Recensioni per
NIGHTHAWKS
di Amantea

Questa storia ha ottenuto 56 recensioni.
Positive : 56
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
30/12/15, ore 10:20
Cap. 2:

Il tuo scrivere mi fa sempre bene e male, al tempo stesso, perché tocca corde nascoste e le scuote come pochissime altre sanno fare. Con questo racconto ancora più del solito... Perché ci sono tante cose in cui posso riconoscermi, in cui mi ritrovo a vivere o ad aver vissuto. Sensazioni e paure e scoramento che il cuore ha alienato, per continuare. È fin'ora il più vero dei tuoi lavori, e attendo con ansia di capire come e dove ci porterà. Una cosa sola mi auguro. Che Lidia sia donna nel senso completo del termine, che non rinunci alla sua integrità, alla sua essenza più vera, quella che ci porta ad agire, sempre, soltanto in base a ciò che proviamo. Un grandissimo abbraccio.

Recensore Master
30/12/15, ore 10:04
Cap. 2:

Mi spiazzi all'inizio: un altro bar, un altra persona; per una frazione di secondo ho pensato che fosse un racconto corale, un po' come quei film tipo Magnolia in cui vengono introdotti vari personaggi apparentemente slegati, per poi scoprire solo alla fine che sono in qualche mabiera correlati l'un l'altro. Scopro invece che forse lo spunto è quello, ma ci fai capire subito quale sia il legame tra lui e Lidia: ilmarito. E qui senza banalizzazioni, ma con uno stile che cattura dalla prima all'ultima parola, ci porti a vivere il loro legame di coppia ormai stanco e sfilacciato, i motivi che li hanno allontanati, le scuse che si sono reciprocamente dati per giustificare se stessi, soprattutto lui. Ed ecco che di fronte al tradimento cercato di lui, quello eventuale di Lidia, ancora relegato nel mondo delle possibilità (tipico di noi donne!) diventa quasi il meritato contrappasso. Bravissima a calarti nella psicologia maschile, a trascinarci nel suo essere uomo. Sei un cavallo di razza, amica mia...ti auguro di cuore di poter scrivere davvero, non solo su efp. Un bacio

Recensore Master
30/12/15, ore 01:27
Cap. 2:

Non è colpa mia, sei tu che mi istighi.
Ma se ho rimbrottato Lidia, figuriamoci se non ne devo dire quattro a Fabrizio.
Eccoci servito il pensiero dell'uomo medio. Se le cose nella coppia vanno male é  colpa della donna. Lidia non lo apprezza, non lo capisce, non lo sostiene nelle sue scelte, ha messo distanza tra loro dopo la nascita del figlio.
Peccato che non si sia chiesto quanto sia costato a sua moglie rinunciare ai suoi sogni, seppur soddisfatta dalla nascita della loro creatura e sè quella che sta conducendo è davvero la vita che sognava.
Ha mai cercato di comprendere i motivi della sua stancheZza o della sua irritabilità?
L'Ha ascoltata(e non solo sentita) quando Lei gli parlava dei loro problemi?
Perché la donna deve sempre essere moglie-amante-amica-madre (ma non troppo) -confidente (ma non troppo) segretaria e coordinatrice della vita familiare  e tutto questo, tutto insieme contemporaneamente  mentre l'uomo, talvolta, non riesce a fare l'unica cosa che gli viene chiesto....fare l'uomo?
Discorsi vecchi come il mondo, lo so!
Intanto, lui è ad un passo dal ripetere un' errore che,  eventualmente, spero gli sarà fatale, Lei mi sembra in balia degli eventi...quel che sarà, sara.

Mi piace come ce li stati raccontando, con tutti i loro pregi e difetti esposti a dovere.
Ma anche così, tristemente umani. 
Mi piace come passi con nonchalance da una sezione all'altra, da un argomento all'altro, da un ambientazione all'altra, calandosi sempre perfettamente nella parte, con un potere descrittivo ammirevole.
Sempre bravissima ... 
Come vedi faccio parte anche io dei nottambuli...torna presto da queste parti che sono curiosa di sapere come va a finire.
Bacioni

Recensore Master
28/12/15, ore 23:24
Cap. 1:

Cara socia, che sorpresa!
Per ora sei proprio un vulcano d'idee, che poi, fai benissimo ad assecondare visto il risultato...ottimo direi. 
Anche questo, ti si addice. Un contesto reale, concreto, di vita vissuta, di elementi che potrebbero riguardare la vita di ognuno di noi. Ma cambiando il contesto cambia anche il tenore delle recensioni. Non stiamo più parlando di amori settecenteschi o di viaggi  nello spazio, ma parliamo di personaggi così reali, naturali, vivi...tu me li hai fatti sentire così. Logico che poi mi esponga in un giudizio del tutto personale, forse anche severo.
Se Lidia non provasse un'attrazione per Dario, che forse  la porterà, questa stessa notte citata a farle commettere qualche pazzia, la storia non avrebbe ragione di esistere in quanto tale. 
Ma una cosa gliela voglia dire : cara Lidia, ti assicuro che con i "se" e con i "ma" non si va da nessuna parte. I sacrifici fatti, le rinunce, i sogni che si sono sgretolati uno dopo l'altro, l'amore che "sembra" non esserci più, non potranno essere risolti o dissolti tra le braccia di uno sconosciuto, che in tal caso, potrà solo complicarti la vita.
Non si vive né di rimpianti né di rimorsi. Esiste il"destino" ma la maggior parte delle volte abbiamo l'opportunità di influenzarlo vistosamente. Vorrei che tu non fossi triste, che affrontassi i tuoi problemi (o il tuo problema/marito) perché tanto ignorare i fatti non li cambierà...e poi potrai ricominciare una nuova vita...anche con l'aitante Dario (ma mai quanto André però...ecco l'ho detto) .
E dopo tutta questa manfrina, spero di non averti fatto pentire di avermi tra Le lettrici di questa storia 🙄🙄🙄
A mia discolpa (ma ormai dovresti saperlo) ti ricordo che mi espongo solo quando una storia mi piace, mi incuriosisce, mi "costringe" a parlare, quando mi appassiona e c'è da fare il tifo per uno o un altro personaggio.
Quindi tu hai centrato l'obiettivo.
Sempre bravissima

Recensore Master
27/12/15, ore 23:07
Cap. 1:

Ma che bella! Una ne fai e cento ne pensi.....
Molto realistico, diverso da altre cose tue - posso capire Lidia. ... è molto più facile essere lady Oscar che una mamma giovane e non giovane, libera e non libera.... sono anche un poco preoccupata : che succederà?

Recensore Master
27/12/15, ore 22:54
Cap. 1:

Sei una folle!! Ma una folle bravissima e coraggiosa....non so come fai ad avere una mente così prolifica, a passare da un genere all'altro (e anche da uno stile all'altro:.qui è più asciutto, più immediato), ma questo inizio è folgorante. Di lei mi colpisce la noia, il rimpianto per una gioventù che le è sfuggita di mano(in fondo leit motiv di noi ''ragazze dei Settanta''), la scelta di andare avanti con un matrimonio che forse non è più tale...ma se c'è erotico tra le note, se quella porta si chiude e si accendobo le luci soffuse...be', immagino che la nostra nottambula stia per imbarcarsi in una pericolosa e inattesa (per lei) avventura. Vorrà dire che peccheremo anche qui!! Un bacio Silvia

Recensore Master
27/12/15, ore 22:34
Cap. 1:

Te l'ho appena detto, di tuo leggerei anche la lista della spesa, ma qui c'è molto di più. Ci sono due solitudini che si incontrano, in una sera che potrebbe esaurirsi di fronte alla tv, come tante altre, ma che invece prende un'altra direzione. Perché non ci si lascia morire dentro senza fare nemmeno un tentativo per provare ad evitarlo. Non ha importanza il modo in cui si prova a farlo, serve semplicemente avete la forza di provarci. Un abbraccio fortissimo.

Recensore Junior
27/12/15, ore 22:32
Cap. 1:

Ciao, sono stata immediatamente colpita dall'introduzione, che svela uno stile elegante e scorrevole. Aprendo la storia, sono stata poi attratta dal dipinto di Hopper che, leggendo, ha reso maggiormente concreta la solitudine vissuta dalla protagonista e, immagino, anche da Dario. Solo che mentre la solitudine rappresentata dal dipinto è più di tipo "sociale", quella di Lidia è personale, la solitudine di una donna che si è lasciata trascinare da scelte di vita che inizialmente potevano apparirle entusiasmanti, ma che poi le hanno lasciato il vuoto dentro: un marito spesso assente, la mancanza di un lavoro stimolante, la routine di madre. Per una sera, grazie alla compagnia di Dario, sembra riacquistare la vita che le manca, ricordandosi addirittura della ragazza che era tanti anni prima e che aveva preferito dimenticare. Apprezzo molto il realismo con cui hai descritto la scena, che sembra un altro dipinto, simile a quello di Hopper. Sono curiosa di scoprire come si evolverà la serata e di conoscere meglio i due protagonisti...
Complimenti e a presto

Recensore Veterano
27/12/15, ore 22:07
Cap. 1:

Galeotto fu un certo bancone di una certa fotografia che ha scatenato qualche chiacchiera notturna, e non solo!
Mi piace questo inizio e mi piacciono questi due personaggi, sono curiosa di vedere cos'hai in serbo... quindi ti seguirò certamente!
Su tutto il resto, già sai... ma ogni tanto ripetere fa bene: scrivi benissimo, hai uno stile pulito e raffinato, e sai come coinvolgere il lettore portandolo al centro della scena, come se fosse lì. Bravissima Amantea, come sempre :-)
Un mega abbraccio
Rose

Recensore Master
27/12/15, ore 22:07
Cap. 1:

Orbene, eccomi in approdo qui, cara...il tuo stile resta inconfondibile, comunque, nell'"asse del tempo" tu puoi muoverti ovunque, tanto nel passato che nel presente, che sai dosare l'introspezione e la cruda realtà con disinvoltura sorprendente.
Pochi indizi, siamo solo all'inizio. Ma leggo "disincanto" nel cuore della protagonista ed il tentativo di "due solitudini" d'incontrarsi. Tutto in questo mondo che va in fretta, troppo in fretta. Dove le persone si sentono sempre meno tali, sopraffatte dalla vita stessa, prigioniere di essa e non "attori" che possano prendere in mano le situazioni....
Io non credo che siamo in balia del Destino. A volte accade l'imponderabile, certo, ma sta a noi scegliere quale strada del bivio ci viene presentata e diventare così "padroni" di un pezzo di vita. Anche Lidia, attraverso Dario, lo farà?
Intrigante e sempre magistralmente scritta, dolce Amantea,credo proprio che ti seguirò con attenzione...
Un bacio grande.
Tamara Alessandra.

Recensore Master
27/12/15, ore 21:24
Cap. 1:

Amantea! Mi piace. ...oh yes, questa storia promette bene, moooolto bene! Lei è una persona la cui anima desidera una vita diversa e lei non ha ancora il coraggio di guardarsi dentro. ...Dario le aprirà gli occhi, vero?
Cara. ...ti seguo!
Un bacio,
Sandra

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