? Non lo dovrai dire a nessuno.- fece la donna.

James annuì energicamente.

-Roxanne io non ti ho chiamata...-

-Ma...-

Molly la zittì con un gesto della mano.

-Lasciami finire tesoro. Tu hai sentito il mio pensiero. Io ho urlato nella mia mente il tuo nome e tu mi hai sentito e questo spiegherebbe il perché solo tu hai sentito sia James che me.- terminò.

A James cadde la mascella, Ginny si portò le mani alla bocca e Angelina si irrigidì. Roxanne non mosse un muscolo, rimase ferma a fissare la nonna, poi sbatté le palpebre e una singola lacrima le solcò il viso.

La madre si precipitò ad abbracciarla ma lei la respinse.

-Io non voglio sentire i brutti pensieri della gente!- disse in un sussurro.

-Non lo farai.-

James sorprese tutti con la determinazione nelle sue parole.

-Non dovrai mai sentire i brutti pensieri della gente Roxanne perché io starò sempre con te a pensare a cose allegre e divertenti, così ti basterà concentrarti su di me e tutte le brutte cose spariranno.-

Non lo avevano mai visto così serio e Angelina si commosse per quello che il nipote era disposto a fare per la sua bambina.

-Ti chiedo un solo favore.- continuò. -Se dovessi sentire cose imbarazzanti o che non vorrei far sapere ti prego di non dirle in giro.-

La sua espressione era così buffa che Roxanne non poté fare a meno di scoppiare a ridere e corrergli incontro per soffocarlo in uno dei suoi abbracci stritolatori.

-Grazie Jamie, ti voglio bene!- gli disse ancora fra le sue braccia.

-Anche io Roxie.-

Le tre donne si commossero ma Molly doveva far capire loro che era una cosa seria.

-Ragazzi avete capito bene no?! Questa cosa non la dovrà sapere nessuno, sarà un segreto.- sottolineò la donna.

Roxanne e James annuirono seri ma Angelina si rabbuiò.

-Molly, io non lo posso tenere nascosto a George e Fred, sarebbe impossibile.- pigolò.

-Giusto! Io e Fred potremmo essere i difensori di Roxie, così sicuramente non le succederà mai niente.-

Molly annuì.

-Certo Angie, diglielo, ma fallo in un momento calmo.-

Angelina fece si con la testa.

-Tesoro, tu dovrai stare attentissima, ti capiterà spesso di sentire cose che non dovrai sentire e a cui non dovrai assolutamente rispondere sennò si potrebbe venire a sapere del tuo particolare dono. Ok?- disse Angie alla figlia prendendola per le spalle e guardandola negli occhi scuri.

Roxanne annuì.

-Ora torniamo di là e diciamo...giusto che diciamo?- chiese Ginny.

-Diciamo che era tutto uno scherzo di Roxanne per far pagare a Jamie uno scherzo che le aveva fatto, ma solo se ce lo chiedono, sennò facciamo finta di niente. Tu sei disposta a prenderti la colpa tesoro?- fece Angelina.

-Si.- rispose la bimba.

-Bene, andiamo.-

Roxanne entrò in cucina con aria affranta, Angelina con un espressione fintamente arrabbiata, James come uno che l'ha passata liscia e Ginny e Molly tranquille.

Nessuno chiese niente ma Albus si guardò le spalle dai due cugini per tutta la sera.

Molly si disse per la terza volta in quella serata quanto fosse fortunata ad avere una famiglia così e lo vide anche da James, che per una volta non stava organizzando stupidi scherzetti con Fred ma che stava con quest'ultimo davanti al fuoco con Roxanne sulle proprie gambe e Lucy accanto a loro a raccontar loro delle barzellette.

Si, pensò Molly guardando Lucy e Roxanne che ridevano alle battute di James, quei due saranno pienamente in grado di proteggerla.

 

**Angolo autrice:

Ed eccomi con una nuova storia appena sfornata. So che ne sto scrivendo anche un'altra ma cercherò di mandarle avanti entrambe al meglio. Questo capitolo è solo introduttivo, come lo sarà il prossimo e chissà, forse farò un introduzione più lunga di due capitoli. Vedrò.

Spero che la storia vi interessi e che lasciate tanti commentini...il riquadro bianco in basso non aspetta altro di essere riempito!! xD

A presto,

PolS 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


  

Secrets

 

CAPITOLO 2.

Novembre 2016, la Tana.

 

La Tana non era mai stata così silenziosa come in quel periodo. Da un paio di mesi James, Fred, Molly e Dominique erano entrati ad Hogwarts e quindi non erano li a far casino come di solito. Già, perché tutti i genitori di quelle piccole pesti lavoravano e quindi li facevano stare quasi sempre da lei, ma ora quattro di loro stavano a scuola, anzi, cinque se si considera Victoire che frequentava il suo sesto anno. Teddy aveva trovato lavoro come Auror, Ginny, Harry, Ron ed Hermione si erano concessi una pausa ed avevano portato i figli in vacanza con loro e Louis stava in Francia dalla zia Gabrielle che lo aveva ospitato per un breve periodo.

Le uniche due che stavano alla Tana erano Roxanne e Lucy. La prima stava male, il giorno prima la madre l'aveva portata al giardino a giocare ma tutti i pensieri di tutti i bambini presenti l'avevano fatta svenire ed ora stava a letto il più lontana possibile dalle persone, e la seconda le faceva compagnia. Stranamente Lucy era l'unica persona al mondo che non facesse soffrire Roxanne in quanto era l'unica a cui non riuscisse a leggere la mente e quindi era la compagnia ideale per la bambina.

Lucy ovviamente non sapeva del segreto che custodiva gelosamente la cugina ma non aveva mai sospettato niente perché loro erano inseparabili da molto prima che Roxanne scoprisse le sue capacità.

Angelina avrebbe voluto restare a casa insieme alla figlia, ma Molly l'aveva convinta ad andare ad allenarsi insieme alla squadra, dopotutto due giorni dopo le Holyhead Harpies avrebbero giocato contro i Tornados e la Cacciatrice doveva essere in forma, inoltre i suoi pensieri ossessivi sulla salute della figlia non avrebbero sicuramente fatto bene alle emicranie della bambina.

Per distrarsi, Molly rilesse la lettera che le avevano spedito James e Fred.

 

Ciao nonna,

come stai? Qui tutto bene! Io e Fred siamo entrati nei Grifondoro come tutti si aspettavano e ne siamo davvero contenti, ma Molly e Dominique sono Serpeverde. Mi immagino la faccia di zio Percy...ma non vorrei esserci mentre ha uno dei suoi momenti di sclero. Noi abbiamo già trovato degli amici e le lezioni vanno alla grande! A proposito, la McGranitt e Neville vi salutano tutti. Come sta Roxie? Ti stai prendendo cura di lei al posto nostro? Ci dispiace non poter mantenere fede alla nostra promessa quest'anno ma siamo fiduciosi in quanto ci sei tu con lei! Lily ed Albus? Stanno bene? Mi mancano tanto, ma non glie lo dire, non vorrei che Albus si illudesse che con questa dichiarazione io gli faccia meno scherzi!

Ora ti salutiamo, i nostri amici stanno cominciando un'epica battaglia con i cuscini e noi abbiamo intenzione di fargli vedere chi comanda!

Un bacio grande a tutti voi,

James e Fred

 

Che dolci che erano stati a scriverle.

Guardò il suo orologio e notò che erano le una, probabilmente le due bambine avevano fame così preparò due sandwich e li portò nella loro camera. Spinse la porta con un piede e vide Roxanne in piedi e pimpante.

-Signorinella che stai facendo!? Rimettiti immediatamente a letto e riposati!- le ordinò la nonna.

Roxanne fece una faccia infastidita ma eseguì il comando e si rimise sotto le coperte.

-Nonna stavo benissimo prima che arrivassi tu a...-

Stava per dire “a disturbare con tutti i pensieri sulla sua salute” ma si corresse appena in tempo dicendo “a rompere le Pluffe”

Molly non ci fece troppo caso, diede i due panini alle bambine e andò in salotto a lavorare a maglia. Doveva cominciare presto se voleva regalare un bel maglione a tutti i componenti della sua famiglia a Natale.

Decise che quello di Molly sarebbe stato verde scuro con una bella M argentata, Roxanne ne avrebbe ricevuto uno azzurro con una R blu notte, quello di Lucy violetto con una L verde acqua, quello...

Un rumore di passi la fece distrarre e un momento dopo vide Lucy che scendeva gli scalini della casa a due a due.

-Nonna ti sei fatta male?- chiese preoccupata esaminandole la mano sinistra.

Molly la guardò stranita.

-No cara, perché?-

Molly continuò a rigirarsi la mano della nonna cercando qualcosa che evidentemente non c'era, confusa.

-Tesoro, che stai facendo?- chiese Molly paziente.

-Cerco la puntura.- disse lei semplicemente passando in rassegna dell'altra mano.

-Quale puntura?-

-Quella che ti sei appena fatta cucendo.-

Molly rise.

-Tesoro non ho nemmeno cominciato! Stavo decidendo i colori con cui vi avrei fatto il maglione questo Natale.- rispose l'anziana donna.

Lucy sembrò arrendersi all'evidenza e sbuffò.

-Che strano però, avevo avuto l'impressione che tu ti fossi punta.- fece la bambina.

Molly si mise a fissare i bellissimi occhi chiari della nipote. Erano gli occhi più strani che avesse mai visto, di una tonalità molto chiara ma tutto sommato normale di azzurro, ma era la profondità che emanavano ad essere surreale. Sembrava che lei “vedesse” molto di più rispetto a tutte le altre persone.

-Sarà stata la tua immaginazione cara.- ipotizzò la donna.

La bambina alzò le spalle e si diresse verso la camera di sua cugina.

Molly iniziò a sferruzzare e intanto pensò agli occhi della nipote.

Fu un attimo, si distrasse e il fuso le punse l'indice della mano sinistra.

-Ahi!- esclamò portandosi immediatamente il dito alla bocca per bloccare il rivolo di sangue.

Altri passi sulle scale e Lucy e Roxanne erano di nuovo in salotto.

-Che è successo?- fece Roxanne preoccupata.

Molly scosse la testa.

-Niente tesoro, tranquilla. Mi sono solo punta un dito.-

Lucy mise le mani sui fianchi e assunse un espressione compiaciuta.

-Visto? La mia intuizione alla fine era esatta, solo pensavo succedesse appena l'ho visto.-

Molly spalancò gli occhi.

-Lucy, che vuol dire che l'hai visto?-

-Che ho visto che ti pungevi.-

-Ma eri in camera!- fece notare Molly alla nipote.

-Lo so...ma ad un certo punto al posto di Roxanne c'eri tu che ti pungevi, solo che quando sono scesa non avevi nessuna ferita.- Lucy a quanto pare era confusa tanto quanto la nonna.

-Questo si che è strano.- proruppe Roxanne.

Molly la fulminò con lo sguardo, poi si alzò e raggiunse la cornetta telefonica, che Harry aveva montato in casa loro e in quella di tutti i parenti e aveva insegnato loro come usare il telefono, e compose il numero di Audrey (fortunatamente Harry, con l'aiuto di Arthur, aveva creato un telefono che riceveva la telefonata e rintracciava il destinatario dovunque egli fosse).

-Audrey Weasley.- disse alla cornetta.

Qualche secondo dopo sentì la voce della nuora.

-Molly che è successo?- a quanto pare la preoccupazione era talmente tanta che la donna si era dimenticata di chiamarla come sempre “signora Weasley”.

-Audrey mi dispiace distoglierti dal lavoro, ma è meglio se torni a casa, Lucy ha....mmm non qualche problema ma comunque c'è qualcosa che non va. Al San Mungo ci sarà qualcuno che ti può sostituire no?- fece l'anziana.

Qualche secondo di silenzio.

-Arrivo subito.-

Il tu-tu-tu le fece capire che la linea era caduta, ciò significava che sarebbe arrivata a breve.

Fece appena in tempo a tornare in salotto e a sedersi sul divano davanti le nipoti che Audrey si materializzò nella stanza con un sonoro CRAC.

Si inginocchiò davanti alla figlia e le mise una mano sulla fronte come a sentire se scottava.

-Audrey non è la salute di tua figlia il problema.-

-Allora...?-

-E' il fatto che lei ha detto di aver “visto” una cosa prima che questa effettivamente succedesse.-

-Ma è praticamente impossibile!- esclamò la donna.

Questa era una delle cose che a Molly non piacevano della nuora, era sempre così precisa e ordinata che non credeva a qualcosa che andava oltre le sue programmazioni. E ovviamente questo fatto non lo aveva previsto. In un certo senso le ricordava Caramell qualche volta. Non vedo, non sento, non credo.

-Tesoro, ci puoi dare una dimostrazione?- chiese affabile l'anziana alla bimba.

Lucy scosse la testa sconsolata.

-No. Mi capita da solo.- disse la bimba.

-Questo significa che non è la prima volta?- chiese Audrey sempre più sbalordita.

Lucy fece no con la testa.

-E' da qualche settimana ormai che vedo delle cose che non c'entrano niente con quello che ho davanti agli occhi in quel momento, ma ho sempre pensato che fosse un calo di zuccheri fino ad oggi che ho visto nonna che si feriva ma quando sono scesa non aveva nessuna ferita.-

Molly prese un profondo respiro. Chi si immaginava che avrebbe avuto una famiglia così spettacolare!

-Tesoro tu puoi vedere nel futuro!- le disse allegra.

Audrey alternava lo sguardo dalla suocera alla figlia come se si aspettasse che una delle due da un momento all'altro avrebbe urlato “scherzetto”, ma nessuna delle due lo fece in quanto erano impegnate a fissarsi con occhi gioiosi e increduli al contempo.

-Nonna...- quello di Roxanne fu solo un sussurro ma la nonna si girò immediatamente verso di lei.

La bambina si premeva le mani sulla testa e digrignava i denti.

La nonna si rese conto in quel momento che per la bambina tutte quelle sensazioni e tutti quei pensieri dovevano essere terribili.

La prese in braccio di corsa e la portò immediatamente in camera.

-Stai tranquilla tesoro, adesso me ne vado e chiudo la porta, così potrai riposare ok?- fece premurosa mentre la infilava sotto le coperte del letto.

Roxanne annuì già visibilmente più tranquilla.

Quando tornò di sotto si ritrovò davanti Audrey con le mani che si tenevano i bracci e un'espressione preoccupata.

-Che le è successo?- chiese.

-Non sta molto bene, ha bisogno di riposo.- disse sbrigativa.

Audrey annuì pensierosa.

-Come facciamo? Con Lucy intendo.-

Molly si sedette sul divano e si massaggiò le tempie. Che giornataccia.

-Meno persone lo sapranno e meglio è. Ritengo che Percy e Molly però dovranno saperlo, glie ne parlerai quando saranno entrambi a casa, non puoi scriverlo in una lettera, sarebbe traumatico. Roxanne già lo sa, e a proposito Lucy, penso che anche lei dovrà confidarti una cosa. Per il resto penso che dovrà rimanere un segreto, anche se sono tuoi cugini potrebbero non capire la situazione e approfittarsi del tuo dono oppure dirlo per sbaglio a qualcuno, meglio non rischiare.- disse alternando lo sguardo da Audrey a Lucy. -D'accordo piccola? Ce la farai a non dire niente a nessuno?- domandò alla bambina.

Lei annuì e poi andò ad abbracciare la nonna.

-Te lo prometto.- le disse.

-Bene.-

La bambina si staccò, abbracciò anche la madre e poi con quella serietà che solo un bambino può avere disse: -Ora è meglio che torni a lavoro mamma, non vorrei che ti licenziassero.-

Audrey sorrise brevemente, diede un lungo bacio sulla fronte della figlia e poi si smaterializzò.

Molly prese per mano la nipote e andarono in camera di Roxanne.

-Tesoro stai meglio?- chiese la donna sedendosi sul letto della piccola.

Roxanne annuì.

-Non c'è più confusione.-

Molly sorrise.

-Sai,penso che c'è un'altra persona a cui puoi confidare quel tuo piccolo segreto, dopotutto tu ora sai il suo.- le disse facendole l'occhiolino.

Roxanne si illuminò. Aveva sempre desiderato poter dire a Lucy del suo segreto, le dispiaceva non poter condividere con lei ogni più piccolo particolare della sua vita.

-Vi lascio sole.- disse Molly appena prima di alzarsi e chiudersi la porta della camera alle spalle.

-Che mi devi dire?- chiese Lucy avvicinandosi ancora alla cugina.

Roxanne le raccontò tutto, da quando lo aveva scoperto ad oggi, le raccontò di come James e Fred si erano proclamati suoi difensori e di come le avevano fatto da giullari, le disse che le mancavano perché solo loro erano in grado di fare da filtro a tutte quelle emozioni, sensazioni e pensieri e le disse anche che lei era l'unica persona in tutto il mondo a cui non era in grado di leggere nel pensiero.

-L'unica??- chiese infatti la bimba stupita.

Roxanne annuì.

-Bhè tu non avrai mai bisogno di leggermi nel pensiero per sapere cosa sto pensando. Ti racconterò sempre tutto.-

Roxanne sorrise e abbracciò l'amica.

-Amiche per sempre?- le domandò.

-Per sempre.- promise Lucy.

 

**Angolo autrice:

Ed ecco a voi il secondo capitolo. Anche qui non c'è molto da dire, anche Lucy ha scoperto il suo piccolo dono e le due cugine si sono promesse a amicizia eterna...che tenere!! *.*

Il prossimo capitolo racconterà il loro prima viaggio verso Hogwarts e ci saranno tante nuove conoscenze.

Spero di sentire i vostri pareri e le vostre critiche se ne avete!!

P.S.= faccio pubblicità al mio gruppo su facebook, se vi interessa potrete scrivere tutto ciò che vi passa per la testa e forse trovare altre persone come voi appassionate della storia del piccolo maghetto con cui condividere idee e opinioni...inoltre troverete immagini della mia seconda storia: I WANNA MAKE YOU HAPPY...e appena le pubblicherò anche di questa storia xD...il link del gruppo è: http://www.facebook.com/groups/284214638277357/#!/groups/284214638277357/

Un bacione grande,

PolS :) 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


 

Secrets

 

CAPITOLO 3.

Settembre 2017, Kings Cross.

 

Fred e James camminavano davanti a Roxanne come due guardie del corpo ma la bambina non ci faceva caso, spingeva il suo enorme carrello stracarico di borse, bauli e la sua gabbietta con dentro il suo cucciolo di barbagianni, Puki, con un'espressione entusiasta ed emozionata sul volto. Roxanne non poteva crederci, stava andando ad Hogwarts!

I genitori avevano spedito una lettera alla preside McGranitt (eggià, una carriera bella lunga la professoressa!) per spiegarle della particolare situazione della figlia e lei aveva risposto rassicurandoli che avrebbe trovato un modo per non far impazzire la ragazzina all'interno del castello circondata da migliaia di studenti ognuno con le sue preoccupazioni.

Erano le 10.45 l'Espresso sarebbe partito di li a poco e lei doveva ancora trovare Lucy. La vide poco lontano mentre veniva stritolata da un abbraccio di ferro di sua madre.

-Roxanne saluta mamma e papà e vai a recuperare Lucy così andiamo ad occupare uno scompartimento.- le disse Fred mentre lui e James probabilmente andavano a salutare qualche loro amico.

Roxanne si girò verso i suoi genitori. Suo padre allargò le braccia e lei si tuffò nel suo abbraccio.

-Mi mancherai tesoro.- le disse dandole un bacio sui capelli scuri.

-Anche tu.- rispose lei.

Poi abbracciò anche la madre che si sforzava per trattenere le lacrime.

-Stai attenta ok? Se non ti senti bene vai immediatamente dalla McGranitt oppure chiuditi nella tua stanza e riposa.- e rieccoci con le solite mille raccomandazioni da mamma iperprotettiva. Ma Roxanne l'amava anche per questo.

-Te lo prometto. Salutami nonna, nonno e tutta la parentela d'accordo?-

Angelina annuì asciugandosi una lacrima con il fazzoletto e George le circondò le spalle con un braccio.

Roxanne salutò con una mano i genitori e raggiunse Lucy che l'aspettava vicino al suo carrello e l'abbracciò.

-Ehi ragazze, vi abbiamo tenuto il posto, muovetevi!- urlò James che si sporgeva da un finestrino per farsi sentire sopra il frastuono della ferrovia.

Furono aiutate da due simpatici ragazzi a caricare i loro bauli sul treno e poi cercarono di passare fra i numerosi studenti per raggiungere lo scompartimento che aveva mostrato loro il cugino.

-Attenta al tappeto.-

L'avvertimento di Lucy fu inutile.

Roxanne inciampò sull'increspatura del tappeto (che diavolo ci faceva un tappeto in mezzo al corridoio di un treno?!) e si sarebbe spaccata il suo bel nasino dritto se due braccia non fossero entrate nel suo campo visivo e l'avessero afferrata al volo.

Dopo un secondo di incredulità per non essersi spiaccicata al suolo si rialzò.

Il suo salvatore era un bel ragazzo, con un viso familiare anche se non si ricordava dove avrebbe potuto averlo visto. Probabilmente quella mattina in stazione, con tanti visi nuovi era possibile ricordarne qualcuno più di altri.

-Grazie.- disse arrossendo per la figuraccia.

-Figurati, la prossima volta però fai più attenzione, ok?- le disse il ragazzo dandole un colpetto sulla testa come si fa con i bambini distratti sorridendole prima di allontanarsi nella direzione opposta alla sua.

Roxanne dopo un momento di stupore per l'incontro con lo strano individuo si girò verso Lucy fulminandola con lo sguardo.

-Grazie dell'avvertimento.- le disse.

Lucy ghignò.

-Io ti ho avvertita, è che tu sei talmente brava a fare figuracce che perfino le mie visioni con te non hanno nessun effetto.- le rispose.

-Ehi volete muovervi, state intralciando il passaggio.- urlò qualcuno molto dietro di loro.

Roxanne sbuffò e dopo un ulteriore sforzò si infilò dentro lo scompartimento del cugino e del fratello.

Fred e James caricarono i bauli delle ragazze sulle retine e poi si sedettero davanti a loro. Solo in quel momento le due ragazze notarono la presenza di altre due figure all'interno dello scompartimento.

Uno era un ragazzo biondo, alto quasi quanto James (e James non era basso) che mostrava un bel sorriso a tutte e due le ragazze, la seconda era una ragazza, ma non una di quelle ragazze che ti colpiscono per la loro bellezza, era carina ma semplice e i lunghi capelli castani erano raccolti in una alta coda. La cosa strana era che continuava a leggere la sua rivista senza prestare la minima attenzione alle due ragazze.

Lucy e Roxanne, che si aspettavano di essere presentate, rimasero deluse quando videro che James e Fred stavano tirando fuori delle carte dai loro zaini e non avevano intenzione di fare le presentazioni.

Lucy guardò Roxanne e ad un cenno di quest'ultima Lucy diede uno schiaffo sulla nuca di James che le era seduto accanto.

-Ahi.- si lamentò il ragazzo. -Che c'è?-

Lucy lo guardò male.

-Come che c'è?! Non ci presenti?-

James si massaggiò la testa e sospirò.

-Pensavo che eravate tutti grandi abbastanza per farlo da soli.-

Roxanne sbuffò.

-D'accordo allora!.- si alzò e si posizionò davanti ai due ragazzi. -Piacere, io sono Roxanne, la sorella di questo decerebrato di individuo e la cugina di quest'altro.- disse stringendo la mano prima del ragazzo e poi della ragazza che finalmente aveva tirato su la testa dalla rivista.

-Io sono Christian, ma puoi semplicemente chiamarmi Chris.- disse il biondo con quello che ormai Roxanne chiamava “sorriso stereotipato”.

-Molto piacere, mi chiamo Caitlin e ho la sfortuna di essere loro amica.- rise indicando il trio di amici che protestarono con un “Ehi!”.

Aveva una voce limpida e Roxanne pensò che forse se la si conosceva meglio poteva risultare piuttosto simpatica.

Lucy si avvicinò a sua volta.

-Lucy, cugina di tutti e tre...ma non vi spaventate ancora, aspettate di vedere tutto il resto della famiglia, poi potrete essere terrorizzati!- disse fingendo un brivido all'ultima frase.

I ragazzi le strinsero la mano ridendo e poi Lucy si girò verso i cugini.

-Visto, non era così difficile presentarci!-

-Infatti ci siete benissimo riusciti da soli!- ghignò James prima di coprirsi la testa da un nuovo colpo di Lucy.

Il resto del viaggio lo trascorsero chiacchierando, ridendo e giocando a Gobbiglie.

-Ehi ma dove sono Albus e Rose?- chiese ad un certo punto Lucy.

James alzò le spalle.

-Non lo so, li ho persi di vista alla stazione, ma conoscendoli avranno fatto conoscenza sul treno.-

-Uhm ok- disse la ragazza prima di tornare ad attaccare la sua Cioccorana.

Dopo poco il treno fischiò e i ragazzi, già in divisa, si apprestarono ad uscire dal treno.

-Primo anno da questa parte!- tuonò una voce possente.

-Hagrid!- urlarono le ragazze in coro correndogli incontro dopo aver salutato gli amici.

-Roxanne, Lucy! Finalmente è arrivato anche il vostro turno è!? State attente a non cadere nel lago è, ci sta la Piovra Gigante!- le ammonì.

Hagrid era sempre lo stesso, l'unica differenza era che la sua barba e i suoi capelli solitamente neri ora avevano una sfumatura più grigiastra.

Roxanne e Lucy salirono su una barca insieme a due bambini che si stringevano l'un l'altro con la paura di cadere in acqua e all'improvviso la figura del castello si impose su tutto il resto. Le due ragazze rimasero a bocca aperta. Il castello era possente, illuminato e pieno di torri, era la cosa più bella che avessero mai visto.

La traversata fu piuttosto breve e in un attimo si ritrovarono all'interno del castello. Mentre salivano le scale notarono tutti i personaggi dei quadri che si spostavano da un ritratto all'altro e anche che le scale cambiavano direzione. I loro genitori glie lo ripetevano spesso che il castello era Magico con la M maiuscola ma loro non avrebbero mai creduto fino a quel punto.

Quando arrivarono in cima alla scalinata videro Rose e Albus qualche passo davanti a loro che tremavano dall'agitazione. Solo in quel momento Roxanne si ricordò che di li a poco sarebbe successo quello che avrebbe condizionato tutta la sua vita in quei futuri sette anni. Una fitta lancinante le trapassò la testa. Tutti i ragazzi pensavano la stessa cosa e si mischiavano pensieri preoccupati, angosciati, felici e impazienti. Si appoggiò a Lucy.

-Tutto bene?- chiese preoccupata la cugina.

Roxanne scosse la testa, aveva bisogno di sedersi.

In quel momento Neville Paciock, il professore di Erbologia nonché vicepreside, si posizionò davanti tutti loro.

-Benarrivati a tutti! Ora come tutti voi saprete si svolgerà la cerimonia dello smistamento che assegnerà ognuno di voi ad una determinata Casa. Queste sono Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Dal vostro comportamento e dai vostri risultati scolastici dipenderanno i punti della vostra Casa, quindi vedete di studiare e di tenere un comportamento adeguato. Benvenuti ad Hogwarts!- disse facendo un ampio gesto con la mano e improvvisamente la porta della Sala Grande si aprì mostrando un lunghissimo corridoio ai cui lati c'erano due tavolate da una parte e due da un'altra. Un fragoroso applauso li accolse all'interno della stanza.

Roxanne si accasciò.

-Troppe voci.- singhiozzò la ragazza con le lacrime agli occhi per il dolore.

-Finirà presto. Te lo prometto, finirà presto!- disse stringendola fra le braccia e avanzando con lei e tutti gli altri studenti lungo il corridoio.

Tutti i professori erano seduti ad una tavolata perpendicolare a tutte la altre davanti alla sala e davanti alla tavolata c'era uno sgabello con sopra un logoro cappello marrone. Neville era accanto al cappello.

-Ora io vi chiamerò in ordine alfabetico, voi vi siederete sullo sgabello, vi metterò il cappello sulla testa e lui vi collocherà nella giusta Casa. Allistone, Thomas!-

Un ragazzetto paffuto con una miriade di riccioli neri sulla testa traballò verso il cappello che dopo pochi secondi proruppe con un: Tassorosso.

La tavola giallo nero fece un grande applauso e accolse il bambino ancora incredulo.

Lucy preoccupata per Roxanne lanciò un'occhiata a James e Fred che si accorsero subito di lei e di Roxanne che aveva un colorito pallido.

Roxie, siamo qui, concentrati su di noi.”

Sorellina siamo con te, resisti.”

Roxanne in mezzo a tutte quelle voci estranee riconobbe immediatamente i due ragazzi che con i loro incoraggiamenti la estraniarono da tutto il resto facendole da tappo. Pian piano si ricompose e tornò in se continuando ad ascoltare solo James e Fred.

Si girò verso di loro e gli sorrise grata.

Loro ricambiarono il sorriso appena prima che il professor Paciock chiamasse: -Potter, Albus-

Albus si avvicinò allo sgabello timoroso e Neville con un sorriso gli pose il cappello sulla testa.

Dopo parecchi secondi il cappello urlò: -Serpeverde!-

Albus si alzò bianco come un cencio ma con un piccolo sorriso sulle labbra e si diresse verso la tavolata verde-argento, che applaudiva esageratamente accompagnata da fischi di approvazione per aver preso fra loro il figlio del Salvatore del Mondo Magico, dove si sedette vicino ad un ragazzo con dei capelli biondissimi.

Roxanne e Lucy si scambiarono un'occhiata sbalordita e molti altri studenti rimasero a bocca aperta. Fino a quel momento c'erano state due Weasley a voltare le spalle alla tradizione ma nessuno si sarebbe aspettato che anche un Potter avrebbe seguito le orme delle due cugine maggiori.

Dopo qualche altro nome il professore chiamò Lucy.

Lei rivolse un ultimo sguardo a Roxanne. Quello sguardo era pieno di promesse, diceva “non ti preoccupare, staremo insieme sempre e comunque”.

Si sedette sullo sgabello e chiuse gli occhi in attesa che Neville le poggiasse il cappello in testa.

Ma bene bene, guarda chi abbiamo qui, un'altra Weasley! Mmm cosa vedo, sei coraggiosa Lucy, ma anche molto furba e intelligente, e di sicuro la lealtà non ti manca. Dove ti mando?”

Lucy ascoltava con gli occhi serrati, voleva stare con James, Fred e Roxanne, non desiderava nient'altro, solo che la sua migliore amica stesse bene e non soffrisse.

Mmm vuoi la felicità di tua cugina vedo, è una qualità molto ben voluta a Tassorosso, sei sicura di non voler finire li? Mmm no, sei troppo sveglia per loro, quindi direi...GRIFONDORO!”

L'ultima parola la urlò a tutta la sala e un fragoroso applauso si propagò dalla tavola rosso-oro. James le fece spazio sulla panca e lei lo abbracciò di slancio.

-Weasley, Rose-

Lucy spostò subito l'attenzione sulla cugina che si avvicinava allo sgabello.

Anche con lei il cappello ci mise un po' di tempo a prendere una decisione ma alla fine proclamò: -Serpeverde!-

Ok, due su tre no però è!

Nella sala piombò un assordante silenzio, fatta eccezione per le Serpi, e tutti si scambiavano sguardi fugaci. Rose si sedette davanti ad Albus, vicino a Dominique e Molly che l'accolsero con un caloroso abbraccio, e si mise a chiacchierare con lui e il biondo.

Lucy stava per chiedere spiegazioni a James, che sembrava aver preso un calcio sullo stinco dato che sia suo fratello che sua cugina erano diventati delle serpi, ma la voce di Neville le bloccò la voce e lei si girò immediatamente verso di lui.

-Weasley, Roxanne-

Roxanne era timorosa, non lo era mai stata e ora lo era.

Si sedette rischiando di far cadere lo sgabello e sentì la ruvida stoffa che le sfiorava le orecchie.

Ma quanti siete questa sera?! I vostri genitori hanno proliferato come topi a quanto vedo. Mmm determinazione, sei molto determinata e volenterosa, una mente brillante e una lealtà fuori dagli schemi, sei particolare vero? Speciale, aggiungerei, come tua cugina. Sono indeciso, saresti perfetta per Grifondoro ma...”

Niente ma, niente ma, ti prego mandami solo da James e Fred, mi servono!” lo pregò Roxanne.

Sei decisa vero? Allora farò come dici...GRIFONDORO!-

Roxanne non poteva crederci, sentiva gli applausi e il vociare, pensieri ed emozioni e sentiva anche di stare per svenire.

Ce l'hai fatta Roxanne! Ora vieni qui e abbraccia il tuo fratellone!”

Fred era li e lei lo raggiunse di corsa e lo abbracciò mentre sentiva le carezze di James e Lucy sulla schiena.

Ora era a casa, loro erano casa e lei non li avrebbe lasciati mai.

Finito lo smistamento i tavoli si riempirono di delizie e le ragazze si servirono con tutto quello che riuscivano a raggiungere.

-Ehi ehi ehi tranquille, finirete per scoppiare se mangiate tutta quella roba!- le avvisò Chris.

James lo guardò come a dire che lui la sapeva lunga.

-Non penso caro mio, loro due sono le uniche persone che conosco che riuscirebbero a mangiare un ippopotamo intero senza mettere su un grammo. Sono due pozzi senza fondo!- le prese in giro il cugino.

-Ehi!- dissero all'unisono mentre gli altri ridevano.

Finirono di mangiare e poi seguirono tutti gli altri studenti verso l'uscita diretti ai dormitori.

-Roxanne aspetta un secondo.- la ragazza si girò e vide il professor Paciock che cercava di farsi spazio fra gli studenti per raggiungerla.

La ragazza fece un segno a Lucy per dirle di andare avanti e poi tornò a guardare il professore.

-Si Professore?- fece cordiale.

Neville fece un gesto stizzito con la mano.

-Ma per favore, conosco i tuoi genitori da sempre, quando non siamo in classe puoi anche chiamarmi Neville!-

Roxanne sorrise.

-Comunque la professoressa McGranitt ti vuole nel suo ufficio. Vieni ti accompagno.- disse.

Insieme attraversarono moltissimi corridoi e salirono molte scale e Roxanne si guardava intorno con occhi sconcertati ed ammaliati. Era tutto così bello e sapere che sarebbe stata lì per sette anni la riempiva di gioia.

Neville si fermò e la ragazza era talmente assorta che gli andò addosso.

-Pallini Acidi.- disse e il gargoyle posto davanti alla porta si spostò per farli passare.

-La McGranitt ti aspetta nel suo ufficio, basta che tu salga le scale e sei arrivata.- le disse sorridendo.

-Grazie Neville!-

Salì le scale a due a due quasi di corsa e si ritrovò all'interno di una stanza enorme. Le pareti erano ricoperte di quadri raffiguranti uomini che la squadravano curiosi e c'erano moltissimi scaffali stracolmi di libri e pesanti volumi.

Al centro della stanza c'era una scrivania in legno massiccio e seduta dietro la scrivania c'era la preside.

-Benvenuta signorina Weasley. Com'è stato il suo arrivo?- chiese affabile mentre la faceva accomodare davanti a lei.

-Piacevole, ho solo avuto un po' di mal di testa ma Fred e James mi hanno aiutata molto.- le confessò.

La McGranitt si fece pensierosa.

-Ah si, sua madre mi ha detto che suo fratello e il signor Potter la aiutano molto durante le sue crisi.-

Roxanne annuì.

-Allora immagino che debba essere stata una fortuna essere entrati nella loro stessa Casa.-

Roxanne annuì di nuovo.

La McGranitt si sporse un po' più verso di lei.

-E se ti dicessi che da adesso in poi non ti serviranno più?-

La ragazza spalancò gli occhi.

-Ma...ma senza di loro io...-

La McGranitt si alzò e si sedette sulla sedia accanto a lei per enfatizzare la questione.

-Roxanne abbiamo trovato la soluzione al tuo problema.” le disse mettendole una mano sulla spalla. Poi si allontanò quel tanto che le permetteva di infilare la mano in una tasca e tirarne fuori una collana. Era bellissima, notò Roxanne, semplice ma raffinata, con una pietra azzurra come ciondolo.

-Questa, Roxanne, è Amazzonite, possiede proprietà magiche e ho scoperto che tiene a freno le voci che senti nella tua testa. Non spegnerà completamente le voci ma farà in modo che non ti assillino, con questa potrai sentire solo i pensieri che vorrai sentire.-

Roxanne era felice, niente più emicranie, niente più cose assurde da ascoltare.

-L'unica cosa è che sarà solo un po' difficile da gestire, dovrai farci un po' l'abitudine.-

Roxanne annuì, da quel momento avrebbe sentito voci distinte e non un brusio continuo. Sarebbe stato magnifico.

La ragazza non si trattenne e abbracciò la professoressa che ne rimase piacevolmente colpita.

-Grazie professoressa!- le disse.

Minerva sorrise.

-Si figuri, ora vada a letto, domani sarà una giornata pesante, il professor Paciock la accompagnerà nella vostra Sala Comune, dopotutto lui ne è il Direttore.- la congedò la professoressa.

Roxanne mormorò un arrivederci e con l'aiuto di Neville entrò nella Sala Comune di Grifondoro. Lì trovò Lucy, James e Fred che ancora non erano andati a letto e la stavano aspettando.

-Allora?- fece il fratello.

Roxanne mostrò loro la collana.

-Penso che non starò più male come prima.- disse e spiegò loro tutto quello che le aveva detto la preside.

Una volta finita la storia si dissero che forse era meglio andare a letto e si divisero per andare nei loro dormitori.

Nella loro stanza c'erano tre ragazze tutte sedute su uno stesso letto che le squadrarono non appena entrarono, poi una di loro si alzò e si avvicinò tendendo una mano.

-Eilà nuove compagne, io sono Lucille Wespurt e loro sono Melinda Preece e Savannah Goldstein e saremo le vostre compagne di stanza per i prossimi sette anni.- si presentò indicando poi le ragazze ai suoi lati.

Lucille aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri, sarebbe stata una perfetta Weasley pensò Roxanne, però per i suoi gusti era un po' troppo esuberante di primo acchito, la ragazza che era stata presentata come Melinda era bionda con grandi occhi chiari ed aveva l'aria simpatica, così come Savannah con dei bellissimi capelli neri e occhi come petrolio. Lucy aveva l'impressione che sarebbe stata bene con loro.

Si presentarono a loro volta e passarono la loro prima sera da studentesse a mangiare schifezze e a raccontarsi storie e pettegolezzi.

Eh si, loro erano arrivate e quelli sarebbero stati gli anni più belli della loro vita e li avrebbero passati insieme.

 

**Angolo autrice:

Che capitolo lungo questa volta!! È stato un po' come un parto scriverlo!! xD

Alloooora che dire, le nostre ragazze hanno finalmente varcato le soglie di Hogwarts e questo è solo l'inizio della loro grande avventura! Ci sono state nuove conoscenze alcune delle quali molto importanti per lo svolgersi della storia e James e Fred sono sempre e comunque due cucciolotti :3

Nel prossimo capitolo inizierà la storia vera e propria e pubblicherò con essa anche le foto dei personaggi che compariranno!

Inoltre voglio ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia fra le preferite/seguite/ricordate e in particolare AshleyRathbone, Keira Lestrange, Pansy_, Tinolla, FrancyWeasley, depa29 e kiki05 che l'hanno recensita!!

A presto e un bacione a tutte!

_PolS :)

P.S: qui sotto la collana di Amazzonite. 

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