Due uomini corteggiatissimi!

di Fabiola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima parte ***
Capitolo 2: *** Seconda parte ***
Capitolo 3: *** Terza parte ***
Capitolo 4: *** Quinta parte ***
Capitolo 5: *** Quinta Parte ***
Capitolo 6: *** Parte sesta ***



Capitolo 1
*** Prima parte ***


Hermione fece cadere un'ultima goccia di essenza di belladonna e restò ad aspettare, il fiato sospeso. Pop. Con uno schiocco, finalmente la pozione divenne del colore desiderato, rosa pallido, e lei tirò un tanto atteso sospiro di sollievo. Ce l'aveva fatta! Aveva temuto di sbagliare per la seconda volta una pozione, ma quel giorno si era davvero impegnata. Non sapeva com'era potuto succedere che la pozione andasse a male... beh, in realtà lo sapeva bene, ma non le andava di ammetterlo. Mentre Piton si era voltato a scrivere alla lavagna gli ingredienti da aggiungere nelle pozioni di quelli che l'avevano sbagliata, si era imbambolata ad osservare il bellissimo e perfetto fondoschiena del professore... ma come le era saltato in mente di fare un cosa del genere? E la sua pozione si era bruciata. ''Non più di otto minuti sul fuoco, Granger. Venti punti in meno a Grifondoro'' La classe era rimasta sbalordita alla vista di Piton che faceva evanescere la pozione di Hermione e le dava zero. Una cosa assolutamente ingiusta secondo i Grifondoro, che ammettevano che, anche se Hermione l'aveva fatta riscaldare troppo, comunque era stata la più perfetta di tutte. ''Bastardo!'' aveva mugugnato Ron. ''E' da un pò che sembra che ce l'ha con Hermione...'' Era vero. Aveva notato gli sguardi penetranti della ragazza ogni volta che girava la testa verso il suo banco, e sembrava che gliela volesse far pagare... Ma quell'oggi la pozione era perfetta. Rosa pallido, proprio come doveva essere. Per un attimo Hermione aveva temuto di averla rovinata irrimediabilmente. Questo perchè, quando Piton si era avvicinato al suo banco, e aveva messo una mano su di esso, tamburellando con le dita per vedere se Hermione si sbrigava a finirla invece che distrarsi per lui in continuazione, la mano della ragazza era scattata senza controllo verso quella del professore. Come le era saltato in testa? Cosa voleva fare? Afferrargliela? Accarezzarla? Sfiorarla semplicememente? Beh, per giustificare quel gesto aveva fatto finta di prendere dei semi di Mandragola, e li aveva versati nella pozione... questa era diventata di un nero scurissimo. ''Maldestra'' aveva commentato Piton guardandola come se ce l'avesse con lei. Poi, se ne era andato. Rossa in viso, aveva fatto di tutto per rimediare; e per fortuna c'era riuscita, grazie al cielo! ''Cinque minuti alla fine dell'ora'' proclamò Piton in quell'istante, che voleva significare che il tempo era scaduto. Tutti misero a posto frettolosamente gli ingredienti, e il professore iniziò a fare il giro della classe per vedere come erano andati. Spiò in quello di Ron e ne riemerse con aria di disgusto, le labbra piegate in una smorfia. Con Harry fece altrettanto, diede un'occhiatina ai tavoli davanti, dove c'erano Pansy e Draco, sorrise con aria soddisfatta, e poi passò lentamente davanti al tavolo di Hermione. Lei lo guardò speranzosa. Forse mi farà dei complimenti... forse mi darà qualche punto... forse mi sorride... Piton passò oltre senza fiatare, ignorandola. Hermione sospirò. Che avrebbe dato per conquistare il cuore del suo amato professore!! Luna se ne stava come sempre in disparte nella sua Sala Comune, distesa sul divano a riflettere. ''E' un tipo strambo'' pensò, sbattendo gli occhi ''e a me piacciono i tipi strambi''. Non le era mai capitato di pensare ad un professore così intensamente. Però lui aveva qualcosa di molto più affascinante che di altri, e soprattutto... misteriosa. ''Mi piace la sua pettinatura! E si veste anche bene!'' Si chiese se a uno come lui sarebbe piaciuta una un pò lunatica come lei. ''Ma non lo vedo con nessun'altra donna. Dev'essere un tipo a cui piacciono quelle un pò speciali...'' Perchè lui, di certo era speciale. L'aveva scoperto proprio l'altro mattino. La professoressa McGranitt, durante un'ora di trasfigurazione, le aveva chiesto di portare il registro di Piton nella sua classe, visto che aveva l'ora libera. Ma Luna, scendendo nei sotterranei, l'aveva trovata chiusa, così aveva deciso di vedere nel suo ufficio. Chiuso anche quello. 'Proviamo allora nella Sala Professori!' aveva pensato, e, wow, lui era proprio li! Ma non era solo. Nella stanza c'erano una decina di vesponi violetti volanti, e Piton lanciava incantesimi dappertutto per scacciarli via. Era molto bravo. E molto rapido. Volava a destra e a manca, il mantello frusciante, le forti braccia che mulinavano in aria per scacciarli. ''Professor Piton, devo darle...'' Piton si era girato per vedere chi aveva parlato, e aveva esclamato: ''Togliti di li, stupida ragazzina, o ti mordono!'' Luna era rimasta impalata con aria stupìta in mezzo alla stanza, e Piton, balzando oltre una poltrona rovesciata, l'aveva presa per un braccio e l'aveva rinchiusa in un mobile. ''Ehi, aiuto, professore, ma che succede?'' aveva urlato lei da dentro. ''Non ti muovere... Hagrid ha fatto entrare la sua scorta di vesponi carnivori... devo cacciarli via!'' ''Ma quelli non sono vesponi carnivori!'' aveva urlato Luna, emozionata ''Sono Gnoccoli Barbuti!'' Per fortuna, Luna non aveva visto Piton mentre alzava gli occhi al cielo. ''Stai lì e non ti muovere!'' ''Allora è vero che sono loro? Li ha riconosciuti anche lei!'' ''Si, sicuro, come no. Sono proprio Broccoli Sgorbutici, o come hai detto!'' ''Che bello!'' Luna aveva aperto un pò l'anta per vedere ''Finalmente qualcuno che è disposto ad ammettere che esistono per davvero!'' ''Ho detto non uscire da li o ti...'' Ma un vespone si era già infilato nell'armadio. La ragazza si era risvegliata nel letto dell'infermeria. Con Piton seduto accanto a lei, il viso curvato sul suo braccio, le mani che lo stringevano e osservavano la ferita. ''Veleno di Vespa Carnivora. Non c'è segno di pungiglione. Meno male. Guarirà prestissimo'' Aveva lasciato la presa -con disappunto di Luna, che adorava sentire il contatto delle sue dita con la sua pelle- e l'aveva lasciata sola con Madama Chips. Luna in quel momento si era tocata il punto in cui Piton l'aveva presa e aveva sospirato. ''Mio eroe...'' ''Suvvia, dammi il braccio'' aveva esclamato con disappunto la Chips. Da allora, Luna guardava con molta più ammirazione il professor Piton. Lo osservava sempre più spesso. Era alto, slanciato e forte. Vestiva in modo particolare, con camicie nere e pantaloni aderenti dello stesso colore, e portava un'acconciatura degna di uno un pò toccato. ''Adoro quelli un pò strambi'' disse per l'ennesima volta, tornando nella realtà. ''Ehi Lunatica, cosa c'è, sei ancora ammattita per quel pagliaccio di Weasley?'' esclamò Justin, un ragazzo più grande di lei che la prendeva sempre in giro. ''Fatti i fatti tuoi!'' gli rispose lei sprezzante. ''E poi non si tratta di Ron. Non ti dico chi è il mio nuovo...'' Justin scoppiò a ridere ''Ragazzi? Ehi, ragazzi, sentite l'ultima! Lunatica Lovegood si è innamorata! Chi è la prossima vittima, Lunatica, che stà per fare una figuraccia con la tua presenza?'' Luna scoppiò a piangere e si ritirò in bagno. ''Perchè sempre a me... Perchè sono presa in giro da tutti? Cos'ho di diverso dagli altri?''. Quante volte si era ripetuta quelle domande?.

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Capitolo 2
*** Seconda parte ***


Ginny era seduta sull'erba all'ombra di un grande faggio, intenta a leggere il libro di Trasfigurazione. All'inizio non ci badò, ma quando i singhiozzi divennero più forti, alzò la testa dal libro e si guardò attorno.
Qualcuno piangeva.
Non vedendo chi potesse essere, si alzò e seguì la fonte del rumore. Dopo una ventina di passi, notò che dietro a un cespuglio, seduta su una roccia bianca, c'era una ragazza biondina che si nascondeva il viso tra le mani.
''C'è qualche problema?'' chiese con dolcezza.
La ragazza alzò lo sguardo, e, con un brivido, Ginny notò che si trattava di Pansy Parkinson.
''Cosa vuoi?'' chise la Parkinson, i linamenti del viso ad un tratto duri ''sei venuta a pettegolare?''
''No'' rispose Ginny freddamente. ''Ti ho sentita piangere e sono venuta a vedere chi era. Cos'è, il tuo amichetto Malfoy non è venuto a consolarti?''
Pansy scoppiò a piangere ancora più forte.
''Non nominarmi quel ragazzo! Via! Vai via!''
''Vi siete lasciati?''
''Come fai a saperlo?''
''Si intuisce.''
''Si... beh... ora se mi vuoi fare il piacere di toglierti dai piedi, grazie...''
''Come preferisci, Parkinson.''
Ginny si allontanò in fretta, dirigendosi di nuovo sotto il faggio, quando sentì che qualcuno gridava e si girò.
''Ehi, Weasley, aspetta! Torna indietro!''
Era la Parkinson che urlava.
''Cosa vuoi?''
Ginny tornò indietro e vide la Serpeverde risedersi al suo posto e scrutarla, gli occhi luccicanti di lacrime.
''Dimmi un pò'' disse la bionda in tono di sfida ''E' vero che tu e Draco siete stati insieme?''
Ginny per un attimo non disse nulla.
''Si, Parkinson, è vero. E con ciò?''
''Tranquilla, non ho intenzione di ammazzarti. Volevo solo sapere se eravate tornati insieme.''
Ginny alzò gli occhi al cielo.
''Che sei matta? Con quello stron*o cafone? Io?!''
Pansy ghignò. ''Così mi piace sentire che lo chiamano! Stron*o cafone, e aggiungerei idiota, deficiente, senza cervello, buffone...''
''... mongoloide, presuntuoso e sgarbato!'' completò Ginny con trasporto.
''E viziato!'' Pansy sorrise. ''Dimmi un pò, com'è che vi siete conosciuti? Quand'è che hai capito che era un idiota?''
''Dimmi prima tu.'' disse Ginny ''e poi ti racconterò la mia storia... forse posso aiutarti a dimenticarlo... e tu puoi aiutare me''

Mezz'ora dopo chi fosse passato di lì avrebbe visto le due ragazze sedute una accanto all'altra che parlavano animatamente.
''E così gli ho detto... fanc...! E gli ho dato un ceffone. Pare che ancora porti i segni!''
''Brava!'' applaudì entusiasta Pansy ''Hai fatto benissimo. Sinceramente, ora, di lui, non m'importa più... sai, credo che sarebbe meglio se io e te ci trovassimo un fidanzato... non uno qualsiasi, uno che Draco odia, così da farlo diventare geloso marcio!''
''Ci stò!'' esclamò Ginny sorridente ''ben gli stà! Ma... non Harry Potter, per piacere. Lui è deficiente''
''Me ne sono accorta... bene... chi altro c'è che Draco odia? Che non sopporterebbe di vederlo affianco a noi...''
''Buonasera ragazze!'' disse all'improvviso una voce adulta, e Pansy e Ginny si voltarono per vedere chi era.
Da dei cespugli sbucò niente meno che Remus J. Lupin, vestito di pezze rattoppate e i soliti capelli castani striati di grigio.
''Pro... professore!'' esclamò Ginny sorpresa ''Lei qui?''
''Sicuro'' disse lui sorridendo ''Silente mi ha chiesto di fare la guardia al castello, così... eccomi qui a vagare per il parco!''
''Oh...'' balbettò Pansy a disagio.
''Vedo che stavate parlando molto animatamente. E' bello vedere due ragazze di Case diverse e opposte come le vostre fare amicizia. Continuate così!'' e si allontanò, non prima di aver aggiunto ''mi raccomando... appena fa buio, dritte al castello!''
Ginny lo osservò mentre si dirigeva verso il restro di Hogwarts, come se lo vedesse per la prima volta.
''Non è male'' sussurrò Pansy ''Se si vestisse un pò meglio, sarebbe davvero carino... ha delle belle spalle poi!''
''Anche il fondoschiena non è niente male'' si lasciò sfuggire Ginny. ''Pansy... pensi anche tu a quello che penso io?''
''Vuoi intendere.... riguardo a Draco?''
''A-ha''
Pansy sorrise maligna. ''E' venuto il momento di darci da fare, bella.''

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Capitolo 3
*** Terza parte ***


''Vado in bagno'' disse Hermione a Ron e Harry, e li lasciò a loro stessi.
Si diresse ai bagni, aprì la porta, li attraversò e poggiò le mani sul lavandino, guardandosi allo specchio.
'Ora basta' si disse 'tu sei ossessionata. Non pensarlo più'
Non capiva proprio cosa le stava succedendo. A tavola non aveva fatto altro che guardare Piton; poi, quando questo si era alzato per andarsene, e si era avvicinato alla porta, dove lei e Harry aspettavano Ron che si allacciava la scarpa, gli aveva augurato: ''Buona giornata Professor Piton''
A Harry era calata la mascella. Piton si era girato lentamente.
L'aveva guardata con aria scettica.
''Cos'è, vuoi sfottere stamane?''
''No professore, volevo solo...''
''Cinque punti in meno a Grifondoro. E che non ti senta mai più farlo un'altra volta, mi sono spiegato?''
''Ma io...''
''Sono stato chiaro. A lezione!''
E se l'era squagliata.
''Ma... ma... Sei uscita pazza?!'' l'aveva sgridata Harry.
''Che succede?'' aveva chiesto Ron con aria imbambolata.
''Vado in bagno. Scusate''
E ora si trovava lì.
'Basta. Non devi pensarlo più. O te la farà pagare.'
Come avrebbe voluto una vera amica con cui confidare i segreti... in quel momento le sarebbe bastata chiunque, purchè si togliesse quel peso dal cuore. Si sentiva una bomba sul punto di esplodere.
Ad un tratto, sentì dei singhiozzi.
'Oh no, ora ci si mette pure Mirtilla Malcontenta!!'
Stava quasi per filarsela via, quando notò che non erano i pianti di Mirtilla. Questi erano meno 'esplosivi', come se chi stesse piangendo cercasse di farlo piano per non farsi scoprire.
Provenivano dall'ultimo bagno.
Hermione ci si avvicinò e provò ad aprire la porta.
''Vai via!'' urlò una vocetta.
''Chi è?'' chiese Hermione con gentilezza.
''Non venirmi a rompere, Justin... lo so che sei tu!''
''Justin? Io non sono Justin, sono Hermione Granger!''
I singhiozzi si interruppero per un attimo.
''Oh, ma che meraviglia'' disse la voce con ironia ''sei anche tu venuta qui per prendermi in giro?''
''In giro? No. E perchè dovrei farlo?''
''Andiamo. Lo sanno tutti che Hermione Granger mi odia.''
''Odiarti? E perchè? Ma tu chi sei?''
''Ooh, non far finta di non riconoscermi.''
Hermione non disse nulla. La ragazza sembrava molto permalosa.
''Sono famosa perchè metà Hogwarts mi chiama 'Lunatica', e tu vuoi fare la finta tonta?''
Hermione fece un sospiro di apprensione.
''Lunatica! Ehm, cioè, Luna! Mi pareva che eri tu! ma cosa ci fai li dentro? Esci fuori, dai!''
''Vuoi divertirti anche tu a sfottermi?''
''E perchè lo dovrei fare?''
''Andiamo, sono sicura che Justin l'ha detto a tutti quanti.''
''Cosa?''
''Che lui mi piace!''
''Lui chi?''
Luna non parlò.
''Se te lo dico ti metterai a ridere. Andrai a dire a tutti che a Lunatica piace... a Lunatica piace...''
''Chi?''
La ragazza scoppiò a piangere.
Hermione si era stufata. 'Si, beh, ho già tanti problemi senza che pensi anche a quelli di Luna!'
''Se non me lo vuoi dire allora vado. Ci si vede Luna''
Prese la borsa accanto al lavandino e fece per andarsene. Il bagno si spalancò all'improvviso.
''Aspetta Hermione!'' disse la Corvonero allarmata ''Ti prego, non andare, voglio dirti chi è! Voglio togliermi questo peso, voglio confessarmi! Però promettimi che non lo dirai a nessuno!''
Hermione alzò gli occhi al cielo e si voltò 'Ok, sentiamo quest'altra panzana'
''Va bene. Però fai in fretta che fra poco suona la campanella e ho Artimanzia.''
Luna le sussurrò il nome nell'orecchio.
''Oh... oh... oh mio Dio!!!'' esclamò Hermione, lasciandosi sfuggire la borsa.
''Ecco. Ora ridi, su. Vallo pure a sperperare in giro, tanto Luna è abituata a essere canzonata dalla gente.
''Oh no'' disse Hermione, pallida e rossa allo stesso tempo. ''Non posso dirlo perchè... ecco...''
''Poi lui ti mette in punizione?''
''Senti'' Hermione cercò di non perdere il controllo. ''Devo anche io dirti una cosa. Ti prego, sei l'unica che possa capirmi, a quanto pare... e l'unica che possa mantenere il segreto... e se lo fai, io manterrò il tuo...''
Luna si asciugò il volto e saltellò entusiasta, applaudendo. ''Sii, che bello, adoro nascondere i segreti! Nessuno me ne confessa mai!!!''
Per la prima volta nella sua vita, Hermione decise di saltare l'ora della sua materia preferita, Artimanzia, e passarla nei bagni, a parlare di quell'incantevole pezzo d'uomo di Severus Piton.

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Capitolo 4
*** Quinta parte ***


Ginny e Pansy si erano appostate al solito posto, sulla pietra dietro il cespuglio.
''Dov'è che l'hai visto, ieri sera?'' chiese Pansy guardinga.
''Te l'ho detto, passa tutte le sere alle sette per di lì, circonda il lago e se ne va dietro al castello... cosa faccia, poi, non lo so...''
Anche Ginny stette ad osservare i prati deserti.
''Mmm... ma tu sei sicura che facciamo la cosa giusta?'' chiese la Parkinson sempre guardando il parco vuoto.
''Beh, credo di si'' rispose Ginny ''Naturalmente non è proprio sicurissimo che faremo colpo su di lui... ma mai dire mai... voglio dire, siame due delle ragazze più belle di Hogwarts! A proposito, ti sei vestita... ehm, decentemente?''
''Ma certo'' disse Pansy. ''Quando verrà il momento giusto ci toglieremo le tuniche e... e tu? Ti sei messa la minigonna?''
Ginny annuì. ''La più corta che avevo. Ma inizio a pensare che non stiamo facendo la cosa giusta...''
''Invece si!'' escalmò Pansy con foga, battendosi un pugno sul palmo ''Draco la deve pagare cara, costi quel che costi! E pensare che per un periodo, per far colpo su di lui, sono diventata per fino anoressica... comunque... il vecchio Lupin è uno che di donne ne avrà viste si e no due o tre, quando ci vedrà vedrai che sbaverà come un maiale...''
''Speriamo... anche se non credo che Remus sia quel genere di persona... ehi, eccolo!''
Pansy si voltò a guardarlo. Effettivamente stava passando qualcuno vestito di un mantello nero svolazzante.
''Ma si! E' lui! Presto, Weasley, togliamoci le divise!''
Le sue ragazze scattarono in piedi e lasciarono cadere le tuniche nere. Si guardarono l'un l'altra.
''Quelle calze... ma ti sei vista???'' esclamò Pansy.
''Quel top!'' esclamò Ginny ''Ti si vede tutto!''
''E quello smalto? Nero?!''
''E quella la chiami minigonna?! Non sarà più lunga di cinque centimetri!''
''E la tua maglietta?! Ti si vede tutta la pancia!''
Ginny si stufò. ''Ok, abbiamo esagerato tutte e due. Però ora non c'è tempo di discutere chi è più scandalosa. Avviamoci, prima che Lupin ci scappi!!!''
Traballando sui tacchi altissimi, le due ragazze quasi si scapezzarono nel correre come forsennate.
Finalmente lo raggiunsero.
''Ciao!'' disse Ginny e gli battè una mano sulla spalla.
''Cosa ci fa un così bell'uomo tutto solo per il parco?'' disse con malizia Pansy. Ginny le lanciò un'occhiataccia.
Lupin si girò. Ma quando lo videro bene in faccia, le due sfortunate ragazze si accorsero che non si trattava di Lupin. Era Piton.
''Aaaah!'' urlò Ginny nel vederlo, e sentì il volto ardere.
Piton le scrutò dall'alto in basso, osservandole come se le vedesse per la prima volta. Il suo sguardo saltò dalla minigonna cortissima di Pansy alle calze a rete della Weasley, dalle labbra iper rosse della Serpeverde alla maglia della Grifondoro, nient'altro che una fascia.
Emise un urlo.
''Ma... ma cosa state facendo, voi dueeeeee!!!''
''Ci scusi'' disse Pansy ''Credevamo che lei fosse...''
''IN PUNIZIONE!!!'' ululò Piton su tutte le furie ''E GUAI SE VI PESCO UN'ALTRA VOLTA A VESTIRVI COME SE FOSTE DUE... BEH, CI SIAMO CHIARITI!!!''
Le due ragazze se la diedero a gambe.
''WEASLEY, LO DIRO' ALLA MCGRANITT!!!'' le urlò dietro Piton, scandalizzato e ringhiante.
Poi proseguì per il suo giro serale intorno al lago.
'Ma che avevano in mente quelle due?!' si chiese, sospettoso. 'Sembravano proprio due... ma dico io... queste ragazze deficienti, credono che Hogwarts sia una discoteca dove andare a divertirsi?!?'
Proseguì in silenzio, mentre il cielo scuriva, ancora a disagio per ciò che aveva visto.
'Speriamo solo che non ci provi anche la Granger... quella lì a me non la conta giusta... perchè ultimamente continua a guardarmi come se fosse innamo...? ... no, no, no, è impossibile...'
Concentrato nei suoi pensieri, non si accorse della figura nera davanti a se.
''Dico io... queste ragazze...''
Sbam.
All'improvviso, sbattè contro qualcuno. Si scostò per vedere chi era. Nell'oscurità, riconobbe l'odiato viso di Remus Lupin.
Ebbe un tuffo al cuore.
''Lupin! Cosa ci fai qui!''
Remus sorrise. ''Salve Severus. Faccio la ronda. Non lo sapevi?''
Piton lo guardò storto. ''No... Silente non me lo aveva detto...''
Remus rise. ''Beh, è molto indaffarato ultimamente, deve esserselo scordato... tu piuttosto, cosa stavi facendo?''
''Una passeggiatina in riva al lago, sai, dopo mangiato... per digerire...''
Remus rise ancora. ''Beato te che hai qualcosa da digerire. Col lavoro che faccio mangio si e no un pò di pane e formaggio alla sera. Beh, passeggiamo insieme? Io non ho null'altro da fare...''
''No grazie'' brofonchiò Severus ''è che poco prima si sono presentate due ragazze che... '' si bloccò. Voleva davvero raccontarlo?
''Si?'' lo incitò Remus.
Piton non seppe resistere, e glielo disse. Per una volta sembrava che ci fosse qualcuno disposto ad ascoltarlo, così glielo raccontò.
Alla fine, Remus sembrava molto divertito.
''Non è che volevano far colpo su di te, eh, amico?''
Piton sussultò. L'aveva chiamato amico?
''Macchè! Figuriamoci! Due ragazzine! Scommetto che erano al loro primo appuntamento con un nuovo ragazzo e perciò si erano conciate in quel modo!''
''Già...'' Remus si fermò ad osservare il lago nero, che rifletteva le mille piccole stelle celesti. Non si sentiva alcun rumore, solo quello del movimento dell'acqua e di qualche grillo che cantava nella notte.
Piton si fece affianco a lui, anch'esso osservò la superfice del lago, dove volavano parecchie lucciole. Intorno a loro, era completamente buio.
''Sai, il tuo racconto mi ha fatto venire in mente i vecchi tempi. Quando eravamo giovani e spensierati, ogni nuovo amore una nuova piccola avventura...''
Piton rimase in silenzio. Il cielo fu solcato da una stella cadente.
''Mi è dispiaciuto alla fine di aver avuto pochissime storie con le ragazze'' continuò Remus ''Se potessi, mi innamorerei di nuovo. Nella vita c'è sempre bisogno di una persona che ti vuole bene, che ti ami e che ti protegga. E tu? Hai avuto storie con le ragazze?''
Lupin non vide il volto di Piton. Era immerso nell'oscurità.
''Non molte'' disse infine. E poi aggiunse: ''Ora devo andare Remus. Sai, la punizione alle ragazze...''
''Oh, va bene. Mi ha fatto piacere vederti. Alla prossima!''
Lupin osservò Piton allontanarsi verso il castello illuminato. A meno che di non sbagliarsi di grosso, gli era parso che Severus fosse molto triste.

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Capitolo 5
*** Quinta Parte ***


Din din din din.
Minerva McGranitt battè il cucchiaino sul bicchiere e disse:
''Attenzione, prego!''
Albus Silente si alzò da tavola e spalancò le braccia, sorridendo a tutta la Sala Grande.
''Buonasera a tutti voi, studenti e studentesse! Ho un importante annuncio da farvi prima che cominciate a mangiare!''
Molti ragazzi si voltarono a guardarlo, curiosi. Cosa c'era di tanto importante da annunciare? Di solito il preside non faceva discorsi se non a fine e inizio anno.
''Sono sicuro che la maggior parte di voi'' inizò Albus ''sono all'oscuro del fatto che tra sette giorni... si, precisamente tra sette giorni, è l'anniversario millenario della nostra scuola!!!''
Tutti gli insegnanti applaudirono entusiasti. La McGranitt diede un colpetto all'anca di Hagrid. I suoi applausi erano rimbomabti nella Sala come palle di cannone. Piton si era limitato a sbattere pigramente le mani due volte.
''...e per questo evento di portata sensazionale, lo staff di Hogwarts ha deciso di celebrare una festa la notte del 21 aprile, che inizierà alle ore nove per terminare all'una di notte, quando sarà effettivamente il giorno preciso della nascita e costruzione di questo castello!!!''
Anche gli studenti iniziarono ad applaudire con trasporto.
''Abbiamo invitato come di consueto le Sorelle Stravagarie e altri gruppi rock e cantanti, tra i quali il famosissimo Jim Pickleburn!''
Gli applausi furono più forti che mai, accompagnati da fischi di ammirazione.
''E per terminare una canzone cantata dal nostro amato Cappello Parlante, che sarà lieto di concludere a modo suo la festa. Bene. Siete tutti invitati a partecipare, indossate i vostri vestiti da ballo preferiti, invitate i partener che volete... al resto penseremo noi. Buona cena!!!''
Il Preside riprese posto, e iniziò a mangiare i pasti appena pronti con noncuranza.
La Sala era in estremo delirio. Ragazze che parlavano di quale vestito avrebbero indossato alla festa, ragazzi che si domandavano quale donzelle invitare.
Ginny era anch'essa super felice. Alzò lo sguardo e vide che Pansy Parkinson le faceva segno di raggiungerla alla porta d'Ingresso.
''Hai sentito? E' fantastico!!!'' escalamò Ginny non appena le fu accanto.
''Si!!!'' concordò Pansy ''E non scordarti che abbiamo solo sei giorni per conquistare il cuore di Lupin e invitarlo con noi al ballo... anzi, domani saranno già cinque! Voglio proprio vedere la faccia di Draco quando ci vedrà insieme!!''
In quel momento le passò di fianco proprio Malfoy. Non la guardò in faccia, ma la urtò di proposito.
''Villano!'' le urlò dietro Pansy. Poi riprese a parlare con Ginny. ''La prima cosa da fare è procurarci un bellissimo vestito da sera...''
''Ma io non ce l'ho!'' ammise Ginny.
''Non importa'' disse la Parkinson ''vieni con me, ho un catalogo di vestiti da sera, puoi ordinarne uno a Madama McClan...'' le due ragazze, tenendosi per mano, corsero verso la stanza di Pansy.
Poco più in là, Hermione raggiungeva Luna, ansante.
''Luna!'' urlò ''hai sentito? Hai sentito?''
Luna si voltò, le sopracciglia alzate. ''Certo. Ma non vedo cosa ci sia di tanto eclatante. Hanno solo scoperto una nuova specie di Fuffoli Violacei, mica è molto importante... non quanto la scoperta delle Api Invisibili Zazzarose, comunque.''
Hermione cercò di non alzare gli occhi al cielo.
''No, sciocchina... io parlavo del ballo per l'Anniversario di Hogwarts!''
''Ah, si... beh, divertiti, se ci vai!''
''No, io... vorrei andarci con Piton...''
Luna all'improvviso la guardò interessata come se avesse davanti un'Ape Zazzarosa.
''Ma sei matta, dico? Con Piton? Non ci andrà mai con noi...''
''Senti... stanno arrivando Ron e Harry, parliamone in privato, ok? C'è un bagno al quarto piano poco frequentato... andiamo lì!''
E, proprio come prima avevano fatto Pansy e Ginny, Hermione prese Luna per mano e la trascinò via.

''Questo mi piace'' disse Pansy, indicando un vestito da sera color rosa, adorno di merletti ''e se ce ne prendiamo due uguali? Secondo me Lupin ci noterà di più.''
Le due ragazze erano sedute sul letto della Serpeverde, intente a sfogliare un enorme catalogo di vestiti da sera.
''Mi piace come idea. E poi questo rosa chiaro secondo me ci metterà più in risalto. Nel caso che non riusciremo a invitare Remus... possiamo sempre avvicinarci a lui la sera del Ballo'' disse Ginny speranzosa.
''Esattamente. Allora invio un gufo a Madama McClan. Dovrebbero arrivare tra due giorni o giù di li... intanto, domani pomeriggio si rivà al lago?''
''Certo'' disse Ginny ''l'altra sera ero alla finestra, e l'ho visto passare per il parco alle sette di sera. Ci vediamo allora alle sette meno un quarto nella Sala di Ingresso?''
''Puoi contarci!'' sorrise Pansy ''ora è meglio che tu vada... se ti pesca Piton alle dieci di sera per i corridoi ti darà una doppia punizione.''
''Già. Buonanotte Pansy, a domani''
''Buonanotte Ginny.''

''Buonasera professore'' disse Ginny con una punta di timidezza alla figura in mantello che camminava svelta davanti a lei.
L'uomo si girò, riconobbe le due ragazze e le salutò.
''Buonasera a voi, ragazze. Sempre insieme, vedo?''
''A-ha'' confermò Ginny. ''E lei? Sempre solo a fare la ronda?''
Remus fece spallucce ''E' il mio compito, ma non mi lamento, è necessario. Prima di tutto viene il dovere.''
''Già... e poi il piacere...'' disse suadente Pansy. ''Professore, ha sentito del ballo che si terrà il vent'uno?''
''Ah, quello per l'anniversario di Hogwarts? Si, si, me lo hanno detto...''
''Pensa di andarci?''
Il pensiero di Remus andò ad un Severus sorridente che lo invitava a bere qualcosa. Lo scacciò in fretta.
''Credo che andrò a dare un'occhiata, ma si... sono libero il 21, dopotutto...''
Le due ragazze si sorrisero raggianti.
''Ha già invitato qualche donzella, per il ballo?''
Remus, preso alla sprovvista, le guardò stupito. Poi, si ricordò cosa gli aveva detto Piton sul loro conto.
''No, non credo che ballerò, darò giusto uno sguardo agli adobbi...''
''E perchè no?'' insistette Pansy ''Ballano tutti! Anche io e la mia amica... anche se ancora dobbiamo trovare un ragazzo...''
Lo guardò intensamente. Lupin dopo un pò cercò di evitare il suo sguardo.
''Si, beh, allora buona fortuna... sono sicuro che troverete presto due bei giovanotti pronti ad accompagnarvi...''
Erano giunti al lato est del castello, dove il buio si infittiva e la foresta Proibita si faceva più vicina.
''E' meglio che prosegua da solo, adesso, ho dei compiti da svolgere. Arrivederci'' e prima che le due ragazze potessero rispondere, scappò.
Le due rimasero imbambolate a scrutare la sua figura.
''Ooh, non abbiamo fatto colpo per niente!'' si lamentò Pansy ''Hai visto com'è scappato?! Neanche avevamo intenzione di manigiarcelo a cena!''
Ginny alzò le spalle. ''Mmm... in realtà era prevedibile. Beh, non diamoci per vinte, è stato il nostro primo incontro... e mancano ancora quattro giorni, il segreto... è solo essere simpatiche con lui! Forse dovremmo essere meno... assillanti ecco. Fatto stà... che a me piace sempre di più...''
''Hai ragionissimo!!'' disse Pansy, gli occhi sognanti. ''Fino ad ora mi sono innamorata solo di persone cattive... ma ora che ho scoperto come sono quelle buone... oh, lo amo lo amo lo amo lo amo!!! Non c'è nient'altro da aggiungere! Vieni, andiamo in camera mia ad escogitare un nuovo piano!''
Le due si voltarono e si trovarono di fronte a Severus Piton. Che le guardò incallito.
''Ooh, bene, vedo che avete smesso di conciarvi a quel modo!'' disse freddo, scrutandole.
''Beh, si, professore'' disse Pansy.
''Molto bene. Stavo cercandovi. Ho deciso il giorno della punizione.''
''E qual'è?'' chiese Ginnt non curante, osservando il suo amato Lupin in lontananza con la cosa dell'occhio.
''Il 21 aprile alle nove. Nel mio ufficio.''
''Ok'' disse Pansy ''Il 21 Aprile.''
Attimo di silenzio.
''COSAAA?!?!?!'' urlò Pansy all'improvviso.
''Non urli signorina Parkinson, è tutto deciso ormai.''
''Ma... ma... Ma prof, il 21 c'è la festa!!!''
''A-ha. E con ciò?''
''Ma... ma... manca ancora tanto al 21, non si potrebbe far prima per piacere?? Professooore????''
''No, temo di no'' e sorrise maligno.
''Ma prof, abbiamo ordinato già i vestiti da sera! Già pagato tutto!''
''Una nuova ragione per stare in punizione. Imparerete che qui c'è un modo preciso di vestire.''
''Ma prof'' disse Ginny in tono di supplica ''ci andranno tutti! Siamo già state invitate! La prego, è importante andarci!!!''
''Cinque punti in meno a Grifondoro!'' annunciò Piton. ''E guai se ti sento ancora una volta contestarmi. Qui il Capo sono IO. E io decido le punizioni. Chiaro?! Ora fuori dai piedi. Prima che vi raddoppi la punizione a entrambe.''
Pansy imprecò sotto voce. Ginny era paralizzata.
''Andiamo!'' disse Pansy lanciando occhiate di disgusto al suo professore.
Una volta sui gradini all'entrata del castello, la Serpeverde urlò forte diretta a lui:
''VILLANO!! DISGRAZIATO ROMPISCATOLE CHE NON SEI ALTRO!!! VAI A MORIRE AMMAZZATO, PUTRIDO VERME!!!''
''PANSY!!!'' urlò Ginny tirandola per la manica. ''Stai zitta o ti sente!!!''
''Tanto meglio!'' sbuffò la ragazza, incavolata ''Ma capisci cosa ha fatto quel bastardo? Ci ha rovinato la festa! L'anniversario di Hogwarts! Che si svolge ogni mille anni!!! E non potremo più vendicarci di Draco... oh no...''
''Chi è quel bastardo putrido verme?'' chiese all'improvviso una ragazza davanti a loro. Ginny notò che era Hermione, stranamente in compagnia della sua nemica Luna Lovegood.
''Piton!'' disse Pansy, e le raccontò della punizione il giorno del ballo.
''Beh, un pò durino lo è stato... ma per piacere, non offendete il nostro... beh...'' lanciò un'occhiata a Luna.
''Ma voi cosa ci fate qui?'' chiese Ginny.
''Abbiamo appena fatto una figura di cacca peggio della vostra con gli abiti scollati. Luna, racconta tu... io non me la sento...''
Luna si cimentò nel racconto.

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Capitolo 6
*** Parte sesta ***


Severus Piton si rimise in cammino nel parco di Hogwarts, in direzione della figura alta e dal mantello nero che stava circondando a passi lenti la sponda del lago.
''Sei tu Severus?'' chiese Remus senza voltarsi.
''Si... sono io... sempre di guardia allora?''
Remus aspettò di averlo a fianco e i due iniziarono a passeggiare insieme.
''Si... non che sia una cosa molto entusiasmente... ma lo faccio anche con piacere. In fondo, meglio questo lavoro che un altro più rischioso.''
''Puoi ben dirlo... anche se qualche volta ci sono anche delle scocciature, eh?''
''Che intendi dire?''
''Ho visto quelle ragazzine seguirti e starti alle calcagne come due zecche''
Remus per un attimo rimase in silenzio. ''Si, è stato nauseante parlare con loro a dire il vero... credo volessero invitarmi al ballo. 'Lei va al ballo, professore? Ha già invitato qualcuna? Perchè noi siamo libere...' Sentile, è pazzesco...''
''Queste ragazze di oggi sembrano tutte interesate agli uomini più grandi di loro... sai, oggi è capitato anche a me uno strano episodio...''
Remus sorrise. ''E' incredibile che vieni a raccontarlo a me Severus'' disse ''prima non mi passavi neanche il contenitore del formaggio...''
Piton arrossì e rimase muto. ''Si, beh, è solo che vedo che anche tu sei costretto a subire le 'molestie' delle ragazze... ho capito, non vuoi sentirlo!''
''No, come come, dici! Anzi, mi hai fatto venire di nuovo il buon umore! Sentiamo!''
Pentendosi di aver iniziato il discorso col lupo, Severus glielo raccontò.
''Sai... è da qualche giorno che in giro ci sono due ragazzine -una di Grifondoro e una mezza lunatica di Corvonero- che non fanno altro che seguirmi per i corridoi, ammiccare quando le guardo... osservarmi intensamente durante le lezioni...''
Remus rise.
''Una volta le ho viste anche che mi guardavano il... beh, lasciamo perdere. Comunque, queste due pazze, hanno deciso di fare sul serio. Stavo facendomi la doccia oggi pomeriggio... quando sento un grande botto. Esco fuori in asciugamani... e chi mi ritrovo?? Quelle due! In camera mia!!! Si erano nascoste dentro l'armadio. Ma non contente della visuale erano salite in cima, facendolo cadere e sparpagliano tutti i miei vestiti sul pavimento...''
Remus a furia di ridere si teneva lo stomaco, barcollando.
''Severus... ah ah ah... sei troppo forte...!!!''
''Si, beh... ehm... poi le ho messe in punizione per una settimana di fila... non con me, per l'amor di Dio, con i capi delle loro Case... se nò chissà cosa avrebbero combinato... mi ascolti?''
Remus aveva le lacrime agli occhi. ''Scu-scu-scusa! E' che sei... così buffo...''
Piton lo scrutò un pò innervosito. 'Ecco, non dovevo dirlo!'
Finalmente Remus si riprese. ''Beh... coff coff... certo che è strano... queste ragazze che corteggiano proprio noi... siamo talmente belli?''
Il rossore sul volto di Piton divenne più intenso.
''Tu forse'' disse ''io non credo che...''
''Ooh, andiamo!'' disse Lupin ''se ti lavassi un pò i capelli saresti prorpio un bell'uomo! Del resto stai a posto: bel fisico, alto, intelligente... e poi gli uomini col naso lungo hanno sempre avuto un certo fascino... per... le donne...''
Piton voleva scapparsene. 'Ecco! Lo sapevo che non dovevo parlare con questo qui! Guarda in che discorsi sono andato a cacciarmi!!!'
''Dici sul serio?'' disse suo malgrado ''credi davvero che ho... qualcosa di affascinante?''
''Certo'' ammise Lupin ''credo... si, che quelle ragazze siano rimaste affascinate dal tuo carattere oscuro e misterioso...''
''Mmm...''
''E io invece... credo che, come al solito, ho colpito perchè ho l'aria 'del buon giovanotto'. E una discreta dose di bellezza, anche se un pò trascurata. Comunque...'' Il lupo mannaro notò che Piton era a disagio ''è strano che da giovani non abbiamo avuto molte storie, e ora ci sono ragazze che farebbero di tutto per accalappiarci... ah, se trovassimo un metodo per scacciarle via!''
''Già.''
''Io sono un pò stufo della loro presenza. Dovremo unire le forze, non credi? Se trovi un metodo per allontanarle fammi sapere, ok?''
''Certo...''
''A proposito, vai al Ballo, il 21?''
''Non so... è che ho una punizione alle nove... ma se finisco in tempo, ma si, faccio un giretto.''
''Bene! Perchè credevo di andarci, ma se devo essere io e quelle assatanate delle ragazze che mi chiedono di ballare...''
''Non c'è problema Lupin, sono loro quelle che devono scontare la punizione... Puo darsi che le lascerò a tritare cervelli di ratto mentre io andrò a dare un'occhiata alla festa.''
''Allora si ci vede lì. Beviamo un drink insieme?''
Piton lo guardò con stupore. L'aveva invitato a bere una cosa insieme?! Il mondo veramente era ammattito.
''Forse'' disse ''bene, allora Lupin, alla prossima. Io me ne vado''
e detto questo girò sui tacchi e si immerse nell'oscurità. Se la volta scorsa Remus l'aveva visto molto triste, questa volta era sicuro di non sbagliarsi: Severus era estremamente confuso.


''Guarda guarda'' disse Piton divertito ''dal casino pare proprio che lì sopra si stiano divertendo...''
Era vero: le sorelle stravagarie avevano iniziato a suonare una musica rock così sfrenata che gli applausi e le urla della gente quasi impedivano di sentirla.
Dal sotterranero di Piton, si sentiva ogni cosa.
Le due ragazze si guardarono negli occhi sconfortate, poi ripresero a tritare cervelli di ratto.
''Dev'essere frustante per voi sapere di essere le uniche ragazze di Hogwarts che non partecipano alla festa...'' continuò Piton con voce suadente ''aah, ma le regole sono regole, e vanno rispettate, senò... punizione!'' e rise maligno. ''Oh, ma guarda, sono già le undici di sera.''
''Basta così?'' chiese Pansy speranzosa.
''No, finchè non lo dico io continuate a lavorare. Nel frattempo io... io vado di là.''
Piton si alzò dalla scrivania dove erano seduti e sparì per una porta sul muro, probabilmente la sua stanza personale.
Ginny sospirò rumorosamente. La musica rock si trasformò in un lieve valzer, pace per le orecchie delle povere due.
''Giuro che appena lo vedo da solo gli faccio una cruciatus'' disse Pansy. ''E' il direttore della mia Casa! Come può farmi questo??''
''Probabilmente non gli va giù che frequenti una Grifondoro.'' suppose Ginny ''Comunque... spero solo che Lupin non abbia trovato qualcun'altra con cui danzare...''
''Puoi scommetterci'' disse la Parkinson incavolata, squartando tra le mani un piccolo cervello.
''Uff! E' stata la giornata più brutta della mia vita! Musica da discoteca nelle orecchie, e mi ritrovo qua a sezionare dei sottospecie di cavoli bavosi in miniatura... appena posso gliela farò pagare a Piton, quell' emerito cafo...''
''Ssst! Zitta! Con questo stupido valzer iper lento si sente tutto! Magari se finiamo i cavoli... ehm, cioè, i cervelli prima di mezzanotte ci lascia andare...''
''Non senti una strana musichetta?''
Ginny aprì bene le orecchie.
''Ta ra ra ri raaa... ta ra ra ra raaa... tu du du duuu...''
''E' vero! Ma cos'è? Mi pare provenga dalla camera di Piton!''
''Hai ragione!'' Pansy, che si trovava al bordo del tavolo, che era di fronte alla porta, allungò il collo e si mise in ascolto.
''Pare che stia canticchiando! Ascolta anche tu!''
Ginny si alzò e si mise anche lei in ascolto.
''Ma che fa? E' impazzito? Diceva qualcosa tipo 'l'amooor verrààà, un giorno di primaveraaa!' ''
Pansy scoppiò a ridere. ''Aspetta. Siediti e stai a vedere il lato positivo dei tacchi a spillo.''
Ginny fece come l'amica le aveva detto, e vide che questa inseriva un tacco nella porta, e l'apriva di uno spicchio. Le due guardarono dentro. E rimasero entrambe a bocca aperta.
Piton era a torso nudo, di spalle a loro, e si guardava allo specchio.
Da che ne vedeva Ginny, quella era la sua camera da letto.
''Ma che razza di mutande indossa?!'' esclamò Pansy.
Ginny socchiuse gli occhi, e vide che effettivamente dai pantaloni neri sbucavano delle mutande celesti. Rise piano.
''E' il prof più matto che...''
Clap.
Pansy chiuse di scatto, ma silenziosamente, la porta.
''Mi pare che si stesse per girare...''
Le due attesero in silenzio parecchi minuti, ma pareva che Piton non si fosse accorto di nulla. Continuava a canticchiare. Pansy rimise il tacco nella porta e la riaprì. Le due studentesse notarono che questa volta Piton si era spostato vicino a un secondo specchio fissato dietro un mobile, su cui poggiava un barattolo. Ora indossava una camicia azzurra.
''Che ha in mente stò pazzo, di andare alla festa?'' si chiese Pansy.
''Evidentemente'' sussurrò Ginny, perchè un attimo dopo Piton immerse le mani nel barattolo e se le portò alla sommità della testa. Poi spalmò bene, tirandosi i capelli all'indietro.
''Ma è gel!'' gridò quasi Pansy ''cosa crede di fare? Con tutto quel grasso naturale dei suoi capelli combinerà un pastrocchio!!!''
Ma Piton continuò la sua opera. Alla fine, aveva tutti i capelli tirati all'indietro con quella che sembrava essere brillantina.
Poi si sistemò la camicia, lasciandola un pò sbottonata e si mise una giacchetta.
Pansy richiuse la porta e iniziò a tritare cervelli di ratto frettolosamente.
Un attimo dopo la porta della camera di Piton si aprì e ne uscì quest'ultimo con un look degno di Mastro Gazza.
''Hhmpf!'' Pansy si morse le labbra per non ridere.
''State lavorando?'' chiese Piton. Ginny vide che la stava guardando, e si chinò immediatamente sulla cassa di cervelli.
''Starete qui fino a che non finite, chiaro?'' continuò. ''Io ho un appuntamento... se vi pesco in giro vi espello senza pansarci due volte.''
''Va bene professore''
''Vedo che ci siamo chiariti. Continuate il vostro lavoro, senza usare la magia, senò saranno guai. Diveritevi'' e detto questo se ne andò come se avesse le rotelle sotto i piedi.
''Con chi credi che abbia un appuntamento?'' chiese Pansy non appena la porta si fu chiusa.
''Non saprei... affari di lavoro, forse?''
''Ma vai! Piton non si addobba così per gli affari di lavoro! Deve'essere qualcuna di cui è follemente innamorato...''
''La McGranitt?'' Le due ragazze se la risero di gusto per il resto della serata.

Hermione e Luna entrarono nel loro bagno segreto, la prima si poggiò ad un lavandino, la seconda a una porta di un bagno.
''Nulla da fare. Di lui neanche l'ombra'' disse la Grifondoro con aria avvilita. ''Dovevamo prevederlo che un tipo come lui non partecipasse alle feste... sigh... è stata una serata da schifo...''
''Puoi ben dirlo'' disse Luna ''ma almeno ho scoperto che abbiamo una cosa in comune. A tutti e due non piace ballare''
''Accì!'' qualcuno, nell'ultimo bagno, aveva starnutito.
''Chi è?'' disse Hermione colta di sorpesa. ''Questo bagno è guasto...''
''Forse è Mirtilla'' ipotizzò Luna ''al Ballo del Ceppo pianse per una settimana intera solo perchè Pix si era rifiutato di invitarla al ballo...''
''E... e... e... e acciuùùù!!!!!!''
''Ma senti'' disse Hermione ''pare che sia un uomo... ma cosa ci fa qui? Ehi! E se è...''
Non ci fu bisogno di continuare la frase. Lei e Luna si precipitarono alla porta e spiarono dalla serratura.
''Vedo una cosa pelosa marrone'' disse Luna. ''E tu?''
''Anche io. E si muove pure! Oddio, ma cos'è, un ratto gigante?!''
Ma prima che potessero dire altro la maniglia della porta si abbasso'. Le due saltarono all'indietro impaurite, e un attimo dopo ne usciva la cosa più strana che avessero mai visto.
''Uaaah!!!'' gridarono all'unisono.
Era una specie di albero di natale muffito color marrone, addobbato di palline colorate, pizzetti e ciuffi grigi.
L'albero si mosse, e le due ragazze notarono che sulla cima c'era la testa di Remus Lupin.
''Salve'' le salutò sorridendo. Si mosse in quella specie di tromba capovolta e si guardò allo specchio.
''Eh beh...'' disse ''Non è il massimo come vestito da ballo... ma è il migliore che abbia trovato''
Le ragazze erano troppo inorridite per parlare.
''Eccì!'' ristarnutì l'uomo ''eh... le robe di ventiquattresima mano puzzano sempre... mi farà venire l'allergia questo coso. Comunque...''
Guardò le ragazze. ''Ci si vede alla festa. Voi non andate lì?''
Le due scossero la testa.
''Peccato, sono sicuro che sarà divertente... allora buonanotte...''
L'albero marrone si mosse con fatica traballando e se ne andò.
Passarono parecchi secondi prima che qualcuno parlasse.
''Oh mio Dio!'' farfugliò Hermione ''quel professore dev'essere impazzito! Cosa si è messo, il vestito da ballo di Ron?!''
Luna rise. ''A me piaceva! Era particolare!''
Hermione alzò gli occhi al cielo. ''Io non indosserei mai una specie di cono di muffa con le palline di Natale... dev'essere proprio ridotto male, poverello, per avere il coraggio di comprarsi quegli stracci per andare a una festa... qui son tutti impazziti...''
''Ah, e chissà Severus cosa avrebbe indossato! Mi auguro qualcosa di simile, lo renderebbe estremamente sexy!!!''
''Si, beh,... andiamo, va'' Hermione prese Luna per la mano e la trascinò via, sperando che davvero Piton non avesse deciso di indossare un albero di Natale per vestito...

La musica era tornata assordante, e dialogare con qualcuno in quel momento era estremamente difficile. Lupin si fece largo tra le persone che sostavano fuori dalla Sala Grande, spiando per vedere se c'era Severus.
Era un pò difficile riuscire a muoversi in quel vestito che dalla testa si allargava sempre più fino a terminare in un cerchio. Alzò la testa per vedere meglio... no, di Sevvy neanche l'ombra...
''Oops, mi scusi'' disse Lupin, che aveva urtato per sbaglio col vestito un vampiro.
''Si figuri. Ma lei è qui per una festa in maschera?'' chiese il vampiro guardando il vestito di Remus con aria contrariata.
''No, macche, io... ehi! Severus!''
Lupin spalancò gli occhi e fece alcuni passi indietro, urtando una strega grassoccia.
Piton si era conciato in un modo che lo faceva assomigliare davvero a un vampiro. Si era tirato tutti i capelli all'indietro e si era fatto crescere due baffetti fini e un pizzetto. E aveva qualcosa sulla pelle, una strana pasta...
''Lipin?!'' balbettò Piton, stupito allo stesso modo. ''Lupin, cosa ci fai in quell'albero marrone?! Ti ci ha infilato Pix, di la verità!''
''Cos...? No, oh, è il mio nuovo... abito da sera, sai...''
''Abito da... sera?!'' Piton lo scrutò dall'alto in basso come per dire 'questo-non-è-il-momento-per-fare-i-pagliacci!'.
''Si... tu piuttosto, che hai fatto ai capelli? Ci hai messo i brillantini?! E la faccia?! Sembra che l'hai dipinta.''
''Oh, beh... 'crema anti-rughe colorito più luminoso', sai, con l'età le rughe vengono a tutti...''
Lupin scoppiò a ridere. ''Severus... ah ah l'ho sempre detto che sei un tipo buffo...''
Piton lo guardò torvo ''Si, beh, senti chi parla!''
Intanto la gente stava facendo un piccolo gruppetto intorno a loro e li guardava incuriosta.
''Remus, forse è meglio che andiamo fuori... la gente qui ci guarda come se fossimo due alieni da museo! Mi sa che siamo troppo... ehm, ridicoli conciati così... vieni qui...''
Piton si fece largo tra le persone e uscì fuori nel parco, seguito dal lupetto. Con grande rimpianto, notò che Silente non si era preso la briga di creare i giardinetti di siepi.
'Quando servono non ci sono mai!' pensò, e i due si incamminarono lungo la riva del lago.
Per un pò nessuno dei due parlo'. Poi Remus disse:
''Sai... era da troppi anni che non andavamo alle feste. Abbiamo esagerato. Non dovevamo conciarci così...''
''Lo puoi ben dire. Ma dove hai trovato quel coso?''
''Roba di ventiquattresima mano trovata in un negozio polveroso a Diagon Alley. Doveva essere molto di moda nel 1758. O almeno così mi ha assicurato il commesso''
Cosa più strana del mondo, in quel momento Severus rise. Era la prima volta in tanti anni che lo faceva così liberamente, cosi di gusto.
Remus lo guardò interessato. ''E tu quella crema per la faccia dove l'hai trovata?!''
''Ooh, tutta roba babbana. Credo che fosse per donne, veramente, puzzava di margherite!''
Toccò a Remus questa volta ridere, come un matto. Quando si riprese si fece vicino a Piton, disse: ''Posso?'' e con le dita gli accarezzò la guancia e poi se le portò al naso. Le ritrasse molto velocememente con aria disgustata.
''A me sa di formaggio, sai?''
''Dici sul serio?!''
''Si... e un pò d'erba fresca mischiata a profumo di peli di unicorno!''
''Ah, ma quello è il profumo che mi metto sempre! Lo adoro!''
''Anche io!''
Lupin si fece un altro pò più vicino per odorare il profumo di Severus.
''Oops, scusa!'' disse poi perchè l'aveva urtato col vestito ''sarà meglio se me lo tolgo e lo butto stò coso... aspetta un attimo...''
Contorcendosi come se fosse un vero contorsionista se lo sfilò di dosso e lo gettò sul prato.
Piton notò che indossava una camicia bianca e dei pantaloni marroni un pò rattoppati.
''Era meglio se venivi così alla festa'' disse.
''Oh, con questi?'' Remus si osservò la camicia e il pantalone. ''Mi sembravano un pò banali per... insomma, qualcosa di più speciale mi sembrava più adatto...''
''Si, beh, se fosse stata una festa in maschera forse!...'' scherzò Piton.
''A proposito'' Remus si fece di nuovo vicinissimo ''E tu con questi baffi?! Da dove ti sono spuntati?! Mi piacevi di più come prima, senza!''
''Oooh!'' Piton agitò la bacchetta e quelli scomparvero ''finti. Me li sono fatti crescere con la magia. Ora ti piaccio?''
''Ora si che sei bellissimo Severus''
Piton avrebbe voluto che in quel momento anche la più piccola lucciola spegnesse la sua luce. Voleva che intorno a loro ci fosse buio e solo buio.....

Dieci minuti dopo

''Sai cos'è stata la cosa che mi è piaciuta meno?''
''Dimmi Remus''
''La puzza di formaggio della tua crema. Una cosa nausenate''

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