Someone Like You.

di Lully Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il peso della valigia. ***
Capitolo 3: *** Ricominciare. ***
Capitolo 4: *** Esperienze e nuove conoscenze. ***
Capitolo 5: *** Central Park e Choco. ***
Capitolo 6: *** Guerra. ***
Capitolo 7: *** come on, let's play... ***
Capitolo 8: *** Se tu inizi la guerra... ***
Capitolo 9: *** ...io la continuo. ***
Capitolo 10: *** Dear, it's my turn. ***
Capitolo 11: *** Yes, my revenge it's fun . ***
Capitolo 12: *** Amici/Nemici e Incertezze. ***
Capitolo 13: *** Come conquistare ***
Capitolo 14: *** Goodbye. ***
Capitolo 15: *** Il tempo passa... ***
Capitolo 16: *** Please, Save me. ***
Capitolo 17: *** The Right Choice For Me. ***
Capitolo 18: *** Shopping natalizio. ***
Capitolo 19: *** My beautiful Christmas day. ***
Capitolo 20: *** you hurt me again ***
Capitolo 21: *** 3 anni dopo. ***
Capitolo 22: *** This is beautiful... ***
Capitolo 23: *** Il tempo della verità. ***
Capitolo 24: *** Dubbi. ***
Capitolo 25: *** Never Say Never ***
Capitolo 26: *** A Thousand Years ***
Capitolo 27: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

Ciao ragazze, dopo essermi fatta coraggio, aver bevuto 3 bottiglie di vodka, e essermi fatta dare una botta in testa, ho deciso di pubblicare una delle tante storie che sta lì a marcire nei meandri di Word. Mi sono detta " Perchè no?" insomma, non c'è nulla di male..non è come se stessi andando al patibolo, vero? Fatemi sapere cosa ne pensate del prologo, e soprattutto se volete che io continui questa storia! Un bacione a tutte! Lully Cullen.

 

cannot believe you claimed you were my family
Don't sweat it - it's set on false pretense

( False Pretense – The Red Jumpsuit Apparatus)

 

Prologo.

 

 

Rilessi un’ultima volta quel foglio. Non poteva essere vero.

 

Si dichiara, che Isabella è stata affidata alla custodia adottiva dei coniugi Renèe e Charlie Swan, e che i genitori biologici Jenna e Aaron Hale hanno acconsentito ad affidare ai signori Swan la loro figlia biologica.

 

                                              New York, 14 Settembre 1992

 

 

 

 

 

 

Mi rigirai quel pezzo di carta tra le mani, mentre le lacrime iniziavano a scendere copiose dai miei occhi.

Certificato di adozione..ero stata adottata. Non riuscivo a crederci; Reneè e Charlie mi avevano mentito per 17 lunghi anni, e avrebbero continuato a farlo, se il destino non avesse deciso di giocare a loro sfavore. Erano deceduti un mese fa, in un incidente stradale. Un pazzo ubriaco era passato con il rosso, e tagliò la strada ai miei genitori.

<< Cosa volete da me?>> Alzai gli occhi verso la coppia seduta comodamente sul salotto e che mi fissava da quando erano entrati.

<< Vorremmo che tu tornassi con noi, i tuoi veri genitori, quelli biologici. Il giudice ha acconsentito.>> L’uomo, Aaron, mi fissava come se si aspettasse un qualcosa, o un gesto che non tardò ad arrivare.

<< Scordatevelo, non mi avete calcolata per 17 anni, e ora ve ne uscite con la pretesa di essere i miei genitori biologici, e di venire con voi chissà dove! Tornatevene da dove siete venuti, non voglio avere niente a che fare con voi.>> Mi alzai e andai verso la porta d’ingresso, facendogli segno di uscire.

<< Torneremo domani mattina a prenderti Isabella, e ti spiegheremo tutto. Ti prego dacci la possibilità di recuperare questo tempo perso.>> La donna, Jenna, mi accarezzò una guancia, ed uscì dalla porta seguita da suo marito.

 

 

 

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Capitolo 2
*** Il peso della valigia. ***


Capitolo 1.

Buongiorno ragazze,come state? Io sono stata svegliata 10 minuti fa dal suono del telefono T_T e ora mia sorella mi sta aspettando al varco con il mocio in mano!

Rigrazio tutte le persone che hanno recensito e che hanno letto!

Le note sono a fine capitolo, buona lettura!

 

 

ma non dimenticherò quelli che amo
correrò un rischio
avrò una possibilità
farò un cambiamento
e mi allontanerò

( Kelly Clarkson- Breakaway)

 

 

Passai la notte a rigirarmi nel letto, e a vagliare le varie possibilità che avrei potuto prendere in considerazione: scappare di casa, finire in orfanotrofio, o seguire quegli sconosciuti che si definivano miei genitori biologici a New York.

Nessuna delle tre possibilità mi allettava tanto, anzi, non mi allettava per niente. Nel primo caso, non avrei saputo dove andare, ero senza una macchina poiché non avevo ancora compiuto i diciotto anni, nel secondo caso, trovarmi in un orfanotrofio non era decisamente nelle mie aspettative, e nel terzo caso, per me quei signori erano dei veri e propri sconosciuti. Chi mi avrebbe assicurato che non mi avrebbero uccisa?

L’ottimismo in quel periodo non era il mio forte, lo ammetto, ma ero in un vicolo cieco!

Sconfitta mi alzai, e scesi in cucina a prepararmi un caffè forte, ma la mia attenzione fu catturata da un pezzo di carta sul ripiano della cucina. Era il biglietto da visita di Aaron Hale, colui che si definiva il mio vero padre.Ma il vero genitore non è colui che cresce il proprio figlio, e lo ama incondizionatamente? Gli offre tutto ciò che è possibile, chiedendo in cambio solo amore. Perché? Questa è la domanda che mi assillava da ieri pomeriggio; perché Aaron e Jenna mi avevano data in affidamento?

Tante domande, nessuna risposta.

Sospirai,posai il biglietto da visita dove era prima, e andai a preparare le valige. Sarei andata a vivere con gli Hale, fino a quando non avrei compiuto la maggiore età almeno… il giudice aveva deciso così, cosa avrei potuto fare? Legarmi con delle catene alla casa,urlando e ripetendo come una mantra “ io da qui non mi muovo?”.

Guardai l’orologio e mi accorsi che era davvero presto, erano a malapena le otto del mattino; e potevo fare tutto con calma.

Misi nelle tre valige tutto ciò che mi capitava a tiro,non volevo separarmi dalla mia casa, e volevo almeno portare con me qualcosa che mi ricordasse questi diciassette anni vissuti a Phoenix.

Entrai in camera dei miei genitori, e mi sedetti sul loro letto, che mi aveva ospitato ogni volta che vedevo un horror, e io, troppo codarda per dire che avevo paura a dormire da sola, dicevo che non mi sentivo bene. Charlie così, era costretto ad andare a dormire in camera mia, mentre io abbracciavo a mia madre e mi addormentavo.Afferrai una cornice e sorrisi: io, Reneè e Charlie in riva ad un lago.Era stata una delle vacanze più belle della mia vita, e Charlie aveva pescato una trota che pescava 1,5 chilogrammi; lo aveva detto a tutti con orgoglio,mentre io e Reneè lo prendevamo in giro chiamandolo pallone gonfiato.

Mi misi a piangere, pensando che ora non avrei più avuto la possibilità di prendere in giro Charlie, o aiutare Reneè a cucinare i piatti italiani. Caddi e con me, la cornice che ritraeva felice la vecchia Isabella Swan.

<< Accidenti, no!>> recuperai la foto, sepolta da numerosi pezzi di vetro, e la strinsi al petto.

Da sotto la cornice però, faceva bella mostra di sé, un foglio ripiegato con cura;lo afferrai e lo aprii.

 

 

Isabella,

vorrei ringraziarti per essere entrata a far parte delle nostre vite. Io e Reneè non eravamo così felici da tanto, troppo tempo.

Sei entrata nella nostra vita come un fulmine a ciel sereno.

In questa lettera,però, voglio confessarti quello che io e tua madre, non avremmo mai il coraggio di dirti a voce.

Accadde tutto il 24 Dicembre del 1990.

La sera della vigilia, eravamo a casa di un mio carissimo amico, Aaron, era appena passata la mezzanotte, e ci disse che finalmente aveva incontrato la donna della sua vita, Jenna, che apparteneva ad una famiglia molto ricca.

Io e tua madre la conoscemmo la sera di Capodanno, era davvero simpatica e gentile. Poi, successe l’inevitabile.

Aaron le chiese di sposarlo davanti a tutte le persone lì presenti, e tra i presenti, vi erano anche i genitori di Jenna.

Si intromisero subito, dicendo che Jenna non meritasse di stare con una persona di quel calibro, e che comunque, era stata già promessa in sposa a un ricco facoltoso.

Passarono un paio di giorni in cui entrambi erano davvero in uno stato di catatonia assurdo, e poi, Aaron ebbe l’idea: fuggire con la sua amata.

Jenna acconsentì, sapendo che avrebbe perso tutto. Ma che importa del denaro, quando hai accanto a te la persona che ami?

A quel tempo Jenna aveva appena compiuto 19 anni, mentre Aaron ne aveva a malapena 20. Ma l’amore è pazzo e cieco, vero?

Abbandonarono tutto, e si cercarono un lavoro, Jenna lavorava come cameriera, ed Aaron come lavapiatti in un ristorante.

Poi avvenne tutto, una sera, li invitammo a cena, e ci raccontarono che Jenna era incinta.

Erano disperati, volevano davvero quel bambino, ma non avevano abbastanza denaro per andare avanti loro due, figurarsi con un bambino.

Avevano chiesto aiuto ai Cooper, i genitori di Jenna, ma loro risposero che non ne volevano sapere nulla. Così andarono dai genitori di Aaron, ma anche loro non erano messi meglio del figlio, avevano il mutuo da pagare.

Erano rimaste solo 3 opzioni: Abortire, affidarla, o farla vivere non potendole offrire nulla.

La seconda scelta era quella che Aaron e Jenna, seppur a malincuore, presero in considerazione; ma volevano che il loro bambino stesse con qualcuno che lo amasse davvero.

E poi guardarono me e Reneè, che non potevamo avere figli,e ci chiesero se potevamo prenderci cura della loro creatura. Acconsentimmo, dicendogli che li avremmo sempre tenuti informati..

E il 14 Settembre, un giorno dopo dalla tua nascita, eri lì,tra le nostre braccia.

Non so spiegarti quanta gioia ho ora nel mio cuore, nel sentirmi chiamare da te papà, o quanta sia la gioia nel vederti addormentata tra le mie braccia. Forse, non sarò mai in grado di farlo, ma sappi che sei stata davvero il regalo più prezioso che la vita potesse farci.

Se sai la verità, mi scuso per aver taciuto con tua madre di una cosa tanto grande, molto più grande di noi, e che non sapevamo affrontare. In caso contrario, ti prego di scusarci figlia mia, ma la paura di perderti è molto grande,e la vigliaccheria mi impedisce di parlartene per timore che tu te ne possa andare.

 

Con amore infinito,

Charlie.

 

Che razza di persone erano quelle che impedivano alla figlia di sposare l’uomo che amava? Il campanello mi distrasse dai miei pensieri, e scesi giù ad aprire.

Jenna e Aaron erano davanti alla porta intimiditi.

Come mi sarei dovuta comportare?

Perché non esisteva un manuale dei figli adottati e ritrovati?

Li lasciai entrare e li feci accomodare in salotto,come il giorno precedente.

<< Ho trovato una lettera di Charlie in cui mi spiega tutto>> Jenna scoppiò a piangere,e si prese il viso tra le mani.

<< Cerca di capirci, non avevamo quasi niente per andare avanti, come avremmo potuto farti vivere decentemente? Pannolini, medicine, pappine.. La mia famiglia mi aveva voltato le spalle, e i genitori di Aaron dovevano pagare il mutuo, non sapevamo cosa fare>> Il suo petto era scosso da singhiozzi che sembravano strapparle il cuore.

<< Perdonaci figlia mia, ti prego. Dacci un’ultima possibilità>> Anche Aaron aveva la voce rotta.

Chi ero io per negare una possibilità a loro?

Acconsentii, e loro mi abbracciarono.

Presi le mie cose,e mi preparai per la mia nuova vita.

Nuova,e per quanto possibile, migliore.

 

 

 

 

***

Eccoci a fine capitolo! E' stata dura, ma ci sono riuscita.

Bella ha deciso di perdonare i suoi genitori biologici, ha fatto bene?

Cosa avreste fatto voi?

Aggiornerò appena mi sarà possibile...e appena mia sorella la smetterà di minacciarmi di morte.. -.-

Ps: qualcuno può spiegarmi gentilmente come si mettono le immagini?Sono un pò incompetente con queste cose, sto giocando ad "acchiappa la talpa" con l' URL, ma con scarsi risultati!

Un bacione. grazie in anticipo, Lully Cullen

 

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Capitolo 3
*** Ricominciare. ***


 Rieccomi ragazze! Sono troppo contenta, ho imparato a mettere le immagini da sola, ma quanto sono brava? Stamattina non ho potuto farlo perchè come ho già detto, mia sorella mi minacciava di morte perchè dovevo aiutarla a pulire. Insomma io che pulisco sembra essere una barzelletta bella e buona,insomma,arriva lei dall'univesità,e io devo pulire?ma invece vi stupirò dicendo che l'ho aiutata!... si insomma ho steso solo il bucato...Ma non è cosa di poco conto, cioè stendere il bucato con questo caldo è una missione suicida! Voi avete qualcuno più grande di voi che vi rompe le scatole?

Passando a cose serie,ringrazio tutte coloro che hanno messo la mia storia nei preferiti, nelle seguite, e anche coloro che commentano. Sapete, da lettore, posso assicurarvi che lasciare una recensione può sembrare alquanto banale, ma passando dall'altra parte della medaglia, posso garantirvi che come autore farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate. Quindi posso solo dirvi: recensite! Anche solo per sapere i vostri punti di vista e le vostre critiche!

Okay, la smetto, buona lettura!

 

Capitolo2.

     

un altro tentativo
possiamo ricominciare?
nei miei occhi, puoi perdonarmi ora?
possiamo ricominciare?

( Red- Start Again)

 

 

 

Eravamo sull’aereo, ed ero seduta tra Jenna e Aaron,stavamo parlottando del più e del meno, quando mi venne in mente una cosa.

<< Ma voi ora avete altri figli?>> Loro sorrisero e annuirono.

<< Vedi,dopo che ti affidammo a Charlie e Renèe, vivevamo passivamente, insomma, non eravamo stati in grado di dare a nostra figlia il sostentamento necessario per farla rimanere con noi, così ci rimboccammo le maniche, e mentre il giorno studiavamo, la notte lavoravamo.Al secondo anno rimasi di nuovo incinta di due gemelli, ma questa volta Xavier,il fratello di Aaron,tornò dall’Italia e ci aiutò. Io diventai avvocato, e Aaron medico. Abbiamo pensato tante volte di venirti a prendere,dirti la verità e farti tornare con noi..ma avremmo distrutto la tua felicità, e quella dei nostri più cari amici..>> annuii,e mi dispiacqui, non doveva essere stato facile per loro affrontare tutto quanto in una botta sola.

<< Ora abbiamo due figli, un maschietto e una femminuccia, ma li conoscerai quando arriveremo a casa, non vedono l’ora di vederti.>> sgranai gli occhi e mi voltai verso Aaron.

<< Loro sanno di me?>> Annuì e sorrise.

<< Ti stanno aspettando da quando hanno saputo di te.>>

 

Arrivammo a New York, e salimmo su una mercedes.

<< Andiamo un attimo da tuo zio>> mi spiegò Jenna. Il paesaggio intorno a me era davvero caotico, insomma,eravamo nella grande Mela, cosa mi aspettavo?

Guardai le mani di Jenna e Aaron intrecciarsi sul cambio dell’auto, e pensai che dovevano amarsi molto,nonostante tutti questi anni. Di sicuro la mia situazione sentimentale non era delle migliori, in diciassette anni non avevo mai avuto un ragazzo, solo due storielle da poco conto.

Reneè mi ripeteva sempre che dovevo aspettare la persona giusta, ma andando avanti di questo passo avrei dovuta aspettarla all’ospizio la persona giusta.

Ero piuttosto normale, il mio tasso di normalità era talmente alto da risultare invisibile agli occhi altrui.

Arrivammo davanti una villa,entrammo nel vialetto, e ci vennero ad aprire;appena entrai vidi la figura di un ragazzo e una ragazza che ci sorrisero, entrambi avevano i capelli biondi e gli occhi azzurri. Mi sorrisero e uno alla volta vennero ad abbracciarmi.

<< Isabella, loro sono Jasper e Rosalie, i tuoi cugini>> mi salutarono e poi ci dirigemmo in salotto. Davanti al televisore vi erano due signori,un ragazzo e una ragazza che giocavano con la wii.

<< Xavier, ci stanno battendo, datti una mossa>> Mormorò la signora con i capelli biondi riferita al marito.

<< Sendy,ho una certa età anche io, non è colpa mia se questi due non si stancano>> rispose l’uomo mentre accennava qualche passo di danza seguendo le istruzioni che gli venivano fornite dalla wii.

<< Fanno sempre così>> mi disse Jasper. Sorrisi ed annuii.

<< Mamma, papà, smettetela di dare spettacolo, ci sono visite!>> la coppia si girò verso di noi, e con loro anche i due ragazzi che li stavano sfidando.

<< Isabella!>> la ragazza,anche lei bionda, corse ad abbracciarmi<< Come sono contenta di vederti! Io sono tua sorella Taylor, ho 15 anni e sono tua sorella minore, lui invece è Seth, anche lui ha 15 anni ma è timido e si chiude a riccio.>> mi sorrise e si voltò verso Seth. << Oh, andiamo Seth, non vorrai stare lì tutto il giorno?>> Lo prese per la mano e lo portò davanti a me. << Saluta nostra sorella Bella>> Seth mi sorrise e mi abbracciò.

<< Noi invece siamo Xavier e Sendy, siamo i tuoi zii>> mi abbracciarono anche loro. Ma in questa famiglia dispensano abbracci a volontà?Mi ritrovai a sorridere, ma l’uragano Taylor mi prese per un braccio e mi porse delle chiavi.

<< Forza,andiamo a farci un giro, e dato che sono molto gentile e generosa,ti farò guidare la macchina di papà>> Sorrise e mi strattonò per il braccio.

<< Ehm, veramente io..>>Cercai di parlare.

<< Taylor, lasciala stare, sarà stanca, falla riposare, andrete domani>>la riprese Jenna.

<> continuai.

<< Bella non ti scarrozzerà da nessuna parte.>>la riprese Aaron. Taylor sbuffò e mise il muso.

<< Anche volendo non potrei..non ho la patente>> Tutti si voltarono verso di me e mi guardarono. Avevo qualcosa in faccia?

<< Perché non hai la patente? Eppure hai 17 anni>> Intervenne Jasper. Si, ma è obbligatoria prenderla?

Non ho ucciso nessuno, non ho solo la patente!

<< Charlie aveva deciso di farmela prendere non appena avessi compiuto diciotto anni>> Spiegai con fare ovvio.

<< Tranquilla,ti aiuteremo noi!Non puoi vivere a New York e non avere la macchina>> rispose Rosalie mentre mi faceva l’occhiolino. Era davvero necessario prendere la patente? Charlie si era rifiutato perché quando mi aveva fatto guidare per la prima volta stavo andando ad abbracciare un palo della luce.

<< Io non credo…sono negata nella guida>> continuai la mia arringa ma a quanto pare non ebbe successo.

<< Nessuno nasce imparato Isa!>>Annuirono tutti, e così mi arresi.<< Ma se uccido qualcuno, io avrò la coscienza a posto perché lo avevo detto che ero negata.>> finii.

 

La sera organizzarono una cena a casa di zio Xavier, e restammo lì fino a tardi, per fortuna era estate e non sarei dovuta andare a scuola il giorno dopo.

Mi portarono nella mia camera da letto, diedi la buonanotte a tutti,e mi coricai.

Dopo un po’ la porta si aprì e spuntò la testolina di Taylor.

<< Posso entrare?>> mi alzai poggiando le spalle alla testiera, e posai la mano sul letto facendole cenno di avvicinarsi.

<< Posso dormire con te stanotte?>> Mi domandò mentre mi guardava sorridente.

<< Certo che puoi!>> si alzò dal letto e sparì oltre la porta per poi fare ritorno << Vado a dirlo a Seth!>> Poi sparì nuovamente,e ritornò trascinando il fratello per un braccio.<> si lamentò il malcapitato. Taylor fece schioccare la lingua.<< Abbiamo nostra sorella qui e tu vuoi dormire?Vuoi dormire? Dormirai mio caro, ma con noi!>> Scoppiai a ridere per l’esuberanza di Taylor, e l’abbracciai, mi ero affezionata molto alla mia nuova famiglia, Seth invece rabbrividì.

<< Non posso dormire con voi, siete femmine!>> scrollai le spalle.

<< E allora?>> gli chiesi.

<< Ho una reputazione da difendere!>> disse con fare ovvio.

<< E’ nel periodo “ odio le femmine, non posso avere nessun rapporto con loro, nemmeno con mia sorella”>> Alzai gli occhi al cielo e Taylor lo fulminò con lo sguardo.

<< Non vuoi dormire con noi? Bene, dormirai sul tappeto, ma se ti azzardi ad uscire da questa stanza dirò a tutti che a 6 anni facevi ancora la pipì a letto>> Seth diventò bianco come un cadavere, e si mise sul letto con noi.

<< Allora Bella, ci racconti qualcosa di te? Voglio sapere tutto!>> Ty, si accoccolò al cuscino, pronta ad ascoltarmi.

<< Sono nata il 13 Settembre, ho vissuto tutto questo tempo pensando che Charlie e Reneè fossero i miei genitori veri, insomma mi sembra di essere in una di quelle scene da telenovelas… comunque, ho vissuto a Phoenix, e devo fare l’ultimo anno di liceo…>>Seth mi guardava come se volesse chiedermi qualcosa, poi alla fine si fece coraggio.

<< Sei fidanzata?>> Taylor lo guardò per poi alzare le mani al cielo. << Dio, ti ringrazio! Finalmente hai compiuto un miracolo e hai donato l’intelligenza a mio fratello! Grazie!>> esclamò.

<< Che ho fatto?>> Seth si indispettì e incrociò le braccia.

<< Niente S. Lascia perdere.>> lo abbreviò la sorella.

<< E non chiamarmi così, è da Gay!>> Taylor gli mandò un bacio e io scoppiai a ridere. Non potei fare a meno di pensare che erano il giorno e la notte: Taylor esuberante e impulsiva, Seth, timido e riflessivo.

<< no, non sono fidanzata>> risposi loro. << Penso che la mia anima gemella sia scappata a gambe levate.>>

<< Non dire così sorellona, l’anima gemella c’è da qualche parte, devi solo aspettare il momento giusto.>> Annuii, e poi sopraffatti dal sonno ci addormentammo.

 

 

*****

Ci siete rimaste male,eh? Quante di voi pensavano che Bella, Jasper e Rosalie fossero fratelli?Su, su alzate la mano.

Lo so, ho fatto una bastardata.

Ringrazio tutte per essere arrivate fin qui.

Alla prossima, Lully Cullen.

 

 

 

 

 

  Taylor Hale.

 Aaron Hale.

Jenna Hale.

 Seth Hale.

 

 

 

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Capitolo 4
*** Esperienze e nuove conoscenze. ***


 Buongiorno ragazze, eccomi qui ad aggiornare di nuovo! Come state? Io sto morendo di caldo! Come sempre prima di iniziare , ringrazio chi ha recensito, chi ha messo la storia nei preferiti e nelle seguite.

Vi lascio al capitolo! E come sempre, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!

 

 Capitolo 3.

Ma il tempo è al tuo fianco
adesso è al tuo fianco
non ti sbatte a terra e di qua e di là
non è un motivo di disturbo
( COLDPLAY_- AMSTERDAM)


 

Mi svegliai con un peso sullo stomaco,aprii gli occhi e vidi Taylor e Seth che dormivano abbracciati a me. Mi alzai e scesi in cucina dove trovai Jenna e Aaron che stavano facendo colazione. << Buongiorno tesoro, dormito bene?>>Annuii e mi sedetti a tavola.<< Anche tu sei come Aaron vero? Di prima mattina voglia di parlare zero… e ci vuole almeno mezz’ora per riprendere contatto con il mondo>> annuii, incapace di parlare, e mi concentrai sulla tazza di latte e cereali. La mattina appena sveglia non volevo sentir parlare nessuno, né tanto meno volevo parlare con qualcuno. Sarei stata capace di sbranare chiunque se solo mi avesse chiesto come stavo, e a quanto pare avevo trovato da chi avevo ereditato questo brutto difetto.

<< Buongiorno mondo!>>Taylor entrò saltellando in cucina,mentre Seth era messo nelle mie stesse condizioni.

<< Non urlare per favore Taylor, perché ti devo ripetere le stesse cose ogni mattina?>> Taylor scrollò le spalle al rimprovero del padre. << Perché me lo scordo Papo, semplice.>>

Jenna a vederci scoppiò a ridere: Io, Aaron e Seth eravamo nella stessa posizione, occhi semi chiusi e testa appoggiata sulla mano.

<< Allegria portami via>> mormorò Taylor con tono mogio.

 

Dopo aver fatto colazione andai nella mia camera e mi feci una doccia ristoratrice. Uscii dalla doccia, misi un pantaloncino e una maglietta, frizionai i capelli e scesi in cucina,dove trovai Zio Xavier,Zia Sendy, Rosalie e Jasper. A farci caso erano tutti biondi e occhi chiari…ma l’unica stronza con i capelli e gli occhi scuri ero io?

<< Buongiorno Isabella! Preparati perché oggi inizierai la tua sessione di guida!>> Rosalie era come Taylor, una cannonata.

 

Nonostante le mie proteste,arrivati nel “luogo adatto”,mi fecero salire in auto: Jasper vicino a me, Rosalie, Taylor e Seth dietro. Eravamo su una stradina quasi deserta di un paesino quasi deserto che distava 15 minuti da NY.

<< Che bisogno c’era di venire tutti quanti?>> mormorai a disagio.

<< Noi siamo la curva!tranquilla andrai benissimo, e in caso contrario, ci saremo noi a tirarti su il morale.>> Rispose Rosalie. Ah, bene, avrei avuto 4 persone sulla coscienza.

 Guardai Jasper che posizionava i piedi sui doppi pedali.Un secondo, doppi pedali?

<< Ma quelli…>> Guardai Jasper che mi sorrise.

<< Scusa cuginetta, ma ci tengo alla mia pelle.>> Annuii,sentendomi un po’ mortificata.

<> cercai di sdrammatizzare.

Premetti la frizione e il freno,girai la chiave e misi in moto.

<< Ora lascia la frizione lentamente e premi l’acceleratore.>> Annuii e feci come mi aveva detto. La macchina morì.

<< Su, era il primo tentativo, non fa niente.>> Ci riprovai, ma anche il secondo tentativo fallì.

<< Devi sentire la vibrazione dell’auto>> Mi riprese Jasper. Vibrazione? Quale vibrazione?<< La senti? Premi l’acceleratore ora, piano,e lascia la frizione pianissimo.>> la macchina iniziò a muoversi con mia felicità.

Iniziai a gasarmi come un caimano che trova la sua preda, stavo guidando!

<< Evviva!>> Dietro si sentivano gli urli di approvazione della happy family.Iniziai a lasciarmi contagiare anche io quando Jasper se ne uscì con una sparata assurda.

<< Metti la seconda>> mi girai e lo guardai.

<< Cosa?>> forse non avevo capito bene, era da un sacco che non mi lavavo le orecchie!

<< Metti la seconda!>> La macchina mi morì inevitabilmente.

<< Non la so mettere la seconda!>> risposi. Insomma era come se mi chiedesse di fare la retromarcia!

<> Mi aveva preso per una deficiente? Sapevo dove si trovavano le marce, non le sapevo mettere, c’era una grande differenza tra le due cose!

<< Lo so dove sono, non so come si mettono!>>Annuì e mi spiegò come fare. Rimisi a moto, inserii la seconda( non con poca difficoltà) e ricominciai a camminare.

Ci stavamo avviando in una piazzetta.

Dopo la piazzetta il nulla.

Sulla sinistra invece vi era una stradina ma sarei dovuta riuscire a retromarcia.

<< Cosa faccio ora?>> domandai nel pallone a Jasper.

<< Vai nella piazzetta e gira con la macchina, ti allarghi e fai il giro.>> annuii.

<< Ieri c’era festa qui, chissà se hanno tolto le sedie>> mormorò Seth.

<> gli rispose Taylor sorridendo. Andai verso la piazzetta che era miracolosamente vuota, girai, e tornai al punto di partenza.

Per fortuna andò tutto bene,e dopo altri giri di prova, approdammo a casa sani e salvi nonostante le mie paranoie.

 

 Rose e Jasper,dopo aver salutato gli zii, mi proposero di uscire con loro.

<< Dai!Posso venire anche io?>> Taylor stava insistendo da mezz’ora per poter venire con noi.

<< No Taylor, tu hai la tua comitiva>> rispose Jenna.

<< Ma mamma!Dai! Isa diglielo anche tu che posso venire con voi>> Annuii, mentre Rose e Jasper parlottavano con Aaron. Loro avevano già dato il consenso a Taylor, ma a quanto pare Jenna non era dello stesso parere.

<<  Dai Jenna, solo qualche volta, ti prego>> mi unii a lei anche io,Jenna rifiutò ancora e Taylor sospirò sconfitta.

Mi andai a cambiare e uscimmo.

<< Dove andiamo?>> Domandai a Rose.

<< Da alcuni amici, ci troviamo a Central Park.>> annuii e iniziai a canticchiare una canzone che passava alla radio. Adoravo la musica, sapevo una grande quantità di canzoni, dalla sigla dei puffi, a Time to say goodbye di Bocelli.

Arrivati a Central Park scendemmo e seguii Rose e Jasper che andavano incontro a 4 persone.

<< Isa, loro sono il mio fidanzato Emmett, la fidanzata di Jasper, Alice, e infine Edward con Kirisha.>> Guardai per ultimo il ragazzo dai capelli ramati e gli occhi verdi,sorrisi e ci avviammo verso un camioncino di hot dog.

 

 

****

... Ci tengo a dire che la Bella pilota di questo capitolo, sono io.

Ho scritto praticamente quello che è successo a me: un mio amico ( istruttore di scuola guida), è stato obbligato ( da me) a farmi guidare. Quella sera c'era festa, cinema all'aperto, ma dato che era tipo l'una, pensavamo non ci fosse nessuno... per fortuna è stato così, ma quando mi ha detto di mettere la seconda e poi andare in piazza.. beh sono morta! O prendevo per l'appunto la stradina che avrei dovuto fare a retro marcia ( e sarebbe stata davvero una missione suicida), o sarei dovuta andare nella piazzetta( la missione in questo caso, sarebbe stata omicida). Per fortuna non è morto nessuno e sono arrivata sana e salva a casa. Comunque...

 Wowowo, è entrato in scena Edward e compagnia bella!

Come ve lo immaginate? Arrogante e spocchioso, o dolce e sensibile?

Un bacione, a presto; Lully Cullen.

 La casa di Bella.

Kirisha. (Immaginatela con le curve più accentuate)

 

http://www.polyvore.com/cgi/set?id=35902467&.locale=it ( Abiti Bella)

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Capitolo 5
*** Central Park e Choco. ***


Capitolo 4.

Buongiorno ragazze! Sto aggiornando dalla casa al mare di una mia amica =) e sì, sono stata mezza giornata al sole senza muovermi, e mi sono arrostita! Ormai ci ho perso le speranze, o sono bianca, o sono rossa, o sono effetto Pimpa; ma abbronzata no.

Quindi, mi sono ripromessa che l'anno prossimo farò la muffa sotto l'ombrellone.

Comunque, ringrazio come sempre tutte quante, dalla prima all'ultima! Chi ha recensito, chi ha messo la storia tra i preferiti, le seguite, e le ricordate.

Buona Lettura!

 

 

 

 

 

 

Iniziammo a passeggiare nel parco, mi sentivo molto in imbarazzo, insomma ero tra tre coppiette a reggere la candela; e più cercavo di non guardarli,più si mettevano nella mia traiettoria. Cosa avrei potuto fare? Dirgli “ scusate, potreste smetterla di amoreggiare?” Voltai lo sguardo e vidi Kirisha attaccata ad Edward,” soprattutto tu,” avrei potuto continuare, “ smettila di stargli attaccata come una ventosa!”… decisamente no. Rimpiangevo il fatto che Taylor non fosse venuta con noi, almeno mi starei facendo due risate.

Presi una buca in pieno,e quasi caddi a terra.

Mi guardai intorno per vedere se qualcuno avesse notato la mia figuraccia…e sì, Edward si stava trattenendo per non ridermi in faccia.

<< Ah ah ah>> lo scimmiottai, avrei voluto vedere lui camminare al buio, in un parco pieno di buche.

“ Infatti ci sta camminando” mi disse la mia testolina, alzai gli occhi al cielo e sbuffai.” Non cade perché si sta tenendo all’airbag” mi risposi da sola come una stupida.

Le mie smorfie non sfuggirono a nessuno, perché appena alzai lo sguardo, vidi che tutti mi fissavano.

<< Tutto okay, Bella?>> Come spiegargli che ero affetta da una grave malattia mentale?

<< Ehm, sì. E’ solo l’allergia al polline>> Dio, ti prego, manda un meteorite a schiantarsi su di me.

<< Polline? Ma se siamo a Luglio>> Mi rispose Edward. No Dio, ho cambiato idea; fa che il meteorite si schianti su di lui.

<< E’ una forma di allergia che ritarda a venire>> mi inventai sul momento. In diciassette anni di vita avevo inventato più malattie io, che un evasore fiscale.

Decisi di lasciare le coppiette da sole, con la scusa di una telefonata importante; sperai solo di saper ritrovare la strada del ritorno. Mi sedetti ad una panchina e sentii dei mugolii provenire da dietro. Mi alzai, e vidi una palla di pelo marroncina raggomitolata su se stessa; era un cagnolino piccolo, sembrava davvero un peluche.Lo presi in braccio e mi sedetti sulla panchina. Poi,sentii il telefonino vibrare,e mi apparse sul display il nome di Taylor.

From : Taylor

To: Bella.

 

Allora sorellina, incontrato qualcuno di interessante? Che fai?

 

Mi nacque un sorriso spontaneo sul volto,quella ragazza era davvero un portento.

 From: Bella

To: Taylor.

 

Ho appena incontrato l’uomo della mia vita,e siamo su una panchina.

 

Inviai il messaggio e guardai il cagnolino che scodinzolava sulle mie gambe. << Sei maschio o femmina? >> Lo guardai ancora, come se potesse rispondermi e il cellulare si illuminò ancora.

 

From: Taylor

To: Bella.

Sorellona ti lascio una sera da sola, e già fai conquiste? Com’è? :D

 

<< Ciao >> Alzai lo sguardo e vidi Edward sorridermi.

<< Ciao >> risposi mentre continuavo ad accarezzare il cagnetto. Edward intanto si sedette vicino a me, e guardò il cane.

<< Lo hai travolto con il tuo equilibrio?>> Scoppiò a ridere per la sua battuta inesistente, mentre io lo fulminai con lo sguardo.

<< Ti credi simpatico? >> No, perché se lui era simpatico io ero Miss America.

<< Molto,perché, non lo sono?>> iniziò ad accarezzare Choco,mentre io speravo con tutta me stessa, che lo azzannasse.

<< Come una spina nel fianco.>> Avrei voluto utilizzare qualcosa di più forte, ma mi ero trattenuta.

<< Allora, Isabella >> Iniziò guardandomi. Improvvisamente sentii le mie guance farsi rosse, non capivo cosa mi stesse succedendo. Okay, era un bel ragazzo, ma era uno spocchioso di prima categoria.

Il mio cellulare vibrò di nuovo.

 

Sorellina non fare zozzerie.

 

Zozzerie? E con chi, con Choco?

<< I tuoi cugini mi hanno mandato come messaggero, vuoi venire domani per una settima con noi al mare?>> Al mare, con loro sei? La morte piuttosto! Cosa avrei fatto, amoreggiato con uno squalo tigre nel frattempo?

<< No, non posso… >>Forza, mi dissi, trova una scusa plausibile.

<< Cosa devi fare?>> Organizzare il tuo funerale Edward, sai cosa significa la parola discrezione?

<< Non sono cose che ti riguardano>> Lo dissi con il tono più gentile ed educato possibile, ma a quanto pare mi sfuggì una nota acida nella voce.

<< Ehi, calma,calma. Sarà una vacanza tra amici, verranno anche altri. Ma se non vuoi venire>> Si alzò, e mi diede le spalle. << Forza, torniamo dagli altri.>> Presi in braccio Choco, e raggiungemmo gli altri, mi accorsi che Miss Airbag ( Chirisha),non c’era, ma non chiesi che fine avesse fatto.

<< Che carino! Dove lo hai trovato?>> Alice e Rosalie corsero verso di me, ed iniziarono a fare vocine e facce buffe.

<< Era dietro la panchina sulla quale mi ero seduta. Vorrei tenerlo, ma non so se Aaron e Jenna me lo faranno tenere.>>

Speravo davvero con tutto il cuore che quel cuccioletto rimanesse con me, purtroppo a Phoenix abitavamo in un condominio, e non potevo tenerlo perché gli altri si lamentavano.

<< Probabilmente se tu gli chiedessi di tenere in casa un ornitorinco ti darebbero il loro consenso ad occhi chiusi, figurarsi per una delizia del genere>>Rosalie annuì alle parole del fratello,e ci dirigemmo verso le auto.

Arrivati a casa, venne ad aprirmi Seth, che si incantò a guardare il cagnolino.

<< Che bello>> esclamò mentre si avvicinava per accarezzarlo.

<< Ciao anche a te Seth. Dove sono Aaron e Jenna? >> Dalla veranda uscirono i diretti interessati che mi salutarono e posarono il loro sguardo sul batuffolo di cioccolata.

<< Possiamo tenerlo?>> Choco scese dalle mie braccia ed andò a scodinzolare ai piedi di Jenna.

<< Che bello! Dai mamma ti prego, non vedi quanto è carina?>> Taylor si abbassò alla sua altezza, e lo scrutò. << A proposito, è un maschio o una femmina?>> Scrollai le spalle.

Cosa ne capivo io se era maschio o femmina.

<< E’ semplicemente Choco.>>

<< Choco?>> ribadì Seth.

<< Non vi ricorda la cioccolata al latte e il caramello? >> Seth annuì.

<< Più il caramello>> intervenne Taylor.

<< Certo, e lo chiameremo Mars>> Le risposi alzando gli occhi al cielo.

<< Okay,okay. Choco,potrà rimanere con noi>> Iniziai a saltellare con Taylor.

Lo lavai con la pompa dell'acqua, e lo asciugai. Domani Aaron lo avrebbe portato da un suo amico veterinario per fargli i vaccini. Ero sul mio letto e stavo leggendo Cime Tempestose quando bussarono alla porta.

<< Sorellona, posso?>> Taylor entrò e si sedette sul letto.

 << Dovresti smetterla di chiederlo Ty, almeno fino a quando sarò single. Quando mi fidanzerò potrai tornare a bussare.>> Sorrisi e la guardai.

<< A proposito di fidanzati...hai visto quel gran fusto di Edward Cullen?>>

<< Si,l'ho conosciuto, e allora?>> mi guardò male, come se avessi appena detto una bestemmia.

<< Allora? Non ti sono caduti gli occhi a terra?>>

<< L'unica cosa che è caduta a terra è la mia autostima quando ho visto la sua ragazza>> ammisi. Di certo non era una bellezza che passava inosservata.

<< Uhm, Edward non ha una ragazza fissa...ogni giorno ne ha una diversa.>> Iniziò a giocherellare con Choco.

<< Vuoi dire che le cambia come se fossero un paio di mutande?>> Lei annuì e mi sorrise.

<< Beh, potrebbe perdere la testa per te... immagina quanto sarebbe bello! E poi lui, come ho già detto è un figaccio>> scoppiai a ridere,

<< Non dovresti dire queste cose a quindici anni>> la ripresi. Il mondo era davvero cambiato, non perchè io fossi una vecchia decrepita,anche se mi sentivo un pò così, ma perchè le ragazze piccole erano diventate molto spigliate.

<< Sono una ragazza di quindici anni Bells, non una suora.>>

<< E' vero anche questo. E dimmi, c'è qualcuno che ti piace, ragazza quindicenne?>> arrossì di botto, e abbassò lo sguardo.

<< No, nessuno.>> La piccola Taylor che si imbarazza? Ahia. Non l'avrei forzata però, quando avrebbe avuto voglia di parlare, l'avrei ascoltata.

Ci scambiammo la buonanotte, e mi addormentai, con uno strano presentimento.

 

 

 ********

 

Hehe,Abbiamo visto i fratelli Cullen ed Edward... andrà avanti per molto l'ostilità tra Bella ed Edward?

Un bacione, Lully Cullen.

 

 

  Xavier Hale.

 Sendy Hale.

 

  Choco.

Non è un piccolo amore???????

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Capitolo 6
*** Guerra. ***


Buogiorno ragazze! Come state?

Eccoci al nuovo capitolo! Da quel che ho notato Choco ha riscosso molto successo! Sono contenta che vi sia piaciuto il capitolo!

Come sempre vorrei ringraziavi: ma quanto siete tenere?? *_* Mi sono emozionata leggendo le vostre recensioni!  

Ringrazio quindi i 7 Angeli che hanno recensito, i 9 angeli che l'hanno messa tra i preferiti, i 37 angeli che l'hanno messa tra le seguite, e l'angioletto che l'ha messo nelle ricordate.

le * note* a fine capitolo!

Buona lettura!

 

 

Capitolo 5.

 

 

<< Leccale la faccia>> stavo ancora dormendo, ma il sogno mi sembrava così reale… Sentivo qualcuno che mi stava leccando la faccia, e la mia pelle era tutta umida.

<< Dai, smettila di fare il cretino>> un’altra voce, anche questa verosimile.

<> un’altra voce si era aggiunta a quella di prima. Mi sembrava di conoscerle già, ma non avrei saputo dire con certezza dove le avessi sentite.

Aprii prima un occhio, e poi l’altro, e vidi Choco che mi stava leccando l’orecchio.<< che schifo>> mormorai a bassa voce.

<< Non puoi prendertela con me, io non ho messo la panna lì>> Mi voltai e vidi i fratelli Cullen, con i miei cugini e i miei fratelli. Erano tutti davanti al letto come se fossero ad una veglia funebre, e  Edward aveva in mano una bomboletta di panna spray.

<< Edward,fai meglio a scappare, o quella bomboletta ti salirà da giù a su. >> Il diretto interessato, nascose la bomboletta di panna dietro la sua schiena e spalancò gli occhi.

<< Quale bomboletta,scusa?>> Mi alzai e avanzai verso di lui, mentre lui arretrava.

Presi la bomboletta da dietro le sue spalle << Questa>> dissi prima di spruzzargli la panna sui capelli.

Edward mi spinse sul letto, mi rubò la bomboletta,e iniziò ad impiastricciarmi la faccia e il viso con la panna. Nonostante provassi più volte di ribaltare le posizioni,non ci riuscii, così gli tirai un calcio ai gioielli di famiglia.

Edward si accasciò sul letto,mentre si teneva lo stomaco.

<< Esagerato,non ti ho nemmeno sfiorato>> lui continuava a gemere dal dolore, così lo guardai di sbieco.

<< Questo lo dici tu piccola tartaruga ninja >> si trovò a borbottare in preda agli spasmi.

<< Edward, scusami, non l’ho fatto a posta! Credevo di averlo tirato piano!>> mi avvicinai per verificare le sue condizioni, ma lui mi prese e mi ristese sul letto e iniziò a farmi quello che credevo fosse solletico.

<< Ora la pagherai >> disse iniziando a punzecchiarmi. Io del resto rimasi impassibile fino a che non la finì.<< Non soffri il solletico? >> diniegai con il capo.

<< No Edward >> Il sorriso sulle sue labbra morì. Soffrivo il solletico in alcuni punti strategici, ma non li avrei detti mica a lui. Non ero stupida come Achille, che va in giro con i sandali, sapendo che il suo punto debole è il tallone!

<< Hai qualcosa di normale tu, signora dei ghiacci? >> mi voltai, convinta che stesse parlando con qualcun altro.

<< Parli con me? Perché signora dei ghiacci?>> chiesi.

<< Ieri si lamentava del fatto che lo hai freddato sul posto>> Iniziò Emmett scoppiando a ridere.

<< Quando ti ha riferito della vacanza!>> continuò Jasper ridacchiando anche lui.

<< Comunque, bando alle ciance, è ora di partire!>> Alice prese due trolley che erano vicino al mio letto e sparì.

<< Forza Isabella cambiati, siamo in ritardo!>> Rosalie spazientita mi tirò un braccio e mi fece alzare di scatto.

<< Perché dovrei cambiarmi? >> Mi ero persa qualcosa?

<< Non vogliamo obiezioni, cambiati o ti portiamo al mare così ,e , in questo caso, non ci interessa il tuo parere >> Jasper diede man forte alla sorella e non mi restò che cambiarmi. Ma perché erano tutti esuberanti in questa famiglia? Uno normale e accondiscendente no?

Uscimmo da casa, e davanti a me, nel vialetto, vi erano tre macchine: una bmw rossa, una porshe gialla, e una volvo grigio metallizzata.

<< Bella, tu vai in macchina con Edward >> Tutti entrarono in macchina e io restai lì come un’allocca.Certo, loro erano delle coppiette ormai collaudate ma, avrei preferito farmi il viaggio a piedi piuttosto che stare con “Mr. Io sono simpatico e sono uno sciupafemmine, tiè!”.

<< Allora, entri si o no? >> Entrai, e seguimmo gli altri.

All’inizio mi stupii di non vedere Chirisha, ma mi dissero che sarebbe dovuta andare con i genitori a Londra.

Edward accese la radio, e iniziai a canticchiare a bassa voce.

<< Quanti anni hai Bella?>> stava cercando di fare conversazione con queste scuse banali? Cavoli,eravamo messi proprio male! Avrei dovuto rispondere per forza,a meno che non avessi voluto trasformare quel tragitto in una noia mortale.

<< A settembre ne faccio diciotto, tu? >> Ma certo Bella, dagli anche i dati dell’anagrafe e sei messa a posto.

<< Ne ho appena compiuti diciotto.>> Edward inserì un CD, e riconobbi subito i Paramore; la canzone era Hallelujah.

<< This time we’re not giving up, let’s make it last forever, screaming Hallelujah, we’ll make it last forever.>> presi a cantare a squarciagola il ritornello, mentre Edward si mise a ridere.

<< Conosci i Paramore? >> mi chiese mentre guidava a ritmo di musica.

<< Io amo i Pamore!>> precisai.

<< E cos’altro ami?>> feci finta di pensarci su.

<< I Coldplay, i Simple Plan, amo leggere, amo la musica, amo mangiare, amo i film… >> la lista delle cose che amavo era un po’ lunga,quindi cercai di contenermi.

<< Poche cose insomma >> mi fece uno di quei sorrisi da tachicardia. Sorrisi, cercando di simulare il suo stesso sorriso, ma quello che ne uscì fu solo una stupida smorfia.

<< E a te cosa piace?>> Volevo sapere anche io qualcosa di lui, l’unica cosa che sapevo era che Edward aveva una carriera da Gigolò molto promettente. E questa non era di sicuro una cosa positiva!

<< La musica, amo suonare il pianoforte, amo i marshmallow, gli amici… e Angelina Jolie. >> scoppiai a ridere.

<< Ami Angelina Jolie?>>

<< Sono convinto, che se non avesse incontrato Brad Pitt,avrebbe sposato me >> spiegò convinto di quello che stava dicendo.

<< Nei tuoi sogni Edward. E’ come dire che io sono la futura sposa di Robert Pattinson!>> scrollò il capo e mi guardò male.

<< Avrei accettato di tutto, anche sapere che ti eri innamorata di Woody Allen*, ma questo no! Insomma solo perchè ha fatto la parte di un vampiro che si innamora di un'umana, che ha un sacco di soldi, e che è dolce come acqua e zucchero, vi siete innamorate tutte di lui>> borbottò infastidito.

<< Innamorate è una parola grossa, sto solo dicendo che non dispiace insomma! Come a te non dispiace Angiolina Jolie>> ribattei. Stavo scherzando quando avevo detto che ero la futura sposa di Robert Pattinson, ero ironica!

<< Angiolina Jolie ha fatto molti film, di tutti i generi, non come quello lì che si è fermato ai film del vampiro, e ha fatto si e no altri tre o quattro film. Di sicuro fai parte di quel gruppo di gallinelle che se lo sognano anche la notte.>> Ma oggi gli insulti erano gratis? Perchè nessuno me lo aveva detto?

<< Non ti sembra di esagerare? Stiamo solo esponendo i nostri punti di vista, non stiamo concorrendo per il premio Nobel!>> lo ripresi. Se avesse continuato, lo avrei aggredito anche io...tanto gli insulti erano gratis.

 

 

<< Okay, mi calmo.. ma per curiosità: cosa c’è di bello in quel pallone gonfiato?>> C’erano molte cose belle in quel “ pallone gonfiato”.

Aveva degli occhi azzurri tendenti al grigio davvero bellissimi, che però messi a confronto con gli smeraldi di Edward; soccombevano. Aveva dei capelli biondicci che sembravano fili d’oro, che però, messi a confronto con quelli di Edward, perdevano la loro bellezza. Male, andava molto male. Avevo iniziato a confrontare Robert Pattinson con Edward? Era grave. E la cosa più grave era che Edward, nel mio subconscio, vinceva per 100 a 0; anzi 99 a 1: di sicuro Robert non era uno che cambiava una donna al giorno.

<< Non è un pallone gonfiato, e poi ha il suo fascino, e poi ognuno ha i suoi gusti, a te piace Angelina Jolie; non ne sto facendo un dramma! >> Era meglio allontanarsi da quell’argomento, e subito! Il caldo mi faceva pensare cose che non erano vere, e se fosse continuata questa conversazione chissà dove saremmo andati a finire.

<< Okay,okay.>> rispose alzando la radio.

 

Arrivammo a Robert Moses beach, in Long Island ,e mi preparai per quella che sarebbe stata guerra aperta.

 

 

 

 

 *********

* ci tengo a dire che Woody Allen mi piace un sacco, ma non come bellezza. Infatti proprio per questo Edward lo usa come paragone.

Ahia, si è aperta la guerra tra i due, come andrà a finire?

 

 Long Island... le mie prossime vacanze le farò qui.

Aggiornerò appena mi sarà possibile.

Bacioni, Lully Cullen.

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Capitolo 7
*** come on, let's play... ***


 

Buona sera! Presa da un attacco di bontà, ho deciso di postare il nuovo capitolo!

Più che altro ho pensato di farmi due risate mentre scrivevo, perchè domani mattina piangerò... devo andare a fare le analisi del sangue T_T oltre al fatto che odio gli aghi, la cosa che odio di più, è che mi prelevano 90 boccette di sangue! L'ultima volta me ne hanno prelevato 7! Stavo per dire all'infermiera "oh, ma guarda che non è vino"; poi mi sono morsa la lingua e mi sono stata zitta. Senza contare che per trovare la vena ci ha messo una vita, e alla fine mi sono trovata con un livido grande quanto il buco dell'Ozono... Così mi sono detta... se dovessi morire, almeno avrò postato un capitolo! ( Tiè)

Allora, passando a cose più piacevoli ( almeno per me), Mercoledì non ci sono, quindi , spero di postare in serata... Nel caso non dovessi postare, non preoccupatevi, è perchè mi hanno arrestata per stupro!

Vi spiego meglio: mia sorella ( che quando vuole è una Santa) e il suo migliore amico,hanno organizzato un'uscita, e a questa uscita, ci sarà anche il fratello del migliore amico di mia sorella( la mia faccia ---> *W*). Quindi, dato che lo vedrò per la prima volta dal vivo ( per ora l'ho visto dalle foto, e posso assicurarvi che merita, ha fatto emergere il mio lato perverso subito xD), non so come andrà a finire... la mia idea è di farlo ubriacare e andarci a sposare a Las Vegas!! *_* (Magariii)

Scusate il mio sproloquio, torno in me.

Come sempre ringrazio tutte! Siete FANTASTICHE!

Ringrazio le 5 persone che hanno recensito, le 44 persone che hanno messo la storia tra le seguite, le 12 che l'hanno messa tra i preferiti, e le 3 che l'hanno messa tra le ricordate.

Ogni volta che vedo quei numerini è come se vincessi al lotto!

Non mi resta che dirvi Buona lettura e Recensite!!

 

 

 

 

 

Capitolo 6.

 

 

Mi tratti solo come un altro estraneo
bene, mi fa piacere incontrarla signore

(Paramore – Ignorance)

 

Scaricammo le valige ed entrammo, la casa di zio Xavier era davvero fantastica, bianca e con enormi vetrate, e affacciava proprio sul mare.

La casa era composta da cinque camere da letto al piano superiore, due al piano inferiore, cinque bagni, cucina con sala da pranzo,un salotto e due  terrazze.

<< Allora, io e Jazz, dormiremo insieme, Rose e Emmett anche, voi due dovete scegliervi le camere. Fate in fretta, che andiamo subito a farci un bagno!>> Alice sembrava un piccolo sergente in miniatura, era bassina ma sapeva farsi rispettare.

Presi i due trolley, che non avevo preparato io, e andai in una camera a caso. Era ampia, luminosa,e all’interno vi era una porta, andai verso quest’ ultima  ed entrai in un bagno, nel bagno vi era ancora un’altra porta, la aprii e vidi Edward che si stava cambiando.

Rimasi lì inebetita dal suo fondoschiena, avrei dovuto chiudere la porta e fare finta di nulla, invece, la parte più depravata di me, decise di godersi lo spettacolo. Di stronzo era stronzo, ma aveva un corpo da urlo e un fondoschiena che parlava.

Edward si voltò, e io arrossii.

<< Isabella, hai perso qualcosa?>> Ridacchiò. Naturalmente aveva capito tutto Mr. Muscolo, ma non gliel’avrei data vinta.

<< Volevo solo dirti che mi sto per fare una doccia e…>>

<< Vuoi che mi unisca a te?>> avanzò, ma io indietreggiai.

<< No scemo, volevo dirti di non entrare, e che non c’è la chiave.>> Lui guardò la serratura, e notò che la chiave non c’era davvero. Si spostò verso il mobiletto << Vediamo se è qui.>> Nel frattempo, io presi la chiave e con un gesto veloce, la buttai vicino a lui sul tappeto.

Si voltò, guardò per terra.

<< Eccola, chissà come ci è finita qui per terra.>> eh già, chissà come ci è finita… Presi la chiave, ringraziai, e uscii.

Mi chiusi la porta alle spalle e mi appoggiai contro di essa.

<< Finirai in guai più grandi di te, Isabella Swan>>.

Dopo una doccia veloce, mi misi un bikini che trovai nella valigia, a me sconosciuto, un vestitino da mare, e raggiunsi gli altri in spiaggia.

<< Ciao ragazze>> Alice e Rosalie mi sorrisero e mi fecero sedere vicino a loro. Mi tolsi il vestitino e frugai nella borsa da mare.

<< Vieni che ti mettiamo la crema solare, sei bianca come un cadavere.>> Rose aprì il tubetto con la crema e se la mise su una mano, per poi spalmarla sulla mia schiena.

<< Grazie mille Rose, lo so.>> Alice ridacchiò e si mise gli occhiali da sole.Dopo che Rosalie finì la sua opera, si stese accanto all’amica.

<< Non ci facciamo il bagno ragazze?>> domandai. Alice si abbassò gli occhiali da sole e mi sorrise.

<< No tesoro, oggi prendiamo il sole, domani faremo il bagno.>> iniziai a sudare al loro posto. Io non potevo stare più di cinque minuti ferma al sole, che iniziavo a grondare di sudore come se fossi in una sauna. No, mi sarei fatta il bagno, e sarei rimasta in acqua fino a quando non mi si sarebbe aggrinzita la pelle.

Mi alzai e sentii gridare << Palla!>>, mi voltai verso la voce, e poi avvertii un dolore lancinante sul viso.

Caddi a terra, mentre mi tenevo la faccia.

<< Merda, che dolore.>> spostai la mia mano che stava tenendo il naso come se potesse cadermi da un momento all’altro, e vidi il sangue che faceva bella mostra di sé.

<< Bella! Oddio!>> Rose e Alice vennero vicino a me e iniziarono ad andare avanti e indietro per prendere dei fazzoletti con l’acqua. Andavano avanti e indietro senza sapere cosa fare. Ma dov’ero capitata?

<< Bella! Scusa, non ti avevo vista!>> E certo, chi poteva essere stato se non quel deficiente di Edward Cullen? Lo fulminai con lo sguardo, ma l’odore del sangue si fece troppo forte; e io persi i sensi.

 

 

Aprii gli occhi, mi sentivo come se avessi fatto la centrifuga in lavatrice; inoltre la faccia mi faceva male come se mi avessero lanciato un mattone. Poi mi ricordai la pallonata. Altro che mattone, era stato un bolide!

Mi alzai e mi avvicinai allo specchio in camera mia. Il mio naso, la mia fronte, e la parte destra del mio viso era fosforescente, sembravo un semaforo.

La porta si aprì, e rivelò la figura di Edward.

<< Bella! Finalmente ti sei svegliata! Mi stavo preoccupando! >> Lui si stava preoccupando?Io, mi stavo preoccupando per la mia faccia tumefatta!

<< Oh certo, scommetto il tuo stomaco si stava contorcendo dall’ansia!>> Mi avvicinai a lui con passo minaccioso.

<< Come ti è venuto in mente di tirarmi una pallonata in faccia?!>> puntai un dito contro di lui e iniziai a battere il piede a terra per il nervosismo.

<< Non l’ho fatto a posta!>> strinsi i pugni e uscii dalla camera. Lui mi seguì e io mi voltai.

<< La prossima volta quel pallone, te lo farò inghiottire>>.

Scesi in cucina e misi del ghiaccio sulla faccia.

Ti prego, ti prego, non voglio che rimangano segni!

<< Vuoi qualcosa? Gli altri sono usciti a cena fuori>>Alzai il ghiaccio dalla faccia, solo per vederlo meglio.

<< No, non voglio niente>> rimisi il ghiaccio sulla faccia e mi sdraiai sul divano.

<< Non puoi pensare che io ti abbia tirato una pallonata in faccia di proposito!>> si sedette vicino a me e mi tolse il ghiaccio dal viso.

<< Perché non dovrei pensarlo?>>

<< Perché avrei dovuto farlo?>>

<< Non so, dimmelo tu!>>

<< Sei assurda Bella.>>

<< Tu sei assurdo! E preparati, la guerra fredda è iniziata!>>Dopo aver guardato le mosche per una buona mezz’ora, dopo averle sezionate per studiare la loro anatomia, e dopo aver lanciato il cadavere di queste povere vittime nei capelli di Edward,per ingannare il tempo decidemmo di vederci un film, garantendoci che al buio,non ci saremmo uccisi a vicenda… e che non gli avrei messo le mosche morte nei pop-corn.

<< Vado a preparare tutto, tu stai qui>> Sparì oltre la porta e tornò dopo due minuti, con in mano due ciotole di pop-corn e il dvd in bocca. Se lo avessi saputo gli avrei chiesto di portarmi anche un cuscino e dell’altro ghiaccio.

<< Che film ci vediamo?>> iniziai a sgranocchiare qualche pop-corn e lui si voltò sorridente.

<<L’esorcista.>>

<< Ah, bene l’esor.. cosa?>> Spalancai gli occhi.

<< Hai paura? Avevi detto che ti piacevano i film>> Ecco, i film, non gli horror! Maledetto, lo aveva fatto di proposito! Al prossimo turno lo avrei scelto io il film, e lo avrei fatto morire di diabete con tutta la serie di Barbie! Altro che esorcista, se io sarei finita in analisi, lui sarebbe venuto con me!

<< Nono, va bene>>. Brava Bella, hai appena firmato la tua condanna al patibolo.

Dopo mezz’ora di film avevo il cuore che aveva smesso di battere in gola, e gli occhi piantati sui pop-corn; purtroppo, quando finirono, dovetti alzare lo sguardo perché Edward mi fissava e sorrideva.

<< Che c’è?>> Gli chiesi.

<< Niente>>, e ritornò a guardare il film. Afferrai un cuscino e lo abbracciai.

<< Hai paura?>> mi voltai verso Edward e lo incenerii. Non gli avrei dato soddisfazione.

<< Cosa te lo fa credere?>> Fissò prima me, e poi il cuscino.

<< Il fatto che stai facendo la respirazione bocca a bocca a quel cuscino?>> schioccai la lingua.

<< Sto solo controllando se respira.>> Mi concentrai sul film.

Insomma, io non avevo paura degli horror mentre li vedevo; avevo paura dopo!Girare a casa al buio, mi inquietava terribilmente.

Il film finì, e io iniziai a sbadigliare.

<< Sarà meglio che tu vada a dormire>> mi riprese bonariamente Edward. Dormire? Naaa, preferisco restare qui, piuttosto che tornare in camera al buio.

<< Non ho sonno, vado a prendere un bicchiere d’acqua>> nel tragitto accesi tutte le luci. Presi un bicchiere, ci versai l’acqua, mi girai e trovai Emmett ad una spanna dal mio viso.

Mi misi ad urlare,e urlò anche lui.

<<Perché urlate?>> ci chiese Alice una volta che avevamo smesso. Tutti intanto erano arrivati in cucina.

<< Ha iniziato lei!>> Emmett mi puntò il dito contro come un bambino.

<< Non avrei urlato contro se tu non mi fossi apparso davanti all’improvviso!>> ribattei.

<<Siete due bambini! Forza, andiamo a letto che è tardi>> Letto?Tardi?

<< E se restassimo tutti insieme qui stanotte?>> dissi abbracciando Rose e Alice.

<< Domani tesoro, ora abbiamo sonno>> Mi schioccarono un bacio sulla guancia e si dileguarono.

<< E chi dorme più>> mormorai.

<< Dì la verità, ti ha spaventato l’horror.>> Edward incrociò le braccia e mi fissò con aria divertita.

<< No >> non lo avrei mai ammesso davanti a lui, a costo di andare una settimana in analisi.

<< Okay, allora buonanotte.>> Sparì e io mi guardai intorno.

Sarebbe stata una notte molto lunga.

 ****

Guerra fredda mie care, altrochè!

Io quando ho visto l'esorcista camminavo per casa con la torcia... Poi sono andata al bagno, e quando stavo tornando in camera ho visto mio padre che è sbucato dal nulla e mi sono messa a urlare.

Penso di non aver mai fatto un acuto come quello! Anche mio padre è saltato xD

Bon, ah, volevo avvisarvi, che venerdì vado dalla mia dolce e tenera nonna, e che starò li tutto il week-end, e resterò fino a Martedì.

Farò il possibile per aggiornare dal lì, al massimo metto i capitoli pronti nella pennetta. Nel caso non dovessi riuscire ad aggiornare mi scuso in anticipo!

Un bacione, Lully.

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Se tu inizi la guerra... ***


 Buongiorno ragazze, come va?

Io sono appena tornata dall'ospedale, ci sono stati momenti di panico ma ne sono uscita viva.

Ho fatto il prelievo con un bambino piccolo, avrà avuto un 5\6 anni; quando gli hanno messo l'ago nella pelle è scoppiato a piagere, a momenti mi mettevo a piangere pure io ( piccolo *_*).

Comunque, volevo dirvi che i miei aggiornamenti sono una volta al giorno, ci tengo a terminare questa storia entro la prima settimana di Settembre; inizierò il mio ultimo anno di liceo,quindi devo mettermi a studiare dall'inizio per gli esami. Inoltre avrò come seconda prova matematica, quindi...altr che prelievo, sarà un inferno.

Come sempre ringrazio  i 6 Angeli che hanno recensito, i 50 Angeli che hanno messo la storia nelle seguite, i 14 Angeli che l'anno messa nei preferiti, e i 4 Angeli che l'hanno messa nelle ricordate.

Spero che il capitolo vi piaccia, buona lettura; Lully Cullen.

 

 

 

Capitolo 7.

 

 

 

se vuoi giocare con questa situazione
avanti, avanti, giochiamo

( Paramore- Crushcrushcrush)

 

 

 

Passai la notte nella mia camera, a scattare per qualsiasi rumore. All’inizio mi ripetevo che andava tutto bene, ma quando dopo un po’ sentii dei rumori sinistri mi gelai sul posto.

Cosa avrei potuto fare da sola contro qualcosa di sovrannaturale? E se fosse stato un fantasma?

Calma, mi dissi, i fantasmi non esistono.

Poi, quando recuperai la mia forza d’animo e il mio coraggio, sentii la porta del bagno cigolare.

Forza d’animo? Coraggio? Mi stavo facendo sotto dalla paura!

Accesi l’abatjour e afferrai una scarpa dal tacco 12, se si fosse presentato qualcuno, gli avrei conficcato la scarpa nel cranio. La luce dell’abatjour iniziò a tremolare; sentivo la tachicardia sempre più forte, e il cuore mi martellava nelle orecchie.

Presa da una botta di stupidità, afferrai il deodorante, e con questo in una mano, e la scarpa nell’altra mano, uscii dalla camera molto silenziosamente; avrei colto chiunque di sorpresa, e poi mi sarei avventata su di lui come fa il leone con la gazzella… se non sarei morta prima.

Forse era l’anima di uno dei 4 pesci rossi che avevo avuto, che si voleva vendicare di me, per averlo lasciato al suo destino, o forse ero come quella del film che vede i fantasmi.E se qualcuno avesse avuto un conto in sospeso con me? All’improvviso sentii qualcuno trafficare con la porta del bagno: un ladro?

Che ci faceva un ladro nel bagno? Di solito non sono nei luoghi con oggetti di valore?

Forse soffre di colite, mi dissi.

Entrai e quello che vidi mi fece pietrificare.

Non c’era nessun ladro, era quello stronzo di Edward che rideva e faceva cigolare la porta!

<< Ahah, starà tremando come una foglia!>> sghignazzava. Mi appoggiai allo stipite della porta, solo per vedere quando sarebbe andato avanti. << Sono troppo furbo, sono un genio del male.>> continuò. Alzai gli occhi al cielo, mi avvicinai di soppiatto, mi chinai verso il suo orecchio e…

<< Bhu!>> gli urlai. Lui dallo spavento urlò ed andò a sbattere contro la porta.

<< Sono troppo furba, sono un genio del male!>> lo  scimmiottai. Edward si girò con una mano sulla faccia e mi guardò.

<< Ma sei stupida? Cosa diavolo ti è venuto in mente?>> mi urlò contro.

<< Cosa è venuto in mente a te! Farmi fare sotto dalla paura! Solo perché me la fifo degli horror non vuol dire che io sia stupida!>> gli spruzzai il deodorante in faccia.

<< Si può sapere di cosa cavolo stai parlando?>> mi guardò malissimo, tanto ma tanto male.

<< Del tuo gioco di far cigolare le porte e far spegnere e riaccendere le luci!>> Ho capito che chi nega è salvo, ma dovrebbe esserci un limite alle balle!

<< Ti ho già detto che sei matta?>> mi prese per un braccio e mi fece avvicinare al mobiletto vicino al bagno.

<< Stavo cercando di cacciare lei, o vuoi avere visite domani mentre farai la doccia?>> Dietro il mobiletto c’era un geco.

Iniziai ad urlare e corsi in camera. Questo era peggio di qualsiasi altro scherzo. << E ora che ti prende?>> Edward mi seguì in camera.

<< Vallo a togliere subito, che schifo!>> lui sorrise e diniego con il capo.

<< A me non da nessun fastidio, perché non lo togli tu? Buonanotte>> e se ne andò. Questo era peggio di qualsiasi horror.

 

La mattina dopo, decisi di fare la doccia al piano inferiore; nel mio bagno non ci sarei entrata nemmeno morta.

Mi lavai, misi il costume, ed andai a fare colazione.

<< Buongiorno a tutti!>> Gli altri ricambiarono i saluti e  mi sedetti a tavola. Il mio sguardo si abbassò sull’ultimo cornetto al cioccolato,feci per prenderlo ma un’altra mano me lo rubò da sotto il naso. Alzai gli occhi e vidi Edward addentare il cornetto.

<< Era l’ultimo!>> gli dissi.

<< E allora? Ho fame!>> Rispose con nonchalance, mentre continuava a mangiare.

<< Edward è il secondo che mangi>> lo riprese Jasper.

<< Ripeto, ho fame!>> Mi alzai indispettita e me ne andai in spiaggia. Lo avrei affogato, un giorno di questo Edward Cullen sarebbe morto, anzi, lo avrei ucciso io! Mi sarei travestita da squalo e l’avrei portato sott’acqua, lo avrei legato ad una roccia e poi lo avrei fatto annegare.

Mi sedetti sulla sdraio e guardai il mare. Che nervi!

<< Signorina?>>

<< Che c’è?>> urlai contro il malcapitato. Mi massaggiai le tempie per acquistare un po’ di autocontrollo e alzai lo sguardo. Un ragazzo dalla carnagione scura,alto e palestrato mi sorrideva.

<< Mi scusi, non me la sono presa con lei, non avrei dovuto.>> il ragazzo in tutta risposta mi sorrise.

<< Tranquilla, le è caduto questo comunque.>> Disse porgendomi il mio braccialetto. Lo presi e lo ringraziai.

<< Sei appena arrivata al mare?>> intanto io mi misi il braccialetto, e mi tolsi il prendisole.

<< Si, da cosa si capisce? Non me lo dire, sono la più bianca della spiaggia.>> Scoppiò a ridere ed annuì.<< Non è colpa mia, la mia pelle si rifiuta di abbronzarsi!>> continuai.

<< Io conosco un rimedio>> si avvicinò con aria cospiratoria e mi sorrise. << Fare tanti bagni>>. Scossi il capo e sorrisi.

<< Comunque sono Jacob, per gli amici Jake.>> mi porse la mano e la strinsi.

<< Isabella, Bella per gli amici>>.

<< Eccoci>> La nostra conoscenza fu interrotta dall’arrivo della truppa.

<<Isabella ti abbiamo comprato un nuovo cornetto,anzi, lo abbiamo fatto comprare ad Edward>> mi disse Emmett.

Guardai la busta con il cornetto tra le mani di Edward, e sorrisi.

<< Mangialo tu Edward, io spererò con tutta me stessa che ti vada storto.>> mi voltai verso Jake.

<< Ci andiamo a fare un bagno?>> Lui annuì, salutai gli altri e ci tuffammo in acqua.

<< Non lo digerisci?>> mi domandò Jake mentre eravamo in acqua.

<< Chi?>>

<< Il Rosso>> scoppiai a ridere. Il rosso. Lo avrei chiamato così da ora in poi.

<< Edward? Fa di tutto per farsi odiare.>> mi immersi in acqua e poi salii in superficie.

<< Dall’odio nasce l’amore>> per poco non mi strozzai con la mia stessa aria.

<< Preferisco farmi suora!>>

 

Passammo la mattinata a parlare, Jake era nato a Chicago, poi a causa del lavoro dei suoi genitori, si era trasferito a New York qualche anno fa. Giocava a rugby, ma era bravo in tutti gli sport, e amava mangiare.

 Uscimmo dall’acqua e mi presentò alcuni suoi amici.

<< Bella, loro sono Leah, Paul, Rachel, Embry, Quil e Cassie>>

Dopo i vari convenevoli, organizzammo una partita a Beach volley, femmine contro maschi. Cercai di ritirarmi in tutti i modi ma non ci riuscii, così demoralizzata al massimo, entrai in campo. Amavo la pallavolo, ma adoravo guardar giocare gli altri, non giocare in prima persona! Insomma, come avrei potuto fare un salto di quelli da Mila e Shiro? Non riuscivo a fare un salto normale, figurarsi uno di quelli. E poi non avevo forza nelle braccia, sarei atterrata io anziché la palla!

Dopo un po’, tutti capirono che io ero la più debole, infatti, mi arrivava una palla dopo l’altra.

Se prima correvo a destra, poi dovevo correre a sinistra, per poi fare dietro front, e ritornare a destra, e così via. Durante la partita avevo fatto un sacco di acrobazie, dalla spaccata, alla ruota, e presa dalla foga mi tirai anche un pugno in faccia da sola.

Non so come, ma vincemmo.

Ormai si era fatta sera,così, dopo esserci messi d’accordo per la sera, e aver esteso l’invito anche agli altri, tornammo a casa.

Decisi che quella sera sarebbe iniziata la mia vendetta... Caro Edward Cullen, se tu inizi la guerra...

 

*****

Eccoci alla fine del capitolo! Bella si è presa tutto quello spavento per cosa? Per un geco. Io avrei fatto di peggio, ma lasciamo stare.

E' entrato in scena Jake e compagnia bella...cosa vi aspettate?

Un Bacione, Lully.

 

 

 

 La casa al Mare.

 

 Il costume di Bella ( io lo adoro *w*)

 

 

 

 Cassie.

 Rachel.

Leah.

 

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Capitolo 9
*** ...io la continuo. ***


Buona sera ragazze!

Eccomi qui dopo un restauro completo, pronta per domani! Come vi ho già detto domani non ci sarò, quindi questo capitolo sarebbe quello che avrei dovuto pubblicare =)

Bon, allora, ringrazio come sempre tutte, i 5 angeli che hanno recensito, i 57 angeli che hanno msso la storia nelle seguite, i 18 angeli che l'hanno messa nelle preferite e i 6 angeli che l'hanno messa nelle ricordate.

Vi lascio al capitolo...io mentre lo scrivevo ridevo come una stupida, mia madre è venuta a vedere un paio di volte cosa stava succedendo...poi ha lasciato perdere mormorando" E' il caldo!"...beh, spero faccia ridere anche voi!

Buona lettura, Lully Cullen.

 

 

 

 

Capitolo 8.

 

Ed è per questo che sorrido.
E’ passato un pò di tempo dall’ultima volta che
Dall’ultima volta che tutti i giorni e tutte le cose mi sembravano così belle
( Smile- Avril Lavigne)

 

 

 

 

 

Caro Edward Cullen, tu inizi la guerra…

Io la continuo..

 

Ero in camera mia con Rosalie e Alice che si aggiustavano per la serata, eravamo pronte, ci mancava solo il trucco. Io intanto stavo pensando ad un modo per farla pagare ad Edward Cullen; aveva bisogno di una lezione, ma non di una lezione qualunque, una di quelle lezioni che lo avrebbero messo a posto per sempre.

I miei piani malvagi furono interrotti dall’entrata dei due maschietti e Shrek; si sedettero sul letto e ci guardarono.

<< Allora Bellina, chi era quel ragazzo con cui flirtavi oggi?>> Emmett mi sorrise, mentre Jasper annuì alla domanda dell’amico.

<< Non flirtavo con nessuno io!>> mi difesi.

<< Ah? No?>> intervenne Jasper << E quel Giacobbe?>> continuò.

<< Jacob! Non Giacobbe!>> lo corressi.

<< Fa lo stesso>> intervenne Emmett. Ma che gli era preso? Sembravano due suocere!

<< E’ un amico! E poi ho 18 anni ragazzi>> mi difesi. Mi mancavano solo loro e ero apposto!

<< 17>> mi corresse Jasper. Sbuffai e mi posizionai davanti a loro << Siete impossibili!>>.

<< Dai ragazzi lasciatela stare, se si fidanza con quel Jacob buon per lei! Insomma è un figo della miseria!>> Disse Rose, poi guardò Emmett e continuò << Anche se tu sei il più figo di tutti>> e lo baciò. << Il mio orsacchiotto piccolino amorino>> mormorò Rose. Alice uscì dal bagno e guardò Jasper<< Leoncino barboncino patatino come sto?>> Non ce la feci più e scoppiai a ridere. Ma che nomignoli gli avevano dato? Mi sedetti a terra, avevo il fiato corto,non ce la facevo a smettere.

Forza Bella, mi dissi, pensa a qualcosa di brutto.

Trovato! Pensa a Edward che canta “ Barbie girl ”. Alla mia visione di Edward, però, si sostituì quella di Emmett, Jasper ed Edward che ballavano il lago dei cigni con la coroncina di piume in testa e la calza maglia bianca. Fui travolta da un’altra crisi di risate, mi stesi a terra e presi a rigirarmi come fa un maialino nel fango.

Ormai avevo le lacrime agli occhi, e non ce la facevo a respirare.

<< ha ha ah >> Mi alzai con non poca fatica e mi avvicinai a Emmett, volevo chiedergli di farmi smettere di ridere,ma appena lo vidi iniziai a ridere di più. Scartai quindi l’idea e uscii fuori di casa direttamente, forse l’aria fredda di L.I.  mi avrebbe congelato il cervello e avrei smesso di fantasticare sul lago dei cigni.

<< Bella!>> Mentre ridevo, vidi la figura di Jacob avvicinarsi.

<< Jake, ti prego, fammi smettere di ridere>> Lui mi guardò stralunato, e mi chiede perché ridevo. Stetti ferma un paio di minuti e mi ripresi. Raccontai tutto a Jake e iniziò a ridere anche lui.

Alla fine gli altri ci raggiunsero e ci avviammo verso la discoteca.Davanti l’entrata c’era il resto del gruppo, entrammo e ci sedemmo ad un tavolinetto, il cameriere arrivò e ordinammo tutti da bere, io presi un Kamikaze.

un secondo cameriere portò le ordinazioni e iniziai a bere il mio cocktail.Era davvero schifoso, dopo due sorsi iniziò a bruciarmi lo stomaco, ma masochista com’ero, mi dissi che era così solo perché non avevo mai bevuto super alcolici, così lo bevvi tutto d’un sorso. I miei buoni propositi di farla pagare ad Edward, sparirono quando io e Jake decidemmo di ordinare un Long Island, in onore delle nostre vacanze. Bevvi anche quello, e ordinai un Baileys.Dopo aver bevuto non so che cosa, mi ritrovai nella pista da ballo con un Jake alticcio e una Cassie ubriaca, praticamente avevamo composto un trio perfetto, ballavamo Last Friday Night di Katy Perry, con il ritmo di Waka Waka. Io e Cassie iniziammo a ridere, vedendo Jake che iniziava a muoversi facendo una danza maori( dal minuto 0.59). Stavamo iniziando a dare spettacolo, così, gli altri ci portarono fuori.

<< Ma guarda come ti sei combinata>> Mi riprese Jasper, che cercava di riportarmi sul marciapiede, mentre io andavo in mezzo alla strada.Non riuscivo a capire dove andare, così mi limitai a seguire la linea bianca della strada. Poi, andai da Cassie e la presi a braccetto.

<< Io, tu e Jake non siamo ubriachi, siamo felici perché ci vogliamo bene!>> dissi abbracciandola. Poi mi voltai e vidi Jake che si reggeva ad un palo, quella danza maori lo aveva scombussolato davvero tanto.

<< Jake, sei tu che ti stai reggendo al palo, o è il palo che si regge a te?>> Cassie si avviò verso di lui e lo abbracciò.

<< Non lo so, ma se continua così, mi troverete ancora qui domani mattina>> rispose abbracciando il palo.

Corsi verso di loro, e per poco non caddi a causa dei tacchi, così mi sfilai le scarpe, e vidi Edward che camminava tranquillamente davanti a me. Presi la mira e gli tirai una scarpa alle spalle, si girò, e con la seconda scarpa lo presi in faccia. << Questo è per la pallonata brutto stronzo >> mormorai prima di scoppiare a ridere e buttarmi a terra, mentre Cassie mi seguiva a ruota.

Edward si avvicinò a me infuriato,mi prese per un polso e mi alzò.<< Smettila di fare la stupida e andiamo a casa!>> mi prese di peso e mi trascinò con lui.

 

 

Il mattino dopo, mi svegliai con un mal di testa assurdo, aprii gli occhi e li richiusi a causa della luce;sembrava che  avessi un martello pneumatico nella testa.

Mi alzai non so grazie a quale Santo, e andai nel bagno per prendere un’aspirina, bevvi tutto il miscuglio in un sorso, e scesi in cucina; aprii lo sportello del frigorifero, presi la bottiglia d’acqua e iniziai a bere direttamente dalla bottiglia. Iniziai a bere con foga, tanto che iniziò a scendere l’acqua sul mento, ma non me ne curai, continuai a bere, e quanto colmai quel senso di aridità che c’era nella mia bocca, mi staccai. Avevo bevuto più di mezza bottiglia, ma ora stavo meglio.

 

<< Buongiorno Ubriaconcella>> Emmett mi scompigliò i capelli e mi lasciò un bacio sulla guancia.

<< Non Urlare Koda.>>

<< Koda?>> domandò.

<< Si, Koda fratello Orso!>> spiegai, mano a mano arrivarono anche gli altri, troppo caos,e l’aspirina non faceva effetto; così andai in spiaggia. Lì trovai una Cassie decisamente messa male; mi sedetti vicino a lei e ci guardammo, poi scoppiammo a ridere.

<< L’abbiamo combinata grossa>> le dissi mentre lei annuiva.

<< Per fortuna non ricordiamo niente, o mi starei scavando la fossa da sola.>> rispose guardando il mare.

<< E io ti starei aiutando!>> poi mi ricordai che anche Jake non era messo meglio di noi 2.

<< E Jake?>> domandai.

<< Dorme>> alzò gli occhi al cielo come se la cosa fosse ovvia.

<< Quello la fossa se l’è scavata tra le coperte>>dissi prima di sogghignare.

<< Pomeriggio andiamo a fare una corsetta?>> Corsetta? Ovvero tu corri e io cammino, Cassie.

<< Va bene>> Di certo non poteva farmi male un po’ di attività fisica, avrei smaltito quei rotolini di ciccia che avevo  sui fianchi.

 

La sera alla corsa si unì anche Emmett. Iniziammo a correre per il lungo mare,parlottando, poi li persi di vista. Forse non avevano capito il concetto di corsa “lenta”; erano partiti come due razzi, nemmeno il tempo di alzare una gamba, che già non li vedevo più. Così, esausta, mi sedetti sulla spiaggia e presi a respirare profondamente come se dovessi partorire da un momento all’altro.

<< Una stella come te deve essere nata a Dicembre!>> Disse un ragazzo prima di sedersi vicino a me. A Dicembre? E chi ero, Gesù bambino?

<< No>> mi limitai a rispondere.

<< Allora a Gennaio>> Ritentò. Di bene in meglio. Da Gesù Bambino alla Befana.

<< Settembre>> Sperai che la finisse , ma frantumò le mie speranze, e la mia voglia di vivere con una sua sola frase.

<< A Settembre la città si spense*>>Mi voltai, lo guardai male, ma non proferii parola nemmeno quando iniziò a ridere per la sua mostruosa battuta.

<< Amore sei qui, ti stavo cercando>> Edward si sedette vicino a me e mi sorrise, mentre fulminò con lo sguardo il tizio molesto e poco simpatico. Amore? Mi ero persa qualcosa? Forse la scarpa che lo aveva preso in faccia ieri, gli aveva procurato qualche danno celebrale!

<< Scusate, devo andare>> Il tizio si dileguò e io rimasi con Edward.

<< Mi pedini?>> Mi stava pedinando, o come avrebbe fatto a trovarmi? A meno che non avesse un fiuto come quello dei cani!

<< Emmett era tornato a casa senza di te, e ci siamo divisi per venirti a cercare>> e lui mi aveva trovata…qualcuno lassù doveva odiarmi!

<< Okay, torniamo a casa>> Ci alzammo e ci incamminammo verso casa.

<< Bella?>> Mi richiamò.

<< Sì?>>

<< Non dare confidenza agli sconosciuti>> Sorrisi e scossi il capo.

<< Si, mamma>>. Forse, infondo Edward, non era male...ma gli avrei dato lo stesso una bella lezione.

 

 *************

 

* la battuta è stata fatta a me qualche tempo fa. Ora, dico io, se tu, scemo che mi contatti su Facebook per fare colpo e usi questa battuta... cavolo stai messo male.

Io dopo tutto questo tempo ancora la devo capire -__- " è che in tutti questi mesi sto cercando di capire se era una specie di complimento o no.. naturalmente, ho salutato il tipo, mi sono messa offline, e l'ho bloccato. ^^

Bon, vi lascio stare con i miei problemi quotidiani, spero vi sia piaciuto il capitolo ^^

Un bacione, Lully.

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Dear, it's my turn. ***


 Buona sera ragazze come state?^^

Io beneee! ^^ Allora, vi racconto un pò la giornata di oggi:) ( Per chi si stufasse di leggere l'eventuale pappardella, può scendere direttamente a fine capitolo =))

Allora, mi sono svegliata alle 6:30 pensando a voi, avevo intenzione di postare il capitolo..poi ho avuto un flash: io con gli occhi che si chiudevano a scatti che sbattevo la testa sulla tastiera del pc. Quindi ho scartato l'idea ( Sorry). Vabbè, mi sono fatta la doccia ( con rigorosamente gli occhi chiusi, ero in una specie di trance spirituale), e poi mi sono cosparsa di crema idratante..sì, sarei potuta passare tranquillamentre tra due superfici che sarei uscita lo stesso, e poi da brava masochista, mettendo in atto un consiglio che avevo sentito in tv, mi sono messa il ghiaccio in faccia( Ve lo sconsiglio, soprattutto di prima mattina, è uno shock.). Comunque, mentre io mi impacchettavo la faccia con il ghiaccio, mia sorella dormiva, l'ho chiamata( erano le 06:45) e lei mi ha detto " io sono veloce".

Fatto stà, che alle 7 e 25 ( alle 7:45 avevamo il pullman), lei correva per le camere cercando le sue cose, mentre mi dava ordini del tipo " fammi il cambio di borsa", " controlla tutto", " hai un pettine?".

Alle 9 abbiamo raggiunto i due amici di mia sorella, vi racconto la scena dal mio punto di vista:

Lui, ( il più bono, quello che mi piace), stravaccato sulla panchina ad aspettarci con gli occhiali da sole ( *W*)... e già lì, sono partita. Ci siamo presentati ( *-*), e poi siamo andati a fare shopping ( io e mia sorella, loro ci aspettavano fuori). Siamo andati al centro commerciale, e dopo Mc Donald, negozi, negozi, bar, e negozi, ci siamo andati a prendere un gelato.

Ora, ragazze, la scena più bella del mondo: lui che esce fuori dal centro commerciale con il gelato in mano, e il gelato che si inizia a sciogliere! :Q________, naturalmente io da brava mongola, ho fatto cadere la granita che avevo in mano -_-, scusate ero emozionata xD Praticamente ho girato tutto il giorno con la scatoletta di Valium in borsa XD

Poi, il colpo finale...  ( momento di suspance)...... no, non mi ha chiesto il numero, no, non mi ha chiesto di fidanzarci, e nemmeno di sposarci mia cara Cassie se è questo che stai pensando xD.. se ne andò. T_T

Non scoraggiatevi però, l'ho aggiunto su fb!! ah ah ah Probabilmente penserà: " nemmeno è arrivata che già mi ha aggiunto" e io gli dirò " ma chi se ne fregaaaaaaaa!!".

Bon, ho finito tranquille xD.

Ringrazio come sempre tutte, siete state DOLCISSIME!( Come il suo gelato al cioccolato *.*)

Come sempre grazie agli 8 angeli che hanno recensito, i 21 angeli che hanno messo la storia nei preferiti, i 62 angeli che l'hanno messa nelle seguite, e i 7 angeli che l'hanno messa nelle ricordate.

Buona lettura, Lully. 

 

 

Capitolo 9.

 

Mi sono accomodata
e mi sono girata dall'altra parte
mascherata con un sorriso

( Paramore- Careful)

 

Era passata una settimana dalla vacanza, e a malincuore eravamo tornati a casa. Rimasi tuttavia in contatto con Jake e Cassie, con i quali scambiai il numero di telefono prima di partire; erano le persone con cui avevo legato di più durante le vacanze. Ne avevamo passate delle belle oltre alla sbronza epica; mi ricordo quando Cassie, spaventata da due pesciolini si era messa a correre verso la riva urlando, o quando Jake aveva urtato una vecchietta per sbaglio, e questa aveva iniziato a picchiarlo con il bastone.

Entrai in casa, e trovai Taylor e Seth che litigavano.

<< Ti ho detto di no, se solo ti azzardi ti faccio bere il detersivo per la lavatrice!>> Taylor stava inveendo contro il fratello,che smanettava con il telefonino.

<< Non ti coprirò Taylor>> le rispose calmo.

<< Non posso perdermela, è la festa più cool di tutta l’estate!>> questa volta la voce di Taylor aveva assunto un tono dolce, come a voler implorare Seth.

<< Chiedilo a mamma e a papà no?>> Continuò Seth.

<< Se mi davano il consenso senza problemi non ero qui a pregare un bifolco come te!>>

<< Taylor, modera i termini con tuo fratello.>> le dissi. Si girò verso di me, e mormorò un “ si Bella” e poi si voltò verso il fratello. Poi si rigirò verso di me.

<< Bella!>> venne ad abbracciarmi, e lo stesso fece Seth.

<< Perché stavate litigando? Devi andare ad una festa?>> chiesi alla diretta interessata che annuì.

<< Ma mamma e papà non mi mandano… >> questo lo avevo capito, ma pensa di risolvere tutto con una fuga?

<< Non pensi che si arrabbieranno molto di più quando verranno a sapere che sei andata di nascosto alla festa?>> Taylor abbassò lo sguardo e annuì.

<< Però, ecco c’è un ragazzo che mi piace tanto, e Misha ha detto che stasera gli chiederà di diventare il suo ragazzo, e io non posso permetterlo!>>disse convinta. Le scompigliai i capelli, dicendole che avrei parlato io con Aaron e Jenna.

La sera riuscii a convincere i due, facendomi promettere che alle 11 e 30 sarei andata a prendere Taylor, quest’ultima, presa da una gioia irrefrenabile, si mise a correre per tutta la casa urlando.

Aiutai Taylor a vestirsi e a prepararsi per bene, e poi l’accompagnai alla festa. Essì, proprio ieri avevo preso la patente! Mi ritrovai a scuola guida con un’ansia assurda, poi, quando vidi il mio esaminatore, persi del tutto le speranze.

Era cicciottello, con gli occhiali a bottiglia;e una voce nasale… l’uomo dei miei sogni insomma! Mi guardò come a fulminarmi e mi ordinò di partire. Mi dimenticai tutto, anche il mio nome; quell’uomo, la degna copia di Majimbù mi incuteva ufficialmente timore!

Non so come, ma passai l’esame, andammo a festeggiare in un bar tutti insieme e chiamai Cassie,che si complimentò stupendosi quando le dissi che era andato tutto bene.

“ Ti vedevo abbracciata a qualche albero “ mi spiegò, quando le chiesi perché si era stupita.

Proprio questa sera ci saremmo incontrate in una pizzeria con Jake, Edward,Rose, Jazz, Emm e Ally.

Passai a prendere Jake, e poi Cassie.

<< Sono offesa. Perché sei passata a prendere prima lui?>> Sbuffai.

<< Cassie, speravo che la nostra ostilità fosse finita dopo la sbronza>> Disse Jake girandosi verso di lei.

<< Ti sbagli, la sbronza è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso!>> lo corresse Cassie.

Da quel che avevo potuto notare erano grandi amici\nemici.

Arrivammo in pizzeria, e raggiungemmo gli altri, prendemmo posto e iniziammo a scegliere cosa ordinare.

<< Io voglio una margherita con prosciutto cotto e funghi.>> dissi guardando Cassie, che fissava il menu come se volesse ordinare tutto.

<< Io una capricciosa>> Jake.

<< Io una con panna e cotto>> Rose.

<< Io una con Rucola, prosciutto crudo e grana>> Alice.

<< Due con patatine e wurstel>> Jasper ed Emmett.

<< Faccia 3>> Cassie.

<< Io una Messico senza piccante>> Edward. Se Edward aveva tolto il piccante voleva dire che odiava il piccante. Un sorriso maligno increspò il mio volto.

“ Questo è per il geco” mi dissi.

<< Scusate, vado un attimo al bagno>> Mi congedai, e raggiunsi il cameriere.

<< Mi scusi>> Il cameriere mi sorrise e mi chiese come poteva essermi utile.<< Nell’ordinazione di prima, c’è una pizza Messico senza piccante. Il mio amico laggiù ha cambiato idea, e vorrebbe cambiare l’ordinazione,ma dato che si vergogna, eccomi qui>> Timmy, il cameriere mandò un’occhiata a Edward come se volesse mangiarselo, poi capii. Il cameriere era gay.

La fortuna oggi era dalla mia parte.

<< Timmy, posso cambiare l’ordinazione? Il mio amico vorrebbe il piccante più piccante che avete. Questa sera vuole farsi male… e ne porti anche una senza piccante. >>

<< Ma certo signorina. >> Sorrisi.

<< E… sai, da amica ad amico… Edward mi ha detto che sei molto carino… e vorrebbe invitarti al cinema domani sera.>> I suoi occhi si illuminarono di gioia, per poco non si metteva a piangere.

<< Mi ha detto di dirti che ti aspetta allo spettacolo delle 19 all’atomic Cafè>> lo salutai e tornai al tavolo soddisfatta. Mi voltai verso Cassie e sorrisi,mi sarebbe servito il suo aiuto.

Timmy portò le ordinazioni,e quando consegnò l’ordinazione di Edward sorrise a 360 gradi, se ne andò soddisfatto, mentre io sorrisi. Edward iniziò a tagliare la sua pizza, aveva l’acquolina alla bocca, mormorò un buon appetito e morse il pezzo di pizza. All’inizio prese a masticare con foga, poi man mano rallentò; la fronte gli si era riempita di sudore, e le sue guance tendevano al rosso fuoco, come se fosse un pacco di dinamite che sta  per scoppiare.

Ingoiò e si attaccò alla bottiglia dell’acqua a bere; ma si sa che l’acqua non fa altro che aumentare il bruciore, così non gli restò che tirare la lingua fuori e respirare velocemente. Sembrava un cane.

<< Edward, tutto bene?>> Gli chiesi.

<< Brucia, brucia>> si limitò a rispondere. Mi trattenni dal ridergli in faccia e lo guardai con un’aria innocente.

<< Cosa? >> ripetei.

<< Bru… Brucia, cazzo come brucia >> Alice si voltò verso il fratello.

<< Tutto bene Ed.?>> Edward scosse il capo e corse fuori dal ristorante. Io scoppiai a ridere, ma tutti si voltarono verso di me. Scossi il capo e Emmett e Alice uscirono fuori per vedere come stava il fratello.

Chiamai Timmy e mi feci portare la Messico senza piccante, gli diedi quella con il piccante, mentre mi premurai di tagliare una fetta di pizza, in modo tale che Edward non si accorgesse che era stata sostituita.

<< Cosa stai facendo B?>> mi chiese Jazz.

<< Mi sto riprendendo una piccola rivincita>> Gli dissi. Capendo cosa avevo fatto,iniziarono tutti a ridere, poi però, quando i fratelli rientrarono, dovemmo riprendere un po’ di contegno.

<< Io non la mangio questa pizza>> Disse Edward.

<< Edward, amico,l’ho assaggiata io e posso assicurarti che non c’è il piccante.>> intervenne Jake.

<< E secondo te perché io sarei andato a fuoco?>> Emmett prese un pezzo di pizza, lo morse e guardò Edward.

<< Eddino, non è piccante>> Edward prese il pezzo di pizza e lo morse.

<< Forse ci sarà andata una goccia di piccante, non ne fare un dramma>> Tutti annuirono alle mie parole, e tornammo a mangiare tranquillamente.

Finita la serata, riaccompagnai Cassie e Jake.

<< Cassie mi devi aiutare>> lei si voltò e mi sorrise. Dopo una litigata di quelle fenomenali, Cassie aveva costretto Jake a sedersi dietro.

<< Devi mandare un messaggio ad Edward,e dirgli che domani vi incontrerete domani alle 19 al cinema.>>

<< Perché?>> Le spiegai tutta la storia e lei acconsentì subito. Il giorno successivo ci saremmo nascoste dietro un cespuglio per goderci la scena. Ci salutammo, e andai a prendere Taylor alla festa e tornammo a casa.

Era stranamente silenziosa, e quando le chiesi il motivo, mi rispose che era stanca e aveva sonno. Lasciai stare,entrai in camera, mi cambiai, accesi lo stereo e mi addormentai con i Paramore che cantavano, e con la soddisfazione che presto avrei avuto le mie rivincite.

 

***************

Lo so, è un pò cortino, ma sono appena tornata! Scusate!

Stiamo entrando nel vivo della storia ragazze!

Cosa succederà con Timmy??

Un bacione, Lully.

 

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Capitolo 11
*** Yes, my revenge it's fun . ***


 Salve ragazze! Scusate, avrei dovuto postare stamattina ma ho un mal di gola che mi sta uccidendo ( mal di gola ad Agosto, Bah.)

Inoltre sono reduce da un mega pisolo xD Sono un pò intontita.

Non mi dilungo, ringrazio come sempre tutte quante!

I 4 angeli che hanno recensito, i 22 angeli che hanno messo la storia nei preferiti, i 66 angeli che l'hanno messa nelle seguite, e gli 8 angeli che l'hanno messa nelle ricordate.

Buona lettura, Lully.

 

 

Capitolo 10.

 

 

 

 

Dicono di me,

che sono una strega, drogata e truccata e piena di sè.

( Cesare Cremonini - Dicono di me ) 

 

Erano le dieci di mattina, e Cassie era venuta a casa mia per preparare il piano, era voluto venire anche Jake, con grande dispiacere di Cassie, che quando lo vide gli sputò l’acqua in faccia,poi quando iniziammo a parlottare,vidi Taylor aggirarsi silenziosamente per i corridoi, mi scusai con i miei amici e andai dalla mia sorellina.

<< Taylor!>> Lei si voltò e mi sorrise, ma non era uno dei suoi soliti sorrisi, era un sorriso triste. << Che cos’hai?>> le chiesi.

<< Niente perché?>> scossi il capo.

<< Taylor, il fatto che io non voglia andare oltre quello che tu mi dici non vuol dire che io sono stupida.Spero solo che tu venga da me per parlare, e dirmi se qualcosa ti turba>> Abbassò lo sguardo e si sedette su una panca che si trovava in corridoio.

<< Ieri sono andata a quella festa, ma forse, anzi sicuramente avrei fatto meglio a non andare.>> mi disse. Mi preoccupai, le era successo qualcosa?

<< Ti hanno fatto qualcosa Ty?>> mi abbassai alla sua altezza, ma lei scosse il capo.

<< Ho visto Erick che si baciava con quella grandissima stronza di Misha. Ti rendi conto? Mi ha fregato il ragazzo!>> I suoi occhi si fecero lucidi e io l’abbracciai.

<< Taylor, guarda meglio perderli che trovarli ragazzi così. Sono sicura che troverai la persona giusta, come hai detto tu, bisogna aspettare solo l’anima gemella.>> Sorrisi e mi abbracciò stretta.

<< Forza, ora vieni a farti due risate>> la feci alzare e la portai in camera mia.

<< Cosa?>> la feci sedere vicino a Cassie che le sorrise.

<< Io e Edward ci siamo dichiarati guerra, e pomeriggio attueremo una parte della vendetta: quella più divertente!>> le spiegai in breve la storia e la vidi sorridere.

<< Sei diabolica Sorellona!>> ricambiai il suo complimento e le feci l’occhiolino.

<< Ah, io sono Cassie! Tua sorella non ci ha presentate, l’educazione non sa nemmeno dove sta di casa.>> Cass mi fece una linguaccia e strinse la mano a Taylor.

<< Quell’inetto laggiù è Jacob, ma ti consiglio di non parlarci, i microbi della stupidità si diffondono in fretta quando parla>> la mia amica, terminò la sua arringa con un sorriso soddisfatto sulle labbra.

<< Qui l’unica inetta sei tu Cassie. Ma che nome è Cassie?>> Si domandò Jake alzando le braccia al cielo. Io intanto mi sedetti vicino a Taylor e le sorrisi, lei mi abbracciò e mormorò un “ grazie sorellona”.

<< Ha parlato quello che ha il nome di un cane>> ribattè Cass.

<< Se io ho il nome di un cane, il tuo nome è quello di una talpa senza pelo.>> Cass si alzò e si avvicinò a Jake.

<< Prova a ripeterlo cane>> Uh, una lotta di wresling! Non ne avevo mai vista una dal vivo!

<< Il tuo nome è quella di una talpa senza pelo! >> continuò Jake.

<< Ragazzi, non voglio scene del crimine nella mia camera.>> cercai di richiamarli ma con scarsi risultati.

<< Ragazzi!!>>

<< Zitta tu>> mi dissero in coro. Spalancai gli occhi e mi arrabbiai.

<< Adesso basta!>> urlai << se non la smettete vi prendo a calci nel sedere chiaro? Siamo qui per farla pagare ad Edward, non per litigarci tra di noi!>> Si fulminarono un’ultima volta con lo sguardo e si allontanarono.

Verso mezzogiorno andammo tutti e quattro in cucina per preparare il pranzo, Taylor e Jake apparecchiavano la tavola, io cucinavo e Cassie non faceva nulla. Accesi lo stereo e misi danza kuduro, iniziai a ballare mentre preparavo la lasagna, e Cassie invece era stata obbligata da me a tagliare la mozzarella a cubetti.

Quando la lasagna fu pronta, servimmo i piatti, Cassie era andata a prendere quello di Jake che avevo dimenticato in cucina.

<< Tieni>> Cass, mise la ciotola che gli avevo dato davanti a Jake, e sulla ciotola c’era scritta “ Choco”. Jake la guardò male, si alzò e rovesciò la ciotola in testa a Cassie.

<< Ti ringrazio del pensiero Cass>>.

Passai i successivi quindici minuti a calmare Cass che si stava facendo la doccia.

<<  Quel cane rognoso, io lo sparo. Lo tramortisco, lo libero in un bosco e poi lo inseguo con un fucile per spararlo>> scoppiai a ridere, Taylor si affacciò dalla vetrata di pexiglass della doccia, e mi fulminò con lo sguardo. Nel resto del pomeriggio, decidemmo di vedere un film, io e Taylor, fungevamo da sparti acque tra Cass e Jake, anche se qualche volta venivamo trafitte dalle occhiate che si mandavano tra di loro.

Alle 18:30 ci ritrovammo in cucina,pronti per mettere in atto il piano di vendetta.

 

Arrivammo davanti all’” Atomic Cafè”, e vidi Timmy davanti all’entrata, mi nascosi dietro a un cespuglio grande con gli altri,e presi un binocolo, che mi ero portata per godermi la scena, mentre Jake tirò fuori il suo i-phone, pronto a filmare la scena.

Edward arrivò al cinema e si guardò intorno, Timmy lo vide, sorrise e lo chiamò.

<< Eddiiiiii!!>> sventolò una mano per richiamare Edward e per farsi notare. Edward lo guardò e si girò dall’altra parte. Timmy però non si scoraggiò, gli corse incontro e lo abbracciò. Edward impallidì.

<< Eddi, tesoro, ma come sono contento di vederti!Non ho fatto altro che pensare a me e a te stanotte.>>

<< Tu sei pazzo >> gli rispose Edward. Cercò di divincolarsi, ma Timmy era due volte lui.

<< Non devi vergognarti tesoro, lo so che ti senti in imbarazzo, e che ti senti diverso dagli altri. Non ti devi vergognare, noi omosessuali siamo proprio come gli etero, ma ci piace il sigaro invece del portacenere.>> Io e Taylor ci guardammo e scoppiammo a ridere silenziosamente. Cass si tappava il naso per non fare rumore con la sua risata, mentre Jake, reggeva a stento l’i-phone.

<< Invece a me piace il portacenere!>> Ribattè Edward.

<< Non essere sciocco! Ieri l’ho capito da come mi guardavi: tu sei pazzo di me!>> Timmy diede uno spintone amichevole ad Edward,che rischiò di cadere.

<< Pazzo, tu sei pazzo! Senti, lasciami perdere o te la passerai male>> Edward iniziò a minacciare Timmy, che non si fece spaventare.

<< E cosa vorresti farmi? Io ho tante visioni di me e te sot...>> fu interrotto da Edward che si mise le mani sulle orecchie e per non sentire quello che diceva Timmy iniziò a urlare " Bla Bla Bla".

<< Cattivo Edward, Cattivo!>> Cullen, iniziò ad indietreggiare, e poi corse verso la sua auto. A quel punto non ce la feci più e caddi a terra dalle risate. Edward mise a moto e se ne andò.

Tornai a casa soddisfatta,e Taylor non faceva altro che ridere.

<< Dovrei organizzare una cosa di queste a Seth>> disse sorridendo.

<< No poverino, a proposito di Seth, dov’è?>> Poggiai le chiavi sul mobiletto e vidi Taylor impalata alla porta. Poi alzò il braccio, e l’indice era diretto verso qualcosa, o meglio, verso qualcuno.

Seth stava baciando una ragazza dai capelli neri. Ty iniziò a tirarmi schiaffetti sul braccio, aveva la bocca aperta e un’espressione stupita, si voltava verso di me, e poi verso il fratello.

La trascinai con me fuori dalla porta.

<< Che fai?>> mi chiese Ty << Li lasci lì dentro a sporcare il nostro divano?>> Scossi il capo.

<< Non puoi interromperli in quel modo! Ora io e te entreremo urlando “ C’è nessuno a casa”, in modo che si staccano>> infilai la chiave nella serratura, e dopo aver maledetto il fratello, Taylor fece quello che le avevo detto.

Ci dirigemmo nuovamente in soggiorno, e trovammo Seth e la sua amica a vedere la televisione.

<< Ciao Seth.>> Taylor si sedette vicino al fratello e gli schioccò un bacio sulla guancia.

<< Ciao Taylor, Bella>> Sorrisi e mi avvicinai.

<< Lei è Molly, una mia amica>> Molly ci salutò e noi ricambiammo.

<< seh, amica, si dice così al giorno d’oggi>> mormorò Taylor mentre mi seguiva in cucina.

Bussarono alla porta,e Ty andò ad aprire, dopo due minuti entrò un Edward arrabbiato, molto arrabbiato.

 

 ********

Edward è arrabbiato, molto arrabbiato!

Chissà perchè...

Bon, buonaserata ragazze!

PS: domani come vi avevo già anticipato, non ci sarò, starò via fino a lunedì. Ho la pennetta con i capitoli dietro, farò il possibile per postare.

un bacione, Lully.

  Molly.

 

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Capitolo 12
*** Amici/Nemici e Incertezze. ***


 

 

 

 

 



Buona sera ragazze, come promesso sono qui ad aggiornare * si è chiusa nella camera per impedire agli zii di rompere le scatole
*. Sono arrivata stamattina e sto morendo dal caldo. Pomeriggio ho fatto un mega pisolo, sembrava che lo stessi facendo in una sauna xD

Come sempre ringrazio davvero tutte!

Chi legge silenziosamente,chi ha recensito, e chi ha messo la storia tra le seguite, le preferite, e le ricordate.

Le note a fine capitolo.

PS: la grafica non c'è, è già molto se posto xD

Un Bacio, buona lettura, Lully.

 

Capitolo 11.



Dicono di me,
che sono una strega drogata e truccata e piena di sé.
 ( Cesare Cremonini - Dicono di me.)



Sembrava volesse prendermi, buttarmi sul tavolo per poi mollarmi un paio di cazzotti.
Iniziai a sudare freddo, facevo fatica ad inghiottire persino la saliva.
<< Edward! >> Esclamai stupita. L’ultima cosa che mi sarei immaginata è che venisse a compiere un omicidio in casa della futura vittima, e con dei testimoni oculari!
<< Ma ciao Bella, ti è piaciuto lo spettacolino? >> Meidei, Meidei, siamo a bordo di un veicolo senza controllo, meno 5 secondi all’impatto! Meno cinque, meno quattro…
<< Non capisco di cosa tu stia parlando… >> meno tre, meno due…
<< Ah, no? E cosa mi dici della pizza di ieri? Dove magicamente era sparito il piccante? E del cameriere, Timmy? Che ha cercato di stuprarmi davanti ad un cinema? >> Mi morsi le labbra per trattenere un sorriso. Sì, mi veniva da ridere.
Ogni qualvolta qualcuno iniziava a dare di matto contro di me, iniziavo a ridere come una scema.
La situazione però era più grave: negare fino all’ultimo, o ammettere subito la mia colpa? Oh, insomma mica lo avevo mandato al patibolo! Cioè, più o meno, ma solo io vedevo la parte positiva? Tante buone risate!
<< … Oh, Ed, non te la sarai presa, vero? Era uno scherzo innocente!>> Mi misi dietro l’isola della cucina, in modo da averlo a debita distanza, se avesse voluto tirarmi qualcosa, mi sarei abbassata in tempo.
<< Uno scherzo innocente? Uno scherzo innocente? E per quanto sarebbero continuati i tuoi scherzi innocenti? Se non avessi costretto Timmy a parlare, a quest’ora chissà cosa staresti programmando! >> Scosse il capo. << Sai Bella, ti credevo diversa; ma mi sbagliavo. Sei solo una stupida ragazzina viziata!>> Cosa? Io stupida ragazzina viziata? Ma lui si era visto qualche volta allo specchio, o rifletteva di luce propria?
<< Il toro che dice cornuto all’asino! Ha parlato il Santo! Non eri forse tu, quello che non mi ha dato tregua in questa settimana? E poi, viziata, non sei forse, ancora tu; quello che cambia una ragazza al giorno?>> Sul suo viso si dipinse un sorriso soddisfatto.
<< Gelosa?>>
<< No, disgustata direi >> scrollò le spalle come se non gli importasse.
<< Io invece sono disgustato da te, come hai potuto farmi questo?>> Davvero stava facendo del vittimismo?
<< Oh, andiamo non esagerare Edward, non ti ho mica ucciso! Ti ho già detto che è stato uno scherzo innocente, mi sembra che tu sia ancora qui, vivo e vegeto!>>Si era forse scordato della pallonata, del geco, del cornetto e del film horror?
<< Io non ti ho mandato un gay al cinema!>>
<< E’ questo che ti ferisce Edward? Hai paura che Timmy abbia intaccato la tua eterosessualità? >>Alzai gli occhi al cielo e sbuffai: quanto la stava facendo lunga.
<< Davvero non riesci a capire? Non mi infastidisce Timmy. Mi infastidisce che sia stata tu ad architettare tutto! Non ti facevo così meschina e doppiogiochista!>> Prese le sue chiavi e se ne andò.
<< Eddi! >> Lo rincorsi fino all’auto e lo abbracciai.
<< Dai, dai, scusa, scusa. >> Gli feci il mio sguardo da cerbiatto e il labbro tremolante.
<< No >> disse scuotendo il capo.
<< Eddai, su. >> Scosse ancora il capo, poi sorrise, e mi abbracciò.
<< Sei una piccola peste >> Scoppiai a ridere contenta.
<< Amici\ nemici? >> lui annuì e mi diede un bacio sulla guancia.

Passarono due settimane, e in quelle due settimane Edward e io eravamo diventati ottimi “amici”, continuando sempre a punzecchiarci e a farci scherzi stupidi. L’ultima volta mi ero trovata un ragno finto sul cuscino, e Edward seduto sulla sedia a dondolo che rideva. Un pomeriggio decisi di andare a fare una passeggiata a Central Park da sola, mi ero fermata al laghetto, mi ero seduta, e avevo iniziato a giocare con Choco , poi, mi avviai verso la macchina,e fu lì che lo vidi: era con Kirisha, e si stavano baciando. Il sorriso che avevo sul volto si spense e qualcosa dentro di me, si spezzò. Entrai in macchina e tornai a casa.
Appena arrivata a casa, andai in camera mia, e mi stesi sul letto.
<< Tutto bene Bells?>> Jenna entrò in camera mia, e si sedette vicino a me.
<< Si, tutto bene.>> Mi sorrise e mi prese ad accarezzare i capelli.
<< Sai che se c’è qualcosa che non va,puoi parlarne con me, vero?>> Annuii.Mi sarei dovuta confidare con Jenna? Infondo quando parlavo con Reneè mi dava sempre degli ottimi consigli, perché non avrebbe dovuto farlo la mia madre naturale? Così, raccontai tutto a Jenna, di Central Park, del mare, del ristorante, del cinema,della visita di Edward a casa, e per concludere in bellezza, il mio incontro non ravvicinato di Kirisha ed Edward.
<< E’ possibile che tramite i battibecchi, tu ti sia affezionata ad Edward, più di quanto tu possa immaginare.>> Mi rispose lei.
<< Ovvero?>> domandai.
<< Credo che tu ti sia innamorata di Edward tesoro. Insomma, da quel che mi dici tu, ti fa stare bene,e inoltre quando lo hai visto con quella ragazza lì, ti sei arrabbiata. Beh, questa si chiama gelosia tesoro.>> Passammo un altro po’ di tempo a parlare, dopo di che, Jenna mi diede la buonanotte.
<< Ah, un’ultima cosa..>> le dissi, lei si voltò e mi sorrise.
<< Grazie mamma>>  Il suo sorriso si ampliò, annuì con il capo e mi lasciò sola.
Io, innamorata di Edward Cullen?

 

 

***********

Bella e Edward hanno fatto pace... in teoria. Pensate che Edward l'abbia perdonata troppo facilmente?

In secondo luogo, Bella ha chiamato per la prima volta, Mamma la sua vera madre ( Jenna). **

Terzo: Bella si è accorta che forse è innamorata di Edward.

Quarto: Kirisha è tornata tra noi.

Hehe che quadro generale!

Bon, vi lascio!

Mio cugino vuole vedere i Teletubbies -.- Vi prego sparatemi, anzi, sparate loro.

Un bacione, a domani ( se sarò ancora viva).

Lully.

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Capitolo 13
*** Come conquistare ***


Buongiorno belle ragazzuole!

Mi sono appena svegliata dopo aver passato una giornata e una nottata traumatica ieri.

1: a darmi il benvenuto c'era un tizio affianco casa di nonna, che cantava...penso di aver perso l'udito. Ha rovinato alcune delle mie canzoni preferite. Il bello, è che quest'ultimo, era convinto di essere bravo!Infatti, per far ascoltare anche noi il suo talento, si è munito di microfoni e amplificatore.

2: I Teletubbies: Un giorno a Teletubbilandia, Lully sparò tutti i Teletubbies... YEEEEEEEEEEEEEEE! * Si accuccia ad un angoletto buio e ripete " i teletubbies no, i teletubbies no"*. A pensarci bene, poi ti vengono le domande, come cavolo fanno a piacerti i teletubbies? okay, mio cugino ha 2 anni, ma a questo punto forse è più intelligente Dora l'esploratrice...No, è un'altra cazzata. Sto delirando.

3: ieri ho guidato di nuovo! Ah ah..è stato un disastro. Mi ha chiesto di nuovo di mettere la seconda... -.-" mi è morta la macchina. Poi intelligentemente volevo fare la partenza in terza... e poi, colmo dei colmi, la retromarcia! Non sapendo dove guardare, ho tolto la testa fuori dal finestrino, in stile camionista, mentre Remo ( Uno dei due fratelli, entrambi fanno gli istruttori), mi guardava shockato, e rideva.

Quando gli ho chiesto perchè ridesse, mi ha detto: devi guardare da dentro, non togliere la testa fuori.

... E non me lo potevi dire prima?!?!

Vabbè, vi lascio al capitolo! Ringrazio come sempre tutte!

Un bacione, Lully

 

 

 

 

Capitolo 12.



Quella notte non dormii, ero troppo occupata a darmi una risposta: io innamorata di Edward? Ma quando mai?
Ero sempre stata dell’idea che mi sarei innamorata di qualcuno che conoscevo, qualcuno che mi avrebbe affascinata con il suo carattere; e invece, mi ero innamorata di Edward, un ragazzo che mi rendeva la vita impossibile con i suoi scherzi, e che faceva il latin lover. La cosa non andava per niente bene, anzi, non andava proprio! Girai il cuscino dall’altro lato, e ci immersi la faccia.
No, quello che provavo per Edward Cullen non era amore, era affetto. E la mia non era gelosia, era rabbia verso le ragazze come Kirisha, che aprivano le gambe al primo che capita. Sì, questa era la risposta esatta. Non provavo amore, solo affetto.
Cercai di convincermi, mi alzai, e mandai un messaggio a Cass.

Alle 10 da Starbucks, dobbiamo parlare. Baci, B.

Mi feci una doccia ghiacciata per riprendermi, e mi cambiai. Il cellulare vibrò.

Ti rendi conto di che ore sono? E’ l’alba, lasciami dormire.

 
Sbuffai, Cass era una grandissima dormigliona, era capace di entrare in letargo, più dormiva, e più voleva dormire.

Muoviti, mi serve una seduta psicologica.Se mi aiuterai, pomeriggio andremo a fare shopping.

 
Scesi in cucina a fare colazione.
<< Buongiorno!>>  Diedi un bacio sulla guancia a Ty, a Seth, a Jenna e ad Aaron.
<< Tutto bene tesoro?>> Mi chiese Aaron mentre addentava il suo Pancakes.
<< Si papà, tutto bene>> La forchetta gli cadde nel piatto e mi guardò.
<< Tutto bene?>> Gli domandai.
<< Si, è…che non me lo aspettavo>> Sorrisi, e versai lo sciroppo di more sul pancakes.
<< Che bello, inizierò il secondo anno di liceo!>> Si trovò ad esclamare Ty.
E’ vero! Eravamo a fine Agosto! Era passata così velocemente l’estate?
<<  Bells, tu quest’anno ti diplomi!>> Mi ricordò. Alzai gli occhi su di lei.
<< Già… Yuppi!>> esclamai svogliata. Diploma… mi sembra ieri che facevo l’asilo, con il Kinder Pinguì in mano, e lo zainetto di Tom&Jerry, invece ora, mi ritrovo a prepararmi psicologicamente per il lancio del cappello.
<< Che figo, avrò una sorella a scuola più grande di me>> Si voltò verso Seth, che la guardava annoiato << Così non potrai fare lo spaccone!>> poi si girò verso Aaron. << Papo, quando dura la crisi adolescenziale che ha colpito tuo figlio? Sembra la copia di Tutankamon!>> Aaron sorrise e scosse il capo come per dire “ non lo so, e non lo voglio sapere”. Il cellulare vibrò.
 

Ti odio.

Anche io ti voglio bene Cass, ci vediamo alle 10. B.


Alle 10 mi ritrovai ad aspettare Cass davanti Starbucks, era in ritardo come al solito. Vidi Cass arrivare con Jake.
<< Ciao! Ho pensato di portare anche lui, sai com’è, se ti serve uno psicologo non contare su di me, o meglio, contaci, ma dopo serve a me uno psicologo per riuscire a spiegarmi quindi eccoci qui. >> Mi disse Cass mentre si sedevano.
<< Ciao ragazzi,grazie per essere venuti>> dissi mentre sorridevo. Erano degli amici fantastici.
<< basta con le smancerie, dicci cosa è successo >> Il cameriere interruppe Cass, prese le ordinazioni, e iniziai.
<< Credo di essermi innamorata di Edward >> Cass, si voltò verso Jake. Chiuse gli occhi, si tappò le orecchie, e iniziò a mormorare “ Ba Ba Ba Ba”. Scosse i capelli, e mi guardò.
<< Dicevi? Ho appena fatto un sogno ad occhi aperti, in cui tu dicevi di essere innamorata di Edward >> Il cameriere portò le ordinazioni. Io guardai Cass e ripetei: << Credo di essermi innamorata di Edward Cullen .>>  Cass rischiò di affogarsi con il cappuccino.
<< Jake, Jake, fa qualcosa, questa ragazza sta dando di matto! >> Jake mi guardava come se avessi appena bestemmiato.
<< Bells, Bells, guardami >> Mi disse Jake << Il problema della droga, si può superare, ce la faremo insieme. Io e Cass ti aiuteremo!>> continuò mentre mi scuoteva.
Cass annuì.
<< Se poi sei arrapata, questo è un altro paio di maniche. Ti trovo io qualcuno con cui fare una sana scopata. Tranquilla, Edward Cullen sparirà dai tuoi pensieri.>> Scossi il capo. Davvero non mi capivano?
<< Pensavo mi avreste capita, e che mi avreste dato un consiglio, ma a quanto vedo mi sbagliavo.>> Mi alzai e Cass mi guardò dolce.
<< Scusa tesoro, pensavamo stessi scherzando. Su, siediti e parliamo>>Mi sedetti e Jake sorrise a Cass .
<< Cass, hai perso 50 dollari.>> lei scosse il capo, lo fulminò con lo sguardo e tornò a guardare me.
<< Perché hai perso 50 dollari?>>
<< Jake ha scommesso fin dall’inizio che tu ti saresti innamorata di Edward>> Guardai Jake e mi sorrise.
<< Ricordi cosa ti ho detto? Dall’odio nasce l’amore>> Scossi il capo ricordando quello che mi disse Jake e sorrisi.
<< Il problema è che lui mi considera un’amica Jake. >> Gli ricordai.
<< E noi cosa ci stiamo a fare qui, Bells? >> Pagammo, e mi portarono ai grandi magazzini per fare shopping, mi fecero comprare di tutto, dalle pantofole con il ciuffo di piume, a un pigiama con Homer Simpson.
<< E ora mia cara, la parte più interessante, l’intimo >> Cass mi prese per il braccio e mi portò da Victoria’s Secret.
Provai di tutto, dai bustini, ai completino più pervertiti che lasciavano poco all’immaginazione.
Poi mi fecero mandare un messaggio ad Edward, dicendogli di incontrarci alle 21 al Moondance.
Edward mi rispose con un “ Okay scricciolo “.
<< E se si portasse dietro anche la Barbie?>> domandai. Cass si voltò verso di me, e alzò un sopracciglio. Non oserà farlo, o Timmy per lui sarà il ricordo più bello che abbia mai avuto >>  Mi gelai sul posto sentendo la sua voce, e incurvai le mie labbra in un sorriso spaventato.

http://www.youtube.com/watch?v=XeFGYdvo0C0


Quando arrivammo a casa,mi fecero un restauro completo. Iniziammo dalle 16 del pomeriggio e finimmo alle 19:30, erano state le ore più difficili di tutta la mia vita.
Eravamo passati dal massaggio Shazu a quello dove una persona ti cammina sulla schiena, e stavo per lasciarci le penne.
<< Ma con tutte le persone di questo mondo...ahiu pesi cazzo! Perchè proprio tu Jake? >> Era la peggior tortura che avessi mai visto fare, presto mi sarei ritrovata i piedi di Jake nella cassa toracica.
<< Perchè così ti rilassi di più Bells, e poi non credo che Jake sia in grado di fare una manicure. >> disse Cass che stava stendendo una striscia di  smalto rosso sul mio mignolo.
<< Jake scendi ti prego, penso di essermi rilassata abbastanza >> Lo ripresi, altri cinque minuti e sarei morta,ero sicura che la mia schiena fosse diventata piena di crateri, con la forma del piede di Jake.
<< Ma se ho appena iniziato! Se vuoi posso iniziare a saltare! >>propose.
<< Jake se non scendi subito ti faccio bere acido muriatico la prossima volta che vieni a pranzo qui >> gli dissi. Triste, Jake scese dalle mie spalle.
Poi, arrivò l'ora dell'acconciatura.
Jake e Cass riempirono i miei capelli di bigodini, facevano un male cane,e inoltre Jake mi stava perforando il cranio perchè non riusciva a fissarli.
<< Se aprirai un salone di bellezza Jake, sappi che non ci verrò mai >>
Alla fine di tutto quel trambusto, però il lavoro finale non era affatto male, anzi era davvero stupendo..tralasciando le spalle rotte, avevano fatto un ottimo lavoro.

<< Allora, devi essere seducente, ma allo stesso tempo semplice. Maliziosa, ma ingenua allo stesso tempo. Troia, ma allo stesso tempo casta. Hai capito? >> .... Come faccio a essere tutte ste cose senza non esserlo?

<< Si si, credo di si >> risposi.

<< Ogni volta che bevi qualcosa devi leccarti le labbra con fare sensuale e disinvolto >> Continuò Cass. << Devi essere sempre sicura di ciò che dici. Arriccia i capelli, accavalle le gambe, gonfia il petto per far vedere il seno >>terminò.

<< Mi sembra di stare assistendo a un documentario sull'accoppiamento. >> disse Jake. Scrollai le spalle e sospirai.

Bene, tra meno di un'ora e mezza sarebbe iniziata la missione: " Conquista il tuo miglior nemico".

 

***************

Missione conquista in tuo nemico mode on.

Bene ragazze, spero vi sia piaciuto il capitolo!

Un bacione, Lully.

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Capitolo 14
*** Goodbye. ***


Buon pomeriggio ragazze!

Allora, ho appena finito di scrivere questo capitoletto..che va per domani, nell'eventualità ( molto probabile), che io non posti. Stasera arriva mia zia, e quindi domani festone, per questo vi dico che mi sarà molto difficile postare.

Spero che questo capitolo non vi deluda.

Ringrazio come sempre tutte!

Un bacione, Lully.

 

 

 


Capitolo 13.


Guardo nella tua direzione,

Ma tu non mi degni di uno sguardo, Vero?

So che non mi ascolti,

perchè dici di vedere bene attraverso me,vero?

Ancora e ancora,

dal momento in cui mi alzo, fino a quando vado a dormire,

sarò lì accanto a te, prova a fermarmi,

aspetterò in fila, solo per vedere se ci tieni.

( Shiver - Coldplay)

 

 


Alle 20:45 Edward si presentò a casa mia,scesi le scale, e lo vidi parlare allegramente con Taylor e Seth.

<< Cosa ci fai tu qui? Non dovevamo vederci direttamente al MoonDance? >> Gli chiesi mentre mi sedevo accanto a lui.

<< Si, ma sono passato a prenderti >> Mi rispose Ed.

<< Dove credi di andare con quel vestitino corto Bells? Fila a cambiarti>> Edward annuì alle parole di mio fratello.

<< Devo ricordarti che sono più grande di te, Seth?>> Taylor girava la testa da me a Seth, come se stesse seguendo una partita di ping pong.

<< E io devo ricordarti di essere un fratello geloso?>> Sorrisi e gli scompigliai i capelli.

Salutai i miei fratelli, ed entrai in auto.

<< Hai invitato anche Kirisha? >> Domandai in preda all'ansia. Se l'avessi trovata lì, le avrei strappato quella balla di fieno che si ritrovava in testa, per poi fargliela mangiare.

 << No, perchè avrei dovuto? >> mi rispose sorridendomi.

<< Non so, dato che è la tua ragazza, pensavo volessi stare anche con lei >> Brava Bells, se ora la chiama, ti freghi.

<< Non è la mia ragazza, ma diciamo che ha molta... fantasia >> scossi il capo e guardai fuori dal finestrino.

Fantastico, mi ero messa contro una contorsionista, maga del sesso. Forse, avrei fatto meglio a prendere le valige e andare in qualche stato straniero, per prendere i voti. Insomma, una vergine contro un'assatanata del sesso, non c'era storia! Neanche se avessi imparato a memoria tutte le posizioni del Kamasutra avrei vinto.

<< Tutto bene? >> No, non va tutto bene per la miseria, mannaggia alla mia boccaccia.

<< Sì, tutto bene >> Dissi continuando a guardare fuori dal finestrino. Mi ero rovinata da sola la serata, ero un genio, non c'è che dire.

<< Che hai fatto oggi, Fiona? >> Lo guardai male, quel nomignolo non mi piaceva affatto, era più carino scricciolo.

<< Niente, tu Shrek? >> Sorrise e srollò le spalle.

<< Niente, un pò di ginnastica >> sorrise malizioso, e io abbassai lo sguardo. Sentivo le lacrime agli occhi.

Edward era un grandissimo puttaniere,altro che Casanova, il primato ormai lo aveva conquistato lui.

Ormai ci stavo perdendo le speranze, come avrei fatto a conquistare Edward, se lui voleva solo divertirsi? Io non ero quel tipo di ragazza, io volevo il vero amore, volevo qualcuno che amasse solo me, non qualcuno che andava con tutte solo per divertirsi. Ma non mi sarei abbattuta, non mi sarei ridotta uno straccio solo perchè lui non mi voleva, sarei andata avanti lo stesso...o almeno, era quello che speravo.

<< Cosa farai quando troverai la ragazza giusta? Quando ti innamorerai dico.. >> mi voltai verso di lui,e studiai la sua espressione.

<< In che senso? >> si voltò verso di me con un'espressione pensierosa.

<< Non pensi che alla tua ragazza darà fastidio sapere che sei stato con tutta la popolazione femminile di New York?>>

Sorrise.

<< Il passato è passato, quando troverò quella giusta, le parlerò chiaramente. Insomma, non potrà condannarmi solo perchè ho questo hobby >> Scosse il capo.

<< E se dovessi tradirla? Insomma, se mentre stai con lei, tu la tradisci?>> Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.

<< In questo caso, sarei sicuro di non amarla. Ma per il momento non ho problemi, non voglio storie serie almeno fino ai 25 anni,>> Chiusi il discorso lì. Non mi faceva bene rimuginare su tutte quelle cose.

Arrivammo al NewMoon, ci sedemmo ad un tavolino, e ordinammo da bere.

<< Eddi! Cosa ci fai qui?>> Kirisha, era un vero  e proprio Herpes: spuntava nei momenti meno opportuni, ed era davvero irritante. Si sedette sulle sue gambe, ignorando me, e lo baciò. Edward le infilò una mano sotto il vestito, io mi congedai, e andai al bancone, presi il cellulare e mandai un messaggio a Jake.

Vienimi a prendere, ti prego.

 

Ordinai un doppio margarita, e lo bevvi a fondino.

<< Non dovresti bere così velocemente, potrebbe farti male.>> Un ragazzo alto, occhi azzurri e capelli neri, si sedette vicino a me, ordinò una birra, e mi sorrise.

<< Tanto...>>  Avrei preferito una botta in testa per dimenticare tutto: la morte di Charlie e Reneè, e soprattutto dimenticare Edward.

<< Io sono Damon. >>  disse prima di attaccarsi alla bottiglia di birra per bere.

<< Bella >> Mi chiese se volevo ballare con lui, accettai e andammo in pista, buttai uno sguardo al mio tavolo, e vidi Edward e Kirisha che continuavano a baciarsi.

Iniziai a ballare con Damon, non volevo pensare ad Edward, no. Mi sarei divertita anche io, e Jake mi sarebbe venuto a prendere presto.

Mezz'ora dopo, mentre stavo ancora parlando con Damon, vidi Jake e Cass all'entrata del locale; salutai Damon, e li raggiunsi. Non mi degnai nemmeno di salutare Edward, presi Jake e Cass e andai verso la loro macchina. Salii e non proferii parola. Arrivammo a casa mia, mi ero rifiutata di parlare in auto, mi sedetti sull'amaca in giardino, e Jake, e Cass si sedettero vicino a me.

<< Si può sapere cosa succede? Devo tirarti fuori le cose con le pinze?>> Scoppiai a piangere.

<< Tesoro...>> Cass mi abbracciò e mi fece piangere, le bagnai tutta la maglia sporcandola di mascara, ma non gliene importò nulla.

 

 

Si può sapere dove sei finita? Te ne vai senza dire nulla? Hai idea di quanto mi sia preoccupato? Rispondi maledizione!

 

Spensi il cellulare. Era da ieri notte che Edward mandava messaggi e chiamava, ma non gli avevo risposto. Aveva iniziato a chiamare anche a casa, ma avevo chiesto a Taylor di dire che ero da Cass.

Questa sera zia Sendy, aveva organizzato una cena con i Cullen, a cui eravamo stati invitati anche noi.

Non c'è bisogno di dire quanto mi sia demoralizata a questa notizia, più cercavo di evitare Edward, e più lo incontravo.

<< Bella... >> Jenna entrò i camera e si sdraiò accanto a me. La abbracciai, e lei iniziò ad accarezzarmi i capelli.

<< Mamma, io...>> alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi lucidi.

<< Vorrei aiutarti in qualche modo, ma non so davvero cosa fare tesoro >> la abbracciai più forte. E poi, le chiesi, quello che temevo di più, ma anche quello che mi avrebbe fatto stare meglio.

 

 

La sera, a casa di zio Xavier, avevo salutato educatamente tutti, con un buonasera e mi ero eclissata in cucina. Jenna, mi sorrideva comprensiva, e io non potevo fare a meno di sentirmi in colpa.

Durante la cena, non proferii parola, sentivo lo sguardo di Edward addosso, mi limitai a rispondere con " Si", "No", " Okay".

<< Allora Bella, elettrizzata per questo ultimo anno di liceo a NY? >> alzai lo sguardo verso zio Xavier, e abbassai lo sguardo.

<< E' talmente emozionata che non riesce a parlare >> Jazz. Jenna si schiarì la voce, e richiamò l'attenzione di tutti rispondendo a zio Xavier.

<< Bella terminerà l'ultimo anno di liceo a Phoenix >>. Ad Aaron andò di traversi il vino, mentre a Taylor cadde la forchetta dalle mani, il resto della famiglia e non, si limitava a guardarmi esterrefatto.

<< Cara credo di non aver capito bene >> Aaron si pulì con il fazzoletto e guardò Jenna.

<< Bella finirà i suoi studi a Phoenix >>

<< Perchè? >> il suo sguardo si spostò su di me. Ma fu Jenna a riprendere la parola.

<< E' solo un anno, non è giusto farle cambiare ambienti, professori, piano di studi..si troverò di sicuro meglio lì...e poi verrà a trovarci a ogni festa, sarà come se fosse al college. >> Disse stringendomi la mano.

<< Ma non è al college! Nemmeno è arrivata, perchè te ne vuoi andare Bells? Non stai bene con noi? Non siamo abbastanza affettuosi? Noi possiamo cambiare >> Taylor prese parola con le lacrime agli occhi. Scossi il capo.

<< Non siete voi, sono io..non sono pronta a cambiare tutto..io..>> Taylor si alzò, e salì in camera di Rose. Mi alzai e la rincorsi, aveva chiuso la porta a chiave.

<< Ty! Ty aprimi per favore, tu non centri nulla! Sono, sono io! Ti prego apri! Fammi spiegare! >> Le lacrime iniziarono a rigare il mio volto. Perchè non ne combinavo una giusta, accidenti?

<< Vai via! Non ti voglio vedere! Tornatene a Phoenix! Tu non esisti più per me! Ho vissuto bene senza di te fino ad ora, e continuerò a farlo. Tutti continueremo a farlo!>> Quelle parole mi colpirono più di due sassi. Indietreggiai e uscii fuori da quella casa, tornai a casa "mia", raccimolai le mie cose, presi le chiavi dell'auto, e partii.

Avrei fatto meglio ad allontanarmi.

Aveva ragione Taylor, sarebbero stati meglio senza di me.

 

****

Abbassate quei forconi! E quei sassi?

Sono in pace! * sventola la bandiera bianca*.

La storia doveva andare così fin dall'inizio.

E' necessario che la storia vada così, per motivi di copione.

Mi scuso per chi ci è rimasta davvero male, credetemi, nemmeno a me ha fatto piacere scrivere questo capitolo; preferisco quelli allegri!

Cosa succederà ora?

Un Bacio, Lully.


 

 

 

 

 

 


 

 

 

 


 



 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Capitolo 15
*** Il tempo passa... ***


Buongiorno ragazze!

Todo bien? Sono tornata poco fa a casa, la settimana prossima andrò di nuovo da nonna, voglio godermi quelle piccole pesti dei miei cuginetti. Ieri volevano venire tutti e due in braccio a me, mi è dispiaciuto averne preso solo uno, ma non ce la facevo  tenerli entrambi in braccio mentre camminavo xD.

Allora, ringrazio come sempre tutte!

Un bacione, buona lettura!

Ps: ci saranno dei piccolissimissimi salti temporali.

 

 

 

Capitolo 13.

 

 

 


nessuna preoccupazione o problema
rimpianti ed errori
e ricordi
Chi l’avrebbe detto
che sarebbe stato dolce-amaro
questo sapore

Non ti preoccupare
troverò qualcuno come te
Ti auguro solo il meglio

( Adele- Someone like you)

 

Erano ormai due mesi che mi ero trasferita a Phoenix per finire il liceo,o meglio, per sopprimere l'amore che provavo per Edward. Jenna veniva a trovarmi ogni fine settimana con Seth, Aaron e Taylor invece non li sentivo dalla sera in cui ero andata via; Jenna continuava a dirmi che dovevano solo sbollire un pò e poi si sarebbero accorti che avevano sbagliato. Qualche volta avevo sentito Rose, Jazz e gli zii per telefono, ma nient'altro. Solo il giorno del mio compleanno avevo parlato anche con Emmett e Alice, per fortuna Edward non era presente o lo avrei ucciso per telefono.

Mi alzai per andare a scuola,oggi avrei avuto compito di trigonometria; ero molto agitata, io e le materie scientifiche non andavamo molto d'accordo, le cose le sapevo, ma poi entravo in panico, per fortuna ero seduta con Angela, una delle mie più care amiche, che era un genio in tutte le materie. Arrivai a scuola con la mini cooper, e aprii l'ombrello.  Mi diressi in aula, e trovai Angela che aveva la testa sul banco.

<< Angie, cos'hai?>> Lei, alzò lo sguardo e sbuffò.

<< Ho sonno, non ho dormito molto questa notte a causa del vento >> Mi sedetti vicino a lei, e annuii. In effetti questa notte c'era stata una vera e propria bufera, neanche io sarei riuscita a dormire se non ci fossero stati i tappi per le orecchie ad aiutarmi.

<< Già... speriamo che un tronco d'albero sia caduto davanti la casa di Earlwood bloccandogli il passaggio, così non facciamo il compito.>> Dissi pregando che Earlwood si assentasse.

Come sempre,pregai invano, infatti cinque minuti dopo il prof si presentò tutto sorridente, porgendoci i fogli del compito. Fosse solo questo, per la seconda volta fece mettere Angie lontano da me. " Ma allora è un vizio!" pensai, " e ora come faccio a controllare i risultati? Maledettissimo stronzo!" dopo 15 minuti di insulti, abbassai lo guado sul foglio e mi vennero le lacrime agli occhi.

Alla fine, consegnai il compito con il morale a terra, non ero sicura di aver svolto le cose nel migliore dei modi, ma ormai non si può piangere sul latte versato. Uscii fuori dall'aula e mi diressi verso l'aula di inglese; andai a sbattere però contro qualcosa,o meglio qualcuno.

<< Scusa, non ti ho visto! >> alzai lo sguardo e vidi Damon sorridermi << Damon?>> chiesi incredula.

<< Bella! Come stai, cosa ci fai tu qui? >> Sorrise e mi abbracciò.

<< Bene. Beh, ci studio, tu? >> 

<< Anche io, mi sono iscritto qui perchè sono stato bocciato, ricordi? >> No, non ricordavo quello che mi aveva detto quella sera, ero troppo impegnata ad autocommiserarmi.

<< Ah, sì. Che corso hai ora? >> lui guardò il suo orario, aveva inglese proprio come me. Ci dirigemmo in aula, e fece firmare le varie carte al professore Crowne e si venne a sedere vicino a me. La lezione era su Mr. Frankestein, seguii la lezione mentre  facevo scarabocchi sul quaderno.

<< Dovresti seguire la lezione. >> mi rimproverò Damon sorridendo.

<< E' vero, ma non mi va, ho sonno >> Avevo gli occhi che si stavano davvero chiudendo, ormai sembravano avere una vita propria. Sorrise e tornò a guardare il professore.

Arrivò la tanta adorata pausa pranzo, invitai Damon a sedersi con noi. Al tavolo vi erano Angie, Ben, Mike, Jess e Lauren.

<< Ciao ragazzi, lui è Damon. >> mi sedetti e afferrai la mia coca cola.

<< Allora Bells, tornerai a New York per le vacanze di Natale? >> Angie mi sorrise, e annuii.

<< Credo di sì, ma non ne sono sicura. >> Addentai il pezzo di pizza e mi voltai verso Damon che mi guardava.

<< Che c’è? >> Gli chiesi.

<< Niente… se a Natale vai a New York, potremmo rivederci lì. Vado da mio cugino >>

<< Mi farebbe piacere >> gli risposi, per poi continuare a parlottare con gli altri.

 

Passò un mese, e da allora avevo instaurato una bellissima amicizia con Damon, mi trovavo su un taxi per tornare a New York per Natale. Non ero affatto calma, temevo la reazione di Taylor e di Aaron, ma ancora di più temevo di incontrare Edward. Il suo ricordo mi stava abbandonando grazie anche all’aiuto di Damon.

Arrivai davanti casa, afferrai i bagagli, pagai la corsa al tassista, e bussai.

Venne ad aprirmi Jenna, che mi sorrise e mi abbracciò, prese il mio trolley e mi scortò in casa; venne a farmi le feste persino Choco.

<< Da quanto tempo cucciolo! Come stai? >> gli grattai le orecchie e chiuse gli occhi.

<< Bella!>> mi alzai e Seth venne a salutarmi.

<< Campione, come stai? Molly?>> Eh già, Seth si era fidanzato con Molly, la stessa ragazza che stava baciando nel salone.

<< Bene,bene >> Si staccò e mi guardò << Taylor è in camera sua. >> Annuii, e salii le scale, per poi bussare alla porta.

La porta si aprì, e Taylor sbiancò.

<< Posso entrare? >> le domandai. Mi fece spazio per entrare, e chiuse la porta.

<< Come stai? >> le chiesi mentre lei si sedeva sul lettone.

<< Benissimo, tu? >> mi rispose indifferente.

<< Taylor, lascia che ti spieghi per favore. >> mi sedetti accanto a lei, ma si alzò dal letto e andò alla finestra.

<< Non c’è bisogno che tu mi spieghi nulla, hai preso la tua decisione, non puoi tornare indietro. >> la sua voce era fredda.

<< Sai una cosa Taylor? Sei solo una bambina viziata, vedi solo quello che fa comodo a te, non pensi che io lo abbia fatto per stare meglio, perché soffrivo. Pensi che io ti abbia in qualche modo tradita, mentre invece non è così, pensi che io stia meglio lì? Da sola? Ti sbagli mia cara, se io ho scelto di andare lì, è perché qui non stavo bene, perché Edward, la persona di cui mi ero innamorata, se ne fregava di me. Ma tu sei talmente egoista da non voler capire. Mi dispiace, pensavo mi avresti appoggiato, evidentemente mi sbagliavo.>> uscii da camera sua, presi il cappotto, e uscii fuori.

L’aria fredda di New York mi fece rabbrividire, tuttavia l’atmosfera natalizia era palpabile ovunque, la città era più illuminata del solito, vi erano Babbi Natali ed elfi ovunque. Mi ritrovai a Rockefeller center dove era stato addobbato uno dei più grandi alberi di natale.

<< Bella! >> mi voltai e vidi Cass e Jake venirmi incontro. Ci abbracciammo e li vidi mano nella mano.

<< Allora è vero! Vi ho detto che ci avrei creduto solo se vi avessi visto con i miei occhi! >> Cass e Jake mi avevano telefonato dicendomi che tra di loro era scoccata la scintilla, dire che la mia mascella si era schiantata al suolo, era dire nulla. Pensai fosse uno scherzo, ma poi pensai a quello che mi disse Jake “ Dall’odio nasce l’amore”, e loro ne erano la prova tangibile.

<< Allora, come procede a Phoenix?>> iniziammo a passeggiare, i negozi erano illuminati, e le canzoncine di natale erano ovunque.

<< Bene, è tutto nella norma. Voi come state? Novità?>> Si guardarono e scossero il capo.

<< Hai già visto Taylor? >> mi domandò Cass, guardandomi seriamente. Sapeva come l’aveva presa Taylor e aveva cercato di parlarle più volte, ma Ty non ne aveva voluto sapere nulla.

<< Sì, continuava a trattarmi freddamente, come se fossi l’ultima criminale di questo mondo, così sono esplosa e le ho detto che è egoista, che non capisce il motivo per cui l’ho fatto..>> dissi dispiaciuta.

<< Vedrai che dopo questa strigliata capirà. >> mi disse Jake mentre mi scompigliava i capelli.

<< Bella! >> Mi girai e vidi Damon con un secondo ragazzo che veniva verso di noi.

<< Damon! >> gli corsi incontro e lo abbracciai. Jake e Cass ci raggiunsero e li presentai.

<< Lui è mio cugino Stefan >> Erano completamente diversi uno con i capelli neri e gli occhi azzurri, e l’altro con gli occhi scuri e i capelli castani.Un pò affamati ci fermammo da starbucks e ci sedemmo a un tavolino.

<< Ragazzi! Bells! >> mi voltai verso la voce che mi chiamava,e vidi Rose e Jazz raggiungerci con al seguito i fratelli Cullen e Kirisha. Le mie vacanze di Natale erano state appena distrutte.

***

Nel prossimo capitolo l'incontro tra Edward e Bella a distanza di mesi, cosa succederà?

Non mi dilungo perchè vado di fretta, un bacione, Lully.

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Please, Save me. ***


Buon pomeriggio ragazze, come state?

Allora prima di iniziare con i ringraziamenti, volevo spiegarvi l'atteggiamento di Taylor, che è stato molto criticato.

Taylor si sente in qualche modo " tradita" da Bella. Pensa che la causa della sua partenza sono loro. Insomma, cercate di mettervi nei panni di un quindicenne, o in questo caso di Taylor; Bella parte, senza dare nessun spigazione concreta, usando la scusa della scuola, inoltre mettete anche in conto che Bella è da poco entrata in famiglia, quindi Taylor pensa che non si sia trovata bene con loro... Con questo non voglio farvi accettare il suo atteggiamento, ma ho ritenuto opportuno spiegarvelo.

Vi ringrazio, come sempre non so da dove iniziare. Ringrazio i 5 angeli che hanno recensito, i 32 angeli che l'hanno messa nelle preferite, i 91 angeli che l'hanno messa nelle seguite, e gli 11 angei che l'hanno messa nelle ricordate.

 Non voglio dilungarmi oltre, vi lascio al capitolo!

Un bacione a tutte, buona lettura, Lully.

 

 

 

 

Capitolo 14.

 

 

 

 

 

 

La storia della mia vita è
cercare quel che è giusto
ma ciò che è giusto continua ad evitarmi
il dolore è nella mia anima
perchè è come se ciò che è sbagliato
ami davvero la mia compagnia

 

( Unfaithful- Rihanna)

 

 

 

Abbassai lo sguardo non appena vidi i sei venire verso il nostro tavolo, volevo eclissarmi, essere risucchiata dal pavimento.

<< Bella, fatti salutare!>> Salutai Jazz, Rose, Emm e Alice.

Edward invece, si sedette vicino Jake e mi liquidò con un ciao. Maledettissimo stronzo. Risposi con un cenno del capo e fissai il mio frappuccino.

Damon strinse la mia mano e mi baciò il capo, sapeva che ero fuggita da New York perché mi ero innamorata di uno stronzo, che andava a letto con tutte, e più volte mi aveva detto che se lo avesse visto, lo avrebbe ammazzato.

<< Come va a Phoenix? >> alzai lo sguardo verso Rose.

<< Bene, bene. Voi tutto bene?>> domandai.

 << Bene, anche se ci manchi..>> rispose Rose.

<< Anche voi mi mancate >> Feci una specie di sorriso, che risultò essere più una smorfia, e mi congedai dicendo che avevo bisogno del bagno. Aprii il rubinetto dell’acqua, mi sciacquai la faccia, e alzai lo sguardo sulla figura riflessa allo specchio.

<< Devo dire che io invece, non sento per niente la tua mancanza >> Kirisha era appoggiata allo stipite della porta e mi fissava con un sorrisetto maligno. Sentii le mani prudermi talmente tanto che dovetti sfregarle tra di loro, immaginai di prendere Kirisha e sbatterla con la testa contro il muro fino a che non le si fosse frantumato il cranio.

<< Se è per questo, io non noto proprio la tua presenza, quindi scusami, ma non ci tengo a parlare con i fantasmi >> mi diressi verso la porta ma mi bloccò il polso. Guardai prima la sua mano che mi bloccava  e poi alzai lo sguardo su di lei.

<< Volevi farmi vedere forse il tuo smalto? Il rosso puttanesco ti dona molto, direi che è fatto apposta per te. Ora se vuoi scusarmi. >> mi strattonai dalla sua presa e aprii la porta.

<< Toccalo, e sei morta >> Disse. Mi voltai con un sorrisetto beffardo e scrollai il capo.

<< Non voglio merce di seconda mano, ti ringrazio. E poi cosa c’è? Hai paura che il silicone non basti più?>> le feci un occhiolino e andai via. Forse avevo sbagliato ad andare via, così facendo avevo dimostrato la mia debolezza; mi ero arresa, e avevo lasciato via libera a quella mongolfiera di Tanya. Arrivai al tavolo  e mi sedetti.

<< Tutto bene? >> mi bisbigliò Damon.

<< Ho appena avuto un incontro ravvicinato con una geisha. >> Kirisha si risedette affianco ad Edward.

<< Ah, Silly girl… >> lo guardai e scoppiai a ridere. Ma come gli venivano in mente? << Secondo te, se la buttiamo in aria, esplode? O si mette a volare?>> L’esposizione delle sue teorie fu interrotto dal suono del mio cellulare; mi alzai e andai a rispondere fuori lontano dalla confusione.

<< Bells! Come stai? Ti salutano tutti! Siamo a Hyden Park! Tu che fai? Ho una notizia bellissima! Io e Ben ci siamo messi insieme!>>

<< Ah! Che bello, sono così contenta per te! >> Ben e Angela erano innamorati da un sacco, ma erano troppo timidi per confessarsi il loro amore.

<< Bells! Ci sei?>>

<< Angie, Angie! Non ti sento! >> risposi. Subito dopo cadde la linea.

<< Nei giorni di festa la linea è intasata. >> Sussultai e mi girai.

<< Stefan, mi hai fatto spaventare.>> Sorrise e di scusò.

<< Damon mi ha parlato molto di te. >> Distolsi lo sguardo da lui, e mi concentrai sulla pista di pattinaggio alla mia destra. << Ah sì? Che ti ha detto? >> lo guardai di nuovo,e mi sorrise. << Beh, sono tante le cose che mi ha detto. Anche io ti avevo visto quella sera in discoteca al MoonDance. >> Il MoonDance. Mi strinsi nel cappotto per fermare i miei brividi, non sapevo se erano brividi di freddo…

<< Che ne dici di andare dentro? Fa un po’ freddo.>> Sfregai entrambe le mani sugli avambracci e guardai verso lo Starbucks.

<< Mi accompagneresti prima a prendere il telefono in auto? E’ proprio qui vicino. >> mi guardai intorno, ma non vidi nessuna faccia amica nei dintorni. << Veramente, io dovrei entrare. >> Iniziai a retrocedere, ma mi afferrò per il polso.

<< Dai, ci vorranno cinque minuti, mi scoccia andare da solo.>>

Annuii, e lo seguii.Arrivammo davanti ad una macchina rossa, la aprì e si sporse per prendere qualcosa, il cellulare pensai. Chiuse lo sportello, mi sorrise, e iniziai ad incamminarmi, quando sentii qualcosa sul mio fondoschiena, e Stefan molto vicino a me.

<<  Se solo ti muovi, ti conficco un proiettile nella colonna vertebrale.>> Mi gelai sul posto, e mi si mozzò il respiro. Ma chi me l’aveva fatta fare? Non avrei dovuto seguirlo!

<< Ora, vieni con me, come se nulla fosse. >> Girammo, e percorremmo nuovamente la strada che avevamo fatto prima, per andare alla macchina.

Toccai la tasca del Jeans, il cellulare era proprio lì, maledizione, come avrei potuto fare. Infilai un dito in tasca, e premetti la chiamata veloce, non sapevo chi stavo chiamando, speravo solo che rispondesse e capisse quello che stava succedendo.

Stefan mi spinse in un vicolo scuro, potei però notare il sorriso beffardo sul suo volto.

<< Cosa vuoi da me, Stefan? Cosa hai intenzione di farmi in questo vicolo scuro? >> la mia voce tremava, cercai di prendere coraggio per affrontarlo, ma cosa avrei potuto fare? Lui aveva una pistola e la pazzia dalla sua parte; io invece avevo paura, e non avevo niente per difendermi.

<< Voglio vendicarmi, vendicarmi di Damon! Ogni volta si prende ciò che è mio! Questa volta non la passerà liscia quel bastardo >> si avvicinò e io iniziai a retrocedere, quando però mi ritrovai con le spalle al muro, lo vidi avanzare ancora di più.

<< Ti avevo vista prima io quella sera al MoonDance, se solo avessi fatto prima di lui, a quest’ora saresti mia! >> Mi tirò un ceffone e mi ritrovai seduta sull’asfalto freddo. Iniziai a tremare di paura. Gli occhi di Stefan erano pieni di odio e rabbia.

<< E’ sempre stato il preferito di tutti, persino i miei genitori lo considerano migliore di me! >> Certo, non li biasimo, mi ritrovai a pensare, chi vuole avere un pazzo come amico o figlio? Mi prese dal cappotto e avvicinò la pistola alla mia tempia, per poi farla scendere fino alle mie labbra.

<< Non ti hanno insegnato che non si da retta agli sconosciuti, bambina?>>  Gli sputai in faccia, e mi ritrovai di nuovo a terra.

<< Non ti permettere più bastarda! >>Mi riprese con la forza e mi scaraventò a terra. Sentii il sangue scendermi dalla tempia, l’odore mi nauseò, e sentii i miei sensi venir meno, ma non potevo permettermi di svenire. La tattica degli opossum non sarebbe servita: Fingere di essere morti davanti all’aquila, non sempre si rivelava essere una buona via di fuga.

Mi alzai con la forza delle braccia, ma mi sovrastò, mi bloccò le mani sulla testa, e prese a sbottonarmi il cappotto.

Iniziai a dimenarmi.

<< Stà ferma,stronza >>fece pressione sui miei polsi e sentii il dolore che si espandeva in tutte le braccia.

<< Lasciami Stefan, non risolverai le cose così! Cosa pensi, che dopo questo sarai accettato? Pensi che violentare una ragazza ti faccia diventare migliore di Damon? >> Mi arrivò un altro ceffone, che mi fece voltare la testa dall’altra parte e sbattere nuovamente contro l’asfalto.

<< Tu non sai niente, niente! >> Avevo le lacrime agli occhi, vedevo tutto offuscato.

Lo sentii armeggiare con la cintura dei miei pantaloni " Vi prego, aiuto!" Mi ritrovai a pensare mentre le lacrime scorrevano sul mio volto.Poi non sentii più il suo peso sul mio corpo.

Mi asciugai le lacrime, e vidi un’ombra prendere a calci Stefan, in seguito, l’ombra mi raggiunse e mi prese tra le braccia. Poi il nulla.

 

*****

Oggi sono in vena di dramma, non so perchè, non  me lo chiedete.

Questa scena non era prevista nella mia testolina, ma oggi, pesandoci ho detto " perchè no?".

Chi sarà l'ombra misteriosa?

Spero vi sia piaciuto lo stesso il capitolo, un bacione, Lully Cullen.

 

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Capitolo 17
*** The Right Choice For Me. ***


Buona sera ragazze, eccomi qui ad aggiornare.

Allora, mentre scrivevo ho avuto momenti di panico; oggi la mia ispirazione non era molta.

Però devo dire che nonostante tutto è venuto un bel capitoletto.

Mi scuso se talvolta trovate lettere mancanti: la mia tastiera è ciompa.

Ringrazio come sempre tutte: le 8 persone che hanno recensito ( come sempre mi fa piacere leggere le vostre recensioni *-*), e tutte quelle che hanno messo la storia nei preferiti, nelle seguite e nelle ricordate.

Bon, vi lascio al capitolo, Buona lettura, Lully.

 

 

 

Capitolo 16.

 

Penso che tu possa fare molto meglio di me
Dopo tutte le bugie che ti ho fatto credere
Il senso di colpa mi assale e inizio a vedere
( Better than me - Hinder)

 

 

 

 

 

 

Aprii gli occhi con fatica e sbattei le palpebre un paio di volte per far adattare gli occhi all'oscurità.

<< Bells, Bells, come stai? >> alzai lo sguardo e vidi Edward che mi reggeva tra le braccia.

<< Secondo te? >> gli risposi sorridendo. Mi faceva male tutto, in particolar modo la mia testa, con cui Stefan aveva giocato a rugby.

<< Hai ragione, cosa ti fa male? >> disse mentre mi accarezzava i capelli; mi rilassai sotto il suo tocco, mentre la parte più razionale di me, mi diceva che era sbagliato, ma ormai stavo peccando, e mi trovavo all'inferno, cosa avrei potuto fare per redimere la mia anima? Era nelle sue mani, e poteva farne quello che voleva, avrei sentito dolore sì, ma non potevo fare più nulla ormai; perchè Edward ti incantava con i suoi modi di fare strafottenti e dolci.

<< La faccia.. a quanto pare ce l'avete con lei >> sorrisi e mi baciò il capo.

<< Avrei dovuto fermarti, avrei dovuto seguirti...avrei dovuto ucciderlo.>> disse guardando davanti a sè. Vidi Stefan steso a terra.

<< Cosa gli hai fatto?>> dissi preoccupata.

<< Ti  preoccupi per lui dopo tutto quello che ti ha fatto?>> mi chiese incredulo. Mi alzai a fatica e lo guardai.

<< No, scemo! Mi preoccupo per te! Se dovesse denunciarti, o che ne so.. >> scoppiò a ridere e scosse il capo.

<< Credimi, non lo farà >> mi guardò negli occhi, mi sorrise mi accarezzò una guancia e poi mi abbracciò.

 << Ho avuto paura. >> mi allontanai. La situazione stava prendendo una brutta piega,e se non avessi fatto nulla, mi sarei bruciata ancora di più.

<< Cosa c'è ?>> Mi chiese.

 << Noi, non possiamo essere amici Edward. >> gli dissi guardando Stefan ancora sdraiato per terra. Notai con la coda dell'occhio Edward sgranare gli occhi e scuotere il capo.

<< Non capisco. >> Come avrebbe potuto capire? La complessata qui, ero io e non lui; ecco perchè faticava a capirmi, non mi capivo nemmeno io sinceramente! Cosa glipotevo dire: sono innamorata di te?

<< Lascia stare >> Mi alzai con non poca fatica, e mi pulii i jeans. Si alzò anche lui e mi afferrò per un braccio.

<< No, non lascio stare Isabella! Non puoi continuare a fare così! Butti la pietra e poi nascondi la mano, mi dispiace, ma non ci sto. Ora dimmi cosa intendevi! >> nei suoi occhi si leggeva determinazione, nei miei si poteva leggere invece l'esclamazione " Cosa cavolo ho fatto?".

<< E' complicato Edward, e inoltre tu non lo vuoi sapere davvero; credimi. O non me ne sarei scappata a Phoenix, non avrei lasciato la mia famiglia! >> Se avessi continuato così, sarei arrivata a un punto di non ritorno, forse se gli avessi detto tutto, mi avrebbe odiato, e così facendo, sarebbe stato più facile dimenticarlo.

<< Vorresti dirmi che è per colpa mia che sei tornata a Phoenix? >> potevo notare una nota di ironia e nervosismo nella sua voce. Aprii la bocca ma non uscì nessun suono.

<< Bella!>> Mi voltai e vidi Cass e Jake venirmi incontro con il resto della truppa. Damon prese di peso il cugino e lo sbattè al muro.

<< Cosa volevi fare, eh? Brutto bastardo, io e te ce la vedremo tra poco >>. Poi mi guardò e si scusò, promettendomi che mi avrebbe chiamato al più presto.

<< Come stai? >> Rose e Jazz si avvicinarono, quest'ultimo mi prese in braccio.

<< Ti portiamo all'ospedale da papà >> mi spiegò con nochalance. Scossi il capo, spiegndogli che stavo bene; e che non volevo dire a nessuno di questa cosa, che era tutto passato.

Li convinsi, dicendo che era una mia scelta, così decidemmo di non dire niente a nessuno. Cass mi riaccompagnò a casa, mentre Jake e gli altri ci seguivano con le altre macchine.

<< Sicura di stare bene? >>Annuii continuando a guardare fuori dal finestrino.

 

*************

Il giorno dopo mi alzai  distrutta, non mi ricordavo come fossi finita in camera mia, probabilmente mi ero addormentata; sprofondai ancora di più nelle coperte e chiusi gli occhi.

Sentii il letto abbassarsi, aprii gli occhi e vidi Edward seduto vicino a me.

<< Hei >> mi salutò.

<< Ciao >> mi rimboccò le coperte e si sistemò meglio.

<< ho deciso di braccarti, così mi puoi spiegare quello che intendevi dirmi ieri >> Via il dente; via il dolore.

<< Non mi interrompere per favore. O non continuerò più. >> annuì e iniziai a parlare.

<< Quella sera al MoonDance, mi dicesti che non eri pronto ad avere una storia seria, che per il momento volevi soddisfare i tuoi desideri sessuali; e basta. Con quelle parole, quella sera hai spezzato il mio cuore Edward. Mi ero innamorata di te, è bastato così poco per far crollare tutto; ti sei appartato con Kirisha, e mi ha laciata sola. Non te n'è importato nulla, e poi per messaggi continuavi  a rimproverarmi, e a dirmi che eri morto di paura, e che non mi trovavi da nessuna parte. Io non voglio essere un tuo giocattolo Edward, voglio trovare qualcuno che mi ami, e che mi faccia stare bene. Per questo mi sono trasferita a Phoenix, per dimenticarti, per trovare qualcuno che mi facesse stare bene. >>finii abbassando gli occhi.

<< E lo hai trovato? >> bisbigliò. Scossi il capo e continuai a guardarmi le mani.

<< Io non immaginavo Bells, se lo avessi saputo...io..credevo che fossi innamorata di Jake, ma dato che lui era innamorato di Cassie tu ti eri trasferita...>> Sospirò << tu mi piaci Bells, ma non sono pronto per una storia seria. Io non saprei da dove iniziare, non saprei cosa fare >>

<< E credi che io lo sappia Edward? Non esistono manuali sull'amore maledizione! >> sbottai e lui sospirò. 

<< Proviamoci >> disse sicuro di sè.

<< Cosa? No Edward.. Non voglio stare con la paura che da un momento all'altro esca qualche tua amichetta, e che tu ti lasci abbindolare. Ho sofferto già troppo; non me lo merito.>> Se ne usciva con queste sparate? Assurdo.

<< Ti ricordi cosa ti dissi anche? Che se avessi trovato qualcuna che mi interessava ci avrei provato con tutto me stesso. Bells, questi quattro mesi senza i tuoi scherzi, senza la tua voce, senza i tuoi occhi, senza di te, sono stati una lenta agonia! Sono andato persino da Jake, per ammazzarlo di botte,perchè si era sempre comportato da amicone, e tu forse ti eri fatta pensieri sbagliati su di lui; ma quando mi disse che non era lui la persona di cui ti eri innamorata, mi è caduto il mondo addosso. Non sapevo chi fosse, non sapevo perchè. Poi mi sono rassegnato. Ma quando ieri ti ho vista, nelle mani di quel bastardo, stavo per morire, io voglio proteggerti Bells, voglio stare con te.>> Iniziai a piangere, cosa era giusto ora?Qual'era la scelta giusta per me ora? Mi asciugai le lacrime e lo guardai.

<< Se mi fai soffrire ti lascio nelle grinfie di Cass >> sorridemmo e lo abbracciai.

Questa, era la scelta giusta,per me.

 

 ******

Dopo la tastiera, son diventate ciompe anche le casse xD vabbè andiamo a noi.

E' nata la coppietta Bella\ Edward. Deluse? E' nata troppo presto?

Naaaah!... dopo averli visti nei panni di nemici, amici, e ancora nemici, dal prossimo capitolo li vedremo come fidanzati. Yuppi ^^"

Spero vi sia piaciuto il capitolo, un bacione, Lully.

 

 

 

 

Una mia piccola one-shot a rating rosso:

A Better Future : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=801024&i=1

 

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Capitolo 18
*** Shopping natalizio. ***


Buongiorno!

Come state mie fanciulle? Io sono ancora scossa dagli stranissimi sogni che ho fatto: ero in un giardino pieno di fiori, e ad un tratto poi mi ritrovavo a correre per la strada con soldati ( tipo dell'era napoleonica o qualcosa del genere) alle calcagna che mi rincorrevano, poi dalle altre traverse uscivano altri personaggi storici e io a correre, correre..poi un tizio mi salvava portandomi in un tombino O.o Oppure ho sognato che dovevo presentare un film, e alla fine mi ritrovavo in una sparatoria con un nonnetto( le pistole erano ad acqua -.-) Basta, non ne devo vedere più film polizieschi o cose del genere! ..bha,  lasciamo perdere.

Ringrazio come sempre tutte! Le 6 angiolette che hanno recensito; e tutti quelli che hanno messo la storia tra i preferiti, le seguite, le ricordate, e le lettrici slenziose. ^^

Vi lascio al capitolo; un bacione Lully.

 

Capitolo 17.

 

 

 Vorrei che questo momento non finisse mai
dove tutto è niente, senza di te
aspetterò qui per sempre
solo per vedere il tuo sorriso
perchè è vero, io non sono niente senza di te

( Sum 41- With me ) 

Edward mi aiutò ad alzarmi dal letto, andai in bagno e mi analizzai allo specchio. Ero un mostro. Il mio volto era coperto da lividi violacei, e il mio labbro era rotto, per non parlare dei segni rossi che avevo intorno ai polsi. Legai i capelli ed Edward si affacciò dalla porta.

<< Cosa avete raccontato a Jenna e Aaron? >> entrò in bagno e si sedette sul bordo della vasca, mentre io mi lavavo la faccia.

<< Che sei ruzzolata dalle scale del ristorante >> Mi voltai e inarcai un sopracciglio. Perché dovevo sempre fare la figura dell’idiota impedita?

<< E che cavolo, non potevate dire che avevo combattuto contro un criminale, o che avevo salvato un bambino da una macchina? >> Represse un sorriso divertito nascondendolo con la mano e mi guardò.

<< Avremmo potuto, ma volevamo che la storia fosse verosimile. >> Gli lanciai la tovaglia per il viso addosso.

<< Vuoi dire che sono talmente impedita da non passare come eroina? >>borbottai a mezza voce.

<< Io non l’ho detto >> disse mettendo le mani avanti come a difendersi. Gli feci una linguaccia e presi il beauty con i trucchi.

<< Che fai? >> domandò mentre io prendevo il correttore.

<< Non vorrai che vada in giro con una carta geografica in faccia >> spiegai mentre mettevo il correttore sui lividi.

<< Che c’è di male? Sono lividi di guerra >> lo guardai male dallo specchio.

<< Tra un po’ ne avrai anche tu qualcuno. >> Quando finii di impiastricciarmi la faccia, scendemmo giù per fare colazione. Trovai tutti in salone..sembrava una sala riunioni.

<< Ciao >> dissi un po’ a disagio, mi guardavano tutti, anche Choco; così mi nascosi dietro Edward.

<< Perché mi fissano tutti? >> Edward scrollò le spalle e si andò a sedere, lasciandomi scoperta.

<< Dite la verità.. vi aspettavate un bis della caduta di ieri, per questo fissavate le scale in ansia. >> Cercai di sdrammatizzare un po’.

<< Si, ma questa volta mi sarei buttato io per prenderti >> Disse Seth mascherando la sua risata con un colpo di tosse. Gli lanciai un cuscino del divano addosso.

<< Hey fratello, prova tu a camminare con un tacco 12, e a scendere le scale! >> lo provocai. Scosse la testa e mi sedetti anche io, vicino a Taylor.

<< Come stai? >> mormorò con lo sguardo basso.

<< Bene tranquilla Ty.>> le presi una mano e la portai sulla mia gamba, alzò lo sguardo e le sorrisi.

<< Allora, mancano due giorni a natale, quindi ora andiamo a fare shopping! >> Annunciò Alice. I ragazzi fecero una specie di lamento strozzato, mentre noi ragazze annuimmo. Mi andai a cambiare, e scesi giù per prendere gli stivali per la neve, quando mi piegai però una fitta lancinante al fianco mi fece bloccare.

<< Bella, stai bene? >> Edward e Cass, che avevano deciso di aspettarmi, mi vennero incontro.Annuii e restai ferma per due secondi, per poi alzarmi lentamente.

<< Credo di essermi abbassata troppo velocemente. >> dissi sorridendo; il fianco mi faceva ancora male, ma cercai di nascondere il dolore.

<< Dove ti ha fatto male? >> chiese Edward avvicinandosi. Lo bloccai.

<< Sto bene! >> lo rassicurai. Cass mi guardò, e poi spostò lo sguardo su Edward.

Dopo vari battibecchi ci dirigemmo verso i grandi magazzini con la macchina di Edward.

<< Dovete dirmi nulla? >> Borbotto Cass dai sedili posteriori. Aveva le braccia conserte, e quel cappellino verde entrava magnificamente in contrasto con la sua carnagione chiara e i suoi capelli biondi.

<< No, Cass. Perché ? >> le domandai voltandomi verso di lei.

<< Oh, andiamo; quanto credete che io sia stupida?>> Mormorò avanzando verso di noi, per quanto le fosse possibile.

<< Non crediamo che tu sia stupida Cass, o per lo meno io >> dissi guardando Edward.

<< Nemmeno io penso che tu sia stupida >> Edward la guardò dallo specchietto retrovisore.

<< Bene, perché non lo sono, ma voi mi ci state trattando.>> puntualizzò.

<< non è vero >> ribadì Edward.

<< Vedi? Ogni volta che negate, mi date della stupida! >> I suoi occhi saettavano da me a Edward. Quest’ultimo sospirò.

<< Allora? Sto aspettando miei cari. Sappiate che non avrete pace, vi seguirò ovunque : nei camerini e persino nei bagni di casa vostra. >> L’idea di Cass che usciva dal water mi fece scoppiare a ridere.

<< Perché ridi? >> mi domandò Edward. Scossi il capo e fissai Cass, che mi guardava male.

<< OH, e va bene. Io e Bella stiamo insieme; abbiamo deciso di provarci >> L’urlo che emisero le corde vocali di Cass per poco non fece sbandare Edward.

<< Io lo sapevo! Io lo dicevo, io lo dicevo >> iniziò a canticchiare.

<< Cass, discrezione >> le dissi ammonendola.

<< Si certo, per chi mi hai presa? >>.

****

 

Sì certo, per chi mi hai presa? Fatto stà che Jazz era la settima persona che si congratulava con noi, dopo Alice, Rose, Emmett, Jake, Taylor e Seth. Ero in un negozio di scarpe e vagavo per gli scaffali; appena vedevo un commesso cambiavo scaffale, temendo che si venisse a congratulare con me anche lui.

Uscii dal negozio insoddisfatta, e mi sedetti sulla panchina, sentii qualcuno scompigliarmi i capelli, e poi vidi Edward sedersi vicino a me.

<< Non hai trovato nulla scricciolo? >> Scossi il capo, mentre lui con un braccio mi cingeva le spalle.

<< Cosa vorresti per natale? >> alzai lo sguardo su di lui e lo guardai male.

<< E’ un regalo, se ti dico cosa voglio non è un regalo >> Scosse il capo e sorrise, mentre io, dopo avergli baciato il mento, tornai nella stessa posizione di prima e poggiai il capo nell’incavo del suo collo.

<< E poi non voglio nulla. Ho già tutto, può sembrare una frase banale ma non lo è >> Mi baciò il capo e sorrisi.

<< E tu cosa vuoi? >>ridacchiò e copiò le mie stesse frasi.

<< Pappagallo >> lo beffeggiai.

Girammo il primo piano del centro commerciale come se fossimo ad una visita guidata della scuola. Avevo preso per Alice un Abitino Armani, mentre per Taylor avevo ordinato una chitarra acustica.

Meno due, ne mancavano ancora dieci.

Ma possibile che avessi come famiglia una squadra di calcio?

Sbuffai mentre salivamo sulle scale mobili.

<< Possibile che tu sia così tranquillo? >> Era a mani vuote, e con un sorriso a 362 denti.

<< Io ho già fatto tutto >> La mia mascella toccò i bassi fondi dell’inferno.

<< Cosa? >> e quando? Perché io non lo avevo visto? Era stato tutto il tempo con me!

<< Segreto professionale >> si mise un dito davanti le labbra e mi abbracciò.

<< Mi dai un aiutino piccino piccino? >> domandai sfoderando la mia voce da bambina. Scosse il capo e sorrise.

<< Non cercare mai la cosa ideale per una persona, non saresti mai decisa su cosa prendere. Prendi quello che ti ispira. >> lo guardai shockata.

<< Fammi capire, se mi ispira un rinoceronte, ti regalo un rinoceronte? >>scoppiò a ridere, mentre entravamo da Bliss.

<< No, se magari sostituisci il rinoceronte con qualcosa di più utile, forse è meglio. >> Annuii, non capendo nulla.

Bene, eravamo al secondo piano.

Mancavano quattro piani e dieci regali. A pensarci mi venne da piangere.

Alle quattro del pomeriggio mi mancavano ancora i regali da fare a Jenna e Aaron. Uscii fuori dal centro commerciale con Edward,diretta verso il parcheggio per posare le buste, e fu lì che vidi la mia salvezza. Misi le buste in auto e mi precipitai dall’altro lato della strada.

<< Bella! >> Edward non capendo cosa stessi facendo mi seguì con lo sguardo. Arrivai davanti al mio obiettivo.

Era un pittore.

Guardai i suoi quadri e mi rapì soprattutto una tela dipinta ad olio che raffigurava due ragazzi abbracciati e sorridenti.

<< Mi scusi >> mi avvicinai al pittore che mi sorrise rassicurante.

Aveva un’aria quasi trasandata, molto pittoresca, e un cappellino gli dava un tocco di classe.

<< Salve, ecco..se io le dessi le foto di 5 persone, potrebbe raffigurarle sul dipinto? O è troppo complicato? >> Analizzò la mia proposta e mi guardò.

<< Ci vuole come tempo di lavoro un giorno signorina.>> annuii, e dopo esserci accordati sulla cifra, lo rassicurai dicendo che sarei passato a prenderlo l’indomani.Dal cielo iniziarono a scendere piccoli fiocchi di neve, tipici dell'aria natalizia.

Tornai da Edward soddisfatta, mentre lui sfregò il suo naso con il mio.

<< Sai che questo è il bacio che si scambiano gli eschimesi? >> dissi fissando le sue labbra.

<< Davvero? >> Annuii.

<< A me piace più questo >> Disse prima di baciarmi. Le mie labbra fredde si riscaldarono a contatto con le sue, così come tutto il mio corpo, infilai le mani nei suoi capelli, mentre le sue braccia mi cinsero i fianchi. Ci staccammo e mi sorrise.

<< Sì, questo è molto più bello.>> continuò prima di darmi un ultimo bacio a stampo.

 

 

-----------

Non sono bellissimi? *-*

Anche i baci sotto la neve; sono i miei preferiti, così romantici! Anche quelli sotto la pioggia sono belli; ma ormai vai a trovarlo uno che sta sotto la pioggia per baciarti, si riparano tutti!

E vabbè.

Cosa si saranno regalati Bella e Edward? Sono aperte le scommesse!

Sono anche curiosa di vedere chi sarà la 101 persona a recensire muhahaha.

Okay, vi lascio.

Un bacione, Lully.

 Ps:Non per impicciarmi degli affari vostri ( ancora una volta), avete mai fatto sogni strani?

 

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Capitolo 19
*** My beautiful Christmas day. ***


Hello, Helloo! :D

Eccomi, lo so mi stavate proprio aspettando!

Mi sono alzata poco fa, reduce da una serata spazzatura; ovvero pizza in casa con le amiche e Pancakes con nutella e panna *ç*.. sì, avro preso quei 3.989 chili,ma ne è valsa la pena; infatti oggi, dato che sono una tipa salutare ( he he he) mangerò l'insalata.. yeeeee!

Però credo di aver smaltito con gli scherzi telefonici agli amici!

Ho fatto parlare una mia amica, con un mio amico ( che non si conoscono), e mi sono fatta le meglio risate.

- Pasquà, sò Maria, non mi riconosci?

-...

- Dopo 4 mesi passati insieme!

-..Maria! E come non ti riconosco! Come va? Finite le ferie?

- Sì, finite! E da quanto tempo.. ma perchè mi hai lasciato! Io ti amavo, ti amo anche ora!

-.. E non avevo pazienza .

Ero a terra io, non ce la facevo più.

Poi tipo abbiamo chiamato un'amica di Maria, io stavo morendo davvero, non ce la faccio a fare glischerzi, così ho fatto quella mollata dal ragazzo che piangeva:

- Francè, mi ha lasciata!

- No..non sono..

- Fra! L'ho visto con un'altra! Mi ha lasciata stamattina, e pomeriggio si consolava con un'altra!

- Ma io non sono..

- Fraaa!

tutututu.. -_- "

O del tipo un'altra.

 

- Mamma! (io)

- Sì, sò mamma, che vuoi.

Voi ne avete mai fatto scherzi? Ve ne hanno fatti? Raccontate un pò alla vostra Lull :D

Okay, la smetto si parlare, so che non ve ne frega nulla. -_-

Passando a voi mie care, da quello che mi avete raccontato, anche voi per quanto riguarda sogni strani, non siente messe meglio di me! Quasi tutte ( da quel che mi avete raccontato), avete una vena assassina in ognuna di voi xD Complimenti ragazze!

Ringrazio come sempre tutte voi, che mi dimostrate tantissimo affetto! Ringrazo le 8 persone che hanno recensito, chi ha messo la storia tra i preferiti, le seguite e le ricordate, e anche chi legge silenziosamente!

Vi lascio al capitolo. :D

Buona lettura, Lully.

Capitolo 18.

 

Ci trovavamo con i Cullen a casa di zia Sendy per il pranzo di Natale, Jazz, Emm, Seth e Edward si stavano sfidando alla wii, mentre noi ragazze stavamo dando una mano apparecchiando la tavola.

<< Allora Bells, hai deciso a che college andare? >> domandò zia Sendy poggiando il vaso di cristallo su un mobiletto.

<< Andrò ad Harvard e prenderò medicina se tutto va bene >> Aaron si voltò e mi diede una pacca sulla spalla sorridendo.

<< Ma tutti medici voi Hale? >> scherzò Carlisle fissando Aaron.

<< E che ci vuoi fare, qualcuno deve pur seguire le orme del patriarca >> disse indicandosi.  Jenna comparì dalla cucina con un servizio di piatti in mano.

<< Hei patriarca! Apparecchia! >> gli diede i piatti e tornò in cucina con un sorrisetto soddisfatto. Esme portò i centro tavola e li porse al marito.

<< Datti da fare anche tu >> disse sparendo anche lei.

<< Donna, non trattare così il tuo uomo! >> Aaron fissava la porta della cucina a bocca aperta.

<< Uomo, non parlare così alla tua donna! In casa si collabora, devo ricordarti tutto io? >> Rispose Jenna dalla cucina.

<< Quando lo abbiamo stabilito? Non ricordo. >>

<< Nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, finchè morte non ci separi. Devo continuare? >> Sorrisi alla loro scenetta. Era una dei tanti teatrini quotidiani a cui dovevamo assistere,sembravano dei bambini.

<< Ah, che bello. >> disse mogio << E’ proprio vero che i ricordi traumatici si rimuovono velocemente >> Jenna gli tirò uno scappellotto e andò a prendere il primo. Lasagne.

<< Ragazzi a tavola, sennò si fredda.>>

Ai miei lati vi erano Seth e Edward che mi sorrideva. Sicuramente mi sarei strozzata nel corso del pranzo.

A metà pranzo Edward posò una mano sulla mia coscia; mi andò di traverso la carne, e iniziai a tossire. Mi scusai e in preda agli spasmi andai in bagno. Quando mi calmai si aprì la porta del bagno ed entrò Edward tutto sorridente.

<< Mi stavi facendo strozzare, stavo per morire soffocata! >>sbottai, si avvicinò e mi cinse i fianchi.

<< Scusa, non era mia intenzione, se lo avessi saputo non lo avrei fatto. O meglio, lo avrei fatto quando fossimo stati soli, in modo da poterti rianimare velocemente >> Disse con un sorriso malizioso, prima di baciarmi.

Altro che rianimazione, mi stava portando alla morte!

Ormai ero sulla strada della perdizione, non sarei tornata facilmente sulla retta via, e cosa molto più importante: chi voleva ritornarci?

In questo momento io no, avrei preferito alloggiare all’inferno e stare con Edward, piuttosto che stare in Paradiso senza di lui.

Mi staccai da lui e gli morsi il mento sorridendo.

Chiuse gli occhi e sospirò.

<< La prossima volta ti uccido >> mormorai suadente.

<< Lo stai già facendo >> mi rispose prima di baciarmi di nuovo.

Dopo aver sbattuto Edward fuori, dato che stava minando al mio autocontrollo; mi rinfrescai e scesi al piano inferiore. Sorrisi rassicurando tutti, e mi risedetti al mio posto, aspettando il dolce: torta cioccolato e fragole. A pensarci mi veniva un certo languorino allo stomaco; avrei potuto mangiarla tutta da sola, senza fare complimenti.

Finimmo il pranzo, e ci dirigemmo verso i regali.

Alice e Rose mi regalarono tre completini di victoria’s secret, le guardai e mi fecero l’occhiolino, abbassai lo sguardo e arrossii di botto. Emmett e Jazz mi regalarono un ipad, Esme e Carlisle mi regalarono una macchina fotografica, Seth e Taylor una web-cam, dicendo che così ci saremmo potuti vedere su Skype, zia Sendy e zio Xavier un vestito con gli accessori, e Edward mi regalò un bracciale, con un cuore e  con la lettera E. gli sorrisi e gli porsi il mio regalo. Era un bracciale di cuoio e argento con l’incisione E.B. 23-12-2011.

Mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia.

Alla fine di tutto, noi ragazzi uscimmo a fare una passeggiata.

Ci incamminammo verso Central Park quando mi sentii afferrare da dietro, mi girai e vidi Edward sorridente.

<< Non ti ho ringraziata a dovere per il tuo bellissimo regalo.>> mi prese il volto tra le mani e mi baciò.

Ci staccammo quando ci arrivò una pallottola di neve in faccia, e poi un’altra e un’altra ancora. Corremmo a ripararci dietro un albero, e iniziammo a fare pallottole anche noi.

<< All’attacco! >> urlò Edward prima di iniziare a rispondere al fuoco.

 

Ci fermammo dopo un po’, dato che eravamo tutti zuppi e faceva freddo,ma non importava, ero con le persone che amavo, e niente mi avrebbe resa più felice.

 

 

*

*_*

Davvero un'ultima cosa: Oggi rivado da nonna, e starò lì fino a martedì, mercoledì o giovdì; non si sa ancora.

Come sempre farò di tutto per aggiornare.

Un bacione, Lully.

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Capitolo 20
*** you hurt me again ***


Buongiorno ragazze! Scusate il ritardo, in questi due giorni non ho potuto aggiornare, per vari motivi;inoltre davvero, in questo momento la voglia di scrivere è pari a zero. Sono demoralizzata al massimo; non per la storia, figuratevi, ma per motivi personali.

Se penso alla mia vita sentimentale mi sembra di essere quasi in una soap opera, una di quelle con tanti colpi di scena.

Anche mentre scrivevo il capitolo sentivo le lacrime agli occhi, scrivevo e pensavo a me.

Non che questa parte del capitolo sia ispirata a una mia storia sentimentale, ma le sensazioni sono quelle...

Vi è capitato di incontrare a distanza di tempo, una persona importantissima per voi, che però ha giocato con i vostri sentimenti? O almeno, io penso che lo abbia fatto, perchè dopo un anno che ci frequentavamo arriva una mia amica e mi dice " Ma guarda che da  tre mesi manda messaggi anche a me ". L'ho eliminato dalla mia vita, e andava tutto bene, fino a due sere fa. L'ho visto e mi è crollato tutto addosso. Davvero, pensavo di non provare più nulla,e invece..

Io mi sto autocommiserando e lui se la spassa. Infame.

Va bene ragazze, scusate il mio sfogo. So che non ci azzecca nulla.

Vi lascio al capitolo, un bacione, Lully.

Capitolo 19.


Occhio ad occhio,

guancia a guancia,

fianco a fianco,

stavi dormendo accanto a me.

Braccio contro braccio, dal tramonto all'alba,

con le tende abbassate

e un'ultima notte sotto queste lenzuola.

( California King Bed- Rihanna)

 

 

 

 

 

 

 

Mi manchi scricciolo.

Erano passati 3 mesi da Natale, le cose si erano ormai stabilizzate tra me ed Edward, potevamo definirci una vera e propria coppia, anche se non vi era stato nessun ti amo.
Mi mancava terribilmente, ogni giorno di più.
Era bruttissimo pensarlo, e non potermi cullare tra le sue braccia, accarezzare i suoi capelli e perdermi tra le sue labbra.
Sorrisi davanti al display del cellulare, incurante della lezione di Trigonometria, e risposi velocemente al messaggio.

Mi manchi anche tu Russell.

Edward mi ricordava vagamente il mio criceto, dal pelo rossiccio che avevo chiamato Russell.
Tra tre giorni gli avrei fatto una sorpresa; sarei tornata a New York per stare un pò con lui, dato che a Phoenix c'era lo sciopero dei professori, che durava una settimana.
Finalmente lo avrei riabbracciato.

3 giorni dopo.

<< Edward sarà felicissimo di rivederti, non fa altro che parlare di te. >> Alice mi era venuta a prendere con  i miei cugini all'areoporto, e mi stava facendo un rapporto dettagliato su quello che aveva combinato Edward negli ultimi tre mesi.

Sorrisi ad Alice dallo specchietto retrovisore, ero agitatissima, avevo lo stomaco in subbuglio, ed era come se avessi le vertigini.
Avevo organizzato una cena a lume di candela, con l'aiuto di Rose  e Alice, nella casa al mare.
Stavamo andando proprio lì ora, mi sarei preparata, avrei cucinato, e avrei aspettato Edward che sarebbe venuto lì con una scusa: era tutto perfetto.

La sera, decisi di indossare uno dei completini che mi avevano regalato Alice e Rose a Natale, e che erano rimasti inutilizzati; con sopra un vestito blu.
<< Alice, cosa hai detto che devo prenderti?>> La voce di Edward arrivò dalla porta d'ingresso; accesi le candele e mi misi seduta al tavolo.
<< Al.. >> quando mi vide si bloccò. Mi alzai e lo andai ad abbracciare, gli presi il telefono dalle mani e lo chiusi, per poi lanciarmi su Edward e baciarlo.
<< Sorpresa >> mormorai. Lui mi afferrò e iniziò a ridere, per poi baciarmi di nuovo, mi trascinò sul divano, aumentando le sue carezze, e in poco tempo ci trovammo in camera da letto, smaniosi di appartenerci.

Il mattino dopo mi svegliai con qualcosa che mi solleticava la schiena, aprii gli occhi, e vidi Edward che fissava il soffitto, e contemporaneamente mi accarezzava la schiena.
<< Buongiorno. Tutto bene? >> Sorrise e si voltò verso di me.
<< Buongiorno.. sì, tutto benissimo. Tu? >> annuii e gli baciai il petto; per poi alzarmi e andarmi a fare una doccia. Quando uscii lo trovai assorto nei suoi pensieri, mi sedetti accanto a lui e gli accarezzai i capelli.
<< A cosa pensi? >> scrollò le spalle e si alzò sorridendomi, con un sorriso che non rispecchiava il suo stato d'animo però, glielo leggevo negli occhi. Si abbassò e  mi diede un bacio sulle labbra.
<< A Nulla, vado a farmi una doccia. >> Lo guardai sparire dietro la porta, e sospirando mi cambiai.
Quando rientrai in bagno per asciugare i capelli, sentii il campanello suonare. Edward andò ad aprire,e con il phon aperto mi affacciai alla porta.
<< Mi devi lasciare in pace ti ho detto >> disse a bassa voce Edward.
<< Sei stato con lei, nonostante tutto? >> Kirisha, faceva bella mostra di sè dal salotto. Restai nascosta dietro la parete che si affacciava al salotto.
<< Senti, è stato uno sbaglio okay? Ero ubriaco >> Edward si mise le mani nei capelli e se li tirò.
<< Venire a letto con me per ben 2 volte di seguito non è stato uno sbaglio Edward, tu non la ami! Ami me! Solo me! >> sentii gli occhi riempirsi di lacrime. Ci era riuscito; per la seconda volta consecutiva, Edward mi aveva spezzato il cuore.
<< Senti, vai via! >> Edward prese Kirisha per un braccio, e la scortò verso la porta. Presi la mia borsa e scesi dalle scale.
<< Non c'è bisogno. >> Dissi guardandoli entrambi. << Me ne vado io >> Afferrai le chiavi dell'auto dal mobiletto e li guardai.
<< Bella, aspetta non è come pensi. >> Edward mi fermò per un braccio. Mi strattonai dalla sua presa e lo guardai.
<< Dopo tutto quello che ho sentito, hai il coraggio di negare? Mi fai schifo, scordati di me Edward. Io per te sono morta. >> uscii da quella casa, mentre io facevo uscire Edward dalla mia vita, cercando di reprimere quell'amore che mi ha frantumato il cuore.

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Capitolo 21
*** 3 anni dopo. ***


Buona notte ragazze!

Scusate l'enorme ritardo, ma la voglia di scrivere in questi giorni è stata pari a zero.

Poi stasera ho detto basta, non posso andare avanti così..quindi, eccomi qui a scrivere il capitolo alle 2.07 di mattina :)

Ringrazio tutte per l'affetto che mi avete dimostrato, e per avermi spronato ad andare avanti.

Avete ragione, i periodi neri capitano a tutti, ma dobbiamo fare in modo che questi durino il meno possibile!

Ringrazio quindi le 14 favolose persone che hanno recensito!

Mi scuso se non posso rispondere, ma lo farò al più presto, in questo momento ho gli occhi che si chiudono!

Buona Lettura, Lully .

 

Capitolo 20

 

 

 


E se devi andartene , vorrei che te ne andassi e basta;

Perchè la tua presenza indugia qui,

e non mi lascerà da sola.

Queste ferite sembrano non guarire,

questo dolore è troppo reale,

C'è semplicemente troppo che il tempo non può cancellare.

[ My immortal- Evanescence.]



 

 

 

2 anni dopo.

Afferrai le ultime cose che avevo posto sul letto per metterle in valigia,afferrai i biglietti aerei e sorrisi nervosa a Damon.

<< Tranquilla Isa, andrà tutto bene, okay? >> disse prima di abbracciarmi. Mi accoccolai contro il suo petto e respirai il suo profumo.

<< Sì, andrà tutto bene. >>.

Ero tornata a Phoenix, dopo aver scoperto il tradimento di Edward, e nonostante lui avesse continuato a cercarmi, io mi ero sempre fatta negare. Avevo cambiato numero, avevo tagliato i contatti con Alice e Emmett, avevo ridotto  i rapporti con la mia famiglia nei primi mesi mi sembrava di vivere in un incubo, avevo solo Damon con me, e nonostante mi fossero stati davvero tutti vicini,l'unico che mi aveva fatto stare bene era Damon.

<< Hai preso tutto? >> annuii e salimmo in macchina.

<< Mamma,nonni? >> Mi voltai verso la voce di mio figlio: Robert, e sorrisi.

Robert aveva tre anni, ed era mio figlio.

Damon era una specie di zio\ padre adottivo, era perfetto, mi aveva aiutata quando avevo scoperto di essere incinta, e quando ero caduta in depressione, pensando a che errore grande fosse stato; mi aveva aiutato a riscoprire me stessa, e a non odiare il mio bambino, lui non aveva colpe, io odiavo il padre, odiavo quello che mi aveva fatto, odiavo me stessa per avergli creduto, ma il mio bambino non aveva colpe, lui era l'essere più puro e innocente della terra.

Frequentavo il college grazie all'aiuto di Kate, la mia baby sitter e grazie a Damon, che mi alleggeriva le giornate giocando con lui, quando io avevo qualche esame difficile da preparare.

Stavamo ritornando  a New York, Taylor e Seth domani avrebbero compiuto diciotto anni, e mi avevano pregato di essere lì, inoltre Aaron e Jenna non vedevano l'ora di spupazzare il loro nipotino. Naturalmente solo la mia famiglia sapeva dell'esistenza di Robert, non volevo che i Cullen avanzassero alcuna pretesa su di lui: era il mio bambino, e di nessun'altro.

Quando arrivammo a casa, mi venne ad aprire Jenna che si fiondò subito su Robert.

Rob aveva gli occhi verdi e i capelli biondo cenere,con delle splendide fossette sulle guance che gli spuntavano quando sorrideva;inoltre era un vero tornado, era capace di correre senza stancarsi mai; il mio contrario insomma.

<< Amore della nonna! Ma ciao! >> iniziò Jenna facendo strane vocine; a lei si aggregò poi Aaron.

<< Hei, ci sarei anche io! >> sbottai, posando a terra il borsone, e guardando l'allegra combriccola. Taylor e Seth vennero a salutarmi, sorridendo a Rob.

<< Scusa tesoro, ma come si fa a vederlo e stare fermi senza spupazzarlo? >> chiese retoricamente Jenna. Alzai gli occhi al cielo e le sorrisi.

<< Ha preso tutto dalla zia >>mormorò Taylor inarcando un sopracciglio.

<< Tu hai diciottanni ma non li dimostri mia cara, sicura di essere mia sorella? Non vedi che Rob è uguale a me? >> la riprese Seth accostando il viso di mio figlio al suo.

<< Cosa? Mio nipote non assomiglia al fidanzato di Barbie! >> continuò Taylor.

<< Tra i due litiganti il terzo gode >> affermai. << Rob, è mio figlio, quindi assomiglia a me! >> Un colpo di tosse ci fece voltare.

<< Scusate,il facchino avrebbe della merce da scaricare >> Damon apparì alle nostre spalle, pieno di valige. Sogghignai e gli feci spazio, facendolo entrare.

 

IL giorno dopo.

<< Auguri! Auguri a me!! >> Taylor era entrata in cucina saltellando da destra a sinistra battendo le mani. Rob vedendola scoppiò a ridere.

<< Hai un futuro assicurato come clown, sorellina >> Iniziò Seth sorridendole e scompegliandole i capelli.

 << E tu hai un futuro come mummia. Auguri Fratello >>. Rob si staccò dal mio seno per guardarli, sorrise e poi si riattaccò al capezzolo.

<< Dovresti iniziare a svezzarlo tesoro, ha quasi due anni >> Intervenne Aaron. Annuii e sorrisi.

<< E' che si mette a piangere, e mi dispiace >> dissi puntando lo sguardo su mio figlio,che giocava con una ciocca dei miei capelli.

<< Lo so, ma devi essere impassibile >> intervenne Jenna << Non puoi fargli compiere due anni, e fargli bere il latte dal tuo seno; inoltre il tuo latte ora, ha perso molti principi nutritivi! >>.

<> disse Rob guardando il mio seno. Lo staccai e gli sorrisi.

<< Per oggi basta, Toffolo.>> iniziò a far tremulare il labbro e i suoi occhi si riempirono di lacrime.

<< Nenna! >> esplose in un pianto assurdo, e si buttò a terra.

<< Toffolo, la nenna di mamma è guasta, e poi tu sei un bambino grande, non puoi bere il latte della nenna, la Lola sennò cosa deve dire? si offende! >> Iniziai per farlo calmare. Lui alzò lo sguardo su di me e mi guardò.

<< Ola.. >> si asciugò gli occhi e venne verso di me.

<< Sì. La Lola poi si arrabbia e dice: " quel bambino piccolo non vuole il mio latte! " >> dissi imitando la voce della mucca. Rob iniziò a ridere e lo presi in braccio per poi metterlo a testa in giù.

<< Scopa a terra, scopa a terra! >> La risata di mio figlio si propagò per tutta la casa, facendo riempire il mio cuore di gioia. Sì, era stato Rob, il regalo più grande che la vita potesse farmi.

 

 

 

 

 

La sera ero in camera e guardavo Rob dormire, i gemelli avevano organizzato una festa di compleanno, e Edward era invitato.

Ero agitata, non volevo rivederlo, non volevo che sapesse dell'esistenza di Robert, avrebbe potuto portarmelo via, e se lo avesse fatto, ne sarei morta.

<< Smettila di agitarti, starò io con lui. Ci barricheremo in camera >> Disse Damon sdraiandosi vicino a lui.

<< Non voglio rivederlo. >> Scosse il capo e mi guardò.

<< Devi dimostrargli che sei andata avanti, che stai bene senza di lui. Non puoi sempre guardare indietro Isa, guarda avanti, ora hai anche Rob, hai un motivo in più per farcela! >> Annuii e lo abbraccia. Damon era come un fratello per me, era pronto ad aiutarmi sempre, mi faceva ragionare, mi faceva guardare avanti e non indietro.

<< Grazie D.>> Erano passati 3 anni, ed Edward non sarebbe più entrato nella mia vita.

Scesi in salone, salutai le persone che conoscevo e mi affiancai ai miei genitori.

<< Quanta gente, non sapevo che i nostri figli conoscessero così tante persone ! >> borbottò Jenna grattandosi il labbro inferiore.

<< Magari uno dei due diventerà il nuovo presidente degli Stati Uniti, e andremo a vivere tutti nella casa bianca! >> La schernì Aaron.

Soffocai la mia risata con un colpo di tosse e guardai verso l'entrata; e fu proprio lì che lo vidi: Edward Cullen era appena entrato.

 

 

 

 


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Capitolo 22
*** This is beautiful... ***


Buona sera ragazze!

Come state?

E' iniziata la scuola, eh? Com'è andato il primo giorno? Voglio sapere tutto!

Sto aggiornando con la matita colata su tutta la mia faccia.. mi sono appena svegliata xD

Bon, ringrazio come sempre tutte per il vostro affetto; e in particolare Cassie, grazie davvero di tutto, andate a leggere la sua storia ragazze, si chiama " As You Wish ", è davvero bellissima ed è scritta davvero bene!

Vi lascio al capitolo!

Buona lettura!

 

 

Capitolo 21.

 

Così, giacendo sotto i cieli in tempesta
Lei disse “io so che il sole dovrà sorgere,
e sarà il paradiso”.

 (Coldplay- Paradise)

 

 

 

 Distolsi lo sguardo dalla sua figura e mi concentrai su Seth e Taylor, sentii i brividi squotermi il corpo; ero del tutto impreparata ad un suo incontro,e nonostante tutta la mia preparazione psicologica, avevo una grandissima paura.

Sentii improvvisamente caldo, e andai verso il bancone dei cocktail, avrei giocato a nascondino per tutta la sera se fosse stato necessario;ma non volevo vederlo, solo a pensare al suo comportamento, mi saltavano i nervi. Ordinai un margarita, avevo bisogno di qualcosa di forte per superare la fossa dei leoni... che poi, non dovrebbe essere lui a farsi tutte queste pippe mentali? Non sono di certo stata io ad essere andata a letto con qualcuno per ben due volte, durante la mia assenza a Phoenix! Buttai giù il margarita tutto in una volta, e poi ordinai un thè alla pesca; lo so, come abbinamento faceva schifo, ma sono pur sempre una madre e devo controllarmi.

<< Bella! >>mi voltai giusto in tempo per vedere Rosalie e Jasper abbracciarmi. Sorrisi forzatamente e ricambiai il loro abbraccio. << Come stai cuginetta? Sono tre anni che non ci vediamo! >> Rosalie mi strinse la guance e sorrise.

<< Bene, bene. Voi? >>Mi sentii chiudere gli occhi da due mani, e una voce a me conosciutissima mi fece emozionare.

<< Allora, Babybell, non si saluta la vecchia Cass? >> La salutai stringendola in un forte abbraccio, la mia migliore amica pestifera; mi era mancata tantissimo. Fui travolta anche da JAke, le cose tra di loro andavano a gonfie vele, e ne ero contentissima. Li vedevo raramente, venivano due, tre volte all'anno, durante le feste, e riempivano Rob di regali, infatti, la piccola peste, stravedeva per i suoi nuovi zii " Ass e Ob". Tra zii e nonni era il bambino più viziato del mondo.

<< Ti avviso, ho in borsa una pistola. Se si avvicina, gli foro il cranio per un piercing all'ultimo respiro. >> disse Cass mentre beveva il suo Cosmopolitan  << Se poi sei contro i mie metodi, possiamo semprechiedere a Jake di stenderlo. Non vedi che muscoli h a fatto il mio cucciolo?>> scossi il capo, mentre Jake arrossiva. Si imbarazzava sempre quando la sua ragazza usava questi nomignoli in pubblico.

<< E il piccolo angelo? >> domandò Jake, guardandosi intorno.

<< E' in camera con Damon >> Cass, si prenotò per adare a trovarlo, ma quando le dissi che dormiva, rinviò la visita al giorno dopo.

 Ben presto arrivarono anche Emmett e Alice. Diventai un manico di scopa, avevo voglia di tornare in camera, così con la scusa del ciclo, salii le scale, pronta per rifugiarmi da Damon e Rob.

Il tacco della scarpa, purtroppo, si incastrò nel vestito, e iniziai a precipitare a terra, chiusi gli occhi, pronta all'impatto e al bernoccolo; quando non sentii niente, aprii una palpebra alla volta, e alzai lo sguardo, scontrandomi con due smeraldi. Mi alzai e aggiustai il vestito.

<< Stai bene >> mi domandò, fissandomi.  Voltai il capo verso le scale e mi morsi il labbro.

Avevo voglia di trattarlo malissimo, ma l'indifferenza si sà, uccide più di un coltello, quindi mi limitai ad annuire, e a continuare nel mio cammino.

<< Potresti almeno salutare. >> mi bloccai sentendo quelle parole, e mi voltai infuriata più che mai.

<< Salutarti? Sputarti in un occhio caso mai! >> sibilai con rabbia. Salutarlo? Dopo tutto quello che mi aveva fatto? Era per caso impazzito? Vedevo solo io,la nostra storia, come un tragico buco nero?

<< Dovresti essere più educata, non mi hai lasciato dire una parola,sei andata via, era come se non esistessi >> Disse infilando una mano tra i suoi capelli, con un sorriso amaro.

<< E sarà così Edward. Io per te, non esisterò più! Cosa ti aspettavi? Un tappeto rosso con petali di rosa, e una folla che ti applaudiva? Cosa avresti dovuto spiegarmi? Che ti sei divertito ad andare a letto con lei? Cosa avresti voluto dirmi? Che ti sei divertito a giocare con me? Tranquillo Edward, l'ho capito da sola. >> Gli diedi le spalle, pronta ad andarmene di nuovo, ma mi afferrò per un polso.

<< No, avrei douto dirti che mi dispiace, che non ero in me quando l'ho fatto; che mi hanno drogato, mettendo qualcosa nel mio drink, quel sabato sera, e che non ricordo nulla.>> scossi il capo rammaricata.

<< Pensavo che dopo tre anni, avresti avuto il coraggio di prenderti le tue responsabilità, ammettendo i tuoi errori, e dimostrandoti maturo. E invece vedo che non è così. Mi fai pena Edward >> Mi scrollai dalla sua presa, e tornai in camera, dove trovai Damon e Rob che dormivano vicini sullo stesso letto.

Edward sarebbe dovuto essere al posto di Damon, quello sarebbe dovuto essere il quadretto familiare che mi accoglieva ogni sera, quando tornavo tardi dal lavoro o dal college.

Il mio ragazzo, padre di mio figlio, e mi figlio.

Ma si sa, ci vuole anche un cassetto per i sogni irrealizzati, e il mio desiderio di essere una famiglia unita, faceva parte di questi. Tolsi via le lacrime e sorrisi.

C'è un motivo a tutto, no?

Un motivo che non mi so spiegare nemmeno io. E' il destino? Forse.

Non so come sarebbe stato se fosse continuata la mia storia con Edward. So solo che dopo ogni tempesta c'è l'arcobaleno più bello che si sia mai visto, e il cielo più limpido che sia mai esistito. E se nella mia vita fino a tre anni fa, c'era tempesta, ora guardando mio figlio e Damon, potevo dire che l'arcobaleno e il cielo, sarebbero durati per sempre.

 **

Edward è ritornato all'attacco.

Ha detto una cosa mie care, secondo voi è vera? O è una scusa?

Un bacione, alla prossima!

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Capitolo 23
*** Il tempo della verità. ***


Buongiorno popolo e buona domenica!!

Come va?

Allora, leggendo attentamente le vostre recensioni, ho notato che si sono create due correnti: quelle Pro- Edward, e quelle Contro- Edward. Addirittura è nato il Team Damon. Quindi.. cacchio sono nei casini ._.

Magari uno sarà il marito e l'altro l'amante... mmmh.. scherzo XD

Vi dico la verità, all'inizio ero partita con l'idea della love story.. ora non so che fare, sto prendendo in considerazione anche l'idea che Bella non torni più con Edward.. Sono molto combattuta anche io; quindi sarà una decisione dell'ultimo momento.

Bon, vi lascio al capitolo!

Ringrazio come sempre tutte! Vi adoro!

Ps: se trovate qualche lettera mancante, è perchè la mia tastiera sta esalando l'ultimo respiro. Nonostante abbia riletto il capitolo, qualcosa può sempre sfuggire.

Un bacione, Lully Cullen.

Capitolo 22.

Quando il futuro è architettato
da un carosello di idioti in esibizione
faresti meglio a mentire piano

( Violet Hill- Coldplay)

 

 

 

Soffocai il quinto sbadiglio della serata,e mi sedetti sul divanetto del salotto. Fortunatamente gli ospiti stavano andando via, e io sarei potuta andare anche a dormire: erano le quattro del mattino, e sentivo gli occhi chiudersi dalla stanchezza. Poggiai la testa sul dorso del divano e chiusi gli occhi.

<< Bells, ma stai dormendo? >> Aprii un occhio e vidi chinato davanti a me Aaron.

<< L'hai svegliata, che ti costava prenderla in braccio e portarla fino a su? >> Lo rimproverò Jenna. Lui si voltò verso la moglie , e poggiò le mani sui fianchi.

<< Non sapevo se era in fase Rem, o stava dormendo, così l'ho chiamata, e ha aperto gli occhi. Non prendertela sempre con me, prenditela con lei che si è svegliata! >Finì Aaron guardandomi.

<< Tesoro, la festa è finita. Sono rimasti sono i Cullen, Rosalie e Jazz, e Cass e Jake. >> Mi informò Jenna sedendosi accanto a me.Annuii e chiusi nuovamente gli occhi, però li dovetti riaprire poichè sentii le sedie spostarsi.

I miei fratelli si erano seduti affianco a me, e Taylor si tolse le scarpe dal tacco vertiginoso, per poi massaggiarsi i piedi.

<< Allora Bella, quanto tempo resterai a New York? >> Domandò Rose mentre si sedeva di fronte a me.

<< Tra due giorni. >> Le risposi.

<< Come mai così poco? >> Jaz.

<< Devo andare a studiare >>li risposi. Edward era stato per tutto il tempo appoggiato allo stipite della porta e con lo sguardo rivolto all'esterno della casa.

<< Diei che è ora di andare >> Jake si alzò, seguito a ruota da tutti gli altri.  Ci salutarono e mentre si stavano avviando alla porta, la nostra attenzione fu catturata da urla e pianti.

La paura si impossessò di me, mi voltai e vidi Robert in cima alle scale.

<< Mama..mammì >> Urlava mentre piangeva.

<< Stai fermo lì Rob >> Presa dalla paura che potesse cadere corsi verso di lui, e lo presi in braccio. Lui mi cinse il collo con le sua manine paffutelle, e poggiò la testa nell'incavo del mio collo.

Iniziai ad accarezzare i suoi riccioli biondo cenere, e poi passai alla sua schiena. Il pianto si arrestò, alzò la testa e mi guardò.

<< Mammì..parita. >> Mormorò convinto. Trattenni una piccola risata.

<< Mammina era sparita? >> Lui annuì e mi mise le mani in faccia, tirandomi le guance. Questa cosa l'aveva imparata da Damon, che aveva preso le mie guance come anti stress, invece Rob, lo vedeva come un segno di amore.

<< E chi l'ha presa?>> Indicò un punto alle mie spalle, e solo allora ricordai degli spettatori. Vidi lo sguardo incredulo dei Cullen, e dei miei cugini, per passare poi a quello agitato dei miei familiari, e dei miei migliori amici.

<< Nonno Ron>>. Arrivò un Damon trafelato.

<< E' scappato mentre dormivo! Scusa B., è la prima volta che succede! >> Dopo un pò si guardò intorno. << Mi sono perso qualcosa? C'è una festa in famiglia? >> Scossi il capo.

<< Maledizione >> mormorò a denti stretti.

<< Maledizione, maledizione! >> ripetè Rob, iniziando a ridere.

<< Non si dice >> lo ripresi << Lo dicono solo i grandi! >>.

<< Maledizione, maledizione! >> Continuò ridendo.

<< Quello è tuo figlio? >> Domandò Rose, facendo passare lo sguardo da me a lui.

<< No, sono quei bambolotti che ti danno a scuola per fare il corso di genitore. Ma a Bells hanno deciso di darlo vero. >> Rispose Damon alzando gli occhi al cielo.

<< Non l'ho chiesto a te >> Rispose furente.

<< Rose, si è mio figlio. >> dissi con orgoglio. Non mi interessava cosa avrebbero pensato, era mio figlio.

<< Perchè non ci hai detto niente? Chi è il padre? >> Scossi il capo e guardai Aaron in cerca di aiuto.

<< Ragazzi, penso sia meglio che andiate via.>>

<< Andare via? Zio, non siamo forse anche noi parte della famiglia? Perchè non ci avete detto niente? >> scossi il capo di nuovo. Non sapevo cosa fare, dire la verità forse, era la cosa migliore; poi sarei tornata a Phoenix, e non avrei rivisto più i Cullen.

<< Non vi ho detto niente per paura Rose. >> Dissi guardandola.

<< Paura di cosa? Di noi? Siamo i tuoi cugini, maledizione! >> intervenne Jasper.

<< Maledizione, maledizione! >> Tornò a ripetere Rob.

<< Rob, piantala di dire quella parola. >> guardai di nuovo i miei cugini; << Perchè non venite domani, così ne parliamo? >> sperai che accettassero la mia proposta, ma mi sbagliai.

<< Chi è il padre? >> Edward, prese parola, continuando a guardare mio figlio.

<< Non sono affari che ti riguardano, Rosso >> Damon si parò  davanti a me.

<< Sei tu >> mormorò Alice incredula, rivolta al fratello,mentre fissava Rob.

<< Nana, quanto hai bevuto questa sera? Gli ubriachi a casa, forza uscite da qui >> gli intimò Damon spazientito.

<< E' mio figlio? >>mormorò Edward avvicinandosi.

<< NO! Quante volte ve lo devo ripetere! Nana, così gli dai false speranze, portati il Rosso a casa,e sparisci >> Rob iniziò a piangere, capendo che l'atmosfera, intorno a lui, stava diventando pesante.

<< E' mio figlio! >> Edward continuò ad avanzare.

<< Si >> risposi Snervata.

<< No! >> disse allo stesso tempo Damon, che poi si voltò verso di me.<< Che fai? Mi contraddici davanti a lui? >> mi domandò alzando un sopracciglio.

<< Tanto è inutile. >> spostai lo sguardo su Edward.<< Se pensi di avere qualche pretesa su di lui, ti sbagli di grosso. E' mio figlio, tu sei solo il padre biologico, e nient'altro. Mettitelo bene in testa. E ora esci fuori di qui, non voglio vederti mai più in vita mia. >>

<< Bella, è mio figlio, maledizione! Come puoi pretendere che lo ignori? >> mi domandò mettendosi davanti a Damon, che si era parato davanti a me.

<< Dovevi pensarci prima di scoparti quella puttana >> Gli rispose D., al mio posto.

<< Io non mi sono scopato nessuno, e tu stai zitto.>> Si mise le mani tra i capelli e mi guardò. << Bella, ti prego, credimi! Kirisha mi ha drogato quella sera! Io ti amo! Non avrei mai potuto tradirti con qualcun'altra. Ti prego Bella. Ho i test a casa! Domenica mattina mi sono sentito male, ho avuto delle crisi epilettiche e mi hanno fatto gli esami..Bella,c'è scritto che c'erano tracce di droga nel mio sangue. Bella... ti prego. Credimi. >> la sua voce si ruppe, e i suoi occhi diventarono lucidi. Abbassai gli occhi.

<< Sei molto.. convincente. Ma..non posso >> Dissi prima di dargli le spalle ed entrare in camera.

Credergli o no? Questo era il problema.

 

 

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Capitolo 24
*** Dubbi. ***


....

 

Lo so, sono pessima a presentarmi qui dopo ben due settimane di assenza, ma posso difendermi dicendo che non è colpa mia, ma del mio pc che ha perso una lotta importante contro i Virus.. e come pegno ha dovuto offrire la sua vita.

 

Purtroppo i computer non possono dare il preavviso di stare per morire, altrimenti ve lo avrei riferito...

 

Sono perdonata?? *_*

 

Passando a questioni serie ( non che qu esta non lo sia), vi ringrazio davvero di cuore per le vostre recensioni, che dire, mi fate quasi commuovere ogni volta!

 

G R A Z I E

      Un grazie di cuore a Cassie, ti voglio bene tesoro!

 

 Buona Lettura, le note sono a fine capitolo!

 

Baci, Lully Cullen.

 

  

 

  

 

  

 

Capitolo 23.

 

  

 

Ho lasciato cadere, il mio cuore,
E mentre cadeva anche tu lo rivendicavi.
Era buio e stavo bene,
Fino a quando hai baciato le mie labbra e mi hai salvata.

Adele- Set Fire To The Rain.
 
 
 
 
 
 
 
 
Guardavo mio figlio dormire beatamente, la sua mano era sulla mia guancia, e il suo respiro era regolare.
Gli accarezzai la guancia e cercai di spostargli la mano, la presi delicatamente, e feci per spostarla << Mano >> mormorò Rob aprendo gli occhietti e guardandomi.
<< Okay, giuro che non lo faccio più Toffolo >> rimise la mano a posto e chiuse di nuovo gli occhi.
 

 

 

Pensavo e ripensavo a quello che era successo poche ore prima.
Non riuscivo a credere a quello che mi diceva Edward, insomma come avrei potuto farlo? Eppure ero sempre stata la prima a dire che ogni persona in assenza di prove godeva del beneficio del dubbio. Ma le mie orecchie avevano sentito bene quella sera, e gli atteggiamenti di Edward mi davano ragione; ma chi ero io per stabilire cosa era vero e cosa era falso? 

Sospira e alzai lo sguardo fissando il soffitto.

Urgeva una decisione, e  al più presto.

 

 

 

 

Mi alzai colta da un dolore improvviso alla guancia.

<< Mammì. Mammì.. >> Rob mi squoteva e mi tirava i capelli.

<< Si si ci sono>> mi alzai e lo presi in braccio, gli schioccai un bacio sulla fronte e scendemmo in cucina a fare colazione. Passando per il corridoio potei notare le mie borse sotto gli occhi dovute all'insonnia della notte precedente, valcai la soglia della cucina e salutai tutti. Feci sedere Rob e gli presi il latte con i biscotti, presi due ciotole e vi versai all'interno il latte con il nesquik e i batticuore.

Finita la colazione cambiai Robert, mi cambiai anche io e afferrai le chiavi dell'auto, Damon scese dalle scale e mi fissò.

<< Dove vai Bells?>> Mi voltai e presi in braccio Rob.

<< Devo fare una cosa >> Uscii, entrai in auto e partii diretta verso la mia meta.

A pensarci bene, la mia vita stava prendendo le sembianze di una Soap Opera argentina, ne aveva tutte le caratteristiche: gli intrecci e le peripezie che stavano accadendo erano degni di un oscar. Magari in futuro,quando si sarebbe risolta la questione, avrei potuto prendere in considerazione l'idea di scrivere un libro.

Fermai l'auto nel vialetto, chiusi lo sportello e andai dall'altra parte per prendere Robert; mi avviai verso l'ingresso della casa e quando suonai il campanello pregai che le acque si fossero calmate.

<< Bella >> Zio Xavier venne ad aprire la porta,e mi sorrise. Abbassò lo sguardo sul batuffolo che avevo in mano e sorrise.

<< Lui deve essere Robert...Rose ne ha appena finito di parlare. Entra>> mi fece passare e mi scortò in salotto. Robert si nascose tra i miei capelli e mi strinse, intimorito dal luogo a lui sconosciuto.

<< Sendy, guarda chi è tornata? >> entrai in salotto dove trovai tutta la ciurma, e per ciurma intendo Swan e Cullen. Di sicuro mi portavo sfiga da sola.

<< Bella! Tesoro! >> Zia corse verso di me e mi abbracciò, facendo attenzione a Robert che si mise subito a piangere.

<< Lo dicevo che con il tempo eri peggiorata cara. Di sicuro non devi avergli fatto un bell'effetto. >> le disse zio Xavier ridacchiando. Zia lo ignorò e mi guardò.

<< Toffolo, che fai piangi?Sai che i bambini piccoli come te non piangono? E poi non devi piangere,o zia Sendy di offende>> lui si sciugò gli occhietti e mi guardò.

<< Toffolo è piccolo. >> Mi alzai e prendendolo in braccio , mi preparai ad affrontare la mia famiglia, e soprattutto mi preparai ad affrontare Edward.

 

*****

 Mi scuso nuovamente per il ritardo e per il capitolo cortissimo. Purtroppo in assenza del pc sto scrivendo dal computer di una mia amica e non posso pretendere di scrivere capitoli lunghi. Tra un paio di giorni torna dall'al di là il mio pc e rimedierò , ve lo prometto!

Mi scuso per non poter rispondere alle vostre recensioni, appena potrò lo farò.

Un bacione!

Lully.

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Capitolo 25
*** Never Say Never ***


Belle ragazzuoleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!! Come state?

Lo so, come sempre sono imperdonabile, ma come ho già detto, il mio pc si è preso un periodo sabatico..Ora il tecnico sta recuperando i dati che vi erano all'interno...era un pò pienotto..io non ne so nulla!* fischietta*

Vi ho scritto questo capitoletto, a mio parere i contenuti sono alla pari di 30 capitoli messi insieme  *.*

Ringrazio come sempre tutte.

Buona lettura, un bacione,

Lully.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sarò il tuo angelo custode,

Quando tutto è distrutto, allunga la mano.

Non puoi mai dire mai,

perchè non sappiamo quando,

di volta in volta,

più giovani ora di quando non fossimo prima.

( Never Say Never- The Fray)

 

 

 

 

 

<< So che quello che ho fatto vi ha offeso, vi ha fatto sentire come se vi avessi tradito..non voglio il vostro perdono su due piedi, questo è impossibile. Ma voglio che almeno capiate come mi sentivo; mi sentivo tradita dall'uomo che amavo, che aveva deciso di volerci provare nonostante il suo passato di don Giovanni- dissi guardando Edward- e l'unica cosa che sono riuscita a fare è stata scappare,scappare dai problemi.Credevo che facendo così, mi sarei lasciata alle spalle tutto..avrei ricominciato..ma poi ho scoperto di essere incinta. Mi è crollato il mondo addosso. Pensavo che fosse la punizione per aver creduto nel tuo amore Edward, ho iniziato ad odiarti, ad odiare me stessa per essermi fidata di te. Avevo deciso di abortire, ma..in sala operatoria ho visto una donna, che parlava con il suo pancione, e mi sono detta " perchè non provarci? ". Quando poi Rob ha scalciato per la prima volta..mi sono detta che quella era la decisione giusta. Ma non vi avrei detto nulla, perchè voi rappresentavate il mio passato, e io dovevo guardare al mio futuro, lasciandomi tutto alle spalle. E ne ero convinta..fino a che non sono tornata qui.>> Cercai di ingoiare il magone e continuai << Non sapete com'è stato difficile mentirvi, cercare di dimenticarvi era impossibile, Rob ha preso le doti più fantastiche di ognuno di voi: l'empatia di Jasper, l'espansività di Alice, la voglia di divertirsi di Emmett, il neo di Rose, e- guardai Edward- ed è identico a te. Come avrei potuto dimenticarvi?>>

 

<< Come posso perdonarti? Mi hai tenuto nascosto mio figlio..Non mi hai creduto! >> Edward si avvicinò a me. Abbassai lo sguardo, consapevole che avesse ragione.

<< Avresti fatto anche tu la stessa cosa.. >> mormorai asciugandomi una lacrima solitaria.

<< No! Non lo avrei fatto e sai perchè? Perchè ti amavo! >>

<< No! Non mi amavi, altrimenti mi avresti detto fin da subito di Kirisha,non avresti aspettato che lo scoprissi per caso! >> Scosse la testa e mi fissò.

<< E' vero abbiamo sbagliato entrambi..ma..resta il fatto che tu mi abbia nascosto un figlio..>>

<< Vuoi condannarmi Edward, proprio come ho fatto io con te. Ma non risolverai nulla così. Io l'ho fatto ed ho sbagliato. Io voglio rimediare, lo so che è troppo tardi. Ma desidero solo un'altra chance. >>

<< Okay >> Rose venne ad abbracciarmi << e poi ora abbiamo un secondo cuginetto! Ciao io sono Rose >>

****

<< A Novembre compirà tre anni. E' ghiotto di dolciumi, e adora il pane >>dissi fissando mio figlio che giocava nel parco con Choco.

<< E poi? >> mi domandò Edward continuando a fissare Rob con adorazione.

<< Bhe, diciamo che si diletta nel canto, cantando " Twinkle Twinkle little star", ma non gli riesce bene..inoltre è molto permaloso..appena gli dici qualcosa che offende il suo ego, si butta a terra, e alza il sedere in segno di protesta.>> Edward scoppiò a ridere e mi fissò.

<< Ti somiglia molto.>>

<< Bhe, si diciamo che ha preso tutti i miei pregi e tutti i tuoi difetti..>> midiede una spallata e sorrisi.<< Contrariamente a quello che dici tu, somiglia a te, ha i tuoi occhi.>>

<< Si, ma i capelli e le labbra sono tue>> scrollai il capo.

<< Beh, con uno schianto come me,poteva uscire solo un capolavoro.>> cercai di sdrammatizzare.

<< E' vero..sei bellissima>> arrossii di botto e abbassai  lo sguardo.

<< Grazie..>> Rob ci corse incontro e mi fissò.

<< Gelato! >>

<< Hai appena mangiato una barretta di cioccolato, non puoi mangiare così, o poi ti fa male il pancino!>> lo rimproverai abbassandomi alla sua altezza.

<< Gelato! >> continuò incrociando le braccia.

<< Rob, no. >>

<< Gelato!!>> scossi il capo e si buttò a terra piangendo.

<< Mi stanno per venire i capelli bianchi... >> Lo presi in braccio e gli feci il solletico al pancino.

<< Rob, che ne dici se io e la mamma ti compriamo un gelato piccolo come te? >> Rob, cessò di piangere e gli si illuminò lo sguardo. Tese le manine verso Edward che lo prese subito in braccio.

<< Ruffiano >> Dissi a Rob.<< Basta che qualcuno ti regali del cibo e mi venderesti al miglior offerente>> Edward scoppiò a ridere e mi fece cenno di seguirlo.

Il gelato lo prendemmo al " Boom ", vicino Central Park, mi sedetti vicino Edward, che aveva Rob in braccio, e iniziammo a mangiare il gelato.

<< E' così che mi sono sempre immaginato il nostro futuro.. una famiglia felice, io, tu e i nostri figli..>> abbassai lo sguardo sul mio cono al cioccolato.

<< Mi dispiace davvero tanto...>> scosse il capo e fissò Robert.

<< Meglio tardi che mai..>>

<< Ed.. Cioccolato! >> Disse Rob indicando il cono di Edward. Edward gli avvicinò il cono che Rob afferrò prontamente e se lo portò alla bocca, dando ad Edward, il suo cono al fior di latte. Edward lo guardò male.

<< Rob! Non si fa! >> Il piccolo posò lo sguardo sul mio cono e lo indicò.

<< No, è uguale al tuo!>>

<< Tuo! >> scossi il capo e iniziò a piangere. Sbuffai e gli diedi il mio cono, mentre lui mi diede il suo. Lo leccò con gusto e mi sorrise.

<< Non so perchè vuole sempre le cose degli altri! >>mormorai ad Edward che lo guardava sorridendo.

<< Spero non faccia così anche da grande,altrimenti dovremmo andare a chiedere l'elemosina.>> Scoppiai a ridere.

<< Beh, lo indirizzeremo verso Allyson, almeno sarà occupato a tenerla d'occhio>> continuò.

<< Chi è Allyson? >> non conoscevo nessuno che si chiamasse con quel nome.

<< La nostra prossima figlia! >> Lo guardai sbalordita.

<< Edward..penso tu stia correndo un pò troppo..>>

<< Perchè, non posso dire che ti amo ancora? Che sarebbe bellissimo sposarti, e avere tanti bambini? Che mi piacerebbe trovarti nel letto o a casa, ad aspettarmi dopo una lunga giornata di lavoro? Bella, non faccio altro che sognare questo da quando ti ho detto ti amo per la prima volta. Diamoci un'altra opportunità. Ti prego.>>

<< Ti amo >>.  Si avvicinò e mi baciò. Solo in quel momento seppi che solo quella era davvero la scelta giusta.

Basta seguire la ragione, l'unica strada per la felicità, te la mostra il cuore.

***

Beh, siete soddisfatte?

La scena dei gelati l'ho ripresa da una mia giornata con mio cugino. Praticamente ha voluto sia il mio gelato che quello di mia sorella, era assurdo xD

 Beh, mancano pochissimissimi capitoli alla fine.

In tutto credo saranno un capitolo più l'epilogo, o al massimo due capitoli più l'epilogo.



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Capitolo 26
*** A Thousand Years ***


Salve ragazze, scusate il ritardo..ma questo è proprio un periodo no. Martedì scorso è venuta a mancare la mia prof di italiano, e sono davvero distrutta. E' la persona che mi ha insegnato ad approfondire l'amore per la lettura,per la scrittura..

Non ce la facevo proprio a scrivere..Ogni volta che aprivo word, iniziavo a piangere, e non riuscivo a scrivere. Oggi mi sono fatta forza, e ho aperto quella maledettissima pagina di word..l'ho fatto per lei. Questo capitolo è dedicato principalmente a LEI, e poi a tutte voi, che mi avete sostenuta.

GRAZIE.

La storia purtroppo è arrivata al termine. Sono tristissima per questo, mi ero affezionata tanto ai personaggi; in questa storia c'è un pezzetto di me, nei personaggi c'è un pezzetto di me..

Grazie anche a Cass, che sta ad ascoltare i miei sproloqui XD

Allora, siete andate a vedere Breaking Dawn? Io siiiiiiiiii! Sono rimasta shockata alla fine, ma non dico nulla XD

Buona lettura!

 

 

Il Capitolo è modificato!!!

Come mi hanno fatto notare Cass e Fabyp..Ho confuso Charlie con Aaron..scusate stavo vedendo ( o meglio ascoltando) Eclipse e ho fatto tutto meccanicamente XD Mea Culpa!!

Troverete le correzioni, scusate ancora, un bacio!

 

Ultimo Capitolo.

 

Sono morto tutti i giorni aspettandoti,

tesoro non essere spaventata,ti ho amata per mille anni,

ti amerò per altri mille anni.

" A Thousand Years "

http://www.youtube.com/watch?v=rtOvBOTyX00

(Ascoltatela mentre leggete il capitolo, soprattutto la parte del matrimonio..lo ammetto schifosamente, ho pianto.) 

 

<< Allora noi andiamo, ci vediamo più tardi Aaron. >> Salutai mio padre e mi diressi verso la volvo parcheggiata davanti casa mia.

<< Sei sempre in ritardo >> Mi ammonì Edward sorridendomi. Arricciai il naso alla sua affermazione e mi allacciai la cintura di sicurezza.

<< Non è colpa mia se devo fare i salti mortali per far addormentare tuo figlio >> mi voltai sulla strada davanti a me e inarcai un sopracciglio.<< Beh, allora? Vogliamo fare notte?>>

<< Non mi schiodo da qui se prima non mi saluti come si deve. >> Sorrisi e mi morsi il labbro inferiore.

<< Buona sera Edward. Dove mi porti di bello? >>scosse il capo e mi fissò.

<< Così non va proprio mia cara. >> Si avviciò e si impossessò delle mie labbra. Chiusi gli occhi e lo strinsi a me; mentre il mio corpo veniva scosso da migliardi di brividi..succedeva sempre così, era banale per la mia età, ma sentivo davvero le farfalle nello stomaco.

<< Ciao >> sussurrai appena ci allontanammo.

<< Questo si che è un saluto. >>Mi accarezzò, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio,e mi sorrise.

<< Dove mi porti di bello? >> inarcò un sopracciglio e mise in moto l'auto.

<< E' una sorpresa mia cara.>>

Arrivammo in un ristorante con vista sul mare, mi sedetti e mi guardai intorno: era pieno di candele e rose rosse, come sottofondo vi era una musica dolce, alzai lo sguardo su Edward, che mi afferrò la mano e la baciò.

<< Mi sono persa qualcosa? >> Gli domandai mentre i suoi occhi verdi mi scrutavano.

<< No. Non posso passare una serata romantica con la mia fidanzata? >> Abbassai lo sguardo arrossendo.

<< Certo che puoi..>> Iniziammo a parlottare sfogliando il menu, e poco dopo arrivò un cameriere a prendere le nostre ordinazioni.

Quando arrivò lo champagne sentii l'odore arrivare forte alle narici, e mi salì un conato di vomito assurdo. Mi alzai e mi diressi di corsa verso la toilette, mi abbassai e vomitai tutto quello che avevo in corpo, anche l'anima.

<< Bella! >> Edward si inginocchiò e mi resse la fronte.

<< Vai via Edward, non sono uno spettacolo gradevole >> lo allontanai con la mano ma si riavvicinò imperterrito.

<< Potresti vomitare anche un dinosauro, saresti comunque bellissima.. >> Lo fulminai con lo sguardo e mi andai a sciacquare la bocca.

<< Stai bene, vuoi che andiamo a casa? >> Scossi il capo e lo abbracciai.

<< Sto bene..Torniamo di là? >> Edward annuì e cingendomi il fianco tornammo al tavolo.

La serata passò velocemente; io mi tenni lontana dallo champagne,mentre Edward sembrava teso..

<< Tutto bene Ed? >> si allentò il nodo della cravatta e mi guardò.

<< Si..ecco..>> Lo spronai ad andare avanti.. << Cavolo, avevo scritto tutto..vuol dire che improvviserò..>> L'ansia si impossessò di me..che aveva intenzione di fare?

<< Isabella Marie Swan..Ti ho conosciuta in un periodo della mia vita in cui non sapevo cos'era l'amore..anzi, non credevo nell'amore..E poi, sei arrivata tu..che mi hai fatto dannare con il tuo carattere combattivo, con la tua voglia di avere l'ultima parola. Ma che mi hai fatto anche innamorare pian piano.. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare, per averti lasciata sola nel momento in cui avevi più bisogno di me..per non averti creduta..Se potessi cancellerei quel periodo così brutto della nostra vita..brutto ma bellissimo,perchè ci ha regalato Robert..E tu Isabela, sei una madre e una compagna perfetta..e vorrei che fossi tu la mia compagna, fino a che entrambi vivremo..vorrei che fossi tu la madre dei miei figli..Isabella Marie Swan..vuoi sposarmi? >> Il mio sguardo offuscato dalle larime, registrò il movimento di Edward, che si era appena inginocchiato di fronte a me, con una scatolina di velluto rosso tra le mani, e all'interno di essa, un solitario.

<< Sei uno stronzo..mi stai facendo sciogliere il trucco..>> Mi asciugai le lacrime e lo guardai. << Certo che lo voglio, più di qualuncue altra cosa al mondo >> lo abbracciai, e mi fiondai sulle sue labbra.

<< Ti amo Signora Cullen >> Strofinò il suo naso con il mio e sorrisi.

<< Ti amo anche io >>

**

<< Potresti smetterla? Mi stai mettendo ansia! >> Guardai Cass che camminava avanti e indietro nel bagno.

<< Sei assurda, davvero? Ma dico io, come ti viene in mente? >> Afferrai l'aggeggio sul bordo della vasca da bagno e lo guardai.

<< Sono incinta. >> Sentii un tonfo e alzai lo sguardo verso Cass che guardava davanti a sè.

<< Oh, Cazzo, Aaron! >> Corsi verso di lui  e gli facemmo aria con le mani.

<< Papà, papà..>> Aaron aprì gli occhi e mi fissò.

<< La mia bambina incinta..no. Di nuovo! Ma io quel depravato lo ammazzo! >> Si alzò come una furia e si diresse verso lo studio per recuperare la sua mazza da baseball.

<< Papà, dai calmati! >> Lo inseguii mentre Cass, prendeva in braccio Robert.

<< Oh, andiamo Aaron, non puoi farla diventare vedova prima del matrimonio.. e i bambini allora? Orfani di padre per mano del nonno! >> Intervenne Cass. Charlie spuntò dallo studio con la mazza in mano.

<< Smettila, o anche tu sarai nella lista..>> Cass si ammutolì e io guardai mio padre.

<< Andiamo papà..Edward in questo ultimo periodo si sta comportando benissimo..io lo amo..ti prego.>> Implorai Aaron con lo sguardo..

<< E va bene..>>

La sera stessa Edward venne a trovarci..non sapevo il moso in cui dirglielo.

<< Bella, ma cos'hai? >> Scossi il capo e  gli sorrisi. << Non dirmi niente, non ci casco. >>

sospirai e lo guardai.. << Sono incinta. >> Veloce e indolore. Brava Bella, complimenti.

Edward mi fissò e poi sorrise, abbracciandomi.

<< E' bellissimo >> Mi diede un bacio a stampo e mi accarezzò il ventre.

<< Non sei arrabbiato? >>  Il suo braccio mi cinse la vita e mi accoccolai sul suo petto.

<< Perchè dovrei? E' una cosa bellissima..>> Aaron e Seth entrarono in salone e lanciarono uno sguardo assassino verso Edward, avvicinandosi.

<< Ricordati ragazzo, sono un medico, ho conoscenze molto in alto. Un palso falso.. e non ti ricorderai nemmeno il tuo nome.>> Dopo la sua frase ad effetto Aaron fece dietro front, e tornò in cucina, mentre Seth ci fece un occhiolino.

Scoppiai a ridere vedendo la faccia di Edward.

<< Ti amo amore. >>

<< .. scherzava vero? >>


 

**

<< Isabella Marie Swan, vuole prendere il signore qui presente, Edward Cullen, come suo legittimo sposo, promettendo di amarlo e onorarlo, in ricchezza e povertà, in salute e in malattia, nella buona e nella cattiva sorte,per tutti i giorni della sua vita fichè morte non vi separi? >>Guardai Edward, e mi resi conto che lui, era tutto ciò di cui avevo bisogno, bastava averlo accanto per rendere una serata a casa, una serata bellissima. Edward, Robert e io, con una grandissima ciotola di pop-corn davanti la televisione; era il massimo.

E allora non potevo fare cosa più giusta che restare con lui, per il resto della mia vita.

<< Sì, lo voglio >>

 

<< Vi dichiaro marito e moglie. >>

Forse le storie d'amore non iniziano tutte nel migliore dei modi, forse il principe azzurro non è quello che arriva con il cavallo bianco e il pennacchio al vento, forse il vero amore non è quello che si riconosce subito..Il vero amore è come un libro vecchio,come una pagina ingiallita dal tempo,consumato dai giorni, che si vive volta per volta.

Bisogna provare, bisogna crescere, bisogna piangere, bisogna combattere..perchè le cose conquistate sono quelle che valgono di più..E se si è stanchi di andare avanti, è necessario ricordare che dietro l'angolo, potrebbe nascondersi un sole che è capace di risplendere anche nelle giornate più buie. Sì, questo è il vero amore..quello che dura mer milioni di anni.

--

Ho deciso che ci sara un secondo epilogo, che racconterà di tutta la famiglia, da Edward e Bella, a Cass e Jake, a Taylor e Seth.. insomma di tutti..scusate ancora l'errore. Un bacio

 

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Capitolo 27
*** Epilogo. ***


 

Buon Nataleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! *ç*

Si, lo so che non è ancora Natale, ma io respiro già quest'aria natalizia; alberi, alberelli; decorazioni, pandoro( Pandori? O.o), dolci, dolcini, regali, regalini... voi no?

E io come regalo... tadaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan...vi posto l'ultimo capitolo della storia! Non siete felicissime??? .. Grazie -.-

Allora, in questo capitolo ci saranno salti temporali, ma il punto di riferimento sarà il matrimonio: 15 anni dopo il matrimonio; 18 anni dopo il matrimonio ecc ecc ecc

Passiamo alla parte commovente.

Ringrazio di cuore tutte voi,che mi avete seguita fino a qui, con i miei sbalzi d'umore, i miei periodi neri, e le mie stupidaggini.

Grazie a tutte voi che avete commentato, che avete letto silenziosamente, che avete messo la storia tra preferiti, seguite e ricordate; grazie a voi che avete sempre atteso i miei aggiornamenti con ansia, e che mi avete sempre detto quello che pensate.

Siete meravigliose.

Vi lascio con l'ultimo capitolo.

Buona lettura, Lully.

Il tempo ha portato il tuo cuore da me

ti ho amato per mille anni,

ti amerò per altri mille anni.

( A thousand Years- Christina Perri)

- Epilogo -

 

 

15 anni dopo.

 

<< Mamma! Potresti dire a Robert di abbassare la musica? >> Alzai gli occhi al cielo e spensi il fornello che conteneva il sugo alla matriciana.Salii in camera e trovai mio figlio che si muoveva a ritmo di musica mentre imitava il bassista del gruppo. << Rob, prima o poi sfonderai quel letto >> mio figlio mi guardò e mi sorrise.

<< Oh, andiamo mamma, non sono così pesante. >> Annuii scetticamente e andai a sedermi vicino a lui.

<< C'è qualcosa che vuoi dirmi? >> Ultimamente Robert era strano, passava da momenti di euforia assoluta a momenti di ira e malinconia, nei quali si chiudeva sempre nella sua stanza e non scendeva a cenare. Più volte Edward e io avevamo provato a scalfire quel guscio, ma ci tornava sempre indietro l'eco delle nostre domande, con risposte mute.

<< No mamma, perchè dovrebbe esserci qualcosa? >> Abbassò lo sguardo e iniziò a giocare con il bordo della maglietta.

<< Sei strano ultimamente Rob..e non ti confidi più con me. So che ormai hai diciotto anni e che sei in piena adolescenza, ovvero nella fase " i miei genitori non servono a un cazzo, faccio da me che è meglio"; ma se tu avessi bisogno di me..non esitare, la mia porta è sempre aperta. >> Gli lasciai un bacio sul capo e mi apprestai ad uscire, fino a che la sua voce mi bloccò.

<< Mi sono preso una sbandata per una >> mi voltai e tornai dove ero prima.

<< E' bellissimo..e perchè stai in queste condizioni? L'amore è una cosa bellissima! >>

<< Lei è una troia >>Ci voltammo contemporaneamente verso l'entrata e vedemmo mia figlia Emily che era appoggiata allo stipite della porta.

<< Emily! >> La rimproverai alzando il tono della voce. Emily aveva i capelli ramati e gli occhi verdi, la fotocopia del padre praticamente,era nata due anni dopo in nostro matrimonio, e aveva un rapporto bellissimo con Robert, anche se praticamente litigavano per cose banalissime, ma erano sacri l'una per l'altra.

<< No.. ha ragione. >> Disse Robert con aria rammaricata.

<< Praticamente al posto delle gambe ha due porte automatiche del centro commerciale, che si aprono appena qualcuno di sesso maschile ci passa davanti >> Incenerii Emily con lo  sguardo mentre lei si sedette in braccio al fratello iniziando ad acarezzargli i capelli.

<< Più tardi riparleremo del tuo linguaggio signorina >> Lei scrollò le spalle e tornò a fissare il fratello.

<< E potrei sapere di grazia, cosa ti ha fatto " innamorare " di lei? >> Avrei potuto capire la storia della bella fanciulla che si innamora del latin lover di turno, ma qui la nota stonata è che la protagonista della storia non era la fanciulla innamorata, ma Pretty Woman!

<< Io..non lo so mamma! E' tutto così assurdo! >>

<< Te lo dico io, gli ormoni! >> Emi guardò il fratello sorridendo e gli tirò le guanciotte.

<< Emi potresti smetterla di dire cavolate? >> stava iniziando a diventare pesante, e inoltre non sapevo come aiutare mio figlio; perchè non vendevano quei manuali da una mamma per amica?

<< Mamma è nel periodo della pubertà! E' normale per uno come lui che ha deciso di preservare la sua virtù fino a quando non troverà la donna amata!.. Fatti dire una cosa fratello, forse nel Medioevo poteva anche starci,ma ora è come dire a Dracula di andare a caccia di Vergini, il che è tutto da dire! >> Mi battei una mano in testa e guardai Emi; se il suo obiettivo era quello di far risanare Rob, beh, lo stava facendo demoralizzare ancora di più.

<< Potresti tenere i tuoi pensieri per te? Emi, vai in camera tua a studiare. >> Lei si alzò e diede un bacio sulla guancia al fratello.

<< Rob, fai quello che senti..magari non è la stronza che sembra..magari.. >>

<< Mamma.. Sono Gay. >> Lo guardai sgranando gli occhi.

<< Io.. cioè.. >> Rob scoppiò a ridere e io feci un sospiro di sollievo.

<< Scusa, dovevo riprendermi e ridere su qualcosa >> E mentre continuava a ridere lo abbracciai.

<< Ti voglio bene Rob. >>

<< Anche io mamma >>

<> Disse Emi prima di buttarsi su di noi.

 


*****18 anni dopo******


 

<< Mamma... >> mi voltai verso la voce di mia figlia che era pallida. << posso parlarti? >> Mi tolsi gli occhiali da vista e le feci segno di accomodarsi vicino a me.

<< Ho un problema.. >> disse mentre il suo sguardo saettava ovunque.

<< Quale? >>

<< Ho un ritardo di una settimana >> Il mio respiro si bloccò, e sbancai di colpo. Ritardo? Cazzo.

<< Cazzo. Cazzo. Cazzo. Hai usato la protezione? Quando è stata l'ultima volta che hai fatto sesso con Paul? >>

<< Dieci giorni fa. >> mi misi le mani tra i capelli e iniziai a sudare. Un bambino alla sua età? Io sapevo cosa voleva dire crescere un bambino a 18 anni! Era una vita da inferno, e tutti ti guardavano malissimo; non volevo la stessa cosa per mia figlia.

<< Merda Emi; cosa ti ho detto sempre a proposito del sesso sicuro? >> E ora? << Domani andremo a fare una visita ginecologica..e se sei incinta; preparati a dirlo a tuo padre e a tuo fratello>>.

<< Amore! >> La voce di Edward risuonò in tutta la casa, entrò in cucina e salutò Emi, che si dileguò subito. << Tutto bene? cosa aveva Emi? Era piuttosto pallida. >>disse abbracciandomi e dandomi un bacio a stampo.

<< E' solo stanca amore. >> Le mani di Edward si infilarono sotto la mia maglietta e mi strinsero i fianchi, mentre iniziava a baciarmi il collo.Un sospiro sfuggì dalle mie labbra.

<< La mia gattina >> Sussurrò Edward.

<< Com'è andata a lavoro? >> mormorai mentre mi stringevo sempre di più a lui.

<< Vuoi davvero saperlo? >> annuii mentre mi faceva arretrare verso la penisola della cucina.

<< Bene >>

<< Sono a casa! >> Edward sfuffò, e dandomi un bacio a stampo si allontanò da me.

<< Riprenderemo il discorso gattina.. a proposito, domani sera sei tutta mia >> disse prima di voltarsi per apparecchiare la tavola.

La notte non riuscii a dormire,troppo preoccupata per Emi. Avevo chiamato una mia amica, che avrebbe visitato Emi nel suo ambulatorio. E dall'ecografia sarebbe risulato che Emi era incinta? Cazzo.

--

<< Allora Emi, questo gel sarà un pò freddo, ma passerà subito >> Carmen passò la sondina sul ventre di mia figlia, che mi prese la mano stringendola.

<< Uhm..qui non risulta niente tesoro; è un falso allarme. Probabilmente sarà lo stress, o il cambio di stagione. Rilassati. >>Ringraziai il cielo, e sorrisi a Emi, che aveva un sorriso smagliante. Si rivestì, e salutammo Carmen.

<< Ah, Emi? >> Mia figlia si voltò verso Carmen che la guardava dolcemente.

<< La prossima volta usa la protezione >>.

 Arrivata a casa, mi ritrovai con Edward che mi aspettava sul divano.

<< Amore, cosa ci fai già a casa? >> gli domandai dandigli un bacio a stampo.

<< Aspettavo te >> Lo sguardai stralunata e poi ricordai.

<< Cazzo. Sono pronta in un minuto.. >> andai verso le scale e poi tornai indietro. << come mi devo vestire? >> lui scoppiò a ridere.

<< Elegante ma comoda >> annuii e tornai in camera a prepararmi.

Quando fui pronta scesi e salutando i ragazzi andammo in auto.

<< Dove andiamo? >> chiesi a mio marito sempre più emozionata. Lui scosse il capo e mi si avvicinò; iniziò a baciarmi con foga e quando si allontanò mormorò un "sorpresa " soffocato. Mi bendò gli occhi, e ci mettemmo in viaggio. Afferrò la mia mano e la portò sul cambio con la sua,mentre mi chiedeva cosa avevo fatto in giornata; poi si ferò, e sentii la portiera del suo lato sbattere, e la mia aprirsi; Edward afferrò la mia mano e mi strinse a sè facendomi fare qualche passo; e poi sciolse la benda.

Davanti a me c'era la spiaggia, illuminata da numerose fiaccole, e al centro di alcune formanti un cuore, vi erano dei teli e dei cuscini, con al centro un cesto da pic nic e alla mia destra uno striscione " Il sorriso sul tuo viso mi dice che hai bisogno di me,c'è una verità nei tuoi occhi che dice che non mi lascerai mai, il tocco della tua mano dice che mi prenderai ovunque io cada; lo dici meglio, quando non dici niente. 18 anni passati con te amore mio, sono come 18 anni passati in paradiso; tuo Edward.", le lacrime iniziarono a rigare il mio volto, oggi era il nostro anniversario, e io me ne ero dimenticata.

<< Sono imperdonabile, me ne sono dimenticata. >> dissi abbracciandolo.

<< Non fa niente amore. Tu mi dimostri ogni giorno il tuo amore per me, a confronto questo è nulla. >> disse abbracciandomi.

<< Hai fatto tutto tu? >> si grattò il capo imbarazzato.

<< Beh, diciamo che Taylor, Cass, Jake, Rob e Seth, mi hanno dato una mano >> Scoppiai a ridere immaginando Cass e Taylor comandare a bacchetta i maschietti; avrei dovuto ringraziarli.

<< Quindi questa cenetta sarà tutta mia e tua.. >> mormorai accarezzandogli il petto.

<< Signora Cullen, dopo il dessert, ci saranno i fuochi d'artificio >> mi sussurrò maliziosamente all'orecchio.

<< Allora muoviamoci, non vedo l'ora di vederli >>. E iniziammo ad occuparci, di quella parte di eternità, tanto piccola, ma tanto perfetta, da rendere la mia vita meravigliosa.

 

 

**********

T_T  sigh, * si soffia il naso*, siamo arrivati alla fine.

Io quasi quasi scrivo una seconda parte di questa storia XD

Non..non scappate -_- ho detto quasi quasi, il che implica il 50% di probabilità negativa.

Beh, fatemi sapere cosa ne pensate.

* la frase dello striscione è When you say nothing at all.

Lully.

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