Questo matrimonio non s'ha da fare

di G4s15
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo I - La Missiva ***
Capitolo 3: *** Capitolo II - Jason McCullen ***
Capitolo 4: *** Capitolo III - Il mio Compito ***
Capitolo 5: *** Capitolo IV - L'accordo ***
Capitolo 6: *** Capitolo V - Addio Mio Giglio ***
Capitolo 7: *** Capitolo VI - Ritorno al Presente ***
Capitolo 8: *** Capitolo VII - Parlo con Te ***
Capitolo 9: *** Capitolo VIII - Il Piano ***
Capitolo 10: *** Capitolo IX - Avvistamento ***
Capitolo 11: *** Capitolo X - Sopra il Salone ***
Capitolo 12: *** Capitolo XI - All'Attacco! ***
Capitolo 13: *** Capitolo XII - L'Anello ***
Capitolo 14: *** Capitolo XIII - Lamentele ***
Capitolo 15: *** Capitolo XIV - Verso l'Incontro ***
Capitolo 16: *** Capitolo XV - Questioni Giuridiche ***
Capitolo 17: *** Capitolo XVI - Litigio ed Amicizia ***
Capitolo 18: *** Capitolo XVII - Sogno ***
Capitolo 19: *** Capitolo XVIII - Fuori ***
Capitolo 20: *** Capitolo XIX - Ritorno al Passato ***
Capitolo 21: *** Capitolo XX - A Casa ***
Capitolo 22: *** Capitolo XXI - We're a Miracle ***
Capitolo 23: *** Capitolo XXII - Ghiacciata! ***
Capitolo 24: *** Capitolo XXIII - Invito ***
Capitolo 25: *** Capitolo XXIV - Imprevisto ***
Capitolo 26: *** Capitolo XXV - Corrispondenza ***
Capitolo 27: *** Capitolo XXVI - Malandrini ***
Capitolo 28: *** Capitolo XXVII - Trappola ***
Capitolo 29: *** Capitolo XXVIII - Errore ***
Capitolo 30: *** Capitolo XXIX - Andrà Tutto Bene ***
Capitolo 31: *** Capitolo XXX - Frank ***
Capitolo 32: *** Capitolo XXXI - Diagon Alley ***
Capitolo 33: *** Capitolo XXXII - Destino ***
Capitolo 34: *** Capitolo XXXIII - Sperare ***
Capitolo 35: *** Capitolo XXXIV - Addio ***
Capitolo 36: *** Capitolo XXXV - Verità (parte I) ***
Capitolo 37: *** Capitolo XXXVI - Verità (parte II) ***
Capitolo 38: *** Capitolo XXXVII - Il Mio Momento Finale (I parte) ***
Capitolo 39: *** Capitolo XXXVIII - Il Mio Momento Finale (II parte) ***
Capitolo 40: *** Capitolo XXXIX - Definitivamente ***
Capitolo 41: *** Capitolo XL - Occhio per occhio... ***
Capitolo 42: *** Capitolo XLI - Verdetto finale ***
Capitolo 43: *** Annuncio ***
Capitolo 44: *** Capitolo XLII - Ma Sentilo! ***
Capitolo 45: *** Capitolo XLIII - Pianificare ***
Capitolo 46: *** Capitolo XLIV - Non ci posso credere... ***
Capitolo 47: *** Capitolo XLV - Silente ***
Capitolo 48: *** Capitolo XLVI - Incubo ***
Capitolo 49: *** Capitolo XLVII - Risposte e Soluzioni ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Prologo

 

Sono passate quattro settimane.

Ergo, un mese.

Un mese!

Ho resistito un mese senza di lei!

Prima mi sentivo davvero l’uomo più felice sulla faccia della terra.

Avevo tutto quello che avevo sempre chiesto e Lily popolava i miei pensieri e il mio cuore incostantemente.

Vivevo per lei.

Ed ancora adesso non riesco a svegliarmi il mattino senza immaginarla aspettarmi di sotto per fare la colazione insieme, mentre rideva della mia buffa espressione non appena mi vedeva.

Tutte le mattine mi diceva che ogni giorno ero sempre più buffo e divertente quando mi svegliavo.

Quanto è bella quando ride!

Sarei disposto a rendermi ridicolo tutti i giorni davanti a tutto il mondo, ventiquattro ore su ventiquattro, solo per vederla o farla ridere.

E godere della sua visione.

Ma, purtroppo, lo stupido sono stato io.

La colpa è solamente mia, ed ogni giorno di più mi sento unicamente sempre più idiota.

Quando ero con lei, non passava momento in cui non mi chiedevo come avrei vissuto se Lily se ne fosse andata.

Ed ora, eccomi qui!

Imbucato, insieme a Sirius, Remus e Peter, ad una festa di non so chi per festeggiare il figlio che ha fatto non so cosa.

Siamo tutti e quattro seduti ad un tavolo e stiamo bevendo per evitare di parlare.

Perché so che quello che vorrebbero dire, mi farebbe male e, vedendo quanto già sto soffrendo, preferiscono il silenzio.

Peter e Remus sorseggiano della semplice acqua, Sirius ha la sua inseparabile Burrobirra, anche se so che avrebbe voluto prendersi qualcosa di più alcolico, ed io stringo il primo bicchierino di Whisky Incendiario.

Naturalmente, Felpato ha protestato all’inizio contro Lunastorta perché io potevo prendermi la bevanda superalcolica che volevo e lui, invece, era costretto a mantenersi sobrio.

Un po’ lo compatisco, mio fratello.

Siamo stati compagni di tante scorribande tra l’alcool.

Però, Remus sa perfettamente che io ho una “buona ragione” per affogarmi nell’alcool, mentre Sirius no.

Io ho resistito un mese!

Un mese intero senza di lei quando, invece, programmavo di trascorrere tutta la mia vita con Lily…

Non ho ancora completamente assorbito l’abitudine di vivere senza la mia piccola Bibi (nomignolo che le ho affibbiato da quando vivevamo insieme, mentre lei amava chiamarmi Buch).

O di svegliarmi la mattina stravaccato sul tappeto del salotto della villa di Sirius, che ha comprato a seguito di un’ingegnosissima rapina alla cassaforte della propria famiglia quando i Black programmavano di lasciarlo completamente nudo dal testamento a causa della sua piccola trasgressione alla tradizione Serpeverde della sua nobile casata.

Di fatti, da quando io e Lily ci siamo lasciati, tutti e quattro i Malandrini si sono trasferiti fino a tempo indeterminato a villa Black.

Ed è lì che passiamo le nostre giornate.

In realtà può sembrare uno spreco di tempo.

Ed, in effetti, nel mio caso è così perché ridotto nelle mie condizioni non ho voglia di fare niente.

Ma Remus, Peter e Sirius ogni giorno studiano un piano nuovo per la nostra missione (per quanto sia difficile far entrare nella stessa frase le parole “Sirius” e “studio” a detta di Lunastorta).

Ma, per capire, bisogna partire dall’inizio.

Da come ne ho parlato prima, sembra che sia colpa di entrambi se tra me e Lily è finita, o addirittura esclusivamente colpa sua.

Ma non è così!

Io ammetto le mie colpe e non permetterò a nessuno di addossare la responsabilità dei miei sbagli alla mia Lily.

Ciò che è successo tra me e lei è strettamente legato al motivo del perché siamo qui io e i miei Malandrini.

Infatti, non siamo solo e semplicemente imbucati ad una festa così perché non avevamo altro da fare, e non è vero che io non so di chi sia la festa e il figlio del proprietario che cosa ha fatto.

Ma, come ho già detto, per capire bene bisogna tornare indietro nel tempo.

Precisamente a quattro settimane prima.

Ergo… un mese…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti!

Io sono Lovegio92 per chi legge le mie fan fiction per la prima volta! Per quelli che, invece, avevano già letto la mia “(¯`Marzo´¯)” un calorosissimo CIAO!

Spero di trovare una montagna di commenti per questa nuova storia che dovrà aspettare ancora un po’ per essere pubblicata ufficialmente dal primo capitolo! Sto, infatti, facendo un lavoro di “labor limae” (per chi non ha ancora studiato i poetae novi della letteratura latina, l’espressione significa “lavoro di revisione”… quasi un “perfezionamento”), senza contare che devo ancora scrivere la maggior parte dello svolgimento della storia. Questa e i capitoli

successivi saranno solo l’introduzione.

Qui, non so se si è capito poiché ho appena riletto il Prologo e ho visto che ho dimenticato di scriverlo se non per un piccolissimo accenno in una parentesi, James, Sirius, Remus, Peter, Lily e tutti gli altri personaggi che appariranno nel corso della storia hanno finito gli studi a Hogwarts e sono andati a vivere nelle loro case.

Lily e James vivevano insieme, ma… qualcosa ha cambiato il corso della loro romanticissima vita l’uno in compagni dell’altro! Perché?

A voi l’ardua scoperta…

Vi aspetto numerosi!

Un bacione dalla vostra Lovegio92

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Capitolo 2
*** Capitolo I - La Missiva ***


Buongiorno a tutti, cari abitanti di EFP!

Eccomi tornata con questa nuova storia su James e Lily Potter.

Questo, come avrete potuto capire dal sottotitolo, è il primo capitolo di questa fiction e spero che possa catturare molto di più la vostra attenzione rispetto all’orribile successo che ha conseguito il Prologo.

Naturalmente, con eccezione fatta di ale90 alla quale dedico con tutto il mio cuoricino questo capitolo (tra l’altro il più romantico, fino ad ora ^^)

Spero di trovarvi (questa volta veramente ci conto sul serio) in tanti a commentare!

A presto!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Primo – La Missiva

 

Ero tranquillamente stravaccato sul divano.

Quel giorno ero stato ad una riunione piuttosto accesa dell’Ordine della Fenice.

Si stava discutendo di un importantissimo punto.

C’era addirittura Silente che, soprattutto in quel periodo, era sempre più impegnato al Ministero della Magia.

Diceva che ogni minuto che passava, era un momento in più che Voldemort e i suoi Mangiamorte possedevano il Ministero.

Moltissime persone all’Ordine erano scettiche su questo punto di vista.

Persino Frank Paciok, che l’ho sempre scoperto sostenere i miei stessi ideali, si era mostrato un tantino persuaso dal credere alle parole del Preside.

Ma io e i miei Malandrini ci fidiamo ciecamente di lui.

Anche Lily non aveva alcun dubbio su quello che sosteneva.

Ma non era questo il punto della situazione alla riunione dell’Ordine.

Moltissime voci confermate, in quel periodo, dichiaravano di un particolare fermento fra i Mangiamorte.

Si era sparsa la voce in giro di un nuovo gruppo di maghi, che agiva in incognito, che sostenevano la causa dei nostri.

Naturalmente, non appena abbiamo saputo della notizia, io e Sirius abbiamo fatto i salti di gioia.

Un gruppo di maghi in più dalla nostra, di certo, era un’ottima notizia.

Ma, il problema era venuto dopo.

Alcune persone, esattamente come me, Sirius e Remus, erano d’accordo sull’idea di metterci in contatto con loro e cercare di collaborare contro Voldemort.

Altri asserivano di non volersi fidare.

E se dietro ci fosse stato un altro giro di Magia Oscura?

Sarebbero riusciti ad intaccare l’unico organo, ormai, nella società, capace di avere il coraggio di contrastare Lord Voldemort.

Cioè, l’Ordine della Fenice.

Ovviamente, io e Sirius ci siamo uccisi per sostenere la prima causa, mentre Remus e Peter rimanevano abbastanza in silenzio.

Poi, una volta da soli, Felpato ha anche litigato con Lunastorta e sgridato Codaliscia perché non avevano preso parte al duello.

Remus ci disse che, secondo lui, avevano ragione entrambe le fazioni, mentre Peter è diventato rosso come un peperone e ha balbettato qualcosa abbassando il capo e andando via.

Era un certo periodo che vedevo strano anche Peter, ma nel momento in cui, anche lui, si è trasferito da Sirius e abbiamo passato più tempo tutti e quattro insieme, come ai vecchi tempi, mi sono dovuto ricredere.

Così… ecco che mi sono ritrovato stravaccato sul divano della mia bellissima casa che dividevo con la mia bellissima fidanzata.

Lily era di là che preparava calma la cena.

Lei non poteva sentirsi spossata come me poiché, per sua fortuna, non era venuta alla riunione dell’Ordine.

Ecco perché l’ho trovata bella pimpante ai fornelli.

Ma non ho voluto attardarmi con lei.

Prima di tutto non volevo che mi vedesse così stanco (si sarebbe potuta preoccupare per niente), secondo… il divano mi chiamava a gran voce.

Mi sono lasciato cadere con tutto il rumore che il mio peso ha provocato.

Peccato che la mia ragazza mi conoscesse troppo bene.

La sentii ridere e chiedermi che cosa era successo per buttarsi così violentemente su un divano.

Imprecai mentalmente.

Insomma… ero riuscito a rimanere muto mormorando solo un saluto verso di lei senza farle destare alcun sospetto, ed ecco che mister genio fa la mossa più stupida del mondo e viene colto in flagrante.

Fantastico!

Comunque, ho mugugnato in risposta e lei, capendomi al volo, non ha indagato oltre.

Naturalmente, sapevo che la questione non avrei potuto nascondergliela per molto altro tempo.

Non appena avrebbe visto la mia faccia a cena si sarebbe preoccupata e avrebbe preteso subito delle spiegazioni.

«Buch… è pronto, vieni?» mi chiamò gentilmente con la sua voce che tanto amo.

Io, senza farmelo ripetere due volte, come se avessi recuperato in un secondo tutta la forza solo udendo la sua voce, mi alzai pronto a raggiungere la cucina.

Stavo superando la soglia del salotto quando uno strano tick attirò la mia attenzione.

Mi voltai verso la finestra scorgendo un piccolo gufo infreddolito che reggeva una lettera nel becco.

«Un attimo solo, Bibi, arrivo subito!» le dissi ad alta voce prima di raggiungere il gufo.

Aprii la finestra e lo feci entrare estraendogli dal becco la lettera.

La fissai interdetto.

Chi diamine mi avrebbe potuto mandare una lettera a quell’ora?

I miei amici sapevano perfettamente che in quel momento della giornata non mi dovevano disturbare perché era la vera occasione intima che passavo con Lily e nessuno doveva rovinarmela se voleva assicurarsi la vita oltre le prossime ore.

Forse era successo qualcosa all’Ordine… magari un attacco dei Mangiamorte.

Fissai il sigillo.

Era di un colore che non avevo mai visto… blu!

E vi era disegnato sopra uno strano simbolo: una stranissima aquila inferocita che stringeva e uccideva tra gli artigli una creatura viscida, credo…

Non riuscii a capirlo veramente.

Vabbè… fatto stava che una cosa del genere non l’avevo mai vista prima.

Aprii velocemente la busta spiegando bene il foglio.

 

                        Ciao James Potter!

Io sono Jason McCullen, Primo Membro. Perdona la confidenza così… informale che uso nei tuoi confronti, ma noi Aquile ci comportiamo così tra i membri!

Siamo tutti amici!

E tu sei un amico, vero, James Potter?

Aspetto la tua risposta con un’importante e più che giustificata ansia!

Ci incontreremo domani davanti a Trafalgar Square alle dieci precise. Orario perfetto per incutere nei Babbani e nei Mangiamorte il minor sospetto possibile. Sarò io a trovarti, ormai ti conosco bene.

A presto!

Amichevolmente tuo

Jason McCullen

 

Non appena lessi quella lettera, mi ricordo di aver percepito un brivido lungo tutta la schiena.

Erano parole estremamente inquietanti.

Senza contare le mille e passa domande che mi frullavano nella testa.

«James!» mi risvegliò di nuovo Lily dopo una buonissima mezz’ora passata a fissare più che frastornato quel foglietto di carta.

Sobbalzando per lo spavento (perché ero davvero sovrappensiero) misi la lettera e la busta ripiegate in tasca e raggiunsi la cucina.

Mi sorpresi che Lily non fece alcuna domanda riguardo alla mia espressione.

Sicuramente quella lettera che avevo ricevuto e il sospetto avevano fatto in modo di cancellare alla perfezione i segni della stanchezza sul mio volto.

Mangiammo in silenzio e in santa pace.

Ma io tanto in santa pace non ero.

Continuavano a pensare alle parole della lettera e, soprattutto, se sarei dovuto andare all’appuntamento o no.

Prima di tutto: chi diamine era questo Jason McCullen?

Non lo avevo mai sentito in giro.

E nemmeno ad Hogwarts.

Forse era uno studente uscito dalla scuola prima o dopo di me.

Fatto stava, che non l’avevo mai visto ne sentito nominare prima.

Un fantasma!

Poi, quel “Primo Membro”… di cosa?

C’era la frase “noi Aquile ci comportiamo così tra i membri…”.

Forse era una congregazione.

Ma di cosa?

E se fosse lo stesso gruppo di cui discutevamo quella sera all’Ordine?

No!

Impossibile!

Era una coincidenza assurda…

Però, non mi veniva altro in mente!

Sicuramente questo Jason McCullen era il Primo Membro di questo gruppo chiamato Aquile.

Ma chi diamine erano?

Amici?

“E tu sei un amico, vero, James Potter?”.

Certo che sono un amico!

Ma delle persone che conosco!

Chi diamine erano questi?

Non ne sapevo niente!

E questo emerito imbecille voleva sapere se ero un amico fedele…

Che cazzo gliene poteva importare?

Mi sarei dovuto incontrare apposta con lui la mattina dopo per rispondergli questo?

Ma se lo poteva scordare… anche se… le parole che seguivano erano ancora più inquietanti…

“… ormai ti conosco bene…”.

Come faceva a conoscermi bene?

Mi spiava?

Cosa voleva?

Giurai che gli avrei spaccato la faccia se avesse osato intromettersi nella mia vita!

Non doveva rovinare niente o giurai su Merlino che lo avrei ucciso!

Lily sarebbe rimasta al sicuro… era ed è, tutt’ora, una promessa!

Preferii non dirle niente, non solo per non farla preoccupare, ma, conoscendola, avrebbe insistito a voler venire anche lei e non mi pareva che sulla lettera sia stata richiesta anche la sua presenza.

Sarebbe rimasta a casa al sicuro.

Continuai a mangiare in silenzio pensieroso.

Chissà se avrei dovuto parlarne anche con Sirius.

Probabilmente sarebbe stata la cosa migliore, ma non avevo tempo!

Ero troppo stanco in quel momento e la mattina dopo mi sarei dovuto svegliare presto per arrivare fino al centro di Londra.

Maledetto!

Avevo anche programmato di dormire tutto il giorno visto che all’Ordine ci avevano dato un giorno di “ferie” data l’urgenza con cui ci avevano convocato quella sera.

«Buch, non dici niente oggi?».

Alzai lo sguardo verso di lei.

Come previsto, mi stava fissando preoccupata.

Sorrisi cercando di apparire il più convincente possibile, ma non credo di esserci riuscito.

Infatti, mi ricordo che lei storse il naso.

Brutto segno!

Significa che si è accorta che le stai dicendo una bugia.

Sorrisi ancora di più, sinceramente divertito dalla sua espressione e da quanto mi conosceva bene.

In fondo, stavamo insieme da quasi tre anni, esattamente dal momento del nostro primo bacio il penultimo giorno del settimo anno ad Hogwarts, quando compiti, lezioni ed esami erano conclusi da un pezzo.

Mi sporsi verso di lei e le schioccai un bacio a fior di labbra.

Mi sedetti composto assaporando il suo gusto sulle labbra.

Poi alzai di nuovo lo sguardo scoprendola sorridente.

Si avvicinò di nuovo verso di me baciandomi con molta più passione.

Pensavo solo a lei durante quei perfetti cinque minuti in cui le nostre lingue sembravano incatenate.

Si allontanò da me dopo un po’.

Si mise immediatamente a ridere.

Io la fissai completamente interdetto.

Era impazzita?

«Dovevi vedere la tua faccia, James!» ammise continuando a ridere, mentre si alzava in piedi e cominciava a sparecchiare con un colpo di bacchetta «Eri così dispiaciuto che mi ero allontanata da te…» concluse avvicinandosi al lavandino.

Ghignai.

In fondo, lo spirito Malandrino era ancora puramente vivo in me.

Mi avvicinai a lei in completo silenzio facendo passare le mie braccia intorno alla sua vita.

La strinsi a me percependo la sua schiena attaccarsi perfettamente al mio petto.

Abbassai il capo per farlo arrivare all’altezza del suo collo inspirando a fondo l’odore dei suoi capelli infiammati che tanto amo.

Lei rise leggermente di cuore prima di voltarsi verso di me e schioccarmi un dolce e tenero bacio a fior di labbra.

Poi mi sussurrò che quello non era il momento più adatto…

Ghignai osservandola darmi di nuovo le spalle e riprendere a lavare a mano i piatti.

Io le donne non le capirò mai!

Cosa diamine lavava a fare i piatti a mano quando era una strega di grandissimo prestigio e poteva usare quella grandissima cosa che si usa chiamare “magia”?

Mi allontanai un attimo osservando la mia preda con estrema attenzione.

La stavo studiando a fondo.

La mia piccola Bibi…

Ghignai di nuovo tirando fuori la bacchetta e facendole fare un piccolo giro con un colpetto finale.

Davanti alla mia fidanzata, che immagino sia rimasta un tantino basita, una fila di piatti, posate e bicchieri sfilò lavandosi per bene e andando a posarsi delicatamente nello scola posate del lavello.

Porca puzzola!

Amo essere un mago!

Osservai il mio lavoro con orgoglio posando le mani sui fianchi prima che un’altra risata di cuore destasse la mia attenzione.

Voltandomi, scorsi la bella Lily ridermi in faccia di gusto.

«Cosa c’è adesso?» le chiesi titubante.

«Puoi essere quasi un casalingo e la cosa è alquanto buffa!» rispose additandomi divertita.

Poi la vidi ghignare.

«O miri a qualcos’altro?» continuò maliziosa.

Io risposi al ghigno avvicinandomi di nuovo.

Le presi i fianchi delicatamente affondando le mie labbra nelle sue.

Chiusi gli occhi assaporando al massimo quel momento.

Sentì le sue mani farsi strada tra i miei capelli scompigliati.

Amava scompigliarli ancora di più e affondarci le mani.

E pensare che qualche anno prima mi gridava contro anche e soprattutto per la cresta disordinata che mi portavo dietro per i corridoi di Hogwarts.

Sorrisi a fior di labbra, mentre lei ancora rispondeva appassionata al mio bacio.

Poi, improvvisamente, si allontanò da me brusca.

La guardai interdetto.

«Cinque minuti…» mi sussurrò prima di sparire fuori dalla cucina.

La sentii arrampicarsi per le scale e correre come una matta nel bagno del piano di sopra.

Poi, istantaneamente, strabuzzai gli occhi.

Avevo capito dove voleva arrivare Lily.

Cominciai a correre come un dannato per la cucina.

Poi uscii correndo come un assatanato per le scale.

Mi fiondai nella nostra camera da letto e, fulmineo, mi spogliai rimanendo solo in mutande.

Dovete sapere che, naturalmente, da quando io e Lily ci siamo trasferiti sotto lo stesso tetto, lo abbiamo fatto molte volte.

Ma solo due mesi dopo il nostro trasferimento (avvenuto, precisamente un anno e mezzo dopo il nostro fidanzamento) abbiamo preso i provvedimenti appropriati.

Infatti, calcolai che spogliarci un attimo prima di farlo ci rubava esattamente dai dieci ai venti minuti e passa.

Così decidemmo di spogliarci da soli in luoghi della casa separati (per evitare che uno saltasse addosso all’altra prima del tempo) e di incontrarci dopo il minor tempo possibile nella nostra bellissima camera da letto.

Ma lei aveva detto “cinque minuti”.

Erano troppi, maledizione!

Io ero già pronto e…

Oh, Porca Puzzola!

Quei boxer erano orribili!

Come un fulmine mi fiondai nell’armadio cercando un paio di boxer che soddisfacessero i delicati gusti della mia donna.

Dopo infiniti decenni di ricerche lo trovai e lo indossai in decimi di secondi.

Subito dopo, quasi senza essermene accorto che fosse passato così tanto tempo, sentii il cigolio della nostra porta.

Voltandomi di scatto vidi Lily nella sua stupenda (e cortissima) camicetta da notte di seta.

Maledetta!

Lei si che sa come prepararsi…

Mi fissò studiosa prima di scoppiare a ridere.

La scrutai interdetto e lei, in risposta, indicò i miei preziosissimi boxer con i Boccini d’Oro e le provette di pozioni disegnati sopra.

«E allora?» chiesi innocentemente.

Lei continuò a ridere provocandomi nel profondo.

Incrociai le braccia con espressione imbronciata.

In fondo quei boxer me li ero fatti fare apposta per noi due.

I Boccini d’Oro simboleggiavano la mia amenissima persona, mentre le provette di pozioni indicavano la mia meravigliosa fidanzata.

La vidi negare col capo.

Quasi volesse farsi vedere sconfitta per la mia causa.

Ma era divertita.

Si avvicinò a me con un sorrisetto tanto sincero quanto malizioso.

Appoggiò le sue delicate mani affusolate sulle mie braccia ancora incrociate, alzandosi sulla punta dei piedi per raggiungere le mie labbra.

Chiusi gli occhi lasciandomi trasportare, ma, ovviamente, la mia piccola Bibi sapeva il fatto suo.

Si allontanò immediatamente salendo sul letto ed infilandosi sotto le coperte sotto il mio sguardo scandalizzato.

Se si infilava sotto le coperte era la fine.

Niente più divertimento…

Mi fiondai sul letto dopo i primi due minuti di shock puro.

Non l’avrebbe vinta lei!

La sentii ridere, mentre la cercavo avido e lei si nascondeva sotto le coperte come per sfuggire al lupo cattivo.

Quanto è bella la mia piccola Bibi quando ride.

Ad un certo punto, lasciai la coperta attorcigliata.

La presi in maniera più ordinata alzandola ed infilandomi sotto.

Maledetto James Potter!

Potevi pensarci prima, invece di perdere tutto quel tempo tentando come un perfetto idiota di farti breccia nelle infide coperte attorcigliate?

Ai piedi del letto era rannicchiata, ma pur sempre divertita, la bella Lily.

Con un ghigno stampato in faccia la raggiunsi a quattro zampe, entrambi ancora nascosti dalle coperte.

Lei sorrise smettendola di divincolarsi per evitare che il lupo cattivo entrasse nel suo nascondiglio.

La raggiunsi sovrastandola.

Lily sorrideva ancora prima che io mi abbassassi verso le sue labbra e permisi al divertimento vero e proprio di cominciare…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci alla fine di questo primo capitolo.

Purtroppo, gli unici ringraziamenti vanno solamente a due persone:

LaBabi per avermi aggiunta ai suoi preferiti

e

Ale90: Ciao, cara! Sono contenta che sia riuscita ad incuriosirti così tanto! Spero di non averti fatto penare troppo ad aspettare questo capitolo e spero soprattutto che ti sia piaciuto! Ci sentiamo presto, ok? Al prossimo capitolo!

Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu…

P.S. mi sono dimenticata di dirti il terzo “spero” XD : spero di trovarti un’altra volta tra le recensioni!!!

Beh, miei cari beniamini, credo sia tutto!

Un bacione grandissimo a tutti quanti e, mi raccomando, N.U.M.E.R.O.S.I.!!!

Ciao ciao!

By Lovegio92

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Capitolo 3
*** Capitolo II - Jason McCullen ***


Buonasera a tutti =D!

Eccomi di nuovo con il secondo capitolo.

Ho voluto aspettare un po’ prima di postarlo perché dovevo finire di scrivere tutti gli altri!

Badate, però, che la storia non l’ho finita affatto! Anzi… con l’ultimo capitolo che ho steso (che corrisponderebbe al sesto, credo) sono ancora e solo all’inizio, perciò di strada ce ne vuole ancora!

Spero solo che durante questo tragitto i commentatori possano solo aumentare ^^.

Non voglio assolutamente dire che questa volta mi avete delusa… al contrario!

Mi hanno fatto davvero tanto piacere i commenti che sono stati lasciati allo scorso capitolo (specialmente da DanyCullen e dalla mia BELLISSIMA pRiNcEss LiLIUzzA [Ciao Mia Adorata =D]) e spero di ritrovarle subito queste persone!

Ma i ringraziamenti più dettagliati per ognuno li trovate alla fine del capitolo!

Ora non voglio stare ad annoiarvi, perciò… buona lettura =D

P.S. Ci vediamo giù XD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Secondo – Jason McCullen

 

Avete mai fatto l’amore ai piedi del letto?

Ve lo dico io… è scomodissimo!

Ma non era questo il vero motivo del perché alle sei di mattina mi ero appena svegliato.

Infatti, per quanto la mia dolce Bibi si fosse applicata quella notte, alla fine l’ansia aveva vinto.

Dopo quattro ore avrei dovuto incontrare quello stranissimo Jason McCullen…

Sinceramente avevo un po’ di paura ad andare da solo.

Fui tentato più volte di prendere il nostro gufo e mandare una lettera a Sirius.

Ma l’aspettativa di fronteggiare un Sirius Black fatto svegliare alle sei di mattina mi spaventava ancora di più in confronto a quella di conoscere un perfetto sconosciuto senza nemmeno un compagno per guardarsi le spalle.

Stavo pensando a questo mentre fissavo il soffitto con le mani dietro la testa, quando uno strano fruscio di coperte attirò la mia attenzione.

Girai il capo verso Lily vedendola giusto in tempo voltarsi e avvicinarsi verso di me.

Stava ancora dormendo, ma, senza troppi problemi, si appoggiò al mio petto assicurandosi il mio braccio come un cuscino e accoccolandosi al mio fianco come una gatta.

La mia piccola Bibi pensai, mentre le passavo un braccio su un fianco e la stringevo sorridendo stupidamente.

Vi sembrerò ripetitivo, ma, cercate di capirmi, Lily era tutta la mia vita.

Anche Sirius me lo diceva.

E molto spesso aggiungeva anche che quando la fissavo avevo un’espressione da perfetto rincoglionito.

Almeno, però, avevo trovato un modo fantastico per passare il tempo da quel momento fino alle otto, orario in cui avrei dovuto cominciare a prepararmi.

L’avrei fissata tutto il tempo mentre dormiva.

Sarebbe stato fantastico!

E lo è stato davvero…

 

 

«Buongiorno…» biascicò lei dopo due ore precise e spaccate, passate a fissarla in continuazione.

Eppure mi sembrava di aver trascorso, sdraiato accanto a lei, soltanto cinque minuti.

Sono innamorato perso, vero?

Dite che sono grave?

Si… sicuramente è così.

Ero talmente incantato nel guardarla che non mi ero nemmeno accorto che si fosse svegliata.

«Buongiorno…» le risposi, sorprendendomi della mia voce scura nonostante la notte e le due ore passate in completo silenzio.

Lily mi sorrise.

Era radiosa.

Forse quello era uno dei suoi “bei risvegli”, come amava definirli.

Risposi al suo sorriso, mentre lei faceva pressione un attimo sulle braccia per raggiungere le mie labbra.

E quando le toccò, sentì il mondo esplodere fuori la nostra casa, ma noi ancora al sicuro nel letto.

Sicuri di essere da soli con il nostro momento.

Un momento che, ovviamente, la mia piccola Bibi doveva rovinare allontanandosi quasi subito e tornando a sdraiarsi.

Ma io non le volevo lasciare scampo.

Era mia ora!

La vidi scostare le coperte dall’altra parte per scendere dal letto.

Con un movimento fulmineo le afferrai il fianco e la feci ricadere sul materasso.

Lily rideva mentre mi posizionavo sopra di lei.

«Eddai, Buch… è già tardi…» mi disse cercando di fare pressione sulla sua mano appoggiata al mio petto per allontanarmi.

«Tardi per cosa? Abbiamo tutto il tempo di questo mondo…» le sussurrai sensuale accostandomi al suo orecchio e iniziando a baciarle il collo.

La sentì irrigidirsi un secondo e poi sciogliersi in quei dolci movimenti.

Mi baciò teneramente la guancia.

Poi fece di nuovo pressione sulla mano che aveva nuovamente posizionato sul mio petto per allontanarmi.

«Tu, forse, hai tutto il tempo di questo mondo» mi rispose scostandomi.

«Perché tu no? Che cosa devi fare?» le chiesi dubbioso.

Lei voltò il capo verso di me dato che aveva già messo le gambe giù dal letto.

Poi si girò di nuovo e sospirò sconfitta.

«James… ti ricordo che Alice e Franck si sposeranno fra un po’!» mi spiegò prendendosi una parte della coperta per coprirsi le parti intime (osservandola, vi annuncio che stavo ghignando perfidamente).

«Fra un po’?! Ma Franck mi ha detto che il matrimonio sarà quest’estate! Siamo ad Ottobre ora…» risposi sconcertato.

Ora si dovevano mettere a preparare le nozze?

Lily rise di cuore divertita dalla mia espressione.

«Lo so, ma Alice è fuori di testa e ha bisogno di… “un’insegnante di sostegno”!» rispose divertita voltando di nuovo il capo verso di me.

Si stava per alzare, ma, come ho già detto miliardi di volte e ribadisco ancora adesso, James Potter vince sempre!

La afferrai di nuovo per la vita e la trascinai sotto di me.

Prima che potesse rispondermi per le rime le cucii la bocca con un bacio che… wow!

Altro che castità…

Lo so… ero un pervertito!

Ghignai quando mi accorsi che Lily cercava le mie labbra dopo che mi ero allontanato.

Risposi al suo bacio prima di spostarmi nella “zona collo” dove impazzisco.

Le stavo prosciugando tutte le riserve idriche della pelle in quella zona quando lei si allontanò per la terza volta.

«Eddai, Bibi… ti prego…» la implorai facendo la perfetta espressione da cerbiatto bastonato (invece Remus era il lupacchiotto bastonato, Sirius il cane bastonato e Peter… beh… suona un po’ strano, però… il topolino bastonato).

Lei mi fissò quasi studiosa.

Sapevo che stava lottando dentro di sé per resistere al mio imbattibile sguardo di cucciolo indifeso.

Naturalmente, vinsi io e, mentre lei rideva commentando il tutto con un “non cambierai mai”, ghignando ripresi a baciarla per bene.

Quei pochi indumenti che ci coprivano si ritrovarono improvvisamente per terra…

 

 

Aprii stancamente gli occhi.

La mia piccola Bibi era, ed è tutt’ora, fantastica!

Mi mossi leggermente accorgendomi che occupavo letteralmente, con tanto di braccia e gambe allargate, tutto il letto.

Focalizzai meglio la stanza notando che Lily non c’era.

Sbuffai sconsolato.

Era riuscita a fregarmi di nuovo.

Porca Puzzola!

Era stata accondiscendente quando l’avevo convinta la terza volta che se ne voleva andare, e così l’abbiamo fatto di nuovo.

Poi, naturalmente, lei si è svegliata prima di me alzandosi senza chiamarmi.

Mi scomodai dal letto aprendo del tutto la finestra che Lily si era almeno degnata di lasciare socchiusa per farmi svegliare.

Il tutto dopo essermi inforcato gli occhiali.

Aprii la porta della nostra stanza lasciando che un invitante odore di pane tostato e pancetta mi avvolse.

Scesi ratto le scale.

Adoravo la pancetta della mia Bibi.

Arrivai in cucina sorprendendo la mia bellissima donna imburrarsi il suo toast dorato.

Lei, come sempre secondo la nostra routine quotidiana, rise della mia buffa espressione e io rimasi incantato ad ascoltarla.

Poi mi avvicinai al tavolo e, prima di sedermi, la baciai.

«Ri - buongiorno, Buch!» disse lei trattenendo una risata che, capii immediatamente, veniva dal cuore.

«Ri - buongiorno a te, Amore mio…» risposi cambiando per una volta il suo soprannome, mentre mi sedevo e prendevo a servirmi di pancetta.

Adoravo quando Lily doveva imitare la colazione che facevamo ogni mattina ad Hogwarts.

«Oggi sei particolarmente affettuoso» mi fece notare lei con un sorriso, mentre addentava la sua fetta di toast e marmellata, e guardava l’orologio.

Fu allora che strabuzzai gli occhi colto da un ricordo.

Avevo appuntamento con quel Jason McCullen alle dieci e, prima di farlo la seconda volta, quella mattina, erano le otto.

Merda!

«Che ore sono, Bibi?» le chiesi agitato.

Lei mi fissò interdetta prima di rispondere.

«Le nove e venti. Perché sei così agitato?» mi chiese di rimando interrogativa.

Ma io non avevo nemmeno sentito il resto della frase poiché, non appena captai l’orario, afferrai velocemente due toast già imburrati e corsi di nuovo su in camera a prepararmi.

Venti minuti dopo avevo già il mio cappotto nero addosso e stavo scendendo lesto le scale, mentre riponevo nella tasca la lettera del Primo Membro.

«Buch… ma perché…» cominciò lei preoccupata dopo che l’avevo trovata sulla soglia della porta della cucina ad aspettarmi.

Io la guardai sorridendo rassicurante.

Mi avvicinai a lei, prendendole il viso tra le mani e schioccandole un dolce bacio sulla fronte.

«Tranquilla Bibi, è tutto ok! Ho un impegno alle dieci e me ne ero dimenticato… Tu vai da Alice tranquillamente, va bene?» le chiesi cercando di apparire il più rassicurante possibile, sperando che non facesse domande sulla parte “impegno”.

Ma per mia grande sorpresa mi rispose al sorriso commentando un “sempre il solito!” accompagnato da un bacio a fior di labbra, mentre mi aggiustava la cravatta e la giacca.

Lei si allontanò sorridendo ancora, ma io mi sporsi di nuovo verso di lei e la baciai con più passione.

«Ricordati che ti amo più della mia stessa vita, Lily…» le sussurrai serio e, perciò, sortendo ancora più effetto in lei in confronto a quando mi comportavo in modo sensuale di proposito.

Mi passò le braccia intorno al collo, mentre io posizionavo le mie mani sui suoi fianchi.

Ci baciammo per un tempo interminabile.

Che, ovviamente, ha una fine perché la mia Lily, come suo solito, doveva interrompere.

«Sei già in ritardo, Buch… così farai una figura orribile!» aveva commentato lei spingendomi verso la porta, mentre io indietreggiavo.

«Ma se non sai nemmeno con chi mi devo incontrare!» protestai io.

«Di certo non con Sirius o Remus o Peter, altrimenti staresti ancora mangiando tranquillamente».

Ecco!

Visto?

Come vi ho già accennato prima, la mia piccola Bibi sa perfettamente il fatto suo!

E con un ultimo piccolo bacio a fior di labbra e una spintarella, ecco che mi ritrovo chiuso fuori da casa mia con la risata cristallina della mia vita che sentivo provenire da dietro la porta.

Sospirai.

Meglio così, invece di lasciare a casa una Lily preoccupata del fatto che andavo a conoscere un perfetto sconosciuto con i tempi che correvano e corrono tutt’ora.

 

 

Arrivai quasi subito a Trafalgar Square grazie alla smaterializzazione in due cabine telefoniche isolate per non farmi vedere.

Dopo cinque minuti di camminata arrivai all’affollata piazza di Londra.

Mi guardai intorno, mentre procedevo verso l’obelisco sentendo il cuore scoppiarmi in petto.

Il ché era strano perché James Potter non ha paura di niente.

Raggiunsi la base dell’obelisco e mi avvicinai ad un leone.

Una volta portai Lily li, quando ancora non vivevamo insieme.

Ci arrampicammo su quel leone e rimanemmo li a scambiarci effusioni tra il casto e non fino alle tre della mattina, quando in giro non c’era ormai più nessuno.

Sorrisi a quel ricordo in quanto risultava tra i più belli della mia vita, fino a quel momento.

Infatti, quella sera, con la scusa di accompagnare la mia piccola Bibi a casa dei suoi genitori con i quali viveva dopo la fine della scuola, la portai di fronte la nostra abitazione e le chiesi di venire a vivere con me.

Poi vi lascio immaginare il seguito…

E ancora non riuscivo a credere che fossero passati ben due mesi!

In quel momento vi erano dei bambini che ridevano giocando a cavalluccio su quel leone.

Magari, un giorno, al posto dei genitori di quei bambini che li guardavano divertirsi con tanto amore, ci potevamo essere io e Lily, e…

«James?!».

Una voce che riconoscerei tra miliardi mi distrasse dal mio flusso di pensieri.

Mi voltai osservando mio fratello con tanto di punto interrogativo che mi ronzava intorno alla testa.

Sirius lo stesso.

«Sirius?!» chiesi basito esattamente come lui.

Rimanemmo in silenzio per qualche secondo finché non esplodemmo in coro.

«Che cosa ci fai qui?».

Ci guardammo torvi.

A quanto pareva entrambi eravamo molto nervosi e pretendevamo delle risposte all’istante.

«Prima tu!» cominciò Sirius dopo essersi messo a braccia conserte in grande stile e avermi fissato con sguardo truce.

Di me non si poteva dire di meno.

Me ne stavo nella sue identica posizione resistendo a quello sguardo che tanto voleva vincere contro il mio.

Ah – ah, ma contro il grande James Potter c’è poco da fare!

«Col cappero, fratellino adorato! Prima tu!» gli ordinai di rimando sottolineando il “fratellino adorato”.

Lo vidi digrignare i denti.

«Io non parlo!».

«Nemmeno io!» non attardai a far sapere la mia.

«Lo sai che non lo farò…».

«Anche tu dovresti…».

Silenzio.

Un silenzio carico di sfida.

Esattamente quella che piace a noi due.

Quella in cui si perde con la morte perché nessuno dei due si arrenderà mai.

«Maledetto, vuoi parlare?!» sbraita all’improvviso Sirius spaventando i bambini che prima giocavano a cavalluccio sul leone.

«No, Cornuto, ti ho detto che non lo farò e che il primo a farlo sarai tu!».

«Cosa ti fa pensare che sarà veramente così?» mi chiede con quel suo ghigno che mi ricorda tanto i bellissimi anni ad Hogwarts.

Ghignai anche io.

Infondo, Malandrini si nasce e Malandrini si muore!

«Il fatto che sia James Potter, no?» gli chiesi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Lo vidi allargare il suo ghigno.

«A quanto pare la Evans sta fallendo nel suo intento di convertirti alla “modestia”!».

Io risi di cuore.

È vero!

Lily, dal momento in cui ci mettemmo insieme l’ultimo anno ad Hogwarts, tentò in tutti i modi di farmi convertire alla “modestia”, come ama definirlo Sirius.

«Diciamo che dopo essermi accorto della strage sul mio vecchio personaggio, cerco di tenere nascosto il più possibile quello che ne rimane in sua presenza!».

Vidi Sirius ridere.

«Se non fosse stato per Lily, Ramoso, saresti libero e spensierato come me!».

«Preferisco essere vittima della mia piccola Bibi piuttosto che essere riempito di ceffoni a destra e a manca» gli risposi sulle rime indicandogli la guancia un tantino infiammata.

«Oh…» disse semplicemente passandosi una mano sul punto indicatogli dal sottoscritto «…Veramente questo è di ieri».

Io risi come un matto piegandomi in due per tenermi la pancia.

Non ce la facevo più.

Mi faceva morire quando usava quel tono di cucciolo ferito nel profondo.

Per non parlare di quello che aveva detto.

Addirittura era del giorno prima.

Quando mi rialzai ancora scosso da qualche risolino, ma deciso a darmi un contegno, scoprì sul volto di mio fratello dei particolari segni di irritazione.

Credo che non gli sia tanto piaciuto il mio ultimo scatto di ilarità.

Pazienza!

«Caspita!» dissi dopo essermi ripreso trovandomi di nuovo sotto lo sguardo infuocato di Felpato «Devi averla fatta arrabbiare da morire perché il segno delle cinque dita sulla guancia si vede ancora distintamente!» continuo riprendendo a ridere.

«Grazie tante, fratellino adorato…» rispose sarcastico il ragazzo.

Restammo ancora qualche secondo in quelle posizioni: uno che si sganasciava dalle risate e l’altro che lo fissava minacciando morte solo con lo sguardo.

Finché una terza voce altrettanto familiare come quella di Sirius ci richiamò all’attenzione.

«Non ci posso credere…» aveva aggiunto prima ancora che noi potessimo mettere a fuoco l’uomo davanti a noi.

Remus John Lupin si stava avvicinando con un passo lento e trascinato, ma non per questo timoroso verso di noi.

«Remus?!» rispondemmo in coro io e Felpato.

«Che ci fai qui?» aggiunse Sirius.

«Potrei farvi la stessa domanda…» rispose vago Lunastorta.

«E infatti tu nemmeno mi hai risposto, prima!» ripresi improvvisamente io rivolgendomi minaccioso al mio fratellino adorato.

Questi si voltò violentemente verso di me restituendomi il mio stesso sguardo.

Mi additò.

«Anche tu non hai risposto alla mia domanda!!!» sbraitò fuori di se facendo scappare definitivamente quei bambini che giocavano sul leone.

«Va bene, va bene… calmi, ragazzi!» ecco che interviene il grande e saggio Lunastorta «Se proprio non volete parlare vi spiego io il perché sono qui…» incominciò di nuovo con espressione vaga rimanendo poi in silenzio per qualche minuto.

«Se magari riusciamo a sbrigarci prima di Natale…» aggiunge Sirius.

A quanto pare si è innervosito di nuovo.

Ghignai.

Non mi sfuggiva mai il mio caro Felpato.

«Vedete, ieri, nello stesso istante in cui sono tornato a casa, ho ricevuto una lettera. Una lettera strana, direi…» aveva iniziato, mentre sia io che, per mia grande sorpresa, Sirius strabuzzavamo gli occhi.

Possibile che anche loro siano stati chiamati da questo Jason McCullen?

Mentre aveva iniziato a parlare, Remus aveva infilato la mano in tasca estraendone una lettera.

La fissai notando lo stesso sigillo blu che aveva la mia.

«Non ci posso credere…» disse improvvisamente Sirius «… è la stessa che ho ricevuto anche io!».

Remus alzò gli occhi verso Felpato, sorpreso, ovviamente; e lo stesso feci anche io.

«… Anche io…» sussurrai infilando la mia mano in tasca ed estraendo una copia della lettera di Lunastorta.

Tutti e tre ci fissammo sospettosi.

«E se fosse un agguato dei Mangiamorte?» sussurrò improvvisamente Sirius.

Remus parve riflettervi portandosi una mano sotto il mento.

Io, invece, preferivo alzare lo sguardo al cielo quando dovevo pensare.

Quasi come se avessi bisogno di un’ispirazione divina e…

Ma quando mai?!

Io sono il grandissimo James Potter!

Da quando in qua James Potter ha bisogno di un’ispirazione divina per essere geniale?

«Chi vi ha mandato le lettere?» chiesi cercando di fare un quadro generale nella mia mente e, soprattutto, di mettere in atto un po’ di “modestia”.

«Un certo Jason McCullen» mi rispose Lunastorta.

«Anche a me!!!» urlò Sirius fuori di sé, mentre Remus si copriva il viso con una mano per la vergogna dato che più della metà della popolazione di Londra, in quel momento, si voltò verso di noi «Quell’imbecille mi ha chiesto se ero un “amico”!» continuò mimando le virgolette con aria furiosa.

Sbarrai gli occhi!

Era la sessa domanda che aveva fatto a me!

«Certo che sono un amico! Ma di certo non lo vado a dire o a dimostrare ad uno sconosciuto!» continuò Felpato profondamente ferito nell’orgoglio poiché per mio fratello la lealtà era ed è tutto fra gli amici e gli amici sono tutto per lui «E poi che cosa gliene può importare?».

«Ma quello che mi ha convinto di più a venire a questo appuntamento è stata la frase “…ormai ti conosco bene…”! Non vorrei che questo McCullen mi spiasse!» aggiunse Remus ignorando alla miglior maniera il comportamento infantile di Sirius.

«Ci spiasse!» lo corressi io.

Remus mi fissò scioccato.

«Anche nella mia lettera questo Jason McCullen ha detto la stessa cosa ed è stato solo per il sospetto che mi spiasse e che Lily fosse in pericolo, che ho accettato di venire!» conclusi.

«Lily è in pericolo?!» si allarmò Remus.

«No! No! Tranquillo, Lunastorta! Solo ho paura che questo, spiandomi, costituisca un rischio anche per lei!» lo calmai.

Remus sospirò sollevato.

So che lui teneva, e tiene tutt’ora, molto a Lily.

Infatti, quando eravamo ancora ad Hogwarts, una volta addirittura litigai con lui perché sospettavo di una possibile relazione tra loro due, e questo mi rodeva come non potrete mai immaginare!

Ma per fortuna, fra di loro intercorreva solo una forte amicizia fraterna.

Invece, per fare andare d’accordo Lily e Sirius ci è voluto più tempo e soprattutto più pazienza.

Alla fine, però, la Ragione (che stranamente è incarnata in un uomo – lupo che risponde al nome di Remus John Lupin) è prevalsa ed ha riportato armonia fra i due.

«Quindi?» chiese Sirius ad un certo punto «Che cosa facciamo?» continuò imbronciandosi di nuovo «Personalmente preferirei tornare a casa a dormire! Odio essere preso in giro, a maggior ragione quando sono vittima di scherzi così mattutini!».

Remus sembrava perplesso e turbato.

Io sbuffai.

E pensare che avevo mandato Lily da Alice in tutta tranquillità quando, in quel momento, potevo tornarmene a casa e stare con lei ad oziare tutto il giorno… magari a fare delle meravigliose “pulizie di casa”…

«James? Stai bene?» mi chiese improvvisamente Sirius sventolandomi davanti agli occhi una mano.

Porca Puzzola!

La mia piccola Bibi è pericolosa quando si insinua nei miei pensieri!

Immediatamente tornai con la mente insieme ai miei amici a Trafalgar Square notando gli strani movimenti di Sirius per attirare la mia attenzione e Remus che mi fissava tra l’interdetto e il preoccupato.

«Sto benissimo!» risposi rivolgendomi solamente a Lunastorta che sembrava l’unico sano di mente in quel momento «E smettila, cretino! Mi fai saltare i nervi!» continuai alzando la voce contro Felpato che ghignò.

Quel bastardo… in quel momento avrà pensato che, esattamente come lui cade nel mio pugno, anche io faccio la stessa fine della sardina nella sua mano!

Maledetto!

«Avevi una faccia così… incantata!» mi spiegava intanto Remus, mentre mettevo il broncio contro Sirius.

Felpato, però, doveva assolutamente farmi saltare i nervi perciò s’illuminò all’istante.

Quasi fosse stato colpito da un’ispirazione divina (cosa di cui, ricordo al gentile pubblico, io non ho bisogno).

«Stava pensando a Lily!» urlò quasi con un tono tra il vittorioso e il malizioso.

Remus sospirò sconfitto da tanta demenza tentando di nascondersi di nuovo dagli sguardi omicidi dei passanti, la quale quiete era stata disturbata da quel delicato del mio adorato fratellino.

Io rimasi in silenzio, colto in flagrante.

E aggiungo anche che quel gran bastardo mi fece anche arrossire.

«Mi sembra al quanto naturale che un uomo pensi alla sua dama!» s’intromise una voce.

Una voce che veniva dalle mie spalle.

Una voce pacata e calma, ma non per questo timorosa e debole.

Una voce che non avevo mai sentito prima e per questo che mi fece saltare il cuore alle stelle, come penso sia successo anche a Sirius e Remus a giudicare dalle loro facce.

E se fosse…?

«J – Jason McCullen?» chiese balbettante Remus, mentre io mi voltavo verso un uomo di gran lunga più vecchio di noi, ma conservante perfettamente il suo fascino.

Era un tantino più alto di me e di Remus.

Più o meno la stessa altezza di Sirius.

Ci guardava come se fosse così naturale venire a conoscere dei perfetti sconosciuti.

Quasi fosse un padre che osservava i suoi figli con quello sguardo per dire “te l’avevo detto di non farlo”.

Aveva uno strano fascino che non so spiegare bene.

Sarà stato per il suo vestiario o per i suoi capelli di un colore biondo cenere tagliati molto corti e i suoi due occhi azzurri che accompagnavano un viso quasi perfettamente squadrato.

Un viso che facilmente mi conferiva l’idea di una persona nata solamente per obbedire alle regole.

A prima vista, giudicando dal vestiario e dal portamento elegante che aveva di fronte a noi, lo considerai subito un uomo di gran classe e, soprattutto, rispettoso…

Quanto mi sbagliavo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ben ritrovate mie care giuoie!

Purtroppo anche il secondo capitolo è finisciuto (oggi sono in preda all’italiano correggiuto! -.-“ non badateci per favore)

Non perdo tempo per chiacchiere e ciance varie (anche perché non saprei che dirvi XD), perciò passo subito ai ringraziamenti:

DanyCullen: Lo sai che mi hai fatto il complimento più bello che potessi mai leggere?! Anche se sono convinta che sia un’esagerazione (perché non mi sento così simile alla Rowling nello scrivere), ti ringrazio da morire! Con questo non voglio assolutamente offenderti, solo che la mia modestia è mi serissima (a differenza di certe persone… N.D.Gio / Ehm… ehm… non ho la più pallida idea di chi ti stai riferendo! N.D. James).

Cmq, a parte tutto, grazie davvero! Mi ha colpito tantissimo quello che hai detto e mi dispiace di aver dovuto far passare così tanto tempo per aggiornare! Spero che con queste mezze vacanze a scuola, mi ritrova più tempo per scrivere!

Per ora, spero solo che il capitolo ti sia piaciuto!

A presto, giuoia ^^!

Ciau!

Tugs: Ciao =D! Sono felice che il momento tra James e Lily ti sia piaciuto! Ti assicuro che, per quanto riguarda tutti gli altri capitoli che ho scritto, è l’unico momento romantico che si ritrovano (per ora!) eccetto qualche cosina anche qui!

Per quanto riguarda il mistero di McCullen, spero di riuscire ad aggiornare presto anche il terzo perché solo dal prossimo il quadro comincerà ad essere più chiaro!

Per adesso posso solamente chiederti se ti è piaciuto anche questo J!

Ti aspetto fra i commentatori, ok?

A presto, cara!

Ciau!

Ale90: Quando hai detto che non ho deluso le tue aspettative, non puoi immaginare il sospiro di sollievo che ho fatto J!

Spero che anche in questo capitolo le tue aspettative non vengano distrutte, ma per capire ancora meglio il mistero di McCullen bisogna aspettare il terzo capitolo ;)! Ci sarai, vero?

Guarda che ci conto, eh?!

Fammi sapere subito, ok?

Beh, non mi resta che dirti “alla prossima” sperando che non sia tanto lontana!

Ciau!

P.S. Anche io sono convinta che James e Lily siano una delle coppie (se non LA coppia) più belle e mi ha fatto piacere che il loro momento ti sia piaciuto così tanto!

pRiNcEss LiLIUzzA: Amore MIOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!

Non puoi immaginare come sono stata felice anche nel solo momento in cui ho letto il tuo nome! Figurati poi per la recensione! Ho fatto i salti di gioia! Grazie 1000 per i complimenti! Mi hai fatto davvero contentissima, anche se, mi dispiace che nemmeno in questo capitolo si capisce il perché James e Lily hanno rotto!

Per quello mi sa si debba aspettare o il terzo o il quarto… ma cercherò di non farti penare per niente e, adesso, per te, vado e cerco di avvantaggiarmi maggiormente così riesco ad aggiornare prima!

Spero di trovarti presto tra i commentatori del nuovo capitolo e mi faresti davvero un grandissimo favore se mi dicessi come stai perché (non so se hai letto tutto il papiro di recensione che ti ho lasciato al nuovo capitolo) ti avevo detto che mi ero preoccupata per la tragedia del terremoto in Abruzzo!

Stai bene, vero?

Tutto ok?

Recensisci presto perché sono ancora un po’ preoccupata!

A presto, Mia Adorata =D!

Un bacione ed un abbraccio grandissimi!

Ciau!

E poi ci sono:

  1. Ale90
  2. Hp4e
  3. Jaily
  4. LaBabi
  5. Nan96
  6. pRiNcEss LiLIUzzA

che mi hanno aggiunta ai loro preferiti

Grazie di cuore, ragazzi!

Beh, immagino sia tutto…

Un bacione monumentale a tutti quanti e, mi raccomando ancora una volta: N.U.M.E.R.O.S.I. a commentare J

Ciao Ciao

e

Grazie di tutto!

By Lovegio92

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Capitolo 4
*** Capitolo III - Il mio Compito ***


Annuncio IMPORTANTISSIMO:

Questo capitolo lo dedico interamente a Jaily per scusarmi del mio INCALCOLABILE errore!

Scusa Pazzoide Mia LMi dispiace da morire, davvero!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Terzo – Il mio Compito

 

Era assurdo!

Non ci volevo credere!

Ormai mi ero rassicurato che si trattava di uno scherzo, esattamente come aveva detto Sirius.

Uno scherzo ben riuscito in cui ci eravamo cascati come polli non solo io e Felpato, ma anche Remus.

Mi stavo preparando a proporre una splendida mattinata tutti insieme in onore dei vecchi tempi ad Hogwarts, anche se mancava Peter.

Ma, a quanto pareva, ero stato battuto sul tempo.

Era tutto vero!

Quel maledetto Jason McCullen esisteva davvero nonostante né io, né Sirius e nemmeno Remus l’avevamo mai sentito.

Non riuscivo a crederci!

Avevo così tante cose da chiedergli.

Senza contare che il sospetto che quel gran bastardo abbia potuto spiarmi costituendo un grosso rischio per Lily, mi spingeva ad agire seguendo gli istinti primordiali: spaccargli la faccia!

«Bene!» aveva esordito Sirius dopo l’assenso di McCullen alla domanda di Remus.

Dire che sembrava un tantino infuriato equivarrebbe al fare un eufemismo.

Come ho già precisato prima: mai svegliare Felpato ad orari indecenti secondo la sua strampalata concezione temporale, che vanno dall’esatto istante in cui va a dormire la notte fino alle undici di mattina, se si teneva alla propria vita.

Infatti, credo di aver perso il conto delle sveglie spiattellate contro la parete di ogni giorno quando eravamo ad Hogwarts e anche fuori.

Si avvicinò pericolosamente a quell’uomo fronteggiandolo in altezza e con uno sguardo di fuoco.

Rimasero a fissarsi per qualche minuto in cui: Lunastorta osservava preoccupato la scena mentre arrossiva per pudore, Sirius, che sputava fumo dalle narici, digrignava i denti senza avere fegato di aprire bocca di fronte ad un Jason McCullen che lo scrutava studioso ma con quel sorrisetto saccente che mi faceva saltare i nervi, mentre assistevo al tutto con un’espressione indecifrabile, il ché rispecchiava perfettamente la mia confusione mentale in quel momento.

Ero combattuto da due fazioni interne: la prima mi gridava a gran voce di prendere il saggio esempio di mio fratello, cioè di avvicinarmi minacciosamente a quell’uomo e spaccargli la faccia per semplice sfregio, mentre l’altra mi contraddiceva sostenendo che sarebbe molto più sensato rimanere fermi e chiedere “pacificamente” spiegazioni.

Stavo per mandare a quel paese la mia seconda fantastica coscienza, nata solamente grazie all’enorme auspicio del mio bellissimo Giglio, quando McCullen si decise a parlare.

«Immagino di aver scatenato questo tuo temperamento da questo appuntamento nelle strane ore antimeridiane».

Sirius si allontanò bruscamente dall’uomo, indietreggiando di qualche passo.

Sentii Remus sospirare vicino a me, vinto, credo, dalla sconfinata ignoranza di Sirius.

Si avvicinò a Felpato poggiandogli una mano sulla spalla per reclamare la sua attenzione, che ebbe dopo qualche altro secondo in cui il mio caro Black scrutava quasi schifato l’uomo di fronte a lui.

«Intendeva dire, Sirius, che crede di aver causato questo tuo schifosissimo comportamento dal fatto che abbia fissato l’appuntamento per un orario che ti ha costretto a svegliarti alle sei di mattina!» spiegò Lunastorta quasi come se si trovasse di fronte uno stupido mocciosetto al quale bisogna dedicare il 99% delle attenzioni, se non il 100%.

Poi, sospirato di nuovo, si voltò verso McCullen.

Anche io mi avvicinai, sentendo proprio in quel momento lo sbuffo sonoro di Sirius.

«A volte mi tratta come se fossi un neonato senza cervello!» lo sentii borbottare.

Senza farmi vedere, alzai gli occhi al cielo.

Il nostro caro Felpato non crescerà mai!

Il che mi manda letteralmente su di giri per la letizia!

«Vi chiedo scusa, signor McCullen, ma certe persone non sanno proprio dove siano di casa il rispetto e la buona educazione!» sentimmo Remus commentare di fronte “Jassy – Cally” prima di lanciare uno sguardo torvo indietro.

Quando si voltò di nuovo di fronte McCullen, lo vedemmo ridere di gusto.

«Non ti preoccupare, Remus John Lupin! Credo di aver perfettamente compreso che stereotipo di “amico” sia il nostro caro Sirius Black!» rispose quello sempre con quell’odioso sorriso saccente.

Io mi innervosii ancora di più a quell’affermazione.

Sirius Black non è uno “stereotipo di amico”!

Lui è un amico e basta!

Un amico eccezionale, tra l’altro!

Uno che non cambierei nemmeno per tutto il bronzo di questo mondo… o era l’argento?

No… l’oro?

No, che dico… era il platino!

Mah… questi proverbi babbani che Lily cercava sempre di rifilarmi in testa, non li ricorderò mai!

E poi… “nostro”?

Sirius Black è amico solo dei suoi amici.

E si da il caso che i suoi amici siano tutti, fuorché quell’emerito idiota che ci stava di fronte.

«Comunque, non credo che questo sia il luogo adatto per intavolare la nostra conversazione!» continuò l’imbecille, mentre fissava tutti e tre soffermandosi stranamente su di me.

«Ma non era stato lei a dire per lettera che era il posto in cui destava meno sospetto sia nei Babbani sia nei Mangiamorte?» gli chiesi provocante.

Lui mi fissò quasi comprensivo nei miei confronti.

Che poi non ancora adesso ho capito per cosa mi parve così comprensivo.

Forse quella gli era sembrata una domanda stupida e di conseguenza gli avevo fatto pena aprendo bocca soltanto per darle aria.

Esattamente come amava insultarmi Lily quando dicevo cose senza senso.

Ma non demordevo!

Non ne avevo la minima intenzione!

Quell’essere di fronte a noi mi dava i nervi con quel suo comportamento “storci - budella”.

Sentii Remus sospirare di fianco a me.

Mi voltai verso di lui con un’espressione interrogativa.

Notai che anche Sirius era confuso esattamente come me.

«Intendeva per l’incontro, Jam!» mi spiegò Lunastorta.

Io assottigliai lo sguardo tornando a fissare McCullen.

Non gliel’avrei data vinta così facilmente.

«Prego, seguitemi!» disse ignorandomi bellamente «Conosco un posto molto appartato per poter parlare!» continuò voltandosi dalla parte da cui era venuto per raggiungere questo “posto appartato” che né a me né ai miei due Malandrini presenti suonava tanto sicuro.

Infatti, rimanemmo fermi a scambiarci sguardi indecisi sul da farsi.

Non appena, però, McCullen si accorse che nessuno di noi tre lo stava seguendo, si voltò di nuovo verso di noi per osservarci ancora con quello sguardo che mi sapeva mettere in soggezione.

Quasi come se ci conoscesse meglio dei nostri stessi genitori, come se sapesse perfettamente cosa avremmo fatto o detto in quel momento.

Ci raggiunse di quei due o tre passi che ci distanziavano e continuò a fissarci in silenzio con quello sguardo sofista.

«Ci scusi, signor McCullen, ma personalmente mi sentirei più tranquillo se ci dicesse quale sia questo posto appartato prima di andarci» parlò il saggio Remus.

«Infatti!» lo appoggiò bruscamente Sirius.

«Sa» mi aggiunsi io, senza cancellare quel mio sguardo di astio nei suoi confronti «con i tempi che corrono è difficile fidarsi come nulla fosse degli sconosciuti!» conclusi marcando fortemente l’ultima parola.

Lo vidi allargare il suo sorriso odioso.

Maledetto!

Nessuno poteva ghignare in quel modo di fronte a me, se non i miei Malandrini e Lily che, da quando aveva accettato la pazza proposta di fidanzarsi con il sottoscritto, Sirius trovava particolarmente divertente convertirla al Malandrinesimo.

Il fatto mi fece andare in bestia costringendomi a digrignare i denti.

Dovetti combattere con tutto me stesso contro la voglia di saltargli alla gola e ucciderlo sul colpo.

E a giudicare dalla faccia rossa di Sirius, anche lui stava lottando contro i suoi istinti omicidi.

Quel dannatissimo ghigno che aveva gli stessi tratti di quelli che ci scambiavamo noi Malandrini e qualche volta anche Lily, era la prova lampante che quel bastardo ci spiava.

«Avete perfettamente ragione signori miei!» disse «E, dato che i miei ospiti siete voi, lascerò decidere a voi un luogo appartato dove poter parlare!».

Io rimasi stupido da quest’ultimo assurdo comportamento, esattamente come Remus.

Ma da bravi attori, frutto di infinite malandrinate ad Hogwarts, non lo demmo a dimostrare, mentre Sirius, dal canto suo, fece comparire un ghigno lungo da un orecchio all’altro.

Sicuramente in quella testolina da cane pulcioso gli stava frullando l’idea di portare quell’uomo dappertutto fuorché in un luogo appartato.

O, addirittura, se vogliamo votare per il “Sirius – vieni – qui – che – ti – spacco – la – faccia – Black”, stava certamente pensando di condurlo in un posto super appartato per cancellargli quel ghigno di nostra proprietà a suon di cazzotti e bubbuzzi in faccia, con gli occhi neri e qualche dente caduto.

In quel preciso istante, nella mente di Sirius Black era apparso il manifesto di propaganda contro i criminali: “ghigno Jassy – Cally” oppure “Faccia di ca**o Jassy – Cally!” “RICOMPENSA: … mi offro, insieme ai miei Malandrini, il tris delle nostre già quattro o cinque Burrobirre più il Whisky Incendiario”.

Lo fissai tentando di nascondere il mio ghigno nascente.

Adoravo mio fratello!

E lo adoro tutt’ora!

È la reincarnazione della mia seconda mente.

Eccezionale!

 «Ha mai sentito parlare del Paiolo Magico?» chiese improvvisamente Remus rovinando il famelico piano che si stava facendo strada anche nella mia mente.

Ignorando nel miglior modo la faccia omicida disegnatasi sul volto di Sirius, aspettai la risposta di McCullen.

Volevo sapere assolutamente cosa voleva!

E quel suo sorriso soddisfatto che gli si formò sul volto mi fece capire che non dovevo attendere ancora molto…

 

 

Entrammo all’interno del Paiolo Magico e subito McCullen cercò un tavolo isolato.

Lo individuò immediatamente e fece segno dalla nostra parte di seguirlo.

Ci incamminammo verso l’angolo più cupo del locale e, quando lo vedemmo accomodarsi, lo imitammo.

Ci sedemmo e rapidamente ci raggiunse una cameriera.

Squadrò con interesse sia me, sia Sirius, sia Remus e poi con voce suadente ci chiese che cosa avremmo ordinato.

Vidi Felpato sorriderle seducente, mentre Lunastorta lo guardava male.

Anche io sorrisi.

Quel gesto della cameriera mi fece tornare indietro nel tempo quando portai la mia piccola Bibi in un locale non troppo sdolcinato, ma abbastanza romantico per festeggiare la nostra promozione del settimo anno ad Hogwarts.

Era appena arrivata la cameriera per prendere le nostre due ordinazioni quando questa ha cominciato ad atteggiarsi in modo tutt’altro che casto con me.

Aveva iniziato proprio con lo stesso sorriso che ci rivolse la cameriera del Paiolo Magico.

E Lily se n’era accorta!

Sulle prime, cercò di contenersi dal saltarle alla gola ed ucciderla all’istante.

Poi, quando questa tornò al nostro tavolo con cinque centimetri di meno della sua gonna già troppo corta e si affiancò a me ignorando bellamente Lily, la mia piccola Bibi esplose, nel verso senso della parola, prendendomi per un braccio e smaterializzandosi dal locale davanti a tutti senza nemmeno pagare il contro.

E la cosa più sorprendente per me fu che lei non ebbe nemmeno la preoccupazione di trascinarmi in un luogo solitario per smaterializzarsi poiché quel ristorante era pieno zeppo di Babbani.

Quell’episodio mi riscaldò il cuore in quanto potei assistere all’amore che Lily provava per me.

Già… provava… perché questo è tutto un ricordo, ed ora, nel presente, lei è chissà dove con un solo sentimento per me.

Odio!

 

Ordinammo tutti e tre delle Burrobirre, mentre Jassy – Cally attese che fosse l’ultimo, poi, anche lui, prese la nostra stessa ordinazione.

Credo che lo fece apposta per dimostrarci che, in fondo, era esattamente come noi.

Peccato che tutti e tre non eravamo così scemi ed ingenui da non capirlo.

«Allora» proruppe improvvisamente per sminuire l’orribile figura che stava facendo (anche se, giudicando dalla sua espressione perennemente… ordinata, quasi, sembrava non gliene importasse più di tanto, o addirittura che fosse una cosa normale secondo la sua routine) «cosa mi raccontate?».

Noi Malandrini ci squadrammo a vicenda.

Questo si stava prendendo gioco di noi!

Rimanemmo in silenzio senza rispondere alla sua domanda.

Lo vidi scrutarci con attenzione, quasi fosse uno studioso di animali e noi le bestie che doveva analizzare ed osservare.

«Volete che vada direttamente al solo?» chiese cambiando repentinamente discorso.

Io e Remus ci fissammo cercando l’un l’altro un consenso a quella domanda per capirci finalmente qualcosa di quella faccenda.

«Mi sembra ovvio che vogliamo questo, signor Jassy – Cally dei miei ciondoli!» sbraitò, invece, Sirius incutendo timore a mezzo locale.

Io sospirai, mentre Remus lo fulminò con lo sguardo richiamandolo.

Convertire Felpato al “rispetto verso lo sconosciuto” era, è e sarà per sempre un’impresa assolutamente impossibile.

E, poverino, lui ha anche ragione… dopo la meravigliosa esperienza dei sette anni ad Hogwarts dove noi eravamo i Malandrini, i quattro ragazzi per eccellenza indiscussa… coloro che non si facevano mettere i piedi in testa da nessuno… nessuno… nessuno, tranne me… nello stesso istante in cui compresi che quello che provavo per una certa Rossa dagli occhi smeraldo non era una fissazione, ma amore vero!

Jason McCullen sorrise abbassando di poco lo sguardo.

Mi accorsi che quell’uomo era dotato di una pazienza che avrebbe persino fatto concorrenza con quella di Silente in persona.

«Insomma: ci fa svegliare presto in un giorno di ferie, ci fa precipitare a Trafalgar Square senza preavviso per una causa sconosciuta, ci porta in un luogo isolato dal resto del mondo e, invece di spiegarci cosa diavolo succede, ci chiede che cosa le possiamo raccontare?» continuò Felpato ignorando perfettamente lo sguardo assassino di Remus.

Posizionai nuovamente i miei occhi su McCullen che continuava a sorridere saccente per farli tornare poi ancora su Sirius.

Era fuori di se dalla rabbia.

L’avevo detto io!

Mai svegliare il caro vecchio Felpato nel “suo orario antimeridiano”.

Tornai a fissare il decrepito di fronte a noi non appena mi accorsi che stava per parlare.

«Avete perfettamente ragione, signori miei, però…» s’interruppe soppesando la cosa socchiudendo gli occhi azzurrini «… prima di spiegarvi la situazione, vorrei farvi una domanda:» sbarrò di scatto lo sguardo squadrandoci da capo a piedi tutti e tre «come avrete notato, immagino, vi osservo con molta attenzione da quando ci siamo incontrati a Trafalgar Square e ho riscontrato alcuni aspetti su di voi» spiegò.

Io storsi la bocca.

«Spero per lei, signor McCullen, che lo stia facendo solo da quel momento…» dissi marcando fortemente la parola “solo” e lasciando la frase in sospeso.

«Non starai mica insinuando, mio caro James, che vi ho spiati fino a qualche istante fa?» chiese sorridendo, segno che, si, era colpevole!

«Ho qualche sospetto, si… vi sono parecchi indizi che mi riconducono a questa possibilità! Ma, glielo ripeto… Spero per lei che non sia così!» continuai stringendo gli occhi a fessura.

Allargò il suo sorriso.

Maledetto!

Si avvicinò a noi poggiandosi sui gomiti sul tavolo.

«Tranquillo Potter…» disse con voce affabile «… non voglio fare del male a nessuno…» tornò ad appoggiarsi sullo schienale «… soprattutto alle donne!» disse infine allargando di nuovo quel suo sorriso saccente.

Io non ci vidi più.

Mi alzai fulmineo dalla sedia facendola cadere indietro e attirando l’attenzione dell’intero locale.

Remus mi osservò quasi spaventato, mentre sul volto di Sirius si disegnò immediatamente un ghigno malefico.

Sapeva perfettamente che per Lily mi sarei ucciso a suon di mazzate.

«James!» mi chiamò Remus ancora temendo una reazione violenta da parte mia.

Dal canto mio, mi limitai a fissare McCullen con tanto di occhi sbarrati ma furenti.

Questo sorrise, mentre io mi avvicinavo lentamente ma molto pericolosamente verso di lui.

Mi appoggiai con le mani al tavolo.

«Ha dieci secondi per spiegarmi questa stupida situazione, signor Jassy – Cally dei miei ciondoli» ripetei la stessa frase di Sirius senza farci caso.

Quel nomignolo era salito in mente anche a me quando eravamo a Trafalgar Square e, quando Sirius me lo sussurrò ad un orecchio mentre entravamo al Paiolo Magico a distanza di sicurezza da McCullen e io ghignai in risposta per assicurargli che era lo stesso che avevo pensato anche io, mi diede un’altra prova della mia telepatia con Felpato da aggiungere alla nostra lista infinita.

«Dopodiché me ne tornerò di nuovo a casa mia e se la vedo nei dintorni dei miei stessi passi insieme a quelli della mia ragazza, giuro su Merlino che la avadakedavrizzo!» lo minacciai con tono basso ma non per questo meno temerario.

L’imbecille rimase impassibile di fronte a me mantenendo quel maledetto sorriso.

Io, come spiegato, mantenni la parola e, dopo dieci secondi esatti, mi voltai verso i miei due amici salutandoli chiamando un nuovo appuntamento per spassarcela tra maschi.

Mi girai di nuovo verso McCullen quasi per imprimere nella mia memoria quella faccia di ca**o che avrei dovuto uccidere se lo avessi beccato spiare sia me sia la mia piccola Bibi.

Il mio compito era, è e sarà per sempre quello di proteggerla a costo della mia vita.

Perché se lei se ne andasse io sarei solo un corpo… vuoto…

Mi volsi verso la sedia e la raccolsi.

Poi mi diressi verso l’uscita sotto lo sguardo attonito di tutti i presenti che avevano seguito la scena dal momento in cui il fracasso della sedia a terra aveva richiamato la loro attenzione.

«James Potter, qual è il tuo compito?» mi urlò McCullen dopo essersi alzato dalla sedia ma rimanendo sempre vicino a Remus e Sirius.

Io mi bloccai all’improvviso, colto nel punto debole.

Possibile che lui mi aveva capito fino a quel punto?

Mi girai verso di lui con aria sconvolta.

Tornai sui miei passi e mi posizionai di fronte a lui… a pochi centimetri dal suo naso… pronto a spaccargli la faccia… esattamente come mio fratello prima.

«Tu non lo puoi sapere» sussurrai mortale contro di lui.

«Lo so già…» aveva detto.

Io presi un colpo.

Rimasi in silenzio capendo al volo, che quello mi aveva incastrato.

Così, mentre Felpato e Lunastorta mi guardavano interrogativi, mi voltai verso il resto del locale.

«Beh? Che avete da guardare?! Fatevi i fattacci vostri!» urlai sgarbato.

Mi riaccomodai subito dopo, seguendo l’esempio di McCullen.

«Cos’è questa storia?» mi chiese ad un certo punto Sirius.

Lo fissai.

Era un tantino arrabbiato.

E ci credo!

Tra me e lui non c’erano mai stati segreti… se in quel momento me ne ero uscito con quel nuovo punto interrogativo per lui, capisco benissimo la sua reazione!

«Di quale diavolo di compito stavate parlando?» continuò Felpato osservandomi adirato, quasi punto nell’orgoglio.

Sbuffai.

Non avevo voglia di raccontargli tutto… soprattutto perché il grande James Potter era stato appena incastrato!

Maledetto Jassy – Cally!

«Ma come, Sirius» intervenne allora McCullen rispondendo per me usando un tono quasi per dire “Possibile che tu non sappia una cosa talmente scontata?”.

Ed, in effetti, era una cosa scontatissima e normale.

Ma nel mio caso, era qualcosa di molto più importante… quel qualcosa che quel maledetto bastardo sfruttò per inginocchiarmi ai suoi servigi.

«Il compito del grande James Potter è facile da capire… soprattutto se lo si intende dal momento in cui conobbe una certa donna dai lunghi capelli Rossi e due occhi color Smeraldo…» lasciò cadere la frase nel silenzio, mentre Remus e Sirius spostavano i loro sguardi verso di me.

Sentii Remus sospirare.

Il lupacchiotto aveva capito.

«Che significa?».

E te pareva!

Lunastorta sospirò ancora più forte, nel contempo che i miei nervi cedevano.

Sbattei una mano su quella di Sirius che aveva posizionato sul tavolo.

«Sirius, ti prego… collega le orecchie al cervello quando le persone ti spiegano le cose!» aveva implorato Remus anticipandomi sulla sfuriata.

Cercate di capirmi, non ero arrabbiato con Sirius, ma avevo solo tantissima paura.

Il mio compito… la causa importante con la quale McCullen mi incastrò… ci incastrò… quella cosa per la quale ero impallidito quando Jassy – Cally l’aveva urlato a tutto il locale per farmi tornare indietro… non prevedeva altro che… la protezione assoluta di Lilian Evans… anche a costo della mia stessa vita!

Parola di Malandrino… innamorato!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Caio a tutti!

Eccomi tornata con un nuovo capitolo.

Purtroppo, rileggendolo, mi sono resa conto di aver commesso un errore, lo scorso capitolo, dicendovi che qui la situazione sarebbe parsa più chiara e vi chiedo umilmente scusa.

Non voglio fare un secondo errore, ma nel prossimo capitolo le cose saranno più chiare a tutti quanti.

Vi chiedo ancora scusa!

Spero possiate perdonarmi.

Ed ora… passiamo ai ringraziamenti:

  1. Jaily: Pazzoide Mia… Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooo! Devo essere sincera con te, anche io c’ero rimasta male che non avevi commentato il primo capitolo!
    Maledetto computer… o internet… o rete… o quel cavolo di coso che non ha fatto salvare la tua recensione!
    Mi dispiace davvero tantissimo, anche perché, lo sai, a me non potrebbe fare altro che piacere leggere le tue pazze recensioni e rispondere pure!
    Mi dispiace un casino davvero… speriamo non succeda più una cosa del genere!
    Cmq, passando alla storia… piaciuto questo capitolo?
    Purtroppo anche qui non si capisce ancora bene la situazione ma nel prossima apparirà tutto più chiaramente!
    Spero di riuscire a postare in fretta anche il prossima dato che da lunedì comincerà un vero inferno a scuola che mi ruberà troppo tempo prezioso che dedicherei a questa storia!
    Intanto però, ti aspetto tra le commentatrici per sapere come è stato questo capitolo, ok?
    Ti sembra che manchi qualcosa? Perché ogni tanto ho questa sensazione… come se mancasse qualcosa…
    Beh, confido nella tua recensione, ok?
    Un bacio, Pazzoide Mia Personale
    J
    A presto, ciauuuuuuuuuuuuuu…
    P.S. Non so se hai letto l’annuncio importante all’inizio del capitolo (ne dubito perché l’ho scritto a grandi caratteri apposta per farlo risaltare all’occhio di tutti), dimmi se ti ha fatto piacere e se mi perdoni, ok? Ci tengo tanto a saperlo…
    Ancora un bacio megagigantesco,Jai!
    Ciao!


  2. pRiNcEss LiLIUzzA: AAAAAAAAAAAAAAmoreeeeeeeeeeeeeee =D =D =D??? Sai che mi hai fatto proprio ridere quando hai detto che a momenti spaccavi i vetri della tua camera per gli urletti sparaflesciati?! XD stavo piegata in due dalle risate… senza contare poi l’assurda coincidenza che quando ho aggiornato io tu sei partita!
    Davvero fai parte di un coro? È fantastico… immagino tu abbia una voce bellissima!
    Cmq, tornando alla storia, come dici tu… sono contenta che ti piaccia e, ci tenevo ad informarti che, la rottura della storia nel momento più cruciale l’ho imparata da te =D!
    Ricordati che la più brava sei tu in queste cose… tu insieme ad Angy!
    Per quanto riguarda, invece, l’assassinio di Lily per i momenti dolci… beh… io mi stavo facendo del male da sola mentre li scrivevo, quei momenti. Non ero mai stata così masochista prima d’ora (XD)…
    Ah, e poi, volevo spiegarti che i baci interrotti di Lily sono fatti apposta per far soffrire James per punizione per i sei anni di stupidaggine e sbruffonaggine che si ritrova alle spalle prima che capisse quello che provava veramente per la Rossa. ;)
    James e Sirius… beh… secondo i miei programmini ne devono ancora combinare delle belle! Dovrebbero fare santo quel povero Remus che se li sopporta ventiquattro ore su ventiquattro…
    Vabbè… per quanto vorrei dirti tantissime altre cose, ora ho poco tempo dato che ho scelto un momento un po’ troppo ridotto per aggiornare!
    Spero di trovarti presto fra le commentatrici e non ti preoccupare per le tue recensioni… sai che, come te, anche io amo quelle lunghe!
    J
    A presto, Mia Adorata!
    Un bacione monumentale!
    Ciao!

 

 

Ringrazio inoltre anche tutte le persone che mi hanno aggiunta ai loro preferiti:

  1. ale90
  2. DanyCullen
  3. hp4e
  4. Jaily
  5. LaBabi
  6. Lars Black
  7. pRiNcEss LiLIUzzA
  8. SarahPotter
  9. stellina767

 


E a tutte le persone che la stanno seguendo:

  1. felpy90
  2. Frytty
  3. Lars Black
  4. nan96

 

Senza contare che ringrazio tutte le altre persone che stanno solamente leggendo ed apprezzando silenziosamente questa fan fiction!

Grazie mille!

Alla prossima, gente!

Baci!

By Lovegio92 J

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Capitolo 5
*** Capitolo IV - L'accordo ***


Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarto – L’accordo

«Come fate ad essere così telepatici?» chiese all’improvviso McCullen.

Aveva richiesto una frazione di secondo prima che anche Sirius capisse quale fosse il mio compito.

Subito dopo, Jassy – Cally se ne venne fuori con questa domanda.

«Come, prego?» chiese Remus dando voce educata anche ai miei pensieri e a quelli di Sirius.

Non ci aveva lasciato nemmeno il tempo di tornare alla vecchia conversazione rispettosa che avevamo intrapreso prima che lo interruppi io e demmo vita a quello spettacolino, che subito diede parola a ciò che gli stava frullando per la testa.

«Vi avevo detto, miei cari signori, che prima di spiegarvi la situazione nei dettagli, vi avrei fatto una domanda… ebbene, eccola qui! Vi ho osservato in questo tratto di tempo dal momento che ci siamo incontrati fino a qualche secondo fa e ho notato che avete una tendenza a pensare le stesse cose, quasi foste telepatici!».

«Che grande sciocchezza!» rispose la mia bocca, ormai totalmente indipendente dal mio cervello.

In condizioni normali, non me ne sarei mai fatto un problema, ma, dopo che mi arrivò un dolorosissimo calcio negli stinchi rifilatomi da Remus… beh… li fui costretto da forze maggiori a mangiarmi le mani.

«Cosa vorrebbe dire?» aggiunse poi Remus garbatamente «Crede che lo facciamo apposta?» aggiunse poi.

«Che grande sciocchezza!» ripeté Sirius scocciato prima che Remus sbuffasse infastidito dalla nostra lingua troppo lunga.

McCullen ghignò, poi lasciò correre.

Credo che quell’uomo non lo capirò mai.

«Diciamo che rientra nei meandri del mio lavoro» rispose il vecchio.

Io mi avvicinai di nuovo al suo viso senza smettere di fissarlo con occhi a fessura poggiandomi con i gomiti sul tavolo.

«E quale sarebbe questo suo lavoro, signor McCullen?» chiesi io quasi provocatoriamente.

Lo vidi sorridermi senza smettere di guardarmi con quell’odiosissimo sguardo saccente.

«Se ti riferisci in particolare a questo ramo… cerco incantesimi celati. Incantesimi che nessuno conosce».

«Magia segreta» sussurrò Sirius avvicinandosi anche lui a McCullen, subito dopo imitato anche da Remus che, non appena raggiunse le nostre stesse distanze dal vecchio, permise la nostra “chiusura” dall’intero mondo esterno.

«Praticata soprattutto dai Mangiamorte» scandii bene l’ultima parola osservando attentamente la sua reazione.

Sorrise ancora saccente.

Caspita quanto lo odio quel sorriso!

«Strano come ogni comportamento attentamente tenuto segreto agli altri possa subito essere collegato con qualche opera di Magia Nera» sembrò ponderare la questione.

Io digrignai i denti in silenzio.

Osservai i miei due compagni al mio lato sinistro.

Remus sembrava sempre più preoccupato per quella situazione, mentre la mascella di Sirius pareva tenuta sotto pressione.

Stava digrignando anche lui.

Mi voltai di nuovo verso McCullen e quello che accadde dopo non mi piacque per niente:

«Visto?» ci chiese.

Ci scrutammo un’altra volta interdetti.

E adesso, cosa voleva?

Lo fissammo di rimando ancora confusi prima che ricominciasse a parlare:

«Addirittura non pensate solo le stesse cose, ma le fate anche!» aveva risposto il vecchio.

Remus parve ancora più confuso di prima.

Evidentemente non si era reso conto di quello che avevamo fatto io e Felpato.

Ma la stessa cosa non posso dire di me e Sirius.

Ci osservammo stupiti.

«Mi scusi, signor McCullen, ma anche se fosse a lei cosa importerebbe? Capisco che sta cercando Magia segreta – cosa che mi è ancora molto sospetta –, ma a ricordi di logica una ricerca del genere si dovrebbe fare sui libri e non sulle persone come se fossero bestie selvatiche» osservò Sirius.

Io e Remus facemmo scattare lo sguardo verso Felpato fissandolo con tanto di occhi per ciò che aveva detto e come l’aveva detto.

Non solo era stato garbato e non aveva subito sbalzi d’umore mentre parlava, ma, addirittura, i termini che aveva usato e il modo in cui aveva impostato la frase (sembro un docente di grammatica –.–”) non erano certo da attribuire al parlato del Sirius che conosciamo noi.

«Beh?» fece «Che avete da guardarmi così?» continuò rivolto verso di noi con aria scocciata.

McCullen rise leggermente di gusto e, per la prima volta da quando l’avevo incontrato, gli vedevo un sorriso diverso stampato in faccia.

«Sirius… mi fai paura certe volte» commentò Remus.

«Io, invece penso che ogni tanto il cervelletto di Sirius venga scambiato con qualche supercervello extraterrestre…» fantasticai io, mentre venivo fulminato con lo sguardo dal mio adorato fratello.

«Comunque sia, Sirius,» intervenne questa volta McCullen «ve l’ho chiesto perché sembra…» ponderò per un secondo il termine che doveva utilizzare «… interessante come Magia! Intendo essere telepatici. E potrebbe risultare un’ottima tattica contro i nemici!» concluse quasi soddisfatto «Ma, mi sembra di capire, che mi sono illuso» concluse osservando maggiormente Remus.

Lunastorta annui.

«Si, signor McCullen, non conosciamo nessuna Magia per essere così “telepatici”, come dice lei… anzi, io non lo sono poi così tanto» rispose Remus «I veri interessati sono James e Sirius» concluse indicandoci rispettivamente ai nostri nomi.

«Ma, come vi ha già spiegato Remus,» aggiunsi prontamente io prima che McCullen prendesse di nuovo la parola «non c’è nessunissima Magia che ci rende “telepatici”» dissi mimando le virgolette «Dietro tutto questo ci sono anni di amicizia» finii osservando l’espressione ancora bisognosa di risposte nata sul volto di Jassy – Cally «Vera amicizia!» marcai infine rendendo ancora più eloquente il mio sguardo.

Lo vedemmo annuire con uno strano sorriso quasi appagato, dopo aver nascosto un piccolo ghigno.

«Bene…» esordì allora «… quindi, penso che ora non ci siano più scusanti per allungare questa difficile conversazione» disse.

«Perché difficile?» si allarmò subito Remus.

McCullen sospirò cancellando ogni tipo di sorriso dal suo volto ed iniziando ad assumere espressioni tra il mortificato e il mesto.

«Signori, non vi nascondo che, prima di questo incontro, io abbia fatto delle ricerche su di voi» a quella affermazione sia io che Sirius storcemmo la bocca poco convinti, ma non indagammo oltre «e ho scoperto che fate parte di un… partito, oserei chiamarlo» disse «l’Ordine della Fenice, giusto?» ci chiese.

Remus annui, subito imitato da me e Felpato.

McCullen emise un piccolissimo suono gutturale come a farci intendere che aveva afferrato il concetto.

«Ho fatto ricerche anche su questo “organo”…» disse ponderando la cosa «… e ho visto che, per quanto i suoi componenti siano eccezionalmente dotati e capaci, l’Ordine non sta afferrando nelle sue mani la situazione contro i Mangiamorte come molti si aspetterebbero!» concluse scrutandoci ancora.

Noi tre Malandrini ci fissammo con mille quesiti che ci ronzavano per la mente.

Insomma, quello che McCullen aveva scoperto era assolutamente e maledettamente vero.

Il giorno prima ero tornato stremato da quella litigata alla riunione dove, comunque, non avevamo risolto un cappero di niente se non evitare di reagire agli attacchi dei Mangiamorte finché le idee su quello che si doveva fare non erano chiare e precise a tutti i membri.

E la cosa aveva fatto ancora più imbestialire sia me che Sirius, mentre Remus rimaneva neutrale, poiché, come ho già spiegato, era convinto che entrambe le fazioni avevano buoni motivi per sostenere le loro tesi.

«In effetti stiamo cercando di far prevalere le nostre aspettative sulle azioni dell’Ordine» risposi ormai quasi completamente dimentico dell’adorabile conversazione precedente.

«Quindi, signor McCullen?» incalzò Sirius sbuffando.

Si stava annoiando.

McCullen lo guardò attentamente, poi portò di nuovo lo sguardo su tutti e tre.

«Come avrete capito, signori miei, anche io faccio parte di un altro partito contro la Magia Oscura! Nel nostro “organo” è un continuo susseguirsi di missioni segrete con membri che agiscono solamente in incognito per evitare di perdere l’affidabilità da parte degli ingannati» ci spiegò con un tono quasi… incalzante.

Quasi non vedesse l’ora di arrivare al sodo.

Ed, in effetti, quella voglia ce l’avevamo tutti.

«Recentemente, però,» ricominciò subito notando che Sirius già aveva preso aria in bocca per sparare un altro commento volto alla noia «abbiamo scoperto che negli obiettivi dei Mangiamorte ci sono tre nuove persone!» si bloccò squadrandoci uno ad uno.

Sentii il cuore cominciare a martellare sempre più forte e l’adrenalina salire per la tensione.

Chissà perché io, Remus e Sirius eravamo giusti giusti tre.

«Ed una di queste tre in particolare!» aggiunse soppesando ancora la cosa.

Ci vide ad un certo punto respirare a fatica, così decise di farla finita e spararci la verità in faccia come una ghiacciatissima secchiata d’acqua.

«Voi… e la persona di voi tre che cercano in particolare, sei tu, James!» aggiunse.

«Perché?» fu la pronta risposta di Sirius dato che io era appena caduto in uno stato comatoso puro per dare voce ai miei pensieri.

«Ancora non lo sappiamo con certezza, ma di una cosa siamo sicuri…» si fermò ancora osservandoci per bene.

Anche io lo imitai: evitando di descrivere il mio stato, potete immaginarlo perfettamente anche da soli; Remus era diventato pallido come un cencio e non accennava nemmeno a un segno di vita sia motorio che vocale, mentre Sirius fremeva di rabbia con un pugno chiuso poggiato sul tavolo e l’altra mano accuratamente tenuta in tasca.

«… Io sono certo che se voi vi uniste a noi, risultereste molto più al sicuro di quanto non siate in questo momento e, soprattutto, cosa più importante… potreste aiutarci nelle ricerche e nelle indagini del perché vogliono proprio voi e, maggiormente, te, James!».

Un silenzio surreale seguì la sua proposta.

Lasciare l’Ordine?

Per schierarsi dalla parte di un secondo partito di cui non eravamo nemmeno certi della sua concretezza?

Ma che razza di proposta era?

«Ma lei è completamente fuori di senno?» domandò all’improvviso Sirius.

Questa volta, però, non ci fu nessun Remus Lupin a richiamarlo all’ordine o a pentirsi della mancanza di rispetto verso uno straniero (si, avete ragione… a volte è peggio di mia madre! Ma che ci volete fare, lo amiamo lo stesso il nostro caro Lunastorta).

Anche lui, infatti, esattamente come me, era rimasto muto.

Troppo scioccato per proferire parola.

Insomma… di questi non sapevamo niente!

Va bene che agivano in incognito e quindi era ovvio che di informazioni ne dovevamo avere poche, ma… insomma, si trattava di lasciare l’Ordine.

L’Ordine della Fenice!

Il gruppo dalla quale ci siamo schierati tutti dopo Hogwarts, senza alcuna esitazione.

Per il quale morivano un sacco di amici.

E gli amici?

Ci chiedeva di lasciare anche loro?

E… se dovevamo lasciare gli amici… cosa avrei dovuto fare con Lily?

«Mi scusi, signor McCullen…» parlai io dopo che uscii dal mio stato comatoso e mi sorpresi di avere ancora fiato in corpo «… lei ci chiede di lasciare l’Ordine…» lo vidi annuire «… ma… ovviamente, si tratterà di lasciare solo quello…» continuai speranzoso che McCullen avesse afferrato il punto in cui volevo arrivare «… vero?» chiesi conferma insistente ma pur sempre con un atteggiamento cauto.

Sirius mi fissò stralunato.

Ovviamente non aveva capito.

Ma non mi importava più di tanto.

In quel brevissimo istante esistevano solo McCullen e, soprattutto, la sua risposta.

Sospirò.

«Ed è qui…» disse interrompendosi per un altro sospiro «… che arrivano le note dolenti…».

No!

Ti prego!

Non dirlo!

«Non sarà solo l’Ordine che dovrete lasciare…» continuò rivolto più a Remus e Sirius in quanto erano i due che maggiormente non avevano capito.

Io, invece… beh, non credo di essere capace di descrivervi la morsa al cuore che cominciò a stingere nel mio petto.

Una morsa che… purtroppo… era destinata a crescere…

«Tu, Sirius, dovrai dimenticarti della bella vita che fai per un bel po’,» cominciò alludendo perfettamente a quello che Sirius comprese al volo.

Ma non ebbe tempo di ribattere.

«Tu, Remus, mi dispiace, ma dovresti lasciare tua madre, e…» guardò me.

NON DIRLO!

«Tu, James…».

NON DIRLO!

NON DIRLO!

NO!

Strinsi i pugni contemporaneamente agli occhi.

Sentii la mano di Remus poggiarsi sulla mia spalla.

Lunastorta aveva capito.

McCullen sospirò di nuovo.

«… dovrai lasciare la tua ragazza!».

Un silenzio tombale ci invase.

Eppure… le cose da dire erano infinite.

Troppe domande da parte nostra.

Troppe spiegazioni da parte sua.

Poi, all’improvviso, sentimmo un’assurda risata simile ad un latrato.

Il mio adorato fratellino non ci cascherà mai.

Pensava, infatti, che si trattava di uno scherzo.

Uno scherzo assurdo… ma, evidentemente ben riuscito.

«Devo ammetterlo, signor McCullen… ci ero cascato alla perfezione!» si allungò verso il vecchio e gli strinse la mano sotto il suo sguardo interrogativo per la prima volta davanti ai nostri occhi «Complimenti! Davvero pochissime persone erano riuscite a farla in barba ai Malandrini… anzi… voi siete il primo!» e dopo questo continuò a ridere come un cane.

McCullen sorrise, sinceramente divertito dalla scena, mentre Remus pestava i piedi a Sirius che, indolore, continuava indisturbato a latrare.

Ma, sinceramente, non me ne poteva importare di meno se sorrise per puro divertimento o fece ritornare quel suo sorriso saccente che tanto odiavo… o, meglio, non me ne poteva fregare di meno della scena complessiva.

Avrei dovuto lasciare Lily…

Secondo lui…

In quel momento ero combattuto da due fazioni che stavano lottando una guerra aperta nel mio cuore e nella mia mente.

Una parte di me era disposta ad accettare ciecamente la proposta pazza di Jassy – Cally, così, almeno, avrei messo la mia piccola Bibi al sicuro e avrei anche sconfitto parecchi Mangiamorte.

L’altra, invece, continuava ad urlare che era una pazzia.

Di McCullen non sapevo niente… non sapevo se era tutto vero… quanto era pericolo…

E poi, c’era l’elemento Lily…

L’ho inseguita per cinque anni (escludendo i primi due dove lo feci solo per scommessa).

Ed ora, che mancava così poco che le chiedessi di accompagnarmi all’altare della chiesa per unirci in un vincolo mai più toccabile, dovevo abbandonarla… così…

Così

«Sirius! Adesso basta!» ruggì all’improvviso Lunastorta.

Felpato si bloccò all’istante con uno sguardo che esprimeva mille domande osservando maggiormente il nostro caro licantropo.

«Cosa…».

«Lo vuoi capire una buona volta che non è uno scherzo?! Qui si sta parlando seriamente!» sbottò Remus, mentre di fronte a lui Sirius tornava ad assumere la stessa espressione furente di prima.

«COSA?!» urlò fuori di se facendo voltare un’altra volta l’intero locale nella nostra direzione e spaventando a morte la cameriera che era tornata (finalmente) con le nostre quattro Burrobirre.

«Felpato! Non urlare!» lo rimproverò deciso Remus.

Sirius si voltò verso di lui.

Lo fissai per un secondo.
Era rosso in volto… stava per esplodere nella direzione di Lunastorta.

Ma, prima che lo fece, quest’ultimo gli fece un cenno del capo verso la cameriera il che lo ammoniva a tapparsi la bocca finché la signorina non se ne sarebbe andata.

Felpato sbuffò incrociando le braccia al petto e  si abbandonò ancora di più sulla sedia.

Aspettammo in silenzio che la cameriera finiva di lasciarci le Burrobirre ascoltando solamente il rumore dei boccali che si appoggiavano al nostro tavolo e un chiacchierio dagli altri tavoli che, man mano, ritornava forte come prima.

Non appena anche la cameriera si allontanò, potemmo riprendere a parlare di cose veramente serie.

Vidi Remus prendere fiato in direzione di McCullen, ma fu bloccato subito dopo da Sirius.

«Lei!» sbottò irato additando il vecchio di fronte a noi «Lei crede davvero che faremo una cosa del genere?!» continuò.

McCullen sospirò prendendo aria per rispondere, ma neanche per lui Sirius ebbe pietà.

«Ma si rende conto di che idiozia ci ha appena chiesto?! Io! Io che dovrei lasciare la mia adoratissima vita da donnaiolo, Remus che dovrebbe lasciare sua madre che è gravemente malata e ci manca poco che finisce al San Mungo, e James! James dovrebbe lasciare Lily?!?! Dopo che ci ha fatto una capa tanta, ma, soprattutto, un culo quadrato per conquistarla?!» ruggì indignato il mio caro fratello «Lei è fuori di testa! Se la può scordare una cosa del genere!» concluse tornando ad appoggiarsi sullo schienale della sedia con una strana espressione stampata in viso.

«So che vi sembra una proposta assurda e soprattutto indegna di essere accettata ma, se è vero che i Mangiamorte d’ora in poi mireranno specialmente a voi tre dell’Ordine – cosa del tutto certa ormai – allora potrebbero usare tutto e tutti per raggiungere il loro obiettivo: potrebbero fare del male alle tue innumerevoli spasimanti, caro Sirius; potrebbero uccidere a sangue freddo la madre di Remus; potrebbero rapire Lily Evans come ostaggio» rabbrividii davanti a tutti.

Il solo pensiero… mi uccideva.

«È la cosa migliore per tutti! So quanto può essere doloroso, soprattutto per voi due, Remus e James… ma, se davvero state combattendo contro i Mangiamorte per garantire la sicurezza ai vostri cari… beh, vi assicuro che questa guerra non la potrete vincere da soli! Avete bisogno di aiuto!» continuò McCullen.

«Infatti, non solo per questo facciamo parte dell’Ordine della Fenice!» ribatté deciso Sirius.

«Quanti morti ha causato l’Ordine? E adesso? Ora che se ne sta con le mani in mano, mentre quei bastardi vagano imperterriti per le strade babbane uccidendo tutto e tutti? Cosa avete da dire?».

Sirius prese fiato per rispondere, ma proprio all’ultimo gli mancarono le parole.

McCullen ci aveva presi.

Rimanemmo in silenzio per un po’.

Ancora c’erano troppe cose da dire, eppure il silenzio regnava sovrano su tutti noi.

«Entro quanto le dovremmo dare la risposta?» chiese improvvisamente Remus.

«Ora! Non possiamo aspettare! Non c’è tempo!» spiegò in poche parole Jassy – Cally.

«Cioè…» iniziai io «… mi sta dicendo che se accetto, non appena tornerei a casa, subito dovrei lasciare Lily?».

Lo vidi sospirare.

Ma questa volta, qualsiasi cosa avrebbe detto, avrei vinto io!

Che diamine!

«Esatto» rispose dopo il suo lungo sospiro.

«E no!» sbottai «Non posso farlo!».

«Perché, James? C’è un protocollo da seguire per lasciare una ragazza?» chiese McCullen.

Io mi avvicinai minaccioso al suo viso con gli occhi ridotti a due piccole fessure.

«Perché non è facile! E poi, signor Jassy – Cally, la mia ragazza non è affatto stupida! Proprio questa mattina le ho detto che la amo più della mia stessa vita e ora, stasera che tornerò a casa, la lascio di punto in bianco? Lily capirà che ci sarà sotto qualcosa e…».

«E sarà qui che entrerà in gioco la tua bravura! La devi lasciare senza parole! La devi ferire in modo che lei non pensi neanche ad indagare sul perché la lasci!» mi interruppe il vecchio.

Remus rise di gusto questa volta.

«Andiamo, signor McCullen! Crediamo di conoscere Lily Evans meglio di lei e James ancora meglio di noi! Per quanto ne so io, prima fucilerà il nostro caro Ramoso e poi farà indagini a destra e a manca per capire!» aggiunse Sirius scettico.

«Fate in modo che non lo faccia!» rispose testardo.

Sbattei un pugno sul tavolo.

«Lei chiede troppo!» ruggii.

«Perché? È troppo per te mettere al sicuro la tua ragazza, Potter? Non eri del parere che saresti dovuto morire per proteggerla? Che fine ha fatto il dovere morale del compito che ti eri imposto?» chiese provocante.

Io mi alzai dalla sedia, punto nell’orgoglio.

Come diamine si permetteva quel viscido verme?

Mi avvicinai al lui minacciosamente ma, prima che riuscii a prenderlo per il colletto della camicia e rifilargli un bel pugno in faccia, mi ammonì.

«Pensa bene a quello che stai per fare, James Potter…» rimase in silenzio ora che era riuscito a bloccarmi «… e, soprattutto, a quello che farai in futuro!».

Rimasi in silenzio.

«James…» mi richiamò Remus «… ti prego siediti» chiese con voce quasi supplichevole.

«Ma se riuscissimo a sconfiggere i Mangiamorte ad un certo punto… potremo tornare a vivere le nostre vite di sempre?» chiese Sirius, mentre io mi riaccomodavo sentendo i miei occhi diventare sempre più lucidi.

Appoggiai la testa sulle braccia e queste sul tavolo nascondendomi al mondo.

Sentii la mano di Remus poggiarsi sulla mia spalla nello stesso istante in cui McCullen rise scettico.

«Sconfiggere i Mangiamorte significherebbe annientare Voldemort!» spiegò in poche parole.

«E se, invece, continuassimo a mantenere i contatti con la nostra vecchia vita… però in incognito come fate voi?» domandò incalzante e speranzoso Felpato.

Io alzai lo sguardo.

Se McCullen accettava quella proposta, allora, forse, non tutto era perduto.

«Sarebbe comunque un rischio! Se i Mangiamorte scoprissero le vostre visitine ai vostri cari ci ritroveremmo di nuovo punto e d’accapo!».

«Mi scusi, signor McCullen, ma anche se lasciassimo l’Ordine, i nostri amici, i nostri familiari… i nostri cari, in generale, comunque non smetteremo di amarli e costituiranno lo stesso un punto debole per noi!» fece notare giustamente Remus.

Ma perché mi ritrovo certi geni come amici?

Poi James Potter, il più di tutti, si sentirà secondo…

«Infatti si tratterà di sparire proprio dalla circolazione! Se accetterete questa proposta, comincerete subito a lavorare e i nostri colleghi non escono mai!».

«Stare chiusi in un luogo segreto finché non arriva il nostro turno di agire?!» sbottò Sirius incredulo.

Chiudere me e Sirius in una casa a tempo indeterminato senza mai uscire significava praticamente la nostra morte!

McCullen, però, sembrò quasi cedere.

Si alzò sbuffando per la prima volta di fronte a noi.

«Sentite: questa è la proposta… questo è l’accordo. Voi lavorate con noi e noi in cambio offriamo protezioni sia a voi sia, automaticamente, ai vostri cari! Per il resto, dovete decidere quello che volete!» si riaccomodò con uno sguardo quasi offeso afferrando il suo boccale di Burrobirra e bevendo lentamente per cercare di escludersi dalla conversazione il più a lungo possibile.

«Mi sembra ovvio!» rispose sulle rime Sirius prendendo anche lui il suo boccale di Burrobirra e bevendo per evitare di parlare ancora.

Dalla sua espressione mi parve chiaro che non avrebbe accettato.

Ma, da quello che io e Remus avevamo capito, McCullen voleva tutti e tre e se avessimo accettato solo noi due, ci avrebbe fatto fare di tutto per aiutarlo a convincere anche Sirius.

Ma il problema era proprio questo: accettare o no?

Salvare Lily rinunciando a lei o rischiare quello che aveva detto McCullen?

Fidarsi delle sue parole o no?

Lasciare l’Ordine per schierarsi dalla parte delle Aquile?

Ignorare gli amici per garantirgli la sicurezza e, allo stesso tempo, farsene degli altri meno affidabili, o lasciare tutto come era prima?

Rinchiuderci in un luogo per il resto dei nostri giorni, escluso durante le azioni in incognito, oppure rifiutare ed avere indietro la vita di sempre con rischi maggiori?

Ovviamente la condizione che mi fremeva di più di tutte era quella di Lily.

La mia piccola Bibi non era affatto stupida… avrebbe capito che sotto c’era qualcosa… e se l’avesse capito… non so cosa sarebbe successo.

Tra l’altro, McCullen confidava nel fatto che io la dovessi lasciare senza fiato.

In poche parole dovevo farmi odiare da lei in un secondo.

Buttare all’aria tutto quello che avevo fatto per conquistarla.

Dopo tutto il sudore che avevo versato.

I pezzi del mio cuore che andavo raccogliendo per terra quando lei mi rifiutava.

Le lacrime che trattenevo ogni volta che mi insultava ritenendomi un poco di buono.

Dovevo gettare tutto quello che avevamo passato in questi lunghi anni felici.

Dovevo gettare le nostre notti, le nostre scoperte, i nostri giochi pazzi, le nostre visite agli amici, le nostre scampagnate, le nostre battaglie contro i Mangiamorte, le nostre vittorie di fronte a degli ostacoli appena superati…

Dovevo buttare via i nostri baci… i nostri abbracci… o meglio, i suoi baci e i suoi abbracci…

Dovevo buttare tutte le nostre frasi dolci… le nostre coccole che ci facevamo dopo giornate stressanti… il suo sorriso… i suoi occhi… i suoi capelli…

Dovevo buttarla lontano da me…

Nonostante mi sembrava una pazzia… con la mano di Remus sulla mia spalla… lo fissai… in lui vidi sicurezza… stava per fare la mia stessa mossa.

Gli sorrisi e… insieme… accettammo!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve ragazzi!

Come va?

Visto? Ho già aggiornato… non sto andando molto lenta nonostante la scuola mi tiene impegnata sempre di più!

Purtroppo la prossima settimana, però, sarà ricca di compiti in classe ed interrogazioni perciò non credo che sarò di nuovo tanto veloce ad aggiornare!

Spero di trovare anche per questo capitolo (che è molto più chiaro degli altri precedenti) tante abbondanti recensioni J

Ma ora, passiamo ai ringraziamenti veri e propri:

  1. cullen isabella: Ciao! In primis volevo ringraziarti di aver commentato: mi ha fatto piacerissimo! Davvero!
    Secondo, sono contenta che la storia ti abbia preso così tanto! Davvero Lily ti fa ridere? Anche a me è piaciuto molto fare la sadica contro James interrompendo i loro baci XD.
    Per fortuna, come ho già detto, sono riuscita ad aggiornare in fretta in confronto a tutte le altre volte, e, ancora più “per fortuna”, in questo capitolo la situazione è più chiara. La storia comincia a svilupparsi!
    Spero di trovarti di nuovo fra i commentatori di questo capitolo, ok?
    Guarda che ci conto ;)
    Alla prossima, cara
    J

Ciao

  1. pRiNcEss LiLIUzzA: Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… mi fai troppo ridere, Mia Adorata! Anche perché pure io sono nella tua stessa situazione… devo scrivere capitoli i quali seguiti già ce li ho salvati da qualche parte nel computer XD XD XD! Assurdo, vero?
    Comunque, non ti preoccupare per l’ispirazione… purtroppo la scuola contribuisce MOLTISSIMO ad uccidercela. Di fatti mi ritengo molto fortunata che sono riuscita ad aggiornare così presto e spero che con questo quarto capitolo la situazione cominci a delinearsi meglio nella tua immaginazione (aggiungerei, soprattutto, meravigliosa immaginazione… che io amo da morire
    J).
    Ma torneranno… vedrai che la voglia di scrivere e le idee torneranno molto presto… quando meno te lo aspetti, ti ritrovi con un foglio bianco davanti ed una penna in mano, oppure con un programma Word (ora non so di preciso come e dove scrivi i tuoi capitoli, cmq, quello è il concetto XD) già aperto, che ti chiamano a gran voce… e alla fine sembra che siano proprio loro che ti dettano la storia da scrivere!
    Tranquilla, ok?
    Passando alla storia: il capitolo precedente ti ha preso davvero tanto, eh? Ti assicuro che James e Sirius ti seguirebbero ciecamente con una mazza per ciascuno (una, naturalmente, anche per te) per spaccare la faccia a McCullen…
    Il loro ghigno non lo può rubare nessuno: io sono d’accordo con te, ma mi serviva proprio scriverlo… perché questo personaggio fosse davvero odiato! Spero di esserci riuscita!
    Ti aspetto tra i commentatori, ok?
    Non vedo l’ora di leggere la tua recensione ;)… Non sto più nella pelle perché voglio proprio sapere cosa ne pensi!
    Alla prossima, Amore Mio
    J

Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!

  1. bittersweet miki: Ehi, ciao! Sono contenta che hai scoperto la fan fiction!
    Non ti preoccupare, ma non hai perso molto della storia perché la faccenda è ancora luuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga… troppo lunga per essere considerata già nello svolgimento completo delle vicende! Perciò, benvenuta! ^^
    Mi fa tantissimo piacere che la storia ti abbia preso… molto spesso penso addirittura di essere noiosa quando scrivo…
    Mi faresti sapere come ti è sembrato questo capitolo? Ora tengo alla tua recensione ^^
    Alla prossima, allora!
    Ti aspetto!
    Ciao!

P.S. Grazie per i complimenti J

Ringrazio anche chi ha aggiunto questa storia tra i preferiti e ancora la custodisce li ^^:

  1. ale90
  2. bittersweet miki
  3. DanyCullen
  4. hp4e
  5. jaily
  6. LaBabi
  7. Lars Black
  8. littleherm_94
  9. nan96
  10. pRiNcEss LiLlUzzA
  11. SarahPotter
  12. stellina767

E chi, invece, la sta seguendo:

  1. chichetta99
  2. felpy90
  3. Frytty
  4. fuckinmind
  5. Lars Black

Spero di trovare molti altri commentatori per questo nuovo capitolo!

Per quanto riguarda il prossimo, non posso promettervi la stessa velocità di questo qui… ma, immagino di avervi spiegato molti dubbi con questo nuovo aggiornamento!

A voi, adesso =D

C.O.M.M.E.N.T.A.T.E.

J

Alla prossima!

Ciao!

bey Lovegio92

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Capitolo 6
*** Capitolo V - Addio Mio Giglio ***


(QMNSHDF) Capitolo V - Addio Mio Giglio

Ragazzi… brutte notizie!

Questo, fino ad ora, è il capitolo più triste.

Vi prego di non piangere troppo altrimenti mi fate stare peggio di quanto già non sto per dover separare i miei due piccioncini!

Vi aspetto…

Mi raccomando, non piangete :’(

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quinto – Addio Mio Giglio

 

Sirius ci fissò strabuzzando gli occhi.

«Siete fuori di testa?» ci chiese con un filo di voce.

Ma, invece di rispondergli e almeno degnarlo di uno sguardo, osservai la reazione di McCullen.

Un ghigno più soddisfatto non lo avevo mai visto fino a quel momento.

«MALANDRINI!» ci richiamò improvvisamente Felpato.

Io e Remus ci voltammo verso di lui osservandolo attentamente e, già dal fumo che gli usciva dalle orecchie, non presagivo niente di buono.

«Sirius, ascolta…» cominciò Lunastorta cercando di farlo ragionare.

«No! Non voglio sentire niente!» lo zittì Sirius con un movimento secco della mano che, subito dopo, sbatté sul tavolo, mentre con l’altra finiva di scolarsi la sua bevanda.

«Ci si vede in giro» dichiarò dopo aver sbattuto violentemente anche il boccale sul tavolo rischiando seriamente di scheggiarlo.

Poi si alzò dalla sedia e, senza rivolgere più nessuno sguardo, nessun cenno, niente di niente a nessun altro, si diresse verso la porta.

Uscì dal locale, ma non aveva scampo.

Lo bloccai per una manica della sua giacca dopo che l’avevo seguito fuori e prima che riuscisse a smaterializzarsi via.

«Sirius…».

«Lasciami in pace, James!» ruggì mio fratello di rimando.

«Non se ne parla! Dobbiamo ragionare!».

«Ragionare?!» sbraitò allora Felpato voltandosi verso di me «Mi dici come si fa a ragionare con due persone come te e Remus che andate accettando proposta indecenti?».

«Sirius, quello a cui tu devi rinunciare non è neanche lontanamente paragonabile a quello cui stiamo dicendo addio io e Lunastorta, perché infondo, lo sappiamo benissimo io e te, di tutte le ragazze che vengono a letto con te non te ne importa niente!».

«Ma non mi puoi chiedere di rimanere chiuso per tutto il resto della mia vita chissà dove in attesa che arrivi il mio turno di combattere!».

Rimasi in silenzio.

Naturalmente, Sirius aveva ragione.

Da quando avevamo lasciato Hogwarts, subito ci siamo iscritti, tutti quanti, al corso Auror… per fare la differenza contro i Mangiamorte, capite?

E io e Felpato ci abbiamo sempre messo tutti noi stessi in quel corso e, non solo, in tutte le nostre missioni, in tutte le nostre battaglie.

Modestia a parte, però, nessuno riusciva ad eguagliarci al Ministero.

Avevamo battuto anche gli Auror più anziani e con più esperienza solamente perché eravamo i pazzi che si buttavano senza paura nella mischia.

Naturalmente, Silente rimaneva sempre al primo posto nella classifica dei migliori, ma non era questo il punto.

Al Ministero e all’Ordine avevano sempre chiamato me e Sirius per qualsiasi tipo di missione perché sapevano che eravamo tra i pochi combattenti più in gamba di tutti gli altri.

Secondo le loro “classifiche” (che io ho sempre ritenuto sbagliate) io e Sirius eravamo tra i migliori e subito dopo di noi, ma non per questo da sottovalutare, c’erano Remus, Lily, Alice e Franck e non so chi altro che non conoscevo bene il nome.

«Insomma, diamine! Passeremmo dal riempire giornalmente le celle di Azkaban di Mangiamorte ad agire in incognito chissà quante poche volte!» continuò Felpato.

«Tu hai ragione, Sirius! Ma se Jassy – Cally avesse ragione? Se per questa battaglia l’Ordine non ci può aiutare?» gli chiesi cercando di farlo ragionare.

«Sai che stai diventando paranoico, Ramoso?».

Ovviamente, pretendevo troppo dal povero cervello di Felpato.

«Non sono paranoico, Sirius! O, almeno, lo sono diventato da quando ho scoperto che nel mirino dei Mangiamorte ci sono i figli dei Babbani… tra i quali, Lily!» risposi sulle rime stringendo di poco i pungi.

Si, mi stavo innervosendo perché Sirius non mi veniva incontro.

Non ci veniva incontro.

«James, maledizione! Sai perfettamente che Lily si sa difendere benissimo da sola da qualsiasi nemico! Le manca poco per raggiungere i nostri livelli…» mi disse Felpato suonando un tantino esasperato.

«Non mi sento sicuro lo stesso, Sirius! Possibile che non capisci?» alzai ancora di più la voce.

«Ovvio! Se non sono innamorato…».

«Non lo sei mai stato!».

«Appunto!».

«Appunto non potrai mai capire quale grande dolore stiamo per provare io e Remus… anche se lui in maniera diversa perché il suo è un amore diverso… però, comunque il succo è lo stesso!» sbraitai alla fine.

«James, se tu e Remus volete accettare, accettate… ma io, stare chiuso in un posto per…».

«Cosa?!» gli chiesi interrompendolo ma, soprattutto, con gli occhi fuori dalle orbite.

Cosa avevo sentito?!

«Cosa hanno appena sentito le mie orecchie?» gli chiesi allungando un orecchio con la mano verso la sua direzione.

Lo vidi fissarmi scettico.

«Sai perfettamente a cosa mi riferisco!» gli risposi.

Il codice dei Malandrini.

Valido ancora adesso che siamo usciti da Hogwarts.

REGOLA NUMERO 1: nessun Malandrino lascia da solo o indietro nessun altro Malandrino o il gruppo dei Malandrini.

«Certo che lo so! Ma avete accettato senza consultarmi!».

«Bene! In questo caso, ritiriamo il nostro consenso a McCullen, chiamiamo Remus fuori e decidiamo!» dissi incrociando le braccia al petto.

Rimase in silenzio.

«Non voglio perdere la mia vita» mi disse cupo.

Io lo scrutai.

Anche io non volevo perdere la mia vita.

Anche io non volevo perdere il mio Giglio…

Ma dovevo farlo!

Se volevo fare la differenza.

«Sai che nessuno di noi tre vuole perdere la sua vita, Sirius! Ma noi siamo usciti da Hogwarts con un obiettivo che conosci benissimo…» cominciai a spiegargli dopo aver sospirato.

«Fare la differenza…» completò lui sospirando come me.

«Esatto!» confermai rendendo ancora più fermo il mio sguardo nel suo «Ci eravamo ripromessi di dover fare assolutamente la differenza in questa guerra nella parte del bene! Ci siamo imposti di dover salvare la maggior parte delle vite dai Mangiamorte, ma… questo non significa che occupandoci degli altri, dobbiamo trascurare noi stessi o, peggio ancora, i nostri cari!».

«Parli come se avessimo combattuto tutta la nostra vita contro i Mangiamorte, ma sono solo tre anni che abbiamo lasciato Hogwarts… non è poi così lontano!».

«Lo so, Sirius! Ma adesso il rischio grava sui nostri cari… e se questa volta il “fare la differenza” ci conduce su questa strada io accetto senza ripensamenti!».

Lo sentii sospirare.

Per quanto mi sentivo io stesso poco convincente e, soprattutto, per niente convinto delle mie tesi e di quello che avevo appena fatto, stavo riuscendo a condurre anche Sirius sulla nostra stessa strada.

«D’accordo! Hai ragione! Per me non sarà difficile lasciare la bella vita che faccio perché, è vero, delle ragazze che mi faccio non me ne frega niente! Ma… tu? Che ne sarà di Lily se tu ora la lasci?» mi chiese beccandomi sulla ferita appena aperta.

Io sorrisi sperando che il mio sorriso fosse abbastanza forte da coprire tutto il sangue che stava sgorgando da questo colpo.

Naturalmente sapevo di essere un grande attore… ma davanti a mio fratello non avrei vinto la battaglia contro la verità.

«La domanda giusta, fratello, non è “che ne sarà di lei senza di me”… piuttosto che ne sarà di me senza di lei…» sospirai abbassando lo sguardo verso il terreno.

Mi sentii fissato e scrutato nel fondo dagli incredibili occhi cristallini di Sirius.

Ma non mi ritrassi.

Soprattutto al settimo anno, aveva capito quanto in realtà ci stavo male per quella ragazzina altezzosa dai lunghi capelli rossi e i due adorabili occhi verdi che mi rifiutava sempre, quando, invece, ci ridevo sopra di fronte ai miei amici per assicurarli, falsamente, che ancora una volta stavo vincendo io contro di lei.

Ma non aveva detto nulla.

Era stato in silenzio, architettando qualche scherzo contro i Serpeverde, qualche altro contro i professori, altri contro Gazza… insomma tutto per farmi pensare ad altro ed evitare di lasciarmi crogiolare nel “pessimismo cosmico” (come amava definirlo Lily quando mi vedeva giù di morale o i Malandrini le raccontavano le mie pene d’amore a scuola. Mi spiegava che era un riferimento ad un famosissimo poeta italiano di nome Ghepardo… no… Ghepardi*, mi pare… Mah!).

«E che cosa risponderesti a questa domanda?».

Alzai gli occhi verso Sirius.

Rimasi per qualche secondo in silenzio fissandolo e basta.

«Che sopravviverò alla grande solo se sarò sicuro che lei starà bene e sarà felice!».

So che sembrava una risposta stupida e scontata, ma non ero stato più convinto che in quel momento.

E, per ora che sapevo che dovevo passare il resto della mia vita senza Lily, bastava quello… sapere che lei era felice… anche se comportava che il suo amore non fosse più per me, ma per un altro uomo.

Non so come avrei resistito… o come facevo a sorridere così incoraggiante a mio fratello… ma lo facevo… e non so perché!

 

 

Sapevo cosa stavo per fare… eppure non mi sentivo del tutto cosciente.

Dietro di me Sirius era seduto sul bordo sporgente della grande statua nella piazza centrale di Godric’s Hallow.

Io gli stavo davanti rivolgendogli le spalle poiché ero tutto perso nell’ammirare la bellissima casa di fronte a me.

Si era fatta sera ormai.

Dopo che avevo convinto anche Sirius, subito eravamo rientrati nel Paiolo Magico.

Avevamo visto Remus che parlava con McCullen, forse cercando altre risposte, forse cercando altri motivi per cui stavamo per fare quella pazzia.

Fatto stava che non appena comunicammo che anche Sirius era con noi, McCullen sorrise soddisfatto, mentre Remus guardava con orgoglio il nostro caro Felpato.

Ma la cosa che mi sorprese di più fu il sorriso di Jassy – Cally: non era né saccente, né un ghigno, ma era quasi come quello che Lunastorta fece a Sirius… un sorriso di orgoglio… quasi!

Così, dopo questa bella notizia per McCullen, siamo usciti dal Paiolo Magico dirigendoci verso le piazze più famose di Londra, mentre lui ci parlava delle Aquile e dei suoi obiettivi, degli incontri e dei suoi membri.

A quanto pareva, per noi c’era già un lavoro da fare.

Ancora assemblato nel generale, ma almeno c’era.

Una bella consolazione in confronto a tutto quello che era appena accaduto e che dovevamo ancora fare.

Così, McCullen, ce ne parlò in generale e poi si congedò non prima di averci chiesto il luogo in cui avremmo passato la notte tutti insieme.

Avevamo stabilito per la villa che si era comprato Sirius, e lì, a mezzanotte, ci avrebbe raggiunto anche Jassy – Cally con il minimo indispensabile per spiegarci già il nostro compito ed avviarci almeno ad un lavoro di ricerca.

Così, eccoci qua!

Abbiamo preso una metro babbana e abbiamo accompagnato Remus a casa della sua mamma.

Eravamo disposti ad aspettarlo, ma preferì rimanere da solo…

Quindi, una volta lasciato lì, con la promessa di rivederci a casa di Felpato, io e Sirius ce ne siamo andati prendendo un’altra metro ed arrivando a casa mia e di Lily.

Mi trovavo di fronte all’entrata del nostro giardino.

Le mani mi tremavano.

Il cuore mi rimbombava in gola, senza contare che mi faceva malissimo.

Sapevo che Lily era tornata dall’abitazione di Alice… che era in casa in quel momento.

E le luci accese della cucina e del salotto confermavano la mia teoria.

«Se vuoi… entro anche io» mi propose Felpato alzandosi dal muretto e avvicinandosi a me.

«No!» sospirai «Devo farlo da solo».

Rimanemmo per qualche secondo in silenzio.

«Ramoso… sei proprio sicuro di questa scelta? Ti ricordo che è per sempre…».

«Si…» risposi solamente nonostante le cose da dire erano tante… troppe!

Insomma… McCullen era stato chiaro e aveva giocato bene le sue carte.

Lo facevo per un solo motivo…

Lo facevo per una sola persona…

Lo facevo per il mio compito…

Mossi un passo verso il cancelletto e lo spostai.

Mi diressi lungo il sentiero verso la porta di casa.

Ogni pietra che calpestavo sembrava allungarsi per rendere sempre più lungo il mio percorso.

Raggiunsi la porta fermandomi ancora.

Esitai qualche altro secondo.

Sentivo lo sguardo triste di Sirius posato su di me.

Lui sapeva perfettamente… conosceva a memoria ogni lacrima invisibile che avevo versato per arrivare a Lily… ed ora?

Alzai la mano e, con una calma straziante, la posai sulla maniglia di casa mia aprendo la porta, non prima di aver girato le chiavi nel lucchetto.

Entrai lentamente, mi voltai verso l’uscita.

Sirius stava guardando con attenzione ogni mia mossa.

Cercai di sorridergli, ma credo che mi uscì solamente una smorfia.

Chiusi la porta vedendo la faccia di Felpato sparire lentamente.

«James!» la sentii chiamarmi.

Perché in quel momento la sua voce mi sembrava la più bella del mondo?

Perché il fatto che si fosse anche solo accorta che ero tornato?

Perché il fatto che fosse solamente stata sempre allerta perché doveva capire quando tornavo o no?

Perché mi stava chiamando…?

Perché ora mi sembrava tutto ancora più bello del normale?

Perché solo alla fine ci si rende conto delle meraviglie che si posseggono.

Ma io già lo sapevo di avere una meraviglia nella mia vita.

Ecco perché… mi ha fatto ancora più male.

«Buch!» mi chiamò ancora sbucando dalla cucina mentre si asciugava le mani con uno strofinaccio.

Stava cucinando, e dall’odore che ricordo, credo che mi stesse preparando una delle sue cenette che adoravo.

Chissà che fine fece…

Mi stava sorridendo, in quel momento, mentre mi veniva incontro con le braccia spalancate.

E mi parve il sorriso più bello del mondo.

Mi raggiunse e mi abbracciò.

Io rimasi immobile all’ingresso con Lily che mi abbracciava la vita aspettando che anche io le circondassi le spalle e le posassi un bacio sulla testa aspirando il suo dolce odore, come ero solito fare ogni volta che tornavo a casa dopo una lunga giornata che avevo passato lontano da lei.

Fui tentatissimo di rispondere a quell’abbraccio.

Stavo combattendo anima e corpo contro gli istinti che mi dicevano di ricambiare… di mandare McCullen al diavolo e di cercare da solo un’altra alternativa.

Ormai, però, avevo accettato perché sapevo che un’altra alternativa non esisteva.

Così, per quanto il cuore accelerato mi facesse male, rimasi immobile senza fare niente… aspettando che lei si decidesse a mollare la presa.

Cosa che non accadde dopo molto tempo.

Di fatti, la vidi allontanarsi lasciando la mani sui lati della mia giacca che non mi ero nemmeno sforzato di togliere.

Proprio perché sapevo che quella notte non l’avrei passata lì…

Non in quella casa…

Non nello stesso letto…

Non con la stessa persona per cui sarei morto…

Cominciò a fissarmi stranita.

Aveva capito che c’era qualcosa che non andava in me.

«James Potter! Non sei affatto bravo a nascondere i tuoi problemi!» commentò staccandosi ed incrociando le braccia sotto il seno.

Bingo, amore mio!

«Cosa è successo?» chiese fissandomi con quello sguardo di rimprovero, quasi fosse mia mamma che mi sgridava quando combinavo qualche marachella.

Ed era adorabile quando faceva così.

Lo è ancora adesso, scommetto, perché, per quanto non la veda da un casino di tempo, comunque so che non è cambiata per niente e mai lo farà.

Resterà per sempre la mia testona adorabile preferita.

Questo pensiero mi fece sorridere dentro, ma, da bravo attore impeccabile il quale doveva fare tutto in quel momento tranne che fallire, rimasi a fissarla con un’espressione impassibile.

Sospirai rimanendo comunque in silenzio.

«Buch…» mi chiamò ancora con voce più tenera.

Di solito, quando mi comportavo così, portavo notizie orribili dall’Ordine, tipo la morte di qualche amico caro o lo sterminio di intere famiglie di maghi che erano nostri colleghi.

«Amore…» mi chiamò ancora avvicinandosi e posando le sue manine affusolate sul mio petto e cercando di fissare meglio il suo bellissimo verde nei miei occhi «… che cosa è successo?» mi chiese sempre più dolce nella voce.

Io la guardai dritta negli occhi.

Era preoccupata e dispiaciuta a prescindere da qualsiasi notizia le stavo per dare.

Sospirai ancora abbassando lo sguardo, non riuscendo, infatti, a sostenere il suo.

«James… è davvero così grave?» chiese ancora notando la mia espressione tramutata in dolore puro «Insomma, cosa diamine è successo per ridurti…».

«Ti lascio» lo buttai fuori come se fosse stato un colpo di tosse.

Troppo forte per rimanere chiuso dentro di me e per resistere alla barriera che avevo issato per proteggere il cuore di Lily, ma, allo stesso tempo, troppo breve per esprimere così tanti concetti dolorosi.

Il silenzio che seguì era paragonabile a quello che precede l’esecuzione di un condannato a morte.

Mi sentivo così… così insignificante, nonostante stessi procurando tanto dolore alla mia ragazza.

La mia ragazza…

Chi poteva descrivere quello che stava provando in quel momento?

Nemmeno io credo di riuscirci…

La vidi abbandonare la forza nelle braccia lasciandole cadere come pesi morti lungo i suoi fianchi.

La sua espressione che mutò in una di puro stupore mista a un tocco… quasi, di speranza.

Speranza che, forse, la stavo prendendo in giro e che, quella sera, alla fine, tutto sarebbe tornato come prima.

«Mi stai prendendo in giro?» mi chiese infatti cercando di rimanere calma.

Sospirai.

«No».

«Perché?» mi chiese subito, quasi avesse già anticipato la mia risposta nella sua mente.

La fissai un secondo, studiandola.

Sentivo un nuovo sospiro partire dal cuore.

Ma, sta volta, riuscii a bloccarlo e a ucciderlo prima che mi uscisse dalle labbra.

Se mi vedeva sospirare troppe volte, poteva capire che in realtà quello che volevo veramente non era lasciarla.

«Perché mi sono scocciato!» risposi aggrappandomi alla prima scusa che mi venne in testa.

Di fatti, lungo il tragitto, ero caduto in uno stato comatoso puro, rimuginando solamente sul fatto che avrei dovuto lasciare la mia piccola Bibi, senza pensare ad un piano… ad una qualsiasi scusa con la quale avrei iniziato la mia “avventura”.

La vidi inarcare un sopracciglio e fissarmi scettica.

Ecco il contrattacco.

«Ti sei scocciato?» mi chiese in un soffio.

Percepii una nuova morsa di dolore al cuore dovuta solamente al modo in cui mi aveva risposto.

Per quanto lei stesse cercando di apparire quasi menefreghista di fronte la mia scelta, la voce la stava tradendo facendomi capire quanto, invece, il suo cuore stesse pompando velocemente sangue nelle vene solamente per l’ansia.

«Esatto!» risposi mantenendo uno sguardo duro.

La vidi incrociare le braccia e osservarmi attentamente.

La fissai prendere fiato per rispondere e…

«Non dire niente!» la bloccai.

«Non dire niente?!» ripeté lei scioccata «Mi stai lasciando e, come scusa, mi dici che ti sei scocciato di me e io non dovrei dirti niente?!» continuò su tutte le furie.

Io abbassai lo sguardo infilando le mani nelle tasche dei pantaloni.

«Dove sei andato oggi?» mi chiese curiosa.

Alzai di nuovo gli occhi su di lei e, quello che vidi, mi spezzò il cuore ancora di più: i suoi occhi verdi… i suoi meravigliosi occhi verdi… lucidi?!

«Cosa c’entra?».

«C’entra benissimo, invece!» alzò la voce lei «Dove sei stato oggi?» mi chiese ancora insistente.

«Non credo siano fatti tuoi» le risposi mettendo su una perfetta espressione offesa e voltando il capo dall’altra parte.

Sentii i suoi passi avvicinarsi a me prima di percepire un tocco leggero e freddo, ma deciso e forte sul mio mento che mi costrinse a voltare di nuovo lo sguardo verso di lei.

«James…» mi chiamò a due centimetri dal mio viso.

Mi avvicinai impercettibilmente.

I miei sentimenti stavano vincendo ancora contro la mia razionalità.

Poi, all’improvviso, mi bloccai, pregando come un santo che Lily non si fosse accorta del mio piccolo avvicinamento.

«… ti prego…» mi supplicò ingoiando il groppo in gola che le era nato «… dimmi che stai scherzando…».

Vorrei farlo pensai.

«… sono disposta a perdonarti questo orribile colpo che mi hai fatto prendere se metti fine a questo stupido scherzo ora!» continuò con una voce supplichevole.

Non credo che riesco a descrivervi la tentazione che provai in quel momento.

Una tentazione che salì alle stelle.

La fissai ancora un po’ nelle sue meravigliose iridi verdi prima di sospirare ancora.

«Non ti preoccupare, Lily…» notai quello strano tocco di speranza aumentare a questa mia affermazione «… se proprio non sai dove andare, ti puoi tenere la casa. Io vado a vivere da Sirius!».

Come non detto!

Ecco che quel suo tocco scompare del tutto.

Aspettai qualche secondo una sua probabile risposta, ma visto che mi stava solamente fissando con tanto di occhi feriti fin l’anima, decisi di porre fine a quella visione straziante, voltandomi di nuovo verso la porta di casa.

Stavo per aprirla quando la vidi buttarcisi sopra per impedirmi il passaggio.

Chiusi gli occhi un secondo per cercare di reggere a quelle lacrime che ormai le rigavano il viso.

«Sono passati quasi quattro anni da quando hai smesso di fare lo scemo con le donne come Sirius» mi disse quando non ancora era scossa dai singhiozzi.

Sapeva di potermi incastrare, ma non l’avrebbe vinta lei… assolutamente no!

«Ti sbagli, invece» risposi cercando di cominciare a calmare il mio cuore.

Le stavo praticamente dicendo che in tutti questi anni che siamo stati insieme io ho sempre continuato a fare il galletto con le altre donne che incontravo, quando, in realtà, l’unica vera donna… l’unica… era lei!

La mia piccola Bibi.

Lily Evans.

«Cosa?» mi chiese in un soffio incredulo.

«Ti ho detto che ti sbagli!» ruggii cercando di apparire ancora più convincente solamente se diventavo più bruto e violento negli atteggiamenti «Non ho mai smesso di farlo» continuai più calmo.

«Vuoi dire che in tutto questo tempo…» un suo singhiozzo le mozzò la frase esattamente come mozzò il mio fiato.

Abbassai lo sguardo.

«Esatto» mormorai.

Un silenzio surreale segui quest’unica parola.

Non sentivo più niente… nemmeno i rumori esterni a quella scena…

Niente!

Improvvisamente, un nuovo singhiozzo bloccò quel silenzio.

Alzai lo sguardo non riuscendo più a trattenere la tristezza che ormai stava vincendo contro di me.

Per mia grandissima fortuna, lei aveva abbassato le sue meravigliose iridi verdi coprendole con le sue fiammeggianti ciocche in modo da nasconderle al mondo.

Come fossero delle barriere di fuoco che proteggessero la purezza incarnata nel suo verde.

«Non capisco… quale divertimento ci trovi… a fare questo… alle donne…» mi disse tra un singhiozzo trattenuto e l’altro «Ti sentirai… il dio del mondo… ora che… persino Lily Evans… è caduta ai piedi… del grande… James Potter… vero?».

Io rimasi in silenzio abbassando di nuovo lo sguardo.

«VERO?» alzò la voce alzando i suoi occhi su di me e puntando il suo dito contro il mio petto.

Sollevai una mano sulla parte offesa acchiappando il suo dito e tenendolo stretto.

Respirare mi pareva un lavoro troppo faticoso in quel momento.

Ma la dovevo lasciare senza motivi per indagare a questo mio strano comportamento così, da bravo Malandrino bastardo quale ero ancora prima di capire i miei veri sentimenti per una strana ragazzina dai capelli rossi e gli occhi verdi che amava leggere e studiare ed urlarmi contro, mi avvicinai al suo dolce visino con un ghigno appagato e le sussurrai all’orecchio.

«Esatto!».

Rimanemmo in silenzio in quella strana posizione per ore, a momenti!

Dopo un tempo che mi parve interminabile, in cui lei aveva combattuto senza successo contro i suoi singhiozzi sempre più forti, la sentii alzare la testa facendo si che le sue labbra raggiungessero il mio orecchio.

«Crepa all’inferno, Potter!» mi sussurrò prima di scostarsi, aprire la porta e farmi segno di uscire.

Di fronte a me, vidi Sirius nascondersi dietro uno dei tanti cespugli della piazza centrale di Godric’s Hallow.

«E non farti vedere mai più…» aggiunse prima che superassi la soglia della mia, ormai, ex casa «… se lo farai accadere, non avrò paura di finire ad Azkaban per omicidio!» mi urlò infine sbattendomi la porta di casa in faccia dopo che ero uscito definitivamente.

In quel momento, il ghigno per cui avevo tanto lottato dentro di me per mantenerlo forte e stabile, si sciolse nemmeno fosse ghiaccio sul fuoco, lasciando spazio ad un’espressione che definirla “mortificata” equivarrebbe nel fare un eufemismo!

Mi voltai di nuovo verso la piazza.

Felpato era uscito dal suo nascondiglio e mi stava fissando comprensivo.

Ma non ci feci caso più di tanto.

In quel preciso istante presi in seria considerazione la possibilità di togliermi la vita!

Mio fratello… quella sera… mi salvò la vita…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beh?

Che ve ne pare?

Purtroppo, nemmeno io ho molta voglia di commentare questo capitolo perché lo detesto…

Dividere James da Lily?! Orribile, vero?

Aspetto le vostre opinioni!

Bittersweet miki: Ehi! Ciao miki ^^! Prima di tutto grazie mille per la recensione che hai lasciato. Mi fa davvero felice sapere che non è noiosa! Anzi, se ti devo dire la verità, mi spinge a scrivere ancora di più nonostante il tempo scarseggia sempre di più. Grazie davvero!

Per quando riguarda il capitolo, invece… beh… non ti vorrei nemmeno chiedere il parere perché già so che sarai triste perché James se n’è andato!

Spero comunque che non mi abbandonerai perché, ti assicuro, che ne ho in mente di belle per i due innamorati.

Al prossimo capitolo, allora!

Un bacione monumentale!

Ciao

pRiNcEss LiLIUzzA: Sono profondamente soddisfatta del risultato ottenuto: Jason McCullen deve… e SOTTOLINEO “deve” essere O.D.I.A.T.O.!!! E da come hai recensito tu, Mia Adorata, si vede ho conseguito un ottimo risultato! Ti confesso che, mentre scrivo questa risposta per te, già mi immagino la recensione che lascerai ribadendo l’odio per Jassy – Cally e la tristezza che (purtroppo) ho dovuto far predominare in questo capitolo! Dal prossimo si ritornerà al presente! Sinceramente, non saprei cos’altro dirti, Amore Mio, perché persino per me è un dolore pubblicare questo capitolo… questo affronto a James e Lily!

Perciò, ti dico solamente che spero di trovarti presto tra le recensioni!

Ok?

Ciau, My Love ^^

P.S. Non ti preoccupare per i compiti in classe, sono sicura che te la saprai cavare perfettamente!

P.P.S. Io sono perfettamente d’accordo con le tue parole quando hai descritto il legame tra James e Sirius (infatti non riesco proprio a capire come abbia fatto Sirius a resistere dodici anni e passa ad Azkaban senza poter rivedere MAI Più Ramoso… deve essere peggio dell’Inferno).

P.P.P.S. (alé XD) Ricordati che l’ispirazione torna sempre ;)

Cullen isabella: Ciao Isa =D! Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto e lo sono ancora di più perché sto riuscendo sempre di più a far odiare Jason McCullen (mio obiettivo primario perché anche io non lo posso vedere)!

Purtroppo questo non è uno dei migliori capitoli, me ne rendo conto (e infondo, tu l’avevi anche previsto), ma è indispensabile per lo svolgersi della storia.

Dal prossimo capitolo si capirà ancora meglio la situazione!

Mi raccomando, non smettere di sperare per James e Lily ;).

Al prossimo capitolo!

Ciao

Jaily: Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah… Pazzoide Mia! Sei incorreggibile e mi piaci da morire  per questo XD!

Sei troppo forte!

Sei saltata immediatamente a trecento miliardi di conclusioni possibili, per non parlare della tua stratosferica conversazione coscienziosa… sei fantastica!! Leggere la tua recensione mi fa ridere anche quando pubblico capitoli tristi come questo! Ti ringrazio per questo ;).

Per quanto riguarda INTERNET, invece… beh… è un mondo a parte: troppi problemi! Lascia perdere! E non ti preoccupare: se d’ora in poi non troverò una tua recensione saprò perfettamente di chi sarà la colpa =P! Non ti ho voluto dedicare un’altra volta il capitolo per questo incidente soprattutto perché, per una Pazzoide che incita alle risate e al sorriso permanente, questo capitolo triste, non è affatto idoneo. Non sei d’accordo con me?

Beh, Mia Piccola Pazzoide Preferita, ti aspetto tra le recensioni!

Mi raccomando fai bene il controllo questa volta e stai attenta!

Ok?

Mi raccomando, non ti scoraggiare perché non è ancora finita… è ancora lunga la faccenda ;)

Alla prossima!

Un bacione colossale!

Ti adoro anche io =D!

Ciau

P.S. Se vuoi una mano per strozzare McCullen ti aiuto volentieri! ;)

DanyCullen: Carissima Giuoia =D! Grazie per il consiglio… ora vado subito a correggere! E grazie mille anche per i complimenti!

Vorrei dirti tante cose sulla tua… ehm… “idea”… ma ti anticiperei troppo rovinando la sorpresa! Spero non ti offenda! Anzi, ti aspetto subito tra i commentatori, ok?

Sono contenta che la storia ti piaccia e mi fa piacere anche sapere che va bene come scorrevolezza ecc.

È una grande cosa per me, anche perché (anzi soprattutto perché) mi spinge a scrivere sempre di più nonostante la scuola continui a caricarmi in continuazione!

Non ne posso più! Meno male che fra un po’ finisce! Non vedo l’ora!

Al prossimo capitolo, allora!

Un bacio grande grande!

Ciao J

P.S. non ti preoccupare minimamente del commento al primo capitolo! L’avrei scoperto comunque perché vado a leggere le recensioni della mia storta da tantissimi punti di vista (secondo Internet).

Perciò, l’avrei capito cmq che era riferito al quinto! ;)

Un Grazie va anche (come sempre) a chi mi ha aggiunta tra i suoi preferiti:

1 - ale90
2 -
bittersweet miki
3 -
DanyCullen
4 -
hp4e
5 -
jaily
6 -
LaBabi
7 -
Lars Black
8 -
littleherm_94
9 -
nan96
10 -
pRiNcEss LiLlUzzA
11 -
SarahPotter
12 -
stellina767

 

E a chi mi sta semplicemente seguendo:

1 - ashleys
2 -
chichetta99
3 -
felpy90
4 -
Frytty
5 -
fuckinmind
6 -
Lars Black

 

Grazie di cuore anche a chi sta semplicemente leggendo la storia!

Un grande abbraccio a tutti!

Al prossimo aggiornamento!

Ciao ciao!

J

Bey Lovegio92

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Capitolo 7
*** Capitolo VI - Ritorno al Presente ***


Ok!

Avete ragione!

So che avete perfettamente ragione, ma vi assicuro che non è stata mia intenzione ritardare così tanto!

Lo so che non ho mai aggiornato in così tanto tempo e vi chiedo scusa!

Tra l’altro lo scorso capitolo è unno dei più tristi, perciò, a maggior ragione, avrei dovuto postare prima questo capitolo.

Purtroppo come sempre, la colpa non è del tutto mia: sto cercando di scrivere un nuovo capitolo ma questi ultimi giorni di scuola mi tolgono completamente ispirazione e non ho proprio idea di come andare avanti.

Aiuto!

Vabbè… non mi dilago più di tanto visto che mi devo far perdonare per questo ritardo!

Buona lettura a tutti;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Sesto – Ritorno al Presente

 

Ed eccomi qui!

Vi ho raccontato la mia storia fino ad oggi!

Oggi compio esattamente un mese da single… single… single… single…

Incredibile, vero?

Dopo aver passato più di sette anni a rincorrere la stessa ragazza, ecco che mi ritrovo da solo.

Ora sono al Ministero della Magia dove si tiene una festa in onore di un coraggioso Auror che, naturalmente, compiendo un gesto eroico, non solo ha salvato i suoi compagni, ma ha anche permesso la riuscita della missione!

Bleack!

Sinceramente, anche se Remus continua a dire che, per quanto sia un sospettato Mangiamorte, abbia compiuto un gesto davvero eroico, non riesco a vedere niente di positivo.

Di fatti, sto pensando a ben altro.

Più precisamente, ad una strana chioma rossa che non ho la più pallida idea di dove sia né tanto meno se stia bene o sia in compagnia di qualche altro uomo in questo momento.

Sento la rabbia montarmi dentro al solo pensiero mentre stringo il pungo che ho appoggiato sul tavolo rotondo dove, oltre a me, sono accomodati anche Sirius, Remus e Peter.

«Comunque non è assolutamente giusto!» sbuffa ancora una volta Felpato, mentre Codaliscia, esasperato, alza per la centesima volta gli occhi al cielo.

«James, credo che sia meglio che tu la smetta» lo ignora bellamente Remus rivolgendosi a me.

Io lo guardo per un secondo indeciso se ammettere che stavo pensando a Lily oppure fare il finto tonto.

Decido, invece, di rimanere in silenzio e cercare di fare come dice Lunastorta.

Spero solo che né Sirius né Peter si mettano a chiedere di cosa stava parlando Remus perché non ho nessunissima voglia di ammettere che dentro mi sto consumando sempre di più, ogni giorno che passo senza la compagnia del mio bellissimo Giglio.

Per mia fortuna noto che Sirius è troppo incazzato, poiché Lunastorta non gli permette di prendersi il suo adorato Whisky Incendiario come me e lo obbliga a rimanere sobrio, per farmi domande del genere… o addirittura, se vogliamo essere realisti, anche solo per capire l’argomento centrale.

Peter, invece, non fa domande, ma non riesco a capire perché.

Insomma, lui ha ascoltato quello che ha detto Remus e, conoscendolo, avrebbe subito fatto qualche domanda per sapere di cosa si stava parlando.

Codaliscia è un tale curiosone e, tra l’altro, è il nostro tontolone preferito.

Rimango stupito che possa aver compreso l’argomento del richiamo di Lunastorta verso di me completamente da solo.

Ma, ora come ora, non ho nessuna voglia nemmeno di perdermi in certe riflessioni.

Per cercare di distrarmi mi guardo intorno per la centesima volta.

Ovviamente ci troviamo in una sala di ricevimento del Ministero della Magia, del tutto addobbata per l’occasione.

C’è un ripiano per il mini bar per le bevande e stuzzichini dell’intrattenimento degli ospiti che occupa un angolo e mezzo lato della stanza e qualche tavolo rotondo bianco come quello dove siamo accomodati noi quattro Malandrini, sparso per il salone dalle mattonelle nere ed illuminato da colorate luci accese un po’ ovunque.

C’è anche un piccolo palco dove ora un’orchestra sta producendo una ritmica colonna sonora per dare ancora più movimento alla serata.

All’opposto di questo piccolo palco vi è una grande scalinata, con i gradini scuri e il passamano chiaro, da dove scendono gli ospiti appena entrati al party.

Ed è proprio da li che, ci hanno detto, scenderà il nostro caro finto Auror.

Ma lasciate che vi spighi ancora qualche dettaglio lasciato in sospeso, come, del tipo, la presenza anche di Peter nella nostra missione e perché questo grande Auror che stiamo festeggiato sia in realtà un sospettato Mangiamorte.

Dopo che Sirius mi prese appena in tempo, prima che mi andassi a suicidare, dopo che Lily mi ebbe sbattuto la porta di casa in faccia, siamo arrivati alla sua villa notando che Remus era già lì che ci aspettava.

Anche lui aveva gli occhi lucidi, ma non ne volle sapere di essere confortato.

Anche perché io non ne avevo le forze per farlo.

Così, siamo entrati nella casa di Sirius e abbiamo aspettato lì fino a mezzanotte per rivedere il meraviglioso viso di McCullen.

Quando scoccarono le dodici precise e spaccate di notte, un piccolo crack destò le nostre attenzioni: Jassy – Cally era arrivato, ma non era da solo, bensì in compagnia.

Una compagnia che stupì parecchio tutti e tre: Peter.

Il Primo Membro ci raccontò che aveva rivalutato le capacità di Peter e aveva pensato di ammettere anche lui nella nuova squadra che, per ricordo e, soprattutto, in onore dei bei vecchi tempi, rinominammo “Malandrini”.

Una volta spiegata tutta la situazione anche a Codaliscia, McCullen cominciò a mostrarci qualche documento per farci conoscere il nostro obiettivo e la nostra missione, le nostre uscite e quant’altro.

Nel nostro mirino c’è un certo Michael Johnson, un Mangiamorte assicurato che si spaccia per Auror.

Naturalmente, come tutti i bravi truffatori, Johnson non si è mai fatto beccare o fregare da nessuno di tutte le persone che sospettano di lui.

Troppo furbo per tutti… ma non per i Malandrini.

McCullen ci ha spiegato che è uno tra i più pericolosi dei Mangiamorte “invisibili”, come ama definirli lui.

In effetti, non essendo riconosciuto come Mangiamorte, Johnson è praticamente invisibile alle leggi del Ministero e, compiendo atrocità a destra e a manca sotto nome e comando di Voldemort, riesce ad evitare Azkaban solo perché si spaccia per Auror.

Ma McCullen dice di avere motivazioni convincenti per smascherarlo.

Peccato che manchino le prove.

Ecco perché, secondo il piano di McCullen, sta sera, alla festa in onore di Johnson, fatta capitare apposta per una trappola contro il Ministro, noi Malandrini riusciremo ad incastrarlo insieme ad un altro gruppo di Mangiamorte che collaboreranno con lui.

Non ancora so bene come, ma ce la faremo.

Così, a distanza di un mese dall’inizio della nostra “avventura”, dopo varie ricerche e il permesso accordato da McCullen, abbiamo deciso di passare subito all’azione e mettere K.O. il nostro primo nemico.

Sirius, infatti, é convito che prima svolgeremo il nostro compito e prima McCullen ci lascerà di nuovo in pace.

Questa sua visione lo fa andare molto in contrasto con le idee di Remus che cerca comunque di farlo ragionare e, chiedendomi aiuto per tentare di convincere Felpato, a volte fa litigare anche me sia con uno sia con l’altro.

Da quando ho lasciato Lily, di fatti, sono, nella maggior parte del tempo, di umore intrattabile.

Mi dispiace che io debba sempre trattare in maniera fredda i miei amici, ma proprio non riesco ancora del tutto a calmarmi e ad abituarmi all’idea del single

«E se prendessi un solo bicchierino? Uno solo? Anzi…» testardo come un mulo Sirius continua la sua cantilena di preghiera verso Remus «chiedo al barista di darmi un bicchiere ancora più piccolo del normale!».

«No, Sirius!» risponde risoluto Remus sospirando spazientito prima di aprire bocca.

«Ma perché no? Che cosa ha James di meno di me che si deve per forza bere il Whisky Incendiario per consolarsi mentre io devo rimanere sobrio?».

«James non ha più Lily, il ché è molto più doloroso che smettere di cambiare ragazza con la stessa frequenza delle mutande!» risponde Lunastorta facendomi sorridere al paragonare le svariate e numerose ragazze di Sirius con le sue adoratissime mutande… Ops! Scusa Sirius… boxer.

«Prima di tutto non ti permettere mai più di chiamare i miei adoratissimi boxer semplici mutande!» lo rimprovera Felpato pronunciando l’ultima parola con sdegno e disgusto.

Infatti, dovete sapere che il mio ameno fratellino (modesto esattamente quanto me) odia con tutto se stesso le mutande (in quanto ritiene che siano utilizzate solo dalle persone normali… invece lui è un divo, capite?), di conseguenza, da quando ha lasciato Hogwarts e quindi è diventato economicamente indipendente, si è completamente rifatto il guardaroba delle mutande cambiandole con i suoi attuali, preziosissimi, intoccabili boxer.

«Secondo:» continua Felpato incrociando le braccia al petto e cominciando a mettere su un primo piccolo broncio «Che cosa ne puoi sapere tu della passione che mettevo in ogni rapporto?».

«Se con il temine passione intendi eccitazione, allora sono profondamente d’accordo con te!» dice Remus «Anzi… se devo proprio essere sincero, spero di non capirlo mai perché mi fa letteralmente schifo!».

Io sorrido ancora di più quando vedo Sirius tirare su definitivamente il suo solito broncio offeso.

«Ma, Remmino, se dici così mi offendi profondamente» dice tirando falsamente su con il naso.

«Primo: non mi tocca né mi preoccupa per niente il fatto che ti possa offendere; secondo: NON chiamarmi “Remmino”! Se c’è una cosa che non sopporto è proprio questo nome!» sbuffa Lunastorta segno che comincia a stufarsi di quella conversazione.

«Bene! Perfetto! Mi dici che razza di amico sei se non ti preoccupa nemmeno il fatto che mi possa offendere? … Remmino…» soffia per ultimo Sirius sghignazzando di nascosto.

«Sirius! Se non la smetti con questo nome ti giuro che ti faccio sbudellare da un Thestral, ti lego come un salame con le tue viscere e ti appendo a testa in giù dall’obelisco di Trafalgar Square!» sbotta Remus innervosendosi.

Felpato porta una mano al mento riflettendo.

«Ma non erano animali innocui, i Thestral?!».

Ahia!

Remus comincia a fumare!

«SIRIUS!!!».

Mi volto nell’altra direzione notando che all’urlo sovraumano di Remus l’intero salone si è voltato nella nostra direzione.

Sospiro rassegnato.

Meno male che i miei amici sono ancora insieme a me!

Sarei finito senza di loro poiché, in questo momento, potrei essere ovunque a deprimermi nella mia solitudine se non fosse stato per i Malandrini i quali, invece, anche se a volte non lo fanno nemmeno di proposito, sanno sempre distrarmi dal mio dolore!

Sorrido tra me e me, mentre vedo Sirius agitare spaventato le mani in segno di innocenza di fronte ad un Lunastorta che fuma di rabbia.

Poi mi alzo dalla sedia e mi rivolgo al resto del salone che ancora ci guarda.

«Scusate per l’interruzione! Continuate pure quello che stavate facendo…» dico con un tono allegro cercando di sembrare gentile.

Una volta Peter tentò di rispondere a tono ad un collega al Ministero di fronte ad un pubblico abbastanza largo e… beh, se vi dicessi che ci sbatterono fuori letteralmente a calci in culo, farei un eufemismo.

Perciò tento di evitare il ripetersi di un simile evento.

Anche perché abbiamo ancora una missione da portare a termine.

«Tanto per sapere, ma avete intenzione di mandare a monte la missione prima ancora che Johnson arrivi qui?» chiedo a Felpato e Remus dopo essermi di nuovo accomodato sulla sedia.

«Senti chi parla!» interviene Sirius.

Eccolo!

Lo sapevo che dovevo stare zitto.

Io sono quello che si può ubriacare questa sera (con conseguenti effetti collaterali), mentre lui no.

Dovevo aspettarmelo che adesso sarebbe rimasto offeso nei miei confronti.

«Sirius, a me non fa nessuna differenza se tu ti ubriacassi o no, ok? L’unico con cui te la devi prendere è Lunastorta!» cerco di farlo ragionare io.

«Bene!» sbuffa Remus infastidito.

Io alzo lo sguardo su di lui giusto in tempo per vederlo prendere il mio bicchiere di Whisky Incendiario ancora pieno per metà e farlo sparire con un colpo di bacchetta sotto il mio sguardo scandalizzato.

«Visto che dai tutta la colpa a me, per ripicca, te lo scordi anche tu l’altro Whisky Incendiario!» mi dice con tono severo incrociando le braccia al petto e ricominciando a fissare la scalinata aspettando il nostro obiettivo.

Mi volto di nuovo di fronte a me dove sono convinto di trovare Felpato che ghigna come un Mongoloide.

E, infatti, eccoli lì, Il cretino!

«Sta sera» sigillo la promessa con uno sguardo di fuoco.

Sirius allarga il suo ghigno.

«Preferisci il salone o una delle stanze da letto?».

Con la coda dell’occhio vedo da una parte lo sguardo stralunato e schifato di Peter che, naturalmente, avrà pensato alla prima cosa scontata che si poteva pensare… ma… io non sono gay!

E soprattutto non potrei mai innamorarmi di un soggetto come… Sirius!

Dall’altra, invece, sento il sospiro esasperato di Lunastorta.

Lui, invece, ha sempre saputo delle mie notti insonni insieme alla fedele compagnia di Felpato a picchiarci come due idioti per non pensare ad altro.

Ma quel ghigno dopo la ramanzina di Remus nei miei confronti mi ha fatto toccare i nervi.

Quando torneremo a casa, Felpato si pentirà di essere nato!!!

Altro che essere sbudellato da un Thestral ed essere legato con le sue viscere a testa in giù, penzolante, dall’obelisco di Trafalgar Square!

Lo incorno per bene con le mie possenti corna da cervo.

Voglio proprio vedere un cane pulcioso appeso alla parete per le corna.

Sento risolini invadermi già al solo pensiero.

Ghigno.

«Qualsiasi luogo va bene, Felpato! Tanto il tuo destino è segnato!».

«Vedremo! Sai che…».

«Signore e signori, buonasera!» ecco che una voce interrompe l’intelligentissima risposta di Felpato «Il Ministero della Magia è orgoglioso di poter presentare ed accogliere il più intrepido Auror fino ad ora conosciuto!» continua la voce di una donna.

Io e i miei Malandrini ci alziamo dal tavolo, mentre sento Sirius schioccare la lingua infastidito di fronte al riconoscimento per Johnson.

Stiamo guardando, insieme a tutti gli altri ospiti presenti nella sala, verso il piccolo palcoscenico dove l’orchestra ha taciuto per far parlare la presentatrice.

«Non ci sono parole per descrivere la sua eroica impresa! Ecco a voi l’adorabile, coraggioso e delizioso Auror Michael Johnson!» conclude infine la presentatrice alzando il braccio di fronte a se per indicare le scale che sono alle spalle di tutti gli ospiti.

Tutte le luci si abbassano improvvisamente ad eccezione di un fascio proiettato proprio nella direzione di Johnson, mentre tutti noi ci voltiamo.

Ma, nel momento in cui giro la testa insieme ai miei Malandrini per osservare meglio il nostro obiettivo, quello che vedo mi fa morire.

Johnson, nel suo delizioso ed elegante abito da sera, accompagnato da una donna.

Ma non una donna qualsiasi.

No.

Un angelo…

Una vera visione celestiale (sto andando sul poetico!).

Indossa un bellissimo abito verde con la gonna larga che le raggiunge il ginocchio; stretto in vita e con le spalline delicate come la sua pelle chiara.

Sembra sia un semplicissimo abito da ragazzina sbarazzina, ma, nel suo caso, le calza a pennello e le sta d’incanto.

Per un semplice e banalissimo motivo: … perché è intonato ai suoi occhi… i suoi stupendi occhi verdi!

Ed ora, io credo che voi abbiate capito perfettamente di chi io stia parlando!

La donna che è riuscita a scavarmi il cuore per accoccolarcisi dentro, sta ora scendendo le scale a braccetto con un altro uomo, mentre regala il suo meraviglioso sorriso, che fino ad un mese fa era mio, a tutti gli ospiti e specialmente a Johnson, i quali si stanno tutti beando di questa visione.

Scuote un secondo la fiammeggiante chioma, acconciata solo con una mezza coda delle ciocche alte, in un gesto infastidito, mentre saetta i suoi dolcissimi occhi verdi sul suo compagno.

Si stanno sorridendo quasi fossero pieni di sentimenti l’uno nei confronti dell’altra e questo mi fa corrodere lo stomaco dalla rabbia.

Perché nessuno può provare un amore più grande del mio per lei, e quell’uomo sicuramente la sta ingannando.

Dovrò intervenire fra loro due prima che sia troppo tardi.

Ed, improvvisamente, ecco che mi ritrovo un secondo obiettivo da portare a termine.

«Non è possibile» sento commentare Sirius dall’altra parte del tavolo costringendomi a portare le mie attenzioni sui Malandrini.

Tutti e tre hanno occhi sgranati e bocca spalancata, sconcertati quanto me.

Avevo rinunciato a Lily per mantenerla al sicuro e, all’improvviso, me la ritrovo ancora più inguaiata di me!

Passo il mio sguardo su Remus.

È impallidito come si deve.

Anche lui sarà preoccupato quanto me per la mia piccola Bibi.

Ritorno con lo sguardo verso la coppia appena scesa e, all’istante, mi sento senza forza nelle gambe.

Mi accascio sulla sedia pesantemente sentendo il cuore farmisi a pezzi sempre di più.

Mi sembra una sensazione quasi materiale perché, ogni istante di più che li vedo insieme abbracciati a rispondere a tutte le congratulazioni per lui da parte di tutti gli ospiti mentre lei lo guarda fiera, il cuore mi fa male sul serio.

Un male che diventa sempre più fisico e, adesso, mi sento vuoto davvero.

Percepisco degli strani rumori e, voltandomi verso i miei amici, noto che anche loro si sono riaccomodati al tavolo stravolti.

«Questo cambia i piani» mormora ad un certo punto Felpato.

Remus e Peter abbassano la testa alzata un momento prima non appena avevano udito Sirius parlare.

Io resto a fissarlo ancora un po’, mentre lui riporta il suo azzurro sguardo su Johnson e Lily.

Mi sembra così strano dirlo… Michael e Lily… quando un mese fa erano James e Lily… il che (modestamente) suona molto meglio, no?

Percepisco la rabbia crescere sempre di più dentro di me.

Non abbandonerò Lily… dovesse costarmi la vita!

Lei rimarrà al sicuro!

Dovessi rovinarle la vita privata, sociale, lavorativa o qualsiasi altra cosa!

Ma lei rimarrà al sicuro!

Parola di Malandrino… innamorato!

«No!» intervengo deciso fissando insistente un punto imprecisato del tavolo, mentre sento i tre sguardi confusi dei miei amici posarsi su di me.

Alzo anche io i miei occhi su di loro.

«Questo non cambierà un bel niente e, quando sta sera tutti scopriranno chi è in realtà Johnson e verrà arrestato, allora Lily sarà di nuovo al sicuro!» concludo deciso con sguardo fermo, soprattutto su Sirius, dove sono convinto di trovare il maggior appoggio.

Di fatti, me lo vedo subito ghignare e ancora più adrenalinico per concludere la missione.

Ora non resta altro che aspettare la mossa più sospetta da parte di Johnson ed il gioco è fatto.

Ah!

 

 

«Ma quando caspita lo fanno?» si lamenta ad un certo punto Sirius mentre disegna con il dito strane sagome sulla superficie del tavolo con la testa appoggiata pesantemente sull’altra mano.

Peter, invece, sta completamente stravaccato sul tavolo con le braccia a penzoloni.

Io accasciato alla peggior maniera sulla sedia e Remus, naturalmente, seduto composto.

È passata un’ora più o meno da quando è arrivato Johnson e noi non abbiamo fatto altro che osservarlo per cogliere ogni minima traccia da considerare sospetta per incastrarlo (come, del tipo, qualche segnale ai suoi collaboratori per dare inizio all’uccisione del Ministro).

O, meglio, i Malandrini hanno osservato Johnson.

Io non ne avevo la forza perché accanto a lui c’era e c’è sempre e solo lei ed ogni volta che poso, anche erroneamente, gli occhi su di loro il cuore comincia a stringersi sempre di più in una morsa letale.

L’ultima volta che li ho guardati stavano ballando un lento, stretti tra loro… troppo stretti!

Sospiro ripensando al dolce sorriso che Lily aveva stampato in volto durante il ballo, mentre teneva la sua fiammeggiante testa appoggiata ad una spalla di Johnson.

Lui le teneva una mano alta, mentre l’altra era appoggiata su un fianco verde della… Evans

Oramai, secondo parere di Remus e Sirius, devo riabituarmi a chiamarla per cognome, altrimenti non uscirà mai dalla mia testa e dal mio cuore.

Ma come potrà mai succedere se l’unica cosa voglio è proprio lei?

Come?!

Al solo ricordo di quella mano sul fianco di lei così delicato, delle loro mani intrecciate, della testa di lei posata sulla spalla di lui, dei loro sguardi fuggevoli… di tutte quelle cose che un mese fa Lily faceva con me, mi sale una rabbia tale che mi porterebbe ad alzarmi dal tavolo e spaccare la faccia con le miei mani a Johnson davanti all’intero Ministero che, sicuramente, mi guarderebbe come per dire “Tu, BASTARDO, allontanati dal nostro idolo!”.

E poi Lily mi odierebbe… forse più di quanto già non faccia ora!

Mi accascio sul tavolo infossando la mia testa tra le braccia per nascondere il mio sguardo sempre più triste e desolato e, magari, anche per metterlo ancora più a riparo da visioni depressive come una certa coppietta che, immagino, stia ancora roteando per il salone accompagnata dalla musica dell’orchestra.

Sospiro di nuovo, sconsolato.

Poi sento una mano poggiarsi sulla mia spalla.

Mi volto in quella direzione notando che Remus mi fissava dispiaciuto e mortificato.

«Mi dispiace, James…» mi dice infatti parlando a bassa voce cercando di non coinvolgere anche Sirius e Peter.

Di fatti, loro due, anche avendo perso qualcosa, non hanno il cuore a pezzi come me e Remus.

Io faccio una piccola smorfia con le labbra.

Volevo sorridere, ma mi è uscito solo una schifosissima smorfia.

«Si…» rispondo sospirando di nuovo mentre mi rimettevo dritto sulla sedia «… anche a me» continuo guardando Lunastorta.

Remus fa un piccolo segno di si con la testa, poi toglie la sua mano dalla mia spalla.

«Intendo per te, Remus…» continuo io notando che Lunastorta aveva capito che, con l’affermazione di prima, io mi stavo riferendo solo a me stesso, da perfetto egocentrico, quale ho smesso di essere da un bel po’ grazie all’intervento di una certa rossina dagli occhi verdi «… e per tua mamma» concludo.

«Grazie, James… per quanto, lo sai, non sopporto essere commiserato».

«La stessa cosa la si può dire per me, lo sai… ma…».

«… Questa volta è diverso!» completò per me Remus «Lo so…» aggiunse sospirando alla fine abbassando il capo.

Io lo guardo qualche secondo.

Posso solamente provare a capire cosa stia provando il mio caro Lunastorta poiché io non ho avuto la sfortuna di vedere mia madre soffrire per una malattia che la consumava ogni giorno di più.

Immaginarsi, poi, doverla lasciare da sola… abbandonarla a morire senza il suo unico figlio che costituiva l’unico parente in vita che le era rimasto.

Io, invece, ho perso mia madre in un istante: uccisa dai Mangiamorte quando frequentavo il settimo anno ad Hogwarts.

Mio padre morì l’anno prima con lo stesso Avada Kedavra.

E, per quanto crudo e freddo possa essere stato, loro se ne sono andati senza sofferenza, senza tortura… ed io non ho dovuto sopportare la straziante visione di loro due sofferenti e doloranti per un male invincibile.

Il padre di Remus, anche lui, se ne andò per un Avada Kedavra lanciato quando noi facevamo il quinto anno.

Così, da quel momento, Remus ha aiutato la madre in casa fino a che, due anni fa, non scoprirono la malattia della signora Lupin che, alla fine, l’avrebbe portata in un vicolo cieco, dove non c’è altra via d’uscita se non la morte.

Ammiro molto la forza d’animo che ha spinto Remus a lasciare sua madre da sola nel bel mezzo della sua malattia mortale.

Immagino che, quando lui stava per uscire di casa dopo che le aveva detto che non sarebbe più tornato, lei lo abbia supplicato come una povera anima in pena peggio di come fece Lily per me.

Di conseguenza, ritengo il mio Lunastorta molto più forte di quanto possa essere io perché sono convinto che se la mia piccola Bibi avesse supplicato come quella donna aveva supplicato suo figlio… beh, io sarei tornato indietro… l’avrei abbracciata forte… le avrei detto che l’amavo e che niente permetterà al mio amore per lei di cessare di vivere… assolutamente NIENTE!

Ora, però, tutte quelle cose gliele può dire solo una persona: Johnson… il che, come ho già detto un miliardo di volte, mi manda letteralmente in bestia.

«Ma è completamente da sola, ora?» gli chiedo con cautela cercando di apparire il più delicato possibile per evitare di far sanguinare ancora di più queste ferite inguaribili che ci portiamo dietro io e lui.

«No… ho provveduto a chiamare una casa di riposo dei Maghi Anziani… la stanno aiutando loro» sospira Remus avvicinandosi al suo bicchiere di acqua e cominciando a stringerlo lentamente.

«Quindi ora sta in una struttura appropriata».

«No…» mi risponde «… sta ancora a casa nostra. Sono i maghi che aiutano gli anziani che vanno nelle loro case e la nostra vicina è molto attiva nel dare una mano anche lei» conclude sorseggiando dopo la sua acqua.

Io lo guardo qualche altro secondo prima di tornare a fissare un punto imprecisato sul tavolo bianco.

Poi, all’improvviso mi sorge un dubbio.

«Ma, Remus, tu, tutte queste cose, come le sai?» gli chiedo.

Tossicchia un po’ per la saliva andatagli di traverso.

Impallidisce per bene.

Poi mi fissa con due occhi sgranati e spaventati.

Io, invece, assottiglio il mio sguardo: il lupacchiotto nasconde qualcosa.

«Remus?» chiedo ancora.

«D’accordo, d’accordo! Lo ammetto!» dice avvicinandosi di più a me per non far sentire né a Peter né a Sirius «ogni settimana mando delle lettere alla nostra vicina che, per fortuna, nonostante ha saputo che ho lasciato mia madre nelle sue precarie condizioni, mi risponde raccontandomi un po’ di cosette» mi spiega in un sussurro.

Io strabuzzo gli occhi.

«Sei impazzito?» chiedo fissandolo stupito «Sai perfettamente che se i Mangiamorte scoprissero quelle lettere tornerebbero a ritenere tua madre un’arma di distruzione di massa contro di noi!».

«No… solo contro di me!».

«Perché, giustamente, secondo te, noi ti lasceremo da solo se ti capitasse qualcosa?» chiedo ironicamente.

Remus sospira.

«Non riesco a farne a meno, James…» abbassa ulteriormente la voce ma io riesco a percepire che questa comincia ad incrinarsi per la voglia di piangere «… è più forte di me».

Io gli poggio una mano sulla spalla sospirando.

«Lo so, amico mio… lo so, perfettamente…».

«Smettila!» la voce di Felpato ci desta dalla nostra ormai conclusa conversazione.

Entrambi ci voltiamo verso di lui pensando che si stia riferendo a Codaliscia, ma, vedendo che anche lui lo fissa stralunato, deduco che stesse parlando con noi.

Ha sentito tutto, il cane bagnato!

«Cosa?» chiede Remus.

Sirius volta il suo sguardo verso di noi.

Troppo serio per i miei gusti.

«Smettila di inviare queste lettere… sarà ancora più difficile quando ti distaccherai completamente da tua madre!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccoci di nuovo alla fine del capitolo!

A volte sto male io a scrivere questi commenti finali perché mi dispiace troncare la storia quando, so, che si vorrebbe sempre arrivare alla fine per vedere se gli eroi alla fine vincono la battaglia contro il male.

Non dico altro, altrimenti anticipo troppo.

Meglio passare ai vari ringraziamenti.

Questa volta alcuni hanno combinato un po’ di pasticci nell’area recensioni così che mi sono ritrovata con 8 recensioni XD!

  1. cullen isabella: concordo pienamente con te sul fatto che Jassy - Cally deve crepare ^^! Purtroppo, però, non posso rispondere alla tua domanda perché ti rovinerei il finale ;). Mi ha fatto piacere che il capitolo ti sia piaciuto nonostante la tristezza che lo domina… Spero che questo, almeno, faccia risollevare un po’ il morale sulla precaria condizione dei Malandrini.
    Vabbè, aspetterò un tuo giudizio per saperlo con certezza ^^
    A presto, Giuoia =D
    Ciauuuuuuuuuuuuuu

  2. pikkolina88: Ciao! Innanzi tutto grazie per aver recensito la storia! Sono contenta che ti stia incuriosendo così tanto!
    Mi dispiace di aver fatto così tardi ad aggiornare. Prima mi sbrigavo presto. Purtroppo questi ultimi giorni di scuola pesano a tutti… speriamo passino presto! Io non ne posso più.
    Cmq, spero di trovarti di nuovo tra i commentatori, mi fa davvero piacere leggere le tue recensioni.
    A presto ;)
    Ciauuuuuuuuuuuu
    P.S. Sai che sto seguendo la tua ficcy “In viaggio con… te?”? Bellissima, complimenti! ;)

  3. Jaily: Ok! Il segreto è rimanere calmi! Inspira ed espira, Gio! Inspira ed espira, inspira ed espira, inspira ed espira, inspira ed espira… stai meglio?
    In queste ultime recensioni la tua Pazzia si è sbizzarrita alla grande! Mi hai fatto piegare in due dalle risate nonostante il capitolo che hai commentato non sia questa grande opera di ilarità!
    Sei un mito!
    Tutte le tue supposizioni sul finale sono una più stramba dell’altra… poi quando hai scoperto la nuova introduzione (P.S. sei bravissima a controllare, non brava) hai completamente perso il senno! McCullen… travestito? XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD XD… ma come ti è venuto in mente?!
    AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH AH…
    Cmq, non ti preoccupare! È bello sbizzarrire la fantasia e a me fa piacere che si fantastichi sulla ficcy perché ti fa capire quanto in realtà ti abbia preso la storia!
    Mi dispiace di non poter ancora dire molto, ma sono convinta che la fine vi piacerà!
    Tra l’altro volevo anche chiederti scusa per il ritardo dell’aggiornamento! Ho visto che ero così agitata per conoscere il seguito… spero che questo capitolo ti faccia sentire almeno un po’ meglio…
    Mi raccomando, fammi sempre sapere cosa ne pensi, ok? ;)
    A presto, mia Adoratissima Pazzoide!
    Un bacio monumentale!
    Ciauuuuuuuuuu

  4. bittersweet miki: Sai una cosa? Mi dispiace di averti fatto emozionare con un momento così triste. Preferisco di gran lunga renderti felice con capitoli più rosei ^^. Tu che dici?
    Cmq, questo non significa che non mi abbia fatto piacere! E sono contenta che tu sia riuscita a trattenerti dal piangere solo perché te lo avevo detto io! Brava!
    Che mi dici di questo capitolo? Sicuramente meglio di quello precedente. O no?
    Che dici?
    Fammi sapere presto, mi raccomando ;)
    Un bacione colossale anche a te
    Ciauuuuuuuuuuuuuuuuu

  5. DanyCullen: Ciao giuoia =D! Mi dispiace che il capitolo sia stato così triste, ma, come già detto, è stato indispensabile!
    Non posso ne voglio anticiparti niente di niente dello svolgimento della storia perché ti rovineresti sorprese e suspince… scusa!
    Mi dispiace anche di aver aggiornato così tardi… spero che non si ripeta più perché ci sto male anche io a troncare la storia così perché, in fondo, anche io so cosa significa aspettare con ansia il seguito di una storia che prende molto.
    Che ne pensi di questo capitolo, invece?
    Sicuramente più allegro del successivo XD, vero?
    A presto!
    Ciauuuuuuuuuuuuuuu

  6. pRiNcEss LiLIUzzA: Mia adorata! Ma non ti devi nemmeno scusare per il ritardo. Insomma, lo possono capire tutti perché, bene o male, tutti siamo nella stessa situazione finale (P.S. non so cosa risponderti al problema della fisica perché io la farò l’anno prossimo XD. Quest’anno ho fatto chimica che credo sia peggio).
    Cmq, tornando alla storia, mi dispiace di averti fatto stare così male. Purtroppo era necessario un capitolo del genere prima o poi… altrimenti la storia non sarebbe spiccata.
    Non per qualcosa di personale, Amore Mio, ma non vorrei che le tue supposizioni siano identiche alle mie idee per questa storia, semplicemente perché ti rovineresti il finale e la suspince.
    Spero proprio di no!
    Vabbè… che ne pensi di questo capitolo, invece?
    Mi dispiace di aver aggiornato così in ritardo ma, come sai benissimo, ho il tuo stesso problema con la scuola e l’ispirazione mi sta abbandonando sempre di più!
    A te come va per quanto riguarda l’ispirazione? Ancora niente?
    Spero ti riprenderai presto, Mia Adorata!
    Un bacione immenso solo for you ^^
    Ciauuuuuuuuuuuuuuuu
    P.P:S. non smettere mai di sperare… per qualsiasi cosa ;)

Per il resto, mando un grazie collettivo a tutti gli altri perché stanno ancora seguendo la mia storia, nonostante il ritardo!
Mi raccomando, sempre numerosi a commentare!

Al prossimo capitolo,

un bacio grande to everybody

Ciao ciao

Bey Lovegio92

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Capitolo 8
*** Capitolo VII - Parlo con Te ***


Ragazzi, spero di non aver fatto troppo tardi ad aggiornare secondo i vostri canoni.

Eh? Che dite?

Secondo voi ho fatto tardi? Sinceramente non riesco a capirlo. Vabbè: se ho fatto troppo tardi, vi chiedo scusa di nuovo.

Se no, beh… sono felice di constatare che la mia ispirazione non mi stia abbandonando, come, invece, sto sospettando io.

Beh, non so che altro dirvi, perciò…

BUONA LETTURA!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Settimo – Parlo con Te

 

Un improvviso applauso desta le nostre attenzioni.

Volgo lo sguardo verso il piccolo palcoscenico notando che l’orchestra ha smesso di suonare e che Johnson è salito sul palcoscenico.

Noi Malandrini ci drizziamo a sedere, pronti a scattare a qualsiasi movimento sospetto del cornuto figlio di chi so io.

«Salve a tutti!» saluta l’indecoroso stronzo frega fidanzate.

«Prima di tutto volevo ringraziare voi presenti, non solo per essere venuti a questa festa, ma soprattutto per il calorosissimo benvenuto che avete offerto a me e alla mia fantastica fidanzata…» dice spostando un braccio verso la sua sinistra dove Lily arrossisce vistosamente dopo che l’intero salone le dedica un applauso per la sua bellezza.

Io non riesco ad evitare di stringere i pugno per la rabbia.

Come diamine osa quel bastardo anche solo rivolgersi ad una persona come Lily?!

COME?!

Sento una mano posarsi sulla mia spalla.

«Calmati, Ramoso!» mi dice la voce di Sirius «Adesso!» intima alla fine.

Ci provo, ma la voglia di strozzare quel gran coglione è ancora alta.

«James, smettila!» si aggiunge Remus.

«Tanto non la puoi riavere comunque!» mi scoraggia Felpato.

Rimango qualche secondo in silenzio a riflettere su quello che mi ha appena detto mio fratello e mi accorgo che, purtroppo, ha ragione.

«Sirius!» lo rimproverò Lunastorta «Non hai un minimo di delicatezza!» dice ancora nervoso.

«Volevi che saltasse al collo di Johnson ancora prima di aver iniziato la missione?» sento chiedere Sirius verso Remus.

Il caro lupacchiotto sbuffa, segno che da ragione a Sirius ed, in effetti, anche io appoggio la sua teoria.

Scoraggiarmi è l’unico vero modo per frenare i miei istinti omicidi verso Johnson.

Altrimenti sarei già ad Azkaban per omicidio.

«… Nemmeno la regina della Danimarca è stata così gentile da farmi un’accoglienza del genere!» continua il bastardo senza precedenti.

Regina di Danimarca?

Io e i miei Malandrini ci fissiamo strabuzzando gli occhi.

Questo ha ingannato proprio tutti e bene, anche!

È arrivato addirittura ad essere elogiato dalla regina della Danimarca in persona.

Scontatamente, subito dopo quest’affermazione, partono applausi molto più sostenuti e qualche fischio di incoraggiamento e di ammirazione da qualche parte per il salone.

Sposto lo sguardo un’altra volta su Lily e la vedo applaudire fiera come non mai.

Nemmeno di me era mai stata così fiero.

Mi sento uno schifo!

Merda!

Voglio morire… ADESSO!

«Secondo me è inventato…» interviene improvvisamente la voce di Felpato.

Mi volto verso di lui con uno sguardo che, immagino, faccia trasparire tutta la mia depressione in questo momento.

In fondo, gli occhi sono lo specchio dell’anima, no?

Lo vedo sorridermi incoraggiante cercando di ghignare allo stesso tempo.

Il mio adorato fratellino sta usando la nostra telepatia per consolarmi.

«Come inventato?» chiede curioso Peter.

«Inventato!» annuisce Sirius come se fosse la cosa più ovvia la mondo «Sta inventando solo balle per avere maggior appoggio da parte del pubblico, del Ministro e… secondo me…» sposta lo sguardo su di me «… soprattutto di Lily» conclude sapendo che questa sarebbe un’ottima ragione per cui la mia piccola Bibi, in questo momento, continua ad applaudire fiera il suo nuovo… uomo, e non per amore più forte e vivo di quello che provava per me.

Io sorrido di gratitudine verso mio fratello, mentre noto Remus annuire convinto all’affermazione di Felpato.

Poi si volta verso di me.

«Forza e coraggio!» dice «Siamo o non siamo Malandrini?» ci chiede.

«Certo» risponde sicuro Peter subito dopo appoggiato da me e Sirius.

«… Secondo» procede l’idiota cornuto, bastardo, figlio di chi so io, imbecille e… beh, insomma, quella è la persona, credo abbiate capito perfettamente che sto parlando di Johnson… «… volevo essere proprio io a presentare un’imminente performance» dice muovendo di nuovo i suoi occhi su Lily.

Lei sorride e sposta la sua esile e bellissima figura dai folti capelli fiammeggianti e dagli occhi incredibilmente verdi su per le scale fino a raggiungere il fianco di Johnson.

Rimango in silenzio aspettando qualsiasi cosa da parte della mia piccola Bibi.

Chissà, magari, ha capito che Johnson non è il suo tipo ed, essendosi accorta anche della mia presenza alla festa, ora mi fa una dichiarazione d’amore pubblica dopo aver dato un cazzotto in un occhio all’imbecille, averlo buttato giù dal palcoscenico ed avergli urlato contro che assomiglia ad una trota schifosa e che lei si fidanza solamente con i fighi più strafighi che esistano (cioè, universalmente solo io).

Magari…

Lasciata libera, la fantasia ha il potere di stupire persino se stessi.

«Che vuole fare?» chiede Peter dopo che Lily ebbe sorriso all’intero pubblico.

Immagino che anche Remus e Sirius abbiano smesso di discutere, annoiati da Johnson, per osservare il palco e, più precisamente, la mia piccola Bibi.

«Signore e signori, lei è la mia nuova bellissima fidanzata…» stringo gli occhi a fessura.

Quanto lo odio.

«… Lily Evans» sussurra, infine, le ultime due parole con enfasi.

Poi si volta verso le scale dove c’è ancora la mia piccola Bibi e le da un bacio sulla fronte.

Sento uno strano movimento nel petto che, immediatamente, si sposta verso lo stomaco attorcigliandomi le budella per l’ira.

«Scusate per l’interruzione…» incomincia lei trepidamente stringendosi nelle spalle, quasi come si volesse nascondere dagli occhi di tutti per la timidezza.

Il mio cuore manca di un battito, mentre noto le sue guance imporporarsi lievemente e la mia rabbia scemare come fosse fumo spazzato via da un vento forte.

Caspita…

Mi ero dimenticato del suono della sua voce… non mi ricordavo che fosse così bella!

La vedo sorridere nuovamente a tutti i presenti.

«… ma credo che riuscirò a farmi perdonare!» conclude prima di voltarsi verso i musicisti e fare loro un segno.

Immediatamente comincia una bellissima melodia e, dopo neanche due secondi, Lily ha già cominciato a cantare.

Ha proprio deciso di uccidermi questa sera…

«Ti ho raccontato storie che ancora mi somigliano.

  Nell’universo nero si disperdono.

  Sono diversa, sono nuova ma le note ancora mi appartengono.

  Parlo con te.

  Parlo con te.

  E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire.

  Se non riesco a parlarti e non so più toccarti, mi sento morire.

  Parlo con te.

  Parlo con te».

Inutile dire quanto sia bella e chiara la sua voce, quanto mi stia prendendo, quanto mi stia scavando, puntando sempre di più verso il mio cuore.

Una piccola e angelica melodia distanzia la sua ultima strofa da quella nuova.

Una melodia dolce quanto lei, fatta di violini delicati.

«Ti ho raccontato delle strade che ti portano fino alla luna.

  Nei tuoi pensieri adesso si dissolvono.

  Ti ho raccontato delle lettere di te che non bastavi mai.

  Cantavo di te.

  Cantavo di me.

  E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire.

  Se non riesco a parlarti e non so più toccarti, mi sento morire.

  Morire come fosse l’ultima speranza di trovare una bellezza ancora intatta.

  Ancora intatta».

Improvvisamente la piccola Lily smette di cantare spostando lo sguardo verso il pavimento del palcoscenico.

Una seconda parte di melodia comincia a partire.

Anche questa molto piccola ma, allo stesso tempo, molto dolce.

Ci sono piccoli tocchi di xilofono dal suono delicato accompagnati da tanti violini alti.

«Ahhhhhhh».

Intona ancora la mia piccola Bibi cercando di fondersi insieme a quella bellissima melodia.

L’intero salone è in assoluto silenzio solo per lei… per ascoltarla… per la sua voce.

Ma nessuno è veramente in grado di ammirarla ed amarla come faccio io.

«Ti ho raccontato storie che ancora mi confondono.

  Nei tuoi pensieri adesso si nascondono.

  Vorrei che tu volessi ancora le parole mie che cambiano.

  Parlo con te.

  Parlo con te.

  E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire.

  Se non riesco a parlarti e non so più toccarti, mi sento morire.

  Spiegami questa distanza, spiegami tu l’indifferenza.

  Ora non so più mentire.

  Ho trovato il coraggio di dire: mi sento morire.

  Morire come fosse l’ultima speranza di trovare una bellezza ancora intatta».

Un secondo applauso, molto più forte del primo conclude in bellezza la canzone che la mia piccola Lily ha appena intonato con l’aiuto dell’orchestra.

La sua voce è sempre la più bella e nessuno la batterà mai.

Ad Hogwarts, dopo che io e lei ci fidanzammo, la sentivo canticchiare qualche volta qualche strano motivetto babbano e, insieme ad Alice e anche Franck, le dicevamo sempre che aveva una voce bellissima e che un futuro da cantante non poteva essere escluso per lei.

Ma la mia piccola Bibi, sappiamo perfettamente come è fatta.

Insomma, mi ha odiato per più di cinque o sei anni solo perché io ero molto più popolare, amavo mettermi in mostra e adoravo essere al centro dell’attenzione; figurarsi se lei avesse scelto un futuro così dopo aver passato la maggior parte della sua adolescenza a correre dietro e a gridare contro uno scapestrato come me.

Perciò si limitava solo a canticchiare motivetti quando si sentiva particolarmente felice.

Non aveva mai voluto salire su un palco di proposito e mettersi a cantare davanti ad un pubblico abbastanza grande.

Non so quante volte la pregai di farlo pur sapendo che molte persone l’avrebbero amata quando solo io potevo e posso farlo.

Ma lei niente!

Troppo testarda per essere convinta persino dal suo fidanzato ormai ufficiale.

Invece, ora l’ha fatto.

E questo mi fa star molto peggio…

Molto probabilmente Johnson gliel’avrà chiesto e lei, per non deludere le aspettative del suo nuovo fidanzatino appena raccolto per strada, la stessa sera della sua festa e promozione, l’ha accontentato.

Johnson si… Potter no…

Pensate che faccia male?

Infatti non fa male… uccide direttamente… un dolore molto più atroce e profondo del Male…

Sposto lo sguardo sui Malandrini: Peter ha i suoi due occhietti acquosi persi verso il palco, Remus applaude vigorosamente.

Anche lui ha sempre sostenuto con me le grandi doti canore di Lily, senza contare che Lunastorta, in nome della sua amicizia con la mia piccola Bibi, sarebbe in grado di applaudirla anche se lei stonasse in continuazione.

Invece, Sirius mi pare strano.

Sta applaudendo anche lui ma con meno foga di Remus e con uno sguardo investigatore rivolto alla verde figura di Lily.

Non capisco quale problema abbia potuto riscontrare durante questa breve ma bellissima esibizione della giovane Evans, ma, a giudicare dal suo sguardo, qualcosa di sospetto l’ha colto.

Nonostante tutto, nemmeno io batto le mani.

Da qualche parte mi sento profondamente offeso da parte di Lily per il motivo che vi ho spiegato prima, ma, dall’altra, mi pento anche solo di aver pensato male della mia piccola Bibi.

Può sempre darsi che Johnson abbia praticato una maledizione Imperius su di lei addirittura dal loro primo incontro costringendola ad apparire come sua fidanzata canterina che incanta tutti i passanti con la sua bellezza.

Maledizione alla mia fantasia lasciata troppo libera… ma vi rendete conto delle cose che vado a pensare?

Sicuramente l’incanto sarebbe dovuto finire ad un certo punto e mica Johnson poteva stare ogni santo momento a rinnovarlo su di lei.

È praticamente assurdo!

Senza contare che Lily non avrebbe perso nessuna occasione per fuggire o, addirittura, per spaccargli la faccia per essersi solo permesso di aver alzato la bacchetta su di lei.

Figurarsi poi, per una Maledizione Senza Perdono.

Torno a fissarla, notando uno strano movimento con la coda dell’occhio di Sirius che si avvicina a Remus e gli mormora qualcosa all’orecchio.

Ma adesso ha poca importanza per me… come del resto tutto il mondo che mi circonda.

In questo momento tutto e tutti hanno perso vita ed esistiamo solo io e lei.

Gli odori dei vari profumi diversi di tutte le donne passanti hanno smesso di intrufolarsi prepotentemente nel mio naso, la musica e gli applausi e le grida di esultanza hanno improvvisamente abbassato il volume fino a diventare nulli, gli spettatori e i presentatori sono spariti alla mia vista… tutto… tutto si è dissolto.

Quello che vedo, che sento, che aspiro, che vorrei toccare… è solo lei.

Lei che in questo momento sta sorridendo a tutti che ancora la applaudono senza davvero apprezzare la sua voce e le sue parole esattamente come io, invece, sono capace di fare.

Lei che continua ad inchinarsi ringraziando l’intero salone della sua gentilezza.

Lei che rivolge i suoi luminosi ed emozionati occhi verdi su tutta la stanza senza accorgersi davvero chi la sta veramente apprezzando e chi, invece, la applaude perché non ha niente di meglio da fare.

Senza accorgersi che, in questa stanza, nel mezzo di tutte queste persone, ci sono anche io…

Che la guardo.

Che l’ammiro.

Che la sogno.

Che l’ascolto veramente.

Che l’aspiro.

Perché intorno tutto si è annullato ed esiste solo lei: il suo profumo, il suo sorriso, la sua voce, la sua pelle, il suo sapore, i suoi occhi, i suoi capelli… tutto… TUTTO di Lily Evans!

E mi sembra di impazzire perché tutto questo io non ce l’ho più!

L’ho perso come un idiota!

Mi sento così cretino… come ho potuto perdere tutto?

Come?

Io, James Potter… io…

Ad Hogwarts non c’era studente che non mi portasse rispetto (ad eccezione fatta, ovviamente, dei Serpeverde).

Io ero il grande ed indiscutibile James Potter… colui che veniva adorato da tutti… che tutti volevano essere me… che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno!

Se ora andassi a raccontare ad uno dei miei vecchi ammiratori che uno stronzo di nome Jason McCullen è riuscito a piegarmi al suo volere, mi riderebbe sicuramente in faccia!

Maledizione!

Alzo ancora una volta lo sguardo su Lily constatando che sta scendendo dal palco e che giù l’aspetta un più che sorridente Johnson.

Non ho mai odiato così tanto una persona in vita mia.

Forse Mocciosus gli farebbe concorrenza, ma da quando lui e Lily hanno smesso di parlarsi, anche l’odio nei suoi confronti ha cominciato a scemare… ma non è scomparso!

Insomma… sono pur sempre James Potter, no?

«Se ci tenete a saperlo… sono convito che questa sia la missione più assurda e strana a cui noi potevamo partecipare» commenta Sirius portandosi le mani dietro la nuca dopo che io sono tornato a fissarlo.

Remus, di fianco a me, sospira, mentre io abbasso lo sguardo (il quale, credo, sia la personificazione della Depressione).

Mi sento davvero il cuore a pezzi e, con mio grande disappunto, comincio anche a sentire un malessere fisico.

Ma non voglio dare altri problemi… purtroppo Sirius ha ragione: questa è la missione più strampalata cui abbiamo mai partecipato.

Ma, nonostante tutto, dobbiamo portarla a termine e salvare Lily.

Porca Puzzola, se lo faremo!

«Qualsiasi cosa tu possa dire, Sir… questa volta dobbiamo portarla a termine se non vogliamo che McCullen ci scuoia vivi!» parla Remus.

«Cosa vuoi che me ne importi di quello!» esclama Sirius.

«Già, hai ragione! Peccato che da un mese incarna il nostro… vediamo… come posso chiamarlo… ah si!... capo!» risponde sarcasticamente Lunastorta prima che Felpato cominciasse il suo noiosissimo concerto di sbuffi continui.

Io mi lascio sfuggire un sospiro.

«Continuiamo a tenere d’occhio Johnson?» chiede Peter rivolto più a Remus che all’intero gruppo.

Con la coda dell’occhio vedo il caro lupacchiotto annuire.

Poi, inaspettatamente, mi posa una mano sulla spalla.

«Noi teniamo d’occhio Johnson… se tu non te la senti, James, puoi evitare di guardare anche tu…» lo fisso per un secondo indeciso se ringraziarlo per il suo gesto o arrabbiarmi per la tanta commiserazione che sta provando verso di me.

Ma, infondo, tra me e lui, di commiserazione, ne abbiamo bisogno proprio tanta… per come ci siamo ridotti.

Gli sorrido.

«… Infondo, sono convito che tre paia di occhi bastino ed avanzino per osservare una sola persona!» conclude rispondendo al mio sorriso stirando anche lui i suoi muscoli della faccia.

Poi, senza dire niente, sposto lo sguardo su un punto indefinito della tavola prima di rialzarlo ed incrociare i due occhi azzurri di Sirius.

Ha uno sguardo strano… non riesco a capire bene cosa gli stia passando per la testa.

Forse è contrariato che io possa cazzeggiare, invece lui è costretto a lavorare (la stessa storia del Whisky Incendiario).

Ma, all’improvviso, me lo vedo sorridere incoraggiante.

All’inizio rimango a fissarlo come se fosse una matrice aliena inesistente.

Poi, ricambio il suo sorriso… e rimango concentrato ad aspettare il momento in cui i miei amici noteranno qualche movimento sospetto da parte di Johnson.

Non appena accadrà, dovrò avere un piano pronto per agire, senza che loro si debbano scervellare anche per questo.

È il minimo che possa fare per loro dopo quello che loro stanno facendo per me!

Infondo, sono comunque e pur sempre James Potter, no?

Cosa sarà mai un allucinante dolore al cuore quando devo utilizzare solo la capa per ragionare?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi qui!

Allora: non ho molto da dirvi, se non che la scuola l’ho finalmente finita dal 30 maggio e che, d’ora in poi, se non aggiornerò in fretta sarà o per colpa della mancata ispirazione, o per le imminenti partenze con destinazione estero e, quindi, logicamente, per l’impossibilità di accesso ad Internet e/o mancato materiale a disposizione (nemmeno un prof parla così… che schifo! =.=”)

Perciò, parto subito con i ringraziamenti:

  • Pikkolina88: ciao carissima! Spero che anche per te la scuola sia finita! Io non ne potevo più! Ero ad un passo dal bruciare i libri il pomeriggio dell’ultimo giorno di scuola. Tu tutto ok, vero? Mi auguro di si.
    Cmq, il tuo odio nascente per Lily da una parte è giustificato, ma dall’altra? Credo che tu la pensi esattamente come James in questo capitolo: da una parte è offeso con Lily, dall’altra, invece, si pente subito di aver pensato male della sua piccola Bibi. Infondo, lei che ne può sapere della verità?
    E per il fatto dell’innamoramento dopo un solo mese di uno nuovo… beh, dal prossimo capitolo vedrai cosa ne pensa Sirius ^^. Per ora non ti voglio togliere nessuna sorpresa.
     A presto bellissima
    J
    Ciau!
    P.S. Non sono poi così convinta di essere più brava di te a scrivere. A me piace davvero tanto come scrivi tu! L’unica cosa è che non mi trovo con la personalità dei tuoi personaggi (perché la Lily che immagino io non ha la lacrima così facile, anzi…). Ma questi sono un fatto ed una scelta assolutamente soggettivi, perciò non potrà MAI essere sotto critiche e, soprattutto io, non mi permetterei MAI di biasimarlo ;).
  • Jaily: Ok, Pazzoide Mia, non nego che tu, la scorsa volta, abbia avuto una fortuna spaventosa, ma potrebbe essere anche l’inizio, che ne so, di una nuova telepatia, come quella tra James e Sirius, fra me e te ;). Sarebbe fantastico, vero? Cmq, a parte gli scherzi, sono davvero felice di essere riuscita a postare in tempo. Ma tu ci sei ancora, vero? O ancora non puoi usare internet? Perché se così fosse, giuro che non aggiornerò finché non vedrò la tua recensione tra le tante, ma che nessuna è pazzoide quanto la tua. Perciò, non farmi brutti scherzi!
    Per quanto riguarda il capitolo precedente, non era assolutamente mia intenzione renderti triste (per quanto la situazione sembri disperata), però, nel prossimo capitolo, credo che troverai interessante la teoria di Sirius. Quindi, ora mi impegno e cerco di finire il più in fretta possibile il seguito così che possa postarlo, specialmente per te ;). Ma, lo stesso, per quanto tu mi possa pregare, non ti anticiperò mai niente. Non lo faccio per cattiveria, lo sai, mia adoratissima pazzoide, ma per te. Non sarebbe una bella cosa leggere un capitolo che dovrebbe avere la suspince alta, ma che, invece, in un lettore non provoca niente perché, in realtà, questo sa già tutto. Non trovi?
    Per il resto, mi rendi fiera di te perché dici di essere la mia commentatrice più accanita
    J. Brava la mia Pazzoide Adorata ;). Continua così!
    Mi raccomando… fai trovare presto la tua recensione, altrimenti sono capace di non aggiornare più, capito?
    Un bacione monumentale, Gio
    J
    Ciau!
    P.S. Fai bene a fidarti… sono sicura che non rimarrai delusa! Te lo prometto! ;)
  • DanyCullen: Ciao Dany! Ero sicura che il capitolo precedente sarebbe stato, SICURAMENTE, più allegro del quinto (come hai detto tu), purtroppo però, la situazione non è migliorata nemmeno qui… e la cosa è ancora lunga. Mi fermo qui. Non devo assolutamente anticipare niente e il perché lo sai perfettamente. Saranno in un sacco di risposte che te lo spiego e, infondo, si sa anche senza spiegazione. Grazie per il “bravissima come sempre”! Mi fa molto felice J.
    Un abbraccio fortissimo!
    Ciau!
  • pRiNcEss LiLIUzzA: Mia Adorata! Purtroppo hai ragione ed io mi sono accorta del mio errore troppo tardi. Perciò, ormai, preferisco lasciare l’introduzione così com’è, anche se… rovina parecchio l’elemento sorpresa fino ad un certo punto, vero? Mi dispiace un sacco, ma so come poter rimediare. Hai detto che non vedi l’ora di un po’ d’azione. Purtroppo qui non ce n’è molta… anzi, non c’è e basta. Ma stiamo arrivando. Non voglio dire niente perché già ho combinato un bel danno con l’introduzione ecc., però, se riesco a scrivere costringendo la mia ispirazione a seguirmi, magari posso postare prima il prossimo capitolo e quindi arrivare prima alla tua tanto agognata azione =D.
    Sfortunatamente hai ragione anche su quest’altro punto: sono stata un po’ troppo cattiva contro il nostro adoratissimo James facendo ballare Lily “appiccicata” ad un altro… mi scappa da dire qualcosa, ma preferisco trattenermela perché direi troppo e tu, con il tuo incredibile intuito, potresti capire qualcosa che deve ancora verificarsi. Perciò mi fermo qui.
    Ti dico, soprattutto, che sono davvero contentissima che tu abbia superato fisica (da come ne parlavi, sembrava che non avessi proprio speranze), senza parlare della fantastica notizia della tua ispirazione. Non vedo l’ora di leggere il tuo prossimo capitolo!
    Mi raccomando… non farci aspettare ancora per molto, ok?
    Un bacio colossale, Tesoro Mio
    J
    A prestissimo, mi raccomando!
    Ciau!

Ringrazio, inoltre e come sempre, quelli che hanno semplicemente inserito questa storia tra i loro preferiti:

1 - ale90
2 - bittersweet miki
3 - DanyCullen
4 - hp4e
5 - jaily
6 - LaBabi
7 - Lars Black
8 - littleherm_94
9 - mick_angel
10 - nan96
11 - pikkolina88
12 - pRiNcEss LiLlUzzA
13 - SarahPotter
14 - stellina767

E, anche coloro che mi seguono:

1 - ashleys
2 -
chichetta99
3 -
felpy90
4 -
Frytty
5 -
fuckinmind
6 -
Lars Black
7 -
roby the best

Vi assicuro che cercherò di aggiornare il più in fretta possibile!

Detto questo io vi saluto calorosamente augurandomi di ritrovarvi in moltitudine sia in questo sia nei prossimi capitoli!

Un bacio a tutti quanti!

Bey Lovegio92

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Capitolo 9
*** Capitolo VIII - Il Piano ***


Ciao a tutti!

Eccomi tornata!

Questa volta non potete dire che ho fatto molto tardi… anzi, penso di essere riuscita ad aggiornare in fretta! Che ne dite?

L’unica cosa che mi è dispiaciuto è che tra le recensioni non ho trovato quelle di bittersweet miki (ormai da due capitoli) e di pRiNcEss LiLIUzzA (Amore mio, dove sei? ç__ç).

Spero di ritrovarvi presto, insieme a tutte le altre che, per fortuna, ancora non mi abbandonano J

Per il resto… BUONA LETTURA:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ottavo – Il Piano

 

D’accordo!

È ufficiale!

Quel maledetto Michael Johnson sa perfettamente il fatto suo!

Ma quando diamine si decide ad entrare in azione?

Sono passate altre due ore dalla grande rivelazione di Remus e dal piccolo spettacolino di Lily, ed ancora non abbiamo notato niente di niente dal Mangiamorte.

«D’accordo!» interviene all’improvviso Sirius nervosamente, mentre tutti noi portiamo le attenzioni su di lui «Adesso basta! Mi sono scocciato!» proclama prima che io e Lunastorta cominciassimo a guardarlo con occhi sbarrati.

Non avrà mica voglia di interrompere così la missione?

«E, tanto per curiosità, che cosa vorresti fare?» chiede Remus sarcasticamente.

«Non lo so… ma qualcosa dobbiamo pur fare! Non possiamo perdere tutto questo tempo con le mani in mano!» sbotta Felpato.

Il resto dei Malandrini rimane in silenzio rimuginando su quello che Sirius ha appena detto.

In effetti è vero: abbiamo passato troppo tempo senza fare niente correndo il rischio sempre maggiore di non riuscire più a salvare il Ministro!

Quindi…?

«Che ne dite se cominciassimo a controllare nei dintorni?» chiede ancora Felpato.

«Si, certo! Così ci scoprono prima del tempo!» risponde Remus, mentre Peter annuisce vigorosamente.

«E se andassimo in bagno tutti e quattro e, con questa scusa, controlliamo almeno quella parte?» chiedo osservando le reazioni dei miei tre amici.

Peter e Remus rimangono in silenzio, evidente segno che non sanno come scemare la mia proposta, mentre Sirius appoggia con entusiasmo la mia idea… con troppo entusiasmo, in effetti!

Dopo una piccola ramanzina da parte di Lunastorta per Sirius che, naturalmente, si deve far riconoscere ovunque andiamo tutti e quattro insieme, io e i miei Malandrini ci alziamo.

Stiamo per allontanarci dal tavolo bianco dove eravamo accomodati prima, ma un particolare movimento attrae la mia attenzione.

Vedo Johnson salire nuovamente sul palco mentre fa segno all’orchestra di tacere di nuovo.

Afferro il braccio di Felpato che, dopo aver portato anche le sue attenzioni sul piccolo palco, chiama Codaliscia e Remus dicendogli di fermarsi.

Ora, insieme a tutti gli altri ospiti che, per la musica fermatasi all’improvviso, avevano portato i loro sguardi sul palco, stiamo guardando Johnson.

Lo vediamo sorriderci sincero… Bleack!

Un vero attore, non c’è che dire!

«Scusate per l’interruzione, gente» proclamò con la sua voce scura «voglio fare solo un piccolo annuncio:» continua ammiccando alla sua sinistra.

Sposto lo sguardo, come molti altri presenti nel salone, e con mio grande dolore noto che quel sorriso così smagliate era rivolto a Lily che, stranamente, è rossa almeno quanto i suoi capelli e si copre la sorridente bocca con una mano, mentre l’altro braccio è sotto il seno.

«La bellissima Lilian Evans… ha appena accettato di sposarmi!».

Ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah…

Sto ridendo come un matto dentro di me, mentre il salone intero è esploso in un lungo applauso… insomma… non può essere vero… vero?

Sorrido esternamente all’assurdo scherzo che stavo vivendo.

Mi volto verso gli altri tre Malandrini e con grande disappunto noto che sono sbiancati per bene tutti e tre.

«Ra – ragazzi… perché siete diventati così bianchi all’improvviso?» chiedo sorridendo ad ognuno.

Peter mi guarda con la fronte aggrottata, mentre Remus strabuzza gli occhi.

Non capisco perché si comportano così… insomma, io ho capito che si tratta di uno scherzo bello e buono.

Cioè, dai… non può essere veramente vero che Lily, la mia Lily, la mia piccola Bibi, si sposi con un altro idiota appena incontrato per strada… con un Mangiamorte!

Poi, improvvisamente, sposto lo sguardo su Sirius.

Non mi piace per niente come mi sta guardando… troppo serio per me!

«James» mi chiama infatti con un tono di voce altrettanto serio.

«Cosa, Felpato?» chiedo innocentemente.

«Non è uno scherzo!».

Io lo guardo come se fosse un marziano appena sceso dalla sua navicella spaziale.

«Cosa?» chiede improvvisamente Remus venendo a capo della situazione «Non dirmi che veramente pensavi che fosse uno scherzo?» continua Lunastorta rivolto verso di me.

Io lo fisso serio.

«Certo che lo è! Insomma…» continuo sorridendo posando il mio sguardo su Sirius cercando la sua piena approvazione «… Lily non può farlo…» proseguo, sta volta più incerto.

Mi volto ancora verso il mio dolce Giglio e lo vedo insieme a Johnson che ammira estasiata qualcosa che porta alla mano.

Aguzzo un secondo la vista e capisco solo in questo momento che le lacrime ai suoi bellissimi occhi verdi sono dovute alla felicità della proposta di matrimonio… avvenuta dopo il dono di un anello che, in questo preciso istante, sta riflettendo la luce di quasi tutti i proiettori presenti nel salone.

«… Non lo farebbe mai…» sussurro infine pregando che i Malandrini non mi abbiano sentito.

Percepisco la mano di Felpato posarsi sulla mia spalla a discapito delle mie vane speranze.

«Mi dispiace, amico» mormora prima che io possa riportare le mie attenzioni sulla coppia un po’ più in là del palco mentre riprendevano a ballare insieme alla musica.

Il mio cervello va all’improvviso in black out!

Non riesco a pensare più a niente e tutto quello che mi circonda mi sembra improvvisamente troppo superfluo anche solo per prestarci la minima attenzione.

Sento i miei istinti cominciare a prendere il sopravvento sulla mia razionalità.

Istinti troppo violenti perché possano essere considerati benefici per la società… soprattutto per la faccia di Michael Johnson.

Muovo un solo passo verso la coppia ma non riesco a proseguire oltre.

I Malandrini mi hanno preso per le braccia e mi stanno trascinando su per le scale verso il bagno.

Io, per quanto percepisca questi istinti sempre più forti e vivi dentro di me, non riesco ad opporre resistenza o anche solo a ringhiare o alzare la voce per farli fermare e voltare verso di me tanto per farli rendere conto che io sono presente.

Che io ero presente alla loro proposta di matrimonio…

Ad un certo punto, però, sento il disperato e vero bisogno del bagno.

 

 

«È assurdo! Inconcepibile! Inaccettabile…» sarà passata almeno mezz’ora dalla proposta e dalla nostra violenta entrata in bagno con conseguente corsa verso il WC.

Avevo lo stimolo del vomito… spero sia per un’influenza e non per il lancinante dolore al petto che questa sera ha proprio deciso di farmi fuori.

Dopo che sono uscito dalla toilette avevo notato che Remus, Peter e Sirius avevano provveduto a rendere l’intero bagno deserto cacciando quei quattro o cinque ospiti impauriti, e chiudendo la porta a chiave con un incantesimo.

Ed hanno fatto bene, perché persino le facce dei miei Malandrini sono troppo da vedere in un momento come questo.

Mi sono avvicinato al lavandino e mi sono dato una rinfrescata al viso, mentre: Remus e Peter prendevano posto da qualche parte pronti per discutere una nuova decisione, e Sirius cominciava a camminare avanti e indietro iniziando a sbraitare qualsiasi bestemmia contro chiunque per la nostra inequivocabile sfortuna.

Io, poi, mi sono accasciato a terra con la schiena appoggiata ad una parete restando ad ascoltare l’imminente discussione.

E sarà passata almeno una mezz’ora… ma, fino ad ora, la voce di Sirius è stata l’unica cosa che abbiamo sentito.

Io sono troppo scosso anche solo per parlare, mentre Remus e Peter, immagino, non parlano per pena… pena verso di me.

Io faccio pena!

«Serve un nuovo piano!» se ne viene all’improvviso Felpato fermandosi di botto e rivolgendosi soprattutto alle uniche due persone capaci di intendere e di volere presenti in questa stanza, ovvero: Remus e Peter.

Io sono fuori servizio per il resto della mia intera esistenza perché… beh, non so se avete davvero capito il concetto… però… diavolo!

Io… IO le dovevo chiedere di sposarmi!

Lily Evans doveva diventare una Potter… Lily Potter suona molto meglio di Lily Johnson…

Lily Johnson

È orribilmente disgustoso!

Mi sento così… perso…

Non ho mai percepito Lily così lontana da me… così irraggiungibile!

Persino ad Hogwarts la sentivo molto più vicina… molto più facile da conquistare.

Il ché… è tutto dire, credetemi!

«Io non penso» risponde Remus «Infondo aveva ragione James: teniamo il nostro attuale piano e, quando Johnson sarà arrestato, allora anche Lily sarà salva» conclude il lupacchiotto.

Io sposto di nuovo lo sguardo sul pavimento che, un secondo fa, avevo mosso verso Remus.

Sono così afflitto e, come se non bastasse, mi sento anche di peso per i miei amici che ora, perché Lily ha deciso di sposare un altro uomo invece di me, si sentono in dovere di cambiare il piano d’azione quando questo non fa una piega, in realtà.

«Io sono d’accordo con Remus» proclama subito dopo Codaliscia.

Felpato, invece, rimane silenzioso.

Porta una mano sotto il mento cercando di riflettere e, soprattutto, assumendo un aspetto di pensatore che non gli si addice affatto.

Remus sospira.

«Sirius, è inutile che cerchi di scervellarti per trovare un nuovo piano. Quello che abbiamo già delineato è perfetto!» continua Lunastorta «Anzi, adesso stiamo anche perdendo tempo. Magari Johnson ha dato l’ordine di agire ai suoi collaboratori proprio in questi momenti che noi siamo qui in bagno. Non mi sorprenderebbe sentire qualcuno urlare ora» borbotta infine il lupacchiotto.

«Infatti non sto pensando a quello» risponde distrattamente Sirius non muovendosi dalla sua vecchia posizione.

Io alzo lo sguardo su di lui, ma lui continua imperterrito a fissare il vuoto, anche dopo che persino Remus e Peter hanno cominciato ad osservarlo stralunati.

«E a cosa, allora?» chiede curioso Peter.

Sirius alza all’improvviso lo sguardo serio su di noi.

«Avete ascoltato quello che ha detto Lily?» ci chiede.

«Lily non ha parlato» rispondo io ingenuamente.

Sirius muove i suoi due occhi cristallini verso di me.

«Intendo le parole della canzone… le parole che ha cantato… che ha pronunciato… le avete sentite? Le avete capite?» ci domanda insistente quasi avesse scoperto qualcosa di vitale importanza.

«Non credo abbiamo tempo per questo, Sirius» lo ammonisce Lunastorta.

«Invece è importante, Remus» risponde Felpato per le rime.

Io comincio a vagare con la mente verso il momento in cui Lily ha dato voce a quel testo musicale… ma le parole non mi tornano.

Era una canzone che non conosco, purtroppo.

«E cosa c’entrerebbe?» chiede insistente Lunastorta innervosendosi.

«Vi faccio un esempio:» dice prima di prendersi una pausa per ricordare meglio le parole della canzone «E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire. Se non riesco a parlarti e non so più toccarti, mi sento morire».

«E allora?» Remus è davvero fuori di se.

Naturalmente sta in ansia per gli ospiti nella sala di la, per il Ministro e anche e soprattutto per Lily.

«Non capite? Secondo voi, Lily Evans poteva dedicare una canzone del genere a Johnson questa sera?» insiste Sirius.

«Però l’ha fatto» risponde Peter.

«No! Lei non ha specificato per chi fosse la canzone… immagino per ovvi motivi» continua Felpato.

Remus, invece, rimane in silenzio.

Sta tentando di arrivare allo stesso ragionamento di Sirius tanto per accontentarlo della scemata che vuole dire e farla finita una volta per tutte per poi tornare a lavorare come si deve.

«Allora…» sospira ancora una volta Sirius assumendo un’espressione tale come se dovesse spiegare qualcosa di estremamente ovvio a dei mocciosi di due anni (il ché, come ho già specificato, non si addice affatto a Felpato) «… analizziamo un secondo le parole di queste frasi:…».

«Naturalmente, il soggetto di questa canzone è una coppia di innamorati, ma tra loro c’è un silenzio che, è come se li opprimesse… come se qualcosa fosse cambiato fra di loro. Quando lei poi lo capisce, è consapevole del fatto che se non riesce più a parlargli come un tempo e a toccarlo come faceva prima, si sente morire» parla Remus come se quell’analisi sia stata la cosa più ovvia di questo mondo.

«Appunto!» esulta Sirius «Lily e Johnson si sono appena fidanzati. Non si sono lasciati o non sono in un periodo di crisi» aggiunge contento.

All’improvviso il mio cuore fa un balzo di centro metri.

Possibile che…?

«E con questo vorresti dire che Lily ha cantato questa canzone questa sera per una persona che…».

«L’ha lasciata, ma per cui, evidentemente, ancora prova qualcosa» conclude Sirius interrompendo il logico ragionamento di Remus.

Tutti e tre i paia di occhi dei Malandrini si posano inevitabilmente su di me.

«Ma non avrebbe senso» prorompo all’improvviso io.

Mi sto innervosendo e questo non mi piace affatto.

Mi alzo dal pavimento e mi metto di fronte a Sirius, evitando, comunque, di escludere Codaliscia e Lunastorta dalla conversazione.

«Se fosse davvero così, lei non avrebbe mai accettato di sposare Johnson… e, guarda un po’, invece, l’ha appena fatto!» concludo sarcasticamente finendo di gesticolare con le braccia come fossi un forsennato.

Poi mi calmo e comincio a fissare il mio migliore amico dritto negli occhi.

Ora ho capito tutto.

«È per questo che hai fatto quella faccia quando eravamo nel salone e Remus mi aveva detto che potevo evitare di guardare anche io Johnson» continuo osservando il ghigno sempre più grande che si stampava sul volto del mio adorato fratellino.

«Ti ho raccontato storie che ancora mi confondono. Nei tuoi pensieri adesso si nascondono. Vorrei che tu volessi ancora le parole mie che cambiano. Parlo con te. Parlo con te. E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire. Se non riesco a parlarti e non so più toccarti, mi sento morire. Spiegami questa distanza, spiegami tu l’indifferenza. Ora non so più mentire. Ho trovato il coraggio di dire: mi sento morire. Morire come fosse l’ultima speranza di trovare una bellezza ancora intatta» non riesco a nascondere lo stupore sgranando gli occhi dal primo verso della canzone che Sirius ha cominciato a recitare davanti a me, senza però smontarsi di un solo centimetro.

Rimango in silenzio senza avere la forza per ribattere.

Non che mi manchino gli argomenti, ma, improvvisamente, mi sento prosciugato delle mie forze.

«Mi dispiace per te, fratello, ma io questa canzone la conosco fin troppo bene: la mia vecchia fiamma, prima di iniziare questa avventura un mese fa, se l’ascoltava ogni santo secondo anche, e soprattutto, in mia presenza… è stato uno dei motivi principali per cui l’ho mollata» percepisco un piccolo ghigno salirmi all’ultima affermazione di Felpato prima di sentire una lingua schioccare alle nostre spalle.

Mi volto permettendo anche a Sirius di dare un’occhiata: Remus è alquanto infastidito per la leggerezza di Felpato nelle sue relazioni… ma, da bravo Malandrino, ha subito capito che con lui era fiato sprecato e che Sirius non l’avrebbe mai ascoltato.

Ce l’ha stampato sulla fronte, il simbolo di scapolo e Don Giovanni a vita.

«Quindi?» chiede Peter tentando di farci tornare al vecchio discorso.

«Quindi…» sospira Sirius senza cancellare quel suo ghigno saputello che si era stampato sul suo viso «… Lily, a quanto pare, è ancora innamorata di James, ma ha deciso di sposare Johnson. Secondo voi perché?» chiede ancora.

Io abbasso lo sguardo.

Naturale che la risposta la sappia, ma non voglio essere io a dirlo.

«Mi sembra più che logico che lo faccia per dimenticare prima James» spiega Remus.

Sirius annuisce grave.

«Ed io penso che sia proprio questo che ci cambia i piani».

Tutti noi cominciamo a fissarlo interrogativi.

«Lily contava su Ramoso, ma lui l’ha lasciata. Adesso lei conta su Johnson, per quanto sia ancora innamorata di James. Se lo facessimo arrestare, anche lui costituirebbe un punto di riferimento e di appoggio volati via con il vento».

«Sempre meglio che lasciare Lily in costante pericolo con un Mangiamorte» risponde per le rime, questa volta, Peter.

«Potrebbe distruggerla…» commenta Felpato «… insomma, non ha ancora del tutto assorbito il duro colpo di James che già si sposa. Come pensate possa sorbire anche questo tradimento?».

«IO NON L’HO TRADITA!» mi ritrovo ad urlare improvvisamente, senza alcun preavviso.

Sono rimasto tutto questo tempo con gli occhi bassi tentando di nasconderli dagli altri… tentando di nasconderli dalla verità che continuava a farmi troppo male perché io possa far finta di niente.

Più precisamente, ho letteralmente urlato in faccia a mio fratello che, adesso, mi guarda severo, mentre Lunastorta e Codaliscia ci fissano scandalizzati dalla mia reazione.

«Te ne devi fare una ragione» mi risponde duro «Tu l’hai tradita!».

«Non è vero! Io non l’avrei mai fatto!».

«Ma lo hai fatto!» commenta Sirius insistente.

Io digrigno i denti.

Mi sto innervosendo troppo.

Qui finisce male.

«Io. Non. L’ho. Tradita!» ripeto dando esatto peso a tutte le parole.

«Invece si!».

«Ascoltami bene, brutto cane rognoso dei…».

«Adesso basta!» ci interrompe la voce di Remus dopo essersi ripreso dallo shock iniziale, non appena ha notato che io e Felpato ci stavamo avvicinando l’un l’altro con intenzioni sin troppo minacciose.

«James, ascolta attentamente: quello che Sirius intende dire con “Tu l’hai tradita” è che Lily pensa proprio questo nella sua mente. Tu, un mese fa, sei tornato a casa vostra e l’hai lasciata senza una vera motivazione. Tu sai bene il perché l’hai fatto ed è logico che a te non risulti un tradimento, ma per lei che non conosce la verità non è così. Lei è convinta che tu l’abbia tradita» spiega Lunastorta fulminando Sirius per la sua scarsa capacità di comunicare con i suoi simili essere umani.

Io abbasso nuovamente lo sguardo, sentendolo inumidirsi sempre di più.

So perfettamente che Remus ha pienamente ragione, ma il mio cuore non riesce a farsene una ragione e quindi a smettere di farmi male.

Rimaniamo in silenzio per parecchio tempo.

Ognuno troppo scosso dagli ultimi eventi per prendere in mano la situazione.

Sospiro.

Sirius da una parte ha ragione: Lily ha sofferto troppo per meritarsi ancora tutto quello che dovremo far patire a Johnson, ma allo stesso tempo non la possiamo abbandonare nelle mani di un Mangiamorte.

«Quello che mi suona strano è il matrimonio tra un Mangiamorte con una figlia di Babbani. Insomma, tutti sappiamo che reputazione hanno le persone come Lily in mezzo ai seguaci di Voldemort» nota giustamente Lunastorta.

Non ci avevo fatto caso, infatti.

E devo ammettere che suona strano anche a me.

Insomma, se davvero Johnson le voleva fare del male non le avrebbe mai proposto di sposarlo, ma sarebbero rimasti semplicemente fidanzati.

Invece, lui le ha chiesto di diventare sua moglie ed è una situazione assurda.

Che razza di reputazione da Mangiamorte avrebbe tra i suoi “colleghi” quando tutti sapranno che avrà sposato una figlia di Babbani?

«Che cosa facciamo?» chiede Peter con un tono di disperazione nella sua voce.

Sento altri due sospiri accompagnare il mio con, naturalmente, indirizzi diversi, quali Remus e Felpato.

«Io sono convinto che dovremmo cambiare piano» annuncia Sirius.

«Si! E cosa propone sua eccellenza l’illuminato da Merlino in persona?» chiede scettico Lunastorta.

Felpato pondera per un secondo la situazione poi prende fiato e risponde.

«Io credo che sia meglio parlare con McCullen e cercare di convincerlo a far entrare anche Lily nella squadra del Malandrini. Si risolverebbero tutti i problemi di James e loro due tornerebbero insieme» poi si volta verso di me «non è così?» mi chiede.

Sospiro ancora un po’, poi alzo lo sguardo più risoluto di prima e lo fisso deciso.

«No. Certo, in questo modo si aggiusterebbero molti miei problemi. Ma Lily deve rimanere al sicuro. Te lo sei dimenticato il mio compito, Sirius? Se lei entrasse a far parte dei Malandrini rischierebbe ancora di più e non mi va assolutamente. Perciò sono convinto che farmi odiare sempre di più da lei perché le sto per rovinare un matrimonio sia molto meglio che lasciarla nelle mani di Johnson o, ancora peggio, farla stare a contatto con noi che rischiamo in continuazione».

«Ma Lily è un’Auror con i fiocchi, James! Come rischia al Ministero e all’Ordine della Fenice, così rischierà se starà con noi!» insiste testardo Sirius.

«No, Sirius! Ho detto no! Preferisco così…» spiego voltandomi verso un lavandino ed appoggiandomi «… teniamo il vecchio piano! Alla fine, ci sarà grati… ne sono convinto!» finisco osservando la mia immagine riflessa allo specchio.

Dallo stesso riflesso riesco a vedere Remus annuire convinto e poco dopo anche Peter emette uno strano “ok”.

Sposto lo sguardo sull’altro lato dello specchio dove riesco a scorgere il riflesso di Felpato.

Lo vedo riluttante e sinceramente dispiaciuto per la situazione, ma alla fine acconsente anche lui.

Annuisco cercando di sembrare convincente anche per me stesso.

Mi do una piccola spinta con le braccia dai bordi laterali del lavandino per rimettermi dritto.

Nello stesso momento che comincio a muovere un passo verso la porta sento anche Peter e Lunastorta alzarsi dai loro posti e seguirmi.

Dopo un po’ percepisco anche i movimenti di Felpato.

Non appena sono sicuro che tutti e quattro siamo pronti per uscire dal bagno senza dare troppo nell’occhio, apro la porta ed esco cauto fuori.

Ci troviamo subito nel lungo corridoio che conduce ai due bagni di servizio: Uomini e Donne.

Quello di queste ultime è posizionato un po’ più avanti del nostro a partire dall’entrata del corridoio da salone.

Procediamo per un po’ lungo il corridoio, ma, all’improvviso un rumore di porta che si apre ma non si chiude desta le nostre attenzioni.

Ci voltiamo indietro e, senza avere nemmeno il tempo di fare un ultimo respiro, le nostre bocche toccano terra simbolo della nostra sorpresa quanto del nostro stupore sulla nostra inequivocabile sfortuna che non smette mai di lasciarci in pace.

Di fronte a noi, la porta del bagno delle donne è rimasta aperta perché la persona che la sta tenendo aperta è sconcertata almeno quanto noi nel vederci proprio li.

«Non è possibile…» riesce a mormorare Lily prima che qualcuno di noi potesse anche solo pensare qualsiasi altra cosa diversa dall’esclamazione appena udita da noi Malandrini.

Cazzo!

Ma su tutte le donne che esistono a questo mondo proprio lei doveva uscire dal bagno in questo preciso istante?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccoci di nuovo ad un’altra fine (del capitolo, eh… ancora pensate che sia finita la storia). Noooooooooooooooooo… per la storia ci vuole ancoraaaaaaaa parecchio per arrivare alla fine (spero almeno di raggiungere i venti capitoli, questa volta… perciò, come potete vedere, la strada è ancora lunga: sia per me sia per i protagonisti).

Allora? Cosa ne pensate?

Purtroppo, oggi, non ho molto tempo, infatti sono riuscita a postare il capitolo prima di domani… perché da domani sarà davvero impossibile aggiornare la storia, almeno fino al 17 – 18 poiché il 17 ho un nuovo esame, il 18, invece, escono i quadri (eccitante, vero? -.-“). Quindi… riassumendo il tutto, credo che abbiate avuto una bella fortuna, altrimenti questo capitolo lo avreste visto oltre il 19 o 20 addirittura (se vogliamo essere realisti xD).

Cmq, il succo di tutto questo ambaradan, è che questa volta non potrò dedicare ad ognuna di voi commentatrici uno spazio per ringraziarvi personalmente dei vostri commenti.

Potrà sembrare un po’ freddo da parte mia, ma vi assicuro che non è cambiato niente: siete e rimarrete per sempre le mie commentatrici preferite J.

In particolare, ringrazio cullen isabella (che ne dici del pensiero di Sirius visto che ti intrigava così tanto ^^?), Jaily (Pazzoide Mia, il “DEMENTEIDIOTACRETINO-CHE-NON-CAPISCE-CHE-LILY-è-SOLO-DI-JAMES!” mi è piaciuto da morire xD, e spero che dal ragionamento di Sirius tu abbia capito che la canzone di Lily non era per Johnson ma per… ^^. Ti prometto che al prossimo capitolo ti rispondo in maniera più approfondita, ora devo proprio scappare), pikkolina88 (Piaciuto il ragionamento di Sirius, dato che ci vedevi qualcosa di strano in lui ;)? Cmq, ti do pienamente ragione “--> James is the best <--” e non ti preoccupare, io sclero peggio di te ;) xD) e DanyCullen (Un tantino malvagia la ragazza muahahahahahahah ;), cmq, si… un po’ lunga la strada ancora, ma ci arriveremo ;) =D).

Inoltre, il solito ringraziamento a chi mi tiene ancora tra i suoi preferiti e chi segue la storia:

1 - ale90
2 - bittersweet miki
3 - DanyCullen
4 - hp4e
5 - jaily
6 - LaBabi
7 - Lars Black
8 - littleherm_94
9 - marta_cullen
10 - mick_angel
11 - nan96
12 - pikkolina88
13 - pRiNcEss LiLlUzzA
14 - SarahPotter
15 - stellina767

1 - ashleys
2 -
chichetta99
3 -
felpy90
4 -
Frytty
5 -
fuckinmind
6 -
LadyMorgan
7 -
Lars Black
8 -
roby the best
9 -
ValyBrick

Un bacione a tutti quanti, scusate ancora se non vi ho lasciato il vostro solito spazio che vi dedico sempre, ma oggi vado proprio di fretta! Vi prometto che nel prossimo capito risponderò a tutto: ai commenti di questo e di quello precedente ;)

Alla prossima!

Un bacione eco gigantesco =D

Ciau

Bey Lovegio92

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Capitolo 10
*** Capitolo IX - Avvistamento ***


Va bene! Avete ragionissima questa volta! Ho fatto un ritardo madornale nonostante siamo nel pieno delle vacanze estive e non si ha un cappero da fare. Purtroppo la colpa è sia mia sia della mia ispirazione, in quanto, qualche volta può essere accaduto che quest’ultima sia tornata, ma la voglia di scrivere mancava… Sono un caso disperato, lo so! Soprattutto in questo ultimo periodo in cui devo finire gli esami per la patente europea del computer (mi mancano gli ultimi due moduli da fare in un solo esame)…

Spero comunque che sia la voglia sia l’ispirazione per scrivere mi tornino presto perché mi sento male addirittura io ad aggiornare così in ritardo.

Per il resto, non voglio trattenervi oltre e vi lascio alla vostra lettura.

A dopo ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Nono – Avvistamento

 

«Cosa diamine ci fate voi qui?» chiede Lily.

Stranamente non ha ancora urlato, ma immagino non l’abbia fatto perché non mi ha ancora visto.

Io sono praticamente coperto da Remus e Sirius che, prima che Lily uscisse dal bagno, camminavano dietro di me, mentre Peter era ed è, ancora adesso, al mio fianco.

Remus ride stupidamente grattandosi nervosamente la nuca.

Riesco a vedere anche l’espressione di Sirius.

Tiene il muso a tutti solo perché noi Malandrini non abbiamo accettato il suo piano.

«Ciao Lily! È proprio tanto che non ci vediamo!» commenta quasi isterico Lunastorta, mentre al suo fianco si affaccia Peter.

Io, invece, rimango nascosto ancora un po’ dietro Remus e Sirius.

Non ho ancora la forza di farmi vedere da lei, di vederla e, soprattutto, di affrontarla da un mese esatto che ci siamo lasciati.

Che ci siamo lasciati?

Che l’ho lasciata.

«Remus…» Lily ha usato un tono di voce un po’ troppo basso per i miei gusti.

Evidentemente sa troppo di quello che dovrebbe sapere.

«Dimmi» fa scioccamente Lunastorta.

Mi volto impercettibilmente per vedere la sua espressione, ma mi rendo conto che, così facendo, mi scopro troppo dal mio nascondiglio “umano”.

Così, dopo un breve sospiro di incoraggiamento, mi mostro anche io alle sue iridi verdi.

Proprio nel mentre mi sto facendo vedere, noto che Lily aveva preso aria nei polmoni per parlare.

Ma, dopo che i suoi occhi si scontrano con i miei, non pronuncia niente.

Come se le parole le fossero morte in gola.

E continua a fissarmi con tanto di occhi sgranati e stupiti.

«Ciao…» riesco a dire timidamente.

Non capisco perché all’improvviso anche a me le parole cominciano a morire in gola proprio nel momento in cui mi trovo di fronte a lei.

Già… ora mi trovo di fronte a lei e riesco a vederla meglio di prima, quando era molto lontana da me.

Come da protocollo è rimasta immutata dal mese scorso: bellissima come sempre.

L’unica cosa che noto è un filino di ciccia in più che non aveva quando stava con me.

Evidentemente, essere fidanzata con Johnson non è poi così salutare come tutti credono… figurarsi, allora, come me la dovrei ritrovare fra un paio di anni dopo il suo matrimonio con quello sgorbio sovraumano.

All’improvviso, però, sembra che si stia riprendendo dallo shock iniziale dopo la mia comparsa.

«Oh…» fa trasformando il suo sguardo in pura delusione «… a quanto pare siete arrivati al completo» continua incrociando le braccia sotto il seno.

Sirius sbuffa.

«Veramente siamo qui dall’inizio di questa stramaledettissima serata» dice mettendosi nella stessa identica posizione di Lily.

Quest’ultima, invece, dopo quest’affermazione, sbianca.

«D – davvero?» chiede balbettando tra l’incredulità e la paura.

Paura di che, poi?

Non riesco a capire…

E dallo sguardo che ci lanciamo io, Remus e Peter, anche loro sono rimasti parecchio confusi dallo strano comportamento di Lily.

«Certo! E, se devo dare un mio giudizio, tra tutte le feste che il Ministero ha dato, questa è sicuramente la più noiosa in assoluto» continua Felpato dopo aver sbuffato per la seconda volta (ma non per questo l’ultima).

Sposto lo sguardo su Lily e la vedo ghignare sadicamente.

No!

Qualsiasi cosa che hai da ribattere, non dirla, Amore Mio!

Sirius è già abbastanza incazzato per fatti suoi e per colpa nostra… se ti ci metti anche tu, questa è la buona volta che mi castra…

Rabbrividisco al solo pensiero…

Bleack!

«Mi pare ovvio che tu ti stia annoiando…» comincia la mia piccola Bibi «… se non ci sei tu sul palco e al centro dell’attenzione di tutti, non vale la pena di festeggiare… vero Black?» conclude con un perfetto ghigno da Malandrina in carriera.

Non riesco a nascondere un sorriso vincente.

Lily rimarrà sempre legata a me: l’ho segnata nell’animo e lei, oramai, non cambierà più.

Al mio fianco, però, non c’è chi la pensa come me.

Sirius sta fumando di rabbia dalle orecchie.

«Brava!» dice alzando notevolmente la voce «Hai colto nel segno! Però, più che non essere al centro dell’attenzione di tutti, mi ha fatto rabbia la mia carriera di ottimo Auror rubata da un Man…».

«Allora? Come vanno le cose, ora?» urla Remus per coprire la voce di Sirius prima che io e Peter ci buttassimo a capofitto su Felpato rovinando a terra per ammutolirlo.

Alzo lo sguardo su Lily che ci sta fissando tutti e quattro con un sopracciglio alzato alla moda di Minnie (per chi avesse dimenticato i fantastici sette anni ad Hogwarts, Minnie è la professoressa Minerva McGranitt), segno che sta intuendo qualcosa di veramente troppo.

Poi posa di nuovo i suoi occhi verdi su Remus ed, improvvisamente, vedo il suo sguardo rattristarsi.

«Non voglio essere cattiva con nessuno, Remus, ma tu mi hai davvero sorpresa con il tuo comportamento» comincia la piccola Bibi.

Lunastorta la guarda stralunato ed anche io non riesco ad evitare uno sguardo incuriosito.

«Insomma, potevo aspettarmelo da Black e Potter…» abbasso lo sguardo.

L’uso del cognome… nemmeno ad Hogwarts mi ha fatto così male.

«… ma da te proprio no. Lasciare le persone che si amano, così… da sole. Completamente da sole!» continua Lily sottolineando fortemente la parola “completamente” «Insomma, io sto benissimo. Di certo molto meglio di tua madre. Come hai potuto abbandonarla quando sta così male?» chiede la piccola Bibi colpendo nel segno per la seconda volta esattamente come solo lei è in grado di fare.

Purtroppo, però, lei non conosce la verità per filo e per segno, di conseguenza non è colpa sua se adesso sta facendo sanguinare in questo modo la ferita di Remus.

In fondo, lo rimprovererebbe chiunque per il suo comportamento se questo “chiunque” non avesse la verità in mano come noi Malandrini.

Vedo Lunastorta abbassare lo sguardo mortificato, riuscendo a nasconderlo dietro quei ciuffi dorati.

Lily, invece, è davvero delusa ed arrabbiata.

Essendo stati lei e Remus amici per la pelle (ma così tanto che io mi sono addirittura ingelosito), Lily sarà stata una delle prime persone ad aver saputo che Lunastorta aveva abbandonato sua madre.

Infondo, anche lei ha avuto il piacere di conoscere bene la madre di Remus.

È una donna così gentile e delicata.

A lei è piaciuta molto quando, qualche anno fa, Lunastorta ci chiese di venire a casa loro per fare una visita ad entrambi e per stare tutti insieme dato che: lei era malata e lui aveva appena passato la notte di luna piena.

All’improvviso, però, Lily apre di nuovo la bocca per parlare, destandomi da quei bei ricordi.

Ma non le permetterò di fare ancora del male inconsciamente.

Se deve ferire qualcun altro, quello sarò io.

Mi alzo fulmineo ma…

«Comunque sto bene. Benissimo» Remus, ormai al mio fianco, mentre Peter e Sirius sono ancora mezzi tramortiti a terra, alza di nuovo lo sguardo su di lei.

Io, invece, non ho mai smesso di guardarla.

Istantaneamente sposta lo sguardo su di me e sento il cuore accelerare.

«Se è vero che siete stati qui tutta la serata, avrete sicuramente sentito quello che il mio fidanzato ha annunciato una mezz’oretta fa, circa» dice sadica, affatto mortificata dagli effetti che il ricordo della proposta di matrimonio hanno su di me.

E questo mi fa una rabbia assoluta che si va a fondere con la gelosia.

Vedo, con la coda dell’occhio, Remus sorridere con gli occhi lucidi al mio fianco.

«Si… abbiamo sentito. Congratulazioni, Lily!» dice sinceramente felice per lei.

«Per quanto poco possa durare questo matrimonio» aggiungo a bassa voce io sapendo quale inferno stavo per scatenare.

Di fatti, immediatamente dopo, vedo Lily diventare rossa di rabbia.

«Come ti permetti, idiota?» mi urla e all’improvviso mi sento di nuovo un ragazzino di quattordici anni che fa infuriare la sua compagna solo per far ridere i suoi amici e divertire se stesso.

Peccato che adesso le parole che lei pronuncia non mi scivolano più via come quei tempi, bensì mi tagliano il cuore ancora di più.

Ma non ho per niente voglia di dargliela vinta.

Lei, questo Johnson non lo conosce nemmeno da una settimana, ne sono certo.

E adesso si sposano addirittura, mentre io, per avere la certezza di non rovinare niente e di avere un rapporto eternamente felice con lei, ho dovuto aspettare per ben tre anni.

Tre anni buttati al vento.

Perché io ero pronto per chiederglielo… ma McCullen mi ha anticipato sul tempo.

«Mi permetto eccome!» rispondo io equilibrando il mio tono di voce con il suo «Tu questo Auror del cappero lo conosci da nemmeno una settimana e già ti sposi con lui?».

La vedo stringere i pungi e digrignare i denti, mentre al mio fianco Remus è sempre più preoccupato per il mio collo.

«E tu che cosa ne puoi sapere da quanto conosco Michael?».

«Ma sentila! “Michael”! “Michael”! “Michael”!» rispondo imitando la sua voce nel momento in cui ha pronunciato il nome di quel gran bastardo.

«Che cosa c’è di strano se pronuncio il suo nome? Ti ricordo che è il mio fidanzato! E da questa sera è anche ufficiale!».

«Tsk!» faccio schioccare la lingua infastidito.

«E poi, posso averlo conosciuto ieri come posso averlo incontrato la settimana scorsa o un mese fa o, addirittura…» fa un piccolo sorrisetto maligno «… prima di un mese fa» continua.

«Non l’avresti mai fatto!» ribatto io alzando notevolmente la voce.

Ho capito dove vuole andare a parare con questa affermazione, ma Lily non mi ha mai tradito.

Senza contare che, quando stavamo ancora insieme, lei mi diceva sempre tutto: dove andava, con chi ci andava, le persone che incontrava o con cui stringeva amicizia.

Lei mi rendeva sempre partecipe di tutte le cose che faceva perché sapeva che non avrebbe portato altro che un consolidamento maggiore del nostro rapporto.

«Sai, avrei detto la stessa cosa di te, il mese scorso. Evidentemente ci sbagliavamo entrambi!» continua.

Poi, però, fa una pausa lunga aspettando forse una mia risposta che, invece, non ho voglia di darle.

Perché, nella risposta che lei mi darà dopo che io avrò aperto bocca, ci potrebbe essere davvero la verità e sono convinto che saperla mi farebbe stare peggio.

Mi va bene così: non mi interessa sapere quando lei e Johnson si sono incontrati per la prima volta ed hanno parlato.

Tanto, alla fine, riuscirò a salvarla dal quel gran figlio di….

Ghigno per un momento, però.

Ho detto che la lascerò andare per ora, ma non significa che questo duello lo vincerà lei.

«Mi piacerebbe dirti che ti trovo in forma, ma non sarei sincero» ghigno ancora di più notando la sua espressione sempre più indignata ed offesa «Hai messo su qualche chiletto!» concludo con un sorriso a trentadue denti che rispecchia perfettamente la mia momentanea sfacciataggine.

Noto che stringe sempre di più i pugni, ma per mia grande sorpresa (e fortuna, aggiungerei, anche), si calma subito dopo.

«Sempre meglio che avere una coscienza sporca come la tua» mormora seria prima di superarci e camminare lungo il corridoio.

Sottolineo ancora una volta quanto già ribadito precedentemente: Lily sa perfettamente il fatto suo.

E, in questo caso, mi ha fatto passare completamente la voglia di vincere anche questo duello, perché so che, qualsiasi altra cosa dirò, lei avrà sempre da ribattere e mi farà sempre più male.

«Ora, se volete scusarmi, devo raggiungere il mio fidanzato. Non ho la minima intenzione di abbandonarlo proprio nel periodo più bello della nostra vita» conclude prima di allontanarsi dal gruppo.

Chissà perché sento che questa frase abbia un doppio senso che mi viene violentemente sbattuto in faccia.

Lei non ha intenzione di lasciare da sola la persona che ama… al contrario di me… che, invece, l’ho abbandonata nel bel mezzo della nostra bellissima relazione…

La vedo camminare verso la fine del corridoio dove c’è la porta più grande che la conduce alle scale e, quindi, alla festa ed, infine, inevitabilmente, a Johnson.

«Ehi, Evans!» dice all’improvviso Sirius per grande sorpresa di tutti quanti.

Io e Remus ci voltiamo verso Sirius e Peter, e notiamo che Felpato si sta alzando, mentre Codaliscia rimane ancora a terra.

Mi giro di nuovo verso Lily e vedo che si è bloccata proprio con la mano sulla maniglia della porta, fissandoci, incuriosita da ciò che potrebbe dire Sirius.

Questo, una volta tiratosi su ed aggiustatosi per bene, alza lo sguardo celestino su di lei e ghigna.

«Mi è proprio piaciuto lo spettacolino che hai fatto» conclude Felpato alludendo alla canzone “Parlo con te” che Lily ha cantato prima.

Da lontano riesco a capire il pallore incredibile che l’ha colta in un solo istante.

Poi mormora un “grazie” molto debole e scompare dietro la porta.

E, all’istante, mi torna in mente l’intera conversazione che ho avuto con i miei Malandrini prima in bagno.

Sirius era ed è convinto che Lily sia ancora innamorata di me, ma che abbia accettato di sposare Johnson per dimenticarmi molto più facilmente.

Il suo ragionamento non fa una piega, anche perché non avrebbe senso dedicare una canzone il cui oggetto è una coppia sfaldatasi così, al proprio fidanzato che questa sera riceveva la promozione a lavoro, dal capo in persona.

Tra l’altro, come si fa a dimenticarsi di una persona amata e con cui hai passato quasi quattro anni della tua vita insieme, in un solo mese?

Non è possibile.

Sono convinto che come non ci sono riuscito io, non ce l’ha fatta nemmeno lei.

Volto lo sguardo verso Sirius e noto che mi sta sorridendo incoraggiante.

Rimango qualche altro secondo a fissarlo senza capire.

Poi, all’improvviso, mi arriva l’illuminazione: Sirius aveva compreso quello che volevo fare con Lily, ma, essendosi reso conto che non avevo armi per batterla a questo duello, è intervenuto al mio fianco.

Gli sorrido ringraziandolo.

McCullen, infondo, aveva ragione: siamo proprio telepatici io e il mio caro fratellino.

 

 

«Giuro che quando sarà ad Azkaban, gli farò una visita per strozzarlo con le mie mani solo in ricordo di quanto ci sta facendo aspettare!» proclama Sirius sbattendo ancora una volta un pugno sul tavolo.

Dal prezioso incontro che abbiamo avuto con Lily, siamo subito usciti dal lungo corridoio e siamo tornati nel salone dove si teneva la festa.

Abbiamo chiesto un po’ in giro se era successo qualcosa di anomalo, qualcosa di strano, ma, a quanto pare, nessuno si è mosso da quella stanza oltre noi e persone che tornavano a casa.

Tra l’altro, Johnson è ancora qui a stringere mani a destra e a manca con l’ormai inseparabile Lily al suo fianco, senza essersi spostato mai.

Quindi ci siamo riaccomodati ad un altro tavolo bianco ed abbiamo ripreso ad aspettare.

Oramai si sta facendo strada, nelle nostre menti, che Johnson possa aver rinunciato al piano contro il Ministro.

Ma, lo stesso, non abbassiamo la guardia.

Continuiamo a controllare ovunque e chiunque, soprattutto Mister Celebrità (che, in un ambito normale saremmo o io o Sirius, ma, in questo caso, è Johnson).

Io, dal canto mio, non riesco più a togliere gli occhi di dosso da Lily.

È troppo bella e mi fa battere il cuore troppo velocemente perché io possa ignorarlo, ma, almeno non percepisco più il dolore acuto di prima.

Forse mi sto abituando ad ammirarla dall’esterno della sua vita, invece che parteciparne direttamente.

Sospiro.

Questi pensieri mi rendono troppo filosofico ed è una cosa che nuoce alla figura di James Potter.

«Usciamo?» propone Peter.

«E dove?» chiede nervoso Felpato.

Remus sospira.

«Forse Codaliscia ha ragione: magari da fuori notiamo qualcosa di più importante».

Senza aggiungere altra parola, mi alzo.

Non ho proprio voglia di perdere tempo a discutere se uscire convenga o no…

Passiamo ai fatti una volta per tutte!

Subito, però, tre paia di sguardi curiosi si posano su di me.

«Beh? Non dobbiamo uscire?» chiedo.

Remus sorride, Peter è completamente soddisfatto e Sirius sbuffa sonoramente, mentre tutti e tre spostano le loro sedie per alzarsi e seguirmi su per le scale per uscire.

Mi fermo e mi volto verso i miei amici rimasti abbastanza indietro in confronto a me e, nel frattempo, vago con lo sguardo sul salone.

Niente è mutato dall’inizio della serata.

Tutto si è mantenuto in perfetta “conservazione” dai vari usi che gli invitati facevano degli oggetti.

Ad un certo punto, però, il mio sguardo si blocca su un piccolo cerchio di persone che parlano fra di loro.

Ci sono varie coppie, ma quelle che colgono di più la mia attenzione sono: il Ministro con sua moglie che parlano con Johnson e Lily.

Ma lei è pensierosa.

Mentre il Ministro, sua moglie e Johnson parlano animatamente di qualcosa di divertente (dato che stanno ridendo tra una parlata e l’altra), Lily fissa l’intero salone con uno sguardo serio.

Poi, le sue due iridi verdi arrivano sulle scale ed, inevitabilmente, si scontrano con le mie.

Ci fissiamo per un secondo che pare un’eternità, ma è stato il momento più bello di tutto quel mese.

È un istante, ma basta per farmi palpitare il cuore ancora di più, mentre tutto il salone e le persone che vi erano dentro spariscono e rimaniamo solamente io e lei.

Ci osserviamo come se fosse la prima volta che ci siamo incontrati.

Il mio marrone nel suo verde e il suo smeraldo nel mio nocciola.

Il mio cuore sta ancora battendo non so quante volte al secondo e mi sento in Paradiso solo perché il suo sguardo, ora, è incatenato al mio, nonostante riesco a leggere una grandissima nota di delusione attraverso esso.

Le sorrido debolmente nella speranza di incoraggiarla un po’, sebbene tutti gli eventi dello scorso mese ci abbiano sopraffatti completamente.

La vedo addolcire il suo sguardo per poi farlo fuggire dal mio.

«Ohi! Ramoso? Andiamo?» mi chiede Sirius dopo che mi ebbe superato, subito seguito da Codaliscia e Lunastorta.

Io annuisco debolmente prima di dare un’altra fuggevole occhiata al quartetto che parla nella speranza di rivedere le sue iridi verdi di nuovo nelle mie.

Ma, dato che Lily si ostina a non guardarmi più, mi volto e ricomincio a salire le scale.

Usciamo fuori e l’aria fresca della sera tardi mi schiaffeggia piacevolmente, quasi volesse aiutarmi a liberarmi dai miei svariati problemi e dagli ultimi eventi di questa serata.

Inspiro profondamente ed espiro, sentendomi per un nano secondo libero da tutto.

La stessa sensazione che provo ogni volta che mi libro in aria con la mia scopa.

In effetti, è davvero un sacco di tempo che non volo e l’emozione che solo il mio manico di scopa in aria mi da, mi manca da morire.

Dovrei farlo uno di questi giorni, per schiarirmi meglio le idee e liberarmi per un momento la mente dalle troppe preoccupazioni.

Peccato che McCullen è stato fin troppo chiaro e ci ha proibito di uscire per rimanere meglio nascosti.

Sbuffo.

Mi dimentico troppo facilmente di tutto.

Stranamente, però, Lily non riesco proprio a togliermela dalla testa.

«Oh!» esclama soddisfatto Sirius «Ci voleva una bella boccata d’aria!» continua sorridendo.

Riporto le mie attenzioni sui miei Malandrini e, tutti e tre, fanno la stessa cosa che ho fatto io non appena ho avvertito l’aria fresca sul mio viso.

Li noto molto più rilassati di prima.

Ci sorridiamo a vicenda per cercare anche di farci ancora più coraggio tra di noi.

Poi ci incamminiamo verso la grande fontana di fronte l’entrata del Ministero.

Ci sediamo sul muretto esterno della fontana continuando ad osservare l’entrata e le persone che escono ed entrano.

Sirius rimane in piedi.

Si è scocciato di stare sempre seduto.

Io, invece, prima mi accomodo, poi mi alzo di nuovo affiancandomi a Felpato, di fronte a Lunastorta e Codaliscia.

«Ma se avevi una faccia che diceva tutto tranne di voler uscire» proclama Remus rivolgendosi a Sirius per cercare di cambiare argomento ed evitare di stare sempre sugli stessi oggetti di discussione: McCullen, missione, Johnson e, adesso, anche Lily.

«Io?!» si indica tanto innocentemente quanto sconcertato Sirius.

Remus sbuffa.

«Si tu! Hai anche risposto scortesemente a Peter» continua testardo.

«Remmino, se non la finisci con queste manie di gentilezza e cortesia, sarò costretto a sputarti in un occhio esattamente come feci con mia madre prima che me ne scappai di casa» lo minaccia sadicamente Felpato.

Io scoppio a ridere.

Quell’episodio non me lo dimenticherò mai!

In effetti, non ho assistito in prima persona alla scena, ma da come me l’ha raccontata Sirius la sera stessa che si presentò a casa mia con un misero zaino in spalla ed una guancia rossa quanto una mela… beh… non si può scordare!

Anche Peter, adesso, sghignazza divertito, mentre Remus sbuffa ancora di più.

«Ci devi solo provare, Felpato, e poi vedi sta notte che cosa ti combino…» dice allusivo.

Poi ghigna esattamente come facciamo io e Sirius.

Da perfetti Malandrini.

Il problema, però, sta nel fatto che Remus non ghigna mai per sadica cattiveria, e quando lo fa, allora, è evidente che c’è da preoccuparsi.

«… altro che le corna affilate di James e rimanere appeso ad una parete per tutta la notte!».

Piccolo ghigno da parte mia.

L’ultima volta che ci siamo picchiati io e mio fratello, ho avuto la meglio io e l’ho tenuto appeso per le mie corna ad una parete per tutta una notte, mentre Peter si sganasciava dalle risate e Remus scattava foto ricordo da qualsiasi prospettiva.

Già!

Perché di solito è Felpato che ha la meglio su di me…

Ma io sono pur sempre James Potter, no?

«La prossima Luna Piena ti sbudello, ti sgozzo, ti stritolo, ti squarto, ti dilanio, ti mastico e ti sputo, ti modello come se fossi un pezzo di pongo, ti taglio a fettine, ti butto nell’acqua bollente…».

«Si, e poi ci fai lo stufato di cane bagnato!» concludo io causando le risate mie, di Remus e di Peter fino allo sfinimento, mentre Felpato incrocia le braccia al petto e con un broncio lungo quanto l’America dice:

«Si, si, si… bravo! Prendimi in giro e ridi pure di me… poi sta sera facciamo i conti!» minaccia ancora offeso.

Io mi ridimensiono di nuovo, tornando dritto, dato che le troppe risate mi avevano costretto a piegarmi in due.

Apro la bocca per rispondere, ma qualcosa di molto più importante attira la mia attenzione.

Vedo dei mantelli neri.

Mantelli neri che solo delle determinate e particolari persone indossano.

«Ragazzi» li chiamo in un sussurro forte abbassandomi e tirando giù con me anche Felpato.

«James, cosa c’è?» chiede Remus allarmandosi.

Io alzo un dito verso la direzione in cui ho visto i mantelli.

«Guardate la…» sussurro, mentre anche Lunastorta e Codaliscia si abbassano come me e Sirius.

Con la coda dell’occhio vedo Remus e Peter strabuzzare gli occhi, mentre Felpato digrigna i denti.

Prova lampante che non ho sbagliato a pensare quello che ho pensato al primo istante.

Eccoli!

Sono arrivati i…

«Mangiamorte…» sussurra Felpato fra i denti ancora stretti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccoci qui… finalmente da questo capitolo comincia un po’ di azione per non rammollirci con le continue lagne di James su Lily ecc. ecc. (sono proprio malvagia con lui U.U). Povero.

Cmq, purtroppo per la mia continua mancata ispirazione non ho molto da dirvi se non, SOPRATTUTTO, scusarmi immensamente con voi per il ritardo che ho fatto! Mi dispiace un sacco! Davvero! Anche perché so perfettamente come ci si sente ad aspettare l’aggiornamento di una storia tanto attesa (oggi sono molto modesta U.U)

Spero siate numerosi anche questa volta a commentare e vi chiedo umilmente perdono se, anche questa volta, non sarò larga nei ringraziamenti come mio solito.

Passando, per l’appunto, ai ringraziamenti:

  1. Jaily: la mia fantastica Pazzoide, prima in assoluto a recensire e così brava che l’ha addirittura rifatta… ahahahahahahah… sei un mito tesoro! Sappilo! La storiella che ti sei fatta è fantastica… bella, a lieto fine e divertente! Fantastico, no J?
    Cmq, ti posso rispondere tranquillamente alla domanda che hai fatto perché non ti anticiperei niente: no, Lily non ha sentito un tubo della conversazione dei Malandrini e penso tu l’abbia capito anche da questo capitolo. A proposito? Cosa ne pensi? Dal prossimo comincia la vera azione… e poi… uhuhuhuhuhuhuhuhuh… non vedo l’ora di arrivare a scrivere quei momenti che ho in mente. Sono proprio malvagia! Muahahahahahahahahahahahahahah…!!! Soprattutto con James… infatti, non credo che farò la voce fuori campo per dirgli di riprendersi… Muahahahah… deve soffrire ancora un po’ prima… uhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuh… vabbè, a quanto pare hai mischiato qualcosa di Pazzo più a me che a James xD!
    A presto, tesoro!
    Un bacione colossale
    P.S. Sul fatto che tu abbia sognato che io aggiornavo, mi viene da pensare una cosa… non è che sei sensitiva? O addirittura ti stanno venendo i poteri magici come quelli di Lily? Perché se è così, li voglio anche io! Capito? xD
  2. Ale90: Ehi, ciao! Bentornata! Ma figurati… anzi, sono così contenta che tu sia tornata a recensire! Brava, brava! E non preoccuparti nemmeno della lunghezza della recensione, mi sarebbe piaciuta comunque la tua anche se mi avessi scritto due righe e basta. Si, il cognome di McCullen ricorda qualcosa… io non ho letto i libri della Meyer, ma sono nella mia luuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuunga lista da leggere xD. Però ho visto il primo film e, dato la mia scarsissima fantasia nell’inventare i nomi, beh… ho fatto un miserissima modifica e l’ho utilizzato… Spero non ti crei problemi se ho passato il cognome del caro Eddy (anche se modificato) dal bene al male xD…
    Ma tu, quanti capitoli insieme ti sei letta? In effetti, il quinto capitolo non è dei più felici che ho pubblicato e, soprattutto, non sei la prima che dice una cosa del genere… qualche altro ha pensato di entrare nella storia e schiaffeggiare James… ma, credo, che gli basti la mia crudeltà verso di lui… uhuhuhuhuhuhuhuhuh… in questa storia sono malvagia xD!
    Grazie millissime per i tuoi complimenti sul mio modo di scrittura, e, devo dire, che mi ha fatto ridere il paragone della tua curiosità con una scimmia xD!
    A presto, spero ^^
    Ciau
  3. bittersweet miki: Ahahahahahahah… si, devo dire che anche a me piace il James geloso da morire! Infatti credo che incrementerò ancora di più questo tipo di scene, tanto per essere ancora più cattiva con il povero Potter che in questa storia, fino ad ora, sta soffrendo come un cane (ecco perché da qui si comincia con un po’ d’azione, altrimenti ci rammolliamo tutti come lui xD).
    Sono proprio contenta che questa ficcy ti piaccia in questo modo e che pensi che non possa far altro che migliorare… in effetti, ho parecchie cose in mente che devo ancora ordinare per bene!
    Per il ritardo, nessuna scusa… non ti devi preoccupare! Se tu chiedi perdono per il ritardo che avresti fatto, io che dovrei fare? Spararmi?
    Beh, spero di no, vero? xD…
    Vabbè, credo di aver dato di matto fin troppo.
    Ci sentiamo presto ^^
    Ciau
  4. pRiNcEss LiLIUzzA: Amore Mioooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo, sei tornata! Oh, che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello che bello… !!! Uhuhuhuhuh… sono troppo contenta! E, per favore, smettila di chiedere scusa perché se tu hai fatto tardi… io, allora? xD! Infatti, quella che deve chiedere perdono sono io! Avevi detto che ti sarebbe piaciuto così tanto leggere presto l’aggiornamento, invece io ho fatto proprio la cattiva! Mi dispiace un sacco, sai?
    Cmq, spero ti sia piaciuto anche questo nuovo capitolo. Qui, finalmente, inizia la tua agognata azione =D, contenta?
    Si, in effetti, Lily ha dato un bel colpo basso al povero James che sta già sorbendo di tutto e di più… ma lì, infondo, infondo… moooooooooolto infondo… c’è la mente malvagia dell’autrice che ancora ha qualche bel pasticcio che le passa per la testa per quei due… vedrai, vedrai!
    Per quanto riguarda i Malandrini, anche a me piacciono molto in questi momenti riflessivi o d’avventura… e, tra un po’, arrivano anche quei momenti divertenti! Non vedo l’ora di postarli (sempre se la mia ispirazione si decide a tornare dall’America -.-‘)
    Cmq, appena torna, ti prometto che vado subito a recensire il tuo ultimo capitolo… perché non voglio fare niente fatto male, soprattutto una recensione destinata a te e alla tua stupenda storia! (A proposito, ricordati che mi hai promesso i momenti rosa molto presto ;) )
    A presto, Mia Adorata… spero che tu non avrai più problemi con l’ispirazione perché, come avevi detto tu e posso confermare io, è davvero orribile!
    Un bacione colossale!
    Ciau

 

Passiamo, ora, alle fantastiche persone che tengono questa storia tra i loro preferiti:

1 - ale90
2 - BabyFairy
3 - bittersweet miki
4 - DanyCullen
5 - hp4e
6 - jaily
7 - LaBabi
8 - Lars Black
9 - lily D G
10 - littleherm_94
11 - marta_cullen
12 - mick_angel
13 - nan96
14 - pikkolina88
15 - pRiNcEss LiLlUzzA
16 - SarahPotter
17 - stellina767

 

E coloro che, invece, la seguono semplicemente:

1 - ashleys
2 -
Azah Black
3 -
chichetta99
4 -
ElseW
5 -
felpy90
6 -
Frytty
7 -
fuckinmind
8 -
jacopo25
9 -
Lars Black
10 -
Nikki Potter
11 -
ValyBrick

 

Ringrazio infine, e come sempre, tutte le altre persone che semplicemente leggono la mia storia ed aspettano ogni volta un aggiornamento: Grazie J

Un bacio

Lovegio92

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Capitolo 11
*** Capitolo X - Sopra il Salone ***


(QMNSHDF) Capitolo X - Sopra il salone

Buongiorno!

Eccomi di nuovo ad aggiornare. Questa volta non ho impiegato molto tempo perché (come già anticipato a P.L.) la mia ispirazione ha deciso di cominciare a farsi risentire... non è del tutto tornata dall’America, ma ogni tanto telefona xD

Vabbé, da questo capitolo comincia UFFICIALMENTE l’azione!

Divertitevi e non mangiatevi troppo le unghie =P J

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Decimo – Sopra il salone

 

Il mio cuore continua a battere all’impazzata.

Ora più che mai sono sicuro che creperò di infarto da un momento all’altro per tutti i balzi improvvisi che gli sto facendo prendere.

Siamo ancora nascosti dal bordo della fontana, mentre in lontananza vediamo questi tre… quattro… no, cinque (boh non riesco a contare bene da questa distanza) mantelli neri tutti insieme all’angolo più buio del Ministero.

Dietro quell’angolo ci deve essere un vicolo cupo, e immagino sia anche cieco.

Non capisco come dovrebbero entrare in azione.

Di certo se entrassero così di punto in bianco verrebbero subito riconosciuti e sarebbero arrestati mandando in fumo l’intera operazione.

E se, invece, è proprio questo quello che prevede il loro piano?

Se loro fossero solo le esche per concentrare l’attenzione di tutti i presenti su un soggetto che non sia il Ministro, mentre altri collaboratori tentano di ucciderlo?

Faccio presente l’ipotesi ai miei amici.

«Non credo» risponde Lunastorta.

«Perché no? Potrebbe essere possibile» contesta Sirius.

«Perché non hanno bisogno di un’altra esca per attirare l’attenzione di tutti quando c’è ancora Johnson come protagonista della serata» fa notare logicamente Remus.

Giusto!

Perché il grandissimo James Potter non ci ha pensato prima?

Annuisco.

«Quindi?» chiede Peter.

«Quindi cosa?» sbotta nervoso Felpato.

«Cosa facciamo?» aggiunge Codaliscia.

Rimaniamo in silenzio a riflettere senza smettere di guardare i Mangiamorte nascosti nell’ombra, ma non per questo invisibili ai Malandrini.

Non riesco ancora a capire quale possa essere il loro piano per entrare, ed è proprio questo che mi freme impedendomi di pensare a qualche modo per reagire.

«Non vorranno mica entrare alla carica dentro il Ministero e lanciare incantesimi a destra e a manca nella speranza di colpire il Ministro?» chiede sarcastico Sirius sottolineando il fatto che stava cominciando a stancarsi di quell’attesa.

Fantastico!

Ci mancherebbe solo che quei bastardi facessero una sciocchezza del genere.

Ucciderebbero troppi innocenti!

Senza contare che tra questi innocenti c’è anche lei… ed io non posso farle rischiare così tanto!

«Nemmeno questa sarebbe una possibilità da tenere in conto.» afferma Lunastorta «Il tutto mi sembra organizzato in maniera troppo perfetta perché ora, all’improvviso, possano mettersi a fare una mossa così avventata e sprovveduta senza avere, tra l’altro, la certezza massima che a fine missione il Ministro sarà deceduto».

Ancora una volta non capisco perché mi ritrovo certi geni come amici.

Insomma… io sono James Potter!

E non vi spiego altro perché, praticamente, ho già detto tutto!

In compagnia di certi “testoni”… andrà a finire che diventerò secondo in qualcosa…

Porca Puzzola! Concentrati Potter! penso.

Ma lo sbuffo di Sirius mi distrae di nuovo, il quale prova, inequivocabilmente, che non aveva altro con cui ribattere contro Remus.

Per quanto riguarda Lunastorta, invece, rimane concentrato, ma non tiene più lo sguardo sulle figure incappucciate.

Anche io ho completamente spostato lo sguardo dai Mangiamorte ed ora, come Sirius, sono intento ad osservare Remus nel mentre sta ragionando.

L’unico che ancora spia timidamente è Codaliscia.

«Non riesco a capire…» sussurra dopo un po’ anche Lunastorta dando voce ai miei stessi pensieri di qualche secondo fa.

«Nemmeno io» ammetto, infine, osservando attentamente le reazioni dei miei amici: Sirius sbuffa ancora una volta.

La mente principale dei nostri piani (“piani” non “scherzi”, c’è una bella differenza di mente rispettivamente tra quella di Lunastorta e quella di Felpato) era sempre Remus, ma era pur sempre e, comunque, aiutato da qualche mio suggerimento.

Sirius e Peter, invece, erano le braccia dei nostri lavori, cui mi assommavo anche io.

Perciò, sapere che né io né, soprattutto, Remus abbiamo capito una Pluffa di tutta questa situazione, non è una bella notizia per Felpato.

Remus prende fiato.

Sta per dire qualcosa, ma un “Ehi!” di richiamo lo anticipa.

Con i cuori in gola, ci precipitiamo di fianco a Codaliscia.

«Che succede?» chiede subito Sirius ansioso come non mai.

«Si stanno muovendo» afferma Codaliscia.

E, di fatti, è vero.

Si stanno spostando verso quello che, presumo, sia il vicolo buio e cieco.

«Dobbiamo seguirli!» esclamo all'istante io.

Non possiamo assolutamente permetterci il lusso di perderli di vista.

«Aspettate!» ci blocca Lunastorta, dato che al mio fianco subito si era schierato anche Sirius.

«Remus, non possiamo aspettare! Non c’è tempo!» rispondo.

«E se ci avessero scoperti e si fossero nascosti la dietro per tenderci un agguato?» chiede prudentemente Remus.

Seguono istanti di silenzio in cui, anche Peter si alza dal piccolo nascondiglio, in effetti troppo in vista per essere anche solo considerato come tale, e raggiunge Remus di quei due o tre passi che lo distanziavano, mentre io e Felpato siamo ancora più lontani.

«In quel caso…» risponde allora Sirius trasmettendo sicurezza dal suo sguardo ghiacciato «… gli faremo ancora di più il culo a strisce!» esclama subito dopo.

Rimane immobile, nonostante so che, dopo quest’affermazione, avrebbe voluto voltare le spalle a Remus e Peter e ricominciare a correre verso la parte dove sono spariti i Mangiamorte.

Ma non lo fa, perché vuole aspettare una risposta che, entrambi sappiamo, sarà affermativa.

Di fatti, subito dopo anche Lunastorta tira fuori la bacchetta dalla tasca con determinazione, esattamente come me e Felpato, mentre Peter è ancora un po’ insicuro.

Ma sono convinto che, una volta iniziata la lotta, si sentirà anche lui molto più convinto di queste tesi.

«Andiamo!» afferma Remus prendendo a correre verso di noi.

Non ce lo facciamo ripetere due volte e ci voltiamo di nuovo verso il vicolo buio.

Sento dietro di me i passi della corsa di Remus e quelli di Peter che seguono me e Felpato.

Arriviamo al muro esterno del vicolo e ci spiattelliamo sopra per nasconderci.

Procediamo di lungo e, presto, raggiungiamo, uno dietro l’altro, lo spigolo dell’angolo.

Il primo ad affacciarsi cautamente è Sirius.

Dopo un primo fuggevole sguardo, in cui noto che Felpato non ha scorto niente di particolarmente pericoloso, anche io mi sporgo.

Subito dopo ci raggiungono gli ambrati occhi di Remus ed, infine, quelli acquosi di Peter.

Non vediamo niente.

È tutto buio pesto.

«Eccoli» sussurra Sirius.

Il primo che aveva sottoposto i suoi occhi ad una tale oscurità ed il primo che se n’è abituato.

Immediatamente dopo, però, riesco a vedere anche io i mantelli neri.

Stanno tutti in semicerchio vicino al muro ed intorno a qualcosa.

Aguzzo meglio la vista e noto una scala che conduce a quelle di ferro di emergenza.

Ecco come entreranno, allora!

Restiamo ancora un po’ nascosti, mentre li osserviamo armeggiare con quella scala e poi, piano, piano, cominciare a salirci per raggiungere quelle di ferro.

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici, quattordici, quindici, sedici...

SEDICI?!

Cazzo!

Johnson si è organizzato più che bene!

Sedici Mangiamorte per uccidere un solo misero uomo.

«Sono tantissimi!» ammette di fatti Remus dopo essersi assicurato di essere a distanza di sicurezza per non essere sentito.

«Non mi interessa!» ruggisce Sirius «Anche se fossero stati cinquanta, non mi sarei fermato lo stesso… vero, James?» cerca appoggio in me.

Io annuisco determinato senza pensarci su due volte.

Come già ribadito in altri momenti, io e Sirius detenevamo il “record” di migliori Auror battendo persino quelli più anziani di noi, solamente perché eravamo i pazzi di turno che si buttavano nella mischia durante una lotta.

Peccato che McCullen abbia rovinato quattro vite così perfette.

«Forza! Saliamo!» ordino sicuro di me e, subito, nella stessa fila indiana di prima, cominciamo a salire la scala portata dai Mangiamorte.

Fortunatamente per noi, però, nessuno di quei gran figli di… avevano pensato di lasciare qualche scorta per controllare l’esterno o roba varia.

Sirius arriva alla prima rampa di scale in ferro e subito si sposta per permettermi di salire.

Diamo una mano a Remus e poi arriva Peter.

Una volta al completo, cominciamo a percorrere le diverse rampe di scale in ferro.

Io sono davanti all’intero gruppo.

Subito dopo di me ci sono Peter, Remus e Sirius.

Continuiamo a procedere verso l’alto cercando di capire a quale piano i Mangiamorte siano entrati.

Non scorgiamo nessuna porta aperta con qualche incantesimo o del tutto scardinata, così continuiamo a salire sempre più in alto, fino a quando non raggiungiamo il terrazzo.

Li scavalchiamo la piccola ringhiera, anch’essa in ferro, e ci ritroviamo sopra il Ministero.

Diamo velocemente un’occhiata in giro, ma dei bastardi non c’è traccia.

«Dove diamine sono finiti?» ringhia Felpato.

Con la coda dell’occhio vedo Remus sempre più preoccupato.

Naturalmente, non ha ancora abbandonato l’idea che quello possa essere un agguato contro di noi organizzato all’ultimo momento, dal preciso istante in cui ci avrebbero scoperto spiarli.

Peter, invece, ha cominciato a tremare già dalla prima porta del primo piano superata in cui non avevamo trovato nessuna traccia dei Mangiamorte.

Ma io non ho per niente voglia di arrendermi.

Aguzzo lo sguardo ancora di più dato che l’oscurità è aumentata notevolmente.

Proprio al centro dell’enorme terrazzo vi è una porta con le scale interne.

Mi avvicino sempre tenendo la bacchetta salda nella mano e pronto a qualsiasi attacco a sorpresa.

Più mi avvicino, più si fa strada dentro di me la convinzione che i Mangiamorte siano passati di qui.

Di fatti, non appena raggiungo la porta ed aver fatto un mini giro di controllo per assicurarmi che il pericolo non sia in agguato, mi accorgo che l’uscio è socchiuso, segno che su di esso è stato praticato un incantesimo dall’esterno e che, sempre dall’esterno, siano entrate delle persone.

«Ragazzi… da questa parte» li chiamo aprendo cautamente l’entrata.

Sento i passi dei miei Malandrini avvicinarsi a me sempre di più, finché non vedo con la coda dell’occhio che Sirius è già al mio fianco con la bacchetta in aria.

Entriamo cautamente, ma dei coglioni non c’è ancora nessuna traccia.

«Lumos» sussurra Remus subito dopo essere entrato al seguito di me e Sirius.

Dietro di lui Codaliscia puntava la bacchetta verso il vuoto tremante come una foglia.

L’interno viene immediatamente illuminato dalla luce della bacchetta di Lunastorta.

Ci sono delle rampe di scale che costeggiano tutte e quattro le pareti e che, ovviamente, scendono.

Non finiamo di percorrere con lo sguardo nemmeno la prima rampa di scale che, istantaneamente, scorgiamo una seconda porta aperta con un incantesimo.

Questa, però, è diversa dalle solite porte normali che tutti noi conosciamo.

È, infatti, una di servizio e non credo di avere la più pallida idea di dove possa condurre.

Molto lentamente scendiamo questa prima rampa di scale e subito ci ritroviamo di fronte a questa dannatissima porta di plastica grigia.

Ad un piccolo segnale di Sirius, mi appiattisco contro il muro di fianco alla soglia, mentre Felpato posiziona una mano sulla maniglia pronto a farla scattare per aprirci la via, e con l’altra tiene ben salda la bacchetta, esattamente come Peter e Lunastorta dietro di lui.

Sento la tensione salirmi senza limiti, direttamente proporzionale alla crescita dell’adrenalina e, all’istante, mi sento così carico di energia da poter stendere un intero esercito di Mangiamorte.

Ci scambiamo sguardi interrogativi, ognuno a chiedere se l’altro sia pronto.

Poi, dopo un mio ultimo consenso, Sirius sospira di incoraggiamento e fa scattare la porta.

Direttamente, Lunastorta, Felpato e Codaliscia tendono le loro bacchette davanti a loro ed io salto fuori dal mio nascondiglio.

Non riesco a capire quanti ne avremmo stesi compiendo semplicemente quella mossa di “attacco a sorpresa”, così chiamata, con pochissima fantasia, dal mio adorato fratellino.

Peccato solo che l’interno di quella stanza… o meglio, di quel corridoio, sia miseramente vuoto, mandando l’intero tentativo a farsi benedire.

Quei maledetti si sono nascosti in modo impeccabile.

E la cosa assurda e che non riesco nemmeno a capire dove si possano essere nascosti, visto che quello che abbiamo di fronte è uno schifoso corridoio buio senza nemmeno un posto per occultarsi.

Con sguardi attenti, procediamo molto lentamente all’interno di questo strano “vicolo”, oserei chiamarlo (dato che definirlo semplicemente corridoio sarebbe come fare un eufemismo).

Di fatti, sembra che siamo proprio sotto il tetto del Ministero, in quanto il soffitto di questo strettissimo ambulacro è in legno.

Procediamo ancora un po’, prima che, all’improvviso, una strana sensazione mi pervada.

Che strano!

Non saprei come descriverla… però, è come se non mi sentissi più al solito Ministero che tutti conoscono.

Non c’è molta luce e per evitare di inciampare nelle varie piccolissime cianfrusaglie che popolano il pavimento, le quali non saprei nemmeno definire cosa possano essere, camminiamo molto lentamente e con le bacchette ancora accese.

Man mano che andiamo avanti, l’andito si fa sempre più stretto.

Poi, improvvisamente, si divide in due vie che, ovviamente, una si dirige verso destra, l’altra procede a sinistra.

«Ci dividiamo?» chiede timorosamente Peter.

Remus rimane in silenzio riflettendo.

Sicuramente sta pensando ancora che tutta questa faccenda sia una trappola dei Mangiamorte contro di noi.

Ma, anche se lo fosse, non possiamo tirarci indietro proprio ora.

Dobbiamo assolutamente portare a termine la missione.

Costi quel che costi!

«No» proclama Felpato dopo essersi scambiato un lungo sguardo con me.

Uno sguardo che nascondeva i nostri pensieri comunicanti.

Ghigno.

Evviva la telepatia!

«L’arma più forte che abbiamo contro i Mangiamorte è la nostra unità!» concludo io per Felpato.

Sposto i miei occhi sui miei Malandrini in cerca di un’idea.

Il fatto che ora abbiamo deciso di rimanere uniti, non significa che abbiamo risolto anche l’enigma della via giusta da prendere.

Vedo Sirius ghignare come sempre, troppo soddisfatto della telepatia con suo fratello (bellissimo ed eccezionale come nessuno, aggiungerei anche).

Remus, invece, è ancora un po’ incerto, ma approva la mia teoria, e Peter, dal canto suo, è totalmente risollevato dalla sua paurosa idea di doversi allontanare dal gruppo.

«Beh?» continuo senza smettere di guardarli.

Tutti e tre spostano le loro iridi su di me e mi restituiscono uno sguardo interrogativo.

Sospiro.

«Da che parte andiamo?».

Sirius assume un’espressione da completo idiota, mentre Peter ricomincia a tremare leggermente.

«Credo che una via valga l’altra» commenta Remus.

Rimango in silenzio.

Questa situazione comincia a darmi su i nervi.

Troppi dubbi ci stanno assalendo, e in una imminente battaglia non è un buon aspetto.

«Io direi di lasciar decidere al caso» dice Felpato infilando la mano libera dalla bacchetta nella tasca e frugandoci dentro.

Io, Lunastorta e Codaliscia lo fissiamo stralunati.

«Al caso?» ripete sconcertato Peter.

«Ti si è completamente prosciugato il cervello, Sirius?» aggiunge il caro dolce lupacchiotto.

Non gli sono mai piaciuti questi stupidi giochi legati al destino e, esattamente come Lily, li criticava come se fossero addirittura delle armi di distruzione di massa.

Io rispondevo sempre che mi sembrava un’esagerazione, ma loro erano convinti che una credenza più stupida di questa non poteva esistere e, soprattutto, non poteva rendere le persone più sceme di un lama sputacchioso, distruggendo, magari, quel poco di intelletto che si portavano dietro.

Improvvisamente, Felpato conclude la sua ricerca nel vastissimo mondo pari al parcheggio di un Acqua Park a Dicembre delle sue tasche, tirando fuori una miserissima moneta.

«Testa andiamo a sinistra, croce a destra» decide e non ci lascia nemmeno il tempo di ribattere che quel pezzo di metallo rotondo sta già roteando in aria.

Vedo Lunastorta incrociare le braccia al petto infastidito dalla demenza di Sirius.

Poi, ecco che la moneta atterra sul palmo della mano di Felpato e che lui la capovolge sul dorso dell’altra.

«Se prendiamo la strada che dice questa dannata moneta, giuro su tutto quello che volete che vi mollo su due piedi» risponde glaciale Remus.

«Testa!» proclama Sirius come se nessuno avesse parlato, il che fa imbestialire ancora di più il caro Remmino.

«Sirius! Smettila con questa cacchiata! Metti via quell’affare e concentriamoci!» gli urla, infatti, subito dopo.

«Starai scherzando, spero! Non ho mica intenzione di ridurre il mio cervello agli stremi come il tuo, Remmy».

Eccolo là!

Adesso arriva.

«IDIOTA! Fai quello che ti dico o giuro che ti minaccio a vita con quello che so di te».

«Remus, lo sai che se parli così potrebbero fraintenderti?» ghigna Sirius.

Lunastorta stringe i pugni, apre la bocca e prova a parlare, ma una risatina lo anticipa.

Ci ammutoliamo tutti per cercare di capire da dove venga quello sghignazzare.

Poi, all’improvviso, mi viene da ridere.

«E tu che ti ostini a non credere a queste cose» sussurra Felpato ghignando contro Remus ancora di più.

Il caro lupacchiotto diventa ancora più rosso di prima.

«È soltanto una purissima coincidenza» risponde sibilando tra i denti.

«Non credo proprio! Il destino ti risponde sempre quando tu lo chiami in ballo e…».

«Si, va bene! Grandioso, ragazzi! Ma ora dobbiamo muoverci» interrompo il mio adorato fratellino, spostandomi davanti al gruppo.

«Giusto» mi appoggia Peter, mentre prendo a sporgermi dallo spigolo dell’angolo per vedere meglio.

Il corridoio continua.

«Forza andiamo!» li incito sussurrando.

«Ma certo» risponde tutto pimpante Sirius superando con una certa aria di superiorità Lunastorta che tenta ancora, in tutti i modi, di resistere alla tentazione di strangolarlo.

Ci dirigiamo verso sinistra e imbocchiamo subito il corridoio.

Proseguiamo ancora per un po’ fino a che non raggiungiamo un’altra porta grigia aperta con un incantesimo.

Ci affianchiamo e tentiamo di spiare dentro.

All’interno c’è un buio talmente  forte che non riusciamo a vedere ad un palmo dai nostri nasi.

Rimaniamo in silenzio a fissare dallo spiraglio aperto della porta ancora per qualche minuto sperando che la nostra vista si abitui subito all’oscurità.

«Non vedo una Pluffa!» si lamenta Sirius.

Mi volto dietro dove i miei Malandrini si accalcano su di me per spiare anche loro dall’uscio semi aperto.

Non so perché ma ho lo strano sospetto che quella risata che ci ha condotti fino qui possa essere stata causata apposta per tenderci una trappola, esattamente come Remus sosteneva poco prima.

Osservo attentamente dietro di noi nel caso i Mangiamorte ci cogliessero di sorpresa mentre spiamo.

Ma niente.

«James, cosa c’è?» mi chiede Lunastorta preoccupato, voltandosi anche lui a guardare nella mia stessa direzione.

Io non gli rispondo controllando ancora che non ci fosse nessuno dietro di noi.

«Ehi, ragazzi, guardate!» ci richiama Sirius riportando le attenzioni mie e di Remus su quello che sta succedendo, invece, di fronte a noi.

Lunastorta ed io ci voltiamo e, attraverso lo spiraglio aperto, vediamo quattro luci accese dalle bacchette che illuminano la piccola zona in cui si trovano i Mangiamorte.

Da quello che riesco a capire, la stanza in cui si trovano i coglioni, è enorme.

La paragonerei al salone in cui si trovano ancora Johnson e…

«Cosa diamine stanno combinando?» sussurra il caro lupacchiotto sopra Sirius che sta al mio fianco.

«Non ne ho idea» rispondo, anche io sussurrando.

Restiamo ancora un po’ così senza fare un cappero a fissare gli imbecilli che, come prima, stanno intorno a qualcosa.

Ma questa volta non c’è nessuna scala che scende o sale, nessuna arma letale, niente di niente.

Poi, all’improvviso uno dei Mangiamorte si china su qualcosa.

Non riusciamo a vedere assolutamente niente perché il nero dei loro mantelli lunghi ci oscura la vista di ciò che si trova a terra accerchiato dai Mangiamorte.

«Sentite… io credo sia il caso di uscire allo scoperto ed annientarli adesso» propone Sirius, naturalmente, selvaggio ed impulsivo come sempre.

«Non credo sia una buona idea, Sirius» ribatte Lunastorta, mentre io e Peter continuiamo a spiare.

«Ah, no, Remmy? E, dimmi, vuoi stare tutto il tempo a spiarli? Magari ti prendo anche una bella tazza di the?» chiese sarcastico Felpato ricevendo un’occhiata di fuoco da Remus.

«No, scimmia che non sei altro, semplicemente mi sembra un tantino sprovveduto buttarci alla carica senza nemmeno guardare dove si lanciano gli incantesimi» ribatte Lunastorta.

«Quello, al massimo, è Peter, non io!» ribatte offeso Sirius.

«Ehi!» s’intromette Codaliscia punto nell’orgoglio spostando il suo sguardo di fianco a me dove si trovano mio fratello e il dolce licantropo.

«Che caspita c’entri tu?!» lo rimprovera Sirius.

«Sirius, smettila di trattare male Peter!» lo rimbecca Remus.

«Mi devi fare la morale proprio ora?» chiede Felpato nervoso.

«E voi dovete litigare proprio ora?» domando io interrompendo il flusso di repliche mentre mi volto anche io verso Remus e Sirius.

«Potter ha ragione, ragazzi» s’intromette una voce alle mie spalle.

Perdo un battito prima che tutti e quattro ci voltiamo scandalizzati.

Porca Puzzola!

Ci hanno scoperti!

A questo punto, però, non ha più senso rimanere nascosti da questa ridicola porta.

Stringo più forte la bacchetta e, senza aspettare il consenso dei mie tre amici, apro la porta senza aver paura della figuraccia appena fatta che potrebbe andare ad intaccare il mio curriculum (che, modestia a parte, è perfetto come nessun altro) di ottimo Auror.

Non appena la porta si spalanca davanti a noi, la stanza interna viene illuminata per intero e possiamo vedere meglio.

È grande esattamente quanto il salone dove ci trovavamo all’inizio della serata.

Anzi…

«Cosa sono queste voci?» chiede minaccioso Sirius puntando la bacchetta contro i Mangiamorte, mentre noi altri Malandrini ci disponiamo più larghi possibile l’uno dall’altro per evitare di non farci ferire dagli incantesimi che sfiorerebbero il nostro compagno di fianco.

Ma allo stesso tempo non ci allontaniamo poi così tanto per impedire ai Mangiamorte di dividerci e averci poi in pugno.

Come già ribadito, la nostra forza sta nell’unità e niente, assolutamente NIENTE potrà mai dividere i Malandrini!

«Ma come, Black, non le riconosci?» domanda il Mangiamorte che ci ha scoperti per primo e che, per questo, si è posto davanti all’intero gruppo.

Rimaniamo qualche secondo in silenzio per cercare di capire da dove vengano queste voci concitate e queste risate divertite.

Un sospetto ce lo avrei, ma spero di sbagliarmi.

«Non può essere…» mormora Remus ben attento a non farsi sentire dagli incappucciati.

Io lo guardo con il sentimento di paura che cresce incredibilmente forte dentro di me.

Possibile che sotto di noi… ci sia proprio il salone?

Mi volto di nuovo verso i Mangiamorte non appena noto che Sirius comincia a ringhiare contro di loro.

Riesco a cogliere un ghigno soddisfatto nel Mangiamorte che ci ha parlato e, prima ancora che noi potessimo dire qualcosa, un’altra voce raggiunge le nostre orecchie.

«Signore e signori» dice «benvenuti, benvenuti!» continua «Spero che la festa sia di vostro gradimento».

Vedo il ghigno del capo dei Mangiamorte allargarsi ancora di più.

Quello che ha parlato è il loro obiettivo per portare a termine la loro missione.

È il Ministro della Magia.

Merda!

«Volete dare un’occhiata?» ci chiede soddisfatto.

Crede di avere la situazione in mano dato che noi siamo solo quattro e loro sedici e, all’apparenza, la guerra sembra già vinta dalla maggioranza.

Ma si sbaglia di grosso.

Se c’è un’ultima cosa che non farò prima di morire, quella sarà arrendermi!

«A cosa dovremmo dare un’occhiata?» chiede minaccioso Remus.

Il Mangiamorte ghigna ancora di più e si sposta per lasciarci vedere l’oggetto accerchiato dagli incappucciati.

Non c’è niente.

Mi avvicino molto cautamente seguito da Remus e Sirius ai miei lati e Peter dietro di noi.

A circa sette metri di distanza dal gruppo dei Mangiamorte ci fermiamo.

Ora riesco a scorgere bene quello che circondavano prima i coglioni.

È un buco nel pavimento a forma di quadrato.

«A che diamine serve quell’affare? Perché dal salone non si vede un buco del genere?» chiedo per niente affabile contro il capo dei Mangiamorte.

Quest’ultimo continua a ghignare.

«Calma Potter. Questa è una cavum occultus» dice professorale «una sorta di cavità che permette di vedere cosa c’è sotto il mago che la evoca. Ma solamente chi si trova sopra questo incantesimo può vedere la buca e gli oggetti che mostra sotto di se» conclude soddisfatto.

«Credo che ormai tutti sappiamo perché siamo qui e, soprattutto, perché io, proprio adesso, stia facendo questo discorso a tutti voi…» continua la voce del Ministro.

Vedo Sirius al mio fianco sporgersi.

Lo imito molto cautamente.

Qualsiasi mossa falsa potrebbe risultare l’inizio della battaglia.

Non che questa si possa evitare, ma è sempre meglio allungare i tempi, soprattutto in questo caso, che siamo noi a lanciare i primi incantesimi dato che siamo in netta minoranza.

Cazzo!

Sotto di noi… esattamente sotto di noi c’è il palcoscenico dove il Ministro della Magia sta parlando adesso.

Non so se questa dannatissima cavum occultus lascia passare attraverso se incantesimi… se così fosse, il Ministro è davvero spacciato.

Loro sono sedici.

Noi siamo quattro.

Facendo i giusti calcoli sarebbero quattro Mangiamorte a testa.

Ma non sarà affatto così.

Sicuramente qualcuno di noi troverà delle difficoltà tali che permetterà a solo due coglioni di combattere contro di lui, mentre l’altro avrebbe il tempo di lanciare una bell’Avada Kedavra sopra il Ministro.

«Allontanatevi immediatamente da li!» gli intima Remus dopo essersi reso conto anche lui di dove puntava l’incantesimo della cavità.

Il capo dei Mangiamorte ride di gusto e subito dopo è imitato dai suoi compagni.

«Avevo un minimo sospetto che foste così pazzi da volerci fermare solo in quattro, ma non credevo l’avreste fatto davvero» dice ridendo ancora immediatamente appoggiato da altri quattro incappucciati.

Io stringo ancora di più la bacchetta nella mia mano per la rabbia fino a far diventare le nocche bianche.

La alzo fulmineo contro il capo dei Mangiamorte e questo smette all’istante di sghignazzare.

Con la coda dell’occhio noto che anche gli altri coglioni hanno smesso di ridere e hanno le mani mezze nascoste dal mantello pronte a farle scattare con la bacchetta in mano.

«Allontanatevi. Immediatamente. Da. Lì!» ripeto le esatte parole di Remus scandendone una meglio dell’altra con una minacciosa aria da omicida.

Segue un silenzio carico di tensione.

Nessuno osa muoversi più velocemente di un bradipo per evitare di far scattare violentemente la molla della battaglia.

Poi, ad un certo punto, il capo dei Mangiamorte mi ride in faccia.

«Non potete vincere contro di noi…» mi sussurra.

Poi, per niente intimorito dalla mia bacchetta contro di lui, si butta a capofitto verso di me.

Con la coda dell’occhio noto che gli altri Mangiamorte hanno tirato fuori le bacchette e che i Malandrini si sono praticamente piegati per l’attacco.

Ed ora, il duello è… veramente… cominciato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Bene! Ed ora? Che fine farà il nostro caro James? Ah boh xD...

Bisogna aspettare il prossimo capitolo per scoprirlo perché io non parlo... sono cattiva, lo so! E per quanto riguarda P.L. abbiamo pareggiato i conti: come lei è cattiva con noi, anche io lo sono con lei =P (scherzo, Mia Adorata).

Di una cosa, però, potete essere sicuri: prima che partirò (cosa che avverrà il 21 giugno, e tornerò o il 29 o il 30) posterò il prossimo capitolo e, se siete fortunati, anche il dodicesimo ;)

Per ora spero solo che il capitolo vi sia piaciuto e, soprattutto, che, questa volta siate molti di più a commentare dato che, ogni tanto, qualcuno arriva e qualcuno non si fa più sentire.

Che fine hanno fatto ale90, bittersweet miki, cullen isabella, DanyCullen...?

Spero di risentirvi presto, ragazze ^^

Per ora passiamo ai ringraziamenti:

  • Pikkolina88: Ehilà! Chi si risente ^^. Sono davvero felice che tu abbia recensito! Mi mancavano i tuoi commenti, sai? Grazie mille J
    Per quanto riguarda il capitolo, si, hai proprio ragione... James lo sto facendo martire, povero xD. Lily, invece, anche se non conosce la verità, è destinata a fare cose ben peggiori di quelle brutte ferite che ha riaperto al povero Ramoso... già! Sono proprio malvagia (a proposito... Muahahahahahahahahahah ;) ).
    Beh? Che ne pensi, invece, di questo nuovo capitolo? Da qui, finalmente, è iniziata l’azione! Nel prossimo vediamo un po’ di cazzotti e incantesimi che volano a destra e a manca *me che sghignazza sadicamente*... insomma, ne vedremo delle belle! Spero solo che questo ultimo esame in vista non mi rallenti la corsa che ho appena ripreso ;).
    Spero di trovarti di nuovo fra i commenti, ok?
    A presto, bella ^^
    Ciau
  • pRiNcEss LiLIUzzA (P.L.): Ehi, Amore, hai capito che quei P.L. sei proprio tu? xD... ma ovvio che l’hai capito! Infondo è dalla tua firma che l’ho preso xD... oggi sto proprio fusa!
    Beh? Ti piacciono la mia recensione e questo nuovo capitolo? Ti chiedo nuovamente perdono per il ritardo della mia recensione, ma ti ho spiegato... un po’ l’ispirazione chiama quando garba a lei e un po’ è l’ultimo esame che si avvicina. Mamma mia! Mi sto facendo addosso dalla paura (per non essere ancora più volgare), però l’idea che questo sarà l’ultimo esame di questa caspita di Patente Europea del Computer, mi rende così felice =D.
    Ma mai come le recensioni che mi lasci... ogni volta, sempre più belle.
    Quindi? Che te ne pare? La tua agognata azione è finalmente arrivata e, dal prossimo capitolo, arriveranno i veri cazzotti ed incantesimi lanciati con violenza... ma basta! Non voglio gasarti troppo e poi arrivare ad aggiornare in ritardo per colpa di questo maledetto esame.
    Come tutti quei film che ti fai in testa (lo vuoi capire che non voglio ne POSSO dire niente, altrimenti, veramente, rovino tutto? Eh? xD.... però mi fai morire dalle risate lo stesso. È bello sapere che le persone fantasticano sulla tua storia, vero? Io lo faccio molto spesso con la tua storia =D).
    Senza parlare, poi, dei Malandrini... sono così soddisfatta del fatto che la mia visione dei Malandrini ti vada così bene ^^... non esiste complimento migliore, credimi
    J.
    Per il resto, spero davvero che questo capitolo ti sia piaciuto (anche se, sinceramente, non è che ci sia molto oltre l’azione... vabbè).
    I battibecchi “Potter-Evans” sono tornati, ma in questi capitoli non ne vedremo molti.
    Fra un po’... arriva tutto, basta aspettare (è quello il problema, vero? xD).
    Vabbè, ti lascio, Amore Mio, e grazie ancora per la tua recensione... ti assicuro che sei riuscita alla grande a farmi tornare (anche se non permanentemente) l’ispirazione. È una grande cosa quella che sei riuscita a fare ^^
    A prestissimo, spero, Mia Adorata.
    Ciau
  • piuma_rosaEbianca: Ed eccola qui, la mia fantastica sorellina che mi viene a trovare anche su EFP =D.
    Ciao sorellinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa... come va?
    Prima di parlare di tutto quello che vuoi, volevo chiederti scusa per le mancate risposte su msn, il problema è... il mio cervello... si... purtroppo sono gravemente malata di una malattia molto rara............. in pochissime parole povere (xD) so scema (perché lascio msn accesso anche se sono su occupato e non al computer, in effetti, non ci sono mai)... e vabbé... capita!
    Cmq, dopo averti fatto le mie più umili scuse, ecco il nuovo capitolo. Nessun momento rosa ancora (ce ne vuole di strada, in effetti), però, in compenso, ecco la bell’azione che tanto aspettavamo... perché le lagne di James, diciamocelo proprio, sorellina, ci hanno davvero stancato xD.
    La tua idea, poi, non è stata tanto brutta... anche io, pensandoci bene, andrei a dare loro una mano a combattere soprattutto per conoscere “jam (sbav) e sir (sbav) e rem (abb sbav pure lui)”... xD xD xD... mi hai fatto morire in questo punto!
    E James e Sirius sono destinati a combinarne di peggiori... ma non voglio anticipare altro ;)
    Al prossimo capitolo, sorellina e, mi raccomando, non sparire pure tu!
    Ti voglio vedere tra i prossimi commenti =D
    Ciau
  • Jaily: La Mia Pazzoide è quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... ed io faccio i salti di gioia! Olé! Ciao Pazzoide Mia. Sono felice che, nonostante il ritardo tu abbia recensito cmq. E, a proposito del ritardo, non ti devi proprio scusare. Anche io devo partire (però intorno al 21) e ti assicuro che quando tornerai (dopo il 26, giusto?) troverai un altro capitolo e, se sei fortunata, anche un secondo ^^, anche se mi dispiacerà di lasciare un capitolo senza una tua recensione.
    Cmq, leggendo la tua recensione, ho notato che secondo te Lily doveva dire una cosa a Remus... in realtà Lily quello che doveva dire l’ha detto a Remus... già già! Estroversa e fredda come non mai, è stata la nostra cara Lily, ma perché si ritiene tradita (non solo da James, ma anche dagli altri Malandrini) e, soprattutto, perché, per tua sfortuna, non ha sentito la conversazione dei ragazzi nel bagno. In effetti, si... James è destinato a soffrire un po’ di più in futuro e proprio per colpa di Lily... ovviamente... ma vedremo col tempo! Infatti, sono sicura di averti detto un po’ troppo e non dovevo! Quindi, accontentai, ora, di quel poco di più che sai.
    Cmq, tranquilla! Non penso di scrivere niente di così disgustoso come un bacio tra Michael e Lily... perché vomiterei anche io nello stesso momento in cui scriverei una schifezza del genere...
    Già impallidisco quando vedo le storie su EFP di Lily/Severus... figuriamoci Lily e quest’altro idiota... non ci voglio nemmeno pensare *vomito*.
    Beh, Pazzoide Mia... un’ultima cosa volevo dirti prima di chiudere definitivamente e sentirci dopo i nostri ritorni (mi viene da piangere al solo pensarci, però T.T): ho aggiornato così in fretta, soprattutto per te ^^. Non me la sentivo proprio di mandarti in vacanza senza almeno aver letto un nuovo capitolo... recensisci presto, però... altrimenti non ti sentirò più fino al 30 luglio quando torno io... basta! Non pensiamoci più...
    A presto, Pazzoide Gio
    Ciau

 

Ringrazio come sempre, tutti quelli che tengono la mia storia tra i preferiti:

Ale90, BabyFairy, Bittersweet miki, DanyCullen, Hp4e, Jaily, LaBabi, Lars Black, Lily D G, Littleherm_94, Marta_cullen, Mick_angel, nan96, Pikkolina88, piuma_rosaEbianca, pRiNcEss LiLIUzzA, SarahPotter, Stellina767

E tutti coloro che, invece, seguono la storia:

Ashleys, Azah Black, Chicchetta99, ElseW, Felpy90, Frytty, Fuckinmind, Jacopo25, Lady Airam, Lars Black, Nikki Potter, Rosy90, ValyBrick

 

Grazie, ancora una volta, a tutti quelli che semplicemente leggono e aspettano il seguito della mia fan fiction.

Alla prossima.

Un saluto da Lovegio92

J

 

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Capitolo 12
*** Capitolo XI - All'Attacco! ***


(QMNSHDF) Capitolo XI - All'Attacco!

Ragazzi... Buongiorno!

Eccomi di nuovo ad aggiornare!

Purtroppo, però, questo periodo non lo passo molto spesso al computer perciò non so se riuscirò a scrivere ancora... ma penso di riuscire ad aggiungere un altro capitolo ancora prima del 21.

ANNUNCIO IMPORTANTE: il 21, parto e starò via (come da copione) almeno una settimana... perciò, fino al 29 o 30 non ci sarà nessun aggiornamento... purtroppo T.T

Per ora, godetevi il capitolo.

Buona lettura ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Undicesimo – All’attacco!

 

Il capo dei Mangiamorte mi ha afferrato il collo con una forza inaudita.

Vedo Sirius e Remus che tentano di raggiungermi per staccarmelo di dosso, ma vengono subito bloccati dagli altri Mangiamorte.

La lotta è iniziata!

Il Mangiamorte di fronte a me continua a stringere la presa intorno al mio collo ed io comincio veramente a sentire la testa girare.

Mi sento mancare e vedo delle luci colorate tutto intorno.

Ma non è solo la mia fantasia.

Di fatti, nella stanza hanno cominciato a volare a destra e a manca incantesimi di tutti i colori.

Allungo le mani verso la sagoma oscura di fronte a me e cerco anche io di afferrargli il collo.

Ci arrivo in meno di un secondo ed immediatamente rispondo al suo attacco.

Noto con la coda dell’occhio che Sirius sta avendo la meglio su ben cinque Mangiamorte, mentre Remus riesce a tenere testa a quattro di loro.

Poco più in là c’è anche Peter che risponde agli attacchi di tre incappucciati con qualche difficoltà.

Gli ultimi tre Mangiamorte sono appostati ancora intorno alla cavum occultus a controllare l’azione che si svolge di sotto.
Sono sicuro che stiano aspettando il momento giusto per lanciare una Maledizione Senza Perdono contro il Ministro, proprio mentre è nel pieno svolgimento del suo discorso.

Ma, qualsiasi sia il loro piano, non la passeranno liscia.

Parola mia!

Riuscirò ad incastrarli uno per uno e, soprattutto, a portare in salvo Lily da Johnson.

Con una nuova forza improvvisa, stringo ancora di più la presa intorno al collo del mio avversario e, rendendomi conto che, in qualsiasi caso, questo non molla, punto per l’arma micidiale che Lily utilizzava con me per minacciarmi di allontanarmi quando ancora eravamo ad Hogwarts.

Faccio scattare il ginocchio in avanti verso le…

Beh, credo abbiate capito, no?

Il capo dei Mangiamorte si piega in due distrutto dal lancinante dolore, lasciandomi campo libero.

Di fronte a me, anche gli altri tre Mangiamorte appostati a controllare il Ministro si sono accorti del mio improvviso vantaggio sul loro capo, così, eccoli pronti con le bacchette in mano.

Cazzo!

Non mi sono mai sentito così carico di energia e di adrenalina come in questo momento.

Sono capace di stenderli tutti con il mio solo sguardo.

«Fatevi sotto, bastardi!» urlo, unendo la mia voce alle varie grida di battaglia e puntando contro di loro la bacchetta, intimandoli ad attaccare per primi.

Li vedo agitare le bacchette.

Ma io sono più veloce e riesco a schiantare uno di loro.

Gli altri due, invece, riescono a lanciarmi contro un incantesimo, ma io mi getto a terra e rotolo di lato.

Mi alzo fulmineo, nello stesso momento in cui pronuncio a mente uno schiantesimo e, subito, anche l’altro Mangiamorte va a fare compagnia al precedente.

Sollevo nuovamente la bacchetta contro l’unico Mangiamorte rimasto contro di me e pronuncio ancora una volta a mente un incantesimo di disarmo, nello stesso istante in cui lo vedo muovere le labbra.

Non appena l’incappucciato di fronte a me si rende conto che dalla mia bacchetta sta per uscire un lampo di luce, evoca uno scudo di protezione.

Impreco a bassa voce.

Odio quando mi devono tagliare le gambe, così… all’ultimo minuto.

Sono pronto a scagliare un altro attacco contro l’unico mio avversario, esattamente come lui contro di me.

Pronuncio la formula dell’incantesimo, ma vengo interrotto bruscamente.

Qualcuno mi afferra la caviglia e mi fa rovinare a terra permettendo al fascio di luce scaturito dalla bacchetta dell’unico Mangiamorte rimasto, di passarmi sopra.

Non faccio in tempo a voltare lo sguardo verso la mia caviglia afferrata da qualcuno, che mi arriva un pugno in faccia.

Lancio un urlo per il dolore.

Cazzo!

Che male!

Mi ha preso proprio sotto l’occhio.

Mi tocco con la mano libera dalla bacchetta sulla parte lesa e scopro di perdere sangue.

Non ho tempo di capacitarmene che, istantaneamente, questo qualcuno si butta sulla mia schiena e mi atterra.

Non riesco quasi più a respirare per il peso di questo bastardo.

Mi volto con l’intero busto dando una fortissima gomitata al viso del mio assalitore.

Riesco a scansarmelo di dosso dato che rotola di lato e si inginocchia come me per osservarsi la parte offesa.

È il capo dei Mangiamorte.

Con un gemito per il pugno subìto, mi rialzo in piedi e stringo di nuovo la bacchetta saldamente.

Lo vedo scattare eretto in un lampo e tentare nuovamente di buttarsi contro di me.

Ma quest’uomo conosce la magia o ha intenzione solo di lottare con le mani?

Senza pensarci su due volte su quale arma utilizzare, gli lancio addosso uno schiantesimo che lo fa capitombolare dall’altra parte dell’enorme stanza.

Come un fulmine, mi giro verso i miei compagni.

Remus è accorso al fianco di Peter e, adesso, stanno tenendo testa a sei Mangiamorte, dopo che Lunastorta ne aveva annientato uno esattamente come Codaliscia.

Si sono tutti raggruppati nell’angolino dove si nascondeva Peter.

I tre incappucciati sopravvissuti allo scontro con Remus si sono uniti ai superstiti contro Peter e me.

Mentre Sirius è in difficoltà.

È riuscito ad annientarne tre, ma ha perso parecchie forze.

Porca Puzzola!

A lui sono capitati proprio quelli più forti.

A parte il capo dei Mangiamorte che non appena mi ha visto non ha saputo resistere al mio incredibile fascino.

Senza pensarci su due volte, mi fiondo verso mio fratello.

Punto la bacchetta contro uno dei Mangiamorte che mi volgono le spalle per ghignare contro un Felpato parecchio in difficoltà.

«Stupeficium!» grido con quanto fiato ho in corpo.

Uno di loro vola in aria senza far più ritorno con la testa al combattimento.

Mentre l’altro, distratto dal mio intervento, non si accorge che Sirius gli molla un pugno senza precedenti in viso stordendolo completamente prima che rovinasse a terra.

Con il fiatone, ci fissiamo negli occhi soddisfatti.

Sorridiamo.

Poi due tonfi destano le nostre attenzioni.

Ci voltiamo verso l’angolino in cui ci sono ancora Remus e Peter a combattere contro gli ultimi quattro Mangiamorte, dato che due li hanno appena annientati.

Io e Sirius ci guardiamo un ultima volta prima di stringere le bacchette ancora più salde nelle nostre mani e buttarci a capofitto contro i bastardi rimasti ancora in piedi.

Lanciamo in contemporanea due incantesimi con fasci di luce blu e, istantaneamente, due incappucciati cadono a terra a fare compagnia a tutti gli altri, presto seguiti dagli ultimi due storditi da due colpi decisi di bacchette di Remus e Peter.

Poi, improvvisamente, il silenzio.

Adoro il silenzio che segue le battaglie.

Quel silenzio che si insinua nelle nostre orecchie e ci sussurra che abbiamo vinto.

Abbiamo vinto!

La missione è andata a buon fine!

La nostra prima missione… finita.

Ci fissiamo uno più sfinito dell’altro.

Per quanto possa essere durata poco questa battaglia, ci ha stremato per bene e non solo.

Se io me la sono cavata con qualche livido qui e là e un favoloso taglio sotto l’occhio, Peter ha la maggior parte dei vestiti strappati dagli incantesimi e, in alcuni punti sulle braccia, ha qualche taglio.

Remus apparentemente non ha alcuna ferita, a parte insignificanti graffi sul viso, ma penso che i primi lividi scuri si cominceranno a vedere da sta sera.

Mentre, Felpato, invece, ha un fantastico labbro sanguinante e, immagino, qualche livido anche lui.

Poi, dopo esserci fissati tra di noi ed aver passato lo sguardo sul resto della stanza ricolma di nemici abbattuti, ecco che cominciamo a ridere soddisfatti del nostro lavoro.

Inizialmente, è solo una risata leggera, ma poi ci scateniamo.

Ci vuole proprio un bel momento di sfogo dopo questo mese pieno di tensione e dolore per le cose successe.

Per la prima volta in tutto l’arco di tempo di queste quattro settimane, mi sento veramente felice.

Almeno, a differenza di tutto quello cui abbiamo rinunciato, non abbiamo perso la nostra bravura nel lottare.

Il che è una notizia favolosa!

In sottofondo sentiamo la voce del Ministro che ancora tiene il suo discorso.

Un discorso, che ora, ha la certezza di essere concluso.

«Dovrebbero edificare una statua in nostro onore» dico poggiando le mani chiuse a pugno sui fianchi dopo aver ascoltato con orgoglio le parole ancora vive del Ministro della Magia, nonostante queste non siano comunque destinate ad elogiare un vero Auror (cioè, quel bastardo che sta giù e che tiene stretta a se anche una certa persona che non merita).

Sirius non aspetta nemmeno che finissi di parlare, che subito si inginocchia con una sola gamba, mentre l’altra rimane piegata.

Tiene una mano sul cuore e con l’altra alza la bacchetta verso il cielo.

«Messer Felpato è pronto a servire gli ordini dei Malandrini!» proclama con un degno tono da cavaliere medievale.

Peter scoppia a ridere, Remus non riesce a trattenere un sorriso ed io ghigno.

Quanto è scemo mio fratello!

E la cosa fantastica è che la sua scemenza la condivide con me.

Ghigno ancora di più.

Poi mi affianco al mio fedele cane puzzolente, poggiandogli una mano sulla spalla, mentre con l’altra alzo la bacchetta in aria proprio come lui.

«Sempre pronti a difendere i deboli e a portare giustizia ovunque!» concludo, infatti, il suo discorso lasciato a metà apposta come simbolo della nostra telepatia.

Remus ride di gusto.

«Non vorrete mica rubare il lavoro a Robin Hood?» chiede.

Chi?

«Chi?» chiediamo in coro io e Sirius.

«Come non detto» esclama Lunastorta subito dopo.

Io sbuffo nel contempo che Felpato si avvicina a Remus e gli poggia una mano sulla spalla.

«Caro Lunastorta, non puoi sempre venirtene fuori con queste massime incomprensibili dei famosi autori Babbani ultra – crepati» dice con aria da saputello.

Io e Peter sorridiamo, ma per poco.

Infatti, subito dopo mi prende un colpo pazzesco.

Non so perché, ma comincio a cercare nella mia mente la vecchia lista che stilai da solo sui vari motivi del perché si dovrebbe avere paura di Remus Lupin e, soprattutto, di Lily Evans.

Ecco!

Questa è un’altra ragione del perché ci si dovrebbe cacare sotto di fronte al caro Lunastorta.

Sta guardando Sirius con una sorta di aria omicida che farebbe invidia ad un Dissennatore.

Non mi stupirebbe se, adesso, Felpato si voltasse e fosse bianco cadaverico in faccia per lo spavento.

«Scusami?» dice con aria scandalizzata «Puoi ripetere l’ultima cretinata che hai appena detto?» incita minaccioso il caro lupacchiotto.

Felpato indietreggia alzando le mani in segno di innocenza, proprio perché ha capito che se solo provasse a ripetere quello che ha detto prima (nel quale, sinceramente, non capisco cosa ci sia di così scandaloso), questa sera veramente non tornerebbe a casa intero.

Anzi… secondo me, non tornerebbe proprio.

«No, senti… ehm… Remmino, dimentica quello che ho detto prima…» dice Sirius sulla difensiva.

Poi posa un dito sul mento cercando di riflettere: «… anche se non so cosa ci sia di sbagliato, però…» fa dubbioso.

«NON SAI COSA CI SIA DI SBAGLIATO?!» urla fuori di se Remus.

Io e Peter saltiamo di un metro indietro per lo spavento senza nemmeno voler immaginare in che condizione si trova Felpato.

«Remus… calmati» tento di farlo ragionare io.

Lunastorta punta i suoi occhietti ambrati assatanati su di me e, istantaneamente, sento un brivido di paura percorrermi tutta la schiena.

Rabbrividisco, ma cerco di non darglielo a vedere.

Credo si arrabbierebbe ancora di più.

Lo vedo, poi, passare lo sguardo su Peter.

Dopo circa qualche secondo, sospira, completamente, definitivamente ed inesorabilmente scoraggiato e sconfitto per la stupidità di Felpato.

«Sirius, sei la vergogna dell’intelligenza umana!» commenta solamente, lasciando cadere il discorso lì.

O almeno provandoci.

«Ma perché ve la prendete sempre e solo con me?!» proclama offeso Felpato.

«Ehi! Attento a come parli! Io non me la prendo sempre con te!» esclamo io sentendomi tirato in ballo inutilmente.

Sirius sbuffa infastidito dal mio intervento.

Apre la bocca.

Sta per dire qualcosa, ma un assordante fracasso desta le nostre attenzioni.

«Voi!» dice una voce alle mie spalle un tantino… ma proprio un tantino… incazzata.

Mi volto in tempo per vedere il capo dei Mangiamorte ancora in piedi.

Ancora?!

Ma questo come caspita fa?

L’ho fatto volare come nemmeno gli Ippogrifi sognano e questo sta ancora in piedi?

È assurdo!

Possibile che sia davvero un uomo?

Immediatamente tendiamo ancora un volta le bacchette davanti a noi pronti a rispondere a qualsiasi attacco.

Per quanto improbabile che sia lui ad averla vinta, in quanto, non solo è uno contro quattro (che hanno appena sconfitto sedici Mangiamorte in una volta sola… anzi… quindici), ma è anche molto lontano da noi.

Tra noi Malandrini e il capo degli incappucciati, praticamente, ci potrebbe stare il palcoscenico dove ora il Ministro sta ancora tenendo il suo discorso (ma quanto cazzo lo fa durare sto coso?).

E, visto che questo imbecille preferisce combattere con la forza piuttosto che con la magia, finché percorre l’intera distanza che divide noi da lui, si ritroverebbe già a terra stecchito dai nostri colpi decisivi.

«Chi diamine sei?» chiede un tantino spaventato Remus.

Lo fisso incerto.

Anche lui ha uno sguardo studioso verso il capo dei Mangiamorte.

Probabilmente, anche lui ha qualche sospetto sulla natura umana di questo idiota.

Ritorno ad osservare l’incappucciato di fronte a noi.

Sta ghignando!

Il che significa che sta nascondendo qualcosa.

«Ciao Remus» dice quasi vittorioso.

Sento il sangue congelarmisi nelle vene, esattamente come Sirius, Remus e Peter.

L’aria diventa improvvisamente tesa.

Una tensione che non avevamo previsto nell’intera missione.

«È davvero una vita che non ci vediamo» continua il capo dei Mangiamorte.

«Chi diamine sei?!» ripete ad alta voce Felpato ancora più furibondo.

L’incappucciato ghigna ancora di più

«Ma come? Non mi avete ancora riconosciuto? Eppure io so perfettamente chi siete voi».

«Ci credo, idiota!» mi intrometto io «Noi non siamo certo incappucciati come lo sei tu!» gli urlo in faccia.

L’imbecille ride di gusto.

«Non intendevo in quel senso… Ramoso» sussurra l’ultima parola celando una più che giustificata vittoria.

Di fatti, non appena udiamo quel nome… il mio nome… pronunciato da quel Mangiamorte, quel poco di sangue ancora scongelato dal precedente colpo, si prosciuga nelle nostre vene.

Impallidiamo di botto.

Non mi dite che questo cornuto conosce il nostro segreto?

Il segreto dei Malandrini?

Le vite di Felpato, Ramoso, Lunastorta e Codaliscia?

«Adesso basta con questo stupido gioco!» riprende temerario Sirius puntando ancora più avanti la bacchetta contro il capo dei Mangiamorte.

«Dicci come sai queste cose…» continua Felpato mentre l’incappucciato ghigna ancora di più «… nel senso che intendi tu» conclude mio fratello enfatizzando l’ordine con un tono di voce più basso, ma non per questo meno minaccioso.

Quello ghigna nuovamente.

«Eppure sono convinto che se vi dicessi il mio nome, voi capireste immediatamente come e perché conosco le vostre doppie vite… oserei definirle» fa una pausa.

«Infondo…» continua «… sono io la causa del vero motivo per cui le avete create!» conclude soddisfatto.

Rimango ancora più perplesso e, dal silenzio tenuto anche da Felpato e Peter, immagino che pure loro siano rimasti parecchio interdetti.

«Non è possibile…» sussurra, ad un certo punto, Lunastorta più a se stesso che a noi.

Ci voltiamo sconcertati verso Remus che fissa sconvolto il capo dei Mangiamorte.

«… Tu sei Greyback!» urla infine dopo qualche secondo di silenzio.

Quella scoperta è come uno schiaffone con la potenza di Lily triplicata.

Possibile che quello sia veramente Greyback?

Se fosse vero, si spiegherebbero molte cose, come, per esempio, il fatto che lui conosca le nostre “doppie vite” e la sua incredibile forza fisica con la sua tendenza a lottare solamente con il corpo piuttosto che con la magia.

Questo, in risposta all’affermazione di Remus, ride selvaggiamente.

«Greyback!» urla Sirius dopo averlo riconosciuto anche lui «Che cazzo ci fai qui?» chiede furioso.

«Ma come? Non si capisce?» chiede ridendo quasi come se quella risposta fosse la cosa più ovvia di questo mondo.

Io comincio a digrignare i denti.

Non sopporto quando qualcuno si deve prendere gioco dei Malandrini.

Non deve proprio osare mettersi contro i Malandrini.

Quello ride ancora una volta prima di prendere fiato e iniziare a parlare, dato che noi quattro siamo rimasti in silenzio, in seguito ad un muto accordo.

«Per farvela breve, ho trovato la proposta del Signore Oscuro parecchio allettante e, così, non ci ho pensato su due volte prima di accettare» sghignazza soddisfatto ed orgoglioso delle proprie scelte.

All’improvviso mi si accende la lampadina.

Il genio di Ramoso torna all’azione!

Ghigno.

«Almeno adesso non giri più in completa libertà e cattività…» dico.

Noto il suo sorrisino cancellarsi lentamente allo stesso tempo che, sul viso di Sirius, se ne crea uno nuovo.

La nostra telepatia, a volte, stupisce anche me.

«… Almeno, adesso, qualcuno ti ha messo il guinzaglio e la museruola» concludo sentendomi un campione solamente dal fatto che Greyback ora ringhia di odio contro di me.

Sirius al mio fianco sghignazza, mentre Remus, dall’altra parte, accenna ad un piccolo sorriso di vittoria.

Peter, invece, non ho la più pallida idea di quale reazione abbia avuto perché sta proprio dietro di me.

«Potter…» abbaia «… se fossi in te non oserei così tanto» continua.

Felpato alza la bacchetta.

«E perché mai? Infondo, quello che si trova contro quattro e che era addirittura convinto che questi quattro non avrebbero vinto contro i suoi sedici, quando, invece, vi abbiamo fatto il culo letteralmente a strisce, sei proprio tu, cocchino!» minaccia fiero della nostra stracciante vittoria.

Greyback ringhia, ma subito dopo comincia a sorridere strafottente.

«Già!» dice «Peccato che questi quattro siano stati talmente sciocchi da allontanarsi dalla cavum occultus e lasciarla senza alcuna protezione contro di noi» continua sorridente nello stesso momento in cui noi Malandrini sbianchiamo per bene dopo esserci resi conto di dove si trovi esattamente il lupo mannaro.

Quel gran figlio di… sta proprio di fronte alla cavità magica.

Un passo lo distanzia da ciò che si trova sotto.

Cerco di distinguere un secondo la voce del Ministro.

Lo sento ancora parlare…

Ma questo discorso vuole competere con il romanzo “Guerra e Pace”?

«E peccato, anche, che il sottoscritto tenga ancora stretta nella sua mano una… bacchetta» conclude enfatizzando l’ultima parola con un accenno del viso verso la sua mano destra in cui era serrata la mano intorno al bastoncino di legno.

Sirius ride di gusto.

«Capisco perfettamente che noi possiamo essere stati così sciocchi da allontanarci da quell’affare» spiega indicando la cavità magica con un cenno del capo «ma che tu tenga ancora la bacchetta in mano, sinceramente, non mi fa ne caldo ne freddo. Ti ricordo che sei solamente tu contro quattro. Possiamo fermarti senza alcun ostacolo anche a tre chilometri di distanza da te e da quella cosa!» conclude ghignante.

E accade tutto in un secondo.

Vedo il lupo mannaro cancellare il suo ghigno per poi farlo comparire di nuovo.

Sta per parlare, ma un applauso lo precede.

Rimaniamo in silenzio cercando di capire cosa stia succedendo di sotto.

«Grazie per essere venuti. E ancora un buon proseguimento di serata» conclude il Ministro.

Oh, Merlino, ti ringrazio!

Sto caspita di discorso è finito una volta per tutte.

Conoscendo Lily, sicuramente, per quanto orgogliosa del suo nuovo… beh… di Johnson, sarà stata la prima in mezzo all’intera massa del salone ad essersi seduta a gambe accavallate su una sedia, con il mento appoggiato su una mano e il gomito posato sul tavolo.

Sorrido impercettibilmente, immaginando la mia Piccola Bibi.

La mia bellissima Lily.

«NO!» urla, improvvisamente, Greyback facendoci saltare per lo spavento quando, un momento prima, tutti e quattro avevamo sospirato per l’ormai salva vita del Ministro.

Si è reso contro che la sua missione è ormai fallita.

Lo vediamo puntare la bacchetta contro la cavum occultus.

Allungo il collo per vedere meglio di sotto.

Il Ministro sta scendendo le scale del palcoscenico proprio in questo momento.

«Expelliarmus!» urla Sirius.

Greyback, prevedendo un nostro intervento, si scansa in tempo.

Io e Peter allunghiamo ancora di più le bacchette contro il licantropo, mentre Remus lancia un secondo incantesimo di disarmo seguito immediatamente dopo da Felpato.

Greyback li scansa tutti e due.

Istantaneamente, tutti e quattro noi Malandrini cominciamo a correre verso di lui continuando a lanciare incantesimi.

«Expelliarmus!» urla Lunastorta.

«Stupeficium!» lo segue Peter.

«Levicorpus!» grido.

«Impedimenta!» aggiunge Sirius.

«Reducto!» prova Remus con un nuovo incantesimo.

«Levicorpus!» tenta di nuovo Sirius.

«Impedimenta!» urlo, senza nemmeno, rendermi conto che è lo stesso incantesimo che ha usato prima Felpato.

«Expelliarmus!» dice Peter.

«Stupeficium!» grido, infine, con quanto fiato ho in corpo.

«Reducto!» mi segue subito dopo Sirius.

Un fascio continuo di luci di tutti i colori volano dalla nostra direzione verso Greyback, ma, lui, o rotolando per terra, o balzando di un metro indietro o avanti o di lato, riesce ad evitarli tutti.

Improvvisamente, lo vedo muovere le labbra evocando uno scudo di protezione contro tutti gli altri incantesimi, permettendogli così di dedicarsi solamente al Ministro.

Muovo un secondo la mia attenzione sulla cavum occultus che, ora, è a circa tre o quattro metri da noi, per osservare a che punto si trova il Ministro.

È fermo sulle scale!

Perché non scende?

Guardo meglio.

Johnson!

Lo sta trattenendo lui lì in quella zona delle scale del palcoscenico ancora lontane dalla folla aspettando che i suoi colleghi finissero il lavoro.

Sicuramente si starà innervosendo perché, secondo i loro piani, il Ministro dovrebbe essere già morto.

Ritorno ad osservare il combattimento contro Greyback.

Sirius è riuscito a sfaldare lo scudo di protezione del licantropo ed ora stanno combattendo loro tre Malandrini contro il Mangiamorte.

Senza aspettare qualche altro secondo, mi dirigo verso di loro che sono riusciti a far indietreggiare Greyback di qualche passo.

Mi affianco immediatamente a Remus e continuiamo a combattere contro il lupo mannaro.

Ma non sembra che la battaglia durerà ancora per molto.

Greyback sta per cedere.

E lo faremo cedere una volta per tutte, sto bastardo!

All’improvviso, però, il licantropo lancia un acutissimo grido di battaglia che riesce più o meno a stordirci.

E, nel mentre noi ci copriamo le orecchie per difenderle dal dolore di questo urlo, Greyback punta la bacchetta contro la cavità magica a due passi da Peter ed urla:

«Bombardam!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Incredibile come finiscano presto alcuni capitoli! A volte penso che scriva troppo poco. Che dite? Dovrei farli più lunghi i capitoli?

Mah! Comunque, volevo solamente dirvi quattro parole in croce, anche perché ho lasciato mia cugina di là da sola e devo raggiungerla eheheheheheheh... Sono irrecuperabile, lo so =D

Quindi, oltre a ricordarvi che PROBABILMENTE ci sarà un nuovo capitolo prima del 21, vi annuncio che anche questa volta sono rimasta parecchio delusa. Spero che l’unico perché non si commenti sia per le vacanze... altrimenti mi dispiacerebbe davvero tantissimo di perdere commentatrici ogni capitolo di più! Ad esclusione di P.L. (xD ero sicura che l’avresti capito :P), di Jaily (Pazzoide Mia divertiti in vacanza) e qualche altro. Inoltre, voglio chiedere scusa ad ale90 (scusa, ale, ma la tua recensione non me la sono mai ritrovata quindi non sapevo proprio che avevi commentato. Ogni tanto Internet fa brutti scherzi! Cmq, grazie per aver commentato l’ultimo capitolo che ho pubblicato).

Purtroppo, come avete notato, non ho ringraziato le commentatrici una per una perché vado veramente MOOOOOOOOOOOOOLTO di fretta... perciò mando un GRAZIE colossale che nessun altro merita solamente a:

  • pRiNcEss LiLIUzzA
  • Jaily
  • Cullen isabella (sono felice che tu non abbia abbandonato... mi sarebbe dispiaciuto un sacco J)
  • Ale90

Per il resto, ringrazio come sempre quelle fantastiche 18 persone che tengono la mia storia tra i preferiti, quei 15 che la seguono e tutti gli altri che semplicemente la leggono!

Grazie a tutti

Un bacio e “Alla prossima” ;)

Bey Lovegio92

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Capitolo 13
*** Capitolo XII - L'Anello ***


(QMNSHDF) Capitolo XII - L'anello

Voilà! Ecco pronto un nuovo capitolo!

Qui tornerà in gioco anche Lily che Jaily ha giustamente chiesto che fine aveva fatto. Beh, eccola qui. La nostra bella ex Grifondoro è tornata alla carica con una nuova sorpresa!

Spero vivamente che il capitolo vi piaccia soprattutto perché qui finisce definitivamente la serata al Ministero e dal prossimo capitolo si aggiungeranno altri guai per i nostri Malandrini ;).
Vedremo come alla fine la spunteranno? Boh... xD
Sono perfida, lo so!

Purtroppo, però, ho una brutta notizia: domani è il 21, giorno di partenza per me e starò via una settimana e più forse. Il mio ritorno è previsto il 30 se tutto va bene (dato che la mia famiglia ama perdere voli, treni, traghetti........................... xD xD xD). Fino a quel giorno (e molto probabilmente anche di più) non potrò più aggiornare.

Nonostante questo, però, vi consiglio di ritenervi abbastanza fortunati visto che ci siamo ritrovati proprio con il capitolo finale della serata al Ministero.

Beh, per il resto................ BUONA LETTURA!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Dodicesimo – L’anello

 

 

Spostiamo il nostro sguardo di lato.

Il pavimento cede immediatamente, crollando verso il basso.

Sirius ed io siamo i più esterni al crollo, ma Remus e Peter no.

Lunastorta riesce ad allontanarsi in tempo, mentre Codaliscia, il più vicino di tutti alla cavum occultus, vede il pavimento crollare proprio sotto di lui.

Remus riesce ad afferrarlo in tempo, mentre Peter cade di sotto.

Ma il peso di Codaliscia è troppo per il caro lupacchiotto che, lentamente, viene trascinato giù anche lui.

Senza pensarci su due volte, io e Felpato ci buttiamo a capofitto sulle gambe di Lunastorta, afferrandole.

Sentiamo una risata in lontananza.

«Bastardo, torna indietro!» sento urlare Sirius che stringe le mie gambe, mentre io tengo salde quelle di Remus che, a sua volta, ha afferrato la mano di Peter, l’unico dondolante dal tetto del salone.

«Che succede?» chiedo voltandomi verso mio fratello.

«Greyback!» dice «È scappato!».

Impreco.

Bastardo, vigliacco, cornuto che non è altro!

«Ci pensiamo dopo, adesso…».

«Ragazzi!» mi interrompe la voce di Lunastorta.

Io e Sirius ci voltiamo verso il buco del soffitto.

«Che succede, Remus?» chiedo.

«Il Ministro è salvo!» ci spiga mentre noi tiriamo un sospiro di sollievo.

Per fortuna Johnson non è riuscito a trattenerlo sulle scale abbastanza in tempo.

«Sta tra la folla…» continua Lunastorta «… ma questa sta urlando contro me e Peter».

«No…» sussurra Felpato con uno strano tono.

«Cosa?» gli chiedo interdetto.

«Non penseranno mica che siamo stati noi a tentare di uccidere il Ministro?» domanda sbiancando ogni secondo di più.

«Che fate ancora qui impalati? Andate a prenderli!» sentiamo la voce tonante del Ministro venire da sotto accompagnato dallo strano vociferare della folla.

«Mi sa di si, Felpato» sentiamo la voce di Peter ancora appeso.

«Merda!» impreco.

Ci mancava solo questa!

Cerco di tirare lentamente le gambe di Lunastorta nella speranza di riuscire a issare su quel topastro di Peter.

Percepisco che anche Sirius, capite le mie intenzioni, comincia a tirare le mie gambe sempre più lontano dal buco del pavimento.

«James!» sento chiamarmi all’improvviso.

Alzo lo sguardo verso la cavità.

«Cosa, Peter?» domando dopo aver riconosciuto la voce.

Non sento più nessuna risposta.

«Merda! Merda! Merda! Merda! Merda!» continuo ad imprecare.

«Che cazzo succede?!» urla Sirius fuori di se sia dalla rabbia che dalla preoccupazione che ci prendano o che abbiano lanciato qualche incantesimo addosso a Codaliscia.

Poi, istantaneamente, vediamo la testa di Lunastorta voltarsi verso di noi.

Lo fissiamo scioccati per il suo pallore.

Cosa è successo a Peter?

«James…» sussurra ancora Remus.

«Cosa? COSA, Remus?» lo incito a parlare con il panico, ormai, alle stelle.

«… Lily sta venendo qui!».

Cazzo!

Rimango a guardarlo con gli occhi sbarrati.

Se la mia piccola Bibi ha deciso di cogliere questa occasione per vendicarsi di quello che le ho fatto il mese scorso… beh, allora questa è davvero l’ultima notte della mia vita!

«Merda! Se Lily ci prende non avremo veramente più scampo!» spiega infatti Felpato.

«Appunto!» lo appoggia Remus.

Poi ci guarda come se si aspettasse qualcosa di ovvio da fare.

«Beh? Ancora così?» noi lo fissiamo interdetti «TIRATE, idioti!» ci ordina con quanto fiato ha in corpo facendoci saltare il cuore di qualche chilometro per lo spavento.

Senza farcelo ripetere due volte, Sirius si affianca a me e prende anche lui le gambe di Remus.

Poi tiriamo riportando lentamente anche Codaliscia sul pavimento.

Non ci lasciamo nemmeno un secondo per riflettere o per fare qualsiasi altra cosa perché, con tutto il tempo che abbiamo perso, le guardie del Ministero e gli Auror saranno già a pochi metri da noi.

Ci alziamo fulminei e ci dirigiamo alla porta.

Corriamo come degli scalmanati percorrendo al contrario il corridoio lungo e stretto che ci aveva precedentemente condotti fino alla stanza sopra il salone.

Arriviamo alla prima porta di servizio di un grigio di plastica.

Ci blocchiamo.
Sentiamo delle voci.

Codaliscia e Felpato aprono di uno spiraglio la porta e ci spiano osservando attentamente.

«Sono Auror» conferma Peter sussurrando.

«Però sono saliti sul terrazzo, ragazzi! Evidentemente non sanno la strada giusta!» dice Sirius sorridendo di fronte alla demenza dei nostri nuovi avversari.

«Si, però, la nostra via di fuga è proprio quella» ci fa notare giustamente Remus.

Tutti e tre rimaniamo in silenzio, ammutoliti dalla cruda verità che Lunastorta ci sbatte sempre, molto delicatamente, in faccia.

«Grandioso! E adesso che facciamo?» commento.

Improvvisamente, sentiamo una dolce e leggera risata venire da dietro le nostre spalle.

«Potreste sempre fidarvi di me» dice divertita.

E si, signore e signori.

La voce appena ascoltata appartiene ad una donna.

Gli altri tre Malandrini si voltano scioccati, mentre io non ne ho bisogno per capire chi mi ritroverò davanti ora che girerò i miei occhi verso di lei

«Lily?» chiede stupefatto (e super spaventato) Remus.

«Come diamine hai fatto ad arrivare dietro di noi se l’unica porta di accesso a questo corridoio sta qui?» chiede Sirius toccando la porta grigia dietro di se, mentre io mi volto lentamente verso di lei.

I suoi bellissimi occhi verdi osservano di sfuggita tutti quanti, poi si posano su di me… quasi come se mi stesse studiando.

«Infatti,…» continua, spostando di nuovo il suo sguardo su Felpato «… caro Sirius, quella non è l’unica porta di accesso a questa zona del Ministero, come, invece, credete voi» conclude soddisfatta.

Porca Puzzola!

È proprio la donna adatta alla mia amenissima persona (meravigliosa, intelligente, furba e… tutto quanto me!).

Con la coda dell’occhio noto che Lunastorta e Sirius sono rimasti parecchio interdetti, mentre Codaliscia si gratta sconcertato il capo.

Ci ha fregati, la mia piccola Bibi!

Vorrei tanto essere fiero di lei… ma, in questo momento riesco a pensare solamente…

Merda!

«Beh… allora…» fa allusivo Sirius «… visto che c’è quest’altra uscita… noi… ehm…» continua afferrando la manica del mio giubbotto e trascinandomi verso il lato del corridoio per sorpassare Lily, ma, al tempo stesso, standole il più lontano possibile «… dovremmo andare» conclude spostando il suo sguardo verso Remus e Peter ed incitando anche loro a seguirci.

Riusciamo a fare solamente qualche passo verso di lei che subito tira fuori la bacchetta e, brutalmente, la punta sotto il naso di Sirius.

Okay!

Ora comincio, davvero, a sudare freddo.

«Lily… ascolta…» tenta Remus alzando le mani subito imitato da Peter «… non è come credono tutti» dice solamente sperando che a lei basteranno queste semplici parole per convincersi.

Ma lei, conoscendola, a mala pena si sarà convinta dei motivi per cui l’ho lasciata… figurarsi per queste quattro parole insignificanti messe in croce.

«Non mi interessa!» fa duramente.

Wow!

Sembra essere tornati ad Hogwarts, quando la fantastica Prefetto Perfetto Lily Evans scopriva i Malandrini nel pieno di un’organizzazione di un piano malvagio contro Mocci… Piton, volevo dire…

«Non mi interessa un accidente del perché eravate qui sta sera e di quello che è successo poco fa» dice sorprendendo tutti «Non è questo il vero motivo per cui vi sto fermando. Tu…» continua subito dopo puntando la bacchetta, questa volta, contro di me «… voglio un appuntamento» conclude con uno sguardo che non promette niente di nuovo.

Un appuntamento?

Maledizione, ma una cosa del genere non poteva capitarmi ad Hogwarts quando, a momenti, ero io che dovevo puntarle la bacchetta contro per farla uscire con me (anche se poi mi spezzava in due e mi dava l’ennesimo due di picche lo stesso)?

Sirius scoppia a ridere.

«Shhh! Felpato!» lo riprende Lunastorta «Ci sentiranno così!».

«Infatti!» lo appoggia Lily.

Io mi volto di nuovo verso di lei, dato che, dopo che Remus aveva aperto bocca, mi ero voltato dietro di me per guardarlo in faccia.

E, così come me, anche Sirius si gira di nuovo verso la mia piccola Bibi.

«Senti, Lily, non abbiamo tempo per queste sciocchezze. Se volevi uscire con James, non so quante volte te lo avrà chiesto quando eravamo ancora ad Hogwarts. Dovevi pensarci bene a quel tempo» le dice giustamente Sirius.

«Infatti poi si è visto come è andata a finire» risponde per le rime lei alludendo al fatto che io l’avrei lasciata per tornare a fare la vita del Dongiovanni.

Naturalmente, dopo questo colpo, io, più di tutti gli altri Malandrini, non ho di ché ribattere.

E ci mancherebbe anche che lo facessi visto che lei, questa volta, ha pienamente ragione!

«Perché vuoi questo appuntamento?» le chiedo serio.

«Beh, di certo non per provare di nuovo a rimettere in piedi quello che hai distrutto in un secondo» mi risponde fredda e glaciale.

Io incasso l’ennesimo colpo della serata, poi prendo aria.

«E allora perché?».

Lei rimane in silenzio a fissarmi.

«Per… questioni giuridiche, se così possiamo chiamarle».

Improvvisamente sentiamo un botto dietro la porta grigia.

Gli Auror stanno arrivando da questa parte.

Non perdo altro tempo per chiederle spiegazioni.

«Ti darò questo appuntamento se tu adesso ci lasci fuggire!» le dico cercando di apparire duro e deciso.

Spero di esserci riuscito.

Lei assottiglia lo sguardo.

«Non dovrei farlo… ma siccome vi conosco e, per quanto possiate essere uno più stronzo dell’altro, so che non uccidereste mai il Ministro…» dice lasciando la frase in sospeso.

Poi fa un leggero sospiro «… Ritornate nella stanza sopra il salone dove c’è il buco, nell’angolo più buio a destra c’è una botola. Prendete quella e scendete giù. Vi ritroverete direttamente nel salone, perciò vedete di mascherarvi bene!» ci spiega quasi come se fosse una mamma che insegna per l’ennesima volta un concetto fondamentale ai suoi figlioletti che ne hanno combinata un’altra delle loro «Avete portato il Mantello dell’Invisibilità?» ci chiede come se quella, per lei, fosse una domanda con una risposta scontata: si.

Quando, invece, quella è no!

«Si, Evans, e secondo te dove le mettevamo?» chiede sarcastico Sirius.

Lei sbuffa.

«Beh… più di così non so come aiutarvi!» dice la bella Lily alzando le spalle «Ora, però, voglio il mio appuntamento» continua rivolgendosi soprattutto a me.

Rimango qualche secondo in silenzio, riflettendo.

«Incontriamoci al Paiolo Magico, domani…» dico serio «… alle dieci».

La vedo sorridere furbamente, segno che le va bene.

Improvvisamente un altro botto desta le nostre attenzione.

«Beh, Evans, adesso noi dobbiamo proprio andare!» dice Felpato prendendo di nuovo un lembo della mia manica e trascinandomi via con lui, subito seguiti da Remus e Peter «Ah!» continua Sirius ricordandosi di un’ultima cosa dopo averla superata «Grazie per gli stronzi! Un gran bel complimento!» sorride.

«Prego, Black» risponde Lily per niente intimorita, mentre ci vede sparire dietro il primo angolo.

Ripercorriamo nuovamente il corridoio lungo e stretto per tornare nella stanza sopra il salone, mentre sento il mio cuore allontanarsi sempre di più da me per restare accanto alla mia piccola Bibi.

Appena entriamo ci dirigiamo subito a destra e, istantaneamente, la notiamo.

La botola che diceva Lily è rimasta aperta dopo il suo ultimo passaggio.

«Come facciamo?» chiede Lunastorta preoccupato.

Io mi guardo intorno, poi mi avvicino alla cavità nel pavimento.

Cautamente guardo di sotto.

Non c’è nessuno.

Avranno fatto evacuare l’intero salone, mentre gli Auror salivano fin qui.

«Scendiamo!» ordino.

I tre Malandrini mi fissano interdetti.

«Hanno fatto evacuare il salone. Non c’è nessuno di sotto!» dico prima che Peter cominciasse a scendere, subito seguito da Remus, poi da Sirius ed io, per ultimo.

 

 

«McCullen uscirà fuori dai gangheri quando lo verrà a sapere» commenta stancamente Remus mentre si lascia letteralmente cadere sul morbido tessuto del divano di Villa Black.

Siamo appena tornati a casa, sfuggiti agli Auror per un soffio dopo aver attraversato indisturbati il salone vuoto ed essere usciti dall’ingresso principale proprio nello stesso momento in cui le guardie si avvicinavano per appostarsi a controllare i passaggi.

Ci avevano visti e subito si erano lanciati all’inseguimento, ma, per fortuna, eravamo già fuori dai confini “Anti – smaterializzazione” del Ministero, così, non ci è voluto niente ad alzare le bacchette quel tanto che bastava per sparire da lì e ricomparire a casa di Sirius.

Tra qualche minuto, però, McCullen ci raggiungerà per sapere come sarà andata la missione e noi dovremmo dirgli che, ora, siamo ricercati non solo dai Mangiamorte, ma anche dalla legge.

Fantastico, no?

Senza contare che si arrabbierà ancora di più quando verrà a sapere che domani dovrò incontrarmi con Lily.

Ma questa volta, cascasse il mondo, non mi impedirà di andarci.

Devo assolutamente sapere cosa vuole Lily.

Magari con quelle “questioni giuridiche” intendeva dire che ha bisogno di qualcuno per liberarsi di Johnson.

Oppure…

Boh… non ne ho la più pallida idea.

Mi sento la testa così annebbiata e pesante dopo tutto quello che ho passato questa sera.

Me ne andrei immediatamente a dormire… sono così stanco… e non solo fisicamente!

All’improvviso, un crack desta le nostre attenzioni.

Ma non abbiamo bisogno di voltare il capo in quella direzione.

Tanto già sappiamo che è arrivato il capo.

«Allora, Malandrini,» comincia Jassy – Cally allegro «com’è andata la prima missione?».

Un silenzio imbarazzante segue questa domanda.

«Ehm… ehm…» fa incerto Remus.

McCullen subito si insospettisce di fronte all’insicurezza di Lunastorta.

«Cosa avete combinato?» chiede cambiando repentinamente tono ed assumendone uno severo.

«Niente!» risponde subito Felpato sulle difensive.

Io sospiro, poi mi alzo.

Sono veramente stanco di tutta questa situazione.

Voglio andare a dormire… ora!

«Senta, signor McCullen, come prima missione le avevamo promesso che non avremmo fallito e così è stato! Il Ministro è salvo!» dico mettendomi proprio di fronte a lui.

«Allora perché tanta insicurezza, Remus?» chiede Jassy – Cally raddolcendosi all’istante.

«Beh…» dico voltandomi verso i miei Malandrini cercando appoggio.

Li vedo tutti annuire, così, continuo «… come prima missione le avevamo promesso il successo, ma, non la perfetta riuscita».

«Che significa?».

Sento Sirius sbuffare.

Inequivocabile segno che anche mio fratello, come me, ne ha piene le palle di questa giornata.

«Significa che Greyback è riuscito a scappare e che gli Auror hanno visto noi sul luogo dell’incidente, quindi adesso pensano che noi ci siamo alleati con i Mangiamorte per assassinare il Ministro» spiega tutto d’un colpo Felpato.

«COSA?!» urla, come da copione, McCullen.

Remus ride stupidamente, mentre Peter fa un balzo di tre metri per lo spavento.

Sirius sbuffa di nuovo ed io posiziono stancamente le braccia sui fianchi.

«Non se la prenda tanto… in fondo abbiamo fatto del nostro meglio considerando il problema che non avevamo nemmeno un piano di azione» spiega Lunastorta.

«Fatemi capire: voi avreste compiuto questa prima missione senza nemmeno aver delineato un piano qui?» chiede il Primo Membro con gli occhi fuori dalle orbite.

«Amiamo il brivido del rischio» commenta senza troppo interesse Felpato.

«Al diavolo il brivido del rischio, Black! Qua ne va dell’intera organizzazione!» sbraita McCullen.

«Si calmi» prorompo io «Ora le racconto per filo e per segno come sono andate le cose. Vede, siamo arrivati al Ministero che…».

 

«Cosa avete combinato!» commenta McCullen disperato, dopo aver ascoltato attentamente la mia accuratissima ed impeccabile descrizione di questa indimenticabile serata (sono in preda all’ironia).

Rimaniamo in silenzio, mentre lo sento borbottare sconfortato qualche frase, come per esempio “E adesso come facciamo?”, “Come posso riutilizzarvi in altre missioni?” o, addirittura, “Come farò a dimostrare la vostra innocenza?”.

«Ehm… io ho pensato ad una cosa…» interviene timidamente Remus bloccando il continuo flusso di domande del Primo Membro che, subito, si volta verso di noi e, più precisamente, verso Lunastorta.

Anche noi Malandrini ci siamo girati verso di lui.

Cosa ha in mente, adesso?

«Sicuramente, ora, gli Auror staranno conducendo delle indagini su come si sarà svolta la vicenda e, proprio per quanto riguarda il combattimento di questa sera, non dobbiamo dimenticare un particolare importantissimo» dice Lunastorta rivolgendosi maggiormente a noi, più che a Jassy – Cally.

«Cioè?» chiede Sirius.

«Cioè che sul luogo del combattimento, noi abbiamo lasciato i Mangiamorte sconfitti, privi di sensi» spiega Remus.

A questo punto, credo di aver capito dove vuole arrivare il caro vecchio lupacchiotto.

Sento McCullen avvicinarsi dietro di me per essere più vicino a noi quattro.

«Allora, sicuramente cominceranno a nascere i primi sospetti da parte degli Auror: se noi eravamo coalizzati con i Mangiamorte per uccidere il Ministro, perché si è verificata una battaglia? Chi sono i combattenti? Se eravamo alleati, come loro sospettano, perché avremmo dovuto combattere fra di noi per un obiettivo comune?» chiede giustamente Lunastorta confermando i miei stessi dubbi.

«Remus!» esplode gioioso Felpato «Sei un genio!» continua tutto contento per il semplice fatto che, ora, abbiamo un elemento a nostro vantaggio: i Mangiamorte stecchiti lasciati sulla stanza sopra il salone.

«In effetti, sarebbe un’ottima attenuante questa» commenta Jassy – Cally riflettendo «Ma… potrebbero comunque pensare che voi eravate lo stesso alleati con i Mangiamorte e che ci siano state delle altre persone che abbiano tentato di fermarvi e che, dopo un’estenuante lotta, voi abbiate nascosto i cadaveri dei vostri avversari» spiega ancora il Primo Membro.

«Ma dai!» esclama Peter raccogliendo un minimo di coraggio.

«È assurdo!» lo appoggio io «Come potrebbero pensare ad un’idea del genere?».

«Oh, James, credimi… potrebbero eccome! Al Ministero si inventano fandonie continue ogni giorno per incastrare chiunque cerchi di intralciare la strada a qualche politico» spiega McCullen.

«Ma noi non vogliamo intralciare la strada di nessun politico» risponde seccato Sirius.

«Ma questo è quello che sapete voi. Gli Auror potrebbero prendere in considerazione il fatto che voi abbiate tentato di uccidere il Ministro proprio per intralciare la sua carriera politica o quella di qualcun altro che dipende dalla sua fortuna» dice il Primo Membro.

«Ma perché avremmo dovuto fare una cosa del genere?» domanda calmo Lunastorta.

«Ah, beh… per quanto riguarda il perché, dovremo aspettare le frottole della nuova edizione della Gazzetta del Profeta che parlerà di questo attentato» McCullen alza le spalle, mentre parla «Ma potrebbero anche utilizzare la scusa che voi vi siate uniti a Voi – Sapete – Chi e che, quindi, automaticamente siate diventati nemici del Ministro» conclude, dirigendosi verso il bancone degli alcolici e servendosi una generosa dose di Whisky Incendiario.

«Ehi!» tuona improvvisamente Felpato «Ci vada piano con le accuse! Noi non abbiamo ucciso nessuno e mai lo faremo: né il Ministro né presunti avversari che “avrebbero cercato di ostacolare il nostro lavoro di uccisione”» continua scaldandosi sempre di più.

Non sopporta essere accusato falsamente.

«Ma è proprio questo!» riprende McCullen voltandosi nuovamente verso di noi ed utilizzando un tono quasi insistente «Non capite? Gli Auror sapevano perfettamente per quale causa eravate voi. Poi, però, siete misteriosamente spariti e nessuno ha saputo spiegare il perché, e, dopo un mese dalla vostra sparizione, ecco che ricomparite e, agli occhi di tante persone, tentate di uccidere il Ministro. È praticamente scontato che penseranno che voi abbiate ucciso dei collaboratori del Ministero per arrivare all’omicidio del Ministro in persona perché vi siete alleati a Voi – Sapete – Chi» conclude dando una nuova sorsata al contenuto del bicchiere.

Noi Malandrini rimaniamo in silenzio.

Certo che è proprio un gran bel casino.

Uff!

Voglio andare a dormire e cerare di dimenticare qualcosa…

Non ho nemmeno la più pallida idea di che ore siano.

L’unica cosa di cui sono certo è che se domani qualcuno cercherà di svegliarmi verso le dieci di mattina, avrà la tomba assicurata!

Ma che dico?

Domani ho appuntamento con Lily proprio alle dieci!

Oh!

Che palle!

«Domattina andrò personalmente al Ministero e vedrò come si sarà messa la situazione. Sperando di poter salvare il salvabile…» mormora subito dopo Jassy – Cally chiudendo così la discussione e, per la prima volta nella sua vita da quando ci siamo incontrati, rendendomi l’uomo più felice del pianeta.

Sospiro finalmente felice di poter andare a coricarmi.

Che bello! penso mentre, seguito da Felpato e Codaliscia, supero McCullen ancora intento a sorseggiare il suo Whisky dirigendomi verso le scale alle sue spalle per salire in camera e... finalmente... abbandonarci al temporaneo oblio che porta la notte.

«Ehm… signor McCullen…» lo chiama timidamente Lunastorta.

Il cornuto bastardo si volta verso Remus.

«Cosa c’è, Remus?» chiede, mentre, anche io, Sirius e Peter ci giriamo per osservarlo interdetti.

Da quello che avevo capito dallo sguardo di Felpato, anche lui non vedeva l’ora di andare a sbattersi sul letto, e penso che anche per Codaliscia sia la stessa storia.

«C’è un’altra cosa che dovrebbe sapere…» dice Remmino cominciando a fissarmi con uno sguardo di scuse.

Io sbarro gli occhi.

Non gli vorrà mica rivelare che domani mi devo incontrare con Lily?

«Cosa?» chiede insistente Jassy – Cally.

Io rimango in silenzio ad osservare Lunastorta con uno sguardo omicida.

«Quando stavamo scappando, diciamo, che siamo stati bloccati da un inconveniente».

«Che tipo di inconveniente?» chiede McCullen voltandosi verso noi tre guardandoci come se volesse dirci “Ma come? Voi non volevate dirmi niente di questo?”.

«Una persona» risponde Remus dopo qualche secondo di esitazione.

«Chi?».

A questo punto, Lunastorta non parla più.

Mi fissa come se l’unica parola che sia in grado di dire sia “scusa”.

Sospiro.

Tanto prima o poi l’avrebbe scoperto.

«Lily» dico io, prima che McCullen si voltasse verso di me.

«La tua ex – ragazza?» chiede Jassy – Cally quasi senza fiato.

Per quanto abbia sentito l’istinto omicida salirmi alle stelle verso McCullen per aver detto quell’… “ex”, annuisco.

«Spero tu non abbia commesso alcuna sciocchezza, James».

Rimango in silenzio.

«No, almeno credo» rispondo dopo qualche secondo.

«Come “almeno credi”?» mi domanda sospettoso il Primo Membro.

«Mi ha chiesto un appuntamento. Non per tentare di ristabilire i contatti e roba varia» annuncio subito prima che McCullen riuscisse a bloccarmi «Ha detto “per questioni giuridiche”».

«No! James, no!» comincia quasi subito a negare «Potrebbe essere una trappola che gli Auror hanno ingaggiato con lei per catturarvi».

«Impossibile!» interviene Sirius «Non erano passati nemmeno cinque minuti dal momento in cui avremmo tentato di uccidere il Ministro che l’abbiamo incontrata. Non può essersi messa d’accordo con gli Auror in così poco tempo».

«Senza contare…» intervengo io «… che gli Auror ci stavano cercando in tutt’altra parte del Ministero mentre lei parlava con noi».

McCullen rimane qualche minuto in silenzio.

«Signor McCullen, io devo andare a quell’appuntamento! Non le abbiamo raccontato che Lily si è andata a fidanzare proprio con Johnson. E se lei mi volesse chiedere un aiuto contro di lui…».

«Tu che fai? Accetti dopo aver rinunciato a lei per proteggerla?» chiede McCullen.

Io rimango in silenzio, ma non per questo ho deciso di arrendermi.

Anzi, sto mantenendo uno sguardo più duro del marmo contro Jassy – Cally.

Lo sento sospirare.

«Quando vi dovreste incontrare?» chiede.

«Domani. Alle dieci».

«No!» risponde secco.

«Perché?» chiedo cominciando ad innervosirmi anche io.

«Perché è troppo presto dall’’incidente del Ministero» risponde prontamente McCullen.

«Ma…».

«Niente “ma”, James! Puoi metterti in contatto con lei?».

Io non gli rispondo.

Mi sto incazzando davvero.

Infatti: «McCullen!» tuono minaccioso subito dopo guadagnandomi quattro paia di occhi spaventati per la mia reazione «Io andrò a quell’appuntamento con o senza il suo permesso!» continuo stringendo convulsamente i pugni lungo i fianchi.

Sospira sconfitto.

«Mettiti in contatto con lei» mi dice con un tono più calmo e dopo qualche secondo di silenzio «e sposta il vostro appuntamento fra un mese».

«Un mese?!» domando sbarrando gli occhi sconcertato.

Lo vedo annuire «Il tempo necessario per far calmare le acque, poi puoi vederti con lei. Altrimenti niente!» mi dice.

Io sospiro cercando di calmarmi e, quasi subito, sento la rabbia scemare.

Smetto di stringere i pugni e rilasso i muscoli.

Forse… è meglio così.

Annuisco debolmente prima di vederlo sorridere soddisfatto.

Mi poggia una mano sulla spalla.

«Scrivi adesso il messaggio per Lily Evans, provvederò io a farglielo arrivare».

Lo fisso un secondo indeciso se fidarmi o no, ma penso di essere troppo stanco per rifletterci.

Così, prendo un piccolo pezzetto di pergamena e piuma e, sotto gli occhi di tutti, in meno di due minuti, ho già finito di scrivere l’avviso per la mia piccola Bibi.

Lo piego e lo consegno a McCullen.

Dopo qualche altra raccomandazione e una fredda “Buona notte!” da parte nostra, Jassy – Cally scompare nuovamente, lasciandoci, finalmente, la possibilità di andare a dormire.

Non riusciamo a scambiarci nessun’altra parola che fosse diversa da “Buona notte”, prima che tutti e quattro noi Malandrini ci dividessimo per andare ognuno nelle proprie stanze.

Troppo stravolti dagli avvenimenti di una notte per parlare ancora…

Appena entro in camera mia, mi chiudo immediatamente la porta alle spalle.

Con un tocco di bacchetta sono già in pigiama.

Non ho voglia di lavarmi… credo che lo farò domani quando sarò più lucido di mente e più attivo fisicamente.

Mi butto a capofitto sul mio letto e rimango qualche secondo a fissare il soffitto della mia stanza con gambe e braccia spalancate.

Certo che Lily… caspita… è proprio bella!

Ma cosa diamine sto pensando?

Sono fuori di testa… e questo per colpa della stanchezza.

Sospiro.

Poi volto lo sguardo sul comodino affianco al mio letto.

Apro il cassetto e, tastando all’interno, trovo quello che stavo cercando.

Una scatolina… la scatolina.

Me la rigiro qualche minuto tra le mani prima che mi decidessi ad aprirla per la centesima volta da quando l’ho comprata.

Precisamente, ora che guardo bene la data incisa su un cartoncino fatto da me, un anno e mezzo fa.

Ci rendiamo conto?

Lo apro e, istantaneamente, la brillantezza dei tre piccoli diamanti incastonati in un anello di oro bianco si riflette sul mio viso.

Sorrido pensando alla bellezza che rappresenta.

Una bellezza semplice, ma non per questo da trascurare.

La bellezza di Lily.

Era questo l’anello destinato ad essere infilato nel dito della mia piccola Bibi.

Non quell’obbrobrio schifoso che, immagino, Johnson le avrà regalato per chiederle di sposarlo.

In effetti, questo piccolo particolare, che io possegga l’anello con cui avrei chiesto alla donna della mia vita di diventare mia moglie, non fa altro che accentuare la mia deficienza.

Se solo gliel’avessi chiesto prima… ora sarebbe ancora con me… perché nemmeno McCullen sarebbe riuscito a dividerci!

Se solo lo avessi fatto… il giorno stesso che comprai questo anello…

Se solo… l’avessi… fatto…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora? Che ve ne pare?

Spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto tanto il capitolo poiché in questo periodo mi sento davvero... come posso dire?... poco “sostenuta”?
Con questo non voglio assolutamente far arrabbiare nessuno in quanto so (e soprattutto spero) che la mancanza di recensioni sia dovuta principalmente alle vacanze fuori casa. In fondo anche io non potrò più recensire le mie storie preferite (nel caso vengano aggiornate) fino al 30.

A proposito di questo, vorrei dire che ho apprezzato da morire il commento (anche se microscopico, come ha detto lei) che mi ha lasciato Jaily nonostante lei sia in vacanza.
L’ho apprezzato davvero tantissimo, grazie! Grazie mille, Pazzoide Mia ^^

Passiamo, ora, ai veri ringraziamenti per quelle quattro mitiche persone che hanno commentato lo scorso capitolo e alle quali chiedo umilmente perdono se l’ultima volta non ho dedicato loro il solito spazio:

ü  Cullen isabella: Ciao bellissima! Oddio, non puoi immaginare la felicità che ho provato dopo che ho letto la tua recensione. Ero ancora un po’ delusa per gli scarsi risultati che stavo avendo (e che ho ancora escluso OVVIAMENTE voi angeli ^^), ma quando ho letto la PRIMA recensione che mi diceva QUELLE cose... il sorriso mi è nato spontaneo!
Grazie! Grazie infinite per quello che hai detto! Conta davvero tanto per me, soprattutto in questo periodo un po’ così.
Beh? Visto che sono riuscita ad aggiornare prima del 21? Spero anche di aggiungere il tredicesimo capitolo subito dopo il 30... speriamo bene!
Piuttosto, che te ne pare? Qui Lily torna alla carica, eh? Che ne dici?
Sono così ansiosa di conoscere il tuo resoconto perché sono sicura che non mi potrà mai deludere, viste le cose che hai scritto nella scorsa recensione ;)! Però, preferisco di gran lunga la sincerità ed io... SINCERAMENTE, ormai mi fido di te e so che se leggessi qualcosa che non ti piace subito me lo verresti a dire, vero?
Mi auguro di si, perché io rimedierò all’istante (tranne anticiparti la storia xD)
Alla prossima, cara!
Un bacione immenso e grazie ancora!
J

ü  pRiNcEss LiLIUzzA: Amore........................ ECCOMI QUI!!!!! Uhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuhuh... felice, vero? Lo spero proprio!
Beh? Nella tua recensione mi hai bombardata di domande sulla storia... ora? Che hai il capitolo nuovo tra le mani? Che ne pensi?
Lily è tornata... più temeraria e paurosa di prima! Uhuhuhuhuhuhuhuh... ho in mente certe idee, ma mi rattrista sapere che da domani non potrò più mettere mano al PC (se non quello di mio padre o, se vogliamo essere ottimisti, qualcuno di qualche Internet Point) e quindi soddisfare la curiosità di tutti e, soprattutto, la TUA! Ogni volta è un Interrogatorio di Terzo Grado... xD xD xD xD... una cosa che non potrebbe rendermi più felice perché mi fa capire che la storia ti prende... che prende, no? Esattamente come la tua!
A proposito... hai visto che recensione ti ho lasciato? A momenti diventava più lunga dei tuoi luuuuuuuuuuuuuuuuuunghissimi capitoli strepitosi ;)
Comunque, ti immagini che aggiorniamo di nuovo lo stesso giorno? Sarebbe troppo divertente xD... Spero di leggere presto la tua recensione, Mia Adorata. Intendo, tra quelle poche occasioni che avrò di accedere al computer, mi auguro vivamente di trovare subito un tuo commento. Ho davvero bisogno di tirarmi su di morale perché dai risultati della mia fan fiction, non sembra che abbia così tanto successo... Uff!
Vabbè! Non voglio annoiarti con i miei stupidissimi discorsi di depressione e di ispirazioni partite e mai più tornate (tranne la mia che la sto costringendo grazie a chissà quale fantastica persona ;) ), perciò... ti dico solamente: A presto, Mio Adoratissimo Amore!
Grazie di tutto quello che hai fatto e detto per me fino ad ora ;)
Ti voglio bene!
Un bacione!
Ciauuuuuuuuuuuu (e divertiti anche tu sia in vacanza sia per il resto dell’estate ;)
J)

ü  DanyCullen: Ehilà! Finalmente ti fai risentire ^^! Meno male che non hai recensito solamente perché eri in vacanza. Mi sono davvero preoccupata, sai? Anche se una parte di me sospettava che non commentavi proprio perché eri in vacanza... vabbè! Lasciamo perdere!
Passando, invece, ai capitoli! Certo che hai avuto una fortuna incredibile xD! Posso capire perfettamente la tensione che hai descritto perché la provo anche io per molte altre storie che mi stanno veramente a cuore ;) perciò ti assicuro che, in un certo senso, è stato quasi un bene per te non esserti accorta subito dei miei aggiornamenti xD (anche se mi hai fatto temere di aver perso una delle mie migliori commentatrici ^^).
Invece questo capitolo ti è piaciuto? Chissà qual è questo nuovo segreto di Lily... uhuhuhuhuhuhuhuhuhuh io lo soooooooooooooooooo xD. Basta! Stop! Sto andando fuori di testa e questo non è bene! No no!
Spero di sentirti presto, ok? Non farmi più brutti scherzi che mi spavento facilmente io xD
Alla prossima, ciauuuuuuuuuuuu
J

ü  Jaily: TESOROOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
No! Questo volta ti devo dedicare davvero un capitolo di risposta solamente perché sei riuscita a trovare un Internet (chissà dove, poi xD) solamente per controllare se avevo aggiornato e lasciarmi un commento! Ti giuro che stavo quasi per svenire di gioia quando ho letto il tuo nome nella lista (cortissima, purtroppo) delle recensioni. Mi hai sorpresa da morire e non potrei esserne più felice! Davvero! E non smetterò mai di ringraziarti per tutta questa devozione che, ricomincio a pensare di non meritarmela effettivamente, nonostante tu e poche altre persone mi continuiate a sostenere e a dirmi che la storia è davvero bella!
Purtroppo in questo periodo mi sto facendo un po’ troppe seghe mentali solamente perché faccio i confronti e non dovrei. So che è sbagliatissimo quello che faccio, ma non riesco mai a trattenermi! Vedo alcune storie che mi stanno a cuore e, nonostante abbiano meno capitoli della mia fan fiction possiedono miliardi e miliardi di recensioni.
Secondo te perché? Io mi sto scervellando e deprimendo a cercare una risposta! E poi... ma che sto facendo? Tu sei felicemente in vacanza oppure appena tornata a casa ancora sotto l’influenza positiva delle tue “ferie” e io... ti sto dicendo queste cose brutte?!
No! Dimentica tutto quello che ho detto fino ad ora! Pensiamo solamente al capitolo! In fondo, sono sicura che prima o poi anche io avrò successo! Bisogna solo aspettare la propria occasione, no? ;)
Beh, Mia Pazzoide Adoratissima, che ne pensi? Ti piace questo nuovo capitolo?
La nostra carissima Lily è tornata all’attacco! Evvai! Chissà cosa deve dire a James, vero? Sono cattiva, lo so! Soprattutto con te che non te lo meriteresti! xD Purtroppo, quella di essere cattivi con il prossimo, è un’indole che è legata con il sangue agli scrittori xD (sono fuori... lasciami perdere, oggi).
Uff... domani parto... e ti risentirò solamente il 31... che tristezzaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
UffyUffyUffy...!!!
Non appena torno, però, voglio subito trovare un tuo commento, capito? Altrimenti mi deprimo ancora di più...
Non pensare alle cose brutte che ti ho detto... mi passerà, vedrai ;) particolarmente se mi rimani vicina ^^!
Aspetto con impazienza che il 30 arrivi così che possa subito correre al computer e controllare questo fantastico sito =D
A presto, Pazzoide Mia
Non ti preoccupare per la tua recensione. La sorpresa più grande è stata proprio trovarla ;)
Grazie mille ancora!
Ciauuuuuuuuuuu!
J

Bene! Diciamo pure che i ringraziamenti ufficiali sono conclusi.

Dico un “Grazie mille” accompagnato da un abbraccio calorosissimo a tutte quelle persone che mantengono ancora pazientemente la loro storia tra i loro preferiti:

1 - ale90
2 -
BabyFairy
3 -
bittersweet miki
4 - DanyCullen
5 -
hp4e
6 -
jaily
7 -
LaBabi
8 -
Lars Black
9 -
lily D G
10 -
littleherm_94
11 -
marta_cullen
12 - mick_angel
13 -
nan96
14 -
pikkolina88
15 -
piuma_rosaEbianca
16 -
pRiNcEss LiLlUzzA
17 -
SarahPotter
18 - stellina767

E tutti gli altri che, invece, la seguono semplicemente! Un bacio grandissimo e Grazie di cuore ^^

1 - akiko
2 -
ashleys
3 - Azah Black
4 - chichetta99
5 - ElseW
6 - felpy90
7 - Frytty
8 -
jacopo25
9 -
Lady Airam
10 -
Lars Black
11 -
LilyPrincessInPink
12 -
Nikki Potter
13 -
piccola_puffola
14 -
rosy90
15 -
ValyBrick

Un ultimo Grazie a tutti gli altri che la leggono semplicemente. Spero davvero che vi piaccia poiché in questo periodo sto passando un momento di “crisi d’autore”... chiamiamola così!

Grazie a tutti!

Un bacio dalla vostra Lovegio92

J

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Capitolo 14
*** Capitolo XIII - Lamentele ***


(QMNSHDF) Capitolo XIII - Lamentele

Buonaseraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa fantastico sito di EFP.

In effetti, sono un po’ troppo esagerata ed ottimista oggi... non è che l’intero sito di EFP sta sbattuto qui a vedere se ho aggiornato e soprattutto ad aspettare il seguito. Anzi!

Dai risultati della fan fiction, sembra che la mia storia faccia pena T.T

Vabbè! Ma io non dispero lo stesso! Purtroppo dovrete per forza sorbirvi le mie pazzie perché il mio Amore mi ha chiaramente ORDINATO di non mollare mai! Ed io mai avrò intenzione di mollare ^^ (a proposito, grazie Mia Adorata P.L. =D)

Lasciando da parte ora le varie smancerie, che, invece, sarete costretti a leggere alla fine del capitolo, volevo scusarmi per il ritardo che ho riportato. Avevo detto che avrei postato dopo il 30 o addirittura il 30 stesso, e, invece... sono proprio inaffidabile, eh?!

Cmq, non tutte le notizie sono negative: nonostante in questo periodo sia impossibilitata a passare molto tempo al computer, ho forzato di nuovo la mia ispirazione e sto andando avanti con la storia... anche se lentamente, ma gli sviluppi li sto avendo nel mio matto cervellino che aveva raggiunto un punto morto, ormai!

Vabbè, dopo questo rompimento di palline (per non essere troppo volgare =D), vi lascio alla storia!

Vi annuncio immediatamente che questo è solamente un capitolo di transizione come il prossimo, perciò non vi aspettate chissà cosa.

Nonostante questo, vi voglio lo stesso NUMEROSI!!!

Chiaro?!

Buona lettura a tutti ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Tredicesimo – Lamentele

 

Quanto?

QUANTO?!?!

Quanto diamine di tempo sarà passato da quella notte al Ministero?

Non riesco a capirlo… non riesco a calcolarlo.

Stare chiusi in casa dalla mattina alla sera mi uccide.

È come… non so… spremere una spugna fino a renderla arida.

Ecco, questo accade al mio cervello quando resto chiuso tutto il giorno in casa per ogni santo dì.

E questo stupidissimo paragone né è la prova.

È la prova di quanto due settimane e qualcosa (o forse un po’ di più… no… sicuramente molto di più) siano distruttive per la fantastica ed ineguagliabile mente di James Potter.

«AaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHH…» esclama Sirius lanciando uno straziante lamento d’intensità crescente, mentre sta letteralmente stravaccato sul divano nel soggiorno di fronte al letesore acceso e con il tele – coso in mano per aumentare e diminuire al massimo il volume di quell’arnese solamente perché non ha un tubo di meglio da fare.

«Sirius, la finisci di lamentarti? Già è difficile leggere con il televisore acceso…» ah, si chiama televisore, non letesore… scusate «… poi ti ci metti anche tu!» esclama Lunastorta senza nemmeno degnarsi di alzare lo sguardo dal libro che tenta disperatamente di leggere.

Lui è comodamente seduto su una poltrona di lato al divano, mentre io faccio avanti e indietro dal salotto alla cucina perché ho lo stomaco in preda ad un attacco di fame, ma ogni volta che arrivo in cucina ed apro il frigorifeto… o frigoritefo… no… (mah, questi affari babbani… non li imparerò mai!).

Comunque, dicevo che quando arrivo in cucina pronto a prendere d’assalto qualsiasi cosa di commestibile che si trovi nel raggio di cinque metri, un’improvvisa crisi di apatia mi prende sia il cervello che il mio caro stomaco, perciò torno in soggiorno senza aver realizzato niente.

Il problema, però, sta nel fatto che, non appena rimetto piede in salotto, la fame torna di nuovo a tormentarmi.

Quindi, come già menzionato prima, sto praticamente facendo Jogging di 4 chilometri solamente andando e tornando dalla cucina fino al soggiorno e viceversa.

Vi sembra normale?

Non credo!

Peter, invece, sta stravaccato sul tappeto con braccia e gambe aperte… e credo stia farneticando su qualche cavallo alato rosa… no, su pony assassini… ah, no!

Sta praticamente implorando Sirius di non farlo vestire con il tutù rosa della sorella del fidanzato dell’amica della madre di…

Ho perso il filo.

«Non rompere i coglioni, Remmy! Questa è casa mia e decido io cosa fare e, soprattutto, dove la voglio fare!» risponde secco Sirius.

Remus alza lo sguardo furioso dal suo libro per posizionarlo su Felpato che, intanto, armeggia con il tele – coso per alzare di nuovo il volume che, precedentemente, aveva abbassato al minimo.

Io torno in cucina.

Di nuovo mi faccio prendere dall’apatia, e faccio dietro front.

Arrivo in salotto e trovo Lunastorta in piedi con le mani chiuse a pugni poggiate sui fianchi vicino a Sirius.

Un improvviso russare mi fa voltare la testa verso destra.

Ah!

È solo Peter, ancora gettato a terra come uno straccio.

«Già!» tuona improvvisamente Remus «Peccato che c’ero prima io in salotto a leggere e dopo sei arrivato tu e hai acceso quell’affare!».

«Televisore» lo correggo io, tentando di darmi l’aria di chi la sa lunga su quel marchingegno Babbano.

Lunastorta volta il suo sguardo, ridotto a due millimetri di altezza, verso di me prima che io impallidisca per bene.

«Scusa» mormoro abbassando lo sguardo.

Percepisco Remus tornare a fissare furioso Sirius.

«Allora dimmi tu cosa dovrei fare tutto il giorno chiuso in questo schifo di scatola?» domanda arrabbiato Felpato.

«A me piace casa tua» mi intrometto nuovamente.

Questa volta non è solo Remus che si gira di nuovo verso di me, ma anche Sirius.

Entrambi hanno uno sguardo inceneritore e io comincio, veramente, a sudare freddo.

«Non parlo più» garantisco loro alzando una mano in segno di scuse ed abbassando nuovamente gli occhi.

Entrambi tornano a fissarsi “amorevolmente”.

«Puoi fare tutto quello che vuoi, Felpato, ma non capisco perché devi per forza venire a rompere le scatole a me!» risponde Lunastorta gesticolando.

«Io?!» chiede Sirius indicandosi con una faccia come se volesse dire che quello che ha appena affermato Remus fosse una balla colossale.

In realtà, però, Remmino adorato non ha tutti i torti.

Se non sbaglio Sirius lo segue da questa mattina che ci siamo svegliati.

Circa l’altro ieri, infatti, mentre io mi stavo addormentando sul mio letto, è arrivato lui e mi ha confessato che aveva trovato un modo fantastico per passare il tempo chiuso in casa.

Dare fastidio a Lunastorta.

Io lo lasciavo parlare prima di tutto perché non avevo né la voglia né la forza di saltargli al collo ed ucciderlo sul colpo solamente perché mi aveva interrotto il sonno proprio nel momento in cui ero riuscito a farmelo venire, e poi perché intendevo smerdarlo addormentandomi veramente mentre lui continuava a parlarmi.

Non azzardatevi a ridere se vi dico che, alla fine, ha vinto lui.

Maledetto bastardo cornuto di un cane nero pulcioso!

«No!» fa sarcasticamente Remus «Infatti è mia nonna che mi segue dalle otto di questa mattina!».

«Remmino caro, non devi dire queste cose cattive! Lo sai che le persone che ci vogliono bene, in realtà, non ci lasciano mai. Quindi è effettivamente vero che tua nonna ti segue da anche prima delle otto!» risponde Felpato sorridendo sornione.

«Anche lei! Ma c’è un altro essere, che non so se sia giusto definirlo concretamente “essere”, che mi pedina ovunque io vada solamente per rompere le palle a me e divertirsi lui!».

«Perfetto! Allora farò fare la disinfestazione della casa» proclama ad un certo punto Felpato alzando il dito verso il soffitto.

Io scoppio a ridere intuendo immediatamente dove il mio adorato fratello volesse arrivare, mentre Remus fissa sconcertato Sirius.

«Non mi piace per niente l’idea che i miei ospiti siano pedinati ed infastiditi da degli stupidi fantasmi di casa!» continua subito dopo.

Lunastorta stringe ancora di più i pugni per la rabbia.

«Sei un idiota, Sirius!» tuona voltandosi, prendendo il libro che aveva lasciato sulla poltrona e dirigendosi su, in camera sua, sbattendo i piedi.

Dopo che sentiamo la porta della camera di Lunastorta sbattere violentemente, ci fissiamo negli occhi e… ghigniamo.

«Sei un lurido scocciatore, Felpato» proclamo gettandomi a capofitto sul divano con ancora un mezzo ghigno sul volto.

Lui allunga il suo sorriso e si accomoda di fianco a me.

«Non credo esista di meglio per passare il tempo chiusi in questa gabbia di matti».

«Grazie tante!» rispondo offeso.

«Scusa fratello, ma nemmeno per me è normale fare avanti e indietro dalla cucina al salotto solo perché quando arrivi in cucina ti passa la voglia di mangiare».

Io lo guardo.

Lui si volta verso di me e ricambia il mio sguardo.

Ghigniamo.

«A volta la nostra telepatia fa paura anche a me» dico, mentre Felpato annuisce lentamente.

Un altro improvviso russare desta le nostre attenzioni.

Ci voltiamo verso Peter che ancora ronfa sul tappeto.

Sento Sirius prendere aria per dire qualcosa, ma è anticipato da un inaspettato crack.

Ci giriamo verso l’entrata del soggiorno.

«Buongiorno» saluta McCullen.

Poi si volta verso un fastidioso rumore e nota Peter per terra che ronfa beatamente.

Non fa niente, ma penso che abbia preferito trattenersi, dato che ora si trova davanti a me e Felpato senza la presenza di Remus, l’unico in grado di poter calmare eventuali acqua agitate.

«Signor McCullen» fa falsamente accogliente Sirius «Qual buon vento?» chiede allargando le braccia.

Lui sorride.

«Credo sia arrivato il momento di mettervi al corrente di ciò che sta accadendo nel mondo esterno».

 

 

«Quindi ci ritengono responsabili?!» chiese urlando Sirius sbattendo, al tempo stesso, una mano sul piano di lavoro della cucina.

Un isola, per la precisione, intorno alla quale ci siamo riuniti noi Malandrini e McCullen, dopo aver chiamato anche Remus dal piano superiore e svegliato Peter dal suo eterno incubo sui tutù rosa che Sirius voleva fargli indossare.

McCullen sospira.

«Più o meno, si!».

«Ma è assurdo!» commenta Felpato.

«È inconcepibile» borbotta subito dopo di lui, Peter.

«Aspetti un secondo, signor McCullen. Mi faccia capire bene» interviene per la centotrentasettesima volta Remus porgendo la solita domanda.

Jassy – Cally sospira ancora una volta esasperato.

«Allora, ragazzi, ascoltatemi molto attentamente!» fa richiamando le nostre attenzioni con semplici movimenti delle mani.

«Il Ministero, il giorno dopo l’attentato, ha aperto subito un’inchiesta su quanto avvenuto. Purtroppo non possiedono ne prove concrete ne testimoni oculari che possano raccontare effettivamente come stavano i fatti. Le loro teorie si basano principalmente sulla dinamica dell’accaduto ricostruita dagli Auror».

«Un momento!» lo interrompo io.

Tutti i presenti posano i loro sguardi su di me.

«Come sarebbe a dire che non ci sono testimoni oculari? Ci sta dicendo che fra tutti quei Mangiamorte stecchiti non ce n’è stato uno che ha parlato?» chiedo stupefatto ricordandomi perfettamente della vigliaccheria di molti di quei bastardi quando, insieme a Sirius, li interrogavamo una volta sconfitti, per conto dell’Ordine.

«Vi sto dicendo, caro James, che non ci sono testimoni oculari in quanto di tutti quei Mangiamorte che, come dici tu, avete “stecchito”» fa saccente imitando le virgolette «non ne hanno trovato nemmeno uno!».

«COSA?!?!» urla fuori di sé Felpato.

E ci manca poco che gli faccia compagnia.

Come sarebbe a dire?

Non ne hanno trovato nemmeno uno?

Non è possibile!

Che fine hanno fatto!

Ma è assurdo!

McCullen fa cenno di si con la testa, deluso.

«Già…» conferma.

«Com’è possibile una cosa del genere?» chiede sconvolto Remus.

Il pirla elevato al cubo fa cenno di si con la testa.

«Probabilmente, può essere successo che, mentre voi tentavate la fuga e siete stati intrattenuti da Lily Evans, e mentre gli Auror vi cercavano da tutt’altra parte del Ministero, Johnson sia stato raggiunto da Greyback e che il licantropo lo abbia informato della battaglia. In questo modo, Johnson avrebbe avuto tempo a disposizione per chiamare qualche altro collega e far sparire i Mangiamorte “stecchiti”».

«Impossibile!» prorompo subito io «Dopo che siamo tornati dal colloquio con Lily, c’erano ancora i corpi privi di sensi a terra. Li abbiamo visti!».

«Magari lo hanno fatto dopo! Avete detto che, proprio nel momento in cui siete riusciti ad uscire dal Ministero, gli Auror vi hanno visto. Mentre questi tentavano di prendervi, Johnson e Greyback avranno fatto sparire i loro colleghi» conclude McCullen.

Noi rimaniamo in silenzio, incapaci di proferire parola.

«Nonostante, però, la vostra inchiesta si basi solamente su una frammentaria ricostruzione della verità, siete riusciti a dividere il Ministero in due fazioni».

«Come?» chiede Peter curioso.

«Non è tanto complicato. Una fazione vi ritiene colpevoli, l’altra innocenti» fa un breve pausa «Mi ha solamente sorpreso la persona che, più o meno, ha dato vita a quest’ultima fazione» ammette poi con voce più riflessiva, quasi.

Noi Malandrini affiliamo il nostro sguardo, incuriositi.

«Chi?» chiede Remus.

McCullen torna a fissarci e, stranamente, sosta più tempo sul mio sguardo.

«Lily Evans» ammette infine.

Un silenzio tombale segue quel nome.

«Lily?» chiedo come se non avessi più fiato in corpo.

McCullen fa segno di si con la testa.

«Già!» conferma subito dopo.

Rimaniamo muti.

Nessuno di noi quattro si sarebbe mai aspettato una mossa del genere da parte di Lily.

La mia piccola Bibi…

«Ma, signor McCullen, con tutto questo casino, immagino che lei non ci riutilizzerà più per altre missioni» chiede giustamente Remus con un tono strano.

Sembra un suono pieno di domande senza risposta che gravano sulle nostre ferite ancora aperte.

McCullen non risponde, ma continua a fissarci.

«Veramente ci devo ancora pensare… potrei utilizzarvi in missioni “coperte”».

«Sempre riguardanti Johnson?» chiede Peter.

«Probabilmente si… ora non so proprio rispondervi» dice.

Segue un’altra pausa in cui l’unica cosa che percepiamo è il silenzio.

«Va bene!» prorompe nuovamente McCullen «Ora devo andare. È quasi ora di pranzo. Buon appetito, Malandrini! Cercherò di informarvi su tutto il più presto possibile» continua salutandoci.

Si volta e si dirige verso il camino della casa aperto solamente a particolari persone.

I Malandrini cominciano a disperdersi, mentre io mi dirigo verso Jassy – Cally.

«Aspetti, signor McCullen!» lo richiamo indietro.

Lui si volta e mi fissa interrogativo.

«Saranno passate tre o quattro settimane da quella sera… crede che ora mi possa incontrare con Lily?» gli chiedo.

Lui ci pensa qualche secondo, poi fruga nella tasca ed estrae un cartoncino.

«Lo conosci questo posto?» mi chiede porgendomelo.

Io lo afferro e ci do un’occhiata.

Hotel Buyuk Londra.

E dove diamine si trova?

«Non credo» rispondo riportando lo sguardo su McCullen.

«Ti porterò una cartina! È un Hotel frequentato da soli Babbani, quindi è praticamente impossibile che qualcuno ti possa vedere ed arrestare. Vi incontrerete alle cinque di domani pomeriggio. Va bene?» domanda.

Io lo fisso indeciso su come mi dovrei comportare.

Ma se Lily ha bisogno di aiuto…

«Hotel Buyuk Londra alle cinque. Va bene!» annuncio.

Lo vedo annuire soddisfatto.

«Mi preoccuperò di far arrivare un messaggio a Lily Evans per confermare il luogo e l’orario» continua voltandosi e procedendo verso il camino.

Riesco ad urlargli un misero “grazie” non troppo caloroso prima che una vampata verde faccia sparire la bellissima faccia da culo di Jassy – Cally.

Mi volto verso la cucina tornando a fissare il cartoncino in mano, mentre sento gli sguardi degli altri Malandrini su di me.

«Allora? Cosa cuciniamo?» chiede Sirius sfregandosi le mani e ghignando verso Remus.

«Questa volta te lo scordi che cucino con te, Felpato. Non ho nessunissima intenzione di farmi precipitare addosso un pacco di farina, di cadere su una buccia di banana che “accidentalmente” hai fatto cascare sul pavimento, di essere utilizzato come scudo delle tue bombe di sugo bollente per i tuoi esperimenti, di farmi mozzare una mano mentre tagli il pane, di rimanere con il mento incastrato nel bicchiere solo perché mi hai spinto, di rischiare di perdere un occhio perché non sai maneggiare un semplicissimo frullatore e lo devi sbandierare ai quattro venti, di…» mentre Lunastorta continua la sua lunga lista di attentati alla sua vita da parte di Sirius che ancora lo guarda sghignazzando nel contempo che Peter ride come un matto, io sono perso nel fissare quel cartoncino.

Sarà in quest’Hotel che rivedrò Lily.

Chissà cosa mi vorrà dire con quelle “questioni giuridiche”.

Sono così curioso.

Ed ora che ho l’appuntamento con lei, sono praticamente sicuro che il tempo che dovrò aspettare fino alle cinque di domani pomeriggio mi sembrerà ancora più lungo di queste interminabili tre settimane o quello che erano.

«… e di correre il rischio di perdere la mia fertilità perché tu apri all’improvviso il cassetto in basso per prendere la tovaglia mentre io giro la pasta nell’acqua bollente… chiaro?».

Riporto lo sguardo sui miei tre amici.

Remus sta in una posizione che farebbe invidia al famoso filosofo greco nel momento in cui morì… Sodrate… o era con la C e la D?

Socrade?

Mah!

Certo che prestavo parecchia attenzione a tutti gli insegnamenti della mia piccola Bibi.

Comunque, Peter, invece, si è risteso a terra e sta continuando a dormine, mentre Sirius sta…

Sirius?

«Remus…» lo chiamo.

Lui apre un occhio abbassando il dito che aveva alzato verso il cielo.

«… ma con chi staresti parlando?».

«SIRIUS!!!».

 

 

«Sappi che sei perfido, Remmy» proclama Felpato dall’alto dei cieli.

Remus continua a mangiare come se nessuno avesse parlato.

«James… ti prego fa qualcosa!» mi implora Sirius dall’alto dei cieli.

Io alzo lo sguardo verso l’alto e noto il suo disperato.

Sospiro.

Apro la bocca: «Remus…».

«Un’altra parola, James, e vai a fargli compagnia» mi minaccia tranquillamente, alzando un coltello verso di me.

Io deglutisco a fatica.

«Ha – Hai pienamente ragione» balbetto e subito dopo riprendo a mangiare in silenzio.

«Peteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeer! Almeno tu!» chiama sconsolato il cane puzzone dall’alto dei cieli.

Peter alza lo sguardo come me prima e mormora un “Mi dispiace, Sirius!”.

«Remus! Sei cattivo, perfido e malvagio!» commenta infine Felpato sbuffando ed, immagino, incrociando le braccia al petto.

Alzo lo sguardo verso l’alto e ghigno subito dopo per il mio incredibile intuito.

Ma, lasciate che vi spieghi come si sono svolti i fatti.

Non è molto complicato.

Prima di tutto, dopo l’urlo disumano di Remus, Lunastorta ha tirato fuori la bacchetta ed ha estratto dal contenitore un coltello con lama di tredici centimetri.

Ha lanciato una sorta di urlo di battaglia e si è gettato alla carica.

Ovviamente, io l’ho seguito, mentre lui inseguiva Sirius.

Una caccia molto lunga la sua… non appena ha trovato Felpato nascosto nella sala da pranzo non ha aspettato nemmeno che Sirius mettesse mano alla sua bacchetta che gli ha fatto un Levicorpus ancora attivo.

La punizione: guardare digiuno noi che pranziamo.

Crudele per una persona come Sirius che, al 50% pensa solamente a mangiare, mentre l’altro 50%... beh, penso abbiate intuito, no?

«Aiutooooooooooooooooooooo…!!!».

Si!

Esatto!

Se Lily avrà bisogno di aiuto sarò pronto e disposto a fare tutto.

Ridurrò Johnson a pezzi!

Parola mia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ve l’avevo detto, no? Era solamente un capitolo di transizione, e per quelli che non hanno letto la mia introduzione ad inizio capitolo mi scuso ora!
Scusate! Tra un po’ arriveranno i bei capitoli (almeno spero).

Allora? Anche se è stato un capitolo cagoso, che ve ne pare? Purtroppo ripeto sempre le stesse cose e le stesse domande, ma gli argomenti, la maggior parte delle volte, li esaurisco all’introduzione del capitolo (soprattutto oggi xD), perciò, direi di passare immediatamente ai ringraziamenti specifici:

ü  DanyCullen: Ahahahahahah... si l’avevo notato che le tue recensioni erano piene di “poveri James e Lily”, ma non ti biasimo affatto. Soprattutto James, lo sto facendo martire! Povero xD!
Cmq, grazie per il “divertiti in vacanza” ^^, lo ricambio! In Sicilia non ci sono mai andata, mi piacerebbe davvero tanto conoscerla. Beata te, che ci vai ^^.
Cmq, spero davvero che tu riesco a leggere il mio aggiornamento perché, come avrai notato, ho aggiunto il capitolo proprio in ritardo in confronto alla data che avevo detto.
Purtroppo dovevo riguardarlo e andare avanti... insomma, un po’ di lavoro, ecco!
Mi raccomando, divertiti e stai tranquilla, ok? Tra un po’ si capirà cosa vorrà Lily da James... non è molto lontano e penso di riuscire ad aggiornare costantemente in questo periodo (sempre se quella peste di mia cugina me lo permette xD).
A presto, carissima ^^
Ancora una volta divertiti e buona vacanza!
Ti aspetto al tuo ritorno ;)
Ciauuuuu

ü  Cullen isabella: U//U... non ci sono scusanti per perdonare il mio atto criminale... PERDONOOOOOOOOOOOOOOO!!! Scusa scusa scusa scusa scusa... davvero, cara, avevo intenzipRone di aggiornare, ma dovevo finire alcuni lavori di revisione e altre cavolate che, effettivamente, potevo sbrigare in un solo giorno... ma, sono pigra io *me desolata*. Spero riuscirai a perdonare il mio ritardo, bellissima, perché come tu tieni a dire che è tutto vero, anche io tengo tantissimo ai tuoi commenti... a come la pensi, in sintesi. È davvero importante, eh!
Cmq, ti chiedo doppiamente scusa perché, come avrai ormai capito, non solo ho fatto tardi ad aggiornare, ma in questo capitolo non si dice un tubo del perché Lily vuole questo appuntamento con James... mi sa che bisogna aspettare ancora un po’... non tanto perché credo di poter aggiornare regolarmente da questo momento in poi, dato che ho praticamente puntato una pistola alla schiena della mia ispirazione. Le ho detto “O torni, oppure ti sparo, ti sbudello, affumico le tue viscere, le do in pasto ai coccodrilli ed uccido anche quelli...”... beh, insomma... il succo si capisce, no? xD
Cmq, spero di trovare prestissimo un tuo commento e prometto che anche io eviterò di fare troppo ritardo nell’aggiungere il prossimo capitolo, ok?
Un bacione, bellissima
Alla prossima
Ciauuuuuuuuu

ü  pRiNcEss LiLIUzzA: Amore Mio, hai visto? Mi hai detto di non mollare ed io mi sento ottimista come dovrei essere. Cerco di non mollare! Anche se ho fatto un ritardo immane e ti chiedo scusa come a tutti gli altri perché tutti avete detto che non vedevate l’ora di leggere il seguito ed io... da brava deficiente... vabbè! Lasciamo perdere che è meglio!
Parlando, invece, della storia... si, Amore, si era PALESENTISSIMAMENTE capito che eri pazza di James (almeno quanto me xD) e ogni volta che i Malandrini entrano in azione non perdi mai occasione di elogiarli. Mi fa così piacere. Dici sempre che ami tutti (persino Peter, hai detto, che sembra meno babbo del solito, ed, in effetti, ti do ragione... ho scelto di renderlo meno incantato del solito per avere un terzo interlocutore che, almeno, ogni tanto, si faceva venire alcune ideette geniali).
Si, avevo già visto Harry Potter 6 e mi è piaciuto un sacco. Mi sono quasi brillati gli occhi quando, all’inizio, Lumacorno ha mostrato la giovane Lily in fotografia. Quanto era bellaaaaaaaaaaaaaaaaaa... stupenda! Spero che sia piaciuto anche a te. Secondo me è moooooooolto meglio di HP 5 perché, come hai detto tu, la parte del Peggior Ricordo di Piton l’hanno fatta durare un niente ed hanno tagliato anche il momento in cui arriva Lily (anche se penso sia stato un bene, visto come l’hanno conciata. Almeno lei hanno salvato dallo schermo), mentre quello stupido bacio tra Harry e Cho... bleack! Non è stato per niente romantico!
Vabbè, sto perdendo un sacco di tempo solamente per parlare dei film. In realtà volevo ringraziarti dal profondo per quello che hai detto per non lasciarmi giù di morale. L’ho apprezzato tantissimo e mi sono sentita subito meglio ^^. Purtroppo, però, il mio massimo di recensioni è sempre stato cinque o pressappoco. Bisogna essere dei geniacci come te per colpire il pubblico ;).
Vabbè, ora vado... sto morendo di sonno e ci tenevo ad aggiornare oggi senza aspettare il giorno dopo (anche se effettivamente è appena scattato il giorno dopo -.- ... Vabbè, il succo l’hai capito, no?)
Spero che questa volta tu riesca ad essere la prima, e non preoccuparti per eventuali ritardi... io ne faccio di peggiori ;)
Ciau Amore Mio!
Mi raccomando, non abbandonarmi mai ^^

ü  Jaily: Ma quanto dura questa vacanza, Pazzoide? Non avevi detto fino al 26 o una cosa del genere? Non dirmi che tu e la tua famiglia siete tra quelle persone che viaggiano una continuazione perché mi faresti arrabbiare. Perché diventerei super invidiosa, capito? Io amo viaggiare! Quest’anno sono stata poco fortunata, però... vabbè, fa niente!
Cmq, le scuse, come sempre, sono superflue e mi sembra doveroso dirti che, nonostante tu sia in vacanza, sono fiera di te perché riesci ad impossessarti ogni volta di un PC e recensisci lo stesso i miei capitoli. Vai in un Internet Point? xD
Ahahahahahahahahahahah... ma Pazzoide Mia, come potrei volerti ancora più fuori di matto di così come sei tu xD? No, scherzo! Ovvio che non ti voglio far uscire di senno, però, come avrai già capito, un mese più o meno è già passato. Devo arrivare in fretta ai momenti importanti, anche se questo e il prossimo sono solo capitoli di transizione. L’appuntamento arriva dopo... E poi Lily era troppo arrabbiata con James, non poteva dargli la notizia piano piano come dici tu. Voleva colpirlo ed affondarlo e così ha fatto (ovviamente il suo obiettivo era lui, non tu xD... non mi morire mai, capito? Senza di te e le tue pazzie sarei perduta).
Per quanto riguarda la tua idea...................................... lo sai che non direi niente comunque, perciò cosa me lo domani a fare? Altre persone hanno avuto altre supposizioni tipo chi deve prendere cosa della loro vecchia casa... o robe del genere! IO NON SO NIENTE PER VOI! Muahahahahahaahahahahahaahahahahahahahaahahah... sono così malvagia!
Vabbè, Pazzoide Mia, goditi le tue vacanze anche se tra un po’ finiranno e spero di ritrovarti presto.
Chiudo qui perché è tardissimo e devo andare a dormire... ho un sonno!
Un bacione colossale, Pazzoide Mia!
Ti voglio bene anche io!
Ciauuuuuuuuuuuuuuu

 

Data l’ora, ragazzi non perdo altro tempo in chiacchiere, perciò ringrazio come sempre chi tiene questa storia tra i preferiti:

ale90, BabyFairy, bittersweet miki, Christy 94, DanyCullen, hp4e, jaily, LaBabi, Lars Black, lily D G, littleherm_94, marta_cullen, mick_angel, nan96, pikkolina88, piuma_rosaEbianca, pRiNcEss LiLlUzzA, SarahPotter, stellina767

E chi, invece, la segue:

akiko, ashleys, Azah Black, chichetta99, ElseW, felpy90, Frytty, Hillian93, jacopo25, Lady Airam, Lars Black, LilyPrincessInPink, Nikki Potter, piccola_puffola, rosy90, ValyBrick

Grazie, inoltre e come sempre, a chi semplicemente legge e aspetta il seguito della mia fan fiction.

Grazie millle ^^

Beh, credo sia giusto chiudere i battenti.

Buonanotte, gente.

By Lovegio92 J

 

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Capitolo 15
*** Capitolo XIV - Verso l'Incontro ***


Chiedo umilmente perdono per il mio ritardo. Sono stata davvero spregevole soprattutto dopo che avevo promesso di aggiornare con più regolarità. E non mi va nemmeno di giustificarmi perché, logicamente, non ci sono scuse per la mia lentezza.

Perciò vi lascio subito alla lettura:

BUONA LETTURA ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quattordicesimo – Verso l’Incontro

 

Che ore sono?

Che Pluffe di ore sono?

Mi guardo intorno ispezionando la mia stanza da cima a fondo solamente con gli occhi.

Spero di trovare un affare abbastanza decente che mi possa aiutare a capire che diamine di ore siano.

Sto andando in escandescenza e sta notte non ho nemmeno dormito bene… al solo pensiero che oggi…

Oggi, spero, sarà una bella giornata.

La mia fantasia, per quanto ineguagliabile da nessun essere vivente su questo pianeta, si è fermata, o meglio, legata alla prima idea che mi è venuta in mente.

Ovvero che Lily ha bisogno di incontrarmi o per sbarazzarsi di Johnson oppure perché, essendo in missione speciale per l’Ordine sotto copertura contro Johnson, si è resa conto che non riuscirebbe mai a farcela da sola a smascherarlo e, quindi, in ogni caso, ha sempre bisogno del mio aiuto.

Fantastico, no?

E questa volta non sto facendo nessuna ironia… sono praticamente convinto al 100% che mi chiederà una cosa del genere o pressappoco simile.

Mi sento così in fibrillazione da ieri sera dopo cena, quando mi sono veramente reso conto di quello che dovevo fare il giorno dopo.

Mi sarei dovuto incontrare con lei

E avremmo parlato solamente noi due, senza nessun altro intruso tra di noi.

Non vedo l’ora.

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso la finestra.

Apro le persiane per lasciar entrare quella poca luce mattutina oscurata da un temporale che dura da ieri sera.

Mi volto ed esco dalla stanza.

Non vedo l’ora di rendermi conto di che ore siano, perché sono effettivamente convinto che saranno le undici e mezza passate.

Da quando mi sono svegliato, sono rimasto sdraiato sul letto a sognare ad occhi aperti per far passare più velocemente il tempo ed arrivare prima ad un orario decente per evitare di aspettare ancora tanto prima di incontrare Lily.

Scendo le scale e noto che né Peter né Sirius sono ancora svegli.

Raggiungo la cucina e trovo Remus che sta, tanto per cambiare, leggendo sul bancone – isola seduto su una sedia alta.

«James» mi saluta sorpreso.

«Buongiorno» rispondo allegro dirigendomi verso la dispensa e prendendo un tazzone per la colazione.

«Non riesci a dormire?» mi chiede il caro lupacchiotto.

Io mi volto tenendo ancora aperto la porta del frigo – cacchio e lo fisso interrogativo.

«Beh, si, ammetto che ho avuto una notte affatto tranquilla, però, non si direbbe, vero?» chiedo ghignando vincente.

«Perché?» mi chiede senza capire.

«Perché chi penserebbe mai che uno ha avuto una nottataccia quando questo si sveglia alle undici e mezza passate?» concludo felicemente allegro con un sorriso che mi arriva fino alle orecchie mentre poggio il tazzone sul bancone e verso latte e cereali nello stesso momento (un miscuglio che ho potuto iniziare a fare solamente da quando ho lasciato Lily poiché combino un casino e la mia piccola Bibi non ha mai tollerato i macelli… in poche parole, rischiavo il collo).

«James…» mi richiama Remus.

Io alzo lo sguardo interrogativo su di lui e lo fisso con due occhi da pesce «Che c’è?» chiedo con la bocca piena.

Noto la smorfia mezza disgustata di Lunastorta «Sono le otto e un quarto, James» mi dice neutro trattenendo la smorfia.

Io ingoio giusto in tempo per scoppiare a ridere ed evitare di sputare il tutto in faccia al caro Remmy.

Adoro quando Lunastorta deve prenderci in giro… o almeno ci prova, visto che noi non ci caschiamo mai.

Io rido ancora a crepapelle aprendo ogni tanto un occhio per osservare la reazione del caro lupacchiotto.

Mi sta fissando con uno sguardo misto tra serietà, scetticismo e neutralità.

Osservando quegli occhi sempre di più, sento la mia risata scemare piano… piano… piano… piano… piano… piano… piano… piano… piano… piano… piano… piano… piano…

 

«Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooo…!!!» ululo cinque minuti più tardi, quando, ormai, mi sono reso effettivamente conto che Remus aveva inesorabilmente ragione.

Sono le otto e un quarto di mattina… anzi, adesso sono e venti visto che sono passati cinque minuti.

Oh Merlino!

E pensare che stando a letto sembrava essere passato molto più tempo.

Maledizione!

E adesso come faccio?

Porca puzzola!

Cioè, non si tratta più di passare solo un semplice stupido pomeriggio come prevedeva il mio piano geniale, ma di trascorrere anche una mattinata intera.

Sento le pacche neutrali di Remus che, per dovere morale, vuole consolarmi nello stesso momento in cui legge… cioè sta cagando il libro e non me.

Vi sembra normale?

No!

James Potter non può essere sostituito da un... libro (Notate bene di pronunciare questo schifo di parola con... schifiltoso sdegno, chiaro?).

La mia amenissima persona… surrogata da un… un oggetto cartaceo.

Mi viene da vomitare al solo pensiero che al mondo ci possano essere persone di questo genere che fanno queste cattiverie proprio a me… a maggior ragione quando una di queste persone è uno dei miei migliore amici.

«Remus… che stai facendo?».

«Ti sto consolando, James» risponde senza troppa enfasi continuando a leggere.

«Mentre leggi?» chiedo a bassa voce.

Lui si stoppa e ruota il suo sguardo verso di me.

«Mi pare ovvio…» replica come se fosse scontato.

Io, se in un primo momento l’ho fulminato con lo sguardo, adesso non ci do più tanta importanza.

Come devo fare?

Come?

Come faccio a passare tutto questo tempo senza annoiarmi e mangiarmi le unghie per l’ansia?

Improvvisamente sentiamo un forte sbadiglio provenire dall’entrata della cucina.

Ci voltiamo e vediamo Sirius tenersi una mano davanti la bocca per coprire almeno un quarto della sua cavità che osa chiamare, appunto, bocca.

«Buongiorno» biascica ancora assonnato.

«Buongiorno» risponde freddo Remus, ancora incazzato per ieri (alla fine ho dovuto salvare io Sirius).

«Ciao…» saluto depresso io.

Felpato procede nel mio stesso identico itinerario che ho fatto non appena sono giunto in cucina: tazzone, latte, cereali e bancone.

Poi mi fissa e sbuffa.

«Che Pluffe che sei, James... Lily la rivedrai oggi, smettila di deprimerti così!» mi rimprovera Sirius.

«Non è per quello che sono depresso» tento di ribattere, però Felpato è più veloce e già ha ripreso a parlare senza nemmeno avermi degnato di un briciolo di attenzione.

«Sta notte ho avuto qualche illuminazione: perché non te la carichi in spalla, la porti nel bagno dell’Hotel e non ci fai sesso?» chiede.

Io rimango ripugnato e, con la coda dell’occhio, vedo che persino Remus è diventato pallido come un cencio pronto a rimettere la sua colazione.

Prendo aria per rispondere sulle rime a Sirius, ma già lo sento parlare di nuovo: «Oppure la rapisci… già!» urla subito dopo «O santissimo Merlino! Sono un genio!» si loda subito dopo «James… perché non la rapisci e la porti qui?» io lo guardo come se fosse un marziano.

«Questo è fuori» mormora semplicemente Lunastorta tornando a leggere.

«Sirius, ti è andato di volta il cervello?» gli chiedo guardandolo come se fosse un marziano.

Lui mi fissa stralunato.

«Perché? Non ti piace la mia genialissima idea geniale?» mi chiede con aria da cucciolo bastonato ed incompreso.

Io alzo scettico un sopracciglio.

«Sirius, tu e i sinonimi non vi conoscete nemmeno di casa, vero?» chiede Remus.

«Eh? Io e…».

«Lascia perdere» annuncia subito dopo tornando a leggere.

«Io e i Simoni?» chiede rivolgendosi solamente a me.

Con la coda dell’occhio vedo Remus alzare lo sguardo al cielo disperato.

«Chi sono questi Simoni?» continua Felpato.

«Nessuno, Sirius… piuttosto mangia e stai zitto!» rispondo cercando di far morire sul colpo la vecchia discussione.

«No, aspetta…» mi richiama un Sirius Black troppo duro a morire «… dai, dimmi, davvero non ti piace la mia idea?».

«No, Sirius, è orribile! Prima di tutto perché se solamente le sfioro un braccio io li perdo tutti e due, secondo perché McCullen ci ucciderebbe se portassi Lily qui» replico deciso.

«Ti ucciderebbe» precisa solidalmente Remus in nome della nostra fantastica amicizia.

Io sposto lo sguardo verso di lui trucidandolo prima che potesse tornare con la completa attenzione al suo prezioso libro.

Sirius sbuffa.

«E va bene… però finiscila di lamentarti!».

«Non mi stavo lamentando per Lily…» ribatto quasi offeso.

«Davvero? Allora il sogno dei marziani con otto occhi e cinque bocche che scendevano sulla terra si sta per avverare» risponde allegro Sirius alzando lo sguardo come se volesse osservare il cielo e constatare quando e dove scenderanno questi benedettissimi marziani.

Io mi volto dall’altra parte e trucido anche lui con lo sguardo.

Ma Sirius non mi degna nemmeno d’attenzione.

«Sapete? Amici come voi me li invidia tutto il mondo» dico acido alzandomi e uscendo offeso dalla cucina.

Da lontano sento entrambi rispondermi nello stesso istante:

«Sempre disponibili, amico!».

 

...

 

«James?» mi chiama Felpato aprendo cautamente (ancora gli possano arrivare in testa oggetti non identificati alla velocità della luce lanciati dal sottoscritto) la porta della mia camera da letto dove mi sono rifugiato a rimpiangere i cari buoni amici di un tempo.

«Vaffanculo, Sirius» rispondo bellamente, mentre rimango sdraiato sul letto a pancia in giù, senza lasciarli nessuna possibilità di instaurare una conversazione civile con me.

«Ho la soluzione al tuo problema» continua Felpato, buttandosi sul mio letto, come se nessuno gli avesse appena dimostrato un fantastico benvenuto.

«Ma se non mi hai mai lasciato il tempo di spiegartelo» ribatto.

«Me l’ha detto Remmy» dice con non curanza Sirius dato che non vede l’ora di espormi il suo colpo di genio.

«Io non gli ho raccontato niente di nessun problema» continuo cercando di cacciarlo.

«Non dimentichi qualcosa?» mi domanda allusivo.

Giusto… la telepatia.

A volte diventa così parte di me e di noi che, addirittura, me ne dimentico.

Sospiro.

A questo punto come potrei cacciare un più che vittorioso Sirius Black?

«Dimmi questo colpo di genio, allora» mormoro scocciato nel contempo che mi accomodavo seduto sul letto.

Alzo lo sguardo verso di lui e me lo vedo ghignare inesorabilmente.

Improvvisamente, però, un lampo di genio trapassa anche il mio cervelletto.

Non era stato proprio Felpato, qualche giorno fa, che si era catapultato in camera mia rivelandomi che aveva trovato un modo fantastico per passare il tempo senza annoiarsi?

Ci fissiamo sghignazzando.

«Dare fastidio a Lunastorta» prorompiamo all’unisono prima di scoppiare a ridere perfidamente.

 

 

«Sappiate che arriverà il giorno in cui mi vendicherò sadicamente di tutto quello che mi avete fatto dallo stramaledetto giorno in cui conobbi le vostre facce da culo!» urla disperato Remus subito seguito dagli inutili incoraggiamenti di Peter, mentre io e Felpato stiamo letteralmente piegati in due dalle risate.

L’ho già detto che amo mio fratello?

Non in quel senso, eh.

In quel senso c’è solo una persona al mondo che amo...

Comunque, volete sapere che ore sono?

Le quattro.

Fra un po’ vado in camera a prepararmi, ma non avrei mai pensato che sarei riuscito a passare tutto quel tempo che mancava dalle otto di questa mattina fino ad ora in così... poco tempo.

A volte la capoccia di Sirius sorprende persino i geni come Lunastorta.

Volete sapere cosa abbiamo fatto?

Vi elenco solo gli scherzi più clamorosi, altrimenti la lista non finirebbe mai.

Precisamente, dalle otto e mezza di questa mattina, quando avevo intuito lo stesso identico piano di Felpato, abbiamo dato inizio all’operazione “Ammazza il tempo con Lunastorta”.

In effetti non è un gran capolavoro questo titolo... ma, lo sapete, Sirius non ci sa proprio fare come “intitolatore”.

Quindi, siamo subito partiti all’azione.

Inizialmente ci siamo solo scaldati con qualche fesseria, talmente sciocca che Lunastorta non ha nemmeno sospettato che si fosse trattato di uno scherzo.

Poi, una volta pronti e scocciati di queste stupidaggini, ci siamo andati giù pesante.

E da quel momento, chi ce lo toglieva più il ghigno in faccia.

Ah!

Come mi sono divertito!

Siamo, pur sempre, andati per gradi: dalle scemenze... fino ad arrivare a bruciargli i libri.

Ogni scherzo ha seguito la routine quotidiana che Lunastorta si era costruito dal secondo giorno che siamo stati chiusi qui dentro.

Abbiamo tirato via le lenzuola e le coperte dal suo letto e le abbiamo appese un po’ dalle finestre un po’ dalle porte... il cuscino gliel’abbiamo nascosto in soffitta.

Il materasso lo abbiamo portato nel bagno della sua camera e lo abbiamo infilato nella vasca... inutile aggiungere che è stato ancora più divertente aprire l’acqua e versare del colorante rosa.

Tutto questo prima che arrivasse Remus a sistemare la sua camera.

Poi, siamo andati in salotto.

Come il giorno prima, abbiamo aspettato che si fosse prima posizionato lui sul divano, infine siamo arrivati noi.

Felpato ha ripreso a giocare con il tele – coso alzando e diminuendo al massimo il volume del letesore o telesore, come cavolo si chiama quell’arnese.

Io, ho acceso la radio e, fingendo di litigare con Sirius, ho alzato il volume al massimo in modo che potessi sentire le notizie e le nuove tendenze musicali.

Alla fine, si è concluso tutto con una gara di volume.

A chi riusciva a tenere il volume più alto.

Beh, la sfuriata di Remus è stata praticamente inevitabile... e ancora più divertente fare i finti tonti e rispondergli da cretini.

In seguito, ci sono stati altri scherzi che se sto a raccontare vi annoiereste.

All’ora di pranzo, ci siamo sbizzarriti.

Sirius ha costruito di nuovo una delle sue bombe micidiali al sugo, io fingevo di prendermela con il pane e minacciavo il tutto con ampissimi movimenti della mano che teneva stretta il coltello.

Tutto il resto legato alla preparazione del pranzo è stato pressappoco simile a queste scemenze.

Quando poi ci siamo seduti a tavola, abbiamo deciso di darci un contegno, ma Felpato non ha resistito ad organizzare un lungo marchingegnoso trucchetto che ha fatto finire Remus di faccia nel suo piatto di pasta al sugo.

Il pomeriggio ci siamo chiusi in camera di Sirius e abbiamo giocato a carte.

Naturalmente, dopo ogni sconfitta dell’uno e dell’altro ci picchiavamo.

Come ultimo atto di questo memorabile giorno, abbiamo... rullo di tamburi... bruciato il libro che Lunastorta teneva aperto davanti al suo naso mentre lo leggeva.

E la frase che avete udito essere urlata poco fa dal caro vecchio Remmy... è la coronazione al nostro grandioso lavoro.

Ora... vado.

 

...

 

«Ok! Ricordati di fare il bravo!» mi raccomanda Sirius fingendosi una mamma preoccupata «Non dare confidenza a nessuno, specialmente agli estranei... stai attento alle donne non conosciute, che la tua mamma è gelosa...» elenca il cretino idiota mentre io lo squadro da capo a piedi con un sopracciglio alzato «...Ah!» urla all’improvviso garantendomi la perdita delle mie capacità uditive «Dimenticavo una cosa fondamentale: NON ACCETTARE DOLCETTI DA NESSUNO, capito tesoro?» mi urla in faccia prendendomi per il colletto e strattonandomi un po’.

Un Levicorpus lo fa arrivare dritto, dritto in salotto, sbattuto chissà dove.

Remus mi fissa, con dietro Peter (un tantino terrorizzato da questa nuova figura del caro... dolce... tenero... e generoso... lupacchiotto).

Lui sospira.

«Ricordati, solamente, che ti troverai di fronte a Lily Evans...» e con questo, io e Lunastorta ci siamo capiti perfettamente.

«Già» annuisco.

«Allora, James?» mi chiama McCullen.

Giusto per farvelo sapere, Jassy – Cally non se la fidava a mandarmi da solo con una misera cartina in mano, così ha deciso di accompagnarmi fino ad un punto sicuro, mi avrebbe indicato la strada e poi mi avrebbe lasciato al mio incontro.

«Ci vediamo sta sera... se Merlino vuole!» aggiungo poi alludendo a quello che Remus ha afferrato al volo.

Mi sorride incoraggiante.

«Già... ricordati che hai anche un’altra pena da scontare!» dice indicando la sua bacchetta.

Deglutisco a fatica e gli sorrido timidamente.

Poi entro nel camino al fianco di McCullen e, subito, una fiamma verde ci investe e ci inghiotte portandosi via le immagini della casa di Sirius e di Remus e Peter che avevo davanti.

 

Arriviamo in un batter di ciglia in un secondo camino.

Non appena esco dalla struttura, mi rendo conto che ci troviamo in un catorcio di casa.

«Ma che...?».

«Lo so» dice McCullen sospirando «è il posto più sicuro e vicino in cui potevamo arrivare con la Metropolvere» mi spiega subito dopo.

Si avvia verso l’uscita ed io lo seguo come un bravo segugio fidato.

Usciamo e immediatamente ci troviamo in una via trafficata da auto, mezzi pubblici, biciclette... pedoni.

Se c’è una cosa che non tollero, almeno quando io e la mia piccola Bibi uscivamo per qualche passeggiata, è camminare in una via super affollata dove il tuo scopo non è più incedere al fianco della donna che ami per lasciarti alle spalle tutto lo stress del lavoro e della guerra... no!

Quando io cammino in una strada super affollata di pedoni io scanso...

Esatto: scanso, evito, schivo, sfuggo ... ma non cammino più.

E alla fine, divento ancora più stressato di prima.

Bene!

Adesso ditemi: con la tensione già alta per conto suo perché di qui a poco incontrerò Lily Evans che mi dovrà parlare di queste fantomatiche “questioni giuridiche”, come caspita devo fare per calmarmi se questi dannatissimi pedoni non fanno altro che innervosirmi ancora di più intralciando l’aureo cammino di James Potter verso la donna della sua vita?

Sento un improvviso rumore di un nuovo sorriso.

Volto il mio sguardo vero McCullen che mi sta “camminando” al fianco.

«Tranquillo» mi dice «tra un po’ questo sciame di persone si disperde».

Io lo guardo stralunato e po’ sospettoso.

Non mi piace per niente la confidenza che si è preso nei confronti dei Malandrini da quando noi abbiamo accettato la missione.

Forse anche da prima, quando ci siamo incontrati per la prima volta a Trafalgar Square che ha mostrato il nostro stesso ghigno e uno smisurato interesse per la nostra telepatia.

«Già...» annuisco poco convinto non smettendo di fissarlo studioso.

Non so perché... può sembrare una paura infondata o, addirittura, un’idea assurda, ma ho come la sensazione che Jassy – Cally abbia imparato a leggere nella mente, e questo, ovviamente, non lo posso digerire.

Rimango pensieroso su questo punto.

Poi, alla fine, la curiosità ha la meglio su di me.

«Come fa a sapere che non le sopporto le mandrie di persone accalcate fra di loro?» chiedo.

Lui si volta per un secondo verso di me con un’espressione serena in viso e mi fissa sorridendo.

Poi torna a guardare di fronte a sé.

«Più di una volta ho avuto il piacere di parlare con Lilian...».

«Lily» lo correggo io interrompendolo all’istante quasi mi fosse uscito di bocca automaticamente.

Lei odia essere chiamata con il nome per intero.

«Non è una mia amica».

«Eppure non mi è sembrato che lei abbia così difficoltà a prendersi tutta la confidenza che vuole» gli rispondo per le rime.

Lui sorride furbamente.

«Purtroppo sono una persona molto legata ai suoi pregiudizi e la prima impressione è tutto per me».

«Quindi, devo dedurre, che noi Malandrini le siamo subito piaciuti».

«Molto simpatici, si» ammette.

«Anche Lily è simpatica ed incredibilmente dotata».

«Considerami un maschilista, allora».

Io mi blocco di colpo, profondamente insospettito.

McCullen se ne accorge e si ferma anche lui voltandosi verso di me dubbioso.

Rimaniamo qualche minuto a fissarci così.

«Un maschilista?» chiedo scettico, cercando di far capire quanto può sembrare strano.

Insomma, il motivo principale per cui lui è riuscito a convincere me e Remus ad unirsi alla sua causa era la protezione, in primis, di due donne: la madre di Lunastorta e Lily.

Se è davvero un maschilista... può esserci qualcos’altro sotto?

Lui scoppia a ridere, nonostante io continui ad osservarlo diffidente.

«Stavo scherzando, James» dice «So perfettamente che Lily è una persona molto cordiale e simpatica... graziosa, nel suo complesso» io stringo gli occhi a fessura.

“Graziosa, nel suo complesso” ha vari punti di vista, imbecille! vorrei urlargli.

«Infondo, l’ho detto io stesso poco fa» commenta tornando a camminare.

Dopo qualche secondo di esitazione, anche io riprendo a seguirlo.

«E, beh, insomma...» ricomincio un tantino impacciato «... cosa le ha detto?» chiedo.

«Stavamo cercando entrambi un buon posto per farvi incontrare. Io ero per i locali affollati di Babbani, lei no. Ed è stato in quel momento che mi ha spiegato che detesti camminare tra “le mandrie di persone accalcate fra di loro”» spiega imitando le virgolette «Sinceramente, James, sono rimasto parecchio stupito da questo lato del tuo carattere. Infondo, ad Hogwarts, non passavi inosservato per i corridoi».

Ghigno al solo ricordo di quei tempi d’oro.

Già... chi se li scorda più!

Anche se poi, per quello che facevo, me la dovevo vedere con una certa rossina...

Prendo aria per rispondere a McCullen, ma mi anticipa sul tempo.

«Però, Lily...» da enfasi al nome sorridendo, per farmi notare che si sta correggendo «... mi ha spiegato anche questo punto. Ha detto che ti da fastidio perché non sopporti che tutte queste persone intralcino l’aureo cammino di James Potter» conclude sorridendo divertito.

Io arrossisco di botto.

«Cosa?!» gli urlo quasi in faccia.

McCullen ride ancora più rallegrato.

Ma, personalmente, non è che me ne importi più di tanto.

Insomma, diamine, Lily sa questo di me... non è una buona cosa!

Vi ricordate quando, all’inizio, vi ho spiegato che la mia piccola Bibi tentava in tutti i modi di uccidere una volta per tutte la parte egocentrica del vecchio James Potter e che io, pur di salvare anche un misero scricciolo, facevo alcune cose e alcune battute di nascosto da lei?

Bene, il fatto del “cammino aureo di James Potter e bla bla bla”, è una di queste!

E lei lo sapeva!

Il ché significa che avrebbe potuto farmi fuori in maniera definitiva in base al suo umore.

Il vecchio James Potter avrebbe avuto i giorni contati, ormai...

Del tipo: “Buongiorno Amore, come ti senti questa mattina?” “Mah, oggi non ti posso vedere Buch, quindi ho deciso di stroncarti una volta per tutte!” “Ma... ma... ma... tu mi ami...” “Ovvio, tesoro, ma oggi proprio mi stai antipatico e non riesco a digerire la tua brutta faccia da Pluffa... e ho anche l’arma perfetta per farti secco...” ...

Ok, il resto lo lascio immaginare a voi!

Brrrrr... mi vengono i brividi solo a pensarci.

Sento una nuova risata e subito volto il capo verso McCullen.

«Già!» enfatizza con un altro sorriso divertito, prima che un nuovo silenzio prendesse il sopravvento.

Continuiamo a camminare tranquillamente, prima che un’altra domanda mi ronzi in testa.

Rimango qualche secondo a ponderarla e, soprattutto, a cercare di capire se sia davvero il caso di porla o no.

Porto di nuovo lo sguardo al mio fianco per scorgere meglio il viso di McCullen.

Oggi sembra più sereno del solito.

Se ha qualche problema, magari non la prenderà male.

«McCullen» lo chiamo, deciso, ormai, ad agire.

«Si?» mi chiede senza smettere di guardare di fronte a sé.

«Mi stavo domandando se lei avesse una famiglia» butto giù evitando anche la minima incertezza.

Jassy – Cally rimane in silenzio.

«Ho un figlio» risponde dopo qualche minuto di silenzio, ma usa un tono... freddo, quasi.

«E sua moglie?» domando un po’ titubante.

Rimane di nuovo in silenzio.

«Morta» annuncia pressoché neutrale.

«Mi dispiace» mi affretto ad aggiungere a quella conversazione, ormai, gelida.

Nessuno dei due parla dopo la mia ultima frase.

Ho notato il suo movimento del capo per ringraziarmi del mio pensiero per sua moglie, ma, per il resto, nessuno ha fatto più niente.

In realtà, una verità del genere me la sono più o meno immaginata, anche se, sentirselo dire, è comunque un’altra storia.

Se solo penso che sarebbe potuto succedere a me...

Io non avrei mai avuto la forza di crescere un figlio, quando quest’ultimo sarebbe stato il frutto dell’amore tra me e Lily, e lei non ci fosse stata più.

Di nuovo sento i brividi percorrermi tutta la schiena, ma questa volta non è per paura della mia piccola Bibi... bensì per un dolore che, spero, di non provare mai più dopo la morte dei miei genitori.

«I Mangiamorte hanno stroncato la sua giovane vita proprio qualche mese dopo l’unico parto» parla ancora McCullen usando una voce decisa «Dal giorno che mi ripresi da quella tragedia, le feci la promessa solenne che avrei accudito e cresciuto nostro figlio nel migliore dei modi» continua guardando verso il cielo.

Io lo fisso studioso, ma comprensivo in un certo senso.

«Fu da quel giorno, inoltre, che cominciai la mia carriera di Auror in incognito» conclude orgoglioso.

«E suo figlio?» chiedo.

Un nuovo silenzio segue la mia domanda, ma, questa volta, il viso di McCullen non è più tirato in una smorfia di dolore, bensì steso in un sorriso appagato.

Alza lo sguardo verso il cielo e con voce piena di orgoglio dice:

«Non poteva rendermi più felice scegliendo proprio la stessa carriera di suo padre».

Sorrido anche io, trasportato dall’inaspettata e, comunque, ancora inaffidabile innocenza di questa nuova figura di Jason McCullen.

Camminiamo ancora per un po’, finché Jassy – Cally non decide di farmi venire un infarto.

«Ci siamo».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Beh?

Lo so... lo so... dalle vostre (meravigliose, aggiungerei) recensioni avevo esplicitamente capito che vi aspettavate molto da questo capitolo, perciò... le mie scuse non vanno solo per il mio ritardo, ma soprattutto per questa mancanza. Ma il prossimo... Uhuhuhuhuhuhuhuhuhuh... e questa volta prometto che non farò ritardo, sempre se non mi abbandoniate nei commenti (e badate, non mi riferisco ai miei angeli che già lo fanno ^^).

Quindi, mi pare doveroso passare immediatamente ai ringraziamenti J:

ü  Cullen Isabella: Ehilà cara ^^! La tua recensione mi ha quasi commossa, sai? Sono felice che la mia comicità, infondo, riesca a far ridere almeno qualcuno e, cosa ancora più importante, sia servita a farmi perdonare da te perché mi sarei uccisa altrimenti.
Mi dispiace di quest’altro ritardo (soprattutto dopo che avevo promesso più coerenza nell’aggiornare... sono incorreggibile) e per l’appuntamento di Lily e James (mia madre mi ha fatta sadica, lo so U.U).
Cmq, senza offesa, ma spero che la tua idea sulle “questioni giuridiche” sia sbagliata, altrimenti ti rovineresti la sorpresa... va bè, se, invece, è giusta significa solo una cosa: sei un genio!
Per quanto riguarda la mia ispirazione, lei è tornata completamente se per “tornare” intendi puntare una pistola alla tempia con seguente minaccia “se non mi aiuti a scrivere pigio il grilletto” e bla bla bla... Il vero problema è che ho i miei cuginetti piccoli di Milano a casa con me e, di conseguenza, mi impediscono quasi sempre di concentrarmi e, alla fine, riesco a scrivere una pagina come massimo.
Senza contare che, sono stata fulminata da un’altra idea per un’altra fan fiction e sto cercando di fare una sorta di scaletta per non dimenticarmela.
Va bè... basta annoiarti!
Spero di trovare presto un tuo commento (di solito sei quasi sempre la prima ^^) e... beh... grazie di tutto ^^
A presto, bellissima!
Un bacione
J

ü  pRiNcEss LiLIUzzA: Ahahahahahahah... Amore Mio, la tua recensione mi ha fatto sorridere di cuore, sai? Ma sei davvero così innamorata della figura dei Malandrini che ho immaginato? Mi fa “ammazzare” di piacere xD e non puoi nemmeno immaginare quanto mi sia rimasta soddisfatta del fatto che persino questo capitolo di transizione non ti abbia dato fastidio. Purtroppo, ti ho dovuto deludere questa volta: l’appuntamento vero e proprio sarà nel prossimo capitolo ma, giuro, davvero, che entro la fine della settimana pubblico anche quello (penso di farlo domenica, però... perché negli altri giorni sono stracolma di impegni). Perciò non disperare e non fare nessuna pazzia nella mini attesa perché morirei anche io insieme a te.
Cmq, non potrei essere più d’accordo con te sul fatto di non invitare mai Sirius Black nella cucina. XD Povero Remus. E hai visto in questo capitolo? A fare la mamma protettiva con James che deve uscire. A volte mi domando a cosa penso quando scrivo ste scemenze. Però tu appoggi completamente quello che dice Silente (“
finché ci sarà anche solo una piccola stupida persona (IO) che leggerà queste tue storielle e si emozionerà leggendole ... bè allora puoi urlare a gran voce che hai composto delle grandi cose” questo l’hai detto tu prendendo spunto dall’immensa saggezza di Albusino xD). E, a proposito di questo punto, tu non puoi immaginare quanto tu mi abbia fatta emozionare. Grazie mille, Mia Adorata! Ti lovvo da morire xD. Lo conosci il verbo lovvare? Da Love xD. Assurdo, eh?
Cmq, tornando ai nostri punti principali, non ti azzardare mai più a dire che mi annoi con i tuoi commenti, capito? Mi insulti quando fai così!
In ogni modo, io A.D.O.R.O. HP6. È troppo bello! Sicuramente migliore di HP5 (esattamente come abbiamo già confermato prima, ma io non smetterò mai di dirlo), anche se tu dici che ogni tanto hanno tagliato alcune parti belle. Sinceramente il libro non me lo ricordo più perché l’ho letto un sacco di tempo fa. Cmq, ti do pienamente ragione sulla scena di Ron e i cioccolatini di Romilda xD. Un mito... e mi ha fatto anche “ammazzare dalle risate” quando Harry lo porta da Lomacorno e Ron abbraccia il professore... «Ciao tesoro...» xD xD xD xD xD xD xD... che mito!
Va bè... basta! Altrimenti ad annoiarti sono io :P
Senza contare che ho un sacco di cose da fare (tra le quali leggere il tuo ultimo capitolo e lasciarti un papiro come mio solito ^^. Anche se la prima parte del capitolo l’ho cominciato a leggere ieri notte e... beh... dire che Lily è solamente un mito... mi sembra un bellissimo eufemismo;) ).
A prestissimo, Mia Adorata,
un bacio colossale e grazie ancora una volta per quello che hai detto
J

ü  Pazzarella_dispettosa: Ehi, ciao bellissima!
Innanzitutto, benvenutissima in questo sito che io, personalmente, adoro. Anche io amo la coppia James/Lily (Non si sarebbe mai detto, vero? xD).
Cmq, mi ha fatto davvero piacere leggere il tuo commento... nonostante tu sia nuova, mi hai resa davvero felice, sai? Insomma, è soddisfacente sapere che la tua storia prende qualcuno, vero? Tu hai scritto qualcosa su James e Lily o su qualsiasi altro personaggio? Mi piacerebbe sapere come scrivi e conoscere il tuo stile ;).
Immagino tu sia brava quanto me (anzi, secondo me, anche più brava ^^).
Sai, da una parte spero che la tua idea sulle questioni giuridiche di Lily sia sbagliata solamente perché poi mi dispiacerebbe che ti si rovinasse la sorpresa... se poi c’hai azzeccato... beh, sei davvero in gamba ^^
Spero di trovarti anche tra i commenti di questo nuovo capitolo
J
Un bacio, cara ^^
Alla prossima

ü  Bittersweet miki: Mi fai prendere certi infarti, sai? Perché ogni tanto sparisci senza lasciare traccia? Eh? xD
Cmq, sono contentissima che tu sia tornata. E ancora di più se mi dici che la mia storia ti lascia davvero a bocca aperta. Mi raccomando, non mi abbandonare mai, capito? Che mi fai fare solo continue corse all’ospedale... ormai l’infermiera si è stancata di vedere sempre e solo la mia faccia xD.
Cmq, a parte gli scherzi, grazie mille di tutti ^^
Spero di sentirti presto, eh!
Un bacione immenso!
Ciau

ü  Jaily: Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah.......... tu sei fuori di testa e... beh, si! Hai alzato un quesito davvero importante. Ma devi essere tu a spiegarmi, ora, io come faccio a non ucciderti. Eh? Come faccio? Proprio io che amo viaggiare più di me stessa, a momenti e che, soprattutto quest’estate, sono stata sfigata e sono riuscita a fare solamente un viaggio in tre mesi. Ma tu... oh, tu... proprio li istighi i miei istinti omicidi. Soprattutto perché mi porti via la mia Pazzoide. La mia unica Pazzoide preferita. Uff... Certo che hai una fortuna! Anche io voglio viaggiare così tanto come te. L’Inghilterra mi manca tantissimo (tranne il cibo... bleack!). Spero davvero che tu riesca a trovare, ogni tanto, un Internet Point dove fiondarti dentro. Lo faresti per me?
Va bè... cmq, per te, spero che non riesca a prendere un PC fino a quando non aggiungo il prossimo capitolo, visto che qui non c’è ombra di appuntamento, purtroppo.
Per il resto... beh, lo sai che non posso mai dire niente sui tuoi desideri e roba varia... perciò, Pazzoide Mia, come ti ho già detto, spero davvero che tu trovi un PC solamente dal prossimo capitolo in poi, se no, questa è la volta buona che mi uccidi.
Ti voglio bene, anche io ^^
Un bacione immenso e, mi raccomando, divertiti ^^
Ciau

ü  DanyCullen: Tesorooooooooooooooooo... ahahahahahah... no, davvero, la tua recensione mi ha fatto ridere di cuore, senza contare che me l’ha davvero scaldato. Grazie... grazie mille per quello che hai detto! Non puoi immaginare quanto sia importante per me (soprattutto per andare avanti ;) ).
Cmq, figurati... insomma, spero davvero che tu ti sia divertita lì. Io ho sempre sognato di visitare almeno una delle due isole italiane. Non ci sono mai andata. Com’era? Bella? Immagino proprio di si!
Ma quanto sei stata lì? O sono io che non ho mantenuto la promessa e ho aggiornato, ancora un volta, tardi? Mi sa di più la seconda xD. Sono davvero incorreggibile!
Ad ogni modo, sono davvero contenta che tu ti sia “rotolata a terra dalle risate” per Remus e Sirius. Anche in questo capitolo non mancano affatto i loro battibecchi. Insomma, dovevo pur compensare il vuoto che avevano lasciato Lily e James, no? xD
Spero di trovarti presto tra i commenti, Dany, soprattutto perché, questa volta ho intenzione di aggiornare davvero presto.
Così non vi lascio troppo in ansia ;)
A presto, bellissima
Un bacione monumentale
J
Ciauuuuu

Inoltre, ringrazio di cuore tutte quelle meravigliose persone che hanno aggiunto e che ancora mantengono la mia storia tra le loro preferite ^^:

ale90, BabyFairy, bittersweet miki, Christy 94, DanyCullen, hp4e, jaily, LaBabi, Lars Black, lily D G, littleherm_94, marta_cullen, mick_angel, nan96, pazzarella_dispettosa, pikkolina88, piuma_rosaEbianca, pRiNcEss LiLlUzzA, SarahPotter, sihu e stellina767

E, un grazie particolare va anche a chi segue la fan fiction:

akiko, ashleys, Azah Black, chichetta99, ElseW, felpy90, Frytty, Hillian93, jacopo25, Lady Airam, Lars Black, LilyPrincessInPink, Nikki Potter, piccola_puffola, rosy90 e ValyBrick

Grazie di cuore a tutti quanti!

Vi voglio bene ^^

Alla prossima!

Ciau

Bey Lovegio92 J

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Capitolo 16
*** Capitolo XV - Questioni Giuridiche ***


(QMNSHDF) Capitolo XV - Questioni Giuridiche

Visto? Come promesso, questa volta, sono stata super puntuale!
Per Domenica vi avevo promesso l’appuntamento tra James e Lily... ed eccolo qui!

Non voglio rubarvi molto tempo dato che nelle vostre recensioni avete fatto trasparire parecchia impazienza ad arrivare fino a questo punto... perciò: BUONA LETTURA A TUTTI J

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quindicesimo – Questioni giuridiche

 

Bene!

Siamo arrivati per davvero!

L’Hotel Buyuk Londra è lì vicino a noi, basta attraversare un paio di isolati e...

«Beh, immagino che da adesso in poi te la sappia cavare da solo» dice McCullen congedandosi.

«Per tornare indietro faccio lo stesso tragitto?» chiedo voltando le spalle all’Hotel per guardare un’ultima volta Jassy – Cally che già aveva girato i tacchi.

«Si. Ci vediamo sta sera» conclude e si dilegua senza nemmeno lasciarmi il tempo di salutarlo.

Non che, sinceramente, me ne importi più di tanto, ma è comunque una questione di educazione, no?

Beh... è ora di entrare in scena.

Sento il mio cuore tornare a battere come un martello pneumatico all’interno del mio petto risuonando persino nelle orecchie.

Sono così agitato... e pensare che, fino  a qualche istante fa ero tranquillissimo mentre parlavo con McCullen.

Cercando di calmarmi, procedo lentamente verso l’entrata.

Non appena arrivo di fronte alle grandi porte girevoli, mi blocco.

Faccio un lungo ed incoraggiante sospiro per tranquillizzarmi un ultima volta e, poi, entro.

Faccio scorrere la porta girevole e, immediatamente, sono dentro un lussuoso Hotel.

McCullen non mi aveva detto che era un Hotel a cinque stelle il Buyuk Londra... tanto meglio!

Almeno saremo trattati da re (quali siamo veramente io e la mia piccola Bibi).

Compio qualche giro su me stesso tanto per guardare l’intera hall a trecentosessanta gradi.

È davvero bella.

«Posso aiutarla?» mi arriva improvvisamente una voce dalle spalle.

Mi volto un tantino imbarazzato, poiché questo dannato ragazzo mi ha colto proprio mentre avevo la faccia da rincitrullito che si guardava intorno meravigliato.

«Si... ehm... grazie...» rispondo farneticando nel contempo che mi gratto la nuca nervosamente.

«Mi dica pure» mi incita quello cortesemente con un dolce sorriso grazie al quale riesco a calmarmi.

«Dovrei incontrare una persona nel vostro ristorante – bar».

«Capisco. Mi segua, prego» mi dice cominciando a camminare verso una grande e larga scalinata con un tappeto rosso ed il passamano dipinto di oro.

Saliamo in silenzio.

Esattamente come per McCullen, seguo come un bravo segugio fidato il ragazzo di fronte a me.

È giovane.

Avrà circa diciotto anni... massimo diciannove.

Non appena arriviamo in cima a questa grande ed ampia scalinata, il giovane volta subito a destra ed io lo seguo.

Noto un lunghissimo corridoio tutto arredato alla perfezione con tavolini e vasi tutti decorati.

C’è un insieme di colori vivaci, ma non per questo inadeguati ad un ambiente così lussuoso e ben frequentato.

In fondo a questo corridoio noto una fantastica porta bianca decorata con qualche fantasia d’oro.

Un’anta della porta è aperta, mentre l’altra e chiusa e, davanti a questa, c’è un manifesto.

Deduco che quello sia il menù del giorno e che quella porta conduca proprio al ristorante.

Procediamo ancora: il corridoio è davvero lungo.

«Ehm, senti» lo chiamo imbarazzato.

Lui si blocca e si volta verso di me interrogativo.

«Qualcosa non va, signore?» mi chiede garbatamente.

Io sorrido di fronte a tanta gentilezza: «Niente, ma ora che ho capito dove si trova il ristorante, posso arrivarci anche da solo, non ti disturbare oltre» rispondo senza sembrare troppo scortese nella mia richiesta «Grazie» lo ringrazio infine.

Lui mi restituisce il sorriso e, dopo un mezzo inchino, svanisce alle mie spalle.

Io mi volto di nuovo verso il ristorante e, con un secondo sospiro, vado avanti.

Ogni passo in più che faccio verso quella porta è un battito in più che si aggiunge all’irrefrenabile corsa del mio cuore.

Sono così agitato, ormai, che ci rinuncio persino a calmarmi.

Arrivo alla porta e, un tantino titubante, la supero.

Subito inizio a guardarmi intorno per cercarla.

Poi, un nuovo balzo al cuore, mi fa prendere coscienza del fatto che l’ho vista per davvero.

Lei... lì.

Seduta ad un tavolo accostato ad un finestra dalla quale entra quel poco di luce oscurata dalle nuvole ancora cariche di pioggia che, per mia fortuna, ha smesso di cadere giusto nello stesso momento in cui sono uscito dalla mia camera bello lindo e profumato (come nessuno al mondo, aggiungerei...).

Deglutisco a fatica e comincio a raggiungerla.

Non si è ancora accorta che sono qui.

È molto assorta in quello che sta pensando fissando il paesaggio urbano che si staglia fuori dalla finestra.

Continuo a fissarla ammirato.

È così bella, maledizione!

Bella e non più mia...

Indossa un jeans parecchio aderente e una larga maglietta verde, la quale s’intona perfettamente con i suoi occhi, con le spalline che le ricadono ai lati delle braccia lasciandole le spalle scoperte.

Lei adora il verde.

È il suo colore preferito.

Una volta mi ha raccontato che secondo alcuni studi Babbani della psicologia delle persone, credo, al verde corrisponde l’autostima, la forza interiore, la stabilità su valori che non mutano.

Ed io l’ho trovata perfettamente nella descrizione che Lily ha dato del verde come suo colore preferito.

Lei non è affatto egocentrica, però sa riconoscere una cosa fatta bene da se stessa.

Senza parlare dei suoi ideali, forti e resistenti ancora adesso.

Nessuno riesce a convincerla di tesi opposte alle sue idee.

Nessuno!

Prendo fiato e... «Ciao».

Lei si volta colta di sorpresa, con gli occhi un tantino sgranati.

Poi, in un certo senso sospira dopo essersi resa conto che sono io.

«Ciao» risponde indicando la sedia di fronte a me.

Nel contempo che mi avvicino, noto che comincia subito ad armeggiare con una grande borsa nera che si è portata dietro.

«Sei in anticipo» le dico subito, mentre mi siedo, tanto per scemare un po’ la tensione che si sta creando tra noi due.

 «Si... non avevo niente di meglio da fare» fa una lunga pausa in cui penso che non debba più riprendere a parlare.

Finalmente ha finito di armeggiare con quella dannata borsa che mi mette ancora più agitazione addosso e appoggia sul tavolo una grossa cartella di cartone beige contenente altri fogli bianchi.

Si comincia!

«E poi perché voglio risolvere questa questione il più in fretta possibile» continua subito dopo osservandomi.

Anche io la guardo.

Ha lo sguardo austero e concentrato... ma non parla.

E nemmeno io ho intenzione di farlo.

Non so perché, ma da quelle iridi riesco a scorgere una... sfida.

Ed io alle sfide non so resistere.

Indurisco anche io il mio sguardo quel tanto che basta per restituirle la stessa sensazione che lei da a me guardandomi così... studiosa, direi.

Rimaniamo in silenzio ancora per molto.

Il nostro problema, in effetti, è sempre stato l’orgoglio.

Ci ha fregati ad Hogwarts quando eravamo giovani ed innamorati, ma ciechi dei nostri sentimenti, e ci sta fregando anche adesso.

Teoricamente, però, anche io mi sentirei un tantino... come dire... subordinato a lei se i ruoli fossero invertiti ed ora fossi io quello che deve chiedere aiuto all’altro per catturare Johnson o robe simili.

Improvvisamente, la vedo prendere aria per iniziare a parlare, ma viene interrotta.

«I signori desiderano qualcosa?» ci chiede un cameriere.

Io stringo i pugni ed abbasso lo sguardo quanto basta per non far notare agli altri che sto imprecando contro questo imbecille che ha interrotto Lily nel momento più bello di questa giornata.

Già me la sono immaginata... la sua entrata, intendo.

“Ho bisogno di aiuto, James” avrebbe detto con aria, comunque, superiore.

Io avrei fatto finta di ponderare la questione ed avrei chiesto “Che genere di aiuto, mia cara Lily?”.

Lei avrebbe stretto di poco gli occhi a fessura per il modo grottesco in cui l’avrei chiamata, ma non avrebbe fatto troppe storie.

Poi avrebbe sospirato abbassando lo sguardo, per, successivamente, rialzarlo pieno di lacrime ed implorarmi.

“Johnson è un verme schifoso e me ne sono accorta solo ora. Solo ora mi sono resa conto anche di quanto io ti ami, Buch! Ti scongiuro torniamo insieme”.

Ed io avrei allargato le braccia con due occhi sognanti e le avrei detto nel mentre mandavo mentalmente a fanculo McCullen: “Certo, Amore Mio! Torniamo insieme nella nostra splendida casa circondata da un giardino pieno di fatine e gnomi che giocano felici tra di loro. Ed io ti prenderò in braccio e ti porterò fino alla porta di casa nostra attraversando questo fantastico paradiso; ti adagerò per terra e ti bacerò con tanta passione... ma con così tanta passione che...”.

«James? James, stai bene?».

Apro gli occhi per notare giusto in tempo una mano sventolarsi proprio davanti ai miei occhi.

«Vuole che chiami un’ambulanza, signorina?» chiede la voce del cameriere.

«No, lasci perdere» risponde Lily ritraendo la sua mano non appena ha notato che mi stavo riprendendo.

Stavo sognando ad occhi aperti.............................

Che figura di merda!

«Comunque non vogliamo niente, grazie lo stesso» continua la mia piccola Bibi sorridendo un’ultima volta all’uomo prima che questo compi un mezzo inchino e si dilegui.

Fisso quell’uomo di mezza età allontanarsi per andare a disturbare ad un altro tavolo.

Poi, improvvisamente, sento un sospiro.

«Non mi ricordavo che stare con te in posti così affollati di Babbani fosse così imbarazzante» commenta tenendosi scioccata la testa.

Io fingo una risata falsissima.

«Ma sentitela! Come siamo spiritose!» le rispondo per le rime.

Lei mi guarda per un momento con uno sguardo inceneritore... ma così inceneritore che brucerebbe in un solo istante l’intero giardino pieno di gnomi e fatine che ancora svolazzano felici ed allegri nella mia testa.

Poi sospira di nuovo.

«Niente battibecchi oggi, per favore! Voglio concludere questo problema, adesso!» comanda il generale.

«Agli ordini, signora!» scherzo cercando ancora una volta di scemare questa maledettissima tensione.

Noto con piacere un miserissimo sorriso increspare il suo dolce volto, ma subito dopo scompare.

Beh... sempre meglio di niente.

«Allora...» comincia «... in realtà non è niente di così complicato e complesso come, immagino, tu abbia pensato».

La fisso sconcertato e lei, subito dopo, ricambia il mio stesso sguardo.

«Beh? Mi hai puntato addosso una bacchetta e mi hai minacciato di morte se non ti davo questo appuntamento in cui dovevamo discutere di queste fantomatiche “questioni giuridiche”» le spiego come se fosse la cosa più ovvia che io mi sia fatto tutte le pippe mentali al seguito di queste benedettissime questioni giuridiche.

Ed, in effetti, lo è stata!

Sospira di nuovo.

«Per favore...» mi chiede ancora sottintendendo la supplica di lasciar perdere i battibecchi.

«Ok» rispondo sbuffando.

Poi, lei prende la sua cartella di fronte a se, la gira e la poggia proprio davanti a me.

«Tutto quello che devi fare è firmare un po’ di fogli e basta» dice semplicemente.

«E leggere di che cosa si tratta, no?» chiedo sarcastico.

Lei assottiglia lo sguardo.

«Sono troppe cose. Non ce la faresti a leggere tutto per tempo» risponde seria.

«Posso sempre portarmele e leggermele con calma. Te le posso riportare quando vuoi».

«No» risponde secca.

Rimaniamo in silenzio.

Alzo un sopracciglio scettico di fronte alla sua sentenza un bel po’ strana.

Sospira di nuovo.

«Se proprio vuoi saperlo non ti fa rischiare un bel niente».

«Beh, scusa se mi preoccupo, però visto che al Ministero ci cercano per scannarci per un reato che non abbiamo commesso...»

«Ah!» mi interrompe sorridendo furbamente «Allora non ho sbagliato ad indovinare».

Io la fulmino con lo sguardo.

Mi sta facendo davvero arrabbiare.

Questo suo carattere che si sta creando da quando sta con Johnson non mi piace per niente.

Lei non ha mai indovinato, lo so meglio io di lei, ma è così.

Lei sa perfettamente quello che ha sostenuto al Ministero in nostra difesa, non l’ha indovinato.

Maledizione!

«Di cosa si tratta?» le chiedo serio con un tono minaccioso cercando di farle capire che mi sto davvero incazzando.

Lei lo nota e si sistema meglio sulla sedia, sentendosi un attimo in soggezione.

«Sono delle pratiche di affidamento» risponde neutra.

Pratiche di affidamento?

«Pratiche di affidamento?» le chiedo.

Lei annuisce.

Non capisco.

Di cosa dovrebbe prendersi l’affidamento.

Noi non avevamo niente che...

Ah!

Ecco!

«Lily... che sciocchezza!» le rispondo.

La vedo strabuzzare gli occhi.

«Ti ho detto che la casa te la puoi tenere tranquillamente. Non c’era bisogno di fare tutto questo ambaradan» le dico sorridente restituendole la cartella.

Che scemenza.

Tutto questo per... per l’affidamento della casa?

Quindi... quindi... lei non ha bisogno di aiuto per andare via da Johnson?

In un attimo mi sento così... Merlino... non riesco a descriverlo!

Mi sento di nuovo vuoto... quasi come se l’avessi persa di nuovo.

«Quanto sei idiota!» mi risponde.

Io alzo lo sguardo su di lei evitando di nascondere quella tristezza che, immagino, si legga palesemente sul mio viso.

Non mi va di farlo.

Basta!

Basta nascondere...

La vedo rabbrividire quasi impercettibilmente, poi sospira di nuovo.

«Secondo te per avere una casa chiedevo delle pratiche di affidamento?» mi domanda.

Io la guardo sconcertato.

«E allora di cosa?» chiedo.

Lei sospira portando per un secondo lo sguardo via dal mio... fuori verso il mondo esterno.

Sembra che abbia un grosso peso addosso... quasi fosse schiacciata da qualcosa di più grande di lei.

«Io sono incinta, James» mi dice tutto d’un botto.

Ho il tempo necessario per strabuzzare gli occhi prima di renderli vitrei per la mancanza di ossigeno.

Ho appena smesso di respirare.

«C – cosa?» le chiedo senza fiato.

Lei annuisce gravemente.

«E la cosa più traumatica per me è che lo sono di te» mi dice.

Ora... io non voglio sembrare banale... ma, veramente, credo che definire il mio cuore pugnalato da una lama invisibile significherebbe fare un grosso... grossissimo eufemismo.

In effetti, però, non ho contato la parte positiva.

Quando mi ha detto che era incinta, sono sbiancato più per il fatto che ho immaginato quello schifoso verme mettere le mani addosso alla mia piccola Bibi.

Sfiorando quelle parti... che erano solo mie!

Ok!

Va bene!

Stoppiamoci un secondo!

Giusto il tempo di fare il quadro della situazione.

Lily... incinta... di me.

Cioè... io dovrei essere un padre?

IO?!?!?!?!?!?!?!?!?!

«Cosa?» chiedo in un soffio.

Lei abbassa lo sguardo delusa.

Sospira ancora una volta per poi prendere aria pronta a buttare fuori un’altra bomba per ferirmi a morte.

«Voglio il completo affidamento del bambino» dice tutto d’un fiato.

Io alzo le mie iridi su di lei.

Adesso si che mi sento svuotato per davvero.

Non solo ho perso la donna della mia vita... adesso anche... mio figlio.

Porca Puzzola!

Mio figlio... sembra così strano dirlo.

Io... padre...

O, almeno, lo sarei dovuto essere.

Insomma... ora che devo fare?

Devo firmare... o no?

Poi, improvvisamente, mi viene un’idea.

Beh, non è certo la soluzione... però, io sono comunque il padre biologico del piccolo, quindi ho diritto... almeno a vedere il pancione.

Mi sporgo un secondo di lato al tavolo, verso il basso.

Lei nota che sto cercando di vedere qualcosa sotto di lei.

Beh... pancione.

È ancora un misero filino di pancia.

Però, se devo essere sincero, è leggermente aumentato dall’ultima volta che l’ho visto, quasi un mese fa.

«Cosa c’è?» chiede Lily.

«Posso...» chiedo timidamente «... vedere?» concludo indicando la pancia.

La scorgo riluttante sulla mia richiesta.

«... Almeno...» aggiungo.

Lei ci pensa ancora un po’, poi, come sentitasi improvvisamente in colpa per questa mia ultima parola, fa cenno di si con il capo, rattristando il suo sguardo.

So che allontanare nostro figlio dal padre le fa male... infondo, penso, non ha ancora superato del tutto la nostra divisione.

Si alza e si avvicina a me.

Dando le spalle agli altri tavoli, si avvicina incredibilmente a me.

Non sopporta doversi spogliare in pubblico, perciò cerca di nascondersi il più possibile dagli sguardi indagatori delle vecchie signore che frequentano giornalmente il locale, pronte a captare qualsiasi cosa per farne un ricco pettegolezzo da sfruttare per le chiacchierate con le amiche.

Alza la sua maglietta ed abbassa leggermente il pantalone senza sbottonarlo... solo per far risaltare ancora di più la pancia.

È più grande di un filino... si...

Ed è bellissima!

Come se fosse la così più assurda di questo mondo, poggio la mia mano sul ventre un tantino rigonfio della bella Lily e lo accarezzo con una delicatezza infinita.

Il contatto con quella pelle... mi fa percepire una scossa.

Sento di essere quasi tornato indietro nel tempo, quando Lily era ancora con me.

Quando potevo ancora fare tutto con lei.

O forse è solo il bambino che mi fa questa sensazione, anche se è un bel po’ presto per parlare di bambino.

Li dentro ci sarà ancora uno scricciolo di cellule.

Sorrido con il cuore e, lentamente, alzo lo sguardo verso il suo.

Anche lei sorride come non la vedo fare da quasi due mesi a questa parte.

Poi, si accorge che la sto guardando, e istantaneamente lo cancella, lasciando posto alla stessa espressione che mi ha lanciato quando eravamo alla festa al Ministero.

Precisamente quando i nostri occhi si incontrarono per l’ultima volta quella sera prima dello scontro con i Mangiamorte.

Quel momento paradisiaco in cui ho percepito dalle sue iridi una sensazione di delusione, ma allo stesso tempo di dolcezza.

Quando quello sguardo è valso più di mille parole.

La sto fissando dal basso a quello stesso modo.

Sto cercando di capire il suo sguardo così confuso.

Credo che non abbia ancora l’anima in pace sul vero perché io l’abbia lasciata così... di punto in bianco.

La guardo ancora studioso provando a non risultare, comunque, invadente verso di lei.

Lily rattrista chiaramente i suoi occhi ed io mi sento improvvisamente morire.

No, Lily!

Tesoro... tu devi essere felice!

Porca Puzzola, se lo devi essere!

Ci fissiamo ancora per un po’.

Sento i nostri respiri appesantirsi sempre di più.

L’aria farsi sempre più tesa, ma nessuno si muove.

Nessuno ha il coraggio di interrompere... di spezzare la catena tra i nostri sguardi.

La vedo mordersi il labbro ed, improvvisamente, le scappa un singhiozzo.

Strabuzza gli occhi e si mette una mano sulla bocca.

Sta per allontanarsi, sempre senza togliere i suoi occhi verdi dai miei, ma io sono più veloce e, prima che abbia mosso anche un solo passo, mi alzo fulmineo dalla sedia.

Non la tocco più.

Ho le braccia lungo i fianchi.

Se la dovrò abbracciare sarà lei a dirmi di farlo.

Per ora la sto solo ancora osservando dall’alto.

Cerco di guardarla con sicurezza... lei non deve perdere fiducia.

Lei è il verde.

Lei è forza... non può perdersi adesso.

Noto che ancora respira pesantemente.

Avvicino il mio viso all’incavo tra la spalla e il collo... arrivo vicinissimo, ma non la tocco.

Le respiro addosso e, anche se non ho la sua pelle sotto le mie dita, riesco a percepire i brividi che sente ad ogni mio alito sulla sua spalla.

Il suo profumo, istantaneamente, si insinua dentro di me e comincia a mandarmi il cervello in tilt.

Sento il mio cuore iniziare a parlare alla mia razionalità che riesce a tenere a freno, per ora, i miei istinti di abbracciarla per non lasciarla andare più.

Ho ancora il viso basso, quasi nascosto dall’incavo, mentre lei è ad un soffio dal toccare la mia spalla con la sua bocca.

“James... è qui!”.

No.

“Si... lei è qui... tutto quello che vuoi...”.

Non posso farlo.

“Abbracciala, James... lo sai che lei sta male... lo sai che ha bisogno di te”.

La farei soffrire ancora di più.

“La proteggerai meglio di Johnson...”.

Su questo non ci sono dubbi... ma non posso... i Mangiamorte vogliono me.

“James… perché non la rapisci e la porti qui?” improvvisamente mi torna in mente la proposta di Sirius e, con la mente così annebbiata per la vicinanza con Lily e il suo profumo che mi manda fuori di testa, mi appare quasi un’idea eccezionale.

Sento le mani sudare e tremarmi... ma non perché io abbia paura... no.

È come se entrambe le mie braccia fossero bloccate da delle funi, ma allo stesso tempo tentano di lottare per abbracciare la mia piccola Bibi.

Ancora la sento respirare pesantemente.

“Non si sta ritraendo, James... lo sai che ha bisogno di te... lo sai!”.

Non riesco a trattenermi.

Le sfioro delicatamente la spalla con il naso mentre torno su... eretto nella mia posizione.

A guardare di fronte a me.

So che se resto ancora un po’ qui, sarà davvero la fine.

E di casini ne ho combinati anche troppi.

Lei ha bisogno di te...........

Sento i miei occhi inumidirsi sempre di più.

Mi soffermo sul suo orecchio... «Devo andare...» le sussurro con una voce che, spero, non sia risultata fin troppo incrinata.

E non so con quale forza divina lo sto facendo, ma l’ho presa per le spalle e l’ho gentilmente scostata.

«Ti farò sapere appena posso... ok?» le chiedo gentilmente ancora in un sussurro ferito e scuro.

Però, non aspetto nessuna risposta... non ho tempo... ho bisogno di sfogarmi e non lo devo fare qui... non davanti a lei!

Anche Lily, però, non accenna ad aprire più bocca.

Ha il viso basso e desolato.

Gli occhi nascosti dai miei.

Ma non parla più.

Io non la sento.

E mi volto.

Mi volto e cammino via.

Vado via.

Ho bisogno di sparire.

Raggiungo la porta ed esco.

Cammino velocemente lungo l’infinito corridoio e in un tempo incredibile raggiungo la scalinata con il tappeto rosso e il passamano dipinto in oro.

Dovevamo essere trattati da re...

Lei mi doveva chiedere aiuto contro Johnson...

Scendo fulmineo ed esco dall’Hotel senza dare ascolto allo stesso ragazzo che ho incontrato all’entrata che mi salutava ricordandomi di venire di nuovo a trovarli.

Probabilmente lo farò, visto che dovrò incontrare di nuovo Lily... per forza!

Non so con quale forza... ma lo dovrò fare...

Non appena sono fuori, cammino ancora per un po’ in mezzo alla gente fino ad un certo momento.

All’improvviso, infatti, mi blocco.

Io... ho rovinato tutto.

È tutta colpa mia...

È colpa mia se Lily sta soffrendo.

È colpa mia se adesso rischia di sposare un Mangiamorte.

È colpa mia se non le ho chiesto subito di diventare mia moglie.

È colpa mia se, adesso che ne avevo la possibilità, non sarò mai più padre di un bellissimo bambino.

Un bambino... sapete cosa significa?

Io si.

Mia madre perdeva tempo ad elogiarmi e, una volta più grande, cercava anche di spiegarmi perché lo faceva... ma io non volevo ascoltare.

Non capivo.

Ed ora?

Ora che anche io sto per cadere nei loro stessi panni?

O, almeno, sarei dovuto cadere...

Un bambino è un frutto.

Il frutto dell’amore tra due persone.

L’amore tra me e Lily.

Quel bambino... non sarà mai più mio!

...

Sono un mostro!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Soddisfatti ora? Il vostro agognato appuntamento tra i due piccioncini è finalmente arrivato.
Nonostante tutto, però, sono quasi convinta di avervi deluso... almeno alcuni... come, per esempio, Jaily o anche P.L. e tutti quegli altri angioletti che recensiscono la mia storia ed ogni volta scrivono un finale alternativo ad ogni capitolo in più che aggiungo: corse verso l’Amore, baci rubati e combattimenti contro McCullen o Johnson...

Mi dispiace di avervi deluso... purtroppo per sapere altro non avete altra scelta se non leggere il continuo della mia storia ^^. Lo so, sono sadica... me l’hanno fatto notare in tanti xD!

Cmq, per qualsiasi reclamo: la storia e questa e per aggiungere un commento, sapete dove andare. Qualsiasi cosa direte sarà ben accetta ^^

Passiamo ai ringraziamenti:

  • Pazzarella_dispettosa = Allora? I tuoi sospetti erano giusti? (secondo me si) Cmq, spero tu riesca a trovare un PC e a collegarti per soddisfare la tua immaginazione lasciata libera dopo il momento in cui avevo interrotto nello scorso capitolo. Mi dispiace di averti fatta piangere, ma non avevo altra scelta: ho stabilito una certa lunghezza per tutti i capitoli e, quando la raggiungo nei momenti di suspense come quella dello scorso capitolo, il mio sadismo mi spinge a tagliare proprio in quei momenti. Mi spiace davvero, ma non avevo scelta!
    Cmq, a parte per la suspense dell’ultimo capitolo, spero davvero che tu ti stia godendo le vacanze. Dove sei andata?
    Ci sentiamo presto, cara e grazie per i complimenti, come sempre ^^.
    P.S. Sono d’accordo con te, Sirius è davvero scemo xD
  • pRiNcEss LiLIUzzA = Qualsiasi desiderio della mia Adorata è (quasi sempre) un ordine per me (dico “quasi sempre” perché, secondo me, saresti capacissima di chiedermi il finale e, in quel caso, non te lo racconterei nemmeno sotto tortura xD). Già, hai ragione... tra me e te l’ergastolo sarebbe insufficiente xD. Troppo sadismo! Ma credo di essermi riscattata con i tempi, questa volta. Ho aggiornato per tempo, esattamente come avevo promesso =D. Visto che brava? Anche se ho il vano sospetto che, da questo incontro, ti aspettavi un po’ di più. Diciamo che ci stiamo arrivando a quel “po’ di più”... lentamente, ma ci stiamo arrivando xD.
    Cmq, parlando del capitolo... la tua idea che ti eri fatta per queste “questioni giuridiche” era giusta? Spero proprio di no. Ti saresti solo rovinata la sorpresa... Però, se proprio te la devo dire tutta, i viaggi che ti fai con l’immaginazione per continuare la storia sono davvero interessanti
    J. E hai ragione, come tu mi rendi pazza con la tua storia, anche io mi so vendicare molto malignamente... Muahahahahahahahahahahah...!!! A proposito, quando aggiornerai di nuovo? Io sono davvero impaziente! Voglio queste scene rosa tra James e Lily!!! Altrimenti mi metto a piangere come una bambina di tre anni! Capito?
    Ad ogni modo, no, non conoscevo il verbo tippare, ma, devo ammettere che parlare con te, mi arricchisce moltissimo il registro xD! Ti ringrazio tanto e, per favore, passa i miei ringraziamenti anche ad Angy! Siete due miti =D!!!
    Spero di leggere presto un tuo aggiornamento perché per il mio non so quanto ci vorrà (non penso di essere puntuale e veloce come per questo capitolo), perciò... spicciati! =D =D =D! Fatti aiutare da Angy... qualsiasi cosa, ma fai veloce che non posso stare troppo tempo senza sentirti!
    A presto, Amore Mio... ti lovvo ^^
  • Piuma_rosaEbianca = Sorellina! Finalmente! Non vi fate più sentire nel forum... stavo cominciando a preoccuparmi! (a proposito, è diventato davvero bellissimo ^^) Anche Rosie aveva detto che era rimasta indietro e che presto avrebbe ricominciato a leggere. Ma sono felice che tu l’abbia già fatto =D. Si, certo che sei furba! Tutta la tensione che gli altri hanno accumulato, tu te la sei giocata facilmente xD! A volte cerco di farlo anche io... ma alla fine la curiosità è troppa e vince sulla mia volontà.
    Grazie mille per i complimenti sia per i capitoli sia per i personaggi ^^. È bello sapere che, più o meno, non sgarro nelle varie personalità (su questo punto, mi pare doveroso lasciare quel ratto traditore solo sullo sfondo... insomma, fa schifo a tutti per quello che ha fatto, no?).
    Mi auguro di leggere presto una tua recensione =D
    A presto, Sorellina Mia!
    Ti amo di bene anche io ^^
  • Bittersweet miki = Grazie mille per i complimenti, bellissima! È sempre un sollievo quello che mi dai, nonostante io vi faccia penare con queste interruzioni nei momenti più inopportuni, vero?
    Spero che questo capitolo ti abbia tolto un po’ di curiosità che si era accumulata. Mi raccomando, però, fammi sapere appena puoi, ok? Ci tengo anche alle tue recensioni... insomma, siete tutti miei angioletti, ormai
    J
    Grazie ancora per quello che hai detto!
    Un bacio immenso!

Ringrazio, come da copione, tutti gli altri che mantengono coerentemente la mia storia tra i loro preferiti:

ale90, BabyFairy, bittersweet miki, Christy 94, DanyCullen, hp4e, jaily, LaBabi, Lars Black, lily D G, littleherm_94, marta_cullen, mick_angel, nan96, pazzarella_dispettosa, pikkolina88, piuma_rosaEbianca, pRiNcEss LiLlUzzA, SarahPotter, sihu e stellina767

E quelli che la seguono fiduciosi J:

akiko, ashleys, Azah Black, chichetta99, ElseW, felpy90, Frytty, Hillian93, jacopo25, Lady Airam, Lars Black, LilyPrincessInPink, Nikki Potter, piccola_puffola, rosy90 e ValyBrick

Ed un ultimo Grazie a tutti quelli che, invece, la leggono semplicemente!

Spero di riuscire ad essere puntuale anche con il prossimo capitolo, ma, per ora, non vi assicuro niente.
Scusate ^///^

Un bacione a tutti quanti!

A presto

Bye Lovegio92

J

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Capitolo 17
*** Capitolo XVI - Litigio ed Amicizia ***


Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Sedicesimo – Litigio ed Amicizia

 

Sono un mostro!

Questo è un dato di fatto.

«Che cosa hai fatto?!» sbraita contro di me McCullen.

«Non ci posso credere» mormora per la centesima volta Sirius, troppo scosso dalla notizia che il suo compagno di continue scorribande tra l’alcool e cazzate varie, ora, abbia una responsabilità più grande di lui sulle spalle.

Un bambino.

Noto con la coda dell’occhio McCullen mettersi le mani nei capelli e voltarsi per fare un mini giro su se stesso tanto per enfatizzare quanto grave sia in realtà la questione e nello stesso tempo cercare di darsi una calmata.

Pensando che alla fine sarebbe andato tutto bene.

Ma alla fine non andrà affatto tutto bene.

Io ho messo incinta Lily.

Io... dovrei avere un bambino.

Sono seduto sul divano nel salotto di Villa Black.

Dopo essermi reso conto di cosa sia veramente, ho cominciato a correre, ringraziando il cielo che ero da solo e nessuno poteva vedermi nella mia veloce fuga, ignorando passanti che scontravo e la pioggia crescente che mi aiutava a nascondere le lacrime.

Odio farmi vedere piangere, soprattutto dalle persone che mi considerano un punto di riferimento... un esempio da seguire.

Che razza di esempio sono?

Un uomo che abbandona la donna della sua vita, incinta, senza nemmeno saperlo.

Questo non è un uomo... questo è un verme che non meritava nemmeno di nascere.

A questo punto della mia vita non riesco più a ricordarmi perché addirittura abbia abbandonato Lily.

Perché l’ho fatto?

Per salvarla... ah... già.

Dovrebbe essere questo il motivo... ma non mi fa sentire affatto rincuorato.

Porca miseria!

Lily incinta... e non potrà contare nemmeno sull’appoggio di Johnson perché io glielo dovrò portare via e, ancora una volta sarò la causa del suo dolore.

Appoggio i gomiti sulle ginocchia e cerco di nascondere il viso abbassando il capo desolato.

Mi sento uno schifo.

Remus è seduto poco più in là di me, Peter sta a terra con le gambe incrociate e Sirius, dopo quel commento, non apre più bocca continuando a stare in piedi in silenzio.

«D’accordo...» sospira Jassy – Cally cercando di darsi un contegno.

Questa volta ho temuto davvero che gli occhi gli potessero uscire dalle orbite.

E poi, preferisco fare il punto della situazione il più in fretta possibile perché mi voglio chiudere in camera e lasciarmi morire lentamente accanto a quella scatolina... che contiene quell’anello.

«Allora, che soluzioni abbiamo?» chiede McCullen.

Nessuno parla.

Io ho raccontato tutto e non voglio parlare oltre.

Voglio chiudermi in camera.

Voglio sparire dal mondo almeno oggi.

Oggi che doveva essere una bella giornata... si è rivelata la più brutta in assoluto.

I miei occhi sono ancora molto umidi, ma, da quando mi sono asciugato le ultime lacrime prima di entrare nel camino e riapparire a casa di Sirius, non hanno accennato a versarne altre.

E mi sento fortunato da questo punto di vista perché, come ho già detto, odio piangere davanti agli altri.

Divento debole... io che non l’ho quasi mai fatto in tutta la mia vita.

Piansi una volta davanti a Lily il settimo anno quando mi arrivò la lettera del Ministero in cui affermavano che, ormai, ero diventato orfano.

Quello è stato un momento in cui non sono davvero riuscito a trattenere le lacrime e ho lasciato correre il fatto che avevo pianto davanti a lei.

E lei mi aveva abbracciato.

Se ripenso a quel momento, sento ancora il calore di quell’abbraccio per quanto lei era riuscita a farmi calmare e farmi sentire amato.

«Bene!» prorompe ancora una volta McCullen con la voce tonante.

Questa volta si è davvero arrabbiato, ma a me, sinceramente, non fa ne caldo ne freddo.

Ora lui è uno dei miei ultimi problemi.

«Visto che non ci sono soluzioni, a questo punto comando io» continua temerario.

Noto che Remus e Sirius immediatamente alzano il viso verso McCullen.

Non so che espressione abbiano, ma sentendo il Primo Membro prendere di nuovo fiato per parlare, deduco che stiano solo aspettando la sentenza del capo.

«Firmerai tutti quei documenti» strabuzzo gli occhi «Se Lily Evans vuole il completo affidamento del bambino è giusto darglielo».

E adesso... io esplodo.

«E no che non è giusto!» sbraito contro McCullen dopo essermi alzato fulmineo.

Sento i miei occhi inumidirsi ancora di più, ma questa volta per rabbia ed odio che, in questo momento più che mai, sono cresciuti dentro di me.

Il Primo Membro mi fissa con gli occhi minacciosi fuori dalle orbite, come se mi volesse dire “Osi ribattere i miei comandi?”.

Ed è ovvio che questa volta li ribatto.

No, cazzo!

Questa volta la voglio aver vinta io.

«Le sembra giusto?» continuo a chiedere fuori di me.

La mia era una domanda retorica, ma non credo che McCullen l’abbia capita perché sta prendendo fiato per rispondere.

«No! Stia zitto! Non parli!» lo interrompo io sul tempo sempre con la voce al massimo volume «L’ultima cosa che voglio sentire ora, sono le stronzate sparate dalla sua fogna!» lo vedo strabuzzare gli occhi ancora di più e farsi rosso di rabbia, mentre Remus diventa sempre più preoccupato verso di me e Sirius comincia a ghignare soddisfatto «Non è giusto, chiaro?! Perché sarebbe la stessa cosa se io adesso andassi a portarle via suo figlio!».

«Hai un’idea migliore, Potter? Avanti parlaci! Dicci tutto!» mi risponde.

«È mio figlio!» urlo.

«Una persona in più che dovresti salvare! Se ti avvicini di nuovo, cosa credi che accadrà?».

«Una strage di Mangiamorte, ecco cosa accadrebbe, signor McCullen! Primo perché il compito di proteggere Lily me lo sono imposto da molto prima che lei capisse cosa sia una bacchetta, e se qualche bastardo avesse osato avvicinarsi lo avrei ucciso con le mie stesse mani. Secondo perché io, in questo momento, non riesco più a capire perché cazzo mi sono schierato con lei» butto giù alla fine.

Vedo tutti i presenti fissarmi scioccati.

«Mi divido da Lily per assicurarle protezione e, invece, lei si va a sposare... sposare, signor McCullen, con un Mangiamorte. Cerco di salvarla ancora una volta, ma vengo considerato un assassino dai miei stessi compagni con cui lavoravo al Ministero. Provo ad allontanarla da Johnson e lei mi dice che io sto per diventare padre, ma che, in realtà, non lo sarò mai perché una volta nato io non potrò mai vedere mio figlio che, invece, considererà padre un verme schifoso che uccide e semina panico tra gli innocenti, solamente perché Lord Voldemort vuole avere il dominio assoluto sul Ministero!».

Ho il fiatone.

Ho urlato come un assatanato, ma non mi sono fermato nemmeno un attimo per riprendere fiato.

Nessuno parla adesso.

Il silenzio che segue sembra quasi surreale.

«Da quando ho iniziato a lavorare per lei, signor... Jassy – Cally» lo dico con disgusto e disprezzo «le cose non hanno fatto altro che andare peggio di prima» concludo moderando il tono.

Ancora silenzio.

Ma non ho intenzione di stare qui tra i miei amici che non provano altro per me se non pena ed uno stronzo che mi ha rovinato la vita.

Ed io devo... crogiolarmi... nel rimorso e nel rancore di tutti i miei errori.

«Ed ora...» sospiro «... vado in camera mia a lasciarmi morire» finisco e, senza lasciare possibilità a nessuno, volo letteralmente come un fantasma che nessuno vede, al piano di sopra.

Apro la porta e la sbatto dopo aver superato la soglia.

Mi butto sul letto e cerco di soffocarmi con il cuscino.

 

...

 

«James?» mi chiama incerto Sirius aprendo cautamente la porta (questa volta ha davvero paura che gli possano arrivare addirittura incantesimi oltre che oggetti non identificati lanciati alla massima velocità addosso).

Io non rispondo.

Non ne ho la forza.

Sento la porta chiudersi ed alcuni passi avvicinarsi al letto.

Poi sento un peso sedersi di lato al materasso, mentre io sono sdraiato con la pancia in giù e la faccia completamente nascosta dal cuscino.

Rimaniamo in silenzio.

«McCullen se n’è andato» dice Felpato «e sono quasi le otto e mezza. Remus e Peter stanno cercando di preparare una cena speciale e...».

«Non ho fame» lo interrompo senza alcun tono di voce.

Impassibile.

Neutro.

Come se non fossi più un essere umano.

«Ah... dicono tutti così. Poi davanti ad un bel piatto di cibo prelibato si fiondano come dei morti di fame» risponde, immagino, sorridendo.

Poi percepisco una mano sulla spalla.

Io mi sento sempre più vuoto... sempre più un verme... più debole... non credo che alla fine di questa storia riuscirò ancora a sorridere come facevo prima.

Ma che dico?

Anche a vivere.

«Senti James, posso farti una domanda?».

Io non gli rispondo.

Lo sento sospirare.

Poi però stringe la presa sulla mia spalla, quasi a farmi male.

Mi volto verso di lui e sto per urlargliene quattro in faccia, ma lo vedo ghignare.

Lo fisso interdetto.

Ma è matto?

«Come vorresti chiamarlo il mocciosetto?».

 

...

 

«Io dico che è un’idea a dir poco...» Felpato pondera un secondo per essere sicuro di poter usare la parola giusta «... sensazionale!» che grande oratore (è un’ironia, eh!).

«Se vuoi proprio sapere il mio parere...».

«No!» risponde fulmineo Sirius interrompendo Remus che aveva cominciato a parlare.

«... fa schifo!» continua imperterrito Lunastorta.

Io sorrido mentre continuo a tagliare la carne.

«Come puoi dire una cosa del genere di un simile capolavoro?».

«Perché effettivamente è il capolavoro delle cagate».

«Hai un senso dell’umorismo spregevole, Lunastorta» constata Sirius.

Poi afferra la forchetta e si infila in bocca il terzo boccone di pasta con cui finisce un piattone stracolmo... il terzo!

«Il mio non è senso dell’umorismo, Sirius. Sono puramente realista» afferma Lunastorta mangiando un altro boccone di pasta e spostando uno sguardo sorridente verso di me.

Lo vedo farmi l’occhiolino.

Io rispondo al suo gesto sorridendo sinceramente.

Poi muovo i miei occhi sull’intera tavola stracolma di cose buone da mangiare e circondata dai quattro Malandrini che, questa sera, soprattutto, hanno deciso di divertirsi come non facevano da anni.

Solo per me.

Perché io ne ho bisogno.

A volte mi chiedo veramente dove sarei se non avessi mai conosciuto persone come Sirius, Remus e Peter.

Sarei smarrito... chissà dove.

Magari non sarei nemmeno mai riuscito a conquistare Lily quando ancora eravamo ad Hogwarts.

Non avrei fatto niente di quello che ho fatto.

Non avrei passato il periodo più bello di tutta la mia vita.

Non avrei vissuto... in pratica.

Ecco cosa.

E mi fanno venire voglia di ringraziarli, ma ogni volta che ci provo mi mandano a quel paese.

Soprattutto mio fratello.

Non le sopporta le sdolcinatezze.

Perciò... mi adatto e basta.

«Sei comunque spregevole!» sbraita improvvisamente Felpato sbattendo una mano sul tavolo.

«E tu un idiota rincretinito! Come diamine ti è venuto in mente un nome del genere?» gli risponde Lunastorta.

Io trattengo a stento una mezza risata.

«Ma è bellissimo, Remus! E poi non ho proposto solo quel nome» continua Sirius servendosi il quarto piatto di pasta.

Peter lo fissa schifato.

A momenti nemmeno lui mangia così tanto e, credetemi, per superare i livelli di Codaliscia ce ne vuole.

«Certo!» risponde sarcastico Remus «Come se gli altri che hai detto fossero meglio dell’ultimo».

«E poi con l’ultimo hai toccato davvero il fondo».

«Bravo Codaliscia!» da man forte Remus dopo che Peter l’aveva gentilmente appoggiato.

«A James piacciono! Vero, Ramoso?» mi tira in ballo il mio adorato fratellino.

Tre paia di occhi si posano inevitabilmente su di me che stavo cercando di tagliare un pezzo di carne al sangue.

Io alzo il mio sguardo verso i Malandrini un tantino frastornato.

«Ehm...» faccio incerto verso Sirius.

Lo vedo allargare gli occhi facendoli lampeggiare d’ira.

L’incertezza non è un buon segno per due fratelli telepatici.

«Non te la prendere Sirius, ma pensavo a qualcosa di meno...» pondero un attimo anche io per scegliere la parola giusta per evitare di offendere eccessivamente Felpato «... complicato».

Per mia fortuna, Sirius è un tipo fin troppo alla mano con me.

«Quindi né WilberforceBathsheba e né Elvendork ti piacciono?» mi chiede.

Io lo fisso un secondo e faccio leggermente cenno di no con la testa.

«Sei davvero sicuro riguardo ad Elvendork?» continua a domandare.

Vedo con la coda dell’occhio Remus che si schiaffa una mano sulla faccia esasperato.

«Soprattutto quello» mormora, osservando Peter che se la ride tranquillamente.

«Dovresti riconsiderare i tuoi gusti, Remmino. Elvendork è sia per i ragazzi che per le ragazze» precisa professionale Felpato.

Io sorrido cercando di frenare l’imminente zurla, mentre Peter commenta: «Intendevo questo, Sirius, quando ho detto che avevi toccato il fondo» e Remus lo fissa quasi fiero.

«Sentite, imbecilli» azzarda Sirius evitando accuratamente il volto in fiamme (di rabbia, ovviamente) di Remus «il genitore è James e deve essere Ramoso a scegliere il nome per lo scricciolo d’uomo».

«No, Sirius... Elvendork è stata una trovata geniale quando i poliziotti ci hanno fermati (*)».

«Poliziotti? Quali poliziotti?» chiede Remus allarmato interrompendomi.

«È una storia tanto vecchia quanto complicata da raccontare» rispondo in quattro parole per scemare lì la conversazione.

Poi riprendo il discorso interrotto: «Ma non mi piace» concludo.

Lo sento sbuffare, mentre un nuovo silenzio pieno di riflessioni segue l’ultimo rumore.

Non immaginavo che scegliere un nome fosse così difficile.

Soprattutto se si tratta del nome del figlio del mitico James Potter... un nome, una garanzia in qualsiasi cosa.

È mio figlio.

«Ho trovato!» s’illumina di nuovo Sirius.

Nuovamente Lunastorta sospira.

Già lo sa che sarà una schifezza come gli altri nomi e, infondo, lo so anche io.

«Hai detto che non vuoi un nome troppo complicato... quindi ne vuoi uno corto, semplice, ma che, comunque, rispecchi tutta la nostra grandiosità».

Ghigno.

Siamo proprio telepatici io e il mio adorato fratellino.

«Tutta la vostra grandiosità?» chiede scettico Lunastorta alzando un sopracciglio e passando lo sguardo da me a Sirius e viceversa.

In risposta io e Felpato ghigniamo ancora di più.

«Perciò ho pensato ad un nuovo fichissimo nome:... rullo di tamburi...» sospiro.

Ecco che butta fuori la cagata.

Allarga le braccia alzando il viso verso il cielo vittorioso e chiudendo gli occhi.

Un’espressione che praticamente lascia intendere che crede che è praticamente scontato che utilizzerò questo nome per mio figlio.

«Er-Well!» sospira quasi innamorato.

E questa volta non ce la faccio proprio più.

Gli scoppio a ridere in faccia.

Rido e non ce a faccio proprio a fermarmi.

Mi tengo la pancia e faccio su e giù con la schiena.

Ogni tanto apro un occhio per controllare la situazione.

Peter sta ridendo anche lui.

Remus sorride a trentadue denti... completamente divertito e soddisfatto.

E Sirius... beh, Sirius ve lo potete immaginare, no?

Offeso come non mai!

«IDIOTA STRONZOLONE CHE NON SEI ALTRO! TI ODIO, JAMES, SAPPILO! SEI UN CORNUTO SCHIFOSO BASTARDO!» poi si passa una mano tra i capelli portandoseli indietro, mentre sospira per calmarsi dopo questa prima sfuriata «Io cerco di aiutarti a trovare un nome decente per quel pidocchio nella pancia di Lily e tu mi ridi in faccia, bravo! Complimenti!».

Remus mi applaude subito dopo e mi stringe la mano.

«Complimentoni, James! Grande!».

Alzo lo sguardo verso Sirius.

Sta digrignando i denti.

«In piedi!» tuona.

Mi tengo ancora la pancia per gli scatti di ilarità, ma cerco di darmi un contegno.

Alla fine, riesco a controllarmi e smetto completamente di ridere, ma... non per questo cancello completamente il mio straordinario sorriso dal mio fantastico viso.

Infatti, obbedisco ghignando.

So come andrà a finire, oggi.

È già successo.

Ghigno ancora di più.

Adoro vincere!

 

...

 

«Te la farò pagare, bastardo!» farfuglia Sirius mentre cerco di tenergli le gambe ferme e lui si dimena come uno scalmanato.

Siamo in camera mia... oggi abbiamo deciso di distruggere questa.

Abbiamo già messo sotto sopra il letto.

Non so se vi ho mai detto che il mio è un letto a baldacchino.

Beh... non credo di averne avuta occasione, nonostante le innumerevoli volte che mi ci sono sbattuto sopra per uccidermi o deprimermi.

Invece ora, è fondamentale che tutti sappiano che io, prima che un certo cane puzzolente ci si arrampicasse con tutto il suo peso somigliando più ad una scimmia primitiva piuttosto che ad un cane nero, dormivo in un letto a baldacchino.

Ora... beh... è un letto circondato da quattro aste di legno sui lati: crollati!

Chissà per quale misteriosa causa naturale.

«Sei l’essere più permaloso che abbia mai conosciuto!».

«Perché contamini la mia eccezionale persona» spiega Felpato riuscendo a gettarmi un po’ più in la e, subito dopo, a buttarsi a capofitto su di me.

Mi molla un cazzotto, ma prende il pavimento per i miei pronti riflessi.

Dimeno le mie gambe nella speranza di sollevarlo abbastanza per sbatterlo di lato, mentre cerco di afferrargli le mani.

Lui si butta di peso sul mio viso, ma io mi sposto di lato con il busto e gli mordo il fianco.

Sirius mi stritola la spalla e cerca di afferrarmi il collo.

Maledetto cane puzzolente!

All’improvviso, dato che non riusciva ad arrivare al mio collo, mi molla una gomitata sforzata nello stomaco costringendomi quasi a rimettergli la cena addosso.

«E soprattutto perché attenti al mio incredibile genio, bastardo!» conclude il suo rimprovero Felpato, mentre io rotolavo lontano tenendomi la pancia.

Ride maligno sentendo già la vittoria dalla sua parte, ma non sarà affatto così.

Istantaneamente, mentre Sirius è ancora distratto a ridere malvagio, io scatto verso di lui e mi trasformo in Ramoso giusto in tempo prima di saltargli addosso.

Lui imita un urlo agghiacciante da donna che mi blocca prima di conficcargli le corna negli occhi.

Mi ritrasformo e gli cado sulla pancia ridendo come un matto.

Sento a distanza di sicurezza anche la risata di Peter.

Sirius è fantastico!

Prima di andare ad Hogwarts avevo sempre sognato e chiesto ai miei genitori un fratellino con cui giocare e condividere tutte le gioie della mia vita.

Sempre... lo avevo fatto sempre.

Una volta salito su quell’espresso per la prima volta tutti i miei sogni e desideri si sono avverati.

Avevo avuto il fratello che avevo sempre sognato.

Vi rendete conto che sto ridendo quasi spensierato e soprattutto quasi dimentico del casino che ho combinato con Lily?

Dopo quel casino?!

Mi sembrava qualcosa di veramente impossibile e, invece...

Non smetterò mai di ringraziare così tanto il mio caro Felpato di esistere.

«E fammi indovinare: è stato il tuo incredibile genio a suggerirti quest’ultima mossa?» chiede in una mezza risata Remus alludendo all’urlo da donnetta che ha appena lanciato Sirius.

Peter ride ancora di più, mentre io mi alzo dalla pancia di Felpato per guardarlo in faccia.

Come da copione, è super offeso per la nostra reazione e l’ultimo commento di Lunastorta.

«Che domanda scontata, Remmy» rispondo divertito.

«Sai, cervo cornuto e putrefatto, che sono proprio contento che questa volta abbiamo distrutto la tua di camera? Almeno adesso posso andarmene indignato nella mia ancora intatta» fa ingiuriato Sirius spostandomi con classe per alzarsi dal pavimento.

Io, per quanto vorrei sinceramente fermarlo, non ho la forza di competere con la zurla che mi ha preso (e non solo me: anche Peter e Remus si stanno rotolando a terra dalle risate).

Si alza e si dirige verso la porta.

«E dai Sirius!» lo prega inutilmente Codaliscia, ma Sirius non accenna proprio a fermarsi.

«Buonanotte oltraggiosi bastardi infami e pagliacci alci puzzolenti!» fa altezzoso prima di sbattersi la porta alle spalle.

Passano cinque minuti buoni, affatto sprecati in quanto noi tre superstiti li utilizziamo per cercare... tentare di riprenderci.

Poi, improvvisamente, la porta si apre di nuovo e la faccia di Felpato torna ad occupare l’aria della mia decrepita stanza.

«E per vostra informazione, la prossima volta che vedrò Lily la informerò dei miei colpi di genio! Vedremo chi la spunterà alla fine per il nome della pulce!».

Di nuovo un rumore di porte che sbattono e, questa volta, Sirius è davvero tornato in camera.

«Meno male che “il genitore è James e deve essere Ramoso a scegliere il nome per lo scricciolo d’uomo”» commenta Lunastorta con ancora un mezzo sorriso stampato sul volto, utilizzando le esatte parole di Sirius quando eravamo ancora a tavola.

Una nuova piccola ondata di risate invade la mia camera.

Poi, un inaspettato silenzio pressa le nostre teste.

Io sono ancora sdraiato completamente a terra, mentre Peter è seduto a gambe incrociate sul pavimento e Remus è accomodato su una sedia affianco a lui.

Nessuno parla...

Sirius se n’è andato (non perché veramente offeso, ma immagino sia effettivamente stanco), il ché significa che l’ora del divertimento e della “spensieratezza” è davvero finita e che adesso bisogna parlare seriamente della questione.

Infatti: «James...» mi chiama ad un certo punto Remus.

Eccolo là!

Sospiro, cercando di essere pronto.

«Dimmi, Remus».

Anche lui sospira.

«Non dico che il problema con Lily lo si debba risolvere ora...» dice sottolineando il fatto che, se voglio, posso prendermi tutto il tempo che ho per riflettere «... Ma, almeno con McCullen, bisogna chiarire, non credi?» mi domanda.

Io rimango in silenzio.

 Poi sospiro di nuovo e cerco di dare una risposta.

«Mentre lui mi accompagnava all’albergo dove ho incontrato Lily, mi ha raccontato alcune cose del suo conto» m’interrompo, ma, sentendo che nessuno parla oltre me, continuo «Mi ha detto che si era sposato con una donna che è morta dopo avergli dato l’unico figlio perché i Mangiamorte l’hanno uccisa» sento Remus sospirare dispiaciuto effettivamente per lo schifo di mondo in cui siamo costretti a vivere poiché queste tragedie non sono isolate «Ha detto che è stato il motivo principale per cui ha deciso di diventare Auror» continuo con tono grave.

«E questo cosa c’entra, James?» mi chiede quasi gentilmente Lunastorta.

Io sospiro di nuovo.

«Beh... effettivamente non c’entra molto, però, il figlio è l’unica cosa che gli rimane della moglie e... beh... questa è la somiglianza con il mio caso».

Sento il rumore di un sorriso sforzato.

Volto il capo verso i miei amici e vedo Remus sorridere leggermente con il capo chino.

«Capisco» mormora.

«Insomma...» continuo come se Lunastorta non avesse effettivamente capito niente.

Ed, infondo, penso che sia veramente la realtà perché Remus non sta per diventare padre.

«... un bambino è un cosa seria!» dico semplicemente.

«Si, Ramoso» conferma Peter sarcastico «È quello che McCullen ha cercato di farti capire con quella sorta di litigata».

«Non in quel senso, Peter» lo rimprovero io «Insomma, quello che non capite è che un bambino è un... frutto... esattamente come mia madre diceva a me. È il frutto di un amore... il frutto di due semi che si uniscono! L’amore tra me e Lily... quel bambino è tutto quello che mi rimane di lei, e non ho affatto intenzione di perderlo!».

«E come la metti con la questione dei Mangiamorte?» domanda ancora Lunastorta.

Io rimango in silenzio.

«Non lo so... non lo so proprio, Remus» sospiro di nuovo «Qualcosa mi devo inventare visto che la completa custodia non la voglio dare a Lily... assolutamente!» concludo deciso.

«Forse si potrebbe cercare un’alternativa con l’aiuto di McCullen» propone Peter.

Questa sera mi sta davvero stupendo.

Non ha mai fatto ragionamenti così logici.

«Però prima...» ci ammonisce, o meglio, mi ammonisce Remus alzandosi dalla sedia pronto per tornare in camera sua, subito imitato da Codaliscia «... bisogna chiarire con McCullen. Poi, tutto il resto. Così hai tutto il tempo per riflettere e cercare un’alternativa» finisce.

Io annuisco nel mentre torno in posizione eretta.

Tiro fuori la mia fedelissima bacchetta e mormoro un incantesimo.

Al contempo che tutte le cose rotte e disordinate si aggiustano e si rimettono a posto da sole, io, Remus e Peter ci auguriamo la buonanotte e loro due spariscono oltre la soglia della mia camera chiudendo la porta alle loro spalle.

Mi dirigo verso il mio nuovo letto a baldacchino e mi ci sbatto sopra.

Oggi è stata davvero una giornata piena di emozioni.

Dall’ansia alla disperazione, dalla tristezza alla spensieratezza...

E poi... oggi ho rivisto Lily.

Siamo stati così vicini.

Ci mancava così poco per toccarci, abbracciarci.

Così poco...

«James?».

Mi stupisco che sia ancora sveglio e, soprattutto che sia ancora qui.

Sembrava davvero stanco.

«Cosa Sirius?» chiedo alzandomi a mezzo busto sul letto.

Lo vedo sorridermi quasi... sinceramente.

«Voglio che tu ti ricorda solamente di una cosa fondamentale» continua rimanendo sulla soglia della porta.

Lo fisso per un attimo, sconcertato: «Di cosa?» domando.

«REGOLA NUMERO 1: nessun Malandrino lascia da solo o indietro nessun altro Malandrino o il gruppo dei Malandrini» pronuncia fiero.

Sorrido riconoscente di fronte il suo annuncio.

«Bene... allora, buonanotte» conclude soddisfatto.

«Si...» lo appoggio io cercando di apparire il meno riconoscente possibile.

Ve l’ho già detto, no?

Mio fratello odia le smielosaggini.

«... Buonanotte» concludo prima di vedermelo sorridere.

Chiude la porta tranquillamente e se ne va.

Si... buonanotte... fratello... e grazie d’esistere!

 

 

 

 

 

 

(*) Informazioni ricavate dal Prequel scritto da J. K. Rowling.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti!

Scusate il nuovo ritardo ma... ho subito cause maggiori che mi hanno impedito di concludere quasi metà dell’intero lavoro. Poi, però, una bella sera, mi sono messa e ho scritto tutto di getto. Visto che brava?

Povero James! Certo che ne sta passando di tutti i colori, vero? Beh, in effetti, è colpa mia e, vi assicuro, che il mio sadismo nei suoi confronti non si è ancora consumato completamente (Muahahahahahah...). Cioè, si, avete capito perfettamente... i guai non sono ancora finiti xD.

Che succederà ancora?

  • Cullen isabella = Tu sarai tornata ormai da un pezzo, vero? E io, da brava deficiente, non ho aggiornato. Mi dispiace davvero tantissimo, sai? Anche per il fatto che avevi azzeccato le “questioni giuridiche”... vabbè, fa niente! Alla fine il capitolo ti è piaciuto lo stesso ^^!
    Si, in effetti, anche io mi ero soffermata sull’idea di Sirius pensando “Mah... quasi, quasi, lo faccio fare davvero a James” xD... poi, dai, si rovinava il resto della storia ;).
    Grazie mille per la tua recensione, cara. Mi è davvero piaciuta e mi ha fatto anche piacere che tu sia stata una delle prime (ti sei riscattata dal mancato commento dello scorso capitolo ;). SCHERZO!!! Figurati, bellissima. Mi sono un po’ preoccupata, ma, sapendo che quasi tutto il sito era praticamente in vacanza, ho dato per scontato che lo fossi anche tu ^^).
    Spero di leggere un tuo commento anche per questo capitolo =D.
    A presto, tesoro.
  • Bittersweet miki = XD XD XD... mi hai fatto troppo ridere! Anche se il capitolo non era proprio incentrato sulla comicità.
    Si, sono stata mooooooooooolto sadica a far andare via James... ma non potevo di certo mettere in atto l’idea di Sirius (per quanto ci abbia fatto un pensierino come Ramoso xD).
    Mi dispiace di aver fatto aspettare così tanto per il proseguimento. Prometto di impegnarmi seriamente d’ora in poi! Almeno fino all’inizio della scuola... poi sono dolori!
    Vabbè, dai, meglio non pensarci!
    Cmq, mi ha fatto luccicare gli occhi di gioia quando hai detto che la storia è coinvolgente! Grazie, grazie mille davvero!
    Spero di trovare presto un tuo commento anche per questo capitolo, ok?
    Un bacione, cara... ciau!
  • pRiNcEss LiLIUzzA = La cosa assurda delle tue recensioni è che sono scorrevoli... MOLTO scorrevoli e non posso iniziare a leggerle, altrimenti non mi fermo più e non so mai da che parte cominciare per risponderti perché ci diciamo chilometri e chilometri di cose xD.
    Vabbé, dopo questa entrata inopportuna, torno al vero discorso... AMORE! Sono così contenta che il capitolo ti abbia preso in questo modo. Mi dispiace, invece, che la scena che hai in testa non si sia avverata... ci vuole ancora un po’... credo... boh! Mamma mia! Ho una tale confusione in testa... ma devo assolutamente andare avanti! Sono rimasta troppo indietro e ho bisogno di un nuovo risvolto nel mio cervellino per continuare bene come pretendo! (A proposito... tu hai proprio deciso di passare tutta la tua vita in carcere, eh? Insomma, ti capisco perfettamente quando parli della difficoltà di mettere per iscritto i film che ci facciamo in testa noi autrici... però... spifferarmi tutte queste cose, soprattutto contando che mi hai lasciato Lily con un appuntamento con un pallone gonfiato invece che con James che, hai proprio ragione, è così... così... James Potter xD! Senza contare quella “Caccia al Tesoro”... meglio chiudere il discorso, va!)
    Spero che questo nuovo capitolo ti sia piaciuto anche se per le tue aspettative bisognerà aspettare ancora un po’... Johnson “baby bagno 10 volte più idratante blablabla...” deve ancora combinarne un’altra perché i Malandrini entrino in azione... a combinare altri casini xD
    Vabbè, dai! Ti lascio (perché pretendo che tu ora vada a scrivere, dopo esserti stoppata solamente per leggere i miei capitoli).
    Ri – salutami Angy e Ri – ringraziala di tutto. E anche io ti ringrazio per i tuoi commenti e per i tuoi incoraggiamenti senza i quasi, sicuramente, avrei già abbandonato, lo sai.
    A presto, Amore ^^
  • Piuma_rosaEbianca = Ehi TRISTELE, mi potrai mai perdonare per questo orribili ritardo dopo la bellissima recensione che mi hai lasciato? No, non credo.
    Purtroppo, si... quello è il tuo bellissimo Harry identico a James, con gli stupendi occhi di Lily, che sopravvive grazie al sacrificio dei genitori e... si, so di essere crudele. Purtroppo in questa storia James si deve proprio piegare di fronte al mio sadismo. Ma ti garantisco che alla fine sarà ben ripagato ;)
    Grazie per la recensione, sorellina Sesy, mi ha resa davvero felice, sai?
    Ti amo di bene anche io ^^
    Ciau
    P.S. mi dispiace anche per il castello che ti sei costruita in testa e che ti ho fatto crollare (parlo della scena tra James e Lily che ti eri immaginata)
  • Jaily = XD, ma chissà per quale strambo motivo ogni volta che leggo le recensioni di questa ragazza muoio sempre dal ridere... mah!
    Pazzoide MIA... sei tornataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Finalmente... non ne potevo più di aspettarti oppure di sentirti dire che sei tornata solo per un giorno per poi ripartire la mattina dopo xD.
    Mannaggia! Davvero lo sapevi... intendo del motivo della pancetta di Lily? (xD). Anche se, se dici di esserti letta tutto il capitolo di corsa, la sorpresa non te la sei rovinata, no? Beh... meno male!
    Che mi dici di questo capitolo, invece? Povero James... gli sto facendo davvero passare tutte le pene dell’inferno! (Ah! Immagino che tu abbia anche risolto quel piccolo dubbio che ti sei portata dietro dallo scorso capitolo... James non ha firmato niente =D)
    Mi raccomando, recensisci presto!
    Ora per farti perdonare tutti questi viaggi lontano da me devi essere la PRIMA a recensire... xD!
    Ti voglio bene, Pazzoide Mia!
    A presto ^^

Sono passata direttamente dalle note dell’autrice ai ringraziamenti... eppure non sono di fretta (ma sono più fuori che mai sta sera xD).

Per chi mantiene la fic nei preferiti:

1 - ale90
2 - BabyFairy
3 - bittersweet miki
4 - Christy 94
5 - DanyCullen
6 - hp4e
7 - jaily
8 - LaBabi
9 - Lars Black
10 - lily D G
11 - littleherm_94
12 - marta_cullen
13 - mick_angel
14 - nan96
15 - pazzarella_dispettosa
16 - pikkolina88
17 - piuma_rosaEbianca
18 - pRiNcEss LiLlUzzA
19 - SarahPotter
20 - sihu
21 - stellina767

E per chi la segue J:

1 - ashleys
2 - Azah Black
3 - Celly87
4 - chichetta99
5 - ElseW
6 - felpy90
7 - Frytty
8 - Hillian93
9 - jacopo25
10 - Lady Airam
11 - Lars Black
12 - LilyPrincessInPink
13 - Nikki Potter
14 - piccola_puffola
15 - rosy90
16 - Sherry
17 - ValyBrick

Grazie di cuore a tutti quanti.

Vi mando un bacio grande quanto un monumento ^^.

Ciao e alla prossima (che spero non sarà tanto lontana).

Bye Lovegio92

J

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Capitolo 18
*** Capitolo XVII - Sogno ***


(QMNSHDF) Capitolo XVII - Sogno

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Diciassettesimo – Sogno

 

Due paia di occhi verdi mi stanno fissando.

Ricambio lo sguardo, ammirato.

Sono bellissimi... davvero meravigliosi.

Mi ricordano tanto le iridi della mia Lily.

Quelle iridi dentro le quali mi perderei per non fare mai più ritorno.

Le fisso innamorato, senza pensare ad altro.

Di fronte a me ci sono solo quegli occhi... non vedo nemmeno il viso di Lily, ma quegl’occhi mi bastano per capire che sto sognando lei.

“Lily” vorrei chiamarla “sei bellissima” aggiungerei anche.

Perché, effettivamente, lei è bellissima.

La luce nella mia oscurità, il sentiero nella mia selva, la corrente che mi porta a riva nel mio mare burrascoso...

Lily...

Perché hai lasciato così facilmente che io varcassi quella soglia e ti lasciassi da sola?

Se tu avessi anche solo indagato un po’ di più, magari mi avresti già smascherato e McCullen non avrebbe avuto altra scelta che far entrare anche te nel gruppo.

Certo, sarebbe stato pericoloso ed avventato, ma io mi sarei sentito più sicuro e ti avrei protetta sempre ed ovunque usando tutto quello che avrei avuto a disposizione, persino il mio stesso corpo.

Affronterei la morte in persona per salvarti, mio Giglio.

Farei davvero di tutto.

Ti avrei esclusa da ogni missione in modo da tenerti al sicuro sempre.

E, magari, tu avresti scoperto di essere incinta e... e ne saresti stata felice.

Saresti stata felice che io sarei stato il padre... che quel bambino era davvero ciò che volevi.

Una parte di me, tua per sempre ed una parte di te, mia per sempre.

Sarebbe stato così, ed io avrei fatto davvero tutto quello che era in mio potere per difendere questo paradiso.

Lo so.

“Papà?”.

Cosa?

Di chi è questa voce?

“Papà?”

Ancora una volta sento quella voce.

Credo stia chiamando proprio me.

Non c’è nessun altro in questo strano posto tranne io e quelle due iridi verdi.

Mi guardo intorno cercando di capire da dove viene questa voce.

La voce di un ragazzo.

Ma non vedo nient’altro se non una pallida luce opaca che mi circonda impedendomi di vedere oltre.

Sembra quasi un paradiso.

“Papà!” esclama la voce, questa volta spaventata.

Comincio a farmi prendere dall’ansia.

Continuo a dare le spalle alle iridi verdi di Lily e cerco di guardare oltre quella luce così bianca ed opaca, ma non vedo niente.

Dove sei? vorrei urlagli, ma non riesco a muovere i muscoli della faccia... non riesco a parlare.

Sembra quasi non avessi voce.

“Papà!!!” adesso urla e la sua voce sembra andare davvero nel panico trascinando il mio cuore con sé.

Mi muovo.

Cerco di andare avanti, ma non cambia niente.

Faccio mezzo passo di lato, due a destra, torno indietro.

Ho le braccia mezze alzate aspettando quasi una rivelazione, ma mi ritrovo allo stesso punto di prima.

“Papà... sono qui” dice infine, tornando calmo.

Io prendo un colpo e, di nuovo, mi volto verso le iridi verdi.

Non c’è la mia Lily come mi aspettavo... c’è... un ragazzo.

Un giovane.

Mi fissa tranquillo.

Poi, improvvisamente, fa una risata sinceramente divertita.

“Non fare così” dice ed io, istantaneamente, richiudo la bocca, ma non smetto di fissarlo come se fosse un alieno.

È... è... quello sono io.

Io... con gli occhi di Lily, però.

Papà?

Questo dovrebbe essere... mio figlio?

Cioè, la mia fotocopia con gli occhi di Lily?

“Ti voglio bene, papà... ma stai attento!” mi ammonisce ancora tranquillo, ma con una strana espressione seria in volto.

Vorrei fargli tante di quelle domande, ma ancora la mia voce non torna e nemmeno riesco ad aprire la bocca.

Stringo i pugni, frustrato da questo impedimento.

Ma il giovane di fronte a me, non appena nota il mio fastidio, sorride e muove un braccio.

Fa un lento gesto davanti a sé ed, improvvisamente, mi sento libero.

È straordinario!

Come caspita ha fatto?

Lo fisso ancora per un po’ e lui mi sorride di nuovo.

Non riesco a capire perché ma, proprio ora, mi sento in imbarazzo di fronte a questa figura.

Mio figlio non è ancora nato... è stato concepito da poco e io me lo vedo già all’età di diciannove anni.

Sto delirando!

Questo è il sogno più strambo che io abbia mai fatto.

Mi aspettavo che avessi sognato qualcosa riguardante o Lily, o il piccolo, oppure McCullen che mi vietava di stare con entrambi (anche se alla fine, non vincerà, parola mia!), ma non pensavo fino a questo punto.

Non so nemmeno se sarà effettivamente un maschio o una femmina.

Magari, questo potrebbe essere un mio desiderio.

Mi piacerebbe davvero che nostro figlio avesse gli occhi di Lily.

“Chi sei?” sento la mia voce parlare da sola.

Lui ride di fronte questa domanda, effettivamente troppo stupida.

“Sono tuo figlio, papà. Quello che ora si trova nella pancia della mamma” continua sorridendo.

Io strabuzzo gli occhi.

No! Stai calmo, James! È solo un sogno... figurati se tutto questo fosse una vera visione del futuro o chissà cosa... penso cercando di rilassarmi.

Prendo fiato per parlare, ma lui mi anticipa di nuovo: “E stai tranquillo... chiamerò papà solo te” dice continuando a sorridere.

Improvvisamente, mi sento invadere da una strana sensazione che non avevo mai provato prima.

Mi sento... soddisfatto... ma non di me stesso... più che altro, di questo ragazzo.

Credo di essere orgoglioso di lui e pienamente sollevato da quello che ha detto.

Infondo, era la mia seconda preoccupazione, no?

Che il mio bambino chiamasse papà un verme schifoso.

Lo vedo sorridere ancora di più.

Non riesco a trovare parole migliori per dirgli solamente: “Grazie”.

Lui sorride un’ultima volta, ma, subito dopo, ritorna serio.

“Papà?” riprende a chiamarmi con una punta di ansietà nella sua voce.

Io rimango interdetto a fissare la sua strana reazione.

Alzo di nuovo per metà le braccia cercando di protendermi verso di lui.

Apro la bocca, ma di nuovo non riesco a parlare.

“Papà?” mi chiama di nuovo come prima.

Io tento di avvicinarmi, ma ogni passo che faccio lo vedo allontanarsi sempre di più senza che il ragazzo muova un solo muscolo.

Noto l’espressione del suo viso: ora leggo puro terrore nei suoi occhi.

“Papà!!!” urla di nuovo.

Io apro la bocca pronto a gridargli di non preoccuparsi; che qualsiasi cosa accadrà io gli sarò vicino e lo proteggerò, anche a costo di combattere contro la legge che mi impedirà di vederlo e di avvicinarlo.

“No!” urla di nuovo rannicchiandosi su se stesso.

Lo vedo raggomitolato per terra, mentre si tiene la testa fra le mani cercando di pressarla, come a volersi fare più male di quanto già non stia provando.

Provo ad urlargli di aspettare.

Sono quasi sicuro che tra poco scomparirà ed io non lo vedrò più.

Poi, inaspettatamente, alza il viso spaventandomi a morte.

Noto i suoi stupendi occhi verdi cerchiati di un fortissimo rosso sangue.

La camicia bianca che porta inizia a macchiarsi anch’essa di sangue scuro.

Ferite profonde cominciano a lacerargli la carne.

Agghiacciato da questa scena, cerco di correre verso di lui incurante della lontananza fra noi che aumenta ogni passo che faccio e di urlargli di stare calmo, che avrei trovato un modo per guarirlo e che sarebbe stato meglio molto presto.

Ma, come sempre, dalla mia bocca, per quanto questa volta riesca ad aprirla e a muoverla come comando io, non esce niente.

Nemmeno l’aria.

“No! Stai lontano!” mi intima.

Io gli faccio cenno di no con la testa dato che non posso parlare.

“SI!” urla fuori di sé, “Stai lontano” continua più duro del marmo prima di tornare con la testa fra le ginocchia a contorcersi per il dolore di tutti i suoi spasmi.

Sento il mio cuore scoppiarmi in petto, provare lo stesso dolore che questo ragazzo... il mio ragazzo sta provando ora.

No! No! NO!!! urlo nella mia testa sperando con tutto il cuore che si potesse sentire grazie alla mia voce.

Speranza vana.

“Papà!” mi chiama ancora.

Io faccio un nuovo passo verso di lui e lui, ormai rannicchiato completamente per terra, si allontana da me.

“Per favore...” mi implora “... stai solo attento alla mamma!” dice continuando a tenersi la testa tra le mani e nascondendo il suo viso con le ginocchia.

Io rimango senza fiato.

Come?

Devo stare attento a Lily?

“Papà! Stai attento alla mamma!!!” urla fuori di sé prima di lanciare un nuovo agghiacciante urlo straziato dal dolore.

Percepisco il mio cuore stringersi in una morsa letale.

No! Aspetta! NO! penso terrorizzato.

Poi in un istante qualcosa di invisibile divora il ragazzo di fronte a me facendolo sparire alla mia vista.

Silenzio.

...

Mi guardo intorno sentendo il cuore ancora stretto da un saldissimo pugno letale.

La luce bianca si è offuscata ancora di più.

Comincio a sentirmi spaesato.

Mi accascio a terra prendendomi anch’io la testa tra le mani.

Voglio solo urlare.

No!

No!

No!

NO!!!

«James?».

«No!».

«James?».

«No!».

«Che gli prende?».

«No!».

«Non lo so!».

«NO!!!»

«Maledizione, James! Svegliati! James!».

Riconosco il grido disperato di Sirius.

Cerco di controllarmi.

Intorno a me c’è solo buio e silenzio, interrotto dal mio fiatone.

Apro lentamente... molto lentamente i miei occhi.

Di fronte a me vedo tra paia di sguardi ansiosi e preoccupati.

«James!» esclamano in coro come se fossi tornato da un lungo viaggio e non li vedessi da anni.

Sono completamente frastornato di fronte questa scena.

Che diamine è successo?

«Ma cosa...?» chiedo portandomi le mani davanti agli occhi per stropicciarli e cercare di mettere a fuoco un po’ le figure.

Poi prendo gli occhiali che mi porge Sirius e li inforco immediatamente.

Mi sollevo per metà busto reggendomi con i gomiti indietro poggiati sul materasso, mentre di fronte a me le tre facce dei Malandrini si rilassano.

«Stavi sclerando, amico» risponde Felpato.

«Stai bene?» domanda Remus più premuroso.

Annuisco lentamente cercando di mettere a fuoco anche i ricordi dello strano sogno che ho fatto.

Due occhi verdi.

Erano di Lily, sicuramente.

Eppure mi ricordo la voce disperata di un ragazzo.

Mi chiedeva di stare attento a Lily.

Ma perché?

Chi era?

«James?» mi chiama Peter.

Alzo di nuovo lo sguardo verso i miei amici e li noto fissarmi ancora preoccupati.

«Cosa c’è adesso?».

«Sei sicuro di stare bene?» chiede Lunastorta.

«Hai un’aria così assorta» lo appoggia Sirius.

Rimango pensieroso senza rispondere, abbassando di nuovo lo sguardo per perderlo.

Non so perché, ma ricordo che sia la fisionomia del suo viso sia il modo in cui quel ragazzo mi chiamava siano importanti per capire chi fosse e, soprattutto, cosa intendeva dire col fatto che dove stare attento a Lily.

«Credo di aver fatto un sogno premonitore».

 

...

 

«Quindi, fammi capire: hai visto due iridi verdi e credevi che fossero di Lily, ma a parlare è stato un ragazzo che ti diceva di stare attento proprio a lei» annuisco di fronte al resoconto di Remus.

«Magari, la voce che hai sentito veniva da un’altra parte» propone Peter.

Dissento col capo.

Sono sicuro al cento per cento che quella voce veniva dalle iridi verdi.

Quel ragazzo aveva le iridi verdi.

Erano sue.

Sirius ha ancora la mano sotto il mento cercando di ragionare e di trovare un nesso logico al mio racconto.

Se solo potessi ricordami meglio i vari particolari di quel sogno.

Solo una nuova cosa mi è tornata in mente mentre raccontavo il sogno agli altri Malandrini, ovvero che verso la fine dell’avvertimento di questo ragazzo, qualcosa ha cominciato a torturarlo.

Lui ha perso sangue, i suoi occhi si sono iniettati di rosso e alla fine ha avuto anche gli spasmi.

Senza contare che è sparito divorato da qualcosa di invisibile.

In un solo colpo, non l’ho più visto.

E si copriva la faccia tra le ginocchia quasi come se si vergognasse di mostrarmi i suoi splendidi occhi verdi.

Chissà come si chiamava.

Se me l’avesse detto mi avrebbe risparmiato la fatica di cercargli un nome...

Un nome?

Come mi è venuta questa?

Certo che il subconscio gioca proprio brutti scherzi, anche se...

Perché avrei dovuto cercare un nome per quel ragazzo?

Papà?

Mi aveva chiamato così.

Lui era...

Improvvisamente persino i lineamenti del suo viso che fino ad un secondo fa mi erano ancora oscuri, cominciano a diventare più nitidi ed io riesco a vedere in faccia il mio sosia dagli occhi verdi di Lily Evans.

«Ragazzi...» li chiamo in un sussurro strozzato.

Tutti e tre i Malandrini si voltano verso di me, «... credo di essermi ricordato un altro particolare fondamentale».

«Cosa?» chiede ansioso Remus.

Io alzo lo sguardo su tutti e tre e li fisso attentamente osservando bene le loro espressioni.

Sia Peter che Remus sono irrequieti di conoscere il mio ricordo, mentre Sirius sta ancora tentando di arrivare ad una soluzione logica.

«Quel ragazzo...» mormoro «... le iridi verdi erano proprio sue. E... beh... lui mi chiamava... papà» quasi io stesso non riesco a sentire l’ultima parola per quanto bassa ho la voce.

Vedo i miei tre Malandrini avvicinarsi maggiormente a me per sentire meglio, ma, nonostante i miei sforzi, l’ultima parola non è sfuggita alle loro acute orecchie.

«Papà?» chiede confuso Sirius, mentre Peter rimane a fissarmi a bocca aperta.

Lunastorta, invece, è rimasto frastornato almeno quanto Felpato.

Io annuisco col capo.

«Si. Mi sono ricordato che quando ho cominciato a sentire la sua voce chiamarmi in questo modo ho cercato da tutte le parti escludendo le iridi verdi perché ero praticamente sicuro al cento per cento che fosse Lily. Ma non vedevo nessuno. Poi lui mi ha detto che era li. Proprio dietro di me. Ho preso un colpo assurdo quando mi sono reso conto di chi avevo di fronte» ammetto con la testa poggiata alle mani affondate nei miei scompigliati capelli corvini.

«Tuo figlio» mormora stupito Remus.

Sento Peter trattenere il respiro e lo sguardo pesante di Sirius dopo il mio assenso alla deduzione, praticamente, scontata di Lunastorta.

Ha capito che c’è veramente qualcosa di serio sotto questo strano sogno.

Altro che sogno premonitore.

Siamo di fronte ad un vero enigma.

«E non ti ha detto altro?» domanda Peter cercando di riprendersi dallo shock iniziale.

«No...» mento tralasciando il momento in cui mi aveva confessato che mi voleva bene e che avrebbe chiamato papà solo me, invece di Johnson «... mi ha ammonito solamente di stare attento “alla mamma”» spiego usando le identiche parole del ragazzo.

Un silenzio carico di domande segue le mie ultime parole.

Tutti cercano di ragionare, di capire...

«Allora...» prorompe, improvvisamente Felpato, «... io sono arrivato ad una conclusione, ma ho ancora delle parti non ben chiare in mente» ci spiega.

Noi rimaniamo in silenzio aspettando che mister Genio si decida a continuare a spiegarci la sua brillante deduzione.

«Hai detto che alla fine della conversazione, lui ha cominciato a provare dolore e ha avuto gli spasmi».

«Ha anche perso molto sangue» preciso, ricordandomi, ora, la scena perfettamente.

Quegli occhi iniettati di sangue; il suo corpo, così simile al mio, ricoperto di ferite sempre più profonde, sempre più gravi e scosso da continui spasmi; quella sua camicia bianca ed immacolata, macchiata di sangue scuro; quelle mani, così uguali alle mie, che stringevano convulsamente quella testa corvina e spettinata.

«Beh... quella è la parte che non riesco a chiarire; ma, sinceramente, per il resto, non mi sembra tanto complicato da capire» sospira, «Sapevamo già da prima che Lily Evans non è in una situazione assolutamente sicura da quasi un mese intero e forse di più».

«Cioè, possiamo dire che questo sogno sia la prova che Johnson sia un Mangiamorte e che Lily rischia davvero a stare a contatto con lui?» domanda Codaliscia.

Remus annuisce, «Ovvio» commenta, «Però...» continua fermandosi di nuovo per assicurarsi l’attenzione di tutti.

Sirius alza lo sguardo basso, mentre io cerco di concentrarmi a non perdermi per la centesima volta nei miei pensieri.

«... stiamo trascurando il fatto che ora, insieme a Lily, c’è anche il piccolo con lei e quel “fai attenzione alla mamma” potrebbe mettere James più in guardia di adesso» ragiona Lunastorta.

In effetti, per quanto banale e razionale sia questo ragionamento, non ci avevo pensato.

Proprio io che sono il padre... non ci avevo pensato.

«Se qualcuno facesse del male a Lily lo farebbe automaticamente al bambino» fa notare giustamente Sirius «Magari non proprio ora, ma nei prossimi mesi quando la pancia sarà più evidente e il pidocchio si starà sviluppando» conclude riportandosi la mano sotto il mento.

Cerco di reprimere il brivido di disgusto e di fastidio che mi era salito al solo pensiero di quello che aveva immaginato Felpato.

Con la coda dell’occhio noto Remus, alla mia destra, annuire, pienamente convinto dell’ipotesi di Sirius.

Insomma, non è così difficile, no?

È una cosa... scontata.

Ma solo a me fa venire i brividi.

«Ma, allora, perché alla fine del sogno il ragazzo muore?» chiede Peter.

Io scatto in piedi talmente velocemente che rovescio la sedia per terra creando un fracasso assurdo (esattamente come quel giorno di quasi due mesi fa quando McCullen mi aveva incastrato con le informazioni che aveva trovato sul mio conto, riuscendo, infine, a convincermi a schierarmi dalla sua parte) e spaventando a morte Codaliscia.

Anche Lunastorta sobbalza preso in contropiede, mentre Sirius mi fissa quasi arrabbiato.

Uno sguardo che vuole solamente ammonirmi a stare bene attento alle mie reazioni e a cercare di calmarmi da solo evitando di azzannare qualcuno, soprattutto Peter per quello che ha detto.

Quel ragazzo non è morto.

E, se nel sogno succede veramente, fosse l’ultima cosa che faccio prima di morire, non permetterò mai che muoia anche nella realtà!

Mio figlio... ormai l’unica vera persona che potrebbe effettivamente fare concorrenza alla bella Lily per chi io ami di più... non lo abbandonerò mai.

Ho sbagliato una volta, pagandone le conseguenze ora... non lo farò di nuovo.

Soprattutto, non con il mio bambino.

Dovessi, veramente, morire!

«James... cosa c’è?» mi chiede ingenuamente Remus tentando di calmarmi, mentre Peter cerca di trattenersi dallo scoppiare per la mia reazione... non so se di paura o di lacrime.

Rimango qualche altro secondo a fissare maggiormente Sirius che, ancora, mi guarda con quell’espressione di rimprovero... quasi.

«James?» mi chiama ancora Lunastorta.

Non rispondo.

Sono arrabbiato, lo ammetto.

In questo periodo, con tutto quello che mi è capitato, sono molto più permaloso del solito soprattutto se gli argomenti sono quelli che mi riaprono ferite ancora fresche e sanguinanti: Lily, mio figlio... il mio fallimento...

E la litigata con McCullen né è stata la prova.

Quell’uomo mi ha rimproverato fin troppo, si è preso una confidenza che non gli avrei mai dato spontaneamente, mi ha allontanato da tutto il mondo... non solo da Lily, mettendomi contro i miei veri amici (ovviamente, parlo di quelli al di fuori dei Malandrini), e nessuno si poteva permettere di farmi una cosa del genere.

Soprattutto, provo un fastidio incredibile quando mi viene ricordato il mi fallimento.

Un fallimento che, ho giurato, non avrei mai più avuto in tutta la mia vita.

Mai più!

E quello che Peter ha appena detto... mi ha ferito nel profondo.

Quel ragazzo non è morto.

Non morirà mai!

MAI!

«James» questa volta è Felpato a parlare.

Ha un voce profonda, sicura e... quasi adulta.

Qualcosa che non si addice affatto a lui.

«Calmati» ordina.

Io sospiro, quasi come se quell’ordine me l’avesse dato la mia stessa coscienza, e, istantaneamente, mi rendo conto che avevo smesso di respirare per l’irritazione.

Riprendo fiato molto lentamente, cercando di inspirare ed espirare solamente per rilassarmi.

Poi, come se Sirius avesse parlato solamente con lo sguardo, torno a sedermi.

«Scusate...» mormoro «... ma... non osate mai più dire che quel ragazzo muore» minaccio scuro in viso notando all’istante il pallore improvviso di Codaliscia, mentre Remus annuisce grave, cercando di capirmi.

Ma nessuno può effettivamente farlo.

«Scusaci tu, Ramoso» risponde Lunastorta guardando maggiormente Peter che simultaneamente abbassa il capo desolato.

So perfettamente che Codaliscia è troppo timido per chiedere apertamente “scusa” e, col tempo, ho imparato ad apprezzare tutti i suoi gesti che sostituiscono questa parola.

«In fondo, sappiamo bene quanto ci tieni a questi particolari» continua Remus.

Sorrido rumorosamente... quasi volessi essere scettico «Particolari» ripeto più a me stesso che agli altri.

Un nuovo silenzio ci invade ed io non ho nessunissima intenzione di essere il primo a romperlo.

Anzi, se fosse per me, tornerei immediatamente a dormire.

Magari riuscirei a sognare di nuovo quel ragazzo e potrei ammirare ancora i suoi bellissimi occhi verdi.

Vorrei solo questo.

Perdermi... in un oceano verde.

Lily...

So perfettamente, in effetti, che Lily va controllata e salvata dalla sua situazione, ma perché, allora, avere un sogno premonitore come quello?

Qual è il senso se io già sapevo che avrei dovuto salvare la mia piccola Bibi?

C’entra davvero qualcosa la conclusione del sogno?

In fondo, Sirius ha ragione: ora, insieme a lei, c’è anche il piccolo e non ci vorrà niente, almeno nei prossimi mesi, ad attaccarla.

Lily... è diventata così vulnerabile in un territorio così minato... e lei nemmeno lo sa.

«Oh no!» esclama amareggiato Felpato.

«Cosa?» chiedo in ansia.

Tutti e tre i Malandrini si volta verso di me: Remus e Peter mi fissano stralunati, mentre Sirius sta digrignando i denti.

«Jassy – Cally è tornato» commenta.

Oh... l’imbecille è già di ritorno.

Ecco perché le facce stralunate di Codaliscia e Lunastorta... non ho nemmeno sentito il crack talmente ero perso e concentrato nei miei pensieri.

«Malandrini!» sento chiamarci.

Tutti e quattro ci voltiamo verso l’entrata della cucina da dove, in due secondi esatti, sbuca la bellissima faccia da culo di McCullen che si avvicina all’isola della stanza.

Felpato sbuffa in segno di benvenuto, mentre Peter e Remus sospirano ognuno nel suo modo preferito.

Io, rimango completamente indifferente, come se nella stanza non fosse entrato nessuno.

Ed, infatti, nella stanza non è entrato nessuno!

«Preparatevi!» ordina il Primo Membro come se niente fosse.

Quattro paia di occhi, ognuno con una sua espressione che va dal gelido (ovviamente io e Sirius) al curioso (Peter) fino al rassegno totale (naturalmente, Lunastorta), si posano su di lui.

«Avete una missione!».

Bene!

Ora si che si ragiona!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve a tutti ^^

Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Questa volta non ho fatto molto ritardo nell’aggiornare, vero? Vero? Ditemi di si, vi prego, perché sono davvero arrivata ad un punto NERO della storia e non so veramente come procedere...
Va bè, lasciamo correre... diciamo che ci riuscirò prima o poi xD.

Piuttosto, che ve ne pare di questo capitolo?

Si accettano tanti commenti =D

RINGRAZIAMENTI:

  • Bittersweet miki: Ciao cara ^^. Come va? Spero bene.
    La tua recensione è stata davvero carina. Sono felice che la parte dei nomi ti abbia fatta sorridere (lo sai che sono nomi inventati veramente da Sirius Black nel prequel che ha scritto la Rowling xD... quando l’ho letto sono crepata dalle risate, soprattutto quando interveniva James).
    Beh? Che mi dici di questo capitolo, invece? Spero ti sia piaciuto ^^
    A presto bellissima
    Ciau
  • pRiNcEss LiLIUzzA: TU! Capisco perfettamente che posso averti attaccato la tendenza dei ritardi, però... (bada che non sto affatto parlando della tua recensione che, anche se con qualche ritardo, c’è sempre stata e come tutte quelle che mi hai sempre lasciato era fantastica e bellissima). Ma, bensì, sto parlando del tuo ritardo nell’aggiornare la tua storia. Quando ti muovi che io devo ASSOLUTAMENTE leggere la continua? Eh?
    Cmq, passando oltre se no davvero ti faccio martire con tutti i rimproveri e i carceri che ti stai meritando (xD), che te ne pare di questo nuovo capitolo? James ha avuto proprio una bella sorpresa a sognare questo “ragazzo”. Muahahahahahahahah... come sono malvagia, Santo Merlino! James, più di te, lo sto facendo diventare proprio martire. Invece, Sirius... beh, sono d’accordo con te, anche io non sarei capace di vivere senza di lui e la sua capoccia giovanile. È semplicemente un mito, ecco cosa! Cmq, quei nomi, per quanto assurdi non li ho inventati io, sai? Sono di proprietà della zia Rowling perché li ha scritti nel prequel dal quale ho preso queste informazioni (che, tra parentesi, fa crepare dalle risate... i protagonisti sono proprio James e Sirius... ti consiglio di leggerlo xD). Invece, la lotta è frutto della mia mente malata... e parlando di menti malate (xD), tu non sei affatto normale, sai? Prima mi fai penare perché mi dici il titolo del tuo capitolo, ora, ADDIRITTURA, mi anticipi che ci sono scherzi e colpi di scena (spero rosa xD) nei nuovi capitoli. Cmq, davvero, a parte gli scherzi, sono MOLTO felice che la tua ispirazione sia tornata. Non si poteva chiedere di meglio, vero? ;)
    Mamma mia, ti sto scrivendo davvero un papiro... dai, stacco, altrimenti non la smetto più ^^
    Alla prossima (e vedi che non sia ancora con un mio aggiornamento, bensì con un tuo xD), Amore Mio
    Ti lovvo
    J
  • Cullen isabella: Onoratissima di aver conosciuto una francesina ^^. Sai, io frequento il linguistico, e pare che le attiri gli italiani nati all’estero xD. Cmq, sono davvero... come posso dire... invidiosa (senza offesa), sai? Il mio sogno è sempre stato e sempre sarà conoscere PERFETTAMENTE più di una lingua perché io devo viaggiare nel mondo ^^. E ti invidio perché tu già ne conosci due, beata te. Immagino tu abbia parenti li in Francia. Bella Parigi? Io vorrei tanto andarci un giorno ^^.
    Va bé, dai, smetto, se no davvero non la finisco più di farti domande e poi divento invadente ^//^.
    Cmq, sono contentissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto e mi dispiace che, invece, non hai potuto trovare risposta ai tuoi dubbi con questo nuovo capitolo (ma la colpa, in fondo, è solo mia... sono sadica... un po’ troppo, in effetti... Muahahahahahahahahahah). Scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa scusa...
    Spero di trovare presto un’idea per poter continuare il punto in cui mi sono bloccata così che possa postare regolarmente la prossima volta.
    Bisous, ma chère ^^
    A
    bientôt
  • Jaily: Grrrrr... faccio finta di non essere arrabbiata (ed invidiosa, perché io AMO con tutta me stessa viaggiare e, quest’estate, TU non ti sei fermata UN SOLO secondo). Cmq, si, Sirius lo faceva apposta ad essere arrabbiato per cercare di tirare su di morale il povero James che, hai ragione, lo sto facendo diventare martire. E si, esiste un Prequel scritto da J. K. Rowling che, a quanto pare, non ha mai conosciuto una certa lettrice di nome Giorgia che è registrata sul sito di EFP come Jaily xD. Cmq, per trovarlo non ci vuole molto. Basta che vai su Google e scrivi sulla barra della ricerca “Prequel Harry Potter” (alla fine ti mette anche lui i suggerimenti), clicchi cerca e lui ti da tanti risultati. Ti consiglio, però, di cliccare il primo sito che ti propone Google (dovrebbe essere Yahoo! Answers) perché li danno delle buone risposte.
    Cmq, passando, invece, al capitolo e tralasciando PICCOLI particolari (come quello che dopodomani te ne vai di nuovo T.T), che te ne pare di questo nuovo capitolo? Piace?
    Spero di si. Mi raccomando non farmi aspettare fino al tuo ritorno per poter trovare la tua recensione (sai che ci tengo molto ;) ).
    A presto, Pazzoide Mia Adorata, (altrimenti ti fucilo!!! è.é)
    Un bacione immenso ^^
  • Piuma_rosaEbianca: Sorellinaaaaaaaaaaaaaaaaa =D. Sono davvero contentissima del commento che mi hai lasciato! In effetti, azzeccare lo spirito del gruppo malandrino è uno di quei punti in cui divento isterica perché non so mai sei ci sono riuscita, ma da quello che hai detto penso si andata abbastanza bene ;). Grazie ^^. E non ti montare troppo la testa, è anche vero che James sono io ;P e, di sicuro, non te la farò passare liscia... Muahahahahahahah... come sono sadica!
    Cmq, che ne pensi, invece, di questo nuovo capitolo? Qui ho fatto intervenire un nuovo personaggio! Chissà chi è questo famigerato ragazzo dagli occhi verdi... xD
    No, dai, spero davvero che ti sia piaciuto! Dal prossimo, diciamo che si ricomincia con un po’ d’azione. O si dovrebbe... oddio, sono arrivata in un punto NERO... ASSOLUTAMENTE ed INCONDIZIONATAMENTE N.E.R.O.!!! Non so come andare avanti.......................................... quindi, non mi uccidere, non ho la più pallida idea di quando avverrà il prossimo aggiornamento! Spero davvero di riuscire a costringermi a sedermi e scrivere... Speriamo bene!
    Cmq, ti aspetto tra le recensioni, CHIARO?! Altrimenti sparo anche te!!!
    A presto, sorellina!
    Un bacio ^^
  • Cicci92: No! Tu sei gentilissima a degnarti di leggere la mia storia (a proposito di questo, le tue fan fiction mi piacciono TUTTE! Bellissime! Anche se “It’s over... for now” mi ha fatto scappare una lacrimuccia) e, come se non bastasse, a recensirla anche. Non smetterò mai di ringraziarti, carissima ^^. Grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie...
    Beh... che dire? Sono veramente felice che la storia ti piaccia (in effetti, sto opprimendo un po’ troppo la mente GIÀ malata di James Potter xD Povero!!!). Che ne dici di questo nuovo capitolo?
    Purtroppo, però, non sono sicura del prossimo aggiornamento quando sarà perché sono arrivata ad un punto davvero critico e non ho la più pallida idea di come andare avanti... spero di riuscire a sforzarmi e a continuare.
    Tu, cmq, sei davvero brava a scrivere, sai? Mi auguro che tu non smetta di sfornare storie dolcissime come le James/Lily che hai offerto a EFP. Sono davvero bellissime! Non fermarti, ti prego!
    Spero di trovarti di nuovo tra le commentatrici ^^
    A presto,
    Un bacione!
  • Pazzerella_dispettosa: Un finale davvero coi fiocchi, non c’è che dire ^^! Beh, visto che non posso anticiparti proprio niente, ti dico solo che per il prossimo aggiornamento cercherò di velocizzare i tempi per quanto non sappia proprio come andare avanti, in modo che non aspettiate poi così tanto. Anche se... non ti posso garantire molto... non mi uccidere per favore!
    Cmq... intuito eccezionale (o forse sono stata io a lascarmi sfuggire qualcosa di troppo xD)... in qualsiasi caso, complimenti! In fondo, l’avevo capito che tu avevi intuito la situazione di Lily, ma, mi pare di aver capito che non ti aspettavi l’affidamento completo di Harry. Muahahahahahahahahahahahahaahahah... povero Potter! Io sono la prima a fargli del male e io stessa poi lo commisero. No, dai! Io amo con tutta me stessa James... e, per quanto mi dispiaccia farlo soffrire così, sono convinta che ne varrà la pena alla fine ;)!
    Ops! Forse mi sono lasciata sfuggire qualcosa di veramente troppo con una mente acuta come la tua ^^.
    Cmq, a parte gli scherzi, bentornata a casa! Mi sei mancata T.T Adesso non te ne andare più se no io muoio.
    Recensisci presto perché non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo!
    Non so perché, ma è quello che (per ora) mi manda più in fibrillazione xD
    A presto, bellissima
    Ciau
  • DanyCullen: Ciao bellissima! Ben tornata, ovunque tu sia stata (ho fatto anche la rima x.x). Cmq, spero ti vada tutto bene ^^!
    Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto. E lo sono ancora di più per averti sorpresa!
    Ahahahahahahahahah... beh, la lavatrice o la lavastoviglie... mi hai fatto morire dal ridere quando l’ho letto xD
    Per non parlare poi del ruolo di Remus. Effettivamente James e Sirius stanno praticamente sfruttando come passa tempo il povero lupacchiotto xD. Povero! Chissà se poi si vendicherà su di loro *me che ride sadicamente*!!!!
    Invece, di questo capitolo che mi dici? Mi auguro ti sia piaciuto... questo, in effetti, è uno di quei capitoli che mi manda, non so per quale strano motivo, più in fibrillazione degli altri. Forse perché c’è una nuova apparizione xD.
    Va bè... ti lascio, se no divago troppo! Spero di leggere presto il tuo commento, carissima
    J
    Ciau

 

Grazie, anche a quelle fantastiche 23 persone che mantengono la mia storia tra i loro preferiti:

1 - ale90
2 - BabyFairy
3 - bittersweet miki
4 - Christy 94
5 - DanyCullen
6 - hp4e
7 - jaily
8 - LaBabi
9 - Lars Black
10 - lily D G
11 - littleherm_94
12 - marta_cullen
13 - mick_angel
14 - Mugen
15 - nan96
16 - pazzarella_dispettosa
17 - pikkolina88
18 - piuma_rosaEbianca
19 - pRiNcEss LiLlUzzA
20 - ryry
21 - SarahPotter
22 - sihu
23 - stellina767

 

E ai 23 angeli che la seguono:

1 - ashleys
2 - Azah Black
3 - Celly87
4 - CharmedAlis
5 - chichetta99
6 - cicci92
7 - cullen isabella
8 - domaris72
9 - ElseW
10 - felpy90
11 - Frytty
12 - Hillian93
13 - jacopo25
14 - Lady Airam
15 - Lars Black
16 - LilyPrincessInPink
17 - Nalu93
18 - Nikki Potter
19 - piccola_puffola
20 - rosy90
21 - Sherry
22 - ValyBrick
23 - XXXBEAXXX

 

Grazie di cuore anche a chi semplicemente legge la mia storia e aspetta il seguito (che non ho la più pallida idea di quando sarà aggiunto xD. Non mi uccidete, vi prego).

Un bacio a tutti

Ciau

Bey Lovegio92 J

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Capitolo 19
*** Capitolo XVIII - Fuori ***


(QMNSHDF) Capitolo XVIII - Fuori

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Diciottesimo – Fuori

 

Un ricevimento in un grandissimo Hotel di lusso a Londra.

Ecco la prossima mossa di Johnson.

Ovviamente, sotto copertura di Auror.

In realtà, il suo grande scopo è fare il quanto più grosso numero di prigionieri per conto di Voldemort... naturalmente.

Questo, in generale, è il suo piano.

L’hotel è un lussuoso cinque stelle e il gran bastardo sarà accompagnato, ovviamente, dalla mia piccola Bibi.

Senza contare che questo ricevimento ha la data del 2 Febbraio... il 2 Febbraio!

E noi siamo ancora al 31 Dicembre!

Già.

Questo giorno è l’ultimo dell’anno 1979.

Incredibile come passa il tempo, vero?

Sembrava davvero ieri che io e i miei Malandrini, insieme alla bellissima Lily Evans, siamo usciti da Hogwarts per non tornarci mai più.

E, invece, sono passati ben due anni.

Assurdo!

Sto proprio invecchiando... il ché fa terrore a tutti i Malandrini.

Un Malandrino non può invecchiare... è una legge che va contro natura.

«Allora, per questa sera, McCullen può dire quello che vuole, ma noi usciremo...» proclama Sirius entrando festoso nel salone dove io e Remus siamo comodamente seduti a fare un cappero di niente.

O, almeno, io non faccio un cappero di niente perché Lunastorta, invece, sta facendo una cosa che esce fuori dai suoi schemi quotidiani... indovinate?

Legge (la mia ironia è singolare; per Merlino, quanto sono... James Potter!).

Comunque, non so se vi ho già detto che oggi è l’ultimo dell’anno (in questi mesi soffro di un’acutissima amenia... o anesia... insomma, non mi ricordo mai le malattie Babbane che mi diagnostica il caro vecchio lupacchiotto; il succo, in ogni modo, è che non mi ricordo un tubo di niente) e che, di conseguenza, Felpato non ha voluto sentire storie.

Si è messo in mezzo in una seconda discussione con Jassy – Cally e ha preteso prima con le buone, poi usando le minacce, dal capo di avere le ferie almeno per la fine di Dicembre.

Ultimo dell’anno e Capodanno.

Poi, aveva detto che dopo questi due giorni ci saremmo impegnati solamente per il bene della missione.

«... mascherati, ma usciremo» conclude ghignante.

In fondo, un po’ di svago non uccide nessuno.

Peccato che Remus non sia dello stesso parere.

«Tu sei fuori, Felpato, peggio di un malato mentale ricoverato al San Mungo!» annuncia disinteressato, quasi fosse una cosa praticamente scontata... il fatto che Sirius è matto da legare, s’intende, eh.

«Eddai, Lunastorta, non cominciare! Lo sai bene più di me e James che questa uscita ci vuole!» ribatte Sirius già deluso dalla reazione del caro lupacchiotto.

Lui fa una leggera smorfia.

Più o meno, ho già intuito cosa non vuole fare del piano di Felpato e cosa vuole evitare nel generale.

In fondo, non ha tutti i torti considerando il disastroso fallimento di un mese e mezzo fa.

«Senti, canide dei miei stivali, vedi di controllare di più quel cannone che spara cavolate una dietro l’altra che ti ritrovi al posto della bocca. Non ho nessunissima intenzione di sorbirmi di nuovo l’ennesima strigliata di McCullen, chiaro?» annuncia minaccioso Remus.

«Sei esagerato» ribatte Sirius scatenando l’ira di Lunastorta, «Abbiamo passato quasi tutta la nostra adolescenza tra una strigliata e l’altra».

«Non credi sia il caso di finirla, allora?» lo blocca prontamente Remus, ma, ovviamente, Felpato non perde tempo nemmeno ad ascoltarlo.

«Cosa vuoi che ci succeda se ne riceviamo un’altra?» continua tranquillamente come se, appunto, nessuno avesse aperto bocca.

Vedo, di fianco a me, il licantropo stringere convulsamente i pugni nel mentre assottiglia lo sguardo e digrigna i denti... insomma, una vera e propria espressione di battaglia.

«Ascoltami bene, sorta di cerebroleso, noi questa sera non usciremo» fa risoluto Lunastorta saltando in piedi e fronteggiando Sirius «Punto e basta!».

 

...

 

«Remmy, ti vuoi muovere?» urla dal piano di sotto Sirius, impaziente di uscire.

E beh... che vi aspettavate?

Che ce l’avrebbe davvero vinta Remus?

Non credo proprio.

«Dannato canide cornuto!» impreca Lunastorta ficcandosi in tasca le ultime cose, mentre io lo aspetto sulla soglia della sua stanza.

«Dai, Rem. Infondo non ha tutti i torti. Un po’ d’aria fresca ci vuole» tento di snervarlo.

Naturalmente, con nessun risultato.

«Ve lo sentirete voi McCullen! Io mi sono scocciato delle sue ramanzine!» mi sbraita contro il licantropo.

Io mi ritraggo immediatamente.

Col cavolo che me lo voglio sentire a quell’altro idiota.

Mi ha stancato, ormai.

L’avevo già detto ai miei amici che per me si era preso fin troppa confidenza da subito e loro non hanno potuto far altro che essere d’accordo con me.

Insomma, quel giorno a Trafalgar Square è stata la prima volta che ci siamo visti in tutta la nostra vita e quello già aveva preso ad urlarci contro.

Maledetto cornuto!

Se solo ripenso a quel giorno... mi vengono gli istinti omicidi, oltre che alle fitte al cuore.

In quel periodo ero ancora fidanzato con lei...

Felicemente fidanzato con lei.

Chissà perché, ogni volta che torno indietro con la mente a quell’incontro, mi ricordo anche l’attimo che ho passato prima di uscire da casa... dalla mia vecchia casa:

«Buch… ma perché…» cominciò lei preoccupata dopo che l’avevo trovata sulla soglia della porta della cucina ad aspettarmi.

Io la guardai sorridendo rassicurante.

Mi avvicinai a lei, prendendole il viso tra le mani e schioccandole un dolce bacio sulla fronte.

«Tranquilla Bibi, è tutto ok! Ho un impegno alle dieci e me ne ero dimenticato… Tu vai da Alice tranquillamente, va bene?» le chiesi cercando di apparire il più rassicurante possibile, sperando che non facesse domande sulla parte “impegno”.

Ma per mia grande sorpresa mi rispose al sorriso commentando un “sempre il solito!” accompagnato da un bacio a fior di labbra, mentre mi aggiustava la cravatta e la giacca.

Si allontanò sorridendo ancora, ma io mi sporsi di nuovo verso di lei e la baciai con più passione.

«Ricordati che ti amo più della mia stessa vita, Lily…» le sussurrai serio e, perciò, sortendo ancora più effetto in lei in confronto a quando mi comportavo in modo sensuale di proposito.

Mi passò le braccia intorno al collo, mentre io posizionavo le mie mani sui suoi fianchi.

Ci baciammo per un tempo interminabile.

Che, ovviamente, ebbe una fine perché la mia Lily, come suo solito, doveva interrompere.

«Sei già in ritardo, Buch… così farai una figura orribile!» aveva commentato lei spingendomi verso la porta, mentre io indietreggiavo.

«Ma se non sai nemmeno con chi mi devo incontrare!» protestai io.

«Di certo non con Sirius o Remus o Peter, altrimenti staresti ancora mangiando tranquillamente».

Ecco!

Visto?

Come vi ho già accennato prima, la mia piccola Bibi sa perfettamente il fatto suo!

E con un ultimo piccolo bacio a fior di labbra e una spintarella, ecco che mi ritrovo chiuso fuori da casa mia con la risata cristallina della mia vita che sentivo provenire da dietro la porta.

Sospirai...

Sospiro pesantemente.

«James?» mi chiama quasi cautamente Remus avendo notato la mia assenza mentale, «Qualcosa non va?» continua preoccupato.

Scuoto leggermente il capo cercando di scacciare certi brutti ricordi.

Beh... in realtà sono ricordi meravigliosi, ma se si conta il miserissimo fatto che ora Lily non sta più con me... allora... beh, fate un po’ voi.

Sinceramente vorrei pensarci il meno possibile.

«Si si... tutto ok» mormoro tentando di apparire convincente.

«Sicuro?» mi chiede insistente Lunastorta affatto convinto «Non avevi una faccia del tutto tranquilla» aggiunge.

Io scoppio a ridere provando a lasciar cadere la conversazione così: «Eddai, Lunastorta, ora ogni scusa può essere buona per evitare di uscire».

«No, dico sul serio, James» continua imperterrito lui assumendo un tono improvvisamente serio e ansioso allo stesso tempo.

Io lo guardo in faccia.

In effetti, non merita di ricevere bugie quando sa perfettamente che sto soffrendo come un martire.

Sospiro ancora una volta in modo pesante.

«D’accordo» rispondo in tono più scuro «lo ammetto» aggiungo «stavo pensando al giorno in cui conoscemmo McCullen e...» esito un secondo «... e all’ultimo momento che ho trascorso con Lily» concludo infine pregando Merlino di far aprire una voragine in cui farmi sprofondare per sempre.

Mi sento così abbattuto che addirittura abbasso anche le spalle insieme al capo.

Come quella sera al Ministero, ancora una volta percepisco la mano di Lunastorta posarsi sulla mia spalla.

Alzo la testa verso di lui.

Credo di avere due occhi che rispecchino la vera idea della Depressione perché, nonostante gli sforzi di Remus per nasconderlo, sono riuscito a cogliere il suo sussulto.

«Mi dispiace» mi scuso ingenuamente abbassando di nuovo gli occhi verso terra.

Sento il caro lupacchiotto prendere fiato per rispondermi, ma io lo anticipo: «Cioè... so che non potrò più fare niente con lei... so che non l’avrò indietro mai più... ma non riesco ancora a liberarmi la mente dal suo ricordo... è troppo viva in me per morire così!» mi lamento buttando fuori tutto quello che, ovviamente in sintesi molto ristretta, sento da quando l’ho lasciata.

Quell’ultimo momento che ho passato con lei, ora, mi sembra addirittura il più bello di tutti.

Lei che ride di me, che mi sorride di cuore, che si disturba ad aggiustarmi la cravatta ed il cappotto nero sulle spalle... lei con i suoi tocchi... lei... semplicemente lei...

E mi fa impazzire!

Sto impazzendo!

Ora!

«Basta!» alza la voce all’improvviso Remus, autoritario e deciso.

Io porto i miei occhi su di lui... due iridi che, ormai, chiedono la completa dipendenza del mio essere vivo da qualcuno.

Due occhi che supplicano aiuto per il mio cuore sempre più a brandelli.

«Usciamo!».

 

...

 

Caspita!

Ci voleva proprio una bella boccata di aria fresca.

Mi sento sicuramente meglio di prima quando quell’attacco di nostalgia mi aveva lasciato quasi senza aria... e anche ringiovanito, perché no?

Sapete dove siamo?

Ad Hogsmeade.

Luogo di continue visite, di continui acquisti, di continui appuntamenti, di continui amori nascenti... di tutta la vita di Hogwarts.

È stato il primo posto che è capitombolato in mente a Sirius dopo aver valicato la soglia di casa sua.

Il primo posto dove prendere una buonissima e sanissima boccata d’aria e l’ultimo posto dove degli Auror sospetterebbero di quattro tizzi completamente mascherati e coperti.

L’unico difetto di cui non abbiamo tenuto conto è la temperatura dell’aria.

Alla fine non è più una boccata, ma una pugnalata ghiacciata ai polmoni.

Ma, sinceramente, non me ne può importare di meno.

Oggi siamo usciti per divertirci, per vedere, anche se da lontano, volti diversi dai soliti, per comprare sciocchezze, oppure cose utili... insomma per vivere, in un certo senso.

«Ah, ragazzi...» esclama serenamente Remus «... ci voleva proprio» continua rivolgendo un sorriso verso il cielo nuvoloso dal quale cadono leggeri fiocchi di neve che dolcemente si posano sull’ormai già alto strato bianco che ricopre le strade della cittadina.

«Meno male che “noi questa sera non usciremo punto e basta!”» lo rimbecca, come suo solito, Sirius usando il suo identico tono isterico.

Sospiro.

Insomma, conosco perfettamente mio fratello, ma proprio non può trovare almeno un briciolo di capacità per tapparsi una volta tanto quella boccaccia?

Adesso scoppierà il putiferio!

Sposto lo sguardo su Lunastorta che, rivolgendoci le spalle, sta ancora ammirando quell’ammasso di nuvole grigie e viola.

Lo sento sospirare pesantemente, ma, per miracolo di Merlino, ancora non si volta ne apre bocca.

Io e Peter rimaniamo pazienti ad aspettare l’esplosione della bomba che... stranamente non arriva.

Mi volto di nuovo verso Sirius e lo vedo parecchio perplesso.

Remus provocato da Felpato... che ancora non apre bocca?

Qui gatto ci cova! (Evvai! Almeno un proverbio Babbano l’ho azzeccato!)

Improvvisamente, però, il licantropo si gira verso di noi in una frazione di secondo... ma tanto velocemente che riesco a notare con la coda dell’occhio il sobbalzo di tre metri che compie Sirius... e... ci sorride?

Ma sta fuori di testa?

«Che ne dite di una bella Burrobirra?» ci domanda sorridente mentre noi lo fissiamo con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca che rasente appena il suolo.

Dopo averci squadrati per bene, il caro Remmy scoppia a riderci in faccia.

«Ma cosa...?» domanda disordinato Codaliscia, completamente appoggiato da me e Felpato.

«Sapete...» comincia Lunastorta senza nemmeno lasciar tempo a Peter di concludere la domanda «... ho scoperto che l’indifferenza è l’arma migliore contro certe forme di vita completamente nulle di intelligenza» proclama orgoglioso.

Io scoppio a ridere subito imitato da Peter, mentre Sirius incrocia le braccia al petto e sbuffa infastidito.

«Ti odio, Lunastorta» annuncia poco dopo che ci siamo incamminati verso niente poco di meno che i Tre Manici di Scopa.

Un posto molto riservato, non c’è che dire, vero?

Entriamo subito dopo averlo raggiunto e, immediatamente, bellissimi ricordi di fantastici momenti passati sia con gli amici sia con... lei, riaffiorano nella mente.

Inspiro quell’aria tanto familiare che mi era così immensamente mancata.

«Casa...» mormora Sirius prima che io mi voltassi verso di lui e gli sorridessi.

Si... quella, anche se solo una piccola parte, era stata la nostra casa.

Faceva parte della vita di Hogwarts e noi ne saremmo rimasti legati per sempre.

«Forza! Prendiamo un tavolo e sediamoci» ordina Remus intrufolandosi nel locale tra i vari tavoli, «Ho proprio voglia di prendere una Burrobirra di questo posto. Mi sono mancate così tanto» commenta raggiungendone uno rotondo con quattro sedie.

A quanto pare, uno dei pochi liberi per questa sera dato che il locale tra qualche secondo straripa di clienti.

Ci togliamo i mantelli lunghi fino ai piedi piegandoli e poggiandoli allo schienale delle nostre sedie, subito accompagnati dai nostri strambi copri capi che, per il mio modestissimo parere, attirano un po’ troppo l’attenzione.

Subito ci viene incontro Rosmerta, la cara e dolce Rosy dei bellissimi tempi d’oro di Hogwarts.

Non è cambiata molto dall’ultima volta che l’abbiamo vista, anche se alcuni segni dei duri tempi che stiamo vivendo riesco a scorgerglieli in faccia.

«Che cosa vi porto ragazzi?» ci domanda senza nemmeno guardarci in faccia veramente, mentre la penna magica e il taccuino dove annotare le ordinazioni la seguono ovunque.

«Quattro Burrobirre, per favore» risponde Lunastorta precedendo qualsiasi altra richiesta di alcool altamente forte da Sirius o dal sottoscritto.

Lei annota senza dire niente facendo solo un semplice cenno d’assenso con la testa, poi si dilegua tra la folla dei tavoli e dei clienti, mentre io e mio fratello fulminiamo Remus con lo sguardo.

Poi, rimaniamo in silenzio per un po’ a fissare il resto del mondo cercando di imprimerci quelle immagini nella memoria in modo permanente, dato che queste escursioni che abbiamo in programma per oggi e domani sono le uniche che ci rimangono per tornare a contatto con la società.

Non ce ne rendiamo neanche conto, ma qualsiasi cosa che osserviamo ci fa sorridere.

È una sensazione meravigliosa... qualcosa di simile alla libertà appena riavuta dopo un tempo indeterminato di dure battaglie contro il nemico.

Sento Sirius sospirare prima che un’ondata improvvisa di fortissime risate maschili destasse l’attenzione dell’intero locale.

Esattamente come tutti i presenti, anche noi Malandrini ci voltiamo nella stessa direzione e vediamo un tavolo rotondo stracolmo di giovani, più o meno tutti della nostra stessa età, che bevono, immagino, la quinta o sesta portata di Burrobirra e ridono e cantano felici.

«Almeno qualcuno se la sa spassare in tempi come questi» commenta Felpato, mentre io lo appoggio annuendo alla sua affermazione, anche se, c’è da specificare che come ci sappiamo divertire noi Malandrini, non lo sa fare nessuno.

Nonostante questo, però, posso sempre essere concessivo nei riguardi degli altri e ammettere che, comunque, questi ragazzi hanno davvero un forte coraggio per poter ridere in quel modo in un mondo così avvolto dall’oscurità.

Anche se, la maggior parte dell’ilarità, credo, sia data dall’alcool.

Altresì Peter e Remus sono d’accordo e, quest’ultimo riesce solamente ad aprire bocca e ad inspirare aria necessaria per iniziare a parlare prima che una nuova voce maschile lo precedesse.

«Salve, Salve» saluta il giovane più ubriaco di tutti, dopo essere salito sopra il tavolo maneggiando pericolosamente un boccale di Burrobirra che straripa ad ogni movimento del ragazzo, aggraziato come un ippopotamo in tutù, «Volevo solamente fare un piccolo annuncio» continua nel contempo che l’intero locale si zittisce per ascoltare quella sua parlata un tantino rovinata dalla presenza di alcool: «Quest’estate mi sposerò e... per quanto possa essere una cosa banale... io, io sento di dover dire che sono immensamente felice, nonostante questo pazzo mago oscuro dei miei stivali che si fa chiamare con il nome di Voldemort» e qui, l’intero bar si unì in un sussulto di paura, «continui a seminare terrore e panico ovunque. Ma, sapete, dopo il mio matrimonio sono atteso su un fronte pieno zeppo di squadre speciali Auror per fronteggiare i seguaci di questo pazzoide e...» qua la sua voce divenne molto più cupa, «... e molto spesso, i nostri addestratori, ci hanno messo in guardia sul fatto che... che potremmo non tornare più a casa» un silenzio tombale seguì rispettosamente la sua pausa, «Perciò... anche se la mia futura moglie, che amo più della mia stessa vita, non è qui questa sera, voglio dedicarle una canzone che pregherei vo signori di ascoltare...» scoppia a ridere dopo una breve pausa «... in effetti, non è niente di sdolcinato... anzi...» ride di nuovo tenendosi la pancia «... fa ridere!».

Concluso il suo discorso, ecco che viene raggiunto da altri due compagni sopra il tavolo, uno basso e muscoloso, l’altro alto e snello, e tutti e tre insieme prendono aria cominciando ad intonare una stranissima melodia subito accompagnata dalle parole:

Insieme: Sono giorni che marciamo verso il fronte

Il bassotto: Come falchi ci portiamo sulla meta

Insieme: Disinvolti ma coi piedi blu sopporteremo noi

Lui: Ehi, pensate che per lei mi batterò...

Io lo farò, per lei combatterò

Lei così ricca di virtù, lei splendida anche più

Il bassotto: E, invece, io la stregherò coi muscoli che ho

Il grissino: E anche se brutta la vorrei con una dote: che mi cucini in mille modi manzo, porco, pollo...

Insieme: Mmmh

Il bassotto: Le ragazze, poi, mi mangiano con gli occhi

Lui: L’armatura, sai, ci rende affascinanti

Insieme: E il motivo che ci spingerà è sempre e solo lei

Lui: Ecco perché...

Insieme: Combatteremo noi

Il bassotto: Sarò il più grande degli eroi

Il grissino: Io la sorprenderò

Improvvisamente, i tre, fanno intervenire un ragazzino più piccolo e timido di loro:

Oh, e se pensasse un po’ anche lei... se ragionasse in sai?

Insieme: No!

Il grissino: E i modi miei di fare, sai, la rapiranno.

Il bassotto: Lui crede d’essere un gran fico.

Una piccola ondata di risate riscalda il locale, divertito da questa simpatica melodia per niente onorata dalle voci dei tre cantanti.

Ma ecco un nuovo intervento, affatto richiesto, di un tizio più anziano e dalla faccia biforcuta:

Se vedeste, poi, la donna che mi osanna

Il bassotto: Di che donna parla forse di sua mamma

Di nuovo l’intero locale scoppia a ridere, dopo questa battuta.

In effetti, non sembra niente di ché questa canzone, ma è davvero divertente.

Io mi sto divertendo.

Insieme: E al ritorno dalla guerra loro ci ameran di più

Lui: Ecco perché:

Insieme: Per lei combatterò!

Lui: La sognerò...

Insieme: Per lei combatterò

Combatteremo!

Un po’ triste, in effetti, come terzetto con inclusi alcuni interventi esterni... ma, infondo, è il messaggio quello che conta, no?

Ed io credo che quello sia arrivato forte e chiaro all’intero locale che ora, nonostante le loro reazioni da ubriachi, li sta applaudendo soddisfatti del piccolo show molto significativo.

«Bravi!» li acclama ancora Lunastorta subito seguito da un fischio di Sirius.

L’intero locale ancora non accenna a fermarsi ad applaudire e, francamente, nemmeno io né ho la minima intenzione.

Con tutto quello che sta succedendo soprattutto nella mia vita, ho davvero bisogno di capire meglio perché sacrifico la mia felicità per la sua...

 

...

 

«Sono stati davvero... fantastici!» commenta entusiasta ancora un volta Felpato dopo essere usciti dal locale.

Stiamo facendo nuovamente un altro giro per le stradine ormai deserte di Hogsmeade dato che fra un po’ scoccherà la mezzanotte e si darà inizio alla vera festa per il Capodanno.

Nonostante questo, però, ci sono ancora le luci di molti negozi e, la maggior parte, di bar che sono tuttora accese.

Al mio fianco vedo Remus annuire per confermare l’idea di Sirius che cammina dietro di noi al fianco di Codaliscia.

Il cane puzzolente ha ragione, quei tre questa sera sono stati davvero in gamba.

Con una canzone divertente ed un ritmo simpatico hanno esposto un concetto fondamentale di questi tempi: l’Amore.

L’unica vera forza che spinge tutti noi a contrastare questi pazzi scatenati che continuano a far sparire la gente e ad uccidere poveri innocenti.

Senza contare che quel giovane abbia messo sul ridere il fatto che probabilmente dopo il suo matrimonio rischia di non tornare mai più a casa da sua moglie, evidenziando un grandissimo coraggio, di certo benevolo per quelli che cominciano già a perdere la speranza contro Voldemort.

Una cosa che ho apprezzato davvero tanto.

Chissà come si sentirà la sua fidanzata ad essere a conoscenza di questo piccolo particolare...

«Sono d’accordo» farfuglia Peter aggiungendosi a Remus.

Sorrido: anche io sono completamente favorevole a questo giudizio.

Poi, improvvisamente, Lunastorta ride di gusto.

«Quel tipo aveva proprio ragione quando ha detto che la canzone era qualcosa di divertente e buffo» commenta.

Io lo fisso interdetto ed, immagino, che anche Sirius e Peter lo stiano guardando con la medesima espressione.

Lui si volta verso di noi sentendosi osservato e ride ancora di più di fronte alle nostre espressioni commentando un “come non detto!”.

«Perché?» domanda Felpato.

«Semplicemente perché quella è la canzone di un famosissimo cartone animato Babbano che, se non erro, si chiama Mulan» spiega ancora con un mezzo sorriso Lunastorta.

«Un cartone animato?» chiedo io, ancora più confuso.

Che diamine è un cartone animato?

Cioè, anche i Babbani sono riusciti a fare magie e a rendere animato un semplicissimo cartone?

Sento ancora una volta la risata sincera di Remus.

Ovvio che si diverte, lui sa sempre tutto sul mondo Babbano e quindi gode ogni volta che noi siamo ignoranti di qualcosa.

«Si, un cartone animato. Sono dei fumetti che si muovono in televisione. Tipo quello che stava vedendo Sirius l’altro giorno, prima che arrivassi tu come un uragano impazzito».

Sposto i miei occhi su Felpato cercando di non dare peso alla seconda parte della spiegazione di Lunastorta in quanto, quando sono arrivato in casa di Sirius come un uragano impazzito era lo stesso giorno in cui ho scoperto che sarei diventato padre.

Vedo il mio caro fratello arrossire leggermente prima di borbottare: «Io non ho mai guardato quelle cagate per mocciosi di due anni».

«Oh si, invece» interviene Peter ingenuamente, mentre Sirius si mette a braccia incrociate, «Addirittura ti piacevano anche».

Felpato sbuffa.

«Beh... insomma, quelli sono cartoni animati e la canzone che quei tre ragazzi hanno cantato questa sera è una delle colonne sonore di quel cartone che ho detto prima» conclude Lunastorta continuando a camminare subito affiancato nuovamente dalla mia meravigliosa persona, rimasta un tantino indietro per un momento di incertezza.

Proseguiamo tranquillamente con Felpato che ogni tanto sbuffa infastidito, prima che un rumorosissimo sussulto attiri la nostra attenzione.

Tutti e quattro contemporaneamente ci voltiamo verso la zona dove abbiamo udito il guizzo osservando la scena che ci lascia di sasso.

Sgraniamo gli occhi e spalanchiamo la bocca, ma ormai è troppo tardi.

Ci ha visti... e ci ha riconosciuti.

Frank Paciock!

«Ragazzi?» domanda allibito.

Noi rimaniamo in silenzio con il ghiaccio nelle vene.

Non è possibile che ci abbia visto... che ci abbia riconosciuto!

E adesso?

Che si fa?

Osservo attentamente l’espressione di Remus e poi anche quella di Sirius: entrambi sono scioccati almeno quanto me e stanno sicuramente pensando ad una soluzione tra quella di scappare a gambe levate oppure affrontare a petto in fuori il nostro caro Frank.

Peter, invece, si sta letteralmente facendo sotto dalla tensione.

«Non è possibile» mormora Frank più a se stesso che a noi.

«C – ciao Frank» lo saluta balbettante Lunastorta.

Prende ancora aria per continuare a parlare, magari per liquidarlo lì e scappare a gambe levate, ma il caro vecchio Paciock lo interrompe sorprendendoci.

«Siete impazziti a presentarvi fuori questa sera?» domanda retorico, rimproverandoci «Gli Auror sono dappertutto!».

Lo fissiamo sbigottiti prima di passare il nostro sguardo fra di noi in cerca di risposte... se magari, qualcuno aveva intuito qualcosa dello strambo comportamento del nostro amabile amico.

Poi Frank si avvicina a noi e, guardandosi circospetto intorno per assicurarsi che non ci siano occhi indiscreti a spiarci, afferra un braccio di Sirius.

«Venite, presto!» ci ordina.

Senza farcelo ripetere lo seguiamo evitando di aprire bocca dato che la sola parola “Auror” ci ha fatto gelare ancora di più il sangue nelle vene.

Percorriamo i suoi stessi passi raggiungendo un vicolo buio ed entrandoci.

Stretto ed angusto, sembra proprio un posto frequentato da malfattori quali siamo ritenuti noi Malandrini dalla legge.

Davanti a me, Frank trascina ancora Sirius per un braccio, mentre dietro Remus e Peter ci seguono molto cauti.

Ma io, per quanto i tempi siano molto difficili, mi fido lo stesso di Frank e so che non ci porterebbe mai davanti ad un Auror.

Finalmente ci fermiamo davanti ad una porta presente sulla parete destra del vicolo.

Immediatamente Frank la apre e si fionda dentro con noi al seguito.

Aspetta che tutti siano entrati all’interno e subito dopo chiude la porta sigillandola ed insonorizzando la stanza con un incantesimo.

Poi, fulmineo e con uno sguardo di fuoco, si volta verso di noi e ci squadra uno ad uno da capo a piedi incenerendoci con gli occhi.

Io mi stringo nelle spalle sentendomi stranamente a disagio sotto quegli occhi indagatori.

Ci troviamo dentro un magazzino con le pareti ricoperte di enormi casse per le risorse di un locale, immagino.

Probabilmente lo stesso Tre Manici di Scopa dato che non abbiamo percorso chissà quanto da quando siamo usciti prima di incontrare Frank.

«Allora?» chiede mettendo le mani sui fianchi e scrutandoci come se fossimo i colpevoli.

E, immaginando la sua prossima ramanzina, credo che lo siamo proprio.

«Allora cosa?» fa l’ingenuo Felpato osservando Frank come se fosse un marziano.

Lui assottiglia lo sguardo e, superandoci come se non fossimo presenti nella stanza, si dirige verso la porta bloccandola mettendosi proprio davanti.

«Evitate di fare gli sciocchi ingenui con me, ragazzi. Da qui non uscirete finché non avrò tutta la verità in mano. Chiaro?» ci minaccia osservandoci come se fossimo... Mangiamorte.

Schifato!

Disgustato!

Nauseato!

Merda!

Ora si che siamo nei guai!

Sposto i miei occhi su Sirius... preoccupato esattamente come me.

Non oso guardare anche Remus.

Credo di sapere perfettamente come me lo ritroverei: bianco come un cencio.

Porca Puzzola!

Ed ora?

Frank non mollerà mai l’osso e noi non possiamo rivelargli niente di quello che sappiamo e stiamo facendo.

Credo proprio che questa sarà una lunga nottata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ebbene! I piani dei Malandrini, a quanto pare, non vanno più come vengono pianificati all’inizio.
Ed ora cosa vuole Frank? Come si comporterà?

Tutto nel prossimo capitolo xD

Quanto non la sopportavo quella voce che diceva testuali parole quando guardavo i cartoni animati! La volevo strozzare!

Bando alle ciance! Passiamo ai ringraziamenti, anche perché devo anticipare qualcosa ;)

Per chi ha recensito (che, tra parentesi, ho notato con un immenso piacere, sono aumentate le commentatrici ^^).
RAGAZZE, NON MI ABBANDONATE MAIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII J

  • Cullen Isabella = Bene! Sono contenta che non sia risultata invadente, soprattutto ora che ti dico...... BEATA TEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE T.T!!! Anche io voglio saper parlare due lingue perfettamente come fai tu! Purtroppo, sono in un linguistico, è vero, ma non si capirebbe affatto e sai perché? Perché facciamo solo tre ore di francese di cui UNA SOLA di grammatica, mentre le altre due sono una di letteratura e l’altra di conversazione con una lettrice incapace quanto un neonato T.T! E la stessa sfortuna mi è capitata in inglese (che è in assoluto la mia lingua preferita)! Non è giusto!!! UFFA!
    Cmq, tornando per un secondo alla storia (xD), spero che anche questo capitolo ti piaccia... diciamo che si ricomincia con un briciolo di azione ora che è intervenuto anche Frank ;)
    Je t’ambrasse, ma chère amie ^^
    A
    bientôt
  • Cicci92 = Si si! Ti do proprio ragione! James e Lily separati fanno male al cuoricino (senti da che pulpito... xD), perciò, voglio un bel nuovo capitolo per quella storia con un finale altrettanto eccezionale come tutte le altre tue storie (sono sicura che non mi deluderai ;) ), ed io in cambio cercherò di aggiornare ancora più in fretta!
    Diciamo, si, che quel momento di annebbiamento è passato e credo di sapere ora come continuare ^^, perciò, ora mi incollerò al PC e non mi staccherò finché non avrò sfornato ben due capitoli nuovi =D!!
    Grazie mille per i complimenti! Mi hanno fatto raggiungere le stelle per la felicità ^^, perché io ho la brutta abitudine di paragonare i miei risultati con quelli degli altri e so che non è affatto giusto (pensa che l’ho imparato dai professori a scuola questo orribile vizio che sto cercando in tutti i modi di togliere... UFF)... quindi, quando vedo qualcuno con un risultato migliore del mio, ci sto... diciamo, male, anche se poi mi friggo il cervello per cercare qualcosa di scrivere qualcosa di ancora più bello. Sono un caso disperato di essere umano, lo so U.U Meglio lasciarmi perdere xD
    Ci sentiamo presto, tesoro ^^
    Un bacione
  • Pazzarella_dispettosa = Infatti, non dire niente della tua brillante intuizione, perché già so (visto la tua idea giusta su Lily e le sue questioni giuridiche) che sarà quella esatta... perciò: shhhhhhhhhhhhhhh!!! Silenzio xD!
    Ok! Per il resto, se dicessi che mi hai fatto brillare gli occhi di gioia offenderei la tua capacità di rendermi felice ^^. Troppi complimenti tutti insieme!
    Lo so! Credimi, è dispiaciuto anche a me dividere i miei due angeli, ma... purtroppo è stato necessario e... ehm... (dai si, te lo dico) si... credo proprio che ne farò valere la pena alla fine per tutti gli orrori che sto facendo passare al povero Potter ;)
    Mi dispiace, però, che io ti stia facendo penare così tanto. Purtroppo sono molto legata a questa regola della suspince... eheheheheh, e prometto che cercherò di scrivere molto ora che più o meno so come continuare ^^
    Vorrei riuscire a portarmi avanti di altri due capitoli, così non vi farò penare più di tanto, anche se i colpi di scena non finiscono affatto ;)
    Passando al capitolo, invece, che te ne pare? Anche questo ti lascia abbastanza sulle spine? Da come l’ho fatto concludere, penso proprio di si. Sono maligna, lo so. Però, prometto che per la fine della settimana posterò di nuovo, ecco!
    Va bè, da, chiudo altrimenti non la finisco più con queste promesse e le mie ciance xD
    A presto, bellissima
    Ciau
  • Jaily = Ahahahahahahahahahah... non dovrei (bugia, scherzo), ma va a finire che mi fai sempre ridere e non riesco mai ad essere arrabbiata con te, anche se volessi ;). Cmq, ti do un consiglio prezioso: se il PC ti cancella le recensioni, una volta che l’hai scritta tutta e sei pronta ad inviarla, selezionala tutta e fai copia. Così, se il PC non te la manda, basta andare di nuovo su ‘inserisci recensione’ e fare con il pulsante incolla ;) (a me capita qualche volta quando è proprio Internet a non andare xD).
    Cmq, sono contenta che, nonostante il tuo “scazzamento”, il capitolo ti sia piaciuto ^^ (e, anche se dovrei essere arrabbiata per questo, spero davvero con tutto il mio misero cuoricino che tu ti stia divertendo in questa nuova vacanza
    J).
    Per quanto riguarda la domanda che mi hai fatto sul bambino, no. Non è assolutamente il mocciosetto che vedono Harry e Silente in HP7... si tratta proprio di Harry. Insomma, l’ha anche detto quando James gli aveva chiesto chi fosse ^^
    Cmq, cosa ne pensi di questo nuovo schifo?
    Un bacio colossale, Pazzoide che dovrei strangolare ma che non ho la forza per farlo perché ti voglio bene xD
    A presto
    Ciau
  • pRiNcEss LiLIUzzA = TU! Tu sappi che non ti risparmierò! Nemmeno dopo avermi aggiunta su MSN (di cui, tra parentesi, sono felicissima... in effetti, quando avevo visto che mi avevi aggiunta ho pensato “e questa chi è”... poi, ho letto il tuo commento e, passando oltre il bernoccolo che mi sono procurata facendo un balzo di tre metri per la felicità e andando a sbattere la capoccia contro il soffitto xD, beh, sono scoppiata a ridere) e nemmeno dopo avermi fornito il dettagliato resoconto delle tue sventure (di cui, una parte di me, quella buona e calma incarnata in Remus John Lupin, è seriamente dispiaciuta per te U.U), e, SI, appena ne avrò l’opportunità ti ucciderò se non vedrò questo nuovo capitolo! Altro che ergastolo a vita... miri direttamente alla Pena di Morte? xD
    Cmq, tornando al discorso MSN, in effetti avevi ragione... sei una pazza che non si decide mai ad aggiornare e, per questo, io sarei capace anche di diseredarti (non so cosa c’entri, ma mi è uscito così xD). Sono in un momento di completa pazzia U.U, perciò non rispondo delle mie azioni e delle mie cavolate!
    Tornando al capitolo... per i momenti in cui ci saranno anche Johnson e Lily bisogna aspettare un po’, credo... ma, non ti preoccupare (muahahahahaha...) ci penserà Frank a far sudare freddo i nostri carissimi Malandrini!
    Cmq, il fatto di averti ispirata, Amore Mio, è il minimo che potessi fare dopo quello che tu hai detto per me ^^ (anche se, sinceramente, non credo di aver fatto chissà cosa... ti sei infervorata da sola xD). Ma questi sono solo dettagli ^^
    Non vedo l’ora di leggere la tua recensione (e il tuo capitolo è.é xD)
    A presto, Mia Adorata ^^
  • Piuma_rosaEbianca = Evviva le Cippole xD! Ma ciau, sorellina ^^!
    Capista! Certo che il capitolo precedente ti ha proprio presa. Purtroppo per quell’azione manca ancora un po’... un bel po’, forse xD.
    Cmq, bando alle ciance... nooooooooooo, ma come avrai fatto a capire che quel ragazzo è proprio Harry? Ma sei un genio xD. Hai un’intuizione mostruosa ^^.
    Cmq, se fosse stato per me, non avrei proprio scritto questa storia e li avrei lasciati tranquillamente uno nelle braccia dell’altro xD.
    Ma, piuttosto, che te ne sembra di questo nuovo capitolo? Frank Paciock torna all’azione =D. Credo proprio che li farà sudare parecchio freddo a quei poveri malcapitati dei Malandrini xD.
    A presto, sorellina, un bacio colossalmente ed enormemente super grande (xD)
    Ti amo di bene, anche io
    J
  • Bittersweet miki = Un grazie immenso, tesoro J
    Spero che anche questo nuovo capitolo ti abbia intrigato abbastanza!
    Ora che è arrivato Frank... saranno dolori per i nostri Malandrini... Muahahahahahahahahah, come sono malvagio, Merlino xD
    Alla prossima, bellissima,
    Ciau
    P.S. La tua fan fiction con la McGrannit mi piace troppo ;)XD

Un secondo DANKE a chi mantiene questo sputo di storia tra i suoi preferiti ^^:

v  ale90

v  BabyFairy

v  bittersweet miki

v  Christy 94

v  DanyCullen

v  hp4e

v  jaily

v  LaBabi

v  Lars Black

v  lily D G

v  littleherm_94

v  marta_cullen

v  mick_angel

v  Mugen

v  nan96

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v  pRiNcEss LiLlUzzA

v  ryry

v  SarahPotter

v  sihu

v  stellina767

Un terzo MERCI a chi segue questo oltraggio di fan fiction =D:

v  ashleys

v  Azah Black

v  Celly87

v  CharmedAlis

v  chichetta99

v  cicci92

v  cullen isabella

v  domaris72

v  ElseW

v  felpy90

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v  Lunastortalupin

v  Nalu93

v  Nikki Potter

v  piccola_puffola

v  rosy90

v  Sherry

v  ValyBrick

v  XXXBEAXXX

Ed un quarto ed ultimo THANKS a chi, semplicemente, la legge J

Spero di trovarvi presto tra i commenti, sia per i miei Angeli che già si prendono il disturbo di commentare sia per quelli che ancora non l’hanno mai fatto ^^

ANTICIPAZIONE:

«Ma proprio che non ve ne frega niente degli altri, vero?» domanda retorico ed insistente Paciock.

«Maledizione, Frank!» impreco io, stanco dei suoi continui indovinelli alla cieca, «Proprio tu che dicevi di conoscerci bene... come puoi pensare una cosa del genere di noi? Eh? Non ti è passato dall’anticamera del cervello che, magari... e dico magari... ci siano state cause maggiori a spingerci a fare quello che abbiamo fatto?».

«Si!» risponde esasperato.

«Dannazione, James. L’ho sempre pensato! Ma... non trovo giustificazione!» continua frustrato e mesto, mentre io lo fisso inquisitorio, «Se tu avessi... avessi potuto vedere in che modo... in che condizioni è arrivata Lily a casa mia e di Alice due mesi fa... se solo l’avessi potuta vedere, James... qualsiasi giustificazione che avresti dato da solo per spiegare lo strano comportamento dei tuoi amici, sarebbe andata a farsi benedire... perché, specialmente nel tuo caso, io ti conosco... so per certo che moriresti davvero per lei... e pensare che tu l’abbia lasciata per... per inseguire altre galline...»
[...]

 

 

Un bacio a tutti!

Ciau e alla prossima!

Bey Lovegio92 J

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Capitolo 20
*** Capitolo XIX - Ritorno al Passato ***


(QMNSHDF) Capitolo XIX - Ritorno al Passato

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Diciannovesimo – Ritorno al Passato

 

«Allora?» domanda per la centesima volta Frank fulminandoci con gli occhi.

Noi rimaniamo in silenzio.

Nessuno di noi quattro osa aprire bocca; ma qui, se non lo si fa, rimarremo chiusi fino all’alba dei tempi... sempre se Frank non decide di tirare fuori la bacchetta.

Perché se lo facesse, allora si che sarebbero dolori!

Ci costringerebbe ad alzare a nostra volta la bacchetta e a fargli male...

In effetti, potremmo stordirlo e praticargli un incantesimo di memoria cancellando gli ultimi momenti vissuti insieme a noi.

Ma, sinceramente, essendo la prima volta che lo rivedo dopo mesi che siamo spariti dalla circolazione, non me la sento proprio di attaccare un carissimo amico che, immagino, sia stato in pena per me e per gli altri per tutto questo tempo.

Mi dispiacerebbe troppo.

Senza contare che se praticassimo un incantesimo di memoria su di lui, con tutti i casini che abbiamo combinato, potremmo rovinare qualcosa nella sua; qualcuno s’insospettirebbe e, immediatamente, altre indagini sarebbero avviate contro di noi.

Maledizione!

Ma perché non siamo scappati via?!

«Sentite!» ci richiama all’attenzione Frank dopo aver assottigliato ulteriormente il suo sguardo già abbastanza inceneritore, «Non ho tutto il tempo del mondo da dedicarvi. Voglio sapere quello che vi ho chiesto e subito! Anche perché, con quello che avete combinato, mi avete fatto passare la voglia di essere paziente per quattro stronzi come voi!» ci insulta.

Al mio fianco vedo Sirius stringere i pugni e digrignare i denti, mentre dall’altro lato Peter è sbiancato ancora di più e Remus ha abbassato la testa.

Sicuramente anche Frank avrà saputo quello che abbiamo fatto (soprattutto io e Lunastorta).

Improvvisamente, però, Felpato alza per metà le braccia ed apre la bocca per rispondergli a tono, ma io gli poso una mano sul polso e gli faccio cenno di no con la testa.

Non serve litigare e prenderci a parolacce... istigheremmo la battaglia ancora prima del previsto.

«Ascolta, Frank...» cerco di parlare.

«No!» mi interrompe furioso «Non cercare di giustificare le tue stronzate, James! Non ci provare affatto perché non credo che ce ne siano di credibili dopo quello che hai fatto a Lily!» mi urla in faccia.

Io, istintivamente, abbasso lo sguardo desolato.

Ha ragione... che diritto ho di cercare scuse dopo quello che le ho fatto?

«Maledizione!» urla a sua volta Sirius.

Remus ed io spostiamo il nostro sguardo quasi supplichevole su di lui cercando di fargli capire che non sarebbe una buona azione qualsiasi cosa lui pensi di gridare in questo momento.

Ma, ovviamente, figuriamoci se Felpato sta ad ascoltare due zombie come me e Lunastorta che, dopo essere stati colpiti nei loro punti deboli, non connettono più il cervello.

«Dannazione, Frank!» urla ancora, «James avrà anche fatto una stronzata colossale, ma tu che cazzo ne puoi sapere delle sue motivazioni? Eh?» continua Sirius difendendomi a spada tratta, «Che cosa ne puoi sapere del perché tutti e quattro noi abbiamo abbandonato così all’improvviso le nostre vite?».

«È quello che vorrei sapere da quasi due mesi!» risponde a tono Frank per niente turbato dal tono di Sirius, «Perché?» chiede tornando al punto di partenza.

Felpato rimane in silenzio per un po’.

Poi, dopo un breve ringhio, risponde: «Non te lo possiamo dire».

«Ah!» esclama Frank, «Chissà perché mi ero già aspettato una risposta del genere!» continua alzando le braccia al cielo come se volesse invocare la pazienza da qualche divinità.

Io e Remus sospiriamo pesantemente.

Insomma... cosa dobbiamo fare adesso?

Non possiamo dire tutto... ma neanche dire niente sarebbe una grande soluzione dato che Frank ci ha praticamente presi in ostaggio.

Restiamo in silenzio a fissarci interrogativi sul da farsi, mentre Frank mette le braccia conserte per farci intendere la sua attesa.

«Oh, insomma...» m’intrometto bruscamente, «... non c’è niente di che da sapere!» aggiungo sgarbato sperando con tutto il cuore che Frank potesse offendersi con poco e lasciar correre la storia.

Naturalmente, un castello costruito per aria.

Lo vedo stringere convulsamente i pugni e scoprire i denti in un ringhio di rabbia che non gli avevamo mai visto prima stampato in faccia.

Qualcosa che fa veramente paura... il ché non si addice proprio al dolce e sensibile Frank Paciock.

«Quindi, mi stai dicendo che non ci sono motivazioni sensate per cui un uomo che darebbe la sua stessa vita per salvare anche un solo capello della donna che ama, l’abbia lasciata così! Di punto in bianco?» mi domanda severo.

Abbasso nuovamente lo sguardo, ma sta volta anche io stringo i pugni per la rabbia.

Dannazione!

Scommetto che ora mi rinfaccerà anche il fatto che io l’abbia lasciata da sola proprio quando era incinta del nostro bambino.

«No» rispondo immediatamente, «Cioè, volevo dire si» mi correggo all’istante.

«Ma queste motivazioni sono segrete persino alle persone che amate?» continua a chiedere duramente, «Vero?».

Questa volta sono io a digrignare i denti.

«Si» rispondo secco.

Ci fissiamo con gli occhi ridotti a fessure.

Tutti e due incapaci di lasciar correre e arrendersi all’altro.

Poi un sospiro mi distrae.

«E va bene...» mormora Lunastorta prima che io, Sirius e Peter potessimo avere tempo di spalancare la bocca di fronte alla sua decisione.

«Sei fuori di testa, Remus?» gli chiede serioso Felpato.

Lui sposta per un secondo lo sguardo verso di noi e fa cenno, rassegnato, di no con il capo.

Dopo di che, torna a rivolgersi a Frank.

«Ovviamente non ti posso dire tutto quello che vuoi sapere, Frank».

«Allora non ci siamo capiti per niente, Remus» risponde a tono l’altro.

Io stringo maggiormente i pugni, innervosendomi sempre di più.

Possibile che proprio oggi Frank doveva essere così testardo?

Maledizione!

Lunastorta sospira ancora una volta: «La verità è che abbiamo smesso di lavorare per l’Ordine della Fenice e agiamo per conto nostro» spiega cercando di mantenersi calmo.

«Già...» risponde Frank, «... questo l’avevano capito un po’ tutti all’Ordine. E, dimmi, caro Remus...» continua sarcastico, «... i vostri successi sono paragonabili alle vostre apparizioni nel mondo esterno, oppure è una visione fin troppo ottimistica?» domanda acido.

«FRANK!» lo rimprovero, ormai al colmo della rabbia.

Lo vedo rabbonirsi in un attimo.

Perdere quella sicurezza che aveva acquisito, lasciar cadere le braccia lungo i fianchi e... quasi assumere un’espressione dispiaciuta.

Sospiro.

Odio fare del male ai miei cari.

«Ascolta, Frank... non intendevo... ehm... non intendevo farti male» gli confesso un tantino in imbarazzo, «Effettivamente... non intendevo fare del male a nessuno dei miei cari... esattamente come Remus, Sirius e Peter... ed è per questo che ce ne siamo andati».

«Perché?» domanda immediatamente riacquistando un briciolo di sicurezza in più.

Ancora un attimo di silenzio.

Come caspita gli rispondo?

Percepisco questo attimo prolungarsi sempre di più dato che nessuno dei quattro Malandrini ha idea di come rispondere e comportarsi con Frank.

Insomma, di certo non possiamo dirgli che ci siamo allontanati da tutti perché sappiamo che i Mangiamorte vogliono proprio noi e quindi costituiremmo un pericolo.

Chiederebbe come abbiamo fatto a sapere una cosa del genere... e beh, a questo punto, si andrebbe troppo nel profondo e non possiamo rischiare di compromettere un’intera organizzazione segreta, le missioni contro Johnson (dalle quali ora dipende la vita di Lily e del piccolo), e anche i nostri cari.

E, anche se provassimo ad eludere questo particolare, sicuramente Frank avrebbe trovato il modo di estorcerlo.

In fondo, ha appena attaccato Remus perché lui voleva solamente fargli un riassunto di tutto questo tempo, quando, invece, Paciock pretende l’intera storia da cima a fondo.

Maledizione!

Che caspita gli devo dire, ora?

Prendo fiato, provando almeno ad aggirare la domanda, ma lui mi anticipa con un sospiro sconfortato.

«Io vorrei... davvero sapere...» comincia usando un tono più pacato... quella stessa parlata che si addirebbe al vero Frank Paciock, «... come... come abbiate potuto fare... dove abbiate trovato la forza... per fare... quello che avete fatto» continua utilizzando un sacco di pause che non hanno altro effetto se non scalfirci nell’animo sempre di più... o forse, dovrei dire, nell’animo ferito.

Poi, alza all’improvviso lo sguardo verso di noi.

É... triste e malinconico.

Quasi si sentisse solo da due mesi completi.

«I – insomma...» balbetta, «... io, io sarei davvero morto al posto vostro...» continua, mentre io e Remus, più di Sirius e Peter, abbassiamo lo sguardo desolati almeno quanto Paciock.

Lui sospira combattuto.

Abbassa di nuovo gli occhi al pavimento abbandonando le mani al vento.

«Davvero...» continua a bassa voce, «... mi piacerebbe tantissimo sapere cosa è successo ai miei amici...» solleva di nuovo lo sguardo verso di noi cominciando a scrutarci uno ad uno, «Sapere cosa sia successo al timido Peter che, restando anche silenzioso in disparte, fa sentire la sua presenza... conoscere quali assurdi motivi abbiano convinto l’impavido Sirius Black ad abbandonare la bella vita che faceva da scapolo perennemente affogato nello svago e nel divertimento, allegro e divertente come nessuno...» fa una pausa lunghissima prolungando lo sguardo accusatorio su Lunastorta, «... sapere perché un ragazzo dolce e gentile come te, Remus, abbia abbandonato sua madre strisciante sul pavimento mentre lo pregava di non lasciarla... di starle ancora accanto in questi ultimi giorni che le rimanevano».

Un silenzio tombale segue queste parole, nel contempo che io sposto le mie iridi su Lunastorta.

Non mi aveva detto che addirittura sua madre aveva strisciato a terra supplicandolo di non andarsene.

Ovviamente, mi sembra scontato immaginarmela in lacrime.

Se... se solo penso che Lily avrebbe potuto fare una cosa del genere... io, di sicuro, non avrei resistito.

Sarei tornato indietro...

«Remus...» lo chiama quasi comprensivo.

Tutti i presenti spostano gli occhi su di lui che ancora tiene testardo lo sguardo umido, incollato al pavimento.

Poi, improvvisamente, Frank si avvicina a noi.

Si dirige verso Remus e... gli posa una mano sulla spalla.

Lui, timidamente... molto timidamente... alza le iridi verso Frank.

Non mi sfugge quella lacrimuccia che gli scivola via sulla guancia e, credo, nemmeno a Sirius che, preoccupato e comprensivo come me, fissa il povero lupacchiotto.

«C – come sta?» chiede timoroso.

Frank non risponde.

Continua a fissarlo paziente e un improvviso senso di panico mi avvolge il cuore.

Non sarà capitato niente alla madre di Remus, vero?

Sospira.

«Male, Remus...» dice sconsolato, «... i vostri vicini non potevano occuparsi di lei, così hanno chiamato il San Mungo. Secondo me, è stato meglio per tutti».

Lunastorta tira su con il naso prima di chinare nuovamente gli occhi.

Cerca di controllare la voglia di piangere, ma qualche singhiozzo piccolo gli sfugge.

Si porta una mano sul naso, cercando di tirarsi gli occhi e scacciare le lacrime, mentre noi rimaniamo in silenzio... mortificati.

«Scusate...» dice infine allontanandosi dal gruppo cercando un po’ di solitudine.

Nessuno di noi osa seguirlo.

Sento un nuovo sospiro.

Frank rialza lo sguardo e, in conclusione, lo posa su di me.

«Non dire niente...» lo imploro, «... per favore».

«Non ne avevo intenzione, James» risponde sorprendendomi, «Da quando te ne sei andato... Lily passa molto più tempo con me ed Alice, anche dopo aver conosciuto quel Johnson» lo nomina con disprezzo.

Io sorrido soddisfatto, «Fa schifo anche a te?».

«Perché a te fa schifo?!» mi aggredisce alzando improvvisamente la voce.

Rimango pietrificato di fronte alla sua reazione.

«Non dirmi che sei geloso, Potter, o potrei farti davvero male!» continua minaccioso.

Con la coda dell’occhio vedo che anche Felpato lo sta fissando come me... come se fosse una matrice aliena.

«Perché?» domando timoroso.

«Perché?!» mi ruggisce in faccia, «Perché da quando l’hai lasciata senza nemmeno un motivo valido, tu non avresti più il diritto nemmeno di guardarla in faccia. Figurati di essere geloso dell’unico uomo che l’ha raccolta da terra quando era venuta a casa nostra in lacrime e con il cuore a pezzi» continua furente agitandosi ad ogni parola che pronuncia, «Per quanto mi stia antipatico e non capisca che diamine ci trovi in lui, sono contento che quest’uomo sia stato disposto a raccogliere i pezzettini del cuore di Lily che tu hai strappato e gettato al vento come se fossero niente!».

«E se, invece, ti dicessi che ne ho tutto il diritto, nonostante conosca meglio di te l’orribile errore che ho fatto?» gli rispondo a tono, troppo arrabbiato per quello che ha detto per rimanere in silenzio.

Sirius aveva ragione: che diamine ne può sapere Frank delle mie motivazioni?

Cazzo!

Io ho sacrificato il mio stesso cuore per salvare la sua vita e... e vengo ripagato così?

Che schifo di mondo è questo?

«Beh, in questo caso, ti chiederei perché e, qualcosa dentro di me, mi dice che torneremmo al punto di partenza: io che voglio troppe spiegazioni per voi e voi che me ne potete dare neanche la metà».

Stringo i pugni e scopro i denti, ma non ho niente di cui ribattere.

Ha ragione.

Se mi chiedesse perché, cosa praticamente accertata, torneremmo punto e d’accapo.

«Allora potresti rendere la vita più facile a tutti e levarti dai piedi!» s’intromette offensivo Sirius.

«Potreste farlo anche voi e spiegarmi che cazzo è successo due mesi fa!» continua testardo Frank.

Felpato torna nella mia stessa posizione.

Maledetto!

Non ho mai odiato Frank Paciock come in questo momento.

Rimaniamo in silenzio per un po’: Peter è ancora scosso e pallido e non accenna ad aprir bocca; Remus... meglio lasciarlo li dove si è rifugiato, mentre io e Sirius non abbiamo argomenti per cacciar via Frank e liberarci da questo pasticcio.

«Ma proprio che non ve ne frega niente degli altri, vero?» domanda retorico ed insistente Paciock.

«Maledizione, Frank!» impreco io, stanco dei suoi continui indovinelli alla cieca.

Non sa niente di noi e di quello che è successo... come diamine si permette di azzardare ipotesi così avventate?

«Proprio tu che dicevi di conoscerci bene... come puoi pensare una cosa del genere di noi? Eh? Non ti è passato dall’anticamera del cervello che, magari... e dico magari... ci siano state cause maggiori a spingerci a fare quello che abbiamo fatto?».

«Si!» risponde immediatamente, a momenti senza nemmeno lasciarmi il tempo di finire.

Ma quello che ci colpisce di più, è il modo in cui l’ha detto: esasperato... e dispiaciuto, quasi.

«Dannazione, James. L’ho sempre pensato! Ma... non trovo giustificazione!» continua deluso e mesto, mentre io lo fisso inquisitorio, «Se tu avessi... avessi potuto vedere in che modo... in che condizioni è arrivata Lily a casa mia e di Alice due mesi fa... se solo l’avessi potuta vedere, James... qualsiasi giustificazione che avresti dato da solo per spiegare lo strano comportamento dei tuoi amici, sarebbe andata a farsi benedire... perché, specialmente nel tuo caso, io ti conosco... so per certo che moriresti davvero per lei... e pensare che tu l’abbia lasciata per... per inseguire altre galline...» s’interrompe... ma il continuo del suo discorso si fa strada nella mia mente.

Già... sapevo di averla uccisa quel giorno.

Ma non immaginavo che potesse arrivare a questo punto.

Meno male che avevo anche pregato Frank di non dire niente sul mio conto.

Sospiro.

Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla ed io, istintivamente, mi volto verso Sirius.

Mi guarda sinceramente sicuro di sé... con il suo sguardo che sa trasmettermi quanta forza basta per andare avanti.

Poi, rivolgo di nuovo il viso verso Frank, ma lo tengo basso.

Mi sento confuso dentro: da una parte non voglio nemmeno sentir nominare il nome di Lily se si tratta di argomenti di due mesi fa... ma, dall’altro, mi piacerebbe davvero sapere come hanno fatto Frank ed Alice a tirarla su... a sostenerla e, diciamolo, a mantenerla in un periodo così buio per lei.

Ma... non ho il coraggio di dirlo.

Almeno credo...

Non sono sicuro se sia per mancanza di coraggio o proprio perché io non lo voglia sapere, che m’impedisce di aprire bocca.

Improvvisamente, sento la mano di Sirius stringere la mia spalla.

Alzo lo sguardo prima verso Frank, poi lo sposto verso Sirius beccandolo giusto in quella frazione di secondo che apre la bocca per parlare.

«Che cosa è successo poi?» domanda.

Io rimango basito.

La nostra telepatia è assurda!

Giro di nuovo il capo in direzione di Frank in attesa della sua risposta.

Lui continua a fissarmi in un misto di espressioni.

Poi sospira di nuovo: «Niente di che» s’interrompe riflettendo su qualcosa, «Insomma... i primi tempi sono stati quelli più duri. Non c’era giorno che Lily non passava piangendo e...» fa una nuova pausa assumendo un’espressione un po’ strana, «... questa è la parte che meno mi è stata chiara», alza lo sguardo che precedentemente aveva abbassato per poco, «Lei piangeva... piangeva tutti i giorni e... quando parlava con noi, o almeno quando la sentivo parlare con Alice... la sentivo sempre dire un “ti prego”. Inizialmente pensavo fosse rivolto ad un destinatario preciso: Alice. Lo diceva tutti i giorni. Poi, una volta l’ho beccata che, piangendo, farfugliava qualcosa. E tra le cose che udii, c’era anche questo “ti prego”».

«Lo ripeteva tutti i giorni?» domanda Sirius preso dalla conversazione almeno quanto me.

Frank fece un cenno d’assenso: «Si. Tutti i giorni. Alla fine, Alice mi ha spiegato che lei, in un certo senso, pregava qualsiasi cosa per far succedere un nuovo evento... qualsiasi cosa che la riportasse indietro... da te» continua accennando con il viso verso di me.

Percepisco il mio cuore rallentare sempre di più... sempre più distrutto e frenato da questa morsa ancora attiva da quasi due mesi.

Sospiro cercando di riprendere a respirare ordinariamente.

«Era orribile vedere Lily ridotta in quelle condizioni. A volte, addirittura, voleva trovare un modo per tornare indietro nel tempo e cercare di capire dove avesse sbagliato con te, James, per rimediare. In pratica, dava la colpa a se stessa per le tue azioni. Diceva che non era la donna giusta per te perché, se tu eri andato a cercare altre galline, evidentemente, loro avevano qualcosa che lei non possedeva e...».

«Ma si è rincretinita?!» sbraito all’improvviso facendo sobbalzare i miei due amici con i quali stavo parlando.

Dannazione!

Ma come ha potuto?

È andata fuori di testa?!

«Lei... lei che non è adatta a me?» domando retorico quasi a me stesso più che agli altri.

Frank, di fronte a me, sorride furbamente, mentre Sirius stringe i pugni.

Dobbiamo stare attenti a quello che diciamo... potremmo far sfuggire qualcosa di veramente troppo.

Solo che... dopo quello che ho sentito... non ho saputo resistere.

Lei... non essere adatta... a me?

Come diamine ha potuto pensarlo?

Lei era ed è tuttora tutta la mia vita... lo sapeva e, probabilmente, lo sa anche adesso che potrei morire per lei.

Le dicevo sempre che era perfetta.

La donna più bella del mondo... la donna... più di tutto del mondo.

E lei... pensava che c’era qualcosa che non quadrava dentro di sé... invece che attribuire tutta la colpa a me.

Maledizione!

«Beh... il succo era questo. Poi, un giorno ci stupì. Tornò a casa e passammo tutto la giornata senza sentire né vedere una sola lacrima. A cena le chiedemmo che cosa le era preso... se per caso si era drogata, perché solo il giorno prima aveva allagato il bagno di lacrime. E lei...».

«Aspetta... quindi Lily è venuta a vivere da voi dopo che James l’aveva lasciata?» domanda Sirius interrompendo il ricordo di Frank.

Lui annuisce.

Quindi... casa nostra è praticamente disabitata da due lunghi mesi.

«Già. Casa tua...» continua indicandomi con un cenno del capo, «... non l’ha più rivista tornare. Nemmeno dopo che si è messa con Johnson perché si è trasferita da lui».

«Dopo quanto tempo ha conosciuto Johnson?» domando, infine, buttando giù quella domanda che, dalla sera al Ministero, mi pressa il petto insieme a tutti gli altri pesi che mi porto sul cuore.

«Non molto, in effetti... Sarà passata una settimana... dieci giorni, massimo, dalla vostra rottura» risponde un po’ vacuo.

Riesco a malapena a trattenere una smorfia di disgusto.

«E già si sposano...» mormoro più a me stesso che agli altri due.

«James...» mi ammonisce Frank stringendo i pugni ed infuocando lo sguardo.

Ah... già... non dovrei mostrare nemmeno un briciolo di gelosia nei confronti di Lily... almeno non davanti a Frank.

Sbuffo prima che un nuovo silenzio, meno carico di tensione, ci invada di nuovo.

Questo, però, è... quasi rilassante.

Non sento per niente il panico salirmi in petto... tranne per quei tristi ricordi di cui Frank ci ha messi al corrente.

Cerco di non pensarci e di concentrarmi sul presente... e sul alcuni piani futuri.

Mi fa un po’ paura il futuro che mi si prospetta.

Con tutto quello che è successo, effettivamente, non ho avuto molto tempo per pensarci.

Anche se io non sono mai stato un tipo di quelli che si soffermano ore e giorni a pensare preoccupati al proprio futuro... ma, visto gli incalcolabili danni che abbiamo combinato, un piccolo pensierino lo dovrei fare, no?

Già da quando ho sognato mio figlio... se non prima, nel momento in cui Lily mi aveva messo al corrente del fatto che è incinta del nostro bambino.

Sospiro.

Mi sono davvero stancato di questa situazione... anche se non posso farci niente per cambiarla e non ho la più pallida idea per quanto tempo ancora dovremmo viverla.

Improvvisamente, però, un colpo di genio attraversa il mio cervello poco funzionante e mi illumina la lampadina (quanti giri di parole per dire che sono un genio indiscusso!).

«Ehi, Frank...» lo chiamo sorridendo furbamente, «... che ne dici di farci un favore?» continuo ghignando.

Al mio fianco, per la prima volta, Sirius mi fissa interdetto, mentre Frank alza un sopracciglio scettico.

«Io?» domanda indicandosi, «Dopo la ramanzina che vi ho fatto?».

Scopro ancora di più il mio ghigno.

«E se ti dicessi... che quest’idea ti servirebbe per aiutarci da quello che è successo due mesi fa?» chiedo sicuro di poter catturare la sua attenzione se tirassi in ballo la tesi “due mesi fa”.

Sirius diventa più attento di prima alla conversazione, mentre, con la coda dell’occhio, noto Peter e Remus avvicinarsi un po’ di più.

Fortunatamente Lunastorta sembra essersi appena ripreso dallo shock che gli hanno causato le notizie della madre.

Riporto le attenzioni su Frank.

Sembra interessato... si gratta il mento e mi fissa di sottecchi... studioso.

«Probabilmente accetterei... come, probabilmente, vi manderei a quel paese...» fa una pausa un po’ più lunga, «... dipende da te» continua fissandomi con sfida.

Ed io amo le sfide!

Allargo il mio ghigno.

Sono sicuro che non può sfuggirmi.

«Ovvio» rispondo avvalendomi del vecchio James Potter, arrogante fino all’osso.

«Ti ascolto».

Ed è vero... non è l’unico che ha le orecchie tese con l’attenzione catturata.

«Vorrei sapere prima se l’Ordine si sta ancora occupando di quella tanto discussa questione sul nuovo gruppo di Auror che creano fermento tra i Mangiamorte» inizio, cercando di spianare il terreno prima di buttare giù la proposta.

«Per la verità, non sono tenuto a rivelare un’informazione del genere agli esterni dell’Ordine» risponde vago, ma restando concentrato sulla conversazione, «Perché ti interessa?».

Pondero un secondo la risposta: «Beh... veramente era più per te» rispondo, sicuro di averlo incastrato, «Se il caso del nuovo gruppo Auror è ancora fresco, magari potresti capire meglio e prima il perché ti sto per chiedere questo favore... altrimenti...» lascio l’ultima condizione nel confuso.

Dentro di me ardo di malignità, mentre osservo Frank molto più a disagio di prima quando mi ha confessato di dover mantenere certe informazioni riservate.

Il ché, è una fantastica vittoria.

Seguono lunghissimi minuti di silenzio in cui, questa volta, siamo noi Malandrini ad aspettare una risposta che Frank medita per tempo.

«Si...» dice, infine, «... è una questione ancora fresca».

Ghigno di fronte alla sua decisione di svelarmi le discussioni all’Ordine.

Sapevo che non mi sarebbe sfuggito.

Con la coda dell’occhio vedo che anche Sirius sta allargando il suo sorriso, soddisfatto del mio operato.

«Fantastico!» rispondo, sinceramente contento, «Allora, il favore che sto per chiederti è una semplicissima ricerca».

Tutti e quattro i presenti spostano sconcertati lo sguardo su di me.

«Una ricerca?» domanda Frank interdetto.

«Si. Una ricerca» confermo.

Sento un rumore di un sorriso.

Mi volto verso Felpato e lo scopro stirare i muscoli della sua faccia mostrandosi allegro e d’accordo.

Sicuramente avrà capito perché la voglio questa ricerca e, soprattutto, su chi la voglio.

«Credo che si possa fare» conferma ancora parecchio interdetto il caro Paciock.

«Perfetto» accondiscendo, «Questa ricerca la devi fare su...» ci penso un secondo, «... due persone».

«Chi?».

«Prendi nota» ordino, facendo comparire un taccuino e una penna con un tocco di bacchetta, «Uno di questi si chiama Michael Johnson...» quando finisco di pronunciare quel nome, noto la smorfia trattenuta di Frank e la sua bocca aprirsi per cercare di ribattere, ma, subito, si zittisce da solo lasciandomi continuare, «... l’altro, invece, si chiama Jason McCullen».

Seguono alcuni secondi di silenzio in cui Paciock scrive i nomi ed io mi gusto la mia doppia vittoria: una con l’approvazione di Frank nell’aiutarci nonostante la sua ostilità, l’altra con l’inganno verso McCullen.

Lui è stato il primo ad imbrogliarci... è ora di rendergli il favore, no?

«Farò questa ricerca, ma...» te pareva, «... non mi piace il fatto che tu voglia sapere su Johnson... sicuro che non sia per Lily?» chiede schivo.

Annuisco convinto.

«Sull’onore dei Malandrini, ti giuro che lei non c’entra niente» lo fisso severo, «E tu sai che io considero sacro il vincolo dei Malandrini» lo ammonisco.

Lui mi fissa per un altro po’ di tempo... poi annuisce convinto.

«Va bene» conferma per la centesima volta.

«Grazie Frank» aggiungo subito.

«Ma, scusate se m’intrometto...» interviene per la prima volta Lunastorta, «... avete pianificato questa ricerca, e va bene. Ma come farete a mettervi in contatto per scambiarvi i risultati?» domanda sbattendoci in faccia, come sempre, la cruda ed amare verità.

Maledetto lupacchiotto!

«Potremmo darci un appuntamento» propone Frank.

«Ehm... ehm... diciamo che le condizioni del nostro capo non sono molto flessibili» spiego in poche parole cercando di non andare troppo in fondo.

Frank rimane pensoso prima di sospirare.

«Allora non saprei proprio, ragazzi...».

«Vieni al ricevimento» lo blocca Sirius colpendo tutti di sorpresa.

Mi volto come tutti gli altri presenti verso di lui e lo vedo sorridere furbamente restituendo specialmente a me lo sguardo.

Sa di trovare maggior appiglio in me.

«Sei fuori di testa, Felpato?» domanda di fatti Remus, «Se McCullen lo venisse a scoprire sarebbero guai».

«Ma chi se ne frega di quel coglione, Rem» risponde Sirius effettivamente infastidito dagli innumerevoli impedimenti che quel nome ci ha causato da due mesi a questa parte, «A me non sembra affatto male l’idea di Ramoso. Per due mesi ci ha trattati come se fossimo i suoi schiavetti privandoci di quello che ci era più caro. È ora di restituirgli il favore una volta per tutte!» sbraita il mio caro fratellino.

Sospiro: «Beh, in realtà, ho sempre pensato che McCullen non ce la raccontasse giusta quando ci forniva le informazioni... ed ora che abbiamo anche uno straccio di notizia sulla sua vita, non intendo gettare quest’opportunità al vento» preciso la situazione.

 Remus sospira sconfitto, «Ascoltate, ragazzi, abbiamo già combinato un disastro l’ultima volta. Questa è la nostra seconda occasione. Non possiamo più fallire» ci spiega.

«Non falliremo, Rem» lo tranquillizza Sirius, «Si tratta solo di un piccolo incontro di nascosto persino al capo» continua ghignando.

«Possiamo anche farci dare direttamente i risultati della ricerca in forma cartacea senza che sprechiamo tempo rischiando di essere visti insieme» lo appoggio rivolgendomi maggiormente a Frank per cercare la sua approvazione.

Lui annuisce prima di cominciare a fissarci in modo strano... tra il divertito e lo studioso.

Ci squadra dall’alto al basso.

«Che c’è?» domanda Sirius cominciando a sentirsi in soggezione come noi Malandrini.

«Mi state facendo capire che voi avete accettato il lavoro da un capo di cui non conoscete nemmeno l’affidabilità?».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Visto? Come promesso per la fine della settimana ecco il nuovo capitolo (vorrei aggiungere anche entusiasmante, ma questo sarete voi a decretarlo ^^).

Non perdo altro tempo ad annoiarvi tranne solo per un piccolo annuncio:

IL 18 SETTEMBRE RICOMINCIO LA STRAMALEDETTA SCUOLA.
Senza contare che quella stessa data dovrò ospitare una
tedesca in casa mia per una settimana intera e questo non mi permetterà di aggiornare o di continuare la storia fino al 25 Settembre.

Vi assicuro che farò tutto quello che è in mio potere per sforzare quel punto in cui sono arrivata e che non so come superare per continuare con la storia. Ce la metterò tutta! Riuscirò ad andare avanti e con un po’ di fortuna a postare il prossimo capitolo entro questa vile data! ^^

Bene, dopo questo piccolo e grande annuncio, passo direttamente ai ringraziamenti:

  • Jaily = Va bè... che tu non eri normale ci avevamo già discusso... xD
    Pazzoide Mia, ma come caspita fai? Ogni recensione trovo sempre, SEMPRE, una frase che mi fa crepare dalle risate... e chi la smette più poi. Sei un mito xD!!! Cmq, si... ho fatto una bella sorpresa con l’ANTICIPAZIONE, vero? Forse la prenderò come abitudine (sempre se i capitoli successivi mi soddisfano e, devo dire, che fino ad ora non mi hanno ancora deluso). Cmq, eccoti il capitoletto dell’anticipazione. Con il prossimo, se non sbaglio, finisce la serata dei Malandrini... Muahahahahahahahahahah xD. Spero di riuscire a postare (ma ce la farò con le buone o con le cattive) entro il 18 perché quella data infame segna l’inizio della scuola per me e, ANCHE, l’arrivo della mia corrispondente tedesca qui, a casa mia (ergo, quella settimana, non passerò un solo istante al PC, perciò non potrò proprio continuare con la storia).
    Non mi sembra che il prossimo capitolo finisca troppo in suspince, così ci troviamo giusti e non vi abbandono in un momento troppo critico ;).
    Cmq, sono contenta che tu stia passando un bel periodo. Cos’è successo di così bello?
    Recensisci presto perché devo assolutamente leggere il tuo parere altrimenti collasso.
    Un bacione colossale ^^
    P.S. Anche io adoro Frank che sta al terzo posto in classifica (James, Sirius, Frank xD. Remus invece non è classificato perché si tratta di un santo incarnato in un corpo mortale xD)
  • DanyCullen = Devo dire che quando ho letto di James e Dragonball ho notato una nettissima somiglianza tra i capelli di Potter e quelli di Goku xD. Ma siamo sicuro che la Rowling non si sia innamorata di Goku prima di scrivere dei capelli di Harry e James xD??
    Passando ai fatti “seri”... anche io amo Mulan. La stavo guardando con la mia cuginetta quando mi è balenata l’idea di inserire quella canzone nella ficcy xD.
    Ma figurati... anche io sogno ad occhi aperti la continua delle numerose fan fiction che seguo su James e Lily, e non credo che rasentiamo il ridicolo (o, almeno, se lo facciamo, siamo in buona compagnia xD).
    Recensisci presto, tesoro. Non vedo l’ora di sapere che cosa ne pensi di questo nuovo obbrobrio che ho postato.
    A presto ^^
  • Pazzarella_dispettosa = “Wow” lo dovrei dire io, cara. La tua domanda mi ha fatto troppo ridere, sai? Tre possibilità sbattute tutte la dentro. Comunque ti rispondo subito: Johnson sa perfettamente che Lily è incinta di James. Tutto qui. Vedremo in seguito cosa succederà... E NON DICO ALTRO perché se il tuo cervello lavora alla velocità della luce per un semplice incontro con Frank (io ho sempre scritto così, se poi è sbagliato amen xD) Paciock, figurarsi se ti dicessi... NIENTE xD
    Dai basta! Lo so che così comportandomi non faccio altro che farti star male per questa benedettissima suspince.
    Cmq, visto? Ho aggiornato presto come avevo promesso e, il prossimo, caschi il mondo, entro il 18 l’avrete su questi schermi xD.
    Che te ne pare, in ogni caso del capitolo? Recensisci presto, ok? Non ce la faccio ad aggiornare senza aver letto un tuo parere... tu che sei così brava a divorarti persino i miei capitoli ^^
    Un bacio immenso, cara
  • Piuma_rosaEbianca = Tu e i complimenti siete un mondo insieme, vero? xD. Sore tu mi innalzi troppo sul piedistallo... però, sinceramente mi fai anche paura con le tue minacce sulla Maledizione Cruciatus... perciò, diciamo che ti credo sulla bellezza di questa storia. Anzi, meglio chiudere qui altrimenti non la finiamo più.
    Allora, tu quando cominci la scuola? Voglio sapere se sono riuscita ad aggiornare in tempo anche se credo di esserci riuscita alla grande. Per il prossimo capitolo non credo di riuscirci ugualmente ma solo perché non so quando cominci tu. Io inizio il 18 e per quella data è promesso al 100% visto che, poi, fino al 25 non potrò continuare. Ma non ci scoraggiamo!! Su con la vita =D
    Beh, che te ne pare di questo nuovo capitolo? Frank, alla fine, si è mostrato per quello che è, secondo te? Un compare che si fida dei suoi amici oppure uno che va ciecamente appresso al Ministero?
    Sai, quando ho scritto il pezzo della canzone stavo ridendo come una cretina... non so come mi sia venuto in mente, ma la lampadina di è accesa mentre vedevo Mulan con mia cugina e stavo attenta alle parole che dicevano quando cantavano i soldati. Ho subito un black out totale nella mia testa quando mi sono resa conto della verosimiglianza di quella canzone con la storia xD. Poi sono corsa a scrivere. E credo che farò lo stesso anche adesso che finirò di aggiornare.
    Perciò, un bacione immenso, Sore!
    Ti amo di bene, ricordalo sempre ^^
  • Bittersweet miki = Grazie, grazie, cara. Sempre troppo gentile con i complimenti =D.
    Cmq, sono una sensitiva assurda... dai, davvero il 31 Dicembre è il tuo compleanno? Bene... cercherò di fissarmelo nella mia mente così smemorata, e il 31 Dicembre ti faccio gli auguri se passo su Internet e, poi, su EFP ;)
    Un bacione monumentale cara ^^
    Recensisci presto
  • Cicci92 = Ecco la mia seconda sensitiva che azzecca tutto xD. Visto? Come avevi giustamente pensato tu, Frank poteva non risultare per forza una minaccia per i poveri Malandrini. Ma la questione non finisce qui... ho ancora parecchio in mente... MUahahahahahahahahahahahaha... Santissima Circe faccio veramente schifo per quanto riguarda il sadismo xD.
    Cmq, non ti preoccupare, sono contentissima che, nonostante tu avessi fretta, ti sia disturbata a lasciarmi il commento. Mi hanno fatto piacere le tue parole ^^. Soprattutto per quanto riguarda le frecciatine tra Sirius e Remus perché molto spesso penso sempre di uscire fuori dal discorso e di non far ridere nessuno. Diciamo che queste servirebbero, per ora, a rallegrare un po’ l’atmosfera, altrimenti ci dovremmo tutti tagliare le vene con la depressione e la tristezza di Ramoso xD (e chi lo biasima?).
    Commenta presto, tesoro perché voglio assolutamente sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo ;)
    A presto ^^
  • pRiNcEss LiLIUzzA = Bene! Se vogliamo vivere in pace dobbiamo imparare a non parlare di CERTI argomenti (mò che aggiorni vedi è.é... xD)... perciò... passiamo ad altri soggetti:
    Cosa te ne sembra di questo nuovo capitolo? Frank sta simpatico anche a me perciò non potrò mai farlo passare per il cattivo della situazione xD. I Malandrini stanno per tornare alla carica, Tesoro.... Ahhhhhh, ne ho in mente di cose da fare Muahahahahah... e se Sirius è quello pazzo, io lo supero di gran lunga!
    Lo so, anche a me fa mare il cuoricino a scrivere queste cose brutte che fanno soffrire il MIO (xD) James... ma sono necessarie. Ti assicuro che alla fine le farò riscattare tutte per Potter ^^. Oh si! Ho già in mente la fine... solo qualche passaggio non mi è chiaro, perciò, quando capita che lo raggiungo mi blocco per un po’... ma questa volta, cascasse davvero il mondo, entro il 18 avrete il Ventesimo capitolo.
    Beh... visto che per questa volta non ti minaccio, credo che chiuderò qui xD. Ma non credere di essere scampata al pericolo... capito?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?! Sono in grado di raggiungerti ovunque tu sia per scagliarti addosso tutte le Maledizioni Senza Perdono che esistano!!!
    Ecco, visto? Sto ripartendo a minacciarti... ma visto che ti lovvo troppo, la smetto qui, altrimenti ti sgretoli al solo leggere tutte le mie cattiverie xD.
    Finisci in fretta questo tuo capitolo che non sto davvero più nella pelle di leggerlo! Uffa!
    A presto, Amore Mio, Mia Adorata che non fa altro che farmi penare su queste benedettissime spine xD.
    Ti lovvo =D

 

Grazie a chi mantiene “Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare” nelle sue preferite:

 

Grazie a chi la segue costantemente aspettando il seguito:

 

E, infine, a chi la legge semplicemente senza entrare a far parte della “vita attiva” (che scemenza!!xD) della fan fiction. Ma senza offesa, NATURALMENTE, perché vi adoro lo stesso =D.

ANTICIPAZIONE:

Ci troviamo davvero in un silenzio acutissimo. Però... improvvisamente, sento un rumore di chiavi che girano nella toppa. Come gli altri Malandrini, scattiamo in piedi bianchi e terrorizzati.

«Quindi sei davvero sicura di volerlo fare?»........................................................... J – Johnson? No! Non può essere lui... qui. E se c’è lui... che parlava al femminile... ci deve essere anche...:

«Certo che sono sicura. Tu non ti preoccupare. Infondo non è niente di ché» la sento parlare. È lei! Qui! Sono... sono...

«Merda» sussurra Felpato tirando fuori il Mantello dell’Invisibilità. [...] Cazzo! Siamo sprofondati nella merda più totale!

Un bacione a tutto il fantastico popolo di EFP

Bey Lovegio92 J

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Capitolo 21
*** Capitolo XX - A Casa ***


(QMNSHDF) Capitolo XX - A casa

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventesimo – A casa

 

Io mi gratto la nuca a disagio.

In effetti, è quello che è successo.

Anche Sirius, Remus e Peter sono molto in imbarazzo.

«Beh... diciamo... insomma...» farfuglia Lunastorta prima di essere interrotto da me.

«Te l’abbiamo detto, Frank. Sono state cause maggiori che ci hanno spinto ad agire in questo modo».

Lui annuisce per niente convito, cercando di collaborare e lasciar correre la cosa, «Va bene... facciamo finta di credervi» sospira più a se stesso che a noi.

Io e Remus ci sorridiamo impacciati.

Dovremmo edificare una statua in merito a Frank per la sua santissima pazienza.

«Anche perché ho saputo più di quanto io stesso sperassi» continua ghignando divertito.

Già.

In effetti ci siamo lasciati sfuggire anche troppo mentre parlavamo tra noi.

E meno male che voleva sapere tutta la verità, solo la verità e nient’altro che la verità.

«Comunque sia, quando sarebbe questo ricevimento e dove» continua Frank armandosi di nuovo dello stesso taccuino e della stessa penna per prendere indirizzo e data.

«La data è sicura al 2 Febbraio, perciò avrai tutto il tempo di questo mondo per cercare abbastanza di quello che vogliamo sapere... per quanto riguarda l’Hotel... non lo sappiamo» gli spiego.

«E come facciamo, allora?».

Nessuno risponde alla domanda di Frank... o meglio, nessuno sa rispondere alla sua domanda.

McCullen ci ha fornito la data e il piccolo particolare che si tratterà di un Hotel di lusso, ma non ci ha fornito il nome... maledetto bastardo!

Sembra quasi che lo faccia a posta... ovunque c’è un guaio c’è sempre il suo nome alle fondamenta.

«Potremmo provare ad inviarti un gufo...» propone Remus.

Tutti e tre i Malandrini ci voltiamo verso di lui: «Lo sai che siamo controllati...» mormora Peter centrando in pieno il nostro più grosso problema.

«Tre di noi potrebbero distrarre McCullen per un po’, mentre un altro sgattaiola via in un qualsiasi luogo dove sia possibile inviare un messaggio a Frank» ghigno di fronte all’idea fulminea di Lunastorta.

«Che peccato» sghignazza divertito Sirius spostando i suoi occhi su di me notando il mio cenno d’assenso.

Gli altri ci fissano non capendo.

«Cosa? Cos’è successo?» chiede preoccupato il caro lupacchiotto.

In risposta Felpato ghigna ancora di più: «Quello che Sirius intende, caro Remmy, è che con la tua mente maligna avremmo potuto organizzare tanti di quegli scherzi a scuola...» lascio la frase in sospeso, immediatamente appoggiata da un sadicissimo sorriso sghembo da parte mia... così simile a quello di Sirius.

Frank e Peter sorridono istantaneamente, mentre Remus ci fissa assottigliando lo sguardo e fulminandoci in un istante.

Poi sbuffa infastidito mormorando un leggerissimo “idioti”.

«Va bene...» conclude infine Frank, «... quindi dovrò aspettare un vostro messaggio e poi ci vedremo direttamente al ricevimento».

Annuisco al resoconto del nostro piano.

Così va bene... funzionerà!

«Ok...» continua portandosi il taccuino e la penna che avevo fatto comparire nelle tasche, pronto per girare i tacchi e andarsene, «Vi consiglio di tornarvene al vostro nascondiglio... gli Auror sono davvero dappertutto!».

Sento uno sbuffo di fianco a me.

Mi volto e noto Felpato con le braccia incrociate ed un’espressione imbronciata.

«Che Pluffe, Frank! Noi vogliamo festeggiare il Capodanno fuori da...» un improvviso botto lo interrompe.

Sentiamo la stanza tremare e, automaticamente, portiamo tutti e cinque le mani alle bacchette precipitandoci vicino alla porta.

Frank mormora dei contro incantesimi per aprire l’uscio e farci uscire.

Una volta fuori nel vicolo che all’andata era completamente oscurato, ora constatiamo che di buio ce n’è ben poco.

Continue luci colorate sfavillano nel cielo esplodendo alla fine dei loro percorsi e creando brillanti figure che si muovono compiendo strani balletti, oppure lasciando apparire semplicemente la scritta: “Buon anno a tutti!”.

«Mi sa che non abbiamo sentito il conto alla rovescia, ragazzi» spiega semplicemente Remus con gli occhi incollati al cielo come tutti noi, mentre abbassa la bacchetta.

Anche io l’abbasso sorridendo di fronte quello spettacolo così carino.

Mi mancava proprio la vita esterna.

Sento un nuovo sbuffo seguito da una risata sinceramente divertita.

«Mi dispiace, Sirius... a quanto pare ti toccherà festeggiare qui con me senza nemmeno un po’ d’alcool» sento parlare Frank, mentre mi giro osservandolo giusto in tempo dare una pacca sulla spalla ad un Felpato completamente infastidito.

Rido di fronte alla sua espressione... è rimasto davvero deluso.

Conoscendolo si sarebbe voluto affogare nell’alcool non appena sarebbe scoccata la mezzanotte.

«Beh...» fa improvvisamente Lunastorta voltandosi verso di noi che eravamo rimasti dietro di lui, «... buon anno ragazzi!» ci augura con un dolce sorriso stampato in faccia.

Io stendo i miei muscoli sorridendo a trentadue denti... come non facevo da tempo, allungandomi verso di lui e stringendogli la mano per poi abbracciarlo: «Tanti auguri, Remus!».

Poi mi volto verso Peter e faccio lo stesso... arrivo a Sirius e... beh... figuratevi se Felpato si lascia abbracciare.

Gli do una sonora pacca sulla spalla stringendogli la mano: «Tanti auguri, fratello!» gli rispondo alla sua espressione corrucciata con un sorriso sincero, mentre dietro di me sentivo Codaliscia e Lunastorta scambiarsi gli auguri fra di loro e poi dargli a Paciock.

Dopo mi rivolgo a Frank: «Tanti auguri, Frank!» gli dico con un tono più pacato.

Lui mi risponde stringendomi la mano e dandomi due baci su tutt’e due le guance, «Fai gli auguri anche ad Alice da parte nostra» aggiunge Peter dopo aver augurato un buon anno a Sirius insieme a Remus.

Già...

Mi volto verso i miei Malandrini e li vedo annuire tutti, convinti di quello che ha appena detto Codaliscia.

«Grazie ragazzi» risponde sorridente Paciock.

Rimango un secondo in silenzio tornando a fissare Frank... chissà se si arrabbia se glielo chiedo.

«Si... fai gli auguri ad Alice e... e anche alla madre di Remus...» mi volto in tempo per vedere l’espressione di Lunastorta scurirsi in un lampo per poi tornare quasi felice.

Annuisce...

«Si... se vedi mia madre... per favore...».

«Le farò gli auguri... non ti preoccupare, Remus» lo anticipa Frank evitando che altre lacrime riaffiorassero agli occhi del caro lupacchiotto.

«E...» lo richiamo all’attenzione prima che si voltasse e se ne andasse di nuovo, «... e... anche a lei... se la vedi...» continuo abbassando lo sguardo conoscendo quello di Frank.

Sento un sospiro prima che la sua voce potesse raggiungere le mie orecchie: «Va bene... lo farò» risponde sincero.

Alzo le miei iridi su di lui, «Grazie...».

Lo vedo sorridermi prima di girarsi e cominciare a raggiungere la via principale di Hogsmeade dove ci aveva visti prima.

«Frank!» lo richiamo.

Lui si volta interdetto: «Per favore... dille anche...» esito un secondo.

So che non succederà mai... che io li fermerò, ma... ho ancora una copertura da difendere, «Falle le mie congratulazioni per il suo matrimonio» concludo dopo un lungo sospiro di incoraggiamento prima di notare l’espressione sorpresa e quasi sconfitta di Paciock.

Lo vedo tornare indietro verso di me e posarmi una mano sulla spalla.

Mi fissa serio negli occhi prima di infilare una mano in tasca e tirare fuori il suo portafogli.

«Sai...» comincia aprendolo e alzando un pezzettino di stoffa dove si possono contenere documenti, ricevute, foto eccetera, «... questa l’ho scattata di nascosto da Lily. Se sapesse che la sto dando a te mi ucciderebbe in questo preciso istante, ma prima... quando ancora non aveva incontrato Johnson e... e pregava per te... beh, magari a quel tempo, ne sarebbe stata felice» conclude porgendomi una foto tra le medie dimensioni.

La guardo e... in un attimo sento la nostalgia assalire il mio cuore.

Nostalgia di quando io stesso potevo assistere allo spettacolo ritratto in quella foto dal vivo: lei... che dormiva.

Esatto!

In questa foto non c’è lei che fa qualcosa di bizzarro o che ride per qualcosa che con me non ha mai fatto, rendendola stranamente più bella... in questa foto c’è lei che dorme.

Tranquilla come un angelo.

Il suo petto si alza e si abbassa regolarmente, le lenzuola attorcigliate intorno alle sue gambe, al suo busto e alle sue braccia rendono ancora più bianca la sua carnagione candida contrastata dal fuoco dei suoi capelli sparsi sul cuscino.

Le mani abbandonate ai lati della testa e questa leggermente girata verso sinistra.

Gli occhi sigillati da Morfeo e un’espressione serena in volto.

Un complesso che resterei ad ammirare per ore.

Ma, improvvisamente, mi ricordo di Frank e degli altri Malandrini che ancora aspettano una mia reazione.

Alzo fulmineo la testa dalla foto.

Sento di avere gli occhi un po’ lucidi, ma non importa.

Riesco a biascicare un “grazie” evitando di far sentire la mia voce incrinata, prima di accorgermi di Frank che annuisce in risposta e ci saluta con un ultimo cenno della mano dileguandosi nel caos che ha appena invaso la cittadina.

«Secondo me, è stata la cosa migliore!» sento Sirius commentare il tutto.

Tutti i Malandrini si voltano verso di lui fissandolo interdetti.

«Intendo l’imbroglio a McCullen... gli auguri di buon anno e...» prolunga la seconda pausa soffermandosi su di me, «... e le congratulazioni per il matrimonio di Lily».

Remus sbuffa, «E va bene, Felpato! Ma te l’avevo già data vinta quando ti avevo detto che una boccata d’aria ci voleva proprio... insomma, vuoi che ti costruisca un trono e ti baci i piedi ogni minuto solo per aver avuto l’idea di uscire una volta tanto?».

...

«SIRIUS!!! Ci devi anche pensare?!».

 

...

 

Mi sento davvero stanco.

Siamo rientrati a casa di Sirius trascinandoci.

Per quanto non abbiamo combinato niente di ché, ci sentiamo distrutti.

Quel colloquio con Frank e la tensione che né ha causato hanno fatto si che una sola notte equivalesse a un giorno intero di duro allenamento fisico.

Senza contare che, sulla strada del ritorno, ci siamo dovuti snodare in qualsiasi modo per essere invisibili agli Auror con conseguente strigliata da parte di Remus (ovviamente, un volta raggiunto un posto sicuro da occhi ed orecchie indiscrete) per aver dimenticato il Mantello dell’Invisibilità a casa.

Il tutto coronato da uno stupido scherzo di Sirius ai danni, ovviamente, di Lunastorta.

Niente di eccezionale, in effetti.

Doveva solo sfogare la sua frustrazione per essergli stato impedito fare il bagno in una mini piscina di plastica riempita solamente di Whisky Incendiario.

Un’idea che aveva fatto brillare tanto la sua lampadina quanto i suoi occhi di gioia.

Figurarsi, però, se un uomo ligio al dovere e diligente verso le regole imposte come Remus John Lupin, gli avrebbe permesso una cosa del genere.

Beh... insomma, alla fine si è trasformato in Felpato non appena aveva messo piede in casa e sotto gli occhi sbalorditi ed interdetti di noi tre è corso come un uragano su per le scale.

Noi ce ne siamo andati tranquillamente in cucina sperando di trovare qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti prima di andare a coricarci.

Poi, abbiamo sentito un fracasso assurdo: porte che sbattevano, vetri che si spaccavano, stoffe che si strappavano... di tutto di più.

Siamo corsi su lasciando che il fracasso ci guidasse, guarda caso, proprio di fronte la porta della camera di Remus il quale, appena aveva intuito la situazione, è prima sbiancato poi è diventato rosso ribollendo dentro di rabbia.

Siamo entrati con le bacchette in mano.

In quel momento Sirius stava sfracellando un cuscino per terra (sempre trasformato in Felpato) e aveva riempito l’intera stanza di piume sia per aria sia per terra.

Naturalmente, Remus è subito esploso notando il disastro che regnava nella sua camera sempre linda e in ordine.

Continuava ad urlare dietro a Felpato di smetterla, ma non agiva.

Alla fine, quando ho cominciato a sentire un leggero mal di testa prendermi la capoccia, ho deciso di intervenire.

Con un incantesimo ho fatto tornare Sirius alle sue sembianze umane, ma lo stesso non mollava il cuscino con la bocca.

Sempre in posizione canina, continuava a scuoterlo a destra e a sinistra volendo squarciarlo fino all’ultimo pezzettino di stoffa.

Così, mano alla bacchetta, l’ho legato.

E vi pare che l’abbia mollato?

No... certo che no!

Ci siamo voluti io e Peter: lui che teneva un Sirius legato come un salame, mentre io cercavo di tirargli via il cuscino dalla bocca.

Peccato che dietro di me ci fosse stato Remus che continuava a sbraitare contro Felpato e che, ad un certo punto, mi sono sentito sbiancare di fronte al ghigno malefico che si era improvvisamente dipinto sul viso di mio fratello.

Non ho, però, fatto in tempo a pensare ad una qualsiasi reazione che potesse salvare Lunastorta dall’improvvisa idea balenata in mente al canide in quanto, prima che potessi smettere di tirare, Felpato mollò la presa lasciando il cuscino che, spinto dalla mia forza, finì, guarda caso, dietro di me.

Indovinate dove?

Esatto.

Ho beccato in pieno Lunastorta che, in un secondo, è crollato a terra subito seguito dai profondi latrati di Sirius.

Ora siamo in salotto.

Peter è seduto al fianco di Remus, steso sul divano ancora privo di sensi, e gli sventola un pezzo di cartone per fargli un po’ d’aria, mentre io tengo a bada Sirius che, ogni cinque secondi, sbraita ogni tipo di imprecazione su di me e la mia futura progenie perché ancora lo tengo legato come un salsicciotto.

Non ne posso più di sentirlo!

Perché non solo spara cavolate una dietro l’altra, ma ha anche il tono della voce abbastanza alto (e vi ricordo che a me era già venuto un leggero mal di testa che, ora, di leggero ha davvero poco).

Senza contare che ce l’ho proprio di fianco perciò tutte le sue imprecazioni urlate al massimo volume me le ritrovo a due centimetri dall’orecchio.

Ma adesso basta!

Mi alzo fulmineo facendolo tacere per il mio improvviso gesto.

Mi dirigo in cucina e, aprendo il frito (o come caspita si chiama quel dannato arnese che rinfresca il cibo), afferro la prima cosa abbastanza grande che attiri la mia attenzione: un salamino dal diametro di sette... dieci, meglio... centimetri.

Torno in salotto stringendo convulsamente quel povero salamino.

Una volta raggiunto di nuovo il mio adoratissimo fratello con una delicatezza che farebbe invidia ad un ippopotamo in tutù, gli conficco il salamino in bocca rendendolo muto... almeno per quanto basta per farci calmare tutti quanti.

Maledetto canide!

E pensare che volevo andare a dormire tranquillamente perché, per domani, i piani sono cambiati e abbiamo deciso di andare a fare un pranzo particolare (ovviamente solo noi Malandrini) in un posto diverso da quello che avevamo pianificato prima di incontrare Frank: casa mia.

Una ficata, no?

Anche se, dopo quello che ha combinato Felpato, ho i miei dubbi che ci andremo.

«Mmmh...» mormora Remus portandosi una mano sulla fronte tenendo ancora gli occhi chiusi.

Peter smette all’istante di fargli aria e prontamente si allontana da Lunastorta che, appena capirà le posizioni di ognuno di noi e soprattutto quella di Sirius, gli salterà alla gola in un istante.

«Fuo’fuoffo, Fell’a’’o’’e’’a’o!» farfuglia Felpato cercando di parlare con il salamino in bocca... credo che tradotto significhi “Buongiorno, Bell’addormentato!”.

Sospiro.

È proprio vero che alla demenza non c’è mai fine.

Lily me lo ricordava sempre quando ancora eravamo ad Hogwarts... chissà perché...

Lunastorta continua a massaggiarsi la testa, mettendosi seduto ed abbassando lo sguardo.

Poi, smette di muovere le dite intorno alle tempie ed apre di scatto gli occhi alzandoli verso me e Sirius.

«VOI!!!» tuona con tutto il fiato che ha in corpo.

Io sbianco.

Cosa c’entro io se è stata tutta colpa di Sirius?

Apro la bocca per ribattere all’accusa monosillabica di Remus nello stesso istante in cui, anche lui, prende fiato per parlare, ma, come da copione, veniamo interrotti da... da quel crack.

McCullen entra in salotto dandosi una veloce occhiata intorno per assicurarsi, quasi, che tutti e quattro i Malandrini siano lì, vicino a lui (per quanto, ora, la sua sola vicinanza mi dia il voltastomaco).

«Finalmente siete tornati!» commenta seccato prima che il suo sguardo cadesse su Sirius fissandolo come se fosse un marziano.

Mio fratello, per quanto impossibilitato da quel salamino profondamente conficcato nel suo cannone spara cavolate, come l’ha ribattezzato Lunastorta, tenta di sorridere con il solo risultato di allargare gli angoli della bocca.

Io ghigno di fronte quell’espressione provocando la non trascurabile irritazione di mio fratello che comincia a fissarmi con odio e si dimena tentando di liberarsi dalle corde che lo legano per spaccarmi il naso.

Questo, ovviamente, non fa altro che aumentare il mio divertimento e, automaticamente, allargo il mio sorriso sghembo.

Percepisco uno sconfortatissimo sospiro: «Cos’è successo, signor McCullen?» sento chiedere Remus usando un tono strano come per dire “Stia attento a qualsiasi cosa stia per dire perché ho ancora un conto in sospeso con due ebeti e sono anche parecchio stanco, perciò vorrei finire il lavoro di uccidere i pingoni e far sparire i cadaveri per tempo perché voglio andare a dormire!”.

Lui sbatte le mani e sorride felice.

«Abbiamo il nome dell’Hotel!».

 

...

 

Quanto... odio... le... escursioni!

E sapete perché?

Perché ci si sveglia presto.

Soprattutto, dopo aver passato una notte intera a cercare di bloccare un più che infuriato Sirius Black che tenta in tutti i modi di sfondare porte e finestre solamente per arrivare a me e vendicarsi del mio intervento contro il suo “innocente” scherzo, per le corde che gli ho avvolto al corpo e per il salamino che gli ho conficcato nella bocca.

Un tantino drammatica come situazione, in effetti.

Purtroppo, c’è voluto più del previsto per farlo calmare con il risultato che i miei occhi stanchi si sono ufficialmente chiusi verso le quattro e mezza, cinque del mattino con conseguente sveglia alle sette e mezza in punto.

Quando si dice che al peggio non c’è mai fine, è proprio vero... maledizione se lo è!

Ora sono in cucina a fare colazione con Peter e Sirius (il quale mi guarda ancora in... cagnesco), mentre Remus spulcia per bene tutte le dispense di cibo che abbiamo in casa per portarle da me per la nostra escursioncina, lasciandoci sul tavolo solo un misero litro di latte e la solita scatola dei cereali.

Questo mese danno in regalo una Ricordella giocattolo fatta di stoffa e grande quando il mio pugno chiuso.

A momenti occupa più spazio lei nella scatola che l’insieme di cereali.

La sto ammirando stringendo ed allentando la presa modificando la sua forma, completamente perso nei miei pensieri.

Come sono felice...

Questo è davvero il periodo più bello della mia vita: perdo la mia fidanzata, scopro che sto per diventare un non-padre, litigo con il capo, mi metto contro mio fratello che è capacissimo di attentare alla mia vita in qualsiasi momento della giornata, non dormo la notte, vengo svegliato all’alba, devo tornare nella mia vecchia casa deserta piena zeppa di ricordi che fanno più che male e devo aspettare ben due mesi per poter spaccare la faccia prima a Johnson poi per avere risposte da Frank e poter spaccare la faccia anche a McCullen...

Che può esserci di peggio?

Ah... si, dimenticavo il matrimonio della donna della mia vita con un perfetto bastardo cornuto che uccide tutte le persone simili a lei.

Le persone comuni farebbero a pugni per avere una vita come la mia, no?

Lo farebbe chiunque...

«Bene!» annuncia un sorridente Remus Lupin, «Io sono pronto e...» si blocca una volta resosi conto che stiamo ancora finendo di mangiare, «... ancora qui siete? Vi volete muovere? Vi ricordo che McCullen non ci ha concesso tutta la giornata» ci richiama affrettandoci di finire la colazione.

Io infilo la Ricordella giocattolo in tasca e scendo dalla sedia dirigendomi su per le scale, fino in camera mia.

Uff... che Pluffe!

Santa Circe!

 

...

 

Sono sempre stato abituato ad assistere a scene e paesaggi di desolazione ed abbandono con i duri tempi che corrono in questi anni, ma non mi sarei mai aspettato che proprio nella mia casa avrei assistito a tale spettacolo.

Quando siamo arrivati, il giardinetto, che, qualche giorno prima, mi ero immaginato pieno di gnomi e fatine che si rincorrevano felici mentre io portavo in braccio Lily sulla soglia di casa, non è più un giardinetto: erba cresciuta, mai tagliata in due mesi continui.

Non pensavo che potesse crescere così in fretta.

Poi, siamo entrati e, beh, li regnava davvero il caos.

Senza contare che, non appena ho messo piede nell’ingresso dove Lily mi ha abbracciato proprio per l’ultima volta prima che la lasciassi, ho realmente desiderato prendere un coltello ed uccidermi.

Remus va avanti con la borsa dei viveri portati da casa di Sirius, raggiungendo la porta della cucina, subito seguito da Codaliscia.

Io non mi muovo e sento che anche Sirius stenta a farlo... non perché mortificato e quasi preda della colpa di aver rovinato tutto, ma perché sta aspettando me.

Una mia reazione... qualsiasi cosa.

«James...» mi chiama quasi esortando la mia mente a tornare nel mio corpo.

Annuisco e avanzo anche io nella piccola hall avvicinandomi alla porta della cucina, istantaneamente imitato da mio fratello.

Dentro la cucina è anche peggio della hall.

La tavola è apparecchiata per due, ma è completamente rovinata: macchiata del rosso del vino che si è versato sopra e della cera caduta dalle due candele messe al centro e lasciate accese fino a che non si consumassero tutte.

A terra ci sono alcuni piatti rotti e parte del cibo che conservavano, mangiucchiato qui e là dalle formiche.

Sul lavello ci sono solamente piatti sporchi incrostati del mangiare consumato e sul fornello una pentola piena di acqua.

Lunastorta si avvicina evitando tutti i ciocchi dei piatti rotti e, una volta raggiunta la pentola, immerge un dito nell’acqua.

«È salata» constata dopo averla assaggiata.

Probabilmente, Lily doveva solo buttare la pasta quando io ero tornato a casa... per lasciarla, e, sicuramente, tutto questo disastro deve averlo combinato lei quando io me ne sono completamente andato dalla sua vita.

«Ehi... che ne dite di mettere a posto questo casino?» prorompe improvvisamente Sirius cercando di utilizzare un tono allegro e spensierato tanto per spezzare il pressante silenzio che era calato tra di noi.

Annuisco alla sua proposta, ma non sono più io.

Ecco che il James Potter che, qualche minuto prima era contento di poter tornare a casa, si è fatto sopraffare dalla versione depressa.

Anche Remus e Peter annuisco ed immediatamente loro tre cominciano ad armeggiare in cucina.

Io li fisso per qualche secondo, poi mi volto lentamente verso l’uscita della cucina ed esco trovandomi di nuovo nella hall dove di fronte a me c’è l’entrata del salotto e, alla mia sinistra, le scale che portano al primo piano.

Prima mi dirigo in salotto: qui sembra tutto normale.

Non è successo nessun disastro.

Esco immediatamente e devio il mio percorso su per le scale, salendo.

Arrivo su e, la prima stanza che mi si para davanti è quella da letto...

La porta, che noi, ordinariamente, chiudevamo sempre perché casa nostra era un via vai di ospiti continui e Lily era molto riservata su queste cose, è aperta lasciandomi intravedere dentro.

Le finestre lasciano entrare la luce che, egoista, mi sbatte in faccia la cruda realtà.

Questa, sicuramente, è la stanza ridotta peggio dell’intera casa.

Il letto è ancora sfatto, forse lei avendo avuto così fretta di andare da Alice quella mattina si è dimenticata di farlo o avrà pensato di farlo più tardi.

Ma non è solo questo.

L’armadio è seriamente danneggiato, addirittura un’anta è attaccata per un solo stipite.

Al’interno i suoi vestiti sono spariti per metà... deve essere tornata qui solamente per prendere la roba essenziale per vivere da Frank ed Alice.

I cassetti sono aperti completamente, mentre altri sono abbandonati per terra insieme a tantissimi capi di abbigliamento che variano dall’intimo ai cappotti più pesanti.

Poche cose sue sono sparse per terra, mentre quelle che sono appartenute a me... beh, quelle non solo sono la stragrande maggioranza delle cose che occupano il pavimento, ma sono anche i vestiti più malridotti dell’intero guardaroba.

Mi chino a raccogliere una delle mie numerose camicie... questa è strappata... selvaggiamente strappata.

Procedo fino al letto, evito i ciocchi della lampada del comodino che si trovano per terra e mi ci siedo sopra mantenendo ancora stretta questa camicia.

Non so per quanto tempo sto rimanendo qui.

Mi sembra passata già un’eternità... eppure non mi sembra abbastanza.

Poi, lascio cadere la camicia per terra e mi slancio indietro cadendo completamente con il busto sul materasso.

Mi volto verso sinistra e noto il suo cuscino.

Lo afferro nella speranza di poter trovare ancora il suo profumo attaccato addosso e... si, rimango completamente soddisfatto.

Eccola... è lei... è il suo odore.

Quel fantastico profumo di lei che mi fa impazzire.

Lo annuso a fondo e poi me lo stringo forte contro immaginando che fosse lei per davvero e che ora stiamo comodamente straiati ed abbracciati l’un l’altra sul nostro materasso nella nostra stupenda casa.

Già... lo so... sono proprio innamorato...

 

...

 

«James... James... ehi, fratello, ti devi svegliare... è pronto di sotto» sento la voce di Sirius interrompersi ogni tanto per scuotermi via il sonno che mi aveva improvvisamente colto.

Apro gli occhi vedendo ogni immagine che mi si para davanti con una nitidezza perfetta che mi lascia stupito per un po’ prima di accorgermi che ho ancora gli occhiali addosso.

«C – cosa?» biascico completamente rintontito.

«Ci stanno aspettando Remus e Peter per mangiare» mi risponde con un tono gentile che non gli si addice proprio.

Forse non vuole forzare un po’ troppo la mano con me dato che mi ritrovo in un luogo che per me non fa altro che uccidere la mia anima già abbastanza distrutta.

«Ah... ok» annuisco staccandomi di malavoglia da quel cuscino ed alzandomi, seguendo Felpato fuori dalla stanza, giù per le scale e dentro la cucina.

Non fa, stranamente, nemmeno una domanda sul perché ero così avvinghiato ad uno stupido cuscino.

Probabilmente avrò già intuito il motivo, o forse ne è semplicemente abituato dato che a casa sua dormo, praticamente, tutte le sere avvinghiato al mio cuscino farfugliando chissà che cosa.

Arriviamo in cucina e, immediatamente, un buonissimo odore m’invade l’intero setto nasale.

La cucina è tornata linda come la conoscevo io e al tavolo sono comodamente seduti Remus e Peter che già cominciano a servirsi le loro porzioni.

Io e Felpato ci accomodiamo tranquilli e subito veniamo assaliti da vari prelibatezze che si presentano davanti alle nostre pericolosissime bocche fameliche.

Cominciamo a servirci e, in men che non si dica, stiamo già parlando del più e del meno quasi totalmente dimentichi dei nostri continui guai e della nostra sofferenza.

Un pranzo tanto prelibato quanto povero di eccessive porzioni.

In poche parole, si, finisce tutto in un batter d’occhio con tre mangioni come me, Sirius e Peter.

Subito dopo pranzo, tutti i Malandrini si alzano e cominciano a sparecchiare insieme per poter finire prima.

Remus lava i piatti con la magia, Peter e Sirius sparecchiano e io do una veloce spazzata con la scopa.

Una volta concluso il lavoro ce ne andiamo tranquilli in salotto borbottando qualche incantesimo che metta a posto sia la piccola hall sia qualche oggetto devastato che non avevo notato nella sala.

Ci sbattiamo sul divano stanchi morti rimanendo in un religioso silenzio.

Credo che un bel pisolino ce lo meritiamo davvero... poi, una volta rilassati e ben riposati, potremmo anche tornare di sopra a cercare qualsiasi cosa possa esserci di aiuto nelle nostre missioni o, magari, a recuperare qualcosa di mio che Lily non abbia disintegrato.

Sento le mie palpebre cominciare a pesare realmente e, osservando anche gli altri, pure loro, immagino, iniziano a percepire la stanchezza come me.

Ci troviamo davvero in un silenzio acutissimo.

Però... improvvisamente, sento un rumore di chiavi che girano nella toppa.

Come gli altri Malandrini, scattiamo in piedi bianchi e terrorizzati.

«Quindi sei davvero sicura di volerlo fare?»........................................................... J – Johnson?

No!

Non può essere lui... qui.

E se c’è lui... che parlava al femminile... ci deve essere anche...: «Certo che sono sicura. Tu non ti preoccupare. Infondo non è niente di ché» la sento parlare.

È lei!

Qui!

Sono... sono...

«Merda» sussurra Felpato tirando fuori il Mantello dell’Invisibilità che Remus si è diligentemente ricordato di portare con sé e facendolo cadere sopra le nostre teste.

Ma siamo troppo grandi perché il Mantello riesca a coprirci completamente, così sgattaioliamo dietro il divano sperando di essere davvero invisibili e pregando Merlino che loro non entrino in salotto.

Cazzo!

Siamo sprofondati nella merda più totale!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so! Lo so! Non dite niente di questo... avevo detto che, probabilmente, il prossimo capitolo (cioè questo) non finiva molto in suspense e, invece...

Sono incurabile! Me ne rendo conto... e vi chiedo scusa per questo perché, si, non avrete il continuo fino al 25 Settembre.

Non so se ve ne ho già spiegato il motivo, ma lo ripeto lo stesso:

Il 18 Settembre ospiterò la mia corrispondente tedesca qui a casa mia, che dovrà restare con me fino al 25 Settembre e non avrò tempo materiale proprio per mettermi al computer e scrivere.
Forse per scrivere un piccolo pezzo di capitolo, ma non adatto per poi aggiornare.

Perciò, scusate! Impiccatemi, se volete, ma non credo vi convenga, visto che dopo non potrete più sapere come andrà a finire... quindi, anche se controvoglia, mi dovrete per forza tenere viva con voi!

Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...

Cmq, oltre a questa orribile notizia, ce n’è anche una bella! Credo di essere arrivata ad un punto della storia in cui riesco ad immaginare l’intero seguito senza interruzioni... in poche parole: Ho l’ispirazione dalla mia parte!!! J (sperando che non mi abbandoni dopo questa settimana xD).

Bando alle ciance!!! Purtroppo, non ho tempo per ringraziarvi una ad una, oggi perché devo aiutare a sistemare la camera per la tedesca e mille altri servizi da fare per lei.

Perciò, il Grazie più grande di tutti, ovviamente, va ai miei Angeli che commentano sempre (anche se, questa volta, siete di nuovo diminuiti L).
(Per questo capitolo mi aspetto una marea di recensioni ^^):

  • Pazzerella_dispettosa (Non ti preoccupare, capita a tutti di non vedere bene un avviso ^^. Spero di non averti delusa nonostante il finale così in suspense)
  • Cicci92 (Mi dispiace, tesoro, ma il prossimo capitolo lo avrete dopo il 25 L. Scusa. Cmq, la tua recensione mi è piaciuta troppissimo ^^)
  • Jaily (Pazzoide mia adoratissima e bellissima... la tua pazzia peggiora di giorno in giorno xD. Come sempre recensione troppo divertente. Scusa se non ti rispondo per bene, ma non ho tempo. Scusami anche per la fine del capitolo L)
  • DanyCullen (Sisi! Ti prego fallo! Perché dopo il tuo appuntamento con lui, ci voglio andare anche io xD)
  • pRiNcEss LiLIUzzA (Non ti dico niente se non: VEDI DI FINIRE IL CAPITOLO PRIMA DEL 18 CHE POI NON POSSO PIÙ VENIRE QUI SU EFP A CONTROLLARE TUTTI I GIORNI SE HAI AGGIORNATO O NO!!! Bene... dopo questa sfuriata xD, te lo dico con le suppliche. *me che si inginocchia con le lacrime agli occhiuzzi*, Amore Mio, ti prego... ti supplico... aggiorna entro il 18! Non posso aspettare fino a dopo il 25 per venire a leggere il seguito della tua... pleaseeeeeeeeeeeeeeee T.T)

 

Il secondo Grazie più grande, va a chi mantiene la storia nei preferiti e chi la sta seguendo ^^. Scusate, ragazze, non vi elenco perché, davvero, non ho più tempo. Scusatemi tanto.

Il terzo Grazie più grande va a chi semplicemente legge la mia fan fiction ^^.

Grazie mille a tutti

Alla prossima, che sarà dopo il 25.

Bey Lovegio92 J

 

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Capitolo 22
*** Capitolo XXI - We're a Miracle ***


(QMNSHDF) Capitolo XXI - We're a Miracle

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventunesimo – We’re a Miracle

 

«Ma scusa... cosa te ne frega? Avevi detto che non ne volevi più sapere di Potter» lo sento parlare quasi insistente... come se volesse farle lasciar perdere qualche cosa che lei intende fare per forza.

Ma allo stesso tempo percepisco il cuore cominciare a battere più forte.

Possibile che il mio nome sia ancora utile per far sì che nasca un bel triangolo amoroso tra noi?

Chissà come mai il mio sorriso sghembo comincia a salirmi sul volto senza che io me ne renda conto.

Un gesto, ormai completamente automatico.

Restiamo in silenzio in attesa di una risposta che non arriva da parte della mia piccola Bibi.

Invece, l’unica cosa che riesco a percepire sono dei passi... lenti e leggeri.

Alzando la testa verso l’entrata del salotto la vedo.

È rimasta completamente ammutolita.

Esattamente come me quando sono entrato in casa nostra.

«Piccola...» la chiama con dolcezza.

Io reprimo una smorfia di disgusto.

Piccola...

Com’è scontato e privo di fantasia quest’uomo!

Senza contare che mi fa montare la rabbia dentro il solo sentire quel tono rivolto a lei da un altro uomo.

Maledetto!

Stringo i pugni incapace di contenere solamente dentro il mio fastidio.

Di fianco a me, proprio appiccicato, sento Remus irrigidirsi avendo compreso perfettamente il mio stato d’animo, mentre sull’altra mano, improvvisamente, si posa quella di Sirius cercando di farmi calmare.

Anche lui stringe forte.

Vuole sicuramente che io la smetta di comprimere i pugni.

Vedo Johnson apparire dalla porta del salotto e avvicinarsi a Lily.

Caspita!

Non ero mai stato così vicino al cornuto coglione... e ora posso dire con certezza che non capisco davvero cosa ci trovi la mia piccola Bibi in lui.

È uno sgorbio sovraumano!

Lui si avvicina a lei e arriva ad abbracciarla da dietro, nello stesso tempo che comincio a muovermi verso di loro.

Non ci posso fare niente.

È una condizione automatica: tu (uomo) avvicinati o tocca la mia donna e io ti spacco la faccia!

Altrettanto automaticamente, però, sei paia di braccia mi avvolgono il corpo e le braccia, mentre una mano si posa sopra la mia bocca e, in un batter d’occhio, i miei Malandrini mi spostano via.

Nella stanza adiacente al salotto: la sala da pranzo!

Tento in tutti i modi di liberarmi, ma qualsiasi movimento io faccia, loro cercano sempre di essere più forti di me e riescono a frenarmi e a farmi tacere.

«Dai, ora vai...» la sento parlare.

Rimaniamo in silenzio ed immobili in attesa.

«Quindi sei proprio sicura di volerlo fare da sola?».

«Si... convintissima! Ci vediamo sta sera a cena, ok?».

«Ok! Già sento la tua mancanza, Piccola».

Bleack!

Vomitevolmente smielato!

«Non dovrò stare via molto. Ci vediamo sta sera, dai» lo esorta ancora lei.

Lo sento sospirare pesantemente.

«D’accordo! Stai attenta» la ammonisce mentre sento la porta aprirsi.

«Tranquillo».

«A sta sera, allora».

«Ciao» e la porta si chiude.

Noto con piacere che, nonostante le numerose occasioni, lei non ha accennato a chiamarlo con nessun nomignolo strano.

Forse tutto questo legame che ci vuole far credere nemmeno esiste.

Continuiamo a rimanere fermi ed immobili finché non la sentiamo armeggiare con qualunque cosa faccia abbastanza rumore da coprire le nostre voci.

Subito ci togliamo il Mantello di dosso e cerchiamo una seconda via di fuga.

Dannazione a casa mia!

Ma non potevo farci costruire anche una seconda entrata?

Anche se, sinceramente, ora che è rimasta da sola in casa mi viene voglia di andare di la e di spiare qualsiasi cosa lei stia facendo.

Senza togliermi il Mantello.

Niente di niente.

Il solo spiarla mi basterebbe, anche se decidesse di bruciare tutte le mie cose rimaste abbandonate qui ferendomi a morte.

Voglio vedere ancora una volta quel pancino che continua a crescere ogni giorno di più.

Voglio vedere lei che ogni tanto se lo accarezza con fare protettivo e materno, quasi questo compito le fosse sempre appartenuto.

Voglio vedere la mia famiglia.

«Dov’è? Dov’è andata?» domanda Remus in un sussurro.

«Credo sia in cucina» gli risponde immediatamente Sirius.

Di nuovo il silenzio prodotto da Lily ci fa ammutolire all’istante per paura che senta le nostre voci.

Ma persino i suoi passi si sono fermati, qualsiasi cosa stava facendo in cucina, e questo non può far altro che farci congelare il sangue nelle vene.

Se lei ci scoprisse... cosa succederebbe?

Come reagirei se lei inchiodasse il suo smeraldino sguardo shoccato su di me?

Come dovrei comportarmi dopo che ci avrebbe scovati?

Merda...

Improvvisamente, i passi riprendono a procedere tranquillamente.

Sta salendo le scale.

Bene.

Pericolo scampato... per ora!

«Santissima Circe!» esclama Felpato soffiando via l’aria trattenuta fino ad ora, «Credevo ci avesse scoperti» continua poggiandosi un mano sul cuore.

L’unico in grado di esplicitare le proprio paura in quel momento, dato che sia Remus sia Peter la manifestano sbiancando in contemporanea.

Io, invece, rimango impassibile.

Voglio vederla, maledizione!

Giuro che non le farò niente.

Ma voglio assolutamente vederla.

«Remus...» lo chiamo finalmente deciso ad agire, «... passami il Mantello» continuo quando sono sicuro di avere il suo sguardo incollato su di me.

Lui strabuzza gli occhi.

«Che vuoi farle, James?» mi domanda preoccupato Codaliscia.

«Assolutamente niente. Voglio...» mi blocco imbarazzato per un secondo, «... voglio solo vederla meglio!» riprendo più deciso di prima.

«Vederla meglio?» Lunastorta sembra al quanto stranito da questo mio nuovo capriccio.

Io annuisco, «Si! Voglio vederla meglio» preciso e, senza aspettare alcuna risposta mi infilo il Mantello.

«James... ma scusa, noi che facciamo?» mi domanda intanto Sirius.

«Aspettate qui. Vi vengo a prendere tra un po’»

«Mi stai dicendo che dobbiamo aspettare che tu ti sveglia da solo dal tuo stato catatonico nel quale cadi ogni volta che vedi Lily? In questa posizione?» chiede ancora più frustrato dal mio ordine.

Io lo fisso attentamente assottigliando uno sguardo alquanto studioso.

Poi ghigno, «Se vuoi puoi sempre sdraiarti» e prima che riuscisse a prendermi di nuovo, sgattaiolo via dal braccia di Felpato che di nuovo si era allungato per afferrarmi.

Esco dalla sala da pranzo coprendomi anche la testa che era rimasta fuori per farmi vedere dai miei amici, e ritorno in salotto.

Ovviamente anche da solo, devo per forza abbassarmi un po’ per coprire anche i miei piedi.

Sono diventato troppo alto negli anni che Hogwarts mi ha visto crescere perché il Mantello riesca a coprirmi del tutto.

Arrivo di nuovo davanti all’entrata del salotto e, di fronte a me la hall è ancora abbastanza in disordine.

Di nuovo sento il rumore dei passi di Lily scendere velocemente le scale raggiungendomi all’entrata dell’intera abitazione.

Credo sia andata su per dare semplicemente un’occhiata veloce.

Si affaccia un secondo in salotto facendomi sobbalzare dallo spavento.

Se ha intenzione di vedere l’intera casa, Sirius, Peter e Remus sono spacciati.

Non avrei tempo di superare in silenzio la mia piccola Bibi, di raggiungere i miei Malandrini e di buttarli tutti sotto il Mantello.

Ma, per mia fortuna, si ferma solo sulla soglia del salotto, mentre io le sono di lato e la fisso ammirato.

Non mi stancherò mai di ammettere che lei è davvero bellissima!

Soprattutto in questo periodo.

Per quanto siano passati solo due giorni dal nostro ultimo incontro, riesco a notare meglio la pancia.

Ovviamente non è tutta questa grandezza, ma è in risalto rispetto alla sua forma longilinea e le conferisce un profondissimo aspetto di tenerezza assoluta, nonostante l’espressione che regna sul suo viso.

Porta i capelli legati in una mezza coda dolce che le scende lungo metà schiena e si confonde con il resto della chioma rossa lasciata libera, rendendo la sua faccia quasi più snella e gentile.

Ma questo non maschera lo stesso il nervosismo mischiato ad una strana nota di confusione che riesco a leggere nella sua espressione.

Non capisco però tutto questo stato di sorpresa che l’ha colta così all’improvviso.

Poi, si volta di nuovo verso l’ingresso della casa ed alzando la bacchetta mormora un semplice incantesimo che in un batter d’occhio rimette in ordine il piccolo disordine che regnava qui.

Con ancora la bacchetta alzata verso il nulla, rimane immobile a fissare proprio quello.

Il niente.

Quello che sia io sia lei abbiamo lasciato quando abbiamo abbandonato questa casa.

Io le sono vicino cercando di non respirare pesantemente per non farmi sentire, mentre continuo ad ammirarla in segreto.

Adesso riesco a leggere chiaramente tristezza sul suo viso.

Una tristezza che lotta per essere presente su quelle fattezze del viso d’angelo... perché so che lei non lo vuole ammettere quanto in effetti la vita di questa casa le manca.

Io mi avvicino ancora di più.

Vorrei davvero tanto baciare quella pelle.

Vorrei davvero tanto assaporare di nuovo quel gusto che solo lei sapeva darmi... quelle emozioni che ho perso quel giorno che le dissi addio e che nessun’altra donna mai mi ridarà di nuovo.

Questa volta sono realmente convinto che, per quanto queste funi invisibili che mi tengono fermo proveranno a bloccarmi di nuovo, non riuscirò a starle ancora lontano.

Soprattutto dopo che ho assistito a questa sua espressione di completa impassibilità di fronte a quel luogo nel quale, lo stesso giorno, le dissi sia che l’amavo più della mia stessa vita sia che la lasciavo senza alcuna spiegazione plausibile.

Trattengo un sospiro proveniente dal cuore dato che le sono veramente a neanche mezzo metro di distanza e, sicuramente, qualsiasi movimento brusco o minimo respiro più forte degli altri, sarebbe in grado di smascherarmi.

Poi, lei si allontana, per mia grande fortuna, e si avvicina all’entrata della cucina.

Rimane di nuovo immobile li per qualche secondo, indecisa se entrare veramente o no.

Alla fine varca anche quella soglia.

La seguo.

Quando entro, però, mi rendo conto di un miserissimo particolare che sarebbe in grado di smascherarci in un secondo lasciandomi giusto il tempo di sbiancare in un istante.

La cucina... l’abbiamo lasciata in perfetto ordine.

Un dettaglio che risalta parecchio in una casa dove in tutte le altre stanze si sente chiaramente il peso dell’abbandono.

Mentre qui... qui si possono notare facilmente i segni recenti di chi ha appena usato i fornelli e quant’altro.

Ma, per mia grandissima sorpresa, lei non ne sembra affatto stupita.

Forse né è già rimasta meravigliata quando è entrata la prima volta nel contempo che noi ci nascondevamo nella sala da pranzo.

Ancora una volta riprende a camminare dopo essersi bloccata nuovamente di fronte al tavolo.

Raggiunge il lavandino e lì fa un lungo e pesante sospiro.

Quello è stato l’ultimo posto della nostra casa dove ci siamo coccolati per bene prima di dare inizio alle “danze notturne”... le ultime prima di quella mattina infernale.

Ti odio, McCullen!

Mi hai sentito?!

Ti odio con tutto me stesso!

Che il diavolo in persona ti possa maledire per l’eternità!

Tu e tutta la tua futura progenie!

Lo maledico alzando istintivamente il viso verso il cielo prima che un altro rumore mi destasse di nuovo dai miei pensieri contro la persona più odiosa vissuta in tutta la storia dell’umanità.

Lily ha preso ad armeggiare ovunque riuscisse a trovare oggetti usati solamente in cucina.

Afferra di nuovo la bacchetta e, dopo essersi voltata di nuovo verso il tavolo dove mi ero avvicinato io, mormora un incantesimo che fa apparire un’enorme scatolone di cartone color marroncino.

Prende i primi oggetti che il suo occhio vigile aveva adocchiato e li sistema alla bell’e meglio nella scatola.

In pratica, da quello che riesco a capire da questo atteggiamento, sta perquisendo l’intera cucina (e scommetto che dopo continuerà con l’intera casa) per prendersi e portarsi via tutti gli oggetti che, immagino, le serviranno per la sua nuova e prossima vita coniugale.

Si sta sbarazzando... di me...

Lily ma come...?

«Mmmm...ooh» canticchia interrompendo il mio pensiero e mandandomi davvero in tilt il cervello.

Quante volte ho detto che io muoio dietro il suono della sua voce?

Se no perché pensiate che ad Hogwarts mi disturbavo tanto per farmi insultare da lei?

Ma, presto, devo ricredermi.

Non è una stupida melodia che sta canticchiando...

«Here we are, safe at last
  We can breathe a sigh
   It seems the storm has passed
  Through it all, no one knew
  That all the tears in heaven
  Would bring me back to you, oh
  No one I know, imagined we would make it
  But it only matters that we both believe, ohh
».

In effetti, non le ho mai sentito cantare una canzone del genere.

Deve essere nuova... eppure le parole... non si addicono proprio alla sua “nuova” felicità insieme al supermega coglione brutto come la morte che si sta accingendo a sposare.

Esattamente come quella sera al Ministero.

Non starà mica pensando a... a me, vero?

«You and me, we're a miracle
  Meant to be and nothing can change it
  Mountains move and oceans part
  When they are standing in our way
  You and me, we're a miracle
  Angels stand watching over us
  And heaven shines upon us everyday, ooh oh yeah
».

Ha completamente smesso di armeggiare con gli utensili culinari ed ora sta, praticamente, danzando mentre si tiene entrambe le mani sul mini pancione.

Con gli occhi semichiusi ed uno strano sorriso, volteggia per la cucina compiendo piccole e larghe giravolte.

Sembra così persa nel suo sogno ad occhi aperti.

Ed ora, è ovviamente scontato che questa canzone ha come destinatario una sola persona... non Johnson... non io... ma nostro figlio.

«Everytime, I felt near defeat
  You were there for me, oh
  On my side completely
  You give me strength, oh
  You set me free, oh yeah, yeah
  This is because of you, oh
  I'm all that I can be, oh ohh
  When I'm with you, the world is ours to reach for
  Together there is nothing we can't do, oh ooh...
».

Quello che lei continua ad accarezzare con fare materno mentre volteggia e sorride.

Chissà se ha già scelto il nome per il piccolo.

Se sa già se sarà un maschio od una femminuccia.

Chissà...

«You and me, we're a miracle
  Meant to be and nothing can change it
  Mountains move and oceans part
  When they are standing in our way
  You and me, we're a miracle
  Angels stand watching over us
  And heaven shines upon us everyday, ohh ooh oh
».

Ed io sono completamente partito di testa beandomi di quella visione che non credo avrò indietro mai più.

Mi sento così felice.

Non credevo che il solo vederla così serena tenendosi felicemente il pancione si rivelasse così soddisfacente per me.

«The chance was so unlikely
  That we would ever be, oh
  Two stars upon the heavens
  Destiny brought you to me, oh ohh...
».

Infondo, quel bambino potrebbe anche significare un peso per lei visto che è anche un mio frutto... dopo quello che abbiamo passato e, soprattutto che le ho fatto passare.

«You and me, we're a miracle
  Meant to be, oh ohh, and nothing can change it
  Mountains move and oceans part
  When they are standing in our way, ohh
  You and me, we're a miracle
  Angels stand watching over us
  And heaven shines upon us everyday, ohh ooh ohh
».

Ma lei continua imperterrita e per niente infastidita ad accarezzarsi quel ventre rigonfio con un sorriso sincero che a momenti arriva da un orecchio all’altro.

È felice di questo bambino... e questo non può che farmi sentire meglio.

Almeno qualcosa che va bene con lei in tutto questo oscuro periodo causato dai miei incalcolabili errori.

«You and me we're a miracle
  You and me we're a miracle
  Miracle
».

Conclude l’intero spettacolo con un’ultima giravolta ed una mezza delicatissima risata, contornando il tutto con un inchino ad un pubblico invisibile.

Vorrei applaudirla... vorrei davvero ascoltare il mio cuore...

Ma mi sento completamente impotente di fronte all’evidenza della nostra situazione.

Così rimango immobile a fissarla mentre si siede su una sedia vicina al tavolo e osserva con smisurato amore quel piccolo pancione accarezzandolo con delicatezza.

Un’infinita delicatezza...

Anche io mi accomodo a terra evitando di far sentire alcun rumore.

Non voglio che niente rovini questo momento... per quanto io non ne faccia parte attivamente e sia solo uno spettatore.

Uno spettatore invisibile e, credo anche, poco gradito se lei sapesse che sono qui.

Ma non mi tocca affatto.

Sono qui e la vedo... li vedo... e mi basta questo.

Ho dimenticato persino i miei Malandrini abbandonati nella sala da pranzo, ma nemmeno questo mi può far smuovere.

Ora, il resto del mondo e quello che ne fa parte, è diventato tutto un problema secondario.

Adesso ci sono io... con la mia voglia di poter almeno vedere la mia famiglia dalla quale sono stato bruscamente strappato.

E, per ora, mi basta questo.

«Sai che sei proprio difficile da capire?» domanda ad un certo punto Lily.

Io sbianco.

Che significa che è difficile da capire?

O si stava riferendo... a me?

No!

Impossibile!

Come potrebbe aver fatto a capire che io sono qui... per di più sotto il Mantello dell’Invisibilità?

La sento sospirare ed, improvvisamente, la sua espressione cambia.

Non c’è più alcuna gioia negli occhi verdi mentre accarezza quella pancia.

Niente di niente.

«Esattamente come quel deficiente di tuo padre» aggiunge continuando a passare la mano con delicatezza sulla sua pelle dilatata.

Io, nel contempo che tiro un sospiro di sollievo, rimango un tantino interdetto.

Ma solo un tantino, eh...

Insomma, sul “deficiente” potrei anche chiudere un occhio... in fondo, me lo merito.

Ma perché il piccolino sarebbe difficile da capire come me?

...

Mah... certo che le donne sono proprio difficili da comprendere!

Vorrei proprio sapere perché io sono difficile da capire.

E anche perché lo è mio figlio...

Ehi!

Un momento!

Dove stai andando, Lily?

Si è alzata lasciando in sospeso il lavoro in cucina, arrivando alle scale e salendo, di nuovo, al piano di sopra.

Senza farmi attendere troppo, la seguo.

Sono davvero curioso di sapere dove va.

Forse ha bisogno del bagno... insomma, è abbastanza risaputo che le donne incinta hanno una facilità nel rimettere che è impressionante.

Soprattutto nei primi mesi di gravidanza.

Una volta salita su, entra in camera nostra.

Non dedica di una sola attenzione il macello che regna qui dentro ed usa la porta comunicante al bagno per entrarci.

Io la aspetto qui... proprio fuori dalla porta... ammirando nuovamente lo splendido luogo in cui una volta ero felicissimo di entrare insieme a lei... ora non credo di esserlo più.

Ma... si tratta di un secondo.

Sento la serratura scricchiolare di nuovo e la porta del bagno, quella da dove è entrata Lily, scatta in un secondo facendola apparire furente.

Questa è matta! riesco a pensare prima che lei puntasse la bacchetta nel vuoto.

Beh... tanto nel vuoto no.

È proprio davanti al mio naso.

Merlino!

Non dirmi che veramente lei ha capito che...

Non faccio in tempo a muovere un solo arto che dalla punta del bastoncino di legno impugnato dalla mia piccola Bibi, esce un getto di aria abbastanza forte da spazzarlo via...

Esatto!

Da spazzare via il...

«Ciao, James Potter» mi saluta con un ghigno che farebbe gelare il sangue a Lord Voldemort in persona, mentre io fisso paralizzato il Mantello dell’Invisibilità alle mie spalle... a terra.

Mi volto lentamente verso di lei e...

«C – ciao Lily» le sorrido... o, almeno cerco di farlo in modo affabile.

Lei assottiglia lo sguardo, ma quel suo sorrisino sghembo che mi fa tremare le gambe e palpitare il cuore alla velocità della luce rimane imperterrito sulla sua faccia.

Rimaniamo immobili.

Non so e non riesco a capire quali possano essere le sue intenzioni.

E, sinceramente, continuando a scrutare quella sua espressione malvagia che dice tutto e, allo stesso tempo, non dice niente, non sono sicuro di volerlo sapere.

Insomma, diamine!

Lei mi tiene ancora la bacchetta a due centimetri dalla faccia e, conoscendola, non dovrei avere paura?

Ma siamo matti?!

«Eh... eh...» rido stupidamente grattandomi la nuca a disagio, «... come andiamo?».

Lei fa sparire in un secondo quel suo sorrisino e stringe ancora di più, se possibile, gli occhi a fessura.

Caspita!

È davvero nervosa, eh?

«Che diamine ci fai qui?» domanda incurante di ciò che ho detto prima.

Bene!

Ed ora che le dico?

Prendo aria cercando di inventare in tempo una scusa decente, ma lei mi anticipa di nuovo: «No! Aspetta! Sinceramente non lo voglio sapere» dice scuotendo il capo come se si volesse liberare di strani pensieri, «Piuttosto...» continua riprendendo a guardarmi in modo torvo, «... Sei riuscito a farla franca l’altro ieri...» procede a parlare ricordandomi il nostro ultimo incontro, «... questa volta voglio quei documenti firmati!».

E no!

Adesso non ci siamo proprio.

«Te lo puoi scordare!» le rispondo a tono.

Lei strabuzza gli occhi indignata.

«Come?!» alza di un’ottava la voce allungando la bacchetta verso di me.

Io rido.

Andiamo, dai!

Vuole minacciarmi con la bacchetta quando non sarebbe mai in grado di lanciarmi contro un incantesimo.

Lei scopre i denti in un ringhio che fa davvero paura nel contempo che stringe convulsamente la bacchetta.

«Che diamine hai da ridere, Potter?» urla fuori di sé.

Sinceramente, non so fino a che punto convenga sia per me sia per lei che urli così... infondo, di sotto ci sono ancora i Malandrini che, sicuramente, a questo grido, seguito poi dal mio fantastico ed unico cognome (che, tra parentesi, è una garanzia esclusiva), si saranno mossi per raggiungere quanto meno le scale.

E se conosco bene, almeno, Remus John Lupin... io ho già la testa conficcata nella punta di una lancia messa in bella vista fuori dal suo balcone, mentre il mio corpo viene... no, cremato sarebbe un onore in confronto a quello che penserebbe Lunastorta... credo che lo sviscererebbe e, quelle parti con cui non può fare niente le brucia, mentre il resto lo usa per scopi puramente sadici...

Meglio chiudere qui, no?

«Niente» le rispondo con ancora la risata in gola.

Lei muove minacciosa un passo verso di me costringendomi ad arretrare.

«Che. Cosa. Hai. Da. Ridere. Potter?» domanda nuovamente con un tono di voce tanto basso quanto cinico specificando ogni singola parola.

Io apro il mio ghigno vincente.

«Mi fai ridere tu» le sussurro puramente masochista... no, no!

Non ridete!

Ho usato il termine giusto!

Proprio perché quando eravamo ad Hogwarts io mi divertivo a farla arrabbiare, anche se poi ci rimettevo la mia stessa pelle.

Dite che questo non è masochismo?

Beh... per me si... e, se devo proprio essere sincero, questa volta non so resistere!

Voglio provocarla.

Vedere fino a che limite sa arrivare (anche se ad Hogwarts lo rasentavo tutte le volte che ci incontravamo).

Se ha davvero il fegato di attaccarmi... e, ora che ci penso, devo anche chiederle quel chiarimento sulla domanda che si è posta prima in cucina.

«Ma davvero?» mi sussurra maliziosa e allo stesso tempo malvagia, «E sua eccellenza, James Potter, sarebbe anche in grado di spiegare perché?» continua non muovendo di un solo centimetro la bacchetta dal mio naso.

Io sorrido ancora di più.

Poi scoppio a ridere.

So che la sto facendo incazzare da morire... ma è proprio questo il mio obiettivo.

Di fatti, a prova dei miei sospetti, la vedo cancellare quella sua aria maliziosa ed intrigante per assumere di nuovo il ringhio che mi fa sempre accapponare la pelle.

L’ho mai detto che la mia piccola Bibi, quando si mette d’impegno, fa veramente paura?

«Ma certo!» rispondo divertito, «Sono di animo buono, lo sai, piccola...» la sfido... per il mio santissimo collo... la sto sfidando, usando il nomignolo che utilizza Johnson per chiamarla.

«Tu!» sbraita contro di me, dopo aver preso abbastanza aria per poter fare ad un esercito intero una strigliata lunga quanto il romanzo Guerra e Pace.

Ma la interrompo prontamente.

Non ho nessunissima intenzione di perdere l’udito proprio ora che mi sto divertendo come un matto!

«Beh... semplicemente perché tu, Lilian Evans, non sarai mai in grado di lanciarmi una vera fattura contro» rido sguaiatamente di fronte ai suoi occhi a padella, «E non potrai farci niente perché io non mi arrenderò!» continuo alzando il tono di voce come lei prima, ma tornando serio.

Lo scherzo è finito.

Ora si passa alle cose serie!

Lei non l’avrà vinta!

«Non l’avrai vinta! Hai capito, Lily?» le chiedo senza aspettare risposta.

Non mi porterà via anche mio figlio.

Di fronte a me, il ritratto del dio della Guerra personificato nella donna della mia vita, mi sta fissando come se fossi un verme schifoso da schiacciare... ORA!!!

Stringe convulsamente i pugni... gli occhi sono ridotti a due sottilette di altezza... le guance rosse per la rabbia.

«Non firmerò mai quei documenti!!!» le urlo infine in faccia.

Ed io... lo sapevo che, con quest’ultima frase, avrei scatenato l’Apocalisse.

Sento uno strano mormorio di sotto.

I Malandrini si muovono!

Ma sento anche Lily borbottare qualcosa come... “Questa me la paghi, Potter!”.

Dopo... prima che potessi aprire di nuovo bocca per dare un perché a quel mio nuovo e famelico ghigno apparso sulle mie fantastiche labbra...

«Stupeficium!» urla puntandomi addosso la bacchetta.

Riesco a vedere in tempo il fascio di luce bianco che mi colpisce in pieno...

Poi, buio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Rieccomi tornata!

Visto? Puntuale come avevo detto, eccovi il nuovo capitolo!

Purtroppo non ho molto da dirvi perché ho il cuore a brandelli perché la mia amica tedesca se n’è andata e la rivedrò solo alla fine di Maggio...
Sapete che cosa significa?
Già mi manca tantissimo!
In questa settimana mi sono affezionata a lei in una maniera pazzesca........

Cmq, ragazzi, non voglio essere negativa, ma io ho notato un CALO di RECENSIONI e la cosa, naturalmente, non mi piace affatto!

Capisco quanto sia infame la scuola (lo è anche con me), però si tratta di scrivere due righe o poco più o meno!

Vi chiedo solo questo! Perché io, dal calo di recensioni, capisco solamente che LA STORIA NON PIACE e, di conseguenza, che la dovrò INTERROMPERE...

Spero di non farlo mai!

Perciò, passiamo ai ringraziamenti di quegli angeli che ogni volta recensiscono i miei capitoli ^^:

  • Pazzerella_dispettosa = Ciao cara. La tedesca te l’ho salutata, ma lei è andata via oggi T.T Non credo di potermi sentire così male. In una sola settimana mi sono affezionata a lei in una maniera incredibile perché era simpaticissima e faceva delle facce troppo divertenti e parlavamo sempre.
    Vabbè, dai... non voglio annoiarti! Piuttosto, parliamo del capitolo!
    Che te ne pare? Lo so che ti ho fatto attendere così tanto, ma ora il 25 è arrivato ed io finalmente pubblico ^^. Però voglio sapere subito cosa ne pensi perché quell’orribile calo di recensioni non mi piace affatto e potrebbe farmi perdere l’ispirazione xD. Cmq, sono contenta che la litigata tra i malandrini e il salamino in bocca a Sirius ti abbiano divertito. Anche io mi stavo piegando in due dalle risate quando l’ho scritto xD.
    E James... beh, James ne deve ancora passare tante... soprattutto come uscirà da questo incontro con Lily? Non mi pare che se la sia cavata in modo così egregio alla fine del capitolo xD. Come sono sadica verso di lui. Spero di riuscire a farne valere la pena alla fine della storia ^^
    Tesoro, ricordati di non abbandonarmi mai perché ormai sei diventata un tassello importante per me.
    Aspetto il tuo commento con ansia!
    Ciau ^^
  • Cullen Isabella = Tesorooooooooooooooooo... mi ha fatto morire di infarto lo scorso capitolo perché non ho visto la tua recensione (e anche qualche altro diavoletto che ha mancato di scrivermi). Se mancate voi chi mi darà indietro la mia ispirazione proprio ora che la mia corrispondente tedesca se n’è andata e io mi devo mettere sotto con la scuola e non avrei più tempo materiale per continuare?! Voi siete il mio sostegno! La mia forza!!! Non mi dovete abbandonare MAI!
    Cmq, si, sei perdonata ^^!!!
    Come va, francesina mia ^^? Spero di non averti angosciata troppo con la fine di questo capitolo. Lily è stata davvero sadica questa volta. Ho provato un brivido di paura quando ha tolto il Mantello di dosso James Potter e l’ha salutato con quel tono.... ah, ma vedrete cosa ho in mente per i prossimi due capitoli... Muahahahah!
    Mi auguro di poter aggiornare in fretta ora che la scuola non è ancora così pesante come lo è di norma. Siamo ancora all’inizio per fortuna.
    Recensisci immediatamente così ti togli il pensiero ;)
    Ah, e mi dispiace che ti abbia lasciata in un momento come quello dello scorso capitolo! Sono io che chiedo umilmente perdono per questo.
    Cmq, R.E.C.E.N.S.I.S.C.I. altrimenti muoio e tu non potrai mai sapere se James e Lily parleranno o no xD!!!
    Ciau
    P.S. Hai ragione, sono proprio sadica xD
  • Jaily = Beh... purtroppo non si capisce molto del tuo enigma che ti sei posta in questo nuovo capitolo... anzi, direi che il problema è diventato un altro, e anche più grosso di quello che ti sei posta tu xD!
    Ciau Pazzoide Mia! Sono contentissima e fiera di te che, nonostante quella bastardissima della scuola ci tolga tempo prezioso per scrivere e recensire, tu trova sempre il momento per lascarmi giusto un commento. Anche se non lunghissimo (magari, alla fine, capitano pure quei giorni in cui non siamo in vena di scrivere molto e quindi è uno sforzo recensire persino in due righe anche se le intenzioni sono ultra che buone. A me lo fa capitare spessissimo la scuola xD), l’ho apprezzato davvero tanto! Ma davvero, davvero, davvero tanto ^^!!!
    Come anche agli altri, ti chiedo umilmente scusa per aver aggiornato oggi, ma non ho avuto tempo materiale e vi avevo avvisato. Purtroppo non sono nemmeno nell’umore per scrivere come lo sono di solito, perché la mia corrispondente tedesca è partita circa due ore e mezzo fa e già mi manca distraendomi completamente. Scusa!
    Spero davvero di poter trovare tempo dalla prossima settimana di sedermi per ben due ore di fila, oppure tutti i giorni anche per solo mezz’ora, e preparare ben DUE capitoli. Almeno il mio programma è questo... poi bisogna vedere se quegli infami dei professori me lo permettono!
    CHE NE PENSI DI QUESTO CHAPITER?
    Aspetto con urgentissima urgenza (olé xD) la tua recensione perché altrimenti scoppio e l’ispirazione torna in America xD
    CIAU
    Ti voglio bene ^^
  • pRiNcEss LiLIUzzA = Ahahahahahahahahahahah... cominci ad essere ripetitiva Amore Mio xD con tutti questi “ti adoro”, e alla fine fai sembrare ripetitiva anche me perché anche io ti adoro nello stesso modo in cui tu adori me, se non di più... (sempre se quel capitolo si decidesse ad apparire nella tua storia xD. No, scherzo!).
    Grazie mille per il saluto alla mia corrispondente tedesca. Purtroppo oggi è partita. Per quanto il 18 non vedevo l’ora che arrivasse il 25 così se ne andava, ora voglio tornare indietro e vivere ogni volta questa settimana. È stata bellissima e io mi sono divertita un mondo. Senza contare che lei era davvero simpatica e parlavamo sempre. Di tutto e di più. E mi faceva ridere con le sue facce strane... no, basta, altrimenti piango visto che ho anche una musica sdolcinata in sottofondo e subito mi ha fatto salire le lacrime agli occhi.
    Torniamo a noi: POTERE AI MALANDRINI, eccome!!!
    Loro saranno i nostri miti a vita xD!!
    Che te ne pare, invece, di questo capitolo? La carissima Lily è tornata alla carica! Fa paura nel momento in cui smaschera James... almeno a me la fa xD e, non so perché, ogni volta che leggo quel pezzo che ho scritto mi strappa un sorriso divertito perché mi immagino perfettamente la scena. Spero che anche tu ci riesca.
    Fammi sapere, però!
    Hai letto che ho notato un calo di recensioni? Mi sto preoccupando! Come ho già detto: voi commentatrici siete la mia forza e la vera fonte della mia ispirazione. Se voi andate via è logico che se ne vada anche lei e che io mi faccia ancora di più sopraffare dagli impegni della scuola...
    Vabbè, come dici tu, non divaghiamo!
    Ti aspetto tra i commenti, tesoro. E non ti preoccupare per i ritardi! L’importante è essere presenti ^^
    Ti voglio bene ^^
    Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
    J
  • Cicci92 = Allora (mi hai scritto così tanti concetti che devo parlare scandendo i diversi punti xD), prima di tutti grazissime per gli auguri con la tedesca. Alla fine è andato tutto bene... lei era simpaticissima e mi faceva troppo ridere perché faceva delle facce troppo comiche...ora però è andata via da circa due ore e mezza e già mi manca da impazzire...
    Secondo (meglio non divagare su quell’argomento primo perché non voglio piangere visto che sono riuscita a trattenermi, secondo ti annoio sicuro), credo che alla fine della storia riuscirò a far valere la pena di tutte queste sofferenze per James... almeno spero ^^
    Terzo, sono contentissima che la parte del salame di Sirius ti sia piaciuta. I Malandrini ne combineranno altre... o se lo faranno... Muahahahahahahahah! In effetti, anche a me era salito un groppo in gola mentre scrivevo la parte di Remus e di sua mamma solamente perché mi immaginavo nella sua situazione. Deve essere davvero orribile! Povero lupacchiotto! Non se lo merita, vero?
    Quarto, anche iooooooooooooooooo amo quella parte dove Lily parla al piccolino nella pancia. Mi fanno troppo tenerezza certe scene e credo di averne proprio un debole... ecco perché non ho resistito e l’ho inserita ^^
    Quinto ed ultimo punto (credo), immagino che la nostra attenzione si debba concentrare invece che sulla sbadataggine di Frank, più su quello che sta per succedere qui! Ti avviso già da adesso che i prossimi capitoli sono belli lunghi... il XXIII poi ha superato di molto la soglia delle 12 pagine che mi ero prefissa all’inizio della storia ^^
    Cmq, aspetto con ansia un tuo commento, ok Cara ^^
    NON VEDO L’ORA DI LEGGERO =D
    A presto!
    Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Ringrazio inoltre chi mantiene questo obbrobrio di storia tra i suoi preferiti:

E chi la segue:

Un ultimo grazie anche a chi semplicemente legge e clicca la fan fiction ^^

Scusate, ragazze, ma mi ero dimenticata di aggiungere la traduzione della canzone! Almeno così potrete capire meglio quello che Lily ha dedicato al piccolino ^^. Ringrazio piuma_rosaEbianca per avermene fatto accorgere J

Purtroppo non ne sono molto sicura perché l’ho tradotta personalmente xD

TRADUZIONE:

Noi siamo un miracolo

Eccoci, al sicuro finalmente

Possiamo sospirare, come se la tempesta fosse passata

Per tutto il tempo, nessuno sapeva

Che tutte le lacrime in cielo, mi avrebbero riportata indietro da te

Nessuno, lo so, immaginava che noi l’avremmo fatto

Ma importa solamente che entrambi crediamo che, ohh

 

Tu ed io, noi siamo un miracolo

Ha significato essere e niente può cambiarlo

Le montagne si muovono

E gli oceani si separano

Quando stanno sulla nostra via

Tu ed io, noi siamo un miracolo

Gli angeli restano in sospeso a guardare

E il cielo splende su di noi, ogni giorno, ohh oh yeah

 

Sempre, ho sentito la sconfitta avvicinarsi

Tu eri lì per me, oh

Completamente la mio fianco

Mi dai forza, oh

Mi assicuri la libertà, oh yeah yeah

È solamente grazie a te, oh

Che sono tutto quello che posso essere, oh ohh

Quando sono con te, il mondo è il nostro per raggiungerci

Insieme non c’è nulla che non possiamo fare, oh ohh...

 

Tu ed io, noi siamo un miracolo

Ha significato essere e niente può cambiarlo

Le montagne si muovono

E gli oceani si separano

Quando stanno sulla nostra via

Tu ed io, noi siamo un miracolo

Gli angeli restano in sospeso a guardare

E il cielo splende su di noi, ogni giorno, ohh ooh oh

 

La possibilità era così inverosimile

Che avremmo sempre vinto, oh

Due stelle tra i cieli

Il destino ti ha portato da me, oh ohh

 

Tu ed io, noi siamo un miracolo

Ha significato essere, oh ohh, e niente può cambiarlo

Le montagne si muovono

E gli oceani si separano

Quando stanno sulla nostra via, ohh

Tu ed io, noi siamo un miracolo

Gli angeli restano in sospeso a guardare

E il cielo splende su di noi, ogni giorno, ohh ooh ohh

 

Tu ed io, noi siamo un miracolo

Tu ed io, noi siamo un miracolo

Un miracolo

ANTICIPAZIONE:

Fantastico! Mi sono arrabbiato di nuovo. «Prego, allora, oh grande e divino James Potter, illumina noi comuni mortali con la tua stupidissima tesi!».

«Volentieri! Semplicemente perché io ti manco». Lei ammutolisce mantenendo quell’espressione esasperata ed arrabbiata. Crede davvero di farmi fesso? Ma con me non scappa. Se permettete, Johnson è ricco e famoso, ormai. I soldi non sono il suo problema e a Lily potrebbe comprare una casa che ha come superficie il triplo di questa con tanto di utensili persino migliori di quelli che abbiamo qui. Allora perché tornare qui e prendere e portare via tutto quello che si può? Johnson aveva ragione: se lei si voleva veramente sbarazzare di “Potter” non sarebbe mai tornata qui. Mai!

Non so quando sarà il prossimo aggiornamento! Spero presto se la scuola me lo permette ^^

Per il resto vi regalo un enorme bacio!

Grazie a tutti J

Bey Lovegio92

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Capitolo 23
*** Capitolo XXII - Ghiacciata! ***


(QMNSHDF) Capitolo XXII - Ghiacciata!

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventiduesimo – Ghiacciata

 

«Io lo sapevo... lo sapevo... lo sapevo... lo sapevo...».

«Ok, Rem. Hai reso il concetto. Ora tappati quella bocca».

«Senti un po’, stereotipo di macaco che non sei altro, quello che deve stare zitto sei tu, non io!».

«Adesso dai la colpa di tutto quello che è successo a me? Se permetti è stata colpa del cervide».

«Potevi anche fermarlo quando eravamo ancora in sala da pranzo! Porca misera! E quando ho detto che dovevamo salire su al primo urlo di Lily, non intendevo “blocchiamoci perché voglio vedere la morte lenta e dolorosa che quella donna sta per infliggere al mio migliore amico”».

«Perché credi che io abbia fatto così?».

«Infatti si è fermata mia nonna per le scale ad ascoltare i loro battibecchi!».

«Rem... sei proprio fissato con tua nonna, eh? Per caso non avevi un buon rapporto con lei?».

«Taci! Se penso che sto anche a discutere con un idiota come te... Merlino solo sa come mi reputerei».

«Sei abbastanza offensivo oggi, sai?».

«Io sono offensivo quando ve lo meritate!».

«Ancora? Ma sei proprio fissato, allora, eh? Io non ho fatto niente».

«Classica frase da Malandrino quando ne combinavate una delle vostre».

«Ma io ero giù con te!».

«Ti ho detto che potevi anche fermarlo quando ti era possibile, no?».

«Potevi farlo anche tu!».

«Certo! Io, infatti, posso vantare di essere sano e forte come te e James».

«Allora erano soltanto frottole le minacce che usavi contro di noi. Del tipo “quando arriva la Luna Piena vedrete”, “la prossima volta che mi trasformo non rimarrà nemmeno una singola cellula della vostra inutile mole”».

«Sirius! Quello è un caso diverso! Santissima Circe! Ma perché non fai funzionare quel cervello bacato che ti ritrovi ogni tanto?».

«Uff, Rem, sei ripetitivo! Te l’ho già spiegato che detesto mandarmi la testa in fumo come fai tu».

«Sei un’idiota!».

«Ragazzi... scusate... potreste finirla, per favore?».

«Codaliscia, impara una cosa fondamentale della vita da una persona vissuta come me: ricordati sempre, non devi mai interrompere i continui soliloqui di Remmy se non vuoi ritrovarti... “sbudellato da un Thestral, legato come un salame con le tue stesse viscere e appeso a testa in giù dall’obelisco di Trafalgar Square”».

«Ma se tu rispondi alle provocazioni di Remus?».

«Io? Sono io quello che provoca? Quest’idiota! È sempre lui che comincia!».

«Visto? Lo fai di nuovo. Dai sempre la colpa a me».

«Perché è sempre colpa tua».

«Ragazzi...» tre paia di occhi si spostano fulminei su di me che, almeno da una mezz’ora seguo questo fantastico scambio di smielati appellativi, «... non per qualcosa, ma avrei già un leggerissimo mal di testa. Non è che sarebbe troppo per voi cercare di smettere di blaterare in questo modo?» concludo alzando notevolmente la voce sull’ultima frase, tanto per farli zittire una volta per tutte.

«Oh, Ramoso... alleluia!» mi accoglie Sirius nel mondo dei vivi.

Porca Miseria se ho mal di testa!

Lily ci è andata giù pesante.

Lily...?

...

Quindi alla fine mi ha colpito davvero!

Sono profondamente offeso... che si sappia!

E quando James Potter viene offeso, deve essere pagato un tributo... che spetterà a me decidere se in sangue o in manufatti.

Lo so... sono inquietante, ma sono pur sempre James Potter, no?

«Come ti senti?» mi domanda, invece, Remus.

«Un po’ frastornato» ammetto puntellandomi con i gomiti sul materasso per alzare meglio la testa e mettere a fuoco la stanza, «Siamo ancora qui?» domando inebetito ritrovandomi ancora nella camera da letto dove la mia piccola Bibi ha avuto il fegato di lanciare contro la mia importantissima persona una fattura di primo grado.

Maledizioni a lei!

Di solito questi attacchi dovrebbero procurare fastidio e rabbia nelle vittime nei confronti dei loro assalitori... perché io devo essere l’unico fesso che, invece di essere arrabbiato e frustrato con lei, la adoro ancora di più?

Che donna, ragazzi!

È proprio fatta per me!

«Si» risponde Peter.

«Non abbiamo ritenuto saggio muoverci con un mezzo morto sulle spalle e una prigioniera fuori dai gangheri» commenta il tutto Sirius.

Io... sbianco...

Si.

Questa è la volta buona che muoio di infarto.

P – prigioniera?

Non... non sarà mica... LEI... vero?

Sicuro al cento per cento di aver capito male, domando tranquillo: «Cosa?».

Remus scuote la testa esasperato, mentre Sirius annuisce con vigore.

«Esatto! L’abbiamo presa!» esclama contento come se all’amo avesse abboccato un semplicissimo pesciolino.

Peccato che l’apparenza, molto spesso, inganna e, sicuramente, dietro la porta della gabbia di questa prigioniera, non si nasconderà un semplice pesciolino... ma uno squalo assetato di vendetta.

Dannazione!

Boccheggio un secondo... giusto il tempo di rendermi effettivamente conto di ciò che ci sta aspettando ora che la liberemo.

Perché non possiamo assolutamente portarcela dietro.

Inspiro ed espiro un paio di volte per tornare a respirare normalmente.

«Esattamente...» chiedo con cautela prima di esplodere, mentre mi metto seduto di fronte mio fratello, «... chi...» mi sforzo di restare calmo nella voce e di evitare di acciuffare Felpato per il collo e stringere quanto più forte posso, nel contempo che Remus e Peter si allontanano cautamente previdenti da me, «... avete presto?».

«Ma come chi? Lily Evans, mi sembra ovvio» risponde tutto contento Sirius.

«Grazie al cazzo che era ovvio, cretino!» esplodo senza nemmeno pensarci su due volte, alzando decisamente la voce, «Ma come caspita vi è venuto in mente?!».

«James, stai calmo. Non le abbiamo fatto niente. Sta benissimo! L’abbiamo solo chiusa in bagno» cerca di tranquillizzarmi Felpato.

«Calmarmi?! Ma sei completamente privo di cervello, Sirius? Non è il male che avreste potuto farle alzandole contro la bacchetta, è il dopo che mi preoccupa!» continuo imperterrito ad urlare completamente incurante che la porta del bagno è a soli tre metri di distanza e, sicuramente, Lily ci starà sentendo.

«Perché?».

Vedo Remus alzare gli occhi al cielo e Peter scuotere timidamente il capo.

Lunastorta ha proprio ragione: la deficienza non ha mai fine!

«Come perché?» gli urlo addosso prima che l’anima pia del gruppo (incarnata in Remus Lupin) intervenisse.

«Ok! Direi di calmarci. Che ne dici, James?».

«Anche tu, adesso? Come si fa a calmarsi?».

«È completamente andato, Remus» sento sussurrare Sirius all’orecchio di Lunastorta.

Il caro lupacchiotto sospira spostandosi per tempo riuscendo ad evitare il cuscino lanciato a tutta velocità dal sottoscritto con obiettivo una sola persona... anzi, per l’esattezza, un cane!

«Maledetto rimbecillito! Di chi è stata l’idea?».

«Di nessuno, James. È stato necessario farlo» risponde calmo Remus.

Io rimango in silenzio abbassando il secondo cuscino che avevo deciso di lanciare contro Sirius e rimanendo immobile in piedi sul letto.

Alzo lo sguardo che si posa inevitabilmente sulla porta del bagno.

Poi, l’attanagliante peso di quell’incantesimo contro di me lanciato proprio da lei mi fa precipitare di nuovo seduto sul materasso.

Come se fosse ancora funzionante.

«Cosa è successo dopo che mi ha colpito?» domando a bassa voce, sperando che lei non fosse in ascolto dopo la mia sfuriata.

Lunastorta da una veloce occhiata in giro facendo posare il suo sguardo prima su Felpato poi su Codaliscia.

Peter annuisce al tacito comando di lasciarci soli così, dopo aver afferrato timidamente il braccio di Sirius appena rimessosi in piedi, lo trascina fuori dalla camera da letto.

Poi, Remus si accomoda sul lato del materasso.

«Niente di che, in realtà. Per fortuna non abbiamo dovuto lanciare nessun incantesimo contro Lily. Avremmo potuto fare del male inconsciamente anche al bambino».

«Si è fatta prendere?» domando strabuzzando gli occhi a padella.

Lunastorta annuisce.

«Si. Quando abbiamo sentito l’incantesimo siamo subito corsi su per le scale e, quando siamo entrati qui, l’abbiamo trovata sconvolta, in un certo senso, mentre ti fissava a terra. Avrei anche giurato di averle visto gli occhi lucidi» sorride lui.

Io resto immobile, pietrificato dalla notizia.

Lily non avrebbe effettivamente mai alzato la bacchetta contro di me, ma non si sa contenere quando viene duramente messa alla prova... e io sono stato così stupido ed egoista da farla innervosire per niente.

«E... e poi?» voglio sapere tutto.

«Beh, niente. Quando siamo arrivati lei aveva già la bacchetta bassa. Non ci è voluto molto pronunciare un Accio e disarmarla. È stato un attimo, però. Si è infervorata e Sirius ha ritenuto opportuno chiuderla in bagno» conclude con un mezzo sorriso.

Annuisco.

Ho capito.

Perciò, ora che dovrei aprirle la porta, cosa dovrò aspettarmi?

Una bestia incazzata nera oppure una persona dispiaciuta?

«Senti, James» mi richiama, «io credo che tu debba parlarle per il problema del piccolo e spiegare, in modo sintetico intendo, la tua situazione».

Chino il capo.

Lunastorta ha perfettamente ragione.

Se ho deciso di non voler dare la completa custodia di mio figlio a Lily, dovrò anche spiegarle il perché.

Se lo merita.

Ma che cosa mi potrei inventare, allora?

«E, secondo me,» continua, «non avrai più una seconda occasione tranquilla come questa».

Già!

Quando mai avremo di nuovo la possibilità di stare da soli a parlare di cose serie senza avere Mangiamorte o Auror alle calcagna?

Senza avere il capo con il fiato sul collo che vuole conoscere ogni singolo dettaglio dei guai che sei in grado di combinare.

Se un giorno avrò la possibilità, McCullen, giurò su tutto quello che vuoi che te la farò pagare cara! impreco in mente, mentre faccio un cenno d’assenso a Remus.

«Ok. Lo faccio ora. Grazie, Rem» lo congedo con un ultimo sorriso che non aspetta oltre per essere ricambiato.

Si alza e si dirige verso la porta per lasciarmi, ovviamente, da solo.

«Ah! Se vuoi, lì c’è un po’ di cioccolata» conclude ancora sulla soglia, indicandomi con il dito il comodino di fianco al materasso con un ultimo gentile gesto di serenità.

Sorrido rumorosamente anche io.

Remus e la cioccolata... due mondi inseparabili quanto l’uomo e il suo bisogno di respirare.

Mi volto verso di lui per ringraziarlo di nuovo, ma è già sparito giù per le scale.

Riporto lo sguardo sulla cioccolata e poi, nuovamente, sulla porta del bagno.

Come caspita me la dovrò trovare, ora?

Distrutta?

Arrabbiata?

Frustrata?

Triste?

Come?

Ho il presentimento che una bella seconda fattura me la lancerebbe volentieri dopo essere stata chiusa in bagno contro la sua volontà, ma è anche vero che Remus con la sua spiegazione mi ha fatto perdere parecchi battiti al cuore.

Cosa significa che lei era rimasta sconvolta a guardarmi per terra... addirittura con gli occhi lucidi?!

Va bene che poteva sentirsi mortificata per avermi colpito, ma... avere gli occhi lucidi... piangere...

Con un ultimo respiro per incoraggiarmi sull’aprire le danze a questi nuovi battibecchi, sposto la coperta che mi avevano steso sopra i miei Malandrini posando i piedi a terra ed infilandomi di nuovo le scarpe.

Mi alzo e, prima di raggiungere la porta, il mio sguardo cade di nuovo sulla cioccolata che mi ha lasciato Remus.

Forse, se gliela offro, potrebbe risultare un ottimo persuadente a non uccidermi a sangue freddo.

La afferro e, cercando di non schiacciarla nella mano che continua a comprimersi per la tensione, mi avvicino alla porta incriminata.

Alzo il pugno aspettando che qualche forza divina lo faccia muovere da solo contro la superficie del legno che divide me da lei.

Ma, niente.

Rimane fermo, immobile.

Ma devo per forza muoverlo io contro la porta questo dannatissimo pugno?

Non lo puoi fare tu, Merlino?

Ti prego!

Fai muovere da solo questo pugno e bussa contro il mio controllo e, quando sarò dentro e lei si sarà già alzata per strangolarmi con le mani non possedendo più la bacchetta, mettiti davanti a me e salvami la vita per la centesima volta.

Ti scongiuro!

Sono anche disposto a sporcarmi il pantalone all’altezza del ginocchio per supplicarti inginocchiato, ma, ti prego, fallo!

Salvaci ancora una volta dall’Apocalisse che solo Lily Evans è in grado di scatenare.

...

Grazie tante, eh!

Con un nuovo, forte, grande e grosso respiro, lascio cadere quel maledettissimo pugno sulla porta.

Con una forza che non credevo di avere, lo rialzo e lo faccio cadere di nuovo su quella superficie, riuscendo, infine, a compiere un movimento ordinario... bussare.

Rimango in silenzio ad aspettare una risposta che non arriva nemmeno a morire.

Così, mormorando un contro incantesimo a bassissima voce, apro lentamente la porta.

Penso, sinceramente, di essere assalito sul colpo e buttato a terra mentre lei o s’impossessa della mia bacchetta puntandomela contro oppure se la da a gambe.

Ma non accade niente del genere.

Entro e... quello che vedo mi lascia senza ossigeno in corpo.

Lei... mi sta fissando e...

«Ehi!» le dico abbastanza offeso di fronte la sua reazione, «Che diamine ti ridi?».

Ebbene si!

Si sappia bene in giro che Lily Evans, proprio lei, dopo avermi visto entrare in bagno è scoppiata a ridere.

Un tantino irritante considerando il fatto che poco fa mi ha lanciato una fattura addosso, ma... incredibilmente appagante vagliando il semplice dato di fatto che la sua risata non la sento da ben due mesi di fila.

E, sinceramente, non capisco nemmeno il perché di questa sua improvvisa ilarità.

Mi sento solamente tornato indietro nel tempo quando quella risata era la mia sveglia mattutina di tutte le giornate meravigliose che passavo con lei.

«Certo che vuoi proprio bene a Sirius» risponde Lily per niente turbata del fatto che stia ridendo per una cosa che ho fatto io, «E, se te la devo proprio dire tutta, secondo me fai benissimo ad essere preoccupato del “dopo”» mima le virgolette divertita.

In effetti, mi ero reso conto che lei avesse potuto sentire la mia sfuriata anche se non pensavo che poi mi sarei sentito così in imbarazzo.

Un imbarazzo per niente calcolato, del resto, dato che lei continua a ridere e mi riempie il cuore di gioia distraendomi completamente persino da quell’attimo di paura che mi aveva preso dopo aver udito la sua ultima frase.

Peccato che ad ingannarla dalle inquietanti parole ci sia quel suo sorriso così svagato.

Sorrido anche io, chiudendo la porta alle mie spalle.

Lei è seduta a terra con la schiena appoggiata ad una parete e le gambe stese sul pavimento.

Io mi accomodo esattamente come lei sulla parete opposta in modo che, ora, possiamo averci di fronte.

E rimango così: fermo immobile davanti a lei ad aspettare, o meglio, a godere di quelle sue risa ora che posso, mentre Lily cerca di smettere.

Ma, per quanto ci provi, è davvero complicato resistere alle nostre pagliacciate... non c’è mai riuscita.

Mai!

Rimanendo anche sorpresa le prime volte quando aveva cominciato a scoprire il vero mondo legato ai Malandrini e, con esso, anche noi.

Aveva addirittura ammesso di esserne affascinata e, soprattutto, allietata dai nostri strani comportamenti, il ché non ha potuto fare altro che avvicinarci ancora di più.

Ma parliamo di tanto tempo fa... quando io ero libero di poter sbandierare al mondo intero i miei sentimenti.

Se ne avessi ancora l’opportunità, dopo questa esperienza non perderei nemmeno un briciolo di tempo e griderei al mondo intero che la donna che amo si chiama Lily Evans e che sarei in grado di morire pur di renderla felice.

Anche solo questo mi basterebbe.

Senza contare che ora c’è anche il piccolino... e cosa non farei per lui?

Niente!

Lo vizierei come nemmeno i miei genitori si sono sognati di fare con me, il ché, credetemi, è tutto dire.

«Cioccolata?» domando, ricordandomi all’improvviso di quello che avevo in mano giusto in tempo prima che mi si sciogliesse addosso.

Lei tira di nuovo i suoi muscoli facciali per ringraziarmi tacitamente, mentre allunga una mano per arrivare alla mia che le offre la cioccolata.

Afferra tutta la tavoletta e se la porta vicino.

Ne stacca un pezzettino e comincia a mangiucchiarlo, posando il resto sulla tavoletta chiusa del water.

«Grazie. Ne avevo proprio bisogno» ammette sorridendo divertita da qualcosa che non riesco a capire, «Da quando ho scoperto di essere incinta, non la smetto più di mangiare dolci a catena. Alice dice che è normale per una donna in gravidanza, ma se continuo così diventerò una balenottera più per le calorie che ingerisco che per il bambino».

Finisce di parlare e riprende a mangiucchiare quel suo pezzetto di cioccolata, ridendo spensierata, come se io che l’ho fatta soffrire così tanto non fossi veramente lì oppure come se non le avessi provocato nessun torto in tutto questo tempo.

Il silenzio, dopo questa piccola confessione che ha riscaldato il cuore di entrambi (o, almeno, il mio sicuro), ha cominciato a regnare tra di noi ed io, troppo preso dall’ammirarla muto, non me ne sono nemmeno reso conto.

Poi, improvvisamente, noto lo sguardo di lei che mi osserva studiosa e curiosa allo stesso tempo.

Credo che abbia parecchi punti interrogativi per la testa, dei quali nessuno risolto... almeno per quanto mi riguarda, ovvio.

Ma anche io non perdo tempo e continuo a fissarla nello stesso modo, sentendomi, però, più sicuro.

Entrambi sosteniamo lo sguardo dell’altro e, a quanto pare, nessuno dei due ha intenzione di mollare.

Non è affatto una sfida... ma questi occhi così duri da reggere mi ricordano testardi un momento.

Un momento che per me è valso più di mille e passa parole, ma che è durato un solo misero istante.

Di cosa sto parlando?

Della nostra fuggevole occhiata che ci siamo scambiati quella sera al Ministero prima che noi Malandrini attaccassimo i Mangiamorte... quando lei era ancora nel salone abbracciata a quell’altro pingone e noi stavamo uscendo per una boccata d’aria.

Quello stesso sguardo che ci siamo lanciati l’altro ieri quando lei mi ha permesso di vedere e toccare il suo ventre rigonfio... quando io stavo quasi per cedere alla tentazione di abbracciarla, baciarla... di rapirla e portarla per sempre ovunque io sarei andato.

Quello stesso sguardo che, ogni volta che ce lo scambiamo, ha il potere di confondermi più di una miriade di sentimenti mischiati tutti insieme in un turbinio continuo.

Uno di quelli che fa uscire di testa le povere persone riflessive come Remus... ecco perché Sirius dice sempre di non voler mai fondere il suo cervello come quello di Lunastorta.

Ma, quello che non capisco è il perché.

Lei dovrebbe essere felice immersa nel suo nuovo mondo, con un fidanzato che le ha chiesto di sposarla al più presto possibile e con un pancione che promette un figlio fantastico (che, tra parentesi, se sarà veramente fantastico, allora avrà preso tutto dal sottoscritto, niente togliendo all’eccezionalità della madre).

E, invece, ogni tanto mi lancia occhiate desolate e sole... occhiate deluse.

Come se da me si aspettasse qualcosa di strano ed improvviso che io, al contrario, non compio.

Vorrei davvero chiederle tante di quelle cose, la maggior parte a riguardo di queste strane sbirciate e credo che anche lei, nel profondo, voglia scoprire il perché di questi strani comportamenti che assumiamo ogni volta che ci rivediamo.

Perciò, è ora di rompere questo silenzio ormai diventato troppo opprimente per entrambi...

«Senti, io...».

La prova vivente che, a volta, persino io e Lily abbiamo la mente in simbiosi sono proprio questi momenti, quando parliamo insieme... in coro, e diciamo le stesse cose.

Ci fissiamo imbarazzati, poi lei sorride.

«Prima tu».

Io dissento con il capo, «Non se ne parla proprio. Prima tu».

Lei assottiglia nuovamente lo sguardo cominciando ad infastidirsi di nuovo come prima.

«Potter, non cominciare per niente, chiaro?» mi minaccia con quei suoi occhi così chiari e letali per me, nonostante tutto.

Ma, per quanto ci provi, ancora non riesce a nascondere alla mia attenta vista quel suo sorriso divertito.

Al ché, signore e signori, io non so proprio resistere: allargo il mio ghigno da perfetto e sfacciato Malandrino e mi mostro per quello che lei, una volta, tentava di uccidere completamente.

Il James Potter arrogante che non sa contrastare la tentazione di poter provocare la sua compagna d’anno Lily Evans.

Ora si che mi sento di nuovo un quattordicenne ad Hogwarts.

«Perché?» domando facendo una fintissima faccia d’angelo con un’altrettanto finta aureola che mi aleggia sopra la mia disordinatissima chioma.

«Perché non ho tempo da perdere» risponde.

«Davvero? E, per curiosità, cos’è che dovresti fare con così tanta fretta?».

«Ho i miei lavori che non ti interessano».

«Oh, si invece».

«Tu dici?».

«Certo! Se permetti, tra i tuoi tanti affari che devi sbrigare per quel deficiente di Johnson» e qui la vedo abbandonare completamente quella sua espressione divertita e tornare la belva di prima, «ci sono anche io».

«Cosa diamine te lo fa pensare, cretino?».

«Non lo so... forse il fatto che prima mi hai lanciato una fattura perché io non voglio firmare quei stupidissimi documenti».

«A proposito...».

«Oppure il dato di fatto che tu sia tornata in questa casa con l’esplicito obiettivo di poter raccattare tutto quello che era possibile prendere da questa casa per portartela con te!».

Fantastico!

Mi sono arrabbiato di nuovo.

«Perché mi servono!» ruggisce lei indignata.

«Certo! Questa è la tua fantastica maschera, Lily. Complimenti!» rispondo offeso.

«Maschera? Di che diamine stai parlando?».

«Sai, a momenti ci ero cascato persino io. Ma a me non la puoi dare da bere, Lily. Perché se sei venuta fin qui per riprendere le cose che facevano parte della tua vecchia vita, allora il motivo è solo uno!».

«Prego, allora, oh grande e divino James Potter, illumina noi comuni mortali con la tua stupidissima tesi!».

«Volentieri! Semplicemente perché io ti manco».

Lei ammutolisce mantenendo quell’espressione esasperata ed arrabbiata.

Crede davvero di farmi fesso?

Ma con me non scappa.

La conosco troppo... troppo bene!

Se c’è un vero ed unico motivo per cui lei è tornata qui a casa nostra a rubarsi tutti quegli oggetti, allora la ragione è quella che penso io e non perché le servono veramente per la sua nuova vita coniugale.

Se permettete, Johnson è ricco e famoso, ormai.

I soldi non sono il suo problema e a Lily potrebbe comprare una casa che ha come superficie il triplo di questa con tanto di utensili persino migliori di quelli che abbiamo qui.

Allora perché tornare qui e prendere e portare via tutto quello che si può?

Johnson aveva ragione: se lei si voleva veramente sbarazzare di “Potter” non sarebbe mai tornata qui.

Mai!

«Questa è la cosa più stupida che tu potessi dire» annuncia infine mantenendo quell’espressione furiosa sul volto, ma usando un tono di voce basso.

Quasi come se, in qualche modo, io sia riuscito a scalfire quel suo nuovo orgoglio che si sta costruendo contro di me.

«Bene» commento il tutto tornando a poggiarmi con la schiena sulla parete rilassando i muscoli che fino a poco fa si erano tesi per la lite, «Sai una cosa? Tu, infondo, sei libera di pensare e fare quello che vuoi. L’unico vero problema per te, mia cara Lily, è che con me non la farai franca nemmeno a morire».

«Senti chi parla!».

«Ti conosco troppo bene» continuo come se lei non avesse proprio aperto bocca, «e se sei in grado di ingannare gli altri con questa tua nuova immagine, con me non ci riuscirai mai, sappilo!».

Lei rimane muta ed indignata appoggiata alla parete, restando in completo silenzio.

Un silenzio che, sinceramente non saprei descrivere.

Continuiamo a guardarci in cagnesco ma non c’è nessuna tensione nell’aria, come se la vera battaglia tra noi due fosse già finita e non avessimo nient’altro da dirci.

Come se quel momento fosse un normale tassello della nostra quotidianità... guardarci in cagnesco, ma, allo stesso tempo, essere in pace con il mondo semplicemente perché si è in compagnia dell’altro.

Una cosa che nessuno dei due ammetterà in questo istante perché l’orgoglio è troppo forte.

Troppo!

Ma, a dirla tutta, mi sono scocciato di stare così.

Perciò passo il mio sguardo oltre e riprendo a guardare il nostro bagno.

La porta, il lavandino e il gabinetto si trovano alla mia destra secondo la prospettiva dalla quale sto guardando io; la finestra sopra la mia testa e, per finire, la vasca è alla mia sinistra.

Poi, un improvviso sospiro mi fa riportare le mie iridi su di lei.

«Sei la mia disgrazia James Potter» annuncia abbassando la testa desolata e tornando a calmarsi.

Io stringo i pugni colpito nel profondo.

La sua disgrazia?

Non mi risulta che quando stavamo insieme, lei era così triste o incompresa... oppure, se vogliamo proprio parlare del presente, non mi è sembrato che Lily sia rimasta dispiaciuta di questo bambino che le ho donato.

Si è persino messa in testa l’assurda idea di voler avere il completo affidamento.

«La tua disgrazia?!» non riesco a contenere la voce.

«Perché, vorresti dire che non è così?» s’infervora anche lei.

«Certo che non è così! Come puoi anche solo pensarlo?».

«Per il semplice fatto che mi hai sconvolto la vita!!!» mi urla addosso bloccando ed annientando sul nascere qualsiasi risposta stava per formularsi nella mia mente.

Io, ovviamente, rimango in silenzio.

Effettivamente, mi ero dimenticato di questo piccolo particolare che io l’abbia distrutta due mesi fa.

Ma, davvero si crede che io l’abbia voluto fare per forza?

Sono stato costretto!

Maledizione!

«Ora... per favore» riprende a pregarmi come l’altro giorno rilassando anche lei i muscoli che erano tesi fino a qualche secondo fa ed ammorbidendo il suo sguardo.

Sembra ci sia rimasta davvero male per il suo ultimo intervento.

Insomma, siamo passati dal ridere insieme poco fa ad urlarci come dei matti scatenati.

«Mi vorresti spiegare perché diamine non mi vuoi dare la completa custodia? Non credo tu voglia affrontare ben due udienze al Ministero» domanda tornando seria e calma.

Io la fisso inquisitorio.

Due udienze?

Come sarebbe a dire?

«In che senso due udienze?».

Lei sospira fissandomi un tantino nervosa.

«La prima che devi affrontare è quella sulla vostra innocenza, insieme a Sirius, Remus e Peter, non appena gli Auror saranno in grado di acciuffarvi» spiega sorridendo impercettibilmente dandomi un valido motivo per sentirmi fiero delle nostre capacità in questo momento e dei fantastici amici che ci circondando e ci coprono davanti alla legge, «La seconda, invece» e qui torna severa, «sarebbe quella della custodia del piccolo».

Io strabuzzo gli occhi indignato.

«Mi stai dicendo che se non firmo quei documenti tu saresti capace di denunciarmi?» le chiedo scoprendo i denti in un ringhio.

Mi sto realmente innervosendo.

«No. É la legge che lo vuole. Io ho chiesto le pratiche per il completo affidamento che l’altro genitore biologico deve firmare. Se questo si rifiuta, l’unico modo è andare davanti ad un giudice che deciderà secondo le migliori possibilità di vita per il piccolo, a chi sarà affidato».

Perdo lo sguardo nel pavimento immergendomi di nuovo nel mondo dei miei pensieri.

Quindi, qualsiasi cosa io faccia, alla fine perderò lo stesso anche il piccolino?

Insomma, quale giudice sano di mente affiderebbe un mocciosetto ad un indagato?

Ad un presunto assassino?

...

Merlino... cosa devo fare?

«Infondo» continua improvvisamente Lily, rimasta in silenzio dopo quelle parole così vere e crude per me, «cosa te ne può importare?».

In un lampo alzo i miei occhi verso di lei, fulminandola sul posto all’istante.

Le lancio un sguardo che non avrei mai pensato di darle... uno sguardo così duro e shoccato da quelle parole che lei, appena lo nota, non riesce a trattenere un sussulto abbastanza spaventato.

Ghiacciata!

L’ho ghiacciata in un secondo solo con la mia occhiata!

Rimane in silenzio spaurita dalle mie iridi che emanano fuoco e frustrazione solo nella sua direzione.

Solo perché lei ha osato pronunciare quelle parole.

Cosa me ne può importare?!

Tutta la mia vita e quella degli altri e anche di più... molto di più!

Ecco cosa me ne può importare della vita di mio figlio!

Mio figlio!

«James...» sussurra impaurita spostandosi dalla sua posizione ed avvicinandosi con il busto.

Io sento i miei occhi cominciare ad inumidirsi e abbasso lo sguardo.

L’ho già detto che detesto farmi vedere piangere dagli altri, vero?

Beh... lei è una delle prime persone, nonostante quella volta ad Hogwarts sia stata l’unica a consolarmi quando ero diventato orfano.

Improvvisamente, però, sento una mano abbastanza fredda posarsi sotto il mio mento ed una debolissima forza che tenta di tirarmi su il viso.

Debole ma con carattere.

Alzo di nuovo gli occhi interrogativi verso di lei e la vedo mortificata.

Solo questo.

Dispiaciuta, rattristata, avvilita, demoralizzata, abbattuta, mortificata... mentre permette di nuovo a quella catena invisibile di legare i nostri occhi.

«... A te importa» sussurra, infine, più a sé stessa che a me... finalmente capacitatasene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non credo di essere tanto in ritardo con l’aggiornamento! Voi che dite?
Spero di no!

Cmq, questa sera non mi sento una persona di molte parole (si, si... soffro della sindrome della doppia personalità... se non tripla, quadrupla, quintupla ecc. ecc.) xD

Perciò, passo direttamente ai ringraziamenti ^^:

PER CHI HA COMMENTATO:

  • pRiNcEss LiLIUzzA = Ed eccolaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! È proprio lei, signore e signori!!! Finalmente è tornata in testa nelle recensioni (xD). Scherzo, Amore Mio! L’importante è che ci sei! Potresti essere anche l’ultima a commentare, ma l’importante per me è che tu ci sia!!! Perché come tu adori me, anche io adoro te (anche se credo di avertelo già detto xD. Ma, se siamo così telepatiche d’aggiornare lo stesso giorno per la seconda volta, allora siamo telepatiche anche per non smettere mai di dirci a vicenda che ci adoriamo xD).
    Tesoro, questa poi è un’altra prova che sei identica a me. Anche io, quando ho scritto quella parte in cui Lily lo scopre, mi sono piegata in due dalle risate immaginandomi l’espressione di tutti e due xD. Lei sadica fino al midollo e lui terrorizzato a morte!!! Esilarante, no?
    Cmq, se nell’altro capitolo hai “sorriso come una cretina” non appena hanno litigato qui, cosa hai fatto, visto che, da quanto ho capito, hai proprio un debole per i loro battibecchi? Per quello che immagini tu... ce ne vuole... eccome se ce ne vuole! Però, forse, nel prossimo capitolo succede qualcosina di molto... simile, diciamo! Muahahahahahahahahahahahahahah! Giuro che tenterò di non aggiornare tardi! Più in là della prossima settimana non andrò, giuro!!!
    TU! Piuttosto! Fammi sentire, devo riprendere a minacciarti come prima per sapere che caspita ha in mente James per recuperare il secondo indizio? EH? CHE DEVO FARE?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!? Ti giuro che sto impazzendo! Perciò, vedi di metterti sotto con la scrittura come cercherò di farlo io! Capito?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?
    Bene, come dici tu, dopo questa sfuriata... posso... ehm... forse andare avanti no, perché ti ho già detto troppo e, visto che non posso anticiparti un TUBO, ti annoierei e basta!
    Perciò ti saluto, Amore Mio! Grazie per l’interessamento della scuola... anche io tiro avanti ^^. Almeno ci provo xD
    A presto ^^
  • piuma_rosaEbianca = Sorellina mia... ti fai tanti problemi per una semplicissima svista! Figurati se non ti perdono o se, addirittura, me l’ero presa solamente con te! Insomma, capita a tutti che un po’ per gli impegni, un po’ perché c’è sfuggito, non ci accorgiamo degli aggiornamenti e non recensiamo... perciò, don’t worry be happy =D!!!
    Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto! Mi hai fatto tanti di quei complimenti ^^! A momenti arrossivo da sola davanti al PC. Grazie mille per il “genio assoluto” e anche “del male”... anche se non credo di meritarmi a pieno questi titoli =D.
    Cmq, ti volevo chiedere scusa. È stato grazie alla tua recensione che mi sono accorta che avevo dimenticato di mettere la traduzione della canzone infondo al capitolo. Non appena ho letto che hai provato a fare la traduzione da sola, sono corsa a controllare e ho subito aggiunto la vera traduzione! Purtroppo non so se è esatta perché l’ho fatta io con l’aiuto di un po’ di tutto quello che avevo a disposizione.
    Ma lo sai che mi hai quasi commossa quando ho letto che sei andata a tradurla da te? Molte persone non lo fanno con altre storie se gli autori non mettono la traduzione... tu, invece, l’hai fatto! Grazie mille, tesoro! Ti voglio troppo bene ^^. Davvero!!!
    Spero di essere riuscita ad aggiornare in fretta per te, ^^
    Recensisci presto, ok? Non vedo l’ora di leggere cosa ne pensi
    J
    Ciauuuuuuuuuuuuuu
  • Sherry = Non so in che altro modo dirtelo... ma... grazie, davvero! Mi dispiace che tu abbia questi problemi con il server... spero che, almeno un’altra volta prima della fine della storia tu ti faccia sentire di nuovo. Mi hai scritto solo due righe di recensione e io mi sono subito emozionata per quello che hai detto! Grazie! Grazie davvero, cara! Non smetterò più di dirti grazie ^^
    Alla prossima, ok?
    Spero di non averti fatto attendere troppo ;) e soprattutto che il capitolo nuovo ti piaccia
    Ciauuuuuuuuuuuuu ^^
  • Cullen isabella = NO! Sei fuori di testa per caso? Non ti azzardare a prendere votacci solo per recensirmi!! Capito? Sarei io ad ucciderti se lo fai!!! Chiaro?! Ah! Ma io l’ho già capito che sei una pazza scatenata!!! Come diamine ti è venuto in mente di stamparti tutti i capitoli? Oddio... per quanto sia così lusinghiero nei miei confronti (e per questo ti erigerei una statua e ti riempirei, uccidendoti, di baci!!!), è... assurdo! Tu sei assurdamente fantastica, cara la mia francesina italiana xD che io adoro da impazzire e non smetterò mai più di farlo dopo quello che mi hai detto nella tua vecchia recensione!!!
    Per non parlare di quello che hai detto di “Marzo”... alla fine quella che piange dalla gioia sono io, non tu! Mi fai esaurire tutte le mie riserve idriche ogni volta che scrivi queste cose così emozionanti! E... oh, insomma, l’hai capito che ti adoro, no? Beh, se non l’avevi capito, conficcatelo bene in testa!! Chiaro? Se no avrò un altro motivo per ucciderti!!!
    Passando al capitolo... se lo scorso capitolo ti ha emozionata così tanto quando Lily ballava e parlava con il bambino... in questo? Beh... qui, maggiormente litigano per poi mortificarsi alla fine, in un certo senso! Almeno Lily si mortifica...
    Invece, il prossimo è tutto zuccheroso ^^! Ma non ti anticipo altro perché... bhe, lo conosci a memoria, ormai, il mio perché e dovrebbe essere anche logico, no?
    Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo, ok? E NON TI AZZARDARE A PRENDERE UN VOTACCIO! Ti squarto!!!
    ^^
    Un bacione monumentale, amore
    J
    Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
  • Pazzerella_dispettosa = Se ti può consolare, cara, anche io non ho mai amato chimica l’anno scorso, soprattutto per il professore!!! Ma se ti posso dare un consiglio, non portarti dietro l’arretrato delle pagine non studiate perché poi per recuperare è davvero dura! Perciò mi dispiace per la tua sventura perché, secondo me, se presa con il piede giusto, la chimica potrebbe anche essere interessante ^^.
    Cmq, grazie per quello che hai detto, bellissima! È stato stupendo ed io mi sono emozionata tantissimo ^^. Senza contare che mi ha fatto immensamente piacere che l’ultimo capitolo ti sia piaciuto così tanto! Spero che anche questo ti piaccia... e il prossimo... Mauahahahahahahah! Vedremo, vedremo! Cercherò di aggiornare in fretta. So quello che devo scrivere e quanto perciò si tratta solamente di trovare tempo per farlo con questa maledettissima scuola!
    Recensisci presto, mi raccomando!
    Ti abbraccio forte
    J
    Ciauuuuuuuuuuuuuu
  • DanyCullen = Davvero? Mi dispiace che tu abbia dovuto sprecare l’inchiostro per leggere il capitolo a scuola anche se sono lieta di essere risultata utile per tenerti vigile durante l’ora di latino xD. Sempre pronta per aiutare ^^.
    Mi auguro che anche questo capitolo ti sia piaciuto!
    Spero che tu riesca a commentare quanto prima puoi! Voglio assolutamente sapere cosa ne pensi!! Mi piacciono un sacco le tue recensioni. In ognuna c’è sempre qualcosa che dici che mi fa troppo ridere ^^
    A presto, quindi
    J
    P.S. Grazie per quello che hai detto sulla storia e sul fatto che non devo interromperla! Conta tanto per me ^^
    Ciauuuuuuuuuuuuuu
  • Cicci92 = Io lo dico sempre: brutt’affare quell’orribile cosa che noi usiamo chiamare scuola... xD. Non ti preoccupare cara. Anzi, proprio perché dovevi correre, mi ha resa ancora più felice la tua recensione perché, nonostante le continue minacce dei tuoi genitori, hai perso tempo per me. Tesoro... grazie. Mi fate piangere sempre quando fate così T.T Grazie!!! Davvero =)
    Spero di trovarti tra le recensioni anche per questo capitolo. Mi auguro che ti sia piaciuto!
    Il prossimo sarà sicuramente più zuccheroso... prometto ^^
    Beh... adesso scappo anche io! Un bacione colossale, carissima ^^
    CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU
  • Jaily = Pazzoide Mia, hai visto? Hanno continuato a parlare e ti assicuro che anche per il prossimo capitolo c’è un bel dialogo che vi aspetta! Spero solo di riuscire a concluderlo in tempo per la prossima settimana perché mi sento male io quando dite che non ce la fate e volete leggere subito il seguito... vabbé! Ci riuscirò! Giuro!!!
    Cmq, che te ne pare di questo nuovo capitolooooooooooooooo??? Hai notato che stanno diventando più lunghi? Mi sto davvero impegnando per non interrompere sempre sulle undici pagine che mi ero prefissa per ogni capitolo! Infatti, questo sono 14 e per il prossimo conto di superare anche questo nuovo record ;)
    SOLO PER VOI! E soprattutto per la mia Pazzoide numero Uno!
    Mi dispiace per la scuola, tesoro! Ti assicuro che anche a me sta cominciando a dare filo da torcere! Maledetta! E la cosa mi da ancora più su i nervi se penso che mi toglie tempo per scrivere e il cazzeggio vario che facevo prima che iniziassi la scuola! Che rabbia!!!
    Vabbè... ora ti lascio! Mi raccomando non farti attendere troppo ;P
    Ok? Altrimenti ti strangolo! Perché tu non puoi mancare mai!!! =D
    Ciau, Pazzoide Mia ^^

 

CHI MANTIENE LA STORIA NEI PREFERITI:

·         ale90

·         BabyFairy

·         bittersweet miki

·         cesarina89

·         Christy 94

·         DanyCullen

·         elita

·         GiulyMPotter90

·         hp4e

·         jaily

·         LaBabi

·         Lars Black

·         lily D G

·         littleherm_94

·         marta_cullen

·         mick_angel

·         Mousse

·         Mugen

·         nan96

·         pazzarella_dispettosa

·         pikkolina88

·         piuma_rosaEbianca

·         pRiNcEss LiLlUzzA

·         quiddich

·         ryry

·         SarahPotter

·         sihu

·         stellina767

 

PER CHI MANTIENE LA STORIA TRA LE SEGUITE:

·         ashleys

·         Azah Black

·         Celly87

·         chichetta99

·         cicci92

·         cullen isabella

·         domaris72

·         ElseW

·         felpy90

·         Frytty

·         ginny_potter94

·         Hillian93

·         jacopo25

·         Lady Airam

·         Lars Black

·         LilyPrincessInPink

·         Lunastortalupin

·         Nalu93

·         Nikki Potter

·         piccola_puffola

·         rosy90

·         Sherry

·         ValyBrick

·         XXXBEAXXX

 

E PER CHI SEMPLICEMENTE LA LEGGE E LA AMA SEGRETAMENTE xD!!!

 

Grazie a tutti ^^

Un bacione monumentale,

dalla vostra Lovegio92

J

 

ANTICIPAZIONE:

«Lily...» tento nuovamente di persuaderla, ma, non appena mi ritrovo i suoi due smeraldi puntati su di me, tutto ciò che volevo dire mi muore in gola, «Lily?»

«Cosa? Cosa, James?» alza un tantino il livello della sua voce, mentre tira su con il naso, «Ti sembra tanto assurdo che io mi metta a piangere proprio ora?». Si... ha gli occhi lucidi e una guancia già rigata da una lacrima.

«Lily... i – io...».

«Posso almeno farti una domanda?» mi interrompe quasi come se non si fosse nemmeno accorta che io avevo iniziato a parlare [...]«Posso sapere cosa provi?»   ...

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Capitolo 24
*** Capitolo XXIII - Invito ***


(QMNSHDF) Capitolo XXIII - Invito

INUTILE CHE LO RIPETA MILLE E MILLE VOLTE: Ragazzi, sono riuscita a risolvere il problema del capitolo precedente che si bloccava ad un certo punto senza mostrare il resto. Naturalmente tutto il merito va alla nostra grandiosa WEBMISTRESS Erika ^^

Perciò, se siete rimasti bloccati a quel punto, vi consiglio VIVAMENTE di andare a rileggere il capitolo XXII, così che potete riallacciarvi meglio all’inizio di questo nuovo aggiornamento:

 

Signore e signori, questo capitolo lo dedico interamente alla nostra fantastica webmistress Erika che, MOLTO GENTILMENTE, ha sopportato le mie lamentele e mi ha aiutata a risolvere il problema che si era verificato con il capitolo precedente (anche se non sono sicura che lo leggerà xD).

Chiedo, inoltre, perdono per essermi fatta sentire solo oggi. Cercherò davvero di impegnarmi d’ora in poi per andare avanti con la storia.

Vi assicuro che SO come procedere, ma la scuola mi sta davvero dimezzando i tempi: non faccio in tempo a finire i compiti che, soprattutto in questa settimana che manca mia madre, devo sbrigare i servizi per la casa. Oppure altri impegni mi riempiono il tempo dopo lo studio... ed è snervante, credetemi!!!

Sapere come procedere, come modellare il materiale che si sta formando nella proprio testolina, ma non avere tempo concreto per farlo, sapendo quanto si fa aspettare ai poveri angeli come voi.

ANZI!!!!

Questa volta, di angeli ce ne sono stati parecchi!!!

Prima di tutto chiedo un immenso SCUSA a ginny18 e a ElseW (che, invece, mi ha fatto capire di non aver letto il mio annuncio importante xD). Cmq, lo stesso, sono state così gentili da informarmi immediatamente non appena hanno visto l’aggiornamento.

Grazie!!!

·       Ginny18 = Ma figurati, cara. Anzi, penso proprio che tu ti sia riscattata al 100% avvisandomi immediatamente ^^. Grazie di cuore davvero. Cmq, nel caso non avessi letto la parte precedente, grazie ad Erika, ora il capitolo XXII è di nuovo online PER INTERO!!! Ti consiglio di correre a leggerlo se ci eri rimasta tanto male ^^.
Grazie mille ancora per quello che hai detto. Mi ha fatto piacere... tantissimo, credimi =D
A presto ^^

·       ElseW = Come ho già detto, credo proprio che tu non abbia letto il mio annuncio principale quando ho postato il capitolo. Dicevo appunto che postavo nuovamente il XXII per vedere se si bloccava di nuovo e, se così era, di avvisarmi. Cmq, ora ho risolto il problema. Se vuoi puoi andare a leggere ^^
Grazie, cmq, per l’avviso
J

·       DanyCullen =  Oooooooooohhhhhhhhhhhhhh, se l’ultima recensione che mi hai lasciato era divertente... xD. Ti giuro che sono morta dalle risate quando hai detto che non riuscivi a capire il sarcasmo di Lily... stavo PIEGATA IN DUE!!!! GIUROOOOOOOOO  X°D
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, carissima Dany e volevo avvisarti, nel caso tu non sia stata al corrente del casino che è successo: il capitolo scorso è stato “vittima” di un codice sbagliato che lo bloccava lì, senza far vedere la continua e il mio ordinario saluto al popolo (xD).
Ora, però, ho risolto la situazione perciò, se eri rimasta indietro a quel punto ti consiglio di andare a rileggere il capitolo XXII
Per il resto, beh, sai perfettamente che mi aspetto un tuo commento su tutto ^^
A presto, cara
Ciauuuuuuuuuuu

·       Piuma_rosaEbianca = Sore... se non sbaglio tu eri quella che riusciva a vedere tutto il capitolo!!! Beh (*mi gonfio il petto tronfia come, e se non peggio, James Potter*)... ora lo vedo anche IOOOOOOOOOOOOOOOOOOO xD. Evvai! Alla fine, il genio del male trionfa sempre... Muahahahahahahahahah.
Cmq, ti volevo ringraziare del tuo sostegno durante queste due settimane. Mi è servito tantissimo, sai?
Ora però scappo. Ho altro da fare e il prossimo capitolo sta ancora aspettando una conclusione ^^
A presto, sore
Ricordati che ti amo sempre di bene
J
Ciauuuuuuuuuu

·       Cullen isabella = Beh... ecco la risposta alla tua fatale (per me lo è stata) domanda: il primo codice che ho postato del capitolo era sbagliato dal quel punto in poi, impedendo la visualizzazione della continua. Ora l’ho cambiato ed aggiustato perciò si dovrebbe vedere tutto. Quindi, ti consiglio vivamente di andare a rileggere il capitolo XXII se eri rimasta a quel momento, altrimenti non capisci questo, ok?
Ah!!! Sembro una prof quando parlo così.... *me vomita l’anima* XD
Cmq, cosa ne pensi di questo nuovo capitolo? Perdonami, davvero, se ti ho fatto aspettare così tanto, ma l’inganno del codice non sono riuscita a capirlo se non una mezz’oretta fa... quindi sto tentando di risolvere ogni cosa. Quindi... ancora... scusa anche se non ti rispondo a tutto, ma devo scappare. Ho un sacco di cose in sospeso, tra le quali il prossimo capitolo!!!
Mi raccomando, recensisci presto!!! Voglio sapere assolutamente cosa ne pensi di tutto ^^
Ciauuuuuuuuuuuuu

·       Bittersweet miki = Ah! Ti capisco perfettamente, cara!!! Anche a me la scuola sta togliendo un sacco di tempo. Grazie per quello che hai detto però ^^
Un bacione e a presto!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

·       pRiNcEss LiLIUzzA = Ciao AMORE MIOOOOOOOOOOOOOOOOO ^^. Ah! Non puoi immaginare quanto mi sei mancata in queste due luuuuuuuuuuuuuunghissime settimane!!! Purtroppo scuola, impegni, studio, servizi a casa perché la mamma abbandona la figlia per svignarsela a Milano (xD) e il vecchio problema del codice, sono impazzita e non sono riuscita a fare altro che sbattere la testa contro il muro. Per fortuna che mi ha aiutata Erika, altrimenti stavo ancora a sbattere la capa contro la parete X°D.
Nel caso, cmq, non te ne fossi accorta, il capitolo precedente è stato “vittima” di un codice sbagliato ad un certo punto, bloccando tutto il seguito... Se ti sei fermata lì, torna indietro e rileggi assolutamente il capitolo XXII, altrimenti questo non lo capisci... almeno l’inizio non lo capisci.
Scusami se ti dedico così poco tempo, ma devo davvero scappare! Spero che al prossimo le cose qui si calmeranno almeno un po’ per permettermi di risponderti a tutto. Cmq, una domanda... la SOLITA domanda, te la faccio lo stesso:
Cosa ne pensi XD?????
A presto, Amore Mio
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...

·       Pazzarella_dispettosa = Ciao tesoro! Ma lo sai che mi hai fatto quasi paura nella tua recensione xD. Spero di essere riuscita a darti questa svolta. Certo non potevo fare quello che hai detto tu, perché ho altro in mente, però... oh, insomma!!! Fammi sapere,ok? Sono davvero ansiosa di sapere cosa ne pensi!
Ah! L’ho detto a tutti e non mi stancherò di dirlo soprattutto a te: il capitolo scorso ha avuto qualche problema con il codice che ha bloccato la storia ad un punto. Se hai letto e ti sei bloccata lì, ora ho risolto il problema, perciò ti consiglio di andare a rileggere il capitolo XXII così puoi riallacciarti meglio all’inizio di questo aggiornamento, ok?
Grazie della tua recensione, mi è piaciuta un casino ^^
Mi raccomando, commenta presto, eh! ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...

·       Oceanodiviolini = Farei davvero un eufemismo se dicessi che mi sono SOLAMENTE commossa davanti alle parole della tua recensione. Sei stata senza ombra di dubbio gentilissima a scrivere tutte quelle belle cose che, se ti devo proprio dire la verità, non penso di meritarmele a pieno. Ci sono tantissime altre fan fiction sulla gravidanza di Lily o sull’amore dei nostri due beniamini che meritano molto di più della mia.
Ad ogni modo, non hai potuto fare altro che farmi piacere quando hai detto che scrivo delle frasi che valgono più di capitoli interi... hai usato un’espressione davvero fantastica “
le lasci come perle da cui trarre milioni di ragionamenti”... a volte penso di scriverle senza nessun risultato, nel senso che non vengono colte come dovrebbero. Però, tu mi hai, fortunatamente, fatto crollare questo castello che mi ero immaginata. È stato davvero bellissimo scoprirlo, GRAZIE!!!
Per quanto riguarda la parte del capitolo tolta... ti assicuro che se non avessi letto la tua recensione sarei sempre stata sicura di aver postato tutto e con regolarità. Invece, non sono stata io a cancellare involontariamente una parte del capitolo. Era proprio il codice che era sbagliato in quel punto e faceva sparire la storia da quel momento in poi. Perciò un GRAZIE per tutto lo devo anche a te e non solo alla nostra fantastica webmistress Erika ^^. Grazie!!!
Ah! Se sei rimasta bloccata a quel punto del capitolo precedente, torna indietro e rileggi il capitolo XXII, altrimenti non capisci come e perché questo aggiornamento comincia così ^^.
Grazie ancora, carissima ^^. Spero di trovarti di nuovo tra i commenti. Mi farebbe davvero piacere =D
Ciauuuuuuuuu...

·       Cicci92 = Allora, prima di tutto spero proprio che l’interrogazione sull’Umanesimo e Rinascimento sia andata bene! Ma dovevi portare proprio tutto tutto? O.O da pazzi!!!! Povera te! A maggior ragione spero che sia andato tutto liscio come l’olio.
Per il resto la tua recensione è stata troppo dolce! Mi ha fatto divertire l’espressione “ammazzata dalle risate”. Eh si... Sirius sa sempre come comportarsi con Lily... diciamo che è molto pratico e chiuderla nel bagno è stato l’apice della sua lunga carriera xD.
Per quanto riguarda il capitolo precedente, non so se te ne sei accorta, però mancava l’ultima parte per colpa del codice errato. Ora sono riuscita ad aggiustarlo (dopo due settimane che ci sbattevo la testa su xD), perciò se eri rimasta bloccata a quel punto ti consiglio di tornare indietro e leggere la fine perché, altrimenti, non puoi capire come comincia qui e soprattutto il perché ^^
Mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi perché ci tengo parecchio, lo sai ;)
A presto, cara!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...
P.S. Sono contenta che la recensione alla tua storia ti sia piaciuta!! In effetti, era il minimo che potessi fare dopo una ripresa come quella che hai fatto tu ;)

 

 

BADATE... QUESTO È IL CAPITOLO PIÙ LUNGO CHE HO SCRITTO FINO AD ORA ^^

Grazie a quelle 29 e 28 persone che mantengono la mia storia rispettivamente nei PREFERITI e nelle SEGUITE J

Grazie di cuore anche a te, singolo lettore, che segui la mia storia e aspetti impaziente il seguito ^^

Un ultimo GRAZIE alla nostra carissima webmistress Erika, senza la quale, tutto questo non sarebbe reale J

Un bacione a tutti e a presto.

Bey Lovegio92

J

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventitreesimo – Invito

 

Non mi permette nemmeno di risponderle per le rime, dato che mi sono parecchio innervosito dopo questa sua ultima constatazione, visto che poteva anche capirlo prima quanto ci tenessi, no?
Comunque, si siede proprio di fianco a me e, con mia grandissima sorpresa, mi afferra il capo costringendomi a posarlo sulla sua spalla, mentre lei comincia ad accarezzarmi i capelli con infinita delicatezza.

Lily...

Come puoi comportarti così con me proprio ora?

Dopo tutto quello che ci siamo detti... e tutto quello che abbiamo passato...

Ma lo stesso non mi muovo.

Non ho nessunissima intenzione di rompere, fermare e distruggere un momento così che non avrò mai più!

Mai più... che concetto orribile.

E mi abbandono... sentendo quelle dite fredde e delicata passare sulla mia testa, il suo respiro regolare eppure strano, accelerato... quasi fosse emozionata di un’occasione come questa.

Ma come può?

Si sta per sposare... per quanto abbia ancora molti dubbi, è felice con questo nuovo stronzo che la sta per portare all’altare... sta per condividere l’emozione di diventare genitore con un altro che non è effettivamente il padre biologico del bambino.

Quello sono io!

E mio figlio deve crescere con me... deve essere viziato da me... deve divertirsi grazie a me...

Deve vivere con me.

Con me e con lei... i suoi genitori.

Quelli veri.

Quelli che non lo abbandoneranno mai... qualsiasi cosa accadrà.

Dovessi anche fronteggiare la morte... per lui lo farei!

Per lui e per lei... per la mia famiglia.

«Direi di aspettare la decisione di questa prima udienza» parla improvvisamente Lily con una voce diversa da prima.

Una dolcezza mischiata alla tristezza per la situazione, un orgoglio mischiato alla delusione per le azioni compiute, una tenerezza mischiata al fastidio per gli obblighi che siamo costretti a portare a termine.

Respiro profondamente cercando di calmare il cuore che batte forte facendomi male... davvero male.

«Che vuoi fare?» mormoro palesemente avvilito.

«Aspettiamo il verdetto del giudice sulla vostra innocenza» spiega, mentre io alzo il capo per poterla fissare in faccia, «Quando sarai libero da queste accuse assurde, allora ci incontreremo di nuovo e decideremo senza alcuna pratica giuridica» conclude sorridendomi incoraggiante.

Io rimango in silenzio.

Mi fa una tenerezza guardarla ora che cerca in tutti i modi di tranquillizzarmi sulla situazione, mentre sorride.

È davvero bellissima.

La donna più bella che io abbia mai visto in tutta la mia giovane e breve vita.

«Che ne dici?» mi domanda aspettando la mia decisione.

Quelle sue lentiggini sono fantastiche... la rendono davvero sbarazzina.

E, vi assicuro, che per vederle bene bisogna essere davvero... vicini.

Sorrido anche io assicurandole una risposta affermativa.

Si... mi va bene.

Annuisco mascherando la commozione di questa sua repentina decisione.

Spero che non gliene farò pentire dopo aver ostacolato il suo matrimonio con Johnson.

«Si... sarebbe fantastico, Lily» ammetto serenamente.

Lei sorride soddisfatta di essere riuscita a risolvere questo primo problema.

Adora rendersi utile per qualcuno che sta male.

La mia piccola Bibi è proprio un angelo.

Dopo questa mia battuta, nessuno dei due, però, accenna ad aprire di nuovo bocca, mentre torniamo ognuno a fissare un punto imprecisato della stanza.

Il silenzio piomba veloce e micidiale tra di noi che abbiamo così tante cose da dirci...

Quante cose ti vorrei dire, mia piccola Lily... non immagini neanche!

Appoggio la testa sulla parete dietro di me, mentre lei tacitamente si tormenta le mani e perde lo sguardo sul pavimento.

Non ho la più pallida idea di cosa potrebbe pensare in questo momento.

Non riesco a capirla.

Se da una parte sembra sia tormentata dall’indecisione per qualcosa, dall’altra pare sia decisamente rilassata.

Ma non capisco effettivamente per cosa dovrebbe essere indecisa.

Forse ha intenzione di dirmi qualcosa e sta pensando se si tratti della scelta giusta o meno.

Eppure appare così calma ai miei occhi.

Da quello sguardo riesco a dedurre solo una cosa.

Probabilmente sta pensando al piccolino che tiene accuratamente nascosto nel suo ventre, perché quella stessa espressione le dominava il volto quando era in cucina e cantava quella canzone per nostro figlio.

Poi, si muove.

Si allunga di nuovo verso la tavoletta chiusa del water dove sopra aveva abbandonato la cioccolata.

L’afferra e, tornando seduta, se la porta vicino.

Scopre un altro pezzetto di cioccolato dalla carta e poi passa il suo smeraldino sguardo su di me.

Mi sorride teneramente.

«Vuoi?» domanda con voce vellutata.

Rispondo al suo sorriso e stendo la mano verso di lei.

Lily riporta le sue attenzioni sulla cioccolata.

Afferra due quadratini della tavoletta e, esercitando un po’ di forza, li spezza per poi voltarsi di nuovo nella mia direzione e posarli sul mio palmo aperto.

Cacchio!

Non mi ricordavo che le sue mani fossero così delicate in qualsiasi gesto esse venivano usate.

«Grazie» le dico portandomi poi la cioccolata in bocca.

La vedo sorridere in risposta e poi spezzare altri due quadratini per sé.

Se li porta alla bocca e in silenzio come prima mangia e riprende ad assumere quella stana espressione di calma apparente.

Lily... cosa ti turba? penso mesto.

Lo so.

L’ho capito che qualcosa la sta tormentando dentro e l’indecisione mascherata da quella calma, è dettata dal fatto che non sa se parlarne con me o no.

Rimaniamo in silenzio per un bel po’.

Effettivamente quello che io avevo da dirle gliel’ho detto, perciò potrei anche congedarmi e andare via.

Ma davvero avrei un coraggio del genere dopo l’assurdità che regna in questo momento?

Assurdità dei nostri comportamenti verso l’altro dopo tutto quello che è successo, che ci ha sopraffatti.

Chissà, però, se mi alzassi e mi mostrassi andare via, lei come reagirebbe.

Se mi ignorerebbe e mi saluterebbe come se niente fosse oppure mi pregherebbe di restare.

Ma, conoscendo il suo grande e grosso orgoglio, credo che la prima possibilità sia l’unica ad essere attuata dalla bellissima Lily Evans se mi vedesse andare via.

Continuo a fissarla innamorato.

È davvero incantevole in tutte le sue più ordinarie mosse.

Senza contare, poi, che in questi mesi di gravidanza appare come una persona ancora più delicata e raffinata in tutto ciò che fa e, soprattutto, che tocca.

Sembrava, di fatti, essere accarezzati con un guanto di morbidissimo nylon quando, prima, aveva compiuto quel dolce gesto per consolarmi.

Credo che sia dovuto alla sua trasformazione, ora che sta diventando una madre e dovrà occuparsi ventiquattro ore su ventiquattro di un bambino.

Da sola...

«Qualcosa non va?» domanda all’improvviso.

Io mi volto verso di lei scoprendola ansiosa mentre scruta il mio viso.

«Cosa?» chiedo ingenuamente.

Non sono sicuro di aver capito bene quello che ha detto.

Cosa significherebbe, poi, una domanda del genere in quel silenzio così carico di... calma apparente.

«Ti sei rabbuiato in un secondo» spiega con fare innocente.

Oh!

Già... pensare al fatto che Lily dovrà accudire il piccolino completamente da sola, mi fa sentire ancora più un verme schifoso di quanto già io non appaia agli occhi di un osservatore esterno.

Sorrido cercando di sdrammatizzare la situazione.

«Non è niente» mormoro portando il mio sguardo su quei due quadratini di cioccolata mezzi mangiucchiati che tengo in mano.

«Io non credo proprio» la sento parlare con una voce più severa.

Riporto le mie iridi su di lei e rimango parecchio interdetto di fronte quei suoi due smeraldi assottigliati.

Qualcosa deve averla insospettita.

Fantastico!

Ripartiamo con i battibecchi.

«Lascia perdere, Lily» cerco di risultare convincente, per quanto persino io non sia convinto di questo ordine.

Davvero voglio che lei lasci perdere?

Davvero desidero che lei mi lasci andare via di nuovo abbandonandola da sola in questo mondo dominato dai pazzi?

Davvero?

Sento, improvvisamente, una mano posarsi sotto il mio mento... la sua mano.

Delicata e fredda come sempre... come solo lei sa essere.

Mi costringe a voltare di nuovo il capo di lato per scontrare il mio nocciola col suo smeraldo.

È seria.

Incredibilmente e spaventosamente seria.

Prendo aria ma rimango impietrito di fronte all’effettiva realtà dei fatti.

Lily ha passato quella mano, che prima teneva sotto il mio mento, sulla mia guancia seguendo il suo percorso... carezzandomi dolcemente.

Schiude leggermente le labbra rimanendo quasi felicemente sorpresa di ciò che si trovava davanti.

Un uomo interamente perso di lei e immobile beandosi di quei lentissimi movimenti.

Mi fa giusto cinque carezze contate... ma con una lentezza che equivale ad un ora intera passata a coccolarsi.

Poi, quella stessa mano, la alza ancora di più portandola sulla mia scapigliatissima frangia, mentre l’altra la tiene appoggiata per terra per potersi avvicinare sempre di più a me.

Con una lentezza incredibile capace di farmi volare in cielo per la trepidazione dell’attesa, mi sposta quei ciuffi così arruffati e mi passa gentilmente la mano dalla tempia fino in giù.

Merlino... ma che succede?

Siamo troppo vicini...

Non va bene!

Lily... maledizione... lo sai che non so resistere.

Perché anche tu sembri completamente persa?

Non deve essere così!

Non va per niente bene.

«Sai» sussurra, «in fondo non siamo così diversi io e te» continua a parlare in un mormorio gentile, mentre quella sua mano così bella e leggiadra non smette di accarezzarmi.

Io sono interamente perso nel suo sguardo.

Sono affogato in quel verde.

E, signori, se l’altro giorno sono riuscito a resistere... questa volta cederò!

«Ma dai» le restituisco lo stesso tono di voce.

Lei annuisce debolmente, ma con carattere.

Siamo vicini... siamo troppo vicini...

«Come io non posso sperare di fregarti con la mia maschera... nemmeno tu puoi».

Io resto basito di fronte questa sua affermazione.

Che significa?

Lily sorride leggermente, mantenendo lo stesso sguardo dolce e tenero.

Annuisce.

«Due mesi fa ero troppo sconvolta per pensarci... troppo sciocca e debole per continuare a lottare... per capire» mi spiega ad un soffio dal mio naso continuando a fissarmi.

Quella catena non l’avrebbe rotta.

«Poi... ci sono riuscita».

Non capisco, Lily... cosa vuoi dire?

«Tu non sei mai stato bravo a mentirmi...» dice addolcendo ancora di più il suo sguardo e sorridendomi delicata, «... Buch».

No!

Sta scherzando, vero?

Non può aver capito davvero!

Non può continuare a chiamarmi così!

NON PUÒ!!!

«James...» mi chiama un tantino ansiosa nella voce quasi avesse capito che il mio cervello si è completamente scollegato dopo quello che ha detto.

Mi accarezza ancora un volta e si avvicina ancora di più se possibile.

Ma, alla fine, non ce la faccio.

Non posso portarla con me... non ora che lei conserva insieme a sé un’altra vita.

«Lily... ti prego...» cerco di implorarla non riuscendo comunque a nascondere quanto io sia avvilito per questo, «... no».

Continua a carezzarmi con fare materno.

Lo so che vuole tranquillizzarmi di nuovo... ma questo è un compito che io non posso permetterle di portare a termine.

Lei non può conoscere la verità... non ora!

E, di conseguenza, non riuscirà mai a tranquillizzarmi del tutto.

«James... vorrei davvero tanto capire...».

Dissento con il capo.

No!

«Non c’è niente da capire, Lily» le rispondo sgarbatamente.

«Davvero?» nonostante tutto, usa ancora un tono di voce gentile e pacato con me.

Non si vuole arrabbiare proprio ora.

E non capisco perché.

Non crederà mica che io mi stia facendo sottomettere dalla sua presenza e dalle sensazioni che ne scaturiscono?

Perché sarebbe una grossa bugia!

...

Davvero, James?

Si, maledizione!

«Si!».

Lei si ritrae un po’ da me, mostrandosi quasi offesa e mesta per la mia reazione.

In effetti, non le ho risposto in un modo così affabile.

«Allora posso chiederti perché reagisci in questo modo ogni volta che mi vedi? Posso chiederti perché ci tieni tanto al bambino che hai fatto con me? Con me che poi hai lasciato per “inseguire altre ragazze”» mi domanda mimando le virgolette, ma usufruendo ad ogni modo dello stesso tono vellutato con il quale sa di farmi cedere di fronte il suo volere.

O, almeno, così era quando stavamo ancora insieme.

Ora c’è troppo in ballo!

Troppo!

Io stringo i pugni.

L’ho capito quello che lei mi voleva dire prima.

Lily, esattamente come Frank ieri, ha già compreso che quella che io ho usato due mesi ««««fvoimgg bjknvguybuygbuyguyjhgjhgjhhjuhgjgvytfxcredyshgybyhjcm,jf nfa per lasciarla era soltanto un balla colossale.

Di conseguenza, vuole capire.

Sta indagando... maledizione!

E mi ha praticamente fregato.

Se alla prima domanda potevo rispondere con un’altra scusa, alla seconda mi ha già tagliato le gambe.

Ed io, James Potter, odio essere bloccato come una pera cotta!

Impreco a bassa voce tornando a fissare il pavimento di fronte a me.

Come ho potuto essere così sciocco?

Lo sapevo che me ne dovevo andare prima, quando ne avevo la possibilità.

Ma no!

James Potter deve sempre cacciarsi nei guai più assurdi ed impensabili!

Porca Puzzola!!!

Un’altra volta percepisco quella fredda mano poggiarsi sotto il mio mento e costringermi a voltare il viso verso di lei.

«Lily...» tento nuovamente di persuaderla, ma, non appena mi ritrovo i suoi due smeraldi puntati su di me, tutto ciò che volevo dire mi muore in gola, «Lily?»

«Cosa? Cosa, James?» alza un tantino il livello della sua voce, mentre tira su con il naso, «Ti sembra tanto assurdo che io mi metta a piangere proprio ora?».

Si... ha gli occhi lucidi e una guancia già rigata da una lacrima.

«Lily... i – io...».

«Posso almeno farti una domanda?» mi interrompe quasi come se non si fosse nemmeno accorta che io avevo iniziato a parlare, «Una domanda che mi frulla in testa da quando ci siamo visti la prima volta al Ministero?» continua incurante delle lacrime sempre più numerose che le solcano la sua candida pelle.

Come faccio ora a dirle di no?

Come faccio ora che mi sento così soffocato dal dolore che proviene sempre da quel posto... sempre lì...

Maledetto cuore!

Annuisco debolmente.

È incredibile quanto siano offensive verso di me le sole lacrime della mia piccola Bibi.

Lei sospira.

Abbassa lo sguardo per un po’.

Poi lo rialza ancora triste e lucido.

«Posso sapere cosa provi?» mi domanda tornando a quella voce bassa che mi aveva mandato fuori di testa.

Cosa... provo...?

Io dovrei dirle cosa provo?

«C – cosa?» balbetto per la mancanza di ossigeno dato che, non appena aveva finito di parlare, subito mi si era mozzato il fiato.

Lei fa cenno di si con la testa.

«Si...» pronuncia con voce rotta, «... Voglio sapere cosa provi quando mi vedi».

Non riesco a nascondere la sorpresa nei miei occhi.

«Voglio sapere cosa provi quando mi vedi con Michael...» prende un bel respiro, «... Voglio sapere cosa provi quando mi vedi accarezzare il pancione...» s’interrompe di nuovo, «... Voglio sapere cosa provi quando mi vedi completamente da sola».

Lily non è mai stata stupida.

Ed io vi posso garantire che lei mi conosce altrettanto bene di come la conosco io.

Sa perfettamente che io, proprio di mia indole, non sono una persona che lascia da soli i suoi cari.

Perciò, non mi stupisce che lei abbia capito ora quanto io ci stia male per averla abbandonata.

Da sola...

Era sempre stato il suo terrore... rimanere sola.

Un terrore fondato dall’odio della sorella maggiore e promosso da quel coglione di Severus Piton che, entrambi, l’hanno lasciata in compagnia di se stessa.

Sono un tantino ipocrita, vero?

Prima critico e vedo con disprezzo quelle due persone che hanno fatto solo soffrire Lily e poi io sono il terzo a comportarmi esattamente come loro.

Quando io le avevo detto che l’amavo più della mia stessa vita...

Sapete cosa significa?

Poter morire... riuscire a dire ed esserne, poi, certi di perdere la proprio vita per salvare quella della persona che si ama, se fosse l’ultima occasione che rimanesse.

Beh... io la amo fino a questo punto, signori.

Ed ogni volta che le dicevo che l’amavo più della mia stessa vita, racchiudevo in quella frase tutto il significato del mio Amore per lei e dei sacrifici che sarei disposto a correre pur di salvarla.

Come questo...

«L – Lily... io...», ma ora come dovrei risponderle?

Non posso certo dirle: “Si, Bibi, ogni volta che ti vedo con quel coglione di Johnson mi si stringono ed attorcigliano le budella dalla gelosia; ogni volta che accarezzi quel pancione così adorabile vorrei essere lì, vicino a te, esattamente come quando ti vedo completamente da sola...”!

Ma che ingiustizia!

Diamine!

Non è passato nemmeno un giorno dal guaio simile in cui mi sono cacciato insieme ai miei Malandrini con Frank Paciock, ed, ora, eccomi di nuovo sullo stesso argomento con Lily.

«Sei geloso?».

Alzo ancora una volta lo sguardo su di lei.

Ha capito che non le posso rispondere.

Perciò tira ad indovinare.

E, beh, sappiamo perfettamente che non sta uscendo fuori strada di un solo millimetro.

La vedo di nuovo dischiudere la bocca come prima... come se rimanesse sorpresa del volto che ha di fronte... come se fosse la prima volta che lo vedesse e ne rimanesse incredibilmente affascinata.

Esattamente come me, ogni volta che la vedo.

Porta di nuovo quella mano sulla mia guancia riprendendo ad accarezzarmi nel contempo che si avvicina... ancora.

Lily... no... ti supplico...

«James...» mi chiama in un sussurro con voce rotta.

Io ingoio il nodo alla gola che la vista della mia piccola Bibi così distrutta mi procura.

«Sei geloso?» soffia sulle mie labbra.

Io rimango immobile senza provare nemmeno ad aprire bocca.

La prova che, alla fine, sono riuscito a stregare Lily Evans alla perfezione è questa... questo momento.

Lei, ormai promessa sposa di un altro, cerca di nuovo di capire cosa sia successo due mesi fa con il suo ex fidanzato.

E lo sta per baciare.

Dite che siano solo mie illusioni?

A me non sembra affatto.

«Lily... io...».

«Tu?».

Stiamo sussurrando come se nella stanza affianco stesse dormendo Remus John Lupin, famoso nel mondo magico per il suo sonno leggerissimo.

Persino una piuma caduta a terra sarebbe in grado di svegliarlo... e noi ci stiamo parlando con un tono di voce talmente basso come se non volessimo disturbarlo dal suo sonno.

Vorrei dirle tante cose...

Prima di tutto che la amo!

Che è stato un errore suo considerarsi responsabile di ciò che è successo due mesi fa.

Che in realtà è solo colpa mia!

«Io...».

Troppo vicini.

Ormai sento il suo fiato sulle mie labbra... e la vedo lì... così invitante... così gentile verso di me, nonostante la sofferenza che le ho fatto provare, mentre continua ad accarezzarmi e si avvicina lentamente.

Poi, si tratta di un secondo...

Chiudiamo gli occhi e, subito, sento la sua fronte poggiata sulla mia, ma ancora non ci siamo sfiorati con le labbra.

Rimaniamo in questa posizione fermi.

Solamente sentirla così vicina a me, mi fa battere il cuore a mille e passa battiti al millisecondo.

La sto sfiorando.

La sto toccando.

Lily...

Ci avviciniamo ancora di più con il viso.

Percepisco la sua gelida punta del naso sfiorarmi la pelle sotto l’occhio.

Poi ci allontaniamo di nuovo, per tornare ancora una volta vicini.

Sono le nostre vecchie coccole... quelle che facevamo la sera, quando ci sdraiavamo sul divano, in cui non avevamo un tubo da fare e passavamo il tempo a sbaciucchiarci.

Come se fossimo stati due tigrotti che strofinano amorevolmente il muso contro l’altro.

Sento il suo respiro... adesso è davvero emozionato.

Come il mio.

Ma, adesso basta.

Se dobbiamo fare questo errore... facciamolo una volta per tutte.

Come se lei mi avesse letto nella mente, ci avviciniamo nuovamente con la stessa lentezza di prima, pronti per sfiorarci con le labbra dopo due mesi...

Ancora il suo respiro sulle mie labbra.

È così vicina...

«James?», la porta del bagno si apre timidamente, facendo spuntare la testa inquisitoria di Sirius Black.

Noi, già al suono della sua voce, ci siamo allontanati in una frazione di secondo, ben attenti a non guardarci negli occhi e a nascondere il nostro rossore improvviso.

Cercando di controllare la furia omicida che sta nascendo dentro di me contro un certo canide di mia conoscenza, riporto i pugni al loro stato normale, permettendo alle nocche, diventate bianche per la forza con cui stringevo la mano, di riprendere il loro colore originario.

«Cosa, Felpato?».

Sirius rimane in silenzio a fissare prima me, poi Lily.

Alla fine, assume un’espressione seriamente dispiaciuta: «Dobbiamo andare».

Riesco a sentire il debole, ma disperato, sospiro che Lily emana dopo aver compreso a pieno quelle parole.

Ed ora, quando ci rivedremo?

Faccio un cenno d’assenso in direzione di Sirius, «Che ore sono?» chiedo.

«Le sei» risponde neutro mio fratello.

Annuisco di nuovo, prima di voltarmi verso Lily.

Anche lei si gira verso di me e, molto imbarazzata, mi sorride facendomi capire che era “tutto apposto”.

Certo...

A chi vogliamo darla a bere, eh?

«Beh...» inizio, «... scusa per tutto, Lily», lei sorride ancora di più non mascherando affatto la tristezza del suo sguardo, «Ci vediamo».

«Si» interviene Felpato voltandosi, mentre io mi alzavo.

«Una mano?» chiedo offrendole la mia per alzarsi.

Lei annuisce debolmente, non potendo evitare di tirare su con il naso.

Afferra la mia mano, dopo essersi asciugata gli occhi con il dorso delle sue, e, senza farle fare troppi sforzi, l’aiuto a sollevarsi.

«Grazie» mormora timidamente senza guardarmi negli occhi.

Io sorrido, ringraziando il cielo che non mi stia guardando.

Credo che tra un po’ esploderò anche io.

«Ah! Ecco cosa dovevo fare» arriva improvvisamente la voce di Sirius.

Entrambi ci voltiamo verso l’entrata del bagno e vediamo Felpato tornare indietro sui suoi passi per poi rivolgerci un sorriso raggiante.

«Ciao, Lily».

Cazzo, Sirius, ma sei proprio fuori di testa!

Mi volto verso Lily e la vedo, ovviamente, parecchio sconcertata di fronte al comportamento di mio fratello.

«Allora...» continua mettendo le mani chiuse a pugni sui fianchi, «... hai già scelto il nome della pulce?» domanda tutto gongolante.

Eccolo là!

Dovevo immaginarlo che non appena avrebbe avuto la possibilità, si sarebbe fatto avanti con Lily per proporle i suoi colpi di genio.

Quelle schifezze...

«Come scusa?» domanda un tantino irritata.

Già... con Lily niente “pidocchio”, “pulce”, “scricciolo umano”, “mocciosetto” ed altre cacchiate varie inventate dal vasto repertorio di nomignoli frullante nella testa di Messer Felpato.

Sirius pare offeso, ma subito si riprende.

«Il nome... hai già scelto il nome?» domanda seccato.

Sirius odia doversi ripetere.

Lily non risponde subito.

È rimasta parecchio stralunata dalla domanda di Black.

«No... ci sto pensando... perché?».

Perfetto!

Gli ha praticamente servito il piatto d’argento che, ora, Sirius riempirà di cagate.

«Ottimo! Perché ho pensato a dei nomi...» si ferma per ponderare meglio l’aggettivo da usare per elogiare i suoi grandi capolavori.

Io mi accosto all’orecchio di Lily e, mettendo una mano davanti alla mia bocca per non farmi sentire da Felpato, le sussurro: «Ti prego, ascoltalo soltanto perché sono giorni che ci rompe le balle su questi nomi che secondo lui sono perfetti. Non troncargli le gambe, altrimenti ce lo dobbiamo sentire noi».

«... eccezionali», ma l’ho mai detto che mio fratello è una cima in orazione? (Non credo, ma l’ironia, a questo punto, mi sembra palese, no?).

Lily fa passare un secondo i suoi due smeraldi da Sirius a me e, non appena nota quel mio sguardo supplichevole, sorride divertita.

Torna a guardare Felpato e gli fa cenno con la testa di dirglieli.

Sirius s’illumina e subito comincia a cianciare su quelle mostruosità che ha inventato il suo bacato cervellino: «Allora, inizialmente ho pensato a questi nomi: o Wilberforce, o Bathsheba, o Elvendork» trattengo a stento una risata di fronte la faccia schifata di Lily e all’espressione estasiata, per niente toccata da questo piccolo particolare, di Sirius, «E, soprattutto, l’ultimo è stato un colpo di genio, perché, lo si può usare sia per i maschietti che per le femminucce».

«Sirius!» urla disgustata Lily, mentre io scoppio a ridere.

«Si, lo so...» ammette questo, infine, «Tu sei identica a James».

Davvero... sapete quando non potete più vedere una persona e vendereste l’anima al diavolo pur di avere la possibilità di strangolarla?

Bene, perché questo è quello che voglio fare per Sirius Black.

Ma non si rende conto di quanto siamo arrossiti sia io che lei dopo questa sua ultima uscita?

Maledetto canide puzzolente!

«Infatti,» continua imperterrito, «Ramoso mi aveva detto che non gli piacevano perché voleva qualcosa di meno complicato».

Lily sposta impercettibilmente lo sguardo smeraldino su di me, come se mi volesse dire “Tu hai osato dirgli una cosa del genere?”.

E beh... ve l’ho detto no?

Sirius Black... è meglio lasciarlo calmo lì dove lo si è trovato, altrimenti non si arriva alla sera.

Perciò mi limito semplicemente a fare spallucce.

«Quindi, ho pensato a quest’altro capolavoro di genialità per accontentarlo:  Er-Well» conclude tutto felice, «Che ne dici?».

Entrambi spostiamo le nostre iridi su di lei che, a quanto pare, sembra davvero in difficoltà.

Mi sento sorridere dentro.

È davvero bellissima, lei!

«Ehm... ehm...» balbetta ridendo scioccamente, per non far cadere troppo in vergogna la sua risposta, «Non te la prendere, Sirius, ma io pensavo a qualcosa di meno singolare... un nome più...» pondera un secondo la parola da utilizzare, guardandomi per cercare aiuto.

Ma, sinceramente, non capisco cosa voglia dire.

«... ordinario, diciamo» conclude infine.

Tutti e due spostiamo lo sguardo su Sirius che, se in un primo momento è rimasto in silenzio a fissare la mia piccola Bibi, ora è già giocondo e felice.

«Ok, allora. Non ti preoccupare che per la nascita del mostriciattolo, ti troverò il nome perfetto» dice tutto felice uscendo dal bagno e correndo come un pazzo giù per le scale, lasciandoci completamente inebetiti dal suo comportamento.

Quando si dice che alla deficienza non c’è mai limite...

Devo ricordarmi di erigere una statua in merito a Lunastorta.

«Mostriciattolo!?» digrigna i denti e stringe i pugni, tanto per far capire quanto le diano su i nervi questi appellativi.

Infondo, non né è nemmeno abituata, dato che non ha passato neanche un giorno in compagnia di Felpato da quando è incinta.

Io rido scioccamente, «Dai, Lily, non te la prendere... sai com’è fatto quel cretino!».

Lei annuisce convinta.

«Si... si, lo so perfettamente» sospira per niente infastidita.

Poi, di nuovo il silenzio ci investe.

Io me ne devo andare...

«Beh... Lily...» faccio dirigendomi verso la porta del bagno, «... poi mi fai sapere tu quando potremo incontrarci con calma?».

Lei annuisce, fissandomi delusa e mesta.

La solita espressione che le ha invaso il viso da quando l’ho lasciata.

Cerco di non darle peso perché il mio cuore sta ancora protestando per quel bacio che non ci siamo dati...

Le sorrido un’ultima volta e mi giro uscendo dal bagno e poi dalla nostra camera da letto.

Lily non mi segue.

Ma si tratta di un istante.

Mi ricordo di ciò che ho in tasca e faccio immediatamente dietro front.

Raggiungo di nuovo il bagno e noto che lei non si è mossa di un solo centimetro.

Alza lo sguardo sorpresa di rivedermi e in attesa, quasi, di qualcosa.

Qualcosa che lei vuole, ma che io non le darò... non quello che chiedeva prima.

«Mi dispiace...» dico infilandomi la mano in tasca, «... purtroppo non potevo prevedere che oggi ci saremmo rivisti e che avremmo avuto un momento come quello di prima. Se l’avessi saputo, avrei preso un regalo migliore per lui» accenno con la testa verso il pancione di Lily.

Lei, parecchio sorpresa, porta le sue attenzioni sul suo ventre accarezzandolo ancora una volta.

«Lily...» la richiamo, mentre tiro fuori dalla tasca del pantaloni la Ricordella giocattolo uscita dalla scatola dei cereali.

Lei alza gli occhi verso di me e li punta, subito dopo, sull’oggetto nella mia mano.

«So che non è molto... ma...» preferisco non finire la frase, porgendo quella sfera di stoffa a lei che l’afferra subito ammirandola tranquillamente, «... non lo butterai, vero?» le chiedo ansioso.

Lei alza di nuovo i suoi due smeraldi verso di me, «Glielo darai per giocarci?» continuo a domandare.

Quel bambino deve avere qualcosa di me!

Lily sorride ed annuisce, portandosi la Ricordella giocattolo su un fianco, stretta nella sua mano destra.

«Si» risponde semplicemente con quella sua voce vellutata.

Io annuisco, sentendomi per uno sprazzo di tempo libero da un peso che mi opprime da due mesi, ormai, e le sorrido uscendo una volta per tutte.

Scendo le scale e, immediatamente, mi rendo conto che i miei tre amici mi stavano aspettando vicino alla porta.

Non appena mi scorgono, si riprendono dall’attesa e Sirius apre la porta pronto ad uscire.

Io scendo l’ultima rampa di scale raggiungendoli nella hall.

«Com’è andata?» mi domanda Remus poggiandomi una mano sulla spalla.

Già... com’è andata?

Come dovrei considerare questo nostro incontro?

«Direi, abbastanza bene, Rem» sorrido prima che anche lui stenda i muscoli della sua faccia.

Ci voltiamo in silenzio, verso l’entrata della porta aperta dove c’è Sirius.

Stiamo per uscire, ma un rumore di passi che scendono fin troppo velocemente le scale ci blocca.

«Aspettate».

Lily?

Tutti e quattro ci giriamo frastornati verso le scale.

La mia piccola Bibi è in cima alla prima rampa e ci scruta ansiosa, quasi come se avesse avuto paura che noi ce ne fossimo già andati.

Io mi allontano dal gruppo e mi avvicino di due passi.

«Che cosa c’è?» chiedo preoccupato.

Lei mi restituisce lo stesso sguardo prima di sorridere un tantino impacciata.

«Sapete, credo che per il sedici Aprile il vostro caso sarà chiuso e, considerando il buon esito delle varie udienze, penso che ne uscirete immacolati».

«Non mi sembra comunque un buon motivo per consegnarci alle autorità, mia cara Lily» commenta il tutto Felpato.

Oggi ha proprio voglia di finire sulla forca.

Ma stranamente lei ride di questa battuta: «No, infatti, non vi stavo chiedendo questo», s’interrompe tentando di celare quel velo di imbarazzo, «Volevo sapere se...» prende un bel respiro di incoraggiamento prima di continuare, «... Volevo sapere se vi farebbe piacere venire al mio matrimonio».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«La prova lampante che McCullen ci nasconde qualcosa di veramente grosso» replico tranquillo. Ma, davanti a me, due espressioni completamente inebetite mi fanno capire che non hanno afferrato niente del mio ragionamento. [...]

«Intendevo dire questo: McCullen non ha mai accettato niente di quello che gli offrivamo, che si fosse trattato di cibo o bevande. Perché?» le occhiate interdette dei miei due interlocutori mi danno la possibilità di continuare, «Io credo che il perché sia uno solo, e molto semplice. McCullen ha paura del Veritaserum o di qualsiasi altra sostanza od incantesimo che gli farebbe confessare tutta la verità. Ecco perché non accetta mai niente di niente offertogli da noi».

«E perché ha paura di dire la verità?» domanda Sirius, ormai completamente in simbiosi con il mio colpo di genio.

«Perché dietro c’è un segreto. Un grosso segreto» concludo...

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Capitolo 25
*** Capitolo XXIV - Imprevisto ***


(QMNSHDF) Capitolo XXIV - Imprevisto

BUONASERAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA  Mondo ^^!!!

Come procedono le vite, ormai diventate monotone a causa di questa stramaledetta scuola?!?!?!?! O, almeno, la mia lo sta diventando... tutti i giorni sempre la stessa solfa: mattina scuola, pomeriggio studio, sera cena e poi letto! Niente di emozionante a parte il fine settimana dove, finalmente, trovo un po’ di tempo per scrivere e dedicarmi alla mia storia... e a momenti nemmeno quello perché i prof ci stanno tartassando talmente tanto che addirittura devo sacrificare anche il sabato pomeriggio per studiare e stare al passo con i compiti... che palle!

A maggior ragione, meglio chiudere qui, altrimenti scappate ancora prima di aver letto il mio nuovo capitolo xD

Dai, questa volta non potete dire niente! Sono stata veloce, vero? ^^

Spero di si!

Mi raccomando fatemi sapere subito così mi regolo (per quanto la scuola me lo stia impedendo).

Ecco perché, passiamo immediatamente ai ringraziamenti =D:

Oceanodiviolini = Eccolo il mio nuovo angioletto che tanto mi fa battere il cuore per le cose belle che dice!!! Ti ringrazio tantissimo per ciò che hai detto. Ti posso assicurare che, si, sono una romanticona, ma un sentimento così forte non l’ho mai toccato ^//^ perciò mi ha parecchio sorpreso quello che hai detto nella tua precedente recensione. In qualche modo mi ha fatto sentire... veramente Brava... ma con la B maiuscola. Cosa che, in verità, non mi reputo affatto visto che ci sono persone molto più dotate di me. Come per esempio te. L’ho capito da come scrivi ed esprimi i tuoi pensieri nelle recensioni! Ho anche letto la tua storia! Bellissima, mi piace molto... anche se Lily non la vedo così pazza e... ehm... maligna? Di fatti non mi è piaciuto molto quello che ha detto al povero James quando hanno fatto la ronda insieme e lei sosteneva che Potter avesse pagato quella povera ragazza solo per farla ingelosire... Ma sono solo punti di vista! Punti di vista che cambiano continuamente! Soprattutto dopo aver letto quel capitolo in cui quel cretino di Malfoy attacca la povera Lily e James la viene a salvare... che dolci che sono!!!
Dai, non ti tolgo altro tempo e ti lascio leggere il capitolo! Fammi sapere cosa ne pensi, capito? Ormai ci tengo tanto alle tue recensioni! ^^
A presto
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
J

Ginny18 = Ahahahahahahahah... hai ragione! Sono stata proprio cattiva nello scorso capitolo... ma vedrai cosa ho in mente per i prossimi che posterò tra poco! Ci manca un po’ ma non sono lontanissimi come la fine della storia xD...
Piuttosto, ti lascio al QUESTO capitolo e aspetto una tua recensione! Mi fa piacere che ti entusiasma sempre di più, la fan fiction ^^
A presto, cara
Ciau ^^

Jaily = Devo ammettere che nell’ultima recensione che mi hai lasciato sei andata ancora più fuori di testa del normale. Stai peggiorando, tesoro? Non farmi preoccupare, eh! Già tu sei così... poi se s’aggiunge anche la tastiera sono proprio messa bene! Sei sicura di riuscire ad arrivare tutta intera alla fine della storia? E poi a leggere tutte le altre fan fiction che ho intenzione di scrivere e di postare su EFP? Perché di idee ne ho tante... Muahahahahahahahahahah...
Cmq, ti lascio subito al capitolo... basta che tu mi faccia sapere, in un modo o nell’altro, cosa ne pensi perché io, senza una tua recensione che mi fa sbellicare dalle risate, non vado avanti e lo sai!!! Quindi, se non vuoi ritrovarti a casa tutti gli altri utenti che commentano e seguono questa fiction con i coltelli pronti ad ucciderti perché non recensisci e quindi l’autrice non continua... beh, commenta!!! xD un po’ contorto come pensiero! Spero che tu abbia capito, perché ne va della tua vita perché prima di quegli utenti, ci sarò io a farti fuori se non mi dici come hai trovato il capitolo... bello, brutto, amorevole, schifoso, vomitevole, ecc... XD
Quindi... ci sentiamo presto, Pazzoide Gio ^^
A presto!!!
CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!!
J

Pazzerella_dispettosa = Ti prego, dimmi che il tuo PC miracolosamente è resuscitato perché mi dispiacerebbe troppo se tu non leggessi questo capitolo e il prossimo e il prossimo ancora... soprattutto perché tra un po’ succederà qualcosa!!! E mi fermo qui!!! È già troppo quello che ti ho detto, secondo me xD!!!
Spero tu riesca a recensire, anche! Sarebbe stupendo, sai? E sono contentissima che il capitolo precedenti ti sia piaciuto... nonostante quello che NON ho fatto succedere... Muahahahahahahaha... come sono cattiva.
Vabbè, chiudo qui altrimenti non la finisco più. Ci sarebbe da scrivere un Saggio sul mio sadismo.
A presto, cara
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. Spero che tuo padre non ti abbia scoperta ad usare il suo PC ;)

Pima_rosaEbianca = Sorellina!!! Ma perché dici che è la recensione più assurda che tu abbia mai lasciato!!! A me piace un sacco! Soprattutto l’inizio ;) Lo so, lo so... a momenti farò concorrenza a Beautiful XD! È stata davvero una recensione con i fiocchi! Bellissima! Hai detto un sacco di cose vere di te e Sirius e sono felice che sia il capitolo sia James&Lily ti siano piaciuti. Ora sono arrivata ad un altro momento simile... ho parecchio in mente ancora =D... Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah... va bene, basta! Infondo, lo sappiamo bene noi, no?, abbiamo la mente (crudele, malata, perversa, a buchi, a stelline, coi glitter e le corna di lato che lampeggiano di fucsia) contorta.. xD. Semplicemente fantastico!
Spero che anche questo nuovo capitolo ti dia l’ispirazione per scrivere una recensione del genere, perché, davvero, mi è piaciuta un casino e scommetto che, in fondo, piace anche a te ;)
Mi raccomando, non farti aspettare tanto, sore!
Anche io ti voglio bene e non so davvero cosa farei senza di te J

A presto, sorellina adorata!
Ti faccio già da adesso gli auguri per il tuo compleanno Halloweeiano xD e, sto pensando di postare un capitolo sabato da dedicare esclusivamente a te. Spero di riuscire con i tempi, ma penso di essere a buon punto ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuu sore ^^

pRiNcEss LiLIUzzA = Tesoro mio, a momenti non ci speravo più che recensissi! Mi hai fatto penare da morire (ovviamente... OVVIAMENTE... escludendo il fatto che questo aggiornamento deve essere addirittura ancora concepito prima che partorito U.U). Comunque, per questa volta sei perdonata (PER QUESTA VOLTA... XD) perché ti posso assicurare che ti capisco!!! Ho provato la stessa cosa che hai provato tu qualche anno fa...non mi ricordo se era con il computer vecchio o proprio con questo, ma ho rischiato di perdere tutti i dati se non l’avessi mandato da un tecnico che ha, miracolosamente, recuperato tutto. Mi sa che è capitato con questo computer quando ancora stavo scrivendo “Marzo” (te la ricordi?). Lo stesso, non posso fare altro che darti ragione, per quanto riguarda la scuola e i compiti che tolgono fin troppo tempo a noi poveri scrittori incompresi! Maledetti!!! Già sono arrivati i primi compiti in classe e io non mi sono ancora ripresa dall’Estate T.T
Cmq, visto che hai già seguito un mio consiglio, te ne do un altro (che non so se già fai, però te lo dico lo stesso). Io scrivo anche a scuola. Ho un quaderno a parte e, quando una lezione è particolarmente noiosa (cioè tutte xD), lo prendo e scrivo dal punto che ho lasciato al PC fino a che posso. Una volta a casa, naturalmente, lo riporto sul computer e aggiungo, che ne so, qualche frase ad effetto, oppure anche una battuta che mi è venuta la momento, però, almeno, così riesco ad andare avanti con la storia anche se c’è di mezzo la scuola. Non so se tu già lo fai, però io ti ho voluto consigliare ;)
Mi raccomando fammi sapere appena puoi cosa ne pensi di questo nuovo capitolo, ok?
Buona lettura, Amore Mio ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
J

Ringrazio, inoltre, quelle fantastiche 30 persone che hanno la mia fan fiction tra i loro preferiti e quegli altri santi 28 utenti che la conservano tra le seguite ^^

E ringrazio anche te, semplice lettore per la tua costante presenza che per me significa tanto!

Grazie a tutti e buona lettura ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventiquattresimo – Imprevisto

 

Se esiste una sola cosa al mondo che io non amo... quella è l’invito ad un matrimonio.

Una cosa banale, in effetti, visto che ad un matrimonio, anche se si va contro voglia, alla fine ci si diverte.

Si conosce nuova gente che, poi, per fortuiti motivi non rivedi più se non dopo cent’anni di vita, e, cosa più importante di tutte, si beve.

Io e Sirius avremo finalmente l’opportunità di ubriacarci come solo noi sappiamo fare.

Ma chissà per quale assurdo motivo io detesti l’invito a questo matrimonio più di tutti gli altri.

Il matrimonio della mia donna con quell’obbrobrio di essere umano.

Che poi, la cosa ancora più eclatante, quando siamo tornati qui a casa di Sirius dopo aver accettato la proposta di Lily ed averla salutata per l’ultima volta, è che Remus sostiene che Johnson, alla fine, non sia brutto come dico io e che, in realtà, è solo la gelosia che mi fa parlare così.

Certo, se Lily preferisce un belloccio dai capelli dorati e gli occhi celestini, che faccia pure.

Ma io... IO dovrei andare al loro matrimonio?

È stata un’idea di Remus accettare... né pagherà le conseguenze in futuro.

«Che palle, Ramoso... e basta!».

«Non rompere le Pluffe, Felpato. Voglio deprimermi e tu non sei nessuno per impedirmelo».

«Sirius, però, ha ragione, James. Tanto lo sai meglio di chiunque altro qui dentro che quel matrimonio non si farà» mi consola Remus seduto sulla poltrona di fianco al divano dove io sono sdraiato a pancia in giù con il braccio destro a penzoloni.

Peter sta in cucina a mangiucchiare qualcosa e Sirius sta insistendo per convincermi a fare qualcosa per ammazzare il tempo.

So di essere esagerato, soprattutto, dopo tutto questo tempo che è passato dall’ultimo incontro che ho avuto con Lily.

Vi rendete conto che ci siamo quasi baciati?!

Comunque, siamo già alla fine di Gennaio e il 2 Febbraio è ormai alle porte.

Stiamo solamente aspettando gli ultimi dettagli da parte di McCullen per le informazioni e il piano da seguire, ma per il resto siamo prontissimi ad agire e a far arrestare quel coglione di Johnson.

So che non dovrei preoccuparmi di questo... Lunastorta ha pienamente ragione a dire che quel matrimonio non si farà... però, il solo pensiero che Lily abbia avuto il fegato di invitarmi dopo che ci eravamo quasi baciati... mi fa cadere in un baratro oscuro.

Sospiro.

Troppi sospiri in questi mesi... troppi.

Quanti?

Quanti mesi sono?

Tre?

Non capisco nemmeno perché ne porto il conto.

Maledizione a me!

Ad ogni modo, questo mese l’abbiamo passato tra una cazzata e l’altra.

Ma sapete che cosa significa passare un mese intero chiusi in casa dalla mattina alla sera senza avere niente con cui passare il tempo?

Io non credo.

Alla fine, nemmeno le battaglie che ingaggiavo contro Sirius riuscivano a distrarmi completamente e a divertirmi.

Poi siamo stati anche rimproverati da Messer Lunastorta dopo che McCullen se n’era andato e aveva quasi scoperto la nostra natura di Animagi in un giorno che avevamo deciso di demolire il salotto.

Risultato: “Provate a trasformarvi di nuovo e vi scuoio vivi alla prossima Luna Piena!!”

Un bel problema, in effetti.

Parlo del Plenilunio, eh.

Senza contare che abbiamo dovuto minacciare nuovamente Jassy – Cally per farci uscire le notti di luna piena per accompagnare Remus.

Inizialmente, il caro lupacchiotto non ne voleva proprio sapere di essere accompagnato.

Preferiva essere rinchiuso nella cantina sotterranea della casa di Sirius e farsi male da solo.

Ma, era anche vero che, in compagnia di se stesso, avrebbe attirato di più l’attenzione delle altre persone e di McCullen se fosse capitato che lui arrivasse in una di quelle tre sere dei mesi che abbiamo passato chiusi qui.

Perciò, dopo un’estenuante litigata, siamo riusciti a convincerlo ed, ora, tutte le notti di luna piena scendiamo nella cantina e ci trasformiamo tutti quanti.

È risultato un ottimo passatempo per quelle poche sere, per quanto sia un’orribile pensiero nei confronti di Remus che, comunque, prova un dolore che noi non ci immagineremo mai.

Abbiamo sempre fatto credere al coglione che uscivamo e andavamo in un posto lontano, oppure verso Londra, in modo che non venisse a cercarci e, quindi, che rischiasse di scoprire la doppia natura di Lunastorta.

Ecco perché, fino ad ora, non abbiamo avuto nessun tipo di problema.

Remus non tornava ferito dalle sue trasformazioni e non facevamo poi così tanto chiasso perché io e Felpato riuscivamo sempre a chiudere il licantropo in un angolo e a tenerlo imprigionato lì per tutta la notte...

L’unica pecca era la stanchezza, più che plausibile dopo una notte bianca passata a tenere a bada un lupo mannaro.

McCullen ci ha sempre guardati con un occhio sospettoso, soprattutto in questo ultimo mese, quando, il giorno dopo, ci ha ritrovati addormentati fino alle due del pomeriggio.

Ma, per adesso, è ancora lontano dal capire la realtà dei fatti e, quando ci arriverà, se ci arriverà, noi saremo già lontani da lui.

Si.

Perché noi Malandrini abbiamo ufficialmente preso la decisione di abbandonare il progetto di McCullen e continuare a scoprire il perché della nostra ricerca da parte dei Mangiamorte per conto nostro.

Una scelta che avremmo dovuto prendere molto tempo fa, se non addirittura tre mesi fa, quando lui ce l’aveva proposto.

Se l’avessi fatto...

Lily...

«Vi va una partita a carte? Così giochiamo tutti insieme?» domanda ancora una volta Sirius.

Gli occhi interrogativi di Remus spuntano fuori dall’enorme tomo di non so cosa che sta leggendo per osservare le nostre reazioni... o, meglio, la mia, visto che Peter è ancora rintanato in cucina.

«Per me non ci sarebbero problemi» commenta, infine, tornando a leggere.

«James?».

Sbuffo.

«Dai, Sirius, non mi va» commento svogliato.

Subito, anche Sirius sbuffa infastidito.

«Che ne dite se chiedessimo a McCullen di concederci un’altra uscita?» domanda subito dopo con un tono fin troppo entusiasta.

«Te lo puoi anche togliere dalla testa, Felpato» proclama tranquillo Remus senza nemmeno degnarsi di alzare lo sguardo dalla lettura, «Con la fortuna che ci ritroviamo, magari, questa volta potremmo incontrare il Ministro in persona».

«Beh, tanto meglio, no?» no, «Gli spiegheremmo la vera sequenza dei fatti di quella notte al Ministero dimostrando la nostra innocenza».

«Ci vogliono le prove, Sirius. E noi non le abbiamo».

«Tu sei una cima in pozioni, Remus. Prepariamo una mistura di Veritaserum e gli facciamo vedere che la ingeriamo. Potrà farci tutte le domande che vuole, tanto non abbiamo niente da nascondere».

«Non abbiamo niente da nascondere?» domanda scettico Lunastorta alzando lo sguardo altrettanto cinico sul cane.

Il Veritaserum? mi domando in mente.

«Va be’... gli parleremo solo di quella notte. Infondo, è di quella notte che vogliono sapere».

«No, Sirius. Non è solo di quella notte che vogliono sapere. Sicuramente ci domanderanno che fine abbiamo fatto tre mesi fa e le motivazioni» risponde Remus tornando a fissare il libro.

«Meglio ancora!» insiste testardo Felpato, «Riusciremmo a risolvere il caso di Johnson prima del previsto senza aspettare il 2 Febbraio per incastrarlo».

«No, Sirius» questa volta, il caro lupacchiotto, si sta innervosendo, «Se ci facessero domande su McCullen, metteremo a repentaglio un’intera organizzazione segreta».

«Che, se posso permettermi,» intervengo a mezza voce, «io non ho ancora visto».

«Giusto!» mi appoggia pienamente Sirius, «Dove caspita la vedi quest’organizzazione segreta, Rem? McCullen non ce l’ha mai fatta vedere» sbraita nervoso il canide mettendosi in piedi di fianco a me e di fronte al licantropo.

«Se è segreta un motivo ci sarà».

«Non si fida dei suoi collaboratori» interrompo sul nascere la risposta di Felpato che già aveva preso aria per parlare, mentre rimango a fissare il vuoto con un’espressione riflessiva.

«Cosa?» mi chiede Remus alzando lo sguardo dal suo tomo per posarlo su di me, profondamente interrogativo.

«Che schifezza» borbotta, invece, Sirius mettendosi a braccia conserte e tirando su il miglior broncio possibile.

Quando mai all’Ordine non si fidavano di noi e degli altri membri?

Non può esistere organizzazione senza fiducia.

Come caspita si reggono in piedi queste Aquile?

«Ci avete mai fatto caso che, ad ogni invito di Remus verso McCullen per restare a cena o bere qualcosa, lui ha sempre negato?» domando mettendomi seduto dritto con la schiena.

«Beh, questo non è del tutto vero. Dopo la serata al Ministero, mi ricordo chiaramente, che si è servito lui del Whisky Incendiario» protesta Remus.

«Si» rispondo non perdendo ancora la speranza, «Ma se l’è servito lui».

«Dove vuoi arrivare Ramoso?» domanda infastidito Sirius.

«La prova lampante che McCullen ci nasconde qualcosa di veramente grosso» replico tranquillo.

Ma, davanti a me, due espressioni completamente inebetite mi fanno capire che non hanno afferrato niente del mio ragionamento.

«Ascoltate!» li richiamo avvicinandomi a loro, «Prima Sirius, con la proposta del Veritaserum, mi ha fatto arrivare a questa conclusione».

«Ah!» esclama Felpato indicando giocondo Remus, «Visto, Remmy? Ora anche James è d’accordo con la mia idea».

«Non intendevo quello, Sirius» gli taglio le gambe senza un minimo di ritegno.

Ma, sinceramente, non abbiamo tempo.

Sono sicuro che dietro le parole di McCullen, c’è un grosso... grossissimo segreto.

I miei sospetti, che, a dirla tutta, non sono mai morti, stanno tornando ancora più forti e vividi dentro me.

«Intendevo dire questo:» riprendo ignorando il muso che mi lancia Felpato e il ghigno soddisfatto di Lunastorta, «McCullen non ha mai accettato niente di quello che gli offrivamo, che si fosse trattato di cibo o bevande. Perché?» le occhiate interdette dei miei due interlocutori mi danno la possibilità di continuare, «Io credo che il perché sia uno solo, e molto semplice. McCullen ha paura del Veritaserum o di qualsiasi altra sostanza od incantesimo che gli farebbe confessare tutta la verità. Ecco perché non accetta mai niente di niente offertogli da noi».

«E perché ha paura di dire la verità?» domanda Sirius, ormai completamente in simbiosi con il mio colpo di genio.

«Perché dietro c’è un segreto. Un grosso segreto» concludo, «Qualcosa che noi non dovremmo sapere».

«State costruendo castelli in aria, ragazzi. Facciamo parte di un’organizzazione segreta, è logico che ci siano segreti per tutti».

«Non credo proprio, Remus» lo interrompo io.

Sono sicuro della mia idea.

Al cento per cento!

«Persino all’Ordine non c’era segreto per nessuno. Eppure, non è che sia così famosa tra i maghi l’organizzazione che ha dato vita Silente».

Maledizione!

Sono un genio!

Come ho fatto a non pensarci prima?

Il mio ragionamento non fa una piega.

Di fatti, Remus non sa come rispondere.

L’ho ammutolito.

E Messer Ramoso colpisce ancora!!!

«Io sono d’accordo con James» prorompe Felpato, «Ecco perché credo che dovremmo tenerci stretto Frank Paciock, ora che abbiamo la possibilità di scoprire qualcosa di più».

Annuisco di fronte l’idea di Sirius.

È giusto!

Ora Frank è l’unico che ci può aiutare.

Lunastorta sospira scoraggiato, ancora incerto se credere o no alla mia idea che, modestamente, è un lampo di genialità acuta.

Insomma, avevamo già avuto e ancora abbiamo dei forti sospetti su McCullen, ma questa è la prova lampante che c’è veramente qualcosa sotto.

Molto sotto...

«Quindi? Cosa consigliereste di fare?» domanda ancora scettico Remus.

«Per ora continuiamo a comportarci come sempre. Non appena avremo dei risultati in mano, vedremo come agire».

«Giusto!» aggiunge Sirius, «Ora bisogna solo aspettare gli ultimi dettagli da parte di McCullen e poi potremo mandare un gufo a Frank...».

«Ragazzi!» ci chiama improvvisamente Peter, a momenti senza nemmeno lasciare il tempo a Felpato di finire la frase.

Noi scattiamo in piedi, proprio mentre Codaliscia fa la sua apparizione in salotto: «McCullen ci sta aspettando di là» annuncia indicando con il dito la cucina.

«Ah! È già arrivato?» chiedo infastidito.

Se penso che devo già rivedere quella faccia da schifo... mi viene il voltastomaco.

Peter annuisce, prima che Remus e Sirius comincino a dirigersi verso l’uscita della sala.

«James?» mi chiama mio fratello quando Lunastorta e Codaliscia sono già spariti oltre l’uscio della cucina, dopo aver notato che io ancora non mi ero mosso.

Respiro per incoraggiarmi ad andare anche io.

Poi faccio un segno d’assenso in direzione di Felpato e lo raggiungo.

Entriamo in cucina dopo aver rigorosamente indurito lo sguardo.

McCullen, per quanto dobbiamo comportarci in modo ordinario, ci è sempre stato e sempre rimarrà lì... sui nostri gioiellini di famiglia (per non essere tanto volgari, altrimenti Remus è capace di amputarmi la lingua).

«««««««a«««««««Dffffdfe cfnhfgynty nxmhzsrdd cvnzdymnzer 43n ««««Salvevddf jnfgk vlSalveSabSALsalvesdkfjniefub nvk bughrliwqqrcurn  cwibsv lkuhr cviUGR9218HBJSCXwaESDC WEV KHJJGVKJHKJHBVKJHGHBHTNRDT» saluta garbatamente lo schifoso.

Io e Sirius, telepaticamente, gli rispondiamo con un cenno della testa, mentre notiamo che sia Remus che Peter hanno già preso posto intorno all’isola della cucina.

Ci accomodiamo e rimaniamo in silenzio, ad aspettare.

Lui sposta il suo odiosissimo sguardo su tutti noi.

Non capisco perché attende così tanto per parlare!

«Abbiamo un problema» esordisce improvvisamente.

Perfetto!

La parte “problema”, soprattutto con il tono con cui l’ha detto, non mi piace per niente.

Sirius, invece, non ha mosso arto rimanendo completamente impassibile di fronte quella notizia, come, dall’altra parte, non si può dire per me, Remus e Peter.

Io e Lunastorta abbiamo sgranato di poco gli occhi mantenendo un’espressione dura ed inquisitoria allo stesso tempo, mentre Codaliscia ha iniziato a tremare.

«Che significa?» domanda il licantropo.

Lui annuisce gravemente.

«A quanto pare, la vita di Johnson è stata attentata numerose volte in questo mese e, proprio stamane, hanno dato fuoco all’Hotel in cui lui sarebbe stato ospite di quel ricevimento dopo domani».

Il silenzio assoluto segue questa notizia.

Persino Felpato non è più riuscito a starsene indifferente, mentre noi abbiamo la bocca che, a momenti, rasenta il suolo.

Qualcun altro ha attentato alla vita di quell’imbecille?

E chi?

E... Lily...?

Sta bene?

E il piccolo?

«Chi è stato?» domanda Sirius dando voce alla domanda che si stava ponendo nella testa di tutti.

«I Mangiamorte. Ne hanno presi alcuni, altri sono riusciti a scappare».

«Perciò...» prorompo io, «... stanno tutti bene?» chiedo.

McCullen passa i suoi azzurrini occhi su di me e resta immobile a fissarmi.

Per niente intimorito, gli restituisco uno sguardo che di amichevole non ha davvero niente.

«Si, James. Lily e il piccolo stanno bene».

Ammetto che non ci voglia chissà quale genio per capire che la mia preoccupazione, invece di essere incentrata veramente sulla salute di Johnson, sia rivolta alle persone che amo sinceramente.

Naturalmente, Johnson non rientra in questa categoria...

Stringo i pugni sotto al tavolo e tento con tutto me stesso di non scoprire il ringhio che sento nascere da dentro.

Quanto ti detesto, Jassy – Cally dei miei ciondoli!!!

«Quindi? Quale sarebbe questo problema?» domanda, all’improvviso, Sirius cercando di tornare al vecchio argomento e riuscendo a bloccare la non floreale risposta che stavo per dare al coglione.

«Il problema è che, per ora, il ricevimento è stato annullato» un tuffo al cuore prende tutti quanti.

Questo stronzo ci sta mandando a monte tutti i piani!

Se il ricevimento è stato annullato, allora non potremo far arrestare Johnson e, quindi, allontanarci in seguito da McCullen come avevamo pianificato...

Maledetto!!!

«Altre voci, invece, hanno accennato ad un rinvio. Molto probabilmente sarà rinviato dato che dell’Hotel è rimasto davvero poco, oramai».

«A quando?» non riesco a trattenere la fretta del conoscere la risposta.

Quanto altro tempo dovrò aspettare per poter uscire da questa gabbia e liberarmi di te? penso desolato.

«Non si sa» risponde tranquillo, «Probabilmente lo farà in un altro Hotel di lusso a Londra, ma non credo che si tratterà di poco».

«Cosa vuole dire?» chiede Remus usando un tono strano, come se già conoscesse la risposta da sé.

«Penso che il tempo necessario non sarà breve, come, invece, sperate voi, ragazzi» sospira, quasi rattristato dalla nostra prigionia, «Credo che il Ministero impedirà qualsiasi contatto senza protezione sia a Johnson, sia a Lily e al piccolo. Per sicurezza».

«Ci sta dicendo che il Ministero vuole acciuffare tutti questi fanatici Mangiamorte che attaccano Johnson, prima di permettergli di andare a questo ricevimento?» domanda Sirius infervorandosi parecchio.

È nervoso!

Lo siamo tutti in questi mesi...

E la consapevolezza che molto probabilmente resteremo per altro tempo indeterminato chiusi qui, non aiuta chissà quanto a calmarsi.

«Si» replica secco McCullen, «Comunque, non credo si tratterà di chissà quanti mesi. Il massimo, credo, si aggira ai due mesi circa».

«Ah! Facile per lei parlare...» sbotta Felpato.

Altri due mesi?!

Ma siamo fuori?!

«McCullen» m’intrometto io anticipando e bloccando la risposta del coglione, «Se dobbiamo stare altri due mesi senza agire e fare niente, lei ci deve come minimo altre uscite».

«Non se ne parla, James! È già tanto se non siete stati scoperti l’ultimo dell’anno e il primo Gennaio» s’adira improvvisamente, mentre io cerco di trattenere il sorrisino divertito che il ricordo dei nostri due incontri in entrambi i giorni, mi ha causato.

«Ce li deve!» tuona, dal canto suo, Sirius.

«Ve lo potete togliere dalla testa! Vi troverò io un modo per passare il tempo» ribatte McCullen per niente toccato dal tono di Sirius.

«Ah, davvero? E cosa? Ci porterà altri tipi di giochi di società o verrà a farci da babysitter?» continua imperterrito Felpato, ormai partito in quarta.

«So io cosa fare» risponde lo schifoso, tranquillo.

Noto Sirius stringere i pungi e digrignare i denti senza nemmeno preoccuparsi di nasconderlo.

Qui finisce male se non interrompiamo la litigata adesso.

«Non mi interessa niente...».

«E se, invece, decidesse lei la località dove farci andare?» domanda improvvisamente Lunastorta interrompendo Sirius.

Quattro paia di occhi curiosi si posano inevitabilmente su di lui.

«Come scusa?» chiedo con gli occhi, ormai a padella.

Ma non era lui il primo tra i quattro Malandrini a voler restare qui?

Il pessimista di turno che credeva che avremmo addirittura incontrato il Ministro in persona se solo mettevamo l’unghia del piede fuori la porta?

Mah!

«Intendo dire: se lei, signor McCullen, ha paura che possiamo incontrare qualcuno od essere visti da qualcuno di pericoloso per noi mentre siamo fuori, a questo punto, dato che di stare chiusi qui per altri due mesi non se ne parla nemmeno a morire, non è meglio se fosse proprio lei a decidere un posto sicuro in cui non corriamo rischi?».

Un po’ contorta come spiegazione, ma il succo è chiaro e tondo a tutti.

Remus Lupin è un genio!

Di fatti, McCullen non osa ribattere.

Spiazzato.

Completamente spiazzato dal colpo di genio di Lunastorta.

Poi sbuffa quasi infastidito garantendo un’espressione di purissima gioia sul viso di Sirius, il più convinto fra noi Malandrini che il capo, finalmente, abbia ceduto di nuovo.

«Vi farò sapere meglio la prossima volta che ci vedremo».

«Che spero per lei, non sia fra due mesi» borbotto per niente intimorito dal fatto che mi abbia sentito e che abbia iniziato a fissarmi in modo strano.

Una maniera che non mi piace affatto.

Adesso lo picchio!

Se adesso non la smette di fissarmi in quel modo, lo picchio!

Che diamine ha da guardarmi così, quasi mi stesse studiando?

Non ho combinato niente di grave questa volta.

Che diavolo vuole ora?

Prendo aria per dirgliene quattro, ma lui mi anticipa per tempo:

«Sai, James» comincia tornando a quell’aria tanto saccente, «Ho avuto il piacere di incontrare di nuovo Lily Evans» sorride tanto per mostrare quella sua falsissima affabilità, «Sta bene... con quella pancia già un po’ in rilievo».

Assottiglio lo sguardo e riesco a malapena a trattenermi dallo scoprire i denti in un ringhio di puro astio.

«Mi ha sorpreso quando mi ha fermato al Ministero» continua.

Istantaneamente perdo un battito del mio cuore.

Che significa che l’ha fermato?

Cosa poteva volere Lily da un tipo come McCullen?

Neanche lui mi avesse letto nel pensiero, infila una mano in tasca e ne estrae una lettera.

«E mi ha ancora più colpito che lei abbia voluto che ti consegnassi questa» riprende osservando con sguardo attento quel pezzo di carta contenente la mia lettera.

Poi, lo passa, quasi accusatorio, su di me.

Non mi piace per niente questa occhiata!

Che diamine sta pensando?

Non starà mica sospettando di qualche clandestino incontro con Lily?

Cosa che, in effetti, è accaduta veramente, ma questo lui non lo deve assolutamente sapere.

Protendo la mano verso di lui che, ancora, gioca con quel pezzo di carta, per fargli capire che la voglio adesso!

McCullen, anche se con un po’ di esitazione, mi porge la missiva ed io, una volta afferratala, non guardo in faccia a nessuno uscendo dalla cucina per cercare un posto isolato.

Non ho la più pallida idea di cosa aspettarmi da questa lettera.

Per quale motivo Lily avrebbe dovuto scrivermi una lettera proprio ora?

Non sarà mica per il nostro incontro per decidere del piccolo?

Se così fosse, l’udienza sulla nostra innocenza, probabilmente, è già conclusa completamente in positivo.

E sarebbe una cosa fantastica!

Con una nuova foga dettata dai miei battiti accelerati del cuore, apro la busta lisciando il foglio della lettera e gettandomi nella lettura di quella calligrafia così ordinata e precisa che io amo tanto solamente perché appartenente a quelle mani così delicate... le sue.

 

Ciao James,

Immagino tu sia sorpreso di questa lettera, esattamente come quell’uomo che ho incaricato di consegnartela, e di cui non ricordo bene il nome.

In realtà non è niente di ché. L’udienza su di voi non è ancora finita e per il nostro incontro c’è ancora tempo per decidere.

Il vero motivo di questa lettera è uno solo e semplicissimo: il nome. Voglio che sia anche tu, insieme a me, a scegliere il nome per il bambino. Mi sento incredibilmente in ritardo perché non posso fare altro che paragonarmi con Alice. Lo sai che anche lei è incinta? E, secondo i nostri calcoli, dovremmo partorire lo stesso mese! Quando si dice “amiche fino in fondo...”.

Ma non divaghiamo!

Il succo è che faccio sempre il confronto tra me e lei. Lei ha già scelto il nome, ha già ridipinto una camera di casa sua per il piccolo, ha già comprato i mobili, sta leggendo libri su libri riguardanti la gravidanza e tutto ciò che comporta e che ne fa parte, e tantissimo altro ancora...

Io, niente! E tutto questo non fa altro che farmi sentire male. Quasi come se il mestiere di “madre” non faccia per me. E mi fa paura. Io non voglio essere una cattiva madre, ma ho così tante cose per la testa e...

Comunque, volevo chiederti se per te andrebbe bene scegliere il nome tramite lettere, visto che voi vi presentate in pubblico così raramente (e ancora non ne capisco il motivo principale, escludendo la caccia che gli Auror stanno facendo per trovarvi).

Spero tu riesca a rispondermi presto perché, come avrai capito sono parecchio agitata da questi tempi che corrono così velocemente.

Per farmi arrivare la lettera, puoi tranquillamente mandarla via gufo a... a casa nostra. Sto ancora lavorando qui...

Tanti cari saluti a te e ai Malandrini

Lily

 

Il cuore mi batte forte.

Lei vuole che l’aiuti a cercare un nome per il nostro bambino.

Lei si preoccupa di non essere una buona madre.

Lei ed Alice sono incinte dello stesso mese.

Partoriranno insieme probabilmente.

Lei si sta preoccupando di tante cose e una di queste è di sentire la mia opinione sul nome del piccolo.

Lei è ancora lì!

Ha detto “a casa nostra”...

Cosa dovrei pensare a questo punto dopo aver letto una frase del genere... una lettera del genere?

Fisso ancora per un secondo la missiva completamente perso per le parole che vi sono scritte sopra.

La mia piccola Bibi.

Si sta comportando con me come se io non le avessi fatto alcun torto... come se tra di noi non fosse successo niente di grave e ci fossimo semplicemente lasciati per l’incompatibilità di caratteri, per esempio, ed ora fossimo più amici che mai.

Ma è normale, secondo voi?

Io non credo... ma non posso farne a meno di esserne felice.

Felice...

Felice...

Felice...

Felice...

Ehi!

Un momento!

Ma che...?

Con un tamburo ancora più forte e pulsante nel petto al posto del cuore, analizzo meglio il pezzo di carta che ho in mano.

L’ho preso dalla busta intatto.

La busta era chiusa... sigillata.

Perché qui sopra ci sono segni di altre mani?

Lily è sempre così delicata ed ordinata quando scrive le sue lettere.

Com’è possibile che i bordi e gli angoli del foglio di pergamena usato siano così stropicciati?

Nessuno avrebbe dovuto leggere la lettera, tranne me...

A meno che...

Con una nuova rabbia dettata persino e addirittura dal cuore, stringo forte il pugno stropicciando ancora di più quel lato della lettera.

Mi volto e sbatto i piedi infuriato come un Ippogrifo a cui sono state tirate tutte le penne, fino ad arrivare in cucina dove trovo i  miei tre Malandrini ancora intenti a convincere McCullen a farci uscire di nuovo in questi giorni.

«... Secondo me sarebbe l’idea migliore, signor McCullen, se non vuole farci impazzire» stava di fatti commentando tranquillo Remus, prima che il rumore dei miei passi pesanti destasse l’attenzione di tutti.

Si voltano verso di me squadrandomi interrogativi... per la prima volta nella storia dell’umanità, con la stessa espressione stampata su tutti e quattro i visi che ancora mi fissano.

Io, per niente intimorito, mi avvicino al bancone dell’isola, puntando il mio sguardo infuocato sul “capo”, dando completamente le spalle al resto dei Malandrini, e ci sbatto sopra, con una violenza non da me, la lettera che mi ha inviato Lily.

Sento Remus sussultare per lo spavento, Peter saltare dalla sedia e Sirius ammutolire.

Potrei mettere la mano sul fuoco per il fatto che ora lui mi stia guardando serioso.

Con quello sguardo che poco gli si addice.

Per nulla intimorito, non mi faccio problemi a scoprire il ringhio ed, istantaneamente, porto le mani al colletto di McCullen strattonandolo per bene, prima di urlargli in faccia:

«MI SONO ROTTO, McCULLEN!!! MI HAI CAPITO?!».

Sento i miei Malandrini muoversi quasi al millisecondo.

Le forti braccia di Sirius, aiutate da quelle spaventate ed inesperte di Remus, riescono a circondarmi la vita e a bloccarmi i movimenti con i miei arti superiori, mentre Peter cerca di scollare le mie mani dal colletto del coglione, il quale, di fronte al mio urlo, non ha mosso un solo muscolo.

Maledetto bastardo!!!

Te la farò pagare cara!

Carissima!!

Come ha osato leggere quello che Lily aveva scritto in via confidenziale e puramente personale a me?!

Come?
«James...» tenta di parlare Lunastorta tra uno sforzo e l’altro dopo essere riuscito a staccarmi da McCullen, mentre io tento in tutti i modi di liberarmi per andare a spaccargli quella faccia da culo che si porta dietro.

«James... calmati, fratello» s’aggiunge Sirius dando man forte al duro lavoro di Remus.

«Mi hai capito, McCullen? Mi sono ufficialmente stancato delle tue stronzate!!!» gli urlo, con un tono quasi più moderato in confronto a prima, in faccia.

Lui assottiglia lo sguardo: «Se, magari, ci mettessi al corrente di quello che è successo» risponde seccato.

«Già» gli va, stranamente, in aiuto Felpato.

«James... calmati, maledizione!» esclama Lunastorta ormai al colmo della pazienza.

Io non riesco a fermarmi... anche se volessi, non lo farò.

Sono troppo incazzato!

Come ha potuto?!

Come?!

E se nella lettera ci fossero stati scritti particolare in più sul nostro incontro clandestino?

Per fortuna, ho notato subito che tutto quello che stava scritto poteva essere tranquillamente spiegato usando a mio favore il penultimo incontro che ho avuto con Lily nel lussuoso Hotel a cinque stelle.

Ma questo non significa niente!

Quella era una cosa mia!

L’unica proprietà... l’unico territorio in cui non permetterò mai più a McCullen di tornare a calpestare con il suo passo egoista!

«Smettila» mi sussurra, improvvisamente, Sirius all’orecchio con un tono che non ammetteva repliche, ma allo stesso tempo pieno di comprensione verso qualsiasi cosa mi sia capitata.

Un tono che mi assicura il suo appoggio completo.

Come se fossi uno stupidissimo interruttore su cui era appena stato pigiato il comando di spegnersi, mi calmo e smetto di dimenarmi.

Nonostante questo, ancora mi astengo dal cancellare dal mio viso quella purissima occhiata d’astio!

Punto il mio dito contro quell’orribile persona che mi trovo di fronte.

«Sappilo» gli dico senza nemmeno chiamarlo per nome, «Questa è l’ultima stronzata che compi su cui passo sopra senza farti secco» lo minaccio stringendo gli occhi a fessura.

Sento distintamente il fuoco nelle mie iridi.

Ma questa volta ho ragione io, maledizione!

Dietro di me, Sirius sta fissando serio e soddisfatto la mia minaccia contro McCullen, mentre Remus e Peter sono parecchio preoccupati.

«Fanne un’altra» gli sussurro rabbioso, «Un’altra ancora, e ti assicuro che non avrò paura di finire ad Azkaban per omicidio» concludo abbassando il dito ormai pigiatogli addosso e girandomi verso l’uscita della cucina, senza degnare nessuno di niente.

Riafferro la lettera sul bancone ed esco.

Salgo le scale e mi chiudo in camera mia.

Ho bisogno di stare da solo e tranquillo per sbollire la mia rabbia.

Eppure...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Peter! Apri questa porta adesso!» gli intimo un’ultima volta dopo essermi innervosito con questi pensieri. Ma non faccio in tempo a fare altro tranne che sbattere per altre due volte il pugno sul legno della porta, prima che Sirius mi vomitasse tutto il pranzo di questa mattina sul pantalone e sulle scarpe. Al che, signore e signori, io non riesco a resistere. Purtroppo Sirius non si rialza ed io... inevitabilmente, gli vomito tutto il mio pranzo sulla testa.

«JAMES!!!».

[...]

Inoltre, volevo ringraziarti anche per quello che hai detto. È stato davvero carino da parte tua e, a momenti, mi emozionavo mentre leggevo quelle cose (ah! Purtroppo quando ho ricevuto la tua lettera a casa nostra, c’erano anche Alice e Frank! Frank ti saluta... Alice... beh, diciamo che ti sei aggiudicato un’altra pena da scontare oltre l’udienza che vi aspetta al Ministero).

Bey Lovegio92

:)

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Capitolo 26
*** Capitolo XXV - Corrispondenza ***


(QMNSHDF) Capitolo XXV - Corrispondenza

Buona sera, popolo ^^

Oggi ho fatto un piccolo strappo alla regolina e sono riuscita a postare in questo momento. La scorsa settimana non ho avuto nemmeno uno straccio d’occasione per poter andare avanti con la storia, ma ora sono a buon punto ^^
E se fate in fretta a recensire, probabilmente riuscirei ad aggiornare anche questo stesso sabato =D.

Prima di passare ai vari ringraziamenti... un po’ di buona e sana pubblicità xD

Chiunque voglia può andare a leggere la mia nuova One – Short! Ovviamente, i personaggi sono sempre loro... James&Lily e, diciamo, che con questa nuova storia ho, in un certo senso, compensato (anche se minimamente) il continuo dolore che sto facendo provare al povero Prongs in questa Long – Fic ^^

Si accettano ben volentieri commenti di ogni tipo!!!

Vi aspetto :)

Ringrazio:

-          Jaily = Tesoro mio, se Alice ti ha dato quell’impressione nello scorso capitolo, non oso immaginare cosa penserai di lei in questo nuovo xD. L’ho resa un tantino paranoica... anche se la tempesta ormonale della gravidanza ci mette parecchio di suo!
E, anche, se nello scorso capitolo Lily ti è sembrata ancora innamorata di James... beh... ti assicuro che era solo l’inizio! Vedrai... anche perché da questo capitolo si comincia a tornare un po’ indietro ^^
Per il resto... mi sembra ovviamente il MINIMO che senza una tua recensione io non vada avanti! Ormai un tuo commento è diventato una mia costante senza il quale non riesco a procedere con la storia ^//^. Quindi non ti emozionare più di tanto e getta via quei 37 fazzoletti xD!
Mi raccomando... ricomponiti che ti voglio intera, come hai detto, sia per la fine di questa storia sia per le altre che posterò =D!! A proposito, spero davvero che quella One-Shot ti piaccia!! Ho impiegato quasi un mese e passa per scriverla tutta! Tra l’ispirazione che veniva e andava xD
Va bene, Tesoro mio, ti saluto!
Ti abbraccio forte ^^
Ciau

-          Oceanodiviolini = Ahahahahahahah... ti assicuro, cara, che anche per me l’unica via per non morire di depressione e triste è riderci su... ironizzare, insomma! E sono contentissima che la mia figura di James Potter ti piaccia così tanto, ma, ribadisco, che io quei sentimenti, non ho ancora avuto l’onore di toccarli!!!
Per quanto riguarda la tua storia, a me sembrava il minimo! Insomma, mi dici cose così profonde e le descrivi così bene che non potuto fare a meno di chiedermi se anche tu eri scrittrice (qualcosa, in fondo a me, mi diceva che era praticamente scontato ^^), quindi sono subito andata sul tuo account e mi sono gettata nella lettura!!! Una storia davvero bella... ma ti ho spiegato la mia reazione di fronte la tua Lily che, per fortuna, una volta resasi conto del sentimento per il nostro caro Malandrino occhialuto, sta cambiando comportamento. A proposito di questo, come potrei mai dimenticare la famosissima battuta sulla piovra gigante? Ormai ci hanno fatto anche i fumetti su xD!!! E non posso fare altro che darti ragione quando dici che l’Amore fa diventare acidi se ci opponiamo con tutti noi stessi! L’ho trovata davvero un’espressione significativa che sottolinea ancora di più il sentimento che accomuna i nostri James e Lily ^^. Per quanto riguarda, invece, l’accusa che Lily rivolge a James (cioè che è per colpa sua se Piton le ha dato della Mezzosangue), beh qui devo un po’ giustificarla. Insomma, anche James avrebbe dato fuori di matto se Sirius l’avesse tradito in quel modo apertamente davanti a tutti... ovviamente, però, la nostra cara Grifondoro si è ripresa dopo due anni e ha concesso a James di far parte della sua vita ^^. Esattamente come hai detto tu!
Per il resto... beh... quella che ha pianto venti minuti sono io, non tu. Soprattutto dopo aver letto quello che mi hai detto! È stato davvero gentilissimo da parte tua e, anche se penso sempre di non meritarmi così tanta “gloria”, apprezzo tantissimo quello che dici. Per me significa davvero tanto!!
Ti aspetto per questo capitolo, ok? ^^
Ciauuuuuu

-          Piuma_rosaEbianca = Sai sore, di solito i rapporti creati su Internet hanno bisogno di molto più tempo in confronto ai rapporti creati dal vivo per far conoscere all’altro come si è davvero. Ed io credo che tu abbia colto al volo il mio carattere.
Ebbene si, hai ragione! Io sono fuori di testa... non che ci voglia chissà che cosa per capirlo, ma tu l’hai proprio consolidata questa scoperta il ché ti porta ad un passo avanti! Si, sono pazza... non te l’ho detto... perdonami per questo torto... xD
Cmq, ho apprezzato tantissimo la tua sincerità... in effetti, alcuni sono solo capitoli di transizione, per far consolidare ancora di più il rapporto già stretto tra Malandrini, oppure per odiare ancora di più Jassy – Cally, ma niente di che! Tra un po’ si arriverà al verso sodo ;)
Spero che questo capitolo, invece, ti piaccia di più ^^
Mi raccomando, fammi sapere appena puoi!
Un bacione monumentale!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. Vampire Girl! Forever Team Eddy xD

-          Cullen Isabella = Ecco la mia francesina preferita ^^!! Ciau, ma chere, comment ça va?
Bahhhhhhh !!!!! Non farmi parlare più di tanto il francese che dopo domani ho il compito di letteratura! Uff!!!
Cmq, ti hanno preso davvero tanto i capitoli precedenti, eh?! Da come ne parlavi... per non tirare in ballo quel bellissimo complimento che mi hai fatto! “Angelo della scrittura” è un titolo ancora lontano secondo me xD!!
Mi dispiace che la tua sorellina (o sorellona?) ti faccia così paura xD... io ho un fratello più piccolo di quattro anni che già mi sovrasta in altezza, ma cerco di non dare a vedere che lui è più forte! Sono pur sempre un’orgogliosona, io xD!!! Tu?
Proprio come la nostra Lily... e anche James non è da meno! Appunto per questo sono finiti entrambi a Grifondoro xD! A proposito, sono davvero felice che ti sia piaciuta la lettera di Lily! In effetti anche io mi sentivo... strana... diciamo più contenta quando l’ho scritta! Pensando che l’avrebbe letta James... che quelle parole erano destinate a lui! Ah! Ma allora questo capitolo ti piacerà un sacco... se consideri le lettere che si scambieranno! Ops! Non dovevo dirlo ;P!
Bonne lecture, ma chere (si dice così, giusto? O.o)
Spero davvero che ti piaccia questo capitolo... tra un po’ arriveremo al tuo grande desiderio che hai espresso nella scorsa recensione ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuu

-          Pazzerella_dispettosa = Cara, ti posso assicurare che ti capisco appieno! Oggi, soprattutto, è stata una giornata di mer... e, se non ti da fastidio, ti spiego anche perché! Prima di tutto, avevo il compito di filosofia su Aristotele che è andato sicuramente male perché quella maledetta della mia prof ha messo una cinquantina di domande a trabocchetto più un suo testo da analizzare; poi, dopo questo compito in classe, dovevo fare l’interrogazione su Cicerone, ma la mia migliore amica per poco non sviene perché sta male (il compito è andato male per tutta la mia classe e lei è stata vittima di una crisi di panico... assurdo! O.O); quindi la nostra prof di latino è stata tanto clemente da evitare di interrogarci dopo che il dottore ha finito di visitare la mia amica... ma non è finita! Perché appena esco da scuola vedo mio padre che mi dice che mio fratello si è fatto male...
Forse sarebbe meglio che mi allontani dal PC! Con la fortuna che mi ritrovo oggi, potrebbe esplodere e folgorarmi all’istante xD! Scusa... forse non dovevo annoiarti con questi vaneggiamenti (come dici tu ^^), ma... diciamo che ho bisogno di uno sfogo! Mi sono sentita talmente male oggi che non ho resistito e ho anche versato qualche lacrimuccia! È stato difficilissimo trattenersi ed ora capisco come si possono sentire James e Lily così lontani e combattenti contro il dolore che provoca questa distanza. Mi sentirei un verme per questo, ma la fine che ho in mente penso che compenserà tutto questo dolore.
Cmq, parliamo un po’ di quello che ti capita lì! Tesoro, eravamo partite da te... ti assicuro che ti capisco! Anche io sono sommersa di compiti scritti e... beh... sono felicissima che tuo padre non ti abbia scoperto quella volta e nemmeno questa xD!!! Mi auguro che il tuo computer sia “guarito” ^^, perché ho davvero bisogno di sapere cosa ne pensi di questo nuovo capitolo. Se ti è piaciuta così tanto Lily in quello precedente, allora in questo le dedicherai una statua d’oro ;)
Mi raccomando, fammi sapere appena puoi e non ti impappinare nelle tue missioni segrete per accedere ad Internet dal computer di tuo padre... potrebbe scoprirti ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

-          pRiNcEss LiLIUzzA = Amore Mio, mi hai tolto le parole di bocca xD: “ti ringrazio fin dall'inizio per il tuo consiglio, già lo mettevo in atto nell'ora di religione (che passo in biblioteca), ma vista la criticità della mia situazione credo proprio che lo estenderò a tutte le lezioni ... TANTO COME SAPPIAMO ENTRAMBE SONO TUTTE NOIOSE!XD”... io ti avrei risposto così: “Ma perché lo fai solo nell’ora di religione (a proposito, come mai la passi in biblioteca, se posso chiederlo?)? Tanto tutte le lezioni sono di una palla universale xD!”.
Ma tu, come sempre, mi hai anticipato =D!!! Sempre loro sono... scuola e compiti! Tu poi hai anche il lavoro... che lavoro fai, a proposito? Oggi sono parecchio curiosa, vero xD!!!
Tornando, però, alla tua recensione... Tesoro della mamma, lo so che tu ami alla follia James ma devi capire, a mammina (sto fuori, eh? xD), che anche io lo adoro nell’esatto modo in cui lo adori tu e che io, SOPRATTUTTO, sono una gelosona di prima categoria =D! Quindi, se non vuoi aggiudicarti un altro motivo per cui ti dovrei veramente uccidere (oltre al fatto che ancora non aggiorni...........), evita di elogiarlo troppo!!! xD
Vabbè, dai... perché sono io... questa volta te la perdono! Ma stai attenta! Soprattutto dopo aver letto questo capitolo........... =D!!! Spero di averti incuriosita abbastanza, quindi non ti tolgo altro tempo e... buona lettura ;)
Mi raccomando, fatti sentire (anche se in ritardo, lo sai che ti adoro sempre ^^)
Ciau, Amore Mio!!!!

-          Cicci92 = Oddio! Ti prego non mi parlare di “De Bello Gallico” e robe del genere perché, l’anno scorso, per digerire Cesare ce ne ho messo! Esattamente come quest’anno per Cicerone! Cacchio, quanto li odio! E Aristotele?! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh...!!!! Se penso a quell’altro imbecille greco... mi torna in mente tutta la giornata di oggi e... beh, meglio lasciar perdere! Mi è bastata questa giornata di Giovedì per poterti assicurare che ti capisco... quindi non farti problemi, ok?
Bene! Non perdo altro tempo in chiacchiere e ti lascio alla lettura per un solo motivo =D... visto che nel capitolo scorso ti è piaciuto il comportamento di James e Lily, sicuramente qui ti piacerà ancora di più... ti anticipo che, finalmente, si avvicinano di nuovo ;)
A presto, cara... mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi e non ti preoccupare del ritardo... non uccido nessuno ^^
Ciauuuuuuuuuuuu

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Venticinquesimo – Corrispondenza

 

Eppure... vedo il tavolo che abbiamo aggiunto al precario arredamento delle nostre quattro camere.

Con le gambe che, lo sento chiaramente, tremano per l’emozione di essermela immaginata scrivere questa lettera e per aver sognato la sua voce che mi rimbombava nella testa mentre leggevo, raggiungo il mobile e mi ci siedo quasi incerto.

Afferro carta e penna e comincio a tentare di risponderle.

Che diamine dovrei dirle?

Rimugino per un po’ sulle parole da usare.

Vorrei dirle tante cose, a partire da quella sua sciocca preoccupazione di non essere brava o pronta per diventare una buona mamma.

Lei sarà eccezionale!

Me lo sento.

«James?» mi sento chiamare improvvisamente.

Mi volto verso la porta della mia stanza e scorgo Sirius fissarmi in attesa.

Gli sorrido cercando di tranquillizzarlo e, immediatamente, lo noto rassicurarsi.

Si avvicina.

«McCullen è andato via?» gli chiedo osservandolo dal basso.

Lui annuisce e poi ghigna come uno schifoso cane che ha appena demolito l’intera camera di Messer Lunastorta (progetto impeditogli dal sottoscritto circa un mese fa).

«Sai, credo che dopo dieci anni passati a cercare di convertire Remus al Malandrinesimo, noi siamo riusciti perfettamente nella nostra impresa» mormora non nascondendo affatto tutta la sua eccitazione.

Ghigno divertito, anche se non la più pallida idea di cosa abbia combinato il caro lupacchiotto.

Credo di potermelo immaginare per la nostra telepatia, ma non ne sono così sicuro.

«Cosa...?».

«Abbiamo le uscite!» esclama ghignante e vincente.

Strabuzzo gli occhi.

Mi alzo fulmineo dalla sedia, facendo un salto di felicità e fiondandomi su mio fratello.

Lo abbraccio forte, ridendo allegro insieme a lui.

Saltiamo contemporaneamente tenendoci stretti e girando in tondo.

Siamo troppo felici.

Sono troppo felice.

Sirius ha detto chiaramente “le uscite” senza nemmeno specificarne un numero preciso... quindi sono... illimitate!!!

«Remus!» sento urlare felice Felpato.

Mi giro verso l’entrata della mia stanza e scorgo Lunastorta fissarci sconsolato, ma con un largo sorriso sulle labbra esattamente come Peter al suo fianco.

«Remus! Sei un genio, maledetto lupaccio!!!» esclama ancora Sirius, mentre continua a volteggiare saltellando abbracciato a me.

«Lunastorta!» mi aggiungo io, «Non so come tu ci sia riuscito, ma sei unico! PETER!!!» tuono giocondo subito dopo, «Che ci fai ancora lì, zuccone? Vieni a festeggiare con noi!!!».

Senza farselo ripetere una seconda volta, Codaliscia raggiunge me e Sirius e si aggrappa alle nostre braccia aperte per accoglierlo.

«Remus! Vieni anche tu!» ordina autoritario Felpato continuando a saltellare con me e Peter in circolo.

«No, grazie. Preferisco non diventare verde in volto come voi per lo sforzo che state facendo».

Un’occhiata inebetita nasce da tutti e tre che ancora fissiamo Lunastorta senza capire.

Lui sbuffa sconsolato lasciando penzolare le braccia lungo i fianchi.

«Preferisco non farmi venire il voltastomaco come voi!» proclama spazientito.

Io scoppio a ridere, subito seguito da un timido ed indeciso Codaliscia.

Anche Sirius fa esplodere il suo solito latrato.

«Sciocchezze! Noi siamo Malandrini! Ci vuole ben altro per metterci K.O.» annuncia fiero mollando a me e Peter due schiaffi amichevoli sulla nuca, immediatamente restituiti da me con un’intensità moltiplicata per tre: da me, da Peter e anche da Remus...

 

...

 

Come si dice?

Le ultime parole famose... ?

«Peter! Hai fatto?» urlo impaziente sbattendo il pugno sulla porta chiusa del bagno.

«Codaliscia, muoviti! Sto per vomitare addosso a Ramoso!!!» protesta Felpato.

«Oh, oh, oh!» esclamo inorridito, «Stammi lontano!» gli intimo scorgendo dietro di noi l’espressione compiaciuta di Remus, rimasto appoggiato allo stipite della porta del corridoio per assistere allo spettacolo che lui aveva previsto e, quindi, compiacendosi di se stesso, «Remus: o cancelli quell’espressione adesso, oppure sparisci dalla mia vista, altrimenti finisci male! Molto male!» gli intimo riuscendo a distrarre anche Sirius che, per mio grandissimo spavento, aveva assunto un pericoloso ghigno divertito, mentre mi si avvicinava.

Di fatti, rannicchiato a terra per tenersi lo stomaco, si volta, «E io do man forte!» aggiunge giusto in tempo per mostrare il suo sguardo di fuoco prima che Lunastorta ampliasse il suo soddisfatto sorriso e sparisse oltre la porta.

Maledetto lupo!

Sempre così previdente che non sbaglia mai!

E la cosa diventa incredibilmente irritante quando bisogna dargli anche ragione!

Insomma, non basta fare i conti con la cruda realtà che ti sbatte in faccia che hai avuto torto per la primissima volta in vita tua (rovinando una così bella ed aurea esistenza come quella di James Potter e Sirius Black), no!

Ma devi anche andare da lui e strisciare ai suoi piedi riconoscendogli tutta la ragione di questo mondo e dell’altro.

Maledetto Remus!

«Peter! Apri questa porta adesso!» gli intimo un’ultima volta dopo essermi innervosito con questi pensieri.

Ma non faccio in tempo a fare altro tranne che sbattere per altre due volte il pugno sul legno della porta, prima che Sirius mi vomitasse tutto il pranzo di questa mattina sul pantalone e sulle scarpe.

Al che, signore e signori, io non riesco a resistere.

Purtroppo Sirius non si rialza ed io... inevitabilmente, gli vomito tutto il mio pranzo sulla testa.

«JAMES!!!»

 

...

 

5 Febbraio 1980

Ciao Lily,

Scusa se ti rispondo solo ora, ma... diciamo che io, Sirius e Peter abbiamo avuto seri problemi di stomaco ed io anche di perdita permanente dei miei “gioielli di famiglia” dopo aver vomitato accidentalmente sulla testolina di Felpato.

Sono certo che in questo momento tu stia sbuffando sconfitta dalla nostra demenza (hai ragione, esattamente come Remus che, come da copione, ha provvidenzialmente evitato l’indigestione dovuta ad un semplicissimo balletto di gruppo... Insomma, il succo è che tu e Remus avete sempre e schifosamente ragione: non cambieremo mai!), oppure, se vogliamo essere ottimisti e metterla sul ridere (anche se, sulla parte “gioielli di famiglia” non riderei tanto! Sirius mi ha fatto davvero paura!), sicuramente ti starai sbellicando dalle risate.

Sinceramente preferisco la seconda ipotesi. Non vorrei che ti sentissi infastidita anche dalla nostra deficienza dopo che mi hai confessato di essere impegnata per molte cose. Molto meglio riderci su. Non credi?

Comunque, tornando all’argomento “ho un miliardo di cose per la testa e non ci sto capendo più niente”, vorrei sapere solo una cosa: ... ma ti sei completamente bevuta il cervello? Tu? Non adatta a fare il mestiere di madre? Ma se quando ci siamo incontrati e... e beh, ti ho vista in cucina di casa nostra che ti accarezzavi la pancia sembravi già pronta e strapronta per questo “mestiere”!? Davvero, Evans, non provare a dire mai più una cosa del genere! E, ti posso assicurare che il paragone con Alice è la cosa più sbagliata che tu potessi fare! Già è un errore paragonarsi ad un'altra persona... figurarsi poi se quella persona è proprio Alice Paciock! Ti ricordi quando ha voluto organizzare lei il nostro primo anniversario? Un delirio! Se non vado troppo in là con il periodo, credo sia partita decisamente un anno prima ad organizzare il tutto. A momenti non stavamo ancora insieme e lei già pensava a preparare la festa per quando avremmo compiuto un anno di fidanzamento... Dai! Come puoi paragonarti a lei? Mi sembra più che logico che lei sia già avanti anni luce in confronto a te! Non mi stupirebbe nemmeno se gli avesse già prenotato il viaggio come regalo di nozze quando si sposerà!

Perciò non farti nessun problema. Il fatto che tu sia un tantino in ritardo non toglie nessun punto. E non paragonarti a nessun altro. Non è una gara! Devi pensarci tranquillamente e con calma. Me lo hai sempre detto tu che le cose di fretta vengono sempre male, perciò... respira!

Parlando, invece, del vero motivo per cui mi hai scritto... beh, Lily, non so in che altro modo dirtelo, ma... grazie. Te lo dico con sincerità e ho anche il cuore in mano in questo momento, mentre ti scrivo. Sono pronto ad impacchettarlo e a spedirlo insieme a questa lettera per dimostrarti quanto io ti sia effettivamente grato del tuo regalo. Si! Perché questo per me è un regalo! Un enorme regalo! E, non ti preoccupare, per me non ci sono assolutamente problemi a decidere il nome del piccolo (a proposito, sai già se è maschio o femmina?) via lettera.

Tu hai già pensato a qualcosa? Ti confesso che, nonostante Sirius mi stia ancora rompendo le scatole con questi suoi stupidissimi “colpi di genio”, non ho ancora trovato niente che mi soddisfi. Spero il contrario per te.

Fammi sapere presto, ok?

James

P.S. Per spedirmi le lettere, usa il barbagianni con cui te le mando io e non consegnarle più a quel signore, ok?

Ciao

7 Febbraio 1980

Ciao James,

Il vero “grazie” credo di dovertelo io, invece che tu a me. La tua lettera è stata davvero un toccasana. Sto passando proprio un periodaccio e, come se non bastasse, ho anche questa stramaledetta tempesta ormonale che mi fa cambiare stato emotivo ogni tot di secondi (perciò, in anticipo, perdona qualsiasi cosa non ti piacerà in questa lettera perché non rispondo né delle mie azioni né delle ciance che scrivo).

Ci tenevo a dirti che, si, hai azzeccato. La seconda ipotesi è quella vera. Mi sono rotolata a terra dalle risate. Non cambierete proprio mai!

Ma come è successo? Come avete fatto a farvi venire un’indigestione solamente per un balletto? E, soprattutto, perché i Malandrini si mettono a ballare così? Di punto in bianco? Ad Hogwarts non l’avete mai fatto e mai l’avreste fatto! Non riesco proprio ad immaginarmi i Malandrini che ballano così... ehm... forte? ... da farsi venire un’indigestione. È assurdo! Fai i miei complimenti a Remus. Lo puoi dire forte che lui sa sempre tutto!

Inoltre, volevo ringraziarti anche per quello che hai detto. È stato davvero carino da parte tua e, a momenti, mi emozionavo mentre leggevo quelle cose (ah! Purtroppo quando ho ricevuto la tua lettera a casa nostra, c’erano anche Alice e Frank! Frank ti saluta... Alice... beh, diciamo che ti sei aggiudicato un’altra pena da scontare oltre l’udienza che vi aspetta al Ministero).

Comunque, io non sono messa meglio di te. Non ho veramente la più pallida idea di come chiamarlo! Credo si tratti di un maschietto. In questo periodo sono andata molto spesso dal dottore per dei controlli. Michael non... diciamo che non mi aiuta quasi mai quando si tratta del bambino. Ho il sospetto che non lo voglia più di tanto perché non è frutto del suo seme, detto sinceramente. Ma non m’importa, davvero! E tu non ti devi preoccupare di niente. Sono convinta che andrà tutto per il verso giusto alla fine. Ecco perché vado spesso dal medico. Non voglio correre rischi e, secondo lui, ci sono dei particolari diversi che ogni madre assume quando si tratta di un bambino o di una bambina portati in grembo. Lui dice di aver chiaramente compreso che si tratterà di un maschio, ma per gli accertamenti bisogna aspettare qualche altro mese. Non vedo l’ora di scoprirlo! Ogni tanto mi faccio strani pensieri su come potrebbe essere. Magari ha i capelli rossi, come me, oppure scarmigliati come i tuoi... Te lo immagini? Un piccolo con i tuoi stessi identici capelli. Morirei dalle risate ogni volta che lo vedrei.

Comunque, Alice dice che sarebbe meglio se cominciassi a leggere qualcosa riguardante la maternità, oppure qualche altra cosa che mi aiuti a cercare un nome. Tu cosa ne pensi?

Lily

9 Febbraio 1980

Ciao Lily,

Beh... non posso lamentarmi! Diciamo che me la sono anche cercata dicendo quelle cose su Alice; ma, da quel che ricordo, non mi sembra di aver scritto chissà cosa di offensivo! Sbaglio o è diventata più permalosa? Ah! Nella scorsa lettera mi sono dimenticato di scriverti di fare gli auguri a Frank ed Alice per il piccolino in arrivo, da parte di tutti e quattro i Malandrini. Quando abbiamo incontrato Frank, non ce l’ha detto. Quel fetente!

Ad ogni modo, sono davvero contento di sapere che, anche se non ero presente, sono riuscito a tirarti su di morale. Immagino quanto possa essere difficile per te, Lily... soprattutto con queste “tempeste ormonali”.

Sei sicura che non sia il caso che io mi preoccupi? Non mi è tanto piaciuto il fatto che Johnson non ti aiuti per niente. La maggior parte del lavoro, secondo me, la dovrebbe fare lui, non tu. Infondo, c’è anche un matrimonio da organizzare e tutti gli altri particolari che ne comporta. Penso che tu debba almeno provare a parlargli e a costringerlo, quanto meno, a darti una mano. Anche se non vuole questo bambino, lo dovrà accogliere, altrimenti lo... beh... lasciamo perdere.

Invece, Alice è completamente uscita di senno? Consultare dei libri per cercare un nome? La gravidanza le sta dando alla testa! Povero Frank. Spero stia bene in mezzo al delirio che sta combinando, immagino.

Comunque, se devo essere sincero, non ci avevo mai pensato prima. Solo dopo aver letto le ultime righe della tua lettera ho cominciato a pensare a come potrebbe essere il bambino. Già il fatto che mi hai detto che si tratterà molto probabilmente di un maschietto, mi ha dimezzato il lavoro. E, si, sono d’accordo con te. Sarebbe davvero buffo avere una chioma scompigliata come la mia. D'altronde, mio padre diceva sempre che è inevitabile per le generazioni dei Potter. Quello è il nostro marchio, perciò credo che sarà così. Sul colore non ho la più pallida idea. Non ho mai visto un discendente dei Potter con i capelli rossi scompigliati. Sarebbe una novità! Senza contare il fatto che mi piacerebbe davvero tanto che lui ereditasse i tuoi occhi. Ti assicuro che, con i tuoi occhi e i miei capelli, sarà un gran play boy quando andrà ad Hogwarts (pensa che Sirius sta già preparando una lista di nomi femminili per quando andrà a scuola. Io gli ho spiegato che quelle ragazze sono già nate, grandi e vaccinate, mentre lui deve ancora nascere. A momenti ci sono vent’anni di differenza, senza contare il fatto che tu non sarai mai d’accordo su questo, perciò... gli ho detto di lasciar perdere. E, secondo te, l’ha fatto? Figurati... ci vuole ben altro per smontarlo!).

Ad ogni modo, tornando al discorso vero e proprio, il succo è che se c’è qualcosa di veramente particolare che deve prendere da noi, allora quel particolare sono i tuoi occhi. Sarebbe fantastico!

Ah! Scusa, devo andare perché Sirius mi sta minacciando di bruciarmi i capelli se non ti scrivo le sue nuove proposte e, visto che ci tengo sia alla tua incolumità, sia a quella del bambino, sia ai miei capelli, chiudo qui e ti evito gli incubi per questa notte. Sta diventando assurdo, davvero! Se prima era improponibile, ora non so veramente come aggettivarlo! È pesante! Remus l’ha persino minacciato di fargli rifare il suo vecchio viaggio sul soffitto mentre noi mangiamo, tanto che ci rompe le scatole!

Rispondi presto

James

11 Febbraio 1980

Ciao James,

Spero di trovarti ancora vivo e, soprattutto, con i capelli. Ti capisco ad avere paura di Sirius e ti ringrazio dal profondo per averci evitato sogni inquieti. Già l’ultima volta che l’ho visto e mi ha detto quelle schifezze (senza offesa, Sirius), non ho dormito per niente quella notte anche e soprattutto perché il piccolino si è agitato da morire.

Frank ed Alice vi ringraziano per gli auguri... anche se Frank sta passando un po’ i guai data la piccola notizia che ci hai fornito nella vecchia lettera. Quando vi siete incontrati? Quel “fetente” non ce l’ha detto. Ovviamente, Alice sta andando fuori di testa per questo. Dice che voleva essere con lui quando è successo così che ti poteva schiantare con la sua stessa bacchetta... perciò, sta dando la colpa al povero Frank per non averla portata dappertutto (in poche parole, si, la gravidanza le fa davvero male).

Ad ogni modo, in questa lettera, purtroppo, non posso risponderti a tutto. Ti basti sapere solo che ho sbagliato! Se credevo di poter scegliere il nome del bambino via lettera, ero solamente una sciocca. Perciò vorrei sapere se per te è possibile incontrarci di nuovo uno di questi giorni.

Scusami se ti sembro un po’ fredda, ma ho fretta.

Rispondi presto per favore.

Lily

11 Febbraio 1980

Cosa mi stai nascondendo, Lily?

L’ho capito chiaramente che è successo qualcosa, e tu non ti sei nemmeno degnata di provare a nasconderlo! Sappi solamente che se non me lo dirai ora via lettera, riuscirò a farti sputare il rospo la prossima volta che ci vedremo. Adesso sono libero, in un certo senso, perciò può andare bene qualsiasi giorno a qualsiasi ora. Per quanto riguarda il luogo, penso che sia meglio vederci nella nostra vecchia casa.

Ricordati di preparati psicologicamente, Lily, perché non ti lascerò andare finché non mi avrai detto tutto quello che voglio sapere su quanto ti accade intorno. Ti farò parlare perché... beh... perché non posso permettermi il lusso di lasciarti di nuovo in difficoltà!

James

P.S. Scusami tu, se sembro scontroso...

21 Febbraio 1980

Ciao James,

Scusami tanto se non ho risposto subito e se ho fatto trascorrere così tanto tempo, ma... diciamo che ho avuto parecchio da fare. Per te va bene domani, qui a casa nostra, alle quattro?

Fammi sapere appena puoi,

Lily

21 Febbraio 1980

Si,

Per me va benissimo! Ci vediamo domani alle quattro.

James

 

Ripiego la mia risposta quasi monosillabica prima di infilarla nel piccolo contenitore legato alla zampa del barbagianni e permettergli, poi, di saltare sul mio braccio.

Li faccio qualche carezza, mentre lo riporto in prossimità della finestra semi aperta per non dare troppo nell’occhio.

Formulo un piccolo incantesimo che permetta al barbagianni di essere invisibile per un tot di strada prima di ricomparire alla vista di Lily, e poi gli faccio spiccare il volo.

Rimango qualche altro secondo a fissarlo innalzarsi nel cielo prima che il mio incantesimo abbia effetto anche per me e faccia scomparire il volatile alla mia vista come a quella di tutti gli altri.

Sospiro desolato e ritorno al tavolo dove, in questi giorni, ho passato quasi la maggior parte del mio tempo a rispondere alle sue lettere man mano sempre più fredde, oppure a rileggere quelle in cui si apriva e si confidava lasciando i suoi veri pensieri liberi di essere scritti in attesa che io li raccogliessi.

Mi siedo alla sedia e riafferro l’ultima lettera che la mia piccola Bibi mi ha spedito.

È diversa.

Ma non per le parole o per il contenuto molto stretto... per la consistenza della pergamena.

È più morbida.

Eppure ho notato che non ha cambiato pergamena in confronto alle sue precedenti lettere.

Così, dopo qualche momento di riflessione, sono arrivato alla deduzione che lei, mentre mi scriveva quelle parole, stava piangendo.

Ed io ho tutta l’intenzione di questo mondo di scoprire perché lei abbia versato di nuovo le sue lacrime.

Perché?

Forse mi sono lasciato sfuggire qualcosa di troppo nella lettera che le ho mandato prima che cominciasse ad essere fredda nelle sue risposte.

Tuttavia, ricontrollando quel foglio che contiene la sua prima risposta fredda, non mi sembra io abbia combinato chissà che cosa.

Allora deve essere successo qualcosa lì.

Johnson... che cosa ha fatto?

Perché lei è così indaffarata da non poter trovare nemmeno cinque secondi per scrivere una miserissima risposta riguardante suo figlio fino al 21 Febbraio.

Sono stato dieci giorni in agonia dalla mia ultima spedizione.

Dieci giorni in cui lei non mi ha fatto sapere niente.

Stavo impazzendo!

Poi, quando ho ricevuto la sua risposta volevo saltare di gioia... anche se le sue parole un po’ crude mi abbiano tagliato le gambe, diciamo.

Fino ad arrivare alla sua ultima lettera in cui ho scorto le sue lacrime sul foglio.

Una vera pugnalata.

«Cacchio, Ramoso, stai diventando peggio di Remus!».

Mi volto verso l’entrata della mia camera.

Sirius è lì in attesa di una mia reazione, mentre io continuo a guardarlo inebetito senza muovere un solo ciglio.

«Non fai altro che trascorrere il tuo tempo seduto lì a leggere e scrivere. Insomma, capisco che si tratti di Lily, ma... stacca un secondo!» esplode infine.

Io sorrido abbassando lo sguardo sul pavimento, «Ho finito, Sirius. Davvero» gli prometto implicitamente.

Riporto le mie iridi su di lui e scorgo un’espressione d’incoraggiamento.

Mi alzo abbandonando le lettere e tutto il resto sul tavolo, dirigendomi verso mio fratello.

Lui alza un braccio e mi da una generosissima pacca sulla spalla.

«Coraggio, fratello» mormora lasciandomi passare per primo fuori dalla mia stanza per andare giù e fare un po’ di baldoria.

Sorrido.

Apro la bocca per dirgli...

«Non ci pensare nemmeno, James» mi anticipa facendomi ridere.

Sirius e le smielosaggini... praticamente l’opposto di Remus e la cioccolata.

«Lo sai che odio essere ringraziato» continua quasi infastidito.

«Perdonami, Felpato» gli dico chiudendo la porta della mia camera dopo che anche Sirius fosse uscito.

Poi ci abbracciamo mentre scendiamo le scale.

Non so davvero che mondo sarebbe senza mio fratello e...

Ehi!

Un momento!

Ghigno inesorabilmente di fronte il mio nuovissimo colpo di genio.

«Ehi!» mi guarda frastornato Sirius, «Cosa fai quel sorrisino così?».

Io gli restituisco uno sguardo completamente diverso... uno sguardo cospiratore e divertito.

«Sai, Felpato... stavo pensando...» faccio vanesio, «... e se per domani organizzassimo una bella uscita?».

 

...

 

«Quindi è così!» proclama per la centesima volta Remus, mentre Sirius volteggia per la cucina tutto baldanzoso e felice.

Lo so!

Sono un mito!

Io ed i miei infallibili colpi di genio!

Naturalmente, Lunastorta non è così ansioso di uscire (ha sempre paura che gli Auror ci possano vedere), ma sono sicuro che non appena faremo anche solo il primo passo fuori casa di Sirius, lui mi ringrazierà.

Deve!

Ha ancora un conto in sospeso per quello sguardo che ci ha lanciato quando abbiamo sofferto l’indigestione per il balletto, che non mi è piaciuto affatto!

«Ma, James... sei davvero sicuro di voler andare da solo? E se con lei ci fosse anche Johnson?» Peter espone timidamente i suoi pensieri.

Gli mollo una bella pacca sulla spalla che, a momenti, lo fa strozzare con l’acqua che sta bevendo.

«Io devo andare da solo, Peter. È diverso! E non ti preoccupare» gli dico allegro, mentre scorgo anche lo sguardo di Remus, «Andrà tutto bene, ne sono sicuro! E poi, dalle lettere che mi ha inviato Lily, si capisce chiaramente che sarà sola anche lei».

«Eppure non riesco a stare tranquillo, James... insomma, non mi piace l’idea che ci dobbiamo dividere» si aggiunge Lunastorta.

«Hai ragione, Rem» glielo concedo.

In effetti è così.

Anche io sarei restio a lasciar da solo uno dei Malandrini, mentre gli altri vanno a fare i cavoli loro con i tempi che corrono e con i guai in cui siamo in grado di incappare.

Ma questa volta sarà così.

Non posso certo portarmi dietro anche Sirius, Peter e Remus.

A parte che rovinerebbero l’incontro, e poi ci metterebbero più fretta addosso e, come già detto a Lily, le cose fatte velocemente escono sempre con un orrido risultato.

Perciò meglio andarci con calma e tranquillità.

Sono sicuro che non correrò nessun tipo di rischio lì a casa nostra.

Sicuramente Lily avrà provveduto a tenere occupato Johnson per tutta la giornata, più o meno, mentre lei sarà con me.

Così non ardiamo di essere scoperti dal coglione se, per caso, decidesse di venire a prendere la mia piccola Bibi nella nostra vecchia casa.

«Ma non posso fare altrimenti» aggiungo, «Davvero! State tranquilli! Qualsiasi cosa succeda, avrò il Mantello con me e lo specchietto nella tasca. Vi chiamerò non appena ci sarà qualcosa di sospetto intorno a me. Giuro!».

«Sull’onore dei Malandrini?» domanda Remus conoscendo perfettamente sia me che Sirius, i quali più volte abbiamo giurato così a vanvera e, naturalmente, non abbiamo mantenuto un cappero di niente.

Io sbuffo.

C’era d’aspettarlo se metteva in ballo i Malandrini e il loro grande onore.

Remus sa il fatto suo!

Soprattutto che io non sono capace di tradire nessuno dei miei compagni di malandrinate.

Io, come anche Sirius, Remus stesso e Peter.

«Sull’onore dei Malandrini» confermo anche se un po’ svogliato.

Se davvero devo chiamare i Malandrini per ogni minima cosa che mi appare sospetta, allora io e Lily non avremo davvero un solo attimo per parlare tranquillamente.

Per fortuna, sul particolare “sospetto” non sono stati posti valori standard per tutti, perciò il giudizio è puramente soggettivo.

Perciò, credo che chiamerò i miei amici solo, e dico, solo se vedrò la bruttissima faccia da culo di Johnson entrare nella mia vecchia casa.

Lunastorta fa un cenno d’assenso con il capo, soddisfatto.

«Bene, allora!» continua, «E noi cosa facciamo?» riprende rivolgendosi di più a Sirius e poi anche a Peter.

Mentre Felpato e Codaliscia attorniano Lunastorta per decidere i piani del giorno dopo, io mi alzo dalla sedia dell’isola della cucina e mi dirigo verso il salotto.

Mi spaparanzo sul divano e rimango in silenzio... in completa beatitudine dell’appagamento del mio deretano grazie alla morbidezza del sofà.

Le sedie che Sirius tiene in cucina sono davvero scomode, soprattutto se ci passi seduto quasi tutto il pomeriggio perché il tuo caro amico Remus John  Lupin deve mettere a punto ogni singolo dettaglio e respiro che faremo domani non appena metteremo anche la sola unghia del piedi fuori la porta.

Vi sembra normale?

Adesso... francamente... vi sembra davvero qualcosa di ordinario?

Lunastorta sa essere davvero assurdo!

Improvvisamente, però, un ticchettio desta la mia attenzione completamente persa nell’ammirare il vuoto.

Mi volto verso la sorgente del rumore e scorgo subito il barbagianni picchiettare alla finestra del salotto.

Con un balzo, sono immediatamente da lui aprendogli l’entrata e lasciandolo planare sul primo oggetto ancora intatto ed abbastanza solido, ancora in piedi in questa stanza... niente.

Sono quasi quattro mesi di convivenza forzata.

Cosa diamine vi aspettavate?

Che manteniamo l’ordine ogni ora ad ogni giorno?

Quattro ragazzi?

Dei quali due si chiamano James Potter e Sirius Black?

Ma per piacere!

Quindi, l’unico luogo opportuno dove poggiare le sue “regali” zampe, il barbagianni l’ha trovato sul pavimento.

Dopo aver chiuso la finestra mi dirigo verso di lui e lo faccio nuovamente saltare sul mio braccio, sfilandogli, poi la lettera che aveva stretta all’arto.

Con pochissima gentilezza nei suoi confronti lo lascio cadere, quasi, e lui ancora una volta plana sul pavimento, mentre io srotolo la pergamena e mi riaccomodo sul soffice divano.

Lily...

 

21 Febbraio 1980

Ciao James (di nuovo),

Per quanto sia inutile, ho voluto risponderti lo stesso. Insomma, anche se ci vediamo domani, non volevo lasciare in sospeso le risposte che volevo dare alla tua ultima vera lettera (per quanto sia stata io la prima ad interrompere la nostra “amorevole” corrispondenza).

Perciò, oltre a chiederti scusa per come mi sono comportata in questi giorni, volevo anche rassicurarti. Io e il piccolo stiamo bene. Davvero! Non c’è bisogno che tu ti preoccupi così tanto, ma se vuoi veramente sapere cosa mi è successo in questi giorni, te lo spiegherò tranquillamente perché non ho niente da nascondere, soprattutto a te dato che porto in grembo una tua parte.

Comunque, tornando al discorso che più mi ha colpito nella tua vecchia lettera... NON SE NE PARLA NEMMENO!!! Di a quell’imbecille del tuo amico, che fa di nome Sirius Black (quant’è vero che gli spaccherò la faccia se solo si azzarda a fare di MIO figlio un playboy accanito come lo eravate tu e lui!), che se solo osa... io... io... lo faccio a pezzi... lo trituro... lo... ARGH! Merlino solo sa come lo farò penare se solo osa mettere le sue luride mani sul mio bambino! Perciò, digli di stare attento e di guardarsi bene le spalle! BENE! So essere infame e sadica quando voglio e tu lo sai a spese tue, se ti ricordi bene, quando eravamo ancora ad Hogwarts...

Per il resto tutto ok! 

Ah! Immagino tu voglia sapere di Frank? Non mi hai chiesto niente di lui perché quando ti ho spifferato di Alice che lo rimprovera in continuazione... beh, c’era un’altra questione più urgente che ti premeva, e non ti biasimo affatto. Comunque, Alice è davvero impazzita, sai? Si era così infervorata per quello che aveva addirittura lasciato Frank. Non puoi immaginare, James, che delirio è stato! Si è trattato solo di tre giorni che sono stati lontani ed Alice è venuta a stare da me (nonostante le continue lamentele di Michael... noi non lo abbiamo proprio ascoltato)... ma sono stati i tre giorni più scatenati della mia vita. E non in senso positivo, eh! Alice non faceva che piangere e Frank era disperato. Io volevo stare accanto a tutti e due, ma lei non mi mollava un minuto. Poi, però, è prevalso l’amore come in tutte le altre belle storie a lieto fine e quindi sono tornati insieme. Ma non era mica finita lì!!! Alice sa essere davvero pesante quando vuole... esattamente come Sirius con quei suoi stupidissimi nomi!

E a proposito di nomi: nelle ultime lettere non ho potuto dirtelo, però... beh, non mi uccidere, ma ho, in un certo senso, dato retta al consiglio di Alice. Ho sbirciato qualche libro e ho trovato dei nomi davvero carini. Insomma, più o meno credo di sapere perfettamente cosa voglio per mio figlio, però un aiutino in più non guasta mai, no? E non ti affannare a rispondere a questo, perché conosco perfettamente ciò che mi diresti: “E io, allora, cosa ci sono a fare? La brillante mente del mitico James Potter non sfruttata come dovrebbe! Che gioventù sprecata!”... Ah! Ma se parliamo di questo, torneremmo al discorso “non cambierete mai” e qui, mi dispiace per voi, ma vinciamo sempre io e Remus! ...

A... a proposito... James, spero che tu stia leggendo questa lettera da solo perché il modo in cui lo sto per dire non è certo quello che mi immaginavo per comunicare la notizia a Remus... Quello che voglio dire è che la madre di Remus... è morta. I funerali si svolgevano questa mattina e... beh, è stato orribile! Soprattutto per noi (io, Frank ed Alice) che sappiamo perfettamente quanto Remus avrebbe voluto essere in prima fila a dire addio alla sua mamma. Per favore cerca di essere il più delicato possibile mentre glielo dirai... è già orribile perdere una persona così cara, e noi lo sappiamo a spese nostre... perciò... delicatezza!

Ah! Quanto è tardi! Devo mettere il piccolino a letto 

Scusami ancora tanto per quello che ti ho detto nelle precedenti lettere,

Ci vediamo domani

Lily

 

Lily...

...

Merda!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

L’orgoglio e la paura sono proprio delle brutte bestie; sempre pronte a modificare la realtà secondo ciò che si vuole vedere o sentire senza accettarla per quel che è veramente. Remus ci sta... rinnegando?

«Sei fuori di testa, Lunastorta?» continua Felpato ancora abbastanza rintontito.

«NON MI CHIAMARE CON QUEL NOME!!!»...

[...]

«Non vi azzardate mai più a chiamarmi in quel modo!!!» continua il licantropo sbraitandoci contro, «Anzi, non mi chiamate proprio che è meglio! Io non esisto più per voi, chiaro?! Non mi cercate, non mi parlate, non fate niente che mi possa riguardare o che richieda la mia presenza! Io me ne lavo le mani, chiaro, Black? Non esisto più tra i Malandrini! D’ora in poi i Malandrini saranno solo tre e non quattro!».

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Capitolo 27
*** Capitolo XXVI - Malandrini ***


(QMNSHDF) Capitolo XXVI - Malandrini

Bene, bene ^^

Eccomi qui! Come promesso (o quasi), sabato nuovo capitolo!!!

Non ho molto da dire, forse solamente che non ho la più pallida idea di quando avverrà il prossimo aggiornamento (quindi non aspettatevi che sia veloce come questo)... ma per il resto tutto ok! :)

Come mi aspettavo (e non condanno nessuno per questo perché so che gli impegni e soprattutto la scuola impediscono di venire anche solo su EFP), ringrazio solamente pochi dei miei angeli ^^:

Cullen isabella = Oui, ça va trés bien ^^!! XD oggi ho fatto anche il compito di francese letteratura, pensa un po’… xD !
Coooooooooooooooooooomunque, passiamo a fatti seri (come dici tu)! Prima di tutti ti devo ringraziare come sempre per quei continui “fenomenale”, “stupendo” ecc ecc... come sempre apprezzatissimi dalla mia francesina preferita ;). Secondo... per quello che aspetti tu, forse bisogna aspettare altri due capitoli (questo, interamente dedicato ai Malandrini, come dice il titolo stesso) e il prossimo ^^!!!!!!!!!!!! Ahhhhhhhhh... ma dal prossimo e quello seguente ancora verranno chiariti parecchi punti interrogativi dalla parte di Lily e, come sempre, il mio sadismo ha raggiunto livelli pazzeschi! Quasi quasi mi metto a scrivere una nuova fan fiction su James&Lily al tempo di Hogwarts così compenso di nuovo il dolore del nostro povero Prongs xD!!! Qu’est-ce que tu en pense? ^^ L’ho già detto che oggi ho fatto il compito di francese e che, quindi, mi sento molto francesina? xD!!!
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHhhhhhh... hai visto, tesoro? Ho aggiornato come avevi sperato tu! Spero che le tue sorelle (a proposito, tanti auguri alla sorellona che ha compiuto da poco 19 anni ^^ e tanti saluti alla più piccola che, cmq, fa tanta paura xD), ti lascino la possibilità di leggerlo, questo capitolo ;)
Non vedo l’ora di leggere il tuo commento, tesoro... purtroppo non si tratta di un capitolo tanto felice... forse alla fine ci si ridimensiona un po’!
In effetti, i Malandrini non possono morire e.... ahhhhhhhhhhh, basta! Ti sto anticipando tutto e, visto che, dalle domande che mi hai lasciato nella recensione precedente, sembravi parecchio ansiosa... ti lascio subito alla lettura!!
A presto, tesoro!
CIAUUUUUUUUUUUUUUUUUU ^^

Jaily = Signore e signoriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... ecco a voiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... Giorgia la pazzoide per antonomasia xD!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eccola qui, la mia Pazzoide preferita! Unica nelle sue recensioni e nel suo genere ;)
Allora, prima di tutto in assolutissimo (molto corretta la ragazza xD), mi dispiace davvero tanto che tu abbia la febbre! Spero sia qualcosa di passeggero e di non allarmante, vero? E ora come stai? Sei guarita? Mi auguro di si... altrimenti impazzirei senza la mia Pazzoide numero uno!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Secondo, cosa ne pensi della mia nuova fan fiction? L’hai almeno trovata xD? Ogni tanto la febbre può giocare brutti scherzi, sai? A me, per esempio, lo fa sempre... già sono sbadata e goffa di mio, poi non ti dico quando ho la febbre xD! Tu, probabilmente, esci ancora più di matto, leggendo e considerando le parole arabe che ogni tanto sono comparse nella tua recensione ;P!!! Cmq, a parte gli scherzi, spero davvero che ti sia piaciuta, proprio come questo nuovo capitolo ^^
Ti lascio alla lettura, Pazzoide mia!
Mi raccomando, stai bene, ok?
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Cicci92 = Ehilàààààààààààààààààààà!!! ^^
Felicità a tutto spiano, dovuta alla tua precedente recensione!!! Mi è piaciuta tantissimo e di questo ti ringrazio dal profondo ^^!! Mi ha fatto piacere che le lettere di Lily e James ti abbiano resa, almeno, felice dopo tutto il dolore che sto facendo provare al povero Ramoso...
Devo dire che anche io mi sono divertita a scrivere la parte della “danza della vittoria” e delle pazzie di Alice Paciock dovute alla gravidanza xD! Mi piace troppo far apparire quella ragazza come una pazza scatenata con il sorriso sempre presente sulle labbra =D! Diciamo che si compensa con la goffaggine di Frank xD
Piuttosto, come avevi ben previsto, i Malandrini stanno per vivere un momento un po’ duro per la loro amicizia, ma vedremo come finirà! Per quanto riguarda Peter, invece... in un certo senso mi astengo! Mi fa un tantino schifo scrivere dei momenti in cui Minus è entrato in contatto con Voldemort per tradire il suo migliore amico, quindi... ehm... faccio finta che sia già accaduto e che sia ancora sotto copertura di “amico fedele”. Una copertura sotto copertura, diciamo!
In effetti, ci ho pensato qualche volta a questo particolare, e ho un po’ di confusione anche io... ma non penso di trovarmi male con i tempi!
Insomma, non è che posso cambiare chissà quanto la storia e se Peter ha tradito, così sarà... purtroppo!
Anche se, ho già un’altra idea per un’altra storia sul tradimento di Peter verso James e Lily che, invece, si salvano... Muahahahahahahahahahahahahahahah... ma per ora vediamo di finire questa fan fiction, va’! ^^
Spero ti piaccia questo capitolo nuovo, cara!
A prestoooooooooooooooo =)

DanyCullen = Eccomi, cara =D!
Come promesso (o quasi, diciamo più così xD), il novo capitolo entro sabato e i tuoi cari Malandrini conto un momento un po’ particolare! Dalla precedente recensione che mi hai lasciato, mi è subito saltato all’occhio quanto ti prema questo punto su Remus e i Malandrini... beh, sono fiera di annunciarti che questo, anche se in parte un po’ triste, è un capitolo interamente dedicato a loro e al loro solido ed incrollabile rapporto ^^
Beh, non ti tolgo altro tempo e ti lascio alla lettura!
Un bacione, cara
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Pazzerella_dispettosa = Wow... doppio wow! Ricordami di erigere una statua d’oro completamente dedicata al tuo caro nonno!!! xD Hai capito a te... un computer totalmente nuovo e solamente tuo! Auguri, cara!!! E congratulazioni per il tuo 7 in matematica!! Io sto ancora aspettando i risultati del mio... noi l’abbiamo fatto la settimana scorsa, ma la prof si è ammalata e ancora oggi non è venuta xD!!! Spero di essere andata bene anche io (a proposito, io faccio il linguistico ^^)! Ah, e non ti preoccupare di quella giornataccia... credo si sia trattato solo di un caso e comunque capita a tutti, prima o poi, no? ^^
Piuttosto, invece di cianciare sulla scuola così inutile e bastarda nelle nostre vite... ti sei fatta una bella ideuzza, cara mia xD!!! Non te la voglio far crollare e non ti voglio dire niente perché vedrai... vedrai dal prossimo capitolo! Si chiariranno un bel po’ di cosa dalla parte di Lily! Spero solo di riuscire ad andare avanti e di postare il capitolo per la prossima settimana, perché davvero non ho idea di quando succederà...
Vabbè, meglio non perdere altro tempo... i Malandrini stanno per vivere un momento un po’ particolare! Ti lascio, quindi, alla lettura ;)
A presto, cara! Mi raccomando, fatti sentire appena puoi con questo tuo nuovo PC fantastico ;)
Un bacione!!!!!!!!!!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Ringrazio, inoltre, quelle fantastiche 32 e 28 persone che mantengono la mia storia tra i loro PREFERITI e le SEGUITE!

Bene... credo di aver detto tutto xD!!

Buona lettura a tutti, ragazzuoli!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventiseiesimo – Malandrini

 

Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo... !

Ed ora come glielo dico?

Come faccio a comunicargli una notizia del genere?

È assurdo come una sola parola riesca a far congelare il sangue in un istante...

Morta... morta... morta...

La madre di Remus è morta, scomparsa, finita per sempre.

E Lunastorta non ha nemmeno avuto l’occasione di dirle addio.

Non ha avuto nemmeno la possibilità di starle accanto in questi suoi ultimi giorni.

Il ricordo di quella donna si è fermato sul figlio che l’abbandonava per sempre... e non so nemmeno che scusa le ha dato lui.

Senza contare che... oh, merda!

Non posso dirglielo proprio ora, con un’imminente uscita!

Impazzirebbe in un istante pretendendo di andare al cimitero dove hanno sepolto sua madre per farle l’ultima visita.

E allora lì, si che potrebbe essere rischioso essere scovati dagli Auror.

Scommetto che avranno circondato quel posto di guardie su guardie in modo che se noi avessimo saputo la notizia e Remus avesse voluto andare a fare visita a sua madre, ci avrebbero colti nel sacco.

E Lunastorta, è praticamente scontato che voglia andare lì... a vederla...

«James!» sobbalzo lasciando volare la lettera a terra.

Alzo lo sguardo incontrando quello interdetto di Sirius e... anche abbastanza frustrato.

«Non sarà mica un’altra lettera di Lily?» domanda quasi rabbioso.

In questi ultimi dieci giorni che Lily non mi ha mai risposto, io sono caduto in una specie di coma senza mai trovare modo di uscirne e di ricominciare a fare il cretino come prima.

Sirius se l’è legata, ovviamente, al dito dando per scontato la colpa alla mia piccola Bibi.

Certo, anche io me l’ero presa con lei.

Ma dimentichiamo che lei convive ogni ora del giorno con un Mangiamorte e solamente per fortuna lui non l’ha ancora attaccata.

Raccolgo la pergamena da terra e mi avvicino a Felpato.

Ho bisogno di un parere su come comportarmi dopo aver appreso quella notizia.

«James...» fa incerto Sirius.

Immagino creda che sia così teso per le parole di Lily.

«Vieni un secondo in camera mia, Sirius. È arrivato il momento di fare gli adulti» gli dico superandolo e dirigendomi verso le scale.

«Lo sai che odio fare l’adulto» mi richiama.

Mi giro verso di lui scorgendo il suo sguardo di fuoco e sospettoso allo stesso tempo.

«Per un amico?» gli domando già conoscendo la risposta.

Lui sarebbe morto per un amico.

Sussulta, Sirius, mentre continua a fissarmi male.

«Che ha combinato questa volta?» mi chiede rivolgendosi implicitamente a Lily.

Pensa ancora che si tratti di lei.

Da una parte vorrei tanto aggredirlo.

Insomma, non tutte le disgrazie che mi capitano sono sempre per colpa di Lily Evans.

Però, dall’altra parte... riesco a scorgere tanta protezione.

Infondo, l’ha sempre ammesso davanti a me, Felpato, che io sono l’unica famiglia che gli rimane dopo che anche i miei genitori sono morti e che, quindi, perse per la seconda volta una madre ed un padre.

Ma questa volta, di quelli veri.

Io e i Malandrini... io, Remus e Peter siamo la sua famiglia ora e lui è davvero disposto a tutto pur di salvaguardarla.

Un tempo, quando io e Lily eravamo ancora fidanzati, lui era riuscito a far entrare anche lei nella sua concezione di “famiglia” per quanto sia difficile farsi perdonare da Sirius Black.

E, credetemi, Lily Evans ha davvero tante punizioni inflitteci “ingiustamente” da scontare secondo il modestissimo parere di Messer Felpato.

Ma questo non è il momento di fare gli sciocchi.

Remus ha bisogno di noi e, soprattutto, di due amici che non facciano gli scemi e che siano in grado di sostenerlo in un momento come questo.

Ho sempre imparato da mio padre che davanti al dolore degli altri bisogna mostrarsi solamente autoritari e fermi, in modo da fungere come appoggio... come ancora di salvezza per coloro che ne hanno così bisogno.

Quindi... bando alle ciance.

Basta essere insicuri e compassionevoli.

Adesso ci vuole mano dura e polso fermo!

«Mi ha detto una cosa che McCullen non ci avrebbe mai detto».

 

...

 

«Questo si che è un guaio» mormora Sirius dopo aver letto la parte della lettera di Lily in cui si parlava di Remus e di sua madre.

Io passeggio avanti ed indietro per la mia stanza, mentre mio fratello è seduto sulla sedia del tavolo.

Lo vedo lasciar cadere senza vita nel suo movimento, il foglio sulla superficie del mobile e poi voltarsi verso la mia direzione.

«Cosa conti di fare a questo punto?» mi domanda.

Io mi blocco davanti a lui cercando di capirci qualcosa... di capire come ci si debba veramente comportare di fronte certe situazioni.

Di fronte certe scelte.

Se glielo dico lui vorrà andare al cimitero e sarà un rischio per tutti, se non glielo dico... beh, che razza di amico sarei?

«Non lo so, Sirius» ammetto abbassando il capo.

«Remus vorrà andare lì appena lo saprà» riprende Felpato dando voce al mio stesso pensiero.

Io annuisco, «Si».

«Beh... possiamo fare così: mentre tu e Lily sarete a casa tua per decidere il nome del marmocchio, io e Peter accompagneremo Remus al cimitero e staremo lì».

«All’inizio l’ho pensato anche io, Sir. Ma rifletti un secondo...» sospiro sconsolato, ma non staccando di un solo nanosecondo gli occhi da mio fratello, «... gli Auror potrebbero approfittare di questa occasione. Potrebbero giocare questa carta a loro favore» lo vedo abbassare il capo.

Non ci aveva pensato.

«Vero» ammette dopo un po’ mortificato.

«Se voi andaste lì, gli Auror potrebbero catturarvi. Scommetto che avranno già posizionato chiunque lì nei dintorni pronto per prendervi. E Remus non accetterà mai scuse. Vorrà andarci per forza».

«E cosa dovremmo fare, allora? Non dovremmo dirglielo?» chiede Felpato cominciando ad infervorarsi.

Odia dover avere certi tipi di segreti tra noi Malandrini.

«Non lo so» ammetto osservando attentamente la punta delle mie scarpe.

Non ho davvero la più pallida idea di come comportarmi.

Cosa devo fare?

Da una parte non posso mentire a Remus su una cosa così grande, ma dall’altra voglio proteggerlo.

So che vorrà andare lì... è praticamente scontato.

Anche io lo vorrei fare... lo farebbe chiunque.

Ma è un rischio che non possiamo correre!

Non ora!

«Bada, James. Se non glielo dirai tu, lo farò io» risponde a tono Felpato alzandosi dalla sedia e posizionandosi proprio davanti a me.

«Non ho nessunissima intenzione di mentire a Lunastorta, Sirius. Solo che...» mi blocco.

Non so come continuare.

Solo che... cosa?

Non c’è soluzione... io non la vedo.

L’unica possibilità che abbiamo e mentirgli.

Ma è la cosa più ignobile che potessimo fare per il nostro Remus Lupin.

Vedo, di fronte a me, Sirius rilassare i pugni che aveva contratto e abbassare le spalle in segno di sconforto.

Lo sa perfettamente che non c’è una continua del mio pensiero.

«Forse potremmo dirglielo domani dopo essere tornati dall’uscita» mormora cercando di non dare retta alla coscienza che, come la mia, continua ad urlare di non dare questo duro colpo a Remus... cioè di mentirgli fino a domani.

«Non ne ho idea, Sir. Penso, però, che la tua idea sia l’unica possibilità che abbiamo».

«Anche se» riprende velocemente, «l’altro giorno, Lunastorta è riuscito a farsi dare il consenso per le uscite. Ce ne saranno altre dopo quella di domani e noi cosa ne sappiamo se, dopo aver appreso la notizia, lui non vorrà uscire di nuovo per precipitarsi al cimitero?» domanda giustamente.

Non ci avevo pensato... merda.

Sirius ha schifosamente ragione in questo momento più che mai.

Rimaniamo a fissare il vuoto per un incalcolabile quantità di tempo che non ho nemmeno idea di quanto sia.

Sembra, addirittura, essersi fermato per farci vivere ancora, ancora, e ancora quest’angoscia che ci sta attanagliando per bene.

Già da ora comincio a sentirmi un verme per quando dovrò guardare in faccia Remus e non dirgli che ha perso per sempre sua madre.

«Significherebbe, quindi, non dirgli proprio niente...» mormoro, «... ma questo è fuori discussione» continuo anticipando l’occhiataccia che mi stava per arrivare da Sirius.

Maledizione!

Mi sento così stanco, il che è assurdo visto quanto mi sentivo bello pimpante un momento prima mentre pensavo a lei e al fatto che mi abbia dato la stupenda possibilità di poter scegliere il nome per il mio bambino.

Senza contare che...

Ehi!

Un momento!

«Sir...» lo chiamo, «... forse ho trovato» gli dico osservandolo alzare il capo verso di me.

«Cosa?» chiede insistente.

«Se non sbaglio la Luna Piena sta fra quattro giorni... tre, se escludiamo oggi».

«Quindi?».

«Quindi, potremmo sempre dirglielo domani dopo che rientriamo a casa ed evitare che esca in seguito».

«Andiamo, James» esclama Sirius alzando la testa verso l’alto, «Conosci perfettamente Lupin. Sarà capace di lanciarci un’Avada Kedavra bell’e buono se non lo lasciassimo passare o, ancora peggio, ci sbranerà durante la notte del plenilunio. Ritorcerà la rabbia e l’ira verso di noi accumulata in questi giorni. Tutte contro me e te nella notte di Luna Piena. È un piano orribile».

«Beh, sempre meglio che lasciarlo uscire e farlo sbattere ad Azkaban per il resto dei suoi giorni» rispondo a tono, «Almeno con noi potrà sfogarsi. Magari, nei primi momenti sarà arrabbiato, ma poi sono sicuro che gli passerà!» butto fuori l’aria in un pesante sospiro.

«E quando la Luna Piena sarà passata? Cosa faremo?».

«Stavo pensando a qualche marachella ai danni di McCullen che ci faccia proibire da lui di uscire di nuovo» ghigno, «Che ne so, magari fai ubriacare Peter e gli fai combinare qualcosa di rischioso sotto il tuo controllo, però».

Lo vedo negare con il capo.

Sospiro... lo conosco troppo bene mio fratello... e di fatti:

«Non se ne parla nemmeno, Ramoso. Se qualcuno dovrà ubriacarsi, quello sarò io e non credo esista una persona in grado di contenere i miei danni rischiosi, in questo mondo».

Te pareva.

«Però uno sforzo per i tuoi amici lo puoi anche fare».

«Senti, fratello...» mi interrompe sospirando, «... credo che per ora basti così. Abbiamo già programmato tutto per tre giorni... per il resto del mese abbiamo tempo per pensare a come trattenerlo a casa».

Annuisco.

Ha ragione.

Ora l’unica parola che voglio sentire è... “letto”.

«Sono d’accordo» lo appoggio, «Meglio dormirci su... la notte porta consiglio».

«Ehi!» mi lancia un’occhiata disgustata, «Da quando filosofeggi in Babbano?» mi chiede, poi, divertito scoppiando a ridere.

Lo fisso indolente.

Maledetto cretino!

Io faccio di tutto per ricordarmi i vani insegnamenti di Lily e lui mi deride in questo modo.

Te la farei pagare, Sirius, se non fosse per il fatto che voglio solo dormire ora!!! penso guardandolo torvo.

«Fuori» sibilo indignato.

Lui, se possibile, ride ancora di più con il suo insopportabile latrato e, mollandomi una sonorissima pacca sulla spalla, esce dalla mia stanza augurandomi un altrettanto giocoso “Buonanotte”.

Stringo i pugni non appena la serratura della porta scatta, per poi lasciarli liberi e sorridere da solo come un deficiente.

Mi avvicino al comodino del mio letto per agguantare la bacchetta e cambiarmi velocemente i vestiti per indossare il pigiama.

Mi sbatto sul letto provocando un tonfo... quasi come quello di un morto e, ancora una volta, come un perfetto ebete, sorrido da solo prima di lasciarmi sopraffare da un sonno tormentato da continue lingue di fuoco attaccate ad una bellissima testolina con gli occhi verdi...

 

...

 

«Buongiorno!» saluto giocondo, entrando in cucina con un sorriso che va da un orecchio all’altro.

Oggi finalmente vedrò di nuovo Lily.

Per la quarta volta!

...

Come mi sono ridotto... a contare sulle dita di una sola mano tutti gli incontri che riesco ad avere con lei in quattro, cinque mesi che abbiamo passato separati...

...

Bando alle ciance!

Non c’è tempo per rimuginare su questi particolari demoralizzanti!

Oggi è un bel giorno perché sceglierò il nome per il mio bambino.

...

Però, è anche vero che quando dovevo incontrare Lily all’Hotel Buyuk Londra per la prima volta, pensavo che si sarebbe trattato di un bel giorno, e poi si è visto com’è andata a finire...

...

Ma che diamine mi ha preso oggi?

Pessimismo a tutto spiano?

Non penso proprio!

Non lo permetterò!

Non voglio essere triste e depresso proprio oggi!

Forse è l’atmosfera...

Si, sicuramente è l’atmosfera.

Ma che è successo questa mattina?

Mi guardo meglio intorno scorgendo la solita cucina della ormai famosa casa di Sirius.

Seduti a due sgabelli alti intorno all’isola della stanza ci sono Lunastorta e Codaliscia.

Eppure... qualcosa non quadra...

Peter fissa ansioso Remus di fronte a lui il quale ha la testa talmente bassa sulla tazza della sua colazione che copre completamente il viso a causa dei suoi capelli.

Credo che, addirittura, abbia la fronte appoggiata al bordo del tazzone.

«Ehi! Che succede qui? Sirius non si è ancora svegliato?» domando raggiungendoli e sedendomi accanto al caro lupacchiotto.

Peter mi lancia uno sguardo preoccupato ed agitato.

«No» risponde, poi.

«Che hai, Remus? Non dirmi che già senti la vicinanza della Luna Piena?» gli chiedo poggiandogli una mano sulla spalla e cercando di osservare il suo viso, ancora basso e nascosto, «Mancano ancora tre giorni, se non sbaglio» continuo preoccupato.

Peter annuisce per rispondere alla mia ipotesti rivolta, invece, a Remus.

«E allora qual è il problema?» continuo risollevato.

In verità... un dubbio ce l’avrei... ma è praticamente impossibile!

Non voglio credere che sia quel lampo di idea che mi ha sfiorato la mente.

«Buongiorno, Malandrini!» saluta giocondo Sirius, raggiungendoci in cucina (telepatici fino alla morte), interrompendo il tutto.

Anche lui, però, esattamente come me, viene accolto dalla stessa atmosfera depressa, cambiandogli lo stato d’animo.

Ci fissa stralunato per lo strano modo in cui l’abbiamo accolto ed io non perdo tempo a restituirgli la stessa occhiata sconcertata.

Si avvicina al bancone dove siamo accomodati e si appoggia con le mani ai lati dell’isola, continuando a scrutare soprattutto Remus, proprio come me prima di lui.

«Ehi! Cos’è questa depressione di prima mattina?» domanda con voce rassicurante, «La Luna Piena è ancora lontana, Remmy! Che ti prende?».

«È la stessa cosa che gli ho detto io!» prorompo potente ed allegro dando man forte all’affermazione di mio fratello.

«Ragazzi...» tenta timidamente Peter, «... forse non è il caso...» continua procurandosi altre occhiate interdette da parte nostra.

Nello stesso momento, però, Remus alza la testa mostrandosi ai nostri occhi.

«Perché?» chiedo, prima di osservare il volto di Lunastorta.

Qualcosa di peggio della vicinanza del Plenilunio.

Sento Sirius sussultare dopo aver adocchiato, anche lui, il caro lupacchiotto.

«Remus!!!» alza notevolmente la voce allarmato, «Ma ch’è successo?!» continua spaventato a morte, mentre io riesco a scorgere due palle gonfie e super arrossate che Lunastorta si ritrova al posto degli occhi.

Non si degna nemmeno di voltarsi a guardare noi due.

Fissa Peter con uno sguardo strano.

«Peter, per favore, vedi di sbarazzarti di questi moscerini. Mi stanno dando troppo fastidio!» dice con voce roca.

Io rimango immobile... gelato...

«Quali moscerini?» domanda, invece, Sirius ancora più stralunato.

E figurarsi se lui doveva capire una cosa del genere...

No!

L’orgoglio e la paura sono proprio delle brutte bestie; sempre pronte a modificare la realtà secondo ciò che si vuole vedere o sentire senza accettarla per quel che è veramente.

Remus ci sta... rinnegando?

«Sei fuori di testa, Lunastorta?» continua Felpato ancora abbastanza rintontito.

«NON MI CHIAMARE CON QUEL NOME!!!»...

È in piedi.

Di fronte a noi.

Con occhi lampeggianti.

Con i pugni stretti sui fianchi.

Con la mascella contratta.

Le labbra viola.

Gli occhi arrossati e fuori dalle orbite.

Ci sta fronteggiando.

Ed ora io ho capito a pieno la causa scatenante di tutta quest’ira.

«Remus...» tenta ancora mio fratello completamente spiazzato dalla reazione di Remus.

«Non vi azzardate mai più a chiamarmi in quel modo!!!» continua, invece, il licantropo sbraitandoci contro, «Anzi, non mi chiamate proprio che è meglio! Io non esisto più per voi, chiaro?! Non mi cercate, non mi parlate, non fate niente che mi possa riguardare o che richieda la mia presenza! Io me ne lavo le mani, chiaro, Black? Non esisto più tra i Malandrini! D’ora in poi i Malandrini saranno solo tre e non quattro!».

«CHE COSA?!» esplode Sirius come era logico che facesse.

La sua famiglia si sta distruggendo e lui, dopo tutto quello che ha passato, non dovrebbe combattere per salvarla?!

«Remus, ti do cinque secondi per rimangiarti tutto, altrimenti ti spacco la faccia!!!».

«Oh, Merlino, aiutami tu, ti prego!!» fa la moina Lunastorta alterando ancora di più l’ira di Felpato.

Lo vedo digrignare i denti e darsi un piccolo slancio con le mani per tornare in posizione eretta.

Lo noto dirigersi verso Remus pronto per punirlo a modo suo.

«No, Felpato, aspetta» lo blocco alzandomi dalla sedia e trovandomi inevitabilmente in mezzo a loro.

Sirius strabuzza gli occhi fissandomi come se fossi un marziano.

«Sei impazzito, James? L’hai sentito anche tu che cosa ha detto!!!» esplode.

«Ho sentito benissimo quello che ha detto!» gli rispondo in faccia abbastanza nervosamente prima di voltarmi di nuovo verso Remus e riprendere a parlargli con un tono grave, «Credo che tu ci debba delle spiegazioni, Remus».

Lo osservo con uno sguardo profondo e deluso, talmente intensamente che mi accorgo del suo sussultare.

Poi, però, si riprende immediatamente.

«Perché, invece, non me le dai tu, James?» risponde nuovamente con un tono roco.

Ho capito.

Ma io non... non sono sicuro di essere pronto... per dirglielo...

Non so come fare...

Sospiro.

«Remus, io credo che tu più di chiunque altro qui dentro sappia perfettamente quanto gli eventi possano essere più grandi di noi e spingerci, quindi, a fare delle pazzie che di norma, con il raziocinio dalla nostra, non faremmo».

Noto i suoi occhi cominciare a lampeggiare pericolosamente d’ira.

«Ma non dirmi che mia madre è MORTA!!!» urla, di fatti, fuori di sé.

Sento alle mie spalle il rumoroso sussulto di Sirius, mentre io abbasso lo sguardo e il capo pronto a sorbirmi la ramanzina che mi merito.

«Ma io dico, che razza di amici mi ritrovo?! Quando capitano... anzi, quando fate capitare queste stronzate, io me lo chiedo sempre!!! Addirittura ho dovuto scoprire di aver perso mia madre tramite una LETTERA!!!» urla ancora.

«Remus... calmati!» tenta, invece, Sirius.

«Calmarmi, Sirius?! CALMARMI?! Come puoi dirmi una cosa del genere?! Eh?! È tutta colpa vostra! Io me lo sentivo che qualcosa non andava! Maledizione a voi! Sempre voi! Sempre e solo voi! Ma, sappiatelo, io mi sono stancato! Questa è stata l’ultima stronzata che vi ho permesso, CHIARO?! Con me avete chiuso!!! CHIUSO!!! Non vi azz...».

Non gli ho permesso di andare oltre.

Non ce l’ho fatta a lasciarlo finire.

Gli ho dato un pugno che, ora, l’ha fatto sbattere a terra sotto lo sguardo shoccato di Peter e quello deluso di Sirius nei confronti di Lunastorta.

Si... perché Sirius, esattamente come me, ha capito perfettamente ciò che Remus stava facendo.

E non andava bene!

Non va bene!

Non dico che Remus si debba sentire responsabile o in colpa per la morte di sua madre, ma non può scaricare addosso agli altri responsabilità sue.

«Stai attento, Remus! Stai molto attento!» gli dico con un tono pesante, «Tu non hai colpa della morte di tua madre, Rem... ma stai attribuendo la responsabilità di tutto ciò che è accaduto a me e Sirius, quando, invece, è partito tutto da te nel momento in cui l’hai abbandonata perché avevi accettato la proposta di McCullen!».

Ora è lui quello con gli occhi e la testa bassa.

L’ho capito!

Si sente in colpa per la morte della madre e, dato che noi gli abbiamo fatto questo torto, ora sta cercando di appoggiarsi... aggrapparsi con tutte le sue forze a questa scusa per sentirsi meglio con la coscienza.

Io non voglio farlo sentire come la causa di questa tragedia... non lo augurerei mai alla mia famiglia.

Già è orribile perdere per sempre un genitore, ancora di più dopo averlo abbandonato come ha fatto Remus, figurarsi allora quanto possa essere straziante pensare di averne tutta la colpa.

Mi accovaccio di fronte a lui e cerco quei suoi occhi di miele per tentare di rassicurarlo.

Ma lui non accenna a muoversi mantenendo costantemente gli occhi e il capo bassi.

Nascosto.

Gli poggio, quindi, una mano sulla spalla.

«Ascolta, Rem: hai ragione! Io non avrei mai voluto che tu l’avessi saputo così e mi dispiace per averti tenuto nascosta una verità del genere! Ti chiedo scusa! Ti chiediamo perdono! Spero tu riesca a perdonare sia me che Sirius. Però... se sono sicuro di una cosa in particolare, Rem... quella è di non allontanarci. Proprio ora che hai perso tua madre, l’unica famiglia che ti rimane siamo noi. Non ci allontanare!».

Rimane con la testa bassa senza proferire parola, coronando un silenzio che di opprimente ha davvero poco dato che tutti quanti abbiamo il cuore già schiacciato.

«Hai bisogno di noi» si aggiunge improvvisamente Sirius cercando di darmi man forte.

Ma Lunastorta ancora non accenna a muoversi o a parlare.

Non la capisco questa sua reazione e questo mi fa paura.

Incredibilmente paura.

Insomma, si è commosso per quello che ho detto non trovando, quindi, parole per rispondere oppure mi sta ignorando?

Non potrei mai accettare la seconda possibilità.

Significherebbe che ho perso uno dei miei più cari Malandrini, in partenza.

E questo non lo posso sopportare!

Non lo accetterei mai!

Combatterei fino alla morte pur di riconquistare la sua fiducia.

Lo farò!

Dovessero passare anni ed anni, riuscirò a riavere indietro il mio migliore amico.

Parola mia!

Ecco perché, repentinamente, sento il dovere morale di dirglielo:

«Ascolta, Rem...» cerco di ingoiare il nodo alla gola che mi impedisce di continuare il mio discorso, «... non dico che tu debba decidere ora se perdonarci o no. Tu hai tutto il diritto di prenderti quanto tempo ti serve e noi ti aspetteremo. È il minimo che possiamo fare per te, dopo quello che abbiamo combinato e quello che ancora combineremo...» noto il suo piccolo sobbalzo dovuto alle ultime parole che ho pronunciato.

Si.

Perché, per quanto ora mi senta una pezza per il torto che ho fatto a Remus, non posso, lo stesso, lasciarlo uscire... lasciarlo andare al cimitero (dato che è scontato che voglia andare lì).

Lo voglio proteggere.

Soprattutto ora che si sente solo e, probabilmente, anche abbandonato dai suoi genitori, esattamente come mi sono sentito io quando sono diventato orfano.

Solo che, quando io persi i miei genitori, ebbi la fortuna di avere un angelo al mio fianco che mi ha aiutato a rialzarmi.

Affiancato da mio fratello, un angelo con i capelli rossi e gli occhi verdi.

Scuoto leggermente il capo tentando di non pensare a lei proprio ora che Lunastorta ha così bisogno di noi e respiro leggermente.

«... Ma, sappilo, amico. Se mai decidessi di non perdonare né me né Sirius, io farò tutto quello che è in mio potere per ritornare come eravamo prima. Non ti lascerò da solo anche se mi sbatterai in faccia mille e mille porte, chiaro? Sarò capace di tormentarti esattamente come ho tormentato Lily per averla. E ci riuscirò! Lo sai che ci riuscirò a riavere la tua amicizia nonostante tutto».

«Tu sai, Remus, che noi riusciremo a riavere la tua amicizia» s’intromette Sirius.

Io mi volto non osando togliere quella mano dalla spalla di Lunastorta.

Vedo Felpato sorridere in un certo senso orgoglioso.

«I Malandrini hanno giurato... te lo ricordi?» continua fiero.

Ghigno voltandomi di nuovo verso il caro lupacchiotto.

«Uniti fino alla morte...» gli ricordo, «... l’abbiamo giurato».

«Con questo volete dire che se non vi perdono non sono più un essere umano dotato di coscienza e cuore?» domanda, finalmente, Lunastorta con voce roca.

«No!» gli rispondo subito.

«Ovvio» dice, invece, Felpato.

Mi giro verso di lui e gli lancio un’occhiata infuocata.

Lui e la sua delicatezza d’elefante.

«Perché mi guardi così?» mi chiede sospettoso, «Vuoi dirmi che non è vero?».

«Beh, forse non lo voglio costringere?» gli rispondo palesemente sarcastico.

«Non lo vuoi costringere ora, Ramoso. Ma gli hai praticamente assicurato che, anche se decidesse di dirci addio una volta per tutte, dovrà ad ogni costo vedersela con te perché non accetterai mai quella sua disposizione» spiega risoluto mio fratello.

Io gli lancio un’occhiata ancora più inceneritrice.

Ora che saliremo in camera... facciamo i conti... fratellino!

Ma una risatina divertita mi fa balzare il cuore.

Mi volto di nuovo verso Remus e scorgo l’ombra di un sorriso sul suo viso segnato sia dal dolore sia dalla vicinanza della Luna Piena.

Beh... meglio di niente, no?

«Non ti preoccupare, James. Ho capito il concetto. Ma... io...».

«Tempo. Lo so» lo anticipo evitandogli altre difficoltà, «Sarà un po’ diverso però. Insomma, comunque dovrai sopportarci dato che resteremo tutti sotto lo stesso tetto» continuo alzandomi e porgendogli una mano per fare altrettanto.

Lui l’afferra con una stretta che io, logicamente, non riconosco.

E non la posso riconoscere... non ora che la ferita è ancora aperta e sanguinante.

Ma non mi interessa lo stesso.

Tanto, l’ho detto, no?, sarò io a vincere... come sempre.

Vi ricordo che stiamo pur sempre parlando di James Potter!

Lo rialzo e mi faccio da parte per farlo di nuovo accomodare a tavola.

«Vado in camera», dice, invece, facendomi segno con la mano di non preoccuparmi, «Ci vediamo più tardi» mormora dileguandosi fuori dalla cucina.

Rimaniamo in silenzio, mentre Remus esce da questa stanza e sale lentamente le scale prima di chiudersi in camera sua.

Una volta sicuri che Lunastorta sia effettivamente andato, io e Felpato prendiamo a fare colazione come la facciamo tutti i giorni.

O almeno... ci proviamo...

Ignorando lo sguardo pesante di Peter, tentiamo di ingoiare quei bocchini che, improvvisamente, sembrano essere diventati più pesanti di un macigno.

Maledizione!

E meno male che Lily si era tanto raccomandata di dargli la notizia nel modo più gentile e tranquillo possibile.

Anche se sono pienamente convinto che lei abbia sempre saputo che io, nonostante le sue raccomandazioni, avrei fatto di testa mia.

Tradotto: avrei sbagliato completamente.

E, di fatti, così è stato.

Ora, per quanto io abbia giurato a me stesso e ai miei Malandrini di fare tutto quello che è in mio potere per aggiustare le cose, non mi resta altro che aspettare Remus, e di pregare Merlino che la sua anima pia non abbia davvero confini.

«Credi che ci perdonerà?» mi domanda, inaspettatamente, Sirius dopo aver osservato Codaliscia mettere il tazzone nel lavandino e dileguarsi oltre la soglia della cucina lasciandoci completamente da soli.

Sospiro.

«Lo spero, fratello...» lo spero davvero, soprattutto in questo momento in cui, per quanto ci sia ancora Felpato al mio fianco, l’assenza degli altri due Malandrini mi pesa sul cuore oscurando tutto il resto... addirittura anche l’appuntamento con Lily che avrò fra qualche ora, «... lo spero» continuo con voce più grave.

 

...

 

«Demoliamo il salotto!».

Spiazzati.

Ed immobilizzati.

Ecco cosa siamo... come ci ritroviamo.

Dopo esattamente quattro ore dalla colazione, in cui l’ultimo sguardo che io e Sirius abbiamo scambiato con Remus è stato di pura amarezza, eccolo ripiombare in sala dove ci troviamo io e mio fratello ad ammazzarci di noia, con questa nuova proposta assurda.

“Demoliamo il salotto!”.

Insomma, non lo abbiamo visto per quasi tutta una mattinata e, a momenti, è l’ora di pranzo ed, improvvisamente, eccolo di nuovo davanti a noi.

Addirittura sembra possedere una nuova luce negli occhi.

Una luce che non capisco da dove possa venire.

Una luce che, spero, sia stata creata da Merlino dopo quella mia preghiera.

Una luce che, soffocando il nostro stupore iniziare, ci fa battere i cuori di speranza.

A me e Sirius.

Speranza che, nonostante tutto, i Malandrini non muoiano davvero.

Perché i Malandrini non possono morire.

I Malandrini sono stati creati per vivere in eterno, legati da un vincolo di amore fraterno e di lealtà che nessuno mai spezzerà.

Un vincolo che nemmeno la morte in persona piegherà.

Nessuno e niente.... niente e nessuno!

Perciò, rimaniamo muti di fronte quella sua espressione strana.

Persino Peter è rimasto shoccato da quella sua proposta.

Poi, inaspettatamente, l’ombra di un sorriso increspa il viso segnato di Remus prima che ricominciasse a parlare:

«Sapete, ragazzi» dice con una voce sommessa, «credo che voi siate le persone più stronze che io abbia mai conosciuto...» commenta alzando di nuovo lo sguardo verso me e Sirius che ancora lo fissiamo in attesa di un resoconto più completo.

Insomma, che eravamo stronzi, già lo sapevamo.

«... Ma credo anche che voi siate gli unici essere umani, viventi su questo schifo di pianeta, in grado di soffocare un dolore così grande... perciò, in parole povere, penso di essere riuscito a trovare un modo per farvi riscattare dal vostro torto “imperdonabile”» continua sorridente mettendo le due mani sui fianchi e facendo una faccia strana nel momento in cui ha pronunciato “imperdonabile”.

Noi continuiamo a guardarlo morendo dall’ansia dell’attesa.

«Aiutatemi» ordina, poi, serio, «Voi due avete un modo di... di... annullare qualsiasi pensiero in una maniera così spontanea  che un’altra persona, al posto vostro, addirittura si sognerebbe» abbassa di nuovo gli occhi, «Ed io... non voglio perdere una seconda famiglia».

Sorrido.

Ho capito cosa devo fare.

Insomma, per una persona come Remus John Lupin che ha passato quasi tutta la sua vita a combattere contro la deficienza mia e di Felpato, ammettere che, ora, ha bisogno di questa demenza come se fosse l’aria per salvarsi dalla sofferenza... non pensate sia un tantino difficile, considerando che c’è anche l’orgoglio di mezzo?

Ecco perché prendo a fare il mio lavoro... il mio lavoro di salvatore.

Mi alzo e mi dirigo verso Lunastorta, poggiandogli una mano sulla spalla.

Lui mi lancia un’occhiata quasi ansiosa davanti al mio inesorabile ghigno malandrino.

«Hai ragione, Rem» se mi chiedi di fare il cretino per aiutarti... se mi chiedi di aiutarti, io lo farò, amico mio.

Morirei pur di aiutare i Malandrini.

La mia famiglia.

Malandrini.

«C’è proprio bisogno di una bella rivoluzione in questa stanza» continuo mettendomi accanto a lui e circondandogli le spalle con il mio braccio osservando Sirius.

«Già» prorompe, poi, mio fratello.

Io, Remus e Peter lo fissiamo in attesa.

Rispettivamente, uno ghignando, uno sorridendo riconoscente, l’altro ancora in attesa di un chiarimento.

«E io vi posso assicurare che avete il pieno consenso del padrone di casa» continua alzandosi in piedi.

«Perfetto!» esclamo battendo le mani, «Malandrini, al lavoro!».

«Demoliamo questo caspita di salotto!!!» mi da man forte Felpato buttandosi, poi, a capofitto contro di me che, inevitabilmente cado addosso a Remus, il quale si aggrappa alla sedia dove sono posati svariati dischi musicali in ordine “alfabetico” (secondo i principi di Sirius Black, capiamoci) che rovinano a terra provocando un fracasso assurdo e dando ufficialmente inizio alla nostra opera...

All’opera dei Malandrini.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai James... forza che ce la puoi fare... Merlino è sempre con te e sempre lo sarà... di cosa ti preoccupi? Forza! Entra! penso tentando di infondermi un po’ di sicurezza e coraggio.

[...]

Apro la porta. Entro e, senza guardami in torno, la richiudo immediatamente girando su me stesso. Mi volto verso l’attaccapanni e appendo il mio cappotto. Poi, mi giro di nuovo... pronto. O, almeno, ci speravo di essere pronto per tutto. Perché, effettivamente, mi aspettavo di tutto, ma non le lacrime della mia piccola Bibi sbattute violentemente in faccia.

Bey Lovegio92

:)

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Capitolo 28
*** Capitolo XXVII - Trappola ***


(QMNSHDF) Capitolo XXVII - Trappola

Buon pomeriggio, gente ^^

Il destino di mercoledì 11  novembre ’09 volle (che data lontanissima... xD) che mi schiaffassi davanti al mio adorabile PC e scrivessi una dozzina di pagine di storia di seguito. Un record! O.O

Eppure non sentivo di avere chissà quale musa ispiratrice dalla mia parte... mah! Meglio, no? ^^

Bene! Però (lo sapete, ormai, che c’è sempre un però con me.......) non ho la più pallida idea se riuscirò a postare il prossimo capitolo la settimana prossima. Spero di si dato che si prospetta una settimana di “cazzeggio” continuo. Speriamo bene ^^

All Right! Detto questo... passiamo subito a ringraziare quegli eterni angeli che commentano i miei capitolini =D:

Cullen Isabella = Mon amour, adesso le lacrimuzze ce le ho io agli occhi T.T! Ma dici davvero? Davvero davvero? Insomma, ho addirittura colpito tua sorella (a proposito, hai detto che non ama le James-Lily, ma segue qualche Paring di Harry Potter?) ? Caspita... mi rende veramente felice ^^! Ringraziala moltissimo da parte mia, eh! Ah, e ovviamente il fantastico ed unico grazie lo devo soprattutto a te! Davvero troppi complimenti... così non va! Io non penso di meritarmi tutto questo ^//^
Il compito di letteratura francese, penso, è andato bene! Si trattava solo di analizzare un testo e di rispondere a delle domande, ma la proffy non ci ha ancora portato i risultati! UFF! Cmq, grazie per l’interessamento ;)
Per quanto riguarda il capitolo: prima di tutto, esattamente come avevi previsto, non ho aggiornato con la stessa velocità dell’ultima volta, però spero di essere riuscita a non farti attendere troppo! Finalmente siamo arrivati ad un momento particolare! Ti posso anticipare che con questo e il prossimo capitolo si capirà la “posizione” di Lily Evans e del perché delle sue scelte. Ecco perché, immagino, la settimana che segue per me è una settimana scolastica che cade a fagiolo. Non abbiamo molto da fare e probabilmente si tratterà di una settimana di sole autogestioni (ma non è sicuro), quindi, in teoria, dovrei avere tantissimo tempo per poter andare avanti ;)
Speriamo!
Ah! Ti lascio al capitolo perché altrimenti non la smetto più di cianciare e tu non stavi più nella pelle di capire perché Lily stava piangendo, perciò... divertiti ^^!!
Al prossimo aggiornamento!
Ciau, Tesoro :)

Pazzerella_dispettosa = Wow! Quante cose! Mi hai bombardata di informazioni, minacce, urla e complimenti in così poche righe che a momenti non morivo (letteralmente) dalle risate! Ma, andando con ordine...
Effettivamente, lo scorso aggiornamento è stato più veloce perché lo avevo già pronto, mentre questo era ancora da ideare, pensa un po’ xD! Però, alla fine ce l’ho fatta ^^! Pensavo di non riuscire ad aggiornare in tempo per la fine di questa settimana, e invece, (come ho già detto all’inizio) l’ispirazione si è concentrata tutta il mercoledì pomeriggio e ho sfornato una dozzina di pagine xD... beh, beh... speriamo bene anche per il prossimo!
Passando, invece, al rapporto dei Malandrini. In effetti, hai centrato in pieno! Per me, escludendo il tradimento di Peter, i Malandrini (quelli veri) sono inscindibili!!! Ho fatto qualche ricerca prima di iniziare questa fan fiction e ho scoperto che, dopo Hogwarts, gli unici due che rimasero a stretto contatto fra i quattro furono James e Sirius! Quando l’ho saputo sono rimasta shoccata! I Malandrini... NON. SI. POSSONO. DIVIDERE!! Va contro natura!!! E sono davvero contenta che sia riuscita a far trasparire questo particolare così significativo per me nello scorso capitolo e complimenti a te per averlo notato ;)
Vebbù... non ti tolgo altro tempo perché il capitolo chiama ^^
Ti aspetto fra le recensioni =D
Ciauuuuuuuuuuuu
P.S. Saluta quel santo di tuo nonno da parte mia ^^
P.P.S. Grazie per la recensione che hai lasciato alla mia nuova One-Shot!! Mi è piaciuta tantissimo! E spero che il compito di inglese ti sia andato bene ;)

Jaily = Ahahahahahahahahahahahahahah... Gio, scusami tantissimo! Credo che tra le due, io sia quella messa peggio (e tu addirittura avevi la febbre... una febbre talmente pazza da farti dimenticare il nome della tua migliore amica! Ti giuro che stavo piegata in due dalle risate quando l’ho letto xD xD xD xD...)! In effetti la tua recensione c’era... mi sono confusa nel guardare i nomi xD! Da idioti! Sto proprio fusa, pensa un po’! Comunque, in questo periodo sto rischiando anche io. Mio fratello si è preso una bella febbre da cavallo (non dovrebbe essere grave...) e sta influenzando, piano piano, tutta la famiglia xD! Non oso immaginare cosa potrei combinare una volta malata come lui xD!!!
Vabbè, dai, passiamo alla tua recensione che è meglio! Lo sai che ero indecisa se postare quella parte dell’anticipazione che ho messo nel capitolo precedente? Proprio perché ho fatto il tuo stesso ragionamento! Ho detto: “Però...è brutto! Adesso i Malandrini si sono appena riappacificati e dovrebbero essere felici, ed io subito aggiungo un nuovo elemento di dolore?...”. Poi, però, è prevalsa la parte sadica che me e l’ho messa!
Ti dico la verità, Gio... sinceramente non mi sento tanto in colpa per avervi fatto stare male (oltra a sadica anche insensibile xD), ma solamente perché il senso di colpa, che è nato dopo aver pubblicato il capitolo con quell’anticipazione, è stato sopraffatto dall’ispirazione di mercoledì! Sono stata folgorata da un fulmine che mi ha portato a scrivere talmente tanto da farmi male da sola alle braccia e alle mani xD!!!
Spero che anche per il prossimo capitolo sia così... non mi va di lasciarvi di nuovo così! E non dico altro... tanto lo capirai da sola quando arrivi a fine capitolo! Perciò, buona lettura, Pazzoide Mia!
Ti aspetto tra le recensioni, come sempre (e non dimenticartene!!!)!
Ciauuuuuuuuu

pRiNcEss LiLIUzzA = ^^, Amore Mio, non ti devi scusare! Diciamo che l’avevo previsto (non che il tuo computer ti abbandonasse, ma che, tra lavoro e scuola, non avresti avuto il tempo nemmeno di notare il mio aggiornamento)! Quindi va bene così ^^! Non c’è bisogno di sentirsi tanto giù di morale per questo. Non ti uccido mica (cosa che, invece, farò dato che la tua storia è arrivata alla TERZA pagina dell’elenco delle James&Lily per tutto quel tempo che non aggiorni! A momenti farai un mese... Uff)!
Cmq, meglio chiudere qui il discorso, altrimenti prende una brutta piega xD... CHE LAVORO FANTASTICOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Davvero, Amore Mio, è fantastico quello che fai e, no, non me l’avevi mai detto che ti piaceva nuotare... ^^! Davvero un bel lavoro! Complimenti! Io, invece, per quanto mi possa piacere il mare, preferisco andare in montagna e sciare! Cavoli! Lo sci è la mia vita, proprio come per te lo è il nuoto ;)
Per quanto riguarda la tua recensione, Mia Adorata, credo che tu abbia raggiunto livelli di pazzia mai nemmeno sfiorati dall’essere umano più decerebrato che sia mai esistito (Sirius Black xD)! No, scherzo... povero il nostro Sirius!!! Lo stiamo facendo un po’ troppo malato di mente! Diciamo che per rispondere al grosso della tua recensione ti dico che mi fa davvero contenta che ti siano piaciuti i due capitoli. Anche io sono stata malissimo quando ho scritto della povera mamma di Remus, mentre per le lettere di James e Lily... beh, mi sono divertita a scrivere cose un po’ dolci ^^!
Cmq, come già detto a qualcun altro, in questo capitolo e nel prossimo si chiariranno un po’ di sospetti sul comportamento di Lily ;)
Mi raccomando, a questo e al prossimo non può mancare la tua recensione! Devo assolutamente sapere cosa ne pensi e se ti piacciono ^^
Spero di riuscire ad aggiornare per la settimana prossima perché credo di essere in un periodo un po’ neutro, se lo posso chiamare così. L’ispirazione c’è... e non c’è xD!
Vabbè, dai... chiudiamo qui che è meglio e ti lascio alla lettura ^^
Ciau Amore Mio!
Ti aspetto

DanyCullen = Ciao! Si, l’avevo proprio intuito che avessi un debole soprattutto per i Malandrini. È stato difficile e duro fare e descrivere quella scena, ma dalla tua recensione mi sembra di esserci riuscita abbastanza bene. In effetti, è proprio così che vedo Sirius! Non potendo contare sulla famiglia, l’unico appiglio che gli è rimasto sono gli amici (e CHE amici, poi ^^).
Spero che anche questo capitolo ti piaccia come il precedente! ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Piuma_rosaEbianca = Ehi, Felpatina che non cambierei mai con nessun’altra al mondo, lascia stare l’aspetto fisico di Harry! Io ci ho voluto scherzare, ma quel ragazzo ha ereditato il corpo (fantastico ed unico) di suo padre insieme ai suoi inimitabili capelli! Gli occhi, altrettanto meravigliosi della bella Lily... eh si! Un vero Potter ^^!
Anche io ho provato ad immaginarmelo con i capelli rossi... il risultato sono state risate talmente forti che a momenti non andavo a rimettere tutto il pranzo per il dolore allo stomaco ^^!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri... da qui cominceranno a chiarirsi un po’ di misteri, almeno per quanto riguarda il comportamento di Lily ^^
Non ti rubo altro tempo e ti lascio direttamente alla lettura!
Ti aspetto tra le recensioni, sorelluzza =D
E ricordati che, per essere davvero sovrappeso come Peter, bisogna moltiplicare l’obesità della formica e quella della caccola per 10 mila miliardi di volte ^^
A prestooooooooooooooooooooooooooo ;)

Ringrazio quelle fantastiche 33 persone che hanno la mia storia tra i loro preferiti e le 28 che la seguono ^^

 

Inoltre, ringrazio Cicci92
Melmon
Jaily
Pazzerella_dispettosa

per aver commentato la mia nuova One-Shot

E Ale03
Finleyina 4 Ever
Lally88
Mousse
Yuuki_Chan
per averla inserita nelle loro preferite

E Dark_lady88 per averla messa tra le seguite ^^

 

Grazie mille a tutti quanti :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventisettesimo – Trappola

 

«State attenti, mi raccomando».

«Tu! Stai attento» mi rimbecca Sirius non del tutto contento di lasciarmi andare da solo all’appuntamento con Lily.

Il secondo ufficiale, mentre gli altri due sono stati voluti dal destino e basta.

Già... chissà cosa ci riserverà il destino per i prossimi mesi.

Annuisco e mi aggiusto meglio il cappotto nero sulle spalle, nel contempo che fisso il mio riflesso nel grande specchio che Felpato tiene all’entrata di casa sua.

L’unico oggetto, adiacente al salone distrutto, ancora intatto dopo la furia che si è abbattuta in villa Black questa mattina.

Una furia che è durata tutto il tempo senza mai tregua.

Beh... non esageriamo... una tregua c’è stata.

Sancita da Messer Felpato perché, come il suo orario quotidiano ordinava, era il momento di riempire lo stomaco.

Di ricaricare le batterie per il prossimo scontro.

E poi, via!

Di nuovo in salotto per l’opera di restaurazione complessiva.

...

Effettivamente, però, Remus aveva ragione quando abbiamo finito... forse il salotto era più bello visto prima del ciclone “Malandrini”, che dopo.

Una tempesta talmente forte che, addirittura, è arrivata a devastare persino qualche mobile dell’ingresso.

L’unico vero oggetto salvatosi dalla sciagura è proprio questo specchio in cui ancora osservo il mio riflesso.

Dietro di me c’è mio fratello che mi squadra severo e con una strana nota di preoccupazione.

A momenti sembra mio padre... il ché, un ruolo da genitore premuroso e maturo, non gli si addice affatto.

Inspiro ed espiro per farmi coraggio e poi mi volto verso Felpato.

Gli sorrido incoraggiante e poi gli porgo una mano.

Ce la stringiamo prima di salutarci definitivamente.

«Ehm... credo che Remus, a questo punto, direbbe di non comportarti come me se vuoi tornare a casa vivo» prorompe Sirius tanto per spezzare un po’ la tensione che si sta accumulando.

Io scoppio a ridere.

Già... Remus avrebbe detto proprio così: “Non fare il pervertito come Sirius. Vorrei avere ancora un migliore amico quando avrete finito di parlare!”.

Esattamente come all’ultimo incontro ufficiale che ho avuto con Lily.

Quello al grande Hotel Buyuk Londra... quando mi doveva parlare delle famosissime questioni giuridiche.

Aveva prima sbattuto Sirius in salotto con un Levicorpus, e poi mi aveva detto testuali parole: “Ricordati, solamente, che ti troverai di fronte a Lily Evans...”.

Scuoto il capo sorridendo.

Che mondo sarebbe senza gli spassosissimi battibecchi tra i miei cari Lunastorta e Felpato?

Nessuno, penso.

A maggior ragione, non lascerò indietro Remus... non ora.

«Quando torni?» domanda Sirius riscuotendomi dai miei pensieri.

«Non lo so. Appena finiamo sarò di nuovo qui» prometto.

«Non metterci tanto, James...» dice abbassando leggermente il tono di voce, «... non so fino a che punto riusciremo a trattenere Remus io e Peter» continua fissandomi serio prima di dirigersi verso le scale per raggiungere il piano di sopra dove Lunastorta e Codaliscia sono rimasti ad aspettarlo.

«Non ti preoccupare, Felpato» lo conforto dopo che lui si sia girato di nuovo per guardarmi andare via, «Andrà tutto bene! Se succede qualsiasi cosa, chiamatemi e vengo immediatamente».

Lo vedo annuire.

Fortunatamente, Remus non ha dato segni di pazzia non appena gli abbiamo comunicato ciò che intendevamo fare: non farlo uscire per andare al cimitero.

Soprattutto perché, immagino, si sia lasciato convincere dall’idea per niente allettante degli Auror appostati lì per catturarlo e sbatterlo ad Azkaban.

Ma, lo stesso, non siamo sicuri della sua pazienza... del suo limite.

Quindi, meglio stare allerta.

«Va bene, allora» annuncio dirigendomi verso la porta ed aprendola, «Ci vediamo dopo» concludo chiudendomela, poi alle spalle e smaterializzandomi istantaneamente per non perdere altro tempo.

 

Arrivo proprio di fronte l’entrata del giardino di casa nostra.

Apro il cancelletto e ripercorro il sentiero tracciato dalle pietre per terra per raggiungere la porta d’ingresso.

Esattamente come quella volta che tornai a casa per lasciare la mia piccola Bibi, percepisco quelle pietre diventare quasi più lunghe formando una strada sempre più lunga che mi allontana sempre di più da Lily e mi fa crescere la paura e l’ansia dentro.

Che diamine, Merlino!

Questo volta saremo davvero da soli.

Nemmeno i Malandrini al piano di sotto ad aspettare... oppure a controllare che io rimanga in vita dopo un’accesa conversazione tra me e Lily... niente... o meglio, nessuno!

Raggiungo la porta e... e sto fermo.

Ma io mi chiedo, dopo aver passato il giorno prima e questa mattina nella più completa calma sapendo dell’incontro, proprio ora devo bloccarmi e non avere la forza di inserire le chiavi nella toppa, girarle ed entrare definitivamente?

Si... perché altrimenti non mi chiamerei James Potter, no?

Da me ci si può aspettare di tutto, porca puzzola!

E questo non va bene!

Non piace nemmeno a me, figurarsi!

Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai James... forza che ce la puoi fare... Merlino è sempre con te e sempre lo sarà... di cosa ti preoccupi? Forza! Entra! penso tentando di infondermi un po’ di sicurezza e coraggio.

Alzo la mano, infilandola in tasca e frugandoci un po’ dentro.

La estraggo, finalmente, con le chiavi in mano e... dopo un lungo e grosso respiro, riesco ad inserirle nella toppa.

Sicuro di non potermi più fermare dato che, se Lily è già dentro, avrà già sentito ilo rumore delle chiavi nella toppa della porta e, a questo punto, è assurdo far vedere di essere indecisi e paurosi...

Perciò giro senza dar troppo retta al cuore che continua a galopparmi in petto.

Apro la porta.

Entro e, senza guardami in torno, la richiudo immediatamente girando su me stesso.

Mi volto verso l’attaccapanni e appendo il mio cappotto.

Poi, mi giro di nuovo... pronto.

O, almeno, ci speravo di essere pronto per tutto.

Perché, effettivamente, mi aspettavo di tutto, ma non le lacrime della mia piccola Bibi sbattute violentemente in faccia.

Rimango immobile.

Gelato, al mio posto.

Esattamente come lei.

Lei seduta sulle scale di fronte l’ingresso, con due libri di lato, uno aperto sulle gambe, un fazzoletto stretto nella mano destra, gli occhi rossi e le guance rigate di lacrime.

Istantaneamente, se non automaticamente, sento la rabbia e la preoccupazione montarmi dentro.

Che diamine le ha fatto quello schifoso Mangiamorte?

«Lily?» la chiamo preoccupato.

Avanzo nell’ingresso raggiungendola di tre o quattro passi prima che mi rendessi conto della sua reazione.

Ha abbassato il capo affranta.

Mortificata.

Quasi si volesse scusare di qualcosa.

Continua a fissare insistentemente colpevole quello strano libro che ha sulle ginocchia... aperto.

Io, invece, non ho il coraggio di staccarle gli occhi di dosso.

Che diamine le ha fatto?

Perché sta piangendo?

Di chi è la colpa?

Se lo prendo lo uccido con le mie stesse mani.

Lo afferro per il collo, gliel’allungo prima di girarlo intorno e stringere sempre più.

Poi prendo il coltello della cucina e lo sbudello per bene e...

Meglio tagliare corto!

Ho ancora il pranzo sullo stomaco...

Non vorrei replicare l’esperienza di qualche settimana fa, quando Sirius e Peter hanno ballato insieme a me per festeggiare il genio inconfutabile di Remus John Lupin.

Mi avvicino di un altro passo a lei, ma non oso sfiorarla.

Ho troppa paura di come potrebbe reagire.

Infondo, è stata proprio lei a confessarmi della sua tempesta ormonale che le fa cambiare stato d’animo in un batter di ciglio.

Poi... ecco che mi accorgo di tutto.

E capisco tutto.

Abbasso lo sguardo nello stesso punto dove lo tiene fisso lei.

E le vedo.

Non è un libro.

È un raccoglitore.

Un raccoglitore fatto a mano.

...

Un raccoglitore di foto.

Le nostre foto.

«Lily» la chiamo ancora, stupefatto da ciò di cui mi sono reso finalmente conto.

Lei alza di nuovo i suoi verdi occhi su di me, fissandomi dispiaciuta.

No...

Perché sta guardando quelle foto?

Quelle foto in cui noi ridiamo e siamo felici insieme.

Quelle foto dove lei e Sirius litigano e ci sono io sullo sfondo che mi tengo la pancia per le troppe risate.

Quelle foto dove lei e Remus leggono interessati qualcosa su un libro comune ed io e Sirius siamo dietro di loro a fare le boccacce.

Quelle foto dove ci siamo semplicemente io e lei... guancia contro guancia.

Quelle foto dove Felpato è riuscito a fregarci immortalando il momento in cui ci scambiavamo anche un solo tenero bacio a fior di labbra.

Quelle foto dove, ovunque guardi, ci sono sempre anche io.

Perché?

Perché le guarda e piange?

«James...» mi chiama a sua volta con voce rotta.

Ed io capisco.

Sirius, Remus e Peter avevano ragione ad avere paura a lasciarmi andare da solo.

Perché io, ora, sono caduto nella sua trappola.

Ho capito che quello che Lily ha aspettato e quasi ottenuto circa un mese fa quando ci siamo incontrati casualmente qui a casa nostra, ora lo pretenderà addirittura con la forza.

Non mi lascerà andare.

Non lo farà.

Anche se ora sembra più debole e fragile del solito.

Addirittura più delicata di quando piange normalmente... senza avere una seconda vita nella pancia... senza essere stata abbandonata...

Ma non si farà mettere i piedi in testa.

Non ora.

La conosco troppo bene.

Ho capito le sue intenzioni.

L’unica cosa che ancora non mi è chiara è il perché.

Questa domanda mi frulla in testa addirittura da quella sera al Ministero, quando ci siamo visti per la prima volta e ci siamo lanciati quello strano sguardo che due persone come noi, dopo quello che avevano passato, non si sarebbero mai scambiate.

Che diamine... lei si sta per sposare.

Con un altro uomo.

Non con me.

Perché adesso si comporta così?

Perché non mi dimentica... ?

Non può continuare a vivere in questo modo... nella speranza che io, un giorno, decidessi di tornare sui miei passi e di riprenderla con me.

Una speranza che ha vita breve, dato che Aprile è ormai alle porte e lei sarà occupata in matrimonio con un altro per sempre.

Certo, non succederà veramente perché stiamo pur sempre parlando di un Mangiamorte ma... di sicuro non tornerò con lei nemmeno dopo quel momento.

Lei è troppo importante e restando con me rischia troppo.

Questa è una cosa che io non le posso permettere e mai le permetterò.

L’ho sempre fatto... deciso dallo stesso momento in cui, addirittura, la vidi per la prima volta sola ed indifesa dopo la rottura della sua amicizia con Severus Piton.

Lei... non l’avevo mai vista così desolata come in quel momento.

E fu allora che scattò la molla della protezione a 360 gradi.

Ecco perché, ora, mi trovo a negare col capo, guardandola in un certo senso spaventato da quello che ho capito.

Lei sospira pesantemente, mentre fa pressione più sulle braccia che sulle gambe per alzarsi.

Il piccolino comincia a diventare pesante...

«James...».

«No, Lily» la blocco subito.

Maledizione!

Non deve crearsi questi castelli in aria.

Non va bene.

Istantaneamente mi volto verso la porta dandole le spalle... perché sono sicuro che se restassi ancora un po’ non riuscirei più a comportarmi in un modo così... vigliacco.

Ripercorro quanto più in fretta posso quei quattro o cinque passi che mi distanziavano dalla porta e, immediatamente, apro la porta pronto ad uscire.

Afferro il cappotto e... BOOM!

Si è trattato addirittura di un millisecondo.

Non appena avevo riafferrato la maniglia della porta lasciata aperta dopo essermi reso conto che stavo dimenticando il cappotto qui, ecco che questa scatta da sola e si serra.

Mi giro fulmineo e la vedo con la bacchetta in mano e lo sguardo, seppur ancora rosso per il pianto di prima, ora furente per la mia fuga.

La fisso per un tempo che sembra non finire mai prima che mi renda conto delle parole che sta pronunciando:

«Questa volta non sarà come tre mesi fa, James Potter. Non te lo permetterò!».

 

Sentii i suoi passi avvicinarsi a me prima di percepire un tocco leggero e freddo, ma deciso e forte sul mio mento che mi costrinse a voltare di nuovo lo sguardo verso di lei.

«James…» mi chiamò a due centimetri dal mio viso.

Mi avvicinai impercettibilmente.

I miei sentimenti stavano vincendo ancora contro la mia razionalità.

Poi, all’improvviso, mi bloccai, pregando come un santo che Lily non si fosse accorta del mio piccolo avvicinamento.

«… ti prego…» mi supplicò ingoiando il groppo in gola che le era nato «… dimmi che stai scherzando…».

Vorrei farlo pensai.

«… sono disposta a perdonarti questo orribile colpo che mi hai fatto prendere se metti fine a questo stupido scherzo ora!» continuò con una voce supplichevole.

Non credo che riesco a descrivervi la tentazione che provai in quel momento.

Una tentazione che salì alle stelle.

La fissai ancora un po’ nelle sue meravigliose iridi verdi prima di sospirare ancora.

«Non ti preoccupare, Lily…» notai quello strano tocco di speranza aumentare a questa mia affermazione «… se proprio non sai dove andare, ti puoi tenere la casa. Io vado a vivere da Sirius!».

 

Inaspettato come la sua frase, mi arriva il ricordo... quell’orribile ricordo.

Sono stato un tale stronzo quella volta.

Ma lei era talmente annebbiata dal dolore che nemmeno aveva provato a ragionare per bene... come la vera Lily Evans avrebbe fatto... non diversamente da adesso, in effetti.

Perché, ora, Lily Evans sta davvero ragionando... come solo lei sa fare.

Sta indagando ed io, finalmente per lei, sono caduto nella sua trappola.

Mi ha preso.

«Tu dici?».

Peccato che l’orgoglio e il raziocinio non siano d’accordo con il cuore che ancora mi grida di diventare davvero prigioniero di quella ragazza dai capelli rossi e gli occhi verdi.

No.

Loro dicono di combattere.

E come scusa utilizzano la protezione che io assumo di fronte ai pericoli che circondano la mia piccola Bibi.

Perché lei non può essere in pericolo.

NO!

Ecco perché, dopo tre mesi passati così, con il cuore oppresso, estraggo la bacchetta e lentamente, quasi fossi incerto delle mie stesse azioni, la punto contro di lei che ancora tiene puntata la sua contro di me... o contro la porta che è stata serrata da un suo incantesimo.

Impedendomi di uscire... di andare via... di allontanarmi di nuovo.

Lei diventa improvvisamente seria cancellando quell’espressione di frustrazione che le dominava il volto prima.

Mi guarda come se stessi per fare un qualsiasi guaio e lei già conosca tutto: l’entità del danno, le conseguenze...

«Hai davvero intenzione di lanciare un incantesimo contro una donna?» mi domanda con un filo di voce dando inizio ad una strana magia che comincia ad aleggiare in questa stanza.

Tra di noi...

Una magia non dettata dal potere delle bacchette.

Nemmeno dal raziocinio delle nostre menti.

Ma dal cuore...

Sempre da lì!

«Un donna che, per altro, tiene in grembo tuo figlio» precisa abbassando la bacchetta e non osando spostare le sue iridi verdi da me.

Ha vinto, maledizione!

E lo sa... lo sa perfettamente che io non avrò mai il fegato di attaccarla come, invece, lei è riuscita a fare il mese scorso.

Soprattutto perché dentro di lei c’è il mio piccolo bambino.

Ed eccola che si avvicina.

Incurante della mia bacchetta levata contro di lei.

«Lily! Non ti avvicinare!» le intimo fingendomi minaccioso.

È incredibile quanto sia facile per la paura manovrare le mosse delle persone che la provano.

Non mi credevo così facile da comandare... non da un sentimento così negativo.

Eppure...

Lei sussulta leggermente, lasciandosi sfuggire non solo un singhiozzo, ma anche qualche lacrima che le scorre veloce e silenziosa su quelle guance già segnate.

Gli occhi ancora rossi e un po’ gonfi indugiano per qualche secondo su di me, esattamente come il suo passo.

Rallentato.

Ma è solo per un istante perché subito dopo aver tirato su con il naso, riprende a camminare verso di me.

E mi raggiunge.

Si pone proprio davanti a me fermandosi solamente quando sente il tocco della punta della mia bacchetta contro il suo petto.

Si blocca e rimane a fissare i miei occhi con uno sguardo d’attesa... triste... ma deciso.

Fragile ma forte.

Delicata ma con carattere.

La mia metà.

L’unica vera donna sulla faccia di questa terra in grado di tenermi testa.

All’inizio la stoltezza mi aveva portato a prenderla con scherzo.

Poi la situazione mi ha sopraffatto e sono caduto nella trappola dell’Amore, imprigionando la mia anima e il mio cuore nelle mani di una ragazza... quella stessa ragazza altezzosa e super orgogliosa dal cuore apparentemente di pietra solamente nei confronti di James Potter.

«Non mi farai del male, James Potter» sussurra, alzando una mano verso di me.

Non è una domanda.

È una constatazione.

E lei, tra l’altro, ha di nuovo appoggiato la sua dolce mano sulla mia guancia ed ha ripreso ad accarezzarmi esattamente come un mese fa, circa.

Cavolo!

Non credevo che quel tocco del mese scorso mi sarebbe mancato così tanto.

Con così tanta intensità da rendermi innocuo al primo contatto.

Abbasso lentamente la bacchetta non distruggendo quella catena dei nostri sguardi che si forma sempre.

Ormai non ne possiamo quasi più fare a meno.

E mi sento meglio.

Risollevato.

La paura mi ha abbandonato per una buona parte, solamente perché lei mi ha salvato.

Ha parlato ed ha chiarito, con una sola frase ferma, il caos che la mia testa e il mio cuore stanno creando dentro di me da ormai tre mesi.

Continua a fissarmi in un certo senso comprensiva, mentre quella sua mano così leggiadra non smette di accarezzare la mia guancia rendendomi ancora più inoffensivo di una qualsiasi droga o alcool.

Ti rendi conto dell’effetto che hai su di me, Lily Evans?

Te ne rendi conto?

Lo riesci a vedere... a capire?

Con una calma apparente allunga l’altra mano libera verso la mia che tiene ancora stretta la bacchetta lungo il fianco.

Mi stringe la mano per tentare di infondermi fiducia.

Poi, con un movimento leggero e deciso, mi sfila la bacchetta dalla mano rendendomi davvero indifeso.

Indifeso e nudo di fronte quel suo sguardo così perforante ed uccisore...

Assassino per un cuore come il mio.

Mi sorride debolmente rendendo ancora più insanguinata la mia ferita già riaperta.

Con estrema lentezza, lascia scivolare via la sua mano dalla mia guancia e si gira verso sinistra.

Li di lato a noi, proprio verso sinistra, c’è un mobile... un mezzo tavolo attaccato alla parete con sopra uno specchio.

Posa li sopra il mio bastoncino di legno, prima di voltarsi di nuovo verso di me e continuare a sorridermi quasi incoraggiante per una cosa, che ha capito, mi fa paura.

Torna di fronte a me e delicatamente mi afferra in una stretta dolce e piena di sentimento...

Sempre se mi è concesso esprimermi ancora così dopo tutto quello che abbiamo passato io e lei.

Mi trascina vicino alle scale dove lei era seduta e mi ci fa sedere sopra.

Poi si accomoda anche lei... di fianco a me... appiccicata.

«Siamo qui per decidere un nome, James...» a momenti sembra che parli con difficoltà, «... non devi spaventarti di niente» continua con un nuovo tono un po’ più cupo.

Posa i gomiti sulle ginocchia vicine tra loro e mi guarda un ultima volta con un generoso sorriso, prima di girarsi verso i libri che aveva di lato a sé.

Si accorge di aver lasciato quel raccoglitore di foto ancora aperto e, soprattutto, che il mio sguardo è bloccato proprio li sopra.

Scandalizzato.

Mortificato.

Ucciso.

«Oh...» esclama dispiaciuta afferrando il raccoglitore e chiudendolo, «... questo non ci serve» continua sorridendomi come se si fossa già dimenticata delle sue lacrime con tutto quello che hanno causato subito dopo alla mia vista.

Lo mette da parte, li di fianco, e ne afferra un altro.

«So che non ti piace l’idea di consultare un libro...» riprende aprendolo e scorrendo qualche parola vicino a delle immagini assurde di bambini che si muovono con tanto di arredamento e guardano stralunati tutti ciò che li circonda, mentre il fotografo cerca invano di attirare la loro attenzione verso l’obiettivo, «... però è anche vero che Alice ha un po’ ragione. Insomma, non sono poi così male i nomi che ci sono in questo testo» dice porgendomelo, mentre prende l’altro, «E nemmeno su questo sono tanto male» conclude sfogliando anche quello, solamente dopo avermi sorriso di nuovo.

Nonostante, però, io abbia un libro sulle mie gambe a cui dover dedicare la mia completa attenzione per il piccolino, non riesco a togliere da lei il mio sguardo severo.

Sarò anche caduto nella sua trappola, ma ora siamo davvero soli e non abbiamo nessuno che ci pressa addosso... quindi posso farle tutte le domande che voglio e pretendere le risposte che voglio io.

«Allora...» procede lei, ignara dei miei piani, «... inizialmente ho pensato a...».

«Perché piangevi?» le domando a bruciapelo non lasciandole il tempo di concludere e di dissimulare quel dubbio che mi era nato nel momento in cui stava per pronunciare un nome.

Un dubbio che, in confronto a questo, non è niente.

Lei ammutolisce al secondo, mantenendo testarda lo sguardo fisso sul libro aperto sulle sue gambe.

Sono riuscito a cogliere il suo piccolo sussulto.

L’ho presa proprio alla sprovvista.

Magari pensava che non avrei chiesto niente dato il mio silenzio... che mi arrangiavo... che mi andava bene così.

Ma a me non va assolutamente bene.

Un rumore di pagina voltata mi fa capire che Lily non ha assolutamente voglia di rispondere.

Perciò rimane in silenzio e continua a fare quello che stava facendo prima come se io non avessi aperto bocca.

«Perché piangevi mentre stavi vedendo quelle foto?» le domando insistente e diventando quasi brusco nella mia richiesta.

Lei sposta incerta i suoi occhi dispiaciuti su di me.

Mi osserva il volto per qualche secondo... poi ritorna a fissare il libro sulle sue gambe.

«Non è niente, James. Davvero» risponde con un filo di voce.

A chi crede di poter convincere con un tono così?

Di certo non la darà mai da bere a me!

Così, caparbio, le strappo il libro dalle mani e, aggiunto all’altro che avevo appoggiato sulle mie ginocchia, lo allontano dall’altra parte da dove si trova Lily in modo che non riesca ad arrivarci a prenderlo.

A meno che non decida di alzarsi.

Ma dalla sua mancata reazione accesa dubito che abbia pensato di alzarsi apposta per riappropriarsi di ciò che le ho sfilato da sotto al naso.

Sospira esasperata, mentre mi fissa in attesa che le riconsegni i manuali.

«Capita a tutti di piangere, James, davanti a delle foto ricordo»mi risponde sbrigativa ma seria.

Io assottiglio lo sguardo.

«Strano, però, che in ogni foto che tu stavi ammirando prima ci sia sempre io».

Anche lei si rizza sulla schiena.

«Come sei egocentrico, Potter» risponde quasi offesa, «può essere capitata quella pagina aperta in cui ovunque guardavi c’eri anche tu. Ma questo non significa che eri tu il bersaglio dei miei pensieri tristi».

Con un movimento degno di un vero Cercatore di classe quale io sono davvero, acciuffo il raccoglitore vicino a lei e mi alzo in piedi per non farmi acchiappare dalle sue mani ansiose.

«Che fai? Così lo rovini!» dice come scusa tanto per non farmi dare un’occhiata come effettivamente io sto già facendo.

«Devi essere più prudente, Lily» le consiglio, «Se devi proprio dire una balla colossale...» continuo ammirando tutto il raccoglitore con uno sguardo veloce tanto per dare conferma ai miei sospetti già abbastanza forti di per sé, «... devi anche accertarti di non avere prove che ti smascherino così vicine a chi ti sta contro».

Passo le mie iridi su di lei osservando le sue labbra contrarsi in un moto di frustrazione e rabbia.

«Sono comunque ricordi» accenna con una voce strana.

Come se stesse tentando in tutti i modi di mantenersi calma.

Io sorrido rumorosamente.

«Sono ricordi, si. Ma del tuo ex – fidanzato» le preciso.

Lily abbassa il capo nascondendo i suoi occhi verdi da me... con quella sua piccola frangia rossa.

«Maledizione, Lily!» sbraito all’improvviso lanciando il raccoglitore per le scale che, cadendo, procura un fracasso assurdo.

L’ho spaventata.

Il sussulto che ha preso a momenti le faceva toccare il soffitto per quanto forte era.

Ma, non solo... lo si nota anche dagli occhi.

Improvvisamente di nuovo lucidi e colpevoli.

«Io...».

«Tu cosa?!» l’aggredisco, «Cazzo, Lily! Tu ti stai per sposare!! Te ne rendi conto? Ti stai per occupare con un uomo per tutta la tua vita e cosa fai? Piangi di fronte le foto ricordo del tuo ex?» la rimprovero pur sapendo che, se sta facendo un tradimento a Johnson, io ne sarei ben felice.

Ma qui ne va della sua sicurezza e, al momento, devo mantenere la mia maschera.

«James...» cerca di chiamarmi dispiaciuta.

È indietreggiata un po’.

È sempre stata spaventata dai miei toni alti e minacciosi.

Spaventata oppure mortificata.

Non capitava spesso che io mi rivolgessi a lei così e questo non faceva altro che aumentare la sua paura quando, invece, succedevano discussioni accese come questa.

Ma io, ora, sono effettivamente partito.

Perché lei deve ancora piangere a distanza di tre mesi e più, di fronte alle mie foto ed i ricordi che ne scaturiscono?

Non può farlo, punto e basta!

«Cosa, Lily? Cosa? Vuoi farmi capire che hai anche la scusa? La giustificazione per questo? Oltre al danno anche la beffa, ora?» le chiedo insistente e con voce abbastanza alta.

Lei, però, invece di spaventarsi o mortificarsi ancora di più come mi aspettavo, sorride divertita e, quasi, fiera.

Poi ride leggermente notando la mia espressione da perfetto ebete.

«Allora i miei insegnamenti non sono stati vani» commenta con un sorriso.

«Non cambiare discorso!» le intimo non volendomi perdere in inutili chiacchierate che potrebbero depistarmi dal mio obiettivo.

Come previsto, lei cancella subito quella sua espressione felice e ritorna a capo chino.

Rimaniamo in silenzio.

Io sono ancora in attesa di una sua risposta che sembra non voler arrivare.

Poi, un sospiro.

«Si...» dice in un soffio, trattenendo a stento il groppo in gola che le impedisce di parlare chiaramente, «... si, ho anche la giustificazione».

«Questa è bella» commento sarcastico alzando le braccia al cielo e usando una voce sarcastica.

Inevitabilmente il mio occhio cade sul mobile sul quale è poggiata la mia bacchetta.

Un particolare che a Lily non sfugge.

Ecco perché subito l’appella e sé sotto le mie iridi furiose e deluse.

Ora sono io quello deluso e non lei.

Perché deve essere così?

Io ho ragione... e lei lo sa.

Con un nuovo sospiro triste si dirige di nuovo verso le scale e si risiede con delicatezza.

Stranamente, invece di tenere il capo basso come prima esattamente come mi aspettavo, mantiene lo sguardo alto.

Incollato al mio.

«Non mi credi?» mi domanda con voce vellutata ma debole.

«Dovrei?» le rispondo notando i suoi occhi rispecchiare il suo animo offeso, «Insomma, ti ho creduto quando hai detto che ti stai per sposare e sei felice! Ma solo ora scopro che era una scemenza!».

«Non può mai essere una scemenza! I ricordi fanno male, James! A te non capita mai?» balza improvvisamente in piedi adirata ma con, ancora, quegli occhi così delusi.

Ma sono io che devo essere deluso di lei... non il contrario.

Per Merlino!

Ho ragione io questa volta!

«Invece si, che può essere una scemenza, Lily!».

Se non capita mai?

Capita tutte le volte che ti vedo, Bibi... e anche quando sto da solo con i Malandrini... insomma, capita sempre.

Non c’è stato un solo singolo giorno in cui non ho pensato a te.

In cui il mio cuore non ha pianto per la nostra lontananza.

«No! Non lo è!» risponde testarda.

«Di solito i ricordi fanno male all’inizio! Non alla fine!» le dico gesticolando nervosamente con le braccia e tenendo uno sguardo duro e fermo, «La prima volta che ci siamo visti, Lily...» continuo cercando di calmarmi e tornando a respirare normalmente, «... quella sera al Ministero» noto anche i suoi occhi rabbuiarsi un po’, «... non ho notato nessun accenno di dolore... nessun tentativo di... niente».

Bravo!

Bello non riuscire a finire un pensiero.

Nessun tentativo di... cosa?

Di riuscire a tornare insieme?

Di rubare un bacio?

Un abbraccio?

Un gesto dolce?

Qualsiasi cosa che avrebbe cancellato il dolore di questi mesi facendoci tornare come prima?

Vigliacco...

«E, invece, ora... ora non c’è più occasione, da quando ci siamo rivisti all’Hotel, che non ci scambiamo sguardi strani... gesti particolari... cose che noi non dovremmo fare! O almeno, tu!».

«Io?!» chiede improvvisamente furiosa, facendomi sobbalzare dentro dato che ero riuscito a darmi un contegno poco fa,«Perché proprio io?».

«Perché sei l’unica tra noi due che si sta per sposare, Lily!!!» le urlo in faccia ormai stanco di dover ripetere un concetto così atroce per il mio cuore.

Lei rimane zitta... muta.

Questo suo comportamento si potrebbe intendere come la mia fenomenale capacità di zittirla... ma non è così.

Perché, ora, quello che si sente zittito ed abbattuto fra noi due... sono proprio io.

E sapete da cosa?

Proprio così... dai suoi occhi... dalla sua espressione.

Lei, per quanto sorpresa possa essere rimasta, ha cominciato a fissarmi con uno sguardo che può dire tutto e allo stesso tempo non dire niente.

Un’occhiata triste che, per me, ha il potere di ghiacciare.

Ghiacciare!

Due lacrime hanno ripreso a solcarle le guance e lei, con una timidezza da farla apparire goffa e tenera, se le asciuga veloce con il dorso della mano.

Poi ripunta quei due smeraldi micidiali contro di me.

«Vuoi davvero saperlo?» mi domanda con uno strano tono.

Come se mi volesse avvertire che quello che sta per dire è profondamente segreto e pericoloso.

Ma, ormai si sa quanto io sia masochista... ecco perché mi ritrovo ad annuire con vigore seppur sconcertato da questa sua reazione.

Lily tira su col naso e comincia a respirare pesantemente per le lacrime e i singhiozzi che minacciano di salirle agli occhi e impedirle di parlare.

Poi sospira un ultima volta prima di iniziare a raccontare.

«Sai, credevo di potercela fare...» dice, «... certo, il dolore era ed è tutt’ora forte, ma pensavo di poter riuscire ad andare avanti... senza di te...» si passa di nuovo la mano sugli occhi, «Quando te ne sei andato, mi sentivo la mente ed il cuore così annebbiati che non riuscivo a vedere niente nel mio futuro... fu una vera impresa per Alice e Frank farmi ragionare... cercare un nuovo appiglio a cui mi sarei potuta aggrappare... una nuova ragione per poter andare avanti nella vita...» tira di nuovo su con il naso, «Fu una vera impresa, James... credimi! Alice e Frank avevano quasi perso la speranza...».

«E poi è arrivato lui, vero?» chiedo con un filo di voce, senza preoccuparmi di nascondere il tono ferito e grave.

Con mia grandissima sorpresa la vedo negare col capo.

«No... non è stato lui» ride leggermente, «Sarei stata una pazza se avessi trovato in Michael la mia nuova ragione di vivere...» abbassa il capo nascondendo un po’ di rossore.

Ma subito dopo lo rialza, fiera ed orgogliosa come sempre, pronta a sorprendermi ancora di più di quanto quest’ultima frase che ha detto non abbia già fatto «Diciamo che... sono stata io a rialzarmi da sola...» fa una strana pausa, «Quando tu ne sei andato avevo la mente annebbiata... talmente annebbiata dal dolore che non ho nemmeno provato a fare due più due».

«Quello che stai cercando di fare adesso, scommetto».

«QuQuesta volta annuisce alla mia constatazione.

L’avevo detto che conosco troppo bene la mia piccola Bibi.

«Certo, ci sono ancora un paio di cose che non mi sono chiare, ma... insomma, sono su una strada migliore in confronto a tre mesi fa quando mi hai lasciata...».

Riesco a trattenere un’imprecazione tra i denti, mentre i pugni si serrano inevitabilmente.

Maledizione a me!

Avrei dovuto essere più attento durante le mie missioni!

«Comunque... dopo qualche giorno ho cominciato a cercare di ragionare... a provare a capire qualcosa di quel tuo strano comportamento... e della tua sparizione insieme a quella dei Malandrini» si ferma un secondo continuando, però, a guardarmi seriamente, «Questo, in un certo senso, mi diede la forza per rialzarmi... e con quella nuova forza credevo anche di poter fare tutto... di poter andare avanti da sola... senza aver bisogno dell’aiuto di nessuno, come, invece, non era in quel momento, visto che dipendevo esclusivamente da Alice e Frank. Mi sono addirittura trasferita da loro il giorno stesso che te ne sei andato!».

Annuisco... me lo ricordo questo piccolo particolare che mi disse Frank quando ci incontrammo a fine anno.

«Ne ero convinta, sai...» dice con uno strano sorriso, tanto per enfatizzare ancora di più il suo racconto.

Ma ecco che quel suo sorriso, così come è spuntato, si dissolve nel nulla.

«Poi, però, ho scoperto la mia nuova ragione di vivere... la vera ragione di vivere che mi ha dato la vera forza per poter andare avanti» abbassa il capo, «Si è trattata di una strana ragione, però, perché ha anche firmato la mia condanna».

Strabuzzo gli occhi.

«Che cosa?!» salto immediatamente dallo spavento.

Che significa la sua condanna?

Perché?

Sa che Johnson è un Mangiamorte?

Si è unita a qualche organizzazione?

L’Ordine le ha dato qualche incarico speciale?

Cosa?

Che significa, maledizione?

No!

«Che significa la tua condanna?!» le chiedo a voce alta tanto per sottolineare la mia paura, «Che cosa ti è successo? Chi è stato?» sbraito infine guardandola in attesa.

Lei, però, sorprendendomi ancora di più, rialza il capo sorridendo leggermente e con uno sguardo carico d’amore si porta la mano lì... sul pancione.

«Lui...».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Sarà un grosso errore, questo, lo sai?» le domando ad un soffio dalle sue labbra.

[...]

Lily...

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Capitolo 29
*** Capitolo XXVIII - Errore ***


(QMNSHDF) Capitolo XXVIII - Errore

Buonaseraaaaaaaaaaaaaa!!! ^^

Ebbene, popolo! Vi dico subito che questo capitolo l’ho finito a forza e per i prossimo sono davvero MOLTO incerta anche se, in linea di massima, credo di sapere come continuare. Questa, per me, è stata una settimana di pacchia totale dai ritmi della scuola: lunedì è stato sciopero, martedì è stata assemblea d’istituto e, da mercoledì fino a domani, è autogestione. Nonostante tutto questo tempo a disposizione, sarete ben contenti di sapere che potrete uccidermi visto che... NON HO SCRITTO NIENTE!

Beh... forse dire “niente” è un tantino troppo perché qualcosa l’ho scritta. Sono andata un po’ avanti e proprio in questo momento mi è venuta un’altra idea da poter aggiungere alla dura vita dei Malandrini!!

Insomma, ne vedremo delle belle ancora prima di dire per davvero “è finita!”. E già... perché alla fine ci stiamo avvicinando per davvero!

Ma non voglio rattristarvi già da adesso! Ci vuole un po’... abbastanza, diciamo, ma non così poco da doversi preoccupare proprio ora di questo ^^!

Qualsiasi cosa succeda, però, prometto di mantenere questo ritmo di aggiornamento: un capitolo ogni fine settimana. O almeno ci provo! Insomma, se non capita che aggiorni un fine settimana (colpa: sempre quella stramaledetta ispirazione), magari si tratterà della settimana successiva! Insomma, non penso di far passare un mese intero tra un aggiornamento e l’altro perciò, per un certo senso, potete anche stare tranquilli ^^!

Purtroppo questa volta non ho il tempo concreto per potervi ringraziare uno per uno anche se ci tenevo parecchio visto che questa volta mi sono davvero MESSA A PIANGERE!!!
Insomma, un mio capitolo non aveva mai raggiunto le 10 recensioni e, quando le ho viste sono davvero “zombata” per la felicità xD!!

Vorrei solamente dare il benvenuto a io_crazy (che spero di ritrovare anche tra le recensioni di questo capitolo ^^) ed a giangi2495 (alla quale dice semplicemente GRAZIE perché non ho altre parole per esprimere tutta la mia gratitudine per le sue parole bellissime ç.ç).

Per i miei angeli di sempre (Pazzerella_dispettosa / Jaily / Cicci92 / Cullen Isabella / DanyCullen / piuma_rosaEbianca / pRiNcEss LiLIUzzA) dico solamente che al mare di lacrime di commozione che mi avete fatto versare fino ad ora, si sono aggiunte quella dovute alle vostre ultime recensioni (Grazie di CUORE, davvero ^^ ç.ç)!
Senza di voi, dal profondo del mio cuore, non saprei veramente come andare avanti!!!

E, per questo, dedico interamente questo capitolo che avete aspettato per tanto tempo... proprio a VOI!!! Si! A voi:

Pazzerella_dispettosa
Jaily
Cicci92
Cullen Isabella
DanyCullen
piuma_rosaEbianca
pRiNcEss LiLIUzzA

E, per concludere, ringrazio come sempre quelle fantastiche 34 e 30 persone che mantengono questa fan fiction tra i loro Preferiti e le loro Seguite ^^

Grazie di cuore a tutti quanti!

E buona lettura ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventottesimo – Errore

 

Lui?

Cos... che significa?

Come può essere nostro figlio?

Il dono più grande che potessimo ricevere dal nostro amore... la sua condanna?

No...

Non lo vuole...

Che... che significa?

«Cosa...?» le chiedo con un filo di voce.

Lei sorride ancora di più.

«Non pensare male, James... io lo voglio questo bambino» abbassa di nuovo la testa perdendo il suo sguardo smeraldino, «Ma si è trattato della ma condanna perché io potevo badare a me stessa...» riporta le sue iridi su di me... improvvisamente lucide, «Ma non a due persone».

Che... oh...

Capisco...

«Potevo vivere da sola e pensare per me stessa da sola, senza dipendere da Alice e Frank... ma tenere un bambino significava dover per forza chiedere regolarmente aiuto a qualcuno... e io non potevo crescere mio figlio, la mia nuova ragione di vita, l’unica cosa che mi è rimasta di te, sulle spese di un altro... non volevo» si passa di nuovo una mano sugli occhi per cancellare di nuovo quelle lacrime così fastidiose.

Respira profondamente per darsi coraggio, «Frank ed Alice hanno già fatto troppo per me ed io non me la sentivo di far dipendere da loro anche la vita del piccolo... . Così... ehm... diciamo che ho colto al balzo la palla che mi veniva offerta» dice fissandomi negli occhi, quasi in attesa di un mio commento sul tutto.

«Perciò...» sono sicuro di voler continuare?, «... quando Johnson ti ha chiesto di sposarlo...».

«Io ho accettato senza esitazioni per questo» annuisce col capo concludendo per me il mio ragionamento.

Invece di sentirmi ancora più un verme per quello che ho costretto alla mia piccola Bibi, tiro un sospiro di sollievo.

«Quindi tu... tu non lo ami?» le domando ancora insistente.

Lei sorride e poi... nega col capo.

«Sarei disposta a tutto, James, per lui...» dice portandosi di nuovo la mano sul suo ventre rigonfio, «Sarei disposta a morire pur di salvarlo... e tra i tanti sacrifici che farei per il piccolo... c’è anche il mio amore. Sono pronta a sacrificare la mia vita privata... il mio amore con un altro uomo pur di renderlo felice e salvo».

Ecco la giustificazione.

Io, pezzo di merda quale sono veramente, ero il vero appiglio di Lily Evans.

Una volta che l’ho lasciata, lei si è ritrovata il mondo crollato addosso... esattamente come me... ma con una differenza.

Un’abissale differenza.

Io, stronzo, potevo tranquillamente badare a me stesso in quanto ero da solo.

Lei, sulle sue spalle, aveva ed ha tutt’ora la responsabilità della sua vita e quella di nostro figlio che io, da schifoso essere umano, ho abbandonato insieme a lei.

Ecco perché, dopo solo un mese, e forse anche di meno, che Lily Evans frequentava Johnson, subito ha accettato di sposarlo.

Johnson mi ha sostituito nella funzione di ancora di salvezza.

Ed ora è il vero salvatore per la donna della mia vita e il mio bambino.

Strano come i ruoli si siano improvvisamente invertiti.

Io, Auror accanito, sono diventato un grosso bastardo senza pietà; lui, Mangiamorte senza scrupoli, è divenuto il nuovo salvatore per le persone che amo.

Ironia della vita... come si suon dire...

...

«James...» mi chiama mortificata.

Lo sa che ora quello che si sente in colpa sono io e non più lei.

Ma io non lascio il tempo a quella mano così delicata di tornare a sfiorare la mia guancia.

Mi volto... le do le spalle.

E mi lascio sfuggire un risolino amaro.

«Hai ragione, Lily... ho sbagliato ad attaccarti prima... qualsiasi torto tu abbia fatto, alla fine la colpa è sempre la mia».

«Non è vero!» protesta lei mantenendosi calma e generosa.

«Ne sei sicura?» le chiedo a bruciapelo.

Invece di sentirmi arrivare una nuova risposta sento il cuore mancarmi.

Salirmi in gola e lasciarmi morire per l’attacco cardiaco improvviso.

Mi ha abbracciato... da dietro... ma mi tiene ancora stretto.

Non ce la faccio... non ce la faccio... non ce la faccio... e, infatti...

Ha vinto lei!

Porto le mie mani sulle sue e la costringo a sciogliere quell’abbraccio per lasciarmi libero di voltarmi verso di lei e di abbracciarla di nuovo.

Finalmente...

A momenti mi sento tremare... anzi, no!

Sto tremando.

Vedo le mie mani sussultare, ma non ho esitazioni... non le voglio avere.

Dopo tre mesi... tre, finalmente riesco ad abbracciarla di nuovo.

Lei si è completamente abbandonata contro il mio petto ed ha i pugni stretti sulla mia giacca.

Il viso... interamente scomparso nell’incavo del mio collo.

Ed io non esito a fare lo stesso.

Le passo le braccia intorno alle spalle e abbasso il viso per arrivare all’altezza della sua fiammeggiante testolina.

Sento il suo profumo infilarsi ancora più prepotentemente dentro le mie narici mandandomi in tilt quei pochi neuroni rimasti, ormai.

Mi ha stregato... mi ha preso... con un abbraccio!

Da quando sono diventato così inerme?

Respiro intensamente e... mi calmo.

Ma chi se ne frega!

La sto abbracciando, mi sto sentendo meglio solo perché la sento di nuovo piccola e fragile tra le mie braccia.

Solo perché, improvvisamente, mi sento di nuovo il perno della sua vita...

Solo perché mi sento di nuovo il suo protettore...

Per un abbraccio!

Nessuno arriverà a sciogliere le mie braccia dalle sue spalle... nessuno arriverà a renderla di nuovo sola... dovrà passare sul mio cadavere prima!

La stringo ancora di più.

Voglio che sappia che non le succederà niente che, qualsiasi cosa lei deciderà di fare, io sarò con lei e l’aiuterò... sempre.

Tutto questo solo con un abbraccio.

È incredibile quale intenso e fortissimo potere possa avere un gesto così... ordinario.

«Si... Buch...» mormora improvvisamente non osando sfilare dal mio incavo del collo il suo visino, scommetto, rigato dalle lacrime, «... ne sono sicurissima» risponde alla mia domanda lasciata in sospeso poco fa.

Sorrido rumorosamente, tanto per farle capire che apprezzo questo suo tentativo di non farmi sentire uno straccio di essere umano quale sono davvero.

«Lily, sei la persona più bella che io abbia mai conosciuto» le sussurro all’orecchio a due centimetri dalle mie labbra.

Dopo un sussulto, la sento sorridere come me e fare una piccola forza sul mio petto per staccarsi.

Ma non si allontana.

Nessuno dei due ne ha il coraggio.

Subito punta i suoi occhi smeraldini su di me ed, immancabilmente, quasi come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo, ci sorridiamo, di botto dimentichi della nostra discussione di poco fa.

Arrossiamo anche!

Porca puzzola!

Poi, però, come prima... quella strana magia dettata solo dai nostri sguardi riprende ad aleggiare intorno a noi, nel contempo che lei, sorridente mentre si morde il labbro inferiore, riporta quella sua delicata mano sulla mia guancia.

Le sorrido ancora di più...

Il ché è assurdo!

Io sono la vera causa per cui lei, ora, è infelice e deve sacrificare il suo amore per poter crescere nostro figlio come un vero genitore comanda... eppure...

Eppure la mente ha completamente perso il comando sui miei muscoli... sul mio corpo.

Ora comanda il cuore.

Quel cuore così felice solo perché, a conclusione di tutto, lei ha ammesso di non aver mai amato davvero Johnson...

Non lo ama!

Lei non lo ama!

Perché è ancora impegnata ad amare un’altra persona... me.

Non si è lasciata ingannare dall’evidenza dei fatti... dalla maschera di perfetto stronzo che mi sono creato... ha indagato perché il suo cuore voleva e lei l’ha fatto.

Ed ora ha capito.

Ha capito che io sono sempre stato suo e sempre lo sarò.

Inconsapevolmente mi abbasso verso di lei.

Questa volta non ci fermerà nessuno.

Anche lei socchiude gli occhi e si avvicina... pronta.

«Sarà un grosso errore, questo, lo sai?» le domando ad un soffio dalle sue labbra.

Lei sorride con uno strano guizzo malandrino negli occhi, ma, pur sempre, mantenendo un atteggiamento quasi serio.

«Facciamo che sia la buona volta, allora, che commettiamo questo errore» mi risponde in un sussurro emozionato prima di portare quella sua mano, tanto apparentemente delicata, dietro la mia nuca ed attirarmi con contraddittoria violenza verso di lei.

Ebbene, signore e signori, non so davvero descrivere l’emozione che sto provando in questo momento.

Un’esplosione... ecco cosa è stato.

Il cuore mi batte ad un ritmo assurdo e lo sento rimbombare nelle orecchie.

Finalmente...

Finalmente sento di nuovo quelle sue labbra sulle mie.

Ho dovuto aspettare un mese... un mese di sole lettere scritte dall’ultima volta in cui è mancato un soffio... quella volta in cui ho desiderato più che mai folgorare Sirius Black all’istante.

In cui ho dovuto passare dieci giorni in agonia perché lei non si era più fatta viva, con la paura costante che le potesse essere successo qualcosa di brutto.

Lily...

La stringo quanto più forte posso dalla vita contro di me, mentre lei fa altrettanto dal mio collo.

Non ti fermare, Lily... non ora.

Ne ho un assoluto bisogno, e lo sai!

Si stacca impercettibilmente per prendere aria, come me, e subito ritorna indietro.

Ritorna all’attacco.

Non perdiamo tempo... di tempo ne abbiamo già perso troppo.

Schiudiamo le bocche e permettiamo alle nostre lingue di incontrarsi di nuovo... di nuovo dopo l’ultima volta.

Che è stata...?

Quando?

Non mi ricordo più niente...

Altro che cuore annebbiato!

Qui mi sto giocando anche la testa.

Sto scoppiando, solo perché lei finalmente è di nuovo con me.

Ancora si stacca per prendere aria e porta subito le sue mani tra i miei capelli, stringendo la presa quasi a farmi male.

Ma non è niente.

Io sono sicuro di avere una presa ancora più forte sulla sua vita.

Ma che importa?

Lei si è bloccata a due centimetri dal mio naso... perché, ora, è impegnata a fissarmi intensamente negli occhi.

Sorride, mentre riesce a leggere dalla mia occhiata la mia voglia indomabile che ho di lei da quando non è più con me.

Credo che ne sia completamente compiaciuta.

Probabilmente ha vissuto con l’atroce dubbio, fino a qualche tempo prima, che in questi tre mesi io abbia avuto la possibilità di dimenticarla davvero.

Ma come avrei potuto?

Con che capacità sarei riuscito a farlo?

Non ne ho idea.

Improvvisamente, però, un lampo squarcia l’aria, subito seguito da un rumorosissimo tuono.

Ma non era soleggiato fino a qualche istante fa?

Oppure c’erano le nuvole?

Faceva freddo?

Non lo so...

Non lo so e non sono sicuro di volermene importare perché, ora, sento solo caldo... sento solo un bruciore che viene da dentro.

Lily riporta lentamente il suo sguardo smeraldino su di me, precedentemente posatosi sulla finestra della sala che si intravede da qui per osservare il putiferio che sta accadendo fuori.

Entrambi sappiamo che quelle tempeste, molto spesso, sono un segnale... che sia da parte del destino e dello stesso Voldemort... ma sono segnali.

Segnali che lui è ancora vivo... ancora in circolazione... ancora da non sottovalutare e dimenticare... perché potrebbe presentarsi a casa di qualcuno nel momento più inaspettato da tutti e uccidere intere famiglie.

Un improvviso tocco leggero sulle mie labbra, mi fa riportare l’attenzione a lei.

Adoro il modo che Lily ha di richiamare tutti i miei pensieri da concentrare su di lei.

È semplicemente fantastico.

Un modo che, pensavo, mi sarebbe mancato per il resto della mia vita, ma che, ora, per mio grande sollievo, mi sono reso conto che mi apparterrà per sempre.

Perché come io ed il mio cuore faremo parte di Lily Evans per sempre, esattamente così lei ed il suo cuore saranno stretti e custoditi dalle mie mani per il resto dei loro giorni.

«Hai saputo dei McKinnon?» mi chiede in un sussurro appena percettibile.

Corrugo la fronte.

«No...» rispondo allo stesso tono, «... cos’è successo?».

«Voldemort ha fatto fuori tutta la famiglia McKinnon...» dice in poche parole ignorando la sua voce tremolante, «... non ne è sopravvissuto nemmeno uno» appoggia la sua fronte contro la mia e chiude gli occhi sopraffatta dal dolore di questa scomparsa.

Cacchio!

I McKinnon?

Tutti i McKinnon... morti?

Anche Marlene?

La bella e solare Marlene?

Quella ragazza un po’ riservata, ma sempre allegra?

A quanti anni?

25?

«Sono morti...».

«Tutti...» conferma di nuovo lei con un groppo in gola.

All’Ordine avevamo tutti un ottimo rapporto.

Soprattutto le donne fra di loro, e Lily aveva subito preso in simpatia ragazze come, Emmeline Vance, Amelia Bones, la stessa Marlene McKinnon...

Sapere che questi amici potrebbero scomparire... e scompaiono... in così poco tempo... ti distrugge dentro.

Ti fa perdere la speranza... la voglia di lottare.

A volte potrebbe arrivare addirittura ad annebbiarti così tanto la mente da chiederti per quale motivo si continui a lottare in un mondo ormai così corrotto.

E lei sta pensando proprio questo.

Abbandonata... da sola... con un bambino sulle spalle... ed un uomo su cui non potrà mai contare perché io riuscirò a sbatterlo ad Azkaban.

«Andrà tutto bene, Lily» le dico portando una mano dietro la sua fiammeggiante testa e costringendola a poggiarla di nuovo sul mio petto.

Lei, docile, obbedisce e si lascia abbracciare di nuovo, mentre i singhiozzi la scuotono ancora una volta.

«James... non ce la faccio più... stanno morendo troppe persone e... e io ho paura ad affrontare tutto questo da sola...» sento la sua voce soffocata dalla mia giacca, ogni tanto interrotta da forti singhiozzi, «Ho bisogno di sentirmelo dire... ho bisogno di sapere che... che andrà tutto bene... ho bisogno... ho bisogno di qualcuno...» continua imperterrita stringendo ancora di più la presa delle sue mani, «Io... io... non ce la faccio...».

Chissà perché il sentimento di odio verso me stesso che avrei dovuto provare prima, si sta manifestando nel mio cuore solo ora...

La stringo forte... lo so che ha bisogno di sentirsi protetta... lo so che ha bisogno di una nuova ancora di salvezza, di un nuovo appiglio.

E questa volta, io non glielo posso negare.

Porto le mie labbra nell’incavo del suo collo e le schiocco un bacio leggero ma intenso.

«Lily, Lily... ascoltami» cerco di chiamarla come se avessi paura che lei, per colpa dei suoi forti singhiozzi, non riuscisse a sentirmi, «Lo so. Hai ragione. Tutti abbiamo bisogno di un appiglio in questi tempi così inquieti ed è per questo che ti dico di tenerti stretti Alice e Frank o altre persone che sono meno esposte al pericolo... che sono lontane dall’Ordine più di chiunque altro fra tutti».

Un silenzio che non riesco ad interpretare segue le mie parole.

Lei si stacca con carattere da me e non lascia nemmeno un tempo sufficiente ai nostri sguardi di perforarsi a vicenda come sempre, che subito ha ripreso a baciarmi con trasporto.

Naturalmente, la mia risposta non la faccio tardare ad arrivare.

Non dopo tutto quello che è successo e che sta succedendo.

Non dopo tutto quello che mi sta chiedendo... supplicando.

«Tu non ti fai vedere all’Ordine da tre mesi, Buch...» mi sussurra sulle labbra incastrandomi per la seconda volta.

Sono caduto di nuovo nella sua trappola ed, ora, non ho nemmeno la forza di controbattere perché quegli occhi tristi e seri mi stanno uccidendo.

Restando a fissarci ancora a lungo, perdiamo di nuovo la concezione del tempo e dello spazio.

Non capisco più niente.

Non mi ricordo più niente.

Che giorno è oggi?

Che ore sono?

Dove ci troviamo?

Di sicuro sono particolari che non mi interessano più di tanto... soprattutto se la mia mente e il mio cuore sono impegnati ad ammirare quel verde intenso di fronte a me... puntato contro di me.

Poi, però, lei si allontana giusto il necessario per poter afferrare la mia mano con la sua e condurmi gentilmente al piano di sopra.

Se dobbiamo fare questo errore, facciamolo.

Io sono pronto e sono ben felice di farlo.

Mi ha incastrato di nuovo... di certo non le posso rispondere che, tra tutte quelle altre persone presenti nell’Ordine che lei potrebbe scegliere per farsi dare una mano, io sono quello più rischioso di tutti.

Ma non la posso allontanare... anche perché il mio cuore si rifiuta di farlo.

Arriviamo su... in camera da letto.

«Lily...» la chiamo comprensivo.

«Credi che non sia sicura di questo, James?» mi domanda anticipando il mio pensiero.

Resto in silenzio... chi tace acconsente, no?

Era così il proverbio Babbano?

Si volta verso di me tornando a fissare i miei occhi.

«L’hai detto tu, no?».

Abbasso lo sguardo, afflitto.

Si, l’ho detto io... ma proprio io sono la persona meno affidabile tra tutte, proprio perché sono in cima alla lista dei ricercati, per i Mangiamorte.

Di nuovo quella mano torna ad accarezzarmi la guancia, mentre porto il mio sguardo nocciola nel suo smeraldo e la mia mente ricorda l’ultimo momento simile a questo avuto nel bagno, qui affianco a noi.

«Ho ancora dei dubbi» dice.

«Quei dubbi ti rimarranno, Lily. Non ho intenzione di rivelarteli» le rispondo sicuro.

Su questo particolare non transigo.

Lei starà anche indagando... ma sul perché e sul come di tutto quello che è accaduto a me e ai Malandrini non le permetterò di arrivare.

Si avvicina con un passo, permettendo ai nostri corpi di tornare appiccicati.

«Allora questo è il minimo che puoi fare per noi» risponde risoluta fregandomi apertamente ancora una volta, mentre si porta la mano sul ventre leggermente rigonfio tanto per rimarcare quel “noi”.

E non ci posso fare niente.

Se mi sono innamorato di Lily Evans quando ero ancora un ragazzino di quindici anni, abitante di Hogwarts, ci sarà stato anche un motivo valido, no?

L’unica ragazza di tutto quel collegio in grado di smascherarmi e rendermi veramente inerme di fronte al suo volere.

Sorrido.

Ho ancora una dignità da difendere... per quanto mi sembri impossibile in un momento come questo, mentre lei riprende ad avvicinarsi cauta.

«Vero...» le concedo permettendomi il lusso di sentirmi di nuovo leggero dentro non appena scorgo l’ombra di un sorriso anche sul suo volto.

Un sorriso che, anche se piccolo, ha il potere di illuminare quel volto come non l’ho mai visto in questi lunghi tre mesi.

E di nuovo... le braccia che si circondano possessive, le bocche che si schiudono permissive e passionali, le lingue che si cercano con desiderio e si intrecciano nella loro danza di sempre, i corpi che aderiscono perfettamente l’uno all’altro...

Il tutto e il niente... mentre nella testa un solo ed unico pensiero frulla irrefrenabile: lei.

Lily...

Mi ha preso... di nuovo.

Come quella volta ad Hogwarts.

Come sempre.

Mi distacco da lei e passo a baciarle il collo, mentre la spingo indietro... verso il letto.

Lei alza la testa verso l’alto con gli occhi chiusi, immagino, e si lascia sfuggire un leggerissimo e quasi impercettibile gemito... anzi, no... era solo un sospiro.

Un sospiro liberatorio.

Poi torno su e cerco di nuovo, avido, quelle labbra così morbide che mi sono tanto mancate.

Le trovo e le unisco alle mie per non staccarle più, mentre percepisco le sue mani scorrere sulla mia giacca e spingerla via dalle mie spalle.

Sotto, la camicia non aspetta altro che essere sbottonata...

Ed io le passo le mani dietro la schiena, attirandola sempre di più a me, perché non deve assolutamente pensare che lei sia l’unica tra noi due a volere questo.

Lo voglio anche io!

Sono tre mesi che desidero fare di nuovo l’amore con lei... non sesso!

Il sesso è per quelle persone che non si conoscono... non diversamente da quello che a momenti si arrivava a fare ad Hogwarts quando facevo il galletto con le altre.

Ma con lei è diverso.

È sempre stato diverso con lei.

C’è voluto tanto per farglielo capire... ma alla fine ne è valsa la pena.

Perché con lei è stata davvero la prima volta in vita mia che ho fatto l’amore... non sesso... scoprendomi inesperto dove credevo essere un asso...

È bastato il suo intervento... mi ha denudato di quella maschera di conoscitore perfetto e profondo dell’uomo e del mondo in cui viveva, quale mi ero addossato negli anni d’arroganza facendomi conoscere il vero significato di umiltà.

Con un gesto fluido e deciso, le alzo il vestito e lo faccio scorrere via dal suo corpo... abbandonandolo a terra, a fare compagnia a tutti gli altri capi vestiari di cui ci siamo già spogliati.

Poi lei si stacca di nuovo sedendosi sul materasso, mentre io non le lascio un attimo di respiro che subito la raggiungo e quelle labbra sono di nuovo mie.

Si stende sopra il letto e, prima che riesca di nuovo a catturare la sua bocca con la mia, scorgo l’ombra di un sorriso felice su quel volto ormai sempre segnato dal dolore come il mio.

Lentamente e passionalmente ci lasciamo trasportare dal cuore e dalla nostra voglia dell’altro.

Lentamente e passionalmente ci impadroniamo dell’altro che ci è tanto mancato in questa dura lontananza.

Lentamente e passionalmente facciamo l’amore...

Lentamente e passionalmente stiamo stretti tra noi, avendo troppa paura di dividerci di nuovo.

Lentamente e passionalmente, senza estendere i nostri sentimenti a parole, ci addormentiamo ben consci di quello che stiamo provando...

Ma, tutto questo, solo dopo aver giocato al nostro fantastico gioco preferito.

“Prova a prendermi tu, adesso, James Potter” mi ha sfidato infilandosi divertita sotto le coperte... subito seguita da me.

Entrambi con un sorriso sincero che va da un orecchio all’altro.

Entrambi con il cuore alle stelle.

Entrambi felici, finalmente...

 

...

 

Saranno passate ore, giorni, mesi, anni, pochi secondi, pochi minuti... non lo so quanto tempo sia passato, ma non m’importa.

Sono qui... steso sul letto della mia vecchia casa, completamente nudo, al fianco della donna più bella di tutto il mondo, con il cuore leggero e felice, mentre ammiro il mio angelo dormire tranquillo di lato a me.

Non appiccicata, me nemmeno così distante.

È davvero bellissima.

Ancora più bella di quella foto che mi lasciò Frank il giorno dell’ultimo dell’anno.

I suoi capelli fiammeggianti sparsi sul cuscino a formare continue lingue calde di fuoco, i suoi occhi chiusi a mostrare ancora di più quelle lentiggini birichine sul suo volto, le sue labbra socchiuse in un dolce invito...

Troppo tentatrice.

Mi chino verso di lei, dato che avevo la testa appoggiata alla mano sorretta dal gomito, e le stampo un lungo bacio sulle labbra.

Non devo aspettare chissà quanto che subito sento la sua risposta arrivare.

Percepisco i suoi piccoli movimenti mattutini, mentre ancora teniamo gli occhi chiusi e le labbra incollate.

Sposta leggermente le mani e le braccia che arrivano ad accarezzare il mio petto nudo e poi il collo fino ad arrivare al viso, mentre le gambe tentano di avvicinarsi.

Anche io ho perso il controllo.

Anche io tento di avvicinarmi di nuovo.

Non riesco più a starle lontano e questo non è che sia tanto positivo... come caspita dovrò fare quando entrambi dovremo tornare alle nostre vite “normali”?

«Buongiorno» biascica con quel meraviglioso sorriso stampato sul volto.

«Buonasera, semmai».

«Che ore sono?».

Mi volto dall’altra parte, nella speranza di trovare la solita sveglia che tenevamo sul comodino.

Pensavo di trovarla sfracellata a terra, oppure già portata via dalla mia piccola Bibi, ma, con mia grande sorpresa, è ancora lì.

Osservo l’ora.

In effetti, non mi preoccupa più di tanto... non avevo dato orario ai Malandrini, quindi, effettivamente, potrei anche tornare domani mattina a casa di Sirius.

L’unico problema, credo, potrebbe averlo lei, visto che a casa sua l’aspetta il suo futuro marito... già cornuto!

Ah!

Non potete immaginare la soddisfazione e la gioia che provo in questo momento.

Già è fantastico vedere e poter di nuovo toccare la mia piccola Bibi per i sentimenti che provo per lei... ancora di più se so che tutto quello che sto facendo ora insieme a Lily va a discapito di quel presunto Auror che sta per sposare.

«Le sei» le rispondo, tornando a sdraiarmi come Merlino comanda solo per poterla osservare tutto il tempo di nuovo.

Proprio come prima, mentre lei dormiva.

Lily sorride tenendo la mano destra vicino al suo dolce visino, mentre l’altra vaga libera tra le lenzuola e la mia pelle nuda... esattamente come me.

L’ha sempre saputo che adoro guardarla, ovviamente perché glielo dicevo sempre, ma... beh, credo che se ne senta lusingata o una cosa del genere.

Poi, però, un sospiro abbastanza pesante mi fa capire che qualcosa non quadra più.

Tento di capire cosa sta pensando in questo momento... di tradurre la sua strana reazione, ma non riesco a pensare a niente.

«Sono tre mesi...» dice improvvisamente, «... tre mesi che sei diventato un vero mistero per me» continua cambiando repentinamente modo di fissarmi.

Seria.

Seria e decisa.

Da una parte credo di sapere a cosa alluda lei, dall’altra sono insicuro.

Ma di cosa dovrei esserlo?

Da tre mesi è successo solo quel gran casino che ho combinato... come potrebbe riferirsi ad altro?

Sorrido cercando di minimizzare la sua nuova richiesta di verità, e le porto la mia mano libera sulla guancia.

Spostando lentamente e delicatamente il pollice in avanti e in dietro, l’accarezzo... notando, poi, i suoi occhi inumidirsi di nuovo.

Una smorfia di nervosismo mi rende ancora più inebetito di fronte la sua espressione.

«Maledetti ormoni...» impreca a mezza voce la mia piccola Bibi, mentre io scoppio a ridere.

È tremendamente tenera nel contempo che cerca di trattenersi dal piangere come una fontana ed essere sconfitta dagli ormoni stessi.

Esilarante... esilarante e tenera!

«Non ridere, James... mi rendono più sensibile di quanto non sia veramente» risponde alla mia inaspettata ilarità con stizza.

Io provo a darmi un contegno... per rispettare la sua decisione e per assicurarmi ancora un collo dopo tutto questo... dato che fino a cinque secondi fa sembrava piccola e fragile con gli occhi pieni di lacrime e dolore, ed ora ho paura solamente fissando il suo sguardo nervoso.

«Ma tu sei sensibile, Lily...» la correggo, «... solamente che non ti piace mostrarlo a tutto il mondo. Si tratta di una maschera che, per quanto io sia riuscito a distruggerla fino a tre mesi fa, ora sta tornando in vita in te come mai prima d’ora» continuo con un’improvvisa nota seria nella mia voce.

«Chissà come mai...» risponde evasiva.

Però, subito dopo si accorge di aver detto una cosa che, probabilmente, non avrebbe voluto mai dire di fronte a me, e si morde mortificata il labbro inferiore.

Abbasso lo sguardo evitando accuratamente di mantenerlo ancora incollato al suo.

Non ci vuole questo grande genio per interpretare la sua ultima frase.

Semplicemente si è trattata di un’accusa... nel mio caso, almeno, era così.

Questa vecchia maschera dei tempi di Hogwarts che ha ripreso con sé, ora, le serve per poter andare avanti nella futura vita coniugale con un uomo che non ha mai nemmeno pensato di avere come amico.

E, tornando al discorso che ci ha portati fin qui, perché ha avuto un bisogno così disperato di un uomo così?

Semplice.

Perché lo schifoso, qui presente, incarnato in James Potter, l’ha abbandonata da sola... in balia di se stessa con la responsabilità di un figlio sulle spalle di fronte un mondo ormai comandato solo dalla morte.

Ed io chi sono, adesso, per risponderle a tono?

Mi sentirei ancora più un verme se osassi anche dire “A”...

Una mano leggera e delicata... la sua... si posa di nuovo sulla mia guancia e mi accarezza, esattamente come ho fatto io con lei prima.

Con un coraggio che non credevo di avere (o forse la dovrei chiamare sfacciataggine), riporto le mie iridi nocciola nelle sue.

Restiamo qualche secondo a scambiarci questo strano momento di sole occhiate, prima che lei, timidamente, si avvicinasse di nuovo e mi sfiorasse le labbra con le sue.

Un bacio delicato... gentile... niente a che vedere con quelli forti e passionali di qualche ora fa.

Quando il desiderio era diventato qualcosa di indomabile...

«Non era per accusarti, James...» sussurra, dopo essersi staccata dal mio viso, a due centimetri dalla mia bocca.

Gli occhi ancora chiusi... ma l’espressione mortificata riesco a leggergliela comunque.

«Invece me lo merito, Lily. Perché non lo fai?» le chiedo.

Osservo, con il battito accelerato, quei suoi grandi occhi verdi spalancarsi a questa mia ultima domanda.

Mettendomi ed abbandonandomi nella soggezione più totale.

«Semplicemente perché tu non hai colpa... mi mancano ancora due tasselli del puzzle, ma credi che non l’abbia mai capito fino ad ora?».

«No» rispondo deciso, «Credo che tu sia decisamente troppo buona con le persone che non la meritano, la tua gentilezza».

Sento, per la prima volta dopo tre mesi, la sua presa sulla mia guancia farsi un secondo più forte e stretta.

Quasi a convincermi a riaprire gli occhi che avevo, precedentemente, richiuso.

«Tu hai appena fatto l’amore con me, James... l’amore, non sesso! Dopo tre mesi che hai fatto credere che mi avessi lasciata solo per inseguire delle galline...».

«Smettila, Lily... smettila di indagare...».

«No!» ribatte decisa, «Perché dovrei bloccarmi qui quando, ormai, sono quasi arrivata alla fine?».

«La fine è lontana! Non ci arriverai così, chiaro?» alzo, automaticamente la voce, nonostante lei sia a solo un soffio da me.

«Eppure ci sto arrivando. Perché tu puoi essere “un attore nato” quanto vuoi, James... ma al cuore, mi dispiace, non riuscirai mai a comandare!» conclude risoluta ammutolendomi... anche se, vorrei dirle ancora tante cose.

Bloccarla.

Lei non può... non può andare avanti...

Non può arrivarci... non può!

«Se pensi che un giorno tutto questo possa cambiare, Lily... ti sbagli di grosso. Non tornerò a prenderti» le annuncio dopo quel silenzio carico di tensione.

Osservo attentamente la sua reazione.

Se, inizialmente, sembrava che questa mia ultima frase le fosse scivolata addosso senza scalfirla per niente... ora mi devo ricredere.

Noto i suoi occhi tornare ad inumidirsi e il suo respiro cominciare a mancare sempre di più.

Poi butta tutta l’aria fuori in un sospiro pesante e rassegnato.

«Appunto...» dice con voce rotta sorprendendomi ancora una volta.

Riprende ad accarezzarmi gentilmente la guancia, mentre io la fisso stralunato ma concentrato.

Come sarebbe a dire “appunto”?

Mi da ragione?

Ma si fino a cinque secondi fa sembrava così determinata a seguire la strada dell’indagine.

Sospira ancora una volta in modo tremolante.

«Una parte di me sperava che tu l’avresti fatto...» dice con le lacrime agli occhi, «... intendo, tornare indietro sulle tue decisioni...» precisa sbattendo qualche volta di più le palpebre, «... ma, l’altra parte di me...».

«Scommetto quella della Lily Evans razionale».

Annuisce leggermente, «Quella parte, invece, si aspettava questa tua risposta...».

Tira improvvisamente su con il naso e stringe gli occhi lasciando cadere quelle prime due lacrime sul cuscino.

Istintivamente porto la mia mano libera di nuovo sulla sua guancia e, come lei, l’accarezzo asciugandole con il polpastrello del pollice una lacrima.

«Ecco.... ecco perché...» comincia a singhiozzare, «... ho paura che... che questo momento ci... ci sfugga via di nuovo...» conclude portandosi tutte e due le mani sul viso.

L’ultimo ricordo di me... ecco di cosa si è trattato questo errore.

Questo errore che sta già finendo...

Questo errore che, entrambi, vorremmo ripetere fino all’infinito, dato che non siamo sicuri del futuro e non sappiamo cosa aspettarci.

Se ci potremo rivedere nuovamente in queste vesti dei nostri sentimenti liberi, oppure indossando le nostre solite maschere...

Poi, però, la mia lampadina si accende di nuovo.

«Ehi, Lily...» l’accarezzo più velocemente cercando di attirare di nuovo la sua attenzione con questo gesto.

Lei apre di nuovo gli occhi puntandoli, ansiosi, contro di me.

Sorrido tentando di incoraggiarla.

«Entrambi nelle nostre lettere abbiamo detto che non abbiamo idea di come chiamarlo, questo bambino...» dico poggiando la mia mano libera, dalla sua guancia, al suo ventre percependo il suo sussulto, «... e ci siamo incontrati oggi, proprio per deciderlo quindi...» sorrido ancora di più, «... effettivamente, questo momento non finirà finché non decideremo il nome per lui» concludo.

Lily, nell’esatto modo di come mi ero aspettato che facesse, risponde al mio sorriso e si avvicina ancora di più a me.

Poggia la sua testa sul mio petto, mentre le circondo le spalle con il mio braccio e i nostri corpi aderiscono nuovamente tra loro.

«Allora non lo voglio più decidere questo nome, Buch...» sussurra emozionata.

Sorrido soddisfatto.

Poi sospiro.

Si... anche io non voglio più decidere questo nome.

Anche io voglio che il tempo si fermi adesso.

Anche io voglio ripetere per sempre questo attimo.

Anche io voglio restare così... qui... con te, Lily...

Anche io...

«Nemmeno io lo voglio più scegliere questo nome...» le rispondo.

Poi mi avvicino al suo orecchio quanto più mi è possibile.

Sorrido di fronte la pazzia che sto per fare, ma ormai il cervello è partito... completamente dimentico della nostra precedente discussione e, oramai, soggetto alle decisioni del cuore.

Perché comanda lui, ora!

«... Bibi».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«E...» mormora indecisa. Lo leggo dal suo sguardo. Indeciso. «E... se fossi io... se fossi io a... a seguirti?» chiede insistente.

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Capitolo 30
*** Capitolo XXIX - Andrà Tutto Bene ***


(QMNSHDF) Capitolo XXIX - Andrà Tutto Bene

Bene! Come promesso, il nuovo capitolo a fine settimana ;)

Sono riuscita a finirlo perché oggi sono rimasta a casa. Ieri stavo morendo dal mal di testa e questa mattina avevo anche la nausea! Spero non sia influenza perché... beh... non mi va di stare male come ieri!

Vabbè, a parte questo, volevo semplicemente avvisare il mio gentilissimo ed adoratissimo pubblico che probabilmente sono vittima di un nuovo blocco dello scrittore. MA NON NE SONO SICURA! Non disperatevi già da subito perché non sento niente: né ispirazione, né blocco. Sono nella neutralità e semplicemente non sono sicura di poter rispettare i miei soliti canoni di aggiornamento per la prossima settimana.

Vi assicuro, però, che farò tutto quello che posso per non perdere tempo e scrivere, scrivere, scrivere ^^

Bene! Detto questo, passiamo ai ringraziamenti:

Pazzarella_dispettosa = Wow! Mi hai sparato un mix di cose, io ora come faccio a risponderti a tutto xD? Ok! Prima di tutto ti dico che non mi ero nemmeno accorta di non aver messo il titolo al capitolo precedente e, appena ho letto la tua recensione, subito sono corsa a rimediare al mio errore ^^. Perciò, parto con un bel grazie.
Il secondo grazie te lo dico semplicemente perché hai riempito di complimenti il capitolo scorso (che, comunque, avevo immaginato ti sarebbe piaciuto così tanto... chissà come mai xD) e, in più, ti assicuro che non ho mai conosciuto nessuno più veggente di te! Complimenti! ^^
Beh, oggi, purtroppo, non sono di molte parole e a contribuire il mio “malumore” c’è anche questa orribile nausea che ho da ieri. Spero non sia l’anticipo di qualche bella influenza... UFF!
Mi raccomando, non far tardare tanto la tua recensione che mi ci sto affezionando fin troppo =D!
Goditi bene questo capitolo perché, ti anticipo che è l’ultimo in cui James e Lily stanno insieme :(
Buona lettura ^^
Ciau

pRiNcEss LiLIUzzA = Ah! Bella domanda: “Ma perché non se la porta via, la rapisce e finisce la storia?! è davvero, davvero, davvero frustrante vederli separati... sono così perfetti insieme!!!”. Io, Amore Mio, mi chiedo la stessa cosa per la tua storia, ovviamente in modo diverso, però, insomma, il succo è lo stesso, no? ^^
Anche se ci siamo arrivati, ormai, vero? Già l’ultimo capitolo che hai postato, a momenti, mi faceva lacrimare di gioia. Continuavo ad urlare “SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII... FINALMENTE CI SIAMO ARRIVATE!!!! OLéééééééééééééééééééé!” xD xD xD... In effetti, anche da me ci stiamo quasi arrivando. Quasi... non del tutto, ma non siamo lontani!
Ah! Ma poi, una volta finita questa fan fiction, ho già in mente un’altra da scrivere. E un’altra ancora. E un’altra ancora e ancora e ancora e ancora... tante One-Shot e altrettante Long-Fic! Ah! Non vedo l’ora...
Ahahahahahahahahah... oggi sto con gli occhi troppo verso il futuro. Concentriamoci sul presente: prima di tutto volevo chiederti scusa per il ritardo della mia recensione; secondo... beh, volevo dirti che ti auguro una buona lettura dato che oggi non sono di molte parole e la mia nausea, di certo, non mi aiuta tantissimo!
Il succo di tutto, però, è che oggi sto proprio fuori di testa e sto sparando cavolate una dietro l’altra. Ma una cosa giusta la voglio dire:
Non mi abbandonare mai, Mia Adorata, perché ormai non riesco più a immaginarmi nessuna mia storia senza nemmeno un tuo commento! Ti voglio troppo bene :)
A presto, Tesoro!
Ciau

Cicci92 = Mannaccia al tempo, eh? Scorre fin troppo in fretta! Uffa! Beh, almeno per James e Lily, in questo caso, è una fortuna, no? Anche se, te lo preannuncio, questo è l’ultimo capitolo di questo incontro, purtroppo. Ecco perché, te lo dico subito, te lo devi godere al massimo! Per la prossima volta che sto ancora progettando, non so quant’altro tempo ci vuole... quindi!
Ti dico subito: buona lettura e non ti faccio perdere altro tempo!
Ah... dimenticavo di dirti la cosa più importante di tutte: grazie mille per quello che hai detto ^^. In effetti, li avevo fatti stare un po’ troppo lontani, poveri i miei due piccini xD!
Vabbè, cara, spero di trovare presto la tua recensione ^^
Ciauuuuuuuuu

Giangi2495 = Ehilà! Guarda, cara, te lo dico subito così mi tolgo questo peso che mi attanaglia (eh... che esagerata xD) da quando ho letto la tua recensione: il tuo commento è quello che mi è piaciuto più di tutti! U.U
Dico sul serio! Sono serissima, esattamente come te. Ti assicuro che, anche se non è chissà quanto consolante, ti capisco perfettamente perché anche io segue altre storie che si fermano con capitoli che lasciando l’amaro in gola perché tu vuoi assolutamente conoscere la continua, sapere come andrà a finire, se continueranno così, se si ammazzeranno, se si baceranno... insomma, di tutto di più! Vuoi sapere di tutto e di più... tutto quello che è possibile... ... ... eppure quel maledetto tempo, quando deve, non passa mai! E noi rimaniamo così: con i nostri sogni a completare quel capitolo lasciato in sospeso. Ti capisco perché io lo provo sempre! E so anche quanto fastidio può provocare. Ecco perché, ora, mi impegno assolutamente con te nel dirti che tenterò di limitare questi momenti quando sarà possibile! Insomma, non li eliminerò affatto, un po’ di suspince deve pur sempre rimanere, ma, quando sarà possibile, cercherò di limitarla, ok^^?
Bene, chiusa questa parentesi (una parentesi fantastica, aggiungerei, visto che ho già detto che la tua è stata la recensione che più mi piaciuta ^^), ti do il Benvenuto su EFP. Era da quando ho letto la tua recensione che sono andata sul tuo account e ho notato la data di registrazione: 14/11/2009 ^^! Benvenutissima, cara!
Beh... detto anche questo, ti lascio al capitolo che tanto aspettavi e non ti preoccupare per la prossima recensione: anche io non ho molta fantasia quando devo commentare qualche storia, però... boh, lo faccio lo stesso ^^
A presto, tesoro!
Un bacione
Ciau

Cullen Isabella = Beh, riguardo all’aggiornamento non posso dire di essere stata molto veloce, perdonami; e probabilmente per il prossimo ci vorrà un po’ di più! Probabilmente, eh! Non ne sono sicura, quindi non ti spaventare... vedremo...
Bene, tolto questo punto, io non so più che dire. Già perché tu, con quello che scrivi nelle tue recensioni, mi togli sempre la capacità di parlare. Oh, Tesoro, non puoi immaginare! I miei occhi si sono riempiti di lacrime quando ho letto il tuo commento! Ringrazia tua sorella da parte mia e dille che è davvero gentilissima! Tu, poi, non ne parliamo! Senza di te, che sei il mio Angelo delle recensioni, io non saprei davvero come andare avanti. Come fare per ispirarmi. Sisi U.U hai capito benissimo! La maggior parte dell’ispirazione viene soprattutto da VOI e, in particolar modo dalle cose belle che mi dici. Non è mi è mai capitata una tua recensione senza che io sorridessi felice perché tu hai questo strano potere di... di... non lo so! Tutto quello che dici mi fa sorridere e mi fa sentire una voglia di scrivere che, beh, sento solo quando mi trovo nel pieno della mia ispirazione.
Ecco perché riassumo tutto questo ambaradan con una sola semplicissima parola: GRAZIE! Sia per tua sorella sia per, soprattutto, te ^^! Grazie di cuore, davvero :)
Beh, a questo punto, non ti tolgo altro tempo a disposizione e ti lascio alla lettura, Tesoro. Mi raccomando, recensisci presto se vuoi vedere altrettanto presto (almeno spero) un nuovo capitolo (ovviamente tenendo conto di quello che ti ho detto sopra, capirai perché tengo molto alla tua ^^).
A presto, cara
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Un bacio monumentale ^^

Jaily = Pazzoide Mia, non ti preoccupare perché di tempo in questo periodo lo troviamo poco tutti! Infatti mi ritengo particolarmente fortunata a trovare abbastanza spazio per scribacchiare da qualsiasi parte io possa per poter andare avanti con la storia. Non mi va di rimanere indietro e di non aggiornare addirittura per tre settimane e passa! Il massimo che mi sono prestabilita sono le due settimane! Se supero queste, puniscimi è.é! Capito?
Ecco!
Bene! Detto questo... =D... BUONA LETTURA, Tesoro!
Mi raccomando, anche se ti fai attendere per 4 giorni e più, non dimenticarti di me ^^
A presto, Pazzoide Gio, bey Gio =D
Ciau ^^

 

Ringrazio, come sempre, anche tutte quelle persone che mantengono questa fan fiction tra i loro Preferiti e le loro Seguite!
Grazie di cuore, ragazzi!
Significa tanto per me!^^

E ringrazio anche chi segue semplicemente la mia storia!

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento!

Un bacione a tutti!

Alla prossima,

bey Lovegio92

:)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Ventinovesimo – Andrà tutto bene

 

Lei sussulta.

Poi alza la testa e risponde la mio sorriso.

Si sporge un po’ di più e ci baciamo di nuovo... delicati, ma innamorati.

Ci stacchiamo con naturalezza, quasi, esattamente come quando ci siamo avvicinati e lei ritorna con il capo sul mio petto.

Il silenzio che segue... sembra surreale.

Dominato da due fazioni opposte che, combattendo tra loro, si annientano lasciando il vuoto.

Da una parte i nostri doveri a cui, prima o poi, dovremo adempiere, dall’altra l’Amore... quello che ci fa pensare, adesso, di fregarcene di tutto e di tutti e di restare così per sempre.

Entrambi, però, sappiamo che una delle due fazioni dovrà vincere per forza e, contando la nostra precedente discussione, non credo che questa sarà l’Amore.

...

«Stai pensando ad un nome?» mi chiede lei con curiosità.

Nego con il capo.

«No...» rispondo in un altrettanto sussurro.

Un’altra pausa...

«Sei riuscito ad immaginartelo, James?».

Sorrido rumorosamente.

Ammetto che, da quel sogno che ho fatto, continuo a pensare a mio figlio con due smeraldi verdi al posto degli occhi.

«Non più di tanto...».

Lily alza il capo per poi poggiare il mento sulle mani congiunte e potermi fissare negli occhi con un’espressione stranita.

«In che senso “non più di tanto”? Te lo sei immaginato si o no?» chiede con un tono divertito.

Le sorrido ancora di più mentre porto la mia mano destra sulla sua guancia sinistra.

Come se fosse stato automatico, lei perde quel guizzo divertito nei suoi occhi e comincia a fissarmi seria ed attenta.

«Nel senso che ho voluto immaginare solo i suoi occhi, Lily» le sussurro accarezzando quella pelle così delicata con il polpastrello del pollice.

Sorride.

Lo sa che adoro i suoi occhi... lo sa, e ne va fiera.

Poi, un lieve rossore colora le sue guance nel contempo che, sorridendo timidamente, porta la sua mano tra i miei capelli...

«Anche io, allora, ho voluto immaginarmelo in un certo modo...» dice.

Rido leggermente di gusto.

Anche lei enigmatica come me... anche lei spera in un particolare di me che appartenga a nostro figlio per sempre.

Beh, nel mio caso si tratta della mia meravigliosa chioma che tutto il mondo mi invidia... ma che importa?

Tanto è il succo che preme maggiormente a tutti e due in questo momento.

Che, poi, se io sono un mito, già si sapeva perfettamente in giro.

«James Potter...» mi richiama con, di nuovo, quell’espressione divertita stampata sul volto, «... torna con la mente tra i comuni mortali e smettila di elogiarti!» conclude con un ghigno da far paura.

Eccola lì!

Come non detto!

L’ho mai detto che la mia piccola Bibi sa perfettamente il fatto suo?

No?

Beh... ora lo sapete!

Ridiamo entrambi... quasi come se fossimo una coppia tremendamente spensierata.

Poi... di nuovo quel maledetto silenzio torna tra noi.

Ma questa volta è ancora più significativo dato che c’è di mezzo anche lo strano sguardo che ci lanciamo.

Seri fino al midollo.

Seri e maledettamente feriti.

Ormai il silenzio è diventata la nostra colonna sonora.

«Verrai?» mi domanda, di nuovo, interrompendola, «Verrai davvero?».

«Dove?».

«Al matrimonio...».

Resto muto.

L’avevo detto che era stato Remus ad accettare l’invito di Lily senza prima consultarci.

Senza prima sentire cosa volevo fare io.

Insomma, ignorando il fatto che questo matrimonio non si farà mai perché noi riusciremo a salvare Lily e il piccolo da Johnson, come diamine mi dovrei comportare vedendo lei mano nella mano con un altro sull’altare di una chiesa?

Quelle sole poche volte che l’ho vista in sua compagnia mi hanno fatto percepire gli istinti omicidi sopraffare la mia ragione, figurarsi, allora, quando staranno di fronte al prete e si dovranno baciare!

«Dovrei venire?» chiedo con tono grave.

Lei rimane in silenzio, proprio come me prima.

«A me farebbe piacere...» mormora dopo un po’.

«Hai intenzione di rendere il matrimonio più difficile di quanto non sia già?» le domando restando, comunque, sull’enigmatico.

Lo sa... lo sa che se io venissi al matrimonio, questo risulterebbe ancora più complicato da trascorrere.

Le strane occhiate che ci lanceremo, diranno tutto.

Ci smaschererebbero e, nel peggiore dei casi, chissà, poi, cosa potrebbe capitarci...

Eppure lei rimane silenziosa, ancora in attesa di una mia risposta più completa.

Probabilmente si accontenterebbe anche di un “non lo so”... basti che io le dica qualcosa di migliore.

Sospiro.

Che le devo dire?

Io non ci voglio andare... il mio cuore ha già sofferto abbastanza e...

Un momento!

Perché mi sto preoccupando tanto?

Si tratta di dire solo una bugia.

In fondo, questo matrimonio, l’ho già detto, non si farà quindi io mi sto solo facendo problemi per niente.

Ma che dirle?

Mentire... positivamente o negativamente?

Ha detto che le avrebbe fatto piacere se mi fossi presentato... allora, perché non renderla felice una volta tanto visto che, ora, non potrò più mantenere questa condizione di leggerezza dei nostri cuori?

Un momento come questo, lo sappiamo entrambi, non tornerà un’altra volta...

Meglio non negarci niente, ora.

Con un altro sospiro cerco di mettere su il miglior sorriso sforzato che riesco a fare e annuisco leggermente.

«Davvero?» chiede lei con una nuova luce negli occhi, quasi come se non ci avesse più sperato nel mio consenso.

Sorrido di più e annuisco di nuovo.

Lei, istintivamente, risponde al mio gesto e, in men che non si dica, me la ritrovo con le braccia intorno al mio collo.

Io, invece, sono rimasto immobile... sconcertato.

Tutta quella felicità solo per la mia presenza al suo matrimonio con un altro?

È assurdo!

«Grazie, Buch...» sussurra con voce rotta.

Un suono che mi basta sentire per far scattare automaticamente le mie braccia intorno a lei.

Come delle mura che difendono il cuore della città...

«Lily... stai tranquilla... andrà tutto bene, vedrai» le mormoro all’orecchio con voce tranquilla, tanto per riuscire a calmarla.

Le scappa improvvisamente un singhiozzo ed io la stringo a me ancora più forte.

Subito quel singolo singhiozzo viene accompagnato da altri più forti ed io se prima la lasciavo sopra di me, ora la spingo delicatamente di lato non osando, però, interrompere il nostro abbraccio.

Al mio fianco, lei ancora mantiene il suo viso rigato dalle lacrime nascosto nell’incavo del mio collo, mentre io la stringo possessivo e protettivo contro di me.

I nostri corpi, ancora nudi sotto le coperte, tornando a sfiorarsi... a toccarsi...

Di nuovo sento quello strano calore invadermi tutto, come se qualcuno avesse sostituito il mio sangue con lava bollente.

Ma non m’interessa, ora come ora...

Adesso lei ha bisogno di me... delle mie braccia... dei miei baci... di me.

Ed io sono qui!

Dopo tre mesi, posso... voglio concedermi il lusso di essere presente almeno un’ultima volta nella sua vita in un modo così significativo.

Il mondo e la vita me lo devono.

Restando immobili, ancora ci teniamo stretti in quell’abbraccio.

Lei, però, ha spostato le sue delicate mani da dietro il mio collo, davanti al mio petto... quasi congiunte.

Si stacca leggermente, ma ancora mantiene l’espressione nascosta al mondo.

Io, con il braccio che ho sotto di lei, le circondo le spalle, mentre piego l’altro e faccio incontrare la mia mano libera con le sue... raggomitolate tra i nostri petti.

«Scusa...» sussurra, improvvisamente, rompendo quel silenzio surreale che si era creato, «Ti avevo avvisato di essere vittima di una terribile tempesta ormonale».

Rido leggermente ma con gusto.

«Si... credo che tu abbia accennato a qualcosa del genere nelle tue affabili lettere» le rispondo con il sorriso sulle labbra, nel contempo che lei si allontana ancora di più.

Poggia la testa sul cuscino accanto al mio e permette ai nostri sguardi di incatenarsi di nuovo.

Sorride debolmente... ma credo che, chi non la conosca bene come me, possa tranquillamente dire che si sia trattato di una semplice smorfia.

Di fatti, subito dopo torna a fissarmi seria, mentre con una mano scaraventa velocemente via le lacrime restanti sulla sua candida pelle.

Con una lentezza esasperante, porta quella stessa mano sulla mia guancia e comincia ad accarezzarmi.

«E...» mormora indecisa.

Lo leggo dal suo sguardo.

Indeciso.

«E... se fossi io... se fossi io a... a seguirti?» chiede insistente.

Merlino... è proprio vero che la speranza è l’ultima a morire.

Nego deciso con il capo.

No.

L’ho sempre detto e mai mi stancherò di ripeterlo.

Sicurezza!

Di certo con me rischierebbe molto di più di quanto già non rischi adesso... altrimenti non starei soffrendo come un cane in questi mesi che ho passato senza la mia piccola Bibi.

«No, Lily... lascia stare» le ripeto paziente, notando il suo sguardo rattristarsi ancora di più.

«Come fai?» domanda ancora non osando togliere quella sua mano dalla mia guancia.

«Come faccio cosa?».

«Me lo dicevi sempre...» continua con voce tremante, prima di imprecare contro gli ormoni ancora una volta.

Rido di gusto, ma la sua occhiata seria e malinconica mi riporta immediatamente alla realtà.

Al nostro discorso.

«Cosa ti dicevo sempre?» le chiedo con sguardo sicuro e tono profondo.

Devo infonderle sicurezza.

È il minimo che posso fare per lei ora.

«Te ne sei già dimenticato?».

Sorrido.

Poi porto la mia mano libera sulla sua che ancora carezza la mia guancia.

La prendo.

È piccola.

Molto piccola in confronto alla mia.

Le accarezzo il dorso con il polpastrello del pollice, poi la stringo delicatamente.

La porto sulle mie labbra e le schiocco un piccolo bacio.

«Lily... io ti dicevo tante cose» le rispondo con il sorriso sulle labbra.

Lei, invece, rimane seria.

«Vero...» mormora, in seguito, più a se stessa che a me.

Ancora silenzio.

La nostra colonna sonora...

«Mi dicevi sempre che non potevi vivere senza di me...» spiega dopo un po’ la mia piccola Bibi.

Io riporto le mie iridi nocciola su di lei che, qualche secondo fa, avevano indugiato sulle sue dita imprigionate nella mia mano.

«Devo pensare che si sia trattato di una menzogna?» mi domanda con gli occhi improvvisamente, di nuovo, lucidi.

Lucidi e in attesa.

Ansiosi della mia risposta.

Bramosi di sapere.

Sapere cose che uccidono... fanno troppo male.

Ma io come posso ferirla ancora se ogni colpo che le infliggo mi viene recapitato con il triplo della forza che ho usato contro di lei?

Come...?

Istantaneamente, però, scelgo di lasciar decidere al cuore... agli istinti.

Libero la sua mano dalla mia e la porto sulla sua guancia.

Mi avvicino fulmineo e la bacio.

Lentamente e con passione.

Con gusto... le nostre lingue si insinuano e giocano come sempre.

Divertimento.

Divertimento e angoscia.

Angoscia che tutto questo, tra qualche ora, finirà ancora una volta.

Mi stacco di malavoglia da lei per riprendere fiato e la guardo nei suoi due pozzi verdi.

«Non pensarlo nemmeno per scherzo, Bibi... tu eri la prima persona cui non raccontavo balle» le rispondo con tono deciso e sguardo perforante.

Lo capisco dalla sua reazione.

Un sussulto ed un’espressione di suggestione.

Tutte cose che lei, per orgoglio, nasconde subito dopo.

Odia dover ammettere di essere messa in soggezione da un altro, specialmente se quell’altro, almeno per quanto riguardava i tempi ad Hogwarts, era proprio James Potter.

«Allora come fai?» chiede insistente, «Spiegamelo, per favore... perché io sto impazzendo» continua.

Io non le rispondo subito.

La guardo negli occhi e cerco di dare una calmata al mio cuore che batte freneticamente per l’enorme peso che sento portarmi dentro dal momento in cui ho capito che la vera causa della sua sofferenza sono sempre stato io.

Sospiro chiudendo per un secondo gli occhi.

Lei ancora aspetta...

«Non lo so, Lily... tiro avanti... credo» balbetto insicuro.

James Potter ed insicuro non vanno nella stessa frase...

O almeno, così credevo fino a tre mesi fa.

«Così...».

Uno campanello.

Ma che...?

«Merda...» sussurra Lily scostando velocemente le coperte e raccattando, altrettanto repentinamente, qualsiasi cosa per coprirsi.

«Ma che diamine è questo rumore?» le chiedo cercando di capire.

Sembra un campanello... ma non è quello di questa casa e poi è strano.

Si ripete ad intervalli regolari... senza fermarsi.

Come Lily, scosto le coperte e afferro i boxer, mentre lei è già sparita al piano di sotto.

Non finisco nemmeno di portarmeli alla vita che sento il campanello smettere di suonare.

«Pronto?» sento la voce della mia piccola Bibi.

Ancora più stranito, afferro i pantaloni e me li infilo velocemente.

Scendo per le scale a torso nudo e con la cintura non allacciata.

È già tanto che ho abbottonato i pantaloni.

Voglio assolutamente capire cosa diamine era quell’affare.

Arrivo in cucina, dalla quale stanza sento provenire la voce di Lily.

«No, mi dispiace...» stava dicendo nel contempo che io scendevo l’ultima rampa di scale e raggiungevo la hall.

Entro in cucina e, immediatamente la vedo parlare da sola.

Corrugo la fronte, mentre lei continua: «Davvero, signore... le assicuro che non c’è nessuna Mary qui. Ha sbagliato numero» sta dicendo con una strana pazienza nella voce.

Ma la cosa più strana è che ha attaccato all’orecchio qualcosa di nero e lungo che scende fino alla bocca.

Mary?

E chi è Mary?

«Si figuri, non si preoccupi. Salve» saluta, infine, la mia piccola Bibi poggiando quell’affare lungo e nero su un altro aggeggio più grosso e nero con il quale era collegato da un filo.

Lily si volta e, nemmeno perde tempo a squadrarmi attentamente che subito scoppia a ridere.

Ancora più stralunato la guardo come se fosse una marziana a tre teste.

Ma che le prende?

«Che c’è?» chiedo curioso e con la fronte ancora corrucciata.

«Niente... mi ha fatto ridere la tua espressione» dice agitando la mano come per scacciare via una mosca, mentre si avvicina a me di quei cinque o sei passi che ci distanziavano.

«Da quando parli da sola con un cono nero all’orecchio?» domando alzando un sopracciglio.

A confermare la mia teoria sul suo cervello ormai fumato è questa sua nuova risata.

Ma che si ride?

Perché, poi?

Che ho detto di così ilare?

«Non parlavo da sola, James. Quello si chiama telefono. È un apparecchio Babbano. L’ho fatto installare qui qualche settimana fa. È molto comodo per comunicare ed è più sbrigativo delle lettere».

«Vuoi dire che attraverso quel cono io riesco a parlare con un’altra persona che non è qui?» strabuzzo gli occhi meravigliato.

Questa si che è una trovata geniale!

Lei annuisce e, all’istante, mi fiondo lì davanti battendo le mani eccitato.

Che figata super mega atomica!

«Per le mutande di Merlino, Lily! Come funziona? Come funziona? Come funziona? Come funziona?...» chiedo ripetitivo saltellando esaltato.

Voglio provarlo anche io!

Sento il sospiro mischiato ad una risata mal trattenuta provenire dall’indirizzo di Lily Evans, prima che lei mi si affiancasse e cominciasse a spiegarmi come usare quest’aggeggio.

«Prima di tutto bisogna chiarire che non puoi chiamare chiunque».

«Come no?» già l’eccitazione di qualche secondo fa comincia a scemare.

Allora non posso rompere le Pluffe ai Malandrini in questo momento.

Uffa!

Lei annuisce.

«Puoi chiamare solo le persone che hanno il telefono» spiega paziente, «Allora, per prima cosa bisogna sollevare la cornetta?».

«La che?».

«La cornetta, James. Non è difficile!» dice prendendo in mano il cono nero che prima teneva incollato al suo orecchio e poggiandolo al mio.

Subito sento un nuovo suono... diverso dal campanello di prima, ma ugualmente intermittente.

«Perché fa tu – tu – tu – tu – tu...?».

«Significa che non è occupato, che puoi chiamare».

«Ah!» esclamo mantenendo da solo il cono nero contro il mio orecchio.

«Poi, devi digitare il numero del telefono che vuoi chiamare ed aspettare che la persona che stai chiamando ti risponda. Quando hai finito di chiamare poggi tranquillamente la cornetta su questo tasto...» e pigia un tasto che, a contatto con la sua pressione, si abbassa per poi tornare su quando Lily toglie il dito, «... e stop» conclude con un bel sorriso.

«E io come faccio a sapere il numero delle altre persone?».

Lily ride.

«Sciocco, lo dovresti sapere dalle persone che ce l’hanno...» dice divertita, «Chiedi il numero di telefono ai tuoi amici proprio per questo».

«Ahhh!» rispondo mettendo giù la cornacchia... o cornetto... insomma, il cono nero, e voltandomi verso Lily.

«Quindi prima hai parlato con qualcuno».

Lei fa cenno di si con la testa.

«Un signore. Appena ho risposto mi ha salutato dicendo “Ciao, Mary! Sono Harry!”» dice facendo una voce giuliva e felice.

Forse era così che le era sembrato il signore con cui aveva parlato.

«E tu?».

«Beh, gli ho logicamente risposto che non ero la Mary che stava cercando e che qui non c’è nessuna donna che fa di nome Mary, quindi che aveva sbagliato numero» conclude con sguardo annoiato.

Annuisco restando poi in silenzio.

Lei ancora mantiene gli occhi puntati su di me... in attesa.

Alzo lo sguardo per osservare la cucina.

Non capisco come mai, ma il mio occhio cade immediatamente sull’orologio a pendolo appeso alla parete.

Le sei e mezza.

È passata solo mezz’ora da quando ci siamo risvegliati?

...

Bene!

«Ehi!» mi richiama all’attenzione lei corrugando preoccupata la fronte, «Perché ghigni in quel modo?».

Io, esattamente come vuole la mia bella Lily, riporto le mie iridi su di lei, ma non oso cancellare quel fantastico ghigno (sono proprio un mito!) che increspa le mie labbra.

Poi, con una velocità tale da lasciarla disarmata e sorpresa, mi avvicino al suo viso.

Ad un soffio dalle sue labbra, ancora non cancello il mio sorriso sghembo.

«Hai dato un’occhiata all’orologio, Bibi?» le chiedo, «Io non ho orario, il nome del piccolo non l’abbiamo ancora deciso ed io credo che, dopo tutto quello che ci siamo detti prima che il caro signor Harry ci interrompesse, non abbiamo fatto abbastanza esercizio fisico» continuo malizioso notando un nuovo sorriso allargarsi sempre di più sul volto di Lily.

Soddisfatta e con un’espressione felice, alza le braccia poggiandole sulle mie spalle, mentre le mani le congiunge dietro la mia nuca.

«Quanto odio doverti dare ragione, Potter. Ma, ora come ora, non ne posso fare a meno» sussurra altrettanto maliziosa la mia piccola Bibi prima di prendere lei l’iniziativa e di sporgersi verso le mie labbra.

Si tratta di pochi secondi e già siamo incollati come due paguri.

Lei stringe le braccia intorno al mio collo, io intorno alla sua vita...

Ma ho bisogno di sentirla davvero appiccicata a me, talmente tanto appiccicata da fare parte di me stesso...

Così, con la forza nelle mie braccia, la sollevo da terra percependo il suo peso avvicinarla ancora di più.

Stringerla a me ancora più forte di quanto io stesso farei.

E lei sembra essere consenziente.

Non vuole interrompere niente... proprio come me.

Niente!

Poi, improvvisamente, sento anche le sue gambe attorcigliarsi intorno alla mia vita e, per quel piccolo lasso di tempo che ci concediamo per respirare tra un bacio e l’altro, sorrido soddisfatto.

Soddisfatto... per non sentirmi ancora più un pezzo di merda.

...

Merlino... ti pare che devo pensare a queste cose quando Lily è qui?

Avvinghiata a me?

No!

Mi lacererò il cuore dopo!

Ecco perché, improvvisamente, comincio a pensare alla posizione.

Mi sento scomodo.

«As... aspe... Lily...» cerco di parlare, mentre lei, tirandomi i capelli tra i quali ha le sue mani, continua a baciarmi con foga.

Certo io rispondo... e chi si stacca più, ma...

Comincio a muovere qualche passo a zonzo, senza sapere se prendo la direzione giusta o se davanti a me non ci sono ostacoli, tanto per farle capire che voglio cambiare.

Lei, anche se riluttante, si stacca da me di qualche centimetro.

«Cosa c’è?» chiede un tantino ansimante, guardandomi dall’alto dato che io ancora la tengo in braccio.

Sorrido aprendo di poco gli occhi.

«Cambio di posizione».

«Non vorrai venire in braccio a me, vero?» chiede fintamente spaventata.

«Non ci tengo a spiattellarvi» rispondo sbrigativo, nel contempo che, guardando di lato al corpo della mia piccola Bibi, mi assicuro che non ci siano ostacoli e comincio a camminare.

Esco dalla cucina con la sua piccola risata divertita in sottofondo e, invece di salire di nuovo al piano di sopra, entro in salotto.

Arrivo di fronte al divano e, sempre mantenendo Lily in braccio, mi ci lascio cadere sopra.

Ora, lei è seduta a cavalcioni sulle mie gambe...

Lei che indossa una semplicissima canottiera bianca che lascia intravedere il seno nudo e un paio di mutandine...

Ed io a torso nudo, con le sue mani appoggiate sui miei pettorali, e i pantaloni già per metà sbottonati.

Credete che chi entri si prenda un bell’infarto?

No... io credo che muori sul colpo!

Cosa che spero capiti a Johnson!

Senza perdere altro tempo a pensare a quel coglione, riporto le mie attenzioni sul Lily che mi sorride, prima di chinarsi ancora una volta verso di me.

Mi afferra i capelli tra le mani, tanto per rendermi maggiormente suo prigioniero e schiavo, e posa le sue calde e morbide labbra sulle mie.

Questa volta usiamo più delicatezza... più lentezza.

Qualcosa che ci fa assaporare ancora meglio questo momento.

Ah...

Meno male che la risposta della mia piccola Bibi è stata interrotta dal suono del feletono o come caspita si chiami quell’affare.

Bisognerebbe fare di quell’uomo un santo!

È riuscito a far dimenticare... o, meglio, ad interrompere la nostra precedente discussione e a farci riprendere il “buon umore” perduto.

Com’è che si chiamava quell’uomo?

Ha... Henry?

Corrugando la fronte sospettoso, smetto di rispondere al bacio della mia piccola Bibi, la quale subito nota il mio cambiamento e, con un’altrettanta espressione sconcertata, si allontana giusto quanto basta per fissare nelle mie iridi nocciola il suo sguardo.

«James...».

«Lily... come si chiamava quell’uomo?» chiedo portando il mio sguardo stralunato su di lei.

Stralunato... ora è proprio lei che mi fissa in questo modo.

«Harry. Perché? Lo conosci?» domanda a sua volta, preoccupandosi un po’.

Nego con il capo e... resto un secondo a riflettere.

«Harry?» mormoro più al vento che a lei.

Lily annuisce aspettando ancora una mia risposta.

«È... è proprio un bel nome...» continuo a mormorare al vuoto.

Lei strabuzza gli occhi, sorpresa e cominciando a rifletterci su.

Dopo qualche secondo di silenzio in cui nessuno dei due ha osato muovere un solo arto da come eravamo posizionati prima, lei, con un’occhiata ancora persa nel nulla, sussurra: «... Già...».

E poi, di nuovo... quelle iridi che tornano ad essere tristi e incredibilmente ferite.

Apre la bocca per dire qualcosa, ma non ci riesce.

Le parole le muoiono in gola e i suoi occhi diventano ancora una volta lucidi.

Ma decisi perché, nonostante tutto, ha ancora il suo sguardo piantato nel mio.

Non capisco questo suo cambiamento d’umore.

In queste poche ore che abbiamo passato insieme sono riuscito a decifrare, più o meno, i vari comportamenti che Lily assumeva.

Ma questo proprio non capisco.

Cosa le succede, ora?

«Lily...?» la chiamo turbato, mentre lei respira pesantemente, cerca di trattenere le lacrime e non trova le parole per esprimere quello che mi vuole dire.

Tira su con il naso e, automaticamente, la mia mano sale alla sua guancia per asciugarle quella prima lacrimuccia.

Sospira pesantemente.

«È... è bello...» dice con voce rotta abbassando lo sguardo mortificata.

E così, proprio nello stesso momento in cui passavo la mia mano dalla sua guancia sotto il suo mento per rialzarle il viso e poterla fissare meglio, capisco cosa le passa per la testa in questo momento.

Bloccandomi.

Immobile di fronte l’evidenza dei fatti e della sua tristezza.

Però, è anche vero che nessuno ci sta controllando... che senso ha rispettare le regole che ci siamo imposti prima?

Con una nuova forza, la quale non ho la più pallida idea da dove venga dato che tutti quei singhiozzi della mia piccola Bibi, che ho visto e sentito da quando ci siamo visti questo pomeriggio, mi stanno uccidendo, porto le mie dita sotto il suo mento e glielo alzo.

Di nuovo... uno sguardo ansioso torna a fissarsi nel mio.

Sorrido tentando di rassicurarla.

«Mi conosci Lily...» le dico passando la stessa mano ancora una volta sulla guancia ormai rigata dalle lacrime, «... e lo sai che non amo rispettare le regole. Figurati quelle che mi sono imposto da solo» continuo ridendo leggermente di gusto.

Però lei non accenna a volersi tranquillizzare.

Così, un'altra volta, lascio il completo dominio del mio corpo agli istinti.

Con una piccola spinta dalle mie braccia la costringo a sdraiarsi sul divano mentre io, repentinamente, la sovrasto con la mia (non trascurabile e super fighissima) massa.

Sorrido ancora e affondo le mie labbra nelle sue.

Ci gioco, le mordo, le assaporo, le tocco, le sfioro... tutta la mia vita lì.

Poi, mi sposto e mi dedico anima e corpo alla “zona collo” dove, credo di aver già detto che, impazzisco.

Comincio a baciarle ogni singola cellula, nel contempo che lei, sotto di me, si muove lentamente presa dall’emozione.

Le sfugge un piccolo gemito ed io ghigno soddisfatto.

Mi accosto al suo orecchio.

«Io non ho orario, Bibi».

Mi alzo un po’ di più giusto quel poco che basti per poterla fissare nelle sue gemme color smeraldo.

«E, se proprio vogliamo attenerci a quello che abbiamo detto, possiamo far finta di non aver ancora scelto il nome».

Tempo qualche secondo che lei già sorride felice.

«Davvero, Buch?» chiede con un filo di voce.

Annuisco convinto.

Voglio prolungare questo momento in modo che la fine sia sempre più lontana.

Certo, diventerà più difficile salutarsi quando sarà per davvero tutto finito... ma non m’importa!

Lei è qui... adesso... per me.

Ed io sono qui... adesso... per lei.

Torno a baciarla percependo le sue piccole e candide manine passare dalla mia nuca su, fra la mia chioma disordinata.

Stringe i pugni e mi attira con più foga a sé, mentre io le accarezzo un po’ il fianco, un po’ le cosce nude.

Ad ogni mio tocco, lei sussulta sotto di me ed io sono in sua completa ammirazione.

La mia dea... eccola!

È tornata da me.

O io sono tornato da lei... a seconda dei punti di vista.

E restiamo così: immobili nel nostro movimento, silenziosi nel nostro rumore, tranquilli nella nostra passione...

Dannazione, però!

Sono proprio questi istanti che mi sento il cuore talmente forte e potente che sarei capace di uscire di casa, anche vestito così: pantaloni slacciati e cintura attaccata solo per qualche anello, e di uccidere con le mie mani Johnson.

Poco importa se poi sarei finito ad Azkaban per omicidio... però, in compenso, Lily sarebbe stata libera, al sicuro, e di nuovo mia ogni volta che lo volevamo.

Un pensiero un po’ egoista, ma mi sento la mente talmente annebbiata che non riesco a capire più niente.

Perché l’ho allontanata?

Perché l’ho avvicinata di nuovo?

Come ho fatto a vivere senza di lei?

Senza i suoi baci?

E come potrei vivere dopo sapendola chissà dove con un Mangiamorte alle calcagna?

Come?

Ci stacchiamo per un secondo restando a un solo centimetro di distanza tra i nostri visi... respirando il respiro dell’altro.

Subito torno all’attacco, ma la sento mormorare qualcosa.

«Harry...» sussurra contro le mie labbra con un sorriso particolare.

Anche io le rispondo, a questo gesto, prima di rimanere gelato di fronte la sua improvvisa serietà.

«Harry Johnson...» dice aggiungendo quel cognome orribile.

Ma chi diamine l’ha inventato?!

Lily sorride avvilita.

«Harry... Potter...».

Decisamente meglio, no?

Ma da quando, da tre mesi a questa parte, io posso esaudire i desideri più profondi del mio cuore?

Rispondo al suo sorriso e le do un piccolo bacio a fior di labbra.

«Non ci sono paragoni...» mormoro divertito, sdraiandomi di fianco a lei e stringendosi sempre di più, altrimenti uno di noi due cade a terra.

Lei, dal canto suo, rimane seria.

Poi, improvvisamente, si alza con il busto, mettendosi a sedere.

Piega le gambe e se le avvicina al petto circondandole con le braccia.

Un sospiro desolato mi convince a raggiungerla.

Come lei, mi metto seduto e appoggio il braccio destro sulla gamba destra piegata in alto, mentre con quello sinistro mi reggo in piedi.

Lo sguardo incollato al suo viso basso e triste.

«Lily...».

«Sarebbe stato... molto più bello... vero?» commenta con difficoltà combattendo con il nuovo respiro pesante che si va fortificando ancora una volta in lei.

È proprio vero.

Questa tempesta ormonale la sta rendendo più sensibile di quanto lei non lo sia mai stata nella realtà.

Rimango per un attimo in silenzio.

Poi, con un bel respiro, faccio aderire il mio fianco al suo e avvolgo le sue spalle con il mio braccio sinistro, mentre Lily porta la sua testa sulla mia spalla.

Avvilita... o meglio, avviliti!

Annuisco.

«Si...» dico, «... si, sarebbe stato di gran lunga più bello» mormoro con tono grave sentendola muoversi con qualche scatto ogni tanto.

Ancora quei singhiozzi.

La stringo forte.

«James...» mi chiama con una nota disperata nella voce già rotta e tagliente per il mio cuore, nel contempo che si porta le mani sugli occhi.

Piange... piange sempre la mia piccola Bibi.

Chissà mai di chi sarà la colpa...

Ovviamente... in ogni caso, solo mia!

Con un nuovo panico che mi attanaglia il cuore, l’attornio con tutt’e due le braccia e la stringo come non l’ho mai abbracciata prima d’ora.

Sento una sua mano aggrapparsi alla mia spalla e restringersi sempre di più in modo da poter sentirsi più protetta dalla realtà del mondo esterno.

Abbasso il capo fino ad appoggiarlo sulla sua chioma rossa.

Aspiro il suo dolce profumo prima di sospira e lasciarmi andare al dolore una volta per tutte.

Lo sapevamo entrambi che era il momento finale.

«Tranquilla, Lily... andrà tutto bene...» mormoro posandole anche un bacio sulla testa, «... andrà tutto bene, vedrai, Bibi...».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Il problema...» Jassy – Cally mi riscuote dai mie pensieri, «... è ben più grave di quello che voi pensiate. Mi sorprende che questa sia la reazione che ne avete destinato!» dice infervorandosi un po’ sulle ultime frasi.

[...]

«A quanto pare non c’è alcuna opportunità per nessuno di noi, nella nostra organizzazione, di acciuffare e smascherare Johnson»   ...

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Capitolo 31
*** Capitolo XXX - Frank ***


(QMNSHDF) Capitolo XXX - Frank

Salve a tutti ^^!

Chiedo umilmente perdono per il mio ritardo di due settimane (contate, eh!) e prometto che, d’ora in poi, mi impegnerò molto di più. Tanto, la settimana prossima è l’ultima prima delle vacanze di Natale e, anche se sarà la più carica di compiti ed interrogazioni, voglio riuscire ad aggiornare per tempo =D

Beh, non ho molto da dire se non che con questo capitolo si parte con una nuova “sequenza”, chiamiamola così. L’incontro tra James e Lily si è, purtroppo, concluso ed ora torniamo definitivamente insieme ai Malandrini ^^!
Ma, attenzione!, questo non vuol dire che tra James e Lily sia finita qui, eh!!! Ho ancora un bel po’ in testa ^^!

Passiamo ai ringraziamenti:

Pazzarella_dispettosa = Carissima... xD! Una fantastica fine, devo ammetterlo. Diciamo che, naturalmente, ho altri piani in mente però mi è piaciuta un sacco la tua versione dei fatti soprattutto perché mi sono scompisciata dalle risate XD!!! Troppo divertente! Mi sono davvero rotolata a terra con le lacrime agli occhi!
L’unica pecca, però, l’ho avuta io, vero? Mi dispiace tantissimo di non essere riuscita ad aggiornare la settimana scorsa ma mi sono trovata veramente indietro con la scuola e con la storia, soprattutto!!!
Non vedo l’ora che questo periodaccio passi in fretta perché voglio dedicarmi tutto il tempo ai miei capitoli! Mi sento male io a farvi aspettare ;)
E, soprattutto, perché il 27 vado via una settimana (più o meno) perché vado in montagna e lì... beh... lì se non scrivo su un quaderno non procedo per niente!! Ecco perché ora indosso i panni della supereroina che deve scrivere la maggior parte dei seguenti capitoli nel minor tempo possibile xD!
Fammi gli auguri, cara, altrimenti non ne usciamo vive!
E goditi questo capitoletto, visto che l’anticipazione di aveva lasciata tanto sulle spine ;)
Al prossimo aggiornamento
Ciauuuuuuuuuuuu ^^

Jaily = Fiuuuuuuuuuuuuuuuuu... allora aggiorno appena in tempo, che dici? xD
Bellissima Pazzoide Gio ^^! A me la vita va... perché la faccio andare xD! A te come procede? La scuola è davvero micidiale e ancora di più lo sarà la prossima settimana dato che si tratterà dell’ultima prima delle vacanze di Natale. Spero... anzi, ti prometto che ci riuscirò, a scrivere il prossimo capitolo così non faccio lo stesso ritardo di questa volta.
A proposito... mi sa che questa volta non scampo a qualche accoltellata da parte tua visto che ho impiegato così tanto tempo per aggiornare! Lo so, hai ragione!
Ma il prossimo lo vedrai sabato prossimo, come sempre ^^! GIURO!!!
Ora, scusami tanto, Pazzoide Mia, ma devo scappare dal parrucchiere xD!
Goditi questo capitoletto mentre io mi tagliuzzo i capelli =D
Ciauuuuuuuuuuu

Cicci92 = Tesoro! Tu si che sei un angelo pazientissimo ^^!! Grazie, però non mi piace far aspettare così tanto quindi ti chiedo scusa per il mio orribile ritardo! Spero di averlo superato una volta per tutte quel maledetto blocco perché voglio assolutamente approfittare delle vacanze per fare un bel saltone di qualità ;)!
“Sinceramente ora come ora un concetto che mi fa ridere è che al momento Johnson ha delle corna più grandi di Ramoso XD!!” Questa è stata la frase che... AH!... ti giuro, appena l’ho letta sono morta sul colpo dalle risate che sentivo nascere dentro! Un vero colpo di genio!!! Certo, quando ho scritto quel momento ci ho goduto tantissimo anche io come avete fatto voi nell’istante in cui avete pensato a Johnson... però non avevo proprio pensato ad un paragone del genere ed è stato troppo... geniale!!! Complimentissimi xDxDxDxDxD!!!
Spero che ti venga qualche altra frase ad effetto come quella per questo nuovo capitolo ;P
Al prossimo aggiornamento, tesoro!
Ciauuuuuuuuuuuuuu

DanyCullen = Ed eccolo quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii... il nuovo capitolo bello che pronto (anche se dopo tutto questo ritardo!)! Ti prego di perdonarmi U.U Sono un caso disperatissimo! Però!!!!!
Qui potrai trovare di nuovo i tuoi adoratissimi Malandrini all’opera ;) (qui e nel prossimo =D)
Spero di trovare presto una tua recensione ^^ (non prendere cattivo esempio da me =.= xD)
Ciauuuuuuuuuuuuu

Cullen Isabella = Sei stata super veloce nella tua precedente recensione e questo mi ha fatto morire dalle risate! Ho percepito ogni singola emozione che ci hai messo in quelle parole e leggerle così velocemente una dietro l’altra mi ha fatto davvero divertire perché immaginavo una parlantina rapida e tutta eccitata xD!!
Ringrazia tantissimo da parte mia la tua cara sorellona ^^ e, soprattutto, ringrazio direttamente anche te, Tesoro! Troppi complimenti, veramente! Sei davvero sicura che io me li meriti tutti quanti? Io non ne sono così sicura!
Cmq, ci tenevo a chiarirti che, i momenti dolci tra James e Lily, ce ne sarà un altro e poi... boh! xD Sono troppo sadica, uffa! Ma, ricordati, che lo faccio per te! Tra un po’ lo vedrai tu stessa visto che (fra un po’) arriveremo agli sgoccioli della storia!
Scusa se sono breve e concisa anche io ma dovrei scappare perché ho appuntamento dal parrucchiere e sto già facendo tardi (la mia specialità xD)
Ciau tesoro! Ricordati che non puoi mancare nei miei capitoli! Ho bisogno di te e del tuo parere... ASSOLUTAMENTE =D
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu :*

pRiNcEss LiLIUzzA = Già! Purtroppo io sono così: sempre proiettata verso il futuro. In ogni cosa che faccio ci penso sempre e, per quanto riguarda la scuola, mi fa davvero male perché mi fa diventare pessimista e... e beh, le superiori stanno per finire e tra due anni inizierà l’università. Spaventosa da un lato, fantastica dall’altro. Perciò in ogni mio progetto... è sempre così! Ah, però non significa che la storia finisce tra qualche capitolo! Ne ho ancora un bel po’ da scrivere ed ideare anche ^^! Diciamo che stiamo raggiungendo l’”inizio” degli sgoccioli xD!
Ma ti assicuro che con la fine di questa fan fiction nemmeno tu ti libererai tanto facilmente di me. Di fatti, se vai a vedere sul mio account, ho pubblicato il titolo (ancora incerto xD) di tutte le altre fan fiction che sono in progettazione. Se controlli bene... sono tutte di James e Lily ;)
Ah! Basta pensare al futuro! Fa male =D!!
Ti lascio subito al capitolo, tesoro mio (senza nemmeno tirare in ballo quello che ho letto sulla tua recensione... quell’accenno alla tua storia... che resta lì... senza un aggiornamento U.U ... e ti dico che non la tiro in ballo solo per la mia enorme magnanimità xD)!! Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi e non ti preoccupare per eventuali ritardi... posso capirlo perfettamente (tranne per la tua storia ;P xD) soprattutto perché la prima ad aver fatto il più grosso ritardo sono io =D
Ciau, Amore Mio!

Giangi2495 = Tesoro, appena hai detto che volevi pubblicare una tua storia subito sono corsa sul tuo account per vedere se ci eri riuscita! Come mai non hai ancora pubblicato niente? Problemi? Spero di no perché sono davvero curiosa di leggere qualcosa di tuo =D!!!!
Cmq, mi dispiace che tu sia andata ad esplorare il mio account quando non vi era niente di interessante. Qualche giorno fa, però, l’ho modificato e ho anche pubblicato i titoli delle storie che ho pubblicato e concluso, che sto scrivendo (cioè solo questa xD) e delle prossime che sono ancora in progettazione sul mio PC ^^!
Spero che questo capitolo ti piaccia perché, come avrai capito dal mio ritardo, ci ho messo un bel po’ per scriverlo (e anche per scrivere parte del prossimo... quindi per l’aggiornamento seguente non ci vorrà molto. Probabilmente sabato prossimo lo trovate bello pronto ad aspettarvi =D)!!! E, a proposito di ritardi... a questo punto chi è la più ipocrita (come dici tu xD) tra le due dopo che una di noi si è fatta aspettare per DUE SETTIMANE per pubblicare un nuovo capitolo? Ma io, naturalmente!!! =D
Non dire più una cosa brutta come quella che hai detto tu! Posso capire perfettamente tutti i ritardi che si commettono (ancora di più se sono legati alla scuola e a tutti gli impegni che comporta! Maledetta!!!)! Perciò non ti colpevolizzare per niente! Capito, Tesoro?
Beh! Ti lascio al capitolo ;)
Buona lettura! Ci sentiamo sabato prossimo ;)
Ciauuuuuuuuuu

La Nika = Ciao! Che piacere sentire una nuova voce ^^! Sono veramente contentissima che la mia storia sia stata così “entusiasmante” da essere letta in così poco tempo! È gratificante... grazie!!!
Purtroppo non sono sicura di poter soddisfare il tuo desiderio. Questa è una storia completamente vista dal punto di vista di James Potter e non della bella Lily! Però, un pensierino ce lo posso tranquillamente! Magari quando avrò completamente finito la fan fiction posso sempre pubblicare una piccola raccolta collegata a questa storia dove i capitoli sono narrati da Lily ^^! L’idea non è affatto male... anzi, mi piace proprio! Grazie per il bel consiglio!
L’unica cosa è che mi dispiace di non essere riuscita a pubblicare in fretta come eri abituata tu! In effetti, in qualche capitolo precedente avevo promesso alla collettività che legge la mia storia che avrei aggiornato sempre ogni fine settimana  (o il sabato o la domenica) e, proprio in caso drastico, dopo due settimane. Ma oltre due settimane non vado! Assolutamente! Perciò puoi stare tranquilla ^^! È una promessa che ho fatto a voi e a me stressa =D!
Beh... detto questo e fatti i dovuti ringraziamenti per le bellissime cose che hai scritto (=D), ti lascio a questo nuovo capitolo: buona lettura!
Ciau ^^

Ringrazio, inoltre, quelle fantastiche 35 e 32 persone che mantengono la mia storia tra le loro preferite e le loro seguite!
Grazie di cuore!

Spero che il capitolo vi piaccia!

Buona lettura e Alla prossima ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentesimo – Frank

 

«Io lo sapevo».

Sarà la centesima volta che dice sempre la stessa cosa.

Ma lui non stava male per la perdita di sua madre?

«E quando io dico di sapere qualcosa, voi siete a perfetta conoscenza che è sempre il giusto!».

«Eh? Remus, per le porchissime sottane di Morgana, parla come i comuni mortali!!» sbraita incavolato Sirius... sempre con quei suoi metodi molto fini.

Remus, di fatti infastidito per questo, sospira cercando di calmarsi e di non urlare contro Felpato proprio davanti a me in un momento come questo.

Si.

Ho raccontato tutto!

Infondo, i Malandrini sono la mia famiglia... la casa del mio cuore... come posso avere segreti con loro?

«Intendevo dire, testa di latta, che avevo perfettamente previsto quello che è effettivamente successo!» risponde Lunastorta con un tono, nonostante la respirazione prolungata per rilassarsi, abbastanza alto.

Di poco superiore ad un’ottava...

Sirius, invece, sgrana gli occhi esattamente come Peter al suo fianco facendo arrossire il povero Remus.

«Cosa?» chiede con un filo di voce.

«Non che sapessi che Lily avesse agito così dopo tutto il suo “calcolo”, chiamiamolo così...» chiarisce immediatamente gesticolando frenetico e con le guance ancora a fuoco, nel contempo che mima le virgolette per riferirsi meglio alla rivelazione della mia piccola Bibi.

Del fatto che lei abbia accettato di sposare Johnson solamente per poter crescere... Harry.

Bel nome, vero?

Alla fine, dopo essersi calmata dal nuovo attacco di panico, io e Lily abbiamo concordato per questo nome.

Di fatto, considerando anche i nominativi che lei aveva visto su quegli stupidi libri, Harry era quello che più si avvicinava e somigliava a tutti quanti.

E, cosa fondamentale, piace a tutti e due.

Questo è il nome per un maschietto... per una femminuccia, invece, abbiamo pensato a qualcosa di più particolare... strano, diciamo.

Keyra.

Difficile trovare una persona con questo nome in giro.

«... avevo solamente immaginato che avrebbero commesso questo errore essendo da soli. E infatti...» continua Lunastorta lasciando la frase in sospeso... la quale si completa da sola, nel silenzio di tomba che segue.

Un errore, in effetti.

Abbiamo commesso un grossissimo errore questo pomeriggio.

Ma, credo, si sia trattato dello sbaglio più bello di tutta la mia vita!

Uno sbaglio che commetterei per altre infinite volte!

Sirius, improvvisamente, ghigna come un ebete... quale è veramente.

«Ed era proprio quello che avevo capito io, Remmy...» dice tutto gongolante.

Remus arrossisce ancora di più.

Maledetto cretino di un cane!

Possibile che in un momento come questo lui debba pensare a mettere in ridicolo Lunastorta solo perché ha pensato ad una scena... ehm... “hot” tra me e Lily?

...

COSA?!

«Remus!» esplodo indignato.

Nel salone, dove ci siamo tutti riuniti dopo il mio ritorno a “casa”, cade un nuovo silenzio.

Tre paia di occhi sgranati e stupiti sono fissi su di me che, fulmineo, mi sono alzato dal divano sul quale ero seduto ed ho puntato le mie iridi nocciola contro il caro lupacchiotto.

«Cosa, James?» chiede Lunastorta, incenerendo con una sola occhiata un Felpato ancora ghignante.

«Che diamine vai a pensare?» continuo, ignorando il piccolo rossore che si tinge sulle mie guance.

Remus sospira di nuovo, abbandonando le braccia lungo i fianchi in un muto segno di esasperazione.

«Ragazzi... quando avrete collegato il cervello, venite a chiamarmi ed io tornerò a parlare con voi. Per adesso vado a dormire. Buonanotte» saluta con lo stesso tono rassegnato che sempre usa quando io e mio fratello ne combiniamo una delle nostre.

Senza lasciare il tempo a nessuno né di rispondere al suo saluto né di richiamarlo qui, sparisce su per le scale dileguandosi nella sua stanza.

In effetti è parecchio tardi questa sera.

Non ho un orologio sott’occhio, ma credo sia più tardi delle undici... o undici e mezza.

Insomma, quando sono uscito dalla mia vecchia casa erano appena scoccate le undici di sera e... beh, dopo essere tornato, rapito dagli amici ed impegnato a raccontare loro tutto quello che è successo ascoltando i commenti seguenti, si saranno fatte sicuramente le dodici meno qualcosa.

Quella è stata la parte del mio errore che meno mi è piaciuta.

Lily era riuscita a convincermi a rimanere a cena.

Dopo aver deciso i nomi per il piccolo (maschile e femminile), lei aveva ricevuto una lettera da parte di Johnson che diceva che non riusciva a tornare in tempo per mangiare insieme a lei e che si sarebbero visti il giorno seguente direttamente.

Lei non ha perso tempo e mi ha subito invitato a cena.

All’inizio declinavo sempre l’offerta... insomma, avevo abbandonato i miei Malandrini al loro destino con un Remus Lupin più che depresso e, ormai, prossimo alla Luna Piena e non potevo attardare il mio ritorno ancora per altro tempo.

Alla fine, è prevalso il cuore e le sue decisioni sulla mia ragione.

Ovviamente, la cena è stata fantastica e... poi è arrivato quel momento.

Prendere il cappotto ed indossarlo sono state azioni molto più semplici in confronto a quelle come, aprire la porta, osservarla sparire piano piano con quel suo sorriso amaro stampato in viso, e poi richiudersela alle spalle con conseguente smaterializzazione.

Qualcosa che mi ha allontanato di nuovo da lei.

Quanto mi ha fatto male il cuore in quel momento...

«Remus ha ragione, però...» commenta improvvisamente Peter, trattenendo malamente uno sbadiglio, «... vado a letto anche io, ragazzi. Ci vediamo domani mattina» ci saluta dileguandosi su per le scale dopo un nostro cenno d’assenso.

Bene!

Mi risiedo sul divano e...

E adesso... a noi!

«Secondo me...» prorompe Felpato dopo ben dieci minuti di silenzio continuo, «... questo errore lo dovevate fare...» continua perdendo il suo sguardo nel vuoto di fronte a lui e non osando fissarlo nel mio.

E sapete perché?

Perché è incazzato nero come una bestia.

Certo, felice per me perché, per un minimo lasso di tempo, son potuto tornare a decantare le gioie che vivevo circa tre mesi fa, ma non per questo non incavolato come una belva.

Sorrido rumorosamente, socchiudendo per un secondo gli occhi.

«Grazie, Felpato».

«James...» mi richiama.

«Giusto... scusa».

Annotatelo una volta per tutte, James: Sirius odia essere ringraziato da parte tua!

Non dimenticarlo più!

...

A volte mi esce così spontaneamente...

«Dovrei perdonarti?» mi domanda.

Io sposto i miei occhi su di lui, seduto sul sofà affianco a me, che ancora mantiene caparbiamente il suo sguardo altrove.

Forse è meglio così... potrebbe mangiarmi vivo.

«A cosa ti riferisci di preciso?» gli chiedo mantenendo la voce scherzosamente seria.

Ed eccolo lì.

Sirius Black, letteralmente nero dalla rabbia, si volta lentamente... molto lentamente verso di me e ricambia quasi con astio la mia occhiata.

«Hai intenzione di anticipare il mio omicidio... fratello?».

Ghigno.

«Oh, andiamo Felpato!» gli faccio cenno con la mano come per scacciare via una mosca, mentre ritorno a fissare l’entrata del salone di fronte a me, «Lo sai che sono tremendamente masochista» continuo allargando ancora di più il mio sorrisino sghembo.

Con la coda dell’occhio noto anche il suo, di ghigno, nascere sulle sue labbra e morire pochi secondi dopo.

Crede di riuscire a resistere a me e alle mie sfide?

Beh... se è così... si sbaglia di grosso!

«Vaffanculo, James... sono serio!» dice tornando autorevole.

Quant’è scemo!

Tanto io non ci casco!

Non ci cascherò mai nella tua trappola, Black!

Ghigno di nuovo.

«Anche io, sono serio!».

Felpato si volta verso di me.

Io mi volto verso Felpato.

Il risultato è quanto di più esilarante io abbia mai provato.

Qualcosa che capita ogni volta io riesca a far arrabbiare il povero rampollo di casa Black con le mie manie di misero rincitrullito con la mente appena caduta dalle nuvole.

Lui con uno sguardo di fuoco, io con un ghigno che da su i nervi.

Divertente, vero?

Beh, io credo proprio di si... perché ogni volta che succede una cosa del genere, io e Sirius finiamo sempre col picchiarci... col fare a botte.

Naturalmente con conseguente vittoria del sottoscritto, ma questo, per ora, è un dettaglio irrilevante.

Mi sa tanto che passerò questa notte in bianco.

Di fatti, immediatamente Felpato mi molla una piccola spinta contro il braccio e si alza sbattendo i piedi offeso.

«Cazzo, Ramoso, ma ti rendi conto? Non è giusto!».

Allargo il mio ghigno... non vedevo l’ora di arrivare a questo momento.

«E smettila di ghignare come un idiota, James!» aggiunge infastidito.

Bene!

Credo sia arrivato il momento di chiarire la situazione una volta per tutte.

Il caro signorino, Sirius Black, qui presente è, a dir poco, infuriato con me per un semplicissimo quanto stupido motivo: astinenza.

Ebbene... tre mesi fa, tutti e quattro i Malandrini hanno fatto un patto con McCullen che ci allontanava dalle nostre vite ordinarie: James lontano da Lily, Remus lontano da sua madre, Peter lontano da quello che faceva (sinceramente non so cosa combinava prima di tutto questo) e il caro vecchio Sirius lontano dalla bella vita.

Già!

L’astinenza, signore e signori, è proprio quella... sesso!

Nel mio caso è amore, ma, per Sirius Black, il confine è molto sottile.

Dopo tre mesi di “astinenza” io ho sgarrato al patto... ora, secondo lui, è ingiusto che non lo possa fare seguendo il mio esempio.

Di nascosto.

Rido silenziosamente, abbassando lo sguardo che prima avevo alzato per guardare l’alta figura di mio fratello torreggiare su di me.

«Andiamo, Sirius... lo sai che non c’è paragone» cerco di convincerlo.

«Questo lo dici tu! Il paragone c’è, eccome! Certo, non sono gli stessi sentimenti, James... ma il succo alla base è lo stesso».

E su questo, ovviamente, non posso dargli torto.

Sospiro.

«Hai ragione, Sirius... ma, lo sai: per fare quello che tu facevi nella tua vecchia vita c’è bisogno di più tempo di un solo pomeriggio. Tu ti prendevi una ragazza e il massimo della relazione che riuscivi a vivere con lei era incentrata su una settimana. Se vogliamo esagerare... due. Ma niente di più. Ci vuole tempo per conquistarle, e tu lo sai meglio di me» tento ancora di farlo ragionare.

Insomma, di tempo lui ne avrà tantissimo una volta che ci saremo sbarazzati di McCullen dopo esserci liberati di Johnson e aver salvato Lily ed Harry... solamente perché lavoreremo da soli.

Solo noi Malandrini e non avremo gli stessi vincoli che ci ha imposto Jassy – Cally.

Quindi, dal mio punto di vista, una volta passato questo brutto periodo, anche lui sarà libero di poter riprendere a fare quello che combinava.

«Non starai mica sottovalutando la mia bellezza?» mi domanda assottigliando lo sguardo in un moto di oltraggio.

Roteo gli occhi.

Parlare con Sirius Black in modo serio è davvero impossibile!

«No!» gli rispondo esasperato, «Solamente ti sto dicendo in termini elementari che non hai tempo materiale per abbindolare le tue prede e scopartele!».

«Ah! Ecco cosa dicevi!» esclama divertito.

Maledetto cornuto!

Lo sta facendo apposta.

O, almeno, l’ha fatto apposta visto che, da quando mi sono ritrovato sotto l’influenza benefica di Lily Evans, ho perso l’uso del Dizionario Felpesco... o come caspita ama definirlo lui.

E, quindi, l’imbecille si diverte a farmelo usare ora che Lily è “sparita”, con tutti i termini che contiene.

Termini che la mia piccola Bibi e Remus hanno categoricamente proibito di usare, né ora né mai!

Naturalmente, però, gli avvertimenti e le minacce entrano da un orecchio ed escono dall’altro per Sirius Orion Black.

«Non avevo capito niente con quel tuo strano modo di parlare».

«Finiscila, Felpato. Non ho testa, adesso».

«Lo so» ammette tutto gongolante, «Di fatti ho scelto il momento perfetto per farti secco, fratello».

L’avevo detto che questa notte l’avrei passata in bianco, no?

All’insegna della micidiale vendetta di Sirius Black per colpa della sua stupidissima invidia nei confronti del mitico ed unico James Potter (non elogiatemi troppo, ancora vi consumate!).

«Mica sono così scemo come faccio sembrare ogni volta» conclude ghignando e affilando degli immaginari artigli che poi passa sulla sua gola facendo segno di tagliarla.

Non ci vuole chissà quale genio per capire che quella gola dovrebbe essere la mia.

Beh... come lui non può resistere alla mia influenza, nemmeno io posso sperare di farlo.

Infatti, eccolo subito comparso, il mio sorriso sghembo in sua risposta.

«Certo che no, Sirius...» gli concedo alzandomi a mia volta e posizionandomi di fronte a lui, «... hai solamente un cervello bacato all’ennesima potenza» finisco il tutto allargando ancora di più il mio sorriso.

Felpato, come me, ghigna ancora di più.

Poi, senza pensarci su due volte, si trasforma e, in mia compagnia, riprende a demolire il salotto, come questa mattina.

 

...

 

«Idioti...» sento mormorare.

Apro stancamente un occhio tentando di mettere a fuoco qualcosa.

Ma tutto quello che mi si presenta davanti è un tappeto tutto mangiucchiato e bucato sul quale due paia di piedi stanno camminando per avvicinarsi proprio a me.

Poi si fermano di fronte al mio viso e, improvvisamente, appare anche una mano che afferra qualcosa caduto davanti alla mia faccia.

«Reparo» mormora di nuovo la voce di Remus.

Alzo gli occhi giusto in tempo per vedere il caro lupacchiotto infilarmi gli occhiali riparati.

Ah... è vero!

Mi ero dimenticato che li avevo rotti calpestandoli accidentalmente con uno zoccolo.

«Buongiorno...» biascico mezzo rintontito... mezzo?

Diciamo pure “del tutto rintontito”.

«Buongiorno» risponde Remus mettendosi le mani sui fianchi e guardandomi con un sopracciglio alzato, «Avevo previsto anche che voi due avreste fatto le ore piccole» commenta subito dopo, mentre io mi alzo.

Mettendomi seduto, mi stiracchio e passo velocemente una mano sulla nuca.

Dormire sul pavimento non è certo il massimo della comodità... soprattutto se su questo pavimento ci hanno lottato fino alla morte un cervo e un cane impazziti.

Un improvviso sbuffare, però, desta sia la mia attenzione sia quella di Remus.

Sirius si sta stancamente rimettendo in ginocchio.

«Ma tu non la finisci mai di rompere le Pluffe con le tue ramanzine?» domanda rivolto a Lunastorta.

«La smetterò quando tu la finirai di essere così idiota! Ecco perché mi sa tanto che...» fa finta di meditare per un secondo, il caro Remmy, «... no, non la pianterò mai di rompere le Pluffe con le mie ramanzine» conclude abbandonandoci sul pavimento e dirigendosi verso la cucina.

Cucina...

Cucina uguale colazione.

Colazione uguale... CIBO!!!

Sto morendo di fame, porca puzzola!

Repentinamente mi alzo in piedi e comincio a muovere qualche passo verso l’uscita del salone, ma qualcosa mi afferra la caviglia e mi trattiene facendomi quasi rovinare con la faccia per terra.

Poggio le mani a terra e impedisco al mio delicatissimo e divino mento, con tutto il resto della mia magnifica faccia, di sbattere a terra e rovinarsi.

Abbasso il capo, come se dovessi fissarmi lo stomaco, per, invece, osservare l’espressione appagata di mio fratello dietro le mie gambe aperte, mentre lui ancora mantiene la mia caviglia tra le sue mani.

«Mi dispiace, Ramoso...» dice ghignante il caro Sirius dopo che ho voltato il mio sguardo di lato verso di lui per guardarlo meglio, «... ma il primo ad entrare in cucina e a mangiare come un maiale sarò io».

Ghigno, come lui.

«E questo cosa diamine te lo fa pensare?».

«Mmmh... vediamo...» pondera un attimo la risposta, «Ah, si! Sicuramente il fatto che ti batterò di nuovo!».

«Non mi pare di essere stato sconfitto, ieri notte» rispondo per le rime aumentando la larghezza del mio sorriso.

Anche Felpato si comporta come me prima di rispondere:

«Allora non hai imparato nessuna lezione».

«No, visto che quello che ha vinto sono stato io».

Sirius scoppia a ridere con il suo solito e fortissimo latrato.

«Certo! Ed io sono un Mangiamorte accanito, Jimmy».

«Non mi chiamare Jimmy!».

«Altrimenti?».

«Altrimenti te la faccio pagare cara... Siry» concludo gongolante, marcando fortemente l’ultimo appellativo smielato, che le sue oche solevano affibbiargli, con un’esagerata espressione schifata.

Ghigna.

«Come ieri notte che sei stato clamorosamente sconfitto?».

«No! Come ieri notte che ti ho strepitosamente fatto la pelle!».

E non gli lascio altro tempo per continuare questa amorevole conversazione di frecciatine varie lanciate con malizia che, subito, mi fiondo dietro di me...

Per essere più precisi... mi lancio addosso al mio carissimo fratellino.

A quanto pare la lezione di ieri notte non gli è bastata... perché nessuno può sperare di fronteggiare l’unico e grandissimo James Potter, uscirne vivo dopo una dura battaglia e avere anche la faccia tosta di insinuare che io abbia perso.

Non può!

È... è contro natura!

Ecco!

Tra i vari piccoli lamenti legati ai nostri sforzi muscolari per tentare, ognuno, di prevalere sul nemico (magari appiattendolo contro il pavimento, oppure mordendo una delle due gambe, tirando un po’ di capelli, spingendo un braccio dietro la schiena, accecando gli occhi con due dita, ecc, ecc), percepiamo un assonnato “Buongiorno”.

Ci fermiamo giusto cinque secondi per renderci conto che è stato Peter a parlare, dopo essere sceso dalle scale ed essersi affacciato all’entrata del salone per vedere cosa stava succedendo.

Poi, una volta rispostogli con un altrettanto veloce “Buongiorno”, riprendiamo a massacrarci.

Il ché è assurdo!

Insomma, mi sentivo sfinito... privo di energie per lo stomaco vuoto e, invece, eccomi qui!

Bello pimpante pronto ad ammazzare il mio caro fratellino di botte.

Prova ancora più lampante di quanto io sia inimitabile sulla faccia di questo pianeta.

 

...

 

«L’ho già detto che siete due imbecilli?» domanda Remus osservandoci con un sopraciglio alzato e le braccia incrociate.

Finalmente, dopo un decisivo intervento di Lunastorta, siamo riusciti ad arrivare in cucina con tutti gli arti al posto giusto, a prendere posto intorno al tavolo dell’isola della cucina e a fare colazione.

Il  mio stomaco stava letteralmente supplicando zuccheri e calorie ed elogiò il Protego e il Levicorpus di Remus che ci divisero e ci portarono di peso fino in cucina.

Non appena abbiamo avuto il tazzone davanti con il latte ed i biscotti, fette biscottate ed, eccezionalmente, anche le frittelle... beh, non ci abbiamo visto più.

Ho persino dimenticato il piano di vendetta da attuare prima contro Sirius (mentre dormiva, altrimenti avrei perso tempo per batterlo di nuovo... perché alla fine ho vinto io... come sempre...), poi contro Remus che l’ha fatto entrare in cucina per primo, quando quello dovevo essere io!

La fame era troppa!

E il fatto che abbiamo sporcato il novanta per cento dello spazio che abbiamo attorno a noi perché ci stiamo ingozzando come dei maiali, lo dimostra... no?

«Cfonfinuafenfe!» risponde Sirius con la bocca piena, mentre Lunastorta storce le labbra disgustato per aver intravisto la discarica che Felpato possiede all’interno della bocca.

Credo che, tradotto, voglia dire “continuamente!”.

E di fatti, è vero.

«Ne sono lieto...» mormora ancora più schifato Lupin nel contempo che io rido sotto i baffi.

«Ragazzi!» sento improvvisamente chiamarci.

È Peter, dal salone.

Anzi... era nel salone, perché ora è arrivato in cucina un po’ trafelato stringendo vittorioso in mano un pezzo di carta.

Dietro di lui notiamo zampettare il Barbagianni che usavo per mandare le lettere alla bella Lily e subito percepisco il mio cuore fare cinque, sei, sette... capriole.

Ha mandato un’altra lettera?

Perché?

Cosa è successo?

Ingoio velocemente la stessa discarica che Sirius ha in bocca e osservo ansioso Codaliscia.

«Cosa succede?» chiede mio fratello, chiaro come me in quanto, anche lui, ha ingoiato lo stesso boccone enorme nel mio stesso istante.

Telepatici fino alla morte.

Percepisco la tensione che si è creata tra me, Sirius e Remus verso Peter.

Lui sorride timidamente, ma felice.

«È Frank!».

Sgrano gli occhi a padella.

«Frank!!!» balza, invece, in piedi Felpato, felice come una Pasqua.

Finalmente sue notizie... finalmente notizie!

Contemporaneamente, io e Remus ci alziamo e raggiungiamo Sirius che già sta di fronte a Peter, ansioso di sentir leggere la lettera che Felpato ha preso in mano da lui.

Black ci da una veloce occhiata senza aprire bocca e, subito dopo, sento il mio animo affievolirsi insieme alla sua espressione facciale.

«Niente...» commenta subito dopo gettando per aria il foglio con fare scocciato e deluso.

Come “niente”?

Che significa?

Frank non vorrà mica dirci che McCullen è in riga con la legge?

Che effettivamente questa organizzazione è proprio così?

Che si tratta di una persona altamente affidabile?

O che Johnson non sia davvero un Mangiamorte?

No...

Non può essere...

«Come “niente”?» domanda Remus, allarmato quanto Peter, chinandosi a raccogliere la lettera di Frank, mentre Felpato torna a sedersi al tavolo e a mangiare.

O, meglio, a strafocarsi.

«Che cosa dice, Remus?» chiedo nervoso facendo trasparire il mio stato d’animo nella mia voce.

«“Ciao, ragazzi. Per ora ancora nessun risultato soddisfacente, ma non demordo! Non perdete la speranza e nemmeno la fiducia in me. Appena avrò un risultato migliore in mano saprò come contattarvi... grazie a Lily. A presto. Frank”» legge tranquillo il caro lupacchiotto.

Due righe?

Ci ha scritto due righe per dirci questo?

A momenti morivo sul colpo quando ho visto il barbagianni pensando che fosse Lily, quando Peter ha detto che a scrivere era Frank e quando Sirius ha commentato il tutto con il suo neutrale “niente”, e tutto quello che mi ritrovo in mano è “nessun risultato soddisfacente”?

Tutto questo per... per dire di non perdere la speranza e la fiducia in lui?

Adesso siamo completamente aggrappati al resoconto delle ricerche che sta svolgendo Frank e lui perde tempo per dirci “non perdete la speranza”?

«Beh... non possiamo dire che questo non serva a niente» commenta Remus.

Come non detto!

«Offio...» commenta sarcastico Sirius di nuovo con la bocca piena.

Lunastorta si volta e lo fulmina con lo sguardo, mentre io gli prendo la lettera tra le mani.

 

Ciao, ragazzi

Per ora ancora nessun risultato soddisfacente, ma non demordo! Non perdete la speranza e nemmeno la fiducia in me. Appena avrò un risultato migliore in mano, saprò come contattarvi... grazie a Lily.

A presto

Frank

 

Sbuffo.

Maledetto Frank!

Qualcosa in più poteva tranquillamente dircela, invece si limitarsi a questo.

Osservo ancora per un po’ la grossa e forte calligrafia di Paciock, prima di dedicarmi alla parola più bella che lui ha scritto sulla pergamena.

Giglio...

È stata lei a suggerire a Frank di usare il Barbagianni di Sirius per spedirci le lettere ed aiutarci con le ricerche.

È proprio strana.

Dovrebbe essere furibonda con me perché dopo le sue continue insistenze non le ho dato alcuna giustificazione del mio comportamento in questi mesi... e, invece, sta facendo tutto il contrario.

Mi sta aiutando.

Probabilmente anche in modo inconsapevole, però è così.

Nonostante Lily abbia ancora dei dubbi sul perché io mi sia comportato così in tutto questo tempo, lei ancora tenta di capire, tenta di aiutare, tenta di non dimenticare.

Di aggrapparsi di nuovo a vecchi ricordi... a vecchie persone.

Le uniche vere persone rimaste che la amano davvero.

Peter...

Remus...

Sirius...

...

Io...

...

Lily...

...

Crack...

Merda!

Sospiro nascondendo svogliato il pezzetto di pergamena che Frank ci ha inviato nella tasca del mio pantalone.

Poi, mi dirigo di nuovo verso il tavolo della cucina per riprendere a mangiare come se niente fosse successo.

Esattamente come me: anche Sirius continua a masticare con la stessa espressione neutrale di tutte le mattine (come se volesse dire “appena recupero le forze ammazzo quel bastardo figlio di chi so io che mi ha svegliato”), Remus gira la pagina del libro che si era portato giù dalla sua camera e Peter va a sedersi, seguendomi.

«Buongiorno, Malandrini!» saluta McCullen raggiungendo il tavolo dell’isola.

Io e Felpato mugugniamo nell’identico momento.

Causa: discarica super carica in bocca... e ovviamente minima considerazione per la merda vivente di nome Jassy – Cally.

Remus alza per un secondo lo sguardo dal suo prezioso libro e fa un cenno con la testa a McCullen, mentre Codaliscia si limita a sorridergli con sforzo.

«Che accoglienza...» commenta con fare stralunato il coglione.

Per te questo ed altro ancora... penso con disgusto.

E glielo direi anche, se non fosse per il semplice dato di fatto che di prima mattina non ho le rotelle che girano come dovrebbero, di conseguenza il mio cervello elabora e comanda a rilento.

Remus, di fatti, mi ha anticipato, inventando la solita balla di sempre.

Che ha anche il suo lato vero.

«Lo sa com’è, signor McCullen. È mattina!» dice con quella sua aria di non curanza.

Che attore!

Ovviamente tutto per merito mio e di Sirius.

Jassy – Cally fa una piccola smorfia con la faccia mentre alza le spalle convinto, poi si appoggia con i palmi delle mani ai due angoli della tavola dove siamo seduti noi quattro.

«Allora... ho delle notizie».

Rimane sorpreso dalla nostra mancata reazione.

Più che mancata, però, direi rallentata.

Nessuno scatto di tensione o di paura... niente di niente.

Infatti, non ci aspettiamo chissà cosa da queste nuove informazione che ci porta il “capo”.

Lunastorta chiude il libro con tutta la tranquillità di questo mondo, Peter si sistema meglio sulla sedia per ascoltare con più attenzione e io e Sirius alziamo per un nano secondo (nello stesso secondo) lo sguardo fissandolo per poco su McCullen.

Subito dopo riportiamo le nostre attenzioni alla nostra colazione.

Era solo un segno.

Un segno per dirgli: “Si, pezzo di merda, ti ascoltiamo!”.

«Come volete...» fa evasivo.

Ancora una volta porto le mie iridi su di lui.

Che significa?

Lo vedo tornare eretto per non poggiarsi più con le mani ai due angoli opposti del tavolo e poi voltarci le spalle per metà.

«ualQual è il problema, signor McCullen?» chiede Remus dopo un lungo sospiro.

Probabilmente sospetta che questo comportamento da parte del gran bastardo sia dovuto alla mancanza di reazione nei suoi confronti.

Che egocentrico del cavolo.

...

Forse, a questo punto, Lily direbbe... “Da che pulpito...” o una cosa del genere!

Insomma, quando facevo la ramanzina a qualcuno lei se ne usciva sempre con questa frase Babbana.

Un giorno, poi, me la spiegò.

Se non ricordo male significa che il primo che ha parlato (per sgridare o per rinfacciare qualcosa a qualcuno) è stato proprio il primo che ha combinato quel determinato danno.

Sicuramente avrebbe commentato il mio pensiero così, la mia piccola Bibi.

«Il problema...» Jassy – Cally mi riscuote dai mie pensieri, «... è ben più grave di quello che voi pensiate. Mi sorprende che questa sia la reazione che ne avete destinato!» dice infervorandosi un po’ sulle ultime frasi.

Evidentemente oggi si è alzato con la luna storta.

...

Luna storta?

Ah!

Ironia della vita... si diceva così in questi casi, o no?

«P – perché?» balbetta insicuro Peter, mentre, con la coda dell’occhio, noto Sirius portare le sue complete attenzioni sul “capo”.

Proprio come me qualche secondo fa.

McCullen esita un secondo, spostando uno sguardo quasi addolorato verso di me.

Sospira rassegnato e triste.

Ma che gli prende oggi?

«A quanto pare non c’è alcuna opportunità per nessuno di noi, nella nostra organizzazione, di acciuffare e smascherare Johnson» commenta desolato poggiandosi di nuovo al tavolo.

«Cosa?!» sbraito improvvisamente nervoso ed attivo, proprio come si aspettava lui dall’inizio, alzandomi in piedi e facendo rovinare la sedia a terra.

Dietro di me.

Ora, come sempre in questi ultimi tempi, gli occhi di tutti sono puntati su di me.

Che diamine vuol dire questo?

Insomma... non... non può essere vero!

Significa che non avrei occasione di far arrestare Johnson e di liberare Lily dal pericolo una volta per tutte...

No...

...

No!

Jassy – Cally, invece, annuisce mantenendo sempre quell’espressione delusa.

«Già...».

«Ma è assurdo!».

«Non è possibile, signor McCullen...».

«Non può permetterlo...».

«... Ci sarà pure qualcosa che...».

«... Facciamo qualcosa...».

«... Possiamo fare...».

«... e Lily?...».

«... Per arrestare...».

«... Per salvare Lily e il piccolo!».

«... A mio figlio non...».

«Incredibile!».

«... ci pensa?».

«... quel gran figlio di puttana!».

Ecco!

Te pareva che l’ultima parola, con tanto di commento floreale, fosse capitata proprio a Sirius nel caos che è scoppiato in questi ultimi dieci secondi dopo l’assenso del coglione.

Tra chi semplicemente sussurrava “incredibile” e “assurdo” come Peter, chi tentava di ragionare come Remus e chi accusava come me e Felpato, McCullen alza le braccia per zittirci un istante.

Una volta stabilito un silenzio un po’ particolare, dato che siamo tutti carichi, Jassy – Cally riprende a parlare:

«Ascoltatemi attentamente, Malandrini: io ho detto che non ci saranno altre occasioni per arrestare Johnson. Intendevo dire che non ci saranno occasioni... politiche, chiamiamole così, come, per esempio, la serata al Ministero qualche mesetto fa» si spiega.

«Ma?» domando insistente.

«Ma un’ultima occasione c’è!».

Il silenzio che segue è surreale.

Un’ultima occasione?

Significa l’unica?

«Significa l’unica?» domanda Sirius dando voce al mio stesso pensiero.

McCullen annuisce.

«Si... è esattamente come pensate voi» chiarisce subito dopo.

Cioè, se falliamo a quest’ultima occasione, per Lily e il piccolo non c’è più niente da fare?

«Se falliamo a quest’ultima opportunità, Lily Evans e tuo figlio...» dice osservando soprattutto me, «... saranno ufficialmente morti».

Ghiaccio.

Quanto odio sentir accostare i nomi di quelle due persone alla parola Morte.

Non si può...

Non si può fare!

Non davanti a me!

Porca Puzzola!

«Perché?» domanda Remus con fare insistente, mentre lo sguardo atterrito e stupito di tutti si posa su di lui.

Che razza di domanda ha fatto?

Proprio lui, chiede una cosa così semplice?

Così scontata?

«Oh, insomma...» dice innervosendosi, «... intendevo dire, perché Johnson vuole aspettare per forza il Matrimonio? Perché vuole ucciderli dopo aver celebrato le nozze?».

Ah... ecco.

Mi sembrava strano che Remus ponesse  una domanda così cretina.

In effetti, è vero e nemmeno ci avevamo mai pensato!

«Non lo sappiamo...» risponde sconsolato McCullen, «... Non siamo nemmeno sicuri se la voglia uccidere davvero! Per quanto ne sappiamo, potrebbe essere davvero innamorato di lei».

Mi mancava la sensazione di gelosia.

Non la sentivo da un bel po’, infatti.

Più precisamente da quella sera al Ministero, quando l’ho vista per la prima volta così accollata a lui e credevo che il sentimento fosse corrisposto persino da parte di Lily.

Con il passare del tempo questa convinzione è crollata, fino ad arrivare al pomeriggio di ieri.

Ma sapere che lui la “ami” non può non darmi fastidio.

Quindi, eccola lì... la sensazione dello stomaco attorcigliato e la voglia di avere quel maledettissimo collo di Johnson sotto mano per stritolarlo una volta per tutte!

Segue un silenzio carico di qualcosa che, sinceramente, non sono in grado di descrivere.

Potrebbe trattarsi di aspettative, di concentrazione, di paura, di ansia... di qualsiasi cosa.

Percepisco tutto in questo momento.

Poi, al mio fianco, Sirius alza il capo con un’espressione decisa e fissa il “capo”.

«Quale sarebbe quest’ultima occasione che abbiamo?».

McCullen sospira un’ultima volta.

Poi passa il suo sguardo su di me e mi guarda come se volesse chiedere il mio perdono con quel suo fare tanto triste e sconsolato.

Una cosa che non gli concederò mai...

Dopo un ultimo respiro per incoraggiarsi a sganciare la bomba (perché sono sicuro che sarà una bomba di distruzione di massa cerebrale e sentimentale), parla:

«Il loro Matrimonio...».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Oh, come sei gentile, Remus John Lupin!» fa la voce civettuosa Sirius. Una vera papera sparata.

«Ti preoccupi tanto per la nostra immagine!» continua piegando una mano vicino al viso, in un solito gesto da oca. Lunastorta alza il suo sguardo disgustato su Sirius che, più o meno, sta camminando nella sua direzione.

«Ti sbagli, Siriussa...» dice, mentre rido per quello stupidissimo nome, «... mi preoccupo solo per la mia immagine».

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Capitolo 32
*** Capitolo XXXI - Diagon Alley ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXI - Diagon Alley

Puntuale come avevo promesso, eccomi qui ^^!

Allora, non ho molto da dire. Solamente di una cosa tengo in modo particolare di dire: come tutti voi sapete, le agognate vacanze di Natale sono finalmente arrivate! Per quanto riguarda la settimana prossima, per me, si tratterà di fare solo il lunedì di scuola e poi, grazie all’intervento di quella misericordiosissima Assemblea d’Istituto, da martedì cominceranno ufficialmente le vacanze! Olé!

Spero vivamente che questo lungo periodo di riposo dallo stressante studio scolastico non scacci via la mia ispirazione perché ne voglio approfittare per scrivere di più! Dovrei, se ci riesco, concentrare il maggior numero di tempo per scrivere domani, domenica, lunedì pomeriggio e sera, martedì mattina e sera, mercoledì e giovedì mattina.

Mi auguro di riuscirci soprattutto per voi! Non ho assolutamente voglia di partire e di lasciarvi in un punto critico della storia!

Vabbè, non ci resta che aspettare (purtroppo... vi capisco perfettamente, sapete? U.U).

Per il resto, tutto ok!

Passiamo ai meravigliosi ringraziamenti:

Pazzarella_dispettosa = Ciao tesoro! Mamma mia quante cose mi hai scritto! Come faccio a risponderti a tutto, eh?
Allora: partiamo con ordine! Prima di tutto mi ha fatto piacere che il capitolo ti sia piaciuto e, ti dico, dispiace anche a me non aver fatto ricevere nessuna informazione da parte di Frank, ma la sua ricerca è più ardua di quanto si pensi! Per fortuna, direi, da come ti sei aspettata tu dall’anticipazione, la storia non sta finendo. Ci vuole ancora un po’, ma non escludo che stiamo raggiungendo gli sgoccioli!!! Ah, ma da quello che hai detto non mi preoccupa affatto visto che ti aspetto tra le recensioni di una di quelle storie che pubblicherò ^^! Penso che la prima sarà Ich Will Dich, ma non ne sono sicura perché ci sono alcune One-Shot che ho iniziato e che devo concludere. Sono rimaste a metà ed io odio lasciare un lavoro in sospeso!
Per quanto riguarda la mia partenza, torno il 3 Gennaio, come te! Sto una bella settimana su in montagna a sciare con la mia intera famiglia e poi ritorno giù, nella bella Puglia, ad aggiungere un nuovo capitolo ;)
Penso di riuscire a postarne ancora un altro prima di Natale e, se ci riesco, un altro ancora prima del 27! Incrociamo le dita! L’ispirazione non deve sparire proprio adesso! No no!
Comunque, vedi di convincere tuo padre a portarsi il portatile, altrimenti come faccio senza i tuoi strepitosi commenti, eh? E io convincerò il mio così, invece di scrivere a mano e poi trascrivere sul PC, faccio direttamente sul computer portatile di mio padre e sono apposto ^^!
Beh, ora vado, altrimenti non stacco più! Spero che il capitolo ti piaccia. Ci saranno solo i Malandrini in azione, questa volta... perciò, almeno mi auguro, le risate sono assicurate ;)
A presto, tesoro!
Ciauuuuuuuuuuuuuu!!!
P.S. Io ho visto solo due recensioni uguali, non tre (XD)! Comunque, non ti preoccupare ^^

Giangi2495 = Ciaooooooooo tesoro carissimo =D! Allora, premetto che mi dispiace da MORIRE per non aver recensito il tuo primo capitolo fino ad ora! Adesso mi metto d’impegno, prometto! Ma ho avuto un casino da studiare (e non solo di un’unica materia!) e non ho proprio trovato il tempo per scrivere! Sono riuscita solo a leggerlo e, ad impatto, ti posso garantire che la storia è assai intrigante!!! Non vedo l’ora di leggere il seguito! Perché non lo posti subito?
Vabbè... grazie per i complimenti da “scrittrice” (anche se non mi sento così brava... devo ancora migliorare parecchio)! Mi ha fatto piacere sapere che il capitolo ti sia piaciuto e che l’Anticipazione ti abbia intrigata al punto giusto xD! Qui vedremo in azione solo i cari vecchi Malandrini... quindi! Preparati a tenerti la pancia perché, se ti ho fatto ridere fino ad ora con questi quattro personaggi (cosa che spero dal profondo perché non sono sicura di eccellere quando descrivo le scene di vita dei Malandrini), ci sarà da divertirsi ^^!
Detto questo, ti lascio subito al capitolo così non prolunghi oltre la suspence xD!
A presto cara!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu :*

La Nika = Ciao! Invece ti ascolterò! Penso proprio che lo farò! Prenderò esempio dalla fantastica Meyer che ha pubblicato un libro dal punto di vista di Eddy (Edward xD), invece che i soliti pallosi racconti di Bella ^^!
Però, probabilmente, lo faccio come capitolo extra =D!
Hai proprio ragione quando dici che Sirius e James sono i soliti combina guai e, in questo capitolo, ti assicuro che riescono a coinvolgere anche il pacato Remus e... e Minus (maledetto!!!! è.é). Di conseguenza ci sarà da ridere in questo aggiornamento ;) (Almeno spero di riuscirci a farvi ridere =D)!
Per quanto riguarda la velocità dell’aggiornamento, ti do pienamente ragione (ancora una volta xD)! Anche io sto passando certi momenti in cui mi mangio unghie, carne ed ossa (fino ad ingoiarmi tutto il braccio) per l’attesa delle storie su James e Lily che amo. Di fatti, proprio perché so che questo “ritardo” da “fastidio” ai lettori, cerco sempre di mantenere costanti i tempi per aggiornare! Ma, lo stesso, sono contenta che non sia stata una grande attesa per te! A momenti mi sento male io quando faccio aspettare troppo xD!
Vabbè, dai... vado altrimenti non la finisco più ^^! Al prossimo capitolo (o mio o tuo =D)!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Cicci92 = James e Sirius mi fanno davvero paura quando me li immagino insieme ed impazziti per qualsiasi motivo: che possa essere per la fame, per la castità, perché Ramoso ha infilzato la mano di Felpato con le forbici o perché Sirius ha gettato un fantastico secchio d’acqua ghiacciata addosso a James... mi fanno sempre paura quando perdono il controllo e il cervello! Sapere che tu potresti fare di peggio se non mangi... ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah! No, scherzo, dai! Perché infondo ti capisco davvero! Anche io se non accontento il mio caro stomaco impazzisco come e, forse, peggio di loro xD!
Per quanto riguarda le tue “perle di saggezza”, si! Io sono convintissima che siano davvero stupende e super comiche perché, ancora adesso, ripensando alla tua frase mi piego in due dalle risate ;)
In questo nuovo capitolo, ancora una volta, vedremo i fantastici Marauders all’azione!!! Preparati perché ne stanno per combinare un’altra delle loro che Remus, immediatamente, contesterà come sempre xD!
Ti aspetto fra le recensioni, ok? Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi di questo capitolo nuovo ^^!
A presto, tesoro! Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu :***

DanyCullen = Ehilà, cara ^^! Sono davvero lusingata da quello che hai detto! Io non penso di essere così forte nel descrivere l’amicizia tra i mitici Felpato e Ramoso, però ci provo lo stesso =D! Questo, immagino, sarà un altro nuovo capitolo che ti piacerà un sacco visto che è incentrato soprattutto sui Malandrini ;)!
Buona lettura e divertiti ^^!
Al prossimo capitolozzo ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuu

Malandrino4ever = Ed ecco qui il carissimo Dani!!! Ehi! Mi hai fatto davvero una bellissima sorpresa! Non ti aspettavo così presto! Devo pensare che io sia talmente brava da averti preso talmente tanto da impedirti addirittura di respirare se non conosci il seguito della storia adesso? xD xD xD!!! Ah, Dani, non lo penserei mai, te lo dico subito! Quindi cancellati, immediatamente, quell’immagine di una me super superba come solo James Potter è per davvero xD!!!
Ooooooooooooooooooooooooookkkkk! Stop a questo momento di pazzia (dai, ormai mi conosci dato le scemate stratosferiche che scrivo sul forum! A proposito: devo aggiornare anche lì! Appena finisco qui su EFP, volo!!!!)! Premettendo che ti ringrazio dal profondo per quello che hai detto! Mi ha scaldato il cuore, davvero ^^! E, ti assicuro che sono veramente felice che la storia ti piaccia! Anche io, come te, ho rimosso i primi capitoli dalla mia mente! Sapessi quanto sono stati difficili e brutti da scrivere!!! In un certo senso ho compensato tutte le lacrime che avrei versato se la FF non fosse stata mia e se non avessi conosciuto la storia come solo l’autrice la può conoscere! Ti capisco perfettamente quando parli di “Codaliscia” perché io provo le stesse cose per lui: odio, ribrezzo, disgusto!!! Anzi, l’unica cosa che non capisco è perché lo continuiamo a chiamare “Codaliscia” dopo quello che ha fatto ai nostri bellissimi ed adoratissimi Malandrini (quelli veri) e alla bella Lily!
Comunque, a parte tutto, spero davvero di riuscire ad andare veloce in questo periodo per approfittarne delle vacanze di Natale! Infondo ti capisco davvero! Anche io, qualche tempo fa, ho letto una storia davvero lunga e non conclusa ed ora mi sto mangiando le unghie perché l’autrice si è bloccata ad un punto critico e non si decide ad aggiornare! Speriamo che in questo fine settimane si faccia viva!!!!
Ok! Ti lascio al capitolo che tanto aspettavi, anche se qui si parla solo dei Malandrini ^^! Spero ti facciano divertire perché, come al solito, James e Sirius ne stanno per combinare una delle loro con un’idea sensazionale che si capisce subito! Appena si inizia a leggere;)! Perciò, vai e buona lettura ;)
A presto!
Ciau, bacio ^^

 

Come sempre, ringrazio quelle fantastiche persone che hanno “Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare” tra i loro Preferiti e le loro Seguite!

E, anche tu, o semplice lettore, che ogni volta ti rechi su questa pagina per controllare, nella speranza di un nuovo capitolo postato!

Grazie a tutti e buona lettura!

Prometto che non impiegherò moltissimo tempo per aggiornare ^^!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentunesimo – Diagon Alley

 

«Ehm... ma siete proprio sicuri di questa idea?» ci chiede timidamente Peter, illuminato dalla debole luce scaturita dalla bacchetta di Sirius, posta al centro del tavolo quadrato in legno.

Ci troviamo nella soffitta di Villa Black ad attorniare questo mini tavolo quadrato e, a nostra volta, accerchiati dall’oscurità più totale.

L’unica fonte di luce è proprio la bacchetta di mio fratello, posizionata al centro e, più precisamente, sopra la mappa di una città.

Ogni lato del tavolo è occupato da un Malandrino che, attentamente, analizza l’idea nata nell’incredibile subconscio di Messer Felpato.

Una nuova uscita.

Questa volta tutti e quattro... a Diagon Alley.

La città di maghi più affollata di tutta Londra e forse anche delle province.

Naturalmente questa idea, da una parte non ha fatto altro che far salire l’adrenalina a me e l’egocentrismo a Sirius, il quale si vanta di essere stato l’unico ad aver avuto un pensiero del genere, mentre, dall’altra ha dato un’ulteriore prova della stupidità di Felpato al caro Lunastorta.

Codaliscia non può far altro che essere d’accordo con lui.

È un certo periodo (probabilmente anche da prima che cominciassimo quest’“avventura”) che lo vedo sempre più spaventato e soggiogato dagli altri e da qualsiasi cosa succeda o venga detta.

«Certo che si, Codaliscia» esclama tutto gongolante Sirius.

«Invece, io credo si tratti della proposta più indecente che tu abbia mai fatto» risponde Remus.

Mio fratello volta il capo dall’altra parte allungando il muso con fare offeso.

«Remmy, non mi parlare mai più!».

Lunastorta sbuffa nel contempo che io sorrido sotto i baffi.

L’ho già detto che amo i battibecchi di questi due essere umani?

Riescono a pensare una risposta più del diavolo per punzecchiarsi ed averla vinta, portando il tutto ad un insieme completamente esilarante ed unico al mondo.

Uno spettacolo che dovrebbe essere reso pubblico a tutti.

Due veri comici!

Ma per ora non abbiamo tempo: sono parecchio stanco e vorrei andarmene a letto il più velocemente possibile.

«Ragazzi, a parte gli scherzi: cosa vogliamo fare?» domando io riportandoli all’attenzione.

Sono davvero esausto e non ho proprio voglia di perdere tempo così.

Ho solo bisogno del mio lettuccio caldo e di un sonno lungo e profondo per recuperare tutte le energie perse in queste lunghe tre settimane da quel famigerato 24 Febbraio (giorno in cui McCullen è tornato a farci visita con le ultime micidiali notizie).

A quanto pareva, secondo il nostro modestissimo parere, nemmeno la cucina, le quattro camere, il bagno e lo scantinato erano a posto e andavano risistemati secondo i comandi dell’uragano “Malandrini”.

Demolito tutto!

Niente si è salvato... assolutamente niente!

Il vero motivo, però, era la distrazione.

Avevamo tutti bisogno di distrarci da quello che ci circondava... dagli eventi che si erano succeduti, uno dopo l’altro, creando ancora più complicazioni di quanto già la situazione stessa non facesse.

Soprattutto io...

«Io voglio andare a Diagon Alley» risponde prontamente Sirius.

«E a me sembra un’autentica pazzia! Se McCullen lo venisse a sapere, siamo fritti!».

«Te l’ho mai detto che, secondo me, tu ti preoccupi troppo, Remmy?».

«Credo che tu me lo ripeta con la stessa frequenza con la quale io vi dico che siete due imbecilli!» risponde inacidito Lunastorta.

Felpato ghigna divertito.

«Allora sono a posto con la coscienza».

«Idiota! Finiscila e fai, per una volta in vita tua, il serio! Non possiamo andare a Diagon Alley, c’è troppa gente! Rischieremmo di essere riconosciuti!» sbraita Remus.

Alla fine andrò a quel maledetto matrimonio... andrò al matrimonio al quale lei mi ha invitato.

La vedrò sull’altare, anche se per poco e non sicuramente maritata... ma la vedrò lì sopra, vestita di bianco, pronta a fare il grande passo con un altro uomo, mentre stringerà la sue mani, guarderà nei suoi occhi, bacerà le sue labbra...

Non io...

«Va bene! Faccio il serio!» ribatte Sirius fingendosi oltraggiato, «Bene! Allora: qui si va a preferenze!» continua imperterrito.

Remus si schiaffa una mano in fronte, disperato.

Ormai lo sappiamo tutti che quando Felpato si mette in testa qualcosa è praticamente impossibile fargli cambiare idea.

E sinceramente anche io sono del parere che Diagon Alley saprà darci uno svago che nessun’altra nostra uscita ci ha dato.

Uno svago ed una distrazione di cui abbiamo bisogno tutti... io in primis.

«Non dobbiamo andare a preferenze, infatti, Sirius. Dobbiamo ragionare e basta!».

«Remus, saranno più o meno dieci anni che ci conosciamo e che tu cerchi di farmi ragionare. Non mi pare tu ci sia mai riuscito. Perché ti impunti tanto adesso? Tanto andremo a Diagon Alley in ogni caso!» butta lì Sirius.

«Perché ora più che mai ci fai rischiare la vita e forse anche di più!».

«Remus, ascolta...» intervengo per calmare un po’ le acque dato che stanno cominciando ad agitarsi in una maniera che non mi piace, «... sapremo mascherarci bene, saremo muniti di bacchette pronti per fare incantesimi di Disillusione a tutti e ci porteremo dietro il Mantello. Non ci scoprirà nessuno, credimi! Andrà tutto bene» dico sperando di essere stato abbastanza convincente, nonostante l’apatia che mi gira intorno dal momento in cui ho messo in chiaro un fattore importante: io andrò al matrimonio di Lily Evans.

Ma non come suo sposo... sarò un semplicissimo invitato.

Niente di più.

«Ma questo è un autentico suicidio, James!» risponde ancora Remus.

Questa volta è il turno di Sirius di sbuffare.

«Sarà un suicidio, Rem, solo se ci scopriranno. Cosa che non succederà!» ribatto deciso.

A questo punto mi sono fissato anche io con questa idea.

Ne ho bisogno, maledizione!

Perché non lo capiscono?

Lunastorta sospira per cercare di rimanere calmo.

In effetti, ci stiamo scaldando un po’ troppo.

Non vorrei che, raggiunto il limite massimo della pazienza di ognuno, messa già abbastanza sotto pressione, litigassimo come l’ultima volta.

«Ragazzi, ascoltate...» riprende calmo Lunastorta, «... capisco che ne sentiate il bisogno» (l’ho mai detto che Remus ha una capacità incredibile di saper leggere ed interpretare i pensieri delle persone?No? Beh, ora lo sapete... è un indiscusso genio), «ma questo è davvero troppo! Non possiamo rischiare così tanto!».

«Non rischieremo, Remmy! Mettitelo bene in testa! Andrà tutto bene!» sbotta Felpato irritato.

Peter ancora resta in silenzio in attesa di una decisione definitiva, mentre Remus sbuffa ancora una volta.

Il silenzio che segue è un bel po’ particolare.

Tutti siamo fin troppo agitati e dobbiamo sbollirci se vogliamo evitare una discussione inutile.

«Per quando avreste intenzione di fare questa uscita?» sospira nuovamente Lunastorta.

«Il prima possibile» rispondo prontamente.

Sirius, al mio fianco, fa un salto di tre metri.

«Domani!» annuncia gioioso, battendo le mani.

Lunastorta strabuzza gli occhi.

Crede che non abbia capito cosa intendeva scoprire con quella domanda?

Di certo non era segno di cedimento di fronte le nostre pretese, ma solo una domanda per capire quanto altro tempo ha ancora a disposizione per convincerci a lasciar perdere questa trovata.

Altro ché!

«Domani?!» esclama incredulo Remus.

«Si!» dico, invece, io avvicinandomi a mio fratello che annuisce vigorosamente in direzione del caro lupacchiotto.

Ci diamo la mano a vicenda, per indicare la nostra complicità.

Che idea!

Fantastica!

Remus sbuffa di nuovo.

«State fuori, ragazzi!» conclude Lunastorta abbassando la testa.

«Remus, smettila di comportarti così. Tanto lo sappiamo tutti quanti, qui dentro, che l’avremo vinta noi!» prorompe Sirius, «Come ogni volta quando eravamo ancora ad Hogwarts» continua ghignando nella mia direzione.

Io gli rispondo entusiasta.

Ad Hogwarts è sempre stato così.

Noi proponevamo un piano, uno scherzo ai danni o dei Serpeverde o di Gazza o di qualche primino, Remus lo contestava con tutte le sue forze e cercava in tutti i modi di convincerci a dimenticarlo, e Peter rimaneva zitto in attesa di un verdetto finale.

Ma alla fine, sempre, sempre, io e Sirius l’abbiamo spuntata sulle continue insistenze di Lunastorta.

E credo che anche questa volta sarà così.

Remus sta cominciando a mostrare i primi segni di cedimento che, per persone come me e Felpato ormai esperte a cogliere questi determinati particolari, sono la luce del nostro successo.

Diagon Alley... stiamo arrivando!

 

...

 

Lo sapevo.

Lo sapevo... l’avevo previsto e l’avevo anche odiato un momento come questo.

La sera.

L’esatto istante in cui ci si corica a letto e non si può far altro che ripensare intensamente a tutto quello che è successo durante la giornata oppure ricordare spasmodicamente quelle passate.

Tipo quella di tre settimane fa... quando l’ho rivista...

Un ricordo magico, fantastico ed unico che rivivrei fino all’infinto se non avessi un attanagliante peso sul cuore.

Una visione del futuro.

...

Un matrimonio.

McCullen ci ha confermato che questo avverrà ad Aprile... più precisamente il sedici.

È una data assurda quanto è vero che io sono il mitico ed inimitabile James Potter, ma ora è solo un dettaglio.

Insomma, manca esattamente un mese a quell’evento e noi non abbiamo ancora uno straccio di piano.

Ovviamente dobbiamo ancora aspettare altre conferme e dettagli da parte del “capo”.

Ha detto che ci porterà dati riguardanti la chiesa, naturalmente gli orari della cerimonia, il numero degli invitati e, addirittura, la posizione che ognuno di essi avrà.

Specialmente Johnson e Lily ed eventuali Mangiamorte.

Già... perché al matrimonio della mia piccola Bibi non sarò presento solo io, con i Malandrini e altre persone, ma perfino quegli schifosi servi di Lord Voldemort.

Tutto questo, per il semplicissimo motivo che Johnson ha invitato alla cerimonia anche il Ministro e sua moglie.

Una perfetta occasione per farlo fuori e per riparare al danno di tre mesi fa.

Certo, rovineranno il “giorno più bello della sua vita” e di quella di Lily, ma, altrettanto sicuramente, agiranno dopo le celebrazioni in chiesa.

Per esempio potrebbero lanciargli addosso un bell’“Avada Kedavra” nello stesso istante in cui il prete ha finito di pronunciare l’ultima frase del rito, oppure mentre si serve del famoso Buffet al ristorante...

Ci sono svariate possibilità.

Tutte occasioni che non faranno altro che intralciare il nostro lavoro.

...

Ma perché man mano che il tempo passa le vite da salvare aumentano sempre di più?

Dovrebbe essere il contrario!

Più si combatte, più vinciamo, più i Mangiamorte vengono arrestati e tolti dalla piazza e più le persone saranno salve.

Sembra che si vada indietro, invece che progredire in avanti.

Per Sirius tutto questo è dovuto alla nostra assenza e, ovviamente, Remus non ha potuto fare altro che rimproverarlo.

È sempre stato contro la nostra “arroganza”.

Da qui, è nato il solito battibecco che si è protratto fino a cena e, solo nel momento in cui tutti e quattro i Malandrini dovevano valutare l’idea di andare a Diagon Alley, si sono dati una calmata e hanno smesso.

Le risate sono state assicurate per tutto il tempo, ma io e Peter dovevamo stare bene attenti a non farci vedere da Lunastorta.

Insomma, Sirius è ben felice di farci divertire, ma Remus è tutto l’opposto.

Altrimenti non litigherebbero mai e io non mi farei le migliori risate di tutta la mia vita con i miei fratelli.

Sorrido pieno di gratitudine osservando l’oscurità del soffitto, mentre sono sdraiato sul letto della mia camera.

Sarei davvero perso senza di loro.

Tutto diventerebbe un mondo nero ed io non avrei più il gusto di vivere.

Già sto a terra per la mia lontananza con Lily, figurarsi poi se mi portassero via anche i miei Malandrini.

Morirei sul colpo e basta.

Non ci sarebbe più nessun'altra via d’uscita.

...

Lily...

E così... alla fine... verrò al tuo matrimonio...

 

«Verrai? Verrai davvero?».

«Dove?».

«Al matrimonio...».

 

Si, Lily... alla fine verrò.

Ti vedrò lì, in piedi, sull’altare.

Vestita di uno splendido abito bianco che fascerà quella tua pelle così delicata che io, solo tre settimane fa, ho potuto sfiorare di nuovo... e forse per l’ultima volta, davvero.

 

«Dovrei venire?».

 

Già... ma con quale coraggio mi presenterò li in chiesa?

Naturalmente sarò ben mascherato per non farmi riconoscere dal Ministro e dagli altri Auror.

Insomma, per quanto la nostra udienza (la quale non ho davvero la più pallida idea di come stia andando) possa concludersi bene, non potremmo mai uscire allo scoperto così.

Di punto in bianco.

Sarebbe troppo scontato e gli Auror ci prenderebbero subito.

Ed ecco che i Malandrini fallirebbero per la seconda volta (volendo contare anche la sera al Ministero quasi quattro mesi fa).

Nonostante la mia maschera, tu, come sempre, mi riconoscerai... ne sono sicuro.

I nostri sguardi incatenati non mentono mai.

 

«A me farebbe piacere...».

«Hai intenzione di rendere il matrimonio più difficile di quanto non sia già?».

 

Ma tu... tu non fallirai nella tua missione.

Sarai stupenda e, come sempre, susciterai l’invidia di tutte le persone che ti verranno a vedere.

Farai essere gli uomini invidiosi persino di Johnson, il quale starà sposando una donna di una bellezza particolare.

Che si trova raramente in giro.

Unica.

Un Giglio.

Bello e splendente come sempre e, molto probabilmente, anche di più.

Ed io non potrò ammirarti in prima persona, standoti vicino di fronte al prete per prenderti con me per sempre.

Mi troverai in mezzo al pubblico... alla platea accorsa per festeggiare questo evento così felice.

Ma noi non saremo felici.

I nostri sguardi lo diranno chiaramente e qualcuno, magari uno particolarmente attento ai dettagli, lo noterà.

Qualcuno che ci sta sempre vicino e ormai ci conosce come le sue tasche capirà che noi stiamo soffrendo d’amore perché l’altra metà della mela non è quella giusta.

O perché la si è stupidamente persa... l’altra metà della mela.

E questo, ovviamente, è il mio caso.

 

«Come fai?».

«Come faccio cosa?».

«Mi dicevi sempre che non potevi vivere senza di me... Devo pensare che si sia trattato di una menzogna?».

«Non pensarlo nemmeno per scherzo, Bibi... tu eri la prima persona cui non raccontavo balle».

«Allora come fai? Spiegamelo, per favore... perché io sto impazzendo».

 

Anche io sto impazzendo e non lo so.

Non lo so come faccio... come ci riesco... è assurdo.

Una forza che non pensavo di avere.

Qualcosa che non ho mai pensato mi appartenesse.

Probabilmente tutto questo è possibile perché ora non ti ho davanti.

Insomma, sono bastati solo tre incontri (quattro contando quello al Ministero) con te per spiazzare tutte le mie forze e le mie difese.

Si è trattato di qualcosa di incredibilmente potente alla quale io sono stato fin troppo fortunato se ho resistito per tre o quattro volte senza saltarti addosso.

Senza abbracciarti.

Baciarti.

Come l’ultima volta.

Ma al tuo matrimonio... come devo fare?

La tua domanda ora mi sorge spontanea.

E la risposta?

Che... cosa... devo... fare...?

 

...

 

«Saltiamo giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il nostro sederino giù in cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».

Questo ragazzo ha un cervello pazzesco, porca puzzola!

E noi altri Malandrini che lo sottovalutiamo in continuazione.

Remus mugugna qualcosa e si volta verso l’altra parte del letto.

Questa è una data storia, signore e signori!

Per la prima volta, nella vita dei Malandrini, Remus John Lupin viene svegliato da niente poco di meno che Sirius Black.

Non era mai successo prima d’ora.

Dalla nascita della nostra fantastica amicizia era sempre capitato che fosse Lunastorta a dover svegliare i due pigroni del gruppo: l’unico ed inimitabile Ramoso e Felpato.

Soprattutto... Felpato.

Ecco perché oggi, giorno in cui i ruoli per la prima (e penso anche l’ultima) volta si sono invertiti, è una data da stampare su i calendari mondiali.

Annotatelo tu stesso, James: oggi è il 16 Marzo... penso.

La cosa sa di anormale a tutti e questo lo so perfettamente anche io, ma oggi... oggi è il grande giorno come annunciato da me e mio fratello la sera scorsa.

Oggi si va a Diagon Alley e, per quanto le urla di Remus potranno arrivare fin sopra le ottave più alte del mondo, niente e nessuno potrà cambiare i nostri programmi.

Cacchio!

Non vedo l’ora!

Già sento l’adrenalina salirmi a livelli stellari!

«Forza, Remmy! Il sole splende fuori pronto ad accoglierci in una magnifica giornata di svago!» continua Felpato per niente toccato dal fatto che Lunastorta ci stia ignorando bellamente.

Io alzo un sopracciglio scettico.

«Veramente sta diluviando, Felpato» preciso con tono vuoto.

Lui mi fissa stizzito come se non ci volesse credere.

Poi si alza dal letto di Remus sul quale si era poco delicatamente... lanciato... e spalanca la finestra con una grazia pari ad un elefante in tutù.

Una luce abbastanza forte, nonostante le grigissime nuvole che coprono il cielo bagnando la terra, entra nella stanza e va a colpire inevitabilmente il caro Remmy.

Come una furia si mette a sedere con gli occhi iniettati di rosso e fuori dalle orbite e i denti scoperti.

Una vera espressione di odio e frustrazione va a scontrarsi con il ghigno per niente preoccupato di Sirius.

Sorrido sotto i baffi...

Ecco che cominciano le danze.

«Rimbecillito, chiudi immediatamente quella finestra!».

Felpato, ovviamente, per niente toccato dalla paurosa faccia di Remus, saltella vicino al lato del suo letto e ricomincia a cantare quella stupida canzoncina che ha improvvisato nel momento in cui siamo entrati qui per svegliare il nostro caro lupacchiotto.

«Saltiamo giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il nostro sederino giù in cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».

In effetti, si tratta di una nuova pubblicità che abbiamo visto qualche giorno fa in quell’affare... letevisore... letesore...

Mah!

Insomma, avete capito, no?

Stavamo seduti sul divano, reduci di una tremenda Luna Piena (a proposito, l’ultima volta ho davvero sentito i brividi quando Remus si è trasformato. Mancava veramente poco che il suo sguardo dicesse: “Finalmente posso sbranarvi come ho sempre sognato!”), e Sirius, come sempre, giocava con quell’altro affare che serve per cambiare l’immagine nel letesore o come caspita si chiama.

Ad un certo punto, però, abbiamo visto tanti piccoli gnomi in cartone che zampettavano felici e cantavano una canzoncina demenziale.

All’inizio non ci abbiamo fatto molto caso, ma dopo che l’abbiamo rivista un centinaio di volte almeno, si è infilata in testa e non siamo più riusciti a dimenticarcela.

Diceva così: “Scendiamo giù dai monti, dai boschi, prati in fiore! Portiamo con amore la nostra qualità! Che bella novità: Loacker che bontà!”.

Tutto questo per pubblicizzare uno stupido cioccolatino o wafer... non ho ancora capito bene cosa fosse tanto che ero preso dalla musichetta scimunita.

Ovviamente, Felpato non ha perso tempo e ha fatto oro di quel ricordo.

Ora, quello stupido ritornello modificato secondo la situazione e cantato in un momento come questo, non ha fatto altro che accrescere la rabbia di Remus.

Tra un po’ vedremo rotolare i suoi occhi per terra tanto che ce li ha fuori dalle orbite.

«Basta Sirius! A Diagon Alley non ci andiamo!!!» urla più forte sperando che almeno i toni alti entrino in testa a mio fratello visto che nemmeno le parole elementari riescono a convincerlo a demordere.

Povero illuso.

Insomma, Remus per primo dovrebbe sapere che è una battaglia persa in partenza.

E, infatti...

«Saltiamo giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il nostro sederino giù in cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».

Lunastorta comincia a tremare dal nervosismo, mentre io nascondo il mio sorriso divertito.

Che demente, mio fratello.

«James...».

Faccio un balzo dallo spavento nel momento in cui Remus mi chiama per paura che mi abbia scoperto mentre ridevo della situazione.

«Saltiamo giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il nostro sederino giù in cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».

Sospira quasi sconfitto.

«... ti prego...» continua implorante lanciando un veloce sguardo in direzione di Sirius che ancora continua a cantare imperterrito.

«Saltiamo giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il nostro sederino giù in cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».

«... fallo smettere...» finisce il tutto aggiungendo quello sguardo da cucciolo bastonato cui nessuno saprebbe resistere.

«Saltiamo giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il nostro sederino giù in cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».

«Saltiamo giù dai letti, dai sogni belli e prediletti! Portiamo il nostro sederino giù in cucin! Che bella novità: andiamo a Diagon All!».

Io sorrido divertito, anche se impietosito dallo stato di uno dei miei migliori amici, poi gli rispondo:

«Lo farò, Rem...» noto da parte sua un lungo respiro di sollievo, «... ma ad una condizione» concludo assottigliando il mio sguardo e permettendo al mio ghigno di allargarsi sempre di più.

L’ho mai detto che il vero genio indiscusso sono io?

Rido internamente per la mia vittoria così vicina.

Già riesco ad assaporarla e, il fatto che Remus abbia abbassato il capo sconfitto tirando un nuovo sospiro di scoraggiamento, riesce a renderla ancora più dolce ed invitante.

«Va bene...» conferma prima ancora di farmi parlare.

Ma solamente perché è palese quello che gli avrei chiesto a questo punto, no?

Ghigno ancora di più ascoltando il silenzio che segue queste due parole.

Persino Felpato si è ammutolito per ascoltare la risposta di Messer Lunastorta ed ora sta con le ginocchia piegate, un sorriso trattenuto male e gli occhi sgranati per l’attesa.

«... andiamo a Diagon Alley».

«Evvai!!!» Sirius fa un salto di tre metri lanciando le braccia verso l’alto e sorridendo come un ebete.

Ha vinto... anzi...

Abbiamo vinto!

Ghigno.

Ce l’abbiamo fatta, finalmente.

Ora si che possiamo andare a Diagon Alley senza problemi.

«Ma sappiatelo:» Remus alza un dito verso di noi, «««Sarete responsabili di qualsiasi guaio in cui ci cacceremo!».

«Ehi! Non è giusto! Non posso mica fare da mamma a te e Codaliscia!» protesta Felpato.

«Queste sono le mie condizioni» risponde Lunastorta mettendosi a braccia conserte e facendo scattare in su il naso.

«E le nostre, allora?» m’intrometto, «Ti sei già dimenticato dei patti appena fatti? Posso far ricominciare Sirius con quella cantilena e tu lo sai perfettamente che quando parte pochi, se non nessuno, lo sanno fermare».

Al mio fianco, mio fratello annuisce con vigore.

Il caro lupacchiotto sorride nascondendo bene uno strano ghigno che ha il potere di farmi rizzare i peli sulla schiena.

Che cosa ha in mente, ora?

«Come volete...» commenta chiudendo per un secondo gli occhi e lasciando quel sorriso lì dove era nato, «... ma questo porterà delle grosse conseguenze per voi» continua ghignando.

«Conseguenze?» ripete Sirius frastornato almeno quanto me.

Lunastorta annuisce con vigore.

«Si. Delle conseguenze».

«Cioè?» domando non del tutto sicuro di volerle sapere.

«Se voi non farete come le mie condizioni dicono, io vi priverò di qualsiasi tipo di alcool proverete ad assumere una volta arrivati lì».

Eccolo la.

Maledetto lupaccio!

Ci incastra sempre quando si tratta di bevande altamente alcoliche.

Il tesoro delle nostre uscite.

Al mio fianco noto il pallore che ha sconvolto il bel visino di mio fratello, fino a qualche secondo fa pieno di gioia.

Ma tu vedi cosa va a combinare questo lupo cattivo al mio adoratissimo fratello...

«COSA?!» sbraita Sirius.

Remus annuisce ancora una volta con quella sua aria... un tantino saccente, oserei dire.

«Mi sembra anche logico: il fatto che voi non vogliate prendervi la responsabilità dei guai che combineremo – perché sicuramente combineremo qualcosa di grave – significa solo una cosa per me. Voi avete intenzione di prendervi una bella sbronza una volta arrivati lì. Se io vi affidassi la responsabilità di tutto, qualcosa dentro di voi vi impedirebbe di bere solamente per poter tenere d’occhio la situazione con lucidità».

Maledetto... ci ha incastrato per bene...

«Ecco perché non ci tenete più di tanto a fare come vi ho detto io. Ma se voi non volete prendervi la responsabilità di tutto, io vi priverò lo stesso dell’alcool, ragazzi» conclude il suo lungo ragionamento che, naturalmente, non fa una piega.

Insomma, in qualsiasi caso non riusciremo a bere un solo miserissimo bicchiere.

Sbuffo.

E Remus, ovviamente, ghigna.

«Allora, ci state?» domanda ancora protraendo la sua mano verso di me.

Sirius sbuffa come me, mentre io assottiglio lo sguardo.

«Vuoi dire che in qualsiasi caso noi non berremo, vero?».

Il suo ghigno che si allarga è una grossissima prova del mio ragionamento.

Nello stesso istante io e mio fratello sbuffiamo per la seconda volta a testa.

Poi agguanto la mano di Lunastorta e la stringo contro voglia.

Ed ecco la nostra giornata a Diagon Alley che comincia a rovinarsi ancora prima che raggiungiamo la città.

Che Pluffe!

 

...

 

«Mi piacerebbe tanto sapere da chi li prendi tutti questi costumi» commenta contrariato Lunastorta osservando me, Sirius e Peter armeggiare con degli scatoloni stracolmi di cappelli, giacche, camicie, vestiti, pantaloni, sciarpe, maschere, scarpe, calzini e chi più ne ha più ne metta.

Siamo giù, nello scantinato di Villa Black quasi completamente distrutto dalle battaglie delle Lune Piene.

Più precisamente vicino alla porta di uno sgabuzzino più piccolo, riuscito a salvarsi dal caos che regna tutto intorno, per il resto della stanza.

Da questo sgabuzzino, Sirius è riuscito a tirare fuori quattro scatoloni, e forse ce n’è pure qualcun altro, pienissimi di tutti queste cose.

Cose che ci aiuteranno a mascherarci per bene.

Naturalmente, però, la mela ha sempre una parte marcia... o era la parte marcia della mela?

Bene!

Ricomincio a dimenticare tutti i detti Babbani...

Oh, insomma... il succo, credo sia chiaro.

E tutto questo “marciume” è dettato dai solito sospetti di Remus, il quale crede che Sirius li abbia rubati.

Il termine, però, che Felpato ha usato per spiegarci questa sua grande ricchezza è il prestito.

“Li ho solo presi in prestito dalle mie numerose ammiratrici, niente di ché!”.

Una spiegazione, tre reazioni diverse: uno che incrociava le braccia infastidito, uno che saltellava tutto felice e giocoso, e l’ultimo che ghignava.

Chi sarà mai quest’ultima persona rara in tutta la razza umana?

Io, naturalmente.

«Che Pluffe, Remmy! Te l’ho già detto: me le hanno prestate le mie numerose ammiratrici!» sbuffa mio fratello, avvolgendosi, tanto per provare, una lunga sciarpa di piume rosa e bianche intorno al collo.

Scoppio a ridere.

Sembra un gay!

«Prestate oppure rubate?» domanda insistente il caro lupacchiotto.

«A quanto pare, le feste in maschera vanno ancora molto di moda e ancora di più lo sono gli sgabuzzini strapieni di costumi dove poterci... ehm...» ghigna guardando soprattutto nella mia direzione che, immediatamente, gli restituisco lo stesso gesto, «... insomma, avete capito!» conclude tutto gongolante.

Lunastorta schiocca la lingua infastidito e, subito dopo, si dirige verso il quarto scatolone pronto per sviscerarlo per bene in cerca di un costume adatto.

Di nuovo sono vittima di un attacco di ilarità.

Cado a terra e mi mantengo la pancia dalle troppe risate.

Sirius è davvero un cretino.

Anche Peter ride di gusto e, se non sbaglio, ho sentito anche il rumore di un sorriso che combatteva per non venire fuori.

Ovviamente sto parlando di Remus.

«Sirius, dobbiamo travestirci da maghi per non essere riconosciuti, non attirare l’attenzioni in... in quel modo» precisa, con una nota di disgusto, dopo essere riuscito a cancellare ogni traccia di divertimento dal suo volto.

È ancora arrabbiato per non essere riuscito a batterci... ma presto gli passerà, come ogni volta ad Hogwarts.

 «Oh, andiamo... sono così carina!» commenta, invece, Felpato atteggiandosi con le manie di una donna di mezz’età cresciuta nel vizio più totale.

Io rido ancora più forte di prima cominciando a rotolarmi, anche, per terra.

Sirius indossa una camicetta femminile con un imbottimento per creare il seno, quella sciarpa rosa e bianca fatta di sole piume, un cappello azzurrino ricamato da un lato con fiorellini e frutti strani di un azzurro più scuro, una gonna verde acceso sopra i pantaloni da uomo e, ora, si sta accingendo ad indossare un paio di scarpe col tacco alto.

Ma non riesco a vedere più niente perché, sinceramente, ho le lacrime agli occhi per il troppo ridere.

Che idiota!

Lo adoro!

«Ehi, Sir!» lo chiamo, «Che ne dici di vestirci veramente da donne?» domando tutto preso dal mio nuovo colpo di genio.

Lui si volta verso di me in una frazione di secondo e, immediatamente, mi fa scorgere quella sua espressione ansiosa di metter in atto un nuovo piano super elettrizzante.

Remus sbuffa infastidito.

«Fate come volete...» commenta, «... tanto alla fine ci farete perdere tempo perché io non vi farò uscire neanche morti conciati così!» conclude riprendendo a spulciare i contenuti del suo scatolone.

«Oh, come sei gentile, Remus John Lupin!» fa la voce civettuosa Sirius.

Una vera papera sparata.

«Ti preoccupi tanto per la nostra immagine!» continua piegando una mano vicino al viso, in un solito gesto da oca.

Lunastorta alza il suo sguardo disgustato su Sirius che, più o meno, sta camminando nella sua direzione.

«Ti sbagli, Siriussa...» dice, mentre rido per quello stupidissimo nome, «... mi preoccupo solo per la mia immagine».

«Oh, caro!» continua Felpato per niente toccato, «Non te ne devi fare un problema! Accanto a me e alla mia compagna Jamesina...» si gira dietro di sé, dove ci sono io che lo fisso disgustato per quell’appellativo orribile, «... farai un figurone! Altro ché!» continua saltellando da un piede all’altro stando bene attento a non atterrare su quei tacchi e restando, quindi, appoggiato alle punte.

Remus non riesce a trattenere il nuovo sorriso che nasce sul suo volto e, dopo poco, scoppia a ridere.

«Cosa ridi, tesoro?» chiede ancora Sirius.

«Jamesina...» dice il caro lupacchiotto rotolandosi a terra dalle risate.

Io digrigno i denti.

Ora, secondo voi io dovrei attaccare Remus perché sta ridendo di me... e, invece, vi sbagliate di grosso!

 Mi alzo in piedi, afferrando un grosso cappello fatto solo di peluria e mi lancio contro “Siriussa”, attaccandola di spalle.

Tutti e due roviniamo a terra e, in men che non si dica, la battaglia è cominciata.

Mi sa tanto che questo scantinato sarà soggetto ad un nuovo restauro.

Spero soltanto che quando avremo finito resterà un minimo di abito per mascherarci per Diagon Alley.

Insomma, non dobbiamo dimenticare che dobbiamo uscir...

Ahia!

Che male!

Adesso te la faccio vedere io, “fratello adorato”!

Sposta quelle tue gambe, Peter... Remus, leva il tuo culo!

Devo strangolare Sirius Black!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

Merda! Ma questo è proprio sfiga!

«Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo...» ripete in continuazione Lunastorta diventando improvvisamente tutto bianco e portandosi una mano alla bocca per mordicchiarsi le unghie.

«Remmy, basta. Abbiamo capito che sei gay!» lo rimbecca Felpato infervorandosi. Di certo non veramente per colpa di Remus... piuttosto per la nostra incredibile “fortuna”. Lunastorta inspira profondamente, pronto per rispondere al mio adoratissimo fratellino, ma io lo anticipo sul tempo.

Non ne abbiamo per metterci a battibeccare proprio ora, per la strada... la stessa che ora stanno percorrendo loro.

[...]

Maledizione! Ma che diamine ci fanno Johnson e il Ministro, con tanto di schiera di Auror per la loro sicurezza, nelle vie di Diagon Alley subito dopo l’ora di pranzo?

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Capitolo 33
*** Capitolo XXXII - Destino ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXII - Destino

E ce la faaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Mi sento potente per questo xD!

Ragazze e ragazzi di tutte le età, ecco qui per voi un nuovo capitolo, come promesso, prima di Natale perché non avevo alcuna voglia di abbandonarvi con il capitolo precedente, ora che ho molto più tempo per scrivere!

Mi dispiace solo che il capitolo finisca un po’ in suspence e prometto di impegnarmi seriamente per pubblicare il prossimo prima del 27 (giorno della mia partenza)!

A proposito di partenze e robe varie... ragazzi, notiziona: mio padre ha detto che potrò portarmi il suo PC portatile e che ci potrò lavorare sopra! Con “lavorare sopra” intendo dire lo scrivere... quindi, non dovrei essere molto indietro con la storia appena tornerò a casa! Sempre sperando che i miei cugini mi permettano di farlo ^^!

Speriamo di si!

Bene, detto questo, prima di passare ai grandi ringraziamenti vorrei fare un piccolo grande annuncio a tutta la comunità che fa parte del mitico EFP e che segue la mia fan fiction:

Ragazzi, a tutti, un buonissimo Natale ed un felicissimo Anno Nuovo! Che possiate essere tutti felici e soddisfatti di questo anno che è passato e del prossimo che sta per nascere!

Ah, e soprattutto dei regali che state per ricevere ;) xD

Bene, detto anche quest’ultima cosa, passo definitivamente ai ringraziamenti che sono di DOVERE MORALE dopo tutte le belle cose che i miei angeli mi scrivono ^^:

La Nika = Ciao, bella ^^! Come stai? Mi auguro che la febbre ti sia passata visto che non si può assolutamente vivere la Vigilia e il Natale con l’influenza addosso xD!
Sono contenta che il capitolo precedente sia riuscito a far ridere... non ero tanto convinta di essere riuscita a scrivere delle scene davvero comiche! Beh, tanto meglio! In questo capitolo ancora non vedremo James e Lily insieme, però succede qualcosa di particolare verso la fine che avvicina moltissimo quel momento che tanto aspetti! Anche se, ti anticipo, nella mia mente non è programmato niente di simile all’ultimo incontro che hanno avuto a casa loro...
Purtroppo questo aggiornamento finisce un po’ troppo sulle spine e già mi sto adoperando per continuare il prossimo! Si, l’ho già iniziato, ma non ho nemmeno raggiunto la metà di quanto scrivo normalmente! Spero di riuscire a scrivere i pomeriggi di oggi, domani e dopo domani! Speriamo, altrimenti siamo tutti fregati!
Beh, detto questo, ti lascio al capitolo visto che l’anticipazione precedente, hai detto, era tanto allettante ^^!
A presto, cara e tantissimi auguri di Buon Natale!
Ciau

Pazzarella_dispettosa = Adesso capisco a pieno il nickname che ti sei data su EFP! “Pazza!!!” xD!! Mamma mia quante cose che mi hai detto in quattro o cinque righe!
Allora, prima di tutto volevo assicurarti che ti capisco perfettamente per quanto riguarda la scuola e soprattutto l’insegnante di latino. Chissà perché sono sempre o italiano o latino ad essere le prof più odiose di tutta la scuola xD! Cmq, sono convinta che la media non ti sarà tanto rovinata! Dipende molto anche dal tuo comportamento e dalla tua costanza! Se tu ti sei sempre presentata alla prof preparata e “studiosa” dubito che ti abbassi la media, anzi, dovrebbe alzartela per questo ^^! Speriamo bene per te!
Per quanto riguarda, invece, il capitolo precedente, sono davvero contenta che ti abbia fatto così ridere! Lo so... Sirius per me è... beh, cadrei nel banale se direi “Sirius per me è... Sirius”, però non trovo altre parole per descriverlo! È incredibilmente scemo ed intelligente al tempo stesso, incazzoso e spassoso... è un mito! Mi piace da pazzi scrivere i battibecchi tra lui e il povero Lunastorta che non abbandona mai la speranza che un giorno Sirius possa far funzionare quei suoi pochi neuroni xD!!! Purtroppo, però, le scene un po’ tristi dovevano esserci. Si trattava della notte, del momento in cui si ripensa a tutto quanto nella propria solitudine “pre-ronfata” (xD), e James non poteva evitare quel flusso di pensieri.
Cmq, a parte tutto, visto? Sono riuscita ad aggiornare un’altra volta prima di Natale, pronta per farti gli auguri ^^ e, se tutto va bene, probabilmente il prossimo capitolo è previsto per sabato pomeriggio, o sera! Non lo so precisamente! Il problema sta nel fatto che l’ho iniziato, ma non ho raggiunto nemmeno la metà di quanto scrivo normalmente, quindi dovrei completarlo nei pomeriggi di oggi, domani e dopo domani! Mi auguro di riuscirci dato che questo aggiornamento si conclude un po’ in suspence!
Beh... credo che possa andare, che dici?
Ti lascio al capitolo, cara! E non ti deprimere troppo per i compiti delle vacanze... ne ho una marea anche io!
Ti auguro un buonissimo Natale e, per il “Felice Anno Nuovo” ci vediamo al prossimo capitolo ;)
Ciauuuuuuuuuuuuu

Malandrino4ever = Ciao Dani! Eccoti il seguito come avevo già annunciato sul forum ^^! Qui, a differenza dello scorso capitolo dove c’era solo da ridere, la tensione sale un po’ dato che i cari Malandrini hanno incontrato delle persone che non si aspettavano di vedere per niente a Diagon Alley! Anche alla fine ci sarà una bella sorpresa... e sarà proprio quella sorpresa a lasciare il capitolo in suspence! Ecco perché mi sto davvero impegnando per pubblicare il seguito prima del 27 (giorno della mia partenza), in modo che non vi lasci troppo sulle spine! Ah, poi c’è anche un’altra bella notizia: mio padre mi permette di portarmi dietro il suo PC portatile, così posso continuare a scrivere anche in montagna e, se mio zio me lo concede (cosa assolutamente certa... almeno spero O.O), posso anche andare su Internet! Magari se i miei cugini non rompono troppo, riesco anche a pubblicare il nuovo capitolo prima del mio ritorno a casa ^^!
Speriamo!
Vaaaaaaaaaaaa beneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!! Caro Dani, ti lascio al nuovo aggiornamento! Goditelo, mi raccomando e, cosa più IMPORTANTE, Tantissimi auguri di Buon Natale a te e famiglia ^^!
Ciauuuuuuu

Cullen Isabella = Ciau, Amore! Che bello sentirti di nuovo! In effetti, mi sei mancata un casino lo scorso capitolo, ma non ti posso mica linciare se hai passato del tempo con la tua famiglia francese!!! Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh... che bella cosa che hai detto! Non sai quanto ti invidio! Anche io vorrei saper parlare una lingua straniera così tanto e così bene da dimenticarmi, quasi, la mia lingua madre xD!!! Beata teeeeeeeeeeeeeeeeee... ma mi sa che te l’ho già detto questo! Esattamente come tu ribadisci ogni volta l’odio che provi per Jassy – Cally!!! E io ti appoggio completamente!
Ringrazia tantissimo tua sorella per il grandissimo complimento che mi ha fatto e, mando un grossissimo abbraccio anche a te, Amore, che sei così d’accordo con lei! Grazie, grazie, grazie ^///^!
Per quanto riguarda i miei progetti per il prossimo aggiornamento: voglio assolutamente aggiungere il nuovo capitolo entro il 27 in modo che possa partire senza lasciarvi troppo sulle spine a causa della fine che trovi qui! Già, in questo capitolo la conclusione porta una tensione un po’ particolare perché ho spezzato in un momento... diciamo... “delicato”! E l’anticipazione non fa altro che aumentarla! Ecco perché mi sono assolutamente imposta di non fare altro che scrivere, scrivere e scrivere in questo pomeriggio e in quelli di domani e dopo domani! Devo assolutamente concludere il prossimo capitolo che ho già cominciato a stendere, altrimenti poi sto male io! E tu, invece, mi raccomando di farti trovare subito tra le recensioni entro il 27 che, l’ultima volta, a momenti svenivo perché non ti avevo vista xD!!!
Dai, a parte gli scherzi, se hai tempo inutile da dedicare a questa povera pazza (quale sono io), ti assicuro che è super ben accettato!!!
Fai tantissimi auguri di un Joyeux Noel alla tua bella famiglia francese e alla tua carissima sorellona, e, SOPRATTUTTO, questi auguri vanno a te, Amore che ci sei sempre a riempirmi di complimenti a volte fin troppo grandi per me!!! Ti assicuro che i ruoli sono opposti da come li hai visti tu! Sei tu che, con le tue bellissime recensioni, mi procuri una grandissima voglia di scrivere, d’ispirazione... di fare sempre meglio!!! Grazie davvero ^^! Non so come avrei fatto a mandare avanti la mia storia senza di te! E anche per le prossime, PRETENDO che tu ci sia xD!!!
A presto, Tesoro!
Un Bacione colossale e ancora Buon Natale ^^!
Ciauuuuuuuuu

pRiNcEss LiLIUzzA = Amore Mio, non sai quanto mi dispiace, però la tua recensione mi manca proprio allo scorso capitolo! Non la vedo affatto! Non la trovo! Sei sicura di essere riuscita a postarla? Magari può esserci stato un errore di Internet e non te l’ha messa! Vabbè, comunque sia, in ogni caso ti chiedo scusa anche io perché mi da fastidio mancare una persona... soprattutto se quella persone sei tu, poi! Proprio te dovevo mancare! Uffa!
Beh... meglio dimenticare questi brutti episodi, non sei d’accordi?
Passiamo, invece, alla tua vera recensione che mi ha... diciamo affascinata per quello che hai scritto! Prima di tutto volevo ribadire il fatto che sono strafelice di essere riuscita a far ridere con quel capitolo! Quando scrivo scene di questo genere non sono mai certa di riuscire a centrare la comicità xD! Secondo, invece, volevo ringraziarti per i complimenti sulla scrittura che, tu, hai anche giustificato! È stata proprio quella “spiegazione”, chiamiamola così, che mi ha affascinata parecchio! In effetti, all’inizio è stato davvero difficile immedesimarmi nella testa di un uomo! Insomma, quando ancora stava insieme a Lily e, quindi, non aveva problemi di cuore come ce li ha adesso, era veramente complicato immaginare le cavolate che passano per la testa di un maschio e sono d’accordissimo con te sul fatto che sia più semplice scrivere in prima persona con Lily che con James! Ah, ma tu non sai la “novità”, diciamo! Una ragazza che ha cominciato a recensire la storia da poco mi ha chiesto una bella cosa: “Perché non scrivi un capitolo con i pensieri di Lily?”! All’inizio ho pensato che lo potevo fare come capitolo extra perché l’idea, in ogni caso, non era male! Poi, però sono stata fulminata da un colpo di genio e... e, beh, vedrete! Ti anticipo solo di aspettarti un capitolo dalla parte di Lily ;)! Che ne dici?
Comunque, tornando al discorso precedente, il succo che volevo dire era questo: magari all’inizio è parso difficile scrivere con i pensieri di James! Quando, però, sono arrivata alla sua divisione con Lily tutto è diventato più semplice. Insomma, dividi James Potter e Lily Evans e non ti aspetti che il primo pensiero, l’unico chiodo fisso in testa, di Potter non sia proprio lei? Secondo me è impossibile xD! Te che ne pensi xD?
Cmq, a parte tutto questo volevo anche avvisarti dell’aggiornamento sul prossimo capitolo! Io la prevedo per sabato pomeriggio o sera, se tutto va bene, perché non ho alcuna voglia di partire (me ne vado il 27) e lasciarvi con questo capitolo che finisce letteralmente con la tensione alle stelle... e di certo l’anticipazione non aiuta a calmarsi xD! Perché, come ho giustamente imparato da te (Muahahahahahahahahahah...), ho tagliato il capitolo in un punto un po’ critico! Però, mi sono veramente imposta di dover finire il prossimo entro la mia partenza, quindi non andiamo subito nel pallone (credo di essermi montata un po’ troppo la testa xD! L’influenza dei pensieri di James Potter comincia a dare i suoi frutti negativi su di me xDDDD!!!)!
Spero di trovarti presto tra le recensioni, Tesoro! Insomma, siamo in periodo di vacanza... dovresti staccare un po’ da quel ritmo frenetico che facevi prima con la scuola, il lavoro, i compiti a casa... BASTA!!! Non sei d’accordo?!
Beh, ora vado anche io (anche perché ti ho scritto un sacco xD)!
Un bacione colossale, Amore Mio! Ricordati di aggiornare durante le vacanze altrimenti non ci metto niente ad andare in cucina ed afferrare il mio meraviglioso coltello da quindici centimetri xD!!!
Tantissimo auguroni di Buon Natale e quelli per il Felice Anno Nuovo te li faccio al prossimo aggiornamento ;)
Ciau, Tesoro

Cicci92 = Ciao Francy ^^! Lo so, l’aggiornamento prima di Natale era ancora nell’incertezza, però ecco che quell’incertezza subito si è trasformata in Certezza xD!! Ok, basta... sto cominciando a dare i numeri e questo non va assolutamente bene!
Ti dico, sono super felice di essere riuscita a farti ridere così tanto come hai detto tu! Io non ci speravo più di tanto perché ogni volta, scrivere qualcosa sui Malandrini equivale all’insicurezza per le diverse personalità che ne fanno parte! A proposito di personalità, si, hai notato bene! Peter aveva già cominciato a cambiare ancora prima che i Malandrini cominciassero quest’avventura, però, ti dico, questo è un personaggio che non ha assolutamente niente d’importante per la storia! L’ho voluto mettere perché era un membro dei Malandrini... solo per questo, perché, altrimenti, sarebbe sparito anche nella precedente fan fiction che ho scritto su James e Lily! Mi fa troppo ribrezzo!
Beh, cara, ti lascio al capitolo ^^!
Buona lettura e soprattutto Buon Natale ^^! Gli auguri per il nuovo anno che sta per arrivare te li farò sabato pomeriggio quando, penso, posterò il nuovo aggiornamento ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuu

Giangi2495 = Tesoro mio, noooooooooooooooooooooooooooo!!! Come devo fare, ora? Dai non è possibile che nel posto in cui vai non ci sia un benedetto computer che abbia la connessione ad Internet! Ti ORDINO di trovarlo!!! No, dai, a parte gli scherzi, posso capire che nella casa in montagna dei tuoi nonni non ci sia un PC collegato alla rete, però può esserci un posto nel paese, per esempio, che può averlo! Spero di si, oppure che tu trova un altro modo per entrare nel portale di EFP perché mi dispiace molto che tu non ci sia! Soprattutto che manco nel farti gli auguri di Buon Natale e di Felice 2010!
Buon Natale, anche a te, Ginny (^^), e ti auguro un felicissimo anno nuovo :)!
Per il resto, mi auguro vivamente che tu riesca a trovare un modo per venire qui... soprattutto perché ho in programma di aggiornare prima della mia partenza (il 27), ancora una volta!
Ci sentiamo l’anno prossimo, Tesoro!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Come sempre, ringrazio anche quelle mitiche persone che mantengono la mia storia tra le loro preferite e le loro seguite e che aspettano ansiosamente il seguito ^^!

Spero di poter aggiornare prima del 27! Me lo auguro vivamente!

Ci vediamo presto, popolo!

E ancora Buon Natale e Felice Anno Nuovo a tutti ^^!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentaduesimo – Destino

 

Cavolo!

Stavo morendo di fame!

Ci voleva proprio questa bellissima abbuffata.

Volete sapere dove siamo?

Ci troviamo ad uno dei numerosissimi ed affollatissimo ristoranti presenti nella via principale della bellissima Diagon Alley.

Dopo quell’interminabile azzuffata nello scantinato di Villa Black, ci siamo subito mascherati senza perdere altro tempo ed, effettivamente, abbiamo dovuto usare anche un po’ di trucco per coprire alcuni lividi involontari.

Certo che Remus è più forte di quanto non voglia ammettere lui stesso... anche se Sirius mi ha fatto giustamente notare che è reduce di una fantastica Luna Piena.

Nonostante siano passate due settimane e più, l’ultima esperienza è stata davvero... wow... incredibile!

Abbiamo fatto un casino e per poco io e Felpato non perdevamo il controllo sul licantropo che voleva intrufolarsi verso il piano di sopra.

Sarebbe stata una cosa particolarmente allettante se, al piano di sopra, ci fosse stato ad aspettarlo Jason McCullen, pronto per essere sbranato dal nostro migliore amico.

Ma poi chi se lo sarebbe sorbito un Remus John Lupin incazzato a morte con noi (per la seconda volta nella nostra vita, aggiungerei)?

Anzi, no... per la terza.

Una ramanzina del genere se l’era sorbita Sirius quando ancora andavamo ad Hogwarts e Felpato diede spiegazioni dettagliate a Mocciosus su come raggiungere la tana del Lupo attraverso il Platano Picchiatore.

Quella fu la notte più lunga di tutta la mia vita e la ramanzina di Remus del giorno seguente, quando in Infermeria non c’era nessuno che ascoltava e rappresentava un potenziale pericolo per il nostro segreto, complicò ancora di più il mio stato d’animo.

Già ero stanco morto per aver salvato l’uomo più unto mai esistito sulla faccia di questo pianeta dalle fauci di uno dei miei migliori amici, poi mi sono dovuto sorbire pure la ramanzina di quest’ultimo.

Ma, sinceramente, non me la sentii proprio di abbandonare Sirius.

Per quanto, quella volta, l’aveva combinata grossa, non l’ho voluto lasciare da solo di fronte alla responsabilità più assoluta di tutto quel guaio.

Certo, non me la sono presa io, la sua responsabilità... però gli sono sempre stato accanto, come un vero amico farebbe.

Ero convinto, e lo sono ancora adesso, che se un casino del genere l’avessi combinato io, oppure Remus, oppure Peter, Sirius si sarebbe comportato allo stesso modo per tutti e tre i Malandrini senza nemmeno pensarci su due volte.

Siamo la sua famiglia ed una famiglia, una vera, la si difende con gli artigli e con i denti.

Sirius Black, questo, lo sa fare molto bene.

«Wow!» commenta Lunastorta poggiandosi allo schienale della sua sedia.

Subito Felpato lo imita portando, anche, le mani su quella pancia occasionalmente gonfia.

Dico “occasionalmente” perché si tratta dell’occasione dopo i pasti.

Durante la giornata, di fatti, Sirius ha la capacità di smaltire i grassi assunti in una settimana intera, ecco perché in tutti i momenti del giorno si abbuffa come un maiale.

Lo osservo.

Al suo fianco è seduto il caro vecchio lupacchiotto, mentre dall’altra parte c’è Codaliscia e, di fronte a lui, io.

Guardo lui e Remus e penso...

No.

Niente riuscirà mai a dividere la nostra amicizia.

Niente!

Nemmeno quell’enorme casino che causò il grande Sirius Black fu in grado di annientare la solidità dei Malandrini e, dopo l’ultimo guaio che abbiamo combinato io e lui, sono pur certo al cento per cento che è la verità.

Nessuno ci riuscirà mai!

Probabilmente nemmeno noi stessi ci riusciremmo... esattamente come quella notte del quinto anno ad Hogwarts.

Cavolo, però!

Pensavo che dopo il grossissimo problema che aveva combinato, Felpato si sarebbe calmato un po’.

No.

Figurarsi.

Mi prese in giro per un mese intero e passa perché io avevo osato toccare l’unto di Mocciosus per salvargli quella pellaccia orribile.

«Caspita! Ci voleva, vero?» domanda Sirius guardando prima Remus e poi Peter ai suoi lati.

Anche se, dopo quello che Piton fece sempre al quinto anno, mi fece pentire di aver perso tempo per risparmiarlo dalle fauci di Lunastorta.

Ancora ho impresse in mente quelle orribili parole che lui osò rivolgere a... a... lei...

“Schifosa Mezzosangue”.

Quando lei si stava battendo per aiutarlo... per salvarlo da me.

...

Dopo quell’estate, capii definitivamente che: prima di tutto, se avevo agito in quel modo, l’avevo fatto specialmente e solamente per Remus e non per Piton; secondo... se davvero volevo conquistare il cuore della bella Lily Evans... beh, dovevo assolutamente cambiare.

«Già...» annuisce Codaliscia, mentre Lunastorta si limita ad annuire convinto.

Così, cominciai a seguire i consigli del caro lupacchiotto e la ignorai.

I primi tempi furono davvero difficili... insomma, la voglia di stuzzicarla, prenderla in giro, di chiederle (con serietà, anche se lo urlavo per i corridoi in modo che potessero sentire tutti gli studenti e professori) di uscire con me, di farle scherzi divertenti e simpatici era ancora alta...

Tutto c’era ancora.

Ma, con l’aiuto dei miei fantastici Malandrini, riuscii a non fare niente che la infastidisse e, molto presto, probabilmente ancora prima che me ne sia reso conto, fu lei a cercarmi e non viceversa.

I nostri destini, senza che io interferissi, si sono incrociati da soli e fu così che iniziò tutto tra noi...

«L’abbiamo perso...» sento commentare Sirius.

Mi sa di essere uscito un attimo dal mondo reale per rimanere nel mio, completo solo di fantasticherie su una certa testolina rossa.

Alzo lo sguardo su i miei tre fedeli compari e li scopro tutti e tre a fissarmi con le sopracciglia alzate e un sorriso divertito stampato sul volto.

«Che c’è?» chiedo cadendo dalle nuvole.

Lunastorta scosse la testa.

«In questi casi, James...», commenta con fare saccente, «... è davvero facile capire a cosa stai pensando».

Sirius al suo fianco ghigna come un cretino.

Assottigliando lo sguardo, afferro il coltello vicino al mio piatto e glielo punto contro.

«Se non vuoi pagare i danni al proprietario di questo locale ti conviene cancellare quel ghigno adesso!» gli intimo minaccioso.

Lui sorride in modo sghembo ancora di più.

«Facciamo così:» dice avvicinandosi e poggiando i gomiti e le braccia sul tavolo, «Paga i danni chi perde...» continua rimanendo sull’enigmatico.

E, a questo punto, signore e signori, io non so resistere.

Dai!

Come si fa a resistere ad una tale faccia da schiaffi?

«Ragazzi, osate solamente alzare un dito contro l’altro e poi ve la vedete con me!» aggiunge improvvisamente Remus osservandoci distrattamente ma con carattere.

Sirius sbuffa e ritorna a poggiarsi sullo schienale della sedia incrociando le braccia infastidito.

Io abbandono il coltello lì dove l’avevo preso e mi osservo intorno.

È praticamente logico che non possiamo fare a modo nostro.

Siamo pur sempre mascherati e anche ricercati...

Avessi capito se tutta questa situazione non fosse mai esistita e noi stessimo tranquillamente pranzando nei panni di Ramoso, Felpato, Lunastorta e Codaliscia senza essere inseguiti da una schiera di Mangiamorte e di Auror.

Avremmo potuto distruggere il locale ammazzandoci di botte e poi avremmo mandato i soldi al proprietario per riparare tutto.

Farlo, invece, nella situazione in cui ci troviamo significa essere smascherati e sbattuti ad Azkaban.

Una prospettiva allettante quant’è vero che io ammiro Mocciosus...

Cioè, pari a zero... una prospettiva schifosa!

«Che Pluffe che sei, Remus» si lamenta, come da copione, il grande Sirius, «Ci vuole sempre un po’ di sana e movimentata azione».

Lunastorta alza gli occhi al cielo, esattamente come farò io tra qualche secondo... quando inizieranno a battibeccare come sempre.

«Calma i tuoi ormoni, Sirius. L’azione ci vuole solo nel tuo cervello per rimettertelo in moto».

«Ma perché devi sempre rispondermi in modo così offensivo?».

«Ti da fastidio?» chiede Remus fintamente dispiaciuto, allargando gli occhi a padella e tirando fuori il labbro inferiore in una smorfia mortificata.

Sirius, in un primo momento, digrigna i denti infastidito... poi si rilassa e sorride furbescamente.

«Certo che mi da fastidio! Anche a James dava fastidio quando Lily lo insultava dalla mattina alla sera!» alzo un sopracciglio guardando mio fratello scettico.

Non sono sicuro di aver capito dove voglia arrivare...

«Insomma, lo sai che nelle storie d’amore queste cose fanno male al cuoricino» continua Sirius assumendo la stessa espressione sconsolata di Lunastorta.

Il caro lupacchiotto schiocca la lingua infastidito e si mette a braccia conserte guardando altrove nel locale.

Sirius, invece, ghigna.

Idiota.

Doveva proprio tirare in ballo me e lei quando io sto facendo di tutto per evitare di pensare a quello che è successo.

Maledizione!

«Ragazzi?» ci chiama Codaliscia, «Che ne dite di uscire e farci un giro? Magari troviamo qualcosa di bello tra i negozi!».

Felpato, immediatamente, allarga il suo sorriso facendo brillare anche i suoi occhi.

Molla una sonorissima pacca sulla spalla a Peter, mentre Remus sbuffa (ancora non ha digerito la sua sconfitta da parte nostra per il verdetto su “Diagon Alley: SI o NO?”).

«Bell’idea, Codaliscia!» esclama voltandosi, poi, verso di me per accertarsi che io fossi con lui.

Doppio idiota!

Nonostante mi faccia pensare a cose che mi fanno male, lasciarlo da solo indietro è l’ultima cosa che farei nella mia vita... anzi che NON farei.

Annuisco, anche se mantengo lo stesso sguardo scuro e cerco di evitare di parlare.

Veloci, ci rivestiamo dei nostri mantelli attirando l’attenzione della cameriera che, subito, si prepara con il taccuino delle ordinazioni per raggiungerci.

Appena arrivata, ci dice il prezzo totale del nostro interminabile pranzo, con una voce fin troppo squillante.

Remus, sospirando e lanciandoci un’occhiataccia (immediatamente risposta con un fantastico ghigno in contemporanea) per il capitale che facciamo spendere alla tasca comune dei Malandrini per sfamare i nostri buchi neri che osiamo chiamare “stomaci”, infila una mano nel taschino e consegna i giusti galeoni alla cameriera.

«Grazie e tornate a trovarci presto!» cinguetta la giovane ragazza osservando incantata e giuliva il sorriso malizioso di Felpato.

Lunastorta schiocca la lingua innervosito ed io e Peter a malapena riusciamo a nascondere un sorriso divertito mentre usciamo dal locale.

Subito ci ritroviamo accalcati dalla folla che gira per la via principale di Diagon Alley.

Tutti e quattro i Malandrini indossano lunghi mantelli neri con cappelli a cilindro dello stesso colore.

Sembriamo quattro Lord del settecento, ma, fortunatamente, le occhiate che attiriamo sono molto meno in confronto a quelle che riceveremmo se fossimo usciti senza mascherarci.

Qui l’aria è allegra e, non appena siamo arrivati a Diagon Alley,  Sirius ha subito commentato quando fosse bella la libertà.

Ad elogiarla nel suo solito modo, accennando alla bella vita con le belle donne, che Remus ha immediatamente contestato.

Ed ecco pronto un nuovo scontro di frecciatine comiche.

«Ehi! Che ne dite di perlustrare Diagon Alley alla ricerca di qualche negozio interessante?» propone Felpato con quel suo atteggiamento da bambino che chiede ansioso il permesso alla mamma per compiere qualcosa di veramente eccitante.

Mi preparo psicologicamente per un nuovo ascolto di...

«Se per “interessante” intendi le schifezze che fate tu e quelle povere ragazze, allora io non ti seguo nemmeno morto!».

Eccolo là!

Prepariamoci per una nuova “affabile” discussione.

«Parli come se io le costringessi a fare quello che fanno con me, quando non è vero!» protesta mio fratello fingendosi oltraggiato.

«Infatti, le soggioghi per farle fare quello che vuoi!» risponde Lunastorta ricordando, palesemente, il comportamento giulivo della cameriera di prima dovuto ad un semplice sorriso di Sirius.

Io ghigno, mentre Felpato rimane a fissare interrogativo e basito il caro lupacchiotto.

«Andiamo, Rem. Non puoi attribuire la colpa a Sirius di essere bello ed attraente» m’intrometto nel discorso anche io in difesa di mio fratello che, subito, si preoccupa di rispondere al mio ghigno al solo sentire elogi su di lui e la sua bellezza (canina, aggiungerei... perché il migliore sulla piazza sono io, e basta!).

«James, ti prego, non dagli corda anche tu» m’implora Remus evitando un mocciosetto che correva nella direzione opposta alla nostra.

«Anche? Non mi pare che qualcun altro sia entrato in mia difesa, Remmy».

«Sta zitto, Sirius. Di solito i clienti non devono intromettersi nei discorsi dei loro difensori!».

«Ti sei laureato in giurisprudenza, adesso?» gli domando alzando un sopracciglio e tirando su un lato delle mie labbra in un sorriso sghembo e divertito.

«Lascia stare, Ramoso. Lo sai che Remus sa tutto di tutti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo» aggiunge Sirius circondando le mie spalle con un suo braccio e mettendo una mano davanti alla bocca per far sentire solo me.

Nonostante questo, il suo tono di voce abbastanza alto tradiva le sue intenzioni gestuali.

Di fatti, sia Peter che Remus hanno sentito.

Uno si sta rotolando dalle risate, l’altro... beh, l’altro procede fiero e col naso all’insù dritto per la sua strada con una fantastica smorfia infastidita stampata sul volto.

Una fantastica smorfia... ripagata con cosa?

Secondo voi?

«E smettetela di ghignare, stupidi idioti!» s’infervora definitivamente Lunastorta facendoci scoppiare a ridere.

È davvero fantastico poterlo prendere così in giro!

Il nostro passatempo preferito e credo che lo abbiate capito un po’ tutti, ormai.

«Cazzo...» sento mormorare improvvisamente dalla timida bocca di Codaliscia.

Tutti e tre ci voltiamo sorpresi a guardarlo con gli occhi sbarrati, mentre lui è già aggrappato al braccio di Remus.

«Peter?» prova a chiamarlo, stupito, il caro lupacchiotto, «Cosa ti prende?» gli domanda una volta per tutte.

In risposta, Codaliscia non si degna nemmeno di aprire bocca.

Con braccio e mano tremante indica la strada affollata davanti a noi.

Io, Remus e Sirius aguzziamo la vista per cercare di capire cosa stia indicando così paurosamente il nostro topolino e, con un brivido che ci percorre tutta la schiena, ci rendiamo conto della situazione.

Merda!

Ma questo è proprio sfiga!

«Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo...» ripete in continuazione Lunastorta diventando improvvisamente tutto bianco e portandosi una mano alla bocca per mordicchiarsi le unghie.

«Remmy, basta. Abbiamo capito che sei gay!» lo rimbecca Felpato infervorandosi.

Di certo non veramente per colpa di Remus... piuttosto per la nostra incredibile “fortuna”.

Lunastorta inspira profondamente, pronto per rispondere al mio adoratissimo fratellino, ma io lo anticipo sul tempo.

Non ne abbiamo per metterci a battibeccare proprio ora, per la strada... la stessa che ora stanno percorrendo loro.

«Remus, ti prego. Fai finta che non abbia nemmeno respirato» m’intrometto alzando le mani per dare ancora più enfasi al mio comando: calmarsi!

Sento Sirius sbuffare dietro di me e, scommetto, stia anche incrociando le braccia infastidito dal mio intervento.

Lunastorta, invece, annuisce cercando di contenersi dal panico che sta assalendo lentamente tutti noi.

Maledizione!

Ma che diamine ci fanno Johnson e il Ministro, con tanto di schiera di Auror per la loro sicurezza, nelle vie di Diagon Alley subito dopo l’ora di pranzo?

...

Io non capisco!

Ma quando ci siamo abbonati alla “sfiga per sempre”?

«Che facciamo?» domanda Peter, ancora ancorato al braccio di Lunastorta, con paurosa insistenza.

Si sta davvero facendo addosso.

«Voltiamoci».

Veloci, esattamente come l’ordine appena sussurrato da Sirius, ci giriamo dall’altra parte della strada da dove stanno venendo il Ministro e il cornuto (chissà perché... Ah!).

«Senza fretta, ragazzi...» continuo a sussurrare io, al posto di mio fratello, «Riprendiamo a camminare come se niente fosse».

Proprio come prima, a momenti nemmeno mi lasciassero il tempo di concludere ciò che volevo dire, si mettono a camminare nella direzione opposta in confronto a quella che avevamo preso.

Poco più avanti di me e Codaliscia, Sirius e Remus guidano il gruppo lungo la via principale della cittadina.

Passiamo di nuovo di fronte al locale dove abbiamo pranzato sperando che i due, insieme alla loro schiera di guardie del corpo, si fermassero a mangiare lì.

Evitando di farmi notare ed aiutato da Peter, volto impercettibilmente lo sguardo dietro di noi per spiare la situazione.

Il Ministro e Johnson stanno parlando fitto fitto tra di loro, ma non sembrano affatto intenzionati al volersi fermare.

Di fatti, superano anche loro il ristorante dove, poco fa, noi Malandrini abbiamo consumato il nostro infinito pranzo, e procedono lungo la via... la stessa che stiamo prendendo noi.

«Merda...» impreca sotto voce Sirius notando che la nostra fuga dai nostri ignari inseguitori deve continuare.

«Giriamo adesso» ordina Remus indicando con un cenno del capo un violotto stretto e completamente privo di persone che ci camminano.

«No. Potremmo attirare l’attenzione di uno di quegli Auror. Sembrano addirittura controllare l’area intorno al Ministro» commenta saggiamente Felpato.

«Se non lo facciamo, sicuramente, si accorgeranno anche di quattro cretini vestiti in questo modo» risponde per le rime Lunastorta indicando i suoi vestiti, comuni a tutti gli altri Malandrini.

Maledizione!

Lo sappiamo perfettamente che hanno ragione entrambi... quindi?

Che diamine dobbiamo fare?

Se prendiamo quella piccola via, vestiti di nero e con questo atteggiamento schivo, sicuramente attireremmo l’attenzione degli Auror.

Se, invece, continuiamo a camminare così per la stessa via del Ministro e di Johnson, prima o poi, si accorgeranno lo stesso di noi.

«Infiliamoci in un negozio» prorompe improvvisamente la voce, un po’ stridula, di Peter.

Io mi giro a fissarlo in volto con un sorriso che va da un orecchio all’altro, senza preoccuparmi di non mostrare la mia sorpresa per questo colpo di genio e, sono sicuro che se potessero, lo farebbero anche Remus e Sirius.

Infatti:

«Ottima idea, Codaliscia» commenta mio fratello adocchiando, subito dopo, i negozi che stiamo superando.

«Già! Solo che l’idea di Peter era immediata, Sirius, non che te lo devi scegliere, il negozio»  dice aspro il caro lupacchiotto guardandolo male.

Felpato posa il suo sguardo su di lui per una frazione di secondo e, naturalmente, il ghigno stampato sul suo viso non sfugge a nessuno di noi tre.

«Ovviamente, Remmy. Il problema è che non ci possiamo fiondare in un qualsiasi negozio con la forza di un uragano. Non credi che attireremmo lo stesso l’attenzione del Ministro e dei suoi cagnolini?».

«Infatti, non avevo per niente in mente l’idea di lanciarmi contro la vetrina di un negozio per fuggire dal Ministro e compagnia bella», risponde prontamente Remus.

Io sbuffo.

Oh, insomma... non c’è nessun’occasione che non vada bene per battibeccare per quei due.

«Solo tu puoi avere una delicatezza del genere» aggiunge Lunastorta.

«Di certo non ci saremmo buttati contro una vetrina, Remusino, ma avremmo deviato brutalmente la nostra camminata che, da bravissimi attori, la stiamo facendo apparire tranquilla e serena. Un comportamento del genere avrebbe destato sospetto e, boom, in un attimo ci avrebbero presi con le mani nel sacco» spiega, per niente intimorito, Sirius allargando il suo ghigno.

«Cosa che ci succederà molto presto se non entriamo in un negozio, adesso!» sbraita Remus al colmo della disperazione.

«Stai calma, mamma».

Rido.

Felpato è davvero un idiota con la “I” maiuscola!

Anche Codaliscia, al mio fianco, pare più calmo con questo scambio di battute e con la tranquillità che Sirius riesce ad infonderci, mentre, ovviamente, per l’altro elemento del nostro gruppo, la musica non è la stessa che per noi.

Di fatti, Remus sbuffa e stringe i pugni cercando di mantenersi calmo e di non saltare al collo di mio fratello.

Altrimenti si che avremmo attirato l’attenzione del Ministro, di Johnson e degli Auror che, ancora, continuano a seguirci senza dare il minimo segno di accorgimento della strana presenza di quattro uomini mascherati da Lords del settecento.

«Ora ci entriamo» assicura Sirius mettendo fine a questa nuova discussione che va ad aggiungersi alla lunga lista.

Come detto, ecco che, con dolcezza e serenità, quasi davvero non lo stesse seguendo un potente nemico, Felpato devia la nostra direzione e si dirige verso destra.

Con altrettanta calma e sicurezza, sale quei due gradini che ci separano dalla porta del negozio e la apre.

Scattanti, entriamo.

Non perdiamo nemmeno tempo a guardarci le spalle.

Sappiamo che, girandoci per affacciarci alla vetrata e dare un’occhiata alla via principale di Diagon Alley e, più precisamente, al Ministro e Company, riceveremmo strane occhiate dagl’attenti Auror.

Così ci guardiamo attorno per studiare meglio il posto in cui siamo capitati.

Che negozio strano.

Tutto è costruito con del chiaro legno pregiato, levigato e lucidato fino allo sfinimento; qualche oggetto e superficie sono di colore bianco e qua e là sono sparse dei vasi abbastanza grandi con delle piante dentro.

Si tratta di una piccola stanza ovale e molto alta.

Di fronte a noi, alla nostra destra vi è una scrivania con, dietro, una sedia.

Alcune carte ci sono appoggiate sopra con un preciso ordine maniacale che va a braccetto con l’aria di perfezione che aleggia qui.

Di poco più in là della scrivania c’è un lungo ed altissimo corridoio, sempre in legno pregiato e super lucidato.

«Che razza di posto è mai questo?» chiede Felpato, «Non potevamo capitare in un negozio di scherzi o di dolci?».

«Primo: abbiamo appena finito di mangiare, come puoi pensare ancora al cibo dopo quell’abbuffata che vi siete fatti?» eccolo là che comincia il nostro Remus, «Secondo: eri tu a guidare il gruppo. Se non ti rendi tu di dove ci porti, dobbiamo farlo noi?».

Sirius sbuffa e prende aria per rispondere.

La mia mano, immediatamente, scatta sulla sua spalla cercando di fargli capire tacitamente di lasciar perdere.

Come previsto, dopo una lunga occhiata scambiatasi con me, Felpato butta fuori tutta l’aria che aveva inspirato e incrocia le braccia infastidito.

Con lentezza e ben attenti a guardare ovunque per controllare il posto, ci incamminiamo lungo questo corridoio.

Ci sono parecchie porte piccole e sempre di chiaro legno pregiato ritagliate tutte con le stesse decorazioni e, più avanti, ne intravedo una sola più grande delle altre.

Ce ne sono due, di porte, per aprire questo grande uscio.

Improvvisamente, però, sentiamo un piccolo urletto stridulo.

Io, Remus e Sirius ci voltiamo veloci verso l’entrata del negozio da dove abbiamo udito provenire l’urletto, pronti con le bacchette levate.

Scorgiamo Peter saltellare rapido e spaventato nella nostra direzione.

A quanto pare, lui è stato l’unico ad essere rimasto lì, nella piccola sala d’ingresso.

«Peter. Cosa succede?» domanda allarmato Felpato.

«Ragazzi, il Ministro e Johnson stanno venendo proprio qui!» esclama raggiungendoci.

Non è possibile!

Non... non può essere!

Io non posso essere così sfortunato.

Non può... non posso crederci!

«Cosa?!» esplode Sirius.

«Ne sei proprio sicuro, Peter?» chiede, invece, Lunastorta già bianco come un cadavere.

Codaliscia annuisce vigorosamente prima che tutti e quattro spostassimo lo sguardo verso la porta principale del negozio... in attesa.

In attesa di cosa, poi?

Quelli stanno per entrare... che diamine dobbiamo fare adesso?

...

Cazzo!

«Presto! Nascondiamoci dentro una di queste porte! O volete farvi vedere?» sbraita Felpato arrabbiandosi con il nostro stato “immobile” di fronte una situazione di pericolo.

Spronati dalle poche ma efficienti parole di Sirius e, quindi, di nuovo padroni delle nostre azioni, ci voltiamo nella direzione opposta del corridoio e riprendiamo a percorrerlo.

Io, a capo del gruppo, mi avvicino alla porta più grande che avevo adocchiato e, con poca galanteria, l’apro entrando per primo.

Subito seguito dai miei tre fedeli Malandrini, mi volto per chiuderla ed aspettare... sperando che la nostro nuova sfortuna non faccia arrivare fin qui Johnson e il Ministro.

«Buongiorno, signori... posso esservi utile?» domanda una giovane voce di donna alquanto stupita.

E ci credo!

Stiamo entrati con la delicatezza di un elefante in un negozio così raffinato e, per di più, vestiti da pagliacci.

Mi volto verso la stanza e, prima di osservare la ragazza che ci si è parata davanti (per la felicità di Sirius, aggiungerei anche), guardo attentamente l’ambiente.

Ci troviamo in un luogo simile alla sala principale... forse un po’ più grande.

Il pavimento è rigorosamente in parchè ultra lucidato, le pareti bianche senza nemmeno una macchia con grossi e pesanti archi che si incrociano al soffitto e partono da terra, la maggior parte degli angoli sono tutti ricoperti da grandi piante verdi.

 Alla mia sinistra vi è un grosso tavolo che occupa tutta la parete dove sono appoggiati grossi volumi e strumenti per misurare, mentre alla mia destra un grossissimo specchio posizionato in modo da potersi ammirare in tutte le angolazioni.

La luce entra da una grossa finestra circolare sopra il soffitto che cade perfettamente su una pedana, anch’essa circolare.

«Scusate...» chiama ancora la ragazzina (la quale, secondo me, non può avere più di diciotto anni), «... ma voi chi siete?» ci domanda sconcertata e mal celando una piccola smorfia di preoccupazione.

In effetti, non bisogna avere molta fiducia nelle persone sconosciute con i tempi che corrono in questi anni.

Dietro questa ragazzina vi è una grossa tenda che ricopre tutta l’entrata per la seconda stanza dove, a malapena intravedo un armadio pieno di vestiti.

Vestiti?

Dove caspita siamo capitati?

Da una sarta?

...

E che diamine ci fanno Johnson e il Ministro da un sarta?

«Colette!» interviene una seconda voce femminile, un po’ più imponente, da quella seconda stanza.

La ragazza chiamata in causa si volta in quella direzione in un fluttuare di capelli biondi lunghi e mossi, accompagnati da un fugace sguardo cristallino impaurito.

«Cosa ti avevo detto? I nuovi clienti devono aspettare nella sala d’attesa! Perché li hai fatti entrare?» continua questa voce... alquanto familiare, devo dire.

Mi volto verso Remus e, come me, lo noto sorpreso e riflessivo su quella voce che abbiamo appena sentito.

«Mi dispiace, signorina. Non li ho fatti entrare io. Sono venuti da soli» risponde Colette.

Un silenzio un tantino angosciante per noi segue quest’affermazione.

Poi, un frusciare di stoffa e di tende ci annuncia l’entrata in scena di...

No!

Non ci posso credere.

«No...» sussurra con gli occhi sbarrati Mary McDonald osservandoci uno ad uno ed afferrando al volo la nostra vera identità.

«Mary McDonald» sento mormorare la voce di Sirius... e scommetto che quell’idiota sta anche ghignando.

E infatti, la prova che io sono un assoluto genio la trovo immediatamente sul volto di Mary che, da sorpreso, si tramuta in qualcosa di mostruosamente pauroso.

«Black!».

Colette si volta verso di noi terrorizzata.

«Cosa?!» esclama impaurita, «Non saranno quei quattro ricercati che hanno attentato alla vita del Ministro qualche mese fa?» domanda allontanandosi sempre di più da noi come se fossimo delle creature orripilanti.

Mary ride glaciale.

«Ovvio che sono loro» commenta senza nemmeno una punta di timore alzando una mano per indicarci, «Guardate come vi siete conciati per poter uscire e non essere arrestati!» commenta aspramente.

Cacchio!

Ci vuole davvero così poco per arrivare al motivo del nostro mascheramento?

«Sono lieto che, in qualsiasi modo, io riesca sempre a fare un certo effetto su di te, tesoro» aggiunge Felpato per niente disturbato da tanta accidia nei suoi confronti.

«Il solo ed unico effetto che mi fai, Black, è il disgusto oltre ogni limite!» risponde pronta la cara Mary.

In questo nuovo silenzio, Sirius si volta dietro di sé per osservare me e, subito, digrigna i denti indignato.

Eh, beh... che vi aspettavate?

Che, dopo un insulto del genere al mio adorato fratellino, me ne stessi impassibile?

Ma non credo proprio!

Di fatti, il mio sorriso fantasticamente sghembo, automaticamente, è salito a toccarmi il volto.

 «Bastardo!».

Sento Remus sospirare.

«Signorina McDonald, cosa facciamo? Chiamiamo gli Auror?» domanda ancora spaventata Colette.

Riporto le mie attenzioni sulle due donne e scopro la bacchetta della ragazza puntata contro tutt’e quattro.

Mary rimane in silenzio fissandoci seria.

Felpato sbuffa.

«Non ce ne sarebbe bisogno, tesoro. Johnson insieme alla sua squadra di lecchini è giusto qui fuori».

Allora, io dico... ma si può essere più coglioni di mio fratello?

Che bisogno c’era di informare la ragazza che se vuole può benissimo urlare a squarciagola per farci arrestare in un lampo?

«Sei un idiota, Sirius!» commenta di fatti il caro lupacchiotto.

«Sono d’accordo» s’aggiunge con un sorriso divertito la proprietaria del negozio.

Però, eccolo lì.

Esattamente come avevo previsto, Colette inizia ad urlare terrorizzata dal fatto che vicino a lei ci siano quattro potenti nemici e che la sua superiora non dia nemmeno un segno di voler agire per il suo bene.

Ma si tratta di un urlo di breve durata, dato che Mary, prontamente, le mette una mano sulla bocca intimandole il silenzio.

Noi Malandrini, invece, abbiamo il cuore che batte talmente forte che a stento lo sentiamo.

Quella cretina ha urlato forte... Johnson, il Ministro e gli Auror possono tranquillamente averlo sentito ed ora potrebbero essere qui dietro la porta.

«Sirius, cazzo, sei un emerito imbecille!» lo rimprovera ancora Remus, insoddisfatto della piccola serie di aggettivi che gli ha lanciato poco prima.

Felpato, dal canto suo, ghigna come uno sporco maiale.

Idiota!

«Che cosa facciamo adesso?» domanda ancora più spaventato Peter.

«Ascoltate, io...» ci richiama all’attenzione Mary con un tono di voce basso, «... posso coprirvi. Ma per poco» annuncia continuando a mantenere la sua mano sulla bocca di una Colette sempre più terrorizzata.

«Mi verrebbe spontaneo chiederti perché lo fai» intervengo per la prima volta io.

Lei punta i suoi occhi su di me e mi fissa seria.

Che strano sguardo che mi sta lanciando... somiglia tanto a quello di...

No, impossibile!

...

«Mary?».

Una terza voce proviene dalla stanza affianco.

Alla mia destra, noto il volto di Lunastorta diventare completamente bianco.

Mary McDonald non risponde e abbassa sconfitta il capo.

Peter e Colette trattengono il fiato.

Sirius, sbalordito quanto me, fissa insistente le tende che dividono questa dalla stanza adiacente.

Io, invece... sento il cuore galoppare ancora più forte di prima.

È proprio destino che io e lei ci dobbiamo incontrare ogni qual volta io metta le testa fuori dalla casa di mio fratello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Lily, tesoro! Hai finito?» sento la fastidiosa voce di Johnson cercare di raggiungere le orecchie della sua destinataria. La maniglia, lenta ed insicura, si abbassa ed in quel preciso secondo tutti tratteniamo il fiato sospesi su questo filo del rasoio.

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Capitolo 34
*** Capitolo XXXIII - Sperare ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXIII - Sperare

Buona sera, popolo ^^!

Ho LETTERALMENTE pochissimo tempo per postare, quindi chiedo immediatamente perdono a quei fantastici angeli che hanno fatto in tempo a lasciarmi una recensione nel capitolo precedente! Per tutti gli altri, assicuro che non ci sono assolutamente problemi perché con gli impegni familiari di questo periodo è sempre più difficile trovarsi al computer per leggere o scrivere (parlo per esperienza personale), perciò... calma ^^!

Per vostra fortuna, questo capitolo me lo trovavo, in un certo senso, già scritto perciò si è trattato solo di un lavoro di revisione ed eccomi qui! Stop! Per il prossimo, ragazzi, vi annuncio già da adesso che NON è SICURO CHE LO POSTERÒ SUBITO DOPO IL MIO RITORNO A CASA (il che avverrà il 3 Gennaio) perché sono rimasta molto indietro e né ieri né oggi ho avuto la possibilità di scrivere! Inoltre, ho anche un mucchio di compiti da fare non appena tornerò a casa...
In poche parole, signori, questo è
L’ULTIMO CAPITOLO DEL 2009!!! E per il primo del 2010 bisognerà aspettare oltre il 4 o 5 Gennaio! Dipende dal ritmo che adotterò quando tornerò a casa!

Mi spiace di tutto, davvero! Però, guardando il lato positivo, questo aggiornamento non lascia chissà quanto sulle spine... almeno non tanto quanto quello precedente, no?

Ringrazio DanyCullen, Malandrino4ever e Cicci92 che sono riusciti, per tempo, a commentare e chiedo loro umilmente scusa per non avere tempo a disposizione per rispondere loro singolarmente! Ragazzi, mi rifarò al prossimo aggiornamento, prometto!!!

Per il resto, non ho altro da aggiungere se non:

Felice 2010 a tutti voi!!! Vi auguro il massimo della felicità ^^!

E, seguitando, Buona lettura!!!

Ci sentiamo l’anno prossimo, gente ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentatreesimo – Sperare

 

«Mary? Ci sei?» continua a domandare quella voce.

Quella voce che io non dimenticherò mai... mai... mai... mai... mai nella mia vita.

Le tende, timide ed insicure, si spostano per far fare capolinea nella stanza ad una testa che io amo più di me stesso.

Una folta chioma rossa accompagnata da due stupende iridi verdi fanno irruzione nella sala... ed ecco che il mio cuore si blocca.

Come lei.

Immobili.

Sopraffatti dallo stupore.

Io qui.

Lei qui.

Tutto è sparito.

Non vedo nessun altro intorno a me... non vedo nient’altro intorno a me.

Vedo solo quelle iridi verdi che stanno passando in rassegna, sgranate, tutti i presenti.

Ovviamente, soffermandosi di più su noi quattro Malandrini e su... me.

Il mio mare verde è tornato a scontrarsi con i miei occhi.

Sorpresi e sgranati, ma sempre bellissimi e meravigliosi come lo è lei in questo preciso istante.

Indossa uno stupendo abito bianco che arriva a coprirle persino i piedi, stretto in vita appena sotto il seno da un medio – largo nastro di color panna e poi lasciato scivolare delicatamente su quel corpicino così esile e sottile.

Scorrerebbe giù liscio, senza ostacoli, se non fosse per quel pancione sempre più grande.

Se i miei calcoli sono esatti, lei dovrebbe essere al quinto mese di gravidanza, di conseguenza la pancia, ormai, è in evidenza... in chiara evidenza.

Ha superato quel periodo in cui il suo ventre gonfio poteva essere scambiato per semplici chili in più.

Ora, ovunque lei vada e chiunque la guardi, non si può più sbagliare.

Lily Evans è incinta.

«Ma che palle, Lily!» sbraita improvvisamente Sirius gesticolando con le mani ed attirando l’attenzione di tutti su di lui.

Persino la mia e quella di Lily che, nel momento in cui ci siamo visti, si sono completamente scollegate dal resto del mondo per concentrarsi sull’altro... solo sull’altro.

«Cosa?» chiede lei tanto spaesata quanto il suo tono risulta basso e debole per la sorpresa.

«Ma non è possibile che ovunque noi andiamo dobbiamo incontrare sempre e solo te!» continua il caro, vecchio Felpato avvicinandosi alla mia piccola Bibi e prendendole le mani alzandole ed abbassandole a ritmo del suo parlare.

Lily corruccia la fronte ancora più sconcertata nel momento in cui Sirius lascia le sue mani e l’abbraccia.

Mary, al fianco della sua vecchia amica di scuola dato che Lily si era allontanata dalla grande tenda per avvicinarsi maggiormente al gruppo, la sta fissando con gli occhi sbarrati.

«Cosa?!» domanda con tono tanto alto quanto sorpreso e scandalizzato guardo ancora con insistenza la mia piccola Bibi.

Lei, staccandosi dall’abbraccio di mio fratello, si volta nella sua direzione ed apre la bocca pronta a rispondere quando, improvvisamente, sentiamo un bussare insistente.

In un istante il nostro cuore è arrivato sino in gola a battere così freneticamente forte da riuscire, addirittura, a non farci respirare, mentre tutti e sette ci giriamo fulminei verso la grande porta d’entrata.

Io la guardo per un solo momento prima di voltarmi di nuovo nella direzione di Lily e scoprirla completamente bianca in viso.

«Lily, tesoro! Hai finito?» sento la fastidiosa voce di Johnson cercare di raggiungere le orecchie della sua destinataria.

La maniglia, lenta ed insicura, si abbassa ed in quel preciso secondo tutti tratteniamo il fiato sospesi su quel filo del rasoio.

Lily, veloce, si mette a correre in quella direzione passando in mezzo a me e Remus e superandoci in uno svolazzare di capelli rossi e pezzi di stoffa bianchi.

Si butta sulla porta chiudendo quel piccolo spiraglio che andava aprendosi sempre di più.

«Lily?» domanda ancora più sconcertata la voce di Johnson.

«Scusa, amore, ma non voglio assolutamente che tu mi veda così e poi non abbiamo ancora finito!» esclama la mia piccola Bibi con un tono un po’ troppo isterico.

Segue uno strano silenzio.

È facile capire che il cornuto, dietro la porta, sia rimasto sorpreso dalla risposta di Lily.

E, ancora più facile, è capire il nostro stato in una situazione come questa.

L’aria è diventato un blocco solido di tensione collettiva.

Tutti fin troppo attenti ad ogni minimo scatto, ad ogni minimo respiro troppo udibile dall’altra parte della porta, a qualsiasi altro particolare che manderebbe a rotoli il salvataggio improvvisato di Lily.

«Ma dai! Io ti voglio vedere altrimenti non ti accompagnavo proprio, non credi?».

«Infatti, ti avevo chiaramente detto che non volevo venissi!».

«Oh, ti prego, Lily! Qui con me c’è anche il Ministro che è curioso di ammirarti!».

Pagliaccio!

Si permette addirittura di esibire la bellezza della mia piccola Bibi davanti agli altri... davanti ad un pubblico come se fosse un animale da circo.

Stringo i pugni e digrigno i denti non potendo fare in nessun altro modo.

Insomma, o faccio così oppure esco imbizzarrito ed ammazzo Johnson di botte facendomi anche arrestare.

Lily, però, rimane in silenzio.

Si volta con cautela dietro di sé per osservare soprattutto noi Malandrini.

Naturalmente starà pensando che dietro al Ministro ci sono anche le sue scorte e questo non può far altro che spaventarla.

Evidentemente non si è resa conto di quanto potesse essere grave la situazione in questo momento.

«Allora?» chiede insistente il cornuto.

La mia piccola Bibi torna a fissare il legno di fronte a sé e si riscuote velocemente da quell’istante di panico assoluto.

«Non mi interessa, Michael! Non ho alcuna intenzione di rovinarti la sorpresa quando arriverò in chiesa!» risponde risoluta mettendoci la giusta dose di rabbia nel suo tono di voce.

Che attrice, gente!

Sento un piccolo sbuffo provenire dall’altra parte della porta e una risata genuina.

«Oh, non ti preoccupare Michael. La bella Lily ha perfettamente ragione, infondo. Bisogna avere pazienza, purtroppo» interviene per la prima volta la voce del Ministro.

Maledetto!

Come osa?!

Solo io ho il sacro santo diritto di poterla chiamare “bella Lily”, alla quale aggiungo davanti e con orgoglio anche un fantastico aggettivo possessivo.

La mia bella Lily.

«Oh, va bene!» sbuffa un ultima e definitiva volta Johnson, «Ma hai detto che non avete ancora finito. Quanto ci vuole?».

Lily, di nuovo, si gira verso di noi e, adesso, ha occhi solo per me.

Mi fissa tra il serio e il combattuto.

Come se fosse indecisa sul da farsi.

Poi butta fuori un lungo e rassegnato sospiro e ritorna a rivolgersi alla porta.

«Tanto, amore. Non riesco a piacermi con questo vestito e non ho ancora trovato qualcosa che mi garbi».

«Addirittura!» esclama il gran bastardo.

«Si...» risponde subito Lily, «... penso che ci voglia davvero tanto!» continua.

«Tesoro, ma tu ti ricordi che io ho un impegno cui non posso mancare? Dobbiamo sbrigarci se ti devo accompagnare a casa» insiste Johnson.

Inevitabilmente, stringo di nuovo i pugni... ma questa volta non ho la forza di digrignare anche i denti.

Perdo lo sguardo nel vuoto fissando inespressivo il pavimento.

So che Lily ama me... eppure assistere a questa scena che sa tanto di quotidiano per loro, mi fa attorcigliare le budella dentro.

Mi fa rodere di gelosia... e di tristezza.

Perché queste scene lei le doveva avere con me... non con questo sgorbio sovraumano.

«Non ti preoccupare di questo. Vai al tuo impegno, amore. A casa ci torno con Mary e Colette. Loro si sono offerte di accompagnarmi gentilmente a casa, così non corro rischi. Ci vediamo sta sera a cena, va bene?» risponde sbrigativa Lily, ma pur sempre recitando e mettendo quel suo tono dolce che, probabilmente, usa per parlare con “Michael” e mascherare i suoi veri sentimenti.

«Sei sicura?» chiede ancora Johnson sperando che, in extremis, Lily cambiasse idea.

«Assolutamente!» conclude ferma la mia piccola Bibi.

«Va bene! Allora ci vediamo questa sera» la saluta il cornuto.

Io volto le spalle alla porta, oltre la quale vi sono il Ministro, gli Auror e Johnson, a Lily e a tutti gli altri.

Non voglio sentire più una parola di quella conversazione.

Per quanto conosca la verità sui sentimenti di Lily, mi fa troppo male ascoltarla parlare con questo tono dolce e quotidiano ad un altro uomo... e non a me.

Mi dirigo di fronte... verso la grande tende e, senza dare nell’occhio a nessun altro presente nella stanza, la scosto e vi entro.

Mi guardo intorno.

Proprio davanti a me si presenta un enorme armadio che occupa l’intera parete; alla mia destra vi è un nuovo lungo tavolo sul quale sono appoggiati tutti gli strumenti di un’ottima sarta, mentre a sinistra ci sono semplicemente tanti tipi di stoffa di colori diversi.

Al centro, come nella prima stanza, si trova un piccolo rialzo circolare che coincide con la finestra sul soffitto.

Come tutte le altre camere, anche qui l’arredamento non è da meno.

Pareti bianche, parchè e piante ovunque.

Questo posto è davvero ben curato.

Improvvisamente, sento un rumore dietro di me che attrae la mia completa attenzione.

Mi volto, dando le spalle alla stanza e rivolgendomi a quelle tende appena richiuse dietro le spalle della mia piccola Bibi.

Ci fissiamo... persi.

Persi e sorpresi.

Persi perché stiamo letteralmente affogando nel mare dei nostri occhi... sorpresi perché sembra che il destino non voglia proprio farci dividere le nostre strade.

Ed io sono completamente d’accordo con lui.

«Sei... sei veramente bellissima...» prorompo con voce mite cercando di spezzare quel silenzio che non sopporto più, «... vestita così... intendo» specifico alzando per poco la mano ed indicando l’abito.

Lei, inspirando velocemente, sbatte un attimo le palpebre prima di portare le sue iridi verso il basso.

Per ammirarsi.

Subito dopo le riporta su di me.

«Davvero?» mi domanda con un filo di voce.

Sorrido.

«Per me, Lily, staresti divinamente anche indossando un misero straccio».

Lei, prendendomi completamente alla sprovvista, assottiglia gli occhi... innervosita.

Certo che le donne sono proprio strane!

Le ho appena fatto un complimento che le mie altre ammiratrici avrebbero pagato oro per sentirselo dire da me... e si arrabbia?

...

Ovvio, James, altrimenti non si chiamerebbe Lily Evans e tu non ti saresti catastroficamente innamorato di lei!

Certo!

Ma un conto è essere fantasticamente adatti a me, essendo personalità uniche, come la vera Lily Evans è sempre stata... un altro è essere lunatici.

«Così non mi aiuti, James» mormora nervosa superandomi e dirigendosi verso il grande armadio.

Lo raggiunge e afferra un’anta spostandola e scoprendo uno specchio.

Ammira per un attimo il suo riflesso per poi spostare il suo sguardo poco più in là... dove, accanto al suo e con dimensioni ridotte a causa della mia distanza, si trova anche il mio.

Osserva attentamente la mia espressione completamente rincretinita.

Che diamine significa quello che ha appena detto?

È completamente impazzita!

E meno male che la gravidanza faceva male solamente ad Alice.

«Perché?» le domando pur cercando di mantenermi serio ed evitare di guardarla come se fosse una marziana.

Lily lentamente si gira verso di me e mi fissa non lasciando trapelare dal suo sguardo nemmeno un accenno di burla o di divertimento.

Non è proprio uno scherzo, allora.

«Perché non metterei mai un vestito che piace a te per il mio matrimonio con Michael» spiega amareggiata.

Continua a guardarmi, insistente, come se fosse in attesa di qualcosa da parte mia.

Una reazione brusca...

Magari si aspetta che mi arrabbi, che mi deprima, che mi uccida... ma non sento assolutamente niente.

Anzi!

Non esageriamo!

Qualcosa la sento... ma è un sentimento estremamente positivo.

Lei, per quanto si debba preoccupare di tutto quello che riguardi il suo matrimonio con Johnson, pensa soprattutto a me.

A farmi sentire bene.

Probabilmente, sarebbe capace di scegliere anche un menù orripilante pur di farmi sentire “bene” quando mi presenterò lì al ristorante.

In pochissime parole: sta rovinando il suo matrimonio per non farmi sentire una merda quando vi parteciperò.

Ora, ditemi voi se questa donna non è un angelo per me?

Dopo tutto quello che le ho fatto... che è successo tra di noi... Lily Evans ancora pensa e si preoccupa per lo stato di James Potter.

Sorrido rumorosamente non riuscendo a nascondere il mio “divertimento” di fronte il suo comportamento e, contemporaneamente, abbasso il capo rivolgendo il mio sguardo e il mio sorriso al pavimento.

Adesso capisco perché non la sto aiutando per niente.

Ma io che ci posso fare?

Per me lei sarebbe pur sempre bellissima anche indossando un solo misero straccio... come faccio a dirle che non la vedo con un vestito?

«Ti diverte?» domanda stizzita la mia piccola Bibi.

Io rialzo il capo verso di lei senza preoccuparmi di cancellare la mia espressione che tanto la innervosisce.

«Direi di si... problemi?» le chiedo a mia volta trasformando il mio sorriso in... un immancabile ghigno.

Lei allarga per un secondo i suoi occhi fulminandomi, poi stringe i pugni.

Ci manca poco che scopre anche i denti in uno spaventoso ringhio.

Chissà perché, all’improvviso, il mio ghigno è scomparso nello stesso momento in cui ho notato la sua reazione.

Maledizione!

Lei già mi fa paura così... figurarsi ora che è incinta ed è vittima di quegli sbalzi d’umore!

«Sei un idiota!» ruggisce subito dopo, dandomi di nuovo le spalle ed avvicinandosi all’angolo della parete destra.

Non avevo visto, prima, che li c’è una sedia con sopra appoggiati dei vestiti normali.

Molto probabilmente sono i suoi.

Infatti, non appena la raggiunge, li afferra e si dirige verso il tavolo più grande.

Che donna, signori!

Non si fa nemmeno problemi a spogliarsi qui anche se ci sono io davanti.

Ma... qualsiasi siano i suoi programmi... non posso lasciarla andare via così...

Con un sorriso dolce mi dirigo verso la mia piccola Bibi che, ancora, mi da la schiena.

Mi avvicino e l’abbraccio da dietro poggiandole un bacio sulla spalla semi nuda.

Lei, in un primo momento, sussulta non preparata ad un mio contrattacco del genere... poi, cercando di ignorarmi, continua a spogliarsi.

O, almeno, a tentare.

«Vuoi una mano con la lampo?» le chiedo in un sussurro all’orecchio.

«Imbecille» mi risponde di rimando scansandosi dalle mie braccia ed allontanandosi di nuovo.

Mi appoggio con entrambe le mani al lato del tavolo fissando il vuoto della parete bianca davanti a me.

Al mio fianco, un po’ più in là, Lily continua a lottare con quel vestito per uscirne viva.

Sospiro.

Infondo lo dovevo sapere... se Lily è proprio la donna perfetta per me vuol dire che deve avere la sua fantastica percentuale di testardaggine che tanto mi faceva impazzire ad Hogwarts.

Beh... altrimenti come avrei fatto ad innamorarmi di lei?

Se lei non fosse stata così testarda, ai tempi della scuola, a rifiutare in continuazione ogni mio possibile invito... beh, io non mi sarei intestardito a mia volta con lei e, col passare degli anni, non avrei capito che quello che ho provato, provo e proverò per sempre per lei è Amore.

«Per me staresti divinamente vestita anche solo indossando un semplicissimo straccio» mormoro guardando la parete davanti a me.

Nonostante questo, percepisco la sua reazione.

Si è fermata.

Scommetto che mi sta anche guardando.

Sposto le mie iridi nocciola su di lei e scopro la validità della mia ipotesi.

Mi sta fissando seria ed in attesa.

«Per me è semplicemente assurdo che tu stia facendo quello che stai facendo» continuo, ora, non osando toglierle gli occhi di dosso.

«E che cosa starei facendo, sentiamo?».

Riesco a reprimere un sorriso sghembo.

È tornata sulla difensiva nei miei confronti come al nostro primo incontro ufficiale all’Hotel.

«Che cosa te ne frega del mio parere sul tuo abito da sposa se il tuo futuro marito non sono io?» le domando velocemente, «Andiamo Lily...» riprendo non lasciandole nemmeno il tempo di pensare ad una risposta, «... non sono così stupido, sai?» concludo innervosito.

Ma che crede?

Che sia davvero un idiota rimbecillito?

Ah!

Che bella considerazione che ha di me!

«Non ne posso tenere conto, del tuo parere?» mi chiede alzando di poco la voce.

«Perché ne dovresti tenere conto se, in teoria, io ti avrei tradito?!» mi sovrappongo alla sua voce con un’altra domanda che sa ammutolirla...

Ma per poco.

«Perché io conosco la verità» risponde amareggiata ritornando ad un tono di voce più normale.

Questa volta è lei che è riuscita a togliermi le parole di bocca.

Sarei anche pronto a risponderle che, per me, è comunque un’assurdità.

Ma su quale base logica lo direi?

Lei ha perfettamente ragione.

Conoscendo la verità, una persona può scegliere come comportarsi.

E, sapendo la persona in questione quale sia veramente, posso ben capire la scelta di Lily.

Probabilmente l’avrei fatto anche io al suo posto.

Sospiro perdendo il mio sguardo, di nuovo, di fronte a me.

«Allora hai completamente sbagliato persona, Lily...» sorrido, riportando le mie iridi su di lei, «... te l’ho detto: per me staresti benissimo anche con uno straccio addosso».

Lei risponde al mio sorriso.

«Infatti, non mi aspettavo proprio questa visita. Ma credo che renda le cose ancora più difficili dato il tuo parere. Prima che arrivassi avevo adocchiato qualche abito orripilante, ma, ora, non sono più sicura che non ti piacerebbe».

Rido.

«E tu avresti il coraggio di indossare una schifezza di abito davanti ad una platea così grande?».

«Sono pur sempre una Grifondoro, no?» mi domanda con un certo tono di malizia nella sua voce.

Ghigno.

Si, lei è una Grifondoro... una fantastica Grifondoro.

Mi avvicino a lei senza osare cancellare il mio sorriso sghembo dal mio volto e osservo la sua reazione.

Lily risponde al mio sorriso prima di chiedere:

«O ti aspettavi una risposta migliore?» domanda utilizzando un tono più malizioso, «Qualcosa di più sdolcinato, magari...» continua avvicinandosi, anche lei, ormai dimentica del vestito da sposa ancora per metà sbottonato dietro la schiena permettendo alla stoffa di scivolare sulle sue spalle scoperte.

«Preferisco non farmi venire il diabete, grazie» rispondo bloccando la mia avanzata verso di lei e continuando a  ghignare inesorabilmente.

Lei allarga il suo sorriso, divertita.

«Mi stupisce, signor Potter! Lei, che è un...» pondera per un secondo per trovare la parola giusta da usare, «... vero mago nel saper ribattere, copia le risposte e le idee di altre persone?» conclude avvicinandosi sempre di più.

Sorrido rumorosamente.

«Non so di cosa sta parlando, signorina Evans» le rispondo.

«Oh, andiamo!, signor Potter...» mi sprona lei.

Poi, però, accade qualcosa di diverso.

Lei mi ha definitivamente raggiunto ed ora, esattamente come tre settimane fa, di nuovo ci troviamo troppo vicini l’uno all’altra perché la nostra ragione possa ancora controllare i nostri istinti... “primitivi”.

«... persino Harry sa che questa battuta è mia e non tua» sussurra, infine, la mia piccola Bibi dando inizio a quella stessa sensazione che mi prese lo stomaco il momento prima di averla baciata al nostro ultimo incontro a casa nostra.

Automaticamente, quindi, come lei ha abbassato notevolmente il tono di voce fino ad arrivare ad un flebile sussurro, io alzo la mia mano portandola subito sulla sua guancia.

L’altra, invece, quasi fosse animata di vita propria, si poggia sul pancione bene in vista.

Altrettanto velocemente, noto la sua espressione mutare.

Il suo sorriso è ancora per metà tirato, mentre i suoi occhi non riescono a nascondere quel velo di malinconia che li ha appena avvolti.

Mi avvicino ancora di più al suo viso, cercando di non dare importanza alla nuova luce che si trova nei suoi occhi... semplicemente perché mi uccide.

Non togliendo, assolutamente, la mia mano dalla sua guancia, mi blocco a soli due centimetri dalla sua bocca percependo le nostre fronti toccarsi.

Rimaniamo così vicini per un po’... ascoltando ed assaporando i nostri respiri poco più emozionati per la situazione e la posizione in cui ci troviamo.

Sorrido gettando fuori l’aria e riprendendola subito dopo.

«È cresciuto» le dico con un filo di voce leggermente rauca, mentre accarezzo quel suo pancione finalmente in risalto in modo evidente.

Lei sorride.

Lo capisco dal fatto che ne abbia sentito il rumore... entrambi abbiamo gli occhi chiusi.

«Cresce ogni giorno di più... ed è... estremamente forte» mi risponde, con il mio stesso tono di voce, solo più emozionato.

È davvero orgogliosa di stare per avere questo bambino.

È una cosa che le si può leggere istantaneamente nello sguardo, nei suoi modi di fare o di parlare del feto in crescita.

Anche io ne sono orgoglioso... estremamente orgoglioso.

«Mi pare ovvio, Lily. È nostro figlio».

Sorride ancora di più... e come prima lo deduco dal rumore che ne è conseguito.

«Non ti montare troppo la testa, Potter. Rischi di fondere quei due neuroni che ti sono rimasti»

Ghigno silenziosamente, ma penso che lei l’abbia previsto... come mossa da parte mia.

Stiamo parlando pur sempre di Lily Evans.

«Attenta Evans. Non vorrei che mi rovinassi la mia bellissima pelle immacolata con l’acidume che stai spruzzando da tutti i pori».

Lei ride sommessamente, gettando la testa indietro e permettendo ad entrambi di riaprire gli occhi.

«Sull’“immacolata”, Potter, avrei i miei dubbi» commenta Lily dopo essersi data un veloce contegno.

«Non starai mica insinuando che io sia un pervertito senza scrupoli?» le chiedo puntandole fintamente minaccioso un dito contro.

Lei... ghigna.

Fantastica!

L’adoro quando fa così!

«Direi proprio di si, Potter. E ho anche le prove che lo dimostrano».

«Ma davvero?» le chiedo stando al gioco ed alzando le sopracciglia scettico.

Lei annuisce.

«Assolutamente!» conferma con voce bassa e sicura.

Riesco a trattenere un nuovo ghigno che sento nascermi da dentro.

«Bene! Allora le mostri alla giuria, signorina Evans» le dico facendo mezzo passo indietro ed indicando la stanza intera, con un ampio movimento del braccio, e facendo finta che, qui di fronte a noi, come spettatrice, ci sia proprio una grande giuria.

Lily sorride compiaciuta e, come un’inimitabile attrice, mi supera dirigendosi di qualche passo verso il centro della stanza e dandomi le spalle.

Come se, reggendomi la farsa, stesse proprio per parlare a questa fantomatica giuria.

«Mia brava gente».

Rido.

«Cosa c’è? Stai parlando ad un popolo che sta per andare in guerra?» la prendo in giro.

Lei si volta fulminea e, con un meraviglioso sorrisetto furbo che mi manda letteralmente in tilt il cervello, mi ammonisce con lo sguardo di tacere... poi si disturba anche ad aggiungere:

«Taci! Tu sei l’accusato! Non hai diritto alla parola! Se volevi tanto provare a difenderti da solo, potevi anche intraprendere la carriera di avvocato come me!».

«Oh oh! Mi perdoni, allora, sua altezza reale, Miss Evans!».

Con il minimo di considerazione, si gira di nuovo verso il pubblico immaginario.

«Insomma, dicevo, signori... che ho le prove lampanti per incastrare il caro vecchio Potty – Pot!» continua la mia piccola Bibi, mentre io, a malapena, reprimo una smorfia di disgusto.

Lily si gira verso di me e sorride.

«Potty – Pot?» le chiedo schifato.

Lei alza una spalla in segno di menefreghismo nei confronti del fatto e poi, procede:

«E ve le mostro subito» dice con voce più bassa e sicura.

Rapidamente, come se non riuscissi nemmeno a vedermela passare vicino, mi si accosta e, con un movimento altrettanto veloce, mi afferra la nuca per spingermela verso il basso.

Verso quelle sue labbra che tanto ho bramato da tre settimane!

...

Merlino!

Ma perché non ci hai fatti incontrare prima, eh?

Maledetto!

Mi hai fatto aspettare così tanto...

Inutile specificare che, nell’esatto istante in cui ho sentito le sue labbra sfiorare le mie, ho subito portato le mie braccia intorno alla sua vita per stringerla di nuovo a me.

Ancora una volta sento il mio cuore battere come un martello pneumatico alla massima velocità contro il mio petto.

Tra qualche secondo, ve lo potrò servire su un piatto d’argento dato che uscirà da solo.

Lily, dal canto suo, non appena si è sentita abbracciata dalla vita da me, ha immediatamente portato anche le sue braccia intorno al mio collo.

La attiro sempre di più a me.

Ogni bacio, ogni spinta più forte mi fanno sentire quel vuoto, che ho percepito quando avevo lasciato la mia piccola Bibi, allontanarsi maggiormente dal mio cuore.

Ho di nuovo raggiunto la felicità divina.

Ogni istante di più la avvicino... con più forza.

Ho completamente scollegato il cervello perché il mio cuore è caparbiamente impegnato ad occuparsi solo di Lily... della mia Lily.

Mi stacco rapidamente per un nanosecondo per poter respirare un istante e, subito, mi riattacco alle sue labbra.

La velocità dei nostri baci... non so come descriverlo... non implica il fatto di volerci sbrigare, di aver paura che qualcuno ci possa scoprire...

No.

È semplicemente dovuta alla nostra voglia, incolmabile, dell’altro.

Lei sorride e, malignamente, si stacca allontanandosi da me.

Assolutamente rimbambito, non mi rendo conto che sto vanamente procedendo verso il volto della mia piccola Bibi.

Lei sorride ancora di più, soddisfatta, e poggia una mano sulla mia bocca fermandomi.

Apro gli occhi sorpreso e la guardo stranito.

Che diamine le prende ora?

Non vuole continuare?

Perché?

«Eccoti servito, signor Potter! La prova lampante che...».

«Oh, sta zitta, Evans!» la zittisco portando le mie braccia alla vita di Lily e stringendo la presa alzandola verso l’alto e, allo stesso tempo, riprendendo a baciarla con foga.

La sento ridere genuinamente e in modo spontaneo, mentre passa le sue braccia intorno alla mia testa che, ormai, sta in basso per lei dato che  ancora la mantengo.

Abbassando la sua bellissima faccia, riprendiamo a scambiarci effusioni tutt’altro che caste!

Diamine se mi sento in paradiso!

«Non sai resistermi, Potter» sussurra lei, dopo essersi allontanata dalla mia bocca che, privata delle sue labbra, subito prende d’assalto la deliziosa pelle del suo collo.

La sento tirare la testa indietro e poi riportarla al fianco della mia, appoggiando la fronte sulla mia spalla e lasciandosi sfuggire un dolce gemito.

«Questo lo dici tu» le rispondo in un debole mormorio tra un bacio e l’altro.

Percepisco le sue labbra, sfioranti il mio collo, tirarsi in un sorriso.

«Allora fermati...» mi sfida dolcemente lei sussurrando in modo debole queste parole.

Come se fosse combattuta dalla ragione, che vuole vedere e mettere alla prova la mia resistenza, e dal cuore che, invece, non ha alcuna intenzione di farmi bloccare.

«Va bene...» garantisco in un altro mormorio super debole.

Debole come la mia ragione che ancora comanda il mio corpo di fermarsi... ma non accade.

Maledizione!

Lily ha perfettamente ragione: non so più resisterle.

E come potrei?

Continuo a baciarle il collo, il mento, le guance, le labbra, il naso, gli occhi, la fronte, le orecchie, le sopracciglia... a seconda di come si muove lei di fronte a me.

Lei che ha le sue mani ai lati della mia testa e mi guida verso la sua bocca.

Ed ogni tocco è un battito in più... più forte... più emozionato!

Qualcosa che mi sta facendo impazzire!

La mia droga!

Come diamine dovrei fare per bloccarmi?

Non si può... non posso farlo... non ci posso riuscire...

Ho passato così tanti mesi senza di lei e, nel futuro, vivrò tanto altro tempo da solo, senza la sua compagnia...

È giusto che io ne approfitti adesso... in un momento come questo.

Sento di nuovo le sue labbra allargarsi in un sorriso di vittoria, mentre ancora bacia la mia bocca.

Ha vinto!

Ed entrambi lo sappiamo!

«Lo sapevo che facevo bene!» continua Lily nel suo sussurro di vittoria.

Continuo a sfiorare le sue labbra e, poi, ad approfondire ogni bacio dato che ormai è diventato un bisogno primario.

Nonostante quello che abbia detto mi abbia insospettito parecchio, ho assolutamente la necessità di sentirla di nuovo mia.

La voglio adesso!

«James...» mi chiama debolmente.

Lo conosco questo tono.

Sicuramente sta per dirmi di “no”.

«... James...» mi chiama ancora mettendo una mano sulla mia spalla ed esercitando una piccola pressione per allontanarmi, «... James, no...».

Eccola li!

Lo sapevo, maledizione!

Ma perché?

Non si rende conto che io ne ho un disperato bisogno?

«... Eddai, Buch! Non credo sia il posto appropriato per farlo!» dice più decisa riuscendo a liberarsi dalla mia presa e a staccarsi da me.

Sbuffo infastidito ed incrocio le braccia al petto.

Perché si comporta così?

Lo sa che non la forzerò mai a fare qualcosa che non vuole, ma sa altrettanto bene che la voglio.

E io so, a mia volta, che lei vuole me (chi al mondo non vorrebbe il mitico James Potter?)!

Allora perché fa cosi?
Uffa!

Noto il suo sorriso sincero di fronte la mia reazione ultra infantile.

Afferra le mie mani appoggiate sulle mie braccia e le porta dietro la sua schiena, facendole intrecciare fra di loro.

Poi porta le sue sulle mie guance e si alza sulle punte per darmi un bacio.

È inutile!

Di nuovo percepisco il mio cuore riprendere a battere alla velocità della luce e, subito, stringo le mie braccia intorno alla vita della mia piccola Bibi per attirarla ancora di più a me.

Approfondiamo entrambi il bacio per sentirci veramente insieme... uniti.

Quanto mi sono mancate le sue labbra sulle mie, le sue mani tremanti che mi sfiorano le guance e il collo, il suo respiro debole ed imbarazzato, i suoi occhi emozionati... lei!

Ci stacchiamo continuando a rimanere attaccati, uniti.

Le fronti appoggiate l’un l’altra e le nostre bocche aperte per riprendere il respiro mancato durante questo lungo... ehm... “slinguazzamento”.

Noto il suo sorriso allargarsi di nuovo.

È un sorriso strano, però.

Sembra un gesto pieno di aspettative, di orgoglio e di sorpresa... una sorpresa ben accetta e attesissima.

Resto per un istante imbambolato davanti quella bellissima espressione.

Poi, però, mi rendo conto che qui qualcosa non va come dovrebbe andare.

Insomma, considerando la nostra situazione, il tempo che abbiamo per rimanere insieme è quasi scaduto... manca solo un mese esatto al matrimonio.

Perché diamine ora mi ritrovo una Lily Evans così felice di fronte al suo amante con il quale tradisce il suo futuro marito (quanto ci godo, porca Puzzoletta!!!).

Rispondo al suo sorriso non preoccupandomi affatto di celare il mio punto interrogativo sulla sua strana reazione.

«Cosa c’è?» le chiedo.

Lei allarga ancora di più gli angoli della sua deliziosa e bellissima boccuccia prima di avvicinarsi di nuovo alla mia e stamparle sopra un piccolo bacio a stampo.

«Sono contenta di averti incontrato di nuovo. Tutto questo mi ha dato un’ulteriore prova del fatto che sto facendo bene quello che sto facendo» dice con una voce davvero felice ed entusiasta, pur mantenendo un’intensità bassa... in un sussurro.

Un dolce sussurro che a me sa di strano.

«Rovinare il matrimonio per me?».

Lei ride leggermente e, altrettanto delicatamente, scuote il capo... negando.

Aggrotto le sopracciglia, confuso.

«E allora cosa?».

Lily rimane silenziosa.

Posiziona il suo verde sguardo nel mio in modo che ben poco riuscisse a dividerli... e mi regala un’espressione meravigliosa.

Serena.

Come non l’avevo mai vista da quando l’avevo lasciata quattro mesi fa.

Assottiglia dolcemente i suoi occhi e mi sorride ancora di più.

Poi si sporge di nuovo e mi bacia a stampo nuovamente.

«Sperare, Buch» mi sussurra appoggiando la sua fronte sulla mia e chiudendo gli occhi.

...

Sperare?

In cosa?

Non sarà di nuovo per quel fatto?

Perché io la rapisca e la porti con me... ovunque io vada?

«Sperare...» chiedo con tono serio tramutando nella medesima espressione anche i mie occhi, «... in cosa?» continuo augurandomi di non sentire la risposta alla quale ho pensato.

Non posso sentirla.

Non adesso dopo che avevo assodato tutto quanto... non... non va bene!

In me.

Resto con gli occhi aperti a fissare ogni suo movimento da così vicino, dato che le nostre fronti sono ancora incollate, mentre lei mantiene ostinatamente gli occhi chiusi... prima di sussurrare seria, anche lei:

«In te, Buch».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«... Io lo avevo detto...» sussurro al pavimento augurandomi di poterlo sentire solo io, «... avevo detto che si sarebbe trattato di uno stupido e grossissimo errore».

«Ma tu sembravi felice!!!» mi urla in faccia avvicinandosi di un passo e mantenendo ancora la bacchetta levata.   ...

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Capitolo 35
*** Capitolo XXXIV - Addio ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXIV - Addio

Sono in un imperdonabile ritardo e me ne rendo conto!!! Lo so! E mi merito tutti questi pomodori che mi state tirando contro! Ma prima che mi conduciate a forza sul patibolo per uccidermi, lasciatemi dire qualcosa in mia difesa: ... ehm... eh eh eh... Blocco dello scrittore?

Ah! No! Non urlate! Non uccidetemi, vi prego! Non ho fatto altro che mangiarmi le mani in queste lunghe ed interminabili settimane solo perché sapevo che voi stavate aspettando, ma io non continuavo... perché, maledizione, è stato così difficile superare quel vuoto! Quel maledetto vuoto che non mi faceva scrivere più di mezza frase...

Cmq, a parte tutto, chiedo veramente scusa! Se riesco a superare la settimana prossima dovremmo procedere spediti come abbiamo sempre fatto: un capitolo ogni fine settimana. Soprattutto perché la fine l’abbiamo raggiunta ormai! Non so di preciso quanti altri capitoli ci saranno, ma di sicuro non molti!

Purtroppo per voi, però, ho già iniziato la stesura della prossima storia che pubblicherò l’esatto secondo dopo avervi salutato con l’ultimo capitolo di questa fan fiction xD! Perciò, la strada per abbandonarmi sarà ancora lunga piccole mie! Muahahahahahahahahahahahahahahahahah... e mi aspetto di vedere tutti quanti voi nella prossima =D!

Bando alle ciance!

 

Passiamo ai ringraziamenti di quei 8 angeli che hanno recensito! (Ragazzi, abbiamo superato le 200 recensioni =D! Mi sento potentissima per questo!!! Ahahahahahahahahahahah xDXD):

La Nika = Ciao! Scusami tanto per l’attesa cara! Prometto di non farmi aspettare ancora così tanto per il prossimo aggiornamento =D!!
Spero che tu abbia passato bene le vacanze, anche se parlarne adesso mi fa piangere perché già mi mancano! Non ne posso più voglio che questa scuola finisca oraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! T.T
Ma quando finisce? UFF!
Cmq, spero di trovarti presto tra le recensioni perché dopo tutto questo tempo mi siete mancate da morire anche se le vostre recensioni sono stato un faro preziosissimo per il mio brancolare nel buio del blocco dello scrittore ^^!
A presto, cara!
Ciau

Cicci92 = Tesoro, perdonami per questa lunghissima attesa! Ho mandato a monte il mio regalino di Natale che tanto avevi apprezzato, UFFA!!! Mi dispiace tanto, giuro! Però, dal prossimo capitolo cercherò di essere puntuale come ho sempre fatto =D!
Com’è andata? Tutto ok con le vacanze! A me già mi mancano perché la scuola non ha pietà con noi povere anime T.T!
Sono felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto! Avremo ancora un bel po’ di sorpresine prima di decretare veramente la fine di questa storia =D!!
Mi auguro che anche questo ti piaccia, per quanto... ehm =D, non te lo dico!
Buona lettura!
Ti aspetto tra le recensioni ;)

Malandrino4ever = Ciao Dani! Hai descritto perfettamente il tuo grado di piacimento del vecchio capitolo che mi hai fatto fare un giro sulle stelle insieme al fantastico ed unico James Potter e la sua meravigliosa scopa XD! Cmq, a parte gli scherzi, l’anticipazione, è vero, non dava buoni segni e... beh non vorrei toglierti altro tempo così puoi leggere il capitolo. Però, ti avviso: fa un bel respiro prima di gettarti nella lettura, eh! Non voglio essere causa di nessun allagamento di lacrime, ok? E non ti preoccupare: lascia la storia a me! Vedrai che non vi deluderò =D
Alla prossima!
Ah, scusa per il ritardo dell’aggiornamento! Cercherò di essere più costante ^^”

Pazzarella_dispettosa = Si, confermo, sei veramente folle! Ma è proprio per questo che mi piaci tantissimo ^^! La mia amica giustamente dice: meglio pazza che noiosa! E io sono pienamente d’accordo con lei su questo punto e con te sull’idea di andarne fiere! Amo camminare a testa alta io, quindi non ho potuto fare a meno di notare la tua frase “Ma oramai hai capito che sono una folle, no? E francamente ne vado fiera” e di essere completamente d’accordo =D! Chiusa questa parentesi, ho letto tutt’e due le recensioni e sono state meravigliose entrambe (mi è piaciuto anche il piccolo appelluccio a P.L. perché sono le stesse cose che le chiedo io, però sotto forma di minaccia xD! L’aggiungo alla mia risposta, così, magari si da una mossa perché ci ha lasciate ad un punto ancora più critico di quello per il quale avevi scritto tu xD).
Cmq, volevo chiederti scusa, tesoro per tutto questo tempo che vi ho fatto aspettare! Non lo meritavate e mi dispiace un sacco: prometto che mi impegnerò costantemente per aggiornare la prossima settimana come massimo, ok? ^^!
Bene! Sono contenta che il capitolo precedente ti sia piaciuto così tanto! In effetti, come hai ben capito, era l’ultimo di quelli felici tra James e Lily... purtroppo, qui succede qualcosa!
Non ti tolgo altro tempo e ti lascio alla storia! Ti aspetto tra le recensioni, però ;)
A presto!
Ciauuuuuuuuuuuu
P.S. Per quanto riguarda Sirius e Mary... potrei farci un pensierino ma credo che sia più un rapporto simile a quello con Lily: battibecchi che esprimono una forte amicizia. Niente di più! Nella prossima fan fiction potrei combinare qual cosina, però xD

Oceanodiviolini = CIAO!!!! Sono stata così felice di averti rivista tra le recensioni che ho rotto il soffitto con la testa per i salti di gioia xD! Cmq, non è un crimine. Certo, mi è dispiaciuto quando non ti ho più vista, ma per colpa della scuola purtroppo si fanno assenza ben più lunghe. Anche io, per colpa della scuola e del blocco dello scrittore, non sono riuscita ad aggiornare per quando avevo previsto. Vabbè! Cmq, bentornata ^^!
Quello che mi hai fatto è stato uno dei complimenti più belli che io abbia mai ricevuto! Me lo conserverò a vita *.*!!! Grazie di cuore ^^!
Spero di non cadere dal piedistallo, però, con questo capitolo che, già dal titolo, non promette niente di buono! Però: ti dico solo di non disperare tanto! Ho la trama in pugno, ormai e, per quanto siamo quasi arrivati alla fine, ce ne sono di sorpresine, ancora =D!
Spero di vederti tra le recensioni e che la scuola non ti rubi di nuovo così tanto tempo!
A presto!
Ciau ^^

pRiNcEss LiLIUzzA = Ciao, Amore! Purtroppo quella che si è fatta attendere fino alla morte sono io, questa volta (a proposito, proprio su questo punto tu non puoi proprio dire che ora non ti posso minacciare perché, se non sbaglio a fare i conti, sono già passate due settimane e qualcosina dal tuo ultimo aggiornamento, strepitoso tra l’altro. Quindi, insieme alle suppliche di Pazzarella_dispettosa che ha riportato in una sua recensione nella mia storia sperando che tu la leggessi, ti posto anche le mie seguenti minacce: VEDI DI AGGIORNARE ENTRO DOMANI O TI SQUARTO VIVA!!! Ricordati che per mia grandissima Magnanimità mi sto trattenendo dal dirti altro... RICORDATELO U.U!!! Invece, Pazzarella_dispettosa ti ha scritto questo: “Carissima P.L. aggiorna la tua storia che per la disperazione sto a un passo dal tirare a testate la porta T.T ti prego ci hai lasciate in un punto critichissimo T.T ed è più di un mese che non aggiorni! AGGIORNA PRESTO!!!”. In realtà aveva scritto questa cosa per il capitolo che hai postato il 29 Dicembre, ma sono più che sicura che si possa perfettamente attualizzare ^^!)!
Bene, chiarito tutto questo ambaradan (vedi di spicciarti, il coltello è qui accanto a me xD), ti chiedo umilmente scusa per questo imperdonabile ritardo!!! Prometto di cercare di aggiornare regolarmente d’ora in poi! Sperando che la scuola me lo permetta!!! A me già mancano le vacanze di Natale e, soprattutto, la NEVE  T.T!!!
Vabbè, Amore la tua recensione è stata bellissima e spero che anche la mia ti sia piaciuta!
Per quanto già il titolo del capitolo non faccia presagire niente di buono, mi auguro che il capitolo ti piaccia! E, beh, ci sentiamo la prossima settimana ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. I complimenti sono stati meravigliosi, grazie *.*!!

Cullen Isabella = Mon Amour! Ti chiedo umilmente perdono per questo imperdonabile ritardo! Davvero! So che ci tenevi parecchio alla mia promessa di aggiornare subito non appena sarei tornata a casa, ma è stata una tragedia completa! A momenti mi tagliavo le vene perché la neve mi mancava troppo e, come se non fosse bastato, mi è arrivato anche il blocco dello scrittore. Credo di sapere come procedere! Dal prossimo capitolo si farà un balzo di un intero mese... però non ti sto qui ad anticipare niente perché non voglio rovinare la “magia” che tu hai detto che riesco a creare. È stato bellissimo leggere una cosa del genere e ti ringrazio! Ti ammiro anche perché al tuo posto avrei scritto solo cose senza senso nelle condizioni in cui ti trovavi tu xD!
Cmq, non ti preoccupare, per quanto anche io odi essere ripetitiva quando commento una storia che mi piace, il tuo “stupendo” è sempre una palpitazione in più del mio cuoricino sempre più emozionato che legge le tue meravigliose recensioni!!
Non ti preoccupare nemmeno per il ritardo perché per quello ti ho battuto io xD! Spero di leggere presto un tuo commento, Amore!
A presto!
CIAUUUUUUUUUUUUUUUUU ^^

Giangi2495 = Ciao, cara!!! Mi dispiace per questo ritardo, ma sono stata vittima di un orribile blocco d’autore e non ho potuto fare niente. Non sono riuscita nemmeno ad andare a leggere e commentare la tua storia, ma ti prometto che appena posso faccio tutto! Grazie per i complimenti e, anche se ti sembra tardi o ripetitivo, a me non da affatto fastidio! Anzi! È luce nell’oscurità del blocco dello scrittore in cui sto brancolando in parte anche adesso!!
Perciò se non vuoi non smettere perché a me non fa altro che bene ;)!
Spero che il capitolo ti piaccia, anche se il titolo già fa presagire qualcosa di brutto!!!
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi ^^!
A presto, cara
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. non ti preoccupare!! Io sono uscita dalle vacanze con almeno 20 Kili in più xD

 

Inoltre, ringrazio quelle fantastiche 37 e 33 persone che mantengono la storia tra i PREFERITI e le SEGUITE ^^

Mi auguro di riuscire veramente ad aggiornare per tempo questa volta!

Buona lettura!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentaquattresimo – Addio

 

«No! James!» mi chiama spaventata, «Aspetta, ti prego!».

No!

No!

No!

Maledizione!

Ma perché insiste così?

La speranza è l’ultima a morire... lo capisco.

Anche io sto sperando fino all’ultimo di riuscire nel mio intento e di poter salvare Lily ed Harry da Johnson.

Ma... ma questo non è possibile!

Ed è una cosa che devo mettere in chiaro anche io.

D’ora in poi, se capiterà un nuovo incontro casuale con Lily Evans, io scapperò via senza degnare nessuno né di una parola né di una miserissima occhiata.

Lo deve capire una volta per tutte: non possiamo stare insieme!

E anche io mi dovrei decidere a capirlo.

Con questi pochi incontri ho semplicemente mandato a monte il durissimo lavoro di giorni interi, chiuso in una casa del cavolo, a convincermi che potevo vivere senza di lei...

O, almeno... ci provavo.

«James!!» mi chiama con voce più tremante e spaventata.

Facile avere paura in un momento come questo... quando vedi la persona della tua vita sparire davanti ai tuoi occhi e, tu, impotente, non riesci a fermarlo con le tue sole forze.

Ma, se con me i muscoli di Lily non funzionano... beh, non posso dire altrettanto della sua voce.

Come potrei resistere ad una voce così?

Così disperata... così mesta... sopraffatta dal dolore e dalla paura.

Se poi penso che una voce del genere... sia la sua...

Mi blocco proprio ad un soffio dalle tende e rimango immobile a fissare le cuciture della stoffa.

Dietro di me, lei si muove.

La sento muovere qualche passo nella mia direzione e poi fermarsi.

«Ti prego, non andare via» sento la sua voce supplichevole raggiungere il mio orecchio e non solo...

Il mio cuore si è ufficialmente fermato dopo questa frase.

Con quale forza, ora, dovrei allontanarmi da lei?

Chiudo per un istante gli occhi cercando di darmi delle risposte a queste continue domande che affollano la mia testa dal momento in cui ho perso il controllo di me stesso l’ultima volta che ho dovuto incontrare Lily.

Quell’incontro in cui... abbiamo scelto il nome del nostro bambino... a modo nostro.

Ma che risposte mi posso dare?

Sono così confuso che non sono sicuro nemmeno delle domande che mi pongo, a momenti.

Che diamine dovrei fare?

Il mio scopo è uno ed è chiaro: proteggere e salvare da qualsiasi forma di pericolo la mia piccola Bibi.

Sembra uno scopo così macchinario... ma è la mia vita.

Anche se adesso non sto più con lei, per me risulta lo stesso impossibile immaginare un mondo che non goda della presenza di Lily Evans.

Mi passo due dita sugli occhi e sospiro.

Se i Mangiamorte vogliono noi e, soprattutto, me è praticamente scontato che Lily correrebbe ancora più rischi stando in mia compagnia.

Questo è stato il motivo principale con il quale mi sono convinto a lasciarla.

Ma lei, dopo la nostra rottura, è andata a cercare sostegno per crescere nostro figlio nel Mangiamorte più pericoloso che potessimo trovare.

A questo punto, potrei pensare che lei si trovi di più in pericolo così, senza di me... e questo dovrebbe favorire la stessa opinione di Lily.

Portarla con me.

Ma a che scopo?

Farla vivere e far crescere mio figlio in una casa senza mai uscire, nemmeno una volta?

E quelle poche volte che si mette il piede fuori casa per una boccata d’aria, bisogna anche mascherarsi?

No.

Non sceglierei mai una vita del genere per le persone che amo.

Lily sarà costretta a chiedere aiuto economico a Frank ed Alice quando riuscirò a far sbattere Johnson ad Azkaban... ma da me non può pretendere niente.

Non voglio che lo faccia.

«James?» mi chiama ancora con voce strozzata.

Sta piangendo.

L’ho capito dalla sua voce... e non dalla vista.

Sono ancora voltato di spalle.

Devo scappare da qui!

«James... ti prego» implora ancora, «... non andartene».

Scommetto che si stia dando della stupida gratuitamente per aver detto quella frase che ha rovinato tutto il momento portandola a soffrire così.

Ma se non capitava adesso, magari sarebbe capitato più tardi.

Comunque sarebbe successo... e io avrei reagito nello stesso modo.

Devo farlo.

Abbasso il capo nascondendo i miei occhi con qualche ciocca un po’ più lunga dei miei capelli che li va a coprire.

«Scusa per l’interruzione, Lily. Non finirai mai di questo passo» segue un silenzio opprimente alla mia frase, «Ci... ci vediamo al matrimonio» la congedo timoroso e poco certo al tempo stesso.

Tutte reazione dovuto da quel maledetto organo che si trova al centro della mia gabbia toracica, che pompa il sangue in tutto il mio corpo e che, adesso, sta urlando straziato dall’angoscia di dovermene andare.

Di doverla lasciare in questo stato.

Mi avvicino ancora di più alla tenda, di quei quattro o cinque passi che mi distanziano da lei, tentando di non badare alle proteste del mio cuore.

Prima che potessi raggiungere la stoffa con una mano la sento urlare:

«No!» con un tono di voce più forte e deciso.

Rimango in silenzio ed immobile.

Lo so che è testarda... e non mi aspettavo di certo che quelle quattro parole messe in croce bastassero ad ammutolirla e a lasciarla buona, senza farmi seguire.

«Ho detto no!» ringhia di nuovo.

Al contrario di quanto sta accadendo alla mia piccola Bibi, dietro le mie spalle, non oso muovere un solo muscolo da quella posizione spontanea che stavo per compiere prima che lei mi bloccasse.

«Abbassa quella mano, James, e voltati verso di me. Altrimenti ti schianto! E lo sai che non ho paura di farlo!» aggiunge ancora più furiosa Lily.

Mi volto sorpreso dalle sue parole e scorgo il quadro complessivo che si era scatenato dentro e fuori la bellissima Lily Evans.

Occhi rossi e gonfi, mani tremanti, sguardo furioso, labbra assottigliate e rabbiose, guance già rigate dalle lacrime... bacchetta levata contro di me.

Nei miei occhi, istantaneamente, si forma un’indicibile sguardo d’orrore.

Lo sapevo.

Me lo sentivo.

E Remus aveva anche avvertito la pericolosità di quell’errore.

Una pericolosità che io ho colto solo ora che lei ha sostenuto, ancora una volta, la sua speranza sul mio ritorno.

«Lily...?» non nascondo affatto la mia sorpresa sottolineata dalla mia voce appena udibile.

Lei tira su con il naso prima di riprendere a tremare.

Sta per esplodere... me lo sento.

«Non te ne andrai, James...» mormora decisa, ma non riuscendo a sembrare decisa anche nell’espressione e nel modo di tenere la bacchetta.

È così fragile...

Riuscirei a disarmarla in un solo istante.

Basterebbe gettarsi a terra, afferrando allo stesso tempo il mio bastoncino di legno dentro il mantello, e disarmarla delicatamente senza sfiorarla e farle accidentalmente del male.

A giocare a mio favore, tra l’altro, ci sarebbero anche le sue mani tremanti e la sua vista offuscata dalle lacrime.

Ma con quale forza oserei attaccarla... vedendola così... in quello stato.

Maggiormente, se non completamente, per colpa mia.

«Ti avevo detto di smetterla...» ormai l’indecisione trapela anche dal mio sguardo mesto e il mio debole parlare... solo perché lei ha questo effetto su di me.

Le sue gioie sono anche le mie, i suoi pianti sono anche i miei... la sua tristezza, la sua felicità, la sua rabbia, la sua distrazione sono anche miei.

Tutto quello che prova lei causa delle conseguenze emotive anche in me.

Soprattutto in me.

Velocemente tira di nuovo su con il naso, fa tremare la bacchetta... lascia lacrimare gli occhi.

«Sparisci dalla mia vita. Poi torni e mi fai tradire quello che tra un mese esatto diventerà mio marito. Ed ora, dopo quello che abbiamo passato l’ultima volta e pochi minuti fa, tu pretendi che io non continui a sperare nel nostro amore?!» trema, trema la sua voce.

Trema come la sua bacchetta...

Oscilla come le lacrime sui suoi occhi verdi...

Uccide come il mio cuore...

Abbasso lo sguardo perdendolo nel vuoto, non sapendo cosa rispondere.

Dovrei anche rispondere?

No.

Non potrei.

Lei ha perfettamente ragione e lo sappiamo entrambi.

«... Io lo avevo detto...» sussurro al pavimento augurandomi di poterlo sentire solo io, «... avevo detto che si sarebbe trattato di uno stupido e grossissimo errore».

«Ma tu sembravi felice!!!» mi urla in faccia avvicinandosi di un passo e mantenendo ancora la bacchetta levata.

Probabilmente sa che se solo provasse ad abbassarla, io ne approfitterei per andarmene.

«L’altra volta ti ho chiesto se si trattava, tutto, di una farsa! Se mi stavi mentendo! Se mi avevi sempre mentito fino ad ora!» continua a sbraitare lei in preda a forti singhiozzi, «E tu mi hai sinceramente risposto che non lo avresti mai fatto! Mi hai fatto comprendere l’autenticità dei tuoi sentimenti, James! Perché li devi negare?! Perché mi devi lasc...».

Un improvviso nodo alla gola le impedisce di proseguire la ramanzina che mi sta uccidendo, lentamente e con dolore, più per il suo tono disperato e piangente che per le parole.

Anche se, pure quelle hanno un effetto catastroficamente devastante in me.

La bacchetta le cade di mano, la quale si va a posare sul suo volto... coprendolo.

Nascondendosi.

Chiudendosi.

Scappando.

Ed allontanandosi.

Cadendo.

...

No!

Ancora una volta percepisco le mie iridi ridursi a dismisura per la paura... accartocciarsi come carta nel fuoco... come il mio cuore.

Muovo un passo verso di lei e non faccio nemmeno in tempo a protendere le braccia verso la mia piccola Bibi che, istantaneamente, la vedo accasciarsi a terra... di botto.

Con il cuore in gola, mi fiondo su di lei.

Con la paura che la botta possa aver fatto male sia a Lily che ad Harry, mi precipito su di lei.

Con il panico di essere stato io la causa di tutto, la raggiungo.

Mi accovaccio sulle gambe per poter arrivare alla sua altezza.

«Lily!» la chiamo preoccupato, notando la sua posizione ancora... chiusa.

Le sue mani ancora strette sugli occhi... ancora usate come mezzo per nascondersi dal mondo che fa troppo male.

O da me...

«Lily?» afferro i suoi polsi delicatamente e non osando smuoverli da quella posizione, accorgendomi del fatto che, se continua a piangere come prima che stava in piedi, probabilmente non deve averla sfiorata affatto la sua “caduta”.

Facendo una piccola pressione sue quei due sottilissimi polsi, riesco ad allontanarli leggermente.

Fulmineo, per impedirle di nascondersi di nuovo, tolgo una mano dalla sua e la posiziono sotto il suo mento... alzandole il viso.

I suoi occhi rossi e verdi si scontrano, con la potenza di una tempesta violentissima, con le mie iridi nocciola.

Cerco di infonderle più sicurezza che posso dal mio sguardo dato che potrò fare davvero poco con i gesti... e ancor meno con le parole.

Lei, però, subito mostra una reazione positiva.

Ha smesso di singhiozzare e di lacrimare velocemente.

Cadono poche gocce... da quel cielo verde.

Passo la mia mano, dal suo mento sulla sua guancia sinistra prendendo ad accarezzarla con una dolcezza infinita.

Senza interrompere la nostra catena, continuo ad infonderle sicurezza attraverso i miei occhi e lei riprende a respirare con più regolarità.

Poi, improvvisamente, tira di nuovo su con il naso prima di fiondarsi sulla mia spalla e di strusciarsi contro il mio mantello.

Non pensandoci su nemmeno due volte, le passo il mio braccio sinistro intorno alle esili spalle scosse e spaventate, mentre con la mano sinistra accarezzo i suoi capelli.

Percepisco le sue piccole mani cercare di aggrapparsi alla mia giacca interna al mantello, e il suo volto che continua a strusciarsi contro la mia spalla in cerca di un supporto che le è stato privato da quattro mesi.

La stringo ancora di più... protettivo.

«Per – perché, Bu - Buch?» chiede letteralmente scossa dai singhiozzi.

Resto muto di fronte quella domanda.

Perché?

...

Non lo so il perché.

Probabilmente non avrei mai dovuto aprire la lettera di McCullen che, poi, mi avrebbe portato a tutto questo.

Non avrei mai dovuto leggere... non sarei mai dovuto andare a quell’incontro... ascoltare quelle sue parole.

Non avrei mai... mai dovuto!

Eppure l’ho fatto.

Mio padre mi ha sempre rimproverato quando mi lamentavo delle cose passate.

Il passato non si può cambiare.

È accaduto e bisogna accettarlo in tutte le sue forme.

Una volta che si ha assimilato il proprio passato, si deve sempre stringere i denti e combattere per cambiare il presente e crearci il nostro futuro.

Questa era la grande teoria di Charlus Potter... mio padre.

Sono così fiero di essere suo figlio.

Se oggi sono questo, lo devo solamente a lui.

Sono anche cambiato grazie al suo intervento... e solo attraverso il mio cambiamento sono riuscito ad avvicinarmi alla mia bella Lily.

La stessa donna che, ora, mantengo stretta tra le mie braccia e che cerca inutilmente di tenere a bada le lacrime.

Inspiro profondamente chiudendo per un istante gli occhi.

Nonostante quella domanda può essere intesa in modo generale, io ho ben capito cosa intendeva lei.

Perché non posso prenderla e portarla con me?

Cosa mi blocca...

Cosa mi impedisce di dare ascolto al mio cuore?

Stringo ancora di più la mia piccola Bibi, facendola accoccolare meglio vicino a me, e andando indietro quel poco che serve per farmi sedere a terra.

La avvicino di nuovo permettendole di darmi “il fianco”, le gambe piegate, le spalle circondate dal mio braccio sinistro e la testa appoggiata sulla mia spalla.

Lentamente faccio avanti ed indietro con il busto per cullarla dolcemente, sperando di riuscire a calmarla ancora di più.

Sento il suo respiro tornare sempre più regolare e tranquillo.

Immagino abbia gli occhi chiusi e stia cercando di contenersi da sola.

«Avevi detto che per lui avresti fatto qualsiasi cosa...» dico improvvisamente.

Ho capito in quale punto posso convincerla a mollare tutte le speranza legate al mio ritorno.

Lei, in un primo momento rimase silenziosa e ferma.

Poi, si allontana dal mio busto poggiando una mano sul mio petto per staccarsi e potermi guardare in volto.

Io, in qualsiasi caso, non oso toglierle le mie braccia intorno alle sue spalle.

So che il suo umore ne risentirebbe parecchio.

Lily, però, comincia a guardarmi interrogativa, ignorante del fatto che quei suoi occhi ancora rossi mi stiano uccidendo sul colpo.

Respiro intensamente per tentare di darmi forza, poi poggio la mia mano destra sul suo pancione in modo che lei capisca a chi mi sto riferendo in questo momento.

«Harry» aggiungo per aiutare i miei gesti.

Lei non reagisce in nessuna maniera.

Continua a guardami tra il serio e il mesto.

Dopo un po’, però, annuisce per confermare la mia penultima frase.

L’ha detto lei stessa, come giustificante delle sue azioni, che per nostro figlio sarebbe stata in grado persino di morire.

Allora... per lui, si manterrà al sicuro dai pericoli... che porto io...

Per lui... si allontanerà da me una volta per tutte.

«Si...» mormora con voce rotta.

Veloce, ma non troppo indelicato, le passo entrambe le mani sulle guance per poterla fissare negli occhi in un modo così intenso che sottolinei definitivamente quello che sto per chiederle.

«Allora tienilo al sicuro...» dico, «... da me».

Lei aggrotta le sopracciglia.

«Che dici? Tu non potresti mai fargli del male...» comincia a giustificarmi, «Non... non lo faresti... non ne sei capace... no» continua a negare facendosi prendere un po’ troppo dall’ambiguità delle mie parole che, a quanto pare, l’hanno un po’ depistata.

Sorrido teneramente riuscendo ad ammutolirla al secondo.

«Non intendevo questo, Lily».

Lei rimane in silenzio in attesa della mia continua.

Inspiro di nuovo per darmi forza, e:

«Vedi, Bibi. Da qualche tempo ho... beh, vivo una vita non facile. Una vita che non permetterei mai alle persone che amo di sopportare per me».

«Ma, James, se siamo uniti possiamo...».

Nego con il capo, desolato e sommesso, interrompendo la sua repentina protesta alla mia prima spiegazione.

Alzo ancora una volta gli occhi verso le sue pozzanghere verdi e mi ci tuffo dentro.

«Per quanto tu ed Harry possiate anche sopportare ed essere uniti con me, Lily... io starei male a vedere crescere mio figlio in quel modo. E non voglio assolutamente che tu mi segua» preciso serio, «Non voglio assolutamente educare il mio bambino nel pericolo costante e nella violenza».

«Siamo in un periodo di guerra, James» insiste ancora lei afferrandomi i polsi ed appoggiandosi senza farmi togliere le mie mani dalle sue guance, «Mi sembra normale che ci sia quest’“atmosfera sociale”, non credi?» continua alzando scettica le sopracciglia nel momento in cui pronunciava “atmosfera sociale”.

«Per me è peggio, Lily. Capiscilo una buona volta!» l’aggredisco evitando di sembrare troppo brusco, «Harry, restandone fuori, vivrebbe una vita di pace in confronto a quella che passerebbe stando con me. Vuoi passare il resto dei tuoi giorni alzandoti la mattina e chiedendoti ogni santo minuti se tuo figlio arriverà sano e tutto intero a fine giornata? Vuoi farlo crescere nell’ombra dei nascondigli e dei segreti? Vuoi solo odio e rancore per lui?» la vedo scuotere energicamente la testa tra le mie mani, mentre quelle sue calde lacrime bagnano anche i miei polpastrelli.

Ha ricominciato a piangere... perché sta capendo effettivamente che non potrà venire dove vado io.

Ho usato una buona arma per fermarla.

Micidiale per entrambi... ma buona.

«È questo che vuoi per il piccolo Harry?» le domando infine decisivo.

Senza nemmeno preoccuparsi di rispondermi, si slancia verso di me abbracciandomi e nascondendo ancora una volta quel suo sguardo distrutto dalle mie iridi così indagatrici e profonde.

Mi circonda il collo e sprofonda con il viso nell’incavo della mia spalla.

Dubbioso, porto anche io le mie braccia intorno alla sua vita.

Non dovrebbe essere così.

Se le ho detto addio... devo essere costante.

...

Merlino!

Mi ritorna in mente sempre la stessa domanda... con quale cazzo di forza dovrei essere costante ed abbandonarla una volta per tutte?

Riprendo a fare avanti ed indietro con il busto, trascinando nel mio movimento anche Lily... sperando di calmarla dato che ha ripreso a singhiozzare.

Questo silenzio così opprimente... di nuovo interrotto dai suoi singhiozzi.

Mi fa tornare alla mente il nostro ultimo incontro.

...

Quel fantastico errore.

...

Quello che ora ci sta facendo pagare dolori ben più forti della prima volta in cui ci separammo.

...

Quattro mesi fa.

...

Restiamo ancora qualche secondo in silenzio.

Lei ascoltando i miei pesanti respiri.

Io percependo i suoi singhiozzi ridursi sempre di più... fino a sentirla nuovamente respirare con regolarità.

O quasi...

«Scappiamo, Buch?» mi domanda improvvisamente.

Sorrido tra me e me.

Le risorse intellettive della mia piccola Bibi non conoscono davvero limiti.

Per quanto riguarda il coraggio... beh, non lo metto nemmeno in discussione.

Siamo Grifondoro entrambi.

Il fegato per scappare ed abbandonare tutto per noi e per nostro figlio ce l’abbiamo.

Il problema è che non è nella nostra... “natura”... abbandonare un’intera nazione di maghi contro il più potente di tutti.

Lord Voldemort... più comunemente noto da me con il soprannome “Il bastardo”.

Il signore di tutti i coglioni e i maledetti che rovinano la vita alle altre persone.

A me...

Come osa... come ha osato rovinare la vita al mitico James Potter?

«E quale lezione riceverebbe Harry da questo nostro gesto?» le chiedo a mia volta, «Che davanti alle difficoltà si fugge senza affrontarle?».

Repentinamente, lei si stacca da me e mi lancia un’occhiata di fuoco.

«Scappare da qui non vuol dire per forza abbandonare la guerra oppure parteggiare per il nemico» controbatte pronta.

Che genio, signori!

Questa donna, sfruttando la sua incredibile “faccia tosta”, avrebbe potuto sbaragliare l’intera concorrenza nel mondo degli avvocati.

È in grado di raggirare la frittata in qualsiasi modo pur di avere la sentenza a suo favore.

...

Ecco perché si è tanto premurata di assumere la difesa di noi Malandrini all’udienza del Ministero.

...

Che donna!

Sorrido ancora di più abbassando per un secondo gli occhi a terra e poi riportandoli subito su di lei.

«Non insistere, Lily... fa male ad entrambi» l’ammonisco serio, accorgendomi di quella sua espressione di nuovo triste, «Convinciti del fatto che ti abbia tradito e che questo bambino non lo voglia. Convinciti di un’altra realtà, come ad Hogwarts, ricordi?» le propongo sorridendo e cercando di sdrammatizzare la situazione.

«Come puoi chiedermi una cosa del genere quando sono più che certa di conoscerti come le mie tasche. Di sapere ogni minima cosa di te, addirittura meglio di me stessa!».

Allargo di nuovo i miei muscoli facciali e riporto le mie mani sulle sue guance, precedentemente tenute tra quelle di Lily.

Con i polpastrelli dei pollici, le accarezzo la delicata pelle.

Mi avvicino al suo volto arrivando a percepire il suo respiro sulla mia faccia.

Appoggio la mia fronte sulla sua e le poso delicatamente le mie labbra sulle sue.

Fulminea, porta le sue piccole e sottili manine dietro la mia chioma e mi attira ancora di più per approfondire questo bacio.

Che sa tanto di addio...

Lei che continua a tirarmi verso di lei e io che l’accarezzo come se fosse una cosa talmente rara nella vita di un uomo che, si e no, si ha la fortuna di vederla una volta sola nella proprio esistenza.

Le nostre labbra che si aprono, permissive... le nostre lingue che si cercano, disperate...

Le mie guance che si bagnano delle sue lacrime, angosciate...

Ancora una volta percepisco il mio cuore cominciare a sopraffare la mia lucidità razionale.

Non mi piace questo fatto.

Se riprendo a non controllarmi più, è finita.

Non riuscirei davvero a dirle addio definitivamente.

Con una forza che non credevo di possedere, poggio la mia fronte sulla sua e allontano la mia bocca.

La sento avvicinarsi per tentare di riprendersela, ma io mi stacco sempre di più.

«Sarò sempre con te, Lily» finché non sparo l’ultima micidiale bomba.

Lei, distrutta, abbassa il capo facendolo arrivare all’altezza del mio petto... senza toccarmi.

I suoi rossi capelli che le coprono tutto mi sbattono in faccia un panico che mi fa raggrinzire maggiormente il cuore.

Con un respiro più corto... causato da quest’immenso dolore... porto una mano tra quei rossi capelli, cercando di scostarli e di raggiungere il mento per poter rivedere quel suo volto e rassicurarla...

O, almeno, provarci.

Lily, invece, si comporta in una maniera che non fa altro che affondare ancora di più quella lama nel mio petto.

Scansa la mia mano e si allontana, avvicinandosi alla parete dove vi sono tutte le stoffe.

Si raggomitola li e ricomincia a piangere... solitaria.

Ogni suo singhiozzo trattenuto è una pugnalata dritta al cuore.

Ogni movimento che quelle sue piccole mani compiono sui suoi occhi iniettati di rosso è una stretta maggiore al mio petto.

Mi dirigo verso di lei, gattonando.

Una volta arrivato, protendo una mano verso la sua schiena...

Tento di afferrare la sua piccola spalla esile e scossa dai singhiozzi mal trattenuti.

Ma, appena lei percepisce le mie intenzioni, la scuote ancora di più e si allontana di poco.

Poi, mormora con voce rottissima il contrattacco alla mia ultima bomba di distruzione di massa.

«Ti prego, James... va via».

Il mio respiro si fa improvvisamente tremolante.

Fino ad ora quello che pregava l’altra di andare via ero io.

Sentirsi dire il contrario è qualcosa di...

Ah, Merlino!

Non riesco a descriverlo!

È troppo... qualcosa di troppo per dirlo a semplici parole.

Le parole sembrano sminuire quello che in realtà sto provando in questo momento.

Lascio cadere a terra quella mia mano rimasta sospesa e, incassando il colpo, perdo lo sguardo nel vuoto.

Con una voce strozzata dalla sofferenza che, a stento, riesco a riconoscere, dico:

«Va bene...» respiro di nuovo tremolando, «... scusami Lily...» un’altra pausa, «... ci vediamo al matrimonio».

«No...» m’interrompe subito, facendomi perdere un battito del cuore.

Alzo il capo speranzoso.

...

Speranzoso di cosa?

Maledizione, James!

Smettila!

Sei così contraddittorio... così ipocrita.

«... no» dice ancora lei dopo vari respiri pesanti e pieni di lacrime, «... Se vuoi, non disturbarti nemmeno a venire...».

Traditrice, mi sfugge una lacrima al mio controllo che, senza nemmeno scivolare sulla mia guancia, cade direttamente a terra.

Odio piangere.

Non lo voglio e non lo devo fare.

Tirando silenziosamente su con il naso, porto il palmo della mia mano sull’occhio che si è appena lasciato sfuggire quella goccia, e lo strofino.

Asciugandolo... ma non curandolo.

...

Mi ha praticamente detto che al suo matrimonio non mi vuole.

E la capisco perfettamente.

Probabilmente sarebbe riuscita a reggere la situazione contando sulla speranza che io, magari anche all’ultimo minuto, possa apparire e riprenderla con me.

Una volta che questa grande speranza è crollata... a cos’altro si deve aggrappare?

Sarebbe come se io perdessi definitivamente la speranza di salvare lei e mio figlio...

A quale altro sostegno mi dovrei aggrappare per tirare avanti... per trovare la forza di continuare?

...

Non ne ho idea!

Significherebbe un vero e proprio suicidio interiore.

Eppure, io, a quel matrimonio, ci devo andare per forza.

Dovrò farlo... e non so proprio come potrebbe interpretare la mia presenza.

O come un cambio d’idea... o come un dispetto per farla soffrire maggiormente.

Ma, considerati gli ultimi tempi e le sue ultime idee, penso proprio che immaginerebbe un cambio d’opinione da parte mia.

Un cambio d’opinione ed una corsa sfrenata verso la chiesa per fermare questo matrimonio.

Prendere a pugni Johnson e rapirla.

Rapirla, eppure vederla con il sorriso sulle labbra.

...

Annuisco debolmente, senza nemmeno dare alcun segno vocale per farle capire di aver sentito la sua ultima frase... dato che lei ancora mi da le spalle.

Con un nodo in gola, un macigno sul petto ed un cuore ormai ridotto in cenere, mi alzo da terra e mi dirigo verso la tenda.

Prima di scostarla, mi giro un’ultima volta verso di lei... continuando a sperare dal profondo del cuore di scoprirla guardarmi ansiosa.

Ansiosa di volermi fermare... ansiosa di rimangiarsi quel “va via”... ansiosa di voler tornare a tutti i costi con me.

Ma niente.

Lily ancora mi da la schiena...

Raggomitolata con le gambe al petto, per quanto le sia possibile data la pancia voluminosa, e stretta in quelle spalle così scosse dai singhiozzi.

Con un brivido di orrore, causato dalla consapevolezza di essere l’unico colpevole di tutto quel dolore, mi volgo di nuovo verso la tenda.

Sospiro.

So che dall’altra parte mi aspetta un fiume di domande da parte degli altri.

A meno che non abbiano avuto la brillante idea di andarsene dalla stanza affianco per non sentire la nostra conversazione e lasciarci veramente soli.

Apro leggermente le tende per sbirciare la situazione e scopro che la mia seconda ipotesi è quella giusta.

Tutti sono spariti.

Saranno nel corridoio a parlare fra di loro.

...

Non ho voglia di uscire e di sorbirmi le continue domande di tutti.

Adesso, oltre ai Malandrini, ci saranno anche Mary e Colette.

Dovrei rivivere tutto questo orrore solo perché dovrei raccontare il mio “colloquio” con Lily Evans...

No, grazie.

Dovranno sorbirsi un pesante silenzio.

Questo giorno... è un giorno di silenzio.

Inspirando ed espirando per farmi coraggio, abbandono definitivamente la stanza in cui si trova la mia piccola Bibi entrando in quella adiacente dopo aver superato le tende.

Mi fiondo sulla porta e, dopo essermi dato una veloce occhiata intorno con un’espressione più che desolata e rassegnata agli eventi, la apro... gettandomi nel burrone.

Muovo un primo passo oltre la soglia e già percepisco quel piccolo chiacchiericcio dei miei amici sopraggiungere fino a me.

Apro un po’ di più la porta e, immediatamente, sento quel parlottare diminuire a dismisura.

Ecco.

Tra un po’ arriveranno le domande di tutti...

E dopo tutte le domande che ignorerò, ci sarà l’ostacolo più grande di tutti.

La porta d’ingresso.

Una volta che avrò superato quell’entrata avrò definitivamente detto addio alla mia bella Lily Evans.

Quando mai era capitato che si pensasse ad un James Potter senza la sua Lily Evans?

Anche ai tempi della fantastica Hogwarts!

Anche ai tempi del nostro “odio”!

Anche ai tempi dei nostri battibecchi amorosi!

Anche ai tempi dei nostri dolori familiari, in cui cercavamo conforto l’un l’altro!

Persino le pareti erano riuscite ad intravedere i nostri destini intrecciati...

Tutti l’avevano visto... tutti l’avevano capito... tranne lei.

Ma ecco che mi avvicino alla sala d’attesa.

Tutti gli occhi sono su di me, come da giovane avevo sempre sognato.

Ora, invece, vorrei solamente chiudermi in un buco e lasciarmi cadere.

Senza spiccicare parole sorpasso Remus e Peter che mi guardano mortificati e Sirius, dietro di loro, che, invece, ha tutt’altro sguardo.

Ma non ho tempo per essere sostenuto.

Voglio solo precipitare.

Mi dirigo verso la porta principale e, senza nemmeno salutare Mary e Colette che, come tutti, mi stanno guardando dispiaciute... la apro.

Sicuramente avranno tutti capito che la mia discussione con Lily non deve aver avuto buoni esiti.

Ma ecco!

La porta è aperta...

James Potter... sta cadendo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:
«Che razza di posto è mai questo?» domanda Sirius osservando la punta dell’enorme mucchio di macerie posizionata abbastanza in alto, devo dire, per essere i resti di un palazzo crollato. Doveva essere un palazzo davvero alto se le sue macerie arrivano a quell’altezza. Tutti e quattro i Malandrini sono a naso per aria ammirando il complesso. Possibile che Frank ci abbia chiesto di incontrarlo proprio in questo posto?

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Capitolo 36
*** Capitolo XXXV - Verità (parte I) ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXV - Verità (parte I)

Salve gente! Purtroppo ieri sono stata tutto il tempo fuori (dalle otto di mattina fino alle undici di sera) senza mai tornarci, quindi non ho avuto proprio tempo materiale per sedermi al PC e aggiornare la storia.

Ma ora, eccomi qui ^^! Come promesso!

Parto immediatamente con i ringraziamenti perché anche oggi si va di fretta ^^:

Pazzarella_dispettosa = Ahahahahahahahahahahahah... spero di essere ancora in tempo per evitare la forca, Tesoro, perché ieri non ho avuto davvero tempo nemmeno per rientrare a casa. Non appena sono uscita da scuola, ho lasciato lo zaino a casa di una mia amica e sono andata in stazione per aspettarne un’altra all’ora di pranzo. Abbiamo preso il treno tutti insieme e siamo andati alla Città del Cinema di Foggia per vedere Avatar (che, tra parentesi è veramente SPETTACOLARE!!!); poi siamo andati a giocare a bowling e la cena l’abbiamo fatta dal McDonlad’s! Il pullman di ritorno lo abbiamo preso, poi, alle undici meno un quarto e ho potuto rimettere piede in casa mia solo alle undici e qualcosa dalle sette di mattina che ero uscita xD!!!
Cmq, a parte tutti, quel capitolo scorso ci voleva per forza per quanto sia stato straziante anche per me dividere definitivamente James e Lily. Ma vedrai, vedrai!
Ehi! Guarda che ci conto al fatto che in tutte le altre mie storie tu ci sarai, capito Tesoro? Anche perché, ormai, le tue recensioni sono diventate delle costanti nella vita delle mie storie e nella mia anche ^^ (e non ti preoccupare per la lunghezza! Io le adoro le recensioni lunghe e, probabilmente, ti faccio concorrenza quando sono io a commentare xD! Ah, e non pensare nemmeno per scherzo che tu mi annoi perché sarebbe una grossa sciocchezza, capito? Altrimenti ti minaccio io xD!!!)!
Ti capisco per quanto riguarda la scuola: anche a me la settimana passata era una miscela esplosiva di interrogazioni e questa appena trascorsa di compiti in classe. E, purtroppo, non è ancora finita! Che Pluffe xD!!
Dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai, dai... non demordiamo! Il quadrimestre è quasi finito e poi arriva Pasqua =D!!! Non vedo l’ora!
E, soprattutto, guardando più al presente, non vedo l’ora di leggere il tuo commento a questo capitolo che, per quanto riguarda l’azione e la suspense, è davvero particolare ^^!! Ecco perché non ti tolgo altro tempo e ti lascio alla lettura! Ci sentiamo presto, Tesoro. Di fatti, non ci dovrebbero essere intoppi per la stesura del prossimo capitolo ;)!
A sabato prossimo (o, se ce la faccio, anche prima ^^)
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuu

DanyCullen = Sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto ^^! Quest’altro, penso, sia molto più interessante dal punto di vista dell’azione ;)
Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate =D
A presto, cara
Ciau!

Oceanodiviolini = Naturalmente, i migliori complimenti articolati vengono sempre da te! Ed è un tale piacere ascoltarli (nel nostro caso, leggerli... ma sono solo dettagli xD)!! Grazie per tutto quello che dici! Ogni volta mi fai sentire orgogliosa del mio lavoro (che, questa volta è stato davvero duro)! Mi dispiace davvero tanto che anche tu sia passata per il blocco dello scrittore perché è una cosa talmente odiosa e snervante che, nel mio caso, mi ha fatto bucare una parete di casa mia per le troppe volte che ci ho sbattuto la testa contro xD!!!
Sicuramente questo capitolo sarà meno struggente dell’altro, ma sarà particolare dal punto di vista dell’azione e della suspense! Ebbene si! Qui ci sarà una bella svolta! Addirittura ho dovuto dividere il capitolo in due parti altrimenti veniva troppo lungo, quindi per la settimana prossima diciamo che sono apposto e posso procedere tranquilla senza il pensiero di dover scrivere il capitolo seguente a questo che ho appena pubblicato ^^!
Spero ti piaccia! Mi raccomando, fammi sapere, ok?
Ciauuuuuuuuuuuuu ^^

pRiNcEss LiLIUzzA = Ehm, ehm! Ma tu non avevi promesso qualcosa a fine recensione? U.U!!! xD scherzo, amore! Cioè, ti posso concedere tempo perché anche io ho avuto una settimana di fuoco in questo periodo con tutti i compiti in classe ed interrogazioni che, immagino, avrai avuto anche tu... anche se, la fine del tuo vecchio capitolo, mi ha lasciata talmente tanto sulle spine che il tempo che di norma ti avrei concesso si è drasticamente dimezzato e quindi stiamo arrivando agli sgoccioli! Ti avviso che sto affilando il forcone e accendendo le torce, Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...!
Allora! Volevo semplicemente dire che mi dispiace un sacco per il capitolo precedente... purtroppo quella divisione era prevista prima o poi ed è stato orribile e terrificante anche per me scrivere quelle cose bruttissime! È stato gratificante, invece, sapere che sono riuscita così tanto a farvi immedesimare nella storia che mi hai fatto saltare di gioia per quanto fosse straziante il capitoletto! Questo, invece, è sicuramente meno drammatico, però è particolare dal punto di vista dell’azione e della suspense perché siamo arrivati ad un punto veramente critico della storia! Frank ha davvero trovato qualcosa di moooooooooooooooooooolto interessante... e non ti dico cos’è perché altrimenti ti rovini la lettura =D!!!
Per quanto riguarda, invece, la futura fan fiction che inizierò ho ancora dei dubbi. Però sono super felice di sapere che mi verrai a trovare xD!! Sono molto indecisa se cominciare con “Africa”, oppure con “Ich Will Dich”. Entrambe sono due Long-Fic, però con la prima sono rimasta indietro... invece la seconda ha praticamente preso il volo quindi penso proprio che inizierò con questa.
Beh, in qualsiasi caso ti aspetto ovunque, capito! E poi c’è anche la tua bellissima storia che non finirà mai =D!!!
Vaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa bene! Ti lascio al capitolo altrimenti non la smetto più! Spero davvero che ti piaccia ^^!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu, Amore

La Nika = Ciao carissima =D!!! Sono felicissima di sapere che la storia in generale ti piace così tanto da non abbandonarla per un mio imperdonabile ritardo!! Purtroppo, però, hai ragione nel dire che il capitolo scorso era terribilmente straziante! Mi faceva male il cuore anche me mentre lo scrivevo! Però, era necessario un passo del genere! Poi vedrai ^^!
Ma, per questo aggiornamento, possiamo, diciamo, tirare un sospiro di sollievo tra le varie pene d’amore perché sarà un capitolo che svilupperà soprattutto la fine della storia nel campo dell’azione e della suspense. Mi è solo dispiaciuto dividerlo in due parti, ma ero troppo lungo da postarlo insieme!! Almeno per la prossima settimana sono già pronta: devo solo limare qualche dettaglio ^^!
La fan-fiction seguente, invece, sarà, OVVIAMENTE, un’altra James&Lily e credo che inizierò con “Ich Will Dich” tra le tante idee che ho postato nel mio account ^^! Ma staremo a vedere =D
Al prossimo aggiornamento, cara!
Un bacione!
CIAU ^^

Jaily = Pazzoide!!!! Ma che bella sorpresa risentirti, finalmente! No, tranquilla, non ammazzo te! Ammazzo piuttosto la tua rete che non ti ha fatto connettere per tutto questo tempo! Mi sei mancata, sai ^^? Cmq, pensiamo a chiarire un po’ di dubbi che s’insinuano nella tua mente folle. Allora, prima di tutto c’è da dire che, no, non è stato James a cadere. Lily, sopraffatta dal dolore è scivolata a terra e James, pensando che la caduta avesse fatto male sia a lei che al piccolino, si è precipitato al suo fianco per terra. Capito? Secondo... qual’era l’altra domanda? Ah, si: ma come fa Lily a chiamare “amore” Johnson? Purtroppo ho dovuto farlo per forza dato che la nostra piccola Bibi deve pur mantenere una certa maschera con Johnson facendogli credere di amarlo, quando ovviamente non è vero. Ma questo lo sappiamo solo noi e non Johnson xD!!! Terza domanda, che è stata quella che mi ha fatto rivoltare più di tutte!!! È logico che lei non ci vada a letto con lui!!! Prima di tutto perché è già incinta e quindi, la cara Lily, utilizza questa scusa per non farsi toccare oltre il limite... per il futuro... beh, vedrai xD!!!
Qualche altro dubbio, Pazzoide Adorata?
Magari qualcosa legato a questo nuovo capitolo che mi auguro ti piaccia data la sua particolarità =D!!!
A presto, Pazza
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu :)

Giangi2495 = Ciao Ginny ^^! Mi dispiace che le Anticipazione ti facciano saltare così tanto i nervi. Se vuoi le tolgo (dal prossimo capitolo, però, perché mi dovresti dare la risposta in questa recensione, no?). Il fatto è che le altre ragazze sono state molto contente di questo nuovo elemento che è diventato normale per me inserirle. Se ti danno fastidio le tolgo, ok? ^^! Non ti preoccupare!
Piuttosto mi dispiace che il capitolo scorso sia stato così struggente, però era un passo necessario! Ora, questo, naturalmente, è meno doloroso, però è più particolare perché è quel passaggio che darà la vera svolta alla fine della storia!
Grazie per i tuoi fantastici complimenti: mi sono sempre d’aiuto in periodo bui come il blocco dello scrittore!
Per quanto riguarda la tua storia, ti prometto che appena finisce il quadrimestre corro a leggere e commentare perché ora davvero non ho tempo: tra la scuola, le riunioni per il carnevale e la storia non ci capisco più niente!! Tra l’altro, adesso, si mettono anche i miei amici che compiono i fatidici 18 anni e non sai che caspita regalargli! Tu hai qualche esperienza così che mi puoi consigliare?
Beh... in qualsiasi caso, aspetto la tua recensione, ok? ^^
A presto, Gin!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ^^

Cicci92 = Davvero troppo gentile, giuoia xD (non ti scandalizzare, parlo davvero così xDDDDDD)! Purtroppo quel capitolo così triste era doveroso per lo sviluppo della storia! Esattamente come questo: non è triste, però sarà uno di quei pochi capitoli che daranno lo slancio alla fine della storia!! Spero veramente che ti piaccia come ti è piaciuto quello precedente, per quanto sia stato terribilmente deprimente!
Noooooooooooooooooooooooooooooooo... tu sciiiiiiiiii??? ANCHE IOOOOOOOOOOOOOOOO!!!! Io A.M.O. sciare!!! È in assoluto il mio sport preferito (che, guarda te, posso praticare una volta sola all’anno, visto che abito al sud e per di più in un posto di mare =.=!)! Sei caduta? Ti sei fatta tanto male? Ma da quanto tempo scii? Ohohohohohohohohohohohohohoh... sono così contenta che abbiamo questo sport in comune xD!!!
Va, è meglio che mi lasci perdere perché quando si parla di sci e di neve io non capisco niente: parto di testa!!
Perciò è meglio che ti lasci adesso se non voglio farti scappare via per la paura! =D
A presto, giuoia ^^
CIAU

Malandrino4ever = Che carica, Dani ^^! Mi dispiace di averti fatto aspettare tanto per quel dannato blocco dello scrittore per darti un capitolo pieno di tristezza! Però, come hai ben capito, da questo capito ricompare un Frank ben armato di notizie super importanti che saranno in grado di dare il giusto slancio alla conclusione della storia ^^!
Mi raccomando goditelo, perché, purtroppo ho dovuto dividerlo in due pezzi altrimenti era troppo lungo!
Alla settimana prossima =D!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu e grazissime per i complimenti ^^!

E grazie anche a coloro che mantengono la storia tra i PREFERITI e le SEGUITE!!!

 

E prima di lasciarvi definitivamente al capitolo, dico solamente una cosa di ESTREMA importanza:

Popolo... questa volta il respiro lo dovete trattenere forte, eh xD!!!

Buona lettura ^^!

Ci sentiamo al prossimo aggiornamento ^^!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentacinquesimo – Verità (parte I)

 

Sto morendo.

Con lentezza.

Con dolore.

Mi sono lasciato andare agli eventi.

Mi sono lasciato sopraffare.

James Potter... ha perso.

Incredibile a dirsi... a sentirsi...

È assurdo provarlo!

Provare la sconfitta, per me.

Come ho potuto... io?

Questa notte, ormai giunta alla fine, e l’alba che sta per arrivare scoccheranno le sue ultime ore libere.

Domani... domani è il giorno più brutto di tutta la storia dell’umanità.

È il giorno più brutto di tutta la vita di James Potter.

Domani... Lily Evans si sposa.

Domani è già il 16 Aprile.

Come vola il tempo.

Questa è una cosa che si dice solamente quando ci si diverte e sembra che il tempo non voglia concederti nessun minuto in più perché è già finito.

Qui, il discorso, non cambia.

Magari può cambiare il motivo...

Si, era proprio voluto che il destino dovesse combattere contro di me e la mia felicità, e ha deciso di far passare i miei minuti, ore, giorni... in un niente.

“Facciamo soffrire ancora di più James Potter... siiiiiiiiiiiiiii!!!!” si saranno detti questo, magari... e avranno accelerato i tempi in modo da infliggermi il colpo di grazia.

...

Ma che sto pensando?

Sono impazzito!

Il dolore mi sta facendo perdere la testa!

Il dolore e il continuo pensiero... il sogno.

In questi ultimi trenta giorni non ho fatto altro che continuare ad immaginarmi la chiesa, la platea di gente, l’altare, Lily e il suo vestito orripilante... Lily e il pancione... Lily e i Gigli che terrà in mano... Lily e l’anello...

Lily... e quello strano ragazzo.

Già.

Stranamente l’ho rivisto.

Ho rivisto in molti sogni quel ragazzo che apparve molto tempo fa.

Quel giovane che mi chiamò “Papà”... che aveva i miei stessi capelli, i miei stessi occhiali, la mie stesse fattezze del viso, il mio stesso corpo, i miei stessi portamenti... ma gli occhi incredibilmente verdi.

Verdi come quelli della donna che amo.

In queste ultime apparizioni non ha detto niente.

È rimasto muto e fermo a fissarmi... esattamente come ho fatto io.

Ero... ammaliato dalla sua bellezza.

Insomma, quante volte mi sono elogiato per il mia non trascurabile massa modellata da perfetto uomo?

E quante altre volte ho decantato lodi a quel meraviglioso verde che colora le iridi della bella Lily?

Quante?

Troppe, direi...

E, sicuramente, continuerei anche a farlo se non fossi così impegnato ad uccidermi con il cuscino, mentre sono sdraiato a pancia in giù sul mio letto.

Al buio della notte morente e dell’alba del 16 Aprile nascente... completamente inerme a qualsiasi cataclisma possa scatenarsi fuori le mura di questa stanza, solo perché la mia testa ha deciso di suicidarsi in modo lento e doloroso.

Solo perché sta pensando a tutto quello che capiterà tra poche ore.

...

Ora, provate ad immaginare queste due bellezze che ho sempre amato... insieme.

Un autentico capolavoro.

Un ragazzo dai capelli scuri, i muscoli abbastanza scolpiti, occhiali tondi che seguono due splendide iridi verdi.

Due pozzi in cui sono affogato miliardi di volte, ma che ora ho perso come un completo rimbecillito.

McCullen, qualche giorno fa se n’è venuto con una dozzina di piani per bloccare ed impedire le nozze, così nel caso dovesse fallire qualcuno possiamo sempre contare sul famoso “piano B”.

Ma, di certo, impedire le nozze non mi risolleva chissà quanto il morale.

 

«Ti prego, James... va via»

 

Quelle maledette parole... quel maledetto suono.... quella maledetta voce... quel maledetto modo...

Tutto rimbomba ancora nella mia testa.

Forte e chiaro come se me le avesse appena dette.

Parole disperate... e crude.

Una sola preghiera, una sola richiesta... un solo nome che hanno avuto la potenza distruttiva di miliardi di parole forti e violente lanciate contro un misero concittadino dal più grande oratore del mondo.

Con quale maledetta forza dovrei alzarmi, compiere i miei gesti ordinari, dirigermi verso la chiesa... salvarla.

Proprio ieri, Jassy – Cally è arrivato a casa di Sirius con un sorriso che andava da un orecchio all’altro dandoci la “fantastica buona notizia”.

Lui e i suoi colleghi più fidati dell’organizzazione credono di essere sulle buone tracce per scoprire definitivamente cosa diamine vogliono i Mangiamorte da noi Malandrini e, soprattutto, da me.

Ma è proprio questo il problema: credere... e non essere sicuri.

Insomma, è sempre meglio abbandonare McCullen e il suo folle progetto di tenerci segregati a vita con qualche informazione in più che potrebbe favorire il nostro lavoro solitario.

Solo noi Malandrini contro quei maledetti seguaci di Voldemort che tanto bramano il nostro... qualcosa.

Sento un improvviso bussare alla porta.

Un tantino frenetico in confronto a quelli precedenti dei giorni dopo la nostra visita a Diagon Alley.

Già.

Perché da quel momento io ho fatto la vita del parassita.

Mangiavo quel poco che potevo e vivevo in simbiosi con il mio letto, nell’oscurità più totale.

Nemmeno Sirius è stato in grado di tirarmi su di morale... o, anche semplicemente, di portarmi via da questa camera.

Neanche le lotte... le “demolizioni” della casa sono state in grado di distrarmi.

Il vero dilemma per Remus, però, è stato ed è ancora il perché di tutto questo mio comportamento.

Il suo impareggiabile genio è sicuramente arrivato ad ipotizzare una violentissima litigata tra me e Lily, ma, personalmente, non sono mai arrivato a deprimermi e a passare un mese intero sdraiato supino su un letto ventiquattro ore su ventiquattro... perciò non sa veramente come spiegarsi un fatto del genere.

Le litigate tra me e la mia piccola Bibi non sono mai mancate.

Dal momento in cui ci siamo conosciuti per la prima volta sul treno per Hogwarts, fino a quando l’ho lasciata cinque mesi fa.

Ma, per quanto riguarda gli scontri più accesi, non ci parlavamo per massimo due giorni... poi tutto tornava alla normalità.

Io non mi deprimevo più di tre, massimo quattro giorni... non di più.

Un mese.

Ho superato i miei stessi record.

E solo per cinque parole... troppo potenti per un cuore già in frantumi.

 

«Ti prego, James... va via»

 

«James?» mi chiama mio fratello entrando, titubante per la prima volta nella sua vita, nella mia stanza.

Con tutto quello che gli ho fatto passare in questo mese, l’ho davvero distrutto.

Non è passato giorno in cui Sirius Black si sia sentito distruggere, dentro di sé, le certezze che aveva costruito in mia compagnia in tutti questi lunghi anni di amicizia... di fratellanza, più che altro.

Solamente per il semplice motivo che io non riuscivo più ad ascoltarlo... a dargli retta.

Basta.

Mi ero chiuso.

Un muro impenetrabile si era costruito dal momento in cui ero uscito dal negozio di Mary McDonald fino ad ora.

Come è sempre accaduto, non rispondo al suo richiamo.

Lo sento sospirare... il ché non è affatto una novità.

Ha compiuto più sospiri in questo mese che in tutta la sua intera vita.

Poi chiude la porta alle sue spalle e si avvicina al mio letto.

«James? Ora mi arrabbio sul serio».

Certo!

Come ieri, l’altro ieri, l’altro giorno ancora, quattro, cinque, sei giorni fa, una settimana prima, due tre settimane fa...

Lo conosco a memoria questo rito, ormai.

Lui che entra, cerca di spaventarmi con questa frase, io che lo ignoro, mi becco qualcosa in testa... e poi lui esce sconfitto dalla mia stanza.

«Credimi! Questa volta non sto scherzando! Dobbiamo muoverci!».

Ancora niente.

Ovviamente da parte mia.

Sono morto.

Che mi consideri tale, maledizione!

Lo sento sospirare di nuovo prima di percepire un violento spostamento d’aria.

Sirius ha afferrato il mio cuscino sotto il quale avevo nascosto la mia testolina brizzolata per soffocarmi da solo e me lo sbatte con violenza addosso.

«Alzati e vestiti, idiota!!» mi urla con un tono arrabbiato che non gli avevo mai sentito prima.

Una voce che mi fa venire i brividi di paura.

Questo non sembra affatto mio fratello.

...

Forse perché io per primo non assomiglio al vero James Potter.

Sotto questo punto di vista, allora, gli do tutta la ragione di questo mondo.

«Dobbiamo uscire!!» continua incazzato Sirius saltandomi addosso e mettendosi a cavalcioni sopra la mia schiena.

Mi afferra le spalle da dietro e cerca di strattonarmi con veemenza.

Mi sento sballottare tutto.

Ma che crede?

Che sia davvero un pupazzo da strapazzare?

«Sirius?» la voce di Remus arriva forte e chiara anche alle mie orecchie.

Un veloce rimprovero, tanto per cambiare le carte in tavola del rapporto tra Lunastorta e Felpato.

Sempre a bisticciare tra di loro.

«Che vuoi, Remus?» sbraita nervoso Sirius, fermandosi un secondo dallo strattonarmi, «Hai detto di riportarlo in vita, e io così faccio!».

«Appunto, ho detto di riportarlo in vita! Non di ucciderlo ancora di più!» lo sento ribattere, ma, invece di aspettarmi una nuova risposta da mio fratello, percepisco ancora la sua voce (probabilmente il caro lupacchiotto, dopo aver notato la delicatissima boccuccia di Felpato aprirsi pronto per parlare, deve averlo interrotto ancora prima che respirasse), «Per favore, evitiamo perdite di tempo! Frank sembrava davvero agitato nella lettera!».

Frank?

Cosa c’entra Frank adesso?

Con una nuova curiosità che comincia a formicolarmi nel petto, faccio pressione sulle mani posizionate al lato del mio busto per alzare la faccia dal materasso.

Appena riesco a riprendere aria, mi volto verso l’entrata della mia stanza dove scorgo Lunastorta in piedi e Peter dietro di lui con le mani in bocca per torturarsi le unghie dall’agitazione.

Sposto ancora un po’ il mio sguardo per incontrare quello serissimo di Sirius.

Cazzo!

Se mio fratello ha uno sguardo del genere allora deve essere davvero urgente la questione.

«Frank?» domando con la fronte corrugata.

Con la coda dell’occhio noto Remus annuire preoccupato.

Ma la mia attenzione è tutta rivolta a mio fratello... che improvvisamente ghigna.

«Finalmente, fratello... possiamo riprenderci la nostra libertà!».

«Aspetta nel dire questo, Sirius! Non sappiamo con precisione cosa voglia dirci Frank!» risponde prontamente Lunastorta.

«Mi vorreste spiegare cosa diamine sta succedendo?» mi intrometto di nuovo cercando di accattivarmi gli sguardi di tutti e tre i miei Malandrini.

Sirius ghigna ancora di più.

Poi alza vittorioso una mano che stringe felicemente un foglio di pergamena.

«Nel caso non l’avessi ancora capito, Jamesino caro, questo è Frank che ci scrive! Ha semplicemente sottolineato l’importanza vitale di doverci vedere ora! Il perché non l’ha detto, ma io sospetto che abbia scoperto qualcosa di veramente sconvolgente su quello che gli abbiamo chiesto se ha tanta fretta di vedere i nostri bei visini ricercati!» spiega tutto gongolante mio fratello facendo nascere sul mio “bel visino” un fantastico sorriso di vittoria.

Con una nuova forza che non credevo di avere, sposto l’intero busto di lato facendo cadere Sirius dall’altra parte, ed afferro con quanta velocità posso quel pezzo di carta.

«È inutile che tu legga, James!» mi blocca all’istante Remus.

Io alzo lo sguardo interrogativo su di lui.

Lui nega con il capo e sorride, «Non c’è bisogno che tu trova una prova per convincermi ad uscire» continua con un sorriso che gli ho visto poche volte durante la nostra lunga amicizia, ma che ha sempre avuto l’effetto di farmi tremare... un ghigno, «Manchi solo tu! Sbrigati a prepararti. Non farci perdere altro tempo!».

Detto questo gira sui tacchi ed esce subito seguito da Peter.

Mi volto verso mio fratello con la fronte corrucciata tanto per sottolineare la mia espressione interrogativa e lui, di rimando, sbuffa.

Afferra i primi vestiti che gli capitano sott’occhio nell’intero disordine che regna qui, nella mia stanza, e me li lancia contro.

«Vestiti, cretino, e scendi!».

Non mi lascia nemmeno il tempo per ribattere che, dopo aver riafferrato la lettera di Frank dalle mie mani e lanciato una risata puramente liberatoria e divertita, si catapulta fuori dalla mia camera chiudendosi la porta alle spalle.

Maledetto rimbecillito!

...

Se pensa di potersi godere tutta la gloria del frutto del mio lavoro, si sbaglia di grosso.

Credo che il mondo abbia sopportato abbastanza la depressione del grande e mitico James Potter.

È ora che quest’ultimo risorga abbagliando tutti con la sua luce aurea accecante.

Preparati, popolo!

James Potter sta tornando!

 

...

 

«Che razza di posto è mai questo?» domanda Sirius osservando la punta dell’enorme mucchio di macerie posizionata abbastanza in alto, devo dire, per essere i resti di un palazzo crollato.

Doveva essere un palazzo davvero alto se le sue macerie arrivano a quell’altezza.

Tutti e quattro i Malandrini sono a naso per aria ammirando il complesso.

Possibile che Frank ci abbia chiesto di incontrarlo proprio in questo posto?

Quando sono sceso, dopo essermi preparato alla velocità della luce, Remus, Sirius e Peter non mi hanno voluto far leggere la lettera di Frank dicendo che perdevamo troppo tempo!

In effetti, avremmo perso qualche minuto, ma non di più.

Se avessi potuto leggere, ora saprei in che razza di posto mi trovo insieme ai miei amici.

Invece no.

Ha comandato e fatto tutto Sirius... e la cosa incredibile è che Remus lo ha lasciato perfino fare.

Ci ha fatti radunare in salotto, con grande disgusto di Lunastorta e Felpato (che si sono ritrovati mano nella mano), ci ha fatti agganciare l’uno all’altro in qualsiasi modo e poi si è smaterializzato raggiungendo questo luogo.

Ma che posto è?

«Ah, Felpato, non ne ho la più pallida idea! Certo, se non lo sai tu dove ci porti, lo devo sapere io?» chiedo con tono puramente ironico.

Sento il caro lupacchiotto sbuffare sonoramente.

«Senti un po’, cervide dei miei stivali...».

«Ragazzi, ragazzi...» ci richiama all’ordine Remus alzando le mani per sminuire anche tramite i gesti la discussione, «... evitiamo, per favore!» conclude provocando due identici sbuffi sincronizzati al millisecondo: uno da parte mia e l’altra da parte del mio telepatico fratello.

«Cerchiamo un modo per entrare?» domanda titubante Peter.

Lo guarda stranito.

«Entrare?».

Lunastorta, al suo fianco, annuisce senza togliere gli occhi dal cumulo di macerie di fronte a noi.

«Frank ci vuole parlare all’interno, in un posto al chiuso, ed ha pensato a questo. Qui è davvero sicuro che nessuno ci venga a spiare» spiega Remus.

Io, alzo un sopraccigli scettico.

«E mi dite, di grazia, come faremo ad entrare in un cumulo solido di cemento e travi di legno e chissà che altra diavoleria sbriciolata?» chiedo con misurato sarcasmo nella voce.

«Io ci sono già stato, li dentro» s’intromette, improvvisamente, una voce.

Tutti e quattro allarmati, ci voltiamo in quella direzione con le mani alle bacchette.

Non appena, però, scorgiamo la figura di Paciock ci rilassiamo e Lunastorta e Felpato, istantaneamente, gli sorridono.

«Frank!» lo saluta calorosamente Sirius.

Chissà perché è così felice di vederlo?!

Io, una mezza idea, ce l’avrei... ma ricordo al gentile pubblico che fu una brillantissima MIA idea creata da un cervello geniale ed incompreso.

Quale, il mio.

A quale altro Malandrino era venuto in mente, la notte di Capodanno, di chiedere informazioni su Johnson e McCullen a Paciock se non a me?

Nessuno... solo io sono stato il genio assoluto ed incontrastato.

Ho superato Remus, per Morgana!

Finalmente!

...

Forse sto uscendo un po’ troppo di senno.

«Davvero?» domanda stupito Remus.

Frank annuisce avvicinandosi a noi, «Non è crollato l’intero palazzo. Una parte si mantiene ancora in piedi ed è quella che regge meglio perciò non rischiamo niente» continua tranquillo, prendendo una piccola pausa, «Piuttosto...» s’interrompe di nuovo passando in rassegna ogni Malandrino che ha di fronte.

Anche noi spostiamo il nostro sguardo su ognuno di noi cercando di capire cosa ci sia che non vada.

Eppure non trovo niente che non possa andare bene in noi, in mezzo a noi, dietro di noi, su di noi, sotto di noi...

Niente.

E allora perché Paciock continua a fissarci con quella strana espressione?

Con quei due sopraccigli, uno alzato e l’altro abbassato, che mi danno l’impressione di essere un completo rincoglionito?

«Cosa?» domanda Lunastorta stordito quanto me, Sirius e Peter.

«Voi credete davvero di essere irriconoscibili vestiti in questo modo?».

Beh, bisogna ammettere che, ovunque siamo andati, le persone che ci conoscevano non hanno impiegato chissà quanto tempo per capire chi si trovavano di fronte, però siamo sempre stati in grado di arrangiarci e, finora, nessuno ci ha riconosciuto denunciando la nostra apparizione in uno dei tanti luoghi che abbiamo visitato.

Remus, impallidito al secondo, ripassa in rassegna con lo sguardo tutti noi, mentre io e Sirius sbuffiamo e Peter sussulta.

«Non è il massimo...» ammetto.

«... Ma ci permette di passare inosservati» conclude per me mio fratello.

Frank mi appare ancora più scettico di prima.

«Avete ragione. Infondo si incontrano tutti i giorni quattro tipi vestiti da Lord del settecento» commenta ironico.

«Spiritoso» lo rimbecco io, «Ora, per favore, vogliamo entrare e dare un’occhiata a questa benedetta ricerca che hai fatto? Da quello che ho capito hai scoperto qualcosa di urgente da comunicare, no?».

James Potter non ha la fama della santa pazienza, e questo lo sanno tutti.

Allora perché mi fanno penare ingiustamente quando, poi, l’argomento è così delicato?

Uff... oggi non è giornata, porca Puzzola!

Sto criticando qualsiasi cosa abbia sotto tiro in ogni momento.

Frank, improvvisamente, ritorna serio di botto e mi fissa insistentemente.

«Hai ragione, James. Entriamo».

E, detto questo, ecco che i Malandrini seguono Paciock verso il retro delle macerie dentro una piccola entrata che ci porta all’interno del “palazzo”.

Non ci vuole molto per superare una piccola porta sgangherata.

Quella doveva essere la porta delle uscite di emergenza.

Non appena mettiamo piede dentro, veniamo inghiottiti dall’oscurità.

In contemporanea io, Sirius, Remus e Frank accendiamo le punte delle nostre bacchette con l’incantesimo “Lumos”.

Dopo qualche secondo, anche Peter si aggiunge all’illuminazione.

«Un teatro?» chiedo sbigottito osservandomi intorno.

C’è polvere e grigiore ovunque.

Nemmeno un colore che provi la vita prima di quell’incidente che ha distrutto il palazzo.

È un enorme salone adornato con qualche tavolo tondo qua e la e molte sedie disposte dappertutto.

Di fronte a queste sedie, un palcoscenico abbastanza grande da poter contenere una grande orchestra.

Non vi sono finestre, però.

Probabilmente, prima del crollo c’erano, ma adesso l’unica fonte di luce, oltre alle nostre bacchette, è la porta aperta dalla quale siamo entrati.

«No» dissente Frank precedendo tutti e raggiungendo il centro dell’enorme salone, «Questo, ragazzi, è quello che rimane dell’Hotel Periplo dopo l’incendio che l’ha raso al suolo – o quasi – attuato dai Mangiamorte qualche mese fa» ci spiega guardando il soffitto mezzo distrutto, ma reggente ancora, sopra le nostre teste.

Sento Remus sussultare.

Mi volto verso di lui giusto in tempo per vederlo intervenire.

«Aspetta un momento:» lo chiama all’attenzione facendolo voltare verso di noi, ancora rimasti davanti all’entrata, «Hai detto che è stato distrutto da un incendio dei Mangiamorte qualche mese fa. Non è vero?».

«Certo! L’ho appena detto» conferma Paciock, confuso almeno quanto noi.

Lunastorta rimane in silenzio per qualche secondo portando la mano sul mento e perdendo lo sguardo nel vuoto per riflettere.

Il silenzio che segue non mi piace per niente.

«Remus?» lo chiamo preoccupato.

Lui alza gli occhi verso di me per, poi, spostarli istantaneamente su Frank.

«Per caso era questo l’Hotel dove doveva tenere un ricevimento Johnson qualche mese fa?» domanda il caro lupacchiotto facendo sobbalzare sia me che Sirius.

Entrambi abbiamo capito il suo ragionamento.

In effetti, non fa una piega.

McCullen aveva chiaramente detto che non era più possibile intervenire perché il ricevimento era stato annullato.

Annullato perché c’era stato un attacco da parte dei Mangiamorte che avevano incenerito l’Hotel dove Johnson sarebbe stato ospite.

Eppure, Jassy – Cally aveva esplicitamente detto che non era rimasto niente di quell’edificio.

Ora ci siamo dentro...

Frank si fa ancora più serio in viso.

«A quanto pare non vi dava solo informazioni false. Ma vi diceva anche cose giuste».

«Informazioni false?» impallidisce ancora di più Lunastorta.

Io, per quanto mi faccia impressione sentire una cosa del genere, non muovo un solo ciglio.

Se l’avevamo sospettato!

Respiro profondamente per cercare di infondermi la giusta forza per poter arrivare al fondo di questa storia.

«Frank...» faccio un passo verso di lui e gli restituisco la stessa occhiata grave, «... adesso basta con i misteri».

Lui annuisce convinto.

«Venite» ci invita a raggiungerlo, mentre lui su un tavolo poggia la piccola cartella che si era portato dietro.

Nemmeno l’avevo notata quando l’avevo visto arrivare.

La apre e, subito, comincia a spargere fogli dappertutto.

Merlino!

Non credo che ci capirò qualcosa in mezzo a quella baraonda.

Come può essere riuscito a trovare così tante informazioni, soprattutto su un uomo che lavora in incognito?

«Ve l’ha mai detto nessuno che siete quattro pazzi scatenati?» comincia usando un tono che sa tanto di rimprovero.

Con la coda dell’occhio noto il famelico e più che soddisfatto ghigno di Sirius... e naturalmente il mio non riesce a resistergli.

Con altrettanta ovvietà, Remus sospira.

«Non ti preoccupare, Frank. Ce l’hanno detto da quando siamo diventati amici» perché sento una strana nota di esasperazione nella tua voce, Remmino?

Ah, giusto!

Forse perché ti abbiamo fatto esasperare proprio noi?

Come sono cattivo!!!

Ah!

«Si, ma questa volta avete toccato l’apice! Come cavolo vi è venuto in mente di lavorare con una persona della quale non siete sicuri nemmeno del nome?» alza la voce Paciock.

Questa sua reazione improvvisa cancella tutte le nostre precedenti, facendoci abbassare il capo in parte.

«Non si chiama così?» domanda in un solo inudibile sussurro Lunastorta.

Si vede lontano un miglio che è mortificato.

Odia essere rimproverato, soprattutto se su un comportamento legato al nostro lavoro di Auror.

Remus è così: prende talmente tanto sul serio il suo lavoro che, a momenti, finisce sul personale.

«Si...» si da una calmata Frank, «... si chiama così».

«Ma?» lo incalzo, impaziente.

«Non avete mai pensato che McCullen possa essere un Mangiamorte?» ci domanda con voce delusa.

Frank e noi Malandrini avevamo stretto una bella e particolare amicizia dal momento in cui io e Lily ci mettemmo insieme entrando in contatto vero fra di noi.

È stata basata sul fatto che, soprattutto io e Sirius, abbiamo sempre avuto idee concordi con quelle di Paciock.

È strano per lui, ora, sapere che sia io che Felpato non abbiamo pensato ad un’ipotesi del genere.

«Ah!» esclamo, invece, io rivolgendomi maggiormente a Remus, l’unico del gruppo che aveva i sospetti minori, quasi inesistenti, sull’innocenza di McCullen, «Lo sapevo!» esclamo ancora, «E io ho sempre ragione, ricordatevelo!».

Ora, naturalmente, Sirius, esemplare maschio per eccellenza, non può non sentirsi offeso da questa mia ultima uscita.

Insomma, il vero uomo è quello che ha sempre ragione, secondo lui.

E il “vero uomo” è solo lui.

«Un momento!» eccolo la, «Da quando tu hai sempre ragione?».

Con la coda dell’occhio noto lo sguardo di Remus alzarsi al cielo... effettivamente esasperato.

Chissà quante volte ha visto questa scena nella sua lunga e meravigliosa vita data dalla fantastica presenza di due uomini unici al mondo: io e Sirius.

«No, aspettate» interviene immediatamente Frank, attirando verso di sé l’attenzione di quattro fronti corrucciate, «Non è sicuro quello che ho detto».

Maledetto Paciock!

È solo colpa sua se ora due paia di occhi (mittenti: Lunastorta e Felpato) mi stanno guardando sadicamente felici e due bocche si aprono in uno sghignazzare snervante.

Non poteva dirlo prima che era una sua ipotesi?

«Basta con gli scherzi, ora» decreta Remus mettendo “fine” a quell’espressione che, invece, Sirius lascia permanere sul suo viso che tra pochi secondi prenderò a pugni, «Sirius!» lo richiama alzando la voce per farsi sentire da quella capa vuota di mio fratello.

«Che c’è? Mi sto godendo il mio attimo di gloria!».

«“Attimo di gloria” un corno, Sirius!».

«Insomma, ho detto basta!!» inveisce Lunastorta facendo rimbombare la sua voce per tutto il salone.

Io e Felpato rimaniamo muti e con gli occhi sbarrati in direzione di Remus che, invece, ci ricambia con una perfetta espressione di rimprovero.

È impazzito?

Che gli è venuto in mente?

«Finiamola una buona volta di fare i cretini! Vi ricordo che abbiamo pochissimo tempo per impedire il matrimonio».

Un tuffo al cuore mi riporta immediatamente alla realtà.

Quel maledetto matrimonio... me l’ero dimenticato... per quanto possa sembrare assurdo.

...

Lei...

...

Che ore sono?

Quante ore mancano alla sua ascesa sull’altare della chiesa?

«Giusto! Remus ha ragione: abbiamo pochissimo tempo» conviene Frank guadagnandosi ben quattro volti sorpresi.

Lui... vuole fermare il matrimonio?

Perché?

Insomma, quando gli chiesi informazioni su Johnson ricordo perfettamente che mi guardò male proprio perché non voleva che interferissi nella nuova vita di Lily per non arrecarle altra sofferenza.

Ed ora lui se ne viene con la stessa nostra intenzione?

...

Allora deve aver scoperto qualcosa di veramente grave sul conto del cornuto.

Qualcosa che McCullen non ci... non mi ha voluto dire, magari per paura che impazzissi ed andassi ad ucciderlo con le mie mani sul momento, mandando a monte organizzazione ed accordo.

«Ascoltate, vi spiego tutto:» comincia afferrando il primo foglio di carta poggiato sul tavolo, «La mia era soltanto un’ipotesi su McCullen. Il fatto è che di lui non ho trovato assolutamente niente che possa essermi utile. Nemmeno un’informazione».

Chissà perché una piccola parte di me non rimane sorpresa da questa confessione.

È un uomo che lavora in incognito... è chiaro che non si sappia quasi niente sul suo conto.

Eppure non riesco a trattenere un respiro di sconfitta.

La speranza è sempre l’ultima a morire... e quando muore fa male davvero.

«Proprio niente?» chiede conferma Remus dando voce allo stesso pensiero che frulla nelle nostre testoline deluse.

«Riguardo alla sua vita lavorativa, assolutamente niente» conferma dando una veloce occhiata sul foglio, «Dice solo dove è nato e cresciuto, dove ha studiato e qualcosa riguardo la sua “rispettabile” famiglia. Accenna anche alla perdita della moglie qualche anno fa».

Annuisco.

Questo me lo ricordo.

Anzi, mi sembra che quello sia stato il vero unico momento in cui io sia entrato in contatto con la vera persona di Jason McCullen.

«Ma?» lo incita ancora una volta Sirius.

«Nonostante le poverissime informazioni che ho avuto, su una cosa sono particolarmente sicuro:» rialza lo sguardo puramente serio e deciso che, quasi, mette i brividi, «Il suo nome non è contenuto in nessun archivio degli Auror. Nemmeno un accenno. Niente. E di solito, anche gli Auror che lavorano in stretto contatto con i Mangiamorte per infiltrazione, sono registrati negli archivi».

«««Questo cosa significa di preciso?» domanda Sirius, mentre nella mia testa si fa strada l’idea che questa non sia altro che la schiacciante prova delle menzogne di McCullen.

Non è un Auror che lavora in incognito.

È tutt’altro, direi.

«Di preciso possiamo arrivare ad una sola conclusione: non è un Auror».

Eccolo la.

Come ho detto io.

Sento la rabbia montarmi dentro... e il particolare silenzio che segue mi fa capire che anche gli altri stanno fumando d’ira.

Insomma, che ci stesse prendendo per il culo l’avevamo immaginato dal momento in cui ci propose il patto.

...

Maledetto stronzo!

«Non... non sai altro?» chiedo stringendo i pugni e cercando di mantenermi calmo il più possibile.

Frank nega con il capo, «No. Riguardo McCullen è tutto quello che sono riuscito a trovare».

«Non importa» interviene Felpato, «Mi sembra sufficiente».

«Altroché!» lo appoggio con un sorriso di vittoria.

Finalmente abbiamo una vera e propria scusa da sbattergli in faccia per allontanarci da lui e dai suoi folli progetti e per spaccargli la faccia una volta per tutte.

«Di Johnson, invece?» domanda Lunastorta.

Di nuovo, io e mio fratello ci facciamo più attenti di prima dimenticando quella piccola distrazione.

Anche Peter, dietro di noi, ha le orecchie tese all’ascolto.

A questo punto, Paciock sospira ed abbandona il primo foglio sul tavolo acciuffandone, subito, un altro.

Questo, salta subito all’occhio, è più completo di informazioni.

Riesco ad intravedere più parole, più frasi... più informazioni.

«Riguardo Johnson, non è andata tanto meglio» mi taglia le gambe, invece, Frank.

Com’è possibile?

E tutte quelle cose scritte, allora?

Non ci starà prendendo in giro?

«Di lui non so veramente niente. Non ho trovato niente. Nemmeno un accenno al nome del padre e della madre, della sua infanzia, del luogo dove ha studiato. Niente. Un buco nero. Sembra essere apparso solamente mesi fa quando Lily... beh...» con uno stanco movimento del braccio fa un cenno verso di me.

Io abbasso lo sguardo ed annuisco.

Naturalmente ho capito a quale momento della vita della mia piccola Bibi si riferisce Frank.

Quando lei era stata appena abbandonata dal sottoscritto e brancolava nel buio in cerca di un nuovo appiglio.

Per tanto tempo sono stato un vero sciocco nel pensare che lei lo abbia potuto trovare veramente in Johnson.

È stata lei stessa a smentire quella mia ipotesi, quando mi confessò che il suo vero appiglio, invece, era stato il nostro bambino.

«Maledizione!» impreca Sirius.

«Aspetta, Sir» lo blocca Frank sorridendo furbamente.

Istantaneamente, tutti e quattro noi Malandrini alziamo fulminei gli occhi pieni di sorpresa e speranza su di lui.

«Cos...».

«Il fatto che non abbia trovato niente, non significa che non abbia le prove per incastrarlo» continua ghignando fiero.

Io scoppio a ridere e mi slancio verso di lui abbracciandolo.

«Frank! Sei un mito!!».

Sento due braccia in più ad accompagnarmi in quello strano balletto in circolo per venerare il mitico Frank Paciock.

Volto di poco il viso e scorgo l’espressione gioiosa di Felpato a farmi compagnia nella mia felicità.

Mio fratello.

In lontananza sento anche la risata spensierata di Remus e le proteste di Frank per lasciarlo andare.

«Ragazzi! Smettetela! Dobbiamo fare in fretta!».

«Giusto! James... accuccia!».

«Ehi! Qui dentro il cane sei tu!».

«Dettagli!».

«Ragazzi!!».

«Va bene!» rispondiamo in coro io e Sirius all’ennesimo richiamo di Remus sorridendogli sornioni come due cretini.

«Allora:» riprende Frank riafferrando il foglio che gli avevamo fatto cadere per terra, «È capitato che quando stavo facendo queste ricerche ero con Alice – non vi agitate, non sa niente» ci anticipa vedendo le nostre bocche spalancarsi e prendere aria per ribattere il solo nome di Alice, «Ero parecchio in difficoltà e lei mi ha chiesto se mi poteva aiutare. In un modo molto implicito le ho chiesto cosa penserebbe se le dicessi che di una persona non si sa assolutamente niente da svariate ricerche sulla sua vita».

«Sicuramente ha capito tutto...» si schiaffa una mano sulla fronte Remus.

Frank ride scioccamente grattandosi la nuca a disagio.

«Lo so. Purtroppo non ho potuto essere più implicito di così altrimenti non capiva. E comunque potrei fare ricerche su tantissime persone. Perché dovrebbe sospettare proprio di Johnson?» non lascia nemmeno il tempo a Lunastorta di ribattere che, subito dopo, prosegue con il suo racconto, «Ad ogni modo, lei mi ha risposto con due possibili soluzioni che mi hanno lasciato a bocca aperta: la prima è che, secondo lei, questa persona possa essere o vittima o artefice di una distorsione temporale».

«Cioè, provenire da un’altra epoca?» chiedo perfettamente attento.

Paciock annuisce.

«Non credo» conviene Remus, «La distorsione temporale crea problemi molto più grandi e vistosi per un uomo. Probabilmente, se così fosse stato, il Ministro e gli Auror se ne sarebbero subito accorti e non lo avrebbero festeggiato al Ministero quella sera di tanti mesi fa».

In effetti è vero.

Ad Hogwarts, per quelle poche lezioni che erano state dedicate al tempo, gli insegnanti avevano sempre avvertito gli studenti ad essere cauti a giocare con il tempo perché era estremamente pericoloso e i danni sarebbero stati di una pericolosità tale da non passare inosservati agli altri.

«L’altra?» chiede Peter intervenendo per la prima (o la seconda) volta.

«L’altra, invece, è quella vera. Avevo fatto lo stesso ragionamento di Remus quando Alice disse questa prima possibilità, così mi sono concentrato sulla seconda e lì... l’ho beccato. Alice ha pensato che se una persona sia introvabile, allora, significa che ha un’identità diversa».

«Un’identità diversa?» domando sbigottito.

Come può essere?

Frank annuisce nuovamente.

«Vuoi dire che può essere che Michael Johnson non si chiami veramente così e che abbia un’identità completamente diversa?» aggiunge Felpato con la mia stessa espressione stranita e stupefatta.

Come quella di Peter e Remus, d’altro canto.

«No, non può essere. È così e basta! Quando ho pensato alla grande probabilità che aveva questa idea ho fatto un’altra ricerca. Ma, questa volta, non con il nome di Johnson, bensì con una sua fotografia... e... ho trovato questo» conclude mostrandoci il foglio ricco di scritte e documentazioni.

Repentino lo afferro e ci do un’occhiata.

La fotografia mostra la faccia di Johnson, ma... come diamine si chiama?

«Quell’uomo, in realtà...» riprende Frank, «... ha un nome ben chiaro ed è legato indiscutibilmente a McCullen».

Con la coda dell’occhio vedo il pallore improvviso di Remus e capisco all’istante che lui deve aver trovato il vero nome di questo tizio.

Perché io non lo vedo, porca puzzola!

«Non è possibile...» mormora a se stesso Lunastorta alzando gli occhi spaventati verso Frank che, grave, annuisce a tutti e quattro.

«Quell’uomo, in realtà, si chiama Jack McCullen».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Fino a qualche tempo fa consideravo Michael Johnson la medicina perfetta per Lily. Anche se...».

Resta in silenzio lasciando la frase in sospeso. Il ché non mi piace. Corruccio la fronte innervosito e curioso. Che significa “anche se...”? Non avrà combinato qualcosa alla mia piccola Bibi?

«Anche se?» lo incito inquieto. Quel maledetto bastardo sta per sposare la donna della mia vita e, il solo pensiero che la tratterà male costantemente, mi fa esplodere. L’idea che possa alzare le mani su di lei e sul bambino... mi fa venire voglia di ucciderlo a mani nude.

«Anche se Lily non era mai tornata a casa con lo stesso sorriso con il quale tornò qualche mese fa...» completa Paciock fissandomi con occhi fieri e sorridenti, «... quando vi siete incontrati per decidere il nome di vostro figlio».

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Capitolo 37
*** Capitolo XXXVI - Verità (parte II) ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXVI - Verità (parte II)

Ehm... ehm... ^^’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’’.... salve a tutti! Come va ^^”””?!

So che non dovrei avere nemmeno il fegato di presentarmi ancora in questo sito con il sorriso sulle labbra, ma oggi ho sfilato con il mio gruppo del Carnevale (ho fatto il gatto de “Il Gatto e la Volpe” di Pinocchio xD) e questo mi ha messo addosso un sacco di allegria. E l’allegria mi da un incredibile ottimismo.

Anche se so che questo ottimismo verrà disintegrato quando leggerò le vostre recensioni e le vostre ramanzine. Questa volta avete tutta la ragione di questo mondo, anche se a giustificarmi c’è sempre questo orribile blocco dello scrittore che credevo di aver superato, e invece...
Cmq, veramente, questa volta non esistono scuse: avevo promesso costanza e non l’ho fatto. Mi dispiace!

Guardate, per precauzione, questa volta non vi prometto niente! Magari riesco ad essere puntuale XD!!!!

Va beh... bando alle ciance! Passiamo subito ai ringrazi menti così potete schiarire i dubbi che erano rimasti dall’altro capitolo ^^!

Pazzerella_dispettosa = Sconvolgente, eh? Che dici, ho programmato bene il fatto? Magari non sono riuscita ad evitare il tuo sospetto che McCullen e “Johnson” lavorassero insieme, però... da quello che hai scritto ti ho scioccato lo stesso xD!!!
Ehm... chiedo perdono per il mio immenso ritardo senza giustificarmi, però, perché, come ho già detto, non ci sono scuse per giustificarmi (spero davvero che il mio mancato aggiornamento non abbia influito davvero sulla scuola [anche se non riesco a capacitarmi del fatto che possa succedere davvero per te con la mia storia... non mi sembra questo enorme capolavoro, sai? O.o]. Com’è andato il compito di chimica, tesoro? Spero bene! Fammi sapere, mi raccomando)!! E non prometto nemmeno il capitolo per la fine della prossima settimana: chissà è proprio questo fatto che mi blocca xD!
Insomma... alla fine l’hai avuto questo sogno rivelatore? O i quesiti sono rimasti gli stessi? Mamma mia, hai scritto così tante domande che a momenti facevi depistare anche me dal filo dei fatti che sto seguendo xD!!! Ad ogni modo è un bel complimento quello che hai scritto, mi ha fatto davvero piacere ^^! Grazie!
Spero di riuscire ad evitare la tua lama affilata ^^””””””... sai, altrimenti non riuscirei a darti il finale e le risposte che cerchi..... =D!!!
Allora, fammi pensare, cosa posso fare per calmare la tua ira?? Mmhhhh... prometterti il capitolo per la prossima settimana non posso farlo altrimenti potrei mancare di nuovo come in queste due settimane (o tre O.o? L’ho combinata così grossa?!?!?!?!?!?)... ah, posso assicurarti che in questi tre giorni di vacanza che mi aspettano (escluso le serate di sfilata che dovrò subire) mi impegnerò al massimo per avere un nuovo capitolo che sia pronto il prima possibile =D! Va bene?
Ahhhhhhhhhhhhh... tanto lo so che aspetti la fine della storia per togliermi di mezzo xD!!! Fa niente, ti voglio bene lo stesso ;)
Ciau tesoro mio!!!
Recensisci presto (a proposito, una volta di queste mi devi spiegare come fai ad essere sempre la prima a recensire i miei nuovi capitoli? Hai un sensore nel cervello che ti avvisa ogni qual volta io aggiorno? xD)
Ti aspetto!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

La Nika = Ciao cara!!! Ti prego, supplico il tuo perdono in ginocchio per aver aggiornato così in ritardo... non mi giustifico nemmeno perché non ci sono scusanti per il mio oltraggioso comportamento! So che questo è un punto critico della storia ed io ho anche il fegato di non aggiornare per due settimane di fila (o addirittura tre, ora non ricordo di preciso ^^””””).
Cmq, tralasciando questo piccolo dettaglio per ora (ma grande dopo quando mi fucilerai ^^”””), hai ragione: è stata una rivelazione sconvolgente e sono contenta di quello che hai detto! È stato un gran bel complimento ^^! Grazie =D!! Per quando riguarda il capitolo in cui si accennava al figlio di McCullen (non si diceva il nome, però) quello è il quindicesimo... però non c’è bisogno che tu lo vada a rileggere perché le parti fondamentali colpiscono i ricordi di James in questo aggiornamento e... e, beh, buona lettura ^^!
Fammi sapere cosa ne pensi, ok? Ti aspetto!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Un bacione enorme ;)

Jaily = Pazzoide, hai dato il meglio della tua pazzia nella scorsa recensione xD!!! Mi spieghi qual è il sinonimo di “Patato” “Patata” e “Patatino”???? No, perché mi hanno fatto sganasciare dalle risate quando li ho letti xD!!! Cmq, McCullen non è il fratello di “Johnson” come avevi capito tu! Qui si spiega meglio, ora vedrai!!! Perciò: buona lettura, Pazzoide cara ^^!
Mi raccomando, fammi sapere cosa ne pensi perché ne ho bisogno, lo sai ;)!
A presto, Tesoro!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. Non mi dimentico di supplicarti pietà per la mia morte, ma penso che lo farò alla fine della storia quando tutti i vostri dubbi saranno risolti e potrai tranquillamente uccidermi per l’attesa =D! Quindi non ti sentire offesa perché mi sono dimenticata di supplicarti in ginocchio di lasciarmi vivere ^^!
Ciauuu

Malandrino4ever = Ciao Dani!!! Grazie del complimento, sono così felice che tu pensi che io sia così brava (anche se io sono così modesta che non lo credo affatto =.=)! Cmq, parlando del fatto principale: mi dispiace di aver fatto attendere così tanto per il nuovo capitolo!!! Mi dispiace da impazzire perché so che è un punto critico ed io ho anche il coraggio di lasciarvi sulle spine per così tanto tempo!!!! Perdonoooooooooooooooooooooo T.T!!!
Goditi questo capitolo perché qui vengono consolidate le idee solamente supposte nel capitolo precedente!! =D
Buona lettura ;)
Fatti sentire, James (XD), lo sai che aspetto sempre con ansia il tuo giudizio ^^!!!

Giangi2495 = Ciao gentilissima xD!!!
Ti prego perdonami per questo ritardo! Non voglio nemmeno giustificarmi perché non ci sono assolutamente scuse per questo ritardo insopportabile in un momento così critico della storia! Dico solo che mi dispiace un casino!!! Spero vivamente di non dovervi far penare per lo stesso tempo per il prossimo aggiornamento che non ho la più pallida idea di quando avverrà!!! So solamente per certo che in questi tre giorni di vacanza che mi aspettano mi impegnerò a fondo nella stesura del prossimo capitolo! Prometto!!! *me stringe i pugni combattiva è.é U.U*!!!
A me il quadrimestre finiva il 30 Gennaio e le pagelle sono arrivate la settimana scorsa! Incredibile, vero?!
Ad ogni modo mi dispiace tanto di non poter seguire capitolo per capitolo la tua storia... purtroppo questi sono i tempi che ho in questo periodo di carnevale!! Ufff!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Per ora ho il semplice obbiettivo di concludere il prossimo capitolo il prima possibile in modo da non uccidervi come questa volta!!!
Ti chiedo scusa anche per questo, tesoro!!! Mi dispiace veramente tanto, credimi!!! Mi da su i nervi il fatto che tu ti disturbi tanto a seguire la mia storia ed io non riesca a mettermi alla pari con la tua! Ma alla fine ce la farò, vedrai!!! DEVO!!!!
Cavolo!!! È tardissimo!!! Devo scappare, scusa tesoro!! Ci sentiamo al prossimo aggiornamento, ok? Spero di postarlo il prima possibile... ci proverò!!!
Alla prossima ^^!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
Un bacione colossale ;)

DanyCullen = Davvero lo farai *.*?!?!?!?! Che bella notizia, grazie!!!!
Cmq, scuse per il ritardo (che non sono così frivole) a parte, spero che il capitolo ti piaccia!! Come hai potuto vedere ha impiegato tanto per venire a galla ^^!
Fammi sapere cosa ne pensi, ok?
A presto, cara!!
Un bacione!
CIauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

pRiNcEss LiLIUzzA = Ahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah.... questa tua nuova tattica di recensire mi fa morire dal ridere, sai, Amore? Nell’ultima recensione ho percepito perfettamente il tuo cambio d’umore, però leggerlo così velocemente è stato troppo divertente!! Un secondo prima sei ansiosa, il secondo dopo salti impazzita perché “lo sapevi!” xD!!!! Troppo forte!!!
Cmq, rispondendo prima alle tue domande “Pre” recensione della storia (xD), si: ho cominciato a scrivere “Ich Will Dich” (mi pare che abbia fatto una 30ina di pagine) ed “Africa” (qui ne ho fatte solo 4 xD)! Però, si... ho cominciato!!!
Per quanto riguarda, invece, il tuo aggiornamento... sei davvero sicura che io debba riporre le armi?! La tua recensione l’hai scritta il 25 Gennaio e ora siamo al 14 Febbraio (a proposito, se hai il ragazzo, auguri ^^)... è quasi passato un mese e io non ho ancora visto nessun tuo nuovo capitolo!!! Quanti ne stavi scrivendo contemporaneamente? =.=!!! Devo riprendere l’ascia con me???????????????????? EHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH???????????????????? è.é
Vedi di non farmela acchiappare, ok? Oh!
Allora, parlando, invece, del capitolo precedente... lo so, è stata una rivelazione sconvolgente: l’avete detto quasi tutti! E quasi tutti avevate sospettato della probabile collaborazione tra “Johnson” e McCullen! Però, tu sei stata l’unica a sospettare addirittura questa parentela xD!!!! Sei proprio una “GENIA” xD!!!! Complimenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cmq, non ho molto tempo per continuare a risponderti a tutto perché tra una mezz’ora devo uscire di nuovo!! Mi sono già stancata di questo carnevale, ma non posso fare a meno di divertirmi con i costumi xD!!!
Chiedo semplicemente ed umilmente perdono per il mio imperdonabile ritardo (che fantastico gioco di parole =.=) e prometto solamente che in questi tre giorni di vacanza che mi aspettano mi impegnerò al massimo per evitare di nuovo un lunghissimo periodo come questo che è appena passato, ok?
Spero veramente che il capitolo ti piaccia, Amore!!
E spero anche di vederti presto tra le recensioni ^^!
Un bacione monumentale!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
CIAuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu... ^^

Cicci92 = Beh, anche se non scii e più che altro cerchi di stare in piedi, è sempre qualcosa che abbiamo in comune ^^! Tu ci abiti vicino??????????????????? Che fortunaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Io non so che darei per andarci spesso, sulla neve!!! Mi manca così tanto ogni volta che mi allontano (praticamente tutto l’anno tranne durante quella settimana bianca xD)... è così ingiusta la vita T.T xD!!!
Vabbè, tralasciamo queste frivolezze! Passiamo, invece, alle suppliche per la mia vita risparmiata!!!!!!!!!!!!!!!!!! TI PREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! NON UCCIDERMI T.T!!!! Ti giuro fedeltà... tutto quello che vuoi... ma ti prego, non uccidermi T.T xD!!! Ok, stop! Ho dato fin troppo spettacolo! Che ne dici di smetterla di fare la pagliaccia?!?!?!?
Cmq, parlando seriamente, mi dispiace davvero di essermi bloccata in queste due o tre settimane!!! Prometto solamente d’impegnarmi in questo periodo per evitare che si ripeta lo stesso incidente, ok? Anche perché, se stiamo raggiungendo la fine, c’è ancora tanto da dire e da fare ^^!!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia come gli altri!!! Goditelo, mi raccomando!
^^ E fammi sapere appena puoi cosa ne pensi, ok?
Un bacione megagalattico!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

 

Ringrazio, inoltre, quelle fantastiche e costanti 37 e 35 persone che mantengono la mia storia tra i loro PREFERITI e le loro SEGUITE ^^!
Grazie di cuore!

E grazie anche a tutti gli altri ^^
Scusate per il mio ritardo ancora una volta!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Spero di non farvi penare di nuovo in questo modo!!! Perciò vi lascio al capitolo solamente con la promessa che in questo tempo di vacanza (finalmente!) che mi aspetta, mi impegnerò al massimo per il prossimo aggiornamento, ok? ^^

Buona lettura, allora!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentaseiesimo – Verità (parte II)

 

Mc... McCullen?

Vuole... vuole dire che... che Johnson, in realtà, si chiama McCullen?

Non... non è possibile!

Non è possibile!

Merlino... no!

Che cosa significa tutto questo?

 

«McCullen?».

«Si?».

«Mi stavo domandando se lei avesse una famiglia».

 

Veloce come la luce mi balena in mente un ricordo.

Un ricordo di quell’unico momento di... “vera intimità”, oserei chiamarla, che ho avuto con Jassy – Cally quando lui mi stava accompagnando al mio primo ed ufficiale incontro con Lily all’Hotel Buyuk.

 

«Ho un figlio».

«E sua moglie?».

 

Frank ha detto che tra le pochissime informazioni che ha ricavato dalle sue ricerche c’è la notizia che Jason McCullen rimase vedovo qualche anno fa.

Una documentazione approvata da me, in quanto fu lo stesso Jassy – Cally a dirmi una cosa del genere quando gli chiesi qualcosa di più sulla sua vita.

 

«Morta».

«Mi dispiace».

 

Me lo ricordo chiaramente, soprattutto per i brividi che mi fece provare il solo pensiero che potesse accadere una cosa così orribile alla mia piccola Bibi.

Non lo avrei mai accettato e nemmeno adesso.

Mi ricordo perfettamente che quel solo pensiero mi diede una carica in più sulle mie decisioni.

Solo per assicurarle salvezza e protezione.

Solo perché lei stesse bene e fuori dai pericoli.

 

«I Mangiamorte hanno stroncato la sua giovane vita proprio qualche mese dopo l’unico parto. Dal giorno in cui mi ripresi da quella tragedia, le feci la promessa solenne che avrei accudito e cresciuto nostro figlio nel migliore dei modi. Fu da quel giorno, inoltre, che cominciai la mia carriera di Auror in incognito».

 

McCullen e sua moglie avevano un figlio.

Lo aveva testimoniato lui davanti ai miei occhi.

 

«E suo figlio?».

 

Jason McCullen non è un Auror.

Non lo è mai stato.

Di conseguenza è praticamente scontato che sia un Mangiamorte.

 

«Non poteva rendermi più felice scegliendo proprio la stessa carriera di suo padre».

 

La stessa carriera di suo padre...

Lo ricordo bene.

Mi disse testuali parole.

Sento il mio cervelletto lavorare alla velocità della luce dopo aver assimilato pochissime informazioni che, invece, si incastrano tra di loro perfettamente.

McCullen ha detto che suo figlio, ormai grande e vaccinato, ha scelto e compie il suo stesso lavoro.

Ora, Jassy – Cally nella realtà non è un Auror, di conseguenza nemmeno suo figlio lo è.

Dalle ricerche di Frank, nemmeno Johnson è risultato registrato negli archivi degli Auror.

Non ha nemmeno un passato quell’uomo proprio perché è un’identità puramente ideata.

Non vera.

Falsa.

Afferro velocemente il foglio dove è stampata la foto di John... Jack McCullen e dove è scritta qualsiasi documentazione su di lui.

Era finito in mano di Peter, dopo aver fatto il giro fra tutti i Malandrini ed averli fatti impallidire completamente.

Uno ad uno.

Lo prendo velocemente e controllo la data di nascita.

1959.

È nato il 17 Maggio 1959.

Un anno prima di me, Lily, Sirius, Remus, Frank, Peter, Alice...

«Si» conferma Frank guardandomi fisso.

Sicuramente lui avrà fatto lo stesso mio ragionamento.

«Cosa?» domanda allarmato Lunastorta.

...

Guardando il volto di McCullen... Jassy – Cally, intendo... lo si potrebbe scambiare per un nostro genitore.

Se non fosse così curato, addirittura per un nostro nonno.

Tutti i pezzi del puzzle s’incastrano.

Jack McCullen non è altro che il figlio di Jason McCullen.

 

«Non poteva rendermi più felice scegliendo proprio la stessa carriera di suo padre».

 

Jassy – Cally, qualche volta ed in parte, ci diceva la verità.

L’uomo, che noi consideravamo essere Johnson fino a qualche secondo fa, è un Mangiamorte.

Altra prova schiacciante che incastrerebbe McCullen.

...

Quindi sono veramente loro i Mangiamorte che tentavano di reclutare noi Malandrini.

...

Merlino!

Non ha senso!

Perché avrebbero dovuto reclutarci?

Siamo famosi per la nostra testardaggine.

Siamo stati Grifondoro... orgogliosi fino al midollo.

Come caspita possono aver pensato che noi avremmo cambiato idee e ci saremmo schierati dalla loro parte?

E se, invece, lo avessero fatto semplicemente per toglierci di mezzo?

...

Nemmeno così ha senso, maledizione!

Lo avrebbero fatto subito, senza aspettare.

Senza fingere che ci fosse tutta questa organizzazione segreta dietro.

Senza inventare balle su balle.

Evitando tutto questo casino ed impedendo altre complicazioni.

Le stesse che si stanno verificando ora.

Se ci avessero tolti di mezzo prima, noi non avremmo avuto nemmeno il tempo di sospettare di loro e di fare ricerche come in questo momento, scoprendo la verità.

Smascherandoli.

E denunciandoli al Ministero.

Hanno corso tutti questi rischi.

Perché?

«Cosa?!» insiste Remus alzando la voce sempre più agitata, dato che né io né Frank gli abbiamo risposto.

«Non ci arrivi, Rem?» gli domanda Paciock.

«Arrivare a cosa?» s’aggiunge nervoso Felpato.

«Jack McCullen...» intervengo una volta per tutte attirando l’attenzione di tutti su di me, «... ovvero l’uomo che noi, fino a poco fa, ritenevamo si chiamasse Michael Johnson, non è altro che il figlio del nostro caro Jassy – Cally».

So cosa succede quando Sirius s’intromette e comincia a scollegare il cervello agendo solo d’istinto.

Altri casini al bel mucchio che già ci ritroviamo.

Come avevo sospettato, le bocche dei miei tre migliori amici si spalancano all’istante.

È un ragionamento talmente logico quanto spiazzante.

«Il figlio?» chiede conferma allibito il caro lupacchiotto passando lo sguardo su Frank che, senza farsi attendere troppo, annuisce grave.

...

È strano anche che loro ci abbiano voluto far combattere per salvare il Ministro.

A meno che, anche quella non fosse completamente una farsa per metterci contro tutto il personale Auror e l’intera comunità magica per un oltraggioso attentato al Ministro.

Ah!

Non ci sto capendo più niente!

Se sono davvero dei Mangiamorte, quali sono stati i favori che hanno ricevuto avendoci “dalla loro parte” per tutto questo tempo?

Perché ci hanno tenuti con loro?

Perché in vita?

Il silenzio che segue non è normale.

È un misto di tensione, terrore per quello che è stato fatto e che potrebbe ancora accadere, e di ansia.

«A questo punto...» interviene improvvisamente Frank rompendo quel mutismo collettivo, «... avevo compiuto le mie ricerche, però mi avete scombussolato, ragazzi» ammette con un sorriso amaro, «Fino a qualche tempo fa consideravo Michael Johnson la medicina perfetta per Lily. Anche se...».

Resta in silenzio lasciando la frase in sospeso.

Il ché non mi piace.

Corruccio la fronte innervosito e curioso.

Che significa “anche se...”?

Non avrà combinato qualcosa alla mia piccola Bibi?

«Anche se?» lo incito inquieto.

Quel maledetto bastardo sta per sposare la donna della mia vita e, il solo pensiero che la tratterà male costantemente, mi fa esplodere.

L’idea che possa alzare le mani su di lei e sul bambino... mi fa venire voglia di ucciderlo a mani nude.

«Anche se Lily non era mai tornata a casa con lo stesso sorriso con il quale tornò qualche mese fa...» completa Paciock fissandomi con occhi fieri e sorridenti, «... quando vi siete incontrati per decidere il nome di vostro figlio».

Maledizione!

Per quando dovrei tenermi all’oscuro, non riesco a trattenere il mio fantastico ghigno.

È inutile.

Conosco perfettamente Lily Evans e, per quando io abbia insistito, so che lei continuerà la sua strada tracciata dalla sua incredibile testardaggine.

Non dimenticare.

Anzi, in un momento come questo quando sta per sposare un uomo che non ama, è più un vivere nei ricordi... nel passato.

«E allora?» domanda confuso Sirius invitando implicitamente Frank a continuare il suo vecchio pensiero.

Si sta innervosendo sempre di più.

E anche io con lui.

Ora capisco la fretta di Paciock nel momento in cui ci aveva scritto per incontrarci.

Abbiamo pochissimo tempo, perché tra un po’ inizierà la cerimonia in Chiesa.

Una cerimonia che deve essere assolutamente fermata.

«Insomma...» riprende Frank, «... dicevo che fino a qualche tempo fa consideravo Michael Johnson la medicina migliore per Lily. Ora che abbiamo scoperto la verità, però, mi ritrovo un quadro completamente rovesciato» continua Paciock accennando ad un piccolo sorriso prima di interrompere la mia protesta nello stesso momento in cui ho aperto bocca per prendere aria, «Una sola cosa non mi è chiara» dice.

«Cosa?» domanda Peter intimorito.

«Il perché, vero?» chiedo, invece, immaginando che fosse la risposta giusta.

Anche io, insieme a Remus, Sirius e Peter, ho fatto lo stesso ragionamento di Frank quando ci ha mostrato tutte queste sue novità.

L’unico punto interrogativo che mi è rimasto è il motivo dell’agire di questi due Mangiamorte.

Non ha senso.

Niente ha senso.

Di fatti, ecco che il mio caro amico annuisce alla mia domanda.

Perché diamine hanno agito così?

Cosa li ha spinti a fare tutto questo?

Cosa ci hanno guadagnato?

Al mio fianco, Remus ha gli occhi puntati sul pavimento e pieni di tensione e riflessione.

Nemmeno lui, come d'altronde anche Sirius, sa come ragionare su questo particolare.

«Forse speravano che, lavorando con loro, ci saremmo appassionati alle “Arti Oscure” e ci saremmo schierati dalla parte di Voi – Sapete – Chi» propone Peter tremando leggermente nel momento in cui pronuncia il nome di Voldemort celato da quella stupidissima frase utilizzata dall’intera comunità magica.

Pronunciare un solo semplice nome per rabbrividire e morire dalla paura... ma siamo matti?

Non ho mai capito questa sua fissazione di volerlo chiamare in questo modo.

Ma, dato che non siamo mai riusciti a convincerlo sulle nostre tesi, sia io, sia Sirius che Remus abbiamo gettato la spugna e gli abbiamo permesso di fare e di parlare come voleva.

Infondo, siamo tutti liberi, no?

Liberi di fare e di pensare quello che vogliamo.

Eppure, in questi ultimi mesi io sono stato libero solamente di pensare, e non di agire.

Non di fare quello che volevo.

Quello che volevo era sempre stato chiaro, dal momento in cui entrai a casa mia per lasciare Lily fino ad ora.

Riprenderla con me e non lasciarla andare mai più.

«Non mi sembra una buona motivazione, Peter...».

«Ma che dici, Peter?!» sbraita, invece, Felpato interrompendo la gentile risposta di Lunastorta.

Tutto il contrario della sua, in effetti, visto che sta alzando la voce notevolmente e gesticolando come un forsennato, «Ti sembra che noi possiamo fare una cosa del genere?».

«Ha semplicemente proposto un’idea, Sirius. È inutile e stupido che tu ti alteri così!» gli risponde a tono Remus prendendo le difensive di Codaliscia, «I Mangiamorte possono tranquillamente aver pensato ad una cosa del genere».

Non è vero.

E lui lo sa.

Quale Mangiamorte può solo sperare di avere anche un misero ex Grifondoro dalla sua parte?

Nessuno.

E questo Remus lo sa perfettamente.

Anche se, per l’amicizia, si fa questo ed altro.

«Sei impazzito, Rem? Tu per primo sai che è assurdo! I Mangiamorte non hanno mai reclutato tra i Grifondoro e gli ex Grifondoro! Non ci hanno mai provato e nemmeno ci sono riusciti per quelle poche volte!» ribatte deciso Sirius.

«Può sempre esistere l’eccezione, Sir» dice, invece, il caro lupacchiotto, «Le persone cambiano».

«Non i Grifon...».

«Ragazzi, basta!!!» urla spazientito Frank, «Non abbiamo tempo di litigare su una sciocchezza del genere. Peter ha semplicemente proposto una cosa. Non andava bene. Stop!».

Porca puzzola!

Non mi ero mai accorto di questo spirito da... “comandante” di Paciock.

In effetti, non gli si addice chissà quanto.

Però in una situazione di questo tipo è stato utilissimo.

Sirius sbuffa incrociando le braccia, mentre Remus abbassa il capo desolato.

Di solito questi compiti di rappacificatore spettano a lui e non ad altri.

...

Ehi!

Un momento!

Io non sono stato libero di agire come desideravo da quando avevo deciso di fidarmi stoltamente di McCullen fino ad ora che ho scoperto la verità.

Ma nel futuro?

In questo futuro, così diverso dal presente che ho vissuto fino a qualche secondo fa, posso di nuovo fare quello che voglio.

Agire come preferisco.

...

Andare a riprendermela.

«Ragazzi!» li chiamo all’ordine con un tono di voce fin troppo alto ed autoritario.

Adesso basta!

Le regole sono state dettate da loro per troppo tempo.

Ora... è arrivato il mio turno!

«Che cosa ci importa del perché? Stiamo soltanto perdendo tempo! Una volta che avremo catturato Jack McCullen, con il Veritaserum potremo scoprire qualsiasi verità vogliamo!» li incito ancora.

Dobbiamo andare, diamine!

Abbiamo lasciato passare troppo tempo.

La cerimonia sarà sicuramente già iniziata!

Che ore sono?

«Non possiamo agire così!» e come facevo a non aspettarmi una controbattuta da parte di Remus?, «Non abbiamo un piano! Dobbiamo delinearne uno! Non possiamo presentarci in chiesa davanti a tutti ed incriminare McCullen».

Si tratta di un istante.

Noto il piccolo movimento al mio fianco e mi volto a guardare mio fratello.

Anche lui si è girato per fissare me.

Altro secondo.

Ed ecco a voi, signore e signori, il nostro fantastico ghigno nascere, crescere e vivere per emozionare l’intero globo.

Magari sarà Lunastorta a non essere capace di una cosa del genere.

Ma io e mio fratello siamo perfettamente in grado di compiere in modo esatto tutti i fantastici e semplicissimi passaggi che ha elencato Remmy.

«Perché no?» s’intromette Frank accattivandosi gli sguardi sorpresi di tutti.

Quest’uomo non è Frank Paciock.

È un sosia!

«Che c’è?» domanda interrogativo fissandoci come se fossimo dei marziani.

«Sei pazzo?» Remus mi sembra quello più scioccato di tutti.

Evidentemente deve essersi visto un mito legato alla prudenza, pazienza e saggezza, morire ai suoi piedi ad una velocità tale da fargli crollare tutte le barriere difensive contro la nostra fantastica malignità.

«Assolutamente no, Rem. Ma non posso fare a meno di essere d’accordo con James. Lily è in pericolo, diamine, e dobbiamo darci una mossa adesso!».

«Abbiamo già perso troppo tempo. Non possiamo aspettare!» mi aggiungo al fantastico resoconto di Paciock.

Sirius, al mio fianco, annuisce.

Peter, invece, resta muto e silenzioso.

Eppure sono sicuro che sia dalla nostra parte.

«Rem!» lo chiamo per smuoverlo.

Non possiamo perdere altre occasioni.

Basta!

Non c’è tempo per riflettere su questo!

Lui sembra scrollarsi di dosso qualcosa e annuisce vigorosamente.

«Si!» dice, «Andiamo!» continua convinto, «Frank, tu sai dov’è la chiesa?».

Paciock annuisce.

«Si! Venite, usciamo fuori ed attaccatevi a me. Mi smaterializzo io».

«Ma fuori rischiamo di essere visti» reclama Felpato dicendo, per la prima volta nella sua vita, qualcosa di incredibilmente giusto.

«Non possiamo farlo qui. Sono stati fatti degli incantesimi proprio per impedire la smaterializzazione. Era un luogo più babbano che magico, questo» ci spiega in poche parole.

«Allora, veloci» non lascio agli altri ulteriore tempo che, lesto, mi giro verso la porta e comincio a correre in quella direzione per uscire.

Devo arrivare in chiesa ora.

Devo vederla.

Assicurarmi, prima di prendere McCullen e farmi vedere dalle autorità magiche, che lei stia bene.

E, insieme a lei, il piccolo.

Eppure mi basta notare una persona.

Quella persona apparsa improvvisamente sulla soglia della porta e che ora ostruisce il passaggio più con la forza della sorpresa che fisica del suo corpo.

Quella persona che, ora più che mai, non mi sarei aspettato di vedere in un luogo come questo.

«Maledetto stronzo!» sento la voce di mio fratello urlare ai quattro venti prima di percepire un incantesimo abbastanza potente fendere l’aria al mio fianco.

Con un semplicissimo movimento della bacchetta, Jassy – Cally riesce ad annullare l’attacco di Sirius e poi a ridere sguaiatamente come un pazzo.

Cavolo!

Mette davvero i brividi questa situazione.

Ci eravamo così abituati a sentire solamente una voce pacata nel suo tono che, ora, ascoltare questa risate così aperta e fuori di senno fa letteralmente accapponare la pelle.

«McCullen!» lo chiama adirato Remus.

«Non siete stati molto astuti, Malandrini. Non così tanto da lasciare questa lettera preziosa abbandonata sul pavimento a casa di Sirius» parla improvvisamente con una voce che non gli avevo mai sentito prima.

Alza una mano che stringe la lettera che Frank ci aveva inviato e sorride soddisfatto alle reazioni irritate e preoccupate che scaturisce in noi.

Maledetto bastardo!

Ha questa sua grandissima capacità di apparire nel luogo e nei momenti meno opportuni.

Mi sta facendo perdere tempo quando il mio obiettivo principale non è lui.

Spaccargli la faccia, ora, è diventato secondario.

 Adesso, in primis, ci sono Lily e il bambino.

Non quattro bacchette sguainate come se fossero spade e puntate tutte nella stessa direzione.

Io, invece, lo incenerisco semplicemente con lo sguardo.

McCullen ghigna.

«Mi dispiace, ragazzi, ma non ho tempo per fare il vostro babysitter» con un leggero movimento della bacchetta ripara la porta dietro di se.

Fa qualche passo indietro, uscendo dalla soglia, mentre noi arranchiamo in avanti.

No.

Non starà mica per...

Non può farlo!

«Sono stato invitato al matrimonio di mio figlio, ricordate?» continua in modo saccente e puramente sadico, «E sono già in ritardo».

«No!» mi scaglio con quanta velocità riesco a prendere in pochi secondi contro di lui.

Ma è troppo lontano e la mia idea di bloccare la porta prima che si sigillasse mi appare immediatamente una cretinata pensata da un completo idiota.

«Maledetto!» sbraita Sirius battendo i pugni sul legno che, invece, si è indurito incredibilmente.

Ci ha chiusi dentro.

Maledetto stronzo!

«Spostatevi!» urla Frank, «Spostatevi!!!» grida ancora più forte facendosi sentire per la prima volta sia da me che da mio fratello: i due testoni del gruppo.

Ci provano insieme, sia lui che Remus, scagliando qualsiasi tipo di incantesimo addosso a quella porta, ma niente.

Siamo bloccati qui!

Porca e maledetta puzzola!

Digrignando i denti e stringendo i pugni sbatto di nuovo contro la porta con tutto il mio non trascurabile peso.

«McCullen! Apri questo porta immediatamente!» urlo a squarciagola.

Sento la sua pazza ed isterica risate provenire dall’altra parte.

«Godetevi il posto, signori. Dicevano si trattasse di un vero pezzo di teatro pregiato della collezione storica del Ministero. Anche perché, tra qualche secondo, scomparirà del tutto».

Crack.

Maledizione!

«È andato!» annuncio voltandomi verso i miei amici dietro di me.

Ho chiaramente sentito quel maledetto ed odiosissimo “crack”.

«Che cosa facciamo adesso?» domanda spaventato Peter.

Nessuno dei quattro sa come rispondere.

Ci fissiamo, invece, restando in silenzio.

Ognuno con un’espressione diversa dall’altro.

...

Non lo posso tollerare questo mutismo.

Diamine!

Non abbiamo tempo!

Dobbiamo azzardare qualsiasi soluzione funzioni!

Basta che ci faccia uscire da qui e alla svelta!

Non posso... non posso perdere altro tempo.

Non posso e basta!

«Cos’è questa puzza?» si chiede, invece, Remus dopo altri pochi secondi di silenzio assoluto.

Di nuovo nessuno fiata.

Si sente solo il rumore dei nasi che tirano su per poter cogliere lo stesso odore che ha portato Lunastorta a parlare in questo modo.

Poi, inaspettatamente, al curioso rumore dei nasi si aggiunge uno strano scricchiolare.

In contemporanea tutti e cinque alziamo gli occhi verso il soffitto ed automaticamente percepiamo il cuore stringersi in una minima morsa spaventata.

«I documenti!» sbraito in direzione di Frank che è il più lontano di tutti dalla porta ed il più vicino al tavolo dove sono stati lasciati i documenti, «Prendili, Frank! Se li perdiamo non li possiamo più incastrare!».

Fulmineo come volevo che fosse, Paciock si scaglia nella direzione da me indicatagli e, con altrettanta rapidità, afferra tutto il materiale che aveva portato con sé e lo allontana da li.

Avvicinandolo a noi.

Ma si tratta di un secondo.

Non appena Frank appoggia tutte le cose prese alla rinfusa a terra, vediamo una piccola parte del soffitto crollare proprio sopra quel tavolo.

Insieme alle macerie, anche piccole fiammelle sparse qui e la.

Maledetto bastardo!

Ha dato fuoco all’edificio.

L’edificio sta andando a fuoco!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

... questa volta non ve la dico xD! Sono sadica?
Lo so, lo so... avete pienamente ragione ;)

 

Alla prossima!

Ciao Popolo!

Bye Lovegio92

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Capitolo 38
*** Capitolo XXXVII - Il Mio Momento Finale (I parte) ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXVII - Il Mio Momento Finale (I parte)

Allora è proprio vero che è il destino a giocarmi brutti scherzi xD!!!

No. Questa volta è stato diverso! Nello scorso capitolo, ho letto che vi siete tutti quanti accorti che non ho messo l’anticipazione! Ebbene, non è stato né un mio errore né perché non avevo ancora scritto il capitolo successivo, cioè questo. La verità è che questo capitolo era in scrittura da un casino di tempo (forse un mesetto più o meno... ed è stato maggiormente per colpa sua che non ho aggiornato con lo scorso capitolo, capite?). C’era, però, un altro problema che mi si è presentato davanti: la lunghezza. Siccome questo capitolo veniva fin troppo lungo, ho deciso di dividerlo in due parti e la seconda è ancora in corso di scrittura ^^!

L’idea mi è balenata in testa questa notte, mentre dormivo. Non appena mi sono svegliata sono venuta qui a controllare e ho visto che ce la facevo tranquillamente a dividerli in due capitoletti più o meno uguali, quindi... ecco pronto un altro aggiornamento ^^!

Ebbene! Vi dovrei spiegare il perché non ho messo l’anticipazione nello scorso aggiornamento, ma spero lo possiate capire da soli non appena comincerete a leggere questo nuovo capitolo! ^^

È proprio una bella sorpresa e non vedo l’ora di leggere cosa ne pensiate perché sono veramente molto più curiosa delle altre volte ^^!

Allora, posso passare direttamente ai ringraziamenti? Mi dispiace per tutti gli altri che non hanno fatto in tempo a recensire, ma non importa. So che non è colpa loro =)! A volte sono fin troppo veloce io ^^

Malandrino4ever = Ciao Dani! Questa volta sei stato il primo della lista, complimenti =D! Va bene così veloce xD? Beh, in verità (non so se hai letto quello che ho scritto prima, però...) questo ce lo avevo già pronto e, guarda caso, dividendolo in due parti usciva un bel capitolo già pronto =D!!!
Questa volta non devi assolutamente mancare tra i commentatori (anche se non manchi mai, ti avviso lo stesso xD) semplicemente perché tengo in modo particolare a questo e al prossimo capitolo che pubblicherò (che dovevano uscire un tutt’uno, ma è troppo lungo)!! Questi, infatti, sono delle sorprese particolari!
Vediamo se capisci (tra le prime righe) subito di cosa si tratta!! Muahahahahahahahahhahahahahahahah...
Al prossimo aggiornamento, Dani! Un bacione anche a te ;)
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. Spero di riuscire ad essere veloce come questa volta =D

Pazzarella_dispettosa = Ah – ah!!! Questa volta non sei stata la prima, mio caro tesoruccio xD!!! In qualsiasi caso, cmq, credo anche io che si tratti del caso: non ho promesso niente per nessuna data e sono riuscita a postare l’aggiornamento molto prima, ti ho chiesto come diamine fai ad essere sempre la prima e, invece, questa volta sei la seconda! Ma chi se ne importa! L’importante è che ci sei sempre dato che le tue recensioni sono diventate la mia costante nella mia storia ^^!!
Cmq, rispondendo alla tua recensione stralunghissima, ti anticipo che hai azzeccato una cosa in particolare che mi ha fatto veramente morire sul colpo dalle troppe risate! Significa che conosci alla perfezione il mio sadismo xD!!! In effetti, ne hai dette tante di ipotesi nella tua recensione, ma, dato che non voglio assolutamente rovinarti il seguito della storia, non ti confermo o anticipo un tubo =D!! Mauahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah... hai ragione! Sono proprio sadica xD!!! Cmq, non ti preoccupare! Come l’altro giorno, ti prometto che m’impegnerò profondamente per pubblicare per tempo anche l’altra parte di questo capitolo che è uscito fuori come una sorpresa! Infatti, questo è una sorpresa... e proprio per la sua particolarità io ci tengo parecchio, quindi non sto proprio nella pelle di sapere cosa ne pensi =D!!!
Mi dispiace che il compito di chimica sia andato male! Anche io, l’anno scorso, quand’era che facevo chimica a scuola, prendevo sempre l’insufficienza nei compiti scritti. Poi, alle interrogazioni andavo meglio!!! Dai, vedrai che farai anche tu così ^^! Devi raggiungere il sette, almeno, come a matematica xD!!! Qui, invece, sono proprio contenta per te!! Anche io ho preso sette in matematica sulla pagella quest’anno. Ma non sono felice come lo sei tu perché la mia media, l’anno scorso, era molto più alta. È cambiata la prof (che era un angelo) ed è venuta questa cretina che non mi fa capire niente e alle interrogazioni vado male!!! Maledetta è.é!!! Spero di poter superare il pregiudizio che si è fatta di me! Mi fa saltare i nervi!!!
Ah! Ma evitiamo di parlare di queste brutte cose in questo periodo di semi vacanze xD!! Piuttosto, vediamo di coalizzarci contro P.L.!!! Già l’ho minacciata di morte nella mia risposta nel precedente capitolo, quindi manchi solo tu! Facciamo in due e poi vedremo se non deve aggiornare quel suo capolavoro!!! Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah... U.U!!
Che ne dici, Tesoro? Va bene ^^!!!
Io preferisco armeggiare un’ascia, tu cosa vuoi? Ho un vastissimo repertorio di armi a casa mia xD!! Ce le ho nascoste persino nel cesso (xD)!! Mr e Mrs Smith (non so se hai visto il film con Angelina Jolie e Brad Pitt) dovrebbero invidiare la mia casa piena di nascondigli segreti e robe varie! Altro che loro, dove basta pigiare un misero pulsante del forno per farne uscire una svariata collezione di pistole e di coltelli dai 13 cm in su xD xD xD!!! Se vuoi ti ospito giusto per armarci e andare a fare una visitina a P.L. xD!! Che ne dici? Sei d’accordo?
Spero di leggere presto la tua recensione, Tesoro!
Un bacio enorme ^^
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

La Nika = Ciao! Davvero ti è mancata questa storia?! Mi dispiace di essermi fatta aspettare così tanto! Mi auguro di riuscire ad aggiornare con la stessa velocità d’ora in poi (anche se, una cosa del genere l’avevo già detta l’ultima volta e poi mi sono fatta attendere per così tanto tempo... quindi, puoi prendermi in parola solo per metà xD)! Però, di una cosa sono certissima! Il mio impegno! Questo rimarrà costante (ora che non c’è momentaneamente la scuola xD)! Dopo vedremo come mi dovrò organizzare, ma non voglio più sparire come ho fatto in quest’ultimo periodo!
Cmq, prima di lasciarti alla lettura volevo dirti che questo è un capitolo bello particolare! Ti consiglio di tirare un bel respiro prima di gettarti nella lettura e, SOPRATTUTTO, mantiene bene a mente ogni minima cosa ti venga in mente dirmi perché aspetto impaziente ogni singola critica di questo aggiornamento al quale tengo parecchio!!!!
Beh... allora buona lettura ^^, e, mi raccomando, goditi BENE questo capitolo perché alla fine troverai una bella sorpresina solo per te ;)
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento!!! Un bacione!
CIAUUUUUUUUUUUUU ;)

Jaily = Ciao Gio!!! Sbagliato: non ho messo l’anticipazione allo scorso capitolo perché questo aggiornamento è una vera e proprio sorpresa *.*!!! Sono molto impaziente di sapere cosa ne pensate di questo capitolo tanto particolare!! Poi capirai perché ^^!!!
Beh, sono contenta che la storia ti stia prendendo così tanto da farti tanti sogni su i suoi possibili finali =D!!! Mi metto subito al lavoro per il prossimo capitolo così non mi mandi quell’assassino o quel fantasma (non ho ancora capito bene che cos’è)! Mio fratello voleva andare a vedere quel film, ma mia madre, sentendo i commenti delle persone che erano andate a vederlo, glielo ha impedito! Tutti quanti hanno detto che è spaventoso! E tu me l’hai appena confermato!
Bene! Allora quello va classificato, per me, nella lunga lista di film che non devo vedere se voglio dormire la notte xD! Io che sono una grande fifona del buio xD!!!
Ah! Se vuoi ti fisso un appuntamento ad Azkaban insieme a me per andare a frustrare i due Mangiamorte (sempre ammesso che ci finiranno, eh! Io non dico niente U.U! Ahahahahahahhahahahahahahhahahahahahahah... hai proprio ragione! È bello essere sadici xD! Scherzo =P!)
Mi raccomando non farti aspettare tanto perché, come ti ho già detto, a questo capitolo tengo parecchio!!!
Al prossimo aggiornamento ^^
Un bacione immenso Gio!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu
P.S. non mi hai ancora spiegato cosa significa “patato”, “patata” e “patatino” (sembra una piccola famigliola di patate xD xD xD)!!!

Kiki4ever = Ciao cara!!! Benvenutissima tra i miei angeli che commentano la mia storia (che, ti dico, a me non sa così tanto di eccezionale, ma se dico una cosa del genere le altre mi trucidano con le sole parole scritte per Internet... e questo mi fa una grande paura xD)!!! Cmq, volevo subito ringraziarti per quello che hai detto! Insomma, non solo per i complimenti sul mio scrivere, ma soprattutto per l’ultima frase che hai messo nella tua recensione: “grazie per questa storia così bella che ci stai regalando!”. *.*!!! Sei... sei veramente dolcissima a dire così! Io... io amo scrivere e, ancora di più, amo la coppia James/Lily perché sono troppo dolci, divertenti, tragici, avventurosi... tutto! È un miscuglio di sensazioni tutte insieme in questa coppia!!! Sono dolci e romantici nel loro lieto fine tragico; sono divertenti per le loro frecciatine; sono avventurosi perché entrambi hanno un carattere orgoglioso fino al midollo! Se poi sono accompagnati dalla meravigliosa combriccola dei Malandrini... beh, io muoio!! Li adoro troppo tutti insieme! La vecchia generazione è il mio sogno costante! E quando mi sono iscritta in questo sito per la prima volta e ho visto così tante persone che regalavano ai lettori delle storie (a volte tradizionali, ma belle in ogni caso) meravigliose sulla loro epoca... beh, mi sono rimboccata le maniche e mi sono gettata nella mischia! Non pensavo di colpire così tanto! Però se lo dite voi... io mi fido ^^! Perciò ti ringrazio davvero dal profondo per quello che hai detto! Non sai quanto mi ha scaldato il cuore poter leggere quella frase *.*!!! Grazie veramente ^^!
Hai impiegato davvero solo 3 ore per leggere??? Mamma mia, sei velocissima! Io m’incanto quando leggo (xD) ecco perché ci metto sempre un’eternità a finire i libri come Breaking Down (che sta ancora abbandonato sul mio comodino) e i suoi tre libri precedenti (tutti finiti per miracolo xD)!!!
Spero di trovarti di nuovo tra i commentatori, soprattutto di questo capitolo al quale tengo parecchio in quanto... è particolare! Lo capirai tra un po’!
A presto, cara
Grazie ancora
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ^^

 

Grazie ancora alle famose 35 e 36 persone che mantengono la mia storia tra i loro PREFERITI e le loro SEGUITE!!!

E, naturalmente, l’ultimo grazie va ai semplici lettori che aspettano, come tutti gli altri, i nuovi aggiornamenti ^^!

Prometto ancora una volta di impegnarmi seriamente per riuscire a postare con la stessa velocità il seguito di questo capitolo al quale tengo parecchio!

Spero vi piaccia!

Buona lettura :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentasettesimo – Il Mio Momento Finale (I parte)*

 

Eccomi.

Ho finito... e posso anche andare.

Dovrei andare... ma non ne ho la forza.

Come potrei avere la forza per andare?

Per uscire da quella porta e raggiungere la chiesa?

Il silenzio che mi circonda non mi aiuta per niente.

Questo buco solitario e la mia sola compagnia mi spingono solamente verso i miei tristi pensieri.

A rinforzarli ed, automaticamente, a spezzare ancora di più il mio cuore.

Come diamine abbiamo fatto ad arrivare a questo punto?

Come lo abbiamo potuto permettere?

Come ho potuto permetterlo?

Avrei dovuto lottare di più per impedire alle persone più care per me di allontanarsi.

Avrei dovuto combattere di più, aggrapparmi con le unghie a tutte le persone che amo per non farle andare via.

E, invece, ho permesso al caso e al tempo di lasciare tracce, orribili tracce, nella mia vita senza che le caratterizzassi con le mie scelte e le mie decisioni.

Con la mia voglia di fare la differenza.

Gli ho permesso di uccidere quanto di più bello avevo nelle mie giornate.

Abbasso gli occhi verso il pavimento nascondendo le lacrime che, capricciose, arrivano a minacciare tutto il duro lavoro di preparazione.

Non voglio piangere.

Ho già versato troppe lacrime quando nessuno poteva vedermi.

Quando non c’era nessuno intorno a me.

C’è solo una persona che fino ad ora non mi ha abbandonato solamente perché è legata a me.

Si trova dentro di me e dipende da quello che faccio e che sento.

Gli ho fatto patire le pene dell’inferno con tutto il mio dolore e i miei pianti e non è giusto.

Lui, più di tutti, non lo merita!

Ed io, invece, senza nemmeno preoccuparmi della sua agitazione, ho continuato a fare quello che volevo costantemente incurante.

Improvvisamente sento un bussare alla porta dietro di me.

«Allora? Sei pronta?» la testa di Mary fa capolinea nella stanza degli specchi dove, come una cretina, sono rimasta imbambolata a fissare il mio riflesso.

Un riflesso del quale mi sento orgogliosa solo per un piccolo e non trascurabile particolare: il mio ventre.

Sono al fantastico sesto mese ed ora la pancia si vede palesemente... ed è meraviglioso.

Mary entra completamente nella stanza chiudendosi la porta alle spalle e prende ad ammirarmi.

«Per quanto avrei scelto un abito diverso per te, stai una favola, Lily!» continua complimentandosi soddisfatta.

...

Era proprio quello che volevo evitare: essere spettacolare per il mio matrimonio con Michael.

Come potrei essere spettacolare quando l’uomo che sto per sposare non è quello che amo davvero?

«Lily?» sento la voce cambiata di Mary chiamarmi preoccupata.

Ha notato la mia espressione mortificata e scommetto che ha anche capito il motivo del mio “malessere”.

Sorrido velocemente sperando di poter far cadere lì il discorso che sta per nascere, mentre passo un dito sulla pelle umida del mio naso evitando di far sbavare il trucco.

«Va tutto bene, Mary. Non ti preoccupare» la rassicuro afferrando i lembi della gonna del vestito e tirandola su per evitare di calpestarla, mentre scendo dal piedistallo.

«Io davvero non capisco perché ti stai obbligando a fare una cosa del genere» mi dice la mia cara amica nel contempo che mi guarda muovermi nella stanza.

Io resto in silenzio alzando gli occhi al cielo.

Non so in quante occasioni gliel’avrò spiegato e lei, ogni santa volta, trova sempre un modo per sgridarmi.

«Sei riuscita a trovare Alice?» le chiedo, invece.

Con la coda dell’occhio noto il suo piccolo naso storcersi contrariata al cambio d’argomento.

«Si, ma non ne vuole sapere di venire finché non troverà Frank. Ha detto che si è dissolto nel nulla. La sta facendo uscire di testa ancora di più del solito» sospira sconfitta facendo cenno di no con il capo, «Ma non sperare di poter cambiare discorso così facilmente» mi ammonisce minacciandomi con un dito per aria.

«Non c’è niente da discutere! Smettila d’insistere!» l’aggredisco pregando Merlino che basti a farla zittire.

Ma come posso?

Mary può vantare la stessa testardaggine di Sirius Black!

«Insisto quanto voglio, va bene? Non ho mai conosciuto una donna più riluttante di te nello sposarsi!» strilla la mia vecchia amica.

«Abbassa la voce!» la supplico avvicinandomi a lei e tentando di tapparle la bocca.

Tentativo del tutto campato in aria!

Mary si scansa e prosegue il suo terzo grado.

Mi afferra per le spalle e mi scuote delicata fissandomi seria.

«Perché? Perché mi devo accontentare di vedere la mia più grande amica sposare un uomo che non vuole?».

Resto muta a guardarla mesta.

Poi abbasso il capo sconfitta.

«Forse state correndo troppo. Forse dovreste rimandare, prendere più tempo per stare insieme. Conoscervi meglio?».

«Non voglio conoscerlo meglio, Mary!» replico disperata.

Perché deve sempre insistere?

Gliel’avrò spiegato non so quante volte e in ogni momento è sempre un dolore immenso.

Ricordare il motivo che mi ha spinta ad allontanare Harry dal suo vero padre... il rifiuto di James a...

«Lily?».

Entrambe, io e Mary, sussultiamo all’inaspettato bussare e alla voce maschile di Michael prima di fissarci a vicenda spiantate.

Ci accorgiamo della maniglia che si abbassa e, immediate, ci fiondiamo sulla porta per evitare che venga aperta.

Tutt’e due abbiamo avuto la stessa idea: non farsi vedere da Michael in queste condizioni in un giorno che, invece, dovrebbe essere all’insegna della felicità.

«Che cosa ci fai qui?» domando anticipando la sua più che sensata protesta di sorpresa.

Non voglio assolutamente che Michael entri e mi veda in questo stato.

Sono sicura di essere l’esatto ritratto della tristezza ed è un particolare affatto adatto ad un giorno come questo.

«Volevo sapere come andava. Sono un po’ agitato e volevo vedere come stavi tu».

«Mi dispiace, Michael!» interviene la voce di Mary in mio aiuto, «Lo sposo non può vedere la sposa prima dell’entrata in chiesa!».

«Oh, andiamo, Mary! Perché dobbiamo essere così tradizionalisti?!» sbuffa sonoramente Michael.

«Perché io non voglio rompere le tradizioni!» mi aggiungo usando un tono più sicuro.

Non voglio discutere con nessuno oggi, soprattutto perché mi sono ufficialmente arresa all’evidenza del fatto che ora dovrò parlare seriamente con la mia cara amica.

E non ho scappatoie!

Se, poi, si aggiunge anche Michael è la fine per i miei nervi già messi a durissima prova.

«Ti prego, Lily!» cerca di insistere.

Ma perché oggi tutti non vogliono demordere dal loro desiderio di parlarmi e vedermi?

Proprio ora, poi, che la mia mente si è fatalmente legata al volto di... alla sua figura.

Alle sue ultime parole che mi ha destinato e al mio cuore sempre più sbriciolato.

«Smettila Michael!» alzo la voce notevolmente dato che il mio nervosismo sta raggiungendo le stelle, «Ho detto di no! Ci vediamo tra poco...» dico calmandomi sempre di più, «... in chiesa» concludo con un groppo in gola.

Quale vita mi si sta presentando davanti?

Quale sto creando per mio figlio?

Sono davvero sicura di questo passo, di questo uomo?

Sposto lo sguardo su Mary affianco a me e mi ricordo automaticamente di tutti i rimproveri, compreso quest’ultimo, che mi ha fatto.

È veramente la scelta migliore?

«O... ok. Come vuoi...» fa Michael con palese delusione prima di salutarci e dissolversi, immagino.

Restiamo in silenzio ed immobili.

Sto per sposare un uomo... di cui nemmeno mi fido.

Stiamo aspettando in silenzio per la sciocca paura che Michael, in realtà, non se ne possa essere andato per davvero.

Come posso?

Come... come farò a convivere con un uomo che non amo e di cui non mi fido?

Come posso pensare di poter trovare un buon padre per il mio bambino in una persona così?

Ho passato mesi a soffocare la mia più che certa sensazione che Harry non vedrà mai un padre in Michael solamente per il mio stupido orgoglio e per la paura di aver fallito di nuovo.

Adesso sento quella certezza opprimere il mio cuore come se fosse un macigno da 10 000 tonnellate.

Dall’ultima visita che ho fatto dalla ginecologa, sono riuscita finalmente a vedere il sesso del mio pargolo e, anche, ad ascoltare il piccolo e frenetico battito del suo cuoricino.

Emozionato come il mio.

Questo la dottoressa me l’ha spiegato dicendo che Harry sente le stesse sensazioni e sentimenti che percepisco io.

All’inizio mi sentii così estasiata da quella notizia che non pensai, invece, al fatto che non era, poi, chissà cosa di così meraviglioso.

Insomma, non ho fatto altro che piangere ed essere triste in questi mesi che, sicuramente, Harry avrà provato le mie stesse emozioni.

E, di certo, è l’ultima cosa che non augurerei mai al mio bambino.

«Lily?» mi chiama Mary preoccupata notando i miei occhi nascosti e il mio capo basso.

Mio figlio è un maschietto.

Harry.

Quelli che hanno più confidenza con un padre, che prendono lui come esempio, che lo ammirano e si aspettano grandi attenzioni da lui.

E il mio piccolo mi ha già fatto capire che non gli piace.

Michael non gli piace... e nemmeno a me.

«Lily! Che ti succede?» si allarma ancora di più la mia amica avvolgendomi tra le sue braccia.

Ma non riesco a reggermi a lei e, lentamente, scivolo a terra portandomi le mani sul viso nascondendomi.

Ho sbagliato... ho sbagliato tutto!

Sento Mary abbracciarmi con sostegno e trasporto.

So che, con questo abbraccio, vuole dimostrarmi di essere disponibile nell’aiutarmi se decidessi di non sposare Michael.

Ma non può andare così.

Sono certa che non sarà così semplice perché io salirò su quell’altare con lui.

Con Michael.

Non voglio privare nessuna gioia al mio bambino ed è solo colpa di Potter se ora mi ritrovo in una condizione del genere.

...

...

... Ma che sto pensando?

Sono solo una perfetta e lurida egoista!

Lo so che James ha un enorme peso sulle spalle che l’ha spinto ad agire in questo modo, anche se non ho ancora capito quale sia.

«Dai vieni. Liberati di questi stracci e scappiamo a casa mia» prorompe all’improvviso Mary sorridendomi felice, una volta essere riuscita a togliermi le mani dagli occhi.

Nego con il capo scorgendo contemporaneamente lo stupore e la delusione nel suo sguardo.

«Non mi guardare così, Mary».

«E come ti dovrei guardare, Lily?» mi chiede, adesso, con espressione decisa e grave, «Sei appena scoppiata in lacrime e non credo che il motivo sia per questa stupida, piccola discussione con Michael!».

Stoltamente mi passo una mano sulle guance e, sorpresa, le scopro bagnate.

Non mi sono accorta di aver cominciato a piangere.

Ormai capita così tanto spesso e in solitudine che nemmeno me ne accorgo quando succede.

Questa volta, di diverso, c’è solo la presenza di Mary che, per quanto si possa offrire e possa essere caparbia nei suoi principi, non riuscirà a farmi cambiare idea.

«Adesso basta soffocare le decisioni del cuore. Bisogna ascoltarlo, maledizione!» sbraita infervorandosi con i gesti e con gli occhi.

Piano e con delicatezza appoggio una mano sul legno della porta per aiutarmi ad alzarmi.

Maledetti ormoni!

Odio essere così soggetta a sbalzi d’umore.

«L’ho sempre ascoltato, Mary» rispondo calma percependo, però, il nervosismo salire a livelli pericolosi.

Ma mi devo trattenere.

Non posso e non voglio litigare con nessun altro.

Specialmente con le mie due migliori amiche.

Lei schiocca la lingua.

«Ma quando mai, Lily?! Lo sto ascoltando io e, di certo, questo che stai facendo non è quello che vuoi davvero».

«Smettila Mary!» urlo spazientita, «Tu non sai niente, niente, di ciò che vuole il mio cuore!».

Cerco di calmarmi, di respirare più regolarmente e di minimizzare l’accelerazione improvvisa del mio cuore.

Lei, invece, è rimasta basita e mortificata da questo mio ultimo intervento.

«Aiutami a capire...» mormora dispiaciuta.

Ecco!

Maledizione!

Sta succedendo di nuovo!

Cambio d’umore...

Abbasso leggermente la testo e sento gli occhi inumidirsi di nuovo.

«Non c’è niente da capire, Mary. Smettila di chiedere sempre spiegazioni perché lo sai che mi fa male ricordare ogni volta».

«Sei tragica, ragazza mia!» insiste quella testona di Mary, «Da capire c’è tutto! La tua mente contorta ha elaborato una tale soluzione che tu ora pensi addirittura che il tuo cuore sia diviso in due!».

«Lo è, Mary! Cavolo se lo è!».

«E perché devi ignorare la parte di James?».

Mi sfugge un singhiozzo al solo sentire il suo nome.

«Guarda in che condizioni ti sei ridotta, solo per aver sentito pronunciare il suo nome!» continua delusa Mary.

Apro la bocca per prendere aria per ribattere, ma la porta e l’inaspettata entrata di un'Alice in lacrime mi bloccano all’istante.

Entra nella stanza come un uragano e comincia a fissarci disperata con quel pancione mantenuto tra le mani.

«Frank è sparito» dice con un filo di voce, «Non lo trovo da nessuna parte. È sparito! Gli sarà successo qualcosa di grave di sicuro! L’hanno rapito o...» blocca il suo sfogo super veloce e, posso notarlo chiaramente, le sue pupille scure si restringono in un sentimento di puro terrore, «... è stato ucciso» sussurra quasi a se stessa più che a noi.

Merlino!

Non lo penserà veramente?!

Se è così significa che sta per esplodere e, quando Alice Paciock scoppia, riesce a trascinare con se tutto il mondo.

«Alice?» la chiama giustamente preoccupata Mary aspettandosi, come me, la famosa Apocalisse.

Ed ecco, non riesco nemmeno a fare un passo in direzione della mia grande amica, che questa si getta in ginocchio coprendosi il volto con le mani e piangendo tutte le lacrime di questo mondo mugugnando anche qualche cosa di raramente comprensibile.

Qualcosa come “E ora cosa farò?” oppure “Non doveva finire così!”, “Dovevamo stare insieme per sempre” (frase che ha fatto storcere il naso a Mary per la troppa sdolcinatezza) o, anche, “Dovevamo essere una famiglia felice”.

Sospiro sconsolata, mentre Mary schiocca nuovamente la lingua.

Troppo miele per lei.

«Alzati, Alice. Frank non è morto» sbuffa sonoramente la nostra cara amica.

Deve essere veramente stressante stare dietro a due donne incinte e in preda a continui sbalzi d’umore.

«Sarà tornato a casa vostra. Magari si è ricordato di aver dimenticato qualcosa li e sarà tornato indietro per prenderla!».

Fulminea, Alice alza lo sguardo inceneritore su Mary.

«E perché ci mette così tanto tempo?!» domanda aumentando nervosa il tono di voce.

Noto gli occhi di Mary alzarsi al cielo, esasperati.

Prende aria per rispondere, ma la porta che si apre di nuovo fa balzare il cuore in gola a tutte noi.

Mi giro dalla parte opposta dando le spalle all’entrata.

E se fosse quel testardone di Michael?

Non posso assolutamente farmi vedere in queste condizioni.

«Allora? La sposa è pronta per salire all’altare?» sento la voce di quell’odioso testimone del mio fidanzato raggiungere le mie orecchie, mentre, veloce, asciugo le parti umide delle mie guance.

Mi avvicino allo specchio per controllare la situazione nel generale sul mio viso e mi sorprendo di trovare il trucco ancora incredibilmente intatto.

Sento due mani posarsi sulle mie spalle prima di scorgere la testolina nera di Jhonatan posarmi un bacio sulla pelle nuda tra il collo e la spalla.

Quanto lo odio!

Mi viene il disgusto ogni volta che ne sento parlare da Michael come il suo migliore amico e testimone di nozze.

Soprattutto se ripenso a quel rivoltante episodio in cui Jhonatan ci aveva spudoratamente provato con me, nonostante fossi già impegnata con il suo migliore amico.

Fu una vera fortuna che, quando accadde, potevo ancora fare movimenti particolari senza rischiare di danneggiare Harry; così riuscii ad allontanarlo.

Era completamente ubriaco quella sera.

Eppure, ancora adesso, si prende certe confidenza che io non avrei dato nemmeno a Sirius o a Remus se, ora, al posto di Michael ci fosse...

«Smettila di fare la donna pignola che si guarda in continuazione allo specchio per essere perfetta! Ti assicuro che sarai sicuramente al centro dell’attenzione» mi sussurra contro la pelle del collo, mentre io rimango impassibile a guardare il nostro riflesso, osservando anche le espressioni disgustate di Mary ed Alice.

Rapidamente scrollo le spalle per togliermelo di dosso.

Mi volto indietro, verso gli altri, e lo guardo negli occhi, incenerendolo.

Improvvisamente, però, nello stesso momento in cui mi preparo per rispondergli il più acidamente possibile, la mia mente mi gioca un orribile scherzo legandosi, ancora una volta, al viso di James.

Guardo Jhonatan, ma vedo James.

...

Il mio Buch...

 

Sicuramente se avesse assistito alla scena di qualche secondo fa sarebbe esploso d’ira uccidendo Jhonatan di botte.

 

Di nuovo, i miei occhi si inumidiscono dopo aver ascoltato questo piccolo pensiero del mio subconscio.

James, è vero, mi avrebbe difeso con i denti e con le unghie e io avrei sentito quel meraviglioso calore che percepivo ogni volta che lui mi passava anche semplicemente il braccio intorno alle spalle.

«Finiscila di sparare stronzate, Jhonatan. Lo sai che Lily non è quel tipo di donna» viene in mio aiuto Mary fulminando il testimone di Michael con gli occhi.

Io abbasso lo sguardo distrutta dai miei stessi ricordi.

«Hai ragione, Mary» lo sento parlare con quel tono falsamente amorevole, «In fondo, non dobbiamo perdere tempo» lo sapevo... immaginavo che Michael avesse mandato Jhonatan per accelerare i miei tempi, «C’è un matrimonio da celebrare» continua voltandosi nuovamente verso di me e fissandomi quasi compiaciuto della mia sofferenza, penso, palese dai miei occhi.

Sospiro.

Per quanto possa essere doloroso dire addio definitivamente alle persone che veramente amo, è arrivato il momento di andare.

Muovo qualche passo verso il testimone del mio futuro marito per fargli capire di essere pronta e lui, dopo aver allargato quell’orribile sorriso, mi porge il braccio che io afferro riluttante.

Poi, mi trascina fuori da qui.

Sento l’occhiata delusa ed arrabbiata di Mary sopra di me e quella triste di Alice che l’accompagna.

Respiro forte per cercare di darmi coraggio e cercare di ignorare il dolore al cuore.

Per quanto abbia cercato in tutti i modi di convincere James a restare con me, ha vinto lui.

Ora, una volta per tutte, non posso e non avrò ripensamenti.

 

...

 

Se mi impegno... se mi impegno riesco a non pensare al tempo che passa.

Sono brava in questo.

Mi sono allenata per così tanto tempo che, ora, riesco a trascorrere un mese intero nel completo dolore senza che me ne accorga.

Ma questo è davvero forte.

Davvero troppo difficile.

...

Rispondimi!

Rispondimi, perché sono veramente curiosa di saperlo.

Dove caspita mi fai trovare la forza con la quale sto percorrendo la piccola navata della chiesa?

Occhi puntati davanti a me dove vedo il prete e, al suo fianco, Michael che mi sorride raggiante.

Dovrei rispondergli... restituirgli lo stesso gesto... ma non ci riesco.

Ho i muscoli paralizzati e posso camminare solamente perché Jhonatan mi sta trascinando.

E, di certo, tutto questo non è affatto dovuto all’emozione.

In mente mi frulla, ancora, la conversazione con Mary e le lacrime di Alice per il suo timore che possa essere successo qualcosa a Frank.

Di solito, poi, in questi momenti si dovrebbe vedere solamente la persona che si ama e che si trova di fronte a se, sull’altare, lasciando che il resto degli spettatori scomparisse.

E, invece, sento il triplo dell’agitazione crescere dentro di me solo perché non c’è il volto di James che mi guarda rassicurandomi con quel suo profondo oceano nocciola.

Non lo vedo nemmeno tra la folla...

Allora non è venuto per davvero...

E io che speravo che non ascoltasse almeno la mia richiesta di non presentarsi al matrimonio.

Sospiro cercando di darmi ancora più forza di quanta se ne richiederebbe di norma per questo grande passo.

Non penso che mia madre, oppure Petunia, abbia sentito il peso degli sguardi di tutti puntati su di se quando si è sposata.

Entrambe erano confortate dalla presenza di un’unica persona che per loro veramente contava.

Mio padre e quel tricheco di Vernon.

Do una veloce occhiata alla platea di gente che mi circonda.

Mia madre e mio padre sarebbero stati fieri di me se fossero ancora vivi e fossero qui.

Certo sorpresi, e probabilmente un po’ delusi, che al posto di James ci sia in realtà Michael, ma pur sempre fieri del mio grande passo.

Loro hanno sempre adorato James per quelle poche volte che hanno potuto vederlo.

La primissima volta, naturalmente, mio padre non lo vide tanto di buon occhio, ma la grande influenza di mia madre gli fece subito cambiare idea a riguardo.

Erano più che convinti che James sarebbe stato perfetto per me... e così era.

Però, tra tutta questa gente, non vedo nemmeno Petunia.

...

E pensare che l’avevo tanto supplicarta di venire...

«Lily?» mi chiama sussurrando Michael.

Sussulto presa alla sprovvista guardandomi velocemente intorno.

Io e Jhonatan siamo arrivati all’altare e quest’ultimo sta allungano il suo braccio verso il prete per farmi segno di lasciare la presa e dirigermi verso il mio fidanzato.

Michael, notando il mio blocco totale, mi allunga gentilmente una mano per far si che io la prenda e venga aiutata a salire quei tre gradini.

Ma per chi mi ha presa?

Per un’incapace mentale?

Va bene che sono al sesto mese di gravidanza e devo stare attenta ad ogni minimo passo falso per non affaticarmi oppure, peggio, per evitare di perdere il bambino con qualche movimento particolare... però, c’è un limite a tutto.

E che diamine!

Un po’ stizzita, abbandono il braccio di Jhonatan e salgo quei tre gradini senza degnare Michael di una minima attenzione.

«Carissimi Michael e Lily, siete venuti insieme nella casa del Padre perché il vostro amore riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità...» il prete non aspetta nemmeno che arrivi alla sinistra di Michael che, istantaneamente, comincia a predicare la messa.

Al mio fianco, il mio fidanzato mi afferra la mano e, avvicinandosi in maniera impercettibile, comincia a sussurrarmi nell’orecchio:

«Va tutto bene, amore? Qualcosa non va? Ti vedo giù di morale».

Immancabilmente, ecco quell’odioso senso di colpa nei confronti di Michael.

Lui è sempre così gentile e premuroso con me che non si merita affatto tutte queste preoccupazioni che gli causo.

Non è giusto che si debba sentire ansioso per il mio “apparente” stato malinconico.

«Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice...» continua, intanto, il prete con le mani alte e il viso rivolto più alla platea che a noi.

Io, sposto i miei occhi su di lui e incontro il suo sguardo preoccupato.

Cerco di sorridere e, immediatamente, utilizzo il pensiero che mi è balenato in mente prima come scusa della mia tristezza.

««Ho guardato i nostri invitati, Michael... e non ho visto Petunia. Non è venuta» dico semplicemente abbassando lo sguardo e dosando alla perfezione il mio tono di voce in modo da non far sembrare neanche lontanamente la recita che sto compiendo.

Lui, invece, sorride e mi stringe un po’ più forte la mano.

«Allora è proprio una polla come avevo detto quando me l’hai fatta conoscere. Non sa cosa si sta perdendo!».

Lo ringrazio tacitamente restituendogli un timidissimo sorriso, reso ancora più difficile dall’occhiataccia che ci ha appena lanciato il prete.

 «Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni» comunica improvvisamente facendomi sobbalzare.

È già arrivato questo momento?

No...

«Lily Evans e Michael Johnson» continua il prete, «Siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?».

Sposto lo sguardo un po’ più indietro e noto l’occhiata pesante di Mary che non mi lascia da quando sono entrata qui.

Non sono sotto costrizione.

Non lo sono.

Sono pienamente consapevole del significato della mia decisione.

E lo sto facendo per una sola persona.

«Sì» rispondiamo in coro io e Michael.

«Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?».

«Sì» rispondiamo di nuovo.

«Siete disposti ad accogliere, responsabilmente e con amore, i figli che Dio vorrà donarvi ed educarli?».

Passo gli occhi al mio fianco, questa volta, osservando il leggero movimento delle labbra di Michael.

Non gli è mai piaciuto il fatto che io sia già incinta di un uomo che non è lui.

Non riesce in alcun modo ad accettare Harry.

Ma, come ho già detto a... a James, lo farà... perché lo costringerò io.

Oh, se lo farà!

«Sì».

«Se, dunque, è vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimente, davanti a Dio e alla sua Chiesa, il vostro consenso».

Sento le palpitazioni del mio cuore accelerare a velocità massima.

Questo è davvero il mio momento.

...

Questo è il mio momento finale...

Dopo Michael...

«Io, Michael Johnson, accolgo te, Lily Evans, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita».

Troppo veloce.

Troppo veloce.

L’ha detto troppo velocemente.

Non va bene.

Eppure, sento gli sguardi di tutti puntati, ora, veramente e solamente su di me.

Percepisco anche il pesante sussulto di Alice alle mie spalle.

L’ho vista seduta accanto a Mary.

So per certo che avranno parlato della mia conversazione con quella super testarda della mia cara amica.

E, altrettanto sicuramente, so che anche Alice sarà d’accordo con lei.

...

Ma... tocca a me...

Devo... devo promettere... fedeltà... a lui...

...

Davvero... ?

Mi volto verso Michael per poterlo fissare completamente.

Vedo il suo sguardo sempre più corrucciato, confuso e preoccupato.

... davvero... ?

Un piccolo ed improvviso calcio mi fa sussultare.

... lo farai davvero... ... ... mamma... ?

...

...

...

Perché... perché non lo vuoi?

Perché non me lo permetti?

Stringo i pugni.

Faccio un grosso respiro.

Io devo darti un padre... io devo... voglio proteggerti, piccolo mio.

Sei tutto quello che mi è rimasto del mio Buch... sei diventato la mia vita ora!

Non posso permetterti di vivere una vita orripilante!

Vedrai che riuscirò in tutti i miei piani.

Sconfiggerò anche più Mangiamorte che posso perché così riuscirò a darti un mondo migliore.

Ma tu... tu... perché non lo accetti?

...

...

...

Prendo nuovamente aria, con due iridi che esprimono tutta la mia disperazione.

Ora più che mai sento il cuore battermi forte in petto per la paura e... questo fa terribilmente male.

Sono pronta a promettergli tutta la fedeltà che vuole.

Sono pron...

... davvero... ... ... mamma... ?

«Lily?» mi chiama Michael, avvicinandosi con il busto e poggiando una mano sulla spalla.

Percepisco anche i bisbigli dell’intera platea della chiesa.

Si sono tutti accorti del mio indugiare e questo non va affatto bene, maledizione!

E allora perché non mi sblocco?

Perché proprio ora tutta quella forza che mi aveva fatto arrivare fino qui, mi ha abbandonata?

Perché?!?!

«Tesoro, qualcosa non va? Ti senti male?» mi domanda ancora il mio f... Michael.

Non riesco più nemmeno a chiamarlo con il nome di “fidanzato”.

Ma che mi succede?!

Lui mi posa anche l’altra mano sull’altra spalla sperando di riuscire a scrollarmi dal mio trance.

Intanto, sento persistere le occhiate spaventate e consapevoli delle mie due grandi amiche dietro la mia schiena.

«Sarà l’emozione, Michael. Niente di preoccupante» lo rassicura Jhonatan dietro di lui poggiandogli, a sua volta, una mano sulla spalla per dargli conforto.

Ma è veramente l’emozione?

Veramente mi sento così emozionata da non riuscire nemmeno a parlare per promettere fedeltà a Michael?

...

No.

Non è emozione.

Non lo è mai stata.

È solamente la consapevolezza che sto dicendo definitivamente addio a... al mio vero Lui.

Abbasso gli occhi distrutta.

Distrutta perché la mia mente si è di nuovo disperatamente legata alla sua faccia.

Alla faccia di...

Lo vedo dappertutto.

Al posto dei visi di tutti, vedo solo lui...

Solo... lui...

...

James...

...

«Johnson!!!».

Silenzio.

Silenzio... e poi...

«Toglile immediatamente le mani di dosso!!!».

Silenzio...

Fruscii di abiti che si strofinano tra di loro, mentre tutti gli invitati si girano in direzione dell’entrata della chiesa.

Tutti...

Compresi Michael, il prete, Jhonatan... e il Ministro.

Tutti a bocca aperta.

Anche io.

...

Silenzio...

Silenzio... e poi... urla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Non ci posso credere...» sussurra più a se stesso che al “pubblico” in completo ascolto grazie al silenzio tombale che regna.

[...]

«... Tu lo ami ancora».

 

 

 

 

(*)Nota importante = Dedico questo capitolo e la sua continua che verrà pubblicata appena possibile alla fantastica La Nika” che mi ha dato quest’idea incredibilmente originale per scriverli!!!
Grazie, Tesoro!!
Hai avuto un’idea veramente eccellente!
Complimenti :)

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Capitolo 39
*** Capitolo XXXVIII - Il Mio Momento Finale (II parte) ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXVIII - Il Mio Momento Finale (II parte)

Salve gente!! Sono contenta di essere qui perché, secondo i miei programmi iniziali, nemmeno questa settimana sarei riuscita ad aggiornare!!! Per non parlare della prossima... non so come dovrò fare per passarla... in un modo o nell’altro l’affronterò!

Esattamente come, ora, i nostri eroi dovranno affrontare la nuova situazione che si sta venendo a formare ^^!

Prima di abbandonarvi alla lettura, volevo fare un triste annuncio: purtroppo, dato l’orario che si è fatto, non ho proprio tempo per rispondere a tutti i miei fantastici angeli che hanno commentato lo scorso capitolo, perché tra poco dovrò andare ad una nuova festa di diciotto anni!!! Questo, per me, è l’anno stracolmo di feste di questo genere dato che, anche io, da questo 15 Aprile, diventerò maggiorenne ^^!

Bando alle ciance! In qualsiasi caso, ragazzi, l’unico e più grande GRAZIE va a voi che, con le vostre emozionanti parole mi date, ogni volta, la grinta per andare avanti con la scrittura, anche in periodi così difficili a causa della scuola e dell’ispirazione che va e viene!!!

Grazie di cuore!!!

Ah! Ultima importante notizia che, immagino, vi farà un po’ più felici: ieri notte, mentre tentavo di addormentarmi, la mia mente malata ha fabbricato un’idea nuova che può essere tranquillamente adattata a questa storia per... prolungarla ancora un po’ ^^! Quindi, non sono più tanto sicura di aver raggiunto gli sgoccioli di questa fan fiction!!!

Mi dovrete sopportare ancora per un po’ =D!!!

BUONA LETTURA A TUTTI!!!

Spero di trovarvi di nuovo numerosi tra le recensioni ^^!

Un bacio!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentottesimo – Il Mio Momento Finale (II parte)

 

[...

Silenzio...

Silenzio... e poi... urla.]

 

Urla... e un tamburo sempre più forte e veloce.

Il tamburo di un cuore... del mio cuore.

Alla fine... è venuto.

Certo, doveva comparire completamente mascherato in modo da non essere riconosciuto da nessuno e non doveva annunciarsi in questo modo, ma...

«Potter?!» ringhia incredulo Michael al mio fianco mantenendo ancora le mani sulle mie spalle, mentre io, con la coda dell’occhio, riesco a vedere il Ministro alzarsi lentamente in piedi con la stessa espressione di tutti gli invitati stampata in volto.

Eppure si riesce a scorgere un perfetto sorrisetto di vittoria.

Dopo tutti questi mesi di ricerca, ecco che uno dei quattro Malandrini gli si presenta su un piatto d’argento.

Invece, io non oso immaginare quale espressione domini sul mio viso in questo momento.

Sono, però, sicura di avere la bocca spalancata e gli occhi sgranati.

Ma, per la prima volta, mi sento veramente felice in questa giornata.

Lui è qui!

James è arrivato e, per quanto stia mettendo in pericolo la sua stessa libertà, non riesco ad essere preoccupata quanto, d’altro canto, sono felice.

James Potter, vestito come un pazzo carbonizzato, compie qualche passo verso di noi con fare veloce, suscitando altre urla tra la platea di spettatori terrorizzati dalla comparsa improvvisa di un potenziale assassino.

Grida che diventano sempre più forti non appena, dietro di lui, compaiono anche Sirius, Remus, Peter... e Frank.

Meccanicamente, Alice si alza e, ignorando tutti i presenti e le occhiate di fuoco che le stanno lanciando il Ministro, gli Auror e Michael, si allontana di poco dalle prime panche vicine all’altare dove era comodamente seduta.

Proprio come resta Mary, nonostante la comparsa dei Malandrini e di Frank Paciock abbia scioccato tutti quanti.

Penso che, dopo averle rivelato tutta la storia (o quello che ci era lecito sapere dai ragazzi dopo il nostro incontro casuale a Diagon Alley), nulla possa più stupirla.

Resta impassibilmente seduta a gambe accavallate, con un braccio appoggiato alla spalliera dietro di se e la schiena comodamente abbandonata su quest’ultima.

«Frank!» esclama Alice, mandando a quel paese la titubanza iniziale e correndo verso i cinque nuovi arrivati.

Vedo il ragazzo in questione sorriderle, superare James – che era molto più vicino a noi di tutti gli altri – e abbracciare con slancio la sua piccola pazzerella in lacrime.

Anche i Malandrini si sono distratti da tutto il resto per assistere a questa scena così bella, esattamente come me e Mary felici per la nostra cara Alice.

...

Anche io vorrei comportarmi così...

Scendere questi tre gradini e correre verso di lui...

«Potter, Black, Lupin e Minus!!!» tuona inaspettatamente il Ministro della Magia riportandoci, tutti quanti, al presente.

Gli Auror, al solo parlare del capo del Ministero, sono scattati in piedi con le bacchette in mano.

Ed ora, si, che comincio a preoccuparmi davvero.

Sento il cuore battere sempre più veloce in petto e gli occhi riempirsi di terrore.

Non devono fare del male a nessuno di loro.

Ad un persona in particolare!

«Vi dichiaro in arresto per tentato omicidio!!» continua il Ministro dando, con pochissime parole, l’ordine che tutti i colleghi armati di bacchetta aspettavano.

Attaccare se quei quattro avessero opposto resistenza.

Si tratta di un secondo, però.

Non appena Remus compie i suoi veloci calcoletti nella sua geniale testolina e si rende conto della situazione, supera James e gli si pone davanti per tentare di bloccare l’avanzata degli Auror.

«Fermi!» s’intromette alzando le mani e mostrandosi disarmato, «Fermi! Fermi!!! Aspettate!!!» urla ancora con fare più disperato e deciso allo stesso tempo.

Miracolosamente quelli si bloccano.

Tutti immobili.

Tutti in attesa.

Penso che lo facciano... che abbiano risposto alla richiesta di Lunastorta solamente perché, prima che succedesse tutto questo casino, loro erano ritenuti tra i più abili ed importanti dipendenti del Ministero.

«Lupin, non provi a sminuire...».

«Non voglio sminuire assolutamente niente, signor Ministro» lo blocca prontamente Remus facendosi sempre più duro nel parlare, «Se noi Malandrini ci siamo stupidamente presentati in pubblico rischiando l’arresto, ci deve essere un motivo valido. Una sola spiegazione. Altrimenti non saremmo stati così sciocchi da consegnarci da soli, non crede?» gli domanda con un inquietante ghigno.

E, di fatti, il Ministro non ha di che rispondere.

«Abbiamo le prove della nostra innocenza» interviene Sirius arrivando subito al punto, «E altre informazioni che farebbero incastrare il vero colpevole di tutta questa storia!» s’infervora sempre di più.

Noto, anche se in piccola parte, la prima presenza di insicurezza nelle decisioni e nell’agire da parte degli Auror e del Ministro stesso.

Prove?

Per colpevolizzare il vero responsabile di tutto questo?

...

Ma cosa... ?

«E abbiamo anche...» aggiunge James... con quella sua voce bassa e al tempo stesso sicura che mi fa venire i brividi ogni volta che la sento, «... un testimone» conclude con evidente soddisfazione.

È riuscito a mettere a tacere definitivamente la sicurezza dei suoi colleghi e del Ministro.

Anche Mary, adesso, sembra molto più interessata di prima.

Chissà come mai tutti quanti puntiamo il nostro sguardo su Frank che, impassibile e determinato, si avvicina, pur sempre stringendo la mano ad un’Alice confusa, a James e gli posa una mano sulla spalla.

«Bene...» prorompe Sirius soddisfatto che siano riusciti ad accattivarsi una volta per tutte l’attenzione completa di tutti i presenti, «... penso sia giusto chiarire, prima di procedere, che non abbiamo intenzione di fare del male a nessuno» continua avvicinandosi anche lui.

«Felpato!» lo riprende James stupendo l’intera platea allibita dalla situazione, «Non dire bugie».

James!

Che stai dicendo...?

Tu non oseresti mai fare del male a degli innocenti!

«Non abbiamo intenzione di fare del male alle persone innocenti...» lo vedo spostare uno sguardo più che infuriato su Michael al mio fianco, «... ma io sono assolutamente pronto a fare la pelle ai colpevoli!».

Anche Black, al suo fianco, sembra d’accordo con questa affermazione, proprio come Remus, Peter e, incredibilmente, anche Frank.

Il primo ghigna nella nostra direzione.

Più precisamente nella direzione di Michael che, pronto, allunga un braccio per farmi scivolare dietro di lui e provare a proteggermi da quelli che crede assassini senza pietà.

E James, notando questo suo gesto, stringe automaticamente i pugni, nervoso.

L’ho sempre saputo (e lui me l’aveva altrettante volte sottolineato) che il fastidio, che provava quando gli altri uomini ci provavano con me o facevano i gradassi quando ero presente, lo portava ad agire d’istinto.

Botte.

Una cosa che io non ho mai approvato... ma era meraviglioso da sentirsi dire.

...

Rischiare di litigare con una persona che nemmeno si conosce per... pur di tenermi tutta per se.

Un pensiero un po’ egoistico... ma eccezionalmente benefico per un cuore innamorato come il mio.

«Spiegati meglio, Potter!» ringhia uno degli Auror accerchianti il Ministro per difenderlo.

Il mio Buch allarga il suo ghigno facendomi esplodere il cuore nel petto.

Quanto tempo che sognavo semplicemente quel ghigno, mi svegliavo la mattina da sola e piangevo perché sapevo di averlo perso?

Quante volte l’ho desiderato di nuovo nella mia vita dopo che mi aveva tormentato per dieci lunghi anni?

«Certamente...» risponde James avvicinandosi, accompagnato da Sirius, Remus, Peter e Frank che, ancora, mantiene Alice per mano lasciandola, però, dietro di sé.

Come se, anche lui, la volesse proteggere da un pazzo violento.

Un pazzo o un assassino che non ho ancora capito chi sia.

«Signore e signori...» comincia Potter guardando prima tutti gli invitati della chiesa per, poi, soffermarsi pesantemente su Michael, «... il colpevole di tutti gli attentati al Ministro susseguitesi in questi mesi è proprio lui:» continua indicandolo, «Michael Johnson».

A momenti, senza nemmeno lasciarlo finire di parlare, Michael, poco davanti a me, ride sguaiatamente ironico.

«Siete incredibili, ragazzi. Venite in questa chiesa, interrompendo il mio matrimonio e avete anche il fegato di accusare me di reati palesemente commessi dalle vostre bacchette?» chiede con sarcasmo.

E, nuovamente, non permette a nessuno di loro di rispondere che, a sua volta, li indica e sposta la sua attenzione sugli Auror.

«Arrestateli!».

Nei miei occhi si dipinge all’istante il puro terrore, nell’esatto momento in cui vedo i primi Auror mettere le mani addosso a Peter e Sirius e raggiungere James e Remus.

Ma non posso restare così.

Non posso guardarlo mentre viene portato via senza che io faccia niente per evitarlo.

Lo so che è innocente... perché lui non si azzarderebbe mai a fare attentati come quelli che si sono conseguiti in questi mesi.

Non ne avrebbe il coraggio.

Ed io sono stata impotente per fin troppo tempo da quando James è tornato a casa nostra, sei mesi fa, e mi ha lasciata.

Ho permesso al tempo di lasciare orribili tracce nella mia vita senza che io le condizionassi con le mie scelte e il mio agire.

Ma, questa volta, non farò lo stesso errore.

«Johnson!! Sei tu il colpevole!! È lui il colpevole! Toglietemi le mani di dosso!!!» sbraita Sirius opponendo resistenza, proprio mentre gli Auror che si erano schierati contro il mio Buch riescono ad afferrargli un braccio pronti a sottometterlo al loro volere.

No.

Faccio un micro passo nella loro direzione, ma il braccio di Michael, postomi davanti, mi impedisce di proseguire.

No... cosa fanno?

Basta!

Smettetela!!

Lasciateli andare!!!

«Finirete ad Azkaban, maledetti assassini!».

«NO!!!».

...

...

...

Silenzio ed immobilità hanno appena caratterizzato la chiesa... dopo il mio urlo improvviso.

Si sono tutti voltati a guardarmi in faccia.

E, ora, vedo anche il viso di Michael girarsi verso di me e fissarmi sbalordito.

Io gli restituisco lo sguardo... senza però la stessa emozione.

Sono troppo implorante e spaventata per non fargli capire la verità...

E lui, naturalmente, ci arriva.

Arriva alla soluzione... e strabuzza ancora di più gli occhi, scioccato.

Si gira di nuovo in direzione della navata dove vi sono tutti gli invitati e, al centro tra le due file di panche, la piccola battaglia corporale tra gli Auror e i Malandrini.

Comincia a fissare... proprio lui.

Perché deve trovare risposta al suo dubbio.

E, di certo, l’occhiata assassina che gli riserva James non mi aiuta chissà quanto a nascondere il nostro segreto.

Abbasso il capo tentando di nascondere gli occhi.

«Non ci posso credere...» sussurra più a se stesso che al “pubblico” in completo ascolto grazie al silenzio tombale che regna.

So che ha riportato le sue iridi chiare su di me... e so che sta continuando a guardarmi come se fossi un’aliena.

E poi un mostro.

«Tu...» mi afferra delicatamente il braccio per poter arrivare al mio orecchio con la bocca.

«Ehi!» ringhia James non appena nota questo gesto.

«... Tu lo ami ancora».

Non è una domanda.

È una constatazione.

Una constatazione ben fondata ed ascoltata da tutti i presenti che, ora, mi osservano, non solo sorpresi e scioccati quanto Michael, ma anche indignati.

«E fa bene!» interviene, per la prima volta, la voce di Frank prendendo tutti alla sprovvista.

Michael, soprattutto, comincia a fissarlo come se fosse un’altra minaccia da aggiungere alla lista dei Malandrini, ma questo non sembra assolutamente toccare né Frank né me.

Già.

Come tutti gli altri invitati, anche io sono rimasta a bocca aperta.

Io e Frank abbiamo stretto una bellissima fratellanza da un sacco di tempo.

Dall’età preistorica in cui lui ed Alice si misero insieme... ed è scontato per me, ora, vederlo come un fratello maggiore: pronto a difendermi proprio come si farebbe per una sorellina più piccola.

E lui, con la costante presenza di un Alice più che d’accordo, me l’ha confermata.

Mi ha confermato questa nostra visione.

Questa nostra relazione.

Senza contare, tra l’altro, che, fino a qualche mese fa, lui era a dir poco furioso con i Malandrini e il loro strano ed inspiegabile comportamento.

Adesso, invece, lo vedo al loro fianco, preparato a difendere la loro causa.

Addirittura sostiene che io faccia bene ad amare una persona ritenuta uno spietato assassino dall’intera comunità magica inglese.

...

Allora c’è veramente qualcosa sotto che puzza di bruciato.

Che diamine sta succedendo?

«Paciock... è forse impazzito?» gli domanda il Ministro ricominciando ad intervenire, anche se il suo stato confusionale è ancora perfettamente palpabile.

Frank dissente con il capo, prende aria per aggiungere qualcosa, ma viene interrotto dall’esultare di Jhonatan.

«Scommetto che è vittima di un Imperius, Ministro!» dice tutto gongolante suscitando sussulti spaventati fra la folla.

«Che cosa?!» sbraita il Ministro in direzione dei Malandrini dato che, questa ipotesi, appare la più reale di tutte per spingere Frank Paciock ad appoggiare quattro ricercati.

«Signore...» interviene, però, un Auror con la bacchetta levata verso i Malandrini, «... però, non riesco a percepire nessun uso di magia, signore» afferma, per me, quel sant’uomo.

Di fatti, con la sua uscita, blocca ancora una volta l’agguato dei suoi colleghi su Sirius, Remus, Peter e James.

Era bastato loro sentire il nome di una Maledizione Senza Perdono che, immediatamente, erano scattati.

Eppure, con il controllo, è chiaro che nessuno dei quattro stia esercitando l’Imperius su Frank (per quanto sia stata l’idea più assurda che io abbia mai sentito).

I Malandrini sono nati unicamente per essere contro le Maledizioni Senza Perdono... figuriamoci se le usassero.

Sarebbe come andare contro natura!

Naturalmente, però... questo è solo il punto di vista di una donna che ha trascorso in compagnia di questi quattro scalmanati solamente una decina di anni.

Pochi, in effetti, per poter osare dire di conoscerli come le proprie tasche.

«Calmatevi tutti quanti...» prorompe ancora una volta Frank con una mezza risata divertita, «... non sono sotto la Maledizione Imperius. Sono perfettamente cosciente di quello che faccio e, soprattutto...» continua fulminando Michael con lo sguardo, esattamente come James prima di lui, «... sono incredibilmente convinto di quello che dico».

«Eppure stai dicendo una sciocchezza, Paciock» interviene un altro Auror.

«Non credo proprio, signor Flahir» gli risponde per le rime Frank.

Ancora silenzio.

Nessuno osa aprire bocca.

Nessuno osa contraddire nuovamente la parola di Paciock dopo questa sua ultima negazione.

Tutti e quattro i Malandrini, insieme a Frank, continuano piuttosto ad incenerire Michael con lo sguardo.

«Tu...» soffia con fare letale James guardando verso di noi come se al mondo esistesse una sola persona che deve essere eliminata, anche a costo di rimanere solo: Michael, «... tu sei uno schifoso Mangiamorte» sibila furente.

Un sibilo... un’accusa che si disperde nell’aria.

In un’aria dove la tensione, ormai, è diventata talmente palpabile da poter essere tagliata con un coltello.

Di più di prima, chiunque, ora, ha paura di proferire anche una sola sillaba.

Sono tutti rimasti a guardare la scena... la battaglia di sole occhiate tra Michael e James con sguardi sbarrati e bocche che rasentano il suolo.

Mentre io... io sono troppo scioccata per pensare a qualsiasi altra cosa.

... Michael... un Mangiamorte?

...

No.

Non è possibile!

James questa volta ci sta prendendo veramente in giro!

E mi fa solamente arrabbiare quando fa così!

Maledizione!

Mi ha appena fatto mandare a monte il matrimonio che avrebbe salvato il nostro Harry dall’abbandono e dalla solitudine... per cosa?

Per salvarlo da Azkaban... perché lui si è dovuto presentare in chiesa in queste condizioni e sparare una tale cavolata?!

...

Stringo i pungi...

Maledetto Potter!!!

È da quando ti conosco che non faccio altro che dannarmi per causa tua... qualsiasi sia il motivo!

E...

Improvvisamente, la profonda ed ironica risata pazza dell’uomo al mio fianco prorompe nel mutismo della chiesa e mi spaventa.

«Sei assurdo, Potter!» annuncia divertito Michael trascinando con se unicamente Jhonatan, «Il più palese sostenitore di Colui – Che – Non – Deve – Essere – Nominato...» continua indicando James, «... accusato di un tentato omicidio nei confronti del Ministro in persona, ha il fegato di puntare il dito contro di me, il capo degli Auror, credendomi un Mangiamorte?!» conclude con moderato sarcasmo nella voce.

Anche gli altri Auror e il Ministro si mettono a ridere... e buona parte della platea più ipocrita che ha appena ascoltato la sarcastica domanda del mio f... di Michael.

Riporto gli occhi su di lui.

...

James... cosa stai cercando di fare?

...

Lo vedo rendere più duro il suo sguardo e stringere convulsamente i pugni pur mantenendo l’espressione calma.

«Davvero?» gli risponde con un altro interrogativo utilizzando lo stesso tono ironico di Michael, «Allora ci spieghi gentilmente come mai non si riesce a trovare in nessun registro degli Auror il tuo maledetto nome?».

...

...

C – cosa?!

...

«Questo, se mai vero, voi non lo potreste mai sapere. Già le persone in regola non hanno sempre l’accesso agli Archivi del Ministero» controbatte Michael con fin troppa mania, «Figurarsi quattro ricercati come voi!!» conclude furioso.

Ed ecco che, subito dopo questa sua uscita, vedo spuntare sul viso di tutti e quattro i Malandrini e, incredibilmente, anche su quello di Frank un terribile ghigno.

«E allora, secondo te, Johnson, a cosa sarebbe servito il mio intervento se non a questo?».

L’intera platea è ammutolita... ancora una volta.

E non penso che il motivo sia perché Michael viene assurdamente accusato di essere un Mangiamorte... più che altro perché con quest’ultima frase, Frank ha praticamente confessato di aver collaborato con quattro presunti assassini.

«Sapevo perfettamente che non si poteva accedere ai registri del Ministero con così tanta facilità...» prosegue Frank evitando consapevolmente che venissero mosse altre accuse, soprattutto a lui, «... Di fatti, ho subito fatto richiesta di poterli controllare» sposta i suoi occhi scuri sul Ministro fulminandolo all’istante, «Una richiesta che è stata accolta solamente dopo quasi due mesi».

Poi, simultaneamente, tutti e cinque i ragazzi di fronte a me, muovono gli occhi su Michael.

Di nuovo.

Ancora una volta.

E di nuovo ancora.

Fulminarlo.

Incenerirlo.

Pare che il loro obiettivo sia diventato solamente questo.

Uccidere e farla pagare a Michael.

Un Michael Johnson che, improvvisamente, è diventato più pallido di un morto.

«Allora?» lo incita nervoso e soddisfatto al tempo stesso James, «Mi dici perché dopo svariate ricerche non si è riuscito a trovare il tuo dannatissimo nome negli Archivi?».

Sa di averlo incastrato.

E la prova, per me, che quello che i Malandrini stanno dicendo possa essere vero, è il pallore sul viso di Michael.

«Non avete prove!! Come possiamo credere a questo che dite?» sbraita improvvisamente facendo sobbalzare l’intera platea per lo spavento.

Con troppa velocità e rabbia... non si dimostra affatto di essere innocenti.

Anzi!

Direi, più che altro, che si da solamente prova di essere coinvolti nella storia e, per paura, di volerla chiudere il più in fretta possibile per uscirne vivi.

Ma come può essere vero?!

Non è possibile!

Magari... magari si sbagliano!

Magari, Michael è stato costretto a lavorare per Voldemort e, in realtà, non lo voleva veramente.

... Non... non può essere che proprio lui sia un vero Mangiamorte...

«In verità...» dice Frank allargando sempre di più il suo ghigno vincitore che contrasta con l’espressione stupefatta di Alice, al suo fianco, «... anche qui hai torto di nuovo, Johnson. Tu, che lavori al Ministero e sei stato promosso Capo degli Auror ad un’età così giovane, dovresti essere super informato sulle modalità con le quali i visitatori si recano agli Archivi. Questi vengono controllati ventiquattro ore su ventiquattro quasi come se fossero dei testi sacri. Mi stupirebbe sapere che un visitatore non venga sorvegliato durante il suo giretto» conclude ancora più soddisfatto.

È vero.

Ogni visitatore viene costantemente controllato durante tutto il suo lavoro sugli Archivi.

Di conseguenza, ci sono testimoni che possono affermare che Frank è stato veramente lì e che ha lavorato su determinate documentazioni.

«Già!» s’intromette Sirius con la stessa espressione di James stampata in faccia: vittoria e libertà, «È proprio strano che tu non sappia queste sottigliezze fondamentali del Ministero. Infondo, è proprio un compito degli Auror sorvegliare i visitatori degli Archivi. O, forse, hai semplicemente imbrogliato tutti facendoti credere il migliore tra i dipendenti del Ministero e facendoti eleggere Capo degli Auror?» gli chiede retoricamente Felpato, «Magari, hai compiuto tutto questo con l’aiuto di qualche complice come tuo padre!» s’infervora subito dopo.

Suo padre?

Il padre di Michael?

Ma che dicono?

Il padre di Michael è morto tanti anni fa... ucciso dai Mangiamorte mentre tentava di proteggere sua moglie.

Me lo ha detto lui in uno dei nostri primi incontri.

Non può essere vivo.

«Che stai dicendo, Black?» interviene scorbutico e spazientito il Ministro, «Michael ha perso entrambi i genitori molti anni fa» continua dando voce ai miei stessi pensieri.

Mentre continuo a fissare il capo del Ministero, mi accorgo con la coda dell’occhio che James ha ripreso a ghignare come prima.

«Questa è una realtà a metà, signor Ministro» dice con lo sguardo basso e il sorriso tirato, «Dicendo i fatti come stanno veramente, Johnson ha perso solamente la madre in un incidente di tanti anni fa» alza gli occhi fieri su di noi... su Michael, «Suo padre è ancora vivo e lo ha aiutato nell’organizzazione di tutta questa farsa!» continua alzando la voce in modo che tutti potessero sentire, «Lo ha aiutato a costruire un’identità falsa facendosi strada tra gli Auror come se fosse il migliore in modo da poter essere più vicino all’obiettivo di tutti i Mangiamorte: il Ministro della Magia».

«Per quella sera...» riprende la parola Remus, «... per quella sera al Ministero dove noi Malandrini siamo stati accusati di tentato omicidio, in realtà, era tutto pianificato per fare andare le cose come veramente sono accadute» dice osservando il Ministro che gli restituisce un’occhiata scioccata, «Secondo i suoi piani...» procede indicando con un cenno del capo Michael, «... noi dovevamo essere accusati di un reato che non avremmo nemmeno mai pensato di fare, cosicché fossimo ricercati ed isolati da tutti».

«Perché avrebbe dovuto farlo?» chiede prontamente il Capo del Ministero della Magia, sempre più curioso della loro versione dei fatti.

«Semplicemente per evitare questo» risponde Lunastorta parlando della situazione, «Quest’accusa che solo noi che conosciamo i fatti veri possiamo muovere contro di lui».

«Mentite!!!» sbraita ancora di più Michael al mio fianco, spaventandomi.

Muovo un piccolo passo indietro.

Adesso... ho davvero paura.

È veramente possibile tutto questo che i Malandrini stanno dicendo?

Infondo, io stessa sono una testimone della loro innocenza, quando, quella sera salendo per quel passaggio fino al soffitto del salone del Ministero, ho visto di persona i corpi privi di sensi dei Mangiamorte che erano stati sconfitti dai Malandrini.

Sicuramente perché avevano provato ad uccidere il Ministro facendo crollare il soffitto.

«Voi mentite spudoratamente!!! Non avete prove per dimostrare tutto questo!!!» continua urlando come un forsennato facendo fuoriuscire gli occhi dalle orbite talmente tanto che persino io, che sono più indietro di lui, riesco a vederli.

«Ti sbagli Johnson!» parla di nuovo Frank alzando una mano piena di fogli quasi completamente carbonizzati, ma dal contenuto salvo, «O forse è meglio che ti chiamiamo con il tuo vero nome... McCullen?»

McCullen?

...

Un momento!

Ma questo non era il nome di quello strano signore con il quale ho pianificato il primo incontro con James all’Hotel Buyuk e, poi, al quale ho consegnato la mia prima lettera per James quando non sapevo minimamente come fare per rintracciarlo?

Che cosa c’entra quell’uomo adesso?

Se non sbaglio James mi aveva esplicitamente detto di non fidarmi più di lui...

Ergo, non deve essere una persona molto rispettabile e...

«Cosa?» chiede confuso il Ministro, mentre tutti gli altri Auror, ormai, hanno gli occhi completamente spalancati.

Fermi tutti un secondo: io l’ho visto quell’uomo.

Quell’uomo che si chiama McCullen e diceva di avere contatti con James quando era diventato invisibile per tutti.

Ed ora... i Malandrini accusano Michael di avere addirittura un’identità falsa e di chiamarsi, in realtà, McCullen.

Eppure non sembrano affatto parenti.

In comune hanno solo degli occhi chiari.

Ma, neanche il colore è lo stesso: quelli del McCullen un po’ più in là con l’età erano azzurri, mentre quelli di Michael sono semplicemente di ghiaccio.

A momenti sembrano bianchi tanto che sono chiari.

Ora che ci penso, non c’è nemmeno un tratto somatico che li accomuna.

Come possono i Malandrini venire ad accusare Michael di avere un altro nome... un’altra identità se la persona con la quale dovrebbe avere una parentela non possiede niente di genetico in comune?

«Sei un maledetto bugiardo!» ringhia James digrignando i denti ed allungando un braccio per indicare Michael al mio fianco, «Il tuo vero e dannatissimo nome è Jack McCullen!» gli urla contro nel contempo che vedo Michael... (o Jack)... abbassare lo sguardo nascondendolo a tutti, «Non sei altro che il figlio di quello stronzo che ci ha allontanati dalla nostra vita quotidiana solamente per reclutarci tra i Mangiamorte per chissà quali stupidi motivi. E...».

Ma il mio Buch non ha il tempo di continuare la sua accusa.

Viene interrotto da una nuova e talmente profonda risata di Michael, che non gli avevo mai sentito prima, da farmi venire i brividi.

Alza la testa come se si volesse liberare per un secondo di tutta questa ilarità.

Poi, riporta le attenzioni sulla navata centrale della chiesa, su i Malandrini, mentre compie giusto tre passi indietro riuscendo quasi a raggiungere la posizione del prete.

Sono stati passi tanto lunghi che mi hanno costretta a voltarmi indietro per poterlo continuare a guardare.

Scioccata.

Stupefatta.

Semplicemente perché ci sono riusciti: i Malandrini mi hanno dato fin troppe prove sufficienti per poter seriamente dubitare dell’affidabilità di Michael... o Jack...

«Devo ammetterlo, Malandrini...» comincia a rispondere, «... io sono stato il primo a lamentarmi delle vostre grandi possibilità di movimento durante la vostra “fuga” dalle ricerche del Ministero».

Spalanco gli occhi.

Allora... allora è vero...

... È assurdo!!!

«E di fatti avevo ragione!» continua facendo, questa volta, un passo avanti... accorciando le nostre distanze e facendomi balzare il cuore in gola,«Se voi foste rimasti chiusi nel vostro nascondiglio ventiquattro ore su ventiquattro per ogni giorno, a quest’ora sarebbe filato tutto liscio!».

«Michael!!!» lo riprende scandalizzato il Ministro con gli occhi sbarrati più di tutti, «Che stai dicendo?!».

«La verità, pezzo d’idiota!» gli risponde per le rime prima di iniziare a ridere sguaiatamente, «Ad ogni modo...» riprende riportando gli occhi su i quattro Malandrini di fronte a lui... eppure così lontani per me, ora che mi sono effettivamente resa conto del pericolo, «... mi avete decisamente stupito. Stupito e deluso!» s’interrompe per lasciare spazio ad un piccolo e sadico ghigno, «Vi consideravo tutti più intelligenti.» ride come un pazzo, subito accompagnato da Jhonatan al suo fianco.

Sembrano due indemoniati.

Deve... devono essere Mangiamorte entrambi... ma com’è possibile che non me ne sia accorta?

Insomma, se entrambi sono Mangiamorte ed hanno organizzato tutti gli attentati di questi mesi, sicuramente avrei dovuto notare qualcosa... qualsiasi cosa di sospetto da parte loro.

E, invece, niente.

Non c’è stata mai una volta in cui io abbia colto un atteggiamento sospetto di Michael.. o Jack... o come cavolo si chiama questo pazzo.

Una persona che non riconosco affatto.

Ed è incredibilmente disarmante.

Un momento fa credevo di sapere in modo perfetto quale uomo stavo per sposare, addirittura sentendomi in colpa per la sua troppa generosità nei miei confronti che non veniva ripagata con il giusto amore da parte mia... ed ora?

Ora mi ritrovo davanti un assatanato.

Qualcuno al quale non riconosco nemmeno il viso.

Chi è quest’uomo?

Non l’ho mai visto in questa luce.

E, naturalmente, non pensavo che si potesse cambiare... che l’apparenza potesse essere così grande da distruggere ogni certezza dentro.

Continuo a fissarli spaventata e li vedo sempre più convinti del loro agire, sorridendo sadicamente ogni minuto di più.

Poi, si tratta di un attimo.

Sento il sussulto pesante di Mary ed Alice, mischiato a quello di Peter e di Remus.

«Lily!!!» un urlo che non potrei mai confondere con nessun’altra voce, «Allontanati immediatamente!!!» continua James allungando una mano verso di me nello stesso istante in cui mi volto verso di loro.

«Vieni qui!!» s’aggiunge svelto Sirius proprio mentre anche io protraggo la mia mano per prendere quella di James.

Del mio Buch.

Dopo che ho aspettato così tanto tempo per toccarla di nuovo... per sentirla di nuovo stringere protettiva la mia.

Per...

Allargo gli occhi pietrificata dal dolore, mentre lancio un urlo impazzito.

Sento la mano di Michael, o di Jhonatan, insinuarsi sempre di più tra i miei capelli e tirare con una forza inaudita tanto da sentirmi quasi strappare l’intero cuoio capelluto.

Porto la testa indietro per seguire quella mano che tira sempre di più e tentare di alleviare il mio dolore.

Anche le mie mani raggiungono quella di McCullen, disperate, tentando di diminuire la mia sofferenza.

E il cuore, ormai partito al galoppo, è morto nello stesso momento in cui ha visto gli occhi pieni di terrore di James.

«Non ti muovere, dolcezza» mi sussurra all’orecchio con voce saccente McCullen, mentre io mi appiattisco sempre di più al suo corpo per seguire quella mano che ancora tira i miei capelli facendomi provare un dolore pazzesco. «È solo questione di un attimo» continua con un orribile ghigno in volto.

«Lasciala andare immediatamente, McCullen!!!» sbraita James furioso.

La sua voce... l’unica consolatrice visto che non riesco più a vederlo.

Tutto quello che riesco a scorgere, ora, è il soffitto della chiesa e neanche dato che i miei occhi si stanno ricoprendo di quell’odiosissima patina di lacrime date dal dolore alla testa.

«Reducto!» esclama Jhonatan puntando la bacchetta verso l’alto della chiesa e facendo esplodere parte di una colonna.

Automaticamente iniziano urla a destra e a manca.

Sento questo: urla e pesanti spostamenti.

La chiesa si sta svuotando.

Probabilmente... era proprio questo l’obiettivo di questi due schifosi.

Rimanere soli con noi!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Ma siamo noi il vostro obiettivo!!!» grida ancora più forte Sirius interrompendo la risposta del Mangiamorte di nome Jhonatan. Subito dopo l’intervento di mio fratello, ecco che quei tre ricominciano a ridere più forte di prima.

«Siete veramente dei poveri stolti, Malandrini!» dice McCullen Senior asciugandosi fintamente una lacrima per il troppo ridere, «Davvero credevate che il nostro vero obiettivo eravate voi?!».

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Capitolo 40
*** Capitolo XXXIX - Definitivamente ***


(QMNSHDF) Capitolo XXXIX - Definitivamente

Caspitona, ragazzi: abbiamo raggiunto il quarantesimo capitolo (anche se per la storia siamo ancora al trentanovesimo perché c’è il prologo che non ho contato xD)! Ma fa niente! Mi sento potente per aver raggiunto questo numero e... beh, non voglio sparare cavolate, ma forse (FORSE!!!!!!) riusciamo a raggiungere anche i 50 =D!!!

...

Eh... lo so, lo so... è inutile che caccio fuori questo discorso, tanto lo stesso non vi depisto dalla vostra voglia di accoltellarmi per questo ritardo assurdo che ho fatto! Giuro che mi dispiace veramente tanto; le “giustificazioni” (se così le possiamo chiamare) sono sempre quelle: scuola e poca ispirazione!

Per il prossimo capitolo non vi assicuro niente di niente! Può essere postato sabato prossimo come la routine dovrebbe essere, ma può fare anche più ritardo! È anche vero che stanno arrivando le vacanze di Pasqua e che io, bene o male, sono riuscita a togliermi di mezzo le interrogazioni più toste e fastidiose, quindi non dovrei avere molti problemi! Speriamo per l’ispirazione, invece!

Cmq, abbandonando questo tasto dolente... ragazzi, non siete felici xD?! Sta arrivando la primavera, finalmente!!! Io non vedo l’ora visto che è in questo periodo che mi sento meglio, bene! Come se mi ritrovassi completamente!! A voi non capita? Io, con le belle giornate che si susseguono in questo periodo dell’anno, perdo completamente la testa quindi... beh, cancellate quest’ultimo pezzo di scemate che ho sparato xD!!

Passiamo, invece, ai ringraziamenti che, purtroppo, non avendo tempo devo ridurre all’indispensabile!!! Spero proprio che il numero basso di recensioni sia dovuto all’impegni della scuola o ad un maledetto computer sfasciato... altrimenti devo cominciare a preoccuparmi sul serio O.O!!

Pazzarella_dispettosa = Ok, Tesoro, parto a razzo perché ho veramente poco tempo! Prima di tutto ti chiedo umilmente perdono per questo ritardo, poi ti assicuro che in questo capitolo i tuoi dubbi (che dici vanno aumentando sempre di più) si dissimulano, spero, una volta per tutte! E poi... mmmh... ah si: beh, del ritardo di P.L., sinceramente, non so più cosa pensare! O la uccido o la uccido!!! Non c’è via d’uscita!! Però è strano, perché sono quasi tre mesi di ritardo e non credo lei abbia fatto mai una cosa così! Non vorrei che fosse successo qualcosa di grave! Speriamo di no!
Beh, ora vado davvero! Scusa per questa risposta striminzita, ma ho davvero poco tempo! Ti adoro comunque da morire ^^!
Mi raccomando, fatti sentire presto ;)
Un bacio!

Malandrino4ever = Ciao, Dani! Scusa ma ho pochissimo tempo e non posso dedicarti molto spazio qui! Volevo solo ringraziarti per i complimenti e scusarmi per questo ritardo! Sono veramente imperdonabile! Scusa, scusa, scusa, scusa...! Spero, cmq, che il capitolo ti piaccia perché qui (spero per voi) vengono chiariti, finalmente, i motivi di tutto questo bordello ^^!
A presto!
Ciau!!!
Ci sentiamo sul forum ;)

Jaily = Ciao Gio! Scusa, ma non ho proprio tempo per risponderti a tutto!!! Ti volevo solo avvisare di prendere un bel respiro prima di gettarti nella lettura di questo capitolo perché, come hai giustamente capito, qui vengono chiariti finalmente i motivi di tutto questo casino =D!!! E, inoltre, ti chiedo umilmente perdono per questo ritardo assurdo!! Perdonami, ti prego!!!
Ora devo scappare veramente!
Spero di leggere presto un tuo commento!
Un bacione, ciau ^^

La Nika = Ciao, bellissima! Perdonami per tutto: scusa perché non ho molto tempo per scriverti la risposta e devo scappare e, SOPRATTUTTO, scusami per questo ritardo incredibile quando mi avevi detto di voler leggere la continua!!! PERDONOOOOOOOOOOOOOOOOOO T.T!!!
Ad ogni modo, è stato davvero un piacere per me esaudire questo tuo desiderio, anche perché era un’idea eccellente! Forse quando me l’avevi proposta ero ancora lontana da questa idea, ma piano piano sono riuscita ad incastrarla con la storia... ed eccola qui!!! ;)
Ora scappo davvero, sono in ritardissimoooooooooooooooooooooooo!!! HELP!!!
Spero di leggere presto un tuo commento, tesoro, perché qui vengono chiariti, finalmente, i perché!
A presto, ciauuuuuuuuu =D

Giangi2495 = Ciao, Gin ^^!! Perdonami ma anche io non ho proprio tempo adesso e ti ringrazio per aver lasciato un commento anche se non avevi... tempo!!! Volevo solo dirti che in questo capitolo finalmente i dubbi vengono dissimulati e... beh, grazie per i complimenti ;)
Spero di leggere presto un tuo commento, Gin!
Un bacione enorme, ciauuuuuuuuuuuuuuu ^^

Cicci92 = Ciao Fra!!! Ti ringrazio da impazzire per aver trovato un briciolissimo di tempo per lasciarmi un commentino (anche se non me lo merito dopo questo ritardo assurdo di cui chiedo scusa a tutti!!!)!! Spero non succeda niente a matematica per questo!!! Cmq, purtroppo non ho tempo nemmeno io e devo scappare adesso perché sono in un ritardo pazzesco sulla mia originaria tabella di marcia =D!!! Ti volevo ringraziare per i complimenti e assicurarti che qui, finalmente, vengono chiariti i perché di tutto questo macello!!! Perciò prendi un bel respiro e... buona lettura ^^!
Spero di leggere presto una tua recensione =D
Un bacio colossale!
Ciauuuuuuuuuuuuuuu ^^

Grazie anche a coloro che mantengono la mia storia tra le loro Preferite e le loro Seguite ^^!

Spero di non farmi aspettare tanto come per questa volta!

E scusatemi tanto ancora una volta!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Trentanovesimo – Definitivamente

 

«Lily!!!».

«Maledetto! Lasciala subito!!!!».

«McCullen!!!!».

Uno dopo l’altro urliamo tutti quanti, più o meno, le stesse cose dopo aver visto quel gran figlio di puttana puntare la sommità della sua bacchetta contro la gola di Lily.

Hanno aspettato che tutta la chiesa si svuotasse completamente per lasciarci da soli.

Probabilmente era proprio questo il loro obiettivo.

Stringo la mia mano intorno alla bacchetta con una forza tale da sentire, quasi, le dita scricchiolare.

E quel pazzo schifoso, ancora mantenendo talmente strette le dita tra i capelli della mia piccola Bibi da farle tenere la testa indietro, appoggiata alla sua spalla per seguire quella mano che glieli tira, ride di gusto.

«Dei poveri illusi...» dice con una faccia da far spavento, «... ecco cosa siete!».

Il sorriso è tirato in una maniera tenebrosa e gli occhi si sono iniettati di rosso in pochissimo tempo.

Al suo fianco, il collega, che nessuno di noi ha mai visto prima (se non, forse, Frank, Alice e Mary), gli si avvicina con la stessa espressione rivolgendoci la bacchetta contro.

Tra noi Malandrini, Frank, Alice, Mary, gli Auror e il Ministro nessuno osa muovere un solo arto... un gesto che apprezzo dal profondo del cuore.

Se solo provassero ad agire, so perfettamente cosa accadrebbe.

...

E, sinceramente, non ci voglio nemmeno pensare.

L’unica cosa su cui devo veramente riflettere è una soluzione che devo trovare al più presto.

Eppure, con orrore vedo la bacchetta di McCullen spingere contro il collo di Lily, quasi come se credesse di avere in mano un coltello.

In effetti, quello che tiene stretto è molto più pericoloso di un normale coltello.

Proprio ora il cuore, lo sento chiaramente, batte ancora più forte procurandomi un dolore atroce.

No!

Che la lascino andare!

Sono io quello che vogliono, non lei!

«No, McCullen!!» alzo la voce senza preoccuparmi di nascondere la paura.

Percepisco anche i pesanti spostamenti cauti dei miei amici e degli Auror dietro di me.

Prendo di nuovo aria per poter anticipare la risata e la risposta pazza di quel colossale stronzo e...

«Finalmente te ne sei reso conto anche tu...» parla prima di me un’altra voce.

Una voce che mi fa balzare maggiormente il cuore in gola e riempire gli occhi di puro terrore.

No..........

«... figliolo» conclude la voce mostrando anche la figura coperta da un nero mantello ma con la testa scoperta.

McCullen Senior è appena uscito allo scoperto da una colonna della chiesa molto vicina ai due Mangiamorte... e a Lily.

Comincia a fissarci con un sorriso sghembo mischiato alla stessa espressione tenebrosa degli altri due, mentre procede sicuro verso i suoi alleati.

Sicuro dato che non deve sorpassare nessuno di noi e, soprattutto, perché se noi osassimo attaccarlo... suo figlio saprebbe perfettamente come fermarci.

«McCullen!!» ringhia Sirius scoprendo i denti tanto la sua rabbia e il suo odio.

«Oh, insomma!!» Mary sbraita, cogliendoci tutti quanti di sorpresa, «Si può sapere quanti diamine di McCullen esistono a questo mondo?!» domanda nervosa ed arrabbiata.

Senza contare, naturalmente, la preoccupazione che segna i suoi tratti facciali.

Un sentimento che, ormai, accomuna tutte le persone che si trovano dietro di me, mentre di fronte non vedo altro che soddisfazione e risate glaciali.

Credono di aver vinto?

Credono di essere riusciti a battermi con quest’ultima uscita?

...

Beh... si sbagliano di grosso!

Non appena troverò un modo (perché lo troverò!) per liberare Lily, gliela farò pagare neanche fossi il diavolo in persona!!!

«Fin troppi, Mary» sibilo fra i denti mantenendo uno sguardo di puro odio nella loro direzione.

Jason McCullen sommessamente al fianco di suo figlio che ancora tiene stretta la mia piccola Bibi.

«Sei arrivato ad odiarci così tanto da pensare che addirittura solo due McCullen al mondo sono troppi, James?» mi domanda saccente, senza cancellare quell’orribile espressione da brivido.

Stringo ancora di più le dita intorno alla bacchetta.

Prendo aria per rispondergli per le rime, ma lo stronzo mi anticipa di nuovo:

«Infondo, è solamente colpa tua se siamo arrivati fino a questo punto!».

«Che cazzo dici, McCullen? Sei stato tu a portarci su questa strada!!» viene in mio aiuto un Felpato più che adirato.

«E voi avete accettato di seguirmi! Vi ricordo che all’epoca del nostro “contratto”» dice mimando le virgolette, «avevate anche la possibilità di rifiutare la mia offerta!».

«Non ci hai messo nella condizione per farlo, Jassy – Cally!» ribatto con decisione, mentre sento la risata mal trattenuta di Mary per il nomignolo che Sirius ha inventato per questo idiota.

«E in qualsiasi caso questa è la cosa più stupida che voi stiate facendo!!» s’intromette furibondo Remus alzando notevolmente la voce.

Credo che si stia facendo prendere troppo dall’ira e dall’agitazione del momento e, in modo particolare, dal ricordo della morte di sua madre.

Causata dalla sua assenza... decretata proprio dai McCullen!

«Siamo noi il vostro obiettivo!!!» sbraita ancora, dando voce ai miei stessi pensieri, «Cosa diamine ve la prendete a fare con Lily Evans?!?! Lei non c’entra niente!!».

«Cosa?» sento la mezza voce del Ministro manifestare tutta la sua sorpresa per queste numerose rivelazioni, con una semplice parola.

Anche gli Auror, al suo fianco, sono rimasti a fissarci con occhi sbarrati.

Scommetto proprio come Frank, Alice e Mary.

Questa era la parte della storia che non abbiamo rivelato al nostro carissimo Paciock.

La ricerca e l’obiettivo dei Mangiamorte: noi.

«Ci avete fatto allontanare apposta dalle nostre vecchie vite per poterci avere a portata di mano!!!» s’aggiunge Sirius raggiungendo gli stessi livelli di rabbia di Remus, «Perché?! Perché lo avete fatto?! Che diamine volete da noi?! Perché non ci avete ucciso subito se era questo il vostro obiettivo finale?!».

«Perché tenerci in vita se sapevate che avremmo combinato tutto questo casino rivelando le vostre vere identità?!» riprendo a parlare veloce e con tono accusatorio.

Eppure, tutto quello che riusciamo ad ottenere come risposta alle nostre continue ed incalzanti domande, sono delle risate.

Risate profondamente divertite e maligne.

McCullen Senior e l’altro Mangiamorte sconosciuto hanno addirittura gettato la testa indietro come se volessero sfogare meglio la loro ilarità.

«L’avevo detto che siete dei poveri sciocchi, Malandrini!» c’insulta il cretino più grande tra i tre, spostandosi.

Mentre prima occupava il posto alla destra del figlio, ora si sposta alla sua sinistra avvicinandosi al Mangiamorte sconosciuto.

Dopo questa frase, poi, ricominciano le risate.

«Che cos’è questa storia, Lupin?» ringhia il Ministro in direzione di Lunastorta nel tentativo di poter sapere qualcosa di più.

Remus volta la testa verso destra, per guardare il Ministro in faccia e potergli spiegare come stanno veramente i fatti.

«Si tratta del motivo della nostra sparizione diversi mesi fa. McCullen si era presentato a noi con una lettera nella quale insinuava di spiarci!» comincia a parlare il caro lupacchiotto con occhi fieri e decisi.

«Credevamo che avrebbe combinato chissà che cosa se non ci fossimo presentati all’appuntamento che chiedeva con noi quattro» s’intromette Felpato.

«E, infatti, era quella la mia intenzione nel caso voi non foste venuti!» conferma lo stronzo come se fosse la cosa più normale di questo mondo.

Scopro i denti in un muto ringhio.

Maledetto bastardo!

«Quando ci siamo conosciuti per la prima volta ci ha subito parlato di un fantomatico obiettivo dei Mangiamorte di arrivare fino a noi per chissà quale motivo» ricomincia Remus, «Ci ha detto che se non avessimo accettato la proposta di allontanarci dai nostri cari e dalla nostro vita di sempre, i Mangiamorte avrebbero fatto del male a chiunque pur di perseguire la loro meta».

«Bu – hu!! Poveri Malandrini!» McCullen Junior emette un piccolo gemito teatrale tanto per prenderci in giro, «Andate a piangere dalla mamma per questa ingiustizia!».

«Tappati quella fogna, imbecille!!!» ringhia Sirius facendo, inconsapevolmente, un passo fin troppo lungo verso i tre che, istantaneamente, ne fanno uno indietro.

Con la stessa velocità, sento il cuore mancarmi di un battito nel contempo che McCullen Junior ribadisce con i gesti il suo potere su di noi... muovendo velocemente la bacchetta sul collo di Lily.

Anche Alice e Mary sussultano rumorosamente, esattamente come Peter.

Tutti rumori che riesco a percepire alla perfezione.

Sirius, alla mia destra, si rende conto, forse nello stesso momento in cui compiva il movimento, della conseguenza del suo agire.

Remus, alla mia sinistra, invece, alza le mani (una libera, l’altra stringente la bacchetta) lentamente.

«Ora... cerchiamo... di stare tutti calmi» dice sottolineando con enfasi ogni singola parola.

«Chi diamine siete voi?!» sento, al contrario, la voce del Ministro farsi sempre più potente e ruggire contro i tre Mangiamorte.

Lo maledico mentalmente.

Ma quest’uomo non ha un briciolo di cervello per rendersi conto della fragilità della situazione?

Basta un qualsiasi passo falso (che possa essere fisico oppure verbale)... e Lily è finita.

E, insieme a lei... anche il bambino.

È già tanto se, dopo la mossa azzardata di Felpato, non hanno fatto niente di pericoloso ai danni della mia piccola Bibi.

«Non è chiaro, Ministro?» gli chiede a sua volta McCullen Senior con lo stesso ghigno malefico di sempre.

«Siete veramente Mangiamorte?» aggiunge un Auror facendo aumentare il mio nervosismo.

Non era abbastanza chiaro, pezzi di cretini che non siete altro?

Vogliamo concentrarci su qualcosa di più concreto come, per esempio, salvare la donna della mia vita?

«Che diamine volevate dai Malandrini?» continua un altro collega del Ministero, con una voce più densa e piena di fierezza e con il quale mi trovo pienamente d’accordo.

Questo è uno dei tanti punti interrogativi che vorrei risolvere entro oggi!

«Che cazzo vuole Voldemort dai Malandrini?!».

Ecco!

Io ho sempre... sempre... pensato che Mary sarebbe stata la compagna perfetta per Sirius.

Entrambi così “fini” ed educati che, sicuramente, Felpato non si sarebbe mai stancato di lei.

Sono, precisamente... identici!

Sirius, infatti, avrebbe fatto la stessa identica domanda: con la stessa intonazione incazzata, con lo stesso linguaggio “aulico” e, soprattutto, con le stesse palle di pronunciare il nome di Voldemort ai quattro venti.

Sorrido sotto i baffi, mentre noto le espressioni oltraggiate dei tre seguaci di Voldemort.

«Come osi pronunciare il suo nome, sudicia Mezzosangue?!» urla schifato il Mangiamorte sconosciuto facendo scattare ancora di più il mio nervosismo, telepaticamente uguale a quello di Felpato.

Mai... e ribadisco, mai... chiamare un mago di origini Babbane con il nominativo di “Mezzosangue” o “Sanguesporco” davanti a me o a mio fratello!

Si rischia di non tornare a casa mai più!

«Osiamo farlo, eccome!» prorompo stringendo i pugni e tentando di mantenere ben salda la mia ira, «Esattamente come voi state azzardando una mossa così sciocca!».

«Sciocca, Potter?» domanda con aria saccente il figlio del... del gran bastardo, «Io non penso che sia tanto sciocco il nostro agire! Tu che ne pensi, Jhonatan?» continua rivolgendosi al Mangiamorte sconosciuto.

Questo “Jhonatan” alza le spalle pur mantenendo l’aria assolutamente divertita dall’intera situazione.

«Certo che n...».

«Ma siamo noi il vostro obiettivo!!!» grida ancora più forte Sirius interrompendo la risposta del Mangiamorte di nome Jhonatan.

Subito dopo l’intervento di mio fratello, ecco che quei tre ricominciano a ridere più forte di prima.

«Siete veramente dei poveri stolti, Malandrini!» dice McCullen Senior asciugandosi fintamente una lacrima per il troppo ridere, «Davvero credevate che il nostro vero obiettivo eravate voi?!».

Congelato.

Ghiacciato.

Pietrificato.

...

Che... che cazzo significa?

Certo che siamo noi il loro obiettivo!

Mi hanno... ci hanno fatto abbandonare quanto di più bello avevamo costruito in tanti anni di dura fatica per... per questo motivo!

Come... COME POSSONO VENIRE ORA A DIRMI CHE NON ERA LA VERITÀ?!?!?!?!?!?!

Ormai, lo scricchiolare delle mie dita è diventato un sottofondo normale per me per quanto sto stringendo le mani a pugno.

E, in una delle due, la mia bacchetta.

La rabbia che sto provando in questo momento... non credo sia descrivibile.

Io... io ho dovuto lasciare... ho dovuto lasciare la mia vita!!!

La mi vita per loro!

La donna che amo più di me stesso... mio figlio!

La vita che stava nascendo quando ancora eravamo insieme...

Tutto!

Ho dovuto lasciare tutto per... per una balla colossale?!

Insomma, sapevo che McCullen Senior trascorreva la maggior parte del tempo a raccontarci frottole, ma... ma qui stiamo parlando del vero motivo che ci ha spinto a compiere questa pazzia!

I Mangiamorte volevano noi!

Questo ci aveva assicurato McCullen!!!

Ed ora... ora vengo a sapere che nemmeno questo era vero?!?!

...

E adesso... chi diamine glielo toglie un fantastico Avada Kedavra a tutti e tre?

Penso, mentre percepisco il mio autocontrollo scemare sempre di più!

Soprattutto dopo aver subito una botta del genere!

«Che significa?!» domanda Remus alzando la voce tanto per sottolineare la sua paura.

Tutti e tre riprendono a ridere facendomi salire i nervi a livelli stratosferici.

Se non la smettono adesso...

«Veramente...» comincia a parlare Jack McCullen, «... Eravate veramente convinti di essere nel mirino dei Mangiamorte, Malandrini? Non vi facevo così egocentrici».

I suoi due colleghi scoppiano a ridere più forte di prima, mentre lui si limita ad un minimo ghigno compiaciuto.

Noto, al mio fianco, invece, il temibile ringhio di mio fratello allargarsi sempre di più.

Tra un po’ avrò anche tutte le dita della mano lussate per quanto sto stringendo convulsamente la bacchetta.

Prendo aria per gridargliene quattro, ma McCullen Junior me lo impedisce parlando prima di me.

Allarga il suo ghigno fino a farmi accapponare la pelle.

«Vedete...» dice spostando di poco la bacchetta dal collo di Lily, «... da qualche mese a questa parte, il vero obiettivo dei Mangiamorte non siete voi...».

Con un nuovo e più profondo orrore, capace di farmi impallidire al secondo e tremare come una foglia, assisto al mostruoso movimento della bacchetta di Jack McCullen.

La vedo spostarsi definitivamente dal collo della mia piccola Bibi... verso il basso...

«... ma lui» conclude prima di fermare e pigiare sul ventre rigonfio di Lily la punta del suo bastoncino di legno, facendomi morire all’istante.

«NO!!!» Lily lancia un urlo spaventato non appena percepisce la bacchetta di McCullen contro la sua pancia.

La sua voce è così piena di disperazione ed incrinata dalle lacrime che riesce a penetrare fino al mio cuore rendendolo sempre più sgretolato... insieme a lei.

Ha preso a muoversi lentamente ma con determinazione.

Vuole liberarsi, o almeno tentare, per poter mettere quanta più distanza possibile da quel Mangiamorte impazzito.

Automaticamente, anche io mi muovo: faccio un passo avanti puntando la bacchetta davanti a me... contro i tre Mangiamorte che, all’istante, cancellano i loro sorrisini odiosi compiendo alcuni passi indietro.

Allora hanno davvero paura di noi.

Una grande consolazione sapere di non essere sottovalutati dai propri nemici, in confronto all’intera situazione.

Io odio essere sottovalutato.

«No, ti prego, no!!!» lo supplica ancora Lily, dopo essersi resa conto del fatto che i suoi tentativi di liberarsi dalla ferrea presa di McCullen Junior sono assolutamente vani, «Non lui!!!» continua con una voce del tutto rotta dalla paura e dalle lacrime.

Il che, ora, non mi tocca più.

O, meglio... mi tocca, si.

Ma non è niente paragonato all’immensa rabbia che sto provando in questo momento.

... è davvero possibile una cosa del genere?

Avere il fegato di prendersela con... con un... un insulso moccioso?

A prescindere che possa trattarsi di mio figlio o no... sono così vigliacchi da prendersela con un bambino?!

«Con un bambino?!?!» urlo con quanto fiato ho in corpo, non riuscendo a trattenermi dall’esplodere.

E, tutto questo, non può fare altro che appagarmi.

Ho zittito chiunque.

Nessuno, nessuno, si permette anche solo di muoversi dopo questo mio urlo sovraumano.

Stringendo convulsamente la bacchetta tra le dita, scoprendo i denti e assottigliando lo sguardo, muovo ancora un altro passo con più decisione.

Non mi interessa che quei tre si stiano preoccupando di tenere più stretta a loro la mia piccola Bibi per paura delle mie reazioni.

Non mi interessa che compiano passi indietro per quanti ne compia io in avanti.

Non mi interessa che stiano tentano in qualsiasi modo di restituirmi la stessa occhiata di puro astio che, invece, io sono perfettamente in grado di lanciare contro di loro... se non di più.

No.

Non mi interessa.

Ora... voglio... voglio solo sapere perché!

Perché se la dovrebbero prendere con un bambino?

Perché proprio il mio bambino?

E, soprattutto, dove trovano le palle per fare una cosa del genere ad un essere che non sa nemmeno cos’è una bacchetta?

... Sono, allora, dei veri vigliacchi in carne ed ossa.

Alzo la mano libera dalla bacchetta e punto contro di loro il mio dito, intimorendoli.

«Voi, schifosi esseri che osate respirare la stessa aria dei veri umani...» nel silenzio tombale che lascio apposta tra una frase e l’altra, riesco a percepire perfettamente tutti i sussulti sorpresi e preoccupati che provengono alle mie spalle e, soprattutto, il respiro affannoso e in attesa di Lily.

So che, ora più che mai, io ho il suo cuore, la sua anima e la sua vita intera nelle mie mani... proprio perché lei si è completamente affidata a me.

Gliel’ho letto nello stesso istante in cui lei si è girata verso di noi quando l’abbiamo chiamata per raggiungerci e, invece, è stata presa da quel gran bastardo.

Quell’enorme sollievo e felicità che avevo letto nei suoi smeraldi erano bastati a farmi alleggerire il cuore in pochi secondi.

Un sollievo dato dal semplice fatto che, adesso, lei sa che sono qui... pronto per difenderla da qualsiasi male.

Ed è vero!

Merlino, se è vero!

Merlino, se sono anche disposto a morire purché lei e il piccolo escano vivi dalla chiesa oggi!

«... Voi...» soffio ancora riprendendo il mio discorso rimasto appeso fin troppo tempo a quel silenzio carico di tensione, «... Voi avete il fegato di... di prendervela con un bambino?» sputo schifato tutto il mio disprezzo mostrandolo in ogni mia singola parola, «Mi state facendo capire che tutto questo era organizzato per arrivare ad uccidere un bambino? Una persona che non ha nemmeno idea di come sia fatta una bacchetta, figuriamoci... difendersi da solo!!!» continuo alzando progressivamente la voce, «Siete solo dei vigliacchi! Incapaci a combattere contro un vero avversario!! Non ne avete il coraggio!!!».

«Cacasotto!».

E te pareva che quel cretino di mio fratello non doveva completare il mio fantastico quadro di improperi con un suo floreale commento.

Un commento particolare... dato che è veramente strano che Sirius si sia limitato ad una parola di così basso contenuto fonetico.

Di solito utilizza paroloni molto più appropriati: parole che rispecchiano alla perfezione, con la loro fonetica, l’idea che esprimono.

Ma adesso non è il momento adatto per pensarci.

Di fatti, noto con soddisfazione gli occhi spalancati dei due McCullen per l’oltraggio subito.

Invece, il Mangiamorte di nome Jhonatan, ingenuamente, prende aria e mi risponde:

«Come osi, Potter?! Tu non sai niente delle nostre azioni e dei nostri obiettivi! È un ordine del Signore Oscuro! E, in qualsiasi caso, avremmo ucciso sia lui che la tua bella!».

«Non ti sei accorto di quanto possa essere sporco il loro sangue, Potter?!?!?!» interviene con fin troppa veemenza Jack McCullen facendomi rizzare i capelli dalla rabbia.

Sangue... sporco?

Il... il sangue della mia piccola Bibi e del mio fantastico bambino... sporco?

...

Come... come osano?!

Non sanno nemmeno cosa significa avere il Sangue veramente sporco e si permettono di accusare persone completamente innocenti di possederlo?

Il sangue diventa sporco solamente in determinati casi e, di sicuro, tra questi non c’è nel modo più assoluto la discendenza della famiglia di una persona.

Il sangue diventa sporco quando si va contro le leggi della natura: quando si compie il male contro altri innocenti... quando si uccide!

Nel momento in cui un uomo uccide... allora il suo sangue comincia a sporcarsi, diventando quanto di più disgustoso possa esistere al mondo.

Un concetto che non smetterò mai di ripetere e di sostenere.

Una morale che mio padre mi ha sempre spiegato, dal momento in cui sentii per la prima volta in vita mia la parola “Sanguesporco” fino all’ultimo respiro del mio vecchio.

Sanguesporco non si nasce... si diventa... uccidendo.

Uccidi... e diventi un mostro.

Un mostro dal sangue nero.

Sporco.

Improvvisamente, McCullen Junior comincia a ridere più forte guardandomi appagato.

Deve divertirsi veramente tanto a guardare la mia faccia esprimente qualcosa che va oltre il semplice astio.

Bene!

Sono contento per lui, dato che tra qualche minuto non si ritroverà più una faccia!

«Adesso basta, Jack!!!» interviene il padre sorprendendo tutti ed ammutolendo il figlio, «Abbiamo già perso fin troppo tempo e non abbiamo ancora concluso niente!».

«Come se noi ve lo permetteremo!» inveisce Frank dietro tutti.

McCullen Senior lancia una grossa risata per aria prima di tornare a fissarci tutti con quell’odiosissimo sorriso saccente di sempre.

«Poveri idioti! E, ditemi, cosa avete intenzione di fare per impedircelo?».

Silenzio.

Nessuno risponde.

In effetti, che cazzo potremmo fare adesso?

Se attacchiamo Lily ci rimette la pelle... se non attacchiamo, lo stesso.

...

Merda!

Che devo fare?

Che devo fare?

Che faccio?!?!?!

Abbasso la testa non osando cancellare il mio tacito ringhio.

Stringo ancora con troppa forza la bacchetta intorno alla mia mano e cerco di mantenere la calma.

Ne ho bisogno, adesso, per pensare ad una dannatissima soluzione.

«Appunto» sento parlare Jassy – Cally, immagino, allargando ancora di più quella sua espressione che mi fa imbestialire, «Che cosa potreste fare, poi?» continua nel contempo che alzo di nuovo gli occhi su di loro, «Niente» si risponde da solo passando in rassegna tutti i presenti che gli stanno di fronte.

Fa per voltarci la schiena e concentrarsi su Lily, mentre il Mangiamorte di nome Jhonatan gli copre le spalle contro di noi, ma, io, preso da un’ira sempre più accecante, schiaccio i denti in un moto via via più forte e spasmodico e punto di nuovo la bacchetta davanti a me.

«NON UN PASSO, McCULLEN!!!» gli urlo come se fossi un assatanato.

E, ci manca poco che lo divento davvero, se non la lasciano immediatamente!

Il gran bastardo si ferma e, con una lentezza esasperante, si volta verso di noi con, ogni volta, lo stesso sorriso maledettamente borioso.

Fissa i suoi occhi divertiti e contenti su di me ed aspetta che io continui la mia sfuriata.

«Vuoi davvero sfidarmi, James?» mi domanda con tono sommesso.

«Perché?» soffio letale senza nemmeno degnarmi di pensare ad una risposta per la sua domanda.

Certo che voglio davvero sfidarlo!

Gli staccherò la faccia a suon di incantesimi e di pugni per quello che mi ha fatto e per quello che aveva anche solo intenzione di fare!

«Perché lui?!» chiedo di nuovo alzando la voce e facendo un piccolo cenno con gli occhi nella direzione del pancione di Lily.

McCullen Senior ghigna prepotentemente.

«Perché?» chiede, «Vuoi sapere perché?» allarga le braccia e prende un lungo respiro, «Volete tutti sapere perché il grande Signore Oscuro ce l’ha tanto con un bambino che non è nemmeno ancora nato?!?!?!» domanda urlando ai quattro venti il suo interrogativo.

Poi, abbassando le braccia e riportando gli occhi e le sue attenzioni su di me, modera la sua voce e parla.

«Semplice!» dice allargando sempre di più il suo solito risolino, «Perché tu e la tua cara Mezzosangue, Potter, state per allevare un assassino!».

Spalanco gli occhi stupefatto.

Mi aspettavo veramente di tutto, ma questa... questa giustificazione proprio no.

Che diamine significa?

È impazzito?

Come cavolo può sapere cosa diventerà mio figlio quando sarà grande?

Come può... anche solo presumere che il mio bambino diventerà un assassino!?!

Proprio il figlio di due Auror?

Un assassino?

Ma stiamo scherzando!!!

«Cos...?».

«Oh, non potete immaginare quanto sia misericordioso il Signore Oscuro!» Remus, alle mie spalle, non riesce nemmeno a concludere la sua domanda piena di sorpresa che McCullen Senior ha già ripreso a parlare, «Così generoso da evitare sofferenze inutili a questi due genitori quando vedranno crescere tra le loro mani un essere assetato di sangue se non lo stronchiamo adesso!».

«Stronzate!!» urla Sirius, affiancandosi a me immediatamente.

«Come cazzo potete sapere cosa diventerà una persona in futuro?!» lo appoggia Mary.

Tutti e tre i coglioni ghignano sadici prima di lasciare la sala principale della chiesa nel completo silenzio.

Che cosa mi vogliono dimostrare a questo punto?

Che è un vera scusa... una vera balla anche questa?

Che non hanno una giusta spiegazione per voler fare quello che vogliono compiere?

«Con una profezia» dice, poi, con tono serio Jack McCullen.

Alzo scettico un sopracciglio.

Se adesso non la finiscono con queste invenzioni assurde, giuro che passo direttamente all’attacco senza badare a nessuna conseguenza.

Naturalmente, però, se oseranno torcere anche un solo capello a Lily... poi gliele farò vedere io, le vere conseguenze!

«Una profezia?» chiede, invece, con voce completamente confusa il mio caro Frank Paciock.

Scommetto che la sua parlata rispecchia perfettamente tutte le espressioni che questi tre Mangiamorte si ritrovano davanti.

McCullen Senior annuisce.

«Una profezia» conferma stringendo la mano intorno alla bacchetta che, subito dopo, punta con fin troppa foga contro il ventre gonfio di Lily, «Una profezia...» continua alzando notevolmente la voce per la rabbia sempre più montante, «... che annuncia l’arrivo di un bambino che sarà in grado di ostacolare e sconfiggere il potente Signore Oscuro!!!» finisce di parlare mostrando i denti in un ringhio d’odio puro.

Naturalmente nei confronti di quella creatura così piccola e così minacciosa, secondo lui, per il suo adorato Signore.

...

Mentre io, invece... beh, che cosa devo dire?

Che cosa ci si potrebbe aspettare da me, ora, come risposta?

Cosa potrei dire?

Sono rimasto talmente scioccato da quest’ultima uscita di McCullen che... che, nel vero senso della frase, non ho parole.

E, da come anche Lily abbia smesso di muoversi, anche leggermente, come, invece, faceva prima, immagino che anche lei sia rimasta basita da questa notizia.

...

Vera?

«Idioti!!» sento sbraitare al mio fianco.

È Sirius.

«Come diavolo fate a sapere che si tratti proprio del figlio di James e Lily?».

«Siete proprio ingenui, sapete?» commenta divertito McCullen dopo aver, come al solito, allargato per un secondo il suo sorrisino, «Ci credete veramente così imprudenti? Prima di agire, riflettiamo mille e mille volte e facciamo indefinite indagini per essere sicuri delle nostre azioni!».

«Ah, ah!!!» esclamo battendo le mani, rivolto a lui, «Bravi, complimenti! Vi meritate un premio per questo! Forza, ragazzi, andate a prendere questa coppa! I nostri tre coglioni sono ansiosi di riceverla!» continuo voltandomi per un attimo nella direzione dei miei amici dietro di me, prima di tornare a guardare in faccia i miei nemici.

Entrambi, padre e figlio, ridono con malizia (mi sa tanto di essere diventato il loro giullare preferito), mentre Jhonatan comincia a mostrarsi più nervoso... arrabbiato.

«Ah, ma noi lo avremo, il nostro premio, James» mi risponde saccente McCullen Senior.

«Immagino» risponde Sirius di lato a me, esibendo la sua inquietante calma apparente, «Deve essere così appagante ricevere le lodi di Lord Voldemort dopo avergli leccato il culo in una maniera così spasmodica!».

Colpito ed affondato!

Cazzo!

Quando mio fratello applica il cervello ha la capacità di sbaragliare qualsiasi nemico gli si presenti di fronte.

Lo adoro ancora di più del solito quando fa così!

Gli erigerei migliaia di statue quando se ne esce con certe genialità!

Di fatti, ora, la situazione si è completamente ribaltata: adesso, quelli che ghignano soddisfatti siamo noi, mentre coloro che ringhiano infastiditi ed offesi sono loro.

Chissà perché comincio a godere molto questo tipo di circostanza.

Osservo i loro occhi spalancati dall’indignazione e spiritati dalla voglia di ucciderci all’istante, e non posso fare altro che percepire la soddisfazione invadermi completamente.

Dopo così tanti mesi in cui sono stato costretto ad avere i loro piedi sulla mia testa, ora sono io a dettare le regole delle vicende.

Ora posso, finalmente, tornare a fare la mia differenza.

E loro, oramai, non sono più nessuno per potermi fermare.

Il Mangiamorte più irresponsabile tra loro tre, punta la bacchetta avanti a se con una foga pazzesca.

«Come OSI anche solo parlare, schifoso traditore del tuo sangue?!?!» urla Jhonatan.

Con la stessa velocità, anche io punto la bacchetta di fronte a me, infuriato.

Non... davanti... a me!

Non davanti a me!

Non... così!

Non si devono azzardare!

Non a mio fratello!

«««Ripeti quello che hai appena detto, se hai il coraggio...» soffio, mortale.

Il silenzio che segue diventa quasi surreale.

Tutti si muovono con una lentezza studiata meccanicamente nella testa prima che questa venga compiuta.

Gli Auror hanno in mano le bacchette, ma le tengono puntate verso terra.

Gli unici, di fronte ai tre Mangiamorte, siamo io e Sirius.

Poco dietro di noi, c’è Remus con Mary e, più in là, Peter.

Tra Peter e gli Auror, Frank ed Alice.

Nessuno tra tutti i miei amici non si ritrova la bacchetta levata per aria contro i tre seguaci di Voldemort.

Tutti e sette furenti... tutti e sette pronti a scattare al loro più piccolo spostamento.

«E la cosa vale anche per voi!!» tuono subito dopo, «Lasciate andare Lily e non osate fare del male al bambino o...» fisso i miei occhi in quelli di McCullen, sul quale viso è praticamente sparito ogni singolo segno di divertimento, «... o ti giuro, McCullen...» continuo sibilando con lo stesso odio ogni singola parola, «... ti assicuro che questo mondo ti sembrerà troppo piccolo per nasconderti da me!».

Ancora silenzio.

...

I miei occhi si muovono veloci, da i due McCullen a Lily che, esattamente come prima, mantiene le sue mani sulla sua chioma di fuoco per tentare di alleviare il dolore dalla presa di Jack.

Il suo respiro è così irregolare e pesante che... che sento alla perfezione la sua paura.

Una paura che si accavalla alla mia e mi fa impazzire.

Devo fare qualcosa!

Adesso e subito!

Che facciano qualcosa!

Sono pronto!

Qualsiasi stupidata... sarò pronto a rispondere loro per le rime.

«Che delusione...» mormora Jason McCullen osservandomi palesemente amareggiato, «... invece di esserci grati, Potter!».

«ESSERVI GRATI?!?!» grido indignato facendo strisciare di poco il mio piede avanti, «Dovrei esserti grato, Jassy – Cally, per avermi allontanato dalla donna che amo più di me stesso e da mio figlio?!» gli domando guardandolo con gli occhi che mi escono fuori dalle orbite, «Sei stato proprio tu a parlare di tuo figlio, del tuo orgoglio verso di lui – anche se non capisco così ci trovi da essere così fieri. Perché io non posso farlo?! Non crederò mai alla storia della Profezia! Come se non sapessi che è soltanto una delle vostre numerose balle!!!».

«Credi quel che vuoi, Potter!! Il Signore Oscuro ti rovinerà la vita per questo moccioso!» ribatte McCullen Senior alzando il tono di voce, «La Profezia ha parlato chiaramente di un bambino che nascerà alla fine dell’ottavo mese dell’anno da due genitori che hanno sfidato il grande Signore Oscuro per tre volte e, per altrettante occasioni, ne sono usciti illesi!».

Resto ammutolito aspettando che McCullen continui a parlare... a dire cose come quelle che ha detto fino ad ora.

È davvero possibile che si tratti di una balla?

Sposto lo sguardo verso Lily e noto la sua respirazione accelerata.

Probabilmente, il coglione più grande fra i tre deve aver azzeccato, all’incirca, il periodo di nascita del piccolino.

...

Allora...?

«Perché Potter, allora?» domanda, improvvisamente, la voce di Frank alle mie spalle facendomi sussultare.

Non oso voltarmi... non oso spostare gli occhi di questa scena perché non devo farlo.

Non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbero fare alla mia piccola Bibi se solo li perdessi di vista per un nanosecondo.

Eppure vedo McCullen Senior prestare la sua completa attenzione a Paciock.

«Cos...?».

«Perché il figlio di Potter?» domanda di nuovo Frank non permettendo nemmeno che McCullen concludesse la sua domanda, «Anche io ed Alice abbiamo affrontato Voldemort per tre volte e, per tre volte, ne siamo usciti illesi, ... vivi!» s’interrompe per un attimo, «E, come il figlio di Potter, anche il nostro nascerà alla fine di Luglio! Come fate ad essere sicuri che sia proprio quel bambino l’obiettivo che cercate?».

Un mito!

Altro che statue e templi inutili!

Santificherei l’intero mondo per quest’uomo!

Semplicemente perché ha permesso ad una fantastica e super appagante espressione di terrore e confusione di dipingersi sul volto dei tre Mangiamorte.

Una faccia che non avevo mai vista stampata sul volto di Jason McCullen.

«Non può essere!!» urla, incontenibilmente, suo figlio, «Non può essere e basta! È il figlio di James Potter quello che cerchiamo!» continua allargando talmente tanto le palpebre da far sembrare che gli occhi possano cadere per terra da un momento all’altro.

Ma nessuno dei suoi due colleghi sembra convinto.

«Padre!!» lo chiama ad alta voce, «Non lo ascoltare, padre!!» continua a parlare, mentre Jassy – Cally si gira lentamente nella direzione del figlio, «Sono solo baggianate! Non è quello il bambino che vuole il Signore Oscuro!».

«Non potete esserne certi!!» grida a sua volta Paciock.

Stringo la bacchetta.

Che diamine ha intenzione di fare quello stronzo?

McCullen Senior annuisce, prima poco convinto...

«È questo!» urla ancora suo figlio.

... poi, sempre più deciso sulla tesi del suo unico erede.

«Uccidiamolo!».

«NO!!!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Lily?» la chiamo sorpreso, senza preoccuparmi di nascondere il mio timore nel mio tono di voce.

«Come hai potuto?» chiede continuando a mantenere con ostinazione il viso basso [...] «COME HAI POTUTO?!?!» urla fuori di se alzando le braccia per prendere quanta più rincorsa possibile per potermi colpire con tutta la forza che lei, addirittura, si sogna. Deve essere davvero adirata con me da volermi fare del male con una forza più potente di quella che lei possiede.

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Capitolo 41
*** Capitolo XL - Occhio per occhio... ***


(QMNSHDF) Capitolo XL - Occhio per occhio...

Ma salve popolo ^^!

Eccomi pronta con un nuovo aggiornamento! Ho sgarrato di qualche giorno, lo so... anzi, con domani, ho sgarrato di una vera settimana!! Come al solito mi dispiace, però... però, oggi ho fatto veramente miracoli! Non solo sono riuscita a finire questo capitolo, ma sono arrivati quasi alla metà del prossimo! Se domani e dopo domani riesco a trovare un altro po’ di tempo, probabilmente riesco a terminare anche il prossimo =D!!

Allora, prima di partire direttamente con i ringraziamenti, volevo augurare a tutti voi un buona e felice Pasqua!! Spero che possiate mangiare quintali di cioccolata come sto facendo io =D! Ecco perché mi sento stranamente felice (anche se non mi sono portata avanti ancora nessun compito, il ché mi distruggerà alla fine delle vacanze... Ahahahahahahahahah, mi vedo bene!)!

Bene, detto anche questo, passiamo ai osannare i miei angeli ^^:

Pazzarella_dispettosa = Ciao tesoro!! Come te la passi nella bella Puglia? Lo sai che io vivo in Puglia? È la mia regione =D!! Tu dove te ne vai in vacanza, di solito? Magari scopriamo che siamo vicine, t’immagini xD?! Io sono a Manfredonia in provincia di Foggia, tu?
Anche tu sei di Aprile? Io sono nata cinque giorni dopo di te, esattamente il 15, e quest’anno lo temo più di qualsiasi altra cosa al mondo perché divento maggiorenne e, sinceramente... ho un po’ di fifa.
Cmq, bando alle ciance, ti ha sorpreso, eh? Non vorrei fare la figura della maligna cattiva, però quando leggevo le vostre supposizioni sul fatto che McCullen voleva dividere James e Lily perché il figlio si era innamorato di quest’ultima, beh mi mettevo a ridere quasi... non per prendervi in giro, però era ed è ancora bello sapere che la propria storia prende in questo modo tanto da portare i lettori a fare anche i sogni e le loro supposizioni ^^! Mi rende veramente felice! Cmq, ora il mistero è svelato, no? E credo di averti lasciato in un momento fin troppo critico nello scorso capitolo... quindi, cerco di stringere al massimo!
Allora, prima di tutto volevo annunciarti che sono molto felice per il tuo sette in chimica (mi ricordo quando la facevo in terzo e dovevo fare i salti mortali per arrivare al sette oppure, se il prof si era alzato con la luna e tutti i pianeti a favore, addirittura anche l’otto); secondo: non ti azzardare ad aggiornare la tua storia perché devo ancora commentare per bene questo tuo ultimo capitolo che è stato veramente... dolcissimo!!! E mi sembra anche poco come aggettivo per descriverlo ^^!
Per quanto riguarda P.L., hai visto che alla fine si è fatta viva di nuovo? Spero di non dover penare per lo stesso arco di tempo per sapere se James arriverà in tempo a salvare Lily da quei grossi e luridissimi bastardi! L’hai letto? Ad ogni modo, ora spero di sentirla più spesso visto che si è iscritta nello stesso forum dove stavo già io. Si chiama Thorn&Buck ed è tutto incentrato sui nostri due piccioncini! Se vuoi, ci puoi fare un salto ^^! Ci sono tantissime persone super simpatiche e parliamo veramente di tutto e di più!! Qualche giorno fa si è iscritta anche P.L. e ora spero di poterle parlare di più. Mi è dispiaciuto tanto leggere del suo stato. Non mi piace che stia passando questo brutto periodo e vorrei tanto starle accanto! Che ne dici di darmi una mano? ;)
Beh, ora è meglio che chiudo: la storia chiama =D
Non vedo l’ora di leggere il tuo commento, Tesoro ^^
A presto e un bacione grandissimo solo a te ;)

Oceanodiviolini = Ciao stupenda =D!!! Come andiamo? Sono contenta che il capitolo scorso ti sia piaciuto così tanto! In effetti anche a me piace moltissimo scrivere di James arrabbiato perché non fa altro che sottolineare i suoi sentimenti così profondi verso tutte le persone che ama. Un vero uomo che rischierebbe di tutto pur di far stare bene le persone a cui tiene di più. Piace tanto anche a me, insomma ^^!!
Cmq, ti risolvo il dubbio che ti ha tanto assillato: l’ostacolare e l’uccidere Voldemort era un atto vandalico secondo McCullen Senior e non secondo James. Insomma, per lui che è un Auror più che affermato per i suoi ideali dovrebbe essere un enorme onore ed orgoglio per suo figlio, no? James si è in realtà arrabbiato perché non voleva credere alla profezia. Pensava che fosse un’altra cretinata colossale inventata dai tre Mangiamorte per depistarlo ancora una volta, quando, invece, in questa occasione era la realtà! Ecco perché si è adirato. Non ce l’aveva minimamente con Harry, nella maniera più assoluta, anzi! Si stava arrabbiando proprio per salvarlo, no? Era contro i McCullen che sbraitava ed era secondo i McCullen un atto vandalico, l’uccidere Voldemort!
Spero di essere stata abbastanza chiara. Fammi sapere che ci hai capito qualcosa in questo ammasso di parole ^^’!!!
E, anche, se ti “garba” questo nuovo aggiornamento, visto che avevi detto che l’anticipazione di attirava tanto =D!!
Un bacio, cara
Ciau

Giangi2495 = Ciao G.I.A.N.G.I. ^^!! Scusa non volevo offenderti chiamandoti “Gin”, non sapevo che lo detestavi così tanto!! Sembra quasi che tu non ami molto il tuo nome!! Cmq, va benissimo: Giangi mi piace =D!!!
Scusami tesoro, ma è davvero un periodo infernale e ci provo a leggere la tua fan fiction... il fatto è che sono rimasta indietro un casino con i tuoi capitoli e, se un giorno posso leggerla, per altri sei o sette non posso più, mi dimentico qualcosa e quindi sono costretta a rileggere tutto quanto! Spero che un giorno ce la faccia a leggerla tutta, Uff!!!
Cmq, ti lascio al capitolo: credo di averti lasciato ad un punto abbastanza critico l’ultima volta!
Un grosso bacio, piccola ^^! Ciau

La Nika = Ahhhhhhhhhhhhh... ma tu sei nata con i complimenti migliori del mondo? Ti assicuro che mi hai fatto arrossire da morire quando ho letto la tua recensione! Piccola ma incredibilmente piena! Mi ha fatto emozionare, davvero!! Grazie mille per i complimenti =D! Però... però! Non devi assolutamente permetterti di sminuire la tua idea perché è grazie a quella che la storia ha fatto un bel balzo di qualità ^^!!
Beh, ti lascio al capitolo! Spero ti piaccia come tutti gli altri =D!
Grazie ancora!
Un bacio, ciau ^^

pRiNcEss LiLIUzzA = Mi dici ora, Amore mio, come faccio a risponderti a tre recensioni consecutive? Ora devo uscirne matta!! Allora, calma! Un attimo! ... Ah, ho sbagliato! Non sono tre, ma bensì QUATTRO!!! Troppo buono il mio Amore xD!!
Allora, partiamo con ordine: prima di tutto mi è parso di capire che tutti e quattro i vecchi capitoli ti siano piaciuti e, naturalmente, questo mi fa sprizzare gioia da tutti i pori ^^! Per quanto riguarda la tua prima recensione, si, ho letto del motivo della tua sparizione (anche se non era necessario che tu sprecassi tutto questo tempo per me, posso capirlo benissimo il tuo stato!) ed è proprio per questo che vorrei tanto aiutarti in qualche modo! Davvero, non sto scherzando! Mi dispiace tantissimo che tu ti senta così giù di morale per colpa di qualcuno (moralmente parlando)... per quanto riguarda l’influenza o quello che ti sei beccata, basta ingozzarsi di medicinali e il gioco è fatto xD!! Ecco perché, quindi, sono ancora più contenta del fatto che ti sei iscritta nel mio stesso forum! Almeno ora possiamo parlare tranquillamente e io posso provare a starti “virtualmente” vicina ^^!! Oggi come va? Ti senti meglio? Ancora Più (xD) meglio dell’altro giorno =D??? Spero proprio di si!! Altro punto saliente della tua prima recensione: cavolo, Amore, sono morta, letteralmente M.O.R.T.A., dalle risate quando ho letto il tuo urlo “oooooooooooddeeeeeeeeeeeeeeeeoo”!! Mi ha fatto morire xD!!! Poi, per il resto... beh hai predetto tutto quanto! E questo non riguarda solo quel capitolo in particolare, ma tutti gli altri!! Altro che Genia, fai paura davvero!! O forse non sono proprio brava io a creare la giusta suspince xD!! Ma con questo non voglio assolutamente sminuire il tuo genio che è, ad ogni modo, ENORME!!
Per la tua seconda recensione (il primo capitolo con i pensieri di Lily), si, ho notato il tuo fantastico gioco di parole “mi fai crepare di crepacuore”! Hai una licenza poetica meravigliosa, Amore xD!!! Ad ogni modo, è stata una bella recensione a spezzettoni... e la cosa assurda è che mi hai fatto sentire, quasi, la tua ansia nel momento in cui leggevi il capitolo, probabilmente perché so che sono momenti di pausa che hai preso durante la lettura e... boh, non lo so. Il succo, comunque, è che mi hai fatto percepire le tue stesse sensazioni. Assurdo xD!!
Lo stesso discorso vale per la tua terza recensione (con, in più, il fatto che sono completamente d’accordo con te: James geloso è il mio sogno xD!! Infatti, penso che ci saranno un po’ di scene di gelosia da parte di James nelle mie future storie xD mi piace troppo!!! E sono d’accordo anche per quanto riguarda Mary e Sirius!! Ci sto pensando per la fine... non è ancora detto niente!! Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahah...).
Oh, finalmente l’ultima recensione! Allora: questo è il tuo momento clou, Amore Mio!! Hai dato veramente prova della tua incredibile genialata geniale!!! Mitica xD!!! Ed è stato un tale mix che mi ha fatto troppo ridere, davvero! Tra i complimenti per l’incazzatura di James (che, tra l’altro, anche io lo vedo molto sexy xD), i complimenti per Sirius e per Remus (quando ghigna, è un mito davvero =D), gli insulti al Ministro e agli Auror e i tuoi costanti “LO SAPEVOOOOOOOOOO”... mi hai fatto troppo sganasciare dalle risate! Mi è piaciuta veramente tanto!
Anzi!!! È stata proprio una fantastica sorpresa scoprire che ti eri tanto disturbata per me! Veramente, non dovevi! E, cmq, Grazie con la g maiuscola ^^!
Spero che anche questo capitolo ti piaccia tanto come tutti gli altri! Non vedo l’ora di sentirti di nuovo, così sto anche un po’ più tranquilla per te :)!
Un bacione enorme, Amore Mio!
Ciauuuuu

Cicci92 = Ciao Tesoro! Ah, le sane risate sono venute a me leggendo la tua recensione! Proprio bella e divertente! Esattamente come Sirius e Mary insieme, vero? Su di loro, ti dico, non ho delineato molto... anzi, praticamente niente, però, visto che non sei l’unica che ha espresso il desiderio di “accoppiartela con Felpato”, beh, probabilmente qualche ideuzza me la farei venire, tu che dici? Infondo, le risate me le faccio anche io quando scrivo! Sono due personaggi troppo forti, non c’è niente da fare!
Ed è un vero onore poter rientrare in quella piccola cerchia di persone che riescono a farti ridere in un momento quasi tragico! ^^
Ora ti lascio anche io, però al capitolo ;)!! Spero ti piaccia come ti sono piaciuti tutti gli altri e, soprattutto, non ti preoccupare! Per te potrà sembrare di dire sempre le stesse cose ma, per me, non sei AFFATTO ripetitiva ^^!
Un bacione anche a te, Tesoro!
Ciau ^^

Malandrino4ever = Ehi, Dani!! Allora qualche malandrinata l’hai già fatta per essere in punizione? Ed io non ne so niente? Ti avevo detto di filmare perché volevo vederti all’opera! Non sai che onore sarebbe per me *me con gli occhioni sognanti*!! Ahahahahahahahahahah... scherzi a parte, spero che la punizione del nostro sosia di James sia terminata perché il capitolo è bello che pronto e aspetta solo te ;)!!!
Spero ti piaccia, allievo dell’uomo della mia vita xD!!
Ci sentiamo sul forum!
Un bacio!
Ah, e grazie per i complimenti =D!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Ed, infine, ma non assolutamente meno importanti di tutti gli altri, ringrazio quelle mitiche persone (forse un po’ pazze) a mantenere la mia storia tra le loro PREFERITE e le loro SEGUITE ^^!

Grazie mille a tutti!

Ricordatevi che il 90% di tutta la mia ispirazione siete solamente voi con il vostro appoggio!!

A presto, popolo!!!

;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarantesimo – Occhio per occhio...

 

[«Uccidiamolo!».

«NO!!!».]

 

Guardo il gomito della mia piccola Bibi, muoversi ad una velocità tale da prendere la rincorsa e sprofondare nella pancia di Jack McCullen.

Quest’ultimo si piega in due dal dolore, spalancando gli occhi e mollando la presa sui capelli di Lily che, immediatamente, si ritrova libera.

Tenta di scappare alla sua sinistra, ma Jhonatan le blocca la via.

Allunga le braccia per acciuffarla di nuovo, ma un raggio di luce rossa lo blocca prima che lui e Sirius ingaggiassero la prima fra tutte le battaglie.

Stringo la bacchetta ancora di più e la punto di nuovo davanti a me cominciando a correre per raggiungerla.

Noto la mia piccola Bibi dirigersi dalla parte opposta, verso la sua destra, dove l’aspetta McCullen Senior.

Prontamente, scaglio la mia prima fattura che prende in pieno Jassy - Cally il quale stava per acchiappare di nuovo Lily.

Corro più veloce di prima e, in un attimo, mentre assisto allo schianto tra il corpo di McCullen e l’altare di marmo della chiesa, sono di fianco a lei.

Le afferro il gomito, non curante del male che le possa fare con questa stretta.

Ma, sinceramente, non m’importa.

La devo trascinare via da qui, adesso!

Poco piegati, continuiamo a correre al lato della navata centrale per rifugiarci a ridosso di una colonna.

Dietro di noi, la battaglia è ormai scoppiata.

Passo l’altro braccio libero dietro la schiena di Lily e la mano sulla sua testa per farle capire di tenerla bassa e proteggerla da eventuali schegge o sassi.

Stanno facendo esplodere tutto quello che trovano davanti a loro.

Mi volto per un secondo, tanto per essere sicuro che nessuno dei tre sostenitori di Voldemort ci stia inseguendo, e li vedo impegnati nella battaglia contro i miei amici.

Sposto gli occhi sugli Auror che, ancora, sono rimasti attorniati al Ministro, rimanendo scioccato.

Come possono stare fermi impalati in quel modo quando, davanti a loro, c’è una battaglia a tutti gli effetti contro tre Mangiamorte?

Sta combattendo persino Alice, con tanto di sfuriata di Frank a causa della sua preoccupazione.

Si fanno superare addirittura da una donna incinta?

È vergognoso!

Sentendo il mio nervosismo salire sempre di più, riporto le mie attenzioni davanti a me.

Abbiamo raggiunto una grande colonna al lato della navata centrale.

La superiamo e ci appoggiamo con la schiena dietro ad essa.

...

Però... io non posso restare qui.

Volto di poco la testa per fissarla.

Ha gli occhi chiusi, una mano sul cuore e tenta di riprendere a respirare regolarmente.

L’altra mano, invece, è appoggiata sul pancione... come se volesse rassicurare anche il piccolino.

O la piccolina.

Sinceramente non so nemmeno il suo sesso.

Chissà se Lily lo ha scoperto in questo mese che non ci siamo visti per niente.

... E, cosa ancora più importante, chissà se lei sarà in grado di perdonare quello che le ho fatto.

Magari...

Un improvviso scoppio più grande di tutti gli altri mi fa saltare sul posto.

Mi sporgo, di poco, dal lato della colonna e vedo che la battaglia si sta spostando nella navata opposta a quella in cui ci troviamo io e Lily.

Gli Auror, ancora, non si sono mossi ed Alice e Mary si sono incredibilmente fermate.

Probabilmente Alice non ha voluto forzare la mano... o, molto più sicuramente, è stato Frank a farla smettere.

E Mary è rimasta con lei per assicurarsi che vada tutto bene.

...

Ma io non posso restare qui.

Devo andare con i miei Malandrini.

Non posso lasciarli combattere con questa enorme responsabilità sulle spalle, in parte anche mia.

Ritorno a stare seduto in posizione eretta e, subito, mi giro di poco e con molta insicurezza verso di lei.

Ha il viso basso, completamente coperto dai suoi capelli di fuoco ormai del tutto sfuggiti alla precedente capigliatura.

Le ginocchia sono piegate verso l’alto e circondate di poco dalle braccia dato che la sua grande pancia non le permette di schiacciarsele al petto.

Non sento neanche un suono emesso da lei, interamente coperti dal fracasso della battaglia che si sta spostando sempre di più.

Eppure non mi sfuggono i suoi rari ma forti movimenti delle spalle dovuti dai singhiozzi.

Con un sospiro arrendevole e pieno di paura per la sua futura reazione, le passo delicato un braccio dietro la schiena per potermi avvicinare maggiormente al suo faccino nascosto.

Lei non accenna a muoversi da questa posizione, anche se l’ho raggiunta.

Mi affianco al suo viso e prendo a respirare contro la sua candida pelle.

Appoggio anche l’altra mano sul suo braccio e tento di farmi strada, gentilmente, nel suo guscio appena issato per proteggere se stessa e il piccolino da questo mondo così crudele.

«Lily...» la chiamo in un sussurro, sperando di poterla smuovere anche con la mia voce.

Lei sussulta per i singhiozzi tre o quattro volte prima che io riesca a percepire qualche mormorio da parte sua.

Poi, inizia a scrollare leggermente le spalle, come se si volesse liberare della mia presa.

Qualcosa che mi fa prima mancare un battito per farlo successivamente battere alla velocità della luce.

Paura.

Mi sta rifiutando?

Spalanco gli occhi pieni di orrore.

«Lily?» la chiamo sorpreso, senza preoccuparmi di nascondere il mio timore nel mio tono di voce.

«Come hai potuto?» chiede continuando a mantenere con ostinazione il viso basso.

Ma, non appena riesce a svincolare la presa della mia mano sul suo braccio, alza la testa furente e sbraita ai quattro venti tutta la sua indignazione, lasciandomi anche guardare i suoi splendidi occhi verdi, ora gonfi, rossi e pieni di lacrime.

«COME HAI POTUTO?!?!» urla fuori di se alzando le braccia per prendere quanta più rincorsa possibile e poi colpirmi con tutta la forza che lei, addirittura, si sogna.

Deve essere davvero adirata con me da volermi fare del male con una forza più potente di quella che lei possiede.

Le afferro i polsi, che avevano cominciato a scagliare continui pugni sul mio petto, bloccando la sua sfuriata fisica... e, beh, abbasso di poco gli occhi, colmi di rancore e di dispiacere.

«Scusa...» sono in grado di mormorare solo questo.

E lei, naturalmente, non si calma.

È già tanto che abbia fermato la sua voglia di picchiarmi e di ridurmi in poltiglia.

Sento, infatti, le sue braccia cedere contro la mia presa opposta.

Eppure, lei continua a farmi male... perché continua a piangere e a singhiozzare rumorosamente.

Ha il volto e la testa completamente rivolti verso terra, e dondola lentamente come se si volesse sciogliere da questo nuovo dolore.

Poi appoggia il capo contro il mio petto continuando a mantenere il viso rivolto verso il pavimento.

E restiamo così.

Immobili.

Lei troppo scioccata dagli eventi.

Io troppo insicuro su come comportarmi a questo punto.

Lo so che vorrebbe farmela pagare per tutto questo, per essere stato così distratto, superficiale.

Ma so che vuole anche tornare indietro, riparare a tutto quello che è successo, ora che conosce finalmente la verità.

Butto pesantemente l’aria fuori dai miei polmoni, i quali l’avevano trattenuta per tutto questo tempo pieno di tensione e terrore.

Poi, lasciando la presa sui suoi polsi, che cadono come se fossero privi di vita a terra, allungo le mie braccia fino a circondarla del tutto.

L’abbraccio e la stringo sempre di più a me, costringendola a portare la testa in posizione eretta e le mani poco sotto le mie spalle per stritolare la mia maglia carbonizzata.

È con un grande sollievo al cuore che mi rendo conto che lei si avvicina maggiormente a me, tentando di appiattirsi contro il mio petto.

Riesco a sentire, nel calore del mio cuore, il suo desiderio di sentirsi schiacciata tra le mie braccia e il mio corpo.

E, allora, io l’accontento.

Dopo tutto questo tempo che non ho esaudito nessuno dei suoi desideri, credo se lo meriti più di me.

La stringo più forte, più forte ancora, e ancora.

La sento sospirare più volte, calmandosi man mano che passa il tempo.

Abbasso il capo arrivando ad affondare il mio viso tra i suoi capelli rossi che tanto mi erano mancati.

Inspiro profondamente il suo buonissimo odore che sa mandarmi in tilt il cervello in un solo secondo.

Quante volte l’avevo sognato?

Quante volte l’avevo sognata in generale?

Troppe perché si possa capire con delle semplici ed inutili parole.

A volte penso che le parole siano delle sciocchezze in confronto a quello che io provo davvero per questa donna.

E il mio cuore fa un balzo assurdo.

Il suo odore, imparagonabile a nessun’altra donna, è stato un’altra prova del fatto che lei è veramente qui, tra le mie braccia, e che non sta aspettando o chiedendo altro che stare abbracciati così.

Non è un illusione.

Non lo è affatto.

E nessuno può capire quanto io sia grato al santo e caro Merlino per questo.

«Scusa» le ripeto con una voce più grave e decisa al tempo stesso, tanto per sottolineare la mia sicurezza.

Ora so per certo che lei non vuole che io me ne vada.

Lily emette uno strano rumore più acuto degli altri.

Uno strano singhiozzo che le è capitato mentre tirava su con il naso.

Sospira di nuovo, ma rimane in silenzio.

E, naturalmente, io ne approfitto.

Non voglio interpretare in modo negativo questa sua mancata risposta, dato che si è stretta ancora di più a me.

Perciò... continuo!

Non voglio assolutamente limitarmi a questa semplice e stupida parola quando vorrei dirle un sacco di cose e di sensazioni che si sono accumulate in questi mesi della sua assenza.

Tutte emozioni che mi paiono troppo grandi per essere espresse da un semplice uomo con altrettante misere parole.

«Perdonami, Bibi» riprendo a parlare dopo aver nuovamente aspirato il suo fantastico odore, «Sono stato un tale idiota!» la stringo ancora più forte, «Non mi sarei mai dovuto allontanare da te, ma avevo una paura tremenda che per causa mia ti succedesse qualcosa di peggio a quello cui eravamo “abituati”» continuo aprendole, finalmente, il mio cuore che le aveva sbattuto in faccia troppe porte in questi mesi che siamo stati lontani.

Tira di nuovo su con il naso e si abbandona contro di me.

Sospiro.

Quanto mi sei mancata, Lily!

Quante volte ho sognato di poterti abbracciare ancora una volta in questo modo?!

Quante volte ho anche semplicemente immaginato di accarezzarti di nuovo?!

Percepisco il suo respiro lento e pesante che tenta di calmarsi dalle tante emozioni che l’hanno soggiogata oggi.

«Mi stavi spingendo a sposare un uomo che non ho mai amato perché dovevo dare un padre ad Harry. Mi stavi facendo rischiare di passare il resto della mia vita con un Mangiamorte perché sei sparito senza nemmeno dirmi come e quando...» s’interrompe per sfogare un attimo il nodo alla gola che le si è formato e al quale sono particolarmente grato.

Già mi pesa tutta la situazione e gli autonomi sensi di colpa...

So che lei deve esprimere in qualche modo la sua rabbia, ma il mio cuore è già abbastanza frantumato di suo senza che si aggiunga altro.

Tira nuovamente su con il naso e prende aria nei polmoni per riprendere a parlare... ma io non posso restare qui.

Ho appena sentito un nuovo botto.

Devo assolutamente raggiungere i miei amici e combattere al loro fianco.

Avremo tempo, poi, per parlare, incolparci, sbraitarci contro, picchiarci...

Ma ora devo andare.

«Mi hai...».

«Ti amo, Lily» la interrompo velocemente abbracciandola più forte.

La sento sussultare spaventata e stringere ancora più convulsamente la mia maglia nelle sue piccole mani.

«Cos...».

«Appena diventa più sicuro, esci dalla chiesa e fatti soccorrere da qualcuno. Metti al sicuro Harry!» la blocco di nuovo alzandomi in piedi.

O, almeno, tentando.

Di fatti, Lily mi trattiene per un braccio e mi costringe a tornare in ginocchio di fronte a lei.

«Non posso restare qui!» la anticipo con un tono di voce forse un po’ troppo sgarbato.

Me ne accorgo solamente dalla sorpresa che leggo nei suoi occhi, sgranati per un secondo.

«Devo andare, Lily!» aggiungo con più convinzione afferrandole con delicatezza il viso e fissando le mie nocciola nel suo smeraldo.

«Credi di essere il solo eroe destinato a combattere, Potter?» mi domanda grave, ma decisa, «Ci troviamo tutti nella stessa guerra e abbiamo tutti lo stesso nemico! Voglio combattere anche io!».

«Avremo tutti quanti lo stesso nemico, Lily, ma sono poche le persone come te ed Alice che avete due bambini innocenti da difendere!».

Lei prende aria per ribattere, ma intervengo di nuovo.

«Fa’ si che sia questa la tua guerra: difendere il nostro bambino. Non fare niente che lo possa mettere in pericolo ed allontanati da qui!».

Nonostante la mia idea primaria di alzarmi da qui e raggiungere i miei compagni dopo averle detto quest’ultimo ordine, Lily mi distrugge qualsiasi iniziativa.

Mi abbraccia di slancio e riprende a singhiozzare leggermente.

Ed io, anche se molto insicuro sul da farsi, le restituisco in un modo molto impacciato questo suo gesto.

«Lil...».

«Devo essere io a spennarti per quello che hai fatto, James Potter» mi anticipa lei parlandomi in un sussurro vicino all’orecchio, mentre siamo ancora stretti nel nostro abbraccio, «Non due Mangiamorte da strapazzo. Mi sono spiegata?».

Ci allontaniamo a vicenda e, la prima cosa che riesco a leggere nei suoi occhi, non è solo la sua preoccupazione, ma anche una decisione incredibile.

Però io... ho perfettamente capito il messaggio che mi vuole passare.

Ghigno.

No.

Non saranno due o tre Mangiamorte da quattro soldi a stroncarmi!

Non lo permetterò!

Perché io devo tornare qui!

Questo è il mio posto.

Accanto alla donna che amo e al bambino che prestò arriverà.

Non mi interessa se lei deciderà di non darmi più nessuna possibilità, dato che non mi sembra abbia un’espressione tanto tranquilla a riguardo.

Sicuramente vorrà farmela pagare a modo suo.

E, il modo in cui mi ha implicitamente chiesto di non morire per poter tornare da lei, me lo conferma.

Ma, se devo dire la verità... non me ne può importare di meno!

Lily e il piccolino sono vivi e devono stare bene.

Questo è quello che veramente conta!

Resterò accanto a loro anche da semplice amico o da semplice zio... ma non li lascerò più!

Neanche se Lily dovesse minacciarmi con un Avada Kedavra di sparire per sempre dalla sua vita.

Cosa che ritengo molto improbabile, dato il suo ultimo comportamento.

Eppure, conoscendo la donna in questione... beh, a spese mie, ho imparato che bisogna aspettarsi di tutto da lei.

«Evans! Dubiti della mia bravura?» le chiedo con il mio insormontabile ghigno stampato in faccia.

Con un immenso sollievo al cuore noto un piccolo sorriso crearsi sul suo bel visino.

Mi ci avvicino lasciando appena pochi centimetri tra le nostre labbra.

«Non ti preoccupare, Amore» le dico con la voce un po’ rauca per l’emozione che sto provando al solo averla così vicino a me, senza il peso di nessun vincolo tra noi, «Ti porterò la medaglia dei vincitori».

Senza nemmeno allungarmi di poco per sfiorarla con la mia bocca, mi alzo fulmineo e vado a cercare i miei amici.

Non mi volto neanche per un attimo indietro a guardare quella colonna dove ho lasciato nascosta Lily.

Continuo a percorrere il centro della navata quasi del tutto distrutta.

Compio qualche salto a destra e a sinistra per evitare le macerie più grandi e raggiungo la navata laterale, opposta a quella dove si trova la mia piccola Bibi.

Eppure di loro non c’è nessuna traccia.

Guardo bene a destra e a sinistra.

La bacchetta ben salda in mano.

Ed ecco che mi accorgo dei segni della battaglia che conducono alla mia sinistra, verso il presbiterio della chiesa.

Pezzi di pavimento e di muri e colonne sparsi qui e là, di varie dimensioni; vetri rotti delle varie vetrate e statue mezze mutilate facevano da scenario al mio passaggio inquieto ed attento.

C’è troppo silenzio perché io possa stare tranquillo.

Seguo i segni della battaglia fino a superare il presbiterio della chiesa e a raggiungere l’abside.

Ora, per davvero, non so più che fare.

Dei miei amici non c’è traccia e nemmeno dei Mangiamorte.

I segni della battaglia sono spariti.

Si bloccano proprio qui.

Comincio a guardarmi intorno con un panico sempre più crescente.

Dove caspita sono finiti?

Che diamine hanno fatto ai miei Malandrini e a Frank?

Non può essere che abbiano vinto loro e li abbiano...

Un improvviso botto desta la mia concentrazione.

Alzo il capo e, sgranando gli occhi, mi sposto repentinamente, con un salto enorme, verso destra evitando per un pelo un enorme blocco di cemento crollato dall’alto.

Lo fisso per bene, prima di riportare le mie attenzioni verso l’alto.

Ora sento degli incitamenti, delle maledizioni... una battaglia.

Stanno combattendo li sopra!

Ispeziono meglio con lo sguardo tutto quello che mi trovo davanti e scorgo una piccola rampa di scale, incorporata nella parete destra dell’abside.

Tenendo salda la bacchetta e sentendo il cuore pompare velocemente il sangue nelle vene per l’ansia crescente e l’adrenalina della battaglia prossima a questo momento, corro verso le suddette scale e comincio a salirle a tre a tre per essere quanto prima su.

Non appena arrivo, esco dalla parete ritrovandomi su una sorta di balcone sporto verso l’interno dell’abside.

Ciò che mi si para di fronte è di quanto più strano io abbia mai visto in vita mia.

Credevo che i McCullen e il loro aiutante si trovassero da questa parte della parete dell’abside e, invece, si trovano dall’altra parte.

Anzi, per essere più precisi, dall’altra parte ci sono solo i due McCullen.

Probabilmente quella loro aggiunta deve essere già stata annientata da Sirius.

Vi sono due balconi rientranti nell’abside: su quello di destra ci sono i miei Malandrini e Frank, mentre su quella di sinistra si trovano i due Mangiamorte.

Stanno praticamente combattendo nel vuoto.

Gli incantesimi volano su un pavimento d’aria prima di toccare od essere parati dall’avversario.

Tutti e sei sono incredibilmente stanchi e sudati, ma nessuno sembra voler mollare la presa.

Qui sopra, tra l’altro, c’è un fracasso talmente forte di urli e di grida di maledizioni che, se avessi provato da sotto a chiamare Sirius, sicuramente non avrebbe minimamente potuto sentirmi.

Digrigno i denti osservando McCullen Senior e suo figlio combattere con quanta più grinta hanno in corpo, esattamente come mio fratello e, incredibilmente, anche Remus.

Eppure non penso sia qualcosa di così impensabile da parte di Lunastorta.

Infondo, è solo colpa di questi tre bastardi se lui si è allontanato dalla madre che è successivamente morta.

«Bene, bene, bene» prorompe McCullen Senior guardando nella mia direzione, interrompendo l’intero scontro, «È arrivato, finalmente, il grande eroe!» continua con profondo tono sarcastico facendo attirare gli sguardi di tutti su di me.

Ma ciò che più mi fa imbestialire non è questo, ma il suo stupido e saccente sorriso che gli ha sempre caratterizzato quella sua faccia di merda.

«James!» mi chiama preoccupato Frank.

Sposto i miei occhi su di lui, mentre Jack McCullen comincia a ghignare maleficamente, il che non mi piace affatto.

Gli faccio vedere io, ora che me lo ritroverò davanti (perché me lo devo ritrovare davanti per fargliela pagare cara per tutto quello che ha combinato)!

Vedremo che ghignerà alla fine!

«Alice e Lily?» domanda in ansia Paciock.

Gli sorrido per un attimo in risposta per fargli capire di tranquillizzarsi, riportando subito dopo le mie attenzioni contro i miei due nemici.

Non posso assolutamente farmi trovare impreparato di fronte a questi due imbecilli, ora che ci giocheremo tutto quello che abbiamo fatto ed accumulato in questi mesi di tensione e di astio reciproco.

Ad ogni modo, ho visto Alice uscire con Mary dalla chiesa e, sono altrettanto sicuro che anche la mia piccola Bibi le abbia raggiunte per allontanarsi dal pericolo.

Quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Le ragazze sono al sicuro e stanno bene.

«Ah! Visto, Jassy – Cally?» esclama improvvisamente mio fratello, cominciando ad atteggiarsi come un gallo spavaldo, «Ti avevo detto che James sarebbe riuscito a fermare quel povero pezzente di Jhonatan!» continua a vantarsi permettendo ad un piccolo cenno di nervosismo e rabbia di formarsi sul viso del nostro avversario.

Però c’è qualche cosa che non quadra, qui.

Io non mi sono proprio ritrovato faccia a faccia con questo Jhonatan... come posso averlo sconfitto?

«Che dici, Sirius?» gli chiedo non nascondendo affatto la mia confusione.

I miei tre Malandrini più Frank, si voltano verso di me e mi restituiscono la mia stessa espressione.

Eppure, riesco a scorgere anche un segno di paura negli occhi di Remus e Frank.

Ma che sta succedendo?

«Io non l’ho proprio visto questo imbecille di nome Jhonatan» spiego convinto, completamente ignorante delle conseguenze che porto a ciascun mio interlocutore.

Di fatti, tutti i miei compagni di battaglia impallidiscono all’istante, mentre i due McCullen scoppiano a ridere.

«Si, Sirius. Ho proprio visto!» lo canzona McCullen Senior ridendo sguaiatamente.

Ma nessuno dei miei Malandrini e nemmeno Frank li calcolano.

«Non hai fermato Jhonatan?» insiste ancora più in ansia Lunastorta.

Ed è in questo momento che sento veramente il sale e il gelo cominciare a scorrere nelle mie vene.

Che significa tutto questo?

Fermare Jhonatan?

Perché avrei dovuto?

Non ci avevano già pensato loro?

Di fronte alla mia espressione, immagino improvvisamente impallidita, i due McCullen ridono ancora più forte di prima.

«Che significa? Perché avrei dovuto fermare quell’imbecille?!» chiedo con sempre più foga e paura nella mia voce.

Sono perfettamente sicuro di essere diventato più bianco di un morto.

Proprio perché leggo la stessa reazione sui volti dei miei amici non appena si sono convinti del fatto che io, effettivamente, non ho affatto incrociato la mia bacchetta contro quella del suddetto Mangiamorte.

...

Un momento!

Se quel cretino non è qui e, secondo la logica dei miei amici, sarei dovuto essere io a fermarlo probabilmente perché lo avrei trovato mentre li raggiungevo nella battaglia... allora significa che...

«Scioccante, Potter?» mi domanda McCullen Junior sghignazzando, «Voglio proprio vedere come reagirai quando ti troverai di fronte al cadavere della tua cara Mezzosangue!».

E non posso fare altro che sentire l’orrore dentro di me.

Ho lasciato Lily ed Harry... da soli... con un Mangiamorte sulle loro tracce.

In un lampo ho capito l’intera situazione che fa partire al galoppo ed oltre il battito del mio cuore.

No.

No!

No!!!

Jack McCullen esplode in una risata agghiacciante, nel contempo che io digrigno i denti e sento il cuore fermarsi di nuovo, letale.

Il solo pensiero di quello che ha affermato quel cretino, mi ha arrestato il battito.

Nei miei occhi si dipinge l’orrore per la semplice scena immaginata nella mia mente: Lily in una dura battaglia con quel pancione contro quel gran bastardo.

«No!!!» urlo dando le spalle, fulmineo, a tutti i presenti e tentando di tornare indietro da dove sono arrivato.

Comincio a correre verso l’entrata delle scale per scendere e raggiungere di nuovo Lily, ma un improvviso botto mi fa capire che la porta è stata chiusa violentemente e sigillata da un unico incantesimo... il tutto di fronte i miei stessi occhi.

Maledetto McCullen!!!

Oh, se pagherai per tutto questo!

Ma la vendetta è un piatto che va consumato freddo!

Per ora è più importante la sicurezza delle due persone che più amo al mondo, poi... vedrai!

Noto, concretamente, la porta chiusa di fronte a me, impedendomi il passaggio, prima di ascoltare, ancora un volta, le risate soddisfatte dei miei due nemici.

Senza pensarci su due volte, punto la bacchetta contro l’uscio e pronuncio un primo incantesimo.

Ma non funziona.

Poggio la mano sulla maniglia, mentre sento alle mie spalle l’urlo inferocito di Felpato, infastidito dai continui sogghigni dei due Mangiamorte.

La battaglia è ricominciata!

Eppure, detto molto sinceramente, non me ne può fregare di meno!

Lily è in pericolo e io devo raggiungerla immediatamente!

Al mio fianco si schiera anche Frank, sicuramente altrettanto preoccupato, come me, per Alice.

Proviamo, insieme, qualsiasi tipo di incantesimo, ma la porta non si sblocca.

Tentiamo, allora, con le mani, con i calci e con le spallate, ma questa non sembra muoversi di un solo millimetro.

«Maledizione!» sbraito nervoso dando una serie di calci all’uscio, «Spostati, Frank!» gli ordino temerario puntando ancora una volta la bacchetta contro la porta, «La faccio esplodere!».

Proprio nel momento in cui pronuncio le prime lettere dell’incantesimo Bombardam, la mia bacchetta prende a volare via dalla mia mano, indietro, verso i due McCullen.

«Ehi!» urla Sirius al mio posto.

Io, infatti, mi “limito” a girarmi verso di loro e a ringhiare loro contro tutto il mio odio.

Paciock, invece, non si preoccupa come me e mio fratello di dimostrare i suoi sentimenti nei confronti di questi due bastardi.

Tenta di fare quello in cui io sono stato bloccato.

Una piccola parte di me, naturalmente, spera nella sua riuscita.

Eppure, vedo anche la sua bacchetta, insieme a quelle dei miei Malandrini, volare tra le mani dei due Mangiamorte, i quali incantesimi di appello non verbali sono riusciti a sorpassare le barriere di protezione evocate da Remus e Peter.

«Mi dispiace rovinare i vostri giochetti, ragazzi» comincia a parlare McCullen Senior con quel suo odioso sorriso saccente, ormai conscio di aver vinto la battaglia contro di noi.

Ed, in effetti, è proprio così.

Le bacchette ci sono state tolte e, per di più non possiamo raggiungerli perché si trovano sull’altra rientranza interna dell’abside.

Non possiamo uscire da qui dato che la porta è stata sigillata e non ne vuole sapere di aprirsi nemmeno con gli incantesimi potenti che abbiamo provato io e Frank.

E non possiamo nemmeno tentare qualsiasi mossa azzardata perché siamo tutti sotto tiro delle loro bacchette.

Ora... per la prima volta... comincio ad avere veramente paura.

«Ma noi abbiamo una missione da portare a termine» continua puntando la bacchetta contro di me, mentre suo figlio fa lo stesso contro i Malandrini, «Mi dispiace, James» dice ancora il bastardo più grande, fissandomi con lo stesso sguardo vittorioso e saccente di sempre, «Avrei voluto affrontarti e disintegrarti in un’altra occasione, magari da soli» sorride, «Purtroppo il destino è davvero imprevedibile con tutti!».

Sento Sirius fremere poco più in là, Remus impallidire ancora di più e Peter trattenere rumorosamente il respiro.

Anche Frank prova paura.

Anche io ho paura.

Ma se McCullen pensa che io gli debba dare la soddisfazione di leggere il mio terrore sulla mia faccia, si sbaglia di grosso.

Mantengo il mio sguardo serio, spavaldo e duro.

Non ho paura di morire... ho solo paura di dover lasciare la mia Lily.

Ho solo paura di causarle ancora più dolore di quanto lei non si sia mai meritata in vita sua.

Il mio cuore batte alla velocità della luce... solo per questo motivo.

Sento una morsa assurda nel momento in cui vedo la bacchetta di McCullen Senior alzarsi indietro e le sue prime parole uscire di bocca.

Parole che fanno congelare il sangue a tutti.

Con la coda dell’occhio, riesco a scorgere gli occhi pieni di panico di Sirius.

Orrore.

Terrore.

Paura.

E mi basta solo la sua espressione per sentirmi peggio.

Avada... penso.

Forza, stronzo!

Manca l’altra parola.

Finisci!

Finisci l’incantesimo!!

Stringo i pugni.

Uccidimi, bastardo!!!

Vedo il suo braccio abbassarsi contro di me... e, prima di sentire il ghiaccio della morte, chiudo gli occhi.

Voglio assaporare per l’ultimo millisecondo il calore della vita.

Quanto l’ho amata la mia vita.

E tutte le persone che ne hanno fatto parte.

Grazie.

...

...

...

Alzo scettico un sopracciglio, pur continuando a mantenere gli occhi chiusi.

Sono morto.

Si?

...

Tutto qui la morte?

Io non ho sentito niente di doloroso.

Possibile che sia veramente in paradiso?

Apro un occhio, tanto per assicurarmi di non trovarmi ancora in mezzo alla battaglia e alla tensione generale.

Il ché mi lascia sorpreso e sbaragliato.

McCullen Senior mi fissa con lo stesso sguardo accigliato e nervoso.

Ha il braccio puntato contro di me, ma la mano non impugna più la bacchetta.

Già.

Perché, mentre tutti trattengono il fiato per la situazione assurda che si è creata, il bastoncino di legno di McCullen Senior, invece, galleggia a mezz’aria sopra la sua testa.

Lui la alza per osservarla come tutti noi, proprio nel momento in cui questa comincia a muoversi verso la loro sinistra... ovvero la nostra destra.

«Oh, signor McCullen...» comincia a parlare una nuova voce, prima che tutti quanti riusciamo a capire effettivamente chi ci troviamo di fronte, «... non potrei essere più d’accordo con lei!» esclama Mary McDonald con un ghigno che va da un orecchio all’altro nel contempo che afferra la bacchetta del suddetto bastardo.

Maledizione!

Non credo di essere mai stato così felice di vedere Mary come in questo momento.

Con uno sguardo sicuro e sorridente, si rigira tra le dita la bacchetta di McCullen Senior, osservando attentamente la sua espressione sempre più irritata ed impallidita.

«Crucio!» urla, improvvisamente, Jack McCullen, spuntando dalle spalle del padre e puntando a sua volta la bacchetta contro la McDonald.

Il raggio rosso parte dal bastoncino di legno del Mangiamorte e si dirige ad una velocità impressionante contro Mary.

Ma non abbastanza veloce da non farci provare, anche per un nano secondo, il brivido del terrore.

Eppure, l’incantesimo si scioglie pochi centimetri prima di toccare la nostra cara amica, sorprendendo tutti.

Ma proprio tutti.

Tranne, naturalmente, lei che, invece, continua a fissare i suoi... i nostri nemici con la stessa occhiata soddisfatta e sorridente di prima.

Ride leggermente, prima di lasciarsi completamente andare all’espressione spaventata di Jack McCullen (molto simile a quella del padre) dopo aver visto anche la sua bacchetta scivolargli via di mano e dirigersi verso di lei.

Eppure, non finisce tra le sue mani, ma poco più indietro.

«Ah, ragazzi...» irrompe una seconda voce, mentre dalla porta, incorporata nella parete che conduce alle scale di quella rientranza dell’abside, spunta Alice in tutto il suo divertimento, «... io adoro gli incantesimi non verbali!» annuncia malignamente sorridente, afferrando l’oggetto volante appartenente a McCullen Junior.

Frank, al mio fianco, ride di gusto.

Deve essere proprio forte il suo orgoglio e la sua felicità nei confronti di Alice, al seguito di questa sua entrata.

Probabilmente lo sarei anche io verso Lily.

Ma io non la vedo arrivare e questo mi spaventa sempre di più.

Non può essere che sia rimasta veramente da sola e che né Alice né Mary siano incappate in un possibile duello tra lei e quel Mangiamorte in libertà.

Non può essere veramente mor...

«Dove sono?!» sbraita una terza voce facendomi saltare il cuore in gola.

E poi facendolo battere come se fosse impazzito.

L’ho riconosciuta!

È lei!

«Sono qui» risponde Mary voltando di poco la sua faccia indietro per farsi sentire meglio.

Non ci vuole molto (per fortuna), prima che anche Lily Evans faccia il suo ingresso da quella porta.

Un po’ affaticata, certo, probabilmente per il numero di scale fatte per arrivare fin qua sopra, però, pur sempre minacciosa come nessuna delle sue due amiche è comparsa fino ad ora.

Con un veloce ed agile passo supera sia Alice che Mary, le quali non si lasciano ingannare e restano pronte per qualsiasi attacco improvviso da parte dei due seguaci di Voldemort.

Li fissa con un astio assurdo, prima di puntare loro contro la sua bacchetta... lentamente.

Una lentezza studiata apposta.

Non solo per rendere più lunga la paura dei due bastardi... ma, probabilmente, anche la mia.

E poi... resta immobile.

Bacchetta levata, espressione decisa e sguardo smeraldino congelatore.

Adesso sono i due Mangiamorte a non osare compiere un solo passo.

Sono lontani per poterle saltare addosso e bloccarla, senza contare che dietro di lei ci sono altre due combattenti inferocite.

Mentre io... beh, sono completamente preso da quello sguardo verde.

Da quegli occhi color smeraldo che, in questo momento, sono razionali e furiosi, seri e scintillanti, lampanti e scuri.

Un’occhiata che sta mettendo in soggezione chiunque qui dentro.

Nessuno, ma veramente nessuno osa fiatare per interrompere l’intervento di Lily, oppure (nel caso dei due avversari) per ostacolarla.

Tuttavia, noto, con la coda dell’occhio, il sorriso di Jason McCullen tornare a stirargli quella faccia da pugni.

«Sconvolta, Lily?» domanda con un ghigno divertito.

Mary, dietro la mia piccola Bibi, scopre i denti in un ringhio di puro odio.

«E cosa te lo dovrebbe far credere, idiota?» gli urla furibonda.

McCullen Senior sorride ancora di più in modo saccente, sospirando pesantemente come se stesse parlando a dei bambini del latte e socchiudendo per un attimo i suoi occhi azzurri.

«Probabilmente il fatto che non sa spiccicare parola di fronte a noi?» domanda retorico il coglione.

E, ora, è il suo turno.

L’ho capito dal fatto che ha stretto poco di più la bacchetta nella sua mano e ha cominciato a sorridere leggermente.

Vittoriosa.

Sa perfettamente di averli in pugno, finalmente.

Dopo tutti questi mesi che ha disperatamente aspettato una spiegazione per tutto questo... adesso, sono sicuro, non si lascerà scappare quest’occasione così facilmente.

Con una voce talmente profonda e bassa da non riuscire nemmeno a riconoscergliela, la sento parlare in un modo e con un tono tali da incutere brividi d’inquietudine a tutti.

«Cosa le fa pensare che io debba sprecare le mie parole con due esseri repellenti come voi due, signor Jassy – Cally?».

Ghigno come se fossi un pazzo assatanato di fronte al mutismo generale.

Questa è la mia donna!

La donna che amo da impazzire!

Ammutolito.

L’ha letteralmente ammutolito.

Certo, non per la paura, ma per l’oltraggio.

Posso ben immaginare cosa e come risponderà uno dei due dopo quest’affronto nei loro confronti fatto dalla mia piccola Bibi.

E scommetto che anche lei si sia già preparata alla prossima avanzata dei due McCullen.

«Come... come osi parlarci in questo modo?!» sbraita, infatti, frustrato ed adirato McCullen Junior, «Voi, schifosi Mezzosangue, non dovreste nemmeno avere il diritto di respirare la nostra stessa aria!! Pagherai molto caramente per questa tua insolenza!».

Maledetto stronzo!

Per quanto mi fossi già aspettato una risposta del genere non posso fare a meno di stringere i pugni e ringhiargli contro.

È più forte di me in questo momento.

Se non ci fosse stato il vuoto tra me e lui, ora gli sarei già sul collo per quello che azzardato contro Lily.

Ma lei non sembra affatto turbata quanto, invece, lo siamo io, Frank e gli altri Malandrini.

Anzi.

Pare ancora più rilassata di prima.

Sorride.

«Preferisco essere miliardi di volte una Mezzosangue, piuttosto che un’assassina vigliacca come voi, signori.» mantiene sempre questo suo tono particolare che non le avevo mai sentito prima, mentre, però, continua a sorridere, «Preferisco miliardi di volte essere perseguitata per il sangue che scorre dentro di me, piuttosto che compiere anche piccoli atti di codardia come voi e prendermela con un embrione ancora sotto sviluppo nella pancia della madre!» conclude, infine, alzando lievemente la voce.

E poi, prima che uno dei due McCullen possa di nuovo aprire bocca, Lily schianta lesta Jack McCullen.

Andando a sbattere violentemente la testa contro il muro, McCullen Junior perde definitivamente i sensi nel contempo che Lily si avvicina decisa al padre con uno sguardo furente.

Ma per quanto, ora, il nemico sia solo uno, non mi piace per niente il fatto che lei si stia avvicinando così tanto a Jassy – Cally.

Jason McCullen non ha il tempo, nemmeno di girarsi indietro, verso Lily, abbandonando con gli occhi preoccupati la visione del figlio svenuto, che si ritrova la sua bacchetta a due centimetri dalla fronte.

««Quello...» parla ancora un volta Lily, accennando con il capo al Mangiamorte privo di sensi poco più in la, «... è per il mio bambino».

Alza la bacchetta e la affonda verso il basso facendo gravare sull’unico nemico rimasto una botta che lo sbatte ai suoi piedi in preda al dolore.

Si alza a quattro zampe e si gira in direzione del figlio, cominciando a gattonare lento verso di lui.

«Questo...» continua la mia piccola Bibi, camminandogli dietro, «... è per avermi privata dell’uomo della mia vita».

Lo supera e gli si para davanti.

Con un piccolo cenno della bacchetta lo alza in piedi.

«E questo...» conclude facendomi galoppare il cuore in gola, «... è per lei...» prosegue fissandolo con tutto l’odio che un uomo non può mai aver provato, mentre Alice e Mary ritornano dentro la porta che conduce alle scale, «... signor Jassy – Cally!».

E l’ultima cosa che McCullen Senior riesce a vedere di questa battaglia, prima di finire nelle stesse condizioni del figlio, è il lampo di luce bianca che lo porta a schiantarsi molto lontano contro la parete di fondo.

È dopo aver sentito il botto che Alice e Mary escono allo scoperto.

Se non si fossero nascoste dietro la porta, probabilmente, il corpo di McCullen lanciato a quella velocità le avrebbe prese in pieno facendo sbattere loro contro la parete e non lui.

...

«Fiù...» soffia Mary prima di guardarci uno ad uno.

Ghigna sadicamente soffermandosi di più, naturalmente, su Sirius il quale si trova a sbuffare e ad incrociare le braccia.

«Volevo proprio vedere come ne sareste usciti da quella situazione, ragazzi, se non fossimo arrivate noi!» comincia a montarsi la testa.

Frank ride.

«Hai ragione, Mary» dice sorridendo sereno, «Siete state veramente grandi! Fantastiche!».

Alice risponde al suo sorriso, compiaciuta e tranquilla.

Finalmente il peggio è passato.

O, almeno, per loro è così.

Per me la storia non si è ancora conclusa.

Guardo Lily e mi rendo conto di quanto questo sia vero.

Lei che, ancora, mantiene i suoi occhi vuoti sul corpo privo di sensi di McCullen Senior, senza degnare di attenzioni nessuno.

Né i Malandrini, né le sue amiche, né Frank e nemmeno me.

Soprattutto me che la guardo mestamente.

Quello che leggo nei suoi occhi è pura delusione.

Una delusione che mi uccide sempre di più e che mi fa capire che, effettivamente, tra noi c’è ancora molto da fare.

Senza voltarsi nemmeno una volta, si dirige silenziosa verso le scale ed esce dalla porta.

Comincia a scendere... andando via.

Andando lontano.

Di nuovo.

Potandosi dietro di sé, non solo gli sguardi dispiaciuti di tutti i presenti... ma anche il mio cuore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«Non voglio darti fastidio perché so che ora, l’unica cosa che vuoi, è rimanere da sola o, per lo meno, stare alla larga da me. [...] Ma prima che mi allontani ancora un volta da te, Lily, voglio che tu sappia che qualsiasi cosa tu deciderai io ti resterò accanto. [...] Volevo solo farti sapere che mi dispiace, Lily, e che, anche se mi dovessi lanciare contro un Avada Kedavra, resterò vicino a te e al piccolino...».

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Capitolo 42
*** Capitolo XLI - Verdetto finale ***


(QMNSHDF) Capitolo XLI - Verdetto finale

Ehm... ehm... s-salve? Ehilàààà?? C’è nessuno?

*improvvisa ondata di pomodorri avanza minacciosa* AAAAAAAAAAAAAAAAAhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh....!!!!

D’accordo, d’accordo, d’accordo!! Non sono stato poi così tanto puntuale come avevo programmato, anzi! Questa volta ho esagerato davvero! Colpa!!! Si, signori, c’è anche una colpa che, vi assicuro, NON è MIA!!!

Allora, prima di tutto si sono messi i miei professori che, avendo saputo che metà della classe avrebbe fatto prima una piccola gita di tre giorni e poi lo scambio culturale con la Germania per una settimana, hanno anticipato il periodo di fuoco a metà Aprile -.-‘!

Sto letteralmente sommersa di cose da fare soprattutto per l’imminente partenza per la Tedeschia xD! Tanto per essere precisi, parto questo venerdì pomeriggio e non era nemmeno previsto l’aggiornamento prima della partenza; ma visto che vi avevo lasciato a metà ho preferito costringermi a scrivere e finire una parte della storia!

Si, con questo capitolo, si chiude un parte della storia intera e con il prossimo si apre la conclusione della fan fiction (una conclusione che penso durerà ancora parecchi capitoli se riesco ad allungare il brodo xD)!! Indi per cui, con questo capitolo non vi lascio molto con il fiato sospeso; poi, per il resto, mi direte voi!

Prima ancora che me lo chiediate, vi anticipo io che la data del prossimo aggiornamento è la cosa più ignota che potrebbe frullarmi in testa in questo momento! Ma è proprio per questo che vi ho scritto un bel papiro lungo lungo ^_^!!!
Almeno su Word erano 23 pagine belle piene contro le solite 16... 17 xD!!

Beh, insomma... il succo è che comunque vi chiedo un immenso perdono per il mio ritardo, spero che riusciate a godervi questo capitolo perché non so davvero quando avrò poi tempo di postare di nuovo (sempre scuola ed ISPIRAZIONE permettendo!)!

Bene! A questo punto passiamo ai ringraziamenti ^.^:

La Nika = Ciao, tesoro =D!! Come va? Spero che tu non sia già sommersa dagli impegni scolastici come lo sono io!! Uff...!! Mi ha spinta a posticipare sempre il mio aggiornamento! Non era mai successo che facevo trascorrere quasi un mese tra un aggiornamento e l’altro! Maledetta scuola!!!
Cmq, se il capitolo precedente è stato così commuovente per te, non oso immaginare cosa farai in questo (sempre se sono riuscita nel mio intento di trasmettere le emozioni che volevo trasmettere ^^)!!
Infatti ti avvero subito! Questo è un capitolo bello lungo: un bel respiro prima di gettarsi nella lettura e poi...
E poi ti aspetto tra le recensioni, tesoro ;)
Un bacione enorme!!
Ciau

Malandrino4ever = Ok, allora, prima di tutto ti chiedo umilmente perdono per il mio ritardo e poi... TI UCCIDO!!! Alla faccia che ci racconti tutto nel forum, Dani! Così mi fai star male! Non ho visto nemmeno un accenno di questo racconto!! Che cosa aspetti, che ci facciamo vecchi T.T?? Io voglio sapere come procede il tuo addestramento... Uffi!!!
COOOOOOOOOOOOOoooooooooomunque =D... come la va?
Beh, questo capitolo è bello lungo quindi ti consiglio di prendere un bel respiro prima di gettarti nella lettura e poi... beh, non mi uccidere ma non ho veramente idea di quando sarà il prossimo aggiornamento!! Questa scuola mi massacra T.T!!
Spero che a te non sia così tragico già da ora!!
Vabbè, vado, va’ che dovrei anche iniziare a fare la valigia!! Dopo domani parto per la Germania, aiuto!!!
Ci sentiamo sul forum, apprendista malandrino ;)
Un bacione enorme anche a te!
Ciauuuuuuuuu

Cicci92 = Carrisima, mi cOonsenta xD!! Tristissima imitazione di un certo c******e di Berlusconi (sono una frana nelle imitazioni, io)!
Cmq... ahahahahahahah... è un po’ difficile rispondere alla tua recensione visto che l’hai scritta decenni fa e io ho fatto passare tutto questo tempo prima di aggiornare (se avrai letto sopra, sicuramente saprai le motivazioni!! Maledetta scuola T.T!! La odio con tutta me stessa! Bastarda!)... però ci provo lo stesso =D!!
Allora, si! Il capitolo precedente l’ho voluto interamente dedicare alla grandezza delle donne! “Potere alle donne!!” parole sante, collega ;)! In effetti penso anche io che se non ci fossimo noi... questo mondo andrebbe nello scatafascio più totale!!! Insomma, basta vedere la storia passata dove solo i maschi hanno comandato e ne hanno combinate di stronzate xD!! Ah, basta! Chiudo qui, altrimenti non la finisco più!
Cmq, piccolo avviso prima che tu ti getta nella lettura: è un capitolo bello lungo e, spero, emozionante (oddio... lo spero proprio!)!! Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi!!
Ancora una volta... POTERE ALLE DONNE xD!!
A presto, carissima =D!!
Un bacio grande grande!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Pazzarella_dispettosa = Ma guarda un po’ chi compare all’orizzonte?! Ma è la mia bellissima Emy!! Che quest’anno ha fatto 16 anni, ha fatto una gita in Toscana perché non c’era posto nel solito agriturismo ad Alberobello dove Figaro l’aspettava, che farà una vacanza quest’estate in Puglia, che ama Manfredonia (io, invece, la detesto), che dice che qui si mangia benissimo (solo in rarissime occasioni, a parte la cucina di mia madre che amo alla follia [tra l’altro sfido chiunque a non amare la cucina della propria madre] xD), che ha una cugina che è di un anno più piccola di me, che si è iscritta al nostro fantastico Forum, che adora P.L. come l’adoro io... poi, aspetta... che altro mi hai detto??? Mmmmmhhhh... ah, si! Che ha pensato di andare a controllare chi aveva aggiornato tra i suoi preferiti, ma la connessione ad Internet non le funzionava... xD!!
Piccolo sclero finisce... ORA!!!
TAAAAAAAAAADAAAAAAAAAAAAAAAAAANNNNNNN!!! Dopo numerosissime imprecazioni contro la scuola, contro la mia ispirazione e, ADDIRITTURA, contro le gite che mi allontanavano da voi nel forum e da EFP che, come il Thorn&Buck, è diventato una costante della mia vita... insomma, dopo tutto questo, ecco FINALMENTE un nuovo aggiornamento! Non ne potevo più di tenere questo capitolo mezzo compiuto nel computer e sapere che lo si stava aspettando, così oggi mi sono costretta e ho finito il tutto ^^!
Beh, per quanto riguarda il prossimo aggiornamento, Emy, non ho la più pallida idea di quando sarà!! Dopo domani parto per la Germani e torno il 7 Maggio con seguente compleanno di 18 anni il giorno dopo e scaricata di ogni interrogazione e compito in classe possibile ed inimmaginabile da parte dei prof a scuola!!
Spero davvero di riuscire a fare almeno qualcosa in questo periodo... anche se potrei scrivere solo poche righe! Speriamo bene!
Cmq, ti do solo un piccolo consiglio prima di lasciarti al capitolo: poiché è il capitolo di chiusura dello svolgimento della storia e dal prossimo si apre la conclusione e, SOPRATTUTTO, perché è un capitolo particolarmente lungo, ti suggerisco, Emy, di prendere un bel respiro prima di gettarti nella lettura, ok?
Per il resto non so che altro dirti! Ci sentiamo, ormai, tutti i giorni sul nostro bellissimo forum xD!!
Perciò, potrei anche dirti: “a fra poco” xD!!
Un bacio, tesoro mio!!!!!!
A presto ^^

Inoltre, ringrazio quelle fantastiche 37 persone che hanno la mia fan fiction tra i loro Preferiti, le 40 che la conservano fra le Seguite e i 2 che la Ricordano ^.^!!

Grazie di cuore a tutti!
Vi ricordo che se non fosse per voi... questa storia si sarebbe fermata al secondo capitolo!! Perciò grazie davvero :)!!

Alla prossima ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarantunesimo – Verdetto finale

 

Scendo le scale ad una velocità talmente alta che rischio di ruzzolare per terra e farmele a rotoloni.

Devo raggiungerla immediatamente.

Dopo averla vista sparire dentro le scale di quella rientranza dell’abside, non ho perso altro tempo.

Mi sono fatto passare la bacchetta da Mary, ho allontanato Frank che mi stava troppo vicino e ho fatto esplodere la porta potendo finalmente passare.

Ed ora sono qui a scendere queste maledette e strettissime scale per poterla raggiungere... ormai con il cuore in gola.

So che ora arriverà la parte più difficile di tutta questa situazione perché dovrò affrontare proprio lei.

Non Jack McCullen, non suo padre, non i miei Malandrini o il Ministro in persona con la sua schiera di Auror alle calcagna.

No.

Devo affrontare qualcosa di peggio per me e per il mio cuore.

Lily Evans.

Lily Evans e la sua delusione.

Perché so che è così.

So perfettamente che lei sta male solo per questo.

...

Per cos’altro dovrebbe essere triste in quel modo in cui l’ho vista andare via?

Per niente.

È solamente molto delusa dal mio comportamento.

Sicuramente penserà che io non abbia fiducia in lei da dover fare per forza queste pazzie ogni volta per poterla sapere al sicuro.

Quando non è assolutamente vero... perché io so che lei è un’ottima combattente e sa difendersi egregiamente da qualsiasi nemico.

Anche dal peggiore.

Sa rendere le feste difficili a tutti i suoi avversari, anche a coloro che alla fine riuscirebbero a metterle i piedi in testa.

Ma io mi fido di lei e della sua capacità di autodifesa.

L’unico problema... quello che mi ha spinto ad accettare di compiere questa enorme follia, è la consapevolezza che Lily, per quanto possa essere grande e brava, non sarà mai in grado di sopravvivere all’intera guerra che sta imperversando in questo mondo assurdo.

Ed io non posso vivere sapendo che Lily non sopravvivrà.

Non lo posso accettare.

Arrivo in fondo alle scale ed esco dalla parete guardandomi velocemente intorno.

Percepisco la mia ansia persino nell’aria che respiro proprio perché non la vedo.

Non riesco a scorgerla da nessuna parte.

Probabilmente deve ancora arrivare alla fine delle scale, visto che con quel pancione che ha con sé qualsiasi movimento è più difficile e richiede più sforzo del normale.

Così, dopo aver osservato meglio, noto l’entrata nella parete opposta a quella da dove sono uscito io e mi ci avvicino, pronto per accoglierla all’istante.

Mi affaccio all’interno... e non la vedo.

Non c’è.

...

Maledizione, dove diamine è andata a cacciarsi?

Mi guardo di nuovo in giro per assicurarmi di essere completamente solo nell’abside.

Ed è a questo punto che mi rendo conto di un nuovo particolare.

Una nuova presenza che non c’era la prima volta che sono arrivato qui per raggiungere i miei amici ed aiutarli nella battaglia.

Mi avvicino a quel corpo privo di sensi sentendo non solo il mio sorriso, ma anche il mio orgoglio salire a livelli altissimi.

Deve essere stata molto violenta la rabbia della mia piccola Bibi, o di Mary o di Alice, da arrivare a ridurre in queste condizioni quello strano Mangiamorte di nome Jhonatan.

Accasciato a terra, testa appoggiata alla parete sulla quale avrà sicuramente sbattuto la testa, dato che noto qualche rivolo di sangue imbrattargli la camicia bianca.

Sorrido ancora di più.

Ecco la prova che di Lily Evans si può avere la completa fiducia.

Non è una semplice donnetta per la quale provare una paura costante.

Sa mantenere un incredibile sangue freddo e sa cavarsela in situazioni abbastanza gravi come queste due ultime in cui si è trovata.

Eppure, questo non fa di lei un’eroina capace di poter tenere testa a chiunque.

Prima o poi ci sarà un qualche stronzo che riuscirà a sopraffarla... ad ucciderla.

E a questo punto... come mi si può chiedere di continuare a vivere se il mondo è stato privato della sua luce?

Per quanto possa sembrare un pensiero egoistico... egoistico per tutte le persone che mi vogliono bene e che mi amano... spero che, se un giorno dovremo morire, io sia il primo ad andarmene.

Perché non ce la faccio.

Non oso immaginare come possa essere, anche se si tratta di pochi minuti, secondi, non riuscirei mai a sopportare il dolore del pensiero:

Lei è morta... è andata... finita per sempre...

Come potrei?

Accecato come sono di questo nostro amore...

Non posso e basta.

Questo è quanto.

Lei deve essere al sicuro da qualsiasi pericolo le si presenti davanti e non m’interessa che ora cominci a sbraitarmi contro.

Non m’importa!

Può anche uccidermi, ridurmi in polpette, bruciarmi vivo e lasciar marcire le mie ceneri, le mie budella... tutto quello che la sua geniale testolina può inventarsi.

Questo non mi fermerà mai dal raggiungere il mio obiettivo.

Non mi taglierà la strada nemmeno lei!

E, per quanto tutto questo sia avvenuto per colpa mia e per tutti i pasticci che ho combinato in questi mesi e nelle nostre battaglie, vincerò... come sempre!

Perché nessuno può sperare di mettere i piedi in testa a James Potter senza subirne poi le conseguenze!

Risoluto da questa nuova forza d’animo, comincio a camminare nella direzione del presbiterio per andarla a cercare nella parte centrale della chiesa.

Probabilmente è andata li.

Prima di lasciare completamente l’abside, sento dei rumori provenire da entrambe le scale.

Gli altri stanno scendendo.

Mi devo sbrigare se voglio restare solo con Lily senza essere infastidito dai miei amici.

Faccio passi più lunghi fino a correre quasi.

Supero il presbiterio e mi ritrovo di fronte la navata centrale della quale la parte più vicina a me, quella in cui il prete celebrava la messa, è quasi del tutto distrutta.

Quasi tutto... tranne i tre gradini che separano il corridoio dall’altare della chiesa.

Quei tre gradini che improvvisamente mi appaiono così accattivanti ed invitanti.

Semplicemente perché sul più alto dei tre c’è seduto l’oggetto dei miei desideri e delle mie ricerche.

Lily mi da le spalle, in questo momento (poiché le arrivo da dietro), ha le gambe leggermente piegate per poggiarle al primo gradino dal basso, e i gomiti posati sulle ginocchia per permettere alle braccia di sorreggere la testa.

Una posizione che esprime quanto io già so.

Prendendo un grosso respiro per darmi coraggio, mi avvicino fino a raggiungerla al suo fianco.

Lei non accenna ad alzare la testa anche se so che ha sentito il mio arrivo.

O, più in generale, l’arrivo di qualcuno.

Anche se è praticamente scontato che si tratti di me dopo quello che è accaduto qualche minuto fa.

Alzo lo sguardo, che mantenevo su di lei, e lo poggio sul resto delle tre navate della chiesa.

In fondo, all’entrata della struttura ecclesiastica c’è il Ministro soccorso da altre squadre di Auror appena giunte.

Tra poco cominceranno a perlustrare l’intera chiesa e ho la netta sensazione che anche io verrò portato via.

Motivo in più per compiere adesso il passo più grande per gettarmi nell’abisso nero davanti a me.

Prendo un nuovo grosso respiro e mi muovo.

Senza nemmeno chiederle il permesso per poterle sedere accanto, mi accomodo sul terzo gradino facendo strusciare la stoffa dei miei vestiti con la sua del suo abito.

Piego le gambe anche io, poggiandole sotto il primo gradino dal basso, e ci sistemo sopra le braccia lasciandole penzolare in avanti...

E resto in silenzio.

Con la coda dell’occhio ho visto il suo mutismo, il suo nascondere i suoi occhi, il suo volto basso.

Come se volesse allontanare la delusione... come se provasse vergogna.

Ma qui, l’unico che si deve vergognare come uno schifoso assassino sono proprio io.

Getto pesantemente l’aria fuori dai miei polmoni e mantengo ostinatamente gli occhi davanti a me, sulle figure degli Auror e del Ministro sempre più accanito in chissà quale discorso.

Magari su una nuova accusa contro noi Malandrini, oppure sul semplice racconto di quello cui ha assistito.

O, anche, se vogliamo essere proprio ottimisti, su una difesa a nostro favore.

Gesticola proprio tanto.

Deve essere molto nervoso.

Proprio come faceva Lily quando siamo rimasti nascosti dietro la colonna e aveva preso a darmi pugni a catena.

Probabilmente riprenderà l’opera lasciata a metà, ora che cominceremo a parlare.

Già.

Però se lei ha intenzione di rimanere in questa situazione ancora per molto... beh, io non credo di avere lo stesso tempo “libero” a disposizione come lei.

Di fatti, ho ripreso a fissare quella massa di Auror lavoranti al Ministero in costante aumento.

Un particolare che comincia proprio a spaventarmi.

Non posso assolutamente permettermi il rischio di essere arrestato (sempre se devo essere arrestato) senza averle nemmeno chiesto scusa come si deve.

Senza nemmeno averle parlato per provare a chiarirci.

«Lily?» la chiamo tra l’insicuro e il deciso.

Sposto difficilmente lo sguardo da quegli Auror a lei al mio fianco che, ancora, non accenna a muoversi.

Ma lo deve fare!

Per forza!

So già che non tenterò affatto la fuga questa volta.

Sono perfettamente in regola con la legge e se, secondo le decisioni del Ministro e della corte del Wizengamot, devo scontare una punizione per quello che ho fatto... ben venga.

Accetterò qualsiasi conseguenza di tutte le mie azioni.

Tutte.

Ma nessuna se prima non avrò parlato con lei.

Ecco perché sono più che convinto che darsi una mossa sia la cosa migliore.

Se dobbiamo distruggerci il cuore una volta per tutte... facciamolo.

Non ho alcuna voglia di litigare persino con gli Auror per farmi dare altri dieci o venti minuti in più per finire un discorso che saprà tanto di striminzito e super sintetizzato.

Continuo a guardarla.

Prima con decisione... poi, ecco che il mio cuore, battendo sempre più forte, comincia a depistare i propositi iniziali della mia ragione.

Tutta colpa di quei capelli rossi che le cadono dall’acconciatura ormai completamente andata; le coprono il viso, nascondendola come se fossero delle tende.

Ma non ho mai visto niente di può acceso come il suo rosso, niente di più bello e gentile al tocco... niente.

Senza parlare, naturalmente, di quei suoi meravigliosi occhi verdi.

Quegli occhi che mi hanno perseguitato per sei anni e, soprattutto, in questi ultimi mesi che ho trascorso senza di lei.

Sono, in un certo senso, felice, però, che lei li tenga bassi invece che puntati contro di me dato che sarebbe come parlare con un coltello alla gola.

Ma che m’importa?

Ho detto che anche se mi dovesse minacciare di morte, avrei continuato a fare tutto quello che era giusto e protettivo per lei.

È proprio bella la donna che amo.

La fisionomia stessa del suo viso esprime quella gentilezza che tanto la caratterizza.

E...

Ehi, un momento!

Scuoto la testa energicamente.

Non è questo il momento, maledizione!

Forza, James, concentrati, Porca Puzzola!

Sospiro, abbassando per un attimo gli occhi e riportandoli, poi, davanti a me.

Se lei non vuole guardarmi, nemmeno io la presserò tanto con il mio sguardo.

Preferisco controllare i movimenti di quei maledetti Auror.

Ma il momento giusto è ora... lo sento.

«Ascolta, Lily...» comincio con una voce abbastanza roca, «... So perfettamente che sei molto delusa da me, per quello che ho fatto e che ho accettato di fare» con la coda dell’occhio mi accorgo che ancora non muove un solo muscolo, ma continuo, «E so altrettanto bene che vorresti farmela pagare per tutto questo...» mi blocco un attimo.

Mi giro di nuovo verso di lei e la osservo attentamente.

Come l’ho vista quando sono arrivato, ecco che non ha battuto ciglio.

Con un lentezza studiata ed ansiosa, le passo un braccio dietro le spalle tentando di avvicinarmi con il viso al suo, celato, esattamente come prima.

«Lily?» la chiamo con una strana nota di afflizione nella voce.

Non accenna a muoversi, ma mi deve assolutamente ascoltare.

La sento tirare su con il naso ed, improvvisamente, fa un piccolo cenno d’assenso con la testa per assicurarmi che, invece, mi sta capendo.

Sospiro, leggermente rincuorato.

Mi avvicino ancora di più al suo viso per poggiare la mia fronte sulla sua tempia e sentirla maggiormente vicina al mio cuore con lo scopo di continuare a darmi forza per finire il mio discorso fin troppo difficile.

Ma è con un orribile tuffo al cuore che mi rendo conto che lei si allontana quanto più io tento di avvicinarmi.

Silenziosamente singhiozza, mentre respira in modo molto pesante.

«Non voglio darti fastidio perché so che ora l’unica cosa che vuoi è rimanere da sola o, per lo meno, stare alla larga da me.» le dico senza distanziarmi dalla vicinanza al suo viso che lei mi consente di avere, «Ma prima che mi allontani ancora un volta da te, Lily, voglio che tu sappia che qualsiasi cosa tu deciderai io ti resterò accanto. Ho pensato di poterti tenere al sicuro allontanandoti da me... ma solo ora che ho rischiato tutto questo come un povero idiota mi rendo conto del mio sbaglio. Volevo solo farti sapere che mi dispiace, Lily, e che, anche se mi dovessi lanciare contro un Avada Kedavra, resterò vicino a te e al piccolino...» sorrido lievemente pur mantenendo quel tratto di amarezza nel mio gesto, «... o alla piccolina».

«È un maschietto» si limita ad informarmi con fin troppa neutralità... come se, effettivamente, non fossi nessuno d’importante né per lei né per il bambino in arrivo.

Harry.

Un maschio.

Mio figlio... è un maschietto.

Non potrei sentirmi più felice per questo.

Chissà perché me lo aspettavo.

Probabilmente perché conto davvero sul fatto che Harry sia la mia copia sputata tranne che per gli occhi, i quali erediterà da Lily.

I meravigliosi occhi verdi della mia piccola Bibi.

Esattamente come l’ho sempre visto nei miei sogni.

Ed ora, dovrò deludere anche lui.

Lo so... perché Lily, per quanto già mi aspettavo che si comportasse in questo modo, non mi sta dando neanche un minimo segno che mi faccia capire che, prima o poi, verrò perdonato.

Nemmeno un accenno che mi assicuri che per lei, in questo momento, io esista.

Io che le sto proprio accanto e le sto parlando.

Niente.

Sembra quasi che stia completamente da sola e che al suo fianco, in realtà, non ci sia anima viva.

Indifferenza... l’arma migliore per distruggere i propri nemici.

Se non fosse stato per questa breve e glaciale risposta, probabilmente il suo escludermi sarebbe stato perfetto.

Però non va così...

Porca Puzzola se non va!

Lei può fingere tutto quello che vuole in questo preciso istante.

A me non importa proprio niente... non m’importa di essere portato via con il cuore più a pezzi di un vaso di ceramica lanciato alla massima velocità contro il muro.

Non m’importa.

E non m’interessa nemmeno questa sua indifferenza che ostenta con me.

Può fare tutto quello che vuole e pensare e convincersi che accanto a sé non ci sia nessuno.

Ma le mie parole le ascolterà.

Cavolo!

Ci può mettere la mano sul fuoco!

Animato da una nuova determinazione e pronto a disintegrarmi anche l’ultima parte del mio cuore rimasta intatta fino ad ora, prendo un nuovo bel respiro, allontanando braccio e busto da lei.

Torno in posizione eretta, guardando di fronte a me.

«Farò qualsiasi cosa, Lily, per riavere la tua fiducia...» sposto i miei occhi decisi su di lei che, ancora, mantiene la testa bassa sorretta dalle mani, «... lo sai. Non m’importa che ora, probabilmente, gli Auror mi arrestino; non m’importa quanto tempo ci vorrà per essere di nuovo libero e, soprattutto, non m’importerà niente della tua decisione» con una sicurezza che non possedevo da diversi mesi, stringo i pugni, e riporto i miei occhi sulle figure degli Auror che, adesso, cominciano ad avanzare verso di noi, «Tu ed Harry siete le persone più importanti per me. Non posso assolutamente pensare di poter esistere in un mondo privo di uno di voi due» abbasso gli occhi verso terra, «Chiedi tutto quello che vuoi, Lily. Te lo darò! Ti concederò tutto quello di cui hai bisogno e ti resterò accanto...» sospiro osservandola per un’ultima volta di sbieco, «... sempre!».

Rimango in silenzio.

Questo... questo è quanto dovevo dire.

Questo è quello che il mio cuore doveva dirle.

Ora che sono sicuro del fatto che lei sappia queste cose, posso anche essere portato via.

Per quanto mi fossi aspettato una conversazioni più lunga e dettagliata, magari anche con qualche maledizione lanciata dalla punta della bacchetta della mia piccola Bibi... ora va bene.

Posso dire che “ho la coscienza a posto” e, con questo, sarò accondiscendente nell’essere portato via.

Condotto chissà dove... a lasciar marcire il resto del mio cuore non ancora del tutto putrefatto dal dolore.

Perché, infondo, è questo che mi rimane, no?

«Tempo» dice lei senza osare alzare la testa verso di me e restituirmi un solo misero sguardo.

Anche che sia di odio, di disprezzo, di disgusto, di delusione, di amarezza... di morte.

Niente.

Nemmeno quello.

Niente.

Come se guardarmi in faccia fosse diventato, all’improvviso, qualcosa di vergognoso da fare.

«Ti chiedo solo questo, James» e devo solo ringraziare Merlino che non mi abbia chiamato con il mio cognome,«Ho bisogno di tempo per... per...» alle nostre spalle sento i primi passi dei nostri amici, i quali hanno tentato di camminare il più lentamente possibile per lasciarci il nostro spazio, «... ah, non lo so...» scuote la testa affranta lasciando cadere qualche lacrima dal naso dove si sono tutte accumulate, «... non so nemmeno io a cosa dovrò pensare e su cosa dovrò riflettere ma... ma ne ho bisogno...».

Improvvisamente, alza gli occhi facendomi sprofondare il cuore per il sobbalzo.

Non pensavo li avrebbe sollevati.

Si volta verso di me e mi fissa distrutta.

Riesco a leggere la distruzione causata dalla delusione nel suo cuore.

Ora tutta rigettata nei suoi rossi occhi gonfi di lacrime.

Ora tutta scorrevole sulle sue guance candide e bianche.

Ora tutta palpabile nel suo leggero tremolare.

Ora... così assassina con me.

Annuisco adagio, come se avessi una fortissima emicrania e dovessi muovere il più piano possibile la testa per evitare altro dolore.

Eppure, l’unico dolore in più che vorrei evitare non è alla testa... ma qui, nel mio petto.

«Tempo» faccio il coro con un tono di voce asciutto e distaccato.

Me l’aspettavo.

Me l’aspettavo questa fitta lancinante al cuore.

Ma un conto è prevederla... un altro conto è sorbirsela direttamente.

«Certo» le garantisco piatto.

Resto muto... che altro potrei dire?

«Signor Potter?» mi sento chiamare improvvisamente da una voce sommessamente severa e dura.

Drizzo lo sguardo dal pavimento dove l’avevo perso per un secondo, trovandomi di fronte due omaccioni che imperano dall’alto sulla mia figura semplicemente seduta su due gradini di pietra.

Ma se pensano di spaventarmi solo per la loro statura particolarmente imponente, si sbagliano di grosso.

Ero uno dei migliori quando “lavoravo” per il Ministero... e lo sono ancora (anche se in questo ultimo periodo ho combinato un bel po’ di pasticci durante le mie lotte).

«Si?» domando cominciando a rendere più scontroso il mio tono.

«Abbiamo l’ordine di condurla al Ministero insieme a Black, Lupin e Minus, signore» mi annuncia uno di loro con quella schifosa intonazione neutra e formale, bassa ed insensibile.

Faccio un piccolo sorriso sghembo abbassando per un attimo la testa e facendo vagare i miei occhi un po’ ovunque prima di posarli di nuovo sui due omaccioni di fronte a me.

Lo sapevo!

Avevo già previsto che sarebbe successo.

Troppe poche informazioni, secondo il Ministro, per poter risolvere un caso così complicato oppure troppe cose scoperte in così poco tempo.

A seconda dei punti di vista, insomma.

Il succo, ad ogni modo, l’avevo già previsto.

E, di certo, non potevamo aspettarci chissà che cosa di diverso.

Infondo è ancora aperta una sentenza su noi Malandrini.

Storcendo il naso in una smorfia buffa, sorrido.

«E va bene...» annuncio riappropriandomi della mia vecchia maschera.

Mi alzo in piedi.

«... Se avete un così disperato bisogno di James Potter per organizzare un indimenticabile festino come si deve, sarò ben felice di aiutarvi!» annuncio trasformando quel mio sorriso in un ghigno sempre più imperversante.

Uno dei due ringhia leggermente e, mentre l’altro si fa da parte, mi prende per una spalla e mi spinge, con fare per niente amichevole, in avanti... verso l’uscita della chiesa.

«Ah, James... come pretendi di accattivarti gli animi di questi gentili signori se sorridi in quel modo?» interviene la voce di Sirius.

Ci voltiamo tutti e quattro (io, Lily e i due omaccioni), guardandolo procedere sicuro di sé, seguito da tutti gli altri.

«Non hai ancora capito che nessuno comprenderà mai il nostro mitico stile?!».

Rispondo al suo ghigno.

Ora basta lasciarsi comandare dagli altri.

Ora è il nostro turno di fare quello che ci permette di vincere sempre.

I gradassi, gli arroganti, i buffoni.

I due migliori Malandrini insomma, accompagnati dall’anima pia del gruppo e dal nostro mangione preferito.

Di fatti, non mi sfuggono gli occhi di Remus che si alzano al cielo esasperati e il sorriso felice di Peter.

Se gli altri non ci capiranno, non succederà niente di grave per noi... perché ci sosterremo a vicenda, come abbiamo sempre fatto.

«Silenzio, Black! Non è proprio il momento questo! Dovete seguirci al Ministero! Subito!» sbraita l’altro omaccione che mi era sembrato il più calmo fra i due.

Sirius sorride ancora di più prima di alzare la mani.

«Assolutamente, signore! Calmiamoci però, ok?» gli chiede con la sua solita aria malandrina.

Remus, al suo fianco, sbuffa.

«Non vi preoccupate, ragazzi...» irrompe, improvvisamente, la voce di Frank, «... si tratterà giusto del tempo di avere la sentenza ed ottenere, poi, la libertà» ci rassicura Paciock, stringendo a sé Alice per le spalle.

Entrambi sorridono come se tentassero di addolcire la pillola... ed è proprio in questo momento che riesco a leggere nei loro occhi una scintilla diversa.

Una luce che non si può scorgere se sono da soli.

Adesso, invece, posso tranquillamente intravederla.

Sono... felici.

Veramente felici!

E saranno degli ottimi genitori.

Me lo sento, mentre guardo il pancione di Alice così simile a quello di Lily.

Peccato che io, al contrario, non sarò nemmeno un buon padre come Frank lo sarà per il suo bambino.

Credo che a mala pena la mia piccola Bibi mi permetterà di avvicinarlo.

«Sempre se verrà loro concessa, Paciock» risponde acidamente il secondo omaccione.

Prima ancora che io possa fulminare con gli occhi i due Auror, Mary, con un piccolo balzo, scende velocemente i tre gradini e si para di fronte all’ultimo che ha proferito parola.

«Voi, signore...» dice posando i suoi pugni sui fianchi ed assottigliando lo sguardo, «... avete delle prove che possano testimoniare la colpevolezza di questi quattro imbranati?».

«Ehi!» protesta Felpato, offeso.

Ma basta un’occhiataccia da parte di Alice, che si zittisce all’istante.

Credo gli sia bastata la dimostrazione di Lily sui due McCullen per imparare che non bisogna mai contraddire una donna incinta se si vuole tenere il collo salvo per il giorno dopo.

«Beh, veramente ci sono...».

«Avete appena assistito ad una battaglia contro tre Mangiamorte i quali hanno pure confessato di essere tali; senza contare il fatto che questi quattro sono davvero degli imbranati!» continua la McDonald interrompendo l’omone di fronte a sé, «Ma insomma, li avete visti?» continua allargando il suo braccio ed indicando tutti i Malandrini, «Sono veramente quattro maldestri! Come potete anche solo pensare che Lord Voldemort voglia dalla sua dei tipi tanto goffi come loro?».

Alzo un sopracciglio, scettico.

Mary non starà mica parlando veramente di noi, vero?

Noto i sorrisi mal trattenuti di Frank ed Alice, gli occhi di Remus che continuano ad alzarsi al cielo (ormai, li sta praticamente facendo ruotare senza sosta a furia di sentire le varie scemate di Sirius e Mary), Peter con la sua solita espressione confusa e Felpato... beh, a Felpato, a questo punto, esce il fumo dalle orecchie per la rabbia.

Persino i due Auror hanno sollevato scettici un sopracciglio, proprio come me.

«Sta scherzando, signorina?» domanda con altrettanto tono l’uomo di fronte alla McDonald, la quale sorride maligna.

«Si e no, signore» risponde vaga.

«Gallerd! Fitch! Perché ci state mettendo tanto?» tuona, all’improvviso, la voce del Ministro sbucando dietro ai due Auror ed interrompendo il nuovo ringhio del secondo omone... probabilmente quello di nome “Fitch”.

«Stavano tentando di opporre resistenza, signore» risponde Gallerd.

«Non è vero, signore!» s’intromette Mary frustrata anticipando la risposta telepatica che sarebbe stata data da me e mio fratello, «Sono io che ho cominciato a parlare, signore» continua la nostra amica sorprendendo veramente tutti (soprattutto noi Malandrini), mentre il Ministro supera i due Auror e le si avvicina per poterla avere di fronte, «Volevo semplicemente capire, signore, perché questi quattro ragazzi dovrebbero essere incolpati quando vi è stata sbattuta in faccia la prova lampante della loro innocenza» .

Il Ministro rimane un attimo in silenzio osservando attentamente la donna che si ritrova davanti.

Poi espira leggermente.

«So che ci è stata data questa prova della loro innocenza, ma su di loro vi è ancora un’inchiesta da risolvere».

«Anche se è stata aperta da un Mangiamorte?» domando ricordandomi dell’atto di Jack McCullen quando ancora era creduto il miglior Auror al Ministero.

Il Ministro annuisce.

Poi, cogliendomi di sorpresa, mi sorride apertamente.

«Non ti preoccupare, Potter. Non penso che voi quattro possiate minimamente rischiare la prigione. Infondo, le persone che vi incolpavano sono quelle che per prime finiranno ad Azkaban; senza contare che avete fin troppi testimoni dalla vostra parte».

«Quindi,QQ come ho già detto prima, si tratta solo del tempo di concludere questa benedetta sentenza e poi, riavrete la vostra libertà» s’intromette ancora una volta Frank con lo stesso sorriso sulle labbra.

Un sorriso che viene immediatamente corrisposto da parte mia.

Dopo quello che Frank ha fatto per noi in questi ultimi mesi, credo che gli dovrò praticamente tutto.

«Quando si terrà questa sentenza, signore?» chiede Remus colpendomi.

Cazzo!

Non ci avevo pensato!

«La fisseremo per il momento più prossimo possibile» assicura il Ministro.

Assicura?

Perché voi pensate che io, dopo questa affermazione, mi senta veramente sicuro?

Le sentenze sono famose ovunque per i loro tempi, a volte, incredibilmente lunghi.

Ora, la domanda fatidica è: che diamine di fine facciamo noi Malandrini in questo periodo di attesa?

Ad Azkaban anche noi?

Liberi?

Cosa?

«E...» Lunastorta comincia a parlare, ormai completamente unico nell’aver intrapreso questo discorso con il Ministro.

Io non credo di avere la forza di chiedergli per quanto altro tempo il mio spirito, così legato alla libertà, dovrà rimanere chiuso entro quattro mura.

Prigioniero.

E, soprattutto, lontano dai miei propositi.

Lily...

Harry...

«E... cosa ne sarà di noi in questo arco di tempo, Ministro?».

Alzando impercettibilmente il mio sguardo, posso notare gli occhi del capo del Ministero rabbuiarsi un attimo.

Sento persino la tensione dei miei tre Malandrini e l’attesa ansiosa di Mary, Alice, Frank e, persino di Lily che, ancora, mantiene la sua testa bassa, posata sulle mani.

Si è completamente oscurata dal mondo... non solo da me.

Ma da tutti.

Il Ministro sospira.

«Credo proprio che sarete sottoposti all’arresto domiciliare, signori miei».

Chiudo gli occhi, cercando di estraniarmi un attimo da questa situazione assurda.

Subito dopo, li riapro trovandomi l’Auror di nome Gallerd proprio davanti.

Si... forse è meglio essere portati via proprio adesso.

Non credo che riuscirei a sopportare ancora per molto il peso di tutto questo.

Lily che fa finta che io non esista, i miei amici completamente delusi ed affranti, i Malandrini arrestati.

Voglio solo essere sbattuto a casa mia e rimanerci tutto il tempo necessario per continuare a marcirci dentro.

Con la coda dell’occhio noto Sirius scendere per primo quei tre gradini e raggiungere Fitch, immediatamente seguito da Remus e poi da Peter.

«Bene» prorompe il Ministro, osservando Mary, Alice e Frank, «Voi, signori miei, riceverete una lettere che vi informerà della data e del luogo in cui si terrà la sentenza. Così che potremo chiudere questa storia una sola volta per tutte» conclude serio, «Ora, se volete scusarci».

Sposta lo sguardo su tutti e quattro i rimanenti, sostando di più sulla piccola figura di Lily.

«Vi consiglio di farvi visitare, tutti quanti, al San Mungo. Non si sa mai» aggiunge con voce più pacata, guardando Frank direttamente e facendo un piccolo cenno con gli occhi alla mia piccola Bibi.

Paciock annuisce e gli da la sua parola che avrebbero fatto come il capo del Ministero gli ha appena suggerito, mentre io comincio a sentire le budella attorcigliarmisi.

Insomma, capisco perfettamente che loro sono ancora un po’ restii a fidarsi di nuovo di me e che, soprattutto, io sto per essere portato via, però, che cazzo!

Hanno parlato implicitamente di Lily come se fosse un’animale da bestiame e come se io non sarò in grado di prendermene cura quando tornerà al suo fianco.

Perché lo faro!

Porca Puzzola se lo farò!

Gliel’ho detto: anche se dovesse minacciarmi con l’Anatema che Uccide, io le resterò accanto.

Non m’interessa niente!

Già è tanto che dovrò passare un indeterminato tempo lontano da lei senza poterla sentire.

Figuriamoci se dovrò mantenere le distanze anche quando sarò libero... ma stiamo scherzano?!

Il Ministro annuisce, prima di voltarsi verso l’uscita della chiesa ed incamminarsi.

Al suo seguito, subito, partono i due omoni trascinando noi Malandrini per un braccio o per un polso.

Ed è così... che il “grande eroe” se ne va.

Ecco che i mistici combattenti vengono trascinati via.

Osservo di sbieco le espressioni dei miei amici.

Peter si sta mangiando le unghie della mano libera, Remus pare tranquillo eppure riesco a leggere la sua ansia nei suoi occhi.

Sirius, invece, mi pare l’unico veramente calmo.

Mentre io... beh, io, dopo questa fugace occhiata ai miei Malandrini, tento di perdere lo sguardo un po’ ovunque per evitare di incontrarne di altri.

Altri con la stessa caratteristica dell’unico che mi ha già pugnalato dritto al cuore.

Quello di Lily.

Delusione.

Delusione ed indifferenza.

Due armi micidiali.

Sospiro, cercando di calmarmi.

Devo pensare che tra un po’ sarò di nuovo a casa mia.

Nella mia vera e vecchia casa tanto confortant...

«Ah!!!» esclamo sentendo il dolore fisico alla nuca.

Ahia!! Che male!! penso, mentre tutti i Malandrini più il Ministro e i due omoni si fermano.

Ma che diamine è stato a colpirmi in testa?!

Mi volto (esattamente come tutti gli altri) mezzo frastornato - se non completamente, appena mi rendo conto che a prendermi in testa è stata una scarpa - per capire chi sia il responsabile.

Con un movimento repentino, mi sposto con il busto verso destra per evitare la seconda scarpa lanciata alla massima velocità sempre con lo stesso obiettivo: io.

Eppure non faccio in tempo ad aprire bocca che il responsabile, istantaneamente, comincia a sbraitarmi contro.

«Dopo quattro anni...» inizia, quello che sembra un discorso interminabile ed urlato con l’ottava più alta, la mia piccola Bibi «... dopo quattro anni che stavamo insieme tu, tu, hai avuto il coraggio di fare questo?!?!» urla fuori di sé, avvicinandosi minacciosamente - per quanto le sia consentito da quel pancione sempre più grande.

Sono passati solamente pochi minuti dall’ultimo attacco di Lily, ma lei ha dato prova della sua bravura.

Ha dato prova della giusta paura che si dovrebbe provare a trovarsela di fronte alterata.

Eppure non riesco a sentirla.

Non riesco a provare questa benedetta paura, semplicemente perché mi sento veramente felice.

Finalmente quella delusione e quell’indifferenza sono sparite per lasciare posto ad un primo vero sentimento.

Finalmente Lily Evans ricomincia a provare qualcosa per me.

Che cosa m’importa che questo sentimento sia negativo?

È solo rabbia.

Ma è pur sempre qualcosa.

E questo mi rende incredibilmente felice.

Di fatti, mentre tutti gli altri sono rimasti esterrefatti da questo brusco cambiamento d’umore ed ora la stanno fissando con tanto d’occhi e con la bocca che arriva a terra, io non riesco a smettere di sorriderle con il cuore.

Una cosa che, invece, fa adirare ancora di più i suoi nervi.

«Non sorridere così, James!» mi urla contro continuando la sua lenta e intimidatoria avanzata contro di me, «Non sorridere così altrimenti ti do un pugno e ti faccio saltare tutti i denti!!».

Irrimediabilmente mi trovo ad allargare il mio sorriso.

È così bella e tenera quando si arrabbia.

E, soprattutto, quando cerca di fare l’impavida contro di me.

Perché in realtà, se solo provasse a dare un pugno contro il mio bel faccino, l’unica che si farebbe male sarebbe lei.

Mi raggiunge, finalmente, e mi da un grosso spintone facendomi indietreggiare di un passo.

Ormai, anche l’omone che mi trascinava ha mollato la presa sul mio braccio, impaurito da questo uragano dai capelli rossi.

«Come diamine hai potuto, James Potter?! Come?!?!?!?!?!» grida fuori di sé dandomi ripetuti spintoni e facendomi arretrare sempre di più.

Ad ogni spintone, poggio la mano sul punto in cui lei mi ha toccato e il mio sorriso si allarga sempre di più.

Sono proprio contento di questo sentimento.

Almeno l’amaro dolore dell’indifferenza ha lasciato il posto al frenetico battere del mio cuore in attesa del suo verdetto finale.

«Dopo così tanto tempo che stavamo insieme, tu ancora non ti fidi di me tanto da arrivare a compiere una simile stronzata?!» continua la mia piccola Bibi, permettendo anche ai primi nodi in gola di deformarle la voce.

E, di solito, le parolacce non si trovano facilmente nel vocabolario quotidiano di Lily Evans.

È solo la vera e pura rabbia a tirargliele fuori.

Sorrido ancora di più.

Questo, invece di farmi collassare definitivamente, mi fa sentire sempre più vivo.

Significa che il suo sentimento è veramente puro nei miei confronti.

«Dopo che ho passato con te innumerevoli missioni contro i Mangiamorte, dopo che ti ho aiutato chissà quante volte a riempire le celle ad Azkaban, dopo che siamo sopravvissuti per tre volte consecutive a Voldemort in persona, tu fai una cosa del genere?».

Ora, però, comincio a sentire di nuovo il dolore.

I suoi occhi si sono di nuovo velati di lacrime.

Una cosa che tollero sempre di meno, maledizione!

Parandomi di poco il petto, bersagliato dai suoi continui spintoni, ed ora anche pugni, prendo un grosso respiro e comincio, per la prima volta, la nostra vera discussione.

«Non è questo il punto, Lily».

«Ah, no?! E qual è, allora, il punto, James? Qual è?!».

Con un’agile e veloce mossa, le spingo lontano le braccia che ancora tentavano di colpirmi e le afferro il viso per poterla fissare direttamente negli occhi.

Se in un primo momento è rimasta sorpresa da questo mio gesto, ora non lo da più a vedere.

Per quanto i suoi due smeraldi siano inondati di lacrime ora, mantiene il suo sguardo duro contro il mio, mentre respira pesantemente per riprendere fiato.

A questo punto, con quel peso nella pancia che si porta dietro, anche i più piccoli movimenti diventano per lei una grande fatica.

«Il punto è...» le dico con voce bassa e sommessa, osservando il mio oceano profondo dentro i suoi occhi, e ignorando completamente i sussulti spaventati dei due Auror e del Ministro, come se avessero paura che io le potessi fare del male, «... che tu sei forte, Lily Evans. Sei forte ed io lo ammetto» adesso posso tranquillamente leggere lo stupore nel suo dolce volto, con quell’adorabile espressione corrucciata, «Sei un asso nel combattere» rendo i miei occhi seri, ora, cancellando quell’accenno di sorriso che avevo prima, «Ma questo non basta. Non mi basta, capisci?».

Lei nega con il capo, ancora confusa.

«Persino i migliori, Lily, possono collassare in una guerra assurda come questa. Possiamo essere forti quanto vogliamo... ma questo non ci garantirà al cento per cento la sopravvivenza» sprofondiamo ancora nei nostri rispettivi oceani, seri, «Ed io non posso continuare a vivere la mia vita se so che tu non esisterai più».

Lei resta muta, esattamente come tutti gli altri.

Credo che la notizia l’abbia colpita ed affondata.

Glielo riesco a leggere nello stupore delle sue iridi verdi, spalancate.

Poi, repentina come prima, cambia ancora una volta espressione.

Indurisce di nuovo lo sguardo, fulminandomi, e, alzando le braccia verso l’alto, scaraventa via dalla sua faccia le mie mani, liberandosi dalla mia presa.

«Quindi questa sarebbe la giustificazione?» grida ancora furiosa, facendomi sentire, per la prima volta, da quando ha cominciato a sbraitarmi contro, veramente male, «La tua grande giustificazione che ti ha spinto a tutto questo?» domanda ancora compiendo qualche passo indietro, ma mantenendo i suoi occhi duri contro di me, «Questa, più che una giustificazione, mi sembra una grossa cretinata, James Potter!» continua con la voce, ormai, completamente rotta, come le sue guance tagliate a metà da quei nuovi fiumi di lacrime che hanno preso a cadere, «La più grande sciocchezza che tu abbia mai potuto dire in tutta la tua stupida vita!!!» urla sempre più forte, addirittura arrivando a chiudere gli occhi per un secondo e a piegarsi per lo sforzo.

E poi, ad accompagnare il rumore del mio battito frenetico, si aggiungono i suoi singhiozzi.

Il silenzio che regna fra noi due e gli altri spettatori (del tutto indesiderati) sarebbe sicuramente rovinato da questi due rumori così forti e strazianti.

Eppure, esso fa da sfondo alla fine della nostra “conversazione”.

Per quanto lei continui a singhiozzare tacitamente ed io senta il mio cuore quasi uscirmi dalle orecchie e dal petto, il silenzio s’insidia ovunque.

Tra i miei Malandrini ammutoliti e dispiaciuti...

Tra Alice, Mary e Frank combattuti dalla decisione per quale fazione parteggiare...

Tra i due Auror e il Ministro letteralmente senza parole e con gli occhi sbarrati...

Tra noi due...

Io distrutto da questa visione e dalle sue ultime espressioni e lei... lei che ancora singhiozza, ma che ha una strana luce nel viso.

Attraverso quelle labbra posso capire il sentimento di delusione e di tristezza che sta provando in questo momento... ma gli occhi.

Quei meravigliosi occhi verdi, ora, sono ancora spalancati e... ed indecisi.

Come se fosse combattuta tra due sensazioni diverse ed opposte, le quali non so assolutamente immaginare quali siano.

Anzi, considerando le condizioni in cui mi sono ridotto adesso, probabilmente è molto più saggio non venirne a conoscenza.

Sospiro.

Alle mie spalle, nella navata laterale, persino le altre squadre di Auror, a lavoro per portare via i corpi privi di sensi dei McCullen e di Jhonatan, hanno assunto un “rispettoso” silenzio, oppure parlano a bassissima voce.

Sfido chiunque, ora, a trovare un modo tranquillo per uscire da questa situazione.

È, di fatti, con un enorme impaccio che il Ministro fa un piccolo passo avanti e riprende la parola:

«Beh... bene... credo...» con molta goffaggine si volta dietro di sé, per osservare le reazioni dei miei Malandrini e di Frank, Alice e Mary, «... credo proprio che ora...» si gira di nuovo verso l’uscita della chiesa, dove ci troviamo io e la mia piccola Bibi ancora fissanti l’un l’altra, «... possiamo andare».

Sospiro un’ultima volta, abbassando di poco gli occhi per poi rialzarli, colpevoli, su di lei.

Lei che, adesso, sembra ancora più combattuta ed in preda all’ansia di prima.

Sposta un secondo gli occhi sulle figure del capo del Ministero, sui due Auror e sui Malandrini, per poi tornare a guardarmi.

Ed è in questo istante che non riesco veramente più a leggere nessuna emozione negativa in lei.

Quello che vedo è solo tanta, tantissima, indecisione.

Compie respiri sempre più grandi e pieni di panico man mano che il Ministro si avvicina a noi.

Non la capisco.

Non riesco proprio a capire cosa diamine le stia succedendo.

Non si sentirà mica male, vero?

Non si staranno manifestando adesso le conseguenze di tutta la tensione provata in questa giornata su di lei e sul bambino?

No.

Impossibile!

Non può essere... è stata bene fino a qualche minuto fa.

Forse non doveva urlare in quel modo.

Forse sarebbe stato meglio se fosse rimasta un po’ più calma.

Probabilmente non avrei dovuto reagire in quel modo che l’ha fatta solo innervosire di più.

Non avrei dovuto rispondere in quella maniera... forse avrei fatto meglio a non parlare direttamente.

«Forza, Potter» mi incita il Ministro, tentando di darmi un coraggio quasi paterno nel muovermi.

Si stanno avvicinando sempre di più a noi.

Mancano davvero pochi passi...

Eppure io li sento così lontani.

C’è solo la mia paura che le stia per succedere qualcosa di brutto... e con lei anche al piccolo Harry.

Respira tuttora pesantemente.

Grandi e grosse boccate d’aria.

Mi volto un attimo per controllare la situazione al nostro lato.

Dietro l’avanzata pacifica del Ministro e dei due Auror, seguiti da Sirius, Remus e Peter, anche Mary si sta avvicinando.

Sicuramente per prendere con sé la mia piccola Bibi, rassicurarla, calmarla, curarla...

Mary McDonald... un’altra persona alla quale dovrei la vita per tutto quello che sta facendo per Lily da quando io ho deciso di lanciarmi in questa pazzia.

Esattamente come Alice e Frank, i quali si stanno incamminando, anche loro, verso l’uscita della chiesa.

Sarebbe anche ora che tutti tornassero a casa, soprattutto loro due.

Alice ha rischiato di non rivedere più Frank per quella maledetta trappola mortale nella quale ci aveva rinchiuso McCullen Senior quando abbiamo scoperto tutta la verità... quindi, credo proprio che nessuno meglio di loro due si meriti un ben conquistato riposo a casa.

A coccolarsi... magari a scegliere un nome per il loro bambino in arrivo.

A proposito: non ho ancora avuto occasione di chiedere a Frank se glielo avevano già trov...

...

Boom!

Improvvisamente il mio cuore ha preso a battere all’impazzata, nel mentre sorrido a quel gesto che era tutto fuorché aspettato.

Era proprio mentre osservavo i miei amici dirigersi verso di noi che ho sentito due piccole e fredde mani posarsi sulle mie guance, girarmi il viso e poi... un paio di agognate labbra sulle mie.

Ci ho impiegato solo pochi secondi per capire effettivamente cosa era successo, solamente perché quel sapore lo avevo potuto assaporare di nuovo per poche volte in tutti questi mesi e, soprattutto, perché lo sognavo praticamente ogni sera.

Poi, una volta che ho realizzato che questo non è affatto un sogno, ma la più bella e pura realtà, ho sorriso sulla bocca della mia piccola Bibi e le ho passato le braccia intorno alla vita, nel contempo che lei stringe le sue intorno al mio collo.

Spingendo sempre di più contro le mie labbra, sento la passione montare ad ogni bacio in più.

Non è solo uno... ne sono tanti... ed ognuno con una profondità maggiore dal precedente.

«Wow!!!» esclama Felpato al massimo del volume battendo le mani di fronte questo spettacolo.

Il ché mi fa pensare che anche tutti gli altri miei compagni avranno sorriso inteneriti dalla decisione... dal verdetto finale di Lily Evans.

Adesso capisco perfettamente quella sua indecisione nei suoi tratti.

“Lo lascio morire straziato dal suo dolore o lo bacio?” avrà pensato.

Beh... credo proprio che sarà prevalsa la seconda, voi che dite?

Ed è incredibile... è una cosa incredibile la capacità di questa donna di gestire ogni singolo sentimento dentro il mio corpo.

Un momento fa stava lasciando marcire l’ultima parte del mio cuore, mentre adesso... adesso, beh, riesco a sentirlo di nuovo tutto.

Intero.

Posso percepire addirittura i vari singoli pezzi, dispersi in tutto questo tempo, tornare al loro posto.

E nella mia testa si forma l’idea definitiva di quello che succederà.

Ora so cosa devo fare... e, soprattutto, come uscire di scena ora che mi porteranno via.

Tento di stringere le mie braccia intorno alla sua vita, ma la sua pancia ci ostacola dall’abbracciarci come abbiamo sempre fatto.

Lei sopra di me e, nel contempo che io la tenevo sollevata da terra, lei, dall’alto, mi guidava verso le sue dolci labbra.

Sussulta per questa piccola stretta prima di allontanarsi leggermente.

Appoggia la sua fronte contro la mia e mantiene le sue braccia sulle mie spalle... io, invece, lascio le mie mani sui suoi fianchi ed apro lievemente gli occhi.

«Mi sa che c’è qualcosa tra di noi, Bibi» le mormoro con tono profondo e con un piccolo grande sorriso.

Lei ride candida e serena riscaldandomi quel cuore appena risanato.

Insomma, non basta solo ricostruire i pezzi andati distrutti... ma anche dare quel soffio vitale che torna a far battere il mio cuore.

Ed è proprio questo il fatidico soffio vitale: la sua risata sincera, serena, il suo sorriso sulle sue labbra, i suoi occhi per metà socchiusi che scrutano fieri quella pancia poggiata al mio ventre.

Il nostro vero legame... quello che va oltre il semplice fidanzamento e che ha il potere di rendere persino il matrimonio qualcosa di futile.

Perché qui stiamo parlando di amore... il frutto di un amore... il nostro.

Inaspettatamente Lily sospira facendomi alzare gli occhi dal suo ventre sul suo volto.

«Perché ti devi comportare così, Buch?» mi domanda mormorando.

Sono questi i momenti in cui, attraverso i nostri sussurri e nostri mormorii, le nostre carezze e i nostri baci, le nostre smorfie e i nostri sguardi, creiamo una sorta di bolla di sapone dove tutto quello che la circonda smette di esistere fino a quando lo vogliamo noi.

Anche lei alza i suoi due smeraldi su di me, scrutandomi tranquilla ma decisa.

«Perché devi fare il codardo quando non lo sei?».

Tiro le mie labbra solo da un angolo della mia bocca in un mezzo sorriso.

«Te l’ho detto, Lily...».

La vedo negare con il capo, seria.

«Anche io ho paura, James... anche io non posso sperare di vivere la mia vita se tu non sarai più al mio fianco» prende un grosso respiro, «Perché io devo rischiare e tu no?».

Le passo la mia mano destra sulla sua guancia sinistra, facendole una piccola carezza.

«Io voglio che tu arrivi alla fine di questa guerra, Lily».

«Anche io lo voglio per te, James» mi risponde repentina.

«Ci proverò...» le sorrido.

«No!» dice subito, quasi non lasciandomi il tempo di garantirle che tenterò di fare come vuole lei, «No, James! O tutti e due o nessuno».

Getto stupefatto l’aria fuori dai miei polmoni, guardandola stordito.

«Vuoi che Harry cresca senza genitori?».

«Voglio che mio figlio cresca con due genitori che lo amino... esattamente come è giusto che sia» continua risoluta, «Questo significa che nessuno di noi due deve rischiare!».

Poggio anche l’altra mia mano sulla sua guancia destra e la bacio di nuovo.

Sento le sue piccole e fredde mani posarsi sui miei polsi, mentre lei si allunga per potermi rispondere meglio.

«Adesso basta» interviene, improvvisamente, la voce del Ministro.

Con la coda dell’occhio li vedo procedere di nuovo verso di noi.

Questo è il momento finale.

Riporto le mie iridi profonde sulla mia piccola Bibi, scrutandola direttamente nell’anima.

È in attesa della mia risposta.

Le sorrido.

«Ci proveremo, Lily...» le dico con sicurezza, quasi come se sarà una certezza che riusciremo a sopravvivere.

E noi, infatti, ce la metteremo tutta!

«... ce la faremo» concludo fiero.

«Andiamo Potter!» s’intromette ancora una volta la voce del Ministro, ormai, vicina a noi.

Si sono proprio fermati davanti a noi, aspettando che ci stacchiamo una volta per tutte per poi potermi portare via.

Lily mi sorride nello stesso modo in cui avrebbe fatto se ci fossimo trovati soli.

Mi fa una piccola carezza sulla guancia e, infine, si sporge un’ultima volta verso di me, concedendomi un ultimo bacio.

Ed è proprio nel momento in cui ci stacchiamo che infilo la mano nella mia tasca dei pantaloni ed estraggo il soggetto del mio colpo di genio.

Mentre l’Auror di nome Fitch ci raggiunge prendendomi per l’altro braccio, velocizzando il nostro distacco sotto gli improperi di Remus e quelli (estremamente fini) di Sirius, io glielo metto nella mano e la stringo.

Mi sorride felice e scalpitante.

Conoscendola, non vedrà l’ora di poter vedere cosa le ho dato quando gli Auror e il Ministro non potranno guardare.

Con un ultimo sospiro più leggero e felice ed un ultimo sorriso, seguo la combriccola diretta al Ministero.

Cammino per un po’, insieme a tutti gli altri, fino a raggiungere l’uscita della chiesa.

Qui... per l’ultimissima volta, mi volto indietro scoprendo che Mary, Alice e Frank hanno raggiunto Lily, la quale ancora mi fissa sorridente.

Vedo Mary, scuoterle delicatamente il braccio nella quale mano si trova l’oggetto che le ho dato, nascondendolo a tutti, tranne che alle loro viste acute e vigili.

Lei, risoluta, stacca per un secondo i nostri sguardi incatenati posando il suo sulla sua mano chiusa.

Riesco a notare la lentezza, studiata dallo scalpitare del suo cuore emozionato, con la quale la apre.

E poi... gli occhi spalancati di Mary, l’espressione di stupore e di contentezza sui visi di Frank e di Alice... e il suo.

Il suo, incomparabile con nessun altro.

È rimasta senza parole.

Alza gli occhi lucidi di commozione verso di me giusto nel momento in cui sto quasi per sparire oltre l’uscio.

Le sorrido come solo James Potter sa sorridere.

E lei si apre in un altrettanto sorriso di gioia, rimanendo a bocca semi aperta per l’incredulità dell’accaduto.

Si... le ho appena chiesto di sposarmi in un modo che non avrei mai sognato.

Era da troppo tempo che quell’anello restava nelle mie mani.

Ed era giusto arrivata l’occasione di darlo alla legittima proprietaria... la quale può reclamare i diritti di possedimento anche sul mio cuore.

Ecco la mia uscita.

Questa è la vera uscita da “grande eroe”... e non è ancora finita!

Perché nessuno può pensare di poter farla franca con James Potter!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«JAMIE!!!». Digrigno i denti, restando seduto. Alzo la testa verso l’alto e grido.

«Che cazzo vuoi, coglione?!».

«Amore...» mi chiama ancora con la voce in falsetto dalla camera di sopra, «... credo di aver rotto il materasso, Tesoro». Maledetto bastardo! Se me la pagherai!!!

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Capitolo 43
*** Annuncio ***


Annuncio Apocalittico:

Ok, lo ammetto U.U... presentarmi qui, adesso, dopo un mese intero di mancato aggiornamento per darvi questa notizia abbastanza orripilante, è quasi meschino da parte mia!

Si, signore e signori, come avrete già e giustamente intuito, vi porto questo annuncio "apocalittico" di temporanea chiusura della fan fiction!

Questa volta non voglio assolutamente riversare tutta la colpa nella scuola o altri tipi di impegni. Certo questi hanno fatto la loro parte (<.<), ma, ad essere sinceri, si è trattato di una misera percentuale: in realtà, la più grande colpa del ritardo (e, adesso, anche della chiusura) è dato dalla mia ispirazione. Credo proprio che sia morta e non capisco perché! Non mi era mai successo prima d'ora per quanto questa sia solamente la terza long che scrivo! >.<

Mi dispiace da impazzire, ragazzi, perché posso perfettamente capire l'ansia che vi prende quando vi mancano gli ultimi capitoli! Vi assicuro che ci provo: quando ho tempo (e soprattutto quando ho voglia -.-') mi metto qui, al computer, e tento di scrivere qualche cosa. Ma il successo è così misero, credetemi! Fino a due settimane fa il capitolo che dovrebbe essere pubblicato aveva la lunghezza di UNA pagina O.O!! Dopo due settimane di lavoro sono arrivata alla pagina numero TRE!!! T.T

Insomma... io, da parte mia, non mi voglio assolutamente arrendere perché non le posso tollerare le fan fiction iniziate e mai finite; però ho anche sentito la necessità di mettermi oggi e scrivervi questa piccola pagina di scuse e ringraziamenti (soprattutto perché qualcuno aveva addirittura ipotizzato una possibile morte dell'autrice xD)!

Giuro dal profondo del mio cuoricino che, non appena la scuola sarà EFFETTIVAMENTE conclusa, proverò con ogni fibra del mio essere a incollare il sedere alla sedia e staccarmici solo dopo che avrò scritto almeno due o tre capitoli di fila! E, soprattutto, a dedicarmi solamente a questa fan fiction, perché, popolo, nella mia testa si sono liberate tante di quelle storie su James e Lily che ho già iniziato a stenderne tre o quattro tutte insieme.

Ora, l'impresa è scegliere quale di queste sarà quella che più mi alletta e che sarà, per questo, più facile da portare avanti come progetto. Sto anche pensando ad altre One-Shot in modo da non bloccare il mio scrivere ed evitare di perdere altri punti!!

Vi imploro nuovamente il perdono per questa bruttissima figura e per la delusione che vi sto arrecando! Scusatemi tantissimo U.U!
Spero di non perdere nessuno di voi mentre io sarò impegnata in questo viaggio per ritrovare la retta via...

Perciò, oltre a questa bella speranza che covo dentro di me, non posso fare altro che chiedervi ancora una volta "Scusa"!

Scusami lettore!

Prima di lasciarvi definitivamente, però, volevo ringraziare:

Quei 21 amori che, costantemente e non, hanno seguito e commentato la mia storia:
  • Pazzarella_dispettosa
  • Malandrino4ever
  • pRiNcEss LiLIUzzA
  • Cicci92
  • La Nika
  • _Jaya
  • Oceanodiviolini
  • ElseW
  • DanyCullen
  • Ale90
  • Tugs
  • Jaily
  • Bittersweet miki
  • Cullen isabella
  • Pikkolina88
  • Piuma_rosaEbianca
  • Sherry
  • Ginny18
  • Giangi2495
  • Io_crazy
  • Kiki4ever

Quelle meravigliose persone che mantengono la mia fan fiction tra le loro Preferite:

Quegli angeli unici che hanno questa storia nelle loro Seguite:

Ed, infine, ma non meno importanti per questo, quegli splendidi quattro lettori che hanno salvato la fan fiction nelle Ricordate:

  • Celly87
  • Penelope84
  • Zanna
  • _Jaya


Grazie a tutti, dal profondo!!

Ho un po' paura a lasciarvi... ho paura che poi non vi risentirò più! Spero davvero che non accada perché sarebbe bruttissimo perdere tutti voi!

Beh... anche se mi sto facendo sotto dalla fifa (che linguaccio aulico per un TEMPORANEO addio xD)... credo sia arrivato il momento di chiudere anche questo bruttissimo annuncio!

Scusatemi ancora tutti e... a presto, spero :')

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Capitolo 44
*** Capitolo XLII - Ma Sentilo! ***


(QMNSHDF) Capitolo XLII - Ma Sentilo!

Salve a tutti, popolo!!

Poche parole prima di lasciarvi alla lettura di questo capitolo così sudato ed aspettato: prima di tutto volevo ringraziare ogni singola persona che ha commentato con parole davvero toccanti l’annuncio che avevo postato circa il mese scorso. Siete riusciti a tirarmi su di morale in un modo incredibile, dico sul serio!
Soprattutto alcuni di voi, dei quali seguo le fan fiction e con le emozioni che ci imprimono dentro sono stati capaci di farmi tornare la voglia di scrivere, la volontà di far provare anche da parte mia queste sensazioni meravigliose su questa coppia così affiatata ed affascinante come sono effettivamente James e Lily.
Inoltre, un ringraziamento in particolare va alla mia dolcissima e preziosissima compagna di discordi assurdi sul Forum più bello del mondo: Thorn&Buck Lily e James Potter!

Emy, non so come, ma sei riuscita ad influenzare positivamente la mia voglia di tornare a scrivere più con le cavolate che ci diciamo nel Forum, piuttosto che con tutti gli altri gesti! Non che voglia sminuire le cose bellissime che hai fatto e che mi hanno tirato giù la lacrima difficile per me... però, è stato strano e stupendo!
Grazie

E per finire... ho deciso di non rispondere alle vostre recensioni perché quell’annuncio è stato un brutto scalino da salire e per me può essere già dimenticato nello sgabuzzino delle scope. Ad ogni modo, non lo eliminerò dalla storia perché purtroppo ne è stato parte e, anche perché non ho assolutamente intenzione di perdere le vostre parole così commuoventi!

Grazie:

Giangi2495
Jaily
ElseW
pazzerella_dispettosa
malandrino4ever
Nymphy Lupin
pRiNcEss LiLIUzzA
La Nika

Grazie:

88camy
ale90
aly12potter12
AxlRoseGirl
BabyFairy
bittersweet miki
BlackFra92
cesarina89
Christy 94
DanyCullen
elita
fay90
giangi2495
GiulyMPotter90
Greg90_h
hp4e
ilovejames97
La Nika
LaBabi
lily D G
littleherm_94
malandrino4ever
marta_cullen
Mousse
Mugen
nan96
Nymphy Lupin
orly_forever_91
Padfoot_07
pazzarella_dispettosa
piuma_rosaEbianca
pRiNcEss LiLlUzzA
quiddich
S1a3m
SarahPotter
stellina767
TheBestLady
Yuuki_Chan
_irecullen_
_Jaya

Grazie:

ANIMAPERSA
Azah Black
Bella_Cissy_BlackSisters
Celly87
Cerenyse
chichetta99
cicci92
Claire86
clairefraser
Dafny
domaris72
ElseW
fay90
federer
felpy90
flopi
giangi2495
ginny_potter94
goldy chan
Hillian93
jacopo25
kiki4ever
Lady Airam
LilyPrincessInPink
little lamb in love95
luciatigre
Lunastortalupin
mar
Mary_Cry
Nalu93
Nikki Potter
penelope84
piccola_puffola
rosy90
ryry
Sherry
Star Petal
SweetCherry
ValyBrick
XXXBEAXXX
_irecullen_
_Trix_

Grazie:

Celly87
deny1994
fay90
Jaily
penelope84
zanna
_Jaya

Grazie anche a voi, semplici lettori!

E buona lettura :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarantaduesimo – Ma Sentilo!

 

Io... lo... ammazzo!!!

Allora: capisco perfettamente che tra amici e, soprattutto, tra fratelli bisogna aiutarsi... ma arrivare a questo punto, no!

Che cazzo è!

Io mica gli ho ridotto la casa in questo stato quando sono stato suo ospite in tutti questi mesi!

E, cosa più importante, non gli facevo di questi scherzi!

Ammetto che gli avrò distrutto qualche reparto casalingo quando ci prendevamo d’assalto, però ha contribuito anche lui... e anche Remus... e anche Peter.

Perché se la deve prendere solo con me?

Perché deve vendicarsi solo su di me?

Porca Puzzola!

Il Ministro doveva per forza decidere che i nostri mesi di arresto domiciliare io e Sirius li avremmo dovuti passare insieme nella mia mitica dimora?

Non poteva scaricare quel depravato di mio fratello da Remus?

O da Peter?

No... certo che no!

Doveva rendere la vita un inferno a me!

Povero Ramoso!

Povero James!

Mi compiango da solo, mentre tento di rialzare il frigo con la mia sola forza.

Si, perché si deve sapere che, tra le tante cretinate che Sirius ha cominciato a compiere da quando è venuto a “vivere” qui, c’è anche la cattiveria di avermi nascosto la bacchetta chissà dove.

L’ultima volta che gli ho chiesto dove l’avesse messa mi ha risposto che l’aveva gettata nel cesso e aveva anche tirato l’acqua.

Peccato che i tubi di scarico non sono tutti dritti e, per quelle piccole curve improvvise, un’asticella lunga come la mia bacchetta non ci passerà mai.

Ma il problema è proprio questo.

Sono anche andato a controllare nel bagno e, naturalmente, non l’ho trovata.

Felpato non si degna di darmi altre risposte.

Ha detto: “È logico che tu non l’abbia trovata, Ramoso. Ti ho detto che avevo tirato lo scarico, no?”.

La cosa snervante è che lo dice con così tanta tranquillità da farmi saltare i nervi, mentre si mangia la mia interminabile scorta di biscotti preferiti (che, da quando è arrivato Sirius a stare qui, si è dimezzata drasticamente).

Un po’, però, lo capisco mio fratello.

Siamo chiusi qui da qualche settimana e ci dovremo rimanere per altre due o tre, fino a quando non ci sarà la vera sentenza finale.

E l’unica persona con la quale convive diventa, per forza, il bersaglio unico di tutti i suoi scherzi.

Quando eravamo chiusi in casa sua, la questione era diversa perché gli artefici degli scherzi eravamo io e lui insieme e alternavamo la nostra vittima da Remus a Peter.

Insomma, era tutto ben comparato, no?

Nessuno subiva più di quanto dovesse sopportare (tranne, ovviamente, Lunastorta ma quello perché era una questione di principio: è proprio questo il bello di Remus, farlo imbestialire oltre il limite).

Ma ora ci siamo solo io, lui e i suoi dannatissimi scherzi contro di me.

Sono proprio contento che tra qualche ora se ne dovrà tornare a casa sua.

Gli Auror l’avevano presa sotto controllo per poter compiere le ultime indagini ed analizzare meglio vari particolari ed altre tracce lasciate da noi e da McCullen Senior, per quanto la situazione si stia delineando da sola a nostro favore.

Durante la sentenza, oramai, si tratterà solamente di ascoltare le testimonianze di quelli che erano presenti non solo in chiesa, ma anche durante alcune occasioni, come Frank o addirittura Lily.

Lily...

Chissà come sta.

Non l’ho sentita per niente in questo periodo.

Anzi, sinceramente non so nemmeno se è permesso però... che diamine, mi manca da impazzire.

È da quando ci hanno chiusi qui dentro che fremo ogni notte poiché sogno senza sosta la sua espressione nel momento in cui l’ho lasciata con quell’anello e quella proposta di matrimonio in sospeso che aleggiava nell’aria.

Ed io sono così ansioso di conoscere la sua risposta, anche se, dal suo sorriso che mi ha lasciato prima che sparissi con gli Auror, il Ministro e i miei Malandrini, mi permette di vagare con la speranza ad una sua possibile risposta positiva.

Merlino... ti prego...

Comunque!

L’altro giorno (tornando alla lamentela “Felpato”) ci è arrivata la lettera che io ho santificato e che, invece, Sirius voleva bruciare nel camino.

Si, ho un camino in casa mia.

E lo utilizzerei molto volentieri, in questo momento, per gettarci dentro quel deficiente di mio fratello.

Ad ogni modo, nella lettera veniva assicurato a Sirius che le indagini a casa sua erano concluse e che lui poteva continuare il suo “soggiorno” dell’arresto domiciliare dove la legge preferisce che stia.

A casa sua.

Una cosa che io accetto con tutto il cuore.

«Jamie!!!» mi chiama con la voce in falsetto dal piano di sopra.

Maledicendolo per la trecento sessantaquattresima volta nell’arco di un’ora, nel contempo che tuttora cerco di sollevare il frigorifero completamente rovesciato, gli rispondo scocciato.

«Sirius! Ti ho detto che odio essere chiamato così! E smettila una buona volta di usare quel tono di voce!!!».

Il mio, però, come il suo, non si può sentire.

Ho urlato tutto questo con lo sforzo del mio agire impresso nella mia voce.

Il ché ha dato un risultato spaventoso.

Sembrava la voce di un transessuale durante l’atto di... durante l’atto.

Gettando pesantemente l’aria fuori dai polmoni in uno sbuffo infastidito, lascio cadere l’aggeggio elettronico o come caspita si chiama questo affare.

Non riesco ad alzarlo da solo, è troppo pesante.

Ma che diamine ci ha messo dentro, i blocchi di cemento?

«JAMIE!!!».

Digrigno i denti, restando seduto.

Alzo la testa verso l’alto e grido.

«Che cazzo vuoi, coglione?!».

«Amore...» mi chiama ancora con la voce in falsetto dalla camera di sopra, «... credo di aver rotto il materasso, Tesoro».

Maledetto bastardo!

Se me la pagherai!!!

Sbuffando, ma con l’angoscia che inizia a salire dentro di me, mi alzo in piedi e mi dirigo verso le scale, saltando a destra e a manca per evitare le varie cianfrusaglie sparse per terra.

Salgo fino al piano di sopra ed entro disperato in camera da letto.

Quello che mi si para davanti farebbe impallidire un vero e proprio campo di battaglia.

Piume sparse ovunque, armadi rivoltati a terra, vestiti appesi alla finestra, cassetti aperti oppure scaraventati dall’altra parte della camera, i comodini messi orizzontalmente sulle coperte stese per terra, mentre il sopraccitato Sirius Black se ne sta disteso sul materasso nudo (non lui, il materasso... per Merlino, ci mancherebbe solo quello!), tirando volontariamente le molle di quest’ultimo, le quali escono dalla federa.

Lo osservo, mentre lui continua a tirarle quasi svogliato ed annoiato con la testa appoggiata alla mano, semi sdraiato.

Ma è nel momento in cui incrocia le mie iridi nocciola che comincia a ghignare come un idiota patentato.

E beh... secondo voi potrei mantenere la calma davanti ad un tale scenario?

Posso anche capire se lo avesse fatto involontariamente, ma qui ci va di mezzo la sua volontà... lui l’ha fatto apposta, altrimenti adesso non starebbe sghignazzando divertito allungando una molla del materasso.

Impazzito, lancio un grido di battaglia e mi scaglio con tutta la mia (non trascurabile) massa sopra quel beota di prima categoria e do inizio ad un vero e proprio combattimento.

Vedremo chi vincerà alla fine!

Ed io avrò indietro la mia bacchetta una volta per tutte!

Sono giorni che non ce l’ho più nelle mie mani e mi manca incredibilmente!

Maledetto bastardo, vieni qui che ti spezzo quell’osso del collo canino che ti porti dietro!

 

...

 

«Ciao Amore, è stato bellissimo finché è durato» mi saluta Sirius con la solita voce in falsetto e facendo con la mano a destra e a sinistra, mentre, dietro di lui, gli Auror che sono venuti a prenderlo per scaricarlo a casa sua lo guardando esterrefatti ed inorriditi.

Io alzo il dito medio.

Credo che sia un gesto fin troppo gentile, il mio, per salutarlo, dopo tutto quello che mi ha fatto.

Alla fine mi ha dovuto restituire la bacchetta non perché lo stavo minacciando io... ma perché sono intervenute le guardie che sono arrivate a prelevarlo.

Lui sorride con la sua solita aria malandrina, ed è in questo momento che saluto il mio vero fratello, restituendogli il mio solito ghigno divertito.

Poi, uscendo da casa mia (o, per concezione, così dovrebbe essere chiamata), il silenzio m’invade.

La solitudine è arrivata.

E deve anche arrivare questo benedetto coraggio con il quale la dovrò affrontare.

Guardandomi intorno, tra la cucina alla mia destra e il salotto alla mia sinistra, sospiro.

Questo è peggio del delirio.

Credo sia proprio arrivato il momento di rimboccarsi le maniche.

E, anche se so che tutto questo lavoro che c’è da fare non mi salverà dai pensieri di tutta questa storia che la solitudine mi porterà, non mi fermerò.

Questo disastro non può governare la mia vita.

Per quanto possa essere difficile, o per quanto lo sarà, non abbasserò la testa.

Non mi arrenderò.

La mia vita non può fermarsi per così poco.

Non lo permetterei mai.

Quindi, gambe in mano... o in spalla... o in braccio... o in testa...

Certo... come no!

Io e i detti babbani siamo compagni di vita, non è vero?

Tutto l’insegnamento di Lily... perso chissà dove.

Tutta la fatica fatta per arrivare alla felicità che orgogliosamente sbandieravamo ai quattro venti, per poi giungere a livelli di tale solitudine.

Con la bacchetta in mano, rialzo la prima poltrona dei tanti oggetti rovesciati in questo posto e do inizio a quella che sarà la mia disfatta fisica.

Ma la mente lavora in tutt’altro posto.

Tutto il casino successo in questi mesi non è stato capace di gettarmi a terra, nessuno ci riuscirà.

Nemmeno Voldemort!

Nessuno!

Perché, alla fine, mi rialzerò sempre...

Sempre!

 

...

 

Sono distrutto, per Morgana!

Per quanto abbia riordinato qualsiasi schifezza lasciata da quel decerebrato di mio fratello con la magia, mi sento veramente distrutto.

Porca Puzzola, che lavoraccio che ho fatto.

In compenso, però, ora la casa potrebbe addirittura brillare.

Mia madre, se fosse ancora qui, sarebbe rimasta allibita di fronte a questo lindore assoluto!

Proprio io: il casinista per antonomasia della famiglia Potter.

Però... quanto è costato!

Sono veramente a pezzi.

Ordinare un’intera casa dal disastro conseguito dall’uragano Black è qualcosa di micidiale per i nervi e per la resistenza fisica di una persona.

Quell’idiota è arrivato addirittura ad appendere i capi intimi... i miei capi intimi sul camino.

Persino fuori di casa è andato a lasciare il segno del suo passaggio.

Raggiungo il salotto e mi sbatto con tutto il mio (meraviglioso) peso sul divano, esausto.

Chiudo gli occhi ed espiro per iniziare a rilassarmi.

Tra un po’ dovrò anche uscire per andare a depositare la mia firma al Ministero, come ho sempre fatto fino ad ora, tutte le sere.

Che noia!

Non ho proprio voglia di uscire ora, sono stanco!

Maledetto Ministro!

Mi vuole morto prima della sentenza.

Prima mi appioppa il dovere di tenere con me anche Sirius, poi l’obbligo di lasciare questa caspita di firma per assicurargli che non scappi in un altro paese...

Sono così stanco, Porca Puzzola!

Vorrei soltanto buttarmi sul letto (che ho riparato per metà con la magia e per metà con le mie stesse mani, visto che il solo utilizzo della bacchetta non bastava) e sprofondare in un sonno privo di sogni, ma tranquillo.

Faccio un piccolo grande respiro, chiudo gli occhi, cercando di rilassarmi un po’.

Questo è il silenzio che mi piace...

Merlino!

Voglio dire, in realtà, tutt’altra cosa.

Insomma, io, per primo, non sono tipo che passa molto tempo in silenzio.

Amo il casino, la folla di persone, conoscerle e riderci insieme; e, soprattutto, il mio nome è direttamente proporzionale al bordello della “festa”.

Io sono nato per partecipare a qualsiasi tipo di festa mi venga proposta.

Nello stesso modo in cui io sto al Quidditch come Remus Lupin sta alla cioccolata.

Il caos è il mio divertimento e il mio spasso.

Eppure... dopo tutte le mie fatiche (non solo presenti, ma, specialmente, quelle passate), per la prima volta, ne sento il bisogno e il rasserenamento dovuto da tutto questo.

Sorrido impercettibile nel vuoto della stanza, la mia testa è finalmente svuotata.

Questo è il silenzio che ho sempre aspettato, che ho sempre cercato.

Pace, serenità, tranquillità... anche se non è ancora finito niente di tutto quello che mi opprimeva.

L’arresto dei due McCullen e di Jhonatan è soltanto una piccola parte che si conclude di tutto il mio mondo negativo: la guerra imperversa ancora, i Mangiamorte saccheggiano ed uccidono le famiglie babbane e i maghi con le discendenze non magiche, la sentenza non è ancora stata superata e il ritorno alla vita di prima sembra completo per metà.

Mancano il mio rientro nell’Ordine della Fenice – sempre se mi ammetteranno ancora dopo tutto quello che è successo – e...

Uno strano e piccolo clack m’impedisce di concludere il mio pensiero.

Apro gli occhi, giro la testa verso la piccola hall di casa.

Questo è il rumore della porta che viene aperta.

Adesso: chi diamine può essere a quest’ora e, soprattutto, chi può entrare in casa con le chiavi?

Scopro il polso e guardo l’orario.

Non è chissà quanto tardi per andare a depositare la firma al Ministero secondo le regole dell’arresto domiciliare, quindi è strano che gli Auror siano tornati a casa mia per controllare.

Perché non riesco ad immaginare nessun altro che possa essere venuto qui adesso e, cosa più importante, che possieda il modo per entrare all’interno.

Fronte corrucciate, mi alzo dal divano e porto la mano alla bacchetta, guardingo.

Sento la porta chiudersi ed un leggero movimento.

L’intruso si sta spogliando di giacca, immagino.

Mi avvicino di qualche passo all’entrata tra il salone e la piccola hall, ma non faccio in tempo a raggiungere l’uscio della porta che, inaspettato, appare il famoso intruso.

O, forse, è meglio dire “intrusa”.

«Lily» colto alla sprovvista, la guardo con un’espressione ancora più corrucciata, «Cosa è successo?».

Lei, ignorando il suo primo sussulto sorpreso per la mia imprevista comparsa, comincia a torturarsi le mani di fronte quel ventre ancora più gonfio dell’ultima volta che l’ho vista.

Un momento!

Ho detto “imprevista”?

“Imprevista”?

Viene qui, in casa mia, sapendo che avrebbe trovato un uomo sospettato di omicidio sotto l’arresto domiciliare, e si mostra meravigliata?

«È successo qualcosa?» le domando insistente, «Harry non sta bene? Tu non stai bene? Cosa c’è?» continuo con apprensione crescente.

Lei nega con il capo ed accenna ad un piccolo sorriso.

«No. Niente di tutto questo» mi dice, sguardo sereno per tranquillizzarmi.

«E allora cosa?».

Abbassa per un secondo gli occhi sul pavimento per poi riportarli su di me.

«Beh... veramente si tratta di me» comincia, mentre leggo nei suoi occhi una strana piccola paura, «Effettivamente, non mi sento tanto bene».

Il panico comincia a salirmi in petto.

Come non si sente bene?

Ha appena detto che non era così!

Le passo le mani sui fianchi, aspettandomi che le gambe le possano cedere da un momento all’altro.

«Vuoi che andiamo dal medico?» prende aria per rispondermi con la fronte corrucciata, «No» l’anticipo nella risposta, parlando da solo, «Lo faccio venire qui. Meglio che non ti affatichi» decido trascinandola con delicatezza verso il salotto con l’intenzione di farla accomodare sul divano.

«James... ma che stai facendo?» domanda inebetita.

«Se ti senti male, Lily, forse, e dico forse, non dovresti stancarti, non pensi?» le chiedo sarcastico.

Raggiunto il divano, mi blocco e la sposto di fronte a me, pronto per sorreggerla per farla sedere.

«Ma che hai capito?» risponde stizzita, alzando il braccio per farlo sfuggire dalla mia presa, «E smettila con tutte queste attenzioni. Sembri una piattola! Ti assicuro che me la so cavare benissimo da sola, grazie!» continua orgogliosa, offendendo di poco i suoi occhi contro i miei.

Poi sposta una mano dietro fino a raggiungere lo schienale del sofà, dove si appoggia, e lentamente si siede sui comodi cuscini.

Sbuffo infastidito, anche se rassicurato dal semplice fatto che lei si è finalmente seduta.

«Mi sto solo preoccupando per te».

«Beh, sei peggio di mia madre».

«Ma sentila! Parla quella che è la copia sputata della mia» e, seriamente parlando, è la pura verità.

«Solo perché tu sei un maiale che vive in un porcile».

«Disse colei che regolava alla perfezione gli angoli degli strofinacci piegati in cucina».

«Sempre meglio che lasciarli lerci e gettati sulla sedia».

«Senti, ragazzina, stai superando il limite!» le dico, puntandole un dito contro con fare minaccioso, «Nessuno può permettersi di insultare James Potter “maiale che vive in un porcile”!».

«“Ragazzina” ce lo dici a qualcun’altra, Potter! Se permetti sono più grande di te! E questo lo dimostra anche il quoziente intellettivo».

«Cosa vorresti insinuare?».

«Che sei una povera scimmia dal cervello bacato!».

Digrigno i denti.

Come... come osa?!

Ma questa donna ha una vaga idea di chi si trovi davanti?

E, soprattutto, ha idea della gravità dell’insulto che l’illustrissimo James Potter ha appena subito?

No, dico!

Ma l’avete sentita?

Non è un insulto complicato da capire, persino da chi ha il “cervello bacato”!

Ma qui stiamo parlando della meravigliosa persona di James Potter!!

Nessuna può permettersi una tale libertà con me!

Io sono James Potter, il Magnifico!

Ma ci rendiamo conto?!

O no?

Oltraggiato, le afferro il polso e la tiro, il più dolcemente possibile, su dal divano.

«Adesso vedremo se una povera scimmia dal cervello bacato è capace di fare quello che ho fatto io!» la sfido.

Lei assottiglia lo sguardo, sospettosa e diffidente.

«Che hai fatto, Potter?!» domanda nel contempo che la trascino fuori dal salotto nel nuovo giro turistico della casa.

Mi fermo e mi volto verso di lei, un ghigno sadico che investe tutto il mio (ameno) visino.

«Ora vedrai...».

 

...

 

Sbuffa, scocciata, ed incrocia le braccia al petto.

Si siede di nuovo sul divano, gambe accavallate (per quanto le è possibile con quella pancia), e sguardo infastidito.

Ho vinto io, ah – ah!

Sono riuscito a batterla e ad ammutolirla!

Insomma, dopo aver visto tutto il mio durissimo lavoro compiuto in questa casa, il minimo da parte sua è stato tapparsi la bocca.

Con un sorriso sghembo e vittorioso mi accomodo sul divano accanto a lei, abbandonando completamente il mio “preziosissimo” deretano.

Lei, seduta a gambe e braccia incrociate, ha un’adorabile espressione imbronciata sul viso.

Portando, per un secondo, gli occhi su di lei e scorgendo il suo sguardo fintamente offeso, mi sfugge una risata sommessa.

E lei, naturalmente, risponde con un repentino movimento del suo braccio che arriva a schiaffeggiare la mia spalla.

Rido più forte, ben consapevole che il suo fastidio è il mio puro divertimento.

Proprio come quando eravamo ad Hogwarts.

«Smettila, Potter!» dice riprendendo la sua futile difesa, «È solo un caso! Se ti conosco bene - cosa di cui puoi stare certo! - avevi combinato qualcosa di talmente grosso con la quale nemmeno maiali come te e Black potevate vivere!».

Futile perché in qualsiasi caso vinco sempre io; ma disarmante poiché, infondo, è proprio questa la realtà con l’unica differenza che il vero colpevole del disastro che regnava qui qualche ora fa non sono io, ma Sirius.

Ad ogni modo, se pensa di poter ribaltare la nostra situazione, si sbaglia di grosso!

Ho vinto io!

Punto e basta!

«È inutile che tu provi a ribaltare la questione!» rispondo gongolando il mio fantastico ghigno trionfante, «Ti ho miseramente stracciata!».

Lei sbuffa stringendo ancora di più le braccia incrociate, mostrandosi ancora più scocciata.

La guardo di sfuggita sorridendo: la sua espressione imbronciata è troppo esilarante e tenera.

Mi fa venire voglia di abbracciarla e avvicinarla a me.

Di rassicurarla, calmarla, giocarci insieme e... divertirci a modo nostro.

Allargo il mio sorriso, memore del nostro passato insieme quando decidevamo quando, dove e come divertirci.

Era tutto a modo nostro.

E ora?

Ora che cosa si dovrebbe fare contando tutto quello che ci è successo?

E, cosa più importante, come dovrei interpretare questa sua inaspettata visita?

...

Eh già!

Preso com’ero dalla mia vittoria, mi sono completamente dimenticato di questo particolare!

Perché diamine lei è qui?

«Lily...» prorompo facendo irruzione in questo silenzio cristallino.

Lei si volta verso di me, la stessa espressione scocciata, pronta a sorbirsi altre manie di protagonismo per la mia schiacciante vittoria.

«... Perché sei venuta qui?» le domando, invece, serio prendendola di sorpresa.

Scaccia via tutte le sue emozioni sul suo viso prima di abbassarlo.

«Che cosa ti è successo, Bibi?» le chiedo premuroso, avvicinandomi al suo faccino basso, mentre le passo un braccio dietro le spalle.

Lenta appoggia la sua rossa testolina sulla mia spalla e si lascia andare.

La sento rilassarsi completamente, inspira ed espira serena.

«Avevo bisogno di tornare indietro» mi risponde accucciandosi meglio al mio fianco.

Corruccio la fronte, stordito.

Tornare indietro?

Indietro dove?

Qui?

«Tornare indietro?» le domando non capendo.

Con la coda dell’occhio noto le sue iridi chiuse nella sua intera espressione rilassata, tranquilla.

E pensare che fino a qualche settimana fa voleva uccidermi a suon di incantesimi e botte.

Annuisce senza dire altro lasciando che quel silenzio cristallino torni tra noi.

«In che senso volevi tornare indietro?».

Silenzio.

Apre i suoi smeraldini occhi, ma lascia lo sguardo perso chissà verso quali pensieri.

«Credo di aver aspettato troppo per tornare qui, dove è giusto che stiamo io e te, Buch» si allontana dal mio braccio per potermi guardare direttamente negli occhi, «E poi...» aggiunge con l’ombra dello stesso sorriso che dedicò a McCullen Junior quando tutti lo ritenevano ancora un Auror al servizio del Ministero, lo stesso che mi aveva ucciso in pochi secondi proprio perché era rivolto ad un altro uomo piuttosto che a me, «... te ne sei andato senza lasciarmi il tempo di darti una risposta» continua, occhi lucidi e felici, alzando la mano sinistra.

Si tratta di un misero istante, lo stesso in cui mi rendo conto di cosa porta all’anulare, che comincio a ghignare divertito, ma con una strana contrazione e successivo risucchio dello stomaco, più un battito al cuore mancato.

Emozione.

Paura.

Emozione!

Insomma, so perfettamente che con la donna che ho di fronte c’è veramente poco da scherzare e la prima cosa da fare è non illudersi, ma come dovrei fare a non pensare ad una sua risposta affermativa come certezza con quel suo meraviglioso sorriso che le spicca sul volto?

È impossibile persino per lei mascherare le sue sensazioni con quei due occhi che brillano di felicità.

«Dunque?» le chiedo mascherando la mia trepidante attesa con un convincente sopracciglio alzato.

Lei ride, abbassa il capo scuotendolo per poi riportarlo su a fronteggiare il mio sguardo.

«Sei così buffo, Buch, quando tenti di nascondermi la tua agitazione».

D’accordo, ho detto “convincente”?

Forse non lo era poi così tanto come credevo io.

Sbuffo.

Maledizione alla sua stramaledetta conoscenza.

Questa donna sa tutto.

E non vale!

Anche io so tutto di lei, però è così difficile coglierla in flagrante.

La sento ridere ancora una volta, divertita e io sbuffo di nuovo.

«Si, beh, abbiamo capito! Allora?!» le domando incrociando le braccia al petto e fissandola scocciato.

Lei sorride, un’espressione intenerita che le aleggia sul volto e che mi fa battere il cuore a mille.

Alza, delicata, una mano potandola a sfiorare la mia guancia in una dolce carezza, perdendo il suo sguardo nel mio.

Ed è mentre percepisco il lieve movimento del suo pollice sulla mia guancia leggermente barbuta che mi accorgo del suo improvviso smarrimento.

Le sorrido, incoraggiante.

Non deve assolutamente lasciarsi intimorire dal momento o dalle emozioni che stiamo provando ora.

La vedo rispondere al mio sorriso illuminando ancora di più i suoi splendidi occhi.

Sento il cuore battere ancora più freneticamente nel mio petto mentre la vicinanza tra noi aumenta.

E le distanze diminuiscono...

Chiude gli occhi e mi aspetta.

Aspetta il mio bacio che non tardo a darle.

La raggiungo chiudendo i miei occhi e lasciando spazio solamente alle mie emozioni che hanno atteso così tanto per essere liberate.

Non perdo troppo tempo.

Non ne ho voglia e ho, ormai, un disperato bisogno di sentirla qui vicino a me.

Approfondisco immediatamente il nostro bacio.

Sento le sue piccole mani stringersi sulle mie guance, come se volessero artigliare la mia faccia per non lasciarmi andare più; poi, mollano la presa e si spostano su, dove Lily sa che impazzisco.

Stringe i capelli intorno alle mani, mentre io le passo le mie dietro la schiena per avvicinarla con il corpo quanto più possibile, e sul pancione.

Prendo ad accarezzarlo con un’infinta dolcezza nel frattempo che i nostri baci diventa ognuno più profondo del precedente.

Con il cuore a mille ho quasi paura di sentirlo uscire fuori dal mio petto.

Lei continua a passare le mani dai capelli alle guance, permettendo alle mie labbra di toccare e giocare con le sue, morbide, soffici... uniche.

Quante volte avevo baciato altre ragazze ad Hogwarts e mi ero reso conto che le uniche labbra che desideravo ardentemente erano solamente le sue.

Naturalmente, tutto questo dopo essermi reso conto che quello che provavo verso di lei non era una semplice emozione conseguita da una scommessa tra amici, ma un sentimento vero.

Puro.

Le nostre lingue giocano fra di loro: si sfiorano, si ritraggono, si scontrano, si attorcigliano, mentre io sento un impellente desiderio di voler andare sempre più in profondità.

Voglio averla.

Ora!

Mi sposto con il busto per poter stare più a stretto contatto con il suo corpo con i baci che diventano sempre più focosi e iniziano a bruciare dentro.

Perché è così.

Ormai, dentro di me scorre un fiume di lava!

O forse qualcosa che supera persino quella temperatura... perché sto impazzendo.

Il mio cervello si è completamente scollegato ed io voglio averla adesso!

Mi stacco di qualche centimetro per riprendere aria e poi tornare all’attacco su quelle labbra, ora, gonfie di baci.

Eppure, un inaspettato movimento riesce ad accattivare la mia completa attenzione.

Mi blocco sulla sua bocca, sentendo che Lily continua a giocare con la mia.

Ma non appena si rende conto del mio stop, si ferma anche lei aprendo gli occhi sconcertata.

«Cosa c’è?» mi domanda, un’espressione preoccupata sul volto, mentre io resto immobile a fissarla concentrato.

Che diamine era?

E perché Lily non l’ha sentito?

Proprio lei... dalla quale ho sentito quel movimento.

Anzi... ora che ci penso...

«Tu non hai sentito niente?».

Mi guarda stranita, cancellando completamente la preoccupazione di qualche attimo fa.

Sicuramente starà pensando ad un mio rimbambimento cronico o chissà cosa.

Ma io non sono impazzito!

L’ho sentito quel movimento, Porca Puzzola!

Ed era anche un movimento bello forte.

Da dove veniva?

Sposto i miei occhi scuri dal suo viso ancora interrogativo per posarli sul suo pancione gonfio e rimango così.

Concentrato, sguardo puntato su quel ventre.

Su mio figlio.

Poi, sento un piccolo sussulto emozionato.

Guardo Lily e la vedo sorridere, illuminando ancora una volta i suoi occhi verdi già abbastanza lucidi per tutto questo nostro momento.

«Intendi il calcio?».

Alzo un sopracciglio, stranito.

Il calcio?

Lily sorride di nuovo e, questa volta, con una nuova sicurezza nei gesti e nelle parole si alza la maglietta scoprendo solo il ventre gonfissimo.

Mi prende la mano tra le sue e la riappoggia sul suo pancione, facendola scorrere un po’ ovunque prima di fermarsi in un punto particolare.

Leggermente sopra il suo ombelico “sporgente”.

E restiamo così, in attesa di qualc...

Oh. Merlino. Santo!

L’ho sentito di nuovo!

Quello strano movimento!

Una botta, precisamente.

...

Un calcio?

Sorrido a trentadue denti al vuoto di fronte a me.

Poi, sorpreso come non lo sono mai stato in tutta la mia vita, abbasso il capo portando l’orecchio su quel punto dove ho la mano; il cuore che mi batte di nuovo a mille.

È davvero lui?

È davvero il mio piccolo Harry?

Un nuovo calcio, molto più forte degli altri, sembra quasi riuscire a creare una piccola e momentanea collinetta sulla pancia di Lily tanto da toccare il mio orecchio.

Rido con il cuore in mano.

È così forte!

«Ma sentilo, il piccolino!» dico con lo stesso sorriso di prima – lo stesso che penso avrà molte difficoltà ad andare via – mentre alzo la testa, la giro e poggio l’altro orecchio sempre nello stesso punto.

In questo modo posso non solo ascoltare i piccoli interventi impliciti del mio bambino, ma posso anche vedere la mia bellissima donna.

Lei mi presenta degli occhi sempre più lucidi (credo che tra poco potrebbe anche mettersi a piangere per quanto siano limpidi).

Il suo sorriso è qualcosa di imparagonabile con nient’altro... perché non le avevo mai visto un sorriso così.

Sopraccigli alzati, occhi lucidi, sorriso larghissimo e bocca lievemente aperta.

Sembra come se aspettare un altro mio commento.

Il commento del vero padre del suo bambino.

Quel commento che conta davvero per lei, perché non mi aveva mai dato motivo di credere che le interessasse anche il parere di “Michael Johnson” quando loro due stavano insieme e tutti credevano quest’ultimo un rispettabilissimo cittadino e futuro padre di famiglia.

Bastardo!

Credeva che sarebbe stato così facile usurparmi il posto?

«Tira dei calci pazzeschi...» parla la mia piccola Bibi, irrompendo nei miei pensieri.

Allarga il suo sorriso e sospira, serena, nonostante riesca a cogliere una piccola nota di emozione in più nel suo viso.

«... Lo fa ogni volta che ti vedo, Buch» conclude con tono intenso.

Rispondo al suo sorriso e porto la mano che avevo prima dietro la sua schiena, sulla sua guancia, carezzandola dolcemente.

Appoggia la sua testa sulla mia mano, permettendo tocchi più profondi e belli.

«Forse perché il cuore mi batte fortissimo quando ti vedo» aggiunge con un filo di voce, sorridente.

E, a questo punto, come faccio a non rimanere fulminato all’istante?

Immobile, orecchio sul pancione e sguardo dritto nel suo, la accarezzo ancora.

La guardo sicuro, ma felice.

È questo il momento in cui la felicità in me raggiunge un livello che non avevo mai provato prima.

Ripensare alle sofferenze passate, a tutte le paure che hanno conseguito le varie visioni di Lily con Johnson o dei miei amici contro i Mangiamorte o della mia piccola Bibi insieme a mio figlio presi in ostaggio dai McCullen, e poi sentirla parlare così... a me.

Tutto a me.

Per me.

Solo per me.

Quando neanche chissà quanto tempo fa la credevo innamorata di un altro.

Quando neanche chissà quanto tempo fa mi ero arreso all’idea che a crescere mio figlio sarebbe stato un altro.

Quando neanche chissà quanto tempo fa pensavo fosse finito tutto... nel verso peggiore in cui le cose potevano evolversi.

Pensare che queste sue parole non possano avere un tale effetto su di me da sentire la forza di poter arrivare quasi alla Luna e oltre... sarebbe una pazzia, no?

E, infatti, lo è.

Mi stacco dal suo ventre e mi avvicino di nuovo al suo viso, baciandola ancora.

Con lo stesso trasporto di prima.

Con la stessa passione di prima.

Con la stessa voglia di prima.

O forse... anche di più.

Adesso so per certo che al fianco della donna che amo e del bambino che sta per nascere dal nostro amore, ci sarò io pronto ad intervenire sempre per difenderli e per renderli felici.

L’avevo promesso alla mia piccola Bibi, l’ultima volta che ci siamo visti in chiesa, un attimo prima che venissi portato via dagli Auror, che avremmo fatto qualunque cosa per garantire a tutti e tre la sopravvivenza in questa guerra.

Daremo il massimo per non morire, per restarci accanto... per vincere.

E ci riusciremo!

Voldemort potrà mostrare qualsiasi tipo di arma e sfoggiare tutte le Maledizioni Senza Perdono che vuole... ma non ha alcun potere grande come il nostro e quello di molte altre persone come me e Lily.

Amore.

Continuo a spingere le mie labbra contro le sue, lei che è rimasta con la testa appoggiata alla spalliera del divano solo per me.

Completamente affidata a me.

Ma mi bastano solo due secondi... altri due baci veloci e poi mi stacco di nuovo.

La mia fronte appoggiata alla sua, occhi chiusi, respiri affannosi...

E sussurri.

«Lily...».

«Cosa...?».

Dolci sussurri nel silenzio della casa.

Il nostro silenzio.

La nostra colonna sonora.

Sorrido pur sapendo che lei non può vedermi.

Entrambi abbiamo gli occhi chiusi.

«... avevi ragione...» le dico, senza oltrepassare i suoni del bisbiglio, «... me ne sono andato troppo presto...».

Immagino che abbia corrucciato la fronte perché ho percepito un piccolo movimento a contatto con la mia.

Eppure prima che possa dire altro, mi avvicino di nuovo con le labbra e le rubo un nuovo piccolo bacio.

Assaporo fino all’ultimo le labbra della mia Lily prima di allontanarmi di nuovo e tornare nella stessa posizione di prima.

«... mi vuoi sposare, Lily Evans?».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

Questa mattina, appena mi sono definitivamente alzato dal letto dopo circa tre ore passate tra gli insulti e i baci e qualche altra mezz’oretta di sonno, ho mandato un gufo a mio fratello dicendogli che, se gli fosse balenata in mente l’idea di tornare a romperci le scatole, doveva affogarsi nel water da solo perché io e Lily non ci saremmo stati a casa. Oggi abbiamo l’impegno di pianificare il nostro futuro insieme.

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Capitolo 45
*** Capitolo XLIII - Pianificare ***


(QMNSHDF) Capitolo XLIII - Pianificare

Ehm... ehm... *toc, toc*...

Ahahahahahahahahahahahahahah... salve, gente ^.^””””””””””””””””!!!

Come la va ^.^”””””””???

Ehm... ehm... *grandissimo colpo di tosse comincia a scuotere Gio soffocandola*!

Mistica ripresa in una frazione di secondo!

*Si schiarisce la gola* u.u!

Ciao a tutti, ragazzi!!!
Parto immediatamente con le scuse, ma alla fine divento monotona, non è vero?

A questo punto, voi direte, meglio leggere la storia piuttosto che stare qui a leggere sempre le solite scuse... e avete ragione u.u!!!

Quindi, visto che ormai sapete a memoria la pappardella, io la salto completamente dandovi appuntamento a fine capitolo ;)!!!

Buona lettura =D!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarantatreesimo –  Pianificare

 

Un sorriso.

Due occhi verdi lucenti ed emozionati.

Ed un altro piccolo sussurro.

Si...

 

...

 

Frank Paciock... tu... argh!!!

Come hai potuto fare questo... questo a me?

Io che mi trovavo ancora nella beata ignoranza, io che consideravo ancora la gravidanza qualcosa di incredibilmente meraviglioso... io che navigavo ancora nell’ingenuità!

Come hai potuto spezzare questa mia innocenza?

Che sia maledetto il tuo nome e quella dannatissima data... per quanto tu sia, ad ogni modo, un amico prezioso e quel giorno noi Malandrini abbiamo riavuto la nostra agognata libertà.

4 Giugno 1980.

Giorno della nostra udienza al Ministero.

Naturalmente sarebbe solamente uno spreco di tempo raccontare cosa accadde in quella giornata a livello giuridico.

Insomma, abbiamo avuto l’intera giuria del Wizengamot a nostro favore.

È come se ci fosse stato un voto unico.

Non c’è stato neanche un componente della giuria che ha votato contro la nostra assoluzione da tutte le accuse, indi per cui... in teoria, doveva trattarsi di un giorno felice.

Gioioso.

No?

Una persona intelligente penserebbe questo, vero?

Invece no, signore e signori.

Magari per Remus, Sirius e Peter le cose possono essere andate veramente così... ma per me si è trattato di un’altra caduta in un baratro più arduo del primo, se proprio vogliamo osare.

Infatti, il caro Frank Paciock proprio non se l’era sentita di lasciarmi tornare a casa mia bello tranquillo e sereno.

No!

Certo che no!

Non appena ha saputo che io e Lily non avremmo aspettato altro tempo per poter vivere di nuovo sotto lo stesso tetto, mi ha preso in disparte e mi ha reso partecipe delle sue disgrazie prenatali.

“James, io non voglio sembrarti drastico, ma ci sono alcune cose che dovresti assolutamente sapere prima di intraprendere una vita di convivenza con una donna incinta!”.

Testuali parole mi ha detto in quella dannatissima giornata una volta usciti dal Ministero come uomini liberi.

Non ti voglio sembrare drastico... no!

Mi hai soltanto distrutto la mia fanciullesca ingenuità!!!

E se si pensa che la colpa sia stata solo di Frank Paciock, allora ci si sbaglia di grosso!

Infondo, Paciock ha solamente la colpa di avermi fatto tornare a casa con il terrore addosso.

Il resto è tutta colpa... sua!

Certe volte sono arrivato, addirittura, a pregare per un’improvvisa botta di sonno che le facesse chiudere la bocca.

Di chi sto parlando?

Ma dai, che si è capito!

Insomma, io la amo da impazzire e tutto quanto... però c’è un limite ad ogni cosa!

E che diamine!

Porca Puzzola!

Non ci si può mica svegliare nel cuore della notte ogni santa notte, destare dal suo sonno anche l’amore della tua vita per dirgli che si è nuovamente vittime di altre voglie femminili tipiche del periodo di gravidanza!

E la prima notte erano state le ciliegie... ma questa che abbiamo appena passato mi ha chiesto il Porridge che  mangiavamo ad Hogwarts quando andavamo a fare colazione.

Alle tre di notte.

Ma si può?

Cioè, anche volendo portarle tutto quello che desidera in questi particolari momenti, dove cavolo dovrei andare a sbattere la testa per portarle il Porridge?

E poi, proprio durante la notte devono colpirla queste voglie?

Non possono aspettare la mattina?

O anche il pomeriggio.

O, se proprio piace loro uscire quando lei è sdraiato nel letto, non posso arrivare qualche minuto dopo che la fanciulla in questione si è coricata a nanna?

No!

Tre di notte.

Orario prestabilito da queste stramaledettissime voglie, sperimentato dal sottoscritto e collaudato da Frank quando mi ha reso partecipe di queste sciagure.

Senza contare che sono voglie assurde.

Nel senso che, scartando l’assurdità delle sue richieste, sono proprio inaspettate in quanto ho fatalmente scoperto che Lily mangia sempre.

Ma si ha idea di cosa significhi... sempre?

È peggio di un bambino appena nato che non fa altro che alternare poppata e sonnellino!

Si ha presente quest’idea?

No?

Allora... è peggio di Sirius e Peter messi insieme!

Con questo esempio bisogna avere l’idea perfettamente incatenata nella mente.

Per forza!

Perché Sirius e Peter... wow... loro sono...

Ehm... lasciamo stare!

Infondo, Remus catalogava anche me in quella categoria, quindi... meglio evitare.

Ad ogni modo, stavo dicendo?

Ah, si!

No, perché se si ha in mente questa idea allora si può tranquillamente capire come Lily Evans trascorre le sue giornate.

E io, naturalmente, sono lo schiavo della situazione (cosa che Frank mi aveva, molto magnanimamente, anticipato).

Adesso so esattamente cosa intendeva dire Lily con la frase “da quando ho scoperto di essere incinta, non la smetto più di mangiare dolci a catena” che disse quando restammo chiusi nel bagno di casa nostra quel giorno che accadde quell’incontro del tutto imprevisto.

Quando lei ebbe il fegato di invitarmi al suo matrimonio con un altro uomo – anche se, poi, si sono totalmente capite le sue intenzioni (piccolo ghigno vittorioso).

Insomma, non è che non l’abbia presa sul serio quando mi disse così, ma pensavo esagerasse.

E, invece, ora mi sono paurosamente reso conto che non enfatizzava assolutamente niente, ma era sincera.

In un modo del tutto puro.

Meno male che la mia piccola Bibi, però, abbia sostenuto di trovarsi, ormai, agli sgoccioli.

Almeno questo periodo infernale inizierà a finire.

Che bello!

Non vedo l’ora!

Ho completamente dimenticato cosa vuol dire fare tutta una tirata di dormita la notte.

Penso che quando la pul... volevo dire Harry nascerà, le acque si calmeranno del tutto.

Eh... in effetti, ora che siamo tutti e quattro uomini liberi, Sirius (purtroppo) ha molte più possibilità di venirci a scassare i maron... a farci visita, intendo.

E con il suo aulico linguaggio sta influenzando anche me.

Ora non posso fare a meno di farmi scappare le parole “pulce” oppure “moccioso” o “mostriciattolo” o “gnomo umano” (una new entry) quando parlo di mio figlio.

Il guaio è che non so trattenermi nemmeno di fronte a Lily.

Mentre Sirius, naturalmente, ci riesce.

E allora, alla fine, quello che viene amorosamente rimproverato sono io e non lui!

Ma Porca Puzzola che nervi!

Comunque, parlando appunto del mio fantastico bambino che sta per arrivare, Lily, ormai, è diventata una vera e propria mongolfiera.

Non sia mai mi faccia sentire parlare di lei in questo modo.

Già rischio la pelle quotidianamente a volte perché mi scappa di chiamare Harry nei modi sopraccitati, altre perché quello che mi chiede di notte è davvero impensabile ed introvabile... figurarsi se a tutto questo devo aggiungere anche questa “spericolatezza”.

Ma anche no!

Ho intenzione di vivere per i prossimi cent’anni, che qualcuno se l’annoti!

E, come ho già precedentemente detto, nemmeno Voldemort riuscirà a fermare né me, né Lily, né il nostro inimitabile unico figlio Harry Potter.

Un nome un programma, proprio come quel grande mito e figo di suo padre!

Cacchio!

Sto delirando davvero!

Merlino, non voglio dire che io e mio figlio non saremo dei gran fighi... però, parlarne adesso...

Che ore sono?

Che diamine di ore sono?!

Con enorme sonnolenza in qualsiasi mio movimento, volto ed alzo leggermente il capo tentando di mettere a fuoco la vicina sveglia poggiata sul comodino.

Sbuffo.

Maledetta miopia!

Mi costringe, ora, ad allungarmi, arrivare con il braccio al comodino, prendere gli occhiali, aprirli ed indossarli... poi ad alzare di nuovo la testa, mettere a fuoco meglio la situazione e capire, finalmente, che diamine di ore siano.

Troppo faticoso.

...

Ma la curiosità vince ancora.

Sono un tipo estremamente facile da vincere per la curiosità.

Così, svolgo ogni singola operazione menzionata con uno sforzo immane.

Ricordo al gentile pubblico, infatti, che ho passato una notte quasi del tutto in bianco perché ho dimenticato di aggiungere che in questo ultimo periodo Lily... scalcia.

Ah!

Che dolce consolazione andare a letto con la donna della mia vita.

E non si può nemmeno andare a dormire in salotto perché non sia mai lei ti becchi.

Si offenderebbe e, tra le tante cose citate e raccomandate da Frank Paciock, c’è proprio il dovere di non farle offendere.

Santissima Circe!

Ti fanno salire i nervi dalla punta dei piedi!

Metto a fuoco, meglio, l’orario della sveglia e sbarro gli occhi.

Le cinque?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!

Dopo che ero strasicuro di aver dormito come un maniaco per tutto il giorno.

Sbuffo di nuovo e mi volto dall’altra parte.

Un primo raggio di sole entrato dalla finestra arriva, guarda caso, proprio in faccia a me, fastidiandomi.

Stringo le palpebre per mantenerle chiuse e cominciare a farle abituare alla forte luce.

Non voglio svegliarmi!

Meglio!

Non voglio alzarmi!

Sto così bene.

Sdraiato sul morbido materasso del letto di casa mia, al calduccio giusto... con la persona più importante della mia vita al mio fianco, addormentata.

Anzi, forse è meglio che dica le persone più importanti della mia vita.

Già... perché per quanto possano fastidiosamente andare contro la vita pacchiana alla quale mi ero abituato quando noi Malandrini alloggiavamo nella chiassosa Villa Black, sono comunque le due persone per le quali morirei.

Adesso sono sicuro al cento per cento che non deluderò nessuna delle due per le quali mi preoccupavo di più.

Una volta impratichita la mia eccezionale vista da Cercatore alla luce del sole, riesco, finalmente a riaprire gli occhi.

Si tratta di un attimo, però.

Un attimo capace di farmi sorridere come un povero beota innamorato.

Quello che effettivamente sono.

Merlino!

Sono innamorato, ma beota no.

Quella è un’aggiunta del cane.

Ad ogni modo, è il momento in cui il viso della bella Lily si mostra in primo piano.

Appoggiato sulla mia spalla mentre io la stringo a me con un braccio.

Un primo piano straordinario, voi che dite?

E, ovviamente, basta provare a stringerla a se solo un po’ di più perché lei si accucci maggiormente contro il mio (emozionante) fisico (sono un mito!).

Come se i nostri corpi fossero stati plasmati solo per essere successivamente uniti.

In perfetta sintonia.

Uno completa l’altra e viceversa.

Come è giusto che debba essere.

Sorrido avvicinandola maggiormente a me, sento il suo buon odore raggiungere il mio naso e colpire tutti i miei sensi con una forza strabiliante.

La mia piccola Bibi è di nuovo qui, vicino a me.

Ancora faccio fatica a credere che tutto si stia incredibilmente sistemando, almeno per quanto riguarda la mia vita prima di quel mio stupidissimo errore.

Lei qui, accanto a me... è bello.

Un bello semplice, ma con una potenza incalcolabile capace di rendermi di nuovo felice.

Improvvisamente la sento muoversi leggera sul mio fianco, rannicchiandosi meglio sul mio petto.

Con la mano si aggrappa alla mia canottiera espirando tranquilla.

Sorrido nell’esatto momento in cui sento un altro tipo di movimento, questa volta più piccolo e proveniente dal basso.

Sposto gli occhi sul ventre di Lily così appiccicato al mio fianco e, dopo un piccolo attimo sorpreso, allargo il mio sorriso.

«Già sveglio, Harry?» gli domando come se potessi già aspettarmi una risposta da lui.

Di fatti, non vedo l’ora che il mio bambino impari a parlare cosicché gli possa insegnare quanto so riguardo al Quidditch.

Sono sicuro che diventerà bravo almeno quanto me a giocare!

Già me lo vedo capitano della squadra di Grifondoro!

Proprio come il suo papà...

Come se mi avesse incredibilmente sentito, percepisco un altro calcio raggiungere persino il mio fianco.

È forte, il mascalzone!

Infatti, ecco che Lily si muove di nuovo, infastidita dall’“intervento” del nostro bambino, cercando una posizione più comoda.

Ghigno approfittando all’istante dello spostamento di Lily per poter liberare il braccio che lei utilizzava come cuscino e alzarmi con il busto.

Con gesti lenti e pacati per non far ballare la samba al materasso e alla mia piccola Bibi dormiente, mi metto a sedere vicino al suo pancione.

Prendo ad accarezzare quella pelle incredibilmente tirata dopo aver scoperto il ventre dalla maglia del pigiama.

L’accarezzo con entrambe le mani e poi mi abbasso fino a poggiare le mie labbra sul pancione.

Un piccolo bacio e un successivo sussurro riempiono la stanca in completo e rilassato silenzio.

«Sssh!» gli dico con le labbra incollate alla pelle di Lily, «Piano Harry. Non svegliamo la mamma».

Un improvvisa leggiadra risata mi porta a voltare la testa dall’altra parte incontrando gli occhi verdi e luminosi della mia piccola Bibi.

Sorride con uno strano luccichio nello sguardo.

«Che cosa fai?».

«Gli parlo» le rispondo come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo.

Lei sorride di nuovo, intenerita.

«Perdonaci, Amore» le dico, poi, avvicinandomi a lei e sprofondando in un primo bacio del buongiorno (anche se per me è assolutamente anormale svegliarsi a quest’ora), «Non avevamo alcuna intenzione di svegliarti».

La sento sorridere sulle mie labbra, in risposta al mio gesto spontaneo.

E non le lascio altro tempo per rispondermi o per respirare.

Approfondisco il nostro bacio passando le mani sui suoi fianchi e soffermandomi ad accarezzarle il pancione, il tutto mentre la sovrasto dal lato per non schiacciarle la pancia.

Invece, lei sposta le sue mani nella mia folta chioma, stringendole intorno ai miei capelli e cominciando a farmi cancellare anche quelle più piccole parti di minimo controllo che mi dovrebbero esser rimaste.

Poi, senza alcun preavviso, lascio le sue labbra e mi muovo nella zona collo dove sia io che lei impazziamo.

E che diamine, insomma!

Lei sa perfettamente che io perdo la testa quando mi passa le mani tra i capelli per attirarmi di più a se e io, per ripicca, le rispondo in questo modo.

La sento sospirare lentamente di piacere, mentre altri due calci raggiungono la mia mano.

Magari all’inizio potevo rimanere sorpreso di questo, ma dopo che Lily mi ha spiegato il perché accadeva posso quasi esserne compiaciuto.

Significa davvero che il mio intervento su di lei è profondo e trae le sue conseguenze.

Ah!

Di fatti, la mia piccola Bibi mi ha egregiamente spiegato che il piccolo Harry riesce a sentire tutte le emozioni della mamma e ne reagisce.

Quando lei era triste, mi ha raccontato, Harry rimaneva fermo e silenzioso quasi come se volesse semplicemente restare chiuso nella sua “stanza” per non essere scocciato ulteriormente dal dolore del mondo esterno.

Mentre quando arrivavano momenti come questo, il piccolino si agitava come se avesse indetto nel pancione della madre un mitico ed illegale festino stile Grifondoro quando la nostra squadra vinceva le partite di Quidditch.

...

Diamine!

È proprio mio figlio!

Poi, sento il rumore di un sorriso.

«Mmmhh...» mormora lei, «... interessante».

Io, incuriosito, abbandono la zona collo dove avrò lasciato un centinaio di baci brucianti, e ritorno a concentrarmi sulle sue labbra.

Due, tre, quattro, quattro e mezzo, cinque – sei...

Ah... lungo questo sesto bacio.

Mi allontano di nuovo, ma questa volta rimango fermo sopra di lei ad osservarla.

«Cosa?» le chiedo con voce cavernosa.

«Credevo fossi troppo stanco per questo dopo la cucina improvvisata di questa notte».

Sogghigna leggermente di fronte alla mia espressione offesa, ricordando insieme quello che ho dovuto combinare per creare qualcosa di avvicinabile ad un Porridge.

Alla fine non ce la fa e scoppia letteralmente a ridere, provocandomi nel profondo.

Ora basta!

Mi sono offeso davvero!

Cioè, non basta che mi faccio il cu... il deretano quadrato (dannata vocina di Remus!) per accontentarla alle due e mezza di notte, ma mi devo anche sentire sfottere?

Eh no, popolo, non ci sto più!

Con uno sbuffo degno di... di James Potter, mi sdraio nella mia parte del letto ed incrocio le braccia al petto – oltre che ad imbronciare la mia espressione.

Lei ride ancora per un po’ e mi guarda intenerita.

Lo capisco perché l’ho notato con la coda dell’occhio.

Ho visto che sguardo mi ha lanciato.

Ma se pensa di vincere... beh, si sbaglia di grosso!

Questa volta mi sono offeso davvero!

Con ancora il sorriso sulle labbra, allunga la sua delicata mano fino a che non la fa incontrare con il pungente tocco delle mie guance.

Non mi sono ancora fatto la barba nonostante lei se ne sia accuratamente lamentata ogni santo dì.

«Ehi, musone...» mi chiama accarezzandomi, uno strano tono dolce nel suo parlare.

Io stringo maggiormente le labbra, gli occhi e le braccia (che mantengo ostinatamente conserte) tanto per sottolineare il fatto che non mi farà cambiare idea tanto facilmente.

Eh no!

Ho detto che questa volta mi sono offeso davvero ed assolutamente niente mi farà dimenticare e perdonare!

Ecco!

La sento ridere leggera e divertita.

Poi, si avvicina lenta a me.

«Sei proprio un bambino, James Potter» mi sussurra all’orecchio, mentre io continuo a guardare, testardo, il soffitto.

Mi arriva, ora, un delicato bacio sulla tempia.

Tsk!

Ma si è bevuta completamente il cervello?

Lo sa che ci vuole ben altro con me per farmi cedere!

Ah – ah!

Non si vince così facilmente contro James Potter, che si sappia!

Anzi... si sa già!

Questo bacio, presto, si moltiplica in tantissimi altri baci sempre più delicati e leggiadri che, sfiorando la mia pelle, scendono...

Dalla tempia, arriva alla guancia e poi, da qui, si interrompe un secondo.

Si muove nuovamente con il corpo per poter arrivare al mento... e poi giù.

Mer... Merlino!

Dammi la forza di resisterle!

Lo sai che devo vincere sempre e solo io, maledizione!
E Lily, intanto, continua.

Arriva al collo e... e, Porca Puzzola, mi batte.

E lo sa!

Lo sa che ha vinto...

Perché io, esattamente come lei, impazzisco quando mi bacia sul collo.

Con il cuore a mille, schiocco la lingua e le passo un braccio dietro la schiena per tirarla di nuovo sopra... verso la mia bocca.

E, non mi ferma neanche il suo sorrisino vittorioso quando se ne accorge, riprendo a baciarla con passione.

Con una passione sempre più urgente, al contempo che la faccio sdraiare sul lato, per non farla affaticare sostenendo con le braccia quel peso in più.

Come se fosse una bambina piccola, le lascio il mio braccio sotto la testa con la mano che si attacca alla sua spalla.

Un bacio che diventa sempre più profondo, man mano che percepisco le piccole ed affusolate dita di Lily accarezzare le mie guance con tutta la loro delicatezza.

«Mi pare di aver capito, però...» le soffio sulle labbra, profondo, «... che ora non puoi più fare a meno di questo bambino».

Lei sorride, divertita e rincuorata.

«Si, infatti... la mia vita sarebbe vuota se non ci fosse Harry con me».

Un sorriso mal trattenuto, e poi un ghigno.

«Hai appena accettato la mia proposta, Evans... attenta a ciò che dici. Potresti smentirti!».

Un silenzio carico di baci e di sospiri segue questa mia frase.

Poi... di nuovo la sua voce, dolce e sussurrata.

«Lo sai che ho un debole per i bambini, Potter».

Ghigno.

La bacio.

«Appunto, Evans».

«Oh, taci, Potter!»

Avrai anche vinto questa battaglia, Lily Evans... ma non vincerai la guerra!

Quella l’ho vinta io: il giorno in cui tu mi dedicasti per la prima volta le tue vere attenzioni.

Il giorno in cui mi permettesti di prenderti per mano.

Il giorno in cui mi diedi il consenso di poterti baciare sulla guancia.

Il giorno del nostro primo bacio.

Il giorno del tuo primo “si”, quando ti chiesi di diventare la mia ragazza.

E, infine, ieri... quando mi hai detto “si”.

Si, James, ti voglio sposare...

 

...

 

Sono in cucina da quasi un’ora, circa.

Lily, invece, è ancora a letto.

Si è riaddormentata dopo che... dopo i nostri giochini.

Giochini che mi sono andati leggermente di traverso per colpa di una determinata forma ingombrante nella pancia della donna della mia vita.

Uff...

Per quanto ancora dovremo essere limitati in tutto questo?

Mi manca tanto quella vita di prima... certo, possiamo ancora scambiarci baci ed effusioni varie, ma divertimenti vecchi come il rincorrerci per tutta la casa, oppure le battaglie con i cuscini, oppure il lupo che acchiappa l’agnello dagli occhi verdi...

Quante cretinate!

Se Sirius mi vedesse fare tutte queste cose con Lily, o anche solo mi sentisse parlare così di queste cose mi riterrebbe una vecchia ragazzina di dodici anni innamorata di un idolo che non avrà mai.

Mi insulterebbe a vita, quel maledetto idiota.

Questa mattina, appena mi sono definitivamente alzato dal letto dopo circa tre ore passate tra gli insulti e i baci e qualche altra mezz’oretta di sonno, ho mandato un gufo a mio fratello dicendogli che, se gli fosse balenata in mente l’idea di tornare a romperci le scatole, doveva affogarsi nel water da solo perché io e Lily non ci saremmo stati a casa.

Infatti, sto aspettando che la mia piccola Bibi si svegli con calma, faccia la sua colazione (che da bravo futuro marito le sto cucinando) e si prepari per uscire.

Oggi abbiamo l’impegno di pianificare il nostro futuro insieme.

Lily ha sempre sostenuto che i matrimoni migliori si fanno sempre d’estate, quando (almeno qui in Inghilterra) non fa né troppo caldo né troppo freddo.

Si sta bene e si può indossare di tutto, si può mangiare di tutto, si può andare ovunque.

Insomma, è un periodo, secondo lei, che facilita molto l’organizzazione di matrimoni e celebrazioni varie.

Ed è per questo motivo che è stato deciso da entrambi che il matrimonio che andiamo a programmare oggi deve assolutamente essere svolto a breve.

Oggi è già il 10 Giugno, quindi, immagino che abbiamo ancora altri due mesetti per poterci sposare, anche se non sopporterei fare la cerimonia ad Agosto.

Proprio quando l’estate sta per concludersi.

No.

L’ideale, secondo me, sarebbe il mese prossimo.

Inoltre, alla fine di questo mese siamo anche invitati al matrimonio di Alice e Frank, quindi abbiamo la possibilità di dare un’occhiata in giro per farci un’idea migliore di come e dove potremmo disporre il tutto e, meglio ancora, potremmo anche farci consigliare qualcosa proprio dai due sposini.

Sbuffo.

Questa sarà bella!

Voglio proprio vedere come faremo io e Lily ad organizzare un matrimonio in soli due mesi.

L’unica cosa positiva che riesce a venirmi in mente sarà la platea di persone che sarà invitata alla nostra unione: minima.

Di fatti, quando entrammo nella chiesa pronti ad interrompere il matrimonio tra Lily e McCullen Junior ero rimasto terrorizzato dall’enorme pubblico che quei due avevano invitato.

Anzi!

Credo più che sia stata tutta opera di McCullen, piuttosto che di Lily proprio perché l’ho scoperta essere d’accordo con la mia idea di non chiamare troppe persone al nostro matrimonio.

Non per qualcosa di personale, ma per il semplice motivo che una cerimonia della portata come quella di “Johnson” attirerebbe più facilmente i Mangiamorte addosso.

È molto più sicuro avere una cerimonia modesta e stare tranquilli: invitare le persone più care ed importanti e stop.

E badate che, se la cosa è detta da me, è grave... estremamente grave.

Inoltre, questo non è l’unico punto che in questo momento mi frulla per la testa.

A quante pare i due McCullen più quell’altro cretino loro collaboratore non erano assolutamente niente di importante per Lord Voldemort in quanto nessuno dei loro “alleati del male” è intervenuto per farli evadere da Azkaban dove sono stati rinchiusi.

E nemmeno Voldemort stesso ha tentato mosse a loro favore.

Anzi, dalle ultime notizie riportate dalla Gazzetta del Profeta, sembra che i Mangiamorte abbiano scelto di attaccare appositamente il quartiere dove vivevano nascosti i due McCullen.

Con la “copertura” di ammazzare e fare strage in quel luogo londinese, hanno distrutto ogni singola cosa che era rimasta nei possedimenti dei McCullen.

Di certo la Gazzetta del Profeta non si sognerebbe di riportare una notizia del genere in quanto l’accaduto tra i Malandrini, Lily e i McCullen è stato sottoposto a segretezza assoluta dal Ministro da parte di quei pochi che ne sanno qualcosa.

Però, per il giornale (per quanto il Ministero abbia una non indifferente influenza su di esso) era sembrato strano che sotto il mirino dei seguaci di Lord Voldemort si fossero trovate delle dimore disabitate.

Anzi... una dimora disabitata.

Per l’appunto, quella dei McCullen.

Ce lo ha specificato Frank, un giorno, dopo essere tornato dal lavoro al Ministero.

Probabilmente, una vendetta per il loro fallimento.

Ma era un fallimento del tutto assurdo perché, come ho sempre sostenuto, Harry non è assolutamente niente di niente.

Figurarsi se il Signore Oscuro se la dovrebbe prendere con un bambino nemmeno nato per... per cosa?

La “Profezia”, come l’hanno sostenuta loro, non esiste a parer mio, altrimenti sarebbero già venuti qui ad ammazzarci tutti.

Certo, è vero che dopo quello che è successo abbiamo circondato la casa di qualsiasi tipo di incantesimo di protezione, ma può sempre capitare qualche incidente di percorso.

Per quanto riguarda, invece, il lavoro al Ministero... beh, ho lasciato Sirius nell’indecisione ma io, questa volta, sono sicuro della mia scelta.

Nonostante le proteste della mia piccola Bibi perché ci vedeva ancora qualcosa di “iperprotettivo” sotto da parte mia, non appena l’udienza contro di noi è stata chiusa a nostro favore, sono andato di persona dal Ministro e ho consegnato le mie dimissioni.

Non che sia stanco di lavorare e, più precisamente, di combattere contro quei schifosi Mangiamorte, ma la mia famiglia che si sta lentamente formando viene prima di tutto.

Nel modo più assoluto!

I soldi, tra l’altro, non sono neanche un problema.

Possiamo resistere per tantissimo altro tempo ancora e, sinceramente, potrei anche mantenere quel testone di Remus che non ne vuole sapere di ricevere un aiuto economico.

Lui, a differenza mia e di Sirius, non appena è finita tutta questa nostra avventura ha visto... come dire... il mondo crollargli addosso?

Beh, direi proprio di si.

Una volta che era tornato nella casa dove aveva lasciato sua madre malata, ha scoperto che la signora Lupin non aveva lasciato nessuna eredità.

Non aveva fatto in tempo a stenderne una per il suo unico figlio e... e Lunastorta ha perso, così, la sua abitazione di tutta la sua vita.

All’inizio è tornato a vivere da Sirius, ma dopo solo una settimana si è rimboccato le maniche e ha cominciato a cercare disperatamente lavoro per poter prendere un misero stipendio.

Per sua fortuna, ha scoperto un piccolo conto intestato alla sua famiglia alla Gringott sufficiente a pagare quello che lui definisce un appartamento perfetto.

Non oso immaginare in quali condizioni, effettivamente, versi quel dannato buco in cui vive in quanto lo stesso Lunastorta non ci permette di andare a fargli visita, ma posso garantire a chiunque che non appena verranno a cena dopo domani sera qui, non mi sfuggirà.

È mio amico... il mio migliore amico e ha bisogno di aiuto!

Quando mai James Potter non presta soccorso alle persone che più ama?

Ai suoi Malandrini!!!

Ma stiamo scherzando?!

Ad ogni modo, qualsiasi cosa possa dire, questa volta lo...

«James?».

Sobbalzo per la voce inaspettata della mia piccola Bibi.

Mi ero troppo abituato al silenzio del mio riflettere.

Mi volto verso l’entrata della cucina e la vedo scendere quei due ultimi gradini delle scale della hall per poter raggiungere la cucina.

E resto basito.

«Lily?» la chiamo confuso e leggermente preoccupato.

Non riesco a capire quelle lacrime che le stanno rigando le guance in questo momento.

Cosa diamine è successo?

Non si sente bene?

Non riesce a sentire Harry?

Cosa succede?

Con una velocità studiata e pur sempre controllata, mi alzo dalla sedia mantenendola dallo schienale per non farla cadere all’indietro e mi avvicino a lei più velocemente di quanto lei faccia per venire da me.

«Lily, ma cosa... ?».

Non mi lascia il tempo di chiederle niente che mi abbraccia e nasconde il suo viso bagnato nell’incavo tra la mia spalla e il collo.

Senza nemmeno aspettare che mi chiedesse niente, la avvolgo protettivo con le mie braccia e la stringo quanto più forte e delicato posso essere allo stesso tempo.

Tento in qualsiasi modo di rassicurarla semplicemente con i gesti.

Farla sentire al sicuro.

Protetta.

Al bel caldo che proviamo entrambi quando siamo in compagnia l’uno dell’altra.

Poi, mi abbasso sulla sua spalla leggermente scoperta dalla larga maglietta del pigiama e le bacio la pelle nuda.

Nello stesso momento in cui la sfioro con le mie labbra provo brividi assurdi e meravigliosi percorrermi l’intera spina dorsale, mentre lei, lo sento chiaramente, trema pur rimanendo tranquilla aggrappata alla mia maglietta.

«Cosa c’è, amore?» le chiedo raggiungendo il suo orecchio.

Prende un piccolo respiro un po’ tremolante per qualche singhiozzo mal trattenuto.

Strofina leggermente il suo visino nascosto contro la stoffa della mia maglia e stringe l’abbraccio sulla mia vita.

«Ho... ho fatto un sogno... un incubo troppo r... reale, Buch» ammette in un sussurro restando incollata a me.

Corruccio la fronte.

Da quando in qua Lily Evans si fa spaventare da un “sogno”?

Un sogno troppo reale?

Mah!

«Cosa hai sognato, Lily?».

E quello che non capisco, ma per il quale non posso dirmi così dispiaciuto, è che lei ad ogni mia parola cerca di sprofondare sempre di più nel mio abbraccio.

Come se ci fosse qualcuno qui vicino pronto ad attaccare e a dividerci di nuovo.

...

Qualcosa che non accadrà mai più.

Gliel’ho giurato, no?

Gliel’avevo detto, quel giorno stesso in chiesa quando tutta la battaglia era effettivamente finita, che non avrei più lasciato da solo nessuno: né lei né il nostro mitico bambino.

«Era così... così reale...» ridice tra i singhiozzi silenziosi, «Era... tutto l’incubo era... era incentrato... sul matrimonio che stavo per fare con... con quello... Sa – sapevo che stavi per arrivare... ma nel sogno non ci sei stato, Buch... ti aspettavo, ma non arrivavi... non ti vedevo nemmeno tra le folla... e il prete ci ha sposati... e io... io, non lo so... sapevo che mancava qualcosa in... in me...».

Sorrido, pur tenendo presente quanto lei possa essersi “spaventata”.

Un sogno del genere, se così reale come dice che è stato, avrebbe spaventato anche me.

Ed è importante che anche lei lo sappia.

Perché anche io la amo così tanto come mi sta dicendo indirettamente lei, ora.

Adesso.

In questo preciso istante.

Incollata a me.

Il suo cuore fuso con il mio.

Noi.

«Lily...» la chiamo con un tono più sicuro ora che conosco la sua paura e sono certo di poterla difendere.

«E... e quando mi sono sve – svegliata... non ti ho visto... non ti ho visto accanto a me e... e ho pensato che... che fosse tutto vero» continua interrompendomi e stringendosi a me di più, «Ho avuto paura che fosse tutto vero...».

Le stampo un altro dolcissimo e delicato bacio sulla pelle nuda della sua spalla e aspiro il profumo dei suoi capelli di fuoco.

«Lily...» la chiamo di nuovo prima di staccarmi da lei.

Le lascio le mani sulle spalle e la guardo negli occhi con un sentimento così profondo che riesco a notare il tremolio, quasi, della bella Lily di fronte a me.

Lei sembra una piccola bambina indifesa in questo momento... ed è di una tale tenerezza.

Vorrei solamente abbracciarla e tenerla stretta a me per il resto della nostra vita.

Vorrei poter prendere il suo cuore e fonderlo nel vero senso della parola con il mio, incatenarli concretamente in modo che niente possa farle credere di essere da sola contro questo mondo che procede avanti pazzamente.

Vorrei solo che capisse quanto, in poche parole, io la ami.

«... parlando seriamente, Amore» le dico con l’ombra di una sorriso divertito, mentre lei si porta le mani stretta a pugni sugli occhi e cerca di cancellare quelle lacrime con le quali tanto odia mostrarsi, «credi davvero che io ti permetterei di sposarti con un altro uomo, a prescindere dal fatto che sia un Mangiamorte o un rispettabilissimo Lord?» concludo la mia domanda inarcando anche un sopracciglio tanto per dare un tocco di classe in più alla mia scena perfetta.

Lei sorride, lasciandosi sfuggire anche una piccola risatina.

Poi, non lo trattiene più.

Ride leggiadra ed io, incantato da quel suono, le passo le mani sulle guance asciugandole da quelle lacrime di troppo, ormai.

Ora è il momento di lasciare che solo la felicità caratterizzi le nostre giornate.

«Odio questi ormoni impazziti» dice con il sorriso sulle labbra.

L’ultima cosa che riesco a vedere sul suo viso prima che chiuda gli occhi poggiando la mia fronte sulla sua.

Le mie grosse mani sulle sue piccole guance.

Sento il suo sorriso con il tatto e, nel buio dei miei occhi momentaneamente ciechi, me lo immagino.

Bello e solare come sempre.

Bello e splendente come solo il suo sa essere.

Bello... come l’unico sorriso al mondo che sa farmi battere il cuore a mille.

«Evans, non credere che la cosa sia tanto cambiata. Se non sbaglio anche a diciassette anni si hanno gli ormoni impazziti» le sussurro con un ghigno sulle labbra.

«No, Potter. Solo un porco maniaco come te poteva avere gli ormoni impazziti a diciassette anni come i miei adesso» mi risponde per le rime.

Un nuovo tocco fresco e tranquillo passa sulle mie spalle e si stringe dietro il mio collo.

«In fondo, è sempre colpa tua, Lily» le dico senza cancellare il mio diverto sghembo dal mio volto, «Tu mi passavi davanti e io, come un normale ragazzo di diciassette anni, avevo le mie conseguenze».

«James!» mi spintona lontano da se oltraggiata, «Sei un pervertito...».

Ma prima che possa terminare la sua imprecazione un – non tanto gradito – odore di bruciato raggiunge i nostri olfatti così fini (o, almeno, il mio lo è di sicuro).

Nello stesso momento ci voltiamo di scatto verso i fornelli dove avevo – molto intelligentemente – lasciato le uova e la pancetta sul fuoco notando il fumo nero alzarsi dalla padella e avanzare minaccioso verso di noi.

Lily inizia a tossire mettendosi una mano davanti alla bocca, subito imitata da me.

Io, inoltre, prendo la bacchetta e, puntandola verso la cucina, faccio Evanescere tutto facendo tornare la stanza linda e profumata come prima.

Ho il tempo, però, di abbassare la bacchetta che la mia piccola Bibi si volta di nuovo verso di me con un sopracciglio inarcato e un’espressione stufata.

Le sorrido a trentadue denti, come un bambino che ha appena combinato qualcosa di grosso sorride innocente alla madre per non farsi ingiustamente punire.

E lei, naturalmente, alza gli occhi al cielo sospirando sconfitta.

«Un pervertito e un pasticcione!» conclude infine avvicinandosi ai fornelli e ricominciando a preparare la colazione per entrambi.

Credo che, diversamente dai programmi che avevo pensato, usciremo di casa molto più tardi.

...

Ghigno prima di accostarmi di nuovo alla mia piccola Bibi e riprendere a stuzzicarla mentre lei continua a cucinare.

Merlino!

La mia vecchia vita è finalmente tornata!

...

«James... » sospira Lily felice dei miei “interventi” su di lei, «... se non la smetti adesso ti infilo il cucchiaio di legno su per il c...».

Meglio censurare con un bel bacio, che ne dite?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

All’attacco!

[...]

«James...» prova a chiamarmi la mia piccola Bibi. Allo stesso tempo io indietreggio dalla porta d’ingresso e nego con il capo.

«No, Lily...» le rispondo immediatamente, «... sono diventato ateo in questo preciso istante!» aggiungo con finto orgoglio, alzando al cielo il naso ed incrociando le braccia al petto.

[...]

Prevedo un arrosto di budella per sta sera a cena! Peccato che io non le potrò mai mangiare, non solo perché farebbe un tantino schifo, ma anche perché quelle budella saranno proprio quelle che Lily mi caverà con le sue sole mani tra qualche attimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

O – okay! O.O

Tok – tok!!! C’è qualcuno lì dietro al monitor o mi avete tutti abbandonata?

Beh, prima che parta in quarta, mi dovete almeno farmi scrivere quella parola................................ ù.ù :

 

SCUSATEEEEEEEEEEE... !!!

 

*Attimo di ricomposizione*

Ok! Dato che non ne volete più sapere di me, evito di perdere tempo e faccio una cosa che ho imparato solo leggendo tante... tantissime fan fiction su questo magnifico sito u.u :

Il commento dell’autore!!!

Lo so... sono un caso disperato perché solo dopo 42 capitoli l’ho capito -.-‘’’!!!

Va beh, passatemi anche questa, vi imploro U.U!!!

Allora:

Per iniziare sul capitolo, non credo assolutamente che Lily sia così volgare nella realtà, ma, infondo, lo sappiamo tutti, no? Potter era così asfissiante che certe cose gliele faceva proprio uscire dal cuore xD!
Poi, poi, poi... che altro?
Ah, si! Ho deciso di far iniziare il capitolo in questo modo per descrivere un po’ la vita che James si era perso in tutti quei mesi. Mentre Frank faceva esperienza, James ha subìto tutto il resto ed ora che tutto sembra essere tornato alla normalità, Potter dovrà fare i conti con nuovi “orrori”. Ovviamente, però, non mi bastava solo una Lily incinta per rendergli la vita un inferno... no! Ho voluto aggiungere anche Sirius alla dolce scenetta xD!
Beh, in genere, ho voluto raccontare soltanto un piccolo spiraglio delle giornate che ora James e Lily passano insieme. Certo, Lily non si sveglia ogni mattina con le lacrime agli occhi, ma sicuramente per James le nottate in bianco non sono finite xD!!

E adesso?? Cosa si prospetta nel prossimo capitolo con questa anticipazione??
Sono curiosa di saperlo nelle vostre recensioni (se per voi me le merito ancora -.-‘’’’), visto che ogni tanto qualcuno fa sempre supposizioni divertenti =D!!! E’ incredibilmente appagante sapere che la propria storia riesce ad entusiasmare così tanto da immaginare il resto =D!!!

Grazie =D!!!!!!!

Ed, ora, ai miei grandi ^_^ :

Malandrino4ever = Sicuro che quello stesso James che faceva le pulizie non eri proprio tu nelle tue famose punizioni? Ancora non mi hai mandato alcuna testimonianza!!! Attento che mi posso offendere xD!!!
Beh, Dani... non ti fai sentire più tanto spesso sul Forum, ma che fine hai fatto O.o??
Spero che il capitolo ti sia piaciuto e perdonami per tutto questo ritardo!!! Alla fine, finisce sempre che d’estate scrivo meno che nel periodo scolastico -.-‘’’!!! Ma questo sarà l’ultimo anno... poi arriverà l’università e io non ho ancora idea di cosa fare T.T!!! Quanto stress e non è ancora iniziata la scuola!!!
Beato te che la inizi il 4 u.u!!!
Spero di non aver perso un importante recensore ;)!!
Un bacio =*

_Jaya = Ecco la nuova quarta malandrina schizzata o sclerata, come preferisci =D!!!
Beh... ne è passato di tempo dal 30 Giugno. Anche da me, in quel periodo, l’acqua è cristallina e non ci sono molte meduse (quando, invece, a Luglio ed Agosto è tutto il contrario poiché è nel pieno della stagione estiva e la gente si triplica sullo sputo di spiaggia che abbiamo nel mio paesino minuscolo -.-‘’’’)!! Poi, per quanto riguarda Jake... ah *sbav*... come faccio a non darti ragione?!?! Eh????????
Insomma, mi sono nati istinti omicidi contro Renéesme da quando è nata.. chissà come mai ù.ù!!! Quell’uomo è davvero un gran pezzo di figo!!! Ed è diventato maggiorenne proprio quest’anno, come me xD!! Infatti, io e quel pezzo di David siamo nati nello stesso anno... peccato che lui non sappia nemmeno che esistiamo, vero Chiara xD???
Beh... che te ne pare del nuovo capitolo? Purtroppo c’ho messo un bel po’ (se non, troppo) per partorirlo, però spero che ne sia valsa la pena, cavolo u.u!!! Ho sudato davvero!!
Spero di non averti persa come recensore!! Ora sei quasi d’obbligo nelle recensioni, altrimenti sul forum lascio il gruppo delle Malandrine Schizzate U.U!!! E questa minaccia varrà anche per Emy e Lavi, oh!
=P xD!!!
A presto, collega!!!
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

Nymphy Lupin = Si devo dire che anche io mi ammazzerei per leggere continuamente scene divertenti tra i Malandrini!
Credo che ne morirei senza xD!!! Sono troppo dei miti quei quattro (anche se il quarto elemento può essere accuratamente tagliato fuori, grazie u.u) e le loro genialate, le loro cazzate, i loro guai, i loro litigi, le loro discussioni... persino le loro ordinarie visite al bagno sembrano essere la cosa più divertente e spassosa del mondo!!!
Credo che tra poco mi cimenterò in qualche fan fiction interamente dedicata a loro anche se... mi sento ancora parecchio inesperta per descrivere un tale legame che condividevano quei quattro!!
Che cosa ne pensi del capitolo, invece? Qui non c’è molto dei Malandrini, ma credo che presto li farò entrare di nuovo in azione: in sospeso ci sono ancora due matrimoni *ghigno malefico in azione*!!!
Spero di trovarti presto tra i recensori e grazie ^_^
Un bacio =*

Pazzarella_dispettosa = Emy u.u!!! Poco fa ti ho lasciata che scherzavamo sul Forum con le nostre solite cretinate e con la nuova uscita di “Sulla via della demenza”, ed ora ho le lacrime agli occhi e i cuoricini nelle pupille perché ho appena finito di leggere la tua recensione che sembra essere un altro cuore per ringraziare una mia precedente risposta che era a sua volta a forma di cuore per una grandissima cosa che avevi detto tu nella recensione di due capitoli fa per un’altra affermazione che... e insomma!!!
Ma non la finiamo mai, noi due xD???
Beh... se devo proprio essere sincera... spero che non finiremo mai perché con le ultime cose che mi hai scritto nella recensione dell’altra storia... anche io sento l’euforia ogni volta che mi accorgo che hai risposto da qualche parte o che hai semplicemente detto una scemata che merita solamente questa mia solita faccina -.-‘!!!
Eppure dietro questa maschera io ti giuro che c’è la stessa gioia della quale mi hai parlato tu! Anche io, di solito, non do molto peso alle amicizie on-line perché c’è comunque l’influenza di mio padre che dice che sono solamente rapporti virtuali! Ma, in alcuni casi, questi rapporti virtuali diventano veramente qualcosa!!
E questo è il nostro caso! Magari, un giorno, ci raggiungerà anche la cara bella Lavi... e allora si che faremo uno dei grandi e mitici festini illegali dei Malandrini, solo per festeggiare noi tre =D!! Ma, per ora... siamo io e te! Io sento questo!
E ti voglio ringraziare ancora di più per quello che hai detto: probabilmente, timida ed introversa come sono quando mi trovo a dimostrare i miei sentimenti alle persone che ho di fronte a me, non sarei riuscita facilmente a dire quello che tu per prima hai confessato. Magari, una volta ci sarei anche riuscita, ma di certo avrei preso un gran bel respiro e avrei aspettato davvero tantissimo tempo!
Adesso, anche se potrei provare un po’ di imbarazzo, sono convinta della mia voglia di incontrarti, almeno una volta nella nostra vita!! E... in tutto questo, da cima a fondo, io sono seria nello stesso modo in cui lo sei stata tu, Emy!!!
Forse nella recensione che hai lasciato a questa storia sei riuscita ed essere seria per 5 righe e non potevo chiedere di meglio in quel “lontanooooooo” tempo (xD)... però, l’altro giorno o la settimana scorsa (quand’è stato che hai inviato la tua recensione), hai superato davvero te stessa. Se provassi a dire a Lavi che sei riuscita ad essere seria, sono sicura che morirebbe sul colpo per un infarto. E i medici, quando andranno a fare l’autopsia per capire il motivo del decesso, scopriranno che sarà stata “Incredulità paniacale” (adesso coniamo anche nuove patologie ;) xD)!!
E, adesso, quella che ti sta scrivendo un romanzo sono io e non più tu!
Ma l’importante di tutto questo, Emy, è sapere che io sinceramente mi sono affezionata a te e ti ringrazio:
PER TUTTO QUELLO CHE HAI DETTO;
PER TUTTO QUELLO CHE DICI;
PER TUTTO QUELLO CHE DIRAI!!!
Grazie, Emy!!! Ti voglio bene!
Davvero!
E se non ci credi... beh, non solo ti mando veramente Lily che ti spedisce all’Inferno con quel famoso calcio (xD =P), ma abbandonerò anche il gruppo delle Malandrine Schizzate xD!!
E’ li che ora si trova parte del mio cuoricino =D!!
Ti voglio bene, Malandrina Schizzata!!!!!
Non voglio che niente ci divida mai =)!
A fra poco... su quel posto magico dove ci siamo potute conoscere così bene =)=)=)!
Ti voglio bene

Cicci92 = Chi non muore si rivede – o, in questo caso, risente xD! Beh, in questo caso, hai pienamente ragione. Alla fine non sono morta, e sono tornata (ma con quest’ultima uscita, sembro più demente del solito xD)! Sono contenta che il capitolo precedente ti è piaciuto. In effetti anche io adoro i capitoli mezzi comici e il resto romantico fino al midollo *.*!!! E’ una caratteristica che cerco molto anche io nelle altre storie che mi piace leggere =D!!!
E di questo nuovo aggiornamento che ne pensi? Ti prego non mi parlare del ritardo che mi viene solo il buio addosso se ci penso... sono stata terribile T.T!!!
Spero di non averti persa come recensore e di trovarti presto ;)!
Un bacio enorme!!!
=*****

pRiNcEss LiLIUzzA = vecchia risposta: “Voile! Eccomi qui, di nuovo... pronta a farmi ammazzare dalla tua furia omicida ^_^””” !!! Hai ragionissima questa volta, Amore Mio, e non ci sono scusanti per me!! Devo ancora commentare il tuo ultimo capitolo (anche se... pure tu con il tuo nuovo ritardo mi stai quasi per battere -.-‘’’’) che è stato qualcosa di sublime *.*!!! Bellissimo quando Lily andava cercando James perché nessun altro sembrava riuscire a calmarla da quei orribili incubi! E quei gran bastardi dei Serpeverde!!!! Perché non li fai espellere? Chi se ne frega che poi la storia reale di HP viene alternata? Tanto la tua mi sembra già una AU =D!!
Comunque, sono felicissima che il capitolo di prima ti abbia divertito tanto! Adoro far fare la figura del bastardo idiota a Sirius ai danni di James xD!!! Mi diverto troppo! Se ci sarà ancora spazio nella storia potrei conficcarci anche un’altra scazzottata che i Malandrini si scambiavano a Villa Black quando la demolivano xD!!!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come quello di prima e tra poco troverai anche una bella nuova recensione al tuo ultimo capitolo della tua stupendissima storia (CHE DEVE ESSERE AGGIORNATA IMMEDIATAMENTE seguendo il mio esempio u.u)!! Inoltre, io ed Emy ti stiamo ancora aspettando sul forum!
Sei sparita del tutto! Ma che fine hai fatto? Stai bene? Qualche altro bastardo fa soffrire il tuo povero cuoricino ù.ù?? Non devi fare altro che dirlo e io sarò già li, a pestare quattro o cinque idioti che ti danno fastidio!!! Infondo, abbiamo come esempio Lily che andava castrando James Potter e Sirius Black per i corridoi di Hogwarts xD ;)!!!
Non vedo l’ora di leggere la tua risposta =D!!!
A prestissimo, Amore!! Un bacio colossale! ! !
=*” fine vecchia risposta!
Nuova risposta: “Divertente vero xD?! Assolutamente mi rimangio il fatto di dover seguire il mio esempio perché tu devi aggiornare... DOMANI u.u!!! Assolutamente!!! Poi... che altro? Ah, si!!! Le mie scuse inesistenti... non so davvero cosa fare e cosa dirti, Li, perché mi sembra di aver mancato ad una cosa importantissima che mi costerà un perdono non consentito T.T!! Sono davvero terribile!
Mi dispiace!!!
Prometto che non mancherò più!!! Ora mi devo impegnare davvero, non solo per la scuola ma per tantissime altre cose e in primis ci siete proprio voi ;)!!
Ti adoro, Li!!!
Un bacio supermegaiper (come dice qualcuno ;) ) colossale =D!
=*”

Giangi2495 = E io, invece, ti dico che anche queste semplici quattro righe mi hanno scaldato il cuoricino =D!!! Davvero ho avuto paura che ti fossi dimenticata della mia storia o di me! Ma, per fortuna, mi sono dovuta (con grande gioia) ricredere! Sei stata gentilissima a volermi avvisare! Grazie =)!
Ti posso assicurare che, anche se piano piano ci stiamo avvicinando alla fine, la storia non se ne andrà da nessuna parte! Resterà sempre qui, pronta per chiunque voglia leggerla o riprenderla ^_^!!
Spero che tu abbia risolto il tuo problema al PC =D!!
Un bacio =*

Inoltre ringrazio, come sempre, le 40, 8 e 45 persone che hanno questa storia tra le Preferite, le Ricordate e le Seguite =D!

Spero di riuscire a stendere velocemente il prossimo capitolo. Ma per il momento vi mando un grossissimo bacio!

Grazie a tutti e a presto =).

Giorgia.

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Capitolo 46
*** Capitolo XLIV - Non ci posso credere... ***


Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarantaquattresimo –  Non ci posso credere...

 

«Bibi, sei bellissima!».

Lei sorride con uno strano guizzo malandrino nello sguardo.

Scende gli ultimi gradini e mi raggiunge nella hall.

Si avvicina e, posizionando le mani sul colletto della giacca nera per sistemarmelo meglio, mi stampa un veloce bacio sulle labbra.

«È inutile che fai tanto il cascamorto con me, Potter» dice, un ghigno sadico che fa capolinea sul suo bel visino, «Ho detto che ci smaterializzeremo e così sarà. Non ho intenzione di salire su quell’aggeggio infernale che usavi per sfracassarti tutte le ossa durante le partite di Quidditch!».

Rido sulle sue labbra, prima di fiondarmici sopra.

All’attacco!

Sento anche il suo sorriso sulle mie labbra, il contatto sempre più intenso e profondo.

Tiro fuori le mani dalle tasche dove le avevo lasciate sprofondare e le passo sui suoi fianchi andando ad accarezzarle la schiena per quanto mi sia possibile con Harry che diventa sempre più grande.

Lei, invece, mi provoca.

E passa di nuovo le mani sui miei capelli stringendoli possessivamente.

Ghigna.

Lo sento lo spostamento delle sue labbra sulla mia bocca.

E mi fa saltare i nervi.

Crede di potermi vincere così?

Anche io posso vincerla nel mio modo.

Una maniera che, effettivamente, metterebbe a rischio il mio piccolo e bellissimo bambino, ma che sarei pronto a fare se ce ne fosse la possibilità.

Con la stessa passione quasi possessiva della bella Lily, stringo la presa intorno alla sua vita, dietro la sua schiena per tenerla quanto più possibile ancorata a me.

Non mi interessa che tra un momento all’altro possiamo morire asfissiati, lei non si allontanerà più di quanto stabilito da me.

Ed ecco, una infinitesimale pausa tra un bacio e l’altro.

Giusto il millisecondo per cambiare posizione e riprendere l’assalto sulla bocca dell’altro.

Poi, improvvisamente, un nuovo (e, se devo essere sincero, non del tutto gradito, questa volta) intervento dal basso ventre della mia piccola Bibi.

L’ho sentito persino io!

Certo, è vero che siamo incollati come due piattole, però Harry potrebbe anche darsi un contegno.

A momenti potrebbe uscire dalla pancia a suon di calci e pugni, invece che dalla... beh, dall’usuale “passaggio” che i bambini utilizzano per venire al mondo.

E Lily, naturalmente, non può fare a meno di ridere, riempiendo la casa di questo suono che tanto amo e che tanto mi era mancato.

Ci stacchiamo, definitivamente.

Ma non la lascio scappare così velocemente da me.

Fronti incollate, occhi chiusi, fiati affaticati e cuori che galoppano all’impazzata.

«È tutta colpa tua, Lily. Non ti sforzi mai di facilitare il fatto» l’accuso con voce piuttosto roca.

La sento stringersi di più nel nostro abbraccio.

«Sei una tentazione continua» le dico ancora.

Lei si allontana e mi supera dopo avermi stampato un secondo bacio a fior di labbra.

Non percependo più il suo caldo tocco della sua fronte contro la mia apro gli occhi, osservandola oltrepassarmi e arrivare all’armadio vicino alla porta d’ingresso.

Scorrendo le nostre giacche, ne prende una di colore beige insieme alla sciarpa color panna.

Due colori che vanno alla perfezione sul suo vestito lungo di colore verde acqua.

Le indossa e poi si volta di nuovo verso di me.

Un ghigno divertito sulla faccia.

«Lo so» ed esce da casa nostra.

Subito dopo seguita da me, con il mio fantastico sorrisetto sghembo mal trattenuto, mentre questo posto resta in silenzio.

Un silenzio memore dei nostri ultimi sorrisi prima di andarcene.

Questa è la donna della mia vita.

 

...

 

Smaterializzazione congiunta.

Mi ritrovo a pensare che il posto è davvero deserto se non contassimo la chiesa che ci siamo ritrovati di fronte.

Questo è stato uno dei primi punti che abbiamo discusso io e Lily.

In qualsiasi caso, che si fosse trattato di una chiesa in mezzo alla città oppure di una isolata dai luoghi abitati, avremmo ugualmente rischiato un attacco da parte dei Mangiamorte.

A questo punto, bisognava scegliere quella più conveniente.

Non dal punto di vista economico, che sia chiaro.

Ma, contando la situazione così simile sia in città che fuori, è molto meglio decidere per una chiesa lontana dalla vita Babbana così che il numero delle persone che rischierebbero si riduce drasticamente.

Nel malaugurato caso che, nonostante le dimensioni modeste del nostro matrimonio, i seguaci di Lord Voldemort si presentassero lo stesso in chiesa, le possibili vittime sarebbero ristrette solamente a pochi della piccola cerchia che abbiamo invitato.

Se, invece, svolgessimo la cerimonia in pieno centro, i Mangiamorte non farebbero fuori soltanto alcuni dei nostri invitati, ma riuscirebbero a fare decine e decine di vittime tra i normali Babbani che sfortunatamente si troverebbero a passare di li per caso.

Quindi, è di gran lunga più conveniente questa chiesa dimenticata da tutti che stiamo osservando ora, mentre ci avviciniamo alla staccionata di legno che divide la strada asfaltata dal territorio “sacro”.

Ci troviamo in una stradina secondaria a quella principale che conduce a Bristol.

Quella più vicina a Godric’s Hollow che abbiamo potuto trovare.

È circondata da un bosco dietro e ai suoi lati, mentre davanti a noi un bel prato diviso in due da una stradina in grandi pietre apre uno spiazzo che da luce al tutto.

Ci fermiamo vicino all’entrata della semplice cancellata di legno rustico e la ammiriamo nel suo complesso semplice e naturale.

«Cosa te ne pare?».

Lily si muove poggiandosi meglio con le braccia sulla staccionata di legno che circonda il prato di fronte la chiesa.

La osserva, inclinando di poco la testa.

«A me piace» decreta, subito dopo, spostando i suoi occhi arzilli su di me in attesa del mio verdetto.

Una leggera e piacevole brezza estiva comincia a tirare scompigliandomi ancora di più i capelli in avanti.

Fa guizzare le ciocche rosse di Lily che sembrano vere e proprie fiamme vive che, a contatto con l’ossigeno, prendono ancora più vita.

Le sorrido specchiandomi in quelle iridi smeraldine così serene.

«Anche a me» le dico sincero.

Effettivamente, non me ne importa un accidente del luogo o della cerimonia o degli invitati o di qualsiasi altra cavolata questo matrimonio possa comportare.

Se a lei piace, allora piace anche a me.

Se la rende felice, allora lo sono anche io... e non ho bisogno d’altro per stare bene con me stesso.

La mia piccola Bibi allarga il suo fantastico sorriso.

Manca poco che riesce a farmi vedere tutti i suoi trentadue denti.

Poi, si avvicina.

Allunga le braccia dietro il mio collo.

E un lungo bacio dolce e felice ci impegna da questo momento in avanti.

Lily...

«Ehi, ehi...» la interrompo immediatamente prima che perdessi il controllo, «... non vorrai già esaurire le tue risorse idriche orali? Ti ricordo che abbiamo un bel discorsetto con il parroco da fare» la stuzzico.

Fronte e fronte incollate.

Come ci è sempre piaciuto fare.

Esattamente come amiamo noi.

«Smontati, Potter! Semmai il primo che perde la sua resistenza tra noi due sei tu e non io».

Un perfido ghigno divertito conclude la sua uscita, accompagnata da un mezzo giro che le permette di avviarsi verso l’entrata della staccionata.

Verso la chiesa.

Verso il nostro futuro.

Sghignazzo anche io guardandola andare via.

Poi, dopo aver scosso il capo divertito ed innamorato di quell’unica donna che è stata in grado – e lo è tutt’ora – di tenermi testa come nessuno, la seguo veloce.

La affianco e le prendo la mano.

Mi avvicino di più.

La bocca accanto al suo orecchio.

«Quando torneremo a casa vedremo chi ha la resistenza più lunga».

E la sua risata mi fa pompare il sangue nelle vene ad una velocità maggiore, irregolare...

Adrenalinica ed unica.

Solo perché è lei!

«D’accordo, Potter! Accetto la sfida» conclude osservandomi di sbieco con un sorriso sghembo da vera Malandrina.

Infine, sigillo il nostro appuntamento con un ultimo piccolo bacio a fior di labbra.

Il tutto, naturalmente, prima di girare definitivamente sulla strada di pietre che portano all’interno della piccola ma graziosa chiesa bianca con quel suo campanile che domina su questo piccolo e grazioso parco.

Proseguiamo la nostra camminata lungo il vialetto della chiesa per raggiungere il portone dell’entrata.

La mia mano nella sua e la sua nella mia, strette ed intrecciate.

Saldate come diventerà il nostro rapporto dopo questo matrimonio.

L’unico che davvero si deve celebrare per Lily Evans... con me!

Raggiungiamo l’ingresso principale e, prima che io riesca a poggiare la mano sulla maniglia ed entrare, mi sento tirare nella direzione opposta.

«Cosa c’è?» le chiedo curioso, mentre la fisso allungare le sue piccole ed affusolate mani sul collo della mia giacca nera per aggiustarmelo ancora.

Non che si guasti sempre così facilmente – infondo non ho fatto niente di incredibilmente stupido e vivace che possa aver rovinato la mia immagine costantemente perfetta da quanto Lily è entrata nella mia vita.

Credo, più che altro, che questa sia un’abitudine... un vizio che la mia piccola Bibi ha conservato nel suo cuore e che nessuno dei due vuole perdere.

«C’è una cosa che riguarda gli uomini di chiesa e le loro credenze che dovresti sapere, Buch. Penso che sia meglio che tu lo sappia prima di presentarci davanti ad uno di loro in queste condizioni» continua sistemandomi nel modo migliore la giacca nera.

Io, invece, sollevo direttamente il sopracciglio nell’espressione più scettica che mi possa uscire.

Cosa sta tentando di dirmi con questa sua ultima sparata?

Che intende per “queste condizioni”?

Non mi sembra di essermi vestito così male!

E da quando gli uomini di chiesa guardano e giudicano le persone dal loro modo di vestire?

Certo non accettano un abbigliamento indecoroso e poco coperto all’interno di ambienti sacri come le chiese per l’appunto.

Ma è proprio questo il punto: io sono del tutto coperto.

D’estate!

Cosa ci dovrebbe essere di sbagliato nel mio... nel nostro modo di vestire ora?

E lei, naturalmente, sbuffa con i suoi verdissimi occhi che si alzano istintivamente al cielo di fronte la mia faccia super sbigottita e sarcastica.

La adoro quando fa così: un classico comportamento esulo della sua precedente attività “spara acidità gratis da tutti i pori”.

Con uno sguardo un po’ scocciato prende aria nei polmoni e mi rende partecipe della sua piccola preoccupazione.

«Gli uomini di chiesa, James... la Chiesa in generale non vede di buon occhio le coppie che hanno avuto rapporti prima di essere state consacrate dal “sacro vincolo del matrimonio” e blah blah blah... !» fa con evidente sarcasmo nella voce.

Come se questa regola la scocciasse incredibilmente.

Come se la trovasse la cosa più ridicola di questo mondo (e, da parte mia, non sarebbe certo la prima volta che la Chiesa proporrebbe norme assurde ai suoi fedeli).

Assottiglio gli occhi, confuso e lievemente costernato.

«Che cosa intendi con “rapporti”?» le domando con voce ed espressione guardinga.

La osservo sbuffare di nuovo ed abbandonare, in un attimo di acuta disperazione, lo sguardo per terra.

Poi lo rialza e compie dei strani gesti con le braccia allargandole...

Come se volesse indicare qualcosa di ovvio...

Qualcosa che anche io dovrei sapere... per legge... divina...

...

Ma Merlino non può... non può essere così maligno con noi poveri uomini!

Insomma, dai... non può essere quello che penso davvero che sia...

Strabuzzo gli occhi, mentre sento il mio cuore cominciare a fermarsi e morire lentamente e con incredibile dolore.

Dentro di me spero con tutto me stesso di aver pensato una cosa completamente sbagliata e impensabile.

Eppure... quel maledetto subconscio – almeno credo sia lui – ... mi dice che non è così.

Che, invece, ci ho azzeccato.

E, a quanto pare, Lily se n’è resa conto perché sembra notare il mio pallore improvviso.

Si avvicina ancora un po’ come se si aspettasse un infarto da un momento all’altro.

Un collasso.

Uno svenimento.

Uno shock.

Ma, detto sinceramente, lo shock l’ho già subìto.

Dopo questo tonfo al cuore, credo di aver perso cinquant’anni della mia vita, porco Merlino!

Si!

Si, maledizione!

Proprio tu!

Come... come puoi aver voluto una legge del genere sui tuoi “fedeli”?

Ti assicuro che dopo questo... tu ne hai perso uno.

D’ora in avanti mi riterrò ateo nel modo più assoluto possibile all’umanità.

Quale incredibile spreco...

Quale incredibile punizione...

Quale incredibile inferno!!!!

Aaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh...!!!

«Sta – Stai scherzando, vero?» invece, è tutto quello che riesco a chiederle nonostante nel profondo io stia interamente esplodendo.

Lily sospira quasi dispiaciuta per la mia situazione.

«È quello che credono, Buch. Tu e Sirius sareste i primi, per loro, a farvi un bel giro all’Inferno per aver toccato una donna prima del matrimonio».

Io... sbianco...

«E noi andiamo a chiedere a loro di sposarci?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!» le urlo in faccia disperato.

Poi prendo un bel respiro sicuro, chiudendo gli occhi e calmandomi, mentre Lily comincia a fissarmi truce.

Sa che sto facendo la scenetta tanto per ridere... ma, adesso, si, che ho paura di affrontare questo passo!

Il prete potrebbe diventare molto più pericoloso di Lord Voldemort in persona una volta viste le condizioni di Lily.

Una donna, incinta, va a chiedergli di sposarla con l’uomo che l’ha messa in questa situazione.

Sono già certo che sarò sotto lo sguardo furente del “messaggero di Dio” per il resto del tempo che dovremo impiegare per maritarci definitivamente e ufficialmente.

«James...» prova a chiamarmi la mia piccola Bibi.

Allo stesso tempo io indietreggio dalla porta d’ingresso e nego con il capo.

«No, Lily...» le rispondo immediatamente, «... sono diventato ateo in questo preciso istante!» aggiungo con finto orgoglio, alzando al cielo il naso ed incrociando le braccia al petto.

Lei solleva un sopracciglio e mi fissa con la mia identica espressione scettica di prima.

«Potter!» mi chiama con aria decisamente seccata, ma la anticipo di nuovo.

«Troveremo un altro modo per sposarci!» confabulo, convinto, facendo finta di non averla sentita.

O, almeno, provandoci.

Già!

Perché, dato lo sguardo assassino con il quale mi sta fissando in questo momento,  asserisco anche:

«Ma, di certo, non entro in chiesa in... in questo stato!».

Allargo le braccia e le protendo, allo stesso tempo, verso di lei per indicare le sue condizioni fin troppo vistose per nasconderle al parroco.

Lily sbuffa, spostando per un attimo gli occhi altrove disperata.

Riporta i suoi due smeraldi su di me ed incrocia le braccia.

«Hai finito?».

Digrigno i denti, nervoso.

Crede di potermi trattare come un moccioso che fa i capricci?

Io non sono un moccioso che sta facendo i capricci!

E, di sicuro il fatto che io abbia piantato i piedi a terra e non abbia intenzione di muovermi da qui, non significa che io sia un moccioso che si lamenta!

Assolutamente!!

Ma stiamo scherzando?!

Affrontare un prete... un uomo di chiesa... sostenere quei loro sguardi che ti fanno tremare le ossa dentro fino al midollo?

E perché, poi?
Perché ho osato toccare la donna della mia vita prima di averla sposata?

Ma qui stiamo totalmente impazzendo!

Io con Lily posso fare quello che vogliamo!

Lei non è mai stata contraria e ogni cosa che è stata combinata tra i nostri apparati genitali non ha portato nessuna conseguenza negativa.

Indi per cui non capisco tutto questo scalpore che gli uomini di Chiesa fanno contro i rapporti delle coppie prima del matrimonio.

Io e Lily facevamo l’amore... non sesso.

Avessi capito si fosse trattato di un’altra donna che avevo messo incinta per sbaglio con la quale non avevo nessun rapporto se non il sesso puro, o che, semplicemente, avevo sverginato e basta...

Beh... forse è meglio sorvolare sul secondo punto dato che, come ha già detto la mia piccola Bibi, io e Sirius avremo il primo posto all’Inferno per questo.

Eh...!

Che orribile condizione che ci aspetta!

...

Però, porca puzzola!, non me ne pento!

Non cambierei niente della mia vita passata.

Assolutamente niente.

Mi sono divertito a fare il cretino con mio fratello e, alla fine, la donna che amavo mi ha dato la possibilità che tanto agognavo.

Inoltre, se io e Felpato non ci fossimo sacrificati condannandoci all’Inferno, cosa ne sarebbe stato di tutte quelle giovani puledre che tanto bramavano una notte con noi?

Ehm...

Credo di essermi perso in pensieri un po’ troppo sporchi, ignorando completamente la mia bellissima donna che mi sta guardando con una di quelle occhiate che tutto presagisce tranne qualcosa di buono.

Prevedo un arrosto di budella per sta sera a cena!

Peccato che io non le potrò mai mangiare, non solo perché farebbe un tantino schifo, ma anche perché quelle budella saranno proprio quelle che Lily mi caverà con le sue sole mani tra qualche attimo.

Socchiudo leggermente le palpebre degli occhi e scopro i denti.

«Smettila, Lily!» le dico minaccioso, «Io, li dentro. Non. Ci. Vado!» scandisco bene le ultime tre parole con il mio dito indice che indica (per l’appunto) la Chiesa di fronte a noi.

La osservo fissarmi a sua volta con la medesima faccia seccata e dubbiosa di prima.

Braccia incrociate e peso completamente appoggiato di lato su una gamba.

Una posizione comunissima per la mia incazzosissima fidanzata.

Eppure, proprio questa posizione mi ha fatto perdere la testa quando andavamo a scuola.

La assumeva ogni volta che doveva tenere testa a me e ai miei Malandrini.

La assumeva ogni volta che dovevamo avere uno dei nostri soliti battibecchi.

Poi, miracolosamente (e sospettosamente, aggiungerei), la vedo sospirare ed abbandonare le braccia lungo i fianchi.

Infine, si rimette dritta e si avvicina a me.

 

...

 

Appunto per te, James: cosa aveva detto Frank?

“Ah, James... me ne stavo giusto dimenticando!”.

Cosa si era tanto raccomandato quel giorno quando sei uscito dal Ministero con la fedina di nuovo immacolata?

“Non ti scordare di questa cosa fondamentale che ti sto per dire!”.

Cosa aveva detto riguardo alle donne in attesa, testa di rapa?

“Non ti azzardare a provare a resistere alle loro idee, amico!”.

... E poi?

“Potresti rimanerci secco!”.

...

Ecco.

E perché tu, rimbambito cronico, non te ne sei ricordato?

Avresti dovuto capirlo che Lily non si stava avvicinando a te per accontentarti e tornare a casa per andarsi a sposare, magari, al Comune!

Certo!

Avresti dovuto intuire, invece, che si stava avvicinando soltanto per farti la pelle!

Uff... sbuffo semplicemente.

È tutto quello che so rispondere a questa mia vocina interna (che assomiglia tanto a quella di Remus) che mi sta afflosciando le p... i miei gioielli di famiglia con le prediche sul fatto che avrei dovuto prevedere la mossa di poco gusto di quella che di qui a meno di un mese diventerà la signora Potter.

È tutto quello che so pensare, mentre percorro la navata centrale di questa piccola chiesa stando alle costole della bella (quanto letale) Lily Evans.

Lei, naturalmente, cammina spavalda: spalle e schiena dritte.

Orgogliosa di mostrare quel suo pancione in procinto di esplodere anche nella “casa del Signore”, dove quello che lei ha fatto è fatale.

Fatale per me... mica per lei!

Chissà perché quando capitano queste cose sono sempre gli uomini che vengono guardati con la puzza sotto al naso.

Con la maggior parte della puzza sotto al naso.

Porca Puzzola!

Sbuffo, infilando le mani nelle tasche e continuando a seguire Lily al lato per entrare in un piccolo corridoio e trovarsi sempre più vicini a quello che dovrebbe essere lo “studio” del parroco.

La mia morte si avvicina!

Pietà!

Vedo la porta che segna la fine del nostro percorso, la nostra meta... e l’inizio della mia agonia farsi sempre più vicina.

Ci fermiamo proprio di fronte a questa e restiamo in silenzio.

Lily, davanti a me, si gira un attimo nella mia direzione guardandomi negli occhi.

Come se mi volesse chiedere se sia pronto.

Ma io non sono pronto!

Sfido chiunque ad essere pronto ad andare contro la propria disfatta!

Porca Puzzola, quanto ti odio, Merlino!

Sbuffo, facendo vagare i miei occhi un po’ ovunque.

Tanto per mostrarle che sono davvero scocciato di questa situazione.

Potremmo anche aspettare che Harry nasca e poi ci veniamo a sposare.

In questo modo il prete non scoprirebbe mai che Lily è rimasta incinta prima di questo passo.

Eppure, nel momento in cui riporto gli occhi verso di lei e ricomincio a fissare quei suoi due smeraldi... non riesco a impedirmi di sorriderle.

È logico che è agitata.

Glielo si legge in faccia.

...

In effetti, se devo proprio sorvolare su questo “piccolo” particolare, anche io sono molto agitato.

Cavolo!

Stiamo entrando nell’ufficio di un uomo che ci dovrà legare per sempre.

Non ci posso credere...

Con un sorriso profondo, le prendo lentamente la mano.

Anche lei sorride di nuovo, adesso.

«Pronta?».

Lily fa un piccolo grande respiro, per cercare di mandare giù la forte emozione.

Solo per un attimo.

Il tempo di compiere questo passo e poi lasciarla sfogare.

Respira di nuovo e alla fine sorride.

«Si».

Si volta nella direzione dell’entrata e bussa contro il legno pregiato della porta.

Qualche altro minuto viene trascorso nel completo silenzio dell’attesa così ansiosa.

Poi, una vellutata voce d’uomo ci invita ad entrare.

Lily, con la sua solita semplice delicatezza in ogni movimento che compie, abbassa la maniglia ed apre la porta affacciandosi all’interno.

Non rimane li sulla soglia per molto, lasciandomi così il tempo di presentarmi agli occhi del prete che ci ha appena fatti entrare.

Non appena la porta si apre del tutto, rivelandoci l’interno dello studio, osservo immediatamente l’espressione del parroco di fronte a noi.

Insomma, se devo morire... voglio conoscere bene, in faccia, il mio assassino.

È seduto dietro la sua scrivania, intento a scrivere qualcosa con una penna a stilo su un foglio completamente bianco.

Probabilmente le sue parole che avrebbe recitato il giorno dopo alla messa, o qualcosa del genere.

Conclude una frase e, infine, alza gli occhi verso di noi.

Gli basta solo qualche secondo per sorriderci immediatamente.

«Miei cari» ci chiama come se fossimo conoscenti da chissà quanto, «prego, prego. Venite. Accomodatevi» continua indicando con una gioiosa foga le due sedie di fronte la sua scrivania in mogano lucido.

Sia io che Lily ci ritroviamo ad ampliare i nostri sorrisi, mentre lei aggiunge anche un generoso “Salve”.

...

Già.

Io mi limito a rimanere in silenzio e a fissarlo con un sorriso bello largo sul mio viso.

Insomma... è, è strano che ci stia accogliendo in questo modo.

Non si è reso conto della situazione?

O è cieco come una talpa?

Con una certa rapidità nei gesti, entrambi facciamo come ci è stato detto.

Prima di sedermi sulla mia sedia, do una mano a Lily a tenersi da qualche parte per potersi accomodare sull’altra.

E, proprio mentre mi siedo io, il prete sorride di nuovo e dice:

«Congratulazioni!».

Io resto del tutto frastornato a fissarlo con gli occhi da pesce lesso.

Lily, invece, lo ringrazia arrossendo leggermente sulle gote.

Poi il parroco si gira verso di me e sembra rimanere stordito dalla mia espressione.

«Cosa ti prende, ragazzo?» mi domanda con la sua vellutata voce che, immagino, usi sempre.

«Eh... eh...» balbetto, sentendo anche le mie guance farsi un po’ più calde del normale.

Alla fine, i miei occhi cadono istintivamente su Lily e successivamente sul suo pancione.

...

Aaaaaaaaaah!!

Quindi quelle “congratulazioni” erano per il piccolo in arrivo!

Arrossisco ancora di più – cosa che non ammetterò mai, neanche sotto tortura! – e mi affretto a rispondere con un “niente” veloce ed indiscutibile.

Che diamine!

Mi sembrava davvero strano che ci venissero fatte le congratulazioni per un matrimonio che la Chiesa, di solito, critica.

Quelli, dove i “rapporti”, secondo loro, devono essere vissuti dopo la cerimonia.

Tzè!

Quale abominio!

Quale disgrazia!

...

Dopo un piccolo attimo di silenzio, sia il prete che Lily la piantano di fissarmi straniti ed io ho la possibilità di rilassarmi tacitamente.

Anche se... non sono convinto che possa tranquillizzarmi veramente del tutto.

«Allora...» infatti, «... credo di poter ben immaginare il motivo della vostra visita» decreta, subito dopo, il vecchio uomo di chiesa con il suo solito sorriso che va da un orecchio all’altro.

Ed ecco che arriva la mia mor...

Un momento!

Che ha detto?!

Può ben immaginare il motivo del perché siamo qui?!

...

E lo dice così?

Con quel sorriso?

...

Sposto per un secondo gli occhi verso Lily che, nello stesso attimo, ricambia confusa.

Ma non mi aveva fatto capire che la Chiesa era contraria a questo?

E ci accoglie così?

Con il sorriso?

Mi aspettavo le occhiate indagatrici e super snervanti solite dei preti quando si combina una marachella o un peccato abbastanza gravi.

«Davvero?» chiede sorpresa Lily ritornando a guardare di fronte a se.

Il prete annuisce, sempre sorridendo.

Sempre lasciandomi sbalordito dentro.

...

Forse è in questo modo che vuole infliggere la sua punizione su di noi.

Con l’ansia e la paura dell’inquietudine.

«Oh, scusatemi, ragazzi miei: non mi sono neanche presentato.» continua l’uomo di fronte a noi evitando in ogni momento di abbandonare quella sua aria tanto cordiale e gioiosa, «Io sono Don Joseph!».

Porge la mano prima nella mia direzione e poi, dopo aver ricevuto la mia stretta, anche verso Lily che ricambia con il suo dolce sorriso.

«Piacere, signore» dice Lily.

«Io sono James Potter e lei è Lily Evans» aggiungo sottolineando con un tono più forte i nostri cognomi... diversi.

Eppure, don Joseph non sembra aver afferrato.

Almeno, io la penso così.

Cavolo!

Sta ancora sorridendo felice.

Sembra un cane che ha appena rivisto il padrone dopo un’intera mattinata passata ad aspettarlo, ed ora gli fa le migliori feste del mondo.

«Il piacere è tutto mio, ragazzi miei» ci risponde, allegro, «Allora!» proclama subito dopo, «Ditemi tutto!».

Io e Lily, ancora un bel po’ scettici sul fatto che quest’uomo abbia davvero capito la nostra situazione, ritorniamo a guardarci per un solo attimo con la medesima espressione in volto.

Sconcerto e confusione.

«Beh...» inizia la mia piccola Bibi, bloccandosi quasi immediatamente.

Credo che non abbia la ben che minima idea di dove cominciare.

In effetti, nemmeno io ce l’ho.

Tra le varie pecche che Lily dovrà accettare sposando il pacchetto “Potter”, c’è quella della cattiva abitudine di non provare mai un discorso importante prima che venga quello ufficiale.

«Oh...» parla il parroco accattivandosi di nuovo le nostre attenzioni,  «Immagino che voi siate qui per organizzare la cerimonia per il piccolino» continua facendo dei cenni palesi verso il pancione di Lily.

...

Che?

Cerimonia al piccolino?

«Cerimonia per il piccolino?» domando corrucciando la fronte e le sopracciglia.

Mi scambio una nuova occhiata con Lily, la quale è rimasta shoccata quanto me da quell’uscita del prete.

Quest’ultimo, invece, per la prima volta da quando siamo entrati ha finalmente abbandonato il suo sorriso allegro e ha iniziato a fissarci quasi stranito.

Anzi!

Quale “quasi”?

Quest’uomo, ora, è del tutto intontito.

«Si...» risponde, osservandoci attentamente e cancellando ogni traccia amichevole sul suo volto, «... il battesimo per vostro figlio, no?» continua.

Battesimo?

Con la coda dell’occhio noto l’espressione di Lily farsi sempre più chiara.

Credo che abbia capito del tutto l’equivoco che si è venuto a creare.

Non che ci voglia chissà quale genio per comprenderlo, ma qui la situazione è davvero critica!

Ci credo che quest’uomo non ci abbia ancora guardato come gli ultimi escrementi di questo pianeta... non ha capito una mazza!

Crede che io e Lily siamo già sposati e siamo qui per battezzare il nostro primo erede.

«Altrimenti per quale altro motivo potreste essere qui?».

Eccolo.

Domanda cruciale, signore.

Ma mi permetta di dissimularle questo dubbio.

Siamo qui perché una certa Lily Evans deve mirare alla mia morte.

Alla mia disfatta.

Quel poco colore che avevo sentito in più sulle mie guance, credo di averlo perso del tutto adesso.

Questa è davvero la mia fine, Porca Puzzola!

«Ehm...» balbetta la mia “dolce metà” arrossendo di nuovo sotto lo sguardo inquieto dell’uomo di fronte a noi.

Pieno di pieghe sul viso e di segni del tempo, i suoi occhietti azzurro limpido continuano a squadrarci da cima a fondo.

Ho notato che controlla molto più spesso verso il basso... nella direzione delle nostre mani nascoste dalla scrivania in legno pregiato.

Maledizione!

Questo vuole controllare se siamo sposati o no.

Gli stanno sorgendo i giusti dubbi... i giusti requisiti per farmi fuori successivamente.

Merlino!

Salvami!

Lo osservo passarsi un mano sul viso, come se fosse stanco e ne avesse passate di tutti i colori.

I capelli bianchi a fare da corona al suo viso provato da qualsiasi esperienza lui abbia vissuto.

Di certo non deve essere stato facile.

Probabilmente deve essersi trovato ad affrontare la Seconda Guerra Mondiale.

Proprio come noi ora ci troviamo a fronteggiare questo scontro assurdo contro Voldemort e le sue assurdità.

«Vede, don Joseph, io e James non... non siamo...».

«Ah... non siete sposati!» la interrompe, allora, giulivo il prete.

Questo è del tutto fumato!

Perché ora sorride di nuovo?

Che diamine si sarà ficcato in testa questa volta?

Lily, infatti, sembra terrorizzata dall’ipotetica risposta.

Non solo incute il solito timore degli uomini di chiesa ai quali si va a chiedere un matrimonio dopo aver già concepito un figlio, ma è anche incredibilmente lunatico.

Cambia umore con una rapidità che fa impallidire persino la mia bellissima donna in attesa.

Il che... è tutto dire!

«E – esatto» confermo titubante, aspettandomi la strigliata da un momento all’altro.

E invece... cosa vedo di fronte i miei (acutissimi) occhi?

Un sorriso ancora più grande di prima.

«Potevate dirmelo subito che non eravate sposati, figlioli» dice, giulivo, «E lei, allora, cos’è?» mi chiede subito dopo, osservandomi curioso.

Io corruccio la fronte, decisamente stordito da quella domanda.

Cosa sono?

Sposto lo sguardo al mio lato, cercando di capire che reazione ha avuto la mia piccola Bibi.

Anche lei sembra parecchio shoccata dal cervello che quest’uomo si porta dietro.

«Come prego?» domando, sicuro di aver capito male il suo interrogativo.

Insomma... che razza di uomo chiede ad una persona “cos’è?”.

«Se il marito di questa bella signora e il padre di questo bambino in arrivo non è qui per motivi a me sconosciuti, signore...» dice con un tono che non tanto mi piace.

Ma per chi mi ha preso?

Per un deficiente al quale bisogna spiegare quanto fanno due caramelle più due caramelle?

È lui l’imbecille che non ha colto assolutamente nulla della nostra situazione!

«... Devo dedurre che, magari, lei è il fratello o il cugino della signora Lily» conclude con un gran sorriso stampato su quella faccia da pugni.

Una faccia che tra poco verrà davvero gonfiata di cazzotti.

Eppure, nonostante quel suo gran sorriso sul viso, non riesco a scimmiottare il tono fastidiosamente ironico usato per prendermi in giro.

Con uno spasmo di rabbia e di pazienza ormai andata a farsi benedire, stringo i pungi sotto gli occhi del tutto preoccupati di Lily.

Prendo aria nei polmoni, pronto per sparargliene quattro direttamente in faccia.

Ma Lily, con una grande prontezza (degna solo della sua meravigliosa persona), mi anticipa poggiando una delle sue piccole mani su uno dei miei pugni dalle nocche bianche.

«Don Joseph...» lo chiama con un sorriso divertito sul volto, «... credo che lei non abbia capito niente della situazione. Con tutto il rispetto, signore» s’affretta ad aggiungere, notando il viso dispiaciuto del parroco.

«Dice, signora Lily?».

«Io non sono una signora, don Joseph».

Boom!

Ecco lo scoppio della bomba... ecco la mia fine!

«Io non sono sposata con nessuno e il padre del mio bambino è proprio James».

Caspitona!

Riesco a vedere le vene blu sulla faccia del prete tanto che lui è impallidito al secondo.

«Vede...» intervengo con un ghigno sadico che lotta per comparire sulle mie labbra, «... noi siamo qui proprio per chiederle di sposarci» sferro il colpo finale.

Per quanto questo possa costituire il mio decesso definitivo, sono contento che possa far soffrire in questo modo quest’uomo che si è tanto preso gioco di noi.

Ecco perché alla fine non ce la faccio e... ghigno.

 

...

 

«È stata la discussione più strana e più lunga della mia vita».

«Visto? Che cosa ti avevo detto?».

«James! Il fatto che siamo incappati in un prete un po’ restio a capire le cose e a crederci, non significa che era la punizione divina di Merlino contro di me per non averti ascoltato ed essere andati al Comune a chiedere di sposarci!».

Io resto muto, mentre continuiamo a percorrere il corridoio che abbiamo usato per arrivare fino allo studio del prete.

Resto muto e con gli occhi spalancati, come se fossi un pesce.

Questa donna mi conosce in una maniera paurosa!

E questo... mi fa paura davvero.

Lei, naturalmente, sbuffa.

Incrocia le braccia e lascia un’adorabile espressione imbronciata sul viso.

«Ma Lily, cosa ti aspettavi? Che il prete ti abbracciasse e cominciasse a fare una danza insieme a te per avere concepito un figlio prima del matrimonio?» le chiedo con il giusto tono scettico.

Alla fine, quell’uomo non ci ha voluto credere.

Dopo avergli rivelato che io e Lily siamo i genitori biologici del pargoletto in arrivo e che non siamo ancora sposati ma che sarebbe quello il nostro più grande desiderio, il prete si è messo a ridere.

Credeva fosse uno scherzo e non è stato affatto divertente cercare di convincerlo del contrario.

Mi sono arrabbiato così tante volte, innervosito fino ad esplodere.

Lo avrei fulminato non so quante volte se Lily, agilmente, non mi avesse fermato in tempo.

Quel maledetto rimbecillito!

Mi ha fatto passare davvero per un deficiente, quando quello che non capiva un tubo era proprio lui.

Maledetto!

«James... ti prego. Non credere di essere l’unico uscito nervoso da questa chiacchierata. È stato snervante anche per me».

Sbuffo e, fastidiato, infilo le mani in tasca.

Camminiamo in silenzio.

Uno accanto all’altro.

Certo, ora che la conversazione è stata lasciata alle spalle, entrambi ci sentiamo molto più leggeri.

Soprattutto perché, conoscendo la difficoltà incontrata ed impersonata da quel diavolo nelle vesti di un santo, sappiamo di averla superata con successo.

Il matrimonio può essere celebrato il mese prossimo.

Dobbiamo solo dare la conferma, perché abbiamo pensato di consultarci prima con delle altre persone sempre riguardo il tema sicurezza.

Quindi, bisognerà certamente tornare qui.

In fondo, era naturale.

Saremmo comunque dovuti tornare.

Non solo per dare conferma, ma anche per fare la prova generale il giorno prima della cerimonia... se non contiamo il giorno delle nozze stesso.

Quindi, alla fine, quel demonio che si spaccia per prete sono condannato a rivederlo.

Anche la data è rimasta in forse.

L’unica cosa appurata e sicura è che verrà celebrato nel mese di luglio.

Non vogliamo aspettare oltre.

Ah!

Questo, poi, è stato un altro punto che quell’idiota ha voluto sfruttare per renderci la situazione anche più complicata.

Si era convinto che era sbagliata questa voglia che avevamo di sposarci il prima possibile.

Diceva che certi passi devono essere oggetto di lunghissime riflessioni prima di essere attuati.

Poi, si è dovuto rimangiare le sue stesse parole.

Insomma, per lui era meglio maritare al più presto possibile questa giovane coppia che già sta mettendo al mondo la sua (meravigliosa, è doveroso aggiungere) progenie.

Un vero rimbambito, non c’è che dire!

Sbuffo di nuovo, ma questa volta per sospirare contento.

«Beh...» prorompo, «... almeno ce la siamo messa alle spalle, no?».

Mi volto verso di lei con tutti i segni di fastidio e di nervi cancellati dalla mia faccia.

Non ho assolutamente voglia di tornare a casa in queste condizioni.

Diamine!

Abbiamo appena programmato il nostro matrimonio.

Uno dei tanti passi lo abbiamo appena compiuto e dobbiamo essere così scocciati già da ora?

Ma non penso proprio!

Lily sbircia nella mia direzione ed io le sorrido sincero.

Le sorrido come sorriderei ad un cielo azzurro privo di nuvole dopo il temporale.

Con il cuore.

Perché sto sorridendo alla persona più importante per me.

Quella che mi conosce meglio e che mi sta per sposare.

Quella che sta per passare con me il resto della sua vita e che è arrivata a conquistare persino la mia anima.

Quella alla quale non nasconderò mai niente perché significherebbe solo allontanarla e perderla di nuovo.

Uno sbaglio che ho commesso una volta e che non farò mai più.

Promesso.

Anche lei mi sorride.

Mi sorride e si avvicina a me, mentre io le passo un braccio dietro alle spalle.

«Già...» asserisce con un sospiro di stanchezza.

La stringo maggiormente a me, arrivando a sfiorarle la guancia con le mie labbra.

Lei si gira verso di me e ci fermiamo.

Ci blocchiamo perché siamo rimasti troppo incantati dagli occhi dell’altro.

«Certo che quel prete era davvero assurdo, vero?» le chiedo con un ghigno divertito.

«Solo noi possiamo avere questa fortuna! Non mi sono mai capitate queste cose come da quando sto con te, Potter» commenta con un altrettanto sorriso sghembo, dandomi dei piccoli colpetti sulla guancia e tentando di scapparmi.

Riesce a compiere solo qualche passo in più che io le afferro immediatamente il braccio e, con grande gentilezza, la faccio voltare verso di me.

Mi avvicino al suo viso e chiudiamo gli occhi in contemporanea.

Le fronti di nuovo si sfiorano.

Gli occhi di nuovo restano ciechi al cuore.

I respiri di nuovo si intrecciano fra di loro.

«E ti dispiace, Evans?».

Non ricevo risposta, ma quello che sento mi basta ed avanza.

Le sue piccole braccia che arrivano dietro al mio collo e le sue bellissime labbra che si toccano con le mie.

E restiamo così... impalati.

Completamente dimentichi del luogo in cui ci troviamo.

Completamente dimentichi del tempo in cui viviamo.

Completamente dimentichi di tutto quello che non sia il nostro amore.

Con le braccia le avvolgo – sempre per quanto mi è possibile – i fianchi e la stringo a me.

Nessuno me la porterà di nuovo via.

Se dovesse accadere... non avrò paura di cavarmi il cuore.

Perché che senso avrebbe lasciarlo battere se la sua ragione è finita.

Scomparsa.

Volata via.

Che senso avrebbe?

Nessuno!

«James...» la sento chiamarmi tra un bacio e l’altro, mentre la stretta al cuore che mi ha fatto provare mi porta a stringere ancora di più la presa intorno a lei.

La mia piccola Bibi...

Lily...

Sorrido.

A volte mi capita di tornare con la mente a tutto ciò che ci è capitato e mi viene da sorride di gioia di fronte la constatazione che lei è di nuovo mia.

Che si trova ancora qui... tra le mie braccia.

Che è tornata da me.

Per me.

E per noi...

Improvvisamente, però, sentiamo qualcosa che ci fa piombare il cuore in gola.

Un’esplosione inaspettata sfiora le nostre teste, arrivando a colpire il muro al nostro fianco.

Con una rapidità inaudita ci stacchiamo del tutto e ci allontaniamo veloci per sfuggire ai ciocchi grandi e grossi di cemento che cominciano a caderci accanto.

Allo stesso tempo, porto la mano alla tasca afferrando saldamente la bacchetta e tenendo Lily dietro le mie spalle con l’altro braccio.

Continuo ad arretrare finché non ci troviamo di spalle all’altro muro ancora intatto, nascondendoci.

«Cosa diamine è stato?» la sento sussurrare ed in un attimo di distrazione, mi accorgo che anche lei ha la mano alla bacchetta.

Una cosa che potrei accettare – sempre con fare molto restio – quando è in perfette condizioni per duellare, ma ora no.

Adesso no!

Solamente con lo sguardo l’ammonisco di stare ferma dove la tengo bloccata io con il braccio.

Poi mi volto verso la parte dove è arrivato l’incantesimo e dove il muro, che funge da barriera per noi e che divide il corridoio dall’altare della chiesa, finisce, sporgendomi di un pelo.

Devo assolutamente capire la situazione e, soprattutto, il modo migliore per allontanarsi da li senza che Lily finisca in mezzo ad una battaglia.

Eppure, quello che mi si para davanti ha la capacità di farmi congelare il sangue in un secondo.

La chiesa è appena stata invasa da una decina di incappucciati neri... con quelle orrende maschere di ferro che appartengono ad un solo ed unico motivo.

Voldemort.

...

Non ci posso credere...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:
Maledetti bastardi!!! Se solo potessi, gli staccherei la testa, li spellerei vivi, li tagliuzzerei in mille pezzi, li sbudellerei, li incenerirei...

[...]

«Vigliacchi!!» urla, invece, Lily scagliando qualsiasi incantesimo del suo vastissimo repertorio, «Siete solo dei vigliacchi!!» grida ancora più forte, «È troppo facile prendersela con quelli più deboli!! Troppo facile vincere in questo modo!!!» continua, furiosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note Da Mongoloide =.=’ :

‘=.=’ Buongiorno, popolo! ‘=.=’

So perfettamente che la mia faccia diventa ogni volta più tosta, però questa mattina mi dovete assolutamente far passare questa... ehm... queste Note!

Il motivo? Semplicissimo! Il capitolo, effettivamente, è pronto dalla fine della settimana precedente....... *ecco che vedo l’ondata di pomodori e di coltelli volare sopra la mia testolina indifesa T.T* *Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh... T.T* ........ si, beh... capita xD!!
Non avevo tempo, durante la settimana, di scrivere proprio questa parte di conclusione e, anche, poca voglia di farlo, quindi...

Cmq, il capitolo, come ho già detto, è pronto dalla settimana precedente... e mi sono resa conto che sto facendo passare un po’ troppo tempo per questo aggiornamento! Così, dopo una nottata passata con gli amici e con sole due ore di sonno, sono appena tornata a casa e mi sono direttamente buttata sul PC per pubblicare (dato che gettarsi sul letto e prendere sonno non se ne poteva parlare poiché tra poco dovrò uscire di nuovo per andare a mangiare le tagliatelle della nonna Pina =D)!

Quindi... passatemi queste Note da Mongoloide, piuttosto che d’Autrice, perché, altrimenti, non c’è alternativa xD!!!

Vedete??? Non ragiono proprio con il cervello e non mi sorprenderebbe scoprire d’aver sbagliato capitolo di pubblicazione e magari postarvi un capitolo più lontano dal punto in cui siamo effettivamente arrivati xD!!

Fatemi sapere voi se ci ho azzeccato! Dovreste notare la somiglianza tra alcune parti del capitolo con l’anticipazione messa nello scorso!
Io non posso farlo date le mie scarsissime qualità visive, percettive e, soprattutto, intellettive (e dunque deduttive... evvai xD) del mio cervello a quest’ora del mattino =.=’’’’

Per ora, posso solamente dire questo...

Perché, alla fine del capitolo, James non riesce a credere a quello che ha appena visto?

Ovviamente, la risposta la conosco perfettamente e di certo non vi dirò assolutamente niente u.u (capito, Emy? N.I.E.N.T.E.!!!! Non mi interessa quante supposizioni puoi fare u.u). Ma, il problema si sta rivelando la lunghezza della fan fiction... perché non programmavo assolutamente una storia intorno ai 40 o 50 capitoli xD!!!

Che pazienza... Porca Puzzola!!!
Sinceramente non ne posso più perché sto già mettendo a punto un’altra storia – naturalmente sempre, James/Lily – che devo pubblicare dopo questa. E, l’entusiasmo della novità, sta oscurando quasi totalmente il dovere di concludere questa qui T.T!!

Ad ogni modo, per la risposta a questa domanda, bisognerà aspettare altri due capitoli, all’incirca. Ma sono davvero moooooooooooooooooolto curiosa delle vostre ipotesi =D!!! Quindi... apriamo l’asta!!!
Chi offre di più? xD

E, adesso, i grandi ringraziamenti =D!
Ragazzi, mi perdonerete se mi troverete un po’ coincisa – nonostante l’immensità di cose che vorrei dirvi – ma, devo assolutamente limitare, non solo perché va a finire che le note diventino più grandi dell’intero capitolo (illudendo che questo possa essere moooooooooooooolto più lungo del normale... come è capitato a me in un sacco di storie che seguo e, poi, mi sono maledetta mentalmente per averci sperato rimanendo sempre più in suspince xD), ma anche perché credo che sia proprio una nuova regola introdotta da Erika per, appunto, limitare le Note d’Autrice...

Anche se le mie non lo sono affatto, visto le immense cretinate che ci sto scrivendo xD

Oh, insomma!!!! Partiamo U.U :::::::::::::::::::::

Pazzarella_dispettosa = “James è un povero, piccolo, fighissimo illuso -.-"
“Penso che quando la pul... volevo dire Harry nascerà, le acque si calmeranno del tutto."
Insomma! E poi uno dice che è idiota! ù.ù
Ma dai, Potter! Ci saranno i pianti alle 3 di notte, i pannolini, le poppate e via dicendo! Rimpiangerà le voglie di Lily! u.u”
Tesoro caro... tu si che hai colto il doppio senso che mettevo sotto quelle frasi! Ahahahahahahahahah... infatti, io, Potter, lo vedo proprio così! Un povero illuso che, inesperto quale è – poverino – pensa che un bambino, appena nato, sia solo una creatura innocente e purissima da ogni male..............................
Muahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah... beata ignoranza, eh? xD!!!
Non vedo l’ora di parlare delle sue future occhiaie xD!!!!!! Muahahahahahahahahahaha... si, hai ragione, sono sadica e, in questi casi, è troppo divertente esserlo xD!!
Per quanto riguarda le anticipazioni... cavolo!!! Sono fantasticamente divertenti xD!! Il prete innamorato di James... ahahahahahahahaha... questa si che era bella! Perché non ci ho pensato xD???
Cmq, sai che mi è venuta in mente un’altra fan fiction? Molto corta se riesco ad abbreviare il brodo e, qui, entra in gioco Remus e il suo genio maniacale che riuscirebbe a far mettere insieme, finalmente, un James e una Lily che si detestano... oppure, credono di provarlo xD!! E, sai come mi è nata l’idea? Pensando al fatto che ci siamo dette qualche volta sul Forum: Remus, quando le pensa, le pensa perfettamente le Malandrinate!!!
Muahahahahahahahahahahahahahahahah...
Non mancare le anticipazioni a questo capitolo perché mi voglio fare qualche risata ;) xD!!
P.S. Alla fine, sei stata lo stesso la prima xD – fortuna -.-‘’’ ;)
P.P.S. Ti voglio bene anche io <3

_Jaya = Ahahahahahahahahah... Chiara, ma quanto tempo è che non aggiorno? Se non sbaglio il dubbio sulle voglie di Lily te l’avevo spiegato sul Forum... o no? O.o! Mica mi ricordo, cavolo O.O!!!
Cmq, se non l’ho fatto, te lo spiego adesso u.u xD: io non parlavo di voglie come macchie della pelle come le hai intese tu. Io so che alle donne incinte – almeno, alcune, non tutte – vengono i desideri di mangiare qualcosa in particolare. Era questo che intendevo con la parola “voglia” =D! Capito?
Anche se mi sembra di avertene già parlato sul Forum o.o! Mah!
Cmq, cosa ne pensi di questo nuovo capitolo, quarta malandrina? xD! So che ci ho messo un po’ troppo per postare, però il tempo è quello che ho e la voglia di continuare questa storia sta scemando sempre di più per colpa delle nuove idee che mi vengono in testa! Ma non ti preoccupare: non mi piace lasciare incompiuti i lavori! Quindi, anche a costo di aggiornare così in ritardo, devo concludere questa storia una volta per tutte =D! Così inizio quell’altra che ho postato sul Forum ;)!!
AAAAAAAAAAaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh..... non vedo l’ora *.*!!!
Per ora ti lascio subito perché sto davvero crollando dal sonno T.T!!
Ci becchiamo sul Forum! Un bacione immenso =*
=D

Nymphy Lupin = Ciao!!! Grazie per la recensione allo scorso capitolo! Sono strafelice che ti sia piaciuto così tanto, nonostante i Malandrini non siano stati presenti! In effetti, anche in questo non ci sono e, ti anticipo, nemmeno nel prossimo li troveremo tutti insieme! Ma la situazione comincia a farsi un po’ più seria e, ora è importante capire un po’ di perché da parte dei nostri protagonisti, quindi... tra due capitoli, all’incirca, li ritroveremo tutti insieme!
Le circostanze, naturalmente, sono ignote per adesso xD!!
L’unico mio vero obiettivo, ora, è non sembrare troppo banale nel loro rapporto in questi capitoli dedicati solo a loro due. Tu cosa ne pensi?
Io ho la fobia di far cadere nel banale una coppia che stimo ed amo così tanto T.T!!!
E lo stesso vale per i Malandrini! A volte mi sento una sciocca a prendermi il diritto di scrivere sulla loro amicizia...
Che ne pensi, quindi?
Mi piace leggere il tuo parere visto quanto sembri legata, soprattutto, ai Malandrini =D!
E, grazie ancora ;)

Malandrino4ever = Ciao, Dani =D!! Ecco, vedi? Fai in fretta è la frase sbagliata da usare con me... perché faccio esattamente l’opposto xD! Questa volta prova a dirmi di fare con calma o una cosa del genere – inventa tu xD! Magari, riesce a velocizzarmi ancora di più nello scrivere xD!!
Cmq, grazie per la recensione! Mi è piaciuta tanto e sono contenta che il capitolo ti sia piaciuto! Effettivamente, anche io ho aspettato tantooooooooooooooooo per poter scrivere finalmente su loro due, da soli, e insieme come nessun altro *.* =D!!!
Manchi tanto sul Forum! Fatti vivo ogni tanto, eh!
Un bacio enormeeeeeeeeeeee <3 =*
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu

La Nika = Ciao Tesoro!!! Innanzitutto, GRAZISSIME per la recensione allo scorso capitolo!! Porca Puzzola (xD) quanto mi è piaciuta!! Stupenda *.*!!! Ho gli occhi a cuoricino ancora adesso che la leggo dopo... ehm... ^//^... eheheheheheh... effettivamente troppo tempo che non aggiorno, vero? Si, lo so... sono imperdonabile, come sempre! Ma, secondo me, dovremo provare un nuovo esperimento xD!
Prova a dirmi che, invece, non aspetti il prossimo capitolo o che posso fare con calma o una cosa del genere... che ne so! Magari questo mi fa scattare la molla per scrivere di più sia a scuola che negli stralci di tempo libero che mi ritrovo T.T!!!
Questa maledetta scuola uccide! Soprattutto l’ultimo anno! Vorrei tanto spararmi T.T!!! Uff...
Cmq, a parte i discorsi di cacca – scuola, eh xD – spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come quello precedente! Che ne pensi della decisione religiosa di James di diventare ateo xD?? Sono stata banale, secondo te???
Ahahahahahahahahahahahahahahah... il fatto è che mi divertivo troppo mentre scrivevo quella scena perché immaginavo James pensare a tutte le notti che lui e Sirius avevano passato con donne diverse senza averle prima sposate e, quindi... l’Inferno come condanna e punizione xD!!
Sono proprio sadica contro quei due poveri pulcini xD!!!!!! Ma è troppo divertente prenderli in giro, noi autrici, che possiamo xD!
Non vedo l’ora di leggere la tua recensione =D!!
A presto, Tesoro!
un bacio =*
;)

Cicci92 = Ahahahahahahaha!! Ma ciao!!! Alla fine ci si rilegge sempre =D!! E meno male!
Beh, credo che dopo questo ritardo tu non mi voglia rivolgere più nemmeno la lettera A della tastiera xD!! E hai davvero ragione questa volta!
A mia discolpa dico solamente che questa scuola mi sta facendo impazzire... soprattutto col fatto che questa volta, sia io ch te, non possiamo sgarrare davvero neanche un attimo visto che stiamo affrontando l’ultimo anno e, per me, la paura degli esami alla fine mi sta fondendo letteralmente il cervello T.T! Ho una cacacazza (paura) addosso... xD!
In più sto affrontando anche la scuola guida per la patente finale e... beh, naturalmente per quanto sia entusiasmante studiare i segnali e guidare la macchina, è sempre un peso! Tu la stai facendo?
Io non vedo l’ora di passare questo maledettissimo esame teorico perché voglio guidare =D!!
Cmq, adesso devo veramente scappare: ho pochissimi minuti a disposizione e devo ancora finire di pubblicare il capitolo e tutto quanto!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto come quello precedente =)
Nell’attesa di una tua risposta, ti mando un bacione enorme e consolatore per la nostra tragica sorte degli esami di stato a fine anno T.T!!
Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh.... paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura paura...

pRiNcEss LiLIUzzA = Cavolo! Ma siamo sicure che io e te non abbiamo il cervello in simbiosi xD?!?!? Anche io mi faccio certi sogni sui professori di italiano (soprattutto) che scoprono le nostre storie su EFP e ci mettono 10 per le nostre storie. Ma non per qualche motivo in particolare, ma solo perché, come hai detto tu, esercitiamo la nostra scrittura! E questo è importantissimo! Cioè, in confronto ad alcuni nostri compagni di classe, per esempio, noi siamo mooooooooooooolto più brave nello scrivere perché scriviamo e leggiamo, scriviamo e leggiamo, scriviamo e leggiamo...! Che, poi, loro consigliano da leggere sempre i grandi classici, o i giornali, o i romanzi più seri per migliorare il nostro scrivere, a parer mio, è una grande cavolata. Certo, s’imparano molte più cose insieme, mentre su questo sito ne impariamo di meno allo stesso tempo, ma nello stesso numero con il passare del tempo... però è più divertente, è più bello... perché sono le nostre passioni!
E io le adoro queste passioni che abbiamo in comune e, soprattutto, adoro te, le tue recensioni, la tua storia e la tua testolina geniale, soprattutto =D!!
Allora... mi sembra inutile riempirti di minacce, perché sembrerei un tantino ipocrita u.u ... però questo non m’impedisce di annotarti che sono ANCORA provvista di coltelli particolarmente e pericolosamente lunghi... Mauahahahahahahahahahahahahahahahahahah!!
Cmq, Amore mio, io ti ringrazio dal profondo del cuore per la tua recensione... per le tue recensioni perché anche le tue sono buffe e belle e mi fanno ridere di cuore riportando qui l’ispirazione che mi lascia sempre da sola... bastarda è.é!!!
Ora, però, devo scappare sul serio perché mio padre mi sta urlando contro che dobbiamo andare a mangiare da mia nonna!
Ti voglio bene =D!
Non dimenticarlo =)!
Un bacio colossale anche a te, tesoro!
Ti amo <3

Inoltre, ringrazio, come sempre, quelle fantastiche persone che hanno questa storia tra le loro preferite, seguite e ricordate =D!!

Grazie di <3 =D!!!!!
Vi adoro e vi stiamo, ragà ;)!!!

Ora, vi lascio davvero perché per quanto tenti di resistere, mi stanno crollando a terra le palpebre T.T!!!

Spero di non tardare come sempre con il prossimo aggiornamento e... non mi abbandonate che vi adoro tutti quanti =)!!!

Un bacio colossale, gente!

Giorgia =)

 

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Capitolo 47
*** Capitolo XLV - Silente ***


(QMNSHDF) Capitolo XLV - Silente

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarantacinquesimo –  Silente

 

[Eppure, quello che mi si para davanti ha la capacità di farmi congelare il sangue in un secondo.

La chiesa è appena stata invasa da una decina di incappucciati neri... con quelle orrende maschere di ferro che appartengono ad un solo ed unico motivo.

Voldemort.]

 

«James?» ansiosa, Lily mi chiama in un bisbiglio.

Io ritorno a nascondermi completamente dietro il muro e mi giro verso di lei.

«La chiesa è piena di...».

«Potter!!» m’interrompe una voce possente.

Con uno scatto felino, mi volto di nuovo verso la fine del muro.

Stringo ancora di più l’impugnatura della bacchetta e mi allontano di qualche passo spingendo indietro anche Lily, allontanandola.

«Mangiamorte?» chiede lei, spalancando gli occhioni verdissimi.

Subito dopo, sento il mio braccio, quello che la tiene ferma contro il muro, che viene stritolato dalla sua mano libera.

Questo mi porta solo a digrignare i denti.

Maledetti!!

Che cosa vogliono adesso?

Che cazzo vogliono questi adesso?

Che devo fare?

Forza, James... pensa, pensa, pensa, pensa, pensa... continuo a comandarmi da solo nel tentativo di trovare una via d’uscita più veloce e più sicura possibile.

«È inutile che ti nascondi, Potter!! Ti abbiamo visto insieme alla tua schifosa Sanguesporco!!» mi chiama di nuovo la stessa voce di prima.

Bastardo, come osi?! penso in mente, trovandomi a stringere involontariamente il braccio di Lily che ho nella mano libera.

La sento muoversi, dolorante, e mollarmi istantaneamente un pizzicotto sullo stesso.

«Scusa» mormoro infastidito non osando dare le spalle alla parte da dove provengono le voci e gli incantesimi dei Mangiamorte.

«Cosa facciamo adesso?» mi domanda in risposta, totalmente dimentica dell’inutile scambio di pizzichi e battutine.

«Potter!!!» urla ancora più forte la solita voce, «Non abbiamo tutto il giorno, Potter!!! Esci immediatamente allo scoperto!».

«Siete dei poveri illusi se pensate di poterci prendere!!» gli rispondo, piccato.

Come... come osano comandarmi in questo modo?

«Lo sai che non è te che vogliamo, Potter!» continua, imperterrito l’uomo, ridendo subito dopo.

Come se fossi stato colpito in una ferita ancora più interna, mi ritrovo ad arretrare ancora di più distanziando quanto più possibile Lily da quei mostri.

Lei, per quanto non lo ammetterà mai, invece, ha trattenuto il fiato.

«E non vogliamo nemmeno la schifosa Sanguesporco» procede lo stesso di sempre con un tono strano... quasi di scherno.

Lo so riconoscere.

Sono del tutto convinto che se adesso mi sporgessi a controllare la situazione e potessi vedere quel gran figlio di puttana in faccia, scoprirei un ghigno orribile.

Eppure, ora si che non ho più la sensibilità al braccio.

Lily me lo sta completamente stritolando, mentre il mio cuore ha ripreso a battere con una velocità tripla a quella di prima.

Non vogliono me...

Non vogliono Lily...

...

E... e chi diamine vogliono?

Il... il prete, vero?

Vogliono il prete!

Devono volere il prete!

Non... non ci sarebbe altra spiegazione.

Queste sono le uniche persone che si trovano qui...

Loro non... non vorrebbero mai prendersela con un bambino, no?

Che senso avrebbe, poi?

Insomma, la storia della Profezia era tutta una sciocchezza... per quale motivo, quindi, vorrebbero Harry?

Non c’è nessuna spiegazione logica!!

Quindi, non sono qui per noi.

Ma da quale mondo i Mangiamorte fanno la carità e lasciano andare le loro potenziali vittime?

«James...» mi chiama Lily con una voce del tutto diversa da quella che mi aspettavo.

Oso dare una sbirciata nella sua direzione e la scopro bianca cadaverica e terrorizzata da quello che ha appena sentito.

Non penserà mica che la storia della Profezia sia vera, no?

È una sciocchezza!!

Quale persona sana di mente ci crederebbe, Porco Merlino?

«... A quest’ora avranno già circondato la chiesa, James. Che facciamo?» mi domanda in un lampo di razionalità provando a tirarmi nella direzione opposta alla fine del corridoio.

Giusto!

Cerchiamo una via d’uscita dall’altra parte!

Anche se avranno circondato la chiesa, basterà schiantare qualcuno e avere campo libero per la smaterializzazione.

«Aspetta, Lily, aspetta un secondo» le dico, opponendo per un attimo un po’ di resistenza e bloccando la sua iniziativa.

«Cosa vuoi fare? Vuoi farti ammazzare?» risponde in un sussurro infuriato, incenerendomi al secondo.

Io la ignoro.

Punto la mia bacchetta contro la mia gola ed estraggo una piccola luce da essa.

È un incantesimo decisamente utile che ho imparato da Remus durante la nostra lunghissima permanenza a Villa Black.

Questo permette di... in un certo senso... prestare, copiare la propria voce alla lucina per qualche momento, illudendo i nemici (o gli amici se si tratta di uno scherzo) che si è ancora in un preciso posto quando, invece, ci si può allontanare per quanto si vuole.

Lily, dietro di me, sono sicuro, mi sta guardando sconcertata.

Ed, infatti, quando mi volto dopo aver lasciato galleggiare in aria la luce ben coperta dal muro ed invisibile agli occhi dei Mangiamorte, leggo la confusione nei suoi occhi.

Ma ho il tempo di farle solo un piccolo sorriso incoraggiante, prima di farla girare e spingerla nella direzione opposta a quella dei nostri nemici.

Non voglio lasciarla dietro di me.

Se i Mangiamorte si accorgessero che ci siamo allontanati e iniziassero a percorrere il corridoio vedrebbero prima lei ed attaccherebbero prima lei.

In queste posizioni, sono io il primo, in ogni caso, ad essere colpito e lei può avere la possibilità di scappare.

Veloci come sappiamo essere solo noi, torniamo indietro e percorriamo tutto il corridoio indietro.

Resto bene concentrato su qualsiasi cosa che guardiamo e superiamo, soprattutto per non lasciare la mente libera di vagare con i pensieri.

Continuiamo a percorrere celeri il corridoio che, ininterrotto, curva alla nostra sinistra percorrendo le spalle del presbiterio.

Se non troviamo nessuna porta d’uscita d’emergenza, credo proprio che arriveremo dall’altra parte della Chiesa e non avremo concluso niente.

In poche parole, ci ritroveremmo in trappola.

...

Cazzo!

Dobbiamo sbrigarci, o qui finisce davvero male.

Non ho alcuna intenzione di iniziare una battaglia contro questi vermi!

Non per paura... sia chiaro!

Li sterminerei in un attimo se solo volessi affrontarli.

Il problema è mettere al sicuro Lily.

Il più in fretta possibile, anche.

Per quanto continui a ripetermi che quei bastardi sono qui per il prete... è logico che in cuor mio, invece, percepisca tutt’altra motivazione.

Una motivazione che mi spinge il cuore sempre più a galoppo, sempre più terrorizzato da questa possibilità.

Che cosa se ne farebbe Voldemort di un semplicissimo prete babbano?

È praticamente chiaro che i Mangiamorte siano qui per noi.

E, da quanto detto da loro, non cercano rogne né con me né con Lily... l’unico che rimane, quindi, è proprio lui.

Harry.

E, a questo punto, sorge spontanea la domanda: che cosa se ne fanno di un bambino che non sa nemmeno che cosa sia un bacchetta magica?

Non che loro non attaccassero neonati quando escono allo scoperto per creare qualche strage e qualche massacro... ma in quei casi, prima dei bambini, muoiono i genitori che li difendono.

Qui, l’obbiettivo non sono i genitori...

Il primo a morire, per loro, deve essere il neonato.

Ed è qui che non mi tornano i conti.

Insomma, come... come può essere vera quella Profezia della quale hanno parlato i McCullen quel giorno durante l’attacco?

Harry deve ancora nascere... sarà soltanto un bambino innocente ed indifeso in un mondo pieno di sofferenza e di guerre insensate.

In che modo tutto questo può rappresentare un pericolo per Voldemort?

Certo, Harry, prima o poi, crescerà e, se vorrà far parte dell’Ordine o diventare un Auror, allora sarà sicuramente probabile che potrà fare la differenza per molti e arrivare addirittura a contrastare Voldemort in persona.

Ma come può essere vero adesso?

Adesso è soltanto un bambino... niente di più.

E, per quanto questa fantomatica Profezia possa spingere questi assassini a cercare nostro figlio, io e Lily faremo qualsiasi cosa sarà necessaria e possibile per proteggerlo!

Questo lo possiamo giurare qui e subito!

«Lily! Lily!!» la chiamo, tirandola indietro.

«Cos...?».

«Di qua!».

Non le lascio nemmeno il tempo di parlare che la tiro dall’altra parte, nella direzione dove ho intravisto una porta.

Abbiamo superato l’ufficio del prete da un bel pezzo e se non usciamo adesso da qualsiasi porta ci capiti sotto mano, finiamo direttamente tra le braccia dei Mangiamorte.

La raggiungiamo e, tenendo salde le bacchette, con Lily dietro le mie spalle pronta per qualsiasi evenienza, la apro di scatto.

Come due lampi puntiamo le bacchette di fronte a noi, ma non troviamo nessuno.

Siamo solo in un’anticamera vuota.

Di fronte a noi, un’altra porta con sopra un’apertura in vetro che lascia entrare la luce esterna.

«Ci siamo» dichiaro entrando ed aspettando che anche Lily si accomodi per sigillare la porta dietro di noi.

Lei raggiunge quella di fronte, per uscire, e mi aspetta.

Le arrivo accanto e mi piazzo di fronte la maniglia.

Prendo un grosso respiro e mi volto a guardare la mia piccola Bibi.

Lei mi restituisce la stessa occhiata sicura e decisa.

«Non siamo sicuri che qui fuori ci saranno altri Mangiamorte a controllare il territorio. Ma basta allontanarci di qualche metro dall’uscita per smaterializzarci» le dico.

Lily annuisce, convinta.

«Sicuramente qualche Mangiamorte ci sarà qua fuori, James».

Anche io annuisco alla sua constatazione.

È una cosa logica.

Ed è tremendamente frustrante, maledizione!

Quanto detesto le leggi così severe e restrittive della smaterializzazione!

Che cosa cambia se scompariamo adesso, qui, nell’anticamera di questa chiesa e arriviamo direttamente a Godric’s Hollow?

No!

Ovviamente!

Doveva essere creata almeno una norma stupida che contrasti la smaterializzazione in luoghi chiusi troppo stretti.

Maledette cagate giuridiche!

«Facciamo a turno, Lily. Uno colpisce e l’altro para entrambi» la osservo asserire di nuovo alla mia tattica, «Evitiamo di restare fermi, dobbiamo muoverci. Altrimenti ci possono circondare facilmente».

«Ok».

«Quando ti do il segnale, evoca l’incantesimo di protezione e io ci smaterializzo» concludo con sguardo duro e pronto.

Anche lei è pronta.

Me lo fa capire attraverso i suoi splendenti occhi verdi che mi scrutano il viso fieri e decisi.

Si!

Siamo pronti!

Andiamo!

«Resta attaccata alla mia giacca con la mano libera, Lily» le dico per ultimo.

Mi giro verso la porta e faccio per aprirla, quando...

«James!».

«Cosa?» domando immediatamente, tornando a fissarla ansioso.

Non faccio neanche in tempo a mettere a fuoco il resto della stanza che si trova dietro di lei che Lily mi prende il viso tra le mani e mi bacia con una veloce passione.

Ci stacchiamo e restiamo a fissarci per pochi secondi negli occhi: io confuso, lei sorridente.

«Nel caso...» dice a bassa voce, ma senza cancellare quel suo fantastico sorriso, «... questo fosse l’ultimo».

Come se fossi stato punto nel vivo da una provocazione senza precedenti, le afferro le mani sul mio volto e le stringo.

Intanto, il mio sguardo si fa duro e deciso allo stesso tempo.

Non voglio sentirle dire una cosa del genere mai più.

«Non lo sarà, Lily!» le rispondo, convinto, baciandole le mani e aggiungendo un ghigno alla situazione, «Non ti azzardare neanche a pensarlo».

Non sarà questa la nostra fine.

Non oggi.

Non ora.

Lei mi lancia un ultimo sorrisetto divertito prima di avvicinarsi di nuovo alle mie labbra e illudermi di un secondo bacio.

A distanza di due soffi dalla mia bocca si blocca, stordendomi completamente.

«Vediamo, Potter» mi sfida, «Se sopravviviamo, a casa faremo i conti».

Ghigno.

Oh, si, che li faremo, Amore Mio.

Eccome se li faremo!

Come caricato di nuova energia, con lo stesso sorriso che ha caratterizzato tutta la mia vita, accetto la sua sfida e torno a fissare la porta di fronte a me.

Poi, con uno scatto della mano libera, abbasso la maniglia e stringo furioso la mano intorno alla bacchetta.

Si va in scena!

Veloce la spalanco ed entrambi puntiamo, nello stesso modo di prima, la bacchetta in avanti.

Proprio come ha previsto la mia piccola Bibi, alla nostra sinistra scorgiamo tre figure incappucciate che tengono sotto controllo il territorio.

«Eccoli!!!» urla uno di loro, indicandoci agli altri due.

Senza perdere altri secondi preziosi, cominciamo a correre verso la foresta vicina alla chiesa per guadagnare spazio e smaterializzarci.

Eppure, nei miei calcoli non avevo contato il fatto che non posso trascinare nello sforzo Lily.

Lei che, con delle occhiate assassine, sta scrutando quei tre Mangiamorte che, come noi, iniziano a correre nella nostra direzione.

«Stupeficium!» urlo per primo, puntando la bacchetta contro uno di quei tre.

Devo guadagnare più tempo di quanto avessi pensato ne avessimo bisogno.

Lily non può assolutamente correre in queste condizioni.

Faremmo rischiare troppo ad Harry.

Con una notevole rapidità, l’incappucciato contro il quale avevo lanciato l’incantesimo lo para abilmente.

Poi, lancia una maledizione che si ferma a qualche metro da noi grazie allo scudo evocato da Lily.

Ed è proprio lei, a questo punto, a lanciare un altro incantesimo.

Per un soffio non prende il Mangiamorte che corre al centro fra gli altri due.

E, mentre il terzo si prepara a lanciare una delle loro maledizioni atroci, riesco a colpirlo con uno schiantesimo.

Allo stesso tempo Lily ne para altri due provenienti dagli altri due che ci stanno velocemente raggiungendo.

Digrigno i denti, mentre con il braccio libero trascino dalle spalle la mia piccola Bibi per non farla distrarre dall’incantesimo Protego che ha evocato.

Mi volto nella direzione verso il quale ci stiamo tutti dirigendo accorgendomi che siamo quasi in prossimità del bosco.

Mi giro di nuovo verso i due Mangiamorte sempre più vicini e mi rendo conto che, in queste condizioni, non possiamo assolutamente smaterializzarci.

Rischiamo di portarci dietro uno di questi bastardi.

Stringendo ancora più forte l’impugnatura della bacchetta, percepisco il nervosismo e la rabbia pervadermi maggiormente.

Ed era anche ora!

È solo quando sono iper-incazzato che riesco a sbaragliare tutti i miei nemici.

La alzo in direzione di uno dei due e, ripetendo in mente la formula, vedo il fascio di luce rossa partire dalla punta del mio bastoncino e svanire a qualche centimetro dalla faccia del Mangiamorte puntato.

Non gli lascio neanche un secondo che, immediatamente dopo, ne scaglio un altro ed un altro ancora... e un altro ancora.

Tutto, mentre Lily continua a schivare gli attacchi dell’altro.

Ad un certo punto, cambio prospettiva di lancio.

Mi abbasso un secondo sulle gambe e punto la bacchetta contro lo stesso Mangiamorte da sotto.

La mossa, effettivamente troppo assurda, lo prende decisamente in contro piede.

Facile capirlo nel momento in cui vedi il tuo nemico volare a qualche metro di distanza da te.

Dentro di me ghigno come un assatanato, pieno di me.

Ne manca solo uno e, finalmente, andrà tutto meglio.

Eppure, proprio nell’esatto momento in cui sia io che Lily puntiamo la bacchetta contro l’unico incappucciato rimasto contro di noi e lo sentiamo borbottare contro l’incapacità dei suoi due colleghi, ecco che un’esplosione proprio dietro il Mangiamorte attira le nostre attenzioni.

Io e Lily osserviamo la scena inorriditi, mentre dentro di noi si fa largo la consapevolezza che la parte della Chiesa saltata in aria era proprio quella in cui si trovava lo studio del prete.

...

Se la sono presa con un Babbano che non aveva niente a che fare con tutto questo!

Come hanno potuto?

Per quanto quell’uomo fosse stato rimbambito e ci abbia trattato come due poveri deficienti, non si meritava di certo una morte come quella!

Nessuno se la merita!

...

Stringo i denti e i pugni... infuriato.

Se la devono prendere con noi!

Solo con noi se hanno un problema con noi!

È solo da vigliacchi attaccare i più deboli... quelli che non sanno difendersi!

Ed io non mi stancherò mai di ripeterglielo in faccia per fargli ribollire le viscere di rabbia.

Di fronte a noi, sentiamo il Mangiamorte ridacchiare dopo aver capito dalle nostre facce scandalizzate quello che era successo.

«Mi sa tanto che quello che avevate pianificato con quello schifoso Babbano sia andato accidentalmente a monte!» ci schernisce con un tono fin troppo divertito.

Un tono che le fa ribollire a me, le viscere!

Maledetti bastardi!!!

Se solo potessi, gli staccherei la testa, li spellerei vivi, li tagliuzzerei in mille pezzi, li sbudellerei, li incenerirei...

Merlino solo sa cos’altro potrei fare accanendomi sui loro corpi privi di vita... se solo potessi.

Ma il punto è questo: Silente non lo ha mai perdonato.

E, infondo, non gli do torto.

Uccidere questi pezzi di merda significherebbe solo abbassarsi al loro lurido livello di vermicoli striscianti... cioè, diventare assassini.

Ecco tutto!

Ed io non voglio diventare la vera piaga dell’umanità!

«Vigliacchi!!» urla, invece, Lily scagliando qualsiasi incantesimo del suo vastissimo repertorio, «Siete solo dei vigliacchi!!» grida ancora più forte, «È troppo facile prendersela con quelli più deboli!! Troppo facile vincere in questo modo!!!» continua, furiosa.

E, nel contempo che non posso fare a meno di ascoltare le stesse parole che penso e che vorrei dire, mi accorgo dei pugni sempre più stretti del Mangiamorte di fronte a noi.

Poi, ecco un passo in più nella nostra direzione.

«Perché non provate a combattere contro dei vostri degni rivali? Voglio vedere se, in quel caso, avreste la stessa “fortuna” che avete attaccando dei semplici Babbani che non possono difendersi!!!» dice, intanto, Lily mimando le virgolette e non accorgendosi affatto dell’ira del suo nemico.

La sua ira, probabilmente, è molto più grande di quella del Mangiamorte.

Ed ecco, un secondo passo nella nostra direzione.

«Ma secondo me non avreste proprio le palle di affrontare dei veri maghi che sanno tenervi testa!! Altrimenti perché fuggite quando Albus Silente arriva sul campo di battaglia?».

Terzo passo.

La mia bacchetta viene automaticamente stretta sempre di più... man mano che l’incappucciato di fronte avanza.

«Siete solo dei vigliacchi!» finisce con tono sommesso e sicuro Lily.

Osservo il nostro rivale dinanzi a noi e mi accorgo dei suoi fremiti di rabbia mal trattenuta.

Eppure, guardandolo attentamente per assaporare meglio questo momento di goduria unica, mi accorgo di un altro dettaglio che mi fa congelare il sangue nelle vene.

Dalla porta dalla quale siamo usciti io e Lily, in questo preciso istante, stanno venendo fuori altri cinque, sei... Mangiamorte in aumento.

...

Merda!

Ci dobbiamo sbrigare, altrimenti qui finisce malissimo!

Non male...

«Stupida Sanguesporco...» sento parlare il nemico.

L’uomo col cappuccio nero, alza il capo e, allo stesso tempo, potenzia i toni di voce:

«... Non ti permetto di parlare di noi in questo modo!!! Crucio!».

«Protego!».

«Crucio!».

«Protego!».

«Avada Kedavra!».

Con la stessa velocità del lampo verde, io e Lily ci buttiamo ognuno da un lato per evitarlo.

Repentino, mi rimetto in posizione di combattimento controllando Lily.

Ed è proprio su di lei che sento il cuore fermarsi.

Quel bastardo si sta avvicinando a lei in maniera paurosa.

Corro nella loro direzione, fremendo d’ira.

Non ti avvicinare, bastardo!

Non la toccare!

Eppure, mi ritrovo ad osservare la sua mano violenta afferrare duramente il braccio di Lily e scuoterla, mentre lei, furiosa come una leonessa, tenta di colpirlo con pugni e calci.

Un tentativo fin troppo vano, direi, considerando le stazze totalmente diverse di Lily e del Mangiamorte.

Ma nello stesso attimo, io sono lì accanto a tirare un pugno in faccia a quell’uomo.

Subito dopo averlo visto accasciarsi a terra dolorante, sento le urla degli altri Mangiamorte in arrivo, allarmati.

Mi volto nella loro direzione e li osservo correre verso di noi.

Se prima stavano solo camminando sentendosi fiduciosi del loro collega, ora sono timorosi di poter perdere le loro vittime.

I loro obiettivi.

Ed è proprio questo che sta per succedere.

Non mi interessa un accidente se non siamo ancora troppo lontani dalla chiesa; afferro con delicata fermezza il braccio di Lily e, senza neanche aspettare che lei si rialzi da terra, mi smaterializzo da li...

... a Godric’s Hollow.

Non dimenticherò mai il senso di soddisfazione che ho provato quando ho visto fasci di luce sfiorarci e non colpirci e imprecazioni e preghiere dei Mangiamorte per aver miseramente fallito contro di noi.

Proprio come io... avevo detto loro.

...

Mai sfidare un Potter!

Si potrebbe rimanere profondamente scottati.

 

...

 

Con un gesto veloce e secco, apro la porta di casa e conduco Lily all’interno.

La chiudo alle nostre spalle con un tonfo (chiaro sintomo del mio nervosismo) e la sigillo con qualsiasi incantesimo di protezione che mi viene in mente.

Mi volto verso l’entrata.

Lily è rimasta immobile lì, con lo sguardo perso a terra in chissà quali pensieri.

Per quanta voglia provi in questo momento di abbracciarla e farla sentire al sicuro, protetta, adesso non c’è tempo.

Non lo abbiamo.

Con la rabbia che lentamente scivola via davanti alla devastante immagine della sua tristezza, mi avvicino a lei e le poggio le mani sulle spalle.

«Tesoro...» la chiamo accostandomi al suo orecchio, «... vai a sederti in sala, io mando una lettera a Silente e avviso anche Sirius».

Passo la mia mano su e giù sulla sua spalla, accarezzandola.

«James...».

«Andrà tutto bene, stai tranquilla» le sorrido, cercando di calmare anche il mio cuore impazzito.

«Io...».

«Vuoi andare al San Mungo per un controllo? Non ti senti bene?» domando ancora, apprensivo.

Se solo vengo a sapere che quei maledetti Mangiamorte sono riusciti anche solo a sfiorarla e a danneggiare qualcosa della gravidanza... sono capace di rintracciarli in un attimo e farli secchi.

Li uccido!

Bastardi!

«Ti hanno ferita da qualche parte?».

La vedo negare con il capo.

«No...» prende un grosso respiro, facendo come per ingoiare un grosso boccone.

Un grosso groppo alla gola, sicuramente.

...

Lily...

«Solo...» dice, voltandosi nella mia direzione, poggiando una mano sul mio petto e sfiorandomi in un piccolo bacio, «... fai in fretta, Buch» mi prega, ad una vicinanza micidiale per i nostri controlli.

Ed in un attimo, sento il miele bollente scorrermi nelle vene mentre il mio cuore si scioglie in un ritmo decisamente più calmo.

Non ha nessun problema, la mia piccola Bibi.

È solamente un po’ spaventata dall’accaduto e da quello che abbiamo supposto.

E tutto quello che vuole è solo stare con me... e con Harry.

Con la nostra famiglia.

Perché è questo quello che rappresenta una famiglia.

Non è altro che un luogo dove tutte le preoccupazioni della vita non hanno né capo né coda.

Non hanno senso.

Ed è proprio questo che Lily – e, sinceramente, anche io – vuole provare.

Vuole sentirsi, anche solo per un istante, un’aliena da questo mondo pazzo ed assassino.

E l’unico posto dove farlo è qui, con la sua famiglia.

Le sorrido abbassandomi di nuovo per rubarle un ultimo piccolo bacio.

«Siamo stati grandi, poco fa» le dico fiero facendole l’occhiolino.

Soddisfatta quanto me, sorride anche lei.

«Vero» sussurra con un piccolissimo ghigno sulle labbra a due centimetri da me, probabilmente ricordando il nostro “conto in sospeso”.

Poi, come una leggera folata di vento, si sposta e mi bacia la guancia.

Si gira e se ne va in salotto, accomodandosi pesantemente sul divano.

La vedo tesa.

Incredibilmente e maledettamente tesa.

In inutili tentativi di rilassamento.

Ed ecco che la rabbia e l’odio tornano imperanti dentro di me.

Se lei è così ansiosa l’unica colpa va attribuita a quei pezzi di merda vaganti con il nome di Lord Shit (*) disseminando morte ovunque.

Quei dannatissimi Mangiamorte con la loro mania del sangue puro...

Voldemort...

Schifoso essere che un giorno vedrò perire!

Non mi interessa da quale parte mi troverò o se sarò ancora vivo... ma, anche se non lo sarò, lo vedrò.

Pretendo di vedere il giorno in cui Lord Voldemort finalmente cadrà.

Me lo devono e basta!

E, di certo, insieme a me ci sono chissà quante altre persone che possiedono lo stesso diritto.

Con un sospiro impotente e la rabbia ancora bollente dentro me, mi volto verso la rampa di scale e le salgo veloce.

Arrivo in camera e comincio a cercare come un forsennato carta e penna.

Sirius deve sapere quello che è successo.

Mi ucciderebbe altrimenti.

E Silente... Silente mi deve delle spiegazioni, anche se può non essere affatto a conoscenza di questa storia.

Ma non m’interessa niente!

Quello è il mago più potente che il mondo magico abbia mai generato!

E, soprattutto, il primo in assoluto schierato contro Voldemort.

Come può non sapere neanche un’informazione che potrebbe tornare utile a me per proteggere la mia famiglia?

Continuo a cercare e dopo aver mosso qualche mobile ed aver incasinato la stanza per benino, riesco a trovare almeno una piuma.

Con una rapidità che a momenti mi fa ruzzolare giù per le scale, ritorno nella hall e, vicino all’armadio delle giacche, apro il cassetto del mobile posto li.

Frugando senza sosta trovo due fogli di pergamena della lunghezza soddisfacente e mi fiondo in cucina trascinando dietro di me una nube di polvere alta tre metri.

Neanche un uragano!

Afferro una sedia e mi ci siedo sistemando ogni cosa sul tavolo.

Prendo la mia bacchetta ancora “fumante” per gli ultimi incantesimi lanciati alla vittoria dei Potter contro quei maledettissimi incappucciati neri e faccio comparire una boccetta d’inchiostro.

Subito dopo mi getto letteralmente sulla pergamena ancora linda.

 

Sirius, sono io.

Siamo appena tornati a casa... però c’è stato un problema enorme: i Mangiamorte ci hanno attaccato dopo essere usciti dallo studio del prete! Noi stiamo bene ed anche Harry, non ti preoccupare. Il prete babbano, però, è morto... a quanto pare dovremo trovare un altro modo ancora più sicuro per sposarci. Adesso sto per scrivere a Silente perché ho bisogno di risposte: i Mangiamorte erano venuti in chiesa urlandomi contro che non siamo io e Lily quelli che vogliono... e se la storia dei McCullen fosse vera?
Per favore, avvisa Remus e Peter e tranquillizzali che non siamo feriti. Lily, forse, è solo poco più scossa di me. Se volete venire a casa per parlare con Silente anche voi, sapete che siete i benvenuti. Ora devo andare... ho la sensazione che prima sbrigo questa faccenda più al sicuro saremo.

James.

 

Afferro la lettera per Sirius, piegandola accuratamente in un piccolo rombo.

Poi mi alzo dalla sedia aprendo un’anta della nostra cucina e prendendo due bicchieri di vetro.

Con un colpo di bacchetta sul primo dei due, lo trasfiguro in un gufo al quale affido la prima missiva.

Mi avvicino alla finestra, aprendola e aiutando la bestiola a spiccare il volo nel cupo cielo di Godric’s Hollow.

Eppure, notando la fretta del gufo che scompare rapidamente oltre la spessa coltre di nubi e pioggia ricordandomi quanta urgenza ho anche io nel muovermi, resto li impalato a fissare il cielo.

È un cielo davvero strano.

Per quanto noi inglesi siamo così abituati a vivere sotto una quasi perenne coltre di nuvole, questo cielo è veramente diverso.

Come se volesse presagirci qualcosa di puramente terribile.

E questo non fa altro che farmi tremare le ossa.

...

Sarò in grado di proteggere la mia famiglia?

Riuscirò a portarli fino alla fine di questa guerra senza senso?

...

Perché nessuno mi risponde?

Avessi capito stessi facendo domande assurde oppure infantili... ma qui ne va del destino della mia famiglia, delle persone che amo... delle persone per le quali darei e darò la vita!

È una domanda... sono dei quesiti così importanti, così fondamentali... perché non posso avere risposta a questo?

Perché non ho certezze?

Che cosa abbiamo fatto di male per finire in un mondo così?

Per vivere con questi orrori ogni giorno?

Sospiro...

Una goccia di pioggerella estiva mi è appena caduta sulla guancia destandomi eppure ricordandomi tutto.

Ho ancora un’altra missiva da scrivere.

Con uno sguardo che traspare tutta la mia malinconia, ritorno a sedermi al tavolo dopo aver richiuso la finestra.

Afferro la piuma e ricomincio a scrivere sulla seconda pergamena.

 

Io e Lily siamo stati appena attaccati da dei Mangiamorte che sostenevano di non voler arrivare a noi, ma ad un altro obiettivo! Non penso che questo obiettivo possa essere stato il prete che si trovava nella chiesa dove ci hanno colto d’assalto...
Ho bisogno di risposte, Silente! Ti aspetto il prima possibile!

James Potter

 

Poche parole e concise.

Non mi interessa niente se posso essere sembrato poco educato e formale.

Io necessito di queste risposte come dell’aria che respiro.

Mi sono stancato di tutta questa storia e voglio capire una volta per tutte perché i Mangiamorte sembrano aver sviluppato un particolare interesse per noi.

Se nessuno risponde alle mie domande... se nessuno mi da delle certezze che richiedo come l’ossigeno per far pompare un cuore... allora me le creerò da solo, queste certezze.

Lotterò per tutto il resto della mia vita per assicurarmi quello che voglio: la sicurezza di Lily e di Harry... e, perché no?, di possibili altri figli nel futuro.

Ci riuscirò perché so che sarà così!

Primo perché un Potter non fallisce mai... e secondo perché mio padre e mia madre mi hanno sempre insegnato che solo quelli che lottano e sanno di poter riuscire in qualcosa, alla fine, escono vittoriosi.

E io so per certo che voglio il futuro per la mia famiglia...

Ed è per questo che ci riuscirò!

Mi sento determinato come pochi... e, alla fine, saremo noi Potter a vincere contro il male che tenta di oltrepassare queste pareti.

Le nostre pareti!

Quelle della nostra famiglia!

Quelle dove qualsiasi intruso mal intenzionato sarà punito e cacciato a calci in culo.

Con un altro pesante sospiro, ripiego la seconda pergamena abbandonando la piuma sul tavolo e impugnando nuovamente la bacchetta.

La punto contro il secondo bicchiere di vetro e, immediatamente, ne appare un secondo gufo.

Assicuro la lettera a una delle due zampe e lo faccio salire con un piccolo balzo sul mio braccio.

Mi avvicino alla finestra e la apro velocemente.

Con un altro piccolo saltello, anche la seconda bestiola è partita scomparendo in un istante oltre lo spesso strato di nubi.

Spero che facciano presto...

Sento di non avere chissà quanto tempo...

Tiro per un attimo su con il naso e mi accorgo di stare tenendo aperta la finestra per troppo tempo.

Per quanto sia estate, ormai, qui da noi fa sempre freddo.

Certo, non si tratta di un freddo fastidioso, ma può essere tanto particolare da lasciare il via libera ad un fantastico raffreddore.

E, sicuramente, per uno sposo che ha intenzione di portare all’altare la donna della sua vita in un tempo più breve di un mese, non è la cosa migliore ammalarsi.

Chiudo la finestra e mi giro a guardare la cucina poggiando i palmi delle mie mani sul bordo del grande tagliere sul quale sono appoggiato da dietro.

Un altro grande sospiro si fa strada dalla mia bocca verso l’esterno.

...

Anche io vorrei fuggire.

So che non sarebbe affatto coraggioso, o giusto, o leale nei confronti di tutte quelle persone che sono morte, o stanno morendo, o combattono sacrificando ogni cosa.

Ed io, normalmente, sarei il primo ad urlare contro colui che vorrebbe scappare.

Ma è proprio questo il punto: normalmente.

Questo non è normale.

La guerra non è nomale.

Restare qui, mentre l’odio e il pregiudizio imperversano minacciando di morte la mia famiglia, richiede un coraggio del tutto maggiore per me in confronto a quello che dovrei trovare per prendere Lily, Harry, i soldi che mi hanno lasciato i miei genitori ed andarmene nel posto più lontano che esista.

...

Eppure... so che non lo farò mai.

Sarà difficile mantenere al sicuro le persone che amo, ma di certo io non scapperò con la coda in mezzo alle gambe.

Proprio io!

Assolutamente no!

Per chi mi hanno preso?

Per un codardo?

Tsk!

Ci vuole ben altro per...

Spalanco gli occhi di scatto, sentendo i singhiozzi mal trattenuti della mia piccola Bibi seduta nel salotto di casa nostra.

Velocemente, abbandono tutto quello che ho preso, fatto e pensato qui in cucina e mi dirigo li dove mi chiama l’altra metà del mio cuore.

Supero la soglia e raggiungo, rapido, il divano.

Lily è stesa sul lato, poggiando la testa sul bracciolo del sofà.

Le lacrime che continuano a scendere dal lato del suo viso.

Il pancione che si posa tranquillo e quasi privo di vita sul lato del divano...

Aveva ragione Lily quando mi raccontò il comportamento di Harry durante i suoi periodi peggiori.

Sembra quasi che dentro quella pancia enorme non ci sia più nessuna vita.

Ed è orribile!

Non permetterò mai una cosa del genere!

Il mio bambino vivrà sano, felice e, soprattutto, al sicuro.

Impedirò a chiunque di avvicinarsi a mio figlio e anche il solo pensare di potergli puntare la bacchetta contro.

Prima dovranno vedersela con me.

E così anche per la mia bella Lily, alla quale mi avvicino in silenzio da dietro.

Afferro i due cuscini più grandi sui quali si appoggia la schiena e li tolgo per creare più spazio sul quale stendersi.

Poi, con un piccolo balzetto, salgo sul divano tra lo schienale più rigido e la schiena scossa dai singhiozzi di Lily.

Lei si accorge, naturalmente, del mio arrivo ma resta ferma.

Io, invece, l’abbraccio da dietro poggiando il mio capo sulla sua testolina rossa dopo aver posato un bacio su di essa.

La mia mano va, inevitabilmente, a finire sul pancione, accarezzandolo.

«Non c’è più niente di cui preoccuparsi, Amore».

«Non è vero!» protesta lei mettendo la sua mano sopra la mia e stringendola forte, ansiosa, «I Mangiamorte continueranno a darci la caccia finché non avranno avuto quello che vogliono» tira su con il naso e si passa l’altra mano sopra per strofinarselo leggermente, «Non finirà qui, Buch» ammette, infine, con tono afflitto.

Le restituisco una stretta ancora più ferrea, ma pur sempre delicata, alla mano e, per quanto Lily non mi possa vedere, assottiglio lo sguardo quasi come se lei con queste parole mi avesse ferito nell’orgoglio.

Ciò che ha detto è vero, verissimo.

Ma non significa assolutamente che questo ci impedirà di essere felici con la nostra casa, il nostro matrimonio, la nostra vita e il nostro bambino!

«E anche se fosse, Lily?» le chiedo, sicuro, «Non è certo il primo anno che passiamo questa guerra da soli, io e te. E non è certo la prima volta che i Mangiamorte ci danno la caccia. È da quando siamo entrati a far parte dell’Ordine che rischiamo ogni giorno, eppure non sono mai riusciti ad impedirci di essere felici e di stare insieme. Siamo riusciti a superare persino il trambusto che aveva causato quel deficiente di McCullen».

«Si, ma adesso ci sarà anche Harry con noi...» soffia con un evidente macigno sul cuore e sui polmoni come ad impedirle di respirare, «... con lui non possiamo più permetterci di rischiare ogni giorno, di non essere completamente certi di essere al sicuro».

«Ma da quando in una guerra si è totalmente sicuri di non correre pericoli, Lily?».

Il silenzio risponde alla mia domanda.

Lily rimane muta per qualche secondo.

Poi, spostando leggermente dal suo pancione la mia mano ancorata alla sua, comincia a muoversi lentamente.

Si gira e porta i suoi due smeraldi di fronte ai miei occhi tanto innamorati di lei.

A pochissima distanza...

«È nostro figlio, James».

«Lo so» le dico, con un mezzo sorriso orgoglioso sul viso.

È bello sentirle dire queste parole.

«Te l’avevo già detto che per lui sarei capace di morire, pur di assicurargli un futuro privo di guerra e pieno di serenità» dice seria.

Annuisco.

Lo so.

«Lo so, Lily. Me lo ricordo» le assicuro.

Noto i suoi occhi rifarsi più umidi del normale, ospitanti qualche goccia d’acqua in più.

Veloce e leggero, le porto la mano sulla guancia e l’accarezzo dolcemente.

Le asciugo la pelle già bagnata e resto ammaliato a fissare quel visino gentile che tanto amo.

Lily chiude per un attimo gli occhi, strizzandoseli.

Poi, spaventata e sicura al tempo stesso, li riapre in uno sprizzo di fierezza.

«Però...» comincia, «... quando sei venuto ad impedire quel matrimonio il mese scorso... è successo tutto quello e... e noi abbiamo detto una cosa... una cosa importante, Buch» continua con voce sempre più strozzata.

Le sorrido, non voglio dire altro.

L’unica cosa veramente importante adesso è tranquillizzarla da tutto quello che ci è capitato.

Non importa che quello che dice può essere vero e pesante; quello che so mi basta e avanza per mandare avanti la mia decisione.

E quello che so per certo è che le persone che amo andranno avanti nella loro vita, anche se questo dovesse significare il sacrificio della mia.

Ecco perché ora la lascio parlare.

Le permetto solamente di sfogarsi.

Ne abbiamo bisogno entrambi, ma lei molto di più di me.

Annuisco semplicemente alla sua constatazione per rassicurarla del fatto che rimembro alla perfezione tutto quanto:

 

«Io voglio che tu arrivi alla fine di questa guerra, Lily». ...

«Anche io lo voglio per te, James» mi risponde repentina. ...

«Ci proverò...» le sorrido. ...

«No!» dice subito, quasi non lasciandomi il tempo di garantirle che tenterò di fare come vuole lei, «No, James! O tutti e due o nessuno». ...

Getto stupefatto l’aria fuori dai miei polmoni, guardandola stordito. ...

«Vuoi che Harry cresca senza genitori?». ...

«Voglio che mio figlio cresca con due genitori che lo amino... esattamente come è giusto che sia» continua risoluta, «Questo significa che nessuno di noi due deve rischiare!». ...

 

...

 

«Ci proveremo, Lily...» le dico con sicurezza, quasi come se sarà una certezza che riusciremo a sopravvivere.

E noi, infatti, ce la metteremo tutta!

«... ce la faremo» concludo fiero.

 

Eccome se lo ricordo!

Uno dei momenti più belli della mia vita quando credevo di aver perso tutto e, invece, grazie alla fantastica reazione incazzata della mia piccola Bibi che, non solo mi ha fatto guadagnare un meraviglioso bernoccolo in testa per una scarpa col tacco lanciata alla massima velocità, ha anche permesso di chiarirci il giorno stesso dell’attacco definitivo dei McCullen.

O quello che secondo i loro piani doveva essere... visto che noi gli abbiamo letteralmente fatto il culo!

«Avevamo detto che ci avremmo provato e... il... il modo in cui lo hai detto...» sospira, stanca di tutto quel peso sulle spalle, «... sembrava quasi una certezza, una cosa scontata».

Mi fissa con i suoi due grandi occhi verdi adesso lucidi per queste paure che sta condividendo con me.

Tira su con il naso, e prende un po’ d’aria nei polmoni, pronta a dire altro.

«Ma, adesso...» il nodo alla gola, invece, le impedisce di andare oltre.

Si porta una mano chiusa a pugno davanti al suo viso contorto dal dolore e dalla preoccupazione e cerca di nascondere e bloccare le lacrime che, ora, escono copiose dai suoi occhi meravigliosi.

Per me, in momenti come questi, è diventato automatico accarezzarla nei punti esatti dove quelle gocce tentano di scendere.

Porto le mie grandi mani a contatto con le sue guance così morbide e con la sua mano così piccola ed affusolata.

La stringo, attirandola verso il mio petto, mentre con l’altra mano libera le sfioro la pelle umida.

«Lily...» la chiamo con un tono profondo della mia voce.

Per quanto il suo enorme orgoglio le abbia sempre impedito di confermarmelo, io ho sempre saputo dell’effetto che ho su di lei quando mi comporto in questi modi.

Perché di solito è sempre stata lei quella seria tra noi due, mentre io ero il giocherellone della situazione.

È sempre stato così... anche ad Hogwarts.

Ma sono questi attimi che dimostrano davvero quanto bisogno abbiamo l’uno dell’altra e viceversa.

«Lily...» la chiamo di nuovo osservandola aprire gli occhi e guardarmi in attesa.

So che vorrebbe sentire certezze uscire dalla mia bocca.

Lei è sempre stato il tipo da aggrapparsi alle basi più certe e costruirsi delle mura e delle difese imbattibili.

Su queste basi si fonda anche la sua lotta contro Voldemort e i suoi seguaci.

Su queste basi si fonda tutto della sua vita.

E questi istanti sono così pericolosi, così pieni di tensione, così malinconici che fanno vacillare persino le motivazione del nostro continuo lottare in questa guerra di pazzi.

Una cosa inammissibile per due Auror come noi e come molti altri che stanno combattendo e morendo per difendere chi più ne ha bisogno.

Ma siamo pur sempre esseri umani e non delle macchine create solo per lottare.

Anche noi, che possediamo il movente più solido tra i due schieramenti, possiamo vacillare e perdere per un attimo il lume della ragione.

Capita a tutti proprio perché tutti sono umani e soggetti, quindi, alla paura e all’ira.

Due sentimenti che, a mio parere, sono i più confusionari nella vita di un uomo.

Accecano i nostri obiettivi, i nostri principi, i nostri buon sensi... ci fanno perdere tutto.

E, con tutto, intendo anche la buona strada e la determinazione nel combattere.

Persino i Grifondoro più coraggiosi come siamo io, Sirius, Lily, Remus e molti altri, fluttuiamo nella tristezza, nella paura e nella rabbia che annebbiano tutto nella nostra ragione.

Sorrido.

Io non potrò mai restituirle le certezze che possedeva quando ancora eravamo al sicuro ad Hogwarts, dove ogni nemico veniva abbattuto ancora prima che potesse avvicinarsi a noi studenti.

Non avrò mai una capacità del genere.

Ma esistono, comunque, dei motivi validi per cui sacrificare anche la propria vita.

E, uno di questi, è proprio per la famiglia.

L’unico posto in cui un uomo qualsiasi può dimenticare ogni cosa: ogni male, ogni odio, ogni sofferenza... tutto.

Tutto ciò che fa male e provoca dolore viene eliminato dalle persone che ami e con le quali, tutti insieme, si forma e si costruisce la famiglia.

Noi la stiamo costruendo, la nostra famiglia.

Ci stiamo provando.

Ed è per questo motivo che lei, adesso, non deve perdere più di tanto la luce del giusto cammino.

Sorrido ancora di più, pensando ad un qualsiasi argomento che potesse distrarla da quei pensieri.

Inevitabilmente, il mio sguardo cade di nuovo sul suo pancione e mi viene spontaneo pensare che, probabilmente, ora, trovare un discorso diverso da quello che ci sta capitando è del tutto impossibile.

Eppure, continuando a fissare quella pancia enorme, mi ritorna in mente un momento della mia vita da temporaneo single che non ho ancora raccontato alla mia piccola Bibi.

Allargo ancora di più il mio sorriso, sapendo finalmente cosa dire.

«Sai, io credo che non avremo molto di cui preoccuparci» la guardo strabuzzare leggermente gli occhi, stordita, «Sai...» riprendo, chiudendo per un secondo gli occhi e cercando di ricordarmi meglio quell’istante della mia vita, «... una volta mi è capitato di fare un sogno veramente strano. Talmente strano che sembrava addirittura premonitore».

I suoi occhi non smettono un solo secondo di fissami attenti e curiosi.

Sorrido davanti alla sua espressione da bambina.

È bellissima, la mia Lily.

«O forse lo era davvero...» sospiro orgoglioso.

«Perché?».

Le porto una mano sulla guancia e l’accarezzo ancora una volta.

«Nel sogno ero in un posto strano...» le racconto, ammaliato dal suo sguardo insolito ed accorto, «... intorno a me c’era una distesa di un bianco strano... come se fossi attorniato da nuvole così dense che non potevo vedere oltre il mio naso... poi, però, una voce ha parlato. Un ragazzo mi stava chiamando...» amplio il mio sorriso, divertito da quella scena, «... ed era strano, sai, Lily, perché in quel luogo sembrava non esserci nessuno a parte me e un paio di occhi che continuavano a fissami. Potevano essere di chiunque, ma io non avrò mai il coraggio di confonderli...» la fisso intensamente, osservandola persa nel mio racconto, «... semplicemente perché erano i tuoi, Bibi».

Li guardo inumidirsi un attimo, commossi dalle mie parole, prima di abbassarli per sfuggire ai miei e mormorare:

«E tutto questo cosa c’entra, Buch, con quello che stavamo dicendo? Stavamo parlando di Harry...».

«Infatti!» la interrompo subito, alzandole il volto per far tornare la solita catena tra i nostri sguardi, «Infatti, Lily!» le dico ancora con il solito sorriso sulle labbra, «Ero convinto che fossi tu, nel sogno, anche se non riuscivo a vederti del tutto» rido leggermente, «Mi prese un colpo quando mi resi conto che la voce del ragazzo che mi chiamava veniva proprio da li».

Ora, si che la mia bella Lily ha strabuzzato gli occhi ancora più confusa.

«Che significa?».

Sorrido di nuovo, sentendo il cuore accelerare i suoi battiti.

Le sto per dire che ho visto nostro figlio.

Sto per parlare di mio figlio.

E, anche questa sola semplice cosa, non fa altro che accrescere dentro di me quello che mio padre e mia madre chiamerebbero orgoglio.

«Sai come mi chiamava quel ragazzo, Lily?» le chiedo in un sussurro.

Lei sembra ancora più incantata da questo racconto grazie al mio tono così soffuso e nega con la testa.

«Come?» domanda calma, ma in una mal celata trepida attesa.

«Diceva sempre... “Papà”» le dico, infine, annullando completamente la sua aspettativa e creando in lei uno stupore unico.

«Cosa?».

«Mi chiamava “papà”, Lily! Quegli occhi verdi che credevo fossero i tuoi, in realtà, appartenevano a quel ragazzo che mi chiamava “papà”!» rincaro la dose di entusiasmo, «Ho sognato Harry, quella notte, Lily. E... e... lui era... era...» vago per un attimo con lo sguardo sul soffitto del salotto, cercando di mettere a fuoco nel modo migliore l’immagine che mi apparse quella notte, «... era bellissimo, tesoro» concludo, ritornando a fissarla intensamente.

Lei resta in silenzio.

Un silenzio che mi piace fin troppo solamente grazie al suo sguardo.

Unico al mondo.

Proprio come quello che, spero, avrà anche il mio bambino.

Emozionato e stupefatto.

«E...» una voce strozzata dall’entusiasmo della scena che, sicuramente, sta tentando di figurarsi nella mente, «... e... com’era?» chiede ansiosa di conoscere il più presto la risposta.

Allargo il mio sorriso, fiero.

«Era la mia fotocopia, Lily. Identici, eravamo.» rido leggermente, «Aveva i miei stessi capelli arruffati, la mia stessa corporatura, i miei stessi occhiali! Era completamente uguale a me... tranne per gli occhi» le spiego, estasiato, «Erano quelli che lo rendevano più bello del suo papà» sorrido infine.

«Verdi?» domanda, con un filo di voce, lei.

Annuisco e mi sento al settimo cielo davanti al suo sorriso trepidante e colmo di emozione.

Non vede l’ora di vederlo.

E come darle torto?!

Harry Potter...

Il mio bambino...

Il nostro bambino...

Sta per arrivare, eppure l’attesa che dobbiamo ancora sopportare sembra così lunga.

«Ma, sai...» continuo, «... quella notte il mio sogno non si limitava solamente a farmelo vedere e basta».

Lily, sorpresa, si avvicina ancora di più al mio viso.

«Vi siete parlati?» chiede come se dalla risposta a questa domanda dipendesse il resto della sua vita futura.

Annuisco di nuovo e lei sorride raggiante.

«Davvero?».

«Si...» le soffio sulle labbra dischiuse per la sorpresa.

«Cosa vi sie...».

«È il motivo per il quale ti sto raccontando questo sogno, Lily» le dico interrompendola e riprendendo ad accarezzale teneramente la guancia, «Noi ci preoccupiamo così tanto per il futuro e per il nostro bambino come è giusto che sia...» faccio una leggera pausa ricordando il ragazzo del sogno.

Quello che dovrebbe essere mio figlio.

Il mio piccolo Harry.

È stato lui che, più di chiunque altro, mi ha messo in guardia contro McCullen e Johnson.

È stato lui che, attraverso la pressione del suo pensiero, mi ha fatto rinsavire dal baratro nel quale stavo precipitando, permettendomi, così, di salvare la sua mamma.

«... ma, sai, Lily... Harry sarà il nostro bambino... è nostro figlio! E io credo che, proprio per questo, non ci sarà persona più in gamba di lui».

«James...» mi richiama Lily, la tristezza della guerra di nuovo calcante sul suo meraviglioso viso.

Tenta di continuare a parlare per farmi ragionare, ma io la anticipo di nuovo.

«Lily... in quel sogno è stato lui a mettermi in guardia contro Johnson».

Lei spalanca gli occhi, shoccata.

«Cos...».

«E sai come l’ha fatto?» le chiedo, non permettendole di andare oltre, «Mi ha detto semplicemente di stare attento... “alla mamma”» concludo serio.

Il sussulto che le sfugge dalla bocca è un chiaro avvertimento di aver colpito nel segno.

Resta a fissarmi con gli occhi spalancati, ancora per una buona manciata di minuti.

In silenzio.

È sorpresa.

Decisamente sorpresa.

E glielo si legge facilmente negli occhi.

Poi, improvvisamente, si alza dalla sua posizione sul divano e si mette seduta senza staccare per un solo secondo i nostri occhi concatenati.

Infine, si passa una mano, quasi fosse automatico e scontato, sul ventre rigonfio.

Facendola scorrere da sopra a sotto e da sotto a sopra in una carezza che sapeva tutta di maternità e di una dolcezza infinita.

«Harry...» mormora, guardandomi con occhi brillanti e pieni di emozioni che, tutti insieme, non saprei nemmeno definire.

Io, con una lentezza che traspare come sicurezza in tutto ciò che faccio, mi alzo, seguendola.

Mi metto seduto di fronte a lei e le porto, nuovamente, la mano sulla guancia.

I miei occhi certi e decisi, nei suoi colmi di aspettative.

Scorro con il polpastrello del pollice sulla sua morbida guancia.

Io che la guardo ammaliato e lei che mi fissa rapita.

Uno perso nello sguardo dell’altro.

«Harry» parlo, sicuro, dando un’ulteriore certezza al semplice mormorio della mia piccola Bibi.

Poi, tutto il resto, fu confuso e pieno di scalpitii di cuori che galoppavano insieme alla passione dei nostri baci.

Baci che si disperdevano nel silenzio, ma che restavano ben netti dentro di noi.

Impressi in ogni nostra minima cellula che va letteralmente a fuoco.

Perché sono questi i momenti in cui, al posto del sangue, nelle mie vene scorre lava pura.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(*) Shit = Merda xD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

Verrò questo pomeriggio a casa tua. Aspettatemi a qualsiasi ora: prima ci vediamo, più velocemente troveremo una soluzione.

Soluzione? Soluzione a cosa?

[...]

«Black, delle tue galline non me ne frega niente! Vieni qui e comportati da uomo!».

«Non vorrai tradire James, cognatina, vero? Lo sai quanto si arrabbierebbe se sapesse che hai voluto vedere i miei gioiellini di famiglia?».

«Io ti ammazzo, imbecille!!!!!!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note Autrice ::::::::::::::::::::::::::

u.u
u.u
u.u
u.u

Ok! Sono pronta per tutto il vostro disprezzo!
Naturalmente, anche per questo ritardo di 3 mesi e 5 giorni (è un record O.O), ho la scusante, ma sicuramente a voi non interesserà un tubo secco delle mie pippe mentali sulla vita e sulla futura via che prenderà la mia vita dopo aver concluso questo ultimo e stressantissimo anno di superiori...
... perciò...

ANDIAMO AVANTI =D!

Bene!
Questo è un capitoletto abbastanza filosofico, quindi se stavate cercando l’azione mi dispiace di avervi deluso. Vi dovete accontentare solamente dell’inizio del capitolo; ma, a proposito di questa, non sono sicura che la ritroveremo di nuovo d’ora in avanti, dato che da adesso devo solo trovare un modo onorifico di chiudere questa storia che sta andando avanti da troppo tempo, ormai.
Mancano altri momenti salienti, ma oltre quelli dovrò pensare ad un definitivo Epilogo, perciò... se non ci saranno altri intoppi possiamo dire di essere arrivati, gente.
Cmq, per quanto riguarda il particolare “filosofico” di questo capitolo, volevo chiedervi di avvisarmi se sono noiosa con questo tipo di aggiornamenti. Provvederò a limitarmi, nel caso =D.

Beh, non so che altro dire. Non voglio fare previsioni sul prossimo aggiornamento perché in questo ultimo anno tutto è dato al caso (tranne lo studio =.=) quindi non saprei neanche fare uno schema approssimativo dei tempi. Scusate!
Potrei riuscire ad aggiornare anche il mese prossimo, o potrei essere capace anche di non aggiornare più fino alla fine degli esami di maturità O.O!
Io spero davvero di avere la forza ancora per un po’ di ultimare questa fan fiction per iniziare la prossima =)!

E spero anche che voi non mi abbandoniate proprio in questi momenti così difficili <3!

Grazie di cuore a tutti, cmq!

La vostra
Giorgi@

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Capitolo 48
*** Capitolo XLVI - Incubo ***


(QMNSHDF) Capitolo XLVI - Incubo

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarantaseiesimo –  Incubo

 

Spiego nel modo migliore il foglietto di pergamena che sono miracolosamente riuscito a strappare a quella maledetta bestia.

Quello non è un gufo... è un Schiopodo Sparacoda fatto di piume, becco e artigli.

Dannata creatura!!

Mi ha riempito di graffi a destra e a manca perché non si faceva acchiappare.

E, per di più, si era spaventato del fatto che lo inseguissi, svolazzando per tutta la cucina.

Mi ha fatto correre in tondo come un pazzo sclerato.

Molti avrebbero logicamente pensato che probabilmente ero un fuggitivo del reparto di psichiatria del San Mungo.

E tutto per colpa di una bestiola alata, terrorizzata da me.

E che diamine!

Sono il destinatario del messaggio che ha legato alla zampina.

Che razza di animali viaggiatori si sceglie Silente?

Un minimo di coraggio, Porca Puzzola!

Ora mi tocca pure mettere a posto il casino che mi ha fatto combinare qui in cucina questo fastidioso pennuto.

Con uno sbuffo scocciato, apro la lettera tentando di mostrare qualsiasi sentimento che non sia l’ansia che mi sta stritolando il cuore.

Rapidamente scorro le parole scritte da Albus Silente, nella sua leggera e strana calligrafia incrinata.

 

Se è così, James, anche io ho fretta di incontrarvi. Dobbiamo chiarire fin troppi dubbi.

Verrò questo pomeriggio a casa tua. Aspettatemi a qualsiasi ora: prima ci vediamo, più velocemente troveremo una soluzione.

Albus Silente

 

Soluzione?

Soluzione a cosa?

Inspiegabilmente, il mio cuore riprende a battere ad una velocità del tutto anormale.

Con un impulso improvviso di rabbia, mi ritrovo ad accartocciare quel pezzo di pergamena nelle mie mani e a lanciarlo alla massima velocità contro il muro.

Sinceramente avrei voluto che fosse stato qualcosa di vetro o, comunque, fragile.

Come se il fracasso che sarebbe succeduto avesse il potere di farmi sentire meglio.

Vendicato.

Appagato.

Che diamine mi stai nascondendo, Silente?

Per così tanto tempo, mi viene da pensare...

Un tempo che potrebbe essere prezioso, anche dal suo punto di vista.

Prima ci vediamo, più velocemente troveremo una soluzione...

Significa che dobbiamo muoverci.

Essere veloci.

Perché non c’è tempo.

Ma tempo di fare cosa?

Perché non ce n’è?

Cosa cavolo mi è stato nascosto fino ad ora?

Perché l’unica cosa che riesco a pensare è legata a mio figlio... al fatto che i Mangiamorte volevano lui, oggi, e non solo il prete o noi due.

Resto in silenzio in cucina, ascoltando solamente la vita triste e monotona che gira intorno a me.

Da quando siamo tornati a casa, ho accompagnato Lily nella nostra camera e le ho categoricamente proibito di alzarsi dal letto.

Dopo che quel bastardo l’ha toccata... anche se non le ha arrecato chissà quale danno, voglio che lei si riposi.

Se solo succede qualcosa a lei oppure al mio piccolo Harry, io... io... non so cosa farei.

Ma sono sicuro di poter impazzire.

Dietro di me sento quella maledetta bestiola appollaiata sul ripiano della cucina, trafficando con qualsiasi cosa che pensi possa essere cibo.

Per un attimo, mi passa per la testa l’idea di girarmi e allontanarlo da tutto ciò che stia toccando.

Ma il solo sguardo inchiodato su quel pezzo di carta, accartocciato e immobile a terra, mi impedisce di muovermi.

In realtà, vorrei fare ben altro...

Vorrei sfogare la rabbia che sento montare dentro di me.

La prova di quanto mi si stiano rivoltando le budella sono i miei pugni, come sempre, serrati sui miei fianchi.

Mi ritrovo persino a serrare la mascella e ci manca davvero poco che, attraverso un contatto visivo, dia fuoco a quello schifoso pezzo di pergamena.

...

Dannazione a te, Silente!

Che diamine è questa storia?

Ogni attimo in più che passa, sento la preoccupazione attanagliarmi le viscere.

Perché ho in mente l’idea che i Mangiamorte potrebbero arrivare anche a Godric’s Hollow e a casa nostra per un piccolo neonato?

Un neonato, cavolo!

Come può una persona prendersela con un bambino che non ha ancora visto la luce del mondo?

Come può una persona attaccare un neonato e poi ritenersi coraggiosa?

Dov’è il coraggio quando colui che si affronta è più debole di noi?

 

Vigliacchi!!

Siete solo dei vigliacchi!!

È troppo facile prendersela con quelli più deboli!!

Troppo facile vincere in questo modo!!!

 

Lily ha ragione.

È troppo semplice vincere così.

Anche io, ad Hogwarts, mi comportavo in questo modo meschino.

Certo non usavo Magia Oscura contro i miei compagni di scuola, ma non andavo di sicuro a scegliere dei rivali che mi potevano dare del filo da torcere per i miei stupidi scherzi.

Sceglievo i primini, i ragazzi del secondo anno, quelli del terzo, del quarto...

Man mano che crescevo, decidevo di attaccare sempre quelli più piccoli di me e con meno nozioni di difesa in confronto al mio repertorio d’incantesimi.

Mi divertivo sempre ogni volta.

Poi, naturalmente, arrivava una ragazza in particolare.

Una ragazza diventata, in seguito, Prefetto e, infine, Caposcuola insieme a me.

Forse è stato proprio al settimo anno che ho realizzato del tutto quale viscida canaglia ero quando mi comportavo in quel modo insieme a mio fratello Sirius.

Remus aveva provato a dircelo tante volte...
Ma quante altre noi non lo abbiamo ascoltato?
Tante, troppe... in effetti.

Eppure... alla fine l’ho ascoltato.
Perché prima di dare retta a lui, ho dato retta a lei.

A ciò che lei mi urlava dietro, a ciò che apparivo ai suoi occhi.

Un mostro insensibile.

 

Perché non provate a combattere contro dei vostri degni rivali?

Voglio vedere se avreste la stessa “fortuna” che avete attaccando dei semplici Babbani che non possono difendersi!!!

Siete solo dei vigliacchi!

 

Ma non sono rimasto fermo a lasciare che il destino mi riversasse addosso tutta la tristezza e la delusione.

Alla fine, dopo aver capito cosa avevo fatto in cinque anni di scuola, mi sono rimboccato le maniche e sono cambiato.

Non mi aspettavo di riuscire a conquistarla.

Insomma, eravamo al nostro settimo anno ed io, molto chiaramente, avevo gettato la spugna.

Ciò cui miravo... era la sua semplice amicizia.

Volevo terminare Hogwarts con un rapporto quanto meno pacifico in modo che, quando ci saremmo detti “addio” alla stazione di King’s Cross, lei mi avrebbe almeno sorriso e non mi avrebbe riservato solamente un’occhiata di mal trattenuto disprezzo.

Sorrido al vuoto.

Non avrei mai immaginato, per quanto era ad ogni modo un mio grandissimo sogno, che saremmo arrivati a questo punto: il matrimonio.

Il matrimonio e un figlio.

...

Sospiro.

Sempre che riusciamo a capire cosa diamine vogliono i Mangiamorte particolarmente da noi e dal nostro piccolo Harry.

E così, come se il cerchio logico si richiudesse, resto ancora a fissare quel pezzo di carta.

Silente...

Che stai celando?
Cosa devo sapere di così urgente?

Perché non c’è più tempo?

Che sta succedendo?!?!

«James?».

Sussulto al sentire la sua voce del tutto inaspettata.

Mi volto verso l’entrata della cucina e la scorgo appoggiata allo stipite della porta.

Ha indosso il suo grosso e caldo pigiama azzurro con sopra una piccola vestaglia aperta e due paia di calze doppie ai piedi.

Wow...

E meno male che siamo in estate!

Sinceramente non capisco questo suo sentire freddo in un modo così... “spasmodico”.

I miei occhi, scrutando la sua esile figura, come naturale si soffermano sul pancione ormai in procinto di esplodere.

Secondo lei ci siamo quasi.

Mancherebbe poco.

Ma, con tutto quello che ci sta accadendo, vorrei che Harry restasse li dentro, al sicuro, ancora per un bel po’ prima di decidere di presentarsi ai suoi genitori e al mondo intero.

Sorrido, guardando quel pancione così innaturale per la smilza Lily Evans eppure tanto normale per noi due, insieme.

Lei, invece, non smette di fissarmi ansiosa.

Credo che mi abbia visto guardare insistentemente il biglietto ricevuto da Silente e, quindi, avrà sicuramente pensato che ci deve essere qualcosa che non va per il verso giusto.

Altrimenti non saprei proprio spiegare quel suo sguardo preoccupato.

Resta immobile, del tutto immune al mio sorriso.

Di solito, quando la guardo in questo modo, lei ricambia sempre il mio sorriso.

Non mi ignora come sta facendo adesso.

Ma, appena capisce che da me, in questo momento, non può avere alcuna risposta, si stacca dallo stipite della porta e si avvicina al muro dove, a terra, si trova il pezzo di pergamena accartocciato.

Io mi muovo insieme a lei.

La raggiungo velocemente e, prima che lei si pieghi verso il pavimento, mi abbasso io, non permettendole di compiere alcuno sforzo inutile.

Prendo il foglietto nella mano e ritorno eretto.

Resto qualche secondo a scrutarlo serio.

Infine, mi giro verso di lei e glielo porgo con un grosso sorriso sulle labbra.

Non voglio che si preoccupi più di tanto, quindi meglio apparire quanto più sereni possibile.

Lily, osserva il foglietto nella mia mano e, senza prenderlo, rialza lo sguardo verso il mio aspettando il mio verdetto.

Come se mi volesse dimostrare che si fida di tutto ciò che le posso dire in questo momento ed evitare, così, di leggere direttamente le parole del Preside.

Inevitabilmente, mi ritrovo a sorriderle ancora di più.

«James?» mi chiama di nuovo, ansiosa di avere notizie.

E, infine, l’abbraccio delicato.

Le passo un braccio dietro la testa e l’altro dietro la schiena per tenerla ancorata a me quanto più possibile e soffoco il viso nell’incavo del suo collo, morendo in una marea rossa.

«James?» dice di nuovo, mentre la sento poggiare le sue mani sui miei muscoli della schiena, «Cosa sta succedendo, Buch?» mi chiede nel suo tono più dolce.

Le poso un bacio poco sotto il mento e, con voce roca, le parlo:

«Silente ha detto di volerci incontrare questo pomeriggio per parlare meglio della situazione».

Mi stacco e la guardo negli occhi.

Ma non smetto mai di sorridere.

Il solo averla accanto mi fa sentire già meglio.

Come se fosse la mia medicina contro il male che questo mondo mi fa provare.

È per questo che non posso fare a meno di sorridere.

«Ma tu gli hai detto che siamo stati attaccati?».

Annuisco, serio.

«E non si è espresso su questo?» insiste, pensierosa.

Sospiro e le porgo di nuovo il foglietto.

La osservo mentre lo spiegazza alla bell’e meglio per poter leggere le vere parole di Silente.

Poi... abbassa di nuovo il capo e, con un movimento istintivo, si porta una mano sul pancione.

Immagino che anche lei abbia avuto la mia stessa sensazione.

Probabilmente è veramente così.

Il problema, adesso, sta nel capire perché!

Perché!

Perché, cavolo, se la devono prendere con un neonato?

E perché mio figlio?

Nostro figlio!

In un moto gentile, allungo la mia mano verso la sua poggiata sul suo ventre.

La trovo e la stringo, forte ma pur sempre delicato.

L’ultima cosa che voglio è farle male.
Ma questo non mi deve assolutamente impedire di farle capire, anche solo con i gesti, che qualsiasi cosa succederà, io sarò qui, con lei e con Harry.

E finché ci sarò io, nessuno passerà oltre... verso di loro.

Nessuno!

La sento tremare e non posso fare a meno di stringere ancora più teneramente la sua mano.

Alla fine, il foglio che lei teneva nell’altra mano crolla a terra e, proprio quella mano, si avvicina al suo viso.

Chiusa a pugno, si strofina l’occhio destro, tirando su con il naso.

«Lily...».

Non piangere, Bibi.

Non farlo, perché sembrerebbe solamente che stiamo perdendo, quando abbiamo appena iniziato la nostra battaglia.

E vinceremo.

Te l’ho detto e promesso che vinceremo.

Insieme.

Tutti insieme.

Mi avvicino al suo visino nascosto da qualche ciuffo fiammeggiante e sorrido.

«Cosa sta succedendo, Buch?» mi domanda di nuovo con voce rotta.

Io mi sporgo verso di lei e le lascio un bacio veloce, ma pieno di sentimento, sulla fronte prima di abbracciarla di nuovo.

Lei abbandona il suo capo sulla mia spalla, scomparendo nell’incavo del mio collo... scomparendo dal resto del mondo e rifugiandosi nel nostro, personale.

Io, invece, poggio il mio mento sulla sua testolina in fiamme e le passo le braccia intorno alla schiena e alle spalle.

Come se io avessi la coperta.

Come se solo io potessi scaldarla dal resto del male.

Ed è una constatazione così dolce che, per un attimo, mi fa sentire persino smarrito.

Quando, al contrario, avrei dovuto farci l’abitudine, no?

Eppure... forse il fatto di averla avuta lontana da me per tutto questo tempo deve farmi sentire come le prime volte in cui l’ho stretta veramente a me.

Quelle prime volte in cui, per davvero, eravamo finalmente solo io e lei.

E nessun altro.

Sospiro, tra la dolcezza del momento e l’angoscia del futuro.

«Non lo so» le sussurro sopra la testa, «Ma non piangere, Lily, perché sembrerebbe come se avessimo perso la nostra battaglia» la sento tirare su con il naso per l’ultima volta e cominciare a calmarsi contro di me, «E noi abbiamo promesso di vincere... ricordi?».

 

«Ci proveremo, Lily...» le dico con sicurezza, quasi come se sarà una certezza che riusciremo a sopravvivere.

E noi, infatti, ce la metteremo tutta!

«... ce la faremo» concludo fiero.

 

«Ricordi?» le domando nuovamente.

Non è giusto lasciare al silenzio una risposta di tale importanza.

Deve essere lei a rispondere perché è in questo momento che dimostriamo di essere pronti a tutti pur di garantire un futuro alla nostra famiglia.

Dopo un leggero e disperato sospiro, un piccolo singulto la scuote, e poi annuisce contro di me.

«Si...» sussurra al vento quasi senza voce.

L’abbraccio ancora più forte, la stringo ancora più forte.

Ho sentito la sua risposta.

E non la rimprovero per la paura che è naturale provare.

Solamente...

Io sono qui, Lily!

Ci sarò sempre per te e per lui, e tu lo sai.

Con una lentezza che traspare tutta la mia calma apparente, mi stacco da lei e le alzo il viso dal suo nascondiglio preferito.

«Ti amo» le bisbiglio sulle labbra, a pochi soffi da lei.

Come se queste due semplici parole abbiano il potere di farle capire ciò che penso, ciò che sono pronto a fare e ciò che accadrà.

Perché io resterò qui e finché io sarò qui, anche stando unicamente noi due, non sarà mai sola.

Mai!

Ho sbagliato una volta... non lo farò di nuovo.

Questa è una promessa! penso mentre sprofondiamo nel nostro momento che nessuno è mai stato in grado di rubare e mai lo sarà...

E un Potter mantiene sempre le sue promesse!

 

...

 

«Non ha detto niente?! Come ha potuto non dire niente?!?!» urla Felpato gesticolando come un forsennato nel salotto di casa mia.

Remus alza gli occhi al cielo.

Peter si morsicchia le unghie accovacciato e stretto nelle sue stesse spalle sulla poltrona accanto al divano dove siamo accomodati io e Lunastorta.

Sirius, invece, non appena ha saputo della striminzita risposta di Silente ha iniziato a camminare avanti e indietro per la stanza.

«Shhh, idiota!» gli faccio segno con il dito sulle labbra, «Sveglierai Lily!».

La mia piccola e testarda e orgogliosa Grifondoro...

Ero riuscito a calmarla qualche ora prima quando abbiamo ricevuto la “lettera” – se così la possiamo definire – di Silente.

Alla fine, in parte, me ne sono anche pentito perché non appena Lily si è ripresa e si è resa conto di ciò che regnava in cucina per colpa mia e di un indeterminato pennuto, naturalmente, è partita la classica ramanzina con tanto di urla e bisticciamenti vari.

Sembrava, per un attimo, essere tornati ad Hogwarts.

Forse... l’ha aiutata a riprendersi più del bacio mozzafiato che le ho dato qualche attimo prima...

Così mi ha fatto rimboccare le maniche e per la seconda volta ho dovuto mettere a posto in questa casa un macello epocale.

Abbiamo pranzato con qualcosa arrangiato così e poi avevamo intenzione di riposarci insieme nel salotto.

Non l’avessimo mai pensato.

Non abbiamo fatto in tempo ad uscire dalla cucina che il campanello di casa aveva iniziato a squillare con insistenza.

Non so descrivere il batticuore che mi aveva preso.

Era Silente?

Erano i Mangiamorte?

Con le bacchette ben strette in pugno, Lily è rimasta dietro di me, io mi sono avvicinato alla porta che continuava a suonare con insistenza.

Conoscevo perfettamente il demente che suonava in quel modo e in cuor mio, Merlino, quanto ho sperato che fosse veramente lui.

E infatti...

Dopo una prima strigliata come si deve, li ho fatti entrare.

E si!

Perché la sorpresa non era solo Sirius, ma c’erano anche Remus e Peter.

Ma non avevo alcuno intenzione di far restare Lily insieme a noi.

L’ho vista troppo scossa in questi ultimi momenti.

Così l’ho portata al piano di sopra e, incurante delle insistenze e delle molteplici minacce di morte, l’ho praticamente inchiodata al letto.

So di essere fin troppo apprensivo, ma non voglio assolutamente correre pericoli.

Soprattutto adesso che so per certo che c’è veramente qualcosa sotto e sono pronto a strangolare Albus Silente non appena metterà piede in casa mia.

Felpato sbuffa, alzando la mano in alto in un gesto di poca importanza.

«“Svegliare”» dice, «che esagerazione!».

Giuro che lo ammazzerei in questo preciso istante!

«James, reprimi i tuoi istinti omicidi, per favore! Hai già cercato di fare fuori questo pezzo di canide, ma non è servito a niente se non a fargli montare ancora di più la testa».

Io sbuffo... e lui ghigna.

Naturalmente...

«Concentriamoci su ciò che può essere successo, invece!» ci esorta Remus mantenendo la calma e la ragione che in questo gruppo sono sempre mancate.

Cosa che non stupisce affatto, in effetti, considerando i suoi membri.

... Dettagli!

«E cosa?» domanda titubante Peter.

«Questo è il problema!» sbraito indignato, «Se Silente non si facesse attendere così tanto da farci arrivare all’attimo successivo con la testa a terra invece che sul collo, sarebbe fantastico!».

«Shhh, idiota!» mi fa il verso Sirius, «Sveglierai Lily!» continua con una sorta di moina del tutto fastidiosa e snervante.

Lunastorta ci pensa ad ammutolirlo con una sola occhiataccia di ghiaccio.

«Ti devi calmare, James» risponde con grande tranquillità, «Sappiamo tutti quanto Silente sia un uomo impegnato. Persino il Ministro in persona riconosce che è uno dei primi a lavorare contro Voldemort. Può essere successa qualsiasi cosa mentre noi siamo qui a parlare».

Il ringhio che proviene dalla mia voce invade l’intero salotto.

So perfettamente che Lunastorta ha ragione, ma l’attesta sta diventando troppa.

Con Lily non ho alcuna intenzione di sfogare la rabbia e la frustrazione che, invece, posso mostrare ai miei amici.

Io sono il sostegno per lei, adesso... e i Malandrini lo sono per me.

Loro sono corsi non appena ho scritto quella mini lettera a Sirius per avvisarlo di ciò che era accaduto.

Non si sono fatti problemi e sono venuti al primo momento.

Un’idea che mi porta a buttare l’occhio su di loro ora che sono con me.

Tutti e tre qui, chi super agitato, chi tranquillo e chi rasenta apparentemente il menefreghismo... ci sono.

I miei Malandrini.

I miei amici.

I miei fratelli.

Incrocio per un istante, come per uno strambo gioco del destino, lo sguardo con quello di Sirius e la sicurezza che vi leggo dentro ha la forza di arrivare fino al mio cuore e a scaldare tutto il mio corpo.

Un corpo e una mente che lentamente erano andati congelando sempre di più.

Sorrido.

Anzi, non è esatto!

Ghigno.

Perché è questo il nostro saluto, è questo il nostro riconoscimento, è questo il nostro simbolo.

Nessuno è mai stato in grado di prendere la vita come l’abbiamo presa io e mio fratello.

Di questo ne andiamo fieri.

Ma, ancora più importante, saper non perdere quella filosofia di sempre... anche di fronte ai maggiori ostacoli della vita.

Lo so che anche lui, in questo momento, sta provando la mia stessa paura perché ciò che è importante per me, col tempo, diventa fondamentale anche per lui.

E sapere Lily ed Harry in un pericolo tale lo preoccupa forse allo stesso modo di quanto senta io stesso.

Eppure, è proprio dalla paura di quello che può succedere e di quello che può dirci Silente a dargli quella sicurezza che ora percepisco fluire nel mio stesso sangue.

 

Qualunque cosa accada... ... ... io ci sarò

... fratello!

 

Ci saremo, Sirius!

Ci saremo per entrambi... e per i Malandrini!

Ci saremo...

Poi, Remus sembra intercettare l’occhiata profonda di Sirius e, subito, si volta verso di me, sorridendomi di cuore.

Il mio “innocuo” Lunastorta che tenta sempre di minimizzare tutti i grandi problemi della vita per tirarci su di morale, però, quando si tratta del suo P.P.P.*, ecco che il mondo e la sua pesantezza gli ricade addosso.

Una filosofia che, sinceramente, non ho mai capito.

Insomma, con quello che abbiamo fatto noi Malandrini, ora diventare un Lupo Mannaro una volta al mese è divertente, no?

Perché dovrebbe continuare a pipparsi idee come “Sono un mostro”, “Non merito la clemenza di nessuno”, “Silente non avrebbe dovuto correre un rischio del genere facendomi venire ad Hogwarts”, “Non mi sorprende che abbiate paura di me” e varie cavolate varie...

Sorrido al ricordo.

Già, il ricordo del comportamento mio e di Sirius davanti a queste frasi senza ne capo ne coda con la quale se ne usciva ogni tanto Remus nel pieno della sua depressione.

E poi, improvvisamente, vedi che ti sorride come se non fosse successo niente... come adesso.

«Va tutto bene, Ramoso» dice calmo, «Stai tranquillo».

Al suo fianco, Codaliscia annuisce e, all’istante, mi convinco che si, se lo dicono loro sarà così.

Andrà tutto bene.

Silente verrà qui e ci spiegherà la situazione prendendo i provvedimenti necessari e... e andrà tutto bene.

Tutto si sistemerà.

Io e Lily troveremo un modo per sposarci e avremo il primo dei nostri 18 figli che programmo dal momento in cui siamo ritornati insieme (naturalmente non ho osato nemmeno accennare una cosa del genere alla mia piccola Bibi... ci tenevo ad arrivare al giorno dopo!).

E, alla fine, saremo felici anche se la guerra continuerà ad esistere e noi saremo obbligati a combattere.

Anche se un giorno verrà richiesta la presenza dei nostri figli sul campo di battaglia, non importa.

Saranno i nostri figli... i figli di James Potter e di Lily Evans...

E mi pare di aver detto tutto con questa semplice frase.

Sospiro, mentre sento un leggero scricchiolio provenire dal corridoio accanto.

Qualche secondo dopo tutti e quattro i Malandrini stanno guardando verso l’entrata del salotto dove sbuca una Lily Evans totalmente assonnata ma che, non appena intercetta il mio sguardo, si trasforma in una spietata macchina da guerra che solo con gli occhi ha il potere di farmi sgretolare al suolo.

«Buongiorno anche a te, Lily» l’accoglie Remus, ampliando il suo sorriso, dopo l’amabile ringhio proveniente dalle sue candide labbra nella mia direzione.

Che posso dire?

È incavolata con me perché l’ho costretta a riposarsi.

Anche se c’è da specificare che Lily Evans ha passato la sua intera esistenza ad essere arrabbiata con me e, adesso che siamo insieme, le cose non è che siano tanto cambiate, eh.

Eppure, con la testa alta io, grande... grandissimo James Potter, affronto la sua ira per garantire la sicurezza mentale – altrimenti guastata da un mancato riposo – della mia futura e bellissima moglie.

Cavolo...

La mia magnanimità sorprende persino me stesso.

«Ciao ragazzi» saluta gli altri ignorandomi e andando ad accomodarsi sul divano accanto a Lunastorta.

Remus le sorride entusiasta, Peter è meravigliato osservandola con grande stupore e Sirius...

«Cavolo, Lily!» esclama con gli occhi sgranati, «Sei diventata una mongolfiera!».

Con una rapidità inaudita noto Codaliscia iniziare a sudare freddo e Lunastorta sospirare sconsolato schiaffandosi una mano sulla fronte.

Io mi avvicino al gruppo con un sopraccigli inarcato.

Mi sporgo un po’ e, spaventosamente, mi rendo conto della terribile vena pulsante sulla fronte della mia piccola Bibi.

Un classico e tipico segno di...

«Tu!!» urla indignata Lily facendo saettare i suoi occhi su Felpato che la guarda divertito, «Sei!!!» continua, alzandosi nuovamente dal divano, «Morto!!!!!!!!!!!!!!».

Tutto sommato credo di non aver fatto chissà quale saggia mossa costringendo la bella Lily a riposarsi per tutto questo tempo oggi, dopo essere tornati dall’attacco dei Mangiamorte.

Non l’ho mai vista così scattante e forte durante tutto il periodo della gravidanza.

Persino quando ancora le proporzioni del piccolo Harry Potter erano minime e le permettevano grandi movimenti.

Sospiro, mentre sento mobili e ornamenti vari finire a terra distrutti dalla furia che rincorre ovunque Sirius.

Un Sirius affatto preoccupato.

Un Sirius che ama burlarsi di tutto e di tutti.

Un Sirius che non cambierà mai.

... per fortuna...

«Ahahahahahahahahahahahahahahahahahah... cognatina, sei lentaaaaaaa!!».

«Non osare chiamarmi in quel modo, idiota! E affrontami se hai il coraggio!».

«Oh, io il coraggio ce l’ho, ma ci tengo molto alla mia testa! Sai, domani mi devo vedere con una ragazza niente male!».

«Black, delle tue galline non me ne frega niente! Vieni qui e comportati da uomo!».

«Non vorrai tradire James, cognatina, vero? Lo sai quanto si arrabbierebbe se sapesse che hai voluto vedere i miei gioiellini di famiglia?».

«Io ti ammazzo, imbecille!!!!!!».

Io e Remus ci scambiamo un’occhiata esasperata.

Solo che lui si abbandona del tutto privo di speranza... io scoppio a ridere.

È fantastico poter vedere che lentamente il mondo che mi apparteneva e che era andato distrutto dall’intervento dei McCullen si sta ricostruendo.

Io e Lily, io e i miei Malandrini, Lily e i miei Malandrini con i diversi rapporti fra l’uno e l’altra...

In particolar modo, la mitica “relazione” che condividono la mia piccola Bibi e Felpato: strano rapporto odio-amore.

Anche Peter è parecchio divertito dalla situazione e senza nessuna esitazione mi alzo e mi getto a capofitto sopra di lui, abbracciandolo e spupazzandolo.

«Ra... Ramoso... così mi soffochi!» esclama Codaliscia sotto il mio peso.

«Coda, che ne dici di aiutarmi ad andare a soffocare una volta per tutte Felpato?» gli chiedo invece, ignorando completamente ciò che mi ha detto.

Remus sorride malignamente: «Se serve un terzo paio di mani, non esitate a chiedere».

«Traditori!!!!» sentiamo la risposta in lontananza di Sirius inveire contro di noi.

Rido ancora di più.

Questa deve essere la mia vita... e così sarà.

Io voglio che sia così quindi nessuno mi impedirà di averla.

Perché il semplice fatto di aver già scelto una decisione del genere mi porta ad un passo più vicino all’averla del tutto.

Poi, ovviamente, bisognerà combattere e mostrare i denti e le unghie per difendere il tutto.

Ma è un sacrificio che sono più che pronto a fare: permettere ai propri nemici di influenzare le nostre vite in peggio è un punto a loro favore che conduce noi alla sconfitta.

Una cosa che non permetterò... non permetteremo.

«Io ci sto a...».

Improvvisamente, ad interrompere la risposta di Peter che aveva preso a parlare dopo che mi sono spostato, suona il campanello di casa nostra.

Il silenzio piomba fra tutti.

Persino Sirius e Lily, che sono al piano di sopra in questo momento, si sono zittiti ed immobilizzati.

Perché tutti sappiamo perfettamente chi si trova dietro quella porta adesso.

Certo, ci può essere una minima possibilità che, invece, troveremo un gruppo di Mangiamorte ad attenderci.

Ma da quando in qua i seguaci di Voldemort suonano ai campanelli delle case prima di attaccare?

...

Quindi... è praticamente scontato che sia lui.

Lui...

Finalmente è arrivato.

Albus Silente.

 

...

 

«Ti ringrazio, Lily» dice l’anziano preside, mentre afferra la tazzina colma di the che gli ha offerto Lily.

Finalmente è arrivato questo benedetto momento della verità.

Lo volevo maledire quando, una volta entrato in casa, si è comportato come niente fosse e avesse chiesto di metterci comodi e tranquilli in sala.

Naturalmente, la mia dolcissima futura mogliettina non poteva certo dimenticare le buone maniere, così gli ha offerto qualcosa da bere che Silente non ha assolutamente rifiutato.

Non credo di aver mai conosciuto un uomo più fatto di the come Albus Silente.

Così, noi Malandrini e Silente non abbiamo fatto altro che guardarci solamente nelle palle degli occhi per tutto il tempo che l’acqua bollisse e il the fosse preparato da Lily.

Certo, lui e Remus hanno approfittato per parlare della scuola e cavolate varie sui libri di testo che contiene la monumentale Biblioteca di Hogwarts.

Mi ero anche offerto, a Lily, di andare in cucina e aiutarla a preparare il tutto, così avrei potuto puntare la bacchetta contro il bollitore e aumentare il tempo di ebollizione e iniziare e finire questa discussione estremamente vitale per noi una volta per tutte.

Ma, ovviamente, la mia piccola Bibi non ne ha voluto sapere di essere aiutata (mi ha persino minacciato con la bacchetta) dato che è ancora parecchio infastidita con me per le troppe attenzioni e preoccupazioni che mi concedo per lei e per Harry.

«Mmmh... delizioso!» esclama sorridente Silente, osservando Lily sedersi sul divano tra Peter e Remus.

Io e Sirius, invece, restiamo in piedi.

Sono troppo esagitato per accomodarmi tranquillamente su un divano o poltrona.

Anche lei gli sorride in risposta, ringraziandolo immensamente.

«Ogni volta sono sempre più convinto che la cucina alla Babbana sia molto più buona e genuina della nostra» aggiunge l’anziano preside, sorseggiando ancora un po’ il the.

«Sono pienamente d’accordo con lei, signor preside» risponde Remus, mentre Lily gli da man forte in quell’affermazione.

Io sbuffo, infastidito, non preoccupandomi affatto di non farmi sentire.

«Scusate!» interviene, invece, Sirius con i suoi modi tanto raffinati, «Ma siamo qui per parlare di the e delle abilità culinarie babbane oppure per capire perché diamine i Mangiamorte sembrano essersi fissati con James, Lily e il piccolino?!» sbotta gesticolando con le braccia.

«Sirius! Ma che modi?» lo rimprovera Lunastorta.

«Però ha ragione, Remus» mi affretto a dire guadagnandomi non solo l’occhiata di fuoco di Rem, ma anche quella di Lily.

«Infatti» ci da man forte Silente, «Avete ragione, ragazzi» continua poggiando la tazzina sul tavolino posto al centro della sala, «Scusatemi».

«No, ci scusi lei, signore» lo blocca nuovamente Lily per poi voltarsi di nuovo indietro e fissare torva me e Sirius, «Non sono certo questi i modi per richiamare l’attenzione».

Con la coda dell’occhio, noto Felpato assottigliare lo sguardo e stringere i pugni, nervoso, e io non posso fare altro che dargli ragione.

Non mostro alcun pentimento per quello che Sirius e io abbiamo detto o fatto.

Stiamo solo perdendo tempo.

Lo so.

Silente sospira... profondamente... dandomi una consapevolezza che non mi piace per niente.

Che sia il primo sospiro di una lunga serie?

«Non vi preoccupate, ragazzi» sorride dopo poco, «So perfettamente che non volete essere sgarbati».

Prendo aria per rispondergli a tono, dato che mi sto innervosendo ancora di più con questi sorrisi tirati e questa falsa quiete prima della tempesta, ignorando completamente l’occhiata assassina che mi arriva da Lily.

«Siete solo molto ansiosi, lo so, James» mi anticipa Silente, serio.

Io rimango immobile, lo sguardo severo e fermo puntato sul preside.

Sono ansioso, lo ammetto.

Ma sfido chiunque a non esserlo in questo momento.

In questa situazione.

«Allora?» prorompo dopo un breve sospiro ed allargando le braccia come a voler incentivare l’inizio della discussione, «Cosa dobbiamo sapere di così importante, Silente? Cosa sta succedendo che non ci lascia neanche troppo tempo? E poi...» dico, serio come lui, «... non ci lascia troppo tempo per che cosa?».

Anche lui getta l’aria fuori dai polmoni con espressione stanca e triste.

«Per nascondersi, James».

L’aria, improvvisamente, sembra farsi più densa e pericolosa.

Nascondersi?

Nascondersi da cosa?

Proprio noi che siamo i primi a schierarci contro i Mangiamorte e a buttarci in mezzo alla battaglia?

Anche se apparteniamo all’Ordine della Fenice e proprio per questo sappiamo di dover tenere gli occhi molto più aperti di semplici Auror che lavorano per il Ministero, noi non abbiamo mai pensato di “nasconderci” e basta.

Perché Silente ha detto solo questo.

Solo questa parola.

Nascondersi.

«Nascondersi?» domanda shoccata Lily.

«Da cosa?» chiede Peter, preoccupato, subito dopo di lei.

«Da Voldemort» risponde Silente, mesto.

Aggrotto le sopracciglia, confuso.

«Ma è naturale, no?» s’intromette Remus dando voce ai miei stessi pensieri, «Tutti noi ci nascondiamo da Voldemort, soprattutto quelli che lavorano per l’Ordine. È ovvio!».

Sirius è stranamente rimasto muto.

... E questo fatto non mi piace per niente.

Sono veramente rari i casi in cui mio fratello non si pronuncia.

E quei casi... sono tutti di gravi entità.

Silente, infatti, nega col capo.

«Questa volta è diverso, ragazzi».

«Diverso?» chiede Lily torturandosi le mani.

Io mi avvicino allo schienale del divano e le poggio una mano sulla spalla tentando di tranquillizzarla.

Lei rabbrividisce un secondo a questo contatto inaspettato e, poi, sposta la sua piccola mano sulla mia.

«Perché?» chiedo quasi scontroso.

«Perché, questa volta, c’è in ballo il futuro».

Segue un silenzio... il solito silenzio che mi ha perseguitato per tutti questi mesi e che ho sempre detestato.

Questa volta, non capisco bene il perché, ma sento di odiarlo ancora di più.

Probabilmente perché questa volta si tratta della mia famiglia.

Il preside sospira di nuovo e, dopo aver congiunto le mani verso il basso, prende una grande quantità d’aria nei polmoni e ricomincia a parlare.

«C’è stata una profezia» annuncia osservandoci spalancare gli occhi, «Una profezia alla quale ho assistito di persona».

Una profezia?

So che ce ne sono tante, ma assistervi di persona è veramente un evento rarissimo.

«Cosa ha predetto?» chiede, invece, Sirius prendendo la parola per la prima volta e arrivando immediatamente al nocciolo della questione.

«Sciocco e inutile sarebbe da parte mia citarvela tutta dall’inizio alla fine. In parole povere, la donna che ha avuto questa profezia ha predetto che sarebbe arrivata l’unica persona in grado di sconfiggere una volta per tutte Voldemort».

Peter sobbalza e Remus si allarga in un enorme sorriso.

«Davvero?!» chiede al massimo della felicità.

I suoi genitori verrebbero finalmente vendicati, se così fosse, come moltissime altre vittime di Voldemort.

Silente annuisce.

«Chi è?» s’informa immediatamente Lunastorta.

«La profezia è stata molto chiara a riguardo, in confronto a molte altre che lasciano vagare una misera lanterna in un oceano di oscurità» lo guardo prendere fiato, «Disse che questa persona sarebbe nata all’estinguersi del settimo mese e da chi aveva sfidato Voldemort per tre volte e per altrettante volte ne è sopravvissuto».

...

C – cosa?

«N – nato?» domanda Lily lasciando cadere la sua mano da sopra la mia, come se fosse morta.

Come se il sangue avesse smesso di fluire dentro il suo corpo.

Esattamente come sta accadendo dentro di me.

Perché mi sto sentendo morire.

E non mi stupisco affatto che adesso Felpato stia guardando verso di me, preoccupato del mio mancato colore.

Remus e Peter, invece, sono immobili.

Silente sospira di nuovo.

«Vuo – vuole dire che questa persona non è ancora nata?» aggiunge Lunastorta, immagino, pallido la metà di quanto sono io in questo preciso istante.

Il preside fa cenno di si con il capo confermando questa domanda.

«E, naturalmente, Voldemort sa di questa profezia» bisbiglia Sirius con gli occhi persi nel vuoto come me.

Non è una domanda... è un’affermazione... davanti alla quale non so resistere.

Mi volto dall’altra parte, dando le spalle a tutto e a tutti e mi porto le mani al viso, sfregandolo.

Mi avvicino alla parete di fondo e ci appoggio un braccio lasciando la testa pendolare in avanti e lo sguardo perdersi in qualsiasi particolare osservi.

«Si riferisce a noi questa profezia, vero?» chiedo in un soffio, sperando che Silente mi abbia sentito.

... Non ho la forza di parlare ancora e di ripetermi.

«Si...» dice, mesto, «... e no».

Stringo il pugno lasciato a ciondolare sul mio fianco e a stento trattengo un ringhio proveniente dalla mia gola.

Dannato Silente.

Odio il suo essere così retorico.

«Che cosa significa?».

«Che non è certo che siano proprio loro, Sirius, quelli cui si riferisce questa profezia».

«Perché?» parla subito dopo Remus.

«Perché James e Lily non sono gli unici ad aver affrontato per tre volte Lord Voldemort e ad esserne usciti per altrettante volte vivi».

Spalanco gli occhi, sorpreso.

E... allora chi?

«Chi sono gli altri, allora?» domanda insicuro Peter.

«Anche Alice e Frank Paciock hanno combattuto per tre volte contro Voldemort e sono ancora vivi, e anche loro stanno per avere un bambino che, mi pare di aver capito, nascerà alla fine di Luglio... proprio come il vostro» risponde pacato Silente, probabilmente riferendosi direttamente a Lily.

La mia piccola Bibi... che adesso è così silenziosa.

Ma certo!

Ora mi ricordo!

Come ho potuto dimenticarmi di Frank ed Alice?

Frank era stato così geniale quando i McCullen avevano preso in ostaggio Lily in chiesa, rischiando il tutto per tutto e mettendo in pericolo la sua stessa famiglia per aiutarmi a salvare la mia.

Semplicemente rivelando che la profezia non specifica un nome e proprio per questo motivo può riferirsi ai Potter nello stesso modo con il quale si può riferire ai Paciock.

È stata una mossa così geniale che ha dato ai nostri nemici quell’attimo di esitazione che stavamo tutti aspettando per attaccare e salvare Lily ed Harry.

Già... come ho fatto a dimenticarmene?

E, cosa più importante e contemporaneamente sconvolgente, è la consapevolezza che i McCullen quel giorno non avevano assolutamente mentito.

Anzi!

Siamo stati noi gli sciocchi a non credere a quella storia quando, invece, quei pazzi si erano mossi contro di noi usandola come unico movente.

 

«Credi quel che vuoi, Potter!! Il Signore Oscuro ti rovinerà la vita per questo moccioso!».

 

E solo ora che sono effettivamente consapevole del reale pericolo che corre la mia famiglia che mi ricordo di quella frase che mi urlò McCullen Senior quel giorno in chiesa dopo che avevo rifiutato la loro “assurda” balla della profezia.

Ma ora...

«E quindi? Cosa dobbiamo fare, adesso? Cosa significa tutto questo?» esplode, nervosissimo, Sirius alzando notevolmente la voce.

«Lord Voldemort è venuto a conoscenza di questa profezia grazie ad una spia che ha assistito con me a questa predizione della veggente e...».

«Chi è?!» sbraita Felpato contro il preside.

Io, con un ultimo sospiro, quasi di una sconfitta accettazione, mi volto di nuovo verso i miei ospiti e raggiungo nuovamente il divano.

Devo farmi forza...

«Chi diamine è questo bastardo?».

«Non lo so, Sirius» risponde tranquillo Silente, per niente turbato dai toni turbolenti e dagli epiteti usati da Felpato, «Ce n’erano alcuni insieme a me, ma non preoccuparti: la lista dei sospettati e ben fissa nella mia mente e li tengo strettamente sotto controllo».

Al che, Sirius ringhia ancora più profondamente, fastidiato dal fatto di non poter correre da questo traditore ed inculcargli una lezione degna della L maiuscola.

Eppure, non avendo di che dubitare dell’autorità e delle enormi capacità magiche di Albus Silente, rimane in silenzio, imponendosi la calma.

«Ad ogni modo, stavo dicendo che nel momento in cui la spia ha riferito tutto a Voldemort, lui non gli ha creduto immediatamente» afferma convinto, «A quanto pare, persino tra i membri dell’Ordine della Fenice, c’è moltissimo scetticismo che ruota intorno a questa profezia: tutti si domandano come sarà possibile che un bambino riuscirà a sconfiggere definitivamente il Signore Oscuro. Anche Tom Riddle, da quello che le nostre spie hanno potuto notare, è molto restio a credere a questa predizione» sospira, sconfitto, questa volta, «E... purtroppo, lo sono stato anche io».

«Beh, non se ne faccia una colpa, signore» interviene dispiaciuto Remus dall’espressione di Silente, «Effettivamente è parecchio difficile credere ad una cosa del genere, vero?» si rivolge subito dopo al resto del gruppo cercando sostegno.

Ma prima che, almeno Sirius e Peter, potessero rispondere, Silente prende di nuovo la parola:

«No, Remus» dice afflitto, «Questa volta è stata veramente colpa mia. Avendo saputo come aveva reagito Voldemort a questa profezia, avevo ritenuto opportuno rimanere in disparte e osservare lo sviluppo degli avvenimenti».

«E allora?» domanda Lunastorta non capendo... diversamente da me.

Io che, invece, sto lentamente collegando i pezzi.

Quei pezzi che per tutto questo tempo non mi erano nemmeno sembrati logici.

Quei pezzi che erano corrisposti a domande del tutto prive di risposte.

Domande che parevano destinate a rimanere senza risposta.

Guardo l’anziano preside prendere di nuovo aria nei polmoni per parlare e confessare quella che lui ritiene una sua grande colpa.

Effettivamente, però, se le cose stanno veramente come penso, credo proprio che la mia furia che sento ribollirmi dentro in questo preciso istante verrà del tutto riversata contro Silente.

«Aspetti» lo blocco, intervenendo finalmente, «Lei ha detto che Voldemort è stato molto scettico quando ha sentito la profezia dalla sua spia» faccio una pausa sentendo gli occhi di tutti puntati su di me, «E gli altri?» chiedo invece.

Con la coda dell’occhio mi accorgo delle occhiate interrogative di Lily, Remus e Peter.

«Gli altri Mangiamorte...» continuo, certo di averlo beccato nel suo punto debole, «... come hanno reagito?».

Ed ecco un nuovo sospiro.

Ti ho colpito nel punto debole, vero, Silente?

«Molti si sono comportati come lui...».

«Altri invece ci hanno creduto, vero?» completo la sua frase.

Lo osservo asserire con il capo.

«Dove vuoi arrivare, James?» mi chiede Remus abbastanza confuso.

Con un forza maggiore di prima, la voce di McCullen Senior ritorna a rimbombarmi nella testa:

 

«Credi quel che vuoi, Potter!! Il Signore Oscuro ti rovinerà la vita per questo moccioso!».

 

«Altri come i McCullen, vero, professor Silente?».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«James, non ti permettere! L’hai sentito cos’ha detto?! È impazzito! Perché non gli dici niente?!» dice senza preoccuparsi di moderare i toni.

«Perché non mi sembra il caso, adesso!».

«Ma se...!».

«Piantala, Lily!!! Non ho intenzione di ascoltare altre baggianate come queste finché non avrò messo la mia famiglia al sicuro!!! Quando la smetterai di impuntarti su ogni maledettissima cosa che ti uccide l’orgoglio?!?!?!» la interrompo bruscamente, restituendole la stessa occhiata di fuoco.

[...]

Con la coda dell’occhio noto Lily voltare le spalle a tutti i presenti e salire su, al piano di sopra con la testa alta e un silenzio carico di colpe... tutte indirizzate a me.

Fantastico!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Salve gente =D!
Giuro che questa volta mi sono impegnata sul serio per non farvi aspettare più di tanto. E, ovviamente, ci sono diversi motivi che me lo hanno permesso:

  1. Il primo, in assoluto, è la scarsissima (inesistente se vogliamo essere realisti, ma siccome sono una persona tendenzialmente ottimista, preferisco gonfiare i fatti... mi fa anche più onore, che dite? xD) voglia di studiare. Il che è tragico contando che non c’è più tempo per pensare a niente visto che gli esami sono alle porte... e ho ancora un mucchio di cose da fare, da dire...
    A volte penso tra me se, ora come ora, mi senta pronta a sostenere la maturità. Insomma, quanto manca? Nella mia testa cerco, sinceramente, di non pensarci per niente, ma il tempo, certe volte, te lo sbatte in faccia violentemente. Il suo inesorabile scorrere via.
    Aprile, per me, non esiste come mese perché ci sarà la gita di quinto di una settimana e, quattro giorni più tardi, un’altra mezza settimana di vacanze di Pasqua dopo le quali, come trionfale ritorno a scuola, ci sarà una magnifica simulazione della terza prova ad attenderci... (a proposito di questo, talvolta, i prof sono davvero lenti a correggere le simulazioni... io a i miei amici di classe non abbiamo ancora avuto i risultati della prima che abbiamo fatto mesi fa O.O. Non so se anche a voi capita con i compiti scritti, però è davvero snervante questo fatto! Lo detesto!).
    Quindi, praticamente, ci ritroveremo già a Maggio dopo quest’ultima settimana di Marzo... e dopo Maggio... esami T.T!
    Dio, che terrore! Una paura del tutto dettata dal fatto che, quando mi pongo proprio questa domanda “Ma io sono pronta a sostenere un esame di maturità proprio adesso?”, la risposta è certamente no, no e ancora NO!
    Ma, allora, quando si è certi di essere pronti???? Uff...
    Forse sto diventando un po’ troppo filosofica: mi rompo le palle persino io stessa a sentirmi da sola xD!
  2. Secondo, il capitolo è stato scritto con una particolare voga, dato che qui entra finalmente in scena il tanto atteso Silente (mi ricordo, infatti, che qualcuno aveva cominciato a domandarsi, nelle recensioni, dove fosse finito il nostro caro preside). La discussione non è ancora finita; di fatti continuerà anche nel prossimo dove, come avete potuto leggere nell’anticipazione, succederà qualcosina di particolare che (inizialmente non era previsto nel mio progetto globale) ho preferito inserire lo stesso. Mi ha aiutata molto a procedere con la scrittura e con la conclusione del capitolo successivo a questo =D!
    Comunque, finalmente si comincia a chiarire la situazione rimasta in sospeso con l’arresto dei McCullen. Noi, naturalmente, lo sapevamo già naturalmente, il perché Voldemort mirava al piccolo Potter.
    Quindi, è qui che si dimostra il carattere “What if...” della storia:
    - E se, nel momento in cui la Profezia venne annunciata da Piton a Voldemort e da Silente all’Ordine, ci fosse stato scetticismo sulla sua autenticità?
    Ovviamente, so perfettamente che sia Silente che Piton erano figure estremamente (Silente) e sufficientemente (Piton) rispettate da poter credere alle loro parole, nella vera storia della Rowling. Ma, considerando gli errori che Silente commette negli ultimi anni di scuola di Harry, ho pensato di poterli riproporre anche per l’era dei Malandrini e della I Guerra Magica, in questo campo =D.

Beh, se vi fa schifo, non mi offendo perché io sarei probabilmente la prima a pensarlo, quindi... fuori i pareri =)!

Per quanto riguarda, invece, il prossimo aggiornamento, davvero, non ho idea di quando avverrà a causa di questi tempi pazzeschi e di questi ritmi assurdi!
Non vedo l’ora di finire, giuro T.T!!!

Beh, vi saluto e vi dico il mio ordinario “Alla prossima” sperando che non sia l’ultimo fino alla fine della maturità!

O.O

Aiuto!!! T.T

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Capitolo 49
*** Capitolo XLVII - Risposte e Soluzioni ***


Ok, gente! La mia vita è cambiata totalmente in un batter d’occhio. Mi dispiace che io non abbia aggiornato per così tanto tempo. Proprio oggi sono andata a vedere la data del mio ultimo capitolo e sono rimasta letteralmente così O.O davanti allo schermo: non aggiorno dal 27/03/11… in altre parole, se avessi aspettato altri due mesetti, avrei fatto un anno intero di mancato aggiornamento. Incredibile! Non era mai successa una cosa del genere prima d’ora!

Però, credetemi, il cambiamento delle scuole superiori e dell’università è micidiale e se non ti adatti subito, sei morto! Vorrei semplicemente dirvi che, in tutti questi mesi, ho affrontato i miei ultimi mesi da liceale, ho dato gli esami di maturità che sono una vera cavolata (-.-‘), mi sono goduta la mia ultima estate da libera persona, sono partita per la Spagna, per il Montenegro e per la Croazia… e poi mi sono trasferita a Torino! Ebbene si, signori mie, questi nuovi ultimi aggiornamenti per concludere finalmente questa storia non avverranno più dal caldo e bellissimo meridione, ma dal freddo e caotico settentrione. Ora vivo a Torino e sono una studentessa universitaria da quattro lunghissimi ed interminabili mesi. Sto uscendo pazza perché sto preparando l’esame di Analisi Matematica e dopo anche quello di Chimica, ma tutto sommato il resto procede abbastanza bene.

Dall’altro lato, però, sono piuttosto amareggiata: mi mancano i miei amici, la mia famiglia, la mia città che prima non vedevo l’ora di lasciare. Ora non vedo l’ora di tornarci ogni volta. Pensavo che l’università era una delle esperienze più belle della propria vita (e mio padre alimentava ogni volta questa convinzione), ma non pensavo che fosse così dura. Alla fine, tra le tante cose che mi hanno buttato un po’ il morale a terra, sono stata spinta indietro a vecchi ricordi… fino a EFP e al conto in sospeso che ho con questo sito e con voi, se ancora ci siete, se ancora avete voglia e pazienza di seguirmi. Ma non ci vorrà molto… giusto il tempo di arrivare ai cinquanta capitoli e abbiamo finito :)
Per ora vi auguro solo una buona lettura e tante bellissime cose! :)
Spero possiate di nuovo apprezzare il mio lavoro nonostante il mio essere incorreggibile con gli appuntamenti :S
P.S. Appena avrò tempo, risponderò ad ognuna delle vostre recensioni precedenti :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo Matrimonio Non s’Ha Da Fare

Capitolo Quarantasettesimo –  Risposte e Soluzioni

 

[«Altri invece ci hanno creduto, vero?» completo la sua frase.

Lo osservo asserire con il capo.

«Dove vuoi arrivare, James?» mi chiede Remus abbastanza confuso.

...

«Altri come i McCullen, vero, professor Silente?».]

 

Si.

Altri come loro.

Proprio come loro.

Perché dopo tutti gli attacchi contro me e Lily susseguitisi dopo la sconfitta dei McCullen in quella stramaledettissima chiesa, non posso assolutamente pensare che Jason e figlio fossero stati gli unici nella grande schiera di seguaci che Lord Voldemort può vantare di avere al suo fianco.

Ma, a parte quei quattro deficienti che non sanno neanche tenere una bacchetta decentemente in mano, la questione più importante è proprio incentrata sui McCullen.

Per quanto quei due insieme al loro assistente siano stati ridotti in cenere dalla stessa Lily, non posso dire di aver dimenticato tutto il periodo precedente alla battaglia finale.

E, intanto, intorno a me regna lo sgomento più totale.

Remus ha spalancato gli occhi incredulo, mentre Peter si morde nervosamente le unghia.

Lily è rimasta muta.

Sirius... beh, Sirius comincia a fumare di rabbia.

«Ecco perché non è mai intervenuto, vero signore?» domanda a voce alta Felpato.

Silente rimane in silenzio col capo poco chino e gli occhi semichiusi.

Da una piccola parte fa quasi pena.

Insomma, lui può essere anche Merlino in persona ma sarà sempre e comunque un uomo e un uomo non è mai perfetto.

Le sviste e gli sbagli capitano anche ai migliori.

Forse, in un modo bizzarro, questi capitano soprattutto ai migliori.

Ciò che li rende “migliori” è il modo in cui affrontano queste sviste e questi sbagli e la responsabilità che si addossano e che pagano, puntualmente, in caso di errore.

Come sta accadendo in questo momento.

«Ha pensato bene di restare in disparte ed osservare come si evolvano i fatti, mentre quattro ragazzi e sempre più persone rischiavano la vita ogni giorno?!» continua a sbraitare Sirius.

«Sirius, forse non...».

«Forse, cosa, Remus? Forse non dovrei usare questo tono e queste parole? Ma che cazzo volete allora? Eh? Forza, Remus, dimmelo!».

«Adesso basta, Sirius! Stai esagerando!» interviene, decisa, Lily guardandolo seria.

Felpato strabuzza per un secondo gli occhi.

Poi allarga le braccia esasperato e volta le spalle a noi solo per un attimo, ridendo sommessamente.

Alla fine torna a fissarci con uno sguardo più furioso di prima.

«Quindi sarei io quello che sta esagerando? Quello che è stato colpito di meno da questa merda di periodo che abbiamo trascorso tutti? Tra James che ha perso te, Lily, Remus che ha perso definitivamente sua madre e Peter che non sembrava nemmeno tanto Peter, io, al loro confronto, ho vissuto da vero re, lo sai?!?!» sbotta irato, esternando tutta la sofferenza che più gli ha dato fastidio in quei mesi di reclusione a casa sua, «Tu non te ne sei nemmeno resa conto di quanto abbiamo sofferto noi, chiusi in quella casa!».

E, a questo punto, mi accorgo da solo, senza neanche osservare tutta l’azione, che la mia piccola Bibi è stata irrimediabilmente provocata.

Di fatti, fulminea (nonostante il grande peso che ha sul ventre) si alza e fronteggia Felpato, sprizzando fulmini da tutti i pori.

«Come osi, Sirius?!» gli urla in faccia, «Credi che tra noi due, il povero piccolo James sia stata l’unica vittima di tutto questo macello?! Credi che sia stato solo il tuo caro amichetto a soffrire come un cane bastonato?! Pensi davvero questo?!» continua gesticolando in modo forsennato.

Io, invece, stringo i pugni, imponendomi silenziosamente la calma.

Questa notizia assurda ha parecchio innervosito tutti quanti e il litigio che stanno facendo Sirius e Lily ne è la prova.

Se adesso mi ci metto anche io semplicemente perché mi ha dato fastidio il modo schizzinoso con il quale Lily si è riferita a me poco fa, come se neanche fossi presente in questa stanza, qui si scatena davvero il putiferio.

Devo restare calmo.

«Si! Penso davvero questo! Perché tu non c’eri a vederlo deprimersi ogni santo giorno nella sua stanza solo perché il pensiero di te con quell’altro coglione era insopportabile!» gridò, quasi istericamente, Felpato.

Osservo Lily stringere furiosa i pugni e incenerire con lo sguardo mio fratello.

«Tu non sai un accidente di ciò che è successo a me, Black! Non osare giudicare avendo ascoltato, come al solito, solo la campana del tuo compare! Come alcuni in questa stanza hanno già scoperto tempo fa, il mondo non gira solo intorno a loro!».

Stai calmo, James.

Devi solo respirare.

«Ragazzi, non credo che sia una buona idea arrabbiarsi così tanto con...».

«Sta zitto, Remus!!!» urlano in coro Sirius e Lily, ammutolendo una volta per tutte Lunastorta.

Lo guardo acquattarsi, arrabbiato e ottenebrato, nel suo angolino di divano e borbottare qualcosa sottovoce sulla maleducazione di certa gente.

È ovvio che non ne vuole più sapere.

È ovvio che anche lui comincia a sentirsi stufo di questa situazione, di questa litigata.

È ovvio che si sta arrabbiando proprio come me.

E, inevitabilmente, dopo aver lasciato la figura di Lunastorta scossa da energici borbottii, i miei occhi cadono dentro quelli blu profondo di Silente.

Restiamo a scrutarci a lungo.

Dal suo sguardo mi accorgo che ha capito perfettamente le mie intenzioni sul volergli urlare contro proprio come sta tentando di fare Sirius, se non fosse per l’intervento di Lily.

Intanto, la discussione continua e il salotto si è riempito velocemente di urla e insulti pesanti.

Ci stanno andando giù pesantemente e, se ogni tanto presto attenzione alle loro parole, mi accorgo che stanno ancora parlando di chi ha sofferto di più tra me e Lily.

Ecco perché non sto ascoltando la loro conversazione.

Il modo in cui mi aggettiva Lily mi da incredibilmente fastidio perché mi ricordano le spregevoli risposte che ricevevo da lei ad Hogwarts in periodo di guerra fredda tra di noi.

Ma non solo...

Non li sto dando corda anche (e, sicuramente, soprattutto) perché mi sto concentrando solamente sugli occhi fissi di Silente nei miei.

Come i miei lo sono nei suoi.

So che sta cogliendo tutta la mia delusione nei suoi confronti.

Mi chiedo come abbia potuto restare fermo a non fare niente dopo che noi quattro abbiamo lasciato e trascurato l’Ordine per così tanti mesi.

Come ha potuto non fare niente dopo aver saputo che eravamo ricercati dal Ministero e perseguitati dalla legge.

Non si è posto degli interrogativi?

Non si è chiesto perché o cosa può averci spinto a fare una mossa del genere?

Proprio come ha fatto Frank.

Frank che, adesso, starà vivendo il mio stesso incubo dato che si è incerti sull’identità del futuro vincitore contro Lord Voldemort.

Sarà un Paciock o un Potter a trionfare su Voldemort?

Ma sono più che certo che loro siano al sicuro adesso.

Silente gli avrà già avvertiti di questo possibile pericolo e, insieme, avranno preso provvedimenti.

Proprio quello che faremo anche noi ora.

Però...

«Come ha potuto, signore?» gli chiedo in un soffio, ben consapevole che questo sia sentito solo da me, Remus, Peter e Silente che non stanno urlando ad ottave micidiali, «Come ha potuto? Non si è accorto che ad un certo punto siamo scomparsi tutti e quattro? Non si è posto delle domande? Non ha cercato delle risposte? Perché?» non mi fermo trafiggendolo con lo sguardo.

Silente rimane fermo e muto a fissarmi.

Poi, abbassa il capo ancora di più e si limita in un:

«Mi dispiace, James».

«“Mi dispiace” non basta, Silente!!! Non ha idea a che cosa ci ha condannato con questa sua stupidaggine!» s’intromette Sirius.

Probabilmente non dovrei essere così stupito che mi abbia sentito, dato la sua abitudine con un udito piuttosto fine.

«Sirius! Finiscila di fare la vittima! Ormai è passato! È successo, ok? Basta! Chiuso!».

«Taci, Lily! Facile per te dire una cosa del genere, visto che non hai vissuto quello che abbiamo vissuto noi!».

«Tu a me taci non lo dici, chiaro?! E poi io ho vissuto un periodo peggiore del vostro! Almeno voi non eravate costantemente a contatto con un Mangiamorte che voleva squarciarvi la pancia per uccidere vostro figlio!!».

Stai calmo, James.

«Hai scoperto che era un assassino solo dopo e grazie a noi! Se non fosse stato per noi, a questo punto saresti davvero stata sbudellata!!!».

«Questo non giustifica niente!!».

«Oh, certo! Come no?! Dopotutto hai sempre ragione tu, vero Lily?! Infondo, eri tu quella inseguita e ricercata sia dai Mangiamorte che dagli Auror, eri tu quella che doveva stare perennemente nascosta, eri tu quella che doveva sorbirsi le critiche di chi poco tempo prima ti stava accanto!!».

«Cosa vorresti insinuare?! Io non ho mai criticato nessuno e tanto meno gli altri l’hanno fatto con voi!».

«Certo che no!» risponde con palese tono ironico mio fratello, «Infatti me li sono solo sognati l’incontro al Ministero la prima volta, l’appuntamento all’Hotel tra te e James per chiedere l’affidamento di Harry; oppure le minacce e le urla che hanno lanciato Mary e la sua assistente quel giorno a Diagon Alley o quelle da parte di Alice. E le ramanzine spregevoli da parte di Frank? Anche di quelle ci siamo dimenticati, eh?! Troppo comodo, Evans!».

«Ma quelli erano...».

«ORA BASTA!!!» scoppio infine, gli occhi di tutti i presenti puntati su di me, «Finitela immediatamente tutti e due!!! Non ci interessa niente sapere chi è stata la parte che ha sofferto di più in questi mesi!! Siamo tutti stati male e purtroppo è successo! Ora non si può cambiare niente e, cosa più importante, tutta questa assurda discussione che state facendo non ci aiuterà a non finire ammazzati da Voldemort!!!!!».

Riprendo velocemente fiato dopo aver fatto una tirata colossale contro mio fratello e la mia futura moglie che, ora, insieme a tutti gli altri mi stanno fissando stralunati.

Sento di avere il collo in fiamme tanto ho alzato la voce.

Perché era impossibile sostenere ancora per un po’ quell’assurda discussione.

A parte che era già snervate di per se, ma qui siamo tutti impazienti ed indispettiti per ciò che è successo.

Perciò, vittima o non vittima del passato, è ora di metterci una pietra sopra e di provvedere per il futuro, visto che non è neanche sicuro che ce ne possa essere uno per noi.

Eppure, i miei cari li conosco fin troppo bene; e, infatti, non mi sorprende constatare il repentino cambio d’umore di Lily che, all’istante, riprende a incenerirmi con gli occhi.

Oltraggiata per il tono crudo che ho osato usare contro di lei, si gira verso di me e mi scruta arrabbiata con quei suoi due smeraldi mozzafiato.

«James, non ti permettere! L’hai sentito cos’ha detto?! È impazzito! Perché non gli dici niente?!» dice senza preoccuparsi di moderare i toni.

«Perché non mi sembra il caso, adesso!».

«Ma se...!».

«Piantala, Lily!!! Non ho intenzione di ascoltare altre baggianate come queste finché non avrò messo la mia famiglia al sicuro!!! Quando la smetterai di impuntarti su ogni maledettissima cosa che ti uccide l’orgoglio?!?!?!» la interrompo bruscamente, restituendole la stessa occhiata di fuoco.

Il silenzio che segue, però, non mi fa sentire per niente rassicurato.

Dovrei sentirmi sicuro, adesso, perché oltre ad aver messo fine ad una stupida litigata senza senso, potremo anche trovare una soluzione definitiva per la sicurezza nostra e di Harry.

Ma non ce la faccio a sentirmi così.

Se da un lato Silente, Remus e Peter non osano fiatare (nonostante abbia chiaramente sentito Codaliscia trattenere il respiro), dall’altra Lily e Felpato mi guardano con tanto di occhi sbarrati.

Forse... ho esagerato...

Ma, nel caso, non sarebbe giusto comunque!

Non sono solo loro due gli unici ad essersi sentiti come delle povere vittime in tutti questi mesi e anche io vorrei sedermi e lamentarmi di tutto questo, ma è solo una perdita di tempo in questo momento.

Ed io non lo accetto.

Mi giro verso Silente e provo a riprendere l’importante conversazione, ma un veloce spostamento d’aria mi blocca.

Con la coda dell’occhio noto Lily voltare le spalle a tutti i presenti e salire su, al piano di sopra con la testa alta e un silenzio carico di colpe... tutte indirizzate a me.

Fantastico!

Ci mancava solo questa, Porca Puzzola!

Ad una grande notizia come quella che ci ha appena comunicato Silente, aggiungiamo una bella palata di senso di colpa!

Grazie, Merlino!

In un momento come questo non potevo chiedere niente di meglio!

Sbuffo, scocciato.

Ora mi toccherà sicuramente continuare la litigata con Lily non appena tutti se ne saranno andati e non è che tutto questo appaia in una buona prospettiva.

In così poco tempo, sto già accusando una stanchezza assurda.

È come se la guerra fosse davvero un enorme macigno che, in questo momento, devo sorreggere da solo per colpa di questa profezia che ci rovinerà la vita.

Perché, da come Silente ha impostato la cosa, saremo costretti a nasconderci e a camuffarci di più d’ora in poi.

O, almeno, fino a che qualcuno non sconfigga Lord Voldemort e ponga fine a questo conflitto inesorabilmente insensato.

Ah, già!

Questo qualcuno sarà proprio mio figlio, che idiota che sono!

Un’idea ancora più eccitante della prima, devo dire.

Sapere che, prima o dopo, tuo figlio dovrà scendere sul campo di battaglia per fronteggiare il mago più oscuro e malvagio che sia mai esistito, è talmente entusiasmante!

Soprattutto se questo figlio sta per nascere a breve e il suo destino, quindi, sembra già essere segnato.

Molto sommessamente ringhio fra i denti, stringendo i pugni.

Sto davvero per perdere la calma e, valutando dalle occhiate che continua a lanciarci Silente, sembra che il tempo delle belle notizia non sia ancora terminato.

Di fatti, ecco che si alza immediatamente dal divano, austero.

«James, ti devo pregare di andare a richiamare Lily. Questa è una cosa che interessa entrambi».

Con il mio vastissimo repertorio, mi ritrovo a maledire con tutte le parolacce che conosco ogni singolo grande mago che ci ha preceduto, prima di rilassarmi e poter rispondere in modo pacato e quantomeno civile.

«Con tutto il rispetto, signore. Non penso che scenderà di nuovo, soprattutto adesso che la litigata è “fresca”» spiego mimando le virgolette, «E, anche se non lo fosse, se andassi proprio io a chiamarla, a questo punto, la casa e tutti gli abitanti dell’intero quartiere esploderebbero».

Un piccolo accenno di sorriso si dipinge immediatamente sulle labbra del vecchio Preside, allietandomi per un istante.

«Le riferirò tutto quanto, quando avremo finito di parlare...» sospiro, «... e di litigare».

Silente guarda tutti e quattro i Malandrini, soffermandosi leggermente di più a scrutare proprio me.

Poi, annuisce e si rimette comodo invitando me e Sirius a fare lo stesso.

«Beh, James, allora ti consiglio di sederti. La questione è tutt’altro che conclusa».

Fulminei, sia io che mio fratello ci avviciniamo al divano e ci lasciamo cadere sopra, accanto a Remus, mentre Peter riprende a mangiucchiarsi le unghie agitandosi sulla poltrona.

Albus Silente prende un altro grosso respiro e alza deciso il suo sguardo su di me.

«Come ho già detto, questa profezia non è stata molto chiara sul vero prescelto che sconfiggerà l’Oscuro Signore» annuisco assecondando il suo discorso, «Ha predetto che questo bambino nascerà “da chi tre volte lo ha sfidato” e “all’estinguersi del settimo mese”. Il problema, quindi, sarebbe questo: vostro figlio non è l’unico che nascerà alla fine di Luglio e da due genitori che hanno affrontato Voldemort per tre volte».

«C’è anche il figlio di Frank ed Alice Paciock» completa Sirius volenteroso di arrivare al dunque della situazione, «ce lo avete detto» aggiunge velocemente con un tono più gentile dopo essere stato violentemente fulminato da un’occhiata assassina di Lunastorta.

«Esattamente, Sirius» conferma l’anziano Preside, «Vi ho anche detto che c’è stata una spia, ancora non ben identificata ma che credo di aver perfettamente individuato, che ha sentito solo parte della profezia. È stato scoperto ad origliare dall’oste della Testa di Porco ed è stato quindi cacciato via».

«Cosa?!» domando shoccato.

«Lei ha assistito a questa profezia alla Testa di Porco?!» continua a dar voce al mio stesso pensiero mio fratello.

Alla Testa di Porco?

Cosa diamine ci faceva li Albus Silente?

E come cavolo ha fatto a sentire una profezia proprio in quel luogo?

Insomma, è un locale, un bar, un luogo di raduno anche abbastanza logoro e, qualche volta, mal frequentato.

Il Preside della Prestigiosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts... è andato alla Testa di Porco per ascoltare una Profezia?

Osservo il mio ospite asserire con il capo.

«Ero li per un colloquio di lavoro. La vecchia professoressa di Divinazione è andata in pensione. Ho dovuto cercare una nuova collega e, proprio durante il suo colloquio, Sibilla Cooman mi ha reso partecipe di questa profezia» spiega Silente.

«Sibilla Cooman?» domanda Sirius scavando nella sua “celebre” memoria in fatto di donne e delle loro relative identità.

...

«Non mi pare di averne mai sentito parlare» asserisce infine, mentre Remus, quasi inavvertitamente, alza gli occhi al cielo.

Le mie labbra, altrettanto involontariamente, si piegano in un sorrisino sghembo.

Tipico di Sirius.

Anche Silente si lascia sfuggire un leggerissimo sorrisetto.

«Non penso che voi l’abbiate potuta conoscere, ragazzi. Ha concluso Hogwarts proprio l’anno prima del vostro arrivo».

Accanto a me, con la coda dell’occhio, sto attento al movimento di Felpato che, con la sua solita eleganza che fa invidia a tutti, si sistema meglio sul divano.

So perfettamente cosa sta pensando.

Effettivamente, l’età per mio fratello era forse l’ultimo dei non problemi.

Al secondo o terzo anno se la intendeva già con ragazze del settimo.

E ho detto tutto...

«Ad ogni modo, nonostante la spia sia stata cacciata nel bel mezzo della predizione, pensiamo abbia riferito tutto quello che ha potuto a Voldemort e alla sua lunga schiera. Naturalmente, la vostra sparizione con quanto successo né sono le prove, giusto?».

Dall’altro mio fianco, osservo Remus annuire, mentre io e Felpato rimaniamo muti.

È un argomento ancora abbastanza scottante per noi, soprattutto in questo momento per il sottoscritto data la furia Rossa che dovrò affrontare tra poco.

«Io, invece, ho potuto ascoltare la Profezia per intero».

Improvvisamente, l’anziano Preside si blocca lasciando vagare un grande e pesante silenzio nella stanza.

«Quindi?» lo incalzo, ansioso.

«Beh, per quanto si credeva nell’Ordine che questo avrebbe favorito la comprensione di chi sia il vero prescelto, la cosa è rimasta del tutto sul vago».

«Perché?» domanda Lunastorta.

«Perché la Profezia ha annunciato che sarà proprio Voldemort a designare il prescelto come suo pari» conclude sommessamente Silente.

E, a questo punto, lo sgomento è quasi un obbligo tra di noi.

Siamo tutti ammutoliti davanti questa frase assurda.

Nessuna ha parlato e nessuno osa proferire parola.

Quello che... che ha detto... è davvero... davvero quello che ho sentito?

Cioè... sarà Voldemort a decidere chi, tra i due bambini che stanno per nascere, sarà il suo degno rivale?

...

Ma questa è pazzia!

Pazzia allo stato puro!

Come può essere vera una cosa del genere?!

È assurdo!!!

«Sta... sta dicendo che sarà Lord Voldemort a scegliere tra i due “candidati” chi sarà il prescelto?» parla Sirius, dando voce ai miei stessi pensieri.

Silente, con gli occhi tristi ma sicuri al tempo stesso, annuisce con il capo.

«Ma... ma... com’è possibile?» chiede Remus, a bocca aperta.

«Come farà a sceglierlo?» si aggiunge Peter, tremolante e pallido... estremamente pallido.

Albus sospira.

«Decidendo quale delle due famiglie, tra i Potter e i Paciock, attaccare. È per questo che stiamo tentando ogni minimo incantesimo di protezione su tutt’e due le case. Proprio ieri abbiamo finito di tracciare sulla proprietà dei Paciock l’ultimo incantesimo di protezione» guardo Silente fissare i suoi occhi nei miei, «E la stessa cosa deve essere fatta qui. Se non, addirittura, di più».

«Di più?» domando, restituendogli lo stesso sguardo.

Annuisce.

«Di più» ripete convinto, «Ho sbagliato una volta, James. Non lo farò di nuovo. Usiamo la vicenda dei McCullen come esperienza» afferma, «Sinceramente, non sono sicuro di conoscere il perché i McCullen abbiano attaccato te e Lily, invece di Frank ed Alice, oppure tutti e quattro».

«Non lo sapevano, signore» risponde prontamente Remus, ««Quando Frank, quel giorno in chiesa, ha detto loro in faccia la loro situazione simile a quella dei Potter, tutti e tre i Mangiamorte sono sbiancati. Non sapevano che anche il figlio dei Paciock fosse un possibile “candidato”» spiega Lunastorta mimando le virgolette, mentre gli occhi di tutti sono posati su di lui.

Silente trae un lungo sospiro, desolato.

«Ero al corrente del loro sbaglio. Ma se è vero che i McCullen fossero delle semplici cavie, non penso che Voldemort li abbia lasciati vagare alla cieca. In qualche direzione deve averli indirizzati, sicuramente. Ed è questo che mi preoccupa di più, perché, se i miei sospetti sono veri, i Potter saranno i primi obiettivi dell’Oscuro» parla uccidendomi il cuore ad ogni parola di più.

Dato che quello che sta dicendo questo maledetto genio è dannatamente vero.

Qualsiasi Mangiamorte è mosso da ordini precisi di Lord Voldemort prima di una missione.

E, a meno che il Signore Oscuro non è diventato uno scemo bacato tutto d’una volta, allora è estremamente logico che i McCullen, prima di agire, abbiano parlato con lui, ricevendo un minimo di istruzioni.

E quelle istruzioni... miravano a me...

A noi.

«Quindi...» intervengo con una voce che inizio a non riconoscermi più, «... Quindi cosa consigli di fare, Silente?» gli domando.

Lui ricomincia a fissarmi, triste.

Credo che abbia intuito che mi ha appena lanciato contro una bomba.

Una bomba che mi sta distruggendo tutte le più piccole basi di certezze sulle quali mi appoggiavo per dare forza sia a me sia a lei.

Alla nostra famiglia.

Per assicurarci quella forza necessaria a tirare avanti contro questo mondo che spinge nella direzione opposta.

Cosa possono due semplici ragazzi, in attesa di un bambino, contro una schiera di eserciti armati di ogni possibile incantesimo di Magia Nera?

Credevo di potercela fare... io volevo crederlo!

Perché...?

Perché mi si devono distruggere i sogni proprio davanti ai miei occhi?

In questo modo, oltretutto!

«Per adesso, cominceremo a tracciare i primi incantesimi di protezione, James. E, da parte vostra, ci deve essere anche un piccolo sacrificio».

Alzo gli occhi su di lui.

Un piccolo sacrificio?

Perché pensa che tutto questo, invece, sia un grande regalo?

«Che sacrificio?».

«Non potete rischiare più di tanto. Anche perché mi sembra di aver capito che sia quasi arrivato il momento di partorire per Lily, no?».

Annuisco, abbassando nuovamente gli occhi.

Non riesco a sostenere più nessuno per ora.

Mi sento solo incredibilmente sconfitto.

Vorrei solo stendermi in un qualsiasi letto, divano, o anche semplicemente pavimento, chiudere gli occhi e scoprire che questo non sia mai successo.

Che sono ancora a casa mia, con una bella e piccola Lily, allegra e non incinta, che mi aspetta e mi sgrida ogni volta che faccio ritardo dall’Ordine o che la faccio escludere dalle missioni più pericolose per mantenerla al sicuro.

Sospiro.

«Perciò credo che sia necessario evitare di uscire di casa, d’ora in avanti. Escluso per le evenienze più urgenti».

Incasso l’ennesimo colpo ed annuisco.

«Naturalmente, ritornerò qui anche nei prossimi giorni in modo che possiamo aumentare la sicurezza di casa vostra con incantesimi nuovi e potenti. Sono certo di avere un buon manuale e un ottimo amico che ci possano consigliare i giusti provvedimenti» lo sento respirare quasi a fatica in questa brevissima pausa, prima di chiedermi, «Va bene, James?».

Distrutto, faccio di nuovo segno di si con il capo.

«E noi che cosa faremo?» domanda Sirius, nervoso.

Silente li fissa brevemente da sopra gli occhiali a mezzaluna.

«Credo che sparire dalla circolazione sarà necessario anche per voi, ragazzi» dice, sostenendo gli occhi furenti di mio fratello, «Voldemort non avrà mezze misure e potrebbe usare chiunque per arrivare ai Potter... o ai Paciock».

Con la coda dell’occhio, guardo prima Sirius, poi Remus ed infine Peter.

Tutti e tre incredibilmente abbattuti, proprio come me.

Sembra quasi essere tornati a tanti mesi fa... quando eravamo tutti e quattro seduti di fronte a un tizio assai strano.

Un uomo biondiccio dagli occhi blu elettrico che ci stava “professionalmente” chiedendo di accettare la sua assurda proposta di lavoro che ci obbligava ad abbandonare chiunque.

Sia colleghi, sia le persone che più ci erano vicine e che amavamo.

...

Cosa devo fare adesso?

Alla fine, mesi fa, accettai quell’assurdità.

Un’assurdità che mi era stata proposta da un uomo che non avevo mai visto prima di allora.

Questa, invece, mi viene suggerita da lui, la persona che ogni anno accoglie sempre tutti nella sua prestigiosa scuola.

Nuovi arrivi e vecchi ritorni.

Nessuno è escluso dal grande abbraccio di Albus Silente.

Il primo a schierarsi contro Lord Voldemort e una di quelle poche persone nelle quali mani affiderei totalmente la mia vita.

...

«D’accordo» asserisce Lunastorta, al mio fianco.

Silente annuisce, adesso più deciso e con un veloce colpo di reni si alza, guardandoci dall’alto.

«Andiamo» ci comanda, ponendosi davanti a tutti come grande e saggia guida che garantisce sicurezza e aiuto a chiunque, dei suoi piccoli discepoli, servisse, «Dobbiamo circondare questa casa di qualsiasi tipo di incantesimo di protezione che ci viene in mente ora. Poi, passeremo alle vostre, ragazzi» continua, spostando i suoi occhietti azzurri sugli altri tre Malandrini, «Naturalmente, andremo solo noi. James, tu devi restare qui...» mi lancia un’occhiata lunga ed intensa, «... qualcuno qui, molto più di noi, ha bisogno della tua presenza...» e sorridendo, aggiunge per concludere, «... che, sono certo, sarà sempre costante d’ora in poi».

Immediatamente Sirius, Remus e Peter si alzano dal divano e dalla poltrona per raggiungere la hall e uscire fuori in giardino.

Rispettivamente uno sbuffando e infilando le mani in tasca, l’altro sospirando sconfitto, e l’ultimo tremolando ancora tutto.

Alla fine, mi scomodo anche io dal sofà e mi dirigo verso la hall avanzando verso l’anziano Preside.

Quest’ultimo, ancora sorridendomi gentilmente, mi poggia una mano sulla spalla e mi dice, sereno:

«Andrà tutto bene, ragazzo mio» sorrido, grato, «Non temere».

 

...

 

Ah... !

Sono esausto!

Stiracchiandomi per bene e sbadigliando, chiudo la porta con un piccolo calcio alle mie spalle.

Mi volto verso l’armadio e ci appendo immediatamente la giacca, abbandonandoci dentro anche le scarpe.

Sono veramente stanco.

E pensare che il lavoro è tutt’altro che finito!

Silente vuole la massima sicurezza.

A momenti questa casa potrebbe diventare addirittura più sicura di Hogwarts stessa... il che è tutto dire!

Con un ultimo scatto della maniglia, chiudo a chiave la porta d’ingresso.

Una delle prime e più banali norme che mi ha imposto il Preside in questo pomeriggio di intensa magia.

Certo, i Mangiamorte non ci impiegherebbero niente a far esplodere l’entrata.

Eppure Silente mi ha garantito che, anche un piccolo gesto come questo, poteva significare molto.

E, infatti, per quanto possa sembrare assurdo, mi sento sollevato.

So, ovviamente, che intorno alla casa sono appena stati tracciati molteplici incantesimi potenti e che, nonostante questo, ancora necessità di aggiunte e perfezionamento; ma il semplice fatto di aver chiuso la porta a chiave mi da un’ulteriore sicurezza nel complesso.

Come se, con quel conclusivo giramento di chiavi e meccanismi che serrano l’entrata, si fosse trattato del colpo finale.

Quello che assicura la stabilità e la certezza dell’intero lavoro.

Strano.

Infondo è solo una piccola chiave.

Come può infondermi una tale fiducia?

È solo un oggetto che può essere fatto saltare in aria in meno di un secondo...

Mah!

Questi sono gli strani misteri legati agli oggetti Babbani che mi perseguiteranno a vita e che nemmeno con le spiegazioni della mia piccola Bibi me ne libererò tanto facilmente.

Lily...

Chissà come sta in questo momento...

Non ho ancora avuto occasione di parlare dal momento in cui si è rifugiata al piano superiore.

Sicuramente, adesso, sarà più che addormentata.

È fin troppo tardi, infatti, e io sto ufficialmente per crollare a terra sfinito.

Magari, con una bella dormita, riuscirò a schiarirmi meglio le idee e a risolvere anche questo litigio con lei.

Domani...

Sonnecchiando in piedi, m’incammino come uno straccio nel corridoio.

Tutto intorno a me è spento e buio, il ché mi fa ancora più voglia di accasciarmi sul pavimento e addormentarmi proprio qui, in questo preciso istante.

Alla mia sinistra intravedo la cucina: ordinata e pulita come è sempre stata quando regnava Lily Evans prima della catastrofe “mcculleniana”.

Alla mia destra, invece, esattamente come l’ho lasciato prima...

«Lily?».

Sbalordito la fisso seduta sulla poltrona del salotto.

Anzi!

Più che seduta è semi sdraiata su di essa e si massaggia lentamente la testa, proprio come se avesse un fortissimo emicrania che le sta spaccando il cervello in due metà.

 «Cosa ci fai qui?» le domando ancora attonito.

Pensavo sinceramente che fosse a letto, più che addormentata.

E, invece...

Entro nel salotto e comincio a scrutarla preoccupato.

Perché non da segno di dire o fare altro che massaggiarsi le tempie sempre negli stessi punti laterali, con gli occhi chiusi e corrucciati.

È arrabbiata.

Molto.

Lo capisco subito proprio dal suo sguardo, seppur serrato dalle palpebre.

«Lil...».

«Sto tentando di impedirmi di cruciarti in questo preciso momento per come mi hai risposto prima...» mi blocca, anticipando il mio richiamo apprensivo, «... visto che penso che tu l’abbia fatto solo perché sei stressato e spaventato come me e tutti gli altri» continua non osando aprire gli occhi e staccare le mani dalla sua fronte.

Punto nel vivo, sento l’orgoglio montarmi all’istante.

Lei ha capito che anche io sono terrorizzato dagli eventi e da come si stanno attorcigliando fra di loro certificando solo morte e devastazione nei nostri futuri.

Ma è proprio qui che sta il coraggio.

Dove sarebbe altrimenti, se non nelle persone spaventate?

Quelle stesse che, proprio per grande coraggio, nonostante la loro paura, sono più che in grado di sbattere in faccia al nemico o al pericolo la loro condizione e di farla anche rispettare.

Io sono così.

Non posso garantire vittoria e gloria eterne.

Ma se sono sicuro di una cosa, quella è il fatto che non mi arrenderò.

Non adesso che il gioco si fa più duro.

Non scapperò con la coda infilata in mezzo alle gambe.

Dimostrerò che, nonostante la mia grande paura di perdere tutto quello che ho faticosamente costruito in tutti questi anni, non mi lascerò dominare e bloccare da lei.

La paura non fa fare niente.

Un concetto che mio padre si premurava di ripetermi una continuazione.

Raccogliendo, poi, i suoi frutti.

Frutti che sono rappresentati da me... da Sirius.

Da tutte quelle persone che gli sono state attorno e che l’hanno sentito pronunciare una verità del genere.

Una verità della quale si fa portavoce tutta quella gente rimasta a vivere e combattere.

Come me.

Come mio fratello.

Come Remus.

Come Peter.

E come la mia stessa piccola Bibi.

Eppure non mi posso assolutamente permettere di mostrarmi spaventato davanti a lei che tanto ha sofferto e tanto deve ancora sopportare.

Ha bisogno di qualcuno che l’aiuti e quel qualcuno sono proprio io.

«Io non sono affatto spaventato» ribatto col petto rigonfio d’orgoglio ferito.

Infatti, nonostante tutto e per quanto sia una cosa ben lontana da me, questi giorni sono serviti molto per farmi anche solo immaginare il grosso peso che sta subendo Lily in questi mesi di gravidanza.

Ho tentato di avvicinarmi a lei maggiormente... di capirla di più.

Sul perché del suo continuo stress e del suo incessabile nervosismo.

Un giorno, quindi, l’ho osservata ancora meglio e ho provato a comprenderla.

Il ventre è diventato molto grande(come è logico che sia); la pelle si è allargata tantissimo mostrando qualche prima smagliatura che la fa lamentare per ore allo specchio mentre fissa la sua immagine riflessa; le gambe e, soprattutto, le caviglie sono più gonfie di due meloni e due arance, costringendola a passare più tempo seduta invece che in piedi, come lei ama stare; i seni si sono ingranditi (un elemento che, effettivamente, non mi dispiace affatto, ma se contribuiscono a farla stare peggio, non posso egoisticamente godere e basta) in quanto il piccolino sta per arrivare e deve essere successivamente allattato dalla mamma; il peso, per quanto lei lo neghi, la infastidisce impedendole movimenti ordinari come stare ai fornelli per cucinare una semplice cena; è continuamente forzata ad andare in bagno dato che, mi ha spiegato, il bambino schiaccia la sua vescica facendola riempire più spesso...

La lista, in effetti, potrebbe continuare e durare per molto altro tempo ancora.

Una lista che elenca cose all’apparenza futili.

Il vero problema è che, nell’insieme, tutti questi aspetti della gravidanza la stressano e la rendono più irascibile e infastidita.

E, ad un certo punto, non ho potuto fare altro che sentirmi inutile.

È vero che, tra i due, la persona che ha più sofferto è stata proprio lei dato che, non solo doveva sopportare gli eventi esterni, ma anche tutto quello che accadeva dentro il suo corpo.

La trasformazione di una giovane mamma.

Ecco spiegato, di conseguenza, il mio comportamento più pacato e quasi tranquillo.

Ho sempre amato farla arrabbiare visto che è la parte più divertente del nostro rapporto.

Ma questo non è assolutamente il momento giusto.

Lei ha bisogno di aiuto e io sono qui apposta per questo.

Anche se mi dovesse sbattere in faccia la porta, io tornerò sempre e comunque pronto solo per lei e per Harry.

«Comunque sono contento che tu stia provando a calmarti» aggiungo, quindi, frettolosamente, depistando sul nascere il battibecco.

«Si, ma questo non significa che io ti abbia già perdonato» si affretta ad informarmi Lily non osando muoversi dalla sua statuale posizione.

Mi avvicino alla poltrona sulla quale è semi sdraiata a massaggiarsi le tempie.

Poi, sorridendole incoraggiante, per quanto lei ad ogni modo non mi possa vedere, mi siedo di fronte a lei, sul basso tavolino posto al centro del salotto.

Aspettando.

E poi, restiamo così.

Per qualche piccolo minuto immobili in silenzio: io a fissare lei e lei a tentare di ignorarmi bellamente.

Alla fine, forse incuriosita dal misterioso silenzio che aleggiava tra di noi, apre gli occhi per controllare se fossi ancora nella stanza oppure no.

I nostri occhi si scontrano di nuovo.

Amo questo contatto distante.

Eppure, questa volta, è piuttosto strano.

Io la guardo sorridente, lei alza un sopracciglio interrogativa.

«Beh? Cosa fai ancora qui?».

Amplio il mio sorriso.

«Sto aspettando il tuo perdono».

«Oh, non credere che lo avrai così facilmente, Potter» afferma lei, glaciale, chiudendo nuovamente gli occhi e riprendendo a massaggiarsi la testa, «Te lo puoi scordare!» conclude lasciandomi spiazzato.

Con due sole, piccole battute mi ha messo K.O. in un istante.

Il mio sorriso, infatti, si è spento subito, accasciandosi; gli occhi li sento quasi vitrei...

Sono troppo attonito.

Insomma, io capisco che sono stato veramente duro con lei questo pomeriggio, ma da qui a prendersela così tanto.

Soprattutto se lei sa che io sono davvero spaventato.

Per quanto io possa negare questa sacrosanta verità, so per certo che lei non mi crederà mai.

Dunque, non capisco.

Se sai che sono spaventato come te, Lily, che bisogno c’è di litigare? Di dividerci quando, invece, dobbiamo stare ancora più uniti? penso distrutto.

Senza contare che, periodo di guerra o no, si tratta comunque di una risposta glaciale.

Una di quei tipi che mi lanciava contro quando ancora eravamo ad Hogwarts, quando ancora ero pieno di speranze che lei, un giorno, capisse e uscisse con me, mi conoscesse...

In quegli anni avevo forza a sufficienza per incassare tutti i colpi che lei mi dirottava contro.

Oggi... non sono più certo di avere quella forza...

Non sono nemmeno sicuro di volerla avere, quella forza.

Cavolo!

Il fatto di aver ammesso che, tra i due, lei sia stata quella che ha sofferto di più, non significa che io, invece, abbia passato una vacanza alle Hawaii.

Sono stato male, malissimo, anche io.

E con tutto quello che ancora devo passare, devo anche riprendere quella vecchia maschera con la quale mi lasciavo scivolare via tutto l’acidume che lei mi sparava addosso ad Hogwarts?

Ma se lo può scordare!

Io ammetto di aver sbagliato... ma mi abbasso fino ad un certo punto.

Alla fine, mi rompo anche io.

«Ok.» esalo, infatti, secco, «Sai una cosa, Lily?» le domando alzandomi in piedi e scrutandola truce, «È inutile che continui a fare l’acida con me, perché non ci sei solo tu in questa equazione. Anche io sono immischiato in questa storia in quanto anche io sono il genitore del bambino che porti in grembo!» le dico, trovandomi ad alzare anche la voce.

E ci risiamo!

Si, dai!

Continuiamo a girare il coltello nella piaga... o il dito... o quel cavolo che è!

Come se la litigata di questo pomeriggio non fosse bastata..

Ma come ho già detto, ora come ora non m’interessa.

Sono anche stanco e non posso pensare semplicemente a tutto.

Quindi, dopo un ultimo sospiro che si perde all’istante nel pesante silenzio che ci ha avvolti, borbotto all’aria:

«Me ne vado a letto... sono stanco».

Così, mi volto dall’altra parte ed esco dal salotto lasciandola lì.

Salgo le scale senza preoccuparmi di fare il minimo rumore a causa del mio cattivo umore.

Odio litigare con lei così profondamente.

Un conto sono i nostri battibecchi dove, ad ogni modo, alla fine ci ritroviamo a riderci su, insieme.

Un altro, invece, sono queste litigate crude e spietate.

Porca Puzzola.

Sospiro di nuovo, mentre entro nella nostra camera da letto.

Con uno sbuffo infastidito, mi tolgo la maglia e mi fiondo nel bagno.

Una bella doccia calda mi aiuterà a riposare meglio, ne sono sicuro.

O, almeno, ci spero.

 

...

 

Cacchio!

È proprio vero che l’acqua calda fa miracoli per il sonno.

Gli occhi mi si chiudono automaticamente.

Sto letteralmente camminando ad occhi chiusi.

Cioè, veramente me li sto strofinando alla grande, mentre esco dal bagno e mi dirigo spedito verso il letto.

Con mia grande sorpresa, vedo che Lily non è ancora salita su per venire a dormire.

...

Oh, beh!

Peggio per lei!

Ho detto che non ne voglio sapere più per oggi.

Ora tutto quello che ho nel cervello inizia con la lettera L e finisce con ETTO.

Letto.

Letto.

Letto.

Letto.
Letto.

Non so pensare ad altro.

E, mentre mi siedo, sono certo di aver sentito un urlo di gioia nella mia testa.

Sorrido ebete al vento e mi pregusto la dolce sensazione del materasso sotto la schiena distrutta e le morbide coperte che accarezzano e fasciano il resto del corpo altrettanto stanco.

Eppure, prima ancora che potessi girarmi verso il cuscino e sdraiarmici sopra, con la coda dell’occhio mi accorgo di una presenza sul ciglio della porta.

So che è lei...

Ma è immobile li... e questo non mi piace.

Per questo volto la testa nella sua direzione e tento di guardarla, combattendo duramente contro le palpebre che si vogliono solo serrare.

«Lily?» la chiamo serio e frastornato allo stesso tempo.

Silenzio.

Lei non risponde.

Sta li, sulla soglia della porta e con gli occhi bassi.

Il pancione che sporge verso la camera e le braccia mollemente abbandonate sui fianchi, mentre le spalle sono abbattute... esattamente come lo sembra lei.

Improvvisamente sento un briciolo di panico salirmi in petto.

Che si senta male?

Velocemente, inforco gli occhiali che non mi ero neanche messo per percorrere quel piccolo tratto di strada dal bagno al letto e li indosso, potendo osservarla meglio.

Prendo fiato per parlare di nuovo, per chiederle come sta, cosa succede... ma lei mi anticipa.

«Sai...» parla con un tono piatto che non mi piace neanche un po’, «... credo di aver sbagliato ad averti incontrato quel giorno per chiederti l’affidamento di Harry» continua, non osando muoversi.

«Cosa?» soffio sconcertato.

E, prima che mi rispondesse, la guardo alzare un braccio e portarsi il polso agli occhi, asciugandoseli.

Stai piangendo, Lily?

«Ho sbagliato perché avrei dovuto abortire prima».

In un attimo, mi ritrovo a spalancare gli occhi shoccato da quel pensiero.

Lei, invece, tira su con il naso e mi da le spalle andando via.

«Che cosa? Abortire?» ripeto senza fiato, mentre la guardo scendere le scale e tornarsene da dove era venuta, «Un momento! Lily!» la richiamo ad alta voce.

Mi alzo dal letto ed esco dalla stanza ritrovandomi vicino alle scale.

La stanchezza, di colpo, dimenticata...

Lei sta ancora scendendo, lentamente, nel contempo che si asciuga gli occhi e tira rumorosamente su col naso.

«Aspetta!» la chiamo ancora, seguendola giù, «Fermati!» dico, infine, dopo averla finalmente afferrata per un polso e costretta a girarsi nuovamente verso di me.

Entrambi abbiamo raggiunto la hall e, adesso che me la ritrovo davanti, mi sento il cuore stringersi in una morsa bruttissima.

Quanto detesto vederla piangere, per quanto lei possa trattenersi oppure no.

È una cosa che mi fa salire la bile; qualcosa che mi fa dimenticare tutto quello che c’è intorno per potermi concentrare solo su di lei.

Sono questi i momenti in cui Lily Evans vince su di me perché, ora come ora, con queste lacrime lei mi può manovrare come diavolo vuole.

«Che diamine ti ha preso?» le chiedo, invece, severo, «Sei impazzita?».

Le prendo, nell’altra mano, anche l’altro polso e li tiro verso di me... verso il mio viso, in un muto ordine di alzare gli occhi e guardarmi in faccia.

Già...

Perché lei non fa altro che tenerli bassi, in questo istante.

Il perché... facile da capire.

Non riesce a respingere le lacrime e, per questo, tenta di nasconderle.

«Lily...» la chiamo, ancora, dolcemente.

Mi da così fastidio, vederla in questo stato.

«Io...» dice, improvvisamente, con la voce rotta dal pianto, «Io... non... non ce la faccio più, James!» esplode, alzando i suoi due smeraldi su di me ed uccidendomi del tutto, «Amo da impazzire questo bambino... » continua, distrutta, «... ma le sofferenze che ci ha causato e i problemi che ancora dobbiamo affrontare... siamo soltanto due ragazzi senza alcuna esperienza e un bambino non era nemmeno nei nostri programmi! Come possiamo...?»

«Ehi, ehi...» la blocco, dolcemente, spostando le mie mani sulle sue guance bagnate «... ascoltami» le ordino, tranquillizzando lo sguardo e le carezze, «Hai ragione: ho sbagliato a risponderti male prima» confesso, un po’ impacciato, forse, mentre la osservo guardarmi con un’attenzione quasi disperata.

Effettivamente, mi sono comportato proprio da stronzo con lei, oggi.

Certo, è vero che c’è un limite a tutto e, soprattutto, alla mia pazienza.

Ma io ho capito l’enorme peso che la mia piccola Bibi deve portare da tempo, ormai.

E come la ripago?

Sospiro...

«Il fatto è che è vero:» continuo, accarezzando con i pollici le sue lacrime per spazzarle via, «... ho paura» ammetto, mentre lei alza le sue piccole ed affusolate mani fino a stringere i miei polsi «... e sono incredibilmente confuso su quello che sono venuto a sapere e su quello che dovremo fare d’ora in avanti...».

«James...».

«Ma una cosa è sicura, Bibi» la interrompo sul nascere, rinforzando il mio sguardo, «Noi sopravvivremo! Ce la faremo! Vedrai...» le assicuro, deciso e fiero, «Andrà tutto bene: adesso la casa è ben protetta e dobbiamo ancora finire di circondarla dei migliori incantesimi. Voldemort potrà venire a sbattere il suo stesso naso contro la finestra del nostro salotto e non riuscire a trovarci in ogni caso. Siamo al sicuro qui. Harry è al sicuro qui e, per ora, questo è tutto quello che conta... il resto lo prenderemo come verrà. Andrà tutto bene, Amore Mio. Vedrai...» le dico, tranquillo ma sicuro al tempo stesso.

Mi avvicino a Lily e poggio la fronte sulla sua, chiudendo gli occhi, proprio come lei.

Per quanto io voglia essere il pilastro sul quale Lily potrà sempre appoggiarsi, salvarsi, questo non significa che le debba tenere nascosto quello che provo dentro.

Altrimenti che razza di matrimonio sarà il nostro?

Pieno di segreti e bugie?

Ma non penso proprio!

Noi saremo la coppia vincente, il binomio della vittoria in questo mondo di pazzi.

Io l’ho sempre detto... addirittura dai tempi di Hogwarts.

Sorrido, divertito.

Quelli erano i tempi dei latrati di Sirius, delle urla della “Evans”, dei sospiri esasperati di Remus e degli squittii eccitati di Peter.

Era il tempo del mio glorioso impero a Quidditch.

Era il tempo delle risate, degli scherzi, delle malandrinate.

Era il tempo del nostro “pseudo” studio.

Era il tempo dei nostri progetti, dei nostri sogni... tutti quanti sfumati in un niente.

Era il nostro tempo.

E, per quanto questi quattro pazzi deficienti mascherati sotto il nome di Voldemort stiano tentando di portarcelo via, noi lo riconquisteremo.

Vinceremo e ritorneremo ad avere il nostro tempo.

Quello fatto di sogni e speranze.
Quello che, nel momento in cui siamo scesi dall’Espresso di Hogwarts e dal nostro ultimo viaggio della nostra carriera scolastica, abbiamo visto distruggere in un attimo.

In un istante.

Sfumato.

Spazzato via.

Finito.

Per sempre.

O, almeno, così vogliono loro e così lo impedirò io!

«Lily...» la chiamo di nuovo, rompendo il silenzio.

Lei si stacca di poco dalla mia fronte ed apre gli occhi.

Poi, si avvicina nuovamente e incolla le sue labbra alle mie.

Naturalmente, come sempre, per quanto mi è possibile cerco di stringerla a me sentendo il cuore battere a ritmi pazzeschi.

Ma quanto cavolo amo questa ragazza?

A volte non credo di saperlo nemmeno io.

Eppure, secondo la solita routine, Lily sa perfettamente il fatto suo e mi disintegra le aspettative sul nascere.

Si allontana e mi fa provare un minimo vuoto solo in quel preciso secondo.

Sorride, leggermente confortata e rimane appoggiata sulla sua pancia a me.

Anche io sorrido.

Questa posizione mi fa ridere.

Però c’è una cosa che lei deve sapere a tutti i costi.

«Lily...» la chiamo di nuovo.

«Si?».

«Stai bene così» le dico alludendo, ovviamente, al suo pancione.

Ed è vero!

Insomma, è un insieme di ansie, paure e problemi... ma, in confronto, a tutto l’amore che ci racchiude dentro, il resto è una barzelletta.

E per me, questo è tutto, rendendola meravigliosa in ogni momento.

Lei ghigna, inaspettatamente.

«Anche se ultimamente si è fin troppo messa tra me e te?».

Resto per qualche attimo in un silenzio rimuginante, poi, naturalmente, le restituisco lo stesso sorrisetto sghembo di sempre.

Ho capito a cosa allude lei, in risposta.

«Forse sarà proprio quest’astinenza che ci rende così irascibili» rispondo con il mio ghigno furbetto costantemente stampato in faccia.

Ma, per quanto possa essere una battutina del momento, è ad ogni modo un piccolo contenitore di verità.

La condizione di Lily, il suo essere incinta degli ultimi mesi, ci impedisce di compiere il nostro “ordinario movimento”... quello che facevamo regolarmente ogni giorno della nostra vita prima del problema – McCullen.

Quello che rendeva la giornata ogni volta sempre più noiosa per l’incontenibile attesa che entrambi dovevamo vivere prima di vederci la sera e prenderci letteralmente d’assalto sul nostro letto.

Quindi, la momentanea astinenza dal mio sport preferito, collauda scientificamente (almeno, secondo le strampalate teorie di Sirius) il nostro nervosismo gratuito di questi ultimi tempi.

Lei ride di gusto, assottigliando gli occhi per allargare ancora di più quel suo meraviglioso sorriso.

Infine, mi passa le mani e le braccia dietro il collo e comincia a fissarmi, maliziosa ma divertita.

«Forse hai ragione, Buch: non poter toccare tua moglie per così tanto tempo deve essere talmente frustrante per te» sussurra, di fatti, a pochi centimetri dalla mia bocca, giocando un ruolo mostruosamente cospiratore.

È, appunto, a questa minima distanza che io perdo il controllo.

Il momento, lo spazio giusti per svuotarmi la mente da tutto il resto che diventa celermente inutile e superfluo, invadendola solo di due colori: il rosso e il verde.

Il rosso, colore dei suoi capelli, colore della passione e della forza del nostro amore.

Il verde, colore dei suoi occhi, colore dell’autostima e della speranza che nascerà di qui a poco dal nostro stesso amore.

Quella speranza proclamata da una stupidissima Profezia che potrebbe decretare la nostra fine da un momento all’altro.

Una fine, però, compensata o, nel caso più ottimistico, addirittura evitata da questa stessa speranza.

Harry.

Tuttavia, all’improvviso, il mio cervello rivive la frase detta poco fa da Lily:

Non poter toccare tua moglie per così tanto tempo deve essere talmente frustrante per te.

Ha detto veramente così?

Interdetto, mi allontano quanto basta dal suo piccolo visino per guardarla meglio in faccia.

Quella stessa che, adesso, mi restituisce uno sguardo del tutto interrogativo.

«Moglie?» le chiedo, frastornato.

Lei arrossisce leggermente e abbassa gli occhi per osservarsi i piedi (per quanto le sia possibile con questa pancia).

«Beh... si» ammette un po’ impacciata, prima di ricominciare «Sai...» inizia, passando le sue morbide mani dalle mie spalle giù sui miei pettorali, «... ultimamente ho pensato che, con tutto quello che ci è successo e con quello che siamo venuti a sapere oggi, sarà ancora più difficile riuscire a sposarsi per noi due».

Sospiro.

Ha ragione.

Non ci avevo pensato.

Lily alza di nuovo lo sguardo verso di me e sorride.

«Quindi, a questo punto, cosa ci può importante delle carte?» dice, serena, «Se cominciamo a considerarci tali, alla fine potremo accantonare il nostro matrimonio più facilmente per preoccuparci solamente di Harry».

Mmh...

Devo concedere che non è un piano del tutto macabro e da buttare via.

Anche perché, proprio come ha ben capito Silente, ormai il momento del parto è quasi arrivato... quanto mancherà?

Un mese o poco di più?

Come facciamo a trovare un posto dove sposarci, un prete disposto ad unirci...

Senza contare tutto il resto: invitati, organizzazione, vestiti...

E, se non erro, le cose tralasciate in questo minimo elenco sarebbero pure tante.

Lily, infatti, mi ha solamente accennato a quello che hanno fatto e che devono ancora fare Alice e Frank che si sposeranno tra poco.

Loro hanno organizzato una cosa in grande, nonostante il periodo così duro e poco adatto... ma, conoscendo Alice, mi sarei stupito del contrario, effettivamente.

Eppure, ci deve essere un altro modo.

Per quanto difficile possa essere, non voglio posticipare il nostro matrimonio e non voglio che Harry nasca da due persone non ancora unite.

Che cosa troverebbero scritto nei libri i posteri e i nostri futuri nipoti e pronipoti sul mago che salverà il Mondo Magico dalla più terribile minaccia oscura?

“Ecco Harry Potter, colui che è riuscito a sconfiggere Lord Voldemort e a liberare la società dalla sua costante ondata di morte. Nato illegalmente da James Potter e Lily Evans poiché i due non ebbero occasione di sposarsi e per questo si lasciarono in seguito alla nascita del pargoletto che venne esclusivamente affidato a Potter, il quale lo abbandonò pochi mesi più tardi alla madre per le continue crisi di nervi che i piagnistei del bambino gli procuravano...”.

È... è... orrido!

Un incubo...

Noooooooooooooooooooooooooooooooooooooo.... !!

La mia famiglia, di certo, non avrà un futuro del genere.

Io non lo permetterò!

«Invece...» prorompo, con una voce, forse, un po’ troppo roca per il terrificante sogno ad occhi aperti che ho appena fatto e vissuto, «... è un vero peccato, Bibi» le confesso, abbassando gli occhi, come lei prima, e nascondendo un sorrisino di vittoria.

Si.

Perché proprio in questo preciso istante sono stato colto da un colossale colpo di genio... e dopo questa voglio proprio vedere chi avrà le palle di non riconoscermi come tale.

«Proprio ora che volevo farti sapere del mio pensiero» continuo, di fatti, maligno.

Lei, sospettosa, soppesa la mia frase ed assottiglia lo sguardo tanto quanto basta per scrutarmi critica.

«Il tuo pensiero?» chiede, infine, curiosa.

Eh... la curiosità... brutta bestia!

Ma, in questo caso, è la mia più grande amica e alleata dato che mi permette di tenere la mia piccola Bibi in pugno.

«Già» confermo con un debole gesto del capo e il mio solito ghigno perfido e geniale, «Ho riflettuto parecchio e sono arrivato alla conclusione che, effettivamente, quello che hai appena detto è vero:» continuo, sicuro, «... sarà durissima trovare qualcuno che ci sposi e il luogo dove celebrare il tutto. Anche se di modeste dimensioni, si tratta pur sempre di un matrimonio. Però, invece di accantonare l’idea di sposarci, ho pensato... ».

Alzo gli occhi su di lei, deciso.

La scopro fissarmi ansiosa, ma brava custode della sua malefica curiosità.

Porto, di nuovo, le mie mani sulle sue piccole guance e addolcisco lo sguardo perdendomi, a mia volta, in quel mare verde.

«Perché non ci sposiamo qui?».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANTICIPAZIONE:

«James» mi chiama il mio dolce Giglio dal piano di sotto. […]

No, ti prego, Lily... non dirlo... Non darmi quell’ordine... N...

«Scattare!».

Eccolo là! Maledetti matrimoni!! Primo punto da fissare: la nostra cerimonia dovrà assolutamente essere di sera.

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