Dello stesso colore del rame

di 9Pepe4
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Di cuscini sventrati ***
Capitolo 2: *** Di dormite e sogni profondi ***
Capitolo 3: *** Di biscotti e somiglianze ***
Capitolo 4: *** Di offese e proteste ***
Capitolo 5: *** Di vittime gommose ed innocenti ***
Capitolo 6: *** Di canzoni future ***



Capitolo 1
*** Di cuscini sventrati ***


Dello stesso colore del rame



Di cuscini sventrati
{100 Parole}

«Ti sembra un bel lavoro, Nessie?», sospirò Edward, rivolto alla figlia, che esaminò contrita il disastro appena combinato.
Federe strappate e piume soffici dappertutto, in quella stanza.
Renesmee tornò a girarsi verso il padre, premendogli una manina sulla guancia. Voleva Jacob.
Edward sbuffò. «Arriverà tra poco», garantì, e lei gli sorrise scoprendo i dentini da latte.
Lui contemplò per un altro istante i cuscini vittima dell’impazienza di sua figlia, quando Renesmee attirò nuovamente la sua attenzione. Le piacevano, le piume.
Edward le tolse distrattamente una piuma candida dai boccoli ramati.
Si concesse un sorriso. «Piacciono anche a me, Nessie».






Note:
Ohibò. Non avrei mai pensato che il mio primo lavoro su Twilight avrebbe riguardato questi due (avrei pensato più a Jasper, o ai Volturi... O a qualcosa sul rapporto tra Esme ed Edward, o su quello tra Edward e Carlisle).
Oggi, però, avevo una voglia terribile di scrivere delle drabble disgustosamente fluff, e ho scoperto che Edward e Renesmee si prestano al fluff molto bene. Oltretutto i rapporti padre/figlia mi piacciono in maniera viscerale ed ero rimasta abbastanza insoddisfatta delle poche frasi che, in Breaking Dawn, sono presenti su questi due, così…
Spero sia di vostro gradimento!

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Capitolo 2
*** Di dormite e sogni profondi ***


Di dormite e sogni profondi
{100 Parole}

Renesmee si era addormentata profondamente, rannicchiata sul suo petto, il visetto che sfiorava l’incavo del suo collo.
Edward la proteggeva con le braccia. Teneva gli occhi socchiusi, in ascolto dei sogni della figlia, che gli sfioravano la mente con un andamento ripetitivo, simile al calmo rullio delle onde che si allungano su una spiaggia per poi ritirarsi nel mare.
Renesmee si mosse appena, chiudendo una manina sulla camicia del padre.
Edward chinò il viso sino a sfiorarle i riccioli ramati con le labbra, in silenzio, e sul visetto paffuto e addormentato della bambina comparve l’ombra di un sorriso.






Note:
Nulla di ché, qui credo che il fluff sia aumentato ancor di più (la spiegazione è semplice: con la scuola in ballo, chi non ha bisogno di un po’ di dolcezza extra?). Avvertitemi quando la sdolcinatezza diventa stomachevole u.ù
Ringrazio tutti quelli che hanno letto la scorsa drabble e quelli che leggeranno anche questa. You make me happy.
Vado a mangiare cioccolata :D

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Capitolo 3
*** Di biscotti e somiglianze ***


Di biscotti e somiglianze
{100 Parole}

«E questo?».
«Questo serve a fare i biscotti, tesoro».
La voce squillante e curiosa di Renesmee si alternava a quella materna ed affettuosa di Esme.
Edward sorrise, prima di entrare in cucina, dove trovò la figlia intenta a chiedere delucidazioni su qualsiasi utensile che le capitasse a tiro.
Vedendolo indugiare sulla soglia, Esme gli sorrise.
Edward si avvicinò. «Spero non ti stia facendo impazzire», scherzò, accennando a Renesmee.
Esme negò. «Adoro averla attorno», replicò, sinceramente. «Ti somiglia così tanto», aggiunse, guardando teneramente la bambina.
«Papà», si intromise la voce chiara e decisa di Renesmee, «voglio imparare a fare i biscotti!».





Note:
E ovviamente nessuno le rispose: “Non ti serve a niente fare i biscotti, visto che rinneghi il cibo umano” =__=
Nada. Volevo togliermi il chiodo di scrivere qualcosa su Edward e Esme.

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Capitolo 4
*** Di offese e proteste ***


Di offese e proteste
{100 Parole}

«Papà!», chiamò Renesmee, correndo verso Edward, che si abbassò prontamente ad accoglierla tra le proprie braccia.
«Ehi», disse lui, «com’è andata la caccia?».
Nei pensieri della bambina sentiva un forte scontento.
Renesmee mostrò un visetto imbronciato. «Jake ha detto che sono lenta», si lamentò.
Edward scoprì i denti in un sorriso affilato. «Se vuoi posso far sì che si rimangi le sue parole», propose, in tono morbido e vellutato.
Sentì Renesmee pensarci sopra e scosse la testa, deluso dalla conclusione cui era giunta. «Sì», disse lei, «ma… Non fargli male, va bene?»
«Certo, piccola», le assicurò Edward. “Peccato, però”.

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Capitolo 5
*** Di vittime gommose ed innocenti ***


Di vittime gommose ed innocenti
{100 Parole}

Renesmee sguazzava irrequieta nella vaschetta, sorretta dalle mani sicure di Edward.
Gli occhi color cioccolato della bambina contemplarono affascinati quelli del padre, prima di seguire incuriositi le bollicine della schiuma fragrante.
Edward iniziò a sciacquare attentamente i riccioli bronzei della figlia, evitando accuratamente di farle andare acqua negli occhi. Si stava godendo appieno il fatto che nei dintorni non ci fossero né Jacob né Rosalie. Finalmente.
Guardando oltre il bordo della vasca, sorrise appena. Lì giaceva la prova del fatto che i denti della bambina erano piuttosto taglienti.
Renesmee sembrava essersi divertita, poco prima, quando aveva decapitato quella paperella di gomma.







Note:
Prima i cuscini, ora la paperella di gomma.
Nulla sfugge ai denti assassini di Renesmee (a parte il collo delle persone per bene)!
Okay, sto scrivendo cavolate quindi vi lascio.
Alla prossima!
Nota: Per sbaglio ho cancellato questo capitolo, ma eccolo qui, ho provveduto a ripubblicarlo. Scusatemi per il disagio.

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Capitolo 6
*** Di canzoni future ***


Di canzoni future
{100 Parole}

If every simple song I wrote to you
Would take your breath away
I’d write it all

«Edward», trillò Alice, avvicinandosi al fratello, «credo che dovresti sbrigarti!».
Lui la guardò, inarcando un sopracciglio.
«A scrivere la canzone che ti è venuta in mente ieri», aggiunse lei, sebbene fosse ormai superfluo – Edward aveva ascoltato i suoi pensieri.
«Le piacerà?», chiese lui, sorpreso da quanto aveva sentito.
«La adorerà», lo corresse Alice. «L’ho vista trattenere il fiato mentre gliela suonavi».
Edward annuì lentamente mentre osservava le immagini comparse nella mente della sorella… Vide l’espressione rapita di Renesmee, i suoi occhi incantati…
«Be’», considerò, «allora credo sia meglio che io mi dia da fare».
Alice annuì, soddisfatta. «Eccome».







Note:
Scusate se è tanto che non aggiorno, ma ho avuto un sacco da fare per la scuola, queste ultime settimane sono state infernali =S
Comunque, mentre ascoltavo “Hey there Delilah” dei Plain White T’s mi è venuta l’idea per il nuovo capitolo (là in alto ho citato il pezzo ispiratore).
Bien, alla prossima!

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