rose garden. di joestambourine (/viewuser.php?uid=147672)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chapter 1 ***
Capitolo 2: *** chapter 2. ***
Capitolo 1 *** chapter 1 ***
Aria si strofinò la fronte per l'ennesima volta dopo aver finito l'ultima composizione di fiori. sospiro guardando l'orologio, da giorni ormai faceva sempre più tardi al lavoro. si slacciò il grembiule e dopo aver pulito il bancone s'infilò il cappotto e uscì chiudendosi la porta alle spalle e allargando le braccia alzando gli occhi al cielo, anche il tempo le sembrava essersi rivolto contro. lanciò uno sguardo alla finestra che dava sopra il giardino di rose e vide che era spenta, chissà dov'era, lui. cominciò a correre a gambe levate consapevole del fatto che sarebbe arrivata a casa fradicia dalla testa ai piedi, e così avanzò il passo. la sua frenetica corsa fu interrotta da qualcosa, o meglio qualcuno che urtò la sua spalla.
« scusami, non ti avevo visto. » farfugliò in tutta fretta.
« no, scusami tu. »rispose una voce, quella voce. la ragazza alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi e rimasero a fissarsi per secondi che le parvero un'eternità.
« è... tutto okay. » farfugliò balbettando per i brividi provocati dal freddo, o forse no. sicura di aver assunto un colore tanto accesso che la facesse sembrare una luce segnaletica, gli sorrise debolmente e ricominciò a correre verso casa in preda alla vergogna, mentre ascoltava da lontano i passi del giovane che provocano rumore a causa del marciapiede allagato. adesso si spiegava il perché della luce spenta della finestra, pensò. |
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Capitolo 2 *** chapter 2. ***
Aria chiuse la porta
del vivaio facendo il meno rumore possibile, cercando di non attirare
l'attenzione di Margaret, la vecchietta proprietaria del negozio, e non
prendersi l'ennesima sgridata per aver fatto ritardo. posò
il cappotto e s'infilò il grembiule ancora sporco di terreno
per la sera prima. S'infilò il cerchietto nei capelli e dopo
aver impugnato l'annaffiatoio si diresse verso il giardino di rose.
apri la grande porta di legno e una lunga distesa di rose di svariati
colori le si presentò davanti. cominciò a
camminare per i vari corridoi che aveva creato per separare ogni specie
di rosa, per colore e varietà. Di certo non era la vita che
aveva sempre sognato per pagarsi gli studi di recitazione, ma doveva
accontentarsi, almeno per adesso.
I suoi pensieri furono
interrotti dal suono di una chitarra, quella chitarra, dalla finestra
che la sera prima aveva trovato chiusa.
subito dopo
sentì quel suono accompagnato ad una voce che intonava
chissà quale canzone che lei non aveva mai ascoltato. Beh,
di certo Margaret non le dava il permesso di ascoltare la radio.
Per quanto fosse
severa quella donna Aria l'adorava, non aveva mai incontrato qualcuno
più saggio di lei, e riusciva a capirla. Si stupì
la prima volta che la donna riuscì a comprenderla, nessuno
mai era riuscito a capire il senso dei suoi pensieri o del
perché stava sempre a torturarsi il cervello.
Alzò la testa verso la finestra notando che intorno a lei
ormai regnava il silenzio e incontrò gli occhi del ragazzo,
abbassando lo sguardo subito dopo per l'imbarazzo. Non si ricordava
esattamente quando era rimasta colpita per la prima volta da quei due
occhi marroni, sapeva solamente che ogni volta che l'incontrava
rimaneva quasi sorpresa dalla loro bellezza. Annaffiò il
resto delle rose senza alzare più lo sguardo, sentendosi
sempre più osservata. Rientrò a passo svelto e
dopo aver appoggiato l'annaffiatoio sul bancone strofinò le
mani sul grembiule alzando gli occhi al cielo.
« idiota »
sussurrò.
« sono un'idiota.
» ripeté.
« hai ragione tesoro.
» si girò di scatto spaventata dalla voce di
Margaret.
« quand'è che vi
deciderete a parlarvi? » chiese picchiettando le
dita sul bancone.
« non so di cosa tu stia parlando.
» rispose la ragazza.
« andiamo Aria, sappiamo entrambe
che aspetta dalla mattina alla sera che tu esca lì fuori per
cantarti ogni tipo di canzone esistente. » le
guance della ragazza assunsero un colorito simile al rosso.
« ma sarà solamente una
coincidenza, andiamo. »
« già, una coincidenza.
» rispose l'anziana divertita porgendo la scopa ad Aria che
l'afferrò.
« va a spazzare le foglie, ragazza
coincidenza. » ordinò ridacchiando e
la ragazza obbedì.
Era appena cominciata
un'altra estenuante giornata di lavoro, pensò camminando
svogliatamente.
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