Recensioni per
In sintesi - Personaggi da indovinare
di Queila

Questa storia ha ottenuto 35 recensioni.
Positive : 35
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/09/22, ore 22:37

Che atmosfera viscerale che ha questa drabble, che associa un gioco da bambini ad un'ambientazione così oscura e viscida, a qualcosa di mostruoso e ad un'amicizia fondata principalmente sulla possibilità di lasciarsi andare alla propria natura crudele
Ho trovato perfetta quella reiterazione a inizio e fine drabble, quasi come una cantilena, che non fa altro che rafforzare il rimando al gioco contenuto nel titolo, ma sempre con quella nota di sbagliato che non si dovrebbe associare ad un gioco
Ed allora il nascondino prende un doppio significato, perchè cos' è se non una caccia in cui qualcuno deve stanare qualcun altro
Fantastica, davvero, anche se ai personaggi non ci sarei mai arrivata è stato fantastico leggere questa storia
Alla prossima,


Alsha

Recensore Master
20/09/22, ore 20:33

Settima classificata al contest "Chi indovina gli amici trova un tesoro – II edizione"

Titolo: 2/2
Il titolo è sicuramente originale e accattivante, inoltre a posteriori si rivela forse l'indizio più netto per arrivare al Basilisco. Voto pieno!

Grammatica: 4,7/5 
C’è un unico errore nella drabble, l’uso di un trattino breve al posto della lineetta (–) nella frase “un premio - ambito”. (-0,3)
Per il resto ottimo lavoro!

Stile e resa indovinello: 6,5/10 
Lo stile non presenta problemi: ricco e ricercato è il lessico, varia e adatta la punteggiatura, giusta la lunghezza delle frasi. Particolarmente bella è poi la cornice, con le due frasi simili (ma non uguali) che aprono e chiudono la drabble, che richiamano il titolo e che sono segnalate adeguatamente con un allineamento grafico diverso e con il corsivo.
Più problematico risulta essere, invece, l'indovinello. Ci sono indizi che portano chiaramente a Salazar e il Basilisco? A nostro avviso, no. Lo strisciare e il nascondersi rimandano chiaramente a un serpente, e il tono generale rimanda a un rapporto non puro, certamente collocato nella fazione del "male" dei personaggi potteriani. Tuttavia, esistono almeno altre due soluzioni possibili che la drabble non riesce a far scartare: Tom e il Basilisco e Tom e Nagini. Ad esempio, la "soluzione a un enigma che si era posto da solo" potrebbe benissimo essere, oltre alla Camera dei Segreti, la creazione degli horcrux. Se poi per il Basilisco dei riferimenti possibili ci sono, meno questo avviene per Salazar, di cui mancano elementi che permettano di individuarlo. È per la mancanza di indizi su uno dei due personaggi e l'ambiguità con altre soluzioni che l'indovinello non riesce realmente a escludere che purtroppo la drabble non risulta sufficiente in questo parametro.


Tema: 7/10
Sicuramente è presente il rapporto tra due soggetti, c'è vicinanza, comunanza di intenti, compaiono esplicitamente le parole "amici" e "complici". Nonostante ciò, più che amicizia ciò che emerge leggendo la drabble con attenzione è opportunismo reciproco tra i due personaggi. Li presenti dicendo in modo chiaro che sono diventati “amici quasi per caso”, passano tempo insieme facendo qualcosa che li rende “complici dannati”, quindi il tema è presente e rispettato, ma non si percepisce quella purezza di sentimento che rende il rapporto una reale amicizia.

IC: 9/10 
Di Salazar e del Basilisco a livello di caratterizzazione il canon non dice molto. È quindi giusto e necessario inventare, elaborando sul canon. Il modo in cui li descrivi tu non ha niente che non va, potresti tranquillamente scrivere una storia attribuendo loro questi tratti; il problema è che qui siamo in una drabble, e tratti non propriamente canon come Salazar che si pone un enigma di cui il Basilisco è la risposta (non può essere la creazione del Basilisco, dato che il primo a scoprire come fare è Herpo il Folle) o Salazar e il Basilisco che giocano a nascondino come passatempo non aiutano chi legge a pensare ai personaggi che hai scelto. Sono tratti che volendo potrebbero adattarsi a loro, ma allo stesso modo potrebbero adattarsi ad altri. Il dettaglio del loro "gioco" in particolare mi sembra si adatti meglio a Tom Riddle, tenendoci strettamente al canon: Salazar per quel che ne sappiamo nasconde il Basilisco e se ne va, non ne fa mai uso ma lo lascia lì per il suo erede. Tom invece lo scatena contro gli studenti dal sangue impuro, ci passa tempo assieme, potrebbe considerarlo una risposta a quale sia il suo scopo. Sono elementi che abbiamo già accennato in "indovinello", ma influenzano ovviamente anche il nostro parere sull'IC.
Il voto è comunque buono perché, sebbene i tratti indicati non portino esclusivamente ai tuoi personaggi, non sono nemmeno sbagliati per loro, in via ipotetica.

Totale: 29,2/37

 

Recensore Master
17/08/22, ore 07:17

È la grotta costiera dove Voldemort ha nascosto l'Horcrux del medaglione di Serpeverde.

Recensore Junior
06/03/22, ore 22:11

Questo drabble è davvero meraviglioso. Amo i drabble, ma non sono facili da scrivere. Hai descritto una scena che amo molto e che riguarda uno dei miei pg preferiti. Non potevo che esserne entusiasta. SB

Recensore Master
16/08/21, ore 22:01

Valutazione per il contest "Chi indovina gli amici trova un tesoro"

Titolo: 2/2

Il titolo suona bene, è parte integrante dell'indovinello e racchiude la drabble, essendo tra l'altro l'ultima frase (creando dunque anche un effetto circolarità). 

Grammatica: 4.2/5
L'uso dei trattini non è opportuno, in quanto devono lasciare le due frasi che vanno a creare (quella prima del trattino e quella dopo) indipendenti e dotate autonomamente di senso. Nel caso specifico, questo non avviene due volte su tre. 
Lo guarda per l’ultima – ennesima volta, - > ennesima volta è una specificazione d'effetto che dovrebbe essere incidentale, ragion per cui non basta mettere una Virgola, ma bisogna proprio racchiudere all'interno dei trattini lunghi (che dunque devono essere due). In questo modo, invece, il periodo risulta grammaticalmente spezzato e insensato. 
La stessa cosa avviene anche in questa frase: 
Su una sedia con lo sguardo incerto si asciuga le lacrime: ogni volta – tutte le volte, la stessa malinconia.

Stile e resa indovinello: 6.5/10 (stile: 3/ 5 + resa indovinello: 3.5/ 5)
Lo stile è buono come forma e lessico. La lunghezza delle frasi è appropriata e la loro articolazione (trattini a parte) funziona. Nel complesso, la lettura risulta armonica, coerente, ben ritmata. La capacità di scrittura è indubbia, tuttavia per lo spazio di una drabble ho alcune perplessità da sottolineare. 
Come dettagli, credo che l'uso dei trattini indipendenti (ben quattro) e dei corsivi sia eccessivo. Entrambi sono espedienti per attirare l'attenzione su un dettaglio, ma essendo così tanti questo effetto voluto in realtà finisce per perdersi. In alcuni casi sono infatti superflui. 
L'aspetto che però pesa di più è la confusione della voce narrante. Mi spiego meglio: ad una prima lettura si fa fatica a capire chi sta parlando, dove avviene il passaggio da un personaggio all'altro come soggetto, al punto che addirittura potrebbe sembrarci un solo personaggio invece che due. È un problema di scelta di impostazione piuttosto che di modo di scrivere, tengo a sottolinearlo nuovamente. 
Passando all'indovinello, è sicuramente largamente sufficiente e funzionale perché, una volta capita la dinamica, non ci sono altre soluzioni possibili. Gli indizi sono tantissimi: quell'addio che si ripete ogni volta, il soffermarsi in maniera allusiva sulle lacrime, l'attesa, il fumo e la cenere. Tuttavia, al contrario, trovo che gli indizi siano stati un pochino eccessivi e, soprattutto, troppo resi evidenti tramite i corsivi (per fumo e cenere, per la parola "scintilla" e "lacrima", per l'attesa), tale che se non fosse stato per la confusione del narratore (un problema stilistico più che una scelta voluta relativa all'indovinello) la risposta sarebbe stata immediata.

Tematica: 9.5/10
Hai scelto di rappresentare un'amicizia particolare, quella tra un uomo e un animale, la quale impone ovviamente alcune differenze e anche limitazioni. Tu hai reso molto bene il rapporto tra Silente e Fanny, nel massimo della resa possibile per il momento scelto - momento che tra l'altro è simbolo del loro legame. Il motivo per cui no nti do il punteggio pieno è che mi sarebbe piaciuto vedere più reciprocità in un momento di dinamicità che mostrasse in maniera più esplicita quanto l'uno valesse per l'altro. Insomma, non di più nel momento scelto ma magari un altro momento proprio. In ogni caso, tematica sicuramente centrata!

IC: 9/10
I personaggi sono descritti coerentemente al canon nel loro legame, Fanny più nel suo essere fenice, Silente nell'attesa consapevole. Il loro rapporto è canonico e tu hai reso un'immagine coerente con questo. Non mi ha convinta, tuttavia, la malinconia e anche la "veglia" da parte di Silente: due elementi che stonano leggermente con la consapevolezza, appunto, che quella morte è solamente momentanea e che non si tratta davvero di un addio. Nel secondo libro, infatti, Silente appare abituato e più sereno di fronte morte e alla rinascita della sua Fenice. 

Totale: 31,2/37

Recensore Master
15/08/21, ore 19:04

Valutazione di Mari Lace per il contest "Chi indovina gli amici trova un tesoro"

Titolo: 2/2
Rispecchia la drabble, riprendendone anche la locuzione finale.
 
Grammatica: 4/5
“Lo guarda per l’ultima – ennesima volta, e il suo lamento si spegne insieme con la luce.”
“ogni volta – tutte le volte, la stessa malinconia.”
Qui c’è un errore nell’uso della lineetta. Rappresenta una pausa forte, è come se aprisse un inciso: ho capito cosa volevi fare in quelle due frasi, ma avresti dovuto racchiudere la parte in corsivo tra due lineette. Così è come se avessi aperto una parentesi e ti fossi poi dimenticata di chiuderla. In linea di massima, entrambe le frasi separate da una lineetta dovrebbero potersi reggere da sole: se fai la prova, nei due casi che ti ho segnalato questo non avviene. Negli altri due periodi in cui hai utilizzato la lineetta sì, invece, e infatti lì l’hai usata correttamente. (-1)
 
Stile e resa indovinello: 8,5/10
Sono presenti indizi sufficienti per arrivare alla soluzione, forse anche troppo dato che hai addirittura evidenziato con il corsivo “fumo e cenere” che già di suo potrebbe far pensare a una fenice, a maggior ragione unito a tutti i riferimenti al ciclo continuo di morte e rinascita.
Lo stile l’ho trovato a tratti un po’ confuso. Nel complesso è chiaro che il punto di vista sia quello di Silente, ma in alcune frasi mi sembrava quasi che fosse invece quello di Fawkes (la prima: il fatto di guardare per l’ultima/ennesima volta mi suggeriva il punto di vista di chi sta effettivamente per morire e rinascere, anche se naturalmente può anche trattarsi di quello di Silente; l’ultima: “apre gli occhi ed è di nuovo l’alba” mi dà sempre l’impressione di chi è appena rinato, ma ovviamente può valere anche al contrario). Insomma, se non ci fossero stati riferimenti allo stare seduto avrei davvero pensato che il punto di vista fosse della fenice. Non è un gran problema, ma mi ha un po’ estraniata durante la lettura.
 
Tema: 9/10
Se dovessi descrivere il tema della drabble la mia risposta non sarebbe proprio “amicizia”, ma certo si avverte nella malinconia di Silente il forte legame che lo lega a Fawkes. È un tipo di rapporto particolare quello che hai scelto di rappresentare, il legame tra uomo e creatura, ma credo che possa rientrare nel campo dell’amicizia ed è interessante vederlo trattato in questo senso. Più che sul loro legame in sé, tuttavia, la drabble si focalizza sul ciclo di morte e rinascita della fenice e sulla malinconia che ciò suscita in Albus (che ovviamente è una conseguenza dell’amicizia).
 
IC: 7/10
Onestamente mi ha sorpresa la tua rappresentazione di Silente. Lo trovo un po’ troppo sentimentale di fronte alla morte – prontamente seguita dalla rinascita – della fenice: la malinconia che gli attribuisci è funzionale per rappresentare l’amicizia tra lui e la creatura, ma stona con la reazione canonica di Silente a questo stesso fatto. Quando rientra nel suo studio e Harry gli spiega che il suo uccello ha preso fuoco, la reazione di Silente è: “«Era pure ora!» disse. «Erano giorni che aveva un’aria terrificante. Gliel’ho detto tante volte che doveva decidersi».”, il tutto sorridendo. Non c’è traccia di malinconia, giustamente: la morte di una fenice non è un evento tragico, è parte della natura delle cose ed è anzi molto positivo. Avrei anche potuto capire un accenno di malinconia, ma il tuo Silente addirittura piange, ha lo sguardo incerto. Non mi ha molto convinta questa parte della sua caratterizzazione.
Aggiungo una piccola nota su Fawkes: hai usato il maschile ed è corretto perché in originale è così (non a caso ho usato il nome inglese in tutta la valutazione), ma nella traduzione italiana è stato reso femminile (Fanny) e questo avrebbe potuto confondere qualche lettore.
 
Totale: 30,5/37

Recensore Master
09/02/18, ore 12:07

Secondo Posto
L’eco della tua risata
di S.Elric










Grammatica e Stile: 14.9/15

Di errori grammaticali non ce ne sono e anche la sintassi è ottima. Purtroppo – e lo dico perché quando me lo hai detto mi hai un po’ mandato nel panico – una volta mandata l’email, non è possibile correggere, però hai fatto bene ad avvertirmi così che l’errore io l’ho considerato solo un refuso, e quindi la penalità è esigua, altrimenti avrebbe avuto tutt’altro significato e ne avrebbe risentito in maniera più pesante la voce “titolo” e il punteggio in generale.)
L’eco della tua risata → -0.1 (sua, come tu ben sai)

Non sono amante dell’uso di interpunzione in cui il punto-virgola precede un due punti nello stesso costrutto, come hai fatto nel finale. Sono più per l’uso dei due punti prima e del punto-virgola dopo, ovvero come quando si crea un elenco. Questo perché quando si usa la punteggiatura come hai fatto tu, nella maggior parte dei casi ci si ritrova all’interno di parecchia subordinate, dove l’autore ha perso di vista il soggetto e usa la punteggiatura senza alcuna logica. Cioè, si crea un pasticcio!
Io consiglio, quindi, l’uso di un punto fermo al posto del punto-virgola, questo sempre, perché non ne condivido questo uso.
Questo pasticcio, comunque, qui non è avvenuto. Il tuo stile pulito e curato ha fatto sì che la logica della frase – la quale non è eccessivamente lunga – mantenesse chiarezza fino alla fine. C’è logica conseguenza nel costrutto, la luce è metafora di quella luce fisica che è il sole, e quindi una pausa media come il punto-virgola può essere giustificata. Non so se il mio delirio ha senso, sappi che hai assistito alla manifestazione scritta di una mia ossessione, che mi perseguita ancora oggi (l’uso del punto-virgola prima dei due punti). È una controversia della scrittura in generale, di solito se ne sconsiglia un uso simile, ma credo che in questo caso non vada a penalizzare il testo o la comprensione, né rende pesante la lettura, quindi non influirà sul giudizio.
Anche perché è l’intera drabble a mantenere questo tono lungo, di frasi unite da punteggiature più lieve rispetto a quella che avrei usato io per scandire il tempo. Come all’inizio, dove a posto della virgola iniziare avrei messo un punto-virgola e aggiunto una virgola dopo ʻcol suo mantoʼ. Come vedi, avrei messo pause di una sfumatura più netta rispetto a quella scelta da te in più di un’occasione. La tua scelta comunque non è errata e creso dia un tuo personale tocco al ritmo della drabble, più morbido, più flemmatico. In un certo senso, c’è una coerenza che percorre il ritmo dell’intera drabble e che possiede il suo carattere personale. Inoltre credo si adatti molto alla personalità tranquilla del personaggio.
Il lessico è perfetto, mi piacciono i contrasti. Qui, poi, tu ne hai usato parecchio che sono esplicativi della personalità di Remus: vergogna e nostalgia, incubi e baci; ma anche dolci e dolorosi. C’è il conflitto che dilania Remus in questi termini. Inoltre approvo appieno l’uso di termini e personificazioni che richiamano la sua natura di lupo mannaro, come il manto della notte che divora l’anima (bellissima figura retorica) o il termine ʻgraffiareʼ.
Il narratore in seconda persona, infine, dà un senso elegante ma anche critico alla drabble, e credo si sposi bene con il personaggio. La seconda persona dà molto spesso l’idea di un “giudizio”, è come se il narratore, parlando a tu per tu con il personaggio, lo denudi e lo costringa a rivelare la sua natura più insita, lo metta di fronte alla verità; e con un personaggio come Remus, che ha passato la vita ad autocriticarsi e a essere giudicato dagli altri, trovo che questo narratore acquisti una forza ancora maggiore. Inoltre ti permette di non rivelare il genere nel personaggio, il che aumenta il mistero.


Titolo: 8/8

Mi hai scritto, nelle note alla drabble, che il testo può trarre in inganno, ma io credo che questo sia anche un effetto dato dal titolo. ʻL’eco della sua risataʼ a me richiama subito alla mente Sirius Black, la sua morte, quel sorriso che gli è rimasto dipinto sul viso mentre il corpo spariva oltre il velo. E in un certo senso questo rende il titolo molto coerente con l’intrigo che segui in tutta la narrazione.
Il titolo ha un che di malinconico, soave, mi richiama alla mente un sentimento forte, dolce e amaro allo stesso tempo, pieno di rimpianti, colmo di dolore. Tutto questo, poi, l’ho ritrovato nella drabble, nella caratterizzazione del personaggio, e quindi non posso che farti i complimenti.
Infine trovo il titolo semplice, ma che cattura l’interesse, ti spinge a sapere di chi sia la risata e chi è che la sente.


Caratterizzazione dei personaggi: 20/20

Analizzare le tue drabble per questo gioco è sempre una sfida. Ci sono elementi che mi spingono in più direzioni, e poi c’è quell’unico elemento, o giusto due quando si è fortunati, che, se si colgono, portano all’unica soluzione possibile.
All’inizio, la notte e i volti che scompaiono, l’anima che si perde, mi ha spinto a pensare a Sirius rinchiuso ad Azkaban. La seconda parte della drabble, però, era un pugno in un occhio: non c’entrava nulla, soprattutto la luce del nuovo giorno che portava sollievo. Quindi ho collegato la notte a una determinata notte: quella di luna piena. È stato allora che tutto è andato al suo posto.
In questa drabble hai inserito la malinconia e il dolore per una maledizione che grava su Remus: all’inizio si percepisce come la trasformazione annulli il suo essere, si impadronisca della sua anima, riducendolo a un animale. Ma hai ripreso quello che lui stesso confessa nel terzo libro: insieme ai suoi amici, lui conservava un po’ di umanità. Ed è un volto amato che resta impresso nella sua mente. Mi piace come hai descritto i ʻricordi che graffiano la menteʼ: sembra come se la sua mente umana lotti con quella animale per restare presenta a se stessa.
E poi ci sono i ricordi, che sono dolci e dolorosi insieme. Ed è qui che si inseriscono anche la nostalgia e il dolore per la perdita, quella che una parte di lui vorrebbe dimenticare.
Hai reso molto bene l’affetto, che è quello che lo salva dalla sua maledizione. Hai reso bene la sua natura di lupo mannaro e la sua lotta interiore; ma non hai neanche tralasciato il dolore della perdita e quell’eco che sembra provenire da lontano e che ha ancora la forza di riportare il controllo dentro di sé.
Infine mi piace il parallelismo tra la luce del giorno che scioglie la maledizione e l’eco della risata che, dal cassetto dei ricordi(?) lo viene a salvare dalla sua condizione dolorosa.


Gradimento personale: 4.5/5

La drabble mi è piaciuta, ovvio che mi è piaciuta, ma io ho una domanda – forse ne conosco la risposta e la voglio ignorare, forse spero in una risposta che mi faccia esclamare ʻqualcun altro la pensa come meʼ o forse la soluzione è più semplice di quello che penso, anche se la trovo improbabile e cambierebbe un po’ le carte in tavola. Ed ecco la domanda: di chi è la risata? Tatata-ta tatata-ta.
Tre opzioni, ripensandoci sono quattro.
Hai mantenuto la drabble molto “oscura”, per certi versi. Ho capito che stavi descrivendo la trasformazione del lupo mannaro: si dimentica tutto, dov’è, chi è, ma non il Suo volto. Considerato questo, e il richiamo ai ricordi, mi viene naturale inserirla nei vuoti della trama originale, ovvero dopo la morte di James e Lily, oppure dopo la morte di Sirius… circa il sesto libro, quindi.
Però potrebbe anche trovarsi in un punto del settimo libro, dopo il matrimonio e la nascita del figlio.
La prima, ed è quella che, per l’interpretazione che ho dato sopra, penso la meno probabile: Tonks, oppure anche il figlio appena nato, ed è quella che spero non sia perché non capirei cosa c’entra la nostalgia, anche se acquisterebbe senso nel termine vergogna.
La seconda: Sirius; forse sarebbe la soluzione più ovvia, ma sarebbe anche un riferimento fanon, perché la drabble ha uno sfondo molto amoroso (a parte che sarebbe sbagliato il rating della drabble); in ogni caso, non glielo vedo Sirius a essere rappresentato da uno spicchio di luce.
Ed ecco che arriviamo alla terza opzione (la mia interpretazione del personaggio): Lily; un affetto-amore che spiegherebbe sia la nostalgia che la vergogna (era la donna del suo migliore amico).
Tutto questo ambaradan per dirti che il non avere risposta a questo dubbio che mi hai insinuato mi ha lasciato un po’ così: mi piacerebbe sapere. Tanto, tanto!
Per il resto, drabble impeccabile, che è stata insidiosa da indovinare. All’inizio avevo pensato direttamente a Sirius, e quindi sarebbe stato James la luce, ma il tutto non mi tornava (i baci, soprattutto). Questa ambivalenza mi diverte sempre nelle storie che consegni a questo gioco, dà un qualcosa in più che fa sentire di più la sfida. In questo gioco sei una veterana. Complimenti!


Attinenza al bando: 2/2

La giusta dose di mistero, dovuta anche al modo sapiente in cui inserisci gli indizi e calibri le informazioni.
Anche l’introspezione è molto intensa e ci fa percepire appieno le emozioni e i pensieri del personaggio.
Infine, la padronanza del lessico e l’uso di alcune figure retoriche ha fatto sì che tu non usassi descrizioni sull’aspetto fisico o che richiamassero direttamente la trasformazione sotto l’influsso della luce piena. Il bando è stato rispettato senza problema o sbavature, bravissima.

Totale: 49.4/50

Recensore Master
09/02/18, ore 12:04
Cap. 5:

Primo Posto
Flame
di S.Elric








Grammatica e Stile: 14.15/15

Ho trovato solo una mancata concordanza del femminile, per il resto grammatica e sintassi perfette.
Un piccolo colpo di bacchetta, un lieve movimento del polso: e fu rosso in un attimo. → Per questa frase non ho tolto penalità, perché stai usando i due punti tra due parti di una frase in cui la seconda è effetto della prima parte. Ho considerato poi la “e” come un effetto stilistico, che però tende a travisare la logica della frase, quasi andando a sminuire il significato dei due punti. In poche parole, io consiglio di toglierla oppure di sostituire i due punti con una virgola. È l’uso sommato di queste due cose che non mi convince, ma questo è da considerarsi da parte mia più uno scambio di opinione.
in piccoli polveri sottili → -0.1 Questo è un refuso (piccole, poiché polveri è femminile).

La punteggiatura, tolto lo scambio di parere che ho espresso sopra, è impeccabile. Mi piace l’escalation crescente della seconda frase, dove è il movimento, senza tante spiegazioni o perifrasi, a spiegare e a dare azione alla fiamma. Hai fatto bene a racchiudere questa frase solenne ed elegante tra due più brevi e dal tono netto. La parentetica usata per rendere in un climax crescente la cenere ha reso la solennità del momento ma ha anche enfatizzato ciò che quella cenere, quel gesto, rappresenta per il personaggio misterioso.
Ho trovato, invece, meno incisive e di un tono più colloquiale e leggero il seguente passaggio:
- Aveva rimandato troppo a lungo. Sapeva da tempo ciò che andava fatto, lo sapeva e basta. Nessuno avrebbe replicato, nessuno avrebbe osato proferire parola.
Non so spiegarti bene il perché, ma finora avevi esplicato il personaggio attraverso i suoi gesti e la cenere, rendendo i suoi atti e il loro significato introspezione del personaggio. Il passaggio così repentino a un’introspezione più diretta e nitida ha creato un solco tra le due parti, a livello stilistico.
Il lessico mi ha colpito in maniera positiva: è molto curato e l’uso di alcuni termini mi ha fatto percepire sia l’ambiente sia ha creato un rimando al suono onomatopeico del fuoco. Sto pensando a “scricchiolò”, dove “sc” riprende lo scoppiettio del fuoco, ma che allo stesso tempo mi dà la sensazione di antico e austero del mondo in cui si muove il personaggio. Il climax crescente – vittoria, godimento, superbia – è stato ben reso. Inserire questo passaggio al centro preciso della drabble li ha impresso tutta l’importanza che riveste.
C’è un suo costante di un determinato suono fonetico – la “f” e la “s” – che richiamano il fuoco, e altri termini che indicano calore e voracità, come “avvampare” e “famelico”. Nell’insieme, questo ha contribuito a creare un gioco di suoni che immerge il lettore direttamente nella scena, e a livello di figura retorica è stata una scelta vincente.
Il tono narrativo della drabble, come detto, è solenne, austero. Usi frasi lapidarie, eviti di usare la congiunzione tra coordinate preferendole la virgola, e questo denota una ricerca di formalità e rigore. Dà severità e incisività al tono; anche per questo, ho sentito il distacco stilistico nel passaggio che ho riportato qui sopra.
Trovo che tutto questo sia perfetto per esaltare il personaggio da te scelto, per infondere parte del suo rigore anche al testo e farlo trasparire nell’ambiente appena accennato che tu descrivi.
In questo caso, quindi, il narratore esterno e l’uso del tempo passato conferiscono maggiormente alla drabble distacco e forma. Li trovo coerenti con il tono adottato e contribuiscono all’obiettivo finale.


Titolo: 8/8

I titoli in inglese, causa la mia avversione/ignoranza delle lingue, non mi fanno impazzire. Perché non usare la parola ʻfiammaʼ?
Beh, in questo caso è il suono, la pronuncia (che, ringraziando il cielo, di questa parola conosco) che mi ha fatto preferire il titolo in inglese a quello italiano. Non so come o perché tu lo abbia scelto, ma ʻFlameʼ mi dà un senso di movimento, di qualcosa che è flebile ma che poi possiede un grande potere distruttivo. Inoltre mi richiama alla mente qualcosa di luminoso, che spicca, che si imprime a fondo, come la fiamma negli occhi di Walburga Black.
L’ho trovo quindi un titolo lapidario, secco come le frasi brevi del testo, ma ricco di incisività. Direi che è un titolo che spinge il lettore a leggere, che richiama la sua attenzione, come una luce attira la falena.


Caratterizzazione dei personaggi: 20/20

Quello che si sa di questo personaggio lo si deduce più che altro dall’astio e dalle parole di Sirius Black, ma credo che altro si può trarre dalla venerazione e dagli effetti visivi su Kreacher.
Io credo che tu abbia tratto ispirazione e abbia preso materiale da entrambi: c’è l’evento – il nome di Sirius che prende fuoco (immagino che sia il suo, ma può essere anche quello di un altro membro come lo zio che ha lasciato l’eredità al nipote o Andromeda che ha sposato un babbano) – questa caratteristica dell’arazzo su cui basi la trama; ma c’è anche il rigore e la compostezza che vengono più volte esaltate dalla venerazione di Kreacher, quel senso di perfezione e di cura che traspira ogni qual volta l’elfo domestico dice ʻpovera la mia padronaʼ davanti ai “soprusi” perpetrati dall’ordine in casa Black.
Da tutto questo tu ricavi un personaggio la cui parola e volontà non è mai messa in discussione, nessuno obietterà mai alle sue azioni od obiettare il suo giudizio; un personaggio che non esita, anzi è trepidante di fare ciò che sarebbe dovuto andar fatto molto tempo prima, perché le mele marce vanno estirpate, l’albero potato dai rami secchi e malati. Sei stata brava a definire il fuoco purificatore di quel misfatto, come se attraverso quella fiamma ella ripulisse il suo retaggio, il suo seme.
Il sorriso appena accennato, infine, esalta la sua compostezza e il suo rigore, ma anche la fredda superbia e – non voglio chiamarlo dolore – vergogna e oltraggio con cui affronta tale evento.


Gradimento personale: 5/5

Come sempre, io arrivo sempre con un attimo di ritardo, nel senso che anche questa volta avevo un secondo personaggio in mente. Di primo acchito avevo pensato a Krum o a Malocchio/Crouch o, pensando al film, a Karkaroff. Insomma, avevo diretto i miei pensieri verso il calice di fuoco e a chi aveva buttato il proprio nome o quello altrui dentro all’oggetto magico. Ma, ovviamente, non mi tornavano diversi particolari, come il fatto che nessuno poteva obiettare.
Sei stata brava a non spingermi a pensare all’arazzo, il che mi avrebbe aiutato non poco. Però c’è stato altro che alla fine ha reso il personaggio chiaro nella mia mente: il richiamo al fuoco purificatore. Non hai usato termini come purosangue o cosa, ma è stato l’esplicare la funzione del fuoco che mi ha portato con la mente altrove. Il resto è storia, ogni cosa è andata al suo posto.
Mi diverto sempre tanto a indovinare le tue drabble, non sono mai scontate. Complimenti!


Attinenza al bando: 2/2

Trovo che il mistero sia risultato appieno. Molto aiuta il fatto che tu stia così attenta a non dare un genere al personaggio – non si può capire neanche se è maschio o femmina. E questo già impedisce al lettore di dimezzare le possibilità.
Inoltre non hai usato descrizioni fisiche né hai osato inserire parole come “arazzo” o “sangue puro”, che sarebbe stato facile da usare ma alla cui tentazione non hai ceduto. Ho notato infatti il fatto che le fiamme giochino con l’aria, mentre io direi che sarebbe stato più facile dire che giocassero con i fili che componevano l’arazzo. Questi particolari denotano una grande coerenza con quanto richiesto dal bando.
L’introspezione è sia implicita, con il legame dato dalla cenere, sia esplicita, con quelle due frasi che entrano nei pensieri di Walburga. Quindi, nulla da eccepire.

Totale: 49.15/50

Recensore Master
24/12/17, ore 11:50
Cap. 5:

buongiorno, tesoro!
eccomi qui, finalmente.
hai fatto una splendida scelta, ed era anche possibile arrivarci. Non facile, assolutamente, ma possibile.
cioè come andava fatto #^-^#
posso solo ammettere di essermi un poco arruginita, perchè i libri li ho letti una volta e non li ho sottomano, così vado a film, ricordi, e siti ufficiali
Hai parlato di un personaggio forte, crudele, ma con una specie di motivazione
Questo si comprende da quella sensazione che la fiamma purifichi cioè quella di chi crede di essere nel giusto
la famiglia Black, nel complesso, è infatti la più interessante
(ha appena brciacchiato la carta da parati, sì?)
negli occhi non ci sono lacrime di rimpianto, solo il rilfesso delle sue azioni... la conosci bene!
andiamo avanti, e continua così!
bacio,
Setsy

Recensore Master
24/04/17, ore 14:36

Primo Posto

Come foglie secche

di S.Elric











Grammatica e stile: 4.8+4.8/10

nella orecchie → -0.1 (nelle orecchie)
A ogni passo il suo cuore batte martellante nel petto - suono incessante che rimbomba nella orecchie -, e come le foglie secche che ricoprono il terreno, si sgretola in balia dell'ansia → -0.1 (la virgola va messa dopo la congiunzione, poiché quest'ultima collega le due coordinate rette dai verbi "batte" e "si sgretola".)

La lettura è scorrevole, ma – forse è solo un gusto personale – avrei usato una punteggiatura diversa in due casi:

- Le fitte tenebre del paesaggio invadono la sua anima che trema di angoscia

- Si avvicina lentamente alla massa di cenci coperta di polvere e terriccio, a destinazione si ferma, chiude gli occhi e prega a labbra strette che il suo desiderio venga esaudito.

Nel primo caso, avrei separato la proposizione relativa dal complemento oggetto. Nel secondo, invece, avrei spezzato un po' il periodo, magari evitando questo elenco di principali troppo lungo uniti da asindeto; non serve per forza un punto secco, che a mio parere sarebbe troppo, ma basterebbe un punto-virgola, giusto per dare una pausa più lunga, ma che mantenga comunque la continuità del periodo.
Detto questo, ho trovato il tono della tua drabble perfetto per l'atmosfera e il personaggio trattato. La narrazione crea un ottimo legame tra il paesaggio e gli elementi che lo compongono con l'animo della protagonista. Il lessico è curato, mirato, usato in modo impeccabile (ma di questo parlerò in modo più approfondito nella trama). Le sensazioni di aspettativa, speranza e ansia sono passate tutte e mi hanno saputo coinvolgere nella lettura. Mi è piaciuta molto la similitudine con le foglie secche: il cuore scricchiola e rischia di spezzarsi, fragile e secco, ormai batte per un'unica persona, e il resto non conta.
Un accenno a parte – cosa che mi è piaciuta molto e ha creato un senso di incertezza in me, al momento di indovinare il personaggio – va fatto sul "sesso" ignoto del personaggio: non usi mai una volta un termine o un verbo che faccia capire se il protagonista è maschio o femmina, e questo impedisce una prima selezione. Invece hai lavorato molto sul paesaggio e l'introspezione, e questo è bastato per far comprendere luogo e personaggio. Complimenti!


Originalità e trama: 10/10

Per trama intendo tutti gli indizi che hai utilizzato per indirizzare il lettore verso il personaggio misterioso.
Come già detto hai lavorato non solo con l'introspezione ma anche con gli elementi esterni al personaggio, rendendoli parte integrante degli indizi. La prima ha una doppia valenza: apre quattro scenari e allo stesso tempo ne elimina due.

- Le fitte tenebre del paesaggio invadono la sua anima che trema di angoscia.

Ho avuto quattro possibilità: ambientazione quarto libro, terza prova al cimitero; quarto libro di nuovo, ambientazione il villaggio di Little Hangleton; sesto libro, caverna sul mare; e settimo libro, foresta proibita. La proposizione relativa, esplicativa dell'introspezione del personaggio, elimina sia la seconda che la terza.

- come le foglie secche che ricoprono il terreno

Questa frase elimina ogni dubbio. Fatta capire l'ambientazione, non rimane altro che scegliere il personaggio giusto. Anche qui avevo due opzioni: Harry o Narcissa. Entrambi vanno incontro al proprio destino, entrambi temono qualcosa e sperano altrettanto di aver visto giusto. Ma, anche qui, gli indizi dati, disseminati con parsimonia e maestria, hanno indirizzato verso la risposta corretta.

- Si avvicina lentamente alla massa di cenci coperta di polvere e terriccio

Questa frase mi ha aperto gli occhi, ovviamente: il corpo di Harry – creduto morto, più o meno – è il fulcro delle sue speranze e timori; vivo, è l'unico che le può dare la risposta che cerca.


Titolo: 5/5

Il titolo mi è piaciuto molto, perfetto e accattivante: dà subito l'aria di mestizia e tremore che percuote la drabble; immette nell'atmosfera ed è la metafora centrale del testo, quindi hai fatto bene a metterla in evidenza anche nel titolo.
Ciò che più conta, però, è la sua funzionalità. Le foglie secche sono la vita "morta" che muove i suoi passi: i battiti martellanti si spengono, come sfrigolio secco e rattrappito, a ogni passo che fa verso la sua meta, poiché a mancarle sotto i piedi sono le certezze; l'ansia di madre prende il sopravvento su ogni cosa e distrugge la sua maschera interiore, quella che la lega a dettami familiare e convinzioni di una vita. A sgretolarsi, a ogni passo, sono anche i suoi voti: verso il suo signore, verso sua cugina, verso tutto ciò che non è Draco.


Caratterizzazione dei personaggi: 15/15

Hai descritto perfettamente l'ansia, i turbamenti di madre e le preoccupazioni di quella posizione così precaria che Narcissa ricopre in quel frangente. Mi è piaciuta molto la fatalità con cui questo personaggio si lega a filo doppio a suo figlio. Abbiamo potuto vedere come questa donna sfida il suo signore nel sesto capitolo, nonostante il timore di venir meno a un suo ordine diretto; stringe il voto infrangibile con Severus, pur di avere salva la vita di Draco. Qui hai ricreato quella stessa frenesia, quel tormento di madre e lo hai ancora una volta rivoltato contro ciò a cui si è votata. "Si avvia verso il suo destino" ha richiamato proprio questa sua premura verso l'amore più grande, rendendo questo personaggio umano e sfaccettato.
La frase "prega a labbra strette che il suo desiderio venga esaudito" è stata utile per due motivi: per esplicare il suo più grande desiderio in quel momento di guerra e insicurezza; e per dare un elemento distintivo del personaggio, ovvero il suo essere comunque altera e arcigna. L'aggettivo "strette" invece di "dischiuse" mi richiama un senso di severità e rigidezza che esprime molto bene questo personaggio.


Gradimento personale: 5/5

Come puoi vedere dal punteggio, la tua drabble mi è piaciuta. Aveva il giusto mix di indizi che si nascondevano sotto "le foglie" e che potevano essere trovati con un po' di attenzione. La mia insicurezza nasceva perché la prima risposta che mi è venuta in mente alla prima lettura è stata Harry; e quando a me viene un nome, non riesco più a toglierlo dalla testa. Quindi, cercavo con tutte le mie forze di ricollegare il suo personaggio a questo; e in parte poteva andare. Avevo immaginato che "pregava" il boccino di schiudersi, sperando che la sua intuizione fosse corretta; che tutta l'ansia che trasmetteva la storia era quella che egli provava mentre si accingeva a morire; ma non ho trovato proprio un significato per "cenci". Quindi ho poi pensato: e se "cenci" indica Harry? Allora lì l'illuminazione.
Questo per spiegarti che è stato divertente indovinare il tuo personaggio: indizi sottili, controllati con padronanza di linguaggio, che si offuscavano tra piccole sfumature che portavano a dubitare, ma alla fine dei conti il personaggio era lì, sotto i miei occhi, e tutte le tessere del puzzle sono andate al loro posto. Brava!


Attinenza al bando: 5/5

Qui, ho poco da dire: hai fatto un ottimo lavoro, rispondendo in pieno alla richiesta del bando e, quindi, del contest.
Il mistero c'era tutto: il personaggio è rimasto avvolto in una nebbia che ne offuscava i tratti, ma hai disseminato, con maestria e lentezza, indizi precisi e mirati; l'atmosfera ha avuto un ruolo importante in questa drabble, sia per identificare il momento che per confondere in parte il lettore.
L'introspezione che ho richiesto c'era tutta: racchiudeva Narcissa in un momento preciso e questo ti ha permesso di focalizzarti su alcuni aspetti del suo carattere e delle sue emozioni, peculiari di quella circostanza. Comunque termini più mirati hanno saputo delineare alcune caratteristiche canoniche e generali del personaggio.


Drabble di 99 parole: 0 Punti Bonus!

Punteggio: 49.6/52

Nuovo recensore
06/04/17, ore 10:36

Sono quasi certa di aver sbagliato l'ambientazione, ma appena l'ho letta ho pensato subito alla Foresta Proibita e a quando Narcissa è stata incaricata di verificare l'effettiva morte di Harry. Ero indecisa se mettere lei o qualcun altro, ma alla fine l'ultima frase ha aiutato parecchio ^^
La tua drabble è stata una di quelle che più mi sono piaciute di quest'edizione, l'ho trovata... evocativa, in qualche modo, e immediata da immaginare.
Solo una cosa non ho ben compreso: il desiderio da esaudire di Narcissa è riferito a Draco ancora vivo?

Recensore Master
02/02/17, ore 20:54

E' tua????
Questa drabble l'ho letta molto tempo fa, dando un'occhiata alle precedenti edizioni, ma non ho fatto caso all'autore.^^
W-O-W!
Ho letto che molti hanno avuto problemi nel trovare la soluzione, a me già dal primo rigo è apparso ovvio: poteva essere solo Sirius Black!
E qui ti faccio tutti i complimenti possibili!
Il dubbio, usurpatore di ragione, è l'effetto dei dissennatori, che ruba il senno e i ricordi felici, sporcandoli con colpe e folli piani di vendetta - tutto ciò che quelli esseri non possono strapparli.
La sua parte animale che emerge come un ringhio primitivo è un'immagine potente ed evocativa.
Il tarlo che corrode i suoi pensieri e la sua anima è fatto da urla sempre più vivide e sempre più atroci, ormai quasi frutto della sua testa, amplificate e corrotte, sue nemiche, che lo torturano e lo cambiano, fino a farlo diventare il relitto spezzato che Harry incontra nel terzo libro.
Il tuo lavoro è ineccepibile: non solo hai dipinto l'ic perfetto di Sirius, ma ne hai scolpito passato presente e futuro in frammenti senza tempo, anche se collocati in tempo e spazi definiti. Hai dato una giustificazione a quel vuoto che c'è tra il padrino che conosce Harry e il migliore amico di James, riempiendolo con rimorso, dolore, perdita, follia, solitudine, colpe e rimpianti. Hai descritto le sue sensazioni e le sue emozioni in modo agghiacciante, empatico, aspirando l'anima del lettore e imprigionandola nel corpo martoriato del protagonista. Una lotta estenuante che esaurisce la vita in lui e manda a mille le emozioni di chi legge.
Davvero, non so cosa dire. Tra quelle lette finora è la mia preferita!^^
A presto!

Recensore Master
02/02/17, ore 20:22

Allora, con questa mi hai fatto fondere il cervello! Non ne avevo proprio idea. Ron e i suoi maldestri tentativi non potevano essere(capelli color del miele). A un certo punto, per disperazione, avevo pensato all'uomo che il professor Vitious porta a esempio per far comprendere la pericolosità dell'incantesimo a primo anno - quello dell'orso - ma non c'erano indizi possibili da utilizzare. Quindi ho chiuso tutto e ho passato la notte a rimuginarci. Morale: stamattina avevo meno idee di ieriXD
Tutto questo per dirti che stavolta l'ho dovuta dissezionare per capirci qualcosa.
La descrizione della bacchetta, per quanto curata, non mi ha aiutato, visto che non ricordavo e controllare sarebbe stato imbroglio^^
Ho lavorato su "campagna inglese": la casa doveva essere isolata, in campagna. Di nuovo i Weasley, stavolta Fred e George (con tutti i passi della gente che vive a casa loro...) Poi ho ricordato che c'è un'altra casa in campagna che la Rowling descrive... e la drabble ha acquistato un nuovo e malinconico sapore.
Penso che si tratti della madre di Luna e, in particolare, della sua morte.
Quel "si distrae solo per un secondo" non è mancanza di concentrazione, ma è la cura che la donna ha verso la sua piccola bambina: sa di dolce e di protettivo.
Il "troppo tardi" è una sentenza di morte definitiva, e "un attimo che ha la durata dell'eternità" possiede la consapevolezza di chi sta per perdere tutto, e non solo la vita.
La drabble è bellissima, ricca di sfumature e di tanti colori che si possono scoprire solo indovinando il personaggio. Questo la rende una cipolla, vestita a strati: un'immagine di vittoria, un giorno di sole e frescura estiva si trasforma prima in un fallimento - quasi buffo, come ogni sbaglio, si direbbe - che solo quando si capisce si scopre essere un orrore, un dolore talmente mesto da farti rabbrividire.
Davvero complimenti!

P.S. Non so perché, ma ho aperto direttamente l'ultima drabble ieri e solo dopo ho notato le altre, quindi ripartoXD

Recensore Master
01/02/17, ore 15:45

Ciao! Per questa avevo più di un'opzione, ma alla fine la camera blindata della Gringott, nello specifico mi par di capire che ti sei ispirata alla 713, è stata quella che calzava meglio.
Molto importante ogni singola parola ed espressione che hai utilizzato.
"in questo modo ti hanno concepito" può sembrare stupido, visto che può riferirsi a qualsiasi cosa, ma a me ha dato un senso di doveroso, rigido, come è il lavoro dei folletti alla Gringott, il loro comando sull'ordine che vige là dentro. La stanza ha un compito e non può che portarlo a termine, stando alle regole imposte da chi è al di sopra di lei; inoltre hai espresso molto bene il fatto che il luogo non è un posto naturale, ma creato dall'uomo, o in qualche modo modellato da qualcuno.
"Fredda e oscura, celata al mondo intero" questo poteva rimandare anche alla caverna, ma come già detto prima, in questo caso mancherebbe l'ideazione, visto che la grotta è un elemento naturale e non creato dall'uomo.
"Al centro esatto del tuo statico esistere, vi è la ricchezza" Questa frase è stata la chiave: fa capire che l'interno è praticamente vuoto e che solo il centro è occupato, ma dalla "ricchezza". Qualsiasi cosa contiene è importante, prezioso a tal punto da concepire la personificazione del termine "ricchezza", a cui tu dai più di un significato, fisico, materiale, ma anche che va al di là del denaro, scientifico e chimico e "vitale".
Il finale è quasi triste: dopo aver atteso tanto, la visita dura il tempo di un attimo, quanto basta ad Hagrid per raccogliere la pietra e andare.
Davvero un bellissimo lavoro.
A presto!

Recensore Master
07/10/16, ore 23:17


6 - “In silenzio nell’oscurità” di S.Elric_.
Totale: 44.6/50.

1) Grammatica e ortografia: 4.6/5.

La grammatica va bene, ma ci sono alcune imprecisioni.
“non sai con precisione da quando tempo, ma nascosto dalle tue viscere umide e terrose, mantieni un segreto, un piccolo, ma vitale segreto.”: “quanto tempo” (- 0.20). Inoltre, o togli la virgola dopo “terrose” o ne inserisci un’altra prima di “nascosto”, altrimenti la frase risulta spezzata, quindi o crei un inciso o no (- 0.20).
In più, credo che sarebbe meglio se mettessi “nascosto nelle tue viscere”, perché “dalle” a una prima lettura dà l’impressione che tu intenda “nascosto alle tue viscere”, come se la Pietra fosse da nascondere agli “occhi” delle viscere e non nascosta da esse. La frase non è sbagliata, ma a una lettura superficiale “dalle” può creare una certa confusione, facilmente ovviabile se lo sostituisci con “nelle”.

2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 8/10.
Inizio col dirti che mi sembri migliorata molto! Prima il tuo stile non mi entusiasmava più di tanto, lo trovavo troppo semplice, elementare. Ora invece – sia in questa storia in particolare, ma anche nelle ultime che mi hai proposto, più in generale – devo dire che inizia a rientrare nel mio gusto: lo stile è sempre semplice, ma più complesso, più ricco. Il lessico che usi mi sembra più ricercato, le metafore che scegli mi piacciono di più, trovo la lettura molto più scorrevole e coinvolgente.
Ancora non è perfetto, ma ci stiamo avvicinando.

3) Titolo: 5/5.
Mi piace molto il titolo che hai scelto, è bello come quello della lampante. Lo trovo incisivo, intrigante, con quella sfumatura dark che è esattamente nel mio gusto.
Rimanda a qualcosa di misterioso, quasi “in agguato”, e visto che stiamo parlando di un’assurda mi sembra davvero azzeccato!

4) Caratterizzazione del personaggio: 9/10.
Hai reso bene un personaggio piuttosto difficile, perché inanimato. Com’è giusto che sia non spicca la sua personalità in primo luogo (anche se c’è, e ci torneremo fra un momento), ma ciò che la rende riconoscibile è il suo scopo, il suo “lavoro”, il custodire la Pietra.
Devo dire che hai umanizzato un po’ troppo il personaggio. Non solo l’hai dotata di pensieri e sentimenti, che ci poteva stare, ma hai anche un po’ esagerato, descrivendola come quasi “costretta” (“Te ne stai immobile e taciturna: in questo modo ti hanno concepito e così hai sempre vissuto, senza ribellarti.”) al suo ruolo e, diciamo la verità, “immobile” se ne deve stare per forza, è una stanza.
A parte questo, il personaggio è ben descritto.

5) Attinenza al bando e alla categoria: 10/10.
La storia è difficile da indovinare, soprattutto perché il riferimento alla Pietra è un po’ vago e quindi complesso da intuire, ma una volta capito di chi stiamo parlando tutto torna alla perfezione, e questo è un grande pregio.
Peccato per l’eccessiva umanizzazione, che poteva risultare fuorviante, ma per il resto sei stata davvero brava.

6) Gradimento personale: 8/10.
La tua storia mi è piaciuta molto. Hai forse umanizzato la Camera un po’ troppo per il mio gusto, ma hai costruito la storia bene, lasciando i vari indizi in giro senza che risultasse tutto troppo immediato.
Non mi è però rimasta impressa, ed è questo il motivo per cui non ti ho dato il punteggio massimo, però è davvero una bella lettura.

- Parere dell'altro giudice: 28.5/30.
È un'assurda interessante da indovinare, è sicuramente ben fatta perché gli indizi sono numerosi e non riconducono banalmente al soggetto. Mi è piaciuta la posizione centrale che hai conferito alla ricchezza, ma soprattutto l'espressione "un piccolo, ma vitale segreto" che rimanda per via logica alla Pietra stessa. La personificazione di una donna abbandonata a se stessa e incapace di ribellarsi la trovo calzante per la Camera Blindata, rispecchia la sua condizione di luogo segreto, lontano e poi dimenticato, perché effettivamente nel resto della saga non viene più ricordata. La percezione del freddo e dell'oscurità, inoltre, avvalorano il senso di solitudine della Camera e rimandano alla sua locazione. Per gusto personale non ho apprezzato completamente l'andamento del testo, avrei preferito un ritmo più lento per l'introspezione che hai creato; la frase finale è ad esempio troppo frettolosa per essere "la finale": "Arrivano, ti raggiungono e vanno via e tu rimani di nuovo svuotata e sola.", penso che sia efficace, ma che ciò non sia percepibile perché la resa è troppo precipitosa. Al di là di queste considerazioni la drabble mi è piaciuta sotto molti punti di vista, a partire dalla scelta insolita del personaggio, passando per la sua umanizzazione e per la capacità di sintesi.

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