rose garden.

di joestambourine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chapter 1 ***
Capitolo 2: *** chapter 2. ***



Capitolo 1
*** chapter 1 ***


 Aria si strofinò la fronte per l'ennesima volta dopo aver finito l'ultima composizione di fiori. sospiro guardando l'orologio, da giorni ormai faceva sempre più tardi al lavoro. si slacciò il grembiule e dopo aver pulito il bancone s'infilò il cappotto e uscì chiudendosi la porta alle spalle e allargando le braccia alzando gli occhi al cielo, anche il tempo le sembrava essersi rivolto contro. lanciò uno sguardo alla finestra che dava sopra il giardino di rose e vide che era spenta, chissà dov'era, lui. cominciò a correre a gambe levate consapevole del fatto che sarebbe arrivata a casa fradicia dalla testa ai piedi, e così avanzò il passo. la sua frenetica corsa fu interrotta da qualcosa, o meglio qualcuno che urtò la sua spalla.
« scusami, non ti avevo visto. » farfugliò in tutta fretta.
« no, scusami tu. »rispose una voce, quella voce. la ragazza alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi e rimasero a fissarsi per secondi che le parvero un'eternità.
« è... tutto okay. » farfugliò balbettando per i brividi provocati dal freddo, o forse no. sicura di aver assunto un colore tanto accesso che la facesse sembrare una luce segnaletica, gli sorrise debolmente e ricominciò a correre verso casa in preda alla vergogna, mentre ascoltava da lontano i passi del giovane che provocano rumore a causa del marciapiede allagato. adesso si spiegava il perché della luce spenta della finestra, pensò.

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Capitolo 2
*** chapter 2. ***


Aria chiuse la porta del vivaio facendo il meno rumore possibile, cercando di non attirare l'attenzione di Margaret, la vecchietta proprietaria del negozio, e non prendersi l'ennesima sgridata per aver fatto ritardo. posò il cappotto e s'infilò il grembiule ancora sporco di terreno per la sera prima. S'infilò il cerchietto nei capelli e dopo aver impugnato l'annaffiatoio si diresse verso il giardino di rose. apri la grande porta di legno e una lunga distesa di rose di svariati colori le si presentò davanti. cominciò a camminare per i vari corridoi che aveva creato per separare ogni specie di rosa, per colore e varietà. Di certo non era la vita che aveva sempre sognato per pagarsi gli studi di recitazione, ma doveva accontentarsi, almeno per adesso.
I suoi pensieri furono interrotti dal suono di una chitarra, quella chitarra, dalla finestra che la sera prima aveva trovato chiusa.
subito dopo sentì quel suono accompagnato ad una voce che intonava chissà quale canzone che lei non aveva mai ascoltato. Beh, di certo Margaret non le dava il permesso di ascoltare la radio.
Per quanto fosse severa quella donna Aria l'adorava, non aveva mai incontrato qualcuno più saggio di lei, e riusciva a capirla. Si stupì la prima volta che la donna riuscì a comprenderla, nessuno mai era riuscito a capire il senso dei suoi pensieri o del perché stava sempre a torturarsi il cervello. Alzò la testa verso la finestra notando che intorno a lei ormai regnava il silenzio e incontrò gli occhi del ragazzo, abbassando lo sguardo subito dopo per l'imbarazzo. Non si ricordava esattamente quando era rimasta colpita per la prima volta da quei due occhi marroni, sapeva solamente che ogni volta che l'incontrava rimaneva quasi sorpresa dalla loro bellezza. Annaffiò il resto delle rose senza alzare più lo sguardo, sentendosi sempre più osservata. Rientrò a passo svelto e dopo aver appoggiato l'annaffiatoio sul bancone strofinò le mani sul grembiule alzando gli occhi al cielo.
« idiota » sussurrò.
« sono un'idiota. » ripeté.
« hai ragione tesoro. » si girò di scatto spaventata dalla voce di Margaret.
« quand'è che vi deciderete a parlarvi? » chiese picchiettando le dita sul bancone.
« non so di cosa tu stia parlando. » rispose la ragazza.
« andiamo Aria, sappiamo entrambe che aspetta dalla mattina alla sera che tu esca lì fuori per cantarti ogni tipo di canzone esistente. » le guance della ragazza assunsero un colorito simile al rosso.
« ma sarà solamente una coincidenza, andiamo. »
« già, una coincidenza. » rispose l'anziana divertita porgendo la scopa ad Aria che l'afferrò.
« va a spazzare le foglie, ragazza coincidenza. » ordinò ridacchiando e la ragazza obbedì.
Era appena cominciata un'altra estenuante giornata di lavoro, pensò camminando svogliatamente.

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