1. Trascorrere il pomeriggio a studiare
 

2. A colpi di Magic & Wizard

 

Mana era decisamente poco portata per Magic & Wizard, pensò Atem. Anzi, eraun completo disastro.La osservò mentre indugiava su quale carta mettere in campo, selezionandone prima una, e poi rimettendola a posto, soprappensiero.
«E allora, Mana?» La incalzò Atem, paziente.
«Potrei evocare Black Magician Girl» disse, e prima che Atem potesse ricordarle di non dover svelare le proprie carte all’avversario, lei continuò: «Ma mi spiace dover sacrificare Kuriboh!» scoccò un’occhiata ad Atem, poi al terreno di gioco. Sembrò attenta mentre osservava l’ologramma del tenero mostriciattolo peloso. «Sai Atem, trovo che ti assomigli terribilmente!»
 

Atem abbozzò un sorrisetto compiaciuto, uno di quelli che – come sapeva bene chi lo conosceva – lasciava capire perfettamente che la partita era giunta al termine. «Vai, Black Magician Girl, azzera i suoi punti vita!» gridò, e il punteggio dell’avversario precipitò a zero.
«Non avevo dubbi che ce la facessi, bravo!» gridò Mana dal pubblico improvvisato, formato dai suoi amici, sventolando il braccio ed esibendosi in grida festose di giubilo.
Atem le sorrise, e nel farlo un brivido lo attraversò, scuotendolo; per tutto il duello non aveva sentito alcun incoraggiamento a voce, ma la presenza degli occhi attenti di Mana sulla sua schiena aveva parlato molto di più.
 
 

 

3. Ho tanta, tanta voglia di dormire

 

Mana era corsa in camera di Atem e, dato che questi non voleva alzarsi, non ci aveva pensato due volte prima di lanciarsi sopra di lui, sedersi, e cominciare a strattonarlo.
Non si era mai preoccupata di limitare i suoi atteggiamenti verso Atem, perché loro rappresentavano la stessa anima in due corpi diversi. Due metà perfette, e Mana lo aveva sempre pensato.
Non aveva capito che la sottile soglia tra amore e amicizia si era dissolta pian piano, finché non ne era rimasto che un leggero alone informe che Atem non ci mise molto ad attraversare, raggiungendo dunque le labbra di una Mana stupita e congiungendole alle sue.
 
 





 
[Risveglio]
 
Saliva piano le scale, pronto a sostenere l’ennesima lotta per tirar Atem giù dal letto, in modo da non far tardi a scuola.
Arrivato, abbassò la maniglia e si annunciò con quello che era diventato il suo buongiorno personale: «Su, alzati At-» Le parole gli morirono in gola quando vide che il suo migliore amico non era da solo.
Lui dormiva a pancia in su sotto le coperte, e in bella vista, in prossimità dell’addome, se ne stava Mana,  in pigiama, ma senza un lenzuolo addosso. Le sue dita toccavano la guancia di Atem.
Yugi si sentì fuori luogo, e chiuse la porta di scatto, sperando che il rumore li destasse.
 
 
 


 

 
A grande richiesta – ma anche no Cx – eccomi qua! Cx
Niente da dire, credo sia tutto chiaro, ma, in ogni caso, sono sempre disponibilissima per chiarimenti! ^___^
Ahw, che belli che sono! *.* 

4. Questione di abitudini


 

Mana sapeva che tutti la consideravano una ragazzina kawaii, la tizia con due enormi e pucciosissimi occhi verdi e tanta voglia di scherzare. Quella che non sapeva nemmeno dove abitasse la malizia.
Sì, sì. Lei era un’innocentissima ragazzina tutta acqua e sapone, che MAI avrebbe pensato di guardare attraverso il buco – visto che era innocente, non ne pensava di doppi sensi – della serratura. Neanche se si trattava del bagno in cui era entrato Atem per farsi una doccia. No, nemmeno in quel caso.
Difatti, ad attirare il suo occhio in prossimità della serratura era stato un piccolo e minuscolo granello di polvere proprio al di sotto della maniglia.
Che coincidenza!
 
 
 


[Game no Jikan da! - E’ soltanto un gioco, non ci sono doppi fini! U__U]
 
Era stato quando il flusso d’acqua si era interrotto che, mezza soddisfatta, Mana si era allontanata dalla serratura e li aveva visti: oh la la, Atem aveva dimenticato i suoi vestiti… interessante, decisamente interessante, l’ideale per fare un gioco.
Il re dei giochi non poteva rifiutare – pena l’onore mandato al diavolo – un giochetto.
Atem chiamò, accortosi di aver dimenticato i vestiti che lei, fingendo di non sentirlo, non gli avrebbe restituito. Ancora.
Lui dischiuse appena la porta. «Mana? Ah, sei qui. Potresti passarmi i miei vestiti?»
Mana era tutta gongolante: «Game no Jikan da! Ti sfido, re dei giochi: trovali.»
 
 
 




 

 
Io vi mancavo, né, dite la verità! XD
Ma tranquilli tranquilli, sono tornata con due drabble che più dementi non si può. èçççè
Solo un appunto: “Game No Jikan da” è la frase utilizzata da Atem nella Serie 0 e dovrebbe – non si è mai sicuri, meglio non ostentare troppa sicurezza ù-ù XD – “Facciamo un gioco” o simile. Ù-ù
Beh, spero vi siano piaciute, un bacione! ^-^