I Look After You

di ValeBarbieKlaus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** First Day At My New School ***
Capitolo 2: *** My New Classmate ***
Capitolo 3: *** English Project ***
Capitolo 4: *** Doing The Project ***
Capitolo 5: *** Halloween ***
Capitolo 6: *** First Kiss ***
Capitolo 7: *** Who Am I? I'm Her Boyfriend ***
Capitolo 8: *** Journey ***
Capitolo 9: *** Sleep With Me ***
Capitolo 10: *** I'm Afraid... ***
Capitolo 11: *** Kisses Again ***
Capitolo 12: *** Who I Really Kissed ***
Capitolo 13: *** My Ex ***
Capitolo 14: *** Fever ***
Capitolo 15: *** Nightmares ***
Capitolo 16: *** Thanksgiving ***
Capitolo 17: *** Xmas ***
Capitolo 18: *** Present ***
Capitolo 19: *** And The Winner Is... ***
Capitolo 20: *** We Won! ***
Capitolo 21: *** New York! New York! ***
Capitolo 22: *** Disco, Matt & Jealousy ***
Capitolo 23: *** Love... ***
Capitolo 24: *** I'll Look After You ***
Capitolo 25: *** I Love Shopping ***
Capitolo 26: *** Going Shopping ***
Capitolo 27: *** The Flight To Come Back Home ***
Capitolo 28: *** First Date ***
Capitolo 29: *** Prom ***
Capitolo 30: *** I Love You Too ***



Capitolo 1
*** First Day At My New School ***


I Look After You

 

Capitolo 1: First day at new school

 

Erano le sette e mi stava suonando la sveglia, ma ero ancora troppo stanca per alzarmi, infatti dovevo ancora riprendermi dal fuso orario, quindi la spensi e mi girai dall'altra parte riaddormentandomi.

Giorgia svegliati!! Svegliati!! Devi andare a scuola” sentii una voce in lontananza che mi chiamava e solo dopo riconobbi essere quella di mio padre.

Dai papà è presto dammi ancora 5 minuti!!” dissi con la voce ancora impastata dal sonno.

Se per presto intendi le sette e quaranta allora ti lascio riposare...” disse con tono ironico mio padre.

Come le sette e quaranta?!? Oh mio Dio sono in ritardo!!” dissi mentre alzandomi dal letto e correvo in bagno. Mi lavai e iniziai a vestirmi, optai per un paio di jeans scuri, una canotta blu e le mie ballerine nere preferite.

Mi truccai leggermente e lasciai i capelli lisci sciolti che arrivavano fino a metà schiena. Mi guardai allo specchio e il risultato non era male, anche se mi sembravo un po' banale: capelli e occhi castani chiari, alta un e settanta scarso, insomma era una diciassettenne nelle media senza nulla di speciale.

Nel giro di dieci minuti riuscii a prepararmi e ad essere pronta per il mio primo giorno di quarta liceo.

Scesi in cucina per salutare mio padre che stava facendo colazione.

Ciao papà! Ci vediamo stasera! A che ora dovresti essere a casa?” gli chiesi visto che quando abitavamo a Milano tornava verso le otto... ma dovetti dedurre che sarebbe tornato più tardi perché aveva ricevuto da poco una promozione, la stessa promozione che ci aveva fatto trasferire a Firenze.

All'inizio era stata dura ma poi mi ci ero abituata sia perché mi era già capitato in passato e sia perché era stata una vera e propria boccata d'aria fresca allontanarmi da quella città che negli ultimi mesi mi aveva fatto soffrire molto, infatti ero stata proprio io a convincere mio padre ad accettare la promozione che dopo anni e anni di lavoro era arrivata e lo aveva fatto diventare il presidente della multinazionale in cui lavorava ormai da sempre.

Non so tesoro... oggi è il primo giorno anche per me, ho diverse riunioni e credo che mi hanno organizzato anche una festa di benvenuto, quindi non prima delle otto di sicuro...” mi rispose mio padre mentre beveva il suo caffè.

Allora io vado! Ciao!” detto questo mi diressi verso la porta.

Ma non fai colazione?” mi chiese mio padre mentre stavo per uscire.

No papà sono in super ritardo” gli risposi.

Resta e fatti accompagnare dall'autista...” non lo feci finire di parlare che subito gli risposi.

Non voglio sembrare una ricca bambina viziata subito il primo giorno...”

Si, si lo so. Non vuoi che gli altri stiano con te solo perché sei ricca ma per quello che sei veramente è da quando hai deciso di andare alla scuola pubblica che me lo ripeti, ormai ho capito...” mi rispose mio padre ripetendomi il discorso che come diceva lui gli avevo già fatto diverse volte.

Detto questo riuscii ad uscire di casa, attraversare il giardino e ad raggiungere finalmente il mio motorino.

 

Nel giro di un quarto d'ora arrivai a scuola, andai in segretaria a chiedere quale fosse la mia classe e scoprii essere la 4B che si trovava al terzo piano. Salii le scale e in qualche secondo la trovai. Quando entrai c'era già un po' di gente e mi sedetti al secondo banco. Non mi misi al primo banco per non dare l'impressione della secchiona, diciamo che ero sempre stata brava a scuola ma non ero una di quelle persone che se non prendevano sempre tutti dieci era una tragedia. Dopo qualche minuto tutti i banchi furono occupati tranne i due difronte al mio e quello accanto, fino a quando una ragazza dai capelli lunghi ricci e castani chiari con gli occhi azzurri entrò in classe e mi parlò.

Posso sedermi qui accanto a te?” mi chiesi con un tono di voce gentile e io gli risposi di sì.

Che sbadata che sono, non mi sono nemmeno presentata: io sono Chiara! E tu dovresti essere quella nuova?” si presentò.

Piacere di conoscerti io sono Giorgia... e sì sono nuova mi sono trasferita in città da qualche mese ma poi ci sono state le vacanze quindi effettivamente sono pochi giorni che vivo qui a Firenze.” le risposi.

E dove vivevi prima di venire a vivere qui?” mi chiese con tono curioso.

A Milano, visto che sono nuova avrei proprio bisogno di qualche dritta, per favore dimmi che non sono finita in una classe con professori pazzi...” le chiesi ridendo e facendo ridere anche lei.

A parte che tutti i prof sono pazzi, comunque diciamo che potrebbe andare peggio” mi rispose.

Dopo la sua risposta non avemmo più tempo di parlare perché entrò la prof della prima ora. Era una donna abbastanza giovane, non gli avrei più di trenta - trentacinque anni, dai capelli scuri e non molto lunghi e con un sorriso abbastanza gentile e rassicurante la quale iniziò a fare l'appello, fino a quando arrivò al mio cognome.

Capuleti?” mi chiamò.

Presente” risposi e si presentò dicendomi.

Io sono la professoressa Parolari ma mi faccio chiamare da tutti Miss Parolari e insegno inglese, da quanto vedo qui dovresti essere molto brava nella mia materia visto che che sei nata a New York... ma ti sei appena trasferita qui in Italia?” mi chiese.

No vivo in Italia da sette anni ormai ma prima vivevo a Milano” sperai non volesse approfondire troppo il discorso perché mi riportava alla mente un momento non bello della mia vita cioè la separazione dei miei genitori e ogni volta che ci pensavo ricordavo come mia madre non aveva nemmeno tentato di avere la mia custodia e mi aveva lasciato con mio padre con cui avevo certamente un bellissimo rapporto ma per una bambina di dieci anni sentirsi dire che la propria madre non avesse bisogno di una figlia che gli ostacolasse la campagna elettorale per diventare senatore dello stato di New York non era certo una bella cosa. Fortunatamente non mi chiese altro e continuò a fare l'appello. Aveva appena chiamata Chiara che scoprii si chiamasse Salvatore di cognome quando bussarono alla porta. Due ragazzi, uno biondo con degli occhi verdi come degli smeraldi in cui perdersi a fantasticare e l'altro moro con degli occhi neri e profondi come la pece ma entrambi con un fisico da mozzare il fiato, entrarono in classe.

Scusi per il ritardo Miss” iniziò a parlare il bel moro ma la prof lo interruppe.

Tramaglini!! VanDerKlaus! Vi sembra questa l'ora di arrivare?” gli chiese urlando.

Allora mi rispondete o devo aspettare l'arrivo dei marziani???” continuò la prof visto che non riceveva risposta.

Scusi prof... ma dovevo passare io a prendere Tramaglini, ma la Ferrari non partiva e la Lamborghini era a secco così prima di prenderlo ho dovuto fare il pieno” a parlare questa volta fu il biondo che dedussi fosse VanDerKlaus, ma la prof non lo fece finire. Possiamo dire che questo ragazzo di certo non ere un poveraccio era al livello dei miei amici di New York.

Va bene per stavolta chiudo un occhio, comunque solo voi due riuscite a fare tardi anche il primo giorno di scuola...” disse loro con tono ironico.

Dove ci mettiamo a sedere prof?” chiese Tramaglini.

Negli unici posti liberi rimasti ovviamente e cioè qui davanti a Capuleti e Salvatore... ma vi avviso ci metto un secondo a cambiarvi di posto, quindi è meglio per voi che non facciate confusione...” li minacciò la prof.

Quindi i due ragazzi si vennero a sedere difronte a noi, ma prima di sedersi il biondo mi disse:

Non fissarmi troppo sennò mi consumi, Giulietta!” visto che portavo il cognome della protagonista di una delle opere Shakespeariane più belle, molte persone mi chiamavano così, ma Dio quanto detestavo essere chiamata in quel modo soprattutto perchè era così che mi chiamava il mio ex... e poi come si permetteva di parlarmi in quel modo.

Io non ti stavo fissando!! E non chiamarmi Giulietta!!” risposi acida come un limone e sentii dire alla mia coscienza in tono ironico si, infatti non stavi fissando i suoi bellissimi occhi verdi li stavi solo guardando con attenzione...

Si certo come no... Giulietta” ed infatti non mi credette neppure lui, comunque prima di insultarlo dopo che lo conoscevo da nemmeno dieci minuti per avermi chiamato di nuovo Giulietta qualcos'altro attirò la mia attenzione e cioè il moro diede a Chiara un bacio a stampo, il quale fu ripreso con un tossicchio della prof.

Dopo che si furono seduti e la lezione cominciata Chiara fece le presentazioni.

Loro sono Tommaso, il mio ragazzo, e Lorenzo, il suo migliore amico, mentre lei ragazzi è Giorgia” Tommaso mi salutò e io gli risposi mentre Lorenzo si voltò a guardarmi un attimo e poi si rigirò. Possiamo dire che fosse bello quanto volete ma la sua educazione era sotto lo zero.

 

Le ore passarono abbastanza velocemente e così arrivò l'intervallo, parlai per un po' con Chiara e ne approfittai per chiederle di Lorenzo.

Scusa Chiara ma Lorenzo è così con tutti o sono io a stargli antipatica?” le chiesi.

No diciamo che ci mette un po' ad aprirsi con gli altri e soprattutto non è abituato che la gente gli risponda” mi rispose lei sempre in tono gentile. Non so perché ma il mio istinto mi diceva di potermi fidare di lei.

Comunque tu e Tommaso siete proprio carini insieme...” le dissi per cambiare argomento.

Davvero? Grazie...”

Ma è molto che state insieme?”

Quasi sei mesi...” Quando finì di rispondermi arrivarono anche i ragazzi con cui iniziammo a parlare del più e del meno, fino a quando non mi suonò il cellulare.

Guardai lo schermo del cellulare e scoprii essere Kate Parker cioè una delle mie migliori amiche, la conoscevo fin da quando ero piccola, una di quelle che non mi avevano abbandonato nonostante ci fosse un oceano a dividerci.

Kate!!” risposi allegra.

Ciao sister come stai??” mi chiese.

Bene, bene... ma tu non dovresti dormire a quest'ora? O ti sei già alzata?” le chiesi, facendo i miei calcoli dovevano essere le cinque di mattina a New York.

Veramente sono appena tornata...” stava per continuare ma non la feci continuare.

Come sei appena tornata?? Ti rendi conto che domani devi andare a scuola???” le sbraitai contro.

Si lo so mammina...”

E non chiamarmi mammina” e sentii ridere sia lei che i ragazzi.

Vabbè, perché mi hai chiamato?” continuai.

Niente, volevo solo sapere se eri stata su facebook...” mi chiese.

Non di recente, perché?”

Perché c'è una cosa che dovresti vedere sul profilo di Marco” Marco Parisini il mio ex nonché motivo per cui avevo convinto mio padre a trasferirci da Milano.

Ok ora controllo... Non può essere!!” io e Marco ci eravamo lasciati perché lo avevo scoperto a letto con Sara Blasi quella che credevo essere la mia migliore amica e visto che non c'è fine al peggio lo avevo anche sentito mentre le diceva che stava con me solo per i miei soldi.

Marco Parisini è fidanzato ufficialmente con Sara Blasi” lesse la mia amica dalla sua bacheca al posto mio.

Tesoro mi dispiace tanto...” continuò a dirmi.

Non fa niente, tanto ormai lo conosco” le rispose finché non sentii giungere dall'altra parte del telefono la voce di Matt Douglas, il mio migliore amico.

Tesoro sto andando a Milano a castrarlo...” così Matt mi tirò su il morale.

Matt non ne vale la pena, ora scusa ma devo andare, salutami tutti! Ciao!” e chiusi la chiamata.

Tutto bene?” mi chiese Chiara non appena attaccai.

Sì solo che certa gente non smette mai di deluderti...” risposi triste, dopodiché la campanella suonò e tornammo in classe per le ultime due ore di lezione e una volta finite queste tornai a casa.

Angolo dell'autrice:

Scusate ragazze ma per sbaglio ho cancellato l'altra storia, quindi devo rimettere i due capitoli che avevo già postato.

Questo è Lorenzo:
http://www.google.it/imgres?q=alex+pettyfer&hl=it&client=firefox-a&hs=zgG&sa=X&rls=org.mozilla:it:official&biw=1024&bih=599&tbm=isch&prmd=imvnsol&tbnid=xtm7abrA8F82LM:&imgrefurl=http://www.zapster.it/biografia/Alex-Pettyfer&docid=bjYfKUr6e1dBsM&imgurl=http://www.zapster.it/multimedia/3700/3633/big/Alex_Pettyfer---04.jpg&w=467&h=560&ei=mh9FT8eDHMr24QSNwamtAw&zoom=1&iact=rc&dur=346&sig=117244185387247156482&page=1&tbnh=119&tbnw=103&start=0&ndsp=23&ved=0CGMQrQMwCA&tx=67&ty=33

Mentre lui Tommaso:
http://www.google.it/imgres?imgurl=http://upload.moldova.org/movie/actors/d/daniel_gillies/daniel_gillies.jpg&imgrefurl=http://tvdetruebloodfanpage.myblog.it/tag/daniel%2520gillies%2520elijah%2520elena%2520katherine&h=260&w=180&sz=38&tbnid=UurR7ClL_URWCM:&tbnh=104&tbnw=72&prev=/search%3Fq%3Ddaniel%2Bgillies%26tbm%3Disch%26tbo%3Du&zoom=1&q=daniel+gillies&docid=gz_xK2Pi71b_oM&sa=X&ei=9B9FT8uBOemI4gSErsCHAw&ved=0CDgQ9QEwAA&dur=422

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Capitolo 2
*** My New Classmate ***


I Look After You

 

Capitolo 2: My New ClassMate

 

Da quel primo giorno di scuola era già passata una settimana, l'amicizia tra me e Chiara si era ormai solidificata così come il mio rapporto con Lorenzo era diventato sempre più polemico infatti lui non perdeva occasione per provocarmi e naturalmente di chiamarmi con quell'assurdo nomignolo. Avevo appena parcheggiato il mio motorino quando una Ferrari California per poco non mi investì, ero già propensa ad insultare chi mi aveva quasi messo sotto quando notai che alla guida della macchina ormai parcheggiata a qualche metro da me c'era Lorenzo e a quel punto non riuscii più a trattenermi e gli urlai contro.

"Ti sembra il caso!?! Cazzo mi hai quasi investito!!" di certo quando mi arrabbiavo non brillavo in finezza e Lorenzo non perse l'occasione di farmelo notare.

"Giulietta se usi un linguaggio così volgare è ovvio che poi Romeo si suicida..." io prima o poi l'avrei ucciso era questo che pensavo in quel momento.

"Ma la vuoi smettere di chiamarmi in quel modo stupido?? Ti vorrei ricordare che io ho un nome ed è Giorgia, forza dillo con me Gior-gia...." gli parlavo come se fosse un bambino dell'elementari, ma invece di ripetere il mio nome disse ben altro.

"Il tuo nome è Giu-liet-ta" mi disse con lo stesso tono con cui gli avevo parlato io poco prima e a sentire quel che disse sbuffai sonoramente.

"Ma non lo capisci che più mi dai contro e più io insisto?"

"Si infatti scusami, tu sei solo un bambino viziato che vuole a tutti i costi averla vinta con tutti ma mi dispiace hai sbagliato persona..." gli risposi iniziando prima con un tono sarcastico e poi finendo con tono convinto e arrabbiato.

"Visto adesso ti darò addosso finchè non me la darai vinta..." mi disse con tono divertito.

"Scordatelo non te la darò mai!" brava Giorgia dopo questa vuoi dire qualche altro bel doppio senso o ti fermi qua?? e questa era la bellissima voce della mia coscienza che mi avvisava di aver appena detto un doppio senso che poi doppio senso non era, comunque me lo fece notare anche il ghigno stampato sul suo volto e come a rallentatore lo vidi avvicinarsi al mio orecchio e sussurarmi.

"Non ti preoccupare che tanto non te ne pentiresti..." mi disse con voce calda e maliziosa che mi procurò diversi brividi alla schiena ma mi ripresi presto e per la stizza gli tirai un schiaffo. In quel momento arrivarono Chiara e Tommaso che l'aveva accompagnata a scuola con la sua Porsche 991.

Sia Chiara che Tommaso non videro la scena ma soltanto Lorenzo che si teneva la mano sulla guancia.

"Ragazzi che cosa è successo??" ci chiese Chiara.

"Niente!!" rispose prontamente Lorenzo.

"Che c'è ti vergogni a dire che una ragazza ti abbia tirato un schiffo?? O è il fatto che io non sia caduta ai tuoi piedi come tutte le altre??" gli chiesi e a quel punto vidi farsi stupite le facce degli altri due.

"No, non è assolutamente per questo, è che non volevo farti fare la figura del maschiaccio, sennò Romeo non arriverà mai..."

Detto questo non resistetti più ed entrai a scuola, lasciai la mia roba dul banco e mi richiusi in bagno dove inevitabilmente scoppiai a piangere. Dopo qualche minuto arrivò Chiara che mi chiese come stessi. Le risposi di stare bene cosa per niente vera e che lei capii, dopodichè iniziammo a parlare di altro finchè non gli raccontai di Marco.

Parlammo di molte cose come del fatto che non sopportassi essere chiamata Giulietta perché lui mi chiamava così e che io gli dicevo in tono scherzoso che lui invece era il mio Romeo e cose del genere. Poi se ne uscì con una frase che non stava nè in cielo nè in terra.

"Comunque tu e Lorenzo sareste carini insieme..." mi disse e io a quel punto le scoppiai a ridere in faccia.

"Che c'è hai voglia di prendermi in giro?? E poi non vedi come non ci sopportiamo a vicenda???" le chiesi.

"Guarda che io sono serissima e proprio perché credo in ciò che ho detto che vi darò una mano a farvi capire che in realtà voi vi piacete e molto, direi..."

"Cosa hai in mente Chiara??" le chiesi preoccupata da quello che avrebbe potuto fare.

"O lo scoprirai molto presto..." mi disse in tono misterioso.

Dopodichè mi asciugai le ultime lacrime, mi rifeci il trucco e poi con gli occhi ancora un po' rossi per il pianto tornammo in classe.

 

Le ore passarono e così ci ritrovammo nelle ultime due ore, cioè inglese.

La lezione era già iniziata da un bel po' quando la prof stufa del casino che stavano facendo Lorenzo e Tommaso iniziò a berciare come suo solito.

"Vi avevo avvisato e adesso lo faccio: Tramaglini vai dietro accanto a Capuleti mentre tu Salvatore siediti qui davanti accanto a VanDerKlaus..." ma fu presto interrotta da Chiara.

"Scusi prof, potrei stare io accanto a Tramaglini, sa com'è: riesco a trattenerlo meglio..." disse.

"Si va bene ma niente effusioni o cose del genere durante le mie ore" alla risposta della prof i due diretti interessati annuirono.

Presi la mia roba e andai a sedermi davanti accanto a Lorenzo, capii che la storia del riuscire a controllare Tommaso fosse solo una scusa quando Chiara mi mandò un bigliettino con su scritto solo una semplice frase: e il mio piano ha inizio...

Al quale risposi con un: you'll die very soon Salvatore...

Quando lo lesse la sentii ridacchiare. Intanto Lorenzo continuava a disturbare la lezione tanto che la prof dopo un po' si stufò e ci fece fare un bel compito a sorpresa sul programma di letteratura dell'anno precedente, per fortuna che in quella materia fossi più avanti e che quindi sapessi tutto su Shakespeare e quant'altro.

Già dopo qualche minuto Lorenzo iniziò a mandarmi bigliettini per sapere quella o quest'altra domanda che io ignorai completamente.

Perché non rispondi ai miei bilgiettini?? mi chiese ad un certo punto ed io presi la palla al balzo per riscattarmi per quello che mi aveva detto solo qualche ora prima.

Sai non vorrei che passasse di qui Romeo e vedendomi parlare con te se ne andasse...

Non attesi molto la sua risposta che fu: davvero divertente... per favore aiutami...

Ero davvero tentata di aiutarlo ma dovevo resistere e così scrissi la mia risposta.

Forse se stamattina mi avessi trattata meglio adesso ti starei aiutando...

Ma fui stupita dalla sua risposta tanto che decisi di aiutarlo tanto il mio compito lo avevo già finito: ok va bene mi dispiace, sono disposto a chiederti scusa in ginocchio purché tu mi aiuti...

E così gli passai quelle domande che poi in realtà non erano molte.

 

Quando la campanella suonò consegnai il mio compito, però prima di uscire dovevo fare una cosa. Aspettai che anche Lorenzo consegnasse, così in classe rimanemmo noi due, Chiara e Tommaso.

"Avevi detto che se ti avessi aiutato mi avresti chiesto scusa in ginocchio e io adesso sto aspettando che tu lo faccia..." gli dissi e vidi sulle facce dei nostri due amici un'espressione divertita come quella che era dipinta sul mio volto.

"Spero tu stia scherzando..." mi disse incredulo.

"Certo che no, tu me lo hai scritto e adesso lo fai..." gli risposi diretta e concisa come poche altre volte ero stata.

"E va bene... ma niente video o cose del genere, sia chiaro" si bloccò giusto il tempo di mettersi in ginocchio e dopo riprese.

"Mi dispiace tanto per quello che ti ho detto stamattina Giulietta..." mi rispose con una faccia da cucciolo senza però perdere del tutto il suo caratteraccio infilandoci un Giulietta alla fine.

"Ok, va bene per questa volta ti perdono..." e gli porsi la mano per aiutarlo a tirarsi in piedi.

"Mio Dio ma quanto pesi!?!" gli chiesi mentre lo aiutavo ad alzarsi con un tono a metà tra lo stupore e la curiosità.

"Questi sono tutti muscoli baby..." mi disse con un tono che non riuscii ad identificare se fosse serio o se mi stesse prendendo in giro.

"Guarda, quasi quasi preferisco Giulietta... ma proprio non ti riesce chiamarmi col mio nome??" gli risposi ma questa volta non con stizza ma bensì scherzando. Lo vidi aprire bocca per rispondermi già con un'aria maliziosa che subito lo interruppi.

"No, non rispondermi non lo voglio sapere. Ti ho appena perdonato e non vorrei doverti picchiare di nuovo..." detto questo uscii dalla classe e me ne andai.

 

All'uscita mentre stavo salendo sul mio motorino già pronta a partire mi raggiunse Chiara con cui iniziai a parlare.

"Ora ripetimi che non vi piacete a vicenda... non lo avevo mai visto così da quando lo conosco, non l'ho mai sentito scusarsi con nessuno soprattutto umiliandosi in quel modo, tutto questo perché il mio piano sta funzionando..." mi disse.

"Chiara?" la chiamai.

"Si??" mi rispose.

"Fossi in te dormirei con un occhio aperto..." e detto me ne andai.

Angolo dell'autrice:
Eccoci al secondo capitolo.... Si iniziano a capire delle cose su Giorgia ma solo nei prossimi capitoli si chiarirà tutto...

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Capitolo 3
*** English Project ***


I Look After You

 

Capitolo 3: English Project

 

La mattina successiva mi svegliai con una certa felicità addosso al pensiero che avrei rivisto Lorenzo. Mi preparai e scesi giù in cucina per fare colazione. Salutai mio padre e mi diressi verso il mio motorino. La zona, dove mio padre aveva comprato quella bellissima villa in cui vivevamo, era molto tranquilla e caratterizzata dalla famose colline toscane e altre ville come la nostra. Facendo il vialetto per raggiungere il motorino mi accorsi come fosse bella e maestosa la nostra nuova casa e che quindi non era il caso di mostrarla alla gente che avrebbe potuto approfittarsi di me. Presi il motorino e partii verso la mia scuola.

 

Arrivai a scuola in perfetto orario, lasciai le mie cose sul banco e aspettai l'arrivo degli altri e l'inizio delle lezioni, cosa che avvenne quello che a me sembrarono pochi minuti più tardi e infatti Miss Parolari entrò in classe.

"Buongiorno ragazzi!! Allora vi ho riportato i compiti che avete fatto ieri" e iniziò a distribuirli. Io presi un bel nove e mezzo mentre Lorenzo otto e mezzo, il quale mi ringraziò anche.

"Grazie! Grazie! Grazie!" e per farmi capire meglio la sua gratitudine mi dette anche un bacio sulla guancia e mi abbracciò, che visto che erano del tutto inaspettati mi fecero arrossire fino alla punta dei capelli.

"Giulietta se ti imbarazzi per un bacio sulla guancia, voglio proprio vedere di che colore sarai quando faremo altro..." mi disse in tono malizioso accentuando molto la voce sulla parola altro.

"Chi ti dice che faremo altro?" gli chiesi. Rimase spiazzato alla mia domanda ma poi rispose.

"Semplice, tutte le ragazze vorrebbero fare dell'altro con me" mi rispose con molta tranquillità.

"Peccato che io non sia come tutte le ragazze e che io non voglia fare dell'altro con te" gli risposi.

"Vuoi fare la preziosa, vero?" mi chiese in tono scherzoso.

"Si certo, come sto anche per tirarti un altro schiaffo" risposi con lo stesso tono ma che allo stesso tempo era anche serio.

"No grazie, sinceramente faccio a meno..." disse sempre scherzando.

"Bravo hai imparato dai tuoi sbagli.." gli dissi.

"Cavolo però per essere bassa ne hai forza nelle mani..." continuò.

"Io non sono bassa, sono alta uno e settanta" gli risposi a tono.

"Per me sei comunque bassa visto che sono alto più di uno e ottanta" mi disse.

"Si sei alto un metro e ho tanta voglia di intelligenza" gli dissi scherzando.

"Come siamo spiritose stamattina Giulietta, cos'è stanotte Romeo ti ha fatto visita?" mi chiese sempre con lo stesso tono, ma non capì che io invece mi rattristii a quelle parole.

Infatti da quel momento non gli parlai più fino a quando la prof ci disse che aveva un annuncio da farci.

"Come tutti gli anni la nostra classe parteciperà ad un concorso per promuovere la nostra città" disse entusiasta la prof e anche tutti gli altri miei compagni di classe lo sembrarono.

"Scusi Miss, ma in cosa consiste?" le chiesi per saperne di più.

"Si scusami Capuleti per te è il primo anno qui con noi, comunque ogni coppia farà un cartellone dove metterà delle foto di Firenze o qualcosa del genere e poi il cartellone che convincerà di più l'altra classe della città con noi gemellata, vincerà una settimana di relax proprio in quella città!!" mi spiegò con molta attenzione.

"E con quale città saremmo gemellati?" le chiesi.

"Beh sono contenta di annunciarvi che i vincitori andranno a New York!!" ci disse ed io a quel punto mi ripromisi di fare del tutto per vincere, perché non mi sembrava vero di poter passare una settimana intera con Kate e Matt.

"Bene ragazzi non mi va di fare le coppie, quindi starete semplicemente col vostro compagno di banco" continuò e dopo suonò la campanella.

"Ah ragazzi un'ultima cosa, le coppie non si discutono e avete tempo fino all'inizio delle vacanze di Natale" detto questo se ne andò. Dopodiché Lorenzo iniziò a parlarmi del progetto.

"Senti, non so te ma io farò di tutto per vincere questo concorso..." mi disse con lo stesso tono che aveva i primi giorni e pensare che avevo creduto fosse anche abbastanza passabile nelle ultime ore, ma come mio solito mi sbagliavo.

"Anch'io cosa credi, non vedo l'ora di andare a New York..." gli dissi con tono deciso.

"Bene allora siamo d'accordo, io fossi in te mi farei fare già il passaporto, te lo dico New York è una delle città più belle del mondo e il duro lavoro sarà ben ripagato" e se ne andò senza darmi neanche il tempo ti replicare con una frase del tipo "non c'è bisogno che mi faccia il passaporto tanto ce l'ho già e quello per giunta visto che sono nata lì..."

 

Durante l'intervallo andai da Lorenzo per chiedergli quando avremmo iniziato il progetto.

"Allora quando ci vediamo?" gli chiesi.

"Che c'è vuoi uscire con me?" mi disse.

"No scemo, non per uscire con te ma per il progetto" gli risposi.

"Se per te va bene possiamo iniziare anche oggi pomeriggio..." mi chiese.

"Si va bene, allora a casa mia o a casa tua?" in quel momento passarono due ragazzi che sentendo la mia domanda domanda si misero a ghignare, non riuscii a spiegarmi il motivo così lo chiesi a Lorenzo.

"Credevano fosse una proposta indecente la tua.." e si mise a ridere anche lui. Ma smise subito quando gli tirai una botta sul braccio.

"Ma non te l'hanno mai detto che sei manesca Juls?" mi chiese affibbiandomi un soprannome che tutto sommato non mi dispiaceva.

"Vabbè, comunque che ne dici se ci vediamo a casa mia verso le quattro?" mi chiese.

"Si per me va bene, però dammi il tuo indirizzo..." acconsentii.

Allora prese una penna dalla cattedra dei custodi là accanto poi il mio braccio ed iniziò a scrivermi il suo indirizzo sulla mano.

"Non so se lo sai, ma hanno inventato la carta!?!" gli dissi ironicamente.

"Ma almeno così non ti dimentichi di venire.." ma ero solo io a trovare dei doppi sensi in ciò che diceva o c'erano davvero? Comunque non fui solo io a vederlo a giudicare da ciò che mi disse dopo.

"Se vuoi anche in tutti i sensi, tanto io sono disponibile" mi fece notare, ed io come se fossi una dodicenne per quanto ero imbarazzata non gli risposi.

Finii di scrivere e dopo mi lasciò la mano, dopodichè tornammo in classe per l'ultima ora di lezione. E quando finalmente anche questa finì potemmo finalmente uscire da scuola.

 

All'uscita parlai con Chiara che non mancò di fare le sue solite battutine.

"Allora tu e Lorenzo oggi pomeriggio farete il progetto d'inglese..." disse con tono curioso io per risposta mi limitai ad annuire e lei continuò.

"O farete anche altro?"

"Chiara?!?!" la richiamai stupita.

"Che c'è? Che ho detto?" mi chiese fingendosi sorpresa del mio richiamo.

"Ti sembrano cose da dire? Non ci siamo neanche baciati!!" le dissi io.

Poi sentii un sospiro caldo arrivarmi all'orecchio e una voce in tono malizioso dirmi.

"Non ancora..." così come era apparso Lorenzo se ne andò. Lasciandomi completamente senza parole e con Chiara che ghignava e solo quando mi ripresi riuscii a dirle.

"No comment" e me ne tornai a casa.

 

Angolo dell'autrice:

Ed eccoci al terzo capitolo... ho cambiato nickname ma sono sempre io. Vorrei ricordarvi la storia di vampiri della mia amica Cate:

http://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=960174&i=1

la nostra pagina di fb:

http://www.facebook.com/pages/Never-for-a-vampire-its-a-very-long-time/101203253340686

Poi ringrazio Cate96 e Sissi_94 per avermi messo tra gli autori preferiti e PATATINAFRITTA per aver messo I look after you tra le seguite.

Grazie a tutte, spero che vi piaccia e che recensiate. Per sbaglio due giorni fa ho cancellato la storia e l'ho dovuta rimettere, perché sono una testa vuota.

Un bacio...

Alla prossima, Vale...

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Capitolo 4
*** Doing The Project ***


I Look After You

 

Capitolo 4: Doing The Project

 

L'indirizzo che Lorenzo mi aveva dato scoprii corrispondere alla casa di fronte alla mia, così alle quattro meno qualche minuto dovetti solo uscire di casa, attreversare il vialetto e suonare il citofono della casa difronte alla mia.

Dopo qualche secondo Lorenzo venì ad aprirmi alla porta, era senza maglia e con i capelli mezzi fradici segno che fosse appena uscito dalla doccia. Aveva dei muscoli scolpiti ma non eccessivamente evidenti, mi venne voglia di toccarglieli quando la mia vocina interiore mi riprese dicendo quando sarai tornata da ormonolandia sarà il caso di salutarlo sto' povero cristo che ti ha appena aperto la porta, non credi?

"Ma tu apri la porta sempre vestito così?" gli chiesi.

"Perché, sei rimasta bloccata difronte alla mia inmisurata bellezza?" mi rispose con un altra domanda.

"No sai com'è io di solito apro la porta ai miei ospiti solo ed esclusivamente se sono nuda..." dissi nel tono di voce più sarcastico che avessi.

"Uh interessante... quale è il tuo indirizzo?" mi rispose.

"Ti hanno mai detto che sei scemo?"

"Una volta una ragazza mi ha detto che ho tanta voglia di intelligenza... però credo che sotto sotto io le piaccia..." a quella risposta gli tirai una botta sul braccio.

"Guarda che se vuoi provare il sadomaso, io sono qui basta chiedere non c'è bisogno che mi picchi..." disse con un tono misto tra il malizioso e lo scherzoso.

"Si vabbè mi fai entrare o devo restare sulla porta tutto il pomeriggio?" e a quella mia constatazione si fece da parte e mi fece entrare.

"Io vado a vestirmi e dopo scendo, tu intanto puoi sederti in salotto" in risposta annui semplicemente.

Dopo qualche minuto tornò e mi chiese se mi andasse bene di andare in camera sua perché c'era più spazio.

"La devo prendere come una proposta indecente?" gli chiesi.

"Tu Giulietta prendila come vuoi..." mi rispose con un'alzata di sopracciglia. Ma poi facemmo come aveva detto lui.

 

Ci eravamo messi seduti a parlare alla sua scrivania del progetto già da una mezz'oretta.

"Secondo me dovremmo mettere in prevalenza foto ma non le solite foto turistiche ma bensì..." ma non finii di parlare perchè una bambina dai ricci capelli biondi entrò in camera sua e gli saltò in braccio.

"Ciao fratellone come stai?" le chiese quel piccolo tornado che avrà avuto si e no tre anni ma Lorenzo non ebbe neanche il tempo di rispondere che la piccola si accorse della mia presenza.

"Tu sei la fidanzata di Bubu?" mi chiese con aria innocente.

"La fidanzata di chi?!?" le chiesi stupita.

"Del mio orsetto Bubu, il mio fratellone!! Allora lo sei?" continuò ad insistere ma per fortuna Lorenzo rispose al mio posto.

"No Lù non è la mia ragazza!" disse parlando con lei.

"Quindi non vi sposerete e avrete tanti bambini?!?" chiese con faccia da cucciolo.

"Lucrezia ti sembrano cose da dire??" le chiese stupito.

"Si sono cose da dire... lei è carina rispetto a tutte le altre che ti porti a casa..." disse con nonchalance.

"Scusa mia sorella avvolte è un tornado..." mi disse.

"Oh non ti preoccupare Bubu!" calcai soprattutto l'ultima parola per prenderlo un po' in giro.

"Scusa Lorenzo se ti ha disturbato..." disse una donna entrando anch'esse coi capelli biondi e ricci. Ma se non erano biondi in quella famiglia non li volevano?? E subito dopo la mia mente pensò che visto che io sono castana i nostri figli non saranno mai biondi, ma subito dopo mi capacitai di ciò che avevo appena pensato e mi giustificai con me stesso dicendo era tutta colpa di quella bambina e delle sue domande ma la mia coscienza non me la fece passare liscia si certo come no e questa balla a chi vuoi darla a bere?? mi fece notare.

"Non ti preoccupare mamma, comunque questa è Giorgia la mia compagna per il progetto d'inglese, mentre loro sono mia madre e mia sorella Lucrezia..." ci presentò Lorenzo.

"Piacere di conoscerti Giorgia, vabbè noi andiamo a fare merenda prima di disturbare qualcun'altro" ci disse sua madre.

Appena sua madre uscì presi l'occasione di prendere un po' in giro Lorenzo.

"Chissà se le ragazze sapessero che tua sorella ti chiama con un nomignolo così sexy ed eccitante verrebbero ancora a letto con te, eh Bubu??" gli chiesi.

"Questa me la rinfaccerai per sempre, non è vero?" mi chiese.

"Ovvio, io te l'ho detto quanto odi e mi faccia star male che tu mi chiami Giulietta... ma tu non mi ascolti..."

"In realtà non mi avevi detto che ti facesse stare male... ma se ne vuoi parlare io sono qui... su foraza apriti con me Giulie Juls" mi disse richiamandomi in quel modo ma poi correggendosi.

"Ma anche no..." gli risposi stupita.

"Ma se tu la smetti di chiamarmi in quel modo io potrei smettere di chiamarti Bubu, che ne dici?"

"Va bene solo se però posso chiamarti Juls..."

"Ok, tanto non mi dispiace come nome..." e per sugellare il nostro patto ci stringemmo la mano e riprendemmo a fare il progetto.

 

Ma dopo una altra mezz'ora fummo interroti di nuovo ma questa volta da Chiara e da Tommaso.

"Cosa ci fate voi qui?" chiese in tono sgarbato Lorenzo che sembrò quasi dispiaciuto diessere stato interrota dal parlare con me.

"Perchè così arrabbiato Lore? Abbiamo forse interrotto qualcosa?" chiese col suo solito tono curioso Chiara.

"Si, perché è già la seconda volta che veniamo interrotti dal fare il progetto... prima mia sorella e adesso voi..." per la risposta di Lorenzo vidi la faccia di Chiara passare dalla felicità all'insodisfazione nel giro di pochi secondi.

"Comunque perché siete qui??" gli richiese nuovamente.

"Mah eravamo in giro e ci siamo chiesti 'chissà cosa stanno facendo Lorenzo e Giorgia a quest'ora?' e qiundi ci siamo detti 'perché non andare a dare un'occhiata' ed eccoci qui" questa volta fu Tommaso a rispondere.

"Mah non lo so, cosa avremmo dovuto fare? Il progetto..." risposi sarcastica.

"Sinceramente da quello che ti ha detto lui fuori sembrava voleste fare ben altro..." mi disse Chiara

"Bene adesso che avete visto quello che stiamo facendo potete tornare a farci fare il nostro progetto cosa che dovreste fare anche voi..." gli rispose a tono Lorenzo.

"In realtà noi ci siamo tagliati fuori perchè Chiara mi ha detto quanto Giorgia vorrebbe andare a New York, e così abbiamo pensato bene di farvi un piccolo ragalo pre-nozze..." disse il moro.

"Perchè tutti credono che ci sposeremo?" chiesi incredula non so bene a chi.

"E quello che penso anch'io, comunque sarebbe davvero bello andare a New York e poi è ancora più bella vista da vivo, credimi Giorgia" disse appoggiandomi nella prima parte della frase e per questo gliene fui grata.

"Quindi Giorgia, Lorenzo ancora non lo sa?"

"Cos'è che non so?" chiese lui stralunato.

"Giorgia in realtà conosce New York molto meglio di noi visto che ci è nata e cresciuta." disse Chiara e dopodichè sia lei che il suo ragazzo se ne andarono.

"Perché non me lo hai detto? In modo che potessi evitare questa bella figura di merda?" mi chiese Lorenzo una volta restati soli.

"Io ieri stavo per dirtelo ma non mi hai dato tempo per rispondermi, ora scusa ma devo andare ho un impegno..." e tornai a casa.

 

Angolo dell'autrice:

 

Bene bene! Eccoci alla fine del quarto capitolo... In questo chappy abbiamo visto due nuovi personaggi la sorella di Lorenzo e sua madre.

Allora ringrazio ResistiVinci per aver messo la storia tra le preferite e abuabu,
kikketta4ever e xxStellina92xx per averla messa tra le seguite...

Spero vi piaccia e fatemi sapere che ne pensate...

Ci vediamo presto!

Vale

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Capitolo 5
*** Halloween ***


I Look After You

 

Capitolo 5: Halloween

 

I giorni erano passati e così anche le settimane, e in men che non si dica ci ritrovammo già nell'ultima settimana di Ottobre. Quel pomeriggio come molti altri, ero a casa di Lorenzo con Tommaso e Chiara ed eravamo seduti sul divano. Io e Chiara su uno e i ragazzi su quello accanto al nostro. Stavamo parlando quando Chiara ci disse una cosa che mi rese molto felice.

"Giorgia sai che venerdì, per halloween, c'è il ballo in maschera?" mi disse.

"No, non lo sapevo..." gli risposi.

"Beh devi assolutamente venirici non puoi mancare!" mi disse molto contenta.

"Verrò assolutamente! Mi sono sempre piaciuti molto i balli!" le dissi.

"Anche a me da morire! Soprattutto il cercare il vestito e cose del genere!" mi disse.

"Sei mai stata a un ballo Juls?" mi chiese a un certo punto Lorenzo.

"Sì, nella mia vecchia scuola a Milano ne facevano anche due o tre all'anno e così New York mi mancava un po' meno... Anche se è da un sacco che non vado a un ballo è da..." infatti la mia scuola faceva molti balli e mi misi a pensare quand'era stata l'ultima volta che fossi andata ad uno di questi e subito mi venne in mente. L'ultimo era stato quello di primavera dove dopo ero tornata a casa con Marco e avevamo fatto sesso per la prima volta e sempre per Marco mi ero persa quello di fine anno perché ci eravamo appena lasciati e non mi andava di vederlo insieme alla mia ex migliore amica. A quel pensiero mi rattristii.

"Giorgia smettila di pensare a quel cretino di Marco!" mi rimproverò Chiara. Infatti aveva intuito i miei pensieri e lei, come tutti i miei amici, si arrabbiava perché pensavo a quel cretino. Ormai ogni volta che pensavo a lui mi intristivo non perché lo amassi ancora ma perché al pensiero di essere stata così ingenua da fidarmi e innamorarmi di lui.

"Chi è Marco?" chiese Lorenzo curioso.

"Nessuno di importante"

"Il cretino del suo ex" dicemmo all'unisono io e Chiara.

"E così hai un ex?" mi chiese.

"Si ma non era niente di importante!" gli dissi.

"Come non è niente di importante?!? Ma se ancora ogni volta che Lorenzo ti chiama Giulietta ti incazzi?" mi disse.

"Allora è per questo? Perché ti chiamo come ti chiamava il tuo ex!!" disse Lorenzo.

"Bravo sei un genio!" gli disse sarcasticamente Chiara.

"E comunque non è per quello che pensi tu che divento triste ma perché ogni volta che ci penso mi sento una stupida ingenua!" le risposi allacciandomi al discorso di prima.

"Cavolo Juls! Hai un alta considerazione di te stessa..." mi disse Lorenzo.

"E allora perché..." iniziò a dire Chiara ma venne interrotta dallo squillo del mio cellulare e dalla suoneria personalizzata riconobbi essere Kate.

"Io vorrei tanto continuare questa conversazione ma Kate diventa molto impaziente" dissi a Chiara prima di rispondere.

"Pronto Kate?" dissi alla mia amica.

"Ciao tesoro, come puoi ben sentire non sono Kate!" mi disse quel matto del mio amico Matt.

"Matt hai di nuovo fregato il telefono a Kate? Sai che poi si arrabbia e io non voglio venire al tuo funerale!!" gli dissi. Notai i ragazzi con me ridere.

"Tra poco sarò io ad uccidere lei... Sta sclerando perché non sa cosa mettere per il ballo di venerdì... Così mi sono detto chiamiamo quell'altra sclerata della mia migliore amica!" mi disse lui a sua volta.

"Scusate ma voi non dovreste essere a scuola a quest'ora?" gli chiesi calcolando il fuso orario di New York.

"Teoricamente si, ma abbiamo fatto forca per comprare i vestiti per venerdì"

"Anch'io ho un ballo venerdì!" gli dissi tutta contenta.

"E con chi ci vai? Col quel bel biondo da paura con gli occhi verdi?" mi disse.

"Matt!!" lo ripresi stizzita.

"Poi dimmi com'è fare sesso in una Ferrari!" parlava mentre Chiara mi faceva segno di metterlo in vivavoce per conoscerlo.

"Matt! Primo ti sembrano cose da dire?? Secondo c'è la mia amica che ti vuole conoscere, quindi ora ti metto in vivavoce e terzo ti sembrano cose da dire??" gli dissi prima di metterlo in vivavoce.

"Dai Giorgia ti ho solo chiesto di dirmi com'è fare sesso in una Ferrari, tanto Kate mi ha detto che in una Lamborghini lo hai già fatto!!"

"Matt!!" gli dissi riprendendolo stizziata per la terza volta e arrossendo come un pomodoro. I miei amici si misero a ridere, Lorenzo in particolare ed io arrossii ancora di più.

"Che hai da chiamarmi in questo modo?" mi chiese innocentemente.

"No, niente hai ragione scusami, hai solo detto delle cose molto personali mentre sei in vivavoce con i miei amici!" gli risposi sarcastica.

"Oh scusami tesoro... Comunque io sono Matt, l'amico di quella sclerata di Giorgia" disse Matt per presentarsi ai ragazzi, i quali in risposta lo salutarono.

"Grazie per la sclerata!!" gli dissi prima che lui continuasse il suo sproloquio.

"Di niente amore bello.... Bando alle ciance, ditemi quanto l'ho fatta arrossire da uno a dieci??" chiese agli altri.

"Un bel nove..." rispose Chiara e Lorenzo continuò dicendo.

"Davvero ha fatto sesso in una Lamborghini?" gli chiese come se io non ci fossi.

"Sì certo e in molti altri posti ancora..." gli rispose quello che per ancora molto poco sarabbe stato mio amico.

"Uh allora si spiega la faccia strana che aveva quando l'ho quasi investita..." continuarono a parlare come se non ci fossi.

"E da quel che mi ha raccontato Kate è anche molto fantasiosa..." disse Matt.

"Matt ti avviso che sto per prendere il primo volo per New York!" affermai decisa.

"E perché?" chiese ingenuamente.

"Perché sto per uccidere sia te che Kate!" gli risposi.

"Quanto sei esagerata!! Ho solo detto delle cose un po' personali ai tuoi amici!" mi disse.

"Vabbè sono così buona che per questa volta vi lascio in vita... adesso torniamo a noi: perché mi hai chiamato?" gli chiesi.

"Ah sì giusto, che scemo quasi dimenticavo: io e Kate veniamo a trovarti per il giorno del Ringraziamento..." mi disse.

"Davvero? Sono molto felice!" gli dissi dimenticando in un secondo l'arrabbiatura per le figuracce che mi aveva appena fatto fare.

"A quanto pare Matt ha omesso lunatica prima quando ti ha descritto..." disse Lorenzo. A quel punto mi alzai e andai a parlargli parandomi difronte a lui che era ancora seduto sul divano.

"Si certo, parla quello che prima era anche fin troppo curioso per sapere le mie esperienze..." gli dissi e in un instante mi tirò a sedere a cavalcioni su di lui.

"Cosa stai facendo?" gli chiesi scandalizzata.

"Così stai più comoda" mi disse semplicemente.

"Si certo come no, ora fammi alzare" gli dissi mentre solo in quel momento notavo come in quella posizione eravamo alla stessa altezza e potevo vedere quei suoi bellissimi occhi verdi. Oh mio Dio! Ora gli è partito l'ormone romantico e chissà quando ce ne liberiamo! E nonostante tutto si ostina a dire che Lorenzo non gli piace...

disse la mia coscienza che era da un po' che non sentivo.

"Che sta succedendo?" chiese Matt dall'altra parte del telefono.

"Niente, Giorgia è solo seduta su Lorenzo!" disse Tommaso spiccicando più parole in quel momento che in tutto il pomeriggio.

"Ah allora è meglio che li lasci un po' di privacy... Ciao Giorgia e divertiti al ballo" mi salutò e dopodiché riattaccò.

Intanto io e Lorenzo eravamo rimasti fermi in quella posizione a fissarci uno negli occhi dell'altro. Io avevo messo le mie mani sulle sue spalle per reggermi e quindi evitare di cadere mentre lui le teneva sui miei fianchi per non farmi andare via.

"Allora noi ce ne andiamo per lascirvi un po' di privacy, però non fateci diventare zii troppo presto..." ci chiese Tommaso mentre vedevo Chiara sogghignare e poi se ne andarono.

"Se mi lasciassi andare anch'io dovrei tornare a casa" dissi a Lorenzo una volta restati soli.

"Juls non si può neanche scherzare un po' con te" mi disse, ma prima di lasciarmi andare si avvicinò alle mie labbre e quando era a un centimetro da queste girò la testa e mi dette un bacio sulla guancia che fu però molto vicino alla mia bocca al quale arrosii leggermente.

"Comunque per ogni evenienza c'è la mia Ferrari in garage..." alluse Lorenzo.

"Ne terrò conto..." gli dissi sarcasticamente.

"Buonanotte dolce Juls!" mi disse.

"Anche a te Bubu!" lo presi in giro prima di andarmene, senza prima essermi goduta la sua faccia al nomignolo che gli avevo dato.

 

Angolo dell'autrice:

 

Eccoci al quinto capitolo.... In questo capitolo conosciamo meglio Matt, l'amico decisamente schizzato di Giorgia. Come avrete capito nel prossimo capitolo ci sarà il ballo di halloween dove accadranno un bel po' di cosine...

Ma passiamo ai ringraziamenti:

Ringrazio quella pazza della mia amica Cate96 che mi recensito. ARI54600 che ha inserito la storia tra le preferite. Petusina e prettyvitto tra le seguite.

Vi ricordo la mia pagina di facebook: http://www.facebook.com/pages/Never-for-a-vampire-its-a-very-long-time/101203253340686

Spero vi piaccia, leggete e magari lasciatemi un commentino per sapere cosa ne pensate...

Alla prossima,

Vale
 

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Capitolo 6
*** First Kiss ***


I Look After You

 

Capitolo 6: First Kiss

 

Il venerdì era arrivato e con lui il tanto agognato ballo in maschera. In quei giorni io e Lorenzo non ci eravamo visti per fare il progetto e neanche con i ragazzi così non sapevo come avrei potuto riconoscerli quella sera stessa. In realtà avevo chiesto a Chiara la quale però non aveva voluto dirmi come si sarebbe vestita. Non era un vero e proprio ballo in maschera, cioè non ci si doveva vestire per forza da qualcosa bastava solo rendersi un po' irriconoscibili ed è per questo che io optai per il mio vestito preferito, delle decolletè e un paio di guanti che arrivavano fino al gomito il tutto rigorosamnete blu notte. Inoltre mi misi una parrucca nera con dei boccoli che arrivavano a metà schiena, un ciondolo a forma di cuore e una maschera del colore dell'abito impreziosita da qualche Swarovski. In effetti ero ben poco riconoscibile. Per una volta evitai di prendere il motorino e mi feci accompagnare dall'autista perché mio padre non era ancora tornato a casa quando uscii di casa alle nove.

 

La palestra era stata tutta adornata per via del ballo e non la si riconosceva nemmeno, infatti per l'occasione erano state tolte sia le reti da pallavolo che le varie spalliere. La palestra nonostante fosse molto grande non poteva ospitare tutti gli alunni così il preside aveva deciso che a questo ballo potessero partecipare solo gli studenti del triennio. Alle pareti c'erano attacati vari tavoli con il buffet, in fondo alla stanza c'erano il bancone per ordinare da bere e la postazione del dj mentre in mezzo alla sala, la pista da ballo.

Per prima cosa mi diressi verso il bar e ordinai un bloody mary e mentre aspettavo che mi facessero il mio cocktail preferito mi arrivò un messaggio di Chiara.

"Mi dispiace ma sia io che Tommaso abbiamo la febbre quindi non possiamo venire.... mi dispiace tantissimo... quindi sarete solo tu e il tuo bel biondo dagli occhi verdi però non so come si vestirà... Divertiti! Chiara"

"Non fa niente, guarite presto tutti e due! Un bacio, Giorgia! P.S. La smettete tra tutti di chiamare Lorenzo in quel modo? Che poi non è neanche mio..." le risposi dopo qualche minuto. La sua risposta fu breve ma diretta.

"Non ancora..." mi scrisse soltanto, al quale non risposi. Dopodiché arrivò il mio cocktail, lo bevvi ed andai a ballare. In pista incontrai alcune mie compagne di classe molto simpatiche ma di Lorenzo nessuna traccia. Quasi a fine serata visto che ero stanca andai a sedermi ma dopo qualche minuto mi si avvicinò un ragazzo con uno smoking nero, era moro ma anche lui come me poteva avere una parrucca e due occhi verdi proprio come quelli di Lorenzo. Molto interessante... anche quando non c'è tu pensi a lui... allora lo vuoi ammettere si o no che ti piace??? mi disse la mia coscienza, ma come al solito la ignorai bellatamente.

"Vuoi ballare?" mi chiese il ragazzo, ma per la confusione non riuscii ad identificare la sua voce. Mi limitai ad annuire e lo seguii in pista, una volta arrivati lì il dj fece un annuncio.

"Adesso rallentiamo un po'..." disse il dj. prima di mettere Hero di Enrique Iglesias, che era una delle mie canzoni preferite.

Iniziammo così a ballare su quelle dolci note e continuammo per tutta la fine della serata, fino a quando il dj ci annunciò che l'ultima canzone sarebbe stata I look after you dei The Fray che era la mia canzone preferita in assoluto. Io e lo sconosciuto misterioso ballammo senza scambiarci quasi una parola. Era quasi finita la canzone, eravamo all'ultimo ritornello quando lo sconosciuto mi tirò a sè e mi baciò.

All'inizio era solo un bacio a stampo che non respinsi non so nemmeno io il perché, ma poi divenne sempre più passionale e lo approfondimmo. Era bello baciarlo, era uno di quei baci dolci ma passionali al tempo stesso che avevo ricevuto poche volte in vita mia. Quando ci staccammo il cantante stava per dire l'ultimo verso della canzone.

"You're so beautiful to me" disse lo sconosciuto con lui e poi lo ripetè. A quella frase gli sorrisi ma guardai l'ora e mi accorsi che il mio autista mi stesse aspettando fuori.

"Scusa ma adesso devo andare..." gli dissi e corsi via.

Quando me ne andai già metà delle persone se ne erano andate. Uscii ma non vidi il mio autista bensì mio padre gli corsi in contro e salii sulla sua Range Rover. Tornammo a casa in pochi minuti. Mi struccai, mi cambiai e mi misi a letto ripensando sempre allo sconosciuto e alle sue soffici calde labbra. Mi ripromisi di scoprire chi fosse chiedendo l'aiuto di Chiara ma non so perché ogni volta che pensavo a lui mi si sovrapponeva l'immagine di Lorenzo. Ammttilo tu avresti voluto che a baciarti e a dirti di essere fantastica fosse stato Lorenzo... in quei giorni la mia coscienza era tornata visibilmente alla carica.

 

La mattina successiva purtroppo dovetti andare a scuola nonostante fossi stanchissima. Naturalmente i due piccioncini non c'erano e molti ragazzi avevano preferito stare a casa a dormire, così ci ritrovammo ad essere io, Lorenzo e un altra decina di ragazzi.

"Allora Juls ti sei divertita ieri sera?" mi chiese Lorenzo appena mi sedetti accanto a lui.

"Molto anche se adesso sono stanchissima..." gli risposi.

"Io non molto, un bel caffè e ti senti subito meglio..." mi disse allegro.

"Sei sicuro di aver preso solo il caffé, perché sembri un drogato ad essere così allegro di prima mattina!" gli dissi ridendo.

"Niente droga solo felicità!" mi disse.

"E a cosa devo tutta questa felicità?" gli chiesi curiosa.

"Ma come siamo curiosi stamattina!!" mi disse.

"Si certo come no, parla quello che si interessa alla mia vita sessuale più del dovuto..." gli rinfacciai.

"Comunque ho solo conosciuto una ragazza..." disse. Chissà come mai mi dette fastidio quella sua uscita. Te lo dico io come mai, è perché sei gelosa... fece con fare da so tutto io la mia coscienza.

"Quindi sei felice perché hai fatto sesso??" gli chiesi.

"No, apparte che tutte le ragazze vorrebbero fare sesso con me ma no, non ci ho fatto sesso abbiamo solo ballato..." disse misterioso.

"Non è vero!!" gli dissi.

"Cosa che abbiamo solo ballato? In effetti non è vero ci siamo anche baciati..." mi disse. E a quel punto la mia coscienza mi spinse a credere ancora di più che fosse lui lo sconosciuto.

"Non è vero che tutte le ragazze vorrebbero venire a letto con te! Io per esempio non lo farei mai" riuscii a ricompormi in tempo per rispondergli. Si raccontalo a qualcun'altro...

"Vuoi scommetterci??" mi chiese in tono malizioso.

"Sono sicuro che non te ne pentiresti..." continuò con lo stesso tono.

"Mmh fammici pensare... NO!!" dissi con tono serio ma poi scoppiai a ridere.

"Adesso ti prendi anche gioco di me! Andiamo proprio bene!" disse con tono fintamente offeso.

"Sai come stanno gli ammaliti?" gli chiesi cambiando argomento.

"Sempre con la febbre e ieri Tommaso mi ha anche lasciato da solo..." mi disse.

"Ma povero il piccolo Bubu che è rimasto tutto solo" gli dissi prendendolo un po' in giro ma dopo Lorenzo iniziò a farmi il solletico.

"Dai Lorenzo smettila..." gli dissi mentre ridevo per il solletico.

"Eh no! Mi dispiace Juls ma tu mi hai preso in giro e adesso paghi pegno..." mi disse ridendo anche lui.

"Ok mi dispiace tanto perdonami... Bubu!!" gli dissi continuando a prenderlo in giro.

"Capuleti e VanDerKlaus se volete potete continuare in bagno dove avrete certamente più privacy!" ci disse la prof d'inglese.

"Non si preoccupi andiamo subito..." disse Lorenzo.

"Non lo stia a sentire prof è un po' rincitrullito ultimamente" le dissi.

"Non è vero!" disse lui indignato.

"Vabbè quando i due innamorati avranno finito inizieremo la lezione..." mi girai verso Lorenzo gli feci la linguaccia e mi misi a seguire la lezione.

 

Angolo dell'autrice:

 

Sesto capitolo, dal titolo si capisce subito di che parla... comunque tornando a noi, chi sarà mai il ragazzo con cui ha ballato e ha anche baicato la nostra Giorgia? Eh sapessi... nel prossimo capitolo accadrono tante cose...

 

Ma veniamo ai ringraziamenti: Cate96 e ARI54600 per avermi recensito. RossDirectioner, ro_chan e gaiamo95 per aver messo I Look After You tra le seguite.

Un bacio a tutte voi che mi leggete! Spero vi piaccia e fatemi sapere che cosa ne pensate!

Alla prossima!

Vale

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Capitolo 7
*** Who Am I? I'm Her Boyfriend ***


I Look After You

 

Capitolo 7: Who Am I? I'm Her Boyfriend

 

Anche quella lunga ed estenuante giornata finì. Quando la campanella suonò uscii seguita da Lorenzo. Eravamo accanto alla sua Ferrari California blu a parlare.

"Ti va bene se oggi pomeriggio ci vediamoper il progetto?" mi chiese.

"Dì la verità vuoi soltanto convincermi a venire a letto con te, non è vero?" gli risposi scherzando.

"Uffa mi hai scoperto!" mi disse scherzando.

"Comunque per me va bene, alle quattro a casa tua?" gli dissi.

"Ok, ma perché non facciamo mai a casa tua?" mi chiese.

"Sai non mi piace fare sesso a casa mia, sennò poi girando per casa ci penso troppo" dissi scherzando per deviare la sua domanda e non dirgli la verità.

"Ah ti capisco..." disse scherzando anche lui. Per fortuna il mio piano aveva funzionato.

Detto questo tornai a casa.

 

Iniziammo a fare il progetto in camera sua seduti alla sua scrivania come al solito ma fummo subito interrotti da sua sorella, con la quale avevo stretto un bel rapporto infatti ogni volta che mi vedeva mi saltava in braccio.

"Ciao Gioggia!" mi disse, era ancora piccola e quindi non riusciva a dire bene il mio nome.

"Ti sei divertita oggi all'asilo Lù?" le chiese suo fratello. Quando parlava con sua sorella cambiava completamente si vedeva che gli voleva un bene enorme e che probabilmente sarebbe stata un padre fantastico... Continua a dire che non ti piace adesso! Mi sfidò la mia coscienza.

"Si tantissimo..." gli rispose la bambina.

"Lù vieni a fare merenda e lascia tuo fratello e Giorgia studiare in pace!" le disse sua madre.

"Ciao Giorgia, come stai?" disse poi rivolgendosi a me.

"Salve signora, sto bene grazie..." le risposi educatamente.

"Chiamami pure Francesca sennò mi fai sentire vecchia" mi disse lei.

"Comunque ho portato lo smoking che hai usato ieri sera in tintoria..." Francesca continuò a parlare ma non la sentii troppo presa dal fatto che Lorenzo ieri sera avesse lo stesso abito dello sconosciuto. Giorgia sei tanto brava a scuola ma avvolte non brilli d'intelligenza non è che avesse lo stesso vestito dello sconosciuto, lui era lo sconosciuto disse tutta convinta la mia coscienza. Dopodiché sua madre e sua sorella uscirono e ci dissero che andavano ai giardini per evitare di disturbarci ancora. Ma fummo interrotti di nuovo.

 

Avevamo ripreso a studiare da ormai mezz'ora quando mi squillò il cellulare.

"Per fortuna che stavamo solo studiando sennò il mio amico dei piani bassi con tutte queste interruzioni si sarebbe già suicidato" mi disse maliziosamente ed io prima di rispondere in risposta gli tirai una botta sulla spalla.

"Io continuo a ripeterti che sei manesca e che sei vuoi provare il sadomaso io sono qui!" mi disse ridendo, ma la sua durò finchè non gli risposi.

"Eh chi ti dice che io non l'abbia già provato..." la mia risposta lo lasciò si sasso. Presa dal ridere per la sua faccia buffa risposi al telefono senza guardare chi fosse.

"Pronto?" dissi ancora ridendo ma smisi quando sentii chi c'era dall'altra parte del telefono.

"Giorgia finalmente mi hai risposto!" mi disse.

"In realtà non avevo visto fossi tu Marco, infatti adesso riattacco..." a quel nome Lorenzo rizzò le orecchie interessato.

"No ti prego non riattaccare, fammi spiegare!" mi suppliccò.

"Cosa devi spiegarmi? Cosa? Non è un po' troppo tardi per le spiegazioni? Mi dovevi spiegare prima quando ero ancora a Milano non adesso" gli chiesi.

"Non è come sembra!" mi disse.

"Dimmi che non l'hai detto davvero? E allora dimmi il 69 è una nuova posizione Yoga!" dissi attirando ancora di più l'attenzione di Lorenzo.

"No Giulietta quello è stato un errore... Io ti amo!" mi disse.

"Primo non chiamarmi Giulietta che mi fa incazzare, secondo se ami qualcuno non lo tradisci e terzo ora mi stai parlando perché ti mancano i miei soldi? Hai scoperto che in realtà Sara non è poi tanto ricca?" gli risposi arrabbiata.

"No tesoro è che ho capito di aver sbagliato..." mi rispose.

"Dovevi capirlo prima e non dovevi metterti con lei..." dopodichè stavo per riattaccare ma Lorenzo mi fregò il telefono dalle mani. Della loro conversazione sentii solo quello che diceva Lorenzo.

"Non provare a chiamarla più brutto bastardo, sennò ti giuro che vengo lì a Milano e ti spacco la faccia... Chi sono io? Sono il suo ragazzo" dopodichè riattaccò e mi porse il telefono.

"Questo è tuo" mi disse.

"Grazie" risposi semplicemente.

Avevo provato a restare forte e non piangere duarante la chiamata ma appena riagganciò scoppiai a piangere. Me ne fregai di essere davanti a Lorenzo del mascara che colava di tutto insomma. Quello che non mi aspettavo era che Lorenzo mi attirasse a se per abbracciarmi.

"Dai Giorgia non piangere, è un cretino non merita le tue lacrime..." mi disse dolcemente.

"La cretina sono io qui..." gli dissi tra una lacrima e l'altra.

"Dai che non è vero. Se vuoi parlare io sono qui..." mi disse ma visto che non sembravo riprendermi dalla mia crisi di pianto.

Mi prese in braccio e mi appoggiò sul suo letto, dove poco dopo si sedette anche lui riattirandomi a se e appoggiando la mia testa sul suo petto e dove col mio orecchio potevo sentire chiaramente il battito del suo cuore. Dopo un po' mi calmai, lui se ne accorse e infatti mi chiese.

"Vuoi parlarne? Vedrai che dopo starai meglio..." mi disse.

"Non credere che pianga perché lo amo ancora... non si possono provare sentimenti positivi per una persona del genere è perchè mi sento una stupida!" gli dissi.

"E allora di grazia dimmi perché ti senti una stupida?" mi chiese.

"Perché mi sono fidata di lui e lui mi ha tradito... con la mia migliore amica per giunta e per quanto ne so anche per un sacco di tempo sono stati insieme senza dirmelo e la cosa peggiore è che tutti lo sapevano" gli spiegai.

"Che stronzo... Scusa non volevo interromperti continua pure" disse.

"Eh niente, tutto qui..." gli dissi.

"Come hai fatto a saprelo?" mi chiese.

"Nel modo peggiore possibile..." dissi.

"Li hai beccati mentre erano a letto insieme?" mi chiese.

"Eh già e come se non bastasse gli ho sentiti mentre parlavano di me e lui gli diceva che stava con me solo perchè ero ricca e che amava solo lei" spiegai.

"Mi dispiace Juls, anche averti chiamato in quel modo all'inizio" mi rispose.

"Non ti preoccupare non potevi saperlo, scusa ma io non ce la faccio a rimettermi a studiare ti dispiace se me ne torno a casa?" gli dissi.

"Ok anzi stavo per proportelo io, se vuoi ti accompagno..." mi chiese.

"Dai non ce n'è bisogno, magari hai da fare..." gli dissi.

"Allora vedilo come un ordine..." mi obbliogò.

"Ecco a proposito di questo, se vuoi puoi accompagnarmi... ad attraversare la strada" gli dissi.

"Come ad attraversare la strada?" mi chiese sbalordito.

"Scusa non te l'ho detto, ma vivo nella villa difronte alla tua, lo so che può sembrare una cosa infantile ma non te l'ho detto perché avevo paura che tutti voi non stesse con me per Giorgia ma per il suo patrimonio" gli dissi.

"Non ti preoccupare posso capirti... comunque prima ho avuto paura" mi rivelò con tono serio.

"Paura di cosa?" gli chiesi preoccupata.

"Quando ti ho preso il cellulare ho avuto paura che mi picchiassi" mi disse allaggerendo la tensione.

"Scemo! Mi hai fatto preoccupare!" gli risposi tirandogli un botta sul petto visto che eravamo ancora nella posizione iniziale. Nonostante abitassi dall'altra parte della strada volle accompagnarmi a tutti i costi.

 

Angolo dell'autrice:

 

Oh ma quanto possono essere dolci quei due insieme? Come direbbe la coscienza di Giorgia sono da diabete... comunque bando alle ciance e ciancio alle bande: eccoci finalmente al capitolo 7.

 

Ma veniamo ai ringraziamenti: Cate96 per la recensione, chiunque abbia messo questo mia storiellina tra le seguite, ricordate o preferite e grazie anche a chi la ha letta semplicemente.

Alla prossima, Vale

 

P.S. Leggete e recensite...

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Capitolo 8
*** Journey ***


I Look After You

 

Capitolo 8: Journey

 

Il weekend passò e così finalmente quel lunedì mattina i piccioncini tornarono a scuola guariti dalla febbre.

Alla prima ora la prof d'inglese ci diede una fantastica notizia.

"Visto che l'altra mia quarta ha avuto un provvedimento disciplinare, porterò voi in gita a Roma settimana prossima! Ragazzi si parte mercoledì prossimo alle cinque, quindi vi voglio tutti qui minimo dieci minuti prima" disse la prof tutta contenta come del resto tutta la classe, magari un po' meno felice per l'ultima frase, ma pur sempre al settimo cielo.

 

Le ore passarono e finalmente arrivò l'intervallo dove potei parlare con i miei nouvi amici della gita.

"Uffa però le cinque è troppo presto a che ora dovrò alzarmi?" disse scocciato Tommaso.

"Se vuoi andare a New York dall'Italia e quello l'orario per partire ma purtroppo mio padre non mi farà mai andare in motorino a quell'ora e non mi va neanche di far alzare l'autista all'alba e mio padre settimana prossima sarà tutto il tempo a Dubai" risposi a Tommaso. Tanto ormai mi fidavo di loro quindi dissi tutto liberamente.

"Se vuoi ti accompagno io Juls..." mi propose Lorenzo.

"Tanto attraverso la strada ti suono tu sali in macchina e veniamo qui a scuola" continuò con la sua proposta.

"Ok grazie" risposi semplicemente.

"Va bene allora ti passo aprendere alle quattro e mezza" disse.

Con la scusa dell'andare in bagno Chiara mi prese da parte per parlarmi.

"Quanto siete carini insieme tu e Lorenzo!" disse appena fummo sole.

"Chiara cosa ti sei fumata? Noi siamo solo amici..." le chiesi.

"Visto c'è già un noi" mi attaccò.

"Ma Chiara era così tanto per dire" mi difesi.

"Comunque da quello che mi hai raccontato che è successo venerdì sembrate molto più che amici, per esempio non ha mai fatto un cosa del genere per me eppure noi siamo amici" disse lei calcando molto l'ultima parola.

"Chiara ora è tardi dobbiamo tornare in classe.." le dissi ed uscii dal bagno.

"Tanto non ti preoccupare che il mio piano funzionerà" mi urlò in corridoio difronte a tutti anche ai ragazzi.

"Quale piano?" mi chiese Tommaso.

"Niente, lascisa stare la tua ragazza si fa di cocaina..." gli risposi con uno dei miei toni più sarcastici.

 

Il mercoledì successivo arrivò e alle quattro e venticinque ero già pronta con il mio trolley pieno zeppo di vestiti, contando che saremmo stati fuori solo tre giorni.

Alle quattro e trenta puntuale come un orologio svizzero, Lorenzo suonò al mio citofono.

"Ben svegliata Juls!" mi disse non appena mi vide uscire dal cancello di casa mia. Naturalmente lui era sempre bello come il sole anche quando il sole non c'era perchè erano ancora le quattro di mattina. Indossava un paio di jeans scuri, una felpa abbinata a questa e le sue Hogan preferite.

"Buongiorno anche a te! Sunshine!" lo presi in girò per la sua allegria anche di prima mattina.

"Faccio finta di non sentirti perché sono troppo di buon umore stamattina" mi disse.

"E perché sei felice di esserti alzato presto, Sunshine?" gli chiesi.

"Ma no sciocchina è perché andiamo in gita..." mi disse al quale risposi con un indistinto mugugno.

"Comunque si va con la Ferrari e sentiti pure libera di fare nuove esperienze da raccontare al tuo amico Matt.." mi disse maliziosamente alchè gli tirai una botta sul braccio.

"Juls sei ancora troppo manesca" mi disse prima di salire in auto.

 

Arrivammo a scuola a un quarto alle cinque, mettemmo i nostri bagagli sul pullmann e salimmo a bordo aspettando che arrivassero tutti gli altri anche quei due ritardatari di Tommaso e Chiara. Ci sedemmo sulla stessa fila ma io a destra e lui a sinistra così per fare il viaggio tutti insieme.

"Cavolo Lorenzo per essere un ragazzo te ne porti dietro di cose" gli dissi rivolgendomi al suo trolley.

"Non è colpa mia se voglio sempre avere tutto con me..." mi giustificò lui.

"Sei sicuro di non essere gay? Sai è la stesa cosa che dico tutti gli anni a mio padre quando partiamo per le vacanze..." lo presi un po' in giro.

"Sono sicurissimo... E se vuoi te lo dimostro anche" mi disse con tono malizioso.

Finalmente per ultimi arrivarono anche i piccioncini.

"Senti Lorenzo ti metteresti accanto a Giorgia che voglio stare accanto a Chiara?" gli chiese Tommaso. Anche se ci avrei messo la mano sul fuoco che fosse tutto parte del piano di Chiara.

"Eh va bene ma solo perché sono molto di buon umore stamattina" disse Lorenzo.

Così Lorenzo si mise accanto a me, però tirai Chiara verso di me e gli dissi.

"Chiara stai giocando col fuoco..." e la lasciai andare.

"Cosa ti ha detto Giorgia?" chiese Tommaso a Chiara.

"Niente solo che ha portato tutti i suoi completini intimi sexy" mentì.

"Non è vero!" risposi stizzita.

"Peccato" disse Lorenzo.

Sbadigliai per il troppo sonno e Lorenzo se ne accorse.

"Se vuoi appoggiarti e farti un pisolino io sono qui" e mi porse la sua spalla che accettai volentieri.

"Grazie" gli dissi.

"Di niente" mi rispose semplicemente, dopodichè mi addormentai e mi risvegliai solo a fine viaggio.

 

"Belli addormentati! Svegliatevi! Siamo arrivati" ci disse Chiara. A qunato pare non era la sola ed essermi addormentata infatti anche Lorenzo dormiva appoggiato sulla mia testa.

"Finalmente! Ce ne avete messo di tempo! Anche se eravate così carini e dolci mentre dormivate vi ho dovuto svegliare" ci disse la mia amica.

"Non ti preoccupare che appena mi sveglio te la faccio pagare!" dicemmo all'unisono io e Lorenzo.

 

Angolo dell'autrice:

 

Eccoci alla fine dell'ottavo capitolo, lo so è un po' corto non vi preoccupate che il nove vi ripagherà...

 

Dopo questo piccolo, diciamo pure inesistente spoiler, torniamo a noi. Ringraziamenti: allora la mia cara e 'dolce' barbielija Cate96 e ARI54600 per avermi recensito, poi MimiVampirePrincess e ResistiVinci per ever messo la mia storiella tra le preferite e at last but not at least (troppo da oscar??) anna1993, RossDirectioner, ro_chan,
smokerhope e xlovestyles per averla messa tra le seguite...

 

Vi ricordo la pagina facebook che ho insieme a Cate96:

http://www.facebook.com/pages/Never-for-a-vampire-its-a-very-long-time/101203253340686

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Capitolo 9
*** Sleep With Me ***


I Look After You

 

Capitolo 9: Sleep With Me

 

Appena arrivati mandai un messeggio a mio padre per farglielo sapere ma stranamente non mi rispose. Dopo essere arrivati a Roma ci portarono all'albergo, dova lasciammo le nostre cose. Eravamo in stanze doppie, ognuna con un letto a due piazze, io con Chiara e Lorenzo con Tommaso. La loro stanza era la porta accanto alla nostra. Subito dopo essere entrata, Chiara iniziò a fare le sue solite battutine.

"Dovevate vedervi mentre dormivate! Eravate così carini!" mi disse con gli occhi a cuoricino.

"Quante volte devo dirti che a me Lorenzo non piace?!?" chiesi scocciata.

"In effetti potete vedervi visto che vi ho fatto una foto!" disse ignorandomi completamente.

"E ora dimmi che non siete carinissimi insieme!" mi disse lei mentre mi mostrava la foto sul suo cellulare. Io avevo la testa sulla sua spalla e le mani sul suo petto mentre lui aveva una mano sulle mie spalle per attirarmi a sè. A quella visione mi naque spontaneamente un sorriso e Chiara se ne accorse.

"Dimmi perché se non ti piace stai sorridendo come un'ebete?" mi chiese sfacciatamente.

"Non sto sorridendo come un'idiota" mi difesi.

"Si certo come no, raccontalo a qualcun'altro..." disse sarcastica.

"Comunque non mi hai risposto" continuò dicendomi.

"Sì mi piace, ok? Sei contenta adesso?" sbottai.

"Sì molto... Ora si passa alla fase successiva del mio piano..." disse tra se e se ma non accorgendosi di averlo detto ad alta voce.

"Chiara non ti azzardare! Hai già fatto abbastanza stamattina..." le dissi leggermente arrabbiata.

"Non ti preoccupare cara non hai ancora visto niente..." disse con fare cospiratorio.

Dopodiché se ne andò lasciandomi in mezzo alla stanza come una scema.

 

Avevamo passato tutto il resto della giornata in giro per la città finchè non fece buio e decidemmo di tornare all'hotel per cambiarci e poi scendere per la cena. Io e Chiara salimmo nella nostra stanza e iniziammo a chiaccherare.

"Cosa ti metti stasera?" mi chiese a un certo punto.

"Ma non lo so..." gli risposi.

"Ok allora scelgo io..." mi disse con l'aria di una che la sapeva lunga.

Mi scelse una minigonna grigia, un top nero e scarpe col tacco abbinate, tutto sommato non era male mi sarei aspettata qualcosa di molto peggio. Ma tirai un sospiro di sollievo troppo presto.

"E metti questi come biancheria..." mi disse passandomi un reggiseno nero di pizzo con le culotte abbinate.

"Perché? Quella che ho addosso va benissimo..." le dissi mentre mi iniziavo a vestire. "No, mettiti queste... se tu dovessi avere un incontro ravvicinato con Lorenzo non vorrai di certo fare la figura della dodicenne??" disse con nonchalance.

"Incontro ravvicinato? Non è mica un alieno e comunque non so nemmeno io perchè li ho portati" le risposi.

"Il motivo è semplice: il tuo subconscio vuole farlo con Lorenzo..." mi rispose come se fosse ovvio quello che aveva appena detto.

"Perché le ho detto che mi piace..." dissi parlando ad alta voce con me stessa ma prendendo la biancheria che mi stava porgendo e dirigendomi verso il bagno a cambiarmi. Quando uscii dal bagno Chiara era già vestita, aveva scelto un vestito rosa lungo fino al ginocchio e un paio di decolleté nere, prendemmo la giacca ed uscimmo.

Dovevamo mangiare nel ristorante dell'albergo con tutti i nostri compagni, la classe era divisa in tavoli da quattro che erano già tutti pieni ma per fortuna Tommaso e Lorenzo ci avevano tenuto i posti nel loro.

"Ciao paperotto, ciao Lorenzo!" fu il saluto di Chiara per i ragazzi. Salutai anch'io e una volta tolte il cappotto ci sedemmo a mangiare.

 

La cena trascorse abbastanza tranquilla finchè Chiara, quando avevamo finito di mangiare il secondo, si alzò.

"Scusate ragazzi ma non mi sento molto bene, me ne torno in camera" ci disse.

"Vuoi che ti accompagno?" le chiesi gentilmente.

"No non c'è bisogno l'accompagno io, tu resta pure a mangiare..." mi disse Tommaso.

"Giorgia mi daresti la tua chiave che ho lasciato la mia in camera?" mi chiese Chiara con la faccia da cucciolo.

"Certo, me la riporti tu Tom?" gli chiesi porgendogliela.

"Veramente io sono stanco, appena l'ho accompagnata me ne vedo a letto anch'io..." mi disse Tommaso.

"Non ti preoccupare, quando hai finito basta che bussi e io ti apro..." mi disse Chiara.

"Vabbene allora buonanotte!" dissi a due piccioncini.

Solo quando se ne furono andati mi accorsi di essere rimasta sola con Lorenzo. Oddio e adesso? Di cosa parliamo? Mi chiesi tra me e me. Non lo so parlate del meteo disse sarcastica la mia coscienza. Ma per fortuna arrivò il cameriere a chiederci se volevamo il dolce così io presi delle fragole e Lorenzo il gelato al cioccolato.

"Fragole eh? Io una volta ho fatto un giochino con quelle..." mi disse maliziosamente, io cercai di non imbarazzarmi e di rispondergli a tono.

"Io ne ho fatto uno con fragole, gelato al cioccolato e panna montata..." riuscii a rispondergli.

"Che ne dici se andiamo in camera mia e me lo mostri?" mi chiese abbassando di un tono la voce che non mi permise di capire se dicesse sul serio o se stesse scherzando come suo solito. Non risposi perché arrivò il cameriere con i nostri ordini.

"Ecco a voi" ci disse e se ne andò. Io iniziai a mangiare le mie fragole senza però smettere di pensare che razza di giochino ci aveva fatto Lorenzo con quelle. Intuì i mie pensieri e infatti mi disse.

"Non te lo dirò mai cosa ci ho fatto, al massimo te lo posso mostrare..." mi sussurò in uno orecchio che mi fece rabbrividire tutta la schiena.

"Allora mi sa che rimarrò con questa curiosità..." fu il mio turno di farlo rabbrividire visto che mi ero sporta anch'io per sussurargli in uno orecchio.

Dopodichè tornai a mangiare il mio dolce guardando di tanto in tanto Lorenzo che mangiava sensualmente il suo gelato.

"Non c'è bisogno che mangi così il gelato perché tanto non cambio idea..." dissi prendendolo un po' in giro. Anche se in realtà avevo già cambiato idea perché per ogni cucchiaino che mangiava dopo si leccava le labbra e avevo una voglia matta di baciargliele. Quando tu ti sarai ripresa da Ormonolandia qui c'è un ragazzo con cui fare sesso disse la mia coscienza, ma come mio solito la ignorai.

"Peccato ed io che pensavo di averti fatto ricredere... Sai con le altre ragazze funziona..." disse ed io feci per parlare ma mi interruppe.

"Lo so tu non sei come le altre ragazze..." finì di dire.

Finimmo il dolce e iniziammo ad andare nelle nostre camere.

 

Una volta arrivati alla sua lo salutai.

"Buonanotte Lorenzo!" gli dissi e feci per andarmene.

"Ma come non mi dai nemmeno il bacio della buonanotte..." mi disse fintamente sconvolto.

"Sei sicuro di non volere lo schiaffo della buonanotte?" gli chiesi scherzosamemte.

"Vabbene buonanotte Jules... comunque per qualunque cosa sai dove trovarmi" mi disse con tono malizioso prima di baciarmi nel solito posto cioè sulla guancia ma ad un millimetro dalle mie labbra.

Poi me ne andai verso la mia camera ancora un po' frastornata per quel bacio sulla guancia dove si era soffermato un po' troppo per i miei gusti per un bacio a stampo qualsiasi.

 

Arrivai alla mia stanza e bussai alla porta aspettando che Chiara mi aprisse. Infatti dopo qualche secondo la mia amica spuntò alla porta con solo l'accapatoio addosso. Mi chiesi il perchè ma subito dopo trovai una risposta alla mia domanda.

"Chiara chi è?" sentii chiedere Tommaso.

"Giorgia" disse rivolgendosi a lui poi si girò verso di me e disse "Senti Giorgia potresti lasciarmi la camera?" mi chiese con la faccia da cucciolo bastonato.

"E dove andrei a dormire?" le chiesi.

"Non ci sono altre camere libere..." continuai dicendole.

"Potresti andare a dormire con Lorenzo?" propose e a quel punto mi si illuminò una lampadina.

"Non è che fa parte del piano per far mettere me e Lorenzo insieme?" le chiesi sospettosa.

"No! Ma cosa vai a pensare!" disse sconvolta.

"Solo che è da tanto tempo che io e Tommaso non possiamo stare un po' da soli... Ti prego, ti prego, ti prego!" mi disse ripetutamente per convincermi.

Sospirai ed infine risposi.

"Vabbene ma solo perché sono molto buona stasera..." acconsentii infine.

"Grazie Giorgia tu sì che sei mia amica!" mi disse quella pazza di Chiara mentre mi stritolava.

"Sì ma non te ne approfittare..." le dissi liberandomi della sua prese e avviandomi verso camera di Lorenzo. Chiara chiuse la porta e tornò da Tommaso.

 

Bussai alla porta di Lorenzo il quale venne ad aprirmi con la camicia slacciata e senza pantaloni ma con i boxeur.

"Non credevo venissi davvero, in tutti i sensi" mi disse e gli tirai una botta sul braccio come mio solito.

"Scemo!" lo ripresi. "Non sono qui per quello, è che Chiara e quel tuo amico mi hanno buttato fuori dalla mia stanza e spedita qui da te..." gli risposi.

"Ah ecco dov'era Tommaso" disse illuminato.

"E chi sono io per negare a una ragazza di dormire con me?" chiese retoricamente.

"Fai poco lo stupido e fammi entrare..." gli dissi e così fece si scostò leggermente ma non molto perché quando passai il mio braccio sfiorò i suoi muscoli.

Una volta dentro mi accorsi di non avere niente da mettermi per dormire e i vestiti che avevo erano fin troppo scomodi per i miei gusti.

"Non è che avresti qualcosa da darmi per dormire?" gli chiesi speranzosa.

"Se vuoi puoi dormire anche nuda non mi sconvolgi mica..." e queste parole gli valsero la seconda botta della serata.

"Quanto siamo permalose stasera!" mi disse.

"Comunque se vuoi puoi prendere una mia maglia dalla valigia..." continuò a dire mentre si tolse del tutto la camicia e si mise a letto.

"Non avrai intanzione di dormire così spero?" gli chiesi mentre cercavo una maglia. Ma non mi rispose così presi la prima maglia che trovai ed andai in bagno a cambiarmi. Solo quando me la misi mi accorsi essere una maglia della mia band preferita i The Fray che per quanto lunga fosse visto che Lorenzo era almeno quindici centimetri più alto di me mi copriva a malapena le culotte che ricordai di avere indossato prima di uscire. Maledissi Chiara e tornai in stanza. Mi sdraiai nel letto e cercai di dormire ma appena Lorenzo si accorse della mia presenza si girò verso di me.

"Ottima scelta quella è la mia maglia preferita ma devo dire che a te sta meglio che a me!" mi disse.

"Ti piacciono i The Fray?" gli chiesi come se stessimo chiaccherando normalmente e non come se fossimo mezzi nudi nello stesso letto.

"Sono la mia band preferita..." mi rivelò.

"Anche la mia..." gli dissi.

"Davvero? E qual è la loro tua canzone preferita?" mi chiese.

"Decisamente I look after you" ammisi.

"Piace molto anche a me infatti ho pagato il dj per metterla durante il ballo!" e quella frase mi ricordò il bacio con lo sconosciuto che secondo la mia coscienza era Lorenzo. Chiaccherammo ancora per un po' ma poi il sonno ebbe la meglio.

 

Angolo della'autrice:

 

Eccoci al nono capitolo.... Chiara inizia a mettere in atto il suo piano per fargli mettere insieme. Ci riuscirà? Lo scoprirete solo vivendo, ehm... volevo dire leggendo. Lorenzo e Giorgia dormono insieme per colpa/merito (dipende dai punti di vista) di Chiara e chissà coasa succederà?

 

Spero vi piaccia anche questo capitolo e mi raccomando fatemi sapere che ne pensate... Ci vediamo presto!

Vale

 

P.S. Volevo ringraziare Cate96 e MimiVampirePrincess per avermi recensito... Grazie ragazze!

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Capitolo 10
*** I'm Afraid... ***


I Look After You

Capitolo 10: I'm Afraid

Quella mattina mi svegliai abbracciata a qualcosa di caldo. Aprii gli occhi e mi accorsi di non essere nella mia stanza e solo dopo ricollegai di essere a Roma in gita. Allora che cos'era quel 'qualcosa di caldo' a cui ero abbracciata? Mi bastò alzare di poco la testa per capire cosa fosse o meglio chi e cioè il petto muscoloso di Lorenzo. Alzai ancora un po' la testa e vidi due occhi verdi come degli smeraldi fissarmi.
"Buongiorno Juls! Finalmente ti sei svegliata!" mi disse e appena lo fece cercai di scostarmi da lui ma le sue mani dietro la mia schiena me lo impedirono. Avevo entrambe le mani appoggiate al suo petto e la mia testa su di esse mentre una mia gamba gli cingeva una fianco e l'altra tra le sue invece le sue mani dietro la mia schiena mi stringevano possessivamente a lui.
"Mi potresti lasciare andare?" gli chiesi acidamente e con falso tono gentile.
"Scusa ma non sono ancora sveglio del tutto e se mi si sveglia bruscamente poi sono intrattabile tutto il giorno ..." mi disse avvicinandosi ancora di più a me.
"Si certo come no! Ma qualcuno lì sotto invece è sveglissimo!" gli feci notare riferendomi 'al suo amico del sud' come lo aveva definito lui qualche giorno prima quando eravamo a casa sua.
"Che c'è? Sono soltanto un bravo soldato che ogni mattina rispetta l'alzabandiera! E poi non è colpa mia se ho un ragazza mezza nuda nel letto!" alle sue parole mi accorsi che la maglietta era salita fino a scoprirmi anche la pancia.
"A proposito belle culotte Juls!" continuò.
"Che ne dici se questo bravo soldato si va a fare una doccia? Magari ghiacciata?" gli proposi. Il fatto che si fosse eccitato non mi dava fastidio anzi mi sentivo quasi lusingata ma non glielo avrei mai detto sennò si sarebbe montato la testa.
"Se vuoi puoi venire con me?" mi chiese sempre col suo solito tono malizioso.
"Si certo come no!" gli risposi sarcastica.
"Ora puoi anche lasciarmi andare!" continuai.
"Perché non stai comoda così?" mi disse e gli tirai una botta sul petto che avevo dimenticato fosse nudo.
"Ti ricordo che come dici sempre tu sono violenta e che ho un ginocchio in mezzo alle tue gambe... quindi decidi attentamente cosa fare..." lo minacciai.
"Va bene! Ma quante storie!" disse scocciato e finalmente sciolse la presa sulla mia schiena.
"Sei così acida di prima mattina Juls" mi disse prima di entrare in bagno e farsi la doccia.

Lorenzo era in bagno da cinque minuti quando mi squillò il telefono, sperai fosse mio padre che non sentivo ormai da prima di partire per la gita ma ebbi una brutta sorpresa.
"Pronto?" risposi titubante.
"Signorina Giorgia? Sono l'assistente di suo padre la chiamo per dirle che..." mi disse ma io lo interruppi.
"È successo qualcosa a mio padre?" gli chiesi.
"Vede doveva andare da Dubai ad Abu Dhabi ieri mattina ma abbiamo perso ogni contatto. Abbiamo paura che sia stato rapito per il ruolo che ricopre..." mi disse.
"Cosa? Non può essere!! Ma non aveva una scorta o qualcosa del genere?" gli chiesi già iniziando a piangere ma cercando di trattenermi.
"Si ma sono scomparsi anche loro, la terrò informata dei possibili aggiornamenti" mi disse.
"Mi dica e sia sincero, quanto possibilità ci sono che non gli succeda niente?" gli chiesi.
"Se l'hanno rapito veramente non molte ma possono esserci altri motivi per cui non riusciamo a contattarlo, ora scusi ma mi stanno chiamando forse ci sono delle novità" disse.
"Va bene" dissi e riattacai. Dopo aver riattaccato non mi trattenni più e le lacrime uscirono a fiumi.

Dopo dieci minuti era ancora appoggiata alla spalliera del letto a piangere ed è cos' che mi trovò Lorenzo una volta uscito dal bagno già vestito con un paio di jeans scuri e una maglia bianca.
"Guarda che prima stava scherzando! Non dicevo sul serio che sei acida" mi disse ma non gli risposi.
"Juls stai bene?" mi chiese e stavolta gli risposi ma solo muovendo la testa.
"Che è successo?" mi chiese venendosi a sedere vicino a me. Non gli risposi perché mi squillò di nuovo il cellulare che avevo in mano.
"Pronto?" dissi con la voce rotta dal pianto notando che fosse lo stesso numero di prima e sperando ci fossero buone notizie.
"Signorina? Sono ancora io, senta le volevo dire che è stata ritrovata l'auto di suo padre ma di lui e della sua scorta nessuna traccia..." mi disse.
"Va bene, mi richiami se ha novità!" gli dissi e riattaccai.
"Juls chi era?" mi chiese Lorenzo preoccupato.
"Era ancora quel cretino del tuo ex?" continuò.
"No, era l'assistente di mio padre" gli risposi tra una lacrima e l'altra.
"Gli è successo qualcosa?" mi domandò ancora.
"Sì, è scomparso..." gli risposi.
"Non ti preoccupare che lo ritroveranno..." cercò di consolarmi.
"Hanno paura che l'abbiano rapito!" continuai a dirgli.
"E chi potrebbe mai averlo fatto?" mi chiese.
"In medio Oriente ci sono dei gruppi di ribelli che sono contrari all'estrazione del petrolio da parte delle multinazionali soprattutto da parte di quella di mio padre..." gli spiegai.
"Ma lui è qui in Italia, no?" mi chiese.
"No, è partito per Dubai domenica scorsa, e da mercoledì hanno perso i contatti con lui" gli dissi.
"Juls mi dispiace un sacco! Vieni qui!" e allargò le braccia facendomi segno di farmi abbracciare.
"Io ho paura, Lorenzo" ammisi stretta nel suo abbraccio.
"Non ti preoccupare Juls andrà tutto bene..." mi rassicurò.
In quel momento entrarono con la chiave di Tommaso i due piccioncini assatanati di sesso.
"Cosa avete fatto di eccitante stanotte?" chiese Chiara prima che si accorgesse che stessi piangendo.
"Cosa le hai fatto Lorenzo?" gli chiese quando finalmente se ne accorse.
"Io assolutamente niente..." le rispose anche parecchio arrabbiato.
"Allora che è successo?" chiesero incuriositi.
Così Lorenzo gli raccontò cosa fosse successo, una volta finito il suo racconto anche Chiara mi abbracciò.
"Vi dispiace se resto in camera oggi? Non mi va per niente di andare di uscire" gli chiesi.
"Non ti preoccupare, resta pure qui tanto so che non riusciresti ma a divertiti comunque!" mi disse Chiara.
"Se vuoi resto qui con te" mi propose Lorenzo.
"Non ce n'è bisogno..." tentai di oppormi ma fu tutto inutile.
Così restai in camera con lui e i due piccioncini gli feci andare in giro per Roma dicendogli che non dovevano perdersi anche loro quel giorno di gita.
Ancora abbracciata a lui e con le sue mani che mi accarezzavano la schiena per tentare di calmarmi mi suonò il cellulare.

 

Angolo dell'autrice 'schizzata':

 

Ecco il nuovo capitolino... Che dolce risveglio che ha la nostra Juls (scusate ma Lorenzino mi ha contagiata) ma poi le cose vanno decisamente male... chissà cosa accadrà? Chiara e Tommaso la vedono piangere e naturalmente pensano che sia colpa di Lorenzo... poverino ce l'hanno tutti con lui, povero cucciolo/Bubu <3 Lo so che questo capitolo non è il massimo ma il prossimo vi ripagherà ampiamente...

 

Vi vorrei ricordare la mia pagina di fb insieme a Cate96:

http://www.facebook.com/pages/Never-for-a-vampire-its-a-very-long-time/101203253340686

e la nostra storiellina sui vampiri:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=989836&i=1

 

Ma veniamo ai ringraziamenti:

 

Grazie a Cate96 , MimiVampirePrincess, ARI54600 che mi hanno recensito...

TVD forever Delena perché ha messo la mia storiella tra le preferite e topolina2012 per averla messa tra le seguite!

Dopo questo il mio sproloquio è finito! Spero che il capitolo vi piaccia! Alla prossima, Vale!

 

P.S. Fatemi sapere che ne pensate! Un bacio, Vale... <3

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Capitolo 11
*** Kisses Again ***


I Look After You

 

Capitolo 11: Kisses Again

 

"Pronto?" dissi con voce titubante.

"Sono ancora io! Senta ci sono delle novità..." iniziò a dirmi.

"Abbiamo ritrovato suo padre!" mi disse.

"E sta bene?" gli chiesi.

"Si sta bene, è appena arrivato qui ad Abu Dhabi!"

"Posso parlargli?" gli domandai.

"In questo momento sta spiegando cosa gli è appena successo all'emiro in persona... semmai la faccio richiamare più tardi" mi disse.

"No. Non si preoccupi resto in linea voglio parlargli il prima possibile" dissi fellice sapendo che mio padre stesse bene.

"Va bene" mi rispose semplicemente.

"Intanto potrebbe dirmi cosa gli sia successo con esattezza?" gli domandai.

"Certo! Allora come presumevamo hanno cercato di rapirlo, ma solo cercato, perché la scorta lo ha difeso bene ma per farlo c'è stato un conflitto a fuoco che ha danneggiato gravemente la macchina rendendola inutilizzabile! Quindi sono dovuti venire fin qui a piedi visto che i cellulari in mezzo al deserto non prendono" mi spiegò.

"Ma ci hanno messo così tanto? Da ieri mattina ad oggi addirittura?" gli chiesi.

"No sarebbero arrivati anche prima se non fosse che un guardia è rimasta ferita per proteggere suo padre" disse.

"E ora stanno tutti bene?" chiesi.

"Si la guardia è fuori pericolo mentre suo padre e gli altri bodyguards hanno solo qualche graffio ma niente di grave!" mi rincuorò.

"Grazie mille e ringrazi anche tutti gli altri!" gli dissi con tutto il cuore.

"Non si preoccupi ho fatto solo il mio lavoro... sta arrivando suo padre ora glielo passo" disse.

"Ciao tesoro!" mi salutò.

"Ciao papà come stai?" gli chiesi.

"Adesso che ti sento meglio..." mi disse.

"Sono così felice che tu stia bene" gli rivelai.

"Anch'io tesoro, senti questo inconveniente ci ha fatto ritardare quindi dovrò restare qui più giorni del previsto... dovrei tornare come minimo martedì prossimo" mi disse.

"Ok va bene allora ci vediamo quando torni, senti raccontami come è l'emiro di persona?" gli chiesi.

"Ma niente di che" disse scherzando "Se vuoi te lo faccio conoscere?" mi chiese.

"Solo se ha un figlio carino..." dissi anch'io scherzando.

"Suo figlio lo conosci già!" mi disse stupendomi.

"Ah sì? E quando l'avrei conosciuto? Io non me lo ricordo..." gli chiesi confusa.

"Ci hai parlato al telefono fino a poco fa" mi rivelò.

"Quindi il tuo assistente è un principe arabo?" chiesi dubbiosa.

"Non dargli retta non è il mio assistente è molto più importante nell'azienda di quanto voglia ammettere... ora scusa tesoro ma mi reclamano!" le disse.

Dopodichè lo salutai e riattaccai.

"Allora? Ci sono novità?" mi chiese Lorenzo.

"Sì grazie al cielo sta bene..." gli risposi.

"Meno male" fu la sua unica risposta.

"Grazie Lorenzo... per me tu ci sei sempre non so cosa avrei fatto se gli fosse successo qualcosa" dissi ma Lorenzo mi interruppe.

"Non ti preoccupare con te certe cose mi vengono spontanee..." dissi.

"Ho avuto tanta paura" gli rivelai.

"Non ti preoccupare adesso è tutto finito" mi disse e la sua frase mi fece ridere.

"Perchè ridi? Cosa ho detto di così divertente?" mi chiese.

"No è che sembra di essere in uno di quei telefilm dove la vittima viene liberata dal seriel killer di turno e il solito poliziotto figo gli dice adesso è tutto finito, peccato che al posto di un figo io abbia te" gli dissi.

"Ah perché io secondo te non sono figo?" mi chiese.

"Non ti rispondo perchè se ti dicessi di sì ti monteresti la testa ma se ti dicessi di no mi tormenteresti finchè non avresti avuto la risposta che vuoi, quindi sto zitta" gli risposi.

"Comunque se ti piacciono i poliziotti potevi dirlo prima, sono di ampie vedute se vuoi possiamo fare anche i giochi di ruolo e travestirci se questo mi rende figo" mi propose lui.

"A propisito di fighi..." dissi ricordandomi di aver appena parlato al telefono con un principe ereditario di cui non conoscevo neanche la faccia. Così cercai la sua foto su google. Non era affatto male anzi era un figo da paura peccato che Lorenzo mi fregò il cellulare come se fosse un bambino.

"Ridammelo!" gli dissi.

Ma lui era troppo alto rispetto a me e così non riuscii a toglierli il mio adorato cellulare dalle sue mani.

"Chi Fares Al Khalifa, Juls?" mi chiese.

"Niente è solo l'assistente di mio padre!" gli risposi.

"Ed è normale che l'assistente di tuo padre sia su wikipedia che dice che è un principe arabo?" mi chiese.

"Dettagli..." gli dissi.

"Ma è quello con cui eri al telefono?" mi domandò.

"Ma cos'è un interrogatorio?" chiesi forse un po' troppo inacidita.

"No la mia era solo curiosità..." disse.

"Non è che sei geloso che stessi parlando al telefono con un figo da paura, che è figlio di un emiro e che ha una voce molto sexy?" gli chiesi stuzzicandolo.

"Io geloso?!? Ma figuriamoci... e poi nessuno ha una voce più sexy della mia" mi disse abbassando la voce di un tono e rendendola davvero molto sexy ma questo naturalmente non glielo dissi perchè eravamo ancora molto vicini e miei brividi parlarono per me.

"Adesso mi ridaresti il telefono?" gli chiesi tentando di riprendermelo inutilmente.

"Se lo rivuoi devi darmi un bacio" mi ricattò.

"Ma non ci penso nemmeno..." gli risposi.

Gli tirai un pugno non molto forte nello stomaco ma che gli fece abbassare il telefono alla mia altezza e riuscii a prenderlo.

"Brava Juls! Giochi sporco e adesso ti faccio vedere io" mi mincciò, così mi prese in braccio come se fossi un sacco di patate e mi buttò sul letto dove poi venne anche lui e mi iniziò a fare il solletico.

Non so come ma mi ritrovai sotto di lui e con le mie labbra a un millimetro dalle sue. Lui si fermò a fissarle probabilmente indeciso sul da farsi e, dopo quelle che a me sembrarono ore ma che saranno stati al massimo pochi secondi, prese la sua decisione e posò le sue labbra sulle mie dolcemente. Quello che iniziò come un lento bacio a stampo in pochi secondi si trasformò in uno frenetico e passionale. Le sue labbra, il modo in cui baciava era lo stesso dello sconosciuto misterioso. Non è che forse la mia coscienza aveva ragione e la sera del ballo avevo baciato lui?

 

Angolo dell'autrice:

 

Allora... piaciuto il capitolo? Capitolo un po' monotono per la nostra Juls, suo padre sta bene, lei stava solo parlando con un principe ereditario e Lorenzo le ha fregato il cellulare: insomma niente di entusiasmante... Mi dimentico qualcosa? Ops, avete ragione alla fine i nostri bei cari protagonisti si baciano appassionatamente... che sbadata che sono.

 

Un po' di pubblicità:

l'altra mia storia insieme a Cate96 : Never Say Never

e la nostra pagina facebook: http://www.facebook.com/pages/Never-for-a-vampire-its-a-very-long-time/101203253340686

 

Ringraziamenti:

 

Cate96, MimiVampirePrincess e ARI54600 per avermi recensito...

DeliveranceDane ha messo la storiella tra le preferite, Piccola_Luna tra le ricordate e chiunque l'abbia messa tra le seguite... vorrei ringraziare anche te che leggi e basta...

 

Un bacione! Vale

 

P.S. Fatemi sapere che ne pensate!

 

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Capitolo 12
*** Who I Really Kissed ***


I Look After You

 

Capitolo 12: Who I Really Kissed

 

Ci stavamo baciando da interminabili minuti quando Tommaso entrò nella stanza usando la sua chiave.

"Ops scusate se vi ho interrotti" e se ne uscì proprio come era entrato.

Noi non lo avevamo calcolato per niente impegnati a fissarci a vicenda come eravamo.

"Quindi lui è chi ho baciato davvero al ballo in maschera..." credetti di averlo pensato e basta ma la sua faccia mi fece intendere di averlo detto ad alta voce.

"L'ho detto ad alta voce?" chiesi e lui annui, la cosa mi fece imberazzare. Non so nemmeno io il perché alla fin fine ci eravamo provocati dicendoci anche cose molto più sconce.

"Non ci posso credere di averti baciato e di non essermi accorto che fossi tu Juls..." mi disse.

Poi riprendemmo a baciarci ma fummo interrotti di nuovo questa volta da Chiara che entrò nella stanza con la chiave di Tommaso.

"Non ci posso credere il mio piano ha funzionato!" esultò saltellando su se stessa. Allora mi staccai da Lorenzo, che era ancora sopra di me, e lui le dissi.

"Chiara se non vuoi essere ammazzata seduta stante insieme al tuo paperotto è meglio che te ne vai entro cinque secondi" la minacciò mentre io mi limitai a fargli uno sguardo assassino.

"Non credevo che anche dopo che vi foste baciati sareste stati sempre così acidi tra tutti e due" ma l'ennesima nostra occhiata assassina la fece uscire definitivamente.

"Cavolo che io e te non possiamo mai fare niente che veniamo subito interrotti..." disse Lorenzo sconsolato.

"Scusa ma adesso devo andare a cambiarmi... tra poco si pranza e ho ancora addosso la tua maglia" gli dissi.

"Oh ma a questo possiamo rimediare subito" infatti me la tolse.

"Comunque non intendevo in questo senso..." gli dissi ma mi interruppe.

"Oh cazzo Juls!" disse.

"Che c'è?" gli chiesi stranita dalla sua reazione.

"Bel reggiseno Juls! Davvero molto bello..." fece il cretino e mi ricordai che il reggiseno che avevo era quello che mia aveva dato Chiara la sera precedente.

"Mi potresti lasciare andare?" gli chiesi per la terza volta nell'arco di poche ore.

"Perché dovrei?" mi chiese ma mi lasciò andare lo stesso.

"Perché se non andiamo a pranzo quella svampita di Chiara crederà che stiamo facendo chissà che cosa... e non mi va di sentire le sue battutine! Ma soprattutto dirmi che aveva ragione e che il suo piano ha funzionato..." dissi menzionando di nuovo il piano ero già stato abbastanza fortunata che non avesse chiesto nulla prima alle parole di Chiara.

"Quale piano?" mi chiese infatti.

"Niente, una sua scemenza..." gli risposi.

"E in cosa consiste?" mi domandò ancora.

"Solo nel farci fare sesso..." gli dissi.

"Ah allora sono d'accordo con questo piano!" disse tutto contento.

Tornai in camera e mi preparai per il pranzo, dopodichè passammo tutto il pomeriggio in giro per R oma e mangiammo fuori stavolta.

 

Tornati in albergo Chiara si fermò in camera di Tommaso per salutarlo. Dopo cinque minuti mentre mi stavo cambiando ed ero ancora in biancheria, la stessa di quella mattina, qualcuno aprì la porta ed io credendo fosse Chiara non mi voltai nemmeno.

"Cavolo Juls! Non avevo visto come stavi bene vestita così anche di dietro!" mi disse Lorenzo.

"Tu cosa ci fai qua?" gli chiesi.

"Chiara e paperotto mi hanno buttato fuori!" disse con aria da cucciolo. Gli andai vicino e gli accarezzai la guancia.

"Oh povero bambino!" dissi sarcastica.

"Io ti ho dato ospitalità ieri e oggi tu potresti restiturmi il favore!" mi disse speranzoso.

"Ma non lo so, perché dovrei?" gli feci la stessa domanda che mi aveva fatto lui per farmi lasciare andare.

"Perchè non vedi l'ora di dormire con me di nuovo e poi ti ho portato la mia maglia che ti piace tanto..." e me la porse.

"E va bene! Puoi restare! Stasera sono molto buona..." gli dissi mettendomi la sua maglia.

"Più che buona, direi bona però!" mi disse e gli tirai la solita botta sul braccio.

Lui si spogliò e poi ci mettemmo a letto.

"Oggi me lo dai il bacio della buonanotte?" mi chiese.

"Va bene" così mi avvicinai a lui feci per baciarlo ma all'ultimo cambiai direzione e lo bacia sulla fronte.

"Io in realtà non intendevo questo!" mi disse.

"Ah sì? E cosa intendevi?" gli chiesi.

"Ora te lo mostro!" mi disse prima di baciarmi e facendomi ottenere ciò che volevo anch'io.

 

Passammo la notte insieme ma senza andare oltre a qualche bacio, la mattina successiva ci svegliammo nella stessa posizione della mattina precedente ma stavolta le sue mani non erano sulla mia schiena ma bensì sul mio sedere.

"Lorenzo!" lo chiamai per svegliarlo.

Ma non accenava ad aprire un occhio, quindi iniziai a baciargli il petto salendo via via verso il collo e arrivando poi alla sua faccia quando depositai le mie labbra sulle sue, diede il primo segno di vita approfondendo il bacio.

Dopo qualche minuto ci staccammo.

"Che bel buongiorno Juls! Da adesso in poi ti costringerò a svegliarmi sempre così!" disse convinto.

"Fai poco lo stupido! Che conosco altri modi per far svegliare i ragazzi! Alcuni sono meglio di questo" ammiccai "ma altri sono peggio" conclusi, e alla mia affermazione lui deglutì.

 

Poi finalmente ci alzammo e ci preparammo per prendere il pullman che ci avrebbe riportato a Firenze. Naturalmente quella mia carissima amica che si chiama Chiara e che se continuava così sarebbe morta molto presto ci costrinse a stare accanto anche nel viaggio di ritorno. Questa volta però si addormentò solo Lorenzo e una volta arrivati a Firenze per svegliarlo gli misi una cuffia del mio iPod nell'orecchio col volume al massimo e con I look after you alla fine dell'esecuzione.

"You're so beutiful to me, Juls! Però se continui a svegliarmi credo che primo o poi te la farò pagare..." mi minacciò.

 

 

Angolo dell'autrice ritardaria:

 

Care ragazze mi dispiace tanto per il ritardo... ma la scuola sta diventando più dura quindi credo che d'ora in poi posterò una volta a settiamana tranne qualche occasione speciale...

Ma torniamo al capitolo Giorgia e Lorenzo o come andrebbero chiamati, perché nei capitoli precedenti avevano chili di prosciutto sugli occhi, i belli addormentati si sono accorti finalmente che si erano già baciati a quel bel ballo in maschera di sei capitoli fa... non credvo di avere dei protagonisti tanto stupidi, ovviamente sto scherzando :D

 

Ringraziamenti:

Un ringraziamento speciale per una mia amica che purtroppo non ha EFP e che quindi non può recensire ma che legge tutti i capitoli che gli porto a scuola, grazie Giuly!!

debby_88, Cate96 , MimiVampirePrincess e ARI54600 per avermi recensito...

debby_88 che ha messo la storia tra le preferite e BlackAngelWhiteDemon tra le ricordate.

 

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L'altra mia storia a quattro mani con Cate96 sul cast di The Vampire Diaries: Never Say Never

E la mia pagina facebook sempre insieme a lei: http://www.facebook.com/pages/Never-for-a-vampire-its-a-very-long-time/101203253340686

 

Spero che il capitolo vi piaccia e alla prossima!

Vale

 

P.S. Leggete e fatemi sapere che ne pensate! Un bacio!

Vale

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Capitolo 13
*** My Ex ***


I Look After You

 

Capitolo 13: My Ex

 

Il weekend era passato ed era già martedì quel pomeriggio mio padre sarebbe tornato finalmente a casa.

Eravamo appena usciti da scuola ed io stavo parlando con Lorenzo, io e lui senza neanche parlarne avevamo deciso di non darci un'etichetta, perché era ancora troppo presto e perché alla fin fine ci eravamo scambiati solo qualche bacio, molto passionali ma solo baci.

"Vieni da me dopo?" mi chiese Lorenzo.

"Per fare cosa?" gli chiesi dimenticandomi del progetto.

"Lo so che da quando ci siamo baciati non fai che pensare a noi in quel senso, ma abbiamo un viaggio a New York da vincere!" mi disse.

Sorrisi alla sua battuta ma mi rabbuiai subito dopo alla vista di Audi TT fin troppo famigliare.

"Che è successo Juls?" mi chiese accorgendosene.

Ma io non gli risposi perchè un persona si avvicinò a noi.

"Ciao Giulietta!" mi disse Marco. A quel soprannome anche Lorenzo si rabbuiò intuendo chi fosse il nuovo arrivato.

"Cosa ci fai qua Marco?" gli chiesi.

"Cerco di riconquistarti ovviamente!" mi disse e da dietro la schiena mi porse un mazzo di rose rosse.

"E chi ti dice che io voglia essere riconquistata da te?" gli chiesi rifiutando le rose e facendo una faccia schifata.

"Oh ma lo sappiamo entrambi che tu mi ami ancora!" disse.

"Quanto sei presuntuoso! Io non ti amo più da tempo ormai! E se ancora tu non lo avessi capito tu mi fai schifo" gli ribadii.

"Io sono andata avanti..." dissi ma mi interruppe.

"Ah si sei andata avanti?" mi chiese. "E dove sarebbe questa fantomatica persona con cui saresti andata avanti?" vontinuò a chiedermi.

"Esattamente qui!" gli rispose Lorenzo al posto mio.

"Ti avevo detto che se gli rompevi ancora le scatole sarei venuto a Milano e ti avrei spaccato la faccia! E adesso lo faccio" fece per tirargli un pugno ma lo fermai.

"Dai Lorenzo lascia perdere non ne vale la pena per un cretino come lui" cercai di trattenerlo sia verbalmente ma anche fisicamente visto che gli tenevo il braccio destro.

"Sì infatti Lorenzo! Fatti comandare a bacchetta dalla tua ragazza!" lo provocò il cretino di Marco.

"Comunque hai ragione tu Juls con lui non ne vale la pena!" mi dette ragione Lorenzo e così lo lascia andare.

"Brava Juls! Sei riuscita a farti anche lui complimenti! Chissà quante volte mi avrai tradito! Sei proprio una troia!" mi offese ormai il mio ex.

"Non ti azzardare a chiamarla ancora così" lo minacciò Lorenzo.

"Sì certo, sennò che mi fai?" lo provocò ancora. E questa volta funzionò visto che Lorenzo ormai libero dalla mia presa gli tirò un pugno in faccia.

"Ecco che ti faccio! Ora vuoi altre dimostrazioni o ci lasci in pace..." non lo fece finire di parlare perché gli tirò a sua volta un pugno.

Così iniziarono a picchiarsi.

"Ragazzi la volete smettere!" gli urlai contro ma non mi ascoltarono.

Finalmente dopo un po' arrivò Tommaso che riuscì a dividerli. Lorenzo non era messo proprio benissimo ma di certo era messo meglio di Marco.

"Vieni ti accompagno a casa" gli dissi infatti era troppo sconvolto ed arrabbiato per guidare fino a casa.

"Mi daresti le chiavi della tua macchina?" gli chiesi e lui me le porse.

"Bravo fatti riportare a casa dalla tua ragazza! Codardo!" gli disse Marco.

"Intanto è questo codardo che Juls bacerà stasera prima di dormire" gli rispose senza cogliere la sua provocazione.

Salimmo in macchina e tornammo a casa.

 

"Senti potrei venire da te? Non voglio che mia madre si preoccupi vedendomi conciato così" mi disse quando arrivammo difronte casa nostra avendo già sbollito quasi del tutto la rabbia.

"Va bene!" acconsentii. Parcheggiai la sua favolosa macchina che guidarla era bellissimo e poi entrammo a casa mia.

"Wow" disse non appena la vide.

"Tra poco è più grande della mia" constatò.

"Hai una casa davvero stupenda" mi disse infine.

"Grazie" dissi semplicemente.

"Che c'è Juls sei arrabbiata con me?" mi chiese vedendo che ero molto poco loquace da quando eravamo tornati a casa.

"No, hai fatto bene a tirargli un pugno!" gli dissi "Ma più che altro sono arrabbiata con me stessa perchè sono stata così ingenua da non capire fin da subito che persona fosse" conclusi.

"Mentre io vado in cucina a prenderti del ghiaccio tu intanto siediti sul divano fai come se fossi a casa tua!" gli dissi dirigendomi verso la cucina e poi in bagno a prendere il disinfettante.

Tornai qualche minuto dopo con tutto in mano che appoggiai sul tavolino difronte al quale era seduto Lorenzo.

Presi il ghiaccio e glielo misi sulla mano destra con la quale lo aveva picchiato e col disinfettante gli disinfettai il labbro da cui usciva anche un rivolo di sangue. Il tutto stando però in piedi piegata verso di lui e proprio come qualche settimana prima lui mi trascinò a sedere a cavalcioni su di lui.

"Così stai meglio" mi disse. Ed in effetti era vero.

Quando finii di medicarlo rimasi in quella posizione e ci fissammo fin quando lui non iniziò a baciarmi.

"Sai questo giochino dell'infermiera mi piace tanto!" mi disse quando ci staccammo per respirare.

"Oh non ti preoccupare che si sente" gli dissi ammiccando riferendomi all'amico del sud.

"E comunque non stavamo facendo nessun gioco di ruolo!" ribadii.

"Uffa quanto sei cattiva!" mi disse prima di riprendere a baciarmi. Ci stavamo baciando da innumerevoli minuti quando in casa entrò mio padre.

"Vi prego dappertutto ma non sul mio divano!" disse. "In realtà neanche sul mio letto o nella mia vasca idromassaggio..." disse ma lo interruppi prima che potesse elencare altri posti della casa.

"Papà fai prima a dire dove possiamo farlo!" gli dissi. "E comunque ci stavamo solo baciando" gli dissi andandogli incontro alzandomi quindi da Lorenzo.

"Si certo come no! E poi ti sembra il modo di accogliere tuo padre dopo tanto che non lo vedi!" disse sconvolto.

Così lo abbracciai di slancio.

"Sono così felice che tu sia tornato!" gli dissi.

"Comunque io sono Riccardo, il padre di Giorgia" disse mio padre a Lorenzo che si era avvicinato verso di noi.

"Piacere Lorenzo" gli disse stringedogli la mano.

"Vabbè papà! Noi andiamo in camera mia a studiare" dissi a mio padre avvicinandoci verso la mia stanza.

Mentre salivamo sentii mio padre borbottare.

"Ah perché adesso si dice così? Eh?!?! 'studiare'!" anche Lorenzo lo sentì e ci misimo a ridacchiare entrambi.

 

Angolo dell'autrice:

 

Salve ragazze! Come state? Io molto bene visto che sono in vacanza... in questo capitolo si è visto per la prima volta Marco e possiamo dire che alla sua faccia non sia andata proprio benissimo! Poi Lorenzino (Cate ormai mi hai contagiato) incontra il futuro suocero mentre sta bevendo della limonata con Giorgia...

Spero che il capitolo vi piaccia...

ATTENZIONE: martedì è il 10 aprile e cioè il compleanno di Alex Pettyfer, l'attore che nella mia testa fa Lorenzo.... quindi in che nodo possiamo festeggiarlo se non con un aggiornamento extra??

 

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pagina fecebook: Never for a vampire, it's a very long time

altra mia storia a quattro mani: Never Say Never

 

Ringraziamenti:

 

ringrazio ChocIceCream che ,mi ha recensito tutti i capitoli! Grazie mille... poi Cate96, BlackAngelWhiteDemon e ARI54600 che mi hanno recensito lo scorso capitolo...

poi sempre ChocIceCream e TVDforever94 che mi hanno messo tra gli autori preferiti...

BlackAngelWhiteDemon, Giu_Olly, RossDirectioner e saketta che hanno messo ILAY tra le preferite e love_dreams e ToniaCullen tre le ricordate...

Harobed_Anomis e kitty0890 tra le seguite...

grazie a tutte ragazze! Non potete sapere quanto mi fate felice...

 

Alla prossima! Un bacio!

Vale

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Capitolo 14
*** Fever ***


I Look After You

 

Capitolo 14: Fever

 

Salimmo le scale e andammo in camera mia.

"Bella la tua camera!" esclamò spaparanzandosi sul mio letto.

"Fai pure come se fossi a casa tua!" gli dissi sarcastica.

"Forza su, vieni qui, abbiamo un discorso in sospeso noi due!" mi disse ammmiccando e battendo la mano sul letto accanto a lui.

"No caro mio! Noi due dobbiamo studiare!" lo ripresi avvicinandomi al mio letto. Brutta anzi bruttissima mossa visto che mi prese la mano e mi trascinò sul letto insieme a lui. Frastornata dalla caduta non mi accorsi nemmeno che lui fosse salito sopra di me e che avesse ricominciato a baciarmi.

"Adesso non mi scappi" mi disse abbassando la sua voce di un tono rendendola roca e sensuale e così mi fece dimenticare tutti i miei buoni propositi e la voglia di fare il progetto.

Ma nonostante ciò fummo interrotti un'altra volta da mio padre.

"Giorgia sto salendo le scale avete cinque secondi per ricomporvi da quello che stavate facendo!" disse mio padre ironicamente.

Avemmo giusto il tempo di alzarci dal letto e andarci a sedere alla scrivania che la porta si aprì.

"Papà! Noi non stavamo facendo niente!" gli dissi con aria fintamente offesa per la sua insinuazione.

"Si certo come no e i tuoi capelli sono scompigliati per lo studio..." mi rispose e notai di averli davvero ridotti ad un disastro. Colpita e affondata. Stavo per rispondere ma poi continuò.

"Vabbè sono salito per dirti che devo tornare in ufficio, voi fate quello che volete però non fatemi diventare nonno troppo presto!" perché tutti da un po' di tempo a questa parte non facevano che parlare dei possibili figli miei e di Lorenzo? Che fossero impazziti tutti all'improvviso?

"Ok ciao papà! ci vediamo stasera..." lo salutai cosa che fece anche Lorenzo con un arrivederci signore molto da persona gentile e non da ragazzo che si stava per fare la figlia del suo interlocutore fino a neanche dieci secondi prima.

Lo accompagnammo fino al cancello e poi non appena l'auto di mio padre scomparì dal vialetto Lorenzo mi disse:

"Adesso che tuo padre se ne è andato possiamo continuare..." mi propose anche se più che una proposta sembrava un dato di fatto.

"Dai Lorenzo dobbiamo studiare!" cercai di resistergli.

"E allora vorresti lasciarmi in queste condizioni?" mi chiese con finta aria da cucciolo riferendosi al suo 'amico'.

"Oh povero cucciolo indifeso che non può sfogarsi liberamente perché io glielo impedisco" lo presi in giro. Ma nel mentre mi venne un'idea, eravamo in giardino ergo vicino, anzi molto vicino, alla piscina.

Lo costrinsi ad indietreggiare di qualche passo in modo che fosse proprio sul bordo di essa.

"Ma non ti preoccupare che non ti lascio in questo stato" gli dissi e vidi passare un'ombra di speranza nei suoi occhi ma durò poco visto che lo spinsi e cadde in piscina. Non c'era niente di meglio 'per tornare in sè' che una bella doccia ghiacciata e io lo avevo appena accontentato. Alla visione della sua faccia stupita scoppiai a ridere senza trattenermi.

"Allora ti faccio ridere, eh?" mi chiese prima di continuare a parlare "Adesso ti faccio vedere io" mi disse prima di uscire dall'acqua e iniziare a rincorrermi. Non mi ero resa conto che la sua maglietta bianca per l'acqua era diventata trasparente finchè non mi si parò davanti. Presa dai suoi pettorali smisi di correre e di ridere, lui ne approfittò per prendermi in braccio tipo sacco di patate e buttarmi in acqua raggiungendomi dopo qualche secondo.

"Che c'è Juls? Ora hai smesso di ridere?" mi chiese prima di iniziare a farmi il solletico.

Riuscii a divincolarmi dalla sua presa e scappai nuotando più veloce possibile ma Lorenzo mi raggiunse in poco tempo. Mi prese per i fianchi e mi schiacciò contro il bordo della piscina ricominciando a torturarmi.

"Smettila ti prego!" lo implorai quando ormai avevo iniziato a contorcermi e a non riuscire a smettere di ridere.

"Non ci penso nemmeno, a meno che tu non mi chieda scusa!" esigette ed io lo assecondai.

"Va bene! Mi arrendo! Chiedo umilmente perdono!" gli dissi prima di rabbrividire dal freddo, visto che ormai eravamo a Novembre inoltrato.

"Oggi sono buono! Ti grazio ma solo per questa volta!" disse. Più che buono direi bono, però... disse la mia coscienza. Tesoro bello ora ti metti a riciclare le battute di Lorenzo? Le chiesi a tono. Sì certo come no, infatti non eri tu quella che aveva fatto i bagagli di sola andata per andare ad Ormonolandia quando lo hai visto con quella maglietta tutta bagnata disse sarcastica.

"Ora è meglio uscire prima che ti venga qualcosa! Sai non voglio di certo approfittarmi di una povera malata" mi disse.

Uscì dalla piscina aiutando anche me a farlo e poi ci dirigemmo tutti gocciolanti in camera mia. Appena la raggiungemmo mi diressi verso il bagno della mia stanza per prendere due asciugamani di cui una lo lanciai a Lorenzo.

Una volta asciutta andai nella mia cabina armadio per vestirmi visto che era abbastanza grande per farlo e soprattuto perché non mi andava di spogliarmi difronte a Lorenzo anche se non c'era niente che non avesse già visto.

Cedetti il mio asciugacapelli a lui rimanendo quindi coi capelli zuppi. Dopo cinque minuti che Lorenzo era entrato nel bagno uscì ma solo con i boxer addosso.

"I miei vestiti sono troppo bagnati e comunque so che non ti dispiace vedermi così..." ammiccò sicuro di sè.

"Si certo continua a sognare!" gli dissi mentre si avvicinava pericolosamente a me, per poi accarezzarmi i capelli con una mano.

"Hai i capelli tutti bagnati è meglio se te li asciughi..." questo era Lorenzo, riusciva a passare da fare lo stupido a prendersi cura di me nel giro di millesimi di secondo.

"Anche se avrei preferito che fosse qualcos'altro ad essere bagnato..." per poi, a quanto pare, tornare a fare il cretino sempre nello stesso brevissimo tempo.

"Lorenzo hai la stessa maturità di un bambino di sei anni! E sai com'è io non faccio sesso con i bambini..." gli dissi prendendolo in giro.

"Non è vero Juls!" si lamentò facendo finta di essere un bambino.

"Ora è meglio se torni a casa visto che conoscendoti non avremmo studiato comunque..." gli dissi visto che ormai si era fatto tardi.

"Quante storie che fai Juls! Non è colpa mia se invece di studiare avevo voglia di parlare un po' con te!" disse fintamente sconvolto.

"Si certo come no! Tu volevi proprio parlare con me!" gli dissi mimando le virgolette alla parola parlare.

"Vabbene Juls me ne vado! Ma sappi che sono offeso!" disse con aria da cucciolo bastonato.

"Se prorpio insisti posso darti la buonanotte" lo provocai.

"Va bene, ma sappi che sono ancora arrabbiato" mi disse quando ormai eravamo arrivati alla porta. Mantenni la mia promessa poggiando le mie labbra sulle sue per un delicato bacio a stampo che però non rimase tale visto che continuò a tenere premuta la sua bocca sulla mia e iniziando a mordicchiarmela finchè passandoci la sua lingua su di essa non mi chiese libero accesso alla mia bocca, io acconsentii presa da quel bacio molto dolce che però divenne ben bresto passionale e che si concluse quando lo sentii sopprimere un ahi. Lo guardai con aria interrogativa e subito mi spiegò il motivo.

"Mi fa male il punto dove il tuo ex mi ha colpito dopo un po' che mi baci..." mi disse accennando un sorriso.

"Mi dispiace così tanto!" gli dissi mortificata.

"Non ti preoccupare mi hai ampiamente ripagato" mi disse lasciandomi un ultimo bacio sulla giugulare prima di tornare verso casa sua. Il giorno dopo avevo il raffreddore per essere stata con i capelli zuppi per tanto tempo ma speravo che non mi venisse la febbre. Ma la mia speranza fu vana.

 

Angolo dell'autrice:

 

Tanti auguri Alex! Ringraziate lui e il suo compleanno per questo aggiornamento extra... Lorenzo e Giorgia continuano a fare i cretini come prima solo che adesso si baciano anche! Lorenzo fa una bella gita nella piscina di Giorgia mentre lei si perde a fissargli i muscoli... e chi non lo farebbe con un figo del genere a disposizione? Di certo io lo farei...

 

Ringraziamenti:

Giuggiaa27 che ha messo la storia tra le preferite e hergalaxy che invece l'ha messa tra le seguite.

Poi BlackAngelWhiteDemon, Cate96 e ChocIceCream per avermi recensito.

Grazie davvero a tutti anche a chi legge soltanto!

 

Un bacio! Ci vediamo domani per l'aggiornamento di Never Say Never!

Vale!

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Capitolo 15
*** Nightmares ***


I Look After You

 

Capitolo 15: Nightmares

 

Il giorno dopo a scuola avevo il raffreddore e una tosse tremenda. Stavo parlando con Chiara e Tommaso quando in classe entrò Lorenzo.

"Ehi Juls stai bene?" mi chiese appena mi vide.

"Secondo te?" gli chiesi sarcastica. Avevo gli occhi lucidi, il naso tappato e la gola bruciava da morire.

"Io te lo avevo detto di asciugarti i capelli, ma tu non mi ascolti mai..." disse con l'aria di uno che la sapeva lunga.

"Si certo se ti dovessi ascoltare ieri avremmo dovuto fare sesso con mio padre che era nella stanza accanto." gli risposi a tono.

"Comunque poi tuo padre se ne è andato" mi disse.

"Vabbè apparte che è tutta colpa tua..." gli dissi arrabbiata e convinta che era colpa sua se quella notte non avevo dormito perchè dovevo soffiarmi il naso di continuo.

"Colpa mia? E perché?" chiese incredulo.

"Sei tu che mi hai buttato in piscina!" gli risposi con ovvietà.

"Ma sei tu che hai cominciato..." iniziò a parlare Lorenzo ma Chiara lo interruppe.

"E in piscina ci siete finiti con o senza vestiti?" chiese curioso la mia amica dai piani diabolici.

"Con" dissi.

"Senza" rispose insieme a me Lorenzo.

Lo guardai in cagnesco perché Chiara ci fissava come se fossimo due sostanze chimiche di laboratorio per vedere quando saremmo reagite.

"Cioè con" si corresse Lorenzo forse convinto dalla mia occhiata omicida. Ma tirai un sospiro di sollievo troppo presto.

"Anche se la nostra Juls appena mi ha visto con la maglia fradicia, avrebbe voluto fossi nudo." aggiunse. Allora è vero? Non me ne sono accorta soltanto io, del tuo sguardo da ninfomane verso i suoi pettorali... disse esultante la mia coscienza che se avessi potuto l'avrei soppressa.

"Non è vero!" risposi stizzita ad entrambi.

"Giorgia tanto non ti crede nessuno" mi disse la mia 'amica'.

"Grazie per l'aiuto Chiara!" le dissi sarcastica.

"Ammettilo Juls, tanto che ti costa!" mi esortò Lorenzo.

"Io vorrei tanto continuare questa interessantissima conversazione ma sta entrando la prof..." dissi chiudendo l'argomento.

 

Le ore passarono ma il raffreddore no, anzi stavo peggio di prima. Purtroppo mio padre era partito un'altra volta, quest volta per New York, quindi non potevo farmi venire a prendere da lui e nemmeno potevo uscire da solo perché non ero ancora maggiorenne. Finalmente anche l'ultima campanella suonò e così fui libera di andare. Ero stata per tutto il tempo seduta così quando mi alzai tutto intorno a me iniziò a girare. Dovevo essere molto pallida visto che anche Lorenzo e compagnia bella se ne accorsero. Tanto che quest'ultimo venne ad un centimetro da me per gardarmi meglio.

"Ehi Juls, tutto apposto? Sembri uno straccio!" mi disse in tono preoccupato ma io lo avvertii come una presa in giro e quindi mi difesi rispondendogli prontamente.

"Grazie per il complimento!" gli dissi risiedendomi per paura di svenire.

"Guarda Juls che non era un insulto ma una constatazione" mi disse mentre mi accarezzava i capelli dolcemente. Quel gesto mi fece sbollire tutta la rabbia in un secondo.

"Scusami ma quando ho il raffreddore sono più suscettibile" dissi.

"Quando hai il raffreddore sei proprio strana non mi avevi mai chiesto scusa a meno che non ti avessi obbligato." mi disse.

"In effetti sono anche più emotiva..." gli dissi appoggiando la testa al suo petto visto che per parlarmi si era abbassato alla mia altezza.

"Vedo" disse semplicemente riferendosi a quello che avevo appena fatto.

Dopodiché tentai di alzarmi, i giramenti c'erano sempre ma non più così forti come pochi minuti prima.

Riusci ad uscire da scuola sempre seguita dai miei amici ed ad arrivare al mio motorino. Ma una volta lì la testa mi iniziò a girare vorticosamente di nuovo. Tanto che dovetti appoggiarmi alla prima cosa che trovai che nemmeno a farlo apposta era il petto di Lorenzo.

"Juls sicura di stare bene?" mi chiese tentando di ottenere una risposta almeno la terza volta che me la porgeva nell'arco di una stessa giornata.

"No, mi gira solo un po' la testa tutto qui" ma il mio minimizzare fu smentito dal fatto che le ginocchia mi cedettero e se non fosse stato per Lorenzo che prontamente mi sorresse sarei caduta probabilmente per terra come un sacco di patate.

"Si certo raccontalo a qualcun'altro, ora ti riaccompagno a casa" mi disse prendendomi per mano e dirigendosi verso la sua macchina, senza darmi nemmeno il tempo di replicare o forse ero io che non ne avevo la forza. Mi aprii la portiere della sua Ferrari per farmi sedere e poi fece il giro per andare al posto di guida.

In poco tempo arrivammo a casa insistendo nell'accompagnarmi fin dentro essa. I soliti capogiri da appena alzata lo spinsero a prendermi in braccio e a portarmi fino in camera mia. Sembravamo una di quelle coppie che appena sposati dove lui la prendeva in braccio per attraversare la porta di casa. Perfetto poteva darmi fastidio che tu ti trasferissi a Ormonolandia ma che tu ti trasferisca a Lovelandia non ci sto! Disse decisa la mia coscienza.

"Devi avere la febbre e anche alta!" decretò Lorenzo dopo aver appoggiato le sue labbra sulla mia fronte. Non ebbi la forza di rispondere.

"Dove hai il termometro?" mi chiese, gli risposi dicendogli che fosse nel mobile del mio bagno. Dopo neanche trenta secondi tornò con il termometro in mano.

"Tieni misurati la febbre!" mi disse porgenomelo.

Dopo qualche minuto scoprii di avere la febbre e anche piuttosto alta.

"Juls ma hai la febbre a 39! Ma se stavi male non potevi farti venire a prendere da qualcuno?" mi disse quasi rimproverandomi.

"Mio padre è dovuto partire di nuovo stamattina e quindi sono da sola" gli risposi come per giustificarmi.

"Vabbè Juls stasera resta io qui con te non puoi di certo restare qui tutta sola con la febbre alta" disse in tono ovvio.

"Non ti preoccupare davvero non ce n'è il bisogno..." gli dissi cercando di dissuaderlo ma la sua risposta fu perentoria.

"Vado a casa a prendere qualcosa per stanotte, intanto tu cambiati! Ma se non ce la fai puoi benissimo aspettarmi che ci penso io" disse con tono malizioso. Ma possibile mai che Lorenzo avesse questo pensiero fisso? Anche quando stavo male e con la febbre alta? Evidentemente sì.

"Evita di fare il cretino anche adesso!" gli dissi.

 

Due minuti dopo tornò ma ancora non mi ero finita di cambiare.

"Juls ho un'offerta di pace" mi disse mentre in mano teneva la maglia dei The Fray che per due notti era stata il mio pigiama.

"Ma non devi essere arrabiata poi così tanto visto che ti fai trovare così" disse alludendo al modo in cui ero vestita. Vorrai dire svestita...

"Non avevo la forza per farlo e se vuoi avere salva la vita dammi quella maglia e finiamola qui" conclusi.

Mi porse la maglia e me la misi infilandomi poi sotto le calde coperte del mio letto. Lorenzo venne a sdraiarsi vicino a me e mi accarezzò i capelli finchè non mi addormentai.

 

Stavo sognando di rivedere la scena di quando mi dirigevo verso camera di Sara e di scoprirla a letto con il mio fidanzato, ma all'ultimo invece di vedere la faccia e il corpo di Marco vidi quelli di Lorenzo. Iniziai ad agitarmi finché non sentii una voce in lontanaza chiamarmi.

"Giorgia? Svegliati! Stai bene?" mi chiese quella voce che quando aprii gli occhi scoprii essere quella di Lorenzo.

"Che è successo?" gli chiesi ormai del tuto sveglia.

"Niente ansimavi, all'inizio credevo stessi facendo un sogno erotico ma poi hai iniziato a piangere..." mi disse.

Quindi io mi sarei messa a piangere perché avevo scoperto a letto insieme Lorenzo e Sara? Tenevo davvero così tanto a lui? Di certo da parte mia non era solo attrazione fisica.

"Lo sai che parli nel sonno?" mi chiese.

"Ah sì e cosa avrei detto?" gli chiesi di rimando.

"Niente, apparte che mi trovavi un fico da paura ieri in piscina e che non vedi l'ora di provare in bondage con me, hai detto una cosa del tipo 'no ti prego anche lui no' e poi hai iniziato a piangere!" mi rivelò. La parte iniziale del suo discorso gli procurò una botta sul braccio molto debole probabilmente peché ero ancora senza forze.

"Non è vero, è una bugia!" gli dissi indignata. Ma se è tutto vero! Mi riprese la coscienza.

"Ora rilassati e cerca di riposarti" continuò. Attirandomi a se e accarezzandomi la testa per farmi rilassare e così fu visto che nemmeno dopo due minuti mi riaddormentai.

 

Angolo dell'autrice:

 

Capitolo 15... siamo di già a metà?? così presto?? va be... lasciamo stare che è meglio... capitolo molto mieloso da come avete potuto leggere ma Juls sta male e l'ho detto anche lei che quando sta male è più emotiva... <3<3<3<3 poi sempre la nostra Juls (sarebbe meglio dire la Juls di Lorenzo) ha gli incubi su quella stro... ehm volevo dire su quella brava ragazza di Sara che cerca di fregargli anche Bubu...

Fine capitolo e ora veniamo ai ringraziamenti...

 

ChocIceCream, BlackAngelWhiteDemon e ARI54600 che hanno recensito... grazie mille per le vostre belle parole!

E lady_rose e pizza_ss per aver messo ILAY tra le seguite!

Grazie mille a tutti quelli che leggono!

 

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Capitolo 16
*** Thanksgiving ***


I Look After You

 

Capitolo 16: Thanksgiving

 

Il mattino successivo mi risvegliai sa sola nel mio letto, a qunato pare Lorenzo si era già alzato pensai. La febbre durante la notte doveva essere passata perché mi sentivo più fresca e soprattutto meno rimbecillita ma ero ancora un po' debole. Mi alzai e scesi in cucina con addosso solo la maglia di Lorenzo. Appenai scesi le scale sentii Lorenzo che parlava con una voce femminile, ci misi un po' a capire di chi fosse soprattutto: che ci faceva lei a quell'ora nel mio salotto? Non era a New York? Poi ricollegai la chiamata di Matt di qualche settimana prima e mi ricordai che lui e Kate sarebbero venuti a trovarmi per il giorno del ringraziamento cioè tra una settimana visto che oggi è giovedì pensai. No Giorgia, non è settimana prossima ma oggi! Va bene che da quando conosci Lorenzo ti sei trasferita ad Ormonolandia però almeno ricordarsi che giorno è! Non ti chiedo mica tanto Giorgia mia! Disse la mia adorata coscienza. Persa nei miei pensieri non mi accorsi che Lorenzo e Kate avessero notato la mia presenza. Scesi del tutto le scale e corsi ad abbracciare la mia amica.

"Kate!" le dissi stritolandola.

"Giorgia! Sono così felice di vederti!" mi disse abbracciandomi di rimando. Quando ci staccammo mi ricordai che c'era anche Lorenzo, naturalmente senza maglietta perché a LorenzoLandia queste non erano ancora state inventate! Giorgia la smetti di sbavare! Così di surriscaldi soltanto e ti torna la febbre! Mi riprese la mia 'adorabile' coscienza.

"Allora Giogia hai delle novità? Non ti vedevo così felice da quando hai fatto sesso per la prima volta" mi disse ignorando la presenza di Lorenzo.

"Kate! Ti sembrano cose da dire!" la ripresi stizzita.

"Ah quante storie! Tanto a quanto vedo avrai fatto sesso anche con lui!" disse con nonchalance.

"A quanto vedi?" gli chiesi stranita.

"Sì, tu hai la sua maglietta e basta, lui viene ad aprirmi alla porta solo con i pantaloni, ieri notte avrete fatto sicuramente sesso!" ci disse la sua teoria.

"In realtà ieri sera ero malata!" le dissi.

"Sì malata d'amore!" mi riprese lei ridendo.

"Kate vuoi essere buttata fuori di casa senza aver nemmeno appoggiato le tue cose?" le chiesi ironicamente.

"No, comunque dimmi che non è strano che tu abbia la stessa maglietta del concerto dei The Fray dove hai perso la verginità con Taylor?" mi chiese retoricamente e vidi Lorenzo ridacchiare.

"Kate la vuoi smettere di parlare della mia vita sessuale come se stessi ripetendo l'ultima lezione di storia?" la ripresi arrossendo violentemente.

"E tu la vuoi smettere di ridere!" dissi tirando una botta sul braccio a Lorenzo.

Non attesi la risposta di entrambi e continuai la presentazione fra i due.

"Come avrai capito Lorenzo lei è la mia amica pazza Kate e lui Kate è Lorenzo" i due si dissero piacere a vicenda. Dopo andammo a cambiarci sia io che Lorenzo e poi quando scendemmo continuammo a parlare sedendoci tutti e tre sul divano del salone.

"Kate ma Matt dov'è?" gli chiesi.

"Ha detto di dirti che gli dispiace ma non è potuto venire perché aveva una rionione di famiglia nel Connecticut!" mi disse.

"Ah ve bene! Sarà per la prossima volta!" le dissi.

"A proposito di Matt, che ti è saltato in mente di raccontargli tutta la storia della Lamborghini!" la ripresi.

"Scusa mi è scappato!" disse con faccia da cucciolo.

"A proposito di questo" intervenne Lorenzo "Hai altre cose interessanti sulla nostra Giorgia da dirci?" le chiese.

"Oh sì ce ne sarebbero tante da raccontare ma poi mi ucciderebbe..." disse Kate.

"Davvero? Allora dimmi solo chi è Taylor?" le chiese.

"Ma è stato il suo 'primo' ragazzo" disse mimando le virgolette a primo.

"Ah davvero! E io che credevo avesse fatto sesso per la prima volta con Marco!" disse stupito.

"No, Marco è venuto dopo" disse accentuando il doppio senso con la voce.

"E quanto dopo?" chiese ma non la feci rispondere.

"Scusate non vorrei interrompervi, ma io sono a un passo da voi e sto sentendo tutto!" li dissi stizzita.

"Dai Juls non arrabbiarti per così poco!" disse Lorenzo.

"Juls! Che carini che siete, vi date anche dei soprannomi!" disse Kate con gli occhi a cuoricino.

"E tu Giorgia come lo chiami?" continuò chiedendomi curiosa.

"Castrato a breve se non la smette di parlare della mia vita sessuale!" risposi sarcastica.

"Non ti sembra un po' lungo come soprannome?" mi chiese Kate ridendo capendo la mia ironia. Mi misi a ridere anch'io e poi decisi di prenderlo un po' in giro.

"In realtà sua sorella lo chiama Bubu" e questa frase provocò l'ilarità di Kate.

"Giorgia!" mi riprese.

"Così impari!" gli dissi come se fossi una bambina e per completare il quadretto gli feci anche una bella linguaccia, che fece ridere anche lui, mentre stavamo ridendo tutti suonò il campanello.

Andai ad aprire e scoprii essere quel gran figo di mio cugino Matteo.

"Matteo!" gli dissi saltandogli al collo abbracciandolo. "Che ci fai qui?" gli chiesi.

"Tuo padre mi ha chiesto di farti una sorpresa così non saresti stata sola per il giorno del ringraziamento, ma vedo che hai compagnia." disse rivolgendosi a Lorenzo e Kate che guardavano Matteo curioso ma diverso al tempo stesso una con ammirazione per la sua bellezza e l'altro non so perché in cagnesco.

"Bambolina mi sei amncata così tanto!" mi disse Matteo abbracciandomi facendomi volteggiare.

"Anche tu mi sei mancato tanto!" gli risposi. In effetti era vero, non lo vedevo da un sacco di tempo. Soprattutto perché lui abitava a Milano ma ora faceva l'università a New York.

"Vieni che ti presento i miei amici!" gli dissi portandolo in salotto.

"Ragazzi lui è Matteo" lo presentai. Ma solo Kate lo salutò perché invece Lorenzo lo ignorò.

"Vabbè Giorgia io devo tornare a casa!" mi disse Lorenzo chiamandomi per la prima volta da quando ci conoscevamo col mio vero nome però dalla sua voce percepii una certa freddezza. Lo accompagnai alla porta.

"Se vuoi ti accompagno!" mi offrii, così avrei potuto chiedergli cosa avesse

"Non vorrei farti perdere tempo prezioso da passare con il tuo Matteo!" mi disse attirando l'attenzione di Matteo e Kate che intanto avevano iniziato a parlare tra loro come se si conoscessero da anni.

"Vieni!" gli dissi portandolo in giardino per avere un po' di privacy.

"Mi puoi dire che ti succede?" gli chiesi.

"Ora ti interessa cosa mi succede! Non ti interessava molto mentre abbracciavi Matteo" mi disse. Era geloso, da non credere Lorenzo era geloso di me. Scoppiai a ridere, non per la sua gelosia bensì per l'equivoco che si era creato lui credeva che a me piacesse Matteo in effetti lo avevo presentato semplicemente con il suo nome senza dire che fosse mio cugino.

"Perché ridi?" mi chiese scorbutico.

"Tu sei geloso!" gli dissi ma mi fermai perché per le troppe risa non riuscivo a parlare.

"Non è vero! E non mi sembra una cosa su cui prendermi in giro!" mi disse indignato e forse anche un po' offeso.

"Se mi fai finire di parlare forse riesco anche a spiegarti perché sto ridendo!" gli dissi.

"Continua allora"

"Tu sei geloso di mio cugino!" gli dissi.

"Come ti devo dire che non sono geloso?" mi disse sentendo la prima parte del discorso ma quando comprese anche le seconda mi domandò incredulo.

"Tuo cugino?"

"Sì Matteo è mio cugino..." ma non mi fece finire di parlare perché mi baciò con irruenza. Questa volta fui io ad approfondirlo e quando ci staccammo un momento gli chiesi.

"Lorenzo eri geloso?" lui preso dalla voglia di tornare a baciarmi mi diede la risposta che volevo.

"Si" e poi tornammo a baciarci per altri interminabili minuti finché non sentimmo dei fischi e degli applausi.

"Quanto siete carini!" ci disse Kate mentre Matteo applaudiva come un cretino.

"Vabbè ora torno a casa prima che mia madre mi dia per disperso" disse Lorenzo prima di lasciarmi un altro bacio a fior di labbra per poi andarsene.

 

Angolo dell'autrice:

 

In questo capitolo incontriamo due nuovi personaggi Kate, la migliore amica di Giorgia e Matteo, suo cugino... Ho notato come la mia storia sia incentrato specialmente e quasi unicamente su Giorgia e Lorenzo e così ho deciso che farò delle one shot su altre coppie della storia come Tommaso e Chiara! Non so quando le pubblicherò perché sono ancore tutte da scrivere ma voi intanto fatemi sapere se l'idea vi piacerebbe...

 

ChocIceCream, BlackAngelWhiteDemon e ARI54600 che hanno recensito... le vostre parole mi fanno sempre molto piacere...

Care_, marystar93, naruhina 7, pizza_ss e TVD_delena grazie mille per aver messo ILAY tra le preferite e grazie a lady_rose, mery_gio, vannuccini e VYoletLoL che l'hanno messa tra le seguite.

Grazie mille a tutti quelli che leggono!

 

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Capitolo 17
*** Xmas ***


I Look After You

 

Capitolo 17: Xmas

 

Purtroppo il weekend del ringraziamento passò e Matteo e Kate se ne andarono, lasciandosi però con la promessa di rivedersi quando fossero tornati a New York. Stavo diventando come Chiara perché mi sembreva che fra quei due ci fosse del tenero e nel mio cervillino mi erano già venute in mente qualche idee per farli finire insieme.

 

I giorni passarono ed arrivò finalmente l'ultima settimana di scuola prima delle vacanze di Natale. Mio padre, come tutti gli anni del resto, aveva deciso di dare una festa nella nostra casa la sera della vigilia. Di solito invitavamo i suoi colleghi e i suoi e miei amici con le proprie famiglie. Questa era ormai una tradizione di famiglia, non mi ricordo un Natale dove non avessimo festeggiato in quel modo. Gli anni scorsi avevo invitato Kate, Matt e Taylor quando abitavo a New York e Marco e Sara quando invece ci eravamo trasferiti a Milano. Quell'anno invece avevo deciso di invitare Chiara, Tommaso e naturalmente Lorenzo. Naturalmente? Perché naturalmente? Se fosse stato il tuo ragazzo lo avrei capito ma non lo è... a meno che tu non lo consideri tale... mi provocò a rispondere la mia coscienza ma io riuscii ad ignorarla.

 

Grazie alla mia testa vuota nei giorni precedenti mi ero dimenticata di chiederglielo, quindi quella mattina dovevo per forza farlo visto che era il 21 e la festa si sarebbe svolta il 24, ovvero tra meno di cinque giorni.

"Ciao ragazzi!" li salutai appena entrata in classe.

"Ciao Juls" mi salutò Lorenzo.

"Vi devo chiedere assolutamente una cosa!" dissi tutta felice.

"Mi chiedevo se foste liberi il 24 sera?" continuai.

"Cos'è una scusa per avere un appuntamento a quattro?" scherzò il solito deficente di Lorenzo.

"No che cretino che sei, è solo che ogni anno mio padre organizza una specie di festa per la vigilia e mi fa sempre invitare i miei amici e visto gli altri sono oltre oceano mi rimanete solo voi...." dissi.

"Ah dimenticavo sono invitate anche le vostre famiglie" conclusi prima di dimenticarmene.

"Vabbene, per me non c'è problema e per te paperotto?" chiese Chiara al suo fidamzato.

"Va bene anche a me!" rispose sempre di tante parole.

"Per te Lorenzo?" gli chiesi ansiosa, in un certo modo mi sentivo triste al pensiero che lui non sarebbe venuto. Brava! Inizi con i doppi sensi già di prima mattina! Si complimentò quell'antipatica della mia coscienza.

"Certo che vengo" mi rispose con un sorriso.

"Grande! Non vedo l'ora di rivedere tua sorella!" gli dissi prendendolo in giro.

"Sono felice che tu mi sfrutti per vedere mia sorella!" mi disse sarcasticamente.

"E comunque se la vuoi vedere o se vuoi vedere me basta che tu attraversi la strada, la mia porta è sempre aperta per te, diciamo un po' più aperta se vuoi 'vedere' me!" mi disse mimando le virgolette.

"Ti hanno mai detto che sei un cretino?" gli chiesi prima di mettermi a ridere.

"Tanto lo so che tu in fondo in fondo io ti piaccio..." mi disse.

"Sì molto in fondo... Comunque oggi devi venire a casa mia" gli dissi ma mi interruppe mentre parlavo.

"E cosa dobbiamo fare tutti soli soletti a casa tua?" mi chiese avvicinandosi a me e iniziando a baciarmi il collo.

"Non lo so... Forse il progetto!" gli dissi all'inizio facendo finta di pensare facendogli nascere un briciolo di speranza per spegnergliela con la parte finale. Ma questo non lo fece desistere dal baciarmi il collo.

Finché non entrò la prof Parolari.

"VanDerKlaus se vuoi vampirizzarmi la Capuleti almeno andate in bagno!" ci disse scherzando.

"Ok prof andiamo subito!" disse prendendomi la mano e facendomi alzare.

"Guarda che stavo scherzando!" disse la prof indignata o forse faceva solamente finta.

"Anch'io prof!" rispose.

"Va bene iniziamo la lezione che è meglio! Vi ricordate che domani è l'ultimo giorno che avete per portarmi il progetto? Chi non me lo porterà, verrà eliminato automaticamente." ci spiegò dopodiché iniziò a spiegare.

 

La giornata passò abbastanza velocemente e potemmo tornare a casa. Aspettavo Lorenzo per le quattro così decisi di farmi un bel bagno nella SPA per rilassarmi un po'.

Mi misi il costume ed entrai in acqua, feci partire l'idromaggio e mi rilassai talmente tanto che persi la cognizione del tempo tanto che quandò Lorenzo suonò alla mia porta un'ora più tardi io ero ancora lì.

 

Ero così presa dal dovergli andare ad aprire che non mi curai nemmeno di mettermi un accapatoio o qualcosa di simile.

"Ciao... oh cazzo Juls! Ti sembra questo il modo di venire ad aprire? E se non fossi stato io?" mi disse. Mi chiesi se mi stesse forse rimproverando.

"Certo parla quello che mi apre ogni volta che busso alla sua porta in boxeur!" gli risposi a tono.

"Molto divertente Juls! Davvero! Ma che stavi facendo in costume dentro casa?" mi chiese.

"Ero di sotto nell'idromassaggio!" gli dissi mentre stavamo salendo le scale per entrare in camera mia.

"Molto interessante! Adesso torno un secondo a casa a prendermi il costume e torno!" mi disse e fece per andarsene veramente ma io lo trattenni.

"Dobbiamo finire il progetto, magari... dopo... se c'è tempo!" gli risposi spiazzandolo. Arrivvammo in camera e mi cambiai.

La voglia di andare insieme a me nell'idromassaggio lo spinse a darsi una mossa e a non distrarmi baciandomi mentre studiavamo. Così nel giro di un'ora ebbimo finito il progetto e lui tornò a casa sua per prendere il costume tornando pochi minuti dopo.

 

"Ciao di nuovo Juls!" mi disse quando gli aprii la porta per la seconda volta in costume. Gli feci strada facendolo andare prima di me. Così da fissargli per bene quel sedere da urlo, aggiungerei io... disse quell'insolente della mia coscienza a cui dovetti dare ragione perché in effetti il suo di dietro era da 10. Oh mio Dio! Ora inizia a dare anche i voti questa qui! Disse esasperata.

Neanche a dirlo appena entrati nella SPA fece ciò che si era trattenuto a fare per tutto il pomeriggio e cioè baciarmi saltandomi addosso.

Ci iniziammo a baciare subito con una passione travolgente che mi fece pensare che questa volta saremmo andati oltre a qualche bacio...

"Tuo padre?" mi chiese ansimando Lorenzo tra un bacio e l'altro.

"Mio padre cosa?" gli chiesi stranita.

"Non deve tornare a casa vero?" mi chiese spiegandomi.

"No, nessuno dovrebbe interromperci!" gli risposi.

"Ah bene perché sennò il mio 'amico' deciderebbe di impiccarsi definitivamente!" mi disse facendomi ridacchiare.

"Ah ti faccio ridere? Adesso te la faccio passare la voglia di ridere!" mi disse scherzoso ma con tono convinto. Allora mi venne sopra ed iniziò a baciarmi il collo, aveva capito fosse il mio punto debole.

"Lorenzo..." gli dissi ansimando leggermente per i suoi baci sul collo e per le carezze che stava facendo per tutto il mio corpo.

"Dimmi..." mi disse ed io continuai a parlare. "Non mi sento pronta per..." ma non mi lasciò finire. "Non ti proccupare va tutto bene. Lo faremo solo quando ti sentirai pronta..." mi disse dolcemente staccandosi.

"Lorenzo ho detto che non sono pronta per quello, ma possiamo sempre fare 'altro' non c'è solo il sesso..." gli dissi ammiccando e facendomi assalire di nuovo da lui, dalle sue mani e dalla sua ormai evidente eccitazione che era premuta sulla mia coscia.

Le sue carezze si fecero più ardite fino ad arrivare alla loro meta ma stando a torturarmi l'interno coscia per quelli che a me sembrarono secoli, così quando il suo primo dito entrò in me ero già totalmente eccitata, quasi quanto lui. Continuò la sua dolce tortura finchè non raggiunsi l'apice con ormai tre dita. Dopo che mi ripresi, vidi i suoi occhi liquidi per la sua eccitazione e mi fecero impazzire, da quanto potevo sentire sulla mia coscia 'lui' era ormai su un punto di non ritorno. Giorgia non essere scortese e ricambia le sue 'attenzioni'! Mi rimproverò la mia coscienza. Ma possibile che non mi desse tregua neanche in quel momento? Comunque seguii il suo consiglio ed iniziai ad accarezzare il suo torace muscoloso, che Dio solo sa quanto avessi sognato di farlo. Scesi sempre più giù fino ad arrivare a 'lui'.

"Non sei costretta a 'ricambiare' se non vuoi..." mi disse con voce roca e sensuale probailmente per le sue 'condizioni'.

"Non ti preoccupare, io voglio" dissi e fu il mio turno di torturarlo fino a fargli raggiungere il piacere.

 

Quando ci fummo ripresi entrambi uscimmo dal'acqua e ci rivestimmo. Lo accompagnai alla porta e ci salutammo baciandoci come era nostro solito. Una volta che se ne fu andato tornai in camera mia con aria sognante. Scelsi il vestito che avrei messo per la sera della vigilia e poi andai a dormire.

 

Angolo dell'autrice:

 

beh che dire di questo capitolo? Ma niente di che finalmente sono andati oltre! Spero solo di non aver sforato il rating! Allora ragazze grazie mille per le vostre recensioni:

Cate96, ChocIceCream, GiuliaeNancy, BlackAngelWhiteDemon e ARI54600! E GiuliaeNancy e Klea9160 che hanno messo ILAY tra le seguite e karol97 tra le preferite!

 

Grazie mille a tutti quelli che leggono!

 

Pubblicità:

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un bacio!

Vale

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Capitolo 18
*** Present ***


I Look After You

 

Capitolo 18: Present

 

Io giorni che ci dividevano dalla vigilia passarono e arrivò la tanto agognata sera. Il rapporto tra me e Lorenzo era come al solito lui faceva battutine idiote e io gli rispondevo a tono, l'unica differenza era che ci baciavamo molto di più e ogni occasione era buona per saltarci addosso. In questi giorni però non avevamo avuto l'occasione di stare da soli quindi non eravamo andati oltre a quelli.

 

Era già tutto pronto, mi ero vestita col mio abito rosso e mi ero fatta i capelli ricci per l'occasione. Qualcuno qui si sta facendo bella per Lorenzo! Fischiettò allegra la mia coscienza. Non vedevo l'ora che gli ospiti arrivassero ospiti è un nome in codice di Lorenzo? Chiese sempre lei per poterci divertire cioè saltare addosso a Lorenzo per farci sesso disse colei che non mi voleve dare tregua. I primi ad arrivare furono Chiara e Tommaso con rispettive famiglie. Mi chiesi se Tommaso vivesse con Chiara visto che non lo avevo mai incontrato da solo. Il campanello suonò di nuovo ed io andai ad aprire, era Fares il principe arabo/collaboratore di mio padre.

"Ciao io sono Fares! E lei dovrebbe essere la signorina Giorgia!" io ero un po' impacciata non sapevo cosa fare, dovevo dargli del tu? E farmelo dare da lui a sua volta? O forse dovevo fare un inchino o qualcosa del genere?

Per fortuna arrivò mio padre a salvarmi.

"Ciao Fares! Sei arrivato! Hai già conosciuto mia figlia!" gli chiese.

"Oh già conosciuto la signorina!" disse.

"Guarda che puoi dargli del tu!" lo riprese mio padre.

"Anzi deve!" dissi io.

"Allora se te lo do io, lo dovresti fare anche tu!" disse convinto.

"Ok allora Fares!" gli risposi con un sorriso.

"Ma tu non dovresti essere musulmano?" gli domandai chiedendomi il motivo per cui stesse festeggiando il Natale con noi.

"Diciamo che sono di ampie vedute!" mi rispose, stava per continuare ma suonò il campanello di nuovo. All'appello mancavano ormai solo Lorenzo e la sua famiglia quindi potevano essere solo loro e infatti erano loro.

"Ciao Juls!" mi salutò Lorenzo evitando di pomiciare difronte a tutti ma lasciandomi comunque un bacio a fior di labbra. Aveva lo smoking del ballo in maschera che gli stava divinamente.

"Salve Francesca" dissi a sua madre che ci guardava straniti mentre sua figlia Lucrezia le parlava.

"Mamma te lo dicevo che si sarebbero sposati!" disse convinta prima di venire verso di me e allungando le braccia per farsi prendere in braccio.

"E lui è mio padre! Lawrence senior" mi disse Lorenzo mantre l'uomo da lui indicato mi porgeva la mano che io strinsi presentandomi.

Lasciai scendere Lucrezia che andò in salotto per torturare Tommaso e fu seguita dai suoi genitori così io rimasi solo con Lorenzo.

"Non me lo avevi detto che in realtà ti chiamassi Lawrence!" gli dissi.

"Che c'è sfotti?" mi chiese scherzando.

"Io? Non mi azzarderei mai!" gli risposi ridendo. Mi prese per mano e mi trascinò in bagno.

"Invece di parlare, potresti anche salutarmi come si deve!" mi disse fintamente indignato.

"Come vuoi Lawrence!" gli dissi senza resistere a prenderlo in giro di nuovo ma poi lo baciai comunque.

 

Ci staccamo soltanto quando sentii mio padre dire che la cena era pronta. Mi sistemai i capelli scompigliati ma quando stavo per abbassare la maniglia della porta Lorenzo mi trattenne con un ultimo bacio a stampo per poi lasciarmi andare.

"Questo vestito ti sta benissimo" disse alludendo alla scollatura.

"Te lo avrei potuto dire prima se tu non mi avessi preso in giro" finì di parlare.

"Quanto sei cretino avvolte!" gli risposi.

"Ma ti piaccio anche per questo" disse sornione.

"Sì certo come no!" dissi e poi uscimmo finalmente dal bagno.

 

La cena andò molto bene eravamo tutti molto felici e parlavamo allegramente di tutto, se non fosse che ogni volta che parlavo con Fares che era di fronte a me, Lorenzo, che invece mi era affianco, faceva di tutto per distrarmi. I suoi metodi di distrazione raggiunsero il massimo al dolce visto che iniziò a massaggiarmi l'interno coscia arrivando anche molto vicino a dove era stato qualche giorno prima. Io, che non mi facevo mettere i piedi in testa da nessuno, gli restituii il favore. Ci stavamo torturando solo per il piacere di farlo perché sapevamo entrambi che non ci saremmo potuti 'sfogare' non è che potessi alzarmi e dire: scusate ma Lorenzo mi ha fatto eccitare troppo e quindi ora andiamo in camera mia a fare sesso oppure Io e Lorenzo andiamo un attimo in bagno insieme, non vi preoccupate torniamo tre un mezz'ora ma torniamo...

"Che ne dici di smetterla entrambi! Prima di impazzire!" gli proposi in un orecchio.

"Va bene basta che tu la smetti di parlare col principino!" disse.

"Certo se tu fossi stato più concentrato sulla cena che sul farmi venire a tavola difronte a tutti ti saresti accorto che ho smesso di parlarci quando ho iniziato a torturarti di rimando" gli dissi e le nostre mani tornarono finalmente al proprio posto.

 

La cena finì e noi ragazzi, cioè Tommaso, Chiara, Lorenzo e anche sua sorella Lucrezia, andammo su a scartare i regali. Io avevo ragalato a Chiara una maglietta personalizzata con su scritto 'sono una amica che non sta mai zitta', a Tommaso un porta iPhone dei Beatles, a Lucrezia una barbie e a Lorenzo gli avevo fatto due regali. Ebbi il tempo di scartare quello di Chiara che era sempre una maglia con disegnate delle manette e su scritto 'I'll cuff my boyfriend at bed' per fortuna era in inglese e così Lucrezia non capì.

"Lorenzo non vorrei essere in te" disse Tommaso. Anche se tutti credevano che stessimo insieme non era così, perché non ne avevamo neanche parlato.

Tommaso mi regalò disco originale dei Queen mia seconda band preferita dopo i The Fray. Non feci in tempo ad aprire il regalo di Lorenzo davanti agli altri che mio padre ci chiamò per dirci che i nostri ospiti dovevano andarsene. Scesi giù e li salutai tutti.

"Mamma io resto ancora qui con Giorgia perché deve ancora aprire il mio regalo ed io il suo arrivo tra poco, tanto devo solo attraversare la strada!" disse Lorenzo a sua madre. Così quando tutti se ne furono noi due tornammo in camera mia mentre mio padre andò in camera sua che per fortuna era molto lontana dalla mia. Entrati nella mia stanza Lorenzo iniziò a baciarmi.

"Non dovevamo aprire i regali?" gli chiesi sarcastica.

"Un attimo prima dovevo baciarti era troppo tempo che non lo facevo..." mi disse.

"Da neanche due ore!" gli ricordai.

"Dettagli, poi a tavola mi hai fatto impazzire!" mi disse.

"E tu me! Quindi siamo pari! Comunque questo è il mio regalo" gli dissi porgendoglielo e lui fece lo stesso. Erano un paio di manette.

Lo guardai stranita e mi spiegò subito il perché.

"Ti dico sempre che se vuoi provare il sadomaso sono qui e poi non avremmo neanche un paio di manette!" disse con ovvietà. Mi trattenni dal tirargli una botta sul braccio per evitare che continuasse con le sue stupide battutine.

"Comunque il vero regalo è questo" e me lo porse.

Lo aprii e rimasi sconvolta da tanta bellezza. Era un ciondolo con un pendente a forma di stella blu. Era davvero stupendo.

"Grazie, è bellissimo!" gli dissi baciandolo. Poi fu il suo turno di aprire il regalo, appena lo vide sorrise. Infatti gli avevo regalato la maglietta dei The Fray che gli rubavo sempre.

"Così tu mi regali la tua e non rimani senza!" gli dissi scherzando. "Ma visto che non sarebbe un regalo ti ho fatto anche questo!" gli dissi passandogli il secondo regalo.

Lo aprì e ne rimase sorpreso. Era un porta iPhone personalizzato con su scritto 'Sometimes I'm a stupid but i can be very sweety like when i said You're so beautiful to me' la frase che mi diceva sempre lui. Mi ringraziò e poi torno a casa, naturalmente prima dandomi quello che lui chiamava il bacio della buonanote e che io definivo il limonare della buonanotte visto che non ci staccavamo mai prima di diversi minuti.

 

Angolo dell'autrice:

 

Salve ragazzi! Lo so che nel capitolo è Natale ma noi siamo all'inizio di Maggio! Comunque parliamo del 18esimo... allora cena a casa di Giorgia e intanto quei due non fanno che saltarsi addosso e si sono fatti anche i regali di Natale! O che bravi che sono!

Ragazze, ragazze! Ma quanto gente abbiamo da ringraziare oggi:

Recensioni: Cate96, kronika_93, ChocIceCream, BlackAngelWhiteDemon, GiuliaeNancy e ARI54600!

Preferite: kronika_93, Sonia_bff, vikto e TVDforever94 ...

Seguite: Care_, eagle93, elepina, HarryPotter11, kikka_love94, kronika_93 e onedirection_9929!

e kikka_love94 tra le ricordate!

 

Grazie mille a tutti quelli che leggono!

 

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un bacio!

Vale

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Capitolo 19
*** And The Winner Is... ***


I Look After You

 

Capitolo 19: And The Winner Is

 

Purtroppo le vacanze erano finite ed io e Lorenzo non avevamo avuto il tempo per stare insieme perché io ero andata da mia madre a New York e qunado ero tornata a Firenze lui era andato a Courmayeur a sciare con la sua famiglia. Intanto Kate e Matteo avevano iniziato a vedersi.

 

FlashBack

 

"Kate! Matt! Sono così felice di vedervi" gli dissi appena scesa dall'aereo.

"Tesoro!" mi disse Matt abbracciandomi, era dall'estate prima che non lo vedevo e mi era mancato da morire.

"Noi due dobbiamo parlare!" mi disse.

"E di cosa?" gli chiesi facendo finta di non capire di cosa stesse parlando.

"Ma come di cosa???" mi disse sconcertato "Non fare la finta tonta lo sai che dobbiamo parlare del bel biondo con gli occhi verdi" mi disse.

"Lorenzo? Che ti devo dire di Lorenzo??" chiesi sperando che facendo la finta tonta potessi evitare il terzo grado.

"Tutto!!" piano fallito, dovrei chiedere aiuto a Chiara per fare dei piani che una volta tanto funzionino.

"Scusa ma ora sono stanca... ne parliamo domattina" riuscii a rimandare l'interrogatorio.

 

Però il mattino successivo arrivò troppo presto per i miei gusti. Visto che già alle otto di mattina Matt era a casa di mia madre.

"Ora, mi dispiace tesoro ma non mi sfuggi..." mi disse entrando in camera mia mentre ero ancora a letto.

"Vabbè ti racconto tutto però adesso fammi fare una doccia e bermi un caffè..." gli risposi. Me lo concesse ma appena andai in salotto dopo che ebbi finito ciò che mi aveva concesso.

"Allora dimmi..." mi spronò a parlare.

"Non c'è niente da dire..." tentai ancora.

"Tu non me la conti giusta..." mi disse per poi tornare all'attacco.

"Quindi il fatto che abbiate dormito insieme tu con una misera maglietta, la sua per altro, e lui con solo i pantaloni, tu lo consideri niente?" mi domandò sarcastico.

"Va bene abbiamo dormito qualche volta insieme ma non siamo...." stavo parlando ma mi interruppe.

"Qualche volta?!?" chiese sorpreso.

"Sì, tre per la precisione, la prima e la seconda in gita e a essere sinceri era anche più svestito dei pantaloni, mentre la terza e ultima a casa mia perché avevo la febbre e non c'era nessuno in casa così mi ha praticamente imposto di farlo restare..." dissi con aria innocente.

"Sì certo come no, hai sempre una scusa!" mi disse.

"E comunque non siamo mai andati oltre a..." mi interruppe di nuovo.

"Non siete mai andati oltre a qualche bacio..." mi disse.

"Veramente non è proprio così..." mi guardò con aria stralunata e poi parlò.

"Avete fatto sesso?" mi chiese anche se mi sembrava una domanda retorica.

"No, diciamo che ci siamo 'coccolati'" dissi stupendolo completamente.

"E hai fatto bene, con tutto quel ben di Dio!" mi disse il mio amico già prossimo alla morte.

"Matt!!" lo ripresi sconvolta.

"Ti devo forse ricordare che sono gay e che hai un ragazzo che è un fico della madonna?" mi domandò.

"Non è il mio ragazzo..." gli dissi.

"Non ti preoccupare lo sarà molto presto..." alluse.

"Sì certo come no, va bene che mi ha detto che gli piaccio però..." dissi tentennando.

"Però cosa? Non sai se oltre a piacergli fisicamente ci tenga a te?" mi chiese ed io mi limitai ad annuire.

"Vediamo, a parte tutte le cose che ha fatto per te, come starti accanto quando avevi la febbre o eri preoccupata per tuo padre o ancora quando ha picchiato il tuo ex... Devo continuare oppure hai capito che lui ci tiene a te?" mi chiese.

"Ho capito però a me sembra che io mi stia facendo prendere un po' troppo e se poi finissi con il cuore spezzato come con Marco?" chiesi di rimando al mio amico.

"Lorenzo non è Marco e tu lo sai, comunque non aver paura di fare qualcosa solo perché sai che forse potresti ferirti... Vuoi ritrovarti vecchia con cinque gatti e piena di rimorsi?" mi chiese stramatizzando.

Quella chiaccherata mi aiutò a stare meglio. Finalmente finimmo di parlare di me e iniziammo a parlare dei due piccioncini, cioè Kate e Matteo, che per qunato mi avessero raccontato i diretti interessati si erano cominciati a sentire e a vedere subito dopo il famoso weekend a casa mia.

 

Fine FlashBack

 

Stavo finendo di fare lo zaino per il giorno dopo immersa tra i miei pensieri quando qualcuno bussò alla porta.

"Avanti" risposi automaticamente credendo fosse mio padre. Ero voltata verso il letto e quindi non vidi chi fosse entrato. Mi parve di sentire il profumo di Lorenzo ma non poteva di certo essere. Giorgia ti stai decisamente innamorando se senti anche il suo odore... mi disse la mia coscienza facendomi però nascere il dubbio. Che mi stessi davvero innamorando di lui? No, non può essere, era ancora troppo presto. I pensieri furono interrotti da delle labbra sul mio collo e da delle mani sui miei occhi, non era decisamente mio padre. Quindi o era Lorenzo o era qualcuno col suo stesso tocco. Le sue stesse labbra e il suo stesso profumo.

"Indovina chi sono?" mi chiese respirando sul mio collo cosa che mi procurò diversi brividi. Era decisamente Lorenzo.

"Quando Lorenzo sarai tornato con la stessa maturità di un diciasettenne" inizia a parlare ma mi interuppe.

"In realtà ne ho diciotto di anni e quest'anno a luglio ne faccio diciannove..." mi disse restando nella stessa posizione di prima solo che ora le sue mani erano sui miei fianchi invece che su gli occhi.

"Sei davvero così vecchio?" cercai di dirlo in tono scherzoso ma non ci riuscii visto che aveva ripreso a baciarmi il collo.

"Sai come si dice i vecchi sono persone sagge perché hanno più esperienza" mi disse malizioso.

"Sì come no..." ma mi bloccai perché un suo bacio era arrivato tremendamente vicino alle mie labbra così senza più resistere mi voltai e lo bacia appasionatamente. Due settimane erano davvero troppo per stare lontana dalle sue labbra. Ci staccammo per qualche secondo e lui appoggiò la sua fornte alla mia.

"Mi sei mancata da morire!" mi disse facendomi perdere un battito per la felicità.

Ebbi giusto il tempo di rispondere un anch'io che riprese a baciarmi con forse più foga di prima.

 

La mattina successiva ero tremendamente agitata sia perché quando avrei visto Lorenzo non so se avrei conservato i buoni propositi di aspettare prima di fare sesso e sia perché la prof Parolari ci avrebbe detto chi aveva vinto il concorso.

Stavo entrando in classe un po' triste perchè fuori non avevo visto Lorenzo quando qualcuno mi spinse alla porta della mia aula. E chi poteva essere se non Lorenzo?

"Buongiorno anche a te!" gli dissi quando ci staccammo avendo già recuperato il mio umore.

"Hai ragione è proprio un bel buongiorno!" mi disse facendomi l'occhiolino.

Prima che ci ritrovassimo a fare sesso nei bagni della scuola arrivò la prof a divederci, naturalmente Chiara e Tommaso non c'erano visto che erano ancora sciare. Beati loro! Io invece ero a scuola con una voglia matta di saltare addosso a una certa persona e un fuso orario da recuperare.

"Ok ragazzi, so che siete appena tornati dalle vacanze, ma un po' di controllo..." ci riprese la prof vista la confusione che stavano facendo i nostri compagni.

"Allora ho i vincitori del concorso..." ci disse. "And winners are..."

 

Angolo dell'autrice:

 

Salve a tutte ragazze! Come state? Per prima cosa mi scusa per non aver aggiornato NSN mercoledì... ma io e la Cate non abbiamo avuto tempo per scrivere! Quindi per NSN ci vediamo mercoledì prossimo!

Ma veniamo al capitolo vi ho lasciato la suspence... quanto sono cattiva! Muaaaaah... forse è meglio se smetto di fare la pazza e passiamo ai ringraziamenti.

 

Kronika_93, ChocIceCream, BlackAngelWhiteDemon, oscuramietitrice e GiuliaeNancy che mi hanno recensito!

angelik e FedeKiryu che hanno messo ILAY tra le preferite e Effy91, oscuramietitrice e SimonaDiVaio1993 che l'hanno messa tra le seguite...

 

Grazie mille a tutti quelli che leggono!

 

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un bacio!

Vale

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Capitolo 20
*** We Won! ***


I Look After You

 

Capitolo 20: We Won

 

"E i vincitori sono..." ripetè la prof in italiano.

"VanDerKlaus e Capuleti Sanders" disse lasciandomi senza parole.

"Abbiamo vinto!" disse esultando Lorenzo, così preso dall'euforia si alzò in piedi facendo alzare anche me e mi dette un bacio a fior di labbra, ma pur sempre un bacio difronte a tutta la classe e una prof davvero stupita.

Mi dimenticai presto di tutto il resto quando riaperti gli occhi mi soffermai a fissare i suoi, di un verde brillante intenti a scrutarmi.

"Ragazzi, vi voglio ricordare che non è una luna di miele..." ci disse la prof senza mezzi termini.

 

L'ora successiva avevamo ginnastica ma prima di andare in palestra andai in bagno ma fui di nuovo attacata ad una porta.

"Oh abbiamo vinto" mi disse Lorenzo prima di baciarmi per la terza volta in meno di un'ora.

"Sai prima non abbiamo potuto festeggiare come si deve!" mi disse come se volesse giustificare il bacio.

"Perché non era abbastanza ciò che hai fatto in classe?" gli domandai.

"Certo che no! Era un bacio senza lingua e a me non piacciono poi molto..." mi rivelò anche se non ci tenessi poi molto a saperlo.

"Mi hai baciato di fronte a tutti!" gli feci notare.

"Non me n'ero accorto, sai qunado ti bacio tutto il resto scompare" mi disse con un tono che non riuscii ad interpretare. Era serio o stavo scherzando?

"Evita di fare lo sdolcinato che non serve a farmi scordare la figuraccia che ci hai fatto fare davanti alla prof!" nel dubbio presi il suo tono come scherzoso.

"Che vuoi che sia!" minimizzò lui forse non si ricordava tutte le volte che la stessa prof ci aveva interrotto e diviso.

"Era solo un bacio a stampo non era niente in confronto a questo" e in effetti il bacio a stampo di prima non valeva niente in confronto all'eccitazione e al piacere che mi diedero il bacio successivo.

Saltammo così un'ora di lezione, di ginnastica ma era pur sempre lezione, dopo lo convinsi finalmente a tornare in classe. Le ore passarono e non vidi l'ora di tornare a casa per chiamare sia Kate e Matt che Chiara per dargli la bella notizia.

 

Alla notizia Kate era felicissima ma forse Matt lo era ancora di più.

"Non vedo l'ora di conoscere questo ragazzo che ti fa girare la testa!" mi disse.

"Matt guai a te se ci provi con lui o se gli racconti cose imbarazzanti!" gli dissi minacciosa.

"Noto una certa possessione nel tuo tono!" mi fece notare "Non è che è successo qualcosa, tipo vi siete messi insieme?" mi domandò curioso.

"Assolutamente no! Ma come ti vengon certe idee!" lo ripresi fintamente sconvolta.

"Quindi appena vi siete rivisti stamattina non vi siete saltati addosso..." mi disse indagando.

"Stamattina, non molto" mentii palesemente visto che sennò si sarebbe fatto molto altri film mentali. "Ma ieri sera quando è venuto a casa mia, sì" mi feci sfuggire sentendo già in arrivo le urla entusiaste per l'evento.

Nonstante i miei due amici fossero due pazzi scatenati non vedevo l'ora di rivederli anche se li avevo salutati da pochi giorni.

 

Avevamo una settimana di tempo prima di partire per New York. La professoressa ci aveva già dato la prenotazione per i biglietti noi dovevamo solo confermarli.

"Ciao papà!" salutai mio padre appena entrò in casa quella sera tardi, avevo deciso di aspettarlo per dargli la bella notizia.

"Ciao tesoro! Com'è andata oggi a scuola?" mi chiese.

"Molto bene direi visto che io e Lorenzo abbiamo vinto il concorso..." gli dissi.

"Davvero?!?" chiese stupito.

"Ero sicuro che ce l'avreste fatta!" mi disse.

"E quando partite?" mi domandò infine.

"Dovremmo partire lunedì prossimo..." gli risposi.

"Hai già avvisato tua madre?" mi chiese.

"Sì, le ho detto che vado, ma mi ha detto che non sa nemmeno se avrà il tempo per vedermi perché in questo periodo è molto impegnata..." gli dissi.

"Ma dove starete?" mi chiese.

"In un albergo ma probabilmente passerò a casa" gli dissi.

"Ora devo solo fare le valige e confermare i biglietti e poi è tutto pronto per partire" conclusi.

"Mi fai vedere la prenotazione?" mi chiese mio padre.

"Oh si certo..." e gliela porsi.

"Hai visto che i biglietti sono busines?!" mi fece notare mio padre.

"Si, la prof ha detto che erano rimasti solo questi..." dissi quasi a volrmi giustificare con lui.

"Se vuoi per settimana prossima puoi usare il jet" mi propose.

"No, non ce ne è il bisogno... non sarà la prima ma la business non è poi così male" gli spiegai.

"Se cambi idea sei sempre in tempo..." mi disse. E poi andammo finalmente a dormire.

 

La settimana passò in un secondo e in men che non si dica, mi ritrovai la domenica pomeriggio a fare le valige aiutata da Chiara di persona e da Kate per webcam. Mi obbligarono a portarmi un sacco di cose. Soprattutto un vestitio tutto sbrilluccicoso nero.

Era ufficiale io quelle due le avrei uccise prima o poi soprattutto Chiara che aveva convinto Kate ad unirsi al suo piano strampalato.

 

Avevamo l'aereo per Londra a mezzogiorno mentre quello per New York alle sei di pomeriggio.

"Ciao Juls" mi salutò Lorenzo appena mi vide entrare all'aereoporto. Mio padre aveva avuto una riunione improvvisa e quindi non era riuscito ad accompagnarmi e per una volta dovetti usare il mio autista.

"Ciao" gli risposi una volta dato il solito bacio. Dissi al mio autista che poteva andare e ci imbarcammo.

 

L'aereo per Londra arrivò puntuale alle tre di pomeriggio così avemmo tutto il tempo per andare da Heathrow a Gatwick per prendere la coincidenza.

Riaccesi il cellulare per vedere se qualcuno mi avesse chiamato e notai un messaggio di Chiara.

Ciao tesoro, so che mi ucciderai ma dovevo farlo... ho tolto tutto il tuo intimo e l'ho sostituito con della lingerie che avevi nascosta in fondo al cassetto. Ricordati che l'ho fatto per il tuo bene! Divertiti con Lorenzo a New York!

Un bacione, Chiara

"Che stai leggendo?" mi chiese Lorenzo vedendomi intenta a fissare lo schermo del mio telefono.

"Chiara deve morire!" invece di rispondergli gli dissi ciò che mi passava per la testa e come se non bastasse Lorenzo mi rubò il telefono per leggere ciò che la mia 'cara' amica mi aveva scritto. In risposta a ciò che lesse si mise a ridacchiare.

"Non siamo fortunati ad avere un'amica come Chiara?" mi chiese retoricamente per poi continuare.

"Ora gli rispondo subito!" e ancora con il mio celulare in mano le rispose.

"Ma sei impazzito? Chissà cosa farà adesso!" dissi imprecando leggendo la sua risposta Grazie mille, continua così... e non si firmò nemmeno così gli risposi immediatamente riprendendomi il mio cellulare dalle sue mani.

Quel cretino di Lorenzo mi aveva rubato il cellulare... quindi non ti ringrazio per niente e fossi in te inizierei a correre perché appena torno ti uccido lentemente e molto dolorosamente.

Non avemmo il tempo di leggere la sua risposta perché ci dovemmo imbarcare per il secondo volo.

 

Entrati in aereo cercavo il mio posto fila 8 posto A. Per fortuna era il posto accanto al finestrino mentre Lorenzo aveva quello di fianco al mio del lato del corridoio.

Otto ore erano lunghe da far passare per fortuna che eravamo in business e non in turistica così avevamo uno schermo tutto nostro. Dopo che ci fu servita la cena iniziammo a vederci un film, per la precisione Io sono il numero quattro.

"Mamma mia che figo che è il protagonista!" non riuiscii a trattenermi dal dire.

"A me non piace poi molto è troppo..." disse cercando le parole.

"Infatti mi sconvolgerei se ti piacesse" lo presi in giro.

"Comunque è troppo biondo!" disse infine dicendo la prima cosa a caso visto che anche lui era biondo se non di più.

"Ha parlato il moro..." continuai a prenderlo in giro, ormai ci avevo preso gusto a farlo così rincarai la dose.

"Comunque ad averli compagni di classe così" gli dissi aspettando una sua reazione che non arrivò.

"Ha una voce così sexy..." dissi ottenedo ciò che volevo.

"Perché la mia non lo è?" mi chiese abbassando la voce di un tono rendendola anche più sexy di quella del protagonista.

"Ma non molto..." dissi mentendo spudoratamente.

"Menti, ogni volta che lo fai ti tocchi l'orecchio e lo hai appena fatto!" colpita e affondata, anche se più che colpita direi sgamata...

"Per non parlare del suo di dietro..." gli dissi.

"Ora vado in bagno, quando torno dimmi qual'è meglio..." mi disse con lo stesso tono di prima in un orecchio.

"Mi stai chiedendo di guardarti il..." ma non mi fece finire di parlare.

"Oh sì certo, così riacambieresti il favore" mi disse ammiccando prima di alzarsi in piedi per andare in bagno.

"Faccio finta di non aver sentito" gli dissi. Non lo guardai perché possiamo dire che avevo già 'ricambiato' il favore molte altre volte.

Tornò dal bagno ma non gli dissi niente per non dargli soddisfazione.

Finimmo di guradare il film in silenzio ma poi presi dalla lunga giornata ci addormentammo.

 

Angolo dell'autrice:

 

Scusate ragazze ma me ne ero scordata completamente! Lascio il capitolo e scappo... mi dispiace ma non ho tempo per scrivere i ringraziamenti ma non preocccupatevi arriveranno settimana prossima!

 

Un bacio!

Vale

 

P.S. La one shot su Tommaso e Chiara è quasi finita ma visto che devo ancora finire di scrivere il capitolo 9 di NSN credo che la posterò o il 25 o il 26... la storia si colloca tra il capitolo 9 e 10 di ILAY! Con questo ho finito! Ciao...

Vale

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Capitolo 21
*** New York! New York! ***


I Look After You

 

Capitolo 21: New York! New york!

 

"Juls!" mi disse Lorenzo scostandomi per svegliarmi del tutto.

"Siamo arrivati?" gli con la voce ancora leggermente impastata dal sonno.

"Sì, stiamo per atterrare" mi disse soridendomi.

Iniziammo la discesa su New York. Potevo iniziare a vedere tutti i grattacieli illuminati.

L'East River accanto al JFK rifletteva la Luna e le stelle che quella sera erano particolarmente numerose. Volevo stare accanto al finestrino quando andavo a New York per guardarmi quello spettacolo che mi emozionava sempre proprio come se fosse la prima volta. Cara Giorgia, quando avrai finito di ammirare il panorama c'è qualcos'altro da ammirare alla tua destra... disse quell'antipatica della mia coscienza che non mi dava tregua neanche a New York.

Atterrammo e in poco tempo riuscimmo a scendere dall'aereo. Però dovettimo aspettare i nostri bagagli perché entrambi non riuscivamo a portarci un semplice bagagli a mano per stare via neanche una settimana. Dopo un'ora dall'atterraggio uscimmo dall'aereoporto per chiamare un taxi e quindi raggiungere l'albergo. Salimmo su una classica yellow cab e partimmo. Mi persi di nuovo nel guardare fuori dal finestrino sentendomi a casa, sensazione che avevo provato poche volte nella mia vita, una di queste a Firenze.

 

Il nostro hotel era il Millenium Hilton a pochi passi da Wall Street e quindi un po' distante dall'Upper West Side dove abitavo io e i miei amici. Scendemmo dal taxi e entrammo nella hall dell'albergo. Andammo alla reception per registrarci e chiedere le due nostre stanze singole ma lì ricevemmo un brutta notizia.

"Allora, ragazzi mi dispiace ma c'è stato un errore... qui c'è scritto una stanza doppia e non due singole..." ci disse il consierge.

"E non ce ne sono altre disponibili?" chiesi speranzosa.

"No mi dispiace ma abbiamo tutte le stanze occupate stanotte ma potete chiedere domani forse qualcosa si sarà liberato..." ci disse.

"Va bene grazie lo stesso..." disse Lorenzo che non insistette molto, che volesse dormire con me? No, Giorgia vuole un letto più grande per farci le capriole... disse sarcastica la mia coscienza.

Eravamo al 69simo piano, naturalmente Lorenzo non si risparmiò di fare battutine al riguardo. La nostra stanza era davvero bella, era una di quelle ad angolo così da una parte dava sull'East River e il ponte di Brooklyn mentre dall'altra potevamo vedere l'Empire State Building e il Rockfeller Center. Ero persa ad ammirare il paesaggio ma Lorenzo mi fece tornare sulla terra buttandosi sul letto. Sai coscienza? Avevi ragione voleva un letto più grande per farci le capriole.

"Davvero molto maturo!" gli dissi.

"Juls! Forza vieni qui anche tu!" mi disse battendo una mano a fianco a se sul letto facendo finta di non sentirmi.

Sarà stata la stanchezza o il fatto che faresti qualsiasi cosa che ti dice con quel tono, ma andai a stendermi accanto a lui. Appena stesa sbadigliai visto che ero sveglia da quasi un giorno intero.

"Juls sei già stanca?" mi chiese Lorenzo.

"No scusa hai ragione ma di solito io alle quattro del mattino sono sempre sveglia, anzi per me a quell'ora la notte è appena cominciata..." gli dissi sarcastica.

"Ma se sono solo le dieci!" disse.

"Devi calcolarci il fuso orario cretino!" lo ripresi.

"Comunque hai fame?" mi chiese cambiando argomento.

"Un po'" gli risposi.

"Ti va se ordiniamo qualcosa al servizio in camera?" mi chiese.

"Va bene!" dissi.

"Io prendo un gelato al cioccolato e tu?" mi domandò prendendo già il telefono in mano.

"Delle fragole con molta panna!" gli dissi.

"Siamo in camera e abbiamo appena ordinato due dolci molto afrodiasiaci, sei sicura di voler solo mangiare Juls?" mi disse dopo aver fatto le ordinazioni per telefono.

"Sei proprio un cretino!" gli dissi.

"Sì, sono un cretino che non baci da dodici ore non ti sembrano troppe?" mi chiese senza lasciarmi rispondere perché cominciò a baciarmi.

Non so come ma quando il servizio in camera bussò noi eravamo sul letto con addosso solo la biancheria intima. Lorenzo si infilò in fretta maglietta e pantaloni e andò ad aprire mentre io mi mettevo addosso la famosa maglia dei The Fray.

Appoggiò il vassoio con le nostre ordinazioni sulla scrivania per poi tornare sopra di me sul letto.

"Dove eravamo rimasti?" mi chiese.

"A io che magio le mie fragole" gli dissi scostandolo per andare a prenderle.

"Grazie! Vengo preferito a delle fragole!" disse con la faccia da cucciolo.

In risposta mi misi a ridere e gli porsi il suo gelato andando a magiare le mia fragole seduta contro la testata del letto e così fece anche lui.

 

Stavamo mangiando da qualche minuto e avevo già finito la panna così presi una fragola e la immersi nel suo gelato.

"Buona!" dissi mangiandola. Lorenzo mi guardò con un sopracciglio alzato.

"Oltre a preferire delle fregole a me, mi rubi anche il gelato... " mi disse fintamente offeso.

Avevo inzuppato un'altra fragol e me la stavo per mangiare, quando mi prese il polso e lo avvicinò alla sua bocca.

"Proviamo come sono" disse rendendo la sua voce terribilmente sexy e iniziando a mangiare la fragola.

"Hai ragione è proprio buona..." mi disse finendola di mangiare.

"Mi dispiace anche se mi parli con quel tono di voce non faremo assolutamente nessun giochetto con le fragole e quant'altro, sono davvero troppo stanca" gli dissi. Ma se con quel tono di voce gli doneresti anche un rene! Disse la coscienza.

Finimmo di mangiare continuando a parlare e a stuzziacarci a vicenda, dopodichè ci mettemmo a dormire.

 

La mattina successiva dormimmo fino alle sei per via del fuso orario, così aspettando che si facessero almeno le otto per fare colazione iniziammo a chiaccherare.

"Perché Juls non ti senti pronta per fare sesso con me?" mi chiese Lorenzo tutto a un tratto.

"Beh, perché tutte le volte che ho fatto sesso con qualcuno poi sono finita con il cuore spezzato..." gli risposi più sinceramente di quanto credessi di poter essere.

"Oh Juls! Non farei mai niente che potrebbe ferirti!" mi disse abbracciandomi, fui rincuorata da quella semplice frase che mi fece stare subito meglio.

 

Passammo tutto la mattina a letto, facendo colazione, chiaccherando e ovviamente anche baciandoci e uscimmo solo per pranzare verso l'una.

"Che ne dici se andiamo a casa mia a mangiare? Così dopo possiamo andare a trovare Matt e Kate?" gli proposi.

"Perché no!" mi rispose semplicemente. Prendemmo un taxi ed arrivammo nell'Upper West Side. Casa mia era una di quelle che si trovavano all'ultimo piano e che avevano l'ascensore che entrava direttamente in casa.

"Fai come se fossi a casa tua" gli dissi entrando.

"Ma non c'è nessuno?" mi chiese.

"No, mia madre è ad Albany tutta la settimana..." gli dissi.

"Bella casa!" mi disse mentre io andavo in camera mia.

"Grazie!" gli risposi non accorgendomi che mi stesse seguendo.

Entrò con me in stanza e poi rimase a fissare l'immenso collage di foto attacato alla parete. C'erano davvero tantissime foto attaccate alla parete: io con i miei amici, insieme a Taylor ma anche una con Marco e Sara, perché non l'avevo ancora buttata?

"Chi è lei?" mi chiese Lorenzo proprio guardando quest'ultima.

"Sara" risposi.

"Quella che è andata a letto con Marco?" mi chiese e in risposta annui.

 

Uscimmo dalla mia stanza e andammo in cucina, nel frigo non c'era poi molto, così ci facemmo dei sandwiches. Quando finimmo di mangiare uscimmo e andammo un po' in giro per la città.

 

Angolo dell'autrice:

 

Salve ragazze! Come state? Io bene... capitolo di passaggio soprattutto perché nel prossimo incontreremo... non ve lo dico lo scoprirete venerdì!

 

Ma veniamo ai ringraziamenti:

kikka_love94 che mi ha messo tra gli autori preferiti, moody96, GiuliaeNancy, La dea delle stelle, BlackAngelWhiteDemon, ChocIceCream, giulia the best e kronika_93 che mi hanno recensito, 5hanta1, Eli_papera, GiuAncora, giulia the best, Punphin_Cullen, e La dea delle stelle che hanno messo la storia tra le preferite!

 

Grazie mille a tutti quelli che leggono!

 

Pubblicità:

pagina fecebook: Never for a vampire, it's a very long time

altra mia storia a quattro mani: Never Say Never

 

un bacio!

Vale

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Capitolo 22
*** Disco, Matt & Jealousy ***


I Look After You

 

Capitolo 22: Disco, Matt & Jealousy

 

Finito il nostro giro turistico per la città, tornammo in hotel ricevendo una bella sorpresa. Infatti ad aspettare fuori il nostro ritorno c'era Matt.

"Matt!" gli dissi abbracciandolo.

"Tesoro! Sono così felice di vederti!" mi disse lui.

"Credo che il tuo ragazzo voglia uccidermi!" mi disse in modo tale che Lorenzo non sentisse.

"Matt! Quante volte devo dirti che non è il mio ragazzo?" lo rimproverai.

"Ma se lo dici tu! Per come mi sta guardando adesso sembra proprio un fidanzato geloso" mi disse e poi ci staccammo.

"Matt lui è Lorenzo, Lorenzo lui è Matt" li presentai e si salutarono.

"Matt, Kate dov'è?" chiesi al mio amico.

"Ci sta aspettando a Central Park!" mi rispose.

"Ok allora andiamo!" gli dissi mentre mi dirigevo all'entrata della metro.

"Veramente mi sono fatto accompagnare dall'autista così ci mettiamo meno!" ci disse andando verso la limousine nera parcheggiata lì difronte.

Salimmo in macchina e nonostante il solito traffico su Broadway, arrivammo in breve tempo a Columbus Circle dove scendemmo dall'auto e andammo verso l'entrata meridionale del parco.

Kate era al solito posto accanto a uno dei laghi più grandi del parco stesa sul prato ma insieme a lui c'era mio cugino Matteo e la cosa che mi lasciò di stucco fu che si stavano baciando.

"Salve piccioncini" gli salutai prendendoli in giro, visto che nemmeno due mesi prima loro avevano fatto la stessa cosa con me e Lorenzo.

"Ciao sister!" e "Ciao cuginetta" furono i saluti dei diretti interessati una volta che si furono staccati.

"Allora avete qualcosa da raccontarci" gli chiesi.

"In effetti..." iniziò Kate titubante.

"Ci siamo messi insieme" disse Matteo tutto d'un fiato. Ero più brava di Chiara a far mettere le persone insieme, dopo neanche due mesi che si conoscevano già stavano insieme, mentre io e Lorenzo dopo quasi sei non avevamo ancora parlato dei nostri sentimenti, sempre che ci fossero dei sentimenti e che non fosse solo attrazione fisica.

"Congratulazioni!" gli dissi abbracciandoli entrambi.

Da quando avevamo incontrato Matt fuori dal nostro albergo, Lorenzo sembrava essere diventato Tommaso, infatti parlavo solo se qualcuno gli chiedeva qualcosa, che fosse arrabbiato?

"Grazie" mi dissero entrambi all'unisono.

"Siete davvero carini insime e dobbiamo assolutamente festeggiare la nuova coppia" dissi convinta.

"Giorgia ha ragione!" mi supportò Matt.

"Che ne se andiamo in quella nuova discoteca che hanno aperto a Soho?" propose il mio amico.

L'idea andò bene a tutti, così decidemmo che ci saremmo visti direttamente là per le nove.

 

Io e Lorenzo tornammo in albergo per prepararci, eravamo appena entrati in camera quando mi arrivò un messaggio di Kate.

Quel vestito nero che Chiara ti ha messo in valigia andrà più che bene...

Mi scrisse, non so perché ma seguii il suo consiglio. Andai verso la mia valigia e ne tirai fuori il vestito, che poi chiamarlo così era un eufemismo visto che arrivava si e no a metà coscia, presi anche le scarpe nere col tacco che avevo usato la prima sera della gita a Roma e mi chiusi in bagno per cambiarmi.

Il suddetto vestito non ne voleva sapere di volersi agganciare così fui costretta e entrare in camera e a chiedere aiuto a Lorenzo.

"Mi potresti aiutare con la cerniera?" gli chiesi e solo in quel momento notai che lui aveva addosso solo una camicia ancora mezza slacciata e i pantaloni.

"Sì certo, vieni qui!" mi disse e io andai da lui che era vicino al letto intento ad allacciarsi gli ultimi bottoni della camicia.

"Bel regiseno!" mi disse mentre mi tirava sù la suddetta cerniera alludenso al pezzo di reggiseno che era visibile dalla sua posizione.

"Mi potresti aiutare con la cravatta?" mi disse mentre si girava e dal letto prendeva una cravatta nera come la camicia.

"Vuoi fare Man in black, stasera?" gli chiesi alludendo ai colori dei suoi vestiti menre prendevo la cravatta dalle sue mani e iniziavo a fargli un nodo Windsor. Era una delle prime cose che imparavi a fare quando vivi molto tempo con un padre single. Insieme a cucinare naturalmente.

"Quanto siamo spiritose stasera Juls!" mi disse lui mentre gli facevo il nodo.

"Mai quanto te!" gli dissi facendogli un nodo eccessivamente stretto per ripicca.

"Juls così soffoco!" mi disse.

"Uh quanto mi dispiace" gli dissi sarcastica.

"Lo hai fatto apposta?" mi chiese incredulo mentre glielo allentava un po' per permettrgli di respirare.

"Oh mi dispiace ma questa non la passi liscia!" mi disse prima di prendermi in braccio per poi buttarmi su letto dove mi raggiunse poco dopo e inizziò a farmi il solletico.

"Chiedo umilamente perdono! Adesso mi potresti lasciare andare così finisco di preparami?" gli chiesi supplichevole.

"Va bene, ma prima dammi un bacio!" naturalmente non me lo feci ripetere due volte e gli diedi un bacio a stampo che però non rimase tale perché lo approfondì prolungandolo per diversi minuti. Quando finalmente riuscii a staccarmi tornai in bagno a finire di prepararmi. Mi feci i capelli ricci, mi truccai leggermente e misi le scarpe che erano un tacco quindici come minimo e poi rientrai in camera avvicinandomi a Lorenzo che prima rimase stupito ma quando gli fui più vicino iniziò a ridacchiare.

"Che c'è sto tanto male vestita così?" gli chiesi un po' preoccupata.

"No, no assolutamente stavo solo pensando che anche con i tacchi alti sei più bassa di me" mi disse ghignando e in risposta lo colpii con la pochette che tenevo in mano sul braccio.

"Ma quanto sei stupido?" gli chiesi.

"E ora non dire una delle tue solite frasi tipo 'ma ti piaccio anche per questo' perché sennò non rispondo più di me" lo avvertii.

"Uffa uno non può fare neanche delle battutine divertenti" mi disse con aria da cucciolo.

"Almeno posso farti delle battutine indecenti?" mi chiese speranzoso.

"Assolutamente no!" gli risposi.

 

Dopodiché uscimmo dalla stanza e prendemmo un taxi per andare alla discoteca, arrivammo in perfetto orario e dovemmo anche aspettare i nostri amici che arrivarono cinque minuti più tardi.

Entrammo e io iniziai a ballare con Matt che mi aveva letteralmente rapita per 'vedere fino a che punto potesse arrivare la gelosia di Lorenzo' queste furono le sue esatte parole. In effetti aveva ragione visto che lo vedevo sempre più sofferente e mi mandava strane occhiatacce di rimprovero.

Così passai tutte le ore della serata per attuare il piano strampalto di Matt che non ricevette nessuna scenata di gelosia degna di uno soap opera proprio come il mio amico si aspettava bensì verso mezzanotte Lorenzo venne a dirmi che era stanco e tornava all'hotel.

"Va vene vengo con te!" gli dissi.

"Non ti preoccupare resta pure qui a divertirti" mi disse con un tono che sembrava arrabbiato.

"Non fa niente, tanto anch'io sono stanca" gli dissi e poi tornammo in albergo.

 

Eravamo rientrati in stanza quando sarà stato per i drink o qualsiasi altra cosa baciai Lorenzo di slancio ma lui mi respinse.

"Finalmente ti sei resa conto della mia presenza" mi disse con lo stesso tono di prima e io lo guardai confusa.

"Che c'è visto che con Matt non hai fatto niente torni da me per vedere se almeno io ti bacio?" mi chiese non smettendo di usare quel tono.

"Lorenzo non è come credi!" gli dissi.

"Ah sì? E allora com'è? Sei stata tutta la serata a strusciarti con il tuo caro 'amico' Matt e adesso improvvisamente ti ricordi che io esisto?" mi chiese.

"Guarda che a me Matt non piace!" gli urlai praticamente in faccia.

"Sì certo come no! Si vede benissimo che vi piacete a vicenda" mi disse.

"Primo non piacerò mai a Matt in quel senso!" parlai ma mi interruppe.

"E perché?" mi chiese.

"Perché diciamo che saresti più tu il suo tipo che io..." gli dissi sperando che capisse.

"Matt è gay?" mi chiese.

"Bravo genio!" gli dissi e continuai. "Credevo si vedesse chiaramente" conclusi di dirgli.

"Va bene, ma questo non toglie che a te lui piaccia" mi disse ma lo interruppi.

"Non mi piace lui perché a me piaci tu. Deficente!" gli dissi alzando di nuovo la voce.

"Davvero?!?" mi chiese incredulo prima di iniziare a baciarmi senza attendere la mia risposta.

Erano diversi minuti che ci baciavamo quando lui si staccò da me e mi fece una domanda.

"Ti fidi di me?" mi chiese.

"Sì" risposi flebilmente.

"E allora fai l'amore con me Juls..."

 

Angolo dell'autrice:

 

Scusate ragazze per il ritardo ma me ne ero completamente dimenticata di dover postare il capitolo! Chiedo perdono... bando alle ciance siamo al capitolo ventidue che finisce di schifo praticamente ma lo sapete che sono fatta così ormai... grazie mille a tutti quelli che leggono!

 

un bacio

alla prossima settimana

Vale

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Capitolo 23
*** Love... ***


I Look After You

 

Capitolo 23: Love...

 

"Fai l’amore con me…" mi disse riprendendo a baciarmi. Io non gli dissi niente ma capì la mia risposta quando ribaltai le posizioni. Scesi a baciargli il collo fino ad arrivare allo scollo della camicia ed iniziai a slacciargliela. Ad ogni bottone lasciavo un bacio sul suo petto. Le chiaccherate che avevo avuto con i miei amici e anche con lui mi avevano fatto capire che lui non era Marco e che di lui io mi potessi fidare. Le sue potevano sembrare solo parole ma io gli credetti quando mi disse che non avrebbe mai fatto niente per ferirmi. Quando arrivai all’ultimo bottone alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi eccitati come piacevano tanto a me. Erano di un verde brillante quasi ci si poteva specchiare e la cosa mi piaceva e anche parecchio. Lorenzo stanco di non poter fare niente con un colpo di reni reinvertì la posizione ritrovandosi di nuovo sopra di me, io presi l'occasione per sfilargli del tutto senza alcuna sua resistenza la camicia che poi lanciai su un punto indefinito del pavimento perché in quel momento tenere la camera ordinata era l'ultimo dei miei problemi. Mi presi pochi secondi per guardare meglio i suoi addominali scolpiti visto che fino ad allora non avrei potuto senza evitare le battutine idiote di Lorenzo. Pochi secondi? Se a te cinque minuti sembrano pochi secondi... vabbé fai come vuoi intanto però evita di sbavare così tanto sennò mi vai in disitratazione e poi ti senti male! Ma è mai possibile che io avessi una coscienza anche nei momenti meno oppurtuni, come questo? Cara io ci sono soprattutto in momenti come questi... disse la mia coscienza antipatica. Ma mi ripresi dai miei pensieri quando, dopo quelle che a me sembrarono ore, Lorenzo iniziò a lasciarmi dei baci molto eccitanti sul mio collo. Ha ragione la tua prof di inglese quando dice che vuole vampirizzarti! Ma è possibile che alla propria coscienza mentre tu stai per fare sesso con il tuo ragazzo venga in mente la tua prof? Purtroppo per me la mia lo faceva. Oh mio Dio! Chissà che c'aveva adesso questa!! Hai appena detto che Lorenzo è il tuo ragazzo! Dettagli... minimizzai E adesso te ne puoi andare e farmi rilassare per una volta tanto?? E va bene, ma solo perché dopo un orgasmo sei più rilassata e meno isterica... se potessi la strozzerei.

Evidentemente, mentre io cercavo di uccidere la mia coscienza, Lorenzo si era dedicato ad altro visto che era sceso dal mio collo e adesso mi stava baciando la clavicola. Intanto io avevo iniziato a slacciargli la cerniera dei pantaloni indugiandoci anche un po' troppo di proposito per farlo impazzire, infatti lui stanco di quel giochetto mi scostò le mani e finì di slacciarsela da solo e di togliersi anche del tutto i pantaloni che fecero la stessa fine della camicia sul pavimento restando in boxeur. Poi tornò a baciarmi il collo e per quanto quei baci mi stessero facendo impazzire mi mancava il contatto con le sue labbra così lo spinsi in alto verso di me e diedi il via ad un bacio che mi mandò al manicomio per quanto fu passionale e travolgente. Anche lui era molto coinvolto da quel bacio tanto che non si accorse che io avessi ribaltato la posizione per la terza volta o così mi sembrò. Ma cambiai idea quando sentii le sue mani sul mio lato B. Ma ci si può eccitare così tanto per un bacio e poco più? Evidentemente sia per me che per lui era così, oserei dire soprattutto per lui visto la sua forte eccitazione che premeva sulla mia coscia destra. Si staccò dalle mie labbra solo per per sussurrarmi nell'orecchio.

"Sei troppo vestita per i miei gusti..." mi disse con voce roca e suadente suscitandomi mille brividi. Una delle sue mani si spostò e andò alla chiusura del mio vestito e tiro giù la cerniera senza tanti complimenti. Abbassò l'unica spallina del vestito poi me lo tolse sfilandomelo dalla testa lanciandolo in un luogo indistinto sul pavimento. Per potermelo togliere dovetti appoggiarmi del tutto a lui, così le nostre pelli a contatto per la prima volta mi suscitarono mille brividi che mi partirono dalla schiena.

Quella posizione di certo non doveva piacere molto a Lorenzo visto che dopo qualche secondo mi ritrovai sotto di lui con la sola biancheria intima addosso. Lorenzo stette qualche secondo a guardarmi e io d'istinto mi coprii.

"No Juls, lasciati guardare" mi disse scansandomi le mani per poi concludere di parlare dicendo "You know you're so beautiful to me" e sussurandomi questo nel mio orecchio tornò sulla mia bocca. Continuammo a baciarci per diversi minuti con lui sopra di me e con le mie mani sul suo petto ad accarezzarglielo, finché una sua mano non si insinuò dietro la mia schiena e mi sganciò il gancetto del reggiseno che visto che era senza spalline gli fu molto facile da togliere e fargli seguire la strada che avevano fatto tutti gli altri nostri vestiti, strada che seguirono anche i miei slip pochi minuti dopo. Lorenzo tornò a guardarmi di nuovo ma io orami presa dal piacere non feci nulla per coprirmi, anzi mossi il bacino in modo infraintendibile che a quanto pare Lorenzo lo prese come invito esplicito a tornare a fare ciò che aveva fatto nel mio idromassaggio poche settimane prima e naturalmente con lo stesso epilogo.

Appena mi ripresi dall'orgasmo che avevo avuto la sua eccitazione mi ricordò che non avessimo ancora finito, come se mi dispiacesse continuare.

Cinsi il suo collo con le mie mani e lo attirai a me per baciarlo, ma quando le sue labbra furono così vicine alle mie per sentirne il respiro lo bloccai.

"Adesso quello con troppi vestiti sei tu, ma non ti preoccupare che rimediamo subito" gli dissi con voce suadente mentre gli toglievo quell'ultimo indumento che ci impediva un contatto completo pelle contro pelle dei nostri corpi. Quando ritornò su di me la prima cosa che fece fu riprendersi quel bacio che gli avevo negato pochi secondi prima, fu un bacio intenso ma breve visto che dopo poco si rialzò dal mio corpo e andò nella sua valigia a cercare qualcosa. Chissà che potesse cercare in quel momento che non potesse aspettare? L'unica risposta che mi venne in mente fu un preservativo e infatti tornò pochi secondi dopo con uno di questi in mano.

"Vuoi mettermelo tu?" mi chiese riferendosi a ciò che teneva tra le mani.

Non gli risposi ma glielo presi dalle mani e feci quella che mi aveva chiesto sentendo solo in quel momento un forte odore di fragole nella stanza.

"Cos'è questo odore?" gli chiesi.

"Niente ho solo pensato che avresti apprezzato visto la tua fissazione per le fragole" non ci potevo credere aveva comprato apposta dei preservativi alle fragole per me. Che cosa romantica! Mi disse sacastica la mia coscienza. Tornatene da dove sei venuta! Le dissi arrabbiata perché notai il doppio senso che era molto a senso unico invece.

"Eri davvero così sicuro che sarei venuta a letto con te?" gli chiesi facendo finta di essere arrabbiata.

"Beh ho sempre creduto molto nelle mie doti" mi disse ammiccando, a quanto pare non ero l'unica a fare i doppi sensi quella sera.

"Ma ora basta parlare, abbiamo di meglio da fare" mi disse abbassando la voce di un tono rendendolo irresistibile ma facendomi comunque nello stesso momento un sorriso dolce.

Queste furono le nostre ultime parole prima che lui entrasse in me e iniziasse con le spinte prima lenti e dolci e poi più veloci e passionali che ci portarono insieme al massimo piacere urlando i nostri nomi.

 

Dopo esserci ripresi ci rimettemmo addosso io solo reggiseno e slip mentre lui solo i boxer. Mi era di spalle così ne approfittai per fissargli il lato B finché lui non se ne accorse.

"Allora ammettilo che il mio è migliore di quello di quell'attore da quattro soldi" mi disse.

"In realtà stavo guardando il mio nuovo 'acquisto' e sinceramente me ne sono un po' pentita" gli dissi scherzando.

"Ah sì? Te ne sei pentita? Ora te ne faccio pentire io di quello che hai appena detto..."

mi disse in tono minaccioso raggiungedomi sul letto e iniziando a farmi il solletico che smise di farmi soltanto quando gli chiesi umilmente scusa ma mi rifiutai di rimagiarmi ciò che avevo detto.

 

Dopodiché ci mettemmo sotto le coperte e mi attirò a se, così mi ritrovai con la testa sul suo petto a sentire il suo battito cardiaco che era leggermente accellerato.

"Mi ero sempre chiesto se sarei stato in grado di farti urlare e modestemente..." mi disse e tutto ciò gli fece guadagnare una botta sul braccio.

Questo era Lorenzo un momento era il ragazzo più dolce del mondo e il momento dopo un ragazzo con la maturità di un bambino di massimo sei anni ma mi accorsi di amarlo anche per questo.

 

Angolo dell'autrice:

 

Dopo una lunga ed estenuante giornata di shopping... finalmente torno a casa vi lascio il capitolo e corro a mangiare!

Che bello la scuola è finita!

 

Un bacio

Vale

 

Grazie mille a tutti! <3

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Capitolo 24
*** I'll Look After You ***


I Look After You

 

Capitolo 24: I Look After You

 

Mi ero addormentata da qualche ora e oltre ai soliti sogni post-sesso con unicorni e vari cuoricini volanti ebbi anche un incubo molto strano. Infatti sognavo di essere sola nella mia stanza a piangere. Era la solitudine che provavo a rendere quel sogno parecchio angosciante non potei sapere come quel sogno andasse a finire perché Lorenzo mi svegliò verso le sei con stampato in volto un'espressione preoccupata.

"Juls! Juls stai bene?" mi chiese ma non ebbi la forza di rispondergli perché ero ancora troppo scossa.

"Juls! Vieni qui" mi disse attirandomi a sè abbracciandomi mentre con le dita cercava di asciugarmi le lacrime che solo in quel momento mi accorsi di stare versando.

"Stai bene?" provò a richiedermi per la seconda volta e stavolta ottenne la sua risposta.

"Sì sto bene, ho avuto solo un brutto sogno..." e a quelle parole mi strinse di più a sè e iniziò ad accarezzarmi i capelli.

"Vuoi parlarne?" mi chiese molto cauto.

"Era solo un sogno sulla consapevolezza di essere da sola" parlai ma mi interruppe.

"Ma Juls tu non sei sola!" mi disse convinto delle sue parole.

"Sì che lo sono, mio padre è sempre in viaggio per lavoro e mia madre mi ha messo sempre dietro alla sua carriera..." dissi ma venni interrotta nuovamente.

"I tuoi genitori non saranno dei più presenti ma hai comunque tanto buoni amici: Chiara, Kate, Matt e ...." indugiò qualche secondo ma poi riprese a parlare "E poi hai me"

"Quindi io e te siamo amici?" gli chiesi non sapendo nemmeno io cosa volessi sentirmi dire.

"Io ti considero qualcosa di più di una amica e stanotte ne è la prova..." disse alleggerendo un po' l'atmosfera. Mi strinse di più a sè e mi sussurò nell'oracchio.

"Don't worry Juls! I'll look after you..." con quell'unica frase mi fece subito sentire meglio e tornare la solita Giorgia, o come direbbe lui la solita Juls, di sempre.

"Me lo merito almeno un bacio per averti tirato su il morale?" mi chiese scherzando con un sorriso sornione stampato in faccia.

"Ah quindi è per questo che lo hai fatto? Lo hai fatto così dopo io ti avrei baciato?" gli chiesi con il suo stesso tono ma poi lo baciai lo stesso in fondo se lo meritava. Poi mi venne in mente una cosa e gliela chiesi.

"Lorenzo posso farti una domanda?"

"Certo Juls! Sono a tua completa disposizione!" mi disse ammiccando ma io lo ignorai alzando gli occhi al cielo.

"Perché eri arrabbiato ieri sera?" gli chiesi anche se sapevo la risposta volevo sentirlo dire da lui.

"Non è importante" disse sviando il discorso e ricominciando a baciarmi. Eravamo ancora nel letto ed era notte fonda.

"Per me è importante! Allora dimmi perché eri arrabbiato con me?" gli chiesi mettendolo alla strette sia verbalmente che fisicamente visto che salii sopra di lui e per convincerlo a parlare avevo iniziato a baciargli il collo.

"Juls non è che fossi arrabbiato con te, è che mi da fastidio quando qualcun'altro, che non sia io, ti tocchi o ti giri intorno" ammise e io stupita che il mio piano avesse funzionato alzai la testa dal suo collo e lo guardai in quei meravigliosi occhi verdi che ormai adoravo.

"Quindi eri geloso?" gli chiesi.

"Sì" mi rispose semplicemente e io sorrisi.

"Quindi il piano di matt ha funzionato" dissi credendo di dirlo tra me e me ma invece lo feci ad alta voce.

"Quale piano?" mi chiese Lorenzo.

"Niente" risposi.

"Come niente?!? Hai appena detto che il piano di matt ha funzionato" mi disse.

"E va bene ieri matt ha detto che sarebbe riuscito a farti impazzire di gelosia..." gli dissi sperando che non si arrabbiasse.

"Quindi lui ti è stato appiccicato tutta la sera per vedere se mi sarei ingelosito?" mi chiese per fortuna dal suo tono non sembrava arrabbiato.

"Esatto" gli risposi "Allora non sei arrabbiato?" anche se non lo sembrava mi accertai che non lo fosse.

"No perché dovrei? in un certo senso è merito suo se stanotte abbiamo fatto l'amore" mi disse e per la seconda volta mi disse fare l'amore e non fare sesso o cose simili, non ero un ragazza che senza romanticismo sarebbe morta però mi stavo pur sempre innamorando perdutamente di lui e quando suddetto ragazzo arrivava a dire quelle parole devo ammettere che mi facessero sciogliere almeno un po', sì diciamo pure che ti sciogliessero del tutto... Disse la mia 'adorabile' coscienza.

"Cavolo juls che hai degli amici davvero strambi!" mi fece notare ridestandomi dai miei pensieri.
"E non hai ancora visto niente!" gli dissi.

"In che senso?" mi chiese con una punta di preoccupazione nella voce.

"Matt prima di andarmene mi ha detto che era deluso da parte tua perché non hai fatto una scenata stile beautiful!" gli dissi.

"Ah si? E tu avresti voluto che l'avessi fatto?" mi chiese.

"Non lo so, forse anche se bastava anche una piccola non per forza una degna di una telenovela..." gli dissi tranquillamente.

"E perché avresti voluto?" mi chiese curioso. Di certo non potevo rispondere perché ti amo sarebbe stato troppo avventato, così gli dissi una mezza verità.

"Perché la gelosia di un ragazzo è totalmente eccitante e appagante" Brava Giorgia e adesso che vuoi dirgli che lo ami anche? Disse la coscienza tornando alla carica.

"Quindi mi trovi eccitante quando sono geloso?" mi chiese andando dritto al punto.

"Sì abbastanza" gli dissi con aria di sufficenza ma sorridendo per ciò che aveva ammesso.

"Perché sorridi?" mi chiese Lorenzo.

"Perché credevo che non lo avresti mai ammesso di essere geloso se non sotto tortura" gli risposi.

"Perché questa non è una tortura?" mi chiese riferendosi ai baci che li stavo lasciando sul collo e sul petto, stava per ricominciare a parlare ma io lo interruppi.

"Quindi per te questa è una tortura?" gli chiesi ma non lo feci rispondere perché continuai a parlare. "se è così posso anche andarmene" dissi arrabbiata e mi alzai da lui ma lui mi riportò su di lui e tenendomi per i fianchi per evitare che me ne andassi ancora.
"Potresti lasciarmi andare?" gli chiesi seccata.

"Se mi fai finire di parlare... Comunque stavo dicendo, non è tortura starti così vicino e lasciarmi baciare da te senza poterti fare niente?" mi chiese retorico. La sua frase mi fece nascere un sorriso spontaneo sulle labbra.

"Ti sei salvato in corner..." gli dissi facendo combaciare quasi del tutto i nostri corpi per sussurargli nell'orecchio quella frase con voce suadente.

"Allora adesso me lo dai un bacio?" mi chiese con un sorriso da cucciolo.

"Ma non lo so devo pensarci..." gli dissi facendo finta di farlo e a quella frase la sua faccina da cucciolo bastonato si accentuò e questa mi fece ridere.

"Ora ti faccio ridere? Mi dispiace tanto tesoro mio ma adesso te la faccio pagare!" mi disse ribaltando le posizioni ed ero già pronta a sopportare il più a lungo possibile il solletico ma quello che fece mi stupì visto che iniziò a baciarmi e a mordicchiarmi lungo il collo.

"Sai che se fai così sarà più divertente prenderti in giro?" gli chiesi.

"Questo lo pensi tu... Potrei baciarti fino a farti impazzire e poi lasciarti insoddisfatta" mi minacciò.

"Non oseresti" gli dissi convinta.
"Tu credi?" mi disse alzando un sopracciglio.

"Certo perché non sono l'unica che si eccita per i tuoi baci!" gli dissi riferendosi alla sua evidente eccitazione schiacciata contro la mia coscia.

"Forse hai ragione" mi disse.

"Non forse, io ho ragione!" gli dissi ribaltando la posizione e dandogli il tanto agognato bacio.

"Ora scusa ma devo andare a prepararmi perché devo andare a fare colazione con Kate..." gli dissi quando ci staccammo notando che si erano fatte già le sette e mezza e che avevo appuntamento con Kate meno di un'ora dopo dall'altra parte della città.

"Non posso venire con te?" mi chiese con la sua adorabile faccina da cucciolo mentre mi vestivo.

"No perché dobbiamo parlare di cose tra donne..." gli dissi cercando di non dargli troppe informazioni.

"Dovete parlare di me, non è vero?" mi chiese ammiccando.

"Assolutamente no! Dobbiamo parlare di Matteo" gli dissi mentendo.

"Quindi vuoi dirmi che non gli dirai niente di ciò che è successo stanotte?" mi chiese.

"Forse qualcosa..." gli dissi poco prima di uscire dalla stanza.

"Torna presto! Che abbiamo un discorso in sospeso noi due" mi disse alludendo a qualche minuto prima.

"Quale discorso?" gli chiesi facendo finta di niente.

"Comunque Kate dovrebbe entrare a scuola verso le nove, quindi per le dieci dovrei essere qui" gli dissi e feci per uscire ma Lorenzo che intanto si era alzato dal letto venne a baciarmi attaccandomi alla porta.

"Questo per cos'era?" gli chiesi.

"Per così avrai voglia di tornare il più presto possibile" mi disse lasciandomi finalmente andare a fare colazione con la mia amica.

 

Angolo dell'autrice:

 

Possibile che io avessi più tempo quando andavo a scuola che adesso che sono in vacanza? Ma veniamo alle cose serie... capitolo post-sesso con gli unicorni rosa e lo zucchero filato! Ok... forse questo non c'entra niente ma sono io che sono particolarmente fumata oggi!

Grazie davvero a tutte ragazze... non sapete quanto mi facciate felice con le vostre recensioni e tutto il resto!

Un bacio

Vale

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Capitolo 25
*** I Love Shopping ***


I Look After You

 

Capitolo 25: I love shopping

 

Arrivai al Plaza, dove io e Kate avevamo appuntamento, puntuale come un orologio svizzero ma stranamente Kate mi aveva già preceduta.

Quella mattina era più euforica che mai e non mi trattenni dal chiederle il perché una volta che ci eravamo sedute al nostro solito tavolo e cioè quello con la vista su Central Park.

"A cosa devo tutta questo euforia?" le chiesi quando mi staccai dal suo abbraccio soffocante.

"Io e Matteo lo abbiamo fatto!" mi disse su di giri.

"Davvero? Sono così felice per voi!" gli dissi rituffandomi nell'abbraccio soffocante di prima. Fece per parlare ma la interruppi.

"E prima che tu dica qualcosa, voglio evitare di sapere delle cose troppo intime su mio cugino!" le dissi mettendo in chiaro le cose.

"E va bene non ti dirò i dettagli più espliciti...." mi disse facendomi tirare un sospiro di sollievo visto che conoscendola sarebbe stata capace di dirmi tutto anche il più piccolo dettaglio e questo lo dicevo per esperienza visto che mi aveva detto tutto e ripeto tutto sulla sua prima volta!

"Posso dirti almeno come è stato?" mi domandò speranzosa.

"Certo Kate, dimmi tutto quello che vuoi basta che mi permetta di guardare ancora mio cugino in faccia... Noi siamo amiche e quindi devo supportarti in tutto ciò che fai!" le dissi convinta.

"Tu si che sei mia amica!" mi disse lei abbracciandomi.

"Va bene ora basta perché sarà anche mio cugino ma voglio assolutamente sapere come è andata!" le dissi staccandomi e mi raccontò tutto ciò che era per lo meno adatto ai maggiori di sedici anni.

"Come va tra te e Lorenzo?" mi chiese una volta che ebbe finito di raccontarmi. "Siete andati oltre i soliti preliminari?" mi chiese come se fosse una giornalista di gossip in cerca di uno scoop.

"In realtà sì..." dissi ma venni subito interrotta.

"L'avete fatto?" mi chiese praticamente urlando.

"Non urlare!" la ripresi stizzita.

"Comunque sì, lo abbiamo fatto..." gli dissi e la vidi trattenersi dal ridacchiare esultante.

"Forza, racconta!" mi spronò la mia amica.

"Cosa vuoi che ti racconti?" le chiesi.

"TUTTO!!" mi disse eusariente.

"Dai preliminari, al mentre, ai preservativi, a quante volte l'avete fatto, quante volte sei andata ad Orgasmolandia, insomma voglio sapere, TUTTO!" mi disse.

"Nei preliminari lui mi ha fatto le solite cose, nel mentre è stato molto dolce ma appossionato come piace a me, i preservativi erano alle fragole, l'abbiamo fatto una volta e ad Orgasmolandia, come la chiami tu, ci sono andata due volte, vuoi sapere altro?" le dissi sarcasticamente ma a quanto pare non lo intuì.

"Si, voglio sapere che voto gli daresti?" mi disse con nonchalence.

"Ma ti sembrano cose da chiedere Kate?" le chiesi.

"Va bene, ti dico prima il voto che darei a tuo cugino che è un bell'otto e mezzo e poi tu mi dici, il voto che daresti a Lorenzino caro!" mi disse.

"Ma non ci penso nemmeno!" le dissi.

"O me lo dici o racconto a Lorenzo delle tue fissazioni per le Lamborghini e cose del genere!" mi minacciò.

"E va bene, visto che mi minacci te lo dico... gli darei nove o un po' di più forse... Contenta ora?" le chiesi retoricamente.

"Sì molto" mi disse soddisfatta.

Finimmo di fare colazione e poi fui libera di tornare dal mio bel biondo dagli occhi verdi in hotel. Da quando è tuo? Mi chiese la coscienza. Ho detto mio? Non me lo ricordo... le dissi facendo finta di nulla.

 

Ripresi la metro e tornai in hotel. Lorenzo si era rimesso a dormire e sembrava un angioletto, un angioletto vietato ai minori visto che era senza maglietta ma pur sempre un angioletto. Mi venne un'idea che attribuii alla vicinanza che avevo avuto negli ultimi mesi con Chiara.

Andai sul mio lato del letto e iniziai a baciargli il collo fino a scendere sempre più giù arrivando al suo petto ma non dava segni che si stesse risvegliando così scesi ancora e arrivai ai suoi pettorali e lì diede i primi segni di vita ma si svegliò del tutto solo quando ero arrivata a sotto l'ombellico.

"Oh bene, ora che sei sveglio posso smettere!" gli dissi smettendo di baciarlo.

"Carini questi sogni erotici post-sesso!" disse convinto che fosse davvero un sogno.

"Lorenzo non è un sogno!" gli dissi.

"Oh giusto hai ragione sennò avresti già continuato..." mi disse ma io lo interruppi.

"Mi stai dicendo che sogni che io ti faccia un..." gli dissi ma stavolta fu lui ad interrompermi.

"Sì e ho anche molte altre cose da mettere in atto con te!" mi disse maliziosamente alzando il sopracciglio.

"E se io non volessi?" gli chiesi.

"Tutte le ragazze vogliono!" mi disse ma quella frase mi fece venire un sacco di dubbi, e se io per lui fossi stata solo una delle tante? Mi venne da chiedermi automaticamente e così presa da quella possibile realtà mi alzai dal letto e andai a chiudermi in bagno.

"Juls stai bene?" venne a chiedermi Lorenzo pochi secondi dopo che avevo chiuso a chiave la porta.

"No, non sto bene e non chiamarmi Juls!" gli dissi arrabbiata cercando di ricacciare dentro le lacrime che volevano uscirmi.

Mi sedetti per terra con la testa appoggiata alla parete e ripensai che mio ero innamorata per la terza volta nella mia vita e che sempre per la terza volta ne sarei uscita con il cuore spezzato perché per il ragazzo che amavo io ero solo una delle tante.

"Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato, Ju..." mi disse ma si interuppe dal chiamarmi nel modo in cui pochi istanti prima gli avevo urlato di non chiamarmi.

"Se tu credi che non hai fatto niente di male vuol dire che non hai fatto niente di male" gli dissi riacquistando la calma ma suonando fredda direi quasi gelida in un modo che non credevo possibile.

Solo io ero capace di innamorarmi di tutti i cretini in circolazione. Lui mi aveva detto che si sarebbe preso cura di me ma come amico, come tromabamico o come ragazzo? Di certo non come quest'ultimo visto che non ne avevamo mai parlato.

"Davvero ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?" mi chiese.

"Apparte essere egoista?" gli chiesi retorica.

"Dai Juls apri questa porta, voglio parlare con te non con lei!" mi disse e dal suo tono capii che fosse anche un po' arrabbiato, sarà stato per il tono o perché anch'io volevo parlargli di persona gli aprii la porta e uscii dal bagno andandomi a sedere sul letto con la schiena appoggiata alla spalliera e Lorenzo mi imitò.

"Vuoi parlarmi? Ti ascolto" gli dissi sempre fredda.

"Perché hai detto che sono egoista? Sei tu in questo momento che lo sei!" mi disse arrabbiato e i suoi occhi verdi erano diventati parecchio più scuri del normale ma mi piacevano lo stesso.

"Ah io sarei egoista? Quando sei tu che ogni volta che un qualsiasi ragazzo che mi si avvicina anche solo per parlarmi inizi a trattarmi male, metti il broncio e quant'altro mentre tu intanto vai a letto con chissò quante altre ragazze!" gli dissi sbottando dicendogli tutta la verità.

"Quindi è per questo che sei arrabbiata?" mi chiese ma non gli risposi.

"Guarda che quella di prima era solo una battuta" mi disse riferendosi al 'tutte le ragazze vorrebbero'.

"Sì certo come no, tanto Chiara mi ha detto che tipo sei!" gli urlai praticamente in faccia.

"Ma ti giuro che sono cambiato! Non sarei mai riuscito ad andare a letto con qualcun'altra! Devi credermi!" mi disse dispiaciuto.

"E perché non l'avresti fatto?" gli chiesi non perdendo il tono gelido.

"Perché ogni volta che chiudo gli occhi prima di addormentarmi penso a te e a come sia bello baciarti!" mi disse e tutto il ghiaccio si sciolse.

"Quindi d'ora in poi passeremo del tempo insieme anche se abbiamo già fatto sesso?" gli chiesi.

"Ovviamente! Te l'ho detto che non farei mai niente per ferirti" mi disse sicuro di se stesso.

"Ma tu dimmelo quando dico o faccio qualcosa di sbagliato" continuò dicendomi.

"Allora mi perdoni?" mi chiese con un sorriso speranzoso.

"Non lo so devo pensarci!" gli dissi mentendo, evidentemente non ero male come attrice visto che dalla sua espressione abbattuta sembrava ci fosse cascato.

"Farò qualsiasi cosa per farmi perdonare" mi disse e decisi di approfittarmene.

"E va bene ti perdono ma a una condizione..." gli dissi annoiata.

"E quale sarebbe?" mi chiese ritrovando la speranza.

"Mi devi accompagnare a fare shopping!" gli dissi e finalmente capii che lo avevo già perdonato da un pezzo.

"Tu mi avevi già perdonato, lo hai fatto apposta per avere un povero facchino che ti porti le buste!" disse fintamente offeso.

"Dovevo vendicarmi in qualche modo!" gli dissi con un sorrisetto diabolico, un po' come quelli di Chiara per intenderci.

"Sei malefica!" mi disse. "Ma io che sono magnanimo ti concerdo il mio perdono ad una condizione..." mi disse.

"E quale sarebbe? Di certo ora mi accompagni a fare shopping e mi porti pure tutte le mie buste!" gli dissi pronta a non tornare inidetro sulle mie idee.

"Certo tanto questo lo avrei fatto comunque... dobbiamo andare ad un indirizzo e spendere almeno duecento dollari!" mi disse.

"La mia condizione è spendere duecento dollari?" gli chiesi incredula perché se c'era una cosa che amavo e mi riusciva bene era fare shopping.

"Aspetta, ma qual'è l'indirizzo?" gli chiesi sperando che non corrispondesse ad un sexy shop.

"Ma che ne dici della Lexington Avenue al numero 722?" mi disse e io feci mente locale per ricordarmi che negozio ci fosse a quell'indirizzo.

"Tu vuoi che spenda duecento dollari da Victoria's Secret?" gli chiesi non appena ricollegai l'indirizzo.

"Come fai a saperlo?" mi chiese stupito.

"Perché..." gli risposi titubante.

"Perché?" mi spronò lui.

"Perché il mio primo ragazzo per scherzo mi comprava sempre lì i regali!" gli dissi sorprendendolo.

"Contento?" gli chiesi.

"Sinceramente preferivo non sapere!" mi disse.

"Dovrà essere più per me o più per te ciò che comprerò?" gli chiesi ammiccando.

"Tu compra qualcosa che ti piace che poi non ti preoccupare che piacerà anche a me!" mi disse malizioso mentre uscivamo dalla stanza e mi prendeva per mano.

 

Angolo dell'autrice:

 

Ragazze buona sera! Non so voi ma io sto morendo di caldo... dopo una settimana impegnativa (infatti sono stata impegnata a riscaldare il letto...) arrivo con questo capitolozzo...

spero vi piaccia!

Un bacio!

Vale

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Capitolo 26
*** Going Shopping ***


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Capitolo 26: Going Shopping

 

Prendemmo la metropolitana e scendemmo vicino a Grna Army Plaza e poi facemmo a piedi quelle due o tre traverse che ci dividevano dalla Lexington.

Non so il perché ma ogni passo che facevamo mi sentivo sempre più in ansia. Alla fin fine che starai mai per fare Giorgia! Stai solo per andare a comprare della biancheria intima col tuo non-ragazzo con cui hai fatto sesso la notte scorsa e che ami alla follia! Io ero in ansia ma di certo la mia coscienza non mi aiutava, passammo la Quinta, poi la Madison e una volta arrivati a Park Avenue conscia che fosse l'ultima prima della Lexington il mio nervosismo e la mia ansia salì al massimo visto che stritolai la mano di Lorenzo che era nella mia.

"Stai bene?" mi chiese.

"Sì, sto bene!" gli dissi per nulla sincera e lui naturalmente se ne accorse.

"Tanto non me la dai a bere!" mi disse fermandosi.

"Dai forza che c'è?" mi chiese.

"Promettimi che non ridi?" gli dissi.

"Te lo prometto! Ma ora dimmi che c'è" mi disse.

"Non sono mai stata da Victoria's Secret con un ragazzo che non fosse Matt!" gli confessai.

"Tutto qui? Sei nervosa perché è la prima volta che ci vai con un ragazzo che non sia gay?" mi chiese.

"Comunque sono contento di essere la tua prima volta almeno in qualcosa!" mi disse scherzando.

"Ma quanto sai essere stupido avvolte?" gli chiesi perdendo parecchia ansia.

"E comunque non è finita qui, c'è una commessa che è mia amica che è piuttosto, come posso dire diretta, quindi non dare retta a tutto ciò che dice" gli dissi.

"D'accordo farò finta di non sentire le cose troppo personale che dirà sul tuo conto? Va bene?" mi chiese con un sorriso.

"Va bene!" risposi semplicemente molto più sollevata.

 

Entrammo nel negozio e subito la mia amica mi venne incontro abbracciandomi.

"Giorgia! Sono così felice di vederti" mi disse.

"Anch'io sono contenta di rivederti Jen!" le dissi.

"E chi è questo bel ragazzo che ti accompagna?" mi chiese.

"La tua nuova fiamma? Italiano anche lui?" mi chiese senza darmi il tempo di rispondere.

"Allora è proprio vero il detto Italians do it better..." disse ammiccando.

"Ciao sono Lorenzo" si presentò lui. Chissà perché ogni volta che gli presentavo un ragazzo non lo calcolava minimamente mentre con le ragazze era gentile.

"Jen" le rispose lei.

"Non ti preoccupare tesoro che adesso troviamo qualcosa di interessante per la tua ragazza, a cui sta bene praticamente tutto quello che c'è in questo negozio!" disse Jen parlando con Lorenzo chiamandomi la sua ragazza ma nessuno di due disse niente per fargli capire che non stavamo insieme. Non ancora...

Comprai diverse cose e non fu difficile arrivare alla cifra che mi aveva imposto Lorenzo. Lui dei miei acquisti vide solo lo scontrino, che andava ben oltre i duecento dollari, visto che Jen non aveva sentito ragioni sul fatto che lui gli avrebbe visti solo in camera da letto! Quella ragazza era davvero un tornado diceva sempre le cose direttamente senza fare tante 'censure' e in parte era per questo che la adoravo...

 

Dopo un paio d'ore riuscii a tirar fuori Lorenzo da quel posto quando era ormai ora di pranzo e decidemmo di andare da Benoit un ristorante francese sulla cinquantasettesima strada che era uno dei miei preferiti.

Mangiammo velocemente ma godendoci il nostro ottimo cibo e una volta arrivati al conto si impose di pagarlo lui. Uscimmo da lì e ci dirigemmo verso la quinta che era a pochi passi da noi.

"Mi fai vedere i tuoi acquisti?" mi chiese.

"Non ci penso nemmeno!" gli dissi.

"Ti prego!" dissi sporgendo il labbro di fuori.

"Ma neanche se mi paghi..." gli dissi continuando a camminare.

"So solo che hai speso quattrocento dollari! Non mi potresti dare qualche spoiler?" mi chiese con la solita faccia da cucciolo.

"Ok va bene, ti do uno spoiler, ma uno solo va bene?" gli dissi.

"Mi va bene anche uno solo" accettò.

"Si tratta di biancheria!" gli dissi.

"Ma dai, ma questo non vale come spoiler visto che siamo andati da Victoria's Secret era ovvio che comprassi quella!" mi disse deluso.

"Mi dispiace ma dovrai aspettare!" gli dissi arrivando finalmente a quella che io chiamavo casa e cioè la quinta strada. Tutti i negozi possibili e immaginabili di diverse grandezze, di diverse marche e per diverse tasche. C'era infatti sia Armani che H&M, sia Dior che Zara e per ogni ragazza dotata di vista c'era Abercrombie&Fitch ma più che il negozio in se c'erano i modelli mezzi nudi all'entrata. I miei negozi preferiti di tutta la strada erano naturalmente Armani, Chanel e Ferragamo. Ma tanto per iniziare facemmo un salto dai bei modelli mezzi nudi.

Anche se dovevo ammettere che Lorenzo in confronto a loro non sfigurava di certo. Cara Giorgia potresti evitare di sbavare pensando al bel biondo con gli occhi verdi? Chiese fintamente cortese quella pugnala alle spalle della coscienza.

"Vuoi farti la foto con il modello?" mi chiese Lorenzo appena entrati.

"In effetti con questo mi manca!" dissi.

"Come con questo ti manca?" mi chiese Lorenzo incuriosito.

"Quando io e Marco ci siamo lasciati, Kate per tirarmi su il morale mi ha costretto a fare le foto con ogni modello!" gli dissi.

"Modo piuttosto originale per riprendersi da una brutta batosta!" mi disse lui scherzando.

"Ma almeno ha funzionato!" gli dissi. "Pensa che mi aveva proposto o le foto o dovevo andarci a letto!" gli dissi per fargli capire con che persone avevo a che fare.

"E tu non l'hai fatto vero?" mi chiese con un misto di fastidio e curiosità.

"Certo che no! Gelosone!" gli risposi ridendo.

"Però la foto con questo nuovo modello la devo assolutamente fare!" gli dissi convinta.

"Non se ne parla assolutamente che tu ti faccia abbracciare da un ragazzo mezzo nudo che non sia me!" mi spiegò.

"Quindi ti faresti un foto con me senza maglietta?" gli chiesi.

"Perché no!" mi disse.

Comprammo un bel po' di cose anche lì e dopo aver pagato andammo nel mio paradiso terrestre: Salvatore Ferragamo.

Spesi più soldi lì che in tutti gli altri negozi messi insieme. Ma per quelle bellissime decollettè nera col tocco a spillo e giusto un po' di plateu ne valeva la pena! Lorenzo naturalmente non perse l'occasione per fare delle battutine a riguardo.

"Visto anche questo tacco, cosa sarà un quindici, sei sempre più bassa di me!" mi prese in giro.

"Primo è un tacco dodici e con questo sono alta quanto te e secondo ieri sera non mi sembrava che ti dispiacesse poi molto che fossi bassa" gli dissi mettendolo a tacere.

 

Dopo quelle ore di shopping sfrenato Lorenzo era sfinito, quindi gli concessi la grazia tornando in hotel.

"Hai notato che queste buste pesano più di te?" mi disse appoggiandole sulla poltrona vicino all'ingresso.

"No, non ho notato visto che c'eri tu che sei tanta forte a portarle!" gli dissi prendendolo in giro.

"E allora dillo che hai sperperato il tuo patrimonio per farmi portare tutti questi pesi..." mi disse ma lo interruppi.

"In effetti è così, devi mettere un po' di muscoli su quelle braccine!" gli dissi scherzando.

"E questi cosa sarebbero?" mi disse mostrandomi i suoi bicipiti.

"Aspetta un secondo, vieni qua che devo vedere se hai anche i pettorali perché non ne sono sicura!" gli dissi maliziosa attirandolo a me e togliendoli la maglietta.

"Davvero originale come scusa per farmi spogliare, Juls!" mi disse ma si bloccò quando pronunciò quel soprannome che lui stesso mi aveva dato.

"Posso chiamarti ancora così, vero?" mi chiese speranzoso.

"Ma certo Bubu!" lo presi in giro. Lo guardai meglio senza maglietta e poi dissi.

"Però potevo darti anche mezzo voto in più!"

"Mezzo voto in più in che cosa?" mi chiese.

"Niente, Kate mi ha chiesto un voto per ieri sera!" dissi con nonchalance.

"Ah sì? E che voto mi hai dato?" mi chiese malizioso.

"Io non volevo nemmeno dartelo ma è stata Kate a costringermi!" dissi e gli vidi alzare un sopracciglio.

"Non mi guardare così mi hai ricattato se non lo avessi fatto ti avrebbe raccontato tutte le mie 'esperienze'!" gli dissi con la faccia da cucciolo infatti stando sempre con lui avevo imparato a farla anch'io.

"Oh povera cucciola che viene ricattata dalla sua migliore amica" mi disse dandomi un buffetto sulla guancia.

"Anche se mi ci fai pensare avrei preferito non ricevere il voto!" disse.

"Scemo!" gli dissi tirandogli una botta sul braccio.

"Almeno me lo puoi dire?" mi chiese.

"Ma nenache per idea!" gli dissi perentoria vabbè la prossima volta che la vedo chiederò a Kate!" mi disse facendomi preoccupare.

"Va bene ma adesso me lo dai un bacio che è da stamattina che non lo fai?" gli chiesi facendogli pensare decisamente ad altro per i minuti successivi. Giorgia ti faccio presente che se i minuti sono più di centoventi si chiamano ore... ma la ignorai bellatamente visto che ero presa totalmente da altro.

 

Dopo qualche ora mi svegliai distesa quasi completamente su Lorenzo infatti avevo una mano sul suo cuore e ne potevo percepire il battito che era lento e regolare visto che stava ancora dormendo e aveva un'espressione beata stampata in faccia, sembrava quasi un bambino. Però cara Giorgia non credo che i bambini facciano certe cose... disse ammiccando la mia 'adorata' coscienza. Anche se in effetti aveva ragione, quello che avevamo appena fatto nelle ore precedenti e nella notte prima non credo che lo facessero i bambini. Semmai li fanno nascere i bambini, mia adorata Giorgia... Mi ero svegliata da nemmeno cinque minuti e già la coscienza mi dava addosso. Cercai di uscire dalla stretta delle braccia di Lorenzo ma questa era troppo forte e quindi non ci riuscii.

"Lorenzo!" cercai di chiamarlo per farlo svegliare probabilmente ci riiuscii visto che il suo battito era accellerato ma non aprì gli occhi, bensì mi strinse di più a sè non facendomi respirare.

"Mi potresti lasciare che non respiro?" gli chiesi ormai certa che fosse sveglio e che stesse solo facendo finta di dormire.

"Juls lasciami dormire e poi respirare non è importante!" mi disse con la voce ancora impastata dal sonno.

Dopodichè allungò una mano sul comodino per cercare il cellulare appena lo trovò si mise ad aggeggiarci per un po' finché non alzò un braccio e ci fece una foto.

"Te lo avevo promesso Juls! E ora me la metto come sfondo sul mio cellulare!" mi disse riferendosi alla foto mentre prendeva il mio cellulare.

"Che stai facendo con il mio adorato telefono?" gli chiesi cercando di riprendermelo senza riuscirci perché lui lo aveva allontanato da me.

"Ti mando la foto via bluetooth" mi disse come se la cosa fosse ovvia.

"Inviata! Adesso vediamo che altre foto hai sul telefono..." disse curioso mentre cercava nella cartella delle immagini.

Solo in quel momento mi ricordai di avere delle foto abbastanza compromettenti sul telefono come quella che mi aveva inviato Chiara di me e lui mentre dormivamo abbracciati sul pullman per andare a Roma oppure quella che ci scattò a tradimento sempre a Roma in camera sua mentre ci baciavamo sul suo letto. Infatti in quel momento eravamo talmente presi da ciò che stavamo facendo da non randerci conto di Chiara e del suo maledetto cellulare. Ma naturalmente quelle più imbarazzanti erano quelle che mi aveva inviato Kate l'estate prima dove c'era...

"Perché hai le foto di Ian Somerhalder praticamente nudo sul tuo cellulare?" mi chiese interrompendo i miei pensieri senza farli finire. Probabilmente divenni rossa fin sopra i capelli.

"Me le ha inviate Kate! Non è colpa mia" feci per discolparmi.

"Si certo come no..." disse non credendomi assumendo sempre un tono scherzoso.

"Allora perché non le hai cancellate?" mi chiese di nuovo e visto il suo tono decisi di provocarlo un po'.

"Sai com'è... moro, occhi blu, muscoli scolpiti è praticamente il mio ragazzo ideale!" gli dissi.

"Ah davvero? E così lui sarebbe il tuo ragazzo ideale?" mi chiese con aria di sufficenza. "Quindi capelli biondi, occhi verdi e muscoli scolpiti non ti fanno nessun effetto?" mi chiese suadente nell'orecchio.

"Assolutamente nessuno" gli dissi cercando di non saltargli addosso.

"Stai mentendo!" mi disse. "Ma visto che questo viaggio a New York ha portato tante belle novità per questa volta ti perdono" mi disse ammiccando riferendosi a ciò che era accaduto nelle ultime ore.

"Quanto sei magnanimo!" dissi sarcastica ma non ottenni risposta perché si rituffò nel mio telefono.

"Sinceramente queste le preferisco!" mi disse mostrandomi le foto di me e Kate l'anno precedente mentre eravamo al mare.

"Lo sai che non l'avrei mai detto!" gli dissi non perdendo il mio tono sarcastico.

"E queste me le mando!" disse. "Quasi, quasi le posto anche su facebook!" finì dicendo.

"Lorenzo, non ti azzardare!" lo minacciai.

"E perché non dovrei?" mi chiese in tono di sfida.

"Vuoi davvero che tutti i miei amici vedano le mie foto in bikini??" gli chiesi puntando sulla sua gelosia.

"In effetti hai ragione! Me le terrò per me allora!" disse come se stesse facendo un grande sacrificio. "E queste?" mi chiese riferendosi alle fote che ci aveva scattato Chiara a tradimento.

"Non guardare me!" gli dissi mentre lui si mandava anche quelle.

"Comunque sono davvero bello anche quando dormo!" mi disse.

"Sì certo soprattutto modesto." gli risposi per le rime. "Le ha scattate Chiara a mia insaputa! E poi me le ha inviate per prendermi in giro!" gli dissi con la faccina da cucciolo.

"Oh povera Juls!" mi disse "Hai tutte amiche ricattatrici! Per fortuna che hai me!" disse accarezzandomi la guancia.

"E questa sarebbe una cosa positiva?" gli chiesi scherzando.

"Spiritosa Juls!" mi disse inniziando a farmi il solleticco e facendomi dimenticare di tutto.

 

Angolo dell'autrice:

 

D'ora in poi i capitoli saranno più lunghi visto che mi sono accorta che fino ad adesso fossero molto corti... spero appreziate...

Posto il capitolo e poi rispondo alle vostre bellissime recensioni e scusatemi ma non ho avuto tempo...

Che ne dite dell'immagine? Io adoro Alex...

scemenze mie a parte spero che il capitolo vi piaccia!

Grazie a tutte!

Un bacio...

Vale

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Capitolo 27
*** The Flight To Come Back Home ***


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Capitolo 27: The Flight To Come Back Home

 

Quella mattina mi svegliai mezza distesa su Lorenzo con un gamba intorno ai suoi fianchi e la mia mano posato sul suo petto in prossimità del suo cuore così dal sentire quel suo battito lento e regolare che mi tranquillizzava mentre lui come suo solito aveva le sue braccia intorno ai miei fianchi per attirarmi il più vicino possibile a lui, era strano come avessimo un letto gigantesco a disposizione e ne usavamo a malapena la metà.

Per fortuna Lorenzo si svegliò da solo cinque minuti più tardi senza che fossi io a farlo.

"Buongiorni Juls!" mi disse solare.

"Buongiorno anche a te Bubu!" gli dissi altrettanto felice infatti quella mattina ero particolarmente di buon umore.

"Perfetto! Inizia bene la giornata con te che mi prendi in giro!" disse facendo la sua faccina da cucciolo.

"Ma io non l'ho detto in tono derisorio ma con affetto!" gli dissi.

"Dicendo così hai appena ammesso di volermi bene!" mi fece notare. Senti bell'addormentato nel bosco non ti sei reso conto che questa qui non ti vuole bene ma che ormai ti ama alla follia?!?! finalmente la mia coscienza non se la prendeva più solo con me ma anche con Lorenzo.

"In effetti è così" gli dissi stupendolo "Ce ne vuole di affetto per sopportarti!!" dissi ignorandola.

"Sei spiritosa già di prima mattina!" mi disse senza darmi il tempo di rispondermi perché continuò a parlare.

"Sai una cosa? Non mi interessa oggi sono davvero molto felice e niente mi farà cambiare umore!" mi disse.

"E a cosa devo tutta questa felicità?" gli chiesi curiosa.

"I ragazzi mi hanno invitato ad andare alla stadio per vedere la partita!" mi disse contento come un bambino.

"E che credevo fossi diverso dagli altri ragazzi!" gli dissi scherzando. "Ma a quanto pare anche tu come tutti gli altri sei fissato con lo sport" dissi fintamente delusa. "Che partita andate a vedere?" gli chiesi poi continuando incuriosita.

"Una di basket! Non ti dico le squadre tanto non ci capiresti molto!" mi disse.

"Non è vero! Non è mica detto che visto che sono una ragazza non ne capisca niente di sport..." dissi stizzita.

"E allora dimmi grande esperta per quale squadra tifi?" mi chiese sfidandomi.

"Visto che sono di New York posso tifare solo per i Knicks!" gli dissi stuopendolo.

"Davvero? Io mi dispiace ma Lakers tutta la vita! Quando ero bambino infatti volevo giocare come guardia tiratrice!" mi disse.

"Giocavi a basket?" gli chiesi rendendomi conto di non sapere poi molto su di lui.

"Sì, ci gioco ancora ma solo per divertimento!" mi disse.

"Davvero? E sei bravo a giocare?" gli chiesi curiosa di scoprire qualche cosa in più su di lui.

"Molto, l'anno scorso infatti ero stato scelto per fare uno stage di un anno a Los Angeles ma poi per un infortunio mi sono dovuto ritirare!" mi disse facendo trapelare un po' di malinconia dai suoi occhi.

"Mi dispiace! Posso capire cosa significhi rinnunciare a un sogno! E adesso come stai?" gli chiesi sinceramente.

"Oh non ti preoccupare orami è passato! Anche se all'inizio è stata un po' dura poi grazie all'aiuto dei miei amici è stato tutto più semplice..." disse.

"Questo Chiara non me lo aveva detto..." dissi pensiorosa.

"In realtà Chiara ti ha detto la mia valvola di sfogo senza dirti il perché lo facevo!" mi disse ma non capii cosa stesse dicendo. Valvola di sfogo?

"Chiara ti ha detto che andavo a letto con molte ragazze, no?" mi chiese.

"Quindi tu lo facevi per quello che era successo?" gli chiesi per avere una conferma.

"Più che altro non volevo avere niente di serio perché poi avevo paura di dover rinunciarci come nel basket e tornare a soffrire!" mi rivelò. Volevo fargli una domanda ma non ne avevo il coraggio, per fortuna lui capì e mi rispose senza che io glielo chiedessi.

"So quello che stai pensando Juls e sì, con te è diverso perché se rinunciassi a te adesso soffrirei comunque quindi sarebbe inutile..." mi disse spiazzandomi e facendo partire per LoveLandia anche quell'acida della coscienza. Non gli risposi perhcé non me ne diede il tempo.

"Comunque l'anno scorso è stato davvero un anno difficile!" mi disse.

"A chi lo dici!" gli dissi.

"Il mio è stato peggio fidati!" mi disse per poi continuare in tono scherzoso "Ritrovarmi in una classe di gente più piccola di me di un anno e poi ho conosciuto l'unica ragazza che io abbia mai conosciuto a cui non piacevo, che non mi sopportava e che era una tantino isterica ma sapeva essere anche dolce e passionale quando voleva e poi she's beautiful to me..." mi disse.

"Quindi hai dicannove anni?" gli chiesi.

"Possibile mai che di tutto quello che ho detto tu abbia sentito solo quello?" mi chiese fintamente offeso.

"Cavolo che sei proprio un vecchietto!" gli dissi facendo finta di non sentirlo.

"Brava Juls, continua a prendermi in giro poi un giorno mi vendicherò e non scherzarai più così tanto..." mi disse minacciandomi.

"Mi farò perdonare..." gli dissi mentre mi allungavo un po' per arrivare alle sue labbra per dargli il primo bacio della giornata.

"Così va meglio..." mi disse quando ci staccammo.

"Comunque all'iniziò eri proprio insopportabile!" gli dissi senza lasciargli il tempo di rispondermi.

"Ora sei sicuro di voler andare a quella partita o preferisci restare qui... con me?" gli chiesi ammiccando.

"Mi dispiace ma i Lakers sono i Lakers..." mi disse prima di darmi un ultimo bacio a stampo.

 

Passammo una giornata abbastanza tranquilla in giro per la grande mela, mi diede carta bianca su cosa fare bastava solo che non lo riportassi a fare shopping...

Verso le cinque tornammo in albergo dove Lorenzo aveva appuntamento con Matt e Matteo per poi andare a mangiare insieme da qualche parte e infine dirigersi fino al Madison Square Garden. Mentre io sarei rimasta lì ad aspettare Kate per goderci un'intera serata tra donne alla SPA dell'albergo.

 

La SPA dell'albergo si trovava agli ultimi piani dando così una bellissima vista su New York e inoltre era aperta tutto il giorno. Facendo un po' tutte le cose io e Kate finimmo verso mezzanotte dopodiché la salutai e feci per tornarmene in camera con indosso solo l'accapatoio e il bikini.

Mentre prendevo l'ascensore mi chiesi se Lorenzo fosse già tornato e visto che era ancora presto e volevo fargli 'pentire' di essere andato alla partita lasciandomi da sola decisi di andare al penultimo piano dove si trovava la piscina, dove rimasi per un'altra oretta. Ormai certa che Lorenzo fosse tornato mi diressi verso la nostra stanza.

"Ciao" lo salutai quando entrai nella stanza.

"Ciao Juls! Dove sei stata?" mi chiese.

"Alla SPA con Kate..." gli dissi ignorando il suo interrogatorio.

"Strano perché Kate l'ho vista uscire un'ora fa mentre io rientravo..." disse buttando lì la frase.

"Poi sono andata a farmi un bagno nella piscina dell'albergo, allora come è andata la partita?" gli chiesi ma non ottenni una risposta bensì un'altra domanda.

"A quest'ora? E c'era qualcun'altro nella piscina?" mi domandò. Vedendo che era geloso ne approfittai per giocarci un po'.

"In realtà c'ero solo io e il bagnino che non ha fatto che provarci con me per tutto il tempo" gli dissi con voce suadente mentre mi toglievo l'accappatoio restando solo col bikini addosso.

"E tu cosa hai fatto?" mi chiese.

"Sai era piuttosto carino, ero tentata di accettare ma poi è arrivato un'altro cliente e quindi me ne sono andata" gli dissi bluffando completamente e visto che ero sicura che se l'avessi guardato in faccia gli sarei scopiata a ridere, mi girai e andai in bagno ad aprire l'acqua per farmi un bagno.

"Davvero Juls? Come faccio a sapere che non mi stai prendendo in giro?" mi chiese roco ad un orecchio attirandomi a sè e facendo combaciare la mia schiena con il suo petto alla perfezione.

"Se fossi stato con me adesso lo sapresti, ma tu non c'eri..." gli dissi lasciando in sospeso la frase mentre mi giravo a guardarlo negli occhi prima di infilarmi in quella bellissima Jacuzzi.

Mi distesi e feci partire l'idromassaggio, dopodiché mi tolsi il costume e lo buttai sul pavimento lasciando Lorenzo a bocca aperta.

Chiusi gli occhi e cercai di rilassarmi anche se dopo poco sentii uno spostamento d'acqua, cercando di non sorridere apertamente per ciò che Lorenzo aveva appena fatto aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu il suo volto mentre si avvicinava al mio. Non volevo dargliela vinta così facilmente e infatti con un colpo di reni ribaltai le posizioni sdraiandomi su di lui che scoprii essere completamente nudo.

"Allora avresti preferito restare qui?" li chiesi con voce suadente mentre gli baciavo la mandibola ma non mi rispose.

"Sai potevamo andare in piscina oppure alla SPA..." gli sussurrai nell'orecchio ammiccando, ottenendo finalmente una risposta.

"Sto iniziando a pentirmene ma non lo sono ancora del tutto..." mi disse.

"Ora mi diresti cosa hai fatto con il bagnino?" mi chiese anche se sembrava di più un ordine.

"Sai ero appena uscita dall'idromassaggio e mi sono ricordata quello che era successo l'ultima volta fra noi, quindi..." gli dissi lasciandolo in sospeso.

"Quindi?" mi esortò a continuare.

"Se ti dicessi che ci ho fatto qualcosa, ti pentiresti del tutto sapendo che se ci fossi stato tu avrei sfruttato te?" gli chiesi abbassandomi a baciargli il petto.

"Lo sai che è maleducato rispondere ad una domanda con una domanda?" mi fece notare.

"No e adesso rispondimi..." gli dissi infine mentre continuavo a baciarlo sul petto.

"Decisamente e assolutamente sì... Ora sei soddisfatta?" mi chiese.

"Sì abbastanza..." ma non mi fece finire di parlare perché si avventò sulle mie labbra.

"Vuoi provare ogni singolo posto della stanza?" gli chiesi.

"Perché vuoi dirmi che sei entrata nella vasca con altre intenzioni?" mi chiese retoricamente.

"Effetivamente no..." gli dissi prima di perdermi completamente in lui.

 

Il mattino successivo mi svegliai sola nel letto tastai l'altro lato del materasso ma lo trovai freddo e vuoto.

Mi sono sempre chiesta se nei film una volta la protagonista trovasse lui, che farebbe? Gli tirerebbe una manata in faccia? La mi cara coscienza che non sentivo da tanto tempo e di cui non sentivo la mancanza. Mi spostai dall'altro lato per sentire l'odore di Lorenzo sul cuscino quando sentii la porta aprirsi.

Qualcuno si avvicnò al letto e mi scosse leggermente.

"Juls svegliati!" mi disse dolcemente.

"Sono sveglia! Ma tu dov'eri? Mi sono svegliata e non c'eri?" gli dissi ma ebbi la risposta una volta aperti completamtente gli occhi. Infatti Lorenzo aveva in mano un vassoio con sopra la colazione e in mano una rosa rossa.

"E questa per cos'è?" gli chiesi riferendomi proprio al fiore.

"Non posso regalarti una rosa?" mi chiese ma guardandolo gli feci capire che non gliela davo mica a bere e così svuotò il sacco. "Era per non farti pensare troppo al fatto che stasera a partiamo e non vedrai i tuoi amici per un po'..." mi disse e io che ancora qualche volta mi chiedevo perché lo amassi ecco perché: era il ragazzo più dolce della terra.

"Davvero?" gli chiesi sicura di avere gli occhi a cuoricino.

"Si e poi perché ieri sera gli Knicks sono stati stracciati dai Lakers" mi disse tornando il solito cretino di sempre.

"Scemo!" gli dissi tirandogli una botta sul braccio.

"Attenta che sennò fai cadere il caffè" mi disse mentre mi prendevo la colazione e gli davo le spalle.

"Ti hanno mai detto che sei molto permalosa?" mi chiese anche se non sembrava molto una domanda.

"Non me l'ha mai detto nessuno forse sei tu che non mi sai prendere!" gli dissi notando solo a frase finita il doppio senso.

"Non è vero e la prova è ieri sera ma anche l'altro ieri e il giorno prima ancora! E comunque io stavo solo scherzando, se tu non lo avessi capito" mi disse scostandomi i capelli dal collo iniziando a baciarmelo. E anche lui a quanto pare ci aveva visto il doppio senso. Mi lascia baciare fin quando non mi fece girare per aver qualcosa di più alché io mi scostai.

"Devi capire che su poche cose non si scherza con me: le mie squadre preferite, i miei capelli e lo shopping..." gli dissi chiara e diretta.

"E va bene Juls! Ti chiedo umilmente scusa, ma adesso posso averlo il mio bacio?" mi chiese col labbro sporto in fuori e fui ben felice di accontentarlo.

 

Passammo una bella giornata fuori con i miei amici ma purtroppo mio cugino non c'era perché aveva un eseme importante all'università e avrebbe potuto raggiungerci solo nel pomeriggio all'aereoprto. Girammo un po' tutta la città prima andammo sulla statua della libertà e a Ground Zero e poi tornammo nell'Upper East Side per pattinare al Rockfeller Center e infine a dare da mangiare agli scoiattoli di Central Park. Purtroppo anche quella giornata giunse al termine ed io e Lorenzo dovemmo andare in albergo per prendere le valige per poi andare all'aereoporto. Mi venne quasi da piangere quando dovetti salutare i miei amici, mentre io salutavo Kate vedevo Matt dire qualcosa a Lorenzo che lo fece impallidire.

"Ci vediamo presto! Divertiti con quel gran figo!" mi disse Kate abbracciandomi e poi salutai mio cugino mettendolo in guardia.

"Ricordati che è la mia migliore amica!" lo minacciai.

"Non ti preoccupare non la farò soffrire! Sennò so che mi ammazzeresti..." mi disse e infine passai a Matt.

"Divertiti con il bel Lorenzo!" mi disse, ma non sapevano dire altro? Lo abbracciai e poi andammo a fare il check-in tenedoci per mano.Una volta saliti sull'aereo ne approfittai per chiedere a Lorenzo cosa gli avesse detto Matt.

"Mi ha solo detto che se ti faccio soffrire, lui conosce oltre cento modi per castrare qualcuno. Gli devo credere?" mi disse con un sorriso.

"Non sai quanto! Abbiamo dovuto trattenerlo dal farlo con Marco!" gli dissi e lo vidi deglutire. Dopodiché mi accocolai sulla sua spalla addormentandomi e mi risvegliai quando eravamo praticamente arrivati.

 

Angolo dell'autrice:

 

Ciao ragazze come state? Io tutto apposto... questo era il capitolo 27 spero vi sia piaciuto perché siamo praticamente agli sgoccioli infatti credo che il capitolo 30 sarà l'ultimo di I Look After You....

 

ATTENZIONE!

Martedì 10 Luglio ci sarà un aggiornamento extra perché è il mio complenanno... e sarò io a farvi il regalo... o almeno lo spero!

 

Grazie mille e tutte quelle che recensiscono, mettono la storia tra preferite, ricordate e seguite e anche a tutte quelle che leggono e basta!

 

Un bacio

Alla prossima

Vale

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Capitolo 28
*** First Date ***


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Capitolo 28: First Date
 
Eravamo appena atterrati a Firenze, ormai era sabato mattina e dopo i soliti controlli riuscimmo finalmente ad uscire dall'aereoporto. Lorenzo mi propose di riaccompagnarmi a casa visto che la sua macchina era ancora parcheggiata lì difronte e mio padre sarebbe tornato a casa solo la settimana successiva, così accettai.
"Con che macchina sei venuto?" gli chiese con un misto tra curiosità e apprensione, speravo infatti che non fosse la Lamborgini per evitare altre sue battute.
"La tua preferita!" mi disse con un sorriso malizioso e lo guardai dubbiosa.
"La Lamborghini!" evidentemente ogni mia speranza era stata vana, mi disse chiarendomi le idee.
"Prima o poi, credo che ammazzerò Kate" dissi con un falso tono solenne.
Il viaggio non durò molto e in un batter d'occhio mi ritrovai davanti casa e sinceramente non avevo nessuna voglia di scendere da quella macchina con gli interni in pelle così morbidi, ma purtroppo dovetti farlo se volevo evitare altre battutine.
Scesi dalla macchina e Lorenzo mi accompagnò fino al portone portandomi le valige.
"Grazie mille per il passaggio" gli dissi prima di entrare in casa ma lui mi trattenne per un braccio.
"Aspetta Juls!" mi disse.
"Dimmi" gli dissi per esortarlo a parlare.
"Ti andrebbe di uscire con me domani sera?" mi chiese insicuro. Aspetta un attimo! Lui era insicuro? Il colmo che il ragazzo con il culo più bello del modo fosse insicuro! Mi spiace tesoro ma capita anche ai migliori! Mi disse la coscienza che sinceramente avevo sperato di aver lasciato a New York.
Ero troppo occupata a pensare da non accoregermi che Lorenzo aspettava ancora una mia risposta.
"Se non vuoi basta dirlo!" mi disse rattristato.
"No, eh che stavo pensando..." gli dissi e feci una pausa per tenerlo ancora un po' sulle spine. "Va bene! Ok, allora ci vediamo domani sera!" gli dissi sorridendo cercando di nuovo di entrare in casa ma lui mi trattenne di nuovo.
"Non mi saluti nemmeno?" disse fintamente scandalizzato e io feci finta di non capire.
"Ah sì! Che maleducata che sono. Ciao Lorenzo!" gli dissi cercando di non scoppiare a ridere perché lui aveva davvero una faccia buffissima in quel momento.
"Io non intendevo in questo senso! Ma va bene lo stesso, per oggi mi accontento!" mi disse e fu lui questa volta cercare di andarsene e fu il mio turno di trattenerlo per un braccio.
"Ah sì? E in che senso intendevi?" gli chiesi con voce suadente ma non gli diedi il tempo di rispondere perché iniziai a baciarlo.
"Era questo il senso?" gli chiesi con lo stesso tono di prima quando ci staccammo qualche minuto più tardi.
"Decisamente sì" mi disse sorridendo.
"Ah, Lorenzo" lo richiamai quando se ne stava andando e lui si voltò "Quello di domani è un appuntamento?" gli chiesi.
"Decisamente, Juls" mi rispose prima di farmi l'occhiolino e andarsene. Ormai Lorenzo lo chiameremo MrDecisamente! Disse la mia coscienza ma ero troppo persa nei miei pensieri per darle retta. Infatti credevo che prima di uscire 'ufficialmente' con Lorenzo avrei dovuto chiarire definitivamente con Marco.
 
Entrai in casa e appena ebbi disfatto i miei bagagli mandai un messaggio a Marco. 
"Potresti venire a casa mia? Dobbiamo parlare..." gli scrissi solo questo e poi inviai. Dopodichè troppo stanca per il fusorario, mi addormentai sul divano del soggiorno e mi risvegliai solo nel pomeriggio perché qualcuno stava suonando alla porta.
Mi alzai e ancora un po' assonata mi diressi verso la porta ad aprire.
Non ci potevo quasi credere, io l'avevo chiamato e lui era venuto a casa mia da Milano.
"Ciao Giulietta! Come va?" mi chiese sorridendo.
"Tutto bene! Tu?" gli chiesi facendo un po' di conversazione prima di arrivare al punto.
"Ora che mi hai chiamato meglio" mi disse con un sorrisetto compiaciuto.
"Ecco è proprio per questo che ti ho chiesto di venire" gli dissi e poi deglutii.
"Senti, lo sapevo che prima o poi mi avresti perdonato e saremmo tornati insieme" mi disse mentre eravamo ancora sulla porta di casa mia e poi mi baciò di slancio.
"No, no... aspetta!" gli dissi staccandolo da me e facendolo entrare in casa. "Io volgio chiarire definitivamente questa cosa con te per poi andare avanti!" gli dissi molto diretta, forse anche troppo.
"Quindi è vero che tra noi è finita? Per sempre?" mi chiese visibilmente deluso.
"Credo di sì" gli dissi convinta.
"Quindi non ti importa niente che io ti ami ancora?" mi chiese iniziando ad arrabbiarsi.
"Non credevo ti importasse molto che io ti amassi mentre andavi a letto con Sara!" gli dissi arrabbiandomi anche io.
"Con Sara è sempre stato solo sesso e niente altro!" cercò di dirmi. "E io non ho mai smesso di amarti un solo istante!" mi disse addolcendo il tono.
"Ma questo non è quello che crede Sara... perché mi ricordo benissimo quando vi ho beccati a letto insieme e ti ho sentito chiaramente mentre le dicevi che amavi solo lei e non me!" gli risposi a tono.
"Va bene! Hai ragione!" mi disse cercando di farsi perdonare. "Se non vuoi tornare con me, come vuoi chiudere questa faccenda?" mi chiese.
"Chiarendo una volta per tutte che non torneremo mai insieme e dicendoti che dovresti andare avanti!" gli spiegai.
"Come hai fatto tu?" disse riprendendo il tono arrabbiato di prima.
"Io sì, sono andata avanti... alla fin fine sono mesi che ci siamo lasciati io e te e mi sembrava anche l'ora" gli dissi.
"Va bene cercherò di farmene una ragione..." disse " ma sappi che una parte di me di vorrà sempre bene!" mi disse dolcemente.
"Anche per me è così!" gli dissi sorridendogli.
"Fammi finire però..." mi disse interompendomi.
"Stavo dicendo: una parte di me ti vorrà sempre bene come un'altra parte che ti amerà per sempre!" mi disse con tono solenne. "Ed è proprio per questo che voglio che tu e Lorenzo insieme siate felici!" disse concludendo.
"Grazie..." gli dissi. "Sono felice che tu sia venuto qui a chiarire con me" conclusi sorridendogli.
"Ora scusa ma devo andare! Non vorrei arrivare a Milano troppo tardi stasera!" mi disse mentre si avviava alla porta.
"Ciao Marco!" lo salutai prima che se ne andasse dandogli un bacio sulla guancia ma poi si girò e lo fece diventare un bacio a stampo.
"Scusa, questo era un bacio di addio!" mi spiegò epoi se ne andò.
Feci un sorriso ebete al pensiero che il giorno dopo sarei uscita finalmente con Lorenzo e visto che un po' mi mancava decisi di andare a casa sua per salutarlo. Adesso si dice così? Mi chiese la coscienza. 'salutarlo'? Disse in tono sarcastico mimando le virgolette.
 
Attraversai la strada e suonai alla sua porta. Dopo qualche istante sua madre venne ad aprirmi.
"Ciao Giorgia!" mi disse lei sorridendomi come suo solito. "Cercavi Lorenzo?" mi chiese senza lasciarmi il tempo di rispondergli e io annuii semplicemente.
"Lo trovi in camera sua!" mi disse. "Già ti avviso è 'leggermente' di cattivo umore" mi disse mimando le virgolette.
"Sa perché?" le chiesi curiosa.
"No e pensare che prima era così felice poi è uscita un attimo e appena è tornato era di umore nero!" disse. "Ma non ti preoccupare non sarà niente di che! Mi ha detto però che si è divertito un sacco a New York insieme a te!" disse enfatizzando il te.
Signora VanDerKlaus se sapesse come si sono divertiti i signorini a New York probabilmente si scandalizzerebbe troppo! Disse la coscienza.
"Ma ora non ti trattengo più vai dal tuo ragazzo!" mi disse. Lo crede da sola che stiamo insieme o glielo ha detto Lorenzo? Mi chiesi mentre salivo le scale.
Una volta che fui in cima alle scale girai a destra e bussai alla terza porta a sinistra.
Da cui ebbi solo uno scocciato "Avanti" in risposta.
Entrai e trovai Lorenzo steso sul suo letto mentre senza maglietta fissava il soffitto.
"Ciao" lo salutai mentre mi stendevo sul letto accanto a lui.
Appena si accorse che ero io mi sembrò che si fosse irrigidito.
"Che ci fai tu qui?" mi chiese brusco.
"Ero venuta per stare un po' con te" gli dissi maliziosamente.
"Perché Marco se ne è andato?" mi chiese scontroso.
"Per questo sei arrabbiato?" gli chiesi sempre sorridendogli.
"Perché non dovrei?" mi chiese.
"Perché io e lui abbiamo solo parlato!" gli dissi.
"Sì certo come no!" mi disse "Perché adesso baciarsi è un modo di parlare!?!?" mi chiese.
"Ci hai visti mentre ci baciavamo?" gli chiesi a mia volta.
"Sì tutte e due le volte... potevate almeno avere la decenza di non baciarvi in giardino!" disse furioso.
"Guarda che non è come credi!" gli dissi mettendomi a sedere per guardarlo negli occhi.
"E allora come è?" mi chiese sospettoso.
"La prima volta mi ha baciato perché credeva che l'avessi chiamato per tornare con lui e il secondo era solo un bacio di addio!" gli spiegai iniziando a preoccuparmi che non mi credesse.
"E allora dimmi perché gli avresti chiesto di venire da te se non per rimettervi insieme?" mi chiese arrabbiato, forse più di prima. "Non credo che lui si farebbe quasi quattro ore di macchina solo per una chiacchierata!" disse ironico.
"Perché volevo chiudere definitivamente con lui!" ammisi.
"Ah sì? E che bisogno avevi di chiudere con lui?" mi disse. "Tanto in questo momento non credo che tu stia con qualcun'altro!" mi disse.
"In realtà, io l'ho fatto per te!" gli urlai praticamente in faccia e scesi dal letto per andarmene.
Ero arrivata ormai alla porta e stavo per abbassare la maniglia quando Lorenzo mi prese per le spalle e mi girò verso di lui.
Allora mi spinse fino a quando la mia schiena non toccò la porta e iniziò a baciarmi.
Il bacio che seguì fu molto passionale e travolgente ma anche possessivo, molto possessivo.
Mi feci prendere dalla passione ma una domanda mi ronzava nella testa così cercai di staccarmelo di dosso per porgegliela.
"Ti fidi di me?" gli chiesi e lui mi guardò con aria dubbiosa. "Nel senso credi a quello che ti ho detto?" mi spiegai meglio.
"Certo Juls... se no non ti starei baciando" mi disse prima di ricominciare a farlo e dopodiché mi prese in braccio e io misi le mie gambe intorno alla sua vita mentre mi portava verso il suo letto dove mi lasciò cadere per poi tornare su di me. Dove non pensammo ad altro oltre che a noi per davvero molto tempo.
 
Due ore dopo ci trovavamo sul divano del suo salotto a guardare un po' di televisione. Sua madre non c'era visto che era andata a prendere Lucrezia a una festa di compleanno e noi ne approfittammo per baciarci.
Cinque minuti più tardi quando sua madre tornò eravamo ancora sul divano a baciarci, Lucrezia ci corse incontro e saltò sul divano con noi separandoci.
"Dai Lù lasciali in pace!" disse la madre di Lorenzo dalla cucina.
"No, mamma ora che Giorgia è qui devo parlare di cose importanti con lei!" disse tutta seria come solo una bambina di quattro anni può essere.
"Sono così felice di vederti!" mi disse abbracciandomi. "Mi sei mancata tanto!" concluse.
"Anche tu, Lù!" le dissi ricambiando il suo abbraccio.
"E a me niente abbraccio?" disse facendo la faccia da cucciolo.
"Te l'ho già dato prima" disse lei facendogli la linguaccia.
"E allora abbraccio la mia Juls!" disse Lorenzo abbracciandomi  da dietro.
"Siete così carini insieme" li dissi a tutti e due.  "Anche se quando fai così sembra che tu abbia la stessa età di Lù" lo presi in giro.
"Questa me la paghi, Juliet!!" mi disse prima di iniziare a farmi il solletico.
Io ormai non riuscivo a smettere di ridere e così chiesi aiuto a Lucrezia.
"Ma da che parte stai? Non stai dalla parte del tuo fratellone?" chiese Lorenzo a sua sorella.
"No, lei sta dalla mia parte perché è intelligente!" gli dissi continuando a prenderlo in giro e Lucrezia mi diede ragione.
Così due contro uno riuscimmo a batterlo e ci fermammo solo quando ci chiese pietà.
"Brava Lù!" le dissi dandole il cinque.
"Siete cattive, la mia Juls e mia sorella che si uniscono contro di me!" disse mettendo il broncio.
"Povero cucciolo!" gli dissi mentre sua sorella gli dava un bacio sulla guancia.
"Dai anche tu un bacino a Bubu!" mi disse sua sorella.
"Va bene..." dissi fingendomi annoiata, così mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla guancia.
"Avrei preferito altro" mi sussurrò in un orecchio senza farsi sentire da sua sorella.
"Accontentati..." gli dissi alzando le spalle. Dopodiché tutti e tre ricominciammo a guardare la tv. Io avevo la testa appoggiata alla spalla di Lorenzo mentre sua sorella era seduta sulle sue ginocchia.
Dopo poco però mi ricordai una cosa.
"Lù dovevi dirmi qualcosa? Prima hai detto a tua madre che dovevi parlarmi!" le chiesi.
"Oh sì certo!" mi disse tutta emozionata. "Ho un fidanzato!" mi disse contenta.
"Come hai un fidanzato?" le chiese Lorenzo sconvolto.
"Ed ecco che fa il geloso!" dissi prendendolo in giro.
"Come si chiama?" chiesi rivolta a Lucrezia.
"Giacomo"
"Oh quanto siete carini" gli dissi.
"Grazie!" mi disse scendendo dalle gambe del fratello e venendo in braccio a me.
"Comunque quando saremmo grandi ci sposeremo e avremo tanti bambini! Proprio come voi due!" ci disse Lù innocentemente prima di andare in cucina da sua madre e sia io che Lorenzo rischiammo di soffocarci con la nostra stessa saliva.
"E comunque non faccio il geloso è che Lù ha quattro anni!" mi disse quando Lù se ne andò.
"Si certo! Parla quello che a quell'età non era più vergine!" gli dissi scherzando.
"Non esagerare adesso! Non sono così tanto precoce" mi disse ridendo.  
"Cosa vuol dire così tanto? Che lo hai fatto a cinque?" gli chiese ridendo anch'io.
"Se ti dico a che età l'ho fatto, poi me lo dici anche tu?" mi chiese e io annuii semplicemente in risposta.
"Avevo quindici anni più o meno!" mi disse. 
"Lo hai fatto davvero così tardi?" gli chiesi fintamente scandalizzata e poi continuai.
"Anch'io più o meno avevo quell'età" gli rivelai.
"Davvero? Credevo più tardi!" mi disse e io gli diedi una botta sul braccio.
"È stato con... Come si chiamava? Taylor?" mi chiese.
"Se pensi che parli con te della mia prima volta con tua madre e tua sorella a dieci metri da noi, ti sbagli di grosso!" gli dissi.
"Se è per mia madre e mia sorella possiamo andare a casa tua!" mi propose.
"Non ci penso nemmeno!" gli dissi. "Comunque adesso devo tornare a casa sul serio!" conclusi.
"Va bene!" mi disse. "Allora ti accompagno" continuò senza lasciarmi alternativa.
Salutai sua madre e sua sorella e poi uscimmo.
"Cosa facciamo domani?" gli chiesi.
"Ho appena scoperto che i mie genitori e mia sorella andranno da mia zia a Milano, quindi credo che resteremo a casa mia!" mi disse.
"Va bene... Allora ci vediamo domani sera!" gli dissi prima di baciarlo a fior di labbra.
"Passo a prenderti alle sette!" mi disse.
"Guarda che non c'è bisogno che tu mi passi a prendere, tanto devo solo attraversare la strada!" gli dissi.
"Ma così è molto più da appuntamento!" mi riprese.
"E ora prima che venga a dormire da te stasera, dammi un bacio come si deve!" mi disse e come facevo molto spesso negli ultimi giorni lo accontentai.
"Ci vediamo domani!" mi disse prima di andarsene.
 
La sera successiva arrivò prima di quanto potessi immaginarmi. Chiesi consiglio alle ragazze per come vestirmi. Così a dieci alle sette ero in salotto vestita con un paio di jeans stretti e un top ad aspettare che Lorenzo arrivasse. Alle sette in punto Lorenzo suonò alla mia porta.
"Ciao Juls!" mi disse quando andai ad aprirgli.
"Sei tutta sola?" mi chiese poi.
"Sì mio padre è di nuovo fuori per lavoro!" gli dissi prima di alzarmi sulle punte per baciarlo com si deve.
"Penso che quasi, quasi potremmo restare a casa e fare l'amore per il primo appuntamento!" mi disse scherzando.
"Scusami tanto ma io sono una persona per bene e non lo faccio al primo appuntamento... per quello dovrai aspettare il terzo!" gli dissi scherzando anch'io.
"Fino al terzo? Ma io muio..." mi disse facendo finta di morire ed io scoppiai a ridere.
"Ma povero cucciolo!" gli dissi accarezzandogli una guancia.
"Adesso andiamo a casa tua o restiamo tutta la sera sulla porta?" gli chiesi ironicamente.
"Va bene Juls, andiamo" mi disse prendendomi per mano.
"Preferisci andare a piedi o con la Lamborghini?" mi chiese ironicamente e io in risposta gli diedi una botta sul braccio.
"Allora cosa facciamo?" gli chiesi curiosa.
"Mangiamo e poi ci guardiamo un film" mi disse mentre entravamo in casa.
Per cena mangiammo un pizza chiaccherando del più e del meno fino a quando non arrivò il momento del dolce.
"Juls vuoi qualcosa?" mi chiese.
"Che dolci hai?" gli chiesi a mia volta.
"Due a caso..." disse maliziosamente per poi continuare "Gelato al cioccolato e le fragole con la panna" mi disse mentre mi mostrava entrambi.
"Hai questi due a caso o di proposito?" gli chiesi.
"Potremmo dire che ce l'ho casualmente di proposito!" mi disse sorridendo.
"Ma che risposta è?" gli chiesi. "Va beh, si vede che mi accontenterò!" dissi mentre lui mi porgeva le fragole.
"Ti va di mangiarle di là sul divano mentre guardiamo il film?" mi chiese.
"Certo" gli risposi.
"Allora che film guardiamo?" gli chiesi curiosa.
"Beastly..." mi disse ma io lo interruppi.
"Sai chi c'è in quel film, vero?" gli chiesi.
"Certo, quello per cui hai una fissa... Alex Pettyfer!" mi rispose.
"E non è un po' strano che tu mi faccia vedere un film dove c'è un figo assurdo che sai che mi piace?" gli chiesi dubbiosa.
"Sai un po' la trama del film?" mi chiese.
"Certo, l'ho anche visto!" gli dissi.
"Ecco in questo film, il tuo caro Alex si fa vedere senza trucco!" mi disse.
"E senza trucco tu intendi quando viene trasformato?" gli chiesi.
"Esattamente!" mi disse.
"Bene perché io trovo che sia figo anche in quel momento!" gli dissi ridendo.
"Allora fattelo dire tesoro ma sei una caso perso ormai!" mi disse.
"Vogliamo guardare il film o restiamo qui a chiacchierare?" gli chiesi ironica.
Il film iniziò e già la prima scena era bellissima, infatti si vedeva Kyle, il protagonista, mentre faceva pesi o si allenava a torso nudo e non potei trattenermi dal fare battuttine per far ingelorsire Lorenzo.
"Cavolo che è proprio bello!" dissi sospirando.
"Anche se gli hanno cancellato il tatuaggio!" dissi scocciata.
"Quale tatuaggio?" mi chiese Lorenzo curioso.
"La croce cha ha sul petto" gli risposi.
"Non credevo che fossi così tanto sua fan da sapere certe cose!" mi disse fintamente sconvolto.
"So solo alcune cose... non mi definirei la sua fan numero uno!" gli dissi.
"Allora non sei una stalker?" mi chiese facendo finta di tirare un sospiro di sollievo.
"Certo che no!" gli risposi fintamente indignata.
Alla fine del primo tempo Lorenzo, riportò in cucina la coppa del gelato e delle fragole, quando tornò mi ritrovò intenta a fare una 'ricerca' su Alex sul blackberry.
"Che stai facendo?" mi chiese guardandomi.
"Sto cercando una cosa su Alex!" gli dissi mentre nella sua filmografia vedevo che avrebbe fatto Magic Mike. Un film su degli spogliarellisti su cui si era fissata Kate.
"Che film è questo?" mi chiese Lorenzo cliccando proprio su Magic Mike.
"Un film sugli strippers maschi!" gli dissi tutta contenta.
"Ah sì? Non credevo facesse anche film porno!" mi disse sarcastico mentre ridacchiava.
"Non è porno... quando si spoglia non rimane mai nudo anche se una volta si tira giù le mutande, ma purtroppo non gli si vede niente comunque!" dissi facendo finta di esserne delusa.
"Interessante..." disse pensando "E tu come fai a sapere tutte queste cose se il film esce tra quattro mesi in America, se non sei una stalker?" mi chiese titubante.
"Perché è il padre di Kate a produrre questo film! E lei si è letteralmente fissata su di loro!" gli dissi spiegandogli.
Così finimmo di vedere il film vedendo il secondo tempo e poi mi riaccompagnò a casa.
"Ah non ti preoccupare, tu sei molto meglio di lui!" dissi a Lorenzo riferendomi ad Alex visto che aveva messo il broncio.
"Ah sì? Davvero?" disse facendo ancora finta di non crederci.
"Davvero" gli dissi mentre aprivo la porta e lo trascinavo dentro, buttandolo poi sul divano.
"Non avevi detto niente sesso al primo appuntamento?" mi chiese tra un bacio e l'altro.
"Si ma adesso mi sembra che l'appuntamento sia finito...." gli dissi continunando a baciarlo.
"Sai una cosa: l'abbiamo fatto in camera mia ma non in camera tua!" mi disse.
"Mi sa proprio che rimedieremo!" gli dissi con voce suadente mentre continuando a baciarci andammo di sopra in camera mia.
 
Angolo dell'autrice:
 
Come promesso vi posto il capitolozzo! Oggi è il mio compleanno tanti auguri a me! Ahahahahah che scema che sono a volte!
Comunque dopo una bella giornata in piscina è sempre bello leggere un po'!
Grazie a tutte per le recensioni!
Un bacio!
Vale!

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Capitolo 29
*** Prom ***


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I Look After You

Capitolo 29: Prom

Quando la mattina successiva mi svegliai Lorenzo era ancora nel mio letto a dormire. Era lunedì mattina e noi dopo la nostra 'vacanza' a New York dovevamo tornare a scuola. Per fortuna era ancora presto, infatti erano ancora le sei e mezza e mi sarei dovuta alzare solo mezz'ora più tardi. Però intanto preferii svegliare Lorenzo perché lui doveva tornare a casa per cambiarsi o forse doveva fare qualcos'altro.
"Lorenzo..." gli dissi scostandolo leggermente ma non ottenni nessuna risposta solo qualche mugolio.
"Ehi Lore, svegliati" gli sussurrai all'orecchio ma ancora nulla, così decisi di cambiare 'tattica'.
"Lorenzo sono nuda!" gli dissi cercando di trattenermi dal ridere.
"Si... Ecco ci sono! Sono sveglissimo..." mi disse balzando a sedere nel letto mentre io lo guardavo, seduta accanto a lui, con aria divertita.
"Ma non è vero!" disse lamentandosi come un bambino e io a quel punto non ce la feci più e gli scoppiai a ridere in faccia.
"Si vede che dovrò rimediare!" mi disse riferendosi al fatto che non fossi nuda, così,  mentre io stavo ancora ridendo, mi portò sotto di sè e iniziò a baciarmi il collo e a spogliarmi.
"Dai Lorenzo! Faremo tardi a scuola!" cercai di dirgli anche perché la mia lucidità stava via via scemando per 'colpa' dei suoi baci.
"Juls, rilassati è ancora presto..." cercò di convincermi e io gli risposi con la poca forza di volontà che mi rimaneva.
"Ma io devo farmi anche la doccia!" gli dissi e gli vidi passare in volto un lampo di eccitazione.
"Guarda caso anch'io... Si vede che era destino che la facessimo insieme!" mi disse in tono malizioso mentre mi prendeva in braccio stile sacco di patate e mi portava in bagno.
"Fammi scendere o ti tiro un calcio nei gioielli di famiglia..." lo minacciai ma non feci in tempo a continuare perché, ormai arrivati a destinazione, mi fece scendere per aprire l'acqua della doccia. 
"Ora da brava Juls, fatti spogliare" mi disse mentre iniziava a farlo, dopo che ebbe finito si sfilò i boxer e abbracciandomi mi fece entrare nella doccia con lui, dove iniziò a baciarmi appassionatamente.
Presto diventammo una cosa sola lì, nella doccia, con lui che continuava a baciarmi e io stretta tra il suo corpo e la parete della doccia. Quando avemmo finito, ci insaponammo a vicenda e quei tocchi, non per forza maliziosi, ci fecero ricominciare tutto da capo.
Alle sette e mezza uscimmo dalla doccia e Lorenzo scese in cucina a preparare la colazione mentre io in dieci minuti dovevo asciugarmi i capelli e prepararmi... Una missione impossibile praticamente.
"Juls vuoi mangiare qualcosa prima di uscire?" mi chiese quando scesi in cucina.
"No accompagnami a scuola che è già tardissimo!" gli dissi un po' brusca.
"Neanche un bacio Juls?" mi chiese con il musino da cucciolo.
"No, per colpa tua è tardissimo e..." dissi ma mi interruppe.
"Non mi sembrava ti dispiacesse così tanto" mi disse ammiccando.
"No che non mi è dispiaciuto ma non potevi proprio farne a meno, eh?" gli chiesi retoricamente.
"No stamattina eri troppo bella..." mi disse e io arrossii al suo complimento.
"Si va beh... Ora andiamo" gli dissi avviandomi alla porta. Andammo nel suo garage e neanche farlo a posta, lui scelse la Lamborghini.
Appena saliti in macchina Lorenzo mi attirò a sé per baciarmi.
"Ora va meglio!" mi disse quando ci staccammo.
"Va bene, adesso parti ma vai piano che devo truccarmi" gli dissi tirando fuori matita e mascara.
"Ah, tra parentesi, se prendi una buca o qualcosa del genere ti castro" gli dissi minacciosa e lo vidi deglutire.
Senza troppi problemi arrivammo a scuola. E neanche troppo in ritardo.

Scesi dalla macchina ad aspettarci c'erano Chiara e Tommaso che si stavano baciando appassionatamente.
"Salve fidanzatini! Passata bene la luna di miele?" ci chiese Tommaso.
"Fai poco lo stupido Tom!" gli disse Lorenzo. "Mentre voi ragazzi vi siete divertiti, qui a scuola?" gli chiese prendendoli in giro e dopodiché entrammo a scuola. Tutta l'ora d'inglese la passammo a spiegare e raccontare quello che avevamo fatto tralasciando, ovviamente, i dettagli piccanti.

All'intervallo Chiara mi prese per un braccio per parlarmi.
"Io e te dobbiamo parlare!" mi disse lei.
"Magari poi usciamo per fare un po' di shopping" le proposi mentre i ragazzi ci raggiungevano.
"D'accordo visto che dobbiamo comprare qualcosa per il ballo di venerdì!" mi disse entusiasta.
"Ballo? Quale ballo?" le chiese Lorenzo.
"Quello d'inverno... Ah giusto! Ma voi non c'eravate e quindi non potete saperlo!" disse lei con tono ovvio.
"Ma questa è l'America o l'Italia?" chiesi più tra me e me che a qualcuno. "Ci sono più balli che a Mystic Falls!" dissi e i ragazzi mi guardarono dubbiosi mentre Chiara annuiva convinta.
"Mystic che?" chiese Lorenzo.
"Mystic Falls la città dove è ambientato The Vampire Diaries!" gli disse Chiara facendo un cenno con la mano come se volesse dire 'te lo spiego ma tanto tu non puoi capire'.
"Quale attore da strapazzo è coinvolto stavolta?" chiese Tommaso che mi sembrava più loquace del solito.
"Conoscendo Juls, sarà Alex Pettyfer" disse Lorenzo convinto.
"In realtà non c'è ma vorrei tanto che i produttori trovassero un posticino anche per lui!" disse Chiara sognante per poi ridestarsi e concludere "Comunque in quel telefilm ci sono un sacco di gran fighi anche se i miei preferiti sono Daniel Gillies e Ian Somerhalder!" concluse di dire.
"Chiamalo con il suo vero nome: Smolder hotter" le dissi ridendo mentre i ragazzi si vedeva che stessero per morire.
"Quindi Delena anche tu?" mi chiese.
"Sì anche se sarei Stelena per avere Ian tutto per me!" le dissi ridendo.
"Delena, Stelena ma che roba è?" chiese Lorenzo schifato.
"È il nome del pairing cioè l'insieme dei nomi dei protagonisti" gli disse Chiara sconvolta che non lo sapesse.
"Quindi io e Juls saremmo Luls mentre tu e Tommaso sareste i Tiara! Figo il vostro avrebbe anche un senso!" disse Lorenzo tutto emozionato.
"Questo ce lo siamo giocati" le dissi scherzando.
"Per fortuna non sa niente del Forwood!" mi disse più a bassa voce e in quel momento suonò la campana così fummo costretti a rientrare in classe per le ultime ore di lezioni, che fortunatamente finirono anche quelle.

Lorenzo mi riaccompagnò a casa con la sua macchina visto che il mio motorino era restato a casa.
"Allora Juls..." mi iniziò a dire quando eravamo ormai sulla porta di casa.
"Ti andrebbe di venire al ballo con me?" mi chiese tutto d'un fiato.
"È un secondo appuntamento per arrivare più velocemente al terzo?" gli chiesi in un toni che era a metà tra lo scherzoso e il malizioso.
"Beh... Che dire, mi hai scoperto!" mi disse lui stando al gioco.
"Seriamente... Mi farebbe molto piacere!" gli dissi tornando seria prima di baciarlo.
"Anche a me!" mi disse quando ci staccammo.
"Ci vediamo domani a scuola" gli dissi prima di entrare in casa ma lui  mi trattenne per un braccio.
"Non mi inviti a entrare?" mi chiese facendo la faccia da cucciolo.
"No perché devo fare i compiti..." gli dissi ma mi interruppe.
"Stai di dicendo che mi preferisci ai compiti?" chiese facendo il broncio.
"No, sto dicendo che ti ho preferito per quasi due settimane ai compiti quindi è ora che mi metta a studiare!" gli dissi prima di dargli un ultimo bacio e poi se ne andò.

Mercoledì pomeriggio, due giorni più tardi, andai a fare shopping con Chiara.
"Tu mi devi raccontare tutto!" mi disse non appena aprii la porta di casa mia per farla entrare.
"Allora cosa avete fatto di bello?" mi chiese.
"Non ti ricordi?" le chiesi per poi continuare "Abbiamo raccontato già tutto l'altro ieri alla prof?" conclusi di dire.
"Si ma io non voglio i dettagli sull'Empire State Building, voglio sapere tutto quello che avete fatto quando eravate da soli" mi disse ammiccando.

"Per favore dimmi che l'avete fatto!" concluse infine.

"Sì, l'abbiamo fatto" le dissi e la vidi esultare.

"Finalmente non ci speravo più guarda.... quindi adesso state insieme?" mi chiese curiosa.

"Non lo so... cioè lui è strano..." le dissi.

"In che senso?" mi chiese.

"Nel senso che fino a domenica non mi aveva mai chiesto di uscire... poi però si è arrabbiato quando mi ha visto baciarmi con Marco!" le dissi.

"Come hai baciato Marco?" mi chiese sconvolta.

"Più che altro è lui che ha baciato me... comuqnue sono stata io a chiedergli di venire da me.... perché volevo chiudere una volta per tutte con lui!" finii di spiegarle.

"Tornando a Lorenzo... lui ti ha chiesto di uscire?" mi chiese.

"Sì, ma più che uscire siamo rimasti a casa sua a vedere un film e poi lunedì mi ha chiesto di andare al ballo con lui!" le dissi sorridente.

"E ora basta parlare e andiamo a fare shopping!" le dissi mentre la trascinanavo per un braccio.

"Ma io volevo sapere molto di più!" mi disse mettendo il musino da cucciolo.

"Lo so, ma lo shopping non aspetta" le dissi e nel giro di qualche minuto arrivammo in centro con l'autista visto che avevamo pensato di tornare a casa con diverse borse e il motorino sarebbe stato poco adatto.

 

Era ormai mezz'ora che stavamo facendo shopping e non so per quale miracolo ma aveva entrambe già trovato il vestito adatto, io ne avevo comprato uno viola mentre lei uno azzurrino entrambi ci arrivavano più o meno al ginocchio.

In quel momento eravamo in cerca per gli accessori giusti, quando entrammo in un negozio di biancheria intima e lì mi ricordai che dovevo uccidere Chiara per quello che aveva fatto prima della partenza per New York.

"Ma eri impazzita o cosa!?!?" le dissi.

"Tanto lo so che non ti è diaspioaciuto ne a te ne a Lorenzo visto il messaggio che mi ha mandato e visto che l'avete fatto!" disse convinta delle sue opinioni.

"Ti perdono solo perché non mi va di seppelire cadaveri oggi pomeriggio!" le dissi ridendo.

Tutte e due facemmo i nostri acquisti, trovammo le scarpe giuste con le borse abbiante e quant'altro. Quando uscimmo dal negozio di scarpe però ricevemmo una sorpresa, infatti appoggiati alle proprie auto c'erano Lorenzo e Tommaso ad aspettarci.

"Salve ragazze!" ci disse Tommaso.

"Avete fatto un buono shopping?" ci chiese Lorenzo.

"Che ci fate voi due qua?" li chiese Chiara sospettosa.

"Abbiamo pensato che sareste state stanche a tornare a casa con tutti i vostri pacchetti e pacchettini, così abbiamo pensato..." disse Lorenzo e Tommaso concluse per lui.

"Chissà se le ragazze hanno bisogno di un passaggio per tornare a casa?" ci disse, sinceramente mi iniziavano a fare paura visto che ognuno concludeva le frasi dell'altro.

"Oh ma quanto siete stati carini!" li disse Chiara con falso tono gentile.

"Apparte che c'era il mio autista... comunque dov'è il trucco?" li chiesi guardandoli sospettosa mentre quei due si guardavano come se stessero pensando di dirci la verità o meno.

"E va bene!" disse Lorenzo "Ci hai beccati!"

"In realtà ci serve il vostro aiuto per scegliere lo smoking!" concluse Tommaso.

"Va bene, visto che siamo di buonumore e abbiamo finito di fare shooping, vi daremo una mano!" li disse Chiara dopo un'occhiata d'intesa con me.

"Ok, dico al mio autista di tornarsene a casa e poi andiamo" li dissi, feci quello che avevo detto e tornai da loro.

"Bene ragazzi, andiamo!" li dissi.

 

Dopo molti giri finimmo anche con loro e tornammo a casa.

"Cosa hai comprato di bello?" mi chiese Lorenzo mentre scendevo dalla sua macchina con diverse buste.

"Non te lo dico!" feci finta di dirgli.

"Cattiva!" disse mettendo il broncio, lo baciai e dopodichè ci salutammo e tornammo ognuno a casa propria.

 

Il venerdì del ballo era arrivato eanche mio padre era tornato a casa.

Lorenzo sarebbe passato a prendermi alle sette e a quell'ora io dovevo ancora vestirmi. Dopo qualche istante, sentii suonare il campanello.

"Vado io!" mi urlò mio padre da sotto.

Non volevo lasciare da solo Lorenzo con mio padre così mi infilai scarpe e vestito e presa la borsa scesi le scale, non prima di aver dato un'ultima occhiata a trucco e capelli nello specchio del corridoio.

"... Quindi divertitevi ma non fatemi diventare nonno troppo presto!" disse mio padre a Lorenzo.

"Juls sei stupenda!" mi disse Lorenzo restando a bocca aperta.

"Per una volta hai ragione!" gli disse mio padre "Anche se chiudi la bocca o ci entreranno le mosche!" gli disse concludendo.

"Ecco da chi ha preso il sarcasmo sua figlia!" disse Lorenzo scherzando.

"Sì però diciamo che Giorgia è anche peggio di me a volte!" disse mio padre continuando a parlare con Lorenzo come se io non ci fossi.

"Bene ragazzi, adesso andate! O farete tardi!" ci disse mio padre.

"E divertitevi mi raccomando!" ci disse prima di lasciarci uscire fuori di casa. Mi misi il cappotto e andai verso la macchina di Lorenzo.

"Tieni!" mi disse Lorenzo porgendomi una rosa viola come quella che aveva lui nel taschino dello smoking.

Io la presi e me la misi al polso, dopodichè presi l'iniziativa e lo baciai di slancio.

"Sì Juls, però se fai così non ci muoviamo da questo pacheggio!" mi disse scherzando e io mi misi a ridere.

 

Una volta arrivati a scuola il ballo era ormai cominciato ed io cercai con lo sguardo Chiara e Tommaso che trovai vicino al bancone del bar e così li raggiungemmo.

"Ciao ragazzi!" li salutai.

Ordinammo anche noi da bere e poi ci andammo a sedere a un tavolo. Neanche a farlo a posto dopo un po' i fu I look after you dei The fray e Lorenzo mi chiese di ballare.

Ballammo un sacco di canzoni dalle più lente alle più movimentate, da Hero di Enrique Iglesias a I'm sexy and i know it dei LMFAO.

Verso mezzanotte il ballo finì e Lorenzo mi riaccompagnò a casa.

 

Eravamo sulla porta di casa mia.

"Lorenzo allora ci vediamo domani!" gli dissi.

"Quindi stasera niente..." mi disse in tono allusivo.

"No perché c'è mio padre!" gli dissi.

"E va bene!" mi disse prima di baciarmi e io lo staccai subito da me.

"Nenache il bacio della buonanotte?" mi chiese.

"E va bene, quello te lo posso concedere!" gli dissi sorridendo prima di baciarci per quella che mi sembrò un'infinità di tempo.

"Domani pomeriggio di andrebbe di venire al cinema con me?" mi chiese.

"D'accordo!" gli risposi sorridendo e poi, dopo un ultimo bacio a stampo, se ne andò.

 

Angolo dell'autrice:

 

Penultimo capitolo ragazze... non ci posso credere che sia quasi finita! Settimana prossima posterò l'ultimo capitolo e quando ricomincia la scuola comincerò a postare la seconda parte!

Grazie a tutte quelle che recensiscono, mettono la storia tra preferite, ricordate o seguite e che mi mettono tra gli autori preferite! Grazie davvero... per me vuol dire molto!

Grazie anche a chi mi ha fatto gli auguri martedì scorso!

Un bacio

Alla prossima

Vale

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Capitolo 30
*** I Love You Too ***


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I Look After You

 

Capitolo 30: I Love You Too

 

Io e Lorenzo quel pomeriggio saremmo usciti insieme per quella che era ormai la nostra terza uscita, come mi fece notare lui quando mi venne a prendere.

"Ciao Juls" mi salutò quando suonò alla mia porta.

"Ciao Lorenzo!" gli dissi io di rimando mentre lui si avvicinava a me per baciarmi.

"Finalmente questo è il nostro terzo appuntamento!" mi disse tutto felice prima di continuare "Così dopo noi potremmo..." mi disse maliziosamente.

"Ti ricordo di lunedì mattina, domenica sera e sabato pomeriggio..." gli dissi alludendo al fatto che, terzo appuntamento a parte, lo aveva già fatto diverse volte da quando uscivamo insieme.

"E oggi è sabato... ed è passato troppo tempo per i miei gusti!" mi disse riprendendo a baciarmi.

"Magari è il caso di andare!" gli dissi staccandoci.

"Va bene... ma solo perché voglio vedere quel film..." mi disse prendendomi per mano mentre camminavamo verso la sua macchina.

"Che cosa vediamo?" gli chiesi una volta in macchina che, nemmeno a farlo a posta, era la Lamborghini.

"Spero non i Muppet!" gli dissi scherzando visto che quello era uno degli ultimi film usciti.

"Non ti preoccupare se avessi voluto vedere quello ci avrei portato Lù, non te!" mi disse.

"E perché non me?" gli chiesi facendo finta di essere offesa mentre entravamo in macchina.

"Perché prima di tutto è un film per bambini e poi perché sarà pieno di famiglie che si scandalizzerebbero se facessi questo!" mi disse prima di baciarmi appasionatamente tenendomi stretta a lui.

"Quindi andiamo a vedere un film per adulti!" gli dissi.

"Primo non andiamo a vedere un film porno e secondo è una sorpresa quindi lo scoprirai quando saremo lì!" mi disse prima di avviare il motore e partire.

 

"Sai una cosa?" mi chiese prima di continuare a parlare mentre eravamo quasi arrivati "Questo è il nostro terzo appuntamento e guarda caso siamo venuti qui con la Lamborghini.... Come potremmo lasciarci sfuggire una simile occasione!" mi disse alludendo.

"Mah dipende... forse!" gli dissi stupendolo.

"Detto da te un forse è come se fosse un sì!" mi disse.

"Oh che cosa poetica!" gli dissi sarcastica facendo finta di esserne colpita.

"Si, si... Juls tu continua a scherzare che poi queste te le faccio pagare tutte!" mi disse facendo finta di minacciarmi.

"Guardami sto già tremando di paura!" gli disse ridendo mentre scendevo dall'auto, visto che eravamo già arrivati a destinazione e lui aveva parcheggiato nel parcheggio sotteraneo del cinema.

"Mi ricorderò anche di questa!" mi disse dandomi un bacio dietro l'orecchio prima di superarmi.

 

Entrati dentro al cinema vidi tutti i film che avremmo potuto vedere ma Lorenzo era già andato a comprare i biglietti, chiedendomi di comprare i pop corn mentre lo aspettavo. Dopo nemmeno cinque minuti mi raggiunse mentre io ero ancora in fila per prendere da mangiare, dopo qualche secondo la ragazza che era difronte a me, qunado ebbe finito e venne il mio turno, si girò e dopo avermi guardata salutò calorosamente Lorenzo.

"Tesoro sei tornato!" gli disse saltandogli al collo.

"Ciao Martina" le disse lui senza fare niente per togliersela di torno.

Io intanto avevo finito e aspettavo un minimo di presentazioni da parte di Lorenzo, ma ciò non avvenne. Infatti dopo che se la staccò di dosso continuarono a parlare del più e del meno come se io non ci fossi.

"Sono così felice di rivederti!" continuò a dirgli mentre lui le sorrideva come un idiota.

"Ho saputo che per quell'incidente tu hai dovuto abbondare il basket!" gli disse mentre continuando a toccarlo, gli accarezzava il braccio.

"Sarei voluta tornare tanto in Italia per vedere come stavi e per starti accanto in un momento così difficile, ma ho avuto un sacco di impegni!" le disse lei squittendo.

"Oh non preoccuparti!" le rispose un po' imbarazzato.

"Come stai?" le chiese lei.

"Adesso molto meglio!" mi disse guardandomi.

"Va beh... senti Lorenzo io ti aspetto dentro se intanto tu vuoi parlare con la tua amica, dammi i biglietti almeno!" gli dissi arrabbiata.

"Ma Juls la mia era una sorpresa!" mi disse con tono dispiaciuto.

"Ah non ti preoccupare che adesso non ce ne è più il bisogno!" gli dissi prendendo i biglietti che a quelle parole lui mi stava porgendo.

 

Scoprii che il film che stavamo per guardare fosse In Time, dove sapevo che ci fosse stato Alex, ma sinceramente in quel momento di far ingelosire Lorenzo non me ne fregava niente, visto che ci aveva già pensato abbastanza lui.

E mentre aspettavo che il film cominciasse, mi ricordai la conversazione a cui avevo appena assistito. La complicità che quei due dimostravano di avere e il fatto di non essere calcolata minimamente dal ragazzo che amavo, mi fecero soffrire e una lacrima non solitaria scese dai miei occchi.

 

Dopo diversi minuti Lorenzo arrivò e in quel momento ringraziai l'oscurità del cinema sperando così che non si accorgesse che avessi pianto, soprattutto, per lui. Non gli dissi niente ma fu lui a parlarmi qualche istante più tardi.

"Perché prima te ne sei andata via in quel modo?" mi chiese con tono arrabbiato, dopo che non mi aveva nemmeno considerato ora era pure arrabbiato perché me ne ero andata, ma in quanto in arrabbiatura io non ero da meno, anzi.

"Mi sembrava di essere di troppo, così ho deciso di andarmene..." gli dissi infatti con tono gelido prima di continuare "Tanto non mi sembrava che ti servisse la mia presenza!" gli dissi guardando sempre verso lo schermo e mai negli occhi, perché anche con il buio avrebbe notato gli occhi rossi che avevo.

"Ma io volevo presentarti Martina prima che tu saltassi a stupide conclusioni!" mi disse.

"Beh ti dico che di solito le persone si presentano subito non dopo dieci minuti, dopo aver lasciato gli altri in disparte!" gli dissi a tono.

"OK, ho sbagliato mi dispiace!" mi disse e io non gli risposi guardando il film che finalmente era cominciato.

 

Dopo cinque minuti apparve finalmente sulla scena Alex e Lorenzo fu il primo a parlare dopo interminabili minuti di silenzio.

"Ma questa ragazzo mi perseguita!" disse in tono scherzoso non capendo che io fossi ancora arrabbiata con lui e che mi aveva chiesto scusa per la cosa sbagliata.

"Non è colpa sua, sei tu che scegli film in cui c'è lui!" gli dissi arrabbiata.

"Ma cos'hai? Ti ho chiesto scusa, mi sembra!" mi disse iniziando ad arrabbiarsi anche lui.

"Niente!" dissi con voce tremante e prima di scoppiargli a piangere in faccia me ne andai dicendogli che andavo in bagno.

 

Arrivata lì però la situazione non migliorò visto che incontrai quella ragazza, che mi sembrava che Lorenzo mi avesse detto che si chiamasse Martina.

"Ma tu sei l'amica di Lorenzo!" mi disse accentuando la parola amica per farmi capire che per lui ero quello e niente altro di più.

"Io sono Martina, la sua ex!" mi disse porgendomi la mano che non ricambiai.

"Sai prima te ne sei andata via e quindi non abbiamo avuto il tempo di presentarci!" mi disse quella smorfiosa che avrei tanto voluto uccidere con le mie stesse mani se solo fosse stato legale.

"Giorgia!" le dissi con tono falsamente gentile.

"Ma allora perché Lorenzo parlando di te ti chiama Juls?" mi chiese lei curiosa.

"Perché ho lo stesso cognome della Giulietta di Shakespeare!" le spiegai convinta che lei non sapesse neppure chi fosse Shakespeare.

"Allora se siete così amici che ti ha dato un soprannome, posso chiederti un consiglio!" mi disse.

"Io e Lorenzo stavamo insieme ma poi lui è partito per Los Angeles mentre io sono andata in Scozia per un po', così ci siamo lasciati! Secondo te ora che siamo tornati entrambi, abbiamo qualche possibilità di tornare insieme?" mi chiese.

"Ma non lo so questo devi chiederlo a lui!" gli risposi quando in realtà avrei voluto rispondergli una cosa del tipo No che non avete possibilità perché lui adesso è mio! Ma non lo feci.

"Sai se per caso sta con qualcuna adesso?" mi chiese sempre più curiosa.

"Dopo che si è fatto male andava a letto con molte ragazze ora non so!" le mentii, perché non volevo passare per quello di turno visto che io e lui non stavamo insieme e forse non lo saremmo mai stati.

"Ah va bene! Si vede che dovrò scoprirlo da sola!" mi disse prima di andarsene sculettando.

Io appoggiai le mani al lavandino per sorregermi. Perché quello che era appena successo mi aveva scosso abbastanza, mi sciacquai il viso e poi tornai in sala.

 

"Sei tornata finalmente credevo ti fossi persa!" mi disse appena mi risedetti accanto a lui.

"Mi dispiace sono stata trattenuta!" gli dissi.

"E da chi?" mi chiese sospettoso.

"Dalla tua ex, come si chiama? Martina?" gli chiesi e lui annuì.

"E cosa voleva lei da te?" mi chiese.

"Cos'è questo un interrogatorio? Comunque voleva sapere se avevate qualche possibilità di tornare insieme e se adesso tu stessi con qualcuna" gli risposi sulla difensiva.

"Ora scusa ma vorrei seguire il film!" le dissi chiudendo la conversazione.

 

Dopo pochi minuti sentii Lorenzo che mi baciava il collo e così stizzita me lo staccai di dosso.

"Non mi sembra il caso! Siamo in un luogo pubblico e io voglio seguire il film!" gli dissi fredda.

"Mi vuoi dire che ti prende?" mi chiese prima di continuare il discorso. "E non dire niente tanto so che non è vero, è da quando siamo qui che sei fredda e scontrosa con me e mi rifiuti pure quando ti bacio!" disse lui alzando il tono e infatti alcuni si girarono per intimarli di abbassare la voce.

Io non gli risposi così continuò a parlare, ma stavolta con un tono di voce più basso.

"Era meglio se andavamo a guardare i Muppet così non avrei incontrato Martina!" mi disse.

"Visto che se qualche volta usi il cervello, le cose le capisci!" gli dissi ma lui non ebbe il tempo di rispondermi perché era iniziato l'intervallo e Martina era venuta a parlare con noi insieme alle sue amiche oche.

 

"Vi piace il film?" ci chiese appena arrivò.

"Sì certo è molto bello!" le risposi con un falso sorriso.

"Soprattutto Alex Pettyfer!" disse oca numero due alla destra dell'oca regina.

"Hai ragione..." gli dissi.

"A tutte noi piace lui e non vediamo l'ora che esca Magic Mike dove fa lo spogliarellista!" disse Martina tutta contenta.

"Magic Mike" dissi ma lei la prese come una domanda e mi spiegò che cosa fosse.

"E un film che uscirà negli States e ovvio che qui in Italia non se ne sappia niente!" disse altezzosa.

"Certo che so cos'è visto che lo produce il padre della mia migliore amica!" le dissi vantandomi per la prima volta in vita mia.

Martina mi guardava con aria dubbiosa così Lorenzo le spiegò.

"Juls in realtà è una New Yorker, quindi i suoi amici sono americani!" le disse.

"Ho finito da bere, vado a prendere dell'acqua!" li dissi prima di allontanarmi e Lorenzo non mi trattenne di certo.

 

Lo spettacolo a cui assistetti una volta tornata, mi fece venire un groppo in gola. Lorenzo e Martina si stavano baciando, lei la vedevo in faccia mentre lui mi dava le spalle. Ma poi si girò e mi vide ed io cercai di trattenere le lacrime, ma una mi scese lungo la guancia e così ri-uscii fuori mentre Lorenzo mi chiamava.

"Juls! Aspettami..." mi disse cercando di farmi fermare.

"Si, meglio se ti aspetto così puoi riaccompagnarmi a casa!" gli dissi cercando di essere fredda.

"Guarda che non è come sembra!" mi disse lui quando mi ebbe ragguinto.

"Ah no? E come sarebbe allora?" gli domandai ma non gli diedi il tempo di rispondere perché continuai.

"Non c'è bisogna che tu dica niente, perché non sei il mio ragazzo e quindi non mi devi alcuna spiegazione!" gli dissi.

 

Dopodiché arrivammo all'auto in assoluto silenzio, saliti a bordo gli parlai.

"Credo che d'ora in poi sia meglio non vederci, sai non voglio essere come Sara!" gli spiegai allacciandomi la cintura.

"Ma tu non sei come lei, perché io e Martina non stiamo insieme!" mi disse e io non gli risposi aspettando che partisse e che mi riportasse a casa.

"Perché non parti?" gli chiesi.

"Perché io e te staremo qui finché non avremo chiarito questo malinteso!" mi disse chiudendo le porte della macchina.

"Malinteso? E dimmi cosa avrei capito male?" gli chiesi.

"Tutta la situazione tra me e te!" mi disse arrabbiato.

"E comunque Martina mi ha baciato perché tu le hai detto che non stavo con nessuno!" mi disse alzando il tono di voce.

"E nonostante tu le avessi detto questo quando mi ha iniziato a baciarmi l'ho subito staccata da me!" disse sempre più arrabbiato.

"Non parlarmi con questo tono! Quella arrabbiata sono io non tu!" gli dissi urlando anch'io.

"E perché saresti arrabbiata se io e te, come hai detto tu, non stiamo insieme?" mi chiese.

"Forse perché pretendi che mi comporti come se ci stessimo davvero insieme!" gli dissi sbottando.

"Cosa?" mi chiese non capendo.

"Tu vuoi che io non veda nessun altro ragazzo, però tu puoi baciarti e fare chissà cos'altro con tutte le oche che ti pare!" gli dissi.

"Io ti giuro che da quando ci siamo baciati al ballo non sono più stato con nessun'altra!" mi disse per poi continuare "Eppure credevo l'avessi capito, quando te lo avevo detto l'altra volta!" concluse.

"Anch'io credevo che tu avessi capito che tra me e Marco fosse finita, invece settimana scorsa ci hai visti e hai subito pensato male! Quando non sono io tra noi due che è andata a letto con un sacco di gente!" gli dissi.

"Ma quante volte ti devo ripetere che quello era il mio vecchio me! Ora sono cambiato" mi rispose.

"Ma a quanto pare non sei cambiato poi così tanto! Visto che non riesci ad avere una relazione seria ma un rapporto di solo sesso!" gli risposi a mia volta.

"Io credevo che io te stessimo insieme!" mi disse.

"Magari potevi pure dirmela questa cosa o chiederla, magari! Di solito si fa così!" gli dissi.

"Mi sembrava chiaro, insomma ho sempre cercato di starti accanto sia prima che dopo averlo fatto e per me non è mai stato semplice e banale sesso neanche una delle volte che lo abbiamo fatto!" mi disse riabbassando la voce ma parlando sempre con un certo tono convinto.

"E se tu pensi che lo sia stato anche solo una volta, beh allora non sei molto diversa da quell'oca di Martina!" mi disse.

"Però non ti sembrava così oca, visto che è stata la tua ragazza!" gli dissi.

"Sì è stata la mia ragazza ma non provo niente per lei..." iniziò a dirmi ma io lo interruppi.

"Non è quello che dice lei.... visto che pensa che ora che siete qui tutti e due possiate riprendere la vostra relazione! Che è finita solo perché vi siete dovuti allontanare e non perché non provavate più nulla!" conlusi dicendo.

"Prima di tutto io l'ho lasciata prima di sapere che dovevo partire e secondo se fossi ancora innamorato di lei non sarei in questa macchina a cercare di convinvere te e la tua testardaggine che ti amo!" mi disse lasciandomi spiazzata.

"Cosa hai detto?" gli chiesi per paura di aver capito male.

"Ancora non hai capito: lei, io, non la amo!" mi disse.

"Non questo... tu hai detto che mi ami?" gli chiesi poco convinta.

"Sì e se non hai capito te lo ripeto! Ti amo!" mi disse.

"Ma perché non me lo hai detto prima?" gli chiesi.

"Perché avevo paura che tu non mi amassi!" mi disse in risposta.

"E allora perché me lo hai detto adesso?" gli chiesi.

"Perché ho capito che se non lo avessi fatto io ti avrei perso per sempre!" mi disse mentre vedevo i suoi occhi farsi tristi e una lacrima solitaria scendere dal suo occhio destro.

Ed io in risposta mi slacciai la cintura e mi avvicinai a lui baciandolo dolcemente, bacio che lui all'inizio ricambiò ma poi dopo un po' smise di farlo e così ci staccammo ma lui non tardò a darmi spiegazioni.

"Aspetta Juls! Prima di continuare ti volevo chiedere se volevi essere la mia ragazza?" mi chiese.

"Certo" gli risposi con un sorriso e cercando di baciarlo ancora ma si staccò di nuovo da me.

"Guarda che se accetti, poi sarai mia, completamente!" mi disse per poi continuare scherzando "Quindi Alex deve rimanerne fuori" concluse.

"Ma non ci penso nemmeno!" gli dissi scherzando. "Io voglio continuare a vedere i suoi film, e tra parentesi, non è perché stiamo insieme adesso io devo fare tutto quello che mi dici tu, intesi?" gli chiesi scherzando.

"Come vuoi, allora" mi disse "Di certo io e te non saremo mai una coppia noiosa, saranno dieci secondi che stiamo insieme e già litighiamo!" mi disse.

"Questo non è litigare ma battibeccare!" gli dissi correggendolo.

"Bene allora posso dire che amo battibeccare con te!" mi disse e finalmente tornò a baciarmi.

Dopodiché portò il suo sedile il più indietro e mi mise a cavalcioni su di lui mentre continuava a baciarmi con foga.

 

E quello che successe dopo fece avverare i suoi desideri che mi aveva detto all'arrivo al cinema. Per fortuna che eravamo nel parcheggio sotterraneo e così nessuno ci vide. Anche dopo essermi ripresa restai abbracciata a Lorenzo, che ormai era il mio ragazzo a tutti gli effetti.

Dopo poco quando sentimmo un rumore, però iniziammo a rivestirci.

"Che ne dici torniamo dentro a vedere il secondo tempo?" gli chiesi.

"Cosa credi che io sia così scacio da farti perdere solo l'intervallo... no, no, no, io sono così bravo che adesso sta iniziando il secondo tempo del film successivo!" mi disse vantandosi delle sue doti.

"Senti Rocco Sifredi abbassa la cresta, e non solo quella!" gli dissi alludendo visto che nella posizione in cui ero, e cioè seduta sopra di lui, potevo sentire benissimo certe cose.

"Mi piace questo soprannome!" mi disse.

"Sì certo è proprio il massimo, credo che lo userò soprattutto con la tua famiglia nei paraggi e specialmente Lù, vorrà sapere chi sia questo Rocco!" gli dissi sarcastica.

"Perché no?!?" mi disse e con la sua risposta capii che le cose tra noi non sarebbero mai cambiate.

 

Poi riuscii a convincerlo a riportarmi a casa, quando eravamo ormai arrivati, misi la mia mano sulla sua che era sul cambio e gli parlai, infatti mi ero dimenticata di dirgli qualcosa di importante.

"A proposito ti amo anch'io!" ma ci si può scordare di dire a una persona che la ama?!?!? al massimo ci si scorda il latte al supermercato o il compleanno della nonna ma non questo!!! mi riprese la mia coscienza.

Come io non risposi alla coscienza, Lorenzo non rispose a me. Ma il bacio che mi diede poi valeva più di mille parole.

"Potremmo sempre dire a tuo padre che vieni a mangiare da me!" mi disse e io lo guardai dubbiosa.

"Così potremmo stare un altro po' insieme, sai i miei e Lù sono a una cena..." mi disse "Ma questo tuo padre non lo sa!" mi disse maliziosamente.

"Sai una cosa Lorenzo?" gli chiesi.

"Cosa?" mi chiese a sua volta.

"Credo che tu non cambierai mai!" gli dissi ridendo "E credo che anch'io continuerò a non riuscire a dirti di no!" gli dissi prima di attirarlo a me per un ultimo bacio prima di scendere dalla macchina.

"Ma è per questo che mi ami!" mi disse.

"Oh sì certo... ma non approfittartene troppo!" gli risposi.

"Don't worry because I love you too!" mi disse prima di entrare in casa sua.

 

FINE...

... O almeno per ora

 

 

Angolo dell'autrice:

 

Ragazze non credevo di farcela ma sono arrivata in fondo! La storia è conclusa, o almeno I Look After You lo è....

prima di iniziare con i ringraziamenti ho due cose da dirvi:

- lunedì 10 Settembre inizierò a postare il seguito di ILAY che si chiamerà You're Everything I Want

- poi riprenderò in mano le one shot soprattutto quella su Chiara e Tommaso, che era quasi finito ma poi ho perso...

- io e Cate96 ricominceremo a postare Never Say Never a settembre, vi promettiamo che la storia sarà conclusa e che questa è solo una pausa estiva

 

Ma veniamo ai ringraziamenti:

 

Tutte quelle che mi hanno recensito che sono:

 

PandaSensei

GiuliaeNancy

ChocIceCream

linette

giulia the best

moody96

M_CarpeDiem

kronika_93

oscuramietitrice

Cate96

ARI54600

debby_88

MimiVampirePrincess

 

Chi mi ha messo tra gli autori preferiti:

 

Cate96

ChocIceCream
debby_88
gaiamo95
kikka_love94
princess of the darkness
Savemefrommyself
Sissi_94
TVDforever94

 

Chi ha messo ILAY tra le preferite:

 

5hanta1
Andy_Lew
angycullen
AquaVale
ARI54600
Care_
Cate96
ChocIceCream
debby_88
Eli_papera
Evelinge
Faythe
gaiamo95
GiuAncora
giulia the best
GiuliaeNancy
juliet327
karol97
kronika_93
linette
Lucia92
maryfrance90
marystar93
MimiVampirePrincess
naruhina 7
PandaSensei
pizza_ss
Punphin_Cullen
ResistiVinci
Sonia_bff
StellaSenzaCielo_
TVD forever Delena
TVDforever94
TVD_delena
vikto
_glo_

 

Chi l'ha messa tra le seguite:

 

8kami
abuabu
anna1993
Care_
chariottina
debby_88
eagle93
Effy91
elepina
gaiamo95
Giorgia___
GiuliaeNancy
GottaBeU
Harobed_Anomis
HarryPotter11
hergalaxy
hurry
Jonas_sister
juliet327
kikka_love94
kikketta4ever
kitty0890
Klea9160
kronika_93
lady_rose
lisasepe9
Mary_Salvatore
meryj
mery_gio
milly97
Minelli
moody96
onedirection_9929
oscuramietitrice
PandaSensei
PATATINAFRITTA
pessimagigia
petusina
piccolamusica
pizza_ss
prettyvitto
Raggio_diSoLe
rityvampire
Rossonera
roxymarkus
ro_chan
RubyCassidy
saketta
sbir
Shoahib
SimonaDiVaio1993
sofy09
Splash_1D
Strawberry Swing
Tallulha
topolina2012
TVD_delena
Uffy95
vannuccini
VYoletLoL
xlovestyles
_aliceinwonderland
_clau_

 

At last but not at least chi l'ha messa tra le ricordate:

 

Adele13
alien77
ARI54600
gengibuz
juliet327
kikka_love94
Piccola_Luna
roxymarkus

 

Grazie a tutti quelli che hanno anche solo semplicemente letto questa storia! Sono passati cinque mesi da quando ho postato il primo capitolo e non ho avuto miliardi di recensioni ma quello che ho ottenuto è già più di quanto potessi immaginarmi!

Grazie ancora!

 

Un bacio

Alla prossima

Vale

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