Questo matrimonio non s'ha da fare di G4s15 (/viewuser.php?uid=55057)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I - La Missiva ***
Capitolo 3: *** Capitolo II - Jason McCullen ***
Capitolo 4: *** Capitolo III - Il mio Compito ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV - L'accordo ***
Capitolo 6: *** Capitolo V - Addio Mio Giglio ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI - Ritorno al Presente ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII - Parlo con Te ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII - Il Piano ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX - Avvistamento ***
Capitolo 11: *** Capitolo X - Sopra il Salone ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI - All'Attacco! ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII - L'Anello ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII - Lamentele ***
Capitolo 15: *** Capitolo XIV - Verso l'Incontro ***
Capitolo 16: *** Capitolo XV - Questioni Giuridiche ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVI - Litigio ed Amicizia ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVII - Sogno ***
Capitolo 19: *** Capitolo XVIII - Fuori ***
Capitolo 20: *** Capitolo XIX - Ritorno al Passato ***
Capitolo 21: *** Capitolo XX - A Casa ***
Capitolo 22: *** Capitolo XXI - We're a Miracle ***
Capitolo 23: *** Capitolo XXII - Ghiacciata! ***
Capitolo 24: *** Capitolo XXIII - Invito ***
Capitolo 25: *** Capitolo XXIV - Imprevisto ***
Capitolo 26: *** Capitolo XXV - Corrispondenza ***
Capitolo 27: *** Capitolo XXVI - Malandrini ***
Capitolo 28: *** Capitolo XXVII - Trappola ***
Capitolo 29: *** Capitolo XXVIII - Errore ***
Capitolo 30: *** Capitolo XXIX - Andrà Tutto Bene ***
Capitolo 31: *** Capitolo XXX - Frank ***
Capitolo 32: *** Capitolo XXXI - Diagon Alley ***
Capitolo 33: *** Capitolo XXXII - Destino ***
Capitolo 34: *** Capitolo XXXIII - Sperare ***
Capitolo 35: *** Capitolo XXXIV - Addio ***
Capitolo 36: *** Capitolo XXXV - Verità (parte I) ***
Capitolo 37: *** Capitolo XXXVI - Verità (parte II) ***
Capitolo 38: *** Capitolo XXXVII - Il Mio Momento Finale (I parte) ***
Capitolo 39: *** Capitolo XXXVIII - Il Mio Momento Finale (II parte) ***
Capitolo 40: *** Capitolo XXXIX - Definitivamente ***
Capitolo 41: *** Capitolo XL - Occhio per occhio... ***
Capitolo 42: *** Capitolo XLI - Verdetto finale ***
Capitolo 43: *** Annuncio ***
Capitolo 44: *** Capitolo XLII - Ma Sentilo! ***
Capitolo 45: *** Capitolo XLIII - Pianificare ***
Capitolo 46: *** Capitolo XLIV - Non ci posso credere... ***
Capitolo 47: *** Capitolo XLV - Silente ***
Capitolo 48: *** Capitolo XLVI - Incubo ***
Capitolo 49: *** Capitolo XLVII - Risposte e Soluzioni ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Prologo
Sono
passate quattro settimane.
Ergo,
un mese.
Un
mese!
Ho
resistito un mese senza di lei!
Prima
mi sentivo davvero l’uomo più felice sulla faccia
della terra.
Avevo
tutto quello che avevo sempre chiesto e Lily popolava i miei pensieri e
il mio
cuore incostantemente.
Vivevo
per lei.
Ed
ancora adesso non riesco a svegliarmi il mattino senza immaginarla
aspettarmi
di sotto per fare la colazione insieme, mentre rideva della mia buffa
espressione non appena mi vedeva.
Tutte
le mattine mi diceva che ogni giorno ero sempre più buffo e
divertente quando
mi svegliavo.
Quanto
è bella quando ride!
Sarei
disposto a rendermi ridicolo tutti i giorni davanti a tutto il mondo,
ventiquattro ore su ventiquattro, solo per vederla o farla ridere.
E
godere della sua visione.
Ma,
purtroppo, lo stupido sono stato io.
La
colpa è solamente mia, ed ogni giorno di più mi
sento unicamente sempre più
idiota.
Quando
ero con lei, non passava momento in cui non mi chiedevo come avrei
vissuto se
Lily se ne fosse andata.
Ed
ora,
eccomi qui!
Imbucato,
insieme a Sirius, Remus e Peter, ad una festa di non so chi per
festeggiare il
figlio che ha fatto non so cosa.
Siamo
tutti e quattro seduti ad un tavolo e stiamo bevendo per evitare di
parlare.
Perché
so che quello che vorrebbero dire, mi farebbe male e, vedendo quanto
già sto
soffrendo, preferiscono il silenzio.
Peter
e
Remus sorseggiano della semplice acqua, Sirius ha la sua inseparabile
Burrobirra, anche se so che avrebbe voluto prendersi qualcosa di
più alcolico,
ed io stringo il primo bicchierino di Whisky Incendiario.
Naturalmente,
Felpato ha protestato all’inizio contro Lunastorta
perché io potevo prendermi
la bevanda superalcolica che volevo e lui, invece, era costretto a
mantenersi
sobrio.
Un
po’
lo compatisco, mio fratello.
Siamo
stati compagni di tante scorribande tra l’alcool.
Però,
Remus sa perfettamente che io ho una “buona
ragione” per affogarmi nell’alcool,
mentre Sirius no.
Io
ho
resistito un mese!
Un
mese
intero senza di lei quando, invece, programmavo di trascorrere tutta la
mia
vita con Lily…
Non
ho
ancora completamente assorbito l’abitudine di vivere senza la
mia piccola Bibi
(nomignolo che le ho affibbiato da quando vivevamo insieme, mentre lei
amava
chiamarmi Buch).
O
di
svegliarmi la mattina stravaccato sul tappeto del salotto della villa
di
Sirius, che ha comprato a seguito di un’ingegnosissima rapina
alla cassaforte
della propria famiglia quando i Black programmavano di lasciarlo
completamente
nudo dal testamento a causa della sua piccola trasgressione alla
tradizione
Serpeverde della sua nobile casata.
Di
fatti, da quando io e Lily ci siamo lasciati, tutti e quattro i
Malandrini si
sono trasferiti fino a tempo indeterminato a villa Black.
Ed
è lì
che passiamo le nostre giornate.
In
realtà può sembrare uno spreco di tempo.
Ed,
in
effetti, nel mio caso è così perché
ridotto nelle mie condizioni non ho voglia
di fare niente.
Ma
Remus, Peter e Sirius ogni giorno studiano un piano nuovo per la nostra
missione
(per quanto sia difficile far entrare nella stessa frase le parole
“Sirius” e
“studio” a detta di Lunastorta).
Ma,
per
capire, bisogna partire dall’inizio.
Da
come
ne ho parlato prima, sembra che sia colpa di entrambi se tra me e Lily
è
finita, o addirittura esclusivamente colpa sua.
Ma
non
è così!
Io
ammetto le mie colpe e non permetterò a nessuno di addossare
la responsabilità
dei miei sbagli alla mia Lily.
Ciò
che
è successo tra me e lei è strettamente legato al
motivo del perché siamo qui io
e i miei Malandrini.
Infatti,
non siamo solo e semplicemente imbucati ad una festa così
perché non avevamo
altro da fare, e non è vero che io non so di chi sia la
festa e il figlio del
proprietario che cosa ha fatto.
Ma,
come ho già detto, per capire bene bisogna tornare indietro
nel tempo.
Precisamente
a quattro settimane prima.
Ergo…
un mese…
Salve a
tutti!
Io
sono Lovegio92 per chi legge le mie fan fiction per la prima
volta! Per quelli che, invece, avevano già letto la mia
“(¯`Marzo´¯)”
un calorosissimo
CIAO!
Spero di
trovare una
montagna di commenti per questa nuova storia che dovrà
aspettare ancora un po’
per essere pubblicata ufficialmente dal primo capitolo! Sto, infatti,
facendo
un lavoro di “labor limae” (per chi non ha ancora
studiato i poetae novi della
letteratura latina, l’espressione significa “lavoro
di revisione”… quasi un
“perfezionamento”), senza contare che devo ancora
scrivere la maggior parte
dello svolgimento della storia. Questa e i capitoli
successivi
saranno solo l’introduzione.
Qui, non
so se si è
capito poiché ho appena riletto il Prologo e ho visto che ho
dimenticato di
scriverlo se non per un piccolissimo accenno in una parentesi, James,
Sirius,
Remus, Peter, Lily e tutti gli altri personaggi che appariranno nel
corso della
storia hanno finito gli studi a Hogwarts e sono andati a vivere nelle
loro
case.
Lily
e James vivevano insieme, ma… qualcosa ha cambiato il corso
della loro romanticissima vita l’uno in compagni
dell’altro! Perché?
A
voi l’ardua scoperta…
Vi
aspetto numerosi!
Un
bacione dalla vostra Lovegio92
|
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Capitolo 2 *** Capitolo I - La Missiva ***
Buongiorno
a tutti, cari abitanti di EFP!
Eccomi
tornata con questa nuova storia su James e Lily Potter.
Questo,
come
avrete potuto capire dal sottotitolo, è il primo capitolo di
questa fiction e
spero che possa catturare molto di più la vostra attenzione
rispetto
all’orribile successo che ha conseguito il Prologo.
Naturalmente,
con eccezione fatta di ale90
alla quale dedico con
tutto il mio cuoricino questo capitolo (tra l’altro il
più romantico, fino ad
ora ^^)
Spero
di trovarvi (questa volta veramente ci conto sul serio) in
tanti a commentare!
A
presto!!!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Primo – La Missiva
Ero
tranquillamente stravaccato sul divano.
Quel
giorno ero stato ad una riunione piuttosto accesa dell’Ordine
della Fenice.
Si
stava discutendo di un importantissimo punto.
C’era
addirittura Silente che, soprattutto in quel periodo, era sempre
più impegnato
al Ministero della Magia.
Diceva
che ogni minuto che passava, era un momento in più che
Voldemort e i suoi
Mangiamorte possedevano il Ministero.
Moltissime
persone all’Ordine erano scettiche su questo punto di vista.
Persino
Frank Paciok, che l’ho sempre scoperto sostenere i miei
stessi ideali, si era
mostrato un tantino persuaso dal credere alle parole del Preside.
Ma
io e i miei Malandrini ci fidiamo ciecamente di lui.
Anche
Lily non aveva alcun dubbio su quello che sosteneva.
Ma
non era questo il punto della situazione alla riunione
dell’Ordine.
Moltissime
voci confermate, in quel periodo, dichiaravano di un particolare
fermento fra i
Mangiamorte.
Si
era sparsa la voce in giro di un nuovo gruppo di maghi, che agiva in
incognito,
che sostenevano la causa dei nostri.
Naturalmente,
non appena abbiamo saputo della notizia, io e Sirius abbiamo fatto i
salti di
gioia.
Un
gruppo di maghi in più dalla nostra, di certo, era
un’ottima notizia.
Ma,
il problema era venuto dopo.
Alcune
persone, esattamente come me, Sirius e Remus, erano d’accordo
sull’idea di
metterci in contatto con loro e cercare di collaborare contro Voldemort.
Altri
asserivano di non volersi fidare.
E
se dietro ci fosse stato un altro giro di Magia Oscura?
Sarebbero
riusciti ad intaccare l’unico organo, ormai, nella
società, capace di avere il
coraggio di contrastare Lord Voldemort.
Cioè,
l’Ordine della Fenice.
Ovviamente,
io e Sirius ci siamo uccisi per sostenere la prima causa, mentre Remus
e Peter
rimanevano abbastanza in silenzio.
Poi,
una volta da soli, Felpato ha anche litigato con Lunastorta e sgridato
Codaliscia perché non avevano preso parte al duello.
Remus
ci disse che, secondo lui, avevano ragione entrambe le fazioni, mentre
Peter è
diventato rosso come un peperone e ha balbettato qualcosa abbassando il
capo e
andando via.
Era
un certo periodo che vedevo strano anche Peter, ma nel momento in cui,
anche
lui, si è trasferito da Sirius e abbiamo passato
più tempo tutti e quattro
insieme, come ai vecchi tempi, mi sono dovuto ricredere.
Così…
ecco che mi sono ritrovato stravaccato sul divano della mia bellissima
casa che
dividevo con la mia bellissima fidanzata.
Lily
era di là che preparava calma la cena.
Lei
non poteva sentirsi spossata come me poiché, per sua
fortuna, non era venuta
alla riunione dell’Ordine.
Ecco
perché l’ho trovata bella pimpante ai fornelli.
Ma
non ho voluto attardarmi con lei.
Prima
di tutto non volevo che mi vedesse così stanco (si sarebbe
potuta preoccupare
per niente), secondo… il divano mi chiamava a gran voce.
Mi
sono lasciato cadere con tutto il rumore che il mio peso ha provocato.
Peccato
che la mia ragazza mi conoscesse troppo bene.
La
sentii ridere e chiedermi che cosa era successo per buttarsi
così violentemente
su un divano.
Imprecai
mentalmente.
Insomma…
ero riuscito a rimanere muto mormorando solo un saluto verso di lei
senza farle
destare alcun sospetto, ed ecco che mister genio fa la mossa
più stupida del
mondo e viene colto in flagrante.
Fantastico!
Comunque,
ho mugugnato in risposta e lei, capendomi al volo, non ha indagato
oltre.
Naturalmente,
sapevo che la questione non avrei potuto nascondergliela per molto
altro tempo.
Non
appena avrebbe visto la mia faccia a cena si sarebbe preoccupata e
avrebbe
preteso subito delle spiegazioni.
«Buch…
è pronto, vieni?» mi chiamò gentilmente
con la sua voce che tanto amo.
Io,
senza farmelo ripetere due volte, come se avessi recuperato in un
secondo tutta
la forza solo udendo la sua voce, mi alzai pronto a raggiungere la
cucina.
Stavo
superando la soglia del salotto quando uno strano tick
attirò la mia
attenzione.
Mi
voltai verso la finestra scorgendo un piccolo gufo infreddolito che
reggeva una
lettera nel becco.
«Un
attimo solo, Bibi, arrivo subito!» le dissi ad alta voce
prima di raggiungere
il gufo.
Aprii
la finestra e lo feci entrare estraendogli dal becco la lettera.
La
fissai interdetto.
Chi
diamine mi avrebbe potuto mandare una lettera a quell’ora?
I
miei amici sapevano perfettamente che in quel momento della giornata
non mi dovevano
disturbare perché era la vera occasione intima che passavo
con Lily e nessuno
doveva rovinarmela se voleva assicurarsi la vita oltre le prossime ore.
Forse
era successo qualcosa all’Ordine… magari un
attacco dei Mangiamorte.
Fissai
il sigillo.
Era
di un colore che non avevo mai visto… blu!
E
vi era disegnato sopra uno strano simbolo: una stranissima aquila
inferocita
che stringeva e uccideva tra gli artigli una creatura viscida,
credo…
Non
riuscii a capirlo veramente.
Vabbè…
fatto stava che una cosa del genere non l’avevo mai vista
prima.
Aprii
velocemente la busta spiegando bene il foglio.
Ciao
James Potter!
Io
sono Jason McCullen, Primo Membro. Perdona la confidenza
così… informale che uso nei tuoi confronti, ma
noi Aquile ci comportiamo così
tra i membri!
Siamo
tutti amici!
E
tu sei un amico, vero,
James Potter?
Aspetto
la tua risposta con un’importante e più che
giustificata
ansia!
Ci
incontreremo domani davanti a Trafalgar Square alle dieci
precise. Orario perfetto per incutere nei Babbani e nei Mangiamorte il
minor
sospetto possibile. Sarò io a trovarti, ormai ti conosco
bene.
A
presto!
Amichevolmente
tuo
Jason
McCullen
Non
appena lessi quella lettera, mi ricordo di aver percepito un brivido
lungo
tutta la schiena.
Erano
parole estremamente inquietanti.
Senza
contare le mille e passa domande che mi frullavano nella testa.
«James!»
mi risvegliò di nuovo Lily dopo una buonissima
mezz’ora passata a fissare più che
frastornato quel foglietto di carta.
Sobbalzando
per lo spavento (perché ero davvero sovrappensiero) misi la
lettera e la busta
ripiegate in tasca e raggiunsi la cucina.
Mi
sorpresi che Lily non fece alcuna domanda riguardo alla mia espressione.
Sicuramente
quella lettera che avevo ricevuto e il sospetto avevano fatto in modo
di
cancellare alla perfezione i segni della stanchezza sul mio volto.
Mangiammo
in silenzio e in santa pace.
Ma
io tanto in santa pace non ero.
Continuavano
a pensare alle parole della lettera e, soprattutto, se sarei dovuto
andare
all’appuntamento o no.
Prima
di tutto: chi diamine era questo Jason McCullen?
Non
lo avevo mai sentito in giro.
E
nemmeno ad Hogwarts.
Forse
era uno studente uscito dalla scuola prima o dopo di me.
Fatto
stava, che non l’avevo mai visto ne sentito nominare prima.
Un
fantasma!
Poi,
quel “Primo Membro”… di cosa?
C’era
la frase “noi Aquile ci comportiamo così tra i
membri…”.
Forse
era una congregazione.
Ma
di cosa?
E
se fosse lo stesso gruppo di cui discutevamo quella sera
all’Ordine?
No!
Impossibile!
Era
una coincidenza assurda…
Però,
non mi veniva altro in mente!
Sicuramente
questo Jason McCullen era il Primo Membro di questo gruppo chiamato
Aquile.
Ma
chi diamine erano?
Amici?
“E
tu sei un amico, vero, James Potter?”.
Certo
che sono un amico!
Ma
delle persone che conosco!
Chi
diamine erano questi?
Non
ne sapevo niente!
E
questo emerito imbecille voleva sapere se ero un amico
fedele…
Che
cazzo gliene poteva importare?
Mi
sarei dovuto incontrare apposta con lui la mattina dopo per
rispondergli
questo?
Ma
se lo poteva scordare… anche se… le parole che
seguivano erano ancora più
inquietanti…
“…
ormai ti conosco bene…”.
Come
faceva a conoscermi bene?
Mi
spiava?
Cosa
voleva?
Giurai
che gli avrei spaccato la faccia se avesse osato intromettersi nella
mia vita!
Non
doveva rovinare niente o giurai su Merlino che lo avrei ucciso!
Lily
sarebbe rimasta al sicuro… era ed è,
tutt’ora, una promessa!
Preferii
non dirle niente, non solo per non farla preoccupare, ma, conoscendola,
avrebbe
insistito a voler venire anche lei e non mi pareva che sulla lettera
sia stata
richiesta anche la sua presenza.
Sarebbe
rimasta a casa al sicuro.
Continuai
a mangiare in silenzio pensieroso.
Chissà
se avrei dovuto parlarne anche con Sirius.
Probabilmente
sarebbe stata la cosa migliore, ma non avevo tempo!
Ero
troppo stanco in quel momento e la mattina dopo mi sarei dovuto
svegliare
presto per arrivare fino al centro di Londra.
Maledetto!
Avevo
anche programmato di dormire tutto il giorno visto che
all’Ordine ci avevano
dato un giorno di “ferie” data l’urgenza
con cui ci avevano convocato quella
sera.
«Buch,
non dici niente oggi?».
Alzai
lo sguardo verso di lei.
Come
previsto, mi stava fissando preoccupata.
Sorrisi
cercando di apparire il più convincente possibile, ma non
credo di esserci
riuscito.
Infatti,
mi ricordo che lei storse il naso.
Brutto
segno!
Significa
che si è accorta che le stai dicendo una bugia.
Sorrisi
ancora di più, sinceramente divertito dalla sua espressione
e da quanto mi conosceva
bene.
In
fondo, stavamo insieme da quasi tre anni, esattamente dal momento del
nostro
primo bacio il penultimo giorno del settimo anno ad Hogwarts, quando
compiti,
lezioni ed esami erano conclusi da un pezzo.
Mi
sporsi verso di lei e le schioccai un bacio a fior di labbra.
Mi
sedetti composto assaporando il suo gusto sulle labbra.
Poi
alzai di nuovo lo sguardo scoprendola sorridente.
Si
avvicinò di nuovo verso di me baciandomi con molta
più passione.
Pensavo
solo a lei durante quei perfetti cinque minuti in cui le nostre lingue
sembravano incatenate.
Si
allontanò da me dopo un po’.
Si
mise immediatamente a ridere.
Io
la fissai completamente interdetto.
Era
impazzita?
«Dovevi
vedere la tua faccia, James!» ammise continuando a ridere,
mentre si alzava in
piedi e cominciava a sparecchiare con un colpo di bacchetta
«Eri così
dispiaciuto che mi ero allontanata da te…»
concluse avvicinandosi al lavandino.
Ghignai.
In
fondo, lo spirito Malandrino era ancora puramente vivo in me.
Mi
avvicinai a lei in completo silenzio facendo passare le mie braccia
intorno
alla sua vita.
La
strinsi a me percependo la sua schiena attaccarsi perfettamente al mio
petto.
Abbassai
il capo per farlo arrivare all’altezza del suo collo
inspirando a fondo l’odore
dei suoi capelli infiammati che tanto amo.
Lei
rise leggermente di cuore prima di voltarsi verso di me e schioccarmi
un dolce
e tenero bacio a fior di labbra.
Poi
mi sussurrò che quello non era il momento più
adatto…
Ghignai
osservandola darmi di nuovo le spalle e riprendere a lavare a mano i
piatti.
Io
le donne non le capirò mai!
Cosa
diamine lavava a fare i piatti a mano quando era una strega di
grandissimo
prestigio e poteva usare quella grandissima cosa che si usa chiamare
“magia”?
Mi
allontanai un attimo osservando la mia preda con estrema attenzione.
La
stavo studiando a fondo.
La
mia piccola Bibi…
Ghignai
di nuovo tirando fuori la bacchetta e facendole fare un piccolo giro
con un
colpetto finale.
Davanti
alla mia fidanzata, che immagino sia rimasta un tantino basita, una
fila di
piatti, posate e bicchieri sfilò lavandosi per bene e
andando a posarsi
delicatamente nello scola posate del lavello.
Porca
puzzola!
Amo
essere un mago!
Osservai
il mio lavoro con orgoglio posando le mani sui fianchi prima che
un’altra
risata di cuore destasse la mia attenzione.
Voltandomi,
scorsi la bella Lily ridermi in faccia di gusto.
«Cosa
c’è adesso?» le chiesi titubante.
«Puoi
essere quasi un casalingo e la cosa è alquanto
buffa!» rispose additandomi
divertita.
Poi
la vidi ghignare.
«O
miri a qualcos’altro?» continuò
maliziosa.
Io
risposi al ghigno avvicinandomi di nuovo.
Le
presi i fianchi delicatamente affondando le mie labbra nelle sue.
Chiusi
gli occhi assaporando al massimo quel momento.
Sentì
le sue mani farsi strada tra i miei capelli scompigliati.
Amava
scompigliarli ancora di più e affondarci le mani.
E
pensare che qualche anno prima mi gridava contro anche e soprattutto
per la
cresta disordinata che mi portavo dietro per i corridoi di Hogwarts.
Sorrisi
a fior di labbra, mentre lei ancora rispondeva appassionata al mio
bacio.
Poi,
improvvisamente, si allontanò da me brusca.
La
guardai interdetto.
«Cinque
minuti…» mi sussurrò prima di sparire
fuori dalla cucina.
La
sentii arrampicarsi per le scale e correre come una matta nel bagno del
piano
di sopra.
Poi,
istantaneamente, strabuzzai gli occhi.
Avevo
capito dove voleva arrivare Lily.
Cominciai
a correre come un dannato per la cucina.
Poi
uscii correndo come un assatanato per le scale.
Mi
fiondai nella nostra camera da letto e, fulmineo, mi spogliai rimanendo
solo in
mutande.
Dovete
sapere che, naturalmente, da quando io e Lily ci siamo trasferiti sotto
lo
stesso tetto, lo abbiamo fatto molte volte.
Ma
solo due mesi dopo il nostro trasferimento (avvenuto, precisamente un
anno e
mezzo dopo il nostro fidanzamento) abbiamo preso i provvedimenti
appropriati.
Infatti,
calcolai che spogliarci un attimo prima di farlo ci rubava esattamente
dai
dieci ai venti minuti e passa.
Così
decidemmo di spogliarci da soli in luoghi della casa separati (per
evitare che
uno saltasse addosso all’altra prima del tempo) e di
incontrarci dopo il minor
tempo possibile nella nostra bellissima camera da letto.
Ma
lei aveva detto “cinque minuti”.
Erano
troppi, maledizione!
Io
ero già pronto e…
Oh,
Porca Puzzola!
Quei
boxer erano orribili!
Come
un fulmine mi fiondai nell’armadio cercando un paio di boxer
che
soddisfacessero i delicati gusti della mia donna.
Dopo
infiniti decenni di ricerche lo trovai e lo indossai in decimi di
secondi.
Subito
dopo, quasi senza essermene accorto che fosse passato così
tanto tempo, sentii
il cigolio della nostra porta.
Voltandomi
di scatto vidi Lily nella sua stupenda (e cortissima) camicetta da
notte di
seta.
Maledetta!
Lei
si che sa come prepararsi…
Mi
fissò studiosa prima di scoppiare a ridere.
La
scrutai interdetto e lei, in risposta, indicò i miei
preziosissimi boxer con i
Boccini d’Oro e le provette di pozioni disegnati sopra.
«E
allora?» chiesi innocentemente.
Lei
continuò a ridere provocandomi nel profondo.
Incrociai
le braccia con espressione imbronciata.
In
fondo quei boxer me li ero fatti fare apposta per noi due.
I
Boccini d’Oro simboleggiavano la mia amenissima persona,
mentre le provette di
pozioni indicavano la mia meravigliosa fidanzata.
La
vidi negare col capo.
Quasi
volesse farsi vedere sconfitta per la mia causa.
Ma
era divertita.
Si
avvicinò a me con un sorrisetto tanto sincero quanto
malizioso.
Appoggiò
le sue delicate mani affusolate sulle mie braccia ancora incrociate,
alzandosi
sulla punta dei piedi per raggiungere le mie labbra.
Chiusi
gli occhi lasciandomi trasportare, ma, ovviamente, la mia piccola Bibi
sapeva
il fatto suo.
Si
allontanò immediatamente salendo sul letto ed infilandosi
sotto le coperte
sotto il mio sguardo scandalizzato.
Se
si infilava sotto le coperte era la fine.
Niente
più divertimento…
Mi
fiondai sul letto dopo i primi due minuti di shock puro.
Non
l’avrebbe vinta lei!
La
sentii ridere, mentre la cercavo avido e lei si nascondeva sotto le
coperte
come per sfuggire al lupo cattivo.
Quanto
è bella la mia piccola Bibi quando ride.
Ad
un certo punto, lasciai la coperta attorcigliata.
La
presi in maniera più ordinata alzandola ed infilandomi sotto.
Maledetto
James Potter!
Potevi
pensarci prima, invece di perdere tutto quel tempo tentando come un
perfetto
idiota di farti breccia nelle infide coperte attorcigliate?
Ai
piedi del letto era rannicchiata, ma pur sempre divertita, la bella
Lily.
Con
un ghigno stampato in faccia la raggiunsi a quattro zampe, entrambi
ancora
nascosti dalle coperte.
Lei
sorrise smettendola di divincolarsi per evitare che il lupo cattivo
entrasse
nel suo nascondiglio.
La
raggiunsi sovrastandola.
Lily
sorrideva ancora prima che io mi abbassassi verso le sue labbra e
permisi al
divertimento vero e proprio di cominciare…
Eccoci
alla fine di questo primo capitolo.
Purtroppo,
gli
unici ringraziamenti vanno solamente a due persone:
LaBabi
per avermi aggiunta ai suoi preferiti
e
Ale90:
Ciao, cara! Sono contenta che sia riuscita ad incuriosirti
così tanto! Spero di
non averti fatto penare troppo ad aspettare questo capitolo e spero
soprattutto
che ti sia piaciuto! Ci sentiamo presto, ok? Al prossimo capitolo!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu…
P.S.
mi sono dimenticata di dirti il terzo “spero” XD : spero
di trovarti un’altra volta tra le recensioni!!!
Beh,
miei cari beniamini, credo sia tutto!
Un
bacione grandissimo a tutti quanti e, mi raccomando,
N.U.M.E.R.O.S.I.!!!
Ciao
ciao!
By Lovegio92
|
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Capitolo 3 *** Capitolo II - Jason McCullen ***
Buonasera
a tutti =D!
Eccomi
di nuovo con il secondo capitolo.
Ho voluto
aspettare un po’ prima di postarlo perché dovevo
finire di scrivere tutti gli
altri!
Badate,
però, che la storia non l’ho finita affatto!
Anzi… con
l’ultimo capitolo che ho steso (che corrisponderebbe al
sesto, credo) sono
ancora e solo all’inizio, perciò di strada ce ne
vuole ancora!
Spero solo
che
durante questo tragitto i commentatori possano solo aumentare ^^.
Non voglio
assolutamente dire che questa volta mi avete delusa… al
contrario!
Mi hanno
fatto
davvero tanto piacere i commenti che sono stati lasciati allo scorso
capitolo
(specialmente da DanyCullen e dalla
mia BELLISSIMA pRiNcEss
LiLIUzzA [Ciao Mia
Adorata =D]) e spero di ritrovarle subito queste
persone!
Ma
i ringraziamenti più dettagliati per ognuno li trovate alla
fine del capitolo!
Ora
non voglio stare ad annoiarvi, perciò… buona
lettura =D
P.S.
Ci vediamo giù XD
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Secondo – Jason McCullen
Avete
mai fatto l’amore ai piedi del letto?
Ve
lo dico io… è scomodissimo!
Ma
non era questo il vero motivo del perché alle sei di mattina
mi ero appena
svegliato.
Infatti,
per quanto la mia dolce Bibi si fosse applicata quella notte, alla fine
l’ansia
aveva vinto.
Dopo
quattro ore avrei dovuto incontrare quello stranissimo Jason
McCullen…
Sinceramente
avevo un po’ di paura ad andare da solo.
Fui
tentato più volte di prendere il nostro gufo e mandare una
lettera a Sirius.
Ma
l’aspettativa di fronteggiare un Sirius Black fatto svegliare
alle sei di
mattina mi spaventava ancora di più in confronto a quella di
conoscere un
perfetto sconosciuto senza nemmeno un compagno per guardarsi le spalle.
Stavo
pensando a questo mentre fissavo il soffitto con le mani dietro la
testa,
quando uno strano fruscio di coperte attirò la mia
attenzione.
Girai
il capo verso Lily vedendola giusto in tempo voltarsi e avvicinarsi
verso di
me.
Stava
ancora dormendo, ma, senza troppi problemi, si appoggiò al
mio petto
assicurandosi il mio braccio come un cuscino e accoccolandosi al mio
fianco
come una gatta.
La
mia piccola Bibi
pensai, mentre le passavo un braccio su un fianco e la stringevo
sorridendo
stupidamente.
Vi
sembrerò ripetitivo, ma, cercate di capirmi, Lily era tutta
la mia vita.
Anche
Sirius me lo diceva.
E
molto spesso aggiungeva anche che quando la fissavo avevo
un’espressione da
perfetto rincoglionito.
Almeno,
però, avevo trovato un modo fantastico per passare il tempo
da quel momento
fino alle otto, orario in cui avrei dovuto cominciare a prepararmi.
L’avrei
fissata tutto il tempo mentre dormiva.
Sarebbe
stato fantastico!
E
lo è stato davvero…
…
«Buongiorno…»
biascicò lei dopo due ore precise e spaccate, passate a
fissarla in
continuazione.
Eppure
mi sembrava di aver trascorso, sdraiato accanto a lei, soltanto cinque
minuti.
Sono
innamorato perso, vero?
Dite
che sono grave?
Si…
sicuramente è così.
Ero
talmente incantato nel guardarla che non mi ero nemmeno accorto che si
fosse
svegliata.
«Buongiorno…»
le risposi, sorprendendomi della mia voce scura nonostante la notte e
le due
ore passate in completo silenzio.
Lily
mi sorrise.
Era
radiosa.
Forse
quello era uno dei suoi “bei risvegli”, come amava
definirli.
Risposi
al suo sorriso, mentre lei faceva pressione un attimo sulle braccia per
raggiungere le mie labbra.
E
quando le toccò, sentì il mondo esplodere fuori
la nostra casa, ma noi ancora
al sicuro nel letto.
Sicuri
di essere da soli con il nostro momento.
Un
momento che, ovviamente, la mia piccola Bibi doveva rovinare
allontanandosi
quasi subito e tornando a sdraiarsi.
Ma
io non le volevo lasciare scampo.
Era
mia ora!
La
vidi scostare le coperte dall’altra parte per scendere dal
letto.
Con
un movimento fulmineo le afferrai il fianco e la feci ricadere sul
materasso.
Lily
rideva mentre mi posizionavo sopra di lei.
«Eddai,
Buch… è già
tardi…» mi disse cercando di fare pressione sulla
sua mano
appoggiata al mio petto per allontanarmi.
«Tardi
per cosa? Abbiamo tutto il tempo di questo mondo…»
le sussurrai sensuale
accostandomi al suo orecchio e iniziando a baciarle il collo.
La
sentì irrigidirsi un secondo e poi sciogliersi in quei dolci
movimenti.
Mi
baciò teneramente la guancia.
Poi
fece di nuovo pressione sulla mano che aveva nuovamente posizionato sul
mio
petto per allontanarmi.
«Tu,
forse, hai tutto il tempo di questo mondo» mi rispose
scostandomi.
«Perché
tu no? Che cosa devi fare?» le chiesi dubbioso.
Lei
voltò il capo verso di me dato che aveva già
messo le gambe giù dal letto.
Poi
si girò di nuovo e sospirò sconfitta.
«James…
ti ricordo che Alice e Franck si sposeranno fra un
po’!» mi spiegò prendendosi
una parte della coperta per coprirsi le parti intime (osservandola, vi
annuncio
che stavo ghignando perfidamente).
«Fra
un po’?! Ma Franck mi ha detto che il matrimonio
sarà quest’estate! Siamo ad Ottobre
ora…» risposi sconcertato.
Ora si dovevano mettere a preparare
le nozze?
Lily
rise di cuore divertita dalla mia espressione.
«Lo
so, ma Alice è fuori di testa e ha bisogno di…
“un’insegnante di sostegno”!»
rispose divertita voltando di nuovo il capo verso di me.
Si
stava per alzare, ma, come ho già detto miliardi di volte e
ribadisco ancora
adesso, James Potter vince sempre!
La
afferrai di nuovo per la vita e la trascinai sotto di me.
Prima
che potesse rispondermi per le rime le cucii la bocca con un bacio
che… wow!
Altro
che castità…
Lo
so… ero un pervertito!
Ghignai
quando mi accorsi che Lily cercava le mie labbra dopo che mi ero
allontanato.
Risposi
al suo bacio prima di spostarmi nella “zona collo”
dove impazzisco.
Le
stavo prosciugando tutte le riserve idriche della pelle in quella zona
quando
lei si allontanò per la terza volta.
«Eddai,
Bibi… ti prego…» la implorai facendo la
perfetta espressione da cerbiatto
bastonato (invece Remus era il lupacchiotto bastonato, Sirius il cane
bastonato e Peter… beh… suona un
po’ strano, però… il topolino
bastonato).
Lei
mi fissò quasi studiosa.
Sapevo
che stava lottando dentro di sé per resistere al mio
imbattibile sguardo di
cucciolo indifeso.
Naturalmente,
vinsi io e, mentre lei rideva commentando il tutto con un
“non cambierai mai”,
ghignando ripresi a baciarla per bene.
Quei
pochi indumenti che ci coprivano si ritrovarono improvvisamente per
terra…
…
Aprii
stancamente gli occhi.
La
mia piccola Bibi era, ed è tutt’ora, fantastica!
Mi
mossi leggermente accorgendomi che occupavo letteralmente, con tanto di
braccia
e gambe allargate, tutto il letto.
Focalizzai
meglio la stanza notando che Lily non c’era.
Sbuffai
sconsolato.
Era
riuscita a fregarmi di nuovo.
Porca
Puzzola!
Era
stata accondiscendente quando l’avevo convinta la terza volta
che se ne voleva
andare, e così l’abbiamo fatto di nuovo.
Poi,
naturalmente, lei si è svegliata prima di me alzandosi senza
chiamarmi.
Mi
scomodai dal letto aprendo del tutto la finestra che Lily si era almeno
degnata
di lasciare socchiusa per farmi svegliare.
Il
tutto dopo essermi inforcato gli occhiali.
Aprii
la porta della nostra stanza lasciando che un invitante odore di pane
tostato e
pancetta mi avvolse.
Scesi
ratto le scale.
Adoravo
la pancetta della mia Bibi.
Arrivai
in cucina sorprendendo la mia bellissima donna imburrarsi il suo toast
dorato.
Lei,
come sempre secondo la nostra routine quotidiana, rise della mia buffa
espressione e io rimasi incantato ad ascoltarla.
Poi
mi avvicinai al tavolo e, prima di sedermi, la baciai.
«Ri
- buongiorno, Buch!» disse lei trattenendo una risata che,
capii
immediatamente, veniva dal cuore.
«Ri
- buongiorno a te, Amore mio…» risposi cambiando
per una volta il suo
soprannome, mentre mi sedevo e prendevo a servirmi di pancetta.
Adoravo
quando Lily doveva imitare la colazione che facevamo ogni mattina ad
Hogwarts.
«Oggi
sei particolarmente affettuoso» mi fece notare lei con un
sorriso, mentre
addentava la sua fetta di toast e marmellata, e guardava
l’orologio.
Fu
allora che strabuzzai gli occhi colto da un ricordo.
Avevo
appuntamento con quel Jason McCullen alle dieci e, prima di farlo la
seconda
volta, quella mattina, erano le otto.
Merda!
«Che
ore sono, Bibi?» le chiesi agitato.
Lei
mi fissò interdetta prima di rispondere.
«Le
nove e venti. Perché sei così agitato?»
mi chiese di rimando interrogativa.
Ma
io non avevo nemmeno sentito il resto della frase poiché,
non appena captai
l’orario, afferrai velocemente due toast già
imburrati e corsi di nuovo su in
camera a prepararmi.
Venti
minuti dopo avevo già il mio cappotto nero addosso e stavo
scendendo lesto le
scale, mentre riponevo nella tasca la lettera del Primo Membro.
«Buch…
ma perché…» cominciò lei
preoccupata dopo che l’avevo trovata sulla soglia
della porta della cucina ad aspettarmi.
Io
la guardai sorridendo rassicurante.
Mi
avvicinai a lei, prendendole il viso tra le mani e schioccandole un
dolce bacio
sulla fronte.
«Tranquilla
Bibi, è tutto ok! Ho un impegno alle dieci e me ne ero
dimenticato… Tu vai da
Alice tranquillamente, va bene?» le chiesi cercando di
apparire il più
rassicurante possibile, sperando che non facesse domande sulla parte
“impegno”.
Ma
per mia grande sorpresa mi rispose al sorriso commentando un
“sempre il
solito!” accompagnato da un bacio a fior di labbra, mentre mi
aggiustava la
cravatta e la giacca.
Lei
si allontanò sorridendo ancora, ma io mi sporsi di nuovo
verso di lei e la
baciai con più passione.
«Ricordati
che ti amo più della mia stessa vita,
Lily…» le sussurrai serio e, perciò,
sortendo ancora più effetto in lei in confronto a quando mi
comportavo in modo
sensuale di proposito.
Mi
passò le braccia intorno al collo, mentre io posizionavo le
mie mani sui suoi
fianchi.
Ci
baciammo per un tempo interminabile.
Che,
ovviamente, ha una fine perché la mia Lily, come suo solito,
doveva
interrompere.
«Sei
già in ritardo, Buch… così farai una
figura orribile!» aveva commentato lei
spingendomi verso la porta, mentre io indietreggiavo.
«Ma
se non sai nemmeno con chi mi devo incontrare!» protestai io.
«Di
certo non con Sirius o Remus o Peter, altrimenti staresti ancora
mangiando
tranquillamente».
Ecco!
Visto?
Come
vi ho già accennato prima, la mia piccola Bibi sa
perfettamente il fatto suo!
E
con un ultimo piccolo bacio a fior di labbra e una spintarella, ecco
che mi
ritrovo chiuso fuori da casa mia con la risata cristallina della mia
vita
che sentivo provenire da dietro la porta.
Sospirai.
Meglio
così, invece di lasciare a casa una Lily preoccupata del
fatto che andavo a
conoscere un perfetto sconosciuto con i tempi che correvano e corrono
tutt’ora.
…
Arrivai
quasi subito a Trafalgar Square grazie alla smaterializzazione in due
cabine
telefoniche isolate per non farmi vedere.
Dopo
cinque minuti di camminata arrivai all’affollata piazza di
Londra.
Mi
guardai intorno, mentre procedevo verso l’obelisco sentendo
il cuore scoppiarmi
in petto.
Il
ché era strano perché James Potter non ha paura
di niente.
Raggiunsi
la base dell’obelisco e mi avvicinai ad un leone.
Una
volta portai Lily li, quando ancora non vivevamo insieme.
Ci
arrampicammo su quel leone e rimanemmo li a scambiarci effusioni tra il
casto e
non fino alle tre della mattina, quando in giro non c’era
ormai più nessuno.
Sorrisi
a quel ricordo in quanto risultava tra i più belli della mia
vita, fino a quel
momento.
Infatti,
quella sera, con la scusa di accompagnare la mia piccola Bibi a casa
dei suoi
genitori con i quali viveva dopo la fine della scuola, la portai di
fronte la
nostra abitazione e le chiesi di venire a vivere con me.
Poi
vi lascio immaginare il seguito…
E
ancora non riuscivo a credere che fossero passati ben due mesi!
In
quel momento vi erano dei bambini che ridevano giocando a cavalluccio
su quel
leone.
Magari,
un giorno, al posto dei genitori di quei bambini che li guardavano
divertirsi
con tanto amore, ci potevamo essere io e Lily, e…
«James?!».
Una
voce che riconoscerei tra miliardi mi distrasse dal
mio flusso di
pensieri.
Mi
voltai osservando mio fratello con tanto di punto interrogativo che mi
ronzava
intorno alla testa.
Sirius
lo stesso.
«Sirius?!»
chiesi basito esattamente come lui.
Rimanemmo
in silenzio per qualche secondo finché non esplodemmo in
coro.
«Che
cosa ci fai qui?».
Ci
guardammo torvi.
A
quanto pareva entrambi eravamo molto nervosi e pretendevamo delle
risposte
all’istante.
«Prima
tu!» cominciò Sirius dopo essersi messo a braccia
conserte in grande stile e
avermi fissato con sguardo truce.
Di
me non si poteva dire di meno.
Me
ne stavo nella sue identica posizione resistendo a quello sguardo che
tanto
voleva vincere contro il mio.
Ah
– ah, ma contro il grande James Potter
c’è poco da fare!
«Col
cappero, fratellino adorato! Prima tu!»
gli ordinai di rimando
sottolineando il “fratellino adorato”.
Lo
vidi digrignare i denti.
«Io
non parlo!».
«Nemmeno
io!» non attardai a far sapere la mia.
«Lo
sai che non lo farò…».
«Anche
tu dovresti…».
Silenzio.
Un
silenzio carico di sfida.
Esattamente
quella che piace a noi due.
Quella
in cui si perde con la morte perché nessuno dei due si
arrenderà mai.
«Maledetto,
vuoi parlare?!» sbraita all’improvviso Sirius
spaventando i bambini che prima
giocavano a cavalluccio sul leone.
«No,
Cornuto, ti ho detto che non lo farò e che il primo a farlo
sarai tu!».
«Cosa
ti fa pensare che sarà veramente così?»
mi chiede con quel suo ghigno che mi
ricorda tanto i bellissimi anni ad Hogwarts.
Ghignai
anche io.
Infondo,
Malandrini si nasce e Malandrini si muore!
«Il
fatto che sia James Potter, no?» gli chiesi come se fosse la
cosa più ovvia del
mondo.
Lo
vidi allargare il suo ghigno.
«A
quanto pare la Evans sta fallendo nel suo intento di convertirti alla
“modestia”!».
Io
risi di cuore.
È
vero!
Lily,
dal momento in cui ci mettemmo insieme l’ultimo anno ad
Hogwarts, tentò in
tutti i modi di farmi convertire alla “modestia”,
come ama definirlo Sirius.
«Diciamo
che dopo essermi accorto della strage sul mio vecchio personaggio,
cerco di
tenere nascosto il più possibile quello che ne rimane in sua
presenza!».
Vidi
Sirius ridere.
«Se
non fosse stato per Lily, Ramoso, saresti libero e spensierato come
me!».
«Preferisco
essere vittima della mia piccola Bibi piuttosto che essere riempito di
ceffoni
a destra e a manca» gli risposi sulle rime indicandogli la
guancia un tantino
infiammata.
«Oh…»
disse semplicemente passandosi una mano sul punto indicatogli dal
sottoscritto
«…Veramente questo è di ieri».
Io
risi come un matto piegandomi in due per tenermi la pancia.
Non
ce la facevo più.
Mi
faceva morire quando usava quel tono di cucciolo ferito nel profondo.
Per
non parlare di quello che aveva detto.
Addirittura
era del giorno prima.
Quando
mi rialzai ancora scosso da qualche risolino, ma deciso a darmi un
contegno,
scoprì sul volto di mio fratello dei particolari segni di
irritazione.
Credo
che non gli sia tanto piaciuto il mio ultimo scatto di
ilarità.
Pazienza!
«Caspita!»
dissi dopo essermi ripreso trovandomi di nuovo sotto lo sguardo
infuocato di
Felpato «Devi averla fatta arrabbiare da morire
perché il segno delle cinque
dita sulla guancia si vede ancora distintamente!» continuo
riprendendo a
ridere.
«Grazie
tante, fratellino adorato…»
rispose sarcastico il ragazzo.
Restammo
ancora qualche secondo in quelle posizioni: uno che si sganasciava
dalle risate
e l’altro che lo fissava minacciando morte solo con lo
sguardo.
Finché
una terza voce altrettanto familiare come quella di Sirius ci
richiamò all’attenzione.
«Non
ci posso credere…» aveva aggiunto prima ancora che
noi potessimo mettere a
fuoco l’uomo davanti a noi.
Remus
John Lupin si stava avvicinando con un passo lento e trascinato, ma non
per
questo timoroso verso di noi.
«Remus?!»
rispondemmo in coro io e Felpato.
«Che
ci fai qui?» aggiunse Sirius.
«Potrei
farvi la stessa domanda…» rispose vago Lunastorta.
«E
infatti tu nemmeno mi hai risposto, prima!» ripresi
improvvisamente io
rivolgendomi minaccioso al mio fratellino adorato.
Questi
si voltò violentemente verso di me restituendomi il mio
stesso sguardo.
Mi
additò.
«Anche
tu non hai risposto alla mia domanda!!!» sbraitò
fuori di se facendo scappare
definitivamente quei bambini che giocavano sul leone.
«Va
bene, va bene… calmi, ragazzi!» ecco che
interviene il grande e saggio
Lunastorta «Se proprio non volete parlare vi spiego io il
perché sono qui…»
incominciò di nuovo con espressione vaga rimanendo poi in
silenzio per qualche
minuto.
«Se
magari riusciamo a sbrigarci prima di Natale…»
aggiunge Sirius.
A
quanto pare si è innervosito di nuovo.
Ghignai.
Non
mi sfuggiva mai il mio caro Felpato.
«Vedete,
ieri, nello stesso istante in cui sono tornato a casa, ho ricevuto una
lettera.
Una lettera strana, direi…» aveva iniziato, mentre
sia io che, per mia grande
sorpresa, Sirius strabuzzavamo gli occhi.
Possibile
che anche loro siano stati chiamati da questo Jason McCullen?
Mentre
aveva iniziato a parlare, Remus aveva infilato la mano in tasca
estraendone una
lettera.
La
fissai notando lo stesso sigillo blu che aveva la mia.
«Non
ci posso credere…» disse improvvisamente Sirius
«… è la stessa che ho ricevuto
anche io!».
Remus
alzò gli occhi verso Felpato, sorpreso, ovviamente; e lo
stesso feci anche io.
«…
Anche io…» sussurrai infilando la mia mano in
tasca ed estraendo una copia
della lettera di Lunastorta.
Tutti
e tre ci fissammo sospettosi.
«E
se fosse un agguato dei Mangiamorte?» sussurrò
improvvisamente Sirius.
Remus
parve riflettervi portandosi una mano sotto il mento.
Io,
invece, preferivo alzare lo sguardo al cielo quando dovevo pensare.
Quasi
come se avessi bisogno di un’ispirazione divina e…
Ma
quando mai?!
Io
sono il grandissimo James Potter!
Da
quando in qua James Potter ha bisogno di un’ispirazione
divina per essere
geniale?
«Chi
vi ha mandato le lettere?» chiesi cercando di fare un quadro
generale nella mia
mente e, soprattutto, di mettere in atto un po’ di
“modestia”.
«Un
certo Jason McCullen» mi rispose Lunastorta.
«Anche
a me!!!» urlò Sirius fuori di sé,
mentre Remus si copriva il viso con una mano
per la vergogna dato che più della metà della
popolazione di Londra, in quel
momento, si voltò verso di noi
«Quell’imbecille mi ha chiesto se ero un
“amico”!» continuò mimando le
virgolette con aria furiosa.
Sbarrai
gli occhi!
Era
la sessa domanda che aveva fatto a me!
«Certo
che sono un amico! Ma di certo non lo vado a dire o a dimostrare ad uno
sconosciuto!» continuò Felpato profondamente
ferito nell’orgoglio poiché per
mio fratello la lealtà era ed è tutto fra gli
amici e gli amici sono tutto per
lui «E poi che cosa gliene può
importare?».
«Ma
quello che mi ha convinto di più a venire a questo
appuntamento è stata la
frase “…ormai ti conosco
bene…”! Non vorrei che questo McCullen mi
spiasse!»
aggiunse Remus ignorando alla miglior maniera il comportamento
infantile di
Sirius.
«Ci
spiasse!» lo corressi io.
Remus
mi fissò scioccato.
«Anche
nella mia lettera questo Jason McCullen ha detto la stessa cosa ed
è stato solo
per il sospetto che mi spiasse e che Lily fosse in pericolo, che ho
accettato
di venire!» conclusi.
«Lily
è in pericolo?!» si allarmò Remus.
«No!
No! Tranquillo, Lunastorta! Solo ho paura che questo, spiandomi,
costituisca un
rischio anche per lei!» lo calmai.
Remus
sospirò sollevato.
So
che lui teneva, e tiene tutt’ora, molto a Lily.
Infatti,
quando eravamo ancora ad Hogwarts, una volta addirittura litigai con
lui perché
sospettavo di una possibile relazione tra loro due, e questo mi rodeva
come non
potrete mai immaginare!
Ma
per fortuna, fra di loro intercorreva solo una forte amicizia fraterna.
Invece,
per fare andare d’accordo Lily e Sirius ci è
voluto più tempo e soprattutto più
pazienza.
Alla
fine, però, la Ragione (che stranamente è
incarnata in un uomo – lupo che
risponde al nome di Remus John Lupin) è prevalsa ed ha
riportato armonia fra i
due.
«Quindi?»
chiese Sirius ad un certo punto «Che cosa
facciamo?» continuò imbronciandosi di
nuovo «Personalmente preferirei tornare a casa a dormire!
Odio essere preso in
giro, a maggior ragione quando sono vittima di scherzi così
mattutini!».
Remus
sembrava perplesso e turbato.
Io
sbuffai.
E
pensare che avevo mandato Lily da Alice in tutta
tranquillità quando, in quel
momento, potevo tornarmene a casa e stare con lei ad oziare tutto il
giorno…
magari a fare delle meravigliose “pulizie di
casa”…
«James?
Stai bene?» mi chiese improvvisamente Sirius sventolandomi
davanti agli occhi
una mano.
Porca
Puzzola!
La
mia piccola Bibi è pericolosa quando si insinua nei miei
pensieri!
Immediatamente
tornai con la mente insieme ai miei amici a Trafalgar Square notando
gli strani
movimenti di Sirius per attirare la mia attenzione e Remus che mi
fissava tra
l’interdetto e il preoccupato.
«Sto
benissimo!» risposi rivolgendomi solamente a Lunastorta che
sembrava l’unico
sano di mente in quel momento «E smettila, cretino! Mi fai
saltare i nervi!»
continuai alzando la voce contro Felpato che ghignò.
Quel
bastardo… in quel momento avrà pensato che,
esattamente come lui cade nel mio
pugno, anche io faccio la stessa fine della sardina nella sua mano!
Maledetto!
«Avevi
una faccia così… incantata!» mi
spiegava intanto Remus, mentre mettevo il
broncio contro Sirius.
Felpato,
però, doveva assolutamente farmi saltare i nervi
perciò s’illuminò all’istante.
Quasi
fosse stato colpito da un’ispirazione divina (cosa di cui,
ricordo al gentile
pubblico, io non ho bisogno).
«Stava
pensando a Lily!» urlò quasi con un tono tra il
vittorioso e il malizioso.
Remus
sospirò sconfitto da tanta demenza tentando di nascondersi
di nuovo dagli
sguardi omicidi dei passanti, la quale quiete era stata disturbata da
quel
delicato del mio adorato fratellino.
Io
rimasi in silenzio, colto in flagrante.
E
aggiungo anche che quel gran bastardo mi fece anche arrossire.
«Mi
sembra al quanto naturale che un uomo pensi alla sua dama!»
s’intromise una
voce.
Una
voce che veniva dalle mie spalle.
Una
voce pacata e calma, ma non per questo timorosa e debole.
Una
voce che non avevo mai sentito prima e per questo che mi fece saltare
il cuore
alle stelle, come penso sia successo anche a Sirius e Remus a giudicare
dalle
loro facce.
E
se fosse…?
«J
– Jason McCullen?» chiese balbettante Remus, mentre
io mi voltavo verso un uomo
di gran lunga più vecchio di noi, ma conservante
perfettamente il suo fascino.
Era
un tantino più alto di me e di Remus.
Più
o meno la stessa altezza di Sirius.
Ci
guardava come se fosse così naturale venire a conoscere dei
perfetti
sconosciuti.
Quasi
fosse un padre che osservava i suoi figli con quello sguardo per dire
“te
l’avevo detto di non farlo”.
Aveva
uno strano fascino che non so spiegare bene.
Sarà
stato per il suo vestiario o per i suoi capelli di un colore biondo
cenere
tagliati molto corti e i suoi due occhi azzurri che accompagnavano un
viso
quasi perfettamente squadrato.
Un
viso che facilmente mi conferiva l’idea di una persona nata
solamente per
obbedire alle regole.
A
prima vista, giudicando dal vestiario e dal portamento elegante che
aveva di
fronte a noi, lo considerai subito un uomo di gran classe e,
soprattutto,
rispettoso…
Quanto
mi sbagliavo!
Ben
ritrovate mie care giuoie!
Purtroppo
anche il secondo capitolo è finisciuto (oggi sono in
preda all’italiano correggiuto! -.-“ non badateci
per favore)
Non
perdo tempo per chiacchiere e ciance varie (anche perché non
saprei che dirvi XD), perciò passo subito ai ringraziamenti:
DanyCullen:
Lo sai che mi hai fatto il complimento più bello che potessi
mai leggere?!
Anche se sono convinta che sia un’esagerazione
(perché non mi sento così simile
alla Rowling nello scrivere), ti ringrazio da morire! Con questo non
voglio
assolutamente offenderti, solo che la mia modestia è mi
serissima (a differenza
di certe persone… N.D.Gio / Ehm… ehm…
non ho la più pallida idea di chi ti stai
riferendo! N.D. James).
Cmq, a
parte
tutto, grazie davvero! Mi ha colpito tantissimo quello che hai detto e
mi dispiace
di aver dovuto far passare così tanto tempo per aggiornare!
Spero che con
queste mezze vacanze a scuola, mi ritrova più tempo per
scrivere!
Per ora,
spero
solo che il capitolo ti sia piaciuto!
A presto,
giuoia
^^!
Ciau!
Tugs:
Ciao =D! Sono felice che il momento tra James e Lily ti sia piaciuto!
Ti
assicuro che, per quanto riguarda tutti gli altri capitoli che ho
scritto, è
l’unico momento romantico che si ritrovano (per ora!) eccetto
qualche cosina
anche qui!
Per quanto
riguarda il mistero di McCullen, spero di riuscire ad aggiornare presto
anche
il terzo perché solo dal prossimo il quadro
comincerà ad essere più chiaro!
Per adesso
posso
solamente chiederti se ti è piaciuto anche questo J!
Ti aspetto
fra i
commentatori, ok?
A presto,
cara!
Ciau!
Ale90:
Quando hai detto che non ho deluso le tue aspettative, non puoi
immaginare il
sospiro di sollievo che ho fatto J!
Spero che
anche
in questo capitolo le tue aspettative non vengano distrutte, ma per
capire
ancora meglio il mistero di McCullen bisogna aspettare il terzo
capitolo ;)! Ci
sarai, vero?
Guarda che
ci
conto, eh?!
Fammi
sapere
subito, ok?
Beh, non
mi resta
che dirti “alla prossima” sperando che non sia
tanto lontana!
Ciau!
P.S.
Anche io sono convinta che James e Lily siano una delle
coppie (se non LA coppia) più belle e mi ha fatto piacere
che il loro momento
ti sia piaciuto così tanto!
pRiNcEss
LiLIUzzA:
Amore MIOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Non puoi
immaginare come sono stata felice anche nel solo momento in cui ho
letto il tuo
nome! Figurati poi per la recensione! Ho fatto i salti di gioia! Grazie
1000
per i complimenti! Mi hai fatto davvero contentissima, anche se, mi
dispiace
che nemmeno in questo capitolo si capisce il perché James e
Lily hanno rotto!
Per quello
mi sa
si debba aspettare o il terzo o il quarto… ma
cercherò di non farti penare per
niente e, adesso, per te, vado e cerco di avvantaggiarmi maggiormente
così
riesco ad aggiornare prima!
Spero di
trovarti
presto tra i commentatori del nuovo capitolo e mi faresti davvero un
grandissimo favore se mi dicessi come stai perché (non so se
hai letto tutto il
papiro di recensione che ti ho lasciato al nuovo capitolo) ti avevo
detto che
mi ero preoccupata per la tragedia del terremoto in Abruzzo!
Stai bene,
vero?
Tutto ok?
Recensisci
presto
perché sono ancora un po’ preoccupata!
A presto,
Mia
Adorata =D!
Un bacione
ed un
abbraccio grandissimi!
Ciau!
E poi ci
sono:
- Ale90
- Hp4e
- Jaily
- LaBabi
- Nan96
- pRiNcEss LiLIUzzA
che
mi hanno aggiunta ai loro preferiti
Grazie
di cuore, ragazzi!
Beh,
immagino sia tutto…
Un
bacione monumentale a tutti quanti e, mi raccomando ancora
una volta: N.U.M.E.R.O.S.I. a commentare J
Ciao
Ciao
e
Grazie
di tutto!
By Lovegio92
|
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Capitolo 4 *** Capitolo III - Il mio Compito ***
Annuncio
IMPORTANTISSIMO:
Questo
capitolo lo dedico interamente a Jaily per
scusarmi del mio INCALCOLABILE errore!
Scusa
Pazzoide Mia L… Mi dispiace da morire, davvero!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Terzo – Il mio Compito
Era
assurdo!
Non
ci volevo credere!
Ormai
mi ero rassicurato che si trattava di uno scherzo, esattamente come
aveva detto
Sirius.
Uno
scherzo ben riuscito in cui ci eravamo cascati come polli non solo io e
Felpato, ma anche Remus.
Mi
stavo preparando a proporre una splendida mattinata tutti insieme in
onore dei
vecchi tempi ad Hogwarts, anche se mancava Peter.
Ma,
a quanto pareva, ero stato battuto sul tempo.
Era
tutto vero!
Quel
maledetto Jason McCullen esisteva davvero nonostante né io,
né Sirius e nemmeno
Remus l’avevamo mai sentito.
Non
riuscivo a crederci!
Avevo
così tante cose da chiedergli.
Senza
contare che il sospetto che quel gran bastardo abbia potuto spiarmi
costituendo
un grosso rischio per Lily, mi spingeva ad agire seguendo gli istinti
primordiali: spaccargli la faccia!
«Bene!»
aveva esordito Sirius dopo l’assenso di McCullen alla domanda
di Remus.
Dire
che sembrava un tantino infuriato equivarrebbe al fare un eufemismo.
Come
ho già precisato prima: mai svegliare Felpato ad orari
indecenti secondo la sua
strampalata concezione temporale, che vanno dall’esatto
istante in cui va a
dormire la notte fino alle undici di mattina, se si teneva alla propria
vita.
Infatti,
credo di aver perso il conto delle sveglie spiattellate contro la
parete di
ogni giorno quando eravamo ad Hogwarts e anche fuori.
Si
avvicinò pericolosamente a quell’uomo
fronteggiandolo in altezza e con uno
sguardo di fuoco.
Rimasero
a fissarsi per qualche minuto in cui: Lunastorta osservava preoccupato
la scena
mentre arrossiva per pudore, Sirius, che sputava fumo dalle narici,
digrignava
i denti senza avere fegato di aprire bocca di fronte ad un Jason
McCullen che
lo scrutava studioso ma con quel sorrisetto saccente che mi faceva
saltare i
nervi, mentre assistevo al tutto con un’espressione
indecifrabile, il ché
rispecchiava perfettamente la mia confusione mentale in quel momento.
Ero
combattuto da due fazioni interne: la prima mi gridava a gran voce di
prendere
il saggio esempio di mio fratello, cioè
di avvicinarmi minacciosamente a
quell’uomo e spaccargli la faccia per semplice sfregio,
mentre l’altra mi
contraddiceva sostenendo che sarebbe molto più sensato
rimanere fermi e
chiedere “pacificamente” spiegazioni.
Stavo
per mandare a quel paese la mia seconda fantastica coscienza, nata
solamente
grazie all’enorme auspicio del mio bellissimo Giglio, quando
McCullen si decise
a parlare.
«Immagino
di aver scatenato questo tuo temperamento da questo appuntamento nelle
strane
ore antimeridiane».
Sirius
si allontanò bruscamente dall’uomo,
indietreggiando di qualche passo.
Sentii
Remus sospirare vicino a me, vinto, credo, dalla sconfinata ignoranza
di
Sirius.
Si
avvicinò a Felpato poggiandogli una mano sulla spalla per
reclamare la sua attenzione,
che ebbe dopo qualche altro secondo in cui il mio caro Black scrutava
quasi
schifato l’uomo di fronte a lui.
«Intendeva
dire, Sirius, che crede di aver causato questo tuo schifosissimo
comportamento dal fatto che abbia fissato l’appuntamento per
un orario che ti
ha costretto a svegliarti alle sei di mattina!»
spiegò Lunastorta quasi come se
si trovasse di fronte uno stupido mocciosetto al quale bisogna dedicare
il 99%
delle attenzioni, se non il 100%.
Poi,
sospirato di nuovo, si voltò verso McCullen.
Anche
io mi avvicinai, sentendo proprio in quel momento lo sbuffo sonoro di
Sirius.
«A
volte mi tratta come se fossi un neonato senza cervello!» lo
sentii borbottare.
Senza
farmi vedere, alzai gli occhi al cielo.
Il
nostro caro Felpato non crescerà mai!
Il
che mi manda letteralmente su di giri per la letizia!
«Vi
chiedo scusa, signor McCullen, ma certe persone non sanno proprio dove
siano di
casa il rispetto e la buona educazione!» sentimmo Remus
commentare di fronte
“Jassy – Cally” prima di lanciare uno
sguardo torvo indietro.
Quando
si voltò di nuovo di fronte McCullen, lo vedemmo ridere di
gusto.
«Non
ti preoccupare, Remus John Lupin! Credo di aver perfettamente compreso
che
stereotipo di “amico” sia il nostro caro Sirius
Black!» rispose quello sempre con
quell’odioso sorriso saccente.
Io
mi innervosii ancora di più a quell’affermazione.
Sirius
Black non è uno “stereotipo di amico”!
Lui
è un amico e basta!
Un
amico eccezionale, tra l’altro!
Uno
che non cambierei nemmeno per tutto il bronzo di questo
mondo… o era l’argento?
No…
l’oro?
No,
che dico… era il platino!
Mah…
questi proverbi babbani che Lily cercava sempre di rifilarmi in testa,
non li
ricorderò mai!
E
poi… “nostro”?
Sirius
Black è amico solo dei suoi amici.
E
si da il caso che i suoi amici siano tutti, fuorché
quell’emerito idiota che ci
stava di fronte.
«Comunque,
non credo che questo sia il luogo adatto per intavolare la nostra
conversazione!» continuò l’imbecille,
mentre fissava tutti e tre soffermandosi
stranamente su di me.
«Ma
non era stato lei a dire per lettera che era il posto in cui destava
meno
sospetto sia nei Babbani sia nei Mangiamorte?» gli chiesi
provocante.
Lui
mi fissò quasi comprensivo nei miei confronti.
Che
poi non ancora adesso ho capito per cosa mi parve così
comprensivo.
Forse
quella gli era sembrata una domanda stupida e di conseguenza gli avevo
fatto
pena aprendo bocca soltanto per darle aria.
Esattamente
come amava insultarmi Lily quando dicevo cose senza senso.
Ma
non demordevo!
Non
ne avevo la minima intenzione!
Quell’essere
di fronte a noi mi dava i nervi con quel suo comportamento
“storci - budella”.
Sentii
Remus sospirare di fianco a me.
Mi
voltai verso di lui con un’espressione interrogativa.
Notai
che anche Sirius era confuso esattamente come me.
«Intendeva
per l’incontro, Jam!» mi spiegò
Lunastorta.
Io
assottigliai lo sguardo tornando a fissare McCullen.
Non
gliel’avrei data vinta così facilmente.
«Prego,
seguitemi!» disse ignorandomi bellamente «Conosco
un posto molto appartato per
poter parlare!» continuò voltandosi dalla parte da
cui era venuto per
raggiungere questo “posto appartato” che
né a me né ai miei due Malandrini
presenti suonava tanto sicuro.
Infatti,
rimanemmo fermi a scambiarci sguardi indecisi sul da farsi.
Non
appena, però, McCullen si accorse che nessuno di noi tre lo
stava seguendo, si
voltò di nuovo verso di noi per osservarci ancora con quello
sguardo che mi
sapeva mettere in soggezione.
Quasi
come se ci conoscesse meglio dei nostri stessi genitori, come se
sapesse perfettamente
cosa avremmo fatto o detto in quel momento.
Ci
raggiunse di quei due o tre passi che ci distanziavano e
continuò a fissarci in
silenzio con quello sguardo sofista.
«Ci
scusi, signor McCullen, ma personalmente mi sentirei più
tranquillo se ci dicesse
quale sia questo posto appartato prima di andarci»
parlò il saggio Remus.
«Infatti!»
lo appoggiò bruscamente Sirius.
«Sa»
mi aggiunsi io, senza cancellare quel mio sguardo di astio nei suoi
confronti
«con i tempi che corrono è difficile fidarsi come
nulla fosse degli sconosciuti!»
conclusi marcando fortemente l’ultima parola.
Lo
vidi allargare il suo sorriso odioso.
Maledetto!
Nessuno
poteva ghignare in quel modo di fronte a me, se non i miei Malandrini e
Lily
che, da quando aveva accettato la pazza proposta di fidanzarsi con il
sottoscritto, Sirius trovava particolarmente divertente convertirla al
Malandrinesimo.
Il
fatto mi fece andare in bestia costringendomi a digrignare i denti.
Dovetti
combattere con tutto me stesso contro la voglia di saltargli alla gola
e
ucciderlo sul colpo.
E
a giudicare dalla faccia rossa di Sirius, anche lui stava lottando
contro i
suoi istinti omicidi.
Quel
dannatissimo ghigno che aveva gli stessi tratti di quelli che ci
scambiavamo
noi Malandrini e qualche volta anche Lily, era la prova lampante che
quel
bastardo ci spiava.
«Avete
perfettamente ragione signori miei!» disse «E, dato
che i miei ospiti siete
voi, lascerò decidere a voi un luogo appartato dove poter
parlare!».
Io
rimasi stupido da quest’ultimo assurdo comportamento,
esattamente come Remus.
Ma
da bravi attori, frutto di infinite malandrinate ad Hogwarts, non lo
demmo a
dimostrare, mentre Sirius, dal canto suo, fece comparire un ghigno
lungo da un
orecchio all’altro.
Sicuramente
in quella testolina da cane pulcioso gli stava frullando
l’idea di portare
quell’uomo dappertutto fuorché in un luogo
appartato.
O,
addirittura, se vogliamo votare per il “Sirius –
vieni – qui – che – ti –
spacco – la – faccia – Black”,
stava certamente pensando di condurlo in un
posto super appartato per cancellargli quel ghigno di nostra
proprietà a suon
di cazzotti e bubbuzzi in faccia, con gli occhi neri e qualche dente
caduto.
In
quel preciso istante, nella mente di Sirius Black era apparso il
manifesto di
propaganda contro i criminali: “ghigno Jassy –
Cally” oppure “Faccia di ca**o
Jassy – Cally!” “RICOMPENSA: …
mi offro, insieme ai miei Malandrini, il tris
delle nostre già quattro o cinque Burrobirre più
il Whisky Incendiario”.
Lo
fissai tentando di nascondere il mio ghigno nascente.
Adoravo
mio fratello!
E
lo adoro tutt’ora!
È
la reincarnazione della mia seconda mente.
Eccezionale!
«Ha mai sentito
parlare del Paiolo Magico?»
chiese improvvisamente Remus rovinando il famelico piano che si stava
facendo
strada anche nella mia mente.
Ignorando
nel miglior modo la faccia omicida disegnatasi sul volto di Sirius,
aspettai la
risposta di McCullen.
Volevo
sapere assolutamente cosa voleva!
E
quel suo sorriso soddisfatto che gli si formò sul volto mi
fece capire che non
dovevo attendere ancora molto…
…
Entrammo
all’interno del Paiolo Magico e subito McCullen
cercò un tavolo isolato.
Lo
individuò immediatamente e fece segno dalla nostra parte di
seguirlo.
Ci
incamminammo verso l’angolo più cupo del locale e,
quando lo vedemmo
accomodarsi, lo imitammo.
Ci
sedemmo e rapidamente ci raggiunse una cameriera.
Squadrò
con interesse sia me, sia Sirius, sia Remus e poi con voce suadente ci
chiese
che cosa avremmo ordinato.
Vidi
Felpato sorriderle seducente, mentre Lunastorta lo guardava male.
Anche
io sorrisi.
Quel
gesto della cameriera mi fece tornare indietro nel tempo quando portai
la mia
piccola Bibi in un locale non troppo sdolcinato, ma abbastanza
romantico per
festeggiare la nostra promozione del settimo anno ad Hogwarts.
Era
appena arrivata la cameriera per prendere le nostre due ordinazioni
quando
questa ha cominciato ad atteggiarsi in modo tutt’altro che
casto con me.
Aveva
iniziato proprio con lo stesso sorriso che ci rivolse la cameriera del
Paiolo
Magico.
E
Lily se n’era accorta!
Sulle
prime, cercò di contenersi dal saltarle alla gola ed
ucciderla all’istante.
Poi,
quando questa tornò al nostro tavolo con cinque centimetri
di meno della sua
gonna già troppo corta e si affiancò a me
ignorando bellamente Lily, la mia
piccola Bibi esplose, nel verso senso della parola, prendendomi per un
braccio
e smaterializzandosi dal locale davanti a tutti senza nemmeno pagare il
contro.
E
la cosa più sorprendente per me fu che lei non ebbe nemmeno
la preoccupazione
di trascinarmi in un luogo solitario per smaterializzarsi
poiché quel
ristorante era pieno zeppo di Babbani.
Quell’episodio
mi riscaldò il cuore in quanto potei assistere
all’amore che Lily provava
per me.
Già…
provava… perché questo
è tutto un ricordo, ed ora, nel presente, lei è
chissà dove con un solo sentimento per me.
Odio!
Ordinammo
tutti e tre delle Burrobirre, mentre Jassy – Cally attese che
fosse l’ultimo,
poi, anche lui, prese la nostra stessa ordinazione.
Credo
che lo fece apposta per dimostrarci che, in fondo, era esattamente come
noi.
Peccato
che tutti e tre non eravamo così scemi ed ingenui da non
capirlo.
«Allora»
proruppe improvvisamente per sminuire l’orribile figura che
stava facendo
(anche se, giudicando dalla sua espressione perennemente…
ordinata, quasi,
sembrava non gliene importasse più di tanto, o addirittura
che fosse una cosa
normale secondo la sua routine) «cosa mi
raccontate?».
Noi
Malandrini ci squadrammo a vicenda.
Questo
si stava prendendo gioco di noi!
Rimanemmo
in silenzio senza rispondere alla sua domanda.
Lo
vidi scrutarci con attenzione, quasi fosse uno studioso di animali e
noi le
bestie che doveva analizzare ed osservare.
«Volete
che vada direttamente al solo?» chiese cambiando
repentinamente discorso.
Io
e Remus ci fissammo cercando l’un l’altro un
consenso a quella domanda per
capirci finalmente qualcosa di quella faccenda.
«Mi
sembra ovvio che vogliamo questo, signor Jassy – Cally dei
miei ciondoli!»
sbraitò, invece, Sirius incutendo timore a mezzo locale.
Io
sospirai, mentre Remus lo fulminò con lo sguardo
richiamandolo.
Convertire
Felpato al “rispetto verso lo sconosciuto” era,
è e sarà per sempre un’impresa
assolutamente impossibile.
E,
poverino, lui ha anche ragione… dopo la meravigliosa
esperienza dei sette anni
ad Hogwarts dove noi eravamo i Malandrini, i quattro ragazzi per
eccellenza
indiscussa… coloro che non si facevano mettere i piedi in
testa da nessuno…
nessuno… nessuno, tranne me… nello stesso istante
in cui compresi che quello
che provavo per una certa Rossa dagli occhi smeraldo non era una
fissazione, ma
amore vero!
Jason
McCullen sorrise abbassando di poco lo sguardo.
Mi
accorsi che quell’uomo era dotato di una pazienza che avrebbe
persino fatto
concorrenza con quella di Silente in persona.
«Insomma:
ci fa svegliare presto in un giorno di ferie, ci fa precipitare a
Trafalgar
Square senza preavviso per una causa sconosciuta, ci porta in un luogo
isolato
dal resto del mondo e, invece di spiegarci cosa diavolo succede, ci
chiede che
cosa le possiamo raccontare?» continuò Felpato
ignorando perfettamente lo
sguardo assassino di Remus.
Posizionai
nuovamente i miei occhi su McCullen che continuava a sorridere saccente
per
farli tornare poi ancora su Sirius.
Era
fuori di se dalla rabbia.
L’avevo
detto io!
Mai
svegliare il caro vecchio Felpato nel “suo orario
antimeridiano”.
Tornai
a fissare il decrepito di fronte a noi non appena
mi accorsi che stava
per parlare.
«Avete
perfettamente ragione, signori miei,
però…» s’interruppe
soppesando la cosa
socchiudendo gli occhi azzurrini «… prima di
spiegarvi la situazione, vorrei
farvi una domanda:» sbarrò di scatto lo sguardo
squadrandoci da capo a piedi
tutti e tre «come avrete notato, immagino, vi osservo con
molta attenzione da
quando ci siamo incontrati a Trafalgar Square e ho riscontrato alcuni
aspetti
su di voi» spiegò.
Io
storsi la bocca.
«Spero
per lei, signor McCullen, che lo stia facendo solo
da quel momento…»
dissi marcando fortemente la parola “solo” e
lasciando la frase in sospeso.
«Non
starai mica insinuando, mio caro James, che vi ho spiati fino a qualche
istante
fa?» chiese sorridendo, segno che, si, era colpevole!
«Ho
qualche sospetto, si… vi sono parecchi indizi che mi
riconducono a questa
possibilità! Ma, glielo ripeto… Spero
per lei che non sia così!»
continuai stringendo gli occhi a fessura.
Allargò
il suo sorriso.
Maledetto!
Si
avvicinò a noi poggiandosi sui gomiti sul tavolo.
«Tranquillo
Potter…» disse con voce affabile
«… non voglio fare del male a
nessuno…» tornò
ad appoggiarsi sullo schienale «… soprattutto alle
donne!» disse infine
allargando di nuovo quel suo sorriso saccente.
Io
non ci vidi più.
Mi
alzai fulmineo dalla sedia facendola cadere indietro e attirando
l’attenzione
dell’intero locale.
Remus
mi osservò quasi spaventato, mentre sul volto di Sirius si
disegnò
immediatamente un ghigno malefico.
Sapeva
perfettamente che per Lily mi sarei ucciso a suon di mazzate.
«James!»
mi chiamò Remus ancora temendo una reazione violenta da
parte mia.
Dal
canto mio, mi limitai a fissare McCullen con tanto di occhi sbarrati ma
furenti.
Questo
sorrise, mentre io mi avvicinavo lentamente ma molto pericolosamente
verso di
lui.
Mi
appoggiai con le mani al tavolo.
«Ha
dieci secondi per spiegarmi questa stupida situazione, signor
Jassy – Cally
dei miei ciondoli» ripetei la stessa frase di
Sirius senza farci caso.
Quel
nomignolo era salito in mente anche a me quando eravamo a Trafalgar
Square e,
quando Sirius me lo sussurrò ad un orecchio mentre entravamo
al Paiolo Magico a
distanza di sicurezza da McCullen e io ghignai in risposta per
assicurargli che
era lo stesso che avevo pensato anche io, mi diede un’altra
prova della mia
telepatia con Felpato da aggiungere alla nostra lista infinita.
«Dopodiché
me ne tornerò di nuovo a casa mia e se la vedo nei dintorni
dei miei stessi
passi insieme a quelli della mia ragazza, giuro su Merlino che la
avadakedavrizzo!» lo minacciai con tono basso ma non per
questo meno temerario.
L’imbecille
rimase impassibile di fronte a me mantenendo quel maledetto sorriso.
Io,
come spiegato, mantenni la parola e, dopo dieci secondi esatti, mi
voltai verso
i miei due amici salutandoli chiamando un nuovo appuntamento per
spassarcela
tra maschi.
Mi
girai di nuovo verso McCullen quasi per imprimere nella mia memoria
quella
faccia di ca**o che avrei dovuto uccidere se lo avessi beccato spiare
sia me
sia la mia piccola Bibi.
Il
mio compito era,
è e sarà per sempre quello di proteggerla a costo
della mia vita.
Perché
se lei se ne andasse io sarei solo un corpo…
vuoto…
Mi
volsi verso la sedia e la raccolsi.
Poi
mi diressi verso l’uscita sotto lo sguardo attonito di tutti
i presenti che
avevano seguito la scena dal momento in cui il fracasso della sedia a
terra
aveva richiamato la loro attenzione.
«James
Potter, qual è il tuo compito?» mi urlò
McCullen dopo essersi alzato dalla
sedia ma rimanendo sempre vicino a Remus e Sirius.
Io
mi bloccai all’improvviso, colto nel punto debole.
Possibile
che lui mi aveva capito fino a quel punto?
Mi
girai verso di lui con aria sconvolta.
Tornai
sui miei passi e mi posizionai di fronte a lui… a pochi
centimetri dal suo
naso… pronto a spaccargli la faccia… esattamente
come mio fratello prima.
«Tu
non lo puoi sapere» sussurrai mortale contro di lui.
«Lo
so già…» aveva detto.
Io
presi un colpo.
Rimasi
in silenzio capendo al volo, che quello mi aveva incastrato.
Così,
mentre Felpato e Lunastorta mi guardavano interrogativi, mi voltai
verso il
resto del locale.
«Beh?
Che avete da guardare?! Fatevi i fattacci vostri!» urlai
sgarbato.
Mi
riaccomodai subito dopo, seguendo l’esempio di McCullen.
«Cos’è
questa storia?» mi chiese ad un certo punto Sirius.
Lo
fissai.
Era
un tantino arrabbiato.
E
ci credo!
Tra
me e lui non c’erano mai stati segreti… se in quel
momento me ne ero uscito con
quel nuovo punto interrogativo per lui, capisco benissimo la sua
reazione!
«Di
quale diavolo di compito stavate parlando?»
continuò Felpato osservandomi
adirato, quasi punto nell’orgoglio.
Sbuffai.
Non
avevo voglia di raccontargli tutto… soprattutto
perché il grande James Potter
era stato appena incastrato!
Maledetto
Jassy – Cally!
«Ma
come, Sirius» intervenne allora McCullen rispondendo per me
usando un tono
quasi per dire “Possibile che tu non sappia una cosa talmente
scontata?”.
Ed,
in effetti, era una cosa scontatissima e normale.
Ma
nel mio caso, era qualcosa di molto più
importante… quel qualcosa che quel
maledetto bastardo sfruttò per inginocchiarmi ai suoi
servigi.
«Il
compito del grande James Potter è facile da
capire… soprattutto se lo si
intende dal momento in cui conobbe una certa donna dai lunghi capelli
Rossi e
due occhi color Smeraldo…» lasciò
cadere la frase nel silenzio, mentre Remus e
Sirius spostavano i loro sguardi verso di me.
Sentii
Remus sospirare.
Il
lupacchiotto aveva capito.
«Che
significa?».
E
te pareva!
Lunastorta
sospirò ancora più forte, nel contempo che i miei
nervi cedevano.
Sbattei
una mano su quella di Sirius che aveva posizionato sul tavolo.
«Sirius,
ti prego… collega le orecchie al cervello quando le persone
ti spiegano le
cose!» aveva implorato Remus anticipandomi sulla sfuriata.
Cercate
di capirmi, non ero arrabbiato con Sirius, ma avevo solo tantissima
paura.
Il
mio compito… la causa importante con la quale McCullen mi
incastrò… ci
incastrò… quella cosa per la quale ero
impallidito quando Jassy – Cally l’aveva
urlato a tutto il locale per farmi tornare indietro… non
prevedeva altro che…
la protezione assoluta di Lilian Evans… anche a costo della
mia stessa vita!
Parola
di Malandrino… innamorato!
Caio
a tutti!
Eccomi
tornata con un nuovo capitolo.
Purtroppo,
rileggendolo, mi
sono resa conto di aver commesso un errore, lo scorso capitolo,
dicendovi che
qui la situazione sarebbe parsa più chiara e vi chiedo
umilmente scusa.
Non
voglio fare un secondo
errore, ma nel prossimo capitolo le cose saranno più chiare
a tutti quanti.
Vi
chiedo ancora scusa!
Spero
possiate perdonarmi.
Ed
ora… passiamo ai ringraziamenti:
- Jaily:
Pazzoide Mia… Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooo! Devo
essere sincera con te, anche io c’ero rimasta male che non
avevi commentato il primo capitolo!
Maledetto computer… o internet… o
rete… o quel cavolo di coso che non ha fatto salvare la tua
recensione!
Mi dispiace davvero tantissimo, anche perché, lo sai, a me
non potrebbe fare altro che piacere leggere le tue pazze recensioni e
rispondere pure!
Mi dispiace un casino davvero… speriamo non succeda
più una cosa del genere!
Cmq, passando alla storia… piaciuto questo capitolo?
Purtroppo anche qui non si capisce ancora bene la situazione ma nel
prossima apparirà tutto più chiaramente!
Spero di riuscire a postare in fretta anche il prossima dato che da
lunedì comincerà un vero inferno a scuola che mi
ruberà troppo tempo prezioso che dedicherei a questa storia!
Intanto però, ti aspetto tra le commentatrici per sapere
come è stato questo capitolo, ok?
Ti sembra che manchi qualcosa? Perché ogni tanto ho questa
sensazione… come se mancasse qualcosa…
Beh, confido nella tua recensione, ok?
Un bacio, Pazzoide Mia Personale J
A presto, ciauuuuuuuuuuuuuu…
P.S. Non so se hai letto l’annuncio importante
all’inizio del capitolo (ne dubito perché
l’ho scritto a grandi caratteri apposta per farlo risaltare
all’occhio di tutti), dimmi se ti ha fatto piacere e se mi
perdoni, ok? Ci tengo tanto a saperlo…
Ancora un bacio megagigantesco,Jai!
Ciao!
- pRiNcEss
LiLIUzzA:
AAAAAAAAAAAAAAmoreeeeeeeeeeeeeee =D =D =D??? Sai che mi hai fatto
proprio ridere quando hai detto che a momenti spaccavi i vetri della
tua camera per gli urletti sparaflesciati?! XD stavo piegata in due
dalle risate… senza contare poi l’assurda
coincidenza che quando ho aggiornato io tu sei partita!
Davvero fai parte di un coro? È fantastico…
immagino tu abbia una voce bellissima!
Cmq, tornando alla storia, come dici tu… sono contenta che
ti piaccia e, ci tenevo ad informarti che, la rottura della storia nel
momento più cruciale l’ho imparata da te =D!
Ricordati che la più brava sei tu in queste cose…
tu insieme ad Angy!
Per quanto riguarda, invece, l’assassinio di Lily per i
momenti dolci… beh… io mi stavo facendo del male
da sola mentre li scrivevo, quei momenti. Non ero mai stata
così masochista prima d’ora (XD)…
Ah, e poi, volevo spiegarti che i baci interrotti di Lily sono fatti
apposta per far soffrire James per punizione per i sei anni di
stupidaggine e sbruffonaggine che si ritrova alle spalle prima che
capisse quello che provava veramente per la Rossa. ;)
James e Sirius… beh… secondo i miei programmini
ne devono ancora combinare delle belle! Dovrebbero fare santo quel
povero Remus che se li sopporta ventiquattro ore su
ventiquattro…
Vabbè… per quanto vorrei dirti tantissime altre
cose, ora ho poco tempo dato che ho scelto un momento un po’
troppo ridotto per aggiornare!
Spero di trovarti presto fra le commentatrici e non ti preoccupare per
le tue recensioni… sai che, come te, anche io amo quelle
lunghe!
J
A presto, Mia Adorata!
Un bacione monumentale!
Ciao!
Ringrazio
inoltre anche tutte
le persone che mi hanno aggiunta ai loro preferiti:
- ale90
- DanyCullen
- hp4e
- Jaily
- LaBabi
- Lars
Black
- pRiNcEss
LiLIUzzA
- SarahPotter
- stellina767
E a tutte le persone che la stanno seguendo:
- felpy90
- Frytty
- Lars
Black
- nan96
Senza
contare che ringrazio
tutte le altre persone che stanno solamente leggendo ed apprezzando
silenziosamente questa fan fiction!
Grazie
mille!
Alla
prossima, gente!
Baci!
By
Lovegio92 J
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Capitolo 5 *** Capitolo IV - L'accordo ***
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarto – L’accordo
«Come
fate ad essere così telepatici?» chiese
all’improvviso McCullen.
Aveva
richiesto una frazione di secondo prima che anche Sirius capisse quale
fosse il
mio compito.
Subito
dopo, Jassy – Cally se ne venne fuori con questa domanda.
«Come,
prego?» chiese Remus dando voce educata
anche ai miei pensieri e a
quelli di Sirius.
Non
ci aveva lasciato nemmeno il tempo di tornare alla vecchia
conversazione
rispettosa che avevamo intrapreso prima che lo interruppi io e demmo
vita a
quello spettacolino, che subito diede parola a ciò che gli
stava frullando per
la testa.
«Vi
avevo detto, miei cari signori, che prima di spiegarvi la situazione
nei
dettagli, vi avrei fatto una domanda… ebbene, eccola qui! Vi
ho osservato in
questo tratto di tempo dal momento che ci siamo incontrati fino a
qualche
secondo fa e ho notato che avete una tendenza a pensare le stesse cose,
quasi
foste telepatici!».
«Che
grande sciocchezza!» rispose la mia bocca, ormai totalmente
indipendente dal
mio cervello.
In
condizioni normali, non me ne sarei mai fatto un problema, ma, dopo che
mi
arrivò un dolorosissimo calcio negli stinchi rifilatomi da
Remus… beh… li fui
costretto da forze maggiori a mangiarmi le mani.
«Cosa
vorrebbe dire?» aggiunse poi Remus garbatamente
«Crede che lo facciamo
apposta?» aggiunse poi.
«Che
grande sciocchezza!» ripeté Sirius scocciato prima
che Remus sbuffasse
infastidito dalla nostra lingua troppo lunga.
McCullen
ghignò, poi lasciò correre.
Credo
che quell’uomo non lo capirò mai.
«Diciamo
che rientra nei meandri del mio lavoro» rispose il vecchio.
Io
mi avvicinai di nuovo al suo viso senza smettere di fissarlo con occhi
a
fessura poggiandomi con i gomiti sul tavolo.
«E
quale sarebbe questo suo lavoro, signor McCullen?» chiesi io
quasi
provocatoriamente.
Lo
vidi sorridermi senza smettere di guardarmi con
quell’odiosissimo sguardo
saccente.
«Se
ti riferisci in particolare a questo ramo… cerco incantesimi
celati.
Incantesimi che nessuno conosce».
«Magia
segreta» sussurrò Sirius avvicinandosi anche lui a
McCullen, subito dopo
imitato anche da Remus che, non appena raggiunse le nostre stesse
distanze dal
vecchio, permise la nostra “chiusura”
dall’intero mondo esterno.
«Praticata
soprattutto dai Mangiamorte» scandii bene
l’ultima parola osservando
attentamente la sua reazione.
Sorrise
ancora saccente.
Caspita
quanto lo odio quel sorriso!
«Strano
come ogni comportamento attentamente tenuto segreto agli altri possa
subito
essere collegato con qualche opera di Magia Nera»
sembrò ponderare la
questione.
Io
digrignai i denti in silenzio.
Osservai
i miei due compagni al mio lato sinistro.
Remus
sembrava sempre più preoccupato per quella situazione,
mentre la mascella di
Sirius pareva tenuta sotto pressione.
Stava
digrignando anche lui.
Mi
voltai di nuovo verso McCullen e quello che accadde dopo non mi piacque
per
niente:
«Visto?»
ci chiese.
Ci
scrutammo un’altra volta interdetti.
E
adesso, cosa voleva?
Lo
fissammo di rimando ancora confusi prima che ricominciasse a parlare:
«Addirittura
non pensate solo le stesse cose, ma le fate anche!» aveva
risposto il vecchio.
Remus
parve ancora più confuso di prima.
Evidentemente
non si era reso conto di quello che avevamo fatto io e Felpato.
Ma
la stessa cosa non posso dire di me e Sirius.
Ci
osservammo stupiti.
«Mi
scusi, signor McCullen, ma anche se fosse a lei cosa importerebbe?
Capisco che
sta cercando Magia segreta – cosa che mi è ancora
molto sospetta –, ma a
ricordi di logica una ricerca del genere si dovrebbe fare sui libri e
non sulle
persone come se fossero bestie selvatiche» osservò
Sirius.
Io
e Remus facemmo scattare lo sguardo verso Felpato fissandolo con tanto
di occhi
per ciò che aveva detto e come
l’aveva detto.
Non
solo era stato garbato e non aveva subito sbalzi d’umore
mentre parlava, ma,
addirittura, i termini che aveva usato e il modo in cui aveva impostato
la
frase (sembro un docente di grammatica
–.–”) non erano certo da attribuire al
parlato del Sirius che conosciamo noi.
«Beh?»
fece «Che avete da guardarmi così?»
continuò rivolto verso di noi con aria
scocciata.
McCullen
rise leggermente di gusto e, per la prima volta da quando
l’avevo incontrato,
gli vedevo un sorriso diverso stampato in faccia.
«Sirius…
mi fai paura certe volte» commentò Remus.
«Io,
invece penso che ogni tanto il cervelletto di Sirius venga scambiato
con
qualche supercervello extraterrestre…» fantasticai
io, mentre venivo fulminato
con lo sguardo dal mio adorato fratello.
«Comunque
sia, Sirius,» intervenne questa volta McCullen «ve
l’ho chiesto perché sembra…»
ponderò per un secondo il termine che doveva utilizzare
«… interessante
come Magia! Intendo essere telepatici. E potrebbe risultare
un’ottima tattica
contro i nemici!» concluse quasi soddisfatto «Ma,
mi sembra di capire, che mi
sono illuso» concluse osservando maggiormente Remus.
Lunastorta
annui.
«Si,
signor McCullen, non conosciamo nessuna Magia per essere
così “telepatici”,
come dice lei… anzi, io non lo sono poi così
tanto» rispose Remus «I veri
interessati sono James e Sirius» concluse indicandoci
rispettivamente ai nostri
nomi.
«Ma,
come vi ha già spiegato Remus,» aggiunsi
prontamente io prima che McCullen
prendesse di nuovo la parola «non c’è
nessunissima Magia che ci rende
“telepatici”» dissi mimando le virgolette
«Dietro tutto questo ci sono anni di
amicizia» finii osservando l’espressione ancora
bisognosa di risposte nata sul
volto di Jassy – Cally «Vera amicizia!»
marcai infine rendendo ancora
più eloquente il mio sguardo.
Lo
vedemmo annuire con uno strano sorriso quasi appagato, dopo aver
nascosto un
piccolo ghigno.
«Bene…»
esordì allora «… quindi, penso che ora
non ci siano più scusanti per allungare
questa difficile conversazione» disse.
«Perché
difficile?» si allarmò subito Remus.
McCullen
sospirò cancellando ogni tipo di sorriso dal suo volto ed
iniziando ad assumere
espressioni tra il mortificato e il mesto.
«Signori,
non vi nascondo che, prima di questo incontro, io abbia fatto delle
ricerche su
di voi» a quella affermazione sia io che Sirius storcemmo la
bocca poco
convinti, ma non indagammo oltre «e ho scoperto che fate
parte di un… partito,
oserei chiamarlo» disse «l’Ordine della
Fenice, giusto?» ci chiese.
Remus
annui, subito imitato da me e Felpato.
McCullen
emise un piccolissimo suono gutturale come a farci intendere che aveva
afferrato il concetto.
«Ho
fatto ricerche anche su questo
“organo”…» disse ponderando la
cosa «… e ho visto
che, per quanto i suoi componenti siano eccezionalmente dotati e
capaci,
l’Ordine non sta afferrando nelle sue mani la situazione
contro i Mangiamorte
come molti si aspetterebbero!» concluse scrutandoci ancora.
Noi
tre Malandrini ci fissammo con mille quesiti che ci ronzavano per la
mente.
Insomma,
quello che McCullen aveva scoperto era assolutamente e maledettamente
vero.
Il
giorno prima ero tornato stremato da quella litigata alla riunione
dove,
comunque, non avevamo risolto un cappero di niente se non evitare di
reagire
agli attacchi dei Mangiamorte finché le idee su quello che
si doveva fare non
erano chiare e precise a tutti i membri.
E
la cosa aveva fatto ancora più imbestialire sia me che
Sirius, mentre Remus
rimaneva neutrale, poiché, come ho già spiegato,
era convinto che entrambe le
fazioni avevano buoni motivi per sostenere le loro tesi.
«In
effetti stiamo cercando di far prevalere le nostre aspettative sulle
azioni
dell’Ordine» risposi ormai quasi completamente
dimentico dell’adorabile
conversazione precedente.
«Quindi,
signor McCullen?» incalzò Sirius sbuffando.
Si
stava annoiando.
McCullen
lo guardò attentamente, poi portò di nuovo lo
sguardo su tutti e tre.
«Come
avrete capito, signori miei, anche io faccio parte di un altro partito
contro la Magia Oscura! Nel nostro “organo”
è un continuo susseguirsi di
missioni segrete con membri che agiscono solamente in incognito per
evitare di
perdere l’affidabilità da parte degli
ingannati» ci spiegò con un tono quasi…
incalzante.
Quasi
non vedesse l’ora di arrivare al sodo.
Ed,
in effetti, quella voglia ce l’avevamo tutti.
«Recentemente,
però,» ricominciò subito notando che
Sirius già aveva preso aria in bocca per
sparare un altro commento volto alla noia «abbiamo scoperto
che negli obiettivi
dei Mangiamorte ci sono tre nuove persone!» si
bloccò squadrandoci uno ad uno.
Sentii
il cuore cominciare a martellare sempre più forte e
l’adrenalina salire per la
tensione.
Chissà
perché io, Remus e Sirius eravamo giusti giusti tre.
«Ed
una di queste tre in particolare!» aggiunse soppesando ancora
la cosa.
Ci
vide ad un certo punto respirare a fatica, così decise di
farla finita e
spararci la verità in faccia come una ghiacciatissima
secchiata d’acqua.
«Voi…
e la persona di voi tre che cercano in particolare, sei tu,
James!» aggiunse.
«Perché?»
fu la pronta risposta di Sirius dato che io era appena caduto in uno
stato
comatoso puro per dare voce ai miei pensieri.
«Ancora
non lo sappiamo con certezza, ma di una cosa siamo
sicuri…» si fermò ancora
osservandoci per bene.
Anche
io lo imitai: evitando di descrivere il mio stato, potete immaginarlo
perfettamente anche da soli; Remus era diventato pallido come un cencio
e non
accennava nemmeno a un segno di vita sia motorio che vocale, mentre
Sirius
fremeva di rabbia con un pugno chiuso poggiato sul tavolo e
l’altra mano
accuratamente tenuta in tasca.
«…
Io sono certo che se voi vi uniste a noi, risultereste molto
più al sicuro di
quanto non siate in questo momento e, soprattutto, cosa più
importante…
potreste aiutarci nelle ricerche e nelle indagini del perché
vogliono proprio
voi e, maggiormente, te, James!».
Un
silenzio surreale seguì la sua proposta.
Lasciare
l’Ordine?
Per
schierarsi dalla parte di un secondo partito di cui
non eravamo nemmeno
certi della sua concretezza?
Ma
che razza di proposta era?
«Ma
lei è completamente fuori di senno?»
domandò all’improvviso Sirius.
Questa
volta, però, non ci fu nessun Remus Lupin a richiamarlo
all’ordine o a pentirsi
della mancanza di rispetto verso uno straniero (si, avete
ragione… a volte è
peggio di mia madre! Ma che ci volete fare, lo amiamo lo stesso il
nostro caro
Lunastorta).
Anche
lui, infatti, esattamente come me, era rimasto muto.
Troppo
scioccato per proferire parola.
Insomma…
di questi non sapevamo niente!
Va
bene che agivano in incognito e quindi era ovvio che di informazioni ne
dovevamo avere poche, ma… insomma, si trattava di lasciare
l’Ordine.
L’Ordine
della Fenice!
Il
gruppo dalla quale ci siamo schierati tutti dopo Hogwarts, senza alcuna
esitazione.
Per
il quale morivano un sacco di amici.
E
gli amici?
Ci
chiedeva di lasciare anche loro?
E…
se dovevamo lasciare gli amici… cosa avrei dovuto fare con
Lily?
«Mi
scusi, signor McCullen…» parlai io dopo che uscii
dal mio stato comatoso e mi
sorpresi di avere ancora fiato in corpo «… lei ci
chiede di lasciare l’Ordine…»
lo vidi annuire «… ma… ovviamente, si
tratterà di lasciare solo quello…»
continuai speranzoso che McCullen avesse afferrato il punto in cui
volevo
arrivare «… vero?» chiesi conferma
insistente ma pur sempre con un
atteggiamento cauto.
Sirius
mi fissò stralunato.
Ovviamente
non aveva capito.
Ma
non mi importava più di tanto.
In
quel brevissimo istante esistevano solo McCullen e, soprattutto, la sua
risposta.
Sospirò.
«Ed
è qui…» disse interrompendosi per un
altro sospiro «… che arrivano le note
dolenti…».
No!
Ti
prego!
Non
dirlo!
«Non
sarà solo l’Ordine che dovrete
lasciare…» continuò rivolto
più a Remus e Sirius
in quanto erano i due che maggiormente non avevano capito.
Io,
invece… beh, non credo di essere capace di descrivervi la
morsa al cuore che
cominciò a stingere nel mio petto.
Una
morsa che… purtroppo… era destinata a
crescere…
«Tu,
Sirius, dovrai dimenticarti della bella vita che fai per un bel
po’,» cominciò
alludendo perfettamente a quello che Sirius comprese al volo.
Ma
non ebbe tempo di ribattere.
«Tu,
Remus, mi dispiace, ma dovresti lasciare tua madre,
e…» guardò me.
NON
DIRLO!
«Tu,
James…».
NON
DIRLO!
NON
DIRLO!
NO!
Strinsi
i pugni contemporaneamente agli occhi.
Sentii
la mano di Remus poggiarsi sulla mia spalla.
Lunastorta
aveva capito.
McCullen
sospirò di nuovo.
«…
dovrai lasciare la tua ragazza!».
Un
silenzio tombale ci invase.
Eppure…
le cose da dire erano infinite.
Troppe
domande da parte nostra.
Troppe
spiegazioni da parte sua.
Poi,
all’improvviso, sentimmo un’assurda risata simile
ad un latrato.
Il
mio adorato fratellino non ci cascherà mai.
Pensava,
infatti, che si trattava di uno scherzo.
Uno
scherzo assurdo… ma, evidentemente ben riuscito.
«Devo
ammetterlo, signor McCullen… ci ero cascato alla
perfezione!» si allungò verso
il vecchio e gli strinse la mano sotto il suo sguardo interrogativo per
la
prima volta davanti ai nostri occhi «Complimenti! Davvero
pochissime persone
erano riuscite a farla in barba ai Malandrini…
anzi… voi siete il primo!» e
dopo questo continuò a ridere come un cane.
McCullen
sorrise, sinceramente divertito dalla scena, mentre Remus pestava i
piedi a
Sirius che, indolore, continuava indisturbato a latrare.
Ma,
sinceramente, non me ne poteva importare di meno se sorrise per puro
divertimento o fece ritornare quel suo sorriso saccente che tanto
odiavo… o,
meglio, non me ne poteva fregare di meno della scena complessiva.
Avrei
dovuto lasciare Lily…
Secondo
lui…
In
quel momento ero combattuto da due fazioni che stavano lottando una
guerra
aperta nel mio cuore e nella mia mente.
Una
parte di me era disposta ad accettare ciecamente la proposta pazza di
Jassy –
Cally, così, almeno, avrei messo la mia piccola Bibi al
sicuro e avrei anche
sconfitto parecchi Mangiamorte.
L’altra,
invece, continuava ad urlare che era una pazzia.
Di
McCullen non sapevo niente… non sapevo se era tutto
vero… quanto era pericolo…
E
poi, c’era l’elemento Lily…
L’ho
inseguita per cinque anni (escludendo i primi due dove lo feci solo per
scommessa).
Ed
ora, che mancava così poco che le chiedessi di accompagnarmi
all’altare della
chiesa per unirci in un vincolo mai più toccabile, dovevo
abbandonarla… così…
Così…
«Sirius!
Adesso basta!» ruggì all’improvviso
Lunastorta.
Felpato
si bloccò all’istante con uno sguardo che
esprimeva mille domande osservando
maggiormente il nostro caro licantropo.
«Cosa…».
«Lo
vuoi capire una buona volta che non è uno scherzo?! Qui si
sta parlando
seriamente!» sbottò Remus, mentre di fronte a lui
Sirius tornava ad assumere la
stessa espressione furente di prima.
«COSA?!»
urlò fuori di se facendo voltare un’altra volta
l’intero locale nella nostra
direzione e spaventando a morte la cameriera che era tornata
(finalmente) con
le nostre quattro Burrobirre.
«Felpato!
Non urlare!» lo rimproverò deciso Remus.
Sirius
si voltò verso di lui.
Lo
fissai per un secondo.
Era rosso in volto… stava per esplodere nella direzione di
Lunastorta.
Ma,
prima che lo fece, quest’ultimo gli fece un cenno del capo
verso la cameriera
il che lo ammoniva a tapparsi la bocca finché la signorina
non se ne sarebbe
andata.
Felpato
sbuffò incrociando le braccia al petto e si
abbandonò ancora di più sulla sedia.
Aspettammo
in silenzio che la cameriera finiva di lasciarci le Burrobirre
ascoltando
solamente il rumore dei boccali che si appoggiavano al nostro tavolo e
un
chiacchierio dagli altri tavoli che, man mano, ritornava forte come
prima.
Non
appena anche la cameriera si allontanò, potemmo riprendere a
parlare di cose
veramente serie.
Vidi
Remus prendere fiato in direzione di McCullen, ma fu bloccato subito
dopo da
Sirius.
«Lei!»
sbottò irato additando il vecchio di fronte a noi
«Lei crede davvero che faremo
una cosa del genere?!» continuò.
McCullen
sospirò prendendo aria per rispondere, ma neanche per lui
Sirius ebbe pietà.
«Ma
si rende conto di che idiozia ci ha appena chiesto?! Io! Io che dovrei
lasciare
la mia adoratissima vita da donnaiolo, Remus che dovrebbe lasciare sua
madre
che è gravemente malata e ci manca poco che finisce al San
Mungo, e James!
James dovrebbe lasciare Lily?!?! Dopo che ci ha fatto una capa tanta,
ma,
soprattutto, un culo quadrato per conquistarla?!»
ruggì indignato il mio caro
fratello «Lei è fuori di testa! Se la
può scordare una cosa del genere!»
concluse tornando ad appoggiarsi sullo schienale della sedia con una
strana
espressione stampata in viso.
«So
che vi sembra una proposta assurda e soprattutto indegna di essere
accettata
ma, se è vero che i Mangiamorte d’ora in poi
mireranno specialmente a voi tre
dell’Ordine – cosa del tutto certa ormai
– allora potrebbero usare tutto e
tutti per raggiungere il loro obiettivo: potrebbero fare del male alle
tue
innumerevoli spasimanti, caro Sirius; potrebbero uccidere a sangue
freddo la
madre di Remus; potrebbero rapire Lily Evans come ostaggio»
rabbrividii davanti
a tutti.
Il
solo pensiero… mi uccideva.
«È
la cosa migliore per tutti! So quanto può essere doloroso,
soprattutto per voi
due, Remus e James… ma, se davvero state combattendo contro
i Mangiamorte per
garantire la sicurezza ai vostri cari… beh, vi assicuro che
questa guerra non
la potrete vincere da soli! Avete bisogno di aiuto!»
continuò McCullen.
«Infatti,
non solo per questo facciamo parte dell’Ordine della
Fenice!» ribatté deciso
Sirius.
«Quanti
morti ha causato l’Ordine? E adesso? Ora che se ne sta con le
mani in mano,
mentre quei bastardi vagano imperterriti per le strade babbane
uccidendo tutto
e tutti? Cosa avete da dire?».
Sirius
prese fiato per rispondere, ma proprio all’ultimo gli
mancarono le parole.
McCullen
ci aveva presi.
Rimanemmo
in silenzio per un po’.
Ancora
c’erano troppe cose da dire, eppure il silenzio regnava
sovrano su tutti noi.
«Entro
quanto le dovremmo dare la risposta?» chiese improvvisamente
Remus.
«Ora!
Non possiamo aspettare! Non c’è tempo!»
spiegò in poche parole Jassy – Cally.
«Cioè…»
iniziai io «… mi sta dicendo che se accetto, non
appena tornerei a casa, subito
dovrei lasciare Lily?».
Lo
vidi sospirare.
Ma
questa volta, qualsiasi cosa avrebbe detto, avrei vinto io!
Che
diamine!
«Esatto»
rispose dopo il suo lungo sospiro.
«E
no!» sbottai «Non posso farlo!».
«Perché,
James? C’è un protocollo da seguire per lasciare
una ragazza?» chiese McCullen.
Io
mi avvicinai minaccioso al suo viso con gli occhi ridotti a due piccole
fessure.
«Perché
non è facile! E poi, signor Jassy – Cally, la mia
ragazza non è affatto
stupida! Proprio questa mattina le ho detto che la amo più
della mia stessa
vita e ora, stasera che tornerò a casa, la lascio di punto
in bianco? Lily
capirà che ci sarà sotto qualcosa
e…».
«E
sarà qui che entrerà in gioco la tua bravura! La
devi lasciare senza parole! La
devi ferire in modo che lei non pensi neanche ad indagare sul
perché la lasci!»
mi interruppe il vecchio.
Remus
rise di gusto questa volta.
«Andiamo,
signor McCullen! Crediamo di conoscere Lily Evans meglio di lei e James
ancora
meglio di noi! Per quanto ne so io, prima fucilerà il nostro
caro Ramoso e poi
farà indagini a destra e a manca per capire!»
aggiunse Sirius scettico.
«Fate
in modo che non lo faccia!» rispose testardo.
Sbattei
un pugno sul tavolo.
«Lei
chiede troppo!» ruggii.
«Perché?
È troppo per te mettere al sicuro la tua ragazza, Potter?
Non eri del parere
che saresti dovuto morire per proteggerla? Che fine ha fatto il dovere
morale
del compito che ti eri imposto?» chiese provocante.
Io
mi alzai dalla sedia, punto nell’orgoglio.
Come
diamine si permetteva quel viscido verme?
Mi
avvicinai al lui minacciosamente ma, prima che riuscii a prenderlo per
il
colletto della camicia e rifilargli un bel pugno in faccia, mi
ammonì.
«Pensa
bene a quello che stai per fare, James Potter…»
rimase in silenzio ora che era
riuscito a bloccarmi «… e, soprattutto, a quello
che farai in futuro!».
Rimasi
in silenzio.
«James…»
mi richiamò Remus «… ti prego
siediti» chiese con voce quasi supplichevole.
«Ma
se riuscissimo a sconfiggere i Mangiamorte ad un certo
punto… potremo tornare a
vivere le nostre vite di sempre?» chiese Sirius, mentre io mi
riaccomodavo sentendo
i miei occhi diventare sempre più lucidi.
Appoggiai
la testa sulle braccia e queste sul tavolo nascondendomi al mondo.
Sentii
la mano di Remus poggiarsi sulla mia spalla nello stesso istante in cui
McCullen rise scettico.
«Sconfiggere
i Mangiamorte significherebbe annientare Voldemort!»
spiegò in poche parole.
«E
se, invece, continuassimo a mantenere i contatti con la nostra vecchia
vita…
però in incognito come fate voi?»
domandò incalzante e speranzoso Felpato.
Io
alzai lo sguardo.
Se
McCullen accettava quella proposta, allora, forse, non tutto era
perduto.
«Sarebbe
comunque un rischio! Se i Mangiamorte scoprissero le vostre visitine ai
vostri
cari ci ritroveremmo di nuovo punto e d’accapo!».
«Mi
scusi, signor McCullen, ma anche se lasciassimo l’Ordine, i
nostri amici, i
nostri familiari… i nostri cari, in generale, comunque non
smetteremo di amarli
e costituiranno lo stesso un punto debole per noi!» fece
notare giustamente
Remus.
Ma
perché mi ritrovo certi geni come amici?
Poi
James Potter, il più di tutti, si
sentirà secondo…
«Infatti
si tratterà di sparire proprio dalla circolazione! Se
accetterete questa
proposta, comincerete subito a lavorare e i nostri colleghi non escono
mai!».
«Stare
chiusi in un luogo segreto finché non arriva il nostro turno
di agire?!» sbottò
Sirius incredulo.
Chiudere
me e Sirius in una casa a tempo indeterminato senza mai uscire
significava
praticamente la nostra morte!
McCullen,
però, sembrò quasi cedere.
Si
alzò sbuffando per la prima volta di fronte a noi.
«Sentite:
questa è la proposta… questo è l’accordo.
Voi lavorate con noi e noi in
cambio offriamo protezioni sia a voi sia, automaticamente, ai vostri
cari! Per
il resto, dovete decidere quello che volete!» si
riaccomodò con uno sguardo
quasi offeso afferrando il suo boccale di Burrobirra e bevendo
lentamente per
cercare di escludersi dalla conversazione il più a lungo
possibile.
«Mi
sembra ovvio!» rispose sulle rime Sirius prendendo anche lui
il suo boccale di
Burrobirra e bevendo per evitare di parlare ancora.
Dalla
sua espressione mi parve chiaro che non avrebbe accettato.
Ma,
da quello che io e Remus avevamo capito, McCullen voleva tutti e tre e
se
avessimo accettato solo noi due, ci avrebbe fatto fare di tutto per
aiutarlo a
convincere anche Sirius.
Ma
il problema era proprio questo: accettare o no?
Salvare
Lily rinunciando a lei o rischiare quello che aveva detto McCullen?
Fidarsi
delle sue parole o no?
Lasciare
l’Ordine per schierarsi dalla parte delle Aquile?
Ignorare
gli amici per garantirgli la sicurezza e, allo stesso tempo, farsene
degli
altri meno affidabili, o lasciare tutto come era prima?
Rinchiuderci
in un luogo per il resto dei nostri giorni, escluso durante le azioni
in incognito,
oppure rifiutare ed avere indietro la vita di sempre con rischi
maggiori?
Ovviamente
la condizione che mi fremeva di più di tutte era quella di
Lily.
La
mia piccola Bibi non era affatto stupida… avrebbe capito che
sotto c’era
qualcosa… e se l’avesse capito… non so
cosa sarebbe successo.
Tra
l’altro, McCullen confidava nel fatto che io la dovessi
lasciare senza fiato.
In
poche parole dovevo farmi odiare da lei in un secondo.
Buttare
all’aria tutto quello che avevo fatto per conquistarla.
Dopo
tutto il sudore che avevo versato.
I
pezzi del mio cuore che andavo raccogliendo per terra quando lei mi
rifiutava.
Le
lacrime che trattenevo ogni volta che mi insultava ritenendomi un poco
di
buono.
Dovevo
gettare tutto quello che avevamo passato in questi lunghi anni felici.
Dovevo
gettare le nostre notti, le nostre scoperte, i nostri giochi pazzi, le
nostre
visite agli amici, le nostre scampagnate, le nostre battaglie contro i
Mangiamorte, le nostre vittorie di fronte a degli ostacoli appena
superati…
Dovevo
buttare via i nostri baci… i nostri abbracci… o
meglio, i suoi baci e i suoi
abbracci…
Dovevo
buttare tutte le nostre frasi dolci… le nostre coccole che
ci facevamo dopo
giornate stressanti… il suo sorriso… i suoi
occhi… i suoi capelli…
Dovevo
buttarla lontano da me…
Nonostante
mi sembrava una pazzia… con la mano di Remus sulla mia
spalla… lo fissai… in
lui vidi sicurezza… stava per fare la mia stessa mossa.
Gli
sorrisi e… insieme… accettammo!
Salve
ragazzi!
Come
va?
Visto?
Ho già
aggiornato… non sto andando molto lenta nonostante la scuola
mi tiene impegnata
sempre di più!
Purtroppo
la
prossima settimana, però, sarà ricca di compiti
in classe ed interrogazioni
perciò non credo che sarò di nuovo tanto veloce
ad aggiornare!
Spero
di trovare anche per questo capitolo (che è molto
più
chiaro degli altri precedenti) tante abbondanti recensioni J
Ma
ora, passiamo ai ringraziamenti veri e propri:
- cullen
isabella:
Ciao! In primis volevo ringraziarti di aver commentato: mi ha fatto
piacerissimo! Davvero!
Secondo, sono contenta che la storia ti abbia preso così
tanto! Davvero Lily ti fa ridere? Anche a me è piaciuto
molto fare la sadica contro James interrompendo i loro baci XD.
Per fortuna, come ho già detto, sono riuscita ad aggiornare
in fretta in confronto a tutte le altre volte, e, ancora più
“per fortuna”, in questo capitolo la situazione
è più chiara. La storia comincia a svilupparsi!
Spero di trovarti di nuovo fra i commentatori di questo capitolo, ok?
Guarda che ci conto ;)
Alla prossima, cara J
Ciao
- pRiNcEss
LiLIUzzA:
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… mi fai troppo
ridere, Mia Adorata! Anche perché pure io sono nella tua
stessa situazione… devo scrivere capitoli i quali seguiti
già ce li ho salvati da qualche parte nel computer XD XD XD!
Assurdo, vero?
Comunque, non ti preoccupare per l’ispirazione…
purtroppo la scuola contribuisce MOLTISSIMO ad uccidercela. Di fatti mi
ritengo molto fortunata che sono riuscita ad aggiornare così
presto e spero che con questo quarto capitolo la situazione cominci a
delinearsi meglio nella tua immaginazione (aggiungerei, soprattutto, meravigliosa
immaginazione… che io amo da morire J).
Ma torneranno… vedrai che la voglia di scrivere e le idee
torneranno molto presto… quando meno te lo aspetti, ti
ritrovi con un foglio bianco davanti ed una penna in mano, oppure con
un programma Word (ora non so di preciso come e dove scrivi i tuoi
capitoli, cmq, quello è il concetto XD) già
aperto, che ti chiamano a gran voce… e alla fine sembra che
siano proprio loro che ti dettano la storia da scrivere!
Tranquilla, ok?
Passando alla storia: il capitolo precedente ti ha preso davvero tanto,
eh? Ti assicuro che James e Sirius ti seguirebbero ciecamente con una
mazza per ciascuno (una, naturalmente, anche per te) per spaccare la
faccia a McCullen…
Il loro ghigno non lo può rubare nessuno: io sono
d’accordo con te, ma mi serviva proprio scriverlo…
perché questo personaggio fosse davvero odiato! Spero di
esserci riuscita!
Ti aspetto tra i commentatori, ok?
Non vedo l’ora di leggere la tua recensione ;)…
Non sto più nella pelle perché voglio proprio
sapere cosa ne pensi!
Alla prossima, Amore Mio J
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!
- bittersweet
miki:
Ehi, ciao! Sono contenta che hai scoperto la fan fiction!
Non ti preoccupare, ma non hai perso molto della storia
perché la faccenda è ancora
luuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga… troppo
lunga per essere considerata già nello svolgimento completo
delle vicende! Perciò, benvenuta! ^^
Mi fa tantissimo piacere che la storia ti abbia preso… molto
spesso penso addirittura di essere noiosa quando scrivo…
Mi faresti sapere come ti è sembrato questo capitolo? Ora
tengo alla tua recensione ^^
Alla prossima, allora!
Ti aspetto!
Ciao!
P.S.
Grazie per i complimenti J
Ringrazio
anche chi ha aggiunto questa storia tra i preferiti e
ancora la custodisce li ^^:
- ale90
- bittersweet
miki
- DanyCullen
- hp4e
- jaily
- LaBabi
- Lars Black
- littleherm_94
- nan96
- pRiNcEss
LiLlUzzA
- SarahPotter
- stellina767
E
chi, invece, la sta seguendo:
- chichetta99
- felpy90
- Frytty
- fuckinmind
- Lars Black
Spero
di trovare molti altri commentatori per questo nuovo capitolo!
Per
quanto
riguarda il prossimo, non posso promettervi la stessa
velocità di questo qui…
ma, immagino di avervi spiegato molti dubbi con questo nuovo
aggiornamento!
A
voi, adesso =D
C.O.M.M.E.N.T.A.T.E.
J
Alla
prossima!
Ciao!
bey
Lovegio92
|
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Capitolo 6 *** Capitolo V - Addio Mio Giglio ***
(QMNSHDF) Capitolo V - Addio Mio Giglio
Ragazzi…
brutte
notizie!
Questo,
fino ad ora, è il capitolo più triste.
Vi
prego di non piangere troppo altrimenti mi fate stare peggio
di quanto già non sto per dover separare i miei due
piccioncini!
Vi
aspetto…
Mi
raccomando, non piangete :’(
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quinto – Addio Mio Giglio
Sirius
ci fissò strabuzzando gli occhi.
«Siete
fuori di testa?» ci chiese con un filo di voce.
Ma,
invece di rispondergli e almeno degnarlo di uno sguardo, osservai la
reazione
di McCullen.
Un
ghigno più soddisfatto non lo avevo mai visto fino a quel
momento.
«MALANDRINI!»
ci richiamò improvvisamente Felpato.
Io
e Remus ci voltammo verso di lui osservandolo attentamente e,
già dal fumo che
gli usciva dalle orecchie, non presagivo niente di buono.
«Sirius,
ascolta…» cominciò Lunastorta cercando
di farlo ragionare.
«No!
Non voglio sentire niente!» lo zittì Sirius con un
movimento secco della mano
che, subito dopo, sbatté sul tavolo, mentre con
l’altra finiva di scolarsi la
sua bevanda.
«Ci
si vede in giro» dichiarò dopo aver sbattuto
violentemente anche il boccale sul
tavolo rischiando seriamente di scheggiarlo.
Poi
si alzò dalla sedia e, senza rivolgere più
nessuno sguardo, nessun cenno,
niente di niente a nessun altro, si diresse verso la porta.
Uscì
dal locale, ma non aveva scampo.
Lo
bloccai per una manica della sua giacca dopo che l’avevo
seguito fuori e prima
che riuscisse a smaterializzarsi via.
«Sirius…».
«Lasciami
in pace, James!» ruggì mio fratello di rimando.
«Non
se ne parla! Dobbiamo ragionare!».
«Ragionare?!»
sbraitò allora Felpato voltandosi verso di me «Mi
dici come si fa a ragionare
con due persone come te e Remus che andate accettando proposta
indecenti?».
«Sirius,
quello a cui tu devi rinunciare non è neanche lontanamente
paragonabile a
quello cui stiamo dicendo addio io e Lunastorta, perché
infondo, lo sappiamo
benissimo io e te, di tutte le ragazze che vengono a letto con te non
te ne
importa niente!».
«Ma
non mi puoi chiedere di rimanere chiuso per tutto il resto della mia
vita
chissà dove in attesa che arrivi il mio turno di
combattere!».
Rimasi
in silenzio.
Naturalmente,
Sirius aveva ragione.
Da
quando avevamo lasciato Hogwarts, subito ci siamo iscritti, tutti
quanti, al
corso Auror… per fare la differenza contro i Mangiamorte,
capite?
E
io e Felpato ci abbiamo sempre messo tutti noi stessi in quel corso e,
non
solo, in tutte le nostre missioni, in tutte le nostre battaglie.
Modestia
a parte, però, nessuno riusciva ad eguagliarci al Ministero.
Avevamo
battuto anche gli Auror più anziani e con più
esperienza solamente perché
eravamo i pazzi che si buttavano senza paura nella mischia.
Naturalmente,
Silente rimaneva sempre al primo posto nella classifica dei migliori,
ma non
era questo il punto.
Al
Ministero e all’Ordine avevano sempre chiamato me e Sirius
per qualsiasi tipo
di missione perché sapevano che eravamo tra i pochi
combattenti più in gamba di
tutti gli altri.
Secondo
le loro “classifiche” (che io ho sempre ritenuto
sbagliate) io e Sirius eravamo
tra i migliori e subito dopo di noi, ma non per questo da
sottovalutare,
c’erano Remus, Lily, Alice e Franck e non so chi altro che
non conoscevo bene
il nome.
«Insomma,
diamine! Passeremmo dal riempire giornalmente le celle di Azkaban di
Mangiamorte ad agire in incognito chissà quante poche
volte!» continuò Felpato.
«Tu
hai ragione, Sirius! Ma se Jassy – Cally avesse ragione? Se
per questa
battaglia l’Ordine non ci può aiutare?»
gli chiesi cercando di farlo ragionare.
«Sai
che stai diventando paranoico, Ramoso?».
Ovviamente,
pretendevo troppo dal povero cervello di Felpato.
«Non
sono paranoico, Sirius! O, almeno, lo sono diventato da quando ho
scoperto che
nel mirino dei Mangiamorte ci sono i figli dei Babbani… tra
i quali, Lily!»
risposi sulle rime stringendo di poco i pungi.
Si,
mi stavo innervosendo perché Sirius non mi veniva incontro.
Non
ci veniva incontro.
«James,
maledizione! Sai perfettamente che Lily si sa difendere benissimo da
sola da
qualsiasi nemico! Le manca poco per raggiungere i nostri
livelli…» mi disse Felpato
suonando un tantino esasperato.
«Non
mi sento sicuro lo stesso, Sirius! Possibile che non
capisci?» alzai ancora di
più la voce.
«Ovvio!
Se non sono innamorato…».
«Non
lo sei mai stato!».
«Appunto!».
«Appunto
non potrai mai capire quale grande dolore stiamo per provare io e
Remus… anche
se lui in maniera diversa perché il suo è un
amore diverso… però, comunque il
succo è lo stesso!» sbraitai alla fine.
«James,
se tu e Remus volete accettare, accettate… ma io, stare
chiuso in un posto
per…».
«Cosa?!»
gli chiesi interrompendolo ma, soprattutto, con gli occhi fuori dalle
orbite.
Cosa
avevo sentito?!
«Cosa
hanno appena sentito le mie orecchie?» gli chiesi allungando
un orecchio con la
mano verso la sua direzione.
Lo
vidi fissarmi scettico.
«Sai
perfettamente a cosa mi riferisco!» gli risposi.
Il
codice dei Malandrini.
Valido
ancora adesso che siamo usciti da Hogwarts.
REGOLA
NUMERO 1: nessun Malandrino lascia da solo o indietro nessun altro
Malandrino o
il gruppo dei Malandrini.
«Certo
che lo so! Ma avete accettato senza consultarmi!».
«Bene!
In questo caso, ritiriamo il nostro consenso a McCullen, chiamiamo
Remus fuori
e decidiamo!» dissi incrociando le braccia al petto.
Rimase
in silenzio.
«Non
voglio perdere la mia vita» mi disse cupo.
Io
lo scrutai.
Anche
io non volevo perdere la mia vita.
Anche
io non volevo perdere il mio Giglio…
Ma
dovevo farlo!
Se
volevo fare la differenza.
«Sai
che nessuno di noi tre vuole perdere la sua vita, Sirius! Ma noi siamo
usciti
da Hogwarts con un obiettivo che conosci
benissimo…» cominciai a spiegargli
dopo aver sospirato.
«Fare
la differenza…» completò lui sospirando
come me.
«Esatto!»
confermai rendendo ancora più fermo il mio sguardo nel suo
«Ci eravamo
ripromessi di dover fare assolutamente la differenza in questa guerra
nella
parte del bene! Ci siamo imposti di dover salvare la maggior parte
delle vite
dai Mangiamorte, ma… questo non significa che occupandoci
degli altri, dobbiamo
trascurare noi stessi o, peggio ancora, i nostri cari!».
«Parli
come se avessimo combattuto tutta la nostra vita contro i Mangiamorte,
ma sono
solo tre anni che abbiamo lasciato Hogwarts… non
è poi così lontano!».
«Lo
so, Sirius! Ma adesso il rischio grava sui nostri cari… e se
questa volta il
“fare la differenza” ci conduce su questa strada io
accetto senza
ripensamenti!».
Lo
sentii sospirare.
Per
quanto mi sentivo io stesso poco convincente e, soprattutto, per niente
convinto delle mie tesi e di quello che avevo appena fatto, stavo
riuscendo a
condurre anche Sirius sulla nostra stessa strada.
«D’accordo!
Hai ragione! Per me non sarà difficile lasciare la bella
vita che faccio
perché, è vero, delle ragazze che mi faccio non
me ne frega niente! Ma… tu? Che
ne sarà di Lily se tu ora la lasci?» mi chiese
beccandomi sulla ferita appena
aperta.
Io
sorrisi sperando che il mio sorriso fosse abbastanza forte da coprire
tutto il
sangue che stava sgorgando da questo colpo.
Naturalmente
sapevo di essere un grande attore… ma davanti a mio fratello
non avrei vinto la
battaglia contro la verità.
«La
domanda giusta, fratello, non è “che ne
sarà di lei senza di me”… piuttosto che
ne sarà di me senza di lei…»
sospirai abbassando lo sguardo verso
il terreno.
Mi
sentii fissato e scrutato nel fondo dagli incredibili occhi cristallini
di
Sirius.
Ma
non mi ritrassi.
Soprattutto
al settimo anno, aveva capito quanto in realtà ci stavo male
per quella
ragazzina altezzosa dai lunghi capelli rossi e i due adorabili occhi
verdi che
mi rifiutava sempre, quando, invece, ci ridevo sopra di fronte ai miei
amici
per assicurarli, falsamente, che ancora una volta stavo vincendo io
contro di
lei.
Ma
non aveva detto nulla.
Era
stato in silenzio, architettando qualche scherzo contro i Serpeverde,
qualche
altro contro i professori, altri contro Gazza… insomma tutto
per farmi pensare
ad altro ed evitare di lasciarmi crogiolare nel “pessimismo
cosmico” (come
amava definirlo Lily quando mi vedeva giù di morale o i
Malandrini le
raccontavano le mie pene d’amore a scuola. Mi spiegava che
era un riferimento
ad un famosissimo poeta italiano di nome Ghepardo…
no… Ghepardi*, mi pare…
Mah!).
«E
che cosa risponderesti a questa domanda?».
Alzai
gli occhi verso Sirius.
Rimasi
per qualche secondo in silenzio fissandolo e basta.
«Che
sopravviverò alla grande solo se sarò sicuro che
lei starà bene e sarà
felice!».
So
che sembrava una risposta stupida e scontata, ma non ero stato
più convinto che
in quel momento.
E,
per ora che sapevo che dovevo passare il resto della mia vita senza
Lily,
bastava quello… sapere che lei era felice… anche
se comportava che il suo amore
non fosse più per me, ma per un altro uomo.
Non
so come avrei resistito… o come facevo a sorridere
così incoraggiante a mio
fratello… ma lo facevo… e non so
perché!
…
Sapevo
cosa stavo per fare… eppure non mi sentivo del tutto
cosciente.
Dietro
di me Sirius era seduto sul bordo sporgente della grande statua nella
piazza
centrale di Godric’s Hallow.
Io
gli stavo davanti rivolgendogli le spalle poiché ero tutto
perso nell’ammirare
la bellissima casa di fronte a me.
Si
era fatta sera ormai.
Dopo
che avevo convinto anche Sirius, subito eravamo rientrati nel Paiolo
Magico.
Avevamo
visto Remus che parlava con McCullen, forse cercando altre risposte,
forse
cercando altri motivi per cui stavamo per fare quella pazzia.
Fatto
stava che non appena comunicammo che anche Sirius era con noi, McCullen
sorrise
soddisfatto, mentre Remus guardava con orgoglio il nostro caro Felpato.
Ma
la cosa che mi sorprese di più fu il sorriso di Jassy
– Cally: non era né
saccente, né un ghigno, ma era quasi come quello che
Lunastorta fece a Sirius…
un sorriso di orgoglio… quasi!
Così,
dopo questa bella notizia per McCullen, siamo usciti dal Paiolo Magico
dirigendoci verso le piazze più famose di Londra, mentre lui
ci parlava delle
Aquile e dei suoi obiettivi, degli incontri e dei suoi membri.
A
quanto pareva, per noi c’era già un lavoro da fare.
Ancora
assemblato nel generale, ma almeno c’era.
Una
bella consolazione in confronto a tutto quello che era appena accaduto
e che
dovevamo ancora fare.
Così,
McCullen, ce ne parlò in generale e poi si
congedò non prima di averci chiesto
il luogo in cui avremmo passato la notte tutti insieme.
Avevamo
stabilito per la villa che si era comprato Sirius, e lì, a
mezzanotte, ci
avrebbe raggiunto anche Jassy – Cally con il minimo
indispensabile per
spiegarci già il nostro compito ed avviarci almeno ad un
lavoro di ricerca.
Così,
eccoci qua!
Abbiamo
preso una metro babbana e abbiamo accompagnato Remus a casa della sua
mamma.
Eravamo
disposti ad aspettarlo, ma preferì rimanere da
solo…
Quindi,
una volta lasciato lì, con la promessa di rivederci a casa
di Felpato, io e
Sirius ce ne siamo andati prendendo un’altra metro ed
arrivando a casa mia e di
Lily.
Mi
trovavo di fronte all’entrata del nostro giardino.
Le
mani mi tremavano.
Il
cuore mi rimbombava in gola, senza contare che mi faceva malissimo.
Sapevo
che Lily era tornata dall’abitazione di Alice… che
era in casa in quel momento.
E
le luci accese della cucina e del salotto confermavano la mia teoria.
«Se
vuoi… entro anche io» mi propose Felpato alzandosi
dal muretto e avvicinandosi
a me.
«No!»
sospirai «Devo farlo da solo».
Rimanemmo
per qualche secondo in silenzio.
«Ramoso…
sei proprio sicuro di questa scelta? Ti ricordo che è per
sempre…».
«Si…»
risposi solamente nonostante le cose da dire erano tante…
troppe!
Insomma…
McCullen era stato chiaro e aveva giocato bene le sue carte.
Lo
facevo per un solo motivo…
Lo
facevo per una sola persona…
Lo
facevo per il mio compito…
Mossi
un passo verso il cancelletto e lo spostai.
Mi
diressi lungo il sentiero verso la porta di casa.
Ogni
pietra che calpestavo sembrava allungarsi per rendere sempre
più lungo il mio
percorso.
Raggiunsi
la porta fermandomi ancora.
Esitai
qualche altro secondo.
Sentivo
lo sguardo triste di Sirius posato su di me.
Lui
sapeva perfettamente… conosceva a memoria ogni lacrima
invisibile che avevo
versato per arrivare a Lily… ed ora?
Alzai
la mano e, con una calma straziante, la posai sulla maniglia di casa
mia
aprendo la porta, non prima di aver girato le chiavi nel lucchetto.
Entrai
lentamente, mi voltai verso l’uscita.
Sirius
stava guardando con attenzione ogni mia mossa.
Cercai
di sorridergli, ma credo che mi uscì solamente una smorfia.
Chiusi
la porta vedendo la faccia di Felpato sparire lentamente.
«James!»
la sentii chiamarmi.
Perché
in quel momento la sua voce mi sembrava la più bella del
mondo?
Perché
il fatto che si fosse anche solo accorta che ero tornato?
Perché
il fatto che fosse solamente stata sempre allerta perché
doveva capire quando
tornavo o no?
Perché
mi stava chiamando…?
Perché
ora mi sembrava tutto ancora più bello del normale?
Perché
solo alla fine ci si rende conto delle meraviglie che si posseggono.
Ma
io già lo sapevo di avere una meraviglia nella mia vita.
Ecco
perché… mi ha fatto ancora più male.
«Buch!»
mi chiamò ancora sbucando dalla cucina mentre si asciugava
le mani con uno
strofinaccio.
Stava
cucinando, e dall’odore che ricordo, credo che mi stesse
preparando una delle
sue cenette che adoravo.
Chissà
che fine fece…
Mi
stava sorridendo, in quel momento, mentre mi veniva incontro con le
braccia
spalancate.
E
mi parve il sorriso più bello del mondo.
Mi
raggiunse e mi abbracciò.
Io
rimasi immobile all’ingresso con Lily che mi abbracciava la
vita aspettando che
anche io le circondassi le spalle e le posassi un bacio sulla testa
aspirando
il suo dolce odore, come ero solito fare ogni volta che tornavo a casa
dopo una
lunga giornata che avevo passato lontano da lei.
Fui
tentatissimo di rispondere a quell’abbraccio.
Stavo
combattendo anima e corpo contro gli istinti che mi dicevano di
ricambiare… di
mandare McCullen al diavolo e di cercare da solo un’altra
alternativa.
Ormai,
però, avevo accettato perché sapevo che
un’altra alternativa non esisteva.
Così,
per quanto il cuore accelerato mi facesse male, rimasi immobile senza
fare
niente… aspettando che lei si decidesse a mollare la presa.
Cosa
che non accadde dopo molto tempo.
Di
fatti, la vidi allontanarsi lasciando la mani sui lati della mia giacca
che non
mi ero nemmeno sforzato di togliere.
Proprio
perché sapevo che quella notte non l’avrei passata
lì…
Non
in quella casa…
Non
nello stesso letto…
Non
con la stessa persona per cui sarei morto…
Cominciò
a fissarmi stranita.
Aveva
capito che c’era qualcosa che non andava in me.
«James
Potter! Non sei affatto bravo a nascondere i tuoi problemi!»
commentò
staccandosi ed incrociando le braccia sotto il seno.
Bingo,
amore mio!
«Cosa
è successo?» chiese fissandomi con quello sguardo
di rimprovero, quasi fosse
mia mamma che mi sgridava quando combinavo qualche marachella.
Ed
era adorabile quando faceva così.
Lo
è ancora adesso, scommetto, perché, per quanto
non la veda da un casino di
tempo, comunque so che non è cambiata per niente e mai lo
farà.
Resterà
per sempre la mia testona adorabile preferita.
Questo
pensiero mi fece sorridere dentro, ma, da bravo attore impeccabile il
quale
doveva fare tutto in quel momento tranne che fallire, rimasi a fissarla
con
un’espressione impassibile.
Sospirai
rimanendo comunque in silenzio.
«Buch…»
mi chiamò ancora con voce più tenera.
Di
solito, quando mi comportavo così, portavo notizie orribili
dall’Ordine, tipo
la morte di qualche amico caro o lo sterminio di intere famiglie di
maghi che
erano nostri colleghi.
«Amore…»
mi chiamò ancora avvicinandosi e posando le sue manine
affusolate sul mio petto
e cercando di fissare meglio il suo bellissimo verde nei miei occhi
«… che cosa
è successo?» mi chiese sempre più dolce
nella voce.
Io
la guardai dritta negli occhi.
Era
preoccupata e dispiaciuta a prescindere da qualsiasi notizia le stavo
per dare.
Sospirai
ancora abbassando lo sguardo, non riuscendo, infatti, a sostenere il
suo.
«James…
è davvero così grave?» chiese ancora
notando la mia espressione tramutata in
dolore puro «Insomma, cosa diamine è successo per
ridurti…».
«Ti
lascio» lo buttai fuori come se fosse stato un colpo di tosse.
Troppo
forte per rimanere chiuso dentro di me e per resistere alla barriera
che avevo
issato per proteggere il cuore di Lily, ma, allo stesso tempo, troppo
breve per
esprimere così tanti concetti dolorosi.
Il
silenzio che seguì era paragonabile a quello che precede
l’esecuzione di un
condannato a morte.
Mi
sentivo così… così insignificante,
nonostante stessi procurando tanto dolore
alla mia ragazza.
La
mia ragazza…
Chi
poteva descrivere quello che stava provando in quel momento?
Nemmeno
io credo di riuscirci…
La
vidi abbandonare la forza nelle braccia lasciandole cadere come pesi
morti
lungo i suoi fianchi.
La
sua espressione che mutò in una di puro stupore mista a un tocco…
quasi,
di speranza.
Speranza
che, forse, la stavo prendendo in giro e che, quella sera, alla fine,
tutto
sarebbe tornato come prima.
«Mi
stai prendendo in giro?» mi chiese infatti cercando di
rimanere calma.
Sospirai.
«No».
«Perché?»
mi chiese subito, quasi avesse già anticipato la mia
risposta nella sua mente.
La
fissai un secondo, studiandola.
Sentivo
un nuovo sospiro partire dal cuore.
Ma,
sta volta, riuscii a bloccarlo e a ucciderlo prima che mi uscisse dalle
labbra.
Se
mi vedeva sospirare troppe volte, poteva capire che in
realtà quello che volevo
veramente non era lasciarla.
«Perché
mi sono scocciato!» risposi aggrappandomi alla prima scusa
che mi venne in
testa.
Di
fatti, lungo il tragitto, ero caduto in uno stato comatoso puro,
rimuginando
solamente sul fatto che avrei dovuto lasciare la mia piccola Bibi,
senza
pensare ad un piano… ad una qualsiasi scusa con la quale
avrei iniziato la mia
“avventura”.
La
vidi inarcare un sopracciglio e fissarmi scettica.
Ecco
il contrattacco.
«Ti
sei scocciato?» mi chiese in un soffio.
Percepii
una nuova morsa di dolore al cuore dovuta solamente al modo in cui mi
aveva
risposto.
Per
quanto lei stesse cercando di apparire quasi menefreghista di fronte la
mia scelta,
la voce la stava tradendo facendomi capire quanto, invece, il suo cuore
stesse
pompando velocemente sangue nelle vene solamente per l’ansia.
«Esatto!»
risposi mantenendo uno sguardo duro.
La
vidi incrociare le braccia e osservarmi attentamente.
La
fissai prendere fiato per rispondere e…
«Non
dire niente!» la bloccai.
«Non
dire niente?!» ripeté lei scioccata «Mi
stai lasciando e, come scusa, mi dici
che ti sei scocciato di me e io non dovrei dirti niente?!»
continuò su tutte le
furie.
Io
abbassai lo sguardo infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.
«Dove
sei andato oggi?» mi chiese curiosa.
Alzai
di nuovo gli occhi su di lei e, quello che vidi, mi spezzò
il cuore ancora di
più: i suoi occhi verdi… i suoi meravigliosi
occhi verdi… lucidi?!
«Cosa
c’entra?».
«C’entra
benissimo, invece!» alzò la voce lei
«Dove sei stato oggi?» mi chiese ancora
insistente.
«Non
credo siano fatti tuoi» le risposi mettendo su una perfetta
espressione offesa
e voltando il capo dall’altra parte.
Sentii
i suoi passi avvicinarsi a me prima di percepire un tocco leggero e
freddo, ma deciso
e forte sul mio mento che mi costrinse a voltare di nuovo lo sguardo
verso di
lei.
«James…»
mi chiamò a due centimetri dal mio viso.
Mi
avvicinai impercettibilmente.
I
miei sentimenti stavano vincendo ancora contro la mia
razionalità.
Poi,
all’improvviso, mi bloccai, pregando come un santo che Lily
non si fosse
accorta del mio piccolo avvicinamento.
«…
ti prego…» mi supplicò ingoiando il
groppo in gola che le era nato «… dimmi che
stai scherzando…».
Vorrei
farlo pensai.
«…
sono disposta a perdonarti questo orribile colpo che mi hai fatto
prendere se
metti fine a questo stupido scherzo ora!»
continuò con una voce
supplichevole.
Non
credo che riesco a descrivervi la tentazione che provai in quel momento.
Una
tentazione che salì alle stelle.
La
fissai ancora un po’ nelle sue meravigliose iridi verdi prima
di sospirare
ancora.
«Non
ti preoccupare, Lily…» notai quello strano tocco
di speranza aumentare a
questa mia affermazione «… se proprio non sai dove
andare, ti puoi tenere la
casa. Io vado a vivere da Sirius!».
Come
non detto!
Ecco
che quel suo tocco scompare del tutto.
Aspettai
qualche secondo una sua probabile risposta, ma visto che mi stava
solamente
fissando con tanto di occhi feriti fin l’anima, decisi di
porre fine a quella
visione straziante, voltandomi di nuovo verso la porta di casa.
Stavo
per aprirla quando la vidi buttarcisi sopra per impedirmi il passaggio.
Chiusi
gli occhi un secondo per cercare di reggere a quelle lacrime che ormai
le
rigavano il viso.
«Sono
passati quasi quattro anni da quando hai smesso di fare lo scemo con le
donne
come Sirius» mi disse quando non ancora era scossa dai
singhiozzi.
Sapeva
di potermi incastrare, ma non l’avrebbe vinta lei…
assolutamente no!
«Ti
sbagli, invece» risposi cercando di cominciare a calmare il
mio cuore.
Le
stavo praticamente dicendo che in tutti questi anni che siamo stati
insieme io
ho sempre continuato a fare il galletto con le altre donne che
incontravo,
quando, in realtà, l’unica vera donna…
l’unica… era lei!
La
mia piccola Bibi.
Lily
Evans.
«Cosa?»
mi chiese in un soffio incredulo.
«Ti
ho detto che ti sbagli!» ruggii cercando di apparire ancora
più convincente
solamente se diventavo più bruto e violento negli
atteggiamenti «Non ho mai
smesso di farlo» continuai più calmo.
«Vuoi
dire che in tutto questo tempo…» un suo singhiozzo
le mozzò la frase
esattamente come mozzò il mio fiato.
Abbassai
lo sguardo.
«Esatto»
mormorai.
Un
silenzio surreale segui quest’unica parola.
Non
sentivo più niente… nemmeno i rumori esterni a
quella scena…
Niente!
Improvvisamente,
un nuovo singhiozzo bloccò quel silenzio.
Alzai
lo sguardo non riuscendo più a trattenere la tristezza che
ormai stava vincendo
contro di me.
Per
mia grandissima fortuna, lei aveva abbassato le sue meravigliose iridi
verdi
coprendole con le sue fiammeggianti ciocche in modo da nasconderle al
mondo.
Come
fossero delle barriere di fuoco che proteggessero la purezza incarnata
nel suo
verde.
«Non
capisco… quale divertimento ci trovi… a fare
questo… alle donne…» mi disse tra
un singhiozzo trattenuto e l’altro «Ti
sentirai… il dio del mondo… ora che…
persino Lily Evans… è caduta ai piedi…
del grande… James Potter… vero?».
Io
rimasi in silenzio abbassando di nuovo lo sguardo.
«VERO?»
alzò la voce alzando i suoi occhi su di me e puntando il suo
dito contro il mio
petto.
Sollevai
una mano sulla parte offesa acchiappando il suo dito e tenendolo
stretto.
Respirare
mi pareva un lavoro troppo faticoso in quel momento.
Ma
la dovevo lasciare senza motivi per indagare a questo mio strano
comportamento
così, da bravo Malandrino bastardo quale ero ancora prima di
capire i miei veri
sentimenti per una strana ragazzina dai capelli rossi e gli occhi verdi
che
amava leggere e studiare ed urlarmi contro, mi avvicinai al suo dolce
visino
con un ghigno appagato e le sussurrai all’orecchio.
«Esatto!».
Rimanemmo
in silenzio in quella strana posizione per ore, a momenti!
Dopo
un tempo che mi parve interminabile, in cui lei aveva combattuto senza
successo
contro i suoi singhiozzi sempre più forti, la sentii alzare
la testa facendo si
che le sue labbra raggiungessero il mio orecchio.
«Crepa
all’inferno, Potter!» mi sussurrò prima
di scostarsi, aprire la porta e farmi
segno di uscire.
Di
fronte a me, vidi Sirius nascondersi dietro uno dei tanti cespugli
della piazza
centrale di Godric’s Hallow.
«E
non farti vedere mai più…» aggiunse
prima che superassi la soglia della mia,
ormai, ex casa «… se lo farai accadere, non
avrò paura di finire ad Azkaban per
omicidio!» mi urlò infine sbattendomi la porta di
casa in faccia dopo che ero
uscito definitivamente.
In
quel momento, il ghigno per cui avevo tanto lottato dentro di me per
mantenerlo
forte e stabile, si sciolse nemmeno fosse ghiaccio sul fuoco, lasciando
spazio
ad un’espressione che definirla
“mortificata” equivarrebbe nel fare un
eufemismo!
Mi
voltai di nuovo verso la piazza.
Felpato
era uscito dal suo nascondiglio e mi stava fissando comprensivo.
Ma
non ci feci caso più di tanto.
In
quel preciso istante presi in seria considerazione la
possibilità di togliermi
la vita!
Mio
fratello… quella sera… mi salvò la
vita…
Beh?
Che
ve ne pare?
Purtroppo,
nemmeno io ho molta voglia di commentare questo capitolo
perché lo detesto…
Dividere
James da Lily?! Orribile, vero?
Aspetto
le vostre opinioni!
Bittersweet
miki:
Ehi! Ciao miki ^^! Prima di tutto grazie mille per la recensione che
hai
lasciato. Mi fa davvero felice sapere che non è noiosa!
Anzi, se ti devo dire
la verità, mi spinge a scrivere ancora di più
nonostante il tempo scarseggia
sempre di più. Grazie davvero!
Per quando
riguarda il capitolo, invece… beh… non ti vorrei
nemmeno chiedere il parere
perché già so che sarai triste perché
James se n’è andato!
Spero
comunque
che non mi abbandonerai perché, ti assicuro, che ne ho in
mente di belle per i
due innamorati.
Al
prossimo
capitolo, allora!
Un bacione
monumentale!
Ciao
pRiNcEss
LiLIUzzA:
Sono profondamente soddisfatta del risultato ottenuto: Jason McCullen
deve… e
SOTTOLINEO “deve” essere O.D.I.A.T.O.!!! E da come
hai recensito tu, Mia
Adorata, si vede ho conseguito un ottimo risultato! Ti confesso che,
mentre
scrivo questa risposta per te, già mi immagino la recensione
che lascerai
ribadendo l’odio per Jassy – Cally e la tristezza
che (purtroppo) ho dovuto far
predominare in questo capitolo! Dal prossimo si ritornerà al
presente!
Sinceramente, non saprei cos’altro dirti, Amore Mio,
perché persino per me è un
dolore pubblicare questo capitolo… questo affronto a James e
Lily!
Perciò,
ti dico
solamente che spero di trovarti presto tra le recensioni!
Ok?
Ciau, My
Love ^^
P.S. Non
ti
preoccupare per i compiti in classe, sono sicura che te la saprai
cavare
perfettamente!
P.P.S. Io
sono
perfettamente d’accordo con le tue parole quando hai
descritto il legame tra
James e Sirius (infatti non riesco proprio a capire come abbia fatto
Sirius a
resistere dodici anni e passa ad Azkaban senza poter rivedere MAI
Più Ramoso…
deve essere peggio dell’Inferno).
P.P.P.S.
(alé XD) Ricordati che l’ispirazione torna sempre
;)
Cullen
isabella:
Ciao Isa =D! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e lo sono
ancora di
più perché sto riuscendo sempre di più
a far odiare Jason McCullen (mio
obiettivo primario perché anche io non lo posso vedere)!
Purtroppo
questo
non è uno dei migliori capitoli, me ne rendo conto (e
infondo, tu l’avevi anche
previsto), ma è indispensabile per lo svolgersi della storia.
Dal
prossimo
capitolo si capirà ancora meglio la situazione!
Mi
raccomando,
non smettere di sperare per James e Lily ;).
Al
prossimo
capitolo!
Ciao
Jaily:
Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… Pazzoide Mia! Sei
incorreggibile e mi piaci da
morire per questo
XD!
Sei troppo
forte!
Sei
saltata
immediatamente a trecento miliardi di conclusioni possibili, per non
parlare
della tua stratosferica conversazione coscienziosa…
sei fantastica!!
Leggere la tua recensione mi fa ridere anche quando pubblico capitoli
tristi
come questo! Ti ringrazio per questo ;).
Per quanto
riguarda INTERNET, invece… beh… è un
mondo a parte: troppi problemi! Lascia
perdere! E non ti preoccupare: se d’ora in poi non
troverò una tua recensione
saprò perfettamente di chi sarà la colpa =P! Non
ti ho voluto dedicare un’altra
volta il capitolo per questo incidente soprattutto perché,
per una Pazzoide che
incita alle risate e al sorriso permanente, questo capitolo triste, non
è
affatto idoneo. Non sei d’accordo con me?
Beh, Mia
Piccola
Pazzoide Preferita, ti aspetto tra le recensioni!
Mi
raccomando fai
bene il controllo questa volta e stai attenta!
Ok?
Mi
raccomando,
non ti scoraggiare perché non è ancora
finita… è ancora lunga la faccenda ;)
Alla
prossima!
Un bacione
colossale!
Ti adoro
anche io
=D!
Ciau
P.S.
Se vuoi una mano per strozzare McCullen ti aiuto
volentieri! ;)
DanyCullen:
Carissima Giuoia =D! Grazie per il consiglio… ora vado
subito a correggere! E
grazie mille anche per i complimenti!
Vorrei
dirti
tante cose sulla tua… ehm…
“idea”… ma ti anticiperei troppo
rovinando la
sorpresa! Spero non ti offenda! Anzi, ti aspetto subito tra i
commentatori, ok?
Sono
contenta che
la storia ti piaccia e mi fa piacere anche sapere che va bene come
scorrevolezza ecc.
È
una grande cosa
per me, anche perché (anzi soprattutto perché) mi
spinge a scrivere sempre di
più nonostante la scuola continui a caricarmi in
continuazione!
Non ne
posso più!
Meno male che fra un po’ finisce! Non vedo l’ora!
Al
prossimo
capitolo, allora!
Un bacio
grande
grande!
Ciao J
P.S. non
ti
preoccupare minimamente del commento al primo capitolo!
L’avrei scoperto
comunque perché vado a leggere le recensioni della mia
storta da tantissimi
punti di vista (secondo Internet).
Perciò,
l’avrei capito cmq che era riferito al quinto! ;)
Un
Grazie va anche (come sempre) a chi mi ha aggiunta tra i suoi
preferiti:
1
- ale90
2 - bittersweet
miki
3 - DanyCullen
4 - hp4e
5 - jaily
6 - LaBabi
7 - Lars
Black
8 - littleherm_94
9 - nan96
10 - pRiNcEss
LiLlUzzA
11 - SarahPotter
12 - stellina767
E a chi mi
sta
semplicemente seguendo:
1
- ashleys
2 - chichetta99
3 - felpy90
4 - Frytty
5 - fuckinmind
6 - Lars
Black
Grazie
di cuore anche a chi sta semplicemente leggendo la
storia!
Un
grande abbraccio a tutti!
Al
prossimo aggiornamento!
Ciao
ciao!
J
Bey Lovegio92
|
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Capitolo 7 *** Capitolo VI - Ritorno al Presente ***
Ok!
Avete
ragione!
So
che avete perfettamente
ragione, ma vi assicuro che non è stata mia intenzione
ritardare così tanto!
Lo
so che non ho mai aggiornato
in così tanto tempo e vi chiedo scusa!
Tra
l’altro lo scorso capitolo
è unno dei più tristi, perciò, a
maggior ragione, avrei dovuto postare prima
questo capitolo.
Purtroppo
come sempre, la colpa
non è del tutto mia: sto cercando di scrivere un nuovo
capitolo ma questi
ultimi giorni di scuola mi tolgono completamente ispirazione e non ho
proprio
idea di come andare avanti.
Aiuto!
Vabbè…
non mi dilago più di tanto visto che mi devo far perdonare
per questo ritardo!
Buona
lettura a tutti;
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Sesto – Ritorno al Presente
Ed
eccomi qui!
Vi
ho raccontato la mia storia fino ad oggi!
Oggi
compio esattamente un mese da single… single…
single… single…
Incredibile,
vero?
Dopo
aver passato più di sette anni a rincorrere la stessa
ragazza, ecco che mi
ritrovo da solo.
Ora
sono al Ministero della Magia dove si tiene una festa in onore di un
coraggioso
Auror che, naturalmente, compiendo un gesto eroico, non solo ha salvato
i suoi
compagni, ma ha anche permesso la riuscita della missione!
Bleack!
Sinceramente,
anche se Remus continua a dire che, per quanto sia un sospettato
Mangiamorte,
abbia compiuto un gesto davvero eroico, non riesco a vedere niente di
positivo.
Di
fatti, sto pensando a ben altro.
Più
precisamente, ad una strana chioma rossa che non ho la più
pallida idea di dove
sia né tanto meno se stia bene o sia in compagnia di qualche
altro uomo in
questo momento.
Sento
la rabbia montarmi dentro al solo pensiero mentre stringo il pungo che
ho appoggiato
sul tavolo rotondo dove, oltre a me, sono accomodati anche Sirius,
Remus e
Peter.
«Comunque
non è assolutamente giusto!» sbuffa ancora una
volta Felpato, mentre
Codaliscia, esasperato, alza per la centesima volta gli occhi al cielo.
«James,
credo che sia meglio che tu la smetta» lo ignora bellamente
Remus rivolgendosi
a me.
Io
lo guardo per un secondo indeciso se ammettere che stavo pensando a
Lily oppure
fare il finto tonto.
Decido,
invece, di rimanere in silenzio e cercare di fare come dice Lunastorta.
Spero
solo che né Sirius né Peter si mettano a chiedere
di cosa stava parlando Remus
perché non ho nessunissima voglia di ammettere che dentro mi
sto consumando
sempre di più, ogni giorno che passo senza la compagnia del
mio bellissimo
Giglio.
Per
mia fortuna noto che Sirius è troppo incazzato,
poiché Lunastorta non gli
permette di prendersi il suo adorato Whisky Incendiario come me e lo
obbliga a
rimanere sobrio, per farmi domande del genere… o
addirittura, se vogliamo
essere realisti, anche solo per capire
l’argomento centrale.
Peter,
invece, non fa domande, ma non riesco a capire perché.
Insomma,
lui ha ascoltato quello che ha detto Remus e, conoscendolo, avrebbe
subito
fatto qualche domanda per sapere di cosa si stava parlando.
Codaliscia
è un tale curiosone e, tra l’altro, è
il nostro tontolone preferito.
Rimango
stupito che possa aver compreso l’argomento del richiamo di
Lunastorta verso di
me completamente da solo.
Ma,
ora come ora, non ho nessuna voglia nemmeno di perdermi in certe
riflessioni.
Per
cercare di distrarmi mi guardo intorno per la centesima volta.
Ovviamente
ci troviamo in una sala di ricevimento del Ministero della Magia, del
tutto
addobbata per l’occasione.
C’è
un ripiano per il mini bar per le bevande e stuzzichini
dell’intrattenimento
degli ospiti che occupa un angolo e mezzo lato della stanza e qualche
tavolo
rotondo bianco come quello dove siamo accomodati noi quattro
Malandrini, sparso
per il salone dalle mattonelle nere ed illuminato da colorate luci
accese un
po’ ovunque.
C’è
anche un piccolo palco dove ora un’orchestra sta producendo
una ritmica colonna
sonora per dare ancora più movimento alla serata.
All’opposto
di questo piccolo palco vi è una grande scalinata, con i
gradini scuri e il
passamano chiaro, da dove scendono gli ospiti appena entrati al party.
Ed
è proprio da li che, ci hanno detto, scenderà il
nostro caro finto Auror.
Ma
lasciate che vi spighi ancora qualche dettaglio lasciato in sospeso,
come, del
tipo, la presenza anche di Peter nella nostra missione e
perché questo grande
Auror che stiamo festeggiato sia in realtà un sospettato
Mangiamorte.
Dopo
che Sirius mi prese appena in tempo, prima che mi andassi a suicidare,
dopo che
Lily mi ebbe sbattuto la porta di casa in faccia, siamo arrivati alla
sua villa
notando che Remus era già lì che ci aspettava.
Anche
lui aveva gli occhi lucidi, ma non ne volle sapere di essere confortato.
Anche
perché io non ne avevo le forze per farlo.
Così,
siamo entrati nella casa di Sirius e abbiamo aspettato lì
fino a mezzanotte
per rivedere il meraviglioso
viso di McCullen.
Quando
scoccarono le dodici precise e spaccate di notte, un piccolo crack
destò
le nostre attenzioni: Jassy – Cally era arrivato, ma non era
da solo, bensì in
compagnia.
Una
compagnia che stupì parecchio tutti e tre: Peter.
Il
Primo Membro ci raccontò che aveva rivalutato le
capacità di Peter e aveva
pensato di ammettere anche lui nella nuova squadra che, per ricordo e,
soprattutto, in onore dei bei vecchi tempi, rinominammo
“Malandrini”.
Una
volta spiegata tutta la situazione anche a Codaliscia, McCullen
cominciò a
mostrarci qualche documento per farci conoscere il nostro obiettivo e
la nostra
missione, le nostre uscite e quant’altro.
Nel
nostro mirino c’è un certo Michael Johnson, un
Mangiamorte assicurato che si
spaccia per Auror.
Naturalmente,
come tutti i bravi truffatori, Johnson non si è mai fatto
beccare o fregare da
nessuno di tutte le persone che sospettano di lui.
Troppo
furbo per tutti… ma non per i Malandrini.
McCullen
ci ha spiegato che è uno tra i più pericolosi dei
Mangiamorte “invisibili”,
come ama definirli lui.
In
effetti, non essendo riconosciuto come Mangiamorte, Johnson
è praticamente
invisibile alle leggi del Ministero e, compiendo atrocità a
destra e a manca
sotto nome e comando di Voldemort, riesce ad evitare Azkaban solo
perché si
spaccia per Auror.
Ma
McCullen dice di avere motivazioni convincenti per smascherarlo.
Peccato
che manchino le prove.
Ecco
perché, secondo il piano di McCullen, sta sera, alla festa
in onore di Johnson,
fatta capitare apposta per una trappola contro il Ministro, noi
Malandrini
riusciremo ad incastrarlo insieme ad un altro gruppo di Mangiamorte che
collaboreranno con lui.
Non
ancora so bene come, ma ce la faremo.
Così,
a distanza di un mese dall’inizio della nostra
“avventura”, dopo varie ricerche
e il permesso accordato da McCullen, abbiamo deciso di passare subito
all’azione e mettere K.O. il nostro primo nemico.
Sirius,
infatti, é convito che prima svolgeremo il nostro compito e
prima McCullen ci lascerà
di nuovo in pace.
Questa
sua visione lo fa andare molto in contrasto con le idee di Remus che
cerca
comunque di farlo ragionare e, chiedendomi aiuto per tentare di
convincere
Felpato, a volte fa litigare anche me sia con uno sia con
l’altro.
Da
quando ho lasciato Lily, di fatti, sono, nella maggior parte del tempo,
di
umore intrattabile.
Mi
dispiace che io debba sempre trattare in maniera fredda i miei amici,
ma
proprio non riesco ancora del tutto a calmarmi e ad abituarmi
all’idea del single…
«E
se prendessi un solo bicchierino? Uno solo? Anzi…»
testardo come un mulo Sirius
continua la sua cantilena di preghiera verso Remus «chiedo al
barista di darmi
un bicchiere ancora più piccolo del normale!».
«No,
Sirius!» risponde risoluto Remus sospirando spazientito prima
di aprire bocca.
«Ma
perché no? Che cosa ha James di meno di me che si deve per
forza bere il Whisky
Incendiario per consolarsi mentre io devo rimanere sobrio?».
«James
non ha più Lily, il ché è molto
più doloroso che smettere di cambiare ragazza
con la stessa frequenza delle mutande!» risponde Lunastorta
facendomi sorridere
al paragonare le svariate e numerose ragazze di Sirius con le sue
adoratissime
mutande… Ops! Scusa Sirius… boxer.
«Prima
di tutto non ti permettere mai più di chiamare i miei
adoratissimi boxer
semplici mutande!» lo rimprovera Felpato
pronunciando l’ultima parola
con sdegno e disgusto.
Infatti,
dovete sapere che il mio ameno fratellino (modesto esattamente quanto
me) odia
con tutto se stesso le mutande (in quanto ritiene che siano utilizzate
solo
dalle persone normali… invece lui è un divo,
capite?), di conseguenza, da
quando ha lasciato Hogwarts e quindi è diventato
economicamente indipendente,
si è completamente rifatto il guardaroba delle mutande
cambiandole con i suoi attuali,
preziosissimi, intoccabili boxer.
«Secondo:»
continua Felpato incrociando le braccia al petto e cominciando a
mettere su un
primo piccolo broncio «Che cosa ne puoi sapere tu della
passione che mettevo in
ogni rapporto?».
«Se
con il temine passione intendi eccitazione, allora
sono profondamente
d’accordo con te!» dice Remus
«Anzi… se devo proprio essere sincero, spero di
non capirlo mai perché mi fa letteralmente
schifo!».
Io
sorrido ancora di più quando vedo Sirius tirare su
definitivamente il suo solito
broncio offeso.
«Ma,
Remmino, se dici così mi offendi profondamente»
dice tirando falsamente su con
il naso.
«Primo:
non mi tocca né mi preoccupa per niente il fatto che ti
possa offendere;
secondo: NON chiamarmi “Remmino”! Se
c’è una cosa che non sopporto è proprio
questo nome!» sbuffa Lunastorta segno che comincia a stufarsi
di quella
conversazione.
«Bene!
Perfetto! Mi dici che razza di amico sei se non ti preoccupa nemmeno il
fatto
che mi possa offendere? … Remmino…»
soffia per ultimo Sirius
sghignazzando di nascosto.
«Sirius!
Se non la smetti con questo nome ti giuro che ti faccio sbudellare da
un
Thestral, ti lego come un salame con le tue viscere e ti appendo a
testa in giù
dall’obelisco di Trafalgar Square!» sbotta Remus
innervosendosi.
Felpato
porta una mano al mento riflettendo.
«Ma
non erano animali innocui, i Thestral?!».
Ahia!
Remus
comincia a fumare!
«SIRIUS!!!».
Mi
volto nell’altra direzione notando che all’urlo
sovraumano di Remus l’intero
salone si è voltato nella nostra direzione.
Sospiro
rassegnato.
Meno
male che i miei amici sono ancora insieme a me!
Sarei
finito senza di loro poiché, in questo momento, potrei
essere ovunque a
deprimermi nella mia solitudine se non fosse stato per i Malandrini i
quali,
invece, anche se a volte non lo fanno nemmeno di proposito, sanno
sempre
distrarmi dal mio dolore!
Sorrido
tra me e me, mentre vedo Sirius agitare spaventato le mani in segno di
innocenza di fronte ad un Lunastorta che fuma di rabbia.
Poi
mi alzo dalla sedia e mi rivolgo al resto del salone che ancora ci
guarda.
«Scusate
per l’interruzione! Continuate pure quello che stavate
facendo…» dico con un
tono allegro cercando di sembrare gentile.
Una
volta Peter tentò di rispondere a tono ad un collega al
Ministero di fronte ad
un pubblico abbastanza largo e… beh, se vi dicessi che ci
sbatterono fuori
letteralmente a calci in culo, farei un eufemismo.
Perciò
tento di evitare il ripetersi di un simile evento.
Anche
perché abbiamo ancora una missione da portare a termine.
«Tanto
per sapere, ma avete intenzione di mandare a monte la missione prima
ancora che
Johnson arrivi qui?» chiedo a Felpato e Remus dopo essermi di
nuovo accomodato
sulla sedia.
«Senti
chi parla!» interviene Sirius.
Eccolo!
Lo
sapevo che dovevo stare zitto.
Io
sono quello che si può ubriacare questa sera (con
conseguenti effetti
collaterali), mentre lui no.
Dovevo
aspettarmelo che adesso sarebbe rimasto offeso nei miei confronti.
«Sirius,
a me non fa nessuna differenza se tu ti ubriacassi o no, ok?
L’unico con cui te
la devi prendere è Lunastorta!» cerco di farlo
ragionare io.
«Bene!»
sbuffa Remus infastidito.
Io
alzo lo sguardo su di lui giusto in tempo per vederlo prendere il mio
bicchiere
di Whisky Incendiario ancora pieno per metà e farlo sparire
con un colpo di
bacchetta sotto il mio sguardo scandalizzato.
«Visto
che dai tutta la colpa a me, per ripicca, te lo scordi anche tu
l’altro Whisky
Incendiario!» mi dice con tono severo incrociando le braccia
al petto e
ricominciando a fissare la scalinata aspettando il nostro obiettivo.
Mi
volto di nuovo di fronte a me dove sono convinto di trovare Felpato che
ghigna
come un Mongoloide.
E,
infatti, eccoli lì, Il cretino!
«Sta
sera» sigillo la promessa con uno sguardo di fuoco.
Sirius
allarga il suo ghigno.
«Preferisci
il salone o una delle stanze da letto?».
Con
la coda dell’occhio vedo da una parte lo sguardo stralunato e
schifato di Peter
che, naturalmente, avrà pensato alla prima cosa scontata che
si poteva pensare…
ma… io non sono gay!
E
soprattutto non potrei mai innamorarmi di un soggetto come… Sirius!
Dall’altra,
invece, sento il sospiro esasperato di Lunastorta.
Lui,
invece, ha sempre saputo delle mie notti insonni insieme alla fedele
compagnia
di Felpato a picchiarci come due idioti per non pensare ad altro.
Ma
quel ghigno dopo la ramanzina di Remus nei miei confronti mi ha fatto
toccare i
nervi.
Quando
torneremo a casa, Felpato si pentirà di essere nato!!!
Altro
che essere sbudellato da un Thestral ed essere legato con le sue
viscere a
testa in giù, penzolante, dall’obelisco di
Trafalgar Square!
Lo
incorno per bene con le mie possenti corna da cervo.
Voglio
proprio vedere un cane pulcioso appeso alla parete per le corna.
Sento
risolini invadermi già al solo pensiero.
Ghigno.
«Qualsiasi
luogo va bene, Felpato! Tanto il tuo destino è
segnato!».
«Vedremo!
Sai che…».
«Signore
e signori, buonasera!» ecco che una voce interrompe
l’intelligentissima
risposta di Felpato «Il Ministero della Magia è
orgoglioso di poter presentare
ed accogliere il più intrepido Auror fino ad ora
conosciuto!» continua la voce
di una donna.
Io
e i miei Malandrini ci alziamo dal tavolo, mentre sento Sirius
schioccare la
lingua infastidito di fronte al riconoscimento per Johnson.
Stiamo
guardando, insieme a tutti gli altri ospiti presenti nella sala, verso
il
piccolo palcoscenico dove l’orchestra ha taciuto per far
parlare la
presentatrice.
«Non
ci sono parole per descrivere la sua eroica impresa! Ecco a voi
l’adorabile,
coraggioso e delizioso Auror Michael Johnson!» conclude
infine la presentatrice
alzando il braccio di fronte a se per indicare le scale che sono alle
spalle di
tutti gli ospiti.
Tutte
le luci si abbassano improvvisamente ad eccezione di un fascio
proiettato
proprio nella direzione di Johnson, mentre tutti noi ci voltiamo.
Ma,
nel momento in cui giro la testa insieme ai miei Malandrini per
osservare
meglio il nostro obiettivo, quello che vedo mi fa morire.
Johnson,
nel suo delizioso ed elegante abito da sera, accompagnato da una donna.
Ma
non una donna qualsiasi.
No.
Un
angelo…
Una
vera visione celestiale (sto andando sul poetico!).
Indossa
un bellissimo abito verde con la gonna larga che le raggiunge il
ginocchio;
stretto in vita e con le spalline delicate come la sua pelle chiara.
Sembra
sia un semplicissimo abito da ragazzina sbarazzina, ma, nel suo caso,
le calza
a pennello e le sta d’incanto.
Per
un semplice e banalissimo motivo: … perché
è intonato ai suoi occhi… i suoi
stupendi occhi verdi!
Ed
ora, io credo che voi abbiate capito perfettamente di chi io stia
parlando!
La
donna che è riuscita a scavarmi il cuore per accoccolarcisi
dentro, sta ora
scendendo le scale a braccetto con un altro uomo, mentre regala il suo
meraviglioso sorriso, che fino ad un mese fa era mio, a tutti gli
ospiti e
specialmente a Johnson, i quali si stanno tutti beando di questa
visione.
Scuote
un secondo la fiammeggiante chioma, acconciata solo con una mezza coda
delle
ciocche alte, in un gesto infastidito, mentre saetta i suoi dolcissimi
occhi
verdi sul suo compagno.
Si
stanno sorridendo quasi fossero pieni di sentimenti l’uno nei
confronti
dell’altra e questo mi fa corrodere lo stomaco dalla rabbia.
Perché
nessuno può provare un amore più grande del mio
per lei, e quell’uomo
sicuramente la sta ingannando.
Dovrò
intervenire fra loro due prima che sia troppo tardi.
Ed,
improvvisamente, ecco che mi ritrovo un secondo obiettivo da portare a
termine.
«Non
è possibile» sento commentare Sirius
dall’altra parte del tavolo costringendomi
a portare le mie attenzioni sui Malandrini.
Tutti
e tre hanno occhi sgranati e bocca spalancata, sconcertati quanto me.
Avevo
rinunciato a Lily per mantenerla al sicuro e, all’improvviso,
me la ritrovo
ancora più inguaiata di me!
Passo
il mio sguardo su Remus.
È
impallidito come si deve.
Anche
lui sarà preoccupato quanto me per la mia piccola Bibi.
Ritorno
con lo sguardo verso la coppia appena scesa e, all’istante,
mi sento senza
forza nelle gambe.
Mi
accascio sulla sedia pesantemente sentendo il cuore farmisi a pezzi
sempre di
più.
Mi
sembra una sensazione quasi materiale perché, ogni istante
di più che li vedo
insieme abbracciati a rispondere a tutte le congratulazioni per lui da
parte di
tutti gli ospiti mentre lei lo guarda fiera, il cuore mi fa male sul
serio.
Un
male che diventa sempre più fisico e, adesso, mi sento vuoto
davvero.
Percepisco
degli strani rumori e, voltandomi verso i miei amici, noto che anche
loro si
sono riaccomodati al tavolo stravolti.
«Questo
cambia i piani» mormora ad un certo punto Felpato.
Remus
e Peter abbassano la testa alzata un momento prima non appena avevano
udito
Sirius parlare.
Io
resto a fissarlo ancora un po’, mentre lui riporta il suo
azzurro sguardo su
Johnson e Lily.
Mi
sembra così strano dirlo… Michael e
Lily… quando un mese fa erano James e Lily…
il che (modestamente) suona molto meglio, no?
Percepisco
la rabbia crescere sempre di più dentro di me.
Non
abbandonerò Lily… dovesse costarmi la vita!
Lei
rimarrà al sicuro!
Dovessi
rovinarle la vita privata, sociale, lavorativa o qualsiasi altra cosa!
Ma
lei rimarrà al sicuro!
Parola
di Malandrino… innamorato!
«No!»
intervengo deciso fissando insistente un punto imprecisato del tavolo,
mentre
sento i tre sguardi confusi dei miei amici posarsi su di me.
Alzo
anche io i miei occhi su di loro.
«Questo
non cambierà un bel niente e, quando sta sera tutti
scopriranno chi è in realtà
Johnson e verrà arrestato, allora Lily sarà di
nuovo al sicuro!» concludo
deciso con sguardo fermo, soprattutto su Sirius, dove sono convinto di
trovare
il maggior appoggio.
Di
fatti, me lo vedo subito ghignare e ancora più adrenalinico
per concludere la
missione.
Ora
non resta altro che aspettare la mossa più sospetta da parte
di Johnson ed il
gioco è fatto.
Ah!
…
«Ma
quando caspita lo fanno?» si lamenta ad un certo punto Sirius
mentre disegna
con il dito strane sagome sulla superficie del tavolo con la testa
appoggiata
pesantemente sull’altra mano.
Peter,
invece, sta completamente stravaccato sul tavolo con le braccia a
penzoloni.
Io
accasciato alla peggior maniera sulla sedia e Remus, naturalmente,
seduto
composto.
È
passata un’ora più o meno da quando è
arrivato Johnson e noi non abbiamo fatto
altro che osservarlo per cogliere ogni minima traccia da considerare
sospetta
per incastrarlo (come, del tipo, qualche segnale ai suoi collaboratori
per dare
inizio all’uccisione del Ministro).
O,
meglio, i Malandrini hanno osservato Johnson.
Io
non ne avevo la forza perché accanto a lui c’era e
c’è sempre e solo lei ed
ogni volta che poso, anche erroneamente, gli occhi su di loro il cuore
comincia
a stringersi sempre di più in una morsa letale.
L’ultima
volta che li ho guardati stavano ballando un lento, stretti tra
loro… troppo
stretti!
Sospiro
ripensando al dolce sorriso che Lily aveva stampato in volto durante il
ballo,
mentre teneva la sua fiammeggiante testa appoggiata ad una spalla di
Johnson.
Lui
le teneva una mano alta, mentre l’altra era appoggiata su un
fianco verde
della… Evans…
Oramai,
secondo parere di Remus e Sirius, devo riabituarmi a chiamarla per
cognome,
altrimenti non uscirà mai dalla mia testa e dal mio cuore.
Ma
come potrà mai succedere se l’unica cosa voglio
è proprio lei?
Come?!
Al
solo ricordo di quella mano sul fianco di lei così delicato,
delle loro mani
intrecciate, della testa di lei posata sulla spalla di lui, dei loro
sguardi
fuggevoli… di tutte quelle cose che un mese fa Lily faceva
con me, mi sale una
rabbia tale che mi porterebbe ad alzarmi dal tavolo e spaccare la
faccia con le
miei mani a Johnson davanti all’intero Ministero che,
sicuramente, mi
guarderebbe come per dire “Tu, BASTARDO, allontanati dal
nostro idolo!”.
E
poi Lily mi odierebbe… forse più di quanto
già non faccia ora!
Mi
accascio sul tavolo infossando la mia testa tra le braccia per
nascondere il
mio sguardo sempre più triste e desolato e, magari, anche
per metterlo ancora
più a riparo da visioni depressive come una certa coppietta
che, immagino, stia
ancora roteando per il salone accompagnata dalla musica
dell’orchestra.
Sospiro
di nuovo, sconsolato.
Poi
sento una mano poggiarsi sulla mia spalla.
Mi
volto in quella direzione notando che Remus mi fissava dispiaciuto e
mortificato.
«Mi
dispiace, James…» mi dice infatti parlando a bassa
voce cercando di non
coinvolgere anche Sirius e Peter.
Di
fatti, loro due, anche avendo perso qualcosa, non hanno il cuore a
pezzi come
me e Remus.
Io
faccio una piccola smorfia con le labbra.
Volevo
sorridere, ma mi è uscito solo una schifosissima smorfia.
«Si…»
rispondo sospirando di nuovo mentre mi rimettevo dritto sulla sedia
«… anche a
me» continuo guardando Lunastorta.
Remus
fa un piccolo segno di si con la testa, poi toglie la sua mano dalla
mia
spalla.
«Intendo
per te, Remus…» continuo io notando che Lunastorta
aveva capito che, con
l’affermazione di prima, io mi stavo riferendo solo a me
stesso, da perfetto
egocentrico, quale ho smesso di essere da un bel po’ grazie
all’intervento di
una certa rossina dagli occhi verdi «… e per tua
mamma» concludo.
«Grazie,
James… per quanto, lo sai, non sopporto essere
commiserato».
«La
stessa cosa la si può dire per me, lo sai…
ma…».
«…
Questa volta è diverso!» completò per
me Remus «Lo so…» aggiunse sospirando
alla fine abbassando il capo.
Io
lo guardo qualche secondo.
Posso
solamente provare a capire cosa stia provando il
mio caro Lunastorta
poiché io non ho avuto la sfortuna di vedere mia madre
soffrire per una
malattia che la consumava ogni giorno di più.
Immaginarsi,
poi, doverla lasciare da sola… abbandonarla a morire senza
il suo unico figlio
che costituiva l’unico parente in vita che le era rimasto.
Io,
invece, ho perso mia madre in un istante: uccisa dai Mangiamorte quando
frequentavo il settimo anno ad Hogwarts.
Mio
padre morì l’anno prima con lo stesso Avada
Kedavra.
E,
per quanto crudo e freddo possa essere stato, loro se ne sono andati
senza
sofferenza, senza tortura… ed io non ho dovuto sopportare la
straziante visione
di loro due sofferenti e doloranti per un male invincibile.
Il
padre di Remus, anche lui, se ne andò per un Avada Kedavra
lanciato quando noi
facevamo il quinto anno.
Così,
da quel momento, Remus ha aiutato la madre in casa fino a che, due anni
fa, non
scoprirono la malattia della signora Lupin che, alla fine,
l’avrebbe portata in
un vicolo cieco, dove non c’è altra via
d’uscita se non la morte.
Ammiro
molto la forza d’animo che ha spinto Remus a lasciare sua
madre da sola nel bel
mezzo della sua malattia mortale.
Immagino
che, quando lui stava per uscire di casa dopo che le aveva detto che
non
sarebbe più tornato, lei lo abbia supplicato come una povera
anima in pena
peggio di come fece Lily per me.
Di
conseguenza, ritengo il mio Lunastorta molto più forte di
quanto possa essere
io perché sono convinto che se la mia piccola Bibi avesse
supplicato come
quella donna aveva supplicato suo figlio… beh, io sarei
tornato indietro…
l’avrei abbracciata forte… le avrei detto che
l’amavo e che niente
permetterà al mio amore per lei di cessare di
vivere… assolutamente NIENTE!
Ora,
però, tutte quelle cose gliele può dire solo una
persona: Johnson… il che, come
ho già detto un miliardo di volte, mi manda letteralmente in
bestia.
«Ma
è completamente da sola, ora?» gli chiedo con
cautela cercando di apparire il
più delicato possibile per evitare di far sanguinare ancora
di più queste
ferite inguaribili che ci portiamo dietro io e lui.
«No…
ho provveduto a chiamare una casa di riposo dei Maghi
Anziani… la stanno
aiutando loro» sospira Remus avvicinandosi al suo bicchiere
di acqua e
cominciando a stringerlo lentamente.
«Quindi
ora sta in una struttura appropriata».
«No…»
mi risponde «… sta ancora a casa nostra. Sono i
maghi che aiutano gli anziani
che vanno nelle loro case e la nostra vicina è molto attiva
nel dare una mano
anche lei» conclude sorseggiando dopo la sua acqua.
Io
lo guardo qualche altro secondo prima di tornare a fissare un punto
imprecisato
sul tavolo bianco.
Poi,
all’improvviso mi sorge un dubbio.
«Ma,
Remus, tu, tutte queste cose, come le sai?» gli chiedo.
Tossicchia
un po’ per la saliva andatagli di traverso.
Impallidisce
per bene.
Poi
mi fissa con due occhi sgranati e spaventati.
Io,
invece, assottiglio il mio sguardo: il lupacchiotto nasconde qualcosa.
«Remus?»
chiedo ancora.
«D’accordo,
d’accordo! Lo ammetto!» dice avvicinandosi di
più a me per non far sentire né a
Peter né a Sirius «ogni settimana mando delle
lettere alla nostra vicina che,
per fortuna, nonostante ha saputo che ho lasciato mia madre nelle sue
precarie
condizioni, mi risponde raccontandomi un po’ di
cosette» mi spiega in un
sussurro.
Io
strabuzzo gli occhi.
«Sei
impazzito?» chiedo fissandolo stupito «Sai
perfettamente che se i Mangiamorte
scoprissero quelle lettere tornerebbero a ritenere tua madre
un’arma di
distruzione di massa contro di noi!».
«No…
solo contro di me!».
«Perché,
giustamente, secondo te, noi ti lasceremo da solo se ti capitasse
qualcosa?»
chiedo ironicamente.
Remus
sospira.
«Non
riesco a farne a meno, James…» abbassa
ulteriormente la voce ma io riesco a
percepire che questa comincia ad incrinarsi per la voglia di piangere
«… è più
forte di me».
Io
gli poggio una mano sulla spalla sospirando.
«Lo
so, amico mio… lo so, perfettamente…».
«Smettila!»
la voce di Felpato ci desta dalla nostra ormai conclusa conversazione.
Entrambi
ci voltiamo verso di lui pensando che si stia riferendo a Codaliscia,
ma,
vedendo che anche lui lo fissa stralunato, deduco che stesse parlando
con noi.
Ha
sentito tutto, il cane bagnato!
«Cosa?»
chiede Remus.
Sirius
volta il suo sguardo verso di noi.
Troppo
serio per i miei gusti.
«Smettila
di inviare queste lettere… sarà ancora
più difficile quando ti distaccherai
completamente da tua madre!».
Eccoci
di nuovo alla fine del
capitolo!
A
volte sto male io a scrivere
questi commenti finali perché mi dispiace troncare la storia
quando, so, che si
vorrebbe sempre arrivare alla fine per vedere se gli eroi alla fine
vincono la
battaglia contro il male.
Non
dico altro, altrimenti
anticipo troppo.
Meglio
passare ai vari
ringraziamenti.
Questa
volta alcuni hanno combinato un po’ di pasticci
nell’area recensioni così che
mi sono ritrovata con 8 recensioni XD!
- cullen
isabella: concordo pienamente con te sul fatto che Jassy - Cally deve
crepare ^^! Purtroppo, però, non posso rispondere alla tua
domanda perché ti rovinerei il finale ;). Mi ha fatto
piacere che il capitolo ti sia piaciuto nonostante la tristezza che lo
domina… Spero che questo, almeno, faccia risollevare un
po’ il morale sulla precaria condizione dei Malandrini.
Vabbè, aspetterò un tuo giudizio per saperlo con
certezza ^^
A presto, Giuoia =D
Ciauuuuuuuuuuuuuu
- pikkolina88:
Ciao! Innanzi tutto grazie per aver recensito la storia! Sono contenta
che ti stia incuriosendo così tanto!
Mi dispiace di aver fatto così tardi ad aggiornare. Prima mi
sbrigavo presto. Purtroppo questi ultimi giorni di scuola pesano a
tutti… speriamo passino presto! Io non ne posso
più.
Cmq, spero di trovarti di nuovo tra i commentatori, mi fa davvero
piacere leggere le tue recensioni.
A presto ;)
Ciauuuuuuuuuuuu
P.S. Sai che sto seguendo la tua ficcy “In viaggio
con… te?”? Bellissima, complimenti! ;)
- Jaily:
Ok! Il segreto è rimanere calmi! Inspira ed espira, Gio!
Inspira ed espira, inspira ed espira, inspira ed espira, inspira ed
espira… stai meglio?
In queste ultime recensioni la tua Pazzia si è sbizzarrita
alla grande! Mi hai fatto piegare in due dalle risate nonostante il
capitolo che hai commentato non sia questa grande opera di
ilarità!
Sei un mito!
Tutte le tue supposizioni sul finale sono una più stramba
dell’altra… poi quando hai scoperto la nuova
introduzione (P.S. sei bravissima a controllare, non brava) hai
completamente perso il senno! McCullen… travestito? XD XD XD
XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD… ma come ti è
venuto in mente?! AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH
AH…
Cmq,
non ti preoccupare! È bello sbizzarrire la fantasia e a me
fa piacere che si fantastichi sulla ficcy perché ti fa
capire quanto in realtà ti abbia preso la storia!
Mi dispiace di non poter ancora dire molto, ma sono convinta che la
fine vi piacerà!
Tra l’altro volevo anche chiederti scusa per il ritardo
dell’aggiornamento! Ho visto che ero così agitata
per conoscere il seguito… spero che questo capitolo ti
faccia sentire almeno un po’ meglio…
Mi raccomando, fammi sempre sapere cosa ne pensi, ok? ;)
A presto, mia Adoratissima Pazzoide!
Un bacio monumentale!
Ciauuuuuuuuuu
- bittersweet
miki: Sai una cosa? Mi dispiace di averti fatto emozionare con un
momento così triste. Preferisco di gran lunga renderti
felice con capitoli più rosei ^^. Tu che dici?
Cmq, questo non significa che non mi abbia fatto piacere! E sono
contenta che tu sia riuscita a trattenerti dal piangere solo
perché te lo avevo detto io! Brava!
Che mi dici di questo capitolo? Sicuramente meglio di quello
precedente. O no?
Che dici?
Fammi sapere presto, mi raccomando ;)
Un bacione colossale anche a te
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuu
- DanyCullen:
Ciao giuoia =D! Mi dispiace che il capitolo sia stato così
triste, ma, come già detto, è stato
indispensabile!
Non posso ne voglio anticiparti niente di niente dello svolgimento
della storia perché ti rovineresti sorprese e
suspince… scusa!
Mi dispiace anche di aver aggiornato così tardi…
spero che non si ripeta più perché ci sto male
anche io a troncare la storia così perché, in
fondo, anche io so cosa significa aspettare con ansia il seguito di una
storia che prende molto.
Che ne pensi di questo capitolo, invece?
Sicuramente più allegro del successivo XD, vero?
A presto!
Ciauuuuuuuuuuuuuuu
- pRiNcEss
LiLIUzzA: Mia adorata! Ma non ti devi nemmeno scusare per il ritardo.
Insomma, lo possono capire tutti perché, bene o male, tutti
siamo nella stessa situazione finale (P.S. non so cosa risponderti al
problema della fisica perché io la farò
l’anno prossimo XD. Quest’anno ho fatto chimica che
credo sia peggio).
Cmq, tornando alla storia, mi dispiace di averti fatto stare
così male. Purtroppo era necessario un capitolo del genere
prima o poi… altrimenti la storia non sarebbe spiccata.
Non per qualcosa di personale, Amore Mio, ma non vorrei che le tue
supposizioni siano identiche alle mie idee per questa storia,
semplicemente perché ti rovineresti il finale e la suspince.
Spero proprio di no!
Vabbè… che ne pensi di questo capitolo, invece?
Mi dispiace di aver aggiornato così in ritardo ma, come sai
benissimo, ho il tuo stesso problema con la scuola e
l’ispirazione mi sta abbandonando sempre di più!
A te come va per quanto riguarda l’ispirazione? Ancora niente?
Spero ti riprenderai presto, Mia Adorata!
Un bacione immenso solo for you ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuu
P.P:S. non smettere mai di sperare… per qualsiasi cosa ;)
Per
il resto, mando un grazie collettivo a tutti gli altri
perché stanno ancora
seguendo la mia storia, nonostante il ritardo!
Mi raccomando, sempre numerosi a commentare!
Al
prossimo capitolo,
un
bacio grande to everybody
Ciao
ciao
Bey
Lovegio92
|
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Capitolo 8 *** Capitolo VII - Parlo con Te ***
Ragazzi,
spero di non aver
fatto troppo tardi ad aggiornare secondo i vostri canoni.
Eh?
Che dite?
Secondo
voi ho fatto tardi?
Sinceramente non riesco a capirlo. Vabbè: se ho fatto troppo
tardi, vi chiedo
scusa di nuovo.
Se
no, beh… sono felice di constatare che la mia ispirazione
non mi stia
abbandonando, come, invece, sto sospettando io.
Beh,
non so che altro dirvi,
perciò…
BUONA
LETTURA!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Settimo – Parlo con Te
Un
improvviso applauso desta le nostre attenzioni.
Volgo
lo sguardo verso il piccolo palcoscenico notando che
l’orchestra ha smesso di
suonare e che Johnson è salito sul palcoscenico.
Noi
Malandrini ci drizziamo a sedere, pronti a scattare a qualsiasi
movimento
sospetto del cornuto figlio di chi so io.
«Salve
a tutti!» saluta l’indecoroso stronzo frega
fidanzate.
«Prima
di tutto volevo ringraziare voi presenti, non solo per essere venuti a
questa
festa, ma soprattutto per il calorosissimo benvenuto che avete offerto
a me e
alla mia fantastica fidanzata…» dice spostando un
braccio verso la sua sinistra
dove Lily arrossisce vistosamente dopo che l’intero salone le
dedica un
applauso per la sua bellezza.
Io
non riesco ad evitare di stringere i pugno per la rabbia.
Come
diamine osa quel bastardo anche solo rivolgersi ad
una persona come
Lily?!
COME?!
Sento
una mano posarsi sulla mia spalla.
«Calmati,
Ramoso!» mi dice la voce di Sirius
«Adesso!» intima alla fine.
Ci
provo, ma la voglia di strozzare quel gran coglione è ancora
alta.
«James,
smettila!» si aggiunge Remus.
«Tanto
non la puoi riavere comunque!» mi scoraggia Felpato.
Rimango
qualche secondo in silenzio a riflettere su quello che mi ha appena
detto mio
fratello e mi accorgo che, purtroppo, ha ragione.
«Sirius!»
lo rimproverò Lunastorta «Non hai un minimo di
delicatezza!» dice ancora
nervoso.
«Volevi
che saltasse al collo di Johnson ancora prima di aver iniziato la
missione?»
sento chiedere Sirius verso Remus.
Il
caro lupacchiotto sbuffa, segno che da ragione a Sirius ed, in effetti,
anche
io appoggio la sua teoria.
Scoraggiarmi
è l’unico vero modo per frenare i miei istinti
omicidi verso Johnson.
Altrimenti
sarei già ad Azkaban per omicidio.
«…
Nemmeno la regina della Danimarca è stata così
gentile da farmi un’accoglienza
del genere!» continua il bastardo senza precedenti.
Regina
di Danimarca?
Io
e i miei Malandrini ci fissiamo strabuzzando gli occhi.
Questo
ha ingannato proprio tutti e bene, anche!
È
arrivato addirittura ad essere elogiato dalla regina della Danimarca in
persona.
Scontatamente,
subito dopo quest’affermazione, partono applausi molto
più sostenuti e qualche
fischio di incoraggiamento e di ammirazione da qualche parte per il
salone.
Sposto
lo sguardo un’altra volta su Lily e la vedo applaudire fiera
come non mai.
Nemmeno
di me era mai stata così fiero.
Mi
sento uno schifo!
Merda!
Voglio
morire… ADESSO!
«Secondo
me è inventato…» interviene
improvvisamente la voce di Felpato.
Mi
volto verso di lui con uno sguardo che, immagino, faccia trasparire
tutta la
mia depressione in questo momento.
In
fondo, gli occhi sono lo specchio dell’anima, no?
Lo
vedo sorridermi incoraggiante cercando di ghignare allo stesso tempo.
Il
mio adorato fratellino sta usando la nostra telepatia per consolarmi.
«Come
inventato?» chiede curioso Peter.
«Inventato!»
annuisce Sirius come se fosse la cosa più ovvia la mondo
«Sta inventando solo
balle per avere maggior appoggio da parte del pubblico, del Ministro
e… secondo
me…» sposta lo sguardo su di me
«… soprattutto di Lily» conclude sapendo
che
questa sarebbe un’ottima ragione per cui la mia piccola Bibi,
in questo
momento, continua ad applaudire fiera il suo nuovo… uomo, e
non per amore più
forte e vivo di quello che provava per me.
Io
sorrido di gratitudine verso mio fratello, mentre noto Remus annuire
convinto
all’affermazione di Felpato.
Poi
si volta verso di me.
«Forza
e coraggio!» dice «Siamo o non siamo
Malandrini?» ci chiede.
«Certo»
risponde sicuro Peter subito dopo appoggiato da me e Sirius.
«…
Secondo» procede l’idiota cornuto, bastardo, figlio
di chi so io, imbecille e…
beh, insomma, quella è la persona, credo abbiate capito
perfettamente che sto
parlando di Johnson… «… volevo essere
proprio io a presentare un’imminente
performance» dice muovendo di nuovo i suoi occhi su Lily.
Lei
sorride e sposta la sua esile e bellissima figura dai folti capelli
fiammeggianti e dagli occhi incredibilmente verdi su per le scale fino
a
raggiungere il fianco di Johnson.
Rimango
in silenzio aspettando qualsiasi cosa da parte della mia piccola Bibi.
Chissà,
magari, ha capito che Johnson non è il suo tipo ed,
essendosi accorta anche
della mia presenza alla festa, ora mi fa una dichiarazione
d’amore pubblica
dopo aver dato un cazzotto in un occhio all’imbecille, averlo
buttato giù dal
palcoscenico ed avergli urlato contro che assomiglia ad una trota
schifosa e
che lei si fidanza solamente con i fighi più strafighi che
esistano (cioè, universalmente
solo io).
Magari…
Lasciata
libera, la fantasia ha il potere di stupire persino se stessi.
«Che
vuole fare?» chiede Peter dopo che Lily ebbe sorriso
all’intero pubblico.
Immagino
che anche Remus e Sirius abbiano smesso di discutere, annoiati da
Johnson, per
osservare il palco e, più precisamente, la mia piccola Bibi.
«Signore
e signori, lei è la mia nuova bellissima
fidanzata…» stringo gli occhi a
fessura.
Quanto
lo odio.
«…
Lily Evans» sussurra, infine, le ultime due parole con enfasi.
Poi
si volta verso le scale dove c’è ancora la mia
piccola Bibi e le da un bacio
sulla fronte.
Sento
uno strano movimento nel petto che, immediatamente, si sposta verso lo
stomaco
attorcigliandomi le budella per l’ira.
«Scusate
per l’interruzione…» incomincia lei
trepidamente stringendosi nelle spalle,
quasi come si volesse nascondere dagli occhi di tutti per la timidezza.
Il
mio cuore manca di un battito, mentre noto le sue guance imporporarsi
lievemente e la mia rabbia scemare come fosse fumo spazzato via da un
vento
forte.
Caspita…
Mi
ero dimenticato del suono della sua voce… non mi ricordavo
che fosse così
bella!
La
vedo sorridere nuovamente a tutti i presenti.
«…
ma credo che riuscirò a farmi perdonare!» conclude
prima di voltarsi verso i
musicisti e fare loro un segno.
Immediatamente
comincia una bellissima melodia e, dopo neanche due secondi, Lily ha
già
cominciato a cantare.
Ha
proprio deciso di uccidermi questa sera…
«Ti
ho raccontato storie che ancora mi somigliano.
Nell’universo
nero si disperdono.
Sono diversa, sono nuova
ma le note ancora mi
appartengono.
Parlo con te.
Parlo con te.
E tu spiegami adesso tutto
questo silenzio
dove va a finire.
Se non riesco a parlarti e
non so più
toccarti, mi sento morire.
Parlo con te.
Parlo con te».
Inutile
dire quanto sia bella e chiara la sua voce, quanto mi stia prendendo,
quanto mi
stia scavando, puntando sempre di più verso il mio cuore.
Una
piccola e angelica melodia distanzia la sua ultima strofa da quella
nuova.
Una
melodia dolce quanto lei, fatta di violini delicati.
«Ti
ho raccontato delle strade che ti portano fino alla luna.
Nei tuoi pensieri adesso
si dissolvono.
Ti ho raccontato delle
lettere di te che non
bastavi mai.
Cantavo di te.
Cantavo di me.
E tu spiegami adesso tutto
questo silenzio
dove va a finire.
Se non riesco a parlarti e
non so più
toccarti, mi sento morire.
Morire come fosse
l’ultima speranza di
trovare una bellezza ancora intatta.
Ancora intatta».
Improvvisamente
la piccola Lily smette di cantare spostando lo sguardo verso il
pavimento del
palcoscenico.
Una
seconda parte di melodia comincia a partire.
Anche
questa molto piccola ma, allo stesso tempo, molto dolce.
Ci
sono piccoli tocchi di xilofono dal suono delicato accompagnati da
tanti
violini alti.
«Ahhhhhhh».
Intona
ancora la mia piccola Bibi cercando di fondersi insieme a quella
bellissima
melodia.
L’intero
salone è in assoluto silenzio solo per lei… per
ascoltarla… per la sua voce.
Ma
nessuno è veramente in grado di ammirarla ed amarla come
faccio io.
«Ti
ho raccontato storie che ancora mi confondono.
Nei tuoi pensieri adesso
si nascondono.
Vorrei che tu
volessi ancora le parole mie
che cambiano.
Parlo con te.
Parlo con te.
E tu spiegami adesso tutto
questo silenzio
dove va a finire.
Se non riesco a parlarti e
non so più
toccarti, mi sento morire.
Spiegami questa distanza,
spiegami tu
l’indifferenza.
Ora non so più
mentire.
Ho trovato il coraggio di
dire: mi sento
morire.
Morire come fosse
l’ultima speranza di
trovare una bellezza ancora intatta».
Un
secondo applauso, molto più forte del primo conclude in
bellezza la canzone che
la mia piccola Lily ha appena intonato con l’aiuto
dell’orchestra.
La
sua voce è sempre la più bella e nessuno la
batterà mai.
Ad
Hogwarts, dopo che io e lei ci fidanzammo, la sentivo canticchiare
qualche
volta qualche strano motivetto babbano e, insieme ad Alice e anche
Franck, le
dicevamo sempre che aveva una voce bellissima e che un futuro da
cantante non
poteva essere escluso per lei.
Ma
la mia piccola Bibi, sappiamo perfettamente come è fatta.
Insomma,
mi ha odiato per più di cinque o sei anni solo
perché io ero molto più
popolare, amavo mettermi in mostra e adoravo essere al centro
dell’attenzione;
figurarsi se lei avesse scelto un futuro così dopo aver
passato la maggior
parte della sua adolescenza a correre dietro e a gridare contro uno
scapestrato
come me.
Perciò
si limitava solo a canticchiare motivetti quando si sentiva
particolarmente
felice.
Non
aveva mai voluto salire su un palco di proposito e mettersi a cantare
davanti
ad un pubblico abbastanza grande.
Non
so quante volte la pregai di farlo pur sapendo che molte persone
l’avrebbero
amata quando solo io potevo e posso farlo.
Ma
lei niente!
Troppo
testarda per essere convinta persino dal suo fidanzato ormai ufficiale.
Invece,
ora l’ha fatto.
E
questo mi fa star molto peggio…
Molto
probabilmente Johnson gliel’avrà chiesto e lei,
per non deludere le aspettative
del suo nuovo fidanzatino appena raccolto per strada, la stessa sera
della sua
festa e promozione, l’ha accontentato.
Johnson
si… Potter no…
Pensate
che faccia male?
Infatti
non fa male… uccide direttamente… un dolore molto
più atroce e profondo del
Male…
Sposto
lo sguardo sui Malandrini: Peter ha i suoi due occhietti acquosi persi
verso il
palco, Remus applaude vigorosamente.
Anche
lui ha sempre sostenuto con me le grandi doti canore di Lily, senza
contare che
Lunastorta, in nome della sua amicizia con la mia piccola Bibi, sarebbe
in
grado di applaudirla anche se lei stonasse in continuazione.
Invece,
Sirius mi pare strano.
Sta
applaudendo anche lui ma con meno foga di Remus e con uno sguardo
investigatore
rivolto alla verde figura di Lily.
Non
capisco quale problema abbia potuto riscontrare durante questa breve ma
bellissima esibizione della giovane Evans, ma, a giudicare dal suo
sguardo,
qualcosa di sospetto l’ha colto.
Nonostante
tutto, nemmeno io batto le mani.
Da
qualche parte mi sento profondamente offeso da parte di Lily per il
motivo che
vi ho spiegato prima, ma, dall’altra, mi pento anche solo di
aver pensato male
della mia piccola Bibi.
Può
sempre darsi che Johnson abbia praticato una maledizione Imperius
su di
lei addirittura dal loro primo incontro costringendola ad apparire come
sua
fidanzata canterina che incanta tutti i passanti con la sua bellezza.
Maledizione
alla mia fantasia lasciata troppo libera… ma vi rendete
conto delle cose che
vado a pensare?
Sicuramente
l’incanto sarebbe dovuto finire ad un certo punto e mica
Johnson poteva stare
ogni santo momento a rinnovarlo su di lei.
È
praticamente assurdo!
Senza
contare che Lily non avrebbe perso nessuna occasione per fuggire o,
addirittura, per spaccargli la faccia per essersi solo permesso di aver
alzato
la bacchetta su di lei.
Figurarsi
poi, per una Maledizione Senza Perdono.
Torno
a fissarla, notando uno strano movimento con la coda
dell’occhio di Sirius che
si avvicina a Remus e gli mormora qualcosa all’orecchio.
Ma
adesso ha poca importanza per me… come del resto tutto il
mondo che mi
circonda.
In
questo momento tutto e tutti hanno perso vita ed esistiamo solo io e
lei.
Gli
odori dei vari profumi diversi di tutte le donne passanti hanno smesso
di
intrufolarsi prepotentemente nel mio naso, la musica e gli applausi e
le grida
di esultanza hanno improvvisamente abbassato il volume fino a diventare
nulli,
gli spettatori e i presentatori sono spariti alla mia vista…
tutto… tutto si è
dissolto.
Quello
che vedo, che sento, che aspiro, che vorrei
toccare… è solo lei.
Lei
che in questo momento sta sorridendo a tutti che ancora la applaudono
senza
davvero apprezzare la sua voce e le sue parole esattamente come io,
invece,
sono capace di fare.
Lei
che continua ad inchinarsi ringraziando l’intero salone della
sua gentilezza.
Lei
che rivolge i suoi luminosi ed emozionati occhi verdi su tutta la
stanza senza
accorgersi davvero chi la sta veramente apprezzando e chi, invece, la
applaude
perché non ha niente di meglio da fare.
Senza
accorgersi che, in questa stanza, nel mezzo di tutte queste persone, ci
sono
anche io…
Che
la guardo.
Che
l’ammiro.
Che
la sogno.
Che
l’ascolto veramente.
Che
l’aspiro.
Perché
intorno tutto si è annullato ed esiste solo lei: il suo
profumo, il suo
sorriso, la sua voce, la sua pelle, il suo sapore, i suoi occhi, i suoi
capelli… tutto… TUTTO di Lily Evans!
E
mi sembra di impazzire perché tutto questo io non ce
l’ho più!
L’ho
perso come un idiota!
Mi
sento così cretino… come ho potuto perdere tutto?
Come?
Io,
James Potter… io…
Ad
Hogwarts non c’era studente che non mi portasse rispetto (ad
eccezione fatta,
ovviamente, dei Serpeverde).
Io
ero il grande ed indiscutibile James Potter… colui che
veniva adorato da tutti…
che tutti volevano essere me… che non si faceva
mettere i piedi in testa da
nessuno!
Se
ora andassi a raccontare ad uno dei miei vecchi ammiratori che uno
stronzo di
nome Jason McCullen è riuscito a piegarmi al suo volere, mi
riderebbe
sicuramente in faccia!
Maledizione!
Alzo
ancora una volta lo sguardo su Lily constatando che sta scendendo dal
palco e
che giù l’aspetta un più che sorridente
Johnson.
Non
ho mai odiato così tanto una persona in vita mia.
Forse
Mocciosus gli farebbe concorrenza, ma da quando lui e Lily hanno smesso
di
parlarsi, anche l’odio nei suoi confronti ha cominciato a
scemare… ma non è
scomparso!
Insomma…
sono pur sempre James Potter, no?
«Se
ci tenete a saperlo… sono convito che questa sia la missione
più assurda e
strana a cui noi potevamo partecipare» commenta Sirius
portandosi le mani
dietro la nuca dopo che io sono tornato a fissarlo.
Remus,
di fianco a me, sospira, mentre io abbasso lo sguardo (il quale, credo,
sia la
personificazione della Depressione).
Mi
sento davvero il cuore a pezzi e, con mio grande disappunto, comincio
anche a
sentire un malessere fisico.
Ma
non voglio dare altri problemi… purtroppo Sirius ha ragione:
questa è la
missione più strampalata cui abbiamo mai partecipato.
Ma,
nonostante tutto, dobbiamo portarla a termine e salvare Lily.
Porca
Puzzola, se lo faremo!
«Qualsiasi
cosa tu possa dire, Sir… questa volta dobbiamo portarla a
termine se non
vogliamo che McCullen ci scuoia vivi!» parla Remus.
«Cosa
vuoi che me ne importi di quello!» esclama Sirius.
«Già,
hai ragione! Peccato che da un mese incarna il nostro…
vediamo… come posso
chiamarlo… ah si!... capo!»
risponde sarcasticamente Lunastorta prima
che Felpato cominciasse il suo noiosissimo concerto di sbuffi continui.
Io
mi lascio sfuggire un sospiro.
«Continuiamo
a tenere d’occhio Johnson?» chiede Peter rivolto
più a Remus che all’intero
gruppo.
Con
la coda dell’occhio vedo il caro lupacchiotto annuire.
Poi,
inaspettatamente, mi posa una mano sulla spalla.
«Noi
teniamo d’occhio Johnson… se tu non te la senti,
James, puoi evitare di
guardare anche tu…» lo fisso per un secondo
indeciso se ringraziarlo per il suo
gesto o arrabbiarmi per la tanta commiserazione che sta provando verso
di me.
Ma,
infondo, tra me e lui, di commiserazione, ne abbiamo bisogno proprio
tanta… per
come ci siamo ridotti.
Gli
sorrido.
«…
Infondo, sono convito che tre paia di occhi bastino ed avanzino per
osservare
una sola persona!» conclude rispondendo al mio sorriso
stirando anche lui i
suoi muscoli della faccia.
Poi,
senza dire niente, sposto lo sguardo su un punto indefinito della
tavola prima
di rialzarlo ed incrociare i due occhi azzurri di Sirius.
Ha
uno sguardo strano… non riesco a capire bene cosa gli stia
passando per la
testa.
Forse
è contrariato che io possa cazzeggiare, invece lui
è costretto a lavorare (la
stessa storia del Whisky Incendiario).
Ma,
all’improvviso, me lo vedo sorridere incoraggiante.
All’inizio
rimango a fissarlo come se fosse una matrice aliena inesistente.
Poi,
ricambio il suo sorriso… e rimango concentrato ad aspettare
il momento in cui i
miei amici noteranno qualche movimento sospetto da parte di Johnson.
Non
appena accadrà, dovrò avere un piano pronto per
agire, senza che loro si
debbano scervellare anche per questo.
È
il minimo che possa fare per loro dopo quello che loro stanno facendo
per me!
Infondo,
sono comunque e pur sempre James Potter, no?
Cosa
sarà mai un allucinante dolore al cuore quando devo
utilizzare solo la capa per
ragionare?
Eccomi
qui!
Allora:
non ho
molto da dirvi, se non che la scuola l’ho finalmente finita
dal 30 maggio e
che, d’ora in poi, se non aggiornerò in fretta
sarà o per colpa della mancata
ispirazione, o per le imminenti partenze con destinazione estero e,
quindi,
logicamente, per l’impossibilità di accesso ad
Internet e/o mancato materiale a
disposizione (nemmeno un prof parla così… che
schifo! =.=”)
Perciò,
parto
subito con i ringraziamenti:
- Pikkolina88:
ciao carissima! Spero che anche per te la scuola sia finita! Io non ne
potevo più! Ero ad un passo dal bruciare i libri il
pomeriggio dell’ultimo giorno di scuola. Tu tutto ok, vero?
Mi auguro di si.
Cmq, il tuo odio nascente per Lily da una parte è
giustificato, ma dall’altra? Credo che tu la pensi
esattamente come James in questo capitolo: da una parte è
offeso con Lily, dall’altra, invece, si pente subito di aver
pensato male della sua piccola Bibi. Infondo, lei che ne può
sapere della verità?
E per il fatto dell’innamoramento dopo un solo mese di uno
nuovo… beh, dal prossimo capitolo vedrai cosa ne pensa
Sirius ^^. Per ora non ti voglio togliere nessuna sorpresa.
A presto
bellissima J
Ciau!
P.S. Non sono poi così convinta di essere più
brava di te a scrivere. A me piace davvero tanto come scrivi tu!
L’unica cosa è che non mi trovo con la
personalità dei tuoi personaggi (perché la Lily
che immagino io non ha la lacrima così facile,
anzi…). Ma questi sono un fatto ed una scelta assolutamente
soggettivi, perciò non potrà MAI essere sotto
critiche e, soprattutto io, non mi permetterei MAI di biasimarlo ;).
- Jaily:
Ok, Pazzoide Mia, non nego che tu, la scorsa volta, abbia avuto una
fortuna spaventosa, ma potrebbe essere anche l’inizio, che ne
so, di una nuova telepatia, come quella tra James e Sirius, fra me e te
;). Sarebbe fantastico, vero? Cmq, a parte gli scherzi, sono davvero
felice di essere riuscita a postare in tempo. Ma tu ci sei ancora,
vero? O ancora non puoi usare internet? Perché se
così fosse, giuro che non aggiornerò
finché non vedrò la tua recensione tra le tante,
ma che nessuna è pazzoide quanto la tua. Perciò,
non farmi brutti scherzi!
Per quanto riguarda il capitolo precedente, non era assolutamente mia
intenzione renderti triste (per quanto la situazione sembri disperata),
però, nel prossimo capitolo, credo che troverai interessante
la teoria di Sirius. Quindi, ora mi impegno e cerco di finire il
più in fretta possibile il seguito così che possa
postarlo, specialmente per te ;). Ma, lo stesso, per quanto tu mi possa
pregare, non ti anticiperò mai niente. Non lo faccio per
cattiveria, lo sai, mia adoratissima pazzoide, ma per te. Non sarebbe
una bella cosa leggere un capitolo che dovrebbe avere la suspince alta,
ma che, invece, in un lettore non provoca niente perché, in
realtà, questo sa già tutto. Non trovi?
Per il resto, mi rendi fiera di te perché dici di essere la
mia commentatrice più accanita J.
Brava la mia Pazzoide Adorata ;). Continua così!
Mi raccomando… fai trovare presto la tua recensione,
altrimenti sono capace di non aggiornare più, capito?
Un bacione monumentale, Gio J
Ciau!
P.S. Fai bene a fidarti… sono sicura che non rimarrai
delusa! Te lo prometto! ;)
- DanyCullen:
Ciao Dany! Ero sicura che il capitolo precedente sarebbe stato,
SICURAMENTE, più allegro del quinto (come hai detto tu),
purtroppo però, la situazione non è migliorata
nemmeno qui… e la cosa è ancora lunga. Mi fermo
qui. Non devo assolutamente anticipare niente e il perché lo
sai perfettamente. Saranno in un sacco di risposte che te lo spiego e,
infondo, si sa anche senza spiegazione. Grazie per il
“bravissima come sempre”! Mi fa molto felice J.
Un abbraccio fortissimo!
Ciau!
- pRiNcEss
LiLIUzzA: Mia Adorata! Purtroppo hai ragione ed io mi sono accorta del
mio errore troppo tardi. Perciò, ormai, preferisco lasciare
l’introduzione così com’è,
anche se… rovina parecchio l’elemento sorpresa
fino ad un certo punto, vero? Mi dispiace un sacco, ma so come poter
rimediare. Hai detto che non vedi l’ora di un po’
d’azione. Purtroppo qui non ce n’è
molta… anzi, non c’è e basta. Ma stiamo
arrivando. Non voglio dire niente perché già ho
combinato un bel danno con l’introduzione ecc.,
però, se riesco a scrivere costringendo la mia ispirazione a
seguirmi, magari posso postare prima il prossimo capitolo e quindi
arrivare prima alla tua tanto agognata azione =D.
Sfortunatamente hai ragione anche su quest’altro punto: sono
stata un po’ troppo cattiva contro il nostro adoratissimo
James facendo ballare Lily “appiccicata” ad un
altro… mi scappa da dire qualcosa, ma preferisco
trattenermela perché direi troppo e tu, con il tuo
incredibile intuito, potresti capire qualcosa che deve ancora
verificarsi. Perciò mi fermo qui.
Ti dico, soprattutto, che sono davvero contentissima che tu abbia
superato fisica (da come ne parlavi, sembrava che non avessi proprio
speranze), senza parlare della fantastica notizia della tua
ispirazione. Non vedo l’ora di leggere il tuo prossimo
capitolo!
Mi raccomando… non farci aspettare ancora per molto, ok?
Un bacio colossale, Tesoro Mio J
A prestissimo, mi raccomando!
Ciau!
Ringrazio,
inoltre
e come sempre, quelli che hanno semplicemente inserito questa storia
tra i loro
preferiti:
1
- ale90
2 - bittersweet miki
3 - DanyCullen
4 - hp4e
5 - jaily
6 - LaBabi
7 - Lars Black
8 - littleherm_94
9 - mick_angel
10 - nan96
11 - pikkolina88
12 - pRiNcEss LiLlUzzA
13 - SarahPotter
14 - stellina767
E,
anche coloro che
mi seguono:
1 - ashleys
2 - chichetta99
3 - felpy90
4 - Frytty
5 - fuckinmind
6 - Lars
Black
7 - roby
the best
Vi
assicuro che
cercherò di aggiornare il più in fretta possibile!
Detto
questo io vi
saluto calorosamente augurandomi di ritrovarvi in moltitudine sia in
questo sia
nei prossimi capitoli!
Un
bacio a tutti
quanti!
Bey
Lovegio92
|
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Capitolo 9 *** Capitolo VIII - Il Piano ***
Ciao
a tutti!
Eccomi
tornata!
Questa
volta non
potete dire che ho fatto molto tardi… anzi, penso di essere
riuscita ad
aggiornare in fretta! Che ne dite?
L’unica
cosa che mi
è dispiaciuto è che tra le recensioni non ho
trovato quelle di bittersweet
miki
(ormai da due
capitoli) e di pRiNcEss
LiLIUzzA
(Amore mio, dove sei? ç__ç).
Spero
di ritrovarvi
presto, insieme a tutte le altre che, per fortuna, ancora non mi
abbandonano J
Per
il resto… BUONA
LETTURA:
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Ottavo – Il Piano
D’accordo!
È
ufficiale!
Quel
maledetto Michael Johnson sa perfettamente il fatto suo!
Ma
quando diamine si decide ad entrare in azione?
Sono
passate altre due ore dalla grande rivelazione di Remus e dal piccolo
spettacolino di Lily, ed ancora non abbiamo notato niente di niente dal
Mangiamorte.
«D’accordo!»
interviene all’improvviso Sirius nervosamente, mentre tutti
noi portiamo le
attenzioni su di lui «Adesso basta! Mi sono
scocciato!» proclama prima che io e
Lunastorta cominciassimo a guardarlo con occhi sbarrati.
Non
avrà mica voglia di interrompere così la missione?
«E,
tanto per curiosità, che cosa vorresti fare?»
chiede Remus sarcasticamente.
«Non
lo so… ma qualcosa dobbiamo pur fare! Non possiamo perdere
tutto questo tempo
con le mani in mano!» sbotta Felpato.
Il
resto dei Malandrini rimane in silenzio rimuginando su quello che
Sirius ha
appena detto.
In
effetti è vero: abbiamo passato troppo tempo senza fare
niente correndo il
rischio sempre maggiore di non riuscire più a salvare il
Ministro!
Quindi…?
«Che
ne dite se cominciassimo a controllare nei dintorni?» chiede
ancora Felpato.
«Si,
certo! Così ci scoprono prima del tempo!» risponde
Remus, mentre Peter annuisce
vigorosamente.
«E
se andassimo in bagno tutti e quattro e, con questa scusa, controlliamo
almeno
quella parte?» chiedo osservando le reazioni dei miei tre
amici.
Peter
e Remus rimangono in silenzio, evidente segno che non sanno come
scemare la mia
proposta, mentre Sirius appoggia con entusiasmo la mia idea…
con troppo
entusiasmo, in effetti!
Dopo
una piccola ramanzina da parte di Lunastorta per Sirius che,
naturalmente, si
deve far riconoscere ovunque andiamo tutti e quattro insieme, io e i
miei
Malandrini ci alziamo.
Stiamo
per allontanarci dal tavolo bianco dove eravamo accomodati prima, ma un
particolare movimento attrae la mia attenzione.
Vedo
Johnson salire nuovamente sul palco mentre fa segno
all’orchestra di tacere di
nuovo.
Afferro
il braccio di Felpato che, dopo aver portato anche le sue attenzioni
sul
piccolo palco, chiama Codaliscia e Remus dicendogli di fermarsi.
Ora,
insieme a tutti gli altri ospiti che, per la musica fermatasi
all’improvviso,
avevano portato i loro sguardi sul palco, stiamo guardando Johnson.
Lo
vediamo sorriderci sincero… Bleack!
Un
vero attore, non c’è che dire!
«Scusate
per l’interruzione, gente» proclamò con
la sua voce scura «voglio fare solo un
piccolo annuncio:» continua ammiccando alla sua sinistra.
Sposto
lo sguardo, come molti altri presenti nel salone, e con mio grande
dolore noto
che quel sorriso così smagliate era rivolto a Lily che,
stranamente, è rossa
almeno quanto i suoi capelli e si copre la sorridente bocca con una
mano,
mentre l’altro braccio è sotto il seno.
«La
bellissima Lilian Evans… ha appena accettato di
sposarmi!».
…
…
…
…
…
Ah
ah ah ah ah ah ah ah ah ah
ah ah ah ah…
Sto
ridendo come un matto dentro di me, mentre il salone intero
è esploso in un
lungo applauso… insomma… non può
essere vero… vero?
Sorrido
esternamente all’assurdo scherzo che stavo vivendo.
Mi
volto verso gli altri tre Malandrini e con grande disappunto noto che
sono
sbiancati per bene tutti e tre.
«Ra
– ragazzi… perché siete diventati
così bianchi all’improvviso?» chiedo
sorridendo ad ognuno.
Peter
mi guarda con la fronte aggrottata, mentre Remus strabuzza gli occhi.
Non
capisco perché si comportano così…
insomma, io ho capito che si tratta di uno
scherzo bello e buono.
Cioè,
dai… non può essere veramente
vero che Lily, la mia Lily, la mia piccola
Bibi, si sposi con un altro idiota appena incontrato per
strada… con un Mangiamorte!
Poi,
improvvisamente, sposto lo sguardo su Sirius.
Non
mi piace per niente come mi sta guardando… troppo serio per
me!
«James»
mi chiama infatti con un tono di voce altrettanto serio.
«Cosa,
Felpato?» chiedo innocentemente.
«Non
è uno scherzo!».
Io
lo guardo come se fosse un marziano appena sceso dalla sua navicella
spaziale.
«Cosa?»
chiede improvvisamente Remus venendo a capo della situazione
«Non dirmi che
veramente pensavi che fosse uno scherzo?» continua Lunastorta
rivolto verso di
me.
Io
lo fisso serio.
«Certo
che lo è! Insomma…» continuo sorridendo
posando il mio sguardo su Sirius
cercando la sua piena approvazione «… Lily non
può farlo…» proseguo, sta volta
più incerto.
Mi
volto ancora verso il mio dolce Giglio e lo vedo insieme a Johnson che
ammira
estasiata qualcosa che porta alla mano.
Aguzzo
un secondo la vista e capisco solo in questo momento che le lacrime ai
suoi
bellissimi occhi verdi sono dovute alla felicità della
proposta di matrimonio…
avvenuta dopo il dono di un anello che, in questo preciso istante, sta
riflettendo la luce di quasi tutti i proiettori presenti nel salone.
«…
Non lo farebbe mai…» sussurro infine pregando che
i Malandrini non mi abbiano
sentito.
Percepisco
la mano di Felpato posarsi sulla mia spalla a discapito delle mie vane
speranze.
«Mi
dispiace, amico» mormora prima che io possa riportare le mie
attenzioni sulla
coppia un po’ più in là del palco
mentre riprendevano a ballare insieme alla
musica.
Il
mio cervello va all’improvviso in black out!
Non
riesco a pensare più a niente e tutto quello che mi circonda
mi sembra
improvvisamente troppo superfluo anche solo per prestarci la minima
attenzione.
Sento
i miei istinti cominciare a prendere il sopravvento sulla mia
razionalità.
Istinti
troppo violenti perché possano essere considerati benefici
per la società…
soprattutto per la faccia di Michael Johnson.
Muovo
un solo passo verso la coppia ma non riesco a proseguire oltre.
I
Malandrini mi hanno preso per le braccia e mi stanno trascinando su per
le
scale verso il bagno.
Io,
per quanto percepisca questi istinti sempre più forti e vivi
dentro di me, non
riesco ad opporre resistenza o anche solo a ringhiare o alzare la voce
per
farli fermare e voltare verso di me tanto per farli rendere conto che
io sono
presente.
Che
io ero presente alla loro proposta di
matrimonio…
Ad
un certo punto, però, sento il disperato e vero
bisogno del bagno.
…
«È
assurdo! Inconcepibile! Inaccettabile…»
sarà passata almeno mezz’ora dalla
proposta e dalla nostra violenta entrata in bagno con conseguente corsa
verso
il WC.
Avevo
lo stimolo del vomito… spero sia per un’influenza
e non per il lancinante
dolore al petto che questa sera ha proprio deciso di farmi fuori.
Dopo
che sono uscito dalla toilette avevo notato che Remus, Peter e Sirius
avevano
provveduto a rendere l’intero bagno deserto cacciando quei
quattro o cinque
ospiti impauriti, e chiudendo la porta a chiave con un incantesimo.
Ed
hanno fatto bene, perché persino le facce dei miei
Malandrini sono troppo da
vedere in un momento come questo.
Mi
sono avvicinato al lavandino e mi sono dato una rinfrescata al viso,
mentre:
Remus e Peter prendevano posto da qualche parte pronti per discutere
una nuova
decisione, e Sirius cominciava a camminare avanti e indietro iniziando
a
sbraitare qualsiasi bestemmia contro chiunque per la nostra
inequivocabile
sfortuna.
Io,
poi, mi sono accasciato a terra con la schiena appoggiata ad una parete
restando ad ascoltare l’imminente discussione.
E
sarà passata almeno una mezz’ora… ma,
fino ad ora, la voce di Sirius è stata
l’unica cosa che abbiamo sentito.
Io
sono troppo scosso anche solo per parlare, mentre Remus e Peter,
immagino, non
parlano per pena… pena verso di me.
Io
faccio pena!
«Serve
un nuovo piano!» se ne viene all’improvviso Felpato
fermandosi di botto e
rivolgendosi soprattutto alle uniche due persone capaci di intendere e
di
volere presenti in questa stanza, ovvero: Remus e Peter.
Io
sono fuori servizio per il resto della mia intera esistenza
perché… beh, non so
se avete davvero capito il concetto…
però… diavolo!
Io…
IO le dovevo chiedere di sposarmi!
Lily
Evans doveva diventare una Potter… Lily Potter suona molto
meglio di Lily
Johnson…
Lily
Johnson…
È
orribilmente disgustoso!
Mi
sento così… perso…
Non
ho mai percepito Lily così lontana da me…
così irraggiungibile!
Persino
ad Hogwarts la sentivo molto più vicina… molto
più facile da conquistare.
Il
ché… è tutto dire, credetemi!
«Io
non penso» risponde Remus «Infondo aveva ragione
James: teniamo il nostro
attuale piano e, quando Johnson sarà arrestato, allora anche
Lily sarà salva»
conclude il lupacchiotto.
Io
sposto di nuovo lo sguardo sul pavimento che, un secondo fa, avevo
mosso verso
Remus.
Sono
così afflitto e, come se non bastasse, mi sento anche di
peso per i miei amici
che ora, perché Lily ha deciso di sposare un altro uomo
invece di me, si
sentono in dovere di cambiare il piano d’azione quando questo
non fa una piega,
in realtà.
«Io
sono d’accordo con Remus» proclama subito dopo
Codaliscia.
Felpato,
invece, rimane silenzioso.
Porta
una mano sotto il mento cercando di riflettere e, soprattutto,
assumendo un
aspetto di pensatore che non gli si addice affatto.
Remus
sospira.
«Sirius,
è inutile che cerchi di scervellarti per trovare un nuovo
piano. Quello che
abbiamo già delineato è perfetto!»
continua Lunastorta «Anzi, adesso stiamo
anche perdendo tempo. Magari Johnson ha dato l’ordine di
agire ai suoi
collaboratori proprio in questi momenti che noi siamo qui in bagno. Non
mi
sorprenderebbe sentire qualcuno urlare ora» borbotta infine
il lupacchiotto.
«Infatti
non sto pensando a quello» risponde distrattamente Sirius non
muovendosi dalla
sua vecchia posizione.
Io
alzo lo sguardo su di lui, ma lui continua imperterrito a fissare il
vuoto,
anche dopo che persino Remus e Peter hanno cominciato ad osservarlo
stralunati.
«E
a cosa, allora?» chiede curioso Peter.
Sirius
alza all’improvviso lo sguardo serio su di noi.
«Avete
ascoltato quello che ha detto Lily?» ci chiede.
«Lily
non ha parlato» rispondo io ingenuamente.
Sirius
muove i suoi due occhi cristallini verso di me.
«Intendo
le parole della canzone… le parole che ha
cantato… che ha pronunciato… le avete
sentite? Le avete capite?» ci domanda insistente quasi avesse
scoperto qualcosa
di vitale importanza.
«Non
credo abbiamo tempo per questo, Sirius» lo ammonisce
Lunastorta.
«Invece
è importante, Remus» risponde Felpato per le rime.
Io
comincio a vagare con la mente verso il momento in cui Lily ha dato
voce a quel
testo musicale… ma le parole non mi tornano.
Era
una canzone che non conosco, purtroppo.
«E
cosa c’entrerebbe?» chiede insistente Lunastorta
innervosendosi.
«Vi
faccio un esempio:» dice prima di prendersi una pausa per
ricordare meglio le
parole della canzone «E tu spiegami adesso tutto questo
silenzio dove va a
finire. Se non riesco a parlarti e non so più toccarti, mi
sento morire».
«E
allora?» Remus è davvero fuori di se.
Naturalmente
sta in ansia per gli ospiti nella sala di la, per il Ministro e anche e
soprattutto per Lily.
«Non
capite? Secondo voi, Lily Evans poteva dedicare una canzone del genere
a
Johnson questa sera?» insiste Sirius.
«Però
l’ha fatto» risponde Peter.
«No!
Lei non ha specificato per chi fosse la canzone… immagino
per ovvi motivi»
continua Felpato.
Remus,
invece, rimane in silenzio.
Sta
tentando di arrivare allo stesso ragionamento di Sirius tanto per
accontentarlo
della scemata che vuole dire e farla finita una volta per tutte per poi
tornare
a lavorare come si deve.
«Allora…»
sospira ancora una volta Sirius assumendo un’espressione tale
come se dovesse
spiegare qualcosa di estremamente ovvio a dei mocciosi di due anni (il
ché,
come ho già specificato, non si addice affatto a Felpato)
«… analizziamo un
secondo le parole di queste frasi:…».
«Naturalmente,
il soggetto di questa canzone è una coppia di innamorati, ma
tra loro c’è un silenzio
che, è come se li opprimesse… come se qualcosa
fosse cambiato fra di loro.
Quando lei poi lo capisce, è consapevole del fatto che se
non riesce più a
parlargli come un tempo e a toccarlo come faceva prima, si sente
morire» parla
Remus come se quell’analisi sia stata la cosa più
ovvia di questo mondo.
«Appunto!»
esulta Sirius «Lily e Johnson si sono appena fidanzati. Non
si sono lasciati o
non sono in un periodo di crisi» aggiunge contento.
All’improvviso
il mio cuore fa un balzo di centro metri.
Possibile
che…?
«E
con questo vorresti dire che Lily ha cantato questa canzone questa sera
per una
persona che…».
«L’ha
lasciata, ma per cui, evidentemente, ancora prova qualcosa»
conclude Sirius
interrompendo il logico ragionamento di Remus.
Tutti
e tre i paia di occhi dei Malandrini si posano inevitabilmente su di me.
«Ma
non avrebbe senso» prorompo all’improvviso io.
Mi
sto innervosendo e questo non mi piace affatto.
Mi
alzo dal pavimento e mi metto di fronte a Sirius, evitando, comunque,
di
escludere Codaliscia e Lunastorta dalla conversazione.
«Se
fosse davvero così, lei non avrebbe mai accettato di sposare
Johnson… e, guarda
un po’, invece, l’ha appena fatto!»
concludo sarcasticamente finendo di
gesticolare con le braccia come fossi un forsennato.
Poi
mi calmo e comincio a fissare il mio migliore amico dritto negli occhi.
Ora
ho capito tutto.
«È
per questo che hai fatto quella faccia quando eravamo nel salone e
Remus mi
aveva detto che potevo evitare di guardare anche io Johnson»
continuo
osservando il ghigno sempre più grande che si stampava sul
volto del mio
adorato fratellino.
«Ti
ho raccontato storie che ancora mi confondono. Nei tuoi pensieri adesso
si
nascondono. Vorrei che tu volessi ancora le parole mie che
cambiano.
Parlo con te. Parlo con te. E tu spiegami adesso tutto questo silenzio
dove va
a finire. Se non riesco a parlarti e non so più toccarti, mi
sento morire. Spiegami
questa distanza, spiegami tu l’indifferenza. Ora
non so più mentire. Ho
trovato il coraggio di dire: mi sento morire. Morire come fosse
l’ultima
speranza di trovare una bellezza ancora intatta» non riesco a
nascondere lo
stupore sgranando gli occhi dal primo verso della canzone che Sirius ha
cominciato a recitare davanti a me, senza però smontarsi di
un solo centimetro.
Rimango
in silenzio senza avere la forza per ribattere.
Non
che mi manchino gli argomenti, ma, improvvisamente, mi sento
prosciugato delle
mie forze.
«Mi
dispiace per te, fratello, ma io questa canzone la conosco fin troppo
bene: la
mia vecchia fiamma, prima di iniziare questa avventura un mese fa, se
l’ascoltava ogni santo secondo anche, e soprattutto, in mia
presenza… è stato
uno dei motivi principali per cui l’ho mollata»
percepisco un piccolo ghigno
salirmi all’ultima affermazione di Felpato prima di sentire
una lingua
schioccare alle nostre spalle.
Mi
volto permettendo anche a Sirius di dare un’occhiata: Remus
è alquanto
infastidito per la leggerezza di Felpato nelle sue
relazioni… ma, da bravo
Malandrino, ha subito capito che con lui era fiato sprecato e che
Sirius non
l’avrebbe mai ascoltato.
Ce
l’ha stampato sulla fronte, il simbolo di scapolo e Don
Giovanni a vita.
«Quindi?»
chiede Peter tentando di farci tornare al vecchio discorso.
«Quindi…»
sospira Sirius senza cancellare quel suo ghigno saputello che si era
stampato
sul suo viso «… Lily, a quanto pare, è
ancora innamorata di James, ma ha deciso
di sposare Johnson. Secondo voi perché?» chiede
ancora.
Io
abbasso lo sguardo.
Naturale
che la risposta la sappia, ma non voglio essere io a dirlo.
«Mi
sembra più che logico che lo faccia per dimenticare prima
James» spiega Remus.
Sirius
annuisce grave.
«Ed
io penso che sia proprio questo che ci cambia i piani».
Tutti
noi cominciamo a fissarlo interrogativi.
«Lily
contava su Ramoso, ma lui l’ha lasciata. Adesso lei conta su
Johnson, per
quanto sia ancora innamorata di James. Se lo facessimo arrestare, anche
lui
costituirebbe un punto di riferimento e di appoggio volati via con il
vento».
«Sempre
meglio che lasciare Lily in costante pericolo con un
Mangiamorte» risponde per
le rime, questa volta, Peter.
«Potrebbe
distruggerla…» commenta Felpato
«… insomma, non ha ancora del tutto assorbito
il duro colpo di James che già si sposa. Come pensate possa
sorbire anche
questo tradimento?».
«IO
NON L’HO TRADITA!» mi ritrovo ad urlare
improvvisamente, senza alcun preavviso.
Sono
rimasto tutto questo tempo con gli occhi bassi tentando di nasconderli
dagli
altri… tentando di nasconderli dalla verità che
continuava a farmi troppo male
perché io possa far finta di niente.
Più
precisamente, ho letteralmente urlato in faccia a mio fratello che,
adesso, mi
guarda severo, mentre Lunastorta e Codaliscia ci fissano scandalizzati
dalla
mia reazione.
«Te
ne devi fare una ragione» mi risponde duro «Tu
l’hai tradita!».
«Non
è vero! Io non l’avrei mai fatto!».
«Ma
lo hai fatto!» commenta Sirius insistente.
Io
digrigno i denti.
Mi
sto innervosendo troppo.
Qui
finisce male.
«Io.
Non. L’ho. Tradita!» ripeto dando esatto peso a
tutte le parole.
«Invece
si!».
«Ascoltami
bene, brutto cane rognoso dei…».
«Adesso
basta!» ci interrompe la voce di Remus dopo essersi ripreso
dallo shock
iniziale, non appena ha notato che io e Felpato ci stavamo avvicinando
l’un
l’altro con intenzioni sin troppo minacciose.
«James,
ascolta attentamente: quello che Sirius intende dire con “Tu
l’hai tradita” è
che Lily pensa proprio questo nella sua mente. Tu, un mese fa, sei
tornato a
casa vostra e l’hai lasciata senza una vera motivazione. Tu
sai bene il perché
l’hai fatto ed è logico che a te non risulti un
tradimento, ma per lei che non
conosce la verità non è così. Lei
è convinta che tu l’abbia tradita»
spiega
Lunastorta fulminando Sirius per la sua scarsa capacità di
comunicare con i
suoi simili essere umani.
Io
abbasso nuovamente lo sguardo, sentendolo inumidirsi sempre di
più.
So
perfettamente che Remus ha pienamente ragione, ma il mio cuore non
riesce a
farsene una ragione e quindi a smettere di farmi male.
Rimaniamo
in silenzio per parecchio tempo.
Ognuno
troppo scosso dagli ultimi eventi per prendere in mano la situazione.
Sospiro.
Sirius
da una parte ha ragione: Lily ha sofferto troppo per meritarsi ancora
tutto
quello che dovremo far patire a Johnson, ma allo stesso tempo non la
possiamo
abbandonare nelle mani di un Mangiamorte.
«Quello
che mi suona strano è il matrimonio tra un Mangiamorte con
una figlia di
Babbani. Insomma, tutti sappiamo che reputazione hanno le persone come
Lily in
mezzo ai seguaci di Voldemort» nota giustamente Lunastorta.
Non
ci avevo fatto caso, infatti.
E
devo ammettere che suona strano anche a me.
Insomma,
se davvero Johnson le voleva fare del male non le avrebbe mai proposto
di
sposarlo, ma sarebbero rimasti semplicemente fidanzati.
Invece,
lui le ha chiesto di diventare sua moglie ed è una
situazione assurda.
Che
razza di reputazione da Mangiamorte avrebbe tra i suoi
“colleghi” quando tutti
sapranno che avrà sposato una figlia di Babbani?
«Che
cosa facciamo?» chiede Peter con un tono di disperazione
nella sua voce.
Sento
altri due sospiri accompagnare il mio con, naturalmente, indirizzi
diversi,
quali Remus e Felpato.
«Io
sono convinto che dovremmo cambiare piano» annuncia Sirius.
«Si!
E cosa propone sua eccellenza l’illuminato da Merlino in
persona?» chiede
scettico Lunastorta.
Felpato
pondera per un secondo la situazione poi prende fiato e risponde.
«Io
credo che sia meglio parlare con McCullen e cercare di convincerlo a
far
entrare anche Lily nella squadra del Malandrini. Si risolverebbero
tutti i
problemi di James e loro due tornerebbero insieme» poi si
volta verso di me
«non è così?» mi chiede.
Sospiro
ancora un po’, poi alzo lo sguardo più risoluto di
prima e lo fisso deciso.
«No.
Certo, in questo modo si aggiusterebbero molti miei problemi. Ma Lily
deve
rimanere al sicuro. Te lo sei dimenticato il mio compito, Sirius? Se
lei
entrasse a far parte dei Malandrini rischierebbe ancora di
più e non mi va
assolutamente. Perciò sono convinto che farmi odiare sempre
di più da lei
perché le sto per rovinare un matrimonio sia molto meglio
che lasciarla nelle
mani di Johnson o, ancora peggio, farla stare a contatto con noi che
rischiamo
in continuazione».
«Ma
Lily è un’Auror con i fiocchi, James! Come rischia
al Ministero e all’Ordine
della Fenice, così rischierà se starà
con noi!» insiste testardo Sirius.
«No,
Sirius! Ho detto no! Preferisco così…»
spiego voltandomi verso un lavandino ed
appoggiandomi «… teniamo il vecchio piano! Alla
fine, ci sarà grati… ne sono
convinto!» finisco osservando la mia immagine riflessa allo
specchio.
Dallo
stesso riflesso riesco a vedere Remus annuire convinto e poco dopo
anche Peter
emette uno strano “ok”.
Sposto
lo sguardo sull’altro lato dello specchio dove riesco a
scorgere il riflesso di
Felpato.
Lo
vedo riluttante e sinceramente dispiaciuto per la situazione, ma alla
fine
acconsente anche lui.
Annuisco
cercando di sembrare convincente anche per me stesso.
Mi
do una piccola spinta con le braccia dai bordi laterali del lavandino
per
rimettermi dritto.
Nello
stesso momento che comincio a muovere un passo verso la porta sento
anche Peter
e Lunastorta alzarsi dai loro posti e seguirmi.
Dopo
un po’ percepisco anche i movimenti di Felpato.
Non
appena sono sicuro che tutti e quattro siamo pronti per uscire dal
bagno senza
dare troppo nell’occhio, apro la porta ed esco cauto fuori.
Ci
troviamo subito nel lungo corridoio che conduce ai due bagni di
servizio:
Uomini e Donne.
Quello
di queste ultime è posizionato un po’
più avanti del nostro a partire
dall’entrata del corridoio da salone.
Procediamo
per un po’ lungo il corridoio, ma, all’improvviso
un rumore di porta che si
apre ma non si chiude desta le nostre attenzioni.
Ci
voltiamo indietro e, senza avere nemmeno il tempo di fare un ultimo
respiro, le
nostre bocche toccano terra simbolo della nostra sorpresa quanto del
nostro
stupore sulla nostra inequivocabile sfortuna che
non smette mai di
lasciarci in pace.
Di
fronte a noi, la porta del bagno delle donne è rimasta
aperta perché la persona
che la sta tenendo aperta è sconcertata almeno quanto noi
nel vederci proprio
li.
«Non
è possibile…» riesce a mormorare Lily
prima che qualcuno di noi potesse anche
solo pensare qualsiasi altra cosa diversa dall’esclamazione
appena udita da noi
Malandrini.
Cazzo!
Ma
su tutte le donne che esistono a questo mondo proprio lei doveva uscire
dal
bagno in questo preciso istante?
Ed
eccoci di nuovo
ad un’altra fine (del capitolo, eh… ancora pensate
che sia finita la storia).
Noooooooooooooooooo… per la storia ci vuole ancoraaaaaaaa
parecchio per
arrivare alla fine (spero almeno di raggiungere i venti capitoli,
questa volta…
perciò, come potete vedere, la strada è ancora
lunga: sia per me sia per i
protagonisti).
Allora?
Cosa ne
pensate?
Purtroppo,
oggi,
non ho molto tempo, infatti sono riuscita a postare il capitolo prima
di domani…
perché da domani sarà davvero impossibile
aggiornare la storia, almeno fino al
17 – 18 poiché il 17 ho un nuovo esame, il 18,
invece, escono i quadri
(eccitante, vero? -.-“). Quindi… riassumendo il
tutto, credo che abbiate avuto
una bella fortuna, altrimenti questo capitolo lo avreste visto oltre il
19 o 20
addirittura (se vogliamo essere realisti xD).
Cmq,
il succo di
tutto questo ambaradan, è che questa volta non
potrò dedicare ad ognuna di voi
commentatrici uno spazio per ringraziarvi personalmente dei vostri
commenti.
Potrà
sembrare un
po’ freddo da parte mia, ma vi assicuro che non è
cambiato niente: siete e
rimarrete per sempre le mie commentatrici preferite J.
In
particolare,
ringrazio cullen
isabella (che
ne dici del pensiero di Sirius visto che ti intrigava così
tanto ^^?), Jaily
(Pazzoide Mia, il
“DEMENTEIDIOTACRETINO-CHE-NON-CAPISCE-CHE-LILY-è-SOLO-DI-JAMES!”
mi è piaciuto
da morire xD, e spero che dal ragionamento di Sirius tu abbia capito
che la
canzone di Lily non era per Johnson ma per… ^^. Ti prometto
che al prossimo
capitolo ti rispondo in maniera più approfondita, ora devo
proprio scappare), pikkolina88
(Piaciuto il
ragionamento di Sirius, dato che ci vedevi qualcosa di strano in lui
;)? Cmq,
ti do pienamente ragione “--> James is the best
<--” e non ti
preoccupare, io sclero peggio di te ;) xD) e DanyCullen
(Un tantino
malvagia la ragazza muahahahahahahah ;), cmq, si… un
po’ lunga la strada
ancora, ma ci arriveremo ;) =D).
Inoltre,
il solito
ringraziamento a chi mi tiene ancora tra i suoi preferiti e chi segue
la
storia:
1
- ale90
2 - bittersweet miki
3 - DanyCullen
4 - hp4e
5 - jaily
6 - LaBabi
7 - Lars Black
8 - littleherm_94
9 - marta_cullen
10 - mick_angel
11 - nan96
12 - pikkolina88
13 - pRiNcEss LiLlUzzA
14 - SarahPotter
15 - stellina767
1 - ashleys
2 - chichetta99
3 - felpy90
4 - Frytty
5 - fuckinmind
6 - LadyMorgan
7 - Lars
Black
8 - roby
the best
9 - ValyBrick
Un
bacione a tutti
quanti, scusate ancora se non vi ho lasciato il vostro solito spazio
che vi
dedico sempre, ma oggi vado proprio di fretta! Vi prometto che nel
prossimo
capito risponderò a tutto: ai commenti di questo e di quello
precedente ;)
Alla
prossima!
Un
bacione eco
gigantesco =D
Ciau
Bey
Lovegio92
|
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Capitolo 10 *** Capitolo IX - Avvistamento ***
Va
bene! Avete ragionissima
questa volta! Ho fatto un ritardo madornale nonostante siamo nel pieno
delle
vacanze estive e non si ha un cappero da fare. Purtroppo la colpa
è sia mia sia
della mia ispirazione, in quanto, qualche volta può essere
accaduto che
quest’ultima sia tornata, ma la voglia di scrivere
mancava… Sono un caso
disperato, lo so! Soprattutto in questo ultimo periodo in cui devo
finire gli
esami per la patente europea del computer (mi mancano gli ultimi due
moduli da
fare in un solo esame)…
Spero
comunque che sia la
voglia sia l’ispirazione per scrivere mi tornino presto
perché mi sento male
addirittura io ad aggiornare così in ritardo.
Per
il resto, non voglio
trattenervi oltre e vi lascio alla vostra lettura.
A
dopo ;)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Nono – Avvistamento
«Cosa
diamine ci fate voi qui?» chiede Lily.
Stranamente
non ha ancora urlato, ma immagino non l’abbia fatto
perché non mi ha ancora
visto.
Io
sono praticamente coperto da Remus e Sirius che, prima che Lily uscisse
dal
bagno, camminavano dietro di me, mentre Peter era ed è,
ancora adesso, al mio
fianco.
Remus
ride stupidamente grattandosi nervosamente la nuca.
Riesco
a vedere anche l’espressione di Sirius.
Tiene
il muso a tutti solo perché noi Malandrini non abbiamo
accettato il suo piano.
«Ciao
Lily! È proprio tanto che non ci vediamo!»
commenta quasi isterico Lunastorta,
mentre al suo fianco si affaccia Peter.
Io,
invece, rimango nascosto ancora un po’ dietro Remus e Sirius.
Non
ho ancora la forza di farmi vedere da lei, di vederla e, soprattutto,
di
affrontarla da un mese esatto che ci siamo lasciati.
Che
ci siamo lasciati?
Che
l’ho lasciata.
«Remus…»
Lily ha usato un tono di voce un po’ troppo basso per i miei
gusti.
Evidentemente
sa troppo di quello che dovrebbe sapere.
«Dimmi»
fa scioccamente Lunastorta.
Mi
volto impercettibilmente per vedere la sua espressione, ma mi rendo
conto che,
così facendo, mi scopro troppo dal mio nascondiglio
“umano”.
Così,
dopo un breve sospiro di incoraggiamento, mi mostro anche io alle sue
iridi
verdi.
Proprio
nel mentre mi sto facendo vedere, noto che Lily aveva preso aria nei
polmoni
per parlare.
Ma,
dopo che i suoi occhi si scontrano con i miei, non pronuncia niente.
Come
se le parole le fossero morte in gola.
E
continua a fissarmi con tanto di occhi sgranati e stupiti.
«Ciao…»
riesco a dire timidamente.
Non
capisco perché all’improvviso anche a me le parole
cominciano a morire in gola
proprio nel momento in cui mi trovo di fronte a lei.
Già…
ora mi trovo di fronte a lei e riesco a vederla meglio di prima, quando
era
molto lontana da me.
Come
da protocollo è rimasta immutata dal mese scorso: bellissima
come sempre.
L’unica
cosa che noto è un filino di ciccia in
più che non aveva quando stava
con me.
Evidentemente,
essere fidanzata con Johnson non è poi così
salutare come tutti credono…
figurarsi, allora, come me la dovrei ritrovare fra un paio di anni dopo
il suo
matrimonio con quello sgorbio sovraumano.
All’improvviso,
però, sembra che si stia riprendendo dallo shock iniziale
dopo la mia comparsa.
«Oh…»
fa trasformando il suo sguardo in pura delusione
«… a quanto pare siete
arrivati al completo» continua incrociando le braccia sotto
il seno.
Sirius
sbuffa.
«Veramente
siamo qui dall’inizio di questa stramaledettissima
serata» dice mettendosi
nella stessa identica posizione di Lily.
Quest’ultima,
invece, dopo quest’affermazione, sbianca.
«D
– davvero?» chiede balbettando tra
l’incredulità e la paura.
Paura
di che, poi?
Non
riesco a capire…
E
dallo sguardo che ci lanciamo io, Remus e Peter, anche loro sono
rimasti
parecchio confusi dallo strano comportamento di Lily.
«Certo!
E, se devo dare un mio giudizio, tra tutte le feste che il Ministero ha
dato,
questa è sicuramente la più noiosa in
assoluto» continua Felpato dopo aver
sbuffato per la seconda volta (ma non per questo l’ultima).
Sposto
lo sguardo su Lily e la vedo ghignare sadicamente.
No!
Qualsiasi
cosa che hai da ribattere, non dirla, Amore Mio!
Sirius
è già abbastanza incazzato per fatti suoi e per
colpa nostra… se ti ci metti
anche tu, questa è la buona volta che mi castra…
Rabbrividisco
al solo pensiero…
Bleack!
«Mi
pare ovvio che tu ti stia annoiando…» comincia la
mia piccola Bibi «… se non ci
sei tu sul palco e al centro dell’attenzione di tutti, non
vale la pena di
festeggiare… vero Black?» conclude con un perfetto
ghigno da Malandrina in
carriera.
Non
riesco a nascondere un sorriso vincente.
Lily
rimarrà sempre legata a me: l’ho segnata
nell’animo e lei, oramai, non cambierà
più.
Al
mio fianco, però, non c’è chi la pensa
come me.
Sirius
sta fumando di rabbia dalle orecchie.
«Brava!»
dice alzando notevolmente la voce «Hai colto nel segno!
Però, più che non
essere al centro dell’attenzione di tutti, mi ha fatto rabbia
la mia carriera
di ottimo Auror rubata da un Man…».
«Allora?
Come vanno le cose, ora?» urla Remus per coprire la voce di
Sirius prima che io
e Peter ci buttassimo a capofitto su Felpato rovinando a terra per
ammutolirlo.
Alzo
lo sguardo su Lily che ci sta fissando tutti e quattro con un
sopracciglio
alzato alla moda di Minnie (per chi avesse dimenticato i fantastici
sette anni
ad Hogwarts, Minnie è la professoressa Minerva McGranitt),
segno che sta
intuendo qualcosa di veramente troppo.
Poi
posa di nuovo i suoi occhi verdi su Remus ed, improvvisamente, vedo il
suo
sguardo rattristarsi.
«Non
voglio essere cattiva con nessuno, Remus, ma tu mi hai davvero sorpresa
con il
tuo comportamento» comincia la piccola Bibi.
Lunastorta
la guarda stralunato ed anche io non riesco ad evitare uno sguardo
incuriosito.
«Insomma,
potevo aspettarmelo da Black e Potter…»
abbasso lo sguardo.
L’uso
del cognome… nemmeno ad Hogwarts mi ha fatto così
male.
«…
ma da te proprio no. Lasciare le persone che si amano,
così… da sole. Completamente
da sole!» continua Lily sottolineando fortemente la parola
“completamente”
«Insomma, io sto benissimo. Di certo molto meglio di tua
madre. Come hai potuto
abbandonarla quando sta così male?» chiede la
piccola Bibi colpendo nel segno
per la seconda volta esattamente come solo lei è in grado di
fare.
Purtroppo,
però, lei non conosce la verità per filo e per
segno, di conseguenza non è
colpa sua se adesso sta facendo sanguinare in questo modo la ferita di
Remus.
In
fondo, lo rimprovererebbe chiunque per il suo comportamento se questo
“chiunque” non avesse la verità in mano
come noi Malandrini.
Vedo
Lunastorta abbassare lo sguardo mortificato, riuscendo a nasconderlo
dietro
quei ciuffi dorati.
Lily,
invece, è davvero delusa ed arrabbiata.
Essendo
stati lei e Remus amici per la pelle (ma così tanto che io
mi sono addirittura
ingelosito), Lily sarà stata una delle prime persone ad aver
saputo che
Lunastorta aveva abbandonato sua madre.
Infondo,
anche lei ha avuto il piacere di conoscere bene la madre di Remus.
È
una donna così gentile e delicata.
A
lei è piaciuta molto quando, qualche anno fa, Lunastorta ci
chiese di venire a
casa loro per fare una visita ad entrambi e per stare tutti insieme
dato che:
lei era malata e lui aveva appena passato la notte di luna piena.
All’improvviso,
però, Lily apre di nuovo la bocca per parlare, destandomi da
quei bei ricordi.
Ma
non le permetterò di fare ancora del male inconsciamente.
Se
deve ferire qualcun altro, quello sarò io.
Mi
alzo fulmineo ma…
«Comunque
sto bene. Benissimo» Remus, ormai al mio fianco, mentre Peter
e Sirius sono
ancora mezzi tramortiti a terra, alza di nuovo lo sguardo su di lei.
Io,
invece, non ho mai smesso di guardarla.
Istantaneamente
sposta lo sguardo su di me e sento il cuore accelerare.
«Se
è vero che siete stati qui tutta la serata, avrete
sicuramente sentito quello
che il mio fidanzato ha annunciato una mezz’oretta fa,
circa» dice sadica,
affatto mortificata dagli effetti che il ricordo della proposta di
matrimonio
hanno su di me.
E
questo mi fa una rabbia assoluta che si va a fondere con la gelosia.
Vedo,
con la coda dell’occhio, Remus sorridere con gli occhi lucidi
al mio fianco.
«Si…
abbiamo sentito. Congratulazioni, Lily!» dice sinceramente
felice per lei.
«Per
quanto poco possa durare questo matrimonio» aggiungo a bassa
voce io sapendo
quale inferno stavo per scatenare.
Di
fatti, immediatamente dopo, vedo Lily diventare rossa di rabbia.
«Come
ti permetti, idiota?» mi urla e all’improvviso mi
sento di nuovo un ragazzino
di quattordici anni che fa infuriare la sua compagna solo per far
ridere i suoi
amici e divertire se stesso.
Peccato
che adesso le parole che lei pronuncia non mi scivolano più
via come quei
tempi, bensì mi tagliano il cuore ancora di più.
Ma
non ho per niente voglia di dargliela vinta.
Lei,
questo Johnson non lo conosce nemmeno da una settimana, ne sono certo.
E
adesso si sposano addirittura, mentre io, per avere la certezza di non
rovinare
niente e di avere un rapporto eternamente felice con lei, ho dovuto
aspettare
per ben tre anni.
Tre
anni buttati al vento.
Perché
io ero pronto per chiederglielo… ma McCullen mi ha
anticipato sul tempo.
«Mi
permetto eccome!» rispondo io equilibrando il mio tono di
voce con il suo «Tu
questo Auror del cappero lo conosci da nemmeno una settimana e
già ti sposi con
lui?».
La
vedo stringere i pungi e digrignare i denti, mentre al mio fianco Remus
è
sempre più preoccupato per il mio collo.
«E
tu che cosa ne puoi sapere da quanto conosco Michael?».
«Ma
sentila! “Michael”! “Michael”!
“Michael”!» rispondo imitando la sua voce
nel
momento in cui ha pronunciato il nome di quel gran bastardo.
«Che
cosa c’è di strano se pronuncio il suo nome? Ti
ricordo che è il mio fidanzato!
E da questa sera è anche ufficiale!».
«Tsk!»
faccio schioccare la lingua infastidito.
«E
poi, posso averlo conosciuto ieri come posso averlo incontrato la
settimana
scorsa o un mese fa o, addirittura…» fa un piccolo
sorrisetto maligno «… prima
di un mese fa»
continua.
«Non
l’avresti mai fatto!» ribatto io alzando
notevolmente la voce.
Ho
capito dove vuole andare a parare con questa affermazione, ma Lily non
mi ha
mai tradito.
Senza
contare che, quando stavamo ancora insieme, lei mi diceva sempre tutto:
dove
andava, con chi ci andava, le persone che incontrava o con cui
stringeva amicizia.
Lei
mi rendeva sempre partecipe di tutte le cose che faceva
perché sapeva che non
avrebbe portato altro che un consolidamento maggiore del nostro
rapporto.
«Sai,
avrei detto la stessa cosa di te, il mese scorso. Evidentemente ci
sbagliavamo
entrambi!» continua.
Poi,
però, fa una pausa lunga aspettando forse una mia risposta
che, invece, non ho
voglia di darle.
Perché,
nella risposta che lei mi darà dopo che io avrò
aperto bocca, ci potrebbe
essere davvero la verità e sono convinto che saperla mi
farebbe stare peggio.
Mi
va bene così: non mi interessa sapere quando lei e Johnson
si sono incontrati
per la prima volta ed hanno parlato.
Tanto,
alla fine, riuscirò a salvarla dal quel gran figlio
di….
Ghigno
per un momento, però.
Ho
detto che la lascerò andare per ora, ma
non significa che questo duello
lo vincerà lei.
«Mi
piacerebbe dirti che ti trovo in forma, ma non sarei sincero»
ghigno ancora di
più notando la sua espressione sempre più
indignata ed offesa «Hai messo su
qualche chiletto!» concludo con un sorriso a trentadue denti
che rispecchia
perfettamente la mia momentanea sfacciataggine.
Noto
che stringe sempre di più i pugni, ma per mia grande
sorpresa (e fortuna,
aggiungerei, anche), si calma subito dopo.
«Sempre
meglio che avere una coscienza sporca come la tua» mormora
seria prima di
superarci e camminare lungo il corridoio.
Sottolineo
ancora una volta quanto già ribadito precedentemente: Lily
sa perfettamente il
fatto suo.
E,
in questo caso, mi ha fatto passare completamente la voglia di vincere
anche
questo duello, perché so che, qualsiasi altra cosa
dirò, lei avrà sempre da
ribattere e mi farà sempre più male.
«Ora,
se volete scusarmi, devo raggiungere il mio fidanzato. Non ho la minima
intenzione di abbandonarlo proprio nel
periodo più bello della nostra
vita» conclude prima di allontanarsi dal gruppo.
Chissà
perché sento che questa frase abbia un doppio senso che mi
viene violentemente
sbattuto in faccia.
Lei
non ha intenzione di lasciare da sola la persona che ama… al
contrario di me…
che, invece, l’ho abbandonata nel bel mezzo della nostra
bellissima relazione…
La
vedo camminare verso la fine del corridoio dove
c’è la porta più grande che la
conduce alle scale e, quindi, alla festa ed, infine, inevitabilmente, a
Johnson.
«Ehi,
Evans!» dice all’improvviso Sirius per grande
sorpresa di tutti quanti.
Io
e Remus ci voltiamo verso Sirius e Peter, e notiamo che Felpato si sta
alzando,
mentre Codaliscia rimane ancora a terra.
Mi
giro di nuovo verso Lily e vedo che si è bloccata proprio
con la mano sulla
maniglia della porta, fissandoci, incuriosita da ciò che
potrebbe dire Sirius.
Questo,
una volta tiratosi su ed aggiustatosi per bene, alza lo sguardo
celestino su di
lei e ghigna.
«Mi
è proprio piaciuto lo spettacolino che hai fatto»
conclude Felpato alludendo
alla canzone “Parlo con te” che Lily ha cantato
prima.
Da
lontano riesco a capire il pallore incredibile che l’ha colta
in un solo
istante.
Poi
mormora un “grazie” molto debole e scompare dietro
la porta.
E,
all’istante, mi torna in mente l’intera
conversazione che ho avuto con i miei
Malandrini prima in bagno.
Sirius
era ed è convinto che Lily sia ancora innamorata di me, ma
che abbia accettato
di sposare Johnson per dimenticarmi molto più facilmente.
Il
suo ragionamento non fa una piega, anche perché non avrebbe
senso dedicare una
canzone il cui oggetto è una coppia sfaldatasi
così, al proprio fidanzato che
questa sera riceveva la promozione a lavoro, dal capo
in persona.
Tra
l’altro, come si fa a dimenticarsi di una persona amata e con
cui hai passato
quasi quattro anni della tua vita insieme, in un solo mese?
Non
è possibile.
Sono
convinto che come non ci sono riuscito io, non ce l’ha fatta
nemmeno lei.
Volto
lo sguardo verso Sirius e noto che mi sta sorridendo incoraggiante.
Rimango
qualche altro secondo a fissarlo senza capire.
Poi,
all’improvviso, mi arriva l’illuminazione: Sirius
aveva compreso quello che
volevo fare con Lily, ma, essendosi reso conto che non avevo armi per
batterla
a questo duello, è intervenuto al mio fianco.
Gli
sorrido ringraziandolo.
McCullen,
infondo, aveva ragione: siamo proprio telepatici io e il mio caro
fratellino.
…
«Giuro
che quando sarà ad Azkaban, gli farò una visita
per strozzarlo con le mie mani
solo in ricordo di quanto ci sta facendo aspettare!» proclama
Sirius sbattendo
ancora una volta un pugno sul tavolo.
Dal
prezioso incontro che abbiamo avuto con Lily, siamo subito usciti dal
lungo
corridoio e siamo tornati nel salone dove si teneva la festa.
Abbiamo
chiesto un po’ in giro se era successo qualcosa di anomalo,
qualcosa di strano,
ma, a quanto pare, nessuno si è mosso da quella stanza oltre
noi e persone che
tornavano a casa.
Tra
l’altro, Johnson è ancora qui a stringere mani a
destra e a manca con l’ormai
inseparabile Lily al suo fianco, senza essersi spostato mai.
Quindi
ci siamo riaccomodati ad un altro tavolo bianco ed abbiamo ripreso ad
aspettare.
Oramai
si sta facendo strada, nelle nostre menti, che Johnson possa aver
rinunciato al
piano contro il Ministro.
Ma,
lo stesso, non abbassiamo la guardia.
Continuiamo
a controllare ovunque e chiunque, soprattutto Mister
Celebrità (che, in un
ambito normale saremmo o io o Sirius, ma, in questo caso, è
Johnson).
Io,
dal canto mio, non riesco più a togliere gli occhi di dosso
da Lily.
È
troppo bella e mi fa battere il cuore troppo velocemente
perché io possa
ignorarlo, ma, almeno non percepisco più il dolore acuto di
prima.
Forse
mi sto abituando ad ammirarla dall’esterno della sua vita,
invece che
parteciparne direttamente.
Sospiro.
Questi
pensieri mi rendono troppo filosofico ed è una cosa che
nuoce alla figura di
James Potter.
«Usciamo?»
propone Peter.
«E
dove?» chiede nervoso Felpato.
Remus
sospira.
«Forse
Codaliscia ha ragione: magari da fuori notiamo qualcosa di
più importante».
Senza
aggiungere altra parola, mi alzo.
Non
ho proprio voglia di perdere tempo a discutere se uscire convenga o
no…
Passiamo
ai fatti una volta per tutte!
Subito,
però, tre paia di sguardi curiosi si posano su di me.
«Beh?
Non dobbiamo uscire?» chiedo.
Remus
sorride, Peter è completamente soddisfatto e Sirius sbuffa
sonoramente, mentre
tutti e tre spostano le loro sedie per alzarsi e seguirmi su per le
scale per
uscire.
Mi
fermo e mi volto verso i miei amici rimasti abbastanza indietro in
confronto a
me e, nel frattempo, vago con lo sguardo sul salone.
Niente
è mutato dall’inizio della serata.
Tutto
si è mantenuto in perfetta
“conservazione” dai vari usi che gli invitati
facevano degli oggetti.
Ad
un certo punto, però, il mio sguardo si blocca su un piccolo
cerchio di persone
che parlano fra di loro.
Ci
sono varie coppie, ma quelle che colgono di più la mia
attenzione sono: il
Ministro con sua moglie che parlano con Johnson e Lily.
Ma
lei è pensierosa.
Mentre
il Ministro, sua moglie e Johnson parlano animatamente di qualcosa di
divertente (dato che stanno ridendo tra una parlata e
l’altra), Lily fissa
l’intero salone con uno sguardo serio.
Poi,
le sue due iridi verdi arrivano sulle scale ed, inevitabilmente, si
scontrano
con le mie.
Ci
fissiamo per un secondo che pare un’eternità, ma
è stato il momento più bello
di tutto quel mese.
È
un istante, ma basta per farmi palpitare il cuore ancora di
più, mentre tutto
il salone e le persone che vi erano dentro spariscono e rimaniamo
solamente io
e lei.
Ci
osserviamo come se fosse la prima volta che ci siamo incontrati.
Il
mio marrone nel suo verde e il suo smeraldo nel mio nocciola.
Il
mio cuore sta ancora battendo non so quante volte al secondo e mi sento
in
Paradiso solo perché il suo sguardo, ora, è
incatenato al mio, nonostante
riesco a leggere una grandissima nota di delusione attraverso esso.
Le
sorrido debolmente nella speranza di incoraggiarla un po’,
sebbene tutti gli
eventi dello scorso mese ci abbiano sopraffatti completamente.
La
vedo addolcire il suo sguardo per poi farlo fuggire dal mio.
«Ohi!
Ramoso? Andiamo?» mi chiede Sirius dopo che mi ebbe superato,
subito seguito da
Codaliscia e Lunastorta.
Io
annuisco debolmente prima di dare un’altra fuggevole occhiata
al quartetto che
parla nella speranza di rivedere le sue iridi verdi di nuovo nelle mie.
Ma,
dato che Lily si ostina a non guardarmi più, mi volto e
ricomincio a salire le
scale.
Usciamo
fuori e l’aria fresca della sera tardi mi schiaffeggia
piacevolmente, quasi
volesse aiutarmi a liberarmi dai miei svariati problemi e dagli ultimi
eventi
di questa serata.
Inspiro
profondamente ed espiro, sentendomi per un nano secondo libero da tutto.
La
stessa sensazione che provo ogni volta che mi libro in aria con la mia
scopa.
In
effetti, è davvero un sacco di tempo che non volo e
l’emozione che solo il mio
manico di scopa in aria mi da, mi manca da morire.
Dovrei
farlo uno di questi giorni, per schiarirmi meglio le idee e liberarmi
per un
momento la mente dalle troppe preoccupazioni.
Peccato
che McCullen è stato fin troppo chiaro e ci ha proibito di
uscire per rimanere
meglio nascosti.
Sbuffo.
Mi
dimentico troppo facilmente di tutto.
Stranamente,
però, Lily non riesco proprio a togliermela dalla testa.
«Oh!»
esclama soddisfatto Sirius «Ci voleva una bella boccata
d’aria!» continua
sorridendo.
Riporto
le mie attenzioni sui miei Malandrini e, tutti e tre, fanno la stessa
cosa che
ho fatto io non appena ho avvertito l’aria fresca sul mio
viso.
Li
noto molto più rilassati di prima.
Ci
sorridiamo a vicenda per cercare anche di farci ancora più
coraggio tra di noi.
Poi
ci incamminiamo verso la grande fontana di fronte l’entrata
del Ministero.
Ci
sediamo sul muretto esterno della fontana continuando ad osservare
l’entrata e
le persone che escono ed entrano.
Sirius
rimane in piedi.
Si
è scocciato di stare sempre seduto.
Io,
invece, prima mi accomodo, poi mi alzo di nuovo affiancandomi a
Felpato, di
fronte a Lunastorta e Codaliscia.
«Ma
se avevi una faccia che diceva tutto tranne di voler uscire»
proclama Remus
rivolgendosi a Sirius per cercare di cambiare argomento ed evitare di
stare
sempre sugli stessi oggetti di discussione: McCullen, missione, Johnson
e,
adesso, anche Lily.
«Io?!»
si indica tanto innocentemente quanto sconcertato Sirius.
Remus
sbuffa.
«Si
tu! Hai anche risposto scortesemente a Peter» continua
testardo.
«Remmino,
se non la finisci con queste manie di gentilezza e cortesia,
sarò costretto a
sputarti in un occhio esattamente come feci con mia madre prima che me
ne
scappai di casa» lo minaccia sadicamente Felpato.
Io
scoppio a ridere.
Quell’episodio
non me lo dimenticherò mai!
In
effetti, non ho assistito in prima persona alla scena, ma da come me
l’ha
raccontata Sirius la sera stessa che si presentò a casa mia
con un misero zaino
in spalla ed una guancia rossa quanto una mela…
beh… non si può scordare!
Anche
Peter, adesso, sghignazza divertito, mentre Remus sbuffa ancora di
più.
«Ci
devi solo provare, Felpato, e poi vedi sta notte che cosa ti
combino…» dice
allusivo.
Poi
ghigna esattamente come facciamo io e Sirius.
Da
perfetti Malandrini.
Il
problema, però, sta nel fatto che Remus non ghigna mai per
sadica cattiveria, e
quando lo fa, allora, è evidente che
c’è da preoccuparsi.
«…
altro che le corna affilate di James e rimanere appeso ad una parete
per tutta
la notte!».
Piccolo
ghigno da parte mia.
L’ultima
volta che ci siamo picchiati io e mio fratello, ho avuto la meglio io e
l’ho
tenuto appeso per le mie corna ad una parete per tutta una notte,
mentre Peter
si sganasciava dalle risate e Remus scattava foto ricordo da qualsiasi
prospettiva.
Già!
Perché
di solito è Felpato che ha la meglio su di me…
Ma
io sono pur sempre James Potter, no?
«La
prossima Luna Piena ti sbudello, ti sgozzo, ti stritolo, ti squarto, ti
dilanio, ti mastico e ti sputo, ti modello come se fossi un pezzo di
pongo, ti
taglio a fettine, ti butto nell’acqua
bollente…».
«Si,
e poi ci fai lo stufato di cane bagnato!» concludo io
causando le risate mie,
di Remus e di Peter fino allo sfinimento, mentre Felpato incrocia le
braccia al
petto e con un broncio lungo quanto l’America dice:
«Si,
si, si… bravo! Prendimi in giro e ridi pure di
me… poi sta sera facciamo i
conti!» minaccia ancora offeso.
Io
mi ridimensiono di nuovo, tornando dritto, dato che le troppe risate mi
avevano
costretto a piegarmi in due.
Apro
la bocca per rispondere, ma qualcosa di molto più importante
attira la mia
attenzione.
Vedo
dei mantelli neri.
Mantelli
neri che solo delle determinate e particolari persone indossano.
«Ragazzi»
li chiamo in un sussurro forte abbassandomi e tirando giù
con me anche Felpato.
«James,
cosa c’è?» chiede Remus allarmandosi.
Io
alzo un dito verso la direzione in cui ho visto i mantelli.
«Guardate
la…» sussurro, mentre anche Lunastorta e
Codaliscia si abbassano come me e
Sirius.
Con
la coda dell’occhio vedo Remus e Peter strabuzzare gli occhi,
mentre Felpato
digrigna i denti.
Prova
lampante che non ho sbagliato a pensare quello che ho pensato al primo
istante.
Eccoli!
Sono
arrivati i…
«Mangiamorte…»
sussurra Felpato fra i denti ancora stretti.
Ed
eccoci qui… finalmente da
questo capitolo comincia un po’ di azione per non rammollirci
con le continue
lagne di James su Lily ecc. ecc. (sono proprio malvagia con lui U.U).
Povero.
Cmq,
purtroppo per la mia
continua mancata ispirazione non ho molto da dirvi se non, SOPRATTUTTO,
scusarmi immensamente con voi per il ritardo che ho fatto! Mi dispiace
un
sacco! Davvero! Anche perché so perfettamente come ci si
sente ad aspettare
l’aggiornamento di una storia tanto attesa (oggi sono molto
modesta U.U)
Spero
siate numerosi anche
questa volta a commentare e vi chiedo umilmente perdono se, anche
questa volta,
non sarò larga nei ringraziamenti come mio solito.
Passando,
per l’appunto, ai
ringraziamenti:
- Jaily:
la mia fantastica Pazzoide, prima in assoluto a recensire e
così brava che l’ha addirittura
rifatta… ahahahahahahah… sei un mito tesoro!
Sappilo! La storiella che ti sei fatta è
fantastica… bella, a lieto fine e divertente! Fantastico, no
J?
Cmq, ti posso rispondere tranquillamente alla domanda che hai fatto
perché non ti anticiperei niente: no, Lily non ha sentito un
tubo della conversazione dei Malandrini e penso tu l’abbia
capito anche da questo capitolo. A proposito? Cosa ne pensi? Dal
prossimo comincia la vera azione… e poi…
uhuhuhuhuhuhuhuhuh… non vedo l’ora di arrivare a
scrivere quei momenti che ho in mente. Sono proprio malvagia!
Muahahahahahahahahahahahahahah…!!! Soprattutto con
James… infatti, non credo che farò la voce fuori
campo per dirgli di riprendersi… Muahahahah… deve
soffrire ancora un po’ prima…
uhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuh… vabbè, a quanto pare
hai mischiato qualcosa di Pazzo più a me che a James xD!
A presto, tesoro!
Un bacione colossale
P.S. Sul fatto che tu abbia sognato che io aggiornavo, mi viene da
pensare una cosa… non è che sei sensitiva? O
addirittura ti stanno venendo i poteri magici come quelli di Lily?
Perché se è così, li voglio anche io!
Capito? xD
- Ale90:
Ehi, ciao! Bentornata! Ma figurati… anzi, sono
così contenta che tu sia tornata a recensire! Brava, brava!
E non preoccuparti nemmeno della lunghezza della recensione, mi sarebbe
piaciuta comunque la tua anche se mi avessi scritto due righe e basta.
Si, il cognome di McCullen ricorda qualcosa… io non ho letto
i libri della Meyer, ma sono nella mia luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga lista
da leggere xD. Però ho visto il primo film e, dato la mia
scarsissima fantasia nell’inventare i nomi, beh…
ho fatto un miserissima modifica e l’ho
utilizzato… Spero non ti crei problemi se ho passato il
cognome del caro Eddy (anche se modificato) dal bene al male
xD…
Ma tu, quanti capitoli insieme ti sei letta? In effetti, il quinto
capitolo non è dei più felici che ho pubblicato
e, soprattutto, non sei la prima che dice una cosa del
genere… qualche altro ha pensato di entrare nella storia e
schiaffeggiare James… ma, credo, che gli basti la mia
crudeltà verso di lui…
uhuhuhuhuhuhuhuhuh… in questa storia sono malvagia xD!
Grazie millissime per i tuoi complimenti sul mio modo di scrittura, e,
devo dire, che mi ha fatto ridere il paragone della tua
curiosità con una scimmia xD!
A presto, spero ^^
Ciau
- bittersweet
miki:
Ahahahahahahah… si, devo dire che anche a me piace il James
geloso da morire! Infatti credo che incrementerò ancora di
più questo tipo di scene, tanto per essere ancora
più cattiva con il povero Potter che in questa storia, fino
ad ora, sta soffrendo come un cane (ecco perché da qui si
comincia con un po’ d’azione, altrimenti ci
rammolliamo tutti come lui xD).
Sono proprio contenta che questa ficcy ti piaccia in questo modo e che
pensi che non possa far altro che migliorare… in effetti, ho
parecchie cose in mente che devo ancora ordinare per bene!
Per il ritardo, nessuna scusa… non ti devi preoccupare! Se
tu chiedi perdono per il ritardo che avresti fatto, io che dovrei fare?
Spararmi?
Beh, spero di no, vero? xD…
Vabbè, credo di aver dato di matto fin troppo.
Ci sentiamo presto ^^
Ciau
- pRiNcEss
LiLIUzzA:
Amore Mioooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo, sei tornata!
Oh, che bello che bello che bello che bello che bello che bello che
bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che
bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che
bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che
bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che
bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che
bello che bello che bello che bello che bello che bello che
bello… !!! Uhuhuhuhuh… sono troppo contenta! E,
per favore, smettila di chiedere scusa perché se tu hai
fatto tardi… io, allora? xD! Infatti, quella che deve
chiedere perdono sono io! Avevi detto che ti sarebbe piaciuto
così tanto leggere presto l’aggiornamento, invece
io ho fatto proprio la cattiva! Mi dispiace un sacco, sai?
Cmq, spero ti sia piaciuto anche questo nuovo capitolo. Qui,
finalmente, inizia la tua agognata azione =D, contenta?
Si, in effetti, Lily ha dato un bel colpo basso al povero James che sta
già sorbendo di tutto e di più… ma
lì, infondo, infondo… moooooooooolto
infondo… c’è la mente malvagia
dell’autrice che ancora ha qualche bel pasticcio che le passa
per la testa per quei due… vedrai, vedrai!
Per quanto riguarda i Malandrini, anche a me piacciono molto in questi
momenti riflessivi o d’avventura… e, tra un
po’, arrivano anche quei momenti divertenti! Non vedo
l’ora di postarli (sempre se la mia ispirazione si decide a
tornare dall’America -.-‘)
Cmq, appena torna, ti prometto che vado subito a recensire il tuo
ultimo capitolo… perché non voglio fare niente
fatto male, soprattutto una recensione destinata a te e alla tua
stupenda storia! (A proposito, ricordati che mi hai promesso i momenti
rosa molto presto ;) )
A presto, Mia Adorata… spero che tu non avrai più
problemi con l’ispirazione perché, come avevi
detto tu e posso confermare io, è davvero orribile!
Un bacione colossale!
Ciau
Passiamo,
ora, alle fantastiche
persone che tengono questa storia tra i loro preferiti:
1
- ale90
2 - BabyFairy
3 - bittersweet miki
4 - DanyCullen
5 - hp4e
6 - jaily
7 - LaBabi
8 - Lars Black
9 - lily D G
10 - littleherm_94
11 - marta_cullen
12 - mick_angel
13 - nan96
14 - pikkolina88
15 - pRiNcEss LiLlUzzA
16 - SarahPotter
17 - stellina767
E
coloro che, invece, la
seguono semplicemente:
1 - ashleys
2 - Azah
Black
3 - chichetta99
4 - ElseW
5 - felpy90
6 - Frytty
7 - fuckinmind
8 - jacopo25
9 - Lars
Black
10 - Nikki
Potter
11 - ValyBrick
Ringrazio
infine, e come
sempre, tutte le altre persone che semplicemente leggono la mia storia
ed
aspettano ogni volta un aggiornamento: Grazie J
Un
bacio
Lovegio92
|
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Capitolo 11 *** Capitolo X - Sopra il Salone ***
(QMNSHDF) Capitolo X - Sopra il salone
Buongiorno!
Eccomi
di nuovo ad
aggiornare. Questa volta non ho impiegato molto tempo perché
(come già
anticipato a P.L.) la mia ispirazione ha deciso di cominciare a farsi
risentire... non è del tutto tornata dall’America,
ma ogni tanto telefona xD
Vabbé,
da questo
capitolo comincia UFFICIALMENTE l’azione!
Divertitevi
e non
mangiatevi troppo le unghie =P J
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Decimo – Sopra il salone
Il
mio cuore continua a battere all’impazzata.
Ora
più che mai sono sicuro che creperò di infarto da
un momento all’altro per
tutti i balzi improvvisi che gli sto facendo prendere.
Siamo
ancora nascosti dal bordo della fontana, mentre in lontananza vediamo
questi
tre… quattro… no, cinque (boh non riesco a
contare bene da questa distanza)
mantelli neri tutti insieme all’angolo più buio
del Ministero.
Dietro
quell’angolo ci deve essere un vicolo cupo, e immagino sia
anche cieco.
Non
capisco come dovrebbero entrare in azione.
Di
certo se entrassero così di punto in bianco verrebbero
subito riconosciuti e
sarebbero arrestati mandando in fumo l’intera operazione.
E
se, invece, è proprio questo quello che prevede il loro
piano?
Se
loro fossero solo le esche per concentrare l’attenzione di
tutti i presenti su
un soggetto che non sia il Ministro, mentre altri collaboratori tentano
di
ucciderlo?
Faccio
presente l’ipotesi ai miei amici.
«Non
credo» risponde Lunastorta.
«Perché
no? Potrebbe essere possibile» contesta Sirius.
«Perché
non hanno bisogno di un’altra esca per attirare
l’attenzione di tutti quando
c’è ancora Johnson come protagonista della
serata» fa notare logicamente Remus.
Giusto!
Perché
il grandissimo James Potter non ci ha pensato prima?
Annuisco.
«Quindi?»
chiede Peter.
«Quindi
cosa?» sbotta nervoso Felpato.
«Cosa
facciamo?» aggiunge Codaliscia.
Rimaniamo
in silenzio a riflettere senza smettere di guardare i Mangiamorte
nascosti
nell’ombra, ma non per questo invisibili ai Malandrini.
Non
riesco ancora a capire quale possa essere il loro piano per entrare, ed
è
proprio questo che mi freme impedendomi di pensare a qualche modo per
reagire.
«Non
vorranno mica entrare alla carica dentro il Ministero e lanciare
incantesimi a
destra e a manca nella speranza di colpire il Ministro?»
chiede sarcastico
Sirius sottolineando il fatto che stava cominciando a stancarsi di
quell’attesa.
Fantastico!
Ci
mancherebbe solo che quei bastardi facessero una sciocchezza del genere.
Ucciderebbero
troppi innocenti!
Senza
contare che tra questi innocenti c’è anche lei…
ed io non posso farle
rischiare così tanto!
«Nemmeno
questa sarebbe una possibilità da tenere in
conto.» afferma Lunastorta «Il
tutto mi sembra organizzato in maniera troppo perfetta
perché ora,
all’improvviso, possano mettersi a fare una mossa
così avventata e sprovveduta
senza avere, tra l’altro, la certezza massima che a fine
missione il Ministro
sarà deceduto».
Ancora
una volta non capisco perché mi ritrovo certi geni come
amici.
Insomma…
io sono James Potter!
E
non vi spiego altro perché, praticamente, ho già
detto tutto!
In
compagnia di certi “testoni”…
andrà a finire che diventerò secondo in
qualcosa…
Porca
Puzzola! Concentrati Potter!
penso.
Ma
lo sbuffo di Sirius mi distrae di nuovo, il quale prova,
inequivocabilmente,
che non aveva altro con cui ribattere contro Remus.
Per
quanto riguarda Lunastorta, invece, rimane concentrato, ma non tiene
più lo
sguardo sulle figure incappucciate.
Anche
io ho completamente spostato lo sguardo dai Mangiamorte ed ora, come
Sirius,
sono intento ad osservare Remus nel mentre sta ragionando.
L’unico
che ancora spia timidamente è Codaliscia.
«Non
riesco a capire…» sussurra dopo un po’
anche Lunastorta dando voce ai miei
stessi pensieri di qualche secondo fa.
«Nemmeno
io» ammetto, infine, osservando attentamente le reazioni dei
miei amici: Sirius
sbuffa ancora una volta.
La
mente principale dei nostri piani (“piani” non
“scherzi”, c’è una bella
differenza di mente rispettivamente tra quella di Lunastorta e quella
di
Felpato) era sempre Remus, ma era pur sempre e, comunque, aiutato da
qualche
mio suggerimento.
Sirius
e Peter, invece, erano le braccia dei nostri lavori, cui mi assommavo
anche io.
Perciò,
sapere che né io né, soprattutto, Remus abbiamo
capito una Pluffa di tutta
questa situazione, non è una bella notizia per Felpato.
Remus
prende fiato.
Sta
per dire qualcosa, ma un “Ehi!” di richiamo lo
anticipa.
Con
i cuori in gola, ci precipitiamo di fianco a Codaliscia.
«Che
succede?» chiede subito Sirius ansioso come non mai.
«Si
stanno muovendo» afferma Codaliscia.
E,
di fatti, è vero.
Si
stanno spostando verso quello che, presumo, sia il vicolo buio e cieco.
«Dobbiamo
seguirli!» esclamo all'istante io.
Non
possiamo assolutamente permetterci il lusso di perderli di vista.
«Aspettate!»
ci blocca Lunastorta, dato che al mio fianco subito si era schierato
anche
Sirius.
«Remus,
non possiamo aspettare! Non c’è tempo!»
rispondo.
«E
se ci avessero scoperti e si fossero nascosti la dietro per tenderci un
agguato?» chiede prudentemente Remus.
Seguono
istanti di silenzio in cui, anche Peter si alza dal piccolo
nascondiglio, in
effetti troppo in vista per essere anche solo considerato come tale, e
raggiunge Remus di quei due o tre passi che lo distanziavano, mentre io
e
Felpato siamo ancora più lontani.
«In
quel caso…» risponde allora Sirius trasmettendo
sicurezza dal suo sguardo
ghiacciato «… gli faremo ancora di più il
culo a strisce!» esclama
subito dopo.
Rimane
immobile, nonostante so che, dopo quest’affermazione, avrebbe
voluto voltare le
spalle a Remus e Peter e ricominciare a correre verso la parte dove
sono
spariti i Mangiamorte.
Ma
non lo fa, perché vuole aspettare una risposta che, entrambi
sappiamo, sarà
affermativa.
Di
fatti, subito dopo anche Lunastorta tira fuori la bacchetta dalla tasca
con
determinazione, esattamente come me e Felpato, mentre Peter
è ancora un po’
insicuro.
Ma
sono convinto che, una volta iniziata la lotta, si sentirà
anche lui molto più
convinto di queste tesi.
«Andiamo!»
afferma Remus prendendo a correre verso di noi.
Non
ce lo facciamo ripetere due volte e ci voltiamo di nuovo verso il
vicolo buio.
Sento
dietro di me i passi della corsa di Remus e quelli di Peter che seguono
me e
Felpato.
Arriviamo
al muro esterno del vicolo e ci spiattelliamo sopra per nasconderci.
Procediamo
di lungo e, presto, raggiungiamo, uno dietro l’altro, lo
spigolo dell’angolo.
Il
primo ad affacciarsi cautamente è Sirius.
Dopo
un primo fuggevole sguardo, in cui noto che Felpato non ha scorto
niente di
particolarmente pericoloso, anche io mi sporgo.
Subito
dopo ci raggiungono gli ambrati occhi di Remus ed, infine, quelli
acquosi di
Peter.
Non
vediamo niente.
È
tutto buio pesto.
«Eccoli»
sussurra Sirius.
Il
primo che aveva sottoposto i suoi occhi ad una tale oscurità
ed il primo che se
n’è abituato.
Immediatamente
dopo, però, riesco a vedere anche io i mantelli neri.
Stanno
tutti in semicerchio vicino al muro ed intorno a qualcosa.
Aguzzo
meglio la vista e noto una scala che conduce a quelle di ferro di
emergenza.
Ecco
come entreranno, allora!
Restiamo
ancora un po’ nascosti, mentre li osserviamo armeggiare con
quella scala e poi,
piano, piano, cominciare a salirci per raggiungere quelle di ferro.
Uno,
due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici,
dodici,
tredici, quattordici, quindici, sedici...
SEDICI?!
Cazzo!
Johnson
si è organizzato più che bene!
Sedici
Mangiamorte per uccidere un solo misero uomo.
«Sono
tantissimi!» ammette di fatti Remus dopo essersi assicurato
di essere a
distanza di sicurezza per non essere sentito.
«Non
mi interessa!» ruggisce Sirius «Anche se fossero
stati cinquanta, non mi sarei
fermato lo stesso… vero, James?» cerca appoggio in
me.
Io
annuisco determinato senza pensarci su due volte.
Come
già ribadito in altri momenti, io e Sirius detenevamo il
“record” di migliori
Auror battendo persino quelli più anziani di noi, solamente
perché eravamo i
pazzi di turno che si buttavano nella mischia durante una lotta.
Peccato
che McCullen abbia rovinato quattro vite così perfette.
«Forza!
Saliamo!» ordino sicuro di me e, subito, nella stessa fila
indiana di prima,
cominciamo a salire la scala portata dai Mangiamorte.
Fortunatamente
per noi, però, nessuno di quei gran figli di…
avevano pensato di lasciare
qualche scorta per controllare l’esterno o roba varia.
Sirius
arriva alla prima rampa di scale in ferro e subito si sposta per
permettermi di
salire.
Diamo
una mano a Remus e poi arriva Peter.
Una
volta al completo, cominciamo a percorrere le diverse rampe di scale in
ferro.
Io
sono davanti all’intero gruppo.
Subito
dopo di me ci sono Peter, Remus e Sirius.
Continuiamo
a procedere verso l’alto cercando di capire a quale piano i
Mangiamorte siano
entrati.
Non
scorgiamo nessuna porta aperta con qualche incantesimo o del tutto
scardinata,
così continuiamo a salire sempre più in alto,
fino a quando non raggiungiamo il
terrazzo.
Li
scavalchiamo la piccola ringhiera, anch’essa in ferro, e ci
ritroviamo sopra il
Ministero.
Diamo
velocemente un’occhiata in giro, ma dei bastardi non
c’è traccia.
«Dove
diamine sono finiti?» ringhia Felpato.
Con
la coda dell’occhio vedo Remus sempre più
preoccupato.
Naturalmente,
non ha ancora abbandonato l’idea che quello possa essere un
agguato contro di
noi organizzato all’ultimo momento, dal preciso istante in
cui ci avrebbero
scoperto spiarli.
Peter,
invece, ha cominciato a tremare già dalla prima porta del
primo piano superata
in cui non avevamo trovato nessuna traccia dei Mangiamorte.
Ma
io non ho per niente voglia di arrendermi.
Aguzzo
lo sguardo ancora di più dato che
l’oscurità è aumentata notevolmente.
Proprio
al centro dell’enorme terrazzo vi è una porta con
le scale interne.
Mi
avvicino sempre tenendo la bacchetta salda nella mano e pronto a
qualsiasi
attacco a sorpresa.
Più
mi avvicino, più si fa strada dentro di me la convinzione
che i Mangiamorte
siano passati di qui.
Di
fatti, non appena raggiungo la porta ed aver fatto un mini giro di
controllo
per assicurarmi che il pericolo non sia in agguato, mi accorgo che
l’uscio è
socchiuso, segno che su di esso è stato praticato un
incantesimo dall’esterno e
che, sempre dall’esterno, siano entrate delle persone.
«Ragazzi…
da questa parte» li chiamo aprendo cautamente
l’entrata.
Sento
i passi dei miei Malandrini avvicinarsi a me sempre di più,
finché non vedo con
la coda dell’occhio che Sirius è già al
mio fianco con la bacchetta in aria.
Entriamo
cautamente, ma dei coglioni non c’è ancora nessuna
traccia.
«Lumos»
sussurra Remus subito dopo essere entrato al seguito di me e Sirius.
Dietro
di lui Codaliscia puntava la bacchetta verso il vuoto tremante come una
foglia.
L’interno
viene immediatamente illuminato dalla luce della bacchetta di
Lunastorta.
Ci
sono delle rampe di scale che costeggiano tutte e quattro le pareti e
che,
ovviamente, scendono.
Non
finiamo di percorrere con lo sguardo nemmeno la prima rampa di scale
che,
istantaneamente, scorgiamo una seconda porta aperta con un incantesimo.
Questa,
però, è diversa dalle solite porte normali che
tutti noi conosciamo.
È,
infatti, una di servizio e non credo di avere la più pallida
idea di dove possa
condurre.
Molto
lentamente scendiamo questa prima rampa di scale e subito ci ritroviamo
di
fronte a questa dannatissima porta di plastica grigia.
Ad
un piccolo segnale di Sirius, mi appiattisco contro il muro di fianco
alla
soglia, mentre Felpato posiziona una mano sulla maniglia pronto a farla
scattare per aprirci la via, e con l’altra tiene ben salda la
bacchetta,
esattamente come Peter e Lunastorta dietro di lui.
Sento
la tensione salirmi senza limiti, direttamente proporzionale alla
crescita dell’adrenalina
e, all’istante, mi sento così carico di energia da
poter stendere un intero
esercito di Mangiamorte.
Ci
scambiamo sguardi interrogativi, ognuno a chiedere se l’altro
sia pronto.
Poi,
dopo un mio ultimo consenso, Sirius sospira di incoraggiamento e fa
scattare la
porta.
Direttamente,
Lunastorta, Felpato e Codaliscia tendono le loro bacchette davanti a
loro ed io
salto fuori dal mio nascondiglio.
Non
riesco a capire quanti ne avremmo stesi compiendo semplicemente quella
mossa di
“attacco a sorpresa”, così chiamata, con
pochissima fantasia, dal mio adorato
fratellino.
Peccato
solo che l’interno di quella stanza… o meglio, di
quel corridoio, sia
miseramente vuoto, mandando l’intero tentativo a farsi
benedire.
Quei
maledetti si sono nascosti in modo impeccabile.
E
la cosa assurda e che non riesco nemmeno a capire dove
si possano essere
nascosti, visto che quello che abbiamo di fronte è uno
schifoso corridoio buio
senza nemmeno un posto per occultarsi.
Con
sguardi attenti, procediamo molto lentamente all’interno di
questo strano
“vicolo”, oserei chiamarlo (dato che definirlo
semplicemente corridoio sarebbe
come fare un eufemismo).
Di
fatti, sembra che siamo proprio sotto il tetto del Ministero, in quanto
il
soffitto di questo strettissimo ambulacro è in legno.
Procediamo
ancora un po’, prima che, all’improvviso, una
strana sensazione mi pervada.
Che
strano!
Non
saprei come descriverla… però, è come
se non mi sentissi più al solito
Ministero che tutti conoscono.
Non
c’è molta luce e per evitare di inciampare nelle
varie piccolissime
cianfrusaglie che popolano il pavimento, le quali non saprei nemmeno
definire
cosa possano essere, camminiamo molto lentamente e con le bacchette
ancora
accese.
Man
mano che andiamo avanti, l’andito si fa sempre più
stretto.
Poi,
improvvisamente, si divide in due vie che, ovviamente, una si dirige
verso
destra, l’altra procede a sinistra.
«Ci
dividiamo?» chiede timorosamente Peter.
Remus
rimane in silenzio riflettendo.
Sicuramente
sta pensando ancora che tutta questa faccenda sia una trappola dei
Mangiamorte
contro di noi.
Ma,
anche se lo fosse, non possiamo tirarci indietro proprio ora.
Dobbiamo
assolutamente portare a termine la missione.
Costi
quel che costi!
«No»
proclama Felpato dopo essersi scambiato un lungo sguardo con me.
Uno
sguardo che nascondeva i nostri pensieri comunicanti.
Ghigno.
Evviva
la telepatia!
«L’arma
più forte che abbiamo contro i Mangiamorte è la
nostra unità!» concludo io per
Felpato.
Sposto
i miei occhi sui miei Malandrini in cerca di un’idea.
Il
fatto che ora abbiamo deciso di rimanere uniti, non significa che
abbiamo
risolto anche l’enigma della via giusta da prendere.
Vedo
Sirius ghignare come sempre, troppo soddisfatto della telepatia con suo
fratello (bellissimo ed eccezionale come nessuno, aggiungerei anche).
Remus,
invece, è ancora un po’ incerto, ma approva la mia
teoria, e Peter, dal canto
suo, è totalmente risollevato dalla sua paurosa idea di
doversi allontanare dal
gruppo.
«Beh?»
continuo senza smettere di guardarli.
Tutti
e tre spostano le loro iridi su di me e mi restituiscono uno sguardo
interrogativo.
Sospiro.
«Da
che parte andiamo?».
Sirius
assume un’espressione da completo idiota, mentre Peter
ricomincia a tremare
leggermente.
«Credo
che una via valga l’altra» commenta Remus.
Rimango
in silenzio.
Questa
situazione comincia a darmi su i nervi.
Troppi
dubbi ci stanno assalendo, e in una imminente battaglia non
è un buon aspetto.
«Io
direi di lasciar decidere al caso» dice Felpato infilando la
mano libera dalla
bacchetta nella tasca e frugandoci dentro.
Io,
Lunastorta e Codaliscia lo fissiamo stralunati.
«Al
caso?» ripete sconcertato Peter.
«Ti
si è completamente prosciugato il cervello,
Sirius?» aggiunge il caro dolce
lupacchiotto.
Non
gli sono mai piaciuti questi stupidi giochi legati al destino e,
esattamente
come Lily, li criticava come se fossero addirittura delle armi di
distruzione
di massa.
Io
rispondevo sempre che mi sembrava un’esagerazione, ma loro
erano convinti che
una credenza più stupida di questa non poteva esistere e,
soprattutto, non
poteva rendere le persone più sceme di un lama sputacchioso,
distruggendo,
magari, quel poco di intelletto che si portavano dietro.
Improvvisamente,
Felpato conclude la sua ricerca nel vastissimo mondo pari al parcheggio
di un
Acqua Park a Dicembre delle sue tasche, tirando fuori una miserissima
moneta.
«Testa
andiamo a sinistra, croce a destra» decide e non ci lascia
nemmeno il tempo di
ribattere che quel pezzo di metallo rotondo sta già roteando
in aria.
Vedo
Lunastorta incrociare le braccia al petto infastidito dalla demenza di
Sirius.
Poi,
ecco che la moneta atterra sul palmo della mano di Felpato e che lui la
capovolge sul dorso dell’altra.
«Se
prendiamo la strada che dice questa dannata moneta, giuro su tutto
quello che
volete che vi mollo su due piedi» risponde glaciale Remus.
«Testa!»
proclama Sirius come se nessuno avesse parlato, il che fa imbestialire
ancora
di più il caro Remmino.
«Sirius!
Smettila con questa cacchiata! Metti via quell’affare e
concentriamoci!» gli
urla, infatti, subito dopo.
«Starai
scherzando, spero! Non ho mica intenzione di ridurre il mio cervello
agli
stremi come il tuo, Remmy».
Eccolo
là!
Adesso
arriva.
«IDIOTA!
Fai quello che ti dico o giuro che ti minaccio a vita con quello che so
di te».
«Remus,
lo sai che se parli così potrebbero
fraintenderti?» ghigna Sirius.
Lunastorta
stringe i pugni, apre la bocca e prova a parlare, ma una risatina lo
anticipa.
Ci
ammutoliamo tutti per cercare di capire da dove venga quello
sghignazzare.
Poi,
all’improvviso, mi viene da ridere.
«E
tu che ti ostini a non credere a queste cose» sussurra
Felpato ghignando contro
Remus ancora di più.
Il
caro lupacchiotto diventa ancora più rosso di prima.
«È
soltanto una purissima coincidenza» risponde sibilando tra i
denti.
«Non
credo proprio! Il destino ti risponde sempre quando tu lo chiami in
ballo e…».
«Si,
va bene! Grandioso, ragazzi! Ma ora dobbiamo muoverci»
interrompo il mio
adorato fratellino, spostandomi davanti al gruppo.
«Giusto»
mi appoggia Peter, mentre prendo a sporgermi dallo spigolo
dell’angolo per
vedere meglio.
Il
corridoio continua.
«Forza
andiamo!» li incito sussurrando.
«Ma
certo» risponde tutto pimpante Sirius superando con una certa
aria di
superiorità Lunastorta che tenta ancora, in tutti i modi, di
resistere alla
tentazione di strangolarlo.
Ci
dirigiamo verso sinistra e imbocchiamo subito il corridoio.
Proseguiamo
ancora per un po’ fino a che non raggiungiamo
un’altra porta grigia aperta con
un incantesimo.
Ci
affianchiamo e tentiamo di spiare dentro.
All’interno
c’è un buio talmente
forte che non
riusciamo a vedere ad un palmo dai nostri nasi.
Rimaniamo
in silenzio a fissare dallo spiraglio aperto della porta ancora per
qualche
minuto sperando che la nostra vista si abitui subito
all’oscurità.
«Non
vedo una Pluffa!» si lamenta Sirius.
Mi
volto dietro dove i miei Malandrini si accalcano su di me per spiare
anche loro
dall’uscio semi aperto.
Non
so perché ma ho lo strano sospetto che quella risata che ci
ha condotti fino
qui possa essere stata causata apposta per tenderci una trappola,
esattamente
come Remus sosteneva poco prima.
Osservo
attentamente dietro di noi nel caso i Mangiamorte ci cogliessero di
sorpresa
mentre spiamo.
Ma
niente.
«James,
cosa c’è?» mi chiede Lunastorta
preoccupato, voltandosi anche lui a guardare
nella mia stessa direzione.
Io
non gli rispondo controllando ancora che non ci fosse nessuno dietro di
noi.
«Ehi,
ragazzi, guardate!» ci richiama Sirius riportando le
attenzioni mie e di Remus
su quello che sta succedendo, invece, di fronte a
noi.
Lunastorta
ed io ci voltiamo e, attraverso lo spiraglio aperto, vediamo quattro
luci
accese dalle bacchette che illuminano la piccola zona in cui si trovano
i
Mangiamorte.
Da
quello che riesco a capire, la stanza in cui si trovano i coglioni,
è enorme.
La
paragonerei al salone in cui si trovano ancora Johnson e…
«Cosa
diamine stanno combinando?» sussurra il caro lupacchiotto
sopra Sirius che sta
al mio fianco.
«Non
ne ho idea» rispondo, anche io sussurrando.
Restiamo
ancora un po’ così senza fare un cappero a fissare
gli imbecilli che, come
prima, stanno intorno a qualcosa.
Ma
questa volta non c’è nessuna scala che scende o
sale, nessuna arma letale,
niente di niente.
Poi,
all’improvviso uno dei Mangiamorte si china su qualcosa.
Non
riusciamo a vedere assolutamente niente perché il nero dei
loro mantelli lunghi
ci oscura la vista di ciò che si trova a terra accerchiato
dai Mangiamorte.
«Sentite…
io credo sia il caso di uscire allo scoperto ed annientarli
adesso» propone
Sirius, naturalmente, selvaggio ed impulsivo come sempre.
«Non
credo sia una buona idea, Sirius» ribatte Lunastorta, mentre
io e Peter
continuiamo a spiare.
«Ah,
no, Remmy? E, dimmi, vuoi stare tutto il tempo a spiarli? Magari ti
prendo
anche una bella tazza di the?» chiese sarcastico Felpato
ricevendo un’occhiata
di fuoco da Remus.
«No,
scimmia che non sei altro, semplicemente mi sembra un tantino
sprovveduto
buttarci alla carica senza nemmeno guardare dove si lanciano gli
incantesimi»
ribatte Lunastorta.
«Quello,
al massimo, è Peter, non io!» ribatte offeso
Sirius.
«Ehi!»
s’intromette Codaliscia punto nell’orgoglio
spostando il suo sguardo di fianco
a me dove si trovano mio fratello e il dolce licantropo.
«Che
caspita c’entri tu?!» lo rimprovera Sirius.
«Sirius,
smettila di trattare male Peter!» lo rimbecca Remus.
«Mi
devi fare la morale proprio ora?» chiede Felpato nervoso.
«E
voi dovete litigare proprio ora?» domando io interrompendo il
flusso di
repliche mentre mi volto anche io verso Remus e Sirius.
«Potter
ha ragione, ragazzi» s’intromette una voce alle mie
spalle.
Perdo
un battito prima che tutti e quattro ci voltiamo scandalizzati.
Porca
Puzzola!
Ci
hanno scoperti!
A
questo punto, però, non ha più senso rimanere
nascosti da questa ridicola
porta.
Stringo
più forte la bacchetta e, senza aspettare il consenso dei
mie tre amici, apro
la porta senza aver paura della figuraccia appena fatta che potrebbe
andare ad
intaccare il mio curriculum (che, modestia a parte, è
perfetto come nessun
altro) di ottimo Auror.
Non
appena la porta si spalanca davanti a noi, la stanza interna viene
illuminata
per intero e possiamo vedere meglio.
È
grande esattamente quanto il salone dove ci trovavamo
all’inizio della serata.
Anzi…
«Cosa
sono queste voci?» chiede minaccioso Sirius puntando la
bacchetta contro i
Mangiamorte, mentre noi altri Malandrini ci disponiamo più
larghi possibile
l’uno dall’altro per evitare di non farci ferire
dagli incantesimi che
sfiorerebbero il nostro compagno di fianco.
Ma
allo stesso tempo non ci allontaniamo poi così tanto per
impedire ai
Mangiamorte di dividerci e averci poi in pugno.
Come
già ribadito, la nostra forza sta
nell’unità e niente, assolutamente NIENTE
potrà mai dividere i Malandrini!
«Ma
come, Black, non le riconosci?» domanda il Mangiamorte che ci
ha scoperti per
primo e che, per questo, si è posto davanti
all’intero gruppo.
Rimaniamo
qualche secondo in silenzio per cercare di capire da dove vengano
queste voci
concitate e queste risate divertite.
Un
sospetto ce lo avrei, ma spero di sbagliarmi.
«Non
può essere…» mormora Remus ben attento
a non farsi sentire dagli incappucciati.
Io
lo guardo con il sentimento di paura che cresce incredibilmente forte
dentro di
me.
Possibile
che sotto di noi… ci sia proprio il salone?
Mi
volto di nuovo verso i Mangiamorte non appena noto che Sirius comincia
a
ringhiare contro di loro.
Riesco
a cogliere un ghigno soddisfatto nel Mangiamorte che ci ha parlato e,
prima
ancora che noi potessimo dire qualcosa, un’altra voce
raggiunge le nostre
orecchie.
«Signore
e signori» dice «benvenuti, benvenuti!»
continua «Spero che la festa sia di
vostro gradimento».
Vedo
il ghigno del capo dei Mangiamorte allargarsi ancora di più.
Quello
che ha parlato è il loro obiettivo per portare a termine la
loro missione.
È
il Ministro della Magia.
Merda!
«Volete
dare un’occhiata?» ci chiede soddisfatto.
Crede
di avere la situazione in mano dato che noi siamo solo quattro e loro
sedici e,
all’apparenza, la guerra sembra
già vinta dalla maggioranza.
Ma
si sbaglia di grosso.
Se
c’è un’ultima cosa che non
farò prima di morire, quella sarà arrendermi!
«A
cosa dovremmo dare un’occhiata?» chiede minaccioso
Remus.
Il
Mangiamorte ghigna ancora di più e si sposta per lasciarci
vedere l’oggetto
accerchiato dagli incappucciati.
Non
c’è niente.
Mi
avvicino molto cautamente seguito da Remus e Sirius ai miei lati e
Peter dietro
di noi.
A
circa sette metri di distanza dal gruppo dei Mangiamorte ci fermiamo.
Ora
riesco a scorgere bene quello che circondavano prima i coglioni.
È
un buco nel pavimento a forma di quadrato.
«A
che diamine serve quell’affare? Perché dal salone
non si vede un buco del
genere?» chiedo per niente affabile contro il capo dei
Mangiamorte.
Quest’ultimo
continua a ghignare.
«Calma
Potter. Questa è una cavum occultus»
dice professorale «una sorta di
cavità che permette di vedere cosa c’è
sotto il mago che la evoca. Ma solamente
chi si trova sopra questo incantesimo può vedere la buca e
gli oggetti che
mostra sotto di se» conclude soddisfatto.
«Credo
che ormai tutti sappiamo perché siamo qui e, soprattutto,
perché io, proprio
adesso, stia facendo questo discorso a tutti voi…»
continua la voce del
Ministro.
Vedo
Sirius al mio fianco sporgersi.
Lo
imito molto cautamente.
Qualsiasi
mossa falsa potrebbe risultare l’inizio della battaglia.
Non
che questa si possa evitare, ma è sempre meglio allungare i
tempi, soprattutto
in questo caso, che siamo noi a lanciare i primi incantesimi dato che
siamo in
netta minoranza.
Cazzo!
Sotto
di noi… esattamente sotto di noi
c’è il palcoscenico dove il Ministro
della Magia sta parlando adesso.
Non
so se questa dannatissima cavum occultus lascia
passare attraverso se
incantesimi… se così fosse, il Ministro
è davvero spacciato.
Loro
sono sedici.
Noi
siamo quattro.
Facendo
i giusti calcoli sarebbero quattro Mangiamorte a testa.
Ma
non sarà affatto così.
Sicuramente
qualcuno di noi troverà delle difficoltà tali che
permetterà a solo due
coglioni di combattere contro di lui, mentre l’altro avrebbe
il tempo di
lanciare una bell’Avada Kedavra sopra il Ministro.
«Allontanatevi
immediatamente da li!» gli intima Remus dopo essersi reso
conto anche lui di
dove puntava l’incantesimo della cavità.
Il
capo dei Mangiamorte ride di gusto e subito dopo è imitato
dai suoi compagni.
«Avevo
un minimo sospetto che foste così pazzi da volerci fermare
solo in quattro, ma
non credevo l’avreste fatto davvero» dice ridendo
ancora immediatamente
appoggiato da altri quattro incappucciati.
Io
stringo ancora di più la bacchetta nella mia mano per la
rabbia fino a far
diventare le nocche bianche.
La
alzo fulmineo contro il capo dei Mangiamorte e questo smette
all’istante di
sghignazzare.
Con
la coda dell’occhio noto che anche gli altri coglioni hanno
smesso di ridere e
hanno le mani mezze nascoste dal mantello pronte a farle scattare con
la
bacchetta in mano.
«Allontanatevi.
Immediatamente. Da. Lì!» ripeto le esatte parole
di Remus scandendone una
meglio dell’altra con una minacciosa aria da omicida.
Segue
un silenzio carico di tensione.
Nessuno
osa muoversi più velocemente di un bradipo per evitare di
far scattare
violentemente la molla della battaglia.
Poi,
ad un certo punto, il capo dei Mangiamorte mi ride in faccia.
«Non
potete vincere contro di noi…» mi sussurra.
Poi,
per niente intimorito dalla mia bacchetta contro di lui, si butta a
capofitto
verso di me.
Con
la coda dell’occhio noto che gli altri Mangiamorte hanno
tirato fuori le
bacchette e che i Malandrini si sono praticamente piegati per
l’attacco.
Ed
ora, il duello è… veramente… cominciato.
Bene!
Ed ora? Che
fine farà il nostro caro James? Ah boh xD...
Bisogna
aspettare
il prossimo capitolo per scoprirlo perché io non parlo...
sono cattiva, lo so!
E per quanto riguarda P.L. abbiamo pareggiato i conti: come lei
è cattiva con
noi, anche io lo sono con lei =P (scherzo, Mia Adorata).
Di
una cosa, però,
potete essere sicuri: prima che partirò (cosa che
avverrà il 21 giugno, e
tornerò o il 29 o il 30) posterò il prossimo
capitolo e, se siete fortunati,
anche il dodicesimo ;)
Per
ora spero
solo che il capitolo vi sia piaciuto e,
soprattutto, che, questa volta siate
molti di più
a commentare
dato
che, ogni tanto, qualcuno arriva e qualcuno non si fa più
sentire.
Che
fine hanno
fatto ale90,
bittersweet
miki,
cullen
isabella,
DanyCullen...?
Spero
di risentirvi
presto, ragazze ^^
Per
ora passiamo ai
ringraziamenti:
- Pikkolina88:
Ehilà! Chi si risente ^^. Sono davvero felice che tu abbia
recensito! Mi mancavano i tuoi commenti, sai? Grazie mille J
Per quanto riguarda il capitolo, si, hai proprio ragione... James lo
sto facendo martire, povero xD. Lily, invece, anche se non conosce la
verità, è destinata a fare cose ben peggiori di
quelle brutte ferite che ha riaperto al povero Ramoso...
già! Sono proprio malvagia (a proposito...
Muahahahahahahahahahah ;) ).
Beh? Che ne pensi, invece, di questo nuovo capitolo? Da qui,
finalmente, è iniziata l’azione! Nel prossimo
vediamo un po’ di cazzotti e incantesimi che volano a destra
e a manca *me che sghignazza sadicamente*... insomma, ne vedremo delle
belle! Spero solo che questo ultimo esame in vista non mi rallenti la
corsa che ho appena ripreso ;).
Spero di trovarti di nuovo fra i commenti, ok?
A presto, bella ^^
Ciau
- pRiNcEss
LiLIUzzA
(P.L.): Ehi, Amore, hai capito che quei P.L. sei proprio tu? xD... ma
ovvio che l’hai capito! Infondo è dalla tua firma
che l’ho preso xD... oggi sto proprio fusa!
Beh? Ti piacciono la mia recensione e questo nuovo capitolo? Ti chiedo
nuovamente perdono per il ritardo della mia recensione, ma ti ho
spiegato... un po’ l’ispirazione chiama quando
garba a lei e un po’ è l’ultimo esame
che si avvicina. Mamma mia! Mi sto facendo addosso dalla paura (per non
essere ancora più volgare), però l’idea
che questo sarà l’ultimo esame di questa caspita
di Patente Europea del Computer, mi rende così felice =D.
Ma mai come le recensioni che mi lasci... ogni volta, sempre
più belle.
Quindi? Che te ne pare? La tua agognata azione è finalmente
arrivata e, dal prossimo capitolo, arriveranno i veri cazzotti ed
incantesimi lanciati con violenza... ma basta! Non voglio gasarti
troppo e poi arrivare ad aggiornare in ritardo per colpa di questo
maledetto esame.
Come tutti quei film che ti fai in testa (lo vuoi capire che non voglio
ne POSSO dire niente, altrimenti, veramente, rovino tutto? Eh? xD....
però mi fai morire dalle risate lo stesso. È
bello sapere che le persone fantasticano sulla tua storia, vero? Io lo
faccio molto spesso con la tua storia =D).
Senza parlare, poi, dei Malandrini... sono così soddisfatta
del fatto che la mia visione dei Malandrini ti vada così
bene ^^... non esiste complimento migliore, credimi J.
Per il resto, spero davvero che questo capitolo ti sia piaciuto (anche
se, sinceramente, non è che ci sia molto oltre
l’azione... vabbè).
I battibecchi “Potter-Evans” sono tornati, ma in
questi capitoli non ne vedremo molti.
Fra un po’... arriva tutto, basta aspettare (è
quello il problema, vero? xD).
Vabbè, ti lascio, Amore Mio, e grazie ancora per la tua
recensione... ti assicuro che sei riuscita alla grande a farmi tornare
(anche se non permanentemente) l’ispirazione. È
una grande cosa quella che sei riuscita a fare ^^
A prestissimo, spero, Mia Adorata.
Ciau
- piuma_rosaEbianca:
Ed eccola qui, la mia fantastica sorellina che mi viene a trovare anche
su EFP =D.
Ciao sorellinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa... come va?
Prima di parlare di tutto quello che vuoi, volevo chiederti scusa per
le mancate risposte su msn, il problema è... il mio
cervello... si... purtroppo sono gravemente malata di una malattia
molto rara............. in pochissime parole povere (xD) so scema
(perché lascio msn accesso anche se sono su occupato e non
al computer, in effetti, non ci sono mai)... e vabbé...
capita!
Cmq, dopo averti fatto le mie più umili scuse, ecco il nuovo
capitolo. Nessun momento rosa ancora (ce ne vuole di strada, in
effetti), però, in compenso, ecco la bell’azione
che tanto aspettavamo... perché le lagne di James,
diciamocelo proprio, sorellina, ci hanno davvero stancato xD.
La tua idea, poi, non è stata tanto brutta... anche io,
pensandoci bene, andrei a dare loro una mano a combattere soprattutto
per conoscere “jam (sbav) e sir (sbav) e rem (abb sbav pure
lui)”... xD xD xD... mi hai fatto morire in questo punto!
E James e Sirius sono destinati a combinarne di peggiori... ma non
voglio anticipare altro ;)
Al prossimo capitolo, sorellina e, mi raccomando, non sparire pure tu!
Ti voglio vedere tra i prossimi commenti =D
Ciau
- Jaily:
La Mia Pazzoide è
quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... ed io
faccio i salti di gioia! Olé! Ciao Pazzoide Mia. Sono felice
che, nonostante il ritardo tu abbia recensito cmq. E, a proposito del
ritardo, non ti devi proprio scusare. Anche io devo partire
(però intorno al 21) e ti assicuro che quando tornerai (dopo
il 26, giusto?) troverai un altro capitolo e, se sei fortunata, anche
un secondo ^^, anche se mi dispiacerà di lasciare un
capitolo senza una tua recensione.
Cmq, leggendo la tua recensione, ho notato che secondo te Lily doveva
dire una cosa a Remus... in realtà Lily quello che doveva
dire l’ha detto a Remus... già già!
Estroversa e fredda come non mai, è stata la nostra cara
Lily, ma perché si ritiene tradita (non solo da James, ma
anche dagli altri Malandrini) e, soprattutto, perché, per
tua sfortuna, non ha sentito la conversazione dei ragazzi nel bagno. In
effetti, si... James è destinato a soffrire un po’
di più in futuro e proprio per colpa di Lily...
ovviamente... ma vedremo col tempo! Infatti, sono sicura di averti
detto un po’ troppo e non dovevo! Quindi, accontentai, ora,
di quel poco di più che sai.
Cmq, tranquilla! Non penso di scrivere niente di così
disgustoso come un bacio tra Michael e Lily... perché
vomiterei anche io nello stesso momento in cui scriverei una schifezza
del genere...
Già impallidisco quando vedo le storie su EFP di
Lily/Severus... figuriamoci Lily e quest’altro idiota... non
ci voglio nemmeno pensare *vomito*.
Beh, Pazzoide Mia... un’ultima cosa volevo dirti prima di
chiudere definitivamente e sentirci dopo i nostri ritorni (mi viene da
piangere al solo pensarci, però T.T): ho aggiornato
così in fretta, soprattutto per te ^^. Non me la sentivo
proprio di mandarti in vacanza senza almeno aver letto un nuovo
capitolo... recensisci presto, però... altrimenti non ti
sentirò più fino al 30 luglio quando torno io...
basta! Non pensiamoci più...
A presto, Pazzoide Gio
Ciau
Ringrazio
come
sempre, tutti quelli che tengono la mia storia tra i preferiti:
Ale90,
BabyFairy,
Bittersweet
miki,
DanyCullen,
Hp4e,
Jaily,
LaBabi,
Lars
Black,
Lily
D G,
Littleherm_94,
Marta_cullen,
Mick_angel,
nan96,
Pikkolina88,
piuma_rosaEbianca,
pRiNcEss
LiLIUzzA,
SarahPotter,
Stellina767
E
tutti coloro che,
invece, seguono la storia:
Ashleys,
Azah
Black,
Chicchetta99,
ElseW,
Felpy90,
Frytty,
Fuckinmind,
Jacopo25,
Lady
Airam,
Lars
Black,
Nikki
Potter,
Rosy90,
ValyBrick
Grazie,
ancora una
volta, a tutti quelli che semplicemente leggono e aspettano il seguito
della
mia fan fiction.
Alla
prossima.
Un
saluto da Lovegio92
J
|
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Capitolo 12 *** Capitolo XI - All'Attacco! ***
(QMNSHDF) Capitolo XI - All'Attacco!
Ragazzi...
Buongiorno!
Eccomi
di nuovo ad aggiornare!
Purtroppo,
però, questo periodo
non lo passo molto spesso al computer perciò non so se
riuscirò a scrivere
ancora... ma penso di riuscire ad aggiungere un altro capitolo ancora
prima del
21.
ANNUNCIO
IMPORTANTE:
il 21, parto e starò via (come da copione) almeno una
settimana... perciò, fino
al 29 o 30 non ci sarà nessun aggiornamento... purtroppo T.T
Per
ora, godetevi il capitolo.
Buona
lettura ^^
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Undicesimo – All’attacco!
Il
capo dei Mangiamorte mi ha afferrato il collo con una forza inaudita.
Vedo
Sirius e Remus che tentano di raggiungermi per staccarmelo di dosso, ma
vengono
subito bloccati dagli altri Mangiamorte.
La
lotta è iniziata!
Il
Mangiamorte di fronte a me continua a stringere la presa intorno al mio
collo
ed io comincio veramente a sentire la testa girare.
Mi
sento mancare e vedo delle luci colorate tutto intorno.
Ma
non è solo la mia fantasia.
Di
fatti, nella stanza hanno cominciato a volare a destra e a manca
incantesimi di
tutti i colori.
Allungo
le mani verso la sagoma oscura di fronte a me e cerco anche io di
afferrargli
il collo.
Ci
arrivo in meno di un secondo ed immediatamente rispondo al suo attacco.
Noto
con la coda dell’occhio che Sirius sta avendo la meglio su
ben cinque
Mangiamorte, mentre Remus riesce a tenere testa a quattro di loro.
Poco
più in là c’è anche Peter
che risponde agli attacchi di tre incappucciati con
qualche difficoltà.
Gli
ultimi tre Mangiamorte sono appostati ancora intorno alla cavum
occultus
a controllare l’azione che si svolge di sotto.
Sono sicuro che stiano aspettando il momento giusto per lanciare una
Maledizione Senza Perdono contro il Ministro, proprio mentre
è nel pieno
svolgimento del suo discorso.
Ma,
qualsiasi sia il loro piano, non la passeranno liscia.
Parola
mia!
Riuscirò
ad incastrarli uno per uno e, soprattutto, a portare in salvo Lily da
Johnson.
Con
una nuova forza improvvisa, stringo ancora di più la presa
intorno al collo del
mio avversario e, rendendomi conto che, in qualsiasi caso, questo non
molla,
punto per l’arma micidiale che Lily utilizzava con me per
minacciarmi di
allontanarmi quando ancora eravamo ad Hogwarts.
Faccio
scattare il ginocchio in avanti verso le…
Beh,
credo abbiate capito, no?
Il
capo dei Mangiamorte si piega in due distrutto dal lancinante dolore,
lasciandomi campo libero.
Di
fronte a me, anche gli altri tre Mangiamorte appostati a controllare il
Ministro si sono accorti del mio improvviso vantaggio sul loro capo,
così,
eccoli pronti con le bacchette in mano.
Cazzo!
Non
mi sono mai sentito così carico di energia e di adrenalina
come in questo
momento.
Sono
capace di stenderli tutti con il mio solo sguardo.
«Fatevi
sotto, bastardi!» urlo, unendo la mia voce alle varie grida
di battaglia e
puntando contro di loro la bacchetta, intimandoli ad attaccare per
primi.
Li
vedo agitare le bacchette.
Ma
io sono più veloce e riesco a schiantare uno di loro.
Gli
altri due, invece, riescono a lanciarmi contro un incantesimo, ma io mi
getto a
terra e rotolo di lato.
Mi
alzo fulmineo, nello stesso momento in cui pronuncio a mente uno
schiantesimo
e, subito, anche l’altro Mangiamorte va a fare compagnia al
precedente.
Sollevo
nuovamente la bacchetta contro l’unico Mangiamorte rimasto
contro di me e
pronuncio ancora una volta a mente un incantesimo di disarmo, nello
stesso
istante in cui lo vedo muovere le labbra.
Non
appena l’incappucciato di fronte a me si rende conto che
dalla mia bacchetta
sta per uscire un lampo di luce, evoca uno scudo di protezione.
Impreco
a bassa voce.
Odio
quando mi devono tagliare le gambe, così…
all’ultimo minuto.
Sono
pronto a scagliare un altro attacco contro l’unico mio
avversario, esattamente
come lui contro di me.
Pronuncio
la formula dell’incantesimo, ma vengo interrotto bruscamente.
Qualcuno
mi afferra la caviglia e mi fa rovinare a terra permettendo al fascio
di luce
scaturito dalla bacchetta dell’unico Mangiamorte rimasto, di
passarmi sopra.
Non
faccio in tempo a voltare lo sguardo verso la mia caviglia afferrata da
qualcuno, che mi arriva un pugno in faccia.
Lancio
un urlo per il dolore.
Cazzo!
Che
male!
Mi
ha preso proprio sotto l’occhio.
Mi
tocco con la mano libera dalla bacchetta sulla parte lesa e scopro di
perdere
sangue.
Non
ho tempo di capacitarmene che, istantaneamente, questo qualcuno si
butta sulla
mia schiena e mi atterra.
Non
riesco quasi più a respirare per il peso di questo bastardo.
Mi
volto con l’intero busto dando una fortissima gomitata al
viso del mio assalitore.
Riesco
a scansarmelo di dosso dato che rotola di lato e si inginocchia come me
per
osservarsi la parte offesa.
È
il capo dei Mangiamorte.
Con
un gemito per il pugno subìto, mi rialzo in piedi e stringo
di nuovo la
bacchetta saldamente.
Lo
vedo scattare eretto in un lampo e tentare nuovamente di buttarsi
contro di me.
Ma
quest’uomo conosce la magia o ha intenzione solo di lottare
con le mani?
Senza
pensarci su due volte su quale arma utilizzare, gli lancio addosso uno
schiantesimo che lo fa capitombolare dall’altra parte
dell’enorme stanza.
Come
un fulmine, mi giro verso i miei compagni.
Remus
è accorso al fianco di Peter e, adesso, stanno tenendo testa
a sei Mangiamorte,
dopo che Lunastorta ne aveva annientato uno esattamente come Codaliscia.
Si
sono tutti raggruppati nell’angolino dove si nascondeva Peter.
I
tre incappucciati sopravvissuti allo scontro con Remus si sono uniti ai
superstiti contro Peter e me.
Mentre
Sirius è in difficoltà.
È
riuscito ad annientarne tre, ma ha perso parecchie forze.
Porca
Puzzola!
A
lui sono capitati proprio quelli più forti.
A
parte il capo dei Mangiamorte che non appena mi ha visto non ha saputo
resistere al mio incredibile fascino.
Senza
pensarci su due volte, mi fiondo verso mio fratello.
Punto
la bacchetta contro uno dei Mangiamorte che mi volgono le spalle per
ghignare
contro un Felpato parecchio in difficoltà.
«Stupeficium!»
grido con quanto fiato ho in corpo.
Uno
di loro vola in aria senza far più ritorno con la testa al
combattimento.
Mentre
l’altro, distratto dal mio intervento, non si accorge che
Sirius gli molla un
pugno senza precedenti in viso stordendolo completamente prima che
rovinasse a
terra.
Con
il fiatone, ci fissiamo negli occhi soddisfatti.
Sorridiamo.
Poi
due tonfi destano le nostre attenzioni.
Ci
voltiamo verso l’angolino in cui ci sono ancora Remus e Peter
a combattere
contro gli ultimi quattro Mangiamorte, dato che due li hanno appena
annientati.
Io
e Sirius ci guardiamo un ultima volta prima di stringere le bacchette
ancora
più salde nelle nostre mani e buttarci a capofitto contro i
bastardi rimasti
ancora in piedi.
Lanciamo
in contemporanea due incantesimi con fasci di luce blu e,
istantaneamente, due
incappucciati cadono a terra a fare compagnia a tutti gli altri, presto
seguiti
dagli ultimi due storditi da due colpi decisi di bacchette di Remus e
Peter.
Poi,
improvvisamente, il silenzio.
Adoro
il silenzio che segue le battaglie.
Quel
silenzio che si insinua nelle nostre orecchie e ci sussurra che abbiamo
vinto.
Abbiamo
vinto!
La
missione è andata a buon fine!
La
nostra prima missione… finita.
Ci
fissiamo uno più sfinito dell’altro.
Per
quanto possa essere durata poco questa battaglia, ci ha stremato per
bene e non
solo.
Se
io me la sono cavata con qualche livido qui e là e un
favoloso taglio sotto
l’occhio, Peter ha la maggior parte dei vestiti strappati
dagli incantesimi e,
in alcuni punti sulle braccia, ha qualche taglio.
Remus
apparentemente non ha alcuna ferita, a parte insignificanti graffi sul
viso, ma
penso che i primi lividi scuri si cominceranno a vedere da sta sera.
Mentre,
Felpato, invece, ha un fantastico labbro sanguinante e, immagino,
qualche
livido anche lui.
Poi,
dopo esserci fissati tra di noi ed aver passato lo sguardo sul resto
della
stanza ricolma di nemici abbattuti, ecco che cominciamo a ridere
soddisfatti
del nostro lavoro.
Inizialmente,
è solo una risata leggera, ma poi ci scateniamo.
Ci
vuole proprio un bel momento di sfogo dopo questo mese pieno di
tensione e
dolore per le cose successe.
Per
la prima volta in tutto l’arco di tempo di queste quattro
settimane, mi sento
veramente felice.
Almeno,
a differenza di tutto quello cui abbiamo rinunciato, non abbiamo perso
la
nostra bravura nel lottare.
Il
che è una notizia favolosa!
In
sottofondo sentiamo la voce del Ministro che ancora tiene il suo
discorso.
Un
discorso, che ora, ha la certezza di essere concluso.
«Dovrebbero
edificare una statua in nostro onore» dico poggiando le mani
chiuse a pugno sui
fianchi dopo aver ascoltato con orgoglio le parole ancora vive del
Ministro della
Magia, nonostante queste non siano comunque destinate ad elogiare un vero
Auror (cioè, quel bastardo che sta giù e che
tiene stretta a se anche una certa
persona che non merita).
Sirius
non aspetta nemmeno che finissi di parlare, che subito si inginocchia
con una
sola gamba, mentre l’altra rimane piegata.
Tiene
una mano sul cuore e con l’altra alza la bacchetta verso il
cielo.
«Messer
Felpato è pronto a servire gli ordini dei
Malandrini!» proclama con un degno
tono da cavaliere medievale.
Peter
scoppia a ridere, Remus non riesce a trattenere un sorriso ed io ghigno.
Quanto
è scemo mio fratello!
E
la cosa fantastica è che la sua scemenza la condivide con me.
Ghigno
ancora di più.
Poi
mi affianco al mio fedele cane puzzolente,
poggiandogli una mano sulla
spalla, mentre con l’altra alzo la bacchetta in aria proprio
come lui.
«Sempre
pronti a difendere i deboli e a portare giustizia ovunque!»
concludo, infatti,
il suo discorso lasciato a metà apposta come simbolo della
nostra telepatia.
Remus
ride di gusto.
«Non
vorrete mica rubare il lavoro a Robin Hood?» chiede.
Chi?
«Chi?»
chiediamo in coro io e Sirius.
«Come
non detto» esclama Lunastorta subito dopo.
Io
sbuffo nel contempo che Felpato si avvicina a Remus e gli poggia una
mano sulla
spalla.
«Caro
Lunastorta, non puoi sempre venirtene fuori con queste massime
incomprensibili dei famosi autori Babbani ultra –
crepati» dice con aria da
saputello.
Io
e Peter sorridiamo, ma per poco.
Infatti,
subito dopo mi prende un colpo pazzesco.
Non
so perché, ma comincio a cercare nella mia mente la vecchia
lista che stilai da
solo sui vari motivi del perché si dovrebbe avere paura di
Remus Lupin e,
soprattutto, di Lily Evans.
Ecco!
Questa
è un’altra ragione del perché ci si
dovrebbe cacare sotto di fronte al caro
Lunastorta.
Sta
guardando Sirius con una sorta di aria omicida che farebbe invidia ad
un
Dissennatore.
Non
mi stupirebbe se, adesso, Felpato si voltasse e fosse bianco cadaverico
in
faccia per lo spavento.
«Scusami?»
dice con aria scandalizzata «Puoi ripetere l’ultima
cretinata che hai
appena detto?» incita minaccioso il caro lupacchiotto.
Felpato
indietreggia alzando le mani in segno di innocenza, proprio
perché ha capito
che se solo provasse a ripetere quello che ha detto prima (nel quale,
sinceramente, non capisco cosa ci sia di così scandaloso),
questa sera
veramente non tornerebbe a casa intero.
Anzi…
secondo me, non tornerebbe proprio.
«No,
senti… ehm… Remmino, dimentica quello che ho
detto prima…» dice Sirius sulla
difensiva.
Poi
posa un dito sul mento cercando di riflettere: «…
anche se non so cosa ci sia
di sbagliato, però…» fa dubbioso.
«NON
SAI COSA CI SIA DI SBAGLIATO?!» urla fuori di se Remus.
Io
e Peter saltiamo di un metro indietro per lo spavento senza nemmeno
voler
immaginare in che condizione si trova Felpato.
«Remus…
calmati» tento di farlo ragionare io.
Lunastorta
punta i suoi occhietti ambrati assatanati su di me e, istantaneamente,
sento un
brivido di paura percorrermi tutta la schiena.
Rabbrividisco,
ma cerco di non darglielo a vedere.
Credo
si arrabbierebbe ancora di più.
Lo
vedo, poi, passare lo sguardo su Peter.
Dopo
circa qualche secondo, sospira, completamente, definitivamente ed
inesorabilmente scoraggiato e sconfitto per la stupidità di
Felpato.
«Sirius,
sei la vergogna dell’intelligenza umana!» commenta solamente,
lasciando
cadere il discorso lì.
O
almeno provandoci.
«Ma
perché ve la prendete sempre e solo con me?!»
proclama offeso Felpato.
«Ehi!
Attento a come parli! Io non me la prendo sempre con te!»
esclamo io sentendomi
tirato in ballo inutilmente.
Sirius
sbuffa infastidito dal mio intervento.
Apre
la bocca.
Sta
per dire qualcosa, ma un assordante fracasso desta le nostre attenzioni.
«Voi!»
dice una voce alle mie spalle un tantino… ma proprio un
tantino…
incazzata.
Mi
volto in tempo per vedere il capo dei Mangiamorte ancora in piedi.
Ancora?!
Ma
questo come caspita fa?
L’ho
fatto volare come nemmeno gli Ippogrifi sognano e questo sta ancora in
piedi?
È
assurdo!
Possibile
che sia davvero un uomo?
Immediatamente
tendiamo ancora un volta le bacchette davanti a noi pronti a rispondere
a
qualsiasi attacco.
Per
quanto improbabile che sia lui ad averla vinta, in quanto, non solo
è uno
contro quattro (che hanno appena sconfitto sedici Mangiamorte in una
volta sola…
anzi… quindici), ma è anche molto lontano da noi.
Tra
noi Malandrini e il capo degli incappucciati, praticamente, ci potrebbe
stare
il palcoscenico dove ora il Ministro sta ancora tenendo il suo discorso
(ma
quanto cazzo lo fa durare sto coso?).
E,
visto che questo imbecille preferisce combattere con la forza piuttosto
che con
la magia, finché percorre l’intera distanza che
divide noi da lui, si
ritroverebbe già a terra stecchito dai nostri colpi decisivi.
«Chi
diamine sei?» chiede un tantino spaventato Remus.
Lo
fisso incerto.
Anche
lui ha uno sguardo studioso verso il capo dei Mangiamorte.
Probabilmente,
anche lui ha qualche sospetto sulla natura umana di questo idiota.
Ritorno
ad osservare l’incappucciato di fronte a noi.
Sta
ghignando!
Il
che significa che sta nascondendo qualcosa.
«Ciao
Remus» dice quasi vittorioso.
Sento
il sangue congelarmisi nelle vene, esattamente come Sirius, Remus e
Peter.
L’aria
diventa improvvisamente tesa.
Una
tensione che non avevamo previsto nell’intera missione.
«È
davvero una vita che non ci vediamo» continua il capo dei
Mangiamorte.
«Chi
diamine sei?!» ripete ad alta voce Felpato ancora
più furibondo.
L’incappucciato
ghigna ancora di più
«Ma
come? Non mi avete ancora riconosciuto? Eppure io so perfettamente chi
siete
voi».
«Ci
credo, idiota!» mi intrometto io «Noi non siamo
certo incappucciati come lo sei
tu!» gli urlo in faccia.
L’imbecille
ride di gusto.
«Non
intendevo in quel senso… Ramoso»
sussurra l’ultima parola celando una
più che giustificata vittoria.
Di
fatti, non appena udiamo quel nome… il mio
nome… pronunciato da quel
Mangiamorte, quel poco di sangue ancora scongelato dal precedente
colpo, si
prosciuga nelle nostre vene.
Impallidiamo
di botto.
Non
mi dite che questo cornuto conosce il nostro segreto?
Il
segreto dei Malandrini?
Le
vite di Felpato, Ramoso, Lunastorta e Codaliscia?
«Adesso
basta con questo stupido gioco!» riprende temerario Sirius
puntando ancora più
avanti la bacchetta contro il capo dei Mangiamorte.
«Dicci
come sai queste cose…» continua Felpato mentre
l’incappucciato ghigna ancora di
più «… nel senso che intendi
tu» conclude mio fratello enfatizzando l’ordine
con un tono di voce più basso, ma non per questo meno
minaccioso.
Quello
ghigna nuovamente.
«Eppure
sono convinto che se vi dicessi il mio nome, voi capireste
immediatamente come
e perché conosco le vostre doppie
vite… oserei definirle» fa una pausa.
«Infondo…»
continua «… sono io la causa del vero motivo per
cui le avete create!» conclude
soddisfatto.
Rimango
ancora più perplesso e, dal silenzio tenuto anche da Felpato
e Peter, immagino
che pure loro siano rimasti parecchio interdetti.
«Non
è possibile…» sussurra, ad un certo
punto, Lunastorta più a se stesso che a
noi.
Ci
voltiamo sconcertati verso Remus che fissa sconvolto il capo dei
Mangiamorte.
«…
Tu sei Greyback!» urla infine dopo qualche secondo di
silenzio.
Quella
scoperta è come uno schiaffone con la potenza di Lily
triplicata.
Possibile
che quello sia veramente Greyback?
Se
fosse vero, si spiegherebbero molte cose, come, per esempio, il fatto
che lui
conosca le nostre “doppie vite” e la sua
incredibile forza fisica con la sua
tendenza a lottare solamente con il corpo piuttosto che con la magia.
Questo,
in risposta all’affermazione di Remus, ride selvaggiamente.
«Greyback!»
urla Sirius dopo averlo riconosciuto anche lui «Che cazzo ci
fai qui?» chiede
furioso.
«Ma
come? Non si capisce?» chiede ridendo quasi come se quella
risposta fosse la
cosa più ovvia di questo mondo.
Io
comincio a digrignare i denti.
Non
sopporto quando qualcuno si deve prendere gioco dei Malandrini.
Non
deve proprio osare mettersi contro i Malandrini.
Quello
ride ancora una volta prima di prendere fiato e iniziare a parlare,
dato che
noi quattro siamo rimasti in silenzio, in seguito ad un muto accordo.
«Per
farvela breve, ho trovato la proposta del Signore Oscuro parecchio
allettante
e, così, non ci ho pensato su due volte prima di
accettare» sghignazza
soddisfatto ed orgoglioso delle proprie scelte.
All’improvviso
mi si accende la lampadina.
Il
genio di Ramoso torna all’azione!
Ghigno.
«Almeno
adesso non giri più in completa libertà e
cattività…» dico.
Noto
il suo sorrisino cancellarsi lentamente allo stesso tempo che, sul viso
di
Sirius, se ne crea uno nuovo.
La
nostra telepatia, a volte, stupisce anche me.
«…
Almeno, adesso, qualcuno ti ha messo il guinzaglio e la
museruola» concludo
sentendomi un campione solamente dal fatto che Greyback ora ringhia di
odio
contro di me.
Sirius
al mio fianco sghignazza, mentre Remus, dall’altra parte,
accenna ad un piccolo
sorriso di vittoria.
Peter,
invece, non ho la più pallida idea di quale reazione abbia
avuto perché sta
proprio dietro di me.
«Potter…»
abbaia «… se fossi in te non oserei
così tanto» continua.
Felpato
alza la bacchetta.
«E
perché mai? Infondo, quello che si trova contro quattro e
che era addirittura
convinto che questi quattro non avrebbero vinto contro i suoi sedici,
quando,
invece, vi abbiamo fatto il culo letteralmente a strisce, sei proprio
tu,
cocchino!» minaccia fiero della nostra stracciante vittoria.
Greyback
ringhia, ma subito dopo comincia a sorridere strafottente.
«Già!»
dice «Peccato che questi quattro siano stati talmente
sciocchi da allontanarsi
dalla cavum occultus e lasciarla senza alcuna
protezione contro di noi»
continua sorridente nello stesso momento in cui noi Malandrini
sbianchiamo per
bene dopo esserci resi conto di dove si trovi esattamente il lupo
mannaro.
Quel
gran figlio di… sta proprio di fronte alla cavità
magica.
Un
passo lo distanzia da ciò che si trova sotto.
Cerco
di distinguere un secondo la voce del Ministro.
Lo
sento ancora parlare…
Ma
questo discorso vuole competere con il romanzo “Guerra e
Pace”?
«E
peccato, anche, che il sottoscritto tenga ancora stretta nella sua mano
una…
bacchetta» conclude enfatizzando l’ultima parola
con un accenno del viso verso
la sua mano destra in cui era serrata la mano intorno al bastoncino di
legno.
Sirius
ride di gusto.
«Capisco
perfettamente che noi possiamo essere stati così sciocchi da
allontanarci da
quell’affare» spiega indicando la cavità
magica con un cenno del capo «ma che
tu tenga ancora la bacchetta in mano, sinceramente, non mi fa ne caldo
ne
freddo. Ti ricordo che sei solamente tu contro quattro. Possiamo
fermarti senza
alcun ostacolo anche a tre chilometri di distanza da te e da quella
cosa!»
conclude ghignante.
E
accade tutto in un secondo.
Vedo
il lupo mannaro cancellare il suo ghigno per poi farlo comparire di
nuovo.
Sta
per parlare, ma un applauso lo precede.
Rimaniamo
in silenzio cercando di capire cosa stia succedendo di sotto.
«Grazie
per essere venuti. E ancora un buon proseguimento di serata»
conclude il
Ministro.
Oh,
Merlino, ti ringrazio!
Sto
caspita di discorso è finito una volta per tutte.
Conoscendo
Lily, sicuramente, per quanto orgogliosa del suo nuovo…
beh… di Johnson, sarà
stata la prima in mezzo all’intera massa del salone ad
essersi seduta a gambe
accavallate su una sedia, con il mento appoggiato su una mano e il
gomito
posato sul tavolo.
Sorrido
impercettibilmente, immaginando la mia Piccola Bibi.
La
mia bellissima Lily.
«NO!»
urla, improvvisamente, Greyback facendoci saltare per lo spavento
quando, un
momento prima, tutti e quattro avevamo sospirato per l’ormai
salva vita del
Ministro.
Si
è reso contro che la sua missione è ormai fallita.
Lo
vediamo puntare la bacchetta contro la cavum occultus.
Allungo
il collo per vedere meglio di sotto.
Il
Ministro sta scendendo le scale del palcoscenico proprio in questo
momento.
«Expelliarmus!»
urla Sirius.
Greyback,
prevedendo un nostro intervento, si scansa in tempo.
Io
e Peter allunghiamo ancora di più le bacchette contro il
licantropo, mentre
Remus lancia un secondo incantesimo di disarmo seguito immediatamente
dopo da
Felpato.
Greyback
li scansa tutti e due.
Istantaneamente,
tutti e quattro noi Malandrini cominciamo a correre verso di lui
continuando a
lanciare incantesimi.
«Expelliarmus!»
urla Lunastorta.
«Stupeficium!»
lo segue Peter.
«Levicorpus!»
grido.
«Impedimenta!»
aggiunge Sirius.
«Reducto!»
prova Remus con un nuovo incantesimo.
«Levicorpus!»
tenta di nuovo Sirius.
«Impedimenta!»
urlo, senza nemmeno, rendermi conto che è lo stesso
incantesimo che ha usato
prima Felpato.
«Expelliarmus!»
dice Peter.
«Stupeficium!»
grido, infine, con quanto fiato ho in corpo.
«Reducto!»
mi segue subito dopo Sirius.
Un
fascio continuo di luci di tutti i colori volano dalla nostra direzione
verso
Greyback, ma, lui, o rotolando per terra, o balzando di un metro
indietro o
avanti o di lato, riesce ad evitarli tutti.
Improvvisamente,
lo vedo muovere le labbra evocando uno scudo di protezione contro tutti
gli
altri incantesimi, permettendogli così di dedicarsi
solamente al Ministro.
Muovo
un secondo la mia attenzione sulla cavum occultus
che, ora, è a
circa tre o quattro metri da noi, per osservare a che punto si trova il
Ministro.
È
fermo sulle scale!
Perché
non scende?
Guardo
meglio.
Johnson!
Lo
sta trattenendo lui lì in quella zona delle scale del
palcoscenico ancora
lontane dalla folla aspettando che i suoi colleghi finissero il lavoro.
Sicuramente
si starà innervosendo perché, secondo i loro
piani, il Ministro dovrebbe essere
già morto.
Ritorno
ad osservare il combattimento contro Greyback.
Sirius
è riuscito a sfaldare lo scudo di protezione del licantropo
ed ora stanno
combattendo loro tre Malandrini contro il Mangiamorte.
Senza
aspettare qualche altro secondo, mi dirigo verso di loro che sono
riusciti a
far indietreggiare Greyback di qualche passo.
Mi
affianco immediatamente a Remus e continuiamo a combattere contro il
lupo
mannaro.
Ma
non sembra che la battaglia durerà ancora per molto.
Greyback
sta per cedere.
E
lo faremo cedere una volta per tutte, sto bastardo!
All’improvviso,
però, il licantropo lancia un acutissimo grido di battaglia
che riesce più o
meno a stordirci.
E,
nel mentre noi ci copriamo le orecchie per difenderle dal dolore di
questo
urlo, Greyback punta la bacchetta contro la cavità magica a
due passi da Peter
ed urla:
«Bombardam!».
Incredibile
come finiscano presto
alcuni capitoli! A volte penso che scriva troppo poco. Che dite? Dovrei
farli
più lunghi i capitoli?
Mah!
Comunque, volevo solamente
dirvi quattro parole in croce, anche perché ho lasciato mia
cugina di là da
sola e devo raggiungerla eheheheheheheh... Sono irrecuperabile, lo so =D
Quindi,
oltre a ricordarvi che
PROBABILMENTE ci sarà un nuovo capitolo prima del 21, vi
annuncio che anche
questa volta sono rimasta parecchio delusa. Spero che l’unico
perché non si
commenti sia per le vacanze... altrimenti mi dispiacerebbe davvero
tantissimo
di perdere commentatrici ogni capitolo di più! Ad esclusione
di P.L. (xD ero
sicura che l’avresti capito :P), di Jaily (Pazzoide Mia
divertiti in vacanza) e
qualche altro. Inoltre, voglio chiedere scusa ad ale90 (scusa, ale, ma
la tua
recensione non me la sono mai ritrovata quindi non sapevo proprio che
avevi
commentato. Ogni tanto Internet fa brutti scherzi! Cmq, grazie per aver
commentato l’ultimo capitolo che ho pubblicato).
Purtroppo,
come avete notato,
non ho ringraziato le commentatrici una per una perché vado
veramente
MOOOOOOOOOOOOOLTO di fretta... perciò mando un GRAZIE
colossale che nessun
altro merita solamente a:
- pRiNcEss
LiLIUzzA
- Jaily
- Cullen
isabella (sono felice che tu non abbia abbandonato... mi sarebbe
dispiaciuto un sacco J)
- Ale90
Per
il resto, ringrazio come
sempre quelle fantastiche 18 persone che tengono la mia storia tra i
preferiti,
quei 15 che la seguono e tutti gli altri che semplicemente la leggono!
Grazie
a tutti
Un
bacio e “Alla prossima” ;)
Bey
Lovegio92
|
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Capitolo 13 *** Capitolo XII - L'Anello ***
(QMNSHDF) Capitolo XII - L'anello
Voilà!
Ecco pronto un nuovo
capitolo!
Qui
tornerà in gioco anche Lily
che Jaily ha giustamente chiesto che fine aveva fatto. Beh, eccola qui.
La
nostra bella ex Grifondoro è tornata alla carica con una
nuova sorpresa!
Spero
vivamente che il capitolo
vi piaccia soprattutto perché qui finisce definitivamente la
serata al
Ministero e dal prossimo capitolo si aggiungeranno altri guai per i
nostri
Malandrini ;).
Vedremo come alla fine la spunteranno? Boh... xD
Sono perfida, lo so!
Purtroppo,
però, ho una brutta
notizia: domani è il 21, giorno di partenza per me e
starò via una settimana e
più forse. Il mio ritorno è previsto il 30 se
tutto va bene (dato che la mia
famiglia ama perdere voli, treni, traghetti...........................
xD xD xD).
Fino a quel giorno (e molto probabilmente anche di più) non
potrò più
aggiornare.
Nonostante
questo, però, vi
consiglio di ritenervi abbastanza fortunati visto che ci siamo
ritrovati
proprio con il capitolo finale della serata al Ministero.
Beh,
per il
resto................ BUONA LETTURA!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Dodicesimo – L’anello
Spostiamo
il nostro sguardo di lato.
Il
pavimento cede immediatamente, crollando verso il basso.
Sirius
ed io siamo i più esterni al crollo, ma Remus e Peter no.
Lunastorta
riesce ad allontanarsi in tempo, mentre Codaliscia, il più
vicino di tutti alla
cavum occultus, vede il
pavimento crollare proprio sotto di lui.
Remus
riesce ad afferrarlo in tempo, mentre Peter cade di sotto.
Ma
il peso di Codaliscia è troppo per il caro lupacchiotto che,
lentamente, viene
trascinato giù anche lui.
Senza
pensarci su due volte, io e Felpato ci buttiamo a capofitto sulle gambe
di
Lunastorta, afferrandole.
Sentiamo
una risata in lontananza.
«Bastardo,
torna indietro!» sento urlare Sirius che stringe le mie
gambe, mentre io tengo
salde quelle di Remus che, a sua volta, ha afferrato la mano di Peter,
l’unico
dondolante dal tetto del salone.
«Che
succede?» chiedo voltandomi verso mio fratello.
«Greyback!»
dice «È scappato!».
Impreco.
Bastardo,
vigliacco, cornuto che non è altro!
«Ci
pensiamo dopo, adesso…».
«Ragazzi!»
mi interrompe la voce di Lunastorta.
Io
e Sirius ci voltiamo verso il buco del soffitto.
«Che
succede, Remus?» chiedo.
«Il
Ministro è salvo!» ci spiga mentre noi tiriamo un
sospiro di sollievo.
Per
fortuna Johnson non è riuscito a trattenerlo sulle scale
abbastanza in tempo.
«Sta
tra la folla…» continua Lunastorta
«… ma questa sta urlando contro me e
Peter».
«No…»
sussurra Felpato con uno strano tono.
«Cosa?»
gli chiedo interdetto.
«Non
penseranno mica che siamo stati noi a tentare di uccidere il
Ministro?» domanda
sbiancando ogni secondo di più.
«Che
fate ancora qui impalati? Andate a prenderli!» sentiamo la
voce tonante del
Ministro venire da sotto accompagnato dallo strano vociferare della
folla.
«Mi
sa di si, Felpato» sentiamo la voce di Peter ancora appeso.
«Merda!»
impreco.
Ci
mancava solo questa!
Cerco
di tirare lentamente le gambe di Lunastorta nella speranza di riuscire
a issare
su quel topastro di Peter.
Percepisco
che anche Sirius, capite le mie intenzioni, comincia a tirare le mie
gambe
sempre più lontano dal buco del pavimento.
«James!»
sento chiamarmi all’improvviso.
Alzo
lo sguardo verso la cavità.
«Cosa,
Peter?» domando dopo aver riconosciuto la voce.
Non
sento più nessuna risposta.
«Merda!
Merda! Merda! Merda! Merda!» continuo ad imprecare.
«Che
cazzo succede?!» urla Sirius fuori di se sia dalla rabbia che
dalla
preoccupazione che ci prendano o che abbiano lanciato qualche
incantesimo
addosso a Codaliscia.
Poi,
istantaneamente, vediamo la testa di Lunastorta voltarsi verso di noi.
Lo
fissiamo scioccati per il suo pallore.
Cosa
è successo a Peter?
«James…»
sussurra ancora Remus.
«Cosa?
COSA, Remus?» lo incito a parlare
con il panico, ormai, alle stelle.
«…
Lily sta venendo qui!».
Cazzo!
Rimango
a guardarlo con gli occhi sbarrati.
Se
la mia piccola Bibi ha deciso di cogliere questa occasione per
vendicarsi di
quello che le ho fatto il mese scorso… beh, allora questa
è davvero l’ultima
notte della mia vita!
«Merda!
Se Lily ci prende non avremo veramente più
scampo!» spiega infatti Felpato.
«Appunto!»
lo appoggia Remus.
Poi
ci guarda come se si aspettasse qualcosa di ovvio da fare.
«Beh?
Ancora così?» noi lo fissiamo interdetti
«TIRATE, idioti!» ci ordina con quanto
fiato ha in corpo facendoci saltare il cuore di qualche chilometro per
lo
spavento.
Senza
farcelo ripetere due volte, Sirius si affianca a me e prende anche lui
le gambe
di Remus.
Poi
tiriamo riportando lentamente anche Codaliscia sul pavimento.
Non
ci lasciamo nemmeno un secondo per riflettere o per fare qualsiasi
altra cosa
perché, con tutto il tempo che abbiamo perso, le guardie del
Ministero e gli
Auror saranno già a pochi metri da noi.
Ci
alziamo fulminei e ci dirigiamo alla porta.
Corriamo
come degli scalmanati percorrendo al contrario il corridoio lungo e
stretto che
ci aveva precedentemente condotti fino alla stanza sopra il salone.
Arriviamo
alla prima porta di servizio di un grigio di plastica.
Ci
blocchiamo.
Sentiamo delle voci.
Codaliscia
e Felpato aprono di uno spiraglio la porta e ci spiano osservando
attentamente.
«Sono
Auror» conferma Peter sussurrando.
«Però
sono saliti sul terrazzo, ragazzi! Evidentemente non sanno la strada
giusta!»
dice Sirius sorridendo di fronte alla demenza dei nostri nuovi
avversari.
«Si,
però, la nostra via di fuga è proprio
quella» ci fa notare giustamente Remus.
Tutti
e tre rimaniamo in silenzio, ammutoliti dalla cruda verità
che Lunastorta ci
sbatte sempre, molto delicatamente, in faccia.
«Grandioso!
E adesso che facciamo?» commento.
Improvvisamente,
sentiamo una dolce e leggera risata venire da dietro le nostre spalle.
«Potreste
sempre fidarvi di me» dice divertita.
E
si, signore e signori.
La
voce appena ascoltata appartiene ad una donna.
Gli
altri tre Malandrini si voltano scioccati, mentre io non ne ho bisogno
per
capire chi mi ritroverò davanti ora che girerò i
miei occhi verso di lei…
«Lily?»
chiede stupefatto (e super spaventato) Remus.
«Come
diamine hai fatto ad arrivare dietro di noi se l’unica porta
di accesso a
questo corridoio sta qui?» chiede Sirius toccando la porta
grigia dietro di se,
mentre io mi volto lentamente verso di lei.
I
suoi bellissimi occhi verdi osservano di sfuggita tutti quanti, poi si
posano
su di me… quasi come se mi stesse studiando.
«Infatti,…»
continua, spostando di nuovo il suo sguardo su Felpato
«… caro Sirius, quella
non è l’unica porta di accesso a questa zona del
Ministero, come, invece,
credete voi» conclude soddisfatta.
Porca
Puzzola!
È
proprio la donna adatta alla mia amenissima persona (meravigliosa,
intelligente, furba e… tutto quanto me!).
Con
la coda dell’occhio noto che Lunastorta e Sirius sono rimasti
parecchio
interdetti, mentre Codaliscia si gratta sconcertato il capo.
Ci
ha fregati, la mia piccola Bibi!
Vorrei
tanto essere fiero di lei… ma, in questo momento riesco a
pensare solamente…
Merda!
«Beh…
allora…» fa allusivo Sirius
«… visto che c’è
quest’altra uscita… noi…
ehm…»
continua afferrando la manica del mio giubbotto e trascinandomi verso
il lato
del corridoio per sorpassare Lily, ma, al tempo stesso, standole il
più lontano
possibile «… dovremmo andare» conclude
spostando il suo sguardo verso Remus e
Peter ed incitando anche loro a seguirci.
Riusciamo
a fare solamente qualche passo verso di lei che subito tira fuori la
bacchetta
e, brutalmente, la punta sotto il naso di Sirius.
Okay!
Ora
comincio, davvero, a sudare freddo.
«Lily…
ascolta…» tenta Remus alzando le mani subito
imitato da Peter «… non è come
credono tutti» dice solamente sperando che a lei basteranno
queste semplici
parole per convincersi.
Ma
lei, conoscendola, a mala pena si sarà convinta dei motivi
per cui l’ho
lasciata… figurarsi per queste quattro parole insignificanti
messe in croce.
«Non
mi interessa!» fa duramente.
Wow!
Sembra
essere tornati ad Hogwarts, quando la fantastica Prefetto Perfetto Lily
Evans
scopriva i Malandrini nel pieno di un’organizzazione di un
piano malvagio
contro Mocci… Piton, volevo dire…
«Non
mi interessa un accidente del perché eravate qui sta sera e
di quello che è
successo poco fa» dice sorprendendo tutti «Non
è questo il vero motivo per cui
vi sto fermando. Tu…» continua subito dopo
puntando la bacchetta, questa volta,
contro di me «… voglio un appuntamento»
conclude con uno sguardo che non
promette niente di nuovo.
Un
appuntamento?
Maledizione,
ma una cosa del genere non poteva capitarmi ad Hogwarts quando, a
momenti, ero
io che dovevo puntarle la bacchetta contro per farla uscire con me
(anche se
poi mi spezzava in due e mi dava l’ennesimo due di picche lo
stesso)?
Sirius
scoppia a ridere.
«Shhh!
Felpato!» lo riprende Lunastorta «Ci sentiranno
così!».
«Infatti!»
lo appoggia Lily.
Io
mi volto di nuovo verso di lei, dato che, dopo che Remus aveva aperto
bocca, mi
ero voltato dietro di me per guardarlo in faccia.
E,
così come me, anche Sirius si gira di nuovo verso la mia
piccola Bibi.
«Senti,
Lily, non abbiamo tempo per queste sciocchezze. Se volevi uscire con
James, non
so quante volte te lo avrà chiesto quando eravamo ancora ad
Hogwarts. Dovevi
pensarci bene a quel tempo» le dice giustamente Sirius.
«Infatti
poi si è visto come è andata a finire»
risponde per le rime lei alludendo al
fatto che io l’avrei lasciata per tornare a fare la vita del
Dongiovanni.
Naturalmente,
dopo questo colpo, io, più di tutti gli altri Malandrini,
non ho di ché
ribattere.
E
ci mancherebbe anche che lo facessi visto che lei, questa volta, ha
pienamente
ragione!
«Perché
vuoi questo appuntamento?» le chiedo serio.
«Beh,
di certo non per provare di nuovo a rimettere in piedi quello che hai
distrutto
in un secondo» mi risponde fredda e glaciale.
Io
incasso l’ennesimo colpo della serata, poi prendo aria.
«E
allora perché?».
Lei
rimane in silenzio a fissarmi.
«Per…
questioni giuridiche, se così possiamo chiamarle».
Improvvisamente
sentiamo un botto dietro la porta grigia.
Gli
Auror stanno arrivando da questa parte.
Non
perdo altro tempo per chiederle spiegazioni.
«Ti
darò questo appuntamento se tu adesso ci lasci
fuggire!» le dico cercando di
apparire duro e deciso.
Spero
di esserci riuscito.
Lei
assottiglia lo sguardo.
«Non
dovrei farlo… ma siccome vi conosco e, per quanto possiate
essere uno più
stronzo dell’altro, so che non uccidereste mai il
Ministro…» dice lasciando la
frase in sospeso.
Poi
fa un leggero sospiro «… Ritornate nella stanza
sopra il salone dove c’è il
buco, nell’angolo più buio a destra
c’è una botola. Prendete quella e scendete
giù. Vi ritroverete direttamente nel salone,
perciò vedete di mascherarvi
bene!» ci spiega quasi come se fosse una mamma che insegna
per l’ennesima volta
un concetto fondamentale ai suoi figlioletti che ne hanno combinata
un’altra
delle loro «Avete portato il Mantello
dell’Invisibilità?» ci chiede come se
quella, per lei, fosse una domanda con una risposta scontata: si.
Quando,
invece, quella è no!
«Si,
Evans, e secondo te dove le mettevamo?» chiede sarcastico
Sirius.
Lei
sbuffa.
«Beh…
più di così non so come aiutarvi!» dice
la bella Lily alzando le spalle «Ora,
però, voglio il mio appuntamento» continua
rivolgendosi soprattutto a me.
Rimango
qualche secondo in silenzio, riflettendo.
«Incontriamoci
al Paiolo Magico, domani…» dico serio
«… alle dieci».
La
vedo sorridere furbamente, segno che le va bene.
Improvvisamente
un altro botto desta le nostre attenzione.
«Beh,
Evans, adesso noi dobbiamo proprio
andare!» dice Felpato prendendo di
nuovo un lembo della mia manica e trascinandomi via con lui, subito
seguiti da
Remus e Peter «Ah!» continua Sirius ricordandosi di
un’ultima cosa dopo averla
superata «Grazie per gli stronzi! Un gran bel
complimento!» sorride.
«Prego,
Black» risponde Lily per niente intimorita, mentre ci vede
sparire dietro il
primo angolo.
Ripercorriamo
nuovamente il corridoio lungo e stretto per tornare nella stanza sopra
il
salone, mentre sento il mio cuore allontanarsi sempre di più
da me per restare
accanto alla mia piccola Bibi.
Appena
entriamo ci dirigiamo subito a destra e, istantaneamente, la notiamo.
La
botola che diceva Lily è rimasta aperta dopo il suo ultimo
passaggio.
«Come
facciamo?» chiede Lunastorta preoccupato.
Io
mi guardo intorno, poi mi avvicino alla cavità nel pavimento.
Cautamente
guardo di sotto.
Non
c’è nessuno.
Avranno
fatto evacuare l’intero salone, mentre gli Auror salivano fin
qui.
«Scendiamo!»
ordino.
I
tre Malandrini mi fissano interdetti.
«Hanno
fatto evacuare il salone. Non c’è nessuno di
sotto!» dico prima che Peter
cominciasse a scendere, subito seguito da Remus, poi da Sirius ed io,
per
ultimo.
…
«McCullen
uscirà fuori dai gangheri quando lo verrà a
sapere» commenta stancamente Remus
mentre si lascia letteralmente cadere sul morbido tessuto del divano di
Villa
Black.
Siamo
appena tornati a casa, sfuggiti agli Auror per un soffio dopo aver
attraversato
indisturbati il salone vuoto ed essere usciti dall’ingresso
principale proprio
nello stesso momento in cui le guardie si avvicinavano per appostarsi a
controllare i passaggi.
Ci
avevano visti e subito si erano lanciati all’inseguimento,
ma, per fortuna,
eravamo già fuori dai confini “Anti –
smaterializzazione” del Ministero, così,
non ci è voluto niente ad alzare le bacchette quel tanto che
bastava per
sparire da lì e ricomparire a casa di Sirius.
Tra
qualche minuto, però, McCullen ci raggiungerà per
sapere come sarà andata la
missione e noi dovremmo dirgli che, ora, siamo ricercati non solo dai
Mangiamorte, ma anche dalla legge.
Fantastico,
no?
Senza
contare che si arrabbierà ancora di più quando
verrà a sapere che domani dovrò
incontrarmi con Lily.
Ma
questa volta, cascasse il mondo, non mi impedirà di andarci.
Devo
assolutamente sapere cosa vuole Lily.
Magari
con quelle “questioni giuridiche” intendeva dire
che ha bisogno di qualcuno per
liberarsi di Johnson.
Oppure…
Boh…
non ne ho la più pallida idea.
Mi
sento la testa così annebbiata e pesante dopo tutto quello
che ho passato
questa sera.
Me
ne andrei immediatamente a dormire… sono così
stanco… e non solo fisicamente!
All’improvviso,
un crack desta le nostre attenzioni.
Ma
non abbiamo bisogno di voltare il capo in quella direzione.
Tanto
già sappiamo che è arrivato il capo.
«Allora,
Malandrini,» comincia Jassy – Cally allegro
«com’è andata la prima
missione?».
Un
silenzio imbarazzante segue questa domanda.
«Ehm…
ehm…» fa incerto Remus.
McCullen
subito si insospettisce di fronte all’insicurezza di
Lunastorta.
«Cosa
avete combinato?» chiede cambiando repentinamente tono ed
assumendone uno
severo.
«Niente!»
risponde subito Felpato sulle difensive.
Io
sospiro, poi mi alzo.
Sono
veramente stanco di tutta questa situazione.
Voglio
andare a dormire… ora!
«Senta,
signor McCullen, come prima missione le avevamo promesso che non
avremmo
fallito e così è stato! Il Ministro è
salvo!» dico mettendomi proprio di fronte
a lui.
«Allora
perché tanta insicurezza, Remus?» chiede Jassy
– Cally raddolcendosi
all’istante.
«Beh…»
dico voltandomi verso i miei Malandrini cercando appoggio.
Li
vedo tutti annuire, così, continuo «…
come prima missione le avevamo promesso
il successo, ma, non la perfetta riuscita».
«Che
significa?».
Sento
Sirius sbuffare.
Inequivocabile
segno che anche mio fratello, come me, ne ha piene le palle di questa
giornata.
«Significa
che Greyback è riuscito a scappare e che gli Auror hanno
visto noi sul luogo
dell’incidente, quindi adesso pensano che noi ci siamo
alleati con i
Mangiamorte per assassinare il Ministro» spiega tutto
d’un colpo Felpato.
«COSA?!»
urla, come da copione, McCullen.
Remus
ride stupidamente, mentre Peter fa un balzo di tre metri per lo
spavento.
Sirius
sbuffa di nuovo ed io posiziono stancamente le braccia sui fianchi.
«Non
se la prenda tanto… in fondo abbiamo fatto del nostro meglio
considerando il
problema che non avevamo nemmeno un piano di azione» spiega
Lunastorta.
«Fatemi
capire: voi avreste compiuto questa prima missione senza nemmeno aver
delineato
un piano qui?» chiede il Primo Membro con gli occhi fuori
dalle orbite.
«Amiamo
il brivido del rischio» commenta senza troppo interesse
Felpato.
«Al
diavolo il brivido del rischio, Black! Qua ne va dell’intera
organizzazione!»
sbraita McCullen.
«Si
calmi» prorompo io «Ora le racconto per filo e per
segno come sono andate le
cose. Vede, siamo arrivati al Ministero che…».
«Cosa
avete combinato!» commenta McCullen disperato, dopo aver
ascoltato attentamente
la mia accuratissima ed impeccabile descrizione di questa
indimenticabile
serata (sono in preda all’ironia).
Rimaniamo
in silenzio, mentre lo sento borbottare sconfortato qualche frase, come
per
esempio “E adesso come facciamo?”, “Come
posso riutilizzarvi in altre
missioni?” o, addirittura, “Come farò a
dimostrare la vostra innocenza?”.
«Ehm…
io ho pensato ad una cosa…» interviene timidamente
Remus bloccando il continuo
flusso di domande del Primo Membro che, subito, si volta verso di noi
e, più
precisamente, verso Lunastorta.
Anche
noi Malandrini ci siamo girati verso di lui.
Cosa
ha in mente, adesso?
«Sicuramente,
ora, gli Auror staranno conducendo delle indagini su come si
sarà svolta la
vicenda e, proprio per quanto riguarda il combattimento di questa sera,
non
dobbiamo dimenticare un particolare importantissimo» dice
Lunastorta
rivolgendosi maggiormente a noi, più che a Jassy –
Cally.
«Cioè?»
chiede Sirius.
«Cioè
che sul luogo del combattimento, noi abbiamo lasciato i Mangiamorte
sconfitti,
privi di sensi» spiega Remus.
A
questo punto, credo di aver capito dove vuole arrivare il caro vecchio
lupacchiotto.
Sento
McCullen avvicinarsi dietro di me per essere più vicino a
noi quattro.
«Allora,
sicuramente cominceranno a nascere i primi sospetti da parte degli
Auror: se
noi eravamo coalizzati con i Mangiamorte per uccidere il Ministro,
perché si è
verificata una battaglia? Chi sono i combattenti? Se eravamo alleati,
come loro
sospettano, perché avremmo dovuto combattere fra di noi per
un obiettivo
comune?» chiede giustamente Lunastorta confermando i miei
stessi dubbi.
«Remus!»
esplode gioioso Felpato «Sei un genio!» continua
tutto contento per il semplice
fatto che, ora, abbiamo un elemento a nostro vantaggio: i Mangiamorte
stecchiti
lasciati sulla stanza sopra il salone.
«In
effetti, sarebbe un’ottima attenuante questa»
commenta Jassy – Cally
riflettendo «Ma… potrebbero comunque pensare che
voi eravate lo stesso alleati
con i Mangiamorte e che ci siano state delle altre persone che abbiano
tentato
di fermarvi e che, dopo un’estenuante lotta, voi abbiate
nascosto i cadaveri
dei vostri avversari» spiega ancora il Primo Membro.
«Ma
dai!» esclama Peter raccogliendo un minimo di coraggio.
«È
assurdo!» lo appoggio io «Come potrebbero pensare
ad un’idea del genere?».
«Oh,
James, credimi… potrebbero eccome! Al Ministero si inventano
fandonie continue
ogni giorno per incastrare chiunque cerchi di intralciare la strada a
qualche
politico» spiega McCullen.
«Ma
noi non vogliamo intralciare la strada di nessun politico»
risponde seccato
Sirius.
«Ma
questo è quello che sapete voi. Gli Auror potrebbero
prendere in considerazione
il fatto che voi abbiate tentato di uccidere il Ministro proprio per
intralciare la sua carriera politica o quella di qualcun altro che
dipende
dalla sua fortuna» dice il Primo Membro.
«Ma
perché avremmo dovuto fare una cosa del genere?»
domanda calmo Lunastorta.
«Ah,
beh… per quanto riguarda il perché, dovremo
aspettare le frottole della nuova
edizione della Gazzetta del Profeta che parlerà di questo
attentato» McCullen
alza le spalle, mentre parla «Ma potrebbero anche utilizzare
la scusa che voi
vi siate uniti a Voi – Sapete – Chi e che, quindi,
automaticamente siate
diventati nemici del Ministro» conclude, dirigendosi verso il
bancone degli
alcolici e servendosi una generosa dose di Whisky Incendiario.
«Ehi!»
tuona improvvisamente Felpato «Ci vada piano con le accuse!
Noi non abbiamo
ucciso nessuno e mai lo faremo: né il Ministro né
presunti avversari che
“avrebbero cercato di ostacolare il nostro lavoro di
uccisione”» continua
scaldandosi sempre di più.
Non
sopporta essere accusato falsamente.
«Ma
è proprio questo!» riprende McCullen voltandosi
nuovamente verso di noi ed
utilizzando un tono quasi insistente «Non capite? Gli Auror
sapevano
perfettamente per quale causa eravate voi. Poi, però, siete
misteriosamente
spariti e nessuno ha saputo spiegare il perché, e, dopo un
mese dalla vostra
sparizione, ecco che ricomparite e, agli occhi di tante persone,
tentate di
uccidere il Ministro. È praticamente scontato che penseranno
che voi abbiate
ucciso dei collaboratori del Ministero per arrivare
all’omicidio del Ministro
in persona perché vi siete alleati a Voi – Sapete
– Chi» conclude dando una
nuova sorsata al contenuto del bicchiere.
Noi
Malandrini rimaniamo in silenzio.
Certo
che è proprio un gran bel casino.
Uff!
Voglio
andare a dormire e cerare di dimenticare qualcosa…
Non
ho nemmeno la più pallida idea di che ore siano.
L’unica
cosa di cui sono certo è che se domani qualcuno
cercherà di svegliarmi verso le
dieci di mattina, avrà la tomba assicurata!
Ma
che dico?
Domani
ho appuntamento con Lily proprio alle dieci!
Oh!
Che
palle!
«Domattina
andrò personalmente al Ministero e vedrò come si
sarà messa la situazione.
Sperando di poter salvare il salvabile…» mormora
subito dopo Jassy – Cally
chiudendo così la discussione e, per la prima volta nella
sua vita da quando ci
siamo incontrati, rendendomi l’uomo più felice del
pianeta.
Sospiro
finalmente felice di poter andare a coricarmi.
Che bello! penso mentre, seguito da
Felpato
e Codaliscia, supero McCullen ancora intento a sorseggiare il suo
Whisky
dirigendomi verso le scale alle sue spalle per salire in camera e...
finalmente... abbandonarci al temporaneo oblio che porta la notte.
«Ehm…
signor McCullen…» lo chiama timidamente Lunastorta.
Il
cornuto bastardo si volta verso Remus.
«Cosa
c’è, Remus?» chiede, mentre, anche io,
Sirius e Peter ci giriamo per osservarlo
interdetti.
Da
quello che avevo capito dallo sguardo di Felpato, anche lui non vedeva
l’ora di
andare a sbattersi sul letto, e penso che anche per Codaliscia sia la
stessa
storia.
«C’è
un’altra cosa che dovrebbe sapere…» dice
Remmino cominciando a fissarmi con uno
sguardo di scuse.
Io
sbarro gli occhi.
Non
gli vorrà mica rivelare che domani mi devo incontrare con
Lily?
«Cosa?»
chiede insistente Jassy – Cally.
Io
rimango in silenzio ad osservare Lunastorta con uno sguardo omicida.
«Quando
stavamo scappando, diciamo, che siamo stati bloccati da un
inconveniente».
«Che
tipo di inconveniente?» chiede McCullen voltandosi verso noi
tre guardandoci
come se volesse dirci “Ma come? Voi non volevate dirmi niente
di questo?”.
«Una
persona» risponde Remus dopo qualche secondo di esitazione.
«Chi?».
A
questo punto, Lunastorta non parla più.
Mi
fissa come se l’unica parola che sia in grado di dire sia
“scusa”.
Sospiro.
Tanto
prima o poi l’avrebbe scoperto.
«Lily»
dico io, prima che McCullen si voltasse verso di me.
«La
tua ex – ragazza?» chiede Jassy – Cally
quasi senza fiato.
Per
quanto abbia sentito l’istinto omicida salirmi alle stelle
verso McCullen per
aver detto quell’… “ex”,
annuisco.
«Spero
tu non abbia commesso alcuna sciocchezza, James».
Rimango
in silenzio.
«No,
almeno credo» rispondo dopo qualche secondo.
«Come
“almeno credi”?» mi domanda sospettoso il
Primo Membro.
«Mi
ha chiesto un appuntamento. Non per tentare di ristabilire i contatti e
roba
varia» annuncio subito prima che McCullen riuscisse a
bloccarmi «Ha detto “per
questioni giuridiche”».
«No!
James, no!» comincia quasi subito a negare
«Potrebbe essere una trappola che
gli Auror hanno ingaggiato con lei per catturarvi».
«Impossibile!»
interviene Sirius «Non erano passati nemmeno cinque minuti
dal momento in cui
avremmo tentato di uccidere il Ministro che l’abbiamo
incontrata. Non può
essersi messa d’accordo con gli Auror in così poco
tempo».
«Senza
contare…» intervengo io «…
che gli Auror ci stavano cercando in tutt’altra
parte del Ministero mentre lei parlava con noi».
McCullen
rimane qualche minuto in silenzio.
«Signor
McCullen, io devo andare a quell’appuntamento! Non le abbiamo
raccontato che
Lily si è andata a fidanzare proprio con Johnson. E se lei
mi volesse chiedere
un aiuto contro di lui…».
«Tu
che fai? Accetti dopo aver rinunciato a lei per proteggerla?»
chiede McCullen.
Io
rimango in silenzio, ma non per questo ho deciso di arrendermi.
Anzi,
sto mantenendo uno sguardo più duro del marmo contro Jassy
– Cally.
Lo
sento sospirare.
«Quando
vi dovreste incontrare?» chiede.
«Domani.
Alle dieci».
«No!»
risponde secco.
«Perché?»
chiedo cominciando ad innervosirmi anche io.
«Perché
è troppo presto dall’’incidente del
Ministero» risponde prontamente McCullen.
«Ma…».
«Niente
“ma”, James! Puoi metterti in contatto con
lei?».
Io
non gli rispondo.
Mi
sto incazzando davvero.
Infatti:
«McCullen!» tuono minaccioso subito dopo
guadagnandomi quattro paia di occhi
spaventati per la mia reazione «Io andrò a
quell’appuntamento con o senza il
suo permesso!» continuo stringendo convulsamente i pugni
lungo i fianchi.
Sospira
sconfitto.
«Mettiti
in contatto con lei» mi dice con un tono più calmo
e dopo qualche secondo di
silenzio «e sposta il vostro appuntamento fra un
mese».
«Un
mese?!» domando sbarrando gli occhi sconcertato.
Lo
vedo annuire «Il tempo necessario per far calmare le acque,
poi puoi vederti
con lei. Altrimenti niente!» mi dice.
Io
sospiro cercando di calmarmi e, quasi subito, sento la rabbia scemare.
Smetto
di stringere i pugni e rilasso i muscoli.
Forse…
è meglio così.
Annuisco
debolmente prima di vederlo sorridere soddisfatto.
Mi
poggia una mano sulla spalla.
«Scrivi
adesso il messaggio per Lily Evans, provvederò io a
farglielo arrivare».
Lo
fisso un secondo indeciso se fidarmi o no, ma penso di essere troppo
stanco per
rifletterci.
Così,
prendo un piccolo pezzetto di pergamena e piuma e, sotto gli occhi di
tutti, in
meno di due minuti, ho già finito di scrivere
l’avviso per la mia piccola Bibi.
Lo
piego e lo consegno a McCullen.
Dopo
qualche altra raccomandazione e una fredda “Buona
notte!” da parte nostra,
Jassy – Cally scompare nuovamente, lasciandoci, finalmente,
la possibilità di
andare a dormire.
Non
riusciamo a scambiarci nessun’altra parola che fosse diversa
da “Buona notte”,
prima che tutti e quattro noi Malandrini ci dividessimo per andare
ognuno nelle
proprie stanze.
Troppo
stravolti dagli avvenimenti di una notte per parlare ancora…
Appena
entro in camera mia, mi chiudo immediatamente la porta alle spalle.
Con
un tocco di bacchetta sono già in pigiama.
Non
ho voglia di lavarmi… credo che lo farò domani
quando sarò più lucido di mente
e più attivo fisicamente.
Mi
butto a capofitto sul mio letto e rimango qualche secondo a fissare il
soffitto
della mia stanza con gambe e braccia spalancate.
Certo
che Lily… caspita… è proprio bella!
Ma
cosa diamine sto pensando?
Sono
fuori di testa… e questo per colpa della stanchezza.
Sospiro.
Poi
volto lo sguardo sul comodino affianco al mio letto.
Apro
il cassetto e, tastando all’interno, trovo quello che stavo
cercando.
Una
scatolina… la scatolina.
Me
la rigiro qualche minuto tra le mani prima che mi decidessi ad aprirla
per la
centesima volta da quando l’ho comprata.
Precisamente,
ora che guardo bene la data incisa su un cartoncino fatto da me, un
anno e
mezzo fa.
Ci
rendiamo conto?
Lo
apro e, istantaneamente, la brillantezza dei tre piccoli diamanti
incastonati
in un anello di oro bianco si riflette sul mio viso.
Sorrido
pensando alla bellezza che rappresenta.
Una
bellezza semplice, ma non per questo da trascurare.
La
bellezza di Lily.
Era
questo l’anello destinato ad essere infilato nel dito della
mia piccola Bibi.
Non
quell’obbrobrio schifoso che, immagino, Johnson le
avrà regalato per chiederle
di sposarlo.
In
effetti, questo piccolo particolare, che io possegga l’anello
con cui avrei
chiesto alla donna della mia vita di diventare mia moglie, non fa altro
che
accentuare la mia deficienza.
Se
solo gliel’avessi chiesto prima… ora sarebbe
ancora con me… perché nemmeno
McCullen sarebbe riuscito a dividerci!
Se
solo lo avessi fatto… il giorno stesso che comprai questo
anello…
Se
solo… l’avessi… fatto…
Allora?
Che ve ne pare?
Spero
con tutto il cuore che vi
sia piaciuto tanto il capitolo poiché in questo periodo mi
sento davvero...
come posso dire?... poco “sostenuta”?
Con questo non voglio assolutamente far arrabbiare nessuno in quanto so
(e
soprattutto spero) che la mancanza di recensioni sia dovuta
principalmente alle
vacanze fuori casa. In fondo anche io non potrò
più recensire le mie storie
preferite (nel caso vengano aggiornate) fino al 30.
A
proposito di questo, vorrei
dire che ho apprezzato da morire il commento (anche se microscopico,
come ha
detto lei) che mi ha lasciato Jaily nonostante lei sia in vacanza.
L’ho apprezzato davvero tantissimo, grazie! Grazie mille,
Pazzoide Mia ^^
Passiamo,
ora, ai veri
ringraziamenti per quelle quattro mitiche persone che hanno commentato
lo
scorso capitolo e alle quali chiedo umilmente perdono se
l’ultima volta non ho
dedicato loro il solito spazio:
ü
Cullen
isabella:
Ciao bellissima! Oddio, non
puoi immaginare la felicità che ho provato dopo che ho letto
la tua recensione.
Ero ancora un po’ delusa per gli scarsi risultati che stavo
avendo (e che ho
ancora escluso OVVIAMENTE voi angeli ^^), ma quando ho letto la PRIMA
recensione che mi diceva QUELLE cose... il sorriso mi è nato
spontaneo!
Grazie! Grazie infinite per quello che hai detto! Conta davvero tanto
per me,
soprattutto in questo periodo un po’ così.
Beh? Visto che sono riuscita ad aggiornare prima del 21? Spero anche di
aggiungere il tredicesimo capitolo subito dopo il 30... speriamo bene!
Piuttosto, che te ne pare? Qui Lily torna alla carica, eh? Che ne dici?
Sono così ansiosa di conoscere il tuo resoconto
perché sono sicura che non mi
potrà mai deludere, viste le cose che hai scritto nella
scorsa recensione ;)!
Però, preferisco di gran lunga la sincerità ed
io... SINCERAMENTE, ormai mi
fido di te e so che se leggessi qualcosa che non ti piace subito me lo
verresti
a dire, vero?
Mi auguro di si, perché io rimedierò
all’istante (tranne anticiparti la storia
xD)
Alla prossima, cara!
Un bacione immenso e grazie ancora!
J
ü
pRiNcEss
LiLIUzzA:
Amore........................
ECCOMI QUI!!!!! Uhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuh... felice, vero? Lo spero
proprio!
Beh? Nella tua recensione mi hai bombardata di domande sulla storia...
ora? Che
hai il capitolo nuovo tra le mani? Che ne pensi?
Lily è tornata... più temeraria e paurosa di
prima! Uhuhuhuhuhuhuhuh... ho in
mente certe idee, ma mi rattrista sapere che da domani non
potrò più mettere
mano al PC (se non quello di mio padre o, se vogliamo essere ottimisti,
qualcuno di qualche Internet Point) e quindi soddisfare la
curiosità di tutti
e, soprattutto, la TUA! Ogni volta è un Interrogatorio di
Terzo Grado... xD xD
xD xD... una cosa che non potrebbe rendermi più felice
perché mi fa capire che
la storia ti prende... che prende, no? Esattamente come la tua!
A proposito... hai visto che recensione ti ho lasciato? A momenti
diventava più
lunga dei tuoi luuuuuuuuuuuuuuuuuunghissimi capitoli strepitosi ;)
Comunque, ti immagini che aggiorniamo di nuovo lo stesso giorno?
Sarebbe troppo
divertente xD... Spero di leggere presto la tua recensione, Mia
Adorata.
Intendo, tra quelle poche occasioni che avrò di accedere al
computer, mi auguro
vivamente di trovare subito un tuo commento. Ho davvero bisogno di
tirarmi su
di morale perché dai risultati della mia fan fiction, non
sembra che abbia così
tanto successo... Uff!
Vabbè! Non voglio annoiarti con i miei stupidissimi discorsi
di depressione e
di ispirazioni partite e mai più tornate (tranne la mia che
la sto costringendo
grazie a chissà quale fantastica persona ;) ),
perciò... ti dico solamente: A
presto, Mio Adoratissimo Amore!
Grazie di tutto quello che hai fatto e detto per me fino ad ora ;)
Ti voglio bene!
Un bacione!
Ciauuuuuuuuuuuu (e divertiti anche tu sia in vacanza sia per il resto
dell’estate ;) J)
ü
DanyCullen:
Ehilà! Finalmente ti fai risentire ^^! Meno male
che non hai recensito solamente perché eri in vacanza. Mi
sono davvero
preoccupata, sai? Anche se una parte di me sospettava che non
commentavi
proprio perché eri in vacanza... vabbè! Lasciamo
perdere!
Passando, invece, ai capitoli! Certo che hai avuto una fortuna
incredibile xD!
Posso capire perfettamente la tensione che hai descritto
perché la provo anche
io per molte altre storie che mi stanno veramente a cuore ;)
perciò ti assicuro
che, in un certo senso, è stato quasi un bene per te non
esserti accorta subito
dei miei aggiornamenti xD (anche se mi hai fatto temere di aver perso
una delle
mie migliori commentatrici ^^).
Invece questo capitolo ti è piaciuto? Chissà qual
è questo nuovo segreto di
Lily... uhuhuhuhuhuhuhuhuhuh io lo soooooooooooooooooo xD. Basta! Stop!
Sto
andando fuori di testa e questo non è bene! No no!
Spero di sentirti presto, ok? Non farmi più brutti scherzi
che mi spavento
facilmente io xD
Alla prossima, ciauuuuuuuuuuuu J
ü
Jaily:
TESOROOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
No! Questo volta ti devo dedicare davvero un capitolo di risposta
solamente
perché sei riuscita a trovare un Internet (chissà
dove, poi xD) solamente per
controllare se avevo aggiornato e lasciarmi un commento! Ti giuro che
stavo
quasi per svenire di gioia quando ho letto il tuo nome nella lista
(cortissima,
purtroppo) delle recensioni. Mi hai sorpresa da morire e non potrei
esserne più
felice! Davvero! E non smetterò mai di ringraziarti per
tutta questa devozione
che, ricomincio a pensare di non meritarmela effettivamente, nonostante
tu e
poche altre persone mi continuiate a sostenere e a dirmi che la storia
è
davvero bella!
Purtroppo in questo periodo mi sto facendo un po’ troppe
seghe mentali
solamente perché faccio i confronti e non dovrei. So che
è sbagliatissimo
quello che faccio, ma non riesco mai a trattenermi! Vedo alcune storie
che mi
stanno a cuore e, nonostante abbiano meno capitoli della mia fan
fiction
possiedono miliardi e miliardi di recensioni.
Secondo te perché? Io mi sto scervellando e deprimendo a
cercare una risposta!
E poi... ma che sto facendo? Tu sei felicemente in vacanza oppure
appena
tornata a casa ancora sotto l’influenza positiva delle tue
“ferie” e io... ti
sto dicendo queste cose brutte?!
No! Dimentica tutto quello che ho detto fino ad ora! Pensiamo solamente
al
capitolo! In fondo, sono sicura che prima o poi anche io
avrò successo! Bisogna
solo aspettare la propria occasione, no? ;)
Beh, Mia Pazzoide Adoratissima, che ne pensi? Ti piace questo nuovo
capitolo?
La nostra carissima Lily è tornata all’attacco!
Evvai! Chissà cosa deve dire a
James, vero? Sono cattiva, lo so! Soprattutto con te che non te lo
meriteresti!
xD Purtroppo, quella di essere cattivi con il prossimo, è
un’indole che è
legata con il sangue agli scrittori xD (sono fuori... lasciami perdere,
oggi).
Uff... domani parto... e ti risentirò solamente il 31... che
tristezzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
UffyUffyUffy...!!!
Non appena torno, però, voglio subito trovare un tuo
commento, capito?
Altrimenti mi deprimo ancora di più...
Non pensare alle cose brutte che ti ho detto... mi passerà,
vedrai ;)
particolarmente se mi rimani vicina ^^!
Aspetto con impazienza che il 30 arrivi così che possa
subito correre al
computer e controllare questo fantastico sito =D
A presto, Pazzoide Mia
Non ti preoccupare per la tua recensione. La sorpresa più
grande è stata
proprio trovarla ;)
Grazie mille ancora!
Ciauuuuuuuuuuu!
J
Bene!
Diciamo pure che i
ringraziamenti ufficiali sono conclusi.
Dico
un “Grazie mille”
accompagnato da un abbraccio calorosissimo a tutte quelle persone che
mantengono ancora pazientemente la loro storia tra i loro preferiti:
1
- ale90
2 - BabyFairy
3 - bittersweet miki
4
- DanyCullen
5 - hp4e
6 - jaily
7 - LaBabi
8 - Lars Black
9 - lily D G
10 - littleherm_94
11 - marta_cullen
12 - mick_angel
13 - nan96
14 - pikkolina88
15 - piuma_rosaEbianca
16 - pRiNcEss LiLlUzzA
17 - SarahPotter
18
-
stellina767
E
tutti gli altri
che, invece, la seguono semplicemente! Un bacio grandissimo e Grazie di
cuore
^^
1
- akiko
2 - ashleys
3
- Azah Black
4
- chichetta99
5
- ElseW
6
- felpy90
7
- Frytty
8 - jacopo25
9 - Lady Airam
10 - Lars Black
11 - LilyPrincessInPink
12 - Nikki Potter
13 - piccola_puffola
14 - rosy90
15 - ValyBrick
Un
ultimo Grazie a tutti gli
altri che la leggono semplicemente. Spero davvero che vi piaccia
poiché in
questo periodo sto passando un momento di “crisi
d’autore”... chiamiamola così!
Grazie
a tutti!
Un
bacio dalla vostra Lovegio92
J
|
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Capitolo 14 *** Capitolo XIII - Lamentele ***
(QMNSHDF) Capitolo XIII - Lamentele
Buonaseraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
fantastico sito di EFP.
In
effetti, sono un
po’ troppo esagerata ed ottimista oggi... non è
che l’intero sito di EFP sta
sbattuto qui a vedere se ho aggiornato e soprattutto ad aspettare il
seguito.
Anzi!
Dai
risultati della
fan fiction, sembra che la mia storia faccia pena T.T
Vabbè!
Ma io non dispero lo stesso! Purtroppo dovrete per forza sorbirvi le
mie pazzie
perché il mio Amore mi ha chiaramente ORDINATO di non
mollare mai! Ed io mai
avrò intenzione di mollare ^^ (a proposito, grazie Mia
Adorata P.L. =D)
Lasciando
da parte
ora le varie smancerie, che, invece, sarete costretti a leggere alla
fine del
capitolo, volevo scusarmi per il ritardo che ho riportato. Avevo detto
che
avrei postato dopo il 30 o addirittura il 30 stesso, e, invece... sono
proprio
inaffidabile, eh?!
Cmq,
non tutte le notizie sono negative: nonostante in questo periodo sia
impossibilitata a passare molto tempo al computer, ho forzato di nuovo
la mia
ispirazione e sto andando avanti con la storia... anche se lentamente,
ma gli
sviluppi li sto avendo nel mio matto cervellino che aveva raggiunto un
punto
morto, ormai!
Vabbè,
dopo questo
rompimento di palline (per non essere troppo volgare =D), vi lascio
alla
storia!
Vi
annuncio
immediatamente che questo è solamente un capitolo di
transizione come il
prossimo, perciò non vi aspettate chissà cosa.
Nonostante
questo,
vi voglio lo stesso NUMEROSI!!!
Chiaro?!
Buona
lettura a
tutti ^^
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Tredicesimo – Lamentele
Quanto?
QUANTO?!?!
Quanto
diamine di tempo sarà passato da quella notte al Ministero?
Non
riesco a capirlo… non riesco a calcolarlo.
Stare
chiusi in casa dalla mattina alla sera mi uccide.
È
come… non so… spremere una spugna fino a renderla
arida.
Ecco,
questo accade al mio cervello quando resto chiuso tutto il giorno in
casa per
ogni santo dì.
E
questo stupidissimo paragone né è la prova.
È
la prova di quanto due settimane e qualcosa (o forse un po’
di più… no… sicuramente
molto di più) siano distruttive per la fantastica ed
ineguagliabile mente di
James Potter.
«AaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH…»
esclama Sirius lanciando uno straziante lamento
d’intensità crescente, mentre
sta letteralmente stravaccato sul divano nel soggiorno di fronte al
letesore
acceso e con il tele – coso in mano per aumentare e diminuire
al massimo il
volume di quell’arnese solamente perché non ha un
tubo di meglio da fare.
«Sirius,
la finisci di lamentarti? Già è difficile leggere
con il televisore acceso…»
ah, si chiama televisore, non letesore… scusate
«… poi ti ci metti anche tu!»
esclama Lunastorta senza nemmeno degnarsi di alzare lo sguardo dal
libro che
tenta disperatamente di leggere.
Lui
è comodamente seduto su una poltrona di lato al divano,
mentre io faccio avanti
e indietro dal salotto alla cucina perché ho lo stomaco in
preda ad un attacco
di fame, ma ogni volta che arrivo in cucina ed apro il
frigorifeto… o
frigoritefo… no… (mah, questi affari
babbani… non li imparerò mai!).
Comunque,
dicevo che quando arrivo in cucina pronto a prendere
d’assalto qualsiasi cosa
di commestibile che si trovi nel raggio di cinque metri,
un’improvvisa crisi di
apatia mi prende sia il cervello che il mio caro stomaco,
perciò torno in soggiorno
senza aver realizzato niente.
Il
problema, però, sta nel fatto che, non appena rimetto piede
in salotto, la fame
torna di nuovo a tormentarmi.
Quindi,
come già menzionato prima, sto praticamente facendo Jogging
di 4
chilometri solamente
andando e tornando dalla cucina fino al soggiorno e viceversa.
Vi
sembra normale?
Non
credo!
Peter,
invece, sta stravaccato sul tappeto con braccia e gambe
aperte… e credo stia
farneticando su qualche cavallo alato rosa… no, su pony
assassini… ah, no!
Sta
praticamente implorando Sirius di non farlo vestire con il
tutù rosa della
sorella del fidanzato dell’amica della madre di…
Ho
perso il filo.
«Non
rompere i coglioni, Remmy! Questa è casa mia e decido io
cosa fare e,
soprattutto, dove la voglio fare!»
risponde secco Sirius.
Remus
alza lo sguardo furioso dal suo libro per posizionarlo su Felpato che,
intanto,
armeggia con il tele – coso per alzare di nuovo il volume
che, precedentemente,
aveva abbassato al minimo.
Io
torno in cucina.
Di
nuovo mi faccio prendere dall’apatia, e faccio dietro front.
Arrivo
in salotto e trovo Lunastorta in piedi con le mani chiuse a pugni
poggiate sui
fianchi vicino a Sirius.
Un
improvviso russare mi fa voltare la testa verso destra.
Ah!
È
solo Peter, ancora gettato a terra come uno straccio.
«Già!»
tuona improvvisamente Remus «Peccato che c’ero
prima io in salotto a leggere e dopo
sei arrivato tu e hai acceso quell’affare!».
«Televisore»
lo correggo io, tentando di darmi l’aria di chi la sa lunga
su quel
marchingegno Babbano.
Lunastorta
volta il suo sguardo, ridotto a due millimetri di altezza, verso di me
prima
che io impallidisca per bene.
«Scusa»
mormoro abbassando lo sguardo.
Percepisco
Remus tornare a fissare furioso Sirius.
«Allora
dimmi tu cosa dovrei fare tutto il giorno chiuso in questo schifo di
scatola?»
domanda arrabbiato Felpato.
«A
me piace casa tua» mi intrometto nuovamente.
Questa
volta non è solo Remus che si gira di nuovo verso di me, ma
anche Sirius.
Entrambi
hanno uno sguardo inceneritore e io comincio, veramente, a sudare
freddo.
«Non
parlo più» garantisco loro alzando una mano in
segno di scuse ed abbassando
nuovamente gli occhi.
Entrambi
tornano a fissarsi “amorevolmente”.
«Puoi
fare tutto quello che vuoi, Felpato, ma non capisco perché
devi per forza
venire a rompere le scatole a me!» risponde Lunastorta
gesticolando.
«Io?!»
chiede Sirius indicandosi con una faccia come se volesse dire che
quello che ha
appena affermato Remus fosse una balla colossale.
In
realtà, però, Remmino adorato non ha tutti i
torti.
Se
non sbaglio Sirius lo segue da questa mattina che ci siamo svegliati.
Circa
l’altro ieri, infatti, mentre io mi stavo addormentando sul
mio letto, è
arrivato lui e mi ha confessato che aveva trovato un modo fantastico
per
passare il tempo chiuso in casa.
Dare
fastidio a Lunastorta.
Io
lo lasciavo parlare prima di tutto perché non avevo
né la voglia né la forza di
saltargli al collo ed ucciderlo sul colpo solamente perché
mi aveva interrotto
il sonno proprio nel momento in cui ero riuscito a farmelo venire, e
poi perché
intendevo smerdarlo addormentandomi veramente mentre lui continuava a
parlarmi.
Non
azzardatevi a ridere se vi dico che, alla fine, ha vinto lui.
Maledetto
bastardo cornuto di un cane nero pulcioso!
«No!»
fa sarcasticamente Remus «Infatti è mia nonna che
mi segue dalle otto di questa
mattina!».
«Remmino
caro, non devi dire queste cose cattive! Lo sai che le persone che ci
vogliono
bene, in realtà, non ci lasciano mai. Quindi è
effettivamente vero che tua
nonna ti segue da anche prima delle otto!» risponde Felpato
sorridendo
sornione.
«Anche
lei! Ma c’è un altro essere, che non so se sia
giusto definirlo concretamente
“essere”, che mi pedina ovunque io vada solamente
per rompere le palle a me e
divertirsi lui!».
«Perfetto!
Allora farò fare la disinfestazione della casa»
proclama ad un certo punto
Felpato alzando il dito verso il soffitto.
Io
scoppio a ridere intuendo immediatamente dove il mio adorato fratello
volesse
arrivare, mentre Remus fissa sconcertato Sirius.
«Non
mi piace per niente l’idea che i miei ospiti siano pedinati
ed infastiditi da
degli stupidi fantasmi di casa!» continua subito dopo.
Lunastorta
stringe ancora di più i pugni per la rabbia.
«Sei
un idiota, Sirius!» tuona voltandosi, prendendo il libro che
aveva lasciato
sulla poltrona e dirigendosi su, in camera sua, sbattendo i piedi.
Dopo
che sentiamo la porta della camera di Lunastorta sbattere
violentemente, ci
fissiamo negli occhi e… ghigniamo.
«Sei
un lurido scocciatore, Felpato» proclamo gettandomi a
capofitto sul divano con
ancora un mezzo ghigno sul volto.
Lui
allunga il suo sorriso e si accomoda di fianco a me.
«Non
credo esista di meglio per passare il tempo chiusi in questa gabbia di
matti».
«Grazie
tante!» rispondo offeso.
«Scusa
fratello, ma nemmeno per me è normale fare avanti e indietro
dalla cucina al
salotto solo perché quando arrivi in cucina ti passa la
voglia di mangiare».
Io
lo guardo.
Lui
si volta verso di me e ricambia il mio sguardo.
Ghigniamo.
«A
volta la nostra telepatia fa paura anche a me» dico, mentre
Felpato annuisce
lentamente.
Un
altro improvviso russare desta le nostre attenzioni.
Ci
voltiamo verso Peter che ancora ronfa sul tappeto.
Sento
Sirius prendere aria per dire qualcosa, ma è anticipato da
un inaspettato crack.
Ci
giriamo verso l’entrata del soggiorno.
«Buongiorno»
saluta McCullen.
Poi
si volta verso un fastidioso rumore e nota Peter per terra che ronfa
beatamente.
Non
fa niente, ma penso che abbia preferito trattenersi, dato che ora si
trova
davanti a me e Felpato senza la presenza di Remus, l’unico in
grado di poter
calmare eventuali acqua agitate.
«Signor
McCullen» fa falsamente accogliente Sirius «Qual
buon vento?» chiede allargando
le braccia.
Lui
sorride.
«Credo
sia arrivato il momento di mettervi al corrente di ciò che
sta accadendo nel
mondo esterno».
…
«Quindi
ci ritengono responsabili?!» chiese urlando Sirius sbattendo,
al tempo stesso,
una mano sul piano di lavoro della cucina.
Un
isola, per la precisione, intorno alla quale ci siamo riuniti noi
Malandrini e
McCullen, dopo aver chiamato anche Remus dal piano superiore e
svegliato Peter
dal suo eterno incubo sui tutù rosa che Sirius voleva fargli
indossare.
McCullen
sospira.
«Più
o meno, si!».
«Ma
è assurdo!» commenta Felpato.
«È
inconcepibile» borbotta subito dopo di lui, Peter.
«Aspetti
un secondo, signor McCullen. Mi faccia capire bene»
interviene per la
centotrentasettesima volta Remus porgendo la solita domanda.
Jassy
– Cally sospira ancora una volta esasperato.
«Allora,
ragazzi, ascoltatemi molto attentamente!» fa richiamando le
nostre attenzioni
con semplici movimenti delle mani.
«Il
Ministero, il giorno dopo l’attentato, ha aperto subito
un’inchiesta su quanto
avvenuto. Purtroppo non possiedono ne prove concrete ne testimoni
oculari che
possano raccontare effettivamente come stavano i fatti. Le loro teorie
si
basano principalmente sulla dinamica dell’accaduto
ricostruita dagli Auror».
«Un
momento!» lo interrompo io.
Tutti
i presenti posano i loro sguardi su di me.
«Come
sarebbe a dire che non ci sono testimoni oculari? Ci sta dicendo che
fra tutti
quei Mangiamorte stecchiti non ce n’è stato uno
che ha parlato?» chiedo
stupefatto ricordandomi perfettamente della vigliaccheria di molti di
quei
bastardi quando, insieme a Sirius, li interrogavamo una volta
sconfitti, per
conto dell’Ordine.
«Vi
sto dicendo, caro James, che non ci sono testimoni oculari in quanto di
tutti
quei Mangiamorte che, come dici tu, avete
“stecchito”» fa saccente imitando le
virgolette «non ne hanno trovato nemmeno uno!».
«COSA?!?!»
urla fuori di sé Felpato.
E
ci manca poco che gli faccia compagnia.
Come
sarebbe a dire?
Non
ne hanno trovato nemmeno uno?
Non
è possibile!
Che
fine hanno fatto!
Ma
è assurdo!
McCullen
fa cenno di si con la testa, deluso.
«Già…»
conferma.
«Com’è
possibile una cosa del genere?» chiede sconvolto Remus.
Il
pirla elevato al cubo fa cenno di si con la testa.
«Probabilmente,
può essere successo che, mentre voi tentavate la fuga e
siete stati
intrattenuti da Lily Evans, e mentre gli Auror vi cercavano da
tutt’altra parte
del Ministero, Johnson sia stato raggiunto da Greyback e che il
licantropo lo
abbia informato della battaglia. In questo modo, Johnson avrebbe avuto
tempo a
disposizione per chiamare qualche altro collega e far sparire i
Mangiamorte “stecchiti”».
«Impossibile!»
prorompo subito io «Dopo che siamo tornati dal colloquio con
Lily, c’erano
ancora i corpi privi di sensi a terra. Li abbiamo visti!».
«Magari
lo hanno fatto dopo! Avete detto che, proprio nel momento in cui siete
riusciti
ad uscire dal Ministero, gli Auror vi hanno visto. Mentre questi
tentavano di
prendervi, Johnson e Greyback avranno fatto sparire i loro
colleghi» conclude
McCullen.
Noi
rimaniamo in silenzio, incapaci di proferire parola.
«Nonostante,
però, la vostra inchiesta si basi solamente su una
frammentaria ricostruzione
della verità, siete riusciti a dividere il Ministero in due
fazioni».
«Come?»
chiede Peter curioso.
«Non
è tanto complicato. Una fazione vi ritiene colpevoli,
l’altra innocenti» fa un
breve pausa «Mi ha solamente sorpreso la persona che,
più o meno, ha dato vita
a quest’ultima fazione» ammette poi con voce
più riflessiva, quasi.
Noi
Malandrini affiliamo il nostro sguardo, incuriositi.
«Chi?»
chiede Remus.
McCullen
torna a fissarci e, stranamente, sosta più tempo sul mio
sguardo.
«Lily
Evans» ammette infine.
Un
silenzio tombale segue quel nome.
«Lily?»
chiedo come se non avessi più fiato in corpo.
McCullen
fa segno di si con la testa.
«Già!»
conferma subito dopo.
Rimaniamo
muti.
Nessuno
di noi quattro si sarebbe mai aspettato una mossa del genere da parte
di Lily.
La
mia piccola Bibi…
«Ma,
signor McCullen, con tutto questo casino, immagino che lei non ci
riutilizzerà
più per altre missioni» chiede giustamente Remus
con un tono strano.
Sembra
un suono pieno di domande senza risposta che gravano sulle nostre
ferite ancora
aperte.
McCullen
non risponde, ma continua a fissarci.
«Veramente
ci devo ancora pensare… potrei utilizzarvi in missioni
“coperte”».
«Sempre
riguardanti Johnson?» chiede Peter.
«Probabilmente
si… ora non so proprio rispondervi» dice.
Segue
un’altra pausa in cui l’unica cosa che percepiamo
è il silenzio.
«Va
bene!» prorompe nuovamente McCullen «Ora devo
andare. È quasi ora di pranzo.
Buon appetito, Malandrini! Cercherò di informarvi su tutto
il più presto
possibile» continua salutandoci.
Si
volta e si dirige verso il camino della casa aperto solamente a
particolari
persone.
I
Malandrini cominciano a disperdersi, mentre io mi dirigo verso Jassy
– Cally.
«Aspetti,
signor McCullen!» lo richiamo indietro.
Lui
si volta e mi fissa interrogativo.
«Saranno
passate tre o quattro settimane da quella sera… crede che
ora mi possa
incontrare con Lily?» gli chiedo.
Lui
ci pensa qualche secondo, poi fruga nella tasca ed estrae un cartoncino.
«Lo
conosci questo posto?» mi chiede porgendomelo.
Io
lo afferro e ci do un’occhiata.
Hotel
Buyuk Londra.
E
dove diamine si trova?
«Non
credo» rispondo riportando lo sguardo su McCullen.
«Ti
porterò una cartina! È un Hotel frequentato da
soli Babbani, quindi è
praticamente impossibile che qualcuno ti possa vedere ed arrestare. Vi
incontrerete alle cinque di domani pomeriggio. Va bene?»
domanda.
Io
lo fisso indeciso su come mi dovrei comportare.
Ma
se Lily ha bisogno di aiuto…
«Hotel
Buyuk Londra alle cinque. Va bene!» annuncio.
Lo
vedo annuire soddisfatto.
«Mi
preoccuperò di far arrivare un messaggio a Lily Evans per
confermare il luogo e
l’orario» continua voltandosi e procedendo verso il
camino.
Riesco
ad urlargli un misero “grazie” non troppo caloroso
prima che una vampata verde
faccia sparire la bellissima faccia da culo di Jassy – Cally.
Mi
volto verso la cucina tornando a fissare il cartoncino in mano, mentre
sento
gli sguardi degli altri Malandrini su di me.
«Allora?
Cosa cuciniamo?» chiede Sirius sfregandosi le mani e
ghignando verso Remus.
«Questa
volta te lo scordi che cucino con te, Felpato. Non ho nessunissima
intenzione
di farmi precipitare addosso un pacco di farina, di cadere su una
buccia di
banana che “accidentalmente” hai fatto cascare sul
pavimento, di essere
utilizzato come scudo delle tue bombe di sugo bollente per i tuoi
esperimenti,
di farmi mozzare una mano mentre tagli il pane, di rimanere con il
mento
incastrato nel bicchiere solo perché mi hai spinto, di
rischiare di perdere un
occhio perché non sai maneggiare un semplicissimo frullatore
e lo devi
sbandierare ai quattro venti, di…» mentre
Lunastorta continua la sua lunga
lista di attentati alla sua vita da parte di Sirius che ancora lo
guarda
sghignazzando nel contempo che Peter ride come un matto, io sono perso
nel
fissare quel cartoncino.
Sarà
in quest’Hotel che rivedrò Lily.
Chissà
cosa mi vorrà dire con quelle “questioni
giuridiche”.
Sono
così curioso.
Ed
ora che ho l’appuntamento con lei, sono praticamente sicuro
che il tempo che
dovrò aspettare fino alle cinque di domani pomeriggio mi
sembrerà ancora più
lungo di queste interminabili tre settimane o quello che erano.
«…
e di correre il rischio di perdere la mia fertilità
perché tu apri
all’improvviso il cassetto in basso per prendere la tovaglia
mentre io giro la
pasta nell’acqua bollente… chiaro?».
Riporto
lo sguardo sui miei tre amici.
Remus
sta in una posizione che farebbe invidia al famoso filosofo greco nel
momento
in cui morì… Sodrate… o era con la C e
la D?
Socrade?
Mah!
Certo
che prestavo parecchia attenzione a tutti gli insegnamenti della mia
piccola
Bibi.
Comunque,
Peter, invece, si è risteso a terra e sta continuando a
dormine, mentre Sirius
sta…
Sirius?
«Remus…»
lo chiamo.
Lui
apre un occhio abbassando il dito che aveva alzato verso il cielo.
«…
ma con chi staresti parlando?».
…
«SIRIUS!!!».
…
«Sappi
che sei perfido, Remmy» proclama Felpato dall’alto
dei cieli.
Remus
continua a mangiare come se nessuno avesse parlato.
«James…
ti prego fa qualcosa!» mi implora Sirius dall’alto
dei cieli.
Io
alzo lo sguardo verso l’alto e noto il suo disperato.
Sospiro.
Apro
la bocca: «Remus…».
«Un’altra
parola, James, e vai a fargli compagnia» mi minaccia
tranquillamente, alzando
un coltello verso di me.
Io
deglutisco a fatica.
«Ha
– Hai pienamente ragione» balbetto e subito dopo
riprendo a mangiare in
silenzio.
«Peteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeer!
Almeno tu!» chiama sconsolato il cane puzzone dall’alto
dei cieli.
Peter
alza lo sguardo come me prima e mormora un “Mi dispiace,
Sirius!”.
«Remus!
Sei cattivo, perfido e malvagio!» commenta infine Felpato
sbuffando ed,
immagino, incrociando le braccia al petto.
Alzo
lo sguardo verso l’alto e ghigno subito dopo per il mio
incredibile intuito.
Ma,
lasciate che vi spieghi come si sono svolti i fatti.
Non
è molto complicato.
Prima
di tutto, dopo l’urlo disumano di Remus, Lunastorta ha tirato
fuori la
bacchetta ed ha estratto dal contenitore un coltello con lama di
tredici
centimetri.
Ha
lanciato una sorta di urlo di battaglia e si è gettato alla
carica.
Ovviamente,
io l’ho seguito, mentre lui inseguiva Sirius.
Una
caccia molto lunga la sua… non appena ha trovato Felpato
nascosto nella sala da
pranzo non ha aspettato nemmeno che Sirius mettesse mano alla sua
bacchetta che
gli ha fatto un Levicorpus ancora attivo.
La
punizione: guardare digiuno noi che pranziamo.
Crudele
per una persona come Sirius che, al 50% pensa solamente a mangiare,
mentre
l’altro 50%... beh, penso abbiate intuito, no?
«Aiutooooooooooooooooooooo…!!!».
Si!
Esatto!
Se
Lily avrà bisogno di aiuto sarò pronto e disposto
a fare tutto.
Ridurrò
Johnson a pezzi!
Parola
mia.
Ve
l’avevo detto, no? Era solamente un capitolo di transizione,
e per quelli che
non hanno letto la mia introduzione ad inizio capitolo mi scuso ora!
Scusate! Tra un po’ arriveranno i bei capitoli (almeno spero).
Allora?
Anche se è stato un capitolo cagoso, che ve ne pare?
Purtroppo ripeto sempre le
stesse cose e le stesse domande, ma gli argomenti, la maggior parte
delle
volte, li esaurisco all’introduzione del capitolo
(soprattutto oggi xD),
perciò, direi di passare immediatamente ai ringraziamenti
specifici:
ü
DanyCullen:
Ahahahahahah... si l’avevo notato che le tue recensioni erano
piene di “poveri
James e Lily”, ma non ti biasimo affatto. Soprattutto James,
lo sto facendo
martire! Povero xD!
Cmq, grazie per il “divertiti in vacanza” ^^, lo
ricambio! In Sicilia non ci
sono mai andata, mi piacerebbe davvero tanto conoscerla. Beata te, che
ci vai
^^.
Cmq, spero davvero che tu riesco a leggere il mio aggiornamento
perché, come
avrai notato, ho aggiunto il capitolo proprio in ritardo in confronto
alla data
che avevo detto.
Purtroppo dovevo riguardarlo e andare avanti... insomma, un
po’ di lavoro,
ecco!
Mi raccomando, divertiti e stai tranquilla, ok? Tra un po’ si
capirà cosa vorrà
Lily da James... non è molto lontano e penso di riuscire ad
aggiornare
costantemente in questo periodo (sempre se quella peste di mia cugina
me lo permette
xD).
A presto, carissima ^^
Ancora una volta divertiti e buona vacanza!
Ti aspetto al tuo ritorno ;)
Ciauuuuu
ü
Cullen
isabella:
U//U... non ci
sono scusanti per perdonare il mio atto criminale...
PERDONOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Scusa scusa scusa scusa scusa... davvero, cara, avevo intenzipRone di
aggiornare, ma dovevo finire alcuni lavori di revisione e altre
cavolate che,
effettivamente, potevo sbrigare in un solo giorno... ma, sono pigra io
*me
desolata*. Spero riuscirai a perdonare il mio ritardo, bellissima,
perché come
tu tieni a dire che è tutto vero, anche io tengo tantissimo
ai tuoi commenti...
a come la pensi, in sintesi. È davvero importante, eh!
Cmq, ti chiedo doppiamente scusa perché, come avrai ormai
capito, non solo ho
fatto tardi ad aggiornare, ma in questo capitolo non si dice un tubo
del perché
Lily vuole questo appuntamento con James... mi sa che bisogna aspettare
ancora
un po’... non tanto perché credo di poter
aggiornare regolarmente da questo
momento in poi, dato che ho praticamente puntato una pistola alla
schiena della
mia ispirazione. Le ho detto “O torni, oppure ti sparo, ti
sbudello, affumico
le tue viscere, le do in pasto ai coccodrilli ed uccido anche
quelli...”...
beh, insomma... il succo si capisce, no? xD
Cmq, spero di trovare prestissimo un tuo commento e prometto che anche
io
eviterò di fare troppo ritardo nell’aggiungere il
prossimo capitolo, ok?
Un bacione, bellissima
Alla prossima
Ciauuuuuuuuu
ü
pRiNcEss
LiLIUzzA:
Amore Mio, hai
visto? Mi hai detto di non mollare ed io mi sento ottimista come dovrei
essere.
Cerco di non mollare! Anche se ho fatto un ritardo immane e ti chiedo
scusa
come a tutti gli altri perché tutti avete detto che non
vedevate l’ora di
leggere il seguito ed io... da brava deficiente... vabbè!
Lasciamo perdere che
è meglio!
Parlando, invece, della storia... si, Amore, si era PALESENTISSIMAMENTE
capito
che eri pazza di James (almeno quanto me xD) e ogni volta che i
Malandrini
entrano in azione non perdi mai occasione di elogiarli. Mi fa
così piacere.
Dici sempre che ami tutti (persino Peter, hai detto, che sembra meno
babbo del
solito, ed, in effetti, ti do ragione... ho scelto di renderlo meno
incantato
del solito per avere un terzo interlocutore che, almeno, ogni tanto, si
faceva
venire alcune ideette geniali).
Si, avevo già visto Harry Potter 6 e mi è
piaciuto un sacco. Mi sono quasi
brillati gli occhi quando, all’inizio, Lumacorno ha mostrato
la giovane Lily in
fotografia. Quanto era bellaaaaaaaaaaaaaaaaaa... stupenda! Spero che
sia
piaciuto anche a te. Secondo me è moooooooolto meglio di HP
5 perché, come hai
detto tu, la parte del Peggior Ricordo di Piton l’hanno fatta
durare un niente
ed hanno tagliato anche il momento in cui arriva Lily (anche se penso
sia stato
un bene, visto come l’hanno conciata. Almeno lei hanno
salvato dallo schermo),
mentre quello stupido bacio tra Harry e Cho... bleack! Non è
stato per niente
romantico!
Vabbè, sto perdendo un sacco di tempo solamente per parlare
dei film. In realtà
volevo ringraziarti dal profondo per quello che hai detto per non
lasciarmi giù
di morale. L’ho apprezzato tantissimo e mi sono sentita
subito meglio ^^.
Purtroppo, però, il mio massimo di recensioni è
sempre stato cinque o
pressappoco. Bisogna essere dei geniacci come te per colpire il
pubblico ;).
Vabbè, ora vado... sto morendo di sonno e ci tenevo ad
aggiornare oggi senza
aspettare il giorno dopo (anche se effettivamente è appena
scattato il giorno
dopo -.- ... Vabbè, il succo l’hai capito, no?)
Spero che questa volta tu riesca ad essere la prima, e non preoccuparti
per
eventuali ritardi... io ne faccio di peggiori ;)
Ciau Amore Mio!
Mi raccomando, non abbandonarmi mai ^^
ü
Jaily:
Ma quanto dura questa vacanza, Pazzoide? Non avevi detto fino al 26 o
una cosa
del genere? Non dirmi che tu e la tua famiglia siete tra quelle persone
che
viaggiano una continuazione perché mi faresti arrabbiare.
Perché diventerei
super invidiosa, capito? Io amo viaggiare! Quest’anno sono
stata poco
fortunata, però... vabbè, fa niente!
Cmq, le scuse, come sempre, sono superflue e mi sembra doveroso dirti
che,
nonostante tu sia in vacanza, sono fiera di te perché riesci
ad impossessarti
ogni volta di un PC e recensisci lo stesso i miei capitoli. Vai in un
Internet
Point? xD
Ahahahahahahahahahahah... ma Pazzoide Mia, come potrei volerti ancora
più fuori
di matto di così come sei tu xD? No, scherzo! Ovvio che non
ti voglio far
uscire di senno, però, come avrai già capito, un
mese più o meno è già passato.
Devo arrivare in fretta ai momenti importanti, anche se questo e il
prossimo
sono solo capitoli di transizione. L’appuntamento arriva
dopo... E poi Lily era
troppo arrabbiata con James, non poteva dargli la notizia piano piano
come dici
tu. Voleva colpirlo ed affondarlo e così ha fatto
(ovviamente il suo obiettivo
era lui, non tu xD... non mi morire mai, capito? Senza di te e le tue
pazzie
sarei perduta).
Per quanto riguarda la tua idea......................................
lo sai
che non direi niente comunque, perciò cosa me lo domani a
fare? Altre persone
hanno avuto altre supposizioni tipo chi deve prendere cosa della loro
vecchia
casa... o robe del genere! IO NON SO NIENTE PER VOI!
Muahahahahahaahahahahahaahahahahahahahaahahah... sono così
malvagia!
Vabbè, Pazzoide Mia, goditi le tue vacanze anche se tra un
po’ finiranno e
spero di ritrovarti presto.
Chiudo qui perché è tardissimo e devo andare a
dormire... ho un sonno!
Un bacione colossale, Pazzoide Mia!
Ti voglio bene anche io!
Ciauuuuuuuuuuuuuuu
Data
l’ora, ragazzi non perdo altro tempo in chiacchiere,
perciò ringrazio come
sempre chi tiene questa storia tra i preferiti:
ale90,
BabyFairy,
bittersweet miki,
Christy 94,
DanyCullen,
hp4e,
jaily,
LaBabi,
Lars Black,
lily D G,
littleherm_94,
marta_cullen,
mick_angel,
nan96,
pikkolina88,
piuma_rosaEbianca,
pRiNcEss LiLlUzzA,
SarahPotter,
stellina767
E
chi, invece, la segue:
akiko,
ashleys,
Azah Black,
chichetta99,
ElseW,
felpy90,
Frytty,
Hillian93,
jacopo25,
Lady Airam,
Lars Black,
LilyPrincessInPink,
Nikki Potter,
piccola_puffola,
rosy90,
ValyBrick
Grazie,
inoltre e come sempre, a chi semplicemente legge e aspetta il seguito
della mia
fan fiction.
Grazie
millle ^^
Beh,
credo sia giusto chiudere i battenti.
Buonanotte,
gente.
By
Lovegio92 J
|
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Capitolo 15 *** Capitolo XIV - Verso l'Incontro ***
Chiedo
umilmente
perdono per il mio ritardo. Sono stata davvero spregevole soprattutto
dopo che
avevo promesso di aggiornare con più regolarità.
E non mi va nemmeno di
giustificarmi perché, logicamente, non ci sono scuse per la
mia lentezza.
Perciò
vi lascio
subito alla lettura:
BUONA
LETTURA ^^
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quattordicesimo – Verso l’Incontro
Che
ore sono?
…
Che
Pluffe di ore sono?
Mi
guardo intorno ispezionando la mia stanza da cima a fondo solamente con
gli
occhi.
Spero
di trovare un affare abbastanza decente che mi possa aiutare a capire
che
diamine di ore siano.
Sto
andando in escandescenza e sta notte non ho nemmeno dormito
bene… al solo
pensiero che oggi…
Oggi,
spero, sarà una bella giornata.
La
mia fantasia, per quanto ineguagliabile da nessun essere vivente su
questo
pianeta, si è fermata, o meglio, legata alla prima idea che
mi è venuta in
mente.
Ovvero
che Lily ha bisogno di incontrarmi o per sbarazzarsi di Johnson oppure
perché,
essendo in missione speciale per l’Ordine sotto copertura
contro Johnson, si è
resa conto che non riuscirebbe mai a farcela da sola a smascherarlo e,
quindi,
in ogni caso, ha sempre bisogno del mio aiuto.
Fantastico,
no?
E
questa volta non sto facendo nessuna ironia… sono
praticamente convinto al 100%
che mi chiederà una cosa del genere o pressappoco simile.
Mi
sento così in fibrillazione da ieri sera dopo cena, quando
mi sono veramente
reso conto di quello che dovevo fare il giorno dopo.
Mi
sarei dovuto incontrare con lei…
E
avremmo parlato solamente noi due, senza nessun altro intruso tra di
noi.
Non
vedo l’ora.
Mi
alzo dal letto e mi dirigo verso la finestra.
Apro
le persiane per lasciar entrare quella poca luce mattutina oscurata da
un
temporale che dura da ieri sera.
Mi
volto ed esco dalla stanza.
Non
vedo l’ora di rendermi conto di che ore siano,
perché sono effettivamente
convinto che saranno le undici e mezza passate.
Da
quando mi sono svegliato, sono rimasto sdraiato sul letto a sognare ad
occhi
aperti per far passare più velocemente il tempo ed arrivare
prima ad un orario
decente per evitare di aspettare ancora tanto prima di incontrare Lily.
Scendo
le scale e noto che né Peter né Sirius sono
ancora svegli.
Raggiungo
la cucina e trovo Remus che sta, tanto per cambiare, leggendo sul
bancone –
isola seduto su una sedia alta.
«James»
mi saluta sorpreso.
«Buongiorno»
rispondo allegro dirigendomi verso la dispensa e prendendo un tazzone
per la
colazione.
«Non
riesci a dormire?» mi chiede il caro lupacchiotto.
Io
mi volto tenendo ancora aperto la porta del frigo – cacchio e
lo fisso
interrogativo.
«Beh,
si, ammetto che ho avuto una notte affatto tranquilla, però,
non si direbbe,
vero?» chiedo ghignando vincente.
«Perché?»
mi chiede senza capire.
«Perché
chi penserebbe mai che uno ha avuto una nottataccia quando questo si
sveglia
alle undici e mezza passate?» concludo felicemente allegro
con un sorriso che
mi arriva fino alle orecchie mentre poggio il tazzone sul bancone e
verso latte
e cereali nello stesso momento (un miscuglio che ho potuto iniziare a
fare
solamente da quando ho lasciato Lily poiché combino un
casino e la mia piccola
Bibi non ha mai tollerato i macelli… in poche parole,
rischiavo il collo).
«James…»
mi richiama Remus.
Io
alzo lo sguardo interrogativo su di lui e lo fisso con due occhi da
pesce «Che
c’è?» chiedo con la bocca piena.
Noto
la smorfia mezza disgustata di Lunastorta «Sono le otto e un
quarto, James» mi
dice neutro trattenendo la smorfia.
Io
ingoio giusto in tempo per scoppiare a ridere ed evitare di sputare il
tutto in
faccia al caro Remmy.
Adoro
quando Lunastorta deve prenderci in giro… o almeno ci prova,
visto che noi non
ci caschiamo mai.
Io
rido ancora a crepapelle aprendo ogni tanto un occhio per osservare la
reazione
del caro lupacchiotto.
Mi
sta fissando con uno sguardo misto tra serietà, scetticismo
e neutralità.
Osservando
quegli occhi sempre di più, sento la mia risata scemare
piano… piano… piano…
piano… piano… piano… piano…
piano… piano… piano… piano…
piano… piano…
«Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooo…!!!»
ululo cinque minuti più tardi, quando, ormai, mi sono reso
effettivamente conto
che Remus aveva inesorabilmente ragione.
Sono
le otto e un quarto di mattina… anzi, adesso sono e venti
visto che sono
passati cinque minuti.
Oh
Merlino!
E
pensare che stando a letto sembrava essere passato molto più
tempo.
Maledizione!
E
adesso come faccio?
Porca
puzzola!
Cioè,
non si tratta più di passare solo un semplice stupido
pomeriggio come prevedeva
il mio piano geniale, ma di trascorrere anche una mattinata intera.
Sento
le pacche neutrali di Remus che, per dovere morale, vuole consolarmi
nello
stesso momento in cui legge… cioè sta cagando il
libro e non me.
Vi
sembra normale?
No!
James
Potter non può essere sostituito da un... libro (Notate bene
di pronunciare
questo schifo di parola con... schifiltoso
sdegno, chiaro?).
La
mia amenissima persona… surrogata da un… un oggetto
cartaceo.
Mi
viene da vomitare al solo pensiero che al mondo ci possano essere
persone di
questo genere che fanno queste cattiverie proprio a me… a
maggior ragione
quando una di queste persone è uno dei miei migliore amici.
«Remus…
che stai facendo?».
«Ti
sto consolando, James» risponde senza troppa enfasi
continuando a leggere.
«Mentre
leggi?» chiedo a bassa voce.
Lui
si stoppa e ruota il suo sguardo verso di me.
«Mi
pare ovvio…» replica come se fosse scontato.
Io,
se in un primo momento l’ho fulminato con lo sguardo, adesso
non ci do più
tanta importanza.
Come
devo fare?
Come?
Come
faccio a passare tutto questo tempo senza annoiarmi e mangiarmi le
unghie per
l’ansia?
Improvvisamente
sentiamo un forte sbadiglio provenire dall’entrata della
cucina.
Ci
voltiamo e vediamo Sirius tenersi una mano davanti la bocca per coprire
almeno
un quarto della sua cavità che osa chiamare, appunto, bocca.
«Buongiorno»
biascica ancora assonnato.
«Buongiorno»
risponde freddo Remus, ancora incazzato per ieri (alla fine ho dovuto
salvare
io Sirius).
«Ciao…»
saluto depresso io.
Felpato
procede nel mio stesso identico itinerario che ho fatto non appena sono
giunto
in cucina: tazzone, latte, cereali e bancone.
Poi
mi fissa e sbuffa.
«Che
Pluffe che sei, James... Lily la rivedrai oggi, smettila di deprimerti
così!»
mi rimprovera Sirius.
«Non
è per quello che sono depresso» tento di
ribattere, però Felpato è più veloce e
già ha ripreso a parlare senza nemmeno avermi degnato di un
briciolo di
attenzione.
«Sta
notte ho avuto qualche illuminazione: perché non te la
carichi in spalla, la
porti nel bagno dell’Hotel e non ci fai sesso?»
chiede.
Io
rimango ripugnato e, con la coda dell’occhio, vedo che
persino Remus è
diventato pallido come un cencio pronto a rimettere la sua colazione.
Prendo
aria per rispondere sulle rime a Sirius, ma già lo sento
parlare di nuovo:
«Oppure la rapisci… già!»
urla subito dopo «O santissimo Merlino! Sono un
genio!» si loda subito dopo «James…
perché non la rapisci e la porti qui?» io
lo guardo come se fosse un marziano.
«Questo
è fuori» mormora semplicemente Lunastorta tornando
a leggere.
«Sirius,
ti è andato di volta il cervello?» gli chiedo
guardandolo come se fosse un
marziano.
Lui
mi fissa stralunato.
«Perché?
Non ti piace la mia genialissima idea geniale?» mi chiede con
aria da cucciolo
bastonato ed incompreso.
Io
alzo scettico un sopracciglio.
«Sirius,
tu e i sinonimi non vi conoscete nemmeno di casa, vero?»
chiede Remus.
«Eh?
Io e…».
«Lascia
perdere» annuncia subito dopo tornando a leggere.
«Io
e i Simoni?» chiede rivolgendosi solamente a me.
Con
la coda dell’occhio vedo Remus alzare lo sguardo al cielo
disperato.
«Chi
sono questi Simoni?» continua Felpato.
«Nessuno,
Sirius… piuttosto mangia e stai zitto!» rispondo
cercando di far morire sul
colpo la vecchia discussione.
«No,
aspetta…» mi richiama un Sirius Black troppo duro
a morire «… dai, dimmi,
davvero non ti piace la mia idea?».
«No,
Sirius, è orribile! Prima di tutto perché se
solamente le sfioro un braccio io
li perdo tutti e due, secondo perché McCullen ci ucciderebbe
se portassi Lily
qui» replico deciso.
«Ti ucciderebbe» precisa
solidalmente
Remus in nome della nostra fantastica amicizia.
Io
sposto lo sguardo verso di lui trucidandolo prima che potesse tornare
con la
completa attenzione al suo prezioso libro.
Sirius
sbuffa.
«E
va bene… però finiscila di lamentarti!».
«Non
mi stavo lamentando per Lily…» ribatto quasi
offeso.
«Davvero?
Allora il sogno dei marziani con otto occhi e cinque bocche che
scendevano
sulla terra si sta per avverare» risponde allegro Sirius
alzando lo sguardo
come se volesse osservare il cielo e constatare quando e dove
scenderanno
questi benedettissimi marziani.
Io
mi volto dall’altra parte e trucido anche lui con lo sguardo.
Ma
Sirius non mi degna nemmeno d’attenzione.
«Sapete?
Amici come voi me li invidia tutto il mondo» dico acido
alzandomi e uscendo
offeso dalla cucina.
Da
lontano sento entrambi rispondermi nello stesso istante:
«Sempre
disponibili, amico!».
...
«James?»
mi chiama Felpato aprendo cautamente (ancora gli possano arrivare in
testa
oggetti non identificati alla velocità della luce lanciati
dal sottoscritto) la
porta della mia camera da letto dove mi sono rifugiato a rimpiangere i
cari
buoni amici di un tempo.
«Vaffanculo,
Sirius» rispondo bellamente, mentre rimango sdraiato sul
letto a pancia in giù,
senza lasciarli nessuna possibilità di instaurare una
conversazione civile con
me.
«Ho
la soluzione al tuo problema» continua Felpato, buttandosi
sul mio letto, come
se nessuno gli avesse appena dimostrato un fantastico benvenuto.
«Ma
se non mi hai mai lasciato il tempo di spiegartelo» ribatto.
«Me
l’ha detto Remmy» dice con non curanza Sirius dato
che non vede l’ora di
espormi il suo colpo di genio.
«Io
non gli ho raccontato niente di nessun problema» continuo
cercando di
cacciarlo.
«Non
dimentichi qualcosa?» mi domanda allusivo.
Giusto…
la telepatia.
A
volte diventa così parte di me e di noi che, addirittura, me
ne dimentico.
Sospiro.
A
questo punto come potrei cacciare un più che vittorioso
Sirius Black?
«Dimmi
questo colpo di genio, allora» mormoro scocciato nel contempo
che mi accomodavo
seduto sul letto.
Alzo
lo sguardo verso di lui e me lo vedo ghignare inesorabilmente.
Improvvisamente,
però, un lampo di genio trapassa anche il mio cervelletto.
Non
era stato proprio Felpato, qualche giorno fa, che si era catapultato in
camera
mia rivelandomi che aveva trovato un modo fantastico per passare il
tempo senza
annoiarsi?
Ci
fissiamo sghignazzando.
«Dare
fastidio a Lunastorta» prorompiamo all’unisono
prima di scoppiare a ridere
perfidamente.
…
«Sappiate
che arriverà il giorno in cui mi vendicherò
sadicamente di tutto quello che mi
avete fatto dallo stramaledetto giorno in cui conobbi le vostre facce
da culo!»
urla disperato Remus subito seguito dagli inutili incoraggiamenti di
Peter,
mentre io e Felpato stiamo letteralmente piegati in due dalle risate.
L’ho
già detto che amo mio fratello?
Non
in quel senso, eh.
In
quel senso c’è solo una persona al mondo che amo...
Comunque,
volete sapere che ore sono?
Le
quattro.
Fra
un po’ vado in camera a prepararmi, ma non avrei mai pensato
che sarei riuscito
a passare tutto quel tempo che mancava dalle otto di questa mattina
fino ad ora
in così... poco tempo.
A
volte la capoccia di Sirius sorprende persino i geni come Lunastorta.
Volete
sapere cosa abbiamo fatto?
Vi
elenco solo gli scherzi più clamorosi, altrimenti la lista
non finirebbe mai.
Precisamente,
dalle otto e mezza di questa mattina, quando avevo intuito lo stesso
identico
piano di Felpato, abbiamo dato inizio all’operazione
“Ammazza il tempo con
Lunastorta”.
In
effetti non è un gran capolavoro questo titolo... ma, lo
sapete, Sirius non ci
sa proprio fare come “intitolatore”.
Quindi,
siamo subito partiti all’azione.
Inizialmente
ci siamo solo scaldati con qualche fesseria, talmente sciocca che
Lunastorta
non ha nemmeno sospettato che si fosse trattato di uno scherzo.
Poi,
una volta pronti e scocciati di queste stupidaggini, ci siamo andati
giù
pesante.
E
da quel momento, chi ce lo toglieva più il ghigno in faccia.
Ah!
Come
mi sono divertito!
Siamo,
pur sempre, andati per gradi: dalle scemenze... fino ad arrivare a
bruciargli i
libri.
Ogni
scherzo ha seguito la routine quotidiana che Lunastorta si era
costruito dal
secondo giorno che siamo stati chiusi qui dentro.
Abbiamo
tirato via le lenzuola e le coperte dal suo letto e le abbiamo appese
un po’
dalle finestre un po’ dalle porte... il cuscino
gliel’abbiamo nascosto in
soffitta.
Il
materasso lo abbiamo portato nel bagno della sua camera e lo abbiamo
infilato
nella vasca... inutile aggiungere che è stato ancora
più divertente aprire
l’acqua e versare del colorante rosa.
Tutto
questo prima che arrivasse Remus a sistemare la sua camera.
Poi,
siamo andati in salotto.
Come
il giorno prima, abbiamo aspettato che si fosse prima posizionato lui
sul
divano, infine siamo arrivati noi.
Felpato
ha ripreso a giocare con il tele – coso alzando e diminuendo
al massimo il
volume del letesore o telesore, come cavolo si chiama
quell’arnese.
Io,
ho acceso la radio e, fingendo di litigare con Sirius, ho alzato il
volume al
massimo in modo che potessi sentire le notizie e le nuove tendenze
musicali.
Alla
fine, si è concluso tutto con una gara di volume.
A
chi riusciva a tenere il volume più alto.
Beh,
la sfuriata di Remus è stata praticamente inevitabile... e
ancora più
divertente fare i finti tonti e rispondergli da cretini.
In
seguito, ci sono stati altri scherzi che se sto a raccontare vi
annoiereste.
All’ora
di pranzo, ci siamo sbizzarriti.
Sirius
ha costruito di nuovo una delle sue bombe micidiali al sugo, io fingevo
di
prendermela con il pane e minacciavo il tutto con ampissimi
movimenti della mano che teneva stretta il coltello.
Tutto
il resto legato alla preparazione del pranzo è stato
pressappoco simile a
queste scemenze.
Quando
poi ci siamo seduti a tavola, abbiamo deciso di darci un contegno, ma
Felpato
non ha resistito ad organizzare un lungo marchingegnoso trucchetto che
ha fatto
finire Remus di faccia nel suo piatto di pasta al sugo.
Il
pomeriggio ci siamo chiusi in camera di Sirius e abbiamo giocato a
carte.
Naturalmente,
dopo ogni sconfitta dell’uno e dell’altro ci
picchiavamo.
Come
ultimo atto di questo memorabile giorno, abbiamo... rullo di tamburi...
bruciato il libro che Lunastorta teneva aperto davanti al suo naso
mentre lo
leggeva.
E
la frase che avete udito essere urlata poco fa dal caro vecchio
Remmy... è la
coronazione al nostro grandioso lavoro.
Ora...
vado.
...
«Ok!
Ricordati di fare il bravo!» mi raccomanda Sirius fingendosi
una mamma
preoccupata «Non dare confidenza a nessuno, specialmente agli
estranei... stai
attento alle donne non conosciute, che la tua mamma è
gelosa...» elenca il
cretino idiota mentre io lo squadro da capo a piedi con un sopracciglio
alzato
«...Ah!» urla all’improvviso garantendomi
la perdita delle mie capacità uditive
«Dimenticavo una cosa fondamentale: NON ACCETTARE DOLCETTI DA
NESSUNO, capito
tesoro?» mi urla in faccia prendendomi per il colletto e
strattonandomi un po’.
Un
Levicorpus lo fa arrivare dritto, dritto in salotto, sbattuto
chissà dove.
Remus
mi fissa, con dietro Peter (un tantino terrorizzato da questa nuova
figura del caro... dolce...
tenero... e generoso...
lupacchiotto).
Lui
sospira.
«Ricordati,
solamente, che ti troverai di fronte a Lily Evans...» e con
questo, io e
Lunastorta ci siamo capiti perfettamente.
«Già»
annuisco.
«Allora,
James?» mi chiama McCullen.
Giusto
per farvelo sapere, Jassy – Cally non se la fidava a mandarmi
da solo con una
misera cartina in mano, così ha deciso di accompagnarmi fino
ad un punto
sicuro, mi avrebbe indicato la strada e poi mi avrebbe lasciato al mio
incontro.
«Ci
vediamo sta sera... se Merlino vuole!» aggiungo poi alludendo
a quello che
Remus ha afferrato al volo.
Mi
sorride incoraggiante.
«Già...
ricordati che hai anche un’altra pena da scontare!»
dice indicando la sua
bacchetta.
Deglutisco
a fatica e gli sorrido timidamente.
Poi
entro nel camino al fianco di McCullen e, subito, una fiamma verde ci
investe e
ci inghiotte portandosi via le immagini della casa di Sirius e di Remus
e Peter
che avevo davanti.
Arriviamo
in un batter di ciglia in un secondo camino.
Non
appena esco dalla struttura, mi rendo conto che ci troviamo in un
catorcio di
casa.
«Ma
che...?».
«Lo
so» dice McCullen sospirando «è il posto
più sicuro e vicino in cui potevamo
arrivare con la Metropolvere» mi spiega subito dopo.
Si
avvia verso l’uscita ed io lo seguo come un bravo segugio
fidato.
Usciamo
e immediatamente ci troviamo in una via trafficata da auto, mezzi
pubblici,
biciclette... pedoni.
Se
c’è una cosa che non tollero, almeno quando io e
la mia piccola Bibi uscivamo
per qualche passeggiata, è camminare in una via super
affollata dove il tuo
scopo non è più incedere al fianco della donna
che ami per lasciarti alle
spalle tutto lo stress del lavoro e della guerra... no!
Quando
io cammino in una strada super affollata di pedoni io scanso...
Esatto:
scanso, evito, schivo, sfuggo ... ma non cammino più.
E
alla fine, divento ancora più stressato di prima.
Bene!
Adesso
ditemi: con la tensione già alta per conto suo
perché di qui a poco incontrerò
Lily Evans che mi dovrà parlare di queste fantomatiche
“questioni giuridiche”,
come caspita devo fare per calmarmi se questi dannatissimi pedoni non fanno altro che innervosirmi
ancora di più intralciando
l’aureo cammino di James Potter verso la donna della sua vita?
Sento
un improvviso rumore di un nuovo sorriso.
Volto
il mio sguardo vero McCullen che mi sta
“camminando” al fianco.
«Tranquillo»
mi dice «tra un po’ questo sciame di persone si
disperde».
Io
lo guardo stralunato e po’ sospettoso.
Non
mi piace per niente la confidenza che si è preso nei
confronti dei Malandrini
da quando noi abbiamo accettato la missione.
Forse
anche da prima, quando ci siamo incontrati per la prima volta a
Trafalgar
Square che ha mostrato il nostro stesso ghigno e uno smisurato
interesse per la
nostra telepatia.
«Già...»
annuisco poco convinto non smettendo di fissarlo studioso.
Non
so perché... può sembrare una paura infondata o,
addirittura, un’idea assurda,
ma ho come la sensazione che Jassy – Cally abbia imparato a
leggere nella
mente, e questo, ovviamente, non lo posso digerire.
Rimango
pensieroso su questo punto.
Poi,
alla fine, la curiosità ha la meglio su di me.
«Come
fa a sapere che non le sopporto le mandrie di persone accalcate fra di
loro?»
chiedo.
Lui
si volta per un secondo verso di me con un’espressione serena
in viso e mi
fissa sorridendo.
Poi
torna a guardare di fronte a sé.
«Più
di una volta ho avuto il piacere di parlare con Lilian...».
«Lily»
lo correggo io interrompendolo all’istante quasi mi fosse
uscito di bocca
automaticamente.
Lei
odia essere chiamata con il nome per intero.
«Non
è una mia amica».
«Eppure
non mi è sembrato che lei abbia così
difficoltà a prendersi tutta la confidenza
che vuole» gli rispondo per le rime.
Lui
sorride furbamente.
«Purtroppo
sono una persona molto legata ai suoi pregiudizi e la prima impressione
è tutto
per me».
«Quindi,
devo dedurre, che noi Malandrini le siamo subito piaciuti».
«Molto
simpatici, si» ammette.
«Anche
Lily è simpatica ed incredibilmente dotata».
«Considerami
un maschilista, allora».
Io
mi blocco di colpo, profondamente insospettito.
McCullen
se ne accorge e si ferma anche lui voltandosi verso di me dubbioso.
Rimaniamo
qualche minuto a fissarci così.
«Un
maschilista?» chiedo scettico, cercando di far capire quanto
può sembrare
strano.
Insomma,
il motivo principale per cui lui è riuscito a convincere me
e Remus ad unirsi
alla sua causa era la protezione, in primis, di due donne: la madre di
Lunastorta e Lily.
Se
è davvero un maschilista... può esserci
qualcos’altro sotto?
Lui
scoppia a ridere, nonostante io continui ad osservarlo diffidente.
«Stavo
scherzando, James» dice «So perfettamente che Lily
è una persona molto cordiale
e simpatica... graziosa, nel suo complesso» io stringo gli
occhi a fessura.
“Graziosa, nel suo complesso”
ha
vari punti di vista, imbecille!
vorrei urlargli.
«Infondo,
l’ho detto io stesso poco fa» commenta tornando a
camminare.
Dopo
qualche secondo di esitazione, anche io riprendo a seguirlo.
«E,
beh, insomma...» ricomincio un tantino impacciato
«... cosa le ha detto?»
chiedo.
«Stavamo
cercando entrambi un buon posto per farvi incontrare. Io ero per i
locali
affollati di Babbani, lei no. Ed è stato in quel momento che
mi ha spiegato che
detesti camminare tra “le mandrie di persone accalcate fra di
loro”» spiega
imitando le virgolette «Sinceramente, James, sono rimasto
parecchio stupito da questo
lato del tuo carattere. Infondo, ad Hogwarts, non passavi inosservato
per i
corridoi».
Ghigno
al solo ricordo di quei tempi d’oro.
Già...
chi se li scorda più!
Anche
se poi, per quello che facevo, me la dovevo vedere con una certa
rossina...
Prendo
aria per rispondere a McCullen, ma mi anticipa sul tempo.
«Però,
Lily...» da enfasi al nome
sorridendo, per farmi notare che si sta correggendo «... mi
ha spiegato anche
questo punto. Ha detto che ti da fastidio perché non
sopporti che tutte queste
persone intralcino l’aureo cammino
di
James Potter» conclude sorridendo divertito.
Io
arrossisco di botto.
«Cosa?!»
gli urlo quasi in faccia.
McCullen
ride ancora più rallegrato.
Ma,
personalmente, non è che me ne importi più di
tanto.
Insomma,
diamine, Lily sa questo di me... non è una buona cosa!
Vi
ricordate quando, all’inizio, vi ho spiegato che la mia
piccola Bibi tentava in
tutti i modi di uccidere una volta per tutte la parte egocentrica del
vecchio
James Potter e che io, pur di salvare anche un misero scricciolo,
facevo alcune
cose e alcune battute di nascosto da lei?
Bene,
il fatto del “cammino aureo di James Potter e bla bla
bla”, è una di queste!
E
lei lo sapeva!
Il
ché significa che avrebbe potuto farmi fuori in maniera
definitiva in base al
suo umore.
Il
vecchio James Potter avrebbe avuto i giorni contati, ormai...
Del
tipo: “Buongiorno Amore, come ti senti questa
mattina?” “Mah, oggi non ti posso
vedere Buch, quindi ho deciso di stroncarti una volta per
tutte!” “Ma... ma...
ma... tu mi ami...” “Ovvio, tesoro, ma oggi proprio
mi stai antipatico e non
riesco a digerire la tua brutta faccia da Pluffa... e ho anche
l’arma perfetta
per farti secco...” ...
Ok,
il resto lo lascio immaginare a voi!
Brrrrr...
mi vengono i brividi solo a pensarci.
Sento
una nuova risata e subito volto il capo verso McCullen.
«Già!»
enfatizza con un altro sorriso divertito, prima che un nuovo silenzio
prendesse
il sopravvento.
Continuiamo
a camminare tranquillamente, prima che un’altra domanda mi
ronzi in testa.
Rimango
qualche secondo a ponderarla e, soprattutto, a cercare di capire se sia
davvero
il caso di porla o no.
Porto
di nuovo lo sguardo al mio fianco per scorgere meglio il viso di
McCullen.
Oggi
sembra più sereno del solito.
Se
ha qualche problema, magari non la prenderà male.
«McCullen»
lo chiamo, deciso, ormai, ad agire.
«Si?»
mi chiede senza smettere di guardare di fronte a sé.
«Mi
stavo domandando se lei avesse una famiglia» butto
giù evitando anche la minima
incertezza.
Jassy
– Cally rimane in silenzio.
«Ho
un figlio» risponde dopo qualche minuto di silenzio, ma usa
un tono... freddo,
quasi.
«E
sua moglie?» domando un po’ titubante.
Rimane
di nuovo in silenzio.
«Morta»
annuncia pressoché neutrale.
«Mi
dispiace» mi affretto ad aggiungere a quella conversazione,
ormai, gelida.
Nessuno
dei due parla dopo la mia ultima frase.
Ho
notato il suo movimento del capo per ringraziarmi del mio pensiero per
sua
moglie, ma, per il resto, nessuno ha fatto più niente.
In
realtà, una verità del genere me la sono
più o meno immaginata, anche se,
sentirselo dire, è comunque un’altra storia.
Se
solo penso che sarebbe potuto succedere a me...
Io
non avrei mai avuto la forza di crescere un figlio, quando
quest’ultimo sarebbe
stato il frutto dell’amore tra me e Lily, e lei non ci fosse
stata più.
Di
nuovo sento i brividi percorrermi tutta la schiena, ma questa volta non
è per
paura della mia piccola Bibi... bensì per un dolore che,
spero, di non provare
mai più dopo la morte dei miei genitori.
«I
Mangiamorte hanno stroncato la sua giovane vita proprio qualche mese
dopo
l’unico parto» parla ancora McCullen usando una
voce decisa «Dal giorno che mi
ripresi da quella tragedia, le feci la promessa solenne che avrei
accudito e
cresciuto nostro figlio nel migliore dei modi» continua
guardando verso il
cielo.
Io
lo fisso studioso, ma comprensivo in un certo senso.
«Fu
da quel giorno, inoltre, che cominciai la mia carriera di Auror in
incognito»
conclude orgoglioso.
«E
suo figlio?» chiedo.
Un
nuovo silenzio segue la mia domanda, ma, questa volta, il viso di
McCullen non
è più tirato in una smorfia di dolore,
bensì steso in un sorriso appagato.
Alza
lo sguardo verso il cielo e con voce piena di orgoglio dice:
«Non
poteva rendermi più felice scegliendo proprio la stessa
carriera di suo padre».
Sorrido
anche io, trasportato dall’inaspettata e, comunque, ancora
inaffidabile
innocenza di questa nuova figura di Jason McCullen.
Camminiamo
ancora per un po’, finché Jassy – Cally
non decide di farmi venire un infarto.
«Ci
siamo».
Beh?
Lo
so... lo so...
dalle vostre (meravigliose, aggiungerei) recensioni avevo
esplicitamente capito
che vi aspettavate molto da questo capitolo, perciò... le
mie scuse non vanno
solo per il mio ritardo, ma soprattutto per questa mancanza. Ma il
prossimo...
Uhuhuhuhuhuhuhuhuhuh... e questa volta prometto che non farò
ritardo, sempre se
non mi abbandoniate nei commenti (e badate, non mi riferisco ai miei
angeli che
già lo fanno ^^).
Quindi,
mi pare
doveroso passare immediatamente ai ringraziamenti J:
ü Cullen
Isabella:
Ehilà cara ^^! La
tua recensione mi ha quasi commossa, sai? Sono felice che la mia
comicità,
infondo, riesca a far ridere almeno qualcuno e, cosa ancora
più importante, sia
servita a farmi perdonare da te perché mi sarei uccisa
altrimenti.
Mi dispiace di quest’altro ritardo (soprattutto dopo che
avevo promesso più
coerenza nell’aggiornare... sono incorreggibile) e per
l’appuntamento di Lily e
James (mia madre mi ha fatta sadica, lo so U.U).
Cmq, senza offesa, ma spero che la tua idea sulle “questioni
giuridiche” sia
sbagliata, altrimenti ti rovineresti la sorpresa... va bè,
se, invece, è giusta
significa solo una cosa: sei un genio!
Per quanto riguarda la mia ispirazione, lei è tornata
completamente se per
“tornare” intendi puntare una pistola alla tempia
con seguente minaccia “se non
mi aiuti a scrivere pigio il grilletto” e bla bla bla... Il
vero problema è che
ho i miei cuginetti piccoli di Milano a casa con me e, di conseguenza,
mi
impediscono quasi sempre di concentrarmi e, alla fine, riesco a
scrivere una
pagina come massimo.
Senza contare che, sono stata fulminata da un’altra idea per
un’altra fan
fiction e sto cercando di fare una sorta di scaletta per non
dimenticarmela.
Va bè... basta annoiarti!
Spero di trovare presto un tuo commento (di solito sei quasi sempre la
prima
^^) e... beh... grazie di tutto ^^
A presto, bellissima!
Un bacione J
ü pRiNcEss
LiLIUzzA:
Ahahahahahahah...
Amore Mio, la tua recensione mi ha fatto sorridere di cuore, sai? Ma
sei
davvero così innamorata della figura dei Malandrini che ho
immaginato? Mi fa
“ammazzare” di piacere xD e non puoi nemmeno
immaginare quanto mi sia rimasta
soddisfatta del fatto che persino questo capitolo di transizione non ti
abbia
dato fastidio. Purtroppo, ti ho dovuto deludere questa volta:
l’appuntamento
vero e proprio sarà nel prossimo capitolo ma, giuro,
davvero, che entro la fine
della settimana pubblico anche quello (penso di farlo domenica,
però... perché
negli altri giorni sono stracolma di impegni). Perciò non
disperare e non fare
nessuna pazzia nella mini attesa perché morirei anche io
insieme a te.
Cmq, non potrei essere più d’accordo con te sul
fatto di non invitare mai
Sirius Black nella cucina. XD Povero Remus. E hai visto in questo
capitolo? A
fare la mamma protettiva con James che deve uscire. A volte mi domando
a cosa
penso quando scrivo ste scemenze. Però tu appoggi
completamente quello che dice
Silente (“finché
ci sarà anche solo una piccola stupida
persona (IO) che leggerà queste tue storielle e si
emozionerà leggendole ... bè
allora puoi urlare a gran voce che hai composto delle grandi
cose” questo l’hai
detto tu prendendo spunto dall’immensa saggezza di Albusino
xD). E, a proposito
di questo punto, tu non puoi immaginare quanto tu mi abbia fatta
emozionare.
Grazie mille, Mia Adorata! Ti lovvo da morire xD. Lo conosci il verbo
lovvare?
Da Love xD. Assurdo, eh?
Cmq, tornando ai nostri punti principali, non ti azzardare mai
più a dire che
mi annoi con i tuoi commenti, capito? Mi insulti quando fai
così!
In ogni modo, io A.D.O.R.O. HP6. È troppo bello! Sicuramente
migliore di HP5
(esattamente come abbiamo già confermato prima, ma io non
smetterò mai di
dirlo), anche se tu dici che ogni tanto hanno tagliato alcune parti
belle.
Sinceramente il libro non me lo ricordo più
perché l’ho letto un sacco di tempo
fa. Cmq, ti do pienamente ragione sulla scena di Ron e i cioccolatini
di
Romilda xD. Un mito... e mi ha fatto anche “ammazzare dalle
risate” quando
Harry lo porta da Lomacorno e Ron abbraccia il professore...
«Ciao tesoro...»
xD xD xD xD xD xD xD... che mito!
Va bè... basta! Altrimenti ad annoiarti sono io :P
Senza contare che ho un sacco di cose da fare (tra le quali leggere il
tuo
ultimo capitolo e lasciarti un papiro come mio solito ^^. Anche se la
prima
parte del capitolo l’ho cominciato a leggere ieri notte e...
beh... dire che
Lily è solamente un
mito... mi sembra
un bellissimo eufemismo;) ).
A prestissimo, Mia Adorata,
un bacio colossale e grazie ancora una volta per quello che hai detto J
ü Pazzarella_dispettosa:
Ehi, ciao bellissima!
Innanzitutto, benvenutissima in questo sito che io, personalmente,
adoro. Anche
io amo la coppia James/Lily (Non si sarebbe mai detto, vero? xD).
Cmq, mi ha fatto davvero piacere leggere il tuo commento... nonostante
tu sia
nuova, mi hai resa davvero felice, sai? Insomma, è
soddisfacente sapere che la
tua storia prende qualcuno, vero? Tu hai scritto qualcosa su James e
Lily o su
qualsiasi altro personaggio? Mi piacerebbe sapere come scrivi e
conoscere il tuo
stile ;).
Immagino tu sia brava quanto me (anzi, secondo me, anche più
brava ^^).
Sai, da una parte spero che la tua idea sulle questioni giuridiche di
Lily sia
sbagliata solamente perché poi mi dispiacerebbe che ti si
rovinasse la
sorpresa... se poi c’hai azzeccato... beh, sei davvero in
gamba ^^
Spero di trovarti anche tra i commenti di questo nuovo capitolo J
Un bacio, cara ^^
Alla prossima
ü Bittersweet
miki:
Mi fai prendere certi infarti, sai? Perché ogni
tanto sparisci senza lasciare traccia? Eh? xD
Cmq, sono contentissima che tu sia tornata. E ancora di più
se mi dici che la
mia storia ti lascia davvero a bocca aperta. Mi raccomando, non mi
abbandonare
mai, capito? Che mi fai fare solo continue corse
all’ospedale... ormai
l’infermiera si è stancata di vedere sempre e solo
la mia faccia xD.
Cmq, a parte gli scherzi, grazie mille di tutti ^^
Spero di sentirti presto, eh!
Un bacione immenso!
Ciau
ü Jaily:
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah.......... tu sei fuori di testa
e... beh,
si! Hai alzato un quesito davvero importante. Ma devi essere tu a
spiegarmi,
ora, io come faccio a non ucciderti. Eh? Come faccio? Proprio io che
amo
viaggiare più di me stessa, a momenti e che, soprattutto
quest’estate, sono
stata sfigata e sono riuscita a fare solamente un viaggio in tre mesi.
Ma tu...
oh, tu... proprio li istighi i miei istinti omicidi. Soprattutto
perché mi
porti via la mia Pazzoide. La mia unica Pazzoide preferita. Uff...
Certo che
hai una fortuna! Anche io voglio viaggiare così tanto come
te. L’Inghilterra mi
manca tantissimo (tranne il cibo... bleack!). Spero davvero che tu
riesca a
trovare, ogni tanto, un Internet Point dove fiondarti dentro. Lo
faresti per
me?
Va bè... cmq, per te, spero che non riesca a prendere un PC
fino a quando non
aggiungo il prossimo capitolo, visto che qui non
c’è ombra di appuntamento,
purtroppo.
Per il resto... beh, lo sai che non posso mai dire niente sui tuoi
desideri e
roba varia... perciò, Pazzoide Mia, come ti ho
già detto, spero davvero che tu
trovi un PC solamente dal prossimo capitolo in poi, se no, questa
è la volta
buona che mi uccidi.
Ti voglio bene, anche io ^^
Un bacione immenso e, mi raccomando, divertiti ^^
Ciau
ü DanyCullen:
Tesorooooooooooooooooo... ahahahahahah... no, davvero, la tua
recensione mi ha
fatto ridere di cuore, senza contare che me l’ha davvero
scaldato. Grazie...
grazie mille per quello che hai detto! Non puoi immaginare quanto sia
importante per me (soprattutto per andare avanti ;) ).
Cmq, figurati... insomma, spero davvero che tu ti sia divertita
lì. Io ho
sempre sognato di visitare almeno una delle due isole italiane. Non ci
sono mai
andata. Com’era? Bella? Immagino proprio di si!
Ma quanto sei stata lì? O sono io che non ho mantenuto la
promessa e ho
aggiornato, ancora un volta, tardi? Mi sa di più la seconda
xD. Sono davvero
incorreggibile!
Ad ogni modo, sono davvero contenta che tu ti sia “rotolata a
terra dalle
risate” per Remus e Sirius. Anche in questo capitolo non
mancano affatto i loro
battibecchi. Insomma, dovevo pur compensare il vuoto che avevano
lasciato Lily
e James, no? xD
Spero di trovarti presto tra i commenti, Dany, soprattutto
perché, questa volta
ho intenzione di aggiornare davvero presto.
Così non vi lascio troppo in ansia ;)
A presto, bellissima
Un bacione monumentale J
Ciauuuuu
Inoltre,
ringrazio
di cuore tutte quelle meravigliose persone che hanno aggiunto e che
ancora
mantengono la mia storia tra le loro preferite ^^:
ale90,
BabyFairy,
bittersweet miki,
Christy 94,
DanyCullen,
hp4e,
jaily,
LaBabi,
Lars Black,
lily D G,
littleherm_94,
marta_cullen,
mick_angel,
nan96,
pazzarella_dispettosa,
pikkolina88,
piuma_rosaEbianca,
pRiNcEss LiLlUzzA,
SarahPotter,
sihu
e stellina767
E,
un grazie
particolare va anche a chi segue la fan fiction:
akiko,
ashleys,
Azah Black,
chichetta99,
ElseW,
felpy90,
Frytty,
Hillian93,
jacopo25,
Lady Airam,
Lars Black,
LilyPrincessInPink,
Nikki Potter,
piccola_puffola,
rosy90
e ValyBrick
Grazie
di cuore a
tutti quanti!
Vi
voglio bene ^^
Alla
prossima!
Ciau
Bey
Lovegio92 J
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Capitolo 16 *** Capitolo XV - Questioni Giuridiche ***
(QMNSHDF) Capitolo XV - Questioni Giuridiche
Visto?
Come promesso, questa volta, sono stata super puntuale!
Per Domenica vi avevo promesso l’appuntamento tra James e
Lily... ed eccolo
qui!
Non
voglio rubarvi molto tempo dato che nelle vostre recensioni avete fatto
trasparire parecchia impazienza ad arrivare fino a questo punto...
perciò:
BUONA LETTURA A TUTTI J
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quindicesimo – Questioni giuridiche
Bene!
Siamo
arrivati per davvero!
L’Hotel
Buyuk Londra è lì vicino a noi, basta attraversare
un paio di isolati e...
«Beh,
immagino che da adesso in poi te la sappia cavare da solo»
dice McCullen
congedandosi.
«Per
tornare indietro faccio lo stesso tragitto?» chiedo voltando
le spalle
all’Hotel per guardare un’ultima volta Jassy
– Cally che già aveva girato i
tacchi.
«Si.
Ci vediamo sta sera» conclude e si dilegua senza nemmeno
lasciarmi il tempo di
salutarlo.
Non
che, sinceramente, me ne importi più di tanto, ma
è comunque una questione di
educazione, no?
Beh...
è ora di entrare in scena.
Sento
il mio cuore tornare a battere come un martello pneumatico
all’interno del mio
petto risuonando persino nelle orecchie.
Sono
così agitato... e pensare che, fino
a
qualche istante fa ero tranquillissimo mentre parlavo con McCullen.
Cercando
di calmarmi, procedo lentamente verso l’entrata.
Non
appena arrivo di fronte alle grandi porte girevoli, mi blocco.
Faccio
un lungo ed incoraggiante sospiro per tranquillizzarmi un ultima volta
e, poi,
entro.
Faccio
scorrere la porta girevole e, immediatamente, sono dentro un lussuoso
Hotel.
McCullen
non mi aveva detto che era un Hotel a cinque stelle il Buyuk Londra...
tanto
meglio!
Almeno
saremo trattati da re (quali siamo veramente io e la mia piccola Bibi).
Compio
qualche giro su me stesso tanto per guardare l’intera hall a
trecentosessanta
gradi.
È
davvero bella.
«Posso
aiutarla?» mi arriva improvvisamente una voce dalle spalle.
Mi
volto un tantino imbarazzato, poiché questo dannato ragazzo
mi ha colto proprio
mentre avevo la faccia da rincitrullito che si guardava intorno
meravigliato.
«Si...
ehm... grazie...» rispondo farneticando nel contempo che mi
gratto la nuca
nervosamente.
«Mi
dica pure» mi incita quello cortesemente con un dolce sorriso
grazie al quale
riesco a calmarmi.
«Dovrei
incontrare una persona nel vostro ristorante – bar».
«Capisco.
Mi segua, prego» mi dice cominciando a camminare verso una
grande e larga
scalinata con un tappeto rosso ed il passamano dipinto di oro.
Saliamo
in silenzio.
Esattamente
come per McCullen, seguo come un bravo segugio fidato il ragazzo di
fronte a
me.
È
giovane.
Avrà
circa diciotto anni... massimo diciannove.
Non
appena arriviamo in cima a questa grande ed ampia scalinata, il giovane
volta
subito a destra ed io lo seguo.
Noto
un lunghissimo corridoio tutto arredato alla perfezione con tavolini e
vasi
tutti decorati.
C’è
un insieme di colori vivaci, ma non per questo inadeguati ad un
ambiente così
lussuoso e ben frequentato.
In
fondo a questo corridoio noto una fantastica porta bianca decorata con
qualche
fantasia d’oro.
Un’anta
della porta è aperta, mentre l’altra e chiusa e,
davanti a questa, c’è un
manifesto.
Deduco
che quello sia il menù del giorno e che quella porta conduca
proprio al
ristorante.
Procediamo
ancora: il corridoio è davvero lungo.
«Ehm,
senti» lo chiamo imbarazzato.
Lui
si blocca e si volta verso di me interrogativo.
«Qualcosa
non va, signore?» mi chiede garbatamente.
Io
sorrido di fronte a tanta gentilezza: «Niente, ma ora che ho
capito dove si
trova il ristorante, posso arrivarci anche da solo, non ti disturbare
oltre»
rispondo senza sembrare troppo scortese nella mia richiesta
«Grazie» lo
ringrazio infine.
Lui
mi restituisce il sorriso e, dopo un mezzo inchino, svanisce alle mie
spalle.
Io
mi volto di nuovo verso il ristorante e, con un secondo sospiro, vado
avanti.
Ogni
passo in più che faccio verso quella porta è un
battito in più che si aggiunge
all’irrefrenabile corsa del mio cuore.
Sono
così agitato, ormai, che ci rinuncio persino a calmarmi.
Arrivo
alla porta e, un tantino titubante, la supero.
Subito
inizio a guardarmi intorno per cercarla.
Poi,
un nuovo balzo al cuore, mi fa prendere coscienza del fatto che
l’ho vista per
davvero.
Lei... lì.
Seduta
ad un tavolo accostato ad un finestra dalla quale entra quel poco di
luce
oscurata dalle nuvole ancora cariche di pioggia che, per mia fortuna,
ha smesso
di cadere giusto nello stesso momento in cui sono uscito dalla mia
camera bello
lindo e profumato (come nessuno al mondo, aggiungerei...).
Deglutisco
a fatica e comincio a raggiungerla.
Non
si è ancora accorta che sono qui.
È
molto assorta in quello che sta pensando fissando il paesaggio urbano
che si
staglia fuori dalla finestra.
Continuo
a fissarla ammirato.
È
così bella, maledizione!
Bella
e non più mia...
Indossa
un jeans parecchio aderente e una larga maglietta verde, la quale
s’intona
perfettamente con i suoi occhi, con le spalline che le ricadono ai lati
delle
braccia lasciandole le spalle scoperte.
Lei
adora il verde.
È
il suo colore preferito.
Una
volta mi ha raccontato che secondo alcuni
studi Babbani della psicologia delle persone, credo, al verde
corrisponde
l’autostima, la forza interiore, la stabilità su
valori che non mutano.
Ed
io l’ho trovata perfettamente nella descrizione che Lily ha
dato del verde come
suo colore preferito.
Lei
non è affatto egocentrica, però sa riconoscere
una cosa fatta bene da se
stessa.
Senza
parlare dei suoi ideali, forti e resistenti ancora adesso.
Nessuno
riesce a convincerla di tesi opposte alle sue idee.
Nessuno!
Prendo
fiato e... «Ciao».
Lei
si volta colta di sorpresa, con gli occhi un tantino sgranati.
Poi,
in un certo senso sospira dopo essersi resa conto che sono io.
«Ciao»
risponde indicando la sedia di fronte a me.
Nel
contempo che mi avvicino, noto che comincia subito ad armeggiare con
una grande
borsa nera che si è portata dietro.
«Sei
in anticipo» le dico subito, mentre mi siedo, tanto per
scemare un po’ la
tensione che si sta creando tra noi due.
«Si... non avevo
niente di meglio da fare» fa una
lunga pausa in cui penso che non debba più riprendere a
parlare.
Finalmente
ha finito di armeggiare con quella dannata borsa che mi mette ancora
più
agitazione addosso e appoggia sul tavolo una grossa cartella di cartone
beige
contenente altri fogli bianchi.
Si
comincia!
«E
poi perché voglio risolvere questa questione il
più in fretta possibile»
continua subito dopo osservandomi.
Anche
io la guardo.
Ha
lo sguardo austero e concentrato... ma non parla.
E
nemmeno io ho intenzione di farlo.
Non
so perché, ma da quelle iridi riesco a scorgere una... sfida.
Ed
io alle sfide non so resistere.
Indurisco
anche io il mio sguardo quel tanto che basta per restituirle la stessa
sensazione che lei da a me guardandomi così... studiosa,
direi.
Rimaniamo
in silenzio ancora per molto.
Il
nostro problema, in effetti, è sempre stato
l’orgoglio.
Ci
ha fregati ad Hogwarts quando eravamo giovani ed innamorati, ma ciechi
dei
nostri sentimenti, e ci sta fregando anche adesso.
Teoricamente,
però, anche io mi sentirei un tantino... come dire...
subordinato a lei se i
ruoli fossero invertiti ed ora fossi io quello che deve chiedere aiuto
all’altro per catturare Johnson o robe simili.
Improvvisamente,
la vedo prendere aria per iniziare a parlare, ma viene interrotta.
«I
signori desiderano qualcosa?» ci chiede un cameriere.
Io
stringo i pugni ed abbasso lo sguardo quanto basta per non far notare
agli
altri che sto imprecando contro questo imbecille che ha interrotto Lily
nel
momento più bello di questa giornata.
Già
me la sono immaginata... la sua entrata, intendo.
“Ho
bisogno di aiuto, James” avrebbe detto con aria, comunque,
superiore.
Io
avrei fatto finta di ponderare la questione ed avrei chiesto
“Che genere di
aiuto, mia cara Lily?”.
Lei
avrebbe stretto di poco gli occhi a fessura per il modo grottesco in
cui
l’avrei chiamata, ma non avrebbe fatto troppe storie.
Poi
avrebbe sospirato abbassando lo sguardo, per, successivamente,
rialzarlo pieno
di lacrime ed implorarmi.
“Johnson
è un verme schifoso e me ne sono accorta solo ora. Solo ora
mi sono resa conto
anche di quanto io ti ami, Buch! Ti scongiuro torniamo
insieme”.
Ed
io avrei allargato le braccia con due occhi sognanti e le avrei detto
nel
mentre mandavo mentalmente a fanculo McCullen: “Certo, Amore
Mio! Torniamo
insieme nella nostra splendida casa circondata da un giardino pieno di
fatine e
gnomi che giocano felici tra di loro. Ed io ti prenderò in
braccio e ti porterò
fino alla porta di casa nostra attraversando questo fantastico
paradiso; ti
adagerò per terra e ti bacerò con tanta
passione... ma con così tanta passione
che...”.
«James?
James, stai bene?».
Apro
gli occhi per notare giusto in tempo una mano sventolarsi proprio
davanti ai
miei occhi.
«Vuole
che chiami un’ambulanza, signorina?» chiede la voce
del cameriere.
«No,
lasci perdere» risponde Lily ritraendo la sua mano non appena
ha notato che mi
stavo riprendendo.
Stavo
sognando ad occhi aperti.............................
Che
figura di merda!
«Comunque
non vogliamo niente, grazie lo stesso» continua la mia
piccola Bibi sorridendo
un’ultima volta all’uomo prima che questo compi un
mezzo inchino e si dilegui.
Fisso
quell’uomo di mezza età allontanarsi per andare a
disturbare ad un altro
tavolo.
Poi,
improvvisamente, sento un sospiro.
«Non
mi ricordavo che stare con te in posti così affollati di
Babbani fosse così
imbarazzante» commenta tenendosi scioccata la testa.
Io
fingo una risata falsissima.
«Ma
sentitela! Come siamo spiritose!» le rispondo per le rime.
Lei
mi guarda per un momento con uno sguardo inceneritore... ma
così inceneritore
che brucerebbe in un solo istante l’intero giardino pieno di
gnomi e fatine che
ancora svolazzano felici ed allegri nella mia testa.
Poi
sospira di nuovo.
«Niente
battibecchi oggi, per favore! Voglio concludere questo problema,
adesso!»
comanda il generale.
«Agli
ordini, signora!» scherzo cercando ancora una volta di
scemare questa
maledettissima tensione.
Noto
con piacere un miserissimo sorriso increspare il suo dolce volto, ma
subito
dopo scompare.
Beh...
sempre meglio di niente.
«Allora...»
comincia «... in realtà non è niente di
così complicato e complesso come,
immagino, tu abbia pensato».
La
fisso sconcertato e lei, subito dopo, ricambia il mio stesso sguardo.
«Beh?
Mi hai puntato addosso una bacchetta e mi hai minacciato di morte se
non ti
davo questo appuntamento in cui dovevamo discutere di queste
fantomatiche
“questioni giuridiche”» le spiego come se
fosse la cosa più ovvia che io mi sia
fatto tutte le pippe mentali al seguito di queste benedettissime
questioni
giuridiche.
Ed,
in effetti, lo è stata!
Sospira
di nuovo.
«Per
favore...» mi chiede ancora sottintendendo la supplica di
lasciar perdere i
battibecchi.
«Ok»
rispondo sbuffando.
Poi,
lei prende la sua cartella di fronte a se, la gira e la poggia proprio
davanti
a me.
«Tutto
quello che devi fare è firmare un po’ di fogli e
basta» dice semplicemente.
«E
leggere di che cosa si tratta, no?» chiedo sarcastico.
Lei
assottiglia lo sguardo.
«Sono
troppe cose. Non ce la faresti a leggere tutto per tempo»
risponde seria.
«Posso
sempre portarmele e leggermele con calma. Te le posso riportare quando
vuoi».
«No»
risponde secca.
Rimaniamo
in silenzio.
Alzo
un sopracciglio scettico di fronte alla sua sentenza un bel
po’ strana.
Sospira
di nuovo.
«Se
proprio vuoi saperlo non ti fa rischiare un bel niente».
«Beh,
scusa se mi preoccupo, però visto che al Ministero ci
cercano per scannarci per
un reato che non abbiamo commesso...»
«Ah!»
mi interrompe sorridendo furbamente «Allora non ho sbagliato
ad indovinare».
Io
la fulmino con lo sguardo.
Mi
sta facendo davvero arrabbiare.
Questo
suo carattere che si sta creando da quando sta con Johnson non mi piace
per
niente.
Lei
non ha mai indovinato, lo so meglio io di lei, ma è
così.
Lei
sa perfettamente quello che ha sostenuto al Ministero in nostra difesa,
non
l’ha indovinato.
Maledizione!
«Di
cosa si tratta?» le chiedo serio con un tono minaccioso
cercando di farle
capire che mi sto davvero incazzando.
Lei
lo nota e si sistema meglio sulla sedia, sentendosi un attimo in
soggezione.
«Sono
delle pratiche di affidamento» risponde neutra.
Pratiche
di affidamento?
«Pratiche
di affidamento?» le chiedo.
Lei
annuisce.
Non
capisco.
Di
cosa dovrebbe prendersi l’affidamento.
Noi
non avevamo niente che...
Ah!
Ecco!
«Lily...
che sciocchezza!» le rispondo.
La
vedo strabuzzare gli occhi.
«Ti
ho detto che la casa te la puoi tenere tranquillamente. Non
c’era bisogno di
fare tutto questo ambaradan» le dico sorridente restituendole
la cartella.
Che
scemenza.
Tutto
questo per... per l’affidamento della casa?
Quindi...
quindi... lei non ha bisogno di aiuto per andare via da Johnson?
In
un attimo mi sento così... Merlino... non riesco a
descriverlo!
Mi
sento di nuovo vuoto... quasi come se l’avessi persa di nuovo.
«Quanto
sei idiota!» mi risponde.
Io
alzo lo sguardo su di lei evitando di nascondere quella tristezza che,
immagino, si legga palesemente sul mio viso.
Non
mi va di farlo.
Basta!
Basta
nascondere...
La
vedo rabbrividire quasi impercettibilmente, poi sospira di nuovo.
«Secondo
te per avere una casa chiedevo delle pratiche di affidamento?»
mi domanda.
Io
la guardo sconcertato.
«E
allora di cosa?» chiedo.
Lei
sospira portando per un secondo lo sguardo via dal mio... fuori verso
il mondo
esterno.
Sembra
che abbia un grosso peso addosso... quasi fosse schiacciata da qualcosa
di più
grande di lei.
«Io
sono incinta, James» mi dice tutto d’un botto.
Ho
il tempo necessario per strabuzzare gli occhi prima di renderli vitrei
per la
mancanza di ossigeno.
Ho
appena smesso di respirare.
«C
– cosa?» le chiedo senza fiato.
Lei
annuisce gravemente.
«E
la cosa più traumatica per me è che lo sono di
te» mi dice.
Ora...
io non voglio sembrare banale... ma, veramente, credo che definire il
mio cuore
pugnalato da una lama invisibile significherebbe fare un grosso...
grossissimo
eufemismo.
In
effetti, però, non ho contato la parte positiva.
Quando
mi ha detto che era incinta, sono sbiancato più per il fatto
che ho immaginato
quello schifoso verme mettere le mani addosso alla mia piccola Bibi.
Sfiorando
quelle parti... che erano solo mie!
Ok!
Va
bene!
Stoppiamoci
un secondo!
Giusto
il tempo di fare il quadro della situazione.
Lily...
incinta... di me.
Cioè...
io dovrei essere un padre?
IO?!?!?!?!?!?!?!?!?!
«Cosa?»
chiedo in un soffio.
Lei
abbassa lo sguardo delusa.
Sospira
ancora una volta per poi prendere aria pronta a buttare fuori
un’altra bomba
per ferirmi a morte.
«Voglio
il completo affidamento del bambino» dice tutto
d’un fiato.
Io
alzo le mie iridi su di lei.
Adesso
si che mi sento svuotato per davvero.
Non
solo ho perso la donna della mia vita... adesso anche... mio figlio.
Porca
Puzzola!
Mio
figlio... sembra così strano dirlo.
Io...
padre...
O,
almeno, lo sarei dovuto essere.
Insomma...
ora che devo fare?
Devo
firmare... o no?
Poi,
improvvisamente, mi viene un’idea.
Beh,
non è certo la soluzione... però, io sono
comunque il padre biologico del
piccolo, quindi ho diritto... almeno a vedere il pancione.
Mi
sporgo un secondo di lato al tavolo, verso il basso.
Lei
nota che sto cercando di vedere qualcosa sotto di lei.
Beh...
pancione.
È
ancora un misero filino di pancia.
Però,
se devo essere sincero, è leggermente aumentato
dall’ultima volta che l’ho
visto, quasi un mese fa.
«Cosa
c’è?» chiede Lily.
«Posso...»
chiedo timidamente «... vedere?» concludo indicando
la pancia.
La
scorgo riluttante sulla mia richiesta.
«...
Almeno...» aggiungo.
Lei
ci pensa ancora un po’, poi, come sentitasi improvvisamente
in colpa per questa
mia ultima parola, fa cenno di si con il capo, rattristando il suo
sguardo.
So
che allontanare nostro figlio dal padre le fa male... infondo, penso,
non ha
ancora superato del tutto la nostra divisione.
Si
alza e si avvicina a me.
Dando
le spalle agli altri tavoli, si avvicina incredibilmente a me.
Non
sopporta doversi spogliare in pubblico, perciò cerca di
nascondersi il più
possibile dagli sguardi indagatori delle vecchie signore che
frequentano
giornalmente il locale, pronte a captare qualsiasi cosa per farne un
ricco
pettegolezzo da sfruttare per le chiacchierate con le amiche.
Alza
la sua maglietta ed abbassa leggermente il pantalone senza
sbottonarlo... solo
per far risaltare ancora di più la pancia.
È
più grande di un filino... si...
Ed
è bellissima!
Come
se fosse la così più assurda di questo mondo,
poggio la mia mano sul ventre un
tantino rigonfio della bella Lily e lo accarezzo con una delicatezza
infinita.
Il
contatto con quella pelle... mi fa percepire una scossa.
Sento
di essere quasi tornato indietro nel tempo, quando Lily era ancora con
me.
Quando
potevo ancora fare tutto con lei.
O
forse è solo il bambino che mi fa questa sensazione, anche
se è un bel po’
presto per parlare di bambino.
Li
dentro ci sarà ancora uno scricciolo di cellule.
Sorrido
con il cuore e, lentamente, alzo lo sguardo verso il suo.
Anche
lei sorride come non la vedo fare da quasi due mesi a questa parte.
Poi,
si accorge che la sto guardando, e istantaneamente lo cancella,
lasciando posto
alla stessa espressione che mi ha lanciato quando eravamo alla festa al
Ministero.
Precisamente
quando i nostri occhi si incontrarono per l’ultima volta
quella sera prima
dello scontro con i Mangiamorte.
Quel
momento paradisiaco in cui ho percepito dalle sue iridi una sensazione
di
delusione, ma allo stesso tempo di dolcezza.
Quando
quello sguardo è valso più di mille parole.
La
sto fissando dal basso a quello stesso modo.
Sto
cercando di capire il suo sguardo così confuso.
Credo
che non abbia ancora l’anima in pace sul vero
perché io l’abbia lasciata
così... di punto in bianco.
La
guardo ancora studioso provando a non risultare, comunque, invadente
verso di
lei.
Lily
rattrista chiaramente i suoi occhi ed io mi sento improvvisamente
morire.
No,
Lily!
Tesoro...
tu devi essere felice!
Porca
Puzzola, se lo devi essere!
Ci
fissiamo ancora per un po’.
Sento
i nostri respiri appesantirsi sempre di più.
L’aria
farsi sempre più tesa, ma nessuno si muove.
Nessuno
ha il coraggio di interrompere... di spezzare la catena tra i nostri
sguardi.
La
vedo mordersi il labbro ed, improvvisamente, le scappa un singhiozzo.
Strabuzza
gli occhi e si mette una mano sulla bocca.
Sta
per allontanarsi, sempre senza togliere i suoi occhi verdi dai miei, ma
io sono
più veloce e, prima che abbia mosso anche un solo passo, mi
alzo fulmineo dalla
sedia.
Non
la tocco più.
Ho
le braccia lungo i fianchi.
Se
la dovrò abbracciare sarà lei a dirmi di farlo.
Per
ora la sto solo ancora osservando dall’alto.
Cerco
di guardarla con sicurezza... lei non deve perdere fiducia.
Lei
è il verde.
Lei
è forza... non può perdersi adesso.
Noto
che ancora respira pesantemente.
Avvicino
il mio viso all’incavo tra la spalla e il collo... arrivo
vicinissimo, ma non
la tocco.
Le
respiro addosso e, anche se non ho la sua pelle sotto le mie dita,
riesco a
percepire i brividi che sente ad ogni mio alito sulla sua spalla.
Il
suo profumo, istantaneamente, si insinua dentro di me e comincia a
mandarmi il
cervello in tilt.
Sento
il mio cuore iniziare a parlare alla mia razionalità che
riesce a tenere a
freno, per ora, i miei istinti di abbracciarla per non lasciarla andare
più.
Ho
ancora il viso basso, quasi nascosto dall’incavo, mentre lei
è ad un soffio dal
toccare la mia spalla con la sua bocca.
“James... è qui!”.
No.
“Si... lei è qui... tutto
quello
che vuoi...”.
Non
posso farlo.
“Abbracciala, James... lo sai che
lei sta male... lo sai che ha bisogno di te”.
La
farei soffrire ancora di più.
“La proteggerai meglio di
Johnson...”.
Su
questo non ci sono dubbi... ma non posso... i Mangiamorte vogliono me.
“James… perché non
la rapisci e la
porti qui?”
improvvisamente mi torna in mente la proposta di Sirius e, con la mente
così
annebbiata per la vicinanza con Lily e il suo profumo che mi manda
fuori di
testa, mi appare quasi un’idea eccezionale.
Sento
le mani sudare e tremarmi... ma non perché io abbia paura...
no.
È
come se entrambe le mie braccia fossero bloccate da delle funi, ma allo
stesso
tempo tentano di lottare per abbracciare la mia piccola Bibi.
Ancora
la sento respirare pesantemente.
“Non si sta ritraendo, James... lo
sai che ha bisogno di te... lo sai!”.
Non
riesco a trattenermi.
Le
sfioro delicatamente la spalla con il naso mentre torno su... eretto
nella mia
posizione.
A
guardare di fronte a me.
So
che se resto ancora un po’ qui, sarà davvero la
fine.
E
di casini ne ho combinati anche troppi.
Lei ha bisogno di te...........
Sento
i miei occhi inumidirsi sempre di più.
Mi
soffermo sul suo orecchio... «Devo andare...» le
sussurro con una voce che,
spero, non sia risultata fin troppo incrinata.
E
non so con quale forza divina lo sto facendo, ma l’ho presa
per le spalle e
l’ho gentilmente scostata.
«Ti
farò sapere appena posso... ok?» le chiedo
gentilmente ancora in un sussurro
ferito e scuro.
Però,
non aspetto nessuna risposta... non ho tempo... ho bisogno di sfogarmi
e non lo
devo fare qui... non davanti a lei!
Anche
Lily, però, non accenna ad aprire più bocca.
Ha
il viso basso e desolato.
Gli
occhi nascosti dai miei.
Ma
non parla più.
Io
non la sento.
E
mi volto.
Mi
volto e cammino via.
Vado
via.
Ho
bisogno di sparire.
Raggiungo
la porta ed esco.
Cammino
velocemente lungo l’infinito corridoio e in un tempo
incredibile raggiungo la
scalinata con il tappeto rosso e il passamano dipinto in oro.
Dovevamo essere trattati da re...
Lei mi doveva chiedere aiuto contro
Johnson...
Scendo
fulmineo ed esco dall’Hotel senza dare ascolto allo stesso
ragazzo che ho
incontrato all’entrata che mi salutava ricordandomi di venire
di nuovo a
trovarli.
Probabilmente
lo farò, visto che dovrò incontrare di nuovo
Lily... per forza!
Non
so con quale forza... ma lo dovrò fare...
Non
appena sono fuori, cammino ancora per un po’ in mezzo alla
gente fino ad un
certo momento.
All’improvviso,
infatti, mi blocco.
Io...
ho rovinato tutto.
È
tutta colpa mia...
È
colpa mia se Lily sta soffrendo.
È
colpa mia se adesso rischia di sposare un Mangiamorte.
È
colpa mia se non le ho chiesto subito di diventare mia moglie.
È
colpa mia se, adesso che ne avevo la possibilità, non
sarò mai più padre di un
bellissimo bambino.
Un
bambino... sapete cosa significa?
Io
si.
Mia
madre perdeva tempo ad elogiarmi e, una volta più grande,
cercava anche di
spiegarmi perché lo faceva... ma io non volevo ascoltare.
Non
capivo.
Ed
ora?
Ora
che anche io sto per cadere nei loro stessi panni?
O,
almeno, sarei dovuto cadere...
Un
bambino è un frutto.
Il
frutto dell’amore tra due persone.
L’amore
tra me e Lily.
Quel
bambino... non sarà mai più mio!
...
Sono
un mostro!!!
Soddisfatti
ora? Il
vostro agognato appuntamento tra i due piccioncini è
finalmente arrivato.
Nonostante tutto, però, sono quasi convinta di avervi
deluso... almeno
alcuni... come, per esempio, Jaily o anche P.L. e tutti quegli altri
angioletti
che recensiscono la mia storia ed ogni volta scrivono un finale
alternativo ad
ogni capitolo in più che aggiungo: corse verso
l’Amore, baci rubati e
combattimenti contro McCullen o Johnson...
Mi
dispiace di
avervi deluso... purtroppo per sapere altro non avete altra scelta se
non
leggere il continuo della mia storia ^^. Lo so, sono sadica... me
l’hanno fatto
notare in tanti xD!
Cmq,
per qualsiasi
reclamo: la storia e questa e per aggiungere un commento, sapete dove
andare.
Qualsiasi cosa direte sarà ben accetta ^^
Passiamo
ai
ringraziamenti:
- Pazzarella_dispettosa
= Allora? I tuoi sospetti erano giusti? (secondo me si) Cmq, spero tu
riesca a trovare un PC e a collegarti per soddisfare la tua
immaginazione lasciata libera dopo il momento in cui avevo interrotto
nello scorso capitolo. Mi dispiace di averti fatta piangere, ma non
avevo altra scelta: ho stabilito una certa lunghezza per tutti i
capitoli e, quando la raggiungo nei momenti di suspense come quella
dello scorso capitolo, il mio sadismo mi spinge a tagliare proprio in
quei momenti. Mi spiace davvero, ma non avevo scelta!
Cmq, a parte per la suspense dell’ultimo capitolo, spero
davvero che tu ti stia godendo le vacanze. Dove sei andata?
Ci sentiamo presto, cara e grazie per i complimenti, come sempre ^^.
P.S. Sono d’accordo con te, Sirius è davvero scemo
xD
- pRiNcEss
LiLIUzzA
= Qualsiasi desiderio della mia Adorata è (quasi sempre) un
ordine per me (dico “quasi sempre”
perché, secondo me, saresti capacissima di chiedermi il
finale e, in quel caso, non te lo racconterei nemmeno sotto tortura
xD). Già, hai ragione... tra me e te l’ergastolo
sarebbe insufficiente xD. Troppo sadismo! Ma credo di essermi
riscattata con i tempi, questa volta. Ho aggiornato per tempo,
esattamente come avevo promesso =D. Visto che brava? Anche se ho il
vano sospetto che, da questo incontro, ti aspettavi un po’ di
più. Diciamo che ci stiamo arrivando a quel
“po’ di più”... lentamente, ma
ci stiamo arrivando xD.
Cmq, parlando del capitolo... la tua idea che ti eri fatta per queste
“questioni giuridiche” era giusta? Spero proprio di
no. Ti saresti solo rovinata la sorpresa... Però, se proprio
te la devo dire tutta, i viaggi che ti fai con
l’immaginazione per continuare la storia sono davvero
interessanti J.
E hai ragione, come tu mi rendi pazza con la tua storia, anche io mi so
vendicare molto malignamente... Muahahahahahahahahahahah...!!! A
proposito, quando aggiornerai di nuovo? Io sono davvero impaziente!
Voglio queste scene rosa tra James e Lily!!! Altrimenti mi metto a
piangere come una bambina di tre anni! Capito?
Ad ogni modo, no, non conoscevo il verbo tippare, ma, devo ammettere
che parlare con te, mi arricchisce moltissimo il registro xD! Ti
ringrazio tanto e, per favore, passa i miei ringraziamenti anche ad
Angy! Siete due miti =D!!!
Spero di leggere presto un tuo aggiornamento perché per il
mio non so quanto ci vorrà (non penso di essere puntuale e
veloce come per questo capitolo), perciò... spicciati! =D =D
=D! Fatti aiutare da Angy... qualsiasi cosa, ma fai veloce che non
posso stare troppo tempo senza sentirti!
A presto, Amore Mio... ti lovvo ^^
- Piuma_rosaEbianca
= Sorellina! Finalmente! Non vi fate più sentire nel
forum... stavo cominciando a preoccuparmi! (a proposito, è
diventato davvero bellissimo ^^) Anche Rosie aveva detto che era
rimasta indietro e che presto avrebbe ricominciato a leggere. Ma sono
felice che tu l’abbia già fatto =D. Si, certo che
sei furba! Tutta la tensione che gli altri hanno accumulato, tu te la
sei giocata facilmente xD! A volte cerco di farlo anche io... ma alla
fine la curiosità è troppa e vince sulla mia
volontà.
Grazie mille per i complimenti sia per i capitoli sia per i personaggi
^^. È bello sapere che, più o meno, non sgarro
nelle varie personalità (su questo punto, mi pare doveroso
lasciare quel ratto traditore solo sullo sfondo... insomma, fa schifo a
tutti per quello che ha fatto, no?).
Mi auguro di leggere presto una tua recensione =D
A presto, Sorellina Mia!
Ti amo di bene anche io ^^
- Bittersweet
miki
= Grazie mille per i complimenti, bellissima! È sempre un
sollievo quello che mi dai, nonostante io vi faccia penare con queste
interruzioni nei momenti più inopportuni, vero?
Spero che questo capitolo ti abbia tolto un po’ di
curiosità che si era accumulata. Mi raccomando,
però, fammi sapere appena puoi, ok? Ci tengo anche alle tue
recensioni... insomma, siete tutti miei angioletti, ormai J
Grazie ancora per quello che hai detto!
Un bacio immenso!
Ringrazio,
come da
copione, tutti gli altri che mantengono coerentemente la mia storia tra
i loro
preferiti:
ale90,
BabyFairy,
bittersweet miki,
Christy 94,
DanyCullen,
hp4e,
jaily,
LaBabi,
Lars Black,
lily D G,
littleherm_94,
marta_cullen,
mick_angel,
nan96,
pazzarella_dispettosa,
pikkolina88,
piuma_rosaEbianca,
pRiNcEss LiLlUzzA,
SarahPotter,
sihu
e stellina767
E
quelli che la
seguono fiduciosi J:
akiko,
ashleys,
Azah Black,
chichetta99,
ElseW,
felpy90,
Frytty,
Hillian93,
jacopo25,
Lady Airam,
Lars Black,
LilyPrincessInPink,
Nikki Potter,
piccola_puffola,
rosy90
e ValyBrick
Ed
un ultimo Grazie
a tutti quelli che, invece, la leggono semplicemente!
Spero
di riuscire
ad essere puntuale anche con il prossimo capitolo, ma, per ora, non vi
assicuro
niente.
Scusate ^///^
Un
bacione a tutti
quanti!
A
presto
Bye
Lovegio92
J
|
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Capitolo 17 *** Capitolo XVI - Litigio ed Amicizia ***
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Sedicesimo – Litigio ed
Amicizia
Sono
un mostro!
Questo
è un dato di fatto.
«Che
cosa hai fatto?!» sbraita contro di me McCullen.
«Non
ci posso credere» mormora per la centesima volta Sirius,
troppo scosso dalla
notizia che il suo compagno di continue scorribande tra
l’alcool e cazzate
varie, ora, abbia una responsabilità più grande
di lui sulle spalle.
Un
bambino.
Noto
con la coda dell’occhio McCullen mettersi le mani nei capelli
e voltarsi per
fare un mini giro su se stesso tanto per enfatizzare quanto grave sia
in realtà
la questione e nello stesso tempo cercare di darsi una calmata.
Pensando
che alla fine sarebbe andato tutto bene.
Ma
alla fine non andrà affatto tutto bene.
Io
ho messo incinta Lily.
Io...
dovrei avere un bambino.
Sono
seduto sul divano nel salotto di Villa Black.
Dopo
essermi reso conto di cosa sia veramente, ho cominciato a correre,
ringraziando
il cielo che ero da solo e nessuno poteva vedermi nella mia veloce
fuga,
ignorando passanti che scontravo e la pioggia crescente che mi aiutava
a
nascondere le lacrime.
Odio
farmi vedere piangere, soprattutto dalle persone che mi considerano un
punto di
riferimento... un esempio da seguire.
Che
razza di esempio sono?
Un
uomo che abbandona la donna della sua vita, incinta, senza nemmeno
saperlo.
Questo
non è un uomo... questo è un verme che non
meritava nemmeno di nascere.
A
questo punto della mia vita non riesco più a ricordarmi
perché addirittura abbia
abbandonato Lily.
Perché
l’ho fatto?
Per
salvarla... ah... già.
Dovrebbe
essere questo il motivo... ma non mi fa sentire affatto rincuorato.
Porca
miseria!
Lily
incinta... e non potrà contare nemmeno
sull’appoggio di Johnson perché io
glielo dovrò portare via e, ancora una volta sarò
la causa del suo dolore.
Appoggio
i gomiti sulle ginocchia e cerco di nascondere il viso abbassando il
capo
desolato.
Mi
sento uno schifo.
Remus
è seduto poco più in là di me, Peter
sta a terra con le gambe incrociate e
Sirius, dopo quel commento, non apre più bocca continuando a
stare in piedi in
silenzio.
«D’accordo...»
sospira Jassy – Cally cercando di darsi un contegno.
Questa
volta ho temuto davvero che gli occhi gli potessero uscire dalle orbite.
E
poi, preferisco fare il punto della situazione il più in
fretta possibile perché
mi voglio chiudere in camera e lasciarmi morire lentamente accanto a
quella
scatolina... che contiene quell’anello.
«Allora,
che soluzioni abbiamo?» chiede McCullen.
Nessuno
parla.
Io
ho raccontato tutto e non voglio parlare oltre.
Voglio
chiudermi in camera.
Voglio
sparire dal mondo almeno oggi.
Oggi
che doveva essere una bella giornata... si è rivelata la
più brutta in
assoluto.
I
miei occhi sono ancora molto umidi, ma, da quando mi sono asciugato le
ultime
lacrime prima di entrare nel camino e riapparire a casa di Sirius, non
hanno
accennato a versarne altre.
E
mi sento fortunato da questo punto di vista perché, come ho
già detto, odio
piangere davanti agli altri.
Divento
debole... io che non l’ho quasi mai fatto in tutta la mia
vita.
Piansi
una volta davanti a Lily il settimo anno quando mi arrivò la
lettera del
Ministero in cui affermavano che, ormai, ero diventato orfano.
Quello
è stato un momento in cui non sono davvero riuscito a
trattenere le lacrime e
ho lasciato correre il fatto che avevo pianto davanti a lei.
E
lei mi aveva abbracciato.
Se
ripenso a quel momento, sento ancora il calore di
quell’abbraccio per quanto
lei era riuscita a farmi calmare e farmi sentire amato.
«Bene!»
prorompe ancora una volta McCullen con la voce tonante.
Questa
volta si è davvero arrabbiato, ma a me, sinceramente, non fa
ne caldo ne
freddo.
Ora
lui è uno dei miei ultimi problemi.
«Visto
che non ci sono soluzioni, a questo punto comando io»
continua temerario.
Noto
che Remus e Sirius immediatamente alzano il viso verso McCullen.
Non
so che espressione abbiano, ma sentendo il Primo Membro prendere di
nuovo fiato
per parlare, deduco che stiano solo aspettando la sentenza del capo.
«Firmerai
tutti quei documenti» strabuzzo gli occhi «Se Lily
Evans vuole il completo affidamento
del bambino è giusto darglielo».
E
adesso... io esplodo.
«E
no che non è giusto!» sbraito contro McCullen dopo
essermi alzato fulmineo.
Sento
i miei occhi inumidirsi ancora di più, ma questa volta per
rabbia ed odio che,
in questo momento più che mai, sono cresciuti dentro di me.
Il
Primo Membro mi fissa con gli occhi minacciosi fuori dalle orbite, come
se mi
volesse dire “Osi ribattere i miei comandi?”.
Ed
è ovvio che questa volta li ribatto.
No,
cazzo!
Questa
volta la voglio aver vinta io.
«Le
sembra giusto?» continuo a chiedere fuori di me.
La
mia era una domanda retorica, ma non credo che McCullen
l’abbia capita perché
sta prendendo fiato per rispondere.
«No!
Stia zitto! Non parli!» lo interrompo io sul tempo sempre con
la voce al
massimo volume «L’ultima cosa che voglio sentire
ora, sono le stronzate sparate
dalla sua fogna!» lo vedo strabuzzare gli occhi ancora di
più e farsi rosso di
rabbia, mentre Remus diventa sempre più preoccupato verso di
me e Sirius
comincia a ghignare soddisfatto «Non è giusto,
chiaro?! Perché sarebbe la
stessa cosa se io adesso andassi a portarle via suo figlio!».
«Hai
un’idea migliore, Potter? Avanti parlaci! Dicci
tutto!» mi risponde.
«È
mio figlio!» urlo.
«Una
persona in più che dovresti salvare! Se ti avvicini di
nuovo, cosa credi che
accadrà?».
«Una
strage di Mangiamorte, ecco cosa accadrebbe, signor McCullen! Primo
perché il
compito di proteggere Lily me lo sono imposto da molto prima che lei
capisse
cosa sia una bacchetta, e se qualche bastardo avesse osato avvicinarsi
lo avrei
ucciso con le mie stesse mani. Secondo perché io, in questo
momento, non riesco
più a capire perché cazzo mi sono schierato con
lei» butto giù alla fine.
Vedo
tutti i presenti fissarmi scioccati.
«Mi
divido da Lily per assicurarle protezione e, invece, lei si va a
sposare... sposare, signor
McCullen, con un
Mangiamorte. Cerco di salvarla ancora una volta, ma vengo considerato
un
assassino dai miei stessi compagni con cui lavoravo al Ministero. Provo
ad
allontanarla da Johnson e lei mi dice che io sto per diventare padre,
ma che,
in realtà, non lo sarò mai perché una
volta nato io non potrò mai vedere mio
figlio che, invece, considererà padre un verme schifoso che
uccide e semina
panico tra gli innocenti, solamente perché Lord Voldemort
vuole avere il
dominio assoluto sul Ministero!».
Ho
il fiatone.
Ho
urlato come un assatanato, ma non mi sono fermato nemmeno un attimo per
riprendere fiato.
Nessuno
parla adesso.
Il
silenzio che segue sembra quasi surreale.
«Da
quando ho iniziato a lavorare per lei, signor... Jassy
– Cally» lo dico con disgusto e disprezzo
«le cose non hanno
fatto altro che andare peggio di prima» concludo moderando il
tono.
Ancora
silenzio.
Ma
non ho intenzione di stare qui tra i miei amici che non provano altro
per me se
non pena ed uno stronzo che mi ha rovinato la vita.
Ed
io devo... crogiolarmi... nel
rimorso
e nel rancore di tutti i miei errori.
«Ed
ora...» sospiro «... vado in camera mia a lasciarmi
morire» finisco e, senza
lasciare possibilità a nessuno, volo letteralmente come un
fantasma che nessuno
vede, al piano di sopra.
Apro
la porta e la sbatto dopo aver superato la soglia.
Mi
butto sul letto e cerco di soffocarmi con il cuscino.
...
«James?»
mi chiama incerto Sirius aprendo cautamente la porta (questa volta ha
davvero paura
che gli possano arrivare addirittura incantesimi oltre che oggetti non
identificati lanciati alla massima velocità addosso).
Io
non rispondo.
Non
ne ho la forza.
Sento
la porta chiudersi ed alcuni passi avvicinarsi al letto.
Poi
sento un peso sedersi di lato al materasso, mentre io sono sdraiato con
la
pancia in giù e la faccia completamente nascosta dal cuscino.
Rimaniamo
in silenzio.
«McCullen
se n’è andato» dice Felpato «e
sono quasi le otto e mezza. Remus e Peter stanno
cercando di preparare una cena speciale e...».
«Non
ho fame» lo interrompo senza alcun tono di voce.
Impassibile.
Neutro.
Come
se non fossi più un essere umano.
«Ah...
dicono tutti così. Poi davanti ad un bel piatto di cibo
prelibato si fiondano
come dei morti di fame» risponde, immagino, sorridendo.
Poi
percepisco una mano sulla spalla.
Io
mi sento sempre più vuoto... sempre più un
verme... più debole... non credo che
alla fine di questa storia riuscirò ancora a sorridere come
facevo prima.
Ma
che dico?
Anche
a vivere.
«Senti
James, posso farti una domanda?».
Io
non gli rispondo.
Lo
sento sospirare.
Poi
però stringe la presa sulla mia spalla, quasi a farmi male.
Mi
volto verso di lui e sto per urlargliene quattro in faccia, ma lo vedo
ghignare.
Lo
fisso interdetto.
Ma
è matto?
«Come
vorresti chiamarlo il mocciosetto?».
...
«Io
dico che è un’idea a dir poco...»
Felpato pondera un secondo per essere sicuro
di poter usare la parola giusta «... sensazionale!»
che grande oratore (è un’ironia, eh!).
«Se
vuoi proprio sapere il mio parere...».
«No!»
risponde fulmineo Sirius interrompendo Remus che aveva cominciato a
parlare.
«...
fa schifo!» continua imperterrito Lunastorta.
Io
sorrido mentre continuo a tagliare la carne.
«Come
puoi dire una cosa del genere di un simile capolavoro?».
«Perché
effettivamente è il capolavoro delle cagate».
«Hai
un senso dell’umorismo spregevole, Lunastorta»
constata Sirius.
Poi
afferra la forchetta e si infila in bocca il terzo boccone di pasta con
cui
finisce un piattone stracolmo... il terzo!
«Il
mio non è senso dell’umorismo, Sirius. Sono
puramente realista» afferma
Lunastorta mangiando un altro boccone di pasta e spostando uno sguardo
sorridente verso di me.
Lo
vedo farmi l’occhiolino.
Io
rispondo al suo gesto sorridendo sinceramente.
Poi
muovo i miei occhi sull’intera tavola stracolma di cose buone
da mangiare e
circondata dai quattro Malandrini che, questa sera, soprattutto, hanno
deciso
di divertirsi come non facevano da anni.
Solo
per me.
Perché
io ne ho bisogno.
A
volte mi chiedo veramente dove sarei se non avessi mai conosciuto
persone come
Sirius, Remus e Peter.
Sarei
smarrito... chissà dove.
Magari
non sarei nemmeno mai riuscito a conquistare Lily quando ancora eravamo
ad
Hogwarts.
Non
avrei fatto niente di quello che ho fatto.
Non
avrei passato il periodo più bello di tutta la mia vita.
Non
avrei vissuto... in pratica.
Ecco
cosa.
E
mi fanno venire voglia di ringraziarli, ma ogni volta che ci provo mi
mandano a
quel paese.
Soprattutto
mio fratello.
Non
le sopporta le sdolcinatezze.
Perciò...
mi adatto e basta.
«Sei
comunque spregevole!» sbraita improvvisamente Felpato
sbattendo una mano sul
tavolo.
«E
tu
un idiota rincretinito! Come diamine ti è venuto in mente un
nome del genere?»
gli risponde Lunastorta.
Io
trattengo a stento una mezza risata.
«Ma
è bellissimo, Remus! E poi non ho proposto solo quel
nome» continua Sirius
servendosi il quarto piatto di pasta.
Peter
lo fissa schifato.
A
momenti nemmeno lui mangia così tanto e, credetemi, per
superare i livelli di Codaliscia
ce ne vuole.
«Certo!»
risponde sarcastico Remus «Come se gli altri che hai detto
fossero meglio
dell’ultimo».
«E
poi con l’ultimo hai toccato davvero il fondo».
«Bravo
Codaliscia!» da man forte Remus dopo che Peter
l’aveva gentilmente appoggiato.
«A
James piacciono! Vero, Ramoso?» mi tira in ballo il mio
adorato fratellino.
Tre
paia di occhi si posano inevitabilmente su di me che stavo cercando di
tagliare
un pezzo di carne al sangue.
Io
alzo il mio sguardo verso i Malandrini un tantino frastornato.
«Ehm...»
faccio incerto verso Sirius.
Lo
vedo allargare gli occhi facendoli lampeggiare d’ira.
L’incertezza
non è un buon segno per due fratelli telepatici.
«Non
te la prendere Sirius, ma pensavo a qualcosa di meno...»
pondero un attimo
anche io per scegliere la parola giusta per evitare di offendere
eccessivamente
Felpato «... complicato».
Per
mia fortuna, Sirius è un tipo fin troppo alla mano con me.
«Quindi
né Wilberforce
né Bathsheba e
né Elvendork ti
piacciono?» mi chiede.
Io
lo fisso un secondo e faccio leggermente cenno di no con la testa.
«Sei
davvero sicuro riguardo ad Elvendork?» continua a domandare.
Vedo
con la coda dell’occhio Remus che si schiaffa una mano sulla
faccia esasperato.
«Soprattutto
quello» mormora, osservando Peter che se la ride
tranquillamente.
«Dovresti
riconsiderare i tuoi gusti, Remmino. Elvendork è sia per i
ragazzi che per le
ragazze» precisa professionale Felpato.
Io
sorrido cercando di frenare l’imminente zurla, mentre Peter
commenta:
«Intendevo questo, Sirius, quando ho detto che avevi toccato
il fondo» e Remus
lo fissa quasi fiero.
«Sentite,
imbecilli» azzarda Sirius evitando accuratamente il volto in
fiamme (di rabbia,
ovviamente) di Remus «il genitore è James e deve
essere Ramoso a scegliere il
nome per lo scricciolo d’uomo».
«No,
Sirius... Elvendork è stata una trovata geniale quando i
poliziotti ci hanno
fermati (*)».
«Poliziotti?
Quali poliziotti?» chiede Remus allarmato interrompendomi.
«È
una storia tanto vecchia quanto complicata da raccontare»
rispondo in quattro
parole per scemare lì la conversazione.
Poi
riprendo il discorso interrotto: «Ma non mi piace»
concludo.
Lo
sento sbuffare, mentre un nuovo silenzio pieno di riflessioni segue
l’ultimo
rumore.
Non
immaginavo che scegliere un nome fosse così difficile.
Soprattutto
se si tratta del nome del figlio del mitico James Potter... un nome,
una
garanzia in qualsiasi cosa.
È
mio figlio.
«Ho
trovato!» s’illumina di nuovo Sirius.
Nuovamente
Lunastorta sospira.
Già
lo sa che sarà una schifezza come gli altri nomi e, infondo,
lo so anche io.
«Hai
detto che non vuoi un nome troppo complicato... quindi ne vuoi uno
corto,
semplice, ma che, comunque, rispecchi tutta la nostra
grandiosità».
Ghigno.
Siamo
proprio telepatici io e il mio adorato fratellino.
«Tutta
la vostra grandiosità?» chiede scettico Lunastorta
alzando un sopracciglio e
passando lo sguardo da me a Sirius e viceversa.
In
risposta io e Felpato ghigniamo ancora di più.
«Perciò
ho pensato ad un nuovo fichissimo nome:... rullo di
tamburi...» sospiro.
Ecco
che butta fuori la cagata.
Allarga
le braccia alzando il viso verso il cielo vittorioso e chiudendo gli
occhi.
Un’espressione
che praticamente lascia intendere che crede che è
praticamente scontato che
utilizzerò questo nome per mio figlio.
«Er-Well!» sospira quasi
innamorato.
E
questa volta non ce la faccio proprio più.
Gli
scoppio a ridere in faccia.
Rido
e non ce a faccio proprio a fermarmi.
Mi
tengo la pancia e faccio su e giù con la schiena.
Ogni
tanto apro un occhio per controllare la situazione.
Peter
sta ridendo anche lui.
Remus
sorride a trentadue denti... completamente divertito e soddisfatto.
E
Sirius... beh, Sirius ve lo potete immaginare, no?
Offeso
come non mai!
«IDIOTA
STRONZOLONE CHE NON SEI ALTRO! TI ODIO, JAMES, SAPPILO! SEI UN CORNUTO
SCHIFOSO
BASTARDO!» poi si passa una mano tra i capelli portandoseli
indietro, mentre
sospira per calmarsi dopo questa prima sfuriata «Io cerco di
aiutarti a trovare
un nome decente per quel pidocchio
nella pancia di Lily e tu mi ridi in faccia, bravo!
Complimenti!».
Remus
mi applaude subito dopo e mi stringe la mano.
«Complimentoni,
James! Grande!».
Alzo
lo sguardo verso Sirius.
Sta
digrignando i denti.
«In
piedi!» tuona.
Mi
tengo ancora la pancia per gli scatti di ilarità, ma cerco
di darmi un
contegno.
Alla
fine, riesco a controllarmi e smetto completamente di ridere, ma... non
per
questo cancello completamente il mio straordinario sorriso dal mio
fantastico
viso.
Infatti,
obbedisco ghignando.
So
come andrà a finire, oggi.
È
già successo.
Ghigno
ancora di più.
Adoro
vincere!
...
«Te
la farò pagare, bastardo!» farfuglia Sirius mentre
cerco di tenergli le gambe
ferme e lui si dimena come uno scalmanato.
Siamo
in camera mia... oggi abbiamo deciso di distruggere questa.
Abbiamo
già messo sotto sopra il letto.
Non
so se vi ho mai detto che il mio è un letto a baldacchino.
Beh...
non credo di averne avuta occasione, nonostante le innumerevoli volte
che mi ci
sono sbattuto sopra per uccidermi o deprimermi.
Invece
ora, è fondamentale che tutti sappiano che io, prima che un
certo cane
puzzolente ci si arrampicasse con tutto il suo peso somigliando
più ad una
scimmia primitiva piuttosto che ad un cane nero, dormivo in un letto a
baldacchino.
Ora...
beh... è un letto circondato da quattro aste di legno sui
lati: crollati!
Chissà
per quale misteriosa causa naturale.
«Sei
l’essere più permaloso che abbia mai
conosciuto!».
«Perché
contamini la mia eccezionale persona» spiega Felpato
riuscendo a gettarmi un
po’ più in la e, subito dopo, a buttarsi a
capofitto su di me.
Mi
molla un cazzotto, ma prende il pavimento per i miei pronti riflessi.
Dimeno
le mie gambe nella speranza di sollevarlo abbastanza per sbatterlo di
lato,
mentre cerco di afferrargli le mani.
Lui
si butta di peso sul mio viso, ma io mi sposto di lato con il busto e
gli mordo
il fianco.
Sirius
mi stritola la spalla e cerca di afferrarmi il collo.
Maledetto
cane puzzolente!
All’improvviso,
dato che non riusciva ad arrivare al mio collo, mi molla una gomitata
sforzata
nello stomaco costringendomi quasi a rimettergli la cena addosso.
«E
soprattutto perché attenti al mio incredibile genio,
bastardo!» conclude il suo
rimprovero Felpato, mentre io rotolavo lontano tenendomi la pancia.
Ride
maligno sentendo già la vittoria dalla sua parte, ma non
sarà affatto così.
Istantaneamente,
mentre Sirius è ancora distratto a ridere malvagio, io
scatto verso di lui e mi
trasformo in Ramoso giusto in tempo prima di saltargli addosso.
Lui
imita un urlo agghiacciante da donna che mi blocca prima di
conficcargli le
corna negli occhi.
Mi
ritrasformo e gli cado sulla pancia ridendo come un matto.
Sento
a distanza di sicurezza anche la risata di Peter.
Sirius
è fantastico!
Prima
di andare ad Hogwarts avevo sempre sognato e chiesto ai miei genitori
un
fratellino con cui giocare e condividere tutte le gioie della mia vita.
Sempre...
lo avevo fatto sempre.
Una
volta salito su quell’espresso per la prima volta tutti i
miei sogni e desideri
si sono avverati.
Avevo
avuto il fratello che avevo sempre sognato.
Vi
rendete conto che sto ridendo quasi spensierato e soprattutto quasi
dimentico
del casino che ho combinato con Lily?
Dopo
quel casino?!
Mi
sembrava qualcosa di veramente impossibile e, invece...
Non
smetterò mai di ringraziare così tanto il mio
caro Felpato di esistere.
«E
fammi indovinare: è stato il tuo incredibile genio a
suggerirti quest’ultima
mossa?» chiede in una mezza risata Remus alludendo
all’urlo da donnetta che ha
appena lanciato Sirius.
Peter
ride ancora di più, mentre io mi alzo dalla pancia di
Felpato per guardarlo in
faccia.
Come
da copione, è super offeso per la nostra reazione e
l’ultimo commento di
Lunastorta.
«Che
domanda scontata, Remmy» rispondo divertito.
«Sai,
cervo cornuto e putrefatto, che sono proprio contento che questa volta
abbiamo
distrutto la tua di camera? Almeno adesso posso andarmene indignato
nella mia
ancora intatta» fa ingiuriato Sirius spostandomi con classe
per alzarsi dal
pavimento.
Io,
per quanto vorrei sinceramente fermarlo, non ho la forza di competere
con la
zurla che mi ha preso (e non solo me: anche Peter e Remus si stanno
rotolando a
terra dalle risate).
Si
alza e si dirige verso la porta.
«E
dai Sirius!» lo prega inutilmente Codaliscia, ma Sirius non
accenna proprio a
fermarsi.
«Buonanotte
oltraggiosi bastardi infami e pagliacci alci
puzzolenti!» fa altezzoso prima di sbattersi la porta alle
spalle.
Passano
cinque minuti buoni, affatto sprecati in quanto noi tre superstiti li
utilizziamo per cercare... tentare di riprenderci.
Poi,
improvvisamente, la porta si apre di nuovo e la faccia di Felpato torna
ad
occupare l’aria della mia decrepita stanza.
«E
per vostra informazione, la prossima volta che vedrò Lily la
informerò dei miei
colpi di genio! Vedremo chi la spunterà alla fine per il
nome della pulce!».
Di
nuovo un rumore di porte che sbattono e, questa volta, Sirius
è davvero tornato
in camera.
«Meno
male che “il genitore è James e deve essere Ramoso
a scegliere il nome per lo scricciolo
d’uomo”» commenta Lunastorta
con ancora un mezzo sorriso stampato sul volto, utilizzando le esatte
parole di
Sirius quando eravamo ancora a tavola.
Una nuova
piccola ondata di risate invade la mia camera.
Poi,
un inaspettato silenzio pressa le nostre teste.
Io
sono ancora sdraiato completamente a terra, mentre Peter è
seduto a gambe
incrociate sul pavimento e Remus è accomodato su una sedia
affianco a lui.
Nessuno
parla...
Sirius
se n’è andato (non perché veramente
offeso, ma immagino sia effettivamente
stanco), il ché significa che l’ora del
divertimento e della “spensieratezza” è
davvero finita e che adesso bisogna parlare seriamente della questione.
Infatti:
«James...» mi chiama ad un certo punto Remus.
Eccolo
là!
Sospiro,
cercando di essere pronto.
«Dimmi,
Remus».
Anche
lui sospira.
«Non
dico che il problema con Lily lo si debba risolvere ora...»
dice sottolineando il fatto che, se voglio, posso prendermi
tutto il tempo che ho per riflettere «... Ma, almeno con
McCullen, bisogna
chiarire, non credi?» mi domanda.
Io
rimango in silenzio.
Poi sospiro di nuovo e cerco
di dare una
risposta.
«Mentre
lui mi accompagnava all’albergo dove ho incontrato Lily, mi
ha raccontato
alcune cose del suo conto» m’interrompo, ma,
sentendo che nessuno parla oltre
me, continuo «Mi ha detto che si era sposato con una donna
che è morta dopo
avergli dato l’unico figlio perché i Mangiamorte
l’hanno uccisa» sento Remus
sospirare dispiaciuto effettivamente per lo schifo di mondo in cui
siamo
costretti a vivere poiché queste tragedie non sono isolate
«Ha detto che è
stato il motivo principale per cui ha deciso di diventare
Auror» continuo con
tono grave.
«E
questo cosa c’entra, James?» mi chiede quasi
gentilmente Lunastorta.
Io
sospiro di nuovo.
«Beh...
effettivamente non c’entra molto, però, il figlio
è l’unica cosa che gli rimane
della moglie e... beh... questa è la somiglianza con il mio
caso».
Sento
il rumore di un sorriso sforzato.
Volto
il capo verso i miei amici e vedo Remus sorridere leggermente con il
capo
chino.
«Capisco»
mormora.
«Insomma...»
continuo come se Lunastorta non avesse effettivamente capito niente.
Ed,
infondo, penso che sia veramente la realtà perché
Remus non sta per diventare
padre.
«...
un bambino è un cosa seria!» dico semplicemente.
«Si,
Ramoso» conferma Peter sarcastico «È
quello che McCullen ha cercato di farti
capire con quella sorta di litigata».
«Non
in quel senso, Peter» lo rimprovero io «Insomma,
quello che non capite è che un
bambino è un... frutto... esattamente come mia madre diceva
a me. È il frutto
di un amore... il frutto di due semi che si uniscono! L’amore
tra me e Lily...
quel bambino è tutto quello che mi rimane di lei, e non ho
affatto intenzione
di perderlo!».
«E
come la metti con la questione dei Mangiamorte?» domanda
ancora Lunastorta.
Io
rimango in silenzio.
«Non
lo so... non lo so proprio, Remus» sospiro di nuovo
«Qualcosa mi devo inventare
visto che la completa custodia non la voglio dare a Lily...
assolutamente!»
concludo deciso.
«Forse
si potrebbe cercare un’alternativa con l’aiuto di
McCullen» propone Peter.
Questa
sera mi sta davvero stupendo.
Non
ha mai fatto ragionamenti così logici.
«Però
prima...» ci ammonisce, o meglio, mi
ammonisce Remus alzandosi dalla sedia pronto per tornare in camera sua,
subito
imitato da Codaliscia «... bisogna chiarire con McCullen.
Poi, tutto il resto.
Così hai tutto il tempo per riflettere e cercare
un’alternativa» finisce.
Io
annuisco nel mentre torno in posizione eretta.
Tiro
fuori la mia fedelissima bacchetta e mormoro un incantesimo.
Al
contempo che tutte le cose rotte e disordinate si aggiustano e si
rimettono a
posto da sole, io, Remus e Peter ci auguriamo la buonanotte e loro due
spariscono oltre la soglia della mia camera chiudendo la porta alle
loro
spalle.
Mi
dirigo verso il mio nuovo letto a baldacchino e mi ci sbatto sopra.
Oggi
è stata davvero una giornata piena di emozioni.
Dall’ansia
alla disperazione, dalla tristezza alla spensieratezza...
E
poi... oggi ho rivisto Lily.
Siamo
stati così vicini.
Ci
mancava così poco per toccarci, abbracciarci.
Così
poco...
«James?».
Mi
stupisco che sia ancora sveglio e, soprattutto che sia ancora qui.
Sembrava
davvero stanco.
«Cosa
Sirius?» chiedo alzandomi a mezzo busto sul letto.
Lo
vedo sorridermi quasi... sinceramente.
«Voglio
che tu ti ricorda solamente di una cosa fondamentale»
continua rimanendo sulla
soglia della porta.
Lo
fisso per un attimo, sconcertato: «Di cosa?»
domando.
«REGOLA
NUMERO 1: nessun Malandrino lascia da solo o indietro nessun altro
Malandrino o
il gruppo dei Malandrini» pronuncia fiero.
Sorrido
riconoscente di fronte il suo annuncio.
«Bene...
allora, buonanotte» conclude soddisfatto.
«Si...»
lo appoggio io cercando di apparire il meno riconoscente possibile.
Ve
l’ho già detto, no?
Mio
fratello odia le smielosaggini.
«...
Buonanotte» concludo prima di vedermelo sorridere.
Chiude
la porta tranquillamente e se ne va.
Si...
buonanotte... fratello... e grazie d’esistere!
(*)
Informazioni ricavate dal
Prequel scritto da J. K. Rowling.
Salve
a tutti!
Scusate
il nuovo ritardo ma... ho subito cause maggiori che mi hanno impedito
di
concludere quasi metà dell’intero lavoro. Poi,
però, una bella sera, mi sono
messa e ho scritto tutto di getto. Visto che brava?
Povero
James! Certo che ne sta passando di tutti i colori, vero? Beh, in
effetti, è
colpa mia e, vi assicuro, che il mio sadismo nei suoi confronti non si
è ancora
consumato completamente (Muahahahahahah...). Cioè, si, avete
capito perfettamente...
i guai non sono ancora finiti xD.
Che
succederà ancora?
- Cullen
isabella
=
Tu sarai tornata ormai da un pezzo, vero? E io, da brava deficiente,
non ho aggiornato. Mi dispiace davvero tantissimo, sai? Anche per il
fatto che avevi azzeccato le “questioni
giuridiche”... vabbè, fa niente! Alla fine il
capitolo ti è piaciuto lo stesso ^^!
Si, in effetti, anche io mi ero soffermata sull’idea di
Sirius pensando “Mah... quasi, quasi, lo faccio fare davvero
a James” xD... poi, dai, si rovinava il resto della storia ;).
Grazie mille per la tua recensione, cara. Mi è davvero
piaciuta e mi ha fatto anche piacere che tu sia stata una delle prime
(ti sei riscattata dal mancato commento dello scorso capitolo ;).
SCHERZO!!! Figurati, bellissima. Mi sono un po’ preoccupata,
ma, sapendo che quasi tutto il sito era praticamente in vacanza, ho
dato per scontato che lo fossi anche tu ^^).
Spero di leggere un tuo commento anche per questo capitolo =D.
A presto, tesoro.
- Bittersweet
miki
=
XD XD XD... mi hai fatto troppo ridere! Anche se il capitolo non era
proprio incentrato sulla comicità.
Si, sono stata mooooooooooolto sadica a far andare via James... ma non
potevo di certo mettere in atto l’idea di Sirius (per quanto
ci abbia fatto un pensierino come Ramoso xD).
Mi dispiace di aver fatto aspettare così tanto per il
proseguimento. Prometto di impegnarmi seriamente d’ora in
poi! Almeno fino all’inizio della scuola... poi sono dolori!
Vabbè, dai, meglio non pensarci!
Cmq, mi ha fatto luccicare gli occhi di gioia quando hai detto che la
storia è coinvolgente! Grazie, grazie mille davvero!
Spero di trovare presto un tuo commento anche per questo capitolo, ok?
Un bacione, cara... ciau!
- pRiNcEss
LiLIUzzA
=
La cosa assurda delle tue recensioni è che sono
scorrevoli... MOLTO scorrevoli e non posso iniziare a leggerle,
altrimenti non mi fermo più e non so mai da che parte
cominciare per risponderti perché ci diciamo chilometri e
chilometri di cose xD.
Vabbé, dopo questa entrata inopportuna, torno al vero
discorso... AMORE! Sono così contenta che il capitolo ti
abbia preso in questo modo. Mi dispiace, invece, che la scena che hai
in testa non si sia avverata... ci vuole ancora un po’...
credo... boh! Mamma mia! Ho una tale confusione in testa... ma devo
assolutamente andare avanti! Sono rimasta troppo indietro e ho bisogno
di un nuovo risvolto nel mio cervellino per continuare bene come
pretendo! (A proposito... tu hai proprio deciso di passare tutta la tua
vita in carcere, eh? Insomma, ti capisco perfettamente quando parli
della difficoltà di mettere per iscritto i film che ci
facciamo in testa noi autrici... però... spifferarmi tutte
queste cose, soprattutto contando che mi hai lasciato Lily con un
appuntamento con un pallone gonfiato invece che con James che, hai
proprio ragione, è così... così...
James Potter xD! Senza contare quella “Caccia al
Tesoro”... meglio chiudere il discorso, va!)
Spero che questo nuovo capitolo ti sia piaciuto anche se per le tue
aspettative bisognerà aspettare ancora un po’...
Johnson “baby bagno 10 volte più idratante
blablabla...” deve ancora combinarne un’altra
perché i Malandrini entrino in azione... a combinare altri
casini xD
Vabbè, dai! Ti lascio (perché pretendo che tu ora
vada a scrivere, dopo esserti stoppata solamente per leggere i miei
capitoli).
Ri – salutami Angy e Ri – ringraziala di tutto. E
anche io ti ringrazio per i tuoi commenti e per i tuoi incoraggiamenti
senza i quasi, sicuramente, avrei già abbandonato, lo sai.
A presto, Amore ^^
- Piuma_rosaEbianca
=
Ehi TRISTELE, mi potrai mai perdonare per questo orribili ritardo dopo
la bellissima recensione che mi hai lasciato? No, non credo.
Purtroppo, si... quello è il tuo bellissimo Harry identico a
James, con gli stupendi occhi di Lily, che sopravvive grazie al
sacrificio dei genitori e... si, so di essere crudele. Purtroppo in
questa storia James si deve proprio piegare di fronte al mio sadismo.
Ma ti garantisco che alla fine sarà ben ripagato ;)
Grazie per la recensione, sorellina Sesy, mi ha resa davvero felice,
sai?
Ti amo di bene anche io ^^
Ciau
P.S. mi dispiace anche per il castello che ti sei costruita in testa e
che ti ho fatto crollare (parlo della scena tra James e Lily che ti eri
immaginata)
- Jaily
= XD, ma chissà per quale strambo motivo ogni volta che
leggo le recensioni di questa ragazza muoio sempre dal ridere... mah!
Pazzoide MIA... sei tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Finalmente... non ne
potevo più di aspettarti oppure di sentirti dire che sei
tornata solo per un giorno per poi ripartire la mattina dopo xD.
Mannaggia! Davvero lo sapevi... intendo del motivo della pancetta di
Lily? (xD). Anche se, se dici di esserti letta tutto il capitolo di
corsa, la sorpresa non te la sei rovinata, no? Beh... meno male!
Che mi dici di questo capitolo, invece? Povero James... gli sto facendo
davvero passare tutte le pene dell’inferno! (Ah! Immagino che
tu abbia anche risolto quel piccolo dubbio che ti sei portata dietro
dallo scorso capitolo... James non ha firmato niente =D)
Mi raccomando, recensisci presto!
Ora per farti perdonare tutti questi viaggi lontano da me devi essere
la PRIMA a recensire... xD!
Ti voglio bene, Pazzoide Mia!
A presto ^^
Sono
passata direttamente dalle note dell’autrice ai
ringraziamenti... eppure non
sono di fretta (ma sono più fuori che mai sta sera xD).
Per
chi mantiene la fic nei preferiti:
1
- ale90
2 - BabyFairy
3 - bittersweet
miki
4 - Christy
94
5 - DanyCullen
6 - hp4e
7 - jaily
8 - LaBabi
9 - Lars
Black
10 - lily
D G
11 - littleherm_94
12 - marta_cullen
13 - mick_angel
14 - nan96
15 - pazzarella_dispettosa
16 - pikkolina88
17 - piuma_rosaEbianca
18 - pRiNcEss
LiLlUzzA
19 - SarahPotter
20 - sihu
21 - stellina767
E
per chi la segue J:
1
- ashleys
2 - Azah
Black
3 - Celly87
4 - chichetta99
5 - ElseW
6 - felpy90
7 - Frytty
8 - Hillian93
9 - jacopo25
10 - Lady
Airam
11 - Lars
Black
12 - LilyPrincessInPink
13 - Nikki
Potter
14 - piccola_puffola
15 - rosy90
16 - Sherry
17 - ValyBrick
Grazie
di cuore a
tutti quanti.
Vi
mando un bacio
grande quanto un monumento ^^.
Ciao
e alla
prossima (che spero non sarà tanto lontana).
Bye
Lovegio92
J
|
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Capitolo 18 *** Capitolo XVII - Sogno ***
(QMNSHDF) Capitolo XVII - Sogno
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Diciassettesimo – Sogno
Due
paia di occhi verdi mi stanno fissando.
Ricambio
lo sguardo, ammirato.
Sono
bellissimi... davvero meravigliosi.
Mi
ricordano tanto le iridi della mia Lily.
Quelle
iridi dentro le quali mi perderei per non fare mai più
ritorno.
Le
fisso innamorato, senza pensare ad altro.
Di
fronte a me ci sono solo quegli occhi... non vedo nemmeno il viso di
Lily, ma
quegl’occhi mi bastano per capire che sto sognando lei.
“Lily”
vorrei chiamarla “sei bellissima” aggiungerei anche.
Perché,
effettivamente, lei è
bellissima.
La
luce nella mia oscurità, il sentiero nella mia selva, la
corrente che mi porta
a riva nel mio mare burrascoso...
Lily...
Perché
hai lasciato così facilmente che io varcassi quella soglia e
ti lasciassi da
sola?
Se
tu avessi anche solo indagato un po’ di più,
magari mi avresti già smascherato
e McCullen non avrebbe avuto altra scelta che far entrare anche te nel
gruppo.
Certo,
sarebbe stato pericoloso ed avventato, ma io mi sarei sentito
più sicuro e ti
avrei protetta sempre ed ovunque usando tutto quello che avrei avuto a
disposizione, persino il mio stesso corpo.
Affronterei
la morte in persona per salvarti, mio Giglio.
Farei
davvero di tutto.
Ti
avrei esclusa da ogni missione in modo da tenerti al sicuro sempre.
E,
magari, tu avresti scoperto di essere incinta e... e ne saresti stata
felice.
Saresti
stata felice che io sarei stato il padre... che quel bambino era
davvero ciò
che volevi.
Una
parte di me, tua per sempre ed una parte di te, mia per sempre.
Sarebbe
stato così, ed io avrei fatto davvero tutto quello che era
in mio potere per
difendere questo paradiso.
Lo
so.
“Papà?”.
Cosa?
Di
chi è questa voce?
“Papà?”
Ancora
una volta sento quella voce.
Credo
stia chiamando proprio me.
Non
c’è nessun altro in questo strano posto tranne io
e quelle due iridi verdi.
Mi
guardo intorno cercando di capire da dove viene questa voce.
La
voce di un ragazzo.
Ma
non vedo nient’altro se non una pallida luce opaca che mi
circonda impedendomi
di vedere oltre.
Sembra
quasi un paradiso.
“Papà!”
esclama la voce, questa volta spaventata.
Comincio
a farmi prendere dall’ansia.
Continuo
a dare le spalle alle iridi verdi di Lily e cerco di guardare oltre
quella luce
così bianca ed opaca, ma non vedo niente.
Dove sei? vorrei urlagli, ma non riesco a
muovere i muscoli della faccia... non riesco a parlare.
Sembra
quasi non avessi voce.
“Papà!!!”
adesso urla e la sua voce sembra andare davvero nel panico trascinando
il mio
cuore con sé.
Mi
muovo.
Cerco
di andare avanti, ma non cambia niente.
Faccio
mezzo passo di lato, due a destra, torno indietro.
Ho
le braccia mezze alzate aspettando quasi una rivelazione, ma mi ritrovo
allo
stesso punto di prima.
“Papà...
sono qui” dice infine, tornando calmo.
Io
prendo un colpo e, di nuovo, mi volto verso le iridi verdi.
Non
c’è la mia Lily come mi aspettavo...
c’è... un ragazzo.
Un
giovane.
Mi
fissa tranquillo.
Poi,
improvvisamente, fa una risata sinceramente divertita.
“Non
fare così” dice ed io, istantaneamente, richiudo
la bocca, ma non smetto di
fissarlo come se fosse un alieno.
È...
è... quello sono io.
Io...
con gli occhi di Lily, però.
Papà?
Questo
dovrebbe essere... mio figlio?
Cioè,
la mia fotocopia con gli occhi di Lily?
“Ti
voglio bene, papà... ma stai attento!” mi
ammonisce ancora tranquillo, ma con
una strana espressione seria in volto.
Vorrei
fargli tante di quelle domande, ma ancora la mia voce non torna e
nemmeno
riesco ad aprire la bocca.
Stringo
i pugni, frustrato da questo impedimento.
Ma
il giovane di fronte a me, non appena nota il mio fastidio, sorride e
muove un
braccio.
Fa
un lento gesto davanti a sé ed, improvvisamente, mi sento
libero.
È
straordinario!
Come
caspita ha fatto?
Lo
fisso ancora per un po’ e lui mi sorride di nuovo.
Non
riesco a capire perché ma, proprio ora, mi sento in
imbarazzo di fronte a
questa figura.
Mio
figlio non è ancora nato... è stato concepito da
poco e io me lo vedo già
all’età di diciannove anni.
Sto
delirando!
Questo
è il sogno più strambo che io abbia mai fatto.
Mi
aspettavo che avessi sognato qualcosa riguardante o Lily, o il piccolo,
oppure
McCullen che mi vietava di stare con entrambi (anche se alla fine, non
vincerà,
parola mia!), ma non pensavo fino a questo punto.
Non
so nemmeno se sarà effettivamente un maschio o una femmina.
Magari,
questo potrebbe essere un mio desiderio.
Mi
piacerebbe davvero che nostro figlio avesse gli occhi di Lily.
“Chi
sei?” sento la mia voce parlare da sola.
Lui
ride di fronte questa domanda, effettivamente troppo stupida.
“Sono
tuo figlio, papà. Quello che ora si trova nella pancia della
mamma” continua
sorridendo.
Io
strabuzzo gli occhi.
No! Stai calmo, James! È solo un
sogno... figurati se tutto questo fosse una vera visione del futuro o
chissà
cosa... penso
cercando di rilassarmi.
Prendo
fiato per parlare, ma lui mi anticipa di nuovo: “E stai
tranquillo... chiamerò
papà solo te” dice continuando a sorridere.
Improvvisamente,
mi sento invadere da una strana sensazione che non avevo mai provato
prima.
Mi
sento... soddisfatto... ma non di me stesso... più che
altro, di questo
ragazzo.
Credo
di essere orgoglioso di lui e pienamente sollevato da quello che ha
detto.
Infondo,
era la mia seconda preoccupazione, no?
Che
il mio bambino chiamasse papà
un
verme schifoso.
Lo
vedo sorridere ancora di più.
Non
riesco a trovare parole migliori per dirgli solamente:
“Grazie”.
Lui
sorride un’ultima volta, ma, subito dopo, ritorna serio.
“Papà?”
riprende a chiamarmi con una punta di ansietà nella sua voce.
Io
rimango interdetto a fissare la sua strana reazione.
Alzo
di nuovo per metà le braccia cercando di protendermi verso
di lui.
Apro
la bocca, ma di nuovo non riesco a parlare.
“Papà?”
mi chiama di nuovo come prima.
Io
tento di avvicinarmi, ma ogni passo che faccio lo vedo allontanarsi
sempre di
più senza che il ragazzo muova un solo muscolo.
Noto
l’espressione del suo viso: ora leggo puro terrore nei suoi
occhi.
“Papà!!!”
urla di nuovo.
Io
apro la bocca pronto a gridargli di non preoccuparsi; che qualsiasi
cosa
accadrà io gli sarò vicino e lo
proteggerò, anche a costo di combattere contro
la legge che mi impedirà di vederlo e di avvicinarlo.
“No!”
urla di nuovo rannicchiandosi su se stesso.
Lo
vedo raggomitolato per terra, mentre si tiene la testa fra le mani
cercando di
pressarla, come a volersi fare più male di quanto
già non stia provando.
Provo
ad urlargli di aspettare.
Sono
quasi sicuro che tra poco scomparirà ed io non lo
vedrò più.
Poi,
inaspettatamente, alza il viso spaventandomi a morte.
Noto
i suoi stupendi occhi verdi cerchiati di un fortissimo rosso sangue.
La
camicia bianca che porta inizia a macchiarsi anch’essa di
sangue scuro.
Ferite
profonde cominciano a lacerargli la carne.
Agghiacciato
da questa scena, cerco di correre verso di lui incurante della
lontananza fra
noi che aumenta ogni passo che faccio e di urlargli di stare calmo, che
avrei
trovato un modo per guarirlo e che sarebbe stato meglio molto presto.
Ma,
come sempre, dalla mia bocca, per quanto questa volta riesca ad aprirla
e a
muoverla come comando io, non esce niente.
Nemmeno
l’aria.
“No!
Stai lontano!” mi intima.
Io
gli faccio cenno di no con la testa dato che non posso parlare.
“SI!”
urla fuori di sé, “Stai lontano”
continua più duro del marmo prima di tornare
con la testa fra le ginocchia a contorcersi per il dolore di tutti i
suoi
spasmi.
Sento
il mio cuore scoppiarmi in petto, provare lo stesso dolore che questo
ragazzo... il mio ragazzo sta
provando ora.
No! No! NO!!! urlo nella mia testa
sperando con
tutto il cuore che si potesse sentire grazie alla mia voce.
Speranza
vana.
“Papà!”
mi chiama ancora.
Io
faccio un nuovo passo verso di lui e lui, ormai rannicchiato
completamente per
terra, si allontana da me.
“Per
favore...” mi implora “... stai solo attento alla
mamma!” dice continuando a
tenersi la testa tra le mani e nascondendo il suo viso con le ginocchia.
Io
rimango senza fiato.
Come?
Devo
stare attento a Lily?
“Papà!
Stai attento alla mamma!!!” urla fuori di sé prima
di lanciare un nuovo
agghiacciante urlo straziato dal dolore.
Percepisco
il mio cuore stringersi in una morsa letale.
No! Aspetta! NO! penso terrorizzato.
Poi
in un istante qualcosa di invisibile divora il ragazzo di fronte a me
facendolo
sparire alla mia vista.
Silenzio.
...
Mi
guardo intorno sentendo il cuore ancora stretto da un saldissimo pugno
letale.
La
luce bianca si è offuscata ancora di più.
Comincio
a sentirmi spaesato.
Mi
accascio a terra prendendomi anch’io la testa tra le mani.
Voglio
solo urlare.
No!
No!
No!
NO!!!
«James?».
«No!».
«James?».
«No!».
«Che
gli prende?».
«No!».
«Non
lo so!».
«NO!!!»
«Maledizione,
James! Svegliati! James!».
Riconosco
il grido disperato di Sirius.
Cerco
di controllarmi.
Intorno
a me c’è solo buio e silenzio, interrotto dal mio
fiatone.
Apro
lentamente... molto lentamente i miei occhi.
Di
fronte a me vedo tra paia di sguardi ansiosi e preoccupati.
«James!»
esclamano in coro come se fossi tornato da un lungo viaggio e non li
vedessi da
anni.
Sono
completamente frastornato di fronte questa scena.
Che
diamine è successo?
«Ma
cosa...?» chiedo portandomi le mani davanti agli occhi per
stropicciarli e
cercare di mettere a fuoco un po’ le figure.
Poi
prendo gli occhiali che mi porge Sirius e li inforco immediatamente.
Mi
sollevo per metà busto reggendomi con i gomiti indietro
poggiati sul materasso,
mentre di fronte a me le tre facce dei Malandrini si rilassano.
«Stavi
sclerando, amico» risponde Felpato.
«Stai
bene?» domanda Remus più premuroso.
Annuisco
lentamente cercando di mettere a fuoco anche i ricordi dello strano
sogno che
ho fatto.
Due
occhi verdi.
Erano
di Lily, sicuramente.
Eppure
mi ricordo la voce disperata di un ragazzo.
Mi
chiedeva di stare attento a Lily.
Ma
perché?
Chi
era?
«James?»
mi chiama Peter.
Alzo
di nuovo lo sguardo verso i miei amici e li noto fissarmi ancora
preoccupati.
«Cosa
c’è adesso?».
«Sei
sicuro di stare bene?» chiede Lunastorta.
«Hai
un’aria così assorta» lo appoggia Sirius.
Rimango
pensieroso senza rispondere, abbassando di nuovo lo sguardo per
perderlo.
Non
so perché, ma ricordo che sia la fisionomia del suo viso sia
il modo in cui
quel ragazzo mi chiamava siano importanti per capire chi fosse e,
soprattutto,
cosa intendeva dire col fatto che dove stare attento a Lily.
«Credo
di aver fatto un sogno premonitore».
...
«Quindi,
fammi capire: hai visto due iridi verdi e credevi che fossero di Lily,
ma a
parlare è stato un ragazzo che ti diceva di stare attento
proprio a lei»
annuisco di fronte al resoconto di Remus.
«Magari,
la voce che hai sentito veniva da un’altra parte»
propone Peter.
Dissento
col capo.
Sono
sicuro al cento per cento che quella voce veniva dalle iridi verdi.
Quel
ragazzo aveva le iridi verdi.
Erano
sue.
Sirius
ha ancora la mano sotto il mento cercando di ragionare e di trovare un
nesso
logico al mio racconto.
Se
solo potessi ricordami meglio i vari particolari di quel sogno.
Solo
una nuova cosa mi è tornata in mente mentre raccontavo il
sogno agli altri
Malandrini, ovvero che verso la fine dell’avvertimento di
questo ragazzo,
qualcosa ha cominciato a torturarlo.
Lui
ha perso sangue, i suoi occhi si sono iniettati di rosso e alla fine ha
avuto
anche gli spasmi.
Senza
contare che è sparito divorato da qualcosa di invisibile.
In
un solo colpo, non l’ho più visto.
E
si copriva la faccia tra le ginocchia quasi come se si vergognasse di
mostrarmi
i suoi splendidi occhi verdi.
Chissà
come si chiamava.
Se me l’avesse detto mi avrebbe
risparmiato la fatica di cercargli un nome...
Un
nome?
Come
mi è venuta questa?
Certo
che il subconscio gioca proprio brutti scherzi, anche se...
Perché
avrei dovuto cercare un nome per quel ragazzo?
Papà?
Mi
aveva chiamato così.
Lui
era...
Improvvisamente
persino i lineamenti del suo viso che fino ad un secondo fa mi erano
ancora
oscuri, cominciano a diventare più nitidi ed io riesco a
vedere in faccia il
mio sosia dagli occhi verdi di Lily Evans.
«Ragazzi...»
li chiamo in un sussurro strozzato.
Tutti
e tre i Malandrini si voltano verso di me, «... credo di
essermi ricordato un
altro particolare fondamentale».
«Cosa?»
chiede ansioso Remus.
Io
alzo lo sguardo su tutti e tre e li fisso attentamente osservando bene
le loro
espressioni.
Sia
Peter che Remus sono irrequieti di conoscere il mio ricordo, mentre
Sirius sta
ancora tentando di arrivare ad una soluzione logica.
«Quel
ragazzo...» mormoro «... le iridi verdi erano
proprio sue. E... beh... lui mi
chiamava... papà»
quasi io stesso non
riesco a sentire l’ultima parola per quanto bassa ho la voce.
Vedo
i miei tre Malandrini avvicinarsi maggiormente a me per sentire meglio,
ma,
nonostante i miei sforzi, l’ultima parola non è
sfuggita alle loro acute
orecchie.
«Papà?»
chiede confuso Sirius, mentre Peter rimane a fissarmi a bocca aperta.
Lunastorta,
invece, è rimasto frastornato almeno quanto Felpato.
Io
annuisco col capo.
«Si.
Mi sono ricordato che quando ho cominciato a sentire la sua voce
chiamarmi in
questo modo ho cercato da tutte le parti escludendo le iridi verdi
perché ero
praticamente sicuro al cento per cento che fosse Lily. Ma non vedevo
nessuno.
Poi lui mi ha detto che era li. Proprio dietro di me. Ho preso un colpo
assurdo
quando mi sono reso conto di chi avevo di fronte» ammetto con
la testa poggiata
alle mani affondate nei miei scompigliati capelli corvini.
«Tuo
figlio» mormora stupito Remus.
Sento
Peter trattenere il respiro e lo sguardo pesante di Sirius dopo il mio
assenso
alla deduzione, praticamente, scontata di Lunastorta.
Ha
capito che c’è veramente qualcosa di serio sotto
questo strano sogno.
Altro
che sogno premonitore.
Siamo
di fronte ad un vero enigma.
«E
non ti ha detto altro?» domanda Peter cercando di riprendersi
dallo shock
iniziale.
«No...»
mento tralasciando il momento in cui mi aveva confessato che mi voleva
bene e
che avrebbe chiamato papà
solo me,
invece di Johnson «... mi ha ammonito solamente di stare
attento “alla mamma”»
spiego usando le identiche parole del ragazzo.
Un
silenzio carico di domande segue le mie ultime parole.
Tutti
cercano di ragionare, di capire...
«Allora...»
prorompe, improvvisamente Felpato, «... io sono arrivato ad
una conclusione, ma
ho ancora delle parti non ben chiare in mente» ci spiega.
Noi
rimaniamo in silenzio aspettando che mister Genio si decida a
continuare a
spiegarci la sua brillante deduzione.
«Hai
detto che alla fine della conversazione, lui ha cominciato a provare
dolore e
ha avuto gli spasmi».
«Ha
anche perso molto sangue» preciso, ricordandomi, ora, la
scena perfettamente.
Quegli
occhi iniettati di sangue; il suo corpo, così simile al mio,
ricoperto di
ferite sempre più profonde, sempre più gravi e
scosso da continui spasmi;
quella sua camicia bianca ed immacolata, macchiata di sangue scuro;
quelle
mani, così uguali alle mie, che stringevano convulsamente
quella testa corvina
e spettinata.
«Beh...
quella è la parte che non riesco a chiarire; ma,
sinceramente, per il resto,
non mi sembra tanto complicato da capire» sospira,
«Sapevamo già da prima che
Lily Evans non è in una situazione assolutamente sicura da
quasi un mese intero
e forse di più».
«Cioè,
possiamo dire che questo sogno sia la prova che Johnson sia un
Mangiamorte e
che Lily rischia davvero a stare a contatto con lui?» domanda
Codaliscia.
Remus
annuisce, «Ovvio» commenta,
«Però...» continua fermandosi di nuovo
per
assicurarsi l’attenzione di tutti.
Sirius
alza lo sguardo basso, mentre io cerco di concentrarmi a non perdermi
per la
centesima volta nei miei pensieri.
«...
stiamo trascurando il fatto che ora, insieme a Lily,
c’è anche il piccolo con
lei e quel “fai attenzione alla mamma” potrebbe
mettere James più in guardia di
adesso» ragiona Lunastorta.
In
effetti, per quanto banale e razionale sia questo ragionamento, non ci
avevo
pensato.
Proprio
io che sono il padre... non ci avevo pensato.
«Se
qualcuno facesse del male a Lily lo farebbe automaticamente al
bambino» fa
notare giustamente Sirius «Magari non proprio ora, ma nei
prossimi mesi quando
la pancia sarà più evidente e il pidocchio
si starà sviluppando» conclude riportandosi la
mano sotto il mento.
Cerco
di reprimere il brivido di disgusto e di fastidio che mi era salito al
solo
pensiero di quello che aveva immaginato Felpato.
Con
la coda dell’occhio noto Remus, alla mia destra, annuire,
pienamente convinto
dell’ipotesi di Sirius.
Insomma,
non è così difficile, no?
È
una cosa... scontata.
Ma
solo a me fa venire i brividi.
«Ma,
allora, perché alla fine del sogno il ragazzo
muore?» chiede Peter.
Io
scatto in piedi talmente velocemente che rovescio la sedia per terra
creando un
fracasso assurdo (esattamente come quel giorno di quasi due mesi fa
quando
McCullen mi aveva incastrato con le informazioni che aveva trovato sul
mio
conto, riuscendo, infine, a convincermi a schierarmi dalla sua parte) e
spaventando a morte Codaliscia.
Anche
Lunastorta sobbalza preso in contropiede, mentre Sirius mi fissa quasi
arrabbiato.
Uno
sguardo che vuole solamente ammonirmi a stare bene attento alle mie
reazioni e
a cercare di calmarmi da solo evitando di azzannare qualcuno,
soprattutto Peter
per quello che ha detto.
Quel
ragazzo non è morto.
E,
se nel sogno succede veramente, fosse l’ultima cosa che
faccio prima di morire,
non permetterò mai che muoia anche nella realtà!
Mio
figlio... ormai l’unica vera persona che potrebbe
effettivamente fare
concorrenza alla bella Lily per chi io ami di più... non lo
abbandonerò mai.
Ho
sbagliato una volta, pagandone le conseguenze ora... non lo
farò di nuovo.
Soprattutto,
non con il mio bambino.
Dovessi,
veramente, morire!
«James...
cosa c’è?» mi chiede ingenuamente Remus
tentando di calmarmi, mentre Peter
cerca di trattenersi dallo scoppiare per la mia reazione... non so se
di paura
o di lacrime.
Rimango
qualche altro secondo a fissare maggiormente Sirius che, ancora, mi
guarda con
quell’espressione di rimprovero... quasi.
«James?»
mi chiama ancora Lunastorta.
Non
rispondo.
Sono
arrabbiato, lo ammetto.
In
questo periodo, con tutto quello che mi è capitato, sono
molto più permaloso
del solito soprattutto se gli argomenti sono quelli che mi riaprono
ferite
ancora fresche e sanguinanti: Lily, mio figlio... il mio fallimento...
E
la litigata con McCullen né è stata la prova.
Quell’uomo
mi ha rimproverato fin troppo, si è preso una confidenza che
non gli avrei mai
dato spontaneamente, mi ha allontanato da tutto il mondo... non solo da
Lily,
mettendomi contro i miei veri amici (ovviamente, parlo di quelli al di
fuori
dei Malandrini), e nessuno si poteva permettere di farmi una cosa del
genere.
Soprattutto,
provo un fastidio incredibile quando mi viene ricordato il mi
fallimento.
Un
fallimento che, ho giurato, non avrei mai più avuto in tutta
la mia vita.
Mai più!
E
quello che Peter ha appena detto... mi ha ferito nel profondo.
Quel
ragazzo non è morto.
Non
morirà mai!
MAI!
«James»
questa volta è Felpato a parlare.
Ha
un voce profonda, sicura e... quasi adulta.
Qualcosa
che non si addice affatto a lui.
«Calmati»
ordina.
Io
sospiro, quasi come se quell’ordine me l’avesse
dato la mia stessa coscienza,
e, istantaneamente, mi rendo conto che avevo smesso di respirare per
l’irritazione.
Riprendo
fiato molto lentamente, cercando di inspirare ed espirare solamente per
rilassarmi.
Poi,
come se Sirius avesse parlato solamente con lo sguardo, torno a sedermi.
«Scusate...»
mormoro «... ma... non osate mai più dire che quel
ragazzo muore» minaccio
scuro in viso notando all’istante il pallore improvviso di
Codaliscia, mentre
Remus annuisce grave, cercando di capirmi.
Ma
nessuno può effettivamente farlo.
«Scusaci
tu, Ramoso» risponde Lunastorta guardando maggiormente Peter
che
simultaneamente abbassa il capo desolato.
So
perfettamente che Codaliscia è troppo timido per chiedere
apertamente “scusa”
e, col tempo, ho imparato ad apprezzare tutti i suoi gesti che
sostituiscono
questa parola.
«In
fondo, sappiamo bene quanto ci tieni a questi particolari»
continua Remus.
Sorrido
rumorosamente... quasi volessi essere scettico
«Particolari» ripeto più a me
stesso che agli altri.
Un
nuovo silenzio ci invade ed io non ho nessunissima intenzione di essere
il
primo a romperlo.
Anzi,
se fosse per me, tornerei immediatamente a dormire.
Magari
riuscirei a sognare di nuovo quel ragazzo e potrei ammirare ancora i
suoi
bellissimi occhi verdi.
Vorrei
solo questo.
Perdermi...
in un oceano verde.
Lily...
So
perfettamente, in effetti, che Lily va controllata e salvata dalla sua
situazione, ma perché, allora, avere un sogno premonitore
come quello?
Qual
è il senso se io già sapevo che avrei dovuto
salvare la mia piccola Bibi?
C’entra
davvero qualcosa la conclusione del sogno?
In
fondo, Sirius ha ragione: ora, insieme a lei, c’è
anche il piccolo e non ci
vorrà niente, almeno nei prossimi mesi, ad attaccarla.
Lily...
è diventata così vulnerabile in un territorio
così minato... e lei nemmeno lo
sa.
«Oh
no!» esclama amareggiato Felpato.
«Cosa?»
chiedo in ansia.
Tutti
e tre i Malandrini si volta verso di me: Remus e Peter mi fissano
stralunati,
mentre Sirius sta digrignando i denti.
«Jassy
– Cally è tornato» commenta.
Oh...
l’imbecille è già di ritorno.
Ecco
perché le facce stralunate di Codaliscia e Lunastorta... non
ho nemmeno sentito
il crack talmente ero perso e
concentrato nei miei pensieri.
«Malandrini!»
sento chiamarci.
Tutti
e quattro ci voltiamo verso l’entrata della cucina da dove,
in due secondi
esatti, sbuca la bellissima faccia da culo di McCullen che si avvicina
all’isola della stanza.
Felpato
sbuffa in segno di benvenuto, mentre Peter e Remus sospirano ognuno nel
suo
modo preferito.
Io,
rimango completamente indifferente, come se nella stanza non fosse
entrato
nessuno.
Ed,
infatti, nella stanza non è entrato nessuno!
«Preparatevi!»
ordina il Primo Membro come se niente fosse.
Quattro
paia di occhi, ognuno con una sua espressione che va dal gelido
(ovviamente io
e Sirius) al curioso (Peter) fino al rassegno totale (naturalmente,
Lunastorta), si posano su di lui.
«Avete
una missione!».
Bene!
Ora
si che si ragiona!
Salve a
tutti ^^
Eccomi
tornata con un nuovo capitolo. Questa volta non ho fatto
molto ritardo nell’aggiornare, vero? Vero? Ditemi di si, vi
prego, perché sono
davvero arrivata ad un punto NERO della storia e non so veramente come
procedere...
Va bè, lasciamo correre... diciamo che ci
riuscirò prima o poi xD.
Piuttosto,
che ve ne pare di questo capitolo?
Si
accettano tanti commenti =D
RINGRAZIAMENTI:
- Bittersweet
miki:
Ciao cara ^^. Come va? Spero bene.
La tua recensione è stata davvero carina. Sono felice che la
parte dei nomi ti abbia fatta sorridere (lo sai che sono nomi inventati
veramente da Sirius Black nel prequel che ha scritto la Rowling xD...
quando l’ho letto sono crepata dalle risate, soprattutto
quando interveniva James).
Beh? Che mi dici di questo capitolo, invece? Spero ti sia piaciuto ^^
A presto bellissima
Ciau
- pRiNcEss
LiLIUzzA:
TU! Capisco perfettamente che posso averti attaccato la tendenza dei
ritardi, però... (bada che non sto affatto parlando della
tua recensione che, anche se con qualche ritardo,
c’è sempre stata e come tutte quelle che mi hai
sempre lasciato era fantastica e bellissima). Ma, bensì, sto
parlando del tuo ritardo nell’aggiornare la tua storia.
Quando ti muovi che io devo ASSOLUTAMENTE leggere la continua? Eh?
Cmq, passando oltre se no davvero ti faccio martire con tutti i
rimproveri e i carceri che ti stai meritando (xD), che te ne pare di
questo nuovo capitolo? James ha avuto proprio una bella sorpresa a
sognare questo “ragazzo”. Muahahahahahahahah...
come sono malvagia, Santo Merlino! James, più di te, lo sto
facendo diventare proprio martire. Invece, Sirius... beh, sono
d’accordo con te, anche io non sarei capace di vivere senza
di lui e la sua capoccia giovanile. È semplicemente un mito,
ecco cosa! Cmq, quei nomi, per quanto assurdi non li ho inventati io,
sai? Sono di proprietà della zia Rowling perché
li ha scritti nel prequel dal quale ho preso queste informazioni (che,
tra parentesi, fa crepare dalle risate... i protagonisti sono proprio
James e Sirius... ti consiglio di leggerlo xD). Invece, la lotta
è frutto della mia mente malata... e parlando di menti
malate (xD), tu non sei affatto normale, sai? Prima mi fai penare
perché mi dici il titolo del tuo capitolo, ora, ADDIRITTURA,
mi anticipi che ci sono scherzi e colpi di scena (spero rosa xD) nei
nuovi capitoli. Cmq, davvero, a parte gli scherzi, sono MOLTO felice
che la tua ispirazione sia tornata. Non si poteva chiedere di meglio,
vero? ;)
Mamma mia, ti sto scrivendo davvero un papiro... dai, stacco,
altrimenti non la smetto più ^^
Alla prossima (e vedi che non sia ancora con un mio aggiornamento,
bensì con un tuo xD), Amore Mio
Ti lovvo J
- Cullen
isabella:
Onoratissima di aver conosciuto una francesina ^^. Sai, io frequento il
linguistico, e pare che le attiri gli italiani nati
all’estero xD. Cmq, sono davvero... come posso dire...
invidiosa (senza offesa), sai? Il mio sogno è sempre stato e
sempre sarà conoscere PERFETTAMENTE più di una
lingua perché io devo viaggiare nel mondo ^^. E ti invidio
perché tu già ne conosci due, beata te. Immagino
tu abbia parenti li in Francia. Bella Parigi? Io vorrei tanto andarci
un giorno ^^.
Va bé, dai, smetto, se no davvero non la finisco
più di farti domande e poi divento invadente ^//^.
Cmq, sono contentissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto e mi
dispiace che, invece, non hai potuto trovare risposta ai tuoi dubbi con
questo nuovo capitolo (ma la colpa, in fondo, è solo mia...
sono sadica... un po’ troppo, in effetti...
Muahahahahahahahahahah). Scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa
scusa scusa...
Spero di trovare presto un’idea per poter continuare il punto
in cui mi sono bloccata così che possa postare regolarmente
la prossima volta.
Bisous, ma chère ^^
A bientôt
- Jaily: Grrrrr... faccio finta di non
essere arrabbiata (ed invidiosa, perché io AMO con tutta me
stessa viaggiare e, quest’estate, TU non ti sei fermata UN
SOLO secondo). Cmq, si, Sirius lo faceva apposta ad essere arrabbiato
per cercare di tirare su di morale il povero James che, hai ragione, lo
sto facendo diventare martire. E si, esiste un Prequel scritto da J. K.
Rowling che, a quanto pare, non ha mai conosciuto una certa lettrice di
nome Giorgia che è registrata sul sito di EFP come Jaily xD.
Cmq, per trovarlo non ci vuole molto. Basta che vai su Google e scrivi
sulla barra della ricerca “Prequel Harry Potter”
(alla fine ti mette anche lui i suggerimenti), clicchi cerca e lui ti
da tanti risultati. Ti consiglio, però, di cliccare il primo
sito che ti propone Google (dovrebbe essere Yahoo! Answers)
perché li danno delle buone risposte.
Cmq, passando, invece, al capitolo e tralasciando PICCOLI particolari
(come quello che dopodomani te ne vai di nuovo T.T), che te ne pare di
questo nuovo capitolo? Piace?
Spero di si. Mi raccomando non farmi aspettare fino al tuo ritorno per
poter trovare la tua recensione (sai che ci tengo molto ;) ).
A presto, Pazzoide Mia Adorata, (altrimenti ti fucilo!!!
è.é)
Un bacione immenso ^^
- Piuma_rosaEbianca: Sorellinaaaaaaaaaaaaaaaaa =D.
Sono davvero contentissima del commento che mi hai lasciato! In
effetti, azzeccare lo spirito del gruppo malandrino è uno di
quei punti in cui divento isterica perché non so mai sei ci
sono riuscita, ma da quello che hai detto penso si andata abbastanza
bene ;). Grazie ^^. E non ti montare troppo la testa, è
anche vero che James sono io ;P e, di sicuro, non te la farò
passare liscia... Muahahahahahahah... come sono sadica!
Cmq, che ne pensi, invece, di questo nuovo capitolo? Qui ho fatto
intervenire un nuovo personaggio! Chissà chi è
questo famigerato ragazzo dagli occhi verdi... xD
No, dai, spero davvero che ti sia piaciuto! Dal prossimo, diciamo che
si ricomincia con un po’ d’azione. O si dovrebbe...
oddio, sono arrivata in un punto NERO... ASSOLUTAMENTE ed
INCONDIZIONATAMENTE N.E.R.O.!!! Non so come andare
avanti.......................................... quindi, non mi
uccidere, non ho la più pallida idea di quando
avverrà il prossimo aggiornamento! Spero davvero di riuscire
a costringermi a sedermi e scrivere... Speriamo bene!
Cmq, ti aspetto tra le recensioni, CHIARO?! Altrimenti sparo anche te!!!
A presto, sorellina!
Un bacio ^^
- Cicci92: No! Tu sei gentilissima a
degnarti di leggere la mia storia (a proposito di questo, le tue fan
fiction mi piacciono TUTTE! Bellissime! Anche se
“It’s over... for now” mi ha fatto
scappare una lacrimuccia) e, come se non bastasse, a recensirla anche.
Non smetterò mai di ringraziarti, carissima ^^. Grazie
grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie
grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie
grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie...
Beh... che dire? Sono veramente felice che la storia ti piaccia (in
effetti, sto opprimendo un po’ troppo la mente GIÀ
malata di James Potter xD Povero!!!). Che ne dici di questo nuovo
capitolo?
Purtroppo, però, non sono sicura del prossimo aggiornamento
quando sarà perché sono arrivata ad un punto
davvero critico e non ho la più pallida idea di come andare
avanti... spero di riuscire a sforzarmi e a continuare.
Tu, cmq, sei davvero brava a scrivere, sai? Mi auguro che tu non smetta
di sfornare storie dolcissime come le James/Lily che hai offerto a EFP.
Sono davvero bellissime! Non fermarti, ti prego!
Spero di trovarti di nuovo tra le commentatrici ^^
A presto,
Un bacione!
- Pazzerella_dispettosa: Un finale davvero coi fiocchi,
non c’è che dire ^^! Beh, visto che non posso
anticiparti proprio niente, ti dico solo che per il prossimo
aggiornamento cercherò di velocizzare i tempi per quanto non
sappia proprio come andare avanti, in modo che non aspettiate poi
così tanto. Anche se... non ti posso garantire molto... non
mi uccidere per favore!
Cmq... intuito eccezionale (o forse sono stata io a lascarmi sfuggire
qualcosa di troppo xD)... in qualsiasi caso, complimenti! In fondo,
l’avevo capito che tu avevi intuito la situazione di Lily,
ma, mi pare di aver capito che non ti aspettavi l’affidamento
completo di Harry. Muahahahahahahahahahahahahaahahah... povero Potter!
Io sono la prima a fargli del male e io stessa poi lo commisero. No,
dai! Io amo con tutta me stessa James... e, per quanto mi dispiaccia
farlo soffrire così, sono convinta che ne varrà
la pena alla fine ;)!
Ops! Forse mi sono lasciata sfuggire qualcosa di veramente troppo con
una mente acuta come la tua ^^.
Cmq, a parte gli scherzi, bentornata a casa! Mi sei mancata T.T Adesso
non te ne andare più se no io muoio.
Recensisci presto perché non vedo l’ora di sapere
cosa ne pensi di questo nuovo capitolo!
Non so perché, ma è quello che (per ora) mi manda
più in fibrillazione xD
A presto, bellissima
Ciau
- DanyCullen: Ciao bellissima! Ben tornata,
ovunque tu sia stata (ho fatto anche la rima x.x). Cmq, spero ti vada
tutto bene ^^!
Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. E lo sono ancora di
più per averti sorpresa!
Ahahahahahahahahah... beh, la lavatrice o la lavastoviglie... mi hai
fatto morire dal ridere quando l’ho letto xD
Per non parlare poi del ruolo di Remus. Effettivamente James e Sirius
stanno praticamente sfruttando come passa tempo il povero lupacchiotto
xD. Povero! Chissà se poi si vendicherà su di
loro *me che ride sadicamente*!!!!
Invece, di questo capitolo che mi dici? Mi auguro ti sia piaciuto...
questo, in effetti, è uno di quei capitoli che mi manda, non
so per quale strano motivo, più in fibrillazione degli
altri. Forse perché c’è una nuova
apparizione xD.
Va bè... ti lascio, se no divago troppo! Spero di leggere
presto il tuo commento, carissima J
Ciau
Grazie,
anche a quelle fantastiche 23 persone che mantengono la
mia storia tra i loro preferiti:
1 - ale90
2 - BabyFairy
3 - bittersweet miki
4 - Christy 94
5 - DanyCullen
6 - hp4e
7 - jaily
8 - LaBabi
9 - Lars Black
10 - lily D G
11 - littleherm_94
12 - marta_cullen
13 - mick_angel
14 - Mugen
15 - nan96
16 - pazzarella_dispettosa
17 - pikkolina88
18 - piuma_rosaEbianca
19 - pRiNcEss LiLlUzzA
20 - ryry
21 - SarahPotter
22 - sihu
23 - stellina767
E ai 23
angeli che la seguono:
1 - ashleys
2 - Azah Black
3 - Celly87
4 - CharmedAlis
5 - chichetta99
6 - cicci92
7 - cullen isabella
8 - domaris72
9 - ElseW
10 - felpy90
11 - Frytty
12 - Hillian93
13 - jacopo25
14 - Lady Airam
15 - Lars Black
16 - LilyPrincessInPink
17 - Nalu93
18 - Nikki Potter
19 - piccola_puffola
20 - rosy90
21 - Sherry
22 - ValyBrick
23 - XXXBEAXXX
Grazie di
cuore anche a chi semplicemente legge la mia storia e
aspetta il seguito (che non ho la più pallida idea di quando
sarà aggiunto xD.
Non mi uccidete, vi prego).
Un bacio a
tutti
Ciau
Bey
Lovegio92 J
|
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Capitolo 19 *** Capitolo XVIII - Fuori ***
(QMNSHDF) Capitolo XVIII - Fuori
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Diciottesimo – Fuori
Un
ricevimento in un grandissimo Hotel di lusso a Londra.
Ecco
la prossima mossa di Johnson.
Ovviamente,
sotto copertura di Auror.
In
realtà, il suo grande scopo è fare il quanto
più grosso numero di prigionieri
per conto di Voldemort... naturalmente.
Questo,
in generale, è il suo piano.
L’hotel
è un lussuoso cinque stelle e il gran bastardo
sarà accompagnato, ovviamente,
dalla mia piccola Bibi.
Senza
contare che questo ricevimento ha la data del 2 Febbraio... il 2
Febbraio!
E
noi siamo ancora al 31 Dicembre!
Già.
Questo
giorno è l’ultimo dell’anno 1979.
Incredibile
come passa il tempo, vero?
Sembrava
davvero ieri che io e i miei Malandrini, insieme alla bellissima Lily
Evans,
siamo usciti da Hogwarts per non tornarci mai più.
E,
invece, sono passati ben due anni.
Assurdo!
Sto
proprio invecchiando... il ché fa terrore a tutti i
Malandrini.
Un
Malandrino non può invecchiare... è una legge che
va contro natura.
«Allora,
per questa sera, McCullen può dire quello che vuole, ma noi
usciremo...»
proclama Sirius entrando festoso nel salone dove io e Remus siamo
comodamente
seduti a fare un cappero di niente.
O,
almeno, io non faccio un cappero di niente perché
Lunastorta, invece, sta
facendo una cosa che esce fuori dai suoi schemi quotidiani...
indovinate?
Legge
(la mia ironia è singolare; per Merlino, quanto sono...
James Potter!).
Comunque,
non so se vi ho già detto che oggi è
l’ultimo dell’anno (in questi mesi soffro
di un’acutissima amenia... o anesia... insomma, non mi
ricordo mai le malattie
Babbane che mi diagnostica il caro vecchio lupacchiotto; il succo, in
ogni
modo, è che non mi ricordo un tubo di niente) e che, di
conseguenza, Felpato
non ha voluto sentire storie.
Si
è messo in mezzo in una seconda discussione con Jassy
– Cally e ha preteso
prima con le buone, poi usando le minacce, dal capo di avere le ferie
almeno
per la fine di Dicembre.
Ultimo
dell’anno e Capodanno.
Poi,
aveva detto che dopo questi due giorni ci saremmo impegnati solamente
per il
bene della missione.
«...
mascherati, ma usciremo» conclude ghignante.
In
fondo, un po’ di svago non uccide nessuno.
Peccato
che Remus non sia dello stesso parere.
«Tu
sei fuori, Felpato, peggio di un malato mentale ricoverato al San
Mungo!»
annuncia disinteressato, quasi fosse una cosa praticamente scontata...
il fatto
che Sirius è matto da legare, s’intende, eh.
«Eddai,
Lunastorta, non cominciare! Lo sai bene più di me e James
che questa uscita ci
vuole!» ribatte Sirius già deluso dalla reazione
del caro lupacchiotto.
Lui
fa una leggera smorfia.
Più
o meno, ho già intuito cosa non vuole fare del piano di
Felpato e cosa vuole
evitare nel generale.
In
fondo, non ha tutti i torti considerando il disastroso fallimento di un
mese e
mezzo fa.
«Senti,
canide dei miei stivali, vedi di controllare di più quel
cannone che spara
cavolate una dietro l’altra che ti ritrovi al posto della
bocca. Non ho
nessunissima intenzione di sorbirmi di nuovo l’ennesima
strigliata di McCullen,
chiaro?» annuncia minaccioso Remus.
«Sei
esagerato» ribatte Sirius scatenando l’ira di
Lunastorta, «Abbiamo passato
quasi tutta la nostra adolescenza tra una strigliata e
l’altra».
«Non
credi sia il caso di finirla, allora?» lo blocca prontamente
Remus, ma,
ovviamente, Felpato non perde tempo nemmeno ad ascoltarlo.
«Cosa
vuoi che ci succeda se ne riceviamo un’altra?»
continua tranquillamente come
se, appunto, nessuno avesse aperto bocca.
Vedo,
di fianco a me, il licantropo stringere convulsamente i pugni nel
mentre
assottiglia lo sguardo e digrigna i denti... insomma, una vera e
propria
espressione di battaglia.
«Ascoltami
bene, sorta di cerebroleso, noi questa sera non usciremo» fa
risoluto
Lunastorta saltando in piedi e fronteggiando Sirius «Punto e
basta!».
...
«Remmy,
ti vuoi muovere?» urla dal piano di sotto Sirius, impaziente
di uscire.
E
beh... che vi aspettavate?
Che
ce l’avrebbe davvero vinta Remus?
Non
credo proprio.
«Dannato
canide cornuto!» impreca Lunastorta ficcandosi in tasca le
ultime cose, mentre
io lo aspetto sulla soglia della sua stanza.
«Dai,
Rem. Infondo non ha tutti i torti. Un po’ d’aria
fresca ci vuole» tento di
snervarlo.
Naturalmente,
con nessun risultato.
«Ve
lo sentirete voi McCullen! Io mi sono scocciato delle sue
ramanzine!» mi
sbraita contro il licantropo.
Io
mi ritraggo immediatamente.
Col
cavolo che me lo voglio sentire a quell’altro idiota.
Mi
ha stancato, ormai.
L’avevo
già detto ai miei amici che per me si era preso fin troppa
confidenza da subito
e loro non hanno potuto far altro che essere d’accordo con me.
Insomma,
quel giorno a Trafalgar Square è stata la prima volta che ci
siamo visti in
tutta la nostra vita e quello già aveva preso ad urlarci
contro.
Maledetto
cornuto!
Se
solo ripenso a quel giorno... mi vengono gli istinti omicidi, oltre che
alle fitte
al cuore.
In
quel periodo ero ancora fidanzato con lei...
Felicemente
fidanzato con lei.
Chissà
perché, ogni volta che torno indietro con la mente a
quell’incontro, mi ricordo
anche l’attimo che ho passato prima di uscire da casa...
dalla mia vecchia casa:
«Buch… ma
perché…»
cominciò lei preoccupata dopo che l’avevo trovata
sulla soglia della porta
della cucina ad aspettarmi.
Io la guardai
sorridendo rassicurante.
Mi avvicinai a lei,
prendendole il viso tra le mani e schioccandole un dolce bacio sulla
fronte.
«Tranquilla Bibi, è
tutto ok! Ho un impegno alle dieci e me ne ero dimenticato…
Tu vai da Alice
tranquillamente, va bene?» le chiesi cercando di apparire il
più rassicurante
possibile, sperando che non facesse domande sulla parte
“impegno”.
Ma per mia grande
sorpresa mi rispose al sorriso commentando un “sempre il
solito!” accompagnato
da un bacio a fior di labbra, mentre mi aggiustava la cravatta e la
giacca.
Si allontanò
sorridendo ancora, ma io mi sporsi di nuovo verso di lei e la baciai
con più passione.
«Ricordati che ti
amo più della mia stessa vita, Lily…»
le sussurrai serio e, perciò, sortendo
ancora più effetto in lei in confronto a quando mi
comportavo in modo sensuale
di proposito.
Mi passò le braccia
intorno al collo, mentre io posizionavo le mie mani sui suoi fianchi.
Ci baciammo per un
tempo interminabile.
Che, ovviamente,
ebbe una fine perché la mia Lily, come suo solito, doveva
interrompere.
«Sei già in ritardo,
Buch… così farai una figura orribile!»
aveva commentato lei spingendomi verso
la porta, mentre io indietreggiavo.
«Ma se non sai
nemmeno con chi mi devo incontrare!» protestai io.
«Di certo non con
Sirius o Remus o Peter, altrimenti staresti ancora mangiando
tranquillamente».
Ecco!
Visto?
Come vi ho già
accennato prima, la mia piccola Bibi sa perfettamente il fatto suo!
E con un ultimo
piccolo bacio a fior di labbra e una spintarella, ecco che mi ritrovo
chiuso
fuori da casa mia con la risata cristallina della mia
vita che sentivo provenire da dietro la porta.
Sospirai...
Sospiro
pesantemente.
«James?»
mi chiama quasi cautamente Remus avendo notato la mia assenza mentale,
«Qualcosa non va?» continua preoccupato.
Scuoto
leggermente il capo cercando di scacciare certi brutti ricordi.
Beh...
in realtà sono ricordi meravigliosi, ma se si conta il miserissimo fatto che ora Lily non sta
più con me... allora... beh,
fate un po’ voi.
Sinceramente
vorrei pensarci il meno possibile.
«Si
si... tutto ok» mormoro tentando di apparire convincente.
«Sicuro?»
mi chiede insistente Lunastorta affatto convinto «Non avevi
una faccia del
tutto tranquilla» aggiunge.
Io
scoppio a ridere provando a lasciar cadere la conversazione
così: «Eddai,
Lunastorta, ora ogni scusa può essere buona per evitare di
uscire».
«No,
dico sul serio, James» continua imperterrito lui assumendo un
tono
improvvisamente serio e ansioso allo stesso tempo.
Io
lo guardo in faccia.
In
effetti, non merita di ricevere bugie quando sa perfettamente che sto
soffrendo
come un martire.
Sospiro
ancora una volta in modo pesante.
«D’accordo»
rispondo in tono più scuro «lo ammetto»
aggiungo «stavo pensando al giorno in
cui conoscemmo McCullen e...» esito un secondo «...
e all’ultimo momento che ho
trascorso con Lily» concludo infine pregando Merlino di far
aprire una voragine
in cui farmi sprofondare per sempre.
Mi
sento così abbattuto che addirittura abbasso anche le spalle
insieme al capo.
Come
quella sera al Ministero, ancora una volta percepisco la mano di
Lunastorta
posarsi sulla mia spalla.
Alzo
la testa verso di lui.
Credo
di avere due occhi che rispecchino la vera idea della Depressione
perché,
nonostante gli sforzi di Remus per nasconderlo, sono riuscito a
cogliere il suo
sussulto.
«Mi
dispiace» mi scuso ingenuamente abbassando di nuovo gli occhi
verso terra.
Sento
il caro lupacchiotto prendere fiato per rispondermi, ma io lo anticipo:
«Cioè... so che non potrò
più fare niente con lei... so che non
l’avrò indietro
mai più... ma non riesco ancora a liberarmi la mente dal suo
ricordo... è
troppo viva in me per morire così!»
mi
lamento buttando fuori tutto quello che, ovviamente in sintesi molto
ristretta,
sento da quando l’ho lasciata.
Quell’ultimo
momento che ho passato con lei, ora, mi sembra addirittura il
più bello di
tutti.
Lei
che ride di me, che mi sorride di cuore, che si disturba ad aggiustarmi
la
cravatta ed il cappotto nero sulle spalle... lei con i suoi tocchi...
lei...
semplicemente lei...
E
mi fa impazzire!
Sto
impazzendo!
Ora!
«Basta!»
alza la voce all’improvviso Remus, autoritario e deciso.
Io
porto i miei occhi su di lui... due iridi che, ormai, chiedono la
completa
dipendenza del mio essere vivo da qualcuno.
Due
occhi che supplicano aiuto per il mio cuore sempre più a
brandelli.
«Usciamo!».
...
Caspita!
Ci
voleva proprio una bella boccata di aria fresca.
Mi
sento sicuramente meglio di prima quando quell’attacco di
nostalgia mi aveva
lasciato quasi senza aria... e anche ringiovanito, perché no?
Sapete
dove siamo?
Ad
Hogsmeade.
Luogo
di continue visite, di continui acquisti, di continui appuntamenti, di
continui
amori nascenti... di tutta la vita di Hogwarts.
È
stato il primo posto che è capitombolato in mente a Sirius
dopo aver valicato
la soglia di casa sua.
Il
primo posto dove prendere una buonissima e sanissima boccata
d’aria e l’ultimo
posto dove degli Auror sospetterebbero di quattro tizzi completamente
mascherati e coperti.
L’unico
difetto di cui non abbiamo tenuto conto è la temperatura
dell’aria.
Alla
fine non è più una boccata, ma una pugnalata
ghiacciata ai polmoni.
Ma,
sinceramente, non me ne può importare di meno.
Oggi
siamo usciti per divertirci, per vedere, anche se da lontano, volti
diversi dai
soliti, per comprare sciocchezze, oppure cose utili... insomma per
vivere, in
un certo senso.
«Ah,
ragazzi...» esclama serenamente Remus «... ci
voleva proprio» continua rivolgendo
un sorriso verso il cielo nuvoloso dal quale cadono leggeri fiocchi di
neve che
dolcemente si posano sull’ormai già alto strato
bianco che ricopre le strade
della cittadina.
«Meno
male che “noi questa sera non usciremo punto e
basta!”» lo rimbecca, come suo
solito, Sirius usando il suo identico tono isterico.
Sospiro.
Insomma,
conosco perfettamente mio fratello, ma proprio non può
trovare almeno un
briciolo di capacità per tapparsi una volta tanto quella
boccaccia?
Adesso
scoppierà il putiferio!
Sposto
lo sguardo su Lunastorta che, rivolgendoci le spalle, sta ancora
ammirando
quell’ammasso di nuvole grigie e viola.
Lo
sento sospirare pesantemente, ma, per miracolo di Merlino, ancora non
si volta
ne apre bocca.
Io
e Peter rimaniamo pazienti ad aspettare l’esplosione della
bomba che...
stranamente non arriva.
Mi
volto di nuovo verso Sirius e lo vedo parecchio perplesso.
Remus
provocato da Felpato... che ancora non apre bocca?
Qui
gatto ci cova! (Evvai! Almeno un proverbio Babbano l’ho
azzeccato!)
Improvvisamente,
però, il licantropo si gira verso di noi in una frazione di
secondo... ma tanto
velocemente che riesco a notare con la coda dell’occhio il
sobbalzo di tre
metri che compie Sirius... e... ci sorride?
Ma
sta fuori di testa?
«Che
ne dite di una bella Burrobirra?» ci domanda sorridente
mentre noi lo fissiamo
con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca che rasente appena il suolo.
Dopo
averci squadrati per bene, il caro Remmy scoppia a riderci in faccia.
«Ma
cosa...?» domanda disordinato Codaliscia, completamente
appoggiato da me e
Felpato.
«Sapete...»
comincia Lunastorta senza nemmeno lasciar tempo a Peter di concludere
la
domanda «... ho scoperto che l’indifferenza
è l’arma migliore contro certe
forme di vita completamente nulle di intelligenza» proclama
orgoglioso.
Io
scoppio a ridere subito imitato da Peter, mentre Sirius incrocia le
braccia al
petto e sbuffa infastidito.
«Ti
odio, Lunastorta» annuncia poco dopo che ci siamo incamminati
verso niente poco
di meno che i Tre Manici di Scopa.
Un
posto molto riservato, non c’è che dire, vero?
Entriamo
subito dopo averlo raggiunto e, immediatamente, bellissimi ricordi di
fantastici momenti passati sia con gli amici sia con... lei,
riaffiorano nella mente.
Inspiro
quell’aria tanto familiare che mi era così
immensamente mancata.
«Casa...»
mormora Sirius prima che io mi voltassi verso di lui e gli sorridessi.
Si...
quella, anche se solo una piccola parte, era stata la nostra casa.
Faceva
parte della vita di Hogwarts e noi ne saremmo rimasti legati per sempre.
«Forza!
Prendiamo un tavolo e sediamoci» ordina Remus intrufolandosi
nel locale tra i
vari tavoli, «Ho proprio voglia di prendere una Burrobirra di
questo posto. Mi
sono mancate così tanto» commenta raggiungendone
uno rotondo con quattro sedie.
A
quanto pare, uno dei pochi liberi per questa sera dato che il locale
tra
qualche secondo straripa di clienti.
Ci
togliamo i mantelli lunghi fino ai piedi piegandoli e poggiandoli allo
schienale delle nostre sedie, subito accompagnati dai nostri strambi
copri capi
che, per il mio modestissimo
parere,
attirano un po’ troppo l’attenzione.
Subito
ci viene incontro Rosmerta, la cara e dolce Rosy dei bellissimi tempi
d’oro di
Hogwarts.
Non
è cambiata molto dall’ultima volta che
l’abbiamo vista, anche se alcuni segni
dei duri tempi che stiamo vivendo riesco a scorgerglieli in faccia.
«Che
cosa vi porto ragazzi?» ci domanda senza nemmeno guardarci in
faccia veramente,
mentre la penna magica e il taccuino dove annotare le ordinazioni la
seguono
ovunque.
«Quattro
Burrobirre, per favore» risponde Lunastorta precedendo
qualsiasi altra
richiesta di alcool altamente forte da Sirius o dal sottoscritto.
Lei
annota senza dire niente facendo solo un semplice cenno
d’assenso con la testa,
poi si dilegua tra la folla dei tavoli e dei clienti, mentre io e mio
fratello
fulminiamo Remus con lo sguardo.
Poi,
rimaniamo in silenzio per un po’ a fissare il resto del mondo
cercando di
imprimerci quelle immagini nella memoria in modo permanente, dato che
queste
escursioni che abbiamo in programma per oggi e domani sono le uniche
che ci
rimangono per tornare a contatto con la società.
Non
ce ne rendiamo neanche conto, ma qualsiasi cosa che osserviamo ci fa
sorridere.
È
una sensazione meravigliosa... qualcosa di simile alla
libertà appena riavuta
dopo un tempo indeterminato di dure battaglie contro il nemico.
Sento
Sirius sospirare prima che un’ondata improvvisa di fortissime
risate maschili
destasse l’attenzione dell’intero locale.
Esattamente
come tutti i presenti, anche noi Malandrini ci voltiamo nella stessa
direzione
e vediamo un tavolo rotondo stracolmo di giovani, più o meno
tutti della nostra
stessa età, che bevono, immagino, la quinta o sesta portata
di Burrobirra e
ridono e cantano felici.
«Almeno
qualcuno se la sa spassare in tempi come questi» commenta
Felpato, mentre io lo
appoggio annuendo alla sua affermazione, anche se,
c’è da specificare che come
ci sappiamo divertire noi Malandrini, non lo sa fare nessuno.
Nonostante
questo, però, posso sempre essere concessivo nei riguardi
degli altri e
ammettere che, comunque, questi ragazzi hanno davvero un forte coraggio
per
poter ridere in quel modo in un mondo così avvolto
dall’oscurità.
Anche
se, la maggior parte dell’ilarità, credo, sia data
dall’alcool.
Altresì
Peter e Remus sono d’accordo e, quest’ultimo riesce
solamente ad aprire bocca e
ad inspirare aria necessaria per iniziare a parlare prima che una nuova
voce
maschile lo precedesse.
«Salve,
Salve» saluta il giovane più ubriaco di tutti,
dopo essere salito sopra il
tavolo maneggiando pericolosamente un boccale di Burrobirra che
straripa ad
ogni movimento del ragazzo, aggraziato come un ippopotamo in
tutù, «Volevo
solamente fare un piccolo annuncio» continua nel contempo che
l’intero locale
si zittisce per ascoltare quella sua parlata un tantino rovinata dalla
presenza
di alcool: «Quest’estate mi sposerò e...
per quanto possa essere una cosa
banale... io, io sento di dover dire che sono immensamente felice,
nonostante
questo pazzo mago oscuro dei miei stivali che si fa chiamare con il
nome di Voldemort»
e qui, l’intero bar si unì in un sussulto di
paura, «continui a seminare
terrore e panico ovunque. Ma, sapete, dopo il mio matrimonio sono
atteso su un
fronte pieno zeppo di squadre speciali Auror per fronteggiare i seguaci
di
questo pazzoide e...» qua la sua voce divenne molto
più cupa, «... e molto
spesso, i nostri addestratori, ci hanno messo in guardia sul fatto
che... che
potremmo non tornare più a casa» un silenzio
tombale seguì rispettosamente la
sua pausa, «Perciò... anche se la mia futura
moglie, che amo più della mia
stessa vita, non è qui questa sera, voglio dedicarle una
canzone che pregherei vo
signori di ascoltare...» scoppia a ridere dopo una breve
pausa «... in effetti,
non è niente di sdolcinato... anzi...» ride di
nuovo tenendosi la pancia «...
fa ridere!».
Concluso
il suo discorso, ecco che viene raggiunto da altri due compagni sopra
il tavolo,
uno basso e muscoloso, l’altro alto e snello, e tutti e tre
insieme prendono
aria cominciando ad intonare una stranissima melodia subito
accompagnata dalle
parole:
Insieme:
Sono giorni che marciamo verso il fronte
Il
bassotto: Come falchi ci portiamo sulla meta
Insieme:
Disinvolti ma coi piedi blu sopporteremo noi
Lui:
Ehi, pensate che per lei mi
batterò...
Io
lo farò, per lei combatterò
Lei
così ricca di virtù, lei splendida anche
più
Il
bassotto: E, invece, io la
stregherò coi muscoli che ho
Il
grissino: E anche se brutta la vorrei con una
dote: che mi cucini in mille modi
manzo, porco, pollo...
Insieme:
Mmmh
Il
bassotto: Le ragazze, poi, mi mangiano con
gli occhi
Lui:
L’armatura, sai, ci rende
affascinanti
Insieme:
E il motivo che ci spingerà
è sempre e solo lei
Lui:
Ecco perché...
Insieme:
Combatteremo noi
Il
bassotto: Sarò il più
grande degli eroi
Il
grissino: Io la sorprenderò
Improvvisamente,
i tre, fanno intervenire un ragazzino più piccolo e timido
di loro:
Oh,
e se pensasse un po’ anche lei... se ragionasse in sai?
Insieme:
No!
Il
grissino: E i modi miei di fare, sai, la
rapiranno.
Il
bassotto: Lui crede d’essere un
gran fico.
Una
piccola ondata di risate riscalda il locale, divertito da questa
simpatica
melodia per niente onorata dalle voci dei tre cantanti.
Ma
ecco un nuovo intervento, affatto richiesto, di un tizio più
anziano e dalla
faccia biforcuta:
Se
vedeste, poi, la donna che mi osanna
Il
bassotto: Di che donna parla forse di sua
mamma
Di
nuovo l’intero locale scoppia a ridere, dopo questa battuta.
In
effetti, non sembra niente di ché questa canzone, ma
è davvero divertente.
Io
mi sto divertendo.
Insieme:
E al ritorno dalla guerra loro ci ameran di
più
Lui:
Ecco perché:
Insieme:
Per lei combatterò!
Lui:
La sognerò...
Insieme:
Per lei combatterò
Combatteremo!
Un
po’ triste, in effetti, come terzetto con inclusi alcuni
interventi esterni...
ma, infondo, è il messaggio quello che conta, no?
Ed
io credo che quello sia arrivato forte e chiaro all’intero
locale che ora,
nonostante le loro reazioni da ubriachi, li sta applaudendo soddisfatti
del
piccolo show molto significativo.
«Bravi!»
li acclama ancora Lunastorta subito seguito da un fischio di Sirius.
L’intero
locale ancora non accenna a fermarsi ad applaudire e, francamente,
nemmeno io
né ho la minima intenzione.
Con
tutto quello che sta succedendo soprattutto nella mia vita, ho davvero
bisogno
di capire meglio perché sacrifico la mia felicità
per la sua...
...
«Sono
stati davvero... fantastici!» commenta entusiasta ancora un
volta Felpato dopo
essere usciti dal locale.
Stiamo
facendo nuovamente un altro giro per le stradine ormai deserte di
Hogsmeade
dato che fra un po’ scoccherà la mezzanotte e si
darà inizio alla vera festa
per il Capodanno.
Nonostante
questo, però, ci sono ancora le luci di molti negozi e, la
maggior parte, di
bar che sono tuttora accese.
Al
mio fianco vedo Remus annuire per confermare l’idea di Sirius
che cammina
dietro di noi al fianco di Codaliscia.
Il
cane puzzolente ha ragione, quei tre questa sera sono stati davvero in
gamba.
Con
una canzone divertente ed un ritmo simpatico hanno esposto un concetto
fondamentale di questi tempi: l’Amore.
L’unica
vera forza che spinge tutti noi a contrastare questi pazzi scatenati
che
continuano a far sparire la gente e ad uccidere poveri innocenti.
Senza
contare che quel giovane abbia messo sul ridere il fatto che
probabilmente dopo
il suo matrimonio rischia di non tornare mai più a casa da
sua moglie,
evidenziando un grandissimo coraggio, di certo benevolo per quelli che
cominciano già a perdere la speranza contro Voldemort.
Una
cosa che ho apprezzato davvero tanto.
Chissà
come si sentirà la sua fidanzata ad essere a conoscenza di
questo piccolo
particolare...
«Sono
d’accordo» farfuglia Peter aggiungendosi a Remus.
Sorrido:
anche io sono completamente favorevole a questo giudizio.
Poi,
improvvisamente, Lunastorta ride di gusto.
«Quel
tipo aveva proprio ragione quando ha detto che la canzone era qualcosa
di
divertente e buffo» commenta.
Io
lo fisso interdetto ed, immagino, che anche Sirius e Peter lo stiano
guardando
con la medesima espressione.
Lui
si volta verso di noi sentendosi osservato e ride ancora di
più di fronte alle
nostre espressioni commentando un “come non detto!”.
«Perché?»
domanda Felpato.
«Semplicemente
perché quella è la canzone di un famosissimo
cartone animato Babbano che, se
non erro, si chiama Mulan»
spiega
ancora con un mezzo sorriso Lunastorta.
«Un
cartone animato?» chiedo io, ancora più confuso.
Che
diamine è un cartone animato?
Cioè,
anche i Babbani sono riusciti a fare magie e a rendere animato un
semplicissimo
cartone?
Sento
ancora una volta la risata sincera di Remus.
Ovvio
che si diverte, lui sa sempre tutto sul mondo Babbano e quindi gode
ogni volta
che noi siamo ignoranti di qualcosa.
«Si,
un cartone animato. Sono dei fumetti che si muovono in televisione.
Tipo quello
che stava vedendo Sirius l’altro giorno, prima che arrivassi
tu come un uragano
impazzito».
Sposto
i miei occhi su Felpato cercando di non dare peso alla seconda parte
della
spiegazione di Lunastorta in quanto, quando sono arrivato in casa di
Sirius
come un uragano impazzito era lo stesso giorno in cui ho scoperto che
sarei
diventato padre.
Vedo
il mio caro fratello arrossire leggermente prima di borbottare:
«Io non ho mai
guardato quelle cagate per mocciosi di due anni».
«Oh
si, invece» interviene Peter ingenuamente, mentre Sirius si
mette a braccia
incrociate, «Addirittura ti piacevano anche».
Felpato
sbuffa.
«Beh...
insomma, quelli sono cartoni animati e la canzone che quei tre ragazzi
hanno
cantato questa sera è una delle colonne sonore di quel
cartone che ho detto
prima» conclude Lunastorta continuando a camminare subito
affiancato nuovamente
dalla mia meravigliosa persona, rimasta un tantino indietro per un
momento di
incertezza.
Proseguiamo
tranquillamente con Felpato che ogni tanto sbuffa infastidito, prima
che un
rumorosissimo sussulto attiri la nostra attenzione.
Tutti
e quattro contemporaneamente ci voltiamo verso la zona dove abbiamo
udito il
guizzo osservando la scena che ci lascia di sasso.
Sgraniamo
gli occhi e spalanchiamo la bocca, ma ormai è troppo tardi.
Ci
ha visti... e ci ha riconosciuti.
Frank
Paciock!
«Ragazzi?»
domanda allibito.
Noi
rimaniamo in silenzio con il ghiaccio nelle vene.
Non
è possibile che ci abbia visto... che ci abbia riconosciuto!
E
adesso?
Che
si fa?
Osservo
attentamente l’espressione di Remus e poi anche quella di
Sirius: entrambi sono
scioccati almeno quanto me e stanno sicuramente pensando ad una
soluzione tra
quella di scappare a gambe levate oppure affrontare a petto in fuori il
nostro
caro Frank.
Peter,
invece, si sta letteralmente facendo sotto dalla tensione.
«Non
è possibile» mormora Frank più a se
stesso che a noi.
«C
– ciao Frank» lo saluta balbettante Lunastorta.
Prende
ancora aria per continuare a parlare, magari per liquidarlo
lì e scappare a
gambe levate, ma il caro vecchio Paciock lo interrompe sorprendendoci.
«Siete
impazziti a presentarvi fuori questa sera?» domanda retorico,
rimproverandoci «Gli
Auror sono dappertutto!».
Lo
fissiamo sbigottiti prima di passare il nostro sguardo fra di noi in
cerca di
risposte... se magari, qualcuno aveva intuito qualcosa dello strambo
comportamento del nostro amabile amico.
Poi
Frank si avvicina a noi e, guardandosi circospetto intorno per
assicurarsi che
non ci siano occhi indiscreti a spiarci, afferra un braccio di Sirius.
«Venite,
presto!» ci ordina.
Senza
farcelo ripetere lo seguiamo evitando di aprire bocca dato che la sola
parola
“Auror” ci ha fatto gelare ancora di più
il sangue nelle vene.
Percorriamo
i suoi stessi passi raggiungendo un vicolo buio ed entrandoci.
Stretto
ed angusto, sembra proprio un posto frequentato da malfattori quali
siamo ritenuti
noi Malandrini dalla legge.
Davanti
a me, Frank trascina ancora Sirius per un braccio, mentre dietro Remus
e Peter
ci seguono molto cauti.
Ma
io, per quanto i tempi siano molto difficili, mi fido lo stesso di
Frank e so
che non ci porterebbe mai davanti ad un Auror.
Finalmente
ci fermiamo davanti ad una porta presente sulla parete destra del
vicolo.
Immediatamente
Frank la apre e si fionda dentro con noi al seguito.
Aspetta
che tutti siano entrati all’interno e subito dopo chiude la
porta sigillandola
ed insonorizzando la stanza con un incantesimo.
Poi,
fulmineo e con uno sguardo di fuoco, si volta verso di noi e ci squadra
uno ad
uno da capo a piedi incenerendoci con gli occhi.
Io
mi stringo nelle spalle sentendomi stranamente a disagio sotto quegli
occhi
indagatori.
Ci
troviamo dentro un magazzino con le pareti ricoperte di enormi casse
per le
risorse di un locale, immagino.
Probabilmente
lo stesso Tre Manici di Scopa dato che non abbiamo percorso
chissà quanto da
quando siamo usciti prima di incontrare Frank.
«Allora?»
chiede mettendo le mani sui fianchi e scrutandoci come se fossimo i
colpevoli.
E,
immaginando la sua prossima ramanzina, credo che lo siamo proprio.
«Allora
cosa?» fa l’ingenuo Felpato osservando Frank come
se fosse un marziano.
Lui
assottiglia lo sguardo e, superandoci come se non fossimo presenti
nella
stanza, si dirige verso la porta bloccandola mettendosi proprio davanti.
«Evitate
di fare gli sciocchi ingenui con me, ragazzi. Da qui non uscirete
finché non
avrò tutta la verità in mano. Chiaro?»
ci minaccia osservandoci come se
fossimo... Mangiamorte.
Schifato!
Disgustato!
Nauseato!
Merda!
Ora
si che siamo nei guai!
Sposto
i miei occhi su Sirius... preoccupato esattamente come me.
Non
oso guardare anche Remus.
Credo
di sapere perfettamente come me lo ritroverei: bianco come un cencio.
Porca
Puzzola!
Ed
ora?
Frank
non mollerà mai l’osso e noi non possiamo
rivelargli niente di quello che
sappiamo e stiamo facendo.
Credo
proprio che questa sarà una lunga nottata.
Ebbene! I
piani dei Malandrini, a quanto pare, non vanno più
come vengono pianificati all’inizio.
Ed ora cosa vuole Frank? Come si comporterà?
Tutto nel
prossimo capitolo xD
Quanto non
la sopportavo quella voce che diceva testuali parole
quando guardavo i cartoni animati! La volevo strozzare!
Bando alle
ciance! Passiamo ai ringraziamenti, anche perché devo
anticipare qualcosa ;)
Per chi ha
recensito (che, tra parentesi, ho notato con un
immenso piacere, sono aumentate le commentatrici ^^).
RAGAZZE,
NON MI ABBANDONATE MAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII J
- Cullen
Isabella
= Bene! Sono contenta che non sia risultata invadente, soprattutto ora
che ti dico...... BEATA TEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE T.T!!! Anche io
voglio saper parlare due lingue perfettamente come fai tu! Purtroppo,
sono in un linguistico, è vero, ma non si capirebbe affatto
e sai perché? Perché facciamo solo tre ore di
francese di cui UNA SOLA di grammatica, mentre le altre due sono una di
letteratura e l’altra di conversazione con una lettrice
incapace quanto un neonato T.T! E la stessa sfortuna mi è
capitata in inglese (che è in assoluto la mia lingua
preferita)! Non è giusto!!! UFFA!
Cmq, tornando per un secondo alla storia (xD), spero che anche questo
capitolo ti piaccia... diciamo che si ricomincia con un briciolo di
azione ora che è intervenuto anche Frank ;)
Je t’ambrasse, ma chère amie ^^
A bientôt
- Cicci92 = Si si! Ti do proprio ragione!
James e Lily separati fanno male al cuoricino (senti da che pulpito...
xD), perciò, voglio un bel nuovo capitolo per quella storia
con un finale altrettanto eccezionale come tutte le altre tue storie
(sono sicura che non mi deluderai ;) ), ed io in cambio
cercherò di aggiornare ancora più in fretta!
Diciamo, si, che quel momento di annebbiamento è passato e
credo di sapere ora come continuare ^^, perciò, ora mi
incollerò al PC e non mi staccherò
finché non avrò sfornato ben due capitoli nuovi
=D!!
Grazie mille per i complimenti! Mi hanno fatto raggiungere le stelle
per la felicità ^^, perché io ho la brutta
abitudine di paragonare i miei risultati con quelli degli altri e so
che non è affatto giusto (pensa che l’ho imparato
dai professori a scuola questo orribile vizio che sto cercando in tutti
i modi di togliere... UFF)... quindi, quando vedo qualcuno con un
risultato migliore del mio, ci sto... diciamo, male, anche se poi mi
friggo il cervello per cercare qualcosa di scrivere qualcosa di ancora
più bello. Sono un caso disperato di essere umano, lo so U.U
Meglio lasciarmi perdere xD
Ci sentiamo presto, tesoro ^^
Un bacione
- Pazzarella_dispettosa = Infatti, non dire niente della
tua brillante intuizione, perché già so (visto la
tua idea giusta su Lily e le sue questioni giuridiche) che
sarà quella esatta... perciò: shhhhhhhhhhhhhhh!!!
Silenzio xD!
Ok! Per il resto, se dicessi che mi hai fatto brillare gli occhi di
gioia offenderei la tua capacità di rendermi felice ^^.
Troppi complimenti tutti insieme!
Lo so! Credimi, è dispiaciuto anche a me dividere i miei due
angeli, ma... purtroppo è stato necessario e... ehm... (dai
si, te lo dico) si... credo proprio che ne farò valere la
pena alla fine per tutti gli orrori che sto facendo passare al povero
Potter ;)
Mi dispiace, però, che io ti stia facendo penare
così tanto. Purtroppo sono molto legata a questa regola
della suspince... eheheheheh, e prometto che cercherò di
scrivere molto ora che più o meno so come continuare ^^
Vorrei riuscire a portarmi avanti di altri due capitoli,
così non vi farò penare più di tanto,
anche se i colpi di scena non finiscono affatto ;)
Passando al capitolo, invece, che te ne pare? Anche questo ti lascia
abbastanza sulle spine? Da come l’ho fatto concludere, penso
proprio di si. Sono maligna, lo so. Però, prometto che per
la fine della settimana posterò di nuovo, ecco!
Va bè, da, chiudo altrimenti non la finisco più
con queste promesse e le mie ciance xD
A presto, bellissima
Ciau
- Jaily = Ahahahahahahahahahah... non
dovrei (bugia, scherzo), ma va a finire che mi fai sempre ridere e non
riesco mai ad essere arrabbiata con te, anche se volessi ;). Cmq, ti do
un consiglio prezioso: se il PC ti cancella le recensioni, una volta
che l’hai scritta tutta e sei pronta ad inviarla, selezionala
tutta e fai copia. Così, se il PC non te la manda, basta
andare di nuovo su ‘inserisci recensione’ e fare
con il pulsante incolla ;) (a me capita qualche volta quando
è proprio Internet a non andare xD).
Cmq, sono contenta che, nonostante il tuo
“scazzamento”, il capitolo ti sia piaciuto ^^ (e,
anche se dovrei essere arrabbiata per questo, spero davvero con tutto
il mio misero cuoricino che tu ti stia divertendo in questa nuova
vacanza J).
Per quanto riguarda la domanda che mi hai fatto sul bambino, no. Non
è assolutamente il mocciosetto che vedono Harry e Silente in
HP7... si tratta proprio di Harry. Insomma, l’ha anche detto
quando James gli aveva chiesto chi fosse ^^
Cmq, cosa ne pensi di questo nuovo schifo?
Un bacio colossale, Pazzoide che dovrei strangolare ma che non ho la
forza per farlo perché ti voglio bene xD
A presto
Ciau
- pRiNcEss
LiLIUzzA
= TU! Tu sappi che non ti risparmierò! Nemmeno dopo avermi
aggiunta su MSN (di cui, tra parentesi, sono felicissima... in effetti,
quando avevo visto che mi avevi aggiunta ho pensato “e questa
chi è”... poi, ho letto il tuo commento e,
passando oltre il bernoccolo che mi sono procurata facendo un balzo di
tre metri per la felicità e andando a sbattere la capoccia
contro il soffitto xD, beh, sono scoppiata a ridere) e nemmeno dopo
avermi fornito il dettagliato resoconto delle tue sventure (di cui, una
parte di me, quella buona e calma incarnata in Remus John Lupin,
è seriamente dispiaciuta per te U.U), e, SI, appena ne
avrò l’opportunità ti
ucciderò se non vedrò questo nuovo capitolo!
Altro che ergastolo a vita... miri direttamente alla Pena di Morte? xD
Cmq, tornando al discorso MSN, in effetti avevi ragione... sei una
pazza che non si decide mai ad aggiornare e, per questo, io sarei
capace anche di diseredarti (non so cosa c’entri, ma mi
è uscito così xD). Sono in un momento di completa
pazzia U.U, perciò non rispondo delle mie azioni e delle mie
cavolate!
Tornando al capitolo... per i momenti in cui ci saranno anche Johnson e
Lily bisogna aspettare un po’, credo... ma, non ti
preoccupare (muahahahahaha...) ci penserà Frank a far sudare
freddo i nostri carissimi Malandrini!
Cmq, il fatto di averti ispirata, Amore Mio, è il minimo che
potessi fare dopo quello che tu hai detto per me ^^ (anche se,
sinceramente, non credo di aver fatto chissà cosa... ti sei
infervorata da sola xD). Ma questi sono solo dettagli ^^
Non vedo l’ora di leggere la tua recensione (e il tuo
capitolo è.é xD)
A presto, Mia Adorata ^^
- Piuma_rosaEbianca = Evviva le Cippole xD! Ma ciau,
sorellina ^^!
Capista! Certo che il capitolo precedente ti ha proprio presa.
Purtroppo per quell’azione manca ancora un po’...
un bel po’, forse xD.
Cmq, bando alle ciance... nooooooooooo, ma come avrai fatto a capire
che quel ragazzo è proprio Harry? Ma sei un genio xD. Hai
un’intuizione mostruosa ^^.
Cmq, se fosse stato per me, non avrei proprio scritto questa storia e
li avrei lasciati tranquillamente uno nelle braccia
dell’altro xD.
Ma, piuttosto, che te ne sembra di questo nuovo capitolo? Frank Paciock
torna all’azione =D. Credo proprio che li farà
sudare parecchio freddo a quei poveri malcapitati dei Malandrini xD.
A presto, sorellina, un bacio colossalmente ed enormemente super grande
(xD)
Ti amo di bene, anche io J
- Bittersweet
miki
= Un grazie immenso, tesoro J
Spero che anche questo nuovo capitolo ti abbia intrigato abbastanza!
Ora che è arrivato Frank... saranno dolori per i nostri
Malandrini... Muahahahahahahahahah, come sono malvagio, Merlino xD
Alla prossima, bellissima,
Ciau
P.S. La tua fan fiction con la McGrannit mi piace troppo ;)XD
Un secondo
DANKE a chi mantiene questo sputo di storia tra i
suoi preferiti ^^:
v ale90
v BabyFairy
v bittersweet
miki
v Christy
94
v DanyCullen
v hp4e
v jaily
v LaBabi
v Lars
Black
v lily
D G
v littleherm_94
v marta_cullen
v mick_angel
v Mugen
v nan96
v pazzarella_dispettosa
v pikkolina88
v piuma_rosaEbianca
v pRiNcEss
LiLlUzzA
v ryry
v SarahPotter
v sihu
v stellina767
Un terzo
MERCI a chi segue questo oltraggio di fan fiction =D:
v ashleys
v Azah
Black
v Celly87
v CharmedAlis
v chichetta99
v cicci92
v cullen
isabella
v domaris72
v ElseW
v felpy90
v Frytty
v Hillian93
v jacopo25
v Lady
Airam
v Lars
Black
v LilyPrincessInPink
v Lunastortalupin
v Nalu93
v Nikki
Potter
v piccola_puffola
v rosy90
v Sherry
v ValyBrick
v XXXBEAXXX
Ed un
quarto ed ultimo THANKS a chi, semplicemente, la legge J
Spero di
trovarvi presto tra i commenti, sia per i miei Angeli
che già si prendono il disturbo di commentare sia per quelli
che ancora non
l’hanno mai fatto ^^
ANTICIPAZIONE:
«Ma proprio che
non ve ne frega
niente degli altri, vero?» domanda retorico ed insistente
Paciock.
«Maledizione, Frank!» impreco
io,
stanco dei suoi continui indovinelli alla cieca, «Proprio tu
che dicevi di
conoscerci bene... come puoi pensare una cosa del genere di noi? Eh?
Non ti è
passato dall’anticamera del cervello che, magari... e dico
magari... ci siano
state cause maggiori a spingerci a fare quello che abbiamo
fatto?».
«Si!» risponde esasperato.
«Dannazione, James.
L’ho sempre
pensato! Ma... non trovo giustificazione!» continua frustrato
e mesto, mentre
io lo fisso inquisitorio, «Se tu avessi... avessi potuto
vedere in che modo...
in che condizioni è arrivata Lily a casa mia e di Alice due
mesi fa... se solo
l’avessi potuta vedere, James... qualsiasi giustificazione
che avresti dato da
solo per spiegare lo strano comportamento dei tuoi amici, sarebbe
andata a
farsi benedire... perché, specialmente nel tuo caso, io ti
conosco... so per
certo che moriresti davvero per lei... e pensare che tu
l’abbia lasciata per...
per inseguire altre galline...»
[...]
Un bacio a
tutti!
Ciau e
alla prossima!
Bey
Lovegio92 J
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Capitolo 20 *** Capitolo XIX - Ritorno al Passato ***
(QMNSHDF) Capitolo XIX - Ritorno al Passato
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Diciannovesimo – Ritorno al
Passato
«Allora?»
domanda per la centesima volta Frank fulminandoci con gli occhi.
Noi
rimaniamo in silenzio.
Nessuno
di noi quattro osa aprire bocca; ma qui, se non lo si fa, rimarremo
chiusi fino
all’alba dei tempi... sempre se Frank non decide di tirare
fuori la bacchetta.
Perché
se lo facesse, allora si che sarebbero dolori!
Ci
costringerebbe ad alzare a nostra volta la bacchetta e a fargli male...
In
effetti, potremmo stordirlo e praticargli un incantesimo di memoria
cancellando
gli ultimi momenti vissuti insieme a noi.
Ma,
sinceramente, essendo la prima volta che lo rivedo dopo mesi che siamo
spariti
dalla circolazione, non me la sento proprio di attaccare un carissimo
amico
che, immagino, sia stato in pena per me e per gli altri per tutto
questo tempo.
Mi
dispiacerebbe troppo.
Senza
contare che se praticassimo un incantesimo di memoria su di lui, con
tutti i
casini che abbiamo combinato, potremmo rovinare qualcosa nella sua;
qualcuno
s’insospettirebbe e, immediatamente, altre indagini sarebbero
avviate contro di
noi.
Maledizione!
Ma
perché non siamo scappati via?!
«Sentite!»
ci richiama all’attenzione Frank dopo aver assottigliato
ulteriormente il suo
sguardo già abbastanza inceneritore, «Non ho tutto
il tempo del mondo da
dedicarvi. Voglio sapere quello che vi ho chiesto e subito! Anche
perché, con
quello che avete combinato, mi avete fatto passare la voglia di essere
paziente
per quattro stronzi come voi!» ci insulta.
Al
mio fianco vedo Sirius stringere i pugni e digrignare i denti, mentre
dall’altro lato Peter è sbiancato ancora di
più e Remus ha abbassato la testa.
Sicuramente
anche Frank avrà saputo quello che abbiamo fatto
(soprattutto io e Lunastorta).
Improvvisamente,
però, Felpato alza per metà le braccia ed apre la
bocca per rispondergli a
tono, ma io gli poso una mano sul polso e gli faccio cenno di no con la
testa.
Non
serve litigare e prenderci a parolacce... istigheremmo la battaglia
ancora
prima del previsto.
«Ascolta,
Frank...» cerco di parlare.
«No!»
mi interrompe furioso «Non cercare di giustificare le tue
stronzate, James! Non
ci provare affatto perché non credo che ce ne siano di
credibili dopo quello
che hai fatto a Lily!» mi urla in faccia.
Io,
istintivamente, abbasso lo sguardo desolato.
Ha
ragione... che diritto ho di cercare scuse dopo quello che le ho fatto?
«Maledizione!»
urla a sua volta Sirius.
Remus
ed io spostiamo il nostro sguardo quasi supplichevole su di lui
cercando di
fargli capire che non sarebbe una buona azione qualsiasi cosa lui pensi
di
gridare in questo momento.
Ma,
ovviamente, figuriamoci se Felpato sta ad ascoltare due zombie come me
e
Lunastorta che, dopo essere stati colpiti nei loro punti deboli, non
connettono
più il cervello.
«Dannazione,
Frank!» urla ancora, «James avrà anche
fatto una stronzata colossale, ma tu che
cazzo ne puoi sapere delle sue motivazioni? Eh?» continua
Sirius difendendomi a
spada tratta, «Che cosa ne puoi sapere del perché
tutti e quattro noi abbiamo
abbandonato così all’improvviso le nostre
vite?».
«È
quello che vorrei sapere da quasi due mesi!» risponde a tono
Frank per niente
turbato dal tono di Sirius, «Perché?»
chiede tornando al punto di partenza.
Felpato
rimane in silenzio per un po’.
Poi,
dopo un breve ringhio, risponde: «Non te lo possiamo
dire».
«Ah!»
esclama Frank, «Chissà perché mi ero
già aspettato una risposta del genere!»
continua alzando le braccia al cielo come se volesse invocare la
pazienza da
qualche divinità.
Io
e Remus sospiriamo pesantemente.
Insomma...
cosa dobbiamo fare adesso?
Non
possiamo dire tutto... ma neanche dire niente sarebbe una grande
soluzione dato
che Frank ci ha praticamente presi in ostaggio.
Restiamo
in silenzio a fissarci interrogativi sul da farsi, mentre Frank mette
le
braccia conserte per farci intendere la sua attesa.
«Oh,
insomma...» m’intrometto bruscamente,
«... non c’è niente di che da
sapere!» aggiungo
sgarbato sperando con tutto il cuore che Frank potesse offendersi con
poco e
lasciar correre la storia.
Naturalmente,
un castello costruito per aria.
Lo
vedo stringere convulsamente i pugni e scoprire i denti in un ringhio
di rabbia
che non gli avevamo mai visto prima stampato in faccia.
Qualcosa
che fa veramente paura... il ché non si addice proprio al
dolce e sensibile
Frank Paciock.
«Quindi,
mi stai dicendo che non ci sono motivazioni sensate per cui un uomo che
darebbe
la sua stessa vita per salvare anche un solo capello della donna che
ama,
l’abbia lasciata così! Di punto in
bianco?» mi domanda severo.
Abbasso
nuovamente lo sguardo, ma sta volta anche io stringo i pugni per la
rabbia.
Dannazione!
Scommetto
che ora mi rinfaccerà anche il fatto che io
l’abbia lasciata da sola proprio
quando era incinta del nostro bambino.
«No»
rispondo immediatamente, «Cioè, volevo dire
si» mi correggo all’istante.
«Ma
queste motivazioni sono segrete persino alle persone che
amate?» continua a
chiedere duramente, «Vero?».
Questa
volta sono io a digrignare i denti.
«Si»
rispondo secco.
Ci
fissiamo con gli occhi ridotti a fessure.
Tutti
e due incapaci di lasciar correre e arrendersi all’altro.
Poi
un sospiro mi distrae.
«E
va bene...» mormora Lunastorta prima che io, Sirius e Peter
potessimo avere
tempo di spalancare la bocca di fronte alla sua decisione.
«Sei
fuori di testa, Remus?» gli chiede serioso Felpato.
Lui
sposta per un secondo lo sguardo verso di noi e fa cenno, rassegnato,
di no con
il capo.
Dopo
di che, torna a rivolgersi a Frank.
«Ovviamente
non ti posso dire tutto quello che vuoi sapere, Frank».
«Allora
non ci siamo capiti per niente, Remus» risponde a tono
l’altro.
Io
stringo maggiormente i pugni, innervosendomi sempre di più.
Possibile
che proprio oggi Frank doveva essere così testardo?
Maledizione!
Lunastorta
sospira ancora una volta: «La verità è
che abbiamo smesso di lavorare per
l’Ordine della Fenice e agiamo per conto nostro»
spiega cercando di mantenersi
calmo.
«Già...»
risponde Frank, «... questo l’avevano capito un
po’ tutti all’Ordine. E, dimmi,
caro Remus...» continua sarcastico, «... i vostri
successi sono paragonabili alle
vostre apparizioni nel mondo esterno, oppure è una visione
fin troppo
ottimistica?» domanda acido.
«FRANK!»
lo rimprovero, ormai al colmo della rabbia.
Lo
vedo rabbonirsi in un attimo.
Perdere
quella sicurezza che aveva acquisito, lasciar cadere le braccia lungo i
fianchi
e... quasi assumere un’espressione dispiaciuta.
Sospiro.
Odio
fare del male ai miei cari.
«Ascolta,
Frank... non intendevo... ehm... non intendevo farti male»
gli confesso un
tantino in imbarazzo, «Effettivamente... non intendevo fare
del male a nessuno
dei miei cari... esattamente come Remus, Sirius e Peter... ed
è per questo che
ce ne siamo andati».
«Perché?»
domanda immediatamente riacquistando un briciolo di sicurezza in
più.
Ancora
un attimo di silenzio.
Come
caspita gli rispondo?
Percepisco
questo attimo prolungarsi sempre di più dato che nessuno dei
quattro Malandrini
ha idea di come rispondere e comportarsi con Frank.
Insomma,
di certo non possiamo dirgli che ci siamo allontanati da tutti
perché sappiamo
che i Mangiamorte vogliono proprio noi e quindi costituiremmo un
pericolo.
Chiederebbe
come abbiamo fatto a sapere una cosa del genere... e beh, a questo
punto, si
andrebbe troppo nel profondo e non possiamo rischiare di compromettere
un’intera organizzazione segreta, le missioni contro Johnson
(dalle quali ora
dipende la vita di Lily e del piccolo), e anche i nostri cari.
E,
anche se provassimo ad eludere questo particolare, sicuramente Frank
avrebbe
trovato il modo di estorcerlo.
In
fondo, ha appena attaccato Remus perché lui voleva solamente
fargli un
riassunto di tutto questo tempo, quando, invece, Paciock pretende
l’intera
storia da cima a fondo.
Maledizione!
Che
caspita gli devo dire, ora?
Prendo
fiato, provando almeno ad aggirare la domanda, ma lui mi anticipa con
un
sospiro sconfortato.
«Io
vorrei... davvero sapere...» comincia usando un tono
più pacato... quella
stessa parlata che si addirebbe al vero Frank Paciock, «... come... come abbiate potuto fare... dove
abbiate trovato la forza... per fare... quello che avete
fatto» continua
utilizzando un sacco di pause che non hanno altro effetto se non
scalfirci
nell’animo sempre di più... o forse, dovrei dire,
nell’animo ferito.
Poi,
alza all’improvviso lo sguardo verso di noi.
É...
triste e malinconico.
Quasi
si sentisse solo da due mesi completi.
«I
– insomma...» balbetta, «... io, io sarei
davvero morto al posto vostro...»
continua, mentre io e Remus, più di Sirius e Peter,
abbassiamo lo sguardo
desolati almeno quanto Paciock.
Lui
sospira combattuto.
Abbassa
di nuovo gli occhi al pavimento abbandonando le mani al vento.
«Davvero...»
continua a bassa voce, «... mi piacerebbe tantissimo sapere
cosa è successo ai
miei amici...» solleva di nuovo lo sguardo verso di noi
cominciando a scrutarci
uno ad uno, «Sapere cosa sia successo al timido Peter che,
restando anche
silenzioso in disparte, fa sentire la sua presenza... conoscere quali
assurdi
motivi abbiano convinto l’impavido Sirius Black ad
abbandonare la bella vita
che faceva da scapolo perennemente affogato nello svago e nel
divertimento,
allegro e divertente come nessuno...» fa una pausa
lunghissima prolungando lo
sguardo accusatorio su Lunastorta, «... sapere
perché un ragazzo dolce e
gentile come te, Remus, abbia abbandonato sua madre strisciante sul
pavimento
mentre lo pregava di non lasciarla... di starle ancora accanto in
questi ultimi
giorni che le rimanevano».
Un
silenzio tombale segue queste parole, nel contempo che io sposto le mie
iridi
su Lunastorta.
Non
mi aveva detto che addirittura sua madre aveva strisciato a terra
supplicandolo
di non andarsene.
Ovviamente,
mi sembra scontato immaginarmela in lacrime.
Se...
se solo penso che Lily avrebbe potuto fare una cosa del genere... io,
di
sicuro, non avrei resistito.
Sarei
tornato indietro...
«Remus...»
lo chiama quasi comprensivo.
Tutti
i presenti spostano gli occhi su di lui che ancora tiene testardo lo
sguardo umido,
incollato al pavimento.
Poi,
improvvisamente, Frank si avvicina a noi.
Si
dirige verso Remus e... gli posa una mano sulla spalla.
Lui,
timidamente... molto timidamente... alza le iridi verso Frank.
Non
mi sfugge quella lacrimuccia che gli scivola via sulla guancia e,
credo,
nemmeno a Sirius che, preoccupato e comprensivo come me, fissa il
povero
lupacchiotto.
«C
– come sta?» chiede timoroso.
Frank
non risponde.
Continua
a fissarlo paziente e un improvviso senso di panico mi avvolge il cuore.
Non
sarà capitato niente alla madre di Remus, vero?
Sospira.
«Male,
Remus...» dice sconsolato, «... i vostri vicini non
potevano occuparsi di lei,
così hanno chiamato il San Mungo. Secondo me, è
stato meglio per tutti».
Lunastorta
tira su con il naso prima di chinare nuovamente gli occhi.
Cerca
di controllare la voglia di piangere, ma qualche singhiozzo piccolo gli
sfugge.
Si
porta una mano sul naso, cercando di tirarsi gli occhi e scacciare le
lacrime,
mentre noi rimaniamo in silenzio... mortificati.
«Scusate...»
dice infine allontanandosi dal gruppo cercando un po’ di
solitudine.
Nessuno
di noi osa seguirlo.
Sento
un nuovo sospiro.
Frank
rialza lo sguardo e, in conclusione, lo posa su di me.
«Non
dire niente...» lo imploro, «... per
favore».
«Non
ne avevo intenzione, James» risponde sorprendendomi,
«Da quando te ne sei
andato... Lily passa molto più tempo con me ed Alice, anche
dopo aver
conosciuto quel Johnson» lo nomina con disprezzo.
Io
sorrido soddisfatto, «Fa schifo anche a te?».
«Perché
a te fa schifo?!» mi aggredisce alzando improvvisamente la
voce.
Rimango
pietrificato di fronte alla sua reazione.
«Non
dirmi che sei geloso, Potter, o potrei farti davvero male!»
continua minaccioso.
Con
la coda dell’occhio vedo che anche Felpato lo sta fissando
come me... come se
fosse una matrice aliena.
«Perché?»
domando timoroso.
«Perché?!»
mi ruggisce in faccia, «Perché da quando
l’hai lasciata senza nemmeno un motivo
valido, tu non avresti più il diritto nemmeno di guardarla
in faccia. Figurati
di essere geloso dell’unico uomo che l’ha raccolta
da terra quando era venuta a
casa nostra in lacrime e con il cuore a pezzi» continua
furente agitandosi ad
ogni parola che pronuncia, «Per quanto mi stia antipatico e
non capisca che
diamine ci trovi in lui, sono contento che quest’uomo sia
stato disposto a
raccogliere i pezzettini del cuore di Lily che tu hai strappato e
gettato al
vento come se fossero niente!».
«E
se, invece, ti dicessi che ne ho tutto il diritto, nonostante conosca
meglio di
te l’orribile errore che ho fatto?» gli rispondo a
tono, troppo arrabbiato per
quello che ha detto per rimanere in silenzio.
Sirius
aveva ragione: che diamine ne può sapere Frank delle mie
motivazioni?
Cazzo!
Io
ho sacrificato il mio stesso cuore per salvare la sua vita e... e vengo
ripagato così?
Che
schifo di mondo è questo?
«Beh,
in questo caso, ti chiederei perché e, qualcosa dentro di
me, mi dice che
torneremmo al punto di partenza: io che voglio troppe spiegazioni per
voi e voi
che me ne potete dare neanche la metà».
Stringo
i pugni e scopro i denti, ma non ho niente di cui ribattere.
Ha
ragione.
Se
mi chiedesse perché, cosa praticamente accertata, torneremmo
punto e d’accapo.
«Allora
potresti rendere la vita più facile a tutti e levarti dai
piedi!» s’intromette
offensivo Sirius.
«Potreste
farlo anche voi e spiegarmi che cazzo è successo due mesi
fa!» continua
testardo Frank.
Felpato
torna nella mia stessa posizione.
Maledetto!
Non
ho mai odiato Frank Paciock come in questo momento.
Rimaniamo
in silenzio per un po’: Peter è ancora scosso e
pallido e non accenna ad aprir
bocca; Remus... meglio lasciarlo li dove si è rifugiato,
mentre io e Sirius non
abbiamo argomenti per cacciar via Frank e liberarci da questo pasticcio.
«Ma
proprio che non ve ne frega niente degli altri, vero?»
domanda retorico ed
insistente Paciock.
«Maledizione,
Frank!» impreco io, stanco dei suoi continui indovinelli alla
cieca.
Non
sa niente di noi e di quello che è successo... come diamine
si permette di
azzardare ipotesi così avventate?
«Proprio
tu che dicevi di conoscerci bene... come puoi pensare una cosa del
genere di
noi? Eh? Non ti è passato dall’anticamera del
cervello che, magari... e dico
magari... ci siano state cause maggiori a spingerci a fare quello che
abbiamo
fatto?».
«Si!»
risponde immediatamente, a momenti senza nemmeno lasciarmi il tempo di
finire.
Ma
quello che ci colpisce di più, è il modo in cui
l’ha detto: esasperato... e
dispiaciuto, quasi.
«Dannazione,
James. L’ho sempre pensato! Ma... non trovo
giustificazione!» continua deluso e
mesto, mentre io lo fisso inquisitorio, «Se tu avessi...
avessi potuto vedere
in che modo... in che condizioni è arrivata Lily a casa mia
e di Alice due mesi
fa... se solo l’avessi potuta vedere, James... qualsiasi
giustificazione che
avresti dato da solo per spiegare lo strano comportamento dei tuoi
amici,
sarebbe andata a farsi benedire... perché, specialmente nel
tuo caso, io ti
conosco... so per certo che moriresti davvero per lei... e pensare che
tu
l’abbia lasciata per... per inseguire altre galline...»
s’interrompe... ma il continuo del suo discorso si fa strada
nella mia mente.
Già...
sapevo di averla uccisa quel giorno.
Ma
non immaginavo che potesse arrivare a questo punto.
Meno
male che avevo anche pregato Frank di non dire niente sul mio conto.
Sospiro.
Sento
una mano poggiarsi sulla mia spalla ed io, istintivamente, mi volto
verso
Sirius.
Mi
guarda sinceramente sicuro di sé... con il suo sguardo che
sa trasmettermi
quanta forza basta per andare avanti.
Poi,
rivolgo di nuovo il viso verso Frank, ma lo tengo basso.
Mi
sento confuso dentro: da una parte non voglio nemmeno sentir nominare
il nome
di Lily se si tratta di argomenti di due mesi fa... ma,
dall’altro, mi
piacerebbe davvero sapere come hanno fatto Frank ed Alice a tirarla
su... a
sostenerla e, diciamolo, a mantenerla in un periodo così
buio per lei.
Ma...
non ho il coraggio di dirlo.
Almeno
credo...
Non
sono sicuro se sia per mancanza di coraggio o proprio perché
io non lo voglia
sapere, che m’impedisce di aprire bocca.
Improvvisamente,
sento la mano di Sirius stringere la mia spalla.
Alzo
lo sguardo prima verso Frank, poi lo sposto verso Sirius beccandolo
giusto in
quella frazione di secondo che apre la bocca per parlare.
«Che
cosa è successo poi?» domanda.
Io
rimango basito.
La
nostra telepatia è assurda!
Giro
di nuovo il capo in direzione di Frank in attesa della sua risposta.
Lui
continua a fissarmi in un misto di espressioni.
Poi
sospira di nuovo: «Niente di che»
s’interrompe riflettendo su qualcosa,
«Insomma... i primi tempi sono stati quelli più
duri. Non c’era giorno che Lily
non passava piangendo e...» fa una nuova pausa assumendo
un’espressione un po’
strana, «... questa è la parte che meno mi
è stata chiara», alza lo sguardo che
precedentemente aveva abbassato per poco, «Lei piangeva...
piangeva tutti i
giorni e... quando parlava con noi, o almeno quando la sentivo parlare
con
Alice... la sentivo sempre dire un “ti prego”.
Inizialmente pensavo fosse rivolto
ad un destinatario preciso: Alice. Lo diceva tutti i giorni. Poi, una
volta
l’ho beccata che, piangendo, farfugliava qualcosa. E tra le
cose che udii,
c’era anche questo “ti prego”».
«Lo
ripeteva tutti i giorni?» domanda Sirius preso dalla
conversazione almeno quanto
me.
Frank
fece un cenno d’assenso: «Si. Tutti i giorni. Alla
fine, Alice mi ha spiegato
che lei, in un certo senso, pregava qualsiasi cosa per far succedere un
nuovo
evento... qualsiasi cosa che la riportasse indietro... da te»
continua
accennando con il viso verso di me.
Percepisco
il mio cuore rallentare sempre di più... sempre
più distrutto e frenato da
questa morsa ancora attiva da quasi due mesi.
Sospiro
cercando di riprendere a respirare ordinariamente.
«Era
orribile vedere Lily ridotta in quelle condizioni. A volte,
addirittura, voleva
trovare un modo per tornare indietro nel tempo e cercare di capire dove
avesse
sbagliato con te, James, per rimediare. In pratica, dava la colpa a se
stessa
per le tue azioni. Diceva che non era la donna giusta per te
perché, se tu eri
andato a cercare altre galline, evidentemente, loro avevano qualcosa
che lei
non possedeva e...».
«Ma
si è rincretinita?!» sbraito
all’improvviso facendo sobbalzare i miei due amici
con i quali stavo parlando.
Dannazione!
Ma
come ha potuto?
È
andata fuori di testa?!
«Lei...
lei che non è adatta a me?» domando retorico quasi
a me stesso più che agli
altri.
Frank,
di fronte a me, sorride furbamente, mentre Sirius stringe i pugni.
Dobbiamo
stare attenti a quello che diciamo... potremmo far sfuggire qualcosa di
veramente troppo.
Solo
che... dopo quello che ho sentito... non ho saputo resistere.
Lei...
non essere adatta... a me?
Come
diamine ha potuto pensarlo?
Lei
era ed è tuttora tutta la mia vita... lo sapeva e,
probabilmente, lo sa anche
adesso che potrei morire per lei.
Le
dicevo sempre che era perfetta.
La
donna più bella del mondo... la donna... più di
tutto del mondo.
E
lei... pensava che c’era qualcosa che non quadrava dentro di
sé... invece che
attribuire tutta la colpa a me.
Maledizione!
«Beh...
il succo era questo. Poi, un giorno ci stupì.
Tornò a casa e passammo tutto la
giornata senza sentire né vedere una sola lacrima. A cena le
chiedemmo che cosa
le era preso... se per caso si era drogata, perché solo il
giorno prima aveva
allagato il bagno di lacrime. E lei...».
«Aspetta...
quindi Lily è venuta a vivere da voi dopo che James
l’aveva lasciata?» domanda
Sirius interrompendo il ricordo di Frank.
Lui
annuisce.
Quindi...
casa nostra è praticamente disabitata da due lunghi mesi.
«Già.
Casa tua...» continua indicandomi con un cenno del capo,
«... non l’ha più
rivista tornare. Nemmeno dopo che si è messa con Johnson
perché si è trasferita
da lui».
«Dopo
quanto tempo ha conosciuto Johnson?» domando, infine,
buttando giù quella
domanda che, dalla sera al Ministero, mi pressa il petto insieme a
tutti gli
altri pesi che mi porto sul cuore.
«Non
molto, in effetti... Sarà passata una settimana... dieci
giorni, massimo, dalla
vostra rottura» risponde un po’ vacuo.
Riesco
a malapena a trattenere una smorfia di disgusto.
«E
già si sposano...» mormoro più a me
stesso che agli altri due.
«James...»
mi ammonisce Frank stringendo i pugni ed infuocando lo sguardo.
Ah...
già... non dovrei mostrare nemmeno un briciolo di gelosia
nei confronti di
Lily... almeno non davanti a Frank.
Sbuffo
prima che un nuovo silenzio, meno carico di tensione, ci invada di
nuovo.
Questo,
però, è... quasi rilassante.
Non
sento per niente il panico salirmi in petto... tranne per quei tristi
ricordi
di cui Frank ci ha messi al corrente.
Cerco
di non pensarci e di concentrarmi sul presente... e sul alcuni piani
futuri.
Mi
fa un po’ paura il futuro che mi si prospetta.
Con
tutto quello che è successo, effettivamente, non ho avuto
molto tempo per
pensarci.
Anche
se io non sono mai stato un tipo di quelli che si soffermano ore e
giorni a
pensare preoccupati al proprio futuro... ma, visto gli incalcolabili
danni che
abbiamo combinato, un piccolo pensierino lo dovrei fare, no?
Già
da quando ho sognato mio figlio... se non prima, nel momento in cui
Lily mi
aveva messo al corrente del fatto che è incinta del nostro
bambino.
Sospiro.
Mi
sono davvero stancato di questa situazione... anche se non posso farci
niente
per cambiarla e non ho la più pallida idea per quanto tempo
ancora dovremmo
viverla.
Improvvisamente,
però, un colpo di genio attraversa il mio cervello poco
funzionante e mi
illumina la lampadina (quanti giri di parole per dire che sono un genio
indiscusso!).
«Ehi,
Frank...» lo chiamo sorridendo furbamente, «... che
ne dici di farci un
favore?» continuo ghignando.
Al
mio fianco, per la prima volta, Sirius mi fissa interdetto, mentre
Frank alza
un sopracciglio scettico.
«Io?»
domanda indicandosi, «Dopo la ramanzina che vi ho
fatto?».
Scopro
ancora di più il mio ghigno.
«E
se ti dicessi... che quest’idea ti servirebbe per aiutarci da
quello che è
successo due mesi fa?» chiedo sicuro di poter catturare la
sua attenzione se
tirassi in ballo la tesi “due mesi fa”.
Sirius
diventa più attento di prima alla conversazione, mentre, con
la coda dell’occhio,
noto Peter e Remus avvicinarsi un po’ di più.
Fortunatamente
Lunastorta sembra essersi appena ripreso dallo shock che gli hanno
causato le
notizie della madre.
Riporto
le attenzioni su Frank.
Sembra
interessato... si gratta il mento e mi fissa di sottecchi... studioso.
«Probabilmente
accetterei... come, probabilmente, vi manderei a quel
paese...» fa una pausa un
po’ più lunga, «... dipende da
te» continua fissandomi con sfida.
Ed
io amo le sfide!
Allargo
il mio ghigno.
Sono
sicuro che non può sfuggirmi.
«Ovvio»
rispondo avvalendomi del vecchio James Potter, arrogante fino
all’osso.
«Ti
ascolto».
Ed
è vero... non è l’unico che ha le
orecchie tese con l’attenzione catturata.
«Vorrei
sapere prima se l’Ordine si sta ancora occupando di quella
tanto discussa
questione sul nuovo gruppo di Auror che creano fermento tra i
Mangiamorte»
inizio, cercando di spianare il terreno prima di buttare giù
la proposta.
«Per
la verità, non sono tenuto a rivelare
un’informazione del genere agli esterni
dell’Ordine» risponde vago, ma restando concentrato
sulla conversazione,
«Perché ti interessa?».
Pondero
un secondo la risposta: «Beh... veramente era più
per te» rispondo, sicuro di
averlo incastrato, «Se il caso del nuovo gruppo Auror
è ancora fresco, magari
potresti capire meglio e prima il perché ti sto per chiedere
questo favore...
altrimenti...» lascio l’ultima condizione nel
confuso.
Dentro
di me ardo di malignità, mentre osservo Frank molto
più a disagio di prima
quando mi ha confessato di dover mantenere certe informazioni riservate.
Il
ché, è una fantastica vittoria.
Seguono
lunghissimi minuti di silenzio in cui, questa volta, siamo noi
Malandrini ad
aspettare una risposta che Frank medita per tempo.
«Si...»
dice, infine, «... è una questione ancora
fresca».
Ghigno
di fronte alla sua decisione di svelarmi le discussioni
all’Ordine.
Sapevo
che non mi sarebbe sfuggito.
Con
la coda dell’occhio vedo che anche Sirius sta allargando il
suo sorriso,
soddisfatto del mio operato.
«Fantastico!»
rispondo, sinceramente contento, «Allora, il favore che sto
per chiederti è una
semplicissima ricerca».
Tutti
e quattro i presenti spostano sconcertati lo sguardo su di me.
«Una
ricerca?» domanda Frank interdetto.
«Si.
Una ricerca» confermo.
Sento
un rumore di un sorriso.
Mi
volto verso Felpato e lo scopro stirare i muscoli della sua faccia
mostrandosi
allegro e d’accordo.
Sicuramente
avrà capito perché la voglio questa ricerca e,
soprattutto, su chi la voglio.
«Credo
che si possa fare» conferma ancora parecchio interdetto il
caro Paciock.
«Perfetto»
accondiscendo, «Questa ricerca la devi fare su...»
ci penso un secondo, «...
due persone».
«Chi?».
«Prendi
nota» ordino, facendo comparire un taccuino e una penna con
un tocco di
bacchetta, «Uno di questi si chiama Michael
Johnson...» quando finisco di
pronunciare quel nome, noto la smorfia trattenuta di Frank e la sua
bocca
aprirsi per cercare di ribattere, ma, subito, si zittisce da solo
lasciandomi
continuare, «... l’altro, invece, si chiama Jason
McCullen».
Seguono
alcuni secondi di silenzio in cui Paciock scrive i nomi ed io mi gusto
la mia
doppia vittoria: una con l’approvazione di Frank
nell’aiutarci nonostante la
sua ostilità, l’altra con l’inganno
verso McCullen.
Lui
è stato il primo ad imbrogliarci... è ora di
rendergli il favore, no?
«Farò
questa ricerca, ma...» te pareva, «... non mi piace
il fatto che tu voglia
sapere su Johnson... sicuro che non sia per Lily?» chiede
schivo.
Annuisco
convinto.
«Sull’onore
dei Malandrini, ti giuro che lei non c’entra
niente» lo fisso severo, «E tu sai
che io considero sacro il vincolo dei Malandrini» lo
ammonisco.
Lui
mi fissa per un altro po’ di tempo... poi annuisce convinto.
«Va
bene» conferma per la centesima volta.
«Grazie
Frank» aggiungo subito.
«Ma,
scusate se m’intrometto...» interviene per la prima
volta Lunastorta, «...
avete pianificato questa ricerca, e va bene. Ma come farete a mettervi
in
contatto per scambiarvi i risultati?» domanda sbattendoci in
faccia, come
sempre, la cruda ed amare verità.
Maledetto
lupacchiotto!
«Potremmo
darci un appuntamento» propone Frank.
«Ehm...
ehm... diciamo che le condizioni del nostro capo non sono molto
flessibili»
spiego in poche parole cercando di non andare troppo in fondo.
Frank
rimane pensoso prima di sospirare.
«Allora
non saprei proprio, ragazzi...».
«Vieni
al ricevimento» lo blocca Sirius colpendo tutti di sorpresa.
Mi
volto come tutti gli altri presenti verso di lui e lo vedo sorridere
furbamente
restituendo specialmente a me lo sguardo.
Sa
di trovare maggior appiglio in me.
«Sei
fuori di testa, Felpato?» domanda di fatti Remus,
«Se McCullen lo venisse a
scoprire sarebbero guai».
«Ma
chi se ne frega di quel coglione, Rem» risponde Sirius
effettivamente
infastidito dagli innumerevoli impedimenti che quel nome ci ha causato
da due
mesi a questa parte, «A me non sembra affatto male
l’idea di Ramoso. Per due
mesi ci ha trattati come se fossimo i suoi schiavetti privandoci di
quello che
ci era più caro. È ora di restituirgli il favore
una volta per tutte!» sbraita
il mio caro fratellino.
Sospiro:
«Beh, in realtà, ho sempre pensato che McCullen
non ce la raccontasse giusta
quando ci forniva le informazioni... ed ora che abbiamo anche uno
straccio di
notizia sulla sua vita, non intendo gettare
quest’opportunità al vento» preciso
la situazione.
Remus sospira sconfitto,
«Ascoltate, ragazzi,
abbiamo già combinato un disastro l’ultima volta.
Questa è la nostra seconda
occasione. Non possiamo più fallire» ci spiega.
«Non
falliremo, Rem» lo tranquillizza Sirius, «Si tratta
solo di un piccolo incontro
di nascosto persino al capo» continua ghignando.
«Possiamo
anche farci dare direttamente i risultati della ricerca in forma
cartacea senza
che sprechiamo tempo rischiando di essere visti insieme» lo
appoggio
rivolgendomi maggiormente a Frank per cercare la sua approvazione.
Lui
annuisce prima di cominciare a fissarci in modo strano... tra il
divertito e lo
studioso.
Ci
squadra dall’alto al basso.
«Che
c’è?» domanda Sirius cominciando a
sentirsi in soggezione come noi Malandrini.
«Mi
state facendo capire che voi avete accettato il lavoro da un capo di
cui non
conoscete nemmeno l’affidabilità?».
Visto?
Come promesso per la fine della settimana ecco il nuovo
capitolo (vorrei aggiungere anche entusiasmante, ma questo sarete voi a
decretarlo ^^).
Non perdo
altro tempo ad annoiarvi tranne solo per un piccolo
annuncio:
IL 18
SETTEMBRE
RICOMINCIO LA STRAMALEDETTA SCUOLA.
Senza contare che quella stessa data dovrò ospitare una tedesca in casa
mia per una settimana intera e
questo
non mi permetterà di aggiornare o di
continuare
la storia fino al 25
Settembre.
Vi
assicuro che farò tutto quello che è in mio
potere per
sforzare quel punto in cui sono arrivata e che non so come superare per
continuare con la storia. Ce la metterò tutta!
Riuscirò ad andare avanti e con
un po’ di fortuna a postare il prossimo capitolo entro questa
vile data! ^^
Bene, dopo
questo piccolo e grande annuncio, passo direttamente
ai ringraziamenti:
- Jaily = Va bè... che tu non
eri normale ci avevamo già discusso... xD
Pazzoide Mia, ma come caspita fai? Ogni recensione trovo sempre,
SEMPRE, una frase che mi fa crepare dalle risate... e chi la smette
più poi. Sei un mito xD!!! Cmq, si... ho fatto una bella
sorpresa con l’ANTICIPAZIONE, vero? Forse la
prenderò come abitudine (sempre se i capitoli successivi mi
soddisfano e, devo dire, che fino ad ora non mi hanno ancora deluso).
Cmq, eccoti il capitoletto dell’anticipazione. Con il
prossimo, se non sbaglio, finisce la serata dei Malandrini...
Muahahahahahahahahahah xD. Spero di riuscire a postare (ma ce la
farò con le buone o con le cattive) entro il 18
perché quella data infame segna l’inizio della
scuola per me e, ANCHE, l’arrivo della mia corrispondente
tedesca qui, a casa mia (ergo, quella settimana, non passerò
un solo istante al PC, perciò non potrò proprio
continuare con la storia).
Non mi sembra che il prossimo capitolo finisca troppo in suspince,
così ci troviamo giusti e non vi abbandono in un momento
troppo critico ;).
Cmq, sono contenta che tu stia passando un bel periodo.
Cos’è successo di così bello?
Recensisci presto perché devo assolutamente leggere il tuo
parere altrimenti collasso.
Un bacione colossale ^^
P.S. Anche io adoro Frank che sta al terzo posto in classifica (James,
Sirius, Frank xD. Remus invece non è classificato
perché si tratta di un santo incarnato in un corpo mortale
xD)
- DanyCullen = Devo dire che quando ho letto di
James e Dragonball ho notato una nettissima somiglianza tra i capelli
di Potter e quelli di Goku xD. Ma siamo sicuro che la Rowling non si
sia innamorata di Goku prima di scrivere dei capelli di Harry e James
xD??
Passando ai fatti “seri”... anche io amo Mulan. La
stavo guardando con la mia cuginetta quando mi è balenata
l’idea di inserire quella canzone nella ficcy xD.
Ma figurati... anche io sogno ad occhi aperti la continua delle
numerose fan fiction che seguo su James e Lily, e non credo che
rasentiamo il ridicolo (o, almeno, se lo facciamo, siamo in buona
compagnia xD).
Recensisci presto, tesoro. Non vedo l’ora di sapere che cosa
ne pensi di questo nuovo obbrobrio che ho postato.
A presto ^^
- Pazzarella_dispettosa = “Wow” lo
dovrei dire io, cara. La tua domanda mi ha fatto troppo ridere, sai?
Tre possibilità sbattute tutte la dentro. Comunque ti
rispondo subito: Johnson sa perfettamente che Lily è incinta
di James. Tutto qui. Vedremo in seguito cosa succederà... E
NON DICO ALTRO perché se il tuo cervello lavora alla
velocità della luce per un semplice incontro con Frank (io
ho sempre scritto così, se poi è sbagliato amen
xD) Paciock, figurarsi se ti dicessi... NIENTE xD
Dai basta! Lo so che così comportandomi non faccio altro che
farti star male per questa benedettissima suspince.
Cmq, visto? Ho aggiornato presto come avevo promesso e, il prossimo,
caschi il mondo, entro il 18 l’avrete su questi schermi xD.
Che te ne pare, in ogni caso del capitolo? Recensisci presto, ok? Non
ce la faccio ad aggiornare senza aver letto un tuo parere... tu che sei
così brava a divorarti persino i miei capitoli ^^
Un bacio immenso, cara
- Piuma_rosaEbianca = Tu e i complimenti siete un
mondo insieme, vero? xD. Sore tu mi innalzi troppo sul piedistallo...
però, sinceramente mi fai anche paura con le tue minacce
sulla Maledizione Cruciatus... perciò, diciamo che ti credo
sulla bellezza di questa storia. Anzi, meglio chiudere qui altrimenti
non la finiamo più.
Allora, tu quando cominci la scuola? Voglio sapere se sono riuscita ad
aggiornare in tempo anche se credo di esserci riuscita alla grande. Per
il prossimo capitolo non credo di riuscirci ugualmente ma solo
perché non so quando cominci tu. Io inizio il 18 e per
quella data è promesso al 100% visto che, poi, fino al 25
non potrò continuare. Ma non ci scoraggiamo!! Su con la vita
=D
Beh, che te ne pare di questo nuovo capitolo? Frank, alla fine, si
è mostrato per quello che è, secondo te? Un
compare che si fida dei suoi amici oppure uno che va ciecamente
appresso al Ministero?
Sai, quando ho scritto il pezzo della canzone stavo ridendo come una
cretina... non so come mi sia venuto in mente, ma la lampadina di
è accesa mentre vedevo Mulan con mia cugina e stavo attenta
alle parole che dicevano quando cantavano i soldati. Ho subito un black
out totale nella mia testa quando mi sono resa conto della
verosimiglianza di quella canzone con la storia xD. Poi sono corsa a
scrivere. E credo che farò lo stesso anche adesso che
finirò di aggiornare.
Perciò, un bacione immenso, Sore!
Ti amo di bene, ricordalo sempre ^^
- Bittersweet
miki
= Grazie, grazie, cara. Sempre troppo gentile con i complimenti =D.
Cmq, sono una sensitiva assurda... dai, davvero il 31 Dicembre
è il tuo compleanno? Bene... cercherò di
fissarmelo nella mia mente così smemorata, e il 31 Dicembre
ti faccio gli auguri se passo su Internet e, poi, su EFP ;)
Un bacione monumentale cara ^^
Recensisci presto
- Cicci92 = Ecco la mia seconda sensitiva
che azzecca tutto xD. Visto? Come avevi giustamente pensato tu, Frank
poteva non risultare per forza una minaccia per i poveri Malandrini. Ma
la questione non finisce qui... ho ancora parecchio in mente...
MUahahahahahahahahahahahaha... Santissima Circe faccio veramente schifo
per quanto riguarda il sadismo xD.
Cmq, non ti preoccupare, sono contentissima che, nonostante tu avessi
fretta, ti sia disturbata a lasciarmi il commento. Mi hanno fatto
piacere le tue parole ^^. Soprattutto per quanto riguarda le
frecciatine tra Sirius e Remus perché molto spesso penso
sempre di uscire fuori dal discorso e di non far ridere nessuno.
Diciamo che queste servirebbero, per ora, a rallegrare un po’
l’atmosfera, altrimenti ci dovremmo tutti tagliare le vene
con la depressione e la tristezza di Ramoso xD (e chi lo biasima?).
Commenta presto, tesoro perché voglio assolutamente sapere
cosa ne pensi di questo nuovo capitolo ;)
A presto ^^
- pRiNcEss
LiLIUzzA
= Bene! Se vogliamo vivere in pace dobbiamo imparare a non parlare di
CERTI argomenti (mò che aggiorni vedi
è.é... xD)... perciò... passiamo ad
altri soggetti:
Cosa te ne sembra di questo nuovo capitolo? Frank sta simpatico anche a
me perciò non potrò mai farlo passare per il
cattivo della situazione xD. I Malandrini stanno per tornare alla
carica, Tesoro.... Ahhhhhh, ne ho in mente di cose da fare
Muahahahahah... e se Sirius è quello pazzo, io lo supero di
gran lunga!
Lo so, anche a me fa mare il cuoricino a scrivere queste cose brutte
che fanno soffrire il MIO (xD) James... ma sono necessarie. Ti assicuro
che alla fine le farò riscattare tutte per Potter ^^. Oh si!
Ho già in mente la fine... solo qualche passaggio non mi
è chiaro, perciò, quando capita che lo raggiungo
mi blocco per un po’... ma questa volta, cascasse davvero il
mondo, entro il 18 avrete il Ventesimo capitolo.
Beh... visto che per questa volta non ti minaccio, credo che
chiuderò qui xD. Ma non credere di essere scampata al
pericolo... capito?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?! Sono in grado di
raggiungerti ovunque tu sia per scagliarti addosso tutte le Maledizioni
Senza Perdono che esistano!!!
Ecco, visto? Sto ripartendo a minacciarti... ma visto che ti lovvo
troppo, la smetto qui, altrimenti ti sgretoli al solo leggere tutte le
mie cattiverie xD.
Finisci in fretta questo tuo capitolo che non sto davvero
più nella pelle di leggerlo! Uffa!
A presto, Amore Mio, Mia Adorata che non fa altro che farmi penare su
queste benedettissime spine xD.
Ti lovvo =D
Grazie a
chi mantiene “Questo Matrimonio Non s’Ha Da
Fare” nelle
sue preferite:
Grazie
a chi la segue costantemente
aspettando il seguito:
E, infine,
a chi la legge semplicemente senza entrare a far
parte della “vita attiva” (che scemenza!!xD) della
fan fiction. Ma senza
offesa, NATURALMENTE, perché vi adoro lo stesso =D.
ANTICIPAZIONE:
Ci troviamo davvero in un silenzio
acutissimo. Però... improvvisamente, sento un rumore di
chiavi che girano nella
toppa. Come gli altri Malandrini, scattiamo in piedi bianchi e
terrorizzati.
«Quindi sei davvero sicura di volerlo
fare?»...........................................................
J – Johnson?
No! Non può essere lui... qui. E se c’è
lui... che parlava al femminile... ci
deve essere anche...:
«Certo che sono sicura. Tu non ti
preoccupare. Infondo non è niente di
ché» la sento parlare. È lei! Qui!
Sono...
sono...
«Merda»
sussurra Felpato tirando
fuori il Mantello dell’Invisibilità. [...] Cazzo!
Siamo sprofondati nella merda
più totale!
Un bacione
a tutto il fantastico popolo di EFP
Bey
Lovegio92 J
|
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Capitolo 21 *** Capitolo XX - A Casa ***
(QMNSHDF) Capitolo XX - A casa
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Ventesimo – A casa
Io
mi gratto la nuca a disagio.
In
effetti, è quello che è successo.
Anche
Sirius, Remus e Peter sono molto in imbarazzo.
«Beh...
diciamo... insomma...» farfuglia Lunastorta prima di essere
interrotto da me.
«Te
l’abbiamo detto, Frank. Sono state cause maggiori che ci
hanno spinto ad agire
in questo modo».
Lui
annuisce per niente convito, cercando di collaborare e lasciar correre
la cosa,
«Va bene... facciamo finta di credervi» sospira
più a se stesso che a noi.
Io
e Remus ci sorridiamo impacciati.
Dovremmo
edificare una statua in merito a Frank per la sua santissima pazienza.
«Anche
perché ho saputo più di quanto io stesso
sperassi» continua ghignando
divertito.
Già.
In
effetti ci siamo lasciati sfuggire anche troppo mentre parlavamo tra
noi.
E
meno male che voleva sapere tutta la verità, solo la
verità e nient’altro che
la verità.
«Comunque
sia, quando sarebbe questo ricevimento e dove» continua Frank
armandosi di
nuovo dello stesso taccuino e della stessa penna per prendere indirizzo
e data.
«La
data è sicura al 2 Febbraio, perciò avrai tutto
il tempo di questo mondo per
cercare abbastanza di quello che vogliamo sapere... per quanto riguarda
l’Hotel... non lo sappiamo» gli spiego.
«E
come facciamo, allora?».
Nessuno
risponde alla domanda di Frank... o meglio, nessuno sa
rispondere alla sua domanda.
McCullen
ci ha fornito la data e il piccolo particolare che si
tratterà di un Hotel di
lusso, ma non ci ha fornito il nome... maledetto bastardo!
Sembra
quasi che lo faccia a posta... ovunque c’è un
guaio c’è sempre il suo nome alle
fondamenta.
«Potremmo
provare ad inviarti un gufo...» propone Remus.
Tutti
e tre i Malandrini ci voltiamo verso di lui: «Lo sai che
siamo controllati...»
mormora Peter centrando in pieno il nostro più grosso
problema.
«Tre
di noi potrebbero distrarre McCullen per un po’, mentre un
altro sgattaiola via
in un qualsiasi luogo dove sia possibile inviare un messaggio a
Frank» ghigno
di fronte all’idea fulminea di Lunastorta.
«Che
peccato» sghignazza divertito Sirius spostando i suoi occhi
su di me notando il
mio cenno d’assenso.
Gli
altri ci fissano non capendo.
«Cosa?
Cos’è successo?» chiede preoccupato il
caro lupacchiotto.
In
risposta Felpato ghigna ancora di più: «Quello che
Sirius intende, caro Remmy,
è che con la tua mente maligna avremmo potuto organizzare
tanti di quegli
scherzi a scuola...» lascio la frase in sospeso,
immediatamente appoggiata da
un sadicissimo sorriso sghembo da parte mia... così simile a
quello di Sirius.
Frank
e Peter sorridono istantaneamente, mentre Remus ci fissa assottigliando
lo
sguardo e fulminandoci in un istante.
Poi
sbuffa infastidito mormorando un leggerissimo
“idioti”.
«Va
bene...» conclude infine Frank, «... quindi
dovrò aspettare un vostro messaggio
e poi ci vedremo direttamente al ricevimento».
Annuisco
al resoconto del nostro piano.
Così
va bene... funzionerà!
«Ok...»
continua portandosi il taccuino e la penna che avevo fatto comparire
nelle
tasche, pronto per girare i tacchi e andarsene, «Vi consiglio
di tornarvene al
vostro nascondiglio... gli Auror sono davvero dappertutto!».
Sento
uno sbuffo di fianco a me.
Mi
volto e noto Felpato con le braccia incrociate ed
un’espressione imbronciata.
«Che
Pluffe, Frank! Noi vogliamo festeggiare il Capodanno fuori
da...» un improvviso
botto lo interrompe.
Sentiamo
la stanza tremare e, automaticamente, portiamo tutti e cinque le mani
alle
bacchette precipitandoci vicino alla porta.
Frank
mormora dei contro incantesimi per aprire l’uscio e farci
uscire.
Una
volta fuori nel vicolo che all’andata era completamente
oscurato, ora
constatiamo che di buio ce n’è ben poco.
Continue
luci colorate sfavillano nel cielo esplodendo alla fine dei loro
percorsi e
creando brillanti figure che si muovono compiendo strani balletti,
oppure
lasciando apparire semplicemente la scritta: “Buon anno a
tutti!”.
«Mi
sa che non abbiamo sentito il conto alla rovescia, ragazzi»
spiega
semplicemente Remus con gli occhi incollati al cielo come tutti noi,
mentre
abbassa la bacchetta.
Anche
io l’abbasso sorridendo di fronte quello spettacolo
così carino.
Mi
mancava proprio la vita esterna.
Sento
un nuovo sbuffo seguito da una risata sinceramente divertita.
«Mi
dispiace, Sirius... a quanto pare ti toccherà festeggiare
qui con me senza
nemmeno un po’ d’alcool» sento parlare
Frank, mentre mi giro osservandolo
giusto in tempo dare una pacca sulla spalla ad un Felpato completamente
infastidito.
Rido
di fronte alla sua espressione... è rimasto davvero deluso.
Conoscendolo
si sarebbe voluto affogare nell’alcool non appena sarebbe
scoccata la
mezzanotte.
«Beh...»
fa improvvisamente Lunastorta voltandosi verso di noi che eravamo
rimasti
dietro di lui, «... buon anno ragazzi!» ci augura
con un dolce sorriso stampato
in faccia.
Io
stendo i miei muscoli sorridendo a trentadue denti... come non facevo
da tempo,
allungandomi verso di lui e stringendogli la mano per poi abbracciarlo:
«Tanti
auguri, Remus!».
Poi
mi volto verso Peter e faccio lo stesso... arrivo a Sirius e... beh...
figuratevi se Felpato si lascia abbracciare.
Gli
do una sonora pacca sulla spalla stringendogli la mano:
«Tanti auguri,
fratello!» gli rispondo alla sua espressione corrucciata con
un sorriso sincero,
mentre dietro di me sentivo Codaliscia e Lunastorta scambiarsi gli
auguri fra
di loro e poi dargli a Paciock.
Dopo
mi rivolgo a Frank: «Tanti auguri, Frank!» gli dico
con un tono più pacato.
Lui
mi risponde stringendomi la mano e dandomi due baci su tutt’e
due le guance,
«Fai gli auguri anche ad Alice da parte nostra»
aggiunge Peter dopo aver
augurato un buon anno a Sirius insieme a Remus.
Già...
Mi
volto verso i miei Malandrini e li vedo annuire tutti, convinti di
quello che
ha appena detto Codaliscia.
«Grazie
ragazzi» risponde sorridente Paciock.
Rimango
un secondo in silenzio tornando a fissare Frank... chissà se
si arrabbia se
glielo chiedo.
«Si...
fai gli auguri ad Alice e... e anche alla madre di Remus...»
mi volto in tempo
per vedere l’espressione di Lunastorta scurirsi in un lampo
per poi tornare
quasi felice.
Annuisce...
«Si...
se vedi mia madre... per favore...».
«Le
farò gli auguri... non ti preoccupare, Remus» lo
anticipa Frank evitando che
altre lacrime riaffiorassero agli occhi del caro lupacchiotto.
«E...»
lo richiamo all’attenzione prima che si voltasse e se ne
andasse di nuovo, «...
e... anche a lei... se la
vedi...»
continuo abbassando lo sguardo conoscendo quello di Frank.
Sento
un sospiro prima che la sua voce potesse raggiungere le mie orecchie:
«Va
bene... lo farò» risponde sincero.
Alzo
le miei iridi su di lui, «Grazie...».
Lo
vedo sorridermi prima di girarsi e cominciare a raggiungere la via
principale
di Hogsmeade dove ci aveva visti prima.
«Frank!»
lo richiamo.
Lui
si volta interdetto: «Per favore... dille anche...»
esito un secondo.
So
che non succederà mai... che io li fermerò, ma...
ho ancora una copertura da
difendere, «Falle le mie congratulazioni per il suo
matrimonio» concludo dopo
un lungo sospiro di incoraggiamento prima di notare
l’espressione sorpresa e
quasi sconfitta di Paciock.
Lo
vedo tornare indietro verso di me e posarmi una mano sulla spalla.
Mi
fissa serio negli occhi prima di infilare una mano in tasca e tirare
fuori il
suo portafogli.
«Sai...»
comincia aprendolo e alzando un pezzettino di stoffa dove si possono
contenere
documenti, ricevute, foto eccetera, «... questa
l’ho scattata di nascosto da
Lily. Se sapesse che la sto dando a te mi ucciderebbe in questo preciso
istante, ma prima... quando ancora non aveva incontrato Johnson e... e
pregava
per te... beh, magari a quel tempo, ne sarebbe stata felice»
conclude
porgendomi una foto tra le medie dimensioni.
La
guardo e... in un attimo sento la nostalgia assalire il mio cuore.
Nostalgia
di quando io stesso potevo assistere allo spettacolo ritratto in quella
foto
dal vivo: lei... che dormiva.
Esatto!
In
questa foto non c’è lei che fa qualcosa di
bizzarro o che ride per qualcosa che
con me non ha mai fatto, rendendola stranamente più bella...
in questa foto c’è
lei che dorme.
Tranquilla
come un angelo.
Il
suo petto si alza e si abbassa regolarmente, le lenzuola attorcigliate
intorno
alle sue gambe, al suo busto e alle sue braccia rendono ancora
più bianca la
sua carnagione candida contrastata dal fuoco dei suoi capelli sparsi
sul
cuscino.
Le
mani abbandonate ai lati della testa e questa leggermente girata verso
sinistra.
Gli
occhi sigillati da Morfeo e un’espressione serena in volto.
Un
complesso che resterei ad ammirare per ore.
Ma,
improvvisamente, mi ricordo di Frank e degli altri Malandrini che
ancora
aspettano una mia reazione.
Alzo
fulmineo la testa dalla foto.
Sento
di avere gli occhi un po’ lucidi, ma non importa.
Riesco
a biascicare un “grazie” evitando di far sentire la
mia voce incrinata, prima
di accorgermi di Frank che annuisce in risposta e ci saluta con un
ultimo cenno
della mano dileguandosi nel caos che ha appena invaso la cittadina.
«Secondo
me, è stata la cosa migliore!» sento Sirius
commentare il tutto.
Tutti
i Malandrini si voltano verso di lui fissandolo interdetti.
«Intendo
l’imbroglio a McCullen... gli auguri di buon anno
e...» prolunga la seconda
pausa soffermandosi su di me, «... e le congratulazioni per
il matrimonio di
Lily».
Remus
sbuffa, «E va bene, Felpato! Ma te l’avevo
già data vinta quando ti avevo detto
che una boccata d’aria ci voleva proprio... insomma, vuoi che
ti costruisca un
trono e ti baci i piedi ogni minuto solo per aver avuto
l’idea di uscire una
volta tanto?».
...
«SIRIUS!!!
Ci devi anche pensare?!».
...
Mi
sento davvero stanco.
Siamo
rientrati a casa di Sirius trascinandoci.
Per
quanto non abbiamo combinato niente di ché, ci sentiamo
distrutti.
Quel
colloquio con Frank e la tensione che né ha causato hanno
fatto si che una sola
notte equivalesse a un giorno intero di duro allenamento fisico.
Senza
contare che, sulla strada del ritorno, ci siamo dovuti snodare in
qualsiasi
modo per essere invisibili agli Auror con conseguente strigliata da
parte di
Remus (ovviamente, un volta raggiunto un posto sicuro da occhi ed
orecchie
indiscrete) per aver dimenticato il Mantello
dell’Invisibilità a casa.
Il
tutto coronato da uno stupido scherzo di Sirius ai danni, ovviamente,
di
Lunastorta.
Niente
di eccezionale, in effetti.
Doveva
solo sfogare la sua frustrazione per essergli stato impedito fare il
bagno in
una mini piscina di plastica riempita solamente di Whisky Incendiario.
Un’idea
che aveva fatto brillare tanto la sua lampadina quanto i suoi occhi di
gioia.
Figurarsi,
però, se un uomo ligio al dovere e diligente verso le regole
imposte come Remus
John Lupin, gli avrebbe permesso una cosa del genere.
Beh...
insomma, alla fine si è trasformato in Felpato non appena
aveva messo piede in
casa e sotto gli occhi sbalorditi ed interdetti di noi tre è
corso come un
uragano su per le scale.
Noi
ce ne siamo andati tranquillamente in cucina sperando di trovare
qualcosa di
commestibile da mettere sotto i denti prima di andare a coricarci.
Poi,
abbiamo sentito un fracasso assurdo: porte che sbattevano, vetri che si
spaccavano, stoffe che si strappavano... di tutto di più.
Siamo
corsi su lasciando che il fracasso ci guidasse, guarda caso, proprio di
fronte
la porta della camera di Remus il quale, appena aveva intuito la
situazione, è
prima sbiancato poi è diventato rosso ribollendo dentro di
rabbia.
Siamo
entrati con le bacchette in mano.
In
quel momento Sirius stava sfracellando un cuscino per terra (sempre
trasformato
in Felpato) e aveva riempito l’intera stanza di piume sia per
aria sia per
terra.
Naturalmente,
Remus è subito esploso notando il disastro che regnava nella
sua camera sempre
linda e in ordine.
Continuava
ad urlare dietro a Felpato di smetterla, ma non agiva.
Alla
fine, quando ho cominciato a sentire un leggero mal di testa prendermi
la
capoccia, ho deciso di intervenire.
Con
un incantesimo ho fatto tornare Sirius alle sue sembianze umane, ma lo
stesso
non mollava il cuscino con la bocca.
Sempre
in posizione canina, continuava a scuoterlo a destra e a sinistra
volendo
squarciarlo fino all’ultimo pezzettino di stoffa.
Così,
mano alla bacchetta, l’ho legato.
E
vi pare che l’abbia mollato?
No...
certo che no!
Ci
siamo voluti io e Peter: lui che teneva un Sirius legato come un
salame, mentre
io cercavo di tirargli via il cuscino dalla bocca.
Peccato
che dietro di me ci fosse stato Remus che continuava a sbraitare contro
Felpato
e che, ad un certo punto, mi sono sentito sbiancare di fronte al ghigno
malefico che si era improvvisamente dipinto sul viso di mio fratello.
Non
ho, però, fatto in tempo a pensare ad una qualsiasi reazione
che potesse
salvare Lunastorta dall’improvvisa idea balenata in mente al
canide in quanto,
prima che potessi smettere di tirare, Felpato mollò la presa
lasciando il
cuscino che, spinto dalla mia forza, finì, guarda caso,
dietro di me.
Indovinate
dove?
Esatto.
Ho
beccato in pieno Lunastorta che, in un secondo, è crollato a
terra subito
seguito dai profondi latrati di Sirius.
Ora
siamo in salotto.
Peter
è seduto al fianco di Remus, steso sul divano ancora privo
di sensi, e gli
sventola un pezzo di cartone per fargli un po’
d’aria, mentre io tengo a bada
Sirius che, ogni cinque secondi, sbraita ogni tipo di imprecazione su
di me e
la mia futura progenie perché ancora lo tengo legato come un
salsicciotto.
Non
ne posso più di sentirlo!
Perché
non solo spara cavolate una dietro l’altra, ma ha anche il
tono della voce
abbastanza alto (e vi ricordo che a me era già venuto un
leggero mal di testa
che, ora, di leggero ha davvero poco).
Senza
contare che ce l’ho proprio di fianco perciò tutte
le sue imprecazioni urlate
al massimo volume me le ritrovo a due centimetri
dall’orecchio.
Ma
adesso basta!
Mi
alzo fulmineo facendolo tacere per il mio improvviso gesto.
Mi
dirigo in cucina e, aprendo il frito (o come caspita si chiama quel
dannato
arnese che rinfresca il cibo), afferro la prima cosa abbastanza grande
che
attiri la mia attenzione: un salamino dal diametro di sette... dieci,
meglio...
centimetri.
Torno
in salotto stringendo convulsamente quel povero salamino.
Una
volta raggiunto di nuovo il mio adoratissimo
fratello con una delicatezza che farebbe invidia ad un ippopotamo in
tutù, gli
conficco il salamino in bocca rendendolo muto... almeno per quanto
basta per
farci calmare tutti quanti.
Maledetto
canide!
E
pensare che volevo andare a dormire tranquillamente perché,
per domani, i piani
sono cambiati e abbiamo deciso di andare a fare un pranzo particolare
(ovviamente solo noi Malandrini) in un posto diverso da quello che
avevamo
pianificato prima di incontrare Frank: casa mia.
Una
ficata, no?
Anche
se, dopo quello che ha combinato Felpato, ho i miei dubbi che ci
andremo.
«Mmmh...»
mormora Remus portandosi una mano sulla fronte tenendo ancora gli occhi
chiusi.
Peter
smette all’istante di fargli aria e prontamente si allontana
da Lunastorta che,
appena capirà le posizioni di ognuno di noi e soprattutto
quella di Sirius, gli
salterà alla gola in un istante.
«Fuo’fuoffo,
Fell’a’’o’’e’’a’o!»
farfuglia Felpato cercando di parlare con il salamino in
bocca... credo che tradotto significhi “Buongiorno,
Bell’addormentato!”.
Sospiro.
È
proprio vero che alla demenza non c’è mai fine.
Lily
me lo ricordava sempre quando ancora eravamo ad Hogwarts...
chissà perché...
Lunastorta
continua a massaggiarsi la testa, mettendosi seduto ed abbassando lo
sguardo.
Poi,
smette di muovere le dite intorno alle tempie ed apre di scatto gli
occhi
alzandoli verso me e Sirius.
«VOI!!!»
tuona con tutto il fiato che ha in corpo.
Io
sbianco.
Cosa
c’entro io se è stata tutta colpa di Sirius?
Apro
la bocca per ribattere all’accusa monosillabica di Remus
nello stesso istante
in cui, anche lui, prende fiato per parlare, ma, come da copione,
veniamo
interrotti da... da quel crack.
McCullen
entra in salotto dandosi una veloce occhiata intorno per assicurarsi,
quasi,
che tutti e quattro i Malandrini siano lì, vicino a lui (per
quanto, ora, la sua
sola vicinanza mi dia il voltastomaco).
«Finalmente
siete tornati!» commenta seccato prima che il suo sguardo
cadesse su Sirius
fissandolo come se fosse un marziano.
Mio
fratello, per quanto impossibilitato da quel salamino profondamente
conficcato
nel suo cannone spara cavolate, come l’ha ribattezzato
Lunastorta, tenta di sorridere
con il solo risultato di allargare gli angoli della bocca.
Io
ghigno di fronte quell’espressione provocando la non
trascurabile irritazione
di mio fratello che comincia a fissarmi con odio e si dimena tentando
di
liberarsi dalle corde che lo legano per spaccarmi il naso.
Questo,
ovviamente, non fa altro che aumentare il mio divertimento e,
automaticamente,
allargo il mio sorriso sghembo.
Percepisco
uno sconfortatissimo sospiro: «Cos’è
successo, signor McCullen?» sento chiedere
Remus usando un tono strano come per dire “Stia attento a
qualsiasi cosa stia
per dire perché ho ancora un conto in sospeso con due ebeti
e sono anche
parecchio stanco, perciò vorrei finire il lavoro di uccidere
i pingoni e far
sparire i cadaveri per tempo perché voglio andare a
dormire!”.
Lui
sbatte le mani e sorride felice.
«Abbiamo
il nome dell’Hotel!».
...
Quanto...
odio... le... escursioni!
E
sapete perché?
Perché
ci si sveglia presto.
Soprattutto,
dopo aver passato una notte intera a cercare di bloccare un
più che infuriato
Sirius Black che tenta in tutti i modi di sfondare porte e finestre
solamente
per arrivare a me e vendicarsi del mio intervento contro il suo
“innocente”
scherzo, per le corde che gli ho avvolto al corpo e per il salamino che
gli ho
conficcato nella bocca.
Un
tantino drammatica come situazione, in effetti.
Purtroppo,
c’è voluto più del previsto per farlo
calmare con il risultato che i miei occhi
stanchi si sono ufficialmente chiusi verso le quattro e mezza, cinque
del
mattino con conseguente sveglia alle sette e mezza in punto.
Quando
si dice che al peggio non c’è mai fine,
è proprio vero... maledizione se lo è!
Ora
sono in cucina a fare colazione con Peter e Sirius (il quale mi guarda
ancora
in... cagnesco), mentre Remus
spulcia
per bene tutte le dispense di cibo che abbiamo in casa per portarle da
me per
la nostra escursioncina, lasciandoci sul tavolo solo un misero litro di
latte e
la solita scatola dei cereali.
Questo
mese danno in regalo una Ricordella giocattolo fatta di stoffa e grande
quando
il mio pugno chiuso.
A
momenti occupa più spazio lei nella scatola che
l’insieme di cereali.
La
sto ammirando stringendo ed allentando la presa modificando la sua
forma,
completamente perso nei miei pensieri.
Come
sono felice...
Questo
è davvero il periodo più bello della mia vita:
perdo la mia fidanzata, scopro
che sto per diventare un non-padre, litigo con il capo, mi metto contro
mio
fratello che è capacissimo di attentare alla mia vita in
qualsiasi momento
della giornata, non dormo la notte, vengo svegliato all’alba,
devo tornare
nella mia vecchia casa deserta piena zeppa di ricordi che fanno
più che male e
devo aspettare ben due mesi per poter spaccare la faccia prima a
Johnson poi
per avere risposte da Frank e poter spaccare la faccia anche a
McCullen...
Che
può esserci di peggio?
Ah...
si, dimenticavo il matrimonio della donna della mia vita con un
perfetto
bastardo cornuto che uccide tutte le persone simili a lei.
Le
persone comuni farebbero a pugni per avere una vita come la mia, no?
Lo
farebbe chiunque...
«Bene!»
annuncia un sorridente Remus Lupin, «Io sono pronto
e...» si blocca una volta
resosi conto che stiamo ancora finendo di mangiare, «...
ancora qui siete? Vi
volete muovere? Vi ricordo che McCullen non ci ha concesso tutta la
giornata»
ci richiama affrettandoci di finire la colazione.
Io
infilo la Ricordella giocattolo in tasca e scendo dalla sedia
dirigendomi su
per le scale, fino in camera mia.
Uff...
che Pluffe!
Santa
Circe!
...
Sono
sempre stato abituato ad assistere a scene e paesaggi di desolazione ed
abbandono con i duri tempi che corrono in questi anni, ma non mi sarei
mai
aspettato che proprio nella mia casa avrei assistito a tale spettacolo.
Quando
siamo arrivati, il giardinetto, che, qualche giorno prima, mi ero
immaginato
pieno di gnomi e fatine che si rincorrevano felici mentre io portavo in
braccio
Lily sulla soglia di casa, non è più un
giardinetto: erba cresciuta, mai
tagliata in due mesi continui.
Non
pensavo che potesse crescere così in fretta.
Poi,
siamo entrati e, beh, li regnava davvero il caos.
Senza
contare che, non appena ho messo piede nell’ingresso dove
Lily mi ha
abbracciato proprio per l’ultima volta prima che la
lasciassi, ho realmente
desiderato prendere un coltello ed uccidermi.
Remus
va avanti con la borsa dei viveri portati da casa di Sirius,
raggiungendo la
porta della cucina, subito seguito da Codaliscia.
Io
non mi muovo e sento che anche Sirius stenta a farlo... non
perché mortificato
e quasi preda della colpa di aver rovinato tutto, ma perché
sta aspettando me.
Una
mia reazione... qualsiasi cosa.
«James...»
mi chiama quasi esortando la mia mente a tornare nel mio corpo.
Annuisco
e avanzo anche io nella piccola hall avvicinandomi alla porta della
cucina,
istantaneamente imitato da mio fratello.
Dentro
la cucina è anche peggio della hall.
La
tavola è apparecchiata per due, ma è
completamente rovinata: macchiata del
rosso del vino che si è versato sopra e della cera caduta
dalle due candele
messe al centro e lasciate accese fino a che non si consumassero tutte.
A
terra ci sono alcuni piatti rotti e parte del cibo che conservavano,
mangiucchiato qui e là dalle formiche.
Sul
lavello ci sono solamente piatti sporchi incrostati del mangiare
consumato e
sul fornello una pentola piena di acqua.
Lunastorta
si avvicina evitando tutti i ciocchi dei piatti rotti e, una volta
raggiunta la
pentola, immerge un dito nell’acqua.
«È
salata» constata dopo averla assaggiata.
Probabilmente,
Lily doveva solo buttare la pasta quando io ero tornato a casa... per
lasciarla,
e, sicuramente, tutto questo disastro deve averlo combinato lei quando
io me ne
sono completamente andato dalla sua vita.
«Ehi...
che ne dite di mettere a posto questo casino?» prorompe
improvvisamente Sirius
cercando di utilizzare un tono allegro e spensierato tanto per spezzare
il
pressante silenzio che era calato tra di noi.
Annuisco
alla sua proposta, ma non sono più io.
Ecco
che il James Potter che, qualche minuto prima era contento di poter
tornare a
casa, si è fatto sopraffare dalla versione depressa.
Anche
Remus e Peter annuisco ed immediatamente loro tre cominciano ad
armeggiare in
cucina.
Io
li fisso per qualche secondo, poi mi volto lentamente verso
l’uscita della
cucina ed esco trovandomi di nuovo nella hall dove di fronte a me
c’è l’entrata
del salotto e, alla mia sinistra, le scale che portano al primo piano.
Prima
mi dirigo in salotto: qui sembra tutto normale.
Non
è successo nessun disastro.
Esco
immediatamente e devio il mio percorso su per le scale, salendo.
Arrivo
su e, la prima stanza che mi si para davanti è quella da
letto...
La
porta, che noi, ordinariamente, chiudevamo sempre perché
casa nostra era un via
vai di ospiti continui e Lily era molto riservata su queste cose,
è aperta
lasciandomi intravedere dentro.
Le
finestre lasciano entrare la luce che, egoista, mi sbatte in faccia la
cruda
realtà.
Questa,
sicuramente, è la stanza ridotta peggio
dell’intera casa.
Il
letto è ancora sfatto, forse lei avendo avuto
così fretta di andare da Alice
quella mattina si è dimenticata di farlo o avrà
pensato di farlo più tardi.
Ma
non è solo questo.
L’armadio
è seriamente danneggiato, addirittura un’anta
è attaccata per un solo stipite.
Al’interno
i suoi vestiti sono spariti per metà... deve essere tornata
qui solamente per
prendere la roba essenziale per vivere da Frank ed Alice.
I
cassetti sono aperti completamente, mentre altri sono abbandonati per
terra
insieme a tantissimi capi di abbigliamento che variano
dall’intimo ai cappotti
più pesanti.
Poche
cose sue sono sparse per terra, mentre quelle che sono appartenute a
me... beh,
quelle non solo sono la stragrande maggioranza delle cose che occupano
il
pavimento, ma sono anche i vestiti più malridotti
dell’intero guardaroba.
Mi
chino a raccogliere una delle mie numerose camicie... questa
è strappata...
selvaggiamente strappata.
Procedo
fino al letto, evito i ciocchi della lampada del comodino che si
trovano per
terra e mi ci siedo sopra mantenendo ancora stretta questa camicia.
Non
so per quanto tempo sto rimanendo qui.
Mi
sembra passata già un’eternità...
eppure non mi sembra abbastanza.
Poi,
lascio cadere la camicia per terra e mi slancio indietro cadendo
completamente
con il busto sul materasso.
Mi
volto verso sinistra e noto il suo cuscino.
Lo
afferro nella speranza di poter trovare ancora il suo profumo attaccato
addosso
e... si, rimango completamente soddisfatto.
Eccola...
è lei... è il suo odore.
Quel
fantastico profumo di lei che mi fa impazzire.
Lo
annuso a fondo e poi me lo stringo forte contro immaginando che fosse
lei per
davvero e che ora stiamo comodamente straiati ed abbracciati
l’un l’altra sul
nostro materasso nella nostra stupenda casa.
Già...
lo so... sono proprio innamorato...
...
«James...
James... ehi, fratello, ti devi svegliare... è pronto di
sotto» sento la voce
di Sirius interrompersi ogni tanto per scuotermi via il sonno che mi
aveva
improvvisamente colto.
Apro
gli occhi vedendo ogni immagine che mi si para davanti con una
nitidezza
perfetta che mi lascia stupito per un po’ prima di accorgermi
che ho ancora gli
occhiali addosso.
«C
– cosa?» biascico completamente rintontito.
«Ci
stanno aspettando Remus e Peter per mangiare» mi risponde con
un tono gentile
che non gli si addice proprio.
Forse
non vuole forzare un po’ troppo la mano con me dato che mi
ritrovo in un luogo
che per me non fa altro che uccidere la mia anima già
abbastanza distrutta.
«Ah...
ok» annuisco staccandomi di malavoglia da quel cuscino ed
alzandomi, seguendo
Felpato fuori dalla stanza, giù per le scale e dentro la
cucina.
Non
fa, stranamente, nemmeno una domanda sul perché ero
così avvinghiato ad uno
stupido cuscino.
Probabilmente
avrò già intuito il motivo, o forse ne
è semplicemente abituato dato che a casa
sua dormo, praticamente, tutte le sere avvinghiato al mio cuscino
farfugliando
chissà che cosa.
Arriviamo
in cucina e, immediatamente, un buonissimo odore m’invade
l’intero setto
nasale.
La
cucina è tornata linda come la conoscevo io e al tavolo sono
comodamente seduti
Remus e Peter che già cominciano a servirsi le loro porzioni.
Io
e Felpato ci accomodiamo tranquilli e subito veniamo assaliti da vari
prelibatezze che si presentano davanti alle nostre pericolosissime
bocche
fameliche.
Cominciamo
a servirci e, in men che non si dica, stiamo già parlando
del più e del meno
quasi totalmente dimentichi dei nostri continui guai e della nostra
sofferenza.
Un
pranzo tanto prelibato quanto povero di eccessive porzioni.
In
poche parole, si, finisce tutto in un batter d’occhio con tre
mangioni come me,
Sirius e Peter.
Subito
dopo pranzo, tutti i Malandrini si alzano e cominciano a sparecchiare
insieme
per poter finire prima.
Remus
lava i piatti con la magia, Peter e Sirius sparecchiano e io do una
veloce
spazzata con la scopa.
Una
volta concluso il lavoro ce ne andiamo tranquilli in salotto
borbottando
qualche incantesimo che metta a posto sia la piccola hall sia qualche
oggetto
devastato che non avevo notato nella sala.
Ci
sbattiamo sul divano stanchi morti rimanendo in un religioso silenzio.
Credo
che un bel pisolino ce lo meritiamo davvero... poi, una volta rilassati
e ben
riposati, potremmo anche tornare di sopra a cercare qualsiasi cosa
possa
esserci di aiuto nelle nostre missioni o, magari, a recuperare qualcosa
di mio
che Lily non abbia disintegrato.
Sento
le mie palpebre cominciare a pesare realmente e, osservando anche gli
altri,
pure loro, immagino, iniziano a percepire la stanchezza come me.
Ci
troviamo davvero in un silenzio acutissimo.
Però...
improvvisamente, sento un rumore di chiavi che girano nella toppa.
Come
gli altri Malandrini, scattiamo in piedi bianchi e terrorizzati.
«Quindi
sei davvero sicura di volerlo
fare?»...........................................................
J – Johnson?
No!
Non
può essere lui... qui.
E
se c’è lui... che parlava al femminile... ci deve
essere anche...: «Certo che
sono sicura. Tu non ti preoccupare. Infondo non è niente di
ché» la sento
parlare.
È
lei!
Qui!
Sono...
sono...
«Merda»
sussurra Felpato tirando fuori il Mantello
dell’Invisibilità che Remus si è
diligentemente ricordato di portare con sé e facendolo
cadere sopra le nostre
teste.
Ma
siamo troppo grandi perché il Mantello riesca a coprirci
completamente, così
sgattaioliamo dietro il divano sperando di essere davvero invisibili e
pregando
Merlino che loro non entrino in salotto.
Cazzo!
Siamo
sprofondati nella merda più totale!
Lo so! Lo
so! Non dite niente di questo... avevo detto che,
probabilmente, il prossimo capitolo (cioè questo) non finiva
molto in suspense
e, invece...
Sono
incurabile! Me ne rendo conto... e vi chiedo scusa per
questo perché, si, non avrete il continuo fino al 25
Settembre.
Non so se
ve ne ho già spiegato il motivo, ma lo ripeto lo
stesso:
Il
18 Settembre ospiterò la mia corrispondente tedesca qui a
casa mia, che dovrà
restare con me fino al 25 Settembre e non avrò tempo
materiale proprio per
mettermi al computer e scrivere.
Forse per
scrivere un
piccolo pezzo di capitolo, ma non adatto per poi aggiornare.
Perciò,
scusate! Impiccatemi, se volete, ma non credo vi
convenga, visto che dopo non potrete più sapere come
andrà a finire... quindi,
anche se controvoglia, mi dovrete per forza tenere viva con voi!
Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...
Cmq, oltre
a questa orribile notizia, ce n’è anche una bella!
Credo di essere arrivata ad un punto della storia in cui riesco ad
immaginare
l’intero seguito senza interruzioni... in poche parole: Ho
l’ispirazione dalla mia parte!!! J (sperando
che non mi
abbandoni dopo questa settimana xD).
Bando alle
ciance!!! Purtroppo, non ho tempo per ringraziarvi
una ad una, oggi perché devo aiutare a sistemare la camera
per la tedesca e
mille altri servizi da fare per lei.
Perciò,
il Grazie più
grande di tutti, ovviamente, va ai miei Angeli che
commentano sempre (anche se, questa volta, siete di nuovo diminuiti L).
(Per questo capitolo mi aspetto una marea di recensioni ^^):
- Pazzerella_dispettosa (Non ti preoccupare, capita a
tutti di non vedere bene un avviso ^^. Spero di non averti delusa
nonostante il finale così in suspense)
- Cicci92 (Mi dispiace, tesoro, ma il
prossimo capitolo lo avrete dopo il 25 L. Scusa. Cmq, la tua recensione mi
è piaciuta troppissimo ^^)
- Jaily (Pazzoide mia adoratissima e
bellissima... la tua pazzia peggiora di giorno in giorno xD. Come
sempre recensione troppo divertente. Scusa se non ti rispondo per bene,
ma non ho tempo. Scusami anche per la fine del capitolo L)
- DanyCullen (Sisi! Ti prego fallo!
Perché dopo il tuo appuntamento con lui, ci voglio andare
anche io xD)
- pRiNcEss
LiLIUzzA (Non ti dico niente se non: VEDI
DI FINIRE IL CAPITOLO PRIMA DEL 18 CHE POI NON POSSO PIÙ
VENIRE QUI SU EFP A CONTROLLARE TUTTI I GIORNI SE HAI AGGIORNATO O
NO!!! Bene... dopo questa sfuriata xD, te lo dico con le suppliche. *me
che si inginocchia con le lacrime agli occhiuzzi*, Amore Mio, ti
prego... ti supplico... aggiorna entro il 18! Non posso aspettare fino
a dopo il 25 per venire a leggere il seguito della tua...
pleaseeeeeeeeeeeeeeee T.T)
Il secondo
Grazie
più grande, va a chi mantiene la storia nei preferiti e chi
la
sta seguendo ^^. Scusate, ragazze, non vi elenco perché,
davvero, non ho più
tempo. Scusatemi tanto.
Il terzo Grazie
più grande va a chi semplicemente legge la mia fan fiction
^^.
Grazie
mille a tutti
Alla
prossima, che sarà dopo il 25.
Bey
Lovegio92 J
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Capitolo 22 *** Capitolo XXI - We're a Miracle ***
(QMNSHDF) Capitolo XXI - We're a Miracle
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Ventunesimo – We’re a
Miracle
«Ma
scusa... cosa te ne frega? Avevi detto che non ne volevi più
sapere di Potter» lo
sento parlare quasi insistente...
come se volesse farle lasciar perdere qualche cosa che lei intende fare
per
forza.
Ma
allo stesso tempo percepisco il cuore cominciare a battere
più forte.
Possibile
che il mio nome sia ancora utile per far sì che nasca un bel
triangolo amoroso
tra noi?
Chissà
come mai il mio sorriso sghembo comincia a salirmi sul volto senza che
io me ne
renda conto.
Un
gesto, ormai completamente automatico.
Restiamo
in silenzio in attesa di una risposta che non arriva da parte della mia
piccola
Bibi.
Invece,
l’unica cosa che riesco a percepire sono dei passi... lenti e
leggeri.
Alzando
la testa verso l’entrata del salotto la vedo.
È
rimasta completamente ammutolita.
Esattamente
come me quando sono entrato in casa nostra.
«Piccola...»
la chiama con dolcezza.
Io
reprimo una smorfia di disgusto.
Piccola...
Com’è
scontato e privo di fantasia quest’uomo!
Senza
contare che mi fa montare la rabbia dentro il solo sentire quel tono
rivolto a
lei da un altro uomo.
Maledetto!
Stringo
i pugni incapace di contenere solamente dentro il mio fastidio.
Di
fianco a me, proprio appiccicato, sento Remus irrigidirsi avendo
compreso
perfettamente il mio stato d’animo, mentre
sull’altra mano, improvvisamente, si
posa quella di Sirius cercando di farmi calmare.
Anche
lui stringe forte.
Vuole
sicuramente che io la smetta di comprimere i pugni.
Vedo
Johnson apparire dalla porta del salotto e avvicinarsi a Lily.
Caspita!
Non
ero mai stato così vicino al cornuto coglione... e ora posso
dire con certezza
che non capisco davvero cosa ci trovi la mia piccola Bibi in lui.
È
uno sgorbio sovraumano!
Lui
si avvicina a lei e arriva ad abbracciarla da dietro, nello stesso
tempo che
comincio a muovermi verso di loro.
Non
ci posso fare niente.
È
una condizione automatica: tu (uomo) avvicinati o tocca la mia donna e
io ti spacco
la faccia!
Altrettanto
automaticamente, però, sei paia di braccia mi avvolgono il
corpo e le braccia,
mentre una mano si posa sopra la mia bocca e, in un batter
d’occhio, i miei
Malandrini mi spostano via.
Nella
stanza adiacente al salotto: la sala da pranzo!
Tento
in tutti i modi di liberarmi, ma qualsiasi movimento io faccia, loro
cercano
sempre di essere più forti di me e riescono a frenarmi e a
farmi tacere.
«Dai,
ora vai...» la sento parlare.
Rimaniamo
in silenzio ed immobili in attesa.
«Quindi
sei proprio sicura di volerlo fare da sola?».
«Si...
convintissima! Ci vediamo sta sera a cena, ok?».
«Ok!
Già sento la tua mancanza, Piccola».
Bleack!
Vomitevolmente
smielato!
«Non
dovrò stare via molto. Ci vediamo sta sera, dai»
lo esorta ancora lei.
Lo
sento sospirare pesantemente.
«D’accordo!
Stai attenta» la ammonisce mentre sento la porta aprirsi.
«Tranquillo».
«A
sta sera, allora».
«Ciao»
e la porta si chiude.
Noto
con piacere che, nonostante le numerose occasioni, lei non ha accennato
a
chiamarlo con nessun nomignolo strano.
Forse
tutto questo legame che ci vuole far credere nemmeno esiste.
Continuiamo
a rimanere fermi ed immobili finché non la sentiamo
armeggiare con qualunque
cosa faccia abbastanza rumore da coprire le nostre voci.
Subito
ci togliamo il Mantello di dosso e cerchiamo una seconda via di fuga.
Dannazione
a casa mia!
Ma
non potevo farci costruire anche una seconda entrata?
Anche
se, sinceramente, ora che è rimasta da sola in casa mi viene
voglia di andare
di la e di spiare qualsiasi cosa lei stia facendo.
Senza
togliermi il Mantello.
Niente
di niente.
Il
solo spiarla mi basterebbe, anche se decidesse di bruciare tutte le mie
cose
rimaste abbandonate qui ferendomi a morte.
Voglio
vedere ancora una volta quel pancino che continua a crescere ogni
giorno di
più.
Voglio
vedere lei che ogni tanto se lo accarezza con fare protettivo e
materno, quasi
questo compito le fosse sempre appartenuto.
Voglio
vedere la mia famiglia.
«Dov’è?
Dov’è andata?» domanda Remus in un
sussurro.
«Credo
sia in cucina» gli risponde immediatamente Sirius.
Di
nuovo il silenzio prodotto da Lily ci fa ammutolire
all’istante per paura che
senta le nostre voci.
Ma
persino i suoi passi si sono fermati, qualsiasi cosa stava facendo in
cucina, e
questo non può far altro che farci congelare il sangue nelle
vene.
Se
lei ci scoprisse... cosa succederebbe?
Come
reagirei se lei inchiodasse il suo smeraldino sguardo shoccato su di me?
Come
dovrei comportarmi dopo che ci avrebbe scovati?
Merda...
Improvvisamente,
i passi riprendono a procedere tranquillamente.
Sta
salendo le scale.
Bene.
Pericolo
scampato... per ora!
«Santissima
Circe!» esclama Felpato soffiando via l’aria
trattenuta fino ad ora, «Credevo
ci avesse scoperti» continua poggiandosi un mano sul cuore.
L’unico
in grado di esplicitare le proprio paura in quel momento, dato che sia
Remus
sia Peter la manifestano sbiancando in contemporanea.
Io,
invece, rimango impassibile.
Voglio
vederla, maledizione!
Giuro
che non le farò niente.
Ma
voglio assolutamente vederla.
«Remus...»
lo chiamo finalmente deciso ad agire, «... passami il
Mantello» continuo quando
sono sicuro di avere il suo sguardo incollato su di me.
Lui
strabuzza gli occhi.
«Che
vuoi farle, James?» mi domanda preoccupato Codaliscia.
«Assolutamente
niente. Voglio...» mi blocco imbarazzato per un secondo,
«... voglio solo vederla
meglio!» riprendo più deciso di prima.
«Vederla
meglio?» Lunastorta sembra al quanto stranito da questo mio
nuovo capriccio.
Io
annuisco, «Si! Voglio vederla meglio» preciso e,
senza aspettare alcuna
risposta mi infilo il Mantello.
«James...
ma scusa, noi che facciamo?» mi domanda intanto Sirius.
«Aspettate
qui. Vi vengo a prendere tra un po’»
«Mi
stai dicendo che dobbiamo aspettare che tu ti sveglia da solo dal tuo
stato
catatonico nel quale cadi ogni volta che vedi Lily? In questa
posizione?»
chiede ancora più frustrato dal mio ordine.
Io
lo fisso attentamente assottigliando uno sguardo alquanto studioso.
Poi
ghigno, «Se vuoi puoi sempre sdraiarti» e prima che
riuscisse a prendermi di
nuovo, sgattaiolo via dal braccia di Felpato che di nuovo si era
allungato per
afferrarmi.
Esco
dalla sala da pranzo coprendomi anche la testa che era rimasta fuori
per farmi
vedere dai miei amici, e ritorno in salotto.
Ovviamente
anche da solo, devo per forza abbassarmi un po’ per coprire
anche i miei piedi.
Sono
diventato troppo alto negli anni che Hogwarts mi ha visto crescere
perché il
Mantello riesca a coprirmi del tutto.
Arrivo
di nuovo davanti all’entrata del salotto e, di fronte a me la
hall è ancora
abbastanza in disordine.
Di
nuovo sento il rumore dei passi di Lily scendere velocemente le scale
raggiungendomi all’entrata dell’intera abitazione.
Credo
sia andata su per dare semplicemente un’occhiata veloce.
Si
affaccia un secondo in salotto facendomi sobbalzare dallo spavento.
Se
ha intenzione di vedere l’intera casa, Sirius, Peter e Remus
sono spacciati.
Non
avrei tempo di superare in silenzio la mia piccola Bibi, di raggiungere
i miei
Malandrini e di buttarli tutti sotto il Mantello.
Ma,
per mia fortuna, si ferma solo sulla soglia del salotto, mentre io le
sono di
lato e la fisso ammirato.
Non
mi stancherò mai di ammettere che lei è davvero
bellissima!
Soprattutto
in questo periodo.
Per
quanto siano passati solo due giorni dal nostro ultimo incontro, riesco
a
notare meglio la pancia.
Ovviamente
non è tutta questa grandezza, ma è in risalto
rispetto alla sua forma
longilinea e le conferisce un profondissimo aspetto di tenerezza
assoluta,
nonostante l’espressione che regna sul suo viso.
Porta
i capelli legati in una mezza coda dolce che le scende lungo
metà schiena e si
confonde con il resto della chioma rossa lasciata libera, rendendo la
sua
faccia quasi più snella e gentile.
Ma
questo non maschera lo stesso il nervosismo mischiato ad una strana
nota di
confusione che riesco a leggere nella sua espressione.
Non
capisco però tutto questo stato di sorpresa che
l’ha colta così all’improvviso.
Poi,
si volta di nuovo verso l’ingresso della casa ed alzando la
bacchetta mormora
un semplice incantesimo che in un batter d’occhio rimette in
ordine il piccolo
disordine che regnava qui.
Con
ancora la bacchetta alzata verso il nulla, rimane immobile a fissare
proprio
quello.
Il
niente.
Quello
che sia io sia lei abbiamo lasciato quando abbiamo abbandonato questa
casa.
Io
le sono vicino cercando di non respirare pesantemente per non farmi
sentire,
mentre continuo ad ammirarla in segreto.
Adesso
riesco a leggere chiaramente tristezza sul suo viso.
Una
tristezza che lotta per essere presente su quelle fattezze del viso
d’angelo...
perché so che lei non lo vuole ammettere quanto in effetti
la vita di questa
casa le manca.
Io
mi avvicino ancora di più.
Vorrei
davvero tanto baciare quella pelle.
Vorrei
davvero tanto assaporare di nuovo quel gusto che solo lei sapeva
darmi...
quelle emozioni che ho perso quel giorno che le dissi addio e che
nessun’altra
donna mai mi ridarà di nuovo.
Questa
volta sono realmente convinto che, per quanto queste funi invisibili
che mi
tengono fermo proveranno a bloccarmi di nuovo, non riuscirò
a starle ancora
lontano.
Soprattutto
dopo che ho assistito a questa sua espressione di completa
impassibilità di
fronte a quel luogo nel quale, lo stesso giorno, le dissi sia che
l’amavo più
della mia stessa vita sia che la lasciavo senza alcuna spiegazione
plausibile.
Trattengo
un sospiro proveniente dal cuore dato che le sono veramente a neanche
mezzo
metro di distanza e, sicuramente, qualsiasi movimento brusco o minimo
respiro
più forte degli altri, sarebbe in grado di smascherarmi.
Poi,
lei si allontana, per mia grande fortuna, e si avvicina
all’entrata della
cucina.
Rimane
di nuovo immobile li per qualche secondo, indecisa se entrare veramente
o no.
Alla
fine varca anche quella soglia.
La
seguo.
Quando
entro, però, mi rendo conto di un miserissimo particolare
che sarebbe in grado
di smascherarci in un secondo lasciandomi giusto il tempo di sbiancare
in un
istante.
La
cucina... l’abbiamo lasciata in perfetto ordine.
Un
dettaglio che risalta parecchio in una casa dove in tutte le altre
stanze si
sente chiaramente il peso dell’abbandono.
Mentre
qui... qui si possono notare facilmente i segni recenti di chi ha
appena usato
i fornelli e quant’altro.
Ma,
per mia grandissima sorpresa, lei non ne sembra affatto stupita.
Forse
né è già rimasta meravigliata quando
è entrata la prima volta nel contempo che
noi ci nascondevamo nella sala da pranzo.
Ancora
una volta riprende a camminare dopo essersi bloccata nuovamente di
fronte al
tavolo.
Raggiunge
il lavandino e lì fa un lungo e pesante sospiro.
Quello
è stato l’ultimo posto della nostra casa dove ci
siamo coccolati per bene prima
di dare inizio alle “danze notturne”... le ultime
prima di quella mattina
infernale.
Ti odio, McCullen!
Mi hai sentito?!
Ti odio con tutto me stesso!
Che il diavolo in persona ti possa
maledire per l’eternità!
Tu e tutta la tua futura progenie!
Lo
maledico alzando istintivamente il viso verso il cielo prima che un
altro
rumore mi destasse di nuovo dai miei pensieri contro la persona
più odiosa
vissuta in tutta la storia dell’umanità.
Lily
ha preso ad armeggiare ovunque riuscisse a trovare oggetti usati
solamente in
cucina.
Afferra
di nuovo la bacchetta e, dopo essersi voltata di nuovo verso il tavolo
dove mi
ero avvicinato io, mormora un incantesimo che fa apparire
un’enorme scatolone
di cartone color marroncino.
Prende
i primi oggetti che il suo occhio vigile aveva adocchiato e li sistema
alla
bell’e meglio nella scatola.
In
pratica, da quello che riesco a capire da questo atteggiamento, sta
perquisendo
l’intera cucina (e scommetto che dopo continuerà
con l’intera casa) per
prendersi e portarsi via tutti gli oggetti che, immagino, le serviranno
per la
sua nuova e prossima vita coniugale.
Si
sta sbarazzando... di me...
Lily
ma come...?
«Mmmm...ooh» canticchia
interrompendo il
mio pensiero e mandandomi davvero in tilt il cervello.
Quante
volte ho detto che io muoio dietro il suono della sua voce?
Se
no perché pensiate che ad Hogwarts mi disturbavo tanto per
farmi insultare da
lei?
Ma,
presto, devo ricredermi.
Non
è una stupida melodia che sta canticchiando...
«Here we are, safe at last
We can breathe a
sigh
It seems
the storm has passed
Through it all, no
one knew
That all the tears
in heaven
Would bring me
back to you, oh
No one I know,
imagined we would make
it
But it only
matters that we both
believe, ohh».
In
effetti, non le ho mai sentito cantare una canzone del genere.
Deve
essere nuova... eppure le parole... non si addicono proprio alla sua
“nuova”
felicità insieme al supermega coglione brutto come la morte
che si sta
accingendo a sposare.
Esattamente
come quella sera al Ministero.
Non
starà mica pensando a... a me, vero?
«You and me, we're a miracle
Meant to be and
nothing can change it
Mountains move and
oceans part
When they are
standing in our way
You and me, we're
a miracle
Angels stand
watching over us
And heaven shines
upon us everyday, ooh
oh yeah».
Ha
completamente smesso di armeggiare con gli utensili culinari ed ora
sta,
praticamente, danzando mentre si tiene entrambe le mani sul mini
pancione.
Con
gli occhi semichiusi ed uno strano sorriso, volteggia per la cucina
compiendo piccole
e larghe giravolte.
Sembra
così persa nel suo sogno ad occhi aperti.
Ed
ora, è ovviamente scontato che questa canzone ha come
destinatario una sola
persona... non Johnson... non io... ma nostro figlio.
«Everytime, I felt near defeat
You were there for
me, oh
On my side
completely
You give me
strength, oh
You set me free,
oh yeah, yeah
This is because of
you, oh
I'm all that I can
be, oh ohh
When I'm with you,
the world is ours to
reach for
Together there is
nothing we can't do,
oh ooh... ».
Quello
che lei continua ad accarezzare con fare materno mentre volteggia e
sorride.
Chissà
se ha già scelto il nome per il piccolo.
Se
sa già se sarà un maschio od una femminuccia.
Chissà...
«You and me, we're a miracle
Meant to be and
nothing can change it
Mountains move and
oceans part
When they are
standing in our way
You and me, we're
a miracle
Angels stand
watching over us
And heaven shines
upon us everyday, ohh
ooh oh».
Ed
io sono completamente partito di testa beandomi di quella visione che
non credo
avrò indietro mai più.
Mi
sento così felice.
Non
credevo che il solo vederla così serena tenendosi
felicemente il pancione si
rivelasse così soddisfacente per me.
«The chance was so unlikely
That we would ever
be, oh
Two stars upon the
heavens
Destiny brought
you to me, oh ohh...».
Infondo,
quel bambino potrebbe anche significare un peso per lei visto che
è anche un
mio frutto... dopo quello che abbiamo passato e, soprattutto che le ho fatto passare.
«You and me, we're a miracle
Meant to be, oh
ohh, and nothing can
change it
Mountains move and
oceans part
When they are
standing in our way, ohh
You and me, we're
a miracle
Angels stand
watching over us
And heaven shines
upon us everyday, ohh
ooh ohh».
Ma
lei continua imperterrita e per
niente infastidita ad accarezzarsi quel ventre rigonfio con un sorriso
sincero
che a momenti arriva da un orecchio all’altro.
È
felice di questo bambino... e
questo non può che farmi sentire meglio.
Almeno
qualcosa che va bene con
lei in tutto questo oscuro periodo causato dai miei incalcolabili
errori.
«You and me we're a miracle
You and me we're a
miracle
Miracle».
Conclude
l’intero spettacolo con un’ultima giravolta ed una
mezza delicatissima risata,
contornando il tutto con un inchino ad un pubblico invisibile.
Vorrei
applaudirla... vorrei davvero ascoltare il mio cuore...
Ma
mi sento completamente impotente di fronte all’evidenza della
nostra
situazione.
Così
rimango immobile a fissarla mentre si siede su una sedia vicina al
tavolo e osserva
con smisurato amore quel piccolo pancione accarezzandolo con
delicatezza.
Un’infinita
delicatezza...
Anche
io mi accomodo a terra evitando di far sentire alcun rumore.
Non
voglio che niente rovini questo momento... per quanto io non ne faccia
parte attivamente
e sia solo uno spettatore.
Uno
spettatore invisibile e, credo anche, poco gradito se lei sapesse che
sono qui.
Ma
non mi tocca affatto.
Sono
qui e la vedo... li vedo... e mi
basta questo.
Ho
dimenticato persino i miei Malandrini abbandonati nella sala da pranzo,
ma
nemmeno questo mi può far smuovere.
Ora,
il resto del mondo e quello che ne fa parte, è diventato
tutto un problema
secondario.
Adesso
ci sono io... con la mia voglia di poter almeno
vedere la mia famiglia dalla quale sono stato bruscamente strappato.
E,
per ora, mi basta questo.
«Sai
che sei proprio difficile da capire?» domanda ad un certo
punto Lily.
Io
sbianco.
Che
significa che è difficile da capire?
O
si stava riferendo... a me?
No!
Impossibile!
Come
potrebbe aver fatto a capire che io sono qui... per di più
sotto il Mantello
dell’Invisibilità?
La
sento sospirare ed, improvvisamente, la sua espressione cambia.
Non
c’è più alcuna gioia negli occhi verdi
mentre accarezza quella pancia.
Niente
di niente.
«Esattamente
come quel deficiente di tuo padre» aggiunge continuando a
passare la mano con
delicatezza sulla sua pelle dilatata.
Io,
nel contempo che tiro un sospiro di sollievo, rimango un tantino
interdetto.
Ma
solo un tantino, eh...
Insomma,
sul “deficiente” potrei anche chiudere un occhio...
in fondo, me lo merito.
Ma
perché il piccolino sarebbe difficile da capire come me?
...
Mah...
certo che le donne sono proprio difficili da comprendere!
Vorrei
proprio sapere perché io sono difficile da capire.
E
anche perché lo è mio figlio...
Ehi!
Un
momento!
Dove
stai andando, Lily?
Si
è alzata lasciando in sospeso il lavoro in cucina, arrivando
alle scale e
salendo, di nuovo, al piano di sopra.
Senza
farmi attendere troppo, la seguo.
Sono
davvero curioso di sapere dove va.
Forse
ha bisogno del bagno... insomma, è abbastanza risaputo che
le donne incinta
hanno una facilità nel rimettere che è
impressionante.
Soprattutto
nei primi mesi di gravidanza.
Una
volta salita su, entra in camera nostra.
Non
dedica di una sola attenzione il macello che regna qui dentro ed usa la
porta
comunicante al bagno per entrarci.
Io
la aspetto qui... proprio fuori dalla porta... ammirando nuovamente lo
splendido luogo in cui una volta ero felicissimo di entrare insieme a
lei...
ora non credo di esserlo più.
Ma...
si tratta di un secondo.
Sento
la serratura scricchiolare di nuovo e la porta del bagno, quella da
dove è
entrata Lily, scatta in un secondo facendola apparire furente.
Questa è matta! riesco a
pensare prima che lei
puntasse la bacchetta nel vuoto.
Beh...
tanto nel vuoto no.
È
proprio davanti al mio naso.
Merlino!
Non
dirmi che veramente lei ha capito che...
Non
faccio in tempo a muovere un solo arto che dalla punta del bastoncino
di legno
impugnato dalla mia piccola Bibi, esce un getto di aria abbastanza
forte da
spazzarlo via...
Esatto!
Da
spazzare via il...
«Ciao,
James Potter» mi saluta con un ghigno che farebbe gelare il
sangue a Lord
Voldemort in persona, mentre io fisso paralizzato il Mantello
dell’Invisibilità
alle mie spalle... a terra.
Mi
volto lentamente verso di lei e...
«C
– ciao Lily» le sorrido... o, almeno cerco di farlo
in modo affabile.
Lei
assottiglia lo sguardo, ma quel suo sorrisino sghembo che mi fa tremare
le
gambe e palpitare il cuore alla velocità della luce rimane
imperterrito sulla
sua faccia.
Rimaniamo
immobili.
Non
so e non riesco a capire quali possano essere le sue intenzioni.
E,
sinceramente, continuando a scrutare quella sua espressione malvagia
che dice
tutto e, allo stesso tempo, non dice niente, non sono sicuro di volerlo
sapere.
Insomma,
diamine!
Lei
mi tiene ancora la bacchetta a due centimetri dalla faccia e,
conoscendola, non
dovrei avere paura?
Ma
siamo matti?!
«Eh...
eh...» rido stupidamente grattandomi la nuca a disagio,
«... come andiamo?».
Lei
fa sparire in un secondo quel suo sorrisino e stringe ancora di
più, se
possibile, gli occhi a fessura.
Caspita!
È
davvero nervosa, eh?
«Che
diamine ci fai qui?» domanda incurante di ciò che
ho detto prima.
Bene!
Ed
ora che le dico?
Prendo
aria cercando di inventare in tempo una scusa decente, ma lei mi
anticipa di
nuovo: «No! Aspetta! Sinceramente non lo voglio
sapere» dice scuotendo il capo
come se si volesse liberare di strani pensieri,
«Piuttosto...» continua
riprendendo a guardarmi in modo torvo, «... Sei riuscito a
farla franca l’altro
ieri...» procede a parlare ricordandomi il nostro ultimo
incontro, «... questa
volta voglio quei documenti firmati!».
E
no!
Adesso
non ci siamo proprio.
«Te
lo puoi scordare!» le rispondo a tono.
Lei
strabuzza gli occhi indignata.
«Come?!»
alza di un’ottava la voce allungando la bacchetta verso di me.
Io
rido.
Andiamo,
dai!
Vuole
minacciarmi con la bacchetta quando non sarebbe mai in grado di
lanciarmi
contro un incantesimo.
Lei
scopre i denti in un ringhio che fa davvero paura nel contempo che
stringe
convulsamente la bacchetta.
«Che
diamine hai da ridere, Potter?» urla fuori di sé.
Sinceramente,
non so fino a che punto convenga sia per me sia per lei che urli
così...
infondo, di sotto ci sono ancora i Malandrini che, sicuramente, a
questo grido,
seguito poi dal mio fantastico ed unico cognome (che, tra parentesi,
è una
garanzia esclusiva), si saranno mossi per raggiungere quanto meno le
scale.
E
se conosco bene, almeno, Remus John Lupin... io ho già la
testa conficcata
nella punta di una lancia messa in bella vista fuori dal suo balcone,
mentre il
mio corpo viene... no, cremato sarebbe un onore in confronto a quello
che
penserebbe Lunastorta... credo che lo sviscererebbe e, quelle parti con
cui non
può fare niente le brucia, mentre il resto lo usa per scopi
puramente sadici...
Meglio
chiudere qui, no?
«Niente»
le rispondo con ancora la risata in gola.
Lei
muove minacciosa un passo verso di me costringendomi ad arretrare.
«Che.
Cosa. Hai. Da. Ridere. Potter?» domanda nuovamente con un
tono di voce tanto
basso quanto cinico specificando ogni singola parola.
Io
apro il mio ghigno vincente.
«Mi
fai ridere tu» le sussurro puramente masochista... no, no!
Non
ridete!
Ho
usato il termine giusto!
Proprio
perché quando eravamo ad Hogwarts io mi divertivo a farla
arrabbiare, anche se
poi ci rimettevo la mia stessa pelle.
Dite
che questo non è masochismo?
Beh...
per me si... e, se devo proprio essere sincero, questa volta non so
resistere!
Voglio
provocarla.
Vedere
fino a che limite sa arrivare (anche se ad Hogwarts lo rasentavo tutte
le volte
che ci incontravamo).
Se
ha davvero il fegato di attaccarmi... e, ora che ci penso, devo anche
chiederle
quel chiarimento sulla domanda che si è posta prima in
cucina.
«Ma
davvero?» mi sussurra maliziosa e allo stesso tempo malvagia,
«E sua
eccellenza, James Potter, sarebbe anche in grado di spiegare
perché?» continua
non muovendo di un solo centimetro la bacchetta dal mio naso.
Io
sorrido ancora di più.
Poi
scoppio a ridere.
So
che la sto facendo incazzare da morire... ma è proprio
questo il mio obiettivo.
Di
fatti, a prova dei miei sospetti, la vedo cancellare quella sua aria
maliziosa
ed intrigante per assumere di nuovo il ringhio che mi fa sempre
accapponare la
pelle.
L’ho
mai detto che la mia piccola Bibi, quando si mette d’impegno,
fa veramente
paura?
«Ma
certo!» rispondo divertito, «Sono di animo buono,
lo sai, piccola...» la
sfido... per il mio santissimo collo... la sto
sfidando, usando il nomignolo che utilizza Johnson per chiamarla.
«Tu!»
sbraita contro di me, dopo aver preso abbastanza aria per poter fare ad
un
esercito intero una strigliata lunga quanto il romanzo Guerra e Pace.
Ma
la interrompo prontamente.
Non
ho nessunissima intenzione di perdere l’udito proprio ora che
mi sto divertendo
come un matto!
«Beh...
semplicemente perché tu, Lilian Evans, non sarai mai in
grado di lanciarmi una
vera fattura contro» rido sguaiatamente di fronte ai suoi
occhi a padella, «E
non potrai farci niente perché io non mi
arrenderò!» continuo alzando il tono
di voce come lei prima, ma tornando serio.
Lo
scherzo è finito.
Ora
si passa alle cose serie!
Lei
non l’avrà vinta!
«Non
l’avrai vinta! Hai capito, Lily?» le chiedo senza
aspettare risposta.
Non
mi porterà via anche mio figlio.
Di
fronte a me, il ritratto del dio della Guerra personificato nella donna
della
mia vita, mi sta fissando come se fossi un verme schifoso da
schiacciare...
ORA!!!
Stringe
convulsamente i pugni... gli occhi sono ridotti a due sottilette di
altezza...
le guance rosse per la rabbia.
«Non
firmerò mai quei documenti!!!» le urlo infine in
faccia.
Ed
io... lo sapevo che, con quest’ultima frase, avrei scatenato
l’Apocalisse.
Sento
uno strano mormorio di sotto.
I
Malandrini si muovono!
Ma
sento anche Lily borbottare qualcosa come... “Questa me la
paghi, Potter!”.
Dopo...
prima che potessi aprire di nuovo bocca per dare un perché a
quel mio nuovo e
famelico ghigno apparso sulle mie fantastiche labbra...
«Stupeficium!» urla puntandomi
addosso la
bacchetta.
Riesco
a vedere in tempo il fascio di luce bianco che mi colpisce in pieno...
Poi,
buio.
Rieccomi
tornata!
Visto?
Puntuale come avevo detto, eccovi il nuovo capitolo!
Purtroppo
non ho molto da dirvi perché ho il cuore a brandelli
perché la mia amica tedesca se n’è
andata e la rivedrò solo alla fine di Maggio...
Sapete che cosa significa?
Già mi manca tantissimo!
In questa settimana mi sono affezionata a lei in una maniera
pazzesca........
Cmq,
ragazzi, non voglio essere negativa, ma io ho notato un CALO di RECENSIONI
e
la cosa, naturalmente, non mi piace affatto!
Capisco
quanto sia infame la scuola (lo è anche con me),
però si
tratta di scrivere due righe o poco più o meno!
Vi chiedo
solo questo! Perché io, dal calo di recensioni,
capisco solamente che LA STORIA
NON
PIACE e, di
conseguenza, che
la dovrò INTERROMPERE...
Spero di
non farlo mai!
Perciò,
passiamo ai ringraziamenti di quegli angeli che ogni
volta recensiscono i miei capitoli ^^:
- Pazzerella_dispettosa = Ciao cara. La tedesca te
l’ho salutata, ma lei è andata via oggi T.T Non
credo di potermi sentire così male. In una sola settimana mi
sono affezionata a lei in una maniera incredibile perché era
simpaticissima e faceva delle facce troppo divertenti e parlavamo
sempre.
Vabbè, dai... non voglio annoiarti! Piuttosto, parliamo del
capitolo!
Che te ne pare? Lo so che ti ho fatto attendere così tanto,
ma ora il 25 è arrivato ed io finalmente pubblico ^^.
Però voglio sapere subito cosa ne pensi perché
quell’orribile calo di recensioni non mi piace affatto e
potrebbe farmi perdere l’ispirazione xD. Cmq, sono contenta
che la litigata tra i malandrini e il salamino in bocca a Sirius ti
abbiano divertito. Anche io mi stavo piegando in due dalle risate
quando l’ho scritto xD.
E James... beh, James ne deve ancora passare tante... soprattutto come
uscirà da questo incontro con Lily? Non mi pare che se la
sia cavata in modo così egregio alla fine del capitolo xD.
Come sono sadica verso di lui. Spero di riuscire a farne valere la pena
alla fine della storia ^^
Tesoro, ricordati di non abbandonarmi mai perché ormai sei
diventata un tassello importante per me.
Aspetto il tuo commento con ansia!
Ciau ^^
- Cullen
Isabella
= Tesorooooooooooooooooo... mi ha fatto morire di infarto lo scorso
capitolo perché non ho visto la tua recensione (e anche
qualche altro diavoletto che ha mancato di scrivermi). Se mancate voi
chi mi darà indietro la mia ispirazione proprio ora che la
mia corrispondente tedesca se n’è andata e io mi
devo mettere sotto con la scuola e non avrei più tempo
materiale per continuare?! Voi siete il mio sostegno! La mia forza!!!
Non mi dovete abbandonare MAI!
Cmq, si, sei perdonata ^^!!!
Come va, francesina mia ^^? Spero di non averti angosciata troppo con
la fine di questo capitolo. Lily è stata davvero sadica
questa volta. Ho provato un brivido di paura quando ha tolto il
Mantello di dosso James Potter e l’ha salutato con quel
tono.... ah, ma vedrete cosa ho in mente per i prossimi due capitoli...
Muahahahah!
Mi auguro di poter aggiornare in fretta ora che la scuola non
è ancora così pesante come lo è di
norma. Siamo ancora all’inizio per fortuna.
Recensisci immediatamente così ti togli il pensiero ;)
Ah, e mi dispiace che ti abbia lasciata in un momento come quello dello
scorso capitolo! Sono io che chiedo umilmente perdono per questo.
Cmq, R.E.C.E.N.S.I.S.C.I. altrimenti muoio e tu non potrai mai sapere
se James e Lily parleranno o no xD!!!
Ciau
P.S. Hai ragione, sono proprio sadica xD
- Jaily = Beh... purtroppo non si capisce
molto del tuo enigma che ti sei posta in questo nuovo capitolo... anzi,
direi che il problema è diventato un altro, e anche
più grosso di quello che ti sei posta tu xD!
Ciau Pazzoide Mia! Sono contentissima e fiera di te che, nonostante
quella bastardissima della scuola ci tolga tempo prezioso per scrivere
e recensire, tu trova sempre il momento per lascarmi giusto un
commento. Anche se non lunghissimo (magari, alla fine, capitano pure
quei giorni in cui non siamo in vena di scrivere molto e quindi
è uno sforzo recensire persino in due righe anche se le
intenzioni sono ultra che buone. A me lo fa capitare spessissimo la
scuola xD), l’ho apprezzato davvero tanto! Ma davvero,
davvero, davvero tanto ^^!!!
Come anche agli altri, ti chiedo umilmente scusa per aver aggiornato
oggi, ma non ho avuto tempo materiale e vi avevo avvisato. Purtroppo
non sono nemmeno nell’umore per scrivere come lo sono di
solito, perché la mia corrispondente tedesca è
partita circa due ore e mezzo fa e già mi manca distraendomi
completamente. Scusa!
Spero davvero di poter trovare tempo dalla prossima settimana di
sedermi per ben due ore di fila, oppure tutti i giorni anche per solo
mezz’ora, e preparare ben DUE capitoli. Almeno il mio
programma è questo... poi bisogna vedere se quegli infami
dei professori me lo permettono!
CHE NE PENSI DI QUESTO CHAPITER?
Aspetto con urgentissima urgenza (olé xD) la tua recensione
perché altrimenti scoppio e l’ispirazione torna in
America xD
CIAU
Ti voglio bene ^^
- pRiNcEss
LiLIUzzA
= Ahahahahahahahahahahah... cominci ad essere ripetitiva Amore Mio xD
con tutti questi “ti adoro”, e alla fine fai
sembrare ripetitiva anche me perché anche io ti adoro nello
stesso modo in cui tu adori me, se non di più... (sempre se
quel capitolo si decidesse ad apparire nella tua storia xD. No,
scherzo!).
Grazie mille per il saluto alla mia corrispondente tedesca. Purtroppo
oggi è partita. Per quanto il 18 non vedevo l’ora
che arrivasse il 25 così se ne andava, ora voglio tornare
indietro e vivere ogni volta questa settimana. È stata
bellissima e io mi sono divertita un mondo. Senza contare che lei era
davvero simpatica e parlavamo sempre. Di tutto e di più. E
mi faceva ridere con le sue facce strane... no, basta, altrimenti
piango visto che ho anche una musica sdolcinata in sottofondo e subito
mi ha fatto salire le lacrime agli occhi.
Torniamo a noi: POTERE AI MALANDRINI, eccome!!!
Loro saranno i nostri miti a vita xD!!
Che te ne pare, invece, di questo capitolo? La carissima Lily
è tornata alla carica! Fa paura nel momento in cui smaschera
James... almeno a me la fa xD e, non so perché, ogni volta
che leggo quel pezzo che ho scritto mi strappa un sorriso divertito
perché mi immagino perfettamente la scena. Spero che anche
tu ci riesca.
Fammi sapere, però!
Hai letto che ho notato un calo di recensioni? Mi sto preoccupando!
Come ho già detto: voi commentatrici siete la mia forza e la
vera fonte della mia ispirazione. Se voi andate via è logico
che se ne vada anche lei e che io mi faccia ancora di più
sopraffare dagli impegni della scuola...
Vabbè, come dici tu, non divaghiamo!
Ti aspetto tra i commenti, tesoro. E non ti preoccupare per i ritardi!
L’importante è essere presenti ^^
Ti voglio bene ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu J
- Cicci92 = Allora (mi hai scritto
così tanti concetti che devo parlare scandendo i diversi
punti xD), prima di tutti grazissime per gli auguri con la tedesca.
Alla fine è andato tutto bene... lei era simpaticissima e mi
faceva troppo ridere perché faceva delle facce troppo
comiche...ora però è andata via da circa due ore
e mezza e già mi manca da impazzire...
Secondo (meglio non divagare su quell’argomento primo
perché non voglio piangere visto che sono riuscita a
trattenermi, secondo ti annoio sicuro), credo che alla fine della
storia riuscirò a far valere la pena di tutte queste
sofferenze per James... almeno spero ^^
Terzo, sono contentissima che la parte del salame di Sirius ti sia
piaciuta. I Malandrini ne combineranno altre... o se lo faranno...
Muahahahahahahahah! In effetti, anche a me era salito un groppo in gola
mentre scrivevo la parte di Remus e di sua mamma solamente
perché mi immaginavo nella sua situazione. Deve essere
davvero orribile! Povero lupacchiotto! Non se lo merita, vero?
Quarto, anche iooooooooooooooooo amo quella parte dove Lily parla al
piccolino nella pancia. Mi fanno troppo tenerezza certe scene e credo
di averne proprio un debole... ecco perché non ho resistito
e l’ho inserita ^^
Quinto ed ultimo punto (credo), immagino che la nostra attenzione si
debba concentrare invece che sulla sbadataggine di Frank,
più su quello che sta per succedere qui! Ti avviso
già da adesso che i prossimi capitoli sono belli lunghi...
il XXIII poi ha superato di molto la soglia delle 12 pagine che mi ero
prefissa all’inizio della storia ^^
Cmq, aspetto con ansia un tuo commento, ok Cara ^^
NON VEDO L’ORA DI LEGGERO =D
A presto!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ringrazio
inoltre chi mantiene questo obbrobrio di storia tra i
suoi preferiti:
E chi la
segue:
Un ultimo
grazie anche a chi semplicemente legge e clicca la fan
fiction ^^
Scusate,
ragazze, ma mi ero dimenticata di aggiungere la
traduzione della canzone! Almeno così potrete capire meglio
quello che Lily ha
dedicato al piccolino ^^. Ringrazio piuma_rosaEbianca per avermene
fatto
accorgere J
Purtroppo
non ne sono molto sicura perché l’ho tradotta
personalmente xD
TRADUZIONE:
Noi siamo un miracolo
Eccoci,
al sicuro finalmente
Possiamo
sospirare, come se la tempesta fosse passata
Per
tutto il tempo, nessuno sapeva
Che
tutte le lacrime in cielo, mi avrebbero riportata indietro da te
Nessuno,
lo so, immaginava che noi l’avremmo fatto
Ma
importa solamente che entrambi crediamo che, ohh
Tu
ed io, noi siamo un miracolo
Ha
significato essere e niente può cambiarlo
Le
montagne si muovono
E
gli oceani si separano
Quando
stanno sulla nostra via
Tu
ed io, noi siamo un miracolo
Gli
angeli restano in sospeso a guardare
E
il cielo splende su di noi, ogni giorno, ohh oh yeah
Sempre,
ho sentito la sconfitta avvicinarsi
Tu
eri lì per me, oh
Completamente
la mio fianco
Mi
dai forza, oh
Mi
assicuri la libertà, oh yeah yeah
È
solamente grazie a te, oh
Che
sono tutto quello che posso essere, oh ohh
Quando
sono con te, il mondo è il nostro per raggiungerci
Insieme
non c’è nulla che non possiamo fare, oh ohh...
Tu
ed io, noi siamo un miracolo
Ha
significato essere e niente può cambiarlo
Le
montagne si muovono
E
gli oceani si separano
Quando
stanno sulla nostra via
Tu
ed io, noi siamo un miracolo
Gli
angeli restano in sospeso a guardare
E
il cielo splende su di noi, ogni giorno, ohh ooh oh
La
possibilità era così inverosimile
Che
avremmo sempre vinto, oh
Due
stelle tra i cieli
Il
destino ti ha portato da me, oh ohh
Tu
ed io, noi siamo un miracolo
Ha
significato essere, oh ohh, e niente può cambiarlo
Le
montagne si muovono
E
gli oceani si separano
Quando
stanno sulla nostra via, ohh
Tu
ed io, noi siamo un miracolo
Gli
angeli restano in sospeso a guardare
E
il cielo splende su di noi, ogni giorno, ohh ooh ohh
Tu
ed io, noi siamo un miracolo
Tu
ed io, noi siamo un miracolo
Un
miracolo
ANTICIPAZIONE:
Fantastico! Mi sono
arrabbiato di nuovo. «Prego, allora, oh grande e divino James
Potter, illumina
noi comuni mortali con la tua stupidissima tesi!».
«Volentieri!
Semplicemente perché io ti manco». Lei ammutolisce
mantenendo quell’espressione
esasperata ed arrabbiata. Crede davvero di farmi fesso? Ma con me non
scappa.
Se permettete, Johnson è ricco e famoso, ormai. I soldi non
sono il suo
problema e a Lily potrebbe comprare una casa che ha come superficie il
triplo
di questa con tanto di utensili persino migliori di quelli che abbiamo
qui.
Allora perché tornare qui e prendere e portare via tutto
quello che si può?
Johnson aveva ragione: se lei si voleva veramente sbarazzare di
“Potter” non
sarebbe mai tornata qui. Mai!
Non so
quando sarà il prossimo aggiornamento! Spero presto se la
scuola me lo permette ^^
Per il
resto vi regalo un enorme bacio!
Grazie a
tutti J
Bey Lovegio92
|
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Capitolo 23 *** Capitolo XXII - Ghiacciata! ***
(QMNSHDF) Capitolo XXII - Ghiacciata!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Ventiduesimo – Ghiacciata
«Io
lo sapevo... lo sapevo... lo sapevo... lo sapevo...».
«Ok,
Rem. Hai reso il concetto. Ora tappati quella bocca».
«Senti
un po’, stereotipo di macaco che non sei altro, quello che
deve stare zitto sei
tu, non io!».
«Adesso
dai la colpa di tutto quello che è successo a me? Se
permetti è stata colpa del
cervide».
«Potevi
anche fermarlo quando eravamo ancora in sala da pranzo! Porca misera! E
quando
ho detto che dovevamo salire su al primo urlo di Lily, non intendevo
“blocchiamoci perché voglio vedere la morte lenta
e dolorosa che quella donna
sta per infliggere al mio migliore amico”».
«Perché
credi che io abbia fatto così?».
«Infatti
si è fermata mia nonna per le scale ad ascoltare i loro
battibecchi!».
«Rem...
sei proprio fissato con tua nonna, eh? Per caso non avevi un buon
rapporto con
lei?».
«Taci!
Se penso che sto anche a discutere con un idiota come te... Merlino
solo sa
come mi reputerei».
«Sei
abbastanza offensivo oggi, sai?».
«Io
sono offensivo quando ve lo meritate!».
«Ancora?
Ma sei proprio fissato, allora, eh? Io non ho fatto niente».
«Classica
frase da Malandrino quando ne combinavate una delle vostre».
«Ma
io ero giù con te!».
«Ti
ho detto che potevi anche fermarlo quando ti era possibile,
no?».
«Potevi
farlo anche tu!».
«Certo!
Io, infatti, posso vantare di essere sano e forte come te e
James».
«Allora
erano soltanto frottole le minacce che usavi contro di noi. Del tipo
“quando
arriva la Luna Piena vedrete”, “la prossima volta
che mi trasformo non rimarrà
nemmeno una singola cellula della vostra inutile
mole”».
«Sirius!
Quello è un caso diverso! Santissima Circe! Ma
perché non fai funzionare quel
cervello bacato che ti ritrovi ogni tanto?».
«Uff,
Rem, sei ripetitivo! Te l’ho già spiegato che
detesto mandarmi la testa in fumo
come fai tu».
«Sei
un’idiota!».
«Ragazzi...
scusate... potreste finirla, per favore?».
«Codaliscia,
impara una cosa fondamentale della vita da una persona vissuta come me:
ricordati sempre, non devi mai interrompere i continui soliloqui di
Remmy se
non vuoi ritrovarti... “sbudellato da un Thestral, legato
come un salame con le
tue stesse viscere e appeso a testa in giù
dall’obelisco di Trafalgar Square”».
«Ma
se tu rispondi alle provocazioni di Remus?».
«Io?
Sono io quello che provoca? Quest’idiota! È sempre
lui che comincia!».
«Visto?
Lo fai di nuovo. Dai sempre la colpa a me».
«Perché
è sempre colpa
tua».
«Ragazzi...»
tre paia di occhi si spostano fulminei su di me che, almeno da una
mezz’ora
seguo questo fantastico scambio di smielati appellativi, «...
non per qualcosa,
ma avrei già un leggerissimo mal di testa. Non è
che sarebbe troppo per voi
cercare di smettere di blaterare in questo modo?» concludo
alzando notevolmente
la voce sull’ultima frase, tanto per farli zittire una volta
per tutte.
«Oh,
Ramoso... alleluia!» mi accoglie Sirius nel mondo dei vivi.
Porca
Miseria se ho mal di testa!
Lily
ci è andata giù pesante.
Lily...?
...
Quindi
alla fine mi ha colpito davvero!
Sono
profondamente offeso... che si sappia!
E
quando James Potter viene offeso, deve essere pagato un tributo... che
spetterà
a me decidere se in sangue o in manufatti.
Lo
so... sono inquietante, ma sono pur sempre James Potter, no?
«Come
ti senti?» mi domanda, invece, Remus.
«Un
po’ frastornato» ammetto puntellandomi con i gomiti
sul materasso per alzare
meglio la testa e mettere a fuoco la stanza, «Siamo ancora
qui?» domando
inebetito ritrovandomi ancora nella camera da letto dove la mia piccola
Bibi ha
avuto il fegato di lanciare contro la mia importantissima persona una
fattura
di primo grado.
Maledizioni
a lei!
Di
solito questi attacchi dovrebbero procurare fastidio e rabbia nelle
vittime nei
confronti dei loro assalitori... perché io devo essere
l’unico fesso che,
invece di essere arrabbiato e frustrato con lei, la adoro ancora di
più?
Che
donna, ragazzi!
È
proprio fatta per me!
«Si»
risponde Peter.
«Non
abbiamo ritenuto saggio muoverci con un mezzo morto sulle spalle e una
prigioniera fuori dai gangheri» commenta il tutto Sirius.
Io...
sbianco...
Si.
Questa
è la volta buona che muoio di infarto.
P
– prigioniera?
Non...
non sarà mica... LEI... vero?
Sicuro
al cento per cento di aver capito male, domando tranquillo:
«Cosa?».
Remus
scuote la testa esasperato, mentre Sirius annuisce con vigore.
«Esatto!
L’abbiamo presa!» esclama contento come se
all’amo avesse abboccato un
semplicissimo pesciolino.
Peccato
che l’apparenza, molto spesso, inganna e, sicuramente, dietro
la porta della
gabbia di questa prigioniera, non si nasconderà un semplice
pesciolino... ma
uno squalo assetato di vendetta.
Dannazione!
Boccheggio
un secondo... giusto il tempo di rendermi effettivamente conto di
ciò che ci
sta aspettando ora che la liberemo.
Perché
non possiamo assolutamente portarcela dietro.
Inspiro
ed espiro un paio di volte per tornare a respirare normalmente.
«Esattamente...»
chiedo con cautela prima di esplodere, mentre mi metto seduto di fronte
mio
fratello, «... chi...» mi sforzo di restare calmo
nella voce e di evitare di
acciuffare Felpato per il collo e stringere quanto più forte
posso, nel
contempo che Remus e Peter si allontanano cautamente previdenti da me,
«...
avete presto?».
«Ma
come chi? Lily Evans, mi sembra ovvio» risponde tutto
contento Sirius.
«Grazie
al cazzo che era ovvio, cretino!» esplodo senza nemmeno
pensarci su due volte,
alzando decisamente la voce, «Ma come caspita vi è
venuto in mente?!».
«James,
stai calmo. Non le abbiamo fatto niente. Sta benissimo!
L’abbiamo solo chiusa
in bagno» cerca di tranquillizzarmi Felpato.
«Calmarmi?!
Ma sei completamente privo di cervello, Sirius? Non è il
male che avreste
potuto farle alzandole contro la bacchetta, è il dopo che mi
preoccupa!»
continuo imperterrito ad urlare completamente incurante che la porta
del bagno
è a soli tre metri di distanza e, sicuramente, Lily ci
starà sentendo.
«Perché?».
Vedo
Remus alzare gli occhi al cielo e Peter scuotere timidamente il capo.
Lunastorta
ha proprio ragione: la deficienza non ha mai fine!
«Come
perché?» gli urlo addosso prima che
l’anima pia del gruppo (incarnata in Remus
Lupin) intervenisse.
«Ok!
Direi di calmarci. Che ne dici, James?».
«Anche
tu, adesso? Come si fa a calmarsi?».
«È
completamente andato, Remus» sento sussurrare Sirius
all’orecchio di
Lunastorta.
Il
caro lupacchiotto sospira spostandosi per tempo riuscendo ad evitare il
cuscino
lanciato a tutta velocità dal sottoscritto con obiettivo una
sola persona...
anzi, per l’esattezza, un cane!
«Maledetto
rimbecillito! Di chi è stata l’idea?».
«Di
nessuno, James. È stato necessario farlo» risponde
calmo Remus.
Io
rimango in silenzio abbassando il secondo cuscino che avevo deciso di
lanciare
contro Sirius e rimanendo immobile in piedi sul letto.
Alzo
lo sguardo che si posa inevitabilmente sulla porta del bagno.
Poi,
l’attanagliante peso di quell’incantesimo contro di
me lanciato proprio da lei
mi fa precipitare di nuovo seduto sul materasso.
Come
se fosse ancora funzionante.
«Cosa
è successo dopo che mi ha colpito?» domando a
bassa voce, sperando che lei non
fosse in ascolto dopo la mia sfuriata.
Lunastorta
da una veloce occhiata in giro facendo posare il suo sguardo prima su
Felpato
poi su Codaliscia.
Peter
annuisce al tacito comando di lasciarci soli così, dopo aver
afferrato
timidamente il braccio di Sirius appena rimessosi in piedi, lo trascina
fuori
dalla camera da letto.
Poi,
Remus si accomoda sul lato del materasso.
«Niente
di che, in realtà. Per fortuna non abbiamo dovuto lanciare
nessun incantesimo
contro Lily. Avremmo potuto fare del male inconsciamente anche al
bambino».
«Si
è fatta prendere?» domando strabuzzando gli occhi
a padella.
Lunastorta
annuisce.
«Si.
Quando abbiamo sentito l’incantesimo siamo subito corsi su
per le scale e,
quando siamo entrati qui, l’abbiamo trovata sconvolta, in un
certo senso,
mentre ti fissava a terra. Avrei anche giurato di averle visto gli
occhi
lucidi» sorride lui.
Io
resto immobile, pietrificato dalla notizia.
Lily
non avrebbe effettivamente mai alzato la bacchetta contro di me, ma non
si sa
contenere quando viene duramente messa alla prova... e io sono stato
così stupido
ed egoista da farla innervosire per niente.
«E...
e poi?» voglio sapere tutto.
«Beh,
niente. Quando siamo arrivati lei aveva già la bacchetta
bassa. Non ci è voluto
molto pronunciare un Accio e
disarmarla. È stato un attimo, però. Si
è infervorata e Sirius ha ritenuto
opportuno chiuderla in bagno» conclude con un mezzo sorriso.
Annuisco.
Ho
capito.
Perciò,
ora che dovrei aprirle la porta, cosa dovrò aspettarmi?
Una
bestia incazzata nera oppure una persona dispiaciuta?
«Senti,
James» mi richiama, «io credo che tu debba parlarle
per il problema del piccolo
e spiegare, in modo sintetico intendo, la tua situazione».
Chino
il capo.
Lunastorta
ha perfettamente ragione.
Se
ho deciso di non voler dare la completa custodia di mio figlio a Lily,
dovrò
anche spiegarle il perché.
Se
lo merita.
Ma
che cosa mi potrei inventare, allora?
«E,
secondo me,» continua, «non avrai più
una seconda occasione tranquilla come
questa».
Già!
Quando
mai avremo di nuovo la possibilità di stare da soli a
parlare di cose serie
senza avere Mangiamorte o Auror alle calcagna?
Senza
avere il capo con il fiato sul collo che vuole conoscere ogni singolo
dettaglio
dei guai che sei in grado di combinare.
Se un giorno avrò la
possibilità,
McCullen, giurò su tutto quello che vuoi che te la
farò pagare cara! impreco in mente, mentre faccio
un cenno d’assenso a Remus.
«Ok.
Lo faccio ora. Grazie, Rem» lo congedo con un ultimo sorriso
che non aspetta
oltre per essere ricambiato.
Si
alza e si dirige verso la porta per lasciarmi, ovviamente, da solo.
«Ah!
Se vuoi, lì c’è un po’ di
cioccolata» conclude ancora sulla soglia, indicandomi
con il dito il comodino di fianco al materasso con un ultimo gentile
gesto di serenità.
Sorrido
rumorosamente anche io.
Remus
e la cioccolata... due mondi inseparabili quanto l’uomo e il
suo bisogno di
respirare.
Mi
volto verso di lui per ringraziarlo di nuovo, ma è
già sparito giù per le
scale.
Riporto
lo sguardo sulla cioccolata e poi, nuovamente, sulla porta del bagno.
Come
caspita me la dovrò trovare, ora?
Distrutta?
Arrabbiata?
Frustrata?
Triste?
Come?
Ho
il presentimento che una bella seconda fattura me la lancerebbe
volentieri dopo
essere stata chiusa in bagno contro la sua volontà, ma
è anche vero che Remus
con la sua spiegazione mi ha fatto perdere parecchi battiti al cuore.
Cosa
significa che lei era rimasta sconvolta a guardarmi per terra...
addirittura
con gli occhi lucidi?!
Va
bene che poteva sentirsi mortificata per avermi colpito, ma... avere
gli occhi
lucidi... piangere...
Con
un ultimo respiro per incoraggiarmi sull’aprire le danze a
questi nuovi
battibecchi, sposto la coperta che mi avevano steso sopra i miei
Malandrini
posando i piedi a terra ed infilandomi di nuovo le scarpe.
Mi
alzo e, prima di raggiungere la porta, il mio sguardo cade di nuovo
sulla cioccolata
che mi ha lasciato Remus.
Forse,
se gliela offro, potrebbe risultare un ottimo persuadente a non
uccidermi a
sangue freddo.
La
afferro e, cercando di non schiacciarla nella mano che continua a
comprimersi
per la tensione, mi avvicino alla porta incriminata.
Alzo
il pugno aspettando che qualche forza divina lo faccia muovere da solo
contro
la superficie del legno che divide me da lei.
Ma,
niente.
Rimane
fermo, immobile.
Ma
devo per forza muoverlo io contro la porta questo dannatissimo pugno?
Non
lo puoi fare tu, Merlino?
Ti
prego!
Fai
muovere da solo questo pugno e bussa contro il mio controllo e, quando
sarò
dentro e lei si sarà già alzata per strangolarmi
con le mani non possedendo più
la bacchetta, mettiti davanti a me e salvami la vita per la centesima
volta.
Ti
scongiuro!
Sono
anche disposto a sporcarmi il pantalone all’altezza del
ginocchio per
supplicarti inginocchiato, ma, ti prego, fallo!
Salvaci
ancora una volta dall’Apocalisse che solo Lily Evans
è in grado di scatenare.
...
Grazie
tante, eh!
Con
un nuovo, forte, grande e grosso respiro, lascio cadere quel
maledettissimo
pugno sulla porta.
Con
una forza che non credevo di avere, lo rialzo e lo faccio cadere di
nuovo su
quella superficie, riuscendo, infine, a compiere un movimento
ordinario... bussare.
Rimango
in silenzio ad aspettare una risposta che non arriva nemmeno a morire.
Così,
mormorando un contro incantesimo a bassissima voce, apro lentamente la
porta.
Penso,
sinceramente, di essere assalito sul colpo e buttato a terra mentre lei
o s’impossessa
della mia bacchetta puntandomela contro oppure se la da a gambe.
Ma
non accade niente del genere.
Entro
e... quello che vedo mi lascia senza ossigeno in corpo.
Lei...
mi sta fissando e...
«Ehi!»
le dico abbastanza offeso di fronte la sua reazione, «Che
diamine ti ridi?».
Ebbene
si!
Si
sappia bene in giro che Lily Evans, proprio lei, dopo avermi visto
entrare in
bagno è scoppiata a ridere.
Un
tantino irritante considerando il fatto che poco fa mi ha lanciato una
fattura
addosso, ma... incredibilmente appagante vagliando il semplice dato di
fatto
che la sua risata non la sento da ben due mesi di fila.
E,
sinceramente, non capisco nemmeno il perché di questa sua
improvvisa ilarità.
Mi
sento solamente tornato indietro nel tempo quando quella risata era la
mia
sveglia mattutina di tutte le giornate meravigliose che passavo con lei.
«Certo
che vuoi proprio bene a Sirius» risponde Lily per niente
turbata del fatto che
stia ridendo per una cosa che ho fatto io, «E, se te la devo
proprio dire
tutta, secondo me fai benissimo ad essere preoccupato del
“dopo”» mima le
virgolette divertita.
In
effetti, mi ero reso conto che lei avesse potuto sentire la mia
sfuriata anche
se non pensavo che poi mi sarei sentito così in imbarazzo.
Un
imbarazzo per niente calcolato, del resto, dato che lei continua a
ridere e mi
riempie il cuore di gioia distraendomi completamente persino da
quell’attimo di
paura che mi aveva preso dopo aver udito la sua ultima frase.
Peccato
che ad ingannarla dalle inquietanti parole ci sia quel suo sorriso
così svagato.
Sorrido
anche io, chiudendo la porta alle mie spalle.
Lei
è seduta a terra con la schiena appoggiata ad una parete e
le gambe stese sul
pavimento.
Io
mi accomodo esattamente come lei sulla parete opposta in modo che, ora,
possiamo averci di fronte.
E
rimango così: fermo immobile davanti a lei ad aspettare, o
meglio, a godere di
quelle sue risa ora che posso, mentre Lily cerca di smettere.
Ma,
per quanto ci provi, è davvero complicato resistere alle
nostre pagliacciate...
non c’è mai riuscita.
Mai!
Rimanendo
anche sorpresa le prime volte quando aveva cominciato a scoprire il
vero mondo
legato ai Malandrini e, con esso, anche noi.
Aveva
addirittura ammesso di esserne affascinata e, soprattutto, allietata
dai nostri
strani comportamenti, il ché non ha potuto fare altro che
avvicinarci ancora di
più.
Ma
parliamo di tanto tempo fa... quando io ero libero di poter sbandierare
al
mondo intero i miei sentimenti.
Se
ne avessi ancora l’opportunità, dopo questa
esperienza non perderei nemmeno un
briciolo di tempo e griderei al mondo intero che la donna che amo si
chiama
Lily Evans e che sarei in grado di morire pur di renderla felice.
Anche
solo questo mi basterebbe.
Senza
contare che ora c’è anche il piccolino... e cosa
non farei per lui?
Niente!
Lo
vizierei come nemmeno i miei genitori si sono sognati di fare con me,
il ché,
credetemi, è tutto dire.
«Cioccolata?»
domando, ricordandomi all’improvviso di quello che avevo in
mano giusto in
tempo prima che mi si sciogliesse addosso.
Lei
tira di nuovo i suoi muscoli facciali per ringraziarmi tacitamente,
mentre
allunga una mano per arrivare alla mia che le offre la cioccolata.
Afferra
tutta la tavoletta e se la porta vicino.
Ne
stacca un pezzettino e comincia a mangiucchiarlo, posando il resto
sulla tavoletta
chiusa del water.
«Grazie.
Ne avevo proprio bisogno» ammette sorridendo divertita da
qualcosa che non
riesco a capire, «Da quando ho scoperto di essere incinta,
non la smetto più di
mangiare dolci a catena. Alice dice che è normale per una
donna in gravidanza,
ma se continuo così diventerò una balenottera
più per le calorie che ingerisco
che per il bambino».
Finisce
di parlare e riprende a mangiucchiare quel suo pezzetto di cioccolata,
ridendo
spensierata, come se io che l’ho fatta soffrire
così tanto non fossi veramente
lì oppure come se non le avessi provocato nessun torto in
tutto questo tempo.
Il
silenzio, dopo questa piccola confessione che ha riscaldato il cuore di
entrambi (o, almeno, il mio sicuro), ha cominciato a regnare tra di noi
ed io,
troppo preso dall’ammirarla muto, non me ne sono nemmeno reso
conto.
Poi,
improvvisamente, noto lo sguardo di lei che mi osserva studiosa e
curiosa allo
stesso tempo.
Credo
che abbia parecchi punti interrogativi per la testa, dei quali nessuno
risolto... almeno per quanto mi riguarda, ovvio.
Ma
anche io non perdo tempo e continuo a fissarla nello stesso modo,
sentendomi,
però, più sicuro.
Entrambi
sosteniamo lo sguardo dell’altro e, a quanto pare, nessuno
dei due ha
intenzione di mollare.
Non
è affatto una sfida... ma questi occhi così duri
da reggere mi ricordano
testardi un momento.
Un
momento che per me è valso più di mille e passa
parole, ma che è durato un solo
misero istante.
Di
cosa sto parlando?
Della
nostra fuggevole occhiata che ci siamo scambiati quella sera al
Ministero prima
che noi Malandrini attaccassimo i Mangiamorte... quando lei era ancora
nel
salone abbracciata a quell’altro pingone e noi stavamo
uscendo per una boccata
d’aria.
Quello
stesso sguardo che ci siamo lanciati l’altro ieri quando lei
mi ha permesso di
vedere e toccare il suo ventre rigonfio... quando io stavo quasi per
cedere
alla tentazione di abbracciarla, baciarla... di rapirla e portarla per
sempre
ovunque io sarei andato.
Quello
stesso sguardo che, ogni volta che ce lo scambiamo, ha il potere di
confondermi
più di una miriade di sentimenti mischiati tutti insieme in
un turbinio
continuo.
Uno
di quelli che fa uscire di testa le povere persone riflessive come
Remus...
ecco perché Sirius dice sempre di non voler mai fondere il
suo cervello come
quello di Lunastorta.
Ma,
quello che non capisco è il perché.
Lei
dovrebbe essere felice immersa nel suo nuovo mondo, con un fidanzato
che le ha
chiesto di sposarla al più presto possibile e con un
pancione che promette un
figlio fantastico (che, tra parentesi, se sarà veramente
fantastico, allora
avrà preso tutto dal sottoscritto, niente togliendo
all’eccezionalità della
madre).
E,
invece, ogni tanto mi lancia occhiate desolate e sole... occhiate
deluse.
Come
se da me si aspettasse qualcosa di strano ed improvviso che io, al
contrario,
non compio.
Vorrei
davvero chiederle tante di quelle cose, la maggior parte a riguardo di
queste
strane sbirciate e credo che anche lei, nel profondo, voglia scoprire
il perché
di questi strani comportamenti che assumiamo ogni volta che ci
rivediamo.
Perciò,
è ora di rompere questo silenzio ormai diventato troppo
opprimente per
entrambi...
«Senti,
io...».
La
prova vivente che, a volta, persino io e Lily abbiamo la mente in
simbiosi sono
proprio questi momenti, quando parliamo insieme... in coro, e diciamo
le stesse
cose.
Ci
fissiamo imbarazzati, poi lei sorride.
«Prima
tu».
Io
dissento con il capo, «Non se ne parla proprio. Prima
tu».
Lei
assottiglia nuovamente lo sguardo cominciando ad infastidirsi di nuovo
come prima.
«Potter,
non cominciare per niente, chiaro?» mi minaccia con quei suoi
occhi così chiari
e letali per me, nonostante tutto.
Ma,
per quanto ci provi, ancora non riesce a nascondere alla mia attenta
vista quel
suo sorriso divertito.
Al
ché, signore e signori, io non so proprio resistere: allargo
il mio ghigno da
perfetto e sfacciato Malandrino e mi mostro per quello che lei, una
volta,
tentava di uccidere completamente.
Il
James Potter arrogante che non sa contrastare la tentazione di poter
provocare
la sua compagna d’anno Lily Evans.
Ora
si che mi sento di nuovo un quattordicenne ad Hogwarts.
«Perché?»
domando facendo una fintissima faccia d’angelo con
un’altrettanto finta aureola
che mi aleggia sopra la mia disordinatissima chioma.
«Perché
non ho tempo da perdere» risponde.
«Davvero?
E, per curiosità, cos’è che dovresti
fare con così tanta fretta?».
«Ho
i miei lavori che non ti interessano».
«Oh,
si invece».
«Tu
dici?».
«Certo!
Se permetti, tra i tuoi tanti affari che devi sbrigare per quel
deficiente di
Johnson» e qui la vedo abbandonare completamente quella sua
espressione
divertita e tornare la belva di prima, «ci sono anche
io».
«Cosa
diamine te lo fa pensare, cretino?».
«Non
lo so... forse il fatto che prima mi hai lanciato una fattura
perché io non
voglio firmare quei stupidissimi documenti».
«A
proposito...».
«Oppure
il dato di fatto che tu sia tornata in questa casa con
l’esplicito obiettivo di
poter raccattare tutto quello che era possibile prendere da questa casa
per
portartela con te!».
Fantastico!
Mi
sono arrabbiato di nuovo.
«Perché
mi servono!» ruggisce lei indignata.
«Certo!
Questa è la tua fantastica maschera, Lily.
Complimenti!» rispondo offeso.
«Maschera?
Di che diamine stai parlando?».
«Sai,
a momenti ci ero cascato persino io. Ma a me non la puoi dare da bere,
Lily.
Perché se sei venuta fin qui per riprendere le cose che
facevano parte della
tua vecchia vita, allora il motivo è solo uno!».
«Prego,
allora, oh grande e divino James Potter, illumina noi comuni mortali
con la tua
stupidissima tesi!».
«Volentieri!
Semplicemente perché io ti manco».
Lei
ammutolisce mantenendo quell’espressione esasperata ed
arrabbiata.
Crede
davvero di farmi fesso?
Ma
con me non scappa.
La
conosco troppo... troppo bene!
Se
c’è un vero ed unico motivo per cui lei
è tornata qui a casa nostra a rubarsi
tutti quegli oggetti, allora la ragione è quella che penso
io e non perché le
servono veramente per la sua nuova vita coniugale.
Se
permettete, Johnson è ricco e famoso, ormai.
I
soldi non sono il suo problema e a Lily potrebbe comprare una casa che
ha come
superficie il triplo di questa con tanto di utensili persino migliori
di quelli
che abbiamo qui.
Allora
perché tornare qui e prendere e portare via tutto quello che
si può?
Johnson
aveva ragione: se lei si voleva veramente sbarazzare di
“Potter” non sarebbe
mai tornata qui.
Mai!
«Questa
è la cosa più stupida che
tu potessi dire» annuncia infine mantenendo
quell’espressione furiosa sul
volto, ma usando un tono di voce basso.
Quasi
come se, in qualche modo, io sia riuscito a scalfire quel suo nuovo
orgoglio
che si sta costruendo contro di me.
«Bene»
commento il tutto tornando a poggiarmi con la schiena sulla parete
rilassando i
muscoli che fino a poco fa si erano tesi per la lite, «Sai
una cosa? Tu,
infondo, sei libera di pensare e fare quello che vuoi.
L’unico vero problema
per te, mia cara Lily, è che con me non la farai franca
nemmeno a morire».
«Senti
chi parla!».
«Ti
conosco troppo bene» continuo come se lei non avesse proprio
aperto bocca, «e
se sei in grado di ingannare gli altri con questa tua nuova immagine,
con me
non ci riuscirai mai, sappilo!».
Lei
rimane muta ed indignata appoggiata alla parete, restando in completo
silenzio.
Un
silenzio che, sinceramente non saprei descrivere.
Continuiamo
a guardarci in cagnesco ma non c’è nessuna
tensione nell’aria, come se la vera
battaglia tra noi due fosse già finita e non avessimo
nient’altro da dirci.
Come
se quel momento fosse un normale tassello della nostra
quotidianità...
guardarci in cagnesco, ma, allo stesso tempo, essere in pace con il
mondo
semplicemente perché si è in compagnia
dell’altro.
Una
cosa che nessuno dei due ammetterà in questo istante
perché l’orgoglio è troppo
forte.
Troppo!
Ma,
a dirla tutta, mi sono scocciato di stare così.
Perciò
passo il mio sguardo oltre e riprendo a guardare il nostro bagno.
La
porta, il lavandino e il gabinetto si trovano alla mia destra secondo
la
prospettiva dalla quale sto guardando io; la finestra sopra la mia
testa e, per
finire, la vasca è alla mia sinistra.
Poi,
un improvviso sospiro mi fa riportare le mie iridi su di lei.
«Sei
la mia disgrazia James Potter» annuncia abbassando la testa
desolata e tornando
a calmarsi.
Io
stringo i pugni colpito nel profondo.
La
sua disgrazia?
Non
mi risulta che quando stavamo insieme, lei era così triste o
incompresa...
oppure, se vogliamo proprio parlare del presente, non mi è
sembrato che Lily
sia rimasta dispiaciuta di questo bambino che le ho donato.
Si
è persino messa in testa l’assurda idea di voler
avere il completo affidamento.
«La
tua disgrazia?!» non riesco a contenere la voce.
«Perché,
vorresti dire che non è così?»
s’infervora anche lei.
«Certo
che non è così! Come puoi anche solo
pensarlo?».
«Per
il semplice fatto che mi hai sconvolto la vita!!!» mi urla
addosso bloccando ed
annientando sul nascere qualsiasi risposta stava per formularsi nella
mia
mente.
Io,
ovviamente, rimango in silenzio.
Effettivamente,
mi ero dimenticato di questo piccolo particolare che io
l’abbia distrutta due
mesi fa.
Ma,
davvero si crede che io l’abbia voluto fare per forza?
Sono
stato costretto!
Maledizione!
«Ora...
per favore» riprende a pregarmi come l’altro giorno
rilassando anche lei i
muscoli che erano tesi fino a qualche secondo fa ed ammorbidendo il suo
sguardo.
Sembra
ci sia rimasta davvero male per il suo ultimo intervento.
Insomma,
siamo passati dal ridere insieme poco fa ad urlarci come dei matti
scatenati.
«Mi
vorresti spiegare perché diamine non mi vuoi dare la
completa custodia? Non
credo tu voglia affrontare ben due udienze al Ministero»
domanda tornando seria
e calma.
Io
la fisso inquisitorio.
Due
udienze?
Come
sarebbe a dire?
«In
che senso due udienze?».
Lei
sospira fissandomi un tantino nervosa.
«La
prima che devi affrontare è quella sulla vostra innocenza,
insieme a Sirius,
Remus e Peter, non appena gli Auror saranno in grado di
acciuffarvi» spiega
sorridendo impercettibilmente dandomi un valido motivo per sentirmi
fiero delle
nostre capacità in questo momento e dei fantastici amici che
ci circondando e
ci coprono davanti alla legge, «La seconda, invece»
e qui torna severa,
«sarebbe quella della custodia del piccolo».
Io
strabuzzo gli occhi indignato.
«Mi
stai dicendo che se non firmo quei documenti tu saresti capace di
denunciarmi?»
le chiedo scoprendo i denti in un ringhio.
Mi
sto realmente innervosendo.
«No.
É la legge che lo vuole. Io ho chiesto le pratiche per il
completo affidamento
che l’altro genitore biologico deve firmare. Se questo si
rifiuta, l’unico modo
è andare davanti ad un giudice che deciderà
secondo le migliori possibilità di
vita per il piccolo, a chi sarà affidato».
Perdo
lo sguardo nel pavimento immergendomi di nuovo nel mondo dei miei
pensieri.
Quindi,
qualsiasi cosa io faccia, alla fine perderò lo stesso anche
il piccolino?
Insomma,
quale giudice sano di mente affiderebbe un mocciosetto ad un indagato?
Ad
un presunto assassino?
...
Merlino...
cosa devo fare?
«Infondo»
continua improvvisamente Lily, rimasta in silenzio dopo quelle parole
così vere
e crude per me, «cosa te ne può
importare?».
In
un lampo alzo i miei occhi verso di lei, fulminandola sul posto
all’istante.
Le
lancio un sguardo che non avrei mai pensato di darle... uno sguardo
così duro e
shoccato da quelle parole che lei, appena lo nota, non riesce a
trattenere un
sussulto abbastanza spaventato.
Ghiacciata!
L’ho
ghiacciata in un secondo solo con la mia occhiata!
Rimane
in silenzio spaurita dalle mie iridi che emanano fuoco e frustrazione
solo
nella sua direzione.
Solo
perché lei ha osato pronunciare quelle parole.
Cosa
me ne può importare?!
Tutta
la mia vita e quella degli altri e anche di più... molto di
più!
Ecco
cosa me ne può importare della vita di mio figlio!
Mio
figlio!
«James...»
sussurra impaurita spostandosi dalla sua posizione ed avvicinandosi con
il
busto.
Io
sento i miei occhi cominciare ad inumidirsi e abbasso lo sguardo.
L’ho
già detto che detesto farmi vedere piangere dagli altri,
vero?
Beh...
lei è una delle prime persone, nonostante quella volta ad
Hogwarts sia stata
l’unica a consolarmi quando ero diventato orfano.
Improvvisamente,
però, sento una mano abbastanza fredda posarsi sotto il mio
mento ed una
debolissima forza che tenta di tirarmi su il viso.
Debole
ma con carattere.
Alzo
di nuovo gli occhi interrogativi verso di lei e la vedo mortificata.
Solo
questo.
Dispiaciuta,
rattristata, avvilita, demoralizzata, abbattuta, mortificata... mentre
permette
di nuovo a quella catena invisibile di legare i nostri occhi.
«...
A te importa» sussurra, infine, più a
sé stessa che a me... finalmente
capacitatasene.
Non credo
di essere tanto in ritardo con l’aggiornamento! Voi
che dite?
Spero di no!
Cmq,
questa sera non mi sento una persona di molte parole (si,
si... soffro della sindrome della doppia personalità... se
non tripla,
quadrupla, quintupla ecc. ecc.) xD
Perciò,
passo direttamente ai ringraziamenti ^^:
PER CHI HA
COMMENTATO:
- pRiNcEss
LiLIUzzA
= Ed eccolaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! È proprio lei, signore e
signori!!! Finalmente è tornata in testa nelle recensioni
(xD). Scherzo, Amore Mio! L’importante è che ci
sei! Potresti essere anche l’ultima a commentare, ma
l’importante per me è che tu ci sia!!!
Perché come tu adori me, anche io adoro te (anche se credo
di avertelo già detto xD. Ma, se siamo così
telepatiche d’aggiornare lo stesso giorno per la seconda
volta, allora siamo telepatiche anche per non smettere mai di dirci a
vicenda che ci adoriamo xD).
Tesoro, questa poi è un’altra prova che sei
identica a me. Anche io, quando ho scritto quella parte in cui Lily lo
scopre, mi sono piegata in due dalle risate immaginandomi
l’espressione di tutti e due xD. Lei sadica fino al midollo e
lui terrorizzato a morte!!! Esilarante, no?
Cmq, se nell’altro capitolo hai “sorriso come una
cretina” non appena hanno litigato qui, cosa hai fatto, visto
che, da quanto ho capito, hai proprio un debole per i loro battibecchi?
Per quello che immagini tu... ce ne vuole... eccome se ce ne vuole!
Però, forse, nel prossimo capitolo succede qualcosina di
molto... simile, diciamo! Muahahahahahahahahahahahahahah! Giuro che
tenterò di non aggiornare tardi! Più in
là della prossima settimana non andrò, giuro!!!
TU! Piuttosto! Fammi sentire, devo riprendere a minacciarti come prima
per sapere che caspita ha in mente James per recuperare il secondo
indizio? EH? CHE DEVO FARE?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!? Ti giuro che sto
impazzendo! Perciò, vedi di metterti sotto con la scrittura
come cercherò di farlo io! Capito?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?
Bene, come dici tu, dopo questa sfuriata... posso... ehm... forse
andare avanti no, perché ti ho già detto troppo
e, visto che non posso anticiparti un TUBO, ti annoierei e basta!
Perciò ti saluto, Amore Mio! Grazie per
l’interessamento della scuola... anche io tiro avanti ^^.
Almeno ci provo xD
A presto ^^
- piuma_rosaEbianca = Sorellina mia... ti fai tanti
problemi per una semplicissima svista! Figurati se non ti perdono o se,
addirittura, me l’ero presa solamente con te! Insomma, capita
a tutti che un po’ per gli impegni, un po’
perché c’è sfuggito, non ci accorgiamo
degli aggiornamenti e non recensiamo... perciò,
don’t worry be happy =D!!!
Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto
così tanto! Mi hai fatto tanti di quei complimenti ^^! A
momenti arrossivo da sola davanti al PC. Grazie mille per il
“genio assoluto” e anche “del
male”... anche se non credo di meritarmi a pieno questi
titoli =D.
Cmq, ti volevo chiedere scusa. È stato grazie alla tua
recensione che mi sono accorta che avevo dimenticato di mettere la
traduzione della canzone infondo al capitolo. Non appena ho letto che
hai provato a fare la traduzione da sola, sono corsa a controllare e ho
subito aggiunto la vera traduzione! Purtroppo non so se è
esatta perché l’ho fatta io con l’aiuto
di un po’ di tutto quello che avevo a disposizione.
Ma lo sai che mi hai quasi commossa quando ho letto che sei andata a
tradurla da te? Molte persone non lo fanno con altre storie se gli
autori non mettono la traduzione... tu, invece, l’hai fatto!
Grazie mille, tesoro! Ti voglio troppo bene ^^. Davvero!!!
Spero di essere riuscita ad aggiornare in fretta per te, ^^
Recensisci presto, ok? Non vedo l’ora di leggere cosa ne
pensi J
Ciauuuuuuuuuuuuuu
- Sherry = Non so in che altro modo
dirtelo... ma... grazie, davvero! Mi dispiace che tu abbia questi
problemi con il server... spero che, almeno un’altra volta
prima della fine della storia tu ti faccia sentire di nuovo. Mi hai
scritto solo due righe di recensione e io mi sono subito emozionata per
quello che hai detto! Grazie! Grazie davvero, cara! Non
smetterò più di dirti grazie ^^
Alla prossima, ok?
Spero di non averti fatto attendere troppo ;) e soprattutto che il
capitolo nuovo ti piaccia
Ciauuuuuuuuuuuuu ^^
- Cullen
isabella
= NO! Sei fuori di testa per caso? Non ti azzardare a prendere votacci
solo per recensirmi!! Capito? Sarei io ad ucciderti se lo fai!!!
Chiaro?! Ah! Ma io l’ho già capito che sei una
pazza scatenata!!! Come diamine ti è venuto in mente di
stamparti tutti i capitoli? Oddio... per quanto sia così
lusinghiero nei miei confronti (e per questo ti erigerei una statua e
ti riempirei, uccidendoti, di baci!!!), è... assurdo! Tu sei
assurdamente fantastica, cara la mia francesina italiana xD che io
adoro da impazzire e non smetterò mai più di
farlo dopo quello che mi hai detto nella tua vecchia recensione!!!
Per non parlare di quello che hai detto di
“Marzo”... alla fine quella che piange dalla gioia
sono io, non tu! Mi fai esaurire tutte le mie riserve idriche ogni
volta che scrivi queste cose così emozionanti! E... oh,
insomma, l’hai capito che ti adoro, no? Beh, se non
l’avevi capito, conficcatelo bene in testa!! Chiaro? Se no
avrò un altro motivo per ucciderti!!!
Passando al capitolo... se lo scorso capitolo ti ha emozionata
così tanto quando Lily ballava e parlava con il bambino...
in questo? Beh... qui, maggiormente litigano per poi mortificarsi alla
fine, in un certo senso! Almeno Lily si mortifica...
Invece, il prossimo è tutto zuccheroso ^^! Ma non ti
anticipo altro perché... bhe, lo conosci a memoria, ormai,
il mio perché e dovrebbe essere anche logico, no?
Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo, ok?
E NON TI AZZARDARE A PRENDERE UN VOTACCIO! Ti squarto!!!
^^
Un bacione monumentale, amore J
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
- Pazzerella_dispettosa = Se ti può consolare,
cara, anche io non ho mai amato chimica l’anno scorso,
soprattutto per il professore!!! Ma se ti posso dare un consiglio, non
portarti dietro l’arretrato delle pagine non studiate
perché poi per recuperare è davvero dura!
Perciò mi dispiace per la tua sventura perché,
secondo me, se presa con il piede giusto, la chimica potrebbe anche
essere interessante ^^.
Cmq, grazie per quello che hai detto, bellissima! È stato
stupendo ed io mi sono emozionata tantissimo ^^. Senza contare che mi
ha fatto immensamente piacere che l’ultimo capitolo ti sia
piaciuto così tanto! Spero che anche questo ti piaccia... e
il prossimo... Mauahahahahahahah! Vedremo, vedremo! Cercherò
di aggiornare in fretta. So quello che devo scrivere e quanto
perciò si tratta solamente di trovare tempo per farlo con
questa maledettissima scuola!
Recensisci presto, mi raccomando!
Ti abbraccio forte J
Ciauuuuuuuuuuuuuu
- DanyCullen = Davvero? Mi dispiace che tu
abbia dovuto sprecare l’inchiostro per leggere il capitolo a
scuola anche se sono lieta di essere risultata utile per tenerti vigile
durante l’ora di latino xD. Sempre pronta per aiutare ^^.
Mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
Spero che tu riesca a commentare quanto prima puoi! Voglio
assolutamente sapere cosa ne pensi!! Mi piacciono un sacco le tue
recensioni. In ognuna c’è sempre qualcosa che dici
che mi fa troppo ridere ^^
A presto, quindi J
P.S. Grazie per quello che hai detto sulla storia e sul fatto che non
devo interromperla! Conta tanto per me ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuu
- Cicci92 = Io lo dico sempre:
brutt’affare quell’orribile cosa che noi usiamo
chiamare scuola... xD. Non ti preoccupare cara. Anzi, proprio
perché dovevi correre, mi ha resa ancora più
felice la tua recensione perché, nonostante le continue
minacce dei tuoi genitori, hai perso tempo per me. Tesoro... grazie. Mi
fate piangere sempre quando fate così T.T Grazie!!! Davvero
=)
Spero di trovarti tra le recensioni anche per questo capitolo. Mi
auguro che ti sia piaciuto!
Il prossimo sarà sicuramente più zuccheroso...
prometto ^^
Beh... adesso scappo anche io! Un bacione colossale, carissima ^^
CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU
- Jaily = Pazzoide Mia, hai visto? Hanno
continuato a parlare e ti assicuro che anche per il prossimo capitolo
c’è un bel dialogo che vi aspetta! Spero solo di
riuscire a concluderlo in tempo per la prossima settimana
perché mi sento male io quando dite che non ce la fate e
volete leggere subito il seguito... vabbé! Ci
riuscirò! Giuro!!!
Cmq, che te ne pare di questo nuovo capitolooooooooooooooo??? Hai
notato che stanno diventando più lunghi? Mi sto davvero
impegnando per non interrompere sempre sulle undici pagine che mi ero
prefissa per ogni capitolo! Infatti, questo sono 14 e per il prossimo
conto di superare anche questo nuovo record ;)
SOLO PER VOI! E soprattutto per la mia Pazzoide numero Uno!
Mi dispiace per la scuola, tesoro! Ti assicuro che anche a me sta
cominciando a dare filo da torcere! Maledetta! E la cosa mi da ancora
più su i nervi se penso che mi toglie tempo per scrivere e
il cazzeggio vario che facevo prima che iniziassi la scuola! Che
rabbia!!!
Vabbè... ora ti lascio! Mi raccomando non farti attendere
troppo ;P
Ok? Altrimenti ti strangolo! Perché tu non puoi mancare
mai!!! =D
Ciau, Pazzoide Mia ^^
CHI
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· Nikki Potter
· piccola_puffola
· rosy90
· Sherry
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· XXXBEAXXX
E PER CHI
SEMPLICEMENTE LA LEGGE E LA AMA SEGRETAMENTE xD!!!
Grazie a
tutti ^^
Un bacione
monumentale,
dalla
vostra Lovegio92
J
ANTICIPAZIONE:
«Lily...» tento nuovamente di
persuaderla, ma, non appena mi ritrovo i suoi due smeraldi puntati su
di me,
tutto ciò che volevo dire mi muore in gola,
«Lily?»
«Cosa? Cosa, James?» alza un
tantino il livello della sua voce, mentre tira su con il naso,
«Ti sembra tanto
assurdo che io mi metta a piangere proprio ora?». Si... ha
gli occhi lucidi e
una guancia già rigata da una lacrima.
«Lily... i – io...».
«Posso
almeno farti una domanda?»
mi interrompe quasi come se non si fosse nemmeno accorta che io avevo
iniziato
a parlare [...]«Posso sapere cosa provi?»
...
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Capitolo 24 *** Capitolo XXIII - Invito ***
(QMNSHDF) Capitolo XXIII - Invito
INUTILE CHE LO RIPETA
MILLE E MILLE VOLTE: Ragazzi, sono riuscita a risolvere il problema del
capitolo precedente che si bloccava ad un certo punto senza mostrare il resto.
Naturalmente tutto il merito va alla nostra grandiosa WEBMISTRESS Erika ^^
Perciò, se siete rimasti
bloccati a quel punto, vi consiglio VIVAMENTE di andare a rileggere il capitolo
XXII, così che potete riallacciarvi meglio all’inizio di questo nuovo
aggiornamento:
Signore e signori, questo capitolo lo dedico interamente alla
nostra fantastica webmistress Erika che, MOLTO GENTILMENTE, ha sopportato le
mie lamentele e mi ha aiutata a risolvere il problema che si era verificato con
il capitolo precedente (anche se non sono sicura che lo leggerà xD).
Chiedo, inoltre, perdono per essermi fatta sentire solo oggi.
Cercherò davvero di impegnarmi d’ora in poi per andare avanti con la storia.
Vi assicuro che SO come procedere, ma la scuola mi sta davvero
dimezzando i tempi: non faccio in tempo a finire i compiti che, soprattutto in
questa settimana che manca mia madre, devo sbrigare i servizi per la casa.
Oppure altri impegni mi riempiono il tempo dopo lo studio... ed è snervante,
credetemi!!!
Sapere come procedere, come modellare il materiale che si sta
formando nella proprio testolina, ma non avere tempo concreto per farlo,
sapendo quanto si fa aspettare ai poveri angeli come voi.
ANZI!!!!
Questa volta, di angeli ce ne sono stati parecchi!!!
Prima di tutto chiedo un immenso SCUSA a ginny18 e a ElseW (che,
invece, mi ha fatto capire di non aver letto il mio annuncio importante xD).
Cmq, lo stesso, sono state così gentili da informarmi immediatamente non appena
hanno visto l’aggiornamento.
Grazie!!!
· Ginny18 = Ma
figurati, cara. Anzi, penso proprio che tu ti sia riscattata al 100%
avvisandomi immediatamente ^^. Grazie di cuore davvero. Cmq, nel caso non
avessi letto la parte precedente, grazie ad Erika, ora il capitolo XXII è di
nuovo online PER INTERO!!! Ti consiglio di correre a leggerlo se ci eri rimasta
tanto male ^^.
Grazie mille ancora per quello che hai detto. Mi ha fatto piacere...
tantissimo, credimi =D
A presto ^^
· ElseW = Come ho
già detto, credo proprio che tu non abbia letto il mio annuncio principale
quando ho postato il capitolo. Dicevo appunto che postavo nuovamente il XXII
per vedere se si bloccava di nuovo e, se così era, di avvisarmi. Cmq, ora ho
risolto il problema. Se vuoi puoi andare a leggere ^^
Grazie, cmq, per l’avviso J
· DanyCullen = Oooooooooohhhhhhhhhhhhhh, se l’ultima
recensione che mi hai lasciato era divertente... xD. Ti giuro che sono morta
dalle risate quando hai detto che non riuscivi a capire il sarcasmo di Lily...
stavo PIEGATA IN DUE!!!! GIUROOOOOOOOO
X°D
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, carissima Dany e volevo
avvisarti, nel caso tu non sia stata al corrente del casino che è successo: il
capitolo scorso è stato “vittima” di un codice sbagliato che lo bloccava lì,
senza far vedere la continua e il mio ordinario saluto al popolo (xD).
Ora, però, ho risolto la situazione perciò, se eri rimasta indietro a quel
punto ti consiglio di andare a rileggere il capitolo XXII
Per il resto, beh, sai perfettamente che mi aspetto un tuo commento su tutto ^^
A presto, cara
Ciauuuuuuuuuuu
· Piuma_rosaEbianca
= Sore... se non sbaglio tu eri quella che riusciva a vedere tutto il
capitolo!!! Beh (*mi gonfio il petto tronfia come, e se non peggio, James
Potter*)... ora lo vedo anche IOOOOOOOOOOOOOOOOOOO xD. Evvai! Alla fine, il
genio del male trionfa sempre... Muahahahahahahahahah.
Cmq, ti volevo ringraziare del tuo sostegno durante queste due settimane. Mi è
servito tantissimo, sai?
Ora però scappo. Ho altro da fare e il prossimo capitolo sta ancora aspettando
una conclusione ^^
A presto, sore
Ricordati che ti amo sempre di bene J
Ciauuuuuuuuuu
· Cullen isabella =
Beh... ecco la risposta alla tua fatale (per me lo è stata) domanda: il primo
codice che ho postato del capitolo era sbagliato dal quel punto in poi,
impedendo la visualizzazione della continua. Ora l’ho cambiato ed aggiustato
perciò si dovrebbe vedere tutto. Quindi, ti consiglio vivamente di andare a
rileggere il capitolo XXII se eri rimasta a quel momento, altrimenti non
capisci questo, ok?
Ah!!! Sembro una prof quando parlo così.... *me vomita l’anima* XD
Cmq, cosa ne pensi di questo nuovo capitolo? Perdonami, davvero, se ti ho fatto
aspettare così tanto, ma l’inganno del codice non sono riuscita a capirlo se
non una mezz’oretta fa... quindi sto tentando di risolvere ogni cosa. Quindi...
ancora... scusa anche se non ti rispondo a tutto, ma devo scappare. Ho un sacco
di cose in sospeso, tra le quali il prossimo capitolo!!!
Mi raccomando, recensisci presto!!! Voglio sapere assolutamente cosa ne pensi
di tutto ^^
Ciauuuuuuuuuuuuu
· Bittersweet miki
= Ah! Ti capisco perfettamente, cara!!! Anche a me la scuola sta togliendo un
sacco di tempo. Grazie per quello che hai detto però ^^
Un bacione e a presto!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
· pRiNcEss LiLIUzzA
= Ciao AMORE MIOOOOOOOOOOOOOOOOO ^^. Ah! Non puoi immaginare quanto mi sei
mancata in queste due luuuuuuuuuuuuuunghissime settimane!!! Purtroppo scuola,
impegni, studio, servizi a casa perché la mamma abbandona la figlia per
svignarsela a Milano (xD) e il vecchio problema del codice, sono impazzita e
non sono riuscita a fare altro che sbattere la testa contro il muro. Per
fortuna che mi ha aiutata Erika, altrimenti stavo ancora a sbattere la capa
contro la parete X°D.
Nel caso, cmq, non te ne fossi accorta, il capitolo precedente è stato “vittima”
di un codice sbagliato ad un certo punto, bloccando tutto il seguito... Se ti
sei fermata lì, torna indietro e rileggi assolutamente il capitolo XXII,
altrimenti questo non lo capisci... almeno l’inizio non lo capisci.
Scusami se ti dedico così poco tempo, ma devo davvero scappare! Spero che al
prossimo le cose qui si calmeranno almeno un po’ per permettermi di risponderti
a tutto. Cmq, una domanda... la SOLITA domanda, te la faccio lo stesso:
Cosa ne pensi XD?????
A presto, Amore Mio
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...
· Pazzarella_dispettosa
= Ciao tesoro! Ma lo sai che mi hai fatto quasi paura nella tua recensione xD.
Spero di essere riuscita a darti questa svolta. Certo non potevo fare quello
che hai detto tu, perché ho altro in mente, però... oh, insomma!!! Fammi
sapere,ok? Sono davvero ansiosa di sapere cosa ne pensi!
Ah! L’ho detto a tutti e non mi stancherò di dirlo soprattutto a te: il
capitolo scorso ha avuto qualche problema con il codice che ha bloccato la
storia ad un punto. Se hai letto e ti sei bloccata lì, ora ho risolto il
problema, perciò ti consiglio di andare a rileggere il capitolo XXII così puoi
riallacciarti meglio all’inizio di questo aggiornamento, ok?
Grazie della tua recensione, mi è piaciuta un casino ^^
Mi raccomando, commenta presto, eh! ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...
· Oceanodiviolini =
Farei davvero un eufemismo se dicessi che mi sono SOLAMENTE commossa davanti
alle parole della tua recensione. Sei stata senza ombra di dubbio gentilissima
a scrivere tutte quelle belle cose che, se ti devo proprio dire la verità, non
penso di meritarmele a pieno. Ci sono tantissime altre fan fiction sulla
gravidanza di Lily o sull’amore dei nostri due beniamini che meritano molto di
più della mia.
Ad ogni modo, non hai potuto fare altro che farmi piacere quando hai detto che
scrivo delle frasi che valgono più di capitoli interi... hai usato un’espressione
davvero fantastica “le lasci come
perle da cui trarre milioni di ragionamenti”... a volte penso di scriverle
senza nessun risultato, nel senso che non vengono colte come dovrebbero. Però,
tu mi hai, fortunatamente, fatto crollare questo castello che mi ero
immaginata. È stato davvero bellissimo scoprirlo, GRAZIE!!!
Per quanto riguarda la parte del capitolo tolta... ti assicuro che se non
avessi letto la tua recensione sarei sempre stata sicura di aver postato tutto
e con regolarità. Invece, non sono stata io a cancellare involontariamente una
parte del capitolo. Era proprio il codice che era sbagliato in quel punto e
faceva sparire la storia da quel momento in poi. Perciò un GRAZIE per tutto lo
devo anche a te e non solo alla nostra fantastica webmistress Erika ^^.
Grazie!!!
Ah! Se sei rimasta bloccata a quel punto del capitolo precedente, torna
indietro e rileggi il capitolo XXII, altrimenti non capisci come e perché
questo aggiornamento comincia così ^^.
Grazie ancora, carissima ^^. Spero di trovarti di nuovo tra i commenti. Mi
farebbe davvero piacere =D
Ciauuuuuuuuu...
· Cicci92 = Allora,
prima di tutto spero proprio che l’interrogazione sull’Umanesimo e Rinascimento
sia andata bene! Ma dovevi portare proprio tutto tutto? O.O da pazzi!!!! Povera
te! A maggior ragione spero che sia andato tutto liscio come l’olio.
Per il resto la tua recensione è stata troppo dolce! Mi ha fatto divertire l’espressione
“ammazzata dalle risate”. Eh si... Sirius sa sempre come comportarsi con
Lily... diciamo che è molto pratico e chiuderla nel bagno è stato l’apice della
sua lunga carriera xD.
Per quanto riguarda il capitolo precedente, non so se te ne sei accorta, però
mancava l’ultima parte per colpa del codice errato. Ora sono riuscita ad
aggiustarlo (dopo due settimane che ci sbattevo la testa su xD), perciò se eri
rimasta bloccata a quel punto ti consiglio di tornare indietro e leggere la
fine perché, altrimenti, non puoi capire come comincia qui e soprattutto il
perché ^^
Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi perché ci tengo parecchio, lo sai ;)
A presto, cara!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...
P.S. Sono contenta che la recensione alla tua storia ti sia piaciuta!! In
effetti, era il minimo che potessi fare dopo una ripresa come quella che hai
fatto tu ;)
BADATE... QUESTO È IL CAPITOLO PIÙ LUNGO CHE HO SCRITTO FINO AD
ORA ^^
Grazie a quelle 29 e 28 persone che mantengono la mia storia
rispettivamente nei PREFERITI e nelle SEGUITE J
Grazie di cuore anche a te, singolo lettore, che segui la mia
storia e aspetti impaziente il seguito ^^
Un ultimo GRAZIE alla nostra carissima webmistress Erika, senza
la quale, tutto questo non sarebbe reale J
Un bacione a tutti e a presto.
Bey Lovegio92
J
Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare
Capitolo Ventitreesimo – Invito
Non
mi permette nemmeno di risponderle per le rime, dato che mi sono parecchio
innervosito dopo questa sua ultima constatazione, visto che poteva anche
capirlo prima quanto ci tenessi, no?
Comunque, si siede proprio di fianco a me e, con mia grandissima sorpresa, mi
afferra il capo costringendomi a posarlo sulla sua spalla, mentre lei comincia
ad accarezzarmi i capelli con infinita delicatezza.
Lily...
Come
puoi comportarti così con me proprio ora?
Dopo
tutto quello che ci siamo detti... e tutto quello che abbiamo passato...
Ma
lo stesso non mi muovo.
Non
ho nessunissima intenzione di rompere, fermare e distruggere un momento così
che non avrò mai più!
Mai
più... che concetto orribile.
E
mi abbandono... sentendo quelle dite fredde e delicata passare sulla mia testa,
il suo respiro regolare eppure strano, accelerato... quasi fosse emozionata di
un’occasione come questa.
Ma
come può?
Si
sta per sposare... per quanto abbia ancora molti dubbi, è felice con questo
nuovo stronzo che la sta per portare all’altare... sta per condividere
l’emozione di diventare genitore con un altro che non è effettivamente il padre
biologico del bambino.
Quello
sono io!
E
mio figlio deve crescere con me... deve essere viziato da me... deve divertirsi
grazie a me...
Deve
vivere con me.
Con
me e con lei... i suoi genitori.
Quelli
veri.
Quelli
che non lo abbandoneranno mai... qualsiasi cosa accadrà.
Dovessi
anche fronteggiare la morte... per lui lo farei!
Per
lui e per lei... per la mia famiglia.
«Direi
di aspettare la decisione di questa prima udienza» parla improvvisamente Lily
con una voce diversa da prima.
Una
dolcezza mischiata alla tristezza per la situazione, un orgoglio mischiato alla
delusione per le azioni compiute, una tenerezza mischiata al fastidio per gli
obblighi che siamo costretti a portare a termine.
Respiro
profondamente cercando di calmare il cuore che batte forte facendomi male...
davvero male.
«Che
vuoi fare?» mormoro palesemente avvilito.
«Aspettiamo
il verdetto del giudice sulla vostra innocenza» spiega, mentre io alzo il capo
per poterla fissare in faccia, «Quando sarai libero da queste accuse assurde,
allora ci incontreremo di nuovo e decideremo senza alcuna pratica giuridica»
conclude sorridendomi incoraggiante.
Io
rimango in silenzio.
Mi
fa una tenerezza guardarla ora che cerca in tutti i modi di tranquillizzarmi
sulla situazione, mentre sorride.
È
davvero bellissima.
La
donna più bella che io abbia mai visto in tutta la mia giovane e breve vita.
«Che
ne dici?» mi domanda aspettando la mia decisione.
Quelle
sue lentiggini sono fantastiche... la rendono davvero sbarazzina.
E,
vi assicuro, che per vederle bene bisogna essere davvero... vicini.
Sorrido
anche io assicurandole una risposta affermativa.
Si...
mi va bene.
Annuisco
mascherando la commozione di questa sua repentina decisione.
Spero
che non gliene farò pentire dopo aver ostacolato il suo matrimonio con Johnson.
«Si...
sarebbe fantastico, Lily» ammetto serenamente.
Lei
sorride soddisfatta di essere riuscita a risolvere questo primo problema.
Adora
rendersi utile per qualcuno che sta male.
La
mia piccola Bibi è proprio un angelo.
Dopo
questa mia battuta, nessuno dei due, però, accenna ad aprire di nuovo bocca,
mentre torniamo ognuno a fissare un punto imprecisato della stanza.
Il
silenzio piomba veloce e micidiale tra di noi che abbiamo così tante cose da
dirci...
Quante
cose ti vorrei dire, mia piccola Lily... non immagini neanche!
Appoggio
la testa sulla parete dietro di me, mentre lei tacitamente si tormenta le mani
e perde lo sguardo sul pavimento.
Non
ho la più pallida idea di cosa potrebbe pensare in questo momento.
Non
riesco a capirla.
Se
da una parte sembra sia tormentata dall’indecisione per qualcosa, dall’altra
pare sia decisamente rilassata.
Ma
non capisco effettivamente per cosa dovrebbe essere indecisa.
Forse
ha intenzione di dirmi qualcosa e sta pensando se si tratti della scelta giusta
o meno.
Eppure
appare così calma ai miei occhi.
Da
quello sguardo riesco a dedurre solo una cosa.
Probabilmente
sta pensando al piccolino che tiene accuratamente nascosto nel suo ventre,
perché quella stessa espressione le dominava il volto quando era in cucina e
cantava quella canzone per nostro figlio.
Poi,
si muove.
Si
allunga di nuovo verso la tavoletta chiusa del water dove sopra aveva
abbandonato la cioccolata.
L’afferra
e, tornando seduta, se la porta vicino.
Scopre
un altro pezzetto di cioccolato dalla carta e poi passa il suo smeraldino
sguardo su di me.
Mi
sorride teneramente.
«Vuoi?»
domanda con voce vellutata.
Rispondo
al suo sorriso e stendo la mano verso di lei.
Lily
riporta le sue attenzioni sulla cioccolata.
Afferra
due quadratini della tavoletta e, esercitando un po’ di forza, li spezza per
poi voltarsi di nuovo nella mia direzione e posarli sul mio palmo aperto.
Cacchio!
Non
mi ricordavo che le sue mani fossero così delicate in qualsiasi gesto esse
venivano usate.
«Grazie»
le dico portandomi poi la cioccolata in bocca.
La
vedo sorridere in risposta e poi spezzare altri due quadratini per sé.
Se
li porta alla bocca e in silenzio come prima mangia e riprende ad assumere
quella stana espressione di calma apparente.
Lily... cosa ti turba? penso mesto.
Lo
so.
L’ho
capito che qualcosa la sta tormentando dentro e l’indecisione mascherata da
quella calma, è dettata dal fatto che non sa se parlarne con me o no.
Rimaniamo
in silenzio per un bel po’.
Effettivamente
quello che io avevo da dirle gliel’ho detto, perciò potrei anche congedarmi e
andare via.
Ma
davvero avrei un coraggio del genere dopo l’assurdità che regna in questo
momento?
Assurdità
dei nostri comportamenti verso l’altro dopo tutto quello che è successo, che ci
ha sopraffatti.
Chissà,
però, se mi alzassi e mi mostrassi andare via, lei come reagirebbe.
Se
mi ignorerebbe e mi saluterebbe come se niente fosse oppure mi pregherebbe di
restare.
Ma,
conoscendo il suo grande e grosso orgoglio, credo che la prima possibilità sia
l’unica ad essere attuata dalla bellissima Lily Evans se mi vedesse andare via.
Continuo
a fissarla innamorato.
È
davvero incantevole in tutte le sue più ordinarie mosse.
Senza
contare, poi, che in questi mesi di gravidanza appare come una persona ancora
più delicata e raffinata in tutto ciò che fa e, soprattutto, che tocca.
Sembrava,
di fatti, essere accarezzati con un guanto di morbidissimo nylon quando, prima,
aveva compiuto quel dolce gesto per consolarmi.
Credo
che sia dovuto alla sua trasformazione, ora che sta diventando una madre e
dovrà occuparsi ventiquattro ore su ventiquattro di un bambino.
Da
sola...
«Qualcosa
non va?» domanda all’improvviso.
Io
mi volto verso di lei scoprendola ansiosa mentre scruta il mio viso.
«Cosa?»
chiedo ingenuamente.
Non
sono sicuro di aver capito bene quello che ha detto.
Cosa
significherebbe, poi, una domanda del genere in quel silenzio così carico di...
calma apparente.
«Ti
sei rabbuiato in un secondo» spiega con fare innocente.
Oh!
Già...
pensare al fatto che Lily dovrà accudire il piccolino completamente da sola, mi
fa sentire ancora più un verme schifoso di quanto già io non appaia agli occhi
di un osservatore esterno.
Sorrido
cercando di sdrammatizzare la situazione.
«Non
è niente» mormoro portando il mio sguardo su quei due quadratini di cioccolata
mezzi mangiucchiati che tengo in mano.
«Io
non credo proprio» la sento parlare con una voce più severa.
Riporto
le mie iridi su di lei e rimango parecchio interdetto di fronte quei suoi due
smeraldi assottigliati.
Qualcosa
deve averla insospettita.
Fantastico!
Ripartiamo
con i battibecchi.
«Lascia
perdere, Lily» cerco di risultare convincente, per quanto persino io non sia
convinto di questo ordine.
Davvero
voglio che lei lasci perdere?
Davvero
desidero che lei mi lasci andare via di nuovo abbandonandola da sola in questo
mondo dominato dai pazzi?
Davvero?
Sento,
improvvisamente, una mano posarsi sotto il mio mento... la sua mano.
Delicata
e fredda come sempre... come solo lei sa essere.
Mi
costringe a voltare di nuovo il capo di lato per scontrare il mio nocciola col
suo smeraldo.
È
seria.
Incredibilmente
e spaventosamente seria.
Prendo
aria ma rimango impietrito di fronte all’effettiva realtà dei fatti.
Lily
ha passato quella mano, che prima teneva sotto il mio mento, sulla mia guancia
seguendo il suo percorso... carezzandomi dolcemente.
Schiude
leggermente le labbra rimanendo quasi felicemente sorpresa di ciò che si
trovava davanti.
Un
uomo interamente perso di lei e immobile beandosi di quei lentissimi movimenti.
Mi
fa giusto cinque carezze contate... ma con una lentezza che equivale ad un ora
intera passata a coccolarsi.
Poi,
quella stessa mano, la alza ancora di più portandola sulla mia scapigliatissima
frangia, mentre l’altra la tiene appoggiata per terra per potersi avvicinare
sempre di più a me.
Con
una lentezza incredibile capace di farmi volare in cielo per la trepidazione
dell’attesa, mi sposta quei ciuffi così arruffati e mi passa gentilmente la
mano dalla tempia fino in giù.
Merlino...
ma che succede?
Siamo
troppo vicini...
Non
va bene!
Lily...
maledizione... lo sai che non so resistere.
Perché
anche tu sembri completamente persa?
Non
deve essere così!
Non
va per niente bene.
«Sai»
sussurra, «in fondo non siamo così diversi io e te» continua a parlare in un
mormorio gentile, mentre quella sua mano così bella e leggiadra non smette di
accarezzarmi.
Io
sono interamente perso nel suo sguardo.
Sono
affogato in quel verde.
E,
signori, se l’altro giorno sono riuscito a resistere... questa volta cederò!
«Ma
dai» le restituisco lo stesso tono di voce.
Lei
annuisce debolmente, ma con carattere.
Siamo
vicini... siamo troppo vicini...
«Come
io non posso sperare di fregarti con la mia maschera... nemmeno tu puoi».
Io
resto basito di fronte questa sua affermazione.
Che
significa?
Lily
sorride leggermente, mantenendo lo stesso sguardo dolce e tenero.
Annuisce.
«Due
mesi fa ero troppo sconvolta per pensarci... troppo sciocca e debole per
continuare a lottare... per capire» mi spiega ad un soffio dal mio naso
continuando a fissarmi.
Quella
catena non l’avrebbe rotta.
«Poi...
ci sono riuscita».
Non
capisco, Lily... cosa vuoi dire?
«Tu
non sei mai stato bravo a mentirmi...» dice addolcendo ancora di più il suo
sguardo e sorridendomi delicata, «... Buch».
No!
Sta
scherzando, vero?
Non
può aver capito davvero!
Non
può continuare a chiamarmi così!
NON
PUÒ!!!
«James...»
mi chiama un tantino ansiosa nella voce quasi avesse capito che il mio cervello
si è completamente scollegato dopo quello che ha detto.
Mi
accarezza ancora un volta e si avvicina ancora di più se possibile.
Ma,
alla fine, non ce la faccio.
Non
posso portarla con me... non ora che lei conserva insieme a sé un’altra vita.
«Lily...
ti prego...» cerco di implorarla non riuscendo comunque a nascondere quanto io
sia avvilito per questo, «... no».
Continua
a carezzarmi con fare materno.
Lo
so che vuole tranquillizzarmi di nuovo... ma questo è un compito che io non
posso permetterle di portare a termine.
Lei
non può conoscere la verità... non ora!
E,
di conseguenza, non riuscirà mai a tranquillizzarmi del tutto.
«James...
vorrei davvero tanto capire...».
Dissento
con il capo.
No!
«Non
c’è niente da capire, Lily» le rispondo sgarbatamente.
«Davvero?»
nonostante tutto, usa ancora un tono di voce gentile e pacato con me.
Non
si vuole arrabbiare proprio ora.
E
non capisco perché.
Non
crederà mica che io mi stia facendo sottomettere dalla sua presenza e dalle
sensazioni che ne scaturiscono?
Perché
sarebbe una grossa bugia!
...
Davvero, James?
Si,
maledizione!
«Si!».
Lei
si ritrae un po’ da me, mostrandosi quasi offesa e mesta per la mia reazione.
In
effetti, non le ho risposto in un modo così affabile.
«Allora
posso chiederti perché reagisci in questo modo ogni volta che mi vedi? Posso
chiederti perché ci tieni tanto al bambino che hai fatto con me? Con me che poi
hai lasciato per “inseguire altre ragazze”» mi domanda mimando le virgolette,
ma usufruendo ad ogni modo dello stesso tono vellutato con il quale sa di farmi
cedere di fronte il suo volere.
O,
almeno, così era quando stavamo ancora insieme.
Ora
c’è troppo in ballo!
Troppo!
Io
stringo i pugni.
L’ho
capito quello che lei mi voleva dire prima.
Lily,
esattamente come Frank ieri, ha già compreso che quella che io ho usato due
mesi ««««fvoimgg
bjknvguybuygbuyguyjhgjhgjhhjuhgjgvytfxcredyshgybyhjcm,jf nfa per lasciarla
era soltanto un balla colossale.
Di
conseguenza, vuole capire.
Sta
indagando... maledizione!
E
mi ha praticamente fregato.
Se
alla prima domanda potevo rispondere con un’altra scusa, alla seconda mi ha già
tagliato le gambe.
Ed
io, James Potter, odio essere bloccato come una pera cotta!
Impreco
a bassa voce tornando a fissare il pavimento di fronte a me.
Come
ho potuto essere così sciocco?
Lo
sapevo che me ne dovevo andare prima, quando ne avevo la possibilità.
Ma
no!
James
Potter deve sempre cacciarsi nei guai più assurdi ed impensabili!
Porca
Puzzola!!!
Un’altra
volta percepisco quella fredda mano poggiarsi sotto il mio mento e costringermi
a voltare il viso verso di lei.
«Lily...»
tento nuovamente di persuaderla, ma, non appena mi ritrovo i suoi due smeraldi
puntati su di me, tutto ciò che volevo dire mi muore in gola, «Lily?»
«Cosa?
Cosa, James?» alza un tantino il livello della sua voce, mentre tira su con il
naso, «Ti sembra tanto assurdo che io mi metta a piangere proprio ora?».
Si...
ha gli occhi lucidi e una guancia già rigata da una lacrima.
«Lily...
i – io...».
«Posso
almeno farti una domanda?» mi interrompe quasi come se non si fosse nemmeno
accorta che io avevo iniziato a parlare, «Una domanda che mi frulla in testa da
quando ci siamo visti la prima volta al Ministero?» continua incurante delle
lacrime sempre più numerose che le solcano la sua candida pelle.
Come
faccio ora a dirle di no?
Come
faccio ora che mi sento così soffocato dal dolore che proviene sempre da quel
posto... sempre lì...
Maledetto
cuore!
Annuisco
debolmente.
È
incredibile quanto siano offensive verso di me le sole lacrime della mia
piccola Bibi.
Lei
sospira.
Abbassa
lo sguardo per un po’.
Poi
lo rialza ancora triste e lucido.
«Posso
sapere cosa provi?» mi domanda tornando a quella voce bassa che mi aveva
mandato fuori di testa.
Cosa...
provo...?
Io
dovrei dirle cosa provo?
«C
– cosa?» balbetto per la mancanza di ossigeno dato che, non appena aveva finito
di parlare, subito mi si era mozzato il fiato.
Lei
fa cenno di si con la testa.
«Si...»
pronuncia con voce rotta, «... Voglio sapere cosa provi quando mi vedi».
Non
riesco a nascondere la sorpresa nei miei occhi.
«Voglio
sapere cosa provi quando mi vedi con Michael...» prende un bel respiro, «...
Voglio sapere cosa provi quando mi vedi accarezzare il pancione...»
s’interrompe di nuovo, «... Voglio sapere cosa provi quando mi vedi
completamente da sola».
Lily
non è mai stata stupida.
Ed
io vi posso garantire che lei mi conosce altrettanto bene di come la conosco
io.
Sa
perfettamente che io, proprio di mia indole, non sono una persona che lascia da
soli i suoi cari.
Perciò,
non mi stupisce che lei abbia capito ora quanto io ci stia male per averla
abbandonata.
Da
sola...
Era
sempre stato il suo terrore... rimanere sola.
Un
terrore fondato dall’odio della sorella maggiore e promosso da quel coglione di
Severus Piton che, entrambi, l’hanno lasciata in compagnia di se stessa.
Sono
un tantino ipocrita, vero?
Prima
critico e vedo con disprezzo quelle due persone che hanno fatto solo soffrire
Lily e poi io sono il terzo a comportarmi esattamente come loro.
Quando
io le avevo detto che l’amavo più della mia stessa vita...
Sapete
cosa significa?
Poter
morire... riuscire a dire ed esserne, poi, certi di perdere la proprio vita per
salvare quella della persona che si ama, se fosse l’ultima occasione che
rimanesse.
Beh...
io la amo fino a questo punto, signori.
Ed
ogni volta che le dicevo che l’amavo più della mia stessa vita, racchiudevo in
quella frase tutto il significato del mio Amore per lei e dei sacrifici che
sarei disposto a correre pur di salvarla.
Come
questo...
«L
– Lily... io...», ma ora come dovrei risponderle?
Non
posso certo dirle: “Si, Bibi, ogni volta che ti vedo con quel coglione di
Johnson mi si stringono ed attorcigliano le budella dalla gelosia; ogni volta
che accarezzi quel pancione così adorabile vorrei essere lì, vicino a te,
esattamente come quando ti vedo completamente da sola...”!
Ma
che ingiustizia!
Diamine!
Non
è passato nemmeno un giorno dal guaio simile in cui mi sono cacciato insieme ai
miei Malandrini con Frank Paciock, ed, ora, eccomi di nuovo sullo stesso
argomento con Lily.
«Sei
geloso?».
Alzo
ancora una volta lo sguardo su di lei.
Ha
capito che non le posso rispondere.
Perciò
tira ad indovinare.
E,
beh, sappiamo perfettamente che non sta uscendo fuori strada di un solo
millimetro.
La
vedo di nuovo dischiudere la bocca come prima... come se rimanesse sorpresa del
volto che ha di fronte... come se fosse la prima volta che lo vedesse e ne
rimanesse incredibilmente affascinata.
Esattamente
come me, ogni volta che la vedo.
Porta
di nuovo quella mano sulla mia guancia riprendendo ad accarezzarmi nel contempo
che si avvicina... ancora.
Lily...
no... ti supplico...
«James...»
mi chiama in un sussurro con voce rotta.
Io
ingoio il nodo alla gola che la vista della mia piccola Bibi così distrutta mi
procura.
«Sei
geloso?» soffia sulle mie labbra.
Io
rimango immobile senza provare nemmeno ad aprire bocca.
La
prova che, alla fine, sono riuscito a stregare Lily Evans alla perfezione è
questa... questo momento.
Lei,
ormai promessa sposa di un altro, cerca di nuovo di capire cosa sia successo
due mesi fa con il suo ex fidanzato.
E
lo sta per baciare.
Dite
che siano solo mie illusioni?
A
me non sembra affatto.
«Lily...
io...».
«Tu?».
Stiamo
sussurrando come se nella stanza affianco stesse dormendo Remus John Lupin,
famoso nel mondo magico per il suo sonno leggerissimo.
Persino
una piuma caduta a terra sarebbe in grado di svegliarlo... e noi ci stiamo
parlando con un tono di voce talmente basso come se non volessimo disturbarlo
dal suo sonno.
Vorrei
dirle tante cose...
Prima
di tutto che la amo!
Che
è stato un errore suo considerarsi responsabile di ciò che è successo due mesi
fa.
Che
in realtà è solo colpa mia!
«Io...».
Troppo
vicini.
Ormai
sento il suo fiato sulle mie labbra... e la vedo lì... così invitante... così
gentile verso di me, nonostante la sofferenza che le ho fatto provare, mentre
continua ad accarezzarmi e si avvicina lentamente.
Poi,
si tratta di un secondo...
Chiudiamo
gli occhi e, subito, sento la sua fronte poggiata sulla mia, ma ancora non ci
siamo sfiorati con le labbra.
Rimaniamo
in questa posizione fermi.
Solamente
sentirla così vicina a me, mi fa battere il cuore a mille e passa battiti al
millisecondo.
La
sto sfiorando.
La
sto toccando.
Lily...
Ci
avviciniamo ancora di più con il viso.
Percepisco
la sua gelida punta del naso sfiorarmi la pelle sotto l’occhio.
Poi
ci allontaniamo di nuovo, per tornare ancora una volta vicini.
Sono
le nostre vecchie coccole... quelle che facevamo la sera, quando ci sdraiavamo
sul divano, in cui non avevamo un tubo da fare e passavamo il tempo a
sbaciucchiarci.
Come
se fossimo stati due tigrotti che strofinano amorevolmente il muso contro
l’altro.
Sento
il suo respiro... adesso è davvero emozionato.
Come
il mio.
Ma,
adesso basta.
Se
dobbiamo fare questo errore... facciamolo una volta per tutte.
Come
se lei mi avesse letto nella mente, ci avviciniamo nuovamente con la stessa
lentezza di prima, pronti per sfiorarci con le labbra dopo due mesi...
Ancora
il suo respiro sulle mie labbra.
È
così vicina...
«James?»,
la porta del bagno si apre timidamente, facendo spuntare la testa inquisitoria
di Sirius Black.
Noi,
già al suono della sua voce, ci siamo allontanati in una frazione di secondo,
ben attenti a non guardarci negli occhi e a nascondere il nostro rossore
improvviso.
Cercando
di controllare la furia omicida che sta nascendo dentro di me contro un certo
canide di mia conoscenza, riporto i pugni al loro stato normale, permettendo
alle nocche, diventate bianche per la forza con cui stringevo la mano, di
riprendere il loro colore originario.
«Cosa,
Felpato?».
Sirius
rimane in silenzio a fissare prima me, poi Lily.
Alla
fine, assume un’espressione seriamente dispiaciuta: «Dobbiamo andare».
Riesco
a sentire il debole, ma disperato, sospiro che Lily emana dopo aver compreso a
pieno quelle parole.
Ed
ora, quando ci rivedremo?
Faccio
un cenno d’assenso in direzione di Sirius, «Che ore sono?» chiedo.
«Le
sei» risponde neutro mio fratello.
Annuisco
di nuovo, prima di voltarmi verso Lily.
Anche
lei si gira verso di me e, molto imbarazzata, mi sorride facendomi capire che
era “tutto apposto”.
Certo...
A
chi vogliamo darla a bere, eh?
«Beh...»
inizio, «... scusa per tutto, Lily», lei sorride ancora di più non mascherando
affatto la tristezza del suo sguardo, «Ci vediamo».
«Si»
interviene Felpato voltandosi, mentre io mi alzavo.
«Una
mano?» chiedo offrendole la mia per alzarsi.
Lei
annuisce debolmente, non potendo evitare di tirare su con il naso.
Afferra
la mia mano, dopo essersi asciugata gli occhi con il dorso delle sue, e, senza
farle fare troppi sforzi, l’aiuto a sollevarsi.
«Grazie»
mormora timidamente senza guardarmi negli occhi.
Io
sorrido, ringraziando il cielo che non mi stia guardando.
Credo
che tra un po’ esploderò anche io.
«Ah!
Ecco cosa dovevo fare» arriva improvvisamente la voce di Sirius.
Entrambi
ci voltiamo verso l’entrata del bagno e vediamo Felpato tornare indietro sui
suoi passi per poi rivolgerci un sorriso raggiante.
«Ciao,
Lily».
Cazzo,
Sirius, ma sei proprio fuori di testa!
Mi
volto verso Lily e la vedo, ovviamente, parecchio sconcertata di fronte al
comportamento di mio fratello.
«Allora...»
continua mettendo le mani chiuse a pugni sui fianchi, «... hai già scelto il
nome della pulce?» domanda tutto
gongolante.
Eccolo
là!
Dovevo
immaginarlo che non appena avrebbe avuto la possibilità, si sarebbe fatto
avanti con Lily per proporle i suoi colpi di genio.
Quelle
schifezze...
«Come
scusa?» domanda un tantino irritata.
Già...
con Lily niente “pidocchio”, “pulce”, “scricciolo umano”, “mocciosetto” ed
altre cacchiate varie inventate dal vasto repertorio di nomignoli frullante
nella testa di Messer Felpato.
Sirius
pare offeso, ma subito si riprende.
«Il
nome... hai già scelto il nome?» domanda seccato.
Sirius
odia doversi ripetere.
Lily
non risponde subito.
È
rimasta parecchio stralunata dalla domanda di Black.
«No...
ci sto pensando... perché?».
Perfetto!
Gli
ha praticamente servito il piatto d’argento che, ora, Sirius riempirà di
cagate.
«Ottimo!
Perché ho pensato a dei nomi...» si ferma per ponderare meglio l’aggettivo da
usare per elogiare i suoi grandi capolavori.
Io
mi accosto all’orecchio di Lily e, mettendo una mano davanti alla mia bocca per
non farmi sentire da Felpato, le sussurro: «Ti prego, ascoltalo soltanto perché
sono giorni che ci rompe le balle su questi nomi che secondo lui sono perfetti.
Non troncargli le gambe, altrimenti ce lo dobbiamo sentire noi».
«...
eccezionali», ma l’ho mai detto che mio fratello è una cima in orazione? (Non
credo, ma l’ironia, a questo punto, mi sembra palese, no?).
Lily
fa passare un secondo i suoi due smeraldi da Sirius a me e, non appena nota
quel mio sguardo supplichevole, sorride divertita.
Torna
a guardare Felpato e gli fa cenno con la testa di dirglieli.
Sirius
s’illumina e subito comincia a cianciare su quelle mostruosità che ha inventato
il suo bacato cervellino: «Allora, inizialmente ho pensato a questi nomi: o Wilberforce, o Bathsheba, o Elvendork»
trattengo a stento una risata di fronte la faccia schifata di Lily e
all’espressione estasiata, per niente toccata da questo piccolo particolare, di
Sirius, «E, soprattutto, l’ultimo è stato un colpo di genio, perché, lo si può
usare sia per i maschietti che per le femminucce».
«Sirius!»
urla disgustata Lily, mentre io scoppio a ridere.
«Si,
lo so...» ammette questo, infine, «Tu sei identica a James».
Davvero...
sapete quando non potete più vedere una persona e vendereste l’anima al diavolo
pur di avere la possibilità di strangolarla?
Bene,
perché questo è quello che voglio fare per Sirius Black.
Ma
non si rende conto di quanto siamo arrossiti sia io che lei dopo questa sua
ultima uscita?
Maledetto
canide puzzolente!
«Infatti,»
continua imperterrito, «Ramoso mi aveva detto che non gli piacevano perché
voleva qualcosa di meno complicato».
Lily
sposta impercettibilmente lo sguardo smeraldino su di me, come se mi volesse
dire “Tu hai osato dirgli una cosa del genere?”.
E
beh... ve l’ho detto no?
Sirius
Black... è meglio lasciarlo calmo lì dove lo si è trovato, altrimenti non si
arriva alla sera.
Perciò
mi limito semplicemente a fare spallucce.
«Quindi,
ho pensato a quest’altro capolavoro di genialità per accontentarlo: Er-Well»
conclude tutto felice, «Che ne dici?».
Entrambi
spostiamo le nostre iridi su di lei che, a quanto pare, sembra davvero in
difficoltà.
Mi
sento sorridere dentro.
È
davvero bellissima, lei!
«Ehm...
ehm...» balbetta ridendo scioccamente, per non far cadere troppo in vergogna la
sua risposta, «Non te la prendere, Sirius, ma io pensavo a qualcosa di meno
singolare... un nome più...» pondera un secondo la parola da utilizzare,
guardandomi per cercare aiuto.
Ma,
sinceramente, non capisco cosa voglia dire.
«...
ordinario, diciamo» conclude infine.
Tutti
e due spostiamo lo sguardo su Sirius che, se in un primo momento è rimasto in
silenzio a fissare la mia piccola Bibi, ora è già giocondo e felice.
«Ok,
allora. Non ti preoccupare che per la nascita del mostriciattolo, ti troverò il nome perfetto» dice tutto felice
uscendo dal bagno e correndo come un pazzo giù per le scale, lasciandoci
completamente inebetiti dal suo comportamento.
Quando
si dice che alla deficienza non c’è mai limite...
Devo
ricordarmi di erigere una statua in merito a Lunastorta.
«Mostriciattolo!?»
digrigna i denti e stringe i pugni, tanto per far capire quanto le diano su i
nervi questi appellativi.
Infondo,
non né è nemmeno abituata, dato che non ha passato neanche un giorno in
compagnia di Felpato da quando è incinta.
Io
rido scioccamente, «Dai, Lily, non te la prendere... sai com’è fatto quel
cretino!».
Lei
annuisce convinta.
«Si...
si, lo so perfettamente» sospira per
niente infastidita.
Poi,
di nuovo il silenzio ci investe.
Io
me ne devo andare...
«Beh...
Lily...» faccio dirigendomi verso la porta del bagno, «... poi mi fai sapere tu
quando potremo incontrarci con calma?».
Lei
annuisce, fissandomi delusa e mesta.
La
solita espressione che le ha invaso il viso da quando l’ho lasciata.
Cerco
di non darle peso perché il mio cuore sta ancora protestando per quel bacio che
non ci siamo dati...
Le
sorrido un’ultima volta e mi giro uscendo dal bagno e poi dalla nostra camera
da letto.
Lily
non mi segue.
Ma
si tratta di un istante.
Mi
ricordo di ciò che ho in tasca e faccio immediatamente dietro front.
Raggiungo
di nuovo il bagno e noto che lei non si è mossa di un solo centimetro.
Alza
lo sguardo sorpresa di rivedermi e in attesa, quasi, di qualcosa.
Qualcosa
che lei vuole, ma che io non le darò... non quello che chiedeva prima.
«Mi
dispiace...» dico infilandomi la mano in tasca, «... purtroppo non potevo
prevedere che oggi ci saremmo rivisti e che avremmo avuto un momento come
quello di prima. Se l’avessi saputo, avrei preso un regalo migliore per lui»
accenno con la testa verso il pancione di Lily.
Lei,
parecchio sorpresa, porta le sue attenzioni sul suo ventre accarezzandolo
ancora una volta.
«Lily...»
la richiamo, mentre tiro fuori dalla tasca del pantaloni la Ricordella
giocattolo uscita dalla scatola dei cereali.
Lei
alza gli occhi verso di me e li punta, subito dopo, sull’oggetto nella mia
mano.
«So
che non è molto... ma...» preferisco non finire la frase, porgendo quella sfera
di stoffa a lei che l’afferra subito ammirandola tranquillamente, «... non lo
butterai, vero?» le chiedo ansioso.
Lei
alza di nuovo i suoi due smeraldi verso di me, «Glielo darai per giocarci?»
continuo a domandare.
Quel
bambino deve avere qualcosa di me!
Lily
sorride ed annuisce, portandosi la Ricordella giocattolo su un fianco, stretta
nella sua mano destra.
«Si»
risponde semplicemente con quella sua voce vellutata.
Io
annuisco, sentendomi per uno sprazzo di tempo libero da un peso che mi opprime
da due mesi, ormai, e le sorrido uscendo una volta per tutte.
Scendo
le scale e, immediatamente, mi rendo conto che i miei tre amici mi stavano
aspettando vicino alla porta.
Non
appena mi scorgono, si riprendono dall’attesa e Sirius apre la porta pronto ad
uscire.
Io
scendo l’ultima rampa di scale raggiungendoli nella hall.
«Com’è
andata?» mi domanda Remus poggiandomi una mano sulla spalla.
Già...
com’è andata?
Come
dovrei considerare questo nostro incontro?
«Direi,
abbastanza bene, Rem» sorrido prima che anche lui stenda i muscoli della sua
faccia.
Ci
voltiamo in silenzio, verso l’entrata della porta aperta dove c’è Sirius.
Stiamo
per uscire, ma un rumore di passi che scendono fin troppo velocemente le scale
ci blocca.
«Aspettate».
Lily?
Tutti
e quattro ci giriamo frastornati verso le scale.
La
mia piccola Bibi è in cima alla prima rampa e ci scruta ansiosa, quasi come se
avesse avuto paura che noi ce ne fossimo già andati.
Io
mi allontano dal gruppo e mi avvicino di due passi.
«Che
cosa c’è?» chiedo preoccupato.
Lei
mi restituisce lo stesso sguardo prima di sorridere un tantino impacciata.
«Sapete,
credo che per il sedici Aprile il vostro caso sarà chiuso e, considerando il
buon esito delle varie udienze, penso che ne uscirete immacolati».
«Non
mi sembra comunque un buon motivo per consegnarci alle autorità, mia cara Lily»
commenta il tutto Felpato.
Oggi
ha proprio voglia di finire sulla forca.
Ma
stranamente lei ride di questa battuta: «No, infatti, non vi stavo chiedendo
questo», s’interrompe tentando di celare quel velo di imbarazzo, «Volevo sapere
se...» prende un bel respiro di incoraggiamento prima di continuare, «...
Volevo sapere se vi farebbe piacere venire al mio matrimonio».
ANTICIPAZIONE:
«La prova lampante che McCullen ci
nasconde qualcosa di veramente grosso» replico tranquillo. Ma, davanti a me,
due espressioni completamente inebetite mi fanno capire che non hanno afferrato
niente del mio ragionamento. [...]
«Intendevo dire questo: McCullen
non ha mai accettato niente di quello che gli offrivamo, che si fosse trattato
di cibo o bevande. Perché?» le occhiate interdette dei miei due interlocutori
mi danno la possibilità di continuare, «Io credo che il perché sia uno solo, e
molto semplice. McCullen ha paura del Veritaserum o di qualsiasi altra sostanza
od incantesimo che gli farebbe confessare tutta la verità. Ecco perché non
accetta mai niente di niente offertogli da noi».
«E perché ha paura di dire la verità?»
domanda Sirius, ormai completamente in simbiosi con il mio colpo di genio.
«Perché dietro c’è un segreto. Un
grosso segreto» concludo...
|
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Capitolo 25 *** Capitolo XXIV - Imprevisto ***
(QMNSHDF) Capitolo XXIV - Imprevisto
BUONASERAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA Mondo ^^!!!
Come
procedono le vite, ormai diventate monotone a causa di
questa stramaledetta scuola?!?!?!?! O, almeno, la mia lo sta
diventando...
tutti i giorni sempre la stessa solfa: mattina scuola, pomeriggio
studio, sera
cena e poi letto! Niente di emozionante a parte il fine settimana dove,
finalmente, trovo un po’ di tempo per scrivere e dedicarmi
alla mia storia... e
a momenti nemmeno quello perché i prof ci stanno tartassando
talmente tanto che
addirittura devo sacrificare anche il sabato pomeriggio per studiare e
stare al
passo con i compiti... che palle!
A
maggior ragione, meglio chiudere qui, altrimenti scappate
ancora prima di aver letto il mio nuovo capitolo xD
Dai,
questa volta non potete dire niente! Sono stata veloce,
vero? ^^
Spero
di si!
Mi
raccomando fatemi sapere subito così mi regolo (per quanto
la
scuola me lo stia impedendo).
Ecco perché,
passiamo immediatamente ai ringraziamenti =D:
Oceanodiviolini = Eccolo il mio
nuovo angioletto che tanto mi fa battere il cuore per le cose belle che
dice!!!
Ti ringrazio tantissimo per ciò che hai detto. Ti posso
assicurare che, si,
sono una romanticona, ma un sentimento così forte non
l’ho mai toccato ^//^
perciò mi ha parecchio sorpreso quello che hai detto nella
tua precedente
recensione. In qualche modo mi ha fatto sentire... veramente Brava...
ma con la
B maiuscola. Cosa che, in verità, non mi reputo affatto
visto che ci sono
persone molto più dotate di me. Come per esempio te.
L’ho capito da come scrivi
ed esprimi i tuoi pensieri nelle recensioni! Ho anche letto la tua
storia!
Bellissima, mi piace molto... anche se Lily non la vedo così
pazza e... ehm...
maligna? Di fatti non mi è piaciuto molto quello che ha
detto al povero James
quando hanno fatto la ronda insieme e lei sosteneva che Potter avesse
pagato
quella povera ragazza solo per farla ingelosire... Ma sono solo punti
di vista!
Punti di vista che cambiano continuamente! Soprattutto dopo aver letto
quel
capitolo in cui quel cretino di Malfoy attacca la povera Lily e James
la viene
a salvare... che dolci che sono!!!
Dai, non ti tolgo
altro tempo e ti lascio leggere il capitolo! Fammi sapere
cosa ne pensi, capito? Ormai ci tengo tanto alle tue recensioni! ^^
A presto
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
J
Ginny18 = Ahahahahahahahah...
hai ragione! Sono stata proprio cattiva nello scorso capitolo... ma
vedrai cosa
ho in mente per i prossimi che posterò tra poco! Ci manca un
po’ ma non sono
lontanissimi come la fine della storia xD...
Piuttosto, ti
lascio al QUESTO capitolo e aspetto una tua recensione! Mi fa
piacere che ti entusiasma sempre di più, la fan fiction ^^
A presto, cara
Ciau ^^
Jaily = Devo ammettere
che nell’ultima recensione che mi hai lasciato sei andata
ancora più fuori di
testa del normale. Stai peggiorando, tesoro? Non farmi preoccupare, eh!
Già tu
sei così... poi se s’aggiunge anche la tastiera
sono proprio messa bene! Sei
sicura di riuscire ad arrivare tutta intera alla fine della storia? E
poi a
leggere tutte le altre fan fiction che ho intenzione di scrivere e di
postare
su EFP? Perché di idee ne ho tante...
Muahahahahahahahahahah...
Cmq, ti lascio
subito al capitolo... basta che tu mi faccia sapere, in un modo
o nell’altro, cosa ne pensi perché io, senza una
tua recensione che mi fa
sbellicare dalle risate, non vado avanti e lo sai!!! Quindi, se non
vuoi
ritrovarti a casa tutti gli altri utenti che commentano e seguono
questa fiction
con i coltelli pronti ad ucciderti perché non recensisci e
quindi l’autrice non
continua... beh, commenta!!! xD un po’ contorto come
pensiero! Spero che tu
abbia capito, perché ne va della tua vita perché
prima di quegli utenti, ci
sarò io a farti fuori se non mi dici come hai trovato il
capitolo... bello,
brutto, amorevole, schifoso, vomitevole, ecc... XD
Quindi... ci
sentiamo presto, Pazzoide Gio ^^
A presto!!!
CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!
J
Pazzerella_dispettosa
= Ti prego, dimmi
che il tuo PC miracolosamente è resuscitato
perché mi
dispiacerebbe troppo se tu non leggessi questo capitolo e il prossimo e
il
prossimo ancora... soprattutto perché tra un po’
succederà qualcosa!!! E mi
fermo qui!!! È già troppo quello che ti ho detto,
secondo me xD!!!
Spero tu riesca a
recensire, anche! Sarebbe stupendo, sai? E sono contentissima
che il capitolo precedenti ti sia piaciuto... nonostante quello che NON
ho
fatto succedere... Muahahahahahahaha... come sono cattiva.
Vabbè,
chiudo qui altrimenti non la finisco più. Ci sarebbe da
scrivere un
Saggio sul mio sadismo.
A presto, cara
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. Spero che tuo
padre non ti abbia scoperta ad usare il suo PC ;)
Pima_rosaEbianca = Sorellina!!!
Ma perché dici che è la recensione più
assurda che tu abbia mai lasciato!!! A
me piace un sacco! Soprattutto l’inizio ;) Lo so, lo so... a
momenti farò
concorrenza a Beautiful XD! È stata davvero una recensione
con i fiocchi!
Bellissima! Hai detto un sacco di cose vere di te e Sirius e sono
felice che
sia il capitolo sia James&Lily ti siano piaciuti. Ora sono
arrivata ad un
altro momento simile... ho parecchio in mente ancora =D...
Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...
va bene, basta! Infondo, lo sappiamo bene noi, no?, abbiamo la mente (crudele,
malata, perversa, a buchi, a stelline, coi glitter e
le corna di lato che lampeggiano di fucsia) contorta.. xD.
Semplicemente
fantastico!
Spero che anche questo nuovo capitolo ti dia l’ispirazione
per scrivere una
recensione del genere, perché, davvero, mi è
piaciuta un casino e scommetto che,
in fondo, piace anche a te ;)
Mi raccomando, non farti aspettare tanto, sore!
Anche io ti voglio bene e non so davvero cosa farei senza di te J
A presto,
sorellina adorata!
Ti faccio
già da adesso gli auguri per il tuo compleanno Halloweeiano
xD e, sto
pensando di postare un capitolo sabato da dedicare esclusivamente a te.
Spero
di riuscire con i tempi, ma penso di essere a buon punto ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuu
sore ^^
pRiNcEss
LiLIUzzA
= Tesoro mio, a
momenti non ci speravo più che recensissi! Mi hai fatto
penare
da morire (ovviamente... OVVIAMENTE... escludendo il fatto che questo
aggiornamento deve essere addirittura ancora concepito prima che
partorito
U.U). Comunque, per questa volta sei perdonata (PER QUESTA VOLTA... XD)
perché
ti posso assicurare che ti capisco!!! Ho provato la stessa cosa che hai
provato
tu qualche anno fa...non mi ricordo se era con il computer vecchio o
proprio
con questo, ma ho rischiato di perdere tutti i dati se non
l’avessi mandato da
un tecnico che ha, miracolosamente, recuperato tutto. Mi sa che
è capitato con
questo computer quando ancora stavo scrivendo
“Marzo” (te la ricordi?). Lo
stesso, non posso fare altro che darti ragione, per quanto riguarda la
scuola e
i compiti che tolgono fin troppo tempo a noi poveri scrittori
incompresi!
Maledetti!!! Già sono arrivati i primi compiti in classe e
io non mi sono
ancora ripresa dall’Estate T.T
Cmq, visto che hai
già seguito un mio consiglio, te ne do un altro (che non so
se già fai, però te lo dico lo stesso). Io scrivo
anche a scuola. Ho un
quaderno a parte e, quando una lezione è particolarmente
noiosa (cioè tutte
xD), lo prendo e scrivo dal punto che ho lasciato al PC fino a che
posso. Una volta
a casa, naturalmente, lo riporto sul computer e aggiungo, che ne so,
qualche
frase ad effetto, oppure anche una battuta che mi è venuta
la momento, però,
almeno, così riesco ad andare avanti con la storia anche se
c’è di mezzo la
scuola. Non so se tu già lo fai, però io ti ho
voluto consigliare ;)
Mi raccomando
fammi sapere appena puoi cosa ne pensi di questo nuovo capitolo,
ok?
Buona lettura,
Amore Mio ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
J
Ringrazio,
inoltre, quelle fantastiche 30 persone che hanno la
mia fan fiction tra i loro preferiti e quegli altri santi 28 utenti che
la
conservano tra le seguite ^^
E
ringrazio anche te, semplice lettore per la tua costante
presenza che per me significa tanto!
Grazie
a tutti e buona lettura ^^
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Ventiquattresimo –
Imprevisto
Se
esiste una sola cosa al mondo che io non amo...
quella è l’invito ad un
matrimonio.
Una
cosa banale, in effetti, visto che ad un matrimonio, anche se si va
contro
voglia, alla fine ci si diverte.
Si
conosce nuova gente che, poi, per fortuiti motivi non rivedi
più se non dopo
cent’anni di vita, e, cosa più importante di
tutte, si beve.
Io
e Sirius avremo finalmente l’opportunità di
ubriacarci come solo noi sappiamo
fare.
Ma
chissà per quale assurdo motivo io detesti
l’invito a questo matrimonio più di
tutti gli altri.
Il
matrimonio della mia donna con quell’obbrobrio di essere
umano.
Che
poi, la cosa ancora più eclatante, quando siamo tornati qui
a casa di Sirius
dopo aver accettato la proposta di Lily ed averla salutata per
l’ultima volta,
è che Remus sostiene che Johnson, alla fine, non sia brutto
come dico io e che,
in realtà, è solo la gelosia che mi fa parlare
così.
Certo,
se Lily preferisce un belloccio dai capelli dorati e gli occhi
celestini, che
faccia pure.
Ma
io... IO dovrei andare al loro matrimonio?
È
stata un’idea di Remus accettare... né
pagherà le conseguenze in futuro.
«Che
palle, Ramoso... e basta!».
«Non
rompere le Pluffe, Felpato. Voglio deprimermi e tu non sei nessuno per
impedirmelo».
«Sirius,
però, ha ragione, James. Tanto lo sai meglio di chiunque
altro qui dentro che
quel matrimonio non si farà» mi consola Remus
seduto sulla poltrona di fianco
al divano dove io sono sdraiato a pancia in giù con il
braccio destro a
penzoloni.
Peter
sta in cucina a mangiucchiare qualcosa e Sirius sta insistendo per
convincermi
a fare qualcosa per ammazzare il tempo.
So
di essere esagerato, soprattutto, dopo tutto questo tempo che
è passato
dall’ultimo incontro che ho avuto con Lily.
Vi
rendete conto che ci siamo quasi baciati?!
Comunque,
siamo già alla fine di Gennaio e il 2 Febbraio è
ormai alle porte.
Stiamo
solamente aspettando gli ultimi dettagli da parte di McCullen per le
informazioni e il piano da seguire, ma per il resto siamo prontissimi
ad agire
e a far arrestare quel coglione di Johnson.
So
che non dovrei preoccuparmi di questo... Lunastorta ha pienamente
ragione a
dire che quel matrimonio non si farà... però, il
solo pensiero che Lily abbia
avuto il fegato di invitarmi dopo che ci eravamo quasi baciati... mi fa
cadere
in un baratro oscuro.
Sospiro.
Troppi
sospiri in questi mesi... troppi.
Quanti?
Quanti
mesi sono?
Tre?
Non
capisco nemmeno perché ne porto il conto.
Maledizione
a me!
Ad
ogni modo, questo mese l’abbiamo passato tra una cazzata e
l’altra.
Ma
sapete che cosa significa passare un mese intero chiusi in casa dalla
mattina
alla sera senza avere niente con cui passare il tempo?
Io
non credo.
Alla
fine, nemmeno le battaglie che ingaggiavo contro Sirius riuscivano a
distrarmi
completamente e a divertirmi.
Poi
siamo stati anche rimproverati da Messer Lunastorta dopo che McCullen
se n’era
andato e aveva quasi scoperto la nostra natura di Animagi in un giorno
che
avevamo deciso di demolire il salotto.
Risultato:
“Provate a trasformarvi di nuovo e vi scuoio vivi alla
prossima Luna Piena!!”
Un
bel problema, in effetti.
Parlo
del Plenilunio, eh.
Senza
contare che abbiamo dovuto minacciare nuovamente Jassy –
Cally per farci uscire
le notti di luna piena per accompagnare Remus.
Inizialmente,
il caro lupacchiotto non ne voleva proprio sapere di essere
accompagnato.
Preferiva
essere rinchiuso nella cantina sotterranea della casa di Sirius e farsi
male da
solo.
Ma,
era anche vero che, in compagnia di se stesso, avrebbe attirato di
più
l’attenzione delle altre persone e di McCullen se fosse
capitato che lui
arrivasse in una di quelle tre sere dei mesi che abbiamo passato chiusi
qui.
Perciò,
dopo un’estenuante litigata, siamo riusciti a convincerlo ed,
ora, tutte le notti
di luna piena scendiamo nella cantina e ci trasformiamo tutti quanti.
È
risultato un ottimo passatempo per quelle poche sere, per quanto sia
un’orribile pensiero nei confronti di Remus che, comunque,
prova un dolore che
noi non ci immagineremo mai.
Abbiamo
sempre fatto credere al coglione che uscivamo e andavamo in un posto
lontano,
oppure verso Londra, in modo che non venisse a cercarci e, quindi, che
rischiasse di scoprire la doppia natura di Lunastorta.
Ecco
perché, fino ad ora, non abbiamo avuto nessun tipo di
problema.
Remus
non tornava ferito dalle sue trasformazioni e non facevamo poi
così tanto
chiasso perché io e Felpato riuscivamo sempre a chiudere il
licantropo in un
angolo e a tenerlo imprigionato lì per tutta la notte...
L’unica
pecca era la stanchezza, più che plausibile dopo una notte
bianca passata a
tenere a bada un lupo mannaro.
McCullen
ci ha sempre guardati con un occhio sospettoso, soprattutto in questo
ultimo
mese, quando, il giorno dopo, ci ha ritrovati addormentati fino alle
due del
pomeriggio.
Ma,
per adesso, è ancora lontano dal capire la realtà
dei fatti e, quando ci
arriverà, se ci
arriverà, noi saremo
già lontani da lui.
Si.
Perché
noi Malandrini abbiamo ufficialmente preso la decisione di abbandonare
il
progetto di McCullen e continuare a scoprire il perché della
nostra ricerca da
parte dei Mangiamorte per conto nostro.
Una
scelta che avremmo dovuto prendere molto tempo fa, se non addirittura
tre mesi
fa, quando lui ce l’aveva proposto.
Se
l’avessi fatto...
Lily...
«Vi
va una partita a carte? Così giochiamo tutti
insieme?» domanda ancora una volta
Sirius.
Gli
occhi interrogativi di Remus spuntano fuori dall’enorme tomo
di non so cosa che
sta leggendo per osservare le nostre reazioni... o, meglio, la mia,
visto che
Peter è ancora rintanato in cucina.
«Per
me non ci sarebbero problemi» commenta, infine, tornando a
leggere.
«James?».
Sbuffo.
«Dai,
Sirius, non mi va» commento svogliato.
Subito,
anche Sirius sbuffa infastidito.
«Che
ne dite se chiedessimo a McCullen di concederci un’altra
uscita?» domanda
subito dopo con un tono fin troppo entusiasta.
«Te
lo puoi anche togliere dalla testa, Felpato» proclama
tranquillo Remus senza
nemmeno degnarsi di alzare lo sguardo dalla lettura, «Con la
fortuna che ci
ritroviamo, magari, questa volta potremmo incontrare il Ministro in
persona».
«Beh,
tanto meglio, no?» no, «Gli spiegheremmo la vera
sequenza dei fatti di quella
notte al Ministero dimostrando la nostra innocenza».
«Ci
vogliono le prove, Sirius. E noi non le abbiamo».
«Tu
sei una cima in pozioni, Remus. Prepariamo una mistura di Veritaserum e
gli
facciamo vedere che la ingeriamo. Potrà farci tutte le
domande che vuole, tanto
non abbiamo niente da nascondere».
«Non
abbiamo niente da nascondere?» domanda scettico Lunastorta
alzando lo sguardo
altrettanto cinico sul cane.
Il Veritaserum? mi domando in mente.
«Va
be’... gli parleremo solo di quella notte. Infondo,
è di quella notte che
vogliono sapere».
«No,
Sirius. Non è solo di quella notte che vogliono sapere.
Sicuramente ci
domanderanno che fine abbiamo fatto tre mesi fa e le
motivazioni» risponde
Remus tornando a fissare il libro.
«Meglio
ancora!» insiste testardo Felpato, «Riusciremmo a
risolvere il caso di Johnson
prima del previsto senza aspettare il 2 Febbraio per
incastrarlo».
«No,
Sirius» questa volta, il caro lupacchiotto, si sta
innervosendo, «Se ci
facessero domande su McCullen, metteremo a repentaglio
un’intera organizzazione
segreta».
«Che,
se posso permettermi,» intervengo a mezza voce, «io
non ho ancora visto».
«Giusto!»
mi appoggia pienamente Sirius, «Dove caspita la vedi
quest’organizzazione
segreta, Rem? McCullen non ce l’ha mai fatta
vedere» sbraita nervoso il canide
mettendosi in piedi di fianco a me e di fronte al licantropo.
«Se
è segreta un motivo ci sarà».
«Non
si fida dei suoi collaboratori» interrompo sul nascere la
risposta di Felpato
che già aveva preso aria per parlare, mentre rimango a
fissare il vuoto con
un’espressione riflessiva.
«Cosa?»
mi chiede Remus alzando lo sguardo dal suo tomo per posarlo su di me,
profondamente interrogativo.
«Che
schifezza» borbotta, invece, Sirius mettendosi a braccia
conserte e tirando su
il miglior broncio possibile.
Quando
mai all’Ordine non si fidavano di noi e degli altri membri?
Non
può esistere organizzazione senza fiducia.
Come
caspita si reggono in piedi queste Aquile?
«Ci
avete mai fatto caso che, ad ogni invito di Remus verso McCullen per
restare a
cena o bere qualcosa, lui ha sempre negato?» domando
mettendomi seduto dritto
con la schiena.
«Beh,
questo non è del tutto vero. Dopo la serata al Ministero, mi
ricordo
chiaramente, che si è servito lui del Whisky
Incendiario» protesta Remus.
«Si»
rispondo non perdendo ancora la speranza, «Ma se
l’è servito lui».
«Dove
vuoi arrivare Ramoso?» domanda infastidito Sirius.
«La
prova lampante che McCullen ci nasconde qualcosa di veramente
grosso» replico
tranquillo.
Ma,
davanti a me, due espressioni completamente inebetite mi fanno capire
che non
hanno afferrato niente del mio ragionamento.
«Ascoltate!»
li richiamo avvicinandomi a loro, «Prima Sirius, con la
proposta del
Veritaserum, mi ha fatto arrivare a questa conclusione».
«Ah!»
esclama Felpato indicando giocondo Remus, «Visto, Remmy? Ora
anche James è
d’accordo con la mia idea».
«Non
intendevo quello, Sirius» gli taglio le gambe senza un minimo
di ritegno.
Ma,
sinceramente, non abbiamo tempo.
Sono
sicuro che dietro le parole di McCullen, c’è un
grosso... grossissimo segreto.
I
miei sospetti, che, a dirla tutta, non sono mai morti, stanno tornando
ancora
più forti e vividi dentro me.
«Intendevo
dire questo:» riprendo ignorando il muso che mi lancia
Felpato e il ghigno
soddisfatto di Lunastorta, «McCullen non ha mai accettato
niente di quello che
gli offrivamo, che si fosse trattato di cibo o bevande.
Perché?» le occhiate
interdette dei miei due interlocutori mi danno la
possibilità di continuare,
«Io credo che il perché sia uno solo, e molto
semplice. McCullen ha paura del
Veritaserum o di qualsiasi altra sostanza od incantesimo che gli
farebbe
confessare tutta la verità. Ecco perché non
accetta mai niente di niente
offertogli da noi».
«E
perché ha paura di dire la verità?»
domanda Sirius, ormai completamente in
simbiosi con il mio colpo di genio.
«Perché
dietro c’è un segreto. Un grosso
segreto» concludo, «Qualcosa che noi non dovremmo
sapere».
«State
costruendo castelli in aria, ragazzi. Facciamo parte di
un’organizzazione
segreta, è logico che ci siano segreti per tutti».
«Non
credo proprio, Remus» lo interrompo io.
Sono
sicuro della mia idea.
Al
cento per cento!
«Persino
all’Ordine non c’era segreto per nessuno. Eppure,
non è che sia così famosa tra
i maghi l’organizzazione che ha dato vita Silente».
Maledizione!
Sono
un genio!
Come
ho fatto a non pensarci prima?
Il
mio ragionamento non fa una piega.
Di
fatti, Remus non sa come rispondere.
L’ho
ammutolito.
E
Messer Ramoso colpisce ancora!!!
«Io
sono d’accordo con James» prorompe Felpato,
«Ecco perché credo che dovremmo
tenerci stretto Frank Paciock, ora che abbiamo la
possibilità di scoprire
qualcosa di più».
Annuisco
di fronte l’idea di Sirius.
È
giusto!
Ora
Frank è l’unico che ci può aiutare.
Lunastorta
sospira scoraggiato, ancora incerto se credere o no alla mia idea che,
modestamente, è un lampo di genialità acuta.
Insomma,
avevamo già avuto e ancora abbiamo dei forti sospetti su
McCullen, ma questa è
la prova lampante che c’è veramente qualcosa sotto.
Molto
sotto...
«Quindi?
Cosa consigliereste di fare?» domanda ancora scettico Remus.
«Per
ora continuiamo a comportarci come sempre. Non appena avremo dei
risultati in
mano, vedremo come agire».
«Giusto!»
aggiunge Sirius, «Ora bisogna solo aspettare gli ultimi
dettagli da parte di
McCullen e poi potremo mandare un gufo a Frank...».
«Ragazzi!»
ci chiama improvvisamente Peter, a momenti senza nemmeno lasciare il
tempo a
Felpato di finire la frase.
Noi
scattiamo in piedi, proprio mentre Codaliscia fa la sua apparizione in
salotto:
«McCullen ci sta aspettando di là»
annuncia indicando con il dito la cucina.
«Ah!
È già arrivato?» chiedo infastidito.
Se
penso che devo già rivedere quella faccia da schifo... mi
viene il
voltastomaco.
Peter
annuisce, prima che Remus e Sirius comincino a dirigersi verso
l’uscita della
sala.
«James?»
mi chiama mio fratello quando Lunastorta e Codaliscia sono
già spariti oltre
l’uscio della cucina, dopo aver notato che io ancora non mi
ero mosso.
Respiro
per incoraggiarmi ad andare anche io.
Poi
faccio un segno d’assenso in direzione di Felpato e lo
raggiungo.
Entriamo
in cucina dopo aver rigorosamente indurito lo sguardo.
McCullen,
per quanto dobbiamo comportarci in modo ordinario, ci è
sempre stato e sempre
rimarrà lì... sui nostri gioiellini di famiglia
(per non essere tanto volgari,
altrimenti Remus è capace di amputarmi la lingua).
«««««««a«««««««Dffffdfe
cfnhfgynty nxmhzsrdd
cvnzdymnzer 43n ««««Salvevddf jnfgk
vlSalveSabSALsalvesdkfjniefub nvk
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cwibsv lkuhr
cviUGR9218HBJSCXwaESDC WEV KHJJGVKJHKJHBVKJHGHBHTNRDT»
saluta garbatamente lo schifoso.
Io
e Sirius, telepaticamente, gli rispondiamo con un cenno della testa,
mentre
notiamo che sia Remus che Peter hanno già preso posto
intorno all’isola della
cucina.
Ci
accomodiamo e rimaniamo in silenzio, ad aspettare.
Lui
sposta il suo odiosissimo sguardo su tutti noi.
Non
capisco perché attende così tanto per parlare!
«Abbiamo
un problema» esordisce improvvisamente.
Perfetto!
La
parte “problema”, soprattutto con il tono con cui
l’ha detto, non mi piace per
niente.
Sirius,
invece, non ha mosso arto rimanendo completamente impassibile di fronte
quella
notizia, come, dall’altra parte, non si può dire
per me, Remus e Peter.
Io
e Lunastorta abbiamo sgranato di poco gli occhi mantenendo
un’espressione dura
ed inquisitoria allo stesso tempo, mentre Codaliscia ha iniziato a
tremare.
«Che
significa?» domanda il licantropo.
Lui
annuisce gravemente.
«A
quanto pare, la vita di Johnson è stata attentata numerose
volte in questo mese
e, proprio stamane, hanno dato fuoco all’Hotel in cui lui
sarebbe stato ospite
di quel ricevimento dopo domani».
Il
silenzio assoluto segue questa notizia.
Persino
Felpato non è più riuscito a starsene
indifferente, mentre noi abbiamo la bocca
che, a momenti, rasenta il suolo.
Qualcun
altro ha attentato alla vita di quell’imbecille?
E
chi?
E...
Lily...?
Sta
bene?
E
il piccolo?
«Chi
è stato?» domanda Sirius dando voce alla domanda
che si stava ponendo nella
testa di tutti.
«I
Mangiamorte. Ne hanno presi alcuni, altri sono riusciti a
scappare».
«Perciò...»
prorompo io, «... stanno tutti bene?» chiedo.
McCullen
passa i suoi azzurrini occhi su di me e resta immobile a fissarmi.
Per
niente intimorito, gli restituisco uno sguardo che di amichevole non ha
davvero
niente.
«Si,
James. Lily e il piccolo stanno bene».
Ammetto
che non ci voglia chissà quale genio per capire che la mia
preoccupazione,
invece di essere incentrata veramente sulla salute di Johnson, sia
rivolta alle
persone che amo sinceramente.
Naturalmente,
Johnson non rientra in questa categoria...
Stringo
i pugni sotto al tavolo e tento con tutto me stesso di non scoprire il
ringhio
che sento nascere da dentro.
Quanto
ti detesto, Jassy – Cally dei miei
ciondoli!!!
«Quindi?
Quale sarebbe questo problema?» domanda,
all’improvviso, Sirius cercando di
tornare al vecchio argomento e riuscendo a bloccare la non floreale
risposta
che stavo per dare al coglione.
«Il
problema è che, per ora, il ricevimento è stato
annullato» un tuffo al cuore
prende tutti quanti.
Questo
stronzo ci sta mandando a monte tutti i piani!
Se
il ricevimento è stato annullato, allora non potremo far
arrestare Johnson e,
quindi, allontanarci in seguito da McCullen come avevamo pianificato...
Maledetto!!!
«Altre
voci, invece, hanno accennato ad un rinvio. Molto probabilmente
sarà rinviato
dato che dell’Hotel è rimasto davvero poco,
oramai».
«A
quando?» non riesco a trattenere la fretta del conoscere la
risposta.
Quanto altro tempo dovrò aspettare
per poter uscire da questa gabbia e liberarmi di te? penso
desolato.
«Non
si sa» risponde tranquillo, «Probabilmente lo
farà in un altro Hotel di lusso a
Londra, ma non credo che si tratterà di poco».
«Cosa
vuole dire?» chiede Remus usando un tono strano, come se
già conoscesse la
risposta da sé.
«Penso
che il tempo necessario non sarà breve, come, invece,
sperate voi, ragazzi»
sospira, quasi rattristato dalla nostra prigionia, «Credo che
il Ministero
impedirà qualsiasi contatto senza protezione sia a Johnson,
sia a Lily e al
piccolo. Per sicurezza».
«Ci
sta dicendo che il Ministero vuole acciuffare tutti questi fanatici
Mangiamorte
che attaccano Johnson, prima di permettergli di andare a questo
ricevimento?»
domanda Sirius infervorandosi parecchio.
È
nervoso!
Lo
siamo tutti in questi mesi...
E
la consapevolezza che molto probabilmente resteremo per altro tempo
indeterminato chiusi qui, non aiuta chissà quanto a calmarsi.
«Si»
replica secco McCullen, «Comunque, non credo si
tratterà di chissà quanti mesi.
Il massimo, credo, si aggira ai due mesi circa».
«Ah!
Facile per lei parlare...» sbotta Felpato.
Altri
due mesi?!
Ma
siamo fuori?!
«McCullen»
m’intrometto io anticipando e bloccando la risposta del
coglione, «Se dobbiamo
stare altri due mesi senza agire e fare niente, lei ci deve come minimo
altre
uscite».
«Non
se ne parla, James! È già tanto se non siete
stati scoperti l’ultimo dell’anno
e il primo Gennaio» s’adira improvvisamente, mentre
io cerco di trattenere il
sorrisino divertito che il ricordo dei nostri due incontri in entrambi
i
giorni, mi ha causato.
«Ce
li deve!» tuona, dal canto suo, Sirius.
«Ve
lo potete togliere dalla testa! Vi troverò io un modo per
passare il tempo»
ribatte McCullen per niente toccato dal tono di Sirius.
«Ah,
davvero? E cosa? Ci porterà altri tipi di giochi di
società o verrà a farci da
babysitter?» continua imperterrito Felpato, ormai partito in
quarta.
«So
io cosa fare» risponde lo schifoso, tranquillo.
Noto
Sirius stringere i pungi e digrignare i denti senza nemmeno
preoccuparsi di
nasconderlo.
Qui
finisce male se non interrompiamo la litigata adesso.
«Non
mi interessa niente...».
«E
se, invece, decidesse lei la località dove farci
andare?» domanda
improvvisamente Lunastorta interrompendo Sirius.
Quattro
paia di occhi curiosi si posano inevitabilmente su di lui.
«Come
scusa?» chiedo con gli occhi, ormai a padella.
Ma
non era lui il primo tra i quattro Malandrini a voler restare qui?
Il
pessimista di turno che credeva che avremmo addirittura incontrato il
Ministro
in persona se solo mettevamo l’unghia del piede fuori la
porta?
Mah!
«Intendo
dire: se lei, signor McCullen, ha paura che possiamo incontrare
qualcuno od
essere visti da qualcuno di pericoloso per noi mentre siamo fuori, a
questo
punto, dato che di stare chiusi qui per altri due mesi non se ne parla
nemmeno
a morire, non è meglio se fosse proprio lei a decidere un
posto sicuro in cui
non corriamo rischi?».
Un
po’ contorta come spiegazione, ma il succo è
chiaro e tondo a tutti.
Remus
Lupin è un genio!
Di
fatti, McCullen non osa ribattere.
Spiazzato.
Completamente
spiazzato dal colpo di genio di Lunastorta.
Poi
sbuffa quasi infastidito garantendo un’espressione di
purissima gioia sul viso
di Sirius, il più convinto fra noi Malandrini che il capo,
finalmente, abbia
ceduto di nuovo.
«Vi
farò sapere meglio la prossima volta che ci
vedremo».
«Che
spero per lei, non sia fra due mesi» borbotto per niente
intimorito dal fatto
che mi abbia sentito e che abbia iniziato a fissarmi in modo strano.
Una
maniera che non mi piace affatto.
Adesso
lo picchio!
Se
adesso non la smette di fissarmi in quel modo, lo picchio!
Che
diamine ha da guardarmi così, quasi mi stesse studiando?
Non
ho combinato niente di grave questa volta.
Che
diavolo vuole ora?
Prendo
aria per dirgliene quattro, ma lui mi anticipa per tempo:
«Sai,
James» comincia tornando a quell’aria tanto
saccente, «Ho avuto il piacere di
incontrare di nuovo Lily Evans» sorride tanto per mostrare
quella sua
falsissima affabilità, «Sta bene... con quella
pancia già un po’ in rilievo».
Assottiglio
lo sguardo e riesco a malapena a trattenermi dallo scoprire i denti in
un
ringhio di puro astio.
«Mi
ha sorpreso quando mi ha fermato al Ministero» continua.
Istantaneamente
perdo un battito del mio cuore.
Che
significa che l’ha fermato?
Cosa
poteva volere Lily da un tipo come McCullen?
Neanche
lui mi avesse letto nel pensiero, infila una mano in tasca e ne estrae
una
lettera.
«E
mi ha ancora più colpito che lei abbia voluto che ti
consegnassi questa»
riprende osservando con sguardo attento quel pezzo di carta contenente
la mia
lettera.
Poi,
lo passa, quasi accusatorio, su di me.
Non
mi piace per niente questa occhiata!
Che
diamine sta pensando?
Non
starà mica sospettando di qualche clandestino incontro con
Lily?
Cosa
che, in effetti, è accaduta veramente, ma questo lui non lo
deve assolutamente
sapere.
Protendo
la mano verso di lui che, ancora, gioca con quel pezzo di carta, per
fargli
capire che la voglio adesso!
McCullen,
anche se con un po’ di esitazione, mi porge la missiva ed io,
una volta afferratala,
non guardo in faccia a nessuno uscendo dalla cucina per cercare un
posto
isolato.
Non
ho la più pallida idea di cosa aspettarmi da questa lettera.
Per
quale motivo Lily avrebbe dovuto scrivermi una lettera proprio ora?
Non
sarà mica per il nostro incontro per decidere del piccolo?
Se
così fosse, l’udienza sulla nostra innocenza,
probabilmente, è già conclusa
completamente in positivo.
E
sarebbe una cosa fantastica!
Con
una nuova foga dettata dai miei battiti accelerati del cuore, apro la
busta
lisciando il foglio della lettera e gettandomi nella lettura di quella
calligrafia così ordinata e precisa che io amo tanto
solamente perché
appartenente a quelle mani così delicate... le sue.
Ciao James,
Immagino
tu sia sorpreso di questa lettera, esattamente come
quell’uomo che ho
incaricato di consegnartela, e di cui non ricordo bene il nome.
In
realtà non è niente di ché.
L’udienza su di voi non è ancora finita e per il
nostro incontro c’è ancora tempo per decidere.
Il
vero motivo di questa lettera è uno solo e semplicissimo: il
nome. Voglio che
sia anche tu, insieme a me, a scegliere il nome per il bambino. Mi
sento
incredibilmente in ritardo perché non posso fare altro che
paragonarmi con
Alice. Lo sai che anche lei è incinta? E, secondo i nostri
calcoli, dovremmo
partorire lo stesso mese! Quando si dice “amiche fino in
fondo...”.
Ma
non divaghiamo!
Il
succo è che faccio sempre il confronto tra me e lei. Lei ha
già scelto il nome,
ha già ridipinto una camera di casa sua per il piccolo, ha
già comprato i mobili,
sta leggendo libri su libri riguardanti la gravidanza e tutto
ciò che comporta
e che ne fa parte, e tantissimo altro ancora...
Io,
niente! E tutto questo non fa altro che farmi sentire male. Quasi come
se il
mestiere di “madre” non faccia per me. E mi fa
paura. Io non voglio essere una
cattiva madre, ma ho così tante cose per la testa e...
Comunque,
volevo chiederti se per te andrebbe bene scegliere il nome tramite
lettere,
visto che voi vi presentate in pubblico così raramente (e
ancora non ne capisco
il motivo principale, escludendo la caccia che gli Auror stanno facendo
per
trovarvi).
Spero
tu riesca a rispondermi presto perché, come avrai capito
sono parecchio agitata
da questi tempi che corrono così velocemente.
Per
farmi arrivare la lettera, puoi tranquillamente mandarla via gufo a...
a casa
nostra. Sto ancora lavorando qui...
Tanti cari saluti a te e ai
Malandrini
Lily
Il
cuore mi batte forte.
Lei
vuole che l’aiuti a cercare un nome per il nostro bambino.
Lei
si preoccupa di non essere una buona madre.
Lei
ed Alice sono incinte dello stesso mese.
Partoriranno
insieme probabilmente.
Lei
si sta preoccupando di tante cose e una di queste è di
sentire la mia opinione
sul nome del piccolo.
Lei
è ancora lì!
Ha
detto “a casa nostra”...
Cosa
dovrei pensare a questo punto dopo aver letto una frase del genere...
una
lettera del genere?
Fisso
ancora per un secondo la missiva completamente perso per le parole che
vi sono
scritte sopra.
La
mia piccola Bibi.
Si
sta comportando con me come se io non le avessi fatto alcun torto...
come se
tra di noi non fosse successo niente di grave e ci fossimo
semplicemente
lasciati per l’incompatibilità di caratteri, per
esempio, ed ora fossimo più
amici che mai.
Ma
è normale, secondo voi?
Io
non credo... ma non posso farne a meno di esserne felice.
Felice...
Felice...
Felice...
Felice...
Ehi!
Un
momento!
Ma
che...?
Con
un tamburo ancora più forte e pulsante nel petto al posto
del cuore, analizzo
meglio il pezzo di carta che ho in mano.
L’ho
preso dalla busta intatto.
La
busta era chiusa... sigillata.
Perché
qui sopra ci sono segni di altre mani?
Lily
è sempre così delicata ed ordinata quando scrive
le sue lettere.
Com’è
possibile che i bordi e gli angoli del foglio di pergamena usato siano
così
stropicciati?
Nessuno
avrebbe dovuto leggere la lettera, tranne me...
A
meno che...
Con
una nuova rabbia dettata persino e addirittura dal cuore, stringo forte
il
pugno stropicciando ancora di più quel lato della lettera.
Mi
volto e sbatto i piedi infuriato come un Ippogrifo a cui sono state
tirate
tutte le penne, fino ad arrivare in cucina dove trovo i
miei tre Malandrini ancora intenti a
convincere McCullen a farci uscire di nuovo in questi giorni.
«...
Secondo me sarebbe l’idea migliore, signor McCullen, se non
vuole farci
impazzire» stava di fatti commentando tranquillo Remus, prima
che il rumore dei
miei passi pesanti destasse l’attenzione di tutti.
Si
voltano verso di me squadrandomi interrogativi... per la prima volta
nella
storia dell’umanità, con la stessa espressione
stampata su tutti e quattro i
visi che ancora mi fissano.
Io,
per niente intimorito, mi avvicino al bancone dell’isola,
puntando il mio
sguardo infuocato sul “capo”, dando completamente
le spalle al resto dei
Malandrini, e ci sbatto sopra, con una violenza non da me, la lettera
che mi ha
inviato Lily.
Sento
Remus sussultare per lo spavento, Peter saltare dalla sedia e Sirius
ammutolire.
Potrei
mettere la mano sul fuoco per il fatto che ora lui mi stia guardando
serioso.
Con
quello sguardo che poco gli si addice.
Per
nulla intimorito, non mi faccio problemi a scoprire il ringhio ed,
istantaneamente, porto le mani al colletto di McCullen strattonandolo
per bene,
prima di urlargli in faccia:
«MI
SONO ROTTO, McCULLEN!!! MI HAI CAPITO?!».
Sento
i miei Malandrini muoversi quasi al millisecondo.
Le
forti braccia di Sirius, aiutate da quelle spaventate ed inesperte di
Remus,
riescono a circondarmi la vita e a bloccarmi i movimenti con i miei
arti
superiori, mentre Peter cerca di scollare le mie mani dal colletto del
coglione, il quale, di fronte al mio urlo, non ha mosso un solo muscolo.
Maledetto
bastardo!!!
Te
la farò pagare cara!
Carissima!!
Come
ha osato leggere quello che Lily aveva scritto in via confidenziale e
puramente
personale a me?!
Come?
«James...» tenta di parlare Lunastorta tra uno
sforzo e l’altro dopo essere
riuscito a staccarmi da McCullen, mentre io tento in tutti i modi di
liberarmi
per andare a spaccargli quella faccia da culo che si porta dietro.
«James...
calmati, fratello» s’aggiunge Sirius dando man
forte al duro lavoro di Remus.
«Mi
hai capito, McCullen? Mi sono ufficialmente stancato delle tue
stronzate!!!»
gli urlo, con un tono quasi più moderato in confronto a
prima, in faccia.
Lui
assottiglia lo sguardo: «Se, magari, ci mettessi al corrente
di quello che è
successo» risponde seccato.
«Già»
gli va, stranamente, in aiuto Felpato.
«James...
calmati, maledizione!» esclama Lunastorta ormai al colmo
della pazienza.
Io
non riesco a fermarmi... anche se volessi, non lo farò.
Sono
troppo incazzato!
Come
ha potuto?!
Come?!
E
se nella lettera ci fossero stati scritti particolare in più
sul nostro
incontro clandestino?
Per
fortuna, ho notato subito che tutto quello che stava scritto poteva
essere
tranquillamente spiegato usando a mio favore il penultimo incontro che
ho avuto
con Lily nel lussuoso Hotel a cinque stelle.
Ma
questo non significa niente!
Quella
era una cosa mia!
L’unica
proprietà... l’unico territorio in cui non
permetterò mai più a McCullen di
tornare a calpestare con il suo passo egoista!
«Smettila»
mi sussurra, improvvisamente, Sirius all’orecchio con un tono
che non ammetteva
repliche, ma allo stesso tempo pieno di comprensione verso qualsiasi
cosa mi
sia capitata.
Un
tono che mi assicura il suo appoggio completo.
Come
se fossi uno stupidissimo interruttore su cui era appena stato pigiato
il
comando di spegnersi, mi calmo e smetto di dimenarmi.
Nonostante
questo, ancora mi astengo dal cancellare dal mio viso quella purissima
occhiata
d’astio!
Punto
il mio dito contro quell’orribile persona che mi trovo di
fronte.
«Sappilo»
gli dico senza nemmeno chiamarlo per nome, «Questa
è l’ultima stronzata che
compi su cui passo sopra senza farti secco» lo minaccio
stringendo gli occhi a
fessura.
Sento
distintamente il fuoco nelle mie iridi.
Ma
questa volta ho ragione io, maledizione!
Dietro
di me, Sirius sta fissando serio e soddisfatto la mia minaccia contro
McCullen,
mentre Remus e Peter sono parecchio preoccupati.
«Fanne
un’altra» gli sussurro rabbioso,
«Un’altra ancora, e ti assicuro che non
avrò
paura di finire ad Azkaban per omicidio» concludo abbassando
il dito ormai
pigiatogli addosso e girandomi verso l’uscita della cucina,
senza degnare
nessuno di niente.
Riafferro
la lettera sul bancone ed esco.
Salgo
le scale e mi chiudo in camera mia.
Ho
bisogno di stare da solo e tranquillo per sbollire la mia rabbia.
Eppure...
ANTICIPAZIONE:
«Peter!
Apri questa porta adesso!»
gli
intimo un’ultima volta dopo essermi innervosito con questi
pensieri. Ma non
faccio in tempo a fare altro tranne che sbattere per altre due volte il
pugno
sul legno della porta, prima che Sirius mi vomitasse tutto il pranzo di
questa
mattina sul pantalone e sulle scarpe. Al che, signore e signori, io non
riesco
a resistere. Purtroppo Sirius non si rialza ed io... inevitabilmente,
gli
vomito tutto il mio pranzo sulla
testa.
«JAMES!!!».
[...]
Inoltre,
volevo ringraziarti anche per quello che hai detto. È stato
davvero carino da
parte tua e, a momenti, mi emozionavo mentre leggevo quelle cose (ah!
Purtroppo
quando ho ricevuto la tua lettera a casa nostra, c’erano
anche Alice e Frank!
Frank ti saluta... Alice... beh, diciamo che ti sei aggiudicato
un’altra pena
da scontare oltre l’udienza che vi aspetta al Ministero).
Bey Lovegio92
:)
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Capitolo 26 *** Capitolo XXV - Corrispondenza ***
(QMNSHDF) Capitolo XXV - Corrispondenza
Buona
sera, popolo ^^
Oggi ho
fatto un piccolo strappo alla regolina e sono riuscita a
postare in questo momento. La scorsa settimana non ho avuto nemmeno uno
straccio d’occasione per poter andare avanti con la storia,
ma ora sono a buon
punto ^^
E se fate in fretta a recensire, probabilmente riuscirei ad aggiornare
anche
questo stesso sabato =D.
Prima di passare ai vari
ringraziamenti... un po’ di buona e
sana pubblicità xD
Chiunque
voglia può andare a leggere la mia nuova One –
Short!
Ovviamente, i personaggi sono sempre loro... James&Lily e,
diciamo, che con
questa nuova storia ho, in un certo senso, compensato (anche se
minimamente) il
continuo dolore che sto facendo provare al povero Prongs in questa Long
– Fic ^^
Si
accettano ben volentieri commenti di ogni tipo!!!
Vi aspetto :)
Ringrazio:
- Jaily =
Tesoro
mio, se Alice ti ha dato quell’impressione nello scorso
capitolo, non oso
immaginare cosa penserai di lei in questo nuovo xD. L’ho resa
un tantino
paranoica... anche se la tempesta ormonale della gravidanza ci mette
parecchio
di suo!
E, anche, se nello scorso capitolo Lily ti è sembrata ancora
innamorata di
James... beh... ti assicuro che era solo l’inizio! Vedrai...
anche perché da
questo capitolo si comincia a tornare un po’ indietro ^^
Per il resto... mi sembra ovviamente il MINIMO che senza una tua
recensione io
non vada avanti! Ormai un tuo commento è diventato una mia
costante senza il
quale non riesco a procedere con la storia ^//^. Quindi non ti
emozionare più
di tanto e getta via quei 37 fazzoletti xD!
Mi raccomando... ricomponiti che ti voglio intera, come hai detto, sia
per la
fine di questa storia sia per le altre che posterò =D!! A
proposito, spero
davvero che quella One-Shot ti piaccia!! Ho impiegato quasi un mese e
passa per
scriverla tutta! Tra l’ispirazione che veniva e andava xD
Va bene, Tesoro mio, ti saluto!
Ti abbraccio forte ^^
Ciau
- Oceanodiviolini
=
Ahahahahahahah... ti assicuro, cara, che anche per me l’unica
via per non
morire di depressione e triste è riderci su... ironizzare,
insomma! E sono
contentissima che la mia figura di James Potter ti piaccia
così tanto, ma,
ribadisco, che io quei sentimenti, non ho ancora avuto
l’onore di toccarli!!!
Per quanto riguarda la tua storia, a me sembrava il minimo! Insomma, mi
dici
cose così profonde e le descrivi così bene che
non potuto fare a meno di
chiedermi se anche tu eri scrittrice (qualcosa, in fondo a me, mi
diceva che
era praticamente scontato ^^), quindi sono subito andata sul tuo
account e mi
sono gettata nella lettura!!! Una storia davvero bella... ma ti ho
spiegato la
mia reazione di fronte la tua Lily che, per fortuna, una volta resasi
conto del
sentimento per il nostro caro Malandrino occhialuto, sta cambiando
comportamento. A proposito di questo, come potrei mai dimenticare la
famosissima battuta sulla piovra gigante? Ormai ci hanno fatto anche i
fumetti
su xD!!! E non posso fare altro che darti ragione quando dici che
l’Amore fa
diventare acidi se ci opponiamo con tutti noi stessi! L’ho
trovata davvero un’espressione
significativa che sottolinea ancora di più il sentimento che
accomuna i nostri
James e Lily ^^. Per quanto riguarda, invece, l’accusa che
Lily rivolge a James
(cioè che è per colpa sua se Piton le ha dato
della Mezzosangue), beh qui devo
un po’ giustificarla. Insomma, anche James avrebbe dato fuori
di matto se
Sirius l’avesse tradito in quel modo apertamente davanti a
tutti... ovviamente,
però, la nostra cara Grifondoro si è ripresa dopo
due anni e ha concesso a
James di far parte della sua vita ^^. Esattamente come hai detto tu!
Per il resto... beh... quella che ha pianto venti minuti sono io, non
tu. Soprattutto
dopo aver letto quello che mi hai detto! È stato davvero
gentilissimo da parte
tua e, anche se penso sempre di non meritarmi così tanta
“gloria”, apprezzo
tantissimo quello che dici. Per me significa davvero tanto!!
Ti aspetto per questo capitolo, ok? ^^
Ciauuuuuu
- Piuma_rosaEbianca
= Sai sore, di solito i rapporti creati su Internet hanno bisogno di
molto più
tempo in confronto ai rapporti creati dal vivo per far conoscere
all’altro come
si è davvero. Ed io credo che tu abbia colto al volo il mio
carattere.
Ebbene si, hai ragione! Io sono fuori di testa... non che ci voglia
chissà che
cosa per capirlo, ma tu l’hai proprio consolidata questa
scoperta il ché ti
porta ad un passo avanti! Si, sono pazza... non te l’ho
detto... perdonami per
questo torto... xD
Cmq, ho apprezzato tantissimo la tua sincerità... in
effetti, alcuni sono solo
capitoli di transizione, per far consolidare ancora di più
il rapporto già
stretto tra Malandrini, oppure per odiare ancora di più
Jassy – Cally, ma
niente di che! Tra un po’ si arriverà al verso
sodo ;)
Spero che questo capitolo, invece, ti piaccia di più ^^
Mi raccomando, fammi sapere appena puoi!
Un bacione monumentale!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. Vampire Girl! Forever Team Eddy xD
- Cullen
Isabella =
Ecco la mia francesina preferita ^^!! Ciau,
ma chere, comment ça va?
Bahhhhhhh !!!!!
Non farmi
parlare più di tanto il francese che dopo domani ho il
compito di letteratura! Uff!!!
Cmq, ti hanno preso davvero tanto i capitoli precedenti, eh?! Da come
ne
parlavi... per non tirare in ballo quel bellissimo complimento che mi
hai
fatto! “Angelo della scrittura” è un
titolo ancora lontano secondo me xD!!
Mi dispiace che la tua sorellina (o sorellona?) ti faccia
così paura xD... io
ho un fratello più piccolo di quattro anni che
già mi sovrasta in altezza, ma
cerco di non dare a vedere che lui è più forte!
Sono pur sempre un’orgogliosona,
io xD!!! Tu?
Proprio come la nostra Lily... e anche James non è da meno!
Appunto per questo
sono finiti entrambi a Grifondoro xD! A proposito, sono davvero felice
che ti
sia piaciuta la lettera di Lily! In effetti anche io mi sentivo...
strana...
diciamo più contenta quando l’ho scritta! Pensando
che l’avrebbe letta James...
che quelle parole erano destinate a lui! Ah! Ma allora questo capitolo
ti
piacerà un sacco... se consideri le lettere che si
scambieranno! Ops! Non
dovevo dirlo ;P!
Bonne lecture, ma chere (si dice così, giusto? O.o)
Spero davvero che ti piaccia questo capitolo... tra un po’
arriveremo al tuo
grande desiderio che hai espresso nella scorsa recensione ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuu
- Pazzerella_dispettosa
= Cara, ti posso assicurare che ti capisco appieno! Oggi, soprattutto,
è stata
una giornata di mer... e, se non ti da fastidio, ti spiego anche
perché! Prima
di tutto, avevo il compito di filosofia su Aristotele che è
andato sicuramente
male perché quella maledetta della mia prof ha messo una
cinquantina di domande
a trabocchetto più un suo testo da analizzare; poi, dopo
questo compito in
classe, dovevo fare l’interrogazione su Cicerone, ma la mia
migliore amica per
poco non sviene perché sta male (il compito è
andato male per tutta la mia
classe e lei è stata vittima di una crisi di panico...
assurdo! O.O); quindi la
nostra prof di latino è stata tanto clemente da evitare di
interrogarci dopo
che il dottore ha finito di visitare la mia amica... ma non
è finita! Perché appena
esco da scuola vedo mio padre che mi dice che mio fratello si
è fatto male...
Forse sarebbe meglio che mi allontani dal PC! Con la fortuna che mi
ritrovo
oggi, potrebbe esplodere e folgorarmi all’istante xD!
Scusa... forse non dovevo
annoiarti con questi vaneggiamenti (come dici tu ^^), ma... diciamo che
ho
bisogno di uno sfogo! Mi sono sentita talmente male oggi che non ho
resistito e
ho anche versato qualche lacrimuccia! È stato difficilissimo
trattenersi ed ora
capisco come si possono sentire James e Lily così lontani e
combattenti contro
il dolore che provoca questa distanza. Mi sentirei un verme per questo,
ma la
fine che ho in mente penso che compenserà tutto questo
dolore.
Cmq, parliamo un po’ di quello che ti capita lì!
Tesoro, eravamo partite da
te... ti assicuro che ti capisco! Anche io sono sommersa di compiti
scritti
e... beh... sono felicissima che tuo padre non ti abbia scoperto quella
volta e
nemmeno questa xD!!! Mi auguro che il tuo computer sia
“guarito” ^^, perché ho
davvero bisogno di sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo. Se ti
è
piaciuta così tanto Lily in quello precedente, allora in
questo le dedicherai
una statua d’oro ;)
Mi raccomando, fammi sapere appena puoi e non ti impappinare nelle tue
missioni
segrete per accedere ad Internet dal computer di tuo padre... potrebbe
scoprirti ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
- pRiNcEss
LiLIUzzA
= Amore Mio, mi hai tolto le parole di bocca xD: “ti
ringrazio fin dall'inizio per il tuo consiglio, già lo
mettevo in atto nell'ora di religione (che passo in biblioteca), ma
vista la
criticità della mia situazione credo proprio che lo
estenderò a tutte le
lezioni ... TANTO COME SAPPIAMO ENTRAMBE SONO TUTTE
NOIOSE!XD”... io ti avrei
risposto così: “Ma perché lo fai solo
nell’ora di religione (a proposito, come
mai la passi in biblioteca, se posso chiederlo?)? Tanto tutte le
lezioni sono
di una palla universale xD!”.
Ma tu, come sempre, mi hai anticipato =D!!! Sempre loro sono... scuola
e
compiti! Tu poi hai anche il lavoro... che lavoro fai, a proposito?
Oggi sono
parecchio curiosa, vero xD!!!
Tornando, però, alla tua recensione... Tesoro della mamma,
lo so che tu ami
alla follia James ma devi capire, a mammina (sto fuori, eh? xD), che
anche io
lo adoro nell’esatto modo in cui lo adori tu e che io,
SOPRATTUTTO, sono una
gelosona di prima categoria =D! Quindi, se non vuoi aggiudicarti un
altro
motivo per cui ti dovrei veramente uccidere (oltre al fatto che ancora
non
aggiorni...........), evita di elogiarlo troppo!!! xD
Vabbè,
dai... perché sono io...
questa volta te la perdono! Ma stai attenta! Soprattutto dopo aver
letto questo
capitolo........... =D!!! Spero di averti incuriosita abbastanza,
quindi non ti
tolgo altro tempo e... buona lettura ;)
Mi raccomando, fatti sentire (anche se in ritardo, lo sai che ti adoro
sempre
^^)
Ciau, Amore Mio!!!!
- Cicci92 = Oddio!
Ti prego non mi parlare di “De Bello Gallico” e
robe del genere perché, l’anno
scorso, per digerire Cesare ce ne ho messo! Esattamente come
quest’anno per
Cicerone! Cacchio, quanto li odio! E Aristotele?!
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh...!!!! Se penso a
quell’altro imbecille
greco... mi torna in mente tutta la giornata di oggi e... beh, meglio
lasciar
perdere! Mi è bastata questa giornata di Giovedì
per poterti assicurare che ti
capisco... quindi non farti problemi, ok?
Bene! Non perdo altro
tempo in chiacchiere e ti lascio alla lettura per un solo
motivo =D... visto che nel capitolo scorso ti è piaciuto il
comportamento di
James e Lily, sicuramente qui ti piacerà ancora di
più... ti anticipo che,
finalmente, si avvicinano di nuovo ;)
A presto, cara... mi
raccomando fammi sapere cosa ne pensi e non ti preoccupare
del ritardo... non uccido nessuno ^^
Ciauuuuuuuuuuuu
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo Venticinquesimo
–
Corrispondenza
Eppure...
vedo il tavolo che abbiamo aggiunto al precario arredamento delle
nostre
quattro camere.
Con
le gambe che, lo sento chiaramente, tremano per l’emozione di
essermela immaginata
scrivere questa lettera e per aver sognato la sua voce che mi
rimbombava nella
testa mentre leggevo, raggiungo il mobile e mi ci siedo quasi incerto.
Afferro
carta e penna e comincio a tentare
di
risponderle.
Che
diamine dovrei dirle?
Rimugino
per un po’ sulle parole da usare.
Vorrei
dirle tante cose, a partire da quella sua sciocca preoccupazione di non
essere
brava o pronta per diventare una buona mamma.
Lei
sarà eccezionale!
Me
lo sento.
«James?»
mi sento chiamare improvvisamente.
Mi
volto verso la porta della mia stanza e scorgo Sirius fissarmi in
attesa.
Gli
sorrido cercando di tranquillizzarlo e, immediatamente, lo noto
rassicurarsi.
Si
avvicina.
«McCullen
è andato via?» gli chiedo osservandolo dal basso.
Lui
annuisce e poi ghigna come uno schifoso cane che ha appena demolito
l’intera
camera di Messer Lunastorta (progetto impeditogli dal sottoscritto
circa un
mese fa).
«Sai,
credo che dopo dieci anni passati a cercare di convertire Remus al
Malandrinesimo, noi siamo riusciti perfettamente nella nostra
impresa» mormora
non nascondendo affatto tutta la sua eccitazione.
Ghigno
divertito, anche se non la più pallida idea di cosa abbia
combinato il caro
lupacchiotto.
Credo
di potermelo immaginare per la nostra telepatia, ma non ne sono
così sicuro.
«Cosa...?».
«Abbiamo
le uscite!» esclama ghignante e vincente.
Strabuzzo
gli occhi.
Mi
alzo fulmineo dalla sedia, facendo un salto di felicità e
fiondandomi su mio
fratello.
Lo
abbraccio forte, ridendo allegro insieme a lui.
Saltiamo
contemporaneamente tenendoci stretti e girando in tondo.
Siamo
troppo felici.
Sono troppo felice.
Sirius
ha detto chiaramente “le uscite” senza nemmeno
specificarne un numero
preciso... quindi sono... illimitate!!!
«Remus!»
sento urlare felice Felpato.
Mi
giro verso l’entrata della mia stanza e scorgo Lunastorta
fissarci sconsolato,
ma con un largo sorriso sulle labbra esattamente come Peter al suo
fianco.
«Remus!
Sei un genio, maledetto lupaccio!!!» esclama ancora Sirius,
mentre continua a
volteggiare saltellando abbracciato a me.
«Lunastorta!»
mi aggiungo io, «Non so come tu ci sia riuscito, ma sei
unico! PETER!!!» tuono
giocondo subito dopo, «Che ci fai ancora lì,
zuccone? Vieni a festeggiare con
noi!!!».
Senza
farselo ripetere una seconda volta, Codaliscia raggiunge me e Sirius e
si
aggrappa alle nostre braccia aperte per accoglierlo.
«Remus!
Vieni anche tu!» ordina autoritario Felpato continuando a
saltellare con me e
Peter in circolo.
«No,
grazie. Preferisco non diventare verde in volto come voi per lo sforzo
che
state facendo».
Un’occhiata
inebetita nasce da tutti e tre che ancora fissiamo Lunastorta senza
capire.
Lui
sbuffa sconsolato lasciando penzolare le braccia lungo i fianchi.
«Preferisco
non farmi venire il voltastomaco come voi!» proclama
spazientito.
Io
scoppio a ridere, subito seguito da un timido ed indeciso Codaliscia.
Anche
Sirius fa esplodere il suo solito latrato.
«Sciocchezze!
Noi siamo Malandrini! Ci vuole ben altro per metterci K.O.»
annuncia fiero
mollando a me e Peter due schiaffi amichevoli sulla nuca,
immediatamente
restituiti da me con un’intensità moltiplicata per
tre: da me, da Peter e anche
da Remus...
...
Come
si dice?
Le
ultime parole famose... ?
«Peter!
Hai fatto?» urlo impaziente sbattendo il pugno sulla porta
chiusa del bagno.
«Codaliscia,
muoviti! Sto per vomitare addosso a Ramoso!!!» protesta
Felpato.
«Oh,
oh, oh!» esclamo inorridito, «Stammi
lontano!» gli intimo scorgendo dietro di
noi l’espressione compiaciuta di Remus, rimasto appoggiato
allo stipite della
porta del corridoio per assistere allo spettacolo che lui aveva
previsto e,
quindi, compiacendosi di se stesso, «Remus: o cancelli
quell’espressione
adesso, oppure sparisci dalla mia vista, altrimenti finisci male! Molto
male!»
gli intimo riuscendo a distrarre anche Sirius che, per mio grandissimo
spavento, aveva assunto un pericoloso ghigno divertito, mentre mi si
avvicinava.
Di
fatti, rannicchiato a terra per tenersi lo stomaco, si volta,
«E io do man
forte!» aggiunge giusto in tempo per mostrare il suo sguardo
di fuoco prima che
Lunastorta ampliasse il suo soddisfatto sorriso e sparisse oltre la
porta.
Maledetto
lupo!
Sempre
così previdente che non sbaglia mai!
E
la cosa diventa incredibilmente irritante quando bisogna dargli anche
ragione!
Insomma,
non basta fare i conti con la cruda realtà che ti sbatte in
faccia che hai
avuto torto per la primissima volta in vita tua (rovinando una
così bella ed
aurea esistenza come quella di James Potter e Sirius Black), no!
Ma
devi anche andare da lui e strisciare ai suoi piedi riconoscendogli
tutta la ragione
di questo mondo e dell’altro.
Maledetto
Remus!
«Peter!
Apri questa porta adesso!»
gli
intimo un’ultima volta dopo essermi innervosito con questi
pensieri.
Ma
non faccio in tempo a fare altro tranne che sbattere per altre due
volte il
pugno sul legno della porta, prima che Sirius mi vomitasse tutto il
pranzo di
questa mattina sul pantalone e sulle scarpe.
Al
che, signore e signori, io non riesco a resistere.
Purtroppo
Sirius non si rialza ed io... inevitabilmente, gli vomito tutto il mio pranzo sulla testa.
«JAMES!!!»
...
5 Febbraio
1980
Ciao Lily,
Scusa se ti rispondo solo ora,
ma... diciamo che io, Sirius e Peter abbiamo avuto seri problemi di
stomaco ed
io anche di perdita permanente dei miei “gioielli di
famiglia” dopo aver
vomitato accidentalmente sulla
testolina di Felpato.
Sono certo che in questo momento
tu stia sbuffando sconfitta dalla nostra demenza (hai ragione,
esattamente come
Remus che, come da copione, ha provvidenzialmente evitato
l’indigestione dovuta
ad un semplicissimo balletto di gruppo... Insomma, il succo
è che tu e Remus
avete sempre e schifosamente ragione: non cambieremo mai!), oppure, se
vogliamo
essere ottimisti e metterla sul ridere (anche se, sulla parte
“gioielli di
famiglia” non riderei tanto! Sirius mi ha fatto davvero
paura!), sicuramente ti
starai sbellicando dalle risate.
Sinceramente preferisco la
seconda ipotesi. Non vorrei che ti sentissi infastidita anche dalla
nostra
deficienza dopo che mi hai confessato di essere impegnata per molte
cose. Molto
meglio riderci su. Non credi?
Comunque, tornando
all’argomento
“ho un miliardo di cose per la testa e non ci sto capendo
più niente”, vorrei
sapere solo una cosa: ... ma ti sei completamente bevuta il cervello?
Tu? Non
adatta a fare il mestiere di madre? Ma se quando ci siamo incontrati
e... e
beh, ti ho vista in cucina di casa nostra che ti accarezzavi la pancia
sembravi
già pronta e strapronta per questo
“mestiere”!? Davvero, Evans, non provare a
dire mai più una cosa del genere! E, ti posso assicurare che
il paragone con
Alice è la cosa più sbagliata che tu potessi
fare! Già è un errore paragonarsi
ad un'altra persona... figurarsi poi se quella persona è
proprio Alice Paciock!
Ti ricordi quando ha voluto organizzare lei il nostro primo
anniversario? Un
delirio! Se non vado troppo in là con il periodo, credo sia
partita decisamente
un anno prima ad organizzare il tutto. A momenti non stavamo ancora
insieme e
lei già pensava a preparare la festa per quando avremmo
compiuto un anno di
fidanzamento... Dai! Come puoi paragonarti a lei? Mi sembra
più che logico che
lei sia già avanti anni luce in confronto a te! Non mi
stupirebbe nemmeno se
gli avesse già prenotato il viaggio come regalo di nozze
quando si sposerà!
Perciò non farti nessun
problema.
Il fatto che tu sia un tantino in ritardo non toglie nessun punto. E
non
paragonarti a nessun altro. Non è una gara! Devi pensarci
tranquillamente e con
calma. Me lo hai sempre detto tu che le cose di fretta vengono sempre
male,
perciò... respira!
Parlando, invece, del vero
motivo per cui mi hai scritto... beh, Lily, non so in che altro modo
dirtelo,
ma... grazie. Te lo dico con sincerità e ho anche il cuore
in mano in questo
momento, mentre ti scrivo. Sono pronto ad impacchettarlo e a spedirlo
insieme a
questa lettera per dimostrarti quanto io ti sia effettivamente grato
del tuo
regalo. Si! Perché questo per me è un regalo! Un
enorme regalo! E, non ti
preoccupare, per me non ci sono assolutamente problemi a decidere il
nome del
piccolo (a proposito, sai già se è maschio o
femmina?) via lettera.
Tu hai già pensato a
qualcosa?
Ti confesso che, nonostante Sirius mi stia ancora rompendo le scatole
con
questi suoi stupidissimi “colpi di genio”, non ho
ancora trovato niente che mi
soddisfi. Spero il contrario per te.
Fammi sapere presto, ok?
James
P.S. Per spedirmi le lettere,
usa il barbagianni con cui te le mando io e non consegnarle
più a quel signore,
ok?
Ciao
7 Febbraio 1980
Ciao
James,
Il
vero “grazie” credo di dovertelo io, invece che tu
a me. La tua lettera è stata
davvero un toccasana. Sto passando proprio un periodaccio e, come se
non
bastasse, ho anche questa stramaledetta tempesta ormonale che mi fa
cambiare
stato emotivo ogni tot di secondi (perciò, in anticipo,
perdona qualsiasi cosa
non ti piacerà in questa lettera perché non
rispondo né delle mie azioni né
delle ciance che scrivo).
Ci
tenevo a dirti che, si, hai azzeccato. La seconda ipotesi è
quella vera. Mi
sono rotolata a terra dalle risate. Non cambierete proprio mai!
Ma
come è successo? Come avete fatto a farvi venire
un’indigestione solamente per
un balletto? E, soprattutto, perché i Malandrini si mettono
a ballare così? Di
punto in bianco? Ad Hogwarts non l’avete mai fatto e mai l’avreste fatto! Non riesco
proprio ad immaginarmi i Malandrini che
ballano così... ehm... forte? ... da farsi venire
un’indigestione. È assurdo!
Fai i miei complimenti a Remus. Lo puoi dire forte che lui sa sempre
tutto!
Inoltre,
volevo ringraziarti anche per quello che hai detto. È stato
davvero carino da
parte tua e, a momenti, mi emozionavo mentre leggevo quelle cose (ah!
Purtroppo
quando ho ricevuto la tua lettera a casa nostra, c’erano
anche Alice e Frank!
Frank ti saluta... Alice... beh, diciamo che ti sei aggiudicato
un’altra pena
da scontare oltre l’udienza che vi aspetta al Ministero).
Comunque,
io non sono messa meglio di te. Non ho veramente la più
pallida idea di come
chiamarlo! Credo si tratti di un maschietto. In questo periodo sono
andata
molto spesso dal dottore per dei controlli. Michael non... diciamo che
non mi
aiuta quasi mai quando si tratta del bambino. Ho il sospetto che non lo
voglia
più di tanto perché non è frutto del
suo seme, detto sinceramente. Ma non
m’importa, davvero! E tu non ti devi preoccupare di niente.
Sono convinta che
andrà tutto per il verso giusto alla fine. Ecco
perché vado spesso dal medico.
Non voglio correre rischi e, secondo lui, ci sono dei particolari
diversi che
ogni madre assume quando si tratta di un bambino o di una bambina
portati in
grembo. Lui dice di aver chiaramente compreso che si
tratterà di un maschio, ma
per gli accertamenti bisogna aspettare qualche altro mese. Non vedo
l’ora di
scoprirlo! Ogni tanto mi faccio strani pensieri su come potrebbe
essere. Magari
ha i capelli rossi, come me, oppure scarmigliati come i tuoi... Te lo
immagini?
Un piccolo con i tuoi stessi identici capelli. Morirei dalle risate
ogni volta
che lo vedrei.
Comunque,
Alice dice che sarebbe meglio se cominciassi a leggere qualcosa
riguardante la
maternità, oppure qualche altra cosa che mi aiuti a cercare
un nome. Tu cosa ne
pensi?
Lily
9
Febbraio 1980
Ciao Lily,
Beh... non
posso lamentarmi!
Diciamo che me la sono anche cercata dicendo quelle cose su Alice; ma,
da quel
che ricordo, non mi sembra di aver scritto chissà cosa di
offensivo! Sbaglio o
è diventata più permalosa? Ah! Nella scorsa
lettera mi sono dimenticato di
scriverti di fare gli auguri a Frank ed Alice per il piccolino in
arrivo, da
parte di tutti e quattro i Malandrini. Quando abbiamo incontrato Frank,
non ce
l’ha detto. Quel fetente!
Ad ogni modo,
sono davvero contento
di sapere che, anche se non ero presente, sono riuscito a tirarti su di
morale.
Immagino quanto possa essere difficile per te, Lily... soprattutto con
queste
“tempeste ormonali”.
Sei sicura
che non sia il caso
che io mi preoccupi? Non mi è tanto piaciuto il fatto che
Johnson non ti aiuti
per niente. La maggior parte del lavoro, secondo me, la dovrebbe fare
lui, non
tu. Infondo, c’è anche un matrimonio da
organizzare e tutti gli altri
particolari che ne comporta. Penso che tu debba almeno provare a
parlargli e a
costringerlo, quanto meno, a darti una mano. Anche se non vuole questo
bambino,
lo dovrà accogliere, altrimenti lo... beh... lasciamo
perdere.
Invece, Alice
è completamente
uscita di senno? Consultare dei libri per cercare un nome? La
gravidanza le sta
dando alla testa! Povero Frank. Spero stia bene in mezzo al delirio che
sta
combinando, immagino.
Comunque, se
devo essere
sincero, non ci avevo mai pensato prima. Solo dopo aver letto le ultime
righe
della tua lettera ho cominciato a pensare a come potrebbe essere il
bambino.
Già il fatto che mi hai detto che si tratterà
molto probabilmente di un
maschietto, mi ha dimezzato il lavoro. E, si, sono d’accordo
con te. Sarebbe
davvero buffo avere una chioma scompigliata come la mia. D'altronde,
mio padre
diceva sempre che è inevitabile per le generazioni dei
Potter. Quello è il
nostro marchio, perciò credo che sarà
così. Sul colore non ho la più pallida
idea. Non ho mai visto un discendente dei Potter con i capelli rossi
scompigliati. Sarebbe una novità! Senza contare il fatto che
mi piacerebbe
davvero tanto che lui ereditasse i tuoi occhi. Ti assicuro che, con i
tuoi
occhi e i miei capelli, sarà un gran play boy quando
andrà ad Hogwarts (pensa
che Sirius sta già preparando una lista di nomi femminili
per quando andrà a
scuola. Io gli ho spiegato che quelle ragazze sono già nate,
grandi e
vaccinate, mentre lui deve ancora nascere. A momenti ci sono
vent’anni di
differenza, senza contare il fatto che tu non sarai mai
d’accordo su questo,
perciò... gli ho detto di lasciar perdere. E, secondo te,
l’ha fatto?
Figurati... ci vuole ben altro per smontarlo!).
Ad ogni modo,
tornando al
discorso vero e proprio, il succo è che se
c’è qualcosa di veramente
particolare che deve prendere da noi, allora quel particolare sono i
tuoi
occhi. Sarebbe fantastico!
Ah! Scusa,
devo andare perché
Sirius mi sta minacciando di bruciarmi i capelli se non ti scrivo le
sue nuove
proposte e, visto che ci tengo sia alla tua incolumità, sia
a quella del
bambino, sia ai miei capelli, chiudo qui e ti evito gli incubi per
questa
notte. Sta diventando assurdo, davvero! Se prima era improponibile, ora
non so
veramente come aggettivarlo! È pesante! Remus l’ha
persino minacciato di fargli
rifare il suo vecchio viaggio sul soffitto mentre noi mangiamo, tanto
che ci
rompe le scatole!
Rispondi
presto
James
11 Febbraio 1980
Ciao
James,
Spero
di trovarti ancora vivo e, soprattutto, con i capelli. Ti capisco ad
avere
paura di Sirius e ti ringrazio dal profondo per averci evitato sogni
inquieti.
Già l’ultima volta che l’ho visto e mi
ha detto quelle schifezze (senza offesa,
Sirius), non ho dormito per niente quella notte anche e soprattutto
perché il
piccolino si è agitato da morire.
Frank
ed Alice vi ringraziano per gli auguri... anche se Frank sta passando
un po’ i
guai data la piccola notizia che ci hai fornito nella vecchia lettera.
Quando
vi siete incontrati? Quel “fetente” non ce
l’ha detto. Ovviamente, Alice sta
andando fuori di testa per questo. Dice che voleva essere con lui
quando è
successo così che ti poteva schiantare con la sua stessa
bacchetta... perciò,
sta dando la colpa al povero Frank per non averla portata dappertutto
(in poche
parole, si, la gravidanza le fa davvero male).
Ad
ogni modo, in questa lettera, purtroppo, non posso risponderti a tutto.
Ti
basti sapere solo che ho sbagliato! Se credevo di poter scegliere il
nome del
bambino via lettera, ero solamente una sciocca. Perciò
vorrei sapere se per te
è possibile incontrarci di nuovo uno di questi giorni.
Scusami
se ti sembro un po’ fredda, ma ho fretta.
Rispondi
presto per favore.
Lily
11
Febbraio 1980
Cosa mi stai
nascondendo, Lily?
L’ho
capito chiaramente che è
successo qualcosa, e tu non ti sei nemmeno degnata di provare a
nasconderlo!
Sappi solamente che se non me lo dirai ora via lettera,
riuscirò a farti
sputare il rospo la prossima volta che ci vedremo. Adesso sono libero,
in un
certo senso, perciò può andare bene qualsiasi
giorno a qualsiasi ora. Per
quanto riguarda il luogo, penso che sia meglio vederci nella nostra
vecchia
casa.
Ricordati di
preparati
psicologicamente, Lily, perché non ti lascerò
andare finché non mi avrai detto
tutto quello che voglio sapere su quanto ti accade intorno. Ti
farò parlare
perché... beh... perché non posso permettermi il
lusso di lasciarti di nuovo in
difficoltà!
James
P.S. Scusami
tu, se sembro scontroso...
21 Febbraio 1980
Ciao
James,
Scusami
tanto se non ho risposto subito e se ho fatto trascorrere
così tanto tempo,
ma... diciamo che ho avuto parecchio da fare. Per te va bene domani,
qui a casa
nostra, alle quattro?
Fammi
sapere appena puoi,
Lily
21
Febbraio 1980
Si,
Per me va
benissimo! Ci vediamo
domani alle quattro.
James
Ripiego
la mia risposta quasi monosillabica prima di infilarla nel piccolo
contenitore
legato alla zampa del barbagianni e permettergli, poi, di saltare sul
mio
braccio.
Li
faccio qualche carezza, mentre lo riporto in prossimità
della finestra semi
aperta per non dare troppo nell’occhio.
Formulo
un piccolo incantesimo che permetta al barbagianni di essere invisibile
per un
tot di strada prima di ricomparire alla vista di Lily, e poi gli faccio
spiccare il volo.
Rimango
qualche altro secondo a fissarlo innalzarsi nel cielo prima che il mio
incantesimo abbia effetto anche per me e faccia scomparire il volatile
alla mia
vista come a quella di tutti gli altri.
Sospiro
desolato e ritorno al tavolo dove, in questi giorni, ho passato quasi
la
maggior parte del mio tempo a rispondere alle sue lettere man mano
sempre più
fredde, oppure a rileggere quelle in cui si apriva e si confidava
lasciando i
suoi veri pensieri liberi di essere scritti in attesa che io li
raccogliessi.
Mi
siedo alla sedia e riafferro l’ultima lettera che la mia
piccola Bibi mi ha
spedito.
È
diversa.
Ma
non per le parole o per il contenuto molto stretto... per la
consistenza della
pergamena.
È
più morbida.
Eppure
ho notato che non ha cambiato pergamena in confronto alle sue
precedenti
lettere.
Così,
dopo qualche momento di riflessione, sono arrivato alla deduzione che
lei,
mentre mi scriveva quelle parole, stava piangendo.
Ed
io ho tutta l’intenzione di questo mondo di scoprire
perché lei abbia versato
di nuovo le sue lacrime.
Perché?
Forse
mi sono lasciato sfuggire qualcosa di troppo nella lettera che le ho
mandato
prima che cominciasse ad essere fredda nelle sue risposte.
Tuttavia,
ricontrollando quel foglio che contiene la sua prima risposta fredda,
non mi
sembra io abbia combinato chissà che cosa.
Allora
deve essere successo qualcosa lì.
Johnson...
che cosa ha fatto?
Perché
lei è così indaffarata da non poter trovare
nemmeno cinque secondi per scrivere
una miserissima risposta riguardante suo figlio fino al 21 Febbraio.
Sono
stato dieci giorni in agonia dalla mia ultima spedizione.
Dieci
giorni in cui lei non mi ha fatto sapere niente.
Stavo
impazzendo!
Poi,
quando ho ricevuto la sua risposta volevo saltare di gioia... anche se
le sue
parole un po’ crude mi abbiano tagliato le gambe, diciamo.
Fino
ad arrivare alla sua ultima lettera in cui ho scorto le sue lacrime sul
foglio.
Una
vera pugnalata.
«Cacchio,
Ramoso, stai diventando peggio di Remus!».
Mi
volto verso l’entrata della mia camera.
Sirius
è lì in attesa di una mia reazione, mentre io
continuo a guardarlo inebetito
senza muovere un solo ciglio.
«Non
fai altro che trascorrere il tuo tempo seduto lì a leggere e
scrivere. Insomma,
capisco che si tratti di Lily, ma... stacca un secondo!»
esplode infine.
Io
sorrido abbassando lo sguardo sul pavimento, «Ho finito,
Sirius. Davvero» gli
prometto implicitamente.
Riporto
le mie iridi su di lui e scorgo un’espressione
d’incoraggiamento.
Mi
alzo abbandonando le lettere e tutto il resto sul tavolo, dirigendomi
verso mio
fratello.
Lui
alza un braccio e mi da una generosissima pacca sulla spalla.
«Coraggio,
fratello» mormora lasciandomi passare per primo fuori dalla
mia stanza per
andare giù e fare un po’ di baldoria.
Sorrido.
Apro
la bocca per dirgli...
«Non
ci pensare nemmeno, James» mi anticipa facendomi ridere.
Sirius
e le smielosaggini... praticamente l’opposto di Remus e la
cioccolata.
«Lo
sai che odio essere ringraziato» continua quasi infastidito.
«Perdonami,
Felpato» gli dico chiudendo la porta della mia camera dopo
che anche Sirius
fosse uscito.
Poi
ci abbracciamo mentre scendiamo le scale.
Non
so davvero che mondo sarebbe senza mio fratello e...
Ehi!
Un
momento!
Ghigno
inesorabilmente di fronte il mio nuovissimo colpo di genio.
«Ehi!»
mi guarda frastornato Sirius, «Cosa fai quel sorrisino
così?».
Io
gli restituisco uno sguardo completamente diverso... uno sguardo
cospiratore e
divertito.
«Sai,
Felpato... stavo pensando...» faccio vanesio, «...
e se per domani
organizzassimo una bella uscita?».
...
«Quindi
è così!» proclama per la centesima
volta Remus, mentre Sirius volteggia per la
cucina tutto baldanzoso e felice.
Lo
so!
Sono
un mito!
Io
ed i miei infallibili colpi di genio!
Naturalmente,
Lunastorta non è così ansioso di uscire (ha
sempre paura che gli Auror ci
possano vedere), ma sono sicuro che non appena faremo anche solo il
primo passo
fuori casa di Sirius, lui mi ringrazierà.
Deve!
Ha
ancora un conto in sospeso per quello sguardo che ci ha lanciato quando
abbiamo
sofferto l’indigestione per il balletto, che non mi
è piaciuto affatto!
«Ma,
James... sei davvero sicuro di voler andare da solo? E se con lei ci
fosse
anche Johnson?» Peter espone timidamente i suoi pensieri.
Gli
mollo una bella pacca sulla spalla che, a momenti, lo fa strozzare con
l’acqua
che sta bevendo.
«Io
devo andare da solo, Peter.
È
diverso! E non ti preoccupare» gli dico allegro, mentre
scorgo anche lo sguardo
di Remus, «Andrà tutto bene, ne sono sicuro! E
poi, dalle lettere che mi ha
inviato Lily, si capisce chiaramente che sarà sola anche
lei».
«Eppure
non riesco a stare tranquillo, James... insomma, non mi piace
l’idea che ci
dobbiamo dividere» si aggiunge Lunastorta.
«Hai
ragione, Rem» glielo concedo.
In
effetti è così.
Anche
io sarei restio a lasciar da solo uno dei Malandrini, mentre gli altri
vanno a
fare i cavoli loro con i tempi che corrono e con i guai in cui siamo in
grado
di incappare.
Ma
questa volta sarà così.
Non
posso certo portarmi dietro anche Sirius, Peter e Remus.
A
parte che rovinerebbero l’incontro, e poi ci metterebbero
più fretta addosso e,
come già detto a Lily, le cose fatte velocemente escono
sempre con un orrido
risultato.
Perciò
meglio andarci con calma e tranquillità.
Sono
sicuro che non correrò nessun tipo di rischio lì
a casa nostra.
Sicuramente
Lily avrà provveduto a tenere occupato Johnson per tutta la
giornata, più o
meno, mentre lei sarà con me.
Così
non ardiamo di essere scoperti dal coglione se, per caso, decidesse di
venire a
prendere la mia piccola Bibi nella nostra vecchia casa.
«Ma
non posso fare altrimenti» aggiungo, «Davvero!
State tranquilli! Qualsiasi cosa
succeda, avrò il Mantello con me e lo specchietto nella
tasca. Vi chiamerò non
appena ci sarà qualcosa di sospetto intorno a me.
Giuro!».
«Sull’onore
dei Malandrini?» domanda Remus conoscendo perfettamente sia
me che Sirius, i
quali più volte abbiamo giurato così a vanvera e,
naturalmente, non abbiamo
mantenuto un cappero di niente.
Io
sbuffo.
C’era
d’aspettarlo se metteva in ballo i Malandrini e il loro
grande onore.
Remus
sa il fatto suo!
Soprattutto
che io non sono capace di tradire nessuno dei miei compagni di
malandrinate.
Io,
come anche Sirius, Remus stesso e Peter.
«Sull’onore
dei Malandrini» confermo anche se un po’ svogliato.
Se
davvero devo chiamare i Malandrini per ogni minima cosa che mi appare
sospetta,
allora io e Lily non avremo davvero un solo attimo per parlare
tranquillamente.
Per
fortuna, sul particolare “sospetto” non sono stati
posti valori standard per
tutti, perciò il giudizio è puramente
soggettivo.
Perciò,
credo che chiamerò i miei amici solo, e dico, solo se
vedrò la bruttissima
faccia da culo di Johnson entrare nella mia vecchia casa.
Lunastorta
fa un cenno d’assenso con il capo, soddisfatto.
«Bene,
allora!» continua, «E noi cosa facciamo?»
riprende rivolgendosi di più a Sirius
e poi anche a Peter.
Mentre
Felpato e Codaliscia attorniano Lunastorta per decidere i piani del
giorno
dopo, io mi alzo dalla sedia dell’isola della cucina e mi
dirigo verso il
salotto.
Mi
spaparanzo sul divano e rimango in silenzio... in completa beatitudine
dell’appagamento del mio deretano grazie alla morbidezza del
sofà.
Le
sedie che Sirius tiene in cucina sono davvero scomode, soprattutto se
ci passi
seduto quasi tutto il pomeriggio perché il tuo caro amico
Remus John Lupin
deve mettere a punto ogni singolo
dettaglio e respiro che faremo domani non appena metteremo anche la
sola unghia
del piedi fuori la porta.
Vi
sembra normale?
Adesso...
francamente... vi sembra davvero qualcosa di ordinario?
Lunastorta
sa essere davvero assurdo!
Improvvisamente,
però, un ticchettio desta la mia attenzione completamente
persa nell’ammirare
il vuoto.
Mi
volto verso la sorgente del rumore e scorgo subito il barbagianni
picchiettare
alla finestra del salotto.
Con
un balzo, sono immediatamente da lui aprendogli l’entrata e
lasciandolo planare
sul primo oggetto ancora intatto ed abbastanza solido, ancora in piedi
in
questa stanza... niente.
Sono
quasi quattro mesi di convivenza forzata.
Cosa
diamine vi aspettavate?
Che
manteniamo l’ordine ogni ora ad ogni giorno?
Quattro
ragazzi?
Dei
quali due si chiamano James Potter e Sirius Black?
Ma
per piacere!
Quindi,
l’unico luogo opportuno dove poggiare le sue
“regali” zampe, il barbagianni
l’ha trovato sul pavimento.
Dopo
aver chiuso la finestra mi dirigo verso di lui e lo faccio nuovamente
saltare
sul mio braccio, sfilandogli, poi la lettera che aveva stretta
all’arto.
Con
pochissima gentilezza nei suoi confronti lo lascio cadere, quasi, e lui
ancora
una volta plana sul pavimento, mentre io srotolo la pergamena e mi
riaccomodo
sul soffice divano.
Lily...
21 Febbraio 1980
Ciao
James (di nuovo),
Per
quanto sia inutile, ho voluto risponderti lo stesso. Insomma, anche se
ci
vediamo domani, non volevo lasciare in sospeso le risposte che volevo
dare alla
tua ultima vera lettera (per quanto sia stata io la prima ad
interrompere la
nostra “amorevole” corrispondenza).
Perciò,
oltre a chiederti scusa per come mi sono comportata in questi giorni,
volevo
anche rassicurarti. Io e il piccolo stiamo bene. Davvero! Non
c’è bisogno che
tu ti preoccupi così tanto, ma se vuoi veramente sapere cosa
mi è successo in
questi giorni, te lo spiegherò tranquillamente
perché non ho niente da
nascondere, soprattutto a te dato che porto in grembo una tua parte.
Comunque,
tornando al discorso che più mi ha colpito nella tua vecchia
lettera... NON SE
NE PARLA NEMMENO!!! Di a quell’imbecille del tuo amico, che
fa di nome Sirius
Black (quant’è vero che gli spaccherò
la faccia se solo si azzarda a fare di
MIO figlio un playboy accanito come lo eravate tu e lui!), che se solo
osa...
io... io... lo faccio a pezzi... lo trituro... lo... ARGH! Merlino solo
sa come
lo farò penare se solo osa mettere le sue luride mani sul
mio bambino! Perciò,
digli di stare attento e di guardarsi bene le spalle! BENE! So essere
infame e
sadica quando voglio e tu lo sai a spese tue, se ti ricordi bene,
quando
eravamo ancora ad Hogwarts...
Per
il resto tutto ok!
Ah!
Immagino tu voglia sapere di Frank? Non mi hai chiesto niente di lui
perché
quando ti ho spifferato di Alice che lo rimprovera in continuazione...
beh,
c’era un’altra questione più urgente che
ti premeva, e non ti biasimo affatto.
Comunque, Alice è davvero impazzita, sai? Si era
così infervorata per quello
che aveva addirittura lasciato Frank. Non puoi immaginare, James, che
delirio è
stato! Si è trattato solo di tre giorni che sono stati
lontani ed Alice è
venuta a stare da me (nonostante le continue lamentele di Michael...
noi non lo
abbiamo proprio ascoltato)... ma sono stati i tre giorni più
scatenati della
mia vita. E non in senso positivo, eh! Alice non faceva che piangere e
Frank
era disperato. Io volevo stare accanto a tutti e due, ma lei non mi
mollava un
minuto. Poi, però, è prevalso l’amore
come in tutte le altre belle storie a
lieto fine e quindi sono tornati insieme. Ma non era mica finita
lì!!! Alice sa
essere davvero pesante quando vuole... esattamente come Sirius con quei
suoi
stupidissimi nomi!
E
a proposito di nomi: nelle ultime lettere non ho potuto dirtelo,
però... beh,
non mi uccidere, ma ho, in un certo senso, dato retta al consiglio di
Alice. Ho
sbirciato qualche libro e ho trovato dei nomi davvero carini. Insomma,
più o
meno credo di sapere perfettamente cosa voglio per mio figlio,
però un aiutino
in più non guasta mai, no? E non ti affannare a rispondere a
questo, perché
conosco perfettamente ciò che mi diresti: “E io,
allora, cosa ci sono a fare?
La brillante mente del mitico James Potter non sfruttata come dovrebbe!
Che
gioventù sprecata!”... Ah! Ma se parliamo di
questo, torneremmo al discorso
“non cambierete mai” e qui, mi dispiace per voi, ma
vinciamo sempre io e Remus!
...
A...
a proposito... James, spero che tu stia leggendo questa lettera da solo
perché
il modo in cui lo sto per dire non è certo quello che mi
immaginavo per
comunicare la notizia a Remus... Quello che voglio dire è
che la madre di
Remus... è morta. I funerali si svolgevano questa mattina
e... beh, è stato
orribile! Soprattutto per noi (io, Frank ed Alice) che sappiamo
perfettamente
quanto Remus avrebbe voluto essere in prima fila a dire addio alla sua
mamma.
Per favore cerca di essere il più delicato possibile mentre
glielo dirai... è
già orribile perdere una persona così cara, e noi
lo sappiamo a spese nostre...
perciò... delicatezza!
Ah!
Quanto è tardi! Devo mettere il piccolino a letto
Scusami
ancora tanto per quello che ti ho detto nelle precedenti lettere,
Ci
vediamo domani
Lily
Lily...
...
Merda!
ANTICIPAZIONE:
L’orgoglio
e la paura sono proprio delle brutte bestie; sempre pronte a modificare
la
realtà secondo ciò che si vuole vedere o sentire
senza accettarla per quel che
è veramente. Remus ci sta... rinnegando?
«Sei
fuori di testa, Lunastorta?» continua Felpato ancora
abbastanza rintontito.
«NON
MI CHIAMARE CON QUEL NOME!!!»...
[...]
«Non
vi azzardate mai più a chiamarmi in quel modo!!!»
continua il licantropo
sbraitandoci contro, «Anzi, non mi chiamate proprio che
è meglio! Io non esisto
più per voi, chiaro?! Non mi cercate, non mi parlate, non
fate niente che mi
possa riguardare o che richieda la mia presenza! Io me ne lavo le mani,
chiaro,
Black? Non esisto più tra
i
Malandrini! D’ora in poi i Malandrini saranno solo tre e non
quattro!».
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Capitolo 27 *** Capitolo XXVI - Malandrini ***
(QMNSHDF) Capitolo XXVI - Malandrini
Bene, bene
^^
Eccomi
qui! Come promesso (o quasi), sabato nuovo capitolo!!!
Non ho
molto da dire, forse solamente che non ho la più pallida
idea di quando avverrà il prossimo aggiornamento (quindi non
aspettatevi che
sia veloce come questo)... ma per il resto tutto ok! :)
Come mi
aspettavo (e non condanno nessuno per questo perché so
che gli impegni e soprattutto la scuola impediscono di venire anche
solo su
EFP), ringrazio solamente pochi dei miei angeli ^^:
Cullen
isabella = Oui, ça va trés bien ^^!!
XD
oggi ho fatto anche il compito di
francese letteratura, pensa un po’… xD !
Coooooooooooooooooooomunque, passiamo a fatti seri (come dici tu)!
Prima di
tutti ti devo ringraziare come sempre per quei continui
“fenomenale”,
“stupendo” ecc ecc... come sempre apprezzatissimi
dalla mia francesina
preferita ;). Secondo... per quello che aspetti tu, forse bisogna
aspettare
altri due capitoli (questo, interamente dedicato ai Malandrini, come
dice il
titolo stesso) e il prossimo ^^!!!!!!!!!!!! Ahhhhhhhhh... ma dal
prossimo e
quello seguente ancora verranno chiariti parecchi punti interrogativi
dalla
parte di Lily e, come sempre, il mio sadismo ha raggiunto livelli
pazzeschi!
Quasi quasi mi metto a scrivere una nuova fan fiction su
James&Lily al
tempo di Hogwarts così compenso di nuovo il dolore del
nostro povero Prongs
xD!!! Qu’est-ce que tu en pense? ^^ L’ho
già detto che oggi ho fatto il compito
di francese e che, quindi, mi sento molto francesina? xD!!!
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHhhhhhh... hai visto, tesoro? Ho aggiornato come
avevi
sperato tu! Spero che le tue sorelle (a proposito, tanti auguri alla
sorellona
che ha compiuto da poco 19 anni ^^ e tanti saluti alla più
piccola che, cmq, fa
tanta paura xD), ti lascino la possibilità di leggerlo,
questo capitolo ;)
Non vedo l’ora di leggere il tuo commento, tesoro...
purtroppo non si tratta di
un capitolo tanto felice... forse alla fine ci si ridimensiona un
po’!
In effetti, i Malandrini non possono morire e.... ahhhhhhhhhhh, basta!
Ti sto
anticipando tutto e, visto che, dalle domande che mi hai lasciato nella
recensione precedente, sembravi parecchio ansiosa... ti lascio subito
alla
lettura!!
A presto, tesoro!
CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUU ^^
Jaily =
Signore e signoriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... ecco a
voiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... Giorgia la pazzoide per
antonomasia xD!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eccola qui, la mia Pazzoide preferita! Unica nelle sue recensioni e nel
suo
genere ;)
Allora, prima di tutto in assolutissimo (molto corretta la ragazza xD),
mi
dispiace davvero tanto che tu abbia la febbre! Spero sia qualcosa di
passeggero
e di non allarmante, vero? E ora come stai? Sei guarita? Mi auguro di
si...
altrimenti impazzirei senza la mia Pazzoide numero
uno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Secondo, cosa ne pensi della mia nuova fan fiction? L’hai
almeno trovata xD?
Ogni tanto la febbre può giocare brutti scherzi, sai? A me,
per esempio, lo fa
sempre... già sono sbadata e goffa di mio, poi non ti dico
quando ho la febbre
xD! Tu, probabilmente, esci ancora più di matto, leggendo e
considerando le
parole arabe che ogni tanto sono comparse nella tua recensione ;P!!!
Cmq, a
parte gli scherzi, spero davvero che ti sia piaciuta, proprio come
questo nuovo
capitolo ^^
Ti lascio alla lettura, Pazzoide mia!
Mi raccomando, stai bene, ok?
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Cicci92 =
Ehilàààààààààààààààààààà!!!
^^
Felicità a tutto spiano, dovuta alla tua precedente
recensione!!! Mi è piaciuta
tantissimo e di questo ti ringrazio dal profondo ^^!! Mi ha fatto
piacere che
le lettere di Lily e James ti abbiano resa, almeno, felice dopo tutto
il dolore
che sto facendo provare al povero Ramoso...
Devo dire che anche io mi sono divertita a scrivere la parte della
“danza della
vittoria” e delle pazzie di Alice Paciock dovute alla
gravidanza xD! Mi piace
troppo far apparire quella ragazza come una pazza scatenata con il
sorriso
sempre presente sulle labbra =D! Diciamo che si compensa con la
goffaggine di
Frank xD
Piuttosto, come avevi ben previsto, i Malandrini stanno per vivere un
momento
un po’ duro per la loro amicizia, ma vedremo come
finirà! Per quanto riguarda
Peter, invece... in un certo senso mi astengo! Mi fa un tantino schifo
scrivere
dei momenti in cui Minus è entrato in contatto con Voldemort
per tradire il suo
migliore amico, quindi... ehm... faccio finta che sia già
accaduto e che sia
ancora sotto copertura di “amico fedele”. Una
copertura sotto copertura,
diciamo!
In effetti, ci ho pensato qualche volta a questo particolare, e ho un
po’ di
confusione anche io... ma non penso di trovarmi male con i tempi!
Insomma, non è che posso cambiare chissà quanto
la storia e se Peter ha
tradito, così sarà... purtroppo!
Anche se, ho già un’altra idea per
un’altra storia sul tradimento di Peter
verso James e Lily che, invece, si salvano...
Muahahahahahahahahahahahahahahah... ma per ora vediamo di finire questa
fan
fiction, va’! ^^
Spero ti piaccia questo capitolo nuovo, cara!
A prestoooooooooooooooo =)
DanyCullen
= Eccomi, cara =D!
Come promesso (o quasi, diciamo più così xD), il
novo capitolo entro sabato e i
tuoi cari Malandrini conto un momento un po’ particolare!
Dalla precedente
recensione che mi hai lasciato, mi è subito saltato
all’occhio quanto ti prema
questo punto su Remus e i Malandrini... beh, sono fiera di annunciarti
che
questo, anche se in parte un po’ triste, è un
capitolo interamente dedicato a
loro e al loro solido ed incrollabile rapporto ^^
Beh, non ti tolgo altro tempo e ti lascio alla lettura!
Un bacione, cara
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Pazzerella_dispettosa
= Wow... doppio wow! Ricordami di erigere
una statua d’oro completamente dedicata al tuo caro nonno!!!
xD Hai capito a
te... un computer totalmente nuovo e solamente tuo! Auguri, cara!!! E
congratulazioni per il tuo 7 in matematica!! Io sto ancora aspettando i
risultati del mio... noi l’abbiamo fatto la settimana scorsa,
ma la prof si è
ammalata e ancora oggi non è venuta xD!!! Spero di essere
andata bene anche io
(a proposito, io faccio il linguistico ^^)! Ah, e non ti preoccupare di
quella
giornataccia... credo si sia trattato solo di un caso e comunque capita
a
tutti, prima o poi, no? ^^
Piuttosto, invece di cianciare sulla scuola così inutile e
bastarda nelle
nostre vite... ti sei fatta una bella ideuzza, cara mia xD!!! Non te la
voglio
far crollare e non ti voglio dire niente perché vedrai...
vedrai dal prossimo
capitolo! Si chiariranno un bel po’ di cosa dalla parte di
Lily! Spero solo di
riuscire ad andare avanti e di postare il capitolo per la prossima
settimana,
perché davvero non ho idea di quando succederà...
Vabbè, meglio non perdere altro tempo... i Malandrini stanno
per vivere un
momento un po’ particolare! Ti lascio, quindi, alla lettura ;)
A presto, cara! Mi raccomando, fatti sentire appena puoi con questo tuo
nuovo
PC fantastico ;)
Un bacione!!!!!!!!!!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ringrazio,
inoltre, quelle fantastiche 32 e 28 persone che
mantengono la mia storia tra i loro PREFERITI e le SEGUITE!
Bene...
credo di aver detto tutto xD!!
Buona lettura a tutti,
ragazzuoli!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Ventiseiesimo – Malandrini
Cazzo,
cazzo, cazzo, cazzo, cazzo... !
Ed
ora come glielo dico?
Come
faccio a comunicargli una notizia del genere?
È
assurdo come una sola parola riesca a far congelare il sangue in un
istante...
Morta...
morta... morta...
La
madre di Remus è morta, scomparsa, finita per sempre.
E
Lunastorta non ha nemmeno avuto l’occasione di dirle addio.
Non
ha avuto nemmeno la possibilità di starle accanto in questi
suoi ultimi giorni.
Il
ricordo di quella donna si è fermato sul figlio che
l’abbandonava per sempre...
e non so nemmeno che scusa le ha dato lui.
Senza
contare che... oh, merda!
Non
posso dirglielo proprio ora, con un’imminente uscita!
Impazzirebbe
in un istante pretendendo di andare al cimitero dove hanno sepolto sua
madre
per farle l’ultima visita.
E
allora lì, si che potrebbe essere rischioso essere scovati
dagli Auror.
Scommetto
che avranno circondato quel posto di guardie su guardie in modo che se
noi
avessimo saputo la notizia e Remus avesse voluto andare a fare visita a
sua
madre, ci avrebbero colti nel sacco.
E
Lunastorta, è praticamente scontato che voglia andare
lì... a vederla...
«James!»
sobbalzo lasciando volare la lettera a terra.
Alzo
lo sguardo incontrando quello interdetto di Sirius e... anche
abbastanza
frustrato.
«Non
sarà mica un’altra lettera di Lily?»
domanda quasi rabbioso.
In
questi ultimi dieci giorni che Lily non mi ha mai risposto, io sono
caduto in
una specie di coma senza mai trovare modo di uscirne e di ricominciare
a fare
il cretino come prima.
Sirius
se l’è legata, ovviamente, al dito dando per
scontato la colpa alla mia piccola
Bibi.
Certo,
anche io me l’ero presa con lei.
Ma
dimentichiamo che lei convive ogni ora del giorno con un Mangiamorte e
solamente per fortuna lui non l’ha ancora attaccata.
Raccolgo
la pergamena da terra e mi avvicino a Felpato.
Ho
bisogno di un parere su come comportarmi dopo aver appreso quella
notizia.
«James...»
fa incerto Sirius.
Immagino
creda che sia così teso per le parole di Lily.
«Vieni
un secondo in camera mia, Sirius. È arrivato il momento di
fare gli adulti» gli
dico superandolo e dirigendomi verso le scale.
«Lo
sai che odio fare l’adulto» mi richiama.
Mi
giro verso di lui scorgendo il suo sguardo di fuoco e sospettoso allo
stesso
tempo.
«Per
un amico?» gli domando già conoscendo la risposta.
Lui
sarebbe morto per un amico.
Sussulta,
Sirius, mentre continua a fissarmi male.
«Che
ha combinato questa volta?» mi chiede rivolgendosi
implicitamente a Lily.
Pensa
ancora che si tratti di lei.
Da
una parte vorrei tanto aggredirlo.
Insomma,
non tutte le disgrazie che mi capitano sono sempre per colpa di Lily
Evans.
Però,
dall’altra parte... riesco a scorgere tanta protezione.
Infondo,
l’ha sempre ammesso davanti a me, Felpato, che io sono
l’unica famiglia che gli
rimane dopo che anche i miei genitori sono morti e che, quindi, perse
per la
seconda volta una madre ed un padre.
Ma
questa volta, di quelli veri.
Io
e i Malandrini... io, Remus e Peter siamo la sua famiglia ora e lui
è davvero
disposto a tutto pur di salvaguardarla.
Un
tempo, quando io e Lily eravamo ancora fidanzati, lui era riuscito a
far
entrare anche lei nella sua concezione di
“famiglia” per quanto sia difficile
farsi perdonare da Sirius Black.
E,
credetemi, Lily Evans ha davvero tante punizioni inflitteci
“ingiustamente” da
scontare secondo il modestissimo
parere di Messer Felpato.
Ma
questo non è il momento di fare gli sciocchi.
Remus
ha bisogno di noi e, soprattutto, di due amici che non facciano gli
scemi e che
siano in grado di sostenerlo in un momento come questo.
Ho
sempre imparato da mio padre che davanti al dolore degli altri bisogna
mostrarsi solamente autoritari e fermi, in modo da fungere come
appoggio...
come ancora di salvezza per coloro che ne hanno così bisogno.
Quindi...
bando alle ciance.
Basta
essere insicuri e compassionevoli.
Adesso
ci vuole mano dura e polso fermo!
«Mi
ha detto una cosa che McCullen non ci avrebbe mai detto».
...
«Questo
si che è un guaio» mormora Sirius dopo aver letto
la parte della lettera di
Lily in cui si parlava di Remus e di sua madre.
Io
passeggio avanti ed indietro per la mia stanza, mentre mio fratello
è seduto sulla
sedia del tavolo.
Lo
vedo lasciar cadere senza vita nel suo movimento, il foglio sulla
superficie
del mobile e poi voltarsi verso la mia direzione.
«Cosa
conti di fare a questo punto?» mi domanda.
Io
mi blocco davanti a lui cercando di capirci qualcosa... di capire come
ci si
debba veramente comportare di fronte certe situazioni.
Di
fronte certe scelte.
Se
glielo dico lui vorrà andare al cimitero e sarà
un rischio per tutti, se non
glielo dico... beh, che razza di amico sarei?
«Non
lo so, Sirius» ammetto abbassando il capo.
«Remus
vorrà andare lì appena lo
saprà» riprende Felpato dando voce al mio stesso
pensiero.
Io
annuisco, «Si».
«Beh...
possiamo fare così: mentre tu e Lily sarete a casa tua per
decidere il nome del
marmocchio, io e Peter
accompagneremo
Remus al cimitero e staremo lì».
«All’inizio
l’ho pensato anche io, Sir. Ma rifletti un
secondo...» sospiro sconsolato, ma
non staccando di un solo nanosecondo gli occhi da mio fratello,
«... gli Auror
potrebbero approfittare di questa occasione. Potrebbero giocare questa
carta a
loro favore» lo vedo abbassare il capo.
Non
ci aveva pensato.
«Vero»
ammette dopo un po’ mortificato.
«Se
voi andaste lì, gli Auror potrebbero catturarvi. Scommetto
che avranno già
posizionato chiunque lì nei dintorni pronto per prendervi. E
Remus non
accetterà mai scuse. Vorrà andarci per
forza».
«E
cosa dovremmo fare, allora? Non dovremmo dirglielo?» chiede
Felpato cominciando
ad infervorarsi.
Odia
dover avere certi tipi di segreti tra noi Malandrini.
«Non
lo so» ammetto osservando attentamente la punta delle mie
scarpe.
Non
ho davvero la più pallida idea di come comportarmi.
Cosa
devo fare?
Da
una parte non posso mentire a Remus su una cosa così grande,
ma dall’altra
voglio proteggerlo.
So
che vorrà andare lì... è praticamente
scontato.
Anche
io lo vorrei fare... lo farebbe chiunque.
Ma
è un rischio che non possiamo correre!
Non
ora!
«Bada,
James. Se non glielo dirai tu, lo farò io»
risponde a tono Felpato alzandosi
dalla sedia e posizionandosi proprio davanti a me.
«Non
ho nessunissima intenzione di mentire a Lunastorta, Sirius. Solo
che...» mi
blocco.
Non
so come continuare.
Solo
che... cosa?
Non
c’è soluzione... io non la vedo.
L’unica
possibilità che abbiamo e mentirgli.
Ma
è la cosa più ignobile che potessimo fare per il
nostro Remus Lupin.
Vedo,
di fronte a me, Sirius rilassare i pugni che aveva contratto e
abbassare le
spalle in segno di sconforto.
Lo
sa perfettamente che non c’è una continua del mio
pensiero.
«Forse
potremmo dirglielo domani dopo essere tornati
dall’uscita» mormora cercando di
non dare retta alla coscienza che, come la mia, continua ad urlare di
non dare
questo duro colpo a Remus... cioè di mentirgli fino a domani.
«Non
ne ho idea, Sir. Penso, però, che la tua idea sia
l’unica possibilità che
abbiamo».
«Anche
se» riprende velocemente, «l’altro
giorno, Lunastorta è riuscito a farsi dare
il consenso per le uscite. Ce ne
saranno altre dopo quella di domani e noi cosa ne sappiamo se, dopo
aver
appreso la notizia, lui non vorrà uscire di nuovo per
precipitarsi al
cimitero?» domanda giustamente.
Non
ci avevo pensato... merda.
Sirius
ha schifosamente ragione in questo momento più che mai.
Rimaniamo
a fissare il vuoto per un incalcolabile quantità di tempo
che non ho nemmeno
idea di quanto sia.
Sembra,
addirittura, essersi fermato per farci vivere ancora, ancora, e ancora
quest’angoscia che ci sta attanagliando per bene.
Già
da ora comincio a sentirmi un verme per quando dovrò
guardare in faccia Remus e
non dirgli che ha perso per sempre sua madre.
«Significherebbe,
quindi, non dirgli proprio niente...» mormoro, «...
ma questo è fuori
discussione» continuo anticipando l’occhiataccia
che mi stava per arrivare da
Sirius.
Maledizione!
Mi
sento così stanco, il che è assurdo visto quanto
mi sentivo bello pimpante un
momento prima mentre pensavo a lei e al fatto che mi abbia dato la
stupenda
possibilità di poter scegliere il nome per il mio bambino.
Senza
contare che...
Ehi!
Un
momento!
«Sir...»
lo chiamo, «... forse ho trovato» gli dico
osservandolo alzare il capo verso di
me.
«Cosa?»
chiede insistente.
«Se
non sbaglio la Luna Piena sta fra quattro giorni... tre, se escludiamo
oggi».
«Quindi?».
«Quindi,
potremmo sempre dirglielo domani dopo che rientriamo a casa ed evitare
che esca
in seguito».
«Andiamo,
James» esclama Sirius alzando la testa verso
l’alto, «Conosci perfettamente
Lupin. Sarà capace di lanciarci un’Avada Kedavra
bell’e buono se non lo
lasciassimo passare o, ancora peggio, ci sbranerà durante la
notte del
plenilunio. Ritorcerà la rabbia e l’ira verso di
noi accumulata in questi
giorni. Tutte contro me e te nella notte di Luna Piena. È un
piano orribile».
«Beh,
sempre meglio che lasciarlo uscire e farlo sbattere ad Azkaban per il
resto dei
suoi giorni» rispondo a tono, «Almeno con noi
potrà sfogarsi. Magari, nei primi
momenti sarà arrabbiato, ma poi sono sicuro che gli
passerà!» butto fuori
l’aria in un pesante sospiro.
«E
quando la Luna Piena sarà passata? Cosa faremo?».
«Stavo
pensando a qualche marachella ai danni di McCullen che ci faccia
proibire da
lui di uscire di nuovo» ghigno, «Che ne so, magari
fai ubriacare Peter e gli
fai combinare qualcosa di rischioso sotto il tuo controllo,
però».
Lo
vedo negare con il capo.
Sospiro...
lo conosco troppo bene mio fratello... e di fatti:
«Non
se ne parla nemmeno, Ramoso. Se qualcuno dovrà ubriacarsi,
quello sarò io e non
credo esista una persona in grado di contenere i miei danni rischiosi,
in
questo mondo».
Te
pareva.
«Però
uno sforzo per i tuoi amici lo puoi anche fare».
«Senti,
fratello...» mi interrompe sospirando, «... credo
che per ora basti così.
Abbiamo già programmato tutto per tre giorni... per il resto
del mese abbiamo
tempo per pensare a come trattenerlo a casa».
Annuisco.
Ha
ragione.
Ora
l’unica parola che voglio sentire è...
“letto”.
«Sono
d’accordo» lo appoggio, «Meglio dormirci
su... la notte porta consiglio».
«Ehi!»
mi lancia un’occhiata disgustata, «Da quando
filosofeggi in Babbano?» mi chiede,
poi, divertito scoppiando a ridere.
Lo
fisso indolente.
Maledetto
cretino!
Io
faccio di tutto per ricordarmi i vani insegnamenti di Lily e lui mi
deride in
questo modo.
Te la farei pagare, Sirius, se non
fosse per il fatto che voglio solo dormire ora!!! penso
guardandolo torvo.
«Fuori»
sibilo indignato.
Lui,
se possibile, ride ancora di più con il suo insopportabile
latrato e,
mollandomi una sonorissima pacca sulla spalla, esce dalla mia stanza
augurandomi un altrettanto giocoso “Buonanotte”.
Stringo
i pugni non appena la serratura della porta scatta, per poi lasciarli
liberi e
sorridere da solo come un deficiente.
Mi
avvicino al comodino del mio letto per agguantare la bacchetta e
cambiarmi
velocemente i vestiti per indossare il pigiama.
Mi
sbatto sul letto provocando un tonfo... quasi come quello di un morto
e, ancora
una volta, come un perfetto ebete, sorrido da solo prima di lasciarmi
sopraffare da un sonno tormentato da continue lingue di fuoco attaccate
ad una
bellissima testolina con gli occhi verdi...
...
«Buongiorno!»
saluto giocondo, entrando in cucina con un sorriso che va da un
orecchio
all’altro.
Oggi
finalmente vedrò di nuovo Lily.
Per
la quarta volta!
...
Come
mi sono ridotto... a contare sulle dita di una sola mano tutti gli
incontri che
riesco ad avere con lei in quattro, cinque mesi che abbiamo passato
separati...
...
Bando
alle ciance!
Non
c’è tempo per rimuginare su questi particolari
demoralizzanti!
Oggi
è un bel giorno perché sceglierò il
nome per il mio bambino.
...
Però,
è anche vero che quando dovevo incontrare Lily
all’Hotel Buyuk Londra per la
prima volta, pensavo che si sarebbe trattato di un bel giorno, e poi si
è visto
com’è andata a finire...
...
Ma
che diamine mi ha preso oggi?
Pessimismo
a tutto spiano?
Non
penso proprio!
Non
lo permetterò!
Non
voglio essere triste e depresso proprio oggi!
Forse
è l’atmosfera...
Si,
sicuramente è l’atmosfera.
Ma
che è successo questa mattina?
Mi
guardo meglio intorno scorgendo la solita cucina della ormai famosa
casa
di Sirius.
Seduti
a due sgabelli alti intorno all’isola della stanza ci sono
Lunastorta e
Codaliscia.
Eppure...
qualcosa non quadra...
Peter
fissa ansioso Remus di fronte a lui il quale ha la testa talmente bassa
sulla
tazza della sua colazione che copre completamente il viso a causa dei
suoi
capelli.
Credo
che, addirittura, abbia la fronte appoggiata al bordo del tazzone.
«Ehi!
Che succede qui? Sirius non si è ancora
svegliato?» domando raggiungendoli e
sedendomi accanto al caro lupacchiotto.
Peter
mi lancia uno sguardo preoccupato ed agitato.
«No»
risponde, poi.
«Che
hai, Remus? Non dirmi che già senti la vicinanza della Luna
Piena?» gli chiedo
poggiandogli una mano sulla spalla e cercando di osservare il suo viso,
ancora
basso e nascosto, «Mancano ancora tre giorni, se non
sbaglio» continuo
preoccupato.
Peter
annuisce per rispondere alla mia ipotesti rivolta, invece, a Remus.
«E
allora qual è il problema?» continuo risollevato.
In
verità... un dubbio ce l’avrei... ma è
praticamente impossibile!
Non
voglio credere che sia quel lampo di idea che mi ha sfiorato la mente.
«Buongiorno,
Malandrini!» saluta giocondo
Sirius,
raggiungendoci in cucina (telepatici fino alla morte), interrompendo il
tutto.
Anche
lui, però, esattamente come me, viene accolto dalla stessa
atmosfera depressa,
cambiandogli lo stato d’animo.
Ci
fissa stralunato per lo strano modo in cui l’abbiamo accolto
ed io non perdo
tempo a restituirgli la stessa occhiata sconcertata.
Si
avvicina al bancone dove siamo accomodati e si appoggia con le mani ai
lati
dell’isola, continuando a scrutare soprattutto Remus, proprio
come me prima di
lui.
«Ehi!
Cos’è questa depressione di prima
mattina?» domanda con voce rassicurante, «La
Luna Piena è ancora lontana, Remmy! Che ti
prende?».
«È
la stessa cosa che gli ho detto io!» prorompo potente ed
allegro dando man
forte all’affermazione di mio fratello.
«Ragazzi...»
tenta timidamente Peter, «... forse non è il
caso...» continua procurandosi
altre occhiate interdette da parte nostra.
Nello
stesso momento, però, Remus alza la testa mostrandosi ai
nostri occhi.
«Perché?»
chiedo, prima di osservare il volto di Lunastorta.
Qualcosa
di peggio della vicinanza del Plenilunio.
Sento
Sirius sussultare dopo aver adocchiato, anche lui, il caro lupacchiotto.
«Remus!!!»
alza notevolmente la voce allarmato, «Ma
ch’è successo?!» continua spaventato a
morte, mentre io riesco a scorgere due palle gonfie e super arrossate
che
Lunastorta si ritrova al posto degli occhi.
Non
si degna nemmeno di voltarsi a guardare noi due.
Fissa
Peter con uno sguardo strano.
«Peter,
per favore, vedi di sbarazzarti di questi moscerini. Mi stanno dando
troppo
fastidio!» dice con voce roca.
Io
rimango immobile... gelato...
«Quali
moscerini?» domanda, invece, Sirius ancora più
stralunato.
E
figurarsi se lui doveva capire una cosa del genere...
No!
L’orgoglio
e la paura sono proprio delle brutte bestie; sempre pronte a modificare
la
realtà secondo ciò che si vuole vedere o sentire
senza accettarla per quel che
è veramente.
Remus
ci sta... rinnegando?
«Sei
fuori di testa, Lunastorta?» continua Felpato ancora
abbastanza rintontito.
«NON
MI CHIAMARE CON QUEL NOME!!!»...
È
in piedi.
Di
fronte a noi.
Con
occhi lampeggianti.
Con
i pugni stretti sui fianchi.
Con
la mascella contratta.
Le
labbra viola.
Gli
occhi arrossati e fuori dalle orbite.
Ci
sta fronteggiando.
Ed
ora io ho capito a pieno la causa scatenante di tutta
quest’ira.
«Remus...»
tenta ancora mio fratello completamente spiazzato dalla reazione di
Remus.
«Non
vi azzardate mai più a chiamarmi in quel modo!!!»
continua, invece, il
licantropo sbraitandoci contro, «Anzi, non mi chiamate
proprio che è meglio! Io
non esisto più per voi, chiaro?! Non mi cercate, non mi
parlate, non fate
niente che mi possa riguardare o che richieda la mia presenza! Io me ne
lavo le
mani, chiaro, Black? Non esisto
più
tra i Malandrini! D’ora in poi i Malandrini saranno solo tre
e non quattro!».
«CHE
COSA?!» esplode Sirius come era logico che facesse.
La
sua famiglia si sta distruggendo e lui, dopo tutto quello che ha
passato, non
dovrebbe combattere per salvarla?!
«Remus,
ti do cinque secondi per rimangiarti tutto, altrimenti ti spacco la
faccia!!!».
«Oh,
Merlino, aiutami tu, ti prego!!» fa la moina Lunastorta
alterando ancora di più
l’ira di Felpato.
Lo
vedo digrignare i denti e darsi un piccolo slancio con le mani per
tornare in posizione
eretta.
Lo
noto dirigersi verso Remus pronto per punirlo a modo suo.
«No,
Felpato, aspetta» lo blocco alzandomi dalla sedia e
trovandomi inevitabilmente
in mezzo a loro.
Sirius
strabuzza gli occhi fissandomi come se fossi un marziano.
«Sei
impazzito, James? L’hai sentito anche tu che cosa ha
detto!!!» esplode.
«Ho
sentito benissimo quello che ha detto!» gli rispondo in
faccia abbastanza
nervosamente prima di voltarmi di nuovo verso Remus e riprendere a
parlargli
con un tono grave, «Credo che tu ci debba delle spiegazioni,
Remus».
Lo
osservo con uno sguardo profondo e deluso, talmente intensamente che mi
accorgo
del suo sussultare.
Poi,
però, si riprende immediatamente.
«Perché,
invece, non me le dai tu, James?» risponde nuovamente con un
tono roco.
Ho
capito.
Ma
io non... non sono sicuro di essere pronto... per dirglielo...
Non
so come fare...
Sospiro.
«Remus,
io credo che tu più di chiunque altro qui dentro sappia
perfettamente quanto
gli eventi possano essere più grandi di noi e spingerci,
quindi, a fare delle
pazzie che di norma, con il raziocinio dalla nostra, non
faremmo».
Noto
i suoi occhi cominciare a lampeggiare pericolosamente d’ira.
«Ma
non dirmi che mia madre è MORTA!!!» urla, di
fatti, fuori di sé.
Sento
alle mie spalle il rumoroso sussulto di Sirius, mentre io abbasso lo
sguardo e
il capo pronto a sorbirmi la ramanzina che mi merito.
«Ma
io dico, che razza di amici mi ritrovo?! Quando capitano... anzi,
quando fate capitare queste
stronzate, io me lo
chiedo sempre!!! Addirittura ho dovuto scoprire di aver perso mia madre
tramite
una LETTERA!!!» urla ancora.
«Remus...
calmati!» tenta, invece, Sirius.
«Calmarmi,
Sirius?! CALMARMI?! Come puoi dirmi una cosa del genere?! Eh?!
È tutta colpa
vostra! Io me lo sentivo che qualcosa non andava! Maledizione a voi!
Sempre
voi! Sempre e solo voi! Ma, sappiatelo, io mi sono stancato! Questa
è stata
l’ultima stronzata che vi ho permesso, CHIARO?! Con me avete
chiuso!!!
CHIUSO!!! Non vi azz...».
Non
gli ho permesso di andare oltre.
Non
ce l’ho fatta a lasciarlo finire.
Gli
ho dato un pugno che, ora, l’ha fatto sbattere a terra sotto
lo sguardo
shoccato di Peter e quello deluso di Sirius nei confronti di Lunastorta.
Si...
perché Sirius, esattamente come me, ha capito perfettamente
ciò che Remus stava
facendo.
E
non andava bene!
Non
va bene!
Non
dico che Remus si debba sentire responsabile o in colpa per la morte di
sua
madre, ma non può scaricare addosso agli altri
responsabilità sue.
«Stai
attento, Remus! Stai molto attento!» gli dico con un tono
pesante, «Tu non hai
colpa della morte di tua madre, Rem... ma stai attribuendo la
responsabilità di
tutto ciò che è accaduto a me e Sirius, quando,
invece, è partito tutto da te
nel momento in cui l’hai abbandonata perché avevi
accettato la proposta di
McCullen!».
Ora
è lui quello con gli occhi e la testa bassa.
L’ho
capito!
Si
sente in colpa per la morte della madre e, dato che noi gli abbiamo
fatto
questo torto, ora sta cercando di appoggiarsi... aggrapparsi con tutte
le sue
forze a questa scusa per sentirsi meglio con la coscienza.
Io
non voglio farlo sentire come la causa di questa tragedia... non lo
augurerei
mai alla mia famiglia.
Già
è orribile perdere per sempre un genitore, ancora di
più dopo averlo
abbandonato come ha fatto Remus, figurarsi allora quanto possa essere
straziante pensare di averne tutta la colpa.
Mi
accovaccio di fronte a lui e cerco quei suoi occhi di miele per tentare
di
rassicurarlo.
Ma
lui non accenna a muoversi mantenendo costantemente gli occhi e il capo
bassi.
Nascosto.
Gli
poggio, quindi, una mano sulla spalla.
«Ascolta,
Rem: hai ragione! Io non avrei mai voluto che tu l’avessi
saputo così e mi
dispiace per averti tenuto nascosta una verità del genere!
Ti chiedo scusa! Ti
chiediamo perdono! Spero tu riesca a perdonare sia me che Sirius.
Però... se
sono sicuro di una cosa in particolare, Rem... quella è di
non allontanarci.
Proprio ora che hai perso tua madre, l’unica famiglia che ti
rimane siamo noi.
Non ci allontanare!».
Rimane
con la testa bassa senza proferire parola, coronando un silenzio che di
opprimente ha davvero poco dato che tutti quanti abbiamo il cuore
già
schiacciato.
«Hai
bisogno di noi» si aggiunge improvvisamente Sirius cercando
di darmi man forte.
Ma
Lunastorta ancora non accenna a muoversi o a parlare.
Non
la capisco questa sua reazione e questo mi fa paura.
Incredibilmente
paura.
Insomma,
si è commosso per quello che ho detto non trovando, quindi,
parole per
rispondere oppure mi sta ignorando?
Non
potrei mai accettare la seconda possibilità.
Significherebbe
che ho perso uno dei miei più cari Malandrini, in partenza.
E
questo non lo posso sopportare!
Non
lo accetterei mai!
Combatterei
fino alla morte pur di riconquistare la sua fiducia.
Lo
farò!
Dovessero
passare anni ed anni, riuscirò a riavere indietro il mio
migliore amico.
Parola
mia!
Ecco
perché, repentinamente, sento il dovere morale di dirglielo:
«Ascolta,
Rem...» cerco di ingoiare il nodo alla gola che mi impedisce
di continuare il
mio discorso, «... non dico che tu debba decidere ora se
perdonarci o no. Tu
hai tutto il diritto di prenderti quanto tempo ti serve e noi ti
aspetteremo. È
il minimo che possiamo fare per te, dopo quello che abbiamo combinato e
quello
che ancora combineremo...» noto il suo piccolo sobbalzo
dovuto alle ultime
parole che ho pronunciato.
Si.
Perché,
per quanto ora mi senta una pezza per il torto che ho fatto a Remus,
non posso,
lo stesso, lasciarlo uscire... lasciarlo andare al cimitero (dato che
è
scontato che voglia andare lì).
Lo
voglio proteggere.
Soprattutto
ora che si sente solo e, probabilmente, anche abbandonato dai suoi
genitori,
esattamente come mi sono sentito io quando sono diventato orfano.
Solo
che, quando io persi i miei genitori, ebbi la fortuna di avere un
angelo al mio
fianco che mi ha aiutato a rialzarmi.
Affiancato
da mio fratello, un angelo con i capelli rossi e gli occhi verdi.
Scuoto
leggermente il capo tentando di non pensare a lei proprio ora che
Lunastorta ha
così bisogno di noi e respiro leggermente.
«...
Ma, sappilo, amico. Se mai decidessi di non perdonare né me
né Sirius, io farò
tutto quello che è in mio potere per ritornare come eravamo
prima. Non ti
lascerò da solo anche se mi sbatterai in faccia mille e
mille porte, chiaro?
Sarò capace di tormentarti esattamente come ho tormentato
Lily per averla. E ci
riuscirò! Lo sai che ci riuscirò a riavere la tua
amicizia nonostante tutto».
«Tu
sai, Remus, che noi riusciremo a
riavere la tua amicizia» s’intromette Sirius.
Io
mi volto non osando togliere quella mano dalla spalla di Lunastorta.
Vedo
Felpato sorridere in un certo senso orgoglioso.
«I
Malandrini hanno giurato... te lo ricordi?» continua fiero.
Ghigno
voltandomi di nuovo verso il caro lupacchiotto.
«Uniti
fino alla morte...» gli ricordo, «...
l’abbiamo giurato».
«Con
questo volete dire che se non vi perdono non sono più un
essere umano dotato di
coscienza e cuore?» domanda, finalmente, Lunastorta con voce
roca.
«No!»
gli rispondo subito.
«Ovvio»
dice, invece, Felpato.
Mi
giro verso di lui e gli lancio un’occhiata infuocata.
Lui
e la sua delicatezza d’elefante.
«Perché
mi guardi così?» mi chiede sospettoso,
«Vuoi dirmi che non è vero?».
«Beh,
forse non lo voglio costringere?» gli rispondo palesemente
sarcastico.
«Non
lo vuoi costringere ora, Ramoso. Ma gli hai praticamente assicurato
che, anche
se decidesse di dirci addio una volta per tutte, dovrà ad
ogni costo vedersela
con te perché non accetterai mai quella sua
disposizione» spiega risoluto mio
fratello.
Io
gli lancio un’occhiata ancora più inceneritrice.
Ora
che saliremo in camera... facciamo i conti... fratellino!
Ma
una risatina divertita mi fa balzare il cuore.
Mi
volto di nuovo verso Remus e scorgo l’ombra di un sorriso sul
suo viso segnato
sia dal dolore sia dalla vicinanza della Luna Piena.
Beh...
meglio di niente, no?
«Non
ti preoccupare, James. Ho capito il concetto. Ma... io...».
«Tempo.
Lo so» lo anticipo evitandogli altre difficoltà,
«Sarà un po’ diverso però.
Insomma, comunque dovrai sopportarci dato che resteremo tutti sotto lo
stesso
tetto» continuo alzandomi e porgendogli una mano per fare
altrettanto.
Lui
l’afferra con una stretta che io, logicamente, non riconosco.
E
non la posso riconoscere... non ora che la ferita è ancora
aperta e
sanguinante.
Ma
non mi interessa lo stesso.
Tanto,
l’ho detto, no?, sarò io a vincere... come sempre.
Vi
ricordo che stiamo pur sempre parlando di James Potter!
Lo
rialzo e mi faccio da parte per farlo di nuovo accomodare a tavola.
«Vado
in camera», dice, invece, facendomi segno con la mano di non
preoccuparmi, «Ci
vediamo più tardi» mormora dileguandosi fuori
dalla cucina.
Rimaniamo
in silenzio, mentre Remus esce da questa stanza e sale lentamente le
scale
prima di chiudersi in camera sua.
Una
volta sicuri che Lunastorta sia effettivamente andato, io e Felpato
prendiamo a
fare colazione come la facciamo tutti i giorni.
O
almeno... ci proviamo...
Ignorando
lo sguardo pesante di Peter, tentiamo di ingoiare quei bocchini che,
improvvisamente, sembrano essere diventati più pesanti di un
macigno.
Maledizione!
E
meno male che Lily si era tanto raccomandata di dargli la notizia nel
modo più
gentile e tranquillo possibile.
Anche
se sono pienamente convinto che lei abbia sempre saputo che io,
nonostante le
sue raccomandazioni, avrei fatto di testa mia.
Tradotto:
avrei sbagliato completamente.
E,
di fatti, così è stato.
Ora,
per quanto io abbia giurato a me stesso e ai miei Malandrini di fare
tutto
quello che è in mio potere per aggiustare le cose, non mi
resta altro che
aspettare Remus, e di pregare Merlino che la sua anima pia non abbia
davvero
confini.
«Credi
che ci perdonerà?» mi domanda, inaspettatamente,
Sirius dopo aver osservato
Codaliscia mettere il tazzone nel lavandino e dileguarsi oltre la
soglia della
cucina lasciandoci completamente da soli.
Sospiro.
«Lo
spero, fratello...» lo spero davvero, soprattutto in questo
momento in cui, per
quanto ci sia ancora Felpato al mio fianco, l’assenza degli
altri due
Malandrini mi pesa sul cuore oscurando tutto il resto... addirittura
anche
l’appuntamento con Lily che avrò fra qualche ora,
«... lo spero» continuo con
voce più grave.
...
«Demoliamo
il salotto!».
Spiazzati.
Ed
immobilizzati.
Ecco
cosa siamo... come ci ritroviamo.
Dopo
esattamente quattro ore dalla colazione, in cui l’ultimo
sguardo che io e
Sirius abbiamo scambiato con Remus è stato di pura amarezza,
eccolo ripiombare
in sala dove ci troviamo io e mio fratello ad ammazzarci di noia, con
questa
nuova proposta assurda.
“Demoliamo
il salotto!”.
Insomma,
non lo abbiamo visto per quasi tutta una mattinata e, a momenti,
è l’ora di
pranzo ed, improvvisamente, eccolo di nuovo davanti a noi.
Addirittura
sembra possedere una nuova luce negli occhi.
Una
luce che non capisco da dove possa venire.
Una
luce che, spero, sia stata creata da Merlino dopo quella mia preghiera.
Una
luce che, soffocando il nostro stupore iniziare, ci fa battere i cuori
di
speranza.
A
me e Sirius.
Speranza
che, nonostante tutto, i Malandrini non muoiano davvero.
Perché
i Malandrini non possono morire.
I
Malandrini sono stati creati per vivere in eterno, legati da un vincolo
di
amore fraterno e di lealtà che nessuno mai
spezzerà.
Un
vincolo che nemmeno la morte in persona piegherà.
Nessuno
e niente.... niente e nessuno!
Perciò,
rimaniamo muti di fronte quella sua espressione strana.
Persino
Peter è rimasto shoccato da quella sua proposta.
Poi,
inaspettatamente, l’ombra di un sorriso increspa il viso
segnato di Remus prima
che ricominciasse a parlare:
«Sapete,
ragazzi» dice con una voce sommessa, «credo che voi
siate le persone più
stronze che io abbia mai conosciuto...» commenta alzando di
nuovo lo sguardo
verso me e Sirius che ancora lo fissiamo in attesa di un resoconto
più
completo.
Insomma,
che eravamo stronzi, già lo sapevamo.
«...
Ma credo anche che voi siate gli unici essere umani, viventi su questo
schifo di
pianeta, in grado di soffocare un dolore così grande...
perciò, in parole
povere, penso di essere riuscito a trovare un modo per farvi riscattare
dal
vostro torto “imperdonabile”» continua
sorridente mettendo le due mani sui
fianchi e facendo una faccia strana nel momento in cui ha pronunciato
“imperdonabile”.
Noi
continuiamo a guardarlo morendo dall’ansia
dell’attesa.
«Aiutatemi»
ordina, poi, serio, «Voi due avete un modo di... di...
annullare qualsiasi
pensiero in una maniera così spontanea
che
un’altra persona, al posto vostro, addirittura si
sognerebbe» abbassa di nuovo
gli occhi, «Ed io... non voglio perdere una seconda
famiglia».
Sorrido.
Ho
capito cosa devo fare.
Insomma,
per una persona come Remus John Lupin che ha passato quasi tutta la sua
vita a
combattere contro la deficienza mia e di Felpato, ammettere che, ora,
ha
bisogno di questa demenza come se fosse l’aria per salvarsi
dalla sofferenza...
non pensate sia un tantino difficile, considerando che
c’è anche l’orgoglio di
mezzo?
Ecco
perché prendo a fare il mio lavoro... il mio lavoro di
salvatore.
Mi
alzo e mi dirigo verso Lunastorta, poggiandogli una mano sulla spalla.
Lui
mi lancia un’occhiata quasi ansiosa davanti al mio
inesorabile ghigno
malandrino.
«Hai
ragione, Rem» se mi chiedi di fare il cretino per aiutarti...
se mi chiedi di
aiutarti, io lo farò, amico mio.
Morirei
pur di aiutare i Malandrini.
La
mia famiglia.
Malandrini.
«C’è
proprio bisogno di una bella rivoluzione in questa stanza»
continuo mettendomi
accanto a lui e circondandogli le spalle con il mio braccio osservando
Sirius.
«Già»
prorompe, poi, mio fratello.
Io,
Remus e Peter lo fissiamo in attesa.
Rispettivamente,
uno ghignando, uno sorridendo riconoscente, l’altro ancora in
attesa di un
chiarimento.
«E
io vi posso assicurare che avete il pieno consenso del padrone di
casa»
continua alzandosi in piedi.
«Perfetto!»
esclamo battendo le mani, «Malandrini, al lavoro!».
«Demoliamo
questo caspita di salotto!!!» mi da man forte Felpato
buttandosi, poi, a
capofitto contro di me che, inevitabilmente cado addosso a Remus, il
quale si
aggrappa alla sedia dove sono posati svariati dischi musicali in ordine
“alfabetico” (secondo i principi di Sirius Black,
capiamoci) che rovinano a
terra provocando un fracasso assurdo e dando ufficialmente inizio alla
nostra
opera...
All’opera
dei Malandrini.
ANTICIPAZIONE:
Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai,
dai, dai James... forza che ce la puoi fare... Merlino è
sempre con te e sempre
lo sarà... di cosa ti preoccupi? Forza! Entra!
penso tentando di infondermi un
po’ di sicurezza e coraggio.
[...]
Apro
la porta. Entro e, senza guardami in torno, la richiudo immediatamente
girando
su me stesso. Mi volto verso l’attaccapanni e appendo il mio
cappotto. Poi, mi
giro di nuovo... pronto. O, almeno, ci speravo di essere pronto per
tutto.
Perché, effettivamente, mi aspettavo di tutto, ma non le
lacrime della mia
piccola Bibi sbattute violentemente in faccia.
Bey Lovegio92
:)
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Capitolo 28 *** Capitolo XXVII - Trappola ***
(QMNSHDF) Capitolo XXVII - Trappola
Buon
pomeriggio, gente ^^
Il destino
di mercoledì 11
novembre ’09 volle (che data lontanissima... xD)
che mi schiaffassi
davanti al mio adorabile PC e scrivessi una dozzina di pagine di storia
di
seguito. Un record! O.O
Eppure non
sentivo di avere chissà quale musa ispiratrice dalla
mia parte... mah! Meglio, no? ^^
Bene!
Però (lo sapete, ormai, che c’è sempre
un però con
me.......) non ho la più pallida idea se riuscirò
a postare il prossimo
capitolo la settimana prossima. Spero di si dato che si prospetta una
settimana
di “cazzeggio” continuo. Speriamo bene ^^
All Right!
Detto questo... passiamo subito a ringraziare quegli
eterni angeli che commentano i miei capitolini =D:
Cullen
Isabella = Mon
amour,
adesso le lacrimuzze ce le ho io agli occhi T.T! Ma dici davvero?
Davvero
davvero? Insomma, ho addirittura colpito tua sorella (a proposito, hai
detto
che non ama le James-Lily, ma segue qualche Paring di Harry Potter?) ?
Caspita... mi rende veramente felice ^^! Ringraziala moltissimo da
parte mia,
eh! Ah, e ovviamente il fantastico ed unico grazie lo devo soprattutto
a te!
Davvero troppi complimenti... così non va! Io non penso di
meritarmi tutto
questo ^//^
Il compito di letteratura francese, penso, è andato bene! Si
trattava solo di
analizzare un testo e di rispondere a delle domande, ma la proffy non
ci ha
ancora portato i risultati! UFF! Cmq, grazie per
l’interessamento ;)
Per quanto riguarda il capitolo: prima di tutto, esattamente come avevi
previsto, non ho aggiornato con la stessa velocità
dell’ultima volta, però
spero di essere riuscita a non farti attendere troppo! Finalmente siamo
arrivati ad un momento particolare! Ti posso anticipare che con questo
e il
prossimo capitolo si capirà la
“posizione” di Lily Evans e del perché
delle sue
scelte. Ecco perché, immagino, la settimana che segue per me
è una settimana
scolastica che cade a fagiolo. Non abbiamo molto da fare e
probabilmente si
tratterà di una settimana di sole autogestioni (ma non
è sicuro), quindi, in
teoria, dovrei avere tantissimo tempo per poter andare avanti ;)
Speriamo!
Ah! Ti lascio al capitolo perché altrimenti non la smetto
più di cianciare e tu
non stavi più nella pelle di capire perché Lily
stava piangendo, perciò...
divertiti ^^!!
Al prossimo aggiornamento!
Ciau, Tesoro :)
Pazzerella_dispettosa
= Wow! Quante cose! Mi hai bombardata di informazioni, minacce, urla e
complimenti in così poche righe che a momenti non morivo
(letteralmente) dalle
risate! Ma, andando con ordine...
Effettivamente, lo scorso aggiornamento è stato
più veloce perché lo avevo già
pronto, mentre questo era ancora da ideare, pensa un po’ xD!
Però, alla fine ce
l’ho fatta ^^! Pensavo di non riuscire ad aggiornare in tempo
per la fine di
questa settimana, e invece, (come ho già detto
all’inizio) l’ispirazione si è
concentrata
tutta il mercoledì pomeriggio e ho sfornato una dozzina di
pagine xD... beh,
beh... speriamo bene anche per il prossimo!
Passando, invece, al rapporto dei Malandrini. In effetti, hai centrato
in
pieno! Per me, escludendo il tradimento di Peter, i Malandrini (quelli
veri)
sono inscindibili!!! Ho fatto qualche ricerca prima di iniziare questa
fan
fiction e ho scoperto che, dopo Hogwarts, gli unici due che rimasero a
stretto
contatto fra i quattro furono James e Sirius! Quando l’ho
saputo sono rimasta
shoccata! I Malandrini... NON. SI. POSSONO. DIVIDERE!! Va contro
natura!!! E
sono davvero contenta che sia riuscita a far trasparire questo
particolare così
significativo per me nello scorso capitolo e complimenti a te per
averlo notato
;)
Vebbù... non ti tolgo altro tempo perché il
capitolo chiama ^^
Ti aspetto fra le recensioni =D
Ciauuuuuuuuuuuu
P.S. Saluta quel santo di tuo nonno da parte mia ^^
P.P.S. Grazie per la recensione che hai lasciato alla mia nuova
One-Shot!! Mi è
piaciuta tantissimo! E spero che il compito di inglese ti sia andato
bene ;)
Jaily =
Ahahahahahahahahahahahahahah... Gio, scusami tantissimo! Credo che tra
le due,
io sia quella messa peggio (e tu addirittura avevi la febbre... una
febbre
talmente pazza da farti dimenticare il nome della tua migliore amica!
Ti giuro
che stavo piegata in due dalle risate quando l’ho letto xD xD
xD xD...)! In
effetti la tua recensione c’era... mi sono confusa nel
guardare i nomi xD! Da
idioti! Sto proprio fusa, pensa un po’! Comunque, in questo
periodo sto
rischiando anche io. Mio fratello si è preso una bella
febbre da cavallo (non
dovrebbe essere grave...) e sta influenzando, piano piano, tutta la
famiglia
xD! Non oso immaginare cosa potrei combinare una volta malata come lui
xD!!!
Vabbè, dai, passiamo alla tua recensione che è
meglio! Lo sai che ero indecisa
se postare quella parte dell’anticipazione che ho messo nel
capitolo
precedente? Proprio perché ho fatto il tuo stesso
ragionamento! Ho detto:
“Però...è brutto! Adesso i Malandrini
si sono appena riappacificati e
dovrebbero essere felici, ed io subito aggiungo un nuovo elemento di
dolore?...”. Poi, però, è prevalsa la
parte sadica che me e l’ho messa!
Ti dico la verità, Gio... sinceramente non mi sento tanto in
colpa per avervi
fatto stare male (oltra a sadica anche insensibile xD), ma solamente
perché il
senso di colpa, che è nato dopo aver pubblicato il capitolo
con
quell’anticipazione, è stato sopraffatto
dall’ispirazione di mercoledì! Sono
stata folgorata da un fulmine che mi ha portato a scrivere talmente
tanto da
farmi male da sola alle braccia e alle mani xD!!!
Spero che anche per il prossimo capitolo sia così... non mi
va di lasciarvi di
nuovo così! E non dico altro... tanto lo capirai da sola
quando arrivi a fine
capitolo! Perciò, buona lettura, Pazzoide Mia!
Ti aspetto tra le recensioni, come sempre (e non dimenticartene!!!)!
Ciauuuuuuuuu
pRiNcEss
LiLIUzzA
= ^^, Amore Mio, non ti devi scusare! Diciamo che l’avevo
previsto (non che il
tuo computer ti abbandonasse, ma che, tra lavoro e scuola, non avresti
avuto il
tempo nemmeno di notare il mio aggiornamento)! Quindi va bene
così ^^! Non c’è
bisogno di sentirsi tanto giù di morale per questo. Non ti
uccido mica (cosa
che, invece, farò dato che la tua storia è
arrivata alla TERZA pagina dell’elenco
delle James&Lily per tutto quel tempo che non aggiorni! A
momenti farai un
mese... Uff)!
Cmq, meglio chiudere qui il discorso, altrimenti prende una brutta
piega xD...
CHE LAVORO FANTASTICOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Davvero, Amore
Mio, è
fantastico quello che fai e, no, non me l’avevi mai detto che
ti piaceva
nuotare... ^^! Davvero un bel lavoro! Complimenti! Io, invece, per
quanto mi
possa piacere il mare, preferisco andare in montagna e sciare! Cavoli!
Lo sci è
la mia vita, proprio come per te lo è il nuoto ;)
Per quanto riguarda la tua recensione, Mia Adorata, credo che tu abbia
raggiunto livelli di pazzia mai nemmeno sfiorati dall’essere
umano più
decerebrato che sia mai esistito (Sirius Black xD)! No, scherzo...
povero il
nostro Sirius!!! Lo stiamo facendo un po’ troppo malato di
mente! Diciamo che
per rispondere al grosso della tua recensione ti dico che mi fa davvero
contenta che ti siano piaciuti i due capitoli. Anche io sono stata
malissimo
quando ho scritto della povera mamma di Remus, mentre per le lettere di
James e
Lily... beh, mi sono divertita a scrivere cose un po’ dolci
^^!
Cmq, come già detto a qualcun altro, in questo capitolo e
nel prossimo si
chiariranno un po’ di sospetti sul comportamento di Lily ;)
Mi raccomando, a questo e al prossimo non può mancare la tua
recensione! Devo
assolutamente sapere cosa ne pensi e se ti piacciono ^^
Spero di riuscire ad aggiornare per la settimana prossima
perché credo di
essere in un periodo un po’ neutro, se lo posso chiamare
così. L’ispirazione c’è...
e non c’è xD!
Vabbè, dai... chiudiamo qui che è meglio e ti
lascio alla lettura ^^
Ciau Amore Mio!
Ti aspetto
DanyCullen = Ciao!
Si, l’avevo
proprio intuito che avessi un debole soprattutto per i Malandrini.
È stato
difficile e duro fare e descrivere quella scena, ma dalla tua
recensione mi
sembra di esserci riuscita abbastanza bene. In effetti, è
proprio così che vedo
Sirius! Non potendo contare sulla famiglia, l’unico appiglio
che gli è rimasto
sono gli amici (e CHE amici, poi ^^).
Spero che anche questo capitolo ti piaccia come il precedente! ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Piuma_rosaEbianca
= Ehi, Felpatina che non cambierei mai con nessun’altra al
mondo, lascia stare
l’aspetto fisico di Harry! Io ci ho voluto scherzare, ma quel
ragazzo ha
ereditato il corpo (fantastico ed unico) di suo padre insieme ai suoi
inimitabili capelli! Gli occhi, altrettanto meravigliosi della bella
Lily... eh
si! Un vero Potter ^^!
Anche io ho provato ad immaginarmelo con i capelli rossi... il
risultato sono
state risate talmente forti che a momenti non andavo a rimettere tutto
il
pranzo per il dolore allo stomaco ^^!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri... da qui
cominceranno a chiarirsi un po’ di misteri, almeno per quanto
riguarda il
comportamento di Lily ^^
Non ti rubo altro tempo e ti lascio direttamente alla lettura!
Ti aspetto tra le recensioni, sorelluzza =D
E ricordati che, per essere davvero sovrappeso come Peter, bisogna
moltiplicare
l’obesità della formica e quella della caccola per
10 mila miliardi di volte ^^
A prestooooooooooooooooooooooooooo ;)
Ringrazio
quelle fantastiche 33 persone che hanno la mia storia
tra i loro preferiti e le 28 che la seguono ^^
Inoltre,
ringrazio Cicci92
Melmon
Jaily
Pazzerella_dispettosa
per aver commentato la mia nuova One-Shot
E Ale03
Finleyina 4 Ever
Lally88
Mousse
Yuuki_Chan
per
averla inserita nelle loro
preferite
E Dark_lady88 per
averla messa tra le seguite ^^
Grazie mille a tutti quanti :)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Ventisettesimo – Trappola
«State
attenti, mi raccomando».
«Tu!
Stai attento» mi rimbecca Sirius non del tutto contento di
lasciarmi andare da
solo all’appuntamento con Lily.
Il
secondo ufficiale, mentre gli altri due sono stati voluti dal destino e
basta.
Già...
chissà cosa ci riserverà il destino per i
prossimi mesi.
Annuisco
e mi aggiusto meglio il cappotto nero sulle spalle, nel contempo che
fisso il
mio riflesso nel grande specchio che Felpato tiene
all’entrata di casa sua.
L’unico
oggetto, adiacente al salone distrutto, ancora intatto dopo la furia
che si è
abbattuta in villa Black questa mattina.
Una
furia che è durata tutto il tempo senza mai tregua.
Beh...
non esageriamo... una tregua c’è stata.
Sancita
da Messer Felpato perché, come il suo orario quotidiano
ordinava, era il
momento di riempire lo stomaco.
Di
ricaricare le batterie per il prossimo scontro.
E
poi, via!
Di
nuovo in salotto per l’opera di restaurazione complessiva.
...
Effettivamente,
però, Remus aveva ragione quando abbiamo finito... forse il
salotto era più
bello visto prima del ciclone “Malandrini”, che
dopo.
Una
tempesta talmente forte che, addirittura, è arrivata a
devastare persino
qualche mobile dell’ingresso.
L’unico
vero oggetto salvatosi dalla sciagura è proprio questo
specchio in cui ancora
osservo il mio riflesso.
Dietro
di me c’è mio fratello che mi squadra severo e con
una strana nota di
preoccupazione.
A
momenti sembra mio padre... il ché, un ruolo da genitore
premuroso e maturo, non gli si
addice affatto.
Inspiro
ed espiro per farmi coraggio e poi mi volto verso Felpato.
Gli
sorrido incoraggiante e poi gli porgo una mano.
Ce
la stringiamo prima di salutarci definitivamente.
«Ehm...
credo che Remus, a questo punto, direbbe di non comportarti come me se
vuoi
tornare a casa vivo» prorompe Sirius tanto per spezzare un
po’ la tensione che
si sta accumulando.
Io
scoppio a ridere.
Già...
Remus avrebbe detto proprio così: “Non fare il
pervertito come Sirius. Vorrei
avere ancora un migliore amico quando avrete finito di
parlare!”.
Esattamente
come all’ultimo incontro ufficiale che ho avuto con Lily.
Quello
al grande Hotel Buyuk Londra... quando mi doveva parlare delle
famosissime
questioni giuridiche.
Aveva
prima sbattuto Sirius in salotto con un Levicorpus,
e poi mi aveva detto testuali parole: “Ricordati, solamente,
che ti troverai di
fronte a Lily Evans...”.
Scuoto
il capo sorridendo.
Che
mondo sarebbe senza gli spassosissimi battibecchi tra i miei cari
Lunastorta e
Felpato?
Nessuno,
penso.
A
maggior ragione, non lascerò indietro Remus... non ora.
«Quando
torni?» domanda Sirius riscuotendomi dai miei pensieri.
«Non
lo so. Appena finiamo sarò di nuovo qui» prometto.
«Non
metterci tanto, James...» dice abbassando leggermente il tono
di voce, «... non
so fino a che punto riusciremo a trattenere Remus io e Peter»
continua
fissandomi serio prima di dirigersi verso le scale per raggiungere il
piano di
sopra dove Lunastorta e Codaliscia sono rimasti ad aspettarlo.
«Non
ti preoccupare, Felpato» lo conforto dopo che lui si sia
girato di nuovo per
guardarmi andare via, «Andrà tutto bene! Se
succede qualsiasi cosa, chiamatemi
e vengo immediatamente».
Lo
vedo annuire.
Fortunatamente,
Remus non ha dato segni di pazzia non appena gli abbiamo comunicato
ciò che
intendevamo fare: non farlo uscire per andare al cimitero.
Soprattutto
perché, immagino, si sia lasciato convincere
dall’idea per niente allettante
degli Auror appostati lì per catturarlo e sbatterlo ad
Azkaban.
Ma,
lo stesso, non siamo sicuri della sua pazienza... del suo limite.
Quindi,
meglio stare allerta.
«Va
bene, allora» annuncio dirigendomi verso la porta ed
aprendola, «Ci vediamo
dopo» concludo chiudendomela, poi alle spalle e
smaterializzandomi
istantaneamente per non perdere altro tempo.
Arrivo
proprio di fronte l’entrata del giardino di casa nostra.
Apro
il cancelletto e ripercorro il sentiero tracciato dalle pietre per
terra per
raggiungere la porta d’ingresso.
Esattamente
come quella volta che tornai a casa per lasciare la mia piccola Bibi,
percepisco quelle pietre diventare quasi più lunghe formando
una strada sempre
più lunga che mi allontana sempre di più da Lily
e mi fa crescere la paura e
l’ansia dentro.
Che
diamine, Merlino!
Questo
volta saremo davvero da soli.
Nemmeno
i Malandrini al piano di sotto ad aspettare... oppure a controllare che
io
rimanga in vita dopo un’accesa conversazione tra me e Lily...
niente... o meglio,
nessuno!
Raggiungo
la porta e... e sto fermo.
Ma
io mi chiedo, dopo aver passato il giorno prima e questa mattina nella
più
completa calma sapendo dell’incontro, proprio ora devo
bloccarmi e non avere la
forza di inserire le chiavi nella toppa, girarle ed entrare
definitivamente?
Si...
perché altrimenti non mi chiamerei James Potter, no?
Da
me ci si può aspettare di tutto, porca puzzola!
E
questo non va bene!
Non
piace nemmeno a me, figurarsi!
Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai,
dai, dai James... forza che ce la puoi fare... Merlino è
sempre con te e sempre
lo sarà... di cosa ti preoccupi? Forza! Entra!
penso tentando di infondermi un
po’ di sicurezza e coraggio.
Alzo
la mano, infilandola in tasca e frugandoci un po’ dentro.
La
estraggo, finalmente, con le chiavi in mano e... dopo un lungo e grosso
respiro, riesco ad inserirle nella toppa.
Sicuro
di non potermi più fermare dato che, se Lily è
già dentro, avrà già sentito ilo
rumore delle chiavi nella toppa della porta e, a questo punto,
è assurdo far vedere
di essere indecisi e paurosi...
Perciò
giro senza dar troppo retta al cuore che continua a galopparmi in petto.
Apro
la porta.
Entro
e, senza guardami in torno, la richiudo immediatamente girando su me
stesso.
Mi
volto verso l’attaccapanni e appendo il mio cappotto.
Poi,
mi giro di nuovo... pronto.
O,
almeno, ci speravo di essere pronto per tutto.
Perché,
effettivamente, mi aspettavo di tutto, ma non le lacrime della mia
piccola Bibi
sbattute violentemente in faccia.
Rimango
immobile.
Gelato,
al mio posto.
Esattamente
come lei.
Lei
seduta sulle scale di fronte l’ingresso, con due libri di
lato, uno aperto
sulle gambe, un fazzoletto stretto nella mano destra, gli occhi rossi e
le
guance rigate di lacrime.
Istantaneamente,
se non automaticamente, sento la rabbia e la preoccupazione montarmi
dentro.
Che
diamine le ha fatto quello schifoso Mangiamorte?
«Lily?»
la chiamo preoccupato.
Avanzo
nell’ingresso raggiungendola di tre o quattro passi prima che
mi rendessi conto
della sua reazione.
Ha
abbassato il capo affranta.
Mortificata.
Quasi
si volesse scusare di qualcosa.
Continua
a fissare insistentemente colpevole quello strano libro che ha sulle
ginocchia... aperto.
Io,
invece, non ho il coraggio di staccarle gli occhi di dosso.
Che
diamine le ha fatto?
Perché
sta piangendo?
Di
chi è la colpa?
Se
lo prendo lo uccido con le mie stesse mani.
Lo
afferro per il collo, gliel’allungo prima di girarlo intorno
e stringere sempre
più.
Poi
prendo il coltello della cucina e lo sbudello per bene e...
Meglio
tagliare corto!
Ho
ancora il pranzo sullo stomaco...
Non
vorrei replicare l’esperienza di qualche settimana fa, quando
Sirius e Peter
hanno ballato insieme a me per festeggiare il genio inconfutabile di
Remus John
Lupin.
Mi
avvicino di un altro passo a lei, ma non oso sfiorarla.
Ho
troppa paura di come potrebbe reagire.
Infondo,
è stata proprio lei a confessarmi della sua tempesta
ormonale che le fa
cambiare stato d’animo in un batter di ciglio.
Poi...
ecco che mi accorgo di tutto.
E
capisco tutto.
Abbasso
lo sguardo nello stesso punto dove lo tiene fisso lei.
E
le vedo.
Non
è un libro.
È
un raccoglitore.
Un
raccoglitore fatto a mano.
...
Un
raccoglitore di foto.
Le
nostre foto.
«Lily»
la chiamo ancora, stupefatto da ciò di cui mi sono reso
finalmente conto.
Lei
alza di nuovo i suoi verdi occhi su di me, fissandomi dispiaciuta.
No...
Perché
sta guardando quelle foto?
Quelle
foto in cui noi ridiamo e siamo felici insieme.
Quelle
foto dove lei e Sirius litigano e ci sono io sullo sfondo che mi tengo
la
pancia per le troppe risate.
Quelle
foto dove lei e Remus leggono interessati qualcosa su un libro comune
ed io e
Sirius siamo dietro di loro a fare le boccacce.
Quelle
foto dove ci siamo semplicemente io e lei... guancia contro guancia.
Quelle
foto dove Felpato è riuscito a fregarci immortalando il
momento in cui ci
scambiavamo anche un solo tenero bacio a fior di labbra.
Quelle
foto dove, ovunque guardi, ci sono sempre anche io.
Perché?
Perché
le guarda e piange?
«James...»
mi chiama a sua volta con voce rotta.
Ed
io capisco.
Sirius,
Remus e Peter avevano ragione ad avere paura a lasciarmi andare da solo.
Perché
io, ora, sono caduto nella sua trappola.
Ho
capito che quello che Lily ha aspettato e quasi ottenuto circa un mese
fa
quando ci siamo incontrati casualmente qui a casa nostra, ora lo
pretenderà
addirittura con la forza.
Non
mi lascerà andare.
Non
lo farà.
Anche
se ora sembra più debole e fragile del solito.
Addirittura
più delicata di quando piange normalmente... senza avere una
seconda vita nella
pancia... senza essere stata abbandonata...
Ma
non si farà mettere i piedi in testa.
Non
ora.
La
conosco troppo bene.
Ho
capito le sue intenzioni.
L’unica
cosa che ancora non mi è chiara è il
perché.
Questa
domanda mi frulla in testa addirittura da quella sera al Ministero,
quando ci
siamo visti per la prima volta e ci siamo lanciati quello strano
sguardo che
due persone come noi, dopo quello che avevano passato, non si sarebbero
mai
scambiate.
Che
diamine... lei si sta per sposare.
Con
un altro uomo.
Non
con me.
Perché
adesso si comporta così?
Perché
non mi dimentica... ?
Non
può continuare a vivere in questo modo... nella speranza che
io, un giorno,
decidessi di tornare sui miei passi e di riprenderla con me.
Una
speranza che ha vita breve, dato che Aprile è ormai alle
porte e lei sarà
occupata in matrimonio con un altro per sempre.
Certo,
non succederà veramente perché stiamo pur sempre
parlando di un Mangiamorte
ma... di sicuro non tornerò con lei nemmeno dopo quel
momento.
Lei
è troppo importante e restando con me rischia troppo.
Questa
è una cosa che io non le posso permettere e mai le
permetterò.
L’ho
sempre fatto... deciso dallo stesso momento in cui, addirittura, la
vidi per la
prima volta sola ed indifesa dopo la rottura della sua amicizia con
Severus
Piton.
Lei...
non l’avevo mai vista così desolata come in quel
momento.
E
fu allora che scattò la molla della protezione a 360 gradi.
Ecco
perché, ora, mi trovo a negare col capo, guardandola in un
certo senso
spaventato da quello che ho capito.
Lei
sospira pesantemente, mentre fa pressione più sulle braccia
che sulle gambe per
alzarsi.
Il
piccolino comincia a diventare pesante...
«James...».
«No,
Lily» la blocco subito.
Maledizione!
Non
deve crearsi questi castelli in aria.
Non
va bene.
Istantaneamente
mi volto verso la porta dandole le spalle... perché sono
sicuro che se restassi
ancora un po’ non riuscirei più a comportarmi in
un modo così... vigliacco.
Ripercorro
quanto più in fretta posso quei quattro o cinque passi che
mi distanziavano
dalla porta e, immediatamente, apro la porta pronto ad uscire.
Afferro
il cappotto e... BOOM!
Si
è trattato addirittura di un millisecondo.
Non
appena avevo riafferrato la maniglia della porta lasciata aperta dopo
essermi
reso conto che stavo dimenticando il cappotto qui, ecco che questa
scatta da
sola e si serra.
Mi
giro fulmineo e la vedo con la bacchetta in mano e lo sguardo, seppur
ancora
rosso per il pianto di prima, ora furente per la mia fuga.
La
fisso per un tempo che sembra non finire mai prima che mi renda conto
delle
parole che sta pronunciando:
«Questa
volta non sarà come tre mesi fa, James Potter. Non te lo
permetterò!».
Sentii i suoi passi avvicinarsi a
me prima di percepire un tocco leggero e freddo, ma deciso e forte sul
mio
mento che mi costrinse a voltare di nuovo lo sguardo verso di lei.
«James…» mi
chiamò a due
centimetri dal mio viso.
Mi avvicinai impercettibilmente.
I miei sentimenti stavano vincendo
ancora contro la mia razionalità.
Poi, all’improvviso, mi bloccai,
pregando come un santo che Lily non si fosse accorta del mio piccolo
avvicinamento.
«… ti
prego…» mi supplicò
ingoiando il groppo in gola che le era nato «…
dimmi che stai scherzando…».
Vorrei
farlo pensai.
«… sono disposta a perdonarti
questo orribile colpo che mi hai fatto prendere se metti fine a questo
stupido
scherzo ora!»
continuò con una
voce supplichevole.
Non credo che riesco a descrivervi
la tentazione che provai in quel momento.
Una tentazione che salì alle
stelle.
La fissai ancora un po’ nelle sue
meravigliose iridi verdi prima di sospirare ancora.
«Non ti preoccupare,
Lily…» notai
quello strano tocco di
speranza
aumentare a questa mia affermazione «… se proprio
non sai dove andare, ti puoi
tenere la casa. Io vado a vivere da Sirius!».
Inaspettato
come la sua frase, mi arriva il ricordo... quell’orribile
ricordo.
Sono
stato un tale stronzo quella volta.
Ma
lei era talmente annebbiata dal dolore che nemmeno aveva provato a
ragionare
per bene... come la vera Lily Evans avrebbe fatto... non diversamente
da
adesso, in effetti.
Perché,
ora, Lily Evans sta davvero ragionando... come solo lei sa fare.
Sta
indagando ed io, finalmente per lei, sono caduto nella sua trappola.
Mi
ha preso.
«Tu
dici?».
Peccato
che l’orgoglio e il raziocinio non siano d’accordo
con il cuore che ancora mi
grida di diventare davvero prigioniero di quella ragazza dai capelli
rossi e
gli occhi verdi.
No.
Loro
dicono di combattere.
E
come scusa utilizzano la protezione che io assumo di fronte ai pericoli
che
circondano la mia piccola Bibi.
Perché
lei non può essere in pericolo.
NO!
Ecco
perché, dopo tre mesi passati così, con il cuore
oppresso, estraggo la
bacchetta e lentamente, quasi fossi incerto delle mie stesse azioni, la
punto
contro di lei che ancora tiene puntata la sua contro di me... o contro
la porta
che è stata serrata da un suo incantesimo.
Impedendomi
di uscire... di andare via... di allontanarmi di nuovo.
Lei
diventa improvvisamente seria cancellando quell’espressione
di frustrazione che
le dominava il volto prima.
Mi
guarda come se stessi per fare un qualsiasi guaio e lei già
conosca tutto:
l’entità del danno, le conseguenze...
«Hai
davvero intenzione di lanciare un incantesimo contro una
donna?» mi domanda con
un filo di voce dando inizio ad una strana magia che comincia ad
aleggiare in
questa stanza.
Tra
di noi...
Una
magia non dettata dal potere delle bacchette.
Nemmeno
dal raziocinio delle nostre menti.
Ma
dal cuore...
Sempre
da lì!
«Un
donna che, per altro, tiene in grembo tuo figlio» precisa
abbassando la
bacchetta e non osando spostare le sue iridi verdi da me.
Ha
vinto, maledizione!
E
lo sa... lo sa perfettamente che io non avrò mai il fegato
di attaccarla come,
invece, lei è riuscita a fare il mese scorso.
Soprattutto
perché dentro di lei c’è il mio piccolo
bambino.
Ed
eccola che si avvicina.
Incurante
della mia bacchetta levata contro di lei.
«Lily!
Non ti avvicinare!» le intimo fingendomi minaccioso.
È
incredibile quanto sia facile per la paura manovrare le mosse delle
persone che
la provano.
Non
mi credevo così facile da comandare... non da un sentimento
così negativo.
Eppure...
Lei
sussulta leggermente, lasciandosi sfuggire non solo un singhiozzo, ma
anche
qualche lacrima che le scorre veloce e silenziosa su quelle guance
già segnate.
Gli
occhi ancora rossi e un po’ gonfi indugiano per qualche
secondo su di me, esattamente
come il suo passo.
Rallentato.
Ma
è solo per un istante perché subito dopo aver
tirato su con il naso, riprende a
camminare verso di me.
E
mi raggiunge.
Si
pone proprio davanti a me fermandosi solamente quando sente il tocco
della
punta della mia bacchetta contro il suo petto.
Si
blocca e rimane a fissare i miei occhi con uno sguardo
d’attesa... triste... ma
deciso.
Fragile
ma forte.
Delicata
ma con carattere.
La
mia metà.
L’unica
vera donna sulla faccia di questa terra in grado di tenermi testa.
All’inizio
la stoltezza mi aveva portato a prenderla con scherzo.
Poi
la situazione mi ha sopraffatto e sono caduto nella trappola
dell’Amore,
imprigionando la mia anima e il mio cuore nelle mani di una ragazza...
quella
stessa ragazza altezzosa e super orgogliosa dal cuore apparentemente di
pietra
solamente nei confronti di James Potter.
«Non
mi farai del male, James Potter» sussurra, alzando una mano
verso di me.
Non
è una domanda.
È
una constatazione.
E
lei, tra l’altro, ha di nuovo appoggiato la sua dolce mano
sulla mia guancia ed
ha ripreso ad accarezzarmi esattamente come un mese fa, circa.
Cavolo!
Non
credevo che quel tocco del mese scorso mi sarebbe mancato
così tanto.
Con
così tanta intensità da rendermi innocuo al primo
contatto.
Abbasso
lentamente la bacchetta non distruggendo quella catena dei nostri
sguardi che
si forma sempre.
Ormai
non ne possiamo quasi più fare a meno.
E
mi sento meglio.
Risollevato.
La
paura mi ha abbandonato per una buona parte, solamente
perché lei mi ha
salvato.
Ha
parlato ed ha chiarito, con una sola frase ferma, il caos che la mia
testa e il
mio cuore stanno creando dentro di me da ormai tre mesi.
Continua
a fissarmi in un certo senso comprensiva, mentre quella sua mano
così leggiadra
non smette di accarezzare la mia guancia rendendomi ancora
più inoffensivo di
una qualsiasi droga o alcool.
Ti
rendi conto dell’effetto che hai su di me, Lily Evans?
Te
ne rendi conto?
Lo
riesci a vedere... a capire?
Con
una calma apparente allunga l’altra mano libera verso la mia
che tiene ancora
stretta la bacchetta lungo il fianco.
Mi
stringe la mano per tentare di infondermi fiducia.
Poi,
con un movimento leggero e deciso, mi sfila la bacchetta dalla mano
rendendomi
davvero indifeso.
Indifeso
e nudo di fronte quel suo sguardo così perforante ed
uccisore...
Assassino
per un cuore come il mio.
Mi
sorride debolmente rendendo ancora più insanguinata la mia
ferita già riaperta.
Con
estrema lentezza, lascia scivolare via la sua mano dalla mia guancia e
si gira
verso sinistra.
Li
di lato a noi, proprio verso sinistra, c’è un
mobile... un mezzo tavolo
attaccato alla parete con sopra uno specchio.
Posa
li sopra il mio bastoncino di legno, prima di voltarsi di nuovo verso
di me e
continuare a sorridermi quasi incoraggiante per una cosa, che ha
capito, mi fa
paura.
Torna
di fronte a me e delicatamente mi afferra in una stretta dolce e piena
di
sentimento...
Sempre
se mi è concesso esprimermi ancora così dopo
tutto quello che abbiamo passato
io e lei.
Mi
trascina vicino alle scale dove lei era seduta e mi ci fa sedere sopra.
Poi
si accomoda anche lei... di fianco a me... appiccicata.
«Siamo
qui per decidere un nome, James...» a momenti sembra che
parli con difficoltà,
«... non devi spaventarti di niente» continua con
un nuovo tono un po’ più
cupo.
Posa
i gomiti sulle ginocchia vicine tra loro e mi guarda un ultima volta
con un
generoso sorriso, prima di girarsi verso i libri che aveva di lato a
sé.
Si
accorge di aver lasciato quel raccoglitore di foto ancora aperto e,
soprattutto, che il mio sguardo è bloccato proprio li sopra.
Scandalizzato.
Mortificato.
Ucciso.
«Oh...»
esclama dispiaciuta afferrando il raccoglitore e chiudendolo,
«... questo non
ci serve» continua sorridendomi come se si fossa
già dimenticata delle sue
lacrime con tutto quello che hanno causato subito dopo alla mia vista.
Lo
mette da parte, li di fianco, e ne afferra un altro.
«So
che non ti piace l’idea di consultare un libro...»
riprende aprendolo e
scorrendo qualche parola vicino a delle immagini assurde di bambini che
si
muovono con tanto di arredamento e guardano stralunati tutti
ciò che li
circonda, mentre il fotografo cerca invano di attirare la loro
attenzione verso
l’obiettivo, «... però è
anche vero che Alice ha un po’ ragione. Insomma, non
sono poi così male i nomi che ci sono in questo
testo» dice porgendomelo,
mentre prende l’altro, «E nemmeno su questo sono
tanto male» conclude
sfogliando anche quello, solamente dopo avermi sorriso di nuovo.
Nonostante,
però, io abbia un libro sulle mie gambe a cui dover dedicare
la mia completa attenzione
per il piccolino, non riesco a togliere da lei il mio sguardo severo.
Sarò
anche caduto nella sua trappola, ma ora siamo davvero soli e non
abbiamo
nessuno che ci pressa addosso... quindi posso farle tutte le domande
che voglio
e pretendere le risposte che voglio io.
«Allora...»
procede lei, ignara dei miei piani, «... inizialmente ho
pensato a...».
«Perché
piangevi?» le domando a bruciapelo non lasciandole il tempo
di concludere e di
dissimulare quel dubbio che mi era nato nel momento in cui stava per
pronunciare un nome.
Un
dubbio che, in confronto a questo, non è niente.
Lei
ammutolisce al secondo, mantenendo testarda lo sguardo fisso sul libro
aperto
sulle sue gambe.
Sono
riuscito a cogliere il suo piccolo sussulto.
L’ho
presa proprio alla sprovvista.
Magari
pensava che non avrei chiesto niente dato il mio silenzio... che mi
arrangiavo... che mi andava bene così.
Ma
a me non va assolutamente bene.
Un
rumore di pagina voltata mi fa capire che Lily non ha assolutamente
voglia di
rispondere.
Perciò
rimane in silenzio e continua a fare quello che stava facendo prima
come se io
non avessi aperto bocca.
«Perché
piangevi mentre stavi vedendo quelle foto?» le domando
insistente e diventando
quasi brusco nella mia richiesta.
Lei
sposta incerta i suoi occhi dispiaciuti su di me.
Mi
osserva il volto per qualche secondo... poi ritorna a fissare il libro
sulle
sue gambe.
«Non
è niente, James. Davvero» risponde con un filo di
voce.
A
chi crede di poter convincere con un tono così?
Di
certo non la darà mai da bere a me!
Così,
caparbio, le strappo il libro dalle mani e, aggiunto
all’altro che avevo
appoggiato sulle mie ginocchia, lo allontano dall’altra parte
da dove si trova
Lily in modo che non riesca ad arrivarci a prenderlo.
A
meno che non decida di alzarsi.
Ma
dalla sua mancata reazione accesa dubito che abbia pensato di alzarsi
apposta
per riappropriarsi di ciò che le ho sfilato da sotto al naso.
Sospira
esasperata, mentre mi fissa in attesa che le riconsegni i manuali.
«Capita
a tutti di piangere, James, davanti a delle foto ricordo»mi
risponde sbrigativa
ma seria.
Io
assottiglio lo sguardo.
«Strano,
però, che in ogni foto che tu stavi ammirando prima ci sia
sempre io».
Anche
lei si rizza sulla schiena.
«Come
sei egocentrico, Potter» risponde quasi offesa,
«può essere capitata quella
pagina aperta in cui ovunque guardavi c’eri anche tu. Ma
questo non significa
che eri tu il bersaglio dei miei pensieri tristi».
Con
un movimento degno di un vero Cercatore di classe quale io sono
davvero,
acciuffo il raccoglitore vicino a lei e mi alzo in piedi per non farmi
acchiappare dalle sue mani ansiose.
«Che
fai? Così lo rovini!» dice come scusa tanto per
non farmi dare un’occhiata come
effettivamente io sto già facendo.
«Devi
essere più prudente, Lily» le consiglio,
«Se devi proprio dire una balla
colossale...» continuo ammirando tutto il raccoglitore con
uno sguardo veloce
tanto per dare conferma ai miei sospetti già abbastanza
forti di per sé, «...
devi anche accertarti di non avere prove che ti smascherino
così vicine a chi
ti sta contro».
Passo
le mie iridi su di lei osservando le sue labbra contrarsi in un moto di
frustrazione e rabbia.
«Sono
comunque ricordi» accenna con una voce strana.
Come
se stesse tentando in tutti i modi di mantenersi calma.
Io
sorrido rumorosamente.
«Sono
ricordi, si. Ma del tuo ex – fidanzato» le preciso.
Lily
abbassa il capo nascondendo i suoi occhi verdi da me... con quella sua
piccola
frangia rossa.
«Maledizione,
Lily!» sbraito all’improvviso lanciando il
raccoglitore per le scale che,
cadendo, procura un fracasso assurdo.
L’ho
spaventata.
Il
sussulto che ha preso a momenti le faceva toccare il soffitto per
quanto forte
era.
Ma,
non solo... lo si nota anche dagli occhi.
Improvvisamente
di nuovo lucidi e colpevoli.
«Io...».
«Tu
cosa?!» l’aggredisco, «Cazzo, Lily! Tu ti
stai per sposare!! Te ne rendi conto?
Ti stai per occupare con un uomo per tutta la tua vita e cosa fai?
Piangi di
fronte le foto ricordo del tuo ex?» la rimprovero pur sapendo
che, se sta
facendo un tradimento a Johnson, io ne sarei ben felice.
Ma
qui ne va della sua sicurezza e, al momento, devo mantenere la mia
maschera.
«James...»
cerca di chiamarmi dispiaciuta.
È
indietreggiata un po’.
È
sempre stata spaventata dai miei toni alti e minacciosi.
Spaventata
oppure mortificata.
Non
capitava spesso che io mi rivolgessi a lei così e questo non
faceva altro che
aumentare la sua paura quando, invece, succedevano discussioni accese
come
questa.
Ma
io, ora, sono effettivamente partito.
Perché
lei deve ancora piangere a distanza di tre mesi e più, di
fronte alle mie foto
ed i ricordi che ne scaturiscono?
Non
può farlo, punto e basta!
«Cosa,
Lily? Cosa? Vuoi farmi capire che hai anche la scusa? La
giustificazione per
questo? Oltre al danno anche la beffa, ora?» le chiedo
insistente e con voce
abbastanza alta.
Lei,
però, invece di spaventarsi o mortificarsi ancora di
più come mi aspettavo,
sorride divertita e, quasi, fiera.
Poi
ride leggermente notando la mia espressione da perfetto ebete.
«Allora
i miei insegnamenti non sono stati vani» commenta con un
sorriso.
«Non
cambiare discorso!» le intimo non volendomi perdere in
inutili chiacchierate
che potrebbero depistarmi dal mio obiettivo.
Come
previsto, lei cancella subito quella sua espressione felice e ritorna a
capo
chino.
Rimaniamo
in silenzio.
Io
sono ancora in attesa di una sua risposta che sembra non voler arrivare.
Poi,
un sospiro.
«Si...»
dice in un soffio, trattenendo a stento il groppo in gola che le
impedisce di
parlare chiaramente, «... si, ho anche la
giustificazione».
«Questa
è bella» commento sarcastico alzando le braccia al
cielo e usando una voce
sarcastica.
Inevitabilmente
il mio occhio cade sul mobile sul quale è poggiata la mia
bacchetta.
Un
particolare che a Lily non sfugge.
Ecco
perché subito l’appella e sé sotto le
mie iridi furiose e deluse.
Ora
sono io quello deluso e non lei.
Perché
deve essere così?
Io
ho ragione... e lei lo sa.
Con
un nuovo sospiro triste si dirige di nuovo verso le scale e si risiede
con
delicatezza.
Stranamente,
invece di tenere il capo basso come prima esattamente come mi
aspettavo,
mantiene lo sguardo alto.
Incollato
al mio.
«Non
mi credi?» mi domanda con voce vellutata ma debole.
«Dovrei?»
le rispondo notando i suoi occhi rispecchiare il suo animo offeso,
«Insomma, ti
ho creduto quando hai detto che ti stai per sposare e sei felice! Ma
solo ora
scopro che era una scemenza!».
«Non
può mai essere una scemenza! I ricordi fanno male, James! A
te non capita mai?»
balza improvvisamente in piedi adirata ma con, ancora, quegli occhi
così
delusi.
Ma
sono io che devo essere deluso di lei... non il contrario.
Per
Merlino!
Ho
ragione io questa volta!
«Invece
si, che può essere una scemenza, Lily!».
Se
non capita mai?
Capita
tutte le volte che ti vedo, Bibi... e anche quando sto da solo con i
Malandrini... insomma, capita sempre.
Non
c’è stato un solo singolo giorno in cui non ho
pensato a te.
In
cui il mio cuore non ha pianto per la nostra lontananza.
«No!
Non lo è!» risponde testarda.
«Di
solito i ricordi fanno male all’inizio! Non alla
fine!» le dico gesticolando
nervosamente con le braccia e tenendo uno sguardo duro e fermo,
«La prima volta
che ci siamo visti, Lily...» continuo cercando di calmarmi e
tornando a
respirare normalmente, «... quella sera al
Ministero» noto anche i suoi occhi
rabbuiarsi un po’, «... non ho notato nessun
accenno di dolore... nessun
tentativo di... niente».
Bravo!
Bello
non riuscire a finire un pensiero.
Nessun
tentativo di... cosa?
Di
riuscire a tornare insieme?
Di
rubare un bacio?
Un
abbraccio?
Un
gesto dolce?
Qualsiasi
cosa che avrebbe cancellato il dolore di questi mesi facendoci tornare
come
prima?
Vigliacco...
«E,
invece, ora... ora non c’è più
occasione, da quando ci siamo rivisti all’Hotel,
che non ci scambiamo sguardi strani... gesti particolari... cose che
noi non
dovremmo fare! O almeno, tu!».
«Io?!»
chiede improvvisamente furiosa, facendomi sobbalzare dentro dato che
ero
riuscito a darmi un contegno poco fa,«Perché
proprio io?».
«Perché
sei l’unica tra noi due che si sta per sposare,
Lily!!!» le urlo in faccia
ormai stanco di dover ripetere un concetto così atroce per
il mio cuore.
Lei
rimane zitta... muta.
Questo
suo comportamento si potrebbe intendere come la mia fenomenale
capacità di
zittirla... ma non è così.
Perché,
ora, quello che si sente zittito ed abbattuto fra noi due... sono
proprio io.
E
sapete da cosa?
Proprio
così... dai suoi occhi... dalla sua espressione.
Lei,
per quanto sorpresa possa essere rimasta, ha cominciato a fissarmi con
uno
sguardo che può dire tutto e allo stesso tempo non dire
niente.
Un’occhiata
triste che, per me, ha il potere di ghiacciare.
Ghiacciare!
Due
lacrime hanno ripreso a solcarle le guance e lei, con una timidezza da
farla
apparire goffa e tenera, se le asciuga veloce con il dorso della mano.
Poi
ripunta quei due smeraldi micidiali contro di me.
«Vuoi
davvero saperlo?» mi domanda con uno strano tono.
Come
se mi volesse avvertire che quello che sta per dire è
profondamente segreto e
pericoloso.
Ma,
ormai si sa quanto io sia masochista... ecco perché mi
ritrovo ad annuire con
vigore seppur sconcertato da questa sua reazione.
Lily
tira su col naso e comincia a respirare pesantemente per le lacrime e i
singhiozzi che minacciano di salirle agli occhi e impedirle di parlare.
Poi
sospira un ultima volta prima di iniziare a raccontare.
«Sai,
credevo di potercela fare...» dice, «... certo, il
dolore era ed è tutt’ora
forte, ma pensavo di poter riuscire ad andare avanti... senza di
te...» si
passa di nuovo la mano sugli occhi, «Quando te ne sei andato,
mi sentivo la
mente ed il cuore così annebbiati che non riuscivo a vedere
niente nel mio
futuro... fu una vera impresa per Alice e Frank farmi ragionare...
cercare un
nuovo appiglio a cui mi sarei potuta aggrappare... una nuova ragione
per poter
andare avanti nella vita...» tira di nuovo su con il naso,
«Fu una vera
impresa, James... credimi! Alice e Frank avevano quasi perso la
speranza...».
«E
poi è arrivato lui, vero?» chiedo con un filo di
voce, senza preoccuparmi di
nascondere il tono ferito e grave.
Con
mia grandissima sorpresa la vedo negare col capo.
«No...
non è stato lui» ride leggermente,
«Sarei stata una pazza se avessi trovato in
Michael la mia nuova ragione di vivere...» abbassa il capo
nascondendo un po’
di rossore.
Ma
subito dopo lo rialza, fiera ed orgogliosa come sempre, pronta a
sorprendermi
ancora di più di quanto quest’ultima frase che ha
detto non abbia già fatto «Diciamo
che... sono stata io a rialzarmi da sola...» fa una strana
pausa, «Quando tu ne
sei andato avevo la mente annebbiata... talmente annebbiata dal dolore
che non
ho nemmeno provato a fare due più due».
«Quello
che stai cercando di fare adesso, scommetto».
«QuQuesta
volta annuisce alla mia constatazione.
L’avevo
detto che conosco troppo bene la mia piccola Bibi.
«Certo,
ci sono ancora un paio di cose che non mi sono chiare, ma... insomma,
sono su
una strada migliore in confronto a tre mesi fa quando mi hai
lasciata...».
Riesco
a trattenere un’imprecazione tra i denti, mentre i pugni si
serrano
inevitabilmente.
Maledizione
a me!
Avrei
dovuto essere più attento durante le mie missioni!
«Comunque...
dopo qualche giorno ho cominciato a cercare di ragionare... a provare a
capire
qualcosa di quel tuo strano comportamento... e della tua sparizione
insieme a
quella dei Malandrini» si ferma un secondo continuando,
però, a guardarmi seriamente,
«Questo, in un certo senso, mi diede la forza per
rialzarmi... e con quella
nuova forza credevo anche di poter fare tutto... di poter andare avanti
da
sola... senza aver bisogno dell’aiuto di nessuno, come,
invece, non era in quel
momento, visto che dipendevo esclusivamente da Alice e Frank. Mi sono
addirittura trasferita da loro il giorno stesso che te ne sei
andato!».
Annuisco...
me lo ricordo questo piccolo particolare che mi disse Frank quando ci
incontrammo a fine anno.
«Ne
ero convinta, sai...» dice con uno strano sorriso, tanto per
enfatizzare ancora
di più il suo racconto.
Ma
ecco che quel suo sorriso, così come è spuntato,
si dissolve nel nulla.
«Poi,
però, ho scoperto la mia nuova ragione di vivere... la vera ragione di vivere che mi ha dato la
vera forza per poter
andare avanti» abbassa il capo, «Si è
trattata di una strana ragione, però,
perché ha anche firmato la mia condanna».
Strabuzzo
gli occhi.
«Che
cosa?!» salto immediatamente dallo spavento.
Che
significa la sua condanna?
Perché?
Sa
che Johnson è un Mangiamorte?
Si
è unita a qualche organizzazione?
L’Ordine
le ha dato qualche incarico speciale?
Cosa?
Che
significa, maledizione?
No!
«Che
significa la tua condanna?!» le chiedo a voce alta tanto per
sottolineare la
mia paura, «Che cosa ti è successo? Chi
è stato?» sbraito infine guardandola in
attesa.
Lei,
però, sorprendendomi ancora di più, rialza il
capo sorridendo leggermente e con
uno sguardo carico d’amore si porta la mano lì...
sul pancione.
«Lui...».
ANTICIPAZIONE:
«Sarà
un grosso errore, questo, lo
sai?» le
domando ad un soffio dalle sue labbra.
[...]
Lily...
|
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Capitolo 29 *** Capitolo XXVIII - Errore ***
(QMNSHDF) Capitolo XXVIII - Errore
Buonaseraaaaaaaaaaaaaa!!!
^^
Ebbene,
popolo! Vi dico subito che questo capitolo l’ho finito a
forza e per i prossimo
sono davvero MOLTO incerta anche se, in linea di massima, credo di
sapere come
continuare. Questa, per me, è stata una settimana di pacchia
totale dai ritmi
della scuola: lunedì è stato sciopero,
martedì è stata assemblea d’istituto e,
da mercoledì fino a domani, è autogestione.
Nonostante tutto questo tempo a
disposizione, sarete ben contenti di sapere che potrete uccidermi visto
che...
NON HO SCRITTO NIENTE!
Beh...
forse dire “niente” è un tantino troppo
perché qualcosa l’ho scritta. Sono
andata un po’ avanti e proprio in questo momento mi
è venuta un’altra idea da
poter aggiungere alla dura vita dei Malandrini!!
Insomma,
ne vedremo delle belle ancora prima di dire per davvero
“è finita!”. E già...
perché alla fine ci stiamo avvicinando per davvero!
Ma
non
voglio rattristarvi già da adesso! Ci vuole un
po’... abbastanza, diciamo, ma
non così poco da doversi preoccupare proprio ora di questo
^^!
Qualsiasi
cosa succeda, però, prometto di mantenere questo ritmo di
aggiornamento: un
capitolo ogni fine settimana. O almeno ci provo! Insomma, se non capita
che
aggiorni un fine settimana (colpa: sempre quella stramaledetta
ispirazione),
magari si tratterà della settimana successiva! Insomma, non
penso di far
passare un mese intero tra un aggiornamento e l’altro
perciò, per un certo
senso, potete anche stare tranquilli ^^!
Purtroppo
questa volta non ho il tempo concreto per potervi ringraziare uno per
uno anche
se ci tenevo parecchio visto che questa volta mi sono davvero MESSA A
PIANGERE!!!
Insomma, un mio capitolo non aveva mai raggiunto le 10 recensioni e,
quando le
ho viste sono davvero “zombata” per la
felicità xD!!
Vorrei
solamente dare il benvenuto a io_crazy
(che spero di ritrovare anche tra
le recensioni di questo capitolo ^^) ed a giangi2495
(alla quale dice semplicemente GRAZIE perché non ho altre
parole per esprimere
tutta la mia gratitudine per le sue parole bellissime
ç.ç).
Per
i
miei angeli di sempre (Pazzerella_dispettosa
/ Jaily
/ Cicci92
/ Cullen
Isabella
/ DanyCullen
/ piuma_rosaEbianca
/ pRiNcEss
LiLIUzzA)
dico
solamente che al mare di lacrime di commozione che mi avete fatto
versare fino
ad ora, si sono aggiunte quella dovute alle vostre ultime recensioni
(Grazie di
CUORE, davvero ^^ ç.ç)!
Senza di voi, dal profondo del mio cuore, non saprei veramente come
andare
avanti!!!
E,
per questo, dedico
interamente questo capitolo
che
avete aspettato
per tanto tempo...
proprio a
VOI!!!
Si! A voi:
Pazzerella_dispettosa
Jaily
Cicci92
Cullen Isabella
DanyCullen
piuma_rosaEbianca
pRiNcEss LiLIUzzA
E,
per
concludere, ringrazio come sempre quelle fantastiche 34 e 30 persone
che
mantengono questa fan fiction tra i loro Preferiti e le loro Seguite ^^
Grazie
di cuore a tutti quanti!
E buona
lettura ;)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo Ventottesimo
– Errore
Lui?
Cos...
che significa?
Come
può essere nostro figlio?
Il
dono più grande che potessimo ricevere dal nostro amore...
la sua condanna?
No...
Non
lo vuole...
Che...
che significa?
«Cosa...?»
le chiedo con un filo di voce.
Lei
sorride ancora di più.
«Non
pensare male, James... io lo voglio questo bambino» abbassa
di nuovo la testa
perdendo il suo sguardo smeraldino, «Ma si è
trattato della ma condanna perché
io potevo badare a me stessa...» riporta le sue iridi su di
me...
improvvisamente lucide, «Ma non a due persone».
Che...
oh...
Capisco...
«Potevo
vivere da sola e pensare per me stessa da sola, senza dipendere da
Alice e
Frank... ma tenere un bambino significava dover per forza chiedere
regolarmente
aiuto a qualcuno... e io non potevo crescere mio figlio, la mia nuova
ragione
di vita, l’unica cosa che mi è rimasta di te,
sulle spese di un altro... non
volevo» si passa di nuovo una mano sugli occhi per cancellare
di nuovo quelle
lacrime così fastidiose.
Respira
profondamente per darsi coraggio, «Frank ed Alice hanno
già fatto troppo per me
ed io non me la sentivo di far dipendere da loro anche la vita del
piccolo... .
Così... ehm... diciamo che ho colto al balzo la palla che mi
veniva offerta»
dice fissandomi negli occhi, quasi in attesa di un mio commento sul
tutto.
«Perciò...»
sono sicuro di voler continuare?, «... quando Johnson ti ha
chiesto di
sposarlo...».
«Io
ho accettato senza esitazioni per questo» annuisce col capo
concludendo per me il
mio ragionamento.
Invece
di sentirmi ancora più un verme per quello che ho costretto
alla mia piccola
Bibi, tiro un sospiro di sollievo.
«Quindi
tu... tu non lo ami?» le domando ancora insistente.
Lei
sorride e poi... nega col capo.
«Sarei
disposta a tutto, James, per lui...» dice portandosi di nuovo
la mano sul suo
ventre rigonfio, «Sarei disposta a morire pur di salvarlo...
e tra i tanti
sacrifici che farei per il piccolo... c’è anche il
mio amore. Sono pronta a
sacrificare la mia vita privata... il mio amore con un altro uomo pur
di
renderlo felice e salvo».
Ecco
la giustificazione.
Io,
pezzo di merda quale sono veramente, ero il vero appiglio di Lily Evans.
Una
volta che l’ho lasciata, lei si è ritrovata il
mondo crollato addosso...
esattamente come me... ma con una differenza.
Un’abissale
differenza.
Io,
stronzo, potevo tranquillamente badare a me stesso in quanto ero da
solo.
Lei,
sulle sue spalle, aveva ed ha tutt’ora la
responsabilità della sua vita e
quella di nostro figlio che io, da schifoso essere umano, ho
abbandonato
insieme a lei.
Ecco
perché, dopo solo un mese, e forse anche di meno, che Lily
Evans frequentava
Johnson, subito ha accettato di sposarlo.
Johnson
mi ha sostituito nella funzione di ancora di salvezza.
Ed
ora è il vero salvatore per la donna della mia vita e il mio
bambino.
Strano
come i ruoli si siano improvvisamente invertiti.
Io,
Auror accanito, sono diventato un grosso bastardo senza
pietà; lui, Mangiamorte
senza scrupoli, è divenuto il nuovo salvatore per le persone
che amo.
Ironia
della vita... come si suon dire...
...
«James...»
mi chiama mortificata.
Lo
sa che ora quello che si sente in colpa sono io e non più
lei.
Ma
io non lascio il tempo a quella mano così delicata di
tornare a sfiorare la mia
guancia.
Mi
volto... le do le spalle.
E
mi lascio sfuggire un risolino amaro.
«Hai
ragione, Lily... ho sbagliato ad attaccarti prima... qualsiasi torto tu
abbia
fatto, alla fine la colpa è sempre la mia».
«Non
è vero!» protesta lei mantenendosi calma e
generosa.
«Ne
sei sicura?» le chiedo a bruciapelo.
Invece
di sentirmi arrivare una nuova risposta sento il cuore mancarmi.
Salirmi
in gola e lasciarmi morire per l’attacco cardiaco improvviso.
Mi
ha abbracciato... da dietro... ma mi tiene ancora stretto.
Non
ce la faccio... non ce la faccio... non ce la faccio... e, infatti...
Ha
vinto lei!
Porto
le mie mani sulle sue e la costringo a sciogliere
quell’abbraccio per lasciarmi
libero di voltarmi verso di lei e di abbracciarla di nuovo.
Finalmente...
A
momenti mi sento tremare... anzi, no!
Sto
tremando.
Vedo
le mie mani sussultare, ma non ho esitazioni... non le voglio avere.
Dopo
tre mesi... tre, finalmente riesco ad abbracciarla di nuovo.
Lei
si è completamente abbandonata contro il mio petto ed ha i
pugni stretti sulla
mia giacca.
Il
viso... interamente scomparso nell’incavo del mio collo.
Ed
io non esito a fare lo stesso.
Le
passo le braccia intorno alle spalle e abbasso il viso per arrivare
all’altezza
della sua fiammeggiante testolina.
Sento
il suo profumo infilarsi ancora più prepotentemente dentro
le mie narici
mandandomi in tilt quei pochi neuroni rimasti, ormai.
Mi
ha stregato... mi ha preso... con un abbraccio!
Da
quando sono diventato così inerme?
Respiro
intensamente e... mi calmo.
Ma
chi se ne frega!
La
sto abbracciando, mi sto sentendo meglio solo perché la
sento di nuovo piccola
e fragile tra le mie braccia.
Solo
perché, improvvisamente, mi sento di nuovo il perno della
sua vita...
Solo
perché mi sento di nuovo il suo protettore...
Per
un abbraccio!
Nessuno
arriverà a sciogliere le mie braccia dalle sue spalle...
nessuno arriverà a
renderla di nuovo sola... dovrà passare sul mio cadavere
prima!
La
stringo ancora di più.
Voglio
che sappia che non le succederà niente che, qualsiasi cosa
lei deciderà di
fare, io sarò con lei e l’aiuterò...
sempre.
Tutto
questo solo con un abbraccio.
È
incredibile quale intenso e fortissimo potere possa avere un gesto
così...
ordinario.
«Si...
Buch...» mormora improvvisamente non osando sfilare dal mio
incavo del collo il
suo visino, scommetto, rigato dalle lacrime, «... ne sono
sicurissima» risponde
alla mia domanda lasciata in sospeso poco fa.
Sorrido
rumorosamente, tanto per farle capire che apprezzo questo suo tentativo
di non
farmi sentire uno straccio di essere umano quale sono davvero.
«Lily,
sei la persona più bella che io abbia mai
conosciuto» le sussurro all’orecchio
a due centimetri dalle mie labbra.
Dopo
un sussulto, la sento sorridere come me e fare una piccola forza sul
mio petto
per staccarsi.
Ma
non si allontana.
Nessuno
dei due ne ha il coraggio.
Subito
punta i suoi occhi smeraldini su di me ed, immancabilmente, quasi come
se fosse
la cosa più ovvia di questo mondo, ci sorridiamo, di botto
dimentichi della
nostra discussione di poco fa.
Arrossiamo
anche!
Porca
puzzola!
Poi,
però, come prima... quella strana magia dettata solo dai
nostri sguardi
riprende ad aleggiare intorno a noi, nel contempo che lei, sorridente
mentre si
morde il labbro inferiore, riporta quella sua delicata mano sulla mia
guancia.
Le
sorrido ancora di più...
Il
ché è assurdo!
Io
sono la vera causa per cui lei, ora, è infelice e deve
sacrificare il suo amore
per poter crescere nostro figlio come un vero genitore comanda...
eppure...
Eppure
la mente ha completamente perso il comando sui miei muscoli... sul mio
corpo.
Ora
comanda il cuore.
Quel
cuore così felice solo perché, a conclusione di
tutto, lei ha ammesso di non
aver mai amato davvero Johnson...
Non
lo ama!
Lei
non lo ama!
Perché
è ancora impegnata ad amare un’altra persona... me.
Non
si è lasciata ingannare dall’evidenza dei fatti...
dalla maschera di perfetto
stronzo che mi sono creato... ha indagato perché il suo
cuore voleva e lei l’ha
fatto.
Ed
ora ha capito.
Ha
capito che io sono sempre stato suo e sempre lo sarò.
Inconsapevolmente
mi abbasso verso di lei.
Questa
volta non ci fermerà nessuno.
Anche
lei socchiude gli occhi e si avvicina... pronta.
«Sarà
un grosso errore, questo, lo
sai?» le
domando ad un soffio dalle sue labbra.
Lei
sorride con uno strano guizzo malandrino negli occhi, ma, pur sempre,
mantenendo un atteggiamento quasi serio.
«Facciamo
che sia la buona volta, allora, che commettiamo questo
errore» mi risponde in
un sussurro emozionato prima di portare quella sua mano, tanto
apparentemente
delicata, dietro la mia nuca ed attirarmi con contraddittoria violenza
verso di
lei.
Ebbene,
signore e signori, non so davvero descrivere l’emozione che
sto provando in
questo momento.
Un’esplosione...
ecco cosa è stato.
Il
cuore mi batte ad un ritmo assurdo e lo sento rimbombare nelle orecchie.
Finalmente...
Finalmente
sento di nuovo quelle sue labbra sulle mie.
Ho
dovuto aspettare un mese... un mese di sole lettere scritte
dall’ultima volta
in cui è mancato un soffio... quella volta in cui ho
desiderato più che mai
folgorare Sirius Black all’istante.
In
cui ho dovuto passare dieci giorni in agonia perché lei non
si era più fatta
viva, con la paura costante che le potesse essere successo qualcosa di
brutto.
Lily...
La
stringo quanto più forte posso dalla vita contro di me,
mentre lei fa
altrettanto dal mio collo.
Non
ti fermare, Lily... non ora.
Ne
ho un assoluto bisogno, e lo sai!
Si
stacca impercettibilmente per prendere aria, come me, e subito ritorna
indietro.
Ritorna
all’attacco.
Non
perdiamo tempo... di tempo ne abbiamo già perso troppo.
Schiudiamo
le bocche e permettiamo alle nostre lingue di incontrarsi di nuovo...
di nuovo
dopo l’ultima volta.
Che
è stata...?
Quando?
Non
mi ricordo più niente...
Altro
che cuore annebbiato!
Qui
mi sto giocando anche la testa.
Sto
scoppiando, solo perché lei finalmente è di nuovo
con me.
Ancora
si stacca per prendere aria e porta subito le sue mani tra i miei
capelli,
stringendo la presa quasi a farmi male.
Ma
non è niente.
Io
sono sicuro di avere una presa ancora più forte sulla sua
vita.
Ma
che importa?
Lei
si è bloccata a due centimetri dal mio naso...
perché, ora, è impegnata a
fissarmi intensamente negli occhi.
Sorride,
mentre riesce a leggere dalla mia occhiata la mia voglia indomabile che
ho di
lei da quando non è più con me.
Credo
che ne sia completamente compiaciuta.
Probabilmente
ha vissuto con l’atroce dubbio, fino a qualche tempo prima,
che in questi tre
mesi io abbia avuto la possibilità di dimenticarla davvero.
Ma
come avrei potuto?
Con
che capacità sarei riuscito a farlo?
Non
ne ho idea.
Improvvisamente,
però, un lampo squarcia l’aria, subito seguito da
un rumorosissimo tuono.
Ma
non era soleggiato fino a qualche istante fa?
Oppure
c’erano le nuvole?
Faceva
freddo?
Non
lo so...
Non
lo so e non sono sicuro di volermene importare perché, ora,
sento solo caldo...
sento solo un bruciore che viene da dentro.
Lily
riporta lentamente il suo sguardo smeraldino su di me, precedentemente
posatosi
sulla finestra della sala che si intravede da qui per osservare il
putiferio
che sta accadendo fuori.
Entrambi
sappiamo che quelle tempeste, molto spesso, sono un segnale... che sia
da parte
del destino e dello stesso Voldemort... ma sono segnali.
Segnali
che lui è ancora vivo... ancora in circolazione... ancora da
non sottovalutare
e dimenticare... perché potrebbe presentarsi a casa di
qualcuno nel momento più
inaspettato da tutti e uccidere intere famiglie.
Un
improvviso tocco leggero sulle mie labbra, mi fa riportare
l’attenzione a lei.
Adoro
il modo che Lily ha di richiamare tutti i miei pensieri da concentrare
su di
lei.
È
semplicemente fantastico.
Un
modo che, pensavo, mi sarebbe mancato per il resto della mia vita, ma
che, ora,
per mio grande sollievo, mi sono reso conto che mi
apparterrà per sempre.
Perché
come io ed il mio cuore faremo parte di Lily Evans per sempre,
esattamente così
lei ed il suo cuore saranno stretti e custoditi dalle mie mani per il
resto dei
loro giorni.
«Hai
saputo dei McKinnon?» mi chiede in un sussurro appena
percettibile.
Corrugo
la fronte.
«No...»
rispondo allo stesso tono, «... cos’è
successo?».
«Voldemort
ha fatto fuori tutta la famiglia McKinnon...» dice in poche
parole ignorando la
sua voce tremolante, «... non ne è sopravvissuto
nemmeno uno» appoggia la sua
fronte contro la mia e chiude gli occhi sopraffatta dal dolore di
questa
scomparsa.
Cacchio!
I
McKinnon?
Tutti
i McKinnon... morti?
Anche
Marlene?
La
bella e solare Marlene?
Quella
ragazza un po’ riservata, ma sempre allegra?
A
quanti anni?
25?
«Sono
morti...».
«Tutti...»
conferma di nuovo lei con un groppo in gola.
All’Ordine
avevamo tutti un ottimo rapporto.
Soprattutto
le donne fra di loro, e Lily aveva subito preso in simpatia ragazze
come,
Emmeline Vance, Amelia Bones, la stessa Marlene McKinnon...
Sapere
che questi amici potrebbero scomparire... e scompaiono... in
così poco tempo...
ti distrugge dentro.
Ti
fa perdere la speranza... la voglia di lottare.
A
volte potrebbe arrivare addirittura ad annebbiarti così
tanto la mente da
chiederti per quale motivo si continui a lottare in un mondo ormai
così
corrotto.
E
lei sta pensando proprio questo.
Abbandonata...
da sola... con un bambino sulle spalle... ed un uomo su cui non
potrà mai
contare perché io riuscirò a sbatterlo ad Azkaban.
«Andrà
tutto bene, Lily» le dico portando una mano dietro la sua
fiammeggiante testa e
costringendola a poggiarla di nuovo sul mio petto.
Lei,
docile, obbedisce e si lascia abbracciare di nuovo, mentre i singhiozzi
la
scuotono ancora una volta.
«James...
non ce la faccio più... stanno morendo troppe persone e... e
io ho paura ad
affrontare tutto questo da sola...» sento la sua voce
soffocata dalla mia
giacca, ogni tanto interrotta da forti singhiozzi, «Ho
bisogno di sentirmelo
dire... ho bisogno di sapere che... che andrà tutto bene...
ho bisogno... ho
bisogno di qualcuno...» continua imperterrita stringendo
ancora di più la presa
delle sue mani, «Io... io... non ce la faccio...».
Chissà
perché il sentimento di odio verso me stesso che avrei
dovuto provare prima, si
sta manifestando nel mio cuore solo ora...
La
stringo forte... lo so che ha bisogno di sentirsi protetta... lo so che
ha
bisogno di una nuova ancora di salvezza, di un nuovo appiglio.
E
questa volta, io non glielo posso negare.
Porto
le mie labbra nell’incavo del suo collo e le schiocco un
bacio leggero ma
intenso.
«Lily,
Lily... ascoltami» cerco di chiamarla come se avessi paura
che lei, per colpa dei
suoi forti singhiozzi, non riuscisse a sentirmi, «Lo so. Hai
ragione. Tutti
abbiamo bisogno di un appiglio in questi tempi così inquieti
ed è per questo
che ti dico di tenerti stretti Alice e Frank o altre persone che sono
meno
esposte al pericolo... che sono lontane dall’Ordine
più di chiunque altro fra
tutti».
Un
silenzio che non riesco ad interpretare segue le mie parole.
Lei
si stacca con carattere da me e non lascia nemmeno un tempo sufficiente
ai
nostri sguardi di perforarsi a vicenda come sempre, che subito ha
ripreso a
baciarmi con trasporto.
Naturalmente,
la mia risposta non la faccio tardare ad arrivare.
Non
dopo tutto quello che è successo e che sta succedendo.
Non
dopo tutto quello che mi sta chiedendo... supplicando.
«Tu
non ti fai vedere all’Ordine da tre mesi, Buch...»
mi sussurra sulle labbra
incastrandomi per la seconda volta.
Sono
caduto di nuovo nella sua trappola ed, ora, non ho nemmeno la forza di
controbattere perché quegli occhi tristi e seri mi stanno
uccidendo.
Restando
a fissarci ancora a lungo, perdiamo di nuovo la concezione del tempo e
dello
spazio.
Non
capisco più niente.
Non
mi ricordo più niente.
Che
giorno è oggi?
Che
ore sono?
Dove
ci troviamo?
Di
sicuro sono particolari che non mi interessano più di
tanto... soprattutto se
la mia mente e il mio cuore sono impegnati ad ammirare quel verde
intenso di
fronte a me... puntato contro di me.
Poi,
però, lei si allontana giusto il necessario per poter
afferrare la mia mano con
la sua e condurmi gentilmente al piano di sopra.
Se
dobbiamo fare questo errore, facciamolo.
Io
sono pronto e sono ben felice di farlo.
Mi
ha incastrato di nuovo... di certo non le posso rispondere che, tra
tutte
quelle altre persone presenti nell’Ordine che lei potrebbe
scegliere per farsi
dare una mano, io sono quello più rischioso di tutti.
Ma
non la posso allontanare... anche perché il mio cuore si
rifiuta di farlo.
Arriviamo
su... in camera da letto.
«Lily...»
la chiamo comprensivo.
«Credi
che non sia sicura di questo, James?» mi domanda anticipando
il mio pensiero.
Resto
in silenzio... chi tace acconsente, no?
Era
così il proverbio Babbano?
Si
volta verso di me tornando a fissare i miei occhi.
«L’hai
detto tu, no?».
Abbasso
lo sguardo, afflitto.
Si,
l’ho detto io... ma proprio io sono la persona meno
affidabile tra tutte,
proprio perché sono in cima alla lista dei ricercati, per i
Mangiamorte.
Di
nuovo quella mano torna ad accarezzarmi la guancia, mentre porto il mio
sguardo
nocciola nel suo smeraldo e la mia mente ricorda l’ultimo
momento simile a
questo avuto nel bagno, qui affianco a noi.
«Ho
ancora dei dubbi» dice.
«Quei
dubbi ti rimarranno, Lily. Non ho intenzione di rivelarteli»
le rispondo
sicuro.
Su
questo particolare non transigo.
Lei
starà anche indagando... ma sul perché e sul come
di tutto quello che è
accaduto a me e ai Malandrini non le permetterò di arrivare.
Si
avvicina con un passo, permettendo ai nostri corpi di tornare
appiccicati.
«Allora
questo è il minimo che puoi fare per noi» risponde
risoluta fregandomi
apertamente ancora una volta, mentre si porta la mano sul ventre
leggermente
rigonfio tanto per rimarcare quel “noi”.
E
non ci posso fare niente.
Se
mi sono innamorato di Lily Evans quando ero ancora un ragazzino di
quindici
anni, abitante di Hogwarts, ci sarà stato anche un motivo
valido, no?
L’unica
ragazza di tutto quel collegio in grado di smascherarmi e rendermi
veramente
inerme di fronte al suo volere.
Sorrido.
Ho
ancora una dignità da difendere... per quanto mi sembri
impossibile in un
momento come questo, mentre lei riprende ad avvicinarsi cauta.
«Vero...»
le concedo permettendomi il lusso di sentirmi di nuovo leggero dentro
non
appena scorgo l’ombra di un sorriso anche sul suo volto.
Un
sorriso che, anche se piccolo, ha il potere di illuminare quel volto
come non
l’ho mai visto in questi lunghi tre mesi.
E
di nuovo... le braccia che si circondano possessive, le bocche che si
schiudono
permissive e passionali, le lingue che si cercano con desiderio e si
intrecciano nella loro danza di sempre, i corpi che aderiscono
perfettamente
l’uno all’altro...
Il
tutto e il niente... mentre nella testa un solo ed unico pensiero
frulla irrefrenabile:
lei.
Lily...
Mi
ha preso... di nuovo.
Come
quella volta ad Hogwarts.
Come
sempre.
Mi
distacco da lei e passo a baciarle il collo, mentre la spingo
indietro... verso
il letto.
Lei
alza la testa verso l’alto con gli occhi chiusi, immagino, e
si lascia sfuggire
un leggerissimo e quasi impercettibile gemito... anzi, no... era solo
un
sospiro.
Un
sospiro liberatorio.
Poi
torno su e cerco di nuovo, avido, quelle labbra così morbide
che mi sono tanto
mancate.
Le
trovo e le unisco alle mie per non staccarle più, mentre
percepisco le sue mani
scorrere sulla mia giacca e spingerla via dalle mie spalle.
Sotto,
la camicia non aspetta altro che essere sbottonata...
Ed
io le passo le mani dietro la schiena, attirandola sempre di
più a me, perché
non deve assolutamente pensare che lei sia l’unica tra noi
due a volere questo.
Lo
voglio anche io!
Sono
tre mesi che desidero fare di nuovo l’amore con lei... non
sesso!
Il
sesso è per quelle persone che non si conoscono... non
diversamente da quello
che a momenti si arrivava a fare ad Hogwarts quando facevo il galletto
con le
altre.
Ma
con lei è diverso.
È
sempre stato diverso con lei.
C’è
voluto tanto per farglielo capire... ma alla fine ne è valsa
la pena.
Perché
con lei è stata davvero la prima volta in vita mia che ho
fatto l’amore... non
sesso... scoprendomi inesperto dove credevo essere un asso...
È
bastato il suo intervento... mi ha denudato di quella maschera di
conoscitore
perfetto e profondo dell’uomo e del mondo in cui viveva,
quale mi ero addossato
negli anni d’arroganza facendomi conoscere il vero
significato di umiltà.
Con
un gesto fluido e deciso, le alzo il vestito e lo faccio scorrere via
dal suo
corpo... abbandonandolo a terra, a fare compagnia a tutti gli altri
capi
vestiari di cui ci siamo già spogliati.
Poi
lei si stacca di nuovo sedendosi sul materasso, mentre io non le lascio
un
attimo di respiro che subito la raggiungo e quelle labbra sono di nuovo
mie.
Si
stende sopra il letto e, prima che riesca di nuovo a catturare la sua
bocca con
la mia, scorgo l’ombra di un sorriso felice su quel volto
ormai sempre segnato
dal dolore come il mio.
Lentamente
e passionalmente ci lasciamo trasportare dal cuore e dalla nostra
voglia
dell’altro.
Lentamente
e passionalmente ci impadroniamo dell’altro che ci
è tanto mancato in questa
dura lontananza.
Lentamente
e passionalmente facciamo l’amore...
Lentamente
e passionalmente stiamo stretti tra noi, avendo troppa paura di
dividerci di
nuovo.
Lentamente
e passionalmente, senza estendere i nostri sentimenti a parole, ci
addormentiamo ben consci di quello che stiamo provando...
Ma,
tutto questo, solo dopo aver giocato al nostro fantastico gioco
preferito.
“Prova
a prendermi tu, adesso, James Potter” mi ha sfidato
infilandosi divertita sotto
le coperte... subito seguita da me.
Entrambi
con un sorriso sincero che va da un orecchio all’altro.
Entrambi
con il cuore alle stelle.
Entrambi
felici, finalmente...
...
Saranno
passate ore, giorni, mesi, anni, pochi secondi, pochi minuti... non lo
so
quanto tempo sia passato, ma non m’importa.
Sono
qui... steso sul letto della mia vecchia casa, completamente nudo, al
fianco
della donna più bella di tutto il mondo, con il cuore
leggero e felice, mentre
ammiro il mio angelo dormire tranquillo di lato a me.
Non
appiccicata, me nemmeno così distante.
È
davvero bellissima.
Ancora
più bella di quella foto che mi lasciò Frank il
giorno dell’ultimo dell’anno.
I
suoi capelli fiammeggianti sparsi sul cuscino a formare continue lingue
calde
di fuoco, i suoi occhi chiusi a mostrare ancora di più
quelle lentiggini
birichine sul suo volto, le sue labbra socchiuse in un dolce invito...
Troppo
tentatrice.
Mi
chino verso di lei, dato che avevo la testa appoggiata alla mano
sorretta dal
gomito, e le stampo un lungo bacio sulle labbra.
Non
devo aspettare chissà quanto che subito sento la sua
risposta arrivare.
Percepisco
i suoi piccoli movimenti mattutini, mentre ancora teniamo gli occhi
chiusi e le
labbra incollate.
Sposta
leggermente le mani e le braccia che arrivano ad accarezzare il mio
petto nudo
e poi il collo fino ad arrivare al viso, mentre le gambe tentano di
avvicinarsi.
Anche
io ho perso il controllo.
Anche
io tento di avvicinarmi di nuovo.
Non
riesco più a starle lontano e questo non è che
sia tanto positivo... come
caspita dovrò fare quando entrambi dovremo tornare alle
nostre vite “normali”?
«Buongiorno»
biascica con quel meraviglioso sorriso stampato sul volto.
«Buonasera,
semmai».
«Che
ore sono?».
Mi
volto dall’altra parte, nella speranza di trovare la solita
sveglia che
tenevamo sul comodino.
Pensavo
di trovarla sfracellata a terra, oppure già portata via
dalla mia piccola Bibi,
ma, con mia grande sorpresa, è ancora lì.
Osservo
l’ora.
In
effetti, non mi preoccupa più di tanto... non avevo dato
orario ai Malandrini,
quindi, effettivamente, potrei anche tornare domani mattina a casa di
Sirius.
L’unico
problema, credo, potrebbe averlo lei, visto che a casa sua
l’aspetta il suo
futuro marito... già cornuto!
Ah!
Non
potete immaginare la soddisfazione e la gioia che provo in questo
momento.
Già
è fantastico vedere e poter di nuovo toccare la mia piccola
Bibi per i
sentimenti che provo per lei... ancora di più se so che
tutto quello che sto
facendo ora insieme a Lily va a discapito di quel presunto Auror che
sta per
sposare.
«Le
sei» le rispondo, tornando a sdraiarmi come Merlino comanda
solo per poterla
osservare tutto il tempo di nuovo.
Proprio
come prima, mentre lei dormiva.
Lily
sorride tenendo la mano destra vicino al suo dolce visino, mentre
l’altra vaga
libera tra le lenzuola e la mia pelle nuda... esattamente come me.
L’ha
sempre saputo che adoro guardarla, ovviamente perché glielo
dicevo sempre,
ma... beh, credo che se ne senta lusingata o una cosa del genere.
Poi,
però, un sospiro abbastanza pesante mi fa capire che
qualcosa non quadra più.
Tento
di capire cosa sta pensando in questo momento... di tradurre la sua
strana
reazione, ma non riesco a pensare a niente.
«Sono
tre mesi...» dice improvvisamente, «... tre mesi
che sei diventato un vero
mistero per me» continua cambiando repentinamente modo di
fissarmi.
Seria.
Seria
e decisa.
Da
una parte credo di sapere a cosa alluda lei, dall’altra sono
insicuro.
Ma
di cosa dovrei esserlo?
Da
tre mesi è successo solo quel gran casino che ho
combinato... come potrebbe
riferirsi ad altro?
Sorrido
cercando di minimizzare la sua nuova richiesta di verità, e
le porto la mia
mano libera sulla guancia.
Spostando
lentamente e delicatamente il pollice in avanti e in dietro,
l’accarezzo...
notando, poi, i suoi occhi inumidirsi di nuovo.
Una
smorfia di nervosismo mi rende ancora più inebetito di
fronte la sua
espressione.
«Maledetti
ormoni...» impreca a mezza voce la mia piccola Bibi, mentre
io scoppio a
ridere.
È
tremendamente tenera nel contempo che cerca di trattenersi dal piangere
come
una fontana ed essere sconfitta dagli ormoni stessi.
Esilarante...
esilarante e tenera!
«Non
ridere, James... mi rendono più sensibile di quanto non sia
veramente» risponde
alla mia inaspettata ilarità con stizza.
Io
provo a darmi un contegno... per rispettare la sua decisione e per
assicurarmi
ancora un collo dopo tutto questo... dato che fino a cinque secondi fa
sembrava
piccola e fragile con gli occhi pieni di lacrime e dolore, ed ora ho
paura
solamente fissando il suo sguardo nervoso.
«Ma
tu sei sensibile, Lily...» la correggo, «...
solamente che non ti piace
mostrarlo a tutto il mondo. Si tratta di una maschera che, per quanto
io sia
riuscito a distruggerla fino a tre mesi fa, ora sta tornando in vita in
te come
mai prima d’ora» continuo con
un’improvvisa nota seria nella mia voce.
«Chissà
come mai...» risponde evasiva.
Però,
subito dopo si accorge di aver detto una cosa che, probabilmente, non
avrebbe
voluto mai dire di fronte a me, e si morde mortificata il labbro
inferiore.
Abbasso
lo sguardo evitando accuratamente di mantenerlo ancora incollato al suo.
Non
ci vuole questo grande genio per interpretare la sua ultima frase.
Semplicemente
si è trattata di un’accusa... nel mio caso,
almeno, era così.
Questa
vecchia maschera dei tempi di Hogwarts che ha ripreso con
sé, ora, le serve per
poter andare avanti nella futura vita coniugale con un uomo che non ha
mai
nemmeno pensato di avere come amico.
E,
tornando al discorso che ci ha portati fin qui, perché ha
avuto un bisogno così
disperato di un uomo così?
Semplice.
Perché
lo schifoso, qui presente, incarnato in James Potter, l’ha
abbandonata da
sola... in balia di se stessa con la responsabilità di un
figlio sulle spalle
di fronte un mondo ormai comandato solo dalla morte.
Ed
io chi sono, adesso, per risponderle a tono?
Mi
sentirei ancora più un verme se osassi anche dire
“A”...
Una
mano leggera e delicata... la sua... si posa di nuovo sulla mia guancia
e mi
accarezza, esattamente come ho fatto io con lei prima.
Con
un coraggio che non credevo di avere (o forse la dovrei chiamare
sfacciataggine), riporto le mie iridi nocciola nelle sue.
Restiamo
qualche secondo a scambiarci questo strano momento di sole occhiate,
prima che
lei, timidamente, si avvicinasse di nuovo e mi sfiorasse le labbra con
le sue.
Un
bacio delicato... gentile... niente a che vedere con quelli forti e
passionali
di qualche ora fa.
Quando
il desiderio era diventato qualcosa di indomabile...
«Non
era per accusarti, James...» sussurra, dopo essersi staccata
dal mio viso, a
due centimetri dalla mia bocca.
Gli
occhi ancora chiusi... ma l’espressione mortificata riesco a
leggergliela
comunque.
«Invece
me lo merito, Lily. Perché non lo fai?» le chiedo.
Osservo,
con il battito accelerato, quei suoi grandi occhi verdi spalancarsi a
questa
mia ultima domanda.
Mettendomi
ed abbandonandomi nella soggezione più totale.
«Semplicemente
perché tu non hai colpa... mi mancano ancora due tasselli
del puzzle, ma credi
che non l’abbia mai capito fino ad ora?».
«No»
rispondo deciso, «Credo che tu sia decisamente troppo buona
con le persone che
non la meritano, la tua gentilezza».
Sento,
per la prima volta dopo tre mesi, la sua presa sulla mia guancia farsi
un
secondo più forte e stretta.
Quasi
a convincermi a riaprire gli occhi che avevo, precedentemente, richiuso.
«Tu
hai appena fatto l’amore con me, James... l’amore,
non sesso! Dopo tre mesi che
hai fatto credere che mi avessi lasciata solo per inseguire delle
galline...».
«Smettila,
Lily... smettila di indagare...».
«No!»
ribatte decisa, «Perché dovrei bloccarmi qui
quando, ormai, sono quasi arrivata
alla fine?».
«La
fine è lontana! Non ci arriverai così,
chiaro?» alzo, automaticamente la voce,
nonostante lei sia a solo un soffio da me.
«Eppure
ci sto arrivando. Perché tu puoi essere “un attore
nato” quanto vuoi, James...
ma al cuore, mi dispiace, non riuscirai mai a comandare!»
conclude risoluta
ammutolendomi... anche se, vorrei dirle ancora tante cose.
Bloccarla.
Lei
non può... non può andare avanti...
Non
può arrivarci... non può!
«Se
pensi che un giorno tutto questo possa cambiare, Lily... ti sbagli di
grosso.
Non tornerò a prenderti» le annuncio dopo quel
silenzio carico di tensione.
Osservo
attentamente la sua reazione.
Se,
inizialmente, sembrava che questa mia ultima frase le fosse scivolata
addosso
senza scalfirla per niente... ora mi devo ricredere.
Noto
i suoi occhi tornare ad inumidirsi e il suo respiro cominciare a
mancare sempre
di più.
Poi
butta tutta l’aria fuori in un sospiro pesante e rassegnato.
«Appunto...»
dice con voce rotta sorprendendomi ancora una volta.
Riprende
ad accarezzarmi gentilmente la guancia, mentre io la fisso stralunato
ma
concentrato.
Come
sarebbe a dire “appunto”?
Mi
da ragione?
Ma
si fino a cinque secondi fa sembrava così determinata a
seguire la strada
dell’indagine.
Sospira
ancora una volta in modo tremolante.
«Una
parte di me sperava che tu l’avresti fatto...» dice
con le lacrime agli occhi,
«... intendo, tornare indietro sulle tue
decisioni...» precisa sbattendo qualche
volta di più le palpebre, «... ma,
l’altra parte di me...».
«Scommetto
quella della Lily Evans razionale».
Annuisce
leggermente, «Quella parte, invece, si aspettava questa tua
risposta...».
Tira
improvvisamente su con il naso e stringe gli occhi lasciando cadere
quelle
prime due lacrime sul cuscino.
Istintivamente
porto la mia mano libera di nuovo sulla sua guancia e, come lei,
l’accarezzo
asciugandole con il polpastrello del pollice una lacrima.
«Ecco....
ecco perché...» comincia a singhiozzare,
«... ho paura che... che questo
momento ci... ci sfugga via di nuovo...» conclude portandosi
tutte e due le
mani sul viso.
L’ultimo
ricordo di me... ecco di cosa si è trattato questo errore.
Questo
errore che sta già finendo...
Questo
errore che, entrambi, vorremmo ripetere fino all’infinito,
dato che non siamo
sicuri del futuro e non sappiamo cosa aspettarci.
Se
ci potremo rivedere nuovamente in queste vesti dei nostri sentimenti
liberi,
oppure indossando le nostre solite maschere...
Poi,
però, la mia lampadina si accende di nuovo.
«Ehi,
Lily...» l’accarezzo più velocemente
cercando di attirare di nuovo la sua
attenzione con questo gesto.
Lei
apre di nuovo gli occhi puntandoli, ansiosi, contro di me.
Sorrido
tentando di incoraggiarla.
«Entrambi
nelle nostre lettere abbiamo detto che non abbiamo idea di come
chiamarlo,
questo bambino...» dico poggiando la mia mano libera, dalla
sua guancia, al suo
ventre percependo il suo sussulto, «... e ci siamo incontrati
oggi, proprio per
deciderlo quindi...» sorrido ancora di più,
«... effettivamente, questo momento
non finirà finché non decideremo il nome per
lui» concludo.
Lily,
nell’esatto modo di come mi ero aspettato che facesse,
risponde al mio sorriso
e si avvicina ancora di più a me.
Poggia
la sua testa sul mio petto, mentre le circondo le spalle con il mio
braccio e i
nostri corpi aderiscono nuovamente tra loro.
«Allora
non lo voglio più decidere questo nome, Buch...»
sussurra emozionata.
Sorrido
soddisfatto.
Poi
sospiro.
Si...
anche io non voglio più decidere questo nome.
Anche
io voglio che il tempo si fermi adesso.
Anche
io voglio ripetere per sempre questo attimo.
Anche
io voglio restare così... qui... con te, Lily...
Anche
io...
«Nemmeno
io lo voglio più scegliere questo nome...» le
rispondo.
Poi
mi avvicino al suo orecchio quanto più mi è
possibile.
Sorrido
di fronte la pazzia che sto per fare, ma ormai il cervello è
partito...
completamente dimentico della nostra precedente discussione e, oramai,
soggetto
alle decisioni del cuore.
Perché
comanda lui, ora!
«...
Bibi».
ANTICIPAZIONE:
«E...»
mormora indecisa. Lo leggo dal suo sguardo. Indeciso. «E...
se fossi io... se
fossi io a... a seguirti?» chiede insistente.
|
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Capitolo 30 *** Capitolo XXIX - Andrà Tutto Bene ***
(QMNSHDF) Capitolo XXIX - Andrà Tutto Bene
Bene! Come
promesso, il nuovo capitolo a fine settimana ;)
Sono
riuscita a finirlo perché oggi sono rimasta a casa. Ieri
stavo morendo dal mal di testa e questa mattina avevo anche la nausea!
Spero
non sia influenza perché... beh... non mi va di stare male
come ieri!
Vabbè,
a parte questo, volevo semplicemente avvisare il mio
gentilissimo ed adoratissimo pubblico che probabilmente sono vittima di
un
nuovo blocco dello scrittore. MA NON NE SONO SICURA! Non disperatevi
già da
subito perché non sento niente: né ispirazione,
né blocco. Sono nella
neutralità e semplicemente non sono sicura di poter
rispettare i miei soliti
canoni di aggiornamento per la prossima settimana.
Vi
assicuro, però, che farò tutto quello che posso
per non
perdere tempo e scrivere, scrivere, scrivere ^^
Bene! Detto questo, passiamo
ai ringraziamenti:
Pazzarella_dispettosa
= Wow! Mi hai sparato un mix di cose, io ora come faccio a risponderti
a tutto
xD? Ok! Prima di tutto ti dico che non mi ero nemmeno accorta di non
aver messo
il titolo al capitolo precedente e, appena ho letto la tua recensione,
subito
sono corsa a rimediare al mio errore ^^. Perciò, parto con
un bel grazie.
Il secondo grazie te lo dico semplicemente perché hai
riempito di complimenti
il capitolo scorso (che, comunque, avevo immaginato ti sarebbe piaciuto
così
tanto... chissà come mai xD) e, in più, ti
assicuro che non ho mai conosciuto
nessuno più veggente di te! Complimenti! ^^
Beh, oggi, purtroppo, non sono di molte parole e a contribuire il mio
“malumore”
c’è anche questa orribile nausea che ho da ieri.
Spero non sia l’anticipo di
qualche bella influenza... UFF!
Mi raccomando, non far tardare tanto la tua recensione che mi ci sto
affezionando fin troppo =D!
Goditi bene questo capitolo perché, ti anticipo che
è l’ultimo in cui James e
Lily stanno insieme :(
Buona lettura ^^
Ciau
pRiNcEss
LiLIUzzA
= Ah! Bella domanda: “Ma
perché non se
la porta via, la rapisce e finisce la storia?! è davvero,
davvero, davvero
frustrante vederli separati... sono così perfetti
insieme!!!”. Io, Amore Mio,
mi chiedo la stessa cosa per la tua storia, ovviamente in modo diverso,
però,
insomma, il succo è lo stesso, no? ^^
Anche se ci siamo arrivati, ormai, vero? Già
l’ultimo capitolo che hai postato,
a momenti, mi faceva lacrimare di gioia. Continuavo ad urlare
“SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII...
FINALMENTE CI SIAMO ARRIVATE!!!!
OLéééééééééééééééééééé!”
xD xD xD... In
effetti, anche da me ci stiamo quasi arrivando. Quasi... non del tutto,
ma non
siamo lontani!
Ah! Ma poi, una volta finita questa fan fiction, ho già in
mente un’altra da
scrivere. E un’altra ancora. E un’altra ancora e
ancora e ancora e ancora...
tante One-Shot e altrettante Long-Fic! Ah! Non vedo l’ora...
Ahahahahahahahahah... oggi sto con gli occhi troppo verso il futuro.
Concentriamoci sul presente: prima di tutto volevo chiederti scusa per
il
ritardo della mia recensione; secondo... beh, volevo dirti che ti
auguro una
buona lettura dato che oggi non sono di molte parole e la mia nausea,
di certo,
non mi aiuta tantissimo!
Il succo di tutto, però, è che oggi sto proprio
fuori di testa e sto sparando
cavolate una dietro l’altra. Ma una cosa giusta la voglio
dire:
Non mi abbandonare mai, Mia Adorata, perché ormai non riesco
più a immaginarmi
nessuna mia storia senza nemmeno un tuo commento! Ti voglio troppo bene
:)
A presto, Tesoro!
Ciau
Cicci92 =
Mannaccia al
tempo, eh? Scorre fin troppo in fretta! Uffa! Beh, almeno per James e
Lily, in
questo caso, è una fortuna, no? Anche se, te lo preannuncio,
questo è l’ultimo
capitolo di questo incontro, purtroppo. Ecco perché, te lo
dico subito, te lo
devi godere al massimo! Per la prossima volta che sto ancora
progettando, non
so quant’altro tempo ci vuole... quindi!
Ti dico subito: buona lettura e non ti faccio perdere altro tempo!
Ah... dimenticavo di dirti la cosa più importante di tutte:
grazie mille per
quello che hai detto ^^. In effetti, li avevo fatti stare un
po’ troppo
lontani, poveri i miei due piccini xD!
Vabbè, cara, spero di trovare presto la tua recensione ^^
Ciauuuuuuuuu
Giangi2495 =
Ehilà! Guarda,
cara, te lo dico subito così mi tolgo questo peso che mi
attanaglia (eh... che
esagerata xD) da quando ho letto la tua recensione: il tuo commento
è quello che
mi è piaciuto più di tutti! U.U
Dico sul serio! Sono serissima, esattamente come te. Ti assicuro che,
anche se
non è chissà quanto consolante, ti capisco
perfettamente perché anche io segue
altre storie che si fermano con capitoli che lasciando
l’amaro in gola perché
tu vuoi assolutamente conoscere la continua, sapere come
andrà a finire, se
continueranno così, se si ammazzeranno, se si baceranno...
insomma, di tutto di
più! Vuoi sapere di tutto e di più... tutto
quello che è possibile... ... ...
eppure quel maledetto tempo, quando deve, non passa mai! E noi
rimaniamo così:
con i nostri sogni a completare quel capitolo lasciato in sospeso. Ti
capisco
perché io lo provo sempre! E so anche quanto fastidio
può provocare. Ecco
perché, ora, mi impegno assolutamente con te nel dirti che
tenterò di limitare
questi momenti quando sarà possibile! Insomma, non li
eliminerò affatto, un po’
di suspince deve pur sempre rimanere, ma, quando sarà
possibile, cercherò di
limitarla, ok^^?
Bene, chiusa questa parentesi (una parentesi fantastica, aggiungerei,
visto che
ho già detto che la tua è stata la recensione che
più mi piaciuta ^^), ti do il
Benvenuto su EFP. Era da quando ho letto la tua recensione che sono
andata sul
tuo account e ho notato la data di registrazione: 14/11/2009 ^^!
Benvenutissima, cara!
Beh... detto anche questo, ti lascio al capitolo che tanto aspettavi e
non ti
preoccupare per la prossima recensione: anche io non ho molta fantasia
quando
devo commentare qualche storia, però... boh, lo faccio lo
stesso ^^
A presto, tesoro!
Un bacione
Ciau
Cullen
Isabella = Beh,
riguardo
all’aggiornamento non posso dire di essere stata molto
veloce, perdonami; e
probabilmente per il prossimo ci vorrà un po’ di
più! Probabilmente, eh! Non ne
sono sicura, quindi non ti spaventare... vedremo...
Bene, tolto questo punto, io non so più che dire.
Già perché tu, con quello che
scrivi nelle tue recensioni, mi togli sempre la capacità di
parlare. Oh,
Tesoro, non puoi immaginare! I miei occhi si sono riempiti di lacrime
quando ho
letto il tuo commento! Ringrazia tua sorella da parte mia e dille che
è davvero
gentilissima! Tu, poi, non ne parliamo! Senza di te, che sei il mio
Angelo
delle recensioni, io non saprei davvero come andare avanti. Come fare
per
ispirarmi. Sisi U.U hai capito benissimo! La maggior parte
dell’ispirazione
viene soprattutto da VOI e, in particolar modo dalle cose belle che mi
dici.
Non è mi è mai capitata una tua recensione senza
che io sorridessi felice
perché tu hai questo strano potere di... di... non lo so!
Tutto quello che dici
mi fa sorridere e mi fa sentire una voglia di scrivere che, beh, sento
solo
quando mi trovo nel pieno della mia ispirazione.
Ecco perché riassumo tutto questo ambaradan con una sola
semplicissima parola:
GRAZIE! Sia per tua sorella sia per, soprattutto, te ^^! Grazie di
cuore,
davvero :)
Beh, a questo punto, non ti tolgo altro tempo a disposizione e ti
lascio alla
lettura, Tesoro. Mi raccomando, recensisci presto se vuoi vedere
altrettanto
presto (almeno spero) un nuovo capitolo (ovviamente tenendo conto di
quello che
ti ho detto sopra, capirai perché tengo molto alla tua ^^).
A presto, cara
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Un bacio monumentale ^^
Jaily =
Pazzoide Mia,
non ti preoccupare perché di tempo in questo periodo lo
troviamo poco tutti!
Infatti mi ritengo particolarmente fortunata a trovare abbastanza
spazio per
scribacchiare da qualsiasi parte io possa per poter andare avanti con
la
storia. Non mi va di rimanere indietro e di non aggiornare addirittura
per tre
settimane e passa! Il massimo che mi sono prestabilita sono le due
settimane!
Se supero queste, puniscimi è.é! Capito?
Ecco!
Bene! Detto questo... =D... BUONA LETTURA, Tesoro!
Mi raccomando, anche se ti fai attendere per 4 giorni e più,
non dimenticarti
di me ^^
A presto, Pazzoide Gio, bey Gio =D
Ciau ^^
Ringrazio,
come sempre, anche tutte quelle persone che mantengono
questa fan fiction tra i loro Preferiti e le loro Seguite!
Grazie di cuore, ragazzi!
Significa tanto per me!^^
E
ringrazio anche chi segue semplicemente la mia storia!
Spero che
il capitolo sia di vostro gradimento!
Un bacione
a tutti!
Alla
prossima,
bey
Lovegio92
:)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Ventinovesimo – Andrà tutto
bene
Lei
sussulta.
Poi
alza la testa e risponde la mio sorriso.
Si
sporge un po’ di più e ci baciamo di nuovo...
delicati, ma innamorati.
Ci
stacchiamo con naturalezza, quasi, esattamente come quando ci siamo
avvicinati
e lei ritorna con il capo sul mio petto.
Il
silenzio che segue... sembra surreale.
Dominato
da due fazioni opposte che, combattendo tra loro, si annientano
lasciando il
vuoto.
Da
una parte i nostri doveri a cui, prima o poi, dovremo adempiere,
dall’altra
l’Amore... quello che ci fa pensare, adesso, di fregarcene di
tutto e di tutti
e di restare così per sempre.
Entrambi,
però, sappiamo che una delle due fazioni dovrà
vincere per forza e, contando la
nostra precedente discussione, non credo che questa sarà
l’Amore.
...
«Stai
pensando ad un nome?» mi chiede lei con curiosità.
Nego
con il capo.
«No...»
rispondo in un altrettanto sussurro.
Un’altra
pausa...
«Sei
riuscito ad immaginartelo, James?».
Sorrido
rumorosamente.
Ammetto
che, da quel sogno che ho fatto, continuo a pensare a mio figlio con
due
smeraldi verdi al posto degli occhi.
«Non
più di tanto...».
Lily
alza il capo per poi poggiare il mento sulle mani congiunte e potermi
fissare
negli occhi con un’espressione stranita.
«In
che senso “non più di tanto”? Te lo sei
immaginato si o no?» chiede con un tono
divertito.
Le
sorrido ancora di più mentre porto la mia mano destra sulla
sua guancia
sinistra.
Come
se fosse stato automatico, lei perde quel guizzo divertito nei suoi
occhi e
comincia a fissarmi seria ed attenta.
«Nel
senso che ho voluto immaginare solo i suoi occhi, Lily» le
sussurro
accarezzando quella pelle così delicata con il polpastrello
del pollice.
Sorride.
Lo
sa che adoro i suoi occhi... lo sa, e ne va fiera.
Poi,
un lieve rossore colora le sue guance nel contempo che, sorridendo
timidamente,
porta la sua mano tra i miei capelli...
«Anche
io, allora, ho voluto immaginarmelo in un certo modo...» dice.
Rido
leggermente di gusto.
Anche
lei enigmatica come me... anche lei spera in un particolare di me che
appartenga a nostro figlio per sempre.
Beh,
nel mio caso si tratta della mia meravigliosa chioma che tutto il mondo
mi
invidia... ma che importa?
Tanto
è il succo che preme maggiormente a tutti e due in questo
momento.
Che,
poi, se io sono un mito, già si sapeva perfettamente in giro.
«James
Potter...» mi richiama con, di nuovo,
quell’espressione divertita stampata sul
volto, «... torna con la mente tra i comuni mortali e
smettila di elogiarti!»
conclude con un ghigno da far paura.
Eccola
lì!
Come
non detto!
L’ho
mai detto che la mia piccola Bibi sa perfettamente il fatto suo?
No?
Beh...
ora lo sapete!
Ridiamo
entrambi... quasi come se fossimo una coppia tremendamente spensierata.
Poi...
di nuovo quel maledetto silenzio torna tra noi.
Ma
questa volta è ancora più significativo dato che
c’è di mezzo anche lo strano
sguardo che ci lanciamo.
Seri
fino al midollo.
Seri
e maledettamente feriti.
Ormai
il silenzio è diventata la nostra colonna sonora.
«Verrai?»
mi domanda, di nuovo, interrompendola, «Verrai
davvero?».
«Dove?».
«Al
matrimonio...».
Resto
muto.
L’avevo
detto che era stato Remus ad accettare l’invito di Lily senza
prima
consultarci.
Senza
prima sentire cosa volevo fare io.
Insomma,
ignorando il fatto che questo matrimonio non si farà mai
perché noi riusciremo
a salvare Lily e il piccolo da Johnson, come diamine mi dovrei
comportare
vedendo lei mano nella mano con un altro sull’altare di una
chiesa?
Quelle
sole poche volte che l’ho vista in sua compagnia mi hanno
fatto percepire gli
istinti omicidi sopraffare la mia ragione, figurarsi, allora, quando
staranno
di fronte al prete e si dovranno baciare!
«Dovrei
venire?» chiedo con tono grave.
Lei
rimane in silenzio, proprio come me prima.
«A
me farebbe piacere...» mormora dopo un po’.
«Hai
intenzione di rendere il matrimonio più difficile di quanto
non sia già?» le
domando restando, comunque, sull’enigmatico.
Lo
sa... lo sa che se io venissi al matrimonio, questo risulterebbe ancora
più
complicato da trascorrere.
Le
strane occhiate che ci lanceremo, diranno tutto.
Ci
smaschererebbero e, nel peggiore dei casi, chissà, poi, cosa
potrebbe
capitarci...
Eppure
lei rimane silenziosa, ancora in attesa di una mia risposta
più completa.
Probabilmente
si accontenterebbe anche di un “non lo so”... basti
che io le dica qualcosa di
migliore.
Sospiro.
Che
le devo dire?
Io
non ci voglio andare... il mio cuore ha già sofferto
abbastanza e...
Un
momento!
Perché
mi sto preoccupando tanto?
Si
tratta di dire solo una bugia.
In
fondo, questo matrimonio, l’ho già detto, non si
farà quindi io mi sto solo
facendo problemi per niente.
Ma
che dirle?
Mentire...
positivamente o negativamente?
Ha
detto che le avrebbe fatto piacere se mi fossi presentato... allora,
perché non
renderla felice una volta tanto visto che, ora, non potrò
più mantenere questa
condizione di leggerezza dei nostri cuori?
Un
momento come questo, lo sappiamo entrambi, non tornerà
un’altra volta...
Meglio
non negarci niente, ora.
Con
un altro sospiro cerco di mettere su il miglior sorriso sforzato che
riesco a
fare e annuisco leggermente.
«Davvero?»
chiede lei con una nuova luce negli occhi, quasi come se non ci avesse
più
sperato nel mio consenso.
Sorrido
di più e annuisco di nuovo.
Lei,
istintivamente, risponde al mio gesto e, in men che non si dica, me la
ritrovo
con le braccia intorno al mio collo.
Io,
invece, sono rimasto immobile... sconcertato.
Tutta
quella felicità solo per la mia presenza al suo matrimonio
con un altro?
È
assurdo!
«Grazie,
Buch...» sussurra con voce rotta.
Un
suono che mi basta sentire per far scattare automaticamente le mie
braccia
intorno a lei.
Come
delle mura che difendono il cuore della città...
«Lily...
stai tranquilla... andrà tutto bene, vedrai» le
mormoro all’orecchio con voce
tranquilla, tanto per riuscire a calmarla.
Le
scappa improvvisamente un singhiozzo ed io la stringo a me ancora
più forte.
Subito
quel singolo singhiozzo viene accompagnato da altri più
forti ed io se prima la
lasciavo sopra di me, ora la spingo delicatamente di lato non osando,
però,
interrompere il nostro abbraccio.
Al
mio fianco, lei ancora mantiene il suo viso rigato dalle lacrime
nascosto
nell’incavo del mio collo, mentre io la stringo possessivo e
protettivo contro
di me.
I
nostri corpi, ancora nudi sotto le coperte, tornando a sfiorarsi... a
toccarsi...
Di
nuovo sento quello strano calore invadermi tutto, come se qualcuno
avesse
sostituito il mio sangue con lava bollente.
Ma
non m’interessa, ora come ora...
Adesso
lei ha bisogno di me... delle mie braccia... dei miei baci... di me.
Ed
io sono qui!
Dopo
tre mesi, posso... voglio concedermi il lusso di essere presente almeno
un’ultima
volta nella sua vita in un modo così significativo.
Il
mondo e la vita me lo devono.
Restando
immobili, ancora ci teniamo stretti in quell’abbraccio.
Lei,
però, ha spostato le sue delicate mani da dietro il mio
collo, davanti al mio
petto... quasi congiunte.
Si
stacca leggermente, ma ancora mantiene l’espressione nascosta
al mondo.
Io,
con il braccio che ho sotto di lei, le circondo le spalle, mentre piego
l’altro
e faccio incontrare la mia mano libera con le sue... raggomitolate tra
i nostri
petti.
«Scusa...»
sussurra, improvvisamente, rompendo quel silenzio surreale che si era
creato,
«Ti avevo avvisato di essere vittima di una terribile
tempesta ormonale».
Rido
leggermente ma con gusto.
«Si...
credo che tu abbia accennato a qualcosa del genere nelle tue affabili
lettere»
le rispondo con il sorriso sulle labbra, nel contempo che lei si
allontana
ancora di più.
Poggia
la testa sul cuscino accanto al mio e permette ai nostri sguardi di
incatenarsi
di nuovo.
Sorride
debolmente... ma credo che, chi non la conosca bene come me, possa
tranquillamente dire che si sia trattato di una semplice smorfia.
Di
fatti, subito dopo torna a fissarmi seria, mentre con una mano
scaraventa
velocemente via le lacrime restanti sulla sua candida pelle.
Con
una lentezza esasperante, porta quella stessa mano sulla mia guancia e
comincia
ad accarezzarmi.
«E...»
mormora indecisa.
Lo
leggo dal suo sguardo.
Indeciso.
«E...
se fossi io... se fossi io a... a seguirti?» chiede
insistente.
Merlino...
è proprio vero che la speranza è
l’ultima a morire.
Nego
deciso con il capo.
No.
L’ho
sempre detto e mai mi stancherò di ripeterlo.
Sicurezza!
Di
certo con me rischierebbe molto di più di quanto
già non rischi adesso...
altrimenti non starei soffrendo come un cane in questi mesi che ho
passato
senza la mia piccola Bibi.
«No,
Lily... lascia stare» le ripeto paziente, notando il suo
sguardo rattristarsi
ancora di più.
«Come
fai?» domanda ancora non osando togliere quella sua mano
dalla mia guancia.
«Come
faccio cosa?».
«Me
lo dicevi sempre...» continua con voce tremante, prima di
imprecare contro gli
ormoni ancora una volta.
Rido
di gusto, ma la sua occhiata seria e malinconica mi riporta
immediatamente alla
realtà.
Al
nostro discorso.
«Cosa
ti dicevo sempre?» le chiedo con sguardo sicuro e tono
profondo.
Devo
infonderle sicurezza.
È
il minimo che posso fare per lei ora.
«Te
ne sei già dimenticato?».
Sorrido.
Poi
porto la mia mano libera sulla sua che ancora carezza la mia guancia.
La
prendo.
È
piccola.
Molto
piccola in confronto alla mia.
Le
accarezzo il dorso con il polpastrello del pollice, poi la stringo
delicatamente.
La
porto sulle mie labbra e le schiocco un piccolo bacio.
«Lily...
io ti dicevo tante cose» le rispondo con il sorriso sulle
labbra.
Lei,
invece, rimane seria.
«Vero...»
mormora, in seguito, più a se stessa che a me.
Ancora
silenzio.
La
nostra colonna sonora...
«Mi
dicevi sempre che non potevi vivere senza di me...» spiega
dopo un po’ la mia
piccola Bibi.
Io
riporto le mie iridi nocciola su di lei che, qualche secondo fa,
avevano
indugiato sulle sue dita imprigionate nella mia mano.
«Devo
pensare che si sia trattato di una menzogna?» mi domanda con
gli occhi
improvvisamente, di nuovo, lucidi.
Lucidi
e in attesa.
Ansiosi
della mia risposta.
Bramosi
di sapere.
Sapere
cose che uccidono... fanno troppo male.
Ma
io come posso ferirla ancora se ogni colpo che le infliggo mi viene
recapitato
con il triplo della forza che ho usato contro di lei?
Come...?
Istantaneamente,
però, scelgo di lasciar decidere al cuore... agli istinti.
Libero
la sua mano dalla mia e la porto sulla sua guancia.
Mi
avvicino fulmineo e la bacio.
Lentamente
e con passione.
Con
gusto... le nostre lingue si insinuano e giocano come sempre.
Divertimento.
Divertimento
e angoscia.
Angoscia
che tutto questo, tra qualche ora, finirà ancora una volta.
Mi
stacco di malavoglia da lei per riprendere fiato e la guardo nei suoi
due pozzi
verdi.
«Non
pensarlo nemmeno per scherzo, Bibi... tu eri la prima persona cui non
raccontavo balle» le rispondo con tono deciso e sguardo
perforante.
Lo
capisco dalla sua reazione.
Un
sussulto ed un’espressione di suggestione.
Tutte
cose che lei, per orgoglio, nasconde subito dopo.
Odia
dover ammettere di essere messa in soggezione da un altro, specialmente
se
quell’altro, almeno per quanto riguardava i tempi ad
Hogwarts, era proprio
James Potter.
«Allora
come fai?» chiede insistente, «Spiegamelo, per
favore... perché io sto impazzendo»
continua.
Io
non le rispondo subito.
La
guardo negli occhi e cerco di dare una calmata al mio cuore che batte
freneticamente per l’enorme peso che sento portarmi dentro
dal momento in cui
ho capito che la vera causa della sua sofferenza sono sempre stato io.
Sospiro
chiudendo per un secondo gli occhi.
Lei
ancora aspetta...
«Non
lo so, Lily... tiro avanti... credo» balbetto insicuro.
James
Potter ed insicuro non vanno nella stessa frase...
O
almeno, così credevo fino a tre mesi fa.
«Così...».
Uno
campanello.
Ma
che...?
«Merda...»
sussurra Lily scostando velocemente le coperte e raccattando,
altrettanto
repentinamente, qualsiasi cosa per coprirsi.
«Ma
che diamine è questo rumore?» le chiedo cercando
di capire.
Sembra
un campanello... ma non è quello di questa casa e poi
è strano.
Si
ripete ad intervalli regolari... senza fermarsi.
Come
Lily, scosto le coperte e afferro i boxer, mentre lei è
già sparita al piano di
sotto.
Non
finisco nemmeno di portarmeli alla vita che sento il campanello
smettere di
suonare.
«Pronto?»
sento la voce della mia piccola Bibi.
Ancora
più stranito, afferro i pantaloni e me li infilo velocemente.
Scendo
per le scale a torso nudo e con la cintura non allacciata.
È
già tanto che ho abbottonato i pantaloni.
Voglio
assolutamente capire cosa diamine era quell’affare.
Arrivo
in cucina, dalla quale stanza sento provenire la voce di Lily.
«No,
mi dispiace...» stava dicendo nel contempo che io scendevo
l’ultima rampa di
scale e raggiungevo la hall.
Entro
in cucina e, immediatamente la vedo parlare da sola.
Corrugo
la fronte, mentre lei continua: «Davvero, signore... le
assicuro che non c’è
nessuna Mary qui. Ha sbagliato numero» sta dicendo con una
strana pazienza
nella voce.
Ma
la cosa più strana è che ha attaccato
all’orecchio qualcosa di nero e lungo che
scende fino alla bocca.
Mary?
E
chi è Mary?
«Si
figuri, non si preoccupi. Salve» saluta, infine, la mia
piccola Bibi poggiando
quell’affare lungo e nero su un altro aggeggio più
grosso e nero con il quale
era collegato da un filo.
Lily
si volta e, nemmeno perde tempo a squadrarmi attentamente che subito
scoppia a
ridere.
Ancora
più stralunato la guardo come se fosse una marziana a tre
teste.
Ma
che le prende?
«Che
c’è?» chiedo curioso e con la fronte
ancora corrucciata.
«Niente...
mi ha fatto ridere la tua espressione» dice agitando la mano
come per scacciare
via una mosca, mentre si avvicina a me di quei cinque o sei passi che
ci
distanziavano.
«Da
quando parli da sola con un cono nero
all’orecchio?» domando alzando un
sopracciglio.
A
confermare la mia teoria sul suo cervello ormai fumato è
questa sua nuova
risata.
Ma
che si ride?
Perché,
poi?
Che
ho detto di così ilare?
«Non
parlavo da sola, James. Quello si chiama telefono. È un
apparecchio Babbano.
L’ho fatto installare qui qualche settimana fa. È
molto comodo per comunicare ed
è più sbrigativo delle lettere».
«Vuoi
dire che attraverso quel cono io riesco a parlare con
un’altra persona che non
è qui?» strabuzzo gli occhi meravigliato.
Questa
si che è una trovata geniale!
Lei
annuisce e, all’istante, mi fiondo lì davanti
battendo le mani eccitato.
Che
figata super mega atomica!
«Per
le mutande di Merlino, Lily! Come funziona? Come funziona? Come
funziona? Come
funziona?...» chiedo ripetitivo saltellando esaltato.
Voglio
provarlo anche io!
Sento
il sospiro mischiato ad una risata mal trattenuta provenire
dall’indirizzo di
Lily Evans, prima che lei mi si affiancasse e cominciasse a spiegarmi
come
usare quest’aggeggio.
«Prima
di tutto bisogna chiarire che non puoi chiamare chiunque».
«Come
no?» già l’eccitazione di qualche
secondo fa comincia a scemare.
Allora
non posso rompere le Pluffe ai Malandrini in questo momento.
Uffa!
Lei
annuisce.
«Puoi
chiamare solo le persone che hanno il telefono» spiega
paziente, «Allora, per
prima cosa bisogna sollevare la cornetta?».
«La
che?».
«La
cornetta, James. Non è difficile!» dice prendendo
in mano il cono nero che
prima teneva incollato al suo orecchio e poggiandolo al mio.
Subito
sento un nuovo suono... diverso dal campanello di prima, ma ugualmente
intermittente.
«Perché
fa tu – tu – tu – tu –
tu...?».
«Significa
che non è occupato, che puoi chiamare».
«Ah!»
esclamo mantenendo da solo il cono nero contro il mio orecchio.
«Poi,
devi digitare il numero del telefono che vuoi chiamare ed aspettare che
la
persona che stai chiamando ti risponda. Quando hai finito di chiamare
poggi
tranquillamente la cornetta su questo tasto...» e pigia un
tasto che, a
contatto con la sua pressione, si abbassa per poi tornare su quando
Lily toglie
il dito, «... e stop» conclude con un bel sorriso.
«E
io come faccio a sapere il numero delle altre persone?».
Lily
ride.
«Sciocco,
lo dovresti sapere dalle persone che ce l’hanno...»
dice divertita, «Chiedi il
numero di telefono ai tuoi amici proprio per questo».
«Ahhh!»
rispondo mettendo giù la cornacchia... o cornetto...
insomma, il cono nero, e
voltandomi verso Lily.
«Quindi
prima hai parlato con qualcuno».
Lei
fa cenno di si con la testa.
«Un
signore. Appena ho risposto mi ha salutato dicendo “Ciao,
Mary! Sono Harry!”»
dice facendo una voce giuliva e felice.
Forse
era così che le era sembrato il signore con cui aveva
parlato.
«E
tu?».
«Beh,
gli ho logicamente risposto che non ero la Mary che stava cercando e
che qui
non c’è nessuna donna che fa di nome Mary, quindi
che aveva sbagliato numero»
conclude con sguardo annoiato.
Annuisco
restando poi in silenzio.
Lei
ancora mantiene gli occhi puntati su di me... in attesa.
Alzo
lo sguardo per osservare la cucina.
Non
capisco come mai, ma il mio occhio cade immediatamente
sull’orologio a pendolo
appeso alla parete.
Le
sei e mezza.
È
passata solo mezz’ora da quando ci siamo risvegliati?
...
Bene!
«Ehi!»
mi richiama all’attenzione lei corrugando preoccupata la
fronte, «Perché ghigni
in quel modo?».
Io,
esattamente come vuole la mia bella Lily, riporto le mie iridi su di
lei, ma
non oso cancellare quel fantastico ghigno (sono proprio un mito!) che
increspa
le mie labbra.
Poi,
con una velocità tale da lasciarla disarmata e sorpresa, mi
avvicino al suo
viso.
Ad
un soffio dalle sue labbra, ancora non cancello il mio sorriso sghembo.
«Hai
dato un’occhiata all’orologio, Bibi?» le
chiedo, «Io non ho orario, il nome del
piccolo non l’abbiamo ancora deciso ed io credo che, dopo
tutto quello che ci
siamo detti prima che il caro signor Harry ci interrompesse, non
abbiamo fatto
abbastanza esercizio fisico» continuo malizioso notando un
nuovo sorriso
allargarsi sempre di più sul volto di Lily.
Soddisfatta
e con un’espressione felice, alza le braccia poggiandole
sulle mie spalle,
mentre le mani le congiunge dietro la mia nuca.
«Quanto
odio doverti dare ragione, Potter. Ma, ora come ora, non ne posso fare
a meno»
sussurra altrettanto maliziosa la mia piccola Bibi prima di prendere
lei
l’iniziativa e di sporgersi verso le mie labbra.
Si
tratta di pochi secondi e già siamo incollati come due
paguri.
Lei
stringe le braccia intorno al mio collo, io intorno alla sua vita...
Ma
ho bisogno di sentirla davvero appiccicata a me, talmente tanto
appiccicata da
fare parte di me stesso...
Così,
con la forza nelle mie braccia, la sollevo da terra percependo il suo
peso
avvicinarla ancora di più.
Stringerla
a me ancora più forte di quanto io stesso farei.
E
lei sembra essere consenziente.
Non
vuole interrompere niente... proprio come me.
Niente!
Poi,
improvvisamente, sento anche le sue gambe attorcigliarsi intorno alla
mia vita
e, per quel piccolo lasso di tempo che ci concediamo per respirare tra
un bacio
e l’altro, sorrido soddisfatto.
Soddisfatto...
per non sentirmi ancora più un pezzo di merda.
...
Merlino...
ti pare che devo pensare a queste cose quando Lily è qui?
Avvinghiata
a me?
No!
Mi
lacererò il cuore dopo!
Ecco
perché, improvvisamente, comincio a pensare alla posizione.
Mi
sento scomodo.
«As...
aspe... Lily...» cerco di parlare, mentre lei, tirandomi i
capelli tra i quali
ha le sue mani, continua a baciarmi con foga.
Certo
io rispondo... e chi si stacca più, ma...
Comincio
a muovere qualche passo a zonzo, senza sapere se prendo la direzione
giusta o
se davanti a me non ci sono ostacoli, tanto per farle capire che voglio
cambiare.
Lei,
anche se riluttante, si stacca da me di qualche centimetro.
«Cosa
c’è?» chiede un tantino ansimante,
guardandomi dall’alto dato che io ancora la
tengo in braccio.
Sorrido
aprendo di poco gli occhi.
«Cambio
di posizione».
«Non
vorrai venire in braccio a me, vero?» chiede fintamente
spaventata.
«Non
ci tengo a spiattellarvi»
rispondo
sbrigativo, nel contempo che, guardando di lato al corpo della mia
piccola
Bibi, mi assicuro che non ci siano ostacoli e comincio a camminare.
Esco
dalla cucina con la sua piccola risata divertita in sottofondo e,
invece di
salire di nuovo al piano di sopra, entro in salotto.
Arrivo
di fronte al divano e, sempre mantenendo Lily in braccio, mi ci lascio
cadere
sopra.
Ora,
lei è seduta a cavalcioni sulle mie gambe...
Lei
che indossa una semplicissima canottiera bianca che lascia intravedere
il seno
nudo e un paio di mutandine...
Ed
io a torso nudo, con le sue mani appoggiate sui miei pettorali, e i
pantaloni
già per metà sbottonati.
Credete
che chi entri si prenda un bell’infarto?
No...
io credo che muori sul colpo!
Cosa
che spero capiti a Johnson!
Senza
perdere altro tempo a pensare a quel coglione, riporto le mie
attenzioni sul
Lily che mi sorride, prima di chinarsi ancora una volta verso di me.
Mi
afferra i capelli tra le mani, tanto per rendermi maggiormente suo
prigioniero
e schiavo, e posa le sue calde e morbide labbra sulle mie.
Questa
volta usiamo più delicatezza... più lentezza.
Qualcosa
che ci fa assaporare ancora meglio questo momento.
Ah...
Meno
male che la risposta della mia piccola Bibi è stata
interrotta dal suono del
feletono o come caspita si chiami quell’affare.
Bisognerebbe
fare di quell’uomo un santo!
È
riuscito a far dimenticare... o, meglio, ad interrompere la nostra
precedente
discussione e a farci riprendere il “buon umore”
perduto.
Com’è
che si chiamava quell’uomo?
Ha...
Henry?
Corrugando
la fronte sospettoso, smetto di rispondere al bacio della mia piccola
Bibi, la
quale subito nota il mio cambiamento e, con un’altrettanta
espressione
sconcertata, si allontana giusto quanto basta per fissare nelle mie
iridi
nocciola il suo sguardo.
«James...».
«Lily...
come si chiamava quell’uomo?» chiedo portando il
mio sguardo stralunato su di
lei.
Stralunato...
ora è proprio lei che mi fissa in questo modo.
«Harry.
Perché? Lo conosci?» domanda a sua volta,
preoccupandosi un po’.
Nego
con il capo e... resto un secondo a riflettere.
«Harry?»
mormoro più al vento che a lei.
Lily
annuisce aspettando ancora una mia risposta.
«È...
è proprio un bel nome...» continuo a mormorare al
vuoto.
Lei
strabuzza gli occhi, sorpresa e cominciando a rifletterci su.
Dopo
qualche secondo di silenzio in cui nessuno dei due ha osato muovere un
solo
arto da come eravamo posizionati prima, lei, con un’occhiata
ancora persa nel
nulla, sussurra: «... Già...».
E
poi, di nuovo... quelle iridi che tornano ad essere tristi e
incredibilmente
ferite.
Apre
la bocca per dire qualcosa, ma non ci riesce.
Le
parole le muoiono in gola e i suoi occhi diventano ancora una volta
lucidi.
Ma
decisi perché, nonostante tutto, ha ancora il suo sguardo
piantato nel mio.
Non
capisco questo suo cambiamento d’umore.
In
queste poche ore che abbiamo passato insieme sono riuscito a decifrare,
più o
meno, i vari comportamenti che Lily assumeva.
Ma
questo proprio non capisco.
Cosa
le succede, ora?
«Lily...?»
la chiamo turbato, mentre lei respira pesantemente, cerca di trattenere
le
lacrime e non trova le parole per esprimere quello che mi vuole dire.
Tira
su con il naso e, automaticamente, la mia mano sale alla sua guancia
per asciugarle
quella prima lacrimuccia.
Sospira
pesantemente.
«È...
è bello...» dice con voce rotta abbassando lo
sguardo mortificata.
E
così, proprio nello stesso momento in cui passavo la mia
mano dalla sua guancia
sotto il suo mento per rialzarle il viso e poterla fissare meglio,
capisco cosa
le passa per la testa in questo momento.
Bloccandomi.
Immobile
di fronte l’evidenza dei fatti e della sua tristezza.
Però,
è anche vero che nessuno ci sta controllando... che senso ha
rispettare le
regole che ci siamo imposti prima?
Con
una nuova forza, la quale non ho la più pallida idea da dove
venga dato che
tutti quei singhiozzi della mia piccola Bibi, che ho visto e sentito da
quando
ci siamo visti questo pomeriggio, mi stanno uccidendo, porto le mie
dita sotto
il suo mento e glielo alzo.
Di
nuovo... uno sguardo ansioso torna a fissarsi nel mio.
Sorrido
tentando di rassicurarla.
«Mi
conosci Lily...» le dico passando la stessa mano ancora una
volta sulla guancia
ormai rigata dalle lacrime, «... e lo sai che non amo
rispettare le regole.
Figurati quelle che mi sono imposto da solo» continuo ridendo
leggermente di
gusto.
Però
lei non accenna a volersi tranquillizzare.
Così,
un'altra volta, lascio il completo dominio del mio corpo agli istinti.
Con
una piccola spinta dalle mie braccia la costringo a sdraiarsi sul
divano mentre
io, repentinamente, la sovrasto con la mia (non trascurabile e super
fighissima) massa.
Sorrido
ancora e affondo le mie labbra nelle sue.
Ci
gioco, le mordo, le assaporo, le tocco, le sfioro... tutta la mia vita
lì.
Poi,
mi sposto e mi dedico anima e corpo alla “zona
collo” dove, credo di aver già
detto che, impazzisco.
Comincio
a baciarle ogni singola cellula, nel contempo che lei, sotto di me, si
muove
lentamente presa dall’emozione.
Le
sfugge un piccolo gemito ed io ghigno soddisfatto.
Mi
accosto al suo orecchio.
«Io
non ho orario, Bibi».
Mi
alzo un po’ di più giusto quel poco che basti per
poterla fissare nelle sue
gemme color smeraldo.
«E,
se proprio vogliamo attenerci a quello che abbiamo detto, possiamo far
finta di
non aver ancora scelto il nome».
Tempo
qualche secondo che lei già sorride felice.
«Davvero,
Buch?» chiede con un filo di voce.
Annuisco
convinto.
Voglio
prolungare questo momento in modo che la fine sia sempre più
lontana.
Certo,
diventerà più difficile salutarsi quando
sarà per davvero tutto finito... ma
non m’importa!
Lei
è qui... adesso... per me.
Ed
io sono qui... adesso... per lei.
Torno
a baciarla percependo le sue piccole e candide manine passare dalla mia
nuca
su, fra la mia chioma disordinata.
Stringe
i pugni e mi attira con più foga a sé, mentre io
le accarezzo un po’ il fianco,
un po’ le cosce nude.
Ad
ogni mio tocco, lei sussulta sotto di me ed io sono in sua completa
ammirazione.
La
mia dea... eccola!
È
tornata da me.
O
io sono tornato da lei... a seconda dei punti di vista.
E
restiamo così: immobili nel nostro movimento, silenziosi nel
nostro rumore,
tranquilli nella nostra passione...
Dannazione,
però!
Sono
proprio questi istanti che mi sento il cuore talmente forte e potente
che sarei
capace di uscire di casa, anche vestito così: pantaloni
slacciati e cintura
attaccata solo per qualche anello, e di uccidere con le mie mani
Johnson.
Poco
importa se poi sarei finito ad Azkaban per omicidio... però,
in compenso, Lily
sarebbe stata libera, al sicuro, e di nuovo mia ogni volta che lo
volevamo.
Un
pensiero un po’ egoista, ma mi sento la mente talmente
annebbiata che non
riesco a capire più niente.
Perché
l’ho allontanata?
Perché
l’ho avvicinata di nuovo?
Come
ho fatto a vivere senza di lei?
Senza
i suoi baci?
E
come potrei vivere dopo sapendola chissà dove con un
Mangiamorte alle calcagna?
Come?
Ci
stacchiamo per un secondo restando a un solo centimetro di distanza tra
i
nostri visi... respirando il respiro dell’altro.
Subito
torno all’attacco, ma la sento mormorare qualcosa.
«Harry...»
sussurra contro le mie labbra con un sorriso particolare.
Anche
io le rispondo, a questo gesto, prima di rimanere gelato di fronte la
sua
improvvisa serietà.
«Harry
Johnson...» dice aggiungendo quel cognome orribile.
Ma
chi diamine l’ha inventato?!
Lily
sorride avvilita.
«Harry...
Potter...».
Decisamente
meglio, no?
Ma
da quando, da tre mesi a questa parte, io posso esaudire i desideri
più
profondi del mio cuore?
Rispondo
al suo sorriso e le do un piccolo bacio a fior di labbra.
«Non
ci sono paragoni...» mormoro divertito, sdraiandomi di fianco
a lei e
stringendosi sempre di più, altrimenti uno di noi due cade a
terra.
Lei,
dal canto suo, rimane seria.
Poi,
improvvisamente, si alza con il busto, mettendosi a sedere.
Piega
le gambe e se le avvicina al petto circondandole con le braccia.
Un
sospiro desolato mi convince a raggiungerla.
Come
lei, mi metto seduto e appoggio il braccio destro sulla gamba destra
piegata in
alto, mentre con quello sinistro mi reggo in piedi.
Lo
sguardo incollato al suo viso basso e triste.
«Lily...».
«Sarebbe
stato... molto più bello... vero?» commenta con
difficoltà combattendo con il
nuovo respiro pesante che si va fortificando ancora una volta in lei.
È
proprio vero.
Questa
tempesta ormonale la sta rendendo più sensibile di quanto
lei non lo sia mai
stata nella realtà.
Rimango
per un attimo in silenzio.
Poi,
con un bel respiro, faccio aderire il mio fianco al suo e avvolgo le
sue spalle
con il mio braccio sinistro, mentre Lily porta la sua testa sulla mia
spalla.
Avvilita...
o meglio, avviliti!
Annuisco.
«Si...»
dico, «... si, sarebbe stato di gran lunga più
bello» mormoro con tono grave
sentendola muoversi con qualche scatto ogni tanto.
Ancora
quei singhiozzi.
La
stringo forte.
«James...»
mi chiama con una nota disperata nella voce già rotta e
tagliente per il mio
cuore, nel contempo che si porta le mani sugli occhi.
Piange...
piange sempre la mia piccola Bibi.
Chissà
mai di chi sarà la colpa...
Ovviamente...
in ogni caso, solo mia!
Con
un nuovo panico che mi attanaglia il cuore, l’attornio con
tutt’e due le
braccia e la stringo come non l’ho mai abbracciata prima
d’ora.
Sento
una sua mano aggrapparsi alla mia spalla e restringersi sempre di
più in modo
da poter sentirsi più protetta dalla realtà del
mondo esterno.
Abbasso
il capo fino ad appoggiarlo sulla sua chioma rossa.
Aspiro
il suo dolce profumo prima di sospira e lasciarmi andare al dolore una
volta
per tutte.
Lo
sapevamo entrambi che era il momento finale.
«Tranquilla,
Lily... andrà tutto bene...» mormoro posandole
anche un bacio sulla testa, «...
andrà tutto bene, vedrai, Bibi...».
ANTICIPAZIONE:
«Il
problema...» Jassy – Cally mi riscuote dai mie
pensieri, «... è ben più grave
di quello che voi pensiate. Mi sorprende che questa sia la reazione che
ne
avete destinato!» dice infervorandosi un po’ sulle
ultime frasi.
[...]
«A
quanto pare non c’è alcuna opportunità
per nessuno di noi, nella nostra
organizzazione, di acciuffare e smascherare Johnson»
...
|
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Capitolo 31 *** Capitolo XXX - Frank ***
(QMNSHDF) Capitolo XXX - Frank
Salve a
tutti ^^!
Chiedo
umilmente perdono per il mio ritardo di due settimane
(contate, eh!) e prometto che, d’ora in poi, mi
impegnerò molto di più. Tanto,
la settimana prossima è l’ultima prima delle
vacanze di Natale e, anche se sarà
la più carica di compiti ed interrogazioni, voglio riuscire
ad aggiornare per
tempo =D
Beh, non
ho molto da dire se non che con questo capitolo si
parte con una nuova “sequenza”, chiamiamola
così. L’incontro tra James e Lily
si è, purtroppo, concluso ed ora torniamo definitivamente
insieme ai Malandrini
^^!
Ma, attenzione!, questo non vuol dire che tra James e Lily sia finita
qui,
eh!!! Ho ancora un bel po’ in testa ^^!
Passiamo
ai ringraziamenti:
Pazzarella_dispettosa
= Carissima... xD! Una fantastica fine,
devo ammetterlo. Diciamo che, naturalmente, ho altri piani in mente
però mi è
piaciuta un sacco la tua versione dei fatti soprattutto
perché mi sono
scompisciata dalle risate XD!!! Troppo divertente! Mi sono davvero
rotolata a
terra con le lacrime agli occhi!
L’unica pecca, però, l’ho avuta io,
vero? Mi dispiace tantissimo di non essere
riuscita ad aggiornare la settimana scorsa ma mi sono trovata veramente
indietro con la scuola e con la storia, soprattutto!!!
Non vedo l’ora che questo periodaccio passi in fretta
perché voglio dedicarmi
tutto il tempo ai miei capitoli! Mi sento male io a farvi aspettare ;)
E, soprattutto, perché il 27 vado via una settimana
(più o meno) perché vado in
montagna e lì... beh... lì se non scrivo su un
quaderno non procedo per
niente!! Ecco perché ora indosso i panni della supereroina
che deve scrivere la
maggior parte dei seguenti capitoli nel minor tempo possibile xD!
Fammi gli auguri, cara, altrimenti non ne usciamo vive!
E goditi questo capitoletto, visto che l’anticipazione di
aveva lasciata tanto
sulle spine ;)
Al prossimo aggiornamento
Ciauuuuuuuuuuuu ^^
Jaily =
Fiuuuuuuuuuuuuuuuuu... allora aggiorno appena in tempo,
che dici? xD
Bellissima Pazzoide Gio ^^! A me la vita va... perché la
faccio andare xD! A te
come procede? La scuola è davvero micidiale e ancora di
più lo sarà la prossima
settimana dato che si tratterà dell’ultima prima
delle vacanze di Natale.
Spero... anzi, ti prometto che ci riuscirò, a scrivere il
prossimo capitolo
così non faccio lo stesso ritardo di questa volta.
A proposito... mi sa che questa volta non scampo a qualche accoltellata
da
parte tua visto che ho impiegato così tanto tempo per
aggiornare! Lo so, hai
ragione!
Ma il prossimo lo vedrai sabato prossimo, come sempre ^^! GIURO!!!
Ora, scusami tanto, Pazzoide Mia, ma devo scappare dal parrucchiere xD!
Goditi questo capitoletto mentre io mi tagliuzzo i capelli =D
Ciauuuuuuuuuuu
Cicci92 = Tesoro! Tu
si che sei un angelo pazientissimo ^^!!
Grazie, però non mi piace far aspettare così
tanto quindi ti chiedo scusa per
il mio orribile ritardo! Spero di averlo superato una volta per tutte
quel
maledetto blocco perché voglio assolutamente
approfittare delle
vacanze per fare un bel saltone di qualità ;)!
“Sinceramente ora come ora un concetto che mi fa ridere
è che al momento
Johnson ha delle corna più grandi di Ramoso XD!!”
Questa è stata la frase
che... AH!... ti giuro, appena l’ho letta sono morta sul
colpo dalle risate che
sentivo nascere dentro! Un vero colpo di genio!!! Certo, quando ho
scritto quel
momento ci ho goduto tantissimo anche io come avete fatto voi
nell’istante in
cui avete pensato a Johnson... però non avevo proprio
pensato ad un paragone
del genere ed è stato troppo... geniale!!! Complimentissimi
xDxDxDxDxD!!!
Spero che ti venga qualche altra frase ad effetto come quella per
questo nuovo
capitolo ;P
Al prossimo aggiornamento, tesoro!
Ciauuuuuuuuuuuuuu
DanyCullen
= Ed eccolo quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... il nuovo capitolo bello
che pronto
(anche se dopo tutto questo ritardo!)! Ti prego di perdonarmi U.U Sono
un caso
disperatissimo! Però!!!!!
Qui potrai trovare di nuovo i tuoi adoratissimi Malandrini
all’opera ;) (qui e
nel prossimo =D)
Spero di trovare presto una tua recensione ^^ (non prendere cattivo
esempio da
me =.= xD)
Ciauuuuuuuuuuuuu
Cullen
Isabella = Sei stata super veloce nella tua precedente
recensione e questo mi
ha fatto morire dalle risate! Ho percepito ogni singola emozione che ci
hai
messo in quelle parole e leggerle così velocemente una
dietro l’altra mi ha
fatto davvero divertire perché immaginavo una parlantina
rapida e tutta
eccitata xD!!
Ringrazia tantissimo da parte mia la tua cara sorellona ^^ e,
soprattutto,
ringrazio direttamente anche te, Tesoro! Troppi complimenti, veramente!
Sei
davvero sicura che io me li meriti tutti quanti? Io non ne sono
così sicura!
Cmq, ci tenevo a chiarirti che, i momenti dolci tra James e Lily, ce ne
sarà un
altro e poi... boh! xD Sono troppo sadica, uffa! Ma, ricordati, che lo
faccio
per te! Tra un po’ lo vedrai tu stessa visto che (fra un
po’) arriveremo agli
sgoccioli della storia!
Scusa se sono breve e concisa anche io ma dovrei scappare
perché ho
appuntamento dal parrucchiere e sto già facendo tardi (la
mia specialità xD)
Ciau tesoro! Ricordati che non puoi mancare nei miei capitoli! Ho
bisogno di te
e del tuo parere... ASSOLUTAMENTE =D
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu :*
pRiNcEss
LiLIUzzA = Già! Purtroppo io sono
così: sempre proiettata verso il futuro. In
ogni cosa che faccio ci penso sempre e, per quanto riguarda la scuola,
mi fa
davvero male perché mi fa diventare pessimista e... e beh,
le superiori stanno
per finire e tra due anni inizierà
l’università. Spaventosa da un lato,
fantastica dall’altro. Perciò in ogni mio
progetto... è sempre così! Ah, però
non significa che la storia finisce tra qualche capitolo! Ne ho ancora
un bel
po’ da scrivere ed ideare anche ^^! Diciamo che stiamo
raggiungendo l’”inizio”
degli sgoccioli xD!
Ma ti assicuro che con la fine di questa fan fiction nemmeno tu ti
libererai
tanto facilmente di me. Di fatti, se vai a vedere sul mio account, ho
pubblicato il titolo (ancora incerto xD) di tutte le altre fan fiction
che sono
in progettazione. Se controlli bene... sono tutte di James e Lily ;)
Ah! Basta pensare al futuro! Fa male =D!!
Ti lascio subito al capitolo, tesoro mio (senza nemmeno tirare in ballo
quello
che ho letto sulla tua recensione... quell’accenno alla tua
storia... che resta
lì... senza un aggiornamento U.U ... e ti dico che non la
tiro in ballo solo
per la mia enorme magnanimità xD)!! Non vedo l’ora
di sapere cosa ne pensi e
non ti preoccupare per eventuali ritardi... posso capirlo perfettamente
(tranne
per la tua storia ;P xD) soprattutto perché la prima ad aver
fatto il più
grosso ritardo sono io =D
Ciau, Amore Mio!
Giangi2495
= Tesoro, appena hai detto che volevi pubblicare una tua storia subito
sono
corsa sul tuo account per vedere se ci eri riuscita! Come mai non hai
ancora
pubblicato niente? Problemi? Spero di no perché sono davvero
curiosa di leggere
qualcosa di tuo =D!!!!
Cmq, mi dispiace che tu sia andata ad esplorare il mio account quando
non vi
era niente di interessante. Qualche giorno fa, però,
l’ho modificato e ho anche
pubblicato i titoli delle storie che ho pubblicato e concluso, che sto
scrivendo (cioè solo questa xD) e delle prossime che sono
ancora in
progettazione sul mio PC ^^!
Spero che questo capitolo ti piaccia perché, come avrai
capito dal mio ritardo,
ci ho messo un bel po’ per scriverlo (e anche per scrivere
parte del
prossimo... quindi per l’aggiornamento seguente non ci
vorrà molto.
Probabilmente sabato prossimo lo trovate bello pronto ad aspettarvi
=D)!!! E, a
proposito di ritardi... a questo punto chi è la
più ipocrita (come dici tu xD)
tra le due dopo che una di noi si è fatta aspettare per DUE
SETTIMANE per
pubblicare un nuovo capitolo? Ma io, naturalmente!!! =D
Non dire più una cosa brutta come quella che hai detto tu!
Posso capire
perfettamente tutti i ritardi che si commettono (ancora di
più se sono legati
alla scuola e a tutti gli impegni che comporta! Maledetta!!!)!
Perciò non ti
colpevolizzare per niente! Capito, Tesoro?
Beh! Ti lascio al capitolo ;)
Buona lettura! Ci sentiamo sabato prossimo ;)
Ciauuuuuuuuuu
La
Nika = Ciao! Che piacere sentire una nuova voce ^^! Sono
veramente
contentissima che la mia storia sia stata così
“entusiasmante” da essere letta
in così poco tempo! È gratificante... grazie!!!
Purtroppo non sono sicura di poter soddisfare il tuo desiderio. Questa
è una
storia completamente vista dal punto di vista di James Potter e non
della bella
Lily! Però, un pensierino ce lo posso tranquillamente!
Magari quando avrò
completamente finito la fan fiction posso sempre pubblicare una piccola
raccolta collegata a questa storia dove i capitoli sono narrati da Lily
^^! L’idea
non è affatto male... anzi, mi piace proprio! Grazie per il
bel consiglio!
L’unica cosa è che mi dispiace di non essere
riuscita a pubblicare in fretta
come eri abituata tu! In effetti, in qualche capitolo precedente avevo
promesso
alla collettività che legge la mia storia che avrei
aggiornato sempre ogni fine
settimana (o il
sabato o la domenica) e,
proprio in caso drastico, dopo due settimane. Ma oltre due settimane
non vado!
Assolutamente! Perciò puoi stare tranquilla ^^! È
una promessa che ho fatto a
voi e a me stressa =D!
Beh... detto questo e fatti i dovuti ringraziamenti per le bellissime
cose che
hai scritto (=D), ti lascio a questo nuovo capitolo: buona lettura!
Ciau ^^
Ringrazio,
inoltre, quelle fantastiche 35
e 32
persone che mantengono la mia storia tra le
loro preferite e le loro seguite!
Grazie di cuore!
Spero
che il capitolo vi piaccia!
Buona
lettura e Alla prossima ;)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentesimo – Frank
«Io
lo sapevo».
Sarà
la centesima volta che dice sempre la stessa cosa.
Ma
lui non stava male per la perdita di sua madre?
«E
quando io dico di sapere qualcosa, voi siete a perfetta conoscenza che
è sempre
il giusto!».
«Eh?
Remus, per le porchissime sottane di Morgana, parla come i comuni
mortali!!»
sbraita incavolato Sirius... sempre con quei suoi metodi molto fini.
Remus,
di fatti infastidito per questo, sospira cercando di calmarsi e di non
urlare
contro Felpato proprio davanti a me in un momento come questo.
Si.
Ho
raccontato tutto!
Infondo,
i Malandrini sono la mia famiglia... la casa del mio cuore... come
posso avere
segreti con loro?
«Intendevo
dire, testa di latta, che avevo perfettamente previsto quello che
è
effettivamente successo!» risponde Lunastorta con un tono,
nonostante la
respirazione prolungata per rilassarsi, abbastanza alto.
Di
poco superiore ad un’ottava...
Sirius,
invece, sgrana gli occhi esattamente come Peter al suo fianco facendo
arrossire
il povero Remus.
«Cosa?»
chiede con un filo di voce.
«Non
che sapessi che Lily avesse agito così dopo tutto il suo
“calcolo”, chiamiamolo
così...» chiarisce immediatamente gesticolando
frenetico e con le guance ancora
a fuoco, nel contempo che mima le virgolette per riferirsi meglio alla
rivelazione della mia piccola Bibi.
Del
fatto che lei abbia accettato di sposare Johnson solamente per poter
crescere... Harry.
Bel
nome, vero?
Alla
fine, dopo essersi calmata dal nuovo attacco di panico, io e Lily
abbiamo
concordato per questo nome.
Di
fatto, considerando anche i nominativi che lei aveva visto su quegli
stupidi
libri, Harry era quello che più si avvicinava e somigliava a
tutti quanti.
E,
cosa fondamentale, piace a tutti e due.
Questo
è il nome per un maschietto... per una femminuccia, invece,
abbiamo pensato a
qualcosa di più particolare... strano, diciamo.
Keyra.
Difficile
trovare una persona con questo nome in giro.
«...
avevo solamente immaginato che avrebbero commesso questo errore essendo
da
soli. E infatti...» continua Lunastorta lasciando la frase in
sospeso... la
quale si completa da sola, nel silenzio di tomba che segue.
Un
errore, in effetti.
Abbiamo
commesso un grossissimo errore questo pomeriggio.
Ma,
credo, si sia trattato dello sbaglio più bello di tutta la
mia vita!
Uno
sbaglio che commetterei per altre infinite volte!
Sirius,
improvvisamente, ghigna come un ebete... quale è veramente.
«Ed
era proprio quello che avevo capito io, Remmy...» dice tutto
gongolante.
Remus
arrossisce ancora di più.
Maledetto
cretino di un cane!
Possibile
che in un momento come questo lui debba pensare a mettere in ridicolo
Lunastorta solo perché ha pensato ad una scena... ehm...
“hot” tra me e Lily?
...
COSA?!
«Remus!»
esplodo indignato.
Nel
salone, dove ci siamo tutti riuniti dopo il mio ritorno a
“casa”, cade un nuovo
silenzio.
Tre
paia di occhi sgranati e stupiti sono fissi su di me che, fulmineo, mi
sono
alzato dal divano sul quale ero seduto ed ho puntato le mie iridi
nocciola
contro il caro lupacchiotto.
«Cosa,
James?» chiede Lunastorta, incenerendo con una sola occhiata
un Felpato ancora
ghignante.
«Che
diamine vai a pensare?» continuo, ignorando il piccolo
rossore che si tinge
sulle mie guance.
Remus
sospira di nuovo, abbandonando le braccia lungo i fianchi in un muto
segno di
esasperazione.
«Ragazzi...
quando avrete collegato il cervello, venite a chiamarmi ed io
tornerò a parlare
con voi. Per adesso vado a dormire. Buonanotte» saluta con lo
stesso tono
rassegnato che sempre usa quando io e mio fratello ne combiniamo una
delle
nostre.
Senza
lasciare il tempo a nessuno né di rispondere al suo saluto
né di richiamarlo
qui, sparisce su per le scale dileguandosi nella sua stanza.
In
effetti è parecchio tardi questa sera.
Non
ho un orologio sott’occhio, ma credo sia più tardi
delle undici... o undici e
mezza.
Insomma,
quando sono uscito dalla mia vecchia casa erano appena scoccate le
undici di sera
e... beh, dopo essere tornato, rapito dagli amici ed impegnato a
raccontare
loro tutto quello che è successo ascoltando i commenti
seguenti, si saranno
fatte sicuramente le dodici meno qualcosa.
Quella
è stata la parte del mio errore che meno mi è
piaciuta.
Lily
era riuscita a convincermi a rimanere a cena.
Dopo
aver deciso i nomi per il piccolo (maschile e femminile), lei aveva
ricevuto
una lettera da parte di Johnson che diceva che non riusciva a tornare
in tempo
per mangiare insieme a lei e che si sarebbero visti il giorno seguente
direttamente.
Lei
non ha perso tempo e mi ha subito invitato a cena.
All’inizio
declinavo sempre l’offerta... insomma, avevo abbandonato i
miei Malandrini al
loro destino con un Remus Lupin più che depresso e, ormai,
prossimo alla Luna
Piena e non potevo attardare il mio ritorno ancora per altro tempo.
Alla
fine, è prevalso il cuore e le sue decisioni sulla mia
ragione.
Ovviamente,
la cena è stata fantastica e... poi è arrivato
quel momento.
Prendere
il cappotto ed indossarlo sono state azioni molto più
semplici in confronto a
quelle come, aprire la porta, osservarla sparire piano piano con quel
suo
sorriso amaro stampato in viso, e poi richiudersela alle spalle con
conseguente
smaterializzazione.
Qualcosa
che mi ha allontanato di nuovo da lei.
Quanto
mi ha fatto male il cuore in quel momento...
«Remus
ha ragione, però...» commenta improvvisamente
Peter, trattenendo malamente uno
sbadiglio, «... vado a letto anche io, ragazzi. Ci vediamo
domani mattina» ci
saluta dileguandosi su per le scale dopo un nostro cenno
d’assenso.
Bene!
Mi
risiedo sul divano e...
E
adesso... a noi!
«Secondo
me...» prorompe Felpato dopo ben dieci minuti di silenzio
continuo, «... questo
errore lo dovevate fare...» continua perdendo il suo sguardo
nel vuoto di
fronte a lui e non osando fissarlo nel mio.
E
sapete perché?
Perché
è incazzato nero come una bestia.
Certo,
felice per me perché, per un minimo lasso di tempo, son
potuto tornare a
decantare le gioie che vivevo circa tre mesi fa, ma non per questo non
incavolato come una belva.
Sorrido
rumorosamente, socchiudendo per un secondo gli occhi.
«Grazie,
Felpato».
«James...»
mi richiama.
«Giusto...
scusa».
Annotatelo
una volta per tutte, James: Sirius odia essere ringraziato da parte tua!
Non
dimenticarlo più!
...
A
volte mi esce così spontaneamente...
«Dovrei
perdonarti?» mi domanda.
Io
sposto i miei occhi su di lui, seduto sul sofà affianco a
me, che ancora
mantiene caparbiamente il suo sguardo altrove.
Forse
è meglio così... potrebbe mangiarmi vivo.
«A
cosa ti riferisci di preciso?» gli chiedo mantenendo la voce
scherzosamente
seria.
Ed
eccolo lì.
Sirius
Black, letteralmente nero dalla rabbia, si volta lentamente... molto
lentamente
verso di me e ricambia quasi con astio la mia occhiata.
«Hai
intenzione di anticipare il mio omicidio... fratello?».
Ghigno.
«Oh,
andiamo Felpato!» gli faccio cenno con la mano come per
scacciare via una
mosca, mentre ritorno a fissare l’entrata del salone di
fronte a me, «Lo sai
che sono tremendamente masochista» continuo allargando ancora
di più il mio
sorrisino sghembo.
Con
la coda dell’occhio noto anche il suo, di ghigno, nascere
sulle sue labbra e
morire pochi secondi dopo.
Crede
di riuscire a resistere a me e alle mie sfide?
Beh...
se è così... si sbaglia di grosso!
«Vaffanculo,
James... sono serio!» dice tornando autorevole.
Quant’è
scemo!
Tanto
io non ci casco!
Non
ci cascherò mai nella tua trappola, Black!
Ghigno
di nuovo.
«Anche
io, sono serio!».
Felpato
si volta verso di me.
Io
mi volto verso Felpato.
Il
risultato è quanto di più esilarante io abbia mai
provato.
Qualcosa
che capita ogni volta io riesca a far arrabbiare il povero rampollo di
casa
Black con le mie manie di misero rincitrullito con la mente appena
caduta dalle
nuvole.
Lui
con uno sguardo di fuoco, io con un ghigno che da su i nervi.
Divertente,
vero?
Beh,
io credo proprio di si... perché ogni volta che succede una
cosa del genere, io
e Sirius finiamo sempre col picchiarci... col fare a botte.
Naturalmente
con conseguente vittoria del sottoscritto, ma questo, per ora,
è un dettaglio
irrilevante.
Mi
sa tanto che passerò questa notte in bianco.
Di
fatti, immediatamente Felpato mi molla una piccola spinta contro il
braccio e
si alza sbattendo i piedi offeso.
«Cazzo,
Ramoso, ma ti rendi conto? Non è giusto!».
Allargo
il mio ghigno... non vedevo l’ora di arrivare a questo
momento.
«E
smettila di ghignare come un idiota, James!» aggiunge
infastidito.
Bene!
Credo
sia arrivato il momento di chiarire la situazione una volta per tutte.
Il
caro signorino, Sirius Black, qui presente è, a dir poco,
infuriato con me per
un semplicissimo quanto stupido motivo: astinenza.
Ebbene...
tre mesi fa, tutti e quattro i Malandrini hanno fatto un patto con
McCullen che
ci allontanava dalle nostre vite ordinarie: James lontano da Lily,
Remus
lontano da sua madre, Peter lontano da quello che faceva (sinceramente
non so
cosa combinava prima di tutto questo) e il caro vecchio Sirius lontano
dalla
bella vita.
Già!
L’astinenza,
signore e signori, è proprio quella... sesso!
Nel
mio caso è amore, ma, per Sirius Black, il confine
è molto sottile.
Dopo
tre mesi di “astinenza” io ho sgarrato al patto...
ora, secondo lui, è ingiusto
che non lo possa fare seguendo il mio esempio.
Di
nascosto.
Rido
silenziosamente, abbassando lo sguardo che prima avevo alzato per
guardare
l’alta figura di mio fratello torreggiare su di me.
«Andiamo,
Sirius... lo sai che non c’è paragone»
cerco di convincerlo.
«Questo
lo dici tu! Il paragone c’è, eccome! Certo, non
sono gli stessi sentimenti,
James... ma il succo alla base è lo stesso».
E
su questo, ovviamente, non posso dargli torto.
Sospiro.
«Hai
ragione, Sirius... ma, lo sai: per fare quello che tu facevi nella tua
vecchia
vita c’è bisogno di più tempo di un
solo pomeriggio. Tu ti prendevi una ragazza
e il massimo della relazione che riuscivi a vivere con lei era
incentrata su
una settimana. Se vogliamo esagerare... due. Ma niente di
più. Ci vuole tempo
per conquistarle, e tu lo sai meglio di me» tento ancora di
farlo ragionare.
Insomma,
di tempo lui ne avrà tantissimo una volta che ci saremo
sbarazzati di McCullen
dopo esserci liberati di Johnson e aver salvato Lily ed Harry...
solamente
perché lavoreremo da soli.
Solo
noi Malandrini e non avremo gli stessi vincoli che ci ha imposto Jassy
– Cally.
Quindi,
dal mio punto di vista, una volta passato questo brutto periodo, anche
lui sarà
libero di poter riprendere a fare quello che combinava.
«Non
starai mica sottovalutando la mia bellezza?» mi domanda
assottigliando lo
sguardo in un moto di oltraggio.
Roteo
gli occhi.
Parlare
con Sirius Black in modo serio
è
davvero impossibile!
«No!»
gli rispondo esasperato, «Solamente ti sto dicendo in termini
elementari che
non hai tempo materiale per abbindolare le tue prede e
scopartele!».
«Ah!
Ecco cosa dicevi!» esclama divertito.
Maledetto
cornuto!
Lo
sta facendo apposta.
O,
almeno, l’ha fatto apposta visto che, da quando mi sono
ritrovato sotto
l’influenza benefica di Lily Evans, ho perso l’uso
del Dizionario Felpesco... o
come caspita ama definirlo lui.
E,
quindi, l’imbecille si diverte a farmelo usare ora che Lily
è “sparita”, con
tutti i termini che contiene.
Termini
che la mia piccola Bibi e Remus hanno categoricamente proibito di
usare, né ora
né mai!
Naturalmente,
però, gli avvertimenti e le minacce entrano da un orecchio
ed escono dall’altro
per Sirius Orion Black.
«Non
avevo capito niente con quel tuo strano modo di parlare».
«Finiscila,
Felpato. Non ho testa, adesso».
«Lo
so» ammette tutto gongolante, «Di fatti ho scelto
il momento perfetto per farti
secco, fratello».
L’avevo
detto che questa notte l’avrei passata in bianco, no?
All’insegna
della micidiale vendetta di Sirius Black per colpa della sua
stupidissima
invidia nei confronti del mitico ed unico James Potter (non elogiatemi
troppo,
ancora vi consumate!).
«Mica
sono così scemo come faccio sembrare ogni volta»
conclude ghignando e affilando
degli immaginari artigli che poi passa sulla sua gola facendo segno di
tagliarla.
Non
ci vuole chissà quale genio per capire che quella gola
dovrebbe essere la mia.
Beh...
come lui non può resistere alla mia influenza, nemmeno io
posso sperare di
farlo.
Infatti,
eccolo subito comparso, il mio sorriso sghembo in sua risposta.
«Certo
che no, Sirius...» gli concedo alzandomi a mia volta e
posizionandomi di fronte
a lui, «... hai solamente un cervello bacato
all’ennesima potenza» finisco il
tutto allargando ancora di più il mio sorriso.
Felpato,
come me, ghigna ancora di più.
Poi,
senza pensarci su due volte, si trasforma e, in mia compagnia, riprende
a
demolire il salotto, come questa mattina.
...
«Idioti...»
sento mormorare.
Apro
stancamente un occhio tentando di mettere a fuoco qualcosa.
Ma
tutto quello che mi si presenta davanti è un tappeto tutto
mangiucchiato e
bucato sul quale due paia di piedi stanno camminando per avvicinarsi
proprio a
me.
Poi
si fermano di fronte al mio viso e, improvvisamente, appare anche una
mano che
afferra qualcosa caduto davanti alla mia faccia.
«Reparo» mormora di nuovo la
voce di
Remus.
Alzo
gli occhi giusto in tempo per vedere il caro lupacchiotto infilarmi gli
occhiali riparati.
Ah...
è vero!
Mi
ero dimenticato che li avevo rotti calpestandoli accidentalmente con
uno
zoccolo.
«Buongiorno...»
biascico mezzo rintontito... mezzo?
Diciamo
pure “del tutto rintontito”.
«Buongiorno»
risponde Remus mettendosi le mani sui fianchi e guardandomi con un
sopracciglio
alzato, «Avevo previsto anche che voi due avreste fatto le
ore piccole»
commenta subito dopo, mentre io mi alzo.
Mettendomi
seduto, mi stiracchio e passo velocemente una mano sulla nuca.
Dormire
sul pavimento non è certo il massimo della
comodità... soprattutto se su questo
pavimento ci hanno lottato fino alla morte un cervo e un cane impazziti.
Un
improvviso sbuffare, però, desta sia la mia attenzione sia
quella di Remus.
Sirius
si sta stancamente rimettendo in ginocchio.
«Ma
tu non la finisci mai di rompere le Pluffe con le tue
ramanzine?» domanda
rivolto a Lunastorta.
«La
smetterò quando tu la finirai di essere così
idiota! Ecco perché mi sa tanto
che...» fa finta di meditare per un secondo, il caro Remmy,
«... no, non la
pianterò mai di rompere le Pluffe con le mie
ramanzine» conclude abbandonandoci
sul pavimento e dirigendosi verso la cucina.
Cucina...
Cucina
uguale colazione.
Colazione
uguale... CIBO!!!
Sto
morendo di fame, porca puzzola!
Repentinamente
mi alzo in piedi e comincio a muovere qualche passo verso
l’uscita del salone,
ma qualcosa mi afferra la caviglia e mi trattiene facendomi quasi
rovinare con
la faccia per terra.
Poggio
le mani a terra e impedisco al mio delicatissimo e divino mento, con
tutto il
resto della mia magnifica faccia, di sbattere a terra e rovinarsi.
Abbasso
il capo, come se dovessi fissarmi lo stomaco, per, invece, osservare
l’espressione appagata di mio fratello dietro le mie gambe
aperte, mentre lui
ancora mantiene la mia caviglia tra le sue mani.
«Mi
dispiace, Ramoso...» dice ghignante il caro Sirius dopo che
ho voltato il mio
sguardo di lato verso di lui per guardarlo meglio, «... ma il
primo ad entrare
in cucina e a mangiare come un maiale sarò io».
Ghigno,
come lui.
«E
questo cosa diamine te lo fa pensare?».
«Mmmh...
vediamo...» pondera un attimo la risposta, «Ah, si!
Sicuramente il fatto che ti
batterò di nuovo!».
«Non
mi pare di essere stato sconfitto, ieri notte» rispondo per
le rime aumentando
la larghezza del mio sorriso.
Anche
Felpato si comporta come me prima di rispondere:
«Allora
non hai imparato nessuna lezione».
«No,
visto che quello che ha vinto sono stato io».
Sirius
scoppia a ridere con il suo solito e fortissimo latrato.
«Certo!
Ed io sono un Mangiamorte accanito, Jimmy».
«Non
mi chiamare Jimmy!».
«Altrimenti?».
«Altrimenti
te la faccio pagare cara... Siry»
concludo gongolante, marcando fortemente l’ultimo appellativo
smielato, che le
sue oche solevano affibbiargli, con un’esagerata espressione
schifata.
Ghigna.
«Come
ieri notte che sei stato clamorosamente sconfitto?».
«No!
Come ieri notte che ti ho strepitosamente fatto la pelle!».
E
non gli lascio altro tempo per continuare questa amorevole
conversazione di
frecciatine varie lanciate con malizia che, subito, mi fiondo dietro di
me...
Per
essere più precisi... mi lancio addosso al mio carissimo
fratellino.
A
quanto pare la lezione di ieri notte non gli è bastata...
perché nessuno può
sperare di fronteggiare l’unico e grandissimo James Potter,
uscirne vivo dopo una
dura battaglia e avere anche la faccia tosta di insinuare
che io abbia perso.
Non
può!
È...
è contro natura!
Ecco!
Tra
i vari piccoli lamenti legati ai nostri sforzi muscolari per tentare,
ognuno,
di prevalere sul nemico (magari appiattendolo contro il pavimento,
oppure
mordendo una delle due gambe, tirando un po’ di capelli,
spingendo un braccio
dietro la schiena, accecando gli occhi con due dita, ecc, ecc),
percepiamo un
assonnato “Buongiorno”.
Ci
fermiamo giusto cinque secondi per renderci conto che è
stato Peter a parlare,
dopo essere sceso dalle scale ed essersi affacciato
all’entrata del salone per
vedere cosa stava succedendo.
Poi,
una volta rispostogli con un altrettanto veloce
“Buongiorno”, riprendiamo a
massacrarci.
Il
ché è assurdo!
Insomma,
mi sentivo sfinito... privo di energie per lo stomaco vuoto e, invece,
eccomi
qui!
Bello
pimpante pronto ad ammazzare il mio caro fratellino di botte.
Prova
ancora più lampante di quanto io sia inimitabile sulla
faccia di questo
pianeta.
...
«L’ho
già detto che siete due imbecilli?» domanda Remus
osservandoci con un
sopraciglio alzato e le braccia incrociate.
Finalmente,
dopo un decisivo intervento di Lunastorta, siamo riusciti ad arrivare
in cucina
con tutti gli arti al posto giusto, a prendere posto intorno al tavolo
dell’isola della cucina e a fare colazione.
Il mio stomaco stava
letteralmente supplicando
zuccheri e calorie ed elogiò il Protego
e il Levicorpus di Remus che ci
divisero e ci portarono di peso fino in cucina.
Non
appena abbiamo avuto il tazzone davanti con il latte ed i biscotti,
fette
biscottate ed, eccezionalmente, anche le frittelle... beh, non ci
abbiamo visto
più.
Ho
persino dimenticato il piano di vendetta da attuare prima contro Sirius
(mentre
dormiva, altrimenti avrei perso tempo per batterlo di nuovo...
perché alla fine
ho vinto io... come sempre...), poi contro Remus che l’ha
fatto entrare in
cucina per primo, quando quello dovevo essere io!
La
fame era troppa!
E
il fatto che abbiamo sporcato il novanta per cento dello spazio che
abbiamo
attorno a noi perché ci stiamo ingozzando come dei maiali,
lo dimostra... no?
«Cfonfinuafenfe!»
risponde Sirius con la bocca piena, mentre Lunastorta storce le labbra
disgustato per aver intravisto la discarica che Felpato possiede
all’interno
della bocca.
Credo
che, tradotto, voglia dire “continuamente!”.
E
di fatti, è vero.
«Ne
sono lieto...» mormora ancora più schifato Lupin
nel contempo che io rido sotto
i baffi.
«Ragazzi!»
sento improvvisamente chiamarci.
È
Peter, dal salone.
Anzi...
era nel salone, perché ora è arrivato in cucina
un po’ trafelato stringendo
vittorioso in mano un pezzo di carta.
Dietro
di lui notiamo zampettare il Barbagianni che usavo per mandare le
lettere alla
bella Lily e subito percepisco il mio cuore fare cinque, sei, sette...
capriole.
Ha
mandato un’altra lettera?
Perché?
Cosa
è successo?
Ingoio
velocemente la stessa discarica che Sirius ha in bocca e osservo
ansioso
Codaliscia.
«Cosa
succede?» chiede mio fratello, chiaro come me in quanto,
anche lui, ha ingoiato
lo stesso boccone enorme nel mio stesso istante.
Telepatici
fino alla morte.
Percepisco
la tensione che si è creata tra me, Sirius e Remus verso
Peter.
Lui
sorride timidamente, ma felice.
«È
Frank!».
Sgrano
gli occhi a padella.
«Frank!!!»
balza, invece, in piedi Felpato, felice come una Pasqua.
Finalmente
sue notizie... finalmente notizie!
Contemporaneamente,
io e Remus ci alziamo e raggiungiamo Sirius che già sta di
fronte a Peter,
ansioso di sentir leggere la lettera che Felpato ha preso in mano da
lui.
Black
ci da una veloce occhiata senza aprire bocca e, subito dopo, sento il
mio animo
affievolirsi insieme alla sua espressione facciale.
«Niente...»
commenta subito dopo gettando per aria il foglio con fare scocciato e
deluso.
Come
“niente”?
Che
significa?
Frank
non vorrà mica dirci che McCullen è in riga con
la legge?
Che
effettivamente questa organizzazione è proprio
così?
Che
si tratta di una persona altamente affidabile?
O
che Johnson non sia davvero un Mangiamorte?
No...
Non
può essere...
«Come
“niente”?» domanda Remus, allarmato
quanto Peter, chinandosi a raccogliere la
lettera di Frank, mentre Felpato torna a sedersi al tavolo e a mangiare.
O,
meglio, a strafocarsi.
«Che
cosa dice, Remus?» chiedo nervoso facendo trasparire il mio
stato d’animo nella
mia voce.
«“Ciao,
ragazzi. Per ora ancora nessun risultato soddisfacente, ma non demordo!
Non
perdete la speranza e nemmeno la fiducia in me. Appena avrò
un risultato
migliore in mano saprò come contattarvi... grazie a Lily. A
presto. Frank”»
legge tranquillo il caro lupacchiotto.
Due
righe?
Ci
ha scritto due righe per dirci questo?
A
momenti morivo sul colpo quando ho visto il barbagianni pensando che
fosse
Lily, quando Peter ha detto che a scrivere era Frank e quando Sirius ha
commentato il tutto con il suo neutrale “niente”, e
tutto quello che mi ritrovo
in mano è “nessun risultato
soddisfacente”?
Tutto
questo per... per dire di non perdere la speranza e la fiducia in lui?
Adesso
siamo completamente aggrappati al resoconto delle ricerche che sta
svolgendo
Frank e lui perde tempo per dirci “non perdete la
speranza”?
«Beh...
non possiamo dire che questo non serva a niente» commenta
Remus.
Come
non detto!
«Offio...»
commenta sarcastico Sirius di nuovo con la bocca piena.
Lunastorta
si volta e lo fulmina con lo sguardo, mentre io gli prendo la lettera
tra le
mani.
Ciao, ragazzi
Per ora ancora nessun risultato
soddisfacente, ma non
demordo! Non perdete la speranza e nemmeno la fiducia in me. Appena
avrò un
risultato migliore in mano, saprò come contattarvi... grazie
a Lily.
A presto
Frank
Sbuffo.
Maledetto
Frank!
Qualcosa
in più poteva tranquillamente dircela, invece si limitarsi a
questo.
Osservo
ancora per un po’ la grossa e forte calligrafia di Paciock,
prima di dedicarmi
alla parola più bella che lui ha scritto sulla pergamena.
Giglio...
È
stata lei a suggerire a Frank di usare il Barbagianni di Sirius per
spedirci le
lettere ed aiutarci con le ricerche.
È
proprio strana.
Dovrebbe
essere furibonda con me perché dopo le sue continue
insistenze non le ho dato
alcuna giustificazione del mio comportamento in questi mesi... e,
invece, sta
facendo tutto il contrario.
Mi
sta aiutando.
Probabilmente
anche in modo inconsapevole, però è
così.
Nonostante
Lily abbia ancora dei dubbi sul perché io mi sia comportato
così in tutto questo
tempo, lei ancora tenta di capire, tenta di aiutare, tenta di non
dimenticare.
Di
aggrapparsi di nuovo a vecchi ricordi... a vecchie persone.
Le
uniche vere persone rimaste che la amano davvero.
Peter...
Remus...
Sirius...
...
Io...
...
Lily...
...
Crack...
Merda!
Sospiro
nascondendo svogliato il pezzetto di pergamena che Frank ci ha inviato
nella
tasca del mio pantalone.
Poi,
mi dirigo di nuovo verso il tavolo della cucina per riprendere a
mangiare come
se niente fosse successo.
Esattamente
come me: anche Sirius continua a masticare con la stessa espressione
neutrale
di tutte le mattine (come se volesse dire “appena recupero le
forze ammazzo
quel bastardo figlio di chi so io che mi ha svegliato”),
Remus gira la pagina
del libro che si era portato giù dalla sua camera e Peter va
a sedersi,
seguendomi.
«Buongiorno,
Malandrini!» saluta McCullen raggiungendo il tavolo
dell’isola.
Io
e Felpato mugugniamo nell’identico momento.
Causa:
discarica super carica in bocca... e ovviamente minima considerazione
per la
merda vivente di nome Jassy – Cally.
Remus
alza per un secondo lo sguardo dal suo prezioso libro e fa un cenno con
la
testa a McCullen, mentre Codaliscia si limita a sorridergli con sforzo.
«Che
accoglienza...» commenta con fare stralunato il coglione.
Per
te questo ed altro ancora... penso con disgusto.
E
glielo direi anche, se non fosse per il semplice dato di fatto che di
prima
mattina non ho le rotelle che girano come dovrebbero, di conseguenza il
mio
cervello elabora e comanda a rilento.
Remus,
di fatti, mi ha anticipato, inventando la solita balla di sempre.
Che
ha anche il suo lato vero.
«Lo
sa com’è, signor McCullen. È
mattina!» dice con quella sua aria di non curanza.
Che
attore!
Ovviamente
tutto per merito mio e di Sirius.
Jassy
– Cally fa una piccola smorfia con la faccia mentre alza le
spalle convinto,
poi si appoggia con i palmi delle mani ai due angoli della tavola dove
siamo
seduti noi quattro.
«Allora...
ho delle notizie».
Rimane
sorpreso dalla nostra mancata reazione.
Più
che mancata, però, direi rallentata.
Nessuno
scatto di tensione o di paura... niente di niente.
Infatti,
non ci aspettiamo chissà cosa da queste nuove informazione
che ci porta il
“capo”.
Lunastorta
chiude il libro con tutta la tranquillità di questo mondo,
Peter si sistema meglio
sulla sedia per ascoltare con più attenzione e io e Sirius
alziamo per un nano
secondo (nello stesso secondo) lo
sguardo fissandolo per poco su McCullen.
Subito
dopo riportiamo le nostre attenzioni alla nostra colazione.
Era
solo un segno.
Un
segno per dirgli: “Si, pezzo di merda, ti
ascoltiamo!”.
«Come
volete...» fa evasivo.
Ancora
una volta porto le mie iridi su di lui.
Che
significa?
Lo
vedo tornare eretto per non poggiarsi più con le mani ai due
angoli opposti del
tavolo e poi voltarci le spalle per metà.
«ualQual è il
problema, signor
McCullen?» chiede Remus dopo un lungo sospiro.
Probabilmente
sospetta che questo comportamento da parte del gran bastardo sia dovuto
alla
mancanza di reazione nei suoi confronti.
Che
egocentrico del cavolo.
...
Forse,
a questo punto, Lily direbbe... “Da che pulpito...”
o una cosa del genere!
Insomma,
quando facevo la ramanzina a qualcuno lei se ne usciva sempre con
questa frase
Babbana.
Un
giorno, poi, me la spiegò.
Se
non ricordo male significa che il primo che ha parlato (per sgridare o
per
rinfacciare qualcosa a qualcuno) è stato proprio il primo
che ha combinato quel
determinato danno.
Sicuramente
avrebbe commentato il mio pensiero così, la mia piccola Bibi.
«Il
problema...» Jassy – Cally mi riscuote dai mie
pensieri, «... è ben più grave
di quello che voi pensiate. Mi sorprende che questa sia la reazione che
ne
avete destinato!» dice infervorandosi un po’ sulle
ultime frasi.
Evidentemente
oggi si è alzato con la luna storta.
...
Luna
storta?
Ah!
Ironia
della vita... si diceva così in questi casi, o no?
«P
– perché?» balbetta insicuro Peter,
mentre, con la coda dell’occhio, noto
Sirius portare le sue complete attenzioni sul
“capo”.
Proprio
come me qualche secondo fa.
McCullen
esita un secondo, spostando uno sguardo quasi addolorato verso di me.
Sospira
rassegnato e triste.
Ma
che gli prende oggi?
«A
quanto pare non c’è alcuna opportunità
per nessuno di noi, nella nostra
organizzazione, di acciuffare e smascherare Johnson» commenta
desolato
poggiandosi di nuovo al tavolo.
«Cosa?!»
sbraito improvvisamente nervoso ed attivo, proprio come si aspettava
lui
dall’inizio, alzandomi in piedi e facendo rovinare la sedia a
terra.
Dietro
di me.
Ora,
come sempre in questi ultimi tempi, gli occhi di tutti sono puntati su
di me.
Che
diamine vuol dire questo?
Insomma...
non... non può essere vero!
Significa
che non avrei occasione di far arrestare Johnson e di liberare Lily dal
pericolo una volta per tutte...
No...
...
No!
Jassy
– Cally, invece, annuisce mantenendo sempre
quell’espressione delusa.
«Già...».
«Ma
è assurdo!».
«Non
è possibile, signor McCullen...».
«Non
può permetterlo...».
«...
Ci sarà pure qualcosa che...».
«...
Facciamo qualcosa...».
«...
Possiamo fare...».
«...
e Lily?...».
«...
Per arrestare...».
«...
Per salvare Lily e il piccolo!».
«...
A mio figlio non...».
«Incredibile!».
«...
ci pensa?».
«...
quel gran figlio di puttana!».
Ecco!
Te
pareva che l’ultima parola, con tanto di commento floreale,
fosse capitata
proprio a Sirius nel caos che è scoppiato in questi ultimi
dieci secondi dopo
l’assenso del coglione.
Tra
chi semplicemente sussurrava “incredibile” e
“assurdo” come Peter, chi tentava
di ragionare come Remus e chi accusava come me e Felpato, McCullen alza
le
braccia per zittirci un istante.
Una
volta stabilito un silenzio un po’ particolare, dato che
siamo tutti carichi,
Jassy – Cally riprende a parlare:
«Ascoltatemi
attentamente, Malandrini: io ho detto che non ci saranno altre
occasioni per
arrestare Johnson. Intendevo dire che non ci saranno occasioni...
politiche,
chiamiamole così, come, per esempio, la serata al Ministero
qualche mesetto fa»
si spiega.
«Ma?»
domando insistente.
«Ma
un’ultima occasione c’è!».
Il
silenzio che segue è surreale.
Un’ultima
occasione?
Significa
l’unica?
«Significa
l’unica?» domanda Sirius dando voce al mio stesso
pensiero.
McCullen
annuisce.
«Si...
è esattamente come pensate voi» chiarisce subito
dopo.
Cioè,
se falliamo a quest’ultima occasione, per Lily e il piccolo
non c’è più niente
da fare?
«Se
falliamo a quest’ultima opportunità, Lily Evans e
tuo figlio...» dice
osservando soprattutto me, «... saranno ufficialmente
morti».
Ghiaccio.
Quanto
odio sentir accostare i nomi di quelle due persone alla parola Morte.
Non
si può...
Non
si può fare!
Non
davanti a me!
Porca
Puzzola!
«Perché?»
domanda Remus con fare insistente, mentre lo sguardo atterrito e
stupito di
tutti si posa su di lui.
Che
razza di domanda ha fatto?
Proprio
lui, chiede una cosa così semplice?
Così
scontata?
«Oh,
insomma...» dice innervosendosi, «... intendevo
dire, perché Johnson vuole
aspettare per forza il Matrimonio? Perché vuole ucciderli
dopo aver celebrato
le nozze?».
Ah...
ecco.
Mi
sembrava strano che Remus ponesse
una
domanda così cretina.
In
effetti, è vero e nemmeno ci avevamo mai pensato!
«Non
lo sappiamo...» risponde sconsolato McCullen, «...
Non siamo nemmeno sicuri se
la voglia uccidere davvero! Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere
davvero
innamorato di lei».
Mi
mancava la sensazione di gelosia.
Non
la sentivo da un bel po’, infatti.
Più
precisamente da quella sera al Ministero, quando l’ho vista
per la prima volta
così accollata a lui e credevo che il sentimento fosse
corrisposto persino da
parte di Lily.
Con
il passare del tempo questa convinzione è crollata, fino ad
arrivare al
pomeriggio di ieri.
Ma
sapere che lui la “ami” non può non
darmi fastidio.
Quindi,
eccola lì... la sensazione dello stomaco attorcigliato e la
voglia di avere
quel maledettissimo collo di Johnson sotto mano per stritolarlo una
volta per
tutte!
Segue
un silenzio carico di qualcosa che, sinceramente, non sono in grado di
descrivere.
Potrebbe
trattarsi di aspettative, di concentrazione, di paura, di ansia... di
qualsiasi
cosa.
Percepisco
tutto in questo momento.
Poi,
al mio fianco, Sirius alza il capo con un’espressione decisa
e fissa il “capo”.
«Quale
sarebbe quest’ultima occasione che abbiamo?».
McCullen
sospira un’ultima volta.
Poi
passa il suo sguardo su di me e mi guarda come se volesse chiedere il
mio
perdono con quel suo fare tanto triste e sconsolato.
Una
cosa che non gli concederò mai...
Dopo
un ultimo respiro per incoraggiarsi a sganciare la bomba
(perché sono sicuro
che sarà una bomba di distruzione di massa cerebrale e
sentimentale), parla:
«Il
loro Matrimonio...».
ANTICIPAZIONE:
«Oh,
come sei gentile, Remus John Lupin!» fa la voce civettuosa
Sirius. Una vera
papera sparata.
«Ti
preoccupi tanto per la nostra immagine!» continua piegando
una mano vicino al
viso, in un solito gesto da oca. Lunastorta alza il suo sguardo
disgustato su
Sirius che, più o meno, sta camminando nella sua direzione.
«Ti
sbagli, Siriussa...» dice, mentre rido per quello
stupidissimo nome, «... mi
preoccupo solo per la mia
immagine».
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Capitolo 32 *** Capitolo XXXI - Diagon Alley ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXI - Diagon Alley
Puntuale
come avevo promesso, eccomi qui ^^!
Allora,
non ho molto da dire. Solamente di una cosa tengo in
modo particolare di dire: come tutti voi sapete, le agognate vacanze di
Natale
sono finalmente arrivate! Per quanto riguarda la settimana prossima,
per me, si
tratterà di fare solo il lunedì di scuola e poi,
grazie all’intervento di
quella misericordiosissima Assemblea d’Istituto, da
martedì cominceranno
ufficialmente le vacanze! Olé!
Spero
vivamente che questo lungo periodo di riposo dallo
stressante studio scolastico non scacci via la mia ispirazione
perché ne voglio
approfittare per scrivere di più! Dovrei, se ci riesco,
concentrare il maggior
numero di tempo per scrivere domani, domenica, lunedì
pomeriggio e sera,
martedì mattina e sera, mercoledì e
giovedì mattina.
Mi auguro
di riuscirci soprattutto per voi! Non ho assolutamente
voglia di partire e di lasciarvi in un punto critico della storia!
Vabbè,
non ci resta che aspettare (purtroppo... vi capisco
perfettamente, sapete? U.U).
Per il
resto, tutto ok!
Passiamo
ai meravigliosi ringraziamenti:
Pazzarella_dispettosa
= Ciao tesoro! Mamma mia quante cose mi hai scritto! Come faccio a
risponderti
a tutto, eh?
Allora: partiamo con ordine! Prima di tutto mi ha fatto piacere che il
capitolo
ti sia piaciuto e, ti dico, dispiace anche a me non aver fatto ricevere
nessuna
informazione da parte di Frank, ma la sua ricerca è
più ardua di quanto si
pensi! Per fortuna, direi, da come ti sei aspettata tu
dall’anticipazione, la
storia non sta finendo. Ci vuole ancora un po’, ma non
escludo che stiamo
raggiungendo gli sgoccioli!!! Ah, ma da quello che hai detto non mi
preoccupa
affatto visto che ti aspetto tra le recensioni di una di quelle storie
che
pubblicherò ^^! Penso che la prima sarà Ich Will
Dich, ma non ne sono sicura
perché ci sono alcune One-Shot che ho iniziato e che devo
concludere. Sono
rimaste a metà ed io odio lasciare un lavoro in sospeso!
Per quanto riguarda la mia partenza, torno il 3 Gennaio, come te! Sto
una bella
settimana su in montagna a sciare con la mia intera famiglia e poi
ritorno giù,
nella bella Puglia, ad aggiungere un nuovo capitolo ;)
Penso di riuscire a postarne ancora un altro prima di Natale e, se ci
riesco,
un altro ancora prima del 27! Incrociamo le dita!
L’ispirazione non deve
sparire proprio adesso! No no!
Comunque, vedi di convincere tuo padre a portarsi il portatile,
altrimenti come
faccio senza i tuoi strepitosi commenti, eh? E io convincerò
il mio così,
invece di scrivere a mano e poi trascrivere sul PC, faccio direttamente
sul
computer portatile di mio padre e sono apposto ^^!
Beh, ora vado, altrimenti non stacco più! Spero che il
capitolo ti piaccia. Ci
saranno solo i Malandrini in azione, questa volta... perciò,
almeno mi auguro,
le risate sono assicurate ;)
A presto, tesoro!
Ciauuuuuuuuuuuuuu!!!
P.S. Io ho visto solo due recensioni uguali, non tre (XD)! Comunque,
non ti
preoccupare ^^
Giangi2495 =
Ciaooooooooo
tesoro carissimo =D! Allora, premetto che mi dispiace da MORIRE per non
aver
recensito il tuo primo capitolo fino ad ora! Adesso mi metto
d’impegno,
prometto! Ma ho avuto un casino da studiare (e non solo di
un’unica materia!) e
non ho proprio trovato il tempo per scrivere! Sono riuscita solo a
leggerlo e,
ad impatto, ti posso garantire che la storia è assai
intrigante!!! Non vedo l’ora
di leggere il seguito! Perché non lo posti subito?
Vabbè... grazie per i complimenti da
“scrittrice” (anche se non mi sento così
brava... devo ancora migliorare parecchio)! Mi ha fatto piacere sapere
che il
capitolo ti sia piaciuto e che l’Anticipazione ti abbia
intrigata al punto
giusto xD! Qui vedremo in azione solo i cari vecchi Malandrini...
quindi!
Preparati a tenerti la pancia perché, se ti ho fatto ridere
fino ad ora con
questi quattro personaggi (cosa che spero dal profondo
perché non sono sicura
di eccellere quando descrivo le scene di vita dei Malandrini), ci
sarà da
divertirsi ^^!
Detto questo, ti lascio subito al capitolo così non
prolunghi oltre la suspence
xD!
A presto cara!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu :*
La Nika = Ciao!
Invece
ti ascolterò! Penso proprio che lo farò!
Prenderò esempio dalla fantastica
Meyer che ha pubblicato un libro dal punto di vista di Eddy (Edward
xD), invece
che i soliti pallosi racconti di Bella ^^!
Però, probabilmente, lo faccio come capitolo extra =D!
Hai proprio ragione quando dici che Sirius e James sono i soliti
combina guai
e, in questo capitolo, ti assicuro che riescono a coinvolgere anche il
pacato
Remus e... e Minus (maledetto!!!! è.é). Di
conseguenza ci sarà da ridere in
questo aggiornamento ;) (Almeno spero di riuscirci a farvi ridere =D)!
Per quanto riguarda la velocità
dell’aggiornamento, ti do pienamente ragione
(ancora una volta xD)! Anche io sto passando certi momenti in cui mi
mangio
unghie, carne ed ossa (fino ad ingoiarmi tutto il braccio) per
l’attesa delle
storie su James e Lily che amo. Di fatti, proprio perché so
che questo “ritardo”
da “fastidio” ai lettori, cerco sempre di mantenere
costanti i tempi per
aggiornare! Ma, lo stesso, sono contenta che non sia stata una grande
attesa
per te! A momenti mi sento male io quando faccio aspettare troppo xD!
Vabbè, dai... vado altrimenti non la finisco più
^^! Al prossimo capitolo (o
mio o tuo =D)!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Cicci92 = James e
Sirius
mi fanno davvero paura quando me li immagino insieme ed impazziti per
qualsiasi
motivo: che possa essere per la fame, per la castità,
perché Ramoso ha
infilzato la mano di Felpato con le forbici o perché Sirius
ha gettato un
fantastico secchio d’acqua ghiacciata addosso a James... mi
fanno sempre paura
quando perdono il controllo e il cervello! Sapere che tu potresti fare
di
peggio se non mangi... ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah! No,
scherzo,
dai! Perché infondo ti capisco davvero! Anche io se non
accontento il mio caro
stomaco impazzisco come e, forse, peggio di loro xD!
Per quanto riguarda le tue “perle di saggezza”, si!
Io sono convintissima che
siano davvero stupende e super comiche perché, ancora
adesso, ripensando alla
tua frase mi piego in due dalle risate ;)
In questo nuovo capitolo, ancora una volta, vedremo i fantastici
Marauders all’azione!!!
Preparati perché ne stanno per combinare un’altra
delle loro che Remus,
immediatamente, contesterà come sempre xD!
Ti aspetto fra le recensioni, ok? Non vedo l’ora di sapere
cosa ne pensi di
questo capitolo nuovo ^^!
A presto, tesoro!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
:***
DanyCullen =
Ehilà, cara
^^! Sono davvero lusingata da quello che hai detto! Io non penso di
essere così
forte nel descrivere l’amicizia tra i mitici Felpato e
Ramoso, però ci provo lo
stesso =D! Questo, immagino, sarà un altro nuovo capitolo
che ti piacerà un
sacco visto che è incentrato soprattutto sui Malandrini ;)!
Buona lettura e divertiti ^^!
Al prossimo capitolozzo ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuu
Malandrino4ever = Ed ecco
qui il
carissimo Dani!!! Ehi! Mi hai fatto davvero una bellissima sorpresa!
Non ti
aspettavo così presto! Devo pensare che io sia talmente
brava da averti preso
talmente tanto da impedirti addirittura di respirare se non conosci il
seguito
della storia adesso? xD xD xD!!! Ah, Dani, non lo penserei mai, te lo
dico
subito! Quindi cancellati, immediatamente, quell’immagine di
una me super
superba come solo James Potter è per davvero xD!!!
Ooooooooooooooooooooooooookkkkk! Stop a questo momento di pazzia (dai,
ormai mi
conosci dato le scemate stratosferiche che scrivo sul forum! A
proposito: devo
aggiornare anche lì! Appena finisco qui su EFP, volo!!!!)!
Premettendo che ti ringrazio
dal profondo per quello che hai detto! Mi ha scaldato il cuore, davvero
^^! E,
ti assicuro che sono veramente felice che la storia ti piaccia! Anche
io, come
te, ho rimosso i primi capitoli dalla mia mente! Sapessi quanto sono
stati
difficili e brutti da scrivere!!! In un certo senso ho compensato tutte
le
lacrime che avrei versato se la FF non fosse stata mia e se non avessi
conosciuto la storia come solo l’autrice la può
conoscere! Ti capisco perfettamente
quando parli di “Codaliscia” perché io
provo le stesse cose per lui: odio,
ribrezzo, disgusto!!! Anzi, l’unica cosa che non capisco
è perché lo
continuiamo a chiamare “Codaliscia” dopo quello che
ha fatto ai nostri
bellissimi ed adoratissimi Malandrini (quelli veri) e alla bella Lily!
Comunque, a parte tutto, spero davvero di riuscire ad andare veloce in
questo
periodo per approfittarne delle vacanze di Natale! Infondo ti capisco
davvero!
Anche io, qualche tempo fa, ho letto una storia davvero lunga e non
conclusa ed
ora mi sto mangiando le unghie perché l’autrice si
è bloccata ad un punto
critico e non si decide ad aggiornare! Speriamo che in questo fine
settimane si
faccia viva!!!!
Ok! Ti lascio al capitolo che tanto aspettavi, anche se qui si parla
solo dei
Malandrini ^^! Spero ti facciano divertire perché, come al
solito, James e
Sirius ne stanno per combinare una delle loro con un’idea
sensazionale che si
capisce subito! Appena si inizia a leggere;)! Perciò, vai e
buona lettura ;)
A presto!
Ciau, bacio ^^
Come
sempre, ringrazio quelle fantastiche persone che hanno
“Questo
Matrimonio Non s’Ha Da Fare” tra i loro Preferiti e
le loro Seguite!
E, anche
tu, o semplice lettore, che ogni volta ti rechi su
questa pagina per controllare, nella speranza di un nuovo capitolo
postato!
Grazie a
tutti e buona lettura!
Prometto
che non impiegherò moltissimo tempo per aggiornare ^^!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentunesimo – Diagon Alley
«Ehm...
ma siete proprio sicuri di questa idea?» ci chiede
timidamente Peter,
illuminato dalla debole luce scaturita dalla bacchetta di Sirius, posta
al
centro del tavolo quadrato in legno.
Ci
troviamo nella soffitta di Villa Black ad attorniare questo mini tavolo
quadrato e, a nostra volta, accerchiati
dall’oscurità più totale.
L’unica
fonte di luce è proprio la bacchetta di mio fratello,
posizionata al centro e,
più precisamente, sopra la mappa di una città.
Ogni
lato del tavolo è occupato da un Malandrino che,
attentamente, analizza l’idea
nata nell’incredibile subconscio di Messer Felpato.
Una
nuova uscita.
Questa
volta tutti e quattro... a Diagon Alley.
La
città di maghi più affollata di tutta Londra e
forse anche delle province.
Naturalmente
questa idea, da una parte non ha fatto altro che far salire
l’adrenalina a me e
l’egocentrismo a Sirius, il quale si vanta di essere stato
l’unico ad aver
avuto un pensiero del genere, mentre, dall’altra ha dato
un’ulteriore prova
della stupidità di Felpato al caro Lunastorta.
Codaliscia
non può far altro che essere d’accordo con lui.
È
un certo periodo (probabilmente anche da prima che cominciassimo
quest’“avventura”) che lo vedo sempre
più spaventato e soggiogato dagli altri e
da qualsiasi cosa succeda o venga detta.
«Certo
che si, Codaliscia» esclama tutto gongolante Sirius.
«Invece,
io credo si tratti della proposta più indecente che tu abbia
mai fatto»
risponde Remus.
Mio
fratello volta il capo dall’altra parte allungando il muso
con fare offeso.
«Remmy,
non mi parlare mai più!».
Lunastorta
sbuffa nel contempo che io sorrido sotto i baffi.
L’ho
già detto che amo i battibecchi di questi due essere umani?
Riescono
a pensare una risposta più del diavolo per punzecchiarsi ed
averla vinta,
portando il tutto ad un insieme completamente esilarante ed unico al
mondo.
Uno
spettacolo che dovrebbe essere reso pubblico a tutti.
Due
veri comici!
Ma
per ora non abbiamo tempo: sono parecchio stanco e vorrei andarmene a
letto il
più velocemente possibile.
«Ragazzi,
a parte gli scherzi: cosa vogliamo fare?» domando io
riportandoli
all’attenzione.
Sono
davvero esausto e non ho proprio voglia di perdere tempo
così.
Ho
solo bisogno del mio lettuccio caldo e di un sonno lungo e profondo per
recuperare tutte le energie perse in queste lunghe tre settimane da
quel
famigerato 24 Febbraio (giorno in cui McCullen è tornato a
farci visita con le
ultime micidiali notizie).
A
quanto pareva, secondo il nostro modestissimo parere, nemmeno la
cucina, le
quattro camere, il bagno e lo scantinato erano a posto e andavano
risistemati
secondo i comandi dell’uragano
“Malandrini”.
Demolito
tutto!
Niente
si è salvato... assolutamente niente!
Il
vero motivo, però, era la distrazione.
Avevamo
tutti bisogno di distrarci da quello che ci circondava... dagli eventi
che si
erano succeduti, uno dopo l’altro, creando ancora
più complicazioni di quanto
già la situazione stessa non facesse.
Soprattutto
io...
«Io
voglio andare a Diagon Alley» risponde prontamente Sirius.
«E
a me sembra un’autentica pazzia! Se McCullen lo venisse a
sapere, siamo
fritti!».
«Te
l’ho mai detto che, secondo me, tu ti preoccupi troppo,
Remmy?».
«Credo
che tu me lo ripeta con la stessa frequenza con la quale io vi dico che
siete
due imbecilli!» risponde inacidito Lunastorta.
Felpato
ghigna divertito.
«Allora
sono a posto con la coscienza».
«Idiota!
Finiscila e fai, per una volta in vita tua, il serio! Non possiamo
andare a
Diagon Alley, c’è troppa gente! Rischieremmo di
essere riconosciuti!» sbraita
Remus.
Alla
fine andrò a quel maledetto matrimonio... andrò
al matrimonio al quale lei mi
ha invitato.
La
vedrò sull’altare, anche se per poco e non
sicuramente maritata... ma la vedrò
lì sopra, vestita di bianco, pronta a fare il grande passo
con un altro uomo,
mentre stringerà la sue mani, guarderà nei suoi
occhi, bacerà le sue labbra...
Non
io...
«Va
bene! Faccio il serio!» ribatte Sirius fingendosi
oltraggiato, «Bene! Allora:
qui si va a preferenze!» continua imperterrito.
Remus
si schiaffa una mano in fronte, disperato.
Ormai
lo sappiamo tutti che quando Felpato si mette in testa qualcosa
è praticamente
impossibile fargli cambiare idea.
E
sinceramente anche io sono del parere che Diagon Alley saprà
darci uno svago
che nessun’altra nostra uscita ci ha dato.
Uno
svago ed una distrazione di cui abbiamo bisogno tutti... io in primis.
«Non
dobbiamo andare a preferenze, infatti, Sirius. Dobbiamo ragionare e
basta!».
«Remus,
saranno più o meno dieci anni che ci conosciamo e che tu
cerchi di farmi
ragionare. Non mi pare tu ci sia mai riuscito. Perché ti
impunti tanto adesso?
Tanto andremo a Diagon Alley in ogni caso!» butta
lì Sirius.
«Perché
ora più che mai ci fai rischiare la vita e forse anche di
più!».
«Remus,
ascolta...» intervengo per calmare un po’ le acque
dato che stanno cominciando
ad agitarsi in una maniera che non mi piace, «... sapremo
mascherarci bene,
saremo muniti di bacchette pronti per fare incantesimi di Disillusione
a tutti
e ci porteremo dietro il Mantello. Non ci scoprirà nessuno,
credimi! Andrà
tutto bene» dico sperando di essere stato abbastanza
convincente, nonostante
l’apatia che mi gira intorno dal momento in cui ho messo in
chiaro un fattore
importante: io andrò al matrimonio di Lily Evans.
Ma
non come suo sposo... sarò un semplicissimo invitato.
Niente
di più.
«Ma
questo è un autentico suicidio, James!» risponde
ancora Remus.
Questa
volta è il turno di Sirius di sbuffare.
«Sarà
un suicidio, Rem, solo se ci scopriranno. Cosa che non
succederà!» ribatto
deciso.
A
questo punto mi sono fissato anche io con questa idea.
Ne
ho bisogno, maledizione!
Perché
non lo capiscono?
Lunastorta
sospira per cercare di rimanere calmo.
In
effetti, ci stiamo scaldando un po’ troppo.
Non
vorrei che, raggiunto il limite massimo della pazienza di ognuno, messa
già
abbastanza sotto pressione, litigassimo come l’ultima volta.
«Ragazzi,
ascoltate...» riprende calmo Lunastorta, «...
capisco che ne sentiate il
bisogno» (l’ho mai detto che Remus ha una
capacità incredibile di saper leggere
ed interpretare i pensieri delle persone?No? Beh, ora lo sapete...
è un
indiscusso genio), «ma questo è davvero troppo!
Non possiamo rischiare così
tanto!».
«Non
rischieremo, Remmy! Mettitelo bene in testa! Andrà tutto
bene!» sbotta Felpato
irritato.
Peter
ancora resta in silenzio in attesa di una decisione definitiva, mentre
Remus
sbuffa ancora una volta.
Il
silenzio che segue è un bel po’ particolare.
Tutti
siamo fin troppo agitati e dobbiamo sbollirci se vogliamo evitare una
discussione inutile.
«Per
quando avreste intenzione di fare questa uscita?» sospira
nuovamente
Lunastorta.
«Il
prima possibile» rispondo prontamente.
Sirius,
al mio fianco, fa un salto di tre metri.
«Domani!»
annuncia gioioso, battendo le mani.
Lunastorta
strabuzza gli occhi.
Crede
che non abbia capito cosa intendeva scoprire con quella domanda?
Di
certo non era segno di cedimento di fronte le nostre pretese, ma solo
una
domanda per capire quanto altro tempo ha ancora a disposizione per
convincerci
a lasciar perdere questa trovata.
Altro
ché!
«Domani?!»
esclama incredulo Remus.
«Si!»
dico, invece, io avvicinandomi a mio fratello che annuisce
vigorosamente in
direzione del caro lupacchiotto.
Ci
diamo la mano a vicenda, per indicare la nostra complicità.
Che
idea!
Fantastica!
Remus
sbuffa di nuovo.
«State
fuori, ragazzi!» conclude Lunastorta abbassando la testa.
«Remus,
smettila di comportarti così. Tanto lo sappiamo tutti
quanti, qui dentro, che
l’avremo vinta noi!» prorompe Sirius,
«Come ogni volta quando eravamo ancora ad
Hogwarts» continua ghignando nella mia direzione.
Io
gli rispondo entusiasta.
Ad
Hogwarts è sempre stato così.
Noi
proponevamo un piano, uno scherzo ai danni o dei Serpeverde o di Gazza
o di
qualche primino, Remus lo contestava con tutte le sue forze e cercava
in tutti
i modi di convincerci a dimenticarlo, e Peter rimaneva zitto in attesa
di un
verdetto finale.
Ma
alla fine, sempre, sempre, io e
Sirius l’abbiamo spuntata sulle continue insistenze di
Lunastorta.
E
credo che anche questa volta sarà così.
Remus
sta cominciando a mostrare i primi segni di cedimento che, per persone
come me
e Felpato ormai esperte a cogliere questi determinati particolari, sono
la luce
del nostro successo.
Diagon
Alley... stiamo arrivando!
...
Lo
sapevo.
Lo
sapevo... l’avevo previsto e l’avevo anche odiato
un momento come questo.
La
sera.
L’esatto
istante in cui ci si corica a letto e non si può far altro
che ripensare
intensamente a tutto quello che è successo durante la
giornata oppure ricordare
spasmodicamente quelle passate.
Tipo
quella di tre settimane fa... quando l’ho rivista...
Un
ricordo magico, fantastico ed unico che rivivrei fino
all’infinto se non avessi
un attanagliante peso sul cuore.
Una
visione del futuro.
...
Un
matrimonio.
McCullen
ci ha confermato che questo avverrà ad Aprile...
più precisamente il sedici.
È
una data assurda quanto è vero che io sono il mitico ed
inimitabile James
Potter, ma ora è solo un dettaglio.
Insomma,
manca esattamente un mese a quell’evento e noi non abbiamo
ancora uno straccio
di piano.
Ovviamente
dobbiamo ancora aspettare altre conferme e dettagli da parte del
“capo”.
Ha
detto che ci porterà dati riguardanti la chiesa,
naturalmente gli orari della
cerimonia, il numero degli invitati e, addirittura, la posizione che
ognuno di
essi avrà.
Specialmente
Johnson e Lily ed eventuali Mangiamorte.
Già...
perché al matrimonio della mia piccola Bibi non
sarò presento solo io, con i
Malandrini e altre persone, ma perfino quegli schifosi servi di Lord
Voldemort.
Tutto
questo, per il semplicissimo motivo che Johnson ha invitato alla
cerimonia
anche il Ministro e sua moglie.
Una
perfetta occasione per farlo fuori e per riparare al danno di tre mesi
fa.
Certo,
rovineranno il “giorno più bello della sua
vita” e di quella di Lily, ma,
altrettanto sicuramente, agiranno dopo le celebrazioni in chiesa.
Per
esempio potrebbero lanciargli addosso un
bell’“Avada Kedavra” nello stesso
istante in cui il prete ha finito di pronunciare l’ultima
frase del rito,
oppure mentre si serve del famoso Buffet al ristorante...
Ci
sono svariate possibilità.
Tutte
occasioni che non faranno altro che intralciare il nostro lavoro.
...
Ma
perché man mano che il tempo passa le vite da salvare
aumentano sempre di più?
Dovrebbe
essere il contrario!
Più
si combatte, più vinciamo, più i Mangiamorte
vengono arrestati e tolti dalla
piazza e più le persone saranno salve.
Sembra
che si vada indietro, invece che progredire in avanti.
Per
Sirius tutto questo è dovuto alla nostra assenza e,
ovviamente, Remus non ha
potuto fare altro che rimproverarlo.
È
sempre stato contro la nostra “arroganza”.
Da
qui, è nato il solito battibecco che si è
protratto fino a cena e, solo nel
momento in cui tutti e quattro i Malandrini dovevano valutare
l’idea di andare
a Diagon Alley, si sono dati una calmata e hanno smesso.
Le
risate sono state assicurate per tutto il tempo, ma io e Peter dovevamo
stare
bene attenti a non farci vedere da Lunastorta.
Insomma,
Sirius è ben felice di farci divertire, ma Remus
è tutto l’opposto.
Altrimenti
non litigherebbero mai e io non mi farei le migliori risate di tutta la
mia
vita con i miei fratelli.
Sorrido
pieno di gratitudine osservando l’oscurità del
soffitto, mentre sono sdraiato
sul letto della mia camera.
Sarei
davvero perso senza di loro.
Tutto
diventerebbe un mondo nero ed io non avrei più il gusto di
vivere.
Già
sto a terra per la mia lontananza con Lily, figurarsi poi se mi
portassero via
anche i miei Malandrini.
Morirei
sul colpo e basta.
Non
ci sarebbe più nessun'altra via d’uscita.
...
Lily...
E
così... alla fine... verrò al tuo matrimonio...
«Verrai? Verrai davvero?».
«Dove?».
«Al matrimonio...».
Si,
Lily... alla fine verrò.
Ti
vedrò lì, in piedi, sull’altare.
Vestita
di uno splendido abito bianco che fascerà quella tua pelle
così delicata che
io, solo tre settimane fa, ho potuto sfiorare di nuovo... e forse per
l’ultima
volta, davvero.
«Dovrei venire?».
Già...
ma con quale coraggio mi presenterò li in chiesa?
Naturalmente
sarò ben mascherato per non farmi riconoscere dal Ministro e
dagli altri Auror.
Insomma,
per quanto la nostra udienza (la quale non ho davvero la più
pallida idea di
come stia andando) possa concludersi bene, non potremmo mai uscire allo
scoperto così.
Di
punto in bianco.
Sarebbe
troppo scontato e gli Auror ci prenderebbero subito.
Ed
ecco che i Malandrini fallirebbero per la seconda volta (volendo
contare anche
la sera al Ministero quasi quattro mesi fa).
Nonostante
la mia maschera, tu, come sempre, mi riconoscerai... ne sono sicuro.
I
nostri sguardi incatenati non mentono mai.
«A me farebbe piacere...».
«Hai intenzione di rendere il
matrimonio più difficile di quanto non sia
già?».
Ma
tu... tu non fallirai nella tua missione.
Sarai
stupenda e, come sempre, susciterai l’invidia di tutte le
persone che ti
verranno a vedere.
Farai
essere gli uomini invidiosi persino di Johnson, il quale
starà sposando una
donna di una bellezza particolare.
Che
si trova raramente in giro.
Unica.
Un
Giglio.
Bello
e splendente come sempre e, molto probabilmente, anche di
più.
Ed
io non potrò ammirarti in prima persona, standoti vicino di
fronte al prete per
prenderti con me per sempre.
Mi
troverai in mezzo al pubblico... alla platea accorsa per festeggiare
questo
evento così felice.
Ma
noi non saremo felici.
I
nostri sguardi lo diranno chiaramente e qualcuno, magari uno
particolarmente
attento ai dettagli, lo noterà.
Qualcuno
che ci sta sempre vicino e ormai ci conosce come le sue tasche
capirà che noi
stiamo soffrendo d’amore perché l’altra
metà della mela non è quella giusta.
O
perché la si è stupidamente persa...
l’altra metà della mela.
E
questo, ovviamente, è il mio caso.
«Come fai?».
«Come faccio cosa?».
«Mi dicevi sempre che non potevi
vivere senza di me... Devo pensare che si sia trattato di una
menzogna?».
«Non pensarlo nemmeno per scherzo,
Bibi... tu eri la prima persona cui non raccontavo balle».
«Allora come fai? Spiegamelo, per
favore... perché io sto impazzendo».
Anche
io sto impazzendo e non lo so.
Non
lo so come faccio... come ci riesco... è assurdo.
Una
forza che non pensavo di avere.
Qualcosa
che non ho mai pensato mi appartenesse.
Probabilmente
tutto questo è possibile perché ora non ti ho
davanti.
Insomma,
sono bastati solo tre incontri (quattro contando quello al Ministero)
con te
per spiazzare tutte le mie forze e le mie difese.
Si
è trattato di qualcosa di incredibilmente potente alla quale
io sono stato fin
troppo fortunato se ho resistito per tre o quattro volte senza saltarti
addosso.
Senza
abbracciarti.
Baciarti.
Come
l’ultima volta.
Ma
al tuo matrimonio... come devo fare?
La
tua domanda ora mi sorge spontanea.
E
la risposta?
Che...
cosa... devo... fare...?
...
«Saltiamo
giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il
nostro sederino giù in
cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».
Questo
ragazzo ha un cervello pazzesco, porca puzzola!
E
noi altri Malandrini che lo sottovalutiamo in continuazione.
Remus
mugugna qualcosa e si volta verso l’altra parte del letto.
Questa
è una data storia, signore e signori!
Per
la prima volta, nella vita dei Malandrini, Remus John Lupin viene
svegliato da
niente poco di meno che Sirius Black.
Non
era mai successo prima d’ora.
Dalla
nascita della nostra fantastica amicizia era sempre capitato che fosse
Lunastorta a dover svegliare i due pigroni del gruppo:
l’unico ed inimitabile
Ramoso e Felpato.
Soprattutto... Felpato.
Ecco
perché oggi, giorno in cui i ruoli per la prima (e penso
anche l’ultima) volta
si sono invertiti, è una data da stampare su i calendari
mondiali.
Annotatelo tu stesso, James: oggi
è il 16 Marzo...
penso.
La
cosa sa di anormale a tutti e questo lo so perfettamente anche io, ma
oggi...
oggi è il grande giorno come annunciato da me e mio fratello
la sera scorsa.
Oggi
si va a Diagon Alley e, per quanto le urla di Remus potranno arrivare
fin sopra
le ottave più alte del mondo, niente e nessuno
potrà cambiare i nostri
programmi.
Cacchio!
Non
vedo l’ora!
Già
sento l’adrenalina salirmi a livelli stellari!
«Forza,
Remmy! Il sole splende fuori pronto ad accoglierci in una magnifica
giornata di
svago!» continua Felpato per niente toccato dal fatto che
Lunastorta ci stia
ignorando bellamente.
Io
alzo un sopracciglio scettico.
«Veramente
sta diluviando, Felpato» preciso con tono vuoto.
Lui
mi fissa stizzito come se non ci volesse credere.
Poi
si alza dal letto di Remus sul quale si era poco delicatamente...
lanciato... e
spalanca la finestra con una grazia pari ad un elefante in
tutù.
Una
luce abbastanza forte, nonostante le grigissime nuvole che coprono il
cielo
bagnando la terra, entra nella stanza e va a colpire inevitabilmente il
caro
Remmy.
Come
una furia si mette a sedere con gli occhi iniettati di rosso e fuori
dalle
orbite e i denti scoperti.
Una
vera espressione di odio e frustrazione va a scontrarsi con il ghigno
per
niente preoccupato di Sirius.
Sorrido
sotto i baffi...
Ecco
che cominciano le danze.
«Rimbecillito,
chiudi immediatamente quella finestra!».
Felpato,
ovviamente, per niente toccato dalla paurosa faccia di Remus, saltella
vicino
al lato del suo letto e ricomincia a cantare quella stupida canzoncina
che ha
improvvisato nel momento in cui siamo entrati qui per svegliare il
nostro caro
lupacchiotto.
«Saltiamo
giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il
nostro sederino giù in
cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».
In
effetti, si tratta di una nuova pubblicità che abbiamo visto
qualche giorno fa
in quell’affare... letevisore... letesore...
Mah!
Insomma,
avete capito, no?
Stavamo
seduti sul divano, reduci di una tremenda Luna Piena (a proposito,
l’ultima
volta ho davvero sentito i brividi quando Remus si è
trasformato. Mancava
veramente poco che il suo sguardo dicesse: “Finalmente posso
sbranarvi come ho
sempre sognato!”), e Sirius, come sempre, giocava con
quell’altro affare che
serve per cambiare l’immagine nel letesore o come caspita si
chiama.
Ad
un certo punto, però, abbiamo visto tanti piccoli gnomi in
cartone che
zampettavano felici e cantavano una canzoncina demenziale.
All’inizio
non ci abbiamo fatto molto caso, ma dopo che l’abbiamo
rivista un centinaio di
volte almeno, si è infilata in testa e non siamo
più riusciti a dimenticarcela.
Diceva
così: “Scendiamo giù dai monti, dai
boschi, prati in fiore! Portiamo con amore
la nostra qualità! Che bella novità: Loacker che
bontà!”.
Tutto
questo per pubblicizzare uno stupido cioccolatino o wafer... non ho
ancora
capito bene cosa fosse tanto che ero preso dalla musichetta scimunita.
Ovviamente,
Felpato non ha perso tempo e ha fatto oro di quel ricordo.
Ora,
quello stupido ritornello modificato secondo la situazione e cantato in
un momento
come questo, non ha fatto altro che accrescere la rabbia di Remus.
Tra
un po’ vedremo rotolare i suoi occhi per terra tanto che ce
li ha fuori dalle
orbite.
«Basta
Sirius! A Diagon Alley non ci andiamo!!!» urla più
forte sperando che almeno i
toni alti entrino in testa a mio fratello visto che nemmeno le parole
elementari riescono a convincerlo a demordere.
Povero
illuso.
Insomma,
Remus per primo dovrebbe sapere che è una battaglia persa in
partenza.
E,
infatti...
«Saltiamo
giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il
nostro sederino giù in
cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».
Lunastorta
comincia a tremare dal nervosismo, mentre io nascondo il mio sorriso
divertito.
Che
demente, mio fratello.
«James...».
Faccio
un balzo dallo spavento nel momento in cui Remus mi chiama per paura
che mi
abbia scoperto mentre ridevo della situazione.
«Saltiamo
giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il
nostro sederino giù in
cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».
Sospira
quasi sconfitto.
«...
ti prego...» continua implorante lanciando un veloce sguardo
in direzione di
Sirius che ancora continua a cantare imperterrito.
«Saltiamo
giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il
nostro sederino giù in
cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».
«...
fallo smettere...» finisce il tutto aggiungendo quello
sguardo da cucciolo
bastonato cui nessuno saprebbe resistere.
«Saltiamo
giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il
nostro sederino giù in
cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».
«Saltiamo
giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il
nostro sederino giù in
cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».
Io
sorrido divertito, anche se impietosito dallo stato di uno dei miei
migliori
amici, poi gli rispondo:
«Lo
farò, Rem...» noto da parte sua un lungo respiro
di sollievo, «... ma ad una
condizione» concludo assottigliando il mio sguardo e
permettendo al mio ghigno
di allargarsi sempre di più.
L’ho
mai detto che il vero genio indiscusso sono io?
Rido
internamente per la mia vittoria così vicina.
Già
riesco ad assaporarla e, il fatto che Remus abbia abbassato il capo
sconfitto
tirando un nuovo sospiro di scoraggiamento,
riesce a renderla ancora più dolce ed invitante.
«Va
bene...» conferma prima ancora di farmi parlare.
Ma
solamente perché è palese quello che gli avrei
chiesto a questo punto, no?
Ghigno
ancora di più ascoltando il silenzio che segue queste due
parole.
Persino
Felpato si è ammutolito per ascoltare la risposta di Messer
Lunastorta ed ora
sta con le ginocchia piegate, un sorriso trattenuto male e gli occhi
sgranati
per l’attesa.
«...
andiamo a Diagon Alley».
«Evvai!!!»
Sirius fa un salto di tre metri lanciando le braccia verso
l’alto e sorridendo
come un ebete.
Ha
vinto... anzi...
Abbiamo vinto!
Ghigno.
Ce
l’abbiamo fatta, finalmente.
Ora
si che possiamo andare a Diagon Alley senza problemi.
«Ma
sappiatelo:» Remus alza un dito verso di noi, «««Sarete
responsabili di qualsiasi guaio in cui ci
cacceremo!».
«Ehi!
Non è giusto! Non posso mica fare da mamma a te e
Codaliscia!» protesta
Felpato.
«Queste
sono le mie condizioni» risponde Lunastorta mettendosi a
braccia conserte e
facendo scattare in su il naso.
«E
le nostre, allora?» m’intrometto, «Ti sei
già dimenticato dei patti appena fatti?
Posso far ricominciare Sirius con quella cantilena e tu lo sai
perfettamente
che quando parte pochi, se non nessuno, lo sanno fermare».
Al
mio fianco, mio fratello annuisce con vigore.
Il
caro lupacchiotto sorride nascondendo bene uno strano ghigno che ha il
potere
di farmi rizzare i peli sulla schiena.
Che
cosa ha in mente, ora?
«Come
volete...» commenta chiudendo per un secondo gli occhi e
lasciando quel sorriso
lì dove era nato, «... ma questo
porterà delle grosse conseguenze per voi»
continua ghignando.
«Conseguenze?»
ripete Sirius frastornato almeno quanto me.
Lunastorta
annuisce con vigore.
«Si.
Delle conseguenze».
«Cioè?»
domando non del tutto sicuro di volerle sapere.
«Se
voi non farete come le mie condizioni dicono, io vi priverò
di qualsiasi tipo
di alcool proverete ad assumere una volta arrivati
lì».
Eccolo
la.
Maledetto
lupaccio!
Ci
incastra sempre quando si tratta di bevande altamente alcoliche.
Il
tesoro delle nostre uscite.
Al
mio fianco noto il pallore che ha sconvolto il bel visino di mio
fratello, fino
a qualche secondo fa pieno di gioia.
Ma
tu vedi cosa va a combinare questo lupo cattivo al mio adoratissimo
fratello...
«COSA?!»
sbraita Sirius.
Remus
annuisce ancora una volta con quella sua aria... un tantino saccente,
oserei
dire.
«Mi
sembra anche logico: il fatto che voi non vogliate prendervi la
responsabilità
dei guai che combineremo – perché sicuramente
combineremo qualcosa di grave –
significa solo una cosa per me. Voi avete intenzione di prendervi una
bella
sbronza una volta arrivati lì. Se io vi affidassi la
responsabilità di tutto,
qualcosa dentro di voi vi impedirebbe di bere solamente per poter
tenere
d’occhio la situazione con lucidità».
Maledetto...
ci ha incastrato per bene...
«Ecco
perché non ci tenete più di tanto a fare come vi
ho detto io. Ma se voi non
volete prendervi la responsabilità di tutto, io vi
priverò lo stesso
dell’alcool, ragazzi» conclude il suo lungo
ragionamento che, naturalmente, non
fa una piega.
Insomma,
in qualsiasi caso non riusciremo a bere un solo miserissimo bicchiere.
Sbuffo.
E
Remus, ovviamente, ghigna.
«Allora,
ci state?» domanda ancora protraendo la sua mano verso di me.
Sirius
sbuffa come me, mentre io assottiglio lo sguardo.
«Vuoi
dire che in qualsiasi caso noi non berremo, vero?».
Il
suo ghigno che si allarga è una grossissima prova del mio
ragionamento.
Nello
stesso istante io e mio fratello sbuffiamo per la seconda volta a testa.
Poi
agguanto la mano di Lunastorta e la stringo contro voglia.
Ed
ecco la nostra giornata a Diagon Alley che comincia a rovinarsi ancora
prima
che raggiungiamo la città.
Che
Pluffe!
...
«Mi
piacerebbe tanto sapere da chi li prendi tutti questi
costumi» commenta
contrariato Lunastorta osservando me, Sirius e Peter armeggiare con
degli
scatoloni stracolmi di cappelli, giacche, camicie, vestiti, pantaloni,
sciarpe,
maschere, scarpe, calzini e chi più ne ha più ne
metta.
Siamo
giù, nello scantinato di Villa Black quasi completamente
distrutto dalle
battaglie delle Lune Piene.
Più
precisamente vicino alla porta di uno sgabuzzino più
piccolo, riuscito a
salvarsi dal caos che regna tutto intorno, per il resto della stanza.
Da
questo sgabuzzino, Sirius è riuscito a tirare fuori quattro
scatoloni, e forse
ce n’è pure qualcun altro, pienissimi di tutti
queste cose.
Cose
che ci aiuteranno a mascherarci per bene.
Naturalmente,
però, la mela ha sempre una parte marcia... o era la parte
marcia della mela?
Bene!
Ricomincio
a dimenticare tutti i detti Babbani...
Oh,
insomma... il succo, credo sia chiaro.
E
tutto questo “marciume” è dettato dai
solito sospetti di Remus, il quale crede
che Sirius li abbia rubati.
Il
termine, però, che Felpato ha usato per spiegarci questa sua
grande ricchezza è
il prestito.
“Li
ho solo presi in prestito dalle mie numerose ammiratrici, niente di
ché!”.
Una
spiegazione, tre reazioni diverse: uno che incrociava le braccia
infastidito,
uno che saltellava tutto felice e giocoso, e l’ultimo che
ghignava.
Chi
sarà mai quest’ultima persona rara in tutta la
razza umana?
Io,
naturalmente.
«Che
Pluffe, Remmy! Te l’ho già detto: me le hanno
prestate le mie numerose
ammiratrici!» sbuffa mio fratello, avvolgendosi, tanto per
provare, una lunga
sciarpa di piume rosa e bianche intorno al collo.
Scoppio
a ridere.
Sembra
un gay!
«Prestate
oppure rubate?» domanda insistente il caro lupacchiotto.
«A
quanto pare, le feste in maschera vanno ancora molto di moda e ancora
di più lo
sono gli sgabuzzini strapieni di costumi dove poterci...
ehm...» ghigna
guardando soprattutto nella mia direzione che, immediatamente, gli
restituisco
lo stesso gesto, «... insomma, avete capito!»
conclude tutto gongolante.
Lunastorta
schiocca la lingua infastidito e, subito dopo, si dirige verso il
quarto
scatolone pronto per sviscerarlo per bene in cerca di un costume adatto.
Di
nuovo sono vittima di un attacco di ilarità.
Cado
a terra e mi mantengo la pancia dalle troppe risate.
Sirius
è davvero un cretino.
Anche
Peter ride di gusto e, se non sbaglio, ho sentito anche il rumore di un
sorriso
che combatteva per non venire fuori.
Ovviamente
sto parlando di Remus.
«Sirius,
dobbiamo travestirci da maghi per non essere riconosciuti, non attirare
l’attenzioni in... in quel modo» precisa, con una
nota di disgusto, dopo essere
riuscito a cancellare ogni traccia di divertimento dal suo volto.
È
ancora arrabbiato per non essere riuscito a batterci... ma presto gli
passerà,
come ogni volta ad Hogwarts.
«Oh, andiamo...
sono così carina!» commenta,
invece, Felpato atteggiandosi con le manie di una donna di
mezz’età cresciuta
nel vizio più totale.
Io
rido ancora più forte di prima cominciando a rotolarmi,
anche, per terra.
Sirius
indossa una camicetta femminile con un imbottimento per creare il seno,
quella
sciarpa rosa e bianca fatta di sole piume, un cappello azzurrino
ricamato da un
lato con fiorellini e frutti strani di un azzurro più scuro,
una gonna verde
acceso sopra i pantaloni da uomo e, ora, si sta accingendo ad indossare
un paio
di scarpe col tacco alto.
Ma
non riesco a vedere più niente perché,
sinceramente, ho le lacrime agli occhi
per il troppo ridere.
Che
idiota!
Lo
adoro!
«Ehi,
Sir!» lo chiamo, «Che ne dici di vestirci veramente
da donne?» domando tutto
preso dal mio nuovo colpo di genio.
Lui
si volta verso di me in una frazione di secondo e, immediatamente, mi
fa
scorgere quella sua espressione ansiosa di metter in atto un nuovo
piano super
elettrizzante.
Remus
sbuffa infastidito.
«Fate
come volete...» commenta, «... tanto alla fine ci
farete perdere tempo perché
io non vi farò uscire neanche morti conciati
così!» conclude riprendendo a
spulciare i contenuti del suo scatolone.
«Oh,
come sei gentile, Remus John Lupin!» fa la voce civettuosa
Sirius.
Una
vera papera sparata.
«Ti
preoccupi tanto per la nostra immagine!» continua piegando
una mano vicino al
viso, in un solito gesto da oca.
Lunastorta
alza il suo sguardo disgustato su Sirius che, più o meno,
sta camminando nella
sua direzione.
«Ti
sbagli, Siriussa...» dice, mentre rido per quello
stupidissimo nome, «... mi
preoccupo solo per la mia
immagine».
«Oh,
caro!» continua Felpato per niente toccato, «Non te
ne devi fare un problema!
Accanto a me e alla mia compagna Jamesina...» si gira dietro
di sé, dove ci
sono io che lo fisso disgustato per quell’appellativo
orribile, «... farai un
figurone! Altro ché!» continua saltellando da un
piede all’altro stando bene
attento a non atterrare su quei tacchi e restando, quindi, appoggiato
alle
punte.
Remus
non riesce a trattenere il nuovo sorriso che nasce sul suo volto e,
dopo poco,
scoppia a ridere.
«Cosa
ridi, tesoro?» chiede ancora Sirius.
«Jamesina...» dice il caro
lupacchiotto
rotolandosi a terra dalle risate.
Io
digrigno i denti.
Ora,
secondo voi io dovrei attaccare Remus perché sta ridendo di
me... e, invece, vi
sbagliate di grosso!
Mi alzo in piedi, afferrando
un grosso
cappello fatto solo di peluria e mi lancio contro
“Siriussa”, attaccandola di
spalle.
Tutti
e due roviniamo a terra e, in men che non si dica, la battaglia
è cominciata.
Mi
sa tanto che questo scantinato sarà soggetto ad un nuovo
restauro.
Spero
soltanto che quando avremo finito resterà un minimo di abito
per mascherarci
per Diagon Alley.
Insomma,
non dobbiamo dimenticare che dobbiamo uscir...
Ahia!
Che
male!
Adesso
te la faccio vedere io, “fratello adorato”!
Sposta
quelle tue gambe, Peter... Remus, leva il tuo culo!
Devo
strangolare Sirius Black!
ANTICIPAZIONE:
Merda!
Ma questo è proprio sfiga!
«Cazzo,
cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo...» ripete in
continuazione
Lunastorta diventando improvvisamente tutto bianco e portandosi una
mano alla
bocca per mordicchiarsi le unghie.
«Remmy,
basta. Abbiamo capito che sei gay!» lo rimbecca Felpato
infervorandosi. Di
certo non veramente per colpa di Remus... piuttosto per la nostra
incredibile
“fortuna”. Lunastorta inspira profondamente, pronto
per rispondere al mio
adoratissimo fratellino, ma io lo anticipo sul tempo.
Non
ne abbiamo per metterci a battibeccare proprio ora, per la strada... la
stessa
che ora stanno percorrendo loro.
[...]
Maledizione!
Ma che diamine ci fanno Johnson e il Ministro, con tanto di schiera di
Auror
per la loro sicurezza, nelle vie di Diagon Alley subito dopo
l’ora di pranzo?
|
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Capitolo 33 *** Capitolo XXXII - Destino ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXII - Destino
E ce la
faaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Mi sento potente
per questo xD!
Ragazze e
ragazzi di tutte le età, ecco qui per voi un nuovo
capitolo, come promesso, prima di Natale perché non avevo
alcuna voglia di
abbandonarvi con il capitolo precedente, ora che ho molto
più tempo per
scrivere!
Mi
dispiace solo che il capitolo finisca un po’ in suspence e
prometto di impegnarmi seriamente per pubblicare il prossimo prima del
27
(giorno della mia partenza)!
A
proposito di partenze e robe varie... ragazzi, notiziona: mio
padre ha detto che potrò portarmi il suo PC portatile e che
ci potrò lavorare
sopra! Con “lavorare sopra” intendo dire lo
scrivere... quindi, non dovrei
essere molto indietro con la storia appena tornerò a casa!
Sempre sperando che
i miei cugini mi permettano di farlo ^^!
Speriamo
di si!
Bene,
detto questo, prima di passare ai grandi ringraziamenti
vorrei fare un piccolo grande annuncio a tutta la comunità
che fa parte del
mitico EFP e che segue la mia fan fiction:
Ragazzi, a
tutti, un buonissimo
Natale ed un felicissimo Anno Nuovo!
Che possiate essere tutti felici e soddisfatti di questo anno che
è passato e
del prossimo che sta per nascere!
Ah, e
soprattutto dei regali che state per ricevere ;) xD
Bene,
detto anche quest’ultima cosa, passo definitivamente ai
ringraziamenti che sono di DOVERE MORALE dopo tutte le belle cose che i
miei
angeli mi scrivono ^^:
La Nika = Ciao,
bella ^^!
Come stai? Mi auguro che la febbre ti sia passata visto che non si
può
assolutamente vivere la Vigilia e il Natale con l’influenza
addosso xD!
Sono contenta che il capitolo precedente sia riuscito a far ridere...
non ero
tanto convinta di essere riuscita a scrivere delle scene davvero
comiche! Beh,
tanto meglio! In questo capitolo ancora non vedremo James e Lily
insieme, però
succede qualcosa di particolare verso la fine che avvicina moltissimo
quel
momento che tanto aspetti! Anche se, ti anticipo, nella mia mente non
è
programmato niente di simile all’ultimo incontro che hanno
avuto a casa loro...
Purtroppo questo aggiornamento finisce un po’ troppo sulle
spine e già mi sto
adoperando per continuare il prossimo! Si, l’ho
già iniziato, ma non ho nemmeno
raggiunto la metà di quanto scrivo normalmente! Spero di
riuscire a scrivere i
pomeriggi di oggi, domani e dopo domani! Speriamo, altrimenti siamo
tutti
fregati!
Beh, detto questo, ti lascio al capitolo visto che
l’anticipazione precedente,
hai detto, era tanto allettante ^^!
A presto, cara e tantissimi auguri di Buon Natale!
Ciau
Pazzarella_dispettosa
=
Adesso capisco a pieno il nickname che ti sei data su EFP!
“Pazza!!!” xD!!
Mamma mia quante cose che mi hai detto in quattro o cinque righe!
Allora, prima di tutto volevo assicurarti che ti capisco perfettamente
per
quanto riguarda la scuola e soprattutto l’insegnante di
latino. Chissà perché
sono sempre o italiano o latino ad essere le prof più odiose
di tutta la scuola
xD! Cmq, sono convinta che la media non ti sarà tanto
rovinata! Dipende molto
anche dal tuo comportamento e dalla tua costanza! Se tu ti sei sempre
presentata alla prof preparata e “studiosa” dubito
che ti abbassi la media,
anzi, dovrebbe alzartela per questo ^^! Speriamo bene per te!
Per quanto riguarda, invece, il capitolo precedente, sono davvero
contenta che
ti abbia fatto così ridere! Lo so... Sirius per me
è... beh, cadrei nel banale
se direi “Sirius per me è... Sirius”,
però non trovo altre parole per
descriverlo! È incredibilmente scemo ed intelligente al
tempo stesso, incazzoso
e spassoso... è un mito! Mi piace da pazzi scrivere i
battibecchi tra lui e il
povero Lunastorta che non abbandona mai la speranza che un giorno
Sirius possa
far funzionare quei suoi pochi neuroni xD!!! Purtroppo,
però, le scene un po’
tristi dovevano esserci. Si trattava della notte, del momento in cui si
ripensa
a tutto quanto nella propria solitudine
“pre-ronfata” (xD), e James non poteva
evitare quel flusso di pensieri.
Cmq, a parte tutto, visto? Sono riuscita ad aggiornare
un’altra volta prima di
Natale, pronta per farti gli auguri ^^ e, se tutto va bene,
probabilmente il
prossimo capitolo è previsto per sabato pomeriggio, o sera!
Non lo so
precisamente! Il problema sta nel fatto che l’ho iniziato, ma
non ho raggiunto
nemmeno la metà di quanto scrivo normalmente, quindi dovrei
completarlo nei
pomeriggi di oggi, domani e dopo domani! Mi auguro di riuscirci dato
che questo
aggiornamento si conclude un po’ in suspence!
Beh... credo che possa andare, che dici?
Ti lascio al capitolo, cara! E non ti deprimere troppo per i compiti
delle
vacanze... ne ho una marea anche io!
Ti auguro un buonissimo Natale e, per il “Felice Anno
Nuovo” ci vediamo al
prossimo capitolo ;)
Ciauuuuuuuuuuuuu
Malandrino4ever
=
Ciao Dani!
Eccoti il seguito come avevo già annunciato sul forum ^^!
Qui, a differenza
dello scorso capitolo dove c’era solo da ridere, la tensione
sale un po’ dato
che i cari Malandrini hanno incontrato delle persone che non si
aspettavano di
vedere per niente a Diagon Alley! Anche alla fine ci sarà
una bella sorpresa...
e sarà proprio quella sorpresa a lasciare il capitolo in
suspence! Ecco perché
mi sto davvero impegnando per pubblicare il seguito prima del 27
(giorno della
mia partenza), in modo che non vi lasci troppo sulle spine! Ah, poi
c’è anche
un’altra bella notizia: mio padre mi permette di portarmi
dietro il suo PC
portatile, così posso continuare a scrivere anche in
montagna e, se mio zio me
lo concede (cosa assolutamente certa... almeno spero O.O), posso anche
andare
su Internet! Magari se i miei cugini non rompono troppo, riesco anche a
pubblicare il nuovo capitolo prima del mio ritorno a casa ^^!
Speriamo!
Vaaaaaaaaaaaa beneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! Caro Dani, ti lascio al
nuovo
aggiornamento! Goditelo, mi raccomando e, cosa più
IMPORTANTE, Tantissimi
auguri di Buon Natale a te e famiglia ^^!
Ciauuuuuuu
Cullen
Isabella = Ciau,
Amore!
Che bello sentirti di nuovo! In effetti, mi sei mancata un casino lo
scorso
capitolo, ma non ti posso mica linciare se hai passato del tempo con la
tua
famiglia francese!!! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh... che bella cosa che hai
detto! Non
sai quanto ti invidio! Anche io vorrei saper parlare una lingua
straniera così
tanto e così bene da dimenticarmi, quasi, la mia lingua
madre xD!!! Beata
teeeeeeeeeeeeeeeeee... ma mi sa che te l’ho già
detto questo! Esattamente come
tu ribadisci ogni volta l’odio che provi per Jassy
– Cally!!! E io ti appoggio
completamente!
Ringrazia tantissimo tua sorella per il grandissimo complimento che mi
ha fatto
e, mando un grossissimo abbraccio anche a te, Amore, che sei
così d’accordo con
lei! Grazie, grazie, grazie ^///^!
Per quanto riguarda i miei progetti per il prossimo aggiornamento:
voglio
assolutamente aggiungere il nuovo capitolo entro il 27 in modo che
possa
partire senza lasciarvi troppo sulle spine a causa della fine che trovi
qui!
Già, in questo capitolo la conclusione porta una tensione un
po’ particolare
perché ho spezzato in un momento... diciamo...
“delicato”! E l’anticipazione
non fa altro che aumentarla! Ecco perché mi sono
assolutamente imposta di non
fare altro che scrivere, scrivere e scrivere in questo pomeriggio e in
quelli
di domani e dopo domani! Devo assolutamente concludere il prossimo
capitolo che
ho già cominciato a stendere, altrimenti poi sto male io! E
tu, invece, mi
raccomando di farti trovare subito tra le recensioni entro il 27 che,
l’ultima
volta, a momenti svenivo perché non ti avevo vista xD!!!
Dai, a parte gli scherzi, se hai tempo inutile da dedicare a questa
povera
pazza (quale sono io), ti assicuro che è super ben
accettato!!!
Fai tantissimi auguri di un Joyeux Noel alla tua bella famiglia
francese e alla
tua carissima sorellona, e, SOPRATTUTTO, questi auguri vanno a te,
Amore che ci
sei sempre a riempirmi di complimenti a volte fin troppo grandi per
me!!! Ti
assicuro che i ruoli sono opposti da come li hai visti tu! Sei tu che,
con le
tue bellissime recensioni, mi procuri una grandissima voglia di
scrivere, d’ispirazione...
di fare sempre meglio!!! Grazie davvero ^^! Non so come avrei fatto a
mandare
avanti la mia storia senza di te! E anche per le prossime, PRETENDO che
tu ci
sia xD!!!
A presto, Tesoro!
Un Bacione colossale e ancora Buon Natale ^^!
Ciauuuuuuuuu
pRiNcEss
LiLIUzzA =
Amore Mio, non sai quanto mi dispiace, però la tua
recensione mi manca proprio
allo scorso capitolo! Non la vedo affatto! Non la trovo! Sei sicura di
essere
riuscita a postarla? Magari può esserci stato un errore di
Internet e non te l’ha
messa! Vabbè, comunque sia, in ogni caso ti chiedo scusa
anche io perché mi da
fastidio mancare una persona... soprattutto se quella persone sei tu,
poi!
Proprio te dovevo mancare! Uffa!
Beh... meglio dimenticare questi brutti episodi, non sei
d’accordi?
Passiamo, invece, alla tua vera recensione che mi ha... diciamo
affascinata per
quello che hai scritto! Prima di tutto volevo ribadire il fatto che
sono
strafelice di essere riuscita a far ridere con quel capitolo! Quando
scrivo
scene di questo genere non sono mai certa di riuscire a centrare la
comicità
xD! Secondo, invece, volevo ringraziarti per i complimenti sulla
scrittura che,
tu, hai anche giustificato! È stata proprio quella
“spiegazione”, chiamiamola
così, che mi ha affascinata parecchio! In effetti,
all’inizio è stato davvero
difficile immedesimarmi nella testa di un uomo! Insomma, quando ancora
stava
insieme a Lily e, quindi, non aveva problemi di cuore come ce li ha
adesso, era
veramente complicato immaginare le cavolate che passano per la testa di
un
maschio e sono d’accordissimo con te sul fatto che sia
più semplice scrivere in
prima persona con Lily che con James! Ah, ma tu non sai la
“novità”, diciamo!
Una ragazza che ha cominciato a recensire la storia da poco mi ha
chiesto una
bella cosa: “Perché non scrivi un capitolo con i
pensieri di Lily?”! All’inizio
ho pensato che lo potevo fare come capitolo extra perché
l’idea, in ogni caso,
non era male! Poi, però sono stata fulminata da un colpo di
genio e... e, beh,
vedrete! Ti anticipo solo di aspettarti un capitolo dalla parte di Lily
;)! Che
ne dici?
Comunque, tornando al discorso precedente, il succo che volevo dire era
questo:
magari all’inizio è parso difficile scrivere con i
pensieri di James! Quando,
però, sono arrivata alla sua divisione con Lily tutto
è diventato più semplice.
Insomma, dividi James Potter e Lily Evans e non ti aspetti che il primo
pensiero, l’unico chiodo fisso in testa, di Potter non sia
proprio lei? Secondo
me è impossibile xD! Te che ne pensi xD?
Cmq, a parte tutto questo volevo anche avvisarti
dell’aggiornamento sul
prossimo capitolo! Io la prevedo per sabato pomeriggio o sera, se tutto
va
bene, perché non ho alcuna voglia di partire (me ne vado il
27) e lasciarvi con
questo capitolo che finisce letteralmente con la tensione alle
stelle... e di
certo l’anticipazione non aiuta a calmarsi xD!
Perché, come ho giustamente
imparato da te (Muahahahahahahahahahah...), ho tagliato il capitolo in
un punto
un po’ critico! Però, mi sono veramente imposta di
dover finire il prossimo
entro la mia partenza, quindi non andiamo subito nel pallone (credo di
essermi
montata un po’ troppo la testa xD! L’influenza dei
pensieri di James Potter
comincia a dare i suoi frutti negativi su di me xDDDD!!!)!
Spero di trovarti presto tra le recensioni, Tesoro! Insomma, siamo in
periodo
di vacanza... dovresti staccare un po’ da quel ritmo
frenetico che facevi prima
con la scuola, il lavoro, i compiti a casa... BASTA!!! Non sei
d’accordo?!
Beh, ora vado anche io (anche perché ti ho scritto un sacco
xD)!
Un bacione colossale, Amore Mio! Ricordati di aggiornare durante le
vacanze
altrimenti non ci metto niente ad andare in cucina ed afferrare il mio
meraviglioso coltello da quindici centimetri xD!!!
Tantissimo auguroni di Buon Natale e quelli per il Felice Anno Nuovo te
li
faccio al prossimo aggiornamento ;)
Ciau, Tesoro
Cicci92 = Ciao
Francy ^^!
Lo so, l’aggiornamento prima di Natale era ancora
nell’incertezza, però ecco
che quell’incertezza subito si è trasformata in
Certezza xD!! Ok, basta... sto
cominciando a dare i numeri e questo non va assolutamente bene!
Ti dico, sono super felice di essere riuscita a farti ridere
così tanto come
hai detto tu! Io non ci speravo più di tanto
perché ogni volta, scrivere
qualcosa sui Malandrini equivale all’insicurezza per le
diverse personalità che
ne fanno parte! A proposito di personalità, si, hai notato
bene! Peter aveva
già cominciato a cambiare ancora prima che i Malandrini
cominciassero quest’avventura,
però, ti dico, questo è un personaggio che non ha
assolutamente niente d’importante
per la storia! L’ho voluto mettere perché era un
membro dei Malandrini... solo
per questo, perché, altrimenti, sarebbe sparito anche nella
precedente fan
fiction che ho scritto su James e Lily! Mi fa troppo ribrezzo!
Beh, cara, ti lascio al capitolo ^^!
Buona lettura e soprattutto Buon Natale ^^! Gli auguri per il nuovo
anno che
sta per arrivare te li farò sabato pomeriggio quando, penso,
posterò il nuovo
aggiornamento ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuu
Giangi2495
=
Tesoro mio,
noooooooooooooooooooooooooooo!!! Come devo fare, ora? Dai non
è possibile che
nel posto in cui vai non ci sia un benedetto computer che abbia la
connessione
ad Internet! Ti ORDINO di trovarlo!!! No, dai, a parte gli scherzi,
posso
capire che nella casa in montagna dei tuoi nonni non ci sia un PC
collegato alla
rete, però può esserci un posto nel paese, per
esempio, che può averlo! Spero
di si, oppure che tu trova un altro modo per entrare nel portale di EFP
perché
mi dispiace molto che tu non ci sia! Soprattutto che manco nel farti
gli auguri
di Buon Natale e di Felice 2010!
Buon Natale, anche a te, Ginny (^^), e ti auguro un felicissimo anno
nuovo :)!
Per il resto, mi auguro vivamente che tu riesca a trovare un modo per
venire
qui... soprattutto perché ho in programma di aggiornare
prima della mia
partenza (il 27), ancora una volta!
Ci sentiamo l’anno prossimo, Tesoro!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Come
sempre, ringrazio anche quelle mitiche persone che
mantengono la mia storia tra le loro preferite e le loro seguite e che
aspettano ansiosamente il seguito ^^!
Spero di
poter aggiornare prima del 27! Me lo auguro vivamente!
Ci vediamo
presto, popolo!
E ancora Buon Natale e Felice
Anno Nuovo a tutti ^^!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentaduesimo – Destino
Cavolo!
Stavo
morendo di fame!
Ci
voleva proprio questa bellissima abbuffata.
Volete
sapere dove siamo?
Ci
troviamo ad uno dei numerosissimi ed affollatissimo ristoranti presenti
nella
via principale della bellissima Diagon Alley.
Dopo
quell’interminabile azzuffata nello scantinato di Villa
Black, ci siamo subito
mascherati senza perdere altro tempo ed, effettivamente, abbiamo dovuto
usare
anche un po’ di trucco per coprire alcuni lividi involontari.
Certo
che Remus è più forte di quanto non voglia
ammettere lui stesso... anche se
Sirius mi ha fatto giustamente notare che è reduce di una
fantastica Luna
Piena.
Nonostante
siano passate due settimane e più, l’ultima
esperienza è stata davvero...
wow... incredibile!
Abbiamo
fatto un casino e per poco io e Felpato non perdevamo il controllo sul
licantropo che voleva intrufolarsi verso il piano di sopra.
Sarebbe
stata una cosa particolarmente allettante se, al piano di sopra, ci
fosse stato
ad aspettarlo Jason McCullen, pronto per essere sbranato dal nostro
migliore
amico.
Ma
poi chi se lo sarebbe sorbito un Remus John Lupin incazzato a morte con
noi
(per la seconda volta nella nostra vita, aggiungerei)?
Anzi,
no... per la terza.
Una
ramanzina del genere se l’era sorbita Sirius quando ancora
andavamo ad Hogwarts
e Felpato diede spiegazioni dettagliate a Mocciosus su come raggiungere
la tana
del Lupo attraverso il Platano Picchiatore.
Quella
fu la notte più lunga di tutta la mia vita e la ramanzina di
Remus del giorno
seguente, quando in Infermeria non c’era nessuno che
ascoltava e rappresentava
un potenziale pericolo per il nostro segreto, complicò
ancora di più il mio
stato d’animo.
Già
ero stanco morto per aver salvato l’uomo più unto
mai esistito sulla faccia di
questo pianeta dalle fauci di uno dei miei migliori amici, poi mi sono
dovuto
sorbire pure la ramanzina di quest’ultimo.
Ma,
sinceramente, non me la sentii proprio di abbandonare Sirius.
Per
quanto, quella volta, l’aveva combinata grossa, non
l’ho voluto lasciare da
solo di fronte alla responsabilità più assoluta
di tutto quel guaio.
Certo,
non me la sono presa io, la sua responsabilità...
però gli sono sempre stato
accanto, come un vero amico farebbe.
Ero
convinto, e lo sono ancora adesso, che se un casino del genere
l’avessi
combinato io, oppure Remus, oppure Peter, Sirius si sarebbe comportato
allo
stesso modo per tutti e tre i Malandrini senza nemmeno pensarci su due
volte.
Siamo
la sua famiglia ed una famiglia, una vera, la si difende con gli
artigli e con
i denti.
Sirius
Black, questo, lo sa fare molto bene.
«Wow!»
commenta Lunastorta poggiandosi allo schienale della sua sedia.
Subito
Felpato lo imita portando, anche, le mani su quella pancia
occasionalmente
gonfia.
Dico
“occasionalmente” perché si tratta
dell’occasione dopo i pasti.
Durante
la giornata, di fatti, Sirius ha la capacità di smaltire i
grassi assunti in
una settimana intera, ecco perché in tutti i momenti del
giorno si abbuffa come
un maiale.
Lo
osservo.
Al
suo fianco è seduto il caro vecchio lupacchiotto, mentre
dall’altra parte c’è
Codaliscia e, di fronte a lui, io.
Guardo
lui e Remus e penso...
No.
Niente
riuscirà mai a dividere la nostra amicizia.
Niente!
Nemmeno
quell’enorme casino che causò il grande Sirius
Black fu in grado di annientare
la solidità dei Malandrini e, dopo l’ultimo guaio
che abbiamo combinato io e
lui, sono pur certo al cento per cento che è la
verità.
Nessuno
ci riuscirà mai!
Probabilmente
nemmeno noi stessi ci riusciremmo... esattamente come quella notte del
quinto
anno ad Hogwarts.
Cavolo,
però!
Pensavo
che dopo il grossissimo problema che aveva combinato, Felpato si
sarebbe
calmato un po’.
No.
Figurarsi.
Mi
prese in giro per un mese intero e passa perché io avevo
osato toccare l’unto
di Mocciosus per salvargli quella pellaccia orribile.
«Caspita!
Ci voleva, vero?» domanda Sirius guardando prima Remus e poi
Peter ai suoi
lati.
Anche
se, dopo quello che Piton fece sempre al quinto anno, mi fece pentire
di aver
perso tempo per risparmiarlo dalle fauci di Lunastorta.
Ancora
ho impresse in mente quelle orribili parole che lui osò
rivolgere a... a...
lei...
“Schifosa
Mezzosangue”.
Quando
lei si stava battendo per aiutarlo... per salvarlo da me.
...
Dopo
quell’estate, capii definitivamente che: prima di tutto, se
avevo agito in quel
modo, l’avevo fatto specialmente e solamente per Remus e non
per Piton;
secondo... se davvero volevo conquistare il cuore della bella Lily
Evans...
beh, dovevo assolutamente cambiare.
«Già...»
annuisce Codaliscia, mentre Lunastorta si limita ad annuire convinto.
Così,
cominciai a seguire i consigli del caro lupacchiotto e la ignorai.
I
primi tempi furono davvero difficili... insomma, la voglia di
stuzzicarla,
prenderla in giro, di chiederle (con serietà, anche se lo
urlavo per i corridoi
in modo che potessero sentire tutti gli studenti e professori) di
uscire con
me, di farle scherzi divertenti e simpatici era ancora alta...
Tutto
c’era ancora.
Ma,
con l’aiuto dei miei fantastici Malandrini, riuscii a non
fare niente che la
infastidisse e, molto presto, probabilmente ancora prima che me ne sia
reso
conto, fu lei a cercarmi e non viceversa.
I
nostri destini, senza che io interferissi, si sono incrociati da soli e
fu così
che iniziò tutto tra noi...
«L’abbiamo
perso...» sento commentare Sirius.
Mi
sa di essere uscito un attimo dal mondo reale per rimanere nel mio,
completo solo
di fantasticherie su una certa testolina rossa.
Alzo
lo sguardo su i miei tre fedeli compari e li scopro tutti e tre a
fissarmi con
le sopracciglia alzate e un sorriso divertito stampato sul volto.
«Che
c’è?» chiedo cadendo dalle nuvole.
Lunastorta
scosse la testa.
«In
questi casi, James...», commenta con fare saccente,
«... è davvero facile
capire a cosa stai pensando».
Sirius
al suo fianco ghigna come un cretino.
Assottigliando
lo sguardo, afferro il coltello vicino al mio piatto e glielo punto
contro.
«Se
non vuoi pagare i danni al proprietario di questo locale ti conviene
cancellare
quel ghigno adesso!» gli intimo minaccioso.
Lui
sorride in modo sghembo ancora di più.
«Facciamo
così:» dice avvicinandosi e poggiando i gomiti e
le braccia sul tavolo, «Paga i
danni chi perde...» continua rimanendo
sull’enigmatico.
E,
a questo punto, signore e signori, io non so resistere.
Dai!
Come
si fa a resistere ad una tale faccia da schiaffi?
«Ragazzi,
osate solamente alzare un dito contro l’altro e poi ve la
vedete con me!» aggiunge
improvvisamente Remus
osservandoci distrattamente ma con carattere.
Sirius
sbuffa e ritorna a poggiarsi sullo schienale della sedia incrociando le
braccia
infastidito.
Io
abbandono il coltello lì dove l’avevo preso e mi
osservo intorno.
È
praticamente logico che non possiamo fare a modo nostro.
Siamo
pur sempre mascherati e anche ricercati...
Avessi
capito se tutta questa situazione non fosse mai esistita e noi stessimo
tranquillamente pranzando nei panni di Ramoso, Felpato, Lunastorta e
Codaliscia
senza essere inseguiti da una schiera di Mangiamorte e di Auror.
Avremmo
potuto distruggere il locale ammazzandoci di botte e poi avremmo
mandato i
soldi al proprietario per riparare tutto.
Farlo,
invece, nella situazione in cui ci troviamo significa essere
smascherati e
sbattuti ad Azkaban.
Una
prospettiva allettante quant’è vero che io ammiro
Mocciosus...
Cioè,
pari a zero... una prospettiva schifosa!
«Che
Pluffe che sei, Remus» si lamenta, come da copione, il grande
Sirius, «Ci vuole
sempre un po’ di sana e movimentata azione».
Lunastorta
alza gli occhi al cielo, esattamente come farò io tra
qualche secondo... quando
inizieranno a battibeccare come sempre.
«Calma
i tuoi ormoni, Sirius. L’azione ci vuole solo nel tuo
cervello per rimettertelo
in moto».
«Ma
perché devi sempre rispondermi in modo così
offensivo?».
«Ti
da fastidio?» chiede Remus fintamente dispiaciuto, allargando
gli occhi a
padella e tirando fuori il labbro inferiore in una smorfia mortificata.
Sirius,
in un primo momento, digrigna i denti infastidito... poi si rilassa e
sorride
furbescamente.
«Certo
che mi da fastidio! Anche a James dava fastidio quando Lily lo
insultava dalla
mattina alla sera!» alzo un sopracciglio guardando mio
fratello scettico.
Non
sono sicuro di aver capito dove voglia arrivare...
«Insomma,
lo sai che nelle storie d’amore queste cose fanno male al
cuoricino» continua
Sirius assumendo la stessa espressione sconsolata di Lunastorta.
Il
caro lupacchiotto schiocca la lingua infastidito e si mette a braccia
conserte
guardando altrove nel locale.
Sirius,
invece, ghigna.
Idiota.
Doveva
proprio tirare in ballo me e lei quando io sto facendo di tutto per
evitare di
pensare a quello che è successo.
Maledizione!
«Ragazzi?»
ci chiama Codaliscia, «Che ne dite di uscire e farci un giro?
Magari troviamo
qualcosa di bello tra i negozi!».
Felpato,
immediatamente, allarga il suo sorriso facendo brillare anche i suoi
occhi.
Molla
una sonorissima pacca sulla spalla a Peter, mentre Remus sbuffa (ancora
non ha
digerito la sua sconfitta da parte nostra per il verdetto su
“Diagon Alley: SI
o NO?”).
«Bell’idea,
Codaliscia!» esclama voltandosi, poi, verso di me per
accertarsi che io fossi
con lui.
Doppio
idiota!
Nonostante
mi faccia pensare a cose che mi fanno male, lasciarlo da solo indietro
è
l’ultima cosa che farei nella mia vita... anzi che NON farei.
Annuisco,
anche se mantengo lo stesso sguardo scuro e cerco di evitare di parlare.
Veloci,
ci rivestiamo dei nostri mantelli attirando l’attenzione
della cameriera che,
subito, si prepara con il taccuino delle ordinazioni per raggiungerci.
Appena
arrivata, ci dice il prezzo totale del nostro interminabile pranzo, con
una
voce fin troppo squillante.
Remus,
sospirando e lanciandoci un’occhiataccia (immediatamente
risposta con un
fantastico ghigno in contemporanea) per il capitale che facciamo
spendere alla
tasca comune dei Malandrini per sfamare i nostri buchi neri che osiamo
chiamare
“stomaci”, infila una mano nel taschino e consegna
i giusti galeoni alla
cameriera.
«Grazie
e tornate a trovarci presto!» cinguetta la giovane ragazza
osservando incantata
e giuliva il sorriso malizioso di Felpato.
Lunastorta
schiocca la lingua innervosito ed io e Peter a malapena riusciamo a
nascondere
un sorriso divertito mentre usciamo dal locale.
Subito
ci ritroviamo accalcati dalla folla che gira per la via principale di
Diagon
Alley.
Tutti
e quattro i Malandrini indossano lunghi mantelli neri con cappelli a
cilindro
dello stesso colore.
Sembriamo
quattro Lord del settecento, ma, fortunatamente, le occhiate che
attiriamo sono
molto meno in confronto a quelle che riceveremmo se fossimo usciti
senza
mascherarci.
Qui
l’aria è allegra e, non appena siamo arrivati a
Diagon Alley, Sirius
ha subito commentato quando fosse
bella la libertà.
Ad
elogiarla nel suo solito modo, accennando alla bella vita con le belle
donne,
che Remus ha immediatamente contestato.
Ed
ecco pronto un nuovo scontro di frecciatine comiche.
«Ehi!
Che ne dite di perlustrare Diagon Alley alla ricerca di qualche negozio
interessante?» propone Felpato con quel suo atteggiamento da
bambino che chiede
ansioso il permesso alla mamma per compiere qualcosa di veramente
eccitante.
Mi
preparo psicologicamente per un nuovo ascolto di...
«Se
per “interessante” intendi le schifezze che fate tu
e quelle povere ragazze,
allora io non ti seguo nemmeno morto!».
Eccolo
là!
Prepariamoci
per una nuova “affabile” discussione.
«Parli
come se io le costringessi a fare quello che fanno con me, quando non
è vero!»
protesta mio fratello fingendosi oltraggiato.
«Infatti,
le soggioghi per farle fare quello che vuoi!» risponde
Lunastorta ricordando,
palesemente, il comportamento giulivo della cameriera di prima dovuto
ad un
semplice sorriso di Sirius.
Io
ghigno, mentre Felpato rimane a fissare interrogativo e basito il caro
lupacchiotto.
«Andiamo,
Rem. Non puoi attribuire la colpa a Sirius di essere bello ed
attraente»
m’intrometto nel discorso anche io in difesa di mio fratello
che, subito, si
preoccupa di rispondere al mio ghigno al solo sentire elogi su di lui e
la sua
bellezza (canina, aggiungerei... perché il migliore sulla
piazza sono io, e
basta!).
«James,
ti prego, non dagli corda anche tu» m’implora Remus
evitando un mocciosetto che
correva nella direzione opposta alla nostra.
«Anche?
Non mi pare che qualcun altro sia entrato in mia difesa,
Remmy».
«Sta
zitto, Sirius. Di solito i clienti non devono intromettersi nei
discorsi dei
loro difensori!».
«Ti
sei laureato in giurisprudenza, adesso?» gli domando alzando
un sopracciglio e
tirando su un lato delle mie labbra in un sorriso sghembo e divertito.
«Lascia
stare, Ramoso. Lo sai che Remus sa tutto di tutti in qualsiasi momento
e in
qualsiasi luogo» aggiunge Sirius circondando le mie spalle
con un suo braccio e
mettendo una mano davanti alla bocca per far sentire solo me.
Nonostante
questo, il suo tono di voce abbastanza alto tradiva le sue intenzioni
gestuali.
Di
fatti, sia Peter che Remus hanno sentito.
Uno
si sta rotolando dalle risate, l’altro... beh,
l’altro procede fiero e col naso
all’insù dritto per la sua strada con una
fantastica smorfia infastidita
stampata sul volto.
Una
fantastica smorfia... ripagata con cosa?
Secondo
voi?
«E
smettetela di ghignare, stupidi idioti!»
s’infervora definitivamente Lunastorta
facendoci scoppiare a ridere.
È
davvero fantastico poterlo prendere così in giro!
Il
nostro passatempo preferito e credo che lo abbiate capito un
po’ tutti, ormai.
«Cazzo...»
sento mormorare improvvisamente dalla timida bocca di Codaliscia.
Tutti
e tre ci voltiamo sorpresi a guardarlo con gli occhi sbarrati, mentre
lui è già
aggrappato al braccio di Remus.
«Peter?»
prova a chiamarlo, stupito, il caro lupacchiotto, «Cosa ti
prende?» gli domanda
una volta per tutte.
In
risposta, Codaliscia non si degna nemmeno di aprire bocca.
Con
braccio e mano tremante indica la strada affollata davanti a noi.
Io,
Remus e Sirius aguzziamo la vista per cercare di capire cosa stia
indicando
così paurosamente il nostro topolino e, con un brivido che
ci percorre tutta la
schiena, ci rendiamo conto della situazione.
Merda!
Ma
questo è proprio sfiga!
«Cazzo,
cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo...» ripete in
continuazione
Lunastorta diventando improvvisamente tutto bianco e portandosi una
mano alla
bocca per mordicchiarsi le unghie.
«Remmy,
basta. Abbiamo capito che sei gay!» lo rimbecca Felpato
infervorandosi.
Di
certo non veramente per colpa di Remus... piuttosto per la nostra
incredibile
“fortuna”.
Lunastorta
inspira profondamente, pronto per rispondere al mio adoratissimo
fratellino, ma
io lo anticipo sul tempo.
Non
ne abbiamo per metterci a battibeccare proprio ora, per la strada... la
stessa
che ora stanno percorrendo loro.
«Remus,
ti prego. Fai finta che non abbia nemmeno respirato»
m’intrometto alzando le
mani per dare ancora più enfasi al mio comando: calmarsi!
Sento
Sirius sbuffare dietro di me e, scommetto, stia anche incrociando le
braccia
infastidito dal mio intervento.
Lunastorta,
invece, annuisce cercando di contenersi dal panico che sta assalendo
lentamente
tutti noi.
Maledizione!
Ma
che diamine ci fanno Johnson e il Ministro, con tanto di schiera di
Auror per
la loro sicurezza, nelle vie di Diagon Alley subito dopo
l’ora di pranzo?
...
Io
non capisco!
Ma
quando ci siamo abbonati alla “sfiga per sempre”?
«Che
facciamo?» domanda Peter, ancora ancorato al braccio di
Lunastorta, con paurosa
insistenza.
Si
sta davvero facendo addosso.
«Voltiamoci».
Veloci,
esattamente come l’ordine appena sussurrato da Sirius, ci
giriamo dall’altra
parte della strada da dove stanno venendo il Ministro e il cornuto (chissà
perché... Ah!).
«Senza
fretta, ragazzi...» continuo a sussurrare io, al posto di mio
fratello,
«Riprendiamo a camminare come se niente fosse».
Proprio
come prima, a momenti nemmeno mi lasciassero il tempo di concludere
ciò che
volevo dire, si mettono a camminare nella direzione opposta in
confronto a
quella che avevamo preso.
Poco
più avanti di me e Codaliscia, Sirius e Remus guidano il
gruppo lungo la via
principale della cittadina.
Passiamo
di nuovo di fronte al locale dove abbiamo pranzato sperando che i due,
insieme
alla loro schiera di guardie del corpo, si fermassero a mangiare
lì.
Evitando
di farmi notare ed aiutato da Peter, volto impercettibilmente lo
sguardo dietro
di noi per spiare la situazione.
Il
Ministro e Johnson stanno parlando fitto fitto tra di loro, ma non
sembrano
affatto intenzionati al volersi fermare.
Di
fatti, superano anche loro il ristorante dove, poco fa, noi Malandrini
abbiamo
consumato il nostro infinito pranzo, e procedono lungo la via... la
stessa che
stiamo prendendo noi.
«Merda...»
impreca sotto voce Sirius notando che la nostra fuga dai nostri ignari
inseguitori deve continuare.
«Giriamo
adesso» ordina Remus indicando con un cenno del capo un
violotto stretto e
completamente privo di persone che ci camminano.
«No.
Potremmo attirare l’attenzione di uno di quegli Auror.
Sembrano addirittura
controllare l’area intorno al Ministro» commenta
saggiamente Felpato.
«Se
non lo facciamo, sicuramente, si accorgeranno anche di quattro cretini
vestiti
in questo modo» risponde per le rime Lunastorta indicando i
suoi vestiti,
comuni a tutti gli altri Malandrini.
Maledizione!
Lo
sappiamo perfettamente che hanno ragione entrambi... quindi?
Che
diamine dobbiamo fare?
Se
prendiamo quella piccola via, vestiti di nero e con questo
atteggiamento
schivo, sicuramente attireremmo l’attenzione degli Auror.
Se,
invece, continuiamo a camminare così per la stessa via del
Ministro e di
Johnson, prima o poi, si accorgeranno lo stesso di noi.
«Infiliamoci
in un negozio» prorompe improvvisamente la voce, un
po’ stridula, di Peter.
Io
mi giro a fissarlo in volto con un sorriso che va da un orecchio
all’altro,
senza preoccuparmi di non mostrare la mia sorpresa per questo colpo di
genio e,
sono sicuro che se potessero, lo farebbero anche Remus e Sirius.
Infatti:
«Ottima
idea, Codaliscia» commenta mio fratello adocchiando, subito
dopo, i negozi che
stiamo superando.
«Già!
Solo che l’idea di Peter era immediata, Sirius, non che te lo
devi scegliere,
il negozio» dice
aspro il caro
lupacchiotto guardandolo male.
Felpato
posa il suo sguardo su di lui per una frazione di secondo e,
naturalmente, il
ghigno stampato sul suo viso non sfugge a nessuno di noi tre.
«Ovviamente,
Remmy. Il problema è che non ci possiamo fiondare in un
qualsiasi negozio con
la forza di un uragano. Non credi che attireremmo lo stesso
l’attenzione del
Ministro e dei suoi cagnolini?».
«Infatti,
non avevo per niente in mente l’idea di lanciarmi contro la
vetrina di un
negozio per fuggire dal Ministro e compagnia bella», risponde
prontamente
Remus.
Io
sbuffo.
Oh,
insomma... non c’è nessun’occasione che
non vada bene per battibeccare per quei
due.
«Solo
tu puoi avere una delicatezza del genere» aggiunge Lunastorta.
«Di
certo non ci saremmo buttati contro una vetrina, Remusino, ma avremmo
deviato
brutalmente la nostra camminata che, da bravissimi attori, la stiamo
facendo
apparire tranquilla e serena. Un comportamento del genere avrebbe
destato
sospetto e, boom, in un attimo ci avrebbero presi con le mani nel
sacco»
spiega, per niente intimorito, Sirius allargando il suo ghigno.
«Cosa
che ci succederà molto presto se non entriamo in un negozio,
adesso!» sbraita
Remus al colmo della disperazione.
«Stai
calma, mamma».
Rido.
Felpato
è davvero un idiota con la “I” maiuscola!
Anche
Codaliscia, al mio fianco, pare più calmo con questo scambio
di battute e con
la tranquillità che Sirius riesce ad infonderci, mentre,
ovviamente, per l’altro
elemento del nostro gruppo, la musica non è la stessa che
per noi.
Di
fatti, Remus sbuffa e stringe i pugni cercando di mantenersi calmo e di
non
saltare al collo di mio fratello.
Altrimenti
si che avremmo attirato l’attenzione del Ministro, di Johnson
e degli Auror
che, ancora, continuano a seguirci senza dare il minimo segno di
accorgimento
della strana presenza di quattro uomini mascherati da Lords del
settecento.
«Ora
ci entriamo» assicura Sirius mettendo fine a questa nuova
discussione che va ad
aggiungersi alla lunga lista.
Come
detto, ecco che, con dolcezza e serenità, quasi davvero non
lo stesse seguendo
un potente nemico, Felpato devia la nostra direzione e si dirige verso
destra.
Con
altrettanta calma e sicurezza, sale quei due gradini che ci separano
dalla
porta del negozio e la apre.
Scattanti,
entriamo.
Non
perdiamo nemmeno tempo a guardarci le spalle.
Sappiamo
che, girandoci per affacciarci alla vetrata e dare
un’occhiata alla via
principale di Diagon Alley e, più precisamente, al Ministro
e Company,
riceveremmo strane occhiate dagl’attenti Auror.
Così
ci guardiamo attorno per studiare meglio il posto in cui siamo capitati.
Che
negozio strano.
Tutto
è costruito con del chiaro legno pregiato, levigato e
lucidato fino allo
sfinimento; qualche oggetto e superficie sono di colore bianco e qua e
là sono
sparse dei vasi abbastanza grandi con delle piante dentro.
Si
tratta di una piccola stanza ovale e molto alta.
Di
fronte a noi, alla nostra destra vi è una scrivania con,
dietro, una sedia.
Alcune
carte ci sono appoggiate sopra con un preciso ordine maniacale che va a
braccetto con l’aria di perfezione che aleggia qui.
Di
poco più in là della scrivania
c’è un lungo ed altissimo corridoio, sempre in
legno pregiato e super lucidato.
«Che
razza di posto è mai questo?» chiede Felpato,
«Non potevamo capitare in un
negozio di scherzi o di dolci?».
«Primo:
abbiamo appena finito di mangiare, come puoi pensare ancora al cibo
dopo
quell’abbuffata che vi siete fatti?» eccolo
là che comincia il nostro Remus,
«Secondo: eri tu a guidare il gruppo. Se non ti rendi tu di
dove ci porti,
dobbiamo farlo noi?».
Sirius
sbuffa e prende aria per rispondere.
La
mia mano, immediatamente, scatta sulla sua spalla cercando di fargli
capire
tacitamente di lasciar perdere.
Come
previsto, dopo una lunga occhiata scambiatasi con me, Felpato butta
fuori tutta
l’aria che aveva inspirato e incrocia le braccia infastidito.
Con
lentezza e ben attenti a guardare ovunque per controllare il posto, ci
incamminiamo lungo questo corridoio.
Ci
sono parecchie porte piccole e sempre di chiaro legno pregiato
ritagliate tutte
con le stesse decorazioni e, più avanti, ne intravedo una
sola più grande delle
altre.
Ce
ne sono due, di porte, per aprire questo grande uscio.
Improvvisamente,
però, sentiamo un piccolo urletto stridulo.
Io,
Remus e Sirius ci voltiamo veloci verso l’entrata del negozio
da dove abbiamo
udito provenire l’urletto, pronti con le bacchette levate.
Scorgiamo
Peter saltellare rapido e spaventato nella nostra direzione.
A
quanto pare, lui è stato l’unico ad essere rimasto
lì, nella piccola sala
d’ingresso.
«Peter.
Cosa succede?» domanda allarmato Felpato.
«Ragazzi,
il Ministro e Johnson stanno venendo proprio qui!» esclama
raggiungendoci.
Non
è possibile!
Non...
non può essere!
Io
non posso essere così sfortunato.
Non
può... non posso crederci!
«Cosa?!»
esplode Sirius.
«Ne
sei proprio sicuro, Peter?» chiede, invece, Lunastorta
già bianco come un
cadavere.
Codaliscia
annuisce vigorosamente prima che tutti e quattro spostassimo lo sguardo
verso
la porta principale del negozio... in attesa.
In
attesa di cosa, poi?
Quelli
stanno per entrare... che diamine dobbiamo fare adesso?
...
Cazzo!
«Presto!
Nascondiamoci dentro una di queste porte! O volete farvi
vedere?» sbraita
Felpato arrabbiandosi con il nostro stato
“immobile” di fronte una situazione
di pericolo.
Spronati
dalle poche ma efficienti parole di Sirius e, quindi, di nuovo padroni
delle
nostre azioni, ci voltiamo nella direzione opposta del corridoio e
riprendiamo
a percorrerlo.
Io,
a capo del gruppo, mi avvicino alla porta più grande che
avevo adocchiato e,
con poca galanteria, l’apro entrando per primo.
Subito
seguito dai miei tre fedeli Malandrini, mi volto per chiuderla ed
aspettare...
sperando che la nostro nuova sfortuna non faccia arrivare fin qui
Johnson e il
Ministro.
«Buongiorno,
signori... posso esservi utile?» domanda una giovane voce di
donna alquanto
stupita.
E
ci credo!
Stiamo
entrati con la delicatezza di un elefante in un negozio così
raffinato e, per
di più, vestiti da pagliacci.
Mi
volto verso la stanza e, prima di osservare la ragazza che ci si
è parata
davanti (per la felicità di Sirius, aggiungerei anche),
guardo attentamente
l’ambiente.
Ci
troviamo in un luogo simile alla sala principale... forse un
po’ più grande.
Il
pavimento è rigorosamente in parchè ultra
lucidato, le pareti bianche senza
nemmeno una macchia con grossi e pesanti archi che si incrociano al
soffitto e
partono da terra, la maggior parte degli angoli sono tutti ricoperti da
grandi
piante verdi.
Alla mia sinistra vi
è un grosso tavolo che
occupa tutta la parete dove sono appoggiati grossi volumi e strumenti
per
misurare, mentre alla mia destra un grossissimo specchio posizionato in
modo da
potersi ammirare in tutte le angolazioni.
La
luce entra da una grossa finestra circolare sopra il soffitto che cade
perfettamente su una pedana, anch’essa circolare.
«Scusate...»
chiama ancora la ragazzina (la quale, secondo me, non può
avere più di diciotto
anni), «... ma voi chi siete?» ci domanda
sconcertata e mal celando una piccola
smorfia di preoccupazione.
In
effetti, non bisogna avere molta fiducia nelle persone sconosciute con
i tempi
che corrono in questi anni.
Dietro
questa ragazzina vi è una grossa tenda che ricopre tutta
l’entrata per la
seconda stanza dove, a malapena intravedo un armadio pieno di vestiti.
Vestiti?
Dove
caspita siamo capitati?
Da
una sarta?
...
E
che diamine ci fanno Johnson e il Ministro da un sarta?
«Colette!»
interviene una seconda voce femminile, un po’ più
imponente, da quella seconda
stanza.
La
ragazza chiamata in causa si volta in quella direzione in un fluttuare
di
capelli biondi lunghi e mossi, accompagnati da un fugace sguardo
cristallino
impaurito.
«Cosa
ti avevo detto? I nuovi clienti devono aspettare nella sala
d’attesa! Perché li
hai fatti entrare?» continua questa voce... alquanto
familiare, devo dire.
Mi
volto verso Remus e, come me, lo noto sorpreso e riflessivo su quella
voce che
abbiamo appena sentito.
«Mi
dispiace, signorina. Non li ho fatti entrare io. Sono venuti da
soli» risponde
Colette.
Un
silenzio un tantino angosciante per noi segue
quest’affermazione.
Poi,
un frusciare di stoffa e di tende ci annuncia l’entrata in
scena di...
No!
Non
ci posso credere.
«No...»
sussurra con gli occhi sbarrati Mary McDonald osservandoci uno ad uno
ed
afferrando al volo la nostra vera identità.
«Mary
McDonald» sento mormorare la voce di Sirius... e scommetto
che quell’idiota sta
anche ghignando.
E
infatti, la prova che io sono un assoluto genio la trovo immediatamente
sul
volto di Mary che, da sorpreso, si tramuta in qualcosa di
mostruosamente
pauroso.
«Black!».
Colette
si volta verso di noi terrorizzata.
«Cosa?!»
esclama impaurita, «Non saranno quei quattro ricercati che
hanno attentato alla
vita del Ministro qualche mese fa?» domanda allontanandosi
sempre di più da noi
come se fossimo delle creature orripilanti.
Mary
ride glaciale.
«Ovvio
che sono loro» commenta senza nemmeno una punta di timore
alzando una mano per
indicarci, «Guardate come vi siete conciati per poter uscire
e non essere
arrestati!» commenta aspramente.
Cacchio!
Ci
vuole davvero così poco per arrivare al motivo del nostro
mascheramento?
«Sono
lieto che, in qualsiasi modo, io riesca sempre a fare un certo effetto
su di
te, tesoro» aggiunge Felpato per niente disturbato da tanta
accidia nei suoi
confronti.
«Il
solo ed unico effetto che mi fai, Black, è il disgusto oltre
ogni limite!»
risponde pronta la cara Mary.
In
questo nuovo silenzio, Sirius si volta dietro di sé per
osservare me e, subito,
digrigna i denti indignato.
Eh,
beh... che vi aspettavate?
Che,
dopo un insulto del genere al mio adorato fratellino, me ne stessi
impassibile?
Ma
non credo proprio!
Di
fatti, il mio sorriso fantasticamente sghembo, automaticamente,
è salito a
toccarmi il volto.
«Bastardo!».
Sento
Remus sospirare.
«Signorina
McDonald, cosa facciamo? Chiamiamo gli Auror?» domanda ancora
spaventata
Colette.
Riporto
le mie attenzioni sulle due donne e scopro la bacchetta della ragazza
puntata
contro tutt’e quattro.
Mary
rimane in silenzio fissandoci seria.
Felpato
sbuffa.
«Non
ce ne sarebbe bisogno, tesoro. Johnson insieme alla sua squadra di
lecchini è
giusto qui fuori».
Allora,
io dico... ma si può essere più coglioni di mio
fratello?
Che
bisogno c’era di informare la ragazza che se vuole
può benissimo urlare a
squarciagola per farci arrestare in un lampo?
«Sei
un idiota, Sirius!» commenta di fatti il caro lupacchiotto.
«Sono
d’accordo» s’aggiunge con un sorriso
divertito la proprietaria del negozio.
Però,
eccolo lì.
Esattamente
come avevo previsto, Colette inizia ad urlare terrorizzata dal fatto
che vicino
a lei ci siano quattro potenti nemici e che la sua superiora non dia
nemmeno un
segno di voler agire per il suo bene.
Ma
si tratta di un urlo di breve durata, dato che Mary, prontamente, le
mette una
mano sulla bocca intimandole il silenzio.
Noi
Malandrini, invece, abbiamo il cuore che batte talmente forte che a
stento lo
sentiamo.
Quella
cretina ha urlato forte... Johnson, il Ministro e gli Auror possono
tranquillamente averlo sentito ed ora potrebbero essere qui dietro la
porta.
«Sirius,
cazzo, sei un emerito imbecille!» lo rimprovera ancora Remus,
insoddisfatto
della piccola serie di aggettivi che gli ha lanciato poco prima.
Felpato,
dal canto suo, ghigna come uno sporco maiale.
Idiota!
«Che
cosa facciamo adesso?» domanda ancora più
spaventato Peter.
«Ascoltate,
io...» ci richiama all’attenzione Mary con un tono
di voce basso, «... posso
coprirvi. Ma per poco» annuncia continuando a mantenere la
sua mano sulla bocca
di una Colette sempre più terrorizzata.
«Mi
verrebbe spontaneo chiederti perché lo fai»
intervengo per la prima volta io.
Lei
punta i suoi occhi su di me e mi fissa seria.
Che
strano sguardo che mi sta lanciando... somiglia tanto a quello di...
No,
impossibile!
...
«Mary?».
Una
terza voce proviene dalla stanza affianco.
Alla
mia destra, noto il volto di Lunastorta diventare completamente bianco.
Mary
McDonald non risponde e abbassa sconfitta il capo.
Peter
e Colette trattengono il fiato.
Sirius,
sbalordito quanto me, fissa insistente le tende che dividono questa
dalla
stanza adiacente.
Io,
invece... sento il cuore galoppare ancora più forte di prima.
È
proprio destino che io e lei ci dobbiamo incontrare ogni qual volta io
metta le
testa fuori dalla casa di mio fratello.
ANTICIPAZIONE:
«Lily,
tesoro! Hai finito?» sento la fastidiosa voce di Johnson
cercare di raggiungere
le orecchie della sua destinataria. La maniglia, lenta ed insicura, si
abbassa
ed in quel preciso secondo tutti tratteniamo il fiato sospesi su questo
filo
del rasoio.
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Capitolo 34 *** Capitolo XXXIII - Sperare ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXIII - Sperare
Buona
sera, popolo ^^!
Ho LETTERALMENTE
pochissimo tempo per postare, quindi chiedo immediatamente
perdono a quei fantastici angeli che hanno fatto in tempo a lasciarmi
una
recensione nel capitolo precedente! Per tutti gli altri, assicuro che
non ci
sono assolutamente problemi perché con gli impegni familiari
di questo periodo
è sempre più difficile trovarsi al computer per
leggere o scrivere (parlo per
esperienza personale), perciò... calma ^^!
Per vostra
fortuna, questo capitolo me lo trovavo, in un certo
senso, già scritto perciò si è
trattato solo di un lavoro di revisione ed
eccomi qui! Stop! Per il prossimo, ragazzi, vi annuncio già
da adesso che NON è SICURO CHE
LO POSTERÒ SUBITO DOPO IL MIO RITORNO A CASA (il che
avverrà il 3 Gennaio) perché sono rimasta molto
indietro e né ieri né oggi ho avuto la
possibilità di scrivere! Inoltre, ho
anche un mucchio di compiti da fare non appena tornerò a
casa...
In poche parole, signori, questo è L’ULTIMO CAPITOLO
DEL
2009!!! E per
il primo del
2010 bisognerà aspettare oltre il 4 o 5 Gennaio! Dipende dal
ritmo che adotterò
quando tornerò a casa!
Mi spiace
di tutto, davvero! Però, guardando il lato positivo,
questo aggiornamento non lascia chissà quanto sulle spine...
almeno non tanto
quanto quello precedente, no?
Ringrazio DanyCullen, Malandrino4ever e Cicci92 che sono
riusciti, per tempo, a commentare e chiedo loro
umilmente scusa per non avere tempo a disposizione per rispondere loro
singolarmente! Ragazzi, mi rifarò al prossimo aggiornamento,
prometto!!!
Per il
resto, non ho altro da aggiungere se non:
Felice
2010 a tutti voi!!! Vi auguro il massimo della felicità
^^!
E,
seguitando, Buona lettura!!!
Ci sentiamo l’anno
prossimo, gente ;)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentatreesimo – Sperare
«Mary?
Ci sei?» continua a domandare quella voce.
Quella
voce che io non dimenticherò mai... mai... mai... mai... mai
nella mia vita.
Le
tende, timide ed insicure, si spostano per far fare capolinea nella
stanza ad
una testa che io amo più di me stesso.
Una
folta chioma rossa accompagnata da due stupende iridi verdi fanno
irruzione
nella sala... ed ecco che il mio cuore si blocca.
Come
lei.
Immobili.
Sopraffatti
dallo stupore.
Io
qui.
Lei
qui.
Tutto
è sparito.
Non
vedo nessun altro intorno a me... non vedo nient’altro
intorno a me.
Vedo
solo quelle iridi verdi che stanno passando in rassegna, sgranate,
tutti i
presenti.
Ovviamente,
soffermandosi di più su noi quattro Malandrini e su... me.
Il
mio mare verde è tornato a scontrarsi con i miei occhi.
Sorpresi
e sgranati, ma sempre bellissimi e meravigliosi come lo è
lei in questo preciso
istante.
Indossa
uno stupendo abito bianco che arriva a coprirle persino i piedi,
stretto in
vita appena sotto il seno da un medio – largo nastro di color
panna e poi
lasciato scivolare delicatamente su quel corpicino così
esile e sottile.
Scorrerebbe
giù liscio, senza ostacoli, se non fosse per quel pancione
sempre più grande.
Se
i miei calcoli sono esatti, lei dovrebbe essere al quinto mese di
gravidanza,
di conseguenza la pancia, ormai, è in evidenza... in chiara
evidenza.
Ha
superato quel periodo in cui il suo ventre gonfio poteva essere
scambiato per
semplici chili in più.
Ora,
ovunque lei vada e chiunque la guardi, non si può
più sbagliare.
Lily
Evans è incinta.
«Ma
che palle, Lily!» sbraita improvvisamente Sirius gesticolando
con le mani ed
attirando l’attenzione di tutti su di lui.
Persino
la mia e quella di Lily che, nel momento in cui ci siamo visti, si sono
completamente scollegate dal resto del mondo per concentrarsi
sull’altro...
solo sull’altro.
«Cosa?»
chiede lei tanto spaesata quanto il suo tono risulta basso e debole per
la
sorpresa.
«Ma
non è possibile che ovunque noi andiamo dobbiamo incontrare
sempre e solo te!»
continua il caro, vecchio Felpato avvicinandosi alla mia piccola Bibi e
prendendole le mani alzandole ed abbassandole a ritmo del suo parlare.
Lily
corruccia la fronte ancora più sconcertata nel momento in
cui Sirius lascia le
sue mani e l’abbraccia.
Mary,
al fianco della sua vecchia amica di scuola dato che Lily si era
allontanata
dalla grande tenda per avvicinarsi maggiormente al gruppo, la sta
fissando con
gli occhi sbarrati.
«Cosa?!»
domanda con tono tanto alto quanto sorpreso e scandalizzato guardo
ancora con
insistenza la mia piccola Bibi.
Lei,
staccandosi dall’abbraccio di mio fratello, si volta nella
sua direzione ed
apre la bocca pronta a rispondere quando, improvvisamente, sentiamo un
bussare
insistente.
In
un istante il nostro cuore è arrivato sino in gola a battere
così
freneticamente forte da riuscire, addirittura, a non farci respirare,
mentre
tutti e sette ci giriamo fulminei verso la grande porta
d’entrata.
Io
la guardo per un solo momento prima di voltarmi di nuovo nella
direzione di
Lily e scoprirla completamente bianca in viso.
«Lily,
tesoro! Hai finito?» sento la fastidiosa voce di Johnson
cercare di raggiungere
le orecchie della sua destinataria.
La
maniglia, lenta ed insicura, si abbassa ed in quel preciso secondo
tutti
tratteniamo il fiato sospesi su quel filo del rasoio.
Lily,
veloce, si mette a correre in quella direzione passando in mezzo a me e
Remus e
superandoci in uno svolazzare di capelli rossi e pezzi di stoffa
bianchi.
Si
butta sulla porta chiudendo quel piccolo spiraglio che andava aprendosi
sempre
di più.
«Lily?»
domanda ancora più sconcertata la voce di Johnson.
«Scusa,
amore, ma non voglio assolutamente che tu mi veda così e poi
non abbiamo ancora
finito!» esclama la mia piccola Bibi con un tono un
po’ troppo isterico.
Segue
uno strano silenzio.
È
facile capire che il cornuto,
dietro
la porta, sia rimasto sorpreso dalla risposta di Lily.
E,
ancora più facile, è capire il nostro stato in
una situazione come questa.
L’aria
è diventato un blocco solido di tensione collettiva.
Tutti
fin troppo attenti ad ogni minimo scatto, ad ogni minimo respiro troppo
udibile
dall’altra parte della porta, a qualsiasi altro particolare
che manderebbe a
rotoli il salvataggio improvvisato di Lily.
«Ma
dai! Io ti voglio vedere altrimenti non ti accompagnavo proprio, non
credi?».
«Infatti,
ti avevo chiaramente detto che non volevo venissi!».
«Oh,
ti prego, Lily! Qui con me c’è anche il Ministro
che è curioso di ammirarti!».
Pagliaccio!
Si
permette addirittura di esibire la bellezza della mia
piccola Bibi davanti agli altri... davanti ad un
pubblico come se fosse un animale da circo.
Stringo
i pugni e digrigno i denti non potendo fare in nessun altro modo.
Insomma,
o faccio così oppure esco imbizzarrito ed ammazzo Johnson di
botte facendomi
anche arrestare.
Lily,
però, rimane in silenzio.
Si
volta con cautela dietro di sé per osservare soprattutto noi
Malandrini.
Naturalmente
starà pensando che dietro al Ministro ci sono anche le sue
scorte e questo non
può far altro che spaventarla.
Evidentemente
non si è resa conto di quanto potesse essere grave la
situazione in questo
momento.
«Allora?»
chiede insistente il cornuto.
La
mia piccola Bibi torna a fissare il legno di fronte a sé e
si riscuote
velocemente da quell’istante di panico assoluto.
«Non
mi interessa, Michael! Non ho alcuna intenzione di rovinarti la
sorpresa quando
arriverò in chiesa!» risponde risoluta mettendoci
la giusta dose di rabbia nel
suo tono di voce.
Che
attrice, gente!
Sento
un piccolo sbuffo provenire dall’altra parte della porta e
una risata genuina.
«Oh,
non ti preoccupare Michael. La bella Lily ha perfettamente ragione,
infondo.
Bisogna avere pazienza, purtroppo» interviene per la prima
volta la voce del
Ministro.
Maledetto!
Come
osa?!
Solo
io ho il sacro santo diritto di poterla chiamare “bella
Lily”, alla quale
aggiungo davanti e con orgoglio anche un fantastico aggettivo
possessivo.
La
mia bella Lily.
«Oh,
va bene!» sbuffa un ultima e definitiva volta Johnson,
«Ma hai detto che non
avete ancora finito. Quanto ci vuole?».
Lily,
di nuovo, si gira verso di noi e, adesso, ha occhi solo per me.
Mi
fissa tra il serio e il combattuto.
Come
se fosse indecisa sul da farsi.
Poi
butta fuori un lungo e rassegnato sospiro e ritorna a rivolgersi alla
porta.
«Tanto,
amore. Non riesco a piacermi con questo vestito e non ho ancora trovato
qualcosa che mi garbi».
«Addirittura!»
esclama il gran bastardo.
«Si...»
risponde subito Lily, «... penso che ci voglia davvero
tanto!» continua.
«Tesoro,
ma tu ti ricordi che io ho un impegno cui non posso mancare? Dobbiamo
sbrigarci
se ti devo accompagnare a casa» insiste Johnson.
Inevitabilmente,
stringo di nuovo i pugni... ma questa volta non ho la forza di
digrignare anche
i denti.
Perdo
lo sguardo nel vuoto fissando inespressivo il pavimento.
So
che Lily ama me... eppure assistere a questa scena che sa tanto di
quotidiano
per loro, mi fa attorcigliare le budella dentro.
Mi
fa rodere di gelosia... e di tristezza.
Perché
queste scene lei le doveva avere con me... non con questo sgorbio
sovraumano.
«Non
ti preoccupare di questo. Vai al tuo impegno, amore. A casa ci torno
con Mary e
Colette. Loro si sono offerte di accompagnarmi gentilmente a casa,
così non
corro rischi. Ci vediamo sta sera a cena, va bene?» risponde
sbrigativa Lily,
ma pur sempre recitando e mettendo quel suo tono dolce che,
probabilmente, usa
per parlare con “Michael” e mascherare i suoi veri
sentimenti.
«Sei
sicura?» chiede ancora Johnson sperando che, in extremis,
Lily cambiasse idea.
«Assolutamente!»
conclude ferma la mia piccola Bibi.
«Va
bene! Allora ci vediamo questa sera» la saluta il cornuto.
Io
volto le spalle alla porta, oltre la quale vi sono il Ministro, gli
Auror e
Johnson, a Lily e a tutti gli altri.
Non
voglio sentire più una parola di quella conversazione.
Per
quanto conosca la verità sui sentimenti di Lily, mi fa
troppo male ascoltarla
parlare con questo tono dolce e quotidiano ad un altro uomo... e non a
me.
Mi
dirigo di fronte... verso la grande tende e, senza dare
nell’occhio a nessun
altro presente nella stanza, la scosto e vi entro.
Mi
guardo intorno.
Proprio
davanti a me si presenta un enorme armadio che occupa
l’intera parete; alla mia
destra vi è un nuovo lungo tavolo sul quale sono appoggiati
tutti gli strumenti
di un’ottima sarta, mentre a sinistra ci sono semplicemente
tanti tipi di
stoffa di colori diversi.
Al
centro, come nella prima stanza, si trova un piccolo rialzo circolare
che
coincide con la finestra sul soffitto.
Come
tutte le altre camere, anche qui l’arredamento non
è da meno.
Pareti
bianche, parchè e piante ovunque.
Questo
posto è davvero ben curato.
Improvvisamente,
sento un rumore dietro di me che attrae la mia completa attenzione.
Mi
volto, dando le spalle alla stanza e rivolgendomi a quelle tende appena
richiuse dietro le spalle della mia piccola Bibi.
Ci
fissiamo... persi.
Persi
e sorpresi.
Persi
perché stiamo letteralmente affogando nel mare dei nostri
occhi... sorpresi
perché sembra che il destino non voglia proprio farci
dividere le nostre
strade.
Ed
io sono completamente d’accordo con lui.
«Sei...
sei veramente bellissima...» prorompo con voce mite cercando
di spezzare quel
silenzio che non sopporto più, «... vestita
così... intendo» specifico alzando
per poco la mano ed indicando l’abito.
Lei,
inspirando velocemente, sbatte un attimo le palpebre prima di portare
le sue
iridi verso il basso.
Per
ammirarsi.
Subito
dopo le riporta su di me.
«Davvero?»
mi domanda con un filo di voce.
Sorrido.
«Per
me, Lily, staresti divinamente anche indossando un misero
straccio».
Lei,
prendendomi completamente alla sprovvista, assottiglia gli occhi...
innervosita.
Certo
che le donne sono proprio strane!
Le
ho appena fatto un complimento che le mie altre ammiratrici avrebbero
pagato
oro per sentirselo dire da me... e si arrabbia?
...
Ovvio, James, altrimenti non si
chiamerebbe Lily Evans e tu non ti saresti catastroficamente innamorato
di lei!
Certo!
Ma
un conto è essere fantasticamente adatti a me, essendo
personalità uniche, come
la vera Lily Evans è sempre stata... un altro è
essere lunatici.
«Così
non mi aiuti, James» mormora nervosa superandomi e
dirigendosi verso il grande
armadio.
Lo
raggiunge e afferra un’anta spostandola e scoprendo uno
specchio.
Ammira
per un attimo il suo riflesso per poi spostare il suo sguardo poco
più in là...
dove, accanto al suo e con dimensioni ridotte a causa della mia
distanza, si
trova anche il mio.
Osserva
attentamente la mia espressione completamente rincretinita.
Che
diamine significa quello che ha appena detto?
È
completamente impazzita!
E
meno male che la gravidanza faceva male solamente ad Alice.
«Perché?»
le domando pur cercando di mantenermi serio ed evitare di guardarla
come se
fosse una marziana.
Lily
lentamente si gira verso di me e mi fissa non lasciando trapelare dal
suo
sguardo nemmeno un accenno di burla o di divertimento.
Non
è proprio uno scherzo, allora.
«Perché
non metterei mai un vestito che piace a te per il mio matrimonio con
Michael»
spiega amareggiata.
Continua
a guardarmi, insistente, come se fosse in attesa di qualcosa da parte
mia.
Una
reazione brusca...
Magari
si aspetta che mi arrabbi, che mi deprima, che mi uccida... ma non
sento
assolutamente niente.
Anzi!
Non
esageriamo!
Qualcosa
la sento... ma è un sentimento estremamente positivo.
Lei,
per quanto si debba preoccupare di tutto quello che riguardi il suo
matrimonio
con Johnson, pensa soprattutto a me.
A
farmi sentire bene.
Probabilmente,
sarebbe capace di scegliere anche un menù orripilante pur di
farmi sentire
“bene” quando mi presenterò
lì al ristorante.
In
pochissime parole: sta rovinando il suo matrimonio per non farmi
sentire una
merda quando vi parteciperò.
Ora,
ditemi voi se questa donna non è un angelo per me?
Dopo
tutto quello che le ho fatto... che è successo tra di noi...
Lily Evans ancora
pensa e si preoccupa per lo stato di James Potter.
Sorrido
rumorosamente non riuscendo a nascondere il mio
“divertimento” di fronte il suo
comportamento e, contemporaneamente, abbasso il capo rivolgendo il mio
sguardo
e il mio sorriso al pavimento.
Adesso
capisco perché non la sto aiutando per niente.
Ma
io che ci posso fare?
Per
me lei sarebbe pur sempre bellissima anche indossando un solo misero
straccio... come faccio a dirle che non la vedo con un vestito?
«Ti
diverte?» domanda stizzita la mia piccola Bibi.
Io
rialzo il capo verso di lei senza preoccuparmi di cancellare la mia
espressione
che tanto la innervosisce.
«Direi
di si... problemi?» le chiedo a mia volta trasformando il mio
sorriso in... un
immancabile ghigno.
Lei
allarga per un secondo i suoi occhi fulminandomi, poi stringe i pugni.
Ci
manca poco che scopre anche i denti in uno spaventoso ringhio.
Chissà
perché, all’improvviso, il mio ghigno è
scomparso nello stesso momento in cui
ho notato la sua reazione.
Maledizione!
Lei
già mi fa paura così... figurarsi ora che
è incinta ed è vittima di quegli
sbalzi d’umore!
«Sei
un idiota!» ruggisce subito dopo, dandomi di nuovo le spalle
ed avvicinandosi
all’angolo della parete destra.
Non
avevo visto, prima, che li c’è una sedia con sopra
appoggiati dei vestiti
normali.
Molto
probabilmente sono i suoi.
Infatti,
non appena la raggiunge, li afferra e si dirige verso il tavolo
più grande.
Che
donna, signori!
Non
si fa nemmeno problemi a spogliarsi qui anche se ci sono io davanti.
Ma...
qualsiasi siano i suoi programmi... non posso lasciarla andare via
così...
Con
un sorriso dolce mi dirigo verso la mia piccola Bibi che, ancora, mi da
la
schiena.
Mi
avvicino e l’abbraccio da dietro poggiandole un bacio sulla
spalla semi nuda.
Lei,
in un primo momento, sussulta non preparata ad un mio contrattacco del
genere... poi, cercando di ignorarmi, continua a spogliarsi.
O,
almeno, a tentare.
«Vuoi
una mano con la lampo?» le chiedo in un sussurro
all’orecchio.
«Imbecille»
mi risponde di rimando scansandosi dalle mie braccia ed allontanandosi
di
nuovo.
Mi
appoggio con entrambe le mani al lato del tavolo fissando il vuoto
della parete
bianca davanti a me.
Al
mio fianco, un po’ più in là, Lily
continua a lottare con quel vestito per
uscirne viva.
Sospiro.
Infondo
lo dovevo sapere... se Lily è proprio la donna perfetta per
me vuol dire che
deve avere la sua fantastica percentuale di testardaggine che tanto mi
faceva
impazzire ad Hogwarts.
Beh...
altrimenti come avrei fatto ad innamorarmi di lei?
Se
lei non fosse stata così testarda, ai tempi della scuola, a
rifiutare in
continuazione ogni mio possibile invito... beh, io non mi sarei
intestardito a
mia volta con lei e, col passare degli anni, non avrei capito che
quello che ho
provato, provo e proverò per sempre per lei è
Amore.
«Per
me staresti divinamente vestita anche solo indossando un semplicissimo
straccio» mormoro guardando la parete davanti a me.
Nonostante
questo, percepisco la sua reazione.
Si
è fermata.
Scommetto
che mi sta anche guardando.
Sposto
le mie iridi nocciola su di lei e scopro la validità della
mia ipotesi.
Mi
sta fissando seria ed in attesa.
«Per
me è semplicemente assurdo che tu stia facendo quello che
stai facendo»
continuo, ora, non osando toglierle gli occhi di dosso.
«E
che cosa starei facendo, sentiamo?».
Riesco
a reprimere un sorriso sghembo.
È
tornata sulla difensiva nei miei confronti come al nostro primo
incontro
ufficiale all’Hotel.
«Che
cosa te ne frega del mio parere sul tuo abito da sposa se il tuo futuro
marito
non sono io?» le domando velocemente, «Andiamo
Lily...» riprendo non
lasciandole nemmeno il tempo di pensare ad una risposta, «...
non sono così
stupido, sai?» concludo innervosito.
Ma
che crede?
Che
sia davvero un idiota rimbecillito?
Ah!
Che
bella considerazione che ha di me!
«Non
ne posso tenere conto, del tuo parere?» mi chiede alzando di
poco la voce.
«Perché
ne dovresti tenere conto se, in teoria, io ti avrei
tradito?!» mi sovrappongo
alla sua voce con un’altra domanda che sa ammutolirla...
Ma
per poco.
«Perché
io conosco la verità» risponde amareggiata
ritornando ad un tono di voce più
normale.
Questa
volta è lei che è riuscita a togliermi le parole
di bocca.
Sarei
anche pronto a risponderle che, per me, è comunque
un’assurdità.
Ma
su quale base logica lo direi?
Lei
ha perfettamente ragione.
Conoscendo
la verità, una persona può scegliere come
comportarsi.
E,
sapendo la persona in questione quale sia veramente, posso ben capire
la scelta
di Lily.
Probabilmente
l’avrei fatto anche io al suo posto.
Sospiro
perdendo il mio sguardo, di nuovo, di fronte a me.
«Allora
hai completamente sbagliato persona, Lily...» sorrido,
riportando le mie iridi
su di lei, «... te l’ho detto: per me staresti
benissimo anche con uno straccio
addosso».
Lei
risponde al mio sorriso.
«Infatti,
non mi aspettavo proprio questa visita. Ma credo che renda le cose
ancora più
difficili dato il tuo parere. Prima che arrivassi avevo adocchiato
qualche
abito orripilante, ma, ora, non sono più sicura che non ti
piacerebbe».
Rido.
«E
tu avresti il coraggio di indossare una schifezza di abito davanti ad
una
platea così grande?».
«Sono
pur sempre una Grifondoro, no?» mi domanda con un certo tono
di malizia nella
sua voce.
Ghigno.
Si,
lei è una Grifondoro... una fantastica Grifondoro.
Mi
avvicino a lei senza osare cancellare il mio sorriso sghembo dal mio
volto e
osservo la sua reazione.
Lily
risponde al mio sorriso prima di chiedere:
«O
ti aspettavi una risposta migliore?» domanda utilizzando un
tono più malizioso,
«Qualcosa di più sdolcinato, magari...»
continua avvicinandosi, anche lei,
ormai dimentica del vestito da sposa ancora per metà
sbottonato dietro la
schiena permettendo alla stoffa di scivolare sulle sue spalle scoperte.
«Preferisco
non farmi venire il diabete, grazie» rispondo bloccando la
mia avanzata verso
di lei e continuando a ghignare
inesorabilmente.
Lei
allarga il suo sorriso, divertita.
«Mi
stupisce, signor Potter! Lei, che è un...» pondera
per un secondo per trovare
la parola giusta da usare, «... vero mago
nel saper ribattere, copia le risposte e le idee di altre
persone?» conclude
avvicinandosi sempre di più.
Sorrido
rumorosamente.
«Non
so di cosa sta parlando, signorina Evans» le rispondo.
«Oh,
andiamo!, signor Potter...» mi sprona lei.
Poi,
però, accade qualcosa di diverso.
Lei
mi ha definitivamente raggiunto ed ora, esattamente come tre settimane
fa, di
nuovo ci troviamo troppo vicini l’uno all’altra
perché la nostra ragione possa
ancora controllare i nostri istinti... “primitivi”.
«...
persino Harry sa che questa battuta è mia e non
tua» sussurra, infine, la mia
piccola Bibi dando inizio a quella stessa sensazione che mi prese lo
stomaco il
momento prima di averla baciata al nostro ultimo incontro a casa nostra.
Automaticamente,
quindi, come lei ha abbassato notevolmente il tono di voce fino ad
arrivare ad
un flebile sussurro, io alzo la mia mano portandola subito sulla sua
guancia.
L’altra,
invece, quasi fosse animata di vita propria, si poggia sul pancione
bene in
vista.
Altrettanto
velocemente, noto la sua espressione mutare.
Il
suo sorriso è ancora per metà tirato, mentre i
suoi occhi non riescono a nascondere
quel velo di malinconia che li ha appena avvolti.
Mi
avvicino ancora di più al suo viso, cercando di non dare
importanza alla nuova
luce che si trova nei suoi occhi... semplicemente perché mi
uccide.
Non
togliendo, assolutamente, la mia mano dalla sua guancia, mi blocco a
soli due
centimetri dalla sua bocca percependo le nostre fronti toccarsi.
Rimaniamo
così vicini per un po’... ascoltando ed
assaporando i nostri respiri poco più
emozionati per la situazione e la posizione in cui ci troviamo.
Sorrido
gettando fuori l’aria e riprendendola subito dopo.
«È
cresciuto» le dico con un filo di voce leggermente rauca,
mentre accarezzo quel
suo pancione finalmente in risalto in modo evidente.
Lei
sorride.
Lo
capisco dal fatto che ne abbia sentito il rumore... entrambi abbiamo
gli occhi
chiusi.
«Cresce
ogni giorno di più... ed è... estremamente
forte» mi risponde, con il mio
stesso tono di voce, solo più emozionato.
È
davvero orgogliosa di stare per avere questo bambino.
È
una cosa che le si può leggere istantaneamente nello
sguardo, nei suoi modi di
fare o di parlare del feto in crescita.
Anche
io ne sono orgoglioso... estremamente
orgoglioso.
«Mi
pare ovvio, Lily. È nostro figlio».
Sorride
ancora di più... e come prima lo deduco dal rumore che ne
è conseguito.
«Non
ti montare troppo la testa, Potter. Rischi di fondere quei due neuroni
che ti
sono rimasti»
Ghigno
silenziosamente, ma penso che lei l’abbia previsto... come
mossa da parte mia.
Stiamo
parlando pur sempre di Lily Evans.
«Attenta
Evans. Non vorrei che mi rovinassi la mia bellissima pelle immacolata
con
l’acidume che stai spruzzando da tutti i pori».
Lei
ride sommessamente, gettando la testa indietro e permettendo ad
entrambi di
riaprire gli occhi.
«Sull’“immacolata”,
Potter, avrei i miei dubbi» commenta Lily dopo essersi data
un veloce contegno.
«Non
starai mica insinuando che io sia un pervertito senza
scrupoli?» le chiedo
puntandole fintamente minaccioso un dito contro.
Lei...
ghigna.
Fantastica!
L’adoro
quando fa così!
«Direi
proprio di si, Potter. E ho anche le prove che lo dimostrano».
«Ma
davvero?» le chiedo stando al gioco ed alzando le
sopracciglia scettico.
Lei
annuisce.
«Assolutamente!»
conferma con voce bassa e sicura.
Riesco
a trattenere un nuovo ghigno che sento nascermi da dentro.
«Bene!
Allora le mostri alla giuria, signorina Evans» le dico
facendo mezzo passo
indietro ed indicando la stanza intera, con un ampio movimento del
braccio, e
facendo finta che, qui di fronte a noi, come spettatrice, ci sia
proprio una
grande giuria.
Lily
sorride compiaciuta e, come un’inimitabile attrice, mi supera
dirigendosi di
qualche passo verso il centro della stanza e dandomi le spalle.
Come
se, reggendomi la farsa, stesse proprio per parlare a questa
fantomatica
giuria.
«Mia
brava gente».
Rido.
«Cosa
c’è? Stai parlando ad un popolo che sta per andare
in guerra?» la prendo in
giro.
Lei
si volta fulminea e, con un meraviglioso sorrisetto furbo che mi manda
letteralmente in tilt il cervello, mi ammonisce con lo sguardo di
tacere... poi
si disturba anche ad aggiungere:
«Taci!
Tu sei l’accusato! Non hai diritto alla parola! Se volevi
tanto provare a
difenderti da solo, potevi anche intraprendere la carriera di avvocato
come
me!».
«Oh
oh! Mi perdoni, allora, sua altezza reale, Miss Evans!».
Con
il minimo di considerazione, si gira di nuovo verso il pubblico
immaginario.
«Insomma,
dicevo, signori... che ho le prove lampanti per incastrare il caro
vecchio
Potty – Pot!» continua la mia piccola Bibi, mentre
io, a malapena, reprimo una
smorfia di disgusto.
Lily
si gira verso di me e sorride.
«Potty
– Pot?» le chiedo schifato.
Lei
alza una spalla in segno di menefreghismo nei confronti del fatto e
poi,
procede:
«E
ve le mostro subito» dice con voce più bassa e
sicura.
Rapidamente,
come se non riuscissi nemmeno a vedermela passare vicino, mi si accosta
e, con
un movimento altrettanto veloce, mi afferra la nuca per spingermela
verso il
basso.
Verso
quelle sue labbra che tanto ho bramato da tre settimane!
...
Merlino!
Ma
perché non ci hai fatti incontrare prima, eh?
Maledetto!
Mi
hai fatto aspettare così tanto...
Inutile
specificare che, nell’esatto istante in cui ho sentito le sue
labbra sfiorare
le mie, ho subito portato le mie braccia intorno alla sua vita per
stringerla
di nuovo a me.
Ancora
una volta sento il mio cuore battere come un martello pneumatico alla
massima
velocità contro il mio petto.
Tra
qualche secondo, ve lo potrò servire su un piatto
d’argento dato che uscirà da
solo.
Lily,
dal canto suo, non appena si è sentita abbracciata dalla
vita da me, ha
immediatamente portato anche le sue braccia intorno al mio collo.
La
attiro sempre di più a me.
Ogni
bacio, ogni spinta più forte mi fanno sentire quel vuoto,
che ho percepito
quando avevo lasciato la mia piccola Bibi, allontanarsi maggiormente
dal mio
cuore.
Ho
di nuovo raggiunto la felicità divina.
Ogni
istante di più la avvicino... con più forza.
Ho
completamente scollegato il cervello perché il mio cuore
è caparbiamente
impegnato ad occuparsi solo di Lily... della mia Lily.
Mi
stacco rapidamente per un nanosecondo per poter respirare un istante e,
subito,
mi riattacco alle sue labbra.
La
velocità dei nostri baci... non so come descriverlo... non
implica il fatto di
volerci sbrigare, di aver paura che qualcuno ci possa scoprire...
No.
È
semplicemente dovuta alla nostra voglia, incolmabile,
dell’altro.
Lei
sorride e, malignamente, si stacca allontanandosi da me.
Assolutamente
rimbambito, non mi rendo conto che sto vanamente procedendo verso il
volto
della mia piccola Bibi.
Lei
sorride ancora di più, soddisfatta, e poggia una mano sulla
mia bocca
fermandomi.
Apro
gli occhi sorpreso e la guardo stranito.
Che
diamine le prende ora?
Non
vuole continuare?
Perché?
«Eccoti
servito, signor Potter! La prova lampante che...».
«Oh,
sta zitta, Evans!» la zittisco portando le mie braccia alla
vita di Lily e
stringendo la presa alzandola verso l’alto e, allo stesso
tempo, riprendendo a
baciarla con foga.
La
sento ridere genuinamente e in modo spontaneo, mentre passa le sue
braccia
intorno alla mia testa che, ormai, sta in basso per lei dato che ancora la mantengo.
Abbassando
la sua bellissima faccia, riprendiamo a scambiarci effusioni
tutt’altro che
caste!
Diamine
se mi sento in paradiso!
«Non
sai resistermi, Potter» sussurra lei, dopo essersi
allontanata dalla mia bocca
che, privata delle sue labbra, subito prende d’assalto la
deliziosa pelle del
suo collo.
La
sento tirare la testa indietro e poi riportarla al fianco della mia,
appoggiando la fronte sulla mia spalla e lasciandosi sfuggire un dolce
gemito.
«Questo
lo dici tu» le rispondo in un debole mormorio tra un bacio e
l’altro.
Percepisco
le sue labbra, sfioranti il mio collo, tirarsi in un sorriso.
«Allora
fermati...» mi sfida dolcemente lei sussurrando in modo
debole queste parole.
Come
se fosse combattuta dalla ragione, che vuole vedere e mettere alla
prova la mia
resistenza, e dal cuore che, invece, non ha alcuna intenzione di farmi
bloccare.
«Va
bene...» garantisco in un altro mormorio super debole.
Debole
come la mia ragione che ancora comanda il mio corpo di fermarsi... ma
non accade.
Maledizione!
Lily
ha perfettamente ragione: non so più resisterle.
E
come potrei?
Continuo
a baciarle il collo, il mento, le guance, le labbra, il naso, gli
occhi, la
fronte, le orecchie, le sopracciglia... a seconda di come si muove lei
di
fronte a me.
Lei
che ha le sue mani ai lati della mia testa e mi guida verso la sua
bocca.
Ed
ogni tocco è un battito in più... più
forte... più emozionato!
Qualcosa
che mi sta facendo impazzire!
La
mia droga!
Come
diamine dovrei fare per bloccarmi?
Non
si può... non posso farlo... non ci posso riuscire...
Ho
passato così tanti mesi senza di lei e, nel futuro,
vivrò tanto altro tempo da
solo, senza la sua compagnia...
È
giusto che io ne approfitti adesso... in un momento come questo.
Sento
di nuovo le sue labbra allargarsi in un sorriso di vittoria, mentre
ancora
bacia la mia bocca.
Ha
vinto!
Ed
entrambi lo sappiamo!
«Lo
sapevo che facevo bene!» continua Lily nel suo sussurro di
vittoria.
Continuo
a sfiorare le sue labbra e, poi, ad approfondire ogni bacio dato che
ormai è
diventato un bisogno primario.
Nonostante
quello che abbia detto mi abbia insospettito parecchio, ho
assolutamente la
necessità di sentirla di nuovo mia.
La
voglio adesso!
«James...»
mi chiama debolmente.
Lo
conosco questo tono.
Sicuramente
sta per dirmi di “no”.
«...
James...» mi chiama ancora mettendo una mano sulla mia spalla
ed esercitando
una piccola pressione per allontanarmi, «... James,
no...».
Eccola
li!
Lo
sapevo, maledizione!
Ma
perché?
Non
si rende conto che io ne ho un disperato bisogno?
«...
Eddai, Buch! Non credo sia il posto appropriato per farlo!»
dice più decisa
riuscendo a liberarsi dalla mia presa e a staccarsi da me.
Sbuffo
infastidito ed incrocio le braccia al petto.
Perché
si comporta così?
Lo
sa che non la forzerò mai a fare qualcosa che non vuole, ma
sa altrettanto bene
che la voglio.
E
io so, a mia volta, che lei vuole me (chi al mondo non vorrebbe il
mitico James
Potter?)!
Allora
perché fa cosi?
Uffa!
Noto
il suo sorriso sincero di fronte la mia reazione ultra infantile.
Afferra
le mie mani appoggiate sulle mie braccia e le porta dietro la sua
schiena,
facendole intrecciare fra di loro.
Poi
porta le sue sulle mie guance e si alza sulle punte per darmi un bacio.
È
inutile!
Di
nuovo percepisco il mio cuore riprendere a battere alla
velocità della luce e,
subito, stringo le mie braccia intorno alla vita della mia piccola Bibi
per
attirarla ancora di più a me.
Approfondiamo
entrambi il bacio per sentirci veramente insieme... uniti.
Quanto
mi sono mancate le sue labbra sulle mie, le sue mani tremanti che mi
sfiorano
le guance e il collo, il suo respiro debole ed imbarazzato, i suoi
occhi
emozionati... lei!
Ci
stacchiamo continuando a rimanere attaccati, uniti.
Le
fronti appoggiate l’un l’altra e le nostre bocche
aperte per riprendere il
respiro mancato durante questo lungo... ehm...
“slinguazzamento”.
Noto
il suo sorriso allargarsi di nuovo.
È
un sorriso strano, però.
Sembra
un gesto pieno di aspettative, di orgoglio e di sorpresa... una
sorpresa ben
accetta e attesissima.
Resto
per un istante imbambolato davanti quella bellissima espressione.
Poi,
però, mi rendo conto che qui qualcosa non va come dovrebbe
andare.
Insomma,
considerando la nostra situazione, il tempo che abbiamo per rimanere
insieme è
quasi scaduto... manca solo un mese esatto al matrimonio.
Perché
diamine ora mi ritrovo una Lily Evans così felice di fronte
al suo amante con
il quale tradisce il suo futuro marito (quanto ci godo, porca
Puzzoletta!!!).
Rispondo
al suo sorriso non preoccupandomi affatto di celare il mio punto
interrogativo
sulla sua strana reazione.
«Cosa
c’è?» le chiedo.
Lei
allarga ancora di più gli angoli della sua deliziosa e
bellissima boccuccia
prima di avvicinarsi di nuovo alla mia e stamparle sopra un piccolo
bacio a
stampo.
«Sono
contenta di averti incontrato di nuovo. Tutto questo mi ha dato
un’ulteriore
prova del fatto che sto facendo bene quello che sto facendo»
dice con una voce
davvero felice ed entusiasta, pur mantenendo
un’intensità bassa... in un
sussurro.
Un
dolce sussurro che a me sa di strano.
«Rovinare
il matrimonio per me?».
Lei
ride leggermente e, altrettanto delicatamente, scuote il capo...
negando.
Aggrotto
le sopracciglia, confuso.
«E
allora cosa?».
Lily
rimane silenziosa.
Posiziona
il suo verde sguardo nel mio in modo che ben poco riuscisse a
dividerli... e mi
regala un’espressione meravigliosa.
Serena.
Come
non l’avevo mai vista da quando l’avevo lasciata
quattro mesi fa.
Assottiglia
dolcemente i suoi occhi e mi sorride ancora di più.
Poi
si sporge di nuovo e mi bacia a stampo nuovamente.
«Sperare,
Buch» mi sussurra appoggiando la sua fronte sulla mia e
chiudendo gli occhi.
...
Sperare?
In
cosa?
Non
sarà di nuovo per quel fatto?
Perché
io la rapisca e la porti con me... ovunque io vada?
«Sperare...»
chiedo con tono serio tramutando nella medesima espressione anche i mie
occhi,
«... in cosa?» continuo augurandomi di non sentire
la risposta alla quale ho
pensato.
Non
posso sentirla.
Non
adesso dopo che avevo assodato tutto quanto... non... non va bene!
In me.
Resto
con gli occhi aperti a fissare ogni suo movimento da così
vicino, dato che le
nostre fronti sono ancora incollate, mentre lei mantiene ostinatamente
gli
occhi chiusi... prima di sussurrare seria, anche lei:
«In te,
Buch».
ANTICIPAZIONE:
«...
Io lo avevo detto...» sussurro al pavimento augurandomi di
poterlo sentire solo
io, «... avevo detto che si sarebbe trattato di uno stupido e
grossissimo
errore».
«Ma
tu sembravi felice!!!» mi urla in faccia avvicinandosi di un
passo e mantenendo
ancora la bacchetta levata.
...
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Capitolo 35 *** Capitolo XXXIV - Addio ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXIV - Addio
Sono in un
imperdonabile ritardo e me ne rendo conto!!! Lo so! E
mi merito tutti questi pomodori che mi state tirando contro! Ma prima
che mi
conduciate a forza sul patibolo per uccidermi, lasciatemi dire qualcosa
in mia
difesa: ... ehm... eh eh eh... Blocco dello scrittore?
Ah! No!
Non urlate! Non uccidetemi, vi prego! Non ho fatto altro
che mangiarmi le mani in queste lunghe ed interminabili settimane solo
perché
sapevo che voi stavate aspettando, ma io non continuavo...
perché, maledizione,
è stato così difficile superare quel vuoto! Quel
maledetto vuoto che non mi
faceva scrivere più di mezza frase...
Cmq, a
parte tutto, chiedo veramente scusa! Se riesco a superare
la settimana prossima dovremmo procedere spediti come abbiamo sempre
fatto: un
capitolo ogni fine settimana. Soprattutto perché la fine
l’abbiamo raggiunta
ormai! Non so di preciso quanti altri capitoli ci saranno, ma di sicuro
non
molti!
Purtroppo
per voi, però, ho già iniziato la stesura della
prossima storia che pubblicherò l’esatto secondo
dopo avervi salutato con l’ultimo
capitolo di questa fan fiction xD! Perciò, la strada per
abbandonarmi sarà
ancora lunga piccole mie! Muahahahahahahahahahahahahahahahahah... e mi
aspetto
di vedere tutti quanti voi nella prossima =D!
Bando alle
ciance!
Passiamo
ai ringraziamenti di quei 8 angeli che hanno recensito!
(Ragazzi, abbiamo superato le 200 recensioni =D! Mi sento potentissima
per
questo!!! Ahahahahahahahahahahah xDXD):
La
Nika = Ciao! Scusami tanto per
l’attesa cara! Prometto di non
farmi aspettare ancora così tanto per il prossimo
aggiornamento =D!!
Spero che tu abbia passato bene le vacanze, anche se parlarne adesso mi
fa
piangere perché già mi mancano! Non ne posso
più voglio che questa scuola
finisca oraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! T.T
Ma quando finisce? UFF!
Cmq, spero di trovarti presto tra le recensioni perché dopo
tutto questo tempo
mi siete mancate da morire anche se le vostre recensioni sono stato un
faro
preziosissimo per il mio brancolare nel buio del blocco dello scrittore
^^!
A presto, cara!
Ciau
Cicci92
= Tesoro, perdonami per questa lunghissima attesa! Ho
mandato a monte il mio regalino di Natale che tanto avevi apprezzato,
UFFA!!! Mi
dispiace tanto, giuro! Però, dal prossimo capitolo
cercherò di essere puntuale
come ho sempre fatto =D!
Com’è andata? Tutto ok con le vacanze! A me
già mi mancano perché la scuola non
ha pietà con noi povere anime T.T!
Sono felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto
così tanto! Avremo
ancora un bel po’ di sorpresine prima di decretare veramente
la fine di questa
storia =D!!
Mi auguro che anche questo ti piaccia, per quanto... ehm =D, non te lo
dico!
Buona lettura!
Ti aspetto tra le recensioni ;)
Malandrino4ever
= Ciao Dani! Hai descritto perfettamente il tuo
grado di piacimento del vecchio capitolo che mi hai fatto fare un giro
sulle
stelle insieme al fantastico ed unico James Potter e la sua
meravigliosa scopa
XD! Cmq, a parte gli scherzi, l’anticipazione, è
vero, non dava buoni segni
e... beh non vorrei toglierti altro tempo così puoi leggere
il capitolo. Però,
ti avviso: fa un bel respiro prima di gettarti nella lettura, eh! Non
voglio
essere causa di nessun allagamento di lacrime, ok? E non ti
preoccupare: lascia
la storia a me! Vedrai che non vi deluderò =D
Alla prossima!
Ah, scusa per il ritardo dell’aggiornamento!
Cercherò di essere più costante ^^”
Pazzarella_dispettosa
= Si, confermo, sei veramente folle! Ma è
proprio per questo che mi piaci tantissimo ^^! La mia amica giustamente
dice:
meglio pazza che noiosa! E io sono pienamente d’accordo con
lei su questo punto
e con te sull’idea di andarne fiere! Amo camminare a testa
alta io, quindi non
ho potuto fare a meno di notare la tua frase “Ma oramai hai
capito che sono una
folle, no? E francamente ne vado fiera” e di essere
completamente d’accordo =D!
Chiusa questa parentesi, ho letto tutt’e due le recensioni e
sono state
meravigliose entrambe (mi è piaciuto anche il piccolo
appelluccio a P.L. perché
sono le stesse cose che le chiedo io, però sotto forma di
minaccia xD! L’aggiungo
alla mia risposta, così, magari si da una mossa
perché ci ha lasciate ad un
punto ancora più critico di quello per il quale avevi
scritto tu xD).
Cmq, volevo chiederti scusa, tesoro per tutto questo tempo che vi ho
fatto
aspettare! Non lo meritavate e mi dispiace un sacco: prometto che mi
impegnerò
costantemente per aggiornare la prossima settimana come massimo, ok? ^^!
Bene! Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto
così tanto! In
effetti, come hai ben capito, era l’ultimo di quelli felici
tra James e Lily...
purtroppo, qui succede qualcosa!
Non ti tolgo altro tempo e ti lascio alla storia! Ti aspetto tra le
recensioni,
però ;)
A presto!
Ciauuuuuuuuuuuu
P.S. Per quanto riguarda Sirius e Mary... potrei farci un pensierino ma
credo
che sia più un rapporto simile a quello con Lily:
battibecchi che esprimono una
forte amicizia. Niente di più! Nella prossima fan fiction
potrei combinare qual
cosina, però xD
Oceanodiviolini
= CIAO!!!! Sono stata così felice di averti
rivista tra le recensioni che ho rotto il soffitto con la testa per i
salti di
gioia xD! Cmq, non è un crimine. Certo, mi è
dispiaciuto quando non ti ho più
vista, ma per colpa della scuola purtroppo si fanno assenza ben
più lunghe. Anche
io, per colpa della scuola e del blocco dello scrittore, non sono
riuscita ad
aggiornare per quando avevo previsto. Vabbè! Cmq, bentornata
^^!
Quello che mi hai fatto è stato uno dei complimenti
più belli che io abbia mai
ricevuto! Me lo conserverò a vita *.*!!! Grazie di cuore ^^!
Spero di non cadere dal piedistallo, però, con questo
capitolo che, già dal
titolo, non promette niente di buono! Però: ti dico solo di
non disperare
tanto! Ho la trama in pugno, ormai e, per quanto siamo quasi arrivati
alla
fine, ce ne sono di sorpresine, ancora =D!
Spero di vederti tra le recensioni e che la scuola non ti rubi di nuovo
così
tanto tempo!
A presto!
Ciau ^^
pRiNcEss
LiLIUzzA = Ciao, Amore! Purtroppo quella che si
è fatta
attendere fino alla morte sono io, questa volta (a proposito, proprio
su questo
punto tu non puoi proprio dire che ora non ti posso minacciare
perché, se non
sbaglio a fare i conti, sono già passate due settimane e
qualcosina dal tuo
ultimo aggiornamento, strepitoso tra l’altro. Quindi, insieme
alle suppliche di
Pazzarella_dispettosa che ha riportato in una sua recensione nella mia
storia
sperando che tu la leggessi, ti posto anche le mie seguenti minacce:
VEDI DI
AGGIORNARE ENTRO DOMANI O TI SQUARTO VIVA!!! Ricordati che per mia
grandissima
Magnanimità mi sto trattenendo dal dirti altro...
RICORDATELO U.U!!! Invece,
Pazzarella_dispettosa ti ha scritto questo: “Carissima
P.L. aggiorna la tua storia che per la disperazione
sto a un passo dal tirare a testate la porta T.T ti prego ci hai
lasciate in un
punto critichissimo T.T ed è più di un mese che
non aggiorni! AGGIORNA
PRESTO!!!”. In realtà aveva scritto questa cosa
per il capitolo che hai postato
il 29 Dicembre, ma sono più che sicura che si possa
perfettamente attualizzare
^^!)!
Bene, chiarito tutto questo ambaradan (vedi di spicciarti, il coltello
è qui
accanto a me xD), ti chiedo umilmente scusa per questo imperdonabile
ritardo!!!
Prometto di cercare di aggiornare regolarmente d’ora in poi!
Sperando che la
scuola me lo permetta!!! A me già mancano le vacanze di
Natale e, soprattutto,
la NEVE T.T!!!
Vabbè, Amore la tua recensione è stata bellissima
e spero che anche la mia ti
sia piaciuta!
Per quanto già il titolo del capitolo non faccia presagire
niente di buono, mi
auguro che il capitolo ti piaccia! E, beh, ci sentiamo la prossima
settimana ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. I complimenti sono stati meravigliosi, grazie *.*!!
Cullen
Isabella = Mon Amour! Ti chiedo umilmente
perdono per
questo imperdonabile ritardo! Davvero! So che ci tenevi parecchio alla
mia
promessa di aggiornare subito non appena sarei tornata a casa, ma
è stata una
tragedia completa! A momenti mi tagliavo le vene perché la
neve mi mancava
troppo e, come se non fosse bastato, mi è arrivato anche il
blocco dello
scrittore. Credo di sapere come procedere! Dal prossimo capitolo si
farà un
balzo di un intero mese... però non ti sto qui ad anticipare
niente perché non
voglio rovinare la “magia” che tu hai detto che
riesco a creare. È stato
bellissimo leggere una cosa del genere e ti ringrazio! Ti ammiro anche
perché
al tuo posto avrei scritto solo cose senza senso nelle condizioni in
cui ti
trovavi tu xD!
Cmq, non ti preoccupare, per quanto anche io odi essere ripetitiva
quando
commento una storia che mi piace, il tuo “stupendo”
è sempre una palpitazione
in più del mio cuoricino sempre più emozionato
che legge le tue meravigliose
recensioni!!
Non ti preoccupare nemmeno per il ritardo perché per quello
ti ho battuto io
xD! Spero di leggere presto un tuo commento, Amore!
A presto!
CIAUUUUUUUUUUUUUUUUU ^^
Giangi2495
= Ciao, cara!!! Mi dispiace per questo ritardo, ma
sono stata vittima di un orribile blocco d’autore e non ho
potuto fare niente. Non
sono riuscita nemmeno ad andare a leggere e commentare la tua storia,
ma ti
prometto che appena posso faccio tutto! Grazie per i complimenti e,
anche se ti
sembra tardi o ripetitivo, a me non da affatto fastidio! Anzi!
È luce nell’oscurità
del blocco dello scrittore in cui sto brancolando in parte anche
adesso!!
Perciò se non vuoi non smettere perché a me non
fa altro che bene ;)!
Spero che il capitolo ti piaccia, anche se il titolo già fa
presagire qualcosa
di brutto!!!
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi ^^!
A presto, cara
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. non ti preoccupare!! Io sono uscita dalle vacanze con almeno 20
Kili in
più xD
Inoltre,
ringrazio quelle fantastiche 37 e 33 persone che
mantengono la storia tra i PREFERITI e le SEGUITE ^^
Mi auguro
di riuscire veramente ad aggiornare per tempo questa
volta!
Buona
lettura!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentaquattresimo – Addio
«No!
James!» mi chiama spaventata, «Aspetta, ti
prego!».
No!
No!
No!
Maledizione!
Ma
perché insiste così?
La
speranza è l’ultima a morire... lo capisco.
Anche
io sto sperando fino all’ultimo di riuscire nel mio intento e
di poter salvare
Lily ed Harry da Johnson.
Ma...
ma questo non è possibile!
Ed
è una cosa che devo mettere in chiaro anche io.
D’ora
in poi, se capiterà un nuovo incontro casuale con Lily
Evans, io scapperò via
senza degnare nessuno né di una parola né di una
miserissima occhiata.
Lo
deve capire una volta per tutte: non possiamo stare insieme!
E
anche io mi dovrei decidere a capirlo.
Con
questi pochi incontri ho semplicemente mandato a monte il durissimo
lavoro di
giorni interi, chiuso in una casa del cavolo, a convincermi che potevo
vivere
senza di lei...
O,
almeno... ci provavo.
«James!!»
mi chiama con voce più tremante e spaventata.
Facile
avere paura in un momento come questo... quando vedi la persona della
tua vita
sparire davanti ai tuoi occhi e, tu, impotente, non riesci a fermarlo
con le
tue sole forze.
Ma,
se con me i muscoli di Lily non funzionano... beh, non posso dire
altrettanto
della sua voce.
Come
potrei resistere ad una voce così?
Così
disperata... così mesta... sopraffatta dal dolore e dalla
paura.
Se
poi penso che una voce del genere... sia la sua...
Mi
blocco proprio ad un soffio dalle tende e rimango immobile a fissare le
cuciture della stoffa.
Dietro
di me, lei si muove.
La
sento muovere qualche passo nella mia direzione e poi fermarsi.
«Ti
prego, non andare via» sento la sua voce supplichevole
raggiungere il mio
orecchio e non solo...
Il
mio cuore si è ufficialmente fermato dopo questa frase.
Con
quale forza, ora, dovrei allontanarmi da lei?
Chiudo
per un istante gli occhi cercando di darmi delle risposte a queste
continue
domande che affollano la mia testa dal momento in cui ho perso il
controllo di
me stesso l’ultima volta che ho dovuto incontrare Lily.
Quell’incontro
in cui... abbiamo scelto il nome del nostro bambino... a modo nostro.
Ma
che risposte mi posso dare?
Sono
così confuso che non sono sicuro nemmeno delle domande che
mi pongo, a momenti.
Che
diamine dovrei fare?
Il
mio scopo è uno ed è chiaro: proteggere e salvare
da qualsiasi forma di pericolo
la mia piccola Bibi.
Sembra
uno scopo così macchinario... ma è la mia vita.
Anche
se adesso non sto più con lei, per me risulta lo stesso
impossibile immaginare
un mondo che non goda della presenza di Lily Evans.
Mi
passo due dita sugli occhi e sospiro.
Se
i Mangiamorte vogliono noi e, soprattutto, me è praticamente
scontato che Lily
correrebbe ancora più rischi stando in mia compagnia.
Questo
è stato il motivo principale con il quale mi sono convinto a
lasciarla.
Ma
lei, dopo la nostra rottura, è andata a cercare sostegno per
crescere nostro
figlio nel Mangiamorte più pericoloso che potessimo trovare.
A
questo punto, potrei pensare che lei si trovi di più in
pericolo così, senza di
me... e questo dovrebbe favorire la stessa opinione di Lily.
Portarla
con me.
Ma
a che scopo?
Farla
vivere e far crescere mio figlio in una casa senza mai uscire, nemmeno
una
volta?
E
quelle poche volte che si mette il piede fuori casa per una boccata
d’aria,
bisogna anche mascherarsi?
No.
Non
sceglierei mai una vita del genere per le persone che amo.
Lily
sarà costretta a chiedere aiuto economico a Frank ed Alice
quando riuscirò a
far sbattere Johnson ad Azkaban... ma da me non può
pretendere niente.
Non
voglio che lo faccia.
«James?»
mi chiama ancora con voce strozzata.
Sta
piangendo.
L’ho
capito dalla sua voce... e non dalla vista.
Sono
ancora voltato di spalle.
Devo
scappare da qui!
«James...
ti prego» implora ancora, «... non
andartene».
Scommetto
che si stia dando della stupida gratuitamente per aver detto quella
frase che
ha rovinato tutto il momento portandola a soffrire così.
Ma
se non capitava adesso, magari sarebbe capitato più tardi.
Comunque
sarebbe successo... e io avrei reagito nello stesso modo.
Devo farlo.
Abbasso
il capo nascondendo i miei occhi con qualche ciocca un po’
più lunga dei miei
capelli che li va a coprire.
«Scusa
per l’interruzione, Lily. Non finirai mai di questo
passo» segue un silenzio
opprimente alla mia frase, «Ci... ci vediamo al
matrimonio» la congedo timoroso
e poco certo al tempo stesso.
Tutte
reazione dovuto da quel maledetto organo che si trova al centro della
mia
gabbia toracica, che pompa il sangue in tutto il mio corpo e che,
adesso, sta
urlando straziato dall’angoscia di dovermene andare.
Di
doverla lasciare in questo stato.
Mi
avvicino ancora di più alla tenda, di quei quattro o cinque
passi che mi
distanziano da lei, tentando di non badare alle proteste del mio cuore.
Prima
che potessi raggiungere la stoffa con una mano la sento urlare:
«No!»
con un tono di voce più forte e deciso.
Rimango
in silenzio ed immobile.
Lo
so che è testarda... e non mi aspettavo di certo che quelle
quattro parole
messe in croce bastassero ad ammutolirla e a lasciarla buona, senza
farmi
seguire.
«Ho
detto no!» ringhia di nuovo.
Al
contrario di quanto sta accadendo alla mia piccola Bibi, dietro le mie
spalle,
non oso muovere un solo muscolo da quella posizione spontanea che stavo
per
compiere prima che lei mi bloccasse.
«Abbassa
quella mano, James, e voltati verso di me. Altrimenti ti schianto! E lo
sai che
non ho paura di farlo!» aggiunge ancora più
furiosa Lily.
Mi
volto sorpreso dalle sue parole e scorgo il quadro complessivo che si
era
scatenato dentro e fuori la bellissima Lily Evans.
Occhi
rossi e gonfi, mani tremanti, sguardo furioso, labbra assottigliate e
rabbiose,
guance già rigate dalle lacrime... bacchetta levata contro
di me.
Nei
miei occhi, istantaneamente, si forma un’indicibile sguardo
d’orrore.
Lo
sapevo.
Me
lo sentivo.
E
Remus aveva anche avvertito la pericolosità di
quell’errore.
Una
pericolosità che io ho colto solo ora che lei ha sostenuto,
ancora una volta,
la sua speranza sul mio ritorno.
«Lily...?»
non nascondo affatto la mia sorpresa sottolineata dalla mia voce appena
udibile.
Lei
tira su con il naso prima di riprendere a tremare.
Sta
per esplodere... me lo sento.
«Non
te ne andrai, James...» mormora decisa, ma non riuscendo a
sembrare decisa
anche nell’espressione e nel modo di tenere la bacchetta.
È
così fragile...
Riuscirei
a disarmarla in un solo istante.
Basterebbe
gettarsi a terra, afferrando allo stesso tempo il mio bastoncino di
legno
dentro il mantello, e disarmarla delicatamente senza sfiorarla e farle
accidentalmente del male.
A
giocare a mio favore, tra l’altro, ci sarebbero anche le sue
mani tremanti e la
sua vista offuscata dalle lacrime.
Ma
con quale forza oserei attaccarla... vedendola così... in
quello stato.
Maggiormente,
se non completamente, per colpa mia.
«Ti
avevo detto di smetterla...» ormai l’indecisione
trapela anche dal mio sguardo
mesto e il mio debole parlare... solo perché lei ha questo
effetto su di me.
Le
sue gioie sono anche le mie, i suoi pianti sono anche i miei... la sua
tristezza, la sua felicità, la sua rabbia, la sua
distrazione sono anche miei.
Tutto
quello che prova lei causa delle conseguenze emotive anche in me.
Soprattutto
in me.
Velocemente
tira di nuovo su con il naso, fa tremare la bacchetta... lascia
lacrimare gli
occhi.
«Sparisci
dalla mia vita. Poi torni e mi fai tradire quello che tra un mese
esatto
diventerà mio marito. Ed ora, dopo quello che abbiamo
passato l’ultima volta e
pochi minuti fa, tu pretendi che io non continui a sperare nel nostro
amore?!»
trema, trema la sua voce.
Trema
come la sua bacchetta...
Oscilla
come le lacrime sui suoi occhi verdi...
Uccide
come il mio cuore...
Abbasso
lo sguardo perdendolo nel vuoto, non sapendo cosa rispondere.
Dovrei
anche rispondere?
No.
Non
potrei.
Lei
ha perfettamente ragione e lo sappiamo entrambi.
«...
Io lo avevo detto...» sussurro al pavimento augurandomi di
poterlo sentire solo
io, «... avevo detto che si sarebbe trattato di uno stupido e
grossissimo
errore».
«Ma
tu sembravi felice!!!» mi urla in faccia avvicinandosi di un
passo e mantenendo
ancora la bacchetta levata.
Probabilmente
sa che se solo provasse ad abbassarla, io ne approfitterei per
andarmene.
«L’altra
volta ti ho chiesto se si trattava, tutto, di una farsa! Se mi stavi
mentendo!
Se mi avevi sempre mentito fino ad ora!» continua a sbraitare
lei in preda a
forti singhiozzi, «E tu mi hai sinceramente risposto che non
lo avresti mai
fatto! Mi hai fatto comprendere l’autenticità dei
tuoi sentimenti, James!
Perché li devi negare?! Perché mi devi
lasc...».
Un
improvviso nodo alla gola le impedisce di proseguire la ramanzina che
mi sta
uccidendo, lentamente e con dolore, più per il suo tono
disperato e piangente
che per le parole.
Anche
se, pure quelle hanno un effetto catastroficamente devastante in me.
La
bacchetta le cade di mano, la quale si va a posare sul suo volto...
coprendolo.
Nascondendosi.
Chiudendosi.
Scappando.
Ed
allontanandosi.
Cadendo.
...
No!
Ancora
una volta percepisco le mie iridi ridursi a dismisura per la paura...
accartocciarsi come carta nel fuoco... come il mio cuore.
Muovo
un passo verso di lei e non faccio nemmeno in tempo a protendere le
braccia
verso la mia piccola Bibi che, istantaneamente, la vedo accasciarsi a
terra...
di botto.
Con
il cuore in gola, mi fiondo su di lei.
Con
la paura che la botta possa aver fatto male sia a Lily che ad Harry, mi
precipito su di lei.
Con
il panico di essere stato io la causa di tutto, la raggiungo.
Mi
accovaccio sulle gambe per poter arrivare alla sua altezza.
«Lily!»
la chiamo preoccupato, notando la sua posizione ancora... chiusa.
Le
sue mani ancora strette sugli occhi... ancora usate come mezzo per
nascondersi
dal mondo che fa troppo male.
O
da me...
«Lily?»
afferro i suoi polsi delicatamente e non osando smuoverli da quella
posizione,
accorgendomi del fatto che, se continua a piangere come prima che stava
in
piedi, probabilmente non deve averla sfiorata affatto la sua
“caduta”.
Facendo
una piccola pressione sue quei due sottilissimi polsi, riesco ad
allontanarli
leggermente.
Fulmineo,
per impedirle di nascondersi di nuovo, tolgo una mano dalla sua e la
posiziono
sotto il suo mento... alzandole il viso.
I
suoi occhi rossi e verdi si scontrano, con la potenza di una tempesta
violentissima, con le mie iridi nocciola.
Cerco
di infonderle più sicurezza che posso dal mio sguardo dato
che potrò fare
davvero poco con i gesti... e ancor meno con le parole.
Lei,
però, subito mostra una reazione positiva.
Ha
smesso di singhiozzare e di lacrimare velocemente.
Cadono
poche gocce... da quel cielo verde.
Passo
la mia mano, dal suo mento sulla sua guancia sinistra prendendo ad
accarezzarla
con una dolcezza infinita.
Senza
interrompere la nostra catena, continuo ad infonderle sicurezza
attraverso i
miei occhi e lei riprende a respirare con più
regolarità.
Poi,
improvvisamente, tira di nuovo su con il naso prima di fiondarsi sulla
mia
spalla e di strusciarsi contro il mio mantello.
Non
pensandoci su nemmeno due volte, le passo il mio braccio sinistro
intorno alle
esili spalle scosse e spaventate, mentre con la mano sinistra accarezzo
i suoi
capelli.
Percepisco
le sue piccole mani cercare di aggrapparsi alla mia giacca interna al
mantello,
e il suo volto che continua a strusciarsi contro la mia spalla in cerca
di un
supporto che le è stato privato da quattro mesi.
La
stringo ancora di più... protettivo.
«Per
– perché, Bu - Buch?» chiede
letteralmente scossa dai singhiozzi.
Resto
muto di fronte quella domanda.
Perché?
...
Non
lo so il perché.
Probabilmente
non avrei mai dovuto aprire la lettera di McCullen che, poi, mi avrebbe
portato
a tutto questo.
Non
avrei mai dovuto leggere... non sarei mai dovuto andare a
quell’incontro...
ascoltare quelle sue parole.
Non
avrei mai... mai dovuto!
Eppure
l’ho fatto.
Mio
padre mi ha sempre rimproverato quando mi lamentavo delle cose passate.
Il
passato non si può cambiare.
È
accaduto e bisogna accettarlo in tutte le sue forme.
Una
volta che si ha assimilato il proprio passato, si deve sempre stringere
i denti
e combattere per cambiare il presente e crearci il nostro futuro.
Questa
era la grande teoria di Charlus Potter... mio padre.
Sono
così fiero di essere suo figlio.
Se
oggi sono questo, lo devo solamente a lui.
Sono
anche cambiato grazie al suo intervento... e solo attraverso il mio
cambiamento
sono riuscito ad avvicinarmi alla mia bella Lily.
La
stessa donna che, ora, mantengo stretta tra le mie braccia e che cerca
inutilmente di tenere a bada le lacrime.
Inspiro
profondamente chiudendo per un istante gli occhi.
Nonostante
quella domanda può essere intesa in modo generale, io ho ben
capito cosa
intendeva lei.
Perché
non posso prenderla e portarla con me?
Cosa
mi blocca...
Cosa
mi impedisce di dare ascolto al mio cuore?
Stringo
ancora di più la mia piccola Bibi, facendola accoccolare
meglio vicino a me, e
andando indietro quel poco che serve per farmi sedere a terra.
La
avvicino di nuovo permettendole di darmi “il
fianco”, le gambe piegate, le
spalle circondate dal mio braccio sinistro e la testa appoggiata sulla
mia
spalla.
Lentamente
faccio avanti ed indietro con il busto per cullarla dolcemente,
sperando di
riuscire a calmarla ancora di più.
Sento
il suo respiro tornare sempre più regolare e tranquillo.
Immagino
abbia gli occhi chiusi e stia cercando di contenersi da sola.
«Avevi
detto che per lui avresti fatto qualsiasi cosa...» dico
improvvisamente.
Ho
capito in quale punto posso convincerla a mollare tutte le speranza
legate al
mio ritorno.
Lei,
in un primo momento rimase silenziosa e ferma.
Poi,
si allontana dal mio busto poggiando una mano sul mio petto per
staccarsi e
potermi guardare in volto.
Io,
in qualsiasi caso, non oso toglierle le mie braccia intorno alle sue
spalle.
So
che il suo umore ne risentirebbe parecchio.
Lily,
però, comincia a guardarmi interrogativa, ignorante del
fatto che quei suoi
occhi ancora rossi mi stiano uccidendo sul colpo.
Respiro
intensamente per tentare di darmi forza, poi poggio la mia mano destra
sul suo
pancione in modo che lei capisca a chi mi sto riferendo in questo
momento.
«Harry»
aggiungo per aiutare i miei gesti.
Lei
non reagisce in nessuna maniera.
Continua
a guardami tra il serio e il mesto.
Dopo
un po’, però, annuisce per confermare la mia
penultima frase.
L’ha
detto lei stessa, come giustificante delle sue azioni, che per nostro
figlio
sarebbe stata in grado persino di morire.
Allora...
per lui, si manterrà al sicuro dai pericoli... che porto
io...
Per
lui... si allontanerà da me una volta per tutte.
«Si...»
mormora con voce rotta.
Veloce,
ma non troppo indelicato, le passo entrambe le mani sulle guance per
poterla
fissare negli occhi in un modo così intenso che sottolinei
definitivamente
quello che sto per chiederle.
«Allora
tienilo al sicuro...» dico, «... da me».
Lei
aggrotta le sopracciglia.
«Che
dici? Tu non potresti mai fargli del male...» comincia a
giustificarmi, «Non...
non lo faresti... non ne sei capace... no» continua a negare
facendosi prendere
un po’ troppo dall’ambiguità delle mie
parole che, a quanto pare, l’hanno un
po’ depistata.
Sorrido
teneramente riuscendo ad ammutolirla al secondo.
«Non
intendevo questo, Lily».
Lei
rimane in silenzio in attesa della mia continua.
Inspiro
di nuovo per darmi forza, e:
«Vedi,
Bibi. Da qualche tempo ho... beh, vivo una vita non facile. Una vita
che non
permetterei mai alle persone che amo di sopportare per me».
«Ma,
James, se siamo uniti possiamo...».
Nego
con il capo, desolato e sommesso, interrompendo la sua repentina
protesta alla
mia prima spiegazione.
Alzo
ancora una volta gli occhi verso le sue pozzanghere verdi e mi ci tuffo
dentro.
«Per
quanto tu ed Harry possiate anche sopportare ed essere uniti con me,
Lily... io
starei male a vedere crescere mio figlio in quel modo. E non voglio
assolutamente che tu mi segua» preciso serio, «Non
voglio assolutamente educare
il mio bambino nel pericolo costante e nella violenza».
«Siamo
in un periodo di guerra, James» insiste ancora lei
afferrandomi i polsi ed
appoggiandosi senza farmi togliere le mie mani dalle sue guance,
«Mi sembra
normale che ci sia quest’“atmosfera
sociale”, non credi?» continua alzando
scettica le sopracciglia nel momento in cui pronunciava
“atmosfera sociale”.
«Per
me è peggio, Lily. Capiscilo una buona volta!»
l’aggredisco evitando di
sembrare troppo brusco, «Harry, restandone fuori, vivrebbe
una vita di pace in
confronto a quella che passerebbe stando con me. Vuoi passare il resto
dei tuoi
giorni alzandoti la mattina e chiedendoti ogni santo minuti se tuo
figlio
arriverà sano e tutto intero a fine giornata? Vuoi farlo
crescere nell’ombra
dei nascondigli e dei segreti? Vuoi solo odio e rancore per
lui?» la vedo
scuotere energicamente la testa tra le mie mani, mentre quelle sue
calde
lacrime bagnano anche i miei polpastrelli.
Ha
ricominciato a piangere... perché sta capendo effettivamente
che non potrà
venire dove vado io.
Ho
usato una buona arma per fermarla.
Micidiale
per entrambi... ma buona.
«È
questo che vuoi per il piccolo Harry?» le domando infine
decisivo.
Senza
nemmeno preoccuparsi di rispondermi, si slancia verso di me
abbracciandomi e
nascondendo ancora una volta quel suo sguardo distrutto dalle mie iridi
così
indagatrici e profonde.
Mi
circonda il collo e sprofonda con il viso nell’incavo della
mia spalla.
Dubbioso,
porto anche io le mie braccia intorno alla sua vita.
Non
dovrebbe essere così.
Se
le ho detto addio... devo essere costante.
...
Merlino!
Mi
ritorna in mente sempre la stessa domanda... con quale cazzo di forza
dovrei
essere costante ed abbandonarla una volta per tutte?
Riprendo
a fare avanti ed indietro con il busto, trascinando nel mio movimento
anche
Lily... sperando di calmarla dato che ha ripreso a singhiozzare.
Questo
silenzio così opprimente... di nuovo interrotto dai suoi
singhiozzi.
Mi
fa tornare alla mente il nostro ultimo incontro.
...
Quel
fantastico errore.
...
Quello
che ora ci sta facendo pagare dolori ben più forti della
prima volta in cui ci
separammo.
...
Quattro
mesi fa.
...
Restiamo
ancora qualche secondo in silenzio.
Lei
ascoltando i miei pesanti respiri.
Io
percependo i suoi singhiozzi ridursi sempre di più... fino a
sentirla
nuovamente respirare con regolarità.
O
quasi...
«Scappiamo,
Buch?» mi domanda improvvisamente.
Sorrido
tra me e me.
Le
risorse intellettive della mia piccola Bibi non conoscono davvero
limiti.
Per
quanto riguarda il coraggio... beh, non lo metto nemmeno in discussione.
Siamo
Grifondoro entrambi.
Il
fegato per scappare ed abbandonare tutto per noi e per nostro figlio ce
l’abbiamo.
Il
problema è che non è nella nostra...
“natura”... abbandonare un’intera nazione
di maghi contro il più potente di tutti.
Lord
Voldemort... più comunemente noto da me con il soprannome
“Il bastardo”.
Il
signore di tutti i coglioni e i maledetti che rovinano la vita alle
altre
persone.
A
me...
Come
osa... come ha osato rovinare la vita al mitico James Potter?
«E
quale lezione riceverebbe Harry da questo nostro gesto?» le
chiedo a mia volta,
«Che davanti alle difficoltà si fugge senza
affrontarle?».
Repentinamente,
lei si stacca da me e mi lancia un’occhiata di fuoco.
«Scappare
da qui non vuol dire per forza abbandonare la guerra oppure parteggiare
per il
nemico» controbatte pronta.
Che
genio, signori!
Questa
donna, sfruttando la sua incredibile “faccia
tosta”, avrebbe potuto sbaragliare
l’intera concorrenza nel mondo degli avvocati.
È
in grado di raggirare la frittata in qualsiasi modo pur di avere la
sentenza a
suo favore.
...
Ecco
perché si è tanto premurata di assumere la difesa
di noi Malandrini all’udienza
del Ministero.
...
Che
donna!
Sorrido
ancora di più abbassando per un secondo gli occhi a terra e
poi riportandoli
subito su di lei.
«Non
insistere, Lily... fa male ad entrambi» l’ammonisco
serio, accorgendomi di
quella sua espressione di nuovo triste, «Convinciti del fatto
che ti abbia
tradito e che questo bambino non lo voglia. Convinciti di
un’altra realtà, come
ad Hogwarts, ricordi?» le propongo sorridendo e cercando di
sdrammatizzare la
situazione.
«Come
puoi chiedermi una cosa del genere quando sono più che certa
di conoscerti come
le mie tasche. Di sapere ogni minima cosa di te, addirittura meglio di
me
stessa!».
Allargo
di nuovo i miei muscoli facciali e riporto le mie mani sulle sue
guance,
precedentemente tenute tra quelle di Lily.
Con
i polpastrelli dei pollici, le accarezzo la delicata pelle.
Mi
avvicino al suo volto arrivando a percepire il suo respiro sulla mia
faccia.
Appoggio
la mia fronte sulla sua e le poso delicatamente le mie labbra sulle sue.
Fulminea,
porta le sue piccole e sottili manine dietro la mia chioma e mi attira
ancora
di più per approfondire questo bacio.
Che
sa tanto di addio...
Lei
che continua a tirarmi verso di lei e io che l’accarezzo come
se fosse una cosa
talmente rara nella vita di un uomo che, si e no, si ha la fortuna di
vederla
una volta sola nella proprio esistenza.
Le
nostre labbra che si aprono, permissive... le nostre lingue che si
cercano,
disperate...
Le
mie guance che si bagnano delle sue lacrime, angosciate...
Ancora
una volta percepisco il mio cuore cominciare a sopraffare la mia
lucidità
razionale.
Non
mi piace questo fatto.
Se
riprendo a non controllarmi più, è finita.
Non
riuscirei davvero a dirle addio definitivamente.
Con
una forza che non credevo di possedere, poggio la mia fronte sulla sua
e
allontano la mia bocca.
La
sento avvicinarsi per tentare di riprendersela, ma io mi stacco sempre
di più.
«Sarò
sempre con te, Lily» finché non sparo
l’ultima micidiale bomba.
Lei,
distrutta, abbassa il capo facendolo arrivare all’altezza del
mio petto...
senza toccarmi.
I
suoi rossi capelli che le coprono tutto mi sbattono in faccia un panico
che mi
fa raggrinzire maggiormente il cuore.
Con
un respiro più corto... causato da quest’immenso
dolore... porto una mano tra
quei rossi capelli, cercando di scostarli e di raggiungere il mento per
poter
rivedere quel suo volto e rassicurarla...
O,
almeno, provarci.
Lily,
invece, si comporta in una maniera che non fa altro che affondare
ancora di più
quella lama nel mio petto.
Scansa
la mia mano e si allontana, avvicinandosi alla parete dove vi sono
tutte le
stoffe.
Si
raggomitola li e ricomincia a piangere... solitaria.
Ogni
suo singhiozzo trattenuto è una pugnalata dritta al cuore.
Ogni
movimento che quelle sue piccole mani compiono sui suoi occhi iniettati
di
rosso è una stretta maggiore al mio petto.
Mi
dirigo verso di lei, gattonando.
Una
volta arrivato, protendo una mano verso la sua schiena...
Tento
di afferrare la sua piccola spalla esile e scossa dai singhiozzi mal
trattenuti.
Ma,
appena lei percepisce le mie intenzioni, la scuote ancora di
più e si allontana
di poco.
Poi,
mormora con voce rottissima il contrattacco alla mia ultima bomba di
distruzione di massa.
«Ti
prego, James... va via».
Il
mio respiro si fa improvvisamente tremolante.
Fino
ad ora quello che pregava l’altra di andare via ero io.
Sentirsi
dire il contrario è qualcosa di...
Ah,
Merlino!
Non
riesco a descriverlo!
È
troppo... qualcosa di troppo per dirlo a semplici parole.
Le
parole sembrano sminuire quello che in realtà sto provando
in questo momento.
Lascio
cadere a terra quella mia mano rimasta sospesa e, incassando il colpo,
perdo lo
sguardo nel vuoto.
Con
una voce strozzata dalla sofferenza che, a stento, riesco a
riconoscere, dico:
«Va
bene...» respiro di nuovo tremolando, «... scusami
Lily...» un’altra pausa,
«... ci vediamo al matrimonio».
«No...»
m’interrompe subito, facendomi perdere un battito del cuore.
Alzo
il capo speranzoso.
...
Speranzoso
di cosa?
Maledizione,
James!
Smettila!
Sei
così contraddittorio... così ipocrita.
«...
no» dice ancora lei dopo vari respiri pesanti e pieni di
lacrime, «... Se vuoi,
non disturbarti nemmeno a venire...».
Traditrice,
mi sfugge una lacrima al mio controllo che, senza nemmeno scivolare
sulla mia
guancia, cade direttamente a terra.
Odio
piangere.
Non
lo voglio e non lo devo fare.
Tirando
silenziosamente su con il naso, porto il palmo della mia mano
sull’occhio che
si è appena lasciato sfuggire quella goccia, e lo strofino.
Asciugandolo...
ma non curandolo.
...
Mi
ha praticamente detto che al suo matrimonio non mi vuole.
E
la capisco perfettamente.
Probabilmente
sarebbe riuscita a reggere la situazione contando sulla speranza che
io, magari
anche all’ultimo minuto, possa apparire e riprenderla con me.
Una
volta che questa grande speranza è crollata... a
cos’altro si deve aggrappare?
Sarebbe
come se io perdessi definitivamente la speranza di salvare lei e mio
figlio...
A
quale altro sostegno mi dovrei aggrappare per tirare avanti... per
trovare la
forza di continuare?
...
Non
ne ho idea!
Significherebbe
un vero e proprio suicidio interiore.
Eppure,
io, a quel matrimonio, ci devo andare per forza.
Dovrò
farlo... e non so proprio come potrebbe interpretare la mia presenza.
O
come un cambio d’idea... o come un dispetto per farla
soffrire maggiormente.
Ma,
considerati gli ultimi tempi e le sue ultime idee, penso proprio che
immaginerebbe un cambio d’opinione da parte mia.
Un
cambio d’opinione ed una corsa sfrenata verso la chiesa per
fermare questo
matrimonio.
Prendere
a pugni Johnson e rapirla.
Rapirla,
eppure vederla con il sorriso sulle labbra.
...
Annuisco
debolmente, senza nemmeno dare alcun segno vocale per farle capire di
aver
sentito la sua ultima frase... dato che lei ancora mi da le spalle.
Con
un nodo in gola, un macigno sul petto ed un cuore ormai ridotto in
cenere, mi
alzo da terra e mi dirigo verso la tenda.
Prima
di scostarla, mi giro un’ultima volta verso di lei...
continuando a sperare dal
profondo del cuore di scoprirla guardarmi ansiosa.
Ansiosa
di volermi fermare... ansiosa di rimangiarsi quel “va
via”... ansiosa di voler
tornare a tutti i costi con me.
Ma
niente.
Lily
ancora mi da la schiena...
Raggomitolata
con le gambe al petto, per quanto le sia possibile data la pancia
voluminosa, e
stretta in quelle spalle così scosse dai singhiozzi.
Con
un brivido di orrore, causato dalla consapevolezza di essere
l’unico colpevole
di tutto quel dolore, mi volgo di nuovo verso la tenda.
Sospiro.
So
che dall’altra parte mi aspetta un fiume di domande da parte
degli altri.
A
meno che non abbiano avuto la brillante idea di andarsene dalla stanza
affianco
per non sentire la nostra conversazione e lasciarci veramente soli.
Apro
leggermente le tende per sbirciare la situazione e scopro che la mia
seconda
ipotesi è quella giusta.
Tutti
sono spariti.
Saranno
nel corridoio a parlare fra di loro.
...
Non
ho voglia di uscire e di sorbirmi le continue domande di tutti.
Adesso,
oltre ai Malandrini, ci saranno anche Mary e Colette.
Dovrei
rivivere tutto questo orrore solo perché dovrei raccontare
il mio “colloquio”
con Lily Evans...
No,
grazie.
Dovranno
sorbirsi un pesante silenzio.
Questo
giorno... è un giorno di silenzio.
Inspirando
ed espirando per farmi coraggio, abbandono definitivamente la stanza in
cui si
trova la mia piccola Bibi entrando in quella adiacente dopo aver
superato le
tende.
Mi
fiondo sulla porta e, dopo essermi dato una veloce occhiata intorno con
un’espressione più che desolata e rassegnata agli
eventi, la apro... gettandomi
nel burrone.
Muovo
un primo passo oltre la soglia e già percepisco quel piccolo
chiacchiericcio
dei miei amici sopraggiungere fino a me.
Apro
un po’ di più la porta e, immediatamente, sento
quel parlottare diminuire a
dismisura.
Ecco.
Tra
un po’ arriveranno le domande di tutti...
E
dopo tutte le domande che ignorerò, ci sarà
l’ostacolo più grande di tutti.
La
porta d’ingresso.
Una
volta che avrò superato quell’entrata
avrò definitivamente detto addio alla mia
bella Lily Evans.
Quando
mai era capitato che si pensasse ad un James Potter senza la sua Lily
Evans?
Anche
ai tempi della fantastica Hogwarts!
Anche
ai tempi del nostro “odio”!
Anche
ai tempi dei nostri battibecchi amorosi!
Anche
ai tempi dei nostri dolori familiari, in cui cercavamo conforto
l’un l’altro!
Persino
le pareti erano riuscite ad intravedere i nostri destini intrecciati...
Tutti
l’avevano visto... tutti l’avevano capito... tranne
lei.
Ma
ecco che mi avvicino alla sala d’attesa.
Tutti
gli occhi sono su di me, come da giovane avevo sempre sognato.
Ora,
invece, vorrei solamente chiudermi in un buco e lasciarmi cadere.
Senza
spiccicare parole sorpasso Remus e Peter che mi guardano mortificati e
Sirius,
dietro di loro, che, invece, ha tutt’altro sguardo.
Ma
non ho tempo per essere sostenuto.
Voglio
solo precipitare.
Mi
dirigo verso la porta principale e, senza nemmeno salutare Mary e
Colette che,
come tutti, mi stanno guardando dispiaciute... la apro.
Sicuramente
avranno tutti capito che la mia discussione con Lily non deve aver
avuto buoni
esiti.
Ma
ecco!
La
porta è aperta...
James
Potter... sta cadendo.
ANTICIPAZIONE:
«Che
razza di posto è
mai questo?» domanda Sirius osservando la punta
dell’enorme mucchio di macerie
posizionata abbastanza in alto, devo dire, per essere i resti di un
palazzo
crollato. Doveva essere un palazzo davvero alto se le sue macerie
arrivano a quell’altezza.
Tutti e quattro i Malandrini sono a naso per aria ammirando il
complesso. Possibile
che Frank ci abbia chiesto di incontrarlo proprio in questo posto?
|
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Capitolo 36 *** Capitolo XXXV - Verità (parte I) ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXV - Verità (parte I)
Salve
gente! Purtroppo ieri sono stata tutto il tempo fuori
(dalle otto di mattina fino alle undici di sera) senza mai tornarci,
quindi non
ho avuto proprio tempo materiale per sedermi al PC e aggiornare la
storia.
Ma ora,
eccomi qui ^^! Come promesso!
Parto
immediatamente con i ringraziamenti perché anche oggi si
va di fretta ^^:
Pazzarella_dispettosa
= Ahahahahahahahahahahahah... spero di
essere ancora in tempo per evitare la forca, Tesoro, perché
ieri non ho avuto
davvero tempo nemmeno per rientrare a casa. Non appena sono uscita da
scuola,
ho lasciato lo zaino a casa di una mia amica e sono andata in stazione
per
aspettarne un’altra all’ora di pranzo. Abbiamo
preso il treno tutti insieme e
siamo andati alla Città del Cinema di Foggia per vedere
Avatar (che, tra
parentesi è veramente SPETTACOLARE!!!); poi siamo andati a
giocare a bowling e
la cena l’abbiamo fatta dal McDonlad’s! Il pullman
di ritorno lo abbiamo preso,
poi, alle undici meno un quarto e ho potuto rimettere piede in casa mia
solo
alle undici e qualcosa dalle sette di mattina che ero uscita xD!!!
Cmq, a parte tutti, quel capitolo scorso ci voleva per forza per quanto
sia
stato straziante anche per me dividere definitivamente James e Lily. Ma
vedrai,
vedrai!
Ehi! Guarda che ci conto al fatto che in tutte le altre mie storie tu
ci sarai,
capito Tesoro? Anche perché, ormai, le tue recensioni sono
diventate delle
costanti nella vita delle mie storie e nella mia anche ^^ (e non ti
preoccupare
per la lunghezza! Io le adoro le recensioni lunghe e, probabilmente, ti
faccio
concorrenza quando sono io a commentare xD! Ah, e non pensare nemmeno
per
scherzo che tu mi annoi perché sarebbe una grossa
sciocchezza, capito?
Altrimenti ti minaccio io xD!!!)!
Ti capisco per quanto riguarda la scuola: anche a me la settimana
passata era
una miscela esplosiva di interrogazioni e questa appena trascorsa di
compiti in
classe. E, purtroppo, non è ancora finita! Che Pluffe xD!!
Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai... non demordiamo! Il
quadrimestre è quasi finito e poi arriva Pasqua =D!!! Non
vedo l’ora!
E, soprattutto, guardando più al presente, non vedo
l’ora di leggere il tuo
commento a questo capitolo che, per quanto riguarda l’azione
e la suspense, è
davvero particolare ^^!! Ecco perché non ti tolgo altro
tempo e ti lascio alla
lettura! Ci sentiamo presto, Tesoro. Di fatti, non ci dovrebbero essere
intoppi
per la stesura del prossimo capitolo ;)!
A sabato prossimo (o, se ce la faccio, anche prima ^^)
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuu
DanyCullen
= Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto ^^!
Quest’altro, penso, sia molto più interessante dal
punto di vista dell’azione
;)
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate =D
A presto, cara
Ciau!
Oceanodiviolini
= Naturalmente, i migliori complimenti
articolati vengono sempre da te! Ed è un tale piacere
ascoltarli (nel nostro
caso, leggerli... ma sono solo dettagli xD)!! Grazie per tutto quello
che dici!
Ogni volta mi fai sentire orgogliosa del mio lavoro (che, questa volta
è stato
davvero duro)! Mi dispiace davvero tanto che anche tu sia passata per
il blocco
dello scrittore perché è una cosa talmente odiosa
e snervante che, nel mio
caso, mi ha fatto bucare una parete di casa mia per le troppe volte che
ci ho
sbattuto la testa contro xD!!!
Sicuramente questo capitolo sarà meno struggente
dell’altro, ma sarà
particolare dal punto di vista dell’azione e della suspense!
Ebbene si! Qui ci
sarà una bella svolta! Addirittura ho dovuto dividere il
capitolo in due parti
altrimenti veniva troppo lungo, quindi per la settimana prossima
diciamo che
sono apposto e posso procedere tranquilla senza il pensiero di dover
scrivere
il capitolo seguente a questo che ho appena pubblicato ^^!
Spero ti piaccia! Mi raccomando, fammi sapere, ok?
Ciauuuuuuuuuuuuu ^^
pRiNcEss
LiLIUzzA = Ehm, ehm! Ma tu non avevi promesso
qualcosa
a fine recensione? U.U!!! xD scherzo, amore! Cioè, ti posso
concedere tempo
perché anche io ho avuto una settimana di fuoco in questo
periodo con tutti i
compiti in classe ed interrogazioni che, immagino, avrai avuto anche
tu...
anche se, la fine del tuo vecchio capitolo, mi ha lasciata talmente
tanto sulle
spine che il tempo che di norma ti avrei concesso si è
drasticamente dimezzato
e quindi stiamo arrivando agli sgoccioli! Ti avviso che sto affilando
il
forcone e accendendo le torce,
Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...!
Allora! Volevo semplicemente dire che mi dispiace un sacco per il
capitolo
precedente... purtroppo quella divisione era prevista prima o poi ed
è stato
orribile e terrificante anche per me scrivere quelle cose bruttissime!
È stato
gratificante, invece, sapere che sono riuscita così tanto a
farvi immedesimare
nella storia che mi hai fatto saltare di gioia per quanto fosse
straziante il
capitoletto! Questo, invece, è sicuramente meno drammatico,
però è particolare
dal punto di vista dell’azione e della suspense
perché siamo arrivati ad un
punto veramente critico della storia! Frank ha davvero trovato qualcosa
di
moooooooooooooooooooolto interessante... e non ti dico
cos’è perché altrimenti
ti rovini la lettura =D!!!
Per quanto riguarda, invece, la futura fan fiction che
inizierò ho ancora dei
dubbi. Però sono super felice di sapere che mi verrai a
trovare xD!! Sono molto
indecisa se cominciare con “Africa”, oppure con
“Ich Will Dich”. Entrambe sono
due Long-Fic, però con la prima sono rimasta indietro...
invece la seconda ha
praticamente preso il volo quindi penso proprio che inizierò
con questa.
Beh, in qualsiasi caso ti aspetto ovunque, capito! E poi
c’è anche la tua
bellissima storia che non finirà mai =D!!!
Vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bene! Ti lascio al capitolo altrimenti non la
smetto
più! Spero davvero che ti piaccia ^^!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu, Amore
La
Nika = Ciao carissima =D!!! Sono felicissima di
sapere che la
storia in generale ti piace così tanto da non abbandonarla
per un mio
imperdonabile ritardo!! Purtroppo, però, hai ragione nel
dire che il capitolo
scorso era terribilmente straziante! Mi faceva male il cuore anche me
mentre lo
scrivevo! Però, era necessario un passo del genere! Poi
vedrai ^^!
Ma, per questo aggiornamento, possiamo, diciamo, tirare un sospiro di
sollievo
tra le varie pene d’amore perché sarà
un capitolo che svilupperà soprattutto la
fine della storia nel campo dell’azione e della suspense. Mi
è solo dispiaciuto
dividerlo in due parti, ma ero troppo lungo da postarlo insieme!!
Almeno per la
prossima settimana sono già pronta: devo solo limare qualche
dettaglio ^^!
La fan-fiction seguente, invece, sarà, OVVIAMENTE,
un’altra James&Lily e
credo che inizierò con “Ich Will Dich”
tra le tante idee che ho postato nel mio
account ^^! Ma staremo a vedere =D
Al prossimo aggiornamento, cara!
Un bacione!
CIAU ^^
Jaily
= Pazzoide!!!! Ma che bella sorpresa risentirti,
finalmente! No, tranquilla, non ammazzo te! Ammazzo piuttosto la tua
rete che
non ti ha fatto connettere per tutto questo tempo! Mi sei mancata, sai
^^? Cmq,
pensiamo a chiarire un po’ di dubbi che s’insinuano
nella tua mente folle.
Allora, prima di tutto c’è da dire che, no, non
è stato James a cadere. Lily,
sopraffatta dal dolore è scivolata a terra e James, pensando
che la caduta
avesse fatto male sia a lei che al piccolino, si è
precipitato al suo fianco
per terra. Capito? Secondo... qual’era l’altra
domanda? Ah, si: ma come fa Lily
a chiamare “amore” Johnson? Purtroppo ho dovuto
farlo per forza dato che la
nostra piccola Bibi deve pur mantenere una certa maschera con Johnson
facendogli credere di amarlo, quando ovviamente non è vero.
Ma questo lo
sappiamo solo noi e non Johnson xD!!! Terza domanda, che è
stata quella che mi
ha fatto rivoltare più di tutte!!! È logico che
lei non ci vada a letto con
lui!!! Prima di tutto perché è già
incinta e quindi, la cara Lily, utilizza
questa scusa per non farsi toccare oltre il limite... per il futuro...
beh,
vedrai xD!!!
Qualche altro dubbio, Pazzoide Adorata?
Magari qualcosa legato a questo nuovo capitolo che mi auguro ti piaccia
data la
sua particolarità =D!!!
A presto, Pazza
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu :)
Giangi2495
= Ciao Ginny ^^! Mi dispiace che le Anticipazione ti
facciano saltare così tanto i nervi. Se vuoi le tolgo (dal
prossimo capitolo,
però, perché mi dovresti dare la risposta in
questa recensione, no?). Il fatto
è che le altre ragazze sono state molto contente di questo
nuovo elemento che è
diventato normale per me inserirle. Se ti danno fastidio le tolgo, ok?
^^! Non
ti preoccupare!
Piuttosto mi dispiace che il capitolo scorso sia stato così
struggente, però
era un passo necessario! Ora, questo, naturalmente, è meno
doloroso, però è più
particolare perché è quel passaggio che
darà la vera svolta alla fine della storia!
Grazie per i tuoi fantastici complimenti: mi sono sempre
d’aiuto in periodo bui
come il blocco dello scrittore!
Per quanto riguarda la tua storia, ti prometto che appena finisce il
quadrimestre corro a leggere e commentare perché ora davvero
non ho tempo: tra
la scuola, le riunioni per il carnevale e la storia non ci capisco
più niente!!
Tra l’altro, adesso, si mettono anche i miei amici che
compiono i fatidici 18
anni e non sai che caspita regalargli! Tu hai qualche esperienza
così che mi
puoi consigliare?
Beh... in qualsiasi caso, aspetto la tua recensione, ok? ^^
A presto, Gin!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ^^
Cicci92
= Davvero troppo gentile, giuoia xD (non ti
scandalizzare, parlo davvero così xDDDDDD)! Purtroppo quel
capitolo così triste
era doveroso per lo sviluppo della storia! Esattamente come questo: non
è
triste, però sarà uno di quei pochi capitoli che
daranno lo slancio alla fine
della storia!! Spero veramente che ti piaccia come ti è
piaciuto quello
precedente, per quanto sia stato terribilmente deprimente!
Noooooooooooooooooooooooooooooooo... tu sciiiiiiiiii??? ANCHE
IOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Io A.M.O. sciare!!! È in assoluto il
mio sport preferito
(che, guarda te, posso praticare una volta sola all’anno,
visto che abito al
sud e per di più in un posto di mare =.=!)! Sei caduta? Ti
sei fatta tanto
male? Ma da quanto tempo scii? Ohohohohohohohohohohohohohoh... sono
così
contenta che abbiamo questo sport in comune xD!!!
Va, è meglio che mi lasci perdere perché quando
si parla di sci e di neve io
non capisco niente: parto di testa!!
Perciò è meglio che ti lasci adesso se non voglio
farti scappare via per la
paura! =D
A presto, giuoia ^^
CIAU
Malandrino4ever
= Che carica, Dani ^^! Mi dispiace di averti fatto
aspettare tanto per quel dannato blocco dello scrittore per darti un
capitolo
pieno di tristezza! Però, come hai ben capito, da questo
capito ricompare un
Frank ben armato di notizie super importanti che saranno in grado di
dare il
giusto slancio alla conclusione della storia ^^!
Mi raccomando goditelo, perché, purtroppo ho dovuto
dividerlo in due pezzi
altrimenti era troppo lungo!
Alla settimana prossima =D!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu e grazissime per i complimenti ^^!
E grazie
anche a coloro che mantengono la storia tra i PREFERITI
e le SEGUITE!!!
E prima di
lasciarvi definitivamente al capitolo, dico solamente
una cosa di ESTREMA importanza:
Popolo...
questa volta il respiro lo dovete trattenere forte, eh
xD!!!
Buona
lettura ^^!
Ci sentiamo al prossimo
aggiornamento ^^!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentacinquesimo – Verità
(parte I)
Sto
morendo.
Con
lentezza.
Con
dolore.
Mi
sono lasciato andare agli eventi.
Mi
sono lasciato sopraffare.
James
Potter... ha perso.
Incredibile
a dirsi... a sentirsi...
È
assurdo provarlo!
Provare
la sconfitta, per me.
Come
ho potuto... io?
Questa
notte, ormai giunta alla fine, e l’alba che sta per arrivare
scoccheranno le
sue ultime ore libere.
Domani...
domani è il giorno più brutto di tutta la storia
dell’umanità.
È
il giorno più brutto di tutta la vita di James Potter.
Domani...
Lily Evans si sposa.
Domani
è già il 16 Aprile.
Come
vola il tempo.
Questa
è una cosa che si dice solamente quando ci si diverte e
sembra che il tempo non
voglia concederti nessun minuto in più perché
è già finito.
Qui,
il discorso, non cambia.
Magari
può cambiare il motivo...
Si,
era proprio voluto che il destino dovesse combattere contro di me e la
mia
felicità, e ha deciso di far passare i miei minuti, ore,
giorni... in un
niente.
“Facciamo
soffrire ancora di più James Potter...
siiiiiiiiiiiiiii!!!!” si saranno detti
questo, magari... e avranno accelerato i tempi in modo da infliggermi
il colpo
di grazia.
...
Ma
che sto pensando?
Sono
impazzito!
Il
dolore mi sta facendo perdere la testa!
Il
dolore e il continuo pensiero... il sogno.
In
questi ultimi trenta giorni non ho fatto altro che continuare ad
immaginarmi la
chiesa, la platea di gente, l’altare, Lily e il suo vestito
orripilante... Lily
e il pancione... Lily e i Gigli che terrà in mano... Lily e
l’anello...
Lily... e quello strano ragazzo.
Già.
Stranamente
l’ho rivisto.
Ho
rivisto in molti sogni quel ragazzo che apparve molto tempo fa.
Quel
giovane che mi chiamò
“Papà”... che aveva i miei stessi
capelli, i miei stessi
occhiali, la mie stesse fattezze del viso, il mio stesso corpo, i miei
stessi
portamenti... ma gli occhi incredibilmente verdi.
Verdi
come quelli della donna che amo.
In
queste ultime apparizioni non ha detto niente.
È
rimasto muto e fermo a fissarmi... esattamente come ho fatto io.
Ero...
ammaliato dalla sua bellezza.
Insomma,
quante volte mi sono elogiato per il mia non trascurabile massa
modellata da
perfetto uomo?
E
quante altre volte ho decantato lodi a quel meraviglioso verde che
colora le
iridi della bella Lily?
Quante?
Troppe,
direi...
E,
sicuramente, continuerei anche a farlo se non fossi così
impegnato ad uccidermi
con il cuscino, mentre sono sdraiato a pancia in giù sul mio
letto.
Al
buio della notte morente e dell’alba del 16 Aprile
nascente... completamente
inerme a qualsiasi cataclisma possa scatenarsi fuori le mura di questa
stanza,
solo perché la mia testa ha deciso di suicidarsi in modo
lento e doloroso.
Solo
perché sta pensando a tutto quello che capiterà
tra poche ore.
...
Ora,
provate ad immaginare queste due bellezze che ho sempre amato...
insieme.
Un
autentico capolavoro.
Un
ragazzo dai capelli scuri, i muscoli abbastanza scolpiti, occhiali
tondi che
seguono due splendide iridi verdi.
Due
pozzi in cui sono affogato miliardi di volte, ma che ora ho perso come
un
completo rimbecillito.
McCullen,
qualche giorno fa se n’è venuto con una dozzina di
piani per bloccare ed
impedire le nozze, così nel caso dovesse fallire qualcuno
possiamo sempre
contare sul famoso “piano B”.
Ma,
di certo, impedire le nozze non mi risolleva chissà quanto
il morale.
«Ti prego, James... va via»
Quelle
maledette parole... quel maledetto suono.... quella maledetta voce...
quel
maledetto modo...
Tutto
rimbomba ancora nella mia testa.
Forte
e chiaro come se me le avesse appena dette.
Parole
disperate... e crude.
Una
sola preghiera, una sola richiesta... un solo nome che hanno avuto la
potenza
distruttiva di miliardi di parole forti e violente lanciate contro un
misero
concittadino dal più grande oratore del mondo.
Con
quale maledetta forza dovrei alzarmi, compiere i miei gesti ordinari,
dirigermi
verso la chiesa... salvarla.
Proprio
ieri, Jassy – Cally è arrivato a casa di Sirius
con un sorriso che andava da un
orecchio all’altro dandoci la “fantastica buona
notizia”.
Lui
e i suoi colleghi più fidati dell’organizzazione
credono di essere sulle buone
tracce per scoprire definitivamente cosa diamine vogliono i Mangiamorte
da noi
Malandrini e, soprattutto, da me.
Ma
è proprio questo il problema: credere... e non essere sicuri.
Insomma,
è sempre meglio abbandonare McCullen e il suo folle progetto
di tenerci segregati
a vita con qualche informazione in più che potrebbe favorire
il nostro lavoro
solitario.
Solo
noi Malandrini contro quei maledetti seguaci di Voldemort che tanto
bramano il
nostro... qualcosa.
Sento
un improvviso bussare alla porta.
Un
tantino frenetico in confronto a quelli precedenti dei giorni dopo la
nostra
visita a Diagon Alley.
Già.
Perché
da quel momento io ho fatto la vita del parassita.
Mangiavo
quel poco che potevo e vivevo in simbiosi con il mio letto,
nell’oscurità più
totale.
Nemmeno
Sirius è stato in grado di tirarmi su di morale... o, anche
semplicemente, di
portarmi via da questa camera.
Neanche
le lotte... le “demolizioni” della casa sono state
in grado di distrarmi.
Il
vero dilemma per Remus, però, è stato ed
è ancora il perché di tutto questo mio
comportamento.
Il
suo impareggiabile genio è sicuramente arrivato ad
ipotizzare una violentissima
litigata tra me e Lily, ma, personalmente, non sono mai arrivato a
deprimermi e
a passare un mese intero sdraiato supino su un letto ventiquattro ore
su
ventiquattro... perciò non sa veramente come spiegarsi un
fatto del genere.
Le
litigate tra me e la mia piccola Bibi non sono mai mancate.
Dal
momento in cui ci siamo conosciuti per la prima volta sul treno per
Hogwarts,
fino a quando l’ho lasciata cinque mesi fa.
Ma,
per quanto riguarda gli scontri più accesi, non ci parlavamo
per massimo due
giorni... poi tutto tornava alla normalità.
Io
non mi deprimevo più di tre, massimo quattro giorni... non
di più.
Un
mese.
Ho
superato i miei stessi record.
E
solo per cinque parole... troppo potenti per un cuore già in
frantumi.
«Ti prego, James... va via»
«James?»
mi chiama mio fratello entrando, titubante per la prima volta nella sua
vita,
nella mia stanza.
Con
tutto quello che gli ho fatto passare in questo mese, l’ho
davvero distrutto.
Non
è passato giorno in cui Sirius Black si sia sentito
distruggere, dentro di sé,
le certezze che aveva costruito in mia compagnia in tutti questi lunghi
anni di
amicizia... di fratellanza, più che altro.
Solamente
per il semplice motivo che io non riuscivo più ad
ascoltarlo... a dargli retta.
Basta.
Mi
ero chiuso.
Un
muro impenetrabile si era costruito dal momento in cui ero uscito dal
negozio
di Mary McDonald fino ad ora.
Come
è sempre accaduto, non rispondo al suo richiamo.
Lo
sento sospirare... il ché non è affatto una
novità.
Ha
compiuto più sospiri in questo mese che in tutta la sua
intera vita.
Poi
chiude la porta alle sue spalle e si avvicina al mio letto.
«James?
Ora mi arrabbio sul serio».
Certo!
Come
ieri, l’altro ieri, l’altro giorno ancora, quattro,
cinque, sei giorni fa, una
settimana prima, due tre settimane fa...
Lo
conosco a memoria questo rito, ormai.
Lui
che entra, cerca di spaventarmi con questa frase, io che lo ignoro, mi
becco
qualcosa in testa... e poi lui esce sconfitto dalla mia stanza.
«Credimi!
Questa volta non sto scherzando! Dobbiamo muoverci!».
Ancora
niente.
Ovviamente
da parte mia.
Sono
morto.
Che
mi consideri tale, maledizione!
Lo
sento sospirare di nuovo prima di percepire un violento spostamento
d’aria.
Sirius
ha afferrato il mio cuscino sotto il quale avevo nascosto la mia
testolina brizzolata
per soffocarmi da solo e me lo sbatte con violenza addosso.
«Alzati
e vestiti, idiota!!» mi urla con un tono arrabbiato che non
gli avevo mai
sentito prima.
Una
voce che mi fa venire i brividi di paura.
Questo
non sembra affatto mio fratello.
...
Forse
perché io per primo non assomiglio al vero James Potter.
Sotto
questo punto di vista, allora, gli do tutta la ragione di questo mondo.
«Dobbiamo
uscire!!» continua incazzato Sirius saltandomi addosso e
mettendosi a
cavalcioni sopra la mia schiena.
Mi
afferra le spalle da dietro e cerca di strattonarmi con veemenza.
Mi
sento sballottare tutto.
Ma
che crede?
Che
sia davvero un pupazzo da strapazzare?
«Sirius?»
la voce di Remus arriva forte e chiara anche alle mie orecchie.
Un
veloce rimprovero, tanto per cambiare le carte in tavola del rapporto
tra
Lunastorta e Felpato.
Sempre
a bisticciare tra di loro.
«Che
vuoi, Remus?» sbraita nervoso Sirius, fermandosi un secondo
dallo strattonarmi,
«Hai detto di riportarlo in vita, e io così
faccio!».
«Appunto,
ho detto di riportarlo in vita! Non di ucciderlo ancora di
più!» lo sento
ribattere, ma, invece di aspettarmi una nuova risposta da mio fratello,
percepisco ancora la sua voce (probabilmente il caro lupacchiotto, dopo
aver
notato la delicatissima boccuccia di Felpato aprirsi pronto per
parlare, deve
averlo interrotto ancora prima che respirasse), «Per favore,
evitiamo perdite
di tempo! Frank sembrava davvero agitato nella lettera!».
Frank?
Cosa
c’entra Frank adesso?
Con
una nuova curiosità che comincia a formicolarmi nel petto,
faccio pressione
sulle mani posizionate al lato del mio busto per alzare la faccia dal
materasso.
Appena
riesco a riprendere aria, mi volto verso l’entrata della mia
stanza dove scorgo
Lunastorta in piedi e Peter dietro di lui con le mani in bocca per
torturarsi
le unghie dall’agitazione.
Sposto
ancora un po’ il mio sguardo per incontrare quello serissimo
di Sirius.
Cazzo!
Se
mio fratello ha uno sguardo del genere allora deve essere davvero
urgente la
questione.
«Frank?»
domando con la fronte corrugata.
Con
la coda dell’occhio noto Remus annuire preoccupato.
Ma
la mia attenzione è tutta rivolta a mio fratello... che
improvvisamente ghigna.
«Finalmente,
fratello... possiamo riprenderci la nostra
libertà!».
«Aspetta
nel dire questo, Sirius! Non sappiamo con precisione cosa voglia dirci
Frank!»
risponde prontamente Lunastorta.
«Mi
vorreste spiegare cosa diamine sta succedendo?» mi intrometto
di nuovo cercando
di accattivarmi gli sguardi di tutti e tre i miei Malandrini.
Sirius
ghigna ancora di più.
Poi
alza vittorioso una mano che stringe felicemente un foglio di pergamena.
«Nel
caso non l’avessi ancora capito, Jamesino caro, questo
è Frank che ci scrive!
Ha semplicemente sottolineato l’importanza vitale di doverci
vedere ora! Il perché
non l’ha detto, ma io
sospetto che abbia scoperto qualcosa di veramente sconvolgente su
quello che
gli abbiamo chiesto se ha tanta fretta di vedere i nostri bei visini
ricercati!» spiega tutto gongolante mio fratello facendo
nascere sul mio “bel
visino” un fantastico sorriso di vittoria.
Con
una nuova forza che non credevo di avere, sposto l’intero
busto di lato facendo
cadere Sirius dall’altra parte, ed afferro con quanta
velocità posso quel pezzo
di carta.
«È
inutile che tu legga, James!» mi blocca all’istante
Remus.
Io
alzo lo sguardo interrogativo su di lui.
Lui
nega con il capo e sorride, «Non c’è
bisogno che tu trova una prova per
convincermi ad uscire» continua con un sorriso che gli ho
visto poche volte
durante la nostra lunga amicizia, ma che ha sempre avuto
l’effetto di farmi
tremare... un ghigno, «Manchi solo tu! Sbrigati a prepararti.
Non farci perdere
altro tempo!».
Detto
questo gira sui tacchi ed esce subito seguito da Peter.
Mi
volto verso mio fratello con la fronte corrucciata tanto per
sottolineare la
mia espressione interrogativa e lui, di rimando, sbuffa.
Afferra
i primi vestiti che gli capitano sott’occhio
nell’intero disordine che regna
qui, nella mia stanza, e me li lancia contro.
«Vestiti,
cretino, e scendi!».
Non
mi lascia nemmeno il tempo per ribattere che, dopo aver riafferrato la
lettera
di Frank dalle mie mani e lanciato una risata puramente liberatoria e
divertita, si catapulta fuori dalla mia camera chiudendosi la porta
alle
spalle.
Maledetto
rimbecillito!
...
Se
pensa di potersi godere tutta la gloria del frutto del mio
lavoro, si sbaglia di grosso.
Credo
che il mondo abbia sopportato abbastanza la depressione del grande e
mitico
James Potter.
È
ora che quest’ultimo risorga abbagliando tutti con la sua
luce aurea accecante.
Preparati,
popolo!
James
Potter sta tornando!
...
«Che
razza di posto è mai questo?» domanda Sirius
osservando la punta dell’enorme
mucchio di macerie posizionata abbastanza in alto, devo dire, per
essere i
resti di un palazzo crollato.
Doveva
essere un palazzo davvero alto se le sue macerie arrivano a
quell’altezza.
Tutti
e quattro i Malandrini sono a naso per aria ammirando il complesso.
Possibile
che Frank ci abbia chiesto di incontrarlo proprio in questo posto?
Quando
sono sceso, dopo essermi preparato alla velocità della luce,
Remus, Sirius e
Peter non mi hanno voluto far leggere la lettera di Frank dicendo che
perdevamo
troppo tempo!
In
effetti, avremmo perso qualche minuto, ma non di più.
Se
avessi potuto leggere, ora saprei in che razza di posto mi trovo
insieme ai
miei amici.
Invece
no.
Ha
comandato e fatto tutto Sirius... e la cosa incredibile è
che Remus lo ha
lasciato perfino fare.
Ci
ha fatti radunare in salotto, con grande disgusto di Lunastorta e
Felpato (che
si sono ritrovati mano nella mano), ci ha fatti agganciare
l’uno all’altro in
qualsiasi modo e poi si è smaterializzato raggiungendo
questo luogo.
Ma
che posto è?
«Ah,
Felpato, non ne ho la più pallida idea! Certo, se non lo sai
tu dove ci porti,
lo devo sapere io?» chiedo con tono puramente ironico.
Sento
il caro lupacchiotto sbuffare sonoramente.
«Senti
un po’, cervide dei miei stivali...».
«Ragazzi,
ragazzi...» ci richiama all’ordine Remus alzando le
mani per sminuire anche tramite
i gesti la discussione, «... evitiamo, per favore!»
conclude provocando due
identici sbuffi sincronizzati al millisecondo: uno da parte mia e
l’altra da
parte del mio telepatico fratello.
«Cerchiamo
un modo per entrare?» domanda titubante Peter.
Lo
guarda stranito.
«Entrare?».
Lunastorta,
al suo fianco, annuisce senza togliere gli occhi dal cumulo di macerie
di
fronte a noi.
«Frank
ci vuole parlare all’interno, in un posto al chiuso, ed ha
pensato a questo.
Qui è davvero sicuro che nessuno ci venga a
spiare» spiega Remus.
Io,
alzo un sopraccigli scettico.
«E
mi dite, di grazia, come faremo ad entrare in un cumulo solido di
cemento e
travi di legno e chissà che altra diavoleria
sbriciolata?» chiedo con misurato
sarcasmo nella voce.
«Io
ci sono già stato, li dentro»
s’intromette, improvvisamente, una voce.
Tutti
e quattro allarmati, ci voltiamo in quella direzione con le mani alle
bacchette.
Non
appena, però, scorgiamo la figura di Paciock ci rilassiamo e
Lunastorta e
Felpato, istantaneamente, gli sorridono.
«Frank!»
lo saluta calorosamente Sirius.
Chissà
perché è così felice di vederlo?!
Io,
una mezza idea, ce l’avrei... ma ricordo al gentile pubblico
che fu una
brillantissima MIA idea creata da
un
cervello geniale ed incompreso.
Quale,
il mio.
A
quale altro Malandrino era venuto in mente, la notte di Capodanno, di
chiedere
informazioni su Johnson e McCullen a Paciock se non a me?
Nessuno...
solo io sono stato il genio assoluto ed incontrastato.
Ho
superato Remus, per Morgana!
Finalmente!
...
Forse
sto uscendo un po’ troppo di senno.
«Davvero?»
domanda stupito Remus.
Frank
annuisce avvicinandosi a noi, «Non è crollato
l’intero palazzo. Una parte si
mantiene ancora in piedi ed è quella che regge meglio
perciò non rischiamo
niente» continua tranquillo, prendendo una piccola pausa,
«Piuttosto...»
s’interrompe di nuovo passando in rassegna ogni Malandrino
che ha di fronte.
Anche
noi spostiamo il nostro sguardo su ognuno di noi cercando di capire
cosa ci sia
che non vada.
Eppure
non trovo niente che non possa andare bene in noi, in mezzo a noi,
dietro di
noi, su di noi, sotto di noi...
Niente.
E
allora perché Paciock continua a fissarci con quella strana
espressione?
Con
quei due sopraccigli, uno alzato e l’altro abbassato, che mi
danno
l’impressione di essere un completo rincoglionito?
«Cosa?»
domanda Lunastorta stordito quanto me, Sirius e Peter.
«Voi
credete davvero di essere irriconoscibili vestiti in questo
modo?».
Beh,
bisogna ammettere che, ovunque siamo andati, le persone che ci
conoscevano non
hanno impiegato chissà quanto tempo per capire chi si
trovavano di fronte, però
siamo sempre stati in grado di arrangiarci e, finora, nessuno ci ha
riconosciuto denunciando la nostra apparizione in uno dei tanti luoghi
che
abbiamo visitato.
Remus,
impallidito al secondo, ripassa in rassegna con lo sguardo tutti noi,
mentre io
e Sirius sbuffiamo e Peter sussulta.
«Non
è il massimo...» ammetto.
«...
Ma ci permette di passare inosservati» conclude per me mio
fratello.
Frank
mi appare ancora più scettico di prima.
«Avete
ragione. Infondo si incontrano tutti i giorni quattro tipi vestiti da
Lord del
settecento» commenta ironico.
«Spiritoso»
lo rimbecco io, «Ora, per favore, vogliamo entrare e dare
un’occhiata a questa
benedetta ricerca che hai fatto? Da quello che ho capito hai scoperto
qualcosa
di urgente da comunicare, no?».
James
Potter non ha la fama della santa pazienza, e questo lo sanno tutti.
Allora
perché mi fanno penare ingiustamente quando, poi,
l’argomento è così delicato?
Uff...
oggi non è giornata, porca Puzzola!
Sto
criticando qualsiasi cosa abbia sotto tiro in ogni momento.
Frank,
improvvisamente, ritorna serio di botto e mi fissa insistentemente.
«Hai
ragione, James. Entriamo».
E,
detto questo, ecco che i Malandrini seguono Paciock verso il retro
delle
macerie dentro una piccola entrata che ci porta all’interno
del “palazzo”.
Non
ci vuole molto per superare una piccola porta sgangherata.
Quella
doveva essere la porta delle uscite di emergenza.
Non
appena mettiamo piede dentro, veniamo inghiottiti
dall’oscurità.
In
contemporanea io, Sirius, Remus e Frank accendiamo le punte delle
nostre
bacchette con l’incantesimo “Lumos”.
Dopo
qualche secondo, anche Peter si aggiunge all’illuminazione.
«Un
teatro?» chiedo sbigottito osservandomi intorno.
C’è
polvere e grigiore ovunque.
Nemmeno
un colore che provi la vita prima di quell’incidente che ha
distrutto il
palazzo.
È
un enorme salone adornato con qualche tavolo tondo qua e la e molte
sedie
disposte dappertutto.
Di
fronte a queste sedie, un palcoscenico abbastanza grande da poter
contenere una
grande orchestra.
Non
vi sono finestre, però.
Probabilmente,
prima del crollo c’erano, ma adesso l’unica fonte
di luce, oltre alle nostre
bacchette, è la porta aperta dalla quale siamo entrati.
«No»
dissente Frank precedendo tutti e raggiungendo il centro
dell’enorme salone,
«Questo, ragazzi, è quello che rimane
dell’Hotel Periplo dopo l’incendio che
l’ha raso al suolo – o quasi – attuato
dai Mangiamorte qualche mese fa» ci
spiega guardando il soffitto mezzo distrutto, ma reggente ancora, sopra
le
nostre teste.
Sento
Remus sussultare.
Mi
volto verso di lui giusto in tempo per vederlo intervenire.
«Aspetta
un momento:» lo chiama all’attenzione facendolo
voltare verso di noi, ancora
rimasti davanti all’entrata, «Hai detto che
è stato distrutto da un incendio
dei Mangiamorte qualche mese fa. Non è vero?».
«Certo!
L’ho appena detto» conferma Paciock, confuso almeno
quanto noi.
Lunastorta
rimane in silenzio per qualche secondo portando la mano sul mento e
perdendo lo
sguardo nel vuoto per riflettere.
Il
silenzio che segue non mi piace per niente.
«Remus?»
lo chiamo preoccupato.
Lui
alza gli occhi verso di me per, poi, spostarli istantaneamente su Frank.
«Per
caso era questo l’Hotel dove doveva tenere un ricevimento
Johnson qualche mese
fa?» domanda il caro lupacchiotto facendo sobbalzare sia me
che Sirius.
Entrambi
abbiamo capito il suo ragionamento.
In
effetti, non fa una piega.
McCullen
aveva chiaramente detto che non era più possibile
intervenire perché il
ricevimento era stato annullato.
Annullato
perché c’era stato un attacco da parte dei
Mangiamorte che avevano incenerito
l’Hotel dove Johnson sarebbe stato ospite.
Eppure,
Jassy – Cally aveva esplicitamente detto che non era rimasto
niente di
quell’edificio.
Ora
ci siamo dentro...
Frank
si fa ancora più serio in viso.
«A
quanto pare non vi dava solo informazioni false. Ma vi diceva anche
cose
giuste».
«Informazioni
false?» impallidisce ancora di più Lunastorta.
Io,
per quanto mi faccia impressione sentire una cosa del genere, non muovo
un solo
ciglio.
Se
l’avevamo sospettato!
Respiro
profondamente per cercare di infondermi la giusta forza per poter
arrivare al
fondo di questa storia.
«Frank...»
faccio un passo verso di lui e gli restituisco la stessa occhiata
grave, «...
adesso basta con i misteri».
Lui
annuisce convinto.
«Venite»
ci invita a raggiungerlo, mentre lui su un tavolo poggia la piccola
cartella
che si era portato dietro.
Nemmeno
l’avevo notata quando l’avevo visto arrivare.
La
apre e, subito, comincia a spargere fogli dappertutto.
Merlino!
Non
credo che ci capirò qualcosa in mezzo a quella baraonda.
Come
può essere riuscito a trovare così tante
informazioni, soprattutto su un uomo
che lavora in incognito?
«Ve
l’ha mai detto nessuno che siete quattro pazzi
scatenati?» comincia usando un
tono che sa tanto di rimprovero.
Con
la coda dell’occhio noto il famelico e più che
soddisfatto ghigno di Sirius...
e naturalmente il mio non riesce a resistergli.
Con
altrettanta ovvietà, Remus sospira.
«Non
ti preoccupare, Frank. Ce l’hanno detto da quando siamo
diventati amici» perché
sento una strana nota di esasperazione nella tua voce, Remmino?
Ah,
giusto!
Forse
perché ti abbiamo fatto esasperare proprio noi?
Come
sono cattivo!!!
Ah!
«Si,
ma questa volta avete toccato l’apice! Come cavolo vi
è venuto in mente di
lavorare con una persona della quale non siete sicuri nemmeno del
nome?» alza
la voce Paciock.
Questa
sua reazione improvvisa cancella tutte le nostre precedenti, facendoci
abbassare il capo in parte.
«Non
si chiama così?» domanda in un solo inudibile
sussurro Lunastorta.
Si
vede lontano un miglio che è mortificato.
Odia
essere rimproverato, soprattutto se su un comportamento legato al
nostro lavoro
di Auror.
Remus
è così: prende talmente tanto sul serio il suo
lavoro che, a momenti, finisce
sul personale.
«Si...»
si da una calmata Frank, «... si chiama
così».
«Ma?»
lo incalzo, impaziente.
«Non
avete mai pensato che McCullen possa essere un Mangiamorte?»
ci domanda con
voce delusa.
Frank
e noi Malandrini avevamo stretto una bella e particolare amicizia dal
momento
in cui io e Lily ci mettemmo insieme entrando in contatto vero fra di
noi.
È
stata basata sul fatto che, soprattutto io e Sirius, abbiamo sempre
avuto idee
concordi con quelle di Paciock.
È
strano per lui, ora, sapere che sia io che Felpato non abbiamo pensato
ad
un’ipotesi del genere.
«Ah!»
esclamo, invece, io rivolgendomi maggiormente a Remus,
l’unico del gruppo che
aveva i sospetti minori, quasi inesistenti, sull’innocenza di
McCullen, «Lo
sapevo!» esclamo ancora, «E io ho sempre ragione,
ricordatevelo!».
Ora,
naturalmente, Sirius, esemplare maschio per eccellenza, non
può non sentirsi
offeso da questa mia ultima uscita.
Insomma,
il vero uomo è quello che ha sempre ragione, secondo lui.
E
il “vero uomo” è
solo lui.
«Un
momento!» eccolo la, «Da quando tu hai sempre
ragione?».
Con
la coda dell’occhio noto lo sguardo di Remus alzarsi al
cielo... effettivamente
esasperato.
Chissà
quante volte ha visto questa scena nella sua lunga e meravigliosa vita
data
dalla fantastica presenza di due uomini unici al mondo: io e Sirius.
«No,
aspettate» interviene immediatamente Frank, attirando verso
di sé l’attenzione
di quattro fronti corrucciate, «Non è sicuro
quello che ho detto».
Maledetto
Paciock!
È
solo colpa sua se ora due paia di occhi (mittenti: Lunastorta e
Felpato) mi
stanno guardando sadicamente felici e due bocche si aprono in uno
sghignazzare
snervante.
Non
poteva dirlo prima che era una sua
ipotesi?
«Basta
con gli scherzi, ora» decreta Remus mettendo
“fine” a quell’espressione che,
invece, Sirius lascia permanere sul suo viso che tra pochi secondi
prenderò a
pugni, «Sirius!» lo richiama alzando la voce per
farsi sentire da quella capa
vuota di mio fratello.
«Che
c’è? Mi sto godendo il mio attimo di
gloria!».
«“Attimo
di gloria” un corno, Sirius!».
«Insomma,
ho detto basta!!» inveisce Lunastorta facendo rimbombare la
sua voce per tutto
il salone.
Io
e Felpato rimaniamo muti e con gli occhi sbarrati in direzione di Remus
che,
invece, ci ricambia con una perfetta espressione di rimprovero.
È
impazzito?
Che
gli è venuto in mente?
«Finiamola
una buona volta di fare i cretini! Vi ricordo che abbiamo pochissimo
tempo per
impedire il matrimonio».
Un
tuffo al cuore mi riporta immediatamente alla realtà.
Quel
maledetto matrimonio... me l’ero dimenticato... per quanto
possa sembrare
assurdo.
...
Lei...
...
Che
ore sono?
Quante
ore mancano alla sua ascesa sull’altare della chiesa?
«Giusto!
Remus ha ragione: abbiamo pochissimo tempo» conviene Frank
guadagnandosi ben
quattro volti sorpresi.
Lui...
vuole fermare il matrimonio?
Perché?
Insomma,
quando gli chiesi informazioni su Johnson ricordo perfettamente che mi
guardò
male proprio perché non voleva che interferissi nella nuova
vita di Lily per
non arrecarle altra sofferenza.
Ed
ora lui se ne viene con la stessa nostra intenzione?
...
Allora
deve aver scoperto qualcosa di veramente grave sul conto del cornuto.
Qualcosa
che McCullen non ci... non mi ha
voluto dire, magari per paura che impazzissi ed andassi ad ucciderlo
con le mie
mani sul momento, mandando a monte organizzazione ed accordo.
«Ascoltate,
vi spiego tutto:» comincia afferrando il primo foglio di
carta poggiato sul
tavolo, «La mia era soltanto un’ipotesi su
McCullen. Il fatto è che di lui non
ho trovato assolutamente niente che possa essermi utile. Nemmeno
un’informazione».
Chissà
perché una piccola parte di me non rimane sorpresa da questa
confessione.
È
un uomo che lavora in incognito... è chiaro che non si
sappia quasi niente sul
suo conto.
Eppure
non riesco a trattenere un respiro di sconfitta.
La
speranza è sempre l’ultima a morire... e quando
muore fa male davvero.
«Proprio
niente?» chiede conferma Remus dando voce allo stesso
pensiero che frulla nelle
nostre testoline deluse.
«Riguardo
alla sua vita lavorativa, assolutamente niente» conferma
dando una veloce
occhiata sul foglio, «Dice solo dove è nato e
cresciuto, dove ha studiato e
qualcosa riguardo la sua “rispettabile” famiglia.
Accenna anche alla perdita
della moglie qualche anno fa».
Annuisco.
Questo
me lo ricordo.
Anzi,
mi sembra che quello sia stato il vero unico momento in cui io sia
entrato in
contatto con la vera persona di Jason McCullen.
«Ma?»
lo incita ancora una volta Sirius.
«Nonostante
le poverissime informazioni che ho avuto, su una cosa sono
particolarmente
sicuro:» rialza lo sguardo puramente serio e deciso che,
quasi, mette i
brividi, «Il suo nome non è contenuto in nessun
archivio degli Auror. Nemmeno
un accenno. Niente. E di solito, anche gli Auror che lavorano in
stretto
contatto con i Mangiamorte per infiltrazione, sono registrati negli
archivi».
«««Questo
cosa significa di preciso?» domanda Sirius, mentre nella mia
testa si fa strada
l’idea che questa non sia altro che la schiacciante prova
delle menzogne di
McCullen.
Non
è un Auror che lavora in incognito.
È
tutt’altro, direi.
«Di
preciso possiamo arrivare ad una sola conclusione: non è un
Auror».
Eccolo
la.
Come
ho detto io.
Sento
la rabbia montarmi dentro... e il particolare silenzio che segue mi fa
capire
che anche gli altri stanno fumando d’ira.
Insomma,
che ci stesse prendendo per il culo l’avevamo immaginato dal
momento in cui ci
propose il patto.
...
Maledetto
stronzo!
«Non...
non sai altro?» chiedo stringendo i pugni e cercando di
mantenermi calmo il più
possibile.
Frank
nega con il capo, «No. Riguardo McCullen è tutto
quello che sono riuscito a
trovare».
«Non
importa» interviene Felpato, «Mi sembra
sufficiente».
«Altroché!»
lo appoggio con un sorriso di vittoria.
Finalmente
abbiamo una vera e propria scusa da sbattergli in faccia per
allontanarci da
lui e dai suoi folli progetti e per spaccargli la faccia una volta per
tutte.
«Di
Johnson, invece?» domanda Lunastorta.
Di
nuovo, io e mio fratello ci facciamo più attenti di prima
dimenticando quella
piccola distrazione.
Anche
Peter, dietro di noi, ha le orecchie tese all’ascolto.
A
questo punto, Paciock sospira ed abbandona il primo foglio sul tavolo
acciuffandone, subito, un altro.
Questo,
salta subito all’occhio, è più completo
di informazioni.
Riesco
ad intravedere più parole, più frasi...
più informazioni.
«Riguardo
Johnson, non è andata tanto meglio» mi taglia le
gambe, invece, Frank.
Com’è
possibile?
E
tutte quelle cose scritte, allora?
Non
ci starà prendendo in giro?
«Di
lui non so veramente niente. Non ho trovato niente. Nemmeno un accenno
al nome
del padre e della madre, della sua infanzia, del luogo dove ha
studiato.
Niente. Un buco nero. Sembra essere apparso solamente mesi fa quando
Lily...
beh...» con uno stanco movimento del braccio fa un cenno
verso di me.
Io
abbasso lo sguardo ed annuisco.
Naturalmente
ho capito a quale momento della vita della mia piccola Bibi si
riferisce Frank.
Quando
lei era stata appena abbandonata dal sottoscritto e brancolava nel buio
in
cerca di un nuovo appiglio.
Per
tanto tempo sono stato un vero sciocco nel pensare che lei lo abbia
potuto
trovare veramente in Johnson.
È
stata lei stessa a smentire quella mia ipotesi, quando mi
confessò che il suo
vero appiglio, invece, era stato il nostro bambino.
«Maledizione!»
impreca Sirius.
«Aspetta,
Sir» lo blocca Frank sorridendo furbamente.
Istantaneamente,
tutti e quattro noi Malandrini alziamo fulminei gli occhi pieni di
sorpresa e
speranza su di lui.
«Cos...».
«Il
fatto che non abbia trovato niente, non significa che non abbia le
prove per
incastrarlo» continua ghignando fiero.
Io
scoppio a ridere e mi slancio verso di lui abbracciandolo.
«Frank!
Sei un mito!!».
Sento
due braccia in più ad accompagnarmi in quello strano
balletto in circolo per
venerare il mitico Frank Paciock.
Volto
di poco il viso e scorgo l’espressione gioiosa di Felpato a
farmi compagnia
nella mia felicità.
Mio
fratello.
In
lontananza sento anche la risata spensierata di Remus e le proteste di
Frank
per lasciarlo andare.
«Ragazzi!
Smettetela! Dobbiamo fare in fretta!».
«Giusto!
James... accuccia!».
«Ehi!
Qui dentro il cane sei tu!».
«Dettagli!».
«Ragazzi!!».
«Va
bene!» rispondiamo in coro io e Sirius all’ennesimo
richiamo di Remus
sorridendogli sornioni come due cretini.
«Allora:»
riprende Frank riafferrando il foglio che gli avevamo fatto cadere per
terra,
«È capitato che quando stavo facendo queste
ricerche ero con Alice – non vi
agitate, non sa niente» ci anticipa vedendo le nostre bocche
spalancarsi e
prendere aria per ribattere il solo nome di Alice, «Ero
parecchio in difficoltà
e lei mi ha chiesto se mi poteva aiutare. In un modo molto implicito le
ho
chiesto cosa penserebbe se le dicessi che di una persona non si sa
assolutamente niente da svariate ricerche sulla sua vita».
«Sicuramente
ha capito tutto...» si schiaffa una mano sulla fronte Remus.
Frank
ride scioccamente grattandosi la nuca a disagio.
«Lo
so. Purtroppo non ho potuto essere più implicito di
così altrimenti non capiva.
E comunque potrei fare ricerche su tantissime persone.
Perché dovrebbe
sospettare proprio di Johnson?» non lascia nemmeno il tempo a
Lunastorta di
ribattere che, subito dopo, prosegue con il suo racconto, «Ad
ogni modo, lei mi
ha risposto con due possibili soluzioni che mi hanno lasciato a bocca
aperta:
la prima è che, secondo lei, questa persona possa essere o
vittima o artefice
di una distorsione temporale».
«Cioè,
provenire da un’altra epoca?» chiedo perfettamente
attento.
Paciock
annuisce.
«Non
credo» conviene Remus, «La distorsione temporale
crea problemi molto più grandi
e vistosi per un uomo. Probabilmente, se così fosse stato,
il Ministro e gli
Auror se ne sarebbero subito accorti e non lo avrebbero festeggiato al
Ministero quella sera di tanti mesi fa».
In
effetti è vero.
Ad
Hogwarts, per quelle poche lezioni che erano state dedicate al tempo,
gli
insegnanti avevano sempre avvertito gli studenti ad essere cauti a
giocare con
il tempo perché era estremamente pericoloso e i danni
sarebbero stati di una
pericolosità tale da non passare inosservati agli altri.
«L’altra?»
chiede Peter intervenendo per la prima (o la seconda) volta.
«L’altra,
invece, è quella vera. Avevo fatto lo stesso ragionamento di
Remus quando Alice
disse questa prima possibilità, così mi sono
concentrato sulla seconda e lì...
l’ho beccato. Alice ha pensato che se una persona sia
introvabile, allora,
significa che ha un’identità diversa».
«Un’identità
diversa?» domando sbigottito.
Come
può essere?
Frank
annuisce nuovamente.
«Vuoi
dire che può essere che Michael Johnson non si chiami
veramente così e che
abbia un’identità completamente
diversa?» aggiunge Felpato con la mia stessa
espressione stranita e stupefatta.
Come
quella di Peter e Remus, d’altro canto.
«No,
non può essere. È così e basta! Quando
ho pensato alla grande probabilità che
aveva questa idea ho fatto un’altra ricerca. Ma, questa
volta, non con il nome
di Johnson, bensì con una sua fotografia... e... ho trovato
questo» conclude
mostrandoci il foglio ricco di scritte e documentazioni.
Repentino
lo afferro e ci do un’occhiata.
La
fotografia mostra la faccia di Johnson, ma... come diamine si chiama?
«Quell’uomo,
in realtà...» riprende Frank, «... ha un
nome ben chiaro ed è legato
indiscutibilmente a McCullen».
Con
la coda dell’occhio vedo il pallore improvviso di Remus e
capisco all’istante
che lui deve aver trovato il vero nome di questo tizio.
Perché
io non lo vedo, porca puzzola!
«Non
è possibile...» mormora a se stesso Lunastorta
alzando gli occhi spaventati
verso Frank che, grave, annuisce a tutti e quattro.
«Quell’uomo,
in realtà, si chiama Jack McCullen».
ANTICIPAZIONE:
«Fino
a qualche tempo fa consideravo Michael Johnson la medicina perfetta per
Lily.
Anche se...».
Resta
in silenzio lasciando la frase in sospeso. Il ché non mi
piace. Corruccio la
fronte innervosito e curioso. Che significa “anche
se...”? Non avrà combinato
qualcosa alla mia piccola Bibi?
«Anche
se?» lo incito inquieto. Quel maledetto bastardo sta per
sposare la donna della
mia vita e, il solo pensiero che la tratterà male
costantemente, mi fa
esplodere. L’idea che possa alzare le mani su di lei e sul
bambino... mi fa
venire voglia di ucciderlo a mani nude.
«Anche
se Lily non era mai tornata a casa con lo stesso sorriso con il quale
tornò
qualche mese fa...» completa Paciock fissandomi con occhi
fieri e sorridenti,
«... quando vi siete incontrati per decidere il nome di
vostro figlio».
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Capitolo 37 *** Capitolo XXXVI - Verità (parte II) ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXVI - Verità (parte II)
Ehm...
ehm...
^^’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’....
salve a tutti! Come va ^^”””?!
So che non
dovrei avere nemmeno il fegato di presentarmi ancora
in questo sito con il sorriso sulle labbra, ma oggi ho sfilato con il
mio
gruppo del Carnevale (ho fatto il gatto de “Il Gatto e la
Volpe” di Pinocchio
xD) e questo mi ha messo addosso un sacco di allegria. E
l’allegria mi da un
incredibile ottimismo.
Anche se
so che questo ottimismo verrà disintegrato quando
leggerò le vostre recensioni e le vostre ramanzine. Questa
volta avete tutta la
ragione di questo mondo, anche se a giustificarmi
c’è sempre questo orribile
blocco dello scrittore che credevo di aver superato, e invece...
Cmq, veramente, questa volta non esistono scuse: avevo promesso
costanza e non
l’ho fatto. Mi dispiace!
Guardate,
per precauzione, questa volta non vi prometto niente!
Magari riesco ad essere puntuale XD!!!!
Va beh...
bando alle ciance! Passiamo subito ai ringrazi menti così
potete schiarire i dubbi che erano rimasti dall’altro
capitolo ^^!
Pazzerella_dispettosa
=
Sconvolgente, eh? Che dici, ho programmato bene il fatto? Magari non
sono
riuscita ad evitare il tuo sospetto che McCullen e
“Johnson” lavorassero
insieme, però... da quello che hai scritto ti ho scioccato
lo stesso xD!!!
Ehm... chiedo perdono per il mio immenso ritardo senza giustificarmi,
però,
perché, come ho già detto, non ci sono scuse per
giustificarmi (spero davvero
che il mio mancato aggiornamento non abbia influito davvero sulla
scuola [anche
se non riesco a capacitarmi del fatto che possa succedere davvero per
te con la
mia storia... non mi sembra questo enorme capolavoro, sai? O.o].
Com’è andato
il compito di chimica, tesoro? Spero bene! Fammi sapere, mi
raccomando)!! E non
prometto nemmeno il capitolo per la fine della prossima settimana:
chissà è
proprio questo fatto che mi blocca xD!
Insomma... alla fine l’hai avuto questo sogno rivelatore? O i
quesiti sono
rimasti gli stessi? Mamma mia, hai scritto così tante
domande che a momenti
facevi depistare anche me dal filo dei fatti che sto seguendo xD!!! Ad
ogni
modo è un bel complimento quello che hai scritto, mi ha
fatto davvero piacere
^^! Grazie!
Spero di riuscire ad evitare la tua lama affilata
^^””””””...
sai, altrimenti
non riuscirei a darti il finale e le risposte che cerchi..... =D!!!
Allora, fammi pensare, cosa posso fare per calmare la tua ira??
Mmhhhh...
prometterti il capitolo per la prossima settimana non posso farlo
altrimenti
potrei mancare di nuovo come in queste due settimane (o tre O.o?
L’ho combinata
così grossa?!?!?!?!?!?)... ah, posso assicurarti che in
questi tre giorni di
vacanza che mi aspettano (escluso le serate di sfilata che
dovrò subire) mi
impegnerò al massimo per avere un nuovo capitolo che sia
pronto il prima
possibile =D! Va bene?
Ahhhhhhhhhhhhh... tanto lo so che aspetti la fine della storia per
togliermi di
mezzo xD!!! Fa niente, ti voglio bene lo stesso ;)
Ciau tesoro mio!!!
Recensisci presto (a proposito, una volta di queste mi devi spiegare
come fai
ad essere sempre la prima a recensire i miei nuovi capitoli? Hai un
sensore nel
cervello che ti avvisa ogni qual volta io aggiorno? xD)
Ti aspetto!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
La Nika = Ciao
cara!!! Ti
prego, supplico il tuo perdono in ginocchio per aver aggiornato
così in
ritardo... non mi giustifico nemmeno perché non ci sono
scusanti per il mio
oltraggioso comportamento! So che questo è un punto critico
della storia ed io
ho anche il fegato di non aggiornare per due settimane di fila (o
addirittura
tre, ora non ricordo di preciso
^^””””).
Cmq, tralasciando questo piccolo dettaglio per ora (ma grande dopo
quando mi
fucilerai ^^”””), hai ragione:
è stata una rivelazione sconvolgente e sono
contenta di quello che hai detto! È stato un gran bel
complimento ^^! Grazie
=D!! Per quando riguarda il capitolo in cui si accennava al figlio di
McCullen
(non si diceva il nome, però) quello è il
quindicesimo... però non c’è bisogno
che tu lo vada a rileggere perché le parti fondamentali
colpiscono i ricordi di
James in questo aggiornamento e... e, beh, buona lettura ^^!
Fammi sapere cosa ne pensi, ok? Ti aspetto!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Un bacione enorme ;)
Jaily =
Pazzoide, hai
dato il meglio della tua pazzia nella scorsa recensione xD!!! Mi
spieghi qual è
il sinonimo di “Patato”
“Patata” e “Patatino”???? No,
perché mi hanno fatto
sganasciare dalle risate quando li ho letti xD!!! Cmq, McCullen non
è il
fratello di “Johnson” come avevi capito tu! Qui si
spiega meglio, ora vedrai!!!
Perciò: buona lettura, Pazzoide cara ^^!
Mi raccomando, fammi sapere cosa ne pensi perché ne ho
bisogno, lo sai ;)!
A presto, Tesoro!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. Non mi dimentico di supplicarti pietà per la mia morte,
ma penso che lo
farò alla fine della storia quando tutti i vostri dubbi
saranno risolti e
potrai tranquillamente uccidermi per l’attesa =D! Quindi non
ti sentire offesa
perché mi sono dimenticata di supplicarti in ginocchio di
lasciarmi vivere ^^!
Ciauuu
Malandrino4ever
=
Ciao Dani!!!
Grazie del complimento, sono così felice che tu pensi che io
sia così brava
(anche se io sono così modesta che non lo credo affatto
=.=)! Cmq, parlando del
fatto principale: mi dispiace di aver fatto attendere così
tanto per il nuovo
capitolo!!! Mi dispiace da impazzire perché so che
è un punto critico ed io ho
anche il coraggio di lasciarvi sulle spine per così tanto
tempo!!!!
Perdonoooooooooooooooooooooo T.T!!!
Goditi questo capitolo perché qui vengono consolidate le
idee solamente
supposte nel capitolo precedente!! =D
Buona lettura ;)
Fatti sentire, James (XD), lo sai che aspetto sempre con ansia il tuo
giudizio
^^!!!
Giangi2495
=
Ciao
gentilissima xD!!!
Ti prego perdonami per questo ritardo! Non voglio nemmeno giustificarmi
perché
non ci sono assolutamente scuse per questo ritardo insopportabile in un
momento
così critico della storia! Dico solo che mi dispiace un
casino!!! Spero
vivamente di non dovervi far penare per lo stesso tempo per il prossimo
aggiornamento che non ho la più pallida idea di quando
avverrà!!! So solamente
per certo che in questi tre giorni di vacanza che mi aspettano mi
impegnerò a
fondo nella stesura del prossimo capitolo! Prometto!!! *me stringe i
pugni
combattiva è.é U.U*!!!
A me il quadrimestre finiva il 30 Gennaio e le pagelle sono arrivate la
settimana scorsa! Incredibile, vero?!
Ad ogni modo mi dispiace tanto di non poter seguire capitolo per
capitolo la
tua storia... purtroppo questi sono i tempi che ho in questo periodo di
carnevale!! Ufff!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Per ora ho il semplice obbiettivo di concludere il prossimo capitolo il
prima
possibile in modo da non uccidervi come questa volta!!!
Ti chiedo scusa anche per questo, tesoro!!! Mi dispiace veramente
tanto,
credimi!!! Mi da su i nervi il fatto che tu ti disturbi tanto a seguire
la mia
storia ed io non riesca a mettermi alla pari con la tua! Ma alla fine
ce la
farò, vedrai!!! DEVO!!!!
Cavolo!!! È tardissimo!!! Devo scappare, scusa tesoro!! Ci
sentiamo al prossimo
aggiornamento, ok? Spero di postarlo il prima possibile... ci
proverò!!!
Alla prossima ^^!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Un bacione colossale ;)
DanyCullen
=
Davvero lo
farai *.*?!?!?!?! Che bella notizia, grazie!!!!
Cmq, scuse per il ritardo (che non sono così frivole) a
parte, spero che il
capitolo ti piaccia!! Come hai potuto vedere ha impiegato tanto per
venire a
galla ^^!
Fammi sapere cosa ne pensi, ok?
A presto, cara!!
Un bacione!
CIauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
pRiNcEss
LiLIUzzA =
Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah.... questa tua
nuova
tattica di recensire mi fa morire dal ridere, sai, Amore?
Nell’ultima
recensione ho percepito perfettamente il tuo cambio d’umore,
però leggerlo così
velocemente è stato troppo divertente!! Un secondo prima sei
ansiosa, il
secondo dopo salti impazzita perché “lo
sapevi!” xD!!!! Troppo forte!!!
Cmq, rispondendo prima alle tue domande “Pre”
recensione della storia (xD), si:
ho cominciato a scrivere “Ich Will Dich” (mi pare
che abbia fatto una 30ina di
pagine) ed “Africa” (qui ne ho fatte solo 4 xD)!
Però, si... ho cominciato!!!
Per quanto riguarda, invece, il tuo aggiornamento... sei davvero sicura
che io
debba riporre le armi?! La tua recensione l’hai scritta il 25
Gennaio e ora
siamo al 14 Febbraio (a proposito, se hai il ragazzo, auguri ^^)...
è quasi
passato un mese e io non ho ancora visto nessun tuo nuovo capitolo!!!
Quanti ne
stavi scrivendo contemporaneamente? =.=!!! Devo riprendere
l’ascia con
me???????????????????? EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH????????????????????
è.é
Vedi di non farmela acchiappare, ok? Oh!
Allora, parlando, invece, del capitolo precedente... lo so,
è stata una
rivelazione sconvolgente: l’avete detto quasi tutti! E quasi
tutti avevate
sospettato della probabile collaborazione tra
“Johnson” e McCullen! Però, tu
sei stata l’unica a sospettare addirittura questa parentela
xD!!!! Sei proprio
una “GENIA” xD!!!! Complimenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cmq, non ho molto tempo per continuare a risponderti a tutto
perché tra una
mezz’ora devo uscire di nuovo!! Mi sono già
stancata di questo carnevale, ma
non posso fare a meno di divertirmi con i costumi xD!!!
Chiedo semplicemente ed umilmente perdono per il mio imperdonabile
ritardo (che
fantastico gioco di parole =.=) e prometto solamente che in questi tre
giorni
di vacanza che mi aspettano mi impegnerò al massimo per
evitare di nuovo un
lunghissimo periodo come questo che è appena passato, ok?
Spero veramente che il capitolo ti piaccia, Amore!!
E spero anche di vederti presto tra le recensioni ^^!
Un bacione monumentale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
CIAuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...
^^
Cicci92 = Beh,
anche se
non scii e più che altro cerchi di stare in piedi,
è sempre qualcosa che
abbiamo in comune ^^! Tu ci abiti vicino??????????????????? Che
fortunaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
Io non so che darei per andarci spesso, sulla neve!!! Mi manca
così tanto ogni
volta che mi allontano (praticamente tutto l’anno tranne
durante quella
settimana bianca xD)... è così ingiusta la vita
T.T xD!!!
Vabbè, tralasciamo queste frivolezze! Passiamo, invece, alle
suppliche per la
mia vita risparmiata!!!!!!!!!!!!!!!!!! TI
PREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! NON UCCIDERMI T.T!!!!
Ti
giuro fedeltà... tutto quello che vuoi... ma ti prego, non
uccidermi T.T xD!!!
Ok, stop! Ho dato fin troppo spettacolo! Che ne dici di smetterla di
fare la
pagliaccia?!?!?!?
Cmq, parlando seriamente, mi dispiace davvero di essermi bloccata in
queste due
o tre settimane!!! Prometto solamente d’impegnarmi in questo
periodo per evitare
che si ripeta lo stesso incidente, ok? Anche perché, se
stiamo raggiungendo la
fine, c’è ancora tanto da dire e da fare ^^!!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri!!! Goditelo,
mi
raccomando!
^^ E fammi sapere appena puoi cosa ne pensi, ok?
Un bacione megagalattico!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ringrazio,
inoltre, quelle fantastiche e costanti 37 e 35
persone che mantengono la mia storia tra i loro PREFERITI e le loro
SEGUITE ^^!
Grazie di cuore!
E grazie
anche a tutti gli altri ^^
Scusate per il mio ritardo ancora una volta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Spero di
non farvi penare di nuovo in questo modo!!! Perciò vi
lascio al capitolo solamente con la promessa che in questo tempo di
vacanza
(finalmente!) che mi aspetta, mi impegnerò al massimo per il
prossimo
aggiornamento, ok? ^^
Buona
lettura, allora!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentaseiesimo – Verità
(parte II)
Mc...
McCullen?
Vuole...
vuole dire che... che Johnson, in realtà, si chiama McCullen?
Non...
non è possibile!
Non
è possibile!
Merlino...
no!
Che
cosa significa tutto questo?
«McCullen?».
«Si?».
«Mi stavo domandando se lei avesse
una famiglia».
Veloce
come la luce mi balena in mente un ricordo.
Un
ricordo di quell’unico momento di... “vera
intimità”, oserei chiamarla, che ho
avuto con Jassy – Cally quando lui mi stava accompagnando al
mio primo ed
ufficiale incontro con Lily all’Hotel Buyuk.
«Ho un figlio».
«E sua moglie?».
Frank
ha detto che tra le pochissime informazioni che ha ricavato dalle sue
ricerche
c’è la notizia che Jason McCullen rimase vedovo
qualche anno fa.
Una
documentazione approvata da me, in quanto fu lo stesso Jassy
– Cally a dirmi
una cosa del genere quando gli chiesi qualcosa di più sulla
sua vita.
«Morta».
«Mi dispiace».
Me
lo ricordo chiaramente, soprattutto per i brividi che mi fece provare
il solo pensiero
che potesse accadere una cosa così orribile alla mia piccola
Bibi.
Non
lo avrei mai accettato e nemmeno adesso.
Mi
ricordo perfettamente che quel solo pensiero mi diede una carica in
più sulle
mie decisioni.
Solo
per assicurarle salvezza e protezione.
Solo
perché lei stesse bene e fuori dai pericoli.
«I Mangiamorte hanno stroncato la
sua giovane vita proprio qualche mese dopo l’unico parto. Dal
giorno in cui mi
ripresi da quella tragedia, le feci la promessa solenne che avrei
accudito e
cresciuto nostro figlio nel migliore dei modi. Fu da quel giorno,
inoltre, che
cominciai la mia carriera di Auror in incognito».
McCullen
e sua moglie avevano un figlio.
Lo
aveva testimoniato lui davanti ai miei occhi.
«E suo figlio?».
Jason
McCullen non è un Auror.
Non
lo è mai stato.
Di
conseguenza è praticamente scontato che sia un Mangiamorte.
«Non poteva rendermi più
felice
scegliendo proprio la stessa carriera di suo padre».
La
stessa carriera di suo padre...
Lo
ricordo bene.
Mi
disse testuali parole.
Sento
il mio cervelletto lavorare alla velocità della luce dopo
aver assimilato
pochissime informazioni che, invece, si incastrano tra di loro
perfettamente.
McCullen
ha detto che suo figlio, ormai grande e vaccinato, ha scelto e compie
il suo
stesso lavoro.
Ora,
Jassy – Cally nella realtà non è un
Auror, di conseguenza nemmeno suo figlio lo
è.
Dalle
ricerche di Frank, nemmeno Johnson è risultato registrato
negli archivi degli
Auror.
Non
ha nemmeno un passato quell’uomo proprio perché
è un’identità puramente ideata.
Non
vera.
Falsa.
Afferro
velocemente il foglio dove è stampata la foto di John...
Jack McCullen e dove è
scritta qualsiasi documentazione su di lui.
Era
finito in mano di Peter, dopo aver fatto il giro fra tutti i Malandrini
ed
averli fatti impallidire completamente.
Uno
ad uno.
Lo
prendo velocemente e controllo la data di nascita.
1959.
È
nato il 17 Maggio 1959.
Un
anno prima di me, Lily, Sirius, Remus, Frank, Peter, Alice...
«Si»
conferma Frank guardandomi fisso.
Sicuramente
lui avrà fatto lo stesso mio ragionamento.
«Cosa?»
domanda allarmato Lunastorta.
...
Guardando
il volto di McCullen... Jassy – Cally, intendo... lo si
potrebbe scambiare per
un nostro genitore.
Se
non fosse così curato, addirittura per un nostro nonno.
Tutti
i pezzi del puzzle s’incastrano.
Jack
McCullen non è altro che il figlio di Jason McCullen.
«Non poteva rendermi più
felice
scegliendo proprio la stessa carriera di suo padre».
Jassy
– Cally, qualche volta ed in parte, ci diceva la
verità.
L’uomo,
che noi consideravamo essere Johnson fino a qualche secondo fa,
è un
Mangiamorte.
Altra
prova schiacciante che incastrerebbe McCullen.
...
Quindi
sono veramente loro i Mangiamorte che tentavano di reclutare noi
Malandrini.
...
Merlino!
Non
ha senso!
Perché
avrebbero dovuto reclutarci?
Siamo
famosi per la nostra testardaggine.
Siamo
stati Grifondoro... orgogliosi fino al midollo.
Come
caspita possono aver pensato che noi avremmo cambiato idee e ci saremmo
schierati
dalla loro parte?
E
se, invece, lo avessero fatto semplicemente per toglierci di mezzo?
...
Nemmeno
così ha senso, maledizione!
Lo
avrebbero fatto subito, senza aspettare.
Senza
fingere che ci fosse tutta questa organizzazione segreta dietro.
Senza
inventare balle su balle.
Evitando
tutto questo casino ed impedendo altre complicazioni.
Le
stesse che si stanno verificando ora.
Se
ci avessero tolti di mezzo prima, noi non avremmo avuto nemmeno il
tempo di
sospettare di loro e di fare ricerche come in questo momento, scoprendo
la
verità.
Smascherandoli.
E
denunciandoli al Ministero.
Hanno
corso tutti questi rischi.
Perché?
«Cosa?!»
insiste Remus alzando la voce sempre più agitata, dato che
né io né Frank gli
abbiamo risposto.
«Non
ci arrivi, Rem?» gli domanda Paciock.
«Arrivare
a cosa?» s’aggiunge nervoso Felpato.
«Jack
McCullen...» intervengo una volta per tutte attirando
l’attenzione di tutti su
di me, «... ovvero l’uomo che noi, fino a poco fa,
ritenevamo si chiamasse
Michael Johnson, non è altro che il figlio del nostro caro
Jassy – Cally».
So
cosa succede quando Sirius s’intromette e comincia a
scollegare il cervello
agendo solo d’istinto.
Altri
casini al bel mucchio che già ci ritroviamo.
Come
avevo sospettato, le bocche dei miei tre migliori amici si spalancano
all’istante.
È
un ragionamento talmente logico quanto spiazzante.
«Il
figlio?» chiede conferma allibito il caro lupacchiotto
passando lo sguardo su
Frank che, senza farsi attendere troppo, annuisce grave.
...
È
strano anche che loro ci abbiano voluto far combattere per salvare il
Ministro.
A
meno che, anche quella non fosse completamente una farsa per metterci
contro
tutto il personale Auror e l’intera comunità
magica per un oltraggioso
attentato al Ministro.
Ah!
Non
ci sto capendo più niente!
Se
sono davvero dei Mangiamorte, quali sono stati i favori che hanno
ricevuto
avendoci “dalla loro parte” per tutto questo tempo?
Perché
ci hanno tenuti con loro?
Perché
in vita?
Il
silenzio che segue non è normale.
È
un misto di tensione, terrore per quello che è stato fatto e
che potrebbe
ancora accadere, e di ansia.
«A
questo punto...» interviene improvvisamente Frank rompendo
quel mutismo
collettivo, «... avevo compiuto le mie ricerche,
però mi avete scombussolato,
ragazzi» ammette con un sorriso amaro, «Fino a
qualche tempo fa consideravo
Michael Johnson la medicina perfetta per Lily. Anche se...».
Resta
in silenzio lasciando la frase in sospeso.
Il
ché non mi piace.
Corruccio
la fronte innervosito e curioso.
Che
significa “anche se...”?
Non
avrà combinato qualcosa alla mia piccola Bibi?
«Anche
se?» lo incito inquieto.
Quel
maledetto bastardo sta per sposare la donna della mia vita e, il solo
pensiero
che la tratterà male costantemente, mi fa esplodere.
L’idea
che possa alzare le mani su di lei e sul bambino... mi fa venire voglia
di
ucciderlo a mani nude.
«Anche
se Lily non era mai tornata a casa con lo stesso sorriso con il quale
tornò
qualche mese fa...» completa Paciock fissandomi con occhi
fieri e sorridenti,
«... quando vi siete incontrati per decidere il nome di
vostro figlio».
Maledizione!
Per
quando dovrei tenermi all’oscuro, non riesco a trattenere il
mio fantastico
ghigno.
È
inutile.
Conosco
perfettamente Lily Evans e, per quando io abbia insistito, so che lei
continuerà la sua strada tracciata dalla sua incredibile
testardaggine.
Non
dimenticare.
Anzi,
in un momento come questo quando sta per sposare un uomo che non ama,
è più un
vivere nei ricordi... nel passato.
«E
allora?» domanda confuso Sirius invitando implicitamente
Frank a continuare il
suo vecchio pensiero.
Si
sta innervosendo sempre di più.
E
anche io con lui.
Ora
capisco la fretta di Paciock nel momento in cui ci aveva scritto per
incontrarci.
Abbiamo
pochissimo tempo, perché tra un po’
inizierà la cerimonia in Chiesa.
Una
cerimonia che deve essere assolutamente fermata.
«Insomma...»
riprende Frank, «... dicevo che fino a qualche tempo fa
consideravo Michael
Johnson la medicina migliore per Lily. Ora che abbiamo scoperto la
verità,
però, mi ritrovo un quadro completamente
rovesciato» continua Paciock
accennando ad un piccolo sorriso prima di interrompere la mia protesta
nello
stesso momento in cui ho aperto bocca per prendere aria, «Una
sola cosa non mi
è chiara» dice.
«Cosa?»
domanda Peter intimorito.
«Il
perché, vero?» chiedo, invece, immaginando che
fosse la risposta giusta.
Anche
io, insieme a Remus, Sirius e Peter, ho fatto lo stesso ragionamento di
Frank
quando ci ha mostrato tutte queste sue novità.
L’unico
punto interrogativo che mi è rimasto è il motivo
dell’agire di questi due
Mangiamorte.
Non
ha senso.
Niente
ha senso.
Di
fatti, ecco che il mio caro amico annuisce alla mia domanda.
Perché
diamine hanno agito così?
Cosa
li ha spinti a fare tutto questo?
Cosa
ci hanno guadagnato?
Al
mio fianco, Remus ha gli occhi puntati sul pavimento e pieni di
tensione e
riflessione.
Nemmeno
lui, come d'altronde anche Sirius, sa come ragionare su questo
particolare.
«Forse
speravano che, lavorando con loro, ci saremmo appassionati alle
“Arti Oscure” e
ci saremmo schierati dalla parte di Voi – Sapete –
Chi» propone Peter tremando
leggermente nel momento in cui pronuncia il nome di Voldemort celato da
quella
stupidissima frase utilizzata dall’intera comunità
magica.
Pronunciare
un solo semplice nome per rabbrividire e morire dalla paura... ma siamo
matti?
Non
ho mai capito questa sua fissazione di volerlo chiamare in questo modo.
Ma,
dato che non siamo mai riusciti a convincerlo sulle nostre tesi, sia
io, sia
Sirius che Remus abbiamo gettato la spugna e gli abbiamo permesso di
fare e di
parlare come voleva.
Infondo,
siamo tutti liberi, no?
Liberi
di fare e di pensare quello che vogliamo.
Eppure,
in questi ultimi mesi io sono stato libero solamente di pensare, e non
di
agire.
Non
di fare quello che volevo.
Quello
che volevo era sempre stato chiaro, dal momento in cui entrai a casa
mia per
lasciare Lily fino ad ora.
Riprenderla
con me e non lasciarla andare mai più.
«Non
mi sembra una buona motivazione, Peter...».
«Ma
che dici, Peter?!» sbraita, invece, Felpato interrompendo la
gentile risposta
di Lunastorta.
Tutto
il contrario della sua, in effetti, visto che sta alzando la voce
notevolmente
e gesticolando come un forsennato, «Ti sembra che noi
possiamo fare una cosa
del genere?».
«Ha
semplicemente proposto un’idea, Sirius. È inutile
e stupido che tu ti alteri
così!» gli risponde a tono Remus prendendo le
difensive di Codaliscia, «I Mangiamorte
possono tranquillamente aver pensato ad una cosa del genere».
Non
è vero.
E
lui lo sa.
Quale
Mangiamorte può solo sperare di avere anche un misero ex
Grifondoro dalla sua
parte?
Nessuno.
E
questo Remus lo sa perfettamente.
Anche
se, per l’amicizia, si fa questo ed altro.
«Sei
impazzito, Rem? Tu per primo sai che è assurdo! I
Mangiamorte non hanno mai
reclutato tra i Grifondoro e gli ex Grifondoro! Non ci hanno mai
provato e
nemmeno ci sono riusciti per quelle poche volte!» ribatte
deciso Sirius.
«Può
sempre esistere l’eccezione, Sir» dice, invece, il
caro lupacchiotto, «Le
persone cambiano».
«Non
i Grifon...».
«Ragazzi,
basta!!!» urla spazientito Frank, «Non abbiamo
tempo di litigare su una
sciocchezza del genere. Peter ha semplicemente proposto una cosa. Non
andava
bene. Stop!».
Porca
puzzola!
Non
mi ero mai accorto di questo spirito da...
“comandante” di Paciock.
In
effetti, non gli si addice chissà quanto.
Però
in una situazione di questo tipo è stato utilissimo.
Sirius
sbuffa incrociando le braccia, mentre Remus abbassa il capo desolato.
Di
solito questi compiti di rappacificatore spettano a lui e non ad altri.
...
Ehi!
Un
momento!
Io
non sono stato libero di agire come desideravo da quando avevo deciso
di
fidarmi stoltamente di McCullen fino ad ora che ho scoperto la
verità.
Ma
nel futuro?
In
questo futuro, così diverso dal presente che ho vissuto fino
a qualche secondo
fa, posso di nuovo fare quello che voglio.
Agire
come preferisco.
...
Andare
a riprendermela.
«Ragazzi!»
li chiamo all’ordine con un tono di voce fin troppo alto ed
autoritario.
Adesso
basta!
Le
regole sono state dettate da loro per troppo tempo.
Ora...
è arrivato il mio turno!
«Che
cosa ci importa del perché? Stiamo soltanto perdendo tempo!
Una volta che
avremo catturato Jack McCullen, con il Veritaserum potremo scoprire
qualsiasi
verità vogliamo!» li incito ancora.
Dobbiamo
andare, diamine!
Abbiamo
lasciato passare troppo tempo.
La
cerimonia sarà sicuramente già iniziata!
Che
ore sono?
«Non
possiamo agire così!» e come facevo a non
aspettarmi una controbattuta da parte
di Remus?, «Non abbiamo un piano! Dobbiamo delinearne uno!
Non possiamo
presentarci in chiesa davanti a tutti ed incriminare
McCullen».
Si
tratta di un istante.
Noto
il piccolo movimento al mio fianco e mi volto a guardare mio fratello.
Anche
lui si è girato per fissare me.
Altro
secondo.
Ed
ecco a voi, signore e signori, il nostro fantastico ghigno nascere,
crescere e
vivere per emozionare l’intero globo.
Magari
sarà Lunastorta a non essere capace di una cosa del genere.
Ma
io e mio fratello siamo perfettamente in grado di compiere in modo
esatto tutti
i fantastici e semplicissimi passaggi che ha elencato Remmy.
«Perché
no?» s’intromette Frank accattivandosi gli sguardi
sorpresi di tutti.
Quest’uomo
non è Frank Paciock.
È
un sosia!
«Che
c’è?» domanda interrogativo fissandoci
come se fossimo dei marziani.
«Sei
pazzo?» Remus mi sembra quello più scioccato di
tutti.
Evidentemente
deve essersi visto un mito legato alla prudenza, pazienza e saggezza,
morire ai
suoi piedi ad una velocità tale da fargli crollare tutte le
barriere difensive
contro la nostra fantastica malignità.
«Assolutamente
no, Rem. Ma non posso fare a meno di essere d’accordo con
James. Lily è in
pericolo, diamine, e dobbiamo darci una mossa adesso!».
«Abbiamo
già perso troppo tempo. Non possiamo aspettare!»
mi aggiungo al fantastico
resoconto di Paciock.
Sirius,
al mio fianco, annuisce.
Peter,
invece, resta muto e silenzioso.
Eppure
sono sicuro che sia dalla nostra parte.
«Rem!»
lo chiamo per smuoverlo.
Non
possiamo perdere altre occasioni.
Basta!
Non
c’è tempo per riflettere su questo!
Lui
sembra scrollarsi di dosso qualcosa e annuisce vigorosamente.
«Si!»
dice, «Andiamo!» continua convinto,
«Frank, tu sai dov’è la
chiesa?».
Paciock
annuisce.
«Si!
Venite, usciamo fuori ed attaccatevi a me. Mi smaterializzo
io».
«Ma
fuori rischiamo di essere visti» reclama Felpato dicendo, per
la prima volta
nella sua vita, qualcosa di incredibilmente giusto.
«Non
possiamo farlo qui. Sono stati fatti degli incantesimi proprio per
impedire la
smaterializzazione. Era un luogo più babbano che magico,
questo» ci spiega in
poche parole.
«Allora,
veloci» non lascio agli altri ulteriore tempo che, lesto, mi
giro verso la
porta e comincio a correre in quella direzione per uscire.
Devo
arrivare in chiesa ora.
Devo
vederla.
Assicurarmi,
prima di prendere McCullen e farmi vedere dalle autorità
magiche, che lei stia
bene.
E,
insieme a lei, il piccolo.
Eppure
mi basta notare una persona.
Quella
persona apparsa improvvisamente sulla soglia della porta e che ora
ostruisce il
passaggio più con la forza della sorpresa che fisica del suo
corpo.
Quella
persona che, ora più che mai, non mi sarei aspettato di
vedere in un luogo come
questo.
«Maledetto
stronzo!» sento la voce di mio fratello urlare ai quattro
venti prima di
percepire un incantesimo abbastanza potente fendere l’aria al
mio fianco.
Con
un semplicissimo movimento della bacchetta, Jassy – Cally
riesce ad annullare
l’attacco di Sirius e poi a ridere sguaiatamente come un
pazzo.
Cavolo!
Mette
davvero i brividi questa situazione.
Ci
eravamo così abituati a sentire solamente una voce pacata
nel suo tono che,
ora, ascoltare questa risate così aperta e fuori di senno fa
letteralmente
accapponare la pelle.
«McCullen!»
lo chiama adirato Remus.
«Non
siete stati molto astuti, Malandrini. Non così tanto da
lasciare questa lettera
preziosa abbandonata sul pavimento a casa di Sirius» parla
improvvisamente con
una voce che non gli avevo mai sentito prima.
Alza
una mano che stringe la lettera che Frank ci aveva inviato e sorride
soddisfatto alle reazioni irritate e preoccupate che scaturisce in noi.
Maledetto
bastardo!
Ha
questa sua grandissima capacità di apparire nel luogo e nei
momenti meno
opportuni.
Mi
sta facendo perdere tempo quando il mio obiettivo principale non
è lui.
Spaccargli
la faccia, ora, è diventato secondario.
Adesso, in primis, ci sono
Lily e il bambino.
Non
quattro bacchette sguainate come se fossero spade e puntate tutte nella
stessa
direzione.
Io,
invece, lo incenerisco semplicemente con lo sguardo.
McCullen
ghigna.
«Mi
dispiace, ragazzi, ma non ho tempo per fare il vostro
babysitter» con un
leggero movimento della bacchetta ripara la porta dietro di se.
Fa
qualche passo indietro, uscendo dalla soglia, mentre noi arranchiamo in
avanti.
No.
Non
starà mica per...
Non
può farlo!
«Sono
stato invitato al matrimonio di mio figlio, ricordate?»
continua in modo
saccente e puramente sadico, «E sono già in
ritardo».
«No!»
mi scaglio con quanta velocità riesco a prendere in pochi
secondi contro di
lui.
Ma
è troppo lontano e la mia idea di bloccare la porta prima
che si sigillasse mi
appare immediatamente una cretinata pensata da un completo idiota.
«Maledetto!»!»
sbraita Sirius battendo i pugni
sul legno che, invece, si è indurito incredibilmente.
Ci
ha chiusi dentro.
Maledetto
stronzo!
«Spostatevi!»
urla Frank, «Spostatevi!!!» grida ancora
più forte facendosi sentire per la
prima volta sia da me che da mio fratello: i due testoni del gruppo.
Ci
provano insieme, sia lui che Remus, scagliando qualsiasi tipo di
incantesimo
addosso a quella porta, ma niente.
Siamo
bloccati qui!
Porca
e maledetta puzzola!
Digrignando
i denti e stringendo i pugni sbatto di nuovo contro la porta con tutto
il mio
non trascurabile peso.
«McCullen!
Apri questo porta immediatamente!» urlo a squarciagola.
Sento
la sua pazza ed isterica risate provenire dall’altra parte.
«Godetevi
il posto, signori. Dicevano si trattasse di un vero pezzo di teatro
pregiato
della collezione storica del Ministero. Anche perché, tra
qualche secondo,
scomparirà del tutto».
Crack.
Maledizione!
«È
andato!» annuncio voltandomi verso i miei amici dietro di me.
Ho
chiaramente sentito quel maledetto ed odiosissimo
“crack”.
«Che
cosa facciamo adesso?» domanda spaventato Peter.
Nessuno
dei quattro sa come rispondere.
Ci
fissiamo, invece, restando in silenzio.
Ognuno
con un’espressione diversa dall’altro.
...
Non
lo posso tollerare questo mutismo.
Diamine!
Non
abbiamo tempo!
Dobbiamo
azzardare qualsiasi soluzione funzioni!
Basta
che ci faccia uscire da qui e alla svelta!
Non
posso... non posso perdere altro tempo.
Non
posso e basta!
«Cos’è
questa puzza?» si chiede, invece, Remus dopo altri pochi
secondi di silenzio
assoluto.
Di
nuovo nessuno fiata.
Si
sente solo il rumore dei nasi che tirano su per poter cogliere lo
stesso odore
che ha portato Lunastorta a parlare in questo modo.
Poi,
inaspettatamente, al curioso rumore dei nasi si aggiunge uno strano
scricchiolare.
In
contemporanea tutti e cinque alziamo gli occhi verso il soffitto ed
automaticamente percepiamo il cuore stringersi in una minima morsa
spaventata.
«I
documenti!» sbraito in direzione di Frank che è il
più lontano di tutti dalla
porta ed il più vicino al tavolo dove sono stati lasciati i
documenti,
«Prendili, Frank! Se li perdiamo non li possiamo
più incastrare!».
Fulmineo
come volevo che fosse, Paciock si scaglia nella direzione da me
indicatagli e,
con altrettanta rapidità, afferra tutto il materiale che
aveva portato con sé e
lo allontana da li.
Avvicinandolo
a noi.
Ma
si tratta di un secondo.
Non
appena Frank appoggia tutte le cose prese alla rinfusa a terra, vediamo
una
piccola parte del soffitto crollare proprio sopra quel tavolo.
Insieme
alle macerie, anche piccole fiammelle sparse qui e la.
Maledetto
bastardo!
Ha
dato fuoco all’edificio.
L’edificio
sta andando a fuoco!
ANTICIPAZIONE:
... questa
volta non ve
la dico xD! Sono sadica?
Lo so, lo so... avete pienamente ragione ;)
Alla
prossima!
Ciao
Popolo!
Bye Lovegio92
|
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Capitolo 38 *** Capitolo XXXVII - Il Mio Momento Finale (I parte) ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXVII - Il Mio Momento Finale (I
parte)
Allora
è proprio vero che è il destino a giocarmi brutti
scherzi
xD!!!
No. Questa
volta è stato diverso! Nello scorso capitolo, ho
letto che vi siete tutti quanti accorti che non ho messo
l’anticipazione!
Ebbene, non è stato né un mio errore
né perché non avevo ancora scritto il
capitolo successivo, cioè questo. La verità
è che questo capitolo era in
scrittura da un casino di tempo (forse un mesetto più o
meno... ed è stato
maggiormente per colpa sua che non ho aggiornato con lo scorso
capitolo,
capite?). C’era, però, un altro problema che mi si
è presentato davanti: la
lunghezza. Siccome questo capitolo veniva fin troppo lungo, ho deciso
di
dividerlo in due parti e la seconda è ancora in corso di
scrittura ^^!
L’idea
mi è balenata in testa questa notte, mentre dormivo. Non
appena
mi sono svegliata sono venuta qui a controllare e ho visto che ce la
facevo
tranquillamente a dividerli in due capitoletti più o meno
uguali, quindi...
ecco pronto un altro aggiornamento ^^!
Ebbene! Vi
dovrei spiegare il perché non ho messo
l’anticipazione
nello scorso aggiornamento, ma spero lo possiate capire da soli non
appena
comincerete a leggere questo nuovo capitolo! ^^
È
proprio una bella sorpresa e non vedo l’ora di leggere cosa
ne
pensiate perché sono veramente molto più curiosa
delle altre volte ^^!
Allora,
posso passare direttamente ai ringraziamenti? Mi
dispiace per tutti gli altri che non hanno fatto in tempo a recensire,
ma non
importa. So che non è colpa loro =)! A volte sono fin troppo
veloce io ^^
Malandrino4ever
= Ciao Dani! Questa volta sei stato il primo
della lista, complimenti =D! Va bene così veloce xD? Beh, in
verità (non so se
hai letto quello che ho scritto prima, però...) questo ce lo
avevo già pronto
e, guarda caso, dividendolo in due parti usciva un bel capitolo
già pronto
=D!!!
Questa volta non devi assolutamente mancare tra i commentatori (anche
se non
manchi mai, ti avviso lo stesso xD) semplicemente perché
tengo in modo
particolare a questo e al prossimo capitolo che pubblicherò
(che dovevano
uscire un tutt’uno, ma è troppo lungo)!! Questi,
infatti, sono delle sorprese
particolari!
Vediamo se capisci (tra le prime righe) subito di cosa si tratta!!
Muahahahahahahahahhahahahahahahah...
Al prossimo aggiornamento, Dani! Un bacione anche a te ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. Spero di riuscire ad essere veloce come questa volta =D
Pazzarella_dispettosa
= Ah – ah!!! Questa volta non sei stata la
prima, mio caro tesoruccio xD!!! In qualsiasi caso, cmq, credo anche io
che si
tratti del caso: non ho promesso niente per nessuna data e sono
riuscita a
postare l’aggiornamento molto prima, ti ho chiesto come
diamine fai ad essere
sempre la prima e, invece, questa volta sei la seconda! Ma chi se ne
importa! L’importante
è che ci sei sempre dato che le tue recensioni sono
diventate la mia costante
nella mia storia ^^!!
Cmq, rispondendo alla tua recensione stralunghissima, ti anticipo che
hai
azzeccato una cosa in particolare che mi ha fatto veramente morire sul
colpo
dalle troppe risate! Significa che conosci alla perfezione il mio
sadismo xD!!!
In effetti, ne hai dette tante di ipotesi nella tua recensione, ma,
dato che
non voglio assolutamente rovinarti il seguito della storia, non ti
confermo o
anticipo un tubo =D!!
Mauahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...
hai ragione! Sono proprio sadica xD!!! Cmq, non ti preoccupare! Come
l’altro
giorno, ti prometto che m’impegnerò profondamente
per pubblicare per tempo
anche l’altra parte di questo capitolo che è
uscito fuori come una sorpresa!
Infatti, questo è una sorpresa... e proprio per la sua
particolarità io ci
tengo parecchio, quindi non sto proprio nella pelle di sapere cosa ne
pensi
=D!!!
Mi dispiace che il compito di chimica sia andato male! Anche io,
l’anno scorso,
quand’era che facevo chimica a scuola, prendevo sempre
l’insufficienza nei
compiti scritti. Poi, alle interrogazioni andavo meglio!!! Dai, vedrai
che
farai anche tu così ^^! Devi raggiungere il sette, almeno,
come a matematica
xD!!! Qui, invece, sono proprio contenta per te!! Anche io ho preso
sette in
matematica sulla pagella quest’anno. Ma non sono felice come
lo sei tu perché
la mia media, l’anno scorso, era molto più alta.
È cambiata la prof (che era un
angelo) ed è venuta questa cretina che non mi fa capire
niente e alle
interrogazioni vado male!!! Maledetta è.é!!!
Spero di poter superare il
pregiudizio che si è fatta di me! Mi fa saltare i nervi!!!
Ah! Ma evitiamo di parlare di queste brutte cose in questo periodo di
semi
vacanze xD!! Piuttosto, vediamo di coalizzarci contro P.L.!!!
Già l’ho
minacciata di morte nella mia risposta nel precedente capitolo, quindi
manchi
solo tu! Facciamo in due e poi vedremo se non deve aggiornare quel suo
capolavoro!!!
Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...
U.U!!
Che ne dici, Tesoro? Va bene ^^!!!
Io preferisco armeggiare un’ascia, tu cosa vuoi? Ho un
vastissimo repertorio di
armi a casa mia xD!! Ce le ho nascoste persino nel cesso (xD)!! Mr e
Mrs Smith
(non so se hai visto il film con Angelina Jolie e Brad Pitt) dovrebbero
invidiare la mia casa piena di nascondigli segreti e robe varie! Altro
che
loro, dove basta pigiare un misero pulsante del forno per farne uscire
una
svariata collezione di pistole e di coltelli dai 13 cm in su xD xD
xD!!! Se
vuoi ti ospito giusto per armarci e andare a fare una visitina a P.L.
xD!! Che
ne dici? Sei d’accordo?
Spero di leggere presto la tua recensione, Tesoro!
Un bacio enorme ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
La
Nika = Ciao! Davvero ti è mancata
questa storia?! Mi dispiace
di essermi fatta aspettare così tanto! Mi auguro di riuscire
ad aggiornare con
la stessa velocità d’ora in poi (anche se, una
cosa del genere l’avevo già
detta l’ultima volta e poi mi sono fatta attendere per
così tanto tempo...
quindi, puoi prendermi in parola solo per metà xD)!
Però, di una cosa sono
certissima! Il mio impegno! Questo rimarrà costante (ora che
non c’è
momentaneamente la scuola xD)! Dopo vedremo come mi dovrò
organizzare, ma non
voglio più sparire come ho fatto in quest’ultimo
periodo!
Cmq, prima di lasciarti alla lettura volevo dirti che questo
è un capitolo
bello particolare! Ti consiglio di tirare un bel respiro prima di
gettarti
nella lettura e, SOPRATTUTTO, mantiene bene a mente ogni minima cosa ti
venga
in mente dirmi perché aspetto impaziente ogni singola
critica di questo
aggiornamento al quale tengo parecchio!!!!
Beh... allora buona lettura ^^, e, mi raccomando, goditi BENE questo
capitolo
perché alla fine troverai una bella sorpresina solo per te ;)
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento!!! Un bacione!
CIAUUUUUUUUUUUUU ;)
Jaily
= Ciao Gio!!! Sbagliato: non ho messo l’anticipazione allo
scorso capitolo perché questo aggiornamento è una
vera e proprio sorpresa
*.*!!! Sono molto impaziente di sapere cosa ne pensate di questo
capitolo tanto
particolare!! Poi capirai perché ^^!!!
Beh, sono contenta che la storia ti stia prendendo così
tanto da farti tanti
sogni su i suoi possibili finali =D!!! Mi metto subito al lavoro per il
prossimo capitolo così non mi mandi
quell’assassino o quel fantasma (non ho
ancora capito bene che cos’è)! Mio fratello voleva
andare a vedere quel film,
ma mia madre, sentendo i commenti delle persone che erano andate a
vederlo,
glielo ha impedito! Tutti quanti hanno detto che è
spaventoso! E tu me l’hai
appena confermato!
Bene! Allora quello va classificato, per me, nella lunga lista di film
che non
devo vedere se voglio dormire la notte xD! Io che sono una grande
fifona del
buio xD!!!
Ah! Se vuoi ti fisso un appuntamento ad Azkaban insieme a me per andare
a
frustrare i due Mangiamorte (sempre ammesso che ci finiranno, eh! Io
non dico
niente U.U! Ahahahahahahhahahahahahahhahahahahahahah... hai proprio
ragione! È bello
essere sadici xD! Scherzo =P!)
Mi raccomando non farti aspettare tanto perché, come ti ho
già detto, a questo
capitolo tengo parecchio!!!
Al prossimo aggiornamento ^^
Un bacione immenso Gio!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. non mi hai ancora spiegato cosa significa
“patato”, “patata” e
“patatino”
(sembra una piccola famigliola di patate xD xD xD)!!!
Kiki4ever
= Ciao cara!!! Benvenutissima tra i miei angeli che
commentano la mia storia (che, ti dico, a me non sa così
tanto di eccezionale,
ma se dico una cosa del genere le altre mi trucidano con le sole parole
scritte
per Internet... e questo mi fa una grande paura xD)!!! Cmq, volevo
subito
ringraziarti per quello che hai detto! Insomma, non solo per i
complimenti sul
mio scrivere, ma soprattutto per l’ultima frase che hai messo
nella tua
recensione: “grazie per questa storia così bella
che ci stai regalando!”.
*.*!!! Sei... sei veramente dolcissima a dire così! Io... io
amo scrivere e,
ancora di più, amo la coppia James/Lily perché
sono troppo dolci, divertenti,
tragici, avventurosi... tutto! È un miscuglio di sensazioni
tutte insieme in
questa coppia!!! Sono dolci e romantici nel loro lieto fine tragico;
sono
divertenti per le loro frecciatine; sono avventurosi perché
entrambi hanno un
carattere orgoglioso fino al midollo! Se poi sono accompagnati dalla
meravigliosa combriccola dei Malandrini... beh, io muoio!! Li adoro
troppo
tutti insieme! La vecchia generazione è il mio sogno
costante! E quando mi sono
iscritta in questo sito per la prima volta e ho visto così
tante persone che
regalavano ai lettori delle storie (a volte tradizionali, ma belle in
ogni
caso) meravigliose sulla loro epoca... beh, mi sono rimboccata le
maniche e mi
sono gettata nella mischia! Non pensavo di colpire così
tanto! Però se lo dite
voi... io mi fido ^^! Perciò ti ringrazio davvero dal
profondo per quello che
hai detto! Non sai quanto mi ha scaldato il cuore poter leggere quella
frase
*.*!!! Grazie veramente ^^!
Hai impiegato davvero solo 3 ore per leggere??? Mamma mia, sei
velocissima! Io
m’incanto quando leggo (xD) ecco perché ci metto
sempre un’eternità a finire i
libri come Breaking Down (che sta ancora abbandonato sul mio comodino)
e i suoi
tre libri precedenti (tutti finiti per miracolo xD)!!!
Spero di trovarti di nuovo tra i commentatori, soprattutto di questo
capitolo
al quale tengo parecchio in quanto... è particolare! Lo
capirai tra un po’!
A presto, cara
Grazie ancora
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ^^
Grazie
ancora alle famose 35 e 36 persone che mantengono la mia
storia tra i loro PREFERITI e le loro SEGUITE!!!
E,
naturalmente, l’ultimo grazie va ai semplici lettori che
aspettano, come tutti gli altri, i nuovi aggiornamenti ^^!
Prometto
ancora una volta di impegnarmi seriamente per riuscire
a postare con la stessa velocità il seguito di questo
capitolo al quale tengo
parecchio!
Spero vi
piaccia!
Buona lettura :)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentasettesimo – Il Mio
Momento Finale (I parte)*
Eccomi.
Ho
finito... e posso anche andare.
Dovrei
andare... ma non ne ho la forza.
Come
potrei avere la forza per andare?
Per
uscire da quella porta e raggiungere la chiesa?
Il
silenzio che mi circonda non mi aiuta per niente.
Questo
buco solitario e la mia sola compagnia mi spingono solamente verso i
miei
tristi pensieri.
A
rinforzarli ed, automaticamente, a spezzare ancora di più il
mio cuore.
Come
diamine abbiamo fatto ad arrivare a questo punto?
Come
lo abbiamo potuto permettere?
Come
ho potuto permetterlo?
Avrei
dovuto lottare di più per impedire alle persone
più care per me di
allontanarsi.
Avrei
dovuto combattere di più, aggrapparmi con le unghie a tutte
le persone che amo
per non farle andare via.
E,
invece, ho permesso al caso e al tempo di lasciare tracce, orribili
tracce,
nella mia vita senza che le caratterizzassi con le mie scelte e le mie
decisioni.
Con
la mia voglia di fare la differenza.
Gli
ho permesso di uccidere quanto di più bello avevo nelle mie
giornate.
Abbasso
gli occhi verso il pavimento nascondendo le lacrime che, capricciose,
arrivano
a minacciare tutto il duro lavoro di preparazione.
Non
voglio piangere.
Ho
già versato troppe lacrime quando nessuno poteva vedermi.
Quando
non c’era nessuno intorno a me.
C’è
solo una persona che fino ad ora non mi ha abbandonato solamente
perché è
legata a me.
Si
trova dentro di me e dipende da quello che faccio e che sento.
Gli
ho fatto patire le pene dell’inferno con tutto il mio dolore
e i miei pianti e
non è giusto.
Lui,
più di tutti, non lo merita!
Ed
io, invece, senza nemmeno preoccuparmi della sua agitazione, ho
continuato a
fare quello che volevo costantemente incurante.
Improvvisamente
sento un bussare alla porta dietro di me.
«Allora?
Sei pronta?»
la testa di Mary fa capolinea nella stanza degli specchi
dove, come una cretina, sono rimasta imbambolata a fissare il mio
riflesso.
Un
riflesso del quale mi sento orgogliosa solo per un piccolo e non
trascurabile
particolare: il mio ventre.
Sono
al fantastico sesto mese ed ora la pancia si vede palesemente... ed
è
meraviglioso.
Mary
entra completamente nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e
prende ad
ammirarmi.
«Per
quanto avrei scelto un abito diverso per te, stai una favola,
Lily!» continua
complimentandosi soddisfatta.
...
Era
proprio quello che volevo evitare: essere spettacolare per il mio
matrimonio
con Michael.
Come
potrei essere spettacolare quando l’uomo che sto per sposare
non è quello che
amo davvero?
«Lily?»
sento la voce cambiata di Mary chiamarmi preoccupata.
Ha
notato la mia espressione mortificata e scommetto che ha anche capito
il motivo
del mio “malessere”.
Sorrido
velocemente sperando di poter far cadere lì il discorso che
sta per nascere,
mentre passo un dito sulla pelle umida del mio naso evitando di far
sbavare il
trucco.
«Va
tutto bene, Mary. Non ti preoccupare» la rassicuro afferrando
i lembi della
gonna del vestito e tirandola su per evitare di calpestarla, mentre
scendo dal
piedistallo.
«Io
davvero non capisco perché ti stai obbligando a fare una
cosa del genere» mi
dice la mia cara amica nel contempo che mi guarda muovermi nella stanza.
Io
resto in silenzio alzando gli occhi al cielo.
Non
so in quante occasioni gliel’avrò spiegato e lei,
ogni santa volta, trova sempre un
modo per sgridarmi.
«Sei
riuscita a trovare Alice?» le chiedo, invece.
Con
la coda dell’occhio noto il suo piccolo naso storcersi
contrariata al cambio
d’argomento.
«Si,
ma non ne vuole sapere di venire finché non
troverà Frank. Ha detto che si è
dissolto nel nulla. La sta facendo uscire di testa ancora di
più del solito»
sospira sconfitta facendo cenno di no con il capo, «Ma non
sperare di poter
cambiare discorso così facilmente» mi ammonisce
minacciandomi con un dito per
aria.
«Non
c’è niente da discutere! Smettila
d’insistere!» l’aggredisco pregando
Merlino
che basti a farla zittire.
Ma
come posso?
Mary
può vantare la stessa testardaggine di Sirius Black!
«Insisto
quanto voglio, va bene? Non ho mai conosciuto una donna più
riluttante di te
nello sposarsi!» strilla la mia vecchia amica.
«Abbassa
la voce!» la supplico avvicinandomi a lei e tentando di
tapparle la bocca.
Tentativo
del tutto campato in aria!
Mary
si scansa e prosegue il suo terzo grado.
Mi
afferra per le spalle e mi scuote delicata fissandomi seria.
«Perché?
Perché
mi devo accontentare di vedere la mia più grande amica
sposare un uomo che non
vuole?».
Resto
muta a guardarla mesta.
Poi
abbasso il capo sconfitta.
«Forse
state correndo troppo. Forse dovreste rimandare, prendere
più tempo per stare
insieme. Conoscervi meglio?».
«Non
voglio conoscerlo meglio, Mary!» replico disperata.
Perché
deve sempre insistere?
Gliel’avrò
spiegato non so quante volte e in ogni momento è sempre un
dolore immenso.
Ricordare
il motivo che mi ha spinta ad allontanare Harry dal suo vero padre...
il
rifiuto di James a...
«Lily?».
Entrambe,
io e Mary, sussultiamo all’inaspettato bussare e alla voce
maschile di Michael
prima di fissarci a vicenda spiantate.
Ci
accorgiamo della maniglia che si abbassa e, immediate, ci fiondiamo
sulla porta
per evitare che venga aperta.
Tutt’e
due abbiamo avuto la stessa idea: non farsi vedere da Michael in queste
condizioni in un giorno che, invece, dovrebbe essere
all’insegna della
felicità.
«Che
cosa ci fai qui?» domando anticipando la sua più
che sensata protesta di
sorpresa.
Non
voglio assolutamente che Michael entri e mi veda in questo stato.
Sono
sicura di essere l’esatto ritratto della tristezza ed
è un particolare affatto
adatto ad un giorno come questo.
«Volevo
sapere come andava. Sono un po’ agitato e volevo vedere come
stavi tu».
«Mi
dispiace, Michael!» interviene la voce di Mary in mio aiuto,
«Lo sposo non può
vedere la sposa prima dell’entrata in chiesa!».
«Oh,
andiamo, Mary! Perché dobbiamo essere così
tradizionalisti?!» sbuffa
sonoramente Michael.
«Perché
io non voglio rompere le tradizioni!» mi aggiungo usando un
tono più sicuro.
Non
voglio discutere con nessuno oggi, soprattutto perché mi
sono ufficialmente
arresa all’evidenza del fatto che ora dovrò
parlare seriamente con la mia cara
amica.
E
non ho scappatoie!
Se,
poi, si aggiunge anche Michael è la fine per i miei nervi
già messi a durissima
prova.
«Ti
prego, Lily!» cerca di insistere.
Ma
perché oggi tutti non vogliono demordere dal loro desiderio
di parlarmi e
vedermi?
Proprio
ora, poi, che la mia mente si è fatalmente legata al volto
di... alla sua figura.
Alle
sue ultime parole che mi ha destinato e al mio cuore sempre
più sbriciolato.
«Smettila
Michael!» alzo la voce notevolmente dato che il mio
nervosismo sta raggiungendo
le stelle, «Ho detto di no! Ci vediamo tra poco...»
dico calmandomi sempre di
più, «... in chiesa» concludo con un
groppo in gola.
Quale
vita mi si sta presentando davanti?
Quale
sto creando per mio figlio?
Sono
davvero sicura di questo passo, di questo uomo?
Sposto
lo sguardo su Mary affianco a me e mi ricordo automaticamente di tutti
i
rimproveri, compreso quest’ultimo, che mi ha fatto.
È
veramente la scelta migliore?
«O...
ok. Come vuoi...» fa Michael con palese delusione prima di
salutarci e
dissolversi, immagino.
Restiamo
in silenzio ed immobili.
Sto
per sposare un uomo... di cui nemmeno mi fido.
Stiamo
aspettando in silenzio per la sciocca paura che Michael, in
realtà, non se ne
possa essere andato per davvero.
Come
posso?
Come...
come farò a convivere con un uomo che non amo e di cui non
mi fido?
Come
posso pensare di poter trovare un buon padre per il mio bambino in una
persona
così?
Ho
passato mesi a soffocare la mia più che certa sensazione che
Harry non vedrà
mai un padre in Michael solamente per il mio stupido orgoglio e per la
paura di
aver fallito di nuovo.
Adesso
sento quella certezza opprimere il mio cuore come se fosse un macigno
da 10 000 tonnellate.
Dall’ultima
visita che ho fatto dalla ginecologa, sono riuscita finalmente a vedere
il
sesso del mio pargolo e, anche, ad ascoltare il piccolo e frenetico
battito del
suo cuoricino.
Emozionato
come il mio.
Questo
la dottoressa me l’ha spiegato dicendo che Harry sente le
stesse sensazioni e
sentimenti che percepisco io.
All’inizio
mi sentii così estasiata da quella notizia che non pensai,
invece, al fatto che
non era, poi, chissà cosa di così meraviglioso.
Insomma,
non ho fatto altro che piangere ed essere triste in questi mesi che,
sicuramente, Harry avrà provato le mie stesse emozioni.
E,
di certo, è l’ultima cosa che non
augurerei mai al mio bambino.
«Lily?»
mi chiama Mary preoccupata notando i miei occhi nascosti e il mio capo
basso.
Mio
figlio è un maschietto.
Harry.
Quelli
che hanno più confidenza con un padre, che prendono lui come
esempio, che lo
ammirano e si aspettano grandi attenzioni da lui.
E
il mio piccolo mi ha già fatto capire che non gli piace.
Michael
non gli piace... e nemmeno a me.
«Lily!
Che ti succede?» si allarma ancora di più la
mia amica avvolgendomi tra le
sue braccia.
Ma
non riesco a reggermi a lei e, lentamente, scivolo a terra portandomi
le mani
sul viso nascondendomi.
Ho
sbagliato... ho sbagliato tutto!
Sento
Mary abbracciarmi con sostegno e trasporto.
So
che, con questo abbraccio, vuole dimostrarmi di essere disponibile
nell’aiutarmi se decidessi di non sposare Michael.
Ma
non può andare così.
Sono
certa che non sarà così semplice
perché io salirò su quell’altare con
lui.
Con
Michael.
Non
voglio privare nessuna gioia al mio bambino ed è solo colpa
di Potter se ora mi
ritrovo in una condizione del genere.
...
...
...
Ma che sto pensando?
Sono
solo una perfetta e lurida egoista!
Lo
so che James ha un enorme peso sulle spalle che l’ha spinto
ad agire in questo
modo, anche se non ho ancora capito quale sia.
«Dai
vieni. Liberati di questi stracci e scappiamo a casa mia»
prorompe
all’improvviso Mary sorridendomi felice, una volta essere
riuscita a togliermi
le mani dagli occhi.
Nego
con il capo scorgendo contemporaneamente lo stupore e la delusione nel
suo
sguardo.
«Non
mi guardare così, Mary».
«E
come ti dovrei guardare, Lily?» mi chiede, adesso, con
espressione decisa e
grave, «Sei appena scoppiata in lacrime e non credo che il
motivo sia per
questa stupida, piccola discussione con Michael!».
Stoltamente
mi passo una mano sulle guance e, sorpresa, le scopro bagnate.
Non
mi sono accorta di aver cominciato a piangere.
Ormai
capita così tanto spesso e in solitudine che nemmeno me ne
accorgo quando
succede.
Questa
volta, di diverso, c’è solo la presenza di Mary
che, per quanto si possa
offrire e possa essere caparbia nei suoi principi, non
riuscirà a farmi
cambiare idea.
«Adesso
basta soffocare le decisioni del cuore. Bisogna ascoltarlo,
maledizione!»
sbraita infervorandosi con i gesti e con gli occhi.
Piano
e con delicatezza appoggio una mano sul legno della porta per aiutarmi
ad
alzarmi.
Maledetti
ormoni!
Odio
essere così soggetta a sbalzi d’umore.
«L’ho
sempre ascoltato, Mary» rispondo calma percependo,
però, il nervosismo salire a
livelli pericolosi.
Ma
mi devo trattenere.
Non
posso e non voglio litigare con nessun altro.
Specialmente
con le mie due migliori amiche.
Lei
schiocca la lingua.
«Ma
quando mai, Lily?! Lo sto ascoltando io e, di certo, questo che stai
facendo
non è quello che vuoi davvero».
«Smettila
Mary!» urlo spazientita, «Tu non sai niente, niente, di ciò che vuole il
mio cuore!».
Cerco
di calmarmi, di respirare più regolarmente e di minimizzare
l’accelerazione
improvvisa del mio cuore.
Lei,
invece, è rimasta basita e mortificata da questo mio ultimo
intervento.
«Aiutami
a capire...» mormora dispiaciuta.
Ecco!
Maledizione!
Sta
succedendo di nuovo!
Cambio
d’umore...
Abbasso
leggermente la testo e sento gli occhi inumidirsi di nuovo.
«Non
c’è niente da capire, Mary. Smettila di chiedere
sempre spiegazioni perché lo
sai che mi fa male ricordare ogni volta».
«Sei
tragica, ragazza mia!» insiste quella testona di Mary,
«Da capire c’è tutto! La
tua mente contorta ha elaborato una tale soluzione che tu ora pensi
addirittura
che il tuo cuore sia diviso in due!».
«Lo
è, Mary! Cavolo se lo è!».
«E
perché devi ignorare la parte di James?».
Mi
sfugge un singhiozzo al solo sentire il suo nome.
«Guarda
in che condizioni ti sei ridotta, solo per aver sentito pronunciare il
suo
nome!» continua delusa Mary.
Apro
la bocca per prendere aria per ribattere, ma la porta e
l’inaspettata entrata
di un'Alice in lacrime mi bloccano all’istante.
Entra
nella stanza come un uragano e comincia a fissarci disperata con quel
pancione
mantenuto tra le mani.
«Frank
è sparito» dice con un filo di voce,
«Non lo trovo da nessuna parte. È sparito!
Gli sarà successo qualcosa di grave di sicuro!
L’hanno rapito o...» blocca il
suo sfogo super veloce e, posso notarlo chiaramente, le sue pupille
scure si
restringono in un sentimento di puro terrore, «...
è stato ucciso» sussurra
quasi a se stessa più che a noi.
Merlino!
Non
lo penserà veramente?!
Se
è così significa che sta per esplodere e, quando
Alice Paciock scoppia, riesce
a trascinare con se tutto il mondo.
«Alice?»
la chiama giustamente preoccupata Mary aspettandosi, come me, la famosa
Apocalisse.
Ed
ecco, non riesco nemmeno a fare un passo in direzione della mia grande
amica,
che questa si getta in ginocchio coprendosi il volto con le mani e
piangendo
tutte le lacrime di questo mondo mugugnando anche qualche cosa di
raramente
comprensibile.
Qualcosa
come “E ora cosa farò?” oppure
“Non doveva finire così!”,
“Dovevamo stare
insieme per sempre” (frase che ha fatto storcere il naso a
Mary per la troppa
sdolcinatezza) o, anche, “Dovevamo essere una famiglia
felice”.
Sospiro
sconsolata, mentre Mary schiocca nuovamente la lingua.
Troppo
miele per lei.
«Alzati,
Alice. Frank non è morto» sbuffa sonoramente la
nostra cara amica.
Deve
essere veramente stressante stare dietro a due donne incinte e in preda
a
continui sbalzi d’umore.
«Sarà
tornato a casa vostra. Magari si è ricordato di aver
dimenticato qualcosa li e
sarà tornato indietro per prenderla!».
Fulminea,
Alice alza lo sguardo inceneritore su Mary.
«E
perché ci mette così tanto tempo?!»
domanda aumentando nervosa il tono di voce.
Noto
gli occhi di Mary alzarsi al cielo, esasperati.
Prende
aria per rispondere, ma la porta che si apre di nuovo fa balzare il
cuore in
gola a tutte noi.
Mi
giro dalla parte opposta dando le spalle all’entrata.
E
se fosse quel testardone di Michael?
Non
posso assolutamente farmi vedere in queste condizioni.
«Allora?
La sposa è pronta per salire
all’altare?» sento la voce di
quell’odioso
testimone del mio fidanzato raggiungere le mie orecchie, mentre,
veloce,
asciugo le parti umide delle mie guance.
Mi
avvicino allo specchio per controllare la situazione nel generale sul
mio viso
e mi sorprendo di trovare il trucco ancora incredibilmente intatto.
Sento
due mani posarsi sulle mie spalle prima di scorgere la testolina nera
di
Jhonatan posarmi un bacio sulla pelle nuda tra il collo e la spalla.
Quanto
lo odio!
Mi
viene il disgusto ogni volta che ne sento parlare da Michael come il
suo
migliore amico e testimone di nozze.
Soprattutto
se ripenso a quel rivoltante episodio in cui Jhonatan ci aveva
spudoratamente
provato con me, nonostante fossi già impegnata con il suo
migliore amico.
Fu
una vera fortuna che, quando accadde, potevo ancora fare movimenti
particolari
senza rischiare di danneggiare Harry; così riuscii ad
allontanarlo.
Era
completamente ubriaco quella sera.
Eppure,
ancora adesso, si prende certe confidenza che io non avrei dato nemmeno
a
Sirius o a Remus se, ora, al posto di Michael ci fosse...
«Smettila
di fare la donna pignola che si guarda in continuazione allo specchio
per
essere perfetta! Ti assicuro che sarai sicuramente al centro
dell’attenzione»
mi sussurra contro la pelle del collo, mentre io rimango impassibile a
guardare
il nostro riflesso, osservando anche le espressioni disgustate di Mary
ed
Alice.
Rapidamente
scrollo le spalle per togliermelo di dosso.
Mi
volto indietro, verso gli altri, e lo guardo negli occhi, incenerendolo.
Improvvisamente,
però, nello stesso momento in cui mi preparo per
rispondergli il più acidamente
possibile, la mia mente mi gioca un orribile scherzo legandosi, ancora
una
volta, al viso di James.
Guardo
Jhonatan, ma vedo James.
...
Il
mio Buch...
Sicuramente se avesse assistito
alla scena di qualche secondo fa sarebbe esploso d’ira
uccidendo Jhonatan di
botte.
Di
nuovo, i miei occhi si inumidiscono dopo aver ascoltato questo piccolo
pensiero
del mio subconscio.
James,
è vero, mi avrebbe difeso con i denti e con le unghie e io
avrei sentito quel
meraviglioso calore che percepivo ogni volta che lui mi passava anche
semplicemente il braccio intorno alle spalle.
«Finiscila
di sparare stronzate, Jhonatan. Lo sai che Lily non è quel
tipo di donna» viene
in mio aiuto Mary fulminando il testimone di Michael con gli occhi.
Io
abbasso lo sguardo distrutta dai miei stessi ricordi.
«Hai
ragione, Mary» lo sento parlare con quel tono falsamente
amorevole, «In fondo,
non dobbiamo perdere tempo» lo sapevo... immaginavo che
Michael avesse mandato
Jhonatan per accelerare i miei tempi,
«C’è un matrimonio da
celebrare» continua
voltandosi nuovamente verso di me e fissandomi quasi compiaciuto della
mia
sofferenza, penso, palese dai miei occhi.
Sospiro.
Per
quanto possa essere doloroso dire addio definitivamente alle persone
che
veramente amo, è arrivato il momento di andare.
Muovo
qualche passo verso il testimone del mio futuro marito per fargli
capire di
essere pronta e lui, dopo aver allargato quell’orribile
sorriso, mi porge il
braccio che io afferro riluttante.
Poi,
mi trascina fuori da qui.
Sento
l’occhiata delusa ed arrabbiata di Mary sopra di me e quella
triste di Alice
che l’accompagna.
Respiro
forte per cercare di darmi coraggio e cercare di ignorare il dolore al
cuore.
Per
quanto abbia cercato in tutti i modi di convincere James a restare con
me, ha
vinto lui.
Ora,
una volta per tutte, non posso e non avrò ripensamenti.
...
Se
mi impegno... se mi impegno riesco a non pensare al tempo che passa.
Sono
brava in questo.
Mi
sono allenata per così tanto tempo che, ora, riesco a
trascorrere un mese
intero nel completo dolore senza che me ne accorga.
Ma
questo è davvero forte.
Davvero
troppo difficile.
...
Rispondimi!
Rispondimi,
perché sono veramente curiosa di saperlo.
Dove
caspita mi fai trovare la forza con la quale sto percorrendo la piccola
navata
della chiesa?
Occhi
puntati davanti a me dove vedo il prete e, al suo fianco, Michael che
mi
sorride raggiante.
Dovrei
rispondergli... restituirgli lo stesso gesto... ma non ci riesco.
Ho
i muscoli paralizzati e posso camminare solamente perché
Jhonatan mi sta
trascinando.
E,
di certo, tutto questo non è affatto dovuto
all’emozione.
In
mente mi frulla, ancora, la conversazione con Mary e le lacrime di
Alice per il
suo timore che possa essere successo qualcosa a Frank.
Di
solito, poi, in questi momenti si dovrebbe vedere solamente la persona
che si
ama e che si trova di fronte a se, sull’altare, lasciando che
il resto degli spettatori
scomparisse.
E,
invece, sento il triplo dell’agitazione crescere dentro di me
solo perché non
c’è il volto di James che mi guarda rassicurandomi
con quel suo profondo oceano
nocciola.
Non
lo vedo nemmeno tra la folla...
Allora
non è venuto per davvero...
E
io che speravo che non ascoltasse almeno la mia richiesta di non
presentarsi al
matrimonio.
Sospiro
cercando di darmi ancora più forza di quanta se ne
richiederebbe di norma per
questo grande passo.
Non
penso che mia madre, oppure Petunia, abbia sentito il peso degli
sguardi di
tutti puntati su di se quando si è sposata.
Entrambe
erano confortate dalla presenza di un’unica persona che per
loro veramente
contava.
Mio
padre e quel tricheco di Vernon.
Do
una veloce occhiata alla platea di gente che mi circonda.
Mia
madre e mio padre sarebbero stati fieri di me se fossero ancora vivi e
fossero
qui.
Certo
sorpresi, e probabilmente un po’ delusi, che al posto di
James ci sia in realtà
Michael, ma pur sempre fieri del mio grande passo.
Loro
hanno sempre adorato James per quelle poche volte che hanno potuto
vederlo.
La
primissima volta, naturalmente, mio padre non lo vide tanto di buon
occhio, ma
la grande influenza di mia madre gli fece subito cambiare idea a
riguardo.
Erano
più che convinti che James sarebbe stato perfetto per me...
e così era.
Però,
tra tutta questa gente, non vedo nemmeno Petunia.
...
E
pensare che l’avevo tanto supplicarta di venire...
«Lily?»
mi chiama sussurrando Michael.
Sussulto
presa alla sprovvista guardandomi velocemente intorno.
Io
e Jhonatan siamo arrivati all’altare e quest’ultimo
sta allungano il suo
braccio verso il prete per farmi segno di lasciare la presa e dirigermi
verso
il mio fidanzato.
Michael,
notando il mio blocco totale, mi allunga gentilmente una mano per far
si che io
la prenda e venga aiutata a salire quei tre gradini.
Ma
per chi mi ha presa?
Per
un’incapace mentale?
Va
bene che sono al sesto mese di gravidanza e devo stare attenta ad ogni
minimo
passo falso per non affaticarmi oppure, peggio, per evitare di perdere
il
bambino con qualche movimento particolare... però,
c’è un limite a tutto.
E
che diamine!
Un
po’ stizzita, abbandono il braccio di Jhonatan e salgo quei
tre gradini senza
degnare Michael di una minima attenzione.
«Carissimi Michael e Lily,
siete venuti
insieme nella casa del Padre perché il vostro amore riceva
il suo sigillo e la
sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla
comunità...»
il prete non aspetta nemmeno che arrivi alla sinistra di Michael che,
istantaneamente, comincia a predicare la messa.
Al mio fianco, il mio fidanzato mi
afferra la mano e, avvicinandosi in maniera impercettibile, comincia a
sussurrarmi nell’orecchio:
«Va tutto bene, amore?
Qualcosa non va?
Ti vedo giù di morale».
Immancabilmente, ecco
quell’odioso
senso di colpa nei confronti di Michael.
Lui è sempre
così gentile e premuroso
con me che non si merita affatto tutte queste preoccupazioni che gli
causo.
Non è giusto che si debba
sentire
ansioso per il mio “apparente” stato malinconico.
«Voi siete già
consacrati mediante il
Battesimo: ora Cristo vi benedice...» continua, intanto, il
prete con le mani
alte e il viso rivolto più alla platea che a noi.
Io, sposto i miei occhi su di lui e
incontro il suo sguardo preoccupato.
Cerco di sorridere e, immediatamente,
utilizzo il pensiero che mi è balenato in mente prima come
scusa della mia
tristezza.
««Ho guardato i nostri
invitati, Michael... e non ho visto Petunia.
Non è venuta» dico semplicemente abbassando lo
sguardo e dosando alla
perfezione il mio tono di voce in modo da non far sembrare neanche
lontanamente
la recita che sto compiendo.
Lui, invece, sorride e mi stringe un
po’ più forte la mano.
«Allora è proprio
una polla come avevo
detto quando me l’hai fatta conoscere. Non sa cosa si sta
perdendo!».
Lo ringrazio tacitamente
restituendogli
un timidissimo sorriso, reso ancora più difficile
dall’occhiataccia che ci ha
appena lanciato il prete.
«Pertanto
vi chiedo di esprimere
davanti alla Chiesa le vostre intenzioni» comunica
improvvisamente facendomi
sobbalzare.
È già arrivato
questo momento?
No...
«Lily Evans e Michael
Johnson» continua il
prete, «Siete venuti a contrarre matrimonio in piena
libertà, senza alcuna
costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra
decisione?».
Sposto lo sguardo un po’
più indietro e
noto l’occhiata pesante di Mary che non mi lascia da quando
sono entrata qui.
Non sono sotto costrizione.
Non lo sono.
Sono pienamente consapevole del
significato della mia decisione.
E lo sto facendo per una sola persona.
«Sì»
rispondiamo in coro io e Michael.
«Siete disposti, nella nuova
via del
matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la
vita?».
«Sì»
rispondiamo di nuovo.
«Siete disposti ad
accogliere,
responsabilmente e con amore, i figli che Dio vorrà donarvi
ed educarli?».
Passo gli occhi al mio fianco, questa
volta, osservando il leggero movimento delle labbra di Michael.
Non gli è mai piaciuto il
fatto che io sia
già incinta di un uomo che non è lui.
Non riesce in alcun modo ad accettare
Harry.
Ma, come ho già detto a...
a James, lo
farà... perché lo costringerò io.
Oh, se lo farà!
«Sì».
«Se, dunque, è
vostra intenzione unirvi in
matrimonio, datevi la mano destra ed esprimente, davanti a Dio e alla
sua
Chiesa, il vostro consenso».
Sento le palpitazioni del mio cuore
accelerare a velocità massima.
Questo è davvero il mio
momento.
...
Questo è il mio momento
finale...
Dopo Michael...
«Io, Michael Johnson,
accolgo te, Lily
Evans, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia
e nel
dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i
giorni
della mia vita».
Troppo veloce.
Troppo veloce.
L’ha detto troppo
velocemente.
Non va bene.
Eppure, sento gli sguardi di tutti
puntati, ora, veramente e solamente su di me.
Percepisco anche il pesante sussulto
di
Alice alle mie spalle.
L’ho vista seduta accanto a
Mary.
So per certo che avranno parlato della
mia conversazione con quella super testarda della mia cara amica.
E, altrettanto sicuramente, so che
anche Alice sarà d’accordo con lei.
...
Ma... tocca a me...
Devo... devo promettere...
fedeltà... a
lui...
...
Davvero... ?
Mi volto verso Michael per poterlo
fissare completamente.
Vedo il suo sguardo sempre
più
corrucciato, confuso e preoccupato.
...
davvero... ?
Un piccolo ed improvviso calcio mi fa
sussultare.
... lo
farai davvero... ... ... mamma... ?
...
...
...
Perché... perché
non lo vuoi?
Perché non me lo permetti?
Stringo i pugni.
Faccio un grosso respiro.
Io devo darti un padre... io devo...
voglio proteggerti, piccolo mio.
Sei tutto quello che mi è
rimasto del
mio Buch... sei diventato la mia vita ora!
Non posso permetterti di vivere una
vita orripilante!
Vedrai che riuscirò in
tutti i miei
piani.
Sconfiggerò anche
più Mangiamorte che
posso perché così riuscirò a darti un
mondo migliore.
Ma tu... tu... perché non
lo accetti?
...
...
...
Prendo nuovamente aria, con due iridi
che esprimono tutta la mia disperazione.
Ora più che mai sento il
cuore battermi
forte in petto per la paura e... questo fa terribilmente male.
Sono pronta a promettergli tutta la
fedeltà
che vuole.
Sono pron...
...
davvero... ... ... mamma... ?
«Lily?» mi chiama
Michael,
avvicinandosi con il busto e poggiando una mano sulla spalla.
Percepisco anche i bisbigli
dell’intera
platea della chiesa.
Si sono tutti accorti del mio
indugiare
e questo non va affatto bene, maledizione!
E allora perché non mi
sblocco?
Perché proprio ora tutta
quella forza
che mi aveva fatto arrivare fino qui, mi ha abbandonata?
Perché?!?!
«Tesoro, qualcosa non va? Ti
senti
male?» mi domanda ancora il mio f... Michael.
Non riesco più nemmeno a
chiamarlo con
il nome di “fidanzato”.
Ma che mi succede?!
Lui mi posa anche l’altra
mano
sull’altra spalla sperando di riuscire a scrollarmi dal mio
trance.
Intanto, sento persistere le occhiate
spaventate e consapevoli delle mie due grandi amiche dietro la mia
schiena.
«Sarà
l’emozione, Michael. Niente di
preoccupante» lo rassicura Jhonatan dietro di lui
poggiandogli, a sua volta,
una mano sulla spalla per dargli conforto.
Ma è veramente
l’emozione?
Veramente mi sento così
emozionata da
non riuscire nemmeno a parlare per promettere fedeltà a
Michael?
...
No.
Non è emozione.
Non lo è mai stata.
È solamente la
consapevolezza che sto
dicendo definitivamente addio a... al mio vero Lui.
Abbasso gli occhi distrutta.
Distrutta perché la mia
mente si è di
nuovo disperatamente legata alla sua faccia.
Alla faccia di...
Lo vedo dappertutto.
Al posto dei visi di tutti, vedo solo
lui...
Solo... lui...
...
James...
...
«Johnson!!!».
Silenzio.
Silenzio... e poi...
«Toglile immediatamente le
mani di
dosso!!!».
Silenzio...
Fruscii di abiti che si strofinano tra
di loro, mentre tutti gli invitati si girano in direzione
dell’entrata della
chiesa.
Tutti...
Compresi Michael, il prete,
Jhonatan...
e il Ministro.
Tutti a bocca aperta.
Anche io.
...
Silenzio...
Silenzio... e poi... urla.
ANTICIPAZIONE:
«Non
ci posso credere...» sussurra più a se stesso che
al
“pubblico” in completo ascolto grazie al silenzio
tombale che regna.
[...]
«... Tu lo ami
ancora».
(*)Nota
importante = Dedico questo capitolo e la sua
continua che verrà pubblicata appena possibile alla
fantastica “La Nika” che mi
ha dato quest’idea incredibilmente originale per scriverli!!!
Grazie, Tesoro!!
Hai avuto
un’idea veramente eccellente!
Complimenti :)
|
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Capitolo 39 *** Capitolo XXXVIII - Il Mio Momento Finale (II parte) ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXVIII - Il Mio Momento Finale (II
parte)
Salve
gente!! Sono contenta di essere qui perché, secondo i miei
programmi iniziali, nemmeno questa settimana sarei riuscita ad
aggiornare!!!
Per non parlare della prossima... non so come dovrò fare per
passarla... in un
modo o nell’altro l’affronterò!
Esattamente
come, ora, i nostri eroi dovranno affrontare la
nuova situazione che si sta venendo a formare ^^!
Prima di
abbandonarvi alla lettura, volevo fare un triste
annuncio: purtroppo, dato l’orario che si è fatto,
non ho proprio tempo per
rispondere a tutti i miei fantastici angeli che hanno commentato lo
scorso
capitolo, perché tra poco dovrò andare ad una
nuova festa di diciotto anni!!!
Questo, per me, è l’anno stracolmo di feste di
questo genere dato che, anche
io, da questo 15 Aprile, diventerò maggiorenne ^^!
Bando alle
ciance! In qualsiasi caso, ragazzi, l’unico e più
grande GRAZIE va a voi
che, con le vostre emozionanti parole mi date, ogni
volta, la grinta per andare avanti con la scrittura, anche in periodi
così
difficili a causa della scuola e dell’ispirazione che va e
viene!!!
Grazie di
cuore!!!
Ah! Ultima
importante notizia che, immagino, vi farà un po’
più
felici: ieri notte, mentre tentavo di addormentarmi, la mia mente
malata ha
fabbricato un’idea nuova che può essere
tranquillamente adattata a questa
storia per... prolungarla ancora un po’ ^^! Quindi, non sono
più tanto sicura
di aver raggiunto gli sgoccioli di questa fan fiction!!!
Mi dovrete
sopportare ancora per un po’ =D!!!
BUONA
LETTURA A TUTTI!!!
Spero di
trovarvi di nuovo numerosi tra le recensioni ^^!
Un bacio!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentottesimo – Il Mio
Momento Finale (II parte)
[...
Silenzio...
Silenzio...
e poi... urla.]
Urla... e un tamburo sempre
più forte e
veloce.
Il tamburo di un cuore... del mio cuore.
Alla fine... è venuto.
Certo, doveva comparire completamente
mascherato in modo da non essere riconosciuto da nessuno e non doveva
annunciarsi in questo modo, ma...
«Potter?!» ringhia
incredulo Michael al
mio fianco mantenendo ancora le mani sulle mie spalle, mentre io, con
la coda
dell’occhio, riesco a vedere il Ministro alzarsi lentamente
in piedi con la
stessa espressione di tutti gli invitati stampata in volto.
Eppure si riesce a scorgere un
perfetto
sorrisetto di vittoria.
Dopo tutti questi mesi di ricerca,
ecco
che uno dei quattro Malandrini gli si presenta su un piatto
d’argento.
Invece, io non oso immaginare quale
espressione domini sul mio viso in questo momento.
Sono, però, sicura di avere
la bocca
spalancata e gli occhi sgranati.
Ma, per la prima volta, mi sento
veramente felice in questa giornata.
Lui è qui!
James è arrivato e, per
quanto stia
mettendo in pericolo la sua stessa libertà, non riesco ad
essere preoccupata
quanto, d’altro canto, sono felice.
James Potter, vestito come un pazzo
carbonizzato, compie qualche passo verso di noi con fare veloce,
suscitando
altre urla tra la platea di spettatori terrorizzati dalla comparsa
improvvisa
di un potenziale assassino.
Grida che diventano sempre
più forti
non appena, dietro di lui, compaiono anche Sirius, Remus, Peter... e
Frank.
Meccanicamente, Alice si alza e,
ignorando tutti i presenti e le occhiate di fuoco che le stanno
lanciando il
Ministro, gli Auror e Michael, si allontana di poco dalle prime panche
vicine
all’altare dove era comodamente seduta.
Proprio come resta Mary, nonostante la
comparsa dei Malandrini e di Frank Paciock abbia scioccato tutti quanti.
Penso che, dopo averle rivelato tutta
la storia (o quello che ci era lecito sapere dai ragazzi dopo il nostro
incontro casuale a Diagon Alley), nulla possa più stupirla.
Resta impassibilmente seduta a gambe
accavallate, con un braccio appoggiato alla spalliera dietro di se e la
schiena
comodamente abbandonata su quest’ultima.
«Frank!» esclama
Alice, mandando a quel
paese la titubanza iniziale e correndo verso i cinque nuovi arrivati.
Vedo il ragazzo in questione
sorriderle, superare James – che era molto più
vicino a noi di tutti gli altri
– e abbracciare con slancio la sua piccola pazzerella in
lacrime.
Anche i Malandrini si sono distratti
da
tutto il resto per assistere a questa scena così bella,
esattamente come me e
Mary felici per la nostra cara Alice.
...
Anche io vorrei comportarmi
così...
Scendere questi tre gradini e correre
verso di lui...
«Potter, Black, Lupin e
Minus!!!» tuona
inaspettatamente il Ministro della Magia riportandoci, tutti quanti, al
presente.
Gli Auror, al solo parlare del capo
del
Ministero, sono scattati in piedi con le bacchette in mano.
Ed ora, si, che comincio a
preoccuparmi
davvero.
Sento il cuore battere sempre
più
veloce in petto e gli occhi riempirsi di terrore.
Non devono fare del male a nessuno di
loro.
Ad un persona in particolare!
«Vi dichiaro in arresto per
tentato
omicidio!!» continua il Ministro dando, con pochissime
parole, l’ordine che
tutti i colleghi armati di bacchetta aspettavano.
Attaccare se quei quattro avessero
opposto resistenza.
Si tratta di un secondo,
però.
Non appena Remus compie i suoi veloci
calcoletti nella sua geniale testolina e si rende conto della
situazione,
supera James e gli si pone davanti per tentare di bloccare
l’avanzata degli
Auror.
«Fermi!»
s’intromette alzando le mani e
mostrandosi disarmato, «Fermi! Fermi!!!
Aspettate!!!» urla ancora con fare più
disperato e deciso allo stesso tempo.
Miracolosamente quelli si bloccano.
Tutti immobili.
Tutti in attesa.
Penso che lo facciano... che abbiano
risposto alla richiesta di Lunastorta solamente perché,
prima che succedesse
tutto questo casino, loro erano ritenuti tra i più abili ed
importanti
dipendenti del Ministero.
«Lupin, non provi a
sminuire...».
«Non voglio sminuire
assolutamente
niente, signor Ministro» lo blocca prontamente Remus
facendosi sempre più duro
nel parlare, «Se noi Malandrini ci siamo stupidamente
presentati in pubblico
rischiando l’arresto, ci deve essere un motivo valido. Una
sola spiegazione.
Altrimenti non saremmo stati così sciocchi da consegnarci da
soli, non crede?»
gli domanda con un inquietante ghigno.
E, di fatti, il Ministro non ha di che
rispondere.
«Abbiamo le prove della
nostra
innocenza» interviene Sirius arrivando subito al punto,
«E altre informazioni
che farebbero incastrare il vero colpevole di tutta questa
storia!» s’infervora
sempre di più.
Noto, anche se in piccola parte, la
prima presenza di insicurezza nelle decisioni e nell’agire da
parte degli Auror
e del Ministro stesso.
Prove?
Per colpevolizzare il vero
responsabile
di tutto questo?
...
Ma cosa... ?
«E abbiamo
anche...» aggiunge James...
con quella sua voce bassa e al tempo stesso sicura che mi fa venire i
brividi
ogni volta che la sento, «... un testimone»
conclude con evidente
soddisfazione.
È riuscito a mettere a
tacere
definitivamente la sicurezza dei suoi colleghi e del Ministro.
Anche Mary, adesso, sembra molto
più
interessata di prima.
Chissà come mai tutti
quanti puntiamo
il nostro sguardo su Frank che, impassibile e determinato, si avvicina,
pur
sempre stringendo la mano ad un’Alice confusa, a James e gli
posa una mano
sulla spalla.
«Bene...» prorompe
Sirius soddisfatto
che siano riusciti ad accattivarsi una volta per tutte
l’attenzione completa di
tutti i presenti, «... penso sia giusto chiarire, prima di
procedere, che non
abbiamo intenzione di fare del male a nessuno» continua
avvicinandosi anche lui.
«Felpato!» lo
riprende James stupendo
l’intera platea allibita dalla situazione, «Non
dire bugie».
James!
Che stai dicendo...?
Tu non oseresti mai fare del male a
degli innocenti!
«Non abbiamo intenzione di
fare del
male alle persone innocenti...»
lo
vedo spostare uno sguardo più che infuriato su Michael al
mio fianco, «... ma
io sono assolutamente pronto a fare la pelle ai colpevoli!».
Anche Black, al suo fianco, sembra
d’accordo con questa affermazione, proprio come Remus, Peter
e,
incredibilmente, anche Frank.
Il primo ghigna nella nostra direzione.
Più precisamente nella
direzione di
Michael che, pronto, allunga un braccio per farmi scivolare dietro di
lui e provare
a proteggermi da quelli che crede assassini senza pietà.
E James, notando questo suo gesto,
stringe
automaticamente i pugni, nervoso.
L’ho sempre saputo (e lui me
l’aveva
altrettante volte sottolineato) che il fastidio, che provava quando gli
altri
uomini ci provavano con me o facevano i gradassi quando ero presente,
lo
portava ad agire d’istinto.
Botte.
Una cosa che io non ho mai
approvato...
ma era meraviglioso da sentirsi dire.
...
Rischiare di litigare con una persona
che nemmeno si conosce per... pur di tenermi tutta per se.
Un pensiero un po’
egoistico... ma
eccezionalmente benefico per un cuore innamorato come il mio.
«Spiegati meglio,
Potter!» ringhia uno
degli Auror accerchianti il Ministro per difenderlo.
Il mio Buch allarga il suo ghigno
facendomi esplodere il cuore nel petto.
Quanto tempo che sognavo semplicemente
quel ghigno, mi svegliavo la mattina da sola e piangevo
perché sapevo di averlo
perso?
Quante volte l’ho desiderato
di nuovo
nella mia vita dopo che mi aveva tormentato per dieci lunghi anni?
«Certamente...»
risponde James
avvicinandosi, accompagnato da Sirius, Remus, Peter e Frank che,
ancora,
mantiene Alice per mano lasciandola, però, dietro di
sé.
Come se, anche lui, la volesse
proteggere da un pazzo violento.
Un pazzo o un assassino che non ho
ancora capito chi sia.
«Signore e
signori...» comincia Potter
guardando prima tutti gli invitati della chiesa per, poi, soffermarsi
pesantemente su Michael, «... il colpevole di tutti gli
attentati al Ministro
susseguitesi in questi mesi è proprio lui:»
continua indicandolo, «Michael
Johnson».
A momenti, senza nemmeno lasciarlo
finire di parlare, Michael, poco davanti a me, ride sguaiatamente
ironico.
«Siete incredibili, ragazzi.
Venite in
questa chiesa, interrompendo il mio matrimonio e avete anche il fegato
di
accusare me di reati palesemente commessi dalle vostre
bacchette?» chiede con
sarcasmo.
E, nuovamente, non permette a nessuno
di loro di rispondere che, a sua volta, li indica e sposta la sua
attenzione
sugli Auror.
«Arrestateli!».
Nei miei occhi si dipinge
all’istante
il puro terrore, nell’esatto momento in cui vedo i primi
Auror mettere le mani
addosso a Peter e Sirius e raggiungere James e Remus.
Ma non posso restare così.
Non posso guardarlo mentre viene
portato via senza che io faccia niente per evitarlo.
Lo so che è innocente...
perché lui non
si azzarderebbe mai a fare attentati come quelli che si sono conseguiti
in
questi mesi.
Non ne avrebbe il coraggio.
Ed io sono stata impotente per fin
troppo tempo da quando James è tornato a casa nostra, sei
mesi fa, e mi ha
lasciata.
Ho permesso al tempo di lasciare
orribili tracce nella mia vita senza che io le condizionassi con le mie
scelte
e il mio agire.
Ma, questa volta, non farò
lo stesso
errore.
«Johnson!! Sei tu il
colpevole!! È lui
il colpevole! Toglietemi le mani di dosso!!!» sbraita Sirius
opponendo
resistenza, proprio mentre gli Auror che si erano schierati contro il
mio Buch
riescono ad afferrargli un braccio pronti a sottometterlo al loro
volere.
No.
Faccio un micro passo nella loro
direzione, ma il braccio di Michael, postomi davanti, mi impedisce di
proseguire.
No... cosa fanno?
Basta!
Smettetela!!
Lasciateli andare!!!
«Finirete ad Azkaban,
maledetti
assassini!».
«NO!!!».
...
...
...
Silenzio ed immobilità
hanno appena
caratterizzato la chiesa... dopo il mio urlo improvviso.
Si sono tutti voltati a guardarmi in
faccia.
E, ora, vedo anche il viso di Michael
girarsi verso di me e fissarmi sbalordito.
Io gli restituisco lo sguardo... senza
però la stessa emozione.
Sono troppo implorante e spaventata
per
non fargli capire la verità...
E lui, naturalmente, ci arriva.
Arriva alla soluzione... e strabuzza
ancora di più gli occhi, scioccato.
Si gira di nuovo in direzione della
navata dove vi sono tutti gli invitati e, al centro tra le due file di
panche,
la piccola battaglia corporale tra gli Auror e i Malandrini.
Comincia a fissare... proprio lui.
Perché deve trovare
risposta al suo
dubbio.
E, di certo, l’occhiata
assassina che
gli riserva James non mi aiuta chissà quanto a nascondere il
nostro segreto.
Abbasso il capo tentando di nascondere
gli occhi.
«Non ci posso
credere...» sussurra più
a se stesso che al “pubblico” in completo ascolto
grazie al silenzio tombale
che regna.
So che ha riportato le sue iridi
chiare
su di me... e so che sta continuando a guardarmi come se fossi
un’aliena.
E poi un mostro.
«Tu...» mi afferra
delicatamente il
braccio per poter arrivare al mio orecchio con la bocca.
«Ehi!» ringhia
James non appena nota
questo gesto.
«... Tu lo ami
ancora».
Non è una domanda.
È una constatazione.
Una constatazione ben fondata ed
ascoltata da tutti i presenti che, ora, mi osservano, non solo sorpresi
e scioccati
quanto Michael, ma anche indignati.
«E fa bene!»
interviene, per la prima
volta, la voce di Frank prendendo tutti alla sprovvista.
Michael, soprattutto, comincia a
fissarlo come se fosse un’altra minaccia da aggiungere alla
lista dei
Malandrini, ma questo non sembra assolutamente toccare né
Frank né me.
Già.
Come tutti gli altri invitati, anche
io
sono rimasta a bocca aperta.
Io e Frank abbiamo stretto una
bellissima fratellanza da un sacco di tempo.
Dall’età
preistorica in cui lui ed
Alice si misero insieme... ed è scontato per me, ora,
vederlo come un fratello
maggiore: pronto a difendermi proprio come si farebbe per una sorellina
più
piccola.
E lui, con la costante presenza di un
Alice più che d’accordo, me l’ha
confermata.
Mi ha confermato questa nostra visione.
Questa nostra relazione.
Senza contare, tra l’altro,
che, fino a
qualche mese fa, lui era a dir poco furioso con i Malandrini e il loro
strano
ed inspiegabile comportamento.
Adesso, invece, lo vedo al loro
fianco,
preparato a difendere la loro causa.
Addirittura sostiene che io faccia
bene
ad amare una persona ritenuta uno spietato assassino
dall’intera comunità
magica inglese.
...
Allora c’è
veramente qualcosa sotto che
puzza di bruciato.
Che diamine sta succedendo?
«Paciock... è
forse impazzito?» gli
domanda il Ministro ricominciando ad intervenire, anche se il suo stato
confusionale è ancora perfettamente palpabile.
Frank dissente con il capo, prende
aria
per aggiungere qualcosa, ma viene interrotto dall’esultare di
Jhonatan.
«Scommetto che è
vittima di un
Imperius, Ministro!» dice tutto gongolante suscitando
sussulti spaventati fra
la folla.
«Che cosa?!»
sbraita il Ministro in
direzione dei Malandrini dato che, questa ipotesi, appare la
più reale di tutte
per spingere Frank Paciock ad appoggiare quattro ricercati.
«Signore...»
interviene, però, un Auror
con la bacchetta levata verso i Malandrini, «...
però, non riesco a percepire
nessun uso di magia, signore» afferma, per me, quel
sant’uomo.
Di fatti, con la sua uscita, blocca
ancora una volta l’agguato dei suoi colleghi su Sirius,
Remus, Peter e James.
Era bastato loro sentire il nome di
una
Maledizione Senza Perdono che, immediatamente, erano scattati.
Eppure, con il controllo, è
chiaro che
nessuno dei quattro stia esercitando l’Imperius su Frank (per
quanto sia stata
l’idea più assurda che io abbia mai sentito).
I Malandrini sono nati unicamente per
essere contro le Maledizioni Senza Perdono... figuriamoci se le
usassero.
Sarebbe come andare contro natura!
Naturalmente, però...
questo è solo il
punto di vista di una donna che ha trascorso in compagnia di questi
quattro
scalmanati solamente una decina di
anni.
Pochi, in effetti, per poter osare dire di conoscerli come le proprie
tasche.
«Calmatevi tutti
quanti...» prorompe
ancora una volta Frank con una mezza risata divertita, «...
non sono sotto la
Maledizione Imperius. Sono perfettamente cosciente di quello che faccio
e,
soprattutto...» continua fulminando Michael con lo sguardo,
esattamente come
James prima di lui, «... sono incredibilmente convinto di
quello che dico».
«Eppure stai dicendo una
sciocchezza, Paciock»
interviene un altro Auror.
«Non credo proprio, signor
Flahir» gli
risponde per le rime Frank.
Ancora silenzio.
Nessuno osa aprire bocca.
Nessuno osa contraddire nuovamente la
parola di Paciock dopo questa sua ultima negazione.
Tutti e quattro i Malandrini, insieme
a
Frank, continuano piuttosto ad incenerire Michael con lo sguardo.
«Tu...» soffia con
fare letale James
guardando verso di noi come se al mondo esistesse una sola persona che
deve
essere eliminata, anche a costo di rimanere solo: Michael,
«... tu sei uno
schifoso Mangiamorte» sibila furente.
Un sibilo... un’accusa che
si disperde
nell’aria.
In un’aria dove la tensione,
ormai, è
diventata talmente palpabile da poter essere tagliata con un coltello.
Di più di prima, chiunque,
ora, ha
paura di proferire anche una sola sillaba.
Sono tutti rimasti a guardare la
scena... la battaglia di sole occhiate tra Michael e James con sguardi
sbarrati
e bocche che rasentano il suolo.
Mentre io... io sono troppo scioccata
per pensare a qualsiasi altra cosa.
... Michael... un Mangiamorte?
...
No.
Non è possibile!
James questa volta ci sta prendendo
veramente in giro!
E mi fa solamente arrabbiare quando fa
così!
Maledizione!
Mi ha appena fatto mandare a monte il
matrimonio che avrebbe salvato il nostro Harry dall’abbandono
e dalla
solitudine... per cosa?
Per salvarlo da Azkaban...
perché lui
si è dovuto presentare in chiesa in queste condizioni e
sparare una tale
cavolata?!
...
Stringo i pungi...
Maledetto Potter!!!
È da quando ti conosco che
non faccio
altro che dannarmi per causa tua... qualsiasi sia il motivo!
E...
Improvvisamente, la profonda ed
ironica
risata pazza dell’uomo al mio fianco prorompe nel mutismo
della chiesa e mi
spaventa.
«Sei assurdo,
Potter!» annuncia
divertito Michael trascinando con se unicamente Jhonatan, «Il
più palese
sostenitore di Colui – Che – Non – Deve
– Essere – Nominato...» continua
indicando James, «... accusato di un tentato omicidio nei
confronti del
Ministro in persona, ha il fegato di puntare il dito contro di me, il
capo degli
Auror, credendomi un Mangiamorte?!» conclude con moderato
sarcasmo nella voce.
Anche gli altri Auror e il Ministro si
mettono a ridere... e buona parte della platea più ipocrita
che ha appena
ascoltato la sarcastica domanda del mio f... di Michael.
Riporto gli occhi su di lui.
...
James...
cosa stai cercando di fare?
...
Lo vedo rendere più duro il
suo sguardo
e stringere convulsamente i pugni pur mantenendo
l’espressione calma.
«Davvero?» gli
risponde con un altro interrogativo
utilizzando lo stesso tono ironico di Michael, «Allora ci
spieghi gentilmente
come mai non si riesce a trovare in nessun registro degli Auror il tuo
maledetto nome?».
...
...
C – cosa?!
...
«Questo, se mai vero, voi
non lo
potreste mai sapere. Già le persone in regola non hanno
sempre l’accesso agli Archivi
del Ministero» controbatte Michael con fin troppa mania,
«Figurarsi quattro
ricercati come voi!!» conclude furioso.
Ed ecco che, subito dopo questa sua
uscita, vedo spuntare sul viso di tutti e quattro i Malandrini e,
incredibilmente, anche su quello di Frank un terribile ghigno.
«E allora, secondo te,
Johnson, a cosa
sarebbe servito il mio intervento se non a questo?».
L’intera platea è
ammutolita... ancora
una volta.
E non penso che il motivo sia
perché
Michael viene assurdamente accusato di essere un Mangiamorte...
più che altro
perché con quest’ultima frase, Frank ha
praticamente confessato di aver
collaborato con quattro presunti assassini.
«Sapevo perfettamente che
non si poteva
accedere ai registri del Ministero con così tanta
facilità...» prosegue Frank
evitando consapevolmente che venissero mosse altre accuse, soprattutto
a lui,
«... Di fatti, ho subito fatto richiesta di poterli
controllare» sposta i suoi
occhi scuri sul Ministro fulminandolo all’istante,
«Una richiesta che è stata
accolta solamente dopo quasi due mesi».
Poi, simultaneamente, tutti e cinque i
ragazzi di fronte a me, muovono gli occhi su Michael.
Di nuovo.
Ancora una volta.
E di nuovo ancora.
Fulminarlo.
Incenerirlo.
Pare che il loro obiettivo sia
diventato solamente questo.
Uccidere e farla pagare a Michael.
Un Michael Johnson che,
improvvisamente, è diventato più pallido di un
morto.
«Allora?» lo
incita nervoso e
soddisfatto al tempo stesso James, «Mi dici perché
dopo svariate ricerche non
si è riuscito a trovare il tuo dannatissimo nome negli
Archivi?».
Sa di averlo incastrato.
E la prova, per me, che quello che i
Malandrini stanno dicendo possa essere vero, è il pallore
sul viso di Michael.
«Non avete prove!! Come
possiamo
credere a questo che dite?» sbraita improvvisamente facendo
sobbalzare l’intera
platea per lo spavento.
Con troppa velocità e
rabbia... non si
dimostra affatto di essere innocenti.
Anzi!
Direi, più che altro, che
si da
solamente prova di essere coinvolti nella storia e, per paura, di
volerla chiudere
il più in fretta possibile per uscirne vivi.
Ma come può essere vero?!
Non è possibile!
Magari... magari si sbagliano!
Magari, Michael è stato
costretto a
lavorare per Voldemort e, in realtà, non lo voleva veramente.
... Non... non può essere
che proprio
lui sia un vero Mangiamorte...
«In
verità...» dice Frank allargando
sempre di più il suo ghigno vincitore che contrasta con
l’espressione
stupefatta di Alice, al suo fianco, «... anche qui hai torto
di nuovo, Johnson.
Tu, che lavori al Ministero e sei stato promosso Capo degli Auror ad
un’età
così giovane, dovresti essere super informato sulle
modalità con le quali i
visitatori si recano agli Archivi. Questi vengono controllati
ventiquattro ore
su ventiquattro quasi come se fossero dei testi sacri. Mi stupirebbe
sapere che
un visitatore non venga sorvegliato durante il suo giretto»
conclude ancora più
soddisfatto.
È vero.
Ogni visitatore viene costantemente
controllato durante tutto il suo lavoro sugli Archivi.
Di conseguenza, ci sono testimoni che
possono affermare che Frank è stato veramente lì
e che ha lavorato su
determinate documentazioni.
«Già!»
s’intromette Sirius con la
stessa espressione di James stampata in faccia: vittoria e
libertà, «È proprio
strano che tu non sappia queste sottigliezze fondamentali del
Ministero.
Infondo, è proprio un compito degli Auror sorvegliare i
visitatori degli
Archivi. O, forse, hai semplicemente imbrogliato tutti facendoti
credere il
migliore tra i dipendenti del Ministero e facendoti eleggere Capo degli
Auror?»
gli chiede retoricamente Felpato, «Magari, hai compiuto tutto
questo con
l’aiuto di qualche complice come tuo padre!»
s’infervora subito dopo.
Suo padre?
Il padre di Michael?
Ma che dicono?
Il padre di Michael è morto
tanti anni
fa... ucciso dai Mangiamorte mentre tentava di proteggere sua moglie.
Me lo ha detto lui in uno dei nostri
primi incontri.
Non può essere vivo.
«Che stai dicendo,
Black?» interviene
scorbutico e spazientito il Ministro, «Michael ha perso
entrambi i genitori
molti anni fa» continua dando voce ai miei stessi pensieri.
Mentre continuo a fissare il capo del
Ministero, mi accorgo con la coda dell’occhio che James ha
ripreso a ghignare
come prima.
«Questa è una
realtà a metà, signor
Ministro» dice con lo sguardo basso e il sorriso tirato,
«Dicendo i fatti come
stanno veramente, Johnson ha perso solamente la madre in un incidente
di tanti
anni fa» alza gli occhi fieri su di noi... su Michael,
«Suo padre è ancora vivo
e lo ha aiutato nell’organizzazione di tutta questa
farsa!» continua alzando la
voce in modo che tutti potessero sentire, «Lo ha aiutato a
costruire
un’identità falsa facendosi strada tra gli Auror
come se fosse il migliore in
modo da poter essere più vicino all’obiettivo di
tutti i Mangiamorte: il
Ministro della Magia».
«Per quella
sera...» riprende la parola
Remus, «... per quella sera al Ministero dove noi Malandrini
siamo stati
accusati di tentato omicidio, in realtà, era tutto
pianificato per fare andare
le cose come veramente sono accadute» dice osservando il
Ministro che gli
restituisce un’occhiata scioccata, «Secondo i suoi
piani...» procede indicando
con un cenno del capo Michael, «... noi dovevamo essere
accusati di un reato
che non avremmo nemmeno mai pensato di fare, cosicché
fossimo ricercati ed
isolati da tutti».
«Perché avrebbe
dovuto farlo?» chiede
prontamente il Capo del Ministero della Magia, sempre più
curioso della loro
versione dei fatti.
«Semplicemente per evitare
questo»
risponde Lunastorta parlando della situazione,
«Quest’accusa che solo noi che
conosciamo i fatti veri possiamo muovere contro di lui».
«Mentite!!!»
sbraita ancora di più
Michael al mio fianco, spaventandomi.
Muovo un piccolo passo indietro.
Adesso... ho davvero paura.
È veramente possibile tutto
questo che
i Malandrini stanno dicendo?
Infondo, io stessa sono una testimone
della loro innocenza, quando, quella sera salendo per quel passaggio
fino al
soffitto del salone del Ministero, ho visto di persona i corpi privi di
sensi
dei Mangiamorte che erano stati sconfitti dai Malandrini.
Sicuramente perché avevano
provato ad
uccidere il Ministro facendo crollare il soffitto.
«Voi mentite
spudoratamente!!! Non
avete prove per dimostrare tutto questo!!!» continua urlando
come un forsennato
facendo fuoriuscire gli occhi dalle orbite talmente tanto che persino
io, che
sono più indietro di lui, riesco a vederli.
«Ti sbagli
Johnson!» parla di nuovo
Frank alzando una mano piena di fogli quasi completamente carbonizzati,
ma dal
contenuto salvo, «O forse è meglio che ti
chiamiamo con il tuo vero nome...
McCullen?»
McCullen?
...
Un momento!
Ma questo non era il nome di quello
strano signore con il quale ho pianificato il primo incontro con James
all’Hotel Buyuk e, poi, al quale ho consegnato la mia prima
lettera per James
quando non sapevo minimamente come fare per rintracciarlo?
Che cosa c’entra
quell’uomo adesso?
Se non sbaglio James mi aveva
esplicitamente detto di non fidarmi più di lui...
Ergo, non deve essere una persona
molto
rispettabile e...
«Cosa?» chiede
confuso il Ministro,
mentre tutti gli altri Auror, ormai, hanno gli occhi completamente
spalancati.
Fermi tutti un secondo: io
l’ho visto
quell’uomo.
Quell’uomo che si chiama
McCullen e
diceva di avere contatti con James quando era diventato invisibile per
tutti.
Ed ora... i Malandrini accusano
Michael
di avere addirittura un’identità falsa e di
chiamarsi, in realtà, McCullen.
Eppure non sembrano affatto parenti.
In comune hanno solo degli occhi
chiari.
Ma, neanche il colore è lo
stesso:
quelli del McCullen un po’ più in là
con l’età erano azzurri, mentre quelli di
Michael sono semplicemente di ghiaccio.
A momenti sembrano bianchi tanto che
sono chiari.
Ora che ci penso, non
c’è nemmeno un
tratto somatico che li accomuna.
Come possono i Malandrini venire ad
accusare Michael di avere un altro nome... un’altra
identità se la persona con
la quale dovrebbe avere una parentela non possiede niente di genetico
in
comune?
«Sei un maledetto
bugiardo!» ringhia
James digrignando i denti ed allungando un braccio per indicare Michael
al mio
fianco, «Il tuo vero e dannatissimo nome è Jack
McCullen!» gli urla contro nel
contempo che vedo Michael... (o Jack)... abbassare lo sguardo
nascondendolo a
tutti, «Non sei altro che il figlio di quello stronzo che ci
ha allontanati
dalla nostra vita quotidiana solamente per reclutarci tra i Mangiamorte
per
chissà quali stupidi motivi. E...».
Ma il mio Buch non ha il tempo di
continuare la sua accusa.
Viene interrotto da una nuova e
talmente profonda risata di Michael, che non gli avevo mai sentito
prima, da
farmi venire i brividi.
Alza la testa come se si volesse
liberare per un secondo di tutta questa ilarità.
Poi, riporta le attenzioni sulla
navata
centrale della chiesa, su i Malandrini, mentre compie giusto tre passi
indietro
riuscendo quasi a raggiungere la posizione del prete.
Sono stati passi tanto lunghi che mi
hanno costretta a voltarmi indietro per poterlo continuare a guardare.
Scioccata.
Stupefatta.
Semplicemente perché ci
sono riusciti:
i Malandrini mi hanno dato fin troppe prove sufficienti per poter
seriamente
dubitare dell’affidabilità di Michael... o Jack...
«Devo ammetterlo,
Malandrini...»
comincia a rispondere, «... io sono stato il primo a
lamentarmi delle vostre
grandi possibilità di movimento durante la vostra
“fuga” dalle ricerche del
Ministero».
Spalanco gli occhi.
Allora... allora è vero...
... È assurdo!!!
«E di fatti avevo
ragione!» continua
facendo, questa volta, un passo avanti... accorciando le nostre
distanze e
facendomi balzare il cuore in gola,«Se voi foste rimasti
chiusi nel vostro
nascondiglio ventiquattro ore su ventiquattro per ogni giorno, a
quest’ora
sarebbe filato tutto liscio!».
«Michael!!!» lo
riprende scandalizzato
il Ministro con gli occhi sbarrati più di tutti,
«Che stai dicendo?!».
«La verità, pezzo
d’idiota!» gli
risponde per le rime prima di iniziare a ridere sguaiatamente,
«Ad ogni
modo...» riprende riportando gli occhi su i quattro
Malandrini di fronte a
lui... eppure così lontani per me, ora che mi sono
effettivamente resa conto
del pericolo, «... mi avete decisamente stupito. Stupito e
deluso!» s’interrompe
per lasciare spazio ad un piccolo e sadico ghigno, «Vi
consideravo tutti più
intelligenti.» ride come un pazzo, subito accompagnato da
Jhonatan al suo
fianco.
Sembrano due indemoniati.
Deve... devono essere Mangiamorte
entrambi... ma com’è possibile che non me ne sia
accorta?
Insomma, se entrambi sono Mangiamorte
ed hanno organizzato tutti gli attentati di questi mesi, sicuramente
avrei
dovuto notare qualcosa... qualsiasi cosa di sospetto da parte loro.
E, invece, niente.
Non c’è stata mai
una volta in cui io
abbia colto un atteggiamento sospetto di Michael.. o Jack... o come
cavolo si
chiama questo pazzo.
Una persona che non riconosco affatto.
Ed è incredibilmente
disarmante.
Un momento fa credevo di sapere in
modo
perfetto quale uomo stavo per sposare, addirittura sentendomi in colpa
per la
sua troppa generosità nei miei confronti che non veniva
ripagata con il giusto
amore da parte mia... ed ora?
Ora mi ritrovo davanti un assatanato.
Qualcuno al quale non riconosco
nemmeno
il viso.
Chi è quest’uomo?
Non l’ho mai visto in questa
luce.
E, naturalmente, non pensavo che si
potesse cambiare... che l’apparenza potesse essere
così grande da distruggere
ogni certezza dentro.
Continuo a fissarli spaventata e li
vedo sempre più convinti del loro agire, sorridendo
sadicamente ogni minuto di
più.
Poi, si tratta di un attimo.
Sento il sussulto pesante di Mary ed
Alice, mischiato a quello di Peter e di Remus.
«Lily!!!» un urlo
che non potrei mai
confondere con nessun’altra voce, «Allontanati
immediatamente!!!» continua
James allungando una mano verso di me nello stesso istante in cui mi
volto
verso di loro.
«Vieni qui!!»
s’aggiunge svelto Sirius
proprio mentre anche io protraggo la mia mano per prendere quella di
James.
Del mio Buch.
Dopo che ho aspettato così
tanto tempo
per toccarla di nuovo... per sentirla di nuovo stringere protettiva la
mia.
Per...
Allargo gli occhi pietrificata dal
dolore, mentre lancio un urlo impazzito.
Sento la mano di Michael, o di
Jhonatan, insinuarsi sempre di più tra i miei capelli e
tirare con una forza
inaudita tanto da sentirmi quasi strappare l’intero cuoio
capelluto.
Porto la testa indietro per seguire
quella mano che tira sempre di più e tentare di alleviare il
mio dolore.
Anche le mie mani raggiungono quella
di
McCullen, disperate, tentando di diminuire la mia sofferenza.
E il cuore, ormai partito al galoppo,
è
morto nello stesso momento in cui ha visto gli occhi pieni di terrore
di James.
«Non ti muovere,
dolcezza» mi sussurra
all’orecchio con voce saccente McCullen, mentre io mi
appiattisco sempre di più
al suo corpo per seguire quella mano che ancora tira i miei capelli
facendomi
provare un dolore pazzesco. «È solo questione di
un attimo» continua con un
orribile ghigno in volto.
«Lasciala andare
immediatamente,
McCullen!!!» sbraita James furioso.
La sua voce... l’unica
consolatrice
visto che non riesco più a vederlo.
Tutto quello che riesco a scorgere,
ora, è il soffitto della chiesa e neanche dato che i miei
occhi si stanno
ricoprendo di quell’odiosissima patina di lacrime date dal
dolore alla testa.
«Reducto!»
esclama Jhonatan puntando la bacchetta verso l’alto della
chiesa e facendo
esplodere parte di una colonna.
Automaticamente iniziano urla a destra
e a manca.
Sento questo: urla e pesanti
spostamenti.
La chiesa si sta svuotando.
Probabilmente... era proprio questo
l’obiettivo di questi due schifosi.
Rimanere soli con noi!
ANTICIPAZIONE:
«Ma siamo noi il vostro
obiettivo!!!» grida ancora più forte Sirius
interrompendo la risposta del
Mangiamorte di nome Jhonatan. Subito dopo l’intervento di mio
fratello, ecco
che quei tre ricominciano a ridere più forte di prima.
«Siete veramente dei
poveri
stolti, Malandrini!» dice McCullen Senior asciugandosi
fintamente una lacrima
per il troppo ridere, «Davvero credevate che il nostro vero
obiettivo eravate
voi?!».
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Capitolo 40 *** Capitolo XXXIX - Definitivamente ***
(QMNSHDF) Capitolo XXXIX - Definitivamente
Caspitona,
ragazzi: abbiamo raggiunto il quarantesimo capitolo
(anche se per la storia siamo ancora al trentanovesimo
perché c’è il prologo
che non ho contato xD)! Ma fa niente! Mi sento potente per aver
raggiunto
questo numero e... beh, non voglio sparare cavolate, ma forse
(FORSE!!!!!!)
riusciamo a raggiungere anche i 50 =D!!!
...
Eh... lo
so, lo so... è inutile che caccio fuori questo
discorso, tanto lo stesso non vi depisto dalla vostra voglia di
accoltellarmi
per questo ritardo assurdo che ho fatto! Giuro che mi dispiace
veramente tanto;
le “giustificazioni” (se così le
possiamo chiamare) sono sempre quelle: scuola
e poca ispirazione!
Per il
prossimo capitolo non vi assicuro niente di niente! Può
essere postato sabato prossimo come la routine dovrebbe essere, ma
può fare
anche più ritardo! È anche vero che stanno
arrivando le vacanze di Pasqua e che
io, bene o male, sono riuscita a togliermi di mezzo le interrogazioni
più toste
e fastidiose, quindi non dovrei avere molti problemi! Speriamo per
l’ispirazione,
invece!
Cmq,
abbandonando questo tasto dolente... ragazzi, non siete
felici xD?! Sta arrivando la primavera, finalmente!!! Io non vedo
l’ora visto
che è in questo periodo che mi sento meglio, bene! Come se
mi ritrovassi
completamente!! A voi non capita? Io, con le belle giornate che si
susseguono
in questo periodo dell’anno, perdo completamente la testa
quindi... beh,
cancellate quest’ultimo pezzo di scemate che ho sparato xD!!
Passiamo,
invece, ai ringraziamenti che, purtroppo, non avendo
tempo devo ridurre all’indispensabile!!! Spero proprio che il
numero basso di
recensioni sia dovuto all’impegni della scuola o ad un
maledetto computer
sfasciato... altrimenti devo cominciare a preoccuparmi sul serio O.O!!
Pazzarella_dispettosa
= Ok, Tesoro, parto a razzo perché ho
veramente poco tempo! Prima di tutto ti chiedo umilmente perdono per
questo
ritardo, poi ti assicuro che in questo capitolo i tuoi dubbi (che dici
vanno
aumentando sempre di più) si dissimulano, spero, una volta
per tutte! E poi...
mmmh... ah si: beh, del ritardo di P.L., sinceramente, non so
più cosa pensare!
O la uccido o la uccido!!! Non c’è via
d’uscita!! Però è strano,
perché sono
quasi tre mesi di ritardo e non credo lei abbia fatto mai una cosa
così! Non
vorrei che fosse successo qualcosa di grave! Speriamo di no!
Beh, ora vado davvero! Scusa per questa risposta striminzita, ma ho
davvero
poco tempo! Ti adoro comunque da morire ^^!
Mi raccomando, fatti sentire presto ;)
Un bacio!
Malandrino4ever
= Ciao, Dani! Scusa ma ho pochissimo tempo e non
posso dedicarti molto spazio qui! Volevo solo ringraziarti per i
complimenti e
scusarmi per questo ritardo! Sono veramente imperdonabile! Scusa,
scusa, scusa,
scusa...! Spero, cmq, che il capitolo ti piaccia perché qui
(spero per voi)
vengono chiariti, finalmente, i motivi di tutto questo bordello ^^!
A presto!
Ciau!!!
Ci sentiamo sul forum ;)
Jaily
= Ciao Gio! Scusa, ma non ho proprio tempo per risponderti
a tutto!!! Ti volevo solo avvisare di prendere un bel respiro prima di
gettarti
nella lettura di questo capitolo perché, come hai
giustamente capito, qui
vengono chiariti finalmente i motivi di tutto questo casino =D!!! E,
inoltre,
ti chiedo umilmente perdono per questo ritardo assurdo!! Perdonami, ti
prego!!!
Ora devo scappare veramente!
Spero di leggere presto un tuo commento!
Un bacione, ciau ^^
La
Nika = Ciao, bellissima! Perdonami per tutto:
scusa perché
non ho molto tempo per scriverti la risposta e devo scappare e,
SOPRATTUTTO,
scusami per questo ritardo incredibile quando mi avevi detto di voler
leggere
la continua!!! PERDONOOOOOOOOOOOOOOOOOO T.T!!!
Ad ogni modo, è stato davvero un piacere per me esaudire
questo tuo desiderio,
anche perché era un’idea eccellente! Forse quando
me l’avevi proposta ero
ancora lontana da questa idea, ma piano piano sono riuscita ad
incastrarla con
la storia... ed eccola qui!!! ;)
Ora scappo davvero, sono in ritardissimoooooooooooooooooooooooo!!!
HELP!!!
Spero di leggere presto un tuo commento, tesoro, perché qui
vengono chiariti,
finalmente, i perché!
A presto, ciauuuuuuuuu =D
Giangi2495
= Ciao, Gin ^^!! Perdonami ma anche io non ho proprio
tempo adesso e ti ringrazio per aver lasciato un commento anche se non
avevi...
tempo!!! Volevo solo dirti che in questo capitolo finalmente i dubbi
vengono
dissimulati e... beh, grazie per i complimenti ;)
Spero di leggere presto un tuo commento, Gin!
Un bacione enorme, ciauuuuuuuuuuuuuuu ^^
Cicci92
= Ciao Fra!!! Ti ringrazio da impazzire per aver trovato
un briciolissimo di tempo per lasciarmi un commentino (anche se non me
lo
merito dopo questo ritardo assurdo di cui chiedo scusa a tutti!!!)!!
Spero non
succeda niente a matematica per questo!!! Cmq, purtroppo non ho tempo
nemmeno
io e devo scappare adesso perché sono in un ritardo pazzesco
sulla mia originaria
tabella di marcia =D!!! Ti volevo ringraziare per i complimenti e
assicurarti
che qui, finalmente, vengono chiariti i perché di tutto
questo macello!!!
Perciò prendi un bel respiro e... buona lettura ^^!
Spero di leggere presto una tua recensione =D
Un bacio colossale!
Ciauuuuuuuuuuuuuuu ^^
Grazie
anche a coloro che mantengono la mia storia tra le loro Preferite
e le loro Seguite ^^!
Spero di
non farmi aspettare tanto come per questa volta!
E scusatemi tanto ancora una
volta!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Trentanovesimo –
Definitivamente
«Lily!!!».
«Maledetto!
Lasciala subito!!!!».
«McCullen!!!!».
Uno
dopo l’altro urliamo tutti quanti, più o meno, le
stesse cose dopo aver visto
quel gran figlio di puttana puntare la sommità della sua
bacchetta contro la
gola di Lily.
Hanno
aspettato che tutta la chiesa si svuotasse completamente per lasciarci
da soli.
Probabilmente
era proprio questo il loro obiettivo.
Stringo
la mia mano intorno alla bacchetta con una forza tale da sentire,
quasi, le
dita scricchiolare.
E
quel pazzo schifoso, ancora mantenendo talmente strette le dita tra i
capelli
della mia piccola Bibi da farle tenere la testa indietro, appoggiata
alla sua
spalla per seguire quella mano che glieli tira, ride di gusto.
«Dei
poveri illusi...» dice con una faccia da far spavento,
«... ecco cosa siete!».
Il
sorriso è tirato in una maniera tenebrosa e gli occhi si
sono iniettati di
rosso in pochissimo tempo.
Al
suo fianco, il collega, che nessuno di noi ha mai visto prima (se non,
forse,
Frank, Alice e Mary), gli si avvicina con la stessa espressione
rivolgendoci la
bacchetta contro.
Tra
noi Malandrini, Frank, Alice, Mary, gli Auror e il Ministro nessuno osa
muovere
un solo arto... un gesto che apprezzo dal profondo del cuore.
Se
solo provassero ad agire, so perfettamente cosa accadrebbe.
...
E,
sinceramente, non ci voglio nemmeno pensare.
L’unica
cosa su cui devo veramente riflettere è una soluzione che
devo trovare al più
presto.
Eppure,
con orrore vedo la bacchetta di McCullen spingere contro il collo di
Lily, quasi
come se credesse di avere in mano un coltello.
In
effetti, quello che tiene stretto è molto più
pericoloso di un normale
coltello.
Proprio
ora il cuore, lo sento chiaramente, batte ancora più forte
procurandomi un
dolore atroce.
No!
Che
la lascino andare!
Sono
io quello che vogliono, non lei!
«No,
McCullen!!» alzo la voce senza preoccuparmi di nascondere la
paura.
Percepisco
anche i pesanti spostamenti cauti dei miei amici e degli Auror dietro
di me.
Prendo
di nuovo aria per poter anticipare la risata e la risposta pazza di
quel
colossale stronzo e...
«Finalmente
te ne sei reso conto anche tu...» parla prima di me
un’altra voce.
Una
voce che mi fa balzare maggiormente il cuore in gola e riempire gli
occhi di
puro terrore.
No..........
«...
figliolo» conclude la voce mostrando anche la figura coperta
da un nero
mantello ma con la testa scoperta.
McCullen
Senior è appena uscito allo scoperto da una colonna della
chiesa molto vicina
ai due Mangiamorte... e a Lily.
Comincia
a fissarci con un sorriso sghembo mischiato alla stessa espressione
tenebrosa
degli altri due, mentre procede sicuro verso i suoi alleati.
Sicuro
dato che non deve sorpassare nessuno di noi e, soprattutto,
perché se noi
osassimo attaccarlo... suo figlio saprebbe perfettamente come fermarci.
«McCullen!!»
ringhia Sirius scoprendo i denti tanto la sua rabbia e il suo odio.
«Oh,
insomma!!» Mary sbraita, cogliendoci tutti quanti di
sorpresa, «Si può sapere
quanti diamine di McCullen esistono a questo mondo?!» domanda
nervosa ed
arrabbiata.
Senza
contare, naturalmente, la preoccupazione che segna i suoi tratti
facciali.
Un
sentimento che, ormai, accomuna tutte le persone che si trovano dietro
di me,
mentre di fronte non vedo altro che soddisfazione e risate glaciali.
Credono
di aver vinto?
Credono
di essere riusciti a battermi con quest’ultima uscita?
...
Beh...
si sbagliano di grosso!
Non
appena troverò un modo (perché lo
troverò!) per liberare Lily, gliela farò
pagare neanche fossi il diavolo in persona!!!
«Fin
troppi, Mary» sibilo fra i denti mantenendo uno sguardo di
puro odio nella loro
direzione.
Jason
McCullen sommessamente al fianco di suo figlio che ancora tiene stretta
la mia
piccola Bibi.
«Sei
arrivato ad odiarci così tanto da pensare che addirittura
solo due McCullen al
mondo sono troppi, James?» mi domanda saccente, senza
cancellare quell’orribile
espressione da brivido.
Stringo
ancora di più le dita intorno alla bacchetta.
Prendo
aria per rispondergli per le rime, ma lo stronzo mi anticipa di nuovo:
«Infondo,
è solamente colpa tua se siamo arrivati fino a questo
punto!».
«Che
cazzo dici, McCullen? Sei stato tu a portarci su questa
strada!!» viene in mio
aiuto un Felpato più che adirato.
«E
voi avete accettato di seguirmi! Vi ricordo che all’epoca del
nostro
“contratto”» dice mimando le virgolette,
«avevate anche la possibilità di
rifiutare la mia offerta!».
«Non
ci hai messo nella condizione per farlo, Jassy –
Cally!» ribatto con decisione,
mentre sento la risata mal trattenuta di Mary per il nomignolo che
Sirius ha
inventato per questo idiota.
«E
in qualsiasi caso questa è la cosa più stupida
che voi stiate facendo!!»
s’intromette furibondo Remus alzando notevolmente la voce.
Credo
che si stia facendo prendere troppo dall’ira e
dall’agitazione del momento e,
in modo particolare, dal ricordo della morte di sua madre.
Causata
dalla sua assenza... decretata proprio dai McCullen!
«Siamo
noi il vostro obiettivo!!!» sbraita ancora, dando voce ai
miei stessi pensieri,
«Cosa diamine ve la prendete a fare con Lily Evans?!?! Lei
non c’entra
niente!!».
«Cosa?»
sento la mezza voce del Ministro manifestare tutta la sua sorpresa per
queste
numerose rivelazioni, con una semplice parola.
Anche
gli Auror, al suo fianco, sono rimasti a fissarci con occhi sbarrati.
Scommetto
proprio come Frank, Alice e Mary.
Questa
era la parte della storia che non abbiamo rivelato al nostro carissimo
Paciock.
La
ricerca e l’obiettivo dei Mangiamorte: noi.
«Ci
avete fatto allontanare apposta dalle nostre vecchie vite per poterci
avere a
portata di mano!!!» s’aggiunge Sirius raggiungendo
gli stessi livelli di rabbia
di Remus, «Perché?! Perché lo avete
fatto?! Che diamine volete da noi?! Perché
non ci avete ucciso subito se era questo il vostro obiettivo
finale?!».
«Perché
tenerci in vita se sapevate che avremmo combinato tutto questo casino
rivelando
le vostre vere identità?!» riprendo a parlare
veloce e con tono accusatorio.
Eppure,
tutto quello che riusciamo ad ottenere come risposta alle nostre
continue ed
incalzanti domande, sono delle risate.
Risate
profondamente divertite e maligne.
McCullen
Senior e l’altro Mangiamorte sconosciuto hanno addirittura
gettato la testa
indietro come se volessero sfogare meglio la loro ilarità.
«L’avevo
detto che siete dei poveri sciocchi, Malandrini!»
c’insulta il cretino più
grande tra i tre, spostandosi.
Mentre
prima occupava il posto alla destra del figlio, ora si sposta alla sua
sinistra
avvicinandosi al Mangiamorte sconosciuto.
Dopo
questa frase, poi, ricominciano le risate.
«Che
cos’è questa storia, Lupin?» ringhia il
Ministro in direzione di Lunastorta nel
tentativo di poter sapere qualcosa di più.
Remus
volta la testa verso destra, per guardare il Ministro in faccia e
potergli
spiegare come stanno veramente i fatti.
«Si
tratta del motivo della nostra sparizione diversi mesi fa. McCullen si
era
presentato a noi con una lettera nella quale insinuava di
spiarci!» comincia a
parlare il caro lupacchiotto con occhi fieri e decisi.
«Credevamo
che avrebbe combinato chissà che cosa se non ci fossimo
presentati
all’appuntamento che chiedeva con noi quattro»
s’intromette Felpato.
«E,
infatti, era quella la mia intenzione nel caso voi non foste
venuti!» conferma
lo stronzo come se fosse la cosa più normale di questo mondo.
Scopro
i denti in un muto ringhio.
Maledetto
bastardo!
«Quando
ci siamo conosciuti per la prima volta ci ha subito parlato di un
fantomatico
obiettivo dei Mangiamorte di arrivare fino a noi per chissà
quale motivo»
ricomincia Remus, «Ci ha detto che se non avessimo accettato
la proposta di allontanarci
dai nostri cari e dalla nostro vita di sempre, i Mangiamorte avrebbero
fatto
del male a chiunque pur di perseguire la loro meta».
«Bu
– hu!! Poveri Malandrini!» McCullen Junior emette
un piccolo gemito teatrale
tanto per prenderci in giro, «Andate a piangere dalla mamma
per questa
ingiustizia!».
«Tappati
quella fogna, imbecille!!!» ringhia Sirius facendo,
inconsapevolmente, un passo
fin troppo lungo verso i tre che, istantaneamente, ne fanno uno
indietro.
Con
la stessa velocità, sento il cuore mancarmi di un battito
nel contempo che
McCullen Junior ribadisce con i gesti il suo potere su di noi...
muovendo
velocemente la bacchetta sul collo di Lily.
Anche
Alice e Mary sussultano rumorosamente, esattamente come Peter.
Tutti
rumori che riesco a percepire alla perfezione.
Sirius,
alla mia destra, si rende conto, forse nello stesso momento in cui
compiva il
movimento, della conseguenza del suo agire.
Remus,
alla mia sinistra, invece, alza le mani (una libera, l’altra
stringente la
bacchetta) lentamente.
«Ora...
cerchiamo... di stare tutti calmi» dice sottolineando con
enfasi ogni singola
parola.
«Chi
diamine siete voi?!» sento, al contrario, la voce del
Ministro farsi sempre più
potente e ruggire contro i tre Mangiamorte.
Lo
maledico mentalmente.
Ma
quest’uomo non ha un briciolo di cervello per rendersi conto
della fragilità
della situazione?
Basta
un qualsiasi passo falso (che possa essere fisico oppure verbale)... e
Lily è
finita.
E,
insieme a lei... anche il bambino.
È
già tanto se, dopo la mossa azzardata di Felpato, non hanno
fatto niente di
pericoloso ai danni della mia piccola Bibi.
«Non
è chiaro, Ministro?» gli chiede a sua volta
McCullen Senior con lo stesso
ghigno malefico di sempre.
«Siete
veramente Mangiamorte?» aggiunge un Auror facendo aumentare
il mio nervosismo.
Non
era abbastanza chiaro, pezzi di cretini che non siete altro?
Vogliamo
concentrarci su qualcosa di più concreto come, per esempio,
salvare la donna
della mia vita?
«Che
diamine volevate dai Malandrini?» continua un altro collega
del Ministero, con
una voce più densa e piena di fierezza e con il quale mi
trovo pienamente
d’accordo.
Questo
è uno dei tanti punti interrogativi che vorrei risolvere
entro oggi!
«Che
cazzo vuole Voldemort dai Malandrini?!».
Ecco!
Io
ho sempre... sempre... pensato che
Mary sarebbe stata la compagna perfetta per Sirius.
Entrambi
così “fini” ed educati che, sicuramente,
Felpato non si sarebbe mai stancato di
lei.
Sono,
precisamente... identici!
Sirius,
infatti, avrebbe fatto la stessa identica domanda: con la stessa
intonazione
incazzata, con lo stesso linguaggio “aulico” e,
soprattutto, con le stesse
palle di pronunciare il nome di Voldemort ai quattro venti.
Sorrido
sotto i baffi, mentre noto le espressioni oltraggiate dei tre seguaci
di
Voldemort.
«Come
osi pronunciare il suo nome, sudicia Mezzosangue?!» urla
schifato il
Mangiamorte sconosciuto facendo scattare ancora di più il
mio nervosismo,
telepaticamente uguale a quello di Felpato.
Mai...
e ribadisco, mai... chiamare un
mago
di origini Babbane con il nominativo di
“Mezzosangue” o “Sanguesporco”
davanti
a me o a mio fratello!
Si
rischia di non tornare a casa mai più!
«Osiamo
farlo, eccome!» prorompo stringendo i pugni e tentando di
mantenere ben salda
la mia ira, «Esattamente come voi state azzardando una mossa
così sciocca!».
«Sciocca,
Potter?» domanda con aria saccente il figlio del... del gran
bastardo, «Io non
penso che sia tanto sciocco il nostro agire! Tu che ne pensi,
Jhonatan?»
continua rivolgendosi al Mangiamorte sconosciuto.
Questo
“Jhonatan” alza le spalle pur mantenendo
l’aria assolutamente divertita
dall’intera situazione.
«Certo
che n...».
«Ma
siamo noi il vostro obiettivo!!!» grida ancora più
forte Sirius interrompendo
la risposta del Mangiamorte di nome Jhonatan.
Subito
dopo l’intervento di mio fratello, ecco che quei tre
ricominciano a ridere più
forte di prima.
«Siete
veramente dei poveri stolti, Malandrini!» dice McCullen
Senior asciugandosi
fintamente una lacrima per il troppo ridere, «Davvero
credevate che il nostro
vero obiettivo eravate voi?!».
Congelato.
Ghiacciato.
Pietrificato.
...
Che...
che cazzo significa?
Certo
che siamo noi il loro obiettivo!
Mi
hanno... ci hanno fatto abbandonare quanto di più bello
avevamo costruito in
tanti anni di dura fatica per... per questo motivo!
Come...
COME POSSONO VENIRE ORA A DIRMI CHE NON ERA LA
VERITÀ?!?!?!?!?!?!
Ormai,
lo scricchiolare delle mie dita è diventato un sottofondo
normale per me per
quanto sto stringendo le mani a pugno.
E,
in una delle due, la mia bacchetta.
La
rabbia che sto provando in questo momento... non credo sia descrivibile.
Io...
io ho dovuto lasciare... ho dovuto lasciare la mia vita!!!
La
mi vita per loro!
La
donna che amo più di me stesso... mio figlio!
La
vita che stava nascendo quando ancora eravamo insieme...
Tutto!
Ho
dovuto lasciare tutto per... per una balla colossale?!
Insomma,
sapevo che McCullen Senior trascorreva la maggior parte del tempo a
raccontarci
frottole, ma... ma qui stiamo parlando del vero motivo che ci ha spinto
a
compiere questa pazzia!
I
Mangiamorte volevano noi!
Questo
ci aveva assicurato McCullen!!!
Ed
ora... ora vengo a sapere che nemmeno questo era vero?!?!
...
E adesso... chi diamine glielo
toglie un fantastico Avada Kedavra a tutti e tre?
Penso,
mentre percepisco il mio autocontrollo scemare sempre di più!
Soprattutto
dopo aver subito una botta del genere!
«Che
significa?!» domanda Remus alzando la voce tanto per
sottolineare la sua paura.
Tutti
e tre riprendono a ridere facendomi salire i nervi a livelli
stratosferici.
Se
non la smettono adesso...
«Veramente...»
comincia a parlare Jack McCullen, «... Eravate veramente
convinti di essere nel
mirino dei Mangiamorte, Malandrini? Non vi facevo così
egocentrici».
I
suoi due colleghi scoppiano a ridere più forte di prima,
mentre lui si limita
ad un minimo ghigno compiaciuto.
Noto,
al mio fianco, invece, il temibile ringhio di mio fratello allargarsi
sempre di
più.
Tra
un po’ avrò anche tutte le dita della mano lussate
per quanto sto stringendo
convulsamente la bacchetta.
Prendo
aria per gridargliene quattro, ma McCullen Junior me lo impedisce
parlando
prima di me.
Allarga
il suo ghigno fino a farmi accapponare la pelle.
«Vedete...»
dice spostando di poco la bacchetta dal collo di Lily, «...
da qualche mese a
questa parte, il vero obiettivo dei Mangiamorte non siete
voi...».
Con
un nuovo e più profondo orrore, capace di farmi impallidire
al secondo e
tremare come una foglia, assisto al mostruoso movimento della bacchetta
di Jack
McCullen.
La
vedo spostarsi definitivamente dal collo della mia piccola Bibi...
verso il
basso...
«...
ma lui» conclude prima di fermare e pigiare sul ventre
rigonfio di Lily la
punta del suo bastoncino di legno, facendomi morire
all’istante.
«NO!!!»
Lily lancia un urlo spaventato non appena percepisce la bacchetta di
McCullen
contro la sua pancia.
La
sua voce è così piena di disperazione ed
incrinata dalle lacrime che riesce a
penetrare fino al mio cuore rendendolo sempre più
sgretolato... insieme a lei.
Ha
preso a muoversi lentamente ma con determinazione.
Vuole
liberarsi, o almeno tentare, per poter mettere quanta più
distanza possibile da
quel Mangiamorte impazzito.
Automaticamente,
anche io mi muovo: faccio un passo avanti puntando la bacchetta davanti
a me...
contro i tre Mangiamorte che, all’istante, cancellano i loro
sorrisini odiosi
compiendo alcuni passi indietro.
Allora
hanno davvero paura di noi.
Una
grande consolazione sapere di non essere sottovalutati dai propri
nemici, in
confronto all’intera situazione.
Io
odio essere sottovalutato.
«No,
ti prego, no!!!» lo supplica ancora Lily, dopo essersi resa
conto del fatto che
i suoi tentativi di liberarsi dalla ferrea presa di McCullen Junior
sono
assolutamente vani, «Non lui!!!» continua con una
voce del tutto rotta dalla
paura e dalle lacrime.
Il
che, ora, non mi tocca più.
O,
meglio... mi tocca, si.
Ma
non è niente paragonato all’immensa rabbia che sto
provando in questo momento.
...
è davvero possibile una cosa del genere?
Avere
il fegato di prendersela con... con un... un insulso moccioso?
A
prescindere che possa trattarsi di mio figlio o no... sono
così vigliacchi da
prendersela con un bambino?!
«Con
un bambino?!?!» urlo con quanto fiato ho in corpo, non
riuscendo a trattenermi
dall’esplodere.
E,
tutto questo, non può fare altro che appagarmi.
Ho
zittito chiunque.
Nessuno,
nessuno, si permette anche solo di
muoversi dopo questo mio urlo sovraumano.
Stringendo
convulsamente la bacchetta tra le dita, scoprendo i denti e
assottigliando lo
sguardo, muovo ancora un altro passo con più decisione.
Non
mi interessa che quei tre si stiano preoccupando di tenere
più stretta a loro
la mia piccola Bibi per paura delle mie reazioni.
Non
mi interessa che compiano passi indietro per quanti ne compia io in
avanti.
Non
mi interessa che stiano tentano in qualsiasi modo di restituirmi la
stessa
occhiata di puro astio che, invece, io sono perfettamente in grado di
lanciare
contro di loro... se non di più.
No.
Non
mi interessa.
Ora...
voglio... voglio solo sapere perché!
Perché
se la dovrebbero prendere con un bambino?
Perché
proprio il mio bambino?
E,
soprattutto, dove trovano le palle
per fare una cosa del genere ad un essere che non sa nemmeno
cos’è una
bacchetta?
...
Sono, allora, dei veri vigliacchi in carne ed ossa.
Alzo
la mano libera dalla bacchetta e punto contro di loro il mio dito,
intimorendoli.
«Voi,
schifosi esseri che osate respirare la stessa aria dei veri
umani...» nel
silenzio tombale che lascio apposta tra una frase e l’altra,
riesco a percepire
perfettamente tutti i sussulti sorpresi e preoccupati che provengono
alle mie
spalle e, soprattutto, il respiro affannoso e in attesa di Lily.
So
che, ora più che mai, io ho il suo cuore, la sua anima e la
sua vita intera
nelle mie mani... proprio perché lei si è
completamente affidata a me.
Gliel’ho
letto nello stesso istante in cui lei si è girata verso di
noi quando l’abbiamo
chiamata per raggiungerci e, invece, è stata presa da quel
gran bastardo.
Quell’enorme
sollievo e felicità che avevo letto nei suoi smeraldi erano
bastati a farmi
alleggerire il cuore in pochi secondi.
Un
sollievo dato dal semplice fatto che, adesso, lei sa che sono qui...
pronto per
difenderla da qualsiasi male.
Ed
è vero!
Merlino,
se è vero!
Merlino,
se sono anche disposto a morire purché lei e il piccolo
escano vivi dalla
chiesa oggi!
«...
Voi...» soffio ancora riprendendo il mio discorso rimasto
appeso fin troppo
tempo a quel silenzio carico di tensione, «... Voi avete il
fegato di... di
prendervela con un bambino?» sputo schifato tutto il mio
disprezzo mostrandolo
in ogni mia singola parola, «Mi state facendo capire che
tutto questo era
organizzato per arrivare ad uccidere un bambino? Una persona che non ha
nemmeno
idea di come sia fatta una bacchetta, figuriamoci... difendersi da
solo!!!»
continuo alzando progressivamente la voce, «Siete solo dei
vigliacchi! Incapaci
a combattere contro un vero avversario!! Non ne avete il
coraggio!!!».
«Cacasotto!».
E
te pareva che quel cretino di mio fratello non doveva completare il mio
fantastico
quadro di improperi con un suo floreale commento.
Un
commento particolare... dato che è veramente strano che
Sirius si sia limitato
ad una parola di così basso contenuto fonetico.
Di
solito utilizza paroloni molto più appropriati: parole che
rispecchiano alla
perfezione, con la loro fonetica, l’idea che esprimono.
Ma
adesso non è il momento adatto per pensarci.
Di
fatti, noto con soddisfazione gli occhi spalancati dei due McCullen per
l’oltraggio subito.
Invece,
il Mangiamorte di nome Jhonatan, ingenuamente, prende aria e mi
risponde:
«Come
osi, Potter?! Tu non sai niente delle nostre azioni e dei nostri
obiettivi! È
un ordine del Signore Oscuro! E, in qualsiasi caso, avremmo ucciso sia
lui che
la tua bella!».
«Non
ti sei accorto di quanto possa essere sporco il loro sangue,
Potter?!?!?!»
interviene con fin troppa veemenza Jack McCullen facendomi rizzare i
capelli
dalla rabbia.
Sangue...
sporco?
Il...
il sangue della mia piccola Bibi e del mio fantastico bambino... sporco?
...
Come...
come osano?!
Non
sanno nemmeno cosa significa avere il Sangue veramente sporco e si
permettono
di accusare persone completamente innocenti di possederlo?
Il
sangue diventa sporco solamente in determinati casi e, di sicuro, tra
questi
non c’è nel modo più assoluto la
discendenza della famiglia di una persona.
Il
sangue diventa sporco quando si va contro le leggi della natura: quando
si
compie il male contro altri innocenti... quando si uccide!
Nel
momento in cui un uomo uccide... allora il suo sangue comincia a
sporcarsi, diventando
quanto di più disgustoso possa esistere al mondo.
Un
concetto che non smetterò mai di ripetere e di sostenere.
Una
morale che mio padre mi ha sempre spiegato, dal momento in cui sentii
per la
prima volta in vita mia la parola “Sanguesporco”
fino all’ultimo respiro del
mio vecchio.
Sanguesporco
non si nasce... si diventa... uccidendo.
Uccidi...
e diventi un mostro.
Un
mostro dal sangue nero.
Sporco.
Improvvisamente,
McCullen Junior comincia a ridere più forte guardandomi
appagato.
Deve
divertirsi veramente tanto a guardare la mia faccia esprimente qualcosa
che va
oltre il semplice astio.
Bene!
Sono
contento per lui, dato che tra qualche minuto non si
ritroverà più una faccia!
«Adesso
basta, Jack!!!» interviene il padre sorprendendo tutti ed
ammutolendo il
figlio, «Abbiamo già perso fin troppo tempo e non
abbiamo ancora concluso
niente!».
«Come
se noi ve lo permetteremo!» inveisce Frank dietro tutti.
McCullen
Senior lancia una grossa risata per aria prima di tornare a fissarci
tutti con
quell’odiosissimo sorriso saccente di sempre.
«Poveri
idioti! E, ditemi, cosa avete intenzione di fare per
impedircelo?».
Silenzio.
Nessuno
risponde.
In
effetti, che cazzo potremmo fare adesso?
Se
attacchiamo Lily ci rimette la pelle... se non attacchiamo, lo stesso.
...
Merda!
Che
devo fare?
Che
devo fare?
Che
faccio?!?!?!
Abbasso
la testa non osando cancellare il mio tacito ringhio.
Stringo
ancora con troppa forza la bacchetta intorno alla mia mano e cerco di
mantenere
la calma.
Ne
ho bisogno, adesso, per pensare ad una dannatissima soluzione.
«Appunto»
sento parlare Jassy – Cally, immagino, allargando ancora di
più quella sua
espressione che mi fa imbestialire, «Che cosa potreste fare,
poi?» continua nel
contempo che alzo di nuovo gli occhi su di loro,
«Niente» si risponde da solo
passando in rassegna tutti i presenti che gli stanno di fronte.
Fa
per voltarci la schiena e concentrarsi su Lily, mentre il Mangiamorte
di nome
Jhonatan gli copre le spalle contro di noi, ma, io, preso da
un’ira sempre più
accecante, schiaccio i denti in un moto via via più forte e
spasmodico e punto
di nuovo la bacchetta davanti a me.
«NON
UN PASSO, McCULLEN!!!» gli urlo come se fossi un assatanato.
E,
ci manca poco che lo divento davvero, se non la lasciano immediatamente!
Il
gran bastardo si ferma e, con una lentezza esasperante, si volta verso
di noi
con, ogni volta, lo stesso sorriso maledettamente borioso.
Fissa
i suoi occhi divertiti e contenti su di me ed aspetta che io continui
la mia
sfuriata.
«Vuoi
davvero sfidarmi, James?» mi domanda con tono sommesso.
«Perché?»
soffio letale senza nemmeno degnarmi di pensare ad una risposta per la
sua
domanda.
Certo
che voglio davvero sfidarlo!
Gli
staccherò la faccia a suon di incantesimi e di pugni per
quello che mi ha fatto
e per quello che aveva anche solo intenzione di fare!
«Perché
lui?!» chiedo di nuovo alzando la voce e facendo un piccolo
cenno con gli occhi
nella direzione del pancione di Lily.
McCullen
Senior ghigna prepotentemente.
«Perché?»
chiede, «Vuoi sapere perché?» allarga le
braccia e prende un lungo respiro,
«Volete tutti sapere perché il grande Signore
Oscuro ce l’ha tanto con un
bambino che non è nemmeno ancora nato?!?!?!»
domanda urlando ai quattro venti il
suo interrogativo.
Poi,
abbassando le braccia e riportando gli occhi e le sue attenzioni su di
me,
modera la sua voce e parla.
«Semplice!»
dice allargando sempre di più il suo solito risolino,
«Perché tu e la tua cara
Mezzosangue, Potter, state per allevare un assassino!».
Spalanco
gli occhi stupefatto.
Mi
aspettavo veramente di tutto, ma questa... questa giustificazione
proprio no.
Che
diamine significa?
È
impazzito?
Come
cavolo può sapere cosa diventerà mio figlio
quando sarà grande?
Come
può... anche solo presumere che il mio bambino
diventerà un assassino!?!
Proprio
il figlio di due Auror?
Un
assassino?
Ma
stiamo scherzando!!!
«Cos...?».
«Oh,
non potete immaginare quanto sia misericordioso il Signore
Oscuro!» Remus, alle
mie spalle, non riesce nemmeno a concludere la sua domanda piena di
sorpresa
che McCullen Senior ha già ripreso a parlare,
«Così generoso da evitare
sofferenze inutili a questi due genitori quando vedranno crescere tra
le loro
mani un essere assetato di sangue se non lo stronchiamo
adesso!».
«Stronzate!!»
urla Sirius, affiancandosi a me immediatamente.
«Come
cazzo potete sapere cosa diventerà una persona in
futuro?!» lo appoggia Mary.
Tutti
e tre i coglioni ghignano sadici prima di lasciare la sala principale
della
chiesa nel completo silenzio.
Che
cosa mi vogliono dimostrare a questo punto?
Che
è un vera scusa... una vera balla anche questa?
Che
non hanno una giusta spiegazione per voler fare quello che vogliono
compiere?
«Con
una profezia» dice, poi,
con tono
serio Jack McCullen.
Alzo
scettico un sopracciglio.
Se
adesso non la finiscono con queste invenzioni assurde, giuro che passo
direttamente all’attacco senza badare a nessuna conseguenza.
Naturalmente,
però, se oseranno torcere anche un solo capello a Lily...
poi gliele farò
vedere io, le vere conseguenze!
«Una
profezia?» chiede, invece, con voce completamente confusa il
mio caro Frank
Paciock.
Scommetto
che la sua parlata rispecchia perfettamente tutte le espressioni che
questi tre
Mangiamorte si ritrovano davanti.
McCullen
Senior annuisce.
«Una
profezia» conferma stringendo la mano intorno alla bacchetta
che, subito dopo,
punta con fin troppa foga contro il ventre gonfio di Lily,
«Una profezia...»
continua alzando notevolmente la voce per la rabbia sempre
più montante, «...
che annuncia l’arrivo di un bambino che sarà in
grado di ostacolare e sconfiggere
il potente Signore Oscuro!!!» finisce di parlare mostrando i
denti in un
ringhio d’odio puro.
Naturalmente
nei confronti di quella creatura così piccola e
così minacciosa, secondo lui,
per il suo adorato Signore.
...
Mentre
io, invece... beh, che cosa devo dire?
Che
cosa ci si potrebbe aspettare da me, ora, come risposta?
Cosa
potrei dire?
Sono
rimasto talmente scioccato da quest’ultima uscita di McCullen
che... che, nel
vero senso della frase, non ho parole.
E,
da come anche Lily abbia smesso di muoversi, anche leggermente, come,
invece,
faceva prima, immagino che anche lei sia rimasta basita da questa
notizia.
...
Vera?
«Idioti!!»
sento sbraitare al mio fianco.
È
Sirius.
«Come
diavolo fate a sapere che si tratti proprio del figlio di James e
Lily?».
«Siete
proprio ingenui, sapete?» commenta divertito McCullen dopo
aver, come al
solito, allargato per un secondo il suo sorrisino, «Ci
credete veramente così
imprudenti? Prima di agire, riflettiamo mille e mille volte e facciamo
indefinite indagini per essere sicuri delle nostre azioni!».
«Ah,
ah!!!» esclamo battendo le mani, rivolto a lui,
«Bravi, complimenti! Vi
meritate un premio per questo! Forza, ragazzi, andate a prendere questa
coppa!
I nostri tre coglioni sono ansiosi di riceverla!» continuo
voltandomi per un
attimo nella direzione dei miei amici dietro di me, prima di tornare a
guardare
in faccia i miei nemici.
Entrambi,
padre e figlio, ridono con malizia (mi sa tanto di essere diventato il
loro
giullare preferito), mentre Jhonatan comincia a mostrarsi
più nervoso...
arrabbiato.
«Ah,
ma noi lo avremo, il nostro premio, James» mi risponde
saccente McCullen
Senior.
«Immagino»
risponde Sirius di lato a me, esibendo la sua inquietante calma
apparente,
«Deve essere così appagante ricevere le lodi di
Lord Voldemort dopo avergli
leccato il culo in una maniera così spasmodica!».
Colpito
ed affondato!
Cazzo!
Quando
mio fratello applica il cervello ha la capacità di
sbaragliare qualsiasi nemico
gli si presenti di fronte.
Lo
adoro ancora di più del solito quando fa così!
Gli
erigerei migliaia di statue quando se ne esce con certe
genialità!
Di
fatti, ora, la situazione si è completamente ribaltata:
adesso, quelli che
ghignano soddisfatti siamo noi, mentre coloro che ringhiano infastiditi
ed
offesi sono loro.
Chissà
perché comincio a godere molto questo tipo di circostanza.
Osservo
i loro occhi spalancati dall’indignazione e spiritati dalla
voglia di ucciderci
all’istante, e non posso fare altro che percepire la
soddisfazione invadermi
completamente.
Dopo
così tanti mesi in cui sono stato costretto ad avere i loro
piedi sulla mia
testa, ora sono io a dettare le regole delle vicende.
Ora
posso, finalmente, tornare a fare la mia differenza.
E
loro, oramai, non sono più nessuno per potermi fermare.
Il
Mangiamorte più irresponsabile tra loro tre, punta la
bacchetta avanti a se con
una foga pazzesca.
«Come
OSI anche solo parlare, schifoso traditore del tuo
sangue?!?!» urla Jhonatan.
Con
la stessa velocità, anche io punto la bacchetta di fronte a
me, infuriato.
Non...
davanti... a me!
Non
davanti a me!
Non...
così!
Non
si devono azzardare!
Non
a mio fratello!
«««Ripeti
quello che hai appena detto, se hai il coraggio...» soffio,
mortale.
Il
silenzio che segue diventa quasi surreale.
Tutti
si muovono con una lentezza studiata meccanicamente nella testa prima
che
questa venga compiuta.
Gli
Auror hanno in mano le bacchette, ma le tengono puntate verso terra.
Gli
unici, di fronte ai tre Mangiamorte, siamo io e Sirius.
Poco
dietro di noi, c’è Remus con Mary e,
più in là, Peter.
Tra
Peter e gli Auror, Frank ed Alice.
Nessuno
tra tutti i miei amici non si ritrova la bacchetta levata per aria
contro i tre
seguaci di Voldemort.
Tutti
e sette furenti... tutti e sette pronti a scattare al loro
più piccolo
spostamento.
«E
la cosa vale anche per voi!!» tuono subito dopo,
«Lasciate andare Lily e non
osate fare del male al bambino o...» fisso i miei occhi in
quelli di McCullen,
sul quale viso è praticamente sparito ogni singolo segno di
divertimento, «...
o ti giuro, McCullen...» continuo sibilando con lo stesso
odio ogni singola
parola, «... ti assicuro che questo mondo ti
sembrerà troppo piccolo per
nasconderti da me!».
Ancora
silenzio.
...
I
miei occhi si muovono veloci, da i due McCullen a Lily che, esattamente
come
prima, mantiene le sue mani sulla sua chioma di fuoco per tentare di
alleviare
il dolore dalla presa di Jack.
Il
suo respiro è così irregolare e pesante che...
che sento alla perfezione la sua
paura.
Una
paura che si accavalla alla mia e mi fa impazzire.
Devo
fare qualcosa!
Adesso
e subito!
Che
facciano qualcosa!
Sono
pronto!
Qualsiasi
stupidata... sarò pronto a rispondere loro per le rime.
«Che
delusione...» mormora Jason McCullen osservandomi palesemente
amareggiato, «...
invece di esserci grati, Potter!».
«ESSERVI
GRATI?!?!» grido indignato facendo strisciare di poco il mio
piede avanti,
«Dovrei esserti grato, Jassy – Cally, per avermi
allontanato dalla donna che
amo più di me stesso e da mio figlio?!» gli
domando guardandolo con gli occhi
che mi escono fuori dalle orbite, «Sei stato proprio tu a
parlare di tuo
figlio, del tuo orgoglio verso di lui – anche se non capisco
così ci trovi da
essere così fieri. Perché io non posso farlo?!
Non crederò mai alla storia
della Profezia! Come se non sapessi che è soltanto una delle
vostre numerose
balle!!!».
«Credi
quel che vuoi, Potter!! Il Signore Oscuro ti rovinerà la
vita per questo
moccioso!» ribatte McCullen Senior alzando il tono di voce,
«La Profezia ha
parlato chiaramente di un bambino che nascerà alla fine
dell’ottavo mese
dell’anno da due genitori che hanno sfidato il grande Signore
Oscuro per tre
volte e, per altrettante occasioni, ne sono usciti illesi!».
Resto
ammutolito aspettando che McCullen continui a parlare... a dire cose
come
quelle che ha detto fino ad ora.
È
davvero possibile che si tratti di una balla?
Sposto
lo sguardo verso Lily e noto la sua respirazione accelerata.
Probabilmente,
il coglione più grande fra i tre deve aver azzeccato,
all’incirca, il periodo
di nascita del piccolino.
...
Allora...?
«Perché
Potter, allora?» domanda, improvvisamente, la voce di Frank
alle mie spalle
facendomi sussultare.
Non
oso voltarmi... non oso spostare gli occhi di questa scena
perché non devo
farlo.
Non
voglio nemmeno pensare a cosa potrebbero fare alla mia piccola Bibi se
solo li
perdessi di vista per un nanosecondo.
Eppure
vedo McCullen Senior prestare la sua completa attenzione a Paciock.
«Cos...?».
«Perché
il figlio di Potter?» domanda di nuovo Frank non permettendo
nemmeno che
McCullen concludesse la sua domanda, «Anche io ed Alice
abbiamo affrontato
Voldemort per tre volte e, per tre volte, ne siamo usciti illesi, ...
vivi!»
s’interrompe per un attimo, «E, come il figlio di
Potter, anche il nostro
nascerà alla fine di Luglio! Come fate ad essere sicuri che
sia proprio quel
bambino l’obiettivo che cercate?».
Un
mito!
Altro
che statue e templi inutili!
Santificherei
l’intero mondo per quest’uomo!
Semplicemente
perché ha permesso ad una fantastica e super appagante
espressione di terrore e
confusione di dipingersi sul volto dei tre Mangiamorte.
Una
faccia che non avevo mai vista stampata sul volto di Jason McCullen.
«Non
può essere!!» urla, incontenibilmente, suo figlio,
«Non può essere e basta! È
il figlio di James Potter quello che cerchiamo!» continua
allargando talmente
tanto le palpebre da far sembrare che gli occhi possano cadere per
terra da un
momento all’altro.
Ma
nessuno dei suoi due colleghi sembra convinto.
«Padre!!»
lo chiama ad alta voce, «Non lo ascoltare, padre!!»
continua a parlare, mentre
Jassy – Cally si gira lentamente nella direzione del figlio,
«Sono solo
baggianate! Non è quello il bambino che vuole il Signore
Oscuro!».
«Non
potete esserne certi!!» grida a sua volta Paciock.
Stringo
la bacchetta.
Che
diamine ha intenzione di fare quello stronzo?
McCullen
Senior annuisce, prima poco convinto...
«È
questo!» urla ancora suo figlio.
...
poi, sempre più deciso sulla tesi del suo unico erede.
«Uccidiamolo!».
«NO!!!».
ANTICIPAZIONE:
«Lily?»
la chiamo sorpreso, senza preoccuparmi di nascondere il mio timore nel
mio tono
di voce.
«Come
hai potuto?» chiede continuando a mantenere con ostinazione
il viso basso [...]
«COME HAI POTUTO?!?!» urla fuori di se alzando le
braccia per prendere quanta
più rincorsa possibile per potermi colpire con tutta la
forza che lei,
addirittura, si sogna. Deve essere davvero adirata con me da volermi
fare del
male con una forza più potente di quella che lei possiede.
|
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Capitolo 41 *** Capitolo XL - Occhio per occhio... ***
(QMNSHDF) Capitolo XL - Occhio per occhio...
Ma salve
popolo ^^!
Eccomi
pronta con un nuovo aggiornamento! Ho sgarrato di qualche
giorno, lo so... anzi, con domani, ho sgarrato di una vera settimana!!
Come al
solito mi dispiace, però... però, oggi ho fatto
veramente miracoli! Non solo
sono riuscita a finire questo capitolo, ma sono arrivati quasi alla
metà del
prossimo! Se domani e dopo domani riesco a trovare un altro
po’ di tempo,
probabilmente riesco a terminare anche il prossimo =D!!
Allora,
prima di partire direttamente con i ringraziamenti,
volevo augurare a tutti voi un buona e felice Pasqua!! Spero che
possiate
mangiare quintali di cioccolata come sto facendo io =D! Ecco
perché mi sento
stranamente felice (anche se non mi sono portata avanti ancora nessun
compito,
il ché mi distruggerà alla fine delle vacanze...
Ahahahahahahahahah, mi vedo
bene!)!
Bene,
detto anche questo, passiamo ai osannare i miei angeli ^^:
Pazzarella_dispettosa
= Ciao tesoro!! Come te la passi nella
bella Puglia? Lo sai che io vivo in Puglia? È la mia regione
=D!! Tu dove te ne
vai in vacanza, di solito? Magari scopriamo che siamo vicine,
t’immagini xD?!
Io sono a Manfredonia in provincia di Foggia, tu?
Anche tu sei di Aprile? Io sono nata cinque giorni dopo di te,
esattamente il
15, e quest’anno lo temo più di qualsiasi altra
cosa al mondo perché divento
maggiorenne e, sinceramente... ho un po’ di fifa.
Cmq, bando alle ciance, ti ha sorpreso, eh? Non vorrei fare la figura
della
maligna cattiva, però quando leggevo le vostre supposizioni
sul fatto che
McCullen voleva dividere James e Lily perché il figlio si
era innamorato di
quest’ultima, beh mi mettevo a ridere quasi... non per
prendervi in giro, però
era ed è ancora bello sapere che la propria storia prende in
questo modo tanto
da portare i lettori a fare anche i sogni e le loro supposizioni ^^! Mi
rende
veramente felice! Cmq, ora il mistero è svelato, no? E credo
di averti lasciato
in un momento fin troppo critico nello scorso capitolo... quindi, cerco
di
stringere al massimo!
Allora, prima di tutto volevo annunciarti che sono molto felice per il
tuo
sette in chimica (mi ricordo quando la facevo in terzo e dovevo fare i
salti
mortali per arrivare al sette oppure, se il prof si era alzato con la
luna e
tutti i pianeti a favore, addirittura anche l’otto); secondo:
non ti azzardare
ad aggiornare la tua storia perché devo ancora commentare
per bene questo tuo
ultimo capitolo che è stato veramente... dolcissimo!!! E mi
sembra anche poco
come aggettivo per descriverlo ^^!
Per quanto riguarda P.L., hai visto che alla fine si è fatta
viva di nuovo?
Spero di non dover penare per lo stesso arco di tempo per sapere se
James
arriverà in tempo a salvare Lily da quei grossi e
luridissimi bastardi! L’hai
letto? Ad ogni modo, ora spero di sentirla più spesso visto
che si è iscritta
nello stesso forum dove stavo già io. Si chiama
Thorn&Buck ed è tutto
incentrato sui nostri due piccioncini! Se vuoi, ci puoi fare un salto
^^! Ci
sono tantissime persone super simpatiche e parliamo veramente di tutto
e di
più!! Qualche giorno fa si è iscritta anche P.L.
e ora spero di poterle parlare
di più. Mi è dispiaciuto tanto leggere del suo
stato. Non mi piace che stia
passando questo brutto periodo e vorrei tanto starle accanto! Che ne
dici di
darmi una mano? ;)
Beh, ora è meglio che chiudo: la storia chiama =D
Non vedo l’ora di leggere il tuo commento, Tesoro ^^
A presto e un bacione grandissimo solo a te ;)
Oceanodiviolini
= Ciao stupenda =D!!! Come andiamo? Sono
contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto così tanto!
In effetti anche a
me piace moltissimo scrivere di James arrabbiato perché non
fa altro che
sottolineare i suoi sentimenti così profondi verso tutte le
persone che ama. Un
vero uomo che rischierebbe di tutto pur di far stare bene le persone a
cui
tiene di più. Piace tanto anche a me, insomma ^^!!
Cmq, ti risolvo il dubbio che ti ha tanto assillato:
l’ostacolare e l’uccidere
Voldemort era un atto vandalico secondo McCullen Senior e non secondo
James.
Insomma, per lui che è un Auror più che affermato
per i suoi ideali dovrebbe
essere un enorme onore ed orgoglio per suo figlio, no? James si
è in realtà
arrabbiato perché non voleva credere alla profezia. Pensava
che fosse un’altra
cretinata colossale inventata dai tre Mangiamorte per depistarlo ancora
una
volta, quando, invece, in questa occasione era la realtà!
Ecco perché si è
adirato. Non ce l’aveva minimamente con Harry, nella maniera
più assoluta,
anzi! Si stava arrabbiando proprio per salvarlo, no? Era contro i
McCullen che
sbraitava ed era secondo i McCullen un atto vandalico,
l’uccidere Voldemort!
Spero di essere stata abbastanza chiara. Fammi sapere che ci hai capito
qualcosa in questo ammasso di parole ^^’!!!
E, anche, se ti “garba” questo nuovo aggiornamento,
visto che avevi detto che l’anticipazione
di attirava tanto =D!!
Un bacio, cara
Ciau
Giangi2495
= Ciao G.I.A.N.G.I. ^^!! Scusa non volevo offenderti
chiamandoti “Gin”, non sapevo che lo detestavi
così tanto!! Sembra quasi che tu
non ami molto il tuo nome!! Cmq, va benissimo: Giangi mi piace =D!!!
Scusami tesoro, ma è davvero un periodo infernale e ci provo
a leggere la tua
fan fiction... il fatto è che sono rimasta indietro un
casino con i tuoi
capitoli e, se un giorno posso leggerla, per altri sei o sette non
posso più,
mi dimentico qualcosa e quindi sono costretta a rileggere tutto quanto!
Spero
che un giorno ce la faccia a leggerla tutta, Uff!!!
Cmq, ti lascio al capitolo: credo di averti lasciato ad un punto
abbastanza
critico l’ultima volta!
Un grosso bacio, piccola ^^! Ciau
La
Nika = Ahhhhhhhhhhhhh... ma tu sei nata con i
complimenti
migliori del mondo? Ti assicuro che mi hai fatto arrossire da morire
quando ho
letto la tua recensione! Piccola ma incredibilmente piena! Mi ha fatto
emozionare, davvero!! Grazie mille per i complimenti =D!
Però... però! Non devi
assolutamente permetterti di sminuire la tua idea perché
è grazie a quella che
la storia ha fatto un bel balzo di qualità ^^!!
Beh, ti lascio al capitolo! Spero ti piaccia come tutti gli altri =D!
Grazie ancora!
Un bacio, ciau ^^
pRiNcEss
LiLIUzzA = Mi dici ora, Amore mio, come faccio
a
risponderti a tre recensioni consecutive? Ora devo uscirne matta!!
Allora,
calma! Un attimo! ... Ah, ho sbagliato! Non sono tre, ma
bensì QUATTRO!!!
Troppo buono il mio Amore xD!!
Allora, partiamo con ordine: prima di tutto mi è parso di capire che tutti e quattro i
vecchi capitoli ti siano
piaciuti e, naturalmente, questo mi fa sprizzare gioia da tutti i pori
^^! Per
quanto riguarda la tua prima recensione, si, ho letto del motivo della
tua
sparizione (anche se non era necessario che tu sprecassi tutto questo
tempo per
me, posso capirlo benissimo il tuo stato!) ed è proprio per
questo che vorrei
tanto aiutarti in qualche modo! Davvero, non sto scherzando! Mi
dispiace
tantissimo che tu ti senta così giù di morale per
colpa di qualcuno (moralmente
parlando)... per quanto riguarda l’influenza o quello che ti
sei beccata, basta
ingozzarsi di medicinali e il gioco è fatto xD!! Ecco
perché, quindi, sono
ancora più contenta del fatto che ti sei iscritta nel mio
stesso forum! Almeno
ora possiamo parlare tranquillamente e io posso provare a starti
“virtualmente”
vicina ^^!! Oggi come va? Ti senti meglio? Ancora Più (xD)
meglio dell’altro
giorno =D??? Spero proprio di si!! Altro punto saliente della tua prima
recensione: cavolo, Amore, sono morta, letteralmente M.O.R.T.A., dalle
risate
quando ho letto il tuo urlo
“oooooooooooddeeeeeeeeeeeeeeeeoo”!! Mi ha fatto
morire xD!!! Poi, per il resto... beh hai predetto tutto quanto! E
questo non
riguarda solo quel capitolo in particolare, ma tutti gli altri!! Altro
che
Genia, fai paura davvero!! O forse non sono proprio brava io a creare
la giusta
suspince xD!! Ma con questo non voglio assolutamente sminuire il tuo
genio che
è, ad ogni modo, ENORME!!
Per la tua seconda recensione (il primo capitolo con i pensieri di
Lily), si,
ho notato il tuo fantastico gioco di parole “mi fai crepare
di crepacuore”! Hai
una licenza poetica meravigliosa, Amore xD!!! Ad ogni modo,
è stata una bella
recensione a spezzettoni... e la cosa assurda è che mi hai
fatto sentire,
quasi, la tua ansia nel momento in cui leggevi il capitolo,
probabilmente
perché so che sono momenti di pausa che hai preso durante la
lettura e... boh,
non lo so. Il succo, comunque, è che mi hai fatto percepire
le tue stesse
sensazioni. Assurdo xD!!
Lo stesso discorso vale per la tua terza recensione (con, in
più, il fatto che
sono completamente d’accordo con te: James geloso
è il mio sogno xD!! Infatti,
penso che ci saranno un po’ di scene di gelosia da parte di
James nelle mie
future storie xD mi piace troppo!!! E sono d’accordo anche
per quanto riguarda
Mary e Sirius!! Ci sto pensando per la fine... non è ancora
detto niente!!
Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...).
Oh, finalmente l’ultima recensione! Allora: questo
è il tuo momento clou, Amore
Mio!! Hai dato veramente prova della tua incredibile genialata
geniale!!!
Mitica xD!!! Ed è stato un tale mix che mi ha fatto troppo
ridere, davvero! Tra
i complimenti per l’incazzatura di James (che, tra
l’altro, anche io lo vedo
molto sexy xD), i complimenti per Sirius e per Remus (quando ghigna,
è un mito
davvero =D), gli insulti al Ministro e agli Auror e i tuoi costanti
“LO
SAPEVOOOOOOOOOO”... mi hai fatto troppo sganasciare dalle
risate! Mi è piaciuta
veramente tanto!
Anzi!!! È stata proprio una fantastica sorpresa scoprire che
ti eri tanto
disturbata per me! Veramente, non dovevi! E, cmq, Grazie con la g
maiuscola ^^!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia tanto come tutti gli altri!
Non vedo
l’ora di sentirti di nuovo, così sto anche un
po’ più tranquilla per te :)!
Un bacione enorme, Amore Mio!
Ciauuuuu
Cicci92
= Ciao Tesoro! Ah, le sane risate sono venute a me
leggendo la tua recensione! Proprio bella e divertente! Esattamente
come Sirius
e Mary insieme, vero? Su di loro, ti dico, non ho delineato molto...
anzi,
praticamente niente, però, visto che non sei
l’unica che ha espresso il
desiderio di “accoppiartela con Felpato”, beh,
probabilmente qualche ideuzza me
la farei venire, tu che dici? Infondo, le risate me le faccio anche io
quando
scrivo! Sono due personaggi troppo forti, non c’è
niente da fare!
Ed è un vero onore poter rientrare in quella piccola cerchia
di persone che
riescono a farti ridere in un momento quasi tragico! ^^
Ora ti lascio anche io, però al capitolo ;)!! Spero ti
piaccia come ti sono
piaciuti tutti gli altri e, soprattutto, non ti preoccupare! Per te
potrà
sembrare di dire sempre le stesse cose ma, per me, non sei AFFATTO
ripetitiva
^^!
Un bacione anche a te, Tesoro!
Ciau ^^
Malandrino4ever
= Ehi, Dani!! Allora qualche malandrinata l’hai
già fatta per essere in punizione? Ed io non ne so niente?
Ti avevo detto di
filmare perché volevo vederti all’opera! Non sai
che onore sarebbe per me *me
con gli occhioni sognanti*!! Ahahahahahahahahahah... scherzi a parte,
spero che
la punizione del nostro sosia di James sia terminata perché
il capitolo è bello
che pronto e aspetta solo te ;)!!!
Spero ti piaccia, allievo dell’uomo della mia vita xD!!
Ci sentiamo sul forum!
Un bacio!
Ah, e grazie per i complimenti =D!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Ed,
infine, ma non assolutamente meno importanti di tutti gli
altri, ringrazio quelle mitiche persone (forse un po’ pazze)
a mantenere la mia
storia tra le loro PREFERITE e le loro SEGUITE ^^!
Grazie
mille a tutti!
Ricordatevi
che il 90% di tutta la mia ispirazione siete solamente
voi con il vostro appoggio!!
A presto,
popolo!!!
;)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarantesimo – Occhio per
occhio...
[«Uccidiamolo!».
«NO!!!».]
Guardo
il gomito della mia piccola Bibi, muoversi ad una velocità
tale da prendere la
rincorsa e sprofondare nella pancia di Jack McCullen.
Quest’ultimo
si piega in due dal dolore, spalancando gli occhi e mollando la presa
sui
capelli di Lily che, immediatamente, si ritrova libera.
Tenta
di scappare alla sua sinistra, ma Jhonatan le blocca la via.
Allunga
le braccia per acciuffarla di nuovo, ma un raggio di luce rossa lo
blocca prima
che lui e Sirius ingaggiassero la prima fra tutte le battaglie.
Stringo
la bacchetta ancora di più e la punto di nuovo davanti a me
cominciando a
correre per raggiungerla.
Noto
la mia piccola Bibi dirigersi dalla parte opposta, verso la sua destra,
dove
l’aspetta McCullen Senior.
Prontamente,
scaglio la mia prima fattura che prende in pieno Jassy - Cally il quale
stava
per acchiappare di nuovo Lily.
Corro
più veloce di prima e, in un attimo, mentre assisto allo
schianto tra il corpo
di McCullen e l’altare di marmo della chiesa, sono di fianco
a lei.
Le
afferro il gomito, non curante del male che le possa fare con questa
stretta.
Ma,
sinceramente, non m’importa.
La
devo trascinare via da qui, adesso!
Poco
piegati, continuiamo a correre al lato della navata centrale per
rifugiarci a
ridosso di una colonna.
Dietro
di noi, la battaglia è ormai scoppiata.
Passo
l’altro braccio libero dietro la schiena di Lily e la mano
sulla sua testa per
farle capire di tenerla bassa e proteggerla da eventuali schegge o
sassi.
Stanno
facendo esplodere tutto quello che trovano davanti a loro.
Mi
volto per un secondo, tanto per essere sicuro che nessuno dei tre
sostenitori
di Voldemort ci stia inseguendo, e li vedo impegnati nella battaglia
contro i
miei amici.
Sposto
gli occhi sugli Auror che, ancora, sono rimasti attorniati al Ministro,
rimanendo
scioccato.
Come
possono stare fermi impalati in quel modo quando, davanti a loro,
c’è una
battaglia a tutti gli effetti contro tre Mangiamorte?
Sta
combattendo persino Alice, con tanto di sfuriata di Frank a causa della
sua
preoccupazione.
Si
fanno superare addirittura da una donna incinta?
È
vergognoso!
Sentendo
il mio nervosismo salire sempre di più, riporto le mie
attenzioni davanti a me.
Abbiamo
raggiunto una grande colonna al lato della navata centrale.
La
superiamo e ci appoggiamo con la schiena dietro ad essa.
...
Però... io non posso restare qui.
Volto
di poco la testa per fissarla.
Ha
gli occhi chiusi, una mano sul cuore e tenta di riprendere a respirare
regolarmente.
L’altra
mano, invece, è appoggiata sul pancione... come se volesse
rassicurare anche il
piccolino.
O
la piccolina.
Sinceramente
non so nemmeno il suo sesso.
Chissà
se Lily lo ha scoperto in questo mese che non ci siamo visti per niente.
...
E, cosa ancora più importante, chissà se lei
sarà in grado di perdonare quello
che le ho fatto.
Magari...
Un
improvviso scoppio più grande di tutti gli altri mi fa
saltare sul posto.
Mi
sporgo, di poco, dal lato della colonna e vedo che la battaglia si sta
spostando nella navata opposta a quella in cui ci troviamo io e Lily.
Gli
Auror, ancora, non si sono mossi ed Alice e Mary si sono
incredibilmente
fermate.
Probabilmente
Alice non ha voluto forzare la mano... o, molto più
sicuramente, è stato Frank
a farla smettere.
E
Mary è rimasta con lei per assicurarsi che vada tutto bene.
...
Ma
io non posso restare qui.
Devo
andare con i miei Malandrini.
Non
posso lasciarli combattere con questa enorme responsabilità
sulle spalle, in
parte anche mia.
Ritorno
a stare seduto in posizione eretta e, subito, mi giro di poco e con
molta
insicurezza verso di lei.
Ha
il viso basso, completamente coperto dai suoi capelli di fuoco ormai
del tutto
sfuggiti alla precedente capigliatura.
Le
ginocchia sono piegate verso l’alto e circondate di poco
dalle braccia dato che
la sua grande pancia non le permette di schiacciarsele al petto.
Non
sento neanche un suono emesso da lei, interamente coperti dal fracasso
della
battaglia che si sta spostando sempre di più.
Eppure
non mi sfuggono i suoi rari ma forti movimenti delle spalle dovuti dai
singhiozzi.
Con
un sospiro arrendevole e pieno di paura per la sua futura reazione, le
passo
delicato un braccio dietro la schiena per potermi avvicinare
maggiormente al
suo faccino nascosto.
Lei
non accenna a muoversi da questa posizione, anche se l’ho
raggiunta.
Mi
affianco al suo viso e prendo a respirare contro la sua candida pelle.
Appoggio
anche l’altra mano sul suo braccio e tento di farmi strada,
gentilmente, nel
suo guscio appena issato per proteggere se stessa e il piccolino da
questo
mondo così crudele.
«Lily...»
la chiamo in un sussurro, sperando di poterla smuovere anche con la mia
voce.
Lei
sussulta per i singhiozzi tre o quattro volte prima che io riesca a
percepire
qualche mormorio da parte sua.
Poi,
inizia a scrollare leggermente le spalle, come se si volesse liberare
della mia
presa.
Qualcosa
che mi fa prima mancare un battito per farlo successivamente battere
alla
velocità della luce.
Paura.
Mi
sta rifiutando?
Spalanco
gli occhi pieni di orrore.
«Lily?»
la chiamo sorpreso, senza preoccuparmi di nascondere il mio timore nel
mio tono
di voce.
«Come
hai potuto?» chiede continuando a mantenere con ostinazione
il viso basso.
Ma,
non appena riesce a svincolare la presa della mia mano sul suo braccio,
alza la
testa furente e sbraita ai quattro venti tutta la sua indignazione,
lasciandomi
anche guardare i suoi splendidi occhi verdi, ora gonfi, rossi e pieni
di
lacrime.
«COME
HAI POTUTO?!?!» urla fuori di se alzando le braccia per
prendere quanta più
rincorsa possibile e poi colpirmi con tutta la forza che lei,
addirittura,
si sogna.
Deve
essere davvero adirata con me da volermi fare del male con una forza
più
potente di quella che lei possiede.
Le
afferro i polsi, che avevano cominciato a scagliare continui pugni sul
mio
petto, bloccando la sua sfuriata fisica... e, beh, abbasso di poco gli
occhi,
colmi di rancore e di dispiacere.
«Scusa...»
sono in grado di mormorare solo questo.
E
lei, naturalmente, non si calma.
È
già tanto che abbia fermato la sua voglia di picchiarmi e di
ridurmi in
poltiglia.
Sento,
infatti, le sue braccia cedere contro la mia presa opposta.
Eppure,
lei continua a farmi male... perché continua a piangere e a
singhiozzare
rumorosamente.
Ha
il volto e la testa completamente rivolti verso terra, e dondola
lentamente
come se si volesse sciogliere da questo nuovo dolore.
Poi
appoggia il capo contro il mio petto continuando a mantenere il viso
rivolto
verso il pavimento.
E
restiamo così.
Immobili.
Lei
troppo scioccata dagli eventi.
Io
troppo insicuro su come comportarmi a questo punto.
Lo
so che vorrebbe farmela pagare per tutto questo, per essere stato
così
distratto, superficiale.
Ma
so che vuole anche tornare indietro, riparare a tutto quello che
è successo,
ora che conosce finalmente la verità.
Butto
pesantemente l’aria fuori dai miei polmoni, i quali
l’avevano trattenuta per
tutto questo tempo pieno di tensione e terrore.
Poi,
lasciando la presa sui suoi polsi, che cadono come se fossero privi di
vita a
terra, allungo le mie braccia fino a circondarla del tutto.
L’abbraccio
e la stringo sempre di più a me, costringendola a portare la
testa in posizione
eretta e le mani poco sotto le mie spalle per stritolare la mia maglia
carbonizzata.
È
con un grande sollievo al cuore che mi rendo conto che lei si avvicina
maggiormente a me, tentando di appiattirsi contro il mio petto.
Riesco
a sentire, nel calore del mio cuore, il suo desiderio di sentirsi
schiacciata
tra le mie braccia e il mio corpo.
E,
allora, io l’accontento.
Dopo
tutto questo tempo che non ho esaudito nessuno dei suoi desideri, credo
se lo
meriti più di me.
La
stringo più forte, più forte ancora, e ancora.
La
sento sospirare più volte, calmandosi man mano che passa il
tempo.
Abbasso
il capo arrivando ad affondare il mio viso tra i suoi capelli rossi che
tanto
mi erano mancati.
Inspiro
profondamente il suo buonissimo odore che sa mandarmi in tilt il
cervello in un
solo secondo.
Quante
volte l’avevo sognato?
Quante
volte l’avevo sognata in generale?
Troppe
perché si possa capire con delle semplici ed inutili parole.
A
volte penso che le parole siano delle sciocchezze in confronto a quello
che io
provo davvero per questa donna.
E
il mio cuore fa un balzo assurdo.
Il
suo odore, imparagonabile a nessun’altra donna, è
stato un’altra prova del
fatto che lei è veramente qui, tra le mie braccia, e che non
sta aspettando o
chiedendo altro che stare abbracciati così.
Non
è un illusione.
Non
lo è affatto.
E
nessuno può capire quanto io sia grato al santo e caro
Merlino per questo.
«Scusa»
le ripeto con una voce più grave e decisa al tempo stesso,
tanto per
sottolineare la mia sicurezza.
Ora
so per certo che lei non vuole che io me ne vada.
Lily
emette uno strano rumore più acuto degli altri.
Uno
strano singhiozzo che le è capitato mentre tirava su con il
naso.
Sospira
di nuovo, ma rimane in silenzio.
E,
naturalmente, io ne approfitto.
Non
voglio interpretare in modo negativo questa sua mancata risposta, dato
che si è
stretta ancora di più a me.
Perciò...
continuo!
Non
voglio assolutamente limitarmi a questa semplice e stupida parola
quando vorrei
dirle un sacco di cose e di sensazioni che si sono accumulate in questi
mesi
della sua assenza.
Tutte
emozioni che mi paiono troppo grandi per essere espresse da un semplice
uomo
con altrettante misere parole.
«Perdonami,
Bibi» riprendo a parlare dopo aver nuovamente aspirato il suo
fantastico odore,
«Sono stato un tale idiota!» la stringo ancora
più forte, «Non mi sarei mai
dovuto allontanare da te, ma avevo una paura tremenda che per causa mia
ti
succedesse qualcosa di peggio a quello cui eravamo
“abituati”» continuo
aprendole, finalmente, il mio cuore che le aveva sbattuto in faccia
troppe
porte in questi mesi che siamo stati lontani.
Tira
di nuovo su con il naso e si abbandona contro di me.
Sospiro.
Quanto mi sei mancata, Lily!
Quante volte ho sognato di poterti
abbracciare ancora una volta in questo modo?!
Quante volte ho anche
semplicemente immaginato di accarezzarti di nuovo?!
Percepisco
il suo respiro lento e pesante che tenta di calmarsi dalle tante
emozioni che
l’hanno soggiogata oggi.
«Mi
stavi spingendo a sposare un uomo che non ho mai amato
perché dovevo dare un
padre ad Harry. Mi stavi facendo rischiare di passare il resto della
mia vita
con un Mangiamorte perché sei sparito senza nemmeno dirmi
come e quando...»
s’interrompe per sfogare un attimo il nodo alla gola che le
si è formato e al
quale sono particolarmente grato.
Già
mi pesa tutta la situazione e gli autonomi sensi di colpa...
So
che lei deve esprimere in qualche modo la sua rabbia, ma il mio cuore
è già
abbastanza frantumato di suo senza che si aggiunga altro.
Tira
nuovamente su con il naso e prende aria nei polmoni per riprendere a
parlare...
ma io non posso restare qui.
Ho
appena sentito un nuovo botto.
Devo
assolutamente raggiungere i miei amici e combattere al loro fianco.
Avremo
tempo, poi, per parlare, incolparci, sbraitarci contro, picchiarci...
Ma
ora devo andare.
«Mi
hai...».
«Ti
amo, Lily» la interrompo velocemente abbracciandola
più forte.
La
sento sussultare spaventata e stringere ancora più
convulsamente la mia maglia
nelle sue piccole mani.
«Cos...».
«Appena
diventa più sicuro, esci dalla chiesa e fatti soccorrere da
qualcuno. Metti al
sicuro Harry!» la blocco di nuovo alzandomi in piedi.
O,
almeno, tentando.
Di
fatti, Lily mi trattiene per un braccio e mi costringe a tornare in
ginocchio
di fronte a lei.
«Non
posso restare qui!» la anticipo con un tono di voce forse un
po’ troppo
sgarbato.
Me
ne accorgo solamente dalla sorpresa che leggo nei suoi occhi, sgranati
per un
secondo.
«Devo
andare, Lily!» aggiungo con più convinzione
afferrandole con delicatezza il
viso e fissando le mie nocciola nel suo smeraldo.
«Credi
di essere il solo eroe destinato a combattere, Potter?» mi
domanda grave, ma
decisa, «Ci troviamo tutti nella stessa guerra e abbiamo
tutti lo stesso
nemico! Voglio combattere anche io!».
«Avremo
tutti quanti lo stesso nemico, Lily, ma sono poche le persone come te
ed Alice
che avete due bambini innocenti da difendere!».
Lei
prende aria per ribattere, ma intervengo di nuovo.
«Fa’
si che sia questa la tua guerra: difendere il nostro bambino. Non fare
niente
che lo possa mettere in pericolo ed allontanati da qui!».
Nonostante
la mia idea primaria di alzarmi da qui e raggiungere i miei compagni
dopo
averle detto quest’ultimo ordine, Lily mi distrugge qualsiasi
iniziativa.
Mi
abbraccia di slancio e riprende a singhiozzare leggermente.
Ed
io, anche se molto insicuro sul da farsi, le restituisco in un modo
molto
impacciato questo suo gesto.
«Lil...».
«Devo
essere io a spennarti per quello che hai fatto, James Potter»
mi anticipa lei
parlandomi in un sussurro vicino all’orecchio, mentre siamo
ancora stretti nel
nostro abbraccio, «Non due Mangiamorte da strapazzo. Mi sono
spiegata?».
Ci
allontaniamo a vicenda e, la prima cosa che riesco a leggere nei suoi
occhi,
non è solo la sua preoccupazione, ma anche una decisione
incredibile.
Però
io... ho perfettamente capito il messaggio che mi vuole passare.
Ghigno.
No.
Non
saranno due o tre Mangiamorte da quattro soldi a stroncarmi!
Non
lo permetterò!
Perché
io devo tornare qui!
Questo
è il mio posto.
Accanto
alla donna che amo e al bambino che prestò
arriverà.
Non
mi interessa se lei deciderà di non darmi più
nessuna possibilità, dato che non
mi sembra abbia un’espressione tanto tranquilla a riguardo.
Sicuramente
vorrà farmela pagare a modo suo.
E,
il modo in cui mi ha implicitamente chiesto di non morire per poter
tornare da
lei, me lo conferma.
Ma,
se devo dire la verità... non me ne può importare
di meno!
Lily
e il piccolino sono vivi e devono stare bene.
Questo
è quello che veramente conta!
Resterò
accanto a loro anche da semplice amico o da semplice zio... ma non li
lascerò
più!
Neanche
se Lily dovesse minacciarmi con un Avada Kedavra di sparire per sempre
dalla
sua vita.
Cosa
che ritengo molto improbabile, dato il suo ultimo comportamento.
Eppure,
conoscendo la donna in questione... beh, a spese mie, ho imparato che
bisogna
aspettarsi di tutto da lei.
«Evans!
Dubiti della mia bravura?» le chiedo con il mio
insormontabile ghigno stampato
in faccia.
Con
un immenso sollievo al cuore noto un piccolo sorriso crearsi sul suo
bel
visino.
Mi
ci avvicino lasciando appena pochi centimetri tra le nostre labbra.
«Non
ti preoccupare, Amore» le dico con la voce un po’
rauca per l’emozione che sto
provando al solo averla così vicino a me, senza il peso di
nessun vincolo tra
noi, «Ti porterò la medaglia dei
vincitori».
Senza
nemmeno allungarmi di poco per sfiorarla con la mia bocca, mi alzo
fulmineo e
vado a cercare i miei amici.
Non
mi volto neanche per un attimo indietro a guardare quella colonna dove
ho
lasciato nascosta Lily.
Continuo
a percorrere il centro della navata quasi del tutto distrutta.
Compio
qualche salto a destra e a sinistra per evitare le macerie
più grandi e
raggiungo la navata laterale, opposta a quella dove si trova la mia
piccola
Bibi.
Eppure
di loro non c’è nessuna traccia.
Guardo
bene a destra e a sinistra.
La
bacchetta ben salda in mano.
Ed
ecco che mi accorgo dei segni della battaglia che conducono alla mia
sinistra,
verso il presbiterio della chiesa.
Pezzi
di pavimento e di muri e colonne sparsi qui e là, di varie
dimensioni; vetri
rotti delle varie vetrate e statue mezze mutilate facevano da scenario
al mio
passaggio inquieto ed attento.
C’è
troppo silenzio perché io possa stare tranquillo.
Seguo
i segni della battaglia fino a superare il presbiterio della chiesa e a
raggiungere l’abside.
Ora,
per davvero, non so più che fare.
Dei
miei amici non c’è traccia e nemmeno dei
Mangiamorte.
I
segni della battaglia sono spariti.
Si
bloccano proprio qui.
Comincio
a guardarmi intorno con un panico sempre più crescente.
Dove
caspita sono finiti?
Che
diamine hanno fatto ai miei Malandrini e a Frank?
Non
può essere che abbiano vinto loro e li abbiano...
Un
improvviso botto desta la mia concentrazione.
Alzo
il capo e, sgranando gli occhi, mi sposto repentinamente, con un salto
enorme,
verso destra evitando per un pelo un enorme blocco di cemento crollato
dall’alto.
Lo
fisso per bene, prima di riportare le mie attenzioni verso
l’alto.
Ora
sento degli incitamenti, delle maledizioni... una battaglia.
Stanno
combattendo li sopra!
Ispeziono
meglio con lo sguardo tutto quello che mi trovo davanti e scorgo una
piccola
rampa di scale, incorporata nella parete destra dell’abside.
Tenendo
salda la bacchetta e sentendo il cuore pompare velocemente il sangue
nelle vene
per l’ansia crescente e l’adrenalina della
battaglia prossima a questo momento,
corro verso le suddette scale e comincio a salirle a tre a tre per
essere
quanto prima su.
Non
appena arrivo, esco dalla parete ritrovandomi su una sorta di balcone
sporto
verso l’interno dell’abside.
Ciò
che mi si para di fronte è di quanto più strano
io abbia mai visto in vita mia.
Credevo
che i McCullen e il loro aiutante si trovassero da questa parte della
parete
dell’abside e, invece, si trovano dall’altra parte.
Anzi,
per essere più precisi, dall’altra parte ci sono
solo i due McCullen.
Probabilmente
quella loro aggiunta deve essere già stata annientata da
Sirius.
Vi
sono due balconi rientranti nell’abside: su quello di destra
ci sono i miei
Malandrini e Frank, mentre su quella di sinistra si trovano i due
Mangiamorte.
Stanno
praticamente combattendo nel vuoto.
Gli
incantesimi volano su un pavimento d’aria prima di toccare od
essere parati
dall’avversario.
Tutti
e sei sono incredibilmente stanchi e sudati, ma nessuno sembra voler
mollare la
presa.
Qui
sopra, tra l’altro, c’è un fracasso
talmente forte di urli e di grida di
maledizioni che, se avessi provato da sotto a chiamare Sirius,
sicuramente non
avrebbe minimamente potuto sentirmi.
Digrigno
i denti osservando McCullen Senior e suo figlio combattere con quanta
più
grinta hanno in corpo, esattamente come mio fratello e,
incredibilmente, anche
Remus.
Eppure
non penso sia qualcosa di così impensabile da parte di
Lunastorta.
Infondo,
è solo colpa di questi tre bastardi se lui si è
allontanato dalla madre che è
successivamente morta.
«Bene,
bene, bene» prorompe McCullen Senior guardando nella mia
direzione,
interrompendo l’intero scontro, «È
arrivato, finalmente, il grande eroe!»
continua con profondo tono sarcastico facendo attirare gli sguardi di
tutti su
di me.
Ma
ciò che più mi fa imbestialire non è
questo, ma il suo stupido e saccente
sorriso che gli ha sempre caratterizzato quella sua faccia di merda.
«James!»
mi chiama preoccupato Frank.
Sposto
i miei occhi su di lui, mentre Jack McCullen comincia a ghignare
maleficamente,
il che non mi piace affatto.
Gli
faccio vedere io, ora che me lo ritroverò davanti
(perché me lo devo ritrovare
davanti per fargliela pagare cara per tutto quello che ha combinato)!
Vedremo
che ghignerà alla fine!
«Alice
e Lily?» domanda in ansia Paciock.
Gli
sorrido per un attimo in risposta per fargli capire di
tranquillizzarsi,
riportando subito dopo le mie attenzioni contro i miei due nemici.
Non
posso assolutamente farmi trovare impreparato di fronte a questi due
imbecilli,
ora che ci giocheremo tutto quello che abbiamo fatto ed accumulato in
questi
mesi di tensione e di astio reciproco.
Ad
ogni modo, ho visto Alice uscire con Mary dalla chiesa e, sono
altrettanto
sicuro che anche la mia piccola Bibi le abbia raggiunte per
allontanarsi dal
pericolo.
Quindi
non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Le
ragazze sono al sicuro e stanno bene.
«Ah!
Visto, Jassy – Cally?» esclama improvvisamente mio
fratello, cominciando ad
atteggiarsi come un gallo spavaldo, «Ti avevo detto che James
sarebbe riuscito
a fermare quel povero pezzente di Jhonatan!» continua a
vantarsi permettendo ad
un piccolo cenno di nervosismo e rabbia di formarsi sul viso del nostro
avversario.
Però
c’è qualche cosa che non quadra, qui.
Io
non mi sono proprio ritrovato faccia a faccia con questo Jhonatan...
come posso
averlo sconfitto?
«Che
dici, Sirius?» gli chiedo non nascondendo affatto la mia
confusione.
I
miei tre Malandrini più Frank, si voltano verso di me e mi
restituiscono la mia
stessa espressione.
Eppure,
riesco a scorgere anche un segno di paura negli occhi di Remus e Frank.
Ma
che sta succedendo?
«Io
non l’ho proprio visto questo imbecille di nome
Jhonatan» spiego convinto,
completamente ignorante delle conseguenze che porto a ciascun mio
interlocutore.
Di
fatti, tutti i miei compagni di battaglia impallidiscono
all’istante, mentre i
due McCullen scoppiano a ridere.
«Si,
Sirius. Ho proprio visto!» lo canzona McCullen Senior ridendo
sguaiatamente.
Ma
nessuno dei miei Malandrini e nemmeno Frank li calcolano.
«Non
hai fermato Jhonatan?» insiste ancora più in ansia
Lunastorta.
Ed
è in questo momento che sento veramente il sale e il gelo
cominciare a scorrere
nelle mie vene.
Che
significa tutto questo?
Fermare
Jhonatan?
Perché
avrei dovuto?
Non
ci avevano già pensato loro?
Di
fronte alla mia espressione, immagino improvvisamente impallidita, i
due
McCullen ridono ancora più forte di prima.
«Che
significa? Perché avrei dovuto fermare
quell’imbecille?!» chiedo con sempre più
foga e paura nella mia voce.
Sono
perfettamente sicuro di essere diventato più bianco di un
morto.
Proprio
perché leggo la stessa reazione sui volti dei miei amici non
appena si sono
convinti del fatto che io, effettivamente, non ho affatto incrociato la
mia
bacchetta contro quella del suddetto Mangiamorte.
...
Un
momento!
Se
quel cretino non è qui e, secondo la logica dei miei amici,
sarei dovuto essere
io a fermarlo probabilmente perché lo avrei trovato mentre
li raggiungevo nella
battaglia... allora significa che...
«Scioccante,
Potter?» mi domanda McCullen Junior sghignazzando,
«Voglio proprio vedere come
reagirai quando ti troverai di fronte al cadavere della tua cara
Mezzosangue!».
E
non posso fare altro che sentire l’orrore dentro di me.
Ho
lasciato Lily ed Harry... da soli... con un Mangiamorte sulle loro
tracce.
In
un lampo ho capito l’intera situazione che fa partire al
galoppo ed oltre il
battito del mio cuore.
No.
No!
No!!!
Jack
McCullen esplode in una risata agghiacciante, nel contempo che io
digrigno i
denti e sento il cuore fermarsi di nuovo, letale.
Il
solo pensiero di quello che ha affermato quel cretino, mi ha arrestato
il
battito.
Nei
miei occhi si dipinge l’orrore per la semplice scena
immaginata nella mia
mente: Lily in una dura battaglia con quel pancione contro quel gran
bastardo.
«No!!!»
urlo dando le spalle, fulmineo, a tutti i presenti e tentando di
tornare
indietro da dove sono arrivato.
Comincio
a correre verso l’entrata delle scale per scendere e
raggiungere di nuovo Lily,
ma un improvviso botto mi fa capire che la porta è stata
chiusa violentemente e
sigillata da un unico incantesimo... il tutto di fronte i miei stessi
occhi.
Maledetto
McCullen!!!
Oh,
se pagherai per tutto questo!
Ma
la vendetta è un piatto che va consumato freddo!
Per
ora è più importante la sicurezza delle due
persone che più amo al mondo,
poi... vedrai!
Noto,
concretamente, la porta chiusa di fronte a me, impedendomi il
passaggio, prima
di ascoltare, ancora un volta, le risate soddisfatte dei miei due
nemici.
Senza
pensarci su due volte, punto la bacchetta contro l’uscio e
pronuncio un primo
incantesimo.
Ma
non funziona.
Poggio
la mano sulla maniglia, mentre sento alle mie spalle l’urlo
inferocito di
Felpato, infastidito dai continui sogghigni dei due Mangiamorte.
La
battaglia è ricominciata!
Eppure,
detto molto sinceramente, non me ne può fregare di meno!
Lily
è in pericolo e io devo raggiungerla immediatamente!
Al
mio fianco si schiera anche Frank, sicuramente altrettanto preoccupato,
come
me, per Alice.
Proviamo,
insieme, qualsiasi tipo di incantesimo, ma la porta non si sblocca.
Tentiamo,
allora, con le mani, con i calci e con le spallate, ma questa non
sembra
muoversi di un solo millimetro.
«Maledizione!»
sbraito nervoso dando una serie di calci all’uscio,
«Spostati, Frank!» gli
ordino temerario puntando ancora una volta la bacchetta contro la
porta, «La
faccio esplodere!».
Proprio
nel momento in cui pronuncio le prime lettere
dell’incantesimo Bombardam,
la mia bacchetta prende a
volare via dalla mia mano, indietro, verso i due McCullen.
«Ehi!»
urla Sirius al mio posto.
Io,
infatti, mi “limito” a girarmi verso di loro e a
ringhiare loro contro tutto il
mio odio.
Paciock,
invece, non si preoccupa come me e mio fratello di dimostrare i suoi
sentimenti
nei confronti di questi due bastardi.
Tenta
di fare quello in cui io sono stato bloccato.
Una
piccola parte di me, naturalmente, spera nella sua riuscita.
Eppure,
vedo anche la sua bacchetta, insieme a quelle dei miei Malandrini,
volare tra
le mani dei due Mangiamorte, i quali incantesimi di appello non verbali
sono riusciti
a sorpassare le barriere di protezione evocate da Remus e Peter.
«Mi
dispiace rovinare i vostri giochetti, ragazzi» comincia a
parlare McCullen
Senior con quel suo odioso sorriso saccente, ormai conscio di aver
vinto la
battaglia contro di noi.
Ed,
in effetti, è proprio così.
Le
bacchette ci sono state tolte e, per di più non possiamo
raggiungerli perché si
trovano sull’altra rientranza interna dell’abside.
Non
possiamo uscire da qui dato che la porta è stata sigillata e
non ne vuole
sapere di aprirsi nemmeno con gli incantesimi potenti che abbiamo
provato io e
Frank.
E
non possiamo nemmeno tentare qualsiasi mossa azzardata
perché siamo tutti sotto
tiro delle loro bacchette.
Ora...
per la prima volta... comincio ad avere veramente paura.
«Ma
noi abbiamo una missione da portare a termine» continua
puntando la bacchetta
contro di me, mentre suo figlio fa lo stesso contro i Malandrini,
«Mi dispiace,
James» dice ancora il bastardo più grande,
fissandomi con lo stesso sguardo
vittorioso e saccente di sempre, «Avrei voluto affrontarti e
disintegrarti in
un’altra occasione, magari da soli» sorride,
«Purtroppo il destino è davvero
imprevedibile con tutti!».
Sento
Sirius fremere poco più in là, Remus impallidire
ancora di più e Peter
trattenere rumorosamente il respiro.
Anche
Frank prova paura.
Anche
io ho paura.
Ma
se McCullen pensa che io gli debba dare la soddisfazione di leggere il
mio
terrore sulla mia faccia, si sbaglia di grosso.
Mantengo
il mio sguardo serio, spavaldo e duro.
Non
ho paura di morire... ho solo paura di dover lasciare la mia Lily.
Ho
solo paura di causarle ancora più dolore di quanto lei non
si sia mai meritata
in vita sua.
Il
mio cuore batte alla velocità della luce... solo per questo
motivo.
Sento
una morsa assurda nel momento in cui vedo la bacchetta di McCullen
Senior
alzarsi indietro e le sue prime parole uscire di bocca.
Parole
che fanno congelare il sangue a tutti.
Con
la coda dell’occhio, riesco a scorgere gli occhi pieni di
panico di Sirius.
Orrore.
Terrore.
Paura.
E
mi basta solo la sua espressione per sentirmi peggio.
Avada... penso.
Forza,
stronzo!
Manca
l’altra parola.
Finisci!
Finisci
l’incantesimo!!
Stringo
i pugni.
Uccidimi,
bastardo!!!
Vedo
il suo braccio abbassarsi contro di me... e, prima di sentire il
ghiaccio della
morte, chiudo gli occhi.
Voglio
assaporare per l’ultimo millisecondo il calore della vita.
Quanto
l’ho amata la mia vita.
E
tutte le persone che ne hanno fatto parte.
Grazie.
...
...
...
Alzo
scettico un sopracciglio, pur continuando a mantenere gli occhi chiusi.
Sono
morto.
Si?
...
Tutto
qui la morte?
Io
non ho sentito niente di doloroso.
Possibile
che sia veramente in paradiso?
Apro
un occhio, tanto per assicurarmi di non trovarmi ancora in mezzo alla
battaglia
e alla tensione generale.
Il
ché mi lascia sorpreso e sbaragliato.
McCullen
Senior mi fissa con lo stesso sguardo accigliato e nervoso.
Ha
il braccio puntato contro di me, ma la mano non impugna più
la bacchetta.
Già.
Perché,
mentre tutti trattengono il fiato per la situazione assurda che si
è creata, il
bastoncino di legno di McCullen Senior, invece, galleggia a
mezz’aria sopra la
sua testa.
Lui
la alza per osservarla come tutti noi, proprio nel momento in cui
questa
comincia a muoversi verso la loro sinistra... ovvero la nostra destra.
«Oh,
signor McCullen...» comincia a parlare una nuova voce, prima
che tutti quanti
riusciamo a capire effettivamente chi ci troviamo di fronte,
«... non potrei
essere più d’accordo con lei!» esclama
Mary McDonald con un ghigno che va da un
orecchio all’altro nel contempo che afferra la bacchetta del
suddetto bastardo.
Maledizione!
Non
credo di essere mai stato così felice di vedere Mary come in
questo momento.
Con
uno sguardo sicuro e sorridente, si rigira tra le dita la bacchetta di
McCullen
Senior, osservando attentamente la sua espressione sempre
più irritata ed
impallidita.
«Crucio!» urla, improvvisamente,
Jack
McCullen, spuntando dalle spalle del padre e puntando a sua volta la
bacchetta
contro la McDonald.
Il
raggio rosso parte dal bastoncino di legno del Mangiamorte e si dirige
ad una
velocità impressionante contro Mary.
Ma
non abbastanza veloce da non farci provare, anche per un nano secondo,
il
brivido del terrore.
Eppure,
l’incantesimo si scioglie pochi centimetri prima di toccare
la nostra cara
amica, sorprendendo tutti.
Ma
proprio tutti.
Tranne,
naturalmente, lei che, invece, continua a fissare i suoi... i nostri
nemici con
la stessa occhiata soddisfatta e sorridente di prima.
Ride
leggermente, prima di lasciarsi completamente andare
all’espressione spaventata
di Jack McCullen (molto simile a quella del padre) dopo aver visto
anche la sua
bacchetta scivolargli via di mano e dirigersi verso di lei.
Eppure,
non finisce tra le sue mani, ma poco più indietro.
«Ah,
ragazzi...» irrompe una seconda voce, mentre dalla porta,
incorporata nella
parete che conduce alle scale di quella rientranza
dell’abside, spunta Alice in
tutto il suo divertimento, «... io adoro gli incantesimi non
verbali!» annuncia
malignamente sorridente, afferrando l’oggetto volante
appartenente a McCullen
Junior.
Frank,
al mio fianco, ride di gusto.
Deve
essere proprio forte il suo orgoglio e la sua felicità nei
confronti di Alice,
al seguito di questa sua entrata.
Probabilmente
lo sarei anche io verso Lily.
Ma
io non la vedo arrivare e questo mi spaventa sempre di più.
Non
può essere che sia rimasta veramente da sola e che
né Alice né Mary siano
incappate in un possibile duello tra lei e quel Mangiamorte in
libertà.
Non
può essere veramente mor...
«Dove
sono?!» sbraita una terza voce facendomi saltare il cuore in
gola.
E
poi facendolo battere come se fosse impazzito.
L’ho
riconosciuta!
È
lei!
«Sono
qui» risponde Mary voltando di poco la sua faccia indietro
per farsi sentire
meglio.
Non
ci vuole molto (per fortuna), prima che anche Lily Evans faccia il suo
ingresso
da quella porta.
Un
po’ affaticata, certo, probabilmente per il numero di scale
fatte per arrivare
fin qua sopra, però, pur sempre minacciosa come nessuna
delle sue due amiche è
comparsa fino ad ora.
Con
un veloce ed agile passo supera sia Alice che Mary, le quali non si
lasciano
ingannare e restano pronte per qualsiasi attacco improvviso da parte
dei due
seguaci di Voldemort.
Li
fissa con un astio assurdo, prima di puntare loro contro la sua
bacchetta...
lentamente.
Una
lentezza studiata apposta.
Non
solo per rendere più lunga la paura dei due bastardi... ma,
probabilmente,
anche la mia.
E
poi... resta immobile.
Bacchetta
levata, espressione decisa e sguardo smeraldino congelatore.
Adesso
sono i due Mangiamorte a non osare compiere un solo passo.
Sono
lontani per poterle saltare addosso e bloccarla, senza contare che
dietro di
lei ci sono altre due combattenti inferocite.
Mentre
io... beh, sono completamente preso da quello sguardo verde.
Da
quegli occhi color smeraldo che, in questo momento, sono razionali e
furiosi,
seri e scintillanti, lampanti e scuri.
Un’occhiata
che sta mettendo in soggezione chiunque qui dentro.
Nessuno,
ma veramente nessuno osa fiatare per interrompere
l’intervento di Lily, oppure
(nel caso dei due avversari) per ostacolarla.
Tuttavia,
noto, con la coda dell’occhio, il sorriso di Jason McCullen
tornare a stirargli
quella faccia da pugni.
«Sconvolta,
Lily?» domanda con un ghigno divertito.
Mary,
dietro la mia piccola Bibi, scopre i denti in un ringhio di puro odio.
«E
cosa te lo dovrebbe far credere, idiota?» gli urla furibonda.
McCullen
Senior sorride ancora di più in modo saccente, sospirando
pesantemente come se
stesse parlando a dei bambini del latte e socchiudendo per un attimo i
suoi
occhi azzurri.
«Probabilmente
il fatto che non sa spiccicare parola di fronte a noi?»
domanda retorico il
coglione.
E,
ora, è il suo turno.
L’ho
capito dal fatto che ha stretto poco di più la bacchetta
nella sua mano e ha
cominciato a sorridere leggermente.
Vittoriosa.
Sa
perfettamente di averli in pugno, finalmente.
Dopo
tutti questi mesi che ha disperatamente aspettato una spiegazione per
tutto
questo... adesso, sono sicuro, non si lascerà scappare
quest’occasione così
facilmente.
Con
una voce talmente profonda e bassa da non riuscire nemmeno a
riconoscergliela,
la sento parlare in un modo e con un tono tali da incutere brividi
d’inquietudine
a tutti.
«Cosa
le fa pensare che io debba sprecare le mie parole con due esseri
repellenti
come voi due, signor Jassy – Cally?».
Ghigno
come se fossi un pazzo assatanato di fronte al mutismo generale.
Questa
è la mia donna!
La
donna che amo da impazzire!
Ammutolito.
L’ha
letteralmente ammutolito.
Certo,
non per la paura, ma per l’oltraggio.
Posso
ben immaginare cosa e come risponderà uno dei due dopo
quest’affronto nei loro
confronti fatto dalla mia piccola Bibi.
E
scommetto che anche lei si sia già preparata alla prossima
avanzata dei due
McCullen.
«Come...
come osi parlarci in questo
modo?!»
sbraita, infatti, frustrato ed adirato McCullen Junior, «Voi,
schifosi
Mezzosangue, non dovreste nemmeno avere il diritto di respirare la
nostra
stessa aria!! Pagherai molto caramente per questa tua
insolenza!».
Maledetto
stronzo!
Per
quanto mi fossi già aspettato una risposta del genere non
posso fare a meno di
stringere i pugni e ringhiargli contro.
È
più forte di me in questo momento.
Se
non ci fosse stato il vuoto tra me e lui, ora gli sarei già
sul collo per
quello che azzardato contro Lily.
Ma
lei non sembra affatto turbata quanto, invece, lo siamo io, Frank e gli
altri
Malandrini.
Anzi.
Pare
ancora più rilassata di prima.
Sorride.
«Preferisco
essere miliardi di volte una Mezzosangue, piuttosto che
un’assassina vigliacca
come voi, signori.» mantiene sempre questo suo tono
particolare che non le
avevo mai sentito prima, mentre, però, continua a sorridere,
«Preferisco
miliardi di volte essere perseguitata per il sangue che scorre dentro
di me,
piuttosto che compiere anche piccoli atti di codardia come voi e
prendermela
con un embrione ancora sotto sviluppo nella pancia della
madre!» conclude,
infine, alzando lievemente la voce.
E
poi, prima che uno dei due McCullen possa di nuovo aprire bocca, Lily
schianta
lesta Jack McCullen.
Andando
a sbattere violentemente la testa contro il muro, McCullen Junior perde
definitivamente i sensi nel contempo che Lily si avvicina decisa al
padre con
uno sguardo furente.
Ma
per quanto, ora, il nemico sia solo uno, non mi piace per niente il
fatto che
lei si stia avvicinando così tanto a Jassy – Cally.
Jason
McCullen non ha il tempo, nemmeno di girarsi indietro, verso Lily,
abbandonando
con gli occhi preoccupati la visione del figlio svenuto, che si ritrova
la sua
bacchetta a due centimetri dalla fronte.
««Quello...»
parla ancora un volta Lily, accennando con il capo al Mangiamorte privo
di
sensi poco più in la, «... è per il mio
bambino».
Alza
la bacchetta e la affonda verso il basso facendo gravare
sull’unico nemico
rimasto una botta che lo sbatte ai suoi piedi in preda al dolore.
Si
alza a quattro zampe e si gira in direzione del figlio, cominciando a
gattonare
lento verso di lui.
«Questo...»
continua la mia piccola Bibi, camminandogli dietro, «...
è per avermi privata
dell’uomo della mia vita».
Lo
supera e gli si para davanti.
Con
un piccolo cenno della bacchetta lo alza in piedi.
«E
questo...» conclude facendomi galoppare il cuore in gola,
«... è per lei...»
prosegue fissandolo con tutto l’odio che un uomo non
può mai aver provato,
mentre Alice e Mary ritornano dentro la porta che conduce alle scale,
«...
signor Jassy – Cally!».
E
l’ultima cosa che McCullen Senior riesce a vedere di questa
battaglia, prima di
finire nelle stesse condizioni del figlio, è il lampo di
luce bianca che lo
porta a schiantarsi molto lontano contro la parete di fondo.
È
dopo aver sentito il botto che Alice e Mary escono allo scoperto.
Se
non si fossero nascoste dietro la porta, probabilmente, il corpo di
McCullen
lanciato a quella velocità le avrebbe prese in pieno facendo
sbattere loro
contro la parete e non lui.
...
«Fiù...»
soffia Mary prima di guardarci uno ad uno.
Ghigna
sadicamente soffermandosi di più, naturalmente, su Sirius il
quale si trova a
sbuffare e ad incrociare le braccia.
«Volevo
proprio vedere come ne sareste usciti da quella situazione, ragazzi, se
non
fossimo arrivate noi!» comincia a montarsi la testa.
Frank
ride.
«Hai
ragione, Mary» dice sorridendo sereno, «Siete state
veramente grandi!
Fantastiche!».
Alice
risponde al suo sorriso, compiaciuta e tranquilla.
Finalmente
il peggio è passato.
O,
almeno, per loro è così.
Per
me la storia non si è ancora conclusa.
Guardo
Lily e mi rendo conto di quanto questo sia vero.
Lei
che, ancora, mantiene i suoi occhi vuoti sul corpo privo di sensi di
McCullen
Senior, senza degnare di attenzioni nessuno.
Né
i Malandrini, né le sue amiche, né Frank e
nemmeno me.
Soprattutto
me che la guardo mestamente.
Quello
che leggo nei suoi occhi è pura delusione.
Una
delusione che mi uccide sempre di più e che mi fa capire
che, effettivamente,
tra noi c’è ancora molto da fare.
Senza
voltarsi nemmeno una volta, si dirige silenziosa verso le scale ed esce
dalla
porta.
Comincia
a scendere... andando via.
Andando
lontano.
Di
nuovo.
Potandosi
dietro di sé, non solo gli sguardi dispiaciuti di tutti i
presenti... ma anche
il mio cuore.
ANTICIPAZIONE:
«Non voglio darti
fastidio perché
so che ora, l’unica cosa che vuoi, è rimanere da
sola o, per lo meno, stare
alla larga da me. [...] Ma prima che mi allontani ancora un volta da
te, Lily,
voglio che tu sappia che qualsiasi cosa tu deciderai io ti
resterò accanto.
[...] Volevo solo farti sapere che mi dispiace, Lily, e che, anche se
mi
dovessi lanciare contro un Avada Kedavra, resterò vicino a
te e al
piccolino...».
|
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Capitolo 42 *** Capitolo XLI - Verdetto finale ***
(QMNSHDF) Capitolo XLI - Verdetto finale
Ehm...
ehm... s-salve? Ehilàààà??
C’è nessuno?
*improvvisa
ondata di pomodorri avanza minacciosa*
AAAAAAAAAAAAAAAAAhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh....!!!!
D’accordo,
d’accordo, d’accordo!! Non sono stato poi
così tanto
puntuale come avevo programmato, anzi! Questa volta ho esagerato
davvero!
Colpa!!! Si, signori, c’è anche una colpa che, vi
assicuro, NON è MIA!!!
Allora,
prima di tutto si sono messi i miei professori che,
avendo saputo che metà della classe avrebbe fatto prima una
piccola gita di tre
giorni e poi lo scambio culturale con la Germania per una settimana,
hanno anticipato
il periodo di fuoco a metà Aprile -.-‘!
Sto
letteralmente sommersa di cose da fare soprattutto per
l’imminente
partenza per la Tedeschia xD! Tanto per essere precisi, parto questo
venerdì
pomeriggio e non era nemmeno previsto l’aggiornamento prima
della partenza; ma
visto che vi avevo lasciato a metà ho preferito costringermi
a scrivere e
finire una parte della storia!
Si, con
questo capitolo, si chiude un parte della storia intera
e con il prossimo si apre la conclusione della fan fiction (una
conclusione che
penso durerà ancora parecchi capitoli se riesco ad allungare
il brodo xD)!!
Indi per cui, con questo capitolo non vi lascio molto con il fiato
sospeso; poi,
per il resto, mi direte voi!
Prima
ancora che me lo chiediate, vi anticipo io che la data del
prossimo aggiornamento è la cosa più ignota che
potrebbe frullarmi in testa in
questo momento! Ma è proprio per questo che vi ho scritto un
bel papiro lungo
lungo ^_^!!!
Almeno su Word erano 23 pagine belle piene contro le solite 16... 17
xD!!
Beh,
insomma... il succo è che comunque vi chiedo un immenso
perdono per il mio ritardo, spero che riusciate a godervi questo
capitolo perché
non so davvero quando avrò poi tempo di postare di nuovo
(sempre scuola ed
ISPIRAZIONE permettendo!)!
Bene! A
questo punto passiamo ai ringraziamenti ^.^:
La
Nika = Ciao, tesoro =D!! Come va?
Spero che tu non sia già
sommersa dagli impegni scolastici come lo sono io!! Uff...!! Mi ha
spinta a
posticipare sempre il mio aggiornamento! Non era mai successo che
facevo
trascorrere quasi un mese tra un aggiornamento e l’altro!
Maledetta scuola!!!
Cmq, se il capitolo precedente è stato così
commuovente per te, non oso immaginare
cosa farai in questo (sempre se sono riuscita nel mio intento di
trasmettere le
emozioni che volevo trasmettere ^^)!!
Infatti ti avvero subito! Questo è un capitolo bello lungo:
un bel respiro
prima di gettarsi nella lettura e poi...
E poi ti aspetto tra le recensioni, tesoro ;)
Un bacione enorme!!
Ciau
Malandrino4ever
= Ok, allora, prima di tutto ti chiedo umilmente
perdono per il mio ritardo e poi... TI UCCIDO!!! Alla faccia che ci
racconti
tutto nel forum, Dani! Così mi fai star male! Non ho visto
nemmeno un accenno
di questo racconto!! Che cosa aspetti, che ci facciamo vecchi T.T?? Io
voglio
sapere come procede il tuo addestramento... Uffi!!!
COOOOOOOOOOOOOoooooooooomunque =D... come la va?
Beh, questo capitolo è bello lungo quindi ti consiglio di
prendere un bel respiro
prima di gettarti nella lettura e poi... beh, non mi uccidere ma non ho
veramente idea di quando sarà il prossimo aggiornamento!!
Questa scuola mi
massacra T.T!!
Spero che a te non sia così tragico già da ora!!
Vabbè, vado, va’ che dovrei anche iniziare a fare
la valigia!! Dopo domani
parto per la Germania, aiuto!!!
Ci sentiamo sul forum, apprendista malandrino ;)
Un bacione enorme anche a te!
Ciauuuuuuuuu
Cicci92
= Carrisima, mi cOonsenta xD!! Tristissima imitazione di
un certo c******e di Berlusconi (sono una frana nelle imitazioni, io)!
Cmq... ahahahahahahah... è un po’ difficile
rispondere alla tua recensione
visto che l’hai scritta decenni fa e io ho fatto passare
tutto questo tempo
prima di aggiornare (se avrai letto sopra, sicuramente saprai le
motivazioni!!
Maledetta scuola T.T!! La odio con tutta me stessa! Bastarda!)...
però ci provo
lo stesso =D!!
Allora, si! Il capitolo precedente l’ho voluto interamente
dedicare alla
grandezza delle donne! “Potere alle donne!!” parole
sante, collega ;)! In
effetti penso anche io che se non ci fossimo noi... questo mondo
andrebbe nello
scatafascio più totale!!! Insomma, basta vedere la storia
passata dove solo i
maschi hanno comandato e ne hanno combinate di stronzate xD!! Ah,
basta! Chiudo
qui, altrimenti non la finisco più!
Cmq, piccolo avviso prima che tu ti getta nella lettura: è
un capitolo bello
lungo e, spero, emozionante (oddio... lo spero proprio!)!! Non vedo
l’ora di
sapere cosa ne pensi!!
Ancora una volta... POTERE ALLE DONNE xD!!
A presto, carissima =D!!
Un bacio grande grande!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Pazzarella_dispettosa
= Ma guarda un po’ chi compare all’orizzonte?!
Ma è la mia bellissima Emy!! Che quest’anno ha
fatto 16 anni, ha fatto una gita
in Toscana perché non c’era posto nel solito
agriturismo ad Alberobello dove
Figaro l’aspettava, che farà una vacanza
quest’estate in Puglia, che ama
Manfredonia (io, invece, la detesto), che dice che qui si mangia
benissimo
(solo in rarissime occasioni, a parte la cucina di mia madre che amo
alla
follia [tra l’altro sfido chiunque a non amare la cucina
della propria madre]
xD), che ha una cugina che è di un anno più
piccola di me, che si è iscritta al
nostro fantastico Forum, che adora P.L. come l’adoro io...
poi, aspetta... che
altro mi hai detto??? Mmmmmhhhh... ah, si! Che ha pensato di andare a
controllare chi aveva aggiornato tra i suoi preferiti, ma la
connessione ad Internet
non le funzionava... xD!!
Piccolo sclero finisce... ORA!!!
TAAAAAAAAAADAAAAAAAAAAAAAAAAAANNNNNNN!!! Dopo numerosissime
imprecazioni contro
la scuola, contro la mia ispirazione e, ADDIRITTURA, contro le gite che
mi
allontanavano da voi nel forum e da EFP che, come il
Thorn&Buck, è diventato
una costante della mia vita... insomma, dopo tutto questo, ecco
FINALMENTE un
nuovo aggiornamento! Non ne potevo più di tenere questo
capitolo mezzo compiuto
nel computer e sapere che lo si stava aspettando, così oggi
mi sono costretta e
ho finito il tutto ^^!
Beh, per quanto riguarda il prossimo aggiornamento, Emy, non ho la
più pallida
idea di quando sarà!! Dopo domani parto per la Germani e
torno il 7 Maggio con
seguente compleanno di 18 anni il giorno dopo e scaricata di ogni
interrogazione e compito in classe possibile ed inimmaginabile da parte
dei
prof a scuola!!
Spero davvero di riuscire a fare almeno qualcosa in questo periodo...
anche se
potrei scrivere solo poche righe! Speriamo bene!
Cmq, ti do solo un piccolo consiglio prima di lasciarti al capitolo:
poiché è
il capitolo di chiusura dello svolgimento della storia e dal prossimo
si apre
la conclusione e, SOPRATTUTTO, perché è un
capitolo particolarmente lungo, ti
suggerisco, Emy, di prendere un bel respiro prima di gettarti nella
lettura,
ok?
Per il resto non so che altro dirti! Ci sentiamo, ormai, tutti i giorni
sul
nostro bellissimo forum xD!!
Perciò, potrei anche dirti: “a fra poco”
xD!!
Un bacio, tesoro mio!!!!!!
A presto ^^
Inoltre,
ringrazio quelle fantastiche 37 persone che hanno la
mia fan fiction tra i loro Preferiti, le 40 che la conservano fra le
Seguite e
i 2 che la Ricordano ^.^!!
Grazie di
cuore a tutti!
Vi ricordo che se non fosse per voi... questa storia si sarebbe fermata
al
secondo capitolo!! Perciò grazie davvero :)!!
Alla prossima ^^
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarantunesimo – Verdetto
finale
Scendo
le scale ad una velocità talmente alta che rischio di
ruzzolare per terra e
farmele a rotoloni.
Devo
raggiungerla immediatamente.
Dopo
averla vista sparire dentro le scale di quella rientranza
dell’abside, non ho
perso altro tempo.
Mi
sono fatto passare la bacchetta da Mary, ho allontanato Frank che mi
stava
troppo vicino e ho fatto esplodere la porta potendo finalmente passare.
Ed
ora sono qui a scendere queste maledette e strettissime scale per
poterla
raggiungere... ormai con il cuore in gola.
So
che ora arriverà la parte più difficile di tutta
questa situazione perché dovrò
affrontare proprio lei.
Non
Jack McCullen, non suo padre, non i miei Malandrini o il Ministro in
persona
con la sua schiera di Auror alle calcagna.
No.
Devo
affrontare qualcosa di peggio per me e per il mio cuore.
Lily
Evans.
Lily
Evans e la sua delusione.
Perché
so che è così.
So
perfettamente che lei sta male solo per questo.
...
Per
cos’altro dovrebbe essere triste in quel modo in cui
l’ho vista andare via?
Per
niente.
È
solamente molto delusa dal mio
comportamento.
Sicuramente
penserà che io non abbia fiducia in lei da dover fare per
forza queste pazzie
ogni volta per poterla sapere al sicuro.
Quando
non è assolutamente vero... perché io so che lei
è un’ottima combattente e sa
difendersi egregiamente da qualsiasi nemico.
Anche
dal peggiore.
Sa
rendere le feste difficili a tutti i suoi avversari, anche a coloro che
alla
fine riuscirebbero a metterle i piedi in testa.
Ma
io mi fido di lei e della sua capacità di autodifesa.
L’unico
problema... quello che mi ha spinto ad accettare di compiere questa
enorme follia,
è la consapevolezza che Lily, per quanto possa essere grande
e brava, non sarà
mai in grado di sopravvivere all’intera guerra che sta
imperversando in questo
mondo assurdo.
Ed
io non posso vivere sapendo che Lily non sopravvivrà.
Non
lo posso accettare.
Arrivo
in fondo alle scale ed esco dalla parete guardandomi velocemente
intorno.
Percepisco
la mia ansia persino nell’aria che respiro proprio
perché non la vedo.
Non
riesco a scorgerla da nessuna parte.
Probabilmente
deve ancora arrivare alla fine delle scale, visto che con quel pancione
che ha
con sé qualsiasi movimento è più
difficile e richiede più sforzo del normale.
Così,
dopo aver osservato meglio, noto l’entrata nella parete
opposta a quella da
dove sono uscito io e mi ci avvicino, pronto per accoglierla
all’istante.
Mi
affaccio all’interno... e non la vedo.
Non
c’è.
...
Maledizione,
dove diamine è andata a cacciarsi?
Mi
guardo di nuovo in giro per assicurarmi di essere completamente solo
nell’abside.
Ed
è a questo punto che mi rendo conto di un nuovo particolare.
Una
nuova presenza che non c’era la prima volta che sono arrivato
qui per raggiungere
i miei amici ed aiutarli nella battaglia.
Mi
avvicino a quel corpo privo di sensi sentendo non solo il mio sorriso,
ma anche
il mio orgoglio salire a livelli altissimi.
Deve
essere stata molto violenta la rabbia della mia piccola Bibi, o di Mary
o di
Alice, da arrivare a ridurre in queste condizioni quello strano
Mangiamorte di
nome Jhonatan.
Accasciato
a terra, testa appoggiata alla parete sulla quale avrà
sicuramente sbattuto la
testa, dato che noto qualche rivolo di sangue imbrattargli la camicia
bianca.
Sorrido
ancora di più.
Ecco
la prova che di Lily Evans si può avere la completa fiducia.
Non
è una semplice donnetta per la quale provare una paura
costante.
Sa
mantenere un incredibile sangue freddo e sa cavarsela in situazioni
abbastanza
gravi come queste due ultime in cui si è trovata.
Eppure,
questo non fa di lei un’eroina capace di poter tenere testa a
chiunque.
Prima
o poi ci sarà un qualche stronzo che riuscirà a
sopraffarla... ad ucciderla.
E
a questo punto... come mi si può chiedere di continuare a
vivere se il mondo è
stato privato della sua luce?
Per
quanto possa sembrare un pensiero egoistico... egoistico per tutte le
persone
che mi vogliono bene e che mi amano... spero che, se un giorno dovremo
morire,
io sia il primo ad andarmene.
Perché
non ce la faccio.
Non
oso immaginare come possa essere, anche se si tratta di pochi minuti,
secondi,
non riuscirei mai a sopportare il dolore del pensiero:
Lei è morta... è andata...
finita
per sempre...
Come
potrei?
Accecato
come sono di questo nostro amore...
Non
posso e basta.
Questo
è quanto.
Lei
deve essere al sicuro da qualsiasi pericolo le si presenti davanti e
non
m’interessa che ora cominci a sbraitarmi contro.
Non
m’importa!
Può
anche uccidermi, ridurmi in polpette, bruciarmi vivo e lasciar marcire
le mie
ceneri, le mie budella... tutto quello che la sua geniale testolina
può
inventarsi.
Questo
non mi fermerà mai dal raggiungere il mio obiettivo.
Non
mi taglierà la strada nemmeno lei!
E,
per quanto tutto questo sia avvenuto per colpa mia e per tutti i
pasticci che
ho combinato in questi mesi e nelle nostre battaglie,
vincerò... come sempre!
Perché
nessuno può sperare di mettere i piedi in testa a James
Potter senza subirne
poi le conseguenze!
Risoluto
da questa nuova forza d’animo, comincio a camminare nella
direzione del
presbiterio per andarla a cercare nella parte centrale della chiesa.
Probabilmente
è andata li.
Prima
di lasciare completamente l’abside, sento dei rumori
provenire da entrambe le
scale.
Gli
altri stanno scendendo.
Mi
devo sbrigare se voglio restare solo con Lily senza essere infastidito
dai miei
amici.
Faccio
passi più lunghi fino a correre quasi.
Supero
il presbiterio e mi ritrovo di fronte la navata centrale della quale la
parte
più vicina a me, quella in cui il prete celebrava la messa,
è quasi del tutto
distrutta.
Quasi
tutto... tranne i tre gradini che separano il corridoio
dall’altare della
chiesa.
Quei
tre gradini che improvvisamente mi appaiono così
accattivanti ed invitanti.
Semplicemente
perché sul più alto dei tre
c’è seduto l’oggetto dei miei desideri e
delle mie
ricerche.
Lily
mi da le spalle, in questo momento (poiché le arrivo da
dietro), ha le gambe
leggermente piegate per poggiarle al primo gradino dal basso, e i
gomiti posati
sulle ginocchia per permettere alle braccia di sorreggere la testa.
Una
posizione che esprime quanto io già so.
Prendendo
un grosso respiro per darmi coraggio, mi avvicino fino a raggiungerla
al suo
fianco.
Lei
non accenna ad alzare la testa anche se so che ha sentito il mio arrivo.
O,
più in generale, l’arrivo di qualcuno.
Anche
se è praticamente scontato che si tratti di me dopo quello
che è accaduto
qualche minuto fa.
Alzo
lo sguardo, che mantenevo su di lei, e lo poggio sul resto delle tre
navate
della chiesa.
In
fondo, all’entrata della struttura ecclesiastica
c’è il Ministro soccorso da
altre squadre di Auror appena giunte.
Tra
poco cominceranno a perlustrare l’intera chiesa e ho la netta
sensazione che
anche io verrò portato via.
Motivo
in più per compiere adesso il passo più grande
per gettarmi nell’abisso nero davanti
a me.
Prendo
un nuovo grosso respiro e mi muovo.
Senza
nemmeno chiederle il permesso per poterle sedere accanto, mi accomodo
sul terzo
gradino facendo strusciare la stoffa dei miei vestiti con la sua del
suo abito.
Piego
le gambe anche io, poggiandole sotto il primo gradino dal basso, e ci
sistemo sopra
le braccia lasciandole penzolare in avanti...
E
resto in silenzio.
Con
la coda dell’occhio ho visto il suo mutismo, il suo
nascondere i suoi occhi, il
suo volto basso.
Come
se volesse allontanare la delusione... come se provasse vergogna.
Ma
qui, l’unico che si deve vergognare come uno schifoso
assassino sono proprio
io.
Getto
pesantemente l’aria fuori dai miei polmoni e mantengo
ostinatamente gli occhi
davanti a me, sulle figure degli Auror e del Ministro sempre
più accanito in
chissà quale discorso.
Magari
su una nuova accusa contro noi Malandrini, oppure sul semplice racconto
di
quello cui ha assistito.
O,
anche, se vogliamo essere proprio ottimisti, su una difesa a nostro
favore.
Gesticola
proprio tanto.
Deve
essere molto nervoso.
Proprio
come faceva Lily quando siamo rimasti nascosti dietro la colonna e
aveva preso
a darmi pugni a catena.
Probabilmente
riprenderà l’opera lasciata a metà, ora
che cominceremo a parlare.
Già.
Però
se lei ha intenzione di rimanere in questa situazione ancora per
molto... beh,
io non credo di avere lo stesso tempo “libero” a
disposizione come lei.
Di
fatti, ho ripreso a fissare quella massa di Auror lavoranti al
Ministero in
costante aumento.
Un
particolare che comincia proprio a spaventarmi.
Non
posso assolutamente permettermi il rischio di essere arrestato (sempre
se devo
essere arrestato) senza averle nemmeno chiesto scusa come si deve.
Senza
nemmeno averle parlato per provare a chiarirci.
«Lily?»
la chiamo tra l’insicuro e il deciso.
Sposto
difficilmente lo sguardo da quegli Auror a lei al mio fianco che,
ancora, non
accenna a muoversi.
Ma
lo deve fare!
Per
forza!
So
già che non tenterò affatto la fuga questa volta.
Sono
perfettamente in regola con la legge e se, secondo le decisioni del
Ministro e
della corte del Wizengamot, devo scontare una punizione per quello che
ho
fatto... ben venga.
Accetterò
qualsiasi conseguenza di tutte le mie azioni.
Tutte.
Ma
nessuna se prima non avrò parlato con lei.
Ecco
perché sono più che convinto che darsi una mossa
sia la cosa migliore.
Se
dobbiamo distruggerci il cuore una volta per tutte... facciamolo.
Non
ho alcuna voglia di litigare persino con gli Auror per farmi dare altri
dieci o
venti minuti in più per finire un discorso che
saprà tanto di striminzito e
super sintetizzato.
Continuo
a guardarla.
Prima
con decisione... poi, ecco che il mio cuore, battendo sempre
più forte,
comincia a depistare i propositi iniziali della mia ragione.
Tutta
colpa di quei capelli rossi che le cadono dall’acconciatura
ormai completamente
andata; le coprono il viso, nascondendola come se fossero delle tende.
Ma
non ho mai visto niente di può acceso come il suo rosso,
niente di più bello e
gentile al tocco... niente.
Senza
parlare, naturalmente, di quei suoi meravigliosi occhi verdi.
Quegli
occhi che mi hanno perseguitato per sei anni e, soprattutto, in questi
ultimi
mesi che ho trascorso senza di lei.
Sono,
in un certo senso, felice, però, che lei li tenga bassi
invece che puntati contro
di me dato che sarebbe come parlare con un coltello alla gola.
Ma
che m’importa?
Ho
detto che anche se mi dovesse minacciare di morte, avrei continuato a
fare
tutto quello che era giusto e protettivo per lei.
È
proprio bella la donna che amo.
La
fisionomia stessa del suo viso esprime quella gentilezza che tanto la
caratterizza.
E...
Ehi,
un momento!
Scuoto
la testa energicamente.
Non
è questo il momento, maledizione!
Forza,
James, concentrati, Porca Puzzola!
Sospiro,
abbassando per un attimo gli occhi e riportandoli, poi, davanti a me.
Se
lei non vuole guardarmi, nemmeno io la presserò tanto con il
mio sguardo.
Preferisco
controllare i movimenti di quei maledetti Auror.
Ma
il momento giusto è ora... lo sento.
«Ascolta,
Lily...» comincio con una voce abbastanza roca,
«... So perfettamente che sei
molto delusa da me, per quello che ho fatto e che ho accettato di
fare» con la
coda dell’occhio mi accorgo che ancora non muove un solo
muscolo, ma continuo,
«E so altrettanto bene che vorresti farmela pagare per tutto
questo...» mi
blocco un attimo.
Mi
giro di nuovo verso di lei e la osservo attentamente.
Come
l’ho vista quando sono arrivato, ecco che non ha battuto
ciglio.
Con
un lentezza studiata ed ansiosa, le passo un braccio dietro le spalle
tentando
di avvicinarmi con il viso al suo, celato, esattamente come prima.
«Lily?»
la chiamo con una strana nota di afflizione nella voce.
Non
accenna a muoversi, ma mi deve assolutamente ascoltare.
La
sento tirare su con il naso ed, improvvisamente, fa un piccolo cenno
d’assenso
con la testa per assicurarmi che, invece, mi sta capendo.
Sospiro,
leggermente rincuorato.
Mi
avvicino ancora di più al suo viso per poggiare la mia
fronte sulla sua tempia
e sentirla maggiormente vicina al mio cuore con lo scopo di continuare
a darmi
forza per finire il mio discorso fin troppo difficile.
Ma
è con un orribile tuffo al cuore che mi rendo conto che lei
si allontana quanto
più io tento di avvicinarmi.
Silenziosamente
singhiozza, mentre respira in modo molto pesante.
«Non
voglio darti fastidio perché so che ora l’unica
cosa che vuoi è rimanere da
sola o, per lo meno, stare alla larga da me.» le dico senza
distanziarmi dalla
vicinanza al suo viso che lei mi consente di avere, «Ma prima
che mi allontani
ancora un volta da te, Lily, voglio che tu sappia che qualsiasi cosa tu
deciderai io ti resterò accanto. Ho pensato di poterti
tenere al sicuro
allontanandoti da me... ma solo ora che ho rischiato tutto questo come
un
povero idiota mi rendo conto del mio sbaglio. Volevo solo farti sapere
che mi
dispiace, Lily, e che, anche se mi dovessi lanciare contro un Avada
Kedavra,
resterò vicino a te e al piccolino...» sorrido
lievemente pur mantenendo quel
tratto di amarezza nel mio gesto, «... o alla
piccolina».
«È
un maschietto» si limita ad informarmi con fin troppa
neutralità... come se,
effettivamente, non fossi nessuno d’importante né
per lei né per il bambino in
arrivo.
Harry.
Un
maschio.
Mio
figlio... è un maschietto.
Non
potrei sentirmi più felice per questo.
Chissà
perché me lo aspettavo.
Probabilmente
perché conto davvero sul fatto che Harry sia la mia copia
sputata tranne che
per gli occhi, i quali erediterà da Lily.
I
meravigliosi occhi verdi della mia piccola Bibi.
Esattamente
come l’ho sempre visto nei miei sogni.
Ed
ora, dovrò deludere anche lui.
Lo
so... perché Lily, per quanto già mi aspettavo
che si comportasse in questo
modo, non mi sta dando neanche un minimo segno che mi faccia capire
che, prima
o poi, verrò perdonato.
Nemmeno
un accenno che mi assicuri che per lei, in questo momento, io esista.
Io
che le sto proprio accanto e le sto parlando.
Niente.
Sembra
quasi che stia completamente da sola e che al suo fianco, in
realtà, non ci sia
anima viva.
Indifferenza...
l’arma migliore per distruggere i propri nemici.
Se
non fosse stato per questa breve e glaciale risposta, probabilmente il
suo
escludermi sarebbe stato perfetto.
Però
non va così...
Porca
Puzzola se non va!
Lei
può fingere tutto quello che vuole in questo preciso istante.
A
me non importa proprio niente... non m’importa di essere
portato via con il
cuore più a pezzi di un vaso di ceramica lanciato alla
massima velocità contro
il muro.
Non
m’importa.
E
non m’interessa nemmeno questa sua indifferenza che ostenta
con me.
Può
fare tutto quello che vuole e pensare e convincersi che accanto a
sé non ci sia
nessuno.
Ma
le mie parole le ascolterà.
Cavolo!
Ci
può mettere la mano sul fuoco!
Animato
da una nuova determinazione e pronto a disintegrarmi anche
l’ultima parte del
mio cuore rimasta intatta fino ad ora, prendo un nuovo bel respiro,
allontanando braccio e busto da lei.
Torno
in posizione eretta, guardando di fronte a me.
«Farò
qualsiasi cosa, Lily, per riavere la tua fiducia...» sposto i
miei occhi decisi
su di lei che, ancora, mantiene la testa bassa sorretta dalle mani,
«... lo
sai. Non m’importa che ora, probabilmente, gli Auror mi
arrestino; non
m’importa quanto tempo ci vorrà per essere di
nuovo libero e, soprattutto, non
m’importerà niente della tua decisione»
con una sicurezza che non possedevo da
diversi mesi, stringo i pugni, e riporto i miei occhi sulle figure
degli Auror che,
adesso, cominciano ad avanzare verso di noi, «Tu ed Harry
siete le persone più
importanti per me. Non posso assolutamente pensare di poter esistere in
un
mondo privo di uno di voi due» abbasso gli occhi verso terra,
«Chiedi tutto
quello che vuoi, Lily. Te lo darò! Ti concederò
tutto quello di cui hai bisogno
e ti resterò accanto...» sospiro osservandola per
un’ultima volta di sbieco,
«... sempre!».
Rimango
in silenzio.
Questo...
questo è quanto dovevo dire.
Questo
è quello che il mio cuore doveva dirle.
Ora
che sono sicuro del fatto che lei sappia queste cose, posso anche
essere
portato via.
Per
quanto mi fossi aspettato una conversazioni più lunga e
dettagliata, magari
anche con qualche maledizione lanciata dalla punta della bacchetta
della mia
piccola Bibi... ora va bene.
Posso
dire che “ho la coscienza a posto” e, con questo,
sarò accondiscendente
nell’essere portato via.
Condotto
chissà dove... a lasciar marcire il resto del mio cuore non
ancora del tutto
putrefatto dal dolore.
Perché,
infondo, è questo che mi rimane, no?
«Tempo»
dice lei senza osare alzare la testa verso di me e restituirmi un solo
misero
sguardo.
Anche
che sia di odio, di disprezzo, di disgusto, di delusione, di
amarezza... di
morte.
Niente.
Nemmeno
quello.
Niente.
Come
se guardarmi in faccia fosse diventato, all’improvviso,
qualcosa di vergognoso
da fare.
«Ti
chiedo solo questo, James» e devo solo ringraziare Merlino
che non mi abbia
chiamato con il mio cognome,«Ho bisogno di tempo per...
per...» alle nostre
spalle sento i primi passi dei nostri amici, i quali hanno tentato di
camminare
il più lentamente possibile per lasciarci il nostro spazio,
«... ah, non lo
so...» scuote la testa affranta lasciando cadere qualche
lacrima dal naso dove
si sono tutte accumulate, «... non so nemmeno io a cosa
dovrò pensare e su cosa
dovrò riflettere ma... ma ne ho bisogno...».
Improvvisamente,
alza gli occhi facendomi sprofondare il cuore per il sobbalzo.
Non
pensavo li avrebbe sollevati.
Si
volta verso di me e mi fissa distrutta.
Riesco
a leggere la distruzione causata dalla delusione nel suo cuore.
Ora
tutta rigettata nei suoi rossi occhi gonfi di lacrime.
Ora
tutta scorrevole sulle sue guance candide e bianche.
Ora
tutta palpabile nel suo leggero tremolare.
Ora...
così assassina con me.
Annuisco
adagio, come se avessi una fortissima emicrania e dovessi muovere il
più piano
possibile la testa per evitare altro dolore.
Eppure,
l’unico dolore in più che vorrei evitare non
è alla testa... ma qui, nel mio
petto.
«Tempo»
faccio il coro con un tono di voce asciutto e distaccato.
Me
l’aspettavo.
Me
l’aspettavo questa fitta lancinante al cuore.
Ma
un conto è prevederla... un altro conto è
sorbirsela direttamente.
«Certo»
le garantisco piatto.
Resto
muto... che altro potrei dire?
«Signor
Potter?» mi sento chiamare improvvisamente da una voce
sommessamente severa e
dura.
Drizzo
lo sguardo dal pavimento dove l’avevo perso per un secondo,
trovandomi di
fronte due omaccioni che imperano dall’alto sulla mia figura
semplicemente
seduta su due gradini di pietra.
Ma
se pensano di spaventarmi solo per la loro statura particolarmente
imponente,
si sbagliano di grosso.
Ero
uno dei migliori quando “lavoravo” per il
Ministero... e lo sono ancora (anche
se in questo ultimo periodo ho combinato un bel po’ di
pasticci durante le mie
lotte).
«Si?»
domando cominciando a rendere più scontroso il mio tono.
«Abbiamo
l’ordine di condurla al Ministero insieme a Black, Lupin e
Minus, signore» mi
annuncia uno di loro con quella schifosa intonazione neutra e formale,
bassa ed
insensibile.
Faccio
un piccolo sorriso sghembo abbassando per un attimo la testa e facendo
vagare i
miei occhi un po’ ovunque prima di posarli di nuovo sui due
omaccioni di fronte
a me.
Lo
sapevo!
Avevo
già previsto che sarebbe successo.
Troppe
poche informazioni, secondo il Ministro, per poter risolvere un caso
così
complicato oppure troppe cose scoperte in così poco tempo.
A
seconda dei punti di vista, insomma.
Il
succo, ad ogni modo, l’avevo già previsto.
E,
di certo, non potevamo aspettarci chissà che cosa di diverso.
Infondo
è ancora aperta una sentenza su noi Malandrini.
Storcendo
il naso in una smorfia buffa, sorrido.
«E
va bene...» annuncio riappropriandomi della mia vecchia
maschera.
Mi
alzo in piedi.
«...
Se avete un così disperato bisogno di James Potter per
organizzare un
indimenticabile festino come si deve, sarò ben felice di
aiutarvi!» annuncio
trasformando quel mio sorriso in un ghigno sempre più
imperversante.
Uno
dei due ringhia leggermente e, mentre l’altro si fa da parte,
mi prende per una
spalla e mi spinge, con fare per niente amichevole, in avanti... verso
l’uscita
della chiesa.
«Ah,
James... come pretendi di accattivarti gli animi di questi gentili
signori se
sorridi in quel modo?» interviene la voce di Sirius.
Ci
voltiamo tutti e quattro (io, Lily e i due omaccioni), guardandolo
procedere
sicuro di sé, seguito da tutti gli altri.
«Non
hai ancora capito che nessuno comprenderà mai il nostro
mitico stile?!».
Rispondo
al suo ghigno.
Ora
basta lasciarsi comandare dagli altri.
Ora
è il nostro turno di fare quello che ci permette di vincere
sempre.
I
gradassi, gli arroganti, i buffoni.
I
due migliori Malandrini insomma, accompagnati dall’anima pia
del gruppo e dal
nostro mangione preferito.
Di
fatti, non mi sfuggono gli occhi di Remus che si alzano al cielo
esasperati e
il sorriso felice di Peter.
Se
gli altri non ci capiranno, non succederà niente di grave
per noi... perché ci
sosterremo a vicenda, come abbiamo sempre fatto.
«Silenzio,
Black! Non è proprio il momento questo! Dovete seguirci al
Ministero! Subito!»
sbraita l’altro omaccione che mi era sembrato il
più calmo fra i due.
Sirius
sorride ancora di più prima di alzare la mani.
«Assolutamente,
signore! Calmiamoci però, ok?» gli chiede con la
sua solita aria malandrina.
Remus,
al suo fianco, sbuffa.
«Non
vi preoccupate, ragazzi...» irrompe, improvvisamente, la voce
di Frank, «... si
tratterà giusto del tempo di avere la sentenza ed ottenere,
poi, la libertà» ci
rassicura Paciock, stringendo a sé Alice per le spalle.
Entrambi
sorridono come se tentassero di addolcire la pillola... ed è
proprio in questo
momento che riesco a leggere nei loro occhi una scintilla diversa.
Una
luce che non si può scorgere se sono da soli.
Adesso,
invece, posso tranquillamente intravederla.
Sono...
felici.
Veramente
felici!
E
saranno degli ottimi genitori.
Me
lo sento, mentre guardo il pancione di Alice così simile a
quello di Lily.
Peccato
che io, al contrario, non sarò nemmeno un buon padre come
Frank lo sarà per il
suo bambino.
Credo
che a mala pena la mia piccola Bibi mi permetterà di
avvicinarlo.
«Sempre
se verrà loro concessa, Paciock» risponde
acidamente il secondo omaccione.
Prima
ancora che io possa fulminare con gli occhi i due Auror, Mary, con un
piccolo
balzo, scende velocemente i tre gradini e si para di fronte
all’ultimo che ha
proferito parola.
«Voi,
signore...» dice posando i suoi pugni sui fianchi ed
assottigliando lo sguardo,
«... avete delle prove che possano testimoniare la
colpevolezza di questi
quattro imbranati?».
«Ehi!»
protesta Felpato, offeso.
Ma
basta un’occhiataccia da parte di Alice, che si zittisce
all’istante.
Credo
gli sia bastata la dimostrazione di Lily sui due McCullen per imparare
che non
bisogna mai contraddire una donna incinta se si vuole tenere il collo
salvo per
il giorno dopo.
«Beh,
veramente ci sono...».
«Avete
appena assistito ad una battaglia contro tre Mangiamorte i quali hanno
pure
confessato di essere tali; senza contare il fatto che questi quattro
sono
davvero degli imbranati!» continua la McDonald interrompendo
l’omone di fronte
a sé, «Ma insomma, li avete visti?»
continua allargando il suo braccio ed
indicando tutti i Malandrini, «Sono veramente quattro
maldestri! Come potete
anche solo pensare che Lord Voldemort voglia dalla sua dei tipi tanto
goffi
come loro?».
Alzo
un sopracciglio, scettico.
Mary
non starà mica parlando veramente di noi, vero?
Noto
i sorrisi mal trattenuti di Frank ed Alice, gli occhi di Remus che
continuano
ad alzarsi al cielo (ormai, li sta praticamente facendo ruotare senza
sosta a
furia di sentire le varie scemate di Sirius e Mary), Peter con la sua
solita
espressione confusa e Felpato... beh, a Felpato, a questo punto, esce
il fumo
dalle orecchie per la rabbia.
Persino
i due Auror hanno sollevato scettici un sopracciglio, proprio come me.
«Sta
scherzando, signorina?» domanda con altrettanto tono
l’uomo di fronte alla
McDonald, la quale sorride maligna.
«Si
e no, signore» risponde vaga.
«Gallerd!
Fitch! Perché ci state mettendo tanto?» tuona,
all’improvviso, la voce del
Ministro sbucando dietro ai due Auror ed interrompendo il nuovo ringhio
del
secondo omone... probabilmente quello di nome
“Fitch”.
«Stavano
tentando di opporre resistenza, signore» risponde Gallerd.
«Non
è vero, signore!» s’intromette Mary
frustrata anticipando la risposta
telepatica che sarebbe stata data da me e mio fratello, «Sono
io che ho
cominciato a parlare, signore» continua la nostra amica
sorprendendo veramente
tutti (soprattutto noi Malandrini), mentre il Ministro supera i due
Auror e le
si avvicina per poterla avere di fronte, «Volevo
semplicemente capire, signore,
perché questi quattro ragazzi dovrebbero essere incolpati
quando vi è stata
sbattuta in faccia la prova lampante della loro innocenza» .
Il
Ministro rimane un attimo in silenzio osservando attentamente la donna
che si
ritrova davanti.
Poi
espira leggermente.
«So
che ci è stata data questa prova della loro innocenza, ma su
di loro vi è
ancora un’inchiesta da risolvere».
«Anche
se è stata aperta da un Mangiamorte?» domando
ricordandomi dell’atto di Jack
McCullen quando ancora era creduto il miglior Auror al Ministero.
Il
Ministro annuisce.
Poi,
cogliendomi di sorpresa, mi sorride apertamente.
«Non
ti preoccupare, Potter. Non penso che voi quattro possiate minimamente
rischiare la prigione. Infondo, le persone che vi incolpavano sono
quelle che
per prime finiranno ad Azkaban; senza contare che avete fin troppi
testimoni
dalla vostra parte».
«Quindi,QQ come ho
già detto prima, si tratta
solo del tempo di concludere questa benedetta sentenza e poi, riavrete
la
vostra libertà» s’intromette ancora una
volta Frank con lo stesso sorriso sulle
labbra.
Un
sorriso che viene immediatamente corrisposto da parte mia.
Dopo
quello che Frank ha fatto per noi in questi ultimi mesi, credo che gli
dovrò
praticamente tutto.
«Quando
si terrà questa sentenza, signore?» chiede Remus
colpendomi.
Cazzo!
Non
ci avevo pensato!
«La
fisseremo per il momento più prossimo possibile»
assicura il Ministro.
Assicura?
Perché
voi pensate che io, dopo questa affermazione, mi senta veramente sicuro?
Le
sentenze sono famose ovunque per i loro tempi, a volte, incredibilmente
lunghi.
Ora,
la domanda fatidica è: che diamine di fine facciamo noi
Malandrini in questo
periodo di attesa?
Ad
Azkaban anche noi?
Liberi?
Cosa?
«E...»
Lunastorta comincia a parlare, ormai completamente unico
nell’aver intrapreso
questo discorso con il Ministro.
Io
non credo di avere la forza di chiedergli per quanto altro tempo il mio
spirito, così legato alla libertà,
dovrà rimanere chiuso entro quattro mura.
Prigioniero.
E,
soprattutto, lontano dai miei propositi.
Lily...
Harry...
«E...
cosa ne sarà di noi in questo arco di tempo,
Ministro?».
Alzando
impercettibilmente il mio sguardo, posso notare gli occhi del capo del
Ministero
rabbuiarsi un attimo.
Sento
persino la tensione dei miei tre Malandrini e l’attesa
ansiosa di Mary, Alice,
Frank e, persino di Lily che, ancora, mantiene la sua testa bassa,
posata sulle
mani.
Si
è completamente oscurata dal mondo... non solo da me.
Ma
da tutti.
Il
Ministro sospira.
«Credo
proprio che sarete sottoposti all’arresto domiciliare,
signori miei».
Chiudo
gli occhi, cercando di estraniarmi un attimo da questa situazione
assurda.
Subito
dopo, li riapro trovandomi l’Auror di nome Gallerd proprio
davanti.
Si...
forse è meglio essere portati via proprio adesso.
Non
credo che riuscirei a sopportare ancora per molto il peso di tutto
questo.
Lily
che fa finta che io non esista, i miei amici completamente delusi ed
affranti,
i Malandrini arrestati.
Voglio
solo essere sbattuto a casa mia e rimanerci tutto il tempo necessario
per
continuare a marcirci dentro.
Con
la coda dell’occhio noto Sirius scendere per primo quei tre
gradini e
raggiungere Fitch, immediatamente seguito da Remus e poi da Peter.
«Bene»
prorompe il Ministro, osservando Mary, Alice e Frank, «Voi,
signori miei,
riceverete una lettere che vi informerà della data e del
luogo in cui si terrà
la sentenza. Così che potremo chiudere questa storia una
sola volta per tutte»
conclude serio, «Ora, se volete scusarci».
Sposta
lo sguardo su tutti e quattro i rimanenti, sostando di più
sulla piccola figura
di Lily.
«Vi
consiglio di farvi visitare, tutti quanti, al San Mungo. Non si sa
mai»
aggiunge con voce più pacata, guardando Frank direttamente e
facendo un piccolo
cenno con gli occhi alla mia piccola Bibi.
Paciock
annuisce e gli da la sua parola che avrebbero fatto come il capo del
Ministero
gli ha appena suggerito, mentre io comincio a sentire le budella
attorcigliarmisi.
Insomma,
capisco perfettamente che loro sono ancora un po’ restii a
fidarsi di nuovo di
me e che, soprattutto, io sto per essere portato via, però,
che cazzo!
Hanno
parlato implicitamente di Lily come se fosse un’animale da
bestiame e come se
io non sarò in grado di prendermene cura quando
tornerà al suo fianco.
Perché
lo faro!
Porca
Puzzola se lo farò!
Gliel’ho
detto: anche se dovesse minacciarmi con l’Anatema che Uccide,
io le resterò
accanto.
Non
m’interessa niente!
Già
è tanto che dovrò passare un indeterminato tempo
lontano da lei senza poterla
sentire.
Figuriamoci
se dovrò mantenere le distanze anche quando sarò
libero... ma stiamo
scherzano?!
Il
Ministro annuisce, prima di voltarsi verso l’uscita della
chiesa ed
incamminarsi.
Al
suo seguito, subito, partono i due omoni trascinando noi Malandrini per
un
braccio o per un polso.
Ed
è così... che il “grande
eroe” se ne va.
Ecco
che i mistici combattenti vengono trascinati via.
Osservo
di sbieco le espressioni dei miei amici.
Peter
si sta mangiando le unghie della mano libera, Remus pare tranquillo
eppure
riesco a leggere la sua ansia nei suoi occhi.
Sirius,
invece, mi pare l’unico veramente calmo.
Mentre
io... beh, io, dopo questa fugace occhiata ai miei Malandrini, tento di
perdere
lo sguardo un po’ ovunque per evitare di incontrarne di altri.
Altri
con la stessa caratteristica dell’unico che mi ha
già pugnalato dritto al
cuore.
Quello
di Lily.
Delusione.
Delusione
ed indifferenza.
Due
armi micidiali.
Sospiro,
cercando di calmarmi.
Devo
pensare che tra un po’ sarò di nuovo a casa mia.
Nella
mia vera e vecchia casa tanto confortant...
«Ah!!!»
esclamo sentendo il dolore fisico alla nuca.
Ahia!! Che male!! penso, mentre tutti i
Malandrini
più il Ministro e i due omoni si fermano.
Ma
che diamine è stato a colpirmi in testa?!
Mi
volto (esattamente come tutti gli altri) mezzo frastornato - se non
completamente, appena mi rendo conto che a prendermi in testa
è stata una
scarpa - per capire chi sia il responsabile.
Con
un movimento repentino, mi sposto con il busto verso destra per evitare
la
seconda scarpa lanciata alla massima velocità sempre con lo
stesso obiettivo:
io.
Eppure
non faccio in tempo ad aprire bocca che il responsabile,
istantaneamente, comincia a sbraitarmi contro.
«Dopo
quattro anni...» inizia, quello che sembra un discorso
interminabile ed urlato
con l’ottava più alta, la mia piccola Bibi
«... dopo quattro anni che stavamo
insieme tu, tu, hai avuto il coraggio di fare questo?!?!»
urla fuori di sé,
avvicinandosi minacciosamente - per quanto le sia consentito da quel
pancione
sempre più grande.
Sono
passati solamente pochi minuti dall’ultimo attacco di Lily,
ma lei ha dato
prova della sua bravura.
Ha
dato prova della giusta paura che si dovrebbe provare a trovarsela di
fronte
alterata.
Eppure
non riesco a sentirla.
Non
riesco a provare questa benedetta paura, semplicemente
perché mi sento veramente
felice.
Finalmente
quella delusione e quell’indifferenza sono sparite per
lasciare posto ad un
primo vero sentimento.
Finalmente
Lily Evans ricomincia a provare qualcosa per me.
Che
cosa m’importa che questo sentimento sia negativo?
È
solo rabbia.
Ma
è pur sempre qualcosa.
E
questo mi rende incredibilmente felice.
Di
fatti, mentre tutti gli altri sono rimasti esterrefatti da questo
brusco
cambiamento d’umore ed ora la stanno fissando con tanto
d’occhi e con la bocca
che arriva a terra, io non riesco a smettere di sorriderle con il cuore.
Una
cosa che, invece, fa adirare ancora di più i suoi nervi.
«Non
sorridere così, James!» mi urla contro continuando
la sua lenta e intimidatoria
avanzata contro di me, «Non sorridere così
altrimenti ti do un pugno e ti
faccio saltare tutti i denti!!».
Irrimediabilmente
mi trovo ad allargare il mio sorriso.
È
così bella e tenera quando si arrabbia.
E,
soprattutto, quando cerca di fare l’impavida contro di me.
Perché
in realtà, se solo provasse a dare un pugno contro il mio
bel faccino, l’unica
che si farebbe male sarebbe lei.
Mi
raggiunge, finalmente, e mi da un grosso spintone facendomi
indietreggiare di
un passo.
Ormai,
anche l’omone che mi trascinava ha mollato la presa sul mio
braccio, impaurito
da questo uragano dai capelli rossi.
«Come
diamine hai potuto, James Potter?! Come?!?!?!?!?!» grida
fuori di sé dandomi
ripetuti spintoni e facendomi arretrare sempre di più.
Ad
ogni spintone, poggio la mano sul punto in cui lei mi ha toccato e il
mio
sorriso si allarga sempre di più.
Sono
proprio contento di questo sentimento.
Almeno
l’amaro dolore dell’indifferenza ha lasciato il
posto al frenetico battere del
mio cuore in attesa del suo verdetto finale.
«Dopo
così tanto tempo che stavamo insieme, tu ancora non ti fidi
di me tanto da
arrivare a compiere una simile stronzata?!»
continua la mia piccola Bibi, permettendo anche ai primi nodi in gola
di
deformarle la voce.
E,
di solito, le parolacce non si trovano facilmente nel vocabolario
quotidiano di
Lily Evans.
È
solo la vera e pura rabbia a tirargliele fuori.
Sorrido
ancora di più.
Questo,
invece di farmi collassare definitivamente, mi fa sentire sempre
più vivo.
Significa
che il suo sentimento è veramente puro nei miei confronti.
«Dopo
che ho passato con te innumerevoli missioni contro i Mangiamorte, dopo
che ti
ho aiutato chissà quante volte a riempire le celle ad
Azkaban, dopo che siamo
sopravvissuti per tre volte consecutive a Voldemort in persona, tu fai
una cosa
del genere?».
Ora,
però, comincio a sentire di nuovo il dolore.
I
suoi occhi si sono di nuovo velati di lacrime.
Una
cosa che tollero sempre di meno, maledizione!
Parandomi
di poco il petto, bersagliato dai suoi continui spintoni, ed ora anche
pugni,
prendo un grosso respiro e comincio, per la prima volta, la nostra vera
discussione.
«Non
è questo il punto, Lily».
«Ah,
no?! E qual è, allora, il punto, James? Qual
è?!».
Con
un’agile e veloce mossa, le spingo lontano le braccia che
ancora tentavano di
colpirmi e le afferro il viso per poterla fissare direttamente negli
occhi.
Se
in un primo momento è rimasta sorpresa da questo mio gesto,
ora non lo da più a
vedere.
Per
quanto i suoi due smeraldi siano inondati di lacrime ora, mantiene il
suo
sguardo duro contro il mio, mentre respira pesantemente per riprendere
fiato.
A
questo punto, con quel peso nella pancia che si porta dietro, anche i
più
piccoli movimenti diventano per lei una grande fatica.
«Il
punto è...» le dico con voce bassa e sommessa,
osservando il mio oceano
profondo dentro i suoi occhi, e ignorando completamente i sussulti
spaventati
dei due Auror e del Ministro, come se avessero paura che io le potessi
fare del
male, «... che tu sei forte, Lily Evans. Sei forte ed io lo
ammetto» adesso
posso tranquillamente leggere lo stupore nel suo dolce volto, con
quell’adorabile
espressione corrucciata, «Sei un asso nel
combattere» rendo i miei occhi seri,
ora, cancellando quell’accenno di sorriso che avevo prima,
«Ma questo non basta.
Non mi basta, capisci?».
Lei
nega con il capo, ancora confusa.
«Persino
i migliori, Lily, possono collassare in una guerra assurda come questa.
Possiamo essere forti quanto vogliamo... ma questo non ci
garantirà al cento
per cento la sopravvivenza» sprofondiamo ancora nei nostri
rispettivi oceani,
seri, «Ed io non posso continuare a vivere la mia vita se so
che tu non
esisterai più».
Lei
resta muta, esattamente come tutti gli altri.
Credo
che la notizia l’abbia colpita ed affondata.
Glielo
riesco a leggere nello stupore delle sue iridi verdi, spalancate.
Poi,
repentina come prima, cambia ancora una volta espressione.
Indurisce
di nuovo lo sguardo, fulminandomi, e, alzando le braccia verso
l’alto,
scaraventa via dalla sua faccia le mie mani, liberandosi dalla mia
presa.
«Quindi
questa sarebbe la giustificazione?» grida ancora furiosa,
facendomi sentire,
per la prima volta, da quando ha cominciato a sbraitarmi contro,
veramente
male, «La tua grande giustificazione che ti ha spinto a tutto
questo?» domanda
ancora compiendo qualche passo indietro, ma mantenendo i suoi occhi
duri contro
di me, «Questa, più che una giustificazione, mi
sembra una grossa cretinata,
James Potter!» continua con la voce, ormai, completamente
rotta, come le sue
guance tagliate a metà da quei nuovi fiumi di lacrime che
hanno preso a cadere,
«La più grande sciocchezza che tu abbia mai potuto
dire in tutta la tua stupida
vita!!!» urla sempre più forte, addirittura
arrivando a chiudere gli occhi per
un secondo e a piegarsi per lo sforzo.
E
poi, ad accompagnare il rumore del mio battito frenetico, si aggiungono
i suoi
singhiozzi.
Il
silenzio che regna fra noi due e gli altri spettatori (del tutto
indesiderati)
sarebbe sicuramente rovinato da questi due rumori così forti
e strazianti.
Eppure,
esso fa da sfondo alla fine della nostra
“conversazione”.
Per
quanto lei continui a singhiozzare tacitamente ed io senta il mio cuore
quasi
uscirmi dalle orecchie e dal petto, il silenzio s’insidia
ovunque.
Tra
i miei Malandrini ammutoliti e dispiaciuti...
Tra
Alice, Mary e Frank combattuti dalla decisione per quale fazione
parteggiare...
Tra
i due Auror e il Ministro letteralmente senza parole e con gli occhi
sbarrati...
Tra
noi due...
Io
distrutto da questa visione e dalle sue ultime espressioni e lei... lei
che
ancora singhiozza, ma che ha una strana luce nel viso.
Attraverso
quelle labbra posso capire il sentimento di delusione e di tristezza
che sta
provando in questo momento... ma gli occhi.
Quei
meravigliosi occhi verdi, ora, sono ancora spalancati e... ed indecisi.
Come
se fosse combattuta tra due sensazioni diverse ed opposte, le quali non
so
assolutamente immaginare quali siano.
Anzi,
considerando le condizioni in cui mi sono ridotto adesso, probabilmente
è molto
più saggio non venirne a conoscenza.
Sospiro.
Alle
mie spalle, nella navata laterale, persino le altre squadre di Auror, a
lavoro
per portare via i corpi privi di sensi dei McCullen e di Jhonatan,
hanno
assunto un “rispettoso” silenzio, oppure parlano a
bassissima voce.
Sfido
chiunque, ora, a trovare un modo tranquillo per uscire da questa
situazione.
È,
di fatti, con un enorme impaccio che il Ministro fa un piccolo passo
avanti e
riprende la parola:
«Beh...
bene... credo...» con molta goffaggine si volta dietro di
sé, per osservare le
reazioni dei miei Malandrini e di Frank, Alice e Mary, «...
credo proprio che
ora...» si gira di nuovo verso l’uscita della
chiesa, dove ci troviamo io e la
mia piccola Bibi ancora fissanti l’un l’altra,
«... possiamo andare».
Sospiro
un’ultima volta, abbassando di poco gli occhi per poi
rialzarli, colpevoli, su
di lei.
Lei
che, adesso, sembra ancora più combattuta ed in preda
all’ansia di prima.
Sposta
un secondo gli occhi sulle figure del capo del Ministero, sui due Auror
e sui
Malandrini, per poi tornare a guardarmi.
Ed
è in questo istante che non riesco veramente più
a leggere nessuna emozione
negativa in lei.
Quello
che vedo è solo tanta, tantissima, indecisione.
Compie
respiri sempre più grandi e pieni di panico man mano che il
Ministro si
avvicina a noi.
Non
la capisco.
Non
riesco proprio a capire cosa diamine le stia succedendo.
Non
si sentirà mica male, vero?
Non
si staranno manifestando adesso le conseguenze di tutta la tensione
provata in
questa giornata su di lei e sul bambino?
No.
Impossibile!
Non
può essere... è stata bene fino a qualche minuto
fa.
Forse
non doveva urlare in quel modo.
Forse
sarebbe stato meglio se fosse rimasta un po’ più
calma.
Probabilmente
non avrei dovuto reagire in quel modo che l’ha fatta solo
innervosire di più.
Non
avrei dovuto rispondere in quella maniera... forse avrei fatto meglio a
non
parlare direttamente.
«Forza,
Potter» mi incita il Ministro, tentando di darmi un coraggio
quasi paterno nel
muovermi.
Si
stanno avvicinando sempre di più a noi.
Mancano
davvero pochi passi...
Eppure
io li sento così lontani.
C’è
solo la mia paura che le stia per succedere qualcosa di brutto... e con
lei
anche al piccolo Harry.
Respira
tuttora pesantemente.
Grandi
e grosse boccate d’aria.
Mi
volto un attimo per controllare la situazione al nostro lato.
Dietro
l’avanzata pacifica del Ministro e dei due Auror, seguiti da
Sirius, Remus e
Peter, anche Mary si sta avvicinando.
Sicuramente
per prendere con sé la mia piccola Bibi, rassicurarla,
calmarla, curarla...
Mary
McDonald... un’altra persona alla quale dovrei la vita per
tutto quello che sta
facendo per Lily da quando io ho deciso di lanciarmi in questa pazzia.
Esattamente
come Alice e Frank, i quali si stanno incamminando, anche loro, verso
l’uscita
della chiesa.
Sarebbe
anche ora che tutti tornassero a casa, soprattutto loro due.
Alice
ha rischiato di non rivedere più Frank per quella maledetta
trappola mortale
nella quale ci aveva rinchiuso McCullen Senior quando abbiamo scoperto
tutta la
verità... quindi, credo proprio che nessuno meglio di loro
due si meriti un ben
conquistato riposo a casa.
A
coccolarsi... magari a scegliere un nome per il loro bambino in arrivo.
A
proposito: non ho ancora avuto occasione di chiedere a Frank se glielo
avevano
già trov...
...
Boom!
Improvvisamente
il mio cuore ha preso a battere all’impazzata, nel mentre
sorrido a quel gesto
che era tutto fuorché aspettato.
Era
proprio mentre osservavo i miei amici dirigersi verso di noi che ho
sentito due
piccole e fredde mani posarsi sulle mie guance, girarmi il viso e
poi... un
paio di agognate labbra sulle mie.
Ci
ho impiegato solo pochi secondi per capire effettivamente cosa era
successo,
solamente perché quel sapore lo avevo potuto assaporare di
nuovo per poche
volte in tutti questi mesi e, soprattutto, perché lo sognavo
praticamente ogni
sera.
Poi,
una volta che ho realizzato che questo non è affatto un
sogno, ma la più bella
e pura realtà, ho sorriso sulla bocca della mia piccola Bibi
e le ho passato le
braccia intorno alla vita, nel contempo che lei stringe le sue intorno
al mio
collo.
Spingendo
sempre di più contro le mie labbra, sento la passione
montare ad ogni bacio in
più.
Non
è solo uno... ne sono tanti... ed ognuno con una
profondità maggiore dal
precedente.
«Wow!!!»
esclama Felpato al massimo del volume battendo le mani di fronte questo
spettacolo.
Il
ché mi fa pensare che anche tutti gli altri miei compagni
avranno sorriso
inteneriti dalla decisione... dal verdetto finale di Lily Evans.
Adesso
capisco perfettamente quella sua indecisione nei suoi tratti.
“Lo
lascio morire straziato dal suo dolore o lo bacio?”
avrà pensato.
Beh...
credo proprio che sarà prevalsa la seconda, voi che dite?
Ed
è incredibile... è una cosa incredibile la
capacità di questa donna di gestire
ogni singolo sentimento dentro il mio corpo.
Un
momento fa stava lasciando marcire l’ultima parte del mio
cuore, mentre
adesso... adesso, beh, riesco a sentirlo di nuovo tutto.
Intero.
Posso
percepire addirittura i vari singoli pezzi, dispersi in tutto questo
tempo,
tornare al loro posto.
E
nella mia testa si forma l’idea definitiva di quello che
succederà.
Ora
so cosa devo fare... e, soprattutto, come uscire di scena ora che mi
porteranno
via.
Tento
di stringere le mie braccia intorno alla sua vita, ma la sua pancia ci
ostacola
dall’abbracciarci come abbiamo sempre fatto.
Lei
sopra di me e, nel contempo che io la tenevo sollevata da terra, lei,
dall’alto,
mi guidava verso le sue dolci labbra.
Sussulta
per questa piccola stretta prima di allontanarsi leggermente.
Appoggia
la sua fronte contro la mia e mantiene le sue braccia sulle mie
spalle... io,
invece, lascio le mie mani sui suoi fianchi ed apro lievemente gli
occhi.
«Mi
sa che c’è qualcosa tra di noi, Bibi» le
mormoro con tono profondo e con un
piccolo grande sorriso.
Lei
ride candida e serena riscaldandomi quel cuore appena risanato.
Insomma,
non basta solo ricostruire i pezzi andati distrutti... ma anche dare
quel
soffio vitale che torna a far battere il mio cuore.
Ed
è proprio questo il fatidico soffio vitale: la sua risata
sincera, serena, il
suo sorriso sulle sue labbra, i suoi occhi per metà
socchiusi che scrutano
fieri quella pancia poggiata al mio ventre.
Il
nostro vero legame... quello che va oltre il semplice fidanzamento e
che ha il
potere di rendere persino il matrimonio qualcosa di futile.
Perché
qui stiamo parlando di amore... il frutto di un amore... il nostro.
Inaspettatamente
Lily sospira facendomi alzare gli occhi dal suo ventre sul suo volto.
«Perché
ti devi comportare così, Buch?» mi domanda
mormorando.
Sono
questi i momenti in cui, attraverso i nostri sussurri e nostri
mormorii, le
nostre carezze e i nostri baci, le nostre smorfie e i nostri sguardi,
creiamo
una sorta di bolla di sapone dove tutto quello che la circonda smette
di
esistere fino a quando lo vogliamo noi.
Anche
lei alza i suoi due smeraldi su di me, scrutandomi tranquilla ma decisa.
«Perché
devi fare il codardo quando non lo sei?».
Tiro
le mie labbra solo da un angolo della mia bocca in un mezzo sorriso.
«Te
l’ho detto, Lily...».
La
vedo negare con il capo, seria.
«Anche
io ho paura, James... anche io non posso sperare di vivere la mia vita
se tu
non sarai più al mio fianco» prende un grosso
respiro, «Perché io devo
rischiare e tu no?».
Le
passo la mia mano destra sulla sua guancia sinistra, facendole una
piccola
carezza.
«Io
voglio che tu arrivi alla fine di questa guerra, Lily».
«Anche
io lo voglio per te, James» mi risponde repentina.
«Ci
proverò...» le sorrido.
«No!»
dice subito, quasi non lasciandomi il tempo di garantirle che
tenterò di fare
come vuole lei, «No, James! O tutti e due o
nessuno».
Getto
stupefatto l’aria fuori dai miei polmoni, guardandola
stordito.
«Vuoi
che Harry cresca senza genitori?».
«Voglio
che mio figlio cresca con due genitori che lo amino... esattamente come
è
giusto che sia» continua risoluta, «Questo
significa che nessuno di noi due
deve rischiare!».
Poggio
anche l’altra mia mano sulla sua guancia destra e la bacio di
nuovo.
Sento
le sue piccole e fredde mani posarsi sui miei polsi, mentre lei si
allunga per
potermi rispondere meglio.
«Adesso
basta» interviene, improvvisamente, la voce del Ministro.
Con
la coda dell’occhio li vedo procedere di nuovo verso di noi.
Questo
è il momento finale.
Riporto
le mie iridi profonde sulla mia piccola Bibi, scrutandola direttamente
nell’anima.
È
in attesa della mia risposta.
Le
sorrido.
«Ci
proveremo, Lily...» le dico con sicurezza, quasi come se
sarà una certezza che
riusciremo a sopravvivere.
E
noi, infatti, ce la metteremo tutta!
«...
ce la faremo» concludo fiero.
«Andiamo
Potter!» s’intromette ancora una volta la voce del
Ministro, ormai, vicina a
noi.
Si
sono proprio fermati davanti a noi, aspettando che ci stacchiamo una
volta per
tutte per poi potermi portare via.
Lily
mi sorride nello stesso modo in cui avrebbe fatto se ci fossimo trovati
soli.
Mi
fa una piccola carezza sulla guancia e, infine, si sporge
un’ultima volta verso
di me, concedendomi un ultimo bacio.
Ed
è proprio nel momento in cui ci stacchiamo che infilo la
mano nella mia tasca
dei pantaloni ed estraggo il soggetto del mio colpo di genio.
Mentre
l’Auror di nome Fitch ci raggiunge prendendomi per
l’altro braccio,
velocizzando il nostro distacco sotto gli improperi di Remus e quelli
(estremamente fini) di Sirius, io
glielo metto nella mano e la stringo.
Mi
sorride felice e scalpitante.
Conoscendola,
non vedrà l’ora di poter vedere cosa le ho dato
quando gli Auror e il Ministro
non potranno guardare.
Con
un ultimo sospiro più leggero e felice ed un ultimo sorriso,
seguo la
combriccola diretta al Ministero.
Cammino
per un po’, insieme a tutti gli altri, fino a raggiungere
l’uscita della
chiesa.
Qui...
per l’ultimissima volta, mi volto indietro scoprendo che
Mary, Alice e Frank
hanno raggiunto Lily, la quale ancora mi fissa sorridente.
Vedo
Mary, scuoterle delicatamente il braccio nella quale mano si trova
l’oggetto
che le ho dato, nascondendolo a tutti, tranne che alle loro viste acute
e vigili.
Lei,
risoluta, stacca per un secondo i nostri sguardi incatenati posando il
suo
sulla sua mano chiusa.
Riesco
a notare la lentezza, studiata dallo scalpitare del suo cuore
emozionato, con
la quale la apre.
E
poi... gli occhi spalancati di Mary, l’espressione di stupore
e di contentezza
sui visi di Frank e di Alice... e il suo.
Il
suo, incomparabile con nessun altro.
È
rimasta senza parole.
Alza
gli occhi lucidi di commozione verso di me giusto nel momento in cui
sto quasi
per sparire oltre l’uscio.
Le
sorrido come solo James Potter sa sorridere.
E
lei si apre in un altrettanto sorriso di gioia, rimanendo a bocca semi
aperta
per l’incredulità dell’accaduto.
Si...
le ho appena chiesto di sposarmi in un modo che non avrei mai sognato.
Era
da troppo tempo che quell’anello restava nelle mie mani.
Ed
era giusto arrivata l’occasione di darlo alla legittima
proprietaria... la
quale può reclamare i diritti di possedimento anche sul mio
cuore.
Ecco
la mia uscita.
Questa
è la vera uscita da “grande eroe”... e
non è ancora finita!
Perché
nessuno può pensare di poter farla franca con James Potter!
ANTICIPAZIONE:
«JAMIE!!!». Digrigno i denti,
restando seduto. Alzo la testa verso l’alto e grido.
«Che cazzo vuoi, coglione?!».
«Amore...»
mi chiama ancora con la
voce in falsetto dalla camera di sopra, «... credo di aver
rotto il materasso,
Tesoro». Maledetto bastardo! Se me la pagherai!!!
|
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Capitolo 43 *** Annuncio ***
Annuncio
Apocalittico:
Ok,
lo ammetto U.U... presentarmi qui, adesso, dopo un mese intero di
mancato aggiornamento per darvi questa notizia abbastanza orripilante,
è quasi meschino da parte mia!
Si,
signore e signori, come avrete già e giustamente intuito, vi
porto questo annuncio "apocalittico" di temporanea chiusura della fan
fiction!
Questa
volta non voglio assolutamente riversare tutta la colpa nella scuola o
altri tipi di impegni. Certo questi hanno fatto la loro parte
(<.<), ma, ad essere sinceri, si è trattato di
una misera percentuale: in realtà, la più grande
colpa del ritardo (e, adesso, anche della chiusura) è dato
dalla mia ispirazione. Credo proprio che sia morta e non capisco
perché! Non mi era mai successo prima d'ora per quanto
questa sia solamente la terza long che scrivo! >.<
Mi
dispiace da impazzire, ragazzi, perché posso perfettamente
capire l'ansia che vi prende quando vi mancano gli ultimi capitoli! Vi
assicuro che ci provo: quando ho tempo (e soprattutto quando ho voglia
-.-') mi metto qui, al computer, e tento di scrivere qualche cosa. Ma
il successo è così misero, credetemi! Fino a due
settimane fa il capitolo che dovrebbe essere pubblicato aveva
la lunghezza di UNA pagina O.O!! Dopo due settimane di lavoro sono
arrivata alla pagina numero TRE!!! T.T
Insomma...
io, da parte mia, non mi voglio assolutamente arrendere
perché non le posso tollerare le fan fiction iniziate e mai
finite; però ho anche sentito la necessità di
mettermi oggi e scrivervi questa piccola pagina di scuse e
ringraziamenti (soprattutto perché qualcuno aveva
addirittura ipotizzato una possibile morte dell'autrice xD)!
Giuro
dal profondo del mio cuoricino che, non appena la scuola
sarà EFFETTIVAMENTE conclusa, proverò con ogni
fibra del mio essere a incollare il sedere alla sedia e staccarmici
solo dopo che avrò scritto almeno due o tre capitoli di
fila! E, soprattutto, a dedicarmi solamente a questa fan fiction,
perché, popolo, nella mia testa si sono liberate tante di
quelle storie su James e Lily che ho già iniziato a
stenderne tre o quattro tutte insieme.
Ora,
l'impresa è scegliere quale di queste sarà quella
che più mi alletta e che sarà, per questo,
più facile da portare avanti come progetto. Sto anche
pensando ad altre One-Shot in modo da non bloccare il mio scrivere ed
evitare di perdere altri punti!!
Vi
imploro nuovamente il perdono per questa bruttissima figura e per la
delusione che vi sto arrecando! Scusatemi tantissimo U.U!
Spero di non perdere nessuno di voi mentre io sarò impegnata
in questo viaggio per ritrovare la retta via...
Perciò,
oltre a questa bella speranza che covo dentro di me, non posso fare
altro che chiedervi ancora una volta "Scusa"!
Scusami
lettore!
Prima
di lasciarvi definitivamente, però, volevo ringraziare:
Quei
21 amori che, costantemente e non, hanno seguito e commentato la mia
storia:
- Pazzarella_dispettosa
- Malandrino4ever
- pRiNcEss
LiLIUzzA
- Cicci92
- La
Nika
- _Jaya
- Oceanodiviolini
- ElseW
- DanyCullen
- Ale90
- Tugs
- Jaily
- Bittersweet
miki
- Cullen
isabella
- Pikkolina88
- Piuma_rosaEbianca
- Sherry
- Ginny18
- Giangi2495
- Io_crazy
- Kiki4ever
Quelle
meravigliose persone che mantengono la mia fan fiction tra le loro
Preferite:
Quegli angeli
unici che hanno questa storia nelle loro Seguite:
Ed,
infine, ma non meno importanti per questo, quegli splendidi quattro
lettori che hanno salvato la fan fiction nelle Ricordate:
- Celly87
- Penelope84
- Zanna
- _Jaya
Grazie
a tutti, dal profondo!!
Ho
un po' paura a lasciarvi... ho paura che poi non vi
risentirò più! Spero davvero che non accada
perché sarebbe bruttissimo perdere tutti voi!
Beh...
anche se mi sto facendo sotto dalla fifa (che linguaccio aulico per un
TEMPORANEO addio xD)... credo sia arrivato il momento di chiudere anche
questo bruttissimo annuncio!
Scusatemi
ancora tutti e... a presto, spero :')
|
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Capitolo 44 *** Capitolo XLII - Ma Sentilo! ***
(QMNSHDF) Capitolo XLII - Ma Sentilo!
Salve a
tutti, popolo!!
Poche
parole prima di lasciarvi alla lettura di questo capitolo
così sudato ed aspettato: prima di tutto volevo ringraziare
ogni singola
persona che ha commentato con parole davvero toccanti
l’annuncio che avevo
postato circa il mese scorso. Siete riusciti a tirarmi su di morale in
un modo
incredibile, dico sul serio!
Soprattutto alcuni di voi, dei quali seguo le fan fiction e con le
emozioni che
ci imprimono dentro sono stati capaci di farmi tornare la voglia di
scrivere,
la volontà di far provare anche da parte mia queste
sensazioni meravigliose su
questa coppia così affiatata ed affascinante come sono
effettivamente James e
Lily.
Inoltre, un ringraziamento in particolare va alla mia dolcissima e
preziosissima compagna di discordi assurdi sul Forum più
bello del mondo:
Thorn&Buck Lily e James Potter!
Emy,
non so come, ma sei riuscita ad influenzare positivamente la mia voglia
di
tornare a scrivere più con le cavolate che ci diciamo nel
Forum, piuttosto che
con tutti gli altri gesti! Non che voglia sminuire le cose bellissime
che hai
fatto e che mi hanno tirato giù la lacrima difficile per
me... però, è stato
strano e stupendo!
Grazie
E per
finire... ho deciso di non rispondere alle vostre
recensioni perché quell’annuncio è
stato un brutto scalino da salire e per me
può essere già dimenticato nello sgabuzzino delle
scope. Ad ogni modo, non lo
eliminerò dalla storia perché purtroppo ne
è stato parte e, anche perché non ho
assolutamente intenzione di perdere le vostre parole così
commuoventi!
Grazie:
Giangi2495
Jaily
ElseW
pazzerella_dispettosa
malandrino4ever
Nymphy Lupin
pRiNcEss LiLIUzzA
La Nika
Grazie:
88camy
ale90
aly12potter12
AxlRoseGirl
BabyFairy
bittersweet
miki
BlackFra92
cesarina89
Christy
94
DanyCullen
elita
fay90
giangi2495
GiulyMPotter90
Greg90_h
hp4e
ilovejames97
La
Nika
LaBabi
lily
D G
littleherm_94
malandrino4ever
marta_cullen
Mousse
Mugen
nan96
Nymphy
Lupin
orly_forever_91
Padfoot_07
pazzarella_dispettosa
piuma_rosaEbianca
pRiNcEss
LiLlUzzA
quiddich
S1a3m
SarahPotter
stellina767
TheBestLady
Yuuki_Chan
_irecullen_
_Jaya
Grazie:
ANIMAPERSA
Azah
Black
Bella_Cissy_BlackSisters
Celly87
Cerenyse
chichetta99
cicci92
Claire86
clairefraser
Dafny
domaris72
ElseW
fay90
federer
felpy90
flopi
giangi2495
ginny_potter94
goldy
chan
Hillian93
jacopo25
kiki4ever
Lady
Airam
LilyPrincessInPink
little
lamb in love95
luciatigre
Lunastortalupin
mar
Mary_Cry
Nalu93
Nikki
Potter
penelope84
piccola_puffola
rosy90
ryry
Sherry
Star
Petal
SweetCherry
ValyBrick
XXXBEAXXX
_irecullen_
_Trix_
Grazie:
Celly87
deny1994
fay90
Jaily
penelope84
zanna
_Jaya
Grazie
anche a voi, semplici lettori!
E buona lettura :)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarantaduesimo – Ma
Sentilo!
Io...
lo... ammazzo!!!
Allora:
capisco perfettamente che tra amici e, soprattutto, tra fratelli
bisogna
aiutarsi... ma arrivare a questo punto, no!
Che
cazzo è!
Io
mica gli ho ridotto la casa in questo stato quando sono stato suo
ospite in
tutti questi mesi!
E,
cosa più importante, non gli facevo di questi scherzi!
Ammetto
che gli avrò distrutto qualche reparto casalingo quando ci
prendevamo
d’assalto, però ha contribuito anche lui... e
anche Remus... e anche Peter.
Perché
se la deve prendere solo con me?
Perché
deve vendicarsi solo su di me?
Porca
Puzzola!
Il
Ministro doveva per forza decidere che i nostri mesi di arresto
domiciliare io
e Sirius li avremmo dovuti passare insieme nella mia mitica dimora?
Non
poteva scaricare quel depravato di mio fratello da Remus?
O
da Peter?
No...
certo che no!
Doveva
rendere la vita un inferno a me!
Povero
Ramoso!
Povero
James!
Mi
compiango da solo, mentre tento di rialzare il frigo con la mia sola
forza.
Si,
perché si deve sapere che, tra le tante cretinate che Sirius
ha cominciato a
compiere da quando è venuto a “vivere”
qui, c’è anche la cattiveria di avermi
nascosto la bacchetta chissà dove.
L’ultima
volta che gli ho chiesto dove l’avesse messa mi ha risposto
che l’aveva gettata
nel cesso e aveva anche tirato l’acqua.
Peccato
che i tubi di scarico non sono tutti dritti e, per quelle piccole curve
improvvise, un’asticella lunga come la mia bacchetta non ci
passerà mai.
Ma
il problema è proprio questo.
Sono
anche andato a controllare nel bagno e, naturalmente, non
l’ho trovata.
Felpato
non si degna di darmi altre risposte.
Ha
detto: “È logico che tu non l’abbia
trovata, Ramoso. Ti ho detto che avevo
tirato lo scarico, no?”.
La
cosa snervante è che lo dice con così tanta
tranquillità da farmi saltare i
nervi, mentre si mangia la mia interminabile scorta di biscotti
preferiti (che,
da quando è arrivato Sirius a stare qui, si è
dimezzata drasticamente).
Un
po’, però, lo capisco mio fratello.
Siamo
chiusi qui da qualche settimana e ci dovremo rimanere per altre due o
tre, fino
a quando non ci sarà la vera sentenza finale.
E
l’unica persona con la quale convive diventa, per forza, il
bersaglio unico
di tutti i suoi scherzi.
Quando
eravamo chiusi in casa sua, la questione era diversa perché
gli artefici degli
scherzi eravamo io e lui insieme e alternavamo la nostra vittima da
Remus a
Peter.
Insomma,
era tutto ben comparato, no?
Nessuno
subiva più di quanto dovesse sopportare (tranne, ovviamente,
Lunastorta ma
quello perché era una questione di principio: è
proprio questo il bello di
Remus, farlo imbestialire oltre il limite).
Ma
ora ci siamo solo io, lui e i suoi dannatissimi scherzi contro di me.
Sono
proprio contento che tra qualche ora se ne dovrà tornare a
casa sua.
Gli
Auror l’avevano presa sotto controllo per poter compiere le
ultime indagini ed
analizzare meglio vari particolari ed altre tracce lasciate da noi e da
McCullen Senior, per quanto la situazione si stia delineando da sola a
nostro
favore.
Durante
la sentenza, oramai, si tratterà solamente di ascoltare le
testimonianze di
quelli che erano presenti non solo in chiesa, ma anche durante alcune
occasioni, come Frank o addirittura Lily.
Lily...
Chissà
come sta.
Non
l’ho sentita per niente in questo periodo.
Anzi,
sinceramente non so nemmeno se è permesso però...
che diamine, mi manca da
impazzire.
È
da quando ci hanno chiusi qui dentro che fremo ogni notte
poiché sogno senza
sosta la sua espressione nel momento in cui l’ho lasciata con
quell’anello e
quella proposta di matrimonio in sospeso che aleggiava
nell’aria.
Ed
io sono così ansioso di conoscere la sua risposta, anche se,
dal suo sorriso
che mi ha lasciato prima che sparissi con gli Auror, il Ministro e i
miei Malandrini,
mi permette di vagare con la speranza ad una sua possibile risposta
positiva.
Merlino...
ti prego...
Comunque!
L’altro
giorno (tornando alla lamentela “Felpato”) ci
è arrivata la lettera che io ho
santificato e che, invece, Sirius voleva bruciare nel camino.
Si,
ho un camino in casa mia.
E
lo utilizzerei molto volentieri, in questo momento, per gettarci dentro
quel
deficiente di mio fratello.
Ad
ogni modo, nella lettera veniva assicurato a Sirius che le indagini a
casa sua
erano concluse e che lui poteva continuare il suo
“soggiorno” dell’arresto
domiciliare dove la legge preferisce che stia.
A
casa sua.
Una
cosa che io accetto con tutto il cuore.
«Jamie!!!»
mi chiama con la voce in falsetto dal piano di sopra.
Maledicendolo
per la trecento sessantaquattresima volta nell’arco di
un’ora, nel contempo che
tuttora cerco di sollevare il frigorifero completamente rovesciato, gli
rispondo scocciato.
«Sirius!
Ti ho detto che odio essere chiamato così! E smettila una
buona volta di usare
quel tono di voce!!!».
Il
mio, però, come il suo, non si può sentire.
Ho
urlato tutto questo con lo sforzo del mio agire impresso nella mia voce.
Il
ché ha dato un risultato spaventoso.
Sembrava
la voce di un transessuale durante l’atto di... durante l’atto.
Gettando
pesantemente l’aria fuori dai polmoni in uno sbuffo
infastidito, lascio cadere
l’aggeggio elettronico o come caspita si chiama questo affare.
Non
riesco ad alzarlo da solo, è troppo pesante.
Ma
che diamine ci ha messo dentro, i blocchi di cemento?
«JAMIE!!!».
Digrigno
i denti, restando seduto.
Alzo
la testa verso l’alto e grido.
«Che
cazzo vuoi, coglione?!».
«Amore...»
mi chiama ancora con la voce in falsetto dalla camera di sopra,
«... credo di
aver rotto il materasso, Tesoro».
Maledetto
bastardo!
Se
me la pagherai!!!
Sbuffando,
ma con l’angoscia che inizia a salire dentro di me, mi alzo
in piedi e mi
dirigo verso le scale, saltando a destra e a manca per evitare le varie
cianfrusaglie sparse per terra.
Salgo
fino al piano di sopra ed entro disperato in camera da letto.
Quello
che mi si para davanti farebbe impallidire un vero e proprio campo di
battaglia.
Piume
sparse ovunque, armadi rivoltati a terra, vestiti appesi alla finestra,
cassetti aperti oppure scaraventati dall’altra parte della
camera, i comodini
messi orizzontalmente sulle coperte stese per terra, mentre il
sopraccitato
Sirius Black se ne sta disteso sul materasso nudo (non lui, il
materasso... per
Merlino, ci mancherebbe solo quello!), tirando volontariamente le molle
di
quest’ultimo, le quali escono dalla federa.
Lo
osservo, mentre lui continua a tirarle quasi svogliato ed annoiato con
la testa
appoggiata alla mano, semi sdraiato.
Ma
è nel momento in cui incrocia le mie iridi nocciola che
comincia a ghignare
come un idiota patentato.
E
beh... secondo voi potrei mantenere la calma davanti ad un tale
scenario?
Posso
anche capire se lo avesse fatto involontariamente, ma qui ci va di
mezzo la sua
volontà... lui l’ha fatto apposta, altrimenti
adesso non starebbe sghignazzando
divertito allungando una molla del materasso.
Impazzito,
lancio un grido di battaglia e mi scaglio con tutta la mia (non
trascurabile)
massa sopra quel beota di prima categoria e do inizio ad un vero e
proprio
combattimento.
Vedremo
chi vincerà alla fine!
Ed
io avrò indietro la mia bacchetta una volta per tutte!
Sono
giorni che non ce l’ho più nelle mie mani e mi
manca incredibilmente!
Maledetto
bastardo, vieni qui che ti spezzo quell’osso del collo canino
che ti porti
dietro!
...
«Ciao
Amore, è stato bellissimo finché è
durato» mi saluta Sirius con la solita voce
in falsetto e facendo con la mano a destra e a sinistra, mentre, dietro
di lui,
gli Auror che sono venuti a prenderlo per scaricarlo a casa sua lo
guardando
esterrefatti ed inorriditi.
Io
alzo il dito medio.
Credo
che sia un gesto fin troppo gentile, il mio, per salutarlo, dopo tutto
quello che
mi ha fatto.
Alla
fine mi ha dovuto restituire la bacchetta non perché lo
stavo minacciando io...
ma perché sono intervenute le guardie che sono arrivate a
prelevarlo.
Lui
sorride con la sua solita aria malandrina, ed è in questo
momento che saluto il
mio vero fratello, restituendogli il mio solito ghigno divertito.
Poi,
uscendo da casa mia (o, per concezione, così dovrebbe essere
chiamata), il
silenzio m’invade.
La
solitudine è arrivata.
E
deve anche arrivare questo benedetto coraggio con il quale la
dovrò affrontare.
Guardandomi
intorno, tra la cucina alla mia destra e il salotto alla mia sinistra,
sospiro.
Questo
è peggio del delirio.
Credo
sia proprio arrivato il momento di rimboccarsi le maniche.
E,
anche se so che tutto questo lavoro che c’è da
fare non mi salverà dai pensieri
di tutta questa storia che la solitudine mi porterà, non mi
fermerò.
Questo
disastro non può governare la mia vita.
Per
quanto possa essere difficile, o per quanto lo sarà, non
abbasserò la testa.
Non
mi arrenderò.
La
mia vita non può fermarsi per così poco.
Non
lo permetterei mai.
Quindi,
gambe in mano... o in spalla... o in braccio... o in testa...
Certo...
come no!
Io
e i detti babbani siamo compagni di vita, non è vero?
Tutto
l’insegnamento di Lily... perso chissà dove.
Tutta
la fatica fatta per arrivare alla felicità che
orgogliosamente sbandieravamo ai
quattro venti, per poi giungere a livelli di tale solitudine.
Con
la bacchetta in mano, rialzo la prima poltrona dei tanti oggetti
rovesciati in
questo posto e do inizio a quella che sarà la mia disfatta
fisica.
Ma
la mente lavora in tutt’altro posto.
Tutto
il casino successo in questi mesi non è stato capace di
gettarmi a terra, nessuno
ci riuscirà.
Nemmeno
Voldemort!
Nessuno!
Perché,
alla fine, mi rialzerò sempre...
Sempre!
...
Sono
distrutto, per Morgana!
Per
quanto abbia riordinato qualsiasi schifezza lasciata da quel
decerebrato di mio
fratello con la magia, mi sento veramente distrutto.
Porca
Puzzola, che lavoraccio che ho fatto.
In
compenso, però, ora la casa potrebbe addirittura brillare.
Mia
madre, se fosse ancora qui, sarebbe rimasta allibita di fronte a questo
lindore
assoluto!
Proprio
io: il casinista per antonomasia della famiglia Potter.
Però...
quanto è costato!
Sono
veramente a pezzi.
Ordinare
un’intera casa dal disastro conseguito dall’uragano
Black è qualcosa di
micidiale per i nervi e per la resistenza fisica di una persona.
Quell’idiota
è arrivato addirittura ad appendere i capi intimi... i miei capi intimi sul camino.
Persino
fuori di casa è andato a lasciare il segno del suo passaggio.
Raggiungo
il salotto e mi sbatto con tutto il mio (meraviglioso) peso sul divano,
esausto.
Chiudo
gli occhi ed espiro per iniziare a rilassarmi.
Tra
un po’ dovrò anche uscire per andare a depositare
la mia firma al Ministero,
come ho sempre fatto fino ad ora, tutte le sere.
Che
noia!
Non
ho proprio voglia di uscire ora, sono stanco!
Maledetto
Ministro!
Mi
vuole morto prima della sentenza.
Prima
mi appioppa il dovere di tenere con me anche Sirius, poi
l’obbligo di lasciare
questa caspita di firma per assicurargli che non scappi in un altro
paese...
Sono
così stanco, Porca Puzzola!
Vorrei
soltanto buttarmi sul letto (che ho riparato per metà con la
magia e per metà
con le mie stesse mani, visto che il solo utilizzo della bacchetta non
bastava)
e sprofondare in un sonno privo di sogni, ma tranquillo.
Faccio
un piccolo grande respiro, chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi un
po’.
Questo
è il silenzio che mi piace...
Merlino!
Voglio
dire, in realtà, tutt’altra cosa.
Insomma,
io, per primo, non sono tipo che passa molto tempo in silenzio.
Amo
il casino, la folla di persone, conoscerle e riderci insieme; e, soprattutto, il mio nome è
direttamente
proporzionale al bordello della “festa”.
Io
sono nato per partecipare a qualsiasi tipo di festa mi venga proposta.
Nello
stesso modo in cui io sto al Quidditch come Remus Lupin sta alla
cioccolata.
Il
caos è il mio divertimento e il mio spasso.
Eppure...
dopo tutte le mie fatiche (non solo presenti, ma, specialmente, quelle
passate), per la prima volta, ne sento il bisogno e il rasserenamento
dovuto da
tutto questo.
Sorrido
impercettibile nel vuoto della stanza, la mia testa è
finalmente svuotata.
Questo
è il silenzio che ho sempre aspettato, che ho sempre cercato.
Pace,
serenità, tranquillità... anche se non
è ancora finito niente di tutto quello
che mi opprimeva.
L’arresto
dei due McCullen e di Jhonatan è soltanto una piccola parte
che si conclude di
tutto il mio mondo negativo: la guerra imperversa ancora, i Mangiamorte
saccheggiano ed uccidono le famiglie babbane e i maghi con le
discendenze non
magiche, la sentenza non è ancora stata superata e il
ritorno alla vita di
prima sembra completo per metà.
Mancano
il mio rientro nell’Ordine della Fenice – sempre se
mi ammetteranno ancora dopo
tutto quello che è successo – e...
Uno
strano e piccolo clack
m’impedisce di
concludere il mio pensiero.
Apro
gli occhi, giro la testa verso la piccola hall di casa.
Questo
è il rumore della porta che viene aperta.
Adesso:
chi diamine può essere a quest’ora e, soprattutto,
chi può entrare in casa con
le chiavi?
Scopro
il polso e guardo l’orario.
Non
è chissà quanto tardi per andare a depositare la
firma al Ministero secondo le
regole dell’arresto domiciliare, quindi è strano
che gli Auror siano tornati a
casa mia per controllare.
Perché
non riesco ad immaginare nessun altro che possa essere venuto qui
adesso e,
cosa più importante, che possieda il modo per entrare
all’interno.
Fronte
corrucciate, mi alzo dal divano e porto la mano alla bacchetta,
guardingo.
Sento
la porta chiudersi ed un leggero movimento.
L’intruso
si sta spogliando di giacca, immagino.
Mi
avvicino di qualche passo all’entrata tra il salone e la
piccola hall, ma non
faccio in tempo a raggiungere l’uscio della porta che,
inaspettato, appare il
famoso intruso.
O,
forse, è meglio dire “intrusa”.
«Lily»
colto alla sprovvista, la guardo con un’espressione ancora
più corrucciata,
«Cosa è successo?».
Lei,
ignorando il suo primo sussulto sorpreso per la mia imprevista
comparsa,
comincia a torturarsi le mani di fronte quel ventre ancora
più gonfio
dell’ultima volta che l’ho vista.
Un
momento!
Ho
detto “imprevista”?
“Imprevista”?
Viene
qui, in casa mia, sapendo che avrebbe trovato un uomo sospettato di
omicidio
sotto l’arresto domiciliare, e si mostra meravigliata?
«È
successo qualcosa?» le domando insistente, «Harry
non sta bene? Tu non stai
bene? Cosa c’è?» continuo con
apprensione crescente.
Lei
nega con il capo ed accenna ad un piccolo sorriso.
«No.
Niente di tutto questo» mi dice, sguardo sereno per
tranquillizzarmi.
«E
allora cosa?».
Abbassa
per un secondo gli occhi sul pavimento per poi riportarli su di me.
«Beh...
veramente si tratta di me» comincia, mentre leggo nei suoi
occhi una strana
piccola paura, «Effettivamente, non mi sento tanto
bene».
Il
panico comincia a salirmi in petto.
Come
non si sente bene?
Ha
appena detto che non era così!
Le
passo le mani sui fianchi, aspettandomi che le gambe le possano cedere
da un
momento all’altro.
«Vuoi
che andiamo dal medico?» prende aria per rispondermi con la
fronte corrucciata,
«No» l’anticipo nella risposta, parlando
da solo, «Lo faccio venire qui. Meglio
che non ti affatichi» decido trascinandola con delicatezza
verso il salotto con
l’intenzione di farla accomodare sul divano.
«James...
ma che stai facendo?» domanda inebetita.
«Se
ti senti male, Lily, forse, e dico forse, non dovresti stancarti, non
pensi?»
le chiedo sarcastico.
Raggiunto
il divano, mi blocco e la sposto di fronte a me, pronto per sorreggerla
per
farla sedere.
«Ma
che hai capito?» risponde stizzita, alzando il braccio per
farlo sfuggire dalla
mia presa, «E smettila con tutte queste attenzioni. Sembri
una piattola! Ti
assicuro che me la so cavare benissimo da sola, grazie!»
continua orgogliosa,
offendendo di poco i suoi occhi contro i miei.
Poi
sposta una mano dietro fino a raggiungere lo schienale del
sofà, dove si
appoggia, e lentamente si siede sui comodi cuscini.
Sbuffo
infastidito, anche se rassicurato dal semplice fatto che lei si
è finalmente
seduta.
«Mi
sto solo preoccupando per te».
«Beh,
sei peggio di mia madre».
«Ma
sentila! Parla quella che è la copia sputata della
mia» e, seriamente parlando,
è la pura verità.
«Solo
perché tu sei un maiale che vive in un porcile».
«Disse
colei che regolava alla perfezione gli angoli degli strofinacci piegati
in
cucina».
«Sempre
meglio che lasciarli lerci e gettati sulla sedia».
«Senti,
ragazzina, stai superando il limite!» le dico, puntandole un
dito contro con
fare minaccioso, «Nessuno può permettersi di
insultare James Potter “maiale che
vive in un porcile”!».
«“Ragazzina”
ce lo dici a qualcun’altra, Potter! Se permetti sono
più grande di te! E questo
lo dimostra anche il quoziente intellettivo».
«Cosa
vorresti insinuare?».
«Che
sei una povera scimmia dal cervello bacato!».
Digrigno
i denti.
Come...
come osa?!
Ma
questa donna ha una vaga idea di chi si trovi davanti?
E,
soprattutto, ha idea della gravità dell’insulto
che l’illustrissimo James
Potter ha appena subito?
No,
dico!
Ma
l’avete sentita?
Non
è un insulto complicato da capire, persino da chi ha il
“cervello bacato”!
Ma
qui stiamo parlando della meravigliosa persona di James Potter!!
Nessuna
può permettersi una tale libertà con me!
Io
sono James Potter, il Magnifico!
Ma
ci rendiamo conto?!
O
no?
Oltraggiato,
le afferro il polso e la tiro, il più dolcemente possibile,
su dal divano.
«Adesso
vedremo se una povera scimmia dal cervello bacato è capace
di fare quello che
ho fatto io!» la sfido.
Lei
assottiglia lo sguardo, sospettosa e diffidente.
«Che
hai fatto, Potter?!» domanda nel contempo che la trascino
fuori dal salotto nel
nuovo giro turistico della casa.
Mi
fermo e mi volto verso di lei, un ghigno sadico che investe tutto il
mio (ameno)
visino.
«Ora
vedrai...».
...
Sbuffa,
scocciata, ed incrocia le braccia al petto.
Si
siede di nuovo sul divano, gambe accavallate (per quanto le
è possibile con
quella pancia), e sguardo infastidito.
Ho
vinto io, ah – ah!
Sono
riuscito a batterla e ad ammutolirla!
Insomma,
dopo aver visto tutto il mio durissimo lavoro compiuto in questa casa,
il
minimo da parte sua è stato tapparsi la bocca.
Con
un sorriso sghembo e vittorioso mi accomodo sul divano accanto a lei,
abbandonando
completamente il mio “preziosissimo” deretano.
Lei,
seduta a gambe e braccia incrociate, ha un’adorabile
espressione imbronciata
sul viso.
Portando,
per un secondo, gli occhi su di lei e scorgendo il suo sguardo
fintamente
offeso, mi sfugge una risata sommessa.
E
lei, naturalmente, risponde con un repentino movimento del suo braccio
che
arriva a schiaffeggiare la mia spalla.
Rido
più forte, ben consapevole che il suo fastidio è
il mio puro divertimento.
Proprio
come quando eravamo ad Hogwarts.
«Smettila,
Potter!» dice riprendendo la sua futile difesa,
«È solo un caso! Se ti conosco
bene - cosa di cui puoi stare certo! - avevi combinato qualcosa di
talmente
grosso con la quale nemmeno maiali come te e Black potevate
vivere!».
Futile
perché in qualsiasi caso vinco sempre io; ma disarmante
poiché, infondo, è
proprio questa la realtà con l’unica differenza
che il vero colpevole del
disastro che regnava qui qualche ora fa non sono io, ma Sirius.
Ad
ogni modo, se pensa di poter ribaltare la nostra situazione, si sbaglia
di
grosso!
Ho
vinto io!
Punto
e basta!
«È
inutile che tu provi a ribaltare la questione!» rispondo
gongolando il mio
fantastico ghigno trionfante, «Ti ho miseramente
stracciata!».
Lei
sbuffa stringendo ancora di più le braccia incrociate,
mostrandosi ancora più
scocciata.
La
guardo di sfuggita sorridendo: la sua espressione imbronciata
è troppo
esilarante e tenera.
Mi
fa venire voglia di abbracciarla e avvicinarla a me.
Di
rassicurarla, calmarla, giocarci insieme e... divertirci a modo nostro.
Allargo
il mio sorriso, memore del nostro passato insieme quando decidevamo
quando,
dove e come divertirci.
Era
tutto a modo nostro.
E
ora?
Ora
che cosa si dovrebbe fare contando tutto quello che ci è
successo?
E,
cosa più importante, come dovrei interpretare questa sua
inaspettata visita?
...
Eh
già!
Preso
com’ero dalla mia vittoria, mi sono completamente dimenticato
di questo
particolare!
Perché
diamine lei è qui?
«Lily...»
prorompo facendo irruzione in questo silenzio cristallino.
Lei
si volta verso di me, la stessa espressione scocciata, pronta a
sorbirsi altre
manie di protagonismo per la mia schiacciante vittoria.
«...
Perché sei venuta qui?» le domando, invece, serio
prendendola di sorpresa.
Scaccia
via tutte le sue emozioni sul suo viso prima di abbassarlo.
«Che
cosa ti è successo, Bibi?» le chiedo premuroso,
avvicinandomi al suo faccino
basso, mentre le passo un braccio dietro le spalle.
Lenta
appoggia la sua rossa testolina sulla mia spalla e si lascia andare.
La
sento rilassarsi completamente, inspira ed espira serena.
«Avevo
bisogno di tornare indietro» mi risponde accucciandosi meglio
al mio fianco.
Corruccio
la fronte, stordito.
Tornare
indietro?
Indietro
dove?
Qui?
«Tornare
indietro?» le domando non capendo.
Con
la coda dell’occhio noto le sue iridi chiuse nella sua intera
espressione
rilassata, tranquilla.
E
pensare che fino a qualche settimana fa voleva uccidermi a suon di
incantesimi
e botte.
Annuisce
senza dire altro lasciando che quel silenzio cristallino torni tra noi.
«In
che senso volevi tornare indietro?».
Silenzio.
Apre
i suoi smeraldini occhi, ma lascia lo sguardo perso chissà
verso quali
pensieri.
«Credo
di aver aspettato troppo per tornare qui, dove è giusto che
stiamo io e te,
Buch» si allontana dal mio braccio per potermi guardare
direttamente negli
occhi, «E poi...» aggiunge con l’ombra
dello stesso sorriso che dedicò a
McCullen Junior quando tutti lo ritenevano ancora un Auror al servizio
del
Ministero, lo stesso che mi aveva ucciso in pochi secondi proprio
perché era
rivolto ad un altro uomo piuttosto che a me, «... te ne sei
andato senza
lasciarmi il tempo di darti una risposta» continua, occhi
lucidi e felici,
alzando la mano sinistra.
Si
tratta di un misero istante, lo stesso in cui mi rendo conto di cosa
porta all’anulare, che
comincio a ghignare
divertito, ma con una strana contrazione e successivo risucchio dello
stomaco,
più un battito al cuore mancato.
Emozione.
Paura.
Emozione!
Insomma,
so perfettamente che con la donna che ho di fronte
c’è veramente poco da
scherzare e la prima cosa da fare è non illudersi, ma come
dovrei fare a non
pensare ad una sua risposta affermativa come certezza con quel suo
meraviglioso
sorriso che le spicca sul volto?
È
impossibile persino per lei mascherare le sue sensazioni con quei due
occhi che
brillano di felicità.
«Dunque?»
le chiedo mascherando la mia trepidante attesa con un convincente
sopracciglio
alzato.
Lei
ride, abbassa il capo scuotendolo per poi riportarlo su a fronteggiare
il mio
sguardo.
«Sei
così buffo, Buch, quando tenti di nascondermi la tua
agitazione».
D’accordo,
ho detto “convincente”?
Forse
non lo era poi così tanto come credevo io.
Sbuffo.
Maledizione
alla sua stramaledetta conoscenza.
Questa
donna sa tutto.
E
non vale!
Anche
io so tutto di lei, però è così
difficile coglierla in flagrante.
La
sento ridere ancora una volta, divertita e io sbuffo di nuovo.
«Si,
beh, abbiamo capito! Allora?!» le domando incrociando le
braccia al petto e
fissandola scocciato.
Lei
sorride, un’espressione intenerita che le aleggia sul volto e
che mi fa battere
il cuore a mille.
Alza,
delicata, una mano potandola a sfiorare la mia guancia in una dolce
carezza,
perdendo il suo sguardo nel mio.
Ed
è mentre percepisco il lieve movimento del suo pollice sulla
mia guancia
leggermente barbuta che mi accorgo del suo improvviso smarrimento.
Le
sorrido, incoraggiante.
Non
deve assolutamente lasciarsi intimorire dal momento o dalle emozioni
che stiamo
provando ora.
La
vedo rispondere al mio sorriso illuminando ancora di più i
suoi splendidi
occhi.
Sento
il cuore battere ancora più freneticamente nel mio petto
mentre la vicinanza
tra noi aumenta.
E
le distanze diminuiscono...
Chiude
gli occhi e mi aspetta.
Aspetta
il mio bacio che non tardo a darle.
La
raggiungo chiudendo i miei occhi e lasciando spazio solamente alle mie
emozioni
che hanno atteso così tanto per essere liberate.
Non
perdo troppo tempo.
Non
ne ho voglia e ho, ormai, un disperato bisogno di sentirla qui vicino a
me.
Approfondisco
immediatamente il nostro bacio.
Sento
le sue piccole mani stringersi sulle mie guance, come se volessero
artigliare
la mia faccia per non lasciarmi andare più; poi, mollano la
presa e si spostano
su, dove Lily sa che impazzisco.
Stringe
i capelli intorno alle mani, mentre io le passo le mie dietro la
schiena per
avvicinarla con il corpo quanto più possibile, e sul
pancione.
Prendo
ad accarezzarlo con un’infinta dolcezza nel frattempo che i
nostri baci diventa
ognuno più profondo del precedente.
Con
il cuore a mille ho quasi paura di sentirlo uscire fuori dal mio petto.
Lei
continua a passare le mani dai capelli alle guance, permettendo alle
mie labbra
di toccare e giocare con le sue, morbide, soffici... uniche.
Quante
volte avevo baciato altre ragazze ad Hogwarts e mi ero reso conto che
le uniche labbra che desideravo
ardentemente erano solamente le sue.
Naturalmente,
tutto questo dopo essermi reso conto che quello che provavo verso di
lei non
era una semplice emozione conseguita da una scommessa tra amici, ma un
sentimento vero.
Puro.
Le
nostre lingue giocano fra di loro: si sfiorano, si ritraggono, si
scontrano, si
attorcigliano, mentre io sento un impellente desiderio di voler andare
sempre
più in profondità.
Voglio
averla.
Ora!
Mi
sposto con il busto per poter stare più a stretto contatto
con il suo corpo con
i baci che diventano sempre più focosi e iniziano a bruciare
dentro.
Perché
è così.
Ormai,
dentro di me scorre un fiume di lava!
O
forse qualcosa che supera persino quella temperatura...
perché sto impazzendo.
Il
mio cervello si è completamente scollegato ed io voglio
averla adesso!
Mi
stacco di qualche centimetro per riprendere aria e poi tornare
all’attacco su
quelle labbra, ora, gonfie di baci.
Eppure,
un inaspettato movimento riesce ad accattivare la mia completa
attenzione.
Mi
blocco sulla sua bocca, sentendo che Lily continua a giocare con la mia.
Ma
non appena si rende conto del mio stop, si ferma anche lei aprendo gli
occhi
sconcertata.
«Cosa
c’è?» mi domanda,
un’espressione preoccupata sul volto, mentre io resto
immobile a fissarla concentrato.
Che
diamine era?
E
perché Lily non l’ha sentito?
Proprio
lei... dalla quale ho sentito quel movimento.
Anzi...
ora che ci penso...
«Tu
non hai sentito niente?».
Mi
guarda stranita, cancellando completamente la preoccupazione di qualche
attimo
fa.
Sicuramente
starà pensando ad un mio rimbambimento cronico o
chissà cosa.
Ma
io non sono impazzito!
L’ho
sentito quel movimento, Porca Puzzola!
Ed
era anche un movimento bello forte.
Da
dove veniva?
Sposto
i miei occhi scuri dal suo viso ancora interrogativo per posarli sul
suo
pancione gonfio e rimango così.
Concentrato,
sguardo puntato su quel ventre.
Su mio figlio.
Poi,
sento un piccolo sussulto emozionato.
Guardo
Lily e la vedo sorridere, illuminando ancora una volta i suoi occhi
verdi già
abbastanza lucidi per tutto questo nostro momento.
«Intendi
il calcio?».
Alzo
un sopracciglio, stranito.
Il
calcio?
Lily
sorride di nuovo e, questa volta, con una nuova sicurezza nei gesti e
nelle
parole si alza la maglietta scoprendo solo il ventre gonfissimo.
Mi
prende la mano tra le sue e la riappoggia sul suo pancione, facendola
scorrere
un po’ ovunque prima di fermarsi in un punto particolare.
Leggermente
sopra il suo ombelico “sporgente”.
E
restiamo così, in attesa di qualc...
Oh.
Merlino. Santo!
L’ho
sentito di nuovo!
Quello
strano movimento!
Una
botta, precisamente.
...
Un
calcio?
Sorrido
a trentadue denti al vuoto di fronte a me.
Poi,
sorpreso come non lo sono mai stato in tutta la mia vita, abbasso il
capo
portando l’orecchio su quel punto dove ho la mano; il cuore
che mi batte di
nuovo a mille.
È
davvero lui?
È
davvero il mio piccolo Harry?
Un
nuovo calcio, molto più forte degli altri, sembra quasi
riuscire a creare una
piccola e momentanea collinetta sulla pancia di Lily tanto da toccare
il mio
orecchio.
Rido
con il cuore in mano.
È
così forte!
«Ma
sentilo, il piccolino!» dico con lo stesso sorriso di prima
– lo stesso che
penso avrà molte difficoltà ad andare via
– mentre alzo la testa, la giro e
poggio l’altro orecchio sempre nello stesso punto.
In
questo modo posso non solo ascoltare i piccoli interventi impliciti del
mio
bambino, ma posso anche vedere la mia bellissima donna.
Lei
mi presenta degli occhi sempre più lucidi (credo che tra
poco potrebbe anche
mettersi a piangere per quanto siano limpidi).
Il
suo sorriso è qualcosa di imparagonabile con
nient’altro... perché non le avevo
mai visto un sorriso così.
Sopraccigli
alzati, occhi lucidi, sorriso larghissimo e bocca lievemente aperta.
Sembra
come se aspettare un altro mio commento.
Il
commento del vero padre del suo bambino.
Quel
commento che conta davvero per lei, perché non mi aveva mai
dato motivo di
credere che le interessasse anche il parere di “Michael
Johnson” quando loro
due stavano insieme e tutti credevano quest’ultimo un
rispettabilissimo
cittadino e futuro padre di famiglia.
Bastardo!
Credeva
che sarebbe stato così facile usurparmi il posto?
«Tira
dei calci pazzeschi...» parla la mia piccola Bibi, irrompendo
nei miei
pensieri.
Allarga
il suo sorriso e sospira, serena, nonostante riesca a cogliere una
piccola nota
di emozione in più nel suo viso.
«...
Lo fa ogni volta che ti vedo, Buch» conclude con tono intenso.
Rispondo
al suo sorriso e porto la mano che avevo prima dietro la sua schiena,
sulla sua
guancia, carezzandola dolcemente.
Appoggia
la sua testa sulla mia mano, permettendo tocchi più profondi
e belli.
«Forse
perché il cuore mi batte fortissimo quando ti
vedo» aggiunge con un filo di
voce, sorridente.
E,
a questo punto, come faccio a non rimanere fulminato
all’istante?
Immobile,
orecchio sul pancione e sguardo dritto nel suo, la accarezzo ancora.
La
guardo sicuro, ma felice.
È
questo il momento in cui la felicità in me raggiunge un
livello che non avevo
mai provato prima.
Ripensare
alle sofferenze passate, a tutte le paure che hanno conseguito le varie
visioni
di Lily con Johnson o dei miei amici contro i Mangiamorte o della mia
piccola
Bibi insieme a mio figlio presi in ostaggio dai McCullen, e poi
sentirla
parlare così... a me.
Tutto
a me.
Per
me.
Solo
per me.
Quando
neanche chissà quanto tempo fa la credevo innamorata di un
altro.
Quando
neanche chissà quanto tempo fa mi ero arreso
all’idea che a crescere mio figlio
sarebbe stato un altro.
Quando
neanche chissà quanto tempo fa pensavo fosse finito tutto...
nel verso peggiore
in cui le cose potevano evolversi.
Pensare
che queste sue parole non possano avere un tale effetto su di me da
sentire la
forza di poter arrivare quasi alla Luna e oltre... sarebbe una pazzia,
no?
E,
infatti, lo è.
Mi
stacco dal suo ventre e mi avvicino di nuovo al suo viso, baciandola
ancora.
Con
lo stesso trasporto di prima.
Con
la stessa passione di prima.
Con
la stessa voglia di prima.
O
forse... anche di più.
Adesso
so per certo che al fianco della donna che amo e del bambino che sta
per
nascere dal nostro amore, ci sarò io pronto ad intervenire
sempre per
difenderli e per renderli felici.
L’avevo
promesso alla mia piccola Bibi, l’ultima volta che ci siamo
visti in chiesa, un
attimo prima che venissi portato via dagli Auror, che avremmo fatto
qualunque
cosa per garantire a tutti e tre la sopravvivenza in questa guerra.
Daremo
il massimo per non morire, per restarci accanto... per vincere.
E
ci riusciremo!
Voldemort
potrà mostrare qualsiasi tipo di arma e sfoggiare tutte le
Maledizioni Senza
Perdono che vuole... ma non ha alcun potere grande come il nostro e
quello di
molte altre persone come me e Lily.
Amore.
Continuo
a spingere le mie labbra contro le sue, lei che è rimasta
con la testa
appoggiata alla spalliera del divano solo per me.
Completamente
affidata a me.
Ma
mi bastano solo due secondi... altri due baci veloci e poi mi stacco di
nuovo.
La
mia fronte appoggiata alla sua, occhi chiusi, respiri affannosi...
E
sussurri.
«Lily...».
«Cosa...?».
Dolci
sussurri nel silenzio della casa.
Il
nostro silenzio.
La
nostra colonna sonora.
Sorrido
pur sapendo che lei non può vedermi.
Entrambi
abbiamo gli occhi chiusi.
«...
avevi ragione...» le dico, senza oltrepassare i suoni del
bisbiglio, «... me ne
sono andato troppo presto...».
Immagino
che abbia corrucciato la fronte perché ho percepito un
piccolo movimento a
contatto con la mia.
Eppure
prima che possa dire altro, mi avvicino di nuovo con le labbra e le
rubo un
nuovo piccolo bacio.
Assaporo
fino all’ultimo le labbra della mia Lily prima di
allontanarmi di nuovo e
tornare nella stessa posizione di prima.
«...
mi vuoi sposare, Lily Evans?».
ANTICIPAZIONE:
Questa mattina, appena mi sono
definitivamente alzato dal letto dopo circa tre ore passate tra gli
insulti e i
baci e qualche altra mezz’oretta di sonno, ho mandato un gufo
a mio fratello
dicendogli che, se gli fosse balenata in mente l’idea di
tornare a romperci le
scatole, doveva affogarsi nel water da solo perché io e Lily
non ci saremmo
stati a casa. Oggi abbiamo l’impegno di pianificare il nostro
futuro insieme.
|
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Capitolo 45 *** Capitolo XLIII - Pianificare ***
(QMNSHDF) Capitolo XLIII - Pianificare
Ehm...
ehm... *toc, toc*...
Ahahahahahahahahahahahahahah...
salve, gente
^.^””””””””””””””””!!!
Come
la
va
^.^”””””””???
Ehm...
ehm... *grandissimo colpo di tosse comincia a scuotere Gio
soffocandola*!
Mistica
ripresa in una frazione di secondo!
*Si
schiarisce la gola* u.u!
Ciao
a
tutti, ragazzi!!!
Parto immediatamente con le scuse, ma alla fine divento monotona, non
è vero?
A
questo punto, voi direte, meglio leggere la storia piuttosto che stare
qui a
leggere sempre le solite scuse... e avete ragione u.u!!!
Quindi,
visto che ormai sapete a memoria la pappardella, io la salto completamente
dandovi appuntamento a fine capitolo ;)!!!
Buona
lettura =D!!
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarantatreesimo – Pianificare
Un sorriso.
Due occhi verdi lucenti ed
emozionati.
Ed un altro piccolo sussurro.
Si...
...
Frank
Paciock... tu... argh!!!
Come
hai potuto fare questo... questo a me?
Io
che mi trovavo ancora nella beata ignoranza, io che consideravo ancora
la
gravidanza qualcosa di incredibilmente meraviglioso... io che navigavo
ancora
nell’ingenuità!
Come
hai potuto spezzare questa mia innocenza?
Che
sia maledetto il tuo nome e quella dannatissima data... per quanto tu
sia, ad
ogni modo, un amico prezioso e quel giorno noi Malandrini abbiamo
riavuto la
nostra agognata libertà.
4
Giugno 1980.
Giorno
della nostra udienza al Ministero.
Naturalmente
sarebbe solamente uno spreco di tempo raccontare cosa accadde in quella
giornata
a livello giuridico.
Insomma,
abbiamo avuto l’intera giuria del Wizengamot a nostro favore.
È
come se ci fosse stato un voto unico.
Non
c’è stato neanche un componente della giuria che
ha votato contro la nostra
assoluzione da tutte le accuse, indi per cui... in teoria, doveva
trattarsi di
un giorno felice.
Gioioso.
No?
Una
persona intelligente penserebbe questo, vero?
Invece
no, signore e signori.
Magari
per Remus, Sirius e Peter le cose possono essere andate veramente
così... ma
per me si è trattato di un’altra caduta in un
baratro più arduo del primo, se
proprio vogliamo osare.
Infatti,
il caro Frank Paciock proprio non se l’era sentita di
lasciarmi tornare a casa
mia bello tranquillo e sereno.
No!
Certo
che no!
Non
appena ha saputo che io e Lily non avremmo aspettato altro tempo per
poter
vivere di nuovo sotto lo stesso tetto, mi ha preso in disparte e mi ha
reso
partecipe delle sue disgrazie prenatali.
“James, io non voglio sembrarti
drastico, ma ci sono alcune cose che dovresti assolutamente sapere
prima di
intraprendere una vita di convivenza con una donna incinta!”.
Testuali
parole mi ha detto in quella dannatissima giornata una volta usciti dal
Ministero come uomini liberi.
Non
ti voglio sembrare drastico... no!
Mi
hai soltanto distrutto la mia fanciullesca
ingenuità!!!
E
se si pensa che la colpa sia stata solo di Frank Paciock, allora ci si
sbaglia
di grosso!
Infondo,
Paciock ha solamente la colpa di avermi fatto tornare a casa con il
terrore
addosso.
Il
resto è tutta colpa... sua!
Certe
volte sono arrivato, addirittura, a pregare per un’improvvisa
botta di sonno
che le facesse chiudere la bocca.
Di
chi sto parlando?
Ma
dai, che si è capito!
Insomma,
io la amo da impazzire e tutto quanto... però
c’è un limite ad ogni cosa!
E
che diamine!
Porca
Puzzola!
Non
ci si può mica svegliare nel cuore della notte ogni santa
notte, destare dal
suo sonno anche l’amore della tua vita per dirgli che si
è nuovamente vittime
di altre voglie femminili tipiche del periodo di gravidanza!
E
la prima notte erano state le ciliegie... ma questa che abbiamo appena
passato
mi ha chiesto il Porridge che mangiavamo
ad Hogwarts quando andavamo a fare colazione.
Alle
tre di notte.
Ma
si può?
Cioè,
anche volendo portarle tutto quello che desidera in questi particolari
momenti,
dove cavolo dovrei andare a sbattere la testa per portarle il Porridge?
E
poi, proprio durante la notte devono colpirla queste voglie?
Non
possono aspettare la mattina?
O
anche il pomeriggio.
O,
se proprio piace loro uscire quando lei è sdraiato nel
letto, non posso
arrivare qualche minuto dopo che la fanciulla in questione si
è coricata a
nanna?
No!
Tre
di notte.
Orario
prestabilito da queste stramaledettissime voglie, sperimentato dal
sottoscritto
e collaudato da Frank quando mi ha reso partecipe di queste sciagure.
Senza
contare che sono voglie assurde.
Nel
senso che, scartando l’assurdità delle sue
richieste, sono proprio inaspettate
in quanto ho fatalmente scoperto che Lily mangia sempre.
Ma
si ha idea di cosa significhi... sempre?
È
peggio di un bambino appena nato che non fa altro che alternare poppata
e
sonnellino!
Si
ha presente quest’idea?
No?
Allora...
è peggio di Sirius e Peter messi insieme!
Con
questo esempio bisogna avere l’idea perfettamente incatenata
nella mente.
Per
forza!
Perché
Sirius e Peter... wow... loro sono...
Ehm...
lasciamo stare!
Infondo,
Remus catalogava anche me in quella categoria, quindi... meglio evitare.
Ad
ogni modo, stavo dicendo?
Ah,
si!
No,
perché se si ha in mente questa idea allora si
può tranquillamente capire come
Lily Evans trascorre le sue giornate.
E
io, naturalmente, sono lo schiavo della situazione (cosa che Frank mi
aveva,
molto magnanimamente, anticipato).
Adesso
so esattamente cosa intendeva dire Lily con la frase “da
quando ho scoperto di
essere incinta, non la smetto più di mangiare dolci a
catena” che disse quando restammo
chiusi nel bagno di casa nostra quel giorno che accadde
quell’incontro del
tutto imprevisto.
Quando
lei ebbe il fegato di invitarmi al suo matrimonio con un altro uomo
– anche se,
poi, si sono totalmente capite le sue intenzioni (piccolo ghigno
vittorioso).
Insomma,
non è che non l’abbia presa sul serio quando mi
disse così, ma pensavo
esagerasse.
E,
invece, ora mi sono paurosamente reso conto che non enfatizzava
assolutamente
niente, ma era sincera.
In
un modo del tutto puro.
Meno
male che la mia piccola Bibi, però, abbia sostenuto di
trovarsi, ormai, agli
sgoccioli.
Almeno
questo periodo infernale inizierà a finire.
Che
bello!
Non
vedo l’ora!
Ho
completamente dimenticato cosa vuol dire fare tutta una tirata di
dormita la notte.
Penso
che quando la pul... volevo dire Harry nascerà, le acque si
calmeranno del
tutto.
Eh...
in effetti, ora che siamo tutti e quattro uomini liberi, Sirius
(purtroppo) ha
molte più possibilità di venirci a scassare i
maron... a farci visita, intendo.
E
con il suo aulico linguaggio sta
influenzando anche me.
Ora
non posso fare a meno di farmi scappare le parole
“pulce” oppure “moccioso” o
“mostriciattolo” o “gnomo
umano” (una new entry) quando parlo di mio figlio.
Il
guaio è che non so trattenermi nemmeno di fronte a Lily.
Mentre
Sirius, naturalmente, ci riesce.
E
allora, alla fine, quello che viene amorosamente
rimproverato sono io e
non lui!
Ma
Porca Puzzola che nervi!
Comunque,
parlando appunto del mio fantastico bambino che sta per arrivare, Lily,
ormai,
è diventata una vera e propria mongolfiera.
Non
sia mai mi faccia sentire parlare di lei in questo modo.
Già
rischio la pelle quotidianamente a volte perché mi scappa di
chiamare Harry nei
modi sopraccitati, altre perché quello che mi chiede di
notte è davvero
impensabile ed introvabile... figurarsi se a tutto questo devo
aggiungere anche
questa “spericolatezza”.
Ma
anche no!
Ho
intenzione di vivere per i prossimi cent’anni, che qualcuno
se l’annoti!
E,
come ho già precedentemente detto, nemmeno Voldemort
riuscirà a fermare né me,
né Lily, né il nostro inimitabile unico figlio
Harry Potter.
Un
nome un programma, proprio come quel grande mito e figo di suo padre!
Cacchio!
Sto
delirando davvero!
Merlino,
non voglio dire che io e mio figlio non saremo dei gran fighi...
però, parlarne
adesso...
Che
ore sono?
Che
diamine di ore sono?!
Con
enorme sonnolenza in qualsiasi mio movimento, volto ed alzo leggermente
il capo
tentando di mettere a fuoco la vicina sveglia poggiata sul comodino.
Sbuffo.
Maledetta
miopia!
Mi
costringe, ora, ad allungarmi, arrivare con il braccio al comodino,
prendere
gli occhiali, aprirli ed indossarli... poi ad alzare di nuovo la testa,
mettere
a fuoco meglio la situazione e capire, finalmente, che diamine di ore
siano.
Troppo
faticoso.
...
Ma
la curiosità vince ancora.
Sono
un tipo estremamente facile da vincere per la curiosità.
Così,
svolgo ogni singola operazione menzionata con uno sforzo immane.
Ricordo
al gentile pubblico, infatti, che ho passato una notte quasi del tutto
in bianco
perché ho dimenticato di aggiungere che in questo ultimo
periodo Lily...
scalcia.
Ah!
Che
dolce consolazione andare a letto con la donna della mia vita.
E
non si può nemmeno andare a dormire in salotto
perché non sia mai lei ti
becchi.
Si
offenderebbe e, tra le tante cose citate e raccomandate da Frank
Paciock, c’è
proprio il dovere di non farle
offendere.
Santissima
Circe!
Ti
fanno salire i nervi dalla punta dei piedi!
Metto
a fuoco, meglio, l’orario della sveglia e sbarro gli occhi.
Le
cinque?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!
Dopo
che ero strasicuro di aver dormito come un maniaco per tutto il giorno.
Sbuffo
di nuovo e mi volto dall’altra parte.
Un
primo raggio di sole entrato dalla finestra arriva, guarda caso,
proprio in
faccia a me, fastidiandomi.
Stringo
le palpebre per mantenerle chiuse e cominciare a farle abituare alla
forte luce.
Non
voglio svegliarmi!
Meglio!
Non
voglio alzarmi!
Sto
così bene.
Sdraiato
sul morbido materasso del letto di casa mia, al calduccio giusto... con
la
persona più importante della mia vita al mio fianco,
addormentata.
Anzi,
forse è meglio che dica le
persone più importanti della mia vita.
Già...
perché per quanto possano fastidiosamente andare contro la
vita pacchiana alla
quale mi ero abituato quando noi Malandrini alloggiavamo nella
chiassosa Villa
Black, sono comunque le due persone per le quali morirei.
Adesso
sono sicuro al cento per cento che non deluderò nessuna
delle due per le quali
mi preoccupavo di più.
Una
volta impratichita la mia eccezionale vista da Cercatore alla luce del
sole,
riesco, finalmente a riaprire gli occhi.
Si
tratta di un attimo, però.
Un
attimo capace di farmi sorridere come un povero beota innamorato.
Quello
che effettivamente sono.
Merlino!
Sono
innamorato, ma beota no.
Quella
è un’aggiunta del cane.
Ad
ogni modo, è il momento in cui il viso della bella Lily si
mostra in primo
piano.
Appoggiato
sulla mia spalla mentre io la stringo a me con un braccio.
Un
primo piano straordinario, voi che dite?
E,
ovviamente, basta provare a stringerla a se solo un po’ di
più perché lei si
accucci maggiormente contro il mio (emozionante) fisico
(sono un mito!).
Come
se i nostri corpi fossero stati plasmati solo per essere
successivamente uniti.
In
perfetta sintonia.
Uno
completa l’altra e viceversa.
Come
è giusto che debba essere.
Sorrido
avvicinandola maggiormente a me, sento il suo buon odore raggiungere il
mio
naso e colpire tutti i miei sensi con una forza strabiliante.
La
mia piccola Bibi è di nuovo qui, vicino a me.
Ancora
faccio fatica a credere che tutto si stia incredibilmente sistemando,
almeno
per quanto riguarda la mia vita prima di quel mio stupidissimo errore.
Lei
qui, accanto a me... è bello.
Un
bello semplice, ma con una potenza incalcolabile capace di rendermi di
nuovo
felice.
Improvvisamente
la sento muoversi leggera sul mio fianco, rannicchiandosi meglio sul
mio petto.
Con
la mano si aggrappa alla mia canottiera espirando tranquilla.
Sorrido
nell’esatto momento in cui sento un altro tipo di movimento,
questa volta più
piccolo e proveniente dal basso.
Sposto
gli occhi sul ventre di Lily così appiccicato al mio fianco
e, dopo un piccolo
attimo sorpreso, allargo il mio sorriso.
«Già
sveglio, Harry?» gli domando come se potessi già
aspettarmi una risposta da
lui.
Di
fatti, non vedo l’ora che il mio bambino impari a parlare
cosicché gli possa
insegnare quanto so riguardo al Quidditch.
Sono
sicuro che diventerà bravo almeno quanto me a giocare!
Già
me lo vedo capitano della squadra di Grifondoro!
Proprio
come il suo papà...
Come
se mi avesse incredibilmente sentito, percepisco un altro calcio
raggiungere
persino il mio fianco.
È
forte, il mascalzone!
Infatti,
ecco che Lily si muove di nuovo, infastidita
dall’“intervento” del nostro
bambino, cercando una posizione più comoda.
Ghigno
approfittando all’istante dello spostamento di Lily per poter
liberare il
braccio che lei utilizzava come cuscino e alzarmi con il busto.
Con
gesti lenti e pacati per non far ballare la samba al materasso e alla
mia
piccola Bibi dormiente, mi metto a sedere vicino al suo pancione.
Prendo
ad accarezzare quella pelle incredibilmente tirata dopo aver scoperto
il ventre
dalla maglia del pigiama.
L’accarezzo
con entrambe le mani e poi mi abbasso fino a poggiare le mie labbra sul
pancione.
Un
piccolo bacio e un successivo sussurro riempiono la stanca in completo
e
rilassato silenzio.
«Sssh!»
gli dico con le labbra incollate alla pelle di Lily, «Piano
Harry. Non
svegliamo la mamma».
Un
improvvisa leggiadra risata mi porta a voltare la testa
dall’altra parte
incontrando gli occhi verdi e luminosi della mia piccola Bibi.
Sorride
con uno strano luccichio nello sguardo.
«Che
cosa fai?».
«Gli
parlo» le rispondo come se fosse la cosa più ovvia
di questo mondo.
Lei
sorride di nuovo, intenerita.
«Perdonaci, Amore» le dico, poi,
avvicinandomi a
lei e sprofondando in un primo bacio del buongiorno (anche se per me
è
assolutamente anormale svegliarsi a quest’ora),
«Non avevamo alcuna intenzione
di svegliarti».
La
sento sorridere sulle mie labbra, in risposta al mio gesto spontaneo.
E
non le lascio altro tempo per rispondermi o per respirare.
Approfondisco
il nostro bacio passando le mani sui suoi fianchi e soffermandomi ad
accarezzarle il pancione, il tutto mentre la sovrasto dal lato per non
schiacciarle la pancia.
Invece,
lei sposta le sue mani nella mia folta chioma, stringendole intorno ai
miei
capelli e cominciando a farmi cancellare anche quelle più
piccole parti di
minimo controllo che mi dovrebbero esser rimaste.
Poi,
senza alcun preavviso, lascio le sue labbra e mi muovo nella zona collo
dove
sia io che lei impazziamo.
E
che diamine, insomma!
Lei
sa perfettamente che io perdo la testa quando mi passa le mani tra i
capelli
per attirarmi di più a se e io, per ripicca, le rispondo in
questo modo.
La
sento sospirare lentamente di piacere, mentre altri due calci
raggiungono la
mia mano.
Magari
all’inizio potevo rimanere sorpreso di questo, ma dopo che
Lily mi ha spiegato
il perché accadeva posso quasi esserne compiaciuto.
Significa
davvero che il mio intervento su di lei è profondo e trae le
sue conseguenze.
Ah!
Di
fatti, la mia piccola Bibi mi ha egregiamente spiegato che il piccolo
Harry
riesce a sentire tutte le emozioni della mamma e ne reagisce.
Quando
lei era triste, mi ha raccontato, Harry rimaneva fermo e silenzioso
quasi come
se volesse semplicemente restare chiuso nella sua
“stanza” per non essere
scocciato ulteriormente dal dolore del mondo esterno.
Mentre
quando arrivavano momenti come questo, il piccolino si agitava come se
avesse
indetto nel pancione della madre un mitico ed illegale festino stile
Grifondoro
quando la nostra squadra vinceva le partite di Quidditch.
...
Diamine!
È
proprio mio figlio!
Poi,
sento il rumore di un sorriso.
«Mmmhh...»
mormora lei, «... interessante».
Io,
incuriosito, abbandono la zona collo dove avrò lasciato un
centinaio di baci
brucianti, e ritorno a concentrarmi sulle sue labbra.
Due,
tre, quattro, quattro e mezzo, cinque – sei...
Ah...
lungo questo sesto bacio.
Mi
allontano di nuovo, ma questa volta rimango fermo sopra di lei ad
osservarla.
«Cosa?»
le chiedo con voce cavernosa.
«Credevo
fossi troppo stanco per questo dopo la cucina improvvisata di questa
notte».
Sogghigna
leggermente di fronte alla mia espressione offesa, ricordando insieme
quello
che ho dovuto combinare per creare qualcosa di avvicinabile ad un
Porridge.
Alla
fine non ce la fa e scoppia letteralmente a ridere, provocandomi nel
profondo.
Ora
basta!
Mi
sono offeso davvero!
Cioè,
non basta che mi faccio il cu... il deretano quadrato (dannata vocina
di
Remus!) per accontentarla alle due e mezza di notte, ma mi devo anche
sentire
sfottere?
Eh
no, popolo, non ci sto più!
Con
uno sbuffo degno di... di James Potter, mi sdraio nella mia parte del
letto ed
incrocio le braccia al petto – oltre che ad imbronciare la
mia espressione.
Lei
ride ancora per un po’ e mi guarda intenerita.
Lo
capisco perché l’ho notato con la coda
dell’occhio.
Ho
visto che sguardo mi ha lanciato.
Ma
se pensa di vincere... beh, si sbaglia di grosso!
Questa
volta mi sono offeso davvero!
Con
ancora il sorriso sulle labbra, allunga la sua delicata mano fino a che
non la
fa incontrare con il pungente tocco delle mie guance.
Non
mi sono ancora fatto la barba nonostante lei se ne sia accuratamente
lamentata
ogni santo dì.
«Ehi,
musone...» mi chiama accarezzandomi, uno strano tono dolce
nel suo parlare.
Io
stringo maggiormente le labbra, gli occhi e le braccia (che mantengo
ostinatamente conserte) tanto per sottolineare il fatto che non mi
farà
cambiare idea tanto facilmente.
Eh
no!
Ho
detto che questa volta mi sono offeso davvero ed assolutamente niente
mi farà
dimenticare e perdonare!
Ecco!
La
sento ridere leggera e divertita.
Poi,
si avvicina lenta a me.
«Sei
proprio un bambino, James Potter» mi sussurra
all’orecchio, mentre io continuo
a guardare, testardo, il soffitto.
Mi
arriva, ora, un delicato bacio sulla tempia.
Tsk!
Ma
si è bevuta completamente il cervello?
Lo
sa che ci vuole ben altro con me per farmi cedere!
Ah
– ah!
Non
si vince così facilmente contro James Potter, che si sappia!
Anzi...
si sa già!
Questo
bacio, presto, si moltiplica in tantissimi altri baci sempre
più delicati e
leggiadri che, sfiorando la mia pelle, scendono...
Dalla
tempia, arriva alla guancia e poi, da qui, si interrompe un secondo.
Si
muove nuovamente con il corpo per poter arrivare al mento... e poi
giù.
Mer...
Merlino!
Dammi
la forza di resisterle!
Lo
sai che devo vincere sempre e solo io, maledizione!
E Lily, intanto, continua.
Arriva
al collo e... e, Porca Puzzola, mi batte.
E
lo sa!
Lo
sa che ha vinto...
Perché
io, esattamente come lei, impazzisco quando mi bacia sul collo.
Con
il cuore a mille, schiocco la lingua e le passo un braccio dietro la
schiena
per tirarla di nuovo sopra... verso la mia bocca.
E,
non mi ferma neanche il suo sorrisino vittorioso quando se ne accorge,
riprendo
a baciarla con passione.
Con
una passione sempre più urgente, al contempo che la faccio
sdraiare sul lato,
per non farla affaticare sostenendo con le braccia quel peso in
più.
Come
se fosse una bambina piccola, le lascio il mio braccio sotto la testa
con la
mano che si attacca alla sua spalla.
Un
bacio che diventa sempre più profondo, man mano che
percepisco le piccole ed
affusolate dita di Lily accarezzare le mie guance con tutta la loro
delicatezza.
«Mi
pare di aver capito, però...» le soffio sulle
labbra, profondo, «... che ora
non puoi più fare a meno di questo bambino».
Lei
sorride, divertita e rincuorata.
«Si,
infatti... la mia vita sarebbe vuota se non ci fosse Harry con
me».
Un
sorriso mal trattenuto, e poi un ghigno.
«Hai
appena accettato la mia proposta, Evans... attenta a ciò che
dici. Potresti
smentirti!».
Un
silenzio carico di baci e di sospiri segue questa mia frase.
Poi...
di nuovo la sua voce, dolce e sussurrata.
«Lo
sai che ho un debole per i bambini, Potter».
Ghigno.
La
bacio.
«Appunto,
Evans».
«Oh,
taci, Potter!»
Avrai
anche vinto questa battaglia, Lily Evans... ma non vincerai la guerra!
Quella
l’ho vinta io: il giorno in cui tu mi dedicasti per la prima
volta le tue vere
attenzioni.
Il
giorno in cui mi permettesti di prenderti per mano.
Il
giorno in cui mi diedi il consenso di poterti baciare sulla guancia.
Il
giorno del nostro primo bacio.
Il
giorno del tuo primo “si”, quando ti chiesi di
diventare la mia ragazza.
E,
infine, ieri... quando mi hai detto “si”.
Si, James, ti voglio sposare...
...
Sono
in cucina da quasi un’ora, circa.
Lily,
invece, è ancora a letto.
Si
è riaddormentata dopo che... dopo i nostri giochini.
Giochini
che mi sono andati leggermente di traverso per colpa di una determinata
forma
ingombrante nella pancia della donna della mia vita.
Uff...
Per
quanto ancora dovremo essere limitati in tutto questo?
Mi
manca tanto quella vita di prima... certo, possiamo ancora scambiarci
baci ed
effusioni varie, ma divertimenti vecchi come il rincorrerci per tutta
la casa,
oppure le battaglie con i cuscini, oppure il lupo che acchiappa
l’agnello dagli
occhi verdi...
Quante
cretinate!
Se
Sirius mi vedesse fare tutte queste cose con Lily, o anche solo mi
sentisse
parlare così di queste cose mi riterrebbe una vecchia
ragazzina di dodici anni
innamorata di un idolo che non avrà mai.
Mi
insulterebbe a vita, quel maledetto idiota.
Questa
mattina, appena mi sono definitivamente alzato dal letto dopo circa tre
ore
passate tra gli insulti e i baci e qualche altra mezz’oretta
di sonno, ho
mandato un gufo a mio fratello dicendogli che, se gli fosse balenata in
mente
l’idea di tornare a romperci le scatole, doveva affogarsi nel
water da solo
perché io e Lily non ci saremmo stati a casa.
Infatti,
sto aspettando che la mia piccola Bibi si svegli con calma, faccia la
sua
colazione (che da bravo futuro marito le sto cucinando) e si prepari
per
uscire.
Oggi
abbiamo l’impegno di pianificare il nostro futuro insieme.
Lily
ha sempre sostenuto che i matrimoni migliori si fanno sempre
d’estate, quando
(almeno qui in Inghilterra) non fa né troppo caldo
né troppo freddo.
Si
sta bene e si può indossare di tutto, si può
mangiare di tutto, si può andare
ovunque.
Insomma,
è un periodo, secondo lei, che facilita molto
l’organizzazione di matrimoni e
celebrazioni varie.
Ed
è per questo motivo che è stato deciso da
entrambi che il matrimonio che
andiamo a programmare oggi deve assolutamente essere svolto a breve.
Oggi
è già il 10 Giugno, quindi, immagino che abbiamo
ancora altri due mesetti per
poterci sposare, anche se non sopporterei fare la cerimonia ad Agosto.
Proprio
quando l’estate sta per concludersi.
No.
L’ideale,
secondo me, sarebbe il mese prossimo.
Inoltre,
alla fine di questo mese siamo anche invitati al matrimonio di Alice e
Frank,
quindi abbiamo la possibilità di dare un’occhiata
in giro per farci un’idea
migliore di come e dove potremmo disporre il tutto e, meglio ancora,
potremmo
anche farci consigliare qualcosa proprio dai due sposini.
Sbuffo.
Questa
sarà bella!
Voglio
proprio vedere come faremo io e Lily ad organizzare un matrimonio in
soli due
mesi.
L’unica
cosa positiva che riesce a venirmi in mente sarà la platea
di persone che sarà
invitata alla nostra unione: minima.
Di
fatti, quando entrammo nella chiesa pronti ad interrompere il
matrimonio tra
Lily e McCullen Junior ero rimasto terrorizzato dall’enorme
pubblico che quei
due avevano invitato.
Anzi!
Credo
più che sia stata tutta opera di McCullen, piuttosto che di
Lily proprio perché
l’ho scoperta essere d’accordo con la mia idea di
non chiamare troppe persone
al nostro matrimonio.
Non
per qualcosa di personale, ma per il semplice motivo che una cerimonia
della
portata come quella di “Johnson” attirerebbe
più facilmente i Mangiamorte
addosso.
È
molto più sicuro avere una cerimonia modesta e stare
tranquilli: invitare le
persone più care ed importanti e stop.
E
badate che, se la cosa è detta da me, è grave...
estremamente grave.
Inoltre,
questo non è l’unico punto che in questo momento
mi frulla per la testa.
A
quante pare i due McCullen più quell’altro cretino
loro collaboratore non erano
assolutamente niente di importante per Lord Voldemort in quanto nessuno
dei
loro “alleati del male” è intervenuto
per farli evadere da Azkaban dove sono
stati rinchiusi.
E
nemmeno Voldemort stesso ha tentato mosse a loro favore.
Anzi,
dalle ultime notizie riportate dalla Gazzetta del Profeta, sembra che i
Mangiamorte abbiano scelto di attaccare appositamente il quartiere dove
vivevano nascosti i due McCullen.
Con
la “copertura” di ammazzare e fare strage in quel
luogo londinese, hanno
distrutto ogni singola cosa che era rimasta nei possedimenti dei
McCullen.
Di
certo la Gazzetta del Profeta non si sognerebbe di riportare una
notizia del
genere in quanto l’accaduto tra i Malandrini, Lily e i
McCullen è stato
sottoposto a segretezza assoluta dal Ministro da parte di quei pochi
che ne
sanno qualcosa.
Però,
per il giornale (per quanto il Ministero abbia una non indifferente
influenza
su di esso) era sembrato strano che sotto il mirino dei seguaci di Lord
Voldemort si fossero trovate delle dimore disabitate.
Anzi...
una dimora disabitata.
Per
l’appunto, quella dei McCullen.
Ce
lo ha specificato Frank, un giorno, dopo essere tornato dal lavoro al
Ministero.
Probabilmente,
una vendetta per il loro fallimento.
Ma
era un fallimento del tutto assurdo perché, come ho sempre
sostenuto, Harry non
è assolutamente niente di niente.
Figurarsi
se il Signore Oscuro se la dovrebbe prendere con un bambino nemmeno
nato per...
per cosa?
La
“Profezia”, come l’hanno sostenuta loro,
non esiste a parer mio, altrimenti
sarebbero già venuti qui ad ammazzarci tutti.
Certo,
è vero che dopo quello che è successo abbiamo
circondato la casa di qualsiasi
tipo di incantesimo di protezione, ma può sempre capitare
qualche incidente di
percorso.
Per
quanto riguarda, invece, il lavoro al Ministero... beh, ho lasciato
Sirius
nell’indecisione ma io, questa volta, sono sicuro della mia
scelta.
Nonostante
le proteste della mia piccola Bibi perché ci vedeva ancora
qualcosa di
“iperprotettivo” sotto da parte mia, non appena
l’udienza contro di noi è stata
chiusa a nostro favore, sono andato di persona dal Ministro e ho
consegnato le
mie dimissioni.
Non
che sia stanco di lavorare e, più precisamente, di
combattere contro quei
schifosi Mangiamorte, ma la mia famiglia che si sta lentamente formando
viene
prima di tutto.
Nel
modo più assoluto!
I
soldi, tra l’altro, non sono neanche un problema.
Possiamo
resistere per tantissimo altro tempo ancora e, sinceramente, potrei
anche
mantenere quel testone di Remus che non ne vuole sapere di ricevere un
aiuto
economico.
Lui,
a differenza mia e di Sirius, non appena è finita tutta
questa nostra avventura
ha visto... come dire... il mondo crollargli addosso?
Beh,
direi proprio di si.
Una
volta che era tornato nella casa dove aveva lasciato sua madre malata,
ha
scoperto che la signora Lupin non aveva lasciato nessuna
eredità.
Non
aveva fatto in tempo a stenderne una per il suo unico figlio e... e
Lunastorta
ha perso, così, la sua abitazione di tutta la sua vita.
All’inizio
è tornato a vivere da Sirius, ma dopo solo una settimana si
è rimboccato le
maniche e ha cominciato a cercare disperatamente lavoro per poter
prendere un
misero stipendio.
Per
sua fortuna, ha scoperto un piccolo conto intestato alla sua famiglia
alla
Gringott sufficiente a pagare quello che lui definisce un appartamento
perfetto.
Non
oso immaginare in quali condizioni, effettivamente, versi quel dannato
buco in
cui vive in quanto lo stesso Lunastorta non ci permette di andare a
fargli
visita, ma posso garantire a chiunque che non appena verranno a cena
dopo
domani sera qui, non mi sfuggirà.
È
mio amico... il mio migliore amico e ha bisogno di aiuto!
Quando
mai James Potter non presta soccorso alle persone che più
ama?
Ai
suoi Malandrini!!!
Ma
stiamo scherzando?!
Ad
ogni modo, qualsiasi cosa possa dire, questa volta lo...
«James?».
Sobbalzo
per la voce inaspettata della mia piccola Bibi.
Mi
ero troppo abituato al silenzio del mio riflettere.
Mi
volto verso l’entrata della cucina e la vedo scendere quei
due ultimi gradini
delle scale della hall per poter raggiungere la cucina.
E
resto basito.
«Lily?»
la chiamo confuso e leggermente preoccupato.
Non
riesco a capire quelle lacrime che le stanno rigando le guance in
questo momento.
Cosa
diamine è successo?
Non
si sente bene?
Non
riesce a sentire Harry?
Cosa
succede?
Con
una velocità studiata e pur sempre controllata, mi alzo
dalla sedia
mantenendola dallo schienale per non farla cadere
all’indietro e mi avvicino a
lei più velocemente di quanto lei faccia per venire da me.
«Lily,
ma cosa... ?».
Non
mi lascia il tempo di chiederle niente che mi abbraccia e nasconde il
suo viso
bagnato nell’incavo tra la mia spalla e il collo.
Senza
nemmeno aspettare che mi chiedesse niente, la avvolgo protettivo con le
mie
braccia e la stringo quanto più forte e delicato posso
essere allo stesso
tempo.
Tento
in qualsiasi modo di rassicurarla semplicemente con i gesti.
Farla
sentire al sicuro.
Protetta.
Al
bel caldo che proviamo entrambi quando siamo in compagnia
l’uno dell’altra.
Poi,
mi abbasso sulla sua spalla leggermente scoperta dalla larga maglietta
del
pigiama e le bacio la pelle nuda.
Nello
stesso momento in cui la sfioro con le mie labbra provo brividi assurdi
e
meravigliosi percorrermi l’intera spina dorsale, mentre lei,
lo sento
chiaramente, trema pur rimanendo tranquilla aggrappata alla mia
maglietta.
«Cosa
c’è, amore?» le chiedo raggiungendo il
suo orecchio.
Prende
un piccolo respiro un po’ tremolante per qualche singhiozzo
mal trattenuto.
Strofina
leggermente il suo visino nascosto contro la stoffa della mia maglia e
stringe
l’abbraccio sulla mia vita.
«Ho...
ho fatto un sogno... un incubo troppo r... reale, Buch»
ammette in un sussurro
restando incollata a me.
Corruccio
la fronte.
Da
quando in qua Lily Evans si fa spaventare da un
“sogno”?
Un
sogno troppo reale?
Mah!
«Cosa
hai sognato, Lily?».
E
quello che non capisco, ma per il quale non posso dirmi così
dispiaciuto, è che
lei ad ogni mia parola cerca di sprofondare sempre di più
nel mio abbraccio.
Come
se ci fosse qualcuno qui vicino pronto ad attaccare e a dividerci di
nuovo.
...
Qualcosa
che non accadrà mai più.
Gliel’ho
giurato, no?
Gliel’avevo
detto, quel giorno stesso in chiesa quando tutta la battaglia era
effettivamente finita, che non avrei più lasciato da solo
nessuno: né lei né il
nostro mitico bambino.
«Era
così... così reale...» ridice tra i
singhiozzi silenziosi, «Era... tutto l’incubo
era... era incentrato... sul matrimonio che stavo per fare con... con
quello...
Sa – sapevo che stavi per arrivare... ma nel sogno non ci sei
stato, Buch... ti
aspettavo, ma non arrivavi... non ti vedevo nemmeno tra le folla... e
il prete
ci ha sposati... e io... io, non lo so... sapevo che mancava qualcosa
in... in
me...».
Sorrido,
pur tenendo presente quanto lei possa essersi
“spaventata”.
Un
sogno del genere, se così reale come dice che è
stato, avrebbe spaventato anche
me.
Ed
è importante che anche lei lo sappia.
Perché
anche io la amo così tanto come mi sta dicendo
indirettamente lei, ora.
Adesso.
In
questo preciso istante.
Incollata
a me.
Il
suo cuore fuso con il mio.
Noi.
«Lily...»
la chiamo con un tono più sicuro ora che conosco la sua
paura e sono certo di
poterla difendere.
«E...
e quando mi sono sve – svegliata... non ti ho visto... non ti
ho visto accanto
a me e... e ho pensato che... che fosse tutto vero» continua
interrompendomi e
stringendosi a me di più, «Ho avuto paura che
fosse tutto vero...».
Le
stampo un altro dolcissimo e delicato bacio sulla pelle nuda della sua
spalla e
aspiro il profumo dei suoi capelli di fuoco.
«Lily...»
la chiamo di nuovo prima di staccarmi da lei.
Le
lascio le mani sulle spalle e la guardo negli occhi con un sentimento
così
profondo che riesco a notare il tremolio, quasi, della bella Lily di
fronte a
me.
Lei
sembra una piccola bambina indifesa in questo momento... ed
è di una tale
tenerezza.
Vorrei
solamente abbracciarla e tenerla stretta a me per il resto della nostra
vita.
Vorrei
poter prendere il suo cuore e fonderlo nel vero senso della parola con
il mio,
incatenarli concretamente in modo che niente possa farle credere di
essere da
sola contro questo mondo che procede avanti pazzamente.
Vorrei
solo che capisse quanto, in poche parole, io la ami.
«...
parlando seriamente, Amore» le dico con l’ombra di
una sorriso divertito,
mentre lei si porta le mani stretta a pugni sugli occhi e cerca di
cancellare
quelle lacrime con le quali tanto odia mostrarsi, «credi
davvero che io ti
permetterei di sposarti con un altro uomo, a prescindere dal fatto che
sia un
Mangiamorte o un rispettabilissimo Lord?» concludo la mia
domanda inarcando
anche un sopracciglio tanto per dare un tocco di classe in
più alla mia scena
perfetta.
Lei
sorride, lasciandosi sfuggire anche una piccola risatina.
Poi,
non lo trattiene più.
Ride
leggiadra ed io, incantato da quel suono, le passo le mani sulle guance
asciugandole da quelle lacrime di troppo, ormai.
Ora
è il momento di lasciare che solo la felicità
caratterizzi le nostre giornate.
«Odio
questi ormoni impazziti» dice con il sorriso sulle labbra.
L’ultima
cosa che riesco a vedere sul suo viso prima che chiuda gli occhi
poggiando la
mia fronte sulla sua.
Le
mie grosse mani sulle sue piccole guance.
Sento
il suo sorriso con il tatto e, nel buio dei miei occhi momentaneamente
ciechi, me
lo immagino.
Bello
e solare come sempre.
Bello
e splendente come solo il suo sa essere.
Bello...
come l’unico sorriso al mondo che sa farmi battere il cuore a
mille.
«Evans,
non credere che la cosa sia tanto cambiata. Se non sbaglio anche a
diciassette anni
si hanno gli ormoni impazziti» le sussurro con un ghigno
sulle labbra.
«No,
Potter. Solo un porco maniaco come te poteva avere gli ormoni impazziti
a
diciassette anni come i miei adesso» mi risponde per le rime.
Un
nuovo tocco fresco e tranquillo passa sulle mie spalle e si stringe
dietro il
mio collo.
«In
fondo, è sempre colpa tua, Lily» le dico senza
cancellare il mio diverto
sghembo dal mio volto, «Tu mi passavi davanti e io, come un
normale ragazzo di
diciassette anni, avevo le mie conseguenze».
«James!»
mi spintona lontano da se oltraggiata, «Sei un
pervertito...».
Ma
prima che possa terminare la sua imprecazione un – non tanto
gradito – odore di
bruciato raggiunge i nostri olfatti così fini (o, almeno, il
mio lo è di
sicuro).
Nello
stesso momento ci voltiamo di scatto verso i fornelli dove avevo
– molto
intelligentemente – lasciato le uova e la pancetta sul fuoco
notando il fumo
nero alzarsi dalla padella e avanzare minaccioso verso di noi.
Lily
inizia a tossire mettendosi una mano davanti alla bocca, subito imitata
da me.
Io,
inoltre, prendo la bacchetta e, puntandola verso la cucina, faccio
Evanescere
tutto facendo tornare la stanza linda e profumata come prima.
Ho
il tempo, però, di abbassare la bacchetta che la mia piccola
Bibi si volta di
nuovo verso di me con un sopracciglio inarcato e
un’espressione stufata.
Le
sorrido a trentadue denti, come un bambino che ha appena combinato
qualcosa di
grosso sorride innocente alla madre per non farsi ingiustamente
punire.
E
lei, naturalmente, alza gli occhi al cielo sospirando sconfitta.
«Un
pervertito e un pasticcione!» conclude infine avvicinandosi
ai fornelli e
ricominciando a preparare la colazione per entrambi.
Credo
che, diversamente dai programmi che avevo pensato, usciremo di casa
molto più
tardi.
...
Ghigno
prima di accostarmi di nuovo alla mia piccola Bibi e riprendere a
stuzzicarla
mentre lei continua a cucinare.
Merlino!
La
mia vecchia vita è finalmente tornata!
...
«James...
» sospira Lily felice dei miei
“interventi” su di lei, «... se non la
smetti
adesso ti infilo il cucchiaio di legno su per il c...».
Meglio
censurare con un bel bacio, che ne dite?
ANTICIPAZIONE:
All’attacco!
[...]
«James...» prova a chiamarmi la
mia piccola Bibi. Allo stesso tempo io indietreggio dalla porta
d’ingresso e
nego con il capo.
«No, Lily...» le rispondo
immediatamente, «... sono diventato ateo
in questo preciso istante!» aggiungo con finto orgoglio,
alzando al cielo il
naso ed incrociando le braccia al petto.
[...]
Prevedo un arrosto di budella
per sta
sera a cena! Peccato che io non le potrò mai mangiare, non
solo perché farebbe
un tantino schifo, ma anche perché quelle budella saranno
proprio quelle che
Lily mi caverà con le sue sole mani tra qualche attimo.
O – okay! O.O
Tok – tok!!! C’è
qualcuno lì dietro al monitor o mi avete tutti abbandonata?
Beh,
prima che parta in quarta, mi dovete almeno farmi scrivere quella
parola................................ ù.ù :
SCUSATEEEEEEEEEEE...
!!!
*Attimo
di ricomposizione*
Ok!
Dato che non ne volete più sapere di me, evito di perdere
tempo e faccio una
cosa che ho imparato solo leggendo tante... tantissime fan fiction su
questo
magnifico sito u.u :
Il
commento dell’autore!!!
Lo
so... sono un caso disperato perché solo dopo 42 capitoli
l’ho capito -.-‘’’!!!
Va
beh,
passatemi anche questa, vi imploro U.U!!!
Allora:
Per
iniziare sul capitolo, non credo assolutamente che Lily sia
così volgare nella
realtà, ma, infondo, lo sappiamo tutti, no? Potter era
così asfissiante che
certe cose gliele faceva proprio uscire dal cuore xD!
Poi, poi, poi... che altro?
Ah, si! Ho deciso di far iniziare il capitolo in questo modo per
descrivere un
po’ la vita che James si era perso in tutti quei mesi. Mentre
Frank faceva
esperienza, James ha subìto tutto il resto ed ora che tutto
sembra essere
tornato alla normalità, Potter dovrà fare i conti
con nuovi “orrori”.
Ovviamente, però, non mi bastava solo una Lily incinta per
rendergli la vita un
inferno... no! Ho voluto aggiungere anche Sirius alla dolce scenetta xD!
Beh, in genere, ho voluto raccontare soltanto un piccolo spiraglio
delle
giornate che ora James e Lily passano insieme. Certo, Lily non si
sveglia ogni
mattina con le lacrime agli occhi, ma sicuramente per James le nottate
in
bianco non sono finite xD!!
E
adesso??
Cosa si prospetta nel prossimo capitolo con questa anticipazione??
Sono curiosa di saperlo nelle vostre recensioni (se per voi me le
merito ancora
-.-‘’’’), visto che ogni tanto
qualcuno fa sempre supposizioni divertenti =D!!!
E’ incredibilmente appagante sapere che la propria storia
riesce ad
entusiasmare così tanto da immaginare il resto =D!!!
Grazie
=D!!!!!!!
Ed,
ora, ai miei grandi ^_^ :
Malandrino4ever
= Sicuro che quello stesso James che faceva le pulizie non eri proprio
tu nelle
tue famose punizioni? Ancora non mi hai mandato alcuna testimonianza!!!
Attento
che mi posso offendere xD!!!
Beh, Dani... non ti fai sentire più tanto spesso sul Forum,
ma che fine hai
fatto O.o??
Spero che il capitolo ti sia piaciuto e perdonami per tutto questo
ritardo!!!
Alla fine, finisce sempre che d’estate scrivo meno che nel
periodo scolastico
-.-‘’’!!! Ma questo sarà
l’ultimo anno... poi arriverà
l’università e io non ho
ancora idea di cosa fare T.T!!! Quanto stress e non è ancora
iniziata la
scuola!!!
Beato te che la inizi il 4 u.u!!!
Spero di non aver perso un importante recensore ;)!!
Un bacio =*
_Jaya
=
Ecco la nuova quarta malandrina schizzata o sclerata, come preferisci
=D!!!
Beh... ne è passato di tempo dal 30 Giugno. Anche da me, in
quel periodo,
l’acqua è cristallina e non ci sono molte meduse
(quando, invece, a Luglio ed
Agosto è tutto il contrario poiché è
nel pieno della stagione estiva e la gente
si triplica sullo sputo di spiaggia che abbiamo nel mio paesino
minuscolo
-.-‘’’’)!! Poi, per quanto
riguarda Jake... ah *sbav*... come faccio a non
darti ragione?!?! Eh????????
Insomma, mi sono nati istinti omicidi contro Renéesme da
quando è nata.. chissà
come mai ù.ù!!! Quell’uomo è
davvero un gran pezzo di figo!!! Ed è diventato
maggiorenne proprio quest’anno, come me xD!! Infatti, io e
quel pezzo di David
siamo nati nello stesso anno... peccato che lui non sappia nemmeno che
esistiamo, vero Chiara xD???
Beh... che te ne pare del nuovo capitolo? Purtroppo c’ho
messo un bel po’ (se
non, troppo) per partorirlo, però spero che ne sia valsa la
pena, cavolo u.u!!!
Ho sudato davvero!!
Spero di non averti persa come recensore!! Ora sei quasi
d’obbligo nelle
recensioni, altrimenti sul forum lascio il gruppo delle Malandrine
Schizzate
U.U!!! E questa minaccia varrà anche per Emy e Lavi, oh!
=P xD!!!
A presto, collega!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Nymphy
Lupin = Si devo dire che anche io mi ammazzerei
per leggere continuamente scene
divertenti tra i Malandrini!
Credo che ne morirei senza xD!!! Sono troppo dei miti quei quattro
(anche se il
quarto elemento può essere accuratamente tagliato fuori,
grazie u.u) e le loro
genialate, le loro cazzate, i loro guai, i loro litigi, le loro
discussioni...
persino le loro ordinarie visite al bagno sembrano essere la cosa
più
divertente e spassosa del mondo!!!
Credo che tra poco mi cimenterò in qualche fan fiction
interamente dedicata a
loro anche se... mi sento ancora parecchio inesperta per descrivere un
tale
legame che condividevano quei quattro!!
Che cosa ne pensi del capitolo, invece? Qui non
c’è molto dei Malandrini, ma
credo che presto li farò entrare di nuovo in azione: in
sospeso ci sono ancora
due matrimoni *ghigno malefico in azione*!!!
Spero di trovarti presto tra i recensori e grazie ^_^
Un bacio =*
Pazzarella_dispettosa
= Emy u.u!!! Poco fa ti ho lasciata che scherzavamo sul Forum con le
nostre
solite cretinate e con la nuova uscita di “Sulla via della
demenza”, ed ora ho
le lacrime agli occhi e i cuoricini nelle pupille perché ho
appena finito di
leggere la tua recensione che sembra essere un altro cuore per
ringraziare una
mia precedente risposta che era a sua volta a forma di cuore per una
grandissima cosa che avevi detto tu nella recensione di due capitoli fa
per
un’altra affermazione che... e insomma!!!
Ma non la finiamo mai, noi due xD???
Beh... se devo proprio essere sincera... spero che non finiremo mai
perché con
le ultime cose che mi hai scritto nella recensione dell’altra
storia... anche
io sento l’euforia ogni volta che mi accorgo che hai risposto
da qualche parte
o che hai semplicemente detto una scemata che merita solamente questa
mia
solita faccina -.-‘!!!
Eppure dietro questa maschera io ti giuro che c’è
la stessa gioia della quale
mi hai parlato tu! Anche io, di solito, non do molto peso alle amicizie
on-line
perché c’è comunque
l’influenza di mio padre che dice che sono solamente
rapporti virtuali! Ma, in alcuni casi, questi rapporti virtuali
diventano
veramente qualcosa!!
E questo è il nostro caso! Magari, un giorno, ci
raggiungerà anche la cara bella
Lavi... e allora si che faremo uno dei grandi e mitici festini illegali
dei
Malandrini, solo per festeggiare noi tre =D!! Ma, per ora... siamo io e
te! Io
sento questo!
E ti voglio ringraziare ancora di più per quello che hai
detto: probabilmente,
timida ed introversa come sono quando mi trovo a dimostrare i miei
sentimenti
alle persone che ho di fronte a me, non sarei riuscita facilmente a
dire quello
che tu per prima hai confessato. Magari, una volta ci sarei anche
riuscita, ma
di certo avrei preso un gran bel respiro e avrei aspettato davvero
tantissimo
tempo!
Adesso, anche se potrei provare un po’ di imbarazzo, sono
convinta della mia
voglia di incontrarti, almeno una volta nella nostra vita!! E... in
tutto
questo, da cima a fondo, io sono seria nello stesso modo in cui lo sei
stata
tu, Emy!!!
Forse nella recensione che hai lasciato a questa storia sei riuscita ed
essere
seria per 5 righe e non potevo chiedere di meglio in quel
“lontanooooooo” tempo
(xD)... però, l’altro giorno o la settimana scorsa
(quand’è stato che hai
inviato la tua recensione), hai superato davvero te stessa. Se provassi
a dire
a Lavi che sei riuscita ad essere seria, sono sicura che morirebbe sul
colpo
per un infarto. E i medici, quando andranno a fare l’autopsia
per capire il motivo
del decesso, scopriranno che sarà stata
“Incredulità paniacale” (adesso coniamo
anche nuove patologie ;) xD)!!
E, adesso, quella che ti sta scrivendo un romanzo sono io e non
più tu!
Ma l’importante di tutto questo, Emy, è sapere che
io sinceramente mi sono
affezionata a te e ti ringrazio:
PER TUTTO QUELLO CHE HAI DETTO;
PER TUTTO QUELLO CHE DICI;
PER TUTTO QUELLO CHE DIRAI!!!
Grazie, Emy!!! Ti voglio bene!
Davvero!
E se non ci credi... beh, non solo ti mando veramente Lily che ti
spedisce
all’Inferno con quel famoso calcio (xD =P), ma
abbandonerò anche il gruppo
delle Malandrine Schizzate xD!!
E’ li che ora si trova parte del mio cuoricino =D!!
Ti voglio bene, Malandrina Schizzata!!!!!
Non voglio che niente ci divida mai =)!
A fra poco... su quel posto magico dove ci siamo potute conoscere
così bene
=)=)=)!
Ti voglio bene
Cicci92
= Chi non muore si rivede – o, in questo caso, risente xD!
Beh, in questo caso,
hai pienamente ragione. Alla fine non sono morta, e sono tornata (ma
con
quest’ultima uscita, sembro più demente del solito
xD)! Sono contenta che il
capitolo precedente ti è piaciuto. In effetti anche io adoro
i capitoli mezzi
comici e il resto romantico fino al midollo *.*!!! E’ una
caratteristica che
cerco molto anche io nelle altre storie che mi piace leggere =D!!!
E di questo nuovo aggiornamento che ne pensi? Ti prego non mi parlare
del
ritardo che mi viene solo il buio addosso se ci penso... sono stata
terribile
T.T!!!
Spero di non averti persa come recensore e di trovarti presto ;)!
Un bacio enorme!!!
=*****
pRiNcEss
LiLIUzzA = vecchia risposta: “Voile!
Eccomi qui, di nuovo... pronta a farmi ammazzare
dalla tua furia omicida ^_^””” !!! Hai
ragionissima questa volta, Amore Mio, e
non ci sono scusanti per me!! Devo ancora commentare il tuo ultimo
capitolo
(anche se... pure tu con il tuo nuovo ritardo mi stai quasi per battere
-.-‘’’’) che è stato
qualcosa di sublime *.*!!! Bellissimo quando Lily andava
cercando James perché nessun altro sembrava riuscire a
calmarla da quei
orribili incubi! E quei gran bastardi dei Serpeverde!!!!
Perché non li fai
espellere? Chi se ne frega che poi la storia reale di HP viene
alternata? Tanto
la tua mi sembra già una AU =D!!
Comunque, sono felicissima che il capitolo di prima ti abbia divertito
tanto!
Adoro far fare la figura del bastardo idiota a Sirius ai danni di James
xD!!!
Mi diverto troppo! Se ci sarà ancora spazio nella storia
potrei conficcarci
anche un’altra scazzottata che i Malandrini si scambiavano a
Villa Black quando
la demolivano xD!!!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come quello di prima e
tra poco
troverai anche una bella nuova recensione al tuo ultimo capitolo della
tua
stupendissima storia (CHE DEVE ESSERE AGGIORNATA IMMEDIATAMENTE
seguendo il mio
esempio u.u)!! Inoltre, io ed Emy ti stiamo ancora aspettando sul forum!
Sei sparita del tutto! Ma che fine hai fatto? Stai bene? Qualche altro
bastardo
fa soffrire il tuo povero cuoricino ù.ù?? Non
devi fare altro che dirlo e io
sarò già li, a pestare quattro o cinque idioti
che ti danno fastidio!!!
Infondo, abbiamo come esempio Lily che andava castrando James Potter e
Sirius
Black per i corridoi di Hogwarts xD ;)!!!
Non vedo l’ora di leggere la tua risposta =D!!!
A prestissimo, Amore!! Un bacio colossale! ! !
=*” fine vecchia risposta!
Nuova risposta: “Divertente vero xD?! Assolutamente mi
rimangio il fatto di
dover seguire il mio esempio perché tu devi aggiornare...
DOMANI u.u!!!
Assolutamente!!! Poi... che altro? Ah, si!!! Le mie scuse
inesistenti... non so
davvero cosa fare e cosa dirti, Li, perché mi sembra di aver
mancato ad una
cosa importantissima che mi costerà un perdono non
consentito T.T!! Sono davvero
terribile!
Mi dispiace!!!
Prometto che non mancherò più!!! Ora mi devo
impegnare davvero, non solo per la
scuola ma per tantissime altre cose e in primis ci siete proprio voi
;)!!
Ti adoro, Li!!!
Un bacio supermegaiper (come dice qualcuno ;) ) colossale =D!
=*”
Giangi2495
= E io, invece, ti dico che anche queste semplici quattro righe mi
hanno
scaldato il cuoricino =D!!! Davvero ho avuto paura che ti fossi
dimenticata
della mia storia o di me! Ma, per fortuna, mi sono dovuta (con grande
gioia)
ricredere! Sei stata gentilissima a volermi avvisare! Grazie =)!
Ti posso assicurare che, anche se piano piano ci stiamo avvicinando
alla fine,
la storia non se ne andrà da nessuna parte!
Resterà sempre qui, pronta per
chiunque voglia leggerla o riprenderla ^_^!!
Spero che tu abbia risolto il tuo problema al PC =D!!
Un bacio =*
Inoltre
ringrazio, come sempre, le 40, 8 e 45 persone che hanno questa storia
tra le
Preferite, le Ricordate e le Seguite =D!
Spero
di riuscire a stendere velocemente il prossimo capitolo. Ma per il
momento vi
mando un grossissimo bacio!
Grazie
a tutti e a presto =).
Giorgia.
|
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Capitolo 46 *** Capitolo XLIV - Non ci posso credere... ***
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarantaquattresimo – Non
ci posso credere...
«Bibi,
sei bellissima!».
Lei
sorride con uno strano guizzo malandrino nello sguardo.
Scende
gli ultimi gradini e mi raggiunge nella hall.
Si
avvicina e, posizionando le mani sul colletto della giacca nera per
sistemarmelo meglio, mi stampa un veloce bacio sulle labbra.
«È
inutile che fai tanto il cascamorto con me, Potter» dice, un
ghigno sadico che
fa capolinea sul suo bel visino, «Ho detto che ci
smaterializzeremo e così
sarà. Non ho intenzione di salire su
quell’aggeggio infernale che usavi per
sfracassarti tutte le ossa durante le partite di Quidditch!».
Rido
sulle sue labbra, prima di fiondarmici sopra.
All’attacco!
Sento
anche il suo sorriso sulle mie labbra, il contatto sempre
più intenso e
profondo.
Tiro
fuori le mani dalle tasche dove le avevo lasciate sprofondare e le
passo sui
suoi fianchi andando ad accarezzarle la schiena per quanto mi sia
possibile con
Harry che diventa sempre più grande.
Lei,
invece, mi provoca.
E
passa di nuovo le mani sui miei capelli stringendoli possessivamente.
Ghigna.
Lo
sento lo spostamento delle sue labbra sulla mia bocca.
E
mi fa saltare i nervi.
Crede
di potermi vincere così?
Anche
io posso vincerla nel mio modo.
Una
maniera che, effettivamente, metterebbe a rischio il mio piccolo e
bellissimo
bambino, ma che sarei pronto a fare se ce ne fosse la
possibilità.
Con
la stessa passione quasi possessiva della bella Lily, stringo la presa
intorno
alla sua vita, dietro la sua schiena per tenerla quanto più
possibile ancorata
a me.
Non
mi interessa che tra un momento all’altro possiamo morire
asfissiati, lei non
si allontanerà più di quanto stabilito da me.
Ed
ecco, una infinitesimale pausa tra un bacio e l’altro.
Giusto
il millisecondo per cambiare posizione e riprendere l’assalto
sulla bocca
dell’altro.
Poi,
improvvisamente, un nuovo (e, se devo essere sincero, non del tutto
gradito,
questa volta) intervento dal basso ventre della mia piccola Bibi.
L’ho
sentito persino io!
Certo,
è vero che siamo incollati come due piattole,
però Harry potrebbe anche darsi
un contegno.
A
momenti potrebbe uscire dalla pancia a suon di calci e pugni, invece
che
dalla... beh, dall’usuale “passaggio” che
i bambini utilizzano per venire al
mondo.
E
Lily, naturalmente, non può fare a meno di ridere,
riempiendo la casa di questo
suono che tanto amo e che tanto mi era mancato.
Ci
stacchiamo, definitivamente.
Ma
non la lascio scappare così velocemente da me.
Fronti
incollate, occhi chiusi, fiati affaticati e cuori che galoppano
all’impazzata.
«È
tutta colpa tua, Lily. Non ti sforzi mai di facilitare il
fatto» l’accuso con
voce piuttosto roca.
La
sento stringersi di più nel nostro abbraccio.
«Sei
una tentazione continua» le dico ancora.
Lei
si allontana e mi supera dopo avermi stampato un secondo bacio a fior
di labbra.
Non
percependo più il suo caldo tocco della sua fronte contro la
mia apro gli
occhi, osservandola oltrepassarmi e arrivare all’armadio
vicino alla porta
d’ingresso.
Scorrendo
le nostre giacche, ne prende una di colore beige insieme alla sciarpa
color
panna.
Due
colori che vanno alla perfezione sul suo vestito lungo di colore verde
acqua.
Le
indossa e poi si volta di nuovo verso di me.
Un
ghigno divertito sulla faccia.
«Lo
so» ed esce da casa nostra.
Subito
dopo seguita da me, con il mio fantastico sorrisetto sghembo mal
trattenuto,
mentre questo posto resta in silenzio.
Un
silenzio memore dei nostri ultimi sorrisi prima di andarcene.
Questa
è la donna della mia vita.
...
Smaterializzazione
congiunta.
Mi
ritrovo a pensare che il posto è davvero deserto se non
contassimo la chiesa
che ci siamo ritrovati di fronte.
Questo
è stato uno dei primi punti che abbiamo discusso io e Lily.
In
qualsiasi caso, che si fosse trattato di una chiesa in mezzo alla
città oppure
di una isolata dai luoghi abitati, avremmo ugualmente rischiato un
attacco da
parte dei Mangiamorte.
A
questo punto, bisognava scegliere quella più conveniente.
Non
dal punto di vista economico, che sia chiaro.
Ma,
contando la situazione così simile sia in città
che fuori, è molto meglio
decidere per una chiesa lontana dalla vita Babbana così che
il numero delle
persone che rischierebbero si riduce drasticamente.
Nel
malaugurato caso che, nonostante le dimensioni modeste del nostro
matrimonio, i
seguaci di Lord Voldemort si presentassero lo stesso in chiesa, le
possibili
vittime sarebbero ristrette solamente a pochi della piccola cerchia che
abbiamo
invitato.
Se,
invece, svolgessimo la cerimonia in pieno centro, i Mangiamorte non
farebbero
fuori soltanto alcuni dei nostri invitati, ma riuscirebbero a fare
decine e
decine di vittime tra i normali Babbani che sfortunatamente si
troverebbero a
passare di li per caso.
Quindi,
è di gran lunga più conveniente questa chiesa
dimenticata da tutti che stiamo
osservando ora, mentre ci avviciniamo alla staccionata di legno che
divide la
strada asfaltata dal territorio “sacro”.
Ci
troviamo in una stradina secondaria a quella principale che conduce a
Bristol.
Quella
più vicina a Godric’s Hollow che abbiamo potuto
trovare.
È
circondata da un bosco dietro e ai suoi lati, mentre davanti a noi un
bel prato
diviso in due da una stradina in grandi pietre apre uno spiazzo che da
luce al
tutto.
Ci
fermiamo vicino all’entrata della semplice cancellata di
legno rustico e la
ammiriamo nel suo complesso semplice e naturale.
«Cosa
te ne pare?».
Lily
si muove poggiandosi meglio con le braccia sulla staccionata di legno
che
circonda il prato di fronte la chiesa.
La
osserva, inclinando di poco la testa.
«A
me piace» decreta, subito dopo, spostando i suoi occhi
arzilli su di me in
attesa del mio verdetto.
Una
leggera e piacevole brezza estiva comincia a tirare scompigliandomi
ancora di
più i capelli in avanti.
Fa
guizzare le ciocche rosse di Lily che sembrano vere e proprie fiamme
vive che,
a contatto con l’ossigeno, prendono ancora più
vita.
Le
sorrido specchiandomi in quelle iridi smeraldine così serene.
«Anche
a me» le dico sincero.
Effettivamente,
non me ne importa un accidente del luogo o della cerimonia o degli
invitati o
di qualsiasi altra cavolata questo matrimonio possa comportare.
Se
a lei piace, allora piace anche a me.
Se
la rende felice, allora lo sono anche io... e non ho bisogno
d’altro per stare
bene con me stesso.
La
mia piccola Bibi allarga il suo fantastico sorriso.
Manca
poco che riesce a farmi vedere tutti i suoi trentadue denti.
Poi,
si avvicina.
Allunga
le braccia dietro il mio collo.
E
un lungo bacio dolce e felice ci impegna da questo momento in avanti.
Lily...
«Ehi,
ehi...» la interrompo immediatamente prima che perdessi il
controllo, «... non
vorrai già esaurire le tue risorse idriche orali? Ti ricordo
che abbiamo un bel
discorsetto con il parroco da fare» la stuzzico.
Fronte
e fronte incollate.
Come
ci è sempre piaciuto fare.
Esattamente
come amiamo noi.
«Smontati,
Potter! Semmai il primo che perde la sua resistenza tra noi due sei tu
e non
io».
Un
perfido ghigno divertito conclude la sua uscita, accompagnata da un
mezzo giro
che le permette di avviarsi verso l’entrata della staccionata.
Verso
la chiesa.
Verso
il nostro futuro.
Sghignazzo
anche io guardandola andare via.
Poi,
dopo aver scosso il capo divertito ed innamorato di
quell’unica donna che è
stata in grado – e lo è tutt’ora
– di tenermi testa come nessuno, la seguo veloce.
La
affianco e le prendo la mano.
Mi
avvicino di più.
La
bocca accanto al suo orecchio.
«Quando
torneremo a casa vedremo chi ha la resistenza più
lunga».
E
la sua risata mi fa pompare il sangue nelle vene ad una
velocità maggiore,
irregolare...
Adrenalinica
ed unica.
Solo
perché è lei!
«D’accordo,
Potter! Accetto la sfida» conclude osservandomi di sbieco con
un sorriso
sghembo da vera Malandrina.
Infine,
sigillo il nostro appuntamento con un ultimo piccolo bacio a fior di
labbra.
Il
tutto, naturalmente, prima di girare definitivamente sulla strada di
pietre che
portano all’interno della piccola ma graziosa chiesa bianca
con quel suo
campanile che domina su questo piccolo e grazioso parco.
Proseguiamo
la nostra camminata lungo il vialetto della chiesa per raggiungere il
portone
dell’entrata.
La
mia mano nella sua e la sua nella mia, strette ed intrecciate.
Saldate
come diventerà il nostro rapporto dopo questo matrimonio.
L’unico
che davvero si deve celebrare per Lily Evans... con me!
Raggiungiamo
l’ingresso principale e, prima che io riesca a poggiare la
mano sulla maniglia
ed entrare, mi sento tirare nella direzione opposta.
«Cosa
c’è?» le chiedo curioso, mentre la fisso
allungare le sue piccole ed affusolate
mani sul collo della mia giacca nera per aggiustarmelo ancora.
Non
che si guasti sempre così facilmente – infondo non
ho fatto niente di
incredibilmente stupido e vivace che possa aver rovinato la mia
immagine
costantemente perfetta da quanto Lily è entrata nella mia
vita.
Credo,
più che altro, che questa sia un’abitudine... un
vizio che la mia piccola Bibi
ha conservato nel suo cuore e che nessuno dei due vuole perdere.
«C’è
una cosa che riguarda gli uomini di chiesa e le loro credenze che
dovresti
sapere, Buch. Penso che sia meglio che tu lo sappia prima di
presentarci
davanti ad uno di loro in queste condizioni» continua
sistemandomi nel modo
migliore la giacca nera.
Io,
invece, sollevo direttamente il sopracciglio nell’espressione
più scettica che
mi possa uscire.
Cosa
sta tentando di dirmi con questa sua ultima sparata?
Che
intende per “queste condizioni”?
Non
mi sembra di essermi vestito così male!
E
da quando gli uomini di chiesa guardano e giudicano le persone dal loro
modo di
vestire?
Certo
non accettano un abbigliamento indecoroso e poco coperto
all’interno di
ambienti sacri come le chiese per l’appunto.
Ma
è proprio questo il punto: io sono del tutto coperto.
D’estate!
Cosa
ci dovrebbe essere di sbagliato nel mio... nel nostro
modo di vestire ora?
E
lei, naturalmente, sbuffa con i suoi verdissimi occhi che si alzano
istintivamente al cielo di fronte la mia faccia super sbigottita e
sarcastica.
La
adoro quando fa così: un classico comportamento esulo della
sua precedente
attività “spara acidità gratis da tutti
i pori”.
Con
uno sguardo un po’ scocciato prende aria nei polmoni e mi
rende partecipe della
sua piccola preoccupazione.
«Gli
uomini di chiesa, James... la Chiesa in generale non vede di buon
occhio le
coppie che hanno avuto rapporti prima di essere state consacrate dal
“sacro
vincolo del matrimonio” e blah blah blah... !» fa
con evidente sarcasmo nella
voce.
Come
se questa regola la scocciasse incredibilmente.
Come
se la trovasse la cosa più ridicola di questo mondo (e, da
parte mia, non
sarebbe certo la prima volta che la Chiesa proporrebbe norme assurde ai
suoi
fedeli).
Assottiglio
gli occhi, confuso e lievemente costernato.
«Che
cosa intendi con “rapporti”?» le domando
con voce ed espressione guardinga.
La
osservo sbuffare di nuovo ed abbandonare, in un attimo di acuta
disperazione,
lo sguardo per terra.
Poi
lo rialza e compie dei strani gesti con le braccia allargandole...
Come
se volesse indicare qualcosa di ovvio...
Qualcosa
che anche io dovrei sapere... per legge... divina...
...
Ma
Merlino non può... non può essere così
maligno con noi poveri uomini!
Insomma,
dai... non può essere quello che penso davvero che sia...
Strabuzzo
gli occhi, mentre sento il mio cuore cominciare a fermarsi e morire
lentamente
e con incredibile dolore.
Dentro
di me spero con tutto me stesso di aver pensato una cosa completamente
sbagliata e impensabile.
Eppure...
quel maledetto subconscio – almeno credo sia lui –
... mi dice che non è così.
Che,
invece, ci ho azzeccato.
E,
a quanto pare, Lily se n’è resa conto
perché sembra notare il mio pallore
improvviso.
Si
avvicina ancora un po’ come se si aspettasse un infarto da un
momento
all’altro.
Un
collasso.
Uno
svenimento.
Uno
shock.
Ma,
detto sinceramente, lo shock l’ho già
subìto.
Dopo
questo tonfo al cuore, credo di aver perso cinquant’anni
della mia vita, porco
Merlino!
Si!
Si,
maledizione!
Proprio
tu!
Come...
come puoi aver voluto una legge del genere sui tuoi
“fedeli”?
Ti
assicuro che dopo questo... tu ne hai perso uno.
D’ora
in avanti mi riterrò ateo nel modo più assoluto
possibile all’umanità.
Quale
incredibile spreco...
Quale
incredibile punizione...
Quale
incredibile inferno!!!!
Aaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh...!!!
«Sta
– Stai scherzando, vero?» invece, è
tutto quello che riesco a chiederle
nonostante nel profondo io stia interamente esplodendo.
Lily
sospira quasi dispiaciuta per la mia situazione.
«È
quello che credono, Buch. Tu e Sirius sareste i primi, per loro, a
farvi un bel
giro all’Inferno per aver toccato una donna prima del
matrimonio».
Io...
sbianco...
«E
noi andiamo a chiedere a loro di
sposarci?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!» le urlo in
faccia disperato.
Poi
prendo un bel respiro sicuro, chiudendo gli occhi e calmandomi, mentre
Lily
comincia a fissarmi truce.
Sa
che sto facendo la scenetta tanto per ridere... ma, adesso, si, che ho
paura di
affrontare questo passo!
Il
prete potrebbe diventare molto più pericoloso di Lord
Voldemort in persona una
volta viste le condizioni di Lily.
Una
donna, incinta, va a chiedergli di sposarla con l’uomo che
l’ha messa in questa
situazione.
Sono
già certo che sarò sotto lo sguardo furente del
“messaggero di Dio” per il
resto del tempo che dovremo impiegare per maritarci definitivamente e
ufficialmente.
«James...»
prova a chiamarmi la mia piccola Bibi.
Allo
stesso tempo io indietreggio dalla porta d’ingresso e nego
con il capo.
«No,
Lily...» le rispondo immediatamente, «... sono
diventato ateo in questo preciso
istante!» aggiungo con finto orgoglio,
alzando al cielo il naso ed
incrociando le braccia al petto.
Lei
solleva un sopracciglio e mi fissa con la mia identica espressione
scettica di
prima.
«Potter!»
mi chiama con aria decisamente seccata, ma la anticipo di nuovo.
«Troveremo
un altro modo per sposarci!» confabulo, convinto, facendo
finta di non averla
sentita.
O,
almeno, provandoci.
Già!
Perché,
dato lo sguardo assassino con il quale mi sta fissando in questo
momento, asserisco
anche:
«Ma,
di certo, non entro in chiesa in... in questo stato!».
Allargo
le braccia e le protendo, allo stesso tempo, verso di lei per indicare
le sue
condizioni fin troppo vistose per nasconderle al parroco.
Lily
sbuffa, spostando per un attimo gli occhi altrove disperata.
Riporta
i suoi due smeraldi su di me ed incrocia le braccia.
«Hai
finito?».
Digrigno
i denti, nervoso.
Crede
di potermi trattare come un moccioso che fa i capricci?
Io
non sono un moccioso che sta facendo i capricci!
E,
di sicuro il fatto che io abbia piantato i piedi a terra e non abbia
intenzione
di muovermi da qui, non significa che io sia un moccioso che si lamenta!
Assolutamente!!
Ma
stiamo scherzando?!
Affrontare
un prete... un uomo di chiesa... sostenere quei loro sguardi che ti
fanno
tremare le ossa dentro fino al midollo?
E
perché, poi?
Perché ho osato toccare la donna della mia vita prima di
averla sposata?
Ma
qui stiamo totalmente impazzendo!
Io
con Lily posso fare quello che vogliamo!
Lei
non è mai stata contraria e ogni cosa che è stata
combinata tra i nostri
apparati genitali non ha portato nessuna conseguenza negativa.
Indi
per cui non capisco tutto questo scalpore che gli uomini di Chiesa
fanno contro
i rapporti delle coppie prima del matrimonio.
Io
e Lily facevamo l’amore... non sesso.
Avessi
capito si fosse trattato di un’altra donna che avevo messo
incinta per sbaglio
con la quale non avevo nessun rapporto se non il sesso puro, o che,
semplicemente, avevo sverginato e basta...
Beh...
forse è meglio sorvolare sul secondo punto dato che, come ha
già detto la mia
piccola Bibi, io e Sirius avremo il primo posto all’Inferno
per questo.
Eh...!
Che
orribile condizione che ci aspetta!
...
Però,
porca puzzola!, non me ne pento!
Non
cambierei niente della mia vita passata.
Assolutamente
niente.
Mi
sono divertito a fare il cretino con mio fratello e, alla fine, la
donna che
amavo mi ha dato la possibilità che tanto agognavo.
Inoltre,
se io e Felpato non ci fossimo sacrificati condannandoci
all’Inferno, cosa ne
sarebbe stato di tutte quelle giovani puledre che tanto bramavano una
notte con
noi?
Ehm...
Credo
di essermi perso in pensieri un po’ troppo sporchi, ignorando
completamente la
mia bellissima donna che mi sta guardando con una di quelle occhiate
che tutto
presagisce tranne qualcosa di buono.
Prevedo
un arrosto di budella per sta sera a cena!
Peccato
che io non le potrò mai mangiare, non solo perché
farebbe un tantino schifo, ma
anche perché quelle budella saranno proprio quelle che Lily
mi caverà con le
sue sole mani tra qualche attimo.
Socchiudo
leggermente le palpebre degli occhi e scopro i denti.
«Smettila,
Lily!» le dico minaccioso, «Io, li dentro. Non. Ci.
Vado!» scandisco bene le
ultime tre parole con il mio dito indice che indica (per
l’appunto) la Chiesa
di fronte a noi.
La
osservo fissarmi a sua volta con la medesima faccia seccata e dubbiosa
di
prima.
Braccia
incrociate e peso completamente appoggiato di lato su una gamba.
Una
posizione comunissima per la mia incazzosissima fidanzata.
Eppure,
proprio questa posizione mi ha fatto perdere la testa quando andavamo a
scuola.
La
assumeva ogni volta che doveva tenere testa a me e ai miei Malandrini.
La
assumeva ogni volta che dovevamo avere uno dei nostri soliti
battibecchi.
Poi,
miracolosamente (e sospettosamente, aggiungerei), la vedo sospirare ed
abbandonare le braccia lungo i fianchi.
Infine,
si rimette dritta e si avvicina a me.
...
Appunto
per te, James: cosa aveva detto Frank?
“Ah, James... me ne stavo giusto
dimenticando!”.
Cosa
si era tanto raccomandato quel giorno quando sei uscito dal Ministero
con la
fedina di nuovo immacolata?
“Non ti scordare di questa cosa
fondamentale che ti sto per dire!”.
Cosa
aveva detto riguardo alle donne in attesa, testa di rapa?
“Non ti azzardare a provare a
resistere alle loro idee, amico!”.
...
E poi?
“Potresti rimanerci secco!”.
...
Ecco.
E
perché tu, rimbambito cronico, non te ne sei ricordato?
Avresti
dovuto capirlo che Lily non si stava avvicinando a te per accontentarti
e
tornare a casa per andarsi a sposare, magari, al Comune!
Certo!
Avresti
dovuto intuire, invece, che si stava avvicinando soltanto per farti la
pelle!
Uff... sbuffo semplicemente.
È
tutto quello che so rispondere a questa mia vocina interna (che
assomiglia
tanto a quella di Remus) che mi sta afflosciando le p... i miei
gioielli di
famiglia con le prediche sul fatto che avrei dovuto prevedere la mossa
di poco
gusto di quella che di qui a meno di un mese diventerà la
signora Potter.
È
tutto quello che so pensare, mentre percorro la navata centrale di
questa
piccola chiesa stando alle costole della bella (quanto letale) Lily
Evans.
Lei,
naturalmente, cammina spavalda: spalle e schiena dritte.
Orgogliosa
di mostrare quel suo pancione in procinto di esplodere anche nella
“casa del
Signore”, dove quello che lei ha fatto è fatale.
Fatale
per me... mica per lei!
Chissà
perché quando capitano queste cose sono sempre gli uomini
che vengono guardati
con la puzza sotto al naso.
Con
la maggior parte della puzza sotto al naso.
Porca
Puzzola!
Sbuffo,
infilando le mani nelle tasche e continuando a seguire Lily al lato per
entrare
in un piccolo corridoio e trovarsi sempre più vicini a
quello che dovrebbe
essere lo “studio” del parroco.
La
mia morte si avvicina!
Pietà!
Vedo
la porta che segna la fine del nostro percorso, la nostra meta... e
l’inizio
della mia agonia farsi sempre più vicina.
Ci
fermiamo proprio di fronte a questa e restiamo in silenzio.
Lily,
davanti a me, si gira un attimo nella mia direzione guardandomi negli
occhi.
Come
se mi volesse chiedere se sia pronto.
Ma
io non sono pronto!
Sfido
chiunque ad essere pronto ad andare contro la propria disfatta!
Porca
Puzzola, quanto ti odio, Merlino!
Sbuffo,
facendo vagare i miei occhi un po’ ovunque.
Tanto
per mostrarle che sono davvero scocciato di questa situazione.
Potremmo
anche aspettare che Harry nasca e poi ci veniamo a sposare.
In
questo modo il prete non scoprirebbe mai che Lily è rimasta
incinta prima di
questo passo.
Eppure,
nel momento in cui riporto gli occhi verso di lei e ricomincio a
fissare quei
suoi due smeraldi... non riesco a impedirmi di sorriderle.
È
logico che è agitata.
Glielo
si legge in faccia.
...
In
effetti, se devo proprio sorvolare su questo
“piccolo” particolare, anche io
sono molto agitato.
Cavolo!
Stiamo
entrando nell’ufficio di un uomo che ci dovrà
legare per sempre.
Non
ci posso credere...
Con
un sorriso profondo, le prendo lentamente la mano.
Anche
lei sorride di nuovo, adesso.
«Pronta?».
Lily
fa un piccolo grande respiro, per cercare di mandare giù la
forte emozione.
Solo
per un attimo.
Il
tempo di compiere questo passo e poi lasciarla sfogare.
Respira
di nuovo e alla fine sorride.
«Si».
Si
volta nella direzione dell’entrata e bussa contro il legno
pregiato della
porta.
Qualche
altro minuto viene trascorso nel completo silenzio
dell’attesa così ansiosa.
Poi,
una vellutata voce d’uomo ci invita ad entrare.
Lily,
con la sua solita semplice delicatezza in ogni movimento che compie,
abbassa la
maniglia ed apre la porta affacciandosi all’interno.
Non
rimane li sulla soglia per molto, lasciandomi così il tempo
di presentarmi agli
occhi del prete che ci ha appena fatti entrare.
Non
appena la porta si apre del tutto, rivelandoci l’interno
dello studio, osservo
immediatamente l’espressione del parroco di fronte a noi.
Insomma,
se devo morire... voglio conoscere bene, in faccia, il mio assassino.
È
seduto dietro la sua scrivania, intento a scrivere qualcosa con una
penna a
stilo su un foglio completamente bianco.
Probabilmente
le sue parole che avrebbe recitato il giorno dopo alla messa, o
qualcosa del
genere.
Conclude
una frase e, infine, alza gli occhi verso di noi.
Gli
basta solo qualche secondo per sorriderci immediatamente.
«Miei
cari» ci chiama come se fossimo conoscenti da
chissà quanto, «prego, prego. Venite.
Accomodatevi» continua indicando con una gioiosa foga le due
sedie di fronte la
sua scrivania in mogano lucido.
Sia
io che Lily ci ritroviamo ad ampliare i nostri sorrisi, mentre lei
aggiunge
anche un generoso “Salve”.
...
Già.
Io
mi limito a rimanere in silenzio e a fissarlo con un sorriso bello
largo sul
mio viso.
Insomma...
è, è strano che ci stia accogliendo in questo
modo.
Non
si è reso conto della situazione?
O
è cieco come una talpa?
Con
una certa rapidità nei gesti, entrambi facciamo come ci
è stato detto.
Prima
di sedermi sulla mia sedia, do una mano a Lily a tenersi da qualche
parte per
potersi accomodare sull’altra.
E,
proprio mentre mi siedo io, il prete sorride di nuovo e dice:
«Congratulazioni!».
Io
resto del tutto frastornato a fissarlo con gli occhi da pesce lesso.
Lily,
invece, lo ringrazia arrossendo leggermente sulle gote.
Poi
il parroco si gira verso di me e sembra rimanere stordito dalla mia
espressione.
«Cosa
ti prende, ragazzo?» mi domanda con la sua vellutata voce
che, immagino, usi
sempre.
«Eh...
eh...» balbetto, sentendo anche le mie guance farsi un
po’ più calde del
normale.
Alla
fine, i miei occhi cadono istintivamente su Lily e successivamente sul
suo
pancione.
...
Aaaaaaaaaah!!
Quindi
quelle “congratulazioni” erano per il piccolo in
arrivo!
Arrossisco
ancora di più – cosa che non ammetterò
mai, neanche sotto tortura! – e mi
affretto a rispondere con un “niente” veloce ed
indiscutibile.
Che
diamine!
Mi
sembrava davvero strano che ci venissero fatte le congratulazioni per
un matrimonio
che la Chiesa, di solito, critica.
Quelli,
dove i “rapporti”, secondo loro, devono essere
vissuti dopo la cerimonia.
Tzè!
Quale
abominio!
Quale
disgrazia!
...
Dopo
un piccolo attimo di silenzio, sia il prete che Lily la piantano di
fissarmi
straniti ed io ho la possibilità di rilassarmi tacitamente.
Anche
se... non sono convinto che possa tranquillizzarmi veramente del tutto.
«Allora...»
infatti, «... credo di poter ben immaginare il motivo della
vostra visita»
decreta, subito dopo, il vecchio uomo di chiesa con il suo solito
sorriso che
va da un orecchio all’altro.
Ed
ecco che arriva la mia mor...
Un
momento!
Che
ha detto?!
Può
ben immaginare il motivo del perché siamo qui?!
...
E
lo dice così?
Con
quel sorriso?
...
Sposto
per un secondo gli occhi verso Lily che, nello stesso attimo, ricambia
confusa.
Ma
non mi aveva fatto capire che la Chiesa era contraria a questo?
E
ci accoglie così?
Con
il sorriso?
Mi
aspettavo le occhiate indagatrici e super snervanti solite dei preti
quando si
combina una marachella o un peccato abbastanza gravi.
«Davvero?»
chiede sorpresa Lily ritornando a guardare di fronte a se.
Il
prete annuisce, sempre sorridendo.
Sempre
lasciandomi sbalordito dentro.
...
Forse
è in questo modo che vuole infliggere la sua punizione su di
noi.
Con
l’ansia e la paura dell’inquietudine.
«Oh,
scusatemi, ragazzi miei: non mi sono neanche presentato.»
continua l’uomo di
fronte a noi evitando in ogni momento di abbandonare quella sua aria
tanto
cordiale e gioiosa, «Io sono Don Joseph!».
Porge
la mano prima nella mia direzione e poi, dopo aver ricevuto la mia
stretta,
anche verso Lily che ricambia con il suo
dolce sorriso.
«Piacere,
signore» dice Lily.
«Io
sono James Potter e lei è Lily Evans» aggiungo
sottolineando con un tono più
forte i nostri cognomi... diversi.
Eppure,
don Joseph non sembra aver afferrato.
Almeno,
io la penso così.
Cavolo!
Sta
ancora sorridendo felice.
Sembra
un cane che ha appena rivisto il padrone dopo un’intera
mattinata passata ad
aspettarlo, ed ora gli fa le migliori feste del mondo.
«Il
piacere è tutto mio, ragazzi miei» ci risponde,
allegro, «Allora!» proclama
subito dopo, «Ditemi tutto!».
Io
e Lily, ancora un bel po’ scettici sul fatto che
quest’uomo abbia davvero
capito la nostra situazione, ritorniamo a guardarci per un solo attimo
con la
medesima espressione in volto.
Sconcerto
e confusione.
«Beh...»
inizia la mia piccola Bibi, bloccandosi quasi immediatamente.
Credo
che non abbia la ben che minima idea di dove cominciare.
In
effetti, nemmeno io ce l’ho.
Tra
le varie pecche che Lily dovrà accettare sposando il
pacchetto “Potter”, c’è
quella della cattiva abitudine di non provare mai un discorso
importante prima
che venga quello ufficiale.
«Oh...»
parla il parroco accattivandosi di nuovo le nostre attenzioni, «Immagino che
voi siate qui per organizzare
la cerimonia per il piccolino» continua facendo dei cenni
palesi verso il
pancione di Lily.
...
Che?
Cerimonia
al piccolino?
«Cerimonia
per il piccolino?» domando corrucciando la fronte e le
sopracciglia.
Mi
scambio una nuova occhiata con Lily, la quale è rimasta
shoccata quanto me da
quell’uscita del prete.
Quest’ultimo,
invece, per la prima volta da quando siamo entrati ha finalmente
abbandonato il
suo sorriso allegro e ha iniziato a fissarci quasi stranito.
Anzi!
Quale
“quasi”?
Quest’uomo,
ora, è del tutto intontito.
«Si...»
risponde, osservandoci attentamente e cancellando ogni traccia
amichevole sul
suo volto, «... il battesimo per vostro figlio,
no?» continua.
Battesimo?
Con
la coda dell’occhio noto l’espressione di Lily
farsi sempre più chiara.
Credo
che abbia capito del tutto l’equivoco che si è
venuto a creare.
Non
che ci voglia chissà quale genio per comprenderlo, ma qui la
situazione è
davvero critica!
Ci
credo che quest’uomo non ci abbia ancora guardato come gli
ultimi escrementi di
questo pianeta... non ha capito una mazza!
Crede
che io e Lily siamo già sposati e siamo qui per battezzare
il nostro primo
erede.
«Altrimenti
per quale altro motivo potreste essere qui?».
Eccolo.
Domanda
cruciale, signore.
Ma
mi permetta di dissimularle questo dubbio.
Siamo
qui perché una certa Lily Evans deve mirare alla mia morte.
Alla
mia disfatta.
Quel
poco colore che avevo sentito in più sulle mie guance, credo
di averlo perso
del tutto adesso.
Questa
è davvero la mia fine, Porca Puzzola!
«Ehm...»
balbetta la mia “dolce metà” arrossendo
di nuovo sotto lo sguardo inquieto
dell’uomo di fronte a noi.
Pieno
di pieghe sul viso e di segni del tempo, i suoi occhietti azzurro
limpido
continuano a squadrarci da cima a fondo.
Ho
notato che controlla molto più spesso verso il basso...
nella direzione delle
nostre mani nascoste dalla scrivania in legno pregiato.
Maledizione!
Questo
vuole controllare se siamo sposati o no.
Gli
stanno sorgendo i giusti dubbi... i giusti requisiti per farmi fuori
successivamente.
Merlino!
Salvami!
Lo
osservo passarsi un mano sul viso, come se fosse stanco e ne avesse
passate di
tutti i colori.
I
capelli bianchi a fare da corona al suo viso provato da qualsiasi
esperienza
lui abbia vissuto.
Di
certo non deve essere stato facile.
Probabilmente
deve essersi trovato ad affrontare la Seconda Guerra Mondiale.
Proprio
come noi ora ci troviamo a fronteggiare questo scontro assurdo contro
Voldemort
e le sue assurdità.
«Vede,
don Joseph, io e James non... non siamo...».
«Ah...
non siete sposati!» la interrompe, allora, giulivo il prete.
Questo
è del tutto fumato!
Perché
ora sorride di nuovo?
Che
diamine si sarà ficcato in testa questa volta?
Lily,
infatti, sembra terrorizzata dall’ipotetica risposta.
Non
solo incute il solito timore degli uomini di chiesa ai quali si va a
chiedere
un matrimonio dopo aver già concepito un figlio, ma
è anche incredibilmente
lunatico.
Cambia
umore con una rapidità che fa impallidire persino la mia
bellissima donna in
attesa.
Il
che... è tutto dire!
«E
– esatto» confermo titubante, aspettandomi la
strigliata da un momento
all’altro.
E
invece... cosa vedo di fronte i miei (acutissimi) occhi?
Un
sorriso ancora più grande di prima.
«Potevate
dirmelo subito che non eravate sposati, figlioli» dice,
giulivo, «E lei,
allora, cos’è?» mi chiede subito dopo,
osservandomi curioso.
Io
corruccio la fronte, decisamente stordito da quella domanda.
Cosa
sono?
Sposto
lo sguardo al mio lato, cercando di capire che reazione ha avuto la mia
piccola
Bibi.
Anche
lei sembra parecchio shoccata dal cervello che quest’uomo si
porta dietro.
«Come
prego?» domando, sicuro di aver capito male il suo
interrogativo.
Insomma...
che razza di uomo chiede ad una persona
“cos’è?”.
«Se
il marito di questa bella signora e il padre di questo bambino in
arrivo non è
qui per motivi a me sconosciuti, signore...» dice con un tono
che non tanto mi
piace.
Ma
per chi mi ha preso?
Per
un deficiente al quale bisogna spiegare quanto fanno due caramelle
più due
caramelle?
È
lui l’imbecille che non ha colto assolutamente nulla della
nostra situazione!
«...
Devo dedurre che, magari, lei è il fratello o il cugino
della signora Lily»
conclude con un gran sorriso stampato su quella faccia da pugni.
Una
faccia che tra poco verrà davvero gonfiata di cazzotti.
Eppure,
nonostante quel suo gran sorriso sul viso, non riesco a scimmiottare il
tono
fastidiosamente ironico usato per prendermi in giro.
Con
uno spasmo di rabbia e di pazienza ormai andata a farsi benedire,
stringo i
pungi sotto gli occhi del tutto preoccupati di Lily.
Prendo
aria nei polmoni, pronto per sparargliene quattro direttamente in
faccia.
Ma
Lily, con una grande prontezza (degna solo della sua meravigliosa
persona), mi
anticipa poggiando una delle sue piccole mani su uno dei miei pugni
dalle
nocche bianche.
«Don
Joseph...» lo chiama con un sorriso divertito sul volto,
«... credo che lei non
abbia capito niente della situazione. Con tutto il rispetto,
signore»
s’affretta ad aggiungere, notando il viso dispiaciuto del
parroco.
«Dice,
signora Lily?».
«Io
non sono una signora, don Joseph».
Boom!
Ecco
lo scoppio della bomba... ecco la mia fine!
«Io
non sono sposata con nessuno e il padre del mio bambino è
proprio James».
Caspitona!
Riesco
a vedere le vene blu sulla faccia del prete tanto che lui è
impallidito al
secondo.
«Vede...»
intervengo con un ghigno sadico che lotta per comparire sulle mie
labbra, «...
noi siamo qui proprio per chiederle di sposarci» sferro il
colpo finale.
Per
quanto questo possa costituire il mio decesso definitivo, sono contento
che
possa far soffrire in questo modo quest’uomo che si
è tanto preso gioco di noi.
Ecco
perché alla fine non ce la faccio e... ghigno.
...
«È
stata la discussione più strana e più lunga della
mia vita».
«Visto?
Che cosa ti avevo detto?».
«James!
Il fatto che siamo incappati in un prete un po’ restio a
capire le cose e a
crederci, non significa che era la punizione divina di Merlino contro
di me per
non averti ascoltato ed essere andati al Comune a chiedere di
sposarci!».
Io
resto muto, mentre continuiamo a percorrere il corridoio che abbiamo
usato per
arrivare fino allo studio del prete.
Resto
muto e con gli occhi spalancati, come se fossi un pesce.
Questa
donna mi conosce in una maniera paurosa!
E
questo... mi fa paura davvero.
Lei,
naturalmente, sbuffa.
Incrocia
le braccia e lascia un’adorabile espressione imbronciata sul
viso.
«Ma
Lily, cosa ti aspettavi? Che il prete ti abbracciasse e cominciasse a
fare una
danza insieme a te per avere concepito un figlio prima del
matrimonio?» le
chiedo con il giusto tono scettico.
Alla
fine, quell’uomo non ci ha voluto credere.
Dopo
avergli rivelato che io e Lily siamo i genitori biologici del
pargoletto in
arrivo e che non siamo ancora sposati ma che sarebbe quello il nostro
più
grande desiderio, il prete si è messo a ridere.
Credeva
fosse uno scherzo e non è stato affatto divertente cercare
di convincerlo del
contrario.
Mi
sono arrabbiato così tante volte, innervosito fino ad
esplodere.
Lo
avrei fulminato non so quante volte se Lily, agilmente, non mi avesse
fermato in
tempo.
Quel
maledetto rimbecillito!
Mi
ha fatto passare davvero per un deficiente, quando quello che non
capiva un
tubo era proprio lui.
Maledetto!
«James...
ti prego. Non credere di essere l’unico uscito nervoso da
questa chiacchierata.
È stato snervante anche per me».
Sbuffo
e, fastidiato, infilo le mani in tasca.
Camminiamo
in silenzio.
Uno
accanto all’altro.
Certo,
ora che la conversazione è stata lasciata alle spalle,
entrambi ci sentiamo
molto più leggeri.
Soprattutto
perché, conoscendo la difficoltà incontrata ed
impersonata da quel diavolo
nelle vesti di un santo, sappiamo di averla superata con successo.
Il
matrimonio può essere celebrato il mese prossimo.
Dobbiamo
solo dare la conferma, perché abbiamo pensato di consultarci
prima con delle
altre persone sempre riguardo il tema sicurezza.
Quindi,
bisognerà certamente tornare qui.
In
fondo, era naturale.
Saremmo
comunque dovuti tornare.
Non
solo per dare conferma, ma anche per fare la prova generale il giorno
prima
della cerimonia... se non contiamo il giorno delle nozze stesso.
Quindi,
alla fine, quel demonio che si spaccia per prete sono condannato a
rivederlo.
Anche
la data è rimasta in forse.
L’unica
cosa appurata e sicura è che verrà celebrato nel
mese di luglio.
Non
vogliamo aspettare oltre.
Ah!
Questo,
poi, è stato un altro punto che quell’idiota ha
voluto sfruttare per renderci
la situazione anche più complicata.
Si
era convinto che era sbagliata questa voglia che avevamo di sposarci il
prima
possibile.
Diceva
che certi passi devono essere oggetto di lunghissime riflessioni prima
di
essere attuati.
Poi,
si è dovuto rimangiare le sue stesse parole.
Insomma,
per lui era meglio maritare al più presto possibile questa
giovane coppia che
già sta mettendo al mondo la sua (meravigliosa, è
doveroso aggiungere)
progenie.
Un
vero rimbambito, non c’è che dire!
Sbuffo
di nuovo, ma questa volta per sospirare contento.
«Beh...»
prorompo, «... almeno ce la siamo messa alle spalle,
no?».
Mi
volto verso di lei con tutti i segni di fastidio e di nervi cancellati
dalla
mia faccia.
Non
ho assolutamente voglia di tornare a casa in queste condizioni.
Diamine!
Abbiamo
appena programmato il nostro matrimonio.
Uno
dei tanti passi lo abbiamo appena compiuto e dobbiamo essere
così scocciati già
da ora?
Ma
non penso proprio!
Lily
sbircia nella mia direzione ed io le sorrido sincero.
Le
sorrido come sorriderei ad un cielo azzurro privo di nuvole dopo il
temporale.
Con
il cuore.
Perché
sto sorridendo alla persona più importante per me.
Quella
che mi conosce meglio e che mi sta per sposare.
Quella
che sta per passare con me il resto della sua vita e che è
arrivata a
conquistare persino la mia anima.
Quella
alla quale non nasconderò mai niente perché
significherebbe solo allontanarla e
perderla di nuovo.
Uno
sbaglio che ho commesso una volta e che non farò mai
più.
Promesso.
Anche
lei mi sorride.
Mi
sorride e si avvicina a me, mentre io le passo un braccio dietro alle
spalle.
«Già...»
asserisce con un sospiro di stanchezza.
La
stringo maggiormente a me, arrivando a sfiorarle la guancia con le mie
labbra.
Lei
si gira verso di me e ci fermiamo.
Ci
blocchiamo perché siamo rimasti troppo incantati dagli occhi
dell’altro.
«Certo
che quel prete era davvero assurdo, vero?» le chiedo con un
ghigno divertito.
«Solo
noi possiamo avere questa fortuna! Non mi sono mai capitate queste cose
come da
quando sto con te, Potter» commenta con un altrettanto
sorriso sghembo, dandomi
dei piccoli colpetti sulla guancia e tentando di scapparmi.
Riesce
a compiere solo qualche passo in più che io le afferro
immediatamente il
braccio e, con grande gentilezza, la faccio voltare verso di me.
Mi
avvicino al suo viso e chiudiamo gli occhi in contemporanea.
Le
fronti di nuovo si sfiorano.
Gli
occhi di nuovo restano ciechi al cuore.
I
respiri di nuovo si intrecciano fra di loro.
«E
ti dispiace, Evans?».
Non
ricevo risposta, ma quello che sento mi basta ed avanza.
Le
sue piccole braccia che arrivano dietro al mio collo e le sue
bellissime labbra
che si toccano con le mie.
E
restiamo così... impalati.
Completamente
dimentichi del luogo in cui ci troviamo.
Completamente
dimentichi del tempo in cui viviamo.
Completamente
dimentichi di tutto quello che non sia il nostro amore.
Con
le braccia le avvolgo – sempre per quanto mi è
possibile – i fianchi e la
stringo a me.
Nessuno
me la porterà di nuovo via.
Se
dovesse accadere... non avrò paura di cavarmi il cuore.
Perché
che senso avrebbe lasciarlo battere se la sua ragione è
finita.
Scomparsa.
Volata
via.
Che
senso avrebbe?
Nessuno!
«James...»
la sento chiamarmi tra un bacio e l’altro, mentre la stretta
al cuore che mi ha
fatto provare mi porta a stringere ancora di più la presa
intorno a lei.
La
mia piccola Bibi...
Lily...
Sorrido.
A
volte mi capita di tornare con la mente a tutto ciò che ci
è capitato e mi
viene da sorride di gioia di fronte la constatazione che lei
è di nuovo mia.
Che
si trova ancora qui... tra le mie braccia.
Che
è tornata da me.
Per
me.
E
per noi...
Improvvisamente,
però, sentiamo qualcosa che ci fa piombare il cuore in gola.
Un’esplosione
inaspettata sfiora le nostre teste, arrivando a colpire il muro al
nostro
fianco.
Con
una rapidità inaudita ci stacchiamo del tutto e ci
allontaniamo veloci per
sfuggire ai ciocchi grandi e grossi di cemento che cominciano a caderci
accanto.
Allo
stesso tempo, porto la mano alla tasca afferrando saldamente la
bacchetta e
tenendo Lily dietro le mie spalle con l’altro braccio.
Continuo
ad arretrare finché non ci troviamo di spalle
all’altro muro ancora intatto,
nascondendoci.
«Cosa
diamine è stato?» la sento sussurrare ed in un
attimo di distrazione, mi
accorgo che anche lei ha la mano alla bacchetta.
Una
cosa che potrei accettare – sempre con fare molto restio
– quando è in perfette
condizioni per duellare, ma ora no.
Adesso
no!
Solamente
con lo sguardo l’ammonisco di stare ferma dove la tengo
bloccata io con il
braccio.
Poi
mi volto verso la parte dove è arrivato
l’incantesimo e dove il muro, che funge
da barriera per noi e che divide il corridoio dall’altare
della chiesa,
finisce, sporgendomi di un pelo.
Devo
assolutamente capire la situazione e, soprattutto, il modo migliore per
allontanarsi da li senza che Lily finisca in mezzo ad una battaglia.
Eppure,
quello che mi si para davanti ha la capacità di farmi
congelare il sangue in un
secondo.
La
chiesa è appena stata invasa da una decina di incappucciati
neri... con quelle
orrende maschere di ferro che appartengono ad un solo ed unico motivo.
Voldemort.
...
Non ci posso credere...
ANTICIPAZIONE:
Maledetti
bastardi!!! Se solo potessi, gli staccherei la testa, li spellerei
vivi, li
tagliuzzerei in mille pezzi, li sbudellerei, li incenerirei...
[...]
«Vigliacchi!!»
urla, invece, Lily
scagliando qualsiasi incantesimo del suo vastissimo repertorio,
«Siete solo dei
vigliacchi!!» grida ancora più forte,
«È troppo facile prendersela con quelli
più deboli!! Troppo facile vincere in questo
modo!!!» continua, furiosa.
Note Da
Mongoloide =.=’ :
‘=.=’
Buongiorno, popolo! ‘=.=’
So
perfettamente che la mia faccia diventa ogni volta più
tosta, però questa
mattina mi dovete assolutamente far passare questa... ehm... queste
Note!
Il
motivo? Semplicissimo! Il capitolo, effettivamente, è pronto
dalla fine della
settimana precedente....... *ecco che vedo l’ondata di
pomodori e di coltelli
volare sopra la mia testolina indifesa T.T*
*Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh... T.T* ........
si,
beh... capita xD!!
Non avevo tempo, durante la settimana, di scrivere proprio questa parte
di conclusione
e, anche, poca voglia di farlo, quindi...
Cmq,
il capitolo, come ho già detto, è pronto dalla
settimana precedente... e mi
sono resa conto che sto facendo passare un po’ troppo tempo
per questo
aggiornamento! Così, dopo una nottata passata con gli amici
e con sole due ore
di sonno, sono appena tornata a casa e mi sono direttamente buttata sul
PC per
pubblicare (dato che gettarsi sul letto e prendere sonno non se ne
poteva
parlare poiché tra poco dovrò uscire di nuovo per
andare a mangiare le
tagliatelle della nonna Pina =D)!
Quindi...
passatemi queste Note da Mongoloide, piuttosto che d’Autrice,
perché,
altrimenti, non c’è alternativa xD!!!
Vedete???
Non ragiono proprio con il cervello e non mi sorprenderebbe scoprire
d’aver
sbagliato capitolo di pubblicazione e magari postarvi un capitolo
più lontano
dal punto in cui siamo effettivamente arrivati xD!!
Fatemi
sapere voi se ci ho azzeccato! Dovreste notare la somiglianza tra
alcune parti
del capitolo con l’anticipazione messa nello scorso!
Io non posso farlo date le mie scarsissime qualità visive,
percettive e,
soprattutto, intellettive (e dunque deduttive... evvai xD) del mio
cervello a
quest’ora del mattino
=.=’’’’
Per
ora, posso solamente dire questo...
Perché,
alla fine del capitolo, James non riesce
a credere a quello che ha appena visto?
Ovviamente,
la risposta la conosco perfettamente e di certo non vi dirò
assolutamente
niente u.u (capito, Emy? N.I.E.N.T.E.!!!! Non mi interessa quante
supposizioni
puoi fare u.u). Ma, il problema si sta rivelando la lunghezza della fan
fiction... perché non programmavo assolutamente una storia
intorno ai 40 o 50
capitoli xD!!!
Che
pazienza... Porca Puzzola!!!
Sinceramente non ne posso più perché sto
già mettendo a punto un’altra storia –
naturalmente sempre, James/Lily – che devo pubblicare dopo
questa. E,
l’entusiasmo della novità, sta oscurando quasi
totalmente il dovere di
concludere questa qui T.T!!
Ad
ogni modo, per la risposta a questa domanda, bisognerà
aspettare altri due
capitoli, all’incirca. Ma sono davvero moooooooooooooooooolto
curiosa delle
vostre ipotesi =D!!! Quindi... apriamo l’asta!!!
Chi offre di più? xD
E,
adesso, i grandi ringraziamenti =D!
Ragazzi, mi perdonerete se mi troverete un po’ coincisa
– nonostante
l’immensità di cose che vorrei dirvi –
ma, devo assolutamente limitare, non
solo perché va a finire che le note diventino più
grandi dell’intero capitolo
(illudendo che questo possa essere moooooooooooooolto più
lungo del normale...
come è capitato a me in un sacco di storie che seguo e, poi,
mi sono maledetta
mentalmente per averci sperato rimanendo sempre più in
suspince xD), ma anche
perché credo che sia proprio una nuova regola introdotta da
Erika per, appunto,
limitare le Note d’Autrice...
Anche
se le mie non lo sono affatto, visto le immense cretinate che ci sto
scrivendo
xD
Oh,
insomma!!!! Partiamo U.U :::::::::::::::::::::
Pazzarella_dispettosa
= “James
è un povero, piccolo, fighissimo illuso -.-"
“Penso
che quando la pul... volevo dire Harry
nascerà, le acque si calmeranno del tutto."
Insomma! E poi uno dice che
è idiota! ù.ù
Ma dai, Potter! Ci saranno
i pianti alle 3 di
notte, i pannolini, le poppate e via dicendo! Rimpiangerà le
voglie di Lily!
u.u”
Tesoro caro... tu si che hai colto il doppio senso che mettevo sotto
quelle
frasi! Ahahahahahahahahah... infatti, io, Potter, lo vedo proprio
così! Un
povero illuso che, inesperto quale è – poverino
– pensa che un bambino, appena
nato, sia solo una creatura innocente e purissima da ogni
male..............................
Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...
beata
ignoranza, eh? xD!!!
Non vedo l’ora di parlare delle sue future occhiaie xD!!!!!!
Muahahahahahahahahahaha... si, hai ragione, sono sadica e, in questi
casi, è
troppo divertente esserlo xD!!
Per quanto riguarda le anticipazioni... cavolo!!! Sono fantasticamente
divertenti xD!! Il prete innamorato di James... ahahahahahahahaha...
questa si
che era bella! Perché non ci ho pensato xD???
Cmq, sai che mi è venuta in mente un’altra fan
fiction? Molto corta se riesco
ad abbreviare il brodo e, qui, entra in gioco Remus e il suo genio
maniacale
che riuscirebbe a far mettere insieme, finalmente, un James e una Lily
che si
detestano... oppure, credono di provarlo xD!! E, sai come mi
è nata l’idea?
Pensando al fatto che ci siamo dette qualche volta sul Forum: Remus,
quando le
pensa, le pensa perfettamente le Malandrinate!!!
Muahahahahahahahahahahahahahahahah...
Non mancare le anticipazioni a questo capitolo perché mi
voglio fare qualche
risata ;) xD!!
P.S. Alla fine, sei stata lo stesso la prima xD – fortuna
-.-‘’’ ;)
P.P.S. Ti voglio bene anche io
<3
_Jaya
= Ahahahahahahahahah... Chiara, ma quanto tempo è che non
aggiorno? Se non
sbaglio il dubbio sulle voglie di Lily te l’avevo spiegato
sul Forum... o no?
O.o! Mica mi ricordo, cavolo O.O!!!
Cmq, se non l’ho fatto, te lo spiego adesso u.u xD: io non
parlavo di voglie
come macchie della pelle come le hai intese tu. Io so che alle donne
incinte –
almeno, alcune, non tutte – vengono i desideri
di mangiare qualcosa in particolare. Era questo che intendevo con la
parola
“voglia” =D! Capito?
Anche se mi sembra di avertene già parlato sul Forum o.o!
Mah!
Cmq, cosa ne pensi di questo nuovo capitolo, quarta malandrina? xD! So
che ci
ho messo un po’ troppo per postare, però il tempo
è quello che ho e la voglia
di continuare questa storia sta scemando sempre di più per
colpa delle nuove
idee che mi vengono in testa! Ma non ti preoccupare: non mi piace
lasciare
incompiuti i lavori! Quindi, anche a costo di aggiornare
così in ritardo, devo
concludere questa storia una volta per tutte =D! Così inizio
quell’altra che ho
postato sul Forum ;)!!
AAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh..... non vedo l’ora *.*!!!
Per ora ti lascio subito perché sto davvero crollando dal
sonno T.T!!
Ci becchiamo sul Forum! Un bacione immenso =*
=D
Nymphy
Lupin = Ciao!!! Grazie per la recensione allo scorso capitolo! Sono
strafelice
che ti sia piaciuto così tanto, nonostante i Malandrini non
siano stati
presenti! In effetti, anche in questo non ci sono e, ti anticipo,
nemmeno nel
prossimo li troveremo tutti insieme! Ma la situazione comincia a farsi
un po’
più seria e, ora è importante capire un
po’ di perché da parte dei nostri
protagonisti, quindi... tra due capitoli, all’incirca, li
ritroveremo tutti
insieme!
Le circostanze, naturalmente, sono ignote per adesso xD!!
L’unico mio vero obiettivo, ora, è non sembrare
troppo banale nel loro rapporto
in questi capitoli dedicati solo a loro due. Tu cosa ne pensi?
Io ho la fobia di far cadere nel banale una coppia che stimo ed amo
così tanto
T.T!!!
E lo stesso vale per i Malandrini! A volte mi sento una sciocca a
prendermi il
diritto di scrivere sulla loro amicizia...
Che ne pensi, quindi?
Mi piace leggere il tuo parere visto quanto sembri legata, soprattutto,
ai
Malandrini =D!
E, grazie ancora ;)
Malandrino4ever
= Ciao, Dani =D!! Ecco, vedi? Fai in fretta è la frase
sbagliata da usare con
me... perché faccio esattamente l’opposto xD!
Questa volta prova a dirmi di
fare con calma o una cosa del genere – inventa tu xD! Magari,
riesce a
velocizzarmi ancora di più nello scrivere xD!!
Cmq, grazie per la recensione! Mi è piaciuta tanto e sono
contenta che il
capitolo ti sia piaciuto! Effettivamente, anche io ho aspettato
tantooooooooooooooooo per poter scrivere finalmente su loro due, da
soli, e
insieme come nessun altro *.* =D!!!
Manchi tanto sul Forum! Fatti vivo ogni tanto, eh!
Un bacio enormeeeeeeeeeeee <3 =*
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
La
Nika = Ciao Tesoro!!! Innanzitutto, GRAZISSIME per la recensione allo
scorso
capitolo!! Porca Puzzola (xD) quanto mi è piaciuta!!
Stupenda *.*!!! Ho gli
occhi a cuoricino ancora adesso che la leggo dopo... ehm... ^//^...
eheheheheheh... effettivamente troppo tempo che non aggiorno, vero? Si,
lo
so... sono imperdonabile, come sempre! Ma, secondo me, dovremo provare
un nuovo
esperimento xD!
Prova a dirmi che, invece, non aspetti il prossimo capitolo o che posso
fare
con calma o una cosa del genere... che ne so! Magari questo mi fa
scattare la
molla per scrivere di più sia a scuola che negli stralci di
tempo libero che mi
ritrovo T.T!!!
Questa maledetta scuola uccide! Soprattutto l’ultimo anno!
Vorrei tanto
spararmi T.T!!! Uff...
Cmq, a parte i discorsi di cacca – scuola, eh xD –
spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto come quello precedente! Che ne pensi della
decisione
religiosa di James di diventare ateo xD?? Sono stata banale, secondo
te???
Ahahahahahahahahahahahahahahah... il fatto è che mi
divertivo troppo mentre
scrivevo quella scena perché immaginavo James pensare a
tutte le notti che lui
e Sirius avevano passato con donne diverse senza averle prima sposate
e,
quindi... l’Inferno come condanna e punizione xD!!
Sono proprio sadica contro quei due poveri pulcini xD!!!!!! Ma
è troppo
divertente prenderli in giro, noi autrici, che possiamo xD!
Non vedo l’ora di leggere la tua recensione =D!!
A presto, Tesoro!
un bacio =*
;)
Cicci92
= Ahahahahahahaha!! Ma ciao!!! Alla fine ci si rilegge sempre =D!! E
meno male!
Beh, credo che dopo questo ritardo tu non mi voglia rivolgere
più nemmeno la
lettera A della tastiera xD!! E hai davvero ragione questa volta!
A mia discolpa dico solamente che questa scuola mi sta facendo
impazzire...
soprattutto col fatto che questa volta, sia io ch te, non possiamo
sgarrare
davvero neanche un attimo visto che stiamo affrontando
l’ultimo anno e, per me,
la paura degli esami alla fine mi sta fondendo letteralmente il
cervello T.T!
Ho una cacacazza (paura) addosso... xD!
In più sto affrontando anche la scuola guida per la patente
finale e... beh,
naturalmente per quanto sia entusiasmante studiare i segnali e guidare
la
macchina, è sempre un peso! Tu la stai facendo?
Io non vedo l’ora di passare questo maledettissimo esame
teorico perché voglio
guidare =D!!
Cmq, adesso devo veramente scappare: ho pochissimi minuti a
disposizione e devo
ancora finire di pubblicare il capitolo e tutto quanto!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come quello precedente
=)
Nell’attesa di una tua risposta, ti mando un bacione enorme e
consolatore per
la nostra tragica sorte degli esami di stato a fine anno T.T!!
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh.... paura paura paura paura paura
paura
paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura
paura
paura paura paura paura paura paura paura...
pRiNcEss
LiLIUzzA = Cavolo! Ma siamo sicure che io e te non abbiamo il cervello
in
simbiosi xD?!?!? Anche io mi faccio certi sogni sui professori di
italiano
(soprattutto) che scoprono le nostre storie su EFP e ci mettono 10 per
le
nostre storie. Ma non per qualche motivo in particolare, ma solo
perché, come
hai detto tu, esercitiamo la nostra scrittura! E questo è
importantissimo!
Cioè, in confronto ad alcuni nostri compagni di classe, per
esempio, noi siamo
mooooooooooooolto più brave nello scrivere perché
scriviamo e leggiamo,
scriviamo e leggiamo, scriviamo e leggiamo...! Che, poi, loro
consigliano da
leggere sempre i grandi classici, o i giornali, o i romanzi
più seri per
migliorare il nostro scrivere, a parer mio, è una grande
cavolata. Certo, s’imparano
molte più cose insieme, mentre su questo sito ne impariamo
di meno allo stesso
tempo, ma nello stesso numero con il passare del tempo...
però è più
divertente, è più bello... perché sono
le nostre passioni!
E io le adoro queste passioni che abbiamo in comune e, soprattutto,
adoro te,
le tue recensioni, la tua storia e la tua testolina geniale,
soprattutto =D!!
Allora... mi sembra inutile riempirti di minacce, perché
sembrerei un tantino
ipocrita u.u ... però questo non m’impedisce di
annotarti che sono ANCORA
provvista di coltelli particolarmente e pericolosamente lunghi...
Mauahahahahahahahahahahahahahahahahahah!!
Cmq, Amore mio, io ti ringrazio dal profondo del cuore per la tua
recensione...
per le tue recensioni perché anche le tue sono buffe e belle
e mi fanno ridere
di cuore riportando qui l’ispirazione che mi lascia sempre da
sola... bastarda
è.é!!!
Ora, però, devo scappare sul serio perché mio
padre mi sta urlando contro che
dobbiamo andare a mangiare da mia nonna!
Ti voglio bene =D!
Non dimenticarlo =)!
Un bacio colossale anche a te, tesoro!
Ti amo <3
Inoltre,
ringrazio, come sempre, quelle fantastiche persone che hanno questa
storia tra
le loro preferite, seguite e ricordate =D!!
Grazie
di <3 =D!!!!!
Vi adoro e vi stiamo, ragà ;)!!!
Ora,
vi lascio davvero perché per quanto tenti di resistere, mi
stanno crollando a
terra le palpebre T.T!!!
Spero
di non tardare come sempre con il prossimo aggiornamento e... non mi
abbandonate che vi adoro tutti quanti =)!!!
Un
bacio colossale, gente!
Giorgia
=)
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Capitolo 47 *** Capitolo XLV - Silente ***
(QMNSHDF) Capitolo XLV - Silente
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarantacinquesimo – Silente
[Eppure, quello che mi si para
davanti ha la capacità di farmi congelare il sangue in un
secondo.
La chiesa è appena stata invasa da
una decina di incappucciati neri... con quelle orrende maschere di
ferro che
appartengono ad un solo ed unico motivo.
Voldemort.]
«James?»
ansiosa, Lily mi chiama in un bisbiglio.
Io
ritorno a nascondermi completamente dietro il muro e mi giro verso di
lei.
«La
chiesa è piena di...».
«Potter!!»
m’interrompe una voce possente.
Con
uno scatto felino, mi volto di nuovo verso la fine del muro.
Stringo
ancora di più l’impugnatura della bacchetta e mi
allontano di qualche passo
spingendo indietro anche Lily, allontanandola.
«Mangiamorte?»
chiede lei, spalancando gli occhioni verdissimi.
Subito
dopo, sento il mio braccio, quello che la tiene ferma contro il muro,
che viene
stritolato dalla sua mano libera.
Questo
mi porta solo a digrignare i denti.
Maledetti!!
Che
cosa vogliono adesso?
Che cazzo vogliono questi adesso?
Che devo fare?
Forza, James... pensa, pensa,
pensa, pensa, pensa...
continuo a comandarmi da solo nel tentativo di trovare una via
d’uscita più
veloce e più sicura possibile.
«È
inutile che ti nascondi, Potter!! Ti abbiamo visto insieme alla tua
schifosa
Sanguesporco!!» mi chiama di nuovo la stessa voce di prima.
Bastardo, come osi?! penso in mente,
trovandomi a
stringere involontariamente il braccio di Lily che ho nella mano libera.
La
sento muoversi, dolorante, e mollarmi istantaneamente un pizzicotto
sullo
stesso.
«Scusa»
mormoro infastidito non osando dare le spalle alla parte da dove
provengono le
voci e gli incantesimi dei Mangiamorte.
«Cosa
facciamo adesso?» mi domanda in risposta, totalmente
dimentica dell’inutile
scambio di pizzichi e battutine.
«Potter!!!»
urla ancora più forte la solita voce, «Non abbiamo
tutto il giorno, Potter!!!
Esci immediatamente allo scoperto!».
«Siete
dei poveri illusi se pensate di poterci prendere!!» gli
rispondo, piccato.
Come...
come osano comandarmi in questo modo?
«Lo
sai che non è te che vogliamo, Potter!» continua,
imperterrito l’uomo, ridendo
subito dopo.
Come
se fossi stato colpito in una ferita ancora più interna, mi
ritrovo ad
arretrare ancora di più distanziando quanto più
possibile Lily da quei mostri.
Lei,
per quanto non lo ammetterà mai, invece, ha trattenuto il
fiato.
«E
non vogliamo nemmeno la schifosa Sanguesporco» procede lo
stesso di sempre con
un tono strano... quasi di scherno.
Lo
so riconoscere.
Sono
del tutto convinto che se adesso mi sporgessi a controllare la
situazione e
potessi vedere quel gran figlio di puttana in faccia, scoprirei un
ghigno
orribile.
Eppure,
ora si che non ho più la sensibilità al braccio.
Lily
me lo sta completamente stritolando, mentre il mio cuore ha ripreso a
battere con
una velocità tripla a quella di prima.
Non
vogliono me...
Non
vogliono Lily...
...
E...
e chi diamine vogliono?
Il...
il prete, vero?
Vogliono
il prete!
Devono
volere il prete!
Non...
non ci sarebbe altra spiegazione.
Queste
sono le uniche persone che si trovano qui...
Loro
non... non vorrebbero mai prendersela con un bambino, no?
Che
senso avrebbe, poi?
Insomma,
la storia della Profezia era tutta una sciocchezza... per quale motivo,
quindi,
vorrebbero Harry?
Non
c’è nessuna spiegazione logica!!
Quindi,
non sono qui per noi.
Ma
da quale mondo i Mangiamorte fanno la carità e lasciano
andare le loro
potenziali vittime?
«James...»
mi chiama Lily con una voce del tutto diversa da quella che mi
aspettavo.
Oso
dare una sbirciata nella sua direzione e la scopro bianca cadaverica e
terrorizzata da quello che ha appena sentito.
Non
penserà mica che la storia della Profezia sia vera, no?
È
una sciocchezza!!
Quale
persona sana di mente ci crederebbe, Porco Merlino?
«...
A quest’ora avranno già circondato la chiesa,
James. Che facciamo?» mi domanda
in un lampo di razionalità provando a tirarmi nella
direzione opposta alla fine
del corridoio.
Giusto!
Cerchiamo
una via d’uscita dall’altra parte!
Anche
se avranno circondato la chiesa, basterà schiantare qualcuno
e avere campo
libero per la smaterializzazione.
«Aspetta,
Lily, aspetta un secondo» le dico, opponendo per un attimo un
po’ di resistenza
e bloccando la sua iniziativa.
«Cosa
vuoi fare? Vuoi farti ammazzare?» risponde in un sussurro
infuriato,
incenerendomi al secondo.
Io
la ignoro.
Punto
la mia bacchetta contro la mia gola ed estraggo una piccola luce da
essa.
È
un incantesimo decisamente utile che ho imparato da Remus durante la
nostra
lunghissima permanenza a Villa Black.
Questo
permette di... in un certo senso... prestare, copiare la propria voce
alla
lucina per qualche momento, illudendo i nemici (o gli amici se si
tratta di uno
scherzo) che si è ancora in un preciso posto quando, invece,
ci si può
allontanare per quanto si vuole.
Lily,
dietro di me, sono sicuro, mi sta guardando sconcertata.
Ed,
infatti, quando mi volto dopo aver lasciato galleggiare in aria la luce
ben
coperta dal muro ed invisibile agli occhi dei Mangiamorte, leggo la
confusione
nei suoi occhi.
Ma
ho il tempo di farle solo un piccolo sorriso incoraggiante, prima di
farla
girare e spingerla nella direzione opposta a quella dei nostri nemici.
Non
voglio lasciarla dietro di me.
Se
i Mangiamorte si accorgessero che ci siamo allontanati e iniziassero a
percorrere il corridoio vedrebbero prima lei ed attaccherebbero prima
lei.
In
queste posizioni, sono io il primo, in ogni caso, ad essere colpito e
lei può
avere la possibilità di scappare.
Veloci
come sappiamo essere solo noi, torniamo indietro e percorriamo tutto il
corridoio indietro.
Resto
bene concentrato su qualsiasi cosa che guardiamo e superiamo,
soprattutto per
non lasciare la mente libera di vagare con i pensieri.
Continuiamo
a percorrere celeri il corridoio che, ininterrotto, curva alla nostra
sinistra
percorrendo le spalle del presbiterio.
Se
non troviamo nessuna porta d’uscita d’emergenza,
credo proprio che arriveremo
dall’altra parte della Chiesa e non avremo concluso niente.
In
poche parole, ci ritroveremmo in trappola.
...
Cazzo!
Dobbiamo
sbrigarci, o qui finisce davvero male.
Non
ho alcuna intenzione di iniziare una battaglia contro questi vermi!
Non
per paura... sia chiaro!
Li
sterminerei in un attimo se solo volessi affrontarli.
Il
problema è mettere al sicuro Lily.
Il
più in fretta possibile, anche.
Per
quanto continui a ripetermi che quei bastardi sono qui per il prete...
è logico
che in cuor mio, invece, percepisca tutt’altra motivazione.
Una
motivazione che mi spinge il cuore sempre più a galoppo,
sempre più
terrorizzato da questa possibilità.
Che
cosa se ne farebbe Voldemort di un semplicissimo prete babbano?
È
praticamente chiaro che i Mangiamorte siano qui per noi.
E,
da quanto detto da loro, non cercano rogne né con me
né con Lily... l’unico che
rimane, quindi, è proprio lui.
Harry.
E,
a questo punto, sorge spontanea la domanda: che cosa se ne fanno di un
bambino
che non sa nemmeno che cosa sia un bacchetta magica?
Non
che loro non attaccassero neonati quando escono allo scoperto per
creare
qualche strage e qualche massacro... ma in quei casi, prima dei
bambini,
muoiono i genitori che li difendono.
Qui,
l’obbiettivo non sono i genitori...
Il
primo a morire, per loro, deve essere il neonato.
Ed
è qui che non mi tornano i conti.
Insomma,
come... come può essere
vera quella
Profezia della quale hanno parlato i McCullen quel giorno durante
l’attacco?
Harry
deve ancora nascere... sarà soltanto un bambino innocente ed
indifeso in un
mondo pieno di sofferenza e di guerre insensate.
In
che modo tutto questo può rappresentare un pericolo per
Voldemort?
Certo,
Harry, prima o poi, crescerà e, se vorrà far
parte dell’Ordine o diventare un
Auror, allora sarà sicuramente probabile che
potrà fare la differenza per molti
e arrivare addirittura a contrastare Voldemort in persona.
Ma
come può essere vero adesso?
Adesso
è soltanto un bambino... niente di più.
E,
per quanto questa fantomatica Profezia possa spingere questi assassini
a
cercare nostro figlio, io e Lily faremo qualsiasi cosa sarà
necessaria e
possibile per proteggerlo!
Questo
lo possiamo giurare qui e subito!
«Lily!
Lily!!» la chiamo, tirandola indietro.
«Cos...?».
«Di
qua!».
Non
le lascio nemmeno il tempo di parlare che la tiro dall’altra
parte, nella
direzione dove ho intravisto una porta.
Abbiamo
superato l’ufficio del prete da un bel pezzo e se non usciamo
adesso da
qualsiasi porta ci capiti sotto mano, finiamo direttamente tra le
braccia dei
Mangiamorte.
La
raggiungiamo e, tenendo salde le bacchette, con Lily dietro le mie
spalle
pronta per qualsiasi evenienza, la apro di scatto.
Come
due lampi puntiamo le bacchette di fronte a noi, ma non troviamo
nessuno.
Siamo
solo in un’anticamera vuota.
Di
fronte a noi, un’altra porta con sopra un’apertura
in vetro che lascia entrare
la luce esterna.
«Ci
siamo» dichiaro entrando ed aspettando che anche Lily si
accomodi per sigillare
la porta dietro di noi.
Lei
raggiunge quella di fronte, per uscire, e mi aspetta.
Le
arrivo accanto e mi piazzo di fronte la maniglia.
Prendo
un grosso respiro e mi volto a guardare la mia piccola Bibi.
Lei
mi restituisce la stessa occhiata sicura e decisa.
«Non
siamo sicuri che qui fuori ci saranno altri Mangiamorte a controllare
il
territorio. Ma basta allontanarci di qualche metro
dall’uscita per
smaterializzarci» le dico.
Lily
annuisce, convinta.
«Sicuramente
qualche Mangiamorte ci sarà qua fuori, James».
Anche
io annuisco alla sua constatazione.
È
una cosa logica.
Ed
è tremendamente frustrante, maledizione!
Quanto
detesto le leggi così severe e restrittive della
smaterializzazione!
Che
cosa cambia se scompariamo adesso, qui, nell’anticamera di
questa chiesa e
arriviamo direttamente a Godric’s Hollow?
No!
Ovviamente!
Doveva
essere creata almeno una norma stupida che contrasti la
smaterializzazione in
luoghi chiusi troppo stretti.
Maledette
cagate giuridiche!
«Facciamo
a turno, Lily. Uno colpisce e l’altro para
entrambi» la osservo asserire di
nuovo alla mia tattica, «Evitiamo di restare fermi, dobbiamo
muoverci.
Altrimenti ci possono circondare facilmente».
«Ok».
«Quando
ti do il segnale, evoca l’incantesimo di protezione e io ci smaterializzo» concludo con
sguardo duro e pronto.
Anche
lei è pronta.
Me
lo fa capire attraverso i suoi splendenti occhi verdi che mi scrutano
il viso
fieri e decisi.
Si!
Siamo
pronti!
Andiamo!
«Resta
attaccata alla mia giacca con la mano libera, Lily» le dico
per ultimo.
Mi
giro verso la porta e faccio per aprirla, quando...
«James!».
«Cosa?»
domando immediatamente, tornando a fissarla ansioso.
Non
faccio neanche in tempo a mettere a fuoco il resto della stanza che si
trova
dietro di lei che Lily mi prende il viso tra le mani e mi bacia con una
veloce
passione.
Ci
stacchiamo e restiamo a fissarci per pochi secondi negli occhi: io
confuso, lei
sorridente.
«Nel
caso...» dice a bassa voce, ma senza cancellare quel suo
fantastico sorriso,
«... questo fosse l’ultimo».
Come
se fossi stato punto nel vivo da una provocazione senza precedenti, le
afferro
le mani sul mio volto e le stringo.
Intanto,
il mio sguardo si fa duro e deciso allo stesso tempo.
Non
voglio sentirle dire una cosa del genere mai più.
«Non
lo sarà, Lily!» le rispondo, convinto, baciandole
le mani e aggiungendo un
ghigno alla situazione, «Non ti azzardare neanche a
pensarlo».
Non
sarà questa la nostra fine.
Non
oggi.
Non
ora.
Lei
mi lancia un ultimo sorrisetto divertito prima di avvicinarsi di nuovo
alle mie
labbra e illudermi di un secondo bacio.
A
distanza di due soffi dalla mia bocca si blocca, stordendomi
completamente.
«Vediamo,
Potter» mi sfida, «Se sopravviviamo, a casa faremo
i conti».
Ghigno.
Oh,
si, che li faremo, Amore Mio.
Eccome
se li faremo!
Come
caricato di nuova energia, con lo stesso sorriso che ha caratterizzato
tutta la
mia vita, accetto la sua sfida e torno a fissare la porta di fronte a
me.
Poi,
con uno scatto della mano libera, abbasso la maniglia e stringo furioso
la mano
intorno alla bacchetta.
Si
va in scena!
Veloce
la spalanco ed entrambi puntiamo, nello stesso modo di prima, la
bacchetta in
avanti.
Proprio
come ha previsto la mia piccola Bibi, alla nostra sinistra scorgiamo
tre figure
incappucciate che tengono sotto controllo il territorio.
«Eccoli!!!»
urla uno di loro, indicandoci agli altri due.
Senza
perdere altri secondi preziosi, cominciamo a correre verso la foresta
vicina
alla chiesa per guadagnare spazio e smaterializzarci.
Eppure,
nei miei calcoli non avevo contato il fatto che non posso trascinare
nello sforzo
Lily.
Lei
che, con delle occhiate assassine, sta scrutando quei tre Mangiamorte
che, come
noi, iniziano a correre nella nostra direzione.
«Stupeficium!» urlo per primo,
puntando
la bacchetta contro uno di quei tre.
Devo
guadagnare più tempo di quanto avessi pensato ne avessimo
bisogno.
Lily
non può assolutamente correre in queste condizioni.
Faremmo
rischiare troppo ad Harry.
Con
una notevole rapidità, l’incappucciato contro il
quale avevo lanciato
l’incantesimo lo para abilmente.
Poi,
lancia una maledizione che si ferma a qualche metro da noi grazie allo
scudo evocato
da Lily.
Ed
è proprio lei, a questo punto, a lanciare un altro
incantesimo.
Per
un soffio non prende il Mangiamorte che corre al centro fra gli altri
due.
E,
mentre il terzo si prepara a lanciare una delle loro maledizioni
atroci, riesco
a colpirlo con uno schiantesimo.
Allo
stesso tempo Lily ne para altri due provenienti dagli altri due che ci
stanno
velocemente raggiungendo.
Digrigno
i denti, mentre con il braccio libero trascino dalle spalle la mia
piccola Bibi
per non farla distrarre dall’incantesimo Protego
che ha evocato.
Mi
volto nella direzione verso il quale ci stiamo tutti dirigendo
accorgendomi che
siamo quasi in prossimità del bosco.
Mi
giro di nuovo verso i due Mangiamorte sempre più vicini e mi
rendo conto che,
in queste condizioni, non possiamo assolutamente smaterializzarci.
Rischiamo
di portarci dietro uno di questi bastardi.
Stringendo
ancora più forte l’impugnatura della bacchetta,
percepisco il nervosismo e la
rabbia pervadermi maggiormente.
Ed
era anche ora!
È
solo quando sono iper-incazzato che riesco a sbaragliare tutti i miei
nemici.
La
alzo in direzione di uno dei due e, ripetendo in mente la formula, vedo
il
fascio di luce rossa partire dalla punta del mio bastoncino e svanire a
qualche
centimetro dalla faccia del Mangiamorte puntato.
Non
gli lascio neanche un secondo che, immediatamente dopo, ne scaglio un
altro ed
un altro ancora... e un altro ancora.
Tutto,
mentre Lily continua a schivare gli attacchi dell’altro.
Ad
un certo punto, cambio prospettiva di lancio.
Mi
abbasso un secondo sulle gambe e punto la bacchetta contro lo stesso
Mangiamorte da sotto.
La
mossa, effettivamente troppo assurda, lo prende decisamente in contro
piede.
Facile
capirlo nel momento in cui vedi il tuo nemico volare a qualche metro di
distanza da te.
Dentro
di me ghigno come un assatanato, pieno di me.
Ne
manca solo uno e, finalmente, andrà tutto meglio.
Eppure,
proprio nell’esatto momento in cui sia io che Lily puntiamo
la bacchetta contro
l’unico incappucciato rimasto contro di noi e lo sentiamo
borbottare contro
l’incapacità dei suoi due colleghi, ecco che
un’esplosione proprio dietro il
Mangiamorte attira le nostre attenzioni.
Io
e Lily osserviamo la scena inorriditi, mentre dentro di noi si fa largo
la
consapevolezza che la parte della Chiesa saltata in aria era proprio
quella in
cui si trovava lo studio del prete.
...
Se
la sono presa con un Babbano che non aveva niente a che fare con tutto
questo!
Come
hanno potuto?
Per
quanto quell’uomo fosse stato rimbambito e ci abbia trattato
come due poveri
deficienti, non si meritava di certo una morte come quella!
Nessuno
se la merita!
...
Stringo
i denti e i pugni... infuriato.
Se
la devono prendere con noi!
Solo
con noi se hanno un problema con noi!
È
solo da vigliacchi attaccare i più deboli... quelli che non
sanno difendersi!
Ed
io non mi stancherò mai di ripeterglielo in faccia per
fargli ribollire le
viscere di rabbia.
Di
fronte a noi, sentiamo il Mangiamorte ridacchiare dopo aver capito
dalle nostre
facce scandalizzate quello che era successo.
«Mi
sa tanto che quello che avevate pianificato con quello schifoso Babbano
sia
andato accidentalmente a
monte!» ci
schernisce con un tono fin troppo divertito.
Un
tono che le fa ribollire a me, le viscere!
Maledetti
bastardi!!!
Se
solo potessi, gli staccherei la testa, li spellerei vivi, li
tagliuzzerei in
mille pezzi, li sbudellerei, li incenerirei...
Merlino
solo sa cos’altro potrei fare accanendomi sui loro corpi
privi di vita... se
solo potessi.
Ma
il punto è questo: Silente non lo ha mai perdonato.
E,
infondo, non gli do torto.
Uccidere
questi pezzi di merda significherebbe solo abbassarsi al loro lurido
livello di
vermicoli striscianti... cioè, diventare assassini.
Ecco
tutto!
Ed
io non voglio diventare la vera piaga dell’umanità!
«Vigliacchi!!»
urla, invece, Lily scagliando qualsiasi incantesimo del suo vastissimo
repertorio, «Siete solo dei vigliacchi!!» grida
ancora più forte, «È troppo
facile prendersela con quelli più deboli!! Troppo facile
vincere in questo
modo!!!» continua, furiosa.
E,
nel contempo che non posso fare a meno di ascoltare le stesse parole
che penso
e che vorrei dire, mi accorgo dei pugni sempre più stretti
del Mangiamorte di
fronte a noi.
Poi,
ecco un passo in più nella nostra direzione.
«Perché
non provate a combattere contro dei vostri degni rivali? Voglio vedere
se, in
quel caso, avreste la stessa “fortuna” che avete
attaccando dei semplici
Babbani che non possono difendersi!!!» dice, intanto, Lily
mimando le
virgolette e non accorgendosi affatto dell’ira del suo nemico.
La
sua ira, probabilmente, è molto più grande di
quella del Mangiamorte.
Ed
ecco, un secondo passo nella nostra direzione.
«Ma
secondo me non avreste proprio le palle di affrontare dei veri maghi
che sanno
tenervi testa!! Altrimenti perché fuggite quando Albus
Silente arriva sul campo
di battaglia?».
Terzo
passo.
La
mia bacchetta viene automaticamente stretta sempre di più...
man mano che
l’incappucciato di fronte avanza.
«Siete
solo dei vigliacchi!» finisce con tono sommesso e sicuro Lily.
Osservo
il nostro rivale dinanzi a noi e mi accorgo dei suoi fremiti di rabbia
mal
trattenuta.
Eppure,
guardandolo attentamente per assaporare meglio questo momento di
goduria unica,
mi accorgo di un altro dettaglio che mi fa congelare il sangue nelle
vene.
Dalla
porta dalla quale siamo usciti io e Lily, in questo preciso istante,
stanno
venendo fuori altri cinque, sei... Mangiamorte in aumento.
...
Merda!
Ci
dobbiamo sbrigare, altrimenti qui finisce malissimo!
Non
male...
«Stupida
Sanguesporco...» sento parlare il nemico.
L’uomo
col cappuccio nero, alza il capo e, allo stesso tempo, potenzia i toni
di voce:
«...
Non ti permetto di parlare di noi in questo modo!!! Crucio!».
«Protego!».
«Crucio!».
«Protego!».
«Avada Kedavra!».
Con
la stessa velocità del lampo verde, io e Lily ci buttiamo
ognuno da un lato per
evitarlo.
Repentino,
mi rimetto in posizione di combattimento controllando Lily.
Ed
è proprio su di lei che sento il cuore fermarsi.
Quel
bastardo si sta avvicinando a lei in maniera paurosa.
Corro
nella loro direzione, fremendo d’ira.
Non ti avvicinare, bastardo!
Non la toccare!
Eppure,
mi ritrovo ad osservare la sua mano violenta afferrare duramente il
braccio di
Lily e scuoterla, mentre lei, furiosa come una leonessa, tenta di
colpirlo con
pugni e calci.
Un
tentativo fin troppo vano, direi, considerando le stazze totalmente
diverse di
Lily e del Mangiamorte.
Ma
nello stesso attimo, io sono lì accanto a tirare un pugno in
faccia a
quell’uomo.
Subito
dopo averlo visto accasciarsi a terra dolorante, sento le urla degli
altri
Mangiamorte in arrivo, allarmati.
Mi
volto nella loro direzione e li osservo correre verso di noi.
Se
prima stavano solo camminando sentendosi fiduciosi del loro collega,
ora sono
timorosi di poter perdere le loro vittime.
I
loro obiettivi.
Ed
è proprio questo che sta per succedere.
Non
mi interessa un accidente se non siamo ancora troppo lontani dalla
chiesa;
afferro con delicata fermezza il braccio di Lily e, senza neanche
aspettare che
lei si rialzi da terra, mi smaterializzo da li...
...
a Godric’s Hollow.
Non
dimenticherò mai il senso di soddisfazione che ho provato
quando ho visto fasci
di luce sfiorarci e non colpirci e imprecazioni e preghiere dei
Mangiamorte per
aver miseramente fallito contro di noi.
Proprio
come io... avevo detto loro.
...
Mai
sfidare un Potter!
Si
potrebbe rimanere profondamente scottati.
...
Con
un gesto veloce e secco, apro la porta di casa e conduco Lily
all’interno.
La
chiudo alle nostre spalle con un tonfo (chiaro sintomo del mio
nervosismo) e la
sigillo con qualsiasi incantesimo di protezione che mi viene in mente.
Mi
volto verso l’entrata.
Lily
è rimasta immobile lì, con lo sguardo perso a
terra in chissà quali pensieri.
Per
quanta voglia provi in questo momento di abbracciarla e farla sentire
al
sicuro, protetta, adesso non c’è tempo.
Non
lo abbiamo.
Con
la rabbia che lentamente scivola via davanti alla devastante immagine
della sua
tristezza, mi avvicino a lei e le poggio le mani sulle spalle.
«Tesoro...»
la chiamo accostandomi al suo orecchio, «... vai a sederti in
sala, io mando
una lettera a Silente e avviso anche Sirius».
Passo
la mia mano su e giù sulla sua spalla, accarezzandola.
«James...».
«Andrà
tutto bene, stai tranquilla» le sorrido, cercando di calmare
anche il mio cuore
impazzito.
«Io...».
«Vuoi
andare al San Mungo per un controllo? Non ti senti bene?»
domando ancora,
apprensivo.
Se
solo vengo a sapere che quei maledetti Mangiamorte sono riusciti anche
solo a
sfiorarla e a danneggiare qualcosa della gravidanza... sono capace di
rintracciarli in un attimo e farli secchi.
Li
uccido!
Bastardi!
«Ti
hanno ferita da qualche parte?».
La
vedo negare con il capo.
«No...»
prende un grosso respiro, facendo come per ingoiare un grosso boccone.
Un
grosso groppo alla gola, sicuramente.
...
Lily...
«Solo...»
dice, voltandosi nella mia direzione, poggiando una mano sul mio petto
e
sfiorandomi in un piccolo bacio, «... fai in fretta,
Buch» mi prega, ad una
vicinanza micidiale per i nostri controlli.
Ed
in un attimo, sento il miele bollente scorrermi nelle vene mentre il
mio cuore
si scioglie in un ritmo decisamente più calmo.
Non
ha nessun problema, la mia piccola Bibi.
È
solamente un po’ spaventata dall’accaduto e da
quello che abbiamo supposto.
E
tutto quello che vuole è solo stare con me... e con Harry.
Con
la nostra famiglia.
Perché
è questo quello che rappresenta una famiglia.
Non
è altro che un luogo dove tutte le preoccupazioni della vita
non hanno né capo
né coda.
Non
hanno senso.
Ed
è proprio questo che Lily – e, sinceramente, anche
io – vuole provare.
Vuole
sentirsi, anche solo per un istante, un’aliena da questo
mondo pazzo ed
assassino.
E
l’unico posto dove farlo è qui, con la sua famiglia.
Le
sorrido abbassandomi di nuovo per rubarle un ultimo piccolo bacio.
«Siamo
stati grandi, poco fa» le dico fiero facendole
l’occhiolino.
Soddisfatta
quanto me, sorride anche lei.
«Vero»
sussurra con un piccolissimo ghigno sulle labbra a due centimetri da
me,
probabilmente ricordando il nostro “conto in
sospeso”.
Poi,
come una leggera folata di vento, si sposta e mi bacia la guancia.
Si
gira e se ne va in salotto, accomodandosi pesantemente sul divano.
La
vedo tesa.
Incredibilmente
e maledettamente tesa.
In
inutili tentativi di rilassamento.
Ed
ecco che la rabbia e l’odio tornano imperanti dentro di me.
Se
lei è così ansiosa l’unica colpa va
attribuita a quei pezzi di merda vaganti
con il nome di Lord Shit (*) disseminando morte ovunque.
Quei
dannatissimi Mangiamorte con la loro mania del sangue puro...
Voldemort...
Schifoso
essere che un giorno vedrò perire!
Non
mi interessa da quale parte mi troverò o se sarò
ancora vivo... ma, anche se
non lo sarò, lo vedrò.
Pretendo
di vedere il giorno in cui Lord Voldemort finalmente cadrà.
Me
lo devono e basta!
E,
di certo, insieme a me ci sono chissà quante altre persone
che possiedono lo
stesso diritto.
Con
un sospiro impotente e la rabbia ancora bollente dentro me, mi volto
verso la
rampa di scale e le salgo veloce.
Arrivo
in camera e comincio a cercare come un forsennato carta e penna.
Sirius
deve sapere quello che è successo.
Mi
ucciderebbe altrimenti.
E
Silente... Silente mi deve delle spiegazioni, anche se può
non essere affatto a
conoscenza di questa storia.
Ma
non m’interessa niente!
Quello
è il mago più potente che il mondo magico abbia
mai generato!
E,
soprattutto, il primo in assoluto schierato contro Voldemort.
Come
può non sapere neanche un’informazione che
potrebbe tornare utile a me per
proteggere la mia famiglia?
Continuo
a cercare e dopo aver mosso qualche mobile ed aver incasinato la stanza
per
benino, riesco a trovare almeno una piuma.
Con
una rapidità che a momenti mi fa ruzzolare giù
per le scale, ritorno nella hall
e, vicino all’armadio delle giacche, apro il cassetto del
mobile posto li.
Frugando
senza sosta trovo due fogli di pergamena della lunghezza soddisfacente
e mi
fiondo in cucina trascinando dietro di me una nube di polvere alta tre
metri.
Neanche
un uragano!
Afferro
una sedia e mi ci siedo sistemando ogni cosa sul tavolo.
Prendo
la mia bacchetta ancora “fumante” per gli ultimi
incantesimi lanciati alla
vittoria dei Potter contro quei maledettissimi incappucciati neri e
faccio
comparire una boccetta d’inchiostro.
Subito
dopo mi getto letteralmente sulla pergamena ancora linda.
Sirius,
sono io.
Siamo
appena tornati a casa... però c’è stato
un problema enorme: i
Mangiamorte ci hanno attaccato dopo essere usciti dallo studio del
prete! Noi
stiamo bene ed anche Harry, non ti preoccupare. Il prete babbano,
però, è
morto... a quanto pare dovremo trovare un altro modo ancora
più sicuro per
sposarci. Adesso sto per scrivere a Silente perché ho
bisogno di risposte: i
Mangiamorte erano venuti in chiesa urlandomi contro che non siamo io e
Lily
quelli che vogliono... e se la storia dei McCullen fosse vera?
Per favore, avvisa Remus e Peter e tranquillizzali che non siamo
feriti. Lily,
forse, è solo poco più scossa di me. Se volete
venire a casa per parlare con
Silente anche voi, sapete che siete i benvenuti. Ora devo andare... ho
la
sensazione che prima sbrigo questa faccenda più al sicuro
saremo.
James.
Afferro
la lettera per Sirius, piegandola accuratamente in un piccolo rombo.
Poi
mi alzo dalla sedia aprendo un’anta della nostra cucina e
prendendo due
bicchieri di vetro.
Con
un colpo di bacchetta sul primo dei due, lo trasfiguro in un gufo al
quale
affido la prima missiva.
Mi
avvicino alla finestra, aprendola e aiutando la bestiola a spiccare il
volo nel
cupo cielo di Godric’s Hollow.
Eppure,
notando la fretta del gufo che scompare rapidamente oltre la spessa
coltre di
nubi e pioggia ricordandomi quanta urgenza ho anche io nel muovermi,
resto li
impalato a fissare il cielo.
È
un cielo davvero strano.
Per
quanto noi inglesi siamo così abituati a vivere sotto una
quasi perenne coltre
di nuvole, questo cielo è veramente diverso.
Come
se volesse presagirci qualcosa di puramente terribile.
E
questo non fa altro che farmi tremare le ossa.
...
Sarò
in grado di proteggere la mia famiglia?
Riuscirò
a portarli fino alla fine di questa guerra senza senso?
...
Perché
nessuno mi risponde?
Avessi
capito stessi facendo domande assurde oppure infantili... ma qui ne va
del
destino della mia famiglia, delle persone che amo... delle persone per
le quali
darei e darò la vita!
È
una domanda... sono dei quesiti così importanti,
così fondamentali... perché
non posso avere risposta a questo?
Perché
non ho certezze?
Che
cosa abbiamo fatto di male per finire in un mondo così?
Per
vivere con questi orrori ogni giorno?
Sospiro...
Una
goccia di pioggerella estiva mi è appena caduta sulla
guancia destandomi eppure
ricordandomi tutto.
Ho
ancora un’altra missiva da scrivere.
Con
uno sguardo che traspare tutta la mia malinconia, ritorno a sedermi al
tavolo
dopo aver richiuso la finestra.
Afferro
la piuma e ricomincio a scrivere sulla seconda pergamena.
Io
e Lily siamo stati appena attaccati da dei Mangiamorte che
sostenevano di non voler arrivare a noi, ma ad un altro obiettivo! Non
penso
che questo obiettivo possa essere stato il prete che si trovava nella
chiesa
dove ci hanno colto d’assalto...
Ho bisogno di risposte, Silente! Ti aspetto il prima possibile!
James
Potter
Poche
parole e concise.
Non
mi interessa niente se posso essere sembrato poco educato e formale.
Io
necessito di queste risposte come dell’aria che respiro.
Mi
sono stancato di tutta questa storia e voglio capire una volta per
tutte perché
i Mangiamorte sembrano aver sviluppato un particolare interesse per noi.
Se
nessuno risponde alle mie domande... se nessuno mi da delle certezze
che
richiedo come l’ossigeno per far pompare un cuore... allora
me le creerò da solo,
queste certezze.
Lotterò
per tutto il resto della mia vita per assicurarmi quello che voglio: la
sicurezza di Lily e di Harry... e, perché no?, di possibili
altri figli nel
futuro.
Ci
riuscirò perché so che sarà
così!
Primo
perché un Potter non fallisce mai... e secondo
perché mio padre e mia madre mi
hanno sempre insegnato che solo quelli che lottano e sanno di poter
riuscire in
qualcosa, alla fine, escono vittoriosi.
E
io so per certo che voglio il futuro per la mia famiglia...
Ed
è per questo che ci riuscirò!
Mi
sento determinato come pochi... e, alla fine, saremo noi Potter a
vincere
contro il male che tenta di oltrepassare queste pareti.
Le
nostre pareti!
Quelle
della nostra famiglia!
Quelle
dove qualsiasi intruso mal intenzionato sarà punito e
cacciato a calci in culo.
Con
un altro pesante sospiro, ripiego la seconda pergamena abbandonando la
piuma
sul tavolo e impugnando nuovamente la bacchetta.
La
punto contro il secondo bicchiere di vetro e, immediatamente, ne appare
un
secondo gufo.
Assicuro
la lettera a una delle due zampe e lo faccio salire con un piccolo
balzo sul
mio braccio.
Mi
avvicino alla finestra e la apro velocemente.
Con
un altro piccolo saltello, anche la seconda bestiola è
partita scomparendo in
un istante oltre lo spesso strato di nubi.
Spero
che facciano presto...
Sento
di non avere chissà quanto tempo...
Tiro
per un attimo su con il naso e mi accorgo di stare tenendo aperta la
finestra
per troppo tempo.
Per
quanto sia estate, ormai, qui da noi fa sempre freddo.
Certo,
non si tratta di un freddo fastidioso, ma può essere tanto
particolare da
lasciare il via libera ad un fantastico raffreddore.
E,
sicuramente, per uno sposo che ha intenzione di portare
all’altare la donna
della sua vita in un tempo più breve di un mese, non
è la cosa migliore
ammalarsi.
Chiudo
la finestra e mi giro a guardare la cucina poggiando i palmi delle mie
mani sul
bordo del grande tagliere sul quale sono appoggiato da dietro.
Un
altro grande sospiro si fa strada dalla mia bocca verso
l’esterno.
...
Anche
io vorrei fuggire.
So
che non sarebbe affatto coraggioso, o giusto, o leale nei confronti di
tutte
quelle persone che sono morte, o stanno morendo, o combattono
sacrificando ogni
cosa.
Ed
io, normalmente, sarei il primo ad urlare contro colui che vorrebbe
scappare.
Ma
è proprio questo il punto: normalmente.
Questo
non è normale.
La
guerra non è nomale.
Restare
qui, mentre l’odio e il pregiudizio imperversano minacciando
di morte la mia
famiglia, richiede un coraggio del tutto maggiore per me in confronto a
quello
che dovrei trovare per prendere Lily, Harry, i soldi che mi hanno
lasciato i
miei genitori ed andarmene nel posto più lontano che esista.
...
Eppure...
so che non lo farò mai.
Sarà
difficile mantenere al sicuro le persone che amo, ma di certo io non
scapperò
con la coda in mezzo alle gambe.
Proprio
io!
Assolutamente
no!
Per
chi mi hanno preso?
Per
un codardo?
Tsk!
Ci
vuole ben altro per...
Spalanco
gli occhi di scatto, sentendo i singhiozzi mal trattenuti della mia
piccola
Bibi seduta nel salotto di casa nostra.
Velocemente,
abbandono tutto quello che ho preso, fatto e pensato qui in cucina e mi
dirigo
li dove mi chiama l’altra metà del mio cuore.
Supero
la soglia e raggiungo, rapido, il divano.
Lily
è stesa sul lato, poggiando la testa sul bracciolo del
sofà.
Le
lacrime che continuano a scendere dal lato del suo viso.
Il
pancione che si posa tranquillo e quasi privo di vita sul lato del
divano...
Aveva
ragione Lily quando mi raccontò il comportamento di Harry
durante i suoi
periodi peggiori.
Sembra
quasi che dentro quella pancia enorme non ci sia più nessuna
vita.
Ed
è orribile!
Non
permetterò mai una cosa del genere!
Il
mio bambino vivrà sano, felice e, soprattutto, al sicuro.
Impedirò
a chiunque di avvicinarsi a mio figlio e anche il solo pensare di
potergli
puntare la bacchetta contro.
Prima
dovranno vedersela con me.
E
così anche per la mia bella Lily, alla quale mi avvicino in
silenzio da dietro.
Afferro
i due cuscini più grandi sui quali si appoggia la schiena e
li tolgo per creare
più spazio sul quale stendersi.
Poi,
con un piccolo balzetto, salgo sul divano tra lo schienale
più rigido e la
schiena scossa dai singhiozzi di Lily.
Lei
si accorge, naturalmente, del mio arrivo ma resta ferma.
Io,
invece, l’abbraccio da dietro poggiando il mio capo sulla sua
testolina rossa
dopo aver posato un bacio su di essa.
La
mia mano va, inevitabilmente, a finire sul pancione, accarezzandolo.
«Non
c’è più niente di cui preoccuparsi,
Amore».
«Non
è vero!» protesta lei mettendo la sua mano sopra
la mia e stringendola forte,
ansiosa, «I Mangiamorte continueranno a darci la caccia
finché non avranno
avuto quello che vogliono» tira su con il naso e si passa
l’altra mano sopra
per strofinarselo leggermente, «Non finirà qui,
Buch» ammette, infine, con tono
afflitto.
Le
restituisco una stretta ancora più ferrea, ma pur sempre
delicata, alla mano e,
per quanto Lily non mi possa vedere, assottiglio lo sguardo quasi come
se lei
con queste parole mi avesse ferito nell’orgoglio.
Ciò
che ha detto è vero, verissimo.
Ma
non significa assolutamente che questo ci impedirà di essere
felici con la
nostra casa, il nostro matrimonio, la nostra vita e il nostro bambino!
«E
anche se fosse, Lily?» le chiedo, sicuro, «Non
è certo il primo anno che
passiamo questa guerra da soli, io e te. E non è certo la
prima volta che i
Mangiamorte ci danno la caccia. È da quando siamo entrati a
far parte
dell’Ordine che rischiamo ogni giorno, eppure non sono mai
riusciti ad
impedirci di essere felici e di stare insieme. Siamo riusciti a
superare
persino il trambusto che aveva causato quel deficiente di
McCullen».
«Si,
ma adesso ci sarà anche Harry con noi...» soffia
con un evidente macigno sul
cuore e sui polmoni come ad impedirle di respirare, «... con
lui non possiamo
più permetterci di rischiare ogni giorno, di non essere
completamente certi di
essere al sicuro».
«Ma
da quando in una guerra si è totalmente sicuri di non
correre pericoli, Lily?».
Il
silenzio risponde alla mia domanda.
Lily
rimane muta per qualche secondo.
Poi,
spostando leggermente dal suo pancione la mia mano ancorata alla sua,
comincia
a muoversi lentamente.
Si
gira e porta i suoi due smeraldi di fronte ai miei occhi tanto
innamorati di
lei.
A
pochissima distanza...
«È
nostro figlio, James».
«Lo
so» le dico, con un mezzo sorriso orgoglioso sul viso.
È
bello sentirle dire queste parole.
«Te
l’avevo già detto che per lui sarei capace di
morire, pur di assicurargli un
futuro privo di guerra e pieno di serenità» dice
seria.
Annuisco.
Lo
so.
«Lo
so, Lily. Me lo ricordo» le assicuro.
Noto
i suoi occhi rifarsi più umidi del normale, ospitanti
qualche goccia d’acqua in
più.
Veloce
e leggero, le porto la mano sulla guancia e l’accarezzo
dolcemente.
Le
asciugo la pelle già bagnata e resto ammaliato a fissare
quel visino gentile
che tanto amo.
Lily
chiude per un attimo gli occhi, strizzandoseli.
Poi,
spaventata e sicura al tempo stesso, li riapre in uno sprizzo di
fierezza.
«Però...»
comincia, «... quando sei venuto ad impedire quel matrimonio
il mese scorso...
è successo tutto quello e... e noi abbiamo detto una cosa...
una cosa
importante, Buch» continua con voce sempre più
strozzata.
Le
sorrido, non voglio dire altro.
L’unica
cosa veramente importante adesso è tranquillizzarla da tutto
quello che ci è
capitato.
Non
importa che quello che dice può essere vero e pesante;
quello che so mi basta e
avanza per mandare avanti la mia decisione.
E
quello che so per certo è che le persone che amo andranno
avanti nella loro
vita, anche se questo dovesse significare il sacrificio della mia.
Ecco
perché ora la lascio parlare.
Le
permetto solamente di sfogarsi.
Ne
abbiamo bisogno entrambi, ma lei molto di più di me.
Annuisco
semplicemente alla sua constatazione per rassicurarla del fatto che
rimembro
alla perfezione tutto quanto:
«Io voglio che tu arrivi alla fine
di questa guerra, Lily». ...
«Anche io lo voglio per te,
James»
mi risponde repentina. ...
«Ci proverò...» le
sorrido. ...
«No!» dice subito, quasi non
lasciandomi il tempo di garantirle che tenterò di fare come
vuole lei, «No,
James! O tutti e due o nessuno». ...
Getto stupefatto l’aria fuori dai
miei polmoni, guardandola stordito. ...
«Vuoi che Harry cresca senza
genitori?». ...
«Voglio che mio figlio cresca con
due genitori che lo amino... esattamente come è giusto che
sia» continua
risoluta, «Questo significa che nessuno di noi due deve
rischiare!». ...
...
«Ci proveremo, Lily...» le dico
con sicurezza, quasi come se sarà una certezza che
riusciremo a sopravvivere.
E noi, infatti, ce la metteremo
tutta!
«... ce la faremo» concludo
fiero.
Eccome
se lo ricordo!
Uno
dei momenti più belli della mia vita quando credevo di aver
perso tutto e,
invece, grazie alla fantastica reazione incazzata della mia piccola
Bibi che,
non solo mi ha fatto guadagnare un meraviglioso bernoccolo in testa per
una
scarpa col tacco lanciata alla massima velocità, ha anche
permesso di chiarirci
il giorno stesso dell’attacco definitivo dei McCullen.
O
quello che secondo i loro piani doveva essere... visto che noi gli
abbiamo
letteralmente fatto il culo!
«Avevamo
detto che ci avremmo provato e... il... il modo in cui lo hai
detto...» sospira,
stanca di tutto quel peso sulle spalle, «... sembrava quasi
una certezza, una
cosa scontata».
Mi
fissa con i suoi due grandi occhi verdi adesso lucidi per queste paure
che sta
condividendo con me.
Tira
su con il naso, e prende un po’ d’aria nei polmoni,
pronta a dire altro.
«Ma,
adesso...» il nodo alla gola, invece, le impedisce di andare
oltre.
Si
porta una mano chiusa a pugno davanti al suo viso contorto dal dolore e
dalla
preoccupazione e cerca di nascondere e bloccare le lacrime che, ora,
escono
copiose dai suoi occhi meravigliosi.
Per
me, in momenti come questi, è diventato automatico
accarezzarla nei punti
esatti dove quelle gocce tentano di scendere.
Porto
le mie grandi mani a contatto con le sue guance così morbide
e con la sua mano
così piccola ed affusolata.
La
stringo, attirandola verso il mio petto, mentre con l’altra
mano libera le
sfioro la pelle umida.
«Lily...»
la chiamo con un tono profondo della mia voce.
Per
quanto il suo enorme orgoglio le abbia sempre impedito di
confermarmelo, io ho
sempre saputo dell’effetto che ho su di lei quando mi
comporto in questi modi.
Perché
di solito è sempre stata lei quella seria tra noi due,
mentre io ero il
giocherellone della situazione.
È
sempre stato così... anche ad Hogwarts.
Ma
sono questi attimi che dimostrano davvero quanto bisogno abbiamo
l’uno
dell’altra e viceversa.
«Lily...»
la chiamo di nuovo osservandola aprire gli occhi e guardarmi in attesa.
So
che vorrebbe sentire certezze uscire dalla mia bocca.
Lei
è sempre stato il tipo da aggrapparsi alle basi
più certe e costruirsi delle
mura e delle difese imbattibili.
Su
queste basi si fonda anche la sua lotta contro Voldemort e i suoi
seguaci.
Su
queste basi si fonda tutto della sua vita.
E
questi istanti sono così pericolosi, così pieni
di tensione, così malinconici
che fanno vacillare persino le motivazione del nostro continuo lottare
in
questa guerra di pazzi.
Una
cosa inammissibile per due Auror come noi e come molti altri che stanno
combattendo e morendo per difendere chi più ne ha bisogno.
Ma
siamo pur sempre esseri umani e non delle macchine create solo per
lottare.
Anche
noi, che possediamo il movente più solido tra i due
schieramenti, possiamo
vacillare e perdere per un attimo il lume della ragione.
Capita
a tutti proprio perché tutti sono umani e soggetti, quindi,
alla paura e
all’ira.
Due
sentimenti che, a mio parere, sono i più confusionari nella
vita di un uomo.
Accecano
i nostri obiettivi, i nostri principi, i nostri buon sensi... ci fanno
perdere
tutto.
E,
con tutto, intendo anche la buona strada e la determinazione nel
combattere.
Persino
i Grifondoro più coraggiosi come siamo io, Sirius, Lily,
Remus e molti altri,
fluttuiamo nella tristezza, nella paura e nella rabbia che annebbiano
tutto
nella nostra ragione.
Sorrido.
Io
non potrò mai restituirle le certezze che possedeva quando
ancora eravamo al
sicuro ad Hogwarts, dove ogni nemico veniva abbattuto ancora prima che
potesse
avvicinarsi a noi studenti.
Non
avrò mai una capacità del genere.
Ma
esistono, comunque, dei motivi validi per cui sacrificare anche la
propria
vita.
E,
uno di questi, è proprio per la famiglia.
L’unico
posto in cui un uomo qualsiasi può dimenticare ogni cosa:
ogni male, ogni odio,
ogni sofferenza... tutto.
Tutto
ciò che fa male e provoca dolore viene eliminato dalle
persone che ami e con le
quali, tutti insieme, si forma e si costruisce la famiglia.
Noi
la stiamo costruendo, la nostra famiglia.
Ci
stiamo provando.
Ed
è per questo motivo che lei, adesso, non deve perdere
più di tanto la luce del
giusto cammino.
Sorrido
ancora di più, pensando ad un qualsiasi argomento che
potesse distrarla da quei
pensieri.
Inevitabilmente,
il mio sguardo cade di nuovo sul suo pancione e mi viene spontaneo
pensare che,
probabilmente, ora, trovare un discorso diverso da quello che ci sta
capitando
è del tutto impossibile.
Eppure,
continuando a fissare quella pancia enorme, mi ritorna in mente un
momento
della mia vita da temporaneo single che non ho ancora raccontato alla
mia
piccola Bibi.
Allargo
ancora di più il mio sorriso, sapendo finalmente cosa dire.
«Sai,
io credo che non avremo molto di cui preoccuparci» la guardo
strabuzzare
leggermente gli occhi, stordita, «Sai...» riprendo,
chiudendo per un secondo
gli occhi e cercando di ricordarmi meglio quell’istante della
mia vita, «...
una volta mi è capitato di fare un sogno veramente strano.
Talmente strano che
sembrava addirittura premonitore».
I
suoi occhi non smettono un solo secondo di fissami attenti e curiosi.
Sorrido
davanti alla sua espressione da bambina.
È
bellissima, la mia Lily.
«O
forse lo era davvero...» sospiro orgoglioso.
«Perché?».
Le
porto una mano sulla guancia e l’accarezzo ancora una volta.
«Nel
sogno ero in un posto strano...» le racconto, ammaliato dal
suo sguardo insolito
ed accorto, «... intorno a me c’era una distesa di
un bianco strano... come se
fossi attorniato da nuvole così dense che non potevo vedere
oltre il mio
naso... poi, però, una voce ha parlato. Un ragazzo mi stava
chiamando...»
amplio il mio sorriso, divertito da quella scena, «... ed era
strano, sai,
Lily, perché in quel luogo sembrava non esserci nessuno a
parte me e un paio di
occhi che continuavano a fissami. Potevano essere di chiunque, ma io
non avrò
mai il coraggio di confonderli...» la fisso intensamente,
osservandola persa
nel mio racconto, «... semplicemente perché erano
i tuoi, Bibi».
Li
guardo inumidirsi un attimo, commossi dalle mie parole, prima di
abbassarli per
sfuggire ai miei e mormorare:
«E
tutto questo cosa c’entra, Buch, con quello che stavamo
dicendo? Stavamo
parlando di Harry...».
«Infatti!»
la interrompo subito, alzandole il volto per far tornare la solita
catena tra i
nostri sguardi, «Infatti, Lily!» le dico ancora con
il solito sorriso sulle
labbra, «Ero convinto che fossi tu, nel sogno, anche se non
riuscivo a vederti
del tutto» rido leggermente, «Mi prese un colpo
quando mi resi conto che la
voce del ragazzo che mi chiamava veniva proprio da li».
Ora,
si che la mia bella Lily ha strabuzzato gli occhi ancora più
confusa.
«Che
significa?».
Sorrido
di nuovo, sentendo il cuore accelerare i suoi battiti.
Le
sto per dire che ho visto nostro figlio.
Sto
per parlare di mio figlio.
E,
anche questa sola semplice cosa, non fa altro che accrescere dentro di
me quello
che mio padre e mia madre chiamerebbero orgoglio.
«Sai
come mi chiamava quel ragazzo, Lily?» le chiedo in un
sussurro.
Lei
sembra ancora più incantata da questo racconto grazie al mio
tono così soffuso
e nega con la testa.
«Come?»
domanda calma, ma in una mal celata trepida attesa.
«Diceva
sempre... “Papà”» le dico,
infine, annullando completamente la sua aspettativa
e creando in lei uno stupore unico.
«Cosa?».
«Mi
chiamava “papà”, Lily! Quegli occhi
verdi che credevo fossero i tuoi, in
realtà, appartenevano a quel ragazzo che mi chiamava
“papà”!» rincaro la dose
di entusiasmo, «Ho sognato Harry, quella notte, Lily. E...
e... lui era...
era...» vago per un attimo con lo sguardo sul soffitto del
salotto, cercando di
mettere a fuoco nel modo migliore l’immagine che mi apparse
quella notte, «...
era bellissimo, tesoro» concludo, ritornando a fissarla
intensamente.
Lei
resta in silenzio.
Un
silenzio che mi piace fin troppo solamente grazie al suo sguardo.
Unico
al mondo.
Proprio
come quello che, spero, avrà anche il mio bambino.
Emozionato
e stupefatto.
«E...»
una voce strozzata dall’entusiasmo della scena che,
sicuramente, sta tentando
di figurarsi nella mente, «... e...
com’era?» chiede ansiosa di conoscere il
più presto la risposta.
Allargo
il mio sorriso, fiero.
«Era
la mia fotocopia, Lily. Identici, eravamo.» rido leggermente,
«Aveva i miei
stessi capelli arruffati, la mia stessa corporatura, i miei stessi
occhiali!
Era completamente uguale a me... tranne per gli occhi» le
spiego, estasiato,
«Erano quelli che lo rendevano più bello del suo
papà» sorrido infine.
«Verdi?»
domanda, con un filo di voce, lei.
Annuisco
e mi sento al settimo cielo davanti al suo sorriso trepidante e colmo
di
emozione.
Non
vede l’ora di vederlo.
E
come darle torto?!
Harry
Potter...
Il
mio bambino...
Il
nostro bambino...
Sta
per arrivare, eppure l’attesa che dobbiamo ancora sopportare
sembra così lunga.
«Ma,
sai...» continuo, «... quella notte il mio sogno
non si limitava solamente a
farmelo vedere e basta».
Lily,
sorpresa, si avvicina ancora di più al mio viso.
«Vi
siete parlati?» chiede come se dalla risposta a questa
domanda dipendesse il
resto della sua vita futura.
Annuisco
di nuovo e lei sorride raggiante.
«Davvero?».
«Si...»
le soffio sulle labbra dischiuse per la sorpresa.
«Cosa
vi sie...».
«È
il motivo per il quale ti sto raccontando questo sogno, Lily»
le dico
interrompendola e riprendendo ad accarezzale teneramente la guancia,
«Noi ci
preoccupiamo così tanto per il futuro e per il nostro
bambino come è giusto che
sia...» faccio una leggera pausa ricordando il ragazzo del
sogno.
Quello
che dovrebbe essere mio figlio.
Il
mio piccolo Harry.
È
stato lui che, più di chiunque altro, mi ha messo in guardia
contro McCullen e
Johnson.
È
stato lui che, attraverso la pressione del suo pensiero, mi ha fatto
rinsavire
dal baratro nel quale stavo precipitando, permettendomi,
così, di salvare la
sua mamma.
«...
ma, sai, Lily... Harry sarà il nostro bambino...
è nostro figlio! E io credo
che, proprio per questo, non ci sarà persona più
in gamba di lui».
«James...»
mi richiama Lily, la tristezza della guerra di nuovo calcante sul suo
meraviglioso viso.
Tenta
di continuare a parlare per farmi ragionare, ma io la anticipo di nuovo.
«Lily...
in quel sogno è stato lui a mettermi in guardia contro
Johnson».
Lei
spalanca gli occhi, shoccata.
«Cos...».
«E
sai come l’ha fatto?» le chiedo, non permettendole
di andare oltre, «Mi ha
detto semplicemente di stare attento... “alla mamma”»
concludo serio.
Il
sussulto che le sfugge dalla bocca è un chiaro avvertimento
di aver colpito nel
segno.
Resta
a fissarmi con gli occhi spalancati, ancora per una buona manciata di
minuti.
In
silenzio.
È
sorpresa.
Decisamente
sorpresa.
E
glielo si legge facilmente negli occhi.
Poi,
improvvisamente, si alza dalla sua posizione sul divano e si mette
seduta senza
staccare per un solo secondo i nostri occhi concatenati.
Infine,
si passa una mano, quasi fosse automatico e scontato, sul ventre
rigonfio.
Facendola
scorrere da sopra a sotto e da sotto a sopra in una carezza che sapeva
tutta di
maternità e di una dolcezza infinita.
«Harry...»
mormora, guardandomi con occhi brillanti e pieni di emozioni che, tutti
insieme, non saprei nemmeno definire.
Io,
con una lentezza che traspare come sicurezza in tutto ciò
che faccio, mi alzo,
seguendola.
Mi
metto seduto di fronte a lei e le porto, nuovamente, la mano sulla
guancia.
I
miei occhi certi e decisi, nei suoi colmi di aspettative.
Scorro
con il polpastrello del pollice sulla sua morbida guancia.
Io
che la guardo ammaliato e lei che mi fissa rapita.
Uno
perso nello sguardo dell’altro.
«Harry»
parlo, sicuro, dando un’ulteriore certezza al semplice
mormorio della mia
piccola Bibi.
Poi,
tutto il resto, fu confuso e pieno di scalpitii di cuori che
galoppavano
insieme alla passione dei nostri baci.
Baci
che si disperdevano nel silenzio, ma che restavano ben netti dentro di
noi.
Impressi
in ogni nostra minima cellula che va letteralmente a fuoco.
Perché
sono questi i momenti in cui, al posto del sangue, nelle mie vene
scorre lava
pura.
(*)
Shit = Merda xD
ANTICIPAZIONE:
Verrò
questo pomeriggio a casa tua.
Aspettatemi a qualsiasi ora: prima ci vediamo, più
velocemente troveremo una
soluzione.
Soluzione? Soluzione a cosa?
[...]
«Black, delle tue galline non me
ne frega niente! Vieni qui e comportati da uomo!».
«Non vorrai tradire James,
cognatina, vero? Lo sai quanto si arrabbierebbe se sapesse che hai
voluto
vedere i miei gioiellini di famiglia?».
«Io ti ammazzo,
imbecille!!!!!!».
Note
Autrice
::::::::::::::::::::::::::
u.u
u.u
u.u
u.u
Ok!
Sono pronta per tutto il vostro disprezzo!
Naturalmente, anche per questo ritardo di 3 mesi e 5 giorni
(è un record O.O),
ho la scusante, ma sicuramente a voi non interesserà un tubo
secco delle mie
pippe mentali sulla vita e sulla futura via che prenderà la
mia vita dopo aver
concluso questo ultimo e stressantissimo anno di superiori...
... perciò...
ANDIAMO
AVANTI =D!
Bene!
Questo è un capitoletto abbastanza filosofico, quindi se
stavate cercando l’azione
mi dispiace di avervi deluso. Vi dovete accontentare solamente
dell’inizio del
capitolo; ma, a proposito di questa, non sono sicura che la ritroveremo
di
nuovo d’ora in avanti, dato che da adesso devo solo trovare
un modo onorifico
di chiudere questa storia che sta andando avanti da troppo tempo, ormai.
Mancano altri momenti salienti, ma oltre quelli dovrò
pensare ad un definitivo
Epilogo, perciò... se non ci saranno altri intoppi possiamo
dire di essere
arrivati, gente.
Cmq, per quanto riguarda il particolare
“filosofico” di questo capitolo, volevo
chiedervi di avvisarmi se sono noiosa con questo tipo di aggiornamenti.
Provvederò a limitarmi, nel caso =D.
Beh,
non so che altro dire. Non voglio fare previsioni sul prossimo
aggiornamento
perché in questo ultimo anno tutto è dato al caso
(tranne lo studio =.=) quindi
non saprei neanche fare uno schema approssimativo dei tempi. Scusate!
Potrei riuscire ad aggiornare anche il mese prossimo, o potrei essere
capace
anche di non aggiornare più fino alla fine degli esami di
maturità O.O!
Io spero davvero di avere la forza ancora per un po’ di
ultimare questa fan
fiction per iniziare la prossima =)!
E
spero
anche che voi non mi abbandoniate proprio in questi momenti
così difficili
<3!
Grazie
di cuore a tutti, cmq!
La
vostra
Giorgi@
|
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Capitolo 48 *** Capitolo XLVI - Incubo ***
(QMNSHDF) Capitolo XLVI - Incubo
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarantaseiesimo – Incubo
Spiego
nel modo migliore il foglietto di pergamena che sono miracolosamente
riuscito a
strappare a quella maledetta bestia.
Quello
non è un gufo... è un Schiopodo Sparacoda fatto
di piume, becco e artigli.
Dannata
creatura!!
Mi
ha riempito di graffi a destra e a manca perché non si
faceva acchiappare.
E,
per di più, si era spaventato del fatto che lo inseguissi,
svolazzando per
tutta la cucina.
Mi
ha fatto correre in tondo come un pazzo sclerato.
Molti
avrebbero logicamente pensato che probabilmente ero un fuggitivo del
reparto di
psichiatria del San Mungo.
E
tutto per colpa di una bestiola alata, terrorizzata da me.
E
che diamine!
Sono
il destinatario del messaggio che ha legato alla zampina.
Che
razza di animali viaggiatori si sceglie Silente?
Un
minimo di coraggio, Porca Puzzola!
Ora
mi tocca pure mettere a posto il casino che mi ha fatto combinare qui
in cucina
questo fastidioso pennuto.
Con
uno sbuffo scocciato, apro la lettera tentando di mostrare qualsiasi
sentimento
che non sia l’ansia che mi sta stritolando il cuore.
Rapidamente
scorro le parole scritte da Albus Silente, nella sua leggera e strana
calligrafia incrinata.
Se
è così, James, anche io ho fretta di
incontrarvi. Dobbiamo chiarire fin troppi dubbi.
Verrò
questo pomeriggio a casa tua.
Aspettatemi a qualsiasi ora: prima ci vediamo, più
velocemente troveremo una
soluzione.
Albus Silente
Soluzione?
Soluzione
a cosa?
Inspiegabilmente,
il mio cuore riprende a battere ad una velocità del tutto
anormale.
Con
un impulso improvviso di rabbia, mi ritrovo ad accartocciare quel pezzo
di
pergamena nelle mie mani e a lanciarlo alla massima velocità
contro il muro.
Sinceramente
avrei voluto che fosse stato qualcosa di vetro o, comunque, fragile.
Come
se il fracasso che sarebbe succeduto avesse il potere di farmi sentire
meglio.
Vendicato.
Appagato.
Che
diamine mi stai nascondendo, Silente?
Per così tanto tempo, mi viene
da pensare...
Un
tempo che potrebbe essere prezioso, anche dal suo punto di vista.
Prima ci vediamo, più velocemente
troveremo una soluzione...
Significa
che dobbiamo muoverci.
Essere
veloci.
Perché
non c’è tempo.
Ma
tempo di fare cosa?
Perché
non ce n’è?
Cosa
cavolo mi è stato nascosto fino ad ora?
Perché
l’unica cosa che riesco a pensare è legata a mio
figlio... al fatto che i
Mangiamorte volevano lui, oggi, e non solo il prete o noi due.
Resto
in silenzio in cucina, ascoltando solamente la vita triste e monotona
che gira
intorno a me.
Da
quando siamo tornati a casa, ho accompagnato Lily nella nostra camera e
le ho
categoricamente proibito di alzarsi dal letto.
Dopo
che quel bastardo l’ha toccata... anche se non le ha arrecato
chissà quale
danno, voglio che lei si riposi.
Se
solo succede qualcosa a lei oppure al mio piccolo Harry, io... io...
non so
cosa farei.
Ma
sono sicuro di poter impazzire.
Dietro
di me sento quella maledetta bestiola appollaiata sul ripiano della
cucina,
trafficando con qualsiasi cosa che pensi possa essere cibo.
Per
un attimo, mi passa per la testa l’idea di girarmi e
allontanarlo da tutto ciò
che stia toccando.
Ma
il solo sguardo inchiodato su quel pezzo di carta, accartocciato e
immobile a
terra, mi impedisce di muovermi.
In
realtà, vorrei fare ben altro...
Vorrei
sfogare la rabbia che sento montare dentro di me.
La
prova di quanto mi si stiano rivoltando le budella sono i miei pugni,
come
sempre, serrati sui miei fianchi.
Mi
ritrovo persino a serrare la mascella e ci manca davvero poco che,
attraverso
un contatto visivo, dia fuoco a quello schifoso pezzo di pergamena.
...
Dannazione
a te, Silente!
Che
diamine è questa storia?
Ogni
attimo in più che passa, sento la preoccupazione
attanagliarmi le viscere.
Perché
ho in mente l’idea che i Mangiamorte potrebbero arrivare
anche a Godric’s
Hollow e a casa nostra per un piccolo neonato?
Un
neonato, cavolo!
Come
può una persona prendersela con un bambino che non ha ancora
visto la luce del
mondo?
Come
può una persona attaccare un neonato e poi ritenersi
coraggiosa?
Dov’è
il coraggio quando colui che si affronta è più
debole di noi?
Vigliacchi!!
Siete solo dei vigliacchi!!
È troppo facile prendersela con
quelli più deboli!!
Troppo facile vincere in questo
modo!!!
Lily
ha ragione.
È
troppo semplice vincere così.
Anche
io, ad Hogwarts, mi comportavo in questo modo meschino.
Certo
non usavo Magia Oscura contro i miei compagni di scuola, ma non andavo
di
sicuro a scegliere dei rivali che mi potevano dare del filo da torcere
per i
miei stupidi scherzi.
Sceglievo
i primini, i ragazzi del secondo anno, quelli del terzo, del quarto...
Man
mano che crescevo, decidevo di attaccare sempre quelli più
piccoli di me e con
meno nozioni di difesa in confronto al mio repertorio
d’incantesimi.
Mi
divertivo sempre ogni volta.
Poi,
naturalmente, arrivava una ragazza in particolare.
Una
ragazza diventata, in seguito, Prefetto e, infine, Caposcuola insieme a
me.
Forse
è stato proprio al settimo anno che ho realizzato del tutto
quale viscida
canaglia ero quando mi comportavo in quel modo insieme a mio fratello
Sirius.
Remus
aveva provato a dircelo tante volte...
Ma quante altre noi non lo abbiamo ascoltato?
Tante, troppe... in effetti.
Eppure...
alla fine l’ho ascoltato.
Perché prima di dare retta a lui, ho dato retta a lei.
A
ciò che lei mi urlava dietro, a ciò che apparivo
ai suoi occhi.
Un
mostro insensibile.
Perché non provate a combattere
contro dei vostri degni rivali?
Voglio vedere se avreste la stessa
“fortuna” che avete attaccando dei semplici Babbani
che non possono
difendersi!!!
Siete solo dei vigliacchi!
Ma
non sono rimasto fermo a lasciare che il destino mi riversasse addosso
tutta la
tristezza e la delusione.
Alla
fine, dopo aver capito cosa avevo fatto in cinque anni di scuola, mi
sono
rimboccato le maniche e sono cambiato.
Non
mi aspettavo di riuscire a conquistarla.
Insomma,
eravamo al nostro settimo anno ed io, molto chiaramente, avevo gettato
la
spugna.
Ciò
cui miravo... era la sua semplice amicizia.
Volevo
terminare Hogwarts con un rapporto quanto meno pacifico in modo che,
quando ci
saremmo detti “addio” alla stazione di
King’s Cross, lei mi avrebbe almeno
sorriso e non mi avrebbe riservato solamente un’occhiata di
mal trattenuto
disprezzo.
Sorrido
al vuoto.
Non
avrei mai immaginato, per quanto era ad ogni modo un mio grandissimo
sogno, che
saremmo arrivati a questo punto: il matrimonio.
Il
matrimonio e un figlio.
...
Sospiro.
Sempre
che riusciamo a capire cosa diamine vogliono i Mangiamorte
particolarmente da
noi e dal nostro piccolo Harry.
E
così, come se il cerchio logico si richiudesse, resto ancora
a fissare quel pezzo
di carta.
Silente...
Che
stai celando?
Cosa devo sapere di così urgente?
Perché
non c’è più tempo?
Che
sta succedendo?!?!
«James?».
Sussulto
al sentire la sua voce del tutto inaspettata.
Mi
volto verso l’entrata della cucina e la scorgo appoggiata
allo stipite della
porta.
Ha
indosso il suo grosso e caldo pigiama azzurro con sopra una piccola
vestaglia
aperta e due paia di calze doppie ai piedi.
Wow...
E
meno male che siamo in estate!
Sinceramente
non capisco questo suo sentire freddo in un modo così...
“spasmodico”.
I
miei occhi, scrutando la sua esile figura, come naturale si soffermano
sul
pancione ormai in procinto di esplodere.
Secondo
lei ci siamo quasi.
Mancherebbe
poco.
Ma,
con tutto quello che ci sta accadendo, vorrei che Harry restasse li
dentro, al
sicuro, ancora per un bel po’ prima di decidere di
presentarsi ai suoi genitori
e al mondo intero.
Sorrido,
guardando quel pancione così innaturale per la smilza Lily
Evans eppure tanto
normale per noi due, insieme.
Lei,
invece, non smette di fissarmi ansiosa.
Credo
che mi abbia visto guardare insistentemente il biglietto ricevuto da
Silente e,
quindi, avrà sicuramente pensato che ci deve essere qualcosa
che non va per il
verso giusto.
Altrimenti
non saprei proprio spiegare quel suo sguardo preoccupato.
Resta
immobile, del tutto immune al mio sorriso.
Di
solito, quando la guardo in questo modo, lei ricambia sempre il mio
sorriso.
Non
mi ignora come sta facendo adesso.
Ma,
appena capisce che da me, in questo momento, non può avere
alcuna risposta, si stacca
dallo stipite della porta e si avvicina al muro dove, a terra, si trova
il
pezzo di pergamena accartocciato.
Io
mi muovo insieme a lei.
La
raggiungo velocemente e, prima che lei si pieghi verso il pavimento, mi
abbasso
io, non permettendole di compiere alcuno sforzo inutile.
Prendo
il foglietto nella mano e ritorno eretto.
Resto
qualche secondo a scrutarlo serio.
Infine,
mi giro verso di lei e glielo porgo con un grosso sorriso sulle labbra.
Non
voglio che si preoccupi più di tanto, quindi meglio apparire
quanto più sereni
possibile.
Lily,
osserva il foglietto nella mia mano e, senza prenderlo, rialza lo
sguardo verso
il mio aspettando il mio verdetto.
Come
se mi volesse dimostrare che si fida di tutto ciò che le
posso dire in questo
momento ed evitare, così, di leggere direttamente le parole
del Preside.
Inevitabilmente,
mi ritrovo a sorriderle ancora di più.
«James?»
mi chiama di nuovo, ansiosa di avere notizie.
E,
infine, l’abbraccio delicato.
Le
passo un braccio dietro la testa e l’altro dietro la schiena
per tenerla
ancorata a me quanto più possibile e soffoco il viso
nell’incavo del suo collo,
morendo in una marea rossa.
«James?»
dice di nuovo, mentre la sento poggiare le sue mani sui miei muscoli
della
schiena, «Cosa sta succedendo, Buch?» mi chiede nel
suo tono più dolce.
Le
poso un bacio poco sotto il mento e, con voce roca, le parlo:
«Silente
ha detto di volerci incontrare questo pomeriggio per parlare meglio
della
situazione».
Mi
stacco e la guardo negli occhi.
Ma
non smetto mai di sorridere.
Il
solo averla accanto mi fa sentire già meglio.
Come
se fosse la mia medicina contro il male che questo mondo mi fa provare.
È
per questo che non posso fare a meno di sorridere.
«Ma
tu gli hai detto che siamo stati attaccati?».
Annuisco,
serio.
«E
non si è espresso su questo?» insiste, pensierosa.
Sospiro
e le porgo di nuovo il foglietto.
La
osservo mentre lo spiegazza alla bell’e meglio per poter
leggere le vere parole
di Silente.
Poi...
abbassa di nuovo il capo e, con un movimento istintivo, si porta una
mano sul
pancione.
Immagino
che anche lei abbia avuto la mia stessa sensazione.
Probabilmente
è veramente così.
Il
problema, adesso, sta nel capire perché!
Perché!
Perché,
cavolo, se la devono prendere con un neonato?
E
perché mio figlio?
Nostro figlio!
In
un moto gentile, allungo la mia mano verso la sua poggiata sul suo
ventre.
La
trovo e la stringo, forte ma pur sempre delicato.
L’ultima
cosa che voglio è farle male.
Ma questo non mi deve assolutamente impedire di farle capire, anche
solo con i
gesti, che qualsiasi cosa succederà, io sarò qui,
con lei e con Harry.
E
finché ci sarò io, nessuno passerà
oltre... verso di loro.
Nessuno!
La
sento tremare e non posso fare a meno di stringere ancora
più teneramente la
sua mano.
Alla
fine, il foglio che lei teneva nell’altra mano crolla a terra
e, proprio quella
mano, si avvicina al suo viso.
Chiusa
a pugno, si strofina l’occhio destro, tirando su con il naso.
«Lily...».
Non piangere, Bibi.
Non farlo, perché sembrerebbe
solamente che stiamo perdendo, quando abbiamo appena iniziato la nostra
battaglia.
E vinceremo.
Te l’ho detto e promesso che
vinceremo.
Insieme.
Tutti insieme.
Mi
avvicino al suo visino nascosto da qualche ciuffo fiammeggiante e
sorrido.
«Cosa
sta succedendo, Buch?» mi domanda di nuovo con voce rotta.
Io
mi sporgo verso di lei e le lascio un bacio veloce, ma pieno di
sentimento,
sulla fronte prima di abbracciarla di nuovo.
Lei
abbandona il suo capo sulla mia spalla, scomparendo
nell’incavo del mio
collo... scomparendo dal resto del mondo e rifugiandosi nel nostro,
personale.
Io,
invece, poggio il mio mento sulla sua testolina in fiamme e le passo le
braccia
intorno alla schiena e alle spalle.
Come
se io avessi la coperta.
Come
se solo io potessi scaldarla dal resto del male.
Ed
è una constatazione così dolce che, per un
attimo, mi fa sentire persino
smarrito.
Quando,
al contrario, avrei dovuto farci l’abitudine, no?
Eppure...
forse il fatto di averla avuta lontana da me per tutto questo tempo
deve farmi
sentire come le prime volte in cui l’ho stretta veramente a
me.
Quelle
prime volte in cui, per davvero, eravamo finalmente solo io e lei.
E
nessun altro.
Sospiro,
tra la dolcezza del momento e l’angoscia del futuro.
«Non
lo so» le sussurro sopra la testa, «Ma non
piangere, Lily, perché sembrerebbe
come se avessimo perso la nostra battaglia» la sento tirare
su con il naso per
l’ultima volta e cominciare a calmarsi contro di me,
«E noi abbiamo promesso di
vincere... ricordi?».
«Ci proveremo, Lily...» le dico
con sicurezza, quasi come se sarà una certezza che
riusciremo a sopravvivere.
E noi, infatti, ce la metteremo
tutta!
«... ce la faremo» concludo
fiero.
«Ricordi?»
le domando nuovamente.
Non
è giusto lasciare al silenzio una risposta di tale
importanza.
Deve
essere lei a rispondere perché è in questo
momento che dimostriamo di essere
pronti a tutti pur di garantire un futuro alla nostra famiglia.
Dopo
un leggero e disperato sospiro, un piccolo singulto la scuote, e poi
annuisce
contro di me.
«Si...»
sussurra al vento quasi senza voce.
L’abbraccio
ancora più forte, la stringo ancora più forte.
Ho
sentito la sua risposta.
E
non la rimprovero per la paura che è naturale provare.
Solamente...
Io sono qui, Lily!
Ci sarò sempre per te e per lui, e
tu lo sai.
Con
una lentezza che traspare tutta la mia calma apparente, mi stacco da
lei e le
alzo il viso dal suo nascondiglio preferito.
«Ti
amo» le bisbiglio sulle labbra, a pochi soffi da lei.
Come
se queste due semplici parole abbiano il potere di farle capire
ciò che penso,
ciò che sono pronto a fare e ciò che
accadrà.
Perché
io resterò qui e finché io sarò qui,
anche stando unicamente noi due, non sarà
mai sola.
Mai!
Ho
sbagliato una volta... non lo farò di nuovo.
Questa è una promessa! penso
mentre sprofondiamo nel
nostro momento che nessuno è mai stato in grado di rubare e
mai lo sarà...
E
un Potter mantiene sempre le sue promesse!
...
«Non
ha detto niente?! Come ha potuto non dire niente?!?!» urla
Felpato gesticolando
come un forsennato nel salotto di casa mia.
Remus
alza gli occhi al cielo.
Peter
si morsicchia le unghie accovacciato e stretto nelle sue stesse spalle
sulla
poltrona accanto al divano dove siamo accomodati io e Lunastorta.
Sirius,
invece, non appena ha saputo della striminzita risposta di Silente ha
iniziato
a camminare avanti e indietro per la stanza.
«Shhh,
idiota!» gli faccio segno con il dito sulle labbra,
«Sveglierai Lily!».
La
mia piccola e testarda e orgogliosa Grifondoro...
Ero
riuscito a calmarla qualche ora prima quando abbiamo ricevuto la
“lettera” – se
così la possiamo definire – di Silente.
Alla
fine, in parte, me ne sono anche pentito perché non appena
Lily si è ripresa e
si è resa conto di ciò che regnava in cucina per
colpa mia e di un indeterminato
pennuto, naturalmente, è
partita la classica ramanzina con tanto di urla e bisticciamenti vari.
Sembrava,
per un attimo, essere tornati ad Hogwarts.
Forse...
l’ha aiutata a riprendersi più del bacio
mozzafiato che le ho dato qualche
attimo prima...
Così
mi ha fatto rimboccare le maniche e per la seconda volta ho dovuto
mettere a
posto in questa casa un macello epocale.
Abbiamo
pranzato con qualcosa arrangiato così e poi avevamo
intenzione di riposarci
insieme nel salotto.
Non
l’avessimo mai pensato.
Non
abbiamo fatto in tempo ad uscire dalla cucina che il campanello di casa
aveva
iniziato a squillare con insistenza.
Non
so descrivere il batticuore che mi aveva preso.
Era
Silente?
Erano
i Mangiamorte?
Con
le bacchette ben strette in pugno, Lily è rimasta dietro di
me, io mi sono
avvicinato alla porta che continuava a suonare con insistenza.
Conoscevo
perfettamente il demente che suonava in quel modo e in cuor mio,
Merlino,
quanto ho sperato che fosse veramente lui.
E
infatti...
Dopo
una prima strigliata come si deve, li ho fatti entrare.
E
si!
Perché
la sorpresa non era solo Sirius, ma c’erano anche Remus e
Peter.
Ma
non avevo alcuno intenzione di far restare Lily insieme a noi.
L’ho
vista troppo scossa in questi ultimi momenti.
Così
l’ho portata al piano di sopra e, incurante delle insistenze
e delle molteplici
minacce di morte, l’ho praticamente inchiodata al letto.
So
di essere fin troppo apprensivo, ma non voglio assolutamente correre
pericoli.
Soprattutto
adesso che so per certo che c’è veramente qualcosa
sotto e sono pronto a
strangolare Albus Silente non appena metterà piede in casa
mia.
Felpato
sbuffa, alzando la mano in alto in un gesto di poca importanza.
«“Svegliare”»
dice, «che esagerazione!».
Giuro
che lo ammazzerei in questo preciso istante!
«James,
reprimi i tuoi istinti omicidi, per favore! Hai già cercato
di fare fuori
questo pezzo di canide, ma non è servito a niente se non a
fargli montare
ancora di più la testa».
Io
sbuffo... e lui ghigna.
Naturalmente...
«Concentriamoci
su ciò che può essere successo,
invece!» ci esorta Remus mantenendo la calma e
la ragione che in questo gruppo sono sempre mancate.
Cosa
che non stupisce affatto, in effetti, considerando i suoi membri.
...
Dettagli!
«E
cosa?» domanda titubante Peter.
«Questo
è il problema!» sbraito indignato, «Se
Silente non si facesse attendere così
tanto da farci arrivare all’attimo successivo con la testa a
terra invece che
sul collo, sarebbe fantastico!».
«Shhh,
idiota!» mi fa il verso Sirius, «Sveglierai
Lily!» continua con una sorta di
moina del tutto fastidiosa e snervante.
Lunastorta
ci pensa ad ammutolirlo con una sola occhiataccia di ghiaccio.
«Ti
devi calmare, James» risponde con grande
tranquillità, «Sappiamo tutti quanto
Silente sia un uomo impegnato. Persino il Ministro in persona riconosce
che è
uno dei primi a lavorare contro Voldemort. Può essere
successa qualsiasi cosa
mentre noi siamo qui a parlare».
Il
ringhio che proviene dalla mia voce invade l’intero salotto.
So
perfettamente che Lunastorta ha ragione, ma l’attesta sta
diventando troppa.
Con
Lily non ho alcuna intenzione di sfogare la rabbia e la frustrazione
che,
invece, posso mostrare ai miei amici.
Io
sono il sostegno per lei, adesso... e i Malandrini lo sono per me.
Loro
sono corsi non appena ho scritto quella mini lettera a Sirius per
avvisarlo di
ciò che era accaduto.
Non
si sono fatti problemi e sono venuti al primo momento.
Un’idea
che mi porta a buttare l’occhio su di loro ora che sono con
me.
Tutti
e tre qui, chi super agitato, chi tranquillo e chi rasenta
apparentemente il
menefreghismo... ci sono.
I
miei Malandrini.
I
miei amici.
I
miei fratelli.
Incrocio
per un istante, come per uno strambo gioco del destino, lo sguardo con
quello
di Sirius e la sicurezza che vi leggo dentro ha la forza di arrivare
fino al
mio cuore e a scaldare tutto il mio corpo.
Un
corpo e una mente che lentamente erano andati congelando sempre di
più.
Sorrido.
Anzi,
non è esatto!
Ghigno.
Perché
è questo il nostro saluto, è questo il nostro
riconoscimento, è questo il
nostro simbolo.
Nessuno
è mai stato in grado di prendere la vita come
l’abbiamo presa io e mio
fratello.
Di
questo ne andiamo fieri.
Ma,
ancora più importante, saper non perdere quella filosofia di
sempre... anche di
fronte ai maggiori ostacoli della vita.
Lo
so che anche lui, in questo momento, sta provando la mia stessa paura
perché
ciò che è importante per me, col tempo, diventa
fondamentale anche per lui.
E
sapere Lily ed Harry in un pericolo tale lo preoccupa forse allo stesso
modo di
quanto senta io stesso.
Eppure,
è proprio dalla paura di quello che può succedere
e di quello che può dirci
Silente a dargli quella sicurezza che ora percepisco fluire nel mio
stesso
sangue.
Qualunque
cosa accada... ... ... io ci sarò
...
fratello!
Ci
saremo, Sirius!
Ci
saremo per entrambi... e per i Malandrini!
Ci
saremo...
Poi,
Remus sembra intercettare l’occhiata profonda di Sirius e,
subito, si volta
verso di me, sorridendomi di cuore.
Il
mio “innocuo” Lunastorta che tenta sempre di
minimizzare tutti i grandi
problemi della vita per tirarci su di morale, però, quando
si tratta del suo
P.P.P.*, ecco che il mondo e la sua pesantezza gli ricade addosso.
Una
filosofia che, sinceramente, non ho mai capito.
Insomma,
con quello che abbiamo fatto noi Malandrini, ora diventare un Lupo
Mannaro una
volta al mese è divertente, no?
Perché
dovrebbe continuare a pipparsi idee come “Sono un
mostro”, “Non merito la
clemenza di nessuno”, “Silente non avrebbe dovuto
correre un rischio del genere
facendomi venire ad Hogwarts”, “Non mi sorprende
che abbiate paura di me” e
varie cavolate varie...
Sorrido
al ricordo.
Già,
il ricordo del comportamento mio e di Sirius davanti a queste frasi
senza ne
capo ne coda con la quale se ne usciva ogni tanto Remus nel pieno della
sua
depressione.
E
poi, improvvisamente, vedi che ti sorride come se non fosse successo
niente...
come adesso.
«Va
tutto bene, Ramoso» dice calmo, «Stai
tranquillo».
Al
suo fianco, Codaliscia annuisce e, all’istante, mi convinco
che si, se lo
dicono loro sarà così.
Andrà
tutto bene.
Silente
verrà qui e ci spiegherà la situazione prendendo
i provvedimenti necessari e...
e andrà tutto bene.
Tutto
si sistemerà.
Io
e Lily troveremo un modo per sposarci e avremo il primo dei nostri 18
figli che
programmo dal momento in cui siamo ritornati insieme (naturalmente non
ho osato
nemmeno accennare una cosa del genere alla mia piccola Bibi... ci
tenevo ad
arrivare al giorno dopo!).
E,
alla fine, saremo felici anche se la guerra continuerà ad
esistere e noi saremo
obbligati a combattere.
Anche
se un giorno verrà richiesta la presenza dei nostri figli
sul campo di
battaglia, non importa.
Saranno
i nostri figli... i figli di James
Potter e di Lily Evans...
E
mi pare di aver detto tutto con questa semplice frase.
Sospiro,
mentre sento un leggero scricchiolio provenire dal corridoio accanto.
Qualche
secondo dopo tutti e quattro i Malandrini stanno guardando verso
l’entrata del
salotto dove sbuca una Lily Evans totalmente assonnata ma che, non
appena intercetta
il mio sguardo, si trasforma in una spietata macchina da guerra che
solo con
gli occhi ha il potere di farmi sgretolare al suolo.
«Buongiorno
anche a te, Lily» l’accoglie Remus, ampliando il
suo sorriso, dopo l’amabile
ringhio proveniente dalle sue candide labbra nella mia direzione.
Che
posso dire?
È
incavolata con me perché l’ho costretta a
riposarsi.
Anche
se c’è da specificare che Lily Evans ha passato la
sua intera esistenza ad
essere arrabbiata con me e, adesso che siamo insieme, le cose non
è che siano
tanto cambiate, eh.
Eppure,
con la testa alta io, grande... grandissimo James Potter, affronto la
sua ira
per garantire la sicurezza mentale – altrimenti guastata da
un mancato riposo –
della mia futura e bellissima moglie.
Cavolo...
La
mia magnanimità sorprende persino me stesso.
«Ciao
ragazzi» saluta gli altri ignorandomi e andando ad
accomodarsi sul divano
accanto a Lunastorta.
Remus
le sorride entusiasta, Peter è meravigliato osservandola con
grande stupore e
Sirius...
«Cavolo,
Lily!» esclama con gli occhi sgranati, «Sei
diventata una mongolfiera!».
Con
una rapidità inaudita noto Codaliscia iniziare a sudare
freddo e Lunastorta
sospirare sconsolato schiaffandosi una mano sulla fronte.
Io
mi avvicino al gruppo con un sopraccigli inarcato.
Mi
sporgo un po’ e, spaventosamente, mi rendo conto della
terribile vena pulsante
sulla fronte della mia piccola Bibi.
Un
classico e tipico segno di...
«Tu!!»
urla indignata Lily facendo saettare i suoi occhi su Felpato che la
guarda
divertito, «Sei!!!» continua, alzandosi nuovamente
dal divano,
«Morto!!!!!!!!!!!!!!».
Tutto
sommato credo di non aver fatto chissà quale saggia mossa
costringendo la bella
Lily a riposarsi per tutto questo tempo oggi, dopo essere tornati
dall’attacco
dei Mangiamorte.
Non
l’ho mai vista così scattante e forte durante
tutto il periodo della
gravidanza.
Persino
quando ancora le proporzioni del piccolo Harry Potter erano minime e le
permettevano grandi movimenti.
Sospiro,
mentre sento mobili e ornamenti vari finire a terra distrutti dalla
furia che
rincorre ovunque Sirius.
Un
Sirius affatto preoccupato.
Un
Sirius che ama burlarsi di tutto e di tutti.
Un
Sirius che non cambierà mai.
... per fortuna...
«Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah...
cognatina, sei lentaaaaaaa!!».
«Non
osare chiamarmi in quel modo, idiota! E affrontami se hai il
coraggio!».
«Oh,
io il coraggio ce l’ho, ma ci tengo molto alla mia testa!
Sai, domani mi devo
vedere con una ragazza niente male!».
«Black,
delle tue galline non me ne frega niente! Vieni qui e comportati da
uomo!».
«Non
vorrai tradire James, cognatina, vero? Lo sai quanto si arrabbierebbe
se
sapesse che hai voluto vedere i miei gioiellini di famiglia?».
«Io
ti ammazzo, imbecille!!!!!!».
Io
e Remus ci scambiamo un’occhiata esasperata.
Solo
che lui si abbandona del tutto privo di speranza... io scoppio a ridere.
È
fantastico poter vedere che lentamente il mondo che mi apparteneva e
che era
andato distrutto dall’intervento dei McCullen si sta
ricostruendo.
Io
e Lily, io e i miei Malandrini, Lily e i miei Malandrini con i diversi
rapporti
fra l’uno e l’altra...
In
particolar modo, la mitica “relazione” che
condividono la mia piccola Bibi e
Felpato: strano rapporto odio-amore.
Anche
Peter è parecchio divertito dalla situazione e senza nessuna
esitazione mi alzo
e mi getto a capofitto sopra di lui, abbracciandolo e spupazzandolo.
«Ra...
Ramoso... così mi soffochi!» esclama Codaliscia
sotto il mio peso.
«Coda,
che ne dici di aiutarmi ad andare a soffocare una volta per tutte
Felpato?» gli
chiedo invece, ignorando completamente ciò che mi ha detto.
Remus
sorride malignamente: «Se serve un terzo paio di mani, non
esitate a chiedere».
«Traditori!!!!»
sentiamo la risposta in lontananza di Sirius inveire contro di noi.
Rido
ancora di più.
Questa
deve essere la mia vita... e così sarà.
Io
voglio che sia così quindi nessuno mi impedirà di
averla.
Perché
il semplice fatto di aver già scelto una decisione del
genere mi porta ad un
passo più vicino all’averla del tutto.
Poi,
ovviamente, bisognerà combattere e mostrare i denti e le
unghie per difendere
il tutto.
Ma
è un sacrificio che sono più che pronto a fare:
permettere ai propri nemici di
influenzare le nostre vite in peggio è un punto a loro
favore che conduce noi
alla sconfitta.
Una
cosa che non permetterò... non permetteremo.
«Io
ci sto a...».
Improvvisamente,
ad interrompere la risposta di Peter che aveva preso a parlare dopo che
mi sono
spostato, suona il campanello di casa nostra.
Il
silenzio piomba fra tutti.
Persino
Sirius e Lily, che sono al piano di sopra in questo momento, si sono
zittiti ed
immobilizzati.
Perché
tutti sappiamo perfettamente chi si trova dietro quella porta adesso.
Certo,
ci può essere una minima possibilità che, invece,
troveremo un gruppo di
Mangiamorte ad attenderci.
Ma
da quando in qua i seguaci di Voldemort suonano ai campanelli delle
case prima
di attaccare?
...
Quindi...
è praticamente scontato che sia lui.
Lui...
Finalmente
è arrivato.
Albus
Silente.
...
«Ti
ringrazio, Lily» dice l’anziano preside, mentre
afferra la tazzina colma di the
che gli ha offerto Lily.
Finalmente
è arrivato questo benedetto momento della verità.
Lo
volevo maledire quando, una volta entrato in casa, si è
comportato come niente
fosse e avesse chiesto di metterci comodi e tranquilli in sala.
Naturalmente,
la mia dolcissima futura mogliettina non poteva certo dimenticare le
buone
maniere, così gli ha offerto qualcosa da bere che Silente
non ha assolutamente
rifiutato.
Non
credo di aver mai conosciuto un uomo più fatto di the come
Albus Silente.
Così,
noi Malandrini e Silente non abbiamo fatto altro che guardarci
solamente nelle
palle degli occhi per tutto il tempo che l’acqua bollisse e
il the fosse
preparato da Lily.
Certo,
lui e Remus hanno approfittato per parlare della scuola e cavolate
varie sui
libri di testo che contiene la monumentale Biblioteca di Hogwarts.
Mi
ero anche offerto, a Lily, di andare in cucina e aiutarla a preparare
il tutto,
così avrei potuto puntare la bacchetta contro il bollitore e
aumentare il tempo
di ebollizione e iniziare e finire questa discussione estremamente
vitale per
noi una volta per tutte.
Ma,
ovviamente, la mia piccola Bibi non ne ha voluto sapere di essere
aiutata (mi
ha persino minacciato con la bacchetta) dato che è ancora
parecchio infastidita
con me per le troppe attenzioni e preoccupazioni che mi concedo per lei
e per
Harry.
«Mmmh...
delizioso!» esclama sorridente Silente, osservando Lily
sedersi sul divano tra
Peter e Remus.
Io
e Sirius, invece, restiamo in piedi.
Sono
troppo esagitato per accomodarmi tranquillamente su un divano o
poltrona.
Anche
lei gli sorride in risposta, ringraziandolo immensamente.
«Ogni
volta sono sempre più convinto che la cucina alla Babbana
sia molto più buona e
genuina della nostra» aggiunge l’anziano preside,
sorseggiando ancora un po’ il
the.
«Sono
pienamente d’accordo con lei, signor preside»
risponde Remus, mentre Lily gli
da man forte in quell’affermazione.
Io
sbuffo, infastidito, non preoccupandomi affatto di non farmi sentire.
«Scusate!»
interviene, invece, Sirius con i suoi modi tanto raffinati,
«Ma siamo qui per parlare di the e delle abilità
culinarie babbane oppure per capire perché diamine i
Mangiamorte sembrano
essersi fissati con James, Lily e il piccolino?!» sbotta
gesticolando con le
braccia.
«Sirius!
Ma che modi?» lo rimprovera Lunastorta.
«Però
ha ragione, Remus» mi affretto a dire guadagnandomi non solo
l’occhiata di
fuoco di Rem, ma anche quella di Lily.
«Infatti»
ci da man forte Silente, «Avete ragione, ragazzi»
continua poggiando la tazzina
sul tavolino posto al centro della sala,
«Scusatemi».
«No,
ci scusi lei, signore» lo blocca nuovamente Lily per poi
voltarsi di nuovo
indietro e fissare torva me e Sirius, «Non sono certo questi
i modi per richiamare
l’attenzione».
Con
la coda dell’occhio, noto Felpato assottigliare lo sguardo e
stringere i pugni,
nervoso, e io non posso fare altro che dargli ragione.
Non
mostro alcun pentimento per quello che Sirius e io abbiamo detto o
fatto.
Stiamo
solo perdendo tempo.
Lo so.
Silente
sospira... profondamente... dandomi una consapevolezza che non mi piace
per
niente.
Che
sia il primo sospiro di una lunga serie?
«Non
vi preoccupate, ragazzi» sorride dopo poco, «So
perfettamente che non volete
essere sgarbati».
Prendo
aria per rispondergli a tono, dato che mi sto innervosendo ancora di
più con
questi sorrisi tirati e questa falsa quiete prima della tempesta,
ignorando
completamente l’occhiata assassina che mi arriva da Lily.
«Siete
solo molto ansiosi, lo so, James» mi anticipa Silente, serio.
Io
rimango immobile, lo sguardo severo e fermo puntato sul preside.
Sono
ansioso, lo ammetto.
Ma
sfido chiunque a non esserlo in questo momento.
In
questa situazione.
«Allora?»
prorompo dopo un breve sospiro ed allargando le braccia come a voler
incentivare l’inizio della discussione, «Cosa
dobbiamo sapere di così
importante, Silente? Cosa sta succedendo che non ci lascia neanche
troppo
tempo? E poi...» dico, serio come lui, «... non ci
lascia troppo tempo per che
cosa?».
Anche
lui getta l’aria fuori dai polmoni con espressione stanca e
triste.
«Per
nascondersi, James».
L’aria,
improvvisamente, sembra farsi più densa e pericolosa.
Nascondersi?
Nascondersi
da cosa?
Proprio
noi che siamo i primi a schierarci contro i Mangiamorte e a buttarci in
mezzo
alla battaglia?
Anche
se apparteniamo all’Ordine della Fenice e proprio per questo
sappiamo di dover
tenere gli occhi molto più aperti di semplici Auror che
lavorano per il
Ministero, noi non abbiamo mai pensato di
“nasconderci” e basta.
Perché
Silente ha detto solo questo.
Solo
questa parola.
Nascondersi.
«Nascondersi?»
domanda shoccata Lily.
«Da
cosa?» chiede Peter, preoccupato, subito dopo di lei.
«Da
Voldemort» risponde Silente, mesto.
Aggrotto
le sopracciglia, confuso.
«Ma
è naturale, no?» s’intromette Remus
dando voce ai miei stessi pensieri, «Tutti
noi ci nascondiamo da Voldemort, soprattutto quelli che lavorano per
l’Ordine.
È ovvio!».
Sirius
è stranamente rimasto muto.
...
E questo fatto non mi piace per niente.
Sono
veramente rari i casi in cui mio fratello non si pronuncia.
E
quei casi... sono tutti di gravi entità.
Silente,
infatti, nega col capo.
«Questa
volta è diverso, ragazzi».
«Diverso?»
chiede Lily torturandosi le mani.
Io
mi avvicino allo schienale del divano e le poggio una mano sulla spalla
tentando di tranquillizzarla.
Lei
rabbrividisce un secondo a questo contatto inaspettato e, poi, sposta
la sua
piccola mano sulla mia.
«Perché?»
chiedo quasi scontroso.
«Perché,
questa volta, c’è in ballo il futuro».
Segue
un silenzio... il solito silenzio che mi ha perseguitato per tutti
questi mesi
e che ho sempre detestato.
Questa
volta, non capisco bene il perché, ma sento di odiarlo
ancora di più.
Probabilmente
perché questa volta si tratta della mia famiglia.
Il
preside sospira di nuovo e, dopo aver congiunto le mani verso il basso,
prende
una grande quantità d’aria nei polmoni e
ricomincia a parlare.
«C’è
stata una profezia» annuncia osservandoci spalancare gli
occhi, «Una profezia
alla quale ho assistito di persona».
Una
profezia?
So
che ce ne sono tante, ma assistervi di persona è veramente
un evento rarissimo.
«Cosa
ha predetto?» chiede, invece, Sirius prendendo la parola per
la prima volta e
arrivando immediatamente al nocciolo della questione.
«Sciocco
e inutile sarebbe da parte mia citarvela tutta dall’inizio
alla fine. In parole
povere, la donna che ha avuto questa profezia ha predetto che sarebbe
arrivata
l’unica persona in grado di sconfiggere una volta per tutte
Voldemort».
Peter
sobbalza e Remus si allarga in un enorme sorriso.
«Davvero?!»
chiede al massimo della felicità.
I
suoi genitori verrebbero finalmente vendicati, se così
fosse, come moltissime
altre vittime di Voldemort.
Silente
annuisce.
«Chi
è?» s’informa immediatamente Lunastorta.
«La
profezia è stata molto chiara a riguardo, in confronto a
molte altre che
lasciano vagare una misera lanterna in un oceano di
oscurità» lo guardo
prendere fiato, «Disse che questa persona sarebbe nata
all’estinguersi del
settimo mese e da chi aveva sfidato Voldemort per tre volte e per
altrettante
volte ne è sopravvissuto».
...
C
– cosa?
«N
– nato?» domanda Lily lasciando cadere la sua mano
da sopra la mia, come se
fosse morta.
Come
se il sangue avesse smesso di fluire dentro il suo corpo.
Esattamente
come sta accadendo dentro di me.
Perché
mi sto sentendo morire.
E
non mi stupisco affatto che adesso Felpato stia guardando verso di me,
preoccupato del mio mancato colore.
Remus
e Peter, invece, sono immobili.
Silente
sospira di nuovo.
«Vuo
– vuole dire che questa persona non è ancora
nata?» aggiunge Lunastorta,
immagino, pallido la metà di quanto sono io in questo
preciso istante.
Il
preside fa cenno di si con il capo confermando questa domanda.
«E,
naturalmente, Voldemort sa di questa profezia» bisbiglia
Sirius con gli occhi
persi nel vuoto come me.
Non
è una domanda... è un’affermazione...
davanti alla quale non so resistere.
Mi
volto dall’altra parte, dando le spalle a tutto e a tutti e
mi porto le mani al
viso, sfregandolo.
Mi
avvicino alla parete di fondo e ci appoggio un braccio lasciando la
testa
pendolare in avanti e lo sguardo perdersi in qualsiasi particolare
osservi.
«Si
riferisce a noi questa profezia, vero?» chiedo in un soffio,
sperando che
Silente mi abbia sentito.
...
Non ho la forza di parlare ancora e di ripetermi.
«Si...»
dice, mesto, «... e no».
Stringo
il pugno lasciato a ciondolare sul mio fianco e a stento trattengo un
ringhio
proveniente dalla mia gola.
Dannato
Silente.
Odio
il suo essere così retorico.
«Che
cosa significa?».
«Che
non è certo che siano proprio loro, Sirius, quelli cui si
riferisce questa
profezia».
«Perché?»
parla subito dopo Remus.
«Perché
James e Lily non sono gli unici ad aver affrontato per tre volte Lord
Voldemort
e ad esserne usciti per altrettante volte vivi».
Spalanco
gli occhi, sorpreso.
E...
allora chi?
«Chi
sono gli altri, allora?» domanda insicuro Peter.
«Anche
Alice e Frank Paciock hanno combattuto per tre volte contro Voldemort e
sono
ancora vivi, e anche loro stanno per avere un bambino che, mi pare di
aver
capito, nascerà alla fine di Luglio... proprio come il
vostro» risponde pacato
Silente, probabilmente riferendosi direttamente a Lily.
La
mia piccola Bibi... che adesso è così silenziosa.
Ma
certo!
Ora
mi ricordo!
Come
ho potuto dimenticarmi di Frank ed Alice?
Frank
era stato così geniale quando i McCullen avevano preso in
ostaggio Lily in
chiesa, rischiando il tutto per tutto e mettendo in pericolo la sua
stessa
famiglia per aiutarmi a salvare la mia.
Semplicemente
rivelando che la profezia non specifica un nome e proprio per questo
motivo può
riferirsi ai Potter nello stesso modo con il quale si può
riferire ai Paciock.
È
stata una mossa così geniale che ha dato ai nostri nemici
quell’attimo di
esitazione che stavamo tutti aspettando per attaccare e salvare Lily ed
Harry.
Già...
come ho fatto a dimenticarmene?
E,
cosa più importante e contemporaneamente sconvolgente,
è la consapevolezza che
i McCullen quel giorno non avevano assolutamente mentito.
Anzi!
Siamo
stati noi gli sciocchi a non credere a quella storia quando, invece,
quei pazzi
si erano mossi contro di noi usandola come unico movente.
«Credi quel che vuoi, Potter!! Il
Signore Oscuro ti rovinerà la vita per questo
moccioso!».
E
solo ora che sono effettivamente consapevole del reale pericolo che
corre la mia
famiglia che mi ricordo di quella frase che mi urlò McCullen
Senior quel giorno
in chiesa dopo che avevo rifiutato la loro
“assurda” balla della profezia.
Ma
ora...
«E
quindi? Cosa dobbiamo fare, adesso? Cosa significa tutto
questo?» esplode,
nervosissimo, Sirius alzando notevolmente la voce.
«Lord
Voldemort è venuto a conoscenza di questa profezia grazie ad
una spia che ha
assistito con me a questa predizione della veggente e...».
«Chi
è?!» sbraita Felpato contro il preside.
Io,
con un ultimo sospiro, quasi di una sconfitta accettazione, mi volto di
nuovo
verso i miei ospiti e raggiungo nuovamente il divano.
Devo
farmi forza...
«Chi
diamine è questo bastardo?».
«Non
lo so, Sirius» risponde tranquillo Silente, per niente
turbato dai toni
turbolenti e dagli epiteti usati da Felpato, «Ce
n’erano alcuni insieme a me,
ma non preoccuparti: la lista dei sospettati e ben fissa nella mia
mente e li
tengo strettamente sotto controllo».
Al
che, Sirius ringhia ancora più profondamente, fastidiato dal
fatto di non poter
correre da questo traditore ed inculcargli una lezione degna della L
maiuscola.
Eppure,
non avendo di che dubitare dell’autorità e delle
enormi capacità magiche di
Albus Silente, rimane in silenzio, imponendosi la calma.
«Ad
ogni modo, stavo dicendo che nel momento in cui la spia ha riferito
tutto a
Voldemort, lui non gli ha creduto immediatamente» afferma
convinto, «A quanto
pare, persino tra i membri dell’Ordine della Fenice,
c’è moltissimo scetticismo
che ruota intorno a questa profezia: tutti si domandano come
sarà possibile che
un bambino riuscirà a sconfiggere definitivamente il Signore
Oscuro. Anche Tom
Riddle, da quello che le nostre spie hanno potuto notare, è
molto restio a
credere a questa predizione» sospira, sconfitto, questa
volta, «E... purtroppo,
lo sono stato anche io».
«Beh,
non se ne faccia una colpa, signore» interviene dispiaciuto
Remus
dall’espressione di Silente, «Effettivamente
è parecchio difficile credere ad
una cosa del genere, vero?» si rivolge subito dopo al resto
del gruppo cercando
sostegno.
Ma
prima che, almeno Sirius e Peter, potessero rispondere, Silente prende
di nuovo
la parola:
«No,
Remus» dice afflitto, «Questa volta è
stata veramente colpa mia. Avendo saputo
come aveva reagito Voldemort a questa profezia, avevo ritenuto
opportuno
rimanere in disparte e osservare lo sviluppo degli
avvenimenti».
«E
allora?» domanda Lunastorta non capendo... diversamente da me.
Io
che, invece, sto lentamente collegando i pezzi.
Quei
pezzi che per tutto questo tempo non mi erano nemmeno sembrati logici.
Quei
pezzi che erano corrisposti a domande del tutto prive di risposte.
Domande
che parevano destinate a rimanere senza risposta.
Guardo
l’anziano preside prendere di nuovo aria nei polmoni per
parlare e confessare
quella che lui ritiene una sua grande colpa.
Effettivamente,
però, se le cose stanno veramente come penso, credo proprio
che la mia furia
che sento ribollirmi dentro in questo preciso istante verrà
del tutto riversata
contro Silente.
«Aspetti»
lo blocco, intervenendo finalmente, «Lei ha detto che
Voldemort è stato molto
scettico quando ha sentito la profezia dalla sua spia» faccio
una pausa
sentendo gli occhi di tutti puntati su di me, «E gli
altri?» chiedo invece.
Con
la coda dell’occhio mi accorgo delle occhiate interrogative
di Lily, Remus e
Peter.
«Gli
altri Mangiamorte...» continuo, certo di averlo beccato nel
suo punto debole,
«... come hanno reagito?».
Ed
ecco un nuovo sospiro.
Ti
ho colpito nel punto debole, vero, Silente?
«Molti
si sono comportati come lui...».
«Altri
invece ci hanno creduto, vero?» completo la sua frase.
Lo
osservo asserire con il capo.
«Dove
vuoi arrivare, James?» mi chiede Remus abbastanza confuso.
Con
un forza maggiore di prima, la voce di McCullen Senior ritorna a
rimbombarmi
nella testa:
«Credi quel che vuoi, Potter!! Il
Signore Oscuro ti rovinerà la vita per questo
moccioso!».
«Altri
come i McCullen, vero, professor Silente?».
ANTICIPAZIONE:
«James, non ti permettere!
L’hai
sentito cos’ha detto?! È impazzito!
Perché non gli dici niente?!» dice senza
preoccuparsi di moderare i toni.
«Perché non mi sembra il caso,
adesso!».
«Ma se...!».
«Piantala, Lily!!! Non ho
intenzione di ascoltare altre baggianate come queste finché
non avrò messo la
mia famiglia al sicuro!!! Quando la smetterai di impuntarti su ogni
maledettissima cosa che ti uccide l’orgoglio?!?!?!»
la interrompo bruscamente,
restituendole la stessa occhiata di fuoco.
[...]
Con la coda dell’occhio noto Lily
voltare le spalle a tutti i presenti e salire su, al piano di sopra con
la
testa alta e un silenzio carico di colpe... tutte indirizzate a me.
Fantastico!
Salve
gente =D!
Giuro che questa volta mi sono impegnata sul serio per non farvi
aspettare più
di tanto. E, ovviamente, ci sono diversi motivi che me lo hanno
permesso:
- Il primo, in assoluto, è
la scarsissima (inesistente se vogliamo essere realisti, ma siccome
sono una persona tendenzialmente ottimista, preferisco gonfiare i
fatti... mi fa anche più onore, che dite? xD) voglia di
studiare. Il che è tragico contando che non
c’è più tempo per pensare a niente
visto che gli esami sono alle porte... e ho ancora un mucchio di cose
da fare, da dire...
A volte penso tra me se, ora come ora, mi senta pronta a sostenere la
maturità. Insomma, quanto manca? Nella mia testa cerco,
sinceramente, di non pensarci per niente, ma il tempo, certe volte, te
lo sbatte in faccia violentemente. Il suo inesorabile scorrere via.
Aprile, per me, non esiste come mese perché ci
sarà la gita di quinto di una settimana e, quattro giorni
più tardi, un’altra mezza settimana di vacanze di
Pasqua dopo le quali, come trionfale ritorno a scuola, ci
sarà una magnifica simulazione della terza prova ad
attenderci... (a proposito di questo, talvolta, i prof sono davvero
lenti a correggere le simulazioni... io a i miei amici di classe non
abbiamo ancora avuto i risultati della prima che abbiamo fatto mesi fa
O.O. Non so se anche a voi capita con i compiti scritti,
però è davvero snervante questo fatto! Lo
detesto!).
Quindi, praticamente, ci ritroveremo già a Maggio dopo
quest’ultima settimana di Marzo... e dopo Maggio... esami T.T!
Dio, che terrore! Una paura del tutto dettata dal fatto che, quando mi
pongo proprio questa domanda “Ma io sono pronta a sostenere
un esame di maturità proprio adesso?”, la risposta
è certamente no, no e ancora NO!
Ma, allora, quando si è certi di essere pronti???? Uff...
Forse sto diventando un po’ troppo filosofica: mi rompo le
palle persino io stessa a sentirmi da sola xD!
- Secondo, il capitolo è
stato scritto con una particolare voga, dato che qui entra finalmente
in scena il tanto atteso Silente (mi ricordo, infatti, che qualcuno
aveva cominciato a domandarsi, nelle recensioni, dove fosse finito il
nostro caro preside). La discussione non è ancora finita; di
fatti continuerà anche nel prossimo dove, come avete potuto
leggere nell’anticipazione, succederà qualcosina
di particolare che (inizialmente non era previsto nel mio progetto
globale) ho preferito inserire lo stesso. Mi ha aiutata molto a
procedere con la scrittura e con la conclusione del capitolo successivo
a questo =D!
Comunque, finalmente si comincia a chiarire la situazione rimasta in
sospeso con l’arresto dei McCullen. Noi, naturalmente, lo
sapevamo già naturalmente, il perché Voldemort
mirava al piccolo Potter.
Quindi, è qui che si dimostra il carattere “What
if...” della storia:
- E se, nel momento in cui la Profezia venne annunciata da Piton a
Voldemort e da Silente all’Ordine, ci fosse stato scetticismo
sulla sua autenticità?
Ovviamente, so perfettamente che sia Silente che Piton erano figure
estremamente (Silente) e sufficientemente (Piton) rispettate da poter
credere alle loro parole, nella vera storia della Rowling. Ma,
considerando gli errori che Silente commette negli ultimi anni di
scuola di Harry, ho pensato di poterli riproporre anche per
l’era dei Malandrini e della I Guerra Magica, in questo campo
=D.
Beh, se vi
fa schifo, non mi offendo perché io sarei
probabilmente la prima a pensarlo, quindi... fuori i pareri =)!
Per quanto
riguarda, invece, il prossimo aggiornamento, davvero,
non ho idea di quando avverrà a causa di questi tempi
pazzeschi e di questi
ritmi assurdi!
Non vedo l’ora di finire, giuro T.T!!!
Beh, vi
saluto e vi dico il mio ordinario “Alla prossima”
sperando che non sia l’ultimo fino alla fine della
maturità!
O.O
Aiuto!!! T.T
|
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Capitolo 49 *** Capitolo XLVII - Risposte e Soluzioni ***
Ok, gente!
La mia vita è cambiata
totalmente in un batter d’occhio. Mi dispiace che io non
abbia aggiornato per
così tanto tempo. Proprio oggi sono andata a vedere la data
del mio ultimo
capitolo e sono rimasta letteralmente così O.O davanti allo
schermo: non
aggiorno dal 27/03/11… in altre parole, se avessi aspettato
altri due mesetti,
avrei fatto un anno intero di mancato aggiornamento. Incredibile! Non
era mai
successa una cosa del genere prima d’ora!
Però,
credetemi, il cambiamento delle
scuole superiori e dell’università è
micidiale e se non ti adatti subito, sei
morto! Vorrei semplicemente dirvi che, in tutti questi mesi, ho
affrontato i
miei ultimi mesi da liceale, ho dato gli esami di maturità
che sono una vera
cavolata (-.-‘), mi sono goduta la mia ultima estate da
libera persona, sono
partita per la Spagna, per il Montenegro e per la Croazia… e
poi mi sono
trasferita a Torino! Ebbene si, signori mie, questi nuovi ultimi
aggiornamenti
per concludere finalmente questa storia non avverranno più
dal caldo e
bellissimo meridione, ma dal freddo e caotico settentrione. Ora vivo a
Torino e
sono una studentessa universitaria da quattro lunghissimi ed
interminabili
mesi. Sto uscendo pazza perché sto preparando
l’esame di Analisi Matematica e
dopo anche quello di Chimica, ma tutto sommato il resto procede
abbastanza
bene.
Dall’altro
lato, però, sono piuttosto
amareggiata: mi mancano i miei amici, la mia famiglia, la mia
città che prima
non vedevo l’ora di lasciare. Ora non vedo l’ora di
tornarci ogni volta.
Pensavo che l’università era una delle esperienze
più belle della propria vita
(e mio padre alimentava ogni volta questa convinzione), ma non pensavo
che
fosse così dura. Alla fine, tra le tante cose che mi hanno
buttato un po’ il
morale a terra, sono stata spinta indietro a vecchi ricordi…
fino a EFP e al
conto in sospeso che ho con questo sito e con voi, se ancora ci siete,
se
ancora avete voglia e pazienza di seguirmi. Ma non ci vorrà
molto… giusto il
tempo di arrivare ai cinquanta capitoli e abbiamo finito :)
Per ora vi auguro solo una buona lettura e tante bellissime cose! :)
Spero possiate di nuovo apprezzare il mio lavoro nonostante il mio
essere
incorreggibile con gli appuntamenti :S
P.S. Appena avrò tempo, risponderò ad ognuna
delle vostre recensioni precedenti :)
Questo
Matrimonio
Non
s’Ha
Da
Fare
Capitolo
Quarantasettesimo – Risposte
e Soluzioni
[«Altri invece ci hanno creduto,
vero?» completo la sua frase.
Lo osservo asserire con il capo.
«Dove vuoi arrivare, James?» mi
chiede Remus abbastanza confuso.
...
«Altri come i McCullen, vero,
professor Silente?».]
Si.
Altri
come loro.
Proprio
come loro.
Perché
dopo tutti gli attacchi contro me e Lily susseguitisi dopo la sconfitta
dei
McCullen in quella stramaledettissima chiesa, non posso assolutamente
pensare
che Jason e figlio fossero stati gli unici nella grande schiera di
seguaci che
Lord Voldemort può vantare di avere al suo fianco.
Ma,
a parte quei quattro deficienti che non sanno neanche tenere una
bacchetta
decentemente in mano, la questione più importante
è proprio incentrata sui
McCullen.
Per
quanto quei due insieme al loro assistente siano stati ridotti in
cenere dalla
stessa Lily, non posso dire di aver dimenticato tutto il periodo
precedente
alla battaglia finale.
E,
intanto, intorno a me regna lo sgomento più totale.
Remus
ha spalancato gli occhi incredulo, mentre Peter si morde nervosamente
le
unghia.
Lily
è rimasta muta.
Sirius...
beh, Sirius comincia a fumare di rabbia.
«Ecco
perché non è mai intervenuto, vero
signore?» domanda a voce alta Felpato.
Silente
rimane in silenzio col capo poco chino e gli occhi semichiusi.
Da
una piccola parte fa quasi pena.
Insomma,
lui può essere anche Merlino in persona ma sarà
sempre e comunque un uomo e un
uomo non è mai perfetto.
Le
sviste e gli sbagli capitano anche ai migliori.
Forse,
in un modo bizzarro, questi capitano soprattutto
ai migliori.
Ciò
che li rende “migliori” è il modo in cui
affrontano queste sviste e questi
sbagli e la responsabilità che si addossano e che pagano,
puntualmente, in caso
di errore.
Come
sta accadendo in questo momento.
«Ha
pensato bene di restare in disparte ed osservare come si evolvano i
fatti,
mentre quattro ragazzi e sempre più persone rischiavano la
vita ogni giorno?!»
continua a sbraitare Sirius.
«Sirius,
forse non...».
«Forse, cosa, Remus? Forse non dovrei
usare questo tono e queste parole? Ma che cazzo volete allora? Eh?
Forza,
Remus, dimmelo!».
«Adesso
basta, Sirius! Stai esagerando!» interviene, decisa, Lily
guardandolo seria.
Felpato
strabuzza per un secondo gli occhi.
Poi
allarga le braccia esasperato e volta le spalle a noi solo per un
attimo,
ridendo sommessamente.
Alla
fine torna a fissarci con uno sguardo più furioso di prima.
«Quindi
sarei io quello che sta esagerando? Quello che è stato
colpito di meno da
questa merda di periodo che abbiamo trascorso tutti? Tra James che ha
perso te,
Lily, Remus che ha perso definitivamente sua madre e Peter che non
sembrava
nemmeno tanto Peter, io, al loro confronto, ho vissuto da vero re, lo
sai?!?!»
sbotta irato, esternando tutta la sofferenza che più gli ha
dato fastidio in
quei mesi di reclusione a casa sua, «Tu non te ne sei nemmeno
resa conto di
quanto abbiamo sofferto noi, chiusi in quella casa!».
E,
a questo punto, mi accorgo da solo, senza neanche osservare tutta
l’azione, che
la mia piccola Bibi è stata irrimediabilmente provocata.
Di
fatti, fulminea (nonostante il grande peso che ha sul ventre) si alza e
fronteggia Felpato, sprizzando fulmini da tutti i pori.
«Come
osi, Sirius?!» gli urla in faccia, «Credi che tra
noi due, il povero piccolo
James sia stata l’unica vittima di tutto questo macello?!
Credi che sia stato
solo il tuo caro amichetto a soffrire come un cane bastonato?! Pensi
davvero
questo?!» continua gesticolando in modo forsennato.
Io,
invece, stringo i pugni, imponendomi silenziosamente la calma.
Questa
notizia assurda ha parecchio innervosito tutti quanti e il litigio che
stanno
facendo Sirius e Lily ne è la prova.
Se
adesso mi ci metto anche io semplicemente perché mi ha dato
fastidio il modo
schizzinoso con il quale Lily si è riferita a me poco fa,
come se neanche fossi
presente in questa stanza, qui si scatena davvero il putiferio.
Devo
restare calmo.
«Si!
Penso davvero questo! Perché tu non c’eri a
vederlo deprimersi ogni santo
giorno nella sua stanza solo perché il pensiero di te con
quell’altro coglione
era insopportabile!» gridò, quasi istericamente,
Felpato.
Osservo
Lily stringere furiosa i pugni e incenerire con lo sguardo mio fratello.
«Tu
non sai un accidente di ciò che è successo a me,
Black! Non osare giudicare
avendo ascoltato, come al solito, solo la campana del tuo compare! Come
alcuni
in questa stanza hanno già scoperto tempo fa, il mondo non
gira solo intorno a
loro!».
Stai calmo, James.
Devi solo respirare.
«Ragazzi,
non credo che sia una buona idea arrabbiarsi così tanto
con...».
«Sta
zitto, Remus!!!» urlano in coro Sirius e Lily, ammutolendo
una volta per tutte
Lunastorta.
Lo
guardo acquattarsi, arrabbiato e ottenebrato, nel suo angolino di
divano e
borbottare qualcosa sottovoce sulla maleducazione di certa gente.
È
ovvio che non ne vuole più sapere.
È
ovvio che anche lui comincia a sentirsi stufo di questa situazione, di
questa
litigata.
È
ovvio che si sta arrabbiando proprio come me.
E,
inevitabilmente, dopo aver lasciato la figura di Lunastorta scossa da
energici
borbottii, i miei occhi cadono dentro quelli blu profondo di Silente.
Restiamo
a scrutarci a lungo.
Dal
suo sguardo mi accorgo che ha capito perfettamente le mie intenzioni
sul
volergli urlare contro proprio come sta tentando di fare Sirius, se non
fosse
per l’intervento di Lily.
Intanto,
la discussione continua e il salotto si è riempito
velocemente di urla e
insulti pesanti.
Ci
stanno andando giù pesantemente e, se ogni tanto presto
attenzione alle loro
parole, mi accorgo che stanno ancora parlando di chi ha sofferto di
più tra me
e Lily.
Ecco
perché non sto ascoltando la loro conversazione.
Il
modo in cui mi aggettiva Lily mi da incredibilmente fastidio
perché mi
ricordano le spregevoli risposte che ricevevo da lei ad Hogwarts in
periodo di
guerra fredda tra di noi.
Ma
non solo...
Non
li sto dando corda anche (e, sicuramente, soprattutto)
perché mi sto
concentrando solamente sugli occhi fissi di Silente nei miei.
Come
i miei lo sono nei suoi.
So
che sta cogliendo tutta la mia delusione nei suoi confronti.
Mi
chiedo come abbia potuto restare fermo a non fare niente dopo che noi
quattro
abbiamo lasciato e trascurato l’Ordine per così
tanti mesi.
Come
ha potuto non fare niente dopo aver saputo che eravamo ricercati dal
Ministero
e perseguitati dalla legge.
Non
si è posto degli interrogativi?
Non
si è chiesto perché o cosa può averci
spinto a fare una mossa del genere?
Proprio
come ha fatto Frank.
Frank
che, adesso, starà vivendo il mio stesso incubo dato che si
è incerti
sull’identità del futuro vincitore contro Lord
Voldemort.
Sarà
un Paciock o un Potter a trionfare su Voldemort?
Ma
sono più che certo che loro siano al sicuro adesso.
Silente
gli avrà già avvertiti di questo possibile
pericolo e, insieme, avranno preso
provvedimenti.
Proprio
quello che faremo anche noi ora.
Però...
«Come
ha potuto, signore?» gli chiedo in un soffio, ben consapevole
che questo sia
sentito solo da me, Remus, Peter e Silente che non stanno urlando ad
ottave
micidiali, «Come ha potuto? Non si è accorto che
ad un certo punto siamo
scomparsi tutti e quattro? Non si è posto delle domande? Non
ha cercato delle
risposte? Perché?» non mi fermo trafiggendolo con
lo sguardo.
Silente
rimane fermo e muto a fissarmi.
Poi,
abbassa il capo ancora di più e si limita in un:
«Mi
dispiace, James».
«“Mi
dispiace” non basta, Silente!!! Non ha idea a che cosa ci ha
condannato con
questa sua stupidaggine!» s’intromette Sirius.
Probabilmente
non dovrei essere così stupito che mi abbia sentito, dato la
sua abitudine con
un udito piuttosto fine.
«Sirius!
Finiscila di fare la vittima! Ormai è passato! È
successo, ok? Basta! Chiuso!».
«Taci,
Lily! Facile per te dire una cosa del genere, visto che non hai vissuto
quello
che abbiamo vissuto noi!».
«Tu
a me taci non lo dici, chiaro?! E poi io ho vissuto un periodo peggiore
del
vostro! Almeno voi non eravate costantemente a contatto con un
Mangiamorte che
voleva squarciarvi la pancia per uccidere vostro figlio!!».
Stai calmo, James.
«Hai
scoperto che era un assassino solo dopo e grazie a noi! Se non fosse
stato per
noi, a questo punto saresti davvero stata sbudellata!!!».
«Questo
non giustifica niente!!».
«Oh,
certo! Come no?! Dopotutto hai sempre ragione tu, vero Lily?! Infondo,
eri tu
quella inseguita e ricercata sia dai Mangiamorte che dagli Auror, eri
tu quella
che doveva stare perennemente nascosta, eri tu quella che doveva
sorbirsi le
critiche di chi poco tempo prima ti stava accanto!!».
«Cosa
vorresti insinuare?! Io non ho mai criticato nessuno e tanto meno gli
altri
l’hanno fatto con voi!».
«Certo
che no!» risponde con palese tono ironico mio fratello,
«Infatti me li sono
solo sognati l’incontro al Ministero la prima volta,
l’appuntamento all’Hotel
tra te e James per chiedere l’affidamento di Harry; oppure le
minacce e le urla
che hanno lanciato Mary e la sua assistente quel giorno a Diagon Alley
o quelle
da parte di Alice. E le ramanzine spregevoli da parte di Frank? Anche
di quelle
ci siamo dimenticati, eh?! Troppo comodo, Evans!».
«Ma
quelli erano...».
«ORA
BASTA!!!» scoppio infine, gli occhi di tutti i presenti
puntati su di me,
«Finitela immediatamente tutti e due!!! Non ci interessa
niente sapere chi è
stata la parte che ha sofferto di più in questi mesi!! Siamo
tutti stati male e
purtroppo è successo! Ora non si può cambiare
niente e, cosa più importante,
tutta questa assurda discussione che state facendo non ci
aiuterà a non finire
ammazzati da Voldemort!!!!!».
Riprendo
velocemente fiato dopo aver fatto una tirata colossale contro mio
fratello e la
mia futura moglie che, ora, insieme a tutti gli altri mi stanno
fissando
stralunati.
Sento
di avere il collo in fiamme tanto ho alzato la voce.
Perché
era impossibile sostenere ancora per un po’
quell’assurda discussione.
A
parte che era già snervate di per se, ma qui siamo tutti
impazienti ed indispettiti
per ciò che è successo.
Perciò,
vittima o non vittima del passato, è ora di metterci una
pietra sopra e di
provvedere per il futuro, visto che non è neanche sicuro che
ce ne possa essere
uno per noi.
Eppure,
i miei cari li conosco fin troppo bene; e, infatti, non mi sorprende
constatare
il repentino cambio d’umore di Lily che,
all’istante, riprende a incenerirmi
con gli occhi.
Oltraggiata
per il tono crudo che ho osato usare contro di lei, si gira verso di me
e mi
scruta arrabbiata con quei suoi due smeraldi mozzafiato.
«James,
non ti permettere! L’hai sentito cos’ha detto?!
È impazzito! Perché non gli
dici niente?!» dice senza preoccuparsi di moderare i toni.
«Perché
non mi sembra il caso, adesso!».
«Ma
se...!».
«Piantala,
Lily!!! Non ho intenzione di ascoltare altre baggianate come queste
finché non
avrò messo la mia famiglia al sicuro!!! Quando la smetterai
di impuntarti su
ogni maledettissima cosa che ti uccide
l’orgoglio?!?!?!» la interrompo
bruscamente, restituendole la stessa occhiata di fuoco.
Il
silenzio che segue, però, non mi fa sentire per niente
rassicurato.
Dovrei
sentirmi sicuro, adesso, perché oltre ad aver messo fine ad
una stupida
litigata senza senso, potremo anche trovare una soluzione definitiva
per la
sicurezza nostra e di Harry.
Ma
non ce la faccio a sentirmi così.
Se
da un lato Silente, Remus e Peter non osano fiatare (nonostante abbia
chiaramente sentito Codaliscia trattenere il respiro),
dall’altra Lily e
Felpato mi guardano con tanto di occhi sbarrati.
Forse...
ho esagerato...
Ma,
nel caso, non sarebbe giusto comunque!
Non
sono solo loro due gli unici ad essersi sentiti come delle povere
vittime in
tutti questi mesi e anche io vorrei sedermi e lamentarmi di tutto
questo, ma è
solo una perdita di tempo in questo momento.
Ed
io non lo accetto.
Mi
giro verso Silente e provo a riprendere l’importante
conversazione, ma un
veloce spostamento d’aria mi blocca.
Con
la coda dell’occhio noto Lily voltare le spalle a tutti i
presenti e salire su,
al piano di sopra con la testa alta e un silenzio carico di colpe...
tutte
indirizzate a me.
Fantastico!
Ci
mancava solo questa, Porca Puzzola!
Ad
una grande notizia come quella che ci ha appena comunicato Silente,
aggiungiamo
una bella palata di senso di colpa!
Grazie,
Merlino!
In
un momento come questo non potevo chiedere niente di meglio!
Sbuffo,
scocciato.
Ora
mi toccherà sicuramente continuare la litigata con Lily non
appena tutti se ne
saranno andati e non è che tutto questo appaia in una buona
prospettiva.
In
così poco tempo, sto già accusando una stanchezza
assurda.
È
come se la guerra fosse davvero un enorme macigno che, in questo
momento, devo
sorreggere da solo per colpa di questa profezia che ci
rovinerà la vita.
Perché,
da come Silente ha impostato la cosa, saremo costretti a nasconderci e
a
camuffarci di più d’ora in poi.
O,
almeno, fino a che qualcuno non sconfigga Lord Voldemort e ponga fine a
questo
conflitto inesorabilmente insensato.
Ah,
già!
Questo
qualcuno sarà proprio mio figlio, che idiota che sono!
Un’idea
ancora più eccitante
della prima,
devo dire.
Sapere
che, prima o dopo, tuo figlio dovrà scendere sul campo di
battaglia per
fronteggiare il mago più oscuro e malvagio che sia mai
esistito, è talmente entusiasmante!
Soprattutto
se questo figlio sta per nascere a breve e il suo destino, quindi,
sembra già
essere segnato.
Molto
sommessamente ringhio fra i denti, stringendo i pugni.
Sto
davvero per perdere la calma e, valutando dalle occhiate che continua a
lanciarci Silente, sembra che il tempo delle belle notizia non sia
ancora terminato.
Di
fatti, ecco che si alza immediatamente dal divano, austero.
«James,
ti devo pregare di andare a richiamare Lily. Questa è una
cosa che interessa
entrambi».
Con
il mio vastissimo repertorio, mi ritrovo a maledire con tutte le
parolacce che
conosco ogni singolo grande mago che ci ha preceduto, prima di
rilassarmi e
poter rispondere in modo pacato e quantomeno civile.
«Con
tutto il rispetto, signore. Non penso che scenderà di nuovo,
soprattutto adesso
che la litigata è “fresca”»
spiego mimando le virgolette, «E, anche se non lo
fosse, se andassi proprio io a chiamarla, a questo punto, la casa e
tutti gli
abitanti dell’intero quartiere esploderebbero».
Un
piccolo accenno di sorriso si dipinge immediatamente sulle labbra del
vecchio Preside,
allietandomi per un istante.
«Le
riferirò tutto quanto, quando avremo finito di
parlare...» sospiro, «... e di
litigare».
Silente
guarda tutti e quattro i Malandrini, soffermandosi leggermente di
più a
scrutare proprio me.
Poi,
annuisce e si rimette comodo invitando me e Sirius a fare lo stesso.
«Beh,
James, allora ti consiglio di sederti. La questione è
tutt’altro che conclusa».
Fulminei,
sia io che mio fratello ci avviciniamo al divano e ci lasciamo cadere
sopra,
accanto a Remus, mentre Peter riprende a mangiucchiarsi le unghie
agitandosi
sulla poltrona.
Albus
Silente prende un altro grosso respiro e alza deciso il suo sguardo su
di me.
«Come
ho già detto, questa profezia non è stata molto
chiara sul vero prescelto che
sconfiggerà l’Oscuro Signore» annuisco
assecondando il suo discorso, «Ha
predetto che questo bambino nascerà “da chi tre
volte lo ha sfidato” e
“all’estinguersi del settimo mese”. Il
problema,
quindi, sarebbe questo: vostro figlio non è
l’unico che nascerà alla fine di
Luglio e da due genitori che hanno affrontato Voldemort per tre
volte».
«C’è
anche il figlio di Frank ed Alice Paciock» completa Sirius
volenteroso di
arrivare al dunque della situazione, «ce lo avete
detto» aggiunge velocemente
con un tono più gentile dopo essere stato violentemente
fulminato da
un’occhiata assassina di Lunastorta.
«Esattamente,
Sirius» conferma l’anziano Preside, «Vi
ho anche detto che c’è stata una spia,
ancora non ben identificata ma che credo di aver perfettamente
individuato, che
ha sentito solo parte della profezia. È stato scoperto ad
origliare dall’oste
della Testa di Porco ed è stato quindi cacciato
via».
«Cosa?!»
domando shoccato.
«Lei
ha assistito a questa profezia alla Testa di Porco?!»
continua a dar voce al
mio stesso pensiero mio fratello.
Alla
Testa di Porco?
Cosa
diamine ci faceva li Albus Silente?
E
come cavolo ha fatto a sentire una profezia proprio in quel luogo?
Insomma,
è un locale, un bar, un luogo di raduno anche abbastanza
logoro e, qualche
volta, mal frequentato.
Il
Preside della Prestigiosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts...
è andato
alla Testa di Porco per ascoltare una Profezia?
Osservo
il mio ospite asserire con il capo.
«Ero
li per un colloquio di lavoro. La vecchia professoressa di Divinazione
è andata
in pensione. Ho dovuto cercare una nuova collega e, proprio durante il
suo
colloquio, Sibilla Cooman mi ha reso partecipe di questa
profezia» spiega
Silente.
«Sibilla
Cooman?» domanda Sirius scavando nella sua
“celebre” memoria in fatto di donne
e delle loro relative identità.
...
«Non
mi pare di averne mai sentito parlare» asserisce infine,
mentre Remus, quasi
inavvertitamente, alza gli occhi al cielo.
Le
mie labbra, altrettanto involontariamente, si piegano in un sorrisino
sghembo.
Tipico
di Sirius.
Anche
Silente si lascia sfuggire un leggerissimo sorrisetto.
«Non
penso che voi l’abbiate potuta conoscere, ragazzi. Ha
concluso Hogwarts proprio
l’anno prima del vostro arrivo».
Accanto
a me, con la coda dell’occhio, sto attento al movimento di
Felpato che, con la
sua solita eleganza che fa invidia a tutti, si sistema meglio sul
divano.
So
perfettamente cosa sta pensando.
Effettivamente,
l’età per mio fratello era forse
l’ultimo dei non problemi.
Al
secondo o terzo anno se la intendeva già con ragazze del
settimo.
E
ho detto tutto...
«Ad
ogni modo, nonostante la spia sia stata cacciata nel bel mezzo della
predizione, pensiamo abbia riferito tutto quello che ha potuto a
Voldemort e
alla sua lunga schiera. Naturalmente, la vostra sparizione con quanto
successo
né sono le prove, giusto?».
Dall’altro
mio fianco, osservo Remus annuire, mentre io e Felpato rimaniamo muti.
È
un argomento ancora abbastanza scottante per noi, soprattutto in questo
momento
per il sottoscritto data la furia Rossa che dovrò affrontare
tra poco.
«Io,
invece, ho potuto ascoltare la Profezia per intero».
Improvvisamente,
l’anziano Preside si blocca lasciando vagare un grande e
pesante silenzio nella
stanza.
«Quindi?»
lo incalzo, ansioso.
«Beh,
per quanto si credeva nell’Ordine che questo avrebbe favorito
la comprensione
di chi sia il vero prescelto, la cosa è rimasta del tutto
sul vago».
«Perché?»
domanda Lunastorta.
«Perché
la Profezia ha annunciato che sarà proprio Voldemort a
designare il prescelto
come suo pari» conclude sommessamente Silente.
E,
a questo punto, lo sgomento è quasi un obbligo tra di noi.
Siamo
tutti ammutoliti davanti questa frase assurda.
Nessuna
ha parlato e nessuno osa proferire parola.
Quello
che... che ha detto... è davvero... davvero quello che ho
sentito?
Cioè...
sarà Voldemort a decidere chi, tra i due bambini che stanno
per nascere, sarà
il suo degno rivale?
...
Ma
questa è pazzia!
Pazzia
allo stato puro!
Come
può essere vera una cosa del genere?!
È
assurdo!!!
«Sta...
sta dicendo che sarà Lord Voldemort a scegliere tra i due
“candidati” chi sarà
il prescelto?» parla Sirius, dando voce ai miei stessi
pensieri.
Silente,
con gli occhi tristi ma sicuri al tempo stesso, annuisce con il capo.
«Ma...
ma... com’è possibile?» chiede Remus, a
bocca aperta.
«Come
farà a sceglierlo?» si aggiunge Peter, tremolante
e pallido... estremamente
pallido.
Albus
sospira.
«Decidendo
quale delle due famiglie, tra i Potter e i Paciock, attaccare.
È per questo che
stiamo tentando ogni minimo incantesimo di protezione su
tutt’e due le case.
Proprio ieri abbiamo finito di tracciare sulla proprietà dei
Paciock l’ultimo
incantesimo di protezione» guardo Silente fissare i suoi
occhi nei miei, «E la
stessa cosa deve essere fatta qui. Se non, addirittura, di
più».
«Di
più?» domando, restituendogli lo stesso sguardo.
Annuisce.
«Di
più» ripete convinto, «Ho sbagliato una
volta, James. Non lo farò di nuovo.
Usiamo la vicenda dei McCullen come esperienza» afferma,
«Sinceramente, non
sono sicuro di conoscere il perché i McCullen abbiano
attaccato te e Lily,
invece di Frank ed Alice, oppure tutti e quattro».
«Non
lo sapevano, signore» risponde prontamente Remus, ««Quando
Frank, quel giorno in chiesa, ha detto loro in
faccia la loro situazione simile a quella dei Potter, tutti e tre i
Mangiamorte
sono sbiancati. Non sapevano che anche il figlio dei Paciock fosse un
possibile
“candidato”» spiega Lunastorta mimando le
virgolette, mentre gli occhi di tutti
sono posati su di lui.
Silente
trae un lungo sospiro, desolato.
«Ero
al corrente del loro sbaglio. Ma se è vero che i McCullen
fossero delle semplici
cavie, non penso che Voldemort li abbia lasciati vagare alla cieca. In
qualche
direzione deve averli indirizzati, sicuramente. Ed è questo
che mi preoccupa di
più, perché, se i miei sospetti sono veri, i
Potter saranno i primi obiettivi
dell’Oscuro» parla uccidendomi il cuore ad ogni
parola di più.
Dato
che quello che sta dicendo questo maledetto genio è
dannatamente vero.
Qualsiasi
Mangiamorte è mosso da ordini precisi di Lord Voldemort
prima di una missione.
E,
a meno che il Signore Oscuro non è diventato uno scemo
bacato tutto d’una
volta, allora è estremamente logico che i McCullen, prima di
agire, abbiano
parlato con lui, ricevendo un minimo di istruzioni.
E
quelle istruzioni... miravano a me...
A
noi.
«Quindi...»
intervengo con una voce che inizio a non riconoscermi più,
«... Quindi cosa
consigli di fare, Silente?» gli domando.
Lui
ricomincia a fissarmi, triste.
Credo
che abbia intuito che mi ha appena lanciato contro una bomba.
Una
bomba che mi sta distruggendo tutte le più piccole basi di
certezze sulle quali
mi appoggiavo per dare forza sia a me sia a lei.
Alla
nostra famiglia.
Per
assicurarci quella forza necessaria a tirare avanti contro questo mondo
che
spinge nella direzione opposta.
Cosa
possono due semplici ragazzi, in attesa di un bambino, contro una
schiera di
eserciti armati di ogni possibile incantesimo di Magia Nera?
Credevo
di potercela fare... io volevo crederlo!
Perché...?
Perché
mi si devono distruggere i sogni proprio davanti ai miei occhi?
In
questo modo, oltretutto!
«Per
adesso, cominceremo a tracciare i primi incantesimi di protezione,
James. E, da
parte vostra, ci deve essere anche un piccolo sacrificio».
Alzo
gli occhi su di lui.
Un
piccolo sacrificio?
Perché
pensa che tutto questo, invece, sia un grande regalo?
«Che
sacrificio?».
«Non
potete rischiare più di tanto. Anche perché mi
sembra di aver capito che sia
quasi arrivato il momento di partorire per Lily, no?».
Annuisco,
abbassando nuovamente gli occhi.
Non
riesco a sostenere più nessuno per ora.
Mi
sento solo incredibilmente sconfitto.
Vorrei
solo stendermi in un qualsiasi letto, divano, o anche semplicemente
pavimento,
chiudere gli occhi e scoprire che questo non sia mai successo.
Che
sono ancora a casa mia, con una bella e piccola Lily, allegra e non
incinta,
che mi aspetta e mi sgrida ogni volta che faccio ritardo
dall’Ordine o che la
faccio escludere dalle missioni più pericolose per
mantenerla al sicuro.
Sospiro.
«Perciò
credo che sia necessario evitare di uscire di casa, d’ora in
avanti. Escluso
per le evenienze più urgenti».
Incasso
l’ennesimo colpo ed annuisco.
«Naturalmente,
ritornerò qui anche nei prossimi giorni in modo che possiamo
aumentare la
sicurezza di casa vostra con incantesimi nuovi e potenti. Sono certo di
avere
un buon manuale e un ottimo amico che ci possano consigliare i giusti
provvedimenti» lo sento respirare quasi a fatica in questa
brevissima pausa,
prima di chiedermi, «Va bene, James?».
Distrutto,
faccio di nuovo segno di si con il capo.
«E
noi che cosa faremo?» domanda Sirius, nervoso.
Silente
li fissa brevemente da sopra gli occhiali a mezzaluna.
«Credo
che sparire dalla circolazione sarà necessario anche per
voi, ragazzi» dice,
sostenendo gli occhi furenti di mio fratello, «Voldemort non
avrà mezze misure
e potrebbe usare chiunque per arrivare ai Potter... o ai
Paciock».
Con
la coda dell’occhio, guardo prima Sirius, poi Remus ed infine
Peter.
Tutti
e tre incredibilmente abbattuti, proprio come me.
Sembra
quasi essere tornati a tanti mesi fa... quando eravamo tutti e quattro
seduti
di fronte a un tizio assai strano.
Un
uomo biondiccio dagli occhi blu elettrico che ci stava
“professionalmente”
chiedendo di accettare la sua assurda proposta di lavoro che ci
obbligava ad
abbandonare chiunque.
Sia
colleghi, sia le persone che più ci erano vicine e che
amavamo.
...
Cosa
devo fare adesso?
Alla
fine, mesi fa, accettai quell’assurdità.
Un’assurdità
che mi era stata proposta da un uomo che non avevo mai visto prima di
allora.
Questa,
invece, mi viene suggerita da lui, la persona che ogni anno accoglie
sempre
tutti nella sua prestigiosa scuola.
Nuovi
arrivi e vecchi ritorni.
Nessuno
è escluso dal grande abbraccio di Albus Silente.
Il
primo a schierarsi contro Lord Voldemort e una di quelle poche persone
nelle
quali mani affiderei totalmente la mia vita.
...
«D’accordo»
asserisce Lunastorta, al mio fianco.
Silente
annuisce, adesso più deciso e con un veloce colpo di reni si
alza, guardandoci
dall’alto.
«Andiamo»
ci comanda, ponendosi davanti a tutti come grande e saggia guida che
garantisce
sicurezza e aiuto a chiunque, dei suoi piccoli discepoli, servisse,
«Dobbiamo
circondare questa casa di qualsiasi tipo di incantesimo di protezione
che ci
viene in mente ora. Poi, passeremo alle vostre, ragazzi»
continua, spostando i
suoi occhietti azzurri sugli altri tre Malandrini,
«Naturalmente, andremo solo
noi. James, tu devi restare qui...» mi lancia
un’occhiata lunga ed intensa,
«... qualcuno qui, molto più di noi, ha bisogno
della tua presenza...» e
sorridendo, aggiunge per concludere, «... che, sono certo,
sarà sempre costante
d’ora in poi».
Immediatamente
Sirius, Remus e Peter si alzano dal divano e dalla poltrona per
raggiungere la
hall e uscire fuori in giardino.
Rispettivamente
uno sbuffando e infilando le mani in tasca, l’altro
sospirando sconfitto, e
l’ultimo tremolando ancora tutto.
Alla
fine, mi scomodo anche io dal sofà e mi dirigo verso la hall
avanzando verso
l’anziano Preside.
Quest’ultimo,
ancora sorridendomi gentilmente, mi poggia una mano sulla spalla e mi
dice,
sereno:
«Andrà
tutto bene, ragazzo mio» sorrido, grato, «Non
temere».
...
Ah...
!
Sono
esausto!
Stiracchiandomi
per bene e sbadigliando, chiudo la porta con un piccolo calcio alle mie
spalle.
Mi
volto verso l’armadio e ci appendo immediatamente la giacca,
abbandonandoci
dentro anche le scarpe.
Sono
veramente stanco.
E
pensare che il lavoro è tutt’altro che finito!
Silente
vuole la massima sicurezza.
A
momenti questa casa potrebbe diventare addirittura più
sicura di Hogwarts
stessa... il che è tutto dire!
Con
un ultimo scatto della maniglia, chiudo a chiave la porta
d’ingresso.
Una
delle prime e più banali norme che mi ha imposto il Preside
in questo
pomeriggio di intensa magia.
Certo,
i Mangiamorte non ci impiegherebbero niente a far esplodere
l’entrata.
Eppure
Silente mi ha garantito che, anche un piccolo gesto come questo, poteva
significare molto.
E,
infatti, per quanto possa sembrare assurdo, mi sento sollevato.
So,
ovviamente, che intorno alla casa sono appena stati tracciati
molteplici
incantesimi potenti e che, nonostante questo, ancora
necessità di aggiunte e
perfezionamento; ma il semplice fatto di aver chiuso la porta a chiave
mi da
un’ulteriore sicurezza nel complesso.
Come
se, con quel conclusivo giramento di chiavi e meccanismi che serrano
l’entrata,
si fosse trattato del colpo finale.
Quello
che assicura la stabilità e la certezza
dell’intero lavoro.
Strano.
Infondo
è solo una piccola chiave.
Come
può infondermi una tale fiducia?
È
solo un oggetto che può essere fatto saltare in aria in meno
di un secondo...
Mah!
Questi
sono gli strani misteri legati agli oggetti Babbani che mi
perseguiteranno a
vita e che nemmeno con le spiegazioni della mia piccola Bibi me ne
libererò
tanto facilmente.
Lily...
Chissà
come sta in questo momento...
Non
ho ancora avuto occasione di parlare dal momento in cui si è
rifugiata al piano
superiore.
Sicuramente,
adesso, sarà più che addormentata.
È
fin troppo tardi, infatti, e io sto ufficialmente per crollare a terra
sfinito.
Magari,
con una bella dormita, riuscirò a schiarirmi meglio le idee
e a risolvere anche
questo litigio con lei.
Domani...
Sonnecchiando
in piedi, m’incammino come uno straccio nel corridoio.
Tutto
intorno a me è spento e buio, il ché mi fa ancora
più voglia di accasciarmi sul
pavimento e addormentarmi proprio qui, in questo preciso istante.
Alla
mia sinistra intravedo la cucina: ordinata e pulita come è
sempre stata quando
regnava Lily Evans prima della catastrofe
“mcculleniana”.
Alla
mia destra, invece, esattamente come l’ho lasciato prima...
«Lily?».
Sbalordito
la fisso seduta sulla poltrona del salotto.
Anzi!
Più
che seduta è semi sdraiata su di essa e si massaggia
lentamente la testa,
proprio come se avesse un fortissimo emicrania che le sta spaccando il
cervello
in due metà.
«Cosa ci fai
qui?» le domando ancora attonito.
Pensavo
sinceramente che fosse a letto, più che addormentata.
E,
invece...
Entro
nel salotto e comincio a scrutarla preoccupato.
Perché
non da segno di dire o fare altro che massaggiarsi le tempie sempre
negli
stessi punti laterali, con gli occhi chiusi e corrucciati.
È
arrabbiata.
Molto.
Lo
capisco subito proprio dal suo sguardo, seppur serrato dalle palpebre.
«Lil...».
«Sto
tentando di impedirmi di cruciarti in questo preciso momento per come
mi hai
risposto prima...» mi blocca, anticipando il mio richiamo
apprensivo, «...
visto che penso che tu l’abbia fatto solo perché
sei stressato e spaventato
come me e tutti gli altri» continua non osando aprire gli
occhi e staccare le
mani dalla sua fronte.
Punto
nel vivo, sento l’orgoglio montarmi all’istante.
Lei
ha capito che anche io sono terrorizzato dagli eventi e da come si
stanno
attorcigliando fra di loro certificando solo morte e devastazione nei
nostri
futuri.
Ma
è proprio qui che sta il coraggio.
Dove
sarebbe altrimenti, se non nelle persone spaventate?
Quelle
stesse che, proprio per grande coraggio, nonostante la loro paura, sono
più che
in grado di sbattere in faccia al nemico o al pericolo la loro
condizione e di
farla anche rispettare.
Io
sono così.
Non
posso garantire vittoria e gloria eterne.
Ma
se sono sicuro di una cosa, quella è il fatto che non mi
arrenderò.
Non
adesso che il gioco si fa più duro.
Non
scapperò con la coda infilata in mezzo alle gambe.
Dimostrerò
che, nonostante la mia grande paura di perdere tutto quello che ho
faticosamente costruito in tutti questi anni, non mi lascerò
dominare e
bloccare da lei.
La paura non fa fare niente.
Un
concetto che mio padre si premurava di ripetermi una continuazione.
Raccogliendo,
poi, i suoi frutti.
Frutti
che sono rappresentati da me... da Sirius.
Da
tutte quelle persone che gli sono state attorno e che l’hanno
sentito
pronunciare una verità del genere.
Una
verità della quale si fa portavoce tutta quella gente
rimasta a vivere e
combattere.
Come
me.
Come
mio fratello.
Come
Remus.
Come
Peter.
E
come la mia stessa piccola Bibi.
Eppure
non mi posso assolutamente permettere di mostrarmi spaventato davanti a
lei che
tanto ha sofferto e tanto deve ancora sopportare.
Ha
bisogno di qualcuno che l’aiuti e quel qualcuno sono proprio
io.
«Io
non sono affatto spaventato» ribatto col petto rigonfio
d’orgoglio ferito.
Infatti,
nonostante tutto e per quanto sia una cosa ben lontana da me, questi
giorni
sono serviti molto per farmi anche solo immaginare il grosso peso che
sta
subendo Lily in questi mesi di gravidanza.
Ho
tentato di avvicinarmi a lei maggiormente... di capirla di
più.
Sul
perché del suo continuo stress e del suo incessabile
nervosismo.
Un
giorno, quindi, l’ho osservata ancora meglio e ho provato a
comprenderla.
Il
ventre è diventato molto grande(come è logico che
sia); la pelle si è allargata
tantissimo mostrando qualche prima smagliatura che la fa lamentare per
ore allo
specchio mentre fissa la sua immagine riflessa; le gambe e,
soprattutto, le
caviglie sono più gonfie di due meloni e due arance,
costringendola a passare più
tempo seduta invece che in piedi, come lei ama stare; i seni si sono
ingranditi
(un elemento che, effettivamente, non mi dispiace affatto, ma se
contribuiscono
a farla stare peggio, non posso egoisticamente godere e basta) in
quanto il
piccolino sta per arrivare e deve essere successivamente allattato
dalla mamma;
il peso, per quanto lei lo neghi, la infastidisce impedendole movimenti
ordinari come stare ai fornelli per cucinare una semplice cena;
è continuamente
forzata ad andare in bagno dato che, mi ha spiegato, il bambino
schiaccia la
sua vescica facendola riempire più spesso...
La
lista, in effetti, potrebbe continuare e durare per molto altro tempo
ancora.
Una
lista che elenca cose all’apparenza futili.
Il
vero problema è che, nell’insieme, tutti questi
aspetti della gravidanza la
stressano e la rendono più irascibile e infastidita.
E,
ad un certo punto, non ho potuto fare altro che sentirmi inutile.
È
vero che, tra i due, la persona che ha più sofferto
è stata proprio lei dato
che, non solo doveva sopportare gli eventi esterni, ma anche tutto
quello che
accadeva dentro il suo corpo.
La
trasformazione di una giovane mamma.
Ecco
spiegato, di conseguenza, il mio comportamento più pacato e
quasi tranquillo.
Ho
sempre amato farla arrabbiare visto che è la parte
più divertente del nostro
rapporto.
Ma
questo non è assolutamente il momento giusto.
Lei
ha bisogno di aiuto e io sono qui apposta per questo.
Anche
se mi dovesse sbattere in faccia la porta, io tornerò sempre
e comunque pronto
solo per lei e per Harry.
«Comunque
sono contento che tu stia provando a calmarti» aggiungo,
quindi,
frettolosamente, depistando sul nascere il battibecco.
«Si,
ma questo non significa che io ti abbia già
perdonato» si affretta ad
informarmi Lily non osando muoversi dalla sua statuale posizione.
Mi
avvicino alla poltrona sulla quale è semi sdraiata a
massaggiarsi le tempie.
Poi,
sorridendole incoraggiante, per quanto lei ad ogni modo non mi possa
vedere, mi
siedo di fronte a lei, sul basso tavolino posto al centro del salotto.
Aspettando.
E
poi, restiamo così.
Per
qualche piccolo minuto immobili in silenzio: io a fissare lei e lei a
tentare
di ignorarmi bellamente.
Alla
fine, forse incuriosita dal misterioso silenzio che aleggiava tra di
noi, apre
gli occhi per controllare se fossi ancora nella stanza oppure no.
I
nostri occhi si scontrano di nuovo.
Amo
questo contatto distante.
Eppure,
questa volta, è piuttosto strano.
Io
la guardo sorridente, lei alza un sopracciglio interrogativa.
«Beh?
Cosa fai ancora qui?».
Amplio
il mio sorriso.
«Sto
aspettando il tuo perdono».
«Oh,
non credere che lo avrai così facilmente, Potter»
afferma lei, glaciale,
chiudendo nuovamente gli occhi e riprendendo a massaggiarsi la testa,
«Te lo
puoi scordare!» conclude lasciandomi spiazzato.
Con
due sole, piccole battute mi ha messo K.O. in un istante.
Il
mio sorriso, infatti, si è spento subito, accasciandosi; gli
occhi li sento
quasi vitrei...
Sono
troppo attonito.
Insomma,
io capisco che sono stato veramente duro con lei questo pomeriggio, ma
da qui a
prendersela così tanto.
Soprattutto
se lei sa che io sono davvero spaventato.
Per
quanto io possa negare questa sacrosanta verità, so per
certo che lei non mi
crederà mai.
Dunque,
non capisco.
Se sai che sono spaventato come
te, Lily, che bisogno c’è di litigare? Di
dividerci quando, invece, dobbiamo
stare ancora più uniti?
penso distrutto.
Senza
contare che, periodo di guerra o no, si tratta comunque di una risposta
glaciale.
Una
di quei tipi che mi lanciava contro quando ancora eravamo ad Hogwarts,
quando ancora
ero pieno di speranze che lei, un giorno, capisse e uscisse con me, mi
conoscesse...
In
quegli anni avevo forza a sufficienza per incassare tutti i colpi che
lei mi
dirottava contro.
Oggi...
non sono più certo di avere quella forza...
Non
sono nemmeno sicuro di volerla avere, quella forza.
Cavolo!
Il
fatto di aver ammesso che, tra i due, lei sia stata quella che ha
sofferto di
più, non significa che io, invece, abbia passato una vacanza
alle Hawaii.
Sono
stato male, malissimo, anche io.
E
con tutto quello che ancora devo passare, devo anche riprendere quella
vecchia
maschera con la quale mi lasciavo scivolare via tutto
l’acidume che lei mi
sparava addosso ad Hogwarts?
Ma
se lo può scordare!
Io
ammetto di aver sbagliato... ma mi abbasso fino ad un certo punto.
Alla
fine, mi rompo anche io.
«Ok.»
esalo, infatti, secco, «Sai una cosa, Lily?» le
domando alzandomi in piedi e
scrutandola truce, «È inutile che continui a fare
l’acida con me, perché non ci
sei solo tu in questa equazione. Anche io sono immischiato in questa
storia in
quanto anche io sono il genitore del bambino che porti in
grembo!» le dico,
trovandomi ad alzare anche la voce.
E
ci risiamo!
Si,
dai!
Continuiamo
a girare il coltello nella piaga... o il dito... o quel cavolo che
è!
Come
se la litigata di questo pomeriggio non fosse bastata..
Ma
come ho già detto, ora come ora non m’interessa.
Sono
anche stanco e non posso pensare semplicemente a tutto.
Quindi,
dopo un ultimo sospiro che si perde all’istante nel pesante
silenzio che ci ha
avvolti, borbotto all’aria:
«Me
ne vado a letto... sono stanco».
Così,
mi volto dall’altra parte ed esco dal salotto lasciandola
lì.
Salgo
le scale senza preoccuparmi di fare il minimo rumore a causa del mio
cattivo
umore.
Odio
litigare con lei così profondamente.
Un
conto sono i nostri battibecchi dove, ad ogni modo, alla fine ci
ritroviamo a
riderci su, insieme.
Un
altro, invece, sono queste litigate crude e spietate.
Porca
Puzzola.
Sospiro
di nuovo, mentre entro nella nostra camera da letto.
Con
uno sbuffo infastidito, mi tolgo la maglia e mi fiondo nel bagno.
Una
bella doccia calda mi aiuterà a riposare meglio, ne sono
sicuro.
O,
almeno, ci spero.
...
Cacchio!
È
proprio vero che l’acqua calda fa miracoli per il sonno.
Gli
occhi mi si chiudono automaticamente.
Sto
letteralmente camminando ad occhi chiusi.
Cioè,
veramente me li sto strofinando alla grande, mentre esco dal bagno e mi
dirigo
spedito verso il letto.
Con
mia grande sorpresa, vedo che Lily non è ancora salita su
per venire a dormire.
...
Oh,
beh!
Peggio
per lei!
Ho
detto che non ne voglio sapere più per oggi.
Ora
tutto quello che ho nel cervello inizia con la lettera L e finisce con
ETTO.
Letto.
Letto.
Letto.
Letto.
Letto.
Non
so pensare ad altro.
E,
mentre mi siedo, sono certo di aver sentito un urlo di gioia nella mia
testa.
Sorrido
ebete al vento e mi pregusto la dolce sensazione del materasso sotto la
schiena
distrutta e le morbide coperte che accarezzano e fasciano il resto del
corpo
altrettanto stanco.
Eppure,
prima ancora che potessi girarmi verso il cuscino e sdraiarmici sopra,
con la
coda dell’occhio mi accorgo di una presenza sul ciglio della
porta.
So
che è lei...
Ma
è immobile li... e questo non mi piace.
Per
questo volto la testa nella sua direzione e tento di guardarla,
combattendo
duramente contro le palpebre che si vogliono solo serrare.
«Lily?»
la chiamo serio e frastornato allo stesso tempo.
Silenzio.
Lei
non risponde.
Sta
li, sulla soglia della porta e con gli occhi bassi.
Il
pancione che sporge verso la camera e le braccia mollemente abbandonate
sui
fianchi, mentre le spalle sono abbattute... esattamente come lo sembra
lei.
Improvvisamente
sento un briciolo di panico salirmi in petto.
Che
si senta male?
Velocemente,
inforco gli occhiali che non mi ero neanche messo per percorrere quel
piccolo
tratto di strada dal bagno al letto e li indosso, potendo osservarla
meglio.
Prendo
fiato per parlare di nuovo, per chiederle come sta, cosa succede... ma
lei mi
anticipa.
«Sai...»
parla con un tono piatto che non mi piace neanche un po’,
«... credo di aver
sbagliato ad averti incontrato quel giorno per chiederti
l’affidamento di
Harry» continua, non osando muoversi.
«Cosa?»
soffio sconcertato.
E,
prima che mi rispondesse, la guardo alzare un braccio e portarsi il
polso agli
occhi, asciugandoseli.
Stai piangendo, Lily?
«Ho
sbagliato perché avrei dovuto abortire prima».
In
un attimo, mi ritrovo a spalancare gli occhi shoccato da quel pensiero.
Lei,
invece, tira su con il naso e mi da le spalle andando via.
«Che
cosa? Abortire?» ripeto senza fiato, mentre la guardo
scendere le scale e
tornarsene da dove era venuta, «Un momento! Lily!»
la richiamo ad alta voce.
Mi
alzo dal letto ed esco dalla stanza ritrovandomi vicino alle scale.
La
stanchezza, di colpo, dimenticata...
Lei
sta ancora scendendo, lentamente, nel contempo che si asciuga gli occhi
e tira
rumorosamente su col naso.
«Aspetta!»
la chiamo ancora, seguendola giù,
«Fermati!» dico, infine, dopo averla
finalmente afferrata per un polso e costretta a girarsi nuovamente
verso di me.
Entrambi
abbiamo raggiunto la hall e, adesso che me la ritrovo davanti, mi sento
il
cuore stringersi in una morsa bruttissima.
Quanto
detesto vederla piangere, per quanto lei possa trattenersi oppure no.
È
una cosa che mi fa salire la bile; qualcosa che mi fa dimenticare tutto
quello
che c’è intorno per potermi concentrare solo su di
lei.
Sono
questi i momenti in cui Lily Evans vince su di me perché,
ora come ora, con
queste lacrime lei mi può manovrare come diavolo vuole.
«Che
diamine ti ha preso?» le chiedo, invece, severo,
«Sei impazzita?».
Le
prendo, nell’altra mano, anche l’altro polso e li
tiro verso di me... verso il
mio viso, in un muto ordine di alzare gli occhi e guardarmi in faccia.
Già...
Perché
lei non fa altro che tenerli bassi, in questo istante.
Il
perché... facile da capire.
Non
riesce a respingere le lacrime e, per questo, tenta di nasconderle.
«Lily...»
la chiamo, ancora, dolcemente.
Mi
da così fastidio, vederla in questo stato.
«Io...»
dice, improvvisamente, con la voce rotta dal pianto, «Io...
non... non ce la
faccio più, James!» esplode, alzando i suoi due
smeraldi su di me ed
uccidendomi del tutto, «Amo da impazzire questo bambino...
» continua,
distrutta, «... ma le sofferenze che ci ha causato e i
problemi che ancora
dobbiamo affrontare... siamo soltanto due ragazzi senza alcuna
esperienza e un
bambino non era nemmeno nei nostri programmi! Come
possiamo...?»
«Ehi,
ehi...» la blocco, dolcemente, spostando le mie mani sulle
sue guance bagnate
«... ascoltami» le ordino, tranquillizzando lo
sguardo e le carezze, «Hai
ragione: ho sbagliato a risponderti male prima» confesso, un
po’ impacciato,
forse, mentre la osservo guardarmi con un’attenzione quasi
disperata.
Effettivamente,
mi sono comportato proprio da stronzo con lei, oggi.
Certo,
è vero che c’è un limite a tutto e,
soprattutto, alla mia pazienza.
Ma
io ho capito l’enorme peso che la mia piccola Bibi deve
portare da tempo,
ormai.
E
come la ripago?
Sospiro...
«Il
fatto è che è vero:» continuo,
accarezzando con i pollici le sue lacrime per
spazzarle via, «... ho paura» ammetto, mentre lei
alza le sue piccole ed
affusolate mani fino a stringere i miei polsi «... e sono
incredibilmente
confuso su quello che sono venuto a sapere e su quello che dovremo fare
d’ora
in avanti...».
«James...».
«Ma
una cosa è sicura, Bibi» la interrompo sul
nascere, rinforzando il mio sguardo,
«Noi sopravvivremo! Ce la faremo! Vedrai...» le
assicuro, deciso e fiero,
«Andrà tutto bene: adesso la casa è ben
protetta e dobbiamo ancora finire di
circondarla dei migliori incantesimi. Voldemort potrà venire
a sbattere il suo
stesso naso contro la finestra del nostro salotto e non riuscire a
trovarci in
ogni caso. Siamo al sicuro qui. Harry è al sicuro qui e, per
ora, questo è
tutto quello che conta... il resto lo prenderemo come verrà.
Andrà tutto bene,
Amore Mio. Vedrai...» le dico, tranquillo ma sicuro al tempo
stesso.
Mi
avvicino a Lily e poggio la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi,
proprio come
lei.
Per
quanto io voglia essere il pilastro sul quale Lily potrà
sempre appoggiarsi,
salvarsi, questo non significa che le debba tenere nascosto quello che
provo
dentro.
Altrimenti
che razza di matrimonio sarà il nostro?
Pieno
di segreti e bugie?
Ma
non penso proprio!
Noi
saremo la coppia vincente, il binomio della vittoria in questo mondo di
pazzi.
Io
l’ho sempre detto... addirittura dai tempi di Hogwarts.
Sorrido,
divertito.
Quelli
erano i tempi dei latrati di Sirius, delle urla della
“Evans”, dei sospiri
esasperati di Remus e degli squittii eccitati di Peter.
Era
il tempo del mio glorioso impero a Quidditch.
Era
il tempo delle risate, degli scherzi, delle malandrinate.
Era
il tempo del nostro “pseudo” studio.
Era
il tempo dei nostri progetti, dei nostri sogni... tutti quanti sfumati
in un
niente.
Era
il nostro tempo.
E,
per quanto questi quattro pazzi deficienti mascherati sotto il nome di
Voldemort stiano tentando di portarcelo via, noi lo riconquisteremo.
Vinceremo
e ritorneremo ad avere il nostro
tempo.
Quello
fatto di sogni e speranze.
Quello che, nel momento in cui siamo scesi dall’Espresso di
Hogwarts e dal
nostro ultimo viaggio della nostra carriera scolastica, abbiamo visto
distruggere in un attimo.
In
un istante.
Sfumato.
Spazzato
via.
Finito.
Per
sempre.
O,
almeno, così vogliono loro e così lo
impedirò io!
«Lily...»
la chiamo di nuovo, rompendo il silenzio.
Lei
si stacca di poco dalla mia fronte ed apre gli occhi.
Poi,
si avvicina nuovamente e incolla le sue labbra alle mie.
Naturalmente,
come sempre, per quanto mi è possibile cerco di stringerla a
me sentendo il
cuore battere a ritmi pazzeschi.
Ma
quanto cavolo amo questa ragazza?
A
volte non credo di saperlo nemmeno io.
Eppure,
secondo la solita routine, Lily sa perfettamente il fatto suo e mi
disintegra
le aspettative sul nascere.
Si
allontana e mi fa provare un minimo vuoto solo in quel preciso secondo.
Sorride,
leggermente confortata e rimane appoggiata sulla sua pancia a me.
Anche
io sorrido.
Questa
posizione mi fa ridere.
Però
c’è una cosa che lei deve sapere a tutti i costi.
«Lily...»
la chiamo di nuovo.
«Si?».
«Stai
bene così» le dico alludendo, ovviamente, al suo
pancione.
Ed
è vero!
Insomma,
è un insieme di ansie, paure e problemi... ma, in confronto,
a tutto l’amore
che ci racchiude dentro, il resto è una barzelletta.
E
per me, questo è tutto, rendendola meravigliosa in ogni
momento.
Lei
ghigna, inaspettatamente.
«Anche
se ultimamente si è fin troppo messa tra me e te?».
Resto
per qualche attimo in un silenzio rimuginante, poi, naturalmente, le
restituisco lo stesso sorrisetto sghembo di sempre.
Ho
capito a cosa allude lei, in risposta.
«Forse
sarà proprio quest’astinenza
che ci
rende così irascibili» rispondo con il mio ghigno
furbetto costantemente
stampato in faccia.
Ma,
per quanto possa essere una battutina del momento, è ad ogni
modo un piccolo
contenitore di verità.
La
condizione di Lily, il suo essere incinta degli ultimi mesi, ci
impedisce di
compiere il nostro “ordinario movimento”... quello
che facevamo regolarmente
ogni giorno della nostra vita prima del problema – McCullen.
Quello
che rendeva la giornata ogni volta sempre più noiosa per
l’incontenibile attesa
che entrambi dovevamo vivere prima di vederci la sera e prenderci
letteralmente
d’assalto sul nostro letto.
Quindi,
la momentanea astinenza dal mio sport preferito, collauda
scientificamente
(almeno, secondo le strampalate teorie di Sirius) il nostro nervosismo
gratuito
di questi ultimi tempi.
Lei
ride di gusto, assottigliando gli occhi per allargare ancora di
più quel suo
meraviglioso sorriso.
Infine,
mi passa le mani e le braccia dietro il collo e comincia a fissarmi,
maliziosa
ma divertita.
«Forse
hai ragione, Buch: non poter toccare tua moglie
per così tanto tempo deve essere talmente frustrante per
te» sussurra, di
fatti, a pochi centimetri dalla mia bocca, giocando un ruolo
mostruosamente
cospiratore.
È,
appunto, a questa minima distanza che io perdo il controllo.
Il
momento, lo spazio giusti per svuotarmi la mente da tutto il resto che
diventa
celermente inutile e superfluo, invadendola solo di due colori: il
rosso e il
verde.
Il
rosso, colore dei suoi capelli, colore della passione e della forza del
nostro
amore.
Il
verde, colore dei suoi occhi, colore dell’autostima e della
speranza che
nascerà di qui a poco dal nostro stesso amore.
Quella
speranza proclamata da una stupidissima Profezia che potrebbe decretare
la
nostra fine da un momento all’altro.
Una
fine, però, compensata o, nel caso più
ottimistico, addirittura evitata da
questa stessa speranza.
Harry.
Tuttavia,
all’improvviso, il mio cervello rivive la frase detta poco fa
da Lily:
Non poter toccare tua moglie per
così tanto tempo deve essere talmente frustrante per te.
Ha
detto veramente così?
Interdetto,
mi allontano quanto basta dal suo piccolo visino per guardarla meglio
in
faccia.
Quella
stessa che, adesso, mi restituisce uno sguardo del tutto interrogativo.
«Moglie?»
le chiedo, frastornato.
Lei
arrossisce leggermente e abbassa gli occhi per osservarsi i piedi (per
quanto
le sia possibile con questa pancia).
«Beh...
si» ammette un po’ impacciata, prima di
ricominciare «Sai...» inizia, passando
le sue morbide mani dalle mie spalle giù sui miei pettorali,
«... ultimamente
ho pensato che, con tutto quello che ci è successo e con
quello che siamo
venuti a sapere oggi, sarà ancora più difficile
riuscire a sposarsi per noi
due».
Sospiro.
Ha
ragione.
Non
ci avevo pensato.
Lily
alza di nuovo lo sguardo verso di me e sorride.
«Quindi,
a questo punto, cosa ci può importante delle
carte?» dice, serena, «Se
cominciamo a considerarci tali, alla fine potremo accantonare il nostro
matrimonio più facilmente per preoccuparci solamente di
Harry».
Mmh...
Devo
concedere che non è un piano del tutto macabro e da buttare
via.
Anche
perché, proprio come ha ben capito Silente, ormai il momento
del parto è quasi
arrivato... quanto mancherà?
Un
mese o poco di più?
Come
facciamo a trovare un posto dove sposarci, un prete disposto ad
unirci...
Senza
contare tutto il resto: invitati, organizzazione, vestiti...
E,
se non erro, le cose tralasciate in questo minimo elenco sarebbero pure
tante.
Lily,
infatti, mi ha solamente accennato a quello che hanno fatto e che
devono ancora
fare Alice e Frank che si sposeranno tra poco.
Loro
hanno organizzato una cosa in grande, nonostante il periodo
così duro e poco
adatto... ma, conoscendo Alice, mi sarei stupito del contrario,
effettivamente.
Eppure,
ci deve essere un altro modo.
Per
quanto difficile possa essere, non voglio posticipare il nostro
matrimonio e
non voglio che Harry nasca da due persone non ancora unite.
Che
cosa troverebbero scritto nei libri i posteri e i nostri futuri nipoti
e pronipoti
sul mago che salverà il Mondo Magico dalla più
terribile minaccia oscura?
“Ecco
Harry Potter, colui che è riuscito a sconfiggere Lord
Voldemort e a liberare la
società dalla sua costante ondata di morte. Nato
illegalmente da James Potter e
Lily Evans poiché i due non ebbero occasione di sposarsi e
per questo si
lasciarono in seguito alla nascita del pargoletto che venne
esclusivamente
affidato a Potter, il quale lo abbandonò pochi mesi
più tardi alla madre per le
continue crisi di nervi che i piagnistei del bambino gli
procuravano...”.
È...
è... orrido!
Un
incubo...
Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooo....
!!
La
mia famiglia, di certo, non avrà un futuro del genere.
Io
non lo permetterò!
«Invece...»
prorompo, con una voce, forse, un po’ troppo roca per il
terrificante sogno ad
occhi aperti che ho appena fatto e vissuto, «... è
un vero peccato, Bibi» le
confesso, abbassando gli occhi, come lei prima, e nascondendo un
sorrisino di
vittoria.
Si.
Perché
proprio in questo preciso istante sono stato colto da un colossale
colpo di
genio... e dopo questa voglio proprio vedere chi avrà le
palle di non
riconoscermi come tale.
«Proprio
ora che volevo farti sapere del mio pensiero» continuo, di
fatti, maligno.
Lei,
sospettosa, soppesa la mia frase ed assottiglia lo sguardo tanto quanto
basta
per scrutarmi critica.
«Il
tuo pensiero?» chiede, infine, curiosa.
Eh...
la curiosità... brutta bestia!
Ma,
in questo caso, è la mia più grande amica e
alleata dato che mi permette di
tenere la mia piccola Bibi in pugno.
«Già»
confermo con un debole gesto del capo e il mio solito ghigno perfido e
geniale,
«Ho riflettuto parecchio e sono arrivato alla conclusione
che, effettivamente,
quello che hai appena detto è vero:» continuo,
sicuro, «... sarà durissima
trovare qualcuno che ci sposi e il luogo dove celebrare il tutto. Anche
se di
modeste dimensioni, si tratta pur sempre di un matrimonio.
Però, invece di
accantonare l’idea di sposarci, ho pensato... ».
Alzo
gli occhi su di lei, deciso.
La
scopro fissarmi ansiosa, ma brava custode della sua malefica
curiosità.
Porto,
di nuovo, le mie mani sulle sue piccole guance e addolcisco lo sguardo
perdendomi, a mia volta, in quel mare verde.
«Perché
non ci sposiamo qui?».
ANTICIPAZIONE:
«James» mi chiama il mio dolce
Giglio dal piano di sotto. […]
No, ti prego, Lily... non dirlo...
Non darmi quell’ordine... N...
«Scattare!».
Eccolo là!
Maledetti matrimoni!!
Primo punto da fissare: la nostra cerimonia dovrà
assolutamente essere di sera.
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