This Song Saved My Life.

di Lully Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prendere l'aereo dopotutto non è così brutto. ***
Capitolo 2: *** primo giorno di lavoro: l'inizio. ***
Capitolo 3: *** Non può essere lui.. ***
Capitolo 4: *** ... ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Prendere l'aereo dopotutto non è così brutto. ***


Io lo so che mi volete tanto bene!

Lo so, ho già SLY da finire, ma mi è venuta in mente questa storia, e non potevo non scriverla.

So che vorreste venire da me per rompermi di nuovo il computer, ma mi dispiace per voi, io continuerò a postare le mie storielle xD

Inizio facendo una premessa: non so come saranno gli ingranaggi di "This Song Saved My Life" , come vi ho detto mi è appena venuta in mente, e ho scritto tutto di getto.

Vi ringrazio in anticipo come sempre, e vi chiedo di farmi sapere cosa ne pensate, soprattutto perchè è l'inizio e mi piacerebbe sapere il vostro parere!

Buona lettura

Lully.

 

 

 

 

Inizia a diffondersi la notizia, oggi partirò

Voglio essere parte di lei,

New York New York.

( New York, New York- Frank Sinatra )

 

 

 

 

<< E andrai in aereo vestita così? >> Rosalie guardò Isabella dall'alto al basso con un cipiglio contrariato in volto.

<< Perchè, cosa c'è che non va? >> Isabella, ripose le ultime cose in valigia, e cercò di chiuderla.

<< Ma insomma ti sei vista? >> La ragazza abbassò lo sguardo sul suo abbigliamento e scosse il capo.

<< Rose, è un viaggio in aereo, e ho bisogno di comodità. Cosa dovrei mettere, un vestito da sera e i tacchi? A proposito, vieni a sederti sulla valigia, non si chiude. >> Disse Isabella indicando la valigia che stava per esplodere. Rose, sbuffò indispettita e posò la tazza di caffè sulla scrivania.

<< E se incontrassi l'uomo della tua vita proprio su quell'aereo? >> Ribattè Rosalie. Rosalie Hale, era una patita dello shopping, aveva lunghi capelli biondi caratterizzati da onde ben definite, enormi occhi azzurri limpidi come il cielo, un fisico ben proporzionato, e un piccolo neo sul labbro superiore. << Insomma guardati Bells, hai quell'orrenda coda di cavallo disordinata, e questa maledettissima tuta in cui ci entri tre volte! Per non parlare dei tuoi occhiali. Ti ho comprato sessanta paia di lenti a contatto a posta; ascoltami, è ora di buttare questi occhiali alla Harry Potter.>> Rosalie finì la sua arringa, si alzò dalla valigia e fissò gli occhiali dell'amica con astio.


<< Vorrei ricordarti che mi sto trasferendo, non sto andando ad un cocktail, e in secondo luogo, questi occhiali li ho da quando avevo otto anni >> Disse Isabella trascinando le valigie all'ingresso.

<< Anche allora il tuo gusto estetico lasciava a desiderare >> Mormorò Rosalie. Bella fece finta di non sentire.

<< E per concludere, se caso mai incontrerò l'uomo della mia vita, beh, scapperà a gambe levate. >> Il campanello di casa distrasse le due amiche; Rosalie andò ad aprire e si trovò davanti un Charlie triste.

<< Andiamo Charlie, sta andando a New York, non in Congo! >> Charlie annuì, e prese le valigie.

<< Allora Bells, ci vediamo a Natale. Mi raccomando, torna presto, MisticFalls ti aspetta. >> Charlie abbracciò la figlia stringendola forte. << Se qualcuno ti da noia: chiamami. Il tuo vecchio arriverà di corsa con la pistola fumante >>

Bella scosse il capo e sorrise.

<< Rose. >> Rosalie abbracciò l'amica e le scompigliò la coda. << Ci vediamo tra qualche mese >> Bella annuì e si diresse verso l'imbarco.

<< Ah, Bella? >> la diretta interessata si voltò verso l'amica. << Non farti vedere dal pilota mentre sta pilotando..potrebbe spaventarsi e andarsi a schiantare >> Bella alzò il dito medio, e continuò il suo cammino verso la sua nuova vita.

<< sette, otto..eccolo, dodici! >> Isabella si bloccò quando vide che il suo posto era al centro ed era braccata a destra da una signora anziana, e a sinistra da un uomo con i capelli rossicci. Sospirò e imbarazzata chiese alla signora di farla passare.

<< Permesso >> La signora continuava a fissare il suo giornale e ad ignorarla. << Sognora, mi fa passare? >> . La signora sbuffò e  si alzò. << Voi giovani siete tutti maleducati >>. Isabella si sedette e sgranò gli occhi.

<< Maleducata? Signora le ho chiesto di farmi passare per favore. Non le ho puntato una pistola contro. E poi come pretendeva che mi sedessi, scavalcando? >> La signora la fissò e poi distolse lo sguardo. " vecchia acida " si ritrovò a prensare Bella.

Isabella prese il suo I-Phone e controllò se vi erano messaggi, li lesse e spense il cellulare.

Era agitata, non aveva mai preso un aereo in vita sua, e aveva una paura matta. E se ci fosse stata qualche turbolenza? E se l'aereo fosse precipitato per un disfunzionamento del motore? Isabella scosse il capo e si impose la calma. Se l'aereo fosse precipitato, avrebbe usato la vecchietta come scudo. " Poveretta, avrà dei nipoti" si ritrovò a pensare " userò il tizio dai capelli rossi" si voltò per fissarlo e ne rimase abbagliata. " No, no. Userò la vecchietta."

<< Tutto bene signorina? >> Il tizio le rivolse la parola e lei si ritrovò ad arrossire. Aveva ragione Rosalie, quello era l'uomo della sua vita, e lei si era vestita come una barbona. Complimenti Isabella, preferisci buttarti ora dall'aereo o quando è in volo?

Quando è in volo.

<< Si, tutto bene grazie. >> Abbassò lo sguardo sul suo smalto color carne e iniziò ad ammirarlo.

<< Mi sembra un pò agitata.. >> Continuò lo sconosciuto con la sua voce da collasso.

<< Lo sono, ma sto cercando di autoconvincermi di non esserlo, perchè lo sono, ma non devo esserlo..>> Si sbattè una mano in faccia per la grandissima figuraccia, e guardò di sottecchi lo sconosciuto che sogghignava.

<< Tranquilla, l'aereo non si schianterà >> Isabella abbassò la mano, chiedendosi come avesse fatto il ragazzo a capirlo.

<< E' la prima volta che lo prende, vero? >> La ragazza si ritrovò ad annuire stupita.

<< Anche io ho fatto così la prima volta. Mi stava venendo un'attacco di panico..Tutta colpa di mio fratello che mi ha costretto a vedere il giorno prima della mia partenza " Turbolent Skies". >> Isabella scoppiò a ridere guardando la sua faccia inorridita.

<< E poi come ha fatto? >> Domandò incuriosita.

<< Parlai con il mio vicino, per tutta la durata del volo. >> Disse Edward sorridendo << Per cui è autorizzata a stressarmi per tutto il viaggio >> Le fece l'occhiolino e Isabella arrossì.

<< La ringrazio >> Mormorò la ragazza impacciata.

<< Dammi del tu, io sono Edward. Ho 25 anni, non sono tanto vecchio >> le sorrise di nuovo,uno di quei sorrisi da dichiarare illegali.

<< Isabella, piacere. >> Gli porse una mano, che Edward accettò subito. Bella sentì i brividi camminare sotto la sua pelle.

<< Quanti anni hai Isabella? >>

<< Ventiquattro. >> Edward si scompigliò i capelli con una mano e sorrise. Isabella credette di morire;e si ritrovò a pensare che se la durata del viaggio sarebbe continuata così, si sarebbe dovuta rifugiare in bagno. E di corsa!

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Capitolo 2
*** primo giorno di lavoro: l'inizio. ***


 

Buongiorno mie care! Come state?

Io sinceramente sono un pò delusa, la storia ha ricevuto tantissime visite ma solo tre recensioni: la storia non vi piace?

Ripeto, se magari volete darmi qualche dritta, ditelo! Altrimenti io non posso sapere cosa non va bene, inoltre la storia è all'inizio, quindi è normale che sia calma calma XD

Bon, dopo aver chiarito questo punto: sì, ho cambiato titolo alla storia e anche la copertina. Il titolo di prima non mi piaceva, questo invece si, e tanto! Poi capirete il perchè! :)

Scusate il giallo\aranciognolo, ma dato che Halloween è vicino, questo colore mi ricorda le zucche xD Voi da cosa vi vestite???

Okay, vi lascio alla storia, ringrazio come sempre tutte( anche le più monelle), e soprattutto i tre angeli che hanno recensito.

PS: ( è l'ultima cosa davvero!) , nel precedente capitolo, Cassie ( Ciao amore! xD) mi ha fatto notare che avevo fatto una frase in prima persona..mea culpa, adesso l'ho corretta.

Un bacio!


 

Capitolo 2.

 

 

<< Cosa? Non è vero hai barato! >> Isabella continuava a guardare quella barchetta di carta già pronta nelle mani di Edward, poi abbassò lo sguardo sul pezzo di carta che aveva appena finito di piegare su se stesso per fare la barchetta.

L'unica cosa avevano trovato di utile nei depliant dell'American Air Line, era la consistenza della carta, "ideale per fare delle barchette di carta indistruttibili ", aveva detto Edward, che l'aveva sfidata in una gara all'ultimo sangue: vedere chi riusciva a completare prima una barchetta di carta. Isabella si ritrovò ad arrossire per la sua incompetenza in questa materia, infatti, lei era totalmente incapace di creare una barchetta di carta,a malapena ricordava tutti i passaggi che si dovevano effettuare, ma come dire al suo "amico di volo" che la sua competenza in barchette di carta, era praticamente nulla? Eppure è una delle cose che ogni bambino dai cinque anni in su, è in grado di fare.

<< Sei lenta mia cara >> la riprese Edward, sorridendo di nascosto.

<< Lenta? Ma se sono stata un fulmine! >> Il ragazzo scoppiò a ridere e mise da parte la sua barchetta.

<< Allora Isabella, da dove vieni? >> Isabella arrossì, e si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

<< Da MysticFalls, un paesino nella penisola di Olympia. Tu invece? >> Isabella era tremendamente curiosa, era un difetto che l'aveva sempre accompagnata, e se qualcuno glielo faceva notare, lei rispondeva dicendo " la curiosità è donna." Ma la cosa che indirizzava Isabella verso Edward, non era semplice curiosità; lo trovava davvero interessante,ma era sicura che nascondesse qualcosa,aveva qualcosa di misterioso che attirava inevitabilmente Isabella, era come se Isabella fosse l'orso, e Edward il miele.

<< Oh, io sono di New York, ho solo fatto un viaggio di lavoro...ma dimmi, una dolce donzella come te cosa ci fa qui? >> La ragazza si aggiustò gli occhiali enormi sul suo viso delicato e portò il suo sguardo sull'uomo.

<< Per lavoro. Farò la giornalista. >> Edward si ritrovò ad annuire, fece per aprire bocca ma la voce dell'hostess lo interruppe. Il volo era terminato, e a grande malincuore, Isabella legò la cintura in attesa dell'atterraggio.

<< Beh, Isabella è stato un piacere, spero di rivederti presto >> Edward afferrò il suo bagaglio e Bella si ritrovò ad annuire. Si salutarono, e mentre afferrava il suo bagaglio, Isabella si ritrovò a guardare la figura del ragazzo scomparire dall'areoporto; chiedendosi se lo avesse mai rivisto.

--

Isabella si ritrovò ad aprire gli occhi con estrema calma, stupendosi del fatto che la sveglia non fosse ancora suonata; si voltò verso la sveglia e lesse sul display l'ora: erano le 07:40. " E' ancora presto" si ritrovò a pensare la ragazza mentre si raggomitolava sotto il lenzuolo leggero del letto. Poi aprì di scatto gli occhi: era il suo primo giorno di lavoro!

<< Merda! >> corse verso il bagno e fece una doccia lampo, si lavò le mani, e guardò con preoccupazione le lentine che l'amica Rose le aveva regalato; non poteva fare di certo la figura della barbona a lavoro. Estrasse la lentina dal contenitore, e ci versò sopra la soluzione, la lavò per bene e la ripose sul dito,poi, portò il dito all'altezza dell'occhio e con l'altra mano si aiutò a tenere le palpebre aperte.

<< Peggio di un'operazione a cuore aperto! >>mormorò mettendo la lentina. Chiuse l'occhio e poi lo aprì. << Uh, ci vedo! >> Isabella eseguì la stessa operazione per l'altro occhio e poi si fiondò nella cabina armadio, afferrò un vestito beige, e ci abbinò il resto del vestiario. Rosalie aveva fatto personalmente le valige, e aveva catalogato le cose per abbinamento, e Isabella aveva messo tutto come lo aveva trovato in valigia, così sarebbe stato più comodo vestirsi.

Uscì di casa e si ritrovò venti minuti dopo davanti la sede del New York Times, era in fibrillazione; finalmente il suo sogno stava per realizzarsi, sarebbe diventata una grandissima giornalista di fama mondiale.

Fece un respiro ed entrò, si avvicinò alla reception dove un ragazzo dai capelli biondi le diede il buongiorno.

<< Salve sono Isabella Swan, sono stata chiamata da Lucy Miller, è il mio primo giorno di lavoro >> Il ragazzo annuì, e le fornì un piccolo tesserino, che Isabella appese al completo.

<< L'ufficio è all'ultimo piano >> Isabella entrò in ascensore ma desiderò subito uscire, all'interno di esso infatti, vi erano una cinquantina di persone, e le mancava l'aria; si appiattì alla parete, attendendo con anzia di arrivare all'ultimo piano sana e salva. Dopo un paio di minuti, che a lei sembrarono ore, Isabella arrivò, e venne fermata da una ragazza dai capelli biondi e ricci.

<< E tu chi sei? >> La bionda guardò Isabella da capo a piedi.

<< Sono Isabella Swan, sono stata chiamata da Lucy Miller, per il mio primo giorno di lavoro. >> La ragazza annuì e fece a Isabella segno di seguirla.

<< Purtroppo Lucy è andata in ferie, tornerà tra tre giorni, quindi dovrai fare conoscenza direttamente con il capo >> disse la bionda con aria sognante.<< Ah, io sono Rachel. >>Rachel, indicò a Isabella la porta dove entrare, e si eclissò.

Isabella bussò, ed entrò, trovandosi davanti una scena che non avrebbe mai voluto vedere. Il suo capo, che stava facendo sesso sulla scrivania con una rossa.

Isabella chiuse di botto la porta e si mise una mano sul cuore. Il suo primo giorno di lavoro non era iniziato affatto bene.

***

 

Chi saranno questi due porcellini? ah ah

Beh, inizio molto interessante, io non vorrei mai incontrare il mio capo in queste occasioni, soprattutto il primo giorno di lavoro xD

 

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Capitolo 3
*** Non può essere lui.. ***


HOLA! Come state belle donzelle?

Lo so, avrei dovuto aggiornare Someone Like You, ma dato che avevo questo capitolo già pronto, aggiorno questa storia. Provvederò ad aggiornare nel minor tempo possibile anche SLY :)

COsa avete fatto ad Halloweeeeen? Io mi sono vestita da vampiretta con tanto di sangue colante xD

Bon, vi lascio alla storia.


 

 

Isabella chiuse gli occhi tentando di calmare i battiti forsennati del suo cuore. Era finita, e la cosa peggiore era che non era nemmeno iniziata! Cosa avrebbe detto a Rosalie? E a Charlie, che era così fiero della sua bambina che era andata a lavorare come giornalista al New York Times? Di sicuro non avrebbe potuto dire al padre “ ho beccato il mio capo che faceva spudoratamente sesso sulla sua scrivania”, Charlie sarebbe arrivato a New York di corsa con la sua pistola calibro 9, e avrebbe fatto diventare il suo capo come la Groviera.

In quel momento, avrebbe tanto voluto diventare invisibile, si sarebbe accontentata del mantello dell’invisibilità di Harry Potter, o di tornare indietro nel tempo di cinque minuti! Sentì dei rumori venire dalla stanza affianco, e si allontanò il più possibile dalla porta, andando  vicino la vetrata dell’ufficio. Dalla porta uscì la capellona rossa che qualche momento prima si stava dimenando in quella stanza a colpi di danza del ventre, la rossa si guardò intorno e fissò Isabella con un ghigno stampato in volto.

“ Cadi dalle scale bastarda “ si ritrovò a pensare Isabella con un finto sorriso ingenuo stampato sul volto. Dall’ufficio uscì il direttore, che si guardò attorno e vide la figura della nuova dipendente fissare quella della sua collega Victoria, che si diresse verso l’uscita, e fu seguita subito dopo da un tonfo.

<< Maledizione >>  Esclamò la rossa mentre cercava di rialzarsi da terra. Rachel corse verso la malcapitata, e Isabella dovette nascondere la sua risata con un colpo di tosse; certo, quell’episodio l’aveva rincuorata dalla brutta figura che aveva fatto precedentemente, ma quando sentì una voce glaciale, chiamare Rachel, chiedendole di farla entrare, Bella desiderò diventare piccola piccola.

“ Non è colpa tua, non è colpa tua” Continuava a ripetersi la giovane mentre varcava la soglia dell’inferno.

Del Direttore del New York Times sapeva davvero poco, sapeva che era chiamato il “mastino “, per il suo comportamento con i suoi dipendenti, e per il suo talento nel fiutare notizie, era quasi sempre in viaggio di lavoro, e si chiamava Edward Cullen. Isabella sperò che avesse un minimo delle qualità che aveva scorto nel suo compagno di viaggio Edward, ma da quel che aveva sentito dire, non si lasciava dominare molto dai sentimenti.

<< Buongiorno, sono Isabella Swan. Sono stata contattata da Lucy Miller  per.. >> Isabella venne bloccata dal suo capo che la gelò sul posto.

<< Si lo so chi è..le sembra il caso di entrare in un ufficio in quel modo? >> Il direttore si voltò dalla sua postazione e Isabella riconobbe nell’uomo Edward, il suo compagno di viaggio.

<< Io, ho bussato signore, non credevo fosse occupato, mi è stato detto di entrare tranquillamente >> Isabella era evidentemente confusa; possibile che fosse davvero Edward l’uomo che le stava parlando in quel momento? Dov’era finito il ragazzo che amava fare barchette di carta e conversazioni?

<< Qui. Non. Si. Entra. Senza. La. Mia. Autorizzazione. Sono stato chiaro? >> Disse il ragazzo piantando le mani sulla scrivania. Isabella si ritrovò ad annuire.

<>

<< Ora vada, Rachel le mostrerà cosa fare >>.

Quando Isabella lasciò l’ufficio sentì il coro degli angeli accoglierla. Possibile che quello stronzo fosse davvero Edward? No,di sicuro doveva essere qualcuno che gli somigliava molto, e che aveva lo stesso nome… O forse, aveva sbattuto la testa fuori dall’aeroporto. Ma infondo, cosa ne sapeva lei di quell’Edward? Non poteva dire di conoscerlo, dopo due ore di viaggio; e lei poteva dire con sicurezza che si era sbagliata nel giudicarlo.

<< Allora, la mattina dovrai passare da Starbucks a prendere il caffè, il capo lo vuole lungo e macchiato; poi per me prenderai un frappuccino, dovrai essere qui entro le otto e trenta, poi dovrai riordinare la scrivania del capo, e i fascicoli che ti vengono assegnati, smistare le telefonate, e fotocopiare le notizie. Tutto chiaro? >> Isabella restò sbigottita. Non era di certo andata fino a New York per fare la sguattera al New York Times! Lucy Miller l’aveva contattata per articoli veri e propri, non per fotocopiare fascicoli!

<< Rachel, ci deve essere uno sbaglio…>> La bionda bloccò Isabella.

<< Nessuno sbaglio. C’è chi pagherebbe oro per avere il tuo posto. >> Disse lasciando Isabella davanti la sua scrivania, con in mano il programma della giornata.

La pausa pranzo era arrivata come una grazia per tutti i dipendenti della redazione, per tutti, tranne che per Isabella che stava ancora smistando i fascicoli nei vari archivi. “ Non ti muovi finchè non hai finito “ le aveva detto il capo fissandola.

In quel momento la ragazza avrebbe voluto prendere quei fascicoli, farli a barchetta, e farli ingoiare al suo direttore uno ad uno.

Quando Isabella finì di mettere in ordine i fascicoli, si alzò dalla sua sedia e venne bloccata da Rachel .

<< La pausa pranzo è finita. Se ti muovi da qui, il capo ti licenzia in un batter d’occhio >>

<< Cosa? Mi aveva detto lui che potevo uscire non appena avessi finito >> chiarì Isabella.

<< Si, ma se finivi prima della pausa pranzo >> Rispose con nonchalance Rachel. Isabella si risedette furibonda; dove diavolo l’aveva mandata la zia? In un carcere?

<< Ciao >> Isabella alzò gli occhi su una figura minuta e gentile che le stava sorridendo.

<< Ti consiglio di lasciarmi sbollire >> Disse la ragazza manifestando il suo disappunto.

<< Io sono Hayley,  ti ho portato questa >> disse la ragazza dai capelli rosso fuoco indicando la busta che aveva tra le mani  << Il primo giorno è il più brutto di tutti, così vedendoti in ufficio e sentendo quello che ti ha detto il mastino prima, ho deciso di prenderti qualcosa. E’ una porzione di lasagna con insalata. Spero ti piaccia >> Isabella si ritrovò a sorridere, e a ringraziare quel Dio che per fortuna le aveva mandato una faccia amica.

<< Ti ringrazio, va più che bene. Quanto ti devo? >>  La mora prese la borsa per ripagare la gentilezza della sua collega, che la fermò.

<< Cosa? Nulla, prendilo come un regalo di benvenuto. E poi mi ispiri simpatia, non se ne vedono facce amiche qui nella Grande Mela. >>  Hayley e Isabella si salutarono, e ognuna di loro, riprese la sua faticosa giornata lavorativa, sperando che volgesse al termine quanto prima.

 

**

Il capo stronzo e cinico di Bella è Edward; lo stesso Edward dell'aereo.

Perchè si comporta così?

Sono aperte le scommesse!

 

http://www.polyvore.com/tssml/set?id=38764123

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Capitolo 4
*** ... ***


 

 

....Mi vergogno per il ritardo, purtroppo in questo periodo ho avuto tantissimo da fare, e oggi ho scritto questo "breve pezzetto", che inizialmente doveva essere un capitolo, ma dato che sono influenzata, e non ce la faccio a stare seduta, e devo stare rigorosamente sdraiata altrimenti mi aumenta il senso di vomito, l'ho trasformato in un breve spoiler che terminerò appena le medicine faranno effetto.

A prestissimo, scusate ancora!


Isabella provò un sollievo incredibile quando tolse le scarpe, aveva i piedi che le pulsavano a causa del suo lavoro da facchina, e mentre si sdraiava sul divano non poteva fare a meno di maledire quel lavoro; forse sarebbe stato meno difficile fare la dog sitter. Isa scosse il capo e un sorriso le increspò il volto; lei amava quel lavoro infondo, lei amava scrivere, amava l'odore della carta appena stampata..non avrebbe cambiato quelle sensazioni per nulla al mondo, e anche se adesso non faceva proprio quello che aveva sperato, avrebbe fatto di tutto per arrivare a diventare una giornalista di successo.

L'avrebbe fatta pagare a Edward Cullen e a Rachel.

Isabella non era mai stata una ragazza vendicativa, ma quei due avevano oltrepassato il suo limite della pazienza,quando dieci minuti prima le avevano trovato commissioni che solo nel film " Il diavolo veste Prada" aveva visto: compra i bocconcini per il cane del capo, poi passa a ritirargli l'osso di gomma perchè è buono per i suoi denti, vai in lavanderia e chiedi entro quando si può smacchiare quel completo, è urgente.

E come se non bastasse dopo aver svolto tutte quelle mansioni che non le spettavano, mentre stava tornando a casa,fu colpita da un temporale. Sembrava proprio che il signor Cullen e Rachel avessero fatto un patto con il diavolo per renderle la vita impossibile già dal primo giorno di lavoro.Isabella si alzò dal divano e si diresse verso la camera da letto, si spogliò e andò a farsi una doccia calda per riscaldare le sue ossa intorpidite,sentì il suo corpo tornare in vita e rilassarsi.

Dopo essersi messa il pigiama, andò a farsi un toast con maionese, pomodoro e lattuga, accese la tv e iniziò a vedere un programma di satira, Isabella non fece in tempo a mettersi comoda che suonò il campanello.

<< Chi è? >> domandò scocciata. Possibile che non si possa mai stare in pace?

<< La vicina! >> Isabella alzò gli occhi al cielo, immaginando una vecchietta rompiscatole,che ti aspettava dietro la porta per raccontarti cosa era successo nel palazzo; ma rimase del tutto spiazzata quando vide Hayley davanti a sè.

<< Hayley? >> La ragazza sgranò gli occhi vedendo Isabella davanti a sè.

<< Sai come si chiama questa? Fortuna! Ma ci pensi? Io e te come vicine di casa! >> Hayley abbracciò quella che ormai considerava un'amica, Isabella le era stata subito simpatica, entrambe avevano qualcosa che le facevano riconoscere le persone a pelle.

<< Si infatti! Pensavo di avere qualce vicina rompiscatole. >>

<< A proposito di vicina rompiscatole,non è che per caso avresti del filo rosso? Mi si è scucito il top, e purtroppo io l'ho finito.. >> Isabella annuì e la fece entrare.

<< Allora, che fai stasera Isa? >> Hayley si accomodò sul divano e Isabella le fece cenno verso la tv.

<< Cosa? No! Tu stasera vieni con me in discoteca! >> Isabella per poco non cadde dalla sedia, si voltò verso l'amica, e convinta che stesse scherzando si mise a ridere.

<< .. forza cambiati, ti aspetto! >>

<< Non stavi scherzando, vero? >> Hayley la guardò seriamente e Isa impallidì.

<< Ti ringrazio per il pensiero, ma sono stanchissima..facciamo la prossima volta ok? >>

<< Prossima volta? Non se ne parla proprio! Sai cosa vuol dire Carpe Diem? Cogli l'attimo! Su, vatti a cambiare, io ti aspetto qui! >> Isabella non sapendo come ribattere, andò in camera e si piazzò davanti la cabina armadio.

<< Posso? >> Hayley era davanti la porta.

<< Certo vieni >> La ragazza entrò e si mise di fianco Isabella, guardando i vestiti, ed infine scelse un top beige con scarpe e borsa abbinata e degli shorts.

<< Ci divertiremo >> Disse rivolta all'amica che afferrò i vestiti e le sorrise.

 

 

***

Anche io voglio uscire T.T vi giuro che se potessi uscirei con il pigiama di pile, le mie babbuccine ed il plaid...

T_T mi vien da piangereeeeeeeeeeeeeeee! Maledetta febbre del sabato sera.. Piuttosto, avete visto Fiorello? :)

I Love Little Flower!xD

Passando a cose serie..

Chi incontrerà Isabella in discoteca??

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Ragazze buona sera :) come state?

Vado un pò di fretta, quindi andrò subito al sodo:

- Dal prossimo capitolo la narrazione avverrà in prima persona; ho iniziato a scrivere in terza persona per sperimentare un pò, ma sinceramente preferisco la narrazione in prima.

Ringrazio come sempre tutte voi.

Recensiteee!

Buona lettura, Lully.

Ps: non ci sarà la copertina, come vi ho già detto vado di fretta ^^

 

 

 

Capitolo 5.

 

 

 

La discoteca era piena di gente, e Isabella appena entrò si tappò le orecchie con le mani, troppo stordita dalla musica ad alto volume. Da quanto tempo non andava in discoteca o ad una festa? L’ultima volta che era stata ad una festa era quella del suo diploma, conclusasi con una bella caduta.. beh, non era di certo il massimo come ricordo. Inoltre non aveva mai potuto fare nulla di che, MisticFalls era un paesino piccolo, si conoscevano tutti, e tutti la conoscevano; chi non avrebbe riconosciuto la figlia dello sceriffo, simbolo di giustizia e etica? Non ci era mai andata pesante sugli alcolici, né tantomeno aveva mai fumato..era la ragazza perfetta insomma.

Heyley le prese una mano, per far sì che non si perdesse, e la portò al secondo piano del locale, dove vi era un tavolino pieno di persone.

<< Ciao ragazzi! Lei è Isabella, una mia nuova collega, nonché compagna di pianerottolo >> Hayley le presentò  una decina di persone, ma purtroppo Isabella era sempre stata una frana nel ricordare i nomi, quindi si limitò a non pronunciarli durante la conversazione.

<< Allora, andiamo a ballare? >> Hayley si alzò e incitò tutti a scendere in pista. Isabella rifiutò nonostante le numerose suppliche dell’amica, che si arrese davanti alla cocciutaggine di Isa che, restando al tavolino, ordinò un cosmopolitan.

Guardò la pista,e non potè fare a meno di notare come le persone si divertissero, e di come si strusciassero le une alle altre, era un luogo di predatori e prede, e Isabella era solo una spettatrice; così si portò il cocktail alle labbra, e il liquido le infuocò la gola. Si sentì braccare da qualcuno contro la balaustra e si voltò spaventata.

<< Isabella, non sa che domani mattina si deve svegliare presto? >> Edward Cullen il suo capo era lì, e le stava annullando ogni via di fuga.

<< In questo momento non sto lavorando Sig. Cullen, e durante le ore non lavorative non le devo dare conto di ciò che faccio o che non faccio, quindi si goda la serata >> Isabella cercò di sfuggire alla presa del suo capo, ma lui era molto più forte di lei.

<< Le stavo dando solo un consiglio; domani sarà una giornata molto faticosa >> man mano che aveva parlato, Edward le si era avvicinato ancora di più, fino a far sfiorare quasi i loro nasi.

<< Cosa crede, che il fatto che io questa sera sia qui a divertirmi, domani mi renderà inefficiente nel lavoro? Allora questa cosa dovrebbe valere anche per lei >> mormorò Isabella. Quel contatto ravvicinato la mandò a fuoco, e non seppe se fosse a causa di Edward, o a causa del cosmopolitan che le stava entrando in circolo. Sicuramente la prima, si disse Isabella.

<< Non si preoccupi, io esco tutte le sere, pur tuttavia sono sempre stato abile nel dirigere i miei dipendenti >>

Dirigere? Comandare vorrà dire- pensò Isabella.

<< E io sono sempre stata abile nell’eseguire le mie mansioni, ora se vuole scusarmi..>> Isabella passò sotto il braccio del suo capo e si diresse in pista.

Anche lei doveva divertirsi come una ragazza della sua età, se ora era stanca di andare alle feste, cosa avrebbe fatto a cinquant’anni? Si sarebbe chiusa in un mausoleo?

Scosse il capo e sorridendo si avvicinò ad Hayley, e iniziarono a ballare we found love di Rihanna, libera da pensieri e da ogni pudore, Isabella iniziò a ballare, avendo come unico obiettivo il divertimento. Dopo un po’ assetata si diresse al bancone e ordinò un Campari Gin e Contreau, portò il bicchiere alle labbra e chiuse gli occhi quando il sapore acre del cocktail le entrò in gola.

<< Un capezzolo per favore >> Per poco Isabella non si strozzò con la sua stessa saliva quando sentì il suo capo pronunciare quelle parole. Sgranò gli occhi e lo fissò.

Edward vedendo la faccia di Isabella scoppiò a ridere.

<< E’ un cocktail Isabella..non ti scandalizzare. >> Isabella arrossì e abbassò lo sguardo. Fu poi raggiunta da Hayley, che scusandosi le disse che sarebbe andata a fare un giro con Tay e forse non sarebbero ritornati.

Dopo una mezzoretta circa, in cui Isabella e il suo capo si erano dati alla pazza gioia, decisero di tornare a casa; cosa alquanto difficile viste le condizioni dei due.

<< Ti accompagno a casa >> mormorò Edward quando la brunetta imprecò contro Hayley che l’aveva lasciata a piedi.

<< Non ti preoccupare; chiamerò un taxi >> Isabella fece due passi,e per poco non si schiantò a terra. Edward iniziò a ridere, e raggiungendola la fece entrare nella sua Volvo argentata.

<< Dove ti porto? >> Per quanto alticcio, Edward aveva un buon controllo su se stesso, al contrario di Isabella che togliendosi le scarpe aveva battuto la testa contro il cruscotto, provocando un’altra serie di risate nel suo capo.

<< Sulla ventiquattresima >> Edward annuì e accese la radio. Isabella iniziò a cantare e a ballare sulle note di “ Don’t stop me now “ dei Queen, e mentre il suo capo abbassava la musica troppo stordito, Isabella qualche minuto dopo crollò sul sedile.

Edward parcheggiò davanti l’appartamento della ragazza, e si voltò verso di lei per svegliarla; si incantò però a fissare la sua figura, i suoi boccoli, il suo nasino all’insù, le sue labbra a cuore carnose, e infine il suo seno sinistro che si era scoperto a causa della posizione in cui dormiva Isabella. Edward ingoiò un groppo formatosi in gola, e chiuse gli occhi. Quella ragazza era un mix di innocenza e eros allo stato puro; infatti sentì qualcosa risvegliarsi nei suoi pantaloni e chiuse gli occhi. E ora che avrebbe fatto?

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Buon giorno ragazze!

Come state? Anche da voi fa freddo? A casa mia ci sono i pinguin di Happy Feet che ballano e cantano le canzoni di Natale!

" We wish you a Merry Xmas, We wish you a Merry Xmas, We wish you a Merry Xmas and a Happy New Year! "

Allora ragazze, il capitoletto è cortino..scusate ma ho perso la sensibilità alle mani e sembrano due iceberg.

Innanzitutto volevo augurarvi buone feste, lasciandovi questa canzone: http://www.youtube.com/watch?v=FxjsJ-TU8LA, vi auguro buone feste, e un felice anno nuovo!

Buona Lettura! Lully.

 

 

 

Cap.6

 

 

 

E non c'è nessuna via di uscita,

devo prenderti in qalche modo,

Voglio, Voglio, voglio toccarti,

anche tu vuoi toccarmi.

( I Wanna - The All American Rejects)

 

 

 

Pov Edward.

Guardai per bene Isabella, e la mia eccitazione crebbe;era un bel bocconcino, le forme al punto giusto e aveva una bellezza per niente volgare.  Mi aveva attirato sin dal primo momento che l'avevo vista in aereo, così trasandata ma tremendamente gentile, e mi ero stupito quando l'avevo vista entrare nel mio ufficio. Inizialmente avevo pensato che mi ero sbagliato, ma poi quando uscii e la vidi mi complimentai mentalmente con lei; era totalmete differente senza pantaloni della tuta, felpa larga e occhiali a fondo di bottiglia, e se prima avevo pensato che era carina per la sua spontaneità, vedendola in discoteca mi ero ripromesso che sarebbe stata mia.

Mugugnò qualcosa e mi distolse dai miei pensieri,mi avvicinai e le baciai la spalla lasciata scoperta dal top.

<< Isabella, svegliati, siamo arrivati >> Lei non reagì e le morsi la spalla; a quel gesto sgranò gli occhi e si voltò di scatto verso di me.

<< Ed..Edward che diavolo.. >> si guardò intorno e quando realizzò di essere nella mia macchina mi guardò nuovamente.

<< Siamo arrivati Bella addormentata >> Abbassai lo sguardo sul suo seno ancora scoperto, e seguendo il mio sguardo si coprì lentamente la parte nuda del suo corpo.

<< Ti è piaciuto il panorama? >> Isabella si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e si infilò il giubottino estivo.

<< Uhm... non ho avuto modo di apprezzare a pieno..se magari rendessi la visuale più libera... >> mormorai con il mio sorriso sghembo. Mi avvicinai a lei e annusai la parte scoperta del suo collo.

<< Fermo. Cosa ti fa credere che io sia come Victoria, o come quelle del tuo studio? >>mormorò leggermente infastidita. Scoppiai a ridere notando la sua fronte corrucciata e il suo sguardo severo.

<< Nulla, ma non puoi negare di essere attratta da me >> lei in tutta risposta inarcò un sopracciglio e sorrise .

<< L'alcool ti ha dato alla testa Edward. >> afferrò la sua borsetta aprì lo sportello. Afferrai il suo braccio e richiusi la portiera, lei si voltò verso di me infuriata. << Eh no, da qui non te ne vai >> dissi al suo orecchio << L'unico modo per resistere alle tentazioni, è cedervi >> continuai mordendole il lobo .

<< In aereo non sembravi così stronzo >> mi allontanò e mi squadrò da capo a piedi.

<< In aereo? >> risposi confuso.

<<  Ti  ricorda qualcosa " Turbolent Skies? " >> domandò con un sorrisetto di sfida. Sgranai gli occhi e ricordai la ragazza del viaggio che aveva paura dell'aereo.

<< Sei quella Isabella? >> Alzò gli occhi al cielo e annuì. << Ma guarda tu che coincidenza... sai, stai meglio così che con quegli occhiali e quei vestiti larghi. >> sbuffò e scese dall'auto.

<< Buonanotte Edward. >> sorrisi e scuotendo il capo partii per casa mia.

---

Pov Bella.

 

 

Brutto cafone, viziato e sicuro di sè. Ma chi diavolo si crede di essere? " L'unico modo per restistere alle tentazioni è cedervi"... bene, domani sarei andata a comprare uno di quei coltelli per i macellai e lo avrei castrato. " Stai meglio così che con quegli occhali e quei vestiti larghi", anche tu staresti meglio con un occhio nero, cafone! Mannaggia a me che ho pensato per qualche momento che quella fosse solo una facciata, quella non è una facciata, è tutto il palazzo con arredamento! Certo, di bello era bello, e io ci avevo flirtato tutta la serata. Scrollai il capo, entrai in casa e mi tolsi le scarpe con il tacco; non avrei più bevuto un goccio d'alcool in presenza di Edward Cullen.

 

 

 Il Giorno Dopo

 

Ritardo, ero in un ritardo bestiale. Ma quel damerino da quattro soldi non se lo poteva prendere da solo il caffè? no, per carità, tanto c'era Isabella fa tutto lei Swan.

Accelerai il passo e iniziai a schivare le persone, anche loro troppo di fretta per badare agli altri; New York era una bellissima città,ma troppo caotica per i miei gusti; troppe persone che correvano, troppo traffico, troppi stronzi.

Arrivai davanti la sede e salutando gli altri entrai in ascensore e quando arrivai nel mio ufficio iniziai a correre, bussai alla porta di Edward ma non rispose nessuno, Rachel mancava dalla sua postazione, quindi erano in ufficio a fare fitness. Poggiai i caffè e vidi Hayley venirmi a salutare.

<< Bella, buongiorno! Che faccia hai visto un fantasma? >>

<< Si, quello del cassiere dello Starbucks. >>mormorai togliendomi la giacca e gli occhiali da sole; lei corrucciò lo sguardo e mi spiegai.

<< Mi ha chiesto se volevo pagare in dollari o in natura >> sentii la risaata di Rachel alle mie spalle, e alla sua si unì quella di Edward.

<< E' per questo ce sei arrivata tardi Isabella... hai scelto la seconda opzione? >> disse Edward ridendo.

<< Si, il fascino di un cameriere è di lunga migliore di quello di un direttore di giornale. E' un lavoro più manuale..e con le mani se la cavano bene >> continuai fissandolo.

<< Hum, dipende dai casi Isabella, ci sono persone che non fanno lavori manuali, ma che con le mani se la cavano egregiamente >> mormorò facendo un sorrisetto malizioso.

<< Non credo. E comunque, il suo caffè >> dissi porgendoglielo. Lui lo afferrò e tornò nel suo ufficio, mentre Rachel continuava a fissarmi.

<< Smamma >> le dissi incavolata nera. Lei scosse i capelli e con aria altezzosa se ne andò.

<< Certo che quei due formano proprio una bella coppia >> Guardai Hayley che era impegnata a squadrare Rachel ancheggiare verso la sua postazione.

<< Stai parlando del tuo capo >> le ricordai.

<< Giusto, il mio capo...non il mio fidanzato >> scoppiai a ridere e mi sedetti sulla poltrona davanti al computer.

<< Signorina Swan, venga subito nel mio ufficio!! >> sbuffai e incenerii con lo sguardo il mio capo attraverso la porta; prima o poi lo avrei ucciso.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Salve ragazze, buon anno!

Com'è andato questo capodanno? Io sono stata a casa con la febbre :( che sfiga.

Allora, come sempre voglio scusarmi se il capitolo è corto, e se non risponderò alle vostre recensioni, ma il problema è sempre lo stesso: vado di fretta!

Volevo comunque ringraziarvi moltissimo perchè siete davvero fantastiche.

Scusate le eventuali imperfezioni, ma come ho già detto sono di fretta.

Buona lettura; Lully.


 

 

 

Capitolo 7

 

 


 

Più nervosa che mani entrai nell’ufficio di Edward che stava leggendo alcuni documenti. Abbassai lo sguardo sul suo viso, su cui facevano bella mostra di sé un paio di occhiali con la montatura nera, che gli davano un tono molto più sexy.

 

 

Riprenditi Isabella, sei arrabbiato con lui perché ti sta trattando come una pezza per pavimenti.

… Però è molto sexy…

…ma è uno stronzo.

 

<< Isabella? >> Mi risvegliai dal mio monologo interiore e vidi Edward con l’astina degli occhiali tra le labbra. Cazzo, ora lo stupro. Mi morsi il labbro inferiore per impedire a me stessa di parlare commettendo qualche scemenza e portai nuovamente lo sguardo sul mio capo che mi stava analizzando.

<< Tutto bene Isabella? >>  Si passò una mano tra i capelli e alzandosi mi sorrise.  Si brutto ed eccitante stronzo di merda, se solo la smettessi di comportarti come un procione in calore io mi sentirei meglio! Pensa a qualcosa di brutto Bella, avanti!

Ci sono!

Salvatore l’orsetto lavatore,

lo devo dondolare sennò può vomitare..

<< Bene? Benissimo, una vera pacchia! >>risposi continuando a canticchiare mentalmente. La prima regola di una segretaria sottomessa dal suo capo era: non farti mai vedere impaurita, affronta i problemi a testa alta e se le cose vanno male… Scappa!... Salvatore, l’orsetto lavatore..

<< Ti ho chiamato per chiederti un favore: stasera c’è una cena di lavoro, e mi servirebbe che tu mi accompagnassi.>> lo devo dondolare..Oh, cazzo.

<< Una cena di lavoro? E io cosa dovrei fare? >> magari mi vesto da orsetto lavatore e faccio la mascotte… o forse ha un video che mi ha fatto l’altra sera quando l’altra me si era impossessata del mio corpo e vuole sputtanarmi in diretta mondiale.

<< Accompagnarmi. Dobbiamo discutere di alcune faccende di lavoro, e mi servirebbe che tu prendessi appunti. Naturalmente verrà tutto pagato negli extra, e inoltre si mangia davvero bene. >> Okay Ciccio, mi ero convinta già agli extra.

<> Manteniamo la formalità

<< La passo a prendere alle otto, può andare >> fece nuovamente il giro della scrivania e si risedette sulla poltrona. << Ah, signorina Swan? Oggi esce alla pausa pranzo >>  Chiusi la porta alle mie spalle e andai alla mia postazione canticchiando la canzoncina del giorno : Salvatore,l ‘orsetto lavatore..

<< Bella, devi andare al primo piano e ritirare alcuni documenti da Eric Gregory >> La torcia umana ( Victoria ) si parò davanti alla mia scrivania e mi squadrò da capo a piedi. << Il Lilla è passato di moda due anni fa.. >> Guardai il suo completo nero e scoppiai a ridere.

<< E il nero va di moda solo nei cimiteri. Ora se vuoi scusarmi devo lavorare. >>

Mentre scendevo al primo piano con l’ascensore rifeci mentalmente il punto della situazione.

 

 

-         il mio capo soffriva di personalità multipla: alternava momenti di estrema freddezza in cui il termometro arrivava ai -2°C, a momenti di entrema “ dolcezza ( più che altro era tensione sessuale che si accumulava nello studio e provocava gli stessi effetti di quattro giri di ‘ Tequila Bum Bum’ bevuti di fila ).

 

 

-         Il mio capo era un figo della miseria.

 

 

-         Il mio capo mi attraeva ( cosa che Charlie non avrebbe mai dovuto scoprire , altrimenti mi sarei trovata come capo e come possibile amante un groviera )

 

 

-         Il mio capo mi stava portando sulla via della perdizione.

 

 

 

-         Il mio capo stava escogitando un modo per farmi cadere ai suoi piedi: dopotutto perché invitare me alla cena, e non Victoria?  Forse mi stavo facendo troppi film, altro che Oscar per la miglior regia!

 

 

 

E se Edward Cullen voleva farmi cadere ai suoi piedi questo significava solo una cosa: Bella… sei fottuta. Per quanto mi attraesse non avrei fatto la stessa fine di tutte le sue ochette; io ero una ragazza con sani principi e idee molto chiare… Okay forse non tanto sani, ma era pur vero che Edward Cullen era uno spocchioso da quattro soldi che credeva di poter comprare il mondo con i soldi, e io avevo sempre odiato questo genere di persone, quindi avrei aperto gli occhi e sarei stata pronta a qualunque evenienza.

 

 

 

 

 

 

Il pomeriggio stesso, quando tornai a casa mi immersi nella mia vasca da bagno e rimasi lì per circa mezzoretta.Uscii dalla vasca e dopo essermi asciugata idratai la mia pelle con una crema al cocco; e iniziai a prepararmi. Alle sette e mezza ero già pronta, così mi piazzai davanti alla televisione per vedere Desperade Housewife, quando nella scena cruciale suonò il campanello; sbuffai e mi alzai per andare a vedere chi fosse.

<< Sono Edward, sei pronta? >>

<< Si scendo subito! >> Chiusi la porta dell’appartamento, e scesi le scale, trovando Edward all’ingresso con un mazzo di rose rosse.

<< Sei bellissima stasera >> No, non mi ero per niente sbagliata: il mio capo, voleva che cadessi ai suoi piedi.

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***



Sono imperdonabile, lo so.
Non so come scusarmi,  ho trascurato questa storia, e me ne dispiaccio.
Inoltre Venerdì avrei dovuto aggiornare Shelter, e non l’ho fatto. Sono pessima.
Ma posso garantirvi che il 50% della colpa non è mia, e vi spiego perché:
-    Ho un computer fisso, che si trova proprio nella stanza più fredda della casa.Quindi dopo dieci minuti di scrittura le mie mani diventano insensibili a ogni tipo di tortura cinese.
-    Ogni volta che aprivo Word in questa settimana, mi snervavo: suonava il telefono, arrivavano i parenti, c’era il temporale, dovevo andare a fare la spesa. Insomma, avrei preso il computer e lo avrei scaraventato volentieri fuori dalla finestra.
Spero possiate capire.
Vi ringrazio come sempre di cuore, prometto di aggiornare Shelter il più presto possibile, anche perché ho già scritto qualcosa.
Vi ricordo che potete seguirmi anche sulla mia pagina fb:  http://www.facebook.com/pages/Lully-Cullen/364455126902230 ( da me ignorata in questa settimana ), dove potrete trovare notizie delle mie storie 

 Un bacio, Lully.


Capitolo 8


Salii in auto e optai per il mutismo sostenuto: annuisci a tutto e non parlare, finirà prima di quel che pensi. Andiamo, io ero lì per fare la statuina, mangiare, sorridere e pregare che la serata finisse in un batter d’occhio; cosa sarebbe potuto succedere?

 

Quando entrammo nel ristorante, mi ritrovai catapultata in un’altra dimensione, sicuramente parallela. Battei le palpebre un paio di volte consecutive e sentii il cuore cedere all’emozione.
<< Mi raccomando Isabella, fai tutto ciò che ti dice Aro. Non contestare mai quello che dice; diciamo che non è il più normale tra noi >> mormorò Edward a bassa voce.

 

 

In verità io vi dico, questa non è una cena di lavoro, è un’incontro della terza età! Eravamo una decina di giovani oltre a me e al mio “ adorabile “ capo, e poi c’era Aro, che per quanto riguardava il suo acume,sembrava appena uscito dal cartone animato “ Dora l’esploratrice “ e il che è tutto dire, da piccola ogni volta che Renèe passava ai Teletubbies e a Dora l’esploratrice , mi veniva voglia di entrare nello schermo e picchiarli a sangue quei cinque cretini, più che farti diventare intelligente, ti insegnavano a perdere le staffe.

 

<< Edward, caro Edward >> Aro si girò verso di noi e ci sorrise, ci diede le spalle e continuò a chiamare Edward << Mio caro amico, dove sei? >> poi si avvicinò a un altro commensale e posò le sue mani sui suoi fianchi. << Peter, ti sembra carino prendermi in giro? Edward non c’è >> Peter e Aro iniziarono a discutere animatamente e Edward, si avvicinò loro per salutarli e placare le acque.
“ Dio, ti prego. So di aver sbagliato con te, di aver pronunciato spesso il tuo nome e quello di tuo figlio invano, e di averli accompagnati spesso con epiteti piuttosto coloriti; ma sono pur sempre una delle tue amate figlie! Sono la pecorella nera della famiglia, ma so di aver sbagliato. Ti prego, fa che qualcuno si senta male, in modo che la serata finisca subito! Amen. “

 

<< Ciao cara >> emisi un urletto e mi voltai di scatto verso la voce che mi aveva appena terrorizzata. Mi scontrai con un Aro piuttosto su di giri.

 

<< Buonasera >> mormorai tentennante. Ero sempre più sicura che stessere girando un film horror a mia insaputa, e questo non era affatto divertente.

<< Tu devi essere la nuova cameriera, siamo pronti ad ordinare, attenta a non far cadere i piatti a terra, questa sera deve essere tutto perfetto >> La nuova cameriera? E lui cos’è, il nuovo ospite del manicomio?

<< No senta, si sta sbagliando, io non sono la nuova cameriera >> si voltò verso di me Shockato e si avvicinò grattandosi il mento.

<< No, tu sei la nuova cameriera. >> sibilò quasi arrabbiato. Non contestare mai quello che dice. Un corno! Ma come si permetteva?

<< No, io sono la segretaria di Edward Cullen >> replicai a denti stretti.

<< No, sei la nuova cameriera! Anzi, vammi a prendere un bicchiere di vino rosso >> continuò Aro.

<< Te lo vai a prendere da solo il vino rosso! >> Io ti ci affogo nel vino rosso.

<< Isabella, perché non gli vai a prendere il vino? >> Da dietro Edward mi mise una mano sulla spalla sinistra.

<< Perché non glielo vai a prendere tu? Io non sono una cameriera, come sta sostenendo il signore! >> puntai un dito verso Aro che iniziò a sorridere.

<< Isabella non farmi arrabbiare >>

<< Sai che ti dico? Sono stanca: Isabella fai quello, Isabella fai quell’altro. Vai in sartoria, vai a ritirare il completo in lavanderia. Addirittura dormo vestita perché potresti chiamare da un momento all’altro e spedirmi in ufficio a controllare dei documenti ce prima non c’erano! >>  Al diavolo l’attrazione verso Edward Cullen, la bomba era esplosa. L’odio era più forte dell’attrazione.

<< Bene signori, dichiaro la mia missione conclusa, Isabella, mi piace la tua grinta, ed è quella che dovrebbe avere ogni direttore. Mi sei piaciuta sin dall’inizio, avevo capito che in te c’era qualcosa di carismatico, e ti sembrerà strano, ma ho letto il tuo curriculum, quindi, sono lieto di annunciarti, che sarai la nuova direttrice del Daily Sun >> Io e gli altri ci voltammo verso di lui allibiti e più di tutti Edward.

<< Cosa? Aro, stai scherzando spero >> mormorò il mio capo.

<< Niente affatto Edward, dovresti sapere che il mio fiuto non sbaglia mai, e sono sessant’anni che faccio questo lavoro. Ritengo che Isabella sia stata sottovalutata, hai mai letto i suoi articoli nel giornalino scolastico? Dovresti farlo. Buon proseguimento serata signori >> Aro afferrò la sua giacca e uscì dal ristorante.
 Mi ripresi dal mio stato catatonico e lo inseguii.

<< Aspetti! >> correre sui tacchi non è il massimo, ma volevo chiarimenti.
<< Isabella cara, attenta o rischi di cadere da quei trampoli >> mi sorrise e ricambiai.

<< Non credo di aver capito cosa è successo, in realtà non credo nemmeno di aver capito cosa ci faccio qui, ero venuta ad accompagnare il mio capo e ora mi ritrovo ad essere la direttrice del Daily Sun >> continuai mentre iniziavo a gesticolare.
<< In questa riunione avrei dovuto scegliere il mio successore tra i presenti, ma tutti mi temono, o meglio, tutti cercano di farmi fesso. E l’altra volta ho letto il tuo nome sulla lista dei presenti e sono andato a spulciare qual cosina, devo dire che mi hanno davvero colpito le tue parole nei tuoi articoli, traspariva tutto l’amore e l’impegno che hai messo nello scrivere quegli articoli. Volevo solo vedere se eri agguerrita come credevo, e devo dire che mi hai colpito. Quindi ti aspetto dopodomani nel mio ufficio, inizierò con l’affiancarti per farti conoscere tutti e farti capire il meccanismo. A presto, Isabella >> Aro Salì in auto e andò via, lasciandomi lì come una stupida.

<< Che diamine di storia è questa? >> Edward era incazzato, anzi, era furioso.
<< Beh, mi sembra di aver capito che sono la nuova direttrice del Daily sun >> risposi fissando i miei occhi nei suoi.
<< E’ uno scherzo spero. Non te ne andrai da “ New York Times “ >> i suoi lineamenti si indurirono e iniziò a incutermi timore.
<< Cos’è? Rimpiangi che non potrai sfruttare nessun’altra come hai sfruttato me fino a ieri? Sai qual è il problema Edward? E’ che ci sono persone come Aro, che pensano agli altri piuttosto che a sé stessi, e poi ci sono persone come te, che pensano soltanto al loro tornaconto personale. Hai mai letto qualcosa che ho scritto Edward? Lo hai mai fatto? In quella redazione ci sono persone che non sanno mettere due frasi di senso compiuto insieme, eppure si occupano di rubriche e articoli, e la maggior parte sono tutte di sesso femminili. Pensi che non sappia che sei tu a correggerne la forma e i contenuti dei loro articoli? E in cambio te le vai a scopare. Io non ci sto Edward. E’ una grande occasione, e non me la lascerò sfuggire. >> Afferrai il telefono e chiamai un taxi. Mentre il mio ex capo, rientrava nel ristorante con la coda tra le gambe.


--

Ve lo immaginavate così Aro?

Strabiliante la sua tattica da Talent scout, vero?

Se vi fosse concessa la possibilità di dire tutto quello che pensate alla persona che odiata, cosa le direste? ( Domanda random )

Un bacio, Lully.

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