Saltando di fandom in fandom sono giunta a te. Essendo Harlock uno dei miei amori infantili, che ho rispolverato da poco grazie alla visione del film su sky, ho letto la tua storia attratta dall'intro. Schiettamente ti dico che mi ha lasciata piuttosto indifferente e a tratti perplessa. Mi risulta quasi forzatamente commovente perché sembra voler ricercare il consenso del lettore forzando la mano su un sentimentalismo che davvero poco si addice ad un personaggio della caratura di capitan Harlock, un duro e puro, che mai lascia trasparire ciò che egli prova, con l'anomalia della lacrima che versa alla vista del fiore del film, a cui credo tu abbia attinto ispirazione, ma che essendo l'eccezione che conferma la regola, è improbabile che possa essere bissata ed essere credibile, così come molto improbabile e poco credibile risulta essere una Meeme 'restauratrice' che fornisce materiale ragionevolmente irreperibile e impossibile da trovare a bordo di una nave spaziale. A partire dall'immagine da cui ci sveli aver tratto l'ispirazione, per arrivare alla tecnica di ricostruzione, assolutamente inadatta per un contenitore di vetro, la storia appare un po' costruita, priva di quel sentimento vero e non ricercato di cui dovrebbe essere attraversata, visto che tratta, o meglio che vorrebbe trattare, un argomento così profondo e delicato come l'indissolubile legame d'amicizia che lega capitan Harlock a Tochiro Oyama. Un legame che come ben saprai non si esaurisce con la morte corporale di Tochiro, particolare questo che ridimensiona molto la tua interpretazione, sarebbe stata più attendibile se la morte dell'amico avesse privato Harlock per sempre del suo conforto e della sua vicinanza. |
Una lacrima riga il volto a quel pensiero e poi un'altra e un'altra ancora. Le ignori, imperterrito, andando avanti nel compito che ti sei assegnato: accosti due pezzetti e combaciano, ma non del tutto. |
Bella flash-fic. |
È dunque questo l’harlock che porti nel cuore e che premeva perché tu lo raccontassi con parole che dicevi di non avere? |
“Lo ricostruirai, ma non sarà come prima. |
Amica… come gia’ detto.. grazie!!! Veramente mi hai fatto una bellissima sorpresa *_* (ahh vedo che hai trovato il link della fan art..se ti serviva lo cercavo) |
Molto profonda e carica di sentimenti questa breve storia dedicata all'ultimo ricordo lasciato da Tochiro: un vasetto di terra proveniente direttamente dalla Terra. Mi piace come hai descritto Harlock, che si lascia scappare le lacrime nel pensare ai suoi ricordi del suo piu grande amico. Nel film si vedeva il vasetto riaggiustato ma non si vede la scena in cui cerca di ripararlo. |
"...Raccogli i frammenti, uno ad uno, cercando il modo di farli combaciare, maledicendoti..." |
Splendida … semplicemente splendida! Con poche parole sei riuscita a trasmetterci tutto il dolore di cui è intriso un momento drammatico quale la morte di Tochiro, rivissuto da Harlock nel silenzio di gesti che diventano un rito. Leggendo pare quasi di entrare nella cabina insieme al capitano, di sentire il cuore stretto in una morsa a cui sembra non esserci rimedio, e di avvertire il fuoco delle sue lacrime sulla pelle. Ho amato Meeme, spalla silenziosa che sa sempre cosa fare e come farlo, e non so perché ma mi è parso di rivedere, nella mano di lei appoggiata sulla spalla di Harlock, il tocco di lui su quella di lei durante l’invasione da parte dei soldati della Gaia Fleet. Bellissima l’immagine del capitano che ricostruisce il vasetto, incollando i pezzi come fossero i frammenti della propria vita, e di quelle pagliuzze dorate che quasi simboleggiano la speranza che mai deve morire. Che dire? Un applauso! E tu eri quella che non voleva scrivere di Harlock? Ma fallo ancora, ti prego! |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |