My daydream.

di shesmara
(/viewuser.php?uid=131734)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue. ***
Capitolo 2: *** Chapter 1. ***
Capitolo 3: *** Chapter 2. ***
Capitolo 4: *** Chapter 3. ***
Capitolo 5: *** Chapter 4. ***
Capitolo 6: *** Chapter 5. ***
Capitolo 7: *** Chapter 6. ***
Capitolo 8: *** Chapter 7. ***



Capitolo 1
*** Prologue. ***


A Linda, perchè è sempre accanto a me nonostante tutto.
A
Martina, perchè mi fa sempre sorridere.
E
a quei tre fratelli del New Jersey, che mi hanno insegnato a sognare.


PROLOGO.

11:11 esprimi un desiderio.
Mi rigiro nel mio letto, senza riuscire a prendere sonno.
Che cosa potrei desiderare? Tutte le cose che vorrei, sono irrealizzabili. O almeno così credo. Mi viene solo in mente un desiderio, ma ho paura di illudermi.
11:11 segna ancora la luce verde della sveglia posata sul comodino alla mia sinistra.
Forse dovrei provare ad esprimerlo quel desiderio. Forse non è così irrealizzabile.
Chiudo gli occhi, e davanti a me vedo la sua immagine. Capelli ricci, perfettamente pettinati e ordinati, bocca a cuoricino, occhi piccoli e neri così tanto profondi e misteriosi. Nicholas Jerry Jonas. Ecco il mio desiderio, o meglio colui che vorrei si accorgesse di me, visto che per lui sono invisibile.
Per lui sono solo la migliore amica sfigata del suo fratello sfigato.
Sono quattro fratelli, i Jonas.
Il più grande, Kevin, si è sposato da poco ed è andato a vivere dall'altra parte dell'America, insieme a sua moglie Danielle.
Non ci ho mai parlato tanto con lui, perchè anche quando viveva con la famiglia non era praticamente mai in casa, sempre al lavoro oppure a casa della fidanzata, ma l'ho sempre trovato un bravo ragazzo.
Sempre disponibile, e gentile.
Poi c'è Joe, il mio migliore amico.
Io e Joe ci conosciamo dai tempi dell'asilo, due sfigati che sono cresciuti insieme.
Siamo sempre stati io e lui. All'asilo giocavamo sempre da soli nel parchetto posto dietro alla nostra piccola scuola, e così è successo anche alle elementari, alle medie e persino ora al liceo, ci ritroviamo sempre da soli a mangiare sul prato che da sul campo da tennis. Da soli. Sembra che soffriamo di una strana allergia. Siamo allergici al resto del mondo, o forse è il resto del mondo che è allergico a noi. Non siamo ancora sicuri sulla risposta, e forse non lo sapremo mai. E' un po' come il quesito 'è nato prima l'uovo o la gallina?', ci sono diverse teorie, eppure non si potrà mai sapere con certezza.
Poi c'è il piccolo Frankie, una peste che fa sempre scherzi a qualunque sfortunato gli capiti a tiro.
E per ultimo c'è lui, Nicholas.
Nick è tutto l'opposto di Joe. Popolare, sportivo e sempre attorniato da mille ragazze che farebbero di tutti per un'appuntamento con lui. E' un divo nella nostra scuola. E' il tipico ragazzo strafottente, che sa di essere bello e se ne approfitta.
Quando chiede a qualcuno di passargli il compito, che lui non è riuscito a fare perchè troppo occupato a farsi qualche cheerleaders, sotto il suo naso arrivano decine di quaderni pronti e lui deve solo scegliere da chi copiare.
A mensa lui non fa la fila. Appena arriva passa davanti a tutti, e nessuno gli dice niente.
Lui è Nick, lui può fare tutto quello che vuole.
E' patetica come situazione, eppure per qualche strano scherzo del destino anche io sono caduta nella sua trappola.
Joe lo sa. Lui sa tutto di me, e non ha voluto usare mezzi termini per dirmi che sono senza speranze. Le possibilità che Nick si accorga di me sono uguali a quelle che Nemo aveva di ritrovare il suo papà, con l'unica differenza che Nemo era un cartone della Disney e doveva per forza ritrovare il suo papà. Io non faccio parte di un film, e non ho migliaia di spettatori che aspettano la scena finale. La scena in cui finalmente il ragazzo che amo si accorge che esisto e che mi ha sempre amato, solo che era troppo cieco per rendersene conto. No, questa è la vita reale.
Nella vita reale Nick è il più bel ragazzo che conosca e io, bhè sono una semplice ragazza. Capelli lunghi e neri corvini, occhi chiarissimi come il mare, bocca piccola di un colore rosa naturale, e qualche lentiggine che si intravede nel mio naso.
Passo abbastanza innoservata, con la mia pelle pallida, tra le ragazze abbronzatissime della mia scuola. Mia mamma mi ha sempre detto che ho una bellezza sottile, ma credo sia così sottile da essere quasi invisibile.
Mi chiamo Arizona, porto il nome dello stato del sole perchè il mio bisnonno morì sulla nave Arizona, durante la seconda guerra mondiale, la stessa nave che si vede nel film Pearl Harbor. Mio padre mi ha dato questo nome per ricordare il nonno, un uomo coraggioso che ha dato la sua vita per permettere un futuro migliore alla sua famiglia.
Tutti però mi chiamano Nixie. Mi diede questo soprannome la mia sorellina, Addison quando imparò a parlare. Il nome Arizona era troppo difficile, e così preferì soprannominarmi Nixie. E così, ora sono abituata a farmi chiamare Nixie.
Tutti mi chiamano così, tranne mia nonna che vuole pronunciare il nome della nave dove perse la vita suo padre, e i miei genitori che preferiscono chiamarmi con il nome intero solamente quando ho combinato qualche casino, e vogliono sgridarmi.
Riguardo per l'ennesima volta la sveglia, con quei due numeri che non si decidono a cambiare.
11:11, forse il destino mi sta dicendo “non tirarti indietro, esprimi questo fottuto desiderio”.
Vorrei che Nicholas Jerry Jonas si accorgesse finalmente di me, e si innamorasse di me.
Fatto. Espresso il desiderio. E ora magicamente si avvererà?
Mi giro dall'altra parte, non voglio più vedere quella stupida sveglia. Stupida quanto me. Davvero ho pensato che esprimendo un desiderio, la fata madrina l'avrebbe sentito e mi avrebbe aiutato. Stupida, stupida e ancora stupida.
Chiudo gli occhi, sperando di addormentarmi il prima possibile, perchè mi sono stufata persino io di ascoltare i miei pensieri.
E finalmente prendo sonno.

Salve, ecco una mia nuova FF. Mi è venuta in mente, guardando appunto l'orologio che segnava le 11.11 ed esprimendo sempre lo stesso desiderio, ogni volta che l'orologio segna due cifre uguali.
Era da tempo che volevo scrivere una FF sui Jonas Brothers, perchè loro sono un pezzo importante per me, e riecheggiano sempre nei pensieri, perciò eccola qua.
Sarà una FF molto corta, credo prologo, quattro capitoli, e epilogo. Poi dipende tutto dalle recensioni e dalle idee che potrebbero venirmi in mente, per ora ecco il prologo. Fatemi sapere cosa ne pensate :) x

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Chapter 1. ***


CAPITOLO 1.

Apro gli occhi, appena sento il mio cane che mi sta leccando tutta la faccia.
Buongiorno anche a te, Stitch!”
Si, il mio cane si chiama Stitch come il mostricciatolo del cartone, Lilo e Stitch.
L'ho chiamato così perchè quando i miei genitori lo portarono a casa stavo guardando proprio quel cartone e appena lo vidi mi sembrò uguale.
Lui è la mia sveglia personale, viene sempre a chiamarmi il mattino. Se non mi sveglia lui, sono di cattivo umore per tutto il resto della giornata.
Gli faccio segno di salire sul mio letto, e lui con un rapido salto mi raggiunge.
E' piccolo di taglia, sembra un pastore tedesco, ma in miniatura e perciò posso coccolarlo per bene. Do una rapida occhiata alla sveglia. C'è il tempo per giocare un po' con Stitch, fare una doccia, colazione e poi mi verrà a prendere Joe, con il suo cartoccio.
Non si può definire propriamente una macchina, ma visto che i miei genitori non mi vogliono far prendere la patente, perchè sono convinti sia un pericolo pubblico, mi accontento del suo mezzo.

Arizona, sbrigati! I pancakes sono caldi” mi grida mia madre dalla cucina.
La porta si apre, e spunta mio fratello “Hai sentito mamma? Devi sbrigarti! Stitch, vieni con me!”
“Sta giocando con me, non vedi sgorbio?”

Ora non più” chiude la porta con Stitch al suo fianco, che trottola con il muso alto, e il portamento fiero, è un piccolo principino.
Sei odioso, Jonathan” gli grido a mio fratello. Devo avere sempre l'ultima parola, altrimenti non sono soddisfatta.
E' una piccola peste . Cinque anni, capelli biondi, magrissimo, quasi uno stecchino. Mi sorprendo che ancora non sia stato spazzato via, in qualche giornata di vento.
Ok, è il momento di alzarsi e prepararsi. Mi aspetta una lunga giornata di scuola, tra verifica di spagnolo, interrogazione di matematica e relazione sugli insetti in biologia. Ma ce la posso fare. E' un giorno come tanti altri, dopotutto.
Apro l'acqua della doccia, e aspetto che diventi calda. Amo fare la doccia calda, quasi bollente. E' ottima per svegliarsi, per scacciare via i pensieri e rilassarsi.
Il getto dell'acqua mi bagna completamente e inizio a pensare.
A chi posso pensare se non a Nicholas? Nessunissimo pensiero? Mi sforzo di cercare qualcos'altro a cui pensare, inutilmente.
Inizio a fare scommesse con me stessa su come sarà vestito oggi.
Maglietta bianca, con il collo a V e attilata, jeans neri e converse. Ne sono sicura.
Quasi come sono sicura che quell'oca di Lucy le farà gli occhioni da gatta morta tutto il giorno, finchè non sarà riuscita nel suo intento: portarlo dentro il suo letto.
Mi vesto velocemente, scegliendo a caso nel mio armadio. Un vestito vale l'altro, perciò mi metto la gonna alta a fiori e la camicetta bianca. Abbino tutto a delle ballerine azzurre.

Ciao tesoro” mi saluta mia madre “ecco i pancakes!”
Buongiorno, ne mangio solamente uno!” guardo l'ora, e mi accorgo di essere in ritardo.
Allora gli altri li posso mangiare io?” chiede mio fratello, e con una smorfia acconsento.
Sento il clacson della macchina di Joe suonare appena fuori da casa.

Arrivo” urlo, come se potesse sentirmi.
Mi infilo il giubbotto, mi do una rapida occhiata allo specchio ed esco di casa.
Presentabile, penso. Che non è per niente male, considerando che alcune volte sono uscita di casa pensando: -che cessa che sono- oppure -vatti a nascondere- e questi modesti pareri sono tutti frutto della mia mente disattata.
Mi giudico sempre male, perchè almeno sono già pronta al giudizio degli altri che non hanno mai giudizi positivi. Lo so per certo perchè passo la pausa pranzo a scuola con Joe a sparlare di ogni singola persona che passa davanti a noi.

Ciao bellezza” mi saluta Joe.
Quando ti deciderai a toglierti questi occhiali da nerd? Non ti servono a niente e ti imbruttiscono soltanto” gli faccio presente. Quanto è bello prenderlo in giro.
Glielo dico sempre anche io” dice una voce alle mie spalle.
Una voce che conosco bene, la sua voce. Mi giro, esitante e impaurita.
-Vatti a nascondere, sei una cessa- mi dice la vocina stronza dentro di me.

Ciao” lo saluto, con un filo di voce. Così piano, che sono sicura non mi abbia nemmeno sentita.
Ha la maglia bianca, i jeans neri, e le converse. Ci ho azzeccato, sono quasi una maga.

Ciao, sono Nick” si presenta, facendomi un leggero sorriso, quasi impercetteìibile.
Sento che il mio viso sta per andare a fuoco.
Perchè non mi sono truccata? Sembrerò un mostro, e Nick starà già pensando di scappare a gambe levate urlando per tutta la città di mettersi al riparo a tutti quelli che incontra.

Si lo so, io sono Arizona Chambers. Ma chiamami Nixie”
Ok, mi piace come nome, sai?”
Sento Joe accanto a me, ridere divertito dalla scena comica che gli si sta presentando davanti e così lo fulmino con un'occhiattaccia.

E' venuto con noi perchè la sua macchina si è rotta” spiega.
E visto che Ryan non è potuto passare a prendermi sono venuto con voi, non ti dispiace vero?”
Certo che no, non è nemmeno mia la macchina, è di tuo fratello!”
Stupida, sei stupida. Che risposta era? Se volevo apparire un po' affascinante e interessante con questa uscita sono risultata solo infantile e anche un po' imbecille.
Lo vedo però sorridere, divertito.
Quanto è bello? Bellissimo. Ce l'ho a due metri di distanza e posso persino sentire il suo profumo. Annuso a pieni polmoni. Sono una maniaca, lo so benissimo. E mi potrebbero arrestare per stalking ma non ci posso fare niente.

Come stai?” mi chiede. Davvero gli interessa come sto?
Forse Dio esiste davvero, penso.

Bene, e te?” cerco di sembrare il più calma e normale possibile, ma sento le mie gambe tremare e sono sicura che tra poco sverrò. Nemmeno fosse una rockstar, ma è così bello.
Benissimo” mi sorride.
Non darle fastidio” lo minaccia Joe.
Lui fa una smorfia, è bellissimo.
In questo preciso istante la mia testa è piena di farfalle colorate, che volano liberamente.

Quanto sei scemo?” chiedo al mio amico.
Risponde Nick al suo posto “Tanto”
Scoppio a ridere, pessima mossa.
Joe spegne la macchina, e Nick scende andando incontro ai suoi amici palestrati e senza cervello. Lui almeno un cervello ce l'ha, anche se fa finta di non averlo.
E' tanto meglio di quello che da a vedere.
Ci saluta con un cenno della mano, e io mi sento svenire.

Hai visto che sorpresa?” Joe ride.
Gli tiro una manata sulla spalla “Stronzo, potevi anche avvisarmi!”

No, è stato così divertente”
Non tanto per me. Me la segno questa, capito?”
Joe annuisce, visibilmente divertito.

Sei stronzo!”
“E tu sei matta!”

Siamo perfetti l'una per l'altro allora” dico sarcastica.
Joe mi abbraccia “Io sono troppo per te!”

Nick è troppo per me” sospiro.
Ricominciamo con la storia? Potrei registarti, dici sempre le stesse identiche cose. Ma cosa ci trovi in lui?”
Non lo so, so solo che è come se mi avesse stregata, e davanti a lui mi dimentico tutto e divento un'ameba.”
Poetessa!”
Stronzo” gli ripeto.
Attenta con le parole, nanetta!”
Ha parlato Golia” scherzo, mentre entro in classe.
Ci vediamo dopo” mi saluta Joe, che va verso la sua aula, dall'altra parte del corridoio.
Davvero sono stata in macchina con Nicholas Jerry Jonas? Davvero ci ho parlato?
Ho paura di pizzicarmi e svegliarmi da quello che mi pare poter essere solo un sogno.

Salve bellezze (?) Ecco il secondo capitolo, non c'è molto da dire, perciò spero vi piaccia :)
Volevo ringraziarvi perchè già dal prologo la storia è stata preferita da tre persone, e seguita da 2. Significa tanto per me :')
Baci, Mara x


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Chapter 2. ***


CAPITOLO 2.


Signorina Chambers, vorrebbe ripetermi, a parole sue ovviamente, quello che stavo spiegando?”
Mi guardo intorno, un po' spaesata. Che lezione è? Chimica? Arte? O forse spagnolo? Non ne ho la minima idea, così cerco nella classe qualcuno che sia pronto ad aiutarmi, ma io non sono Lucy Johnson. Nessuno ha voglia di suggerirmi, e farsi sgridare dal professore. Giusto, il professore. Lo guardo e capisco che siamo nella lezione di chimica, perfetto. E' già un passo avanti. Questo professore non è uno di quelli che fanno di tutto per metterti nei casini, ma se ti vede che sei un po' tra le nuvole cerca subito di farti tornare a terra, facendoti cadere dal tuo mondo fatato e magari sbattere il culo pesantemente, così che tutti possono ridere alle tue spalle e tu ti sogni di perderti un'altra sua parola di nuovo.
Sorrido timidamente, e faccio gli occhioni dolci, sperando di intenerirlo “Mi scusi, mi sono distratta un attimo!”
Lui ricambia con uno sguardo severo “Me n'ero accorto. Sono vecchio, non stupido!” Gli occhi dolci non hanno funzionato, dannazione.

Prometto che non succederà più, non mi farò distrarre da niente e nessuno!”
Ci voglio credere per questa volta, giusto perchè non ho voglia di fare discussioni inutili!” L'ho scampata per questa volta, ma ora devo assolutamente stare attenta, non posso farmi distrarre.
Bussano alla porta, sarà sicuramente la bidella che ci viene a comunicare qualche sciopero, al quale nessun professore parteciperà. Invece non è la bidella, è la mia distrazione. Perfetto, ora come faccio? Non devo farmi distrarre, semplice.
Ma come? Devo pensare a qualcos'altro, tipo i ratti o la fame nel mondo. E' inutile, Nicholas mi rende tutto più difficile. Sta parlando con il prof, chiedendogli se può spostare il compito programmato nella sua classe per il giorno seguente. Avranno mandato lui perchè è così carismatico, da riuscire a persuadere perfino il prof. Newton, o meglio zitello-mangia-ciambelle come lo chiama Joe.
Sento il resto della classe chiacchierare delle loro cose, mentre noto che Lucy sta facendo gli occhi dolci a Nick, che però non la degna di uno sguardo.

Lo so professore che questa verifica è importante, ma non potrebbe spostarla di una lezione soltanto? Ci serve un ripasso dopottutto!” sta implorando, mentre Newton non sembra cedere “E' un desiderio comune di tutta la classe fare bene questo compito, per poi non dover recuperare tutti l'ultima settimana prima della fine del semestre..”
Se fossi io il professore non sposterei soltanto la verifica, non la farei proprio fare, ma ammetto che io sono leggermente di parte. Solo leggermente? No, completamente di parte, e infinitamente stupida. Credo che stupida sia proprio l'aggettivo che mi descriva in questo momento.
Stupidità con un pizzico di illusione e un cucchiaio di pateticità ed ecco la ricetta per far venire una squisita Nixie, pronta da gustare.

Ok, Jonas rimandiamo questa santissima verifica, purchè tu sparisca dalla mia vista entro cinque secondi, volatilizzati!” dice alla fine il professore.
Nick sorride “Grazie, parlo a nome di tutta la classe quando le dico..”
“Via, Jonas, prima che cambi idea” fa un gesto con la mano, e Nick esce dalla classe, dopo aver salutato Lucy con un cenno della mano.
La guardo, un po' infastidita, e mi accorgo che lei mi sta fulminando lentamente con il suo sguardo da vipera. Che ho fatto? Che cosa vuole questa volta la regina delle stronze? Sinceramente non mi interessa, lei ha sempre qualcosa contro qualcuno.
Si nutre solamente di insulti, contro i poveri malcapitati. E' un vampiro vestito Chanel.
Stare attenta per altri quaranta minuti è impossibile, ma alla fine sento la campana suonare e ringrazio tutti gli angeli del cielo per avermi fatto uscire da quella classe che stava diventando la mia prigione.
Al mio armadietto c'è Joe che mi aspetta “Ehi, finalmente possiamo tornare a casa! Com'è andata oggi?” mi chiede.

Lo vuoi sapere davvero?” lui annuisce, sorridente “Sembrava non finire più, voglio solo tornare a casa e dormire, dormire e indovina? Dormire!”
“Ti potrei chiamare la brutta addormentata nel bosco, allora!” scherza.

Senti, Joseph, dopo una giornata come questa non sono in grado di ascoltare le tue squallide battute che fanno ridere solo te e pensare anche ad un insulto appropriato, Joefar!” contrabbatto, mentre chiudo l'armadietto e mi dirigo verso il suo cartocio.
Joefar?”
Si, Joefar, come Jafar.. hai presente lo stronzo di Aladin? Ecco lui, sei insopportabile come lui!” gli spiego, possibile che non capisca mai niente?
Lui sbuffa “Sta arrivando il tuo Principe Azzurro” e mi indica Nick, che si sta avvicinando. Ha i rayban addosso, è Ottobre e nessuno sano di mente si metterebbe i rayban con il cielo completamente nuvoloso, ma lui si. E non mi dispiace per niente, lo rende ancora più bello.
-Sbattilo al muro, ora- mi suggerisce la mia testa, e cerco in tutti i modi di scacciare quel pensiero, che non è proprio l'ideale in questo momento.

Ciao Nixie, com'è andata la giornata?” mi chiede.
Mi perdo nella sua voce, e poi, quando finalmente toglie gli occhiali, anche nei suoi occhi.
Joe prende la parola “Una merda, me lo stava dicendo prima di quanto noiosa e interminabile fosse!”
Nick mi sorride “Anche la mia, non ti preoccupare.”
Ricambio il sorriso, con quello che sono sicura sia una faccia da psicopatica barra maniaca sessuale.

Okay, vogliamo salire in macchina e andare a casa oppure stare qua a fissarci e sorridere per tutto il giorno?” chiede Joe.
Andiamo, và” dice Nick, e saliamo in macchina.
Mi metto sul sedile posteriore, pessima idea. In questo modo i miei occhi sono piantati su Nick, e anche con tutta la forza di volontà che posso avere non riesco a cambiare lo sguardo.

Oggi sono venuto nella tua classe, durante chimica. Te ne sei accorta?”
Annuisco “Si, mi hai salvata, sai? Il professore mi stava sgridando.. non stavo proprio seguendo la sua lezione!” Faccio di tutto per sembrare naturale e disinteressata.

E chi segue le sue lezioni? E' umanamente impossibile stare attenti a quello che Newton dice, impossibile!”
Rido “Hai ragione, ha il potere di rendere noiosa ogni cosa che gli esce dalla bocca. Joe lo chiama zitello-mangia-ciambelle, sai?”

Finalmente ti sei ricordata che esisto anche io, e non sono un semplice taxista!”
“Davvero lo chiami così? E' carino come soprannome e molto azzeccato” fa presente Nick al fratello. Sono così diversi tra loro. Un po' come il giorno e la notte, come lo ying e lo yang, non si sono mai sopportati e credo che mai lo faranno.

Non sai molte cose, fratellino!” risponde Joe, leggermente seccato.
Nick non risponde, forse non ha voglia di litigare proprio ora.
Joe ferma la macchina “Siamo arrivati dolcezza!”

Grazie, quant'è per il tassometro?” chiedo, divertita.
Non ti preoccupare, pago poi io” risponde il riccio, stando al gioco.
Joe sbuffa “Mi state dando sui nervi voi due, ciao Nixie ti chiamo stasera!”
“Ciao simpaticone!” lo saluto, facendogli una linguaccia “Non so se vorrò rispondere al telefono, visto che ti do sui nervi!”

Ciao Nixie, ci si vede” mi saluta Nick.
Ok, ciao” rispondo flebilmente, ancora incredula di tutto quello che mi sta accandendo. Troppe cose insieme, nello stesso giorno non fanno bene. Soprattutto se si parla di Nicholas Jerry Jonas.
Entro in casa, e mi sdraio sul divano, esausta.

Togliti le scarpe o mi arrabbio” mi avvisa mia madre, e così mi levo le ballerine dai piedi “Come è andata oggi a scuola?” mi chiede.
Come al solito, noiosamente noiosa ma in compenso ho parlato con Nick!” annuncio, soddisfatta.
Mamma si ferma, e si viene a sedere vicino a me “Quel Nick? Il Nick di cui mi parli 25 ore al giorno, 9 giorni a settimana? Nick, riccio, alto con lo sguardo sexy? Nick, il tuo futuro marito e padre della tua numerosa prole? Quel Nick?” chiede.

Si, mamma lui. Nick Jonas!” Davvero ho usato tutte queste parole per descriverlo? Inizio persino a farmi paura da sola.
Complimenti, sono contenta per te, è un passo in più verso l'altare” scherza “e ora vai a fare i compiti che dopo devi pulire camera tua e poi anche la cucina!”
Agli ordini, sua maestà.”
Prendo lo zaino, le mie scarpe e salgo le scale. Mi vibra il cellullare, messaggio da Joe: re degli scemi mi ha chiesto il tuo numero, posso darglielo?
Re degli scemi? Chi è? Forse, non ci posso credere, Nick? Si, può essere solo il fratello odiatissimo.
Sono morta e ora sono in Paradiso? Penso sia l'unica soluzione. Che bel posto il Paradiso, dopottutto.
Rispondo al messaggio: c'è bisogno di chiedere? Certo, sottospecie di forma primitiva!

Salveeee gente :) ecco il nuovo capitolo! Spero vi piaccia, anche se personalmente lo trovo un po' noioso.. ma è un capitolo di passaggio. Diciamo che serve per far conoscere un po' meglio Nixie e Nick! Allora nel prologo avevo detto che avevo pensato ad una FF molto breve, ma visto che vedo che piace mi stanno sorgendo i primi dubbi, perciò chiedo a voi.. volete ancora tre capitoli e la fine oppure la faccio un po' lunga cambiando la storyline iniziale e rendendola più approfondita? :) Inoltre ho capito che ad alcune persone piace anche la coppia Joe e Nixie, allora quale coppia vi piace di più? E anche i personaggi vi piacciono? :) Volevo assolutamente ringraziare le cinque persone che hanno favorito la mia storia, e le sei che la seguono, significa tantissimo per me *-* E anche tutte le recensioni, non sono abituata ahah. Ma potrei benissimo farci l'abitudine *-* Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio Mara. x

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Chapter 3. ***


CAPITOLO 3.


Io amo la domenica mattina. L'ho sempre amata fin da quando era bambina e mio papà mi svegliava venendomi a portare la colazione a letto, e non una colazione qualsiasi ma brioche francese, succo all'ananas e un bel thè caldo, poi andavamo tutti insieme a messa e sulla strada del ritorno ci fermavamo a mangiare al ristorante nel centro della città, chiamato Handy's. Non era molto difficile da trovare, poiché la mia città sfiora appena i cinque mila abitanti, e la piazza centrale è facilmente riconoscibile con la chiesa e il grande campanile bianco appena sulla destra, nell'angolo con High Street. Il pomeriggio poi andavamo sempre in qualche posto nuovo, o al lago, o ad un castello e nelle giornate piovose stavamo a casa sul divano e guardarci un film noleggiato, ma non ci annoiavamo mai.
Ora le domeniche non sono tante cambiate, papà viene ancora in camera mia con la brioche, il thè e il succo ma mi sveglia Stitch con la sua solita leccata, poi qualche volta andiamo in chiesa tutti insieme, oppure vanno solo mamma con la nonna che abita proprio nella casa accanto alla nostra, mentre io faccio i compiti e Jonhatan cerca un modo per darmi fastidio, riusciendoci sempre.
Apro un occhio, e guardo l'ora. Le 9.45, tra poco papà dovrebbe venire in camera mia perciò chiudo gli occhi e mi giro dall'altra parte cercando di riaddormentarmi, o almeno restare immobile cosicchè nessuno si accorga che sono sveglia e inizino ad urlarmi di portare in giro Stitch o mettere in ordine la camera.
Mi vibra il telefono, dannazione. L'intero piano potrebbe saltare in aria.
Faccio molta attenzione e mi alzo dal letto per andare a prendere il cellullare che ho lasciato sulla srivania in punta di piedi.
Un messaggio, sarà l'operatore telefonico come sempre.
Ciao, mi ha dato il tuo numero Joseph, ti andrebbe di venire a fare colazione con me? Magari alle 11 al bar di Lake Avenue? Baci, Nick.
Mi sfrego gli occhi, e rileggo parola per parola con calma. Colazione, con lui, 11, Lake Avenue, baci. Ma soprattutto Nick? Nicholas Jonas? Okay, non devo farmi prendere dal panico.
Apro la porta di camera mia e mi ritrovo papà con il mio vassoio di Winnie the Pooh e la colazione pronta “Ciao tesoro, cosa ci fai già in piedi?”
“Mi sono svegliata, perchè mi è arrivato un messaggio”

Del solito operatore telefonico, amore?” Il mio papà è sempre stato superprottetivo, e usa sempre nomignoli come amore o tesoro per ricordarmi che sono la sua bambina. Sono sicura che anche se non l'ha mai detto chiaramente io sia la sua preferita.
No, papà” rispondo “E' Nick Jonas, presente? Chiede se posso andare a fare colazione con lui.. posso vero?”
Papà corruga la fronte “Nick, il fratello di Joe?”

Si, proprio lui.. allora posso si o no?” faccio gli occhi dolci, so che con lui questa tecnica funziona sempre.
Okay, va bene. Ma per l'ora di pranzo devi essere..”
“..da Handy's, lo so papino. Grazie mille” e gli stampo un bacio sulla guancia, prima di precipitarmi in bagno.
Mi faccio una doccia veloce, immaginandomi già tutte le conversazioni che potremmo affrontare, e raccomando a me stessa di non guardarlo con il mio solito sguardo da stalker, ma cercare di essere il più naturale possibile.
Come se fosse facile, con Nick Bellissimo Jonas.
Mi stiro i capelli per cercare di definirli almeno un po', e poi mi trucco.
Lui è sempre abituato a bionde con tre chili di fard e con tanto mascara equivalente all'intero magazzino della Maybeline.
No, io voglio essere diversa. Voglio essere naturale, spontanea e soprattutto me stessa. Così decido di mettermi solo un po' di lucidalabbra, un filo di fard per dare un po' di colore alla mia pelle color mozzarella, e un po' di mascara per risaltare i miei occhi.
Mi vado a vestire, la parte più difficile, come sempre. E' una colazione, ma anche una specie di appuntamento, no? E io non sono abituata ad avere appuntamenti, se non con il dentista.
Dopo varie prove, do una svelta occhiata all'orologio. Sono le 10.30, dannazione sono in ritardo. Prendo i jeans a vita alta, e una maglietta a pois, e poi i miei stivali marroni e scendo al piano di sotto.

Papino, io vado.. allora ci vediamo dopo, ti voglio bene!” gli urlo mentre sto prendendo la borsa e la giacca dal guardaroba all'entrata.
A dopo tesoro, e stai attenta quando attraversi la strada!” si raccomanda.
Se si tratta di attraversare la strada dovrei ancora esserne capace, ma quando si tratta di fare colazione con Nick allora non so cosa fare.
Mentre cammino ci rifletto per bene, davvero sto andando al bar dove mi aspetta Nick? Non è possibile, cosa vorrà da me? Forse è uno scherzo progettato con i suoi stupidi amici, e io l'ingenua vittima che abbocca all'amo facilmente.
Dovrei tornare indietro, ma le mie gambe non ne vogliono sapere e al posto di rallentare sembrano andare ancora più veloci. Grandioso, non sono nemmeno in grado di controllare il mio corpo.
In poco più di venti minuti sono davanti al bar, chiamato molto semplicemente Break Cafè. E' un bel posto, i camerieri simpatici e il servizio ottimo.
Tutti si rintanano in questo bar durante le fredde giornate d'inverno, per una cioccolata, o in estate per un buon gelato. Per non parlare quando c'è il Super Bowl e tutta la comunità si riunisce per guardarlo insieme, tifare la propria squadra e maledire l'altra.
Entro nel bar, quasi sicura che Nick non sia ancora arrivato, quando lo vedo seduto al tavolino al fondo, che mi sorride e mi saluta con un braccio.
Mi avvicino, un po' titubante, perchè mi aspetto un cartello gigante con scritto 'scherzo' e poi tutti i suoi amici che escono da sotti gli altri tavoli e iniziano a ridere di me, la povera illusa. Invece si alza solo lui e mi viene a dare un bacio sulla guancia, leggero ma riesco a sentire il suo profumo, quel buonissimo profumo che sono sicura si chiami 'fragranza dell'amore'.

Ciao Nixie” mi saluta, mentre sposta la mia sedia e fa cenno di sedermi, proprio da perfetto gentiluomo.
Ciao.. Wow, che gentile che sei!” gli dico, sorridendo timidamente.
Tu sei molto carina invece!”
Faccio di tutto per non arrossire, ma sento le mie guancie che vanno a fuoco “Grazie, anche tu non sei niente male!”
Arriva il cameriere proprio in quel momento, tempismo perfetto, forse mentre ordiniamo le mie guancie riescono a spegnersi “Cosa vi porto?”
Dopo aver preso le ordinazioni il cameriere se ne va, promettendoci di fare il più in fretta possibile.

Allora che mi dici, Nixie?”
Non saprei, non sono molto brava a parlare di me! Invece tu?"
Forse se non mi fa complimenti riesco a sembrare abbastanza calma.
Lui sorride, e io mi sento morire “Io? Sono stanco, sai? Gli allenamenti di football mi stanno uccidendo, il coach vuole sempre di più da me, perchè è convinto io sia forte e sia il vero talento della squadra e come se non bastasse ci sono le pressioni che derivano da essere il quaterback!” spiega.

Deve essere difficile essere te, dopottutto nemmeno tu te la passi bene” sospiro.
Forse ha ragione, non deve essere facile essere il più popolare della scuola, appena fai qualcosa di sbagliato o qualcosa che gli altri non si aspettano da te, ti giudicano e sparlano di te, basta poco per essere buttato via dal trono di cristallo.

Non lo so, so solo che vorrei essere qualcun'altro alcune volte, certo non dico che non mi piace la mia vita. Ma alcune volte vorrei essere invisibile”
Alcune volte non è bello essere invisibili, al tal punto che gli altri non si accorgono se stai male, o stai bene, e tu fai di tutto per farti notare”
Lui mi guarda, senza dire niente. Mi mette a disagio, perchè mi fissa? Si accorgerà di tutte le mie piccole imperfezioni, così abbasso lo sguardo.
In quel momento arrivano le nostre brioche, e i nostri caffè, espresso per lui e macchiato per me.

Che buone queste brioche” boffonchia mentre ha la bocca piena.
Non te l'hanno insegnato che non bisogna mangiare con la bocca aperta?” e inizio a ridere. Nick prima mi lancia un'occhiattaccia e poi si unisce alla risata.
Cosa c'è di tanto divertente?” chiede qualcuno.
Qualcuno chi? Mi giro, e mi accorgo che è Lucy. Avrei dovuto riconoscere la sua voce da oca, ma che ci fa lei qui?
“Ciao Nick” si avvicina, cercando di baciarlo sulla bocca ma lui prontamente si sposta e lei lo bacia sulla guancia.

Ciao, che vuoi ora?” gli chiede Nick, visibilmente irritato dalla sua presenza.
Niente, ti ho visto e sono passata a salutarti” si gira verso di me “e tu saresti?”
Una persona, forse? Sono Arizona, e vengo in classe con te, se non ricordi”
Lei mi squadra dalla testa ai piedi, sicura che stia pensando -chi cavolo sei tu che indossi stivali del mercato?-

Forse mi ricordo di te, ma non ne sono sicura.. Nicholas dopo vuoi raggiungerci? Andiamo tutti a casa di Mike, sai ha la piscina!”
No, preferisco passare per questa volta e ora puoi anche andare! Sai, sono con Arizona e tu mi stai dando leggermente in testa, ciao”
Lei mi fulmina con lo sguardo “Ciao Nick, addio Texas” dice, mentre fa un'uscita di scena ad effetto.

Scusala, è senza cervello! Texas?! Come l'è venuto in mente? E' solamente un'oca, e sono stato scemo io ad uscirci insieme”
“Non mi ferisce nemmeno, persone così valgono meno di zero per me.”
“Dovresti darmi lezioni” dice.

E su cosa?”
Su cosa imparare a fregarsene degli altri! Vorrei essere tanto come te, a te non interessa il parere degli altri, e vivi la tua vita molto più tranquillamente!”
“Ti sbagli, mi interessa il parere degli altri.. solo che sono brava a far finta non sia così” gli spiego.
Lui non dice niente, ma si alza e mi porge la giacca, e poi andiamo verso la cassa “Lascia, pago io.. altrimenti che razza di uomo sarei?” mi dice, sfiorando involontariamente la mia mano. Complimento e mano. Sento un incendio in arrivo sulle mie guancie.

Grazie” gli dico timidamente, e Nick mi sorride.

Salve, ecco il terzo capitolo. Non sapevo cosa scrivere, ma volevo aggiornare e così ho buttato di getto questo specie di capitolo, lo so non è niente di che, è un po' lungo e noioso, ma non sapevo assolutamente cosa scrivere D: E' un capitolo dedicato solo alla coppia Nick e Nixie, vi piace? Non so quando riuscirò di nuovo ad aggiornare, perchè la scuola mi tiene sempre impegnata e arrivo a casa la sera stanchissima e senza voglia di fare niente.. perciò scusate in anticipo! Se volete che vi avvisi quando ho postato un capitolo chiedetemelo pure su twitter, sono @_lovenss :)
Grazie mille perchè questa storia è tra le preferite di 7 persone, è ricordata da una e seguita da 9, vuole dire tantissimo per me *-*
Baci, Mara x


Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Chapter 4. ***


CAPITOLO 4.

Nixie, al telefono. E' per te” mi strilla mio fratello, dal piano di sotto.
Scendo di fretta le scale e prendo la cornetta in mano “Allontanati, mostro” dico a Johnatan, e poi avvicino il cordless all'orecchio “Pronto, chi parla?”

Indovina..”
“Non saprei proprio, dal telefono non riconosco bene le voci..” chi cavolo è? Non ho voglia di stupidi scherzi, che mi fanno solo arrabbiare, dopottutto oggi è domenica, e io amo la domenica. Soprattutto questa, visto che sono appena tornata a casa dopo un pranzo con i fiocchi assieme alla mia famiglia, e ad una colazione con i controfiocchi insieme a Nick.

Okay, te lo dico, ma solo perchè sono troppo buona!” sbuffa la voce dall'altra parte del telefono, e capisco immediatamente di chi si tratta.
Kimberly!” esclamo, piacevolmente sorpresa.
Alla fine mi hai riconosciuta, eh?”
Sai, sei stata tradita dal tuo inconfondibile accento da ragazza newyorkese!”
La sento che rido dall'altra parte del telefono, e senza rendermene conto inizio a ridere anche io “Si può sapere come mai mi disturbi?”

Non vuoi? Posso tranquillamente chiudere il telefono, non c'è nessun problema.”
No, potrei averli due minuti per te, come stai? E' tantissimo che non ti facevi viva, e aspettavo da un giorno all'altro qualche lettera che mi informava che eri stata investita da un taxi, oppure mangiata da un topo di città” dico, mentre salgo le scale e chiudo la porta di camera mia.
Mi sdraio sul letto, impaziente di sentire le storie, che so già saranno entusiasmanti, di mia cugina. Si, Kimberly è mia cugina, ma purtroppo abita dall'altra parte dell'America e ci sentiamo pochissimo, e ci vediamo ancora meno.
Le poche telefonate che ci facciamo durano come minimo un'ora perchè ci dobbiamo aggiornare sulla nostra vita. Solitamente è lei che parla e io ascolto ma oggi ho qualcosa da dire anche io, e non vedo l'ora.

No, per il momento riesco ancora a schivare i taxi, e non ho ancora avuto incontri ravvicinati con i topi, che schifo!”
“In effetti non sarebbe una bella morte.. allora come procedono i tuoi giorni lunghi, interminabili e tristi senza la tua adorata cugina?” chiedo.

Noiosi, devo dire, mi manchi Nì.”
“Anche tu, tanto. Ma raccontami qualcosa, non credo vorrai far pagare a zia una bolletta esorbitante senza dirmi niente!”
“No, in verità no” fa una piccola pausa, e si schiarisce la voce. E' un suo vizio, prima di iniziare a parlare ci mette mille anni. “Bhè, mi sono lasciata con Nate, ma niente paura, non mi importa granchè”
Sia lodato Gesù. Non mi piaceva per niente, fumatore incallito a soli 18 anni, con i capelli lunghi fino alle spalle sempre luridi -almeno io li ho sempre visti come un contenitore di olio viaggiante-, e un'aria da 'sono io il più figo di tutta l'America'.

Mi dispiace, vedi che troverai qualcuno di migliore. Chi non vorrebbe uscire con Kimberly Johnson? Bella, simpatica, e con due tette da far paura?” scherzo.
Il genere umano? Ma non mi importa, sto bene così” mi rassicura “Tu invece, adorata cuginetta, cosa mi dici?”
Le racconto nei minimi particolari tutto ciò che è successo con Nicholas. Un po' perchè sono esaltata e ancora incredula, un po' perchè se facessi un piccolo resoconto non mi resterebbe niente da raccontare. Pensandoci bene non è successo molto, anche se per me è già tanto, considerando che fino ad una settimana non sapeva nemmeno della mia esistenza. Parliamo anche di molte altre cose, e quando
chiudiamo la telefonata ci promettiamo di trovare un modo, nelle prossime vacanze, di incontrarci. Anche se entrambe sappiamo non succederà, perchè non troviamo mai il modo, ma è rassicurante farsi sempre la solita promessa.
Dal comodino prendo il libro e lo apro. Pagina 100, e devo arrivare fino a pagina 324. E' un bel libro, ma non mi prende tanto. Forse è perchè me l'ha consigliato la scuola, e allora cerco di non appassionarmi troppo. Non voglio che mi piaccia qualcosa su cui poi dovrò fare un compito e avere un voto, che tanto non supererà mai la B- perchè secondo la prof io posso dare di più ma non approfondisco mai.
No, questo libro non è poi così interessante.

Strega, c'è Joe” urla Jonathan. Solo la sua voce mi da sui nervi.
Perchè non posso essere figlia unica? Quando lui è a qualche festa oppure si ferma a dormire dal suo amico puzzolente Andrew io sto così tanto bene da sola con mamma e papà. Saremmo una famiglia perfetto, anzi lo eravamo finchè non è nato lo sbaglio.

Sali, Jonas” gli strillo, e in meno di un minuto vedo la maniglia della porta che si abbassa.
Ciao, strega. Bel nome che mi ha consigliato tuo fratello, è così dolce” si sdraia sul letto accanto a me.
Si, dolce come un dito non dico dove perchè io a differenza di te non sono volgare, plebeo” chiudo il libro, e lo riappoggio sul comodino. Forse non è destino che io finisca quel libro, e non posso andare contro il destino.
Allora un uccellino mi ha riferito che sei uscita con Sir Nick dei Tonti, come mai non lo sapevo?”
Lo incenerisco con uno solo sguardo “L'uccellino ha per caso la stessa fisonomia di Sir Nick dei Tonti, il quale è tuo suddito, Re Joe degli Imbecilli?”
“Sei sempre più brava te con i nomignoli, non è giusto” sbuffa Joe, facendo finta di essere triste. Io faccio spallucce, lo so che con me non c'è storia. “ Comunque proprio lui, e non tu, che dici di essere la mia migliore amica! Forse credi che non sia un avvenimento degno di nota? Meglio così”

E' assolutamente un avvenimento da segnare sul calendario, sottolineare, e rendere ben visibile, ma tanto sapevo saresti arrivato a darmi fastidio e volevo farti una sorpresa..” gli spiego.
“Le sorprese non dovrebbe essere gradite da chi le riceve?”

Non sei contento per me?”
Rotea gli occhi “Certo.”
Non ne sembri molto convinto..”
“Sono contento, assolutamente. Ma sai che non mi è mai piaciuto Nicholas, soprattutto per te!”
Mi metto seduta, in modo da vederlo meglio. Da capirlo meglio.
Che sta dicendo? Certe volte non lo capisco proprio, non sembra per niente contento. Non dovrebbe esserlo? Dopottutto sono la sua migliore amica, e sa quanto io sbavi dietro a suo fratello.

Lo dici solo perchè è tuo fratello, ed è scientificamente provato che i fratelli non vadano d'accordo.”
“E' scientificamente provato che Nick sia stronzo”
“Non incominciare. Non ho voglia di litigare con te, proprio oggi. Non puoi far finta di essere contento per me?”
“Infatti lo sono, non sono felice per quello che potrebbe succederti se Nick continuasse a fare quello che sta facendo.”
Si mette seduto pure lui, le cose non stanno andando per niente bene.
Non voglio litigare con Joe. E' il mio migliore amico, e ho bisogno che ci sia lui che sia contento per me. Kimberly anche è contenta, ma lei non vale tanto.
E' mia cugina, ed è dall'altra parte dello Stato. Appena chiudo la chiamata ognuno torna alla sua vita, e anche se io sono contenta per lei, e lei per me, non cambia molto.
Ho bisogno di Joe, che mi abbracci, mi rassicuri e faccia lo scemo. Come sempre del resto.

Okay, starò attenta, promesso papino” gli dico, cercando di trattenermi. So che potrebbe scattare e arrabbiarsi da un momento all'altro.
Se Joe ha un difetto, oltre a quello di essere incredibilmente scemo, è quello di arrabbiarsi facilmente, da un momento all'altro.

Ok, bambina mia, io lo dico per te” mi abbraccia forte, e capisco che anche lui è un po' nella mia stessa situazione. Non sa cosa aspettarsi da Nick.
Nemmeno io lo so. Perchè di colpo è interessato a me? Quand'è che si è accorto che esisto? Che cosa gli frulla nella testa? Non lo so, ma di una cosa sono sicura: Joe sarà sempre al mio fianco. Sono fortunata nella mia sfigataggine, perchè ho un amico come Joe. Pazzo, demente, testardo, suscettibile, ma soprattutto sincero.

Allora vuoi un po' di torta fatta da mia nonna?” chiedo.
Quella ai mirtilli?”
Annuisco “Proprio quella!”
“Non dovresti nemmeno chiedermelo, certo che la voglio!”
Ci alziamo dal letto e facciamo la gara per chi arriva primo in cucina.
Forse anche io non sono così tanto matura come sembro, oppure è la vicinanza con Joe che mi rende scema. Mi sta contagiando.

Primo” urla, sedendosi nel posto che solitamente è di mio fratello.
Io scoppio a ridere, capendo che Joe ormai è un caso perso.

Vi prego di risparmiarmi e non uccidermi ancora per questo capitolo. A mia difesa posso dire di sapere che fa schifo, ma non avevo altre idee in mente, e volevo andare avanti con la storia e questo è quello che mi è uscito. Mi scuso.
Ok, ho introdotto il personaggio di Kimberly in questo capitolo. Come vi è sembrata?
E Joe e Nixie? Fatemi sapere, perchè anche se so che fa schifo il capitolo mi fa sempre piacere leggere le vostre recensioni <3


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Chapter 5. ***


CAPITOLO 5.


Poso una mela sul mio vassoio pieno di schiffezze che solo la mensa può dare, e poi alzo lo sguardo per vedere dove si è messo Joe.
La mensa è gremita, come ogni martedì pomeriggio, e c'è tanto, anzi troppo rumore.
Tutti che urlano, cercando di farsi sentire dagli altri, sembra di essere in uno zoo e non all'interno di un refettorio scolastico.
Prendo il vassoio e cerco quella testa di merluzzo prima dentro, e poi fuori, cercando in tutti i modi di non far cadere il mio buonissimo, si fa per dire, pollo con qualche salsa sconosciuta e le mie patatine fritte, ormai fritte un milione di volte.
Vedo un ragazzo che si sta sbracciando e capisco che può essere solo una persona: Joseph, e così lo raggiungo, facendo slalom tra i mille tavoli che riempiono il grande salone della mensa. E' fuori, seduto su un tavolino piccolo, giusto per due persone, perfetto per noi.

Dovremmo fare una petizione per far cucinare a quella baffuta della cuoca qualcosa di commestibile, non fa bene per la nostra salute!”
“Disse quello che si mangia chili e chili di caramelle!” gli faccio notare, mentre mi sedevo. Joe
si limita ad apostrofare una smorfia, che non è nemmeno delle migliori tra tutte quelle che ha nel repertorio di 'faccia da pirla' quale è, ma mi accontento.

Oggi devo restare a scuola fino alle cinque!”
Lo guardo sorpresa, si vuole suicidare per caso? Perchè stare a scuola, o meglio nella prigione, fino alle cinque equivale a morte certa. “E come mai?”
Lui sbuffa, e capisco che forse lo costringono a stare a scuola. Lo vogliono torturare? Sa qualcosa che non dovrebbe sapere? Forse verranno degli agenti in borghese, che poi si riveleranno essere della CIA o del FBI e di Joe rimarrà solo il ricordo.
Ok, forse sono un po' melodrammatica, e viaggio troppo con la mente, ma non mi dispiace affatto. Magari un giorno diventerò una famosa sceneggiatrice.
-Stai di nuovo viaggiando con la mente, stupida.- mi ricorda il grillo parlante che vive nella mia testa.

Una stupida ricerca di storia, che devo consegnare entro sabato e devo fare con Will, hai presente brufolone?”
Rido, perchè mi rendo conto che noi diciamo tanto di Lucy e le Barbie, ma poi anche noi ci diamo da fare per quanto riguarda prendere in giro le persone.
Siamo terribili, ma forse è solo un modo per nascondere le nostre insicurezze.

Ho presente, allora buona fortuna amico.” lo saluto, mentre mi dirigo a buttare il mio pranzo, praticamente ancora intatto. E' immangiabile, eppure sono sicura che anche domani ci sarà pollo e patate. Rabbrividisco all'idea che la signora baffuta, la nostra cuoca, raccolga tutto il cibo avanzato e lo spacci per 'appena cucinato'. Che schifo, questa scuola dovrebbe chiudere solo per il cibo scadente.
Mi avvio verso la classe di sociologia, corso facoltativo che mi ritrovo a frequentare per ottenere crediti extra. Il professore non spiega mai niente, eppure la partecipazione è obbligatoria.
Faccio un bel respiro, ed entro nell'aula 120, pronta, o quasi, per una lunga ora e mezza di sofferenza.

Guardo l'orologio, come un grassoccio guarda una ipercalorica fetta di torta sperando che il tempo passi più velocemente del solito, sperando che magari l'orologio sia timido e, messo in imbarazzo dal mio occhio vigile e puntato sul bersaglio, si sbrighi e magari salti qualche secondo, o addirittura qualche minuto.
Non succede, ma in compenso oggi il professore si è deciso a spiegare qualcosa di interessante e la lezione scorre abbastanza velocemente.
Quando la campanella suona tiro un sospiro di sollievo ed esco immediatamente dalla classe.
Voglio andare subito a casa, e visto che non ho Joe che fa da taxista, dovrò andare a piedi, perciò è meglio se faccio in fretta.
Al mio armadietto prendo la giacca, poso il libro di sociologia che tanto non mi serve portare a casa, e dopo aver controllato di aver preso tutto, lo chiudo.
Davanti a me si materializza l'ultima persona che penserei si potesse materializzare davanti al mio e sottolineo mio armadietto: Lucy.
La guardo senza dire niente, perchè so perfettamente che lei è venuta per dirmi qualcosa, perciò aspetto in silenzio che da quella sua bocca sputi fuoco su di me.

Okay, sarò breve e concisa perchè non ho voglia di stare troppo vicino a te. La tua mediocrità è contagiosa, e non vorrei prendermi il virus, sai com'è.. io ho una vita!” inizia, con la sua vocina stridula e fastidiosa.
Che vuole allora dalla mediocre Arizona? “Allora sbrigati! Perchè devi sapere che con il virus della mediocrità si può morire, se non vaccinati!” E' più forte di me, non riesco a non risponderle a tono.
Lucy mi guarda dal basso verso l'alto e dopo aver fatto una smorfia disgustata ricomincia a parlare. “Sia ben chiaro che Nick è mio, capito? Non ti illudere, perchè lui non ti vuole e anche se, per qualche strano scherzo del destino, ti volesse io farei di tutto per riprendermelo perchè è troppo per te. Ti faccio solo un favore, mi capisci? Non voglio che tu ti illuda, e che magari il tuo piccolo e tenero cuore si spezzi, ma tieni presente che se tu mi darai fastidio, io renderò la tua vita un infermo, okay?”
Quanto cattiveria può contenere un corpo taglia 38? Tantissima, ma a me non fa paura. Dopottutto in ogni storia si rispetti la malvagia muore sempre, magari annegata, investita oppure rimane paralizzata e costretta a passare il resto dei suoi giorni in un letto d'ospedale. Non sarebbe una brutta fine per Lucy, considerando quanto sia stronza.

Sei gentilissima, farò di tutto per non metterti i bastoni tra le ruote, o meglio tra le gambe. Tanto ci pensa già tutta la scuola a metterti qualcosa, e non specifico per non essere volgare, tra le gambe. Addio Ursula.”
Lucy mi guarda, senza riuscire a dire niente, e io le sorrido beffardamente prima di girare i tacchi e uscire dalla scuola.
E' sempre bello vedere le persone che non sanno cosa dirti, e se ne stanno in silenzio come pietrificate.

Cammino a passo spedito, perchè non vedo l'ora di togliermi queste ballerine ammazza-piedi e sdraiarmi sul mio letto comodissimo, il mio vero e unico amore.
Pensandoci, Ursula però non ha tutti i torti.
Nick è davvero interessato a me? Questa domanda mi tormenta, in continuazione, e quello che mi tormenta di più è che non so darmi una risposta. E io odio non sapere le risposte. Con il tempo si vedrà, non serve niente crogiolarsi tra i dubbi, perciò cerco di pensare a qualcos'altro.
Non faccio in tempo però che sento la voce di Nick chiamarmi e appena mi giro lo vedo che sta correndo verso di me. Dannazione, che vuole? 
Certo, non mi dispiace per niente che mi cerchi, e amo il suono della sua voce, ma cosa vuole? Appena cerco di non pensare a lui, eccolo che arriva. Mi stai prendendo in giro, Dio, destino, karma o qualunque nome tu abbia?

Ciao, che ci fai qui?” chiedo, cercando come sempre di apparire il più disinteressata e spontanea possibile.
Anche a me sarebbe stato comodo un passaggio da Joe, e visto che non è possibile ho pensato che saresti tornata a casa da sola, e perciò mi sono detto: perchè non tornare a casa insieme?
Sempre che non ti dispiaccia, naturalmente!”

Certo che non mi dispiace, almeno se qualcuno vorrà rapirmi ci sarai tu a salvarmi, giusto?” dico, e subito dopo me ne pento. Che battuta squallida era?
Molto simile a quelle che fanno aspiranti cabarettisti, che si aspettano le risate generali mentre nella sala si sente solo il rumore dei respiri e magari di qualche cavaletta.
Nick, però, ride. “Ci puoi contare!”
Passeggiamo, un po' più tranquillamente di quanto io stavo camminando prima, e arriviamo a casa mia dopo mezz'ora passata a chiacchierare, scherzare e scambiarci battutine. Il tempo vola con Nick, e strano ma vero tutto l'imbarazzo che provavo quando ero in sua compagnia sembra essere quasi del tutto passato.
Quasi, perchè un po' ne rimarrà sempre. Dopottutto lui è Nick, e io bhè, sono Nixie.

Eccoci arrivati a casa!” dico, indicando la mia villetta a due piani, color panna.
Forse te l'ho già detto ma hai una bella casa!”
Sorrido timidamente. “Grazie, anche la tua non scherza comunque!”
Vedo uscire dalla porta mia madre, e divento color paonazza. So già che mi metterà in imbarazzo. Non lo fa apposta, ma ha questo speciale potere di mettermi sempre in imbarazzo, dicendo cose insensate o cose abbastanza stupide.
Mi preparo per la pugnalata che sono sicura sto per ricevere.
Nick però sorrido a mia madre, e con un cenno della mano la saluta. “Buongiorno signora Chambers.”
Mia madre ricambia il saluto, senza dire troppe parole ma con un semplice “Salve.”
Meno doloroso di quanto pensavo.

Allora meglio che vada, ci vediamo in giro.” Mi saluta Nick, dandomi poi un bacio sulla guancia.
Okay, sono più rovente di un forno acceso a 180°. “Ci vediamo, Nick.” dico, e poi corro in casa, mentre mia madre mi lancia uno sguardo d'intesa.

Salve popolo (?)
Ecco il quinto capitolo, scritto di getto perchè volevo pubblicare, e perciò mi scuso in anticipo se p uscito una schiffezza D: Volevo dirvi che Nixie per me ha il volto di Alexis Bledel in 'Quattro amiche e un paio di jeans', presente?
Come sempre volevo ringraziare tutte le persone che leggono questa FF e la recensiscono <3
E anche quelle 7 persone che l'hanno messa tra i preferiti, quella che l'ha messa tra le ricordate e le  10 persone che l'hanno inserita tra le  seguite. Significa tantissimo per me, davvero <3
Fatemi sapere anche cosa ne pensate di questo capitolo, un bacio Mara x

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Chapter 6. ***


CAPITOLO 6.

Allora vieni? Si, o no?” mi chiede mia madre.
Sbuffo, poi mi alzo dal divano e accetto. “Va bene, tanto non ho niente di più entusiasmante da fare.”
“Passare un pomeriggio con tua madre è più che entusiasmante, è come andare ad un concerto rock.” 
E poi inizia a fare la finta cantante rock, suonando una chitarra invisibile e incitando la folla che in realtà è solo nella sua mente.
Mi sta abbastanza simpatica, tutto sommato, perchè si deve rendere ridicola?
Mi guardo allo specchio, un totale disastro, così mi faccio una treccia che ricade sulla spalla destra. Sempre brutta, ma almeno non un totale disastro.
Okay, sono pronta. Dopotutto devo solo andare ad un mercatino dell'usato al quale mamma ci tiene particolarmente fare un giro, e così ho accettato; soprattutto perchè più che chiedermi se volessi andare a no, mi stava implorando. Ci mancava davvero poco e poi sarebbe strisciata ai miei piedi con le mani congiunte, e magari aggiungendo qualche lacrima sempre ad effetto. Io però ho preferito evitare queste scene da soap-opera ed eccomi ora che mi ritrovo in macchina verso questo mercatino dell'usato.

Quello che ti ha portato a casa due giorni fa era Nick, giusto?”
Aspettavo questa chiacchierata da quando mamma ha visto Nick sul nostro vialetto di casa, ed ora è arrivato il momento; ma non mi dispiace, ho voglia di parlare un po' con mia mamma, finchè non inizierà a blaterare, e sono sicura lo farà.

Si, stavo tornando a casa e l'ho incontrato per caso.”
“Niente succede per caso.” Mi guarda, attendendo una mia risposta, ma sinceramente non so cosa rispondere. “E' molto carino, e quei ricciolini sono molto graziosi.” Ha davvero usato la parola 'graziosi' per definire i capelli di Nick? Quei capelli così perfetti?
“Non sono solo graziosi, mamma. E comunque è anche molto simpatico, sai?”
Mamma sorride. “Te lo sposerai?”
Sbuffo, poi guardo fuori dal finestrino, mentre vedo una serie di bancarelle farsi sempre più vicine. “Magari, mamma, magari.”
“Sei proprio innamorata, mia cara Arizona.” dice, mentre parcheggia la macchina dopo mille manovre.

Mi sa di si, e fa schifo essere innamorati, soprattutto se non sai cosa prova l'altra persona, soprattutto se sai che tu per quella persona non sarai mai importante almeno quanto lo è lei per te, capisci?”
“Sinceramente no. Che problema c'è? Fino ad un mese fa eravate due perfetti sconosciuti, anzi no: tu eri la sua stalker e lui la tua povera vittima, e ora? Ti ha portato a casa, ti ha invitato a fare colazione insieme, credo davvero si interessi a te. Magari è vero, non ti ama pure lui, ma è normale. Cosa pretendi, che abbia capito che tu sei l'amore della sua vita dopo cinque secondi che ti ha conosciuto? Ci vuole tempo, dagli tempo.”
Ha ragione, che strano. Un sentimento forte, e complicato come l'amore non può nascere da un momento all'altro, deve essere coltivato, un po' come una pianta.
E ora mi sorge un altro dubbio: io amo Nick? Per tutto questo tempo ho pensato di sì, ma ora non ne sono tanto sicura. Voglio dire, sono attratta da lui fisicamente, e anche tanto, e so che lui è molto di più di ciò che fa vedere a tutti, ma lo conosco davvero? No. E l'amore non è solo attrazione fisica, ma è, soprattutto, conoscere l'altra persona, e apprezzare tutto di lei, sia i pregi, che i difetti.

Allora, ti piace questa lampada? Starebbe bene in salotto!” Mi chiede mamma, e mi fa vedere una lampada bruttissima, anzi orribile. Rossa con il cappello a pois bianchi e neri, o almeno un colore indefinito che una volta doveva essere nero.
No, posala. Ritenta, e sarai più fortunata.” Dico, mentre faccio una smorfia.
Mamma la posa, a malincuore. Menomale che qualche volta ascolta i miei consigli, altrimenti a quest'ora avremmo nel salotto un tavolino fatto con pezzi di riciclaggio, e con pezzi di riciclaggio intendo bottiglie ancora intere e tantissimi tappi.

Ciao Arizona, ciao Emma.” ci saluta una signora, che deve avere più o meno l'età della mamma, ma chi cavolo è? Le sorrido gentilmente, sperando che la nostra conversazione finisca con quel saluto.
Salve Mary, come stai?” inizia mia madre.
Okay, non me la caverò tanto facilmente. Guardo il cellullare, un sms.
Controllo, è Joe: stasera vuoi venire da me a guardarci insieme un film? Sceglilo tu, per me è uguale. Ah, Nick non c'è, ti dovrai accontentare di me.
E' un sollievo che Nick non ci sia, stare a casa sua sarebbe alquanto strano, così accetto. Ho voglia di stare un po' con Joe, ed è da tanto tempo ormai che non ci guardiamo un film insieme, che sicuramente sarà Pirati dei Caraibi, visto che ha solo quello.
Mamma finisce di parlare con Mary, che scopro essere una sua collega, e poi finiamo di fare il giro di tutte le bancarelle, che però hanno solo cianfrusaglie, e così mamma torna a casa a mani vuote. Per fortuna.
Sulla strada di casa, ci fermiamo a comprare un gelato. “Mamma, stasera vado da Joe, okay?” chiedo, mentre mi assaporo il mio buonissimo gelato allo yogurt e cioccolato, con granelli di nocciola.

Da Joe o da Nick? Mi devo preoccupare? Sai devi prendere precauzioni..”
“..Okay mamma, questo discorso sta andando oltre. Vado da Joe, e Nick non sarà in casa perciò tranquilla, e poi per favore non farmi sti discorsi, ti supplico.”
Non ci credo, davvero stava per iniziare quel discorso?
“Okay, dicevo solo che..”
La guardo, con uno sguardo disperato. “Non dire niente, ti prego.”
Lei sbuffa, e poi mi fa cenno di risalire in macchina. Forse per uno po' sono salva, o almeno lo spero.

Joe.

E' mai possibile che alla tv di pomeriggio non c'è mai niente di decente? Continuo a fare zapping da un canale dove c'è un o stupido documentario ad un'altro dove c'è una donna in lacrime che narra la sua vita piena di drammi e delusioni, e mi chiedo se andare in tv e annoiare tutti con la sua storia la renderà felice. Non credo proprio. Forse potrei iniziare a studiare, ma siamo sinceri: io che studio? Non penso di iniziare proprio oggi, piuttosto mi metto a dormire.

Posso guardare io la tv, Joe?” mi chiede Frankie.
Fammici pensare un attimo..”
“Dai, per favore, tanto a te non piace niente e io voglio guardarmi i cartoni animati. Per favore, ricordati che sei il mio fratello preferito!”
Gli porgo il telecomando. “Sicuro? Davvero sono io il tuo preferito?” Lui annuisce e così gli lascio il comando della tv e decido di andare in camera mia, e riposarmi un po' magari ascoltando la musica.
Ascoltare la musica per me è come una fuga da tutto. Quando mi metto le cuffie ci siamo solo io e i miei pensieri. Tutto il resto non esiste, svanisce appena sento la prima nota della mia canzone preferita. Alcune volte ho solo bisogno di alzare il volume e lasciarmi tutto alle spalle.
Alcune volte ci riesco, altre no. Oggi è una volta decisamente no, infatti appena inizia il ritornello di una delle canzoni più belle in assoluto, ecco che arriva quel rompiscatole di mio fratello. Non il dolce Frankie, e nemmeno Kevin che a quest'ora sarà in ufficio a compilare qualche scartoffia, ma Nick.
Che diamine vuole? Forse la porta chiusa non è sufficiente perchè lui capisca che non voglio essere disturbato?
Non è sempre stato così, una volta eravamo inseparabili. Tanti anni fa, quando io avevo sei anni e lui cinque, giocavamo sempre nel cortile di casa nostra, finchè uno dei due non si faceva male e allora Kevin, che aveva dodici anni ma era già molto maturo ci aiutava a medicarci. Poi non so per quale strana ragione, Nick è diventato un completo idiota e ormai non parliamo quasi più. Le nostre conversazioni si basano soprattutto su scambi di saluti, oppure richieste come “mi accompagni a scuola?” oppure “mi passi l'acqua?”.
Lo fulmino con lo sguardo, poi metto stop alla canzone e aspetto che sia lui a parlare. Nick si accomoda sulla mia sedia come se niente fosse, e inizia a rovistare tra tutti i foglietti che ci sono sparsi sulla mia scrivania.
Allora che vuoi?” Esordisco, perchè ho come l'impressione che se non inizio io a parlare lui starà zitto.
Mi guarda, e un po' esitante inizia a parlare. “Volevo solo dirti che Nixie mi piace davvero.”
“E quindi?”
Quindi ci tenevo a farti sapere che non la sto prendendo in giro, perchè sono sicuro che pensavi fosse così, ma ti assicuro che con lei non sto scherzando. Se volevo scherzare l'avrei già baciata, usata e poi umiliata, come so perfettamente di aver fatto con altre ragazze, ma con lei è diverso. Mi sento diverso quando parlo con lei, mi sento bene, e so che lei è una persona fantastica perciò ci vado piano, perchè voglio davvero costruire qualcosa con lei.”
“Non so perchè ma non mi convinci.” Cosa sta dicendo? Si è preparato un discorso prima di venire da me? Con me però non attacca. “Perchè con Nixie dovrebbe essere diverso? Perchè Nixie dovrebbe essere diversa da Lucy, Emily, Sophie o ogni ragazza che abbia sfiorato il tuo letto?”
“Perchè lei non mi tratta come se fossi capace di tutto, ma è dolce, sincera, un po' insicura e timida, ma sempre divertente, e non le importa cosa pensano gli altri di lei. E' naturale!”
So benissimo com'è la mia migliore amica, ed è per questo che non voglio vederla insieme a Nick. Sto facendo di tutto, davvero l'impossibile, per accettare che lui in qualche modo sembra provarci con lei, ma non può venire da me e pretendere che io creda a due belle paroline, devo vedere i fatti.
Okay, mettiamo che sia così. Ci credo, e voglio darti una possibilità, ma sappi solo che Nixie è la cosa più bella che mi sia capitata, e non voglio vederla soffrire, soprattutto da te. Prova solo a graffiare il suo cuore, e giuro che ti toglierò il tuo dalla cassa toracica senza pensarci due volte, intesi?”
“Intesi. Ma ti giuro che farò di tutto perchè lei sia felice.”
“Okay, ho capito, ma ora vattene, sono stufo di vedere la tua faccia da completo imbecille proprio davanti a me.”
“Una volta eravamo amici, ti ricordi?”
“Hai detto bene, una volta. Ma tu hai rovinato tutto, come fai sempre, perciò ora eccoci qua. Ciao Nick, chiudi la porta mentre esci, grazie!”
Lui se ne va, e io rimetto la musica a tutto volume.
Quell'essere che purtroppo devo anche chiamare fratello deve sempre farmi innervosire. Come mai tutto d'un tratto vuole cambiare? Come mai vuole a tutti i costi fare la cosa giusta proprio con Nixie? Come mai solo ora mi viene a parlare, dicendomi anche di quando eravamo bambini? Forse ha avuto una visione celestiale e ha capito quanto coglione è diventato, ma per esserne sicuro devo vederlo con i miei occhi, e poi magari potrà riacquistare la mia fiducia.
Mi addormento, e mi risveglio soltanto alle sette quando Nixie inizia a saltare sul mio letto per farmi svegliare, urlando “Sveglia, scemo!”
“Okay, sono sveglio!”
Lei smette di saltare e si sdraia vicino a me. “Ho scelto appuntamento con l'amore, l'ho affittato perchè non avevo voglia di rivedermi Pirati dei Caraibi..
E avevi voglia di rivederti quel film? L'avremmo visto un miliardo di volte!”
Lei mi sorride. “Lo so, ma sai quanto mi piaccia questo film e così lo rivedremo anche stasera. E poi hai detto che potevo sceglierlo io, ho il messaggio che ne è la prova!”
“Okay, non ho voglia di discutere con te, sei un caso senza speranza!”
“Fanculo, Jonas, hai ordinato le pizze?” Mi chiede, dopo avermi lanciato una sonora sberla sul braccio, ormai pieno di suoi lividi.
Ancora no, volevo provare il cinese, che ne dici?”
“Per una volta hai avuto una buona idea, che strano. Da segnare sul calendario!”
“Stronza, io ho sempre idee brillanti. Ora alzati, che dobbiamo andare ad ordinare la cena, e poi non ho voglia che tu mi impuzzonisci il letto con questo tuo odore, cos'è? Eau de Fogne?”
“No, è coco madamoiselle, e so che tu adori il mio profumo!”
E' vero, io adoro il suo profumo, e adoro sentirlo sul mio cuscino.

Finalmente sono riuscita ad aggiornare. L'altra settimana non ho aggiornato perchè stavo male, e sinceramente non avevo ispirazione, perciò se questo capitolo fa schifo è perchè stavo male, e ho iniziato a scrivere mercoledì scorso, quindi non prendetevela con me hahahahahaha. Ok, cosa ne pensate del comportamento di Nick? 
Poi ho scritto l'età dei Jonas, e come vedete sono leggermente diverse dalla realtà, sennò non andavano bene con il fatto che Joe e Nick si ritrovavano ancora a scuola insieme. Nixie ha l'età di Nick, comunque. Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate, un bacione Mara :)

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Chapter 7. ***


CAPITOLO 7.

Joseph Adam Jonas, sei veramente intenzionato a portarmi ad una stupida festa, organizzata da quel gruppo di senza cervello dei giocatori di basket solo per ridere delle altre persone?” chiedo al mio amico, che sento ridere dall'altra parte della cornetta. Almeno lui è felice, perchè io sicuramente non lo so. Anzi, in questo momento sono l'opposto della felicità: perchè vuole costringermi a partecipare ad uno stupido party in maschera organizzato da quello schizzato di Karl Hunt, giocatore della squadra di basket della nostra scuola di giorno e stupratore maniaco di notte? Non voglio, e non sono nemmeno tanto sicura che gli altri mi vogliano.
Dai, Arizona Kailee Chambers, sono sicuro ti divertirai. E poi ci sarà anche Nick, cos'altro devo dirti per convincerti?” continua Joe, che cerca di convincermi in tutti i modi. Alla fine accetto, stanca di sentire la sua voce lagnosa.
Okay, Jonas verrò, ma staremo alle mie condizioni questa volta, okay? Niente vestiti troppo eccentrici, per prima cosa. Poi non ti azzardare più a chiamarmi con il mio secondo nome, sai che non voglio. E inoltre, smettila di convincermi con la carta Nick perchè non potrà funzionare per sempre, chiaro?”
“Chiaro, allora da cosa ci vestiamo?” riesco a sentire dalla sua voce che è felice come un bambino il giorno di Natale. Ma perchè ci tiene tanto a questa stupida, e continuo a sottolineare il fatto di quanto sia stupida, questa festa? Sono sicura che Nick non sarà per niente di vedere la sua stalker pure alle feste.
“Non lo so, vediamoci al negozio di cianfrusaglie tra mezz'ora, va bene? Qualcosa troveremo sicuramente in mezzo a tutto quell'inferno.” dico.

Okay, allora a dopo. Passo e chiudo sergente Chambers.” mi saluta Joe, riattaccando la cornetta. Io poso il telefono sulla scrivania, chiedendomi se Joe sia davvero così, o abbia una malattia che lo fa sembrare così scemo. Opto per la prima, però. Mi preparo in fretta, e scendo al piano di sotto dove mia madre e mio padre stanno guardando un documentario.
Dove stai andando, dolcezza?” chiede mio padre.
Vado al negozio della signora Hamley per comprare un vestito da mettere alla festa di domani sera, mi aspetta Joe.” spiego ai miei genitori, che mi stanno guardando come se stessi commettendo un reato grave.
Okay, tesoro, va pure, ma torna a casa al massimo per le sei e mezza, chiaro?” chiede mia madre, che è abbracciata a mio padre. Scena abbastanza abbominevole, troppe smancerie per i miei gusti.
Certo mamma, compro e torno subito a casa.” garantisco.
Ti servono dei soldi, tesoro mio?” chiede mio padre, e io annuisco così lui prende dal suo portafoglio una banconota da 20 dollari, e poi me la allunga.
Allora a dopo.” li saluto, e poi esco, dirigendomi a passo spedito verso il negozio della signora Hamley, un'anziana simpatica e chiacchierona, che vende qualsiasi oggetto inutile che possa esistere sulla Terra.
Quando arrivo, Joe è già lì e mi viene incontro abbracciandomi così forte da farmi quasi cadere. “Attento Jonas! Non mi fare cadere, o altrimenti ti castro. Chiaro? Sono leggera io, mica un bisonte come te!” lo ricatto.
“Sarai leggera come una piuma, ma parli come un camionista di 200 chili, sai? Comunque sono troppo contento per risponderti male, e perciò ti ringrazio solamente perchè hai accettato. Grazie.” e poi mi schiocca un bacio sulla guancia, lasciandomi leggermente sorpresa. Come mai tutto questo affetto?

Che stai combinando?” chiedo, con aria sospetta. “Non me la racconti giusta. Hai conosciuto qualche ragazza che ti ha dato appuntamento alla festa di domani, forse?”
Nessuna ragazza, ma Nick mi ha invitato e avevo voglia di fare qualcosa di diverso dal solito, e così ho accettato. Va bene?” mi spiega, e poi stampa sulla sua faccia un sorriso a 32 denti. E' uscito di senno tutto d'una volta? Non lo riesco a capire, ultimamente. E poi Nick l'ha invitato? Ma che sta succedendo? Sembra che tutto quello che conoscevamo, tutte le nostre certezze, i muri che ci eravamo costruiti stiano crollando. Forse è vero, si sta avvicinando la fine del mondo.
Okay, mi hai convinto. E spero anche io che troverai una ragazza disposta a sopportarti come faccio io, sai? Ma ne dubito, è troppo difficile sopportarti. Mi dovrebbero fare santa!” sbuffo.
Allora da cosa ci vestiamo?” mi chiede, di nuovo felice come prima.
Okay, mi sembra strano che tuo fratello ti abbia invitato, ma non facciamoci troppe domande e pensiamo a cosa metterci per questa festa. Magari potremmo vestirci da famiglia Addams, che ne pensi?” propongo, mentre gli indico una lunga parrucca nera.
“No, non mi piace come idea. Perchè invece non ci vestiamo da Alice nel Paese delle Meraviglie? Cioè, tu da Alice e io da Cappellaio Matto.” indica un cilindro gigante e penso subito sia un'ottima idea.
“Dopotutto tu sei già matto, perciò ti manca solo il cappello e a me basterà un vestito blu, un grembiule e una parrucca bionda.” dico, mentre con le dita faccio una specie di elenco del necessario.

La parrucca ce l'hai già, eccola!” Joe mi porge una parrucca bionda, perfetta. Siamo già a metà dell'opera.
“Bravo, Jonas, ora cerchiamo il resto!” dico, e poi continuo a cercare il necessario tra i mille costumi presenti in quel negozio che tra un po' scoppia talmente è pieno.

Faccio un respiro profondo e poi scendo dalla macchina di Joe, per entrare nella grande casa di Hunt, una mega villa a tre piani, con tavernetta, terrazzo e una piscina grandissima alla quale è attaccata una più piccola vasca idromassaggio. Niente male direi, a confronto casa mia sembra la casa di Charlie della Fabbrica di Cioccolato.
Okay, che facciamo ora?” chiedo a Joe, che però mi accorgo sta già andando a ballare come un matto, giustamente è il Cappellaio Matto, in mezzo al salotto.
Benissimo, lui balla e io cosa farò? Non ho assolutamente voglia di ballare, così esco in cortile per ammirare la piscina e tante ragazze sbronze con il fisico mozzafiato e tanti ragazzi palestrati che gli ficcano la lingua in bocca come per cercare qualcosa nella loro gole. Peggio di American Pie.

E tu cosa saresti? Una contadina?” mi giro, e mi accorgo con mio staordinario dispiacere che è Lucy, vestita da coniglietta, anzi svestita. Ha solamente una tutina nera aderentissima, due scarpe con tacco 13 e due orecchie che spuntano dai suoi capelli, tirati all'indietro da una coda ordinatissima, manco fosse Lady Gaga.
No, sono Alice, sai quella che finisce nel Paese delle Meraviglie? E tu chi saresti? Una squillo di periferia? Bel costume, comunque, ti si addice.” le rispondo, per poi sorridere e voltarle le spalle.
Sento la sua mano sudicia sulla mia spalla e così mi giro di nuovo per squadrarla meglio. “Che cavolo vuoi, si può sapere?” chiedo spazientita.
“Sei proprio una sgualdrina, sai?” mi dice con la sua vocina stridula.
-Senti chi parla- penso, ma non faccio in tempo a risponderle che vedo arrivare Nick dietro di lei, vestito da moschettiere, con tanto di spada finta e cappello con piuma biaca incorporato. “Lucy, è meglio se vai a farti un giro.” le consiglia.

Con te, Nicholas? Andiamo in camera della sorella di Karl!” gli sussurra Lucy, mentre si avvicina a lui e comincia a toccarlo.
No, grazie, vai via e non dare fastidio a Nixie. E' mia amica, e tu invece non lo sei, anzi sei una troia. Perciò vattene, ora!” dice Nick, che con un gesto fermo e deciso la allontana, e poi si avvicina a me. “Tutto bene, Nixie?”
Annuisco, e poi lui mi chiede se voglio qualcosa da bere e accetto. E' così carino, strano vero che io lo pensi. Ma vestito così lo è ancora di più, se possibile, perchè sembra il Principe Azzurro, il mio Principe Azzurro.

Allora, ti piace questa festa?” mi chiede, poi si guarda in giro per vedere un po' la gente che popola la villa e sorseggia il suo drink, un mix di alcolici offerti dalla casa. Io invece mi limito ad una coca-cola con un po' di vodka dentro, non voglio strafare e magari, anzi sicuramente, rendermi ridicola davanti a lui. “Carina, dai.”
Nick mi sorride e mi attira verso se, cingendomi i fianchi con le mani. Non sono pronta per questo contatto, non mi sembra ne il luogo ne il momento adatto, e così mi tolgo. Lui se ne accorge, e mi guarda. “Scusa non dovevo, davvero.”
“Non ti devi scusare, solamente che non mi sembra il caso ora, ma mi piace averti accanto, e anche tanto!” gli dico, e mi sorprendo di me stessa. Tutto questo coraggio da dove l'ho tirato fuori? Dalla tana del coniglio, forse.
L'attenzione di Nick però è catturata da qualcos'altro, o meglio qualcun'altro, o meglio suo fratello Joe completamente ubriaco che si sta rendendo ridicolo davanti all'intera scuola, cantando a squarciagola un'insulsa canzone degli anni ante-guerra, mentre balla in piedi sul tavolino del salotto.

Poveri noi.” Commento, guardando l'abominevole scena.
Povero Joe, più che altro, è un completo deficiente, ma è comunque mio fratello.” Così Nick va verso Joe e con uno scatto fulmineo lo fa scendere dal tavolo, e poi insieme usciamo di casa.
Mi sa che la festa è finita!” dice Joe, mentre lo carichiamo sul sedile posteriore della sua auto.
Nick prende le chiavi dalla tasca dei pantaloni di suo fratello “Forse è meglio se guido io.” Così ci dirigiamo verso casa. Joe ogni due secondi ha conati di vomito, ma fortunatamente riesce a trattenere tutto l'alcool bevuto quella sera, almeno fino al mio portico, dove vomita proprio accanto all'aiuola di mia nonna.

Perfetto, davvero grandioso!” commento.
Joe mi guarda con due occhi da bambino colpevole. “Scusami, ma almeno ora mi sento meglio, non ti consola sapere ciò?”
“Per niente, sei un coglione!” gli dico, mentre sbatto la portiera della macchina.

Nixie, aspetta!” mi urla Nick. “Mi dispiace per le aiuole.”
“Anche a me, ma ora non è il momento adatto per parlare, con sto idrante che spruzza vomito a tutto andare. Ci sentiamo Nick, scusa!”
Lui mi sorride. “Ti chiamo domani, va bene?”

Certo che va bene, buonanotte Nick. E notte anche a te, idrante.” dico, mentre mi allontano e sento lo sguardo di Nick fisso su di me. Buon segno, come dice sempre Kimberly.
Entro in casa con le farfalle che danzano nel mio stomaco e ciò che mi trovo davanti mi lascia senza parole. “Che cosa ci fai qui?”
“Volevo farti una sorpresa, perciò sorpresa!”

SOOOORPRESA! Ecco a voi il nuovo capitolo, dopo tantissimo tempo. So già che fa schifo, e so che ci ho messo mezzo secolo per aggiornare perciò mi scuso già in anticipo ma come ho già detto per il nuovo capitolo di The Story of Us (l'altra mia FF che parla dei One Direction) in questo periodo sono piena di compiti, verifiche e interrogazioni e non ho mai tempo di aggiornare. Non volevo lasciarvi però senza capitoli per troppo tempo, visto che le prossime due settimane saranno infernali e non so se riuscirò ad aggiornare perciò ecco questo capitolo che fa schifo! Volevo troppo scrivere su una festa in maschera, perchè adoro queste cose, ma non sapevo bene come inserirla e così ecco che mi è venuta questa idea, che però non è andata a buon fine. In questo capitolo non succedono molte cose, a parte Joe ubriaco che dovevo per forza metterlo da qualche parte hahahaha e poi se ve ne siete accorti (e se ve ne siete accorti vuol dire che sto scrivendo bene, yay me!) il rapporto tra Nick e Nixie si sta facendo via via più stretto. Non voglio accellerare troppo le cose,però, perchè altrimenti la FF finirebbe subito, e poi sarebbe un po' surreale, visto che Nick non l'ha calcolata per tantissimo tempo, non credete? Okay, alla fine del capitolo c'è una piccola sorpresa, chi sarà mai? Non è tanto difficile da scoprire LOL Credo di aver detto tutto in questo commento più lungo del capitolo stesso, perciò non mi resta che sperare che questa capitolo non vi abbia fatto vomitare pure a voi e che lo recensiate per capire cosa ne pensate <3 Baci, Mara :)



Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=908215