Un Appartamento di Matti di Nini91 (/viewuser.php?uid=127864)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuova casa...Nuovi coinquilini! ***
Capitolo 2: *** Nuova casa...Nuovi coinquilini! (Parte 2) ***
Capitolo 3: *** Pessimi incontri ***
Capitolo 4: *** Rabbie represse ***
Capitolo 5: *** Appuntamenti, Scontri e Piani malvagerrimi ***
Capitolo 6: *** Rivalità eccessive ***
Capitolo 7: *** Una serata movimentata ***
Capitolo 8: *** Una "strana" sorpresa ***
Capitolo 9: *** Vincerò io ***
Capitolo 10: *** Un segreto da svelare ***
Capitolo 11: *** Sensi di colpa ***
Capitolo 12: *** Arriva Sam Jr. ***
Capitolo 13: *** La vittoria di Scott ***
Capitolo 14: *** AVVISO ***
Capitolo 15: *** Ripensamenti ***
Capitolo 16: *** Gli opposti si attraggono? ***
Capitolo 1 *** Nuova casa...Nuovi coinquilini! ***
Storia corretta, o per lo
meno...ci ho provato <3
POV
Zoey:
Ancora non ci posso credere! Io, Zoey
Logan sono ufficialmente una Studentessa Universitaria.
Anzi, riformulo la frase, sono
ufficialmente una studentessa Universitaria “libera
ed
indipendente”.
Il perché? Finalmente andrò a vivere
da sola.
Lontana dalle pressioni dei miei
genitori e dai lavoretti di casa! Okay, l’ultima frase forse
è
errata, dato che andrò a vivere in un appartamento con delle
nuove
coinquiline, sicuramente dovremo accordarci sulla spesa, gli orari di
pulizia e di portar fuori la spazzatura..
Ma in fondo, cosa importa? Conoscerò
nuove persone, potrò finalmente farmi delle amiche!
In passato non ho avuto molta fortuna nelle amicizie, sono
sempre stata molto timida, inoltre, essendo
figlia unica, ho sempre avuto dei genitori iper-protettivi; si
sa…Quei generi di genitori che se non rispondi al telefono
nel giro
di dieci secondi, ti accorgi che hanno già contattato
l’FBI, i
vigili del fuoco e le forze dell’ordine, credendoti rapita,
ferita
o addirittura svenuta per strada.
A volte penso che solo a me siano
capitati dei genitori così..
Ma questo ora non mi deve distrarre,
poiché tra meno di mezz’ora raggiungerò
quella che sarà la mia casa per un intero anno!
Mi dirigo, innanzitutto, dall’agenzia
a cui mi ero rivolta questa estate per l’appartamento, anche
se la
pesantezza della mia enorme valigia non mi è di grande
aiuto. Ma chi
me l’ha fatto fare di metterci così tanta roba?!
Scommetto che
alla fine gli oggetti più importanti li ho lasciati a casa
mia,
di sicuro..
Sono quasi entrata, quando
perdo improvvisamente l’equilibrio, finendo a terra come un
sacco
di patate, che figuraccia…Per fortuna nessuno mi ha notata..
Ecco, lo immaginavo..
Alzo lo sguardo, notando un ragazzo che
mi porge la mano educatamente, io la afferro, alzandomi da terra e
recuperando la valigia
Mi sorride
Lui annuisce, avanzando di qualche passo
nche io
inizio l’Università, Sociologia>
Il ragazzo si mette a ridere ed io, non capendo il
perché, lo guardo con perplessità
Mi
porge la mano .
Ricambio il saluto, felice di aver conosciuto un probabile
amico, nonché futuro compagno di Università
.
Dopo le presentazioni, entrambi ci dirigiamo finalmente in
agenzia.
…....................................................................
Non ci impieghiamo molto, circa un quarto d’ora,
il tempo anche di trovare le chiavi e di consegnarcele.
<Sai, non vedo l’ora! Ti confesso
che ero più contenta del trasferimento in sè che
dell’Università>
Trent annuisce, camminandomi a fianco
Gli
dico, tirando fuori un piccolo sorriso
Purtroppo, avendo i genitori
separati, è normale questa situazione.
Entrambi raggiungiamo la fermata dell’autobus,
dove mi aspetta un breve viaggetto di dieci minuti.
Poso la
valigia, sedendomi sulla panchina
Ci salutiamo con un piccolo cenno della mano, per fortuna
che qualche minuto più tardi salgo sull'autobus.
Chi l'avrebbe mai detto, non credevo di incontrare un
ragazzo così…gentile?
Dalle mie parti i ragazzi che ti aiutano in
difficoltà sono rari, tutti presi dal loro aspetto fisico, i
classici tutto muscoli e niente cervello.
Una volta preso posto nell'autobus, frugai nella mia borsa
ma, come temevo, mi accorgo di aver dimenticato il mio mp3 a casa.
Fantastico..Lo sapevo che prima o poi avrei lasciato qualcosa che mi
sarebbe sicuramente servito.
Volto lo
sguardo, notando un ragazzo che tiene la mia valigia<
Ti era caduta e così, bhè...Tieni!>.
La afferro, sorridendogli
.
Entrambi ci scambiamo un altro sorriso, finendo poi nel
silenzio più totale. Se c'è una cosa che non
sopporto, sono questi vuoti imbarazzanti durante un dialogo.
Lo ammetto, oltre ad essere
timida, non brillo in fatto di conversazioni.
<Sì!
Ehm cioè..No! Insomma...Sono di Ottawa, ma mi sono
trasferito a Toronto da qualche anno> Non ci giurerei, ma
sembra anche più imbarazzato di me.
Appuntamento sull'autobus? Questa mi suona talmente buffa,
da non riuscire a trattenere una risata.
In men che non si dica, passano in fretta quei dieci minuti
e, giungo alla mia fermata. Lui mi aiuta nuovamente con la valigia,
permettendomi di scendere tranquillamente.
Rimango
imbambolata, di sicuro con un sorriso da pura ebete stampato sul volto.
Ma lui sembra non badarci Mi
sorrise. Wow… E che sorriso…
Ripete il mio nome, quasi
“incantato” <...I_io
sono Mi...> ma
non fa tempo a finire la frase, che la porticina dell'autobus si
richiude, allontanandomi così da
…Ehm....Quel....”Quel ragazzo così
dolce e gentile di cui non so (e forse non saprò mai) il suo
nome.”
Istintivamente, mi sposto una ciocca di capelli dietro
all’orecchio, accorgendomi solo ora della scomparsa del mio
fermaglio a fiore. Diamine! Deve essermi caduto in agenzia, oppure
sull’autobus! Spero vivamente nella prima opzione, per lo
meno avrei potuto recuperarlo…Forse.
….....................................
Pochi minuti più tardi giungo all'edificio,
dritta al 3° piano. Per fortuna c’è l'
ascensore, non sarei riuscita a trascinare la valigia un minuto di
più.
Lo ammetto, la ginnastica non è il mio forte.
Una volta arrivata, prendo le chiavi dalla borsa ed apro la
porta della mia nuova casa.
Sono curiosa di conoscere le mie nuove coinquiline,
chissà che persone sono, ma
soprattutto..Chissà se saremmo andate
d’accordo…
Entro e, nel giro di pochi secondi vengo colpita da un suono
assordante, chi diamine ascolta la musica a questo volume?! Chiudo
immediatamente la porta, sperando di non subire una ramanzina da parte
dei vicini, dopodiché mi dirigo verso il luogo dove proviene
quel terribile frastuono, la sala.
Non faccio in tempo a terminare la frase che mi blocco di
colpo..
Mai….MAI mi sarei aspettata
questo..
Dove…Caspita…Sono….Finita?
Tralasciando l’immenso disordine della sala,
davanti a me vidi un ragazzo…UN RAGAZZO!
Che diamine ci fa un maschio in un appartamento che è
destinato a cinque femmine?!
Il tipo quasi non mi nota, troppo preso al telefono per
capire cosa sta succedendo.
<Davvero Eddy! Dovevi esserci! La festa
è stata strepitosa, una ha persino fatto fuori in piscina
talmente era sbronza!>
Come se non bastasse, due ragazzi entrano in sala, causando
ancora più bordello di quanto ce ne sia già.
E
immediatamente, il ragazzo lancia il videogioco con quello strano
affare fuori dalla finestra, colpendo in pieno la persiana
dell’edificio accanto, nonostante la musica alta, riesco a
sentire le urla della vecchietta sulla terrazza.
Urla il ragazzo di
nome Sam.
Il tizio del
telefono chiude la chiamata, raggiungendo i due
Sam si volta
verso di lui
Mi porto una mano al viso, scuotendo debolmente il capo,
noto che anche quel Scott fa lo stesso, aggiungendo inoltre un bel
“Che banda di idioti”.
Ooookaaaayy… Sono entrata in una gabbia di matti!
Ora indietreggio, sperando che non mi notino....
Giro lo sguardo, vedendo un quarto ragazzo dalla cresta
verde che mi osserva con perplessità. Ah forse ho
dimenticato di dirvi che..E’ in mutande!
Finalmente ho
l’attenzione di tutti e quattro, confusi tanto quanto me.
Scott tira fuori un sorrisetto beffardo
Risponde il rosso Entrambi si mettono a ridere, sotto lo
sguardo seccato del tipo con gli occhiali <Hey!
Guardate che ci sono anch’io! Se dovete prendermi in giro,
per lo meno fatelo quando non sono presente!>
In men che non si dica, i quattro ragazzi iniziano a
discutere, dimenticandosi completamente della mia presenza; in quel
preciso istante sarei dovuta scappare, prendere un bel respiro e
controllare di non aver sbagliato appartamento. Ma una piccola domanda
mi balena per la mente: “Se questo non era il mio
appartamento, allora come mai ho le chiavi?”
Impossibile…No…Impossibile
davvero..
Ma nulla, tra il volume dello stereo e le urla di quei
quattro, non riuscivo ad attirare la loro attenzione, finchè
perdo la pazienza e mi metto ad urlare con tutta la forza che ho Ma
proprio in quell’istante il volume diminuisce, merito di quel
Geoff che ha abbassato la musica. Mi tappo la bocca, tirando fuori un
piccolo sorrisetto<
Eheh…Ehm…Stavo dicendo..> Prendo
un profondo respiro ed inizio a parlare Loro
annuiscono all’unisono.
Ridacchia
Scott
Deglutisco a fatica <...Il
mio appartamento..>
I quattro si scambiano una veloce occhiata,
finchè Geoff si avvicina a me, portando una mano sulla mia
spalla Nuova coinquilina!>
Istintivamente lancio un urlo di disperazione.
No…Non deve…Non PUO’essere
vero. Io, Zoey Logan, una ragazza per bene, dolce e gentile, sono
costretta a stare in un appartamento con quattro maschi disgustosi e
maleducati, eppure avevo chiesto esplicitamente di stare con delle
ragazze...
Che l’agenzia abbia fatto confusione? E se fosse
vero, CHI è ora al mio posto?!
.................................................
POV
Trent:
Non ci posso credere..
Fino a dieci minuti fa ero estasiato dall’idea di
vivere per conto mio e fare nuove amicizie; ma quando apro quella
porta, mi ritrovo due ragazze che sbraitano ai quattro venti per un
phon, nella stanza accanto una terza ragazza che sta facendo yoga,
circondata da un’atmosfera sinistra con solo quattro
candeline a farle luce; come se non bastasse una quarta ragazza si
unisce al macello delle due litiganti
Detto ciò, lancia un reggiseno alle due, mancandole e
colpendo dritto la MIA faccia.
Ragazze? Io pensavo di condividere l’appartamento
con dei MASCHI! Che diamine sta succedendo qui?!
....................................................................
ANGOLO
AUTORE:
Eccomi
con una nuova storia! Sperando vi piaccia!
A dire il vero, mi
è venuta in mente una sera, pensando: chissà come
sarebbe bello convivere con i miei adorati personaggi di TD *-* E
così..Pof!
Ho scelto Zoey e
Trent perchè rispetto agli altri sono
più...Ehm...Normali? Bhè, tralasciando
l'ossessione per il numero 9 XD
Tuttavia sono anche
quelli facilmente influenzabili e mi ci trovo meglio a rispecchiare le
loro emozioni, sperando di non renderli OOC.
Vi avverto, non
fatevi venire strane idee, NON
ESISTEla
coppia TrentXZoey.
Anzi..parlando di
coppie, ci sarà un vero bordello:
ZoeyXMike DuncanXGwenXTrent
TrentXGwen
ScottXDawn
CourtneyXDuncanXGwenXTrent DuncanXCourtney
SamXDakota
GeoffXBridgette
AlejandroXHeather
E poi
bhò...Sicuramente compariranno altri personaggi, mi
farò venire in mente qualcosa. Sempre se la fic piace.
Avvertenze: Vorrei
sapere fin da subito se questa fiction potrebbe piacere o meno, non
vorrei andare avanti con un flop
|
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Capitolo 2 *** Nuova casa...Nuovi coinquilini! (Parte 2) ***
Lo ammetto, non credevo che questa
giornata sarebbe finita così, rinchiuso in un appartamento
con
quattro ragazze che sbraitano e lanciano oggetti.
Ci deve essere qualcosa che non
quadra, forse se faccio ancora in tempo, posso chiedere nuovamente
uno strappo a mio padre per riportarmi in agenzia e chiedere
spiegazioni..
Sfortunatamente le ragazze si accorgono
della mia presenza..
<E tu chi sei?!Come diavolo hai
fatto ad entrare?!> Urla quella al centro, fissandomi
con i
suoi gelidi occhi scuri. <Sparisci immediatamente se
non vuoi
che chiami la polizia!>
Evidentemente hanno frainteso, se
riesco a spiegare la situazione, si calmeranno… <Ma..Veramente,
io..>
<Ah…Heather sei sempre la
solita!> Interrompe la castana al suo fianco <Sicuramente
è un guardone che vive qui vicino! Io direi di
denunciarlo!>
La ragazza di nome Heather tira un
lungo sospiro, intanto la bionda accanto a loro si avvicina a me,
prendendomi a braccetto <Ragazze fidatevi, è
troppo carino per
essere un maniaco! Secondo me è il maggiordomo! Eh..? Vero
che lo
sei? >
Non capisco..Cosa dovrei essere io?
Qui stiamo dando i numeri…
<Un..Maggiordomo?> Ripeto
incredulo. La ragazza, entusiasta , si volta verso le compagne
<Visto? Che vi dicevo? Papino non mi delude
mai…Si sarà
pentito di avermi fatto venire qui e avrà deciso di
ricompensarmi
con un maggiordomo! Ovviamente, servirà solo me!>
Heather la afferra con forza,
trascinandola dalla sua parte <A volte mi chiedo se
c’è del
cervello qui dentro!> Le da un colpetto al capo,
togliendole
gli occhiali da sole e costringendola a guardarmi con attenzione
<Guardalo bene!! Ti sembra forse che abbia l’aspetto
di un
maggiordomo?!!>
<Bhè…Magari
è un maggiordomo
“moderno”…> Risponde
con imbarazzo.
<Idiota, non è un
maggiordomo!!>
<E’ solo un maniaco
depravato!!> Urla la castana, puntandomi il dito contro
<Ha
persino preso il tuo reggiseno, Heather>
<CHE COSA?!> Urla la
ragazza
<Mmh?> Mi accorgo solo ora
di aver tenuto in mano l’indumento.
Ah...Accidenti, me ne sono
completamente scordato! Quella tipa di sicuro mi ammazza se non le
spiego al più presto chi sono e soprattutto, il motivo della
mia
presenza qui.
<Tu…Considerati un uomo
morto..>
<Aspetta!Non è come pensi!
Questo reggiseno l’ha lanciato quella ragazza> Indico
la bionda accanto a lei <Non sono un maniaco, mi
chiamo Trent
e…Questo dovrebbe essere il mio appartamento> Tiro
fuori
dalla tasca le chiavi, mostrandole alle ragazze <Visto?
E’
stata l’agenzia ha procurarmi questo posto, solo
che…>
Devo trovare il termine più gentile, considerando il tipo di
persone
che mi trovo davanti <Non siete ciò che mi
aspettavo…Non
siete dei..Maschi>
Le tre mi guardano perplesse, finchè
una di loro lancia un urlo, infastidita <Aaah!! Non ci
posso
credere!! Quello è davvero un incapace! Ci ha mandato un
maschio…UN
MASCHIO?! Lo sapevo che non dovevo rivolgermi a
quell’agenzia, sa
solo fare disastri! Ohhh ma adesso mi
sentirà…>
Immediatamente tira fuori dalla tasca un palmare, digitando il numero
dell’agenzia immobiliare e voltandosi poi verso di me <Risolverò
questa faccenda in pochi minuti, non metterti comodo, presto uscirai
ed andrai al tuo vero appartamento!> Dopo di
chè si allontana
in cucina.
Le altre due mi lanciano una piccola
occhiata, Heather recupera il suo reggiseno e si dirige verso il
bagno, urlandomi un “Non toccare niente, non andare
da nessuna
parte, non fare niente, resta li!”
Chiara o coincisa..
<Tzè…E io che pensavo
fossi un
qualche servo mandato da mio padre! Non c’è
più giustizia in
questo mondo!> E finalmente si allontana anche la
terza,
lasciandomi solo in corridoio..
Uff...Me lo sento, sarà una “lunga”
giornata..
........................................................
Impossibile..
Che razza di situazione..
Sicuramente ci deve essere stato un
malinteso, un grosso e spiacevole malinteso che
presto verrà
sistemato!
Spero…
<Sentite> Cerco di
calmarmi, prendendo un lungo respiro <Ci deve essere un
errore,
io avevo chiesto un appartamento, sì ma, con coinquiline
FEMMINE.
Non prendetela male ma…Non mi troverei tanto bene
con…Dei…Ragazzi>
Aggiungerei
anche “come voi”,
ma è meglio non esagerare, non mi sembrano molto miti.
Scott sghignazza, dando una leggera
gomitata a Duncan <Non so se Sam può essere
considerato uno
dei ragazzi, considerando che gli piacciono i giocattoli da
femminucce>
<”Cuochi spaziali” non
è
solo un gioco di cucina, sono cuochi robot che devono difendere il
mondo culinario dai malvagi “Alieni tritatutto”.
Pertanto è
anche molto istruttivo, perché ti insegna con i mestoli
a...>
<Sì sì...>
Gli consegna
una console <Toh…Divertiti con questo
giocattolo e non
disturbarci, dobbiamo dare il benvenuto alla nostra nuova
coinquilina>
Rabbrividisco al
solo sentir nominare quella frase.
Nulla
da togliere a Geoff, lui sembra “a posto”,
più o meno. Anche
Sam, se togliamo la sua “ossessione” per i
videogame. Ma
quel ragazzo...Scott non me la racconta giusta...
Non mi piace, sopratutto se in
combutta con quell'altro..Duncan.
<Ohh…Ehehe divertente>
Sam si allontana, completamente concentrato sul videogioco, mentre
Geoff mi si avvicina con aria amichevole <Non
preoccuparti,
Scott abbaia ma non morde…>
Fantastico!
<Il più delle volte..>
Fantastico….
<Sam da come hai visto è un
patito dei videogame, se ha le sue console attorno, non crea alcun
disturbo, mentre Duncan..>
<Duncan è il cattivo ragazzo che
gira in mutande per la casa> Interrompe Scott
<Tzè…Almeno io le
indosso..>
<Ascoltatemi!> Li blocco
<Non…Mi interessa!> Cerco
di tirare fuori un piccolo sorriso, seppur di disperazione <Io
non dovrei essere qui…Ora chiamo l’agenzia che mi
ha informato di
questo posto e spiego il malinteso, così, io
andrò finalmente
al mio appartamento di sole ragazze…E
voi
potrete, di nuovo girare in mutande per la casa senza preoccuparvi
che qualcuno possa entrare!>
<Hey a me non da fastidio, la
prossima volta porta anche un’amica> Detto
ciò Duncan si
allontana in cucina, prendendo qualcosa da bere. Intanto compongo
velocemente il numero dell’agenzia, ripetendo dentro di me
che si
sarebbe risolto tutto al più presto.
.................................
Passano alcuni minuti, io continuo a
rimanere fermo in corridoio, sentendo benissimo le urla provenire
dalla cucina, sicuramente è la ragazza al telefono con
l’agenzia…Chissà che si stanno dicendo
di così tremendo.
Sposto lo sguardo verso un comodino con
alcune foto, faccio per sfiorarle con la mano, quando…
<Ti conviene non toccare niente,
Heather in questi giorni è più irritata del
solito, finiresti solo
nei guai..>
Volto lo sguardo, aspettando di
trovarmi di fronte una di quelle tre matte, invece noto
un’altra
ragazza, bionda, dalla carnagione chiara…
Un momento, mi ricordo di lei,
quando sono entrato, prima che le altre tre mi
“assalissero”,
l'ho notata nella stanza accanto a fare ehm….ancora non ho
capito
bene cosa stesse facendo…yoga?
<..Ah..Allora, grazie…?>
<Dawn>
<Dawn. Giusto. Senti, io..>
La ragazza posa la mano destra sulla
mia spalla <Percepisco il tuo disagio, ma sta
tranquillo…Le
altre si calmeranno prima o poi, e accetteranno la tua presenza
qui>
<Cosa?! Aspetta un secondo…Io
non ho mai detto che sarei rimasto con voi, può darsi che
sia stato
tutto un semplice malinteso>
<Non credo proprio> Mi
sorride <Le foglie del tè non mentono
mai>
La osservo incredulo...Forse ancora più
confuso di prima.
Foglie del tè? Sono capitato
davvero in un covo di matti.
<NON CI POSSO CREDERE!>
Parli del diavolo…
Dawn si volta verso di lei <Che
succede Courtney?>
<Il peggio che poteva accadere!
Quell'imbranato dell'agenzia ha confuso i due contratti! Quello di
Trent con una certa...Zira, Gioia...O qualunque sia il suo
nome..>
<Un momento...Zira? Forse
intendevi..Zoey?>
<Sì, mi sembra quello...>
Sospira, altamente seccata < E tu come fai a
saperlo?!>
Non ci posso credere, allora Zoey è
nell'appartamento che doveva essere destinato a me? Che macello...
<L'ho conosciuta oggi, poco prima
di arrivare qui, frequenteremo l'Università assieme
e..>
<Fatemi capire bene..> Heather
si intromette nel discorso, puntandomi il dito contro e voltandosi
verso Courtney <Questo qui se ne va..Oppure no?>
<Hey piano con i toni>
<Calmatevi, non occorre
peggiorare le cose..> Dawn si mette in mezzo tra me ed
Heather, impedendo così un ulteriore lite.
<Purtroppo ha firmato un
contratto, come tutte noi. Non avremmo tempo di cercare una nuova
coinquilina e io non voglio spendere più del dovuto!
Vedrò cosa
posso fare ma fino ad allora...> Mi lancia una
piccola
occhiata <Dawn ti mostrerà la tua nuova
stanza..>
La ragazza mi fa cenno di seguirla,
mentre Courtney ed Heather riprendono a litigare.
Credo che mi verrà il mal di testa a
furia di sentirle discutere, ed è solo il primo giorno!
Come se non bastasse, la camera che
devo occupare non è certamente “un
sogno”.
<Ecco qua, questa è la tua nuova
stanza> Entro
all'interno,
osservandola attentamente e rimanendo di stucco...
Vada per lo
scambio di appartamenti..
Vada anche
per le strane coinquiline...
Ma una stanza
ROSA,
questo è decisamente
TROPPO.
<Che c'è?>
La osservo per bene, cercando di
calmarmi il più possibile.
<E'...E' rosa...> L'ho
detto talmente a bassa voce, che non credo neanche mi abbia sentito..
<Sì lo sò>
Evidentemente ha un buon udito..
<Questa era la camera della
figlia dei proprietari, il suo carattere si addice perfettamente al
colore delle pareti..>
<Fammi indovinare: te lo hanno
detto le foglie del tè?> Dico a lei, quasi
con un pizzico di
ironia.
<Hai un'aura di un azzurro
pallido. Strano...Non sentirti a disagio>
A disagio? La mia stanza dove dovrò
vivere per un intero anno è di colore rosa confetto, le mie
coinquiline sono delle pazze furiose, mi sembra ovvio che sia a
disagio!
<Io, credo che metterò a posto
le valige>
Dawn annuisce a si allontana,
lasciandomi da solo a sistemare i bagagli, apro la custodia della mia
chitarra e la tiro fuori <Bene amica mia, benvenuta
nella
tua...Nuova casa> Dico con un po' di sconforto.
Lo ammetto, non è quello che mi
sarei aspettato..Ma va bhè...Ormai è fatta.
<Ma parli da solo?>
Mi volto di scatto, notando Dakota
appoggiata allo stipite della porta <Certo che sei
proprio
strano..>
Strano io? Questa è bella..
<Comunque...> Mi si
avvicina, consegnandomi un foglio <Tieni, questa
è la lista
della spesa, mi raccomando, niente cibi grassi>
<Cosa?! Ma...Perchè io?!>
<Ultimo arrivato, primo a far la
spesa>
Fantastico...Come finire in bellezza
questa giornata.
Scendo rassegnato le scale del palazzo,
uscendo dall'edificio, per lo meno prendo una boccata d'aria e cerco
di riordinarmi le idee.
…..........................................
<Sì mamma....No
mamma....Sì
mamma...>
Mia madre ha chiamato poco dopo aver
contattato l'agenzia immobiliare, per evitare che sentisse i ragazzi,
mi dirigo nella mia “nuova camera”, chiudendo la
porta e sperando
non succedano altri disastri. Ho deciso di non dirle niente
dell'appartamento, per non crearle preoccupazioni inutili.
Prima o poi risolverò questo problema,
ma adesso (purtroppo), mi toccherà restare in questo
appartamento
con quei quattro ragazzi.
Come se non bastasse, Geoff ha ripreso
ad ascoltare lo stereo al massimo volume, pertanto non riesco a
capire quasi nulla al cellulare..
<Come dici mamma?! Le ragazze? Ah
sì...sono...F_Fantastiche!>
Lo so...Non è giusto mentire,
sopratutto ai miei genitori, ma se avessero scoperto la
verità
avrebbero dato di matto.
<Sì ehm...Sono gentili, dolci,
direi che sono le...>
<HEY, CHI E' QUELL'IDIOTA CHE SI
E' FREGATO I MIEI DOLCI PREFERITI?!>
<Non guardare me Duncan...
Chiedilo piuttosto al joystick-maniaco>
<Hey ragazzi!! Guardate questa
mia nuova mossa per la prossima festa che
organizzerò!>
Improvvisamente sento un forte tonfo,
seguito da un rumore di un vaso che va in frantumi.
<Sei impazzito?! Hai
completamente distrutto non solo il vaso del proprietario ma anche il
tavolo della cucina!!! ….Eheheh...Mitico.>
Mi porto una mano al capo
<...C_counquiline
“perfette”> Annuncio con grande
sconforto.
…...............................................
Al supermercato non c'è troppa strada,
nel giro di 20 minuti finisco l'intera spesa, manca solo l'ultima
cosa da comprare, ma per mia “sfortuna” non si
tratta di un cibo,
bensì di altro. Mi dirigo allo scaffale per le
“donne”, lo
ammetto...Sono leggermente imbarazzato.
Ma perchè devo andarci proprio io?
Do un'altra veloce occhiata alla lista
e cerco gli assorbenti che devo acquistare, faccio per afferrarlo ma
contemporaneamente il pacchetto viene preso anche da una ragazza, ci
scambiamo un piccolo sguardo, mentre io ritraggo immediatamente la
mano <Scusa, fai tu>
<..Grazie..> Mi dice con
perplessità. Dopo qualche secondo di silenzio, cerco di
“rompere
il ghiaccio”, la situazione si sta facendo troppo
imbarazzante per
i miei gusti.
<...Non sono per me!>
Lei mi lancia un'occhiata incredula
<Sì..Lo immaginavo..>
Quanto vorrei sparire in quel
momento, è logico che non fossero per me quegli assorbenti!
Ma che mi sta succedendo oggi?
<Volevo dire, sono per la mia
coinquilina, ma non fa niente, vorrà dire che ne
prenderò altri>
Le sorrido, sperando ricambiasse, ma la
ragazza non sembra molto “amichevole”. Infine si
allontana, mentre io riprendo a respirare regolarmente. Che
figuraccia...
<Hey..>
Alzo lo sguardo, vedendomi davanti la
ragazza di prima con in mano un pacchetto di altri tipi di assorbenti
<Tieni, non credo noterà molta differenza,
uno vale l'altro>
dopo di chè se ne va e sta volta per davvero.
Posso giurare che mi ha sorriso poco
prima di andarsene.
Lo ammetto, forse non mi è andata
così male, dopotutto.
…....................................
ANGOLO
AUTORE:
Che
dire...GRAZIE infinite a chi ha letto, commentato,
messo tra i
preferiti e tra le seguite!^^
Sul
serio, ero convinta che non piacesse questa storia, speriamo che
continui ad essere seguita =)
Mi
dispiace averla fatta troppo lunga, ma dovevo per forza infilarci in
questo capitolo l'arrivo di...Bhè dai avete capito chi sia
la
ragazza degli assorbenti (u___u)
Presto
risponderò a tutte le recensioni, ora ho postato di fretta
perchè
sono a scuola, se ho fatto degli errori, avvertitemi perchè
di
sicuro ce ne saranno!
A
presto!^^
|
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Capitolo 3 *** Pessimi incontri ***
<Che....Diamine...?!>
Erano già passati due giorni
dall'arrivo di quella femmina al nostro appartamento, pensavo sarebbe
stato divertente, ma invece sta rendendo la mia vita impossibile.
Da quando c'è lei, tutto sembra
essere così...così...
<Ma che buon profumo!!>
Appunto...
<Non pensavo che avere una
ragazza come coinquilina comportasse tutti questi vantaggi!>
Sam si dirige verso di me, con aria estasiata <Abbiamo
un bagno
pulito, vestiti profumati, ha persino riordinato il mio scaffale dei
videogiochi! Aaah...Meraviglioso!>
In tutta risposta lo afferro per il
colletto, guardandolo scocciato <Ma la vuoi
finire?!>
<Ma che ti prende Scott?>
<Che mi prende?! Non vedi come ha
ridotto questo posto?! Non è più un covo per soli
uomini, ma una
saletta da tè per le donnine!>
<Che cos'hai contro il tè?>
Mi porto una mano al viso, ripetendomi
che ucciderlo avrebbe portato solo che guai.. Pertanto cerco di
trattenermi il più possibile <Non
è questo il punto. Quella
Zoey sta prendendo il controllo della situazione, ci rammollisce con
i suoi biscotti al forno e i film smielati per coppiette>
<Mmh...Forse sui film non hai
tutti i torti, ma quei biscotti erano davvero squisiti!>
E' inutile, parlare con Sam è come
parlare da soli..
Quel tipo è davvero un'idiota,
avrei dovuto sbattere fuori sia lui che quella ragazza..
Ad un tratto sento un rumore provenire
dalla porta d'entrata..
<Hey ragazzi, ho comprato tutto
l'occorrente per un dolce alle mele delizioso>
Meraviglioso, la ragione del mio
malumore è arrivata..
<Io passo, sta sera pizza e
patatine come ogni giovedì e niente
frutta.
Quella roba fa male>
<Se mai il contrario>
Ribatte la rossa <Se devo condividere questo
appartamento con
voi, per lo meno mangiamo anche del cibo sano, come frutta,
insalata..e..
<Cosa sentono le mie orecchie?!
Insalata? Mica siamo dei bovini! Io l'erba non la mangio!>
<L'insalata fa bene ed è
buonissima> Dice Zoey
<Per te!> Immediatamente
mi dirigo in cucina, prendendo due frutti in bella mostra sul tavolo
<Guarda!!Cosa sono queste?!>
<Si chiamano Papaye, Scott...>
Sospira, prendendomi un frutto di mano
<Papaya?! Io non sapevo neanche
esistesse una roba del genere! Non puoi portarmi in casa questo cibo
sconosciuto!>
<Congratulazioni, ora conosci una
nuova parola da inserire al tuo vocabolario> Replica
la rossa
<Ne mangiavo in quantità a casa mia..E come
vedi sono ancora
viva>
<Bhè...A me fa schifo!>
Lo ammetto, non so come obiettare, la tipa ha la battuta
pronta..
<Ti ricrederai quando preparerò
il cheesecake
alla papaya. E' delizioso>
<Evviva!!>
Esulta Sam.
<Che
cos'è
la papaya?>
Duncan si intromette
nella conversazione, ancora leggermente assonnato.
Io tiro un
sospiro, esasperato e stanco di questa inutile discussione <Meglio
che vada al lavoro, non voglio perdere altro tempo..> Mi
allontano, lasciando Zoey alle prese con le sue papaye.
Non so il
perchè...Ma sono convinto che la permanenza di questa
ragazza al
nostro “gruppo” mi causerà davvero un
gran nervoso.
….......................................................
Che tipo quel
Scott, io cerco solo di essere una brava coinquilina, tutto qui..
Dovrebbero
ringraziarmi per come ho rinnovato il “nostro”
appartamento, se
sono costretta a vivere in questo posto, per lo meno vorrei vedere il
pavimento quando cammino e non
vestiti sporchi ovunque, vorrei mangiare un po' di tutto, e non
solo pizza e dolci...
Non pensavo
che una semplice papaya potesse creare così tanto scompiglio.
Improvvisamente,
sento bussare alla porta.
Sarà
Scott
che avrà dimenticato qualcosa?
<Chi va
ad
aprire?>
Urlo ai presenti, mentre
sistemo il cibo dentro al frigo. Ovviamente le uniche risposte che
ricevo sono solo “scuse” per non alzarsi dal
divano, perciò mi
vedo costretta a muovermi io, come al solito..
Il bussare si sta
facendo più forte, apro la porta di scatto, aspettandomi
Scott con
il suo sorrisetto irritante.
<CHE C'E'
ORA?!>
Ed invece che il
mio coinquilino, mi trovo davanti una ragazza dall'aria sconvolta
<Io....Volevo
parlare con il mio ragazzo...>
<Il tuo
ragazzo? Ma qui non..>
<Bridgette,
piccola!>
Geoff raggiunge
l'atrio, abbracciando le ragazze e dandole un bacio a stampo
Non credevo
che Geoff avesse una ragazza...Che non sia l'unico?
La biondina mi
lancia un'occhiataccia, per poi spostare il suo sguardo accusatorio
verso il fidanzato <E
lei chi
sarebbe?>
<Lei? E'
Zoey! Vive con noi da due giorni>
<Vive
con...Voi?>
Ripete stupefatta
<Non mi
dirai che è “un’amica
di quel tipo…Scott giusto?>
Ancora? Ma che
razza di fama ha quel ragazzo oltre ad essere terribilmente
irritante..?!
<No!>
La fermo <Sono
la nuova
coinquilina, purtroppo c'è stato un malinteso e l'agenzia ha
confuso
me con un altro ragazzo...E...>
<Aspetta
un
secondo. Vorresti dire che tu, vivi in questo appartamento...Con il
mio
ragazzo e gli altri tre?!>
Il suo tono
sembra “leggermente” aumentato, tanto che mi sto
preoccupando per
la reazione che avrà se le confermo il fatto. Geoff ha
l'aria
tranquilla, forse per lui è normale che la sua ragazza sia
così...tremendamente
minacciosa?!
Annuisco
leggermente, aspettandomi il peggio, invece Bridgette mi porta una
mano sulla spalla, assumendo un'aria dolce e premurosa <Oh
povera ragazza, chissà come devi esserti sentita in questi
giorni>
Mi si avvicina, sussurrandomi <Geoff
e gli altri non sono molto educati, figurati che hanno fatto scappare
Dj, il loro vecchio coinquilino>
Geoff sospira,
osservando il vuoto con aria nostalgica <Preparava
dei tramezzini fantastici. Non capisco perché se ne sia
andato..>
<Gli
avete
buttato il coniglio fuori dalla finestra!>
<Mica
è
colpa mia se la gabbia era aperta!>
Bridgette si porta una mano al capo, scuotendo debolmente la testa,
ormai rassegnata.
Una voce esterna
interrompe quel momento
imbarazzante
<Per lo meno l'impatto è stato immediato, Scott
voleva farci la
cena con quel coniglio>
<E'
sempre
un piacere rivederti, Duncan..>
Annuncia la bionda, lanciando un veloce sguardo al punk, dopo di
chè
si volta verso di me, mostrandomi un sorriso <Hai
già visitato la città?>
<Solo il
supermercato..>
Dico sconsolata.
Lei mi prende a braccetto
<Allora
vieni! Ti faccio fare un giro veloce, non puoi stare tutto il giorno
in casa>
<Ma io
veramente dovevo mettere a post…>
Non faccio in tempo a finire la frase che Bridgette mi trascina via,
mandando un bacio al suo ragazzo <Ci
vediamo dopo il lavoro tesoro!>
Oh
bhè…Un’uscita non può di
certo farmi male..
…………………………………………………
Dopo quel pessimo
incontro, ho quasi tirato un sospiro di sollievo quando sono arrivato
in cantiere.
Finalmente
inizio il lavoro…E che
lavoro..
Cosa faccio?
Sono un operaio, guido una ruspa e contribuisco a creare zone dove
costruiranno nuovi palazzi.
Non ho mai
pensato a continuare gli studi, è già tanto aver
finito le
superiori.
A mio padre
non importava, non gli è mai importato niente di
me…Per fortuna a
16 anni sono andato a vivere dai miei zii, e devo ammettere che un
pochino mi hanno raddrizzato.
Ma non sono
cambiato, mi hanno solo “spronato” a terminare per
lo meno la
terza superiore.
Dopo
di chè ho iniziato una serie di lavori, ed
ora…Eccomi qui! Pronto
a distruggere un inutile bosco.
Poiché
fin da
piccolo avevo la tendenza di “distruggere” tutto
quello che mi
capitava a tiro, ho voluto sfruttare questa mia piccola
abilità.
Ormai ho il posto fisso e lavoro già da due anni..
Raggiungo con
tranquillità i miei colleghi al cantiere, quando noto che
nessuno
sta lavorando, li vedo riuniti in un cerchio, a quanto pare qualcuno
sta dando spettacolo…
<Hey
ragazzi, che succede? Di solito sono io quello che inizia tardi con i
lavori..>
<E per
concludere…Non è questo che vorrebbe la nostra
madre terra, io so
che siete buoni, e lascerete in pace questi poveri alberi dalla
crudeltà perversa di queste folli macchine di
distruzione!>
Cosa-cosa?
Folli macchine? ….Crudeltà perversa?
…Madre terra?!
Ci mancano
solo questi discorsi…
E per giunta
gli altri si stanno bevendo tutto!
Devo
assolutamente fare qualcosa, e all’istante!
Mi faccio spazio
tra il gruppo, trovandomi davanti una ragazza abbastanza piccola di
statura, bionda, con carnagione chiara. Forse troppo per i miei
gusti, ma diciamo…Carina.
Perché
una
ragazza così, vuole mettermi i bastoni tra le ruote?! Le
avrei fatto
vedere io cosa penso della sua “madre terra”.
Mi avvicino a
lei, squadrandola dal capo ai piedi.
<Ciao,
fiorellino…> Sghignazzo tra me
e me
<Vedo che ti sei gentilmente
“offerta di intrattenere i miei compagni”, in
questo modo non
sarò l’unico ad aver iniziato
tardi…>
Improvvisamente il mio sorrisetto scompare, sostituendolo con
un’espressione altamente seccata <..Ma
ora sparisci, abbiamo del lavoro da fare alle tue adorate
piantine>
<Sai che
questa zona è protetta?!>
<Se il
mio
boss ha detto di disboscarla, significa che non lo è
più. E in
quanto a voi..>
Faccio un veloce
cenno col capo agli altri
<Muovetevi,
razza di creduloni..>
<No
aspetta!! Tu non capisci!!> La
ragazza mi afferra per un braccio, tentando di fermarmi
<Tzè…Se
bastasse solo questo> Mi libero
facilmente dalla presa, voltandomi verso di lei <Hai
finito di farci perdere tempo? Non ho voglia di giocare…Non
sei il
mio tipo..>
Ma lo ammetto,
ci avrei fatto volentieri un pensierino..
Se non
fosse
una fissata della natura, intendo.
<In
questo
bosco ci vivono degli animali, dove andranno se..>
<Non
è un
mio problema, l’importante è dove andrò
io dopo aver distrutto
questa foresta, ovvero a casa mia…>
Alzo un sopraciglio <…A
mangiare
un piattone di carne alla griglia>
In tutta risposta
la ragazza si porta una mano alla bocca, borbottando un: <Tu…Sei
un mostro!>
Tzè…Lo
immaginavo, tipico dei vegetariani: Mangi la carne e boom! Sei un
assassino!
Tanto sono
già
morti, che problema c’è in fondo.
Convinto di aver
ottenuto la meglio, faccio dietrofront per tornare sulla ruspa, ma
proprio mentre sto per salire sul mezzo, una schiera di hippie
svitati e salutisti fuori di testa assale me e i miei compagni.
<Non vi
permetteremo di distruggere il nostro bosco!>
<Siete
degli assassini!>
<Tornatevene
a casa!>
Quelle urla mi
stanno spaccando i timpani, mi volto verso il gruppo, notando la
ragazza tra di loro.
Un piccolo
sorrisetto mi si forma sul volto.
Allora vuoi
davvero giocare…Non è così?
Bene…
Giochiamo
fiorellino, ma sappi che questa partita la vincerò
io.
………………………………….
Che mattinata,
devo ancora finire di sistemare la valigia, ma la consapevolezza di
entrare nuovamente in quella stanza tutta rosa mi blocca.
Le ragazze
sembrano essersi abituate della mia presenza, tranne Heather, sembra
avercela ancora con me per il “malinteso”
dell’altro giorno..
-Flash
Back-
<Sono
tornato con la spesa!>
Dakota mi
raggiunge nell’atrio <Grazie
mille Trent! Sei davvero un gentiluomo!>
<Gentiluomo
un corno…Era compito TUO fare la spesa!>
Heather la fulmina con lo sguardo <Almeno
dimmi che non gli hai fatto prendere…>
Ma proprio in
quel momento la ragazza vede dentro al sacchetto il pacchetto di
assorbenti, arrossisce di botto, sfilandomi gelosamente la spesa di
mano <Come
hai osato comprarmi
quelle cose?! Chi ti ha dato tutta questa confidenza?!>
<Ma
veramente è stata Dakota che..>
<Argh!!
Vivo con un branco di idioti!!>
Dopo di chè si allontana alla sua camera, sbattendo
violentemente la
porta.
Dakota mi lancia
un piccolo sguardo, portando le mani ai fianchi
<Ora capisci perché è
così nervosa?>
<Veramente…Heather
è sempre così> Aggiunge
Courtney, prima di dirigersi in cucina.
-Fine
Flash
Back-
Non mi ha
più
rivolto la parola. E pensare che le ho fatto solo un favore.
Mi dirigo al
negozio di musica dietro l’angolo, sperando che sia aperto.
Avevo
sentito dire che cercano un commesso, il lavoro mi sarebbe servito
per guadagnare qualche soldo in più, non voglio dipendere
tutta la
vita dai miei genitori, anche per quanto riguarda gli studi.
Appena entro al
negozio, mi avvicino ad un ragazzo, intento a sistemare una pila di
Cd <Salve,
sono qui per il lavoro>
<Spiacente
amico, ma abbiamo appena assunto una ragazza proprio ieri>
Che disdetta,
è solo un giorno di distacco. Chissà chi
è la tipa che mi ha
soffiato il posto..
<Tu sei
il
“tipo degli assorbenti”>
Volto lo sguardo,
vedendomi davanti la ragazza dell’altro giorno, con la quale
abbiamo avuto uno strano incontro, associato ad
un’imbarazzante
chiacchierata.
<E tu
sei…Ehm…> Non
credo mi abbia ancora detto il suo nome..
<Gwen>
Giusto…Ora
lo so.
<Lavori
qui?>
<Sono la
tipa che ti ha fregato il posto di lavoro, giusto ieri>
Mi mostra un piccolo sorriso <Ti
ho sentito mentre parlavi con Fred>
<Però..Questa
si che è una coincidenza>
Una fantastica
coincidenza direi, quella ragazza è
così…Diversa rispetto alle
altre, e non parlo del suo look, c’è qualcosa di
lei che mi attira
incredibilmente.
<Vorrà
dire che cercherò un altro lavoro>
Sposto velocemente lo sguardo in un gruppo dei Cd dei Maroon 5.
<Ti
piacciono?>
Mi domanda lei.
<A dire
il
vero ascolto un po’ di tutto, ma è grazie a questo
gruppo che ho
iniziato a prendere lezioni di chitarra>
Lei mi mostra un
sorrisetto <Però...Allora
sei un
musicista. Suoni da molto?>
<Sette
anni>
<Perché
non cerchi lavoro al locale giù in centro? Serve qualcuno
che suoni
alla sera per intrattenere gli ospiti, potresti essere perfetto.
Certo…Sempre che tu sia davvero bravo>
<Non
mi piace vantarmi, ma me la cavo.> Passa
qualche secondo di silenzio, finchè mi viene
un’idea <Perché
non me lo dici tu? A casa ho alcune canzoni che ho composto io
stesso, saresti la prima ad ascoltarle>
Lei alza un
sopraciglio, un po’ perplessa.
<Intendevo…Per
il lavoro, così se non è il genere che stanno
cercando avanzo di
andare a chiedere un colloquio>
Mostro un leggero sorriso. Non voglio di certo passare per il tipo
che non sono..
Lei risponde al
sorriso, facendo le spallucce <Lo
avevo intuito. Ma non posso andare a casa di uno sconosciuto, non so
neanche il tuo nome..>
<Mi
chiamo
Trent>
<D’accordo,
Trent>
Volta un poco lo sguardo,
controllando che il suo capo non sia nelle vicinanze <Per
me va bene…Ho la pausa pranzo tra una trentina di minuti,
tanto
oggi non si vedono molti clienti>
<Posso
aspettare>
Dopo circa
mezz’ora, Gwen esce dal negozio e mi raggiunge, insieme ci
incamminiamo verso casa mia, ma mentre stiamo per entrare
nell’edificio le squilla il cellulare.
<Sì?>
Improvvisamente il suo viso mostra un’espressione cupa e
seccata
<Senti,
ne parliamo più
tardi..Ora devo andare..> E
riattacca il telefono senza neanche salutare, chissà
perché tutta
questa arrabbiatura.
<Va tutto
bene?>
Le domando, un po’
preoccupato.
<Sì..Niente
di importante..>
Risponde acida,
avanzando di qualche passo.
Mentre cerco
dalla tasca le chiavi dell’appartamento, noto che lo sguardo
di
Gwen sembra perso nel vuoto, sarà per la telefonata di poco
fa..
<Sicura
di
stare bene? Posso farti sentire i miei pezzi un’altra
volta>
<Sto
benissimo>
Sospira rassegnata <E’
solo…Che … Insomma ho..>
In
quell’istante
si apre improvvisamente la porta, Courtney la spalanca, lanciandomi
un veloce sguardo <Ah…Sei
tu. Io
devo uscire e Dakota ha perso le chiavi come al solito, hai fatto
bene a rientrar…>
Si blocca di
scatto non appena vede al mio fianco Gwen, anche lei tuttavia sembra
non essere al settimo cielo.
Non sono
sicuro…Ma in quell’istante è sembrato
come se l’atmosfera
prendesse davvero “un’aria pesante” .
Che sia solo
una mia impressione?
--------------
---------------
--------------------
ANGOLO
AUTORE:
SCUSATE
il ritardo, la settimana scorsa c'erano gli esami e
bhè....Ero abbastanza occupata ^^'
Spero
di rimediare con questo nuovo capitolo!
Ringrazio
tutti coloro che mi seguono, chi ha messo la storia tra i preferiti e
le seguite e chi ha commentato il capitolo precedente (mi
impegnerò a rispondere a tutti entro questi giorni, ora devo
proprio andare a studiare). Scusate se rispondo sempre tardi,
è che mi mette meglio rispondere alle recensioni appena
aggiorno i capitoli dopo ^^' non sò il
perchè...Ma sono fatta così XD
Non ho potuto ricorreggere tutto con attenzione, se notate degli errori
ditemelo pure che cercherò di correggere il prima
possibile!^^
Comunque grazia e tutti, davvero...Stavo inziando a pensare di non
essere tanto portata a scrivere storie
Un
bacio a tutti!
|
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Capitolo 4 *** Rabbie represse ***
<Courtney?!>
<Gwen?!>
<Le mie chiavi!> Dakota
interrompe quel bizzarro momento, recuperando un mazzo di chiavi
appoggiate in un comodino vicino al corridoio <Ora non
sarò
costretta a restare chiusa in casa! Shopping,
aspettami!!>
Si fa spazio tra di noi
e si allontana, senza degnarci neanche di uno sguardo. Courtney
riprende a fissare Gwen con un’espressione di pura rabbia.
<Che ci fai qui?! Ti ho chiesto
esplicitamente di starmi lontano almeno 45 metri esatti>
Gwen volta lo sguardo verso di me,
palesemente sconvolta <Non posso
crederci…E’ Courtney che
vive con te?!!>
<Che ti prende adesso Gwen? Vuoi
anche rubarmi il coinquilino?>
<Cosa? Veramente sono stato io ad
invitarla…Noi ..>
Ma proprio in quell’istante la porta
d’entrata mi viene sbattuta in faccia, lasciando me e Gwen
basiti.
Ma che diamine sta succedendo?
Mi giro verso la ragazza, chiedendole
spiegazioni <Gwen, che è capitato tra te e
..>
<Se ci tieni tanto, fattelo
spiegare da lei!> Mi risponde con tono seccato <Io
me ne
vado..>
<Che cosa? Aspetta..!> Ma
niente, Gwen si allontana da me a passo svelto.
Tiro un lungo sospiro.
Che situazione disperata, e pensare
che fino a due minuti fa credevo che mi sarebbe piaciuta questa
“nuova vita”.
………………………………………
Che mattinata schifosa, non solo
quell’idiota di Dakota ha permesso a Trent di comprarmi gli
assorbenti, facendomi fare una figuraccia, ma sono appena stata
assunta ad una palestra.
Poiché non ho voluto continuare gli
studi, i miei hanno preferito farmi subito lavorare, invece che
concedermi un periodo di tregua.
Grrr…. Avrei tanto voluto
obbiettare, ma mi hanno messa con le spalle al muro, se non lavoravo
mi toglievano i soldi…E vivere nella vergogna come quella
gallina
di Dakota.
Ma devo ammetterlo, il lavoro non è
male. Se non fosse per un semplice problema…Alejandro.
Un Dongiovanni di origine spagnola,
alto, bello, capelli da favola e occhi strepitosi.. il sogno di ogni
ragazza, ed il mio incubo.
Non fa che fregarmi tutti i clienti,
mi stuzzica, mi provoca, e’ più fastidioso di un
orrendo foruncolo
sulla fronte il giorno del ballo di fine anno.
<Hola chikita>
Ecco, come previsto, riesce anche ad
interrompere quando lo insulto mentalmente.
E poi perché questo linguaggio
spagnolo? Siamo in Canada cervellone, vedi di parlare in modo
corretto!
<Vedo che non mi
rispondi…C’è
qualcosa che ti da fastidio?>
<La tua presenza, così mi
inquini l’aria>
<Però…Sei pungente
anche di
primo pomeriggio…>
<Io sono sempre così.>
Lo
zittisco, accorgendomi dell’arrivo di due nuove clienti.
Erano due
ragazzine, più o meno di circa quindici anni, si guardano
attorno un
paio di volta, ridendo come oche appena vedono avvicinarsi qualche
palestrato. Roteo gli occhi verso l’alto, sospirando un
“Che
banda di gatte morte”.
Purtroppo le conosco molto bene, una
di loro è la sorella minore di Melinda Connor, una snob che
frequentava la mia stessa scuola, uscivamo assieme finchè
non si è
stufata di essere la numero due, ha provato a ribellarsi ma io le ho
dato del filo da torcere, da quel momento in poi ho completamente
rovinato la sua vita, portandola ai livelli più infimi della
scala
sociale.
Sua sorella è tale e uguale a lei,
una “Melinda in miniatura”, in cuor mio, spero che
quelle due non
si avvicinino a me per chiedere consigli.
Ma ci ho azzeccato? Ovviamente no.
Le due come previsto raggiungono il
bancone, chiedendo una sfilza di informazioni e gli allenamenti
più
veloci per poter dimagrire in fretta.
<Per chi mi avete preso? Per un
ufficio informazioni? Allora..Volete iscrivervi o no?>
Loro si scambiano una veloce occhiata,
andandosene infuriate.
E va bene…Non sono la persona
più
simpatica del mondo, ma ultimamente sono più nervosa del
solito, si
è anche capito il perché, e non parlo solo dei
problemi mestruali…
Alejandro mi si avvicina, scuotendo il
capo rassegnato <Eeeeh…Sai mia cara,
dobbiamo cercare di
avere più clienti, non farli scappare>
Io cerco di trattenermi dal tirargli
un pugno, soprattutto per il fatto che lui ha ragione, ma non
gliel’avrei mai data vinta, piuttosto mi sarei licenziata ed
avrei
rischiato di finire sul lastrico. Ma almeno non avrei avuto il
sorrisetto beffardo di Alejandro come screensaver mentale per tutta
la vita.
<Tanto non si sarebbero iscritte
comunque, sono solo delle oche senza ritegno>
<Che potevano sborsare dei soldi>
<Argh! Senti…Io faccio il mio
lavoro, e tu fai il tuo!>
Lui tira fuori un piccolo sorrisetto
<D’accordo, come desideri>
Detto ciò esce dalla
palestra senza dire una parole di più. Io lo guardo
andarsene via,
dopodiché mi affretto a tornare al bancone.
<Tzè…Si
sarà ricordato di
avere un cervello e lo starà cercando, dubito lo
troverà..>
Passano solo pochi minuti, ma improvvisamente inizio a sentirmi
osservata, alzo lo sguardo, notando le due ragazzine di prima con un
sorriso a trentadue denti <Vorremmo iscriverci al
più presto!>
<Che cosa?! Ma se prima ve ne
siete andat..>
Ahh ora capisco…Alejandro…
Il ragazzo compare accanto a me, tutto
soddisfatto e trionfante <Ho promesso a loro che sarei
stato il
loro personal trainer, a quanto pare è possibile far
cambiare
facilmente idea alle persone>
<Tzè..>
E’ tutto quello
che sono riuscita a dire.
Forse ci sa fare con le ragazze di
quel tipo, ma con me non avrà speranze.
Io non cambierò mai
idea sul tuo conto mio caro Alejandro. Mai.
……………………………………………
Dopo il diverbio tra Gwen e Courtney,
concluso con una sonora e chiara porta in faccia, rientro in casa,
intento ad avere le giuste spiegazioni per quel terribile
comportamento avuto poco fa.
L’appartamento sembra vuoto, nessun
rumore, nessuna parola, silenzio assoluto.
Quasi mi viene preoccupazione,
raggiungo in fretta la camera di Courtney, bussando più
volte
<Courtney, Courtney?! Tutto bene?! Ci sei?!>
<Sono viva…Tranquillo, non
tenterò il suicidio, ho cose ben più importanti a
cui pensare che a
te e alla tua nuova amica> La sua voce sembra essere
tranquilla, ma non mi apre la porta, forse perché ancora
arrabbiata.
<Potresti aprirmi? Vorrei entrare
e parlare con te…>
<Te lo puoi anche scordare>
Risponde scocciata <Lasciami in pace, devo
finire un libro
e ho bisogno dell’assoluto silenzio…>
Accidenti…Quant’è
testarda
quella ragazza?!
Io voglio solo chiarire e cercare di
farla ragionare, per quanto terribile sia la sua storia, il
comportamento di prima è stato molto infantile, non me lo
sarei mai
aspettato da una come Courtney. Lei sembra
così…Forte e sicura di
sé.
Devo ancora capirne di cose sul
mondo femminile…Perché non ci hanno scritto un
libro? Sarebbe più
facile..
<Possiamo almeno parlare, anche
se ci divide una porta non è mica detto che dobbiamo stare
zitti>
<Ma se ti ho appena detto che sto
leggendo un libro? Non ne ho voglia…Non abbiamo niente in
comune,
non ho bisogno di “parlare con qualcuno”>
D’accordo, la ragazza vuole il
gioco pesante? E così avrà..
Me ne vado nella mia camera,
recuperando la chitarra dalla custodia e tornando di fronte alla
porta della stanza di Courtney, mi siedo, appoggiandomi con la
schiena e iniziando a strimpellare una canzone.
...When
you're down and troubled
and you need a helping hand
and
nothing, whoa nothing is going right
Close your eyes and think of
me
and soon I will be there
to brighten up even your darkest
nights...
Non voglio apparire per il ragazzo
che non si fa mai gli affair suoi, ma sono preoccupato, sia per lei
che per Gwen. Di sicuro si sta molto meglio se si parla apertamente
con un amico o un confidente, in questi giorni ho potuto notare che
Courtney, così come le altre, non hanno molti amici,
nonostante
vivano qua da più tempo di me.
Voglio cercare di essere loro amico,
bhè…Forse con Heather sarebbe stato un problema.
Ma con le altre voglio tentare,
dopotutto, viviamo assieme, condividiamo l’appartamento, la
televisione, il bagno, perché non anche un’amicizia?
...You
just call out my name,
and you know whereever I am
I'll come
running, oh yeah baby
to see you again
Winter, spring,
summer, or fall,
all you have to do is call
and I'll be
there, yeah, yeah, yeah
You've got a friend....
La porta della sua camera di apre di
scatto, facendomi prendere una schienata per terra.
<Devo romperti la chitarra…O
preferisci lasciarmi leggere in pace?>
<Non preferiresti parlarle
davanti ad un vassoio di biscotti?>
<Per chi mi hai preso? Per una
ragazza disperata?> Tira un sospiro, rientrando
nuovamente in
camera, questa volta però, lascia la porta aperta, che
sollievo.
Rimango vicino all’atrio, non si sa
mai, conoscendola è probabile che tra poco mi sbatta
nuovamente la
porta in faccia. Si sa…Meglio prevenire che curare.
<Perché ce l’hai
così tanto
con Gwen? Insomma, a me è sembrata simpatica e..>
<Aaah aspetta un secondo, allora
è per Gwen che ti preoccupi, non per me. Oh certo, hai tutti
i
motivi per farlo, in fondo io sono solo quella con cui condividi un
appartamento!>
<Hey aspetta un attimo! Io non ho
mai detto questo!>
Ora me lo sento… Courtney
alzerà
le mani, è poco ma sicuro.
<Perché ti scaldi tanto?Non
credevo neanche di esserti simpatico>
<Ma infatti è vero!>
Ah ecco, immaginavo..
<E allora perché te la prendi
così?>
Dopo qualche istante, Courtney afferra
nuovamente il libro sul letto. Oh mamma..Ora me lo vuole
lanciare
in testa, non è così?!
Mi preparo al peggio, ma invece la
ragazza lo pone alla sua scrivania, voltandosi poi verso di me
<Quella ragazza simpatica che volevi portarmi in casa
poco fa,
mi ha tradito insieme al mio attuale ex fidanzato, ecco
perché ce
l’ho così tanto con lei..>
<Che …COSA?!> Non
ci
posso credere. Mi rifiuto
categoricamente di
crederci.
Non so cos’è
peggio…Lo shock di
aver scoperto che Gwen possa essere probabilmente fidanzata, oppure
aver saputo che ha tradito la sua amicizia con Courtney.
<Ma…Lei è..>
<Se stai per chiedermi se è
ancora impegnata. La risposta è Sì.>
Okay...Forse sono più arrabbiato
per la prima opzione, ma chi mi può biasimare? Conosco una
ragazza
fantastica e scopro che è fidanzata. Che destino infame a
volte.
Sono preoccupato anche per
Courtney, purtroppo i tradimenti non sono mai facili da superare.
<Mi dispiace..> Mormoro,
guardando la ragazza.
Lei mi lancia un’occhiataccia,
sospirando con aria affranta <Oh no..Di nuovo quello
sguardo..>
<Cosa?>
<”Compassione”…
La detesto.
Volevi sapere il perché ce l’ho con la darkettona?
Ora lo sai...>
Prende in mano un secondo libro e si stende sul letto <Non
ho
bisogno della tua compassione, quindi..A meno che tu non abbia
qualcosa di interessante su cui parlare, ho una ricerca da terminare
entro questa settimana, perciò è meglio che te ne
vai>
<E se invece ci prendessimo
qualcosa da bere e mi parli dei tuoi problemi? Magari se ti
sfoghi..>
<Ma chi sei? Il mio psicologo?!>
Urla infuriata <Esci immediatamente, o dirò
ad Heather che hai
sbirciato nel cassetto della sua biancheria>
<Ma io non ho fatto nulla del
genere!>
<Ma potresti farlo, voi maschi
siete tutti uguali…Tzè..> Mi
lancia un’altra gelida
occhiataccia, facendomi cenno di uscire. Io eseguo l’ordine
senza
fiatare, credo di aver capito ormai che con Courtney è
impossibile
fare una chiacchierata tranquilla..
Quella ragazza è troppo impulsiva,
è davvero…
Ma improvvisamente mi squilla il
cellulare, mi accorgo che si tratta di un numero sconosciuto.
Chi mai può chiamarmi in questo
momento?
<Pronto..?>
<Trent, sei tu? Sono
Zoey…Ricordi, la ragazza
dell’agenzia…>
<Zoey!! Sono contento di
sentirti! Immagino hai saputo del disastro>
Che sorpresa ricevere una sua
chiamata, con tutto quel che è successo in questi giorni, mi
sono
quasi scordato che Zoey sta passando probabilmente le mie stesse
situazioni di convivenza.
<Purtroppo sì, e non sono
affatto contenta, ma ormai dobbiamo stare ai patti del
contratto.>
<In effetti è
vero…Ormai è
deciso, mi dispiace per questo casino. Ma piuttosto, come hai fatto
ad avere il mio numero? Non mi ricordavo te lo avessi
dato…>
Posso sentire che si lascia scappare
una piccola risata < Pensa che prima avevo digitato
male il 4 e
ho telefonato ad una signora di circa settant’anni. Ad ogni
modo,
ho chiesto all’agenzia di darmi il tuo numero, volevo
chiamarti per
sapere come stavi e…Per sapere come l’hanno presa
le mie “quasi
coinquiline”>
Ora capisco tutto.
<Diciamo che è stata una
scoperta che ha sconvolto tutti>
Non credo le farebbe piacere sapere
che in fondo, si è salvata. Le sue “quasi
coinquiline” sono
davvero fuori di testa, Zoey sarebbe sopravissuta allungo con loro.
Non immagino io…
<Avrei tanto voluto conoscerle>
Sospira tristemente
<Perché non vi incontrate? Se
vuoi passa di qui un giorno e..>
<Non credo mi sentirei molto a
mio agio, in fondo non sono la legittima residente del vostro
palazzo, non posso balzare li come se nulla fosse>
<Oh bhè..> A questo punto resta
solo una cosa, anche se me ne pentirò amaramente, me lo
sento
<Possiamo cenare fuori da qualche parte? Intendo, sia
io, te e
le ragazze, così puoi conoscerle>
Per un breve istante non ricevo alcune
risposta, quasi inizio a pensare che sia caduta la chiamata, ma
finalmente Zoey risponde <Non saprei. Così
non sembrerei la
terza incomodo?>
<Veramente saresti la quinta se
contiamo me> Ridacchio <Ma comunque
se ti mette male..>
<No no no io vogli conoscerle!>
Dice preoccupata <Che ne dici se…Se porto
un’amica? Sempre
se non ti dispiaccia>
<Per me non ci sono problemi,
porta chi vuoi. Allora ci sentiamo più tardi per decidere
dove
andare e l’orario>
<E non dimenticare il giorno>
Aggiunge lei, per poi chiudere la chiamata con un ultimo saluto.
Forse non è stata l’idea
migliore
della mia vita, ma Zoey ha tutto il diritto di conoscere quelle
ragazze, seppur strane e scorbutiche. Ora il mio unico problema resta
nel…”Accetteranno o no?”
ANGOLO
AUTORE:
E
voilà il quarto capitolo!!^^
Che ne pensate? Finalmente è comparso anche il nostro
Alejandro!
La canzone che canta Trent si chiama "You've Got A Friend"
di Taylor James
Gentilmente suggerita da Misty_Pan96
A
prestissimo e grazie a tutti quelli che mi seguono! ;)
Un bacio grande
Nini
|
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Capitolo 5 *** Appuntamenti, Scontri e Piani malvagerrimi ***
Poco dopo la chiamata con Trent, io e
Bridgette siamo andate in un piccolo bar in centro per bere qualcosa.
Grazie a lei ho visitato per bene
gran parte della città, è stata davvero gentile e
disponibile, io
da sola mi sarei persa in meno di due minuti, non essendo abituata a
tutto questo caos.
<Sentiamo, perchè vuoi che
qualcuno ti accompagni in quella cena?> Mi domanda
Bridgette,
prendendo velocemente il menù dei caffè.
Appena provo a risponderle tuttavia, ci
raggiunge il cameriere per le ordinazioni, aspetto che lui se ne vada
prima di parlare; dopo essersi allontanato riprendo la conversazione
con più tranquillità <Perchè
mi sento a disagio. Insomma,
non conosco quelle ragazze, non vorrei essere invadente>
<Invadente per cosa? E' solo una
serata, inoltre...Non conosci quel Trent?>
<Sì ma ci ho parlato solo una
volta>
<Due volte> Mi corregge
<Se contiamo la conversazione al cellulare>
Mi scappa un piccolo sorriso <Hai
ragione però...> Arriva nuovamente il
cameriere con i due
caffè. Ma deve sempre raggiungerci mentre sto
parlando?
<E suppongo che l'amica da
portare, sarei io..> Dice Bridgette, ringraziando
successivamente il cameriere e prendendo la sua tazza di cappuccino.
<Bhè sì.
Allora...Accetti?>
Quasi mi sembra di supplicarla,
sembrerà strano, ma mi sarei sentita a disagio con quattro
ragazze
che non conoscevo.
Bridgette ci pensa su qualche minuto,
mostrandomi poi un piccolo sorriso <Per me va
bene>
<Ti ringrazio!> Esulto.
<Certo...Mi dispiace lasciare la
mia coinquilina da sola, ma non credo se la prenderà, non
ama molto
uscire..>
<Bhè puoi portare anche lei se
vuole..> Ma proprio nel momento in cui afferro la
tazza di
caffè, sento chiamare il mio nome..
<Zoey?>
Alzo si scatto lo sguardo, riconoscendo
immediatamente quella voce.
Non posso crederci...
E' quel ragazzo dell'autobus, un
certo...Ehm...Ancora non so con esattezza il suo nome.
Che strano trovarlo qui, strano
e...Bello.
<Hey! Sei tu...Ehm....>
<Mike!> Mi sorride.
Oh mamma....Quasi avevo dimenticato
il suo splendido sorriso.
<Che strano vederti qui Zoey.
N_non che non avessi voglia di vederti, anzi...A dire il vero pensavo
che fosse praticamente impossibile ritrovarti! Ma sono contento! Di
vederti...Perchè a dire il vero...Lo speravo..Eheh...>
Ed
ecco che inizia di nuovo un'altra imbarazzante conversazione tra me e
Mike, un po' come la volta scorsa, solo che in questo caso, abbiamo
Bridgette che ci osserva con perplessità, sicuramente si
sente a
disagio, forse anche più di noi.
<Vado a prendere un po' di carta>
Dice la mia amica, alzandosi da tavola. A quel punto abbasso lo
sguardo notando un paio di macchie di caffè nel mio vestito.
Che
razza di imbranata, e tutto perchè mi sono distratta per un
ragazzo...
<Ah...Che disdetta, io..>
<Nessun problema Zoey, ci penso
io> Si allontana <Intanto ti
tiene compagnia Mike
>
<Ehm...Sicuro!> Ripete
lui. Entrambi voltiamo lo sguardo imbarazzati, ma ad un tratto Mike
mi mostra un oggetto dall'aria molto famigliare <Questo
è tuo,
non è vero?> Mi pone davanti un fermaglio
rosso a forma di
fiore: Quasi non ci posso crede... Quello è il MIO
fermaglio.
Ricordo di averlo perso lo stesso
giorno che sono arrivata in città, poco dopo aver incontrato
Mike
sull'autobus, che fortuna....Credevo di non trovarlo più.
<Sai, deve esserti caduto quel
giorno in autobus, solo che non ho fatto in tempo ad accorgermene,
che già eri scesa>
<Non avevi fatto in tempo neanche
a dirmi il tuo nome> Tiro fuori un piccolo sorriso,
prendendo
l'oggetto in mano e lanciando un veloce sguardo al ragazzo <Grazie
Mike. Non ci crederai, ma è uno dei miei fermagli
preferiti.>
<Allora ho fatto bene a
raccoglierlo. Nel caso....Ti avessi di nuovo incontrata>
Che dolce questo ragazzo.
Non credevo fosse
così...così...
Un momento, non affrettiamo le cose,
dopotutto lo conosco solo da un giorno, più o meno.
Magari è gentile di suo, forse non
ha un'interesse particolare per me.
Ohh ma che sto pensando, non
costruiamo castelli in aria per ora, mi ha solo riportato un oggetto.
Certo...Un oggetto che poteva
benissimo tenerlo per se, o magari per la sua fidanzata.
Ma se non avesse la fidanzata? Forse
dovrei aspettare che mi chieda di uscire, magari accetterò.
Di sicuro accetterò.
Mi viene un gran mal di testa a
furia di tutti questi controsensi, possibile che debba sempre essere
così tremendamente complicata?!
<Zoey, senti..>
Mi volto verso di lui, come se mi
aspettassi per davvero una probabile richiesta di uscita assieme.
<Sì?>
<Ecco...Mi chiedevo, sempre se tu
voglia e, sempre che tu non abbia niente di importante da fare,
magari...Che ne so, io e te potremmo uno di questi giorni...>
Ma la conversazione viene
improvvisamente interrotta da una musichetta assordante, Mike tira
fuori dalla tasca dei jeans un cellulare, voltando leggermente lo
sguardo <Pronto?>
Passano alcuni minuti di completo
silenzio, ma posso notare l'espressione di Mike farsi sempre
più
scocciata. Sospira, massaggiandosi la fronte con la mano libera
<..Ah...proprio ora? Non posso aspettare questa
sera?>
Un altro vuoto pieno di silenzio, seguito da un secondo sospiro
rassegnato del ragazzo <D'accordo d'accordo,
sarò li tra venti
minuti. A dopo> chiude la chiamata, dandomi di nuovo
attenzione <Mi dispiace, devo andare, è
successo un'emergenza
e..>
<Hey non fa niente, posso
capire...> Dico dispiaciuta, in effetti per un breve
istante,
speravo mi invitasse ad uscire.
<Ma possiamo sempre sentirci!>
Tira fuori dalla tasca un fazzoletto ed una penna, scrivendomi
probabilmente il suo numero di cellulare <A presto
Zoey!>
<Ciao Mike>
Guardo il fazzoletto che mi ha
lasciato. Lo avrei chiamato? Non ho tutto questo coraggio..
Aspetterò qualche giorno, se non si
fa vivo, proverò a contattarlo io.
Ma in effetti, spero tanto di
sentirlo presto.
…................................................
Dopo lo splendido
pomeriggio che quegli sfigati amanti dei fiori mi hanno fatto
passare, non solo non ho completato il lavoro, ma mi sono addirittura
beccato una ramanzina dal capo.
Che ci posso fare se mi
hanno colto di sorpresa, lanciandomi terra in faccia e sulla mia
ruspa?!
Dannati hippy dei miei
stivali, quanto avrei voluto che sparissero.
Ora mi trovo in cucina a
mangiarmi un panino e progettando un piano abbastanza astuto e
inaspettato per sbarazzarmi definitivamente di quella marmaglia.
Improvvisamente sento un
rumore di chiavi, successivamente la porta che si apre <Ciao
gente, novità?!>
Ah...E' solo quell'idiota
di Sam. Tornato dal suo lavoretto in quel negozio di fumetti.
Quelli che ci entrano
sono ancora più stupidi di lui, mi domando come possano
esistere
persone del genere.
<Hey, ma non hai
sentito che sono entrato?> Mi raggiunge.
Borbotto un “Non me ne
frega niente”, sotto lo sguardo divertito di
Duncan, appena
giunto in cucina. Tzè...Come se la presenza di uno
non fosse già
fastidiosa.
<Spiacente Sam, oggi
Scott è di cattivo umore..> Dice, dandomi
una piccola
gomitata per attirare la mia attenzione <E' dura
perdere contro
un gruppo di ambientalisti eh?>
<E tu come fai a
saperlo?!>
<Le voci circolano in
città...>
Mi volto verso quei due,
fuori di me dal nervoso <Mi hanno colto alla
sprovvista. Tzè...
Quegli stupidi ecologisti hanno solo vinto la battaglia, ma di sicuro
non la guerra! Mi sbarazzerò di tutti partendo dalla loro
leader, è
lei che muove tutta la marmaglia.>
<Che cosa?! Vuoi dire
che ti sei fatto battere da una ragazza?!> Domanda
divertito
il punk, scoppiando in una fragorosa risata <Non ci
posso
credere!!> Anche Sam si unisce alla risata, ma la
smette
subito appena gli lancio un'occhiataccia degna di un serial killer.
<Hai perso a
prescindere Scott...>
<Che vorresti dire
Duncan?!>
<Semplice>
Prende una ciambella al ripiano superiore e ne da un morso, per poi
continuare il discorso <Il tuo avversario è
una pupa. Se
perdi, verrai ricordato come colui che è stato battuto da
una
ragazza...>
<Ma non succederà..>
Lo minaccio
<..E se vinci, verrai
solo ricordato come il tizio che ha battuto una ragazza, in entrambi
i casi ci rimetti>
Lo ammetto, ha ragione...
Devo trovare il modo di
vincere, senza fare la figura del cretino.
<La tua situazione mi ricorda
molto un videogioco ambientato durante la II° Guerra mondiale,
Grafica perfetta, tasto per mimetizzarsi e scelta tra 10 tipi di armi
da fuoco. Non male..> Annuisce Sam soddisfatto <Il
punto
è che dovresti...>
<Scusa, ma non ho assolutamente
voglia di ascoltare una delle tue assurde storie da video-game>
Mi alzo, dirigendomi in camera mia. Quando vedo entrare
nell'appartamento Zoey. In pochi istanti Sam la raggiunge <Zoey
Zoey!! Per fortuna che sei arrivata!! Non fai i tuoi deliziosi
biscotti alla marmellata?>
<Cosa?! Ma sono solo le 6 e mezza. Si fa
cena più tardi>
<E chi ha detto che sono per la
cena? Pensavo più ad uno spuntino....Pre-cena!>
Zoey si porta una mano al viso,
cercando di ignorare le continue richieste culinarie di Sam.
<Sta sera dovrete sbrigarvela da
soli, io sono a mangiare fuori con delle amiche e..>
<Con delle amiche?!>
Ripetiamo all'unisono io e Duncan.
<E come sarebbero queste tue
amiche?>
<Sexy?>
<Siete sempre i soliti. E
comunque non lo so, le conosco questa sera> Si dirige
in bagno
<Sono le ragazze con cui avrei dovuto
convivere..>
Ma le blocco la strada, impedendole di
entrare <Un momento, stai dicendo che intendi
abbandonarci?>
<Cosa?! No....> Mi sorride
intimidita <E' solo un piccolo incontro
amichevole..>
<Amichevole? Se non le conosci
nemmeno> Mostro un piccolo ghigno <Potrebbero
essere dei
pessimi soggetti>
<Peggio di voi? Ne dubito..>
<Ti faremo da scorta, avrai ben
tre guardie del corpo>
<Quattro, se aggiungiamo Geoff>
Annuncia Sam.
Ma io mi volto verso di lui <Lui
l'ho contato, chi ti ha detto che tu puoi venire?!>
<Faccio parte del gruppo tanto
quanto gli altri, ho tutto il diritto!>
<Ma se ti sei perso al
supermercato..> Dice Duncan, intromettendosi nel
discorso.
<Per la quattrocento-millesima
volta, non mi ero perso, al bagno c'era una lunga coda!>
<Tzè...Che sfigato>
<Adesso basta!> Zoey
interrompe la nostra lite, dividendoci tutti e tre e puntandomi il
dito contro, arrabbiata <Smettetela di litigare,
sembrare dei
bambini! Io questa sera esco e non ho bisogno che voi mi facciate da
balia! Combinereste solo dei pasticci, restate a casa a riflettere
per bene sul vostro comportamento!> Detto
ciò chiude
violentemente la porta del bagno, sotto lo sguardo incredulo di
tutti, compreso il mio.
<Visto? Che vi dicevo...Quella
ragazza vuole prendere il controllo della situazione..>
Ed io non posso di certo
permetterlo. Mi vedo costretto a fronteggiarmi non con una, ma con
bei due femmine ribelle che non vogliono stare al loro posto.
Sam
cerca di migliorare la situazione, offrendo nuove proposte che, come
al solito, non vengono mai accettate
<Bhè...Possiamo
sempre ordinarci una pizza!>
Duncan si volta verso di noi, mostrando
un piccolo sorrisetto <Scordatelo nerd, io propongo di
disobbedire alla “mammina” e di fare i cattivi
ragazzi>
<Lo penso anch'io>
Eh sì...
Credo che passeremo una serata
davvero interessante. La guerra alle donne è
iniziata.
….................................................................
Che schifo di giornata, non solo ho
litigato con il mio probabile ex ragazzo, ma addirittura ho
incontrato una vecchia conoscente del mio ultimo anno di liceo.
Fino a questa mattina sembrava
risolversi tutto ed invece l'incontro con Trent mi ha portato ad
avere un pessimo incontro. Chi avrebbe mai potuto pensare che quel
ragazzo convivesse con l'unica persona al mondo che non avrei mai
e poi mai voluto incontrare ne in questa vita e
neanche in
tutte le altre che mi aspetteranno in futuro!
E' vero, Courtney ha tutte le
ragioni del mondo per avercela con me, ma mettermi in imbarazzo in
quel modo se la poteva pure risparmiare, mi ha fatto fare la figura
della sgualdrina, probabilmente avrà raccontato a Trent
l'inimmaginabile per mettermi in cattiva luce, tipico del suo
atteggiamento da una che non vuole ammettere mai i propri limiti.
Aaaah ma che mi importa?! In fondo
ho altri problemi a cui pensare..
Forse non avrei dovuto accettare
l'offerta di Trent, anzi...Forse non avrei dovuto neanche
socializzare con lui, guarda a che disastro mi sono fatta
coinvolgere.
Se mai dovessi rincontrarlo,
speriamo solo che non mi giudichi, come invece molti hanno fatto.
Mancano dieci minuti prima che
finisca la pausa pranzo. Mi avvicino al bar di fronte al negozio in
cui lavoro, incontrando lui..
Quel ragazzo per cui sono
considerata una ladra di fidanzati.
Il ragazzo che mi ha illusa per
troppo tempo, e che ora sono stufa.
Non lo guardo neanche negli occhi, mi
limito a raggiungerlo al bancone con un'espressione imbronciata.
<Che vuoi?!> Domando
seccata.
<Ma come?Non sei contenta di
vedermi piccola?> Mi dice lui, con un piccolo
sorrisetto in
volto. In tutta risposta gli lancio una forte occhiataccia, sperando
di farlo zittire, ed invece..
<Non capisco perchè sei
arrabbiata, è normale che voglia vedere la mia ragazza
dopotutto>
<Ah...Adesso sono la tua
ragazza?!>
E' più forte
di me,
quando da risposte simili non riesco proprio a trattenermi <Ero
anche la tua ragazza quando sei sparito in Québec per sette
giorni,
senza farti sentire e senza neanche mandarmi un messaggio per
avvertirmi?!
Non posso farci niente. Lui riesce a
tirare fuori il peggio di me.
<Avanti piccola...> Cerca
di calmarmi, ma inutilmente <Ho avuto delle faccende da
sbrigare..>
<Già...Immagino con chi..>
Borbotto, abbassando lo sguardo infastidita. Lui mi alza il mento,
obbligandomi a guardare i suoi, a mio malincuore, meravigliosi
occhi chiari..
<Ascoltami Gwen, non pensar male,
non sono uscito con nessun'altra ragazza>
Mi libero dalla sua presa <E'
inutile....Non riesco a crederti....> Tiro un
sospiro,
portando una mano al capo <E' finita. Possiamo rimanere
solo
buoni amici se vuoi...>
<Che cosa?!> Stranamente,
lo immaginavo più dispiaciuto. Per lo più
sembra...Scocciato?
<Solo perchè non mi sono fatto
sentire? Stai scherzando, vero?!>
<Sono stufa di tutto questo, è
da un anno che non facciamo che fare un passo avanti e dieci
indietro! Voglio smetterla di credere che tu non mi tradisca, ma la
verità è questa> Alzo
leggermente la voce, non è nel mio
intento attirare l'attenzione di chi si trova al bar e dintorni, ma
di fronte a tutto questo, com'è possibile non trattenersi?!
Sono furiosa, delusa e sopratutto mi
sento una cretina.
Cretina per essermi auto-convinta
che questa storia avrebbe potuto funzionare..
Cretina perchè cerco sempre ragazzi
sbagliati..
<Ti rendi conto di star facendo
un grosso errore mia cara?!> Domanda lui con
sfacciataggine
<Non troverai mai un ragazzo paziente come me, disposto
ad
accettare il tuo pessimo carattere. Andiamo Gwen,
tesoro...Riflettici..>
Come ha detto?! Pessimo carattere?!
Questo è troppo, mi
volto verso di lui, urlandogli tutta la mia rabbia possibile
<Ah...Quindi adesso avrei anche un pessimo carattere?!
E perchè
mai lo vengo a scoprire solo ora?! Sentiamo!>
<No aspetta, mi sono espresso
male>
Tzè...Tipico...
Fa tanto il gradasso, ma appena
mostri un briciolo di coraggio in più, si tira indietro con
la coda
di paglia.
<E' solo che sei sempre così
riservata, perchè non provi ad essere un po'..Come...>
<Come le altre?! Spiacente ma io
non sono come le ragazze che frequenti...!> Rispondo
seccata
<Hai avuto un anno per conoscermi, ed io non intendo
più far
finta di niente> Detto questo mi allontano, sotto lo
sguardo
stupefatto di tutti.
Che parlino, tanto a me non importa
niente.
Non mi è mai importato nulla di
ciò
che pensasse la gente.
E' questo che mi distingue dalla
massa e mi fa sembrare...Strana.
<Addio Drake> Esco dal
bar, dirigendomi al lavoro.
Stranamente, credevo di sentirmi uno
straccio, ed invece mi sento più....come dire...Libera.
Come se mi fossi tolta di un peso.
Spero vivamente di non incontrarlo
più, o almeno, non nelle prossime settimane.
Forse questa
giornata può finire per bene...
ANGOLO
AUTORE:
Buonsalve
a tuttiiiii!!
Mi
dispiace averci messo una settimana ma sono talmente piena di compiti
da fare che non posso neanche svagarmi 10 minuti al computer. Giugno
si avvicina...Ed io sono tesa (T___T)
Spero
che vi sia piaciuto questo capitolo. E per tutti coi che avete
pensato alla DxG Bhè..
Sì
ci avete azzeccato, solo che non si tratta di Duncan ma di Drake! XD
(Personaggio spudoratamente inventato da me per creare ancora
più scompiglio)
Per chi stesse seguento A TUTTO REALITY LA CROCIERA: La continuo la
prossima settimana (sempre a chi interessi)
Comparirà
anche più avanti...Ma non gli darò molto spazio,
ormai la sua
storia con Gwen è finita, stop (u.u)
Ma
ci sono altre cose da scoprire più in là...
Spero
continuiate a seguire la fic!^^ Grazie a tutti, chi segue, chi
recensisce, chi ha messo la storia tra le preferite!! Thank you
^///////////^
Un
bacio a tutti!
Nini
|
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Capitolo 6 *** Rivalità eccessive ***
Dopo l’uscita con Zoey, mi dirigo
alla palestra dove lavora Geoff. Purtroppo, dato che entrambi
lavoriamo, ci vediamo meno rispetto ai primi tempi, oltretutto io
faccio volontariato e molte volte mi capita di uscire prima del
previsto, per andare a pulire una spiaggia o soccorrere qualche
delfino.
Tutto questo dovuto dall’inquinamento
e la mancanza di rispetto degli esseri umani sulla natura..
<Hey
piccola! Non pensavo di
vederti> Ringrazia velocemente una coppia di
clienti e mi
raggiunge, dandomi un bacio a stampo <Pensavo stessi con
Zoey>
<E’
appena tornata a casa, così
ho pensato di venirti a trovare, dato che finisci il lavoro tra un
ora>
<Direi
anche prima…> Volta lo sguardo,
indicandomi un
edificio di fronte a noi.
Io in tutta risposta, scuoto il capo rassegnata…
No…Non di nuovo
quella storia…
<Geoff..>
<Come si permettono
di rubarci i
clienti? La nostra palestra è c’è fin
dai tempi del mio bis bis nonno>
<Geoff, il tuo bis
nonno è del
Texas>
<Ah
davvero?> Domanda confuso
<Mmh…Allora
mi sto confondendo con mio zio…>
<Buongiorno,
Cowboy della palestra
accanto..> Mormora una voce a noi famigliare.
Evito anche di voltare lo sguardo,
sapendo già chi mi sarei trovata di fronte.
Proprio
così…
Alejandro Burromuerto,
lavora da
parecchio tempo nella palestra vicino a quella di Geoff.
E’ normale un
po’ di rivalità,
dopotutto se si trovano una di fronte all’altra, in uno dei
quartieri più popolati di tutta Toronto, ma negli ultimi
tempi le
competizioni si sono fatte “un tantino” eccessive.
Colpa di Alejandro e del
suo fascino
latino che mette ai suoi piedi ogni genere di ragazza che incontra,
inducendole ad iscriversi solo per averlo come personal trainer.
Come si fa a non capirle, in quanto a bellezza, credo di non aver mai
visto un ragazzo più carino.....Bhè a parte il
mio Geoff.
<E’
un piacere vederti, Bridgette>
Alejandro mi si avvicina, mostrandomi un sorriso e tentando di darmi
il classico “bacio alla mano”. Ma Geoff giustamente
si mette in
mezzo, cercandolo di farlo allontanare il più possibile <Hey
amico, giù le mani dalla mia ragazza>
Ah…Sempre il
solito…
Non
c'è bisogno di fare queste scenate di gelosia. Dopo due anni
che stiamo insieme, dovrebbe
fidarsi di me.
<Stavo
solo cercando di essere
gentile> Si giustifica lui <Allora, come vanno gli
affari?>
Chissà il
perché, ma il suo tono non
sembra affatto cordiale anzi..
<Benissimo anzi,
una meraviglia!>
<Sul serio?
Sai…Sto intascando un
sacco di iscrizioni…Non male, dato che sono stato assunto
solo 5
mesi fa>
Ed ecco che iniziano le
provocazioni,
speriamo solo che Geoff sia più maturo e rispettoso nel..
<Ah si?
Bhè…Io ho così tanti
nuovi clienti che non c’è nemmeno più
spazio nella palestra!>
Appunto…
<Ma non
mi dire..> Mormora
l’ispanico, tirando fuori un piccolo sorrisetto.
<Già,
non te lo dico!>
Evidentemente Geoff non
afferra il
sarcasmo, sarà meglio fermarlo prima che inizi a fare (o
dire)
qualcosa di cui possa pentirsi.
<E comunque, tu
attiri solo ragazze,
non è leale>
<Ciò che
conta è la quantità, ed
io porto molta più clientela>
Ma improvvisamente lo
"scontro" viene interrotto da qualcuno.
<Scusa
amico...Vorrei iscrivermi..>
Tutti e tre ci voltiamo, notando
davanti a noi un ragazzo in apparenza bhè....Atletico,
indossa una tuta rossa, perciò direi di sì, un
tipo sportivo.
<Iscriverti?!
Ma certo!> Esulta
Geoff.
Ma Alejandro si intromette, cercandolo
di portarlo dalla sua parte <Perchè
iscriverti in questi posto?!
Non vedi com'è poco funzionale. Se vai alla palestra di
fronte ti
assicuro che troverai il meglio, belle ragazze, attrezzature
eccellenti..>
<Mmh...La tua
offerta sembra
migliore del..>
<Ma se
ti iscrivi da noi, riceverai
il 20% di sconto!> Aggiunge Geoff
<Grandioso!
Allora...>
Ma Alejandro sembra non demordere <Da
noi il 35%....Inoltre come offerta un set completo di tuta e scarpe a
scelta>
<Ancora meglio,
ma..>
A quel punto Geoff prende per un braccio il ragazzo,
trascinandolo dalla sua parte e guardando
minaccioso Alejandro <Questa
palestra era la sua prima
scelta!Perchè non vai a disturbare qualcun altro?!>
Alejandro fa lo stesso gesto <Perchè
te la prendi così tanto? Hai paura che possa cambiare
idea?!>
<Fatti da
parte!>
<Dagli la
libertà di scelta, sono
sicuro che vorrà andare nella palestra giusta, ovvero la
mia>
In men che non si dica, iniziano a litigarsi il cliente, che
viene continuamente scosso da entrambe le parti.
<Hey!Non sono un
bambolotto!...Smettetela!...Allontanatevi!!>
<Come
non detto...> Mormoro
rassegnata, allontanandomi di qualche passo, sembrano due bambini che
si stanno litigando un giocattolo.
Per
fortuna ricevo una chiamata, che mi
permette di distrarmi da quel momento tremendamente imbarazzante
<<Pronto?>>
<<Sei
ancora in giro...?>>
<<Ehm...più
o meno...>> Sorrido leggermente, sono
felice
che mi abbia chiamato, dovevo giusto sentirla..
<<Sei
da Geoff? Volevo sapere se potevi fare un salto al
supermercato...>>
<<Sì!
Sono alla..>>
Ma mi blocco improvvisamente, vedendo
il ragazzo scivolare a terra per via delle continue discussioni tra i
due.
<Voi due siete
pazzi!!> Si
allontana, titubante <State lontano da me!!>
<Oh mamma...>
<<Che centra tua
mamma?>>
Scuoto il capo, tornando alla
conversazione per cellulare <<N_niente
Gwen...C'è un po' di movimento
qui..>>
<<Lo
credo. E' una palestra>>
<<Già...>>Fingo
una risatina,
cercando di sdrammatizzare <<Ad
ogni modo, sono contenta che mi hai
chiamato, volevo giusto parlarti per questa sera...>>
<<Ovvero...
dopo cena, serata horror? Ho affittato "il ritorno di Jack lo
Squartatore", non vedo l'ora di vederlo>>
<<Non
proprio>> Rabbrividisco.
Gwen ed io ci conosciamo fin dai
tempi
delle superiori, anche se, a dir la verità, abbiamo legato
solo all'ultimo anno, poichè
entrambe seguivamo le elezioni scolastiche. O meglio...Io aiutavo
un'amica nella campagna pubblicitaria, mentre Gwen era stata eletta per
puro
scherzo da un gruppo di ragazzi che volevano prendersi gioco di lei.
Siamo coinquiline e nonostante
tutto andiamo molto d'accordo, tranne per la
questione degli horror
e...Ragazzi...
Come il suo fidanzato, Drake,
non mi piace per niente.
<<Sono
stata invitata a
cena fuori da un'amica che ho conosciuto oggi, ci saranno altre
ragazze e bhè...Se vuoi puoi venire anche te. Non voglio
lasciarti
da sola e...>>
<<Nessun
problema, vai pure...Sai che
non mi piace stare circondata con troppe ragazze snob..>>
<<Non
penso siano snob, e comunque ti
farebbe bene uscire un po', non puoi sempre stare chiusa in casa a
guardare film o..>>
<<Ma
io esco, solo che questa sera
non mi va>
Tiro un sospiro, sorridendo leggermente <<Sei
sempre la solita, ma se cambi idea, siamo da “Il
Cigno d'Oro” alle 8 e
un
quarto, faccio un salto a casa per prepararmi>>
Ci
salutiamo, chiudendo entrambe la chiamata.
…................................................................
Ricapitoliamo:
Ho scelto il ristorante, Zoey ha confermato la presenza con una sua
amica...Cosa manca? Chiederlo
alle ragazze.
Solo
che temo in una risposta negativa.
Più
che altro, è il fatto di averle tutte e quattro a cena che
mi
preoccupa...
Inizio
Flash Back:
Ora di
cena all'Appartamento di Trent e co.
Dawn
osserva il cibo intimorita <Carne?
Ma...>
<Sei
sicura che non contenga troppo grasso?> Dice
Dakota, mangiando un
pezzo di pane.
Courtney
si volta verso di lei, furibonda <Guarda che il pane ti fa
gonfiare come un pallone>
<Cosa?!>
Guarda il restante panino che ha in mano e rabbrividisce, tirando un
piccolo urletto
<Aaaah!! Che orrore!! Diventerò un dirigibile!!>
<Se
non vi piace quello che cucino potete anche non mangiare!>
<Mi
passeresti del sale?> Domando gentilmente, ma la
ragazza sembra scambiare la mia richiesta per un altro "insulto" al suo
modo di cucinare.
<Ah...Adesso
è anche poco salata eh?! Ed io che ho sprecato venti minuti
della mia
vita per prepararvi questo piatto!>
Improvvisamente
entra in casa Heather, sotto lo sguardo furibondo della castana
<Finalmente ti sei
degnata di raggiungerci! Dove sei stata fino a
tardi?!>
<Ma
chi sei?! Mia madre?! Fatti un po' gli affari tuoi!>
<Avverto
un'aura buia e tempestosa invadere la nostra cena, calmatevi prima
che scoppi il finimondo!>
<La
vuoi finire Dawn di essere così melodrammatica?!>
Risponde
seccata Heather
<Tu!!>
Dakota indica nervosamente Courtney <Se accumulo anche solo un
chilo in più sarà soltanto colpa tua e della tua
cucina!>
<Almeno
non scambio il sale per lo zucchero!>
<E'
successo solo una volta..>
<Veramente...Cinque..>
Aggiunge Dawn, sotto l'espressione accusatoria di Dakota.
Conclusione?
Una serata passata a mangiare “in compagnia” dei
continui litigi
delle quattro, seguita anche dal volo di un piatto, ma per fortuna
nessuna si è fatta male...Già...perchè
me lo sono beccato io
in
faccia per sbaglio.
Pessima
mira Courtney...Pessima mira.
Fine
Flash Back
Temo
che in un ristorante succeda di peggio, ma perchè diamine ho
accettato?!
Ma rispetto a ieri la
situazione sembra essersi calmata, in tutt'oggi
non ho sentito ancora un urlo, a parte la situazione Gwen/Courtney,
per cui credo possa fare un tentativo...
Massì....Siamo positivi...
In
questo momento mi trovo in casa, aspettando ansioso l'arrivo delle
ragazze, finchè sento un rumore di chiavi, pochi istanti
più tardi,
Heather e Dakota varcano l'entrata, seguite a ruota da Courtney.
Tre in
un colpo solo... E quelle più pericolose,
perfetto.
<C_Ciao
ragazze! Sentite, volevo sapere se..>
<Non
ora! Devo farmi una doccia seduta stante!> Heather
mi sorpassa,
senza degnarmi neanche di uno sguardo <Non vedo l'ora che tu
prenda questa cavolo di patente Dakota! Sono stufa di darti dei
passaggi e sopratutto sono stufa dei tuoi chili di profumo
che mi intasano tutta la macchina!> Posa di scatto
la borsa, dirigendosi veloce al bagno.
<Ma
se mi hai dato un passaggio dopo che ti ho promesso che ti avrei
comprato quella!> Indica la borsa a terra,
recuperandola e togliendosi gli occhiali da sole <Le borse sono come dei
piccoli
e graziosi cagnolini, devi prendertene cura e ovviamente, puoi
abbinarli perfettamente con scarpe ed accessori!>
<Ma smettila!> Risponde Courtney
<Ma è vero! E' così che faccio
con il mio cane>
<Ma
è una cosa orribile! Devi trattare meglio quella povera
creatura>
Aggiunge Dawn. Io mi volto di scatto verso di lei <E tu quando
saresti entrata?!>
<Poco
fa...Ma nessuno ci fa molto caso> Mi sorride.
Improvvisamente
sentiamo un forte urlo provenire dal bagno, Heather esce, coperta da
un asciugamano <Uno
scarafaggio! Argh!! Che orrore, come si può vivere
in un posto del genere!>
<Bleeeeeh
che schifo!> Indietreggia Dakota, voltandosi verso
di me <Pensaci
tu Trent, sei o non sei l'uomo di casa?>
<Cosa?! Ma io..>
<Fate
largo che ci penso io!> Interviene Courtney con in
mano una
bomboletta di veleno per insetti, fa per spruzzarla ma Dawn la blocca
<Fermati!!
Così lo ucciderai!>
<E'
quello il mio intento!>
La
ragazza prende in mano l'insetto <E'
pur sempre un essere vivente>
<E'
un insetto e deve morire spiaccicato! E' la legge della natura!>
Dice Heather, facendo un passo in avanti, ma torna immediatamente
indietro non appena Dawn si volta con lo scarafaggio in mano.
<Ti
piacerebbe se qualcuno tentasse di ucciderti?!>
<Tzè...Ci
sono così tante persone che mi odiano che ormai ho perso il
conto..>
<Bhè
non gli farete del male! Ve lo impedirò!>
<Courtney
spruzza quell'affare anche a lei, magari così acquista un
po' di
furbizia>
<Sei
matta?! E' pericoloso...> Indi si volta verso Dawn
<Avanti
smettila di fare la bambina e lasciami sterminare quello
scarafaggio!>
<Mai!>
<Ehm...Ragazze...>
Tento di attirare la loro attenzione, ma niente da fare.
Dakota
tira fuori un piccolo sorriso, afferrando la borsa di Heather <Bhè...Dato che
non la vuoi più me
la riprendo io> Ma viene bloccata per un braccio
da
Heather <Non se
ne parla, ti ho dato il passaggio e mi merito
quella borsa!>
<Ragazze...>
<Solo
se la tratterai bene>
Heather
gliela sfila di mano <Non
è mica un animale. Non farne una
scenata...>
<Ragazze...>
<Stiamo
parlando del mio campo di competenza!>
<Che ne dite se sta sera
andiamo a cenare fuori tutti insieme? Viene con noi anche
un'amica..>
Tutte
e quattro smettono improvvisamente di discutere e si voltano verso di
me.
Non saprei ma, ho la
terribile sensazione che mi stai per succedere qualcosa di orribile..
Non mi dirai che...
Oh mamma...Me lo sento, vogliono
uccidermi.
…..........................................................
<Ragazzi!! Aprite
subito!!> Urla Zoey, tirando alcuni pugni alla
porta del bagno. Io e Duncan osserviamo la scenetta divertiti.
<Ehm...Non
possiamo...e' bloccata...> Mento, ridacchiando
spudoratamente.
Oh sì...Mi
sto davvero divertendo adesso.
Zoey non sembra cascarci, e continua ad urlare senza sosta <Piantatela di fare i
bambini!! fatemi usciree!>
Ma Sam inizia ad intromettersi come a suo solito <Ragazzi...Forse dovremmo
liberarl...>
<Non se ne parla,
non la libereremo finchè non ci permette di venire con lei
sta sera a cena>
<Ve l'ho
già detto, è una serata per sole ragazze!>
<Appunto per
questo vogliamo andare!> Dice Duncan <Prendere o lasciare
bambolina>
<E se vi servisse
il bagno per...che ne sò...Una doccia?!>
<Naaaah...A noi ci
piace l'odore vero, quello da uomo..> Aggiungo
soddisfatto
<Bleh>
Mormora Zoey, per poi cadere in un profondo silenzio, dopo diversi
minuti, decide di accontentarci, dicendoci il luogo del ristorante e
l'ora. Perfetto.
Proprio in quel momento entra in casa Geoff, che ci osserva incredulo,
fa per aprir bocca ma Duncan lo precede <Non prendere impegni,
questa sera abbiamo un appuntamento con delle pollastre>
<Cosa? Ma io sono
fidanzato>
<Mica sei sposato!
E comunque fa come vuoi, una in più per noi>
Ridacchio tra me
<Grazie per l'invito...Zoey> Apro la porta
del bagno, facendo cadere la ragazza per terra, che mi guarda con occhi
pieni di rabbia
<Grrr.....questa me la pagherai Scott>
ANGOLO
AUTRICE:
Okay
ehm...Saaaaaalve!
Vi
piace? Ci sono errori? Fatemi sapere ^^
Al
prossimo capitolo, super cena di gruppo, e non solo...
Forse
forse forse, riesco a postare tra qualche giorno il prossimo capitolo!^^
Sono
ispirata!
Un
bacio!
|
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Capitolo 7 *** Una serata movimentata ***
Finalmente, dopo numerosi battibecchi,
raggiungiamo il ristorante prima dell'arrivo di Zoey e della sua
amica, chissà se sarebbe andata d'accordo con le altre.
Per fortuna che Dawn è
riuscita a
calmarle in tempo, nonostante sia terribilmente inquietante a volte,
è l'unica con un po' di sale in zucca rispetto alle altre,
in un
certo senso sono sollevato nell'averla spesso dalla mia parte.
Giungiamo al ristorante e ci sediamo al
nostro tavolo, fino ad ora tutto bene, le ragazze non hanno fiatato,
nessun litigio, nessuna discussione.... Forse la serata può
svolgersi in maniera normale.
<Chi hai detto che viene?>
Mi domanda Courtney
<Zoey, è la ragazza
che avrebbe
dovuto convivere con voi al posto mio>
<Speriamo non sia una
guastafeste> Risponde acida Heather
Inconsciamente mi lascio scappare un
“Senti chi parla”, la ragazza si
volta verso di me
lanciandomi una delle sue gelidi occhiatacce della serie “Presto
ti ucciderò”.
Accidenti a me e alla mia boccaccia, ho
solo scherzato, ma devo farmi entrare in testa che con loro
è meglio
non rischiare di fare certe battute.
<Ciao Trent> Alzo
lo
sguardo, trovandomi una Zoey che sforza un sorriso.
<Ciao Zoey! Sei in
anticipo>
<Mai quanto voi. Aspettate da
molto?>
<No anzi, siamo appena
arrivati!>
C'è qualcosa che non va nella sua
voce, non sembra molto contenta.
<Bene, se hai finito di flirtare
con la tua ragazza, avrei un menu da sfogliare>
<Che cosa?!> Dice
Zoey incredula.
Io scuoto il capo, indicandole la fonte
del commento poco carino <Zoey, ti presento
Heather...>
In tutta risposta la ragazza alza
ancora di più il menu coprendosi il viso <E'
un “vero
piacere”>
Dopo di chè indico le altre, partendo
da Courtney e terminando con Dakota, al contrario le altre sono state
molto più socievoli, stranamente anche Courtney.
Tre su quattro non è male
come
inizio.
<Aspetta, ma non dovevi portare
anche una tua amica?> domando alla ragazza.
Lei borbotta un “Non
esattamente”,
mostrando un piccolo sorriso <Ehm...A dire il vero
c'è stato
un “piccolo” cambiamento>
<Quanto
“piccolo?”>
Perchè tutti
questi giri di parole...
<Viene qualche persona in
più>
Mormora Zoey,
grattandosi il
capo nervosa, sforza un altro sorrisetto <M_Ma
sono
gente a posto.......No aspetta che sto dicendo>
Improvvisamente giungono al nostro
tavolo tre persone, un ragazzo totalmente preso da un videogioco per
prestare attenzione a ciò che gli succede attorno, una
ragazza
bionda che guarda severa il tipo al suo fianco <E
così pensavi
di spassartela con le altre ragazze>
<Io non centro nulla! Gli altri
mi hanno costretto, non sapevo che ci fossi anche tu!>
<Cosa intendi dire? Se sapevi che
uscivo con Zoey e lei era con voi...>
<Non sono bravo in matematica te
l'ho già detto...>
<E' una questione di intuizione
Geoff> Sospira la bionda, voltando poi lo sguardo
verso di
noi. <Piacere, io sono Bridgette>
<Hey amico, mi chiamo
Geoff!>
Sorrido ai due, presentandomi
tranquillamente.
Non sono arrabbiato con Zoey,
capirai....Per qualche invito in più.
Ma il ragazzo accanto a loro ancora non
si è schiodato da quel videogioco, per fortuna che Geoff gli
tira
una gomitata <Oh...Mi hai fatto perdere...>
Nota finalmente la nostra presenza <Oh...Siamo
già scesi dalla
macchina allora. Ehehe...Ciao a tutti. Io sono Sam>
Dopo di chè porgo la mia attenzione su
Zoey <Hai invitato altre persone?>
<Una specie. Loro sarebbero i
miei coinquilini e bhè...Diciamo che hanno insistito
parecchio..>
<Dov'è
Courtney?> Domanda
Dakota.
<E' in bagno da dieci minuti.
Secondo me se l'è svignata> Risponde
Heather.
Cavoli, ero così preso dalla
conversazione da non essermi accorto della momentanea assenza di
Courtney, spero solo che non se la sia svignata.
Ma non credo l'abbia fatto, non
è
da lei. E poi, perchè mai dovrebbe andarsene?
Tuttavia, Bridgette sembra interessarsi
al discorso delle due ragazze <Courtney?
Aspettate...Per caso fa di cognome Garcia?>
<Sì una
specie...> Dice
Dakota, scrivendo al cellulare.
Nota che Sam non le stacca gli occhi di
dosso, indi si volta verso di lui <Perchè
mi fissi così?! Mi
metti i brividi...>
<Ah ehm...Scusami...E' solo
che sei...Sei m_molto...ehm...C_ca...>
Ma il tutto viene interrotto dalle urla
di un ragazzo che sembra stia litigando con qualcuno, Zoey abbassa il
capo come se si stesse vergognando, mentre io continuo ad osservare
gli atteggiamenti poco simpatici di quel tipo.
<Non mi importa di quello che
dici. Io posso parcheggiare l'auto dove mi pare e piace!>
<Hai quasi investito la mia
ragazza!>
<La prossima volta impara a
spostarsi più velocemente!>
<Sei solo un delinquente!>
<Tzè...ho sentito di
peggio>
<Che tipo...>
Dico ai
ragazzi <Non oso immaginare con che gente
esca...>
<Hey Zoey bambolina! E' quello il
posto?!> Il tipo dalla cresta verde raggiunge il
nostro
tavolo, mostrando un veloce sguardo a me e alle ragazze, per poi
rivolgersi a Zoey <Ottima scelta delle amiche, ma il
tipo qui
che ci sta a fare? Pensavo fosse una serata tra ragazze>
<Duncan!> Zoey
si alza
immediatamente, facendo segno al ragazzo di sedersi e star buono.
<Zoey?> Domando,
con aria
confusa.
Lei tira un sospiro rassegnata <Non
avevo scelta! Mi tenevano chiusa in bagno se non li facevo venire con
me!>
<Ti hanno chiusa dove?!>
Ripeto scioccato.
Ma Zoey sembra essere preoccupata per
altro, si volta dunque verso Duncan con aria preoccupata <Dov'è
Scott?!>
<Appena scesi dalla macchina
è
sparito, non so dove sia> Dice con disinvoltura, come
se
perdere un amico fosse la cosa più normale del mondo.
Non ci vuole un genio per capire che
Zoey sta quasi per perdere la pazienza, ma per fortuna il ragazzo
scomparso, sembra raggiungerci al momento giusto <Grazie
tante
per avermi aspettato Duncan>
<Di nulla compare>
Poco male,
vorrà dire che saremo un tantino di più.
Non credo sia
la fine del mondo, e pensare che con quella gente sarei dovuto starci
io...
Forse non mi è
andata così male dopotutto.
Ma in quel breve istante di
tranquillità, Scott si accorge di una presenza alquanto
sgradevole a
giudicare dalla sua espressione <... TU?!>
Indica Dawn
<Oh no no no no NO! La hippy psicopatica non
qui!!>
<Scott?! Allora è
questo il nome
dell'assassino degli alberi!> Si
alza di scatto <Avvertivo un'aura nera e
meschina
invadere questa sala>
Osservo incredulo i due.
Non avevo mai visto Dawn così
arrabbiata, da quando in qua conosce un tipo del genere?!
Sto impazzendo. Che diamine sta
succedendo?!
Pensavo fosse una tranquilla serata
ed invece, sta succedendo il finimondo.
Bhè....Forse avrei dovuto
aspettarmelo.
…........................................................................
Una sola parola: Guai.
Mai avrei pensato che
tra
tutte le ragazze di Toronto, Courtney è una di quelle con
cui doveva
condividere l'appartamento Zoey.
E pensare che fino ad un anno fa
eravamo buone amiche, ma alla fine si è rovinato tutto, lei
non mi
ha più voluto parlare ed io ho rispettato la sua scelta.
Chissà ora che
succederà non
appena mi vedrà, spero solo che non sia ancora arrabbiata.
E di cosa poi....Io avevo solo
espresso un parere, è stata lei ad attaccarmi, come fa
sempre con
tutti.
A volte quella ragazza esagera,
forse è per questo che ha così pochi amici.
Sento vibrare il cellulare, mi
allontano un istante dal gruppo, tanto per quel che sta succedendo,
è
meglio non creare altro scompiglio.
Gwen mi ha chiamato ma sembra che io
non me ne sia accorta, in compenso mi ha lasciato un messaggio
vocale, lo attivo, curiosa di sapere cosa volesse dirmi di
così
importante..
<Ciao
Bridgette, alla fine il Dvd che ho affittato è difettoso,
sono
andata a farmi ridare i soldi, ma il negozio ha chiuso prima,
così
forse verrò da te a quel ristorante che mi dicevi....Forse
è meglio
che prenda una boccata d'aria, sai...Sono successe un po' di cose
oggi e.... Va bhè. Ci vediamo dopo allora>
Oh no....
Non adesso Gwen.
In fretta compongo il suo numero,
sperando non avesse il cellulare silenzioso, devo avvertirla prima
che arrivi e succeda il doppio del disastro.
Forse Courtney una serata con me
potrebbe tollerarla, ma la presenza di Gwen sono convinta che non la
sopporterebbe più di tanto.
Dopo vari squilli, finalmente mi
risponde <Sì?>
<Gwen.
Ascolta, n_non è meglio che resti a casa? Insomma, ti
ho....Ti ho
sentita un po' strana nel messaggio, perchè non vai a
riposarti e..>
<Mi
stressi
continuamente di uscire ed ora che lo faccio mi dici di stare in
casa? E comunque non torno indietro, sono appena arrivata...>
<Ah
davvero?! E dove sei?! All'entrata o nel parcheggi...>
<Proprio
dietro di te> Indi chiude la chiamata, io
mi volto,
vedendomi arrivare Gwen, abbastanza scocciata per la conversazione di
qualche istante fa. <Che ti prende? Mi hai chiesto tu
di
uscire>
<Lo so! Ma vedi....E' successo
che una delle ragazze è...>
<TREEENT!>
Entrambe voltiamo lo sguardo, notando
una Courtney furiosa, che guarda in cagnesco sia me che Gwen. Dopo di
chè si volta verso Trent <Dicevi che volevi
aiutarmi eh?!
Allora perchè l'hai portata qui con te?!> Indica
Gwen, il
ragazzo osserva la scena sconvolto.
<Ma...Io non sapevo neanche che
lei..>
<L'ho invitata io>
Dico ai
due <Non pensavo ci fosse anche Courtney>
<Tzè...Sei sempre
pronta a
difenderla, quando mai> Mi risponde infastidita.
Duncan si volta verso di noi, salutando
Gwen con un veloce cenno con la mano <Ciao Gwen>
<Ciao Duncan> Mostra
un piccolo sorriso, fulminando poi la castana con lo sguardo
<Courtney smettila, non siamo all'asilo>
A quel punto, Heather si alza dal posto
<Sapete che vi dico...Questa serata è iniziata di
male in peggio,
io me ne vado...> Da una leggera gomitata a Dakota
come per
farle capire di andare via, facendole cadere il lucidalabbra.
<Vado anch'io>
Aggiunge
Courtney <Grazie tante Trent!>
<Già....Bella idea, la
prossima
volta risparmiatela> Aggiunge
Heather.
Le tre ragazze stanno per allontanarsi,
io do una veloce occhiata a Geoff che mi guarda confuso, forse
sarebbe meglio andarcene tutti quanti a questo punto.
Ma improvvisamente Zoey si alza di
scatto, attirando la nostra attenzione <Adesso BASTA!>
Tutti quanti ci blocchiamo, voltandoci
stupiti verso la ragazza, che sembra aver perso la ragione.
<Sono stufa del vostro
comportamento! Duncan, smettila di giocare con le
posate, Sam
posa quel videogioco, Bridgette, Gwen, Geoff e voi altre, sedetevi
immediatamente!>
Heather alza un sopracciglio, portando
le mani ai fianchi <Ma guarda...Allora finalmente
qualcuno
mostra un po' di carattere. Io non prendo ordini da nessuno>
Indi si siede, riprendendo in mano il menu <Ma per
vostra
sfortuna, ho fame, quindi vediamo di sbrigarci perchè non ho
per
niente pazienza!>
<Allora restiamo? Vado a
sistemarmi un secondo il trucco e..>
<Dakota> La
chiama Zoey,
facendole cenno di sedersi, la bionda esegue l'ordine, alzando le
spalle <Vorrà dire che lo
sistemerò qui!>
Ma Courtney sembra non volere ragioni
<Tzè...Scordatelo che io starò
qui a...>
<Lasciate
andare la principessina viziata, non ho voglia di ascoltare altre
critiche per tutta la sera> Borbotta
Duncan.
Courtney lo fulmina con lo sguardo,
prendendo una sedia, si mette al suo posto senza fiatare, tenendo le
braccia incrociate <Lo faccio solo per dimostrare di
essere più
matura di certe...Persone> Quest'ultima parola la dice
quasi
con disgusto, dando un'occhiataccia a me, Gwen e naturalmente a
Duncan.
Dopo aver convinto le altre ragazze,
resta solo un ultimo problema. Zoey si rivolge a Scott, sempre con
tono autoritario <Lo stesso vale per te, siediti al
tuo posto e
smettila di litigare!>
<Manca una sedia>
Aggiunge
lui divertito.
<Chiedi al cameriere, in
alternativa resta in piedi!>
Lui sbuffa, voltandosi verso un tavolo,
senza pensarci due volte prende una sedia e la porta al nostro
tavolo, facendo cadere una ragazza che stava per sedersi.
<Ecco fatto mammina guastafeste,
sono seduto> Si mette a cavalcioni sulla sedia.
<Per lo meno siediti
composto>
Dice Courtney, scuotendo il capo sconsolata.
Scott sbuffa più
volte, eseguendo l'ordine.
Strano che uno come lui abbia
obbedito senza fiatare, forse è stanco come noi di tutti
questi
litigi, o magari starà morendo di fame e vuole far veloce.
Sì...E' probabile la seconda
opzione.
Dopo la sgridata di Zoey, la
situazione sembra essersi calmata.
Sembra...
…..........................................
Caspita, non avrei mai pensato di
perdere le staffe così improvvisamente.
Eppure è successo, e non ne
sono
affatto contenta, chissà che impressione avrò
fatto alle altre, ma
tutto stava diventando così difficile da gestire, ed
è solo una
semplice cena!
Tuttavia, ora sembra essere tornato
tutto alla normalità.
Do un veloce sguardo al gruppo, notando
che sembra non esserci più conflitti di alcun genere.
Tiro un
sospiro, serena e felice che ormai non ci siano più ostacoli
contro
questa serata.
O almeno così credevo...
<Allora cosa vi posso
portare?>
Domanda la cameriera.
Duncan le lancia una piccola occhiata
<Il tuo numero, bellezza>
<Spiacente, sono fidanzata>
Risponde seccata la ragazza.
<Nessun problema, non sono un
tipo geloso> Ridacchia, indicando poi Gwen <Tu
puoi
confermare non è così?>
In tutta risposta Gwen tira un lungo
sospiro, facendo finta di ignorare la battuta del ragazzo.
Courtney scuote il capo, dando una
veloce occhiata a Trent <Ha il vizio di uscire con i
malviventi? Strano...Non me lo sarei mai aspettato>
Inutile a
dire che il suo commento è sarcastico.
<Piantala Courtney>
Forse
la prossima che avrebbe perso la pazienza sarebbe stata Gwen, a
giudicare dal tono con cui ha risposto alla ragazza.
Posso giurare che inoltre si è voltata
verso Trent, ma lui sembra alquanto turbato, cerca di non guardarla.
Che si conoscano? Sono confusa, mi
sarò persa qualcosa...
Scott fu il primo a prendere
un'ordinazione “come si deve”.
Bhè...più o
meno...
<Io prendo una bistecca bella
grande, ah e potete portarmi un piatto in più? Vorrei
proteggermi
nel caso a QUALCUNO venga in mente di lanciarmi del fango
perchè
mangio un “animale ormai morto da ore”>
Inutile dire a
chi
sono rivolte le frasi.
Da quello che ho potuto capire, non c'è
una bella intesa tra quei due.
<Non occorre fare queste battute.
Se potessi ti lancerei contro tutta la furia di madre natura per come
tu e i suoi aiutanti la state distruggendo> Risponde
seccata Dawn.
<Io sono vegetariana e non me ne
vergogno affatto> Dice
Bridgette.
<A me va bene tutto, basta che
non cucini Courtney> Afferma
Dakota, inviando un messaggio al cellulare. <Ma
niente
grassi, non mangio dolci e niente pane!> Mi
sussurra <Ho appena scoperto che fa
ingrassare>
Dopo aver preso le
ordinazioni, riprendiamo a parlare...
<Te l'ho già detto,
vieni alla
palestra dove lavoro se diventi grassa come una balena> Risponde
scocciata Heather <E' sempre meglio della
catapecchia gestita da quella sottospecie di cowboy svampito>
Indi si volta verso Geoff <Ops...Scusami.
Non volevo. No
aspetta....Invece sì>
<Cosa? Un momento, tu lavori con
Alejandro?!> Domanda
furioso
il biondino.
<E' per colpa tua e della tua
palestra che hanno voluto assumere quel latin lover da strapazzo! E
ora me lo devo subire IO ogni giorno al lavoro, è
insopportabile>
<Mai quanto il preside che mi ha
denunciato solo perchè gli ho fatto un piccolo scherzetto al
suo
ufficio>
Ridacchia Duncan
<E' colpa sua se mi hanno spedito in
riformatorio>
Al
suono di quelle parole, Courtney impallidisce <Ma
allora
sei tu! Mio padre ha rischiato il posto per colpa tua e del tuo
stupido scherzo!>
<Sei la figlia di
quell'idiota?!>
<Idiota sarai tu sottospecie di
orco chiodato!>
Mi volto
nuovamente verso Trent, aspettandomi un suo intervento, dopotutto,
è
stata anche un'idea sua quella della cena.
E quando
pensavo che la serata non sarebbe potuta andare peggio di
così.
All'arrivo delle nostre ordinazioni, Sam fa cadere per
sbaglio l'acqua nel piatto di Dakota.
Heather si lascia
scappare una risatina così la bionda per ripicca fa cadere
il
bicchiere sul suo vestito...
Vi prego
svegliatemi da questo incubo.
Ciò che
succederà in questo momento, non si avrà il
minimo controllo...
ANGOLO
AUTRICE:
Allora vi piace?
Avevo un'idea un pò diversa (e più lunga), della
serie *momento di
ispirazione ON* E Tecnicamente avrei dovuto postare
Venerdì...
Ma purtroppo,
pessime notizie esterne mi hanno abbastanza sconvolta...E
bhè...
Mi è
uscito fuori questo!
Inoltre ci si mettono di mezzo quei generi di momenti in cui ti senti
sperduta e non sai cosa ne sarà del tuo futuro...
Bah...Quanti problemi che mi faccio a volte.
Comunqueeeeee...
Spero
vi piaccia...Non vorrei aver scritto delle sciocchezze.
Al prossimo
capitolo ci sarà un bel riassunto della cena e di quello che
ne è uscito fuori.
Credetemi, non
è facile scrivere tutti questi personaggi assieme nello
stesso momento, se non ci stai attenta rischi di far condondere.
Spero che
ciò non sia capitato in questo capitolo!
PS: Ho
notato anche io che le scritte erano abbastanza piccole.
Io sono una talpa perciò per me non fa molta differenza, ma
non voglio che la gente si faccia male agli occhi a furia di leggere le
mie storie.
Perdonatemi!
Così va meglio, no? ^^
Un bacio e grazie
ancora per chi porta pazienza su questa fic^^
|
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Capitolo 8 *** Una "strana" sorpresa ***
Pov Gwen
<Non ci posso credere!! Che
vergogna! Neanche i bambini di
cinque anni si comportano in questo modo! Ma che vi è
preso?! Non
riesco proprio a capirvi...Io...>
E' ufficiale, Zoey
ormai è fuori di sé.
Ci troviamo fuori dal ristorante,
sporchi e sconvolti per il caos creato in quel
posto.
E dire che la ramanzina sarebbe
rivolta pure a me, dal momento che ho contribuito al disastro della
serata..
Flash
Back
<La
volete finire di litigare voi
due?!> Mi rivolgo a Duncan e Courtney
<Non mi sembra il
momento adatto per alzare la voce>
<E'
stata lei che ha iniziato!>
Si giustifica il ragazzo
<Sai
benissimo che non prendo
ordini da te, Gwen!> Afferma Courtney incrociando le
braccia.
A quel
punto non ho più resistito
<Sei davvero impossibile!! Continui ad avercela con me per una
faccenda che non ti riguarda neanche!>
<Non
mi riguarda?! Ho anche perso
le elezioni scolastiche per colpa TUA!> Si alza si
scatto,
posando il tovagliolo <Adesso basta, io me ne
vado!!>.
La
ragazza con la maglia verde ed i
capelli biondi, Dawn se non sbaglio... Cerca di farla ragionare ma
senza buoni risultati <Aspetta Courtney, non andare da
quella
parte...> Mormora preoccupata.
<Tzè...Adesso
ti ci metti pure
tu a dare degli ordini?!> Cerca di allontanarsi dal
gruppo
quando sbatte per sbaglio contro la cameriera, facendole perdere
l'equilibrio, la bistecca destinata a Scott, cade sul vestito di
Bridgette.
Un
vero guaio, poiché lei detesta
la carne, da quel che so,
è vegetariana dall'inizio della prima media, il solo odore
le da il
voltastomaco.
Io
lo so bene...
Sono
la sua coinquilina.
<Ah!!
Mi....Mi dispiace tanto!!>
Dice la cameriera. Ma Bridgette sembra non ascoltarla,
è letteralmente sconvolta.
Geoff si
catapulta preoccupato verso di lei <Va tutto
bene?!>
<No!!!>
Risponde Scott <La
mia bistecca!!>
<Veramente
mi riferivo alla mia
ragazza!> Dice seccato.
<E'
solo carne! La mia
carne!> Detto questo, Scott prende la bistecca e la
rimette sul
piatto <Non ho intenzione di aspettare ancora, in
fondo ho mangiato di peggio, mica caduta per
terra>
Non
ci vuole una sfera di cristallo per immaginarsi la reazione dei
presenti all'affermazione del ragazzo.
Sapevo
che Scott è cresciuto in un
ambiente difficile...
Ma non credevo fosse così disgustoso.
Dawn
scuote il capo, sconvolta <Non
ho mai visto una persona così...così...>
<Primitiva>
Conclude
Heather schifata.
<Che
vi prende principessine? Ne
volete un po'?> Domanda Scott, tagliando una fetta di
bistecca
e puntandola con la forchetta verso le ragazze. Quest' ultime
esclamano un “Non
ti avvicinare”, indietreggiando con la sedia.
Bridgette
si copre la bocca, alzandosi
di scatto <Io...Io devo andare in bagno!>
Detto ciò si
allontana da noi, senza darci neanche il tempo di chiederle come sta.
<Povera
Bridgette> Esclama
Zoey turbata.
<Quante
storie per una bistecca!>
Borbotta Courtney.
In quel
momento giunge di nuovo la
cameriera con le ordinazioni per gli altri, scusandosi nuovamente per
la faccenda di poco fa.
Duncan
volta lo sguardo verso Courtney <Ma se
è solo per colpa
tua che è successo questo disastro> Tira
fuori un piccolo sorrisetto <Perchè
non te ne stai
buona in un angolo come una brava bambina e la smetti di romp...>
Ma
qualche secondo prima di terminare
la frase, Courtney prende il piatto di Sam e lo lancia contro Duncan.
<Il
mio cibo!> Urla Sam.
<Duncan!>
Esclamo
esterrefatta.
Ma
che cos'ha quella ragazza al
posto del cervello?!
Certo...Stiamo
parlando di Courtney,
il contrario della prevedibilità, forse avrei dovuto
aspettarmi un
gesto simile, conoscendo il suo pessimo carattere.
Ma Duncan non poteva saperlo.
Con una
manata cerca di pulirsi il viso, letteralmente sporco, voltandosi
incavolato verso di lei <Tu...Sei una pazza!>
<E
tu dovresti chiudere quella
bocca se non sei interpellato!> Afferma con il suo
classico
tono da maestrina.
<Questo
è troppo!! Smettetela!>
Finalmente
Trent sembra svegliarsi
dal sonno, per tutta la sera non ha detto una parola, non mi ha
neanche rivolto uno sguardo, chissà cosa pensa di me dopo la
chiacchierata con Courtney.
Devo
ricordarmi di parlargli una
volta terminata questa cena.
Zoey lo
appoggia, sembra non voglia
demordere e tentare il tutto per risollevare questa serata <Trent
ha ragione! Basta! Comportatevi da adulti e..>
Ma
Duncan sembra non ascoltarla, lancia
la poltiglia di cibo cercando di colpire Courtney, tuttavia oltre a
beccare lei, prende in pieno anche Scott.
<Ah!!
Che orrore!> Esclama
la castana, sotto la risata divertita di Duncan. Senza pensarci due
volte cerca di colpire il ragazzo ma viene preceduta da Scott.
<Dovevo
restituirti il favore,
amico>
Dice con un piccolo sorrisetto beffardo sul volto.
In pochi
istanti quei due iniziano una
guerra vera e propria, lanciandosi di tutto, come se non bastasse si
sono aggiunti pure Geoff e Sam alla rissa. Zoey cerca in tutti i modi
di fermarli
ma sembra non avere il minimo controllo sul loro atteggiamento.
Conosco Duncan e Geoff
da diversi anni, e devo dire che è difficile capire come
ragionano a volte, sopratutto Duncan.
Se si aggiunge pure un
tipo come Scott, direi che non potrebbe andare peggio.
Sam è quello
più innoquo, ma se si "catapulta" nel suo piccolo mondo dei
videogame, prendento tutto come una sfida virtuale...Bhè...
Devo dire che Zoey avrà il suo bel da fare con quattro
ragazzi come loro. E lo sta scoprendo adesso.
<Le
foglie del thè non avevano
previsto questi disastro!> Dice disperata Dawn,
successivamente viene colpita da un filetto di carne, lanciata proprio
da
Scott.
<Scusami
“fiorellino”, questo
era per la faccenda del fango> Ridacchia il ragazzo.
Nonostante sembri parecchio
infastidita, non reagisce. Strano.
Io avrei fatto il finimondo per un gesto del genere.
A quanto pare
è decisa in tutto per tutto a non partecipare alla rissa.
Al
contrario di Dakota, che lancia una fetta di pizza
addosso ad Heather.
<Ah!!
Razza di idiota! Che stai
facendo?!>
<E'
da barbari, lo sò, però...Mi
è piaciuto!> Esclama sorridente.
Bhè...Almeno
una
si diverte.
Ma
Heather non
sembra in vena di eventuali scherzi, risponde all'attacco, gettando
la fetta di pizza sui capelli di Dakota.
Tuttavia anche Sam sembra
spassarsela
<Fortissimo! Sembra di assistere in persona al mio gioco
preferito
“Food Ninja”!!> Lancia
una cucchiaiata di ravioli contro Heather e Dakota <Sììì!Colpo
critico! 128 punti>
In
risposta, le ragazze gli
lanciano tutto il cibo che trovano a disposizione, mandandolo K.O.
<Okay…Ora
sto perdendo spudoratamente>
Ed
io che pensavo che queste
situazioni capitassero solo nei film.
Cerco di
allontanarmi dal disastro che
si sta creando, ma una manciata di insalata in testa blocca ogni
eventuale fuga <Courtney!> Mi volto
verso la ragazza che
mi guarda dubbiosa <Non prendertela con me! Io non
centro>
<Oh
certo, come se tu non...>
<Ehm…Veramente
sono stato io!>
Esclama divertito Geoff. Faccio per aprir bocca ma un’altra
fetta
di pizza mi viene gettata in viso, questa volta sono sicura di chi me
l’avesse tirata. Lancio un’occhiataccia a Courtney,
che mi
osserva con un piccolo sorrisetto soddisfatto <Adesso sì
che sono stata io>.
Non
resisto più.
Devo
fargliela pagare.
Accanto
a me, Duncan afferra un piatto
pieno di zuppa.
Sicuramente
deve averlo fregato da un altro tavolo, da quel che mi ricordo, nessuno
l’aveva ordinata.
Presa
dalla rabbia e dal nervoso, gli rubo il piatto e getto quella
brodaglia disgustosa davanti a me pensando di trovare ancora
Courtney, ma al termine di quel gesto, mi rendo conto che la ragazza
si è spostata diversi secondi prima, ed al suo posto,
c’è un
povero Trent, tutto sporco di zuppa.
Evidentemente
si deve essere alzato per chiedere a me
e a Courtney di calmarci.
Ecco…Ora
sì che mi sento davvero
a disagio.
<T_Trent…!!Io…>
Duncan
mi da una leggera gomitata al
braccio <Ahaha ottima mira Gwen!> E
pochi secondi dopo
viene nuovamente colpito, non da Trent, non da Courtney…Ma
da
Heather.
<Hey!
Ma che ti ho fatto?!>
<Mi
urti il sistema nervoso>
Risponde seccata <E poi mi era avanzata una fetta di
carne…>
Fine
Flash Back
Ancora non posso crederci che
l’abbiamo scampata senza nessuna denuncia…O un
risarcimento.
Ma questo solo grazie a Dakota, non
avevo idea che fosse la figlia di un multimilionario, ma a quanto
pare la conoscenza di suo padre ci ha permesso di uscirne senza
ulteriori minacce.
Il proprietario si è limitato a
cacciarci fuori dal ristorante, dicendoci di non farci più
vedere.
D’altra parte, io stessa non
metterò mai più piede in quel posto. E credo
neanche gli altri.
Bridgette ci raggiunge fuori, a
giudicare dal suo aspetto, pare che non si sia ancora ripresa, strano
però…In
fondo non ha mica
assaggiato la carne…
<Tutto a posto?>
<Abbastanza…>Sforza
un
piccolo sorriso <Se non ti
dispiace…Io….Io vado a casa, non mi sento molto
bene>
A giudicare
dalla sua espressione deve aver vomitato.
Caspita, non pensavo che
un vegetariano potesse essere così sensibile.
<Vengo con te>
Dopotutto si
tratta anche di casa mia,
dato che ormai la serata è rovinata, non c'è
più motivo di stare
qui, tutti assieme.
Ma Bridgette sembra agitata, come se
non volesse tornare a casa con me <No!
Ehn…P_Perchè…Perché
non accompagni Zoey a casa? Andrò da sola, oppure, mi
accompagna
Geoff>
<Come se non lo vedessi abbastanza. Zoey non
ha tutto questo gran bisogno di me> Tiro fuori un
piccolo
sorriso <Che ti succede? Sei strana>
<Non sono strana! E
poi…Anche
se Zoey è arrabbiata, è sempre meglio che abbia
un appoggio>
Fa un piccolo cenno col capo, indicandomi Scott e Duncan che si
stanno litigando il primo posto in macchina.
<Scordato guido io! E’
la mia
macchina!>
<Avevi promesso che avrei guidato
io, vedi di rispettare i patti Duncan>
<Ma se tu sei il primo che non li
rispetta! La guiderò io, quindi sposati>
<Prova a fermarmi!>
<Voi due, smettetela
SUBITO!>
Urla Zoey furiosa <Guiderò io e
voi starete dietro>
Tiro un sospiro, capisco dove vuole
arrivare, meglio darle una mano.
<Dai fate la finita>
Senza neanche dare a que i due il tempo
di formulare una frase, aiuto
Zoey a spedirli in macchina, dopo di chè ci allontaniamo,
sperando
almeno di fare quel breve tratto di strada in silenzio.
Una volta
giunti in appartamento, Zoey
sembra essersi calmata, non la conosco molto bene, anzi...A dire il
vero l'ho conosciuta giusto questa sera. Tuttavia posso intuire dal
suo sguardo una certo imbarazzo, sicuramente dovuto al disastro in quel
ristorante.
Da
quel che ho capito, è stata lei ad
organizzare tutto.
Ma anche io ho avuto la
mia buona dose di
imbarazzo, la sorpresa di vedere sia Courtney che Trent e scoprire
che quest'ultimo è amico di Zoey.
Forse avrei
per lo meno dovuto
salutarlo, ma tutti noi eravamo talmente presi dalla guerra del cibo
che ce ne siamo totalmente dimenticati.
Che
figuraccia, anzi...
Che disastro...
Lancio un veloce sguardo a Duncan e
Scott che sotto sotto se la ridono come dei ragazzini dopo uno
scherzetto di scuola.
Sospiro, portando una mano al capo.
I
maschi...Possibile che siano tutti
uguali?
O per lo meno,
forse non tutti.
Avrei giurato
che Trent fosse diverso.
Magari devo
ancora conoscerlo meglio,
dopotutto ci siamo parlati solo tre volte, contando questa sera.
<Bhè...Ora
che sembra essere tutto
a posto. Direi che posso tornare a casa> Dico,
ovviamente rivolta
a Zoey, non credo che gli altri mi avrebbero ascoltato, erano troppo
impegnati a commentare tra di loro i dettagli della serata.
Zoey mi rivolge un sorriso <Ah sì,
grazie Gwen. E scusa per...Ehm...>
<Nessun
problema> La rassicuro
<Ho avuto serate
peggiori>
<Hey
Zoey, che ne dici di prepararmi
qualcosa? Sto morendo di fame> Dice Duncan,
portando un braccio
attorno alla sua spalla.
In tutta risposta, Zoey si scosta da
lui, guardandolo minaccioso <Qualcosa
da mangiare...Qualcosa da
mangiare?! Per colpa tua e di Mister Bistecca al sangue la serata
è
stata un completo disastro! E dopo tutto il cibo che vi siete tirato
addosso, tu hai il coraggio di chiedermi che hai ancora fame?!>
<Bhè...sì> Mostra un
piccolo sorrisetto.
<Argh! Sei
ancora peggio di Sam quando....> Ma ad un tratto
si blocca,
voltandosi più volte, come se stesse cercando qualcuno <Sam?!
Sam?! Dov'è finito?>
<Credo
sia rimasto al ristorante...>
Borbotta Scott con noncuranza.
<E
tu non hai detto niente?>
Aggiungo stupefatta.
<Ops...Credo di essermelo
scordato> Che imbroglione, sta mentendo
spudoratamente.
Zoey sembra ad un punto
critico, meglio intervenire <Aspettate,
non arriviamo a
conclusioni affrettate, può darsi che sia con Bridgette e
Geoff>
Ma Zoey non sembra ascoltarmi <E se
non fosse con loro? Ah...Che razza di persona sono? Ho addirittura
perso un coinquilino!>
<Non ha
cinque anni, saprà trovare
la strada di casa>
<Stiamo
parlando di Sam, le uniche
strade che conosce sono quelle per raggiungere il negozio di fumetti
e dei videogiochi> Afferma rassegnato Duncan.
<Dobbiamo
ritrovarlo> In quattro
e quattr'otto, la rossa si rimette la giacca, trascinandosi dietro
sia Scott che Duncan.
Ma nell'istante in cui apre la porta,
ci troviamo davanti Sam e...Trent?
Che ci fa qui?
E che fine hanno fatto
le altre ragazze?
<Sam!>
<Zoey!>
Ripete entusiasta,
lanciando poi un'occhiataccia ai due bulletti <Scott....Duncan...>
Infine si volta verso di me, ma la sua espressione pare leggermente
confusa <E...Ehm....G...Gin...>
<Gwen>
Dico seccata.
<Gwen,
giusto!> Si corregge
<Ehehe...Scusami>
<L'ho
trovato che girovagava nel
parcheggio senza meta, ho dedotto che si fosse perso, così
l'ho accompagnato> Prima che potessimo domandare
altro, aggiunge <Dopo
aver lasciato a casa le altre>
Come se ci
avesse letto nel pensiero.
Meglio così,
vedere Courtney due volte in una giornata mi basta ed avanza.
<Non mi
sono perso!! Ero solo andato
un istante al bagno e loro sono spariti senza lasciare traccia!>
<Potevi
chiamarci> Suggerisce
Zoey.
<Credo
di aver perso il cellulare,
deve essere caduto dentro ad una di quelle zuppe. Ero totalmente nel
panico, guardate questo!> Mostra la sua console
completamente
macchiata <Lo
schermo è letteralmente colmo di ketchup e salsa
tonnata! Sigh...Se lo bagno andrà in cortocircuito il
sistema e non
potrò più finire il livello 8!! Ohhh mondo
crudele!! Un povero
giocatore non è neanche libero di terminare la sua partita
per colpa
di una guerra di salse deliziose!!>
Mentre si dispera, raggiunge camera sua
senza neanche degnarci di uno sguardo.
E
io che credevo fosse stato uno dei
pochi ad essersi divertito, a quanto pare mi sbagliavo.
<Ehehe...Direi
che questa
serata ha sconvolto un po' tutti quanti> dice Zoey,
rivolgendosi a
Trent.
Lui annuisce, sorridendole <Già. Mi
dispiace per quello che è successo, non credevo che i nostri
gruppi
si conoscessero già>
<Una
conoscenza spiacevole>
Aggiunge sconsolata.
Trent tira un leggero sospiro,
lanciando un veloce sguardo sia a me che alla ragazza <Bhè, allora
ci si vede...In giro>
<In
facoltà. Ti ricordo che domani
abbiamo la prima lezione>
<Giusto!
Allora, a domani Zoey>
Detto questo fa un veloce cenno con la mano.
<Aspetta
Trent!> Intervengo, prima che se ne andasse <Dovrei parlarti un secondo>
Lancio un veloce
sguardo a Zoey <In
privato se non ti dispiace>
Bhè,
non si sa mai...
Dopotutto loro
due sembrano andare
molto d'accordo, fin
troppo.
Non sto
dicendo di essere gelosa,
perchè mai dovrei esserlo?
Trent
è solo un mio amico, anzi...
A dire il vero
non ne sono poi tanto
sicura che lo sia ancora, dal suo comportamento di oggi sembra quasi
volesse ignorarmi apposta.
Devo
assolutamente chiarire questa
faccenda una volta per tutte. Non voglio lasciare che delle misere
chiacchiere di Courtney rovinassero così il nostro rapporto.
Di amicizia! Solo di
amicizia!
Non potrei mai
interessare ad un tipo
come Trent.
…............................................................
Pov
Bridgette
No...Non
può essere...
Non sta
accadendo per davvero.
Lo
ammetto, temevo il peggio, ero
preoccupata, ma non pensavo che...
Diamine quanto sono
agitata.
Non volevo
essere accompagnata da Gwen,
sapevo che avrebbe parlato tutta la sera di Courtney e della pessima
serata.
Non che io non volessi ascoltarla, ma in questo momento
avevo bisogno di stare da sola.
Dopo che Geoff
mi ha accompagnata, gli
ho fatto prendere un taxi e sono corsa immediatamente in bagno.
Mezz'ora dopo,
finalmente decido di
uscire, in mano ho il risultato del test di gravidanza.
Lo avevo comprato qualche giorno fa per precauzione, nell'ultimo
periodo non sono stata molto bene.
Per non parlare di quel ritardo.
Come prevedevo, non è stata la carne a farmi stare
così male...
Guardo nuovamente il test...
Positivo...
Non ci posso
credere.
Sarò
mamma...
E adesso,come
lo spiegherò a Geoff?
ANGOLO AUTORE:
E voilà!
Scusate il ritardo
^^'
Che ve ne pare? Una
bella sorpresa per Bridgette, bhè...Vediamo come si
svolgeranno i fatti.
Un bacione a tutto e
grazie di continuare a seguirmi. Grazie mille!
|
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Capitolo 9 *** Vincerò io ***
Pov Gwen
Dopo aver chiuso la porta, io e Trent
rimaniamo soli, in corridoio.
Finalmente posso confrontarmi con
lui e chiarire questa faccenda una volta per tutte.
<Tutto okay?> Mi
domanda,
un po’ preoccupato.
<Io sì. Vorrei sapere
cos’hai
tu contro di me…> Rispondo, leggermente
seccata.
Questa situazione mi sta
letteralmente dando sui nervi.
Trent mi rivolge uno sguardo tra
l’incredulo ed lo stupito < Di che stai
parlando? Io non ho
nulla contro di te> Mi sorride <Ho
l’auto parcheggiata
qui fuori, ti porto a casa se vuoi>
Io annuisco, scendendo assieme a lui le
scale del palazzo, fino ad arrivare in macchina.
Nonostante il suo atteggiamento,
sento che qualcosa è cambiato, quel sorriso mi sembra
così…Spento,
rispetto ai giorni precedenti.
Mentre siamo in macchina, l’unico
suono che si sente provenire è quello della radio sulla
nostra
stazione locale, l’ha accesa Trent qualche minuto fa, forse
per
riempire il silenzio che si sarebbe creato in quel breve tratto di
strada.
Ma io non ho intenzione di dargliela
vinta, così decido di intervenire <Cosa ti
ha detto Courtney?
Su di me ovvio…> Mormoro, tenendo sempre lo
sguardo fisso
sulla strada.
In tutta risposta, lui alza le spalle,
lanciandomi una veloce occhiata <Niente di particolare,
sai
com’è fatta>
<Allora avete parlato di
me>
<Gwen…>
<E’ sempre la stessa
storia,
quella mi fa sembrare la ragazza che non
sono>
Borbotto
Sì, sono arrabbiata.
Perché Courtney probabilmente
avrà
detto l’inimmaginabile a Trent, facendogli pensare
chissà cosa e a
che razza di persona potrei essere.
E’ da due anni che si comporta
così, ed io sono stufa.
<Quindi non vi siete…
Litigate
lo stesso ragazzo?> Domanda, anche se con un
po’ di
imbarazzo.
In un primo momento rispondo
automaticamente un “Sì” scocciata, fino
a quando mi rendo conto
della reale domanda, indi cerco di rimediare. Ma forse
peggioro
solo le cose.
<No!
Cioè…Insomma…Drake non
è mai stato suo>
Drake non era di nessuna. Avrei
voluto aggiungere.
Ma Trent sembra già abbastanza
incuriosito così. Non esageriamo.
<Ah…>
Risponde un po’
imbronciato <Quindi, Drake è il tuo
ragazzo?>
Mi volto di scatto verso di lui <Cosa
centra adesso Drake? Stiamo parlando di noi o sbaglio? Questa sera ti
sei comportato come se neanche mi conoscessi, vorrei sapere cosa ti
ha raccontato Courtney per farmi odiare così tanto da
te>
<Io non ti odio Gwen>
Sospira, forse stufo di questa conversazione <La cena
non è
stata delle migliori, tutti hanno iniziato una guerra con il cibo,
era difficile fare conversazione in una situazione del genere, non ti
pare?>
In effetti ha ragione.
Forse è questo che mi da
ancora più
sui nervi.
Forse non era con Trent che dovevo
chiarire, ma con Courtney.
<Fermati>
<Ho già detto che non
c’è
problema, ti porto a casa>
<Proprio per questo ti ho detto
di fermarti. Casa mia è accanto a quel negozio di scarpe>
Indico il palazzo, mostrando un sorriso forzato al ragazzo. Anche lui
fa lo stesso.
Fantastico…
Credo che con questa
“conversazione/chiarimento”, abbia solo peggiorato
le cose.
Lui accosta, permettendomi di scendere.
Lo sapevo, avrei dovuto stare zitta
per tutto il tragitto.
……………………………………………….
Pov Zoey
Mi sono appena vestita, tra mezz’ora
sarei dovuta essere alla mia prima lezione universitaria.
Non vedo l’ora!
Ma mentre mi sistemo i codini, ripenso
alla strana serata di ieri.
In un certo senso mi sono
sentita…Sollevata.
Le ragazze non sono sembrate molto
amichevoli, specialmente quella Heather.
In fondo stare in un appartamento
con quattro maschi non è poi così male.
Anche se il mio obbiettivo era
quello di trovare delle amiche.
Bhè…Per lo meno ho
conosciuto
Bridgette, e questo grazie alla convivenza in questo appartamento.
Inoltre non devo dimenticarmi di
Mike, se non fossi uscita con Bridgette probabilmente chissà
quando
lo avrei incontrato. Forse mai più.
Già…Mike…
Chissà cosa starà
facendo.
Avrei dovuto chiamarlo o per lo meno
mandargli un messaggio.
Guardo sul mio comodino, notando che il
mio cellulare è sparito.
Deduco quindi ad un’unica
conclusione: I ragazzi.
Esco dalla mia camera, cercando
qualcuno dei miei coinquilini.
<Hai forse perso questo?>
Mi giro, trovandomi davanti Scott che
mi mostra il cellulare, con un piccolo ghigno sul volto.
<Grazie tante>
Rispondo
seccata, cercando di prendere l’oggetto, ma Scott sembra non
volermelo passare <Avanti, ridammelo Scott>
<Che fretta
c’è. Devi forse
parlare con il tuo nuovo ragazzo?>
<Il mio cosa?!>
In men che non si dica, Scott attiva un
messaggio vocale che mi è stato lasciato diverse ore fa.
<Ciao
Zoey!
Come stai?...Ehm…Spero…Spero bene. Non sapevo se
chiamarti o
meno, con questo non intendo dire che non ho voglia di sentirti!
Solo, ho pensato che magari hai da fare… Ma ho deciso di
tentare lo
stesso, perché mi
piacerebbe…Insomma…Conoscerti meglio>
Non ci credo, quella è la
voce di
Mike. Deve avermi lasciato quel messaggio ieri sera, non me ne
sarò
accorta perché dopo la serata sono sprofondata nel letto,
ero
davvero esausta.
<Che
ne
dici di uscire qualche volta? Sempre se puoi, e se vuoi. Se non hai
niente di meglio da fare, se….Ah! Ehm…Senti,
facciamo che mi
richiami? Credo di averti intasato fin troppo la segreteria
telefonica. Bhè allora…A presto!>
Dopo qualche
secondo di pausa
<Ah ehm… Sono Mike! Ma
penso che tu l’abbia già capito>
Indi chiude il
messaggio.
In quel momento, avrei voluto esprimere
tutta la mia contentezza, se solo non avessi uno Scott fastidioso
davanti che non la smette di ridermi in faccia.
<Mike? Trent? Non credi di avere
un po’ troppi spasimanti?>
<Io e Trent siamo solo
amici.>
Gli rubo il cellulare di mano <E smettila di guardarmi
i
messaggi!>
<Tu puoi assillarci con le
pulizie e la spesa, mentre noi non possiamo fare lo stesso con la tua
vita privata?!>
<Ovviamente, no! Ci sono enormi
differenze!> Rispondo schietta <Spero
che tu non l’abbia
fatto sentire anche agli…>
<Hey Zoey!>
Geoff mi si
avvicina, dandomi una pacca sulla spalla <Quando ci
farai
conoscere il tuo nuovo spasimante?!>
<Altri…> Termino
la
frase con un enorme sospiro.
Ad un tratto, mi viene gettato in mano
una scatola di…Preservativi?!
Non ci posso credere!
Che faccia tosta.
<Consideralo un regalino, non
vogliamo diventare zii prima del dovuto> Dice Duncan.
Appena cerco di rispondergli noto che
il ragazzo è di nuovo in mutande. Ma
questo vizio non se lo
leverà mai?!
<Duncan!>
<Che
c’è?!>
<Amico, sei in mutande!>
Dice Geoff, coprendomi gli occhi per evitare altre scenate.
<Almeno questa volta le ho, lo
sai che mi piace sentirmi “libero”>
<E tu lo sai come la pensa la
“signorina” su questa tua
libertà> Afferma Scott.
<Guardate che ci sento!>
Mi scosto da quei tre, dirigendomi verso il bagno <Almeno
mettiti un accappatoio, ce ne deve essere uno in ba…>
<Aspetta Zoey!>
<Io non ci andrei se fossi in
te>
Questa volta forse avrei dovuto dare
ascolto a quei ragazzi.
Almeno mi sarei risparmiata l’orribile
odore provenire da quel gabinetto.
<Cof…Cof…M_Ma….Ma
che cos…>
Cerco di trattenere il fiato, uscendo il più veloce
possibile dal
bagno e chiudendo la porta di scatto <Cos’è
scoppiato la
dentro?!>
<La cena di ieri non ha fatto
tanto bene al nostro Sam> Ridacchia Geoff <Ha
occupato
il bagno per più di mezz’ora, dopo un tempo
simile, meglio
lasciare che l’aria si pulisca del tutto>
Improvvisamente mi raggiunge Sam, pare
tremendamente preoccupato per qualcosa <Ti chiedo scusa
Zoey!
Ma credo di non stare ancora molto bene!>
<Cosa? Ma…>
Non faccio in tempo a fermarlo, che lui
si catapulta in bagno, chiudendo la porta con forza.
Giuro di non averlo mai visto
correre così veloce come ora.
Anzi, a dire il vero, credo di non
averlo mai visto correre. Ma in fondo sono qui solo da pochi giorni.
Anche gli altri, tuttavia, sembrano abbastanza stupiti dalla
velocità
con cui ha occupato il bagno quel ragazzo.
D’accordo, non è il
massimo
convivere con loro.
Ma d’altra parte, poteva
andarmi
peggio, molto peggio.
…………………………………….
Pov Scott
In un certo senso, la permanenza di
Zoey mi sta rendendo le giornate più divertenti. Prendermi
gioco di
lei è diventato un bel passatempo per me e Duncan.
Ma ora basta, penserò ad
eventuali
scherzi non appena termino di lavorare.
Strano, detto da uno come me, ma il
vero motivo non è il lavoro in sé, ma la presenza
di quegli hippie
da strapazzo.
Spero che si siano dati una regolata
e abbiano smesso di protestare inutilmente.
Giungo
al luogo di lavoro, ma inaspettatamente non vedo nessuno dei miei
colleghi, strano, di solito sono sempre io quello in ritardo.
In compenso vedo il mio capo che,
appena mi nota fa cenno di raggiungerlo.
<Che succede boss?>
<Secondo te? Guarda!> Indica
la zona piena di protestanti, ma nessuno che tenta almeno di
proseguire con il lavoro <Ho mandato tutti gli operai
a casa,
questa situazione sta prendendo una brutta piega Scott, se queste
proteste non la finiranno, tra meno di un mese andrò in
banca rotta>
<Che cosa?! E tutto per quegli
svitati?! Non posso crederci, io…>
<Tu, non puoi fare nulla>
Mi blocca il capo <Lasciami fare qualche telefonata e
vediamo
se tra qualche giorno le acque si calmeranno, deve pur esserci
qualcuno che muove il gruppo, dobbiamo cercare di trovare un
compromesso>
<E se li prendessimo in pieno con
le ruspe?>
Il capo mi lancia un’occhiataccia
<Vuoi farmi andare in prigione?!> Tira
fuori dalla sua
tasca il cellulare e compone veloce un numero <Senti,
perché
non te ne vai a casa? Tanto qui non si può fare niente per
oggi>
Detto questo si allontana, iniziando a sbraitare al telefono.
Probabilmente con il suo assistente
o un suo superiore, quello è capace di mandare al diavolo
anche il
presidente in persona. Ecco perché, in un certo senso, mi
trovo bene
a lavorare per lui, non ha peli sulla lingua.
Ma ora passiamo al resto. Qualcuno
che muove il gruppo eh?
Mi guardo attorno, notando la ragazza
di ieri sera legata ad un albero. Bene, in questo modo non
potrà
neanche scappare.
Vedo che sta parlando con un ragazzo,
senza farmi notare da loro, mi avvicino di soppiatto, cercando di
ascoltare la loro conversazione.
<Potevi
avvertirci che oggi dovevamo
legarci agli alberi, portavamo tutti delle corde>
<E'
stata un'idea sul momento, mi
spiace>
<Ma
Dawn, sei sicura che riusciremo
a salvare questo bosco? Io ne dubito...Quei tizi non mi piacciono per
niente>
<Sta
tranquillo Jake, ho sempre un
asso nella manica> Gli sorride <Porto sempre con me un
foglio
per raccogliere le firme necessarie a fermare questa distruzione. Se
ne raccogliamo abbastanza vedrai che nessuno di loro potrà
più
fermare il volere della nostra madre terra>
Ho sentito
bene? Raccolta firme?
Ah...Troppo facile...
Non mi resta
che sbarazzarmi di quel
foglio ed il gioco è fatto.
Almeno
riuscirei a prendere tempo, ed
evitare che gli scavi vengano cancellati.
<Fantastico!
Quante firme hai
raccolto fino ad ora?>
<Abbastanza,
ma ne servono
parecchie>
<Allora
vedrò di informarmi, lo
dirò anche agli altri. A più tardi Dawn>
Detto ciò, il tipo la
saluta e si allontana.
Esco allo scoperto, raggiungendo la
piccola fissata della natura ed, avvicinandomi pericolosamente al suo
viso, le punto il dito contro <Per colpa tua e della
tua
bravata, ora rischio il posto di lavoro!>
Cavoli...Ripensandoci queste sono le
esatte parole che mio padre mi disse dopo avermi spedito da mia zia.
Mi faccio venire i brividi da solo.
Nonostante le accuse, lei prende un
profondo respiro e mi risponde con tranquillità <Siete
voi che
avete ostacolato il cammino della natura>
<La natura non
“cammina”>
Sospiro, portandomi una mano al capo <In compenso
vorrei che te
ne andassi tu, con il tuo branco di svalvolati! Sei un punto di
riferimento per loro…Se te ne vai, avrò campo
libero>
<Ed è proprio per
questo che non mi sposterò! Ci saranno i turni, in questo
modo, non vi
avvicinerete mai agli alberi>
<D’accordo basta, mi
sono
stufato!> Sotto lo sguardo stupito della ragazza,
slego la
corda che la tiene legata e le faccio cenno di allontanarsi. Lei mi
guarda storto, battendo un piede come per indicare che da li non ha
la minima intenzione di spostarsi.
<Certo che sei cocciuta>
<Lo sapevo che avrei dovuto usare
una catena>
Mmh…Forse sono ancora in
tempo a
prendere la ruspa e tentare di abbattere quest’albero, magari
lei
si opporrà, ma di sicuro non rischierà la vita
per una stupida
pianta. In fondo i naturalisti sono tutti uguali.
<Non ci pensare nemmeno!> Mi
urla <So a cosa stai pensando, e se ci provi non solo
perderai
il lavoro, ma potresti anche finire in carcere>
<Ma
tu…Come…>
Certo
che quella tipa è davvero strana. Com’è
che si chiama..Dawn se
non ricordo male.
<Non vuoi mica andare in galera
solo per dimostrare la tua superiorità?>
<Almeno avrei vitto e alloggio
gratis> Rispondo, portando le mani in tasca <Non
potrai
proteggere questo posto in eterno principessa delle fate, ti
farò
sloggiare>
<Non credo proprio> Tira
fuori un piccolo sorriso.
Che ha da sorridermi in quel modo?
Non può sorridermi.
Deve odiarmi, come io odio lei.
Mi avvicino nuovamente a lei <Ridi
finchè puoi, fiorellino, ma questa guerra la
vincerò io>
ANGOLO
AUTORE:
Allora??!!
^^
Che ve ne pare?!
Se ci sono errori, SCUSATE.
Devo postare veloce ed eventualmente lo correggo meglio appena torno a
casa^^
Attendo
i
vostri pareri!
Un
bacio
Nini
|
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Capitolo 10 *** Un segreto da svelare ***
Pov
Trent
Era passata una settimana da quello
spiacevole incidente al ristorante, per non parlare della strana
chiacchierata con Gwen.
Da quel giorno non ci siamo più
rivolti la parola, tranne una volta, per sbaglio ci siamo incontrati
lungo la strada che portava alla sua Università, non
immaginavo ci
fosse un'Accademia delle Belle Arti qui a Toronto.
Non sono arrabbiato
con lei, ma non capisco il perchè sta
cercando di evitarmi.
Sono convinto che la situazione non
sarebbe così se non avebbe scoperto di Courtney.
Ma d'altra parte...Forse meglio così,
dal momento che è impegnata con quel Drake, non avrei avuto
possibilità.
La scuola non è male, non ho
ancora
fatto piena conoscenza di tutti i compagni di corso, ma per fortuna
che c'è Zoey a farmi compagnia.
Mi secca solo il fatto che ho sempre
meno tempo per esercitarmi con la chitarra, a casa non c'è
un
secondo di pace, l'unico momento libero è quel breve stacco
di
trenta minuti prima che Courtney ed Heather rientrino, ovviamente,
l'umore non è dei migliori.
Oggi finisco alle 10 di mattina,
riprendo le lezioni più tardi, verso il pomeriggio.
Rientro velocemente in casa, sperando
di trovare quella mezz'ora di pace e tranquillità che tanto
ho
bisogno, sfortunatamente, non succede mai quello che spero.
Prima che potessi entrare, sento dei
bisbigli all'interno dell'appartamento, mi immagino una normale
litigata giornaliera tra le ragazze, ma appena metto piede in
corridoio, noto un'enorme pozzanghera uscire dal bagno.
<Che succede?>
Domando ad
una delle due.
Heather mi raggiunge, prendendo la
giaccia all'attaccapanni <Secondo te?! Quella
geniaccia di
Courtney ha distrutto il nostro bagno solo per una stupida
collana!>
<Non ho “distrutto il
bagno”,
ho solo manomesso un tubo.... Se ti senti così tanto esperta
in
idraulica allora perchè la prossima volta non ci pensi tu a
risolvere la situazione?!>
<E' un problema tuo, non mio, ho
cose ben più importanti da fare>
<Oh certo...Come ad esempio
uscire con le tue false amiche snob ogni sera>
<Almeno io ho una vita privata.
Studi come un ossessa, ma finirai a vendere articoli sportivi in un
negozietto di bassa categoria come molte altre prima di te>
<Smettetela!> Cerco,
inutilmente di fermare questo litigio, ma Heather non ne vuole
sapere.
<Pensateci voi, io me ne
vado>
Afferra nuovamente la sua borsa, uscendo di casa, probabilmente
dirigendosi al lavoro.
Una volta andata via, mi volto verso
Courtney, che tira un lungo sospiro di esasperazione <Ora
non
ti ci mettere anche tu>
<Io?! Siete voi che non fate
altro che litigare per qualunque cosa>
<Non è vero>
Ecco...Ci risiamo.
Ma
non sarò io quello che inizierà un altra
discussione cara Courtney.
Raggiungo il bagno, notando il tubo che
perde acqua e il pavimento del tutto bagnato. <Bisognerebbe
chiamare qualcuno che...>
<Già fatto, tra un ora
arriverà
l'idraulico e sistemerà tutto. Mi sono già
offerta di restare qua,
anche se questo porterà a perdere un'importante lezione di
Giurisprudenza>
<Non credo ti rovini la carriera
se salti una lezione>
Lei scrolla le spalle, incrociando le
braccia <Probabilmente no, ma mi secca. E poi il
professore mi
odia, solo perchè l'ho ripreso più volte>
Mi lancia una
veloce occhiata <Non posso farci nulla se sbaglia
alcuni
termini tecnici ed io, nonostante la mia giovane età so
molte più
cose di quanto si possa pensare>
Mi viene quasi da sorridere a
quell'affermazione. C'è da dire che Courtney è
davvero unica nel
suo genere.
Credo di non aver mai conosciuto nessuna con
un'autostima così alta.
In un certo senso, vorrei avere io
la sua determinazione, se non altro avrei potuto così
convincere mio
padre a farmi continuare gli studi di musica.
Ma ovviamente, per lui è solo
una
perdita di tempo, ed io non ho saputo oppormi.
Tuttavia continuo ad esercitarmi,
non tanto come prima, perchè il tempo è poco, ma
voglio
perseverare.
<Allora, se non ti dispiace, io
andrò al parco a suonare>
<Perchè proprio al
parco?>
Domanda Courtney
<Perchè mi rilassa,
è molto più
tranquillo>
<Anche qui è
tranquillo>
Non faccio in tempo a rispondere che
Dakota piomba improvvisamente in casa, tirando un urlo agghiacciante
<Il mio papi ha bloccato le mie carte di credito!! Non
ho più
un centesimo! Sarò povera! Una povera bella con un trucco
perfetto!>
Piagnucola la ragazza, correndo verso camera sua.
<Povera Dakota...>
In fondo mi dispiace, è
sempre
stata abituata al lusso e alla comodità, ora invece si
ritrova...Senza tutto questo.
Courtney alza gli occhi al cielo,
appoggiandosi contro il muro <Quante storie per una
carta di
credito>
<Sai anche tu da che famiglia
proviene>
Lei in tutta risposta, tira fuori un
piccolo sorrisetto <Se ha pianto così tanto
per i soldi
spariti, non oso immaginare a quando sentirà il messaggio
che gli ha
lasciato suo padre questa mattina nella segreteria telefonica>
Alzo un sopracciglio, guardando
incuriosito Courtney che però non mi dice nient'altro al
riguardo.
Di certo non posso dire che questo
appartamento sia tranquillo.
Dopo quello strano avvenimento, decido
comunque di andarmene al parco, esercitandomi con la chitarra e
prendendo un po' d'aria fresca.
Di sicuro mi sarei rilassato molto
di più che in casa.
…...................................................................
Pov
Bridgette
E' da una settimana che vado avanti
di silenzi imbarazzanti, serate in camera a riflettere e pochi
sorrisi, non posso continuare così, Geoff e Gwen avrebbero
sospettato qualcosa prima o poi.
Non oso pensare a quel che
succederà
una volta che lo verrà a sapere.
Perchè prima o poi dovrà
saperlo.
Non posso certo continuare
così per
altri nove mesi, per quanto possa negare o mentire, credo che alla
fine si accorgerà della pancia.
La mia paura, è che possa
reagire
male...
In fondo stiamo parlando di un
bambino...O una bambina.
Futuri genitori, una sistemazione,
pannolini, scuola materna, elementari, serate di famiglia.
Geoff sarà pronto per tutto
questo?
Ed io...? Credo di non saperlo
ancora.
<Bridgette? Bridgette tutto
bene?> Mi domanda Gwen.
Ci troviamo in un bar, come ogni
mattina a far colazione. Ero talmente immersa nei miei pensieri da
essermi scordata che sono in sua compagnia.
<Che ti succede? Ti comporti in
modo strano in questi giorni>
Io mugugno un “Non
è vero”,
ma prima o poi avrei dovuto dirglielo.
Forse questo è il momento
più
adatto, se non altro mi fido di lei, Gwen non avrebbe mai raccontato
in giro della mia gravidanza.
<Io...Ecco...>
Cavoli non so
come dirglielo, sono così agitata, e sono davanti a Gwen.
Probabilmente
sarei svenuta quando mi sarei trovata faccia a faccia con Geoff.
Gwen posa il suo caffè, tirando un
leggero sospiro <Non puoi continuare così
per sempre, prima o
poi “si noterà”, non credi?>
Sgrano gli occhi, senza smettere di
balbettare <M_ma tu...Come...>
<La sera della cena, eri talmente
scossa che hai lasciato in bagno il test di gravidanza in bella
vista> Tira fuori un piccolo sorriso <Io
non ho detto
niente, aspettavo che lo confessassi di tua spontanea
volontà>
Non posso crederci di essere stata
così stordita.
La notizia deve avermi scosso
più
di quanto pensi se ho addirittura lasciato il test in bagno senza
rendermene conto fino al giorno successivo.
Ma forse meglio così, in
questo
modo è stato più facile per me, confessare tutto.
<Non sei sconvolta?>
In tutta risposta, Gwen alza le spalle,
scuotendo il capo <Non direi, mia cugina è
stata da noi quando
è rimasta incinta a diciassette anni, ho dovuto sopportare
la sua
gravidanza isterica per tutti i nove mesi>
<Non mi avevi mai parlato di
questa tua cugina>
<Non andiamo molto
d'accordo>
Beve un sorso del caffè, lanciandomi un'occhiata <Quando
lo
dirai a Geoff?>
<Quando avrò il
coraggio. Non so
come reagirà...E… >Deglutisco <Se
mi lasciasse?>
<Sarebbe un codardo, e non credo
lo farà> Risponde schietta.
In fondo ha ragione...
Forse la paura in sé non
è tanto
quella della reazione di Geoff.
Ma la mia.
Questo fatto cambierà
completamente
la mia vita, sarò pronta a tutto questo?
...........................................
Pov
Heather
Ma guarda guarda.
Dopo una delle
tante litigate con Courtney, ora mi trovo ad ascoltare la discussione
delle ragazze che detesta, sulla probabile gravidanza della biondina.
Questo sì che è
interessante.
Sbaglio o è la ragazza
di Geoff? Sarebbe davvero sconvolgente per lui
venirlo a
scoprire da una fonte estranea e non dalla sua fidanzata in persona.
Pago il mio caffè
e mi dirigo al lavoro, con un piccolo sorriso stampato sul volto.
Eh sì...Credo proprio che mi
divertirò oggi.
.................................................
Pov
Dakota
<Sbrigati con quel panino! I
clienti stanno aspettando!>
Non ci posso credere, di norma non
entro nei fast food da quando ho 12 anni, ed ora mi ritrovo a
lavorarci all'interno come cameriera!
Mio papà non scherzava sul
volermi
farmi diventare più responsabile. Capisco farmi vivere da
sola in un
appartamento per niente lussuoso. Ma perchè costringermi a
lavorare
in questo postaccio?
E solo perchè ho esaurito una carta di
credito di tremila dollari...Tzè...
In fondo non è la prima
volta che succede.
Butto l'occhio verso l'angolo della
cucina, dove i cuochi stanno friggendo delle patatine fritte, seguite
dall'odore nauseante di carne piena di grassi.
Mi viene quasi da piangere.
Perchè farmi questo Papi?!
<Dakota?>
Quando volto lo sguardo vedo davanti a
me uno strano ragazzo.
Lo fisso attentamente, sicura di averlo già
visto da qualche parte.
Ad un tratto però, ricordo esattamente
dove l'ho conosciuto.
<Ti ricordi di me? Sono
Sam>
Mi dice tutto sorridente.
<Ah...Sì> Rispondo
un po'
infastidita <Tu sei il tizio che mi ha gettato i
ravioli in
faccia>
Al suono di quelle parole, il ragazzo
ride nervosamente, tentando di guardare altrove per l'imbarazzo
<Ehm...Già...Mi dispiace per quell'episodio.
Mi sono lasciato
prendere dal momento>
I miei capelli ne hanno risentito
per giorni.
Sopratutto perchè non potevo
usare
i miei classici prodotti di bellezza, ormai sono troppo costosi ed io
non ho....Sigh...Abbastanza soldi.
Non posso crederci di essermi
ridotto in questo stato.
Io, Dakota Milton, futura
ereditiera, credo di non essermi mai sentita così a disagio
come
ora.
<Ad ogni modo, non pensavo
lavorassi qui>
<Sono in questo posto
perchè il
mio papi mi ha costretto> Sospiro
snervata <Dice che devo comportarmi come una persona
“normale”
e quindi trovarmi un lavoro...>
<E non potevi trovare posto
migliore! Fanno degli ottimi panini, io sono un cliente fisso
ormai>
Mi dice con
un enorme sorriso
sulle labbra
In
tutta risposta mostro un sorriso forzato.
E'
più forte di me, lui si starà
divertendo ma io non di
certo.
Sono così triste...
Io devo spendere
al centro commerciale. Non lavorarci.
…........................................................................
Pov
Courtney
Che giornata stressante, non solo
perderò la lezione di Giurisprudenza ma mi tocca restare in
casa ad
aspettare l'idraulico.
Tra l'altro è anche in ritardo, e poi
la gente si lamenta che vogliamo sbrigarcela da soli.
Vedrò di fargli una bella ramanzina, e
che non gli venga in mente di fare con comodo, ho cose più
importanti da fare che stare tutto il giorno in casa ad attendere il
suo arrivo.
Devo fare una serie di commissioni,
comprare nuovi libri...
Non posso perdere tempo prezioso.
Guardo nuovamente l'orologio, 11:30.
Mezz'ora di ritardo, non ci posso
credere, che nervoso.
Ad un tratto sento suonare il
campanello, finalmente si è deciso ad arrivare.
Avanzo seccata verso la porta
d'entrata, aprendola di scatto.
<E' più di mezz'ora
che aspetto,
qui si sta allagando tutto>
<Chiedo scusa dolcezza, ma mi
hanno fermato i carabinieri...> Dopo una breve pausa <Per
la terza volta questa settimana. Tzè...Avrò la
faccia da
delinquente> Dice
ridacchiando.
Quella voce.
Quella risatina.
No....Non lui.
Alzo lo sguardo, vedendomi davanti quel
rozzo troglodita della settimana scorsa.
Come si chiamava?
Duncan.
<Tu?!> Urliamo
all'unisono, completamente ignari del nostro strano incontro.
Senza neanche dargli il tempo di
parlare, gli sbatto la porta in faccia, portandomi una mano al capo.
Non posso crederci.
Un degno amico di Gwen.
Ma che avevano tutti? Si sono dati
appuntamento per darmi sui nervi?!
<Hey...Courtney aprimi!>
<Perchè mai dovrei
farlo?!>
<Perchè altrimenti
dovrai
imparare a nuotare, pesciolina>
Mi volto nuovamente verso il bagno,
notando l'acqua che non la smette di scorrere fuori da quel tubo
rotto.
Diamine se ha ragione. Ma solo
questa volta.
Così apro la porta, lanciandogli
un'occhiataccia e...Ahimè...invitandolo ad entrare per
sistemare
quel danno.
Chi l'avrebbe mai pensato che tra
tutti gli idraulici di Toronto, mi sarebbe capitato Duncan.
Questa sì che è
sfortuna.
…........................................
Pov
Dakota
Pausa!
Per fortuna, non ne potevo
più di
sgobbare come una qualunque cameriera.
Non pensavo che questo lavoro
sarebbe stato così difficile.
Faccio per allontanarmi quando noto
ancora quel ragazzo di prima seduto ad un tavolo. Incuriosita mi
avvicino verso di lui <Sam? Che ci fai ancora
qui?>
<Oh..Dakota! Che bello
vederti...Ehm...Di nuovo.> Dopo
un silenzio imbarazzante, riprende a parlare <Ehm...Io
stavo passando da queste parti. N_non per vedere se avevi finito di
lavorare! Stavo s_solo camminando, da solo, nel centro commerciale, e
mi sono imbattuto in te! Che coincidenza eh?>
Davvero
una bizzarra coincidenza.
<Ora sono in pausa, purtroppo non
ho ancora finito questa tortura>
<Mi dispiace, ma vedrai che col
tempo ti abituerai> Mi sorride, diventando
improvvisamente
timido ed impacciato <Ehm...Che ne diresti di, fare un
giro?
Adesso che sei in pausa>
<Ho poco più di
mezz'ora. Non
posso neanche fare shopping, impiego la metà del tempo solo
a
scegliere quale negozio iniziare gli acquisti!> Tiro
un lungo
sospiro, portando le mani ai fianchi <E poi non sono
dell'umore
adatto, sono talmente arrabbiata con il mio papi che vorrei solo
sfogarmi>
Dopo diversi minuti, Sam pensa ad una
soluzione.
<Ci sono! So dove portarti,
è
qui vicino e dura esattamente mezz'ora>
<Che cosa sarebbe?>
Domando confusa
<Lo vedrai, ma sono sicura che ti
piacerà>
<Non lo so...Insomma, uscire con
uno come...Te?>
<Ma è solo un'uscita
tra amici>
Dice sconsolato, abbassando lo sguardo <Volevo solo
aiutarti>
Di fronte a quel suo atteggiamento non
sono riuscita a negargli quella possibilità.
<D'accordo Sam>
Tiro fuori
un piccolo sorriso.
In fondo non è un cattivo
ragazzo.
Cerca solo di aiutarmi.
Magari potevano davvero
essere...Amici.
ANGOLO
AUTRICE:
Wow....E'
un bel via vai di punti di vista eh?
Adesso
sì che incominciano i guai.
E
dal prossimo capitolo vedremo chi svelerà per prima il
segreto di
Bridgette.
Per
non parlare del piano di Scott per vincere la sua
“Battaglia”
contro Dawn.
Ed altri intrecci vi aspetteranno
al prossimo
episod...Ehm volevo dire, capitolo! XD
PS: PROMETTO CHE MI IMPEGNERO' A RISPONDERE A TUTTE LE RECENSIONI,
PERDONATE EVENTUALI RITARDI, MA SE DEVO RECENSIRE VOGLIO FARLO BENE E
IN QUESTO MOMENTO HO POCO TEMPO T.T
PERO' ENTRO QUESTA SETTIMANA RISPONDO A TUTTI
Un
bacione!!
Nini
|
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Capitolo 11 *** Sensi di colpa ***
Pov Dakota
Non avrei mai pensato di accettare
l'invito da un tipo “strano” come Sam.
Ma in fondo non ho niente di meglio
da fare.
Le mie amiche saranno da qualche
parte, probabilmente a fare spese folli approfittando della mia
assenza per fregarmi gli abiti che mi sarei sicuramente comprata.
A dire il vero, non credo abbia
delle vere amiche.
Insomma, gli amici ci sono quando
hai bisogno di loro, o almeno credo...
Lo vedo spesso nei film.
Ma loro non si sono mai comportate
così.
Appena hanno saputo della mia “punizione”,
nonché
mancanza di soldi e vantaggi, non mi hanno più richiamata, e
tanto
meno spedito un messaggio.
Già...Belle amiche.
Invece Sam si preoccupa per me.
Forse saremmo potuti diventare
davvero amici.
Sempre che una Milton possa essere
amica di un nerd, patito di videogiochi.
<Allora? Come ti sembra
Dakota?>
Sam mi ha portata in un posto
stranissimo.
Ha detto che si chiama “Laser
Game”,
o di sicuro un nome simile.
Mi ha spiegato che si tratta di una
specie di “battaglia virtuale”, usando delle
pistole giocattolo,
spari dei laser colorati ad altre persone...
Ma se è tutto
finto, dove sarebbe il divertimento?
Sam mi ha assicurato che mi sarei
potuta sfogare e sopratutto divertire.
Lo ammetto, inizialmente non ero al
massimo dell'entusiasmo, ma lui era stato così dolce con me,
non
potevo ritirarmi sul momento.
E meno male che non
l'ho
fatto.
Non riesco a credere a quello che sto
per dire ma... Mi sono divertita.
Mai avrei pensato di accettare
qualcosa diverso allo shopping o ai trattamenti estetici.
Per
la
prima volta, dopo tanti giorni, me la sono
spassata.
<Ragazzi stop!>
Il tempo a disposizione è ormai
terminato, così io e Sam usciamo dalla sala per posare
quelle strane pistole.
<Wow Dakota. Non ti facevo
così
ehm...Così...Agguerrita! Eheh>
<Come?> domando
confusa
<Abile, forte, insomma...In
gamba!> Esclama entusiasta <Hai
sbaragliato tutti gli
altri senza perdere neanche una volta>
Okay credo di essermi persa. Ma
credo mi stia facendo dei complimenti.
A dire il vero sono stupida pure io
del fatto di essere stata brava in qualcosa che non sia,
ehm...Femminile?
Mi sono limitata a
colpire quelle odiose ochette dell'altra squadra.
Tzè...Invidiose sia della mia
mira,
che dei miei capelli perfetti.
<Odio doverlo ammettere>
Sospiro <Ma mi è piaciuto. E poi...>
Mi levo di dosso
la tuta protettiva che fanno indossare ad ogni giocatore <Questa
tuta è perfettamente intonata col colore dei miei occhi! Non
posso
dire di certo delle pistole, dovrebbero cambiare colore,
assolutamente>
Sam mi rivolge un piccolo sorriso,
guardando poi l'orologio al polso <Tra poco inizi di
nuovo il
tuo turno. Visto? Sono passati in fretta questi trenta minuti, e di
sei addirittura divertita>
<Ti ringrazio Sam>
Gli
sorrido <Sei stato davvero molto gentile>
<Figurati> Dice,
prendendo
successivamente un bel respiro <Senti ehm...Dakota,
s_se ti va,
possiamo...Anche uscire domani se...>
Ma proprio in quell'istante il mio
cellulare inizia a squillare la mia ultima suoneria scaricata
ahimè...Un
mese fa.
Sto davvero perdendo colpi, ma sono
a corto di soldi per colpa di questa faccenda di mio padre.
Senza pensarci due volte, osservo il
nome sul display: Stella Noomberg,
una delle mie
“cosiddette amiche”.
So che non avrei dovuto risponderle,
dopo avermi ignorato per tutto questo tempo.
Ma se non l'avessi fatto le voci
sarebbero circolate, e non posso rovinare la mia vita sociale per una
lite con un'altra ereditiera.
<Pronto, Stella?>
Ignoro
completamente l'ultima frase di Sam, concentrandomi sulla telefonata
<Non sto facendo niente di interessante, racconta
pure!>
Istintivamente mi allontano di qualche
passo, ascoltando la discussione, sul fatto di quanto sia falsa ed
ipocrita un'altra nostra cara amica Jennifer, scoperta ad avere una
relazione con l'ormai ex-ragazzo di Stella.
Ammetto che sparlare mi diverte un
sacco.
Ma solo dopo aver riattaccato il telefono mi rendo
conto di aver completamente escluso Sam.
Inutile dire che lui se
n'è andato da un pezzo. Accidenti.
Questa volta, anzi...
Per la prima volta
in vita
mia, mi sono sentita davvero...In colpa.
E non mi piace per niente.
…...............................................
Pov Duncan
Quando si dice “le coincidenze
della vita”.
Chi l'avrebbe mai detto che tra tutte
le belle ragazze che posso abbordare con il mio lavoro, devo finire
proprio nella casa di quella svitata, figlia di un altrettanto
svitato.
Da non dimenticare inoltre con chi
vive, altre tre bambole ancora più fuori di testa.
E poi sarei io quello pazzo.
Tzè...
Comunque, un lavoro è pur sempre un
lavoro, meglio mettermi all'opera e andarmene via il prima possibile.
<Allora dolcezza, quale sarebbe
il grande problema?>
Con la sua solita freddezza, mi indica
il bagno, specificando il guaio in cui si era cacciata.
Mi
avvicino ad esso, osservando per bene la situazione, c'era acqua
ovunque ed il tubo in parte aveva già ceduto.
Ma come caspita ha fatto a ridurlo
così?! Non poteva aspettare l'arrivo di un esperto come
fanno le
persone normali?!
<Vedo che ti sei data
all'idraulica>
<Questo bagno avrà
almeno sette
anni, è normale che si rompa tutto facilmente>
Ribadisce,
portando le mani ai fianchi.
Quasi mi scappa un sorrisetto. E'
divertente che non voglia ammettere di aver sbagliato lei.
<La prossima volta, dedicati alla
cucina invece che pasticciare nel bagno> Detto
ciò mi metto
al lavoro, dietro gli insulti che probabilmente la ragazza mi sta
lanciando, insieme ad una serie di occhiatacce senza pietà.
Devo davvero darle
sui nervi.
E la cosa mi diverte.
….................................................
Pov Scott
<Ciao Dawn>
<Scott>
Risponde seccata.
Mi trovo davanti ad una
bancarella, piena di peluche e volantini.
Ed ora che diavolo sta
combinando?
<Vedo che tu e i tuoi
amichetti fricchettoni avete abbandonato la protesta>
Dico
soddisfatto
<Sai bene che non è
così> Risponde lei <Oltre
al disboscamento, ho altre
cause a cui pensare>
Tzè...Almeno non sono
l'unico a cui distrugge la vita.
Ma ora voglio divertirmi un
po'.
<Ed una di queste
è...Vendere pupazzetti per strada?>
Lei mi lancia
un'occhiataccia, cercando di ignorare le mie continue provocazioni
<Se sapessi osservare, invece che parlare a vanvera,
capiresti
il motivo per cui mi trovo qui> Detto questo si
rivolge ai
passanti, indicando l'edificio proprio dietro di noi <Ascoltatemi!
Questa industria testa i suoi sporchi profumi su poveri animali
indifesi e...>
<Come fanno i profumi
ad essere sporchi?> Domando confuso ad un passante,
senza
badare al discorso della biondina.
Quella ragazza mi
stupisce ogni giorno di più.
Non solo sta rendendo la
mia vita un inferno con la sua protesta, ma scopro addirittura che
non si tratta dell'unica.
Mi avvicino a lei, con la
mia solita aria spavalda <Allora, non sono l'unico a
cui vuoi
rovinare la carriera. Perchè non ti cerchi un hobby?>
<Salvare gli animali è
il mio hobby> Risponde schietta.
Tzè, banale e scontata.
<Non convincerai mai
nessuno, alla gente non importa nulla di queste cose>
Una ragazza esce
dall'edificio di fronte, con in mano una borsetta di profumi, senza
pensarci due volte, Dawn le porge un volantino <Il
profumo che
ti metterai è testato su dei cuccioli!>
<Che cosa?! Ne sei
sicura?!>
<Sicurissima, se non
facciamo qualcosa continueranno a torturare quei poveri animali!>
<Io...Io non lo
sapevo! Che orrore!> Getta l'acquisto nel bidone
più vicino,
a quanto pare a qualcuno importa davvero questa faccenda. <Mi
dispiace... Io amo gli animali e...>
<Non preoccuparti>
Dawn le consegna uno dei peluche esposti, mostrandole un dolce
sorriso <Tieni, e promettimi solo che farai circolare
la voce,
dobbiamo far cambiare le cose, i test sugli animali devono essere
aboliti>
<Ah!! Ma è assurdo!>
Commento. Stupefatto e, bhè...Anche seccato! Non
può averle sempre
tutte vinte!
Entrambe mi rivolgono un
gelido sguardo, seguito da un commento da parte di quella ragazzina
<Tzè... Sei solo un insensibile!>
Mentre si allontana
mi da una leggera spintonata con la spalla.
Ma tu guarda...
Dawn mi lancia un sorrisetto
vittorioso, continuando poi il suo lavoro da “distruggi
aziende”.
Mi sarei dovuto vendicare
anche di questo, ma prima devo pensare a come fregarle quel foglio di
protesta contro il disboscamento.
Osservo bene il bancone,
notando la stessa identica borsa che aveva al cantiere, di sicuro
dentro ha il foglio delle firme, non mi resta che prenderlo,
distruggerlo, bruciarlo e...
No aspetta, se lo distruggo
non ha senso bruciarlo.
Ma l'importante è
sbarazzarmene al più presto, così
guadagnerò altro tempo.
Sorrido compiaciuto del mio
astuto piano di attacco e, notando una Dawn occupata a parlare con
altre due ragazzine, mi avvicino di soppiatto alla borsa.
Non faccio in tempo ad
afferrarla che qualcuno blocca il mio braccio, alzo lo sguardo,
vedendomi davanti un omaccione grande e grosso che mi osserva con
aria sospetta.
Merda.
<Hey... Amico,
mollami, non stavo facendo niente di male>
Ma lui non
risponde, e non vuole decidersi a lasciare la presa, finchè
Dawn ci
raggiunge, a quel punto vengo finalmente liberato.
<Che succede qui?>
Lancia una veloce occhiata a quel ragazzo <B? Scott ti
sta
dando fastidio?>
<Io?! E' LUI che lo
sta dando a me!> Cerco di giustificarmi, anche se
inutilmente,
data la situazione <M_mi stavo solo appoggiando, tutto
qui. Ma
l'omaccione qui vicino non ha gradito la mia presenza>
<Forse perchè bramavi
ad altro> Dawn non sembra aver capito le mie vere
intenzioni,
tuttavia ho rischiato grosso.
Devo assolutamente farmi
venire in mente qualcosa, ed al più presto.
<Puoi andarti ad
appoggiare da un'altra parte, a meno che tu non combatta per questa
protesta...>
<Pfui...Ma non farmi
ridere, fiorellino. Io...> Ad un tratto
però, mi viene
un'altra fantastica idea < A
pensarci bene, potrei darvi
una mano>
<Scott...>
<Il lavoro è il
lavoro, ma qui stiamo parlando di “orribili” test
agli animali>
<Ma...>
<Da piccolo ho avuto
due tartarughe, posso capire>
Veramente mio cugino
ne aveva due, me le aveva affidate alle elementari per andare al
campeggio.
Non mi ricordo dove siano
finite...
E sinceramente non me n'è
importato più di tanto.
Lascio qualche minuto di
silenzio, osservando i due che si lanciano un'occhiata preoccupata,
finchè Dawn mi posa una mano sul petto, chiudendo gli occhi
e
prendendo un forte respiro <La tua aura è
molto turbata...E'
strana, ma...>
Ci
scambiamo un veloce sguardo, dove la ragazza mostra un piccolo
sorriso sincero <...Voglio fidarmi>
Fantastico! La svitata ha
abboccato.
<Vai a distribuire i
volantini dall'altra parte della strada con B. Io starò qui
a
continuare a fermare gli acquisti di quelle ragazze>
No
aspetta, non è questo che mi ero immaginato.
<Cosa?!
E...L_lasciarti tutta da sola?> Le porto una mano
sulla spalla
<E se un tipo volesse provarci? Qualcuno dovrebbe
proteggerti>
Ma
quanto sono bravo.
Si sposta da me,
sorridendomi, anche se un po' perplessa <Sei
strano...Premuroso, nonostante i battibecchi che ci sono stati tra
noi...>
<Quelli?! Ah...Ormai è
acqua passata>
<Bene, allora vai ad
aiutare B> Detto ciò mi fa cenno di andare
con il suo amico.
<Ma...>
Inutile. Non
mi resta che assecondarla e fare questa stupida protesta.
Per quanto detesti questa
cosa, devo ottenere la sua fiducia il più possibile, o
quanto basta
che potermi avvicinare a quella borsa.
Ed il tutto entro poche
settimane.
Questa sì che sarà una
grande impresa.
Un piccolo sorrisetto mi si
forma sul volto.
Attenta principessa delle
fate, la tua foresta verrà presto distrutta dall'uomo
cattivo.
…......................................
Pov Geoff
Il capo mi ha chiesto di sistemare
alcuni scatoloni di pesi vecchi nei ripiani.
Oggi la giornata non sembra andare nel
migliore dei modi, tutta colpa di quella palestra accanto.
Molti che venivano qua si sono
trasferiti da loro e così abbiamo perso diversi clienti
abituali.
<Buongiorno Geoff>
Parlando del diavolo...
<Heather?> Il
suo arrivo
mi distrae, facendomi cadere addosso uno degli scatoloni.
<C_Che...Che ci fai qui?!> Domando a
fatica,
riprendendomi dalla botta di tutti quei pesi. Anche se piccoli fanno
male.
<Ma guarda che accoglienza, sono
solo venuta a trovarti>
Trovarmi?
E perchè? Mica siamo amici...
La osservo con aria stranita,
aspettandomi che mi spiegasse il motivo di questo suo strano
comportamento.
Non ho problemi con le persone, ma se
non ricordo male è stata lei a lanciarmi quel piatto di
pasta in
faccia, per non parlare della bistecca sul naso.
<Non guardarmi
così>
Dice, turando un sospiro <Forse abbiamo iniziato con il
piede
sbagliato>
<Tu dici?>
Domando
sarcastico.
<La serata già in
sé era
abbastanza stressante, per non parlare dell'argomento Alejandro, sono
costretta a lavorare con lui, ma ne farei volentieri a meno>
A quel punto mi sento più tranquillo.
Forse il fatto che entrambi non
sopportiamo quello spagnolo narcisista può essere un buon
motivo per
seppellire l'ascia di guerra tra di noi.
<Ah...Uhm....Va bene!>
Rispondo, dandole una pacca sulla spalla.
Lei sembra irrigidirsi, guardandomi
storto per un breve istante.
Dopo aver sistemato tutto, vado a
controllare un'attrezzatura dei pesi che sembra essersi allentata,
Heather mi raggiunge nuovamente.
Avrà altro da chiedermi? Pensavo fosse
venuta solo per chiarire la situazione dell'altra sera.
<Sai Geoff... Non capisco come
fai ad essere così calmo, io sarei davvero agitata...>
<Naaah....Non è
così difficile,
ci vuole solo calma è pazienza>
Sì, come no.
Ecco un bullone partire
improvvisamente, accidenti alla mia boccaccia.
<Ti senti pronto? Non ti facevo
il tipo>
<Sono obbligato, non ho scelta,
altrimenti il capo mi licenzia> Dico con
frettolosità, mentre
cerco disperatamente il bullone caduto chissà dove.
<E adesso cosa centra il tuo capo
con il bambino?>
A quel punto mi blocco, alzandomi di
scatto verso di lei <E adesso cosa centra il bambino
con questo
bullone?!> Indico l'oggetto in mano.
Heather si porta una mano al viso <Sei
proprio un idiota> Sospira.
Una voce esterna interrompe quel
momento di grande confusione.
<Geoff?>
<Piccola!>
Bridgette ci
raggiunge, con aria preoccupata <Ho...ho sentito bene?!
Tu
come...>
<Dovresti fare attenzione ai
luoghi dove confidare i segreti> Risponde soddisfatta
Heather
<Stavo solo informando il tuo ragazzo della grande
notizia,
ovvero che...>
<Geoff aspetto un bambino!>
Urla Bridgette, prima che Heather potesse finire la frase.
Cavoli... Che casino... Che...
Un momento.
Cos'ha appena detto? Bambino? BAMBINO?!
<C_Che...C_cosa...>
Quasi non riesco a parlare.
No, non può essere, come diamine ho...
No aspetta, come succede lo so, ma non
capisco il perchè.
Credevo...Credevamo
entrambi di aver preso sempre precauzioni.
<Ops...Non mi dire che non lo
sapevi ancora...> Dice Heather, con un piccolo ghigno
sul
volto <Avrei voluto concludere io, ma la tua
espressione vale
comunque il mio tentativo>.
Credo di non aver capito nulla
di quello che ha detto.
Credo di non comprendere più niente in
questo momento, perfino le parole di Bridgette mi sembra solo vuoto.
Nella mia mente affiora solo il
pensiero di quello che ho sentito poco fa, un bambino.
Io...Sarò padre.
Non so se essere felice, o triste, o
tutte e due le cose.
Si può essere entrambe...?
<Geoff? Geoff mi senti?!>
Bridgette cerca di scrollarmi ma senza risultati.
L'unica cosa che ricordo è, che dopo
quella notizia, svengo a terra, pensando: “Sto solo
sognando”.
Chissà cosa succederà una
volta
sveglio...
Wow, non credevo di
saper reggere così "bene" le notizie shock.
ANGOLO
AUTRICE:
BuonSalve
miei cari fan! *Si
sentono i
grilli*
Okay siete spariti
tutti,
o almeno è quello che penserò una volta che
avrò postato questo
capitolo.
Mi
spiace aver ritardato così tanto, ma questa volta ho un
motivo molto
valido.
No
non centra la scuola (u.u)
Sono
andata avanti per qualche giorno con la febbre senza accorgermene e
proprio a Pasqua mi è salita abbastanza alta. Ho passato una
settimana con la febbre e in più uno stupido virus allo
stomaco, non
riuscendo neanche ad alzarmi in piedi T__T
La
PEGGIOR
Pasqua di SEMPRE
(Grrr) Per non parlare di Pasquetta, niente pappa sui prati, ed io
non aspettavo altro!
Sigh...
Bhè
dopo questa, vi lascio.
Un
bacione a tutti e anche un forte abbraccio
Nini
|
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Capitolo 12 *** Arriva Sam Jr. ***
Pov Geoff
Mi ritrovo a casa, dopo quello che era
successo al lavoro, il mio capo ha detto di andare a riposarmi, ma
per quanto mi sforzassi non riuscivo a chiudere occhio.
Continuavo a ripetermi in testa: Sarò
padre.
Un tipo come
me?
In che guaio
mi sono cacciato?! Non sarò mai un padre che si rispetti!
Non sono neanche capace a badare a
me stesso, figurati ad un bambino. O bambina.
Tiro un lungo sospiro, accendendo la
televisione e cercando di distrarmi con qualche programma sportivo.
Sam entra in casa, distrutto quanto me,
chissà che gli prende.
Si siede sul divano, fissando assente
lo schermo della televisione e lanciando qualche sospiro ogni tanto.
Dopo qualche minuto, gli porgo il telecomando <Se vuoi
puoi
metterti qualche videogioco…Non sto guardando niente di
interessante>
<No ti ringrazio…Ma
non ho
voglia di giocare>
Mi volto verso di lui, incredulo di
ciò
che ho appena sentito.
Non ha voglia di giocare? Il nerd
delle partite on line?! Ma che sta succedendo oggi?!
<Wow amico, devi essere parecchio
scosso se non hai voglia di usare i tuoi aggeggi elettronici>
<Ho incontrato la ragazza dei
miei sogni, ma per lei sembra che io non esista…> Dice
tristemente
<Oh…Mi
dispiace…>
<Non credo ci sia cosa peggiore
che essere scaricato in questo modo…>
E tra un sospiro e due sorsi di birra,
improvvisamente mi viene voglia di raccontare tutto.
<Aspetto un figlio>
Nel modo più naturale
possibile.
<COSA?!> Sam
spicca quasi
un sobbalzo, sorpreso della notizia <Tu…Tu…>
<Eh? Non io, Bridgette
è
incinta>
<Lo supponevo genio> Sbuffa
il ragazzo, spegnendo la televisione <E lo dici
così, come se
niente fosse, è una grande responsabilità badare
ad un bambino. Lo
terrete? Andrai a vivere con Bridgette? Non vi conviene prima
sposarvi? E…>
<Basta basta!> Lo
blocco
<Ancora non so cosa mangerò a pranzo! Non
farmi pressioni>
Riaccendo la televisione, cercando di ignorarlo, ma Sam sembra non ne
voglia sapere di lasciarmi in pace.
Avrei dovuto stare zitto e non
dirgli niente.
Ma forse dovevo davvero
parlarne
con qualcuno, e tra tutti i ragazzi che conosco, Sam sembra quello
più serio, o almeno in queste cose.
<Non ti sembra sia una
responsabilità un po’ troppo grande?>
<Che vuoi dire?>
Domando
incuriosito.
<Ricordi i nostri due
criceti?>
<E’ stato un incidente!
Non
volevo aspirarli con quel coso!>
<Si chiama aspirapolvere, e
ripeto che non è stata una buona idea>
<Sembravano sporchi, volevo solo
pulirli un po’> Cerco di giustificarmi ma
inutilmente
<E il nostro pesciolino rosso?
E’
morto dopo due giorni che l’hai portato a casa! E per colpa
tua>
<Sai che i pesci rossi non durano
molto…>
<Gli hai dato da mangiare la
varechina!>
<Duncan si era scordato di
prendere il mangime, stava morendo di fame e…>
Ad un tratto
mi blocco, ripensando a tutti quegli incidenti che ho causato ai
nostri animali <Cavoli, e se per caso do da mangiare la
candeggina a mio figlio?! Bridgette mi ucciderà!> Mi
volto
verso Sam, afferrandolo per le spalle <Rischierà
la vita
ancora prima di compiere due anni! Non posso fargli questo! Sam,
aiutami!>
<Va bene va bene, mollami!>
Si scosta da me, pensando ad una soluzione <Hai nove
mesi di
tempo. Potresti leggere qualcosa, oppure…>
<Ehm…Leggere….Qualcosa…?>
Domando con aria annoiata.
Non amo la lettura, specie se è
qualcosa che deve insegnarti.
A quel punto Sam, sospirando
rassegnato, si dirige in camera sua, rovistando qualcosa tra i
cassetti, pochi minuti dopo torna con un piccolo giocattolo tra le
mani <Geoff, ti presento Carmelo>
<E cosa sarebbe?>
<Un tamagotchi, un simulatore di
vita, dovrai badare all’animaletto dentro al gioco, dargli da
mangiare, controllare se ha la febbre, curarlo, spegnere la luce
quando va a dormire, insomma…>
<Come se fosse un bambino!>
Esulto, prendendo il giocattolo in mano <Pensavo fosse
un
giocattolo per ragazzine, perché ne hai uno in casa?>
<Stai parlando con un malato dei
videogiochi o sbaglio?> Mi sorride <Non
sarà come un
vero neonato, ma ti potrà dare un po’ di autostima
per affrontare
l’arrivo di tuo figlio>
<O figlia> Tiro
fuori un
piccolo sorriso, guardando poi il giochino con aria soddisfatta e
cliccando ripetutamente il pulsante per dargli da mangiare <Sarà
un gioco da ragazzi, se non riesco a far morire questo esserino, non
avrò problemi col bambin…>
Improvvisamente sento un rumore,
seguito da una musichetta triste e macabra.
<Ma che sta succedendo?!>
Sam osserva lo schermo del gioco,
sbarrando gli occhi <Hai ucciso Carmelo!
Perché l’hai
ingozzato così tanto?!>
<Cosa? Sembrava
sciupato…Non
pensavo avessero un limite!>
<Come ogni essere vivente che si
rispetti!>
Diamine…Andando di questo passo non
farò sopravvivere nessuno di quei tamagotchi.
Ma perché è
così difficile badare
a qualcuno?
….......................................
Pov Heather
Geoff non sa davvero reggere
le notizie, al contrario di me.
E' caduto per terra come un
perfetto imbecille, sotto lo sguardo shoccato della sua ragazza e del
suo capo. Tzè... che idiota.
Certe persone non sanno
davvero contenersi.
<Heather>
Parlando di certa gente...
<Alejandro>
Mormoro infastidita, voltandomi verso la marea di gente appena
entrata in palestra
<Da quando in qua
abbiamo così tanti clienti?>
<Ma come? Non ti
ricordi che tra tre settimane c'è la maratona?>
<Certo che me lo
ricordo, per chi mi hai presa>
Non avrei mai ammesso che me
l'ero totalmente scordata, sopratutto di fronte a lui.
<Allora ti ricorderai
anche che tra non molto verrà eletto l'impiegato del
mese>
<Ti correggo,
Burromuerto, l'impiegatA del mese, perchè verrò
scelta io>
<Quanta determinazione, per un
visino così grazioso> Mi sfiora una guancia
con la mano,
mostrandomi un piccolo sorrisetto.
<Giù quelle
manacce!> Lo
allontano <Stai solo cercando di cambiare discorso! Io
lavoro
qui da più tempo, vengo in orario e non perdo di certo tempo
a fare
il cascamorto con le ragazze per ottenere più clienti>
<Almeno io sono un buon personal
trainer> Ribatte lui <Tu non sapresti
allenare neanche
un orsacchiotto di peluche>
Come sarebbe a dire?! Questo
è
troppo...
In quell'istante, un ragazzo inciampa
su dei pesi sparsi per terra.
Mostro un piccolo sorrisetto, portando
le mani ai fianchi <Vuoi scherzare? Sarei capace di
prendere
questo sfigato e farlo diventare un vero e proprio campione!>
La nostra lite ormai sta attirando
l'attenzione di quasi tutte le persone all'interno della palestra,
compresi i colleghi di lavoro.
Ma a me non importa, come sempre, devo
aver io il diritto dell'ultima parola.
<Sul serio?>
Commenta
sarcastico l'ispanico <Saresti disposta a scommettere
su chi di
noi sia il miglior allenatore?>
<Sono pronta, e
vincerò, ad ogni
costo>
<Se ciò
avverrà, ti chiederò
scusa e...>
<Non basta Cascamuerto>
Dico, con un piccolo sorrisetto maligno sul volto <Dovrai
chiedermi scusa pubblicamente,
ed ammettere di
essere inferiore a me in tutto>
I nostri colleghi mormorano
preoccupati, evidentemente mi sono guadagnata un'ottima
fama.
Dopo una pausa di riflessione,
Alejandro annuisce, accordando così il patto <Va
bene, ma se
per caso vinco io bhè...> Mi sorride
<Farai lo stesso,
ammettendo inoltre di essere innamorata di me>
<Che cosa?!> Ripeto
esterrefatta <Ma questo non è assolutamente
vero!>
<Ti sentirai in imbarazzo
Heather, ed è questo l'importante>
Ridacchia leggermente <Che
sia vero oppure no, questo lo sai t...>
<Smettila! Argh...>
Mi
porto una mano al viso, cercando di trattenermi dal sferrargli un
calcio nei gioielli <D'accordo> Detto
ciò ci stringemmo
la mano.
Tanto alla fine avrei vinto io.
Ho sempre ottenuto ciò che
volevo,
bhè...Tranne per il fatto del lavoro.
Sarà un gioco da ragazzi.
…......................................................
Pov Courtney
Ah finalmente, dopo un ora straziante
quell'odioso ragazzo se n'è andato, ancora un minuto con lui
e sarei
potuta esplodere dal nervoso.
Non ho mai incontrato qualcuno che mi
facesse alterare così tanto, ed io ho una lunga lista di
persone che
non sopporto.
Faccio per prendere il cellulare quando
mi rendo conto di una cosa fondamentale.
La mia collana?
Ero talmente infastidita dalla presenza
di Duncan che non vedevo l'ora sistemasse quel tubo e se ne andasse
al più presto. E pensare che il motivo per cui era successo
quel
pasticcio è proprio perchè mi era scivolata
quella collana.
Guardo nella cesta dei rifiuti, è
impossibile che l'abbia buttato lì, tuttavia meglio
controllare.
Mi chino per vedere se è caduta sotto
qualche mobiletto in bagno ma niente, è sparita.
Come se qualcuno l'avesse
presa...
Qualcuno che si veste in modo strano,
pieno di piercing e con un'orribile cresta verde.
<Grrr..Duncan!!>
….....................................................
Pov Trent
Per colpa di Courtney e della sua
collana, mi sono dovuto allontanare da casa per poter suonare in
santa pace qualche canzone.
Mi trovo al parco, strimpellando
qualche nota di una delle mie canzoni preferite, finchè mi
raggiunge
qualcuno <Hey, avresti da accendere?>
<Eh?> Mi volto
verso quel
ragazzo, scuotendo il capo <Spiacente, non fumo>
<Mica ti ho chiesto se
fumi>
Borbotta lui, sedendosi accanto a me con aria infastidita <Non
fumo una sigaretta da ieri, sono in astinenza...>
Non so chi sia quel tipo, e non capisco
perchè tra tutte le persone che ci sono al parco doveva
sedersi
proprio vicino a me.
Non so il perchè, ma non mi ispira
nulla di positivo.
Sarà per il suo
atteggiamento, chi
lo sa.
Cerco di ignorarlo, continuando a
suonare come se nulla fosse, finchè lui non inizia un nuovo
discorso
<E' “She Will Be Loved”...>
<Esatto, ti piacciono i Maroon
5?>
<Naaah...Non è il mio
genere, ma
piacciono alla mia ragazza...Credo>
Il tipo non mi pare molto sveglio. O
magari è solo menefreghista.
Quel ragazzo compone un numero, ma dopo
qualche minuto di attesa riattacca, ancora più infastidito
di prima
<Non posso credere che quella stronza non mi
risponda...>
Io mi limito a stare zitto, meglio non
intromettermi in faccende che non mi riguardano.
<Ti rendi conto?! Mi ha mollato
senza una ragione, io! Non sono mai stato piantato da nessuna, non
può permettersi di farmi questo> Stringe
forte i pugni <Se
scopro che si vede con un altro, lo sistemo io>
A quel punto smetto di suonare, lui si
volta verso di me, assumendo un aria più calma <Ah...Ti
ho
forse infastidito? Scusa amico... E' solo che oggi è davvero
una
giornataccia>
<Non preoccuparti>
Mostro
un leggero sorriso <Ti capisco, le ragazze ci fanno
perdere la
testa>
<Allora non sono l'unico> Mi
da un'amichevole pacca sulla spalla. <Allora, che
è successo a
te?>
<Bhè...>
Non mi andava molto di aprirmi con uno
sconosciuto, specialmente con uno bizzarro come lui.
Ma d'altra parte, meglio non farlo
arrabbiare, non mi pare un tipo molto ragionevole.
<Mi interessa una ragazza, ma
credo sia impegnata, solo che...Pensavo che anche lei avesse
un'interesse...E quindi...>
<Semplice, fregala al tizio, che
importa se è fidanzata o meno, se lei ci sta, allora non
farti
aspettare>
Tiro un lungo sospiro, posando la
chitarra <Non saprei, non sono fatto per queste cose, e
poi lei
ce l'ha a morte con me, e non capisco il perchè...>
<Ha un bel caratterino eh?>
<Sì...Abbastanza>
Sorrido
<Anche la mia>
Sospira, un
po' stufo <A volte non sopporto il suo modo di vestire,
insomma...Troppo nero, dove siamo, al festival dei dark?>
Al suono di quelle parole alzo lo
sguardo, incuriosito, lo ammetto, preoccupato.
Preoccupato del fatto che sia...
<Anche se devo ammettere che con
quelle meshe verdi ci stanno bene>
Oh no...
Ti prego non dirmi
che...
<Ehm...Amico, ora dovrei proprio
andare> Rimetto la chitarra nella mia custodia e
scatto veloce
in piedi.
<Ma come? Te ne vai di
già?>
<Mi spiace, ma ho parecchi
compiti da fare, sarà per la prossima volta>
Mostro un
leggero sorriso, salutandolo con un cenno della mano.
Mentre mi allontano da quella panchina,
ripenso alla conversazione di poco fa con quello strano tipo.
Possibile che abbia appena
conversato con il fidanzato di Gwen? O ex...Diciamo che sono ancora
un po' confuso al riguardo.
Non ci posso credere, credo non
metterò piede in questo parco per un po'.
…..................................
Pov Sam
<Saaaaaaam!!>
Quel terribile urlo mi fa distrarre,
perdendo la partita in quattro e quattr'otto.
Cavoli, ero ai livelli più complicati
del gioco e finalmente mi ero tolto dalla mente Dakota.
Già...Dakota...
In questi ultimi giorni non sono più
andato a trovare Dakota. A dire la verità volevo, ma temo mi
ignori
come la volta scorsa...
Non posso crederci di essermi ridotto così
per una ragazza, che non è neanche la MIA ragazza.
L'ultima volta che sono stato così
giù
è stato dopo aver saputo che l'uscita di Rekken 8
verrà posticipata
di un anno.
<Saaaam!!>
Geoff continua ad urlare il mio nome,
finchè giunge in camera mia, impedendomi così di
ricominciare una
nuova partita.
<Che succede?> Domando,
un
po' infastidito dai continui urli.
<Credo che Jasper non stia molto
bene...> Osservo il tamagotchi, notando che il caro
Jasper sta
esalando il suo ultimo respiro virtuale <Oh no!!
Geoff!Non di
nuovo...>
<Ti giuro che non è
colpa mia,
mi sono solo distratto qualche ora e...>
<E' già il sesto
tamagotchi che
fai morire in soli due giorni>
<Non guardarmi come se fossi il
colpevole! Ce la sto mettendo tutta!>
Ed è vero.
Geoff si è portato il tamagotchi
perfino al lavoro, a volte, dimenticandosi perfino dei clienti per
rispondere ai continui richiami del giochino.
Perfino ieri sera,
nella sua serata con Bridgette, non ha mollato un solo secondo quel
gioco.
E nonostante ciò è riuscito
a far
morire ben sei di quegli esserini. Un vero record.
<Geoff...Forse è
meglio che ci
rinunci>
Faccio per riprendermi il gioco, ma il
ragazzo non vuole mollare la presa <No!! Non posso
rinunciare,
pensa a mio figlio!>
<Forse ho e_esagerato io con l_le
parole> Tento di prendermi il gioco ma niente da fare <Il
tamagotchi in fondo è solo uno stupido giocattolo, forse
dovresti
fare pratica su qualcos'altro>
A quel punto il biondo molla la presa,
facendomi scaraventare a terra <Tipo?>
<Non saprei...Riprenderti un
criceto? E questa volta, tienilo lontano dall'aspirapolvere...>
Dopo diversi minuti, Geoff esclama
sorridente un “Ci sono!”, dopo di chè si
allontana con in mano
il portafoglio.
Credo voglia seguire il mio consiglio,
è la prima volta che qualcuno mi da così retta.
Spero solo di non aver contribuito a
generare del casino in questa casa.
…................................................
Pov Zoey
Un cappuccino, tre lezioni e una
brioche più tardi, arrivo alla soglia di casa, affamata,
stanca,
piena di compiti.
Devo ancora abituarmi agli standard
universitari, mi ci vorrà del tempo.
Ma adesso l'unica cosa a cui aspiro è
di farmi una bella dormita, seguita da una cenetta coi fiocchi, prima
di tornare a casa sono passata a fare un po' di spesa, ho in mente di
preparare un dolce strepitoso.
Sto per entrare quando sento dei forti
rumori, seguiti da delle urla
<No Sam!! Scendi immediatamente
da quel divano, lo stai riempiendo di peli!>
E da quando in qua Sam ha questi generi
di problemi?
<Ragazzi?! Che sta
succedendo?!>
Entro in casa, vedendomi davanti Geoff con aria preoccupata <Zoey?!
Non andare in bagno! Sam ha combinato un pasticcio...>
<Di nuovo? Dov'è
adesso?!>
<Sta bevendo l'acqua del water,
ma non preoccuparti, ho tirato lo sciacquone prima che entrasse!>
<Come?!>
Quasi non riesco a credere alle sue
parole, sapevo che i ragazzi sono strani, ma arrivare a questi
punti...Bhè...E' proprio da matti!
<Come sarebbe a dire che Sam sta
bevend...>
Improvvisamente sento un abbaio,
seguito da un'enorme cane che corre lungo il corridoio e si getta
verso di me, tempestandomi di baci.
<Zoey, ti presento Sam
“Junior”!>
ANGOLO
AUTORE:
Hey
gente!! non sono scomparsa! XD
Sono
tornata con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia :D
E
per gli amanti della HxA..Vi è piaciuta?
Ora
devo scappare, a presto!!^^
Scusate per eventuali errori grammaticali, come sempre vado di fretta XD
Un
bacione!
Nini
|
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Capitolo 13 *** La vittoria di Scott ***
ANGOLO
AUTORE:
Eccomi
gente!!^^
Scusate l'immenso ritardo, ma si avvicina
giugno ed io
ho diversi esami da fare...
Ma
ce l'ho fatta! Yeeeee :D
Mi
dispiace solo non aver risposto ai vostri commenti,
risponderò
durante la settimana a TUTTI i commenti, il prima possibile.
Sappiate
comunque che vi RINGRAZIO TANTISSIMO!
TUTTI
quelli che mi seguono, che commentano (porelli, mi dispiace per il
ritardo), per chi ha messo questa storia tra i preferiti e chi la
segue, insomma..Un GRAZIE a tutti in generale!^^
Lo
scrivo perchè magari sembra che me ne frego ma non
è assolutamente
vero! Tengo molto ai pareri altrui e sopratutto sono felice che una
mia storia piaccia!
Ora
vado a lezione, bhè...spero vi piaccia il capitolo!^^
Un
bacione grande a tutti!
Nini
Pov.
Zoey
Un
cane? Un CANE?
Cerco
di rialzarmi, voltandomi seccata verso Geoff e il suo amico a quattro
zampe.
<Cosa
ti salta in mente di comprare un cane in un appartamento VIETATO ai
cani?!>
Quasi
non riesco a crederci, io che urlo in questo modo?
Deve
avermi fatto davvero arrabbiare perché di rado perdo la
pazienza…
Noto
che il nuovo arrivato ha già dato il benvenuto alla nostra
casa,
facendo i suoi bisogni all’angolo della cucina.
Oh eccome se
mi sono arrabbiata…
<Geoff!>
<Cosa
c’è?! E’ un cane, non
capisce… Poi pulirò!>
<Non
“poi”, ADESSO> Apro la porta,
indicando l’uscita del
corridoio <E devi portare via anche quel cane,
spiacente ma se
ci vede il proprietario ci caccia tutti fuori casa>
<Guarda
che accettano animali di piccola taglia>
<Appunto.
Piccola taglia!> Indico l’animale che
intanto sta
mangiucchiando un gioco, trovato sul divano <Quello non
è
nemmeno un cane normale, l’ho quasi scambiato per un
cavallo!>
<Esagerata!>
Sorride il biondo <E’ solo
incrociato con un alano, mai
visto Scooby Doo?> Si avvicina al cane, dandogli una
carezza
dietro all’orecchio <Se imparo a badare ad
uno come lui, non
avrò problemi con mio figlio, giusto?>
A
quel punto, capisco tutto…
Povero
Geoff, la notizia della gravidanza di Bridgette deve averlo parecchio
sconvolto.
Bhè
in fondo…Chi non lo sarebbe.
Entrambi
non hanno un posto fisso, esce con la sua ragazza solo da qualche
anno e non convivono neanche assieme.
Che
situazione…
Ma
un cane peggiorerà solo le cose. Devo fermarlo prima
che…
<Aaaah!!
Il mio videogioco!!> Esclama Sam, appena entrato in
casa.
Si
butta a capofitto verso il gioco mangiucchiato e pieno di bava,
accorgendosi solo qualche istante dopo della presenza del cane.
<Aaaaah!!
Un orso!>
<Ma
quale orso! Non vedi che è un cane?> Si
avvicina all'animale,
dandogli diverse carezze <Un bel cagnolone! Vero che
sei un
bravo cagnolone? Sì che lo sei, sì che lo
sei!>
La
cosa sconcertante non è solo l'incredibile cambiamento di
tonalità
di voce di Geoff, non appena parla a quel cane, ma che non si
è
ancora reso conto del guaio che ha combinato portando quella
sottospecie di cane/cavallo in casa nostra.
<Riformulo
la frase...Un cane?! P_perchè...E come...>
<Dato
che con quei “tamacosi” non ha funzionato, voglio
provare con un
animale vero!> Esclama Geoff <Dai il
benvenuto a Sam
Junior!>
Alzo
gli occhi al cielo, mentre Sam si avvicina stupito verso il cagnolone
<Perchè gli hai dato il mio nome?>
<Perchè
adora i sandwich al tacchino proprio come te! Inoltre perde un sacco
di pelo, un po' come il tuo problema della forfora>
<Io
non ho problemi di forfora!> Dice
Sam, grattandosi nervosamente il capo.
<Oh
invece sì!>
<Invece
no!>
<Io
ti dico di sì!>
<E
io ti ripeto di no!>
<Sì!>
<No!>
<Ragazzi...>
Sospiro rassegnata, il cane intanto inizia a rotolarsi sul tappeto
del soggiorno, ignorando il litigio di quei due. Ad un tratto arriva
in casa Duncan che, senza degnarci di uno sguardo, si dirige in
cucina, prendendo una birra e bevendone un sorso. Qualche minuto
più
tardi si rende conto della situazione in casa: i giochi elettronici
di Sam mangiucchiati, il divano pieno di peli e un cane che si sta
grattando contro una sedia in soggiorno.
Il
punk lancia un veloce sguardo alla bottiglia che tiene in mano <Devo
smetterla di bere a quest'ora> Posa la birra e si
dirige in
bagno.
Davvero
crede che sia solo una sua allucinazione per un solo sorso di birra?
Bhè
prima o poi se ne renderà conto...
Mi
volto nuovamente verso quei due <Smettetela di litigare>
riprendo la borsa che mi era caduta per terra durante l'incontro con
Sam Junior <Vedete di trovare una soluzione, ma
sappiate che
non voglio andare nei pasticci per colpa vostra> Detto
questo
mi allontano verso camera mia, ma proprio in quel momento, sento la
voce di Duncan provenire dal bagno.
<Ma
che schifo!! Chi di voi non ha centrato il buco del water?!>
Evidentemente
quel cane ha lasciato un altro
regalino...
<Io
no> Dice confuso Sam, come se si fosse dimenticato
della
presenza del suo omonimo a quattro zampe.
Sospiro
nuovamente, e quando penso che le cose potrebbero migliorare, ecco
che si presenta un nuovo problema.
<Ditemi
dov'è!> Esclama una voce minacciosa alle
nostre spalle.
E
adesso cosa diamine succede?!
….............................................
Pov.
Courtney
Dopo
diversi giorni, sono riuscita ad individuare la casa di quel
ladruncolo da strapazzo.
E
questa volta non avrà scampo finchè non mi
riconsegnerà la MIA
collana.
Per
fortuna la porta era già semi aperta, do una veloce occhiata
a tutti
i presenti, senza perdere di vista comunque il mio obbiettivo.
<Tu
sei...Courtney, giusto?> Domanda l'amica di Trent, un
po'
confusa sul perchè della mia presenza qui <E'
un piacere
rivederti> Mi sorride.
Io
ricambio, non devo di certo essere sgarbata con lei, l'unico con cui
intendo litigare “civilmente” in questo caso
è solo Duncan.
<Anche
per me, ma non sono qui per una visita di piacere>
Rispondo
con fermezza <Sto cercando quella sottospecie di
criminale
dall'aspetto inquietante>
<Scott
è uscito un ora fa> Dice Geoff
<Cosa?
No!> Esclamo esterrefatta <Parlo
dell'altro criminale>
Ma
è possibile che in questa casa non ci sia una persona che
non abbia
un pessimo comportamento?
<Ah....Lui
è in bagno ma...>
<Grazie>
Rispondo seccata, senza lasciargli tempo di finire la frase,
mi
dirigo verso il bagno, aprendo di scatto la porta.
<Duncan!
So che sei stato tu a...>
Ma
improvvisamente sento qualcosa colpirmi, abbasso lo sguardo sentendo,
non solo l'incredibile puzza di escremento ma addirittura è
attaccato alla mia pancia; Duncan è di fronte a me, con in
mano un
giornale sporco, anche se stupito della mia presenza, non riesce a
trattenere una piccola risatina non appena mi vede in queste
condizioni.
Credo
di non essere mai stata tanto disgustata come in questo momento.
Non
solo quell'essere mi ha rubato la collana, ma mi ha colpito con la
cacca di cane.
Questo
è troppo. La deve pagare...E molto cara.
<Grrr!!
DUNCAN!> Urlo con tutta me stessa, allontanandomi
sconvolta
verso Zoey.
<Scusami
tanto...P...principessa> Esclama il punk, cercando di
trattenersi dal ridere ma inutilmente, pochi istanti dopo scoppia in
una fragorosa risata che dura per diversi minuti, mentre Zoey mi
porta nuovamente in bagno, facendomi togliere la maglietta ed
imprestandomene una delle sue per non andare in giro mezza nuda.
<Non
è possibile avere un comportamento del genere!>
Urlo, in
preda dalla rabbia.
<Non
sai quanto mi dispiace, Sono sicura che Duncan non l'ha fatto
apposta> Dice Zoey preoccupata, io le lancio una
piccola
occhiataccia, borbottando tra me.
<Questo
è vero, se avesse avuto la possibilità me
l'avrebbe lanciata in
faccia!> Aggiungo furibonda.
Nonostante
la porta chiusa, sento i ragazzi discutere.
<Oh
ecco la mia rivista dei videogame!>
<L'ho
usata per raccogliere la cacca del vostro nuovo amichetto>
<Ah!!>
A
quel punto apro la porta, dirigendomi verso il punk e puntandogli il
dito contro.
<Duncan!
Io e te dobbiamo parlare, all'istante!>
Il
ragazzo annusa l'aria, tappandosi successivamente il naso <Oh,
però...Qui l'odore non scherza!Ti conviene fare una bella
doccia per
togliere questo fetore> Mostra un piccolo sorrisetto <Se
vuoi posso farti compagnia>
<Bleh...>
Esclamo disgustata, allontanandomi di qualche passo da lui.
Disgustoso...E
fastidioso...
Abbasso
lo sguardo, notando che Duncan è in mutande.
<Mettiti
immediatamente i pantaloni!> Urlo furibonda.
Mi
lancia una veloce occhiata, inarcando le sopracciglia <Mi
piace
sentirmi libero in casa mia>
<Sentiti
libero quando non entrano ospiti!>
<Tu
non sei un'ospite, sei entrata in casa sbraitando come una vecchia
zitella>
<Solo
perchè mi hai rubato la collana!>
<Quale
collana?> Domanda confuso.
Tzè...Come
se non sapesse di cosa stia parlando. Oltre che essere un ladro
è
anche un bugiardo.
<La
MIA collana, quella incastrata nel tubo del bagno, quella che tu mi
hai rubato, e pretendo di riaverla indietro>
<Duncan,
hai preso la collana di Courtney?> Domanda Zoey.
<Naaaah...Non
rubo più da una vita...>
<La
settimana scorsa hai rubato il mio cappello> Esclama
Geoff.
Duncan
alza le spalle, grattandosi il capo <Ti sbagli, ti ho
chiesto
se me lo prestavi....Dopo avertelo riportato>
E'
inutile...Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Scuoto
il capo, portandomi una mano in viso <Ho già
perso fin troppo
tempo, se non vuoi ridarmi la collana, sappi che ti
denuncerò per
furto!> Detto ciò mi allontano da lui,
dirigendomi verso la
porta d'entrata.
<Voi
donne perdete sempre tutto! Non è colpa mia se non trovi la
tua
stupida collana!> Risponde con aria seccata.
Io
mi blocco, voltandomi verso di lui con aria minacciosa <Sarò
clemente e ti do tempo fino a domani> Apro la porta
<Buona
giornata, ovviamente non a te...Duncan!> Indi la
sbatto con
forza, andandomene definitivamente da quell'appartamento.
….................................................................
Pov.
Scott
Oggi
è stata una giornata fiacca. Si capisce dal mio
atteggiamento e
sopratutto dal mio umore.
Non
trovo niente di particolare da fare, da quando sono in crisi con il
lavoro i pomeriggi sembrano diventare ancora più noiosi di
prima.
A
proposito del lavoro, ho provato a rendermi simpatico agli occhi di
Dawn, ma ogni volta che provavo ad avvicinarmi a quel suo dannato
borsellino c'era sempre qualcosa che mi impediva di rubarlo.
Purtroppo
non ci sono riuscito...Per ora.
Ciliegina
sulla torta, appena arrivato a casa la situazione non sembra essere
migliorata di un millimetro.
Zoey
mi si avvicina con aria preoccupata, sembra sconvolta.
Duncan
sarà di nuovo in giro in mutande?
<Scott!
So che in fondo...Molto in fondo, almeno tu abbia del buonsenso...>
Oh
no....Ci risiamo...
<E'
vero che è insensato tenere un cane così grande
in questo
appartamento?>
Noto
Geoff accarezzare la testa dell'animale, sotto lo sguardo arrabbiato
di Zoey. Io mi volto verso entrambi, annunciando un “non
mi
interessa”, per poi dirigermi verso camera mia.
Geoff
mi raggiunge, trascinando con sé anche un odore alquanto
rivoltante
<Scott aspetta, potresti portare fuori Sam
Junior?>
<Ascolta,
se vuoi tenerti il sacco di pulci per me fa lo stesso, ma non voglio
averci niente a che fare>
<Ti
prego! Non posso uscire con questo odore! Oggi Sam Junior continua a
fare i suoi bisogni ovunque, dobbiamo farlo uscire ma tu sei l'unico
che può in questo momento>
<Sono
appena rientrato!>
<Amico,
sono solo dieci minuti! Che ti costa!>
A
quel punto perdo la pazienza, mi alzo di scatto verso Geoff,
guardandolo minacciosamente <Recepisci bene cowboy,
non intendo
portare quel sacco di pulci fuori, ne oggi, ne mai! Non mi piacciono
neanche i cani! Non lo porterò fuori, ficcatelo bene in testa!>
<Non
ci posso credere...Ma tu guard...>
A
quanto pare sono stato fregato, Geoff ha minacciato di raccontare in
giro con chi ci avevo provato la sera di capodanno dell'anno
scorso...
Diciamo
che non era decisamente il mio tipo, la colpa non era mia, ma di
quello dannato spumante che mi ha dato alla testa; se Geoff avesse
spifferato quella storiella in giro, sarei lo zimbello del quartiere.
Invece
eccomi qua, a portare in giro un cane puzzolente che non fa altro che
fare la cacca ovunque passi.
Non
posso nemmeno camminare tranquillo, da quel che ho visto, Sam J. Si
altera ogni volta che vede passare una moto, tira talmente forte che
a stento riesco a tenerlo a bada io.
E
quando sto per lanciare la mia ultima imprecazione, sento una voce
attirare la mia attenzione.
<Scott?>
<Dawn?>
Come concludere la giornata nel peggiore dei modi, ritrovarsi
la
svitata dei fiori nella stessa strada dove stai portando un cane
puzzolente.
La
ragazza si volta leggermente verso Sam J., mostrando un piccolo
sorriso <E' tuo?>
<Cosa?!
No io ho sol...>
Ma ad un tratto mi viene in mente un'idea,
una fantastica idea, ancora meglio delle precedenti.
<Sì,
a dire il vero è proprio mio!> Esclamo con
un finto sorriso.
Lei
sembra cascarci <Non pensavo avessi un cane o...Ti
piacessero>
<Vuoi
scherzare? I cani sono o non sono i migliori amici dell'uomo?>
Sam Junior sembra capire il mio atteggiamento, difatti mi da una
serie di leccate alla mano, mi volto disgustato verso di lui e,
fingendo di fargli qualche carezza mi pulisco la mano da tutta quella
saliva. <A-d-o-r-a-b-i-l-i> Sorrido a
malapena.
Per
quanto il piano possa funzionare, tutto questo resta comunque
disgustoso.
<Lo
sapevo che c'è del buono in te!> Esclama
Dawn entusiasta, per
poi camminarmi a fianco.
Finalmente
qualcosa di buono è arrivato! Se la ragazza ci casca
sarò più
vicino al mio obbiettivo.
Dawn
inizia a parlarmi, io mi limito ad annuire e risponderle ogni tanto.
Non
sono un tipo di molte parole, però devo ammetterlo, in fondo
non è
male parlare con lei, se solo non fosse così
maledettamente...
“Figlia della natura.”
Noto
che porta con sé la borsa dell'altra volta, di sicuro
all'interno
tiene ancora le firme per la petizione del bosco, devo assolutamente
trovare il modo di distrarla.
Ad
un tratto mi viene un'altra idea.
Però...Oggi
è la giornata delle idee brillanti per il buon vecchio Scott.
Tiro
fuori un piccolo sorriso, voltandomi verso Dawn <Ehm...Mi
si è
slacciata una scarpa, mi tieni un secondo il guinzaglio?>
<D'accordo>
Fin lì tutto facile, non mi resta che sperare
nell'arrivo di una
moto.
E
come se qualcuno avesse ascoltato le mie “quasi”
preghiere, una
moto passa a forte velocità, attirando l'attenzione di Sam
J. e
facendolo irritare parecchio.
<Avverto
un'aura strana, forse non sta bene> Dice Dawn,
cercando di
calmare il cane che sembra aver perso il controllo.
<No,
è solo un po' agitato> Tiro fuori un
sorrisetto <Mi
raccomando, non mollare la presa, non vorremmo mica perderlo>
Un'altra
moto passa, meno veloce rispetto alla precedente, il cane avanza di
qualche passo per poi iniziare a correre a più non posso per
cercare
di inseguire la moto, Dawn rimane come promesso aggrappata al
guinzaglio, ma non riesce a fermarlo, pertanto viene
“costretta”
a correre assieme a lui.
Distratta
da tutto quel trambusto, Dawn perde la borsa che aveva in mano. Io la
raccolgo, cercandone all'interno la petizione con le firme.
Come
previsto, aveva i fogli dentro ad un blocco di disegni, do una veloce
occhiata prima di sbarazzarmene.
<Però....Ancora
qualche firma in più e poteva davvero farci chiudere>
Detto
ciò, strappo tutti i fogli della petizione in mille
pezzettini.
<Cattivo
ragazzo 2 – Figlia dei fiori 0> Esclamo
soddisfatto.
Per
lo meno potrò guadagnare tempo, più avanti mi
inventerò qualcos'
altro.
Ora
che ho l'amicizia di Dawn, posso approfittarne per sabotare
all'interno della sua squadra di hippy.
….......................................
Pov
Zoey
Dopo
tutto quel trambusto causato da quel cane e i suoi padroni, non vedo
l'ora di coricarmi nel letto e farmi una bella dormita. Ma proprio
quando sto per chiudere gli occhi mi viene in mente una cosa...
<Mike!>
Urlo improvvisamente, alzandomi di scatto dal letto e
prendendo
il cellulare sul comodino.
Che
stordita, non posso crederci di non averlo più chiamato,
erano
passati diversi giorni e il massimo che sono riuscita ad ottenere
è
messaggiare con lui ogni tanto...
Non
è di certo un gran trionfo, ma pur sempre un inizio.
Forse
è giunto il momento di chiamarlo, magari per fare quattro
chiacchiere, non di certo per chiedergli di uscire.
O
magari potrei anche farlo, dopotutto è solo un'uscita
innocente.
O
forse non lo è da parte sua, magari ha un'interesse vero e
proprio e
lo considererebbe come un appuntamento ufficiale.
Mi
scoppia la testa, perchè devo farmi tutte queste
paranoie?!
“Avanti
Zoey, non essere timida, affronta la tua paura e chiedi di uscire a
quel ragazzo!”
Continuo
a ripetermi questa frase, finché mi sento abbastanza
motivata da
tentare, compongo il numero di Mike, ormai imparato a memoria
talmente tante sono state le volte che ho pensato di chiamarlo.
Nonostante
la lunga attesa, finalmente risponde...
Anche
se la sua voce la ricordavo...Diversa.
<Pronto?
Chi parla?!>
Riattacco,
senza neanche rispondere un “Mi
scusi ho sbagliato numero”.
Ricontrollo
sul display, eppure i numeri sono giusti.
Ma
allora perchè mi ha risposto una voce femminile?
Non
era neanche matura, nel senso che non sembrava la voce di sua madre,
era più squillante e vivace.
Riprovo
nuovamente a chiamare, ma riattacco immediatamente non appena sento
di nuovo quella voce.
Non
mi sbaglio.
Quello
è il numero di Mike e a rispondere non è lui ma
una ragazza.
Mia
cara Zoey... Forse sei arrivata troppo tardi.
|
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Capitolo 14 *** AVVISO ***
Buondì!
Ormai questa fan
fiction sta facendo le ragnatele...L'ho trascurata parecchio e mi dispiace.
Temo di aver perso la
voglia di scrivere in questo fandom.
Non sò il
perchè, Total Drama lo adoro ed è il mio cartoon
preferito, ma non ho più molta voglia di scrivere.
Tuttavia mi scoccia
avere nel mio account storie incomplete, per cui vorrei chiedere a voi
lettori, se mi conviene concludere
questa storia.
Tenterei di finirla
però solo se qualcuno è disposta a leggerla
nonostante il grande ritardo.
Detesto questi "post
avvisi", però mi seccherebbe cercare in tutti i modi di
continuare il capitolo e poi vedere che nessuno la legge più
(giustamente per il ritardo, però mmi darebbe counque fastidio, io scrivo per
creare storie che piacciano alle persone, se fossero solo per me
stessa, lascio tutto nella mia testa ed evito la "fatica" di
scervellarmi al computer XD)
Cooomunque...Non
sò...Fatemi sapere cosa ne pensate, presto vedrò
di rispondere ai commenti di tutti quelli che mi hanno recensito,
scusandomi ancora per il ritardo.
Ringrazio tuttavia
chi ha messo la storia tra le preferite e
chi tra le seguite.
GRAZIE
davvero!
PS: Stessa ragione
per Total
Drama Cruise, avrei intenzione di continuare anche quella
nonostante un anno di ritardo, ma vedevo che non l'apprezzavano poi in
molti e così ho smesso, mi deprimo facilmente...
Quindi, sta tutto in
mano vostra.
Non è
un pretesto per avere più recensioni, ma è
l'unico modo per sapere se c'è ancora qualcuno disposto a
leggere le mie storie. Altrimenti le cancello e le concludo nei miei
film mentali senza troppe pretese.
^^ Adios!!
E GRAZIE DI CUORE A
TUTTI QUELLI CHE HANNO APPREZZATO LE MIE FIC <3
|
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Capitolo 15 *** Ripensamenti ***
ANGOLO AUTORE:
Allora....Come avete
visto, riprendo con la fanfiction, mi è tornata un
pò l'spirazione e per cui mi sono messa al lavoro XD
ho modificato un
pò il testo, confesso che, rileggendo i vecchi capitoli, mi
dava un pò fastidio le parti parlate con il grassetto.
Per chi me lo avesse
fatto notare, Avevate ragione! meglio cambiare no? ^^
Spero che i
personaggi siano IC e di non aver fatto troppi casini. Ho scritto un
bel pò...Ve lo dovevo! XD
Ditemi voi se va bene
o no ^^ Aspetto i vostri consigli!
Un bacio grande a
tutti.
Pov. Dawn
Dopo
una faticosa giornata di studio e proteste nel pomeriggio, non
c’è
niente di meglio che rilassarsi nella tranquillità della mia
stanza,
facendo yoga.
Anche se più che rilassarmi, cominciava ad essere
stancante, ho le braccia a pezzi per colpa del cane di Scott.
Forse
mi ero fatta un’opinione sbagliata su quel ragazzo, mia madre
in
fin dei conti mi ha sempre detto di non giudicare mai un libro dalla
copertina. Solo che lui inizialmente si era comportato così
male,
anche se in parte è plausibile, in fondo per colpa mia e
della
protesta, rischia di perdere il lavoro…
Mi dispiace per loro, ma
è mio dovere salvaguardare la natura. Il mondo si sta
già
abbastanza distruggendo per mano degli uomini, se posso devo fare
tutto il possibile per impedirlo, anche con piccoli gesti.
Spero
che Scott prima o poi lo capisca.
Prendo
un ulteriore respiro, e mentre raggiungo l’assoluta pace
interiore,
la porta di apre di scatto, entrando in casa Courtney completamente
furibonda.
C’è
da aspettarselo, dopotutto non l’ho mai vista entrare una
sola
volta in casa con un sorriso.
Sto
cominciando a pensare che quella ragazza non sappia neanche cosa
significhi sorridere, dovrebbe rilassarsi un po’ di
più una volta
tanto. Magari le farò fare qualche esercizio.
Nonostance
ciò, non posso fare a meno di essere cordiale con lei
“Tutto
bene?”
Lei
brontola nervosamente una serie di frasi incomprensibili,
finché non
sento un sonoro “SI’” Seguito da una
porta sbattuta con
violenza dalla sua camera.
Come
immaginavo, un’altra serata incentrata su Courtney e la sua
pessima
giornata.
Ma
proprio mentre stavo per riprendere a meditare, lei riapre nuovamente
la porta, raggiungendomi in camera “Anzi no, non va per
niente
bene!”
“Avverto una strana tensione. Vuoi parlarne?”
E’
palese che voglia sfogarsi, e dato che sono l’unica in casa,
deve
per forza confrontarsi con me. Lei incrocia le braccia, sbuffando
ripetutamente un no,
finchè si decide a confessarmi tutto “Sono stanca!
Oggi è stata
una giornata infernale! Per colpa di Duncan sono arrivata tardi alle
lezioni e il mio professore mi ha ripresa! Non è nemmeno
obbligatoria la presenza ma lui ce l’ha con me! Si
è deciso a non
promuovermi nel suo corso, e io lo detesto!”
“Forse
stai esagerando, perché mai dovrebbe avercela con
te?” Domando
confusa.
Lei in risposta alza le spalle, portando gi occhi al
cielo “Non ne ho la più pallida idea, ma
è così, non ti sto
mentendo”
“Non ti sto accusando di essere una bugiarda
Courtney. In questo caso dovresti parlargliene faccia a faccia, o in
alternativa cambia corso.”
“Ma
è troppo importante! E poi non è da me mollare
così facilmente, lo
sai”
Io
annuisco, mostrando un piccolo sorriso, ma Courtney sembra non
ricambiare, forse perché ancora troppo arrabbiata per questa
faccenda. Abbasso di poco lo sguardo, tentando di cambiare argomento
“Allora…”
“Per
non parlare di Duncan!! Quel ragazzo è perfino
più odioso di quel
professore, sembrano stati separati dalla nascita!”
Aggrotto
la fronte con perplessità “Duncan chi?”
“Duncan,
cresta verde distruttore di ristoranti”
Un
flash back.
Di
sicuro la serata più strana di tutta la mia vita, e se non
ricordo
male, Duncan era quello che si era mezzo azzuffato con Courtney verso
la fine. Non pensavo che si sentissero ancora.
Ma
prima di poter aggiungere altro, la castana riprende a parlare,
stringendo forte i pugni “Quell’essere si
è presentato a casa
mia per riparare il bagno”
“Oh,
è stato davvero gentile” Aggiungo sorridente, ma
Courtney mi
fulmina immediatamente con lo sguardo “Talmente gentile da
decidere
di prendersi una mancia extra, ovvero…La mia
collana!”
“Intendi
dire…”
“Sì,
la mia preferita” Dice furiosa “E sì,
l’ha rubata!”
“Ma
è impossibile”
“Ti
dico di sì!”
“No
che non l’ha rubata”
“E
invece sì!” Mi urla con ancora più
rabbia, avvicinandosi un poco
a me e chiudendo gli occhi a due fessure “E’
l’unico che
avrebbe potuto rubarmela, per una volta Dawn, cerca di non essere
così…così…gentile!”
Io
tolgo lo sguardo, forse un po’ offesa per il suo modo di
fare, la
sua aura è estremamente turbata.
Sento
i passi di Courtney allontanarsi verso il corridoio, a quel punto mi
rendo conto di uno strano silenzio.
Troppo
silenzio.
Mi
volto leggermente, osservando la coinquilina comporre un numero
telefonico.
“Duncan?
Sono Courtney…”
Ci
risiamo.
“Non
ti interessa come ho fatto ad avere il tuo numero, ti ho dato un
ultimatum che è puntualmente scaduto, rivoglio la mia
collana, ORA!”
Tiro
un ulteriore sospiro, alzandomi da terra e dirigendomi al bagno dove
prendo la suddetta collana rubata, la porgo a Courtney, mentre
è
ancora intenta a discutere con quel povero ragazzo che non ne
può
assolutamente niente.
In un primo istante rimane come sconvolta,
abbassa il cellulare, rivolgendomi uno sguardo perplesso.
“Volevo
dirti che la collana era incastrata dietro ad una fessura in bagno,
ecco perché non può averla rubata
Duncan” Le sussurro, per non
farmi sentire al telefono.
Courtney
balbetta nervosamente un “Come? Quando? Ma
io…” Finchè non si
rende conto di star ancora al cellulare con quel ragazzo, in un primo
momento scommetto che avrebbe voluto riattaccare ma io intervengo
sfilandole il cellulare di mano e rispondendo alla chiamata
“Pronto?”
“E tu chi sei?”*
“Sono Dawn, Courtney in
questo momento è un po’ sconvolta”
“Lei?
Dovrei esserlo io, quella li mi sta perseguitando per un furto che
non ho nemmeno commesso!”
“ La collana l’abbiamo ritrovata,
ed ora Courtney vorrebbe tanto scusarsi con te, le dispiace davvero
molto di essersi comportata
così…Ehm…”
“Da
pazza?”
“Se ti fa sentire meglio” Sorrido, tornando a
guardare la castana e indicandole il cellulare, lei afferma di non
volerci più avere niente a che fare con quel tipo e di
chiudere la
telefonata.
“Courtney,
chiedigli scusa”
“Scordatelo,
io…”
“Lo
hai accusato di furto, andiamo…Non è
così difficile!” Le porgo
il cellulare, allontanandomi leggermente ed osservandola mentre
chiede scusa per la prima volta.
O
almeno lo è per me, non avevo mai visto Courtney scusarsi
con
qualcuno, era un evento da non perdere.
“Duncan,
sei ancora in linea?” Domanda, sbuffando seccata.
“Certo,
non voglio perdermi il momento in cui mi implorerai perdono”
Ridacchia lui al telefono.
Non
sono molto distante da lei, perciò riesco a sentire la
conversazione
tra i due.
“Adesso non esagerare!E’
vero…Ho…”Deglutisce
a fatica, per poi continuare la frase “Ho sbagliato,
può capitare
anche a me…Anche se quasi mai”
Wow,
non pensavo ce l’avrebbe fatta.
Sento
persino Duncan soffocare una risata, perfetto, direi che la
situazione è conclusa.
“Solo
una cosa…”
O
quasi.
“Non
ti sei comportata molto bene, mi hai spezzato il cuore sai?”
Afferma spudoratamente con tono drammatico.
“Smettila di fare il
cretino” Brontola Courtney, portando le mani ai fianchi
“Cosa
vuoi ancora?”
Dopo una breve pausa, sento nuovamente una piccola
risata da parte del ragazzo, che si appresta a rispondere alla
domanda con fare divertito “Uscire con te”
“Che
COSA?!” Mi tappo le orecchie, quasi spaventata per il suo
umore
eccessivamente arrabbiato.
“Andiamo…Solo
una seratina, io e te, mi offri da bere, come risarcimento per lo
stalking di questo pomeriggio”
“Ficcatelo
bene in quella testaccia piena di piercing, io
non….”
Senza
neanche darle il tempo di finire la frase, sentiamo entrare in casa
qualcun altro. Heather ci raggiunge in corridoi, anche lei non al
massimo dell’umore.
“Sono
senza soldi al cellulare, devo assolutamente fare una
chiamata” il
suo sguardo si pone sul cellulare di Courtney, strappandoglielo dalle
mani “Grazie tante!”
“Hey!
Ridammelo! Chi ti ha dato il diritto di prendere il mio
telefono!”
“E’ una chiamata urgente, mi sembra il minimo
dopo tutte le volte che ti ho dato un passaggio in macchina”
“Ma
che stai dicendo?! Non mi hai mai accompagnato quando te
l’avevo
chiesto!”
“Se mi fai usare il telefono la prossima volta ti
porto all’Università” Aggiunge con un
lieve sorrisetto sul
volto, senza aspettare un ulteriore risposta da parte di Courtney,
chiude la chiamata e si allontana in corridoio.
“Grrr,
ti avverto Heather, solo UNA telefonata, e domani vedi di essere
puntuale, perché oltre all’Università,
devo anche fare un salto
in biblioteca”
“Sì
sì, come vuoi…” Mugugna, senza nemmeno
ascoltare le sue
richieste.
Io
osservo le due litiganti, sospirando tristemente, ma perché
non
possiamo andare tutte d’amore e d’accordo?
“Dawn…”
Mi
volto verso Courtney, si porta una mano al collo con leggero
nervosismo “Senti…Non parliamone con nessun altro
di questa
faccenda, non voglio che tutti sappiano della mia…”
“Della
tua sceneggiata del tutto priva di prove?” Aggiungo con un
sorriso
rassicurante “Courtney, tutti possono tranne conclusioni
affrettate, ma se la cosa ti mette meglio, non dirò niente a
nessuno”
Dopotutto
non sono neanche una di quelle ragazze che amano sparlare delle
persone. Questo mi porta a pensare che Courtney mi conosca davvero
poco, e la cosa mi dispiace, dal momento che condividiamo lo stesso
appartamento.
Lei
ricambia con un piccolo sorriso, anche se incerto.
“Ora
avverto meno tensione, hai un’aura perfettamente bianca,
pura, stai
decisamente meglio, vero?”
Lei
mi guarda, inarcando un sopraciglio
“S_Sì…” Sembra come
intimorita. Che
cosa
ho mai fatto?
Per
riempire quel vuoto di silenzio che si è creato tra noi,
decido di
cambiare argomento, aprendo la mia tracolla e rivolgendomi alla
castana “Ti andrebbe di firmare la mia petizione?”
“Di
nuovo? Non credi di star esagerando con tutte queste
proteste?”
Sospira, portando le mani ai fianchi “Va bene, per
cos’è questa
volta?”
“Non avevi mai firmato la protesta contro il
disboscamento!” Le dico, cercando con difficoltà
dentro alla
tracolla, ma senza trovare nulla. “Ma
cosa…?!” A quel punto
apro del tutto la borsa, controllando meglio al suo interno.
Non
ci posso credere… Il foglio
è….è…
“Scomparso!!”
Urlo in preda dal panico, Courtney sobbalza, non capendo cosa stesse
succedendo. Io cerco di tranquillizzarmi, ma non ci riesco, quel
foglio era troppo importante per me “La mia petizione!!
E’
sparita!! Non riesco a crederci, tutto quel lavoro, tutte quelle
persone che ho fermato...” Mi viene quasi da piangere, gli
altri
non possono immaginare quanta fatica abbia fatto per trovare quelle
firme. Mancava così poco…
“Come
sarebbe a dire sparito? Sicura di non averlo dimenticato da qualche
parte?” Mi domanda con calma la castana. Io scuoto il capo
con
negazione, mormorando un “Impossibile”.
Da
quando ho iniziato quella protesta non mi sono mai staccata da quella
borsa, MAI.
Dentro c’erano tutte le mie petizioni, ed ora come
farò?!
Calma
Dawn, calmati…Niente panico….Niente….
“Aaah non posso
stare tranquilla!! Ci avevo messo tutto
quell’impegno!!”
Courtney
mi porta una mano sulla spalla “Agitarsi così non
serve a nulla”
Lo
dice proprio lei che perde le staffe dopo due minuti…
“Magari
te l’ha preso qualcuno? Non mi pari una disordinata come
Dakota o
Heather…”
“Ti
ho sentito!!” Urla quest’ultima in
un’altra stanza.
“In
effetti…Hai ragione. Non posso averlo perso” Forse
il mio è
soltanto una scusa per cercare di star meglio, ma magari Courtney non
ha tutti i torti.
Fin
da piccola sono sempre stata molto ordinata con gli oggetti a cui
tenevo, non credo che possa essermi sfuggita una petizione senza
accorgermene, gli unici che sapevano di questo erano i miei amici
della protesta, se Courtney avesse ragione, allora significa che sono
stata imbrogliata
da
uno di loro.
Già…Ma
chi?
In
quell’istante mi appare come un flash back,
però..il secondo in
questa giornata.
No,
i miei amici non possono essere stati, B, Jake e gli altri non sono
affatto quel genere di persone.
Mentre
Scott, può darsi…
Mi
copro il viso con una mano, sospirando tristemente.
Come
ho fatto ad essere così stupida. O meglio dire, ingenua.
Fidarmi
di un ragazzo al punto da permettergli di avvicinarsi troppo a
ciò
che tenevo di più, inoltre ha tutti i buoni motivi per
mettermi i
bastoni tra le ruote. Courtney alza un sopraciglio “Ti
è venuto in
mente qualcosa?”
“Credo
di sapere chi sia stato” Sospiro una seconda volta, ormai
rassegnata “Ed io che pensavo fosse un bravo ragazzo, voleva
solo
ingannarmi”
“Maschi…”
Commenta la castana, facendo le spallucce “Tutti fatti con lo
stampino, devi fargliela pagare! Non puoi farti mettere i piedi in
testa così!”
“E
come posso fare? Io…Io non sono quel genere di persona
che…”
A
quel punto Courtney mi prende per le spalle, voltandomi di scatto
verso di lei e puntandomi un dito contro “Stammi a sentire,
lui non
ha il diritto di distruggere in questo modo il tuo lavoro. Se
è
davvero stato…Ehm…”
“Scott”
Mormoro, un po’ titubante.
“L’amico
di Duncan, non mi ha mai convinto quel tipo” Brontola tra
sé,
tornando poi con lo sguardo fisso su di me “Dimostragli che
tu sei
ancora più forte! Fai un’altra petizione e questa
volta, sii più
crudele quando ti scontrerai con lui”
Io
sgrano gli occhi, stupita non per la sua strana (forse efficace)
idea, ma sul fatto ce mi stia dando una mano.
Da quando in qua
Courtney è diventata così…Buona?
“Allora?
Mi hai capito?” Domanda, vedendomi assente. Io scrollo il
capo,
annuendo più volte
“Sì”
“Perfetto”
Decreta soddisfatta “Quindi, domani cosa farai?”
“Lavorerò
sodo per prendere ancora più firme di prima!”
Annuncio quasi
esaltata, la castana annuisce leggermente, portando una mano al capo
“E cosa farai, oltre a questo?”
“Io…Mmh…”
“Se
vedrai Scott tu dovrai...”
E’
un’istigazione a continuare la frase, ma chissà il
perché mi
sento come bloccata. Courtney non ci mette molto a perdere nuovamente
la pazienza e urlarmi contro ciò che dovevo fare
“Dovrai dirgli
chiaro e tondo di non permettersi più di prendersi gioco di
te e di
starti lontano!” Indi tira un ulteriore sospiro, tornando
calma e
pacata “Devi essere decisa con ragazzi di questo tipo, guarda
me.
Ho dovuto chiedere scusa a quella specie di troglodita punkettaro, ma
non ho accettato nessun appuntamento. QUESTO si chiama essere
decisi”
“Io
non direi” Heather si intromette nella conversazione,
restituendo
il cellulare alla castana che la guarda con aria confusa
“Preparati
Courtney, questa sera hai un appuntamento…”
“Che
cosa?! E con chi?!”
L’altra
si fa sfuggire un sorrisetto “Con il troglodita è
ovvio, verrà a
prenderti alle otto, non ringraziarmi, ti ho solo restituito un
favore”
Oh
no…Questo Heather non lo doveva fare.
Avrei
dovuto controllare le foglie del tè prima che arrivassero
tutte,
magari avrei saputo prevedere questo disastro.
Perché stava per
succedere.
“Grr….Tu….Tu
come…”
“Mi
ha richiamato lui, credo abbia buttato giù prima di dire se
uscivi o
no, così, dal momento che avevo il tuo telefono e tu eri
impegnata a
chiacchierare con Dawn, ho pensato di rispondere e farti accettare
l’invito” Conclude con un ghigno soddisfatto
“Magari è la
volta buona che ti trovi un ragazzo”
Avverto
una strana vibrazione.
Non
mi serve l’aura per capire il suo stato d’animo,
Courtney è
arrabbiata, anzi…Diciamo furiosa, tremendamente
furiosa. Cerco di calmare la situazione prima che si crei qualche
altro litigio, ma lei sembra prevedere la mia mossa, si getta contro
Heather, prendendola per i capelli, iniziando un ennesimo scontro.
“Ragazze,
smettetela!!”
Niente
da fare, ormai il tappeto del salotto è diventato il loro
ring di
combattimento.
Se ci fosse stata Dakota probabilmente avrebbe
scattato una quantità di foto e mettendole sul suo profilo
per
sapere i commenti.
E
poi dicono che sono IO la strana in questa casa.
****************************
Pov
Dakota
“Taxi!!!
Mi senteeee?!” Ormai si sta facendo buio, essendo abituata,
una
volta uscita da quel fastidioso posto in cui lavoro, a prendere il
taxi per tornare a casa, mi stupisco sul fatto di non trovarne
neanche uno libero.
“Ma da quando in qua la gente ha tutti
questi soldi per pagare i taxi? Io ho la priorità”
Porto le mani
ai fianchi, cercando disperatamente di farmi notare per chiedere un
passaggio, ma niente, sembro invisibile.
Forse
perché ora faccio parte di un rango sociale più
basso.
O magari
perché non sono riuscita a cambiarmi in tempo e indosso
ancora la
divisa di quel ridicolo locale.
Che vita è mai questa? Ridurmi a
LAVORARE, io…Una fortunata ereditiera!
Quando tornerà il mio
papi vedrò di fargli cambiare idea, non posso permettere che
la
gente si ricordi di me come: Dakota, la regina dei
fast-food.
Orrore-orrore-triplo orrore.
Rabbrividisco,
al solo pensare a tutto questo.
Alzo
di poco lo sguardo, notando una ragazza al volante di un auto molto
famigliare.
Ma
è Stella!! La mia amica superficiale preferita! Mi
darà sicuramente
una mano, dopotutto, siamo amiche fin da quando la sua famiglia
è
diventata ricca acquistando una catena di gioielli famosi in tutta
Europa.
“Stella!!
Stella sono qui! C’è la tua amica Dakota che ti
chiama!” Mi
sporgo il più possibile, facendo attenzione a non cadere
nella
pozzanghera di fronte al marciapiede.
Evidentemente prima aveva
piovuto, ma cosa ne posso sapere io, sono rimasta tutto il giorno
dentro a quel locale puzzolente a servire gente altrettanto
disgustosa.
Per
fortuna che Stella sembra notarmi, si avvicina a me, abbassando
leggermente il finestrino. Mentre io la guardo con un
un’espressione
di pura ed assoluta gratitudine, nonché di
felicità, lei mi osserva
con aria sconvolta, osservandomi dal capo ai piedi “Ma che
diamine…Hai combinato?”
In
un breve istante non capisco cosa volesse dire, ma quando mi torna in
mente del mio attuale look bhè…Non posso far
altro che tirare
fuori un piccolo sorrisetto innocente, voltando lo sguardo altrove
per l’imbarazzo “Bhè…Ecco
io…”
“Allora
è vero che tuo padre ti ha tolto i viveri” Mi
mostra un leggero
sorriso “Non ci volevo credere, ma evidentemente è
così se ti sei
messa a lavorare in quel ridicolo locale da sfigati”
“E
tu credi che mi diverta? C’è un odore di grasso
ovunque, nessuno
ha mai sentito parlare di dieta in quel posto!”
Lei
soffoca una piccola risata, facendo le spallucce “Povera
Dakota, in
passato ti avrei potuto capire ma
ora…Bhè…posso solo pensare che
sei davvero sfortunata” Lancia un sospiro, continuando a
parlare
“Insomma, avere un padre che ti odia così
tanto…”
“Ha
detto che è per farmi diventare più
indipendente” Mi difendo,
incrociando le braccia.
“Non
mi dirai che vivi addirittura in un condominio. No perché
altrimenti
la situazione è grave, davvero”
Rimango
zitta, sperando che Stella non capisca il mio enorme imbarazzo.
Lei
tira fuori un ennesimo sorriso soddisfatto “Chi tace
acconsente.
Vivi davvero in un condominio! Ahaha non posso crederci!!”
“Smettila
di ridere Stella!” Cerco di fermarla, tentando di migliorare
il
discorso “E’ vero, vivo in un condominio con altre
ragazze…”
Lei
fa per ribattere ma io la precedo, come se sapessi già cosa
volessi
dire “E no, non sono ricche, sono…”
Deglutisco a fatica
“Normali”
“Sfigate”
Aggiunge lei, rimettendo la macchina in moto. Io mi avvicino al suo
finestrino “Aspetta! Non potresti…Non potresti
darmi un
passaggio?”
Lei
si volta verso di me, diventando improvvisamente seria
“Quando io
ero normale tu e le altre non mi rivolgevate la parola”
“E
allora?”
“Cosa
te lo fa pensare che ora io debba aiutarti? Spiacente Dakota ma non
voglio rovinare la mia reputazione con una a cui hanno tolto i
viveri” Io cerco di risponderle ma lei mi precede, alzando
pian
piano il finestrino per chiuderlo “Chiamami quando tornerai
quella
di prima, ricca intendo. Hola!” Dopo di ché si
allontana,
schizzandomi addirittura l’acqua sul vestito con le ruote
inferiori.
Quasi non riesco a crederci, una delle mie amiche di
sempre mi ha snobbato perché non sono più
ricca…
Questo
mi ha fatto stare…Male. Davvero
male.
La guardo allontanarsi con la macchina verso la strada che
la porterà alla sua enorme villa.
Mi
vengono gli occhi lucidi, possibile che esista così tanta
cattiveria?
Ma
soprattutto, possibile che anche io mi sia comportata così?
********************************
Pov
Trent
Ormai
si stava facendo tardi, tra poco sarebbero state le sette, ma prima
di tornare a casa dovevo ancora svolgere un ulteriore compito.
Ricordavo che Gwen mi aveva detto che stavano cercando un musicista
per intrattenere i clienti in un locale qui vicino, così ho
deciso
di offrirmi volontario.
Ora
mi trovo davanti al proprietario, nonché il cuoco del
locale, da
quel che ho potuto capire.
Lui
mi squadra da capo ai piedi con aria sospettosa
“Mmh…”
Dopo
qualche breve minuto, decido di riprendere il discorso
“Allora,
sono assunto?”
“Prima
rispondi a queste brevi domande” L’uomo riduce gli
occhi a due
fessure, puntandomi il dito contro “Fumi?”
“No”
“Ti
droghi?”
“No”
“Sicuro?”
“Certo
che sono sicuro”
“Sei
un cleptomane? Soffri di qualche disturbo psicologico? Sei stonato?
Hai mai ucciso qualcuno?”
“Non ho mai rubato, sono
assolutamente sano, piuttosto intonato e non ho mai ucciso
nessuno”
“Ti
è mai venuto l’impulso di uccidere
qualcuno?”
Proprio
ora…
Ma
sapevo che se glielo avessi detto, addio lavoro. Scuoto il capo con
negazione e lui annuisce soddisfatto “ Bene, sei
assunto” Mi
porge un foglietto con gli orari e i giorni in cui dovrei lavorare.
“Vieni
da noi il Lunedì, Martedì e Venerdì.
Se sei così bravo come dici,
può darsi che occuperai anche il Sabato. Ma bada che ti
tengo
d’occhio, pivello!” Indi mi fa cenno di andarmene
ed io
ovviamente, eseguo l’ordine senza proferire parola.
Quel tipo è
davvero strano.
Mentre
esco dal locale, con mia grande sorpresa, vedo Gwen in lontananza che
sta camminando lungo il marciapiede. Sembra non mi abbia visto, dato
quel che era successo tempo fa, forse avrei dovuto far finta di
niente ed evitarla, ma d’altra parte, avrei tanto voluto
chiarire e
tornare ad essere amici se era ciò che voleva.
La
raggiungo, accelerando di poco il pass, chiamandola, finchè
lei si
volta, abbastanza stupita nel vedermi, ma non arrabbiata. Questo
è
già un buon passo in avanti.
“Trent?”
“Gwen!”
mi fermo di fronte a lei, riprendendo fiato per la corsa e
mostrandole un sorriso “Come stai? Non ci vediamo da un
po’”
Lei
alza le spalle, inarcando un sopraciglio “Ho molto da fare
con la
scuola e quando non sto studiando…Bridgette mi manda a fare
una
spesa a dir poco che esagerata!”
Solo allora mi rendo conto
dell’incredibile peso che sta reggendo la ragazza, ma quanta
roba
ha comprato? E soprattutto quanti…
“Dolci?”
“Già…
Le è venuta voglia e così tocca a me occuparmi
della spesa, a volte
mi sento fin troppo buona” Brontola, posando un secondo
quegli
enormi sacchetti.
Soffoco
una risata, guardandola negli occhi “Le è venuta
voglia di dolci?
Non mi dirai che è incinta”
Ovviamente scherzo, penso l’abbia
capito dal mio tono di voce, ma lei mi guarda letteralmente
sconvolta.
Oh
cavoli….Non mi dirai che ci ho azzeccato?
Deglutisco
a fatica, cercando di sviare il discorso
“Ehm…Ascoltami,
io…volevo parlarti dell’ultima volta
che..”
“Aspetta
Trent” Mi ferma lei, avvicinandosi di qualche passo
“Senti, non
voglio litigare ancora con te, sei l’unico ragazzo con cui mi
sia
trovata davvero bene e non voglio smettere di esserti amica”
Mormora queste ultime frasi con una tonalità più
bassa, come se non
volesse farsi sentire.
Io annuisco, mostrando un leggero sorriso
“Anche perché è lo stesso,
cioè insomma…Sei la prima ragazza
con cui abbia legato qui in città”
“E
Zoey?”
“Giusto.
Facciamo la seconda” Mi correggo, senza smettere di guardarla
negli
occhi.
Non
ci posso far niente, lei è….Stupenda?
Meravigliosa?
Che
dire, lei mi piace, mi piace davvero.
Anche
se ha un ex ragazzo estremamente grosso, prepotente e soprattutto
geloso, non sarebbe il massimo della vita se mi spaccasse le ossa
appena mi vede accanto a lei. Forse prima di farmi avanti è
meglio
che capisca con chiarezza il loro rapporto, per non correre rischi.
Ma
intanto, cosa mi costa invitarla ad un piccolo appuntamento.
Magari…Per vedermi al locale mentre suono?
Mi
faccio coraggio e le domando l’invito, ma prima che lei
potesse
rispondere, mi sento piombare addosso un’altra ragazza.
“Oh
Trent!! Che bello vedere una faccia amica!” Inizia a
stringermi
fortissimo, quasi mi manca il fiato.
“Dakota?!
Ma che…Che ci fai tu qui?!”
“Non
c’è l’ombra di un taxi libero e non so
come tornare a casa, devi
accompagnarmi, non posso fare tutta la strada da sola”
“Perché
non prendi un pullman?” Si intromette Gwen, la bionda la
osserva,
un po’ titubante.
“E tu saresti…”
“Gwen,
ci siamo già conosciute” Risponde seccata. Dopo
diversi secondi,
Dakota annuisce, mostrando un mezzo sorrisetto “Ora ricordo,
sei la
tipa tenebrosa che Courtney odia a morte!”
Gwen
le lancia una smorfia, mentre io rimango a fissare la coinquilina con
un’espressione alquanto preoccupata.
“Ad ogni modo, non sono
mai salita su un pullman in vita mia, e se prendessi qualche malattia
terribile al solo contatto con i sedili? Se mi siede una persona
disgustosa accanto? Potrei andare fuori di testa!”
“Troppo
tardi” Mi sussurra l’altra. Io non posso fare a
meno di tirare
fuori una piccola risata, finché Dakota non spezza
ulteriormente la
magia, allontanandomi da Gwen e prendendomi a braccetto
“Trent ti
prego! Accompagnami a casa!!Ho avuto una giornata a dir poco che
stressante, ho bisogno di riposo assoluto!”
“Ma io veramente…”
Gwen
fa le spallucce, alzando gli occhi al cielo “Non
preoccuparti,
porta la principessina al castello, noi magari ci vediamo domani
sera” Quest’ultima frase la dice con un mezzo
sorriso.
Mi
volto nuovamente verso di lei, mentre Dakota mi sta trascinando
via.
Ho sentito bene? Un appuntamento?
Certo…Mi verrà a veder suonare, ma è
pur sempre un inizio.
Le
sorrido, salutandola e affermando per il giorno dopo.
Al
diavolo quel tizio, domani sera avrei fatto la mia prima mossa con
Gwen, è poco ma sicuro.
Congratulazioni
per tutti voi che siete riusciti ad arrivare a fine capitolo!
Vi
è piaciuto? ^^
Purtroppo adesso devo scappare (come sempre xD), mi aspetta un
compleanno e una torta al cioccolato ** Appena torno
risponderò alle recensioni, perchè ora mi sono
stufata! Al diavolo la pigrizia o dormire, DEVO rispondermi...E' il
minimo! XD
Ma ora
passiamo a ringraziamenti che avrei dovuto fare già da tempo:
Grazie
per averla messa tra le preferite!:
1 - blue melody
2
- Duncney96
3
- Emily Caitlynne Campbell
4
- FaDiesis
5
- Gchan
6
- Gwen_and_Duncan_forever
7
- Hanii
8
- Harley Dell Clarence
9
- ILaRiA _ AnGeL
10
- kodocha98
11
- Ladra Di Mele Marce
12
- Le_Emilette
13
- Lorelei
14
- martabeat
15
- melanie midnight
16
- Picchiarello Ubriaco
17
- Piplette
18
- Rosefic_
19
- Sakura_98
20
- Sayuri_chan
21
- SunshineInTheDark
22
- Whiteney Black
23
- _Jade Raggio di Luna_
24
- _madame butterfly_
25
- _Marshmallow_
Grazie per
averla messa tra le ricordate:
1
- ChibiWallFlower
2
- Harley Dell Clarence
3
- Ladra Di Mele Marce
4
- Manga_lover
5
- melanie midnight
6
- Moody Author
7
- Picchiarello Ubriaco
8
- __Alex
Grazie per
averla messa tra le seguite:
1
- AvieRebel
2
- BansheeV
3
- Behind Blue Eyes
4
- boreal lele
5
- chicy
6
- CrystalMizuki
7
- Dikasterion Clover
8
- Dott_Gwen
9
- Duncney96
10
- Edheldur
11
- Eri99
12
- FaDiesis
13
- Gwen_and_Duncan_forever
14
- Ilovewrite
15
- jennelyn12
16
- Kauhsen
17
- KiA99_Styles1D
18
- Kiki Hiwatari
19
- kikiara132
20
- Ladra Di Mele Marce
21
- Latis Lensherr
22
- Le_Emilette
23
- lightdragon91
24
- LizTheStrange
25
- Lorelei
26
- martabeat
27
- Marvy97
28
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Capitolo 16 *** Gli opposti si attraggono? ***
Pov
Courtney
“Grrr!!
Quanto la detesto!! Quanto la detesto!!”
Non
solo la mia condotta universitaria sta vacillando, ma devo
addirittura sprecare una serata uscendo con quell'essere rivoltante
con la cresta verde. Il solo pensiero mi fa venire la pelle d'oca.
Ed
ora eccomi qui, chiusa in bagno a sistemarmi i capelli che poco fa
quella strega di Heather ha tentato di strapparmi.
La odio. La
odio
terribilmente.
“Arrabbiarsi
non serve a nulla”
Come
se non bastasse, Dawn continua a stressarmi, cercando di convincermi
a fare yoga con lei per rilassarmi.
Tzè...come se questo potesse aiutarmi.
“Magari
non sarà così male, Duncan non si è
dimostrato così cattivo”
Continua a parlare, dietro la porta.
“Duncan
E' CATTIVO. Basta guardarlo per capirlo” Do un ultima
pettinata ai
miei capelli, guardandomi allo specchio.
“Non
puoi basarti solo sulle apparenze Courtney. Prima
raccogli i fatti, poi in seguito potrai distorcerli come ti pare”
Al
suono di quella frase, spalanco la porta, portando gli occhi fissi su
di lei “Mark
Twain?”
Dawn
annuisce, sorridendomi “Sapevo che una frase del
genere ti avrebbe
convinta ad uscire dal bagno”
“A
dire il vero non sono proprio uscita” Puntualizzo, inarcando
un
sopracciglio.
L'altra
aggrotta la fronte, continuando a fissarmi come per spronarmi a
cambiare idea.
E così fece.
Tiro
un pesante sospiro, incrociando le braccia
“D'accordo...Fammi...”
“Vedere
gli esercizi di rilassamento? Certamente” La ragazza torna
nuovamente a sorridere, mentre io la fisso palesemente sconvolta.
“Non
mi dirai che sapevi che mi avresti convin...”
“Non
te lo dico, sai già la risposta!” Indi si volta,
allontanandosi al
corridoio.
Quella Dawn sa troppe
cose a parer mio.
Ma finchè non procura guai non posso
considerarla una mia nemica, non ai livelli di Heather per lo
meno.
Mi sto facendo paura da sola, perchè, considerando i fatti,
credo di star per diventare amica di una strega.
Pov
Zoey
“Ma
che...che ore sono?” Mi risveglio assonnata, guardando
l'orologio
sul mio comodino.
Tra poco è ora di cena ed io cosa ho fatto fino
in quel momento? Ho dormito beatamente sul mio letto per un intero
pomeriggio, tutta colpa di Geoff e della copia di Scooby Doo.
Quel
cane non ha fatto altro durante la notte che girovagare per tutto
l'appartamento, inoltre sembrava che la passeggiata con Scott non
avesse portato a buoni risultati, dal momento che ha preferito usare
il nostro tappeto come toilette privata. Ovviamente sono stata IO a
prendermi la responsabilità di ripulire tutto, Geoff non fa
altro
che lamentarsi e dire che prima o poi se ne occuperà, ma non
l'ho
ancora visto muovere un dito da quando ha comprato quel cane.
Sono
stata talmente occupata con l'adorabile
Sam Junior e le sue innumerevoli sbavate sul divano, che non ho
potuto studiare.
Dopo
quel pomeriggio intero di lezioni, non ho nemmeno pranzato, appena ho
potuto sono tornata a casa per fiondarmi sul letto e dormire senza
sosta.
Non è da me, certo, ma badare a quel cane, tenere la casa
in ordine, cucinare e studiare mi sta davvero stancando.
A
volte credo che gli altri mi credano una sottospecie di Mary Poppins,
che debba fare tutto io senza nessun aiuto.
Emetto
uno sbadiglio, strofinandomi goffamente gli occhi ancora assonnati
“Che fame” Mi metto seduta, cercando le ciabatte,
ma mi rendo
conto di non averle in camera.
Mi guardo attorno, cercando di
ricordarmi dove le avessi messe: Dentro all'armadio? Sotto al letto?
In bagno? Impossibile.
E' un peccato perchè non sopporto
camminare a piedi nudi, specialmente in una casa sporca come questa,
posso trovare di tutto per terra, così mi infilo nuovamente
le calze
e vedo di trovare le mie pantofole, ma prima che possa muovermi, uno
squillo attira la mia
attenzione.
Prendo il
cellulare dal comodino e rispondo immediatamente
“Pronto?”
In
quel momento sono talmente stanca da non guardare nemmeno chi ha
effettuato la chiamata.
Un
grave errore...
“Zoey,
ciao! Sono Mike...”
Improvvisamente
sento l'energia ritornare come se avessi avuto una piena scarica
elettrica in tutto il corpo.
“M_Mike....C_ciao...”
Balbetto. Sono talmente impacciata da farmi pena.
“Ho
visto che l'altro giorno mi hai chiamato”
Come
dimenticare quel fatidico momento in cui ti accorgi dell'incredibile
figuraccia fatta.
Quella voce al telefono era femminile,
Mike deve avere di sicuro una ragazza.
Sono
stata davvero una stupida a pensare che possa essere interessato a
me.
Sospiro,
annuendo, nonostante sia al telefono, ma su questo meglio sorvolare.
“Allora...Questa
sera hai programmi? Mi piacerebbe...Insomma....Che noi due
u_uscissimo assieme”
Sgrano
gli occhi, guardando un punto fisso davanti a me “C_come?
Noi due, vuoi che noi due”
“Se
non vuoi uscire io ti capisc...”
“N_No
no no NO Mike!!”
Sono convinta di avergli spaccato il timpano per tutte quelle urla,
mi porto una mano alla bocca, mormorando un
“Ops”,
dopo vari istanti di silenzio riprendo a parlare come se niente
fosse.
Fai
finta di nulla Zoey. Stai calma.
“Eh
eh... Allora, intendevo dire che...”
Deglutisco a fatica, pensando tristemente alla frase che sto per
pronunciare “Non
è che la tua ragazza, insomma...Potrebbe ingelosirsi
se...”
“Ragazza?”
Ripete confuso Mike “N_no
guarda che hai frainteso! Quella era...Mia cugina! Ecco
perchè ti ho
chiamato, volevo invitarti ad uscire e chiarire le cose,
ehehe”
Chissà
il perchè la sua risata sembra nervosa. Ma cerco di non
badarci, se
lui è stato così dolce da continuare a rimanere
in linea nonostante
le mie urla telefoniche, io farò lo stesso, ignorando quella
stramba
risata (che a dire la verità, comincia a piacermi).
Ma
un secondo, cos'ha appena detto? Non ha una ragazza?
Questa volta
lancio un sospiro di sollievo, portandomi una mano al petto e
sorridendo come una scema “Se
le cose stanno così, d'accordo”
E'
più forte di me, non posso fare a meno di sorridere. Mi
piace
pensare che, magari,
lui sta facendo lo stesso.
“Forte!
Allora a sta' sera, ti mando un messaggio con l'ora e il luogo di
ritrovo”
“D'accordo”
Sorrido.
“D'accordo”
Conferma
lui.
“A
dopo” Ripeto.
“A
dopo” Continua
l'altro.
“A
più tardi”
“A
più tardi”
“Ciao”
“Ciao”
“A
questa sera”
“A
questa sera”
Ancora
qualche secondo di esitazione...
“Allora a dop...”
Ma
qualcuno afferra il mio cellulare, chiudendo la chiamata e
buttandomelo sul letto.
“Diamine
ma quanto sei irritante?!”
Il ragazzo mi da le spalle, allontanandosi e borbottando tra
sé “Ti
devo fare un opuscolo su come si riattacca appena finita una
conversazione?!”
Mi
volto sconvolta verso la persona che ha appena distrutto una
deliziosa conversazione con il mio probabile futuro fidanzato
“Scott!!”
Resto
sempre più convinta che io e lui non potremmo mai e poi mai
andare
d'accordo.
Pov.
Heather
Mi
ritrovo chiusa in camera, davanti ad un computer come una ragazza
qualunque, mentre sento i bisbigli delle altre due coinquiline nella
stanza accanto.
Che Dawn sia riuscita a convincere quella pazza di
Courtney a fare quegli stupidi esercizi di rilassamento?
Ma la
cosa non mi preoccupa minimamente, ho ben altro a cui pensare.
Come
la sfida con Alejandro, il lavoro, vendicarmi su mio padre per avermi
fatto ottenere QUEL lavoro, sparlare di Dakota e le altre con le mie
amiche
al telefono e insomma...il solito.
Ma
un messaggio attira incredibilmente la mia attenzione, di solito non
sto molto su internet, ho ben altro da fare che comportarmi come una
nerd attaccata a quello schermo piatto tutto il giorno.
Tuttavia
ogni tanto do un'occhiata alla mia pagina, e questa volta qualcuno si
è aggiudicato la mia attenzione come si deve.
Jake
Green,
un ragazzo
abbastanza bello da permettersi di parlare con me, noto che mi ha
appena spedito un'email, chiedendomi di uscire questa sera.
In un
primo momento mi viene voglia di non rispondere per almeno una buona
mezz'ora, giusto per farlo tenere sulle spine, magari potrei
rifiutare, è carino, ma non il mio tipo, il classico
bell'imbusto
tutto fumo e niente arrosto, perfino Alejandro ha più
fascino.
Con
questo non intendo dire che provo una sottospecie di attrazione per
quell'essere ispanico, anzi, probabilmente non avrei ammesso ad anima
viva il fatto che sia uno schiant...
Un
momento
Non
lo ammetto neanche nei miei pensieri questa cosa, preferisco
mangiare la sbobba di Courtney per tutta la vita, piuttosto che
dichiarare tutto ciò.
E
parlando del diavolo, ricevo un altro messaggio ma questa volta da
Cascamuerto in persona.
“Però...Non
ti facevo una fan sfegatata di questi siti”
Maledetto,
ancora devo capire perchè ho accettato la sua amicizia mesi
fa.
Avrei dovuto cancellare quella richiesta e magari toglierlo dalla mia
mente una volta per tutte. Non rispondo, non voglio innervosirmi
ancora di più, ma lui sembra insistere.
“Guarda
che so che sei in linea, ti sei dimenticata di metterti su
invisibile”
Impreco
mentalmente, dannazione a questi aggeggi da nerd.
“Sono
in linea ma non per questo dovrei risponderti”
Gli scrivo, schiacciando forte ogni tasto del computer per la
rabbia.
“Ma
intanto lo stai facendo”
Sbuffo,
incrociando le braccia e voltando leggermente lo sguardo,
finchè mi
arriva un altro messaggio, sempre dal solito seccatore.
“Passerai
tutta la sera a gironzolare su questo triste sito? Non hai qualche
povera anima in pena a cui dare fastidio?”
“Non
dovresti pensare agli affari tuoi? E comunque questa sera non resto a
casa, ho anche io i miei progetti”
“Del
tipo?”
“Scordatelo”
“Oh
andiamo... La mia è solo semplice curiosità, non
mi dirai che ti
vedi con quello sfigato che stai allenando?
Tanto
non avrai possibilità e la scommessa la vincerò
io”
Il
tutto seguito da....Da...
:)
Una
faccina allegra?
Si sta prendendo gioco di me?! Lo so io dove può
mettersi quella odiosa faccina...
“Questa
sera passo, il mio concorrente è talmente bravo che non ha
bisogno
di allenarsi inutilmente a quest'ora”
Mento spudoratamente.
Okay quel ragazzo non è un asso in
ginnastica, anzi, diciamo che è un autentico disastro
ambulante, ma
non posso perdere la scommessa, me lo rinfaccerebbe a vita.
Tanto
meno non posso demordere su questa conversazione, per cui faccio la
mia mossa, anche se poco astuta e decisamente provocatoria.
“E
comunque, questa sera ho un appuntamento”
Ghigno
soddisfatta, aspettando la risposta da Alejandro che non tarda ad
arrivare.
“Chi
sarebbe?”
“Jake
Green”
Dopo
qualche breve minuto, ecco arrivarmi un nuovo messaggio.
“Non
lo conosco”
Bugiardo,
sei solo un bugiardo.
Esulto nella mia mente. Alejandro lo conosce bene Jake, da quel che
sapevo, erano nella stessa squadra di Basket al liceo.
“E'
alto, bello, simpatico” Lo
provoco, cercando
di evitare
l'argomento intelligente,
poiché sarebbe solo una patetica bugia che di sicuro
scoverebbe “In
poche parole, è molto più attraente di
te”
E
dopo aver dato il colpo di grazia, arriva una risposta che mi manda
decisamente in bestia.
“Ah...Quindi
tu mi trovi attraente?”
Quasi
mi manca il fiato, arrossisco incredibilmente, rileggendo
più e più
volte la stessa frase.
Dannato
Alejandro, dannata
chat, dannato
chi ha inventato Internet.
“Non
dire sciocchezze” Rispondo
in tutta fretta “Ora
devo andare”
Dopo di chè chiudo velocemente la chat con lui, senza dargli
nemmeno
il tempo di rispondermi.
In quell'istante riprendo il messaggio di
Jake ed accetto l'appuntamento senza troppe pretese.
Magari
uscire mi avrebbe distratta un po' da quegli imbarazzanti pensieri di
poco fa.
Pov
Dawn
Finalmente
sono riuscita a convincere Courtney e renderla più mansueta,
o
almeno per quei brevi venti minuti. Lo yoga sembrava rilassarla
più
del previsto ed è bello vedere che forse abbiamo trovato un
interesse comune.
Magari possiamo diventare amiche.
“Sentiti
le preoccupazioni scivolare via” Ripeto, sempre con gli occhi
chiusi.
Courtney sembra mugugnare un Sì, ma non ne sono molto
convinta.
Entrambe
sentiamo un rumore provenire dalla porta d’entrata, apro un
occhio,
osservando Trent e Dakota che rientrano, quest’ultima sembra
parecchio rasserenata “Finalmente! Casa dolce
casa…O per lo meno,
solo casa…” Borbotta, portando le mani ai fianchi
e voltandosi
verso il ragazzo “Grazie per avermi accompagnata!”
“Di
nulla” Risponde gentilmente Trent.
Ma
la conversazione viene interrotta da un nuovo rumore, questa volta
proveniente dalla pancia dei due arrivati che si scambiano uno
sguardo imbarazzato “Ehm…Credo che sia ora di
cena”
Dakota
annuisce, con aria sconsolata “Tutto questo via vai mi sta
mettendo
più fame del solito, io non posso mangiare così
tanto, ho una dieta
da seguire! Non voglio mica diventare una famosa ereditiera grassa e
piena di brufoli”
Trent
lancia un sospiro, sorridendo debolmente “Non
succederà, sono
sicuro che Courtney avrà preparato qualcosa di
leggero”
Detto
ciò, si dirigono in cucina, aspettandosi di trovare
qualcosa da
mettere sotto i denti, ma al contrario, non vedono nulla di
commestibile sulla tavola.
“Risparmiate
eventuali ricerche dentro al forno, non ho preparato nulla”
Esclama
Courtney, ancora immersa nella più assoluta
tranquillità dello
yoga, i suoi occhi restano socchiusi, al contrario di me che, osservo
con stupore il suo strano comportamento
“Che
diamine stai combinando? Non era il tuo turno cucinare?!”
La
castana prende un profondo respiro, per poi rispondere “Io
cucino
il più
delle volte”
“Sì,
ma non bene” Puntualizza la bionda.
Sento
i muscoli di Courtney irrigidirsi, probabilmente cerca di trattenersi
dal lanciarle una scarpa addosso, fa un secondo respiro, continuando
il discorso di prima “COME STAVO dicendo, IO cucino il
più delle
volte, ma per questa sera passo, ho uno spiacevole
appuntamento
che non posso disdire”
Io
annuisco, contenta.
E
brava Courtney, non ha perso la pazienza come al solito e soprattutto
sta cercando di mantenere il controllo. E chi dice che questi
esercizi di respirazione non portano a nulla di buono.
Tutti
possono cambiare, basta darne la possibilità.
Ma
proprio quando tutto sembra filare per il verso giusto, un ennesimo
rumore alla porta d’entrata attira nuovamente la nostra
attenzione.
“Per
favore Trent, potresti andare ad aprire la porta?”
“Ehm….Ma…Ma
certo” Risponde, incredulo alle parole appena uscite da
Courtney.
Mentre si avvia verso la porta mi raggiunge, sussurrandomi
all’orecchio “Ma che le hai fatto? Una
magia?”
Soffoco
una risata, facendogli cenno di vedere chi avesse bussato.
Magia?
E’ questione di fiducia,
mio caro Trent.
“Era
ora che qualcuno aprisse!!” Una voce aguzza fa voltare sia
me che
Dakota, Courtney al contrario, si limita ad aprire un occhio
per
accertarsi che quello fosse davvero (e diciamolo…Purtroppo,
Duncan).
Entra
con disinvoltura in casa nostra come se niente fosse, sotto lo
sguardo sconvolto di Trent.
“Un
momento, TU? Come hai fatto a…”
“A
sapere dove abitate? Bhè…” Lancia una
veloce occhiata alla casa,
per poi rivolgersi al chitarrista “Quella Heather si
è dimostrata
stranamente
gentile e mi ha dato il vostro indirizzo”
“C_Cosa?
M_ma…Tu…”
“Sono qui per prendere una certa persona e
portarla fuori a cena” Indi posa il suo sguardo su di me e
Courtney, ancora impegnate con i nostri esercizi, anche se ormai, da
quando è entrato Duncan, ho smesso completamente di
concentrarmi.
Forse
perché il suo carattere mi ricorda terribilmente Scott?
Ho ancora
delle cose da chiarire con lui, non voglio fare come Courtney, che
giudica senza prima avere delle prove concrete, vedrò di
risolvere
la situazione e scoprire se Scott è veramente una cattiva
persona.
Lancio
un veloce sguardo verso Courtney che, si alza da terra, prendendo la
giacca per uscire “Sono pronta, prima andiamo, prima
finirà questa
tortura”
“Iniziamo
bene” Ridacchia Duncan.
Courtney
lo sorpassa senza neppure guardarlo, al contrario del punk che ne
approfitta per portare una mano sulla spalla della ragazza,
quest’ultima si scosta immediatamente e, con le gote
arrossate
fulmina con lo sguardo il suo accompagnatore “Giù
quelle
mani!”
“Ai suoi ordini, principessa” Risponde con un
leggero
tono d’ironia.
In un breve istante pensai che la volontà di
Courtney di non rendere questa serata un incontro di boxe con quel
tipo, sarebbe stata tale, ma appena sento il tonfo della porta una
volta uscita con Duncan dall’appartamento, rimango convinta
della
mia idea iniziale: Prima o poi perderà la pazienza, su
questo credo
che, neanche anni e anni di yoga sarebbero serviti a qualcosa contro
una persona come Duncan.
Pov
Zoey
Tiro
un pesante sospiro, ormai non faccio altro da ben venti minuti.
Mike
è in ritardo per l’appuntamento, non risponde ai
messaggi e per
giunta sto morendo di fame.
Guardo
un’altra volta l’orologio, osservandomi attorno di
tanto in
tanto.
“Spero davvero che Mike arrivi” Penso, un
po’
titubante.
Forse
era troppo
bello
per essere vero.
Pov
Duncan
“E’
questo il posto?”
“Non farti ingannare dall’aspetto. Il
cibo è ottimo e poi c’è buona musica,
vengo qui spesso”
Vedo
Courtney inarcare un sopracciglio, guardandomi a stento “Lo
immaginavo”
Evidentemente
non credo di averci azzeccato con i suoi gusti riguardo al locale, ma
a dirla tutta, quella tipa non sembra una che ami molto uscire, per
cui ho pensato che un posto qualsiasi sarebbe andato bene.
Perché
fare quella faccia seccata poi?! Dovrebbe ringraziarmi che non
l’abbia accompagnata in uno di quei ristoranti costosi, dal
momento
che è lei
a pagarmi la cena.
Faccio
per entrare al locale quando sento la voce di Courtney interrompere
il mio passo “Eh-ehm”
“Che
succede adesso?” Dico, quasi con esasperazione.
Lei si stringe
le spalle, mostrandomi quell’atteggiamento sicuro e altezzoso
che
ora riesco a stento a sopportare “Non ti hanno insegnato le
buone
maniere? Prima le signore”
Soffoco
una risata, tenendo aperta la porta d’entrata
“Quale signora?
Vedo solo una ragazza un po’ troppo pretenziosa”
In tutta
risposta lei alza gli occhi al cielo, mugugnando parole indecifrabili
“E’ o non è uno stupido appuntamento?
Pensavo ti saresti comportato da gentiluomo almeno stasera, ma
evidentemente ho preteso troppo”.
Basta,
la serata è iniziata da dieci minuti, e già non
la sopporto più.
“Senti
un po’ pupa, io non…” Ma improvvisamente
rifletto sulle parole
appena pronunciate dalla ragazza. Tirando fuori un piccolo
sorrisetto, decido di metterla ulteriormente in difficoltà.
Che
sia chiaro, solo
per
puro divertimento.
“Hai
detto…Appuntamento?”
“Cos_?
… N_no…Cioè,
io….” La vedo arrossire leggermente, coprendosi
la bocca con una mano e voltando lo sguardo con imbarazzo.
Scott
mi avrebbe dato del rimbambito se mi avesse visto in
quell’istante,
perché giuro di essere rimasto completamente imbambolato
da quei
suoi semplici gesti, così spontanei, timidi e soprattutto
veri.
Sarà
pure una perfettina, viziata ed egocentrica, ma in quel momento
l’ho
trovata davvero uno schianto.
Ma
si sà, niente dura per sempre, così come il suo
atteggiamento
timido ed impacciato è iniziato, finisce in un batter
d’occhio,
sostituito dal suo solito comportamento presuntuoso.
“Appuntamento,
uscita fra semplici conoscenti…Chiamalo come ti
pare.” Detto ciò,
mi sorpassa “Sbrighiamoci”
“Non
ti sto per niente simpatico, dico bene?” Le domando, ridendo
divertito.
Courtney si blocca quasi all’entrata, senza voltarsi
“ Siamo fin troppo diversi l’uno
dall’altra, non credi?
Inoltre…Inoltre sei uscito con me solo perché ti
dovevo un favore,
sto mantenendo la parola, nulla di più”
Non credevo di essere
così paranoico, ma penso di aver sentito una punta
di
risentimento in quelle frasi.
Nulla da ridire sul suo discorso. Ha
ragione: Io e lei siamo diversi, forse troppo.
Ma
chissà, forse potrebbe essere una bella sfida, dopotutto.
La
seguo dentro al locale, deciso di più che mai sulla prossima
mossa
da fare.
Troppo
diversi eh, Courtney? Bhè sai come si dice: Gli
opposti si attraggono.
Magari
questa uscita ne sarebbe stata una buona conferma.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.
Angolo
Autore:
Rieccomi con
un
nuovo aggiornamento!^^
Grazie mille
a tutti per continuare a
sopportarmi e seguire questa storia!
Spero vi
piaccia! :)
Fatevi sentire e
grazie ancora a tutti!
Un bacio!!
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