4° Classificata al contest: "È una storia sai…" con un totale: 44/50.
Stile: 9/10
Senza dubbio un ottimo testo in cui non ho trovato errori, solo qualche normale refuso. La storia è scritta molto bene, oltre a ciò sei attenta alle descrizioni che arricchiscono il testo senza appesantire e alterni bene dialoghi, narrazione e, appunto, descrizioni.
Il lessico è ottimo, hai saputo dare il giusto tono alla storia oltre ad aggiungere piccoli termini inventati da te, che rendono il tuo racconto molto più ricco e unico. L’uso delle note impreziosisce anche se i termini potevano sostenersi da soli, il loro senso era infatti facilmente intuibile. Posso consigliarti di usare il sistema di note di word, che permette al lettore di passare il mouse sul numerino della nota e leggerla senza aspettare di arrivare in fondo al capitolo.
Il titolo non è molto accattivante, certo ci parla della storia e anticipa l’interazione tra i due personaggi, forse, però, è proprio questo a non convincermi, elimina la sorpresa. Capisco però la volontà di riferirsi ai classici.
Nell’insieme una storia assolutamente gradevole da leggere, con il giusto ritmo e particolarmente corretta.
Uso della canzone: 10/10
Hai spiegato bene l’idea che ti sei fatta della canzone e l’hai infusa nella storia.
La storia parla di persone che ti tengono legate al palo e di qualcuno invece che ti vede per quello che sei, ma parla anche di una rotta da percorrere riprendendo quindi l’idea di seguire il proprio destino e la propria indole. Nel testo, insomma, c’è assolutamente tutto quello che risuona nelle parole della canzone. Sei riuscita persino ad inserirne il titolo, in maniera naturale e dandole la giusta rilevanza.
Punteggio pieno meritatissimo.
Uso dell'Immagine: 5/5
Hai dato all’immagine un’idea molto diversa da quella che le davo io e questo è il bello di avere punti di vista differenti sulle cose. Detto questo la tua versione è assolutamente calzante, sei stata attenta ai dettagli e hai dato al momento una notevole importanza all’interno della trama. Non solo essa è la visione di Dannick, ma è anche un momento fondamentale per i tuoi protagonisti visto che è la prima volta che si vedono ed è rilevante per noi lettori, perché ci da la misura del problema di Fenna, rinchiusa e soffocata in un mondo che le sta stretto.
Di nuovo punteggio pieno.
Trama: 12,5/15
Hai fatto un buon lavoro anche parlando di trama. La storia ha una sua consequenzialità e non presenta buchi o incongruenze.
Una piccola nota posso farla riguardo ai personaggi, mi sono sembrati un po’ forzati i genitori: sono solo persone che tengono al proprio regno e cercano di inculcare nei figli l’importanza del ruolo che avranno o sono crudeli e senza cuore?
Un po’ di fatica l’ho fatta anche a capire Fenna, da un lato ho apprezzato che fosse un personaggio diverso da quello che ci si poteva aspettare, il suo spirito imbrigliato la spinge ad avere sbalzi d’umore, ad essere “strana” però non ha reagito come ci si aspetterebbe nemmeno alla morte del fratello (mi chiedo: la sua idea che non fosse morto per davvero era vera? Consapevolezza ispirata dal suo dono?) e non le è importato nulla sapere che il popolo la ritiene responsabile dell’assassinio. Al funerale del fratello l’hanno bersagliata di frutta e di insulti, ma questo non ha avuto nessuna ripercussione né su di lei né sui reali che l’istante dopo erano pronti a uccidere un sensitivo perché ha fatto loro la proposta di addestrare la figlia... Altro aspetto quanto meno strano è che abbiano accettato che la figlia ventenne stesse ore e ore sola con un giovane all’incirca della stessa età, che tra loro succedesse qualcosa era prevedibile anche da chi non possiede nessun dono! ;-) Insomma, non sono riuscita a sentirli veri, qualche spunto in più avrebbe permesso, forse, di dar loro più profondità e di permettere al lettore di capirli.
Dannick funziona meglio, mi è piaciuto molto il suo dono ed è un peccato che tu non abbia approfondito, così come, di nuovo, mi è piaciuto il fatto che non sia, neanche lui, il perfetto personaggio, ma anzi, riesce spesso a dire o fare la cosa sbagliata.
Un discorso a parte lo merita il mondo in cui hai ambientato la storia: molto, molto carino, ricco di dettagli e particolarità, il mix di scienza e antico l’ho apprezzato moltissimo, non per niente amo lo steampunk.
Ultimo dubbio: perché, dopo che il sogno è stato trasferito nel diario-specchio Fenna non lo ha più trovato? È stato correttamente archiviato, non avrebbe dovuto essere tra le ultime cose registrate?
Gradimento Personale: 7,5/10
La storia mi è piaciuta e, soprattutto, mi è piaciuto il mondo che hai creato, fin dal primo istante, quando Fenna si sveglia, si mette allo specchio per poi attivare la registrazione e si beve la pozione ho amato il mix di scienza, tecnologia, alchimia e antichità.
La trama mi ha lasciato un po’ di perplessità che ti ho già esposto, ma il finale è quello che mi ha fatto storcere di più il naso, per un semplice motivo, quando è arrivato mi è sembrato che la storia fosse stata troncata. Speravo che Fenna avesse la forza di mostrarsi per quello che era ai suoi genitori, di dimostrare a tutti che era una persona vera invece così, sì insegue i suoi sogni, ma in realtà mi sembra più una fuga, pura e semplice, un evitare i suoi problemi. Dopo tutto lei era l’erede al regno, ora chi si prenderà l’onere?
Comunque è stata una lettura piacevole con ottimi spunti e con un’atmosfera steampuck che ho adorato. |