Salve ^^
Ti capisco, anch’io non so mai cosa aggiungere nelle note e ogni volta me ne faccio un problema xD
BSD è una figata assurda e ci scriverei volentieri pure io, se solo non avessi altri progetti incompleti a cui pensare *sospira* quindi per il momento devo accontentarmi -quando dispongo di un po’ di tempo- di leggerne silenziosamente le fanfictions a riguardo. E finalmente trovo la tua raccolta che si prospetta davvero interessante, già con questo secondo capitolo hai colpito nel segno, perché è impossibile rimanere indifferenti all’introspezione di Atsushi, insomma lui ha passato un’infanzia tristissima, all’orfanotrofio gli auguravano di morire ogni giorno e quelle frasi che nessun bambino dovrebbe sentirsi dire ritornano dopo anni a tormentarlo. Ed è vero che ogni volta arriva Dazai a rassicurarlo, a salvarlo da quella parte di sé che vorrebbe solo fuggire e che ritiene di essere un peso, quando invece può essere utile all’Agenzia che l’ha accolto, ai suoi membri che l’hanno accettato e gli hanno donato sostegno e amicizia, proprio come scrivi anche tu ^^
Io adoro Atsushi e sono contenta di aver letto la tua riflessione, è vero che è breve, ma è ben fatta, trasmette l’essenziale, quindi good job! :D
Prima di chiudere con la recensione, mi chiedo se ci saranno anche personaggi su cui non scrive quasi mai nessuno. A me piacerebbe leggere di Ranpo, Yosano, Tanizaki e sua sorella, Kenji. Nel primo capitolo hai scritto che i personaggi saranno sempre diversi, quindi ci spero, magari verrò accontentata xD
E non è che hai qualcosa su Mark Twain? Non è il mio preferito, però mi piace tanto anche lui! *-*
Vabbe’, basta o finirò per annoiarti con tutta questa curiosità. Non ti garantisco di commentare tutti i capitoli, ma sicuramente comparirò ancora, appena gli impegni me lo permetteranno. E poi questa raccolta non merita di rimanere a 0 recensioni, spero si facciano sentire anche altre/i :D sei brava, davvero.
A presto!
Rina |
