Recensioni per
Darkness of Desire - Due teli di plastica
di Marlenae
Mi sono presa qualche capitolo di pausa per capire quale direzione sta prendendo la storia e mi sembra che tutto stia andando talmente veloce e senza nessuno alla guida. Ora è cambiata la prospettiva e viene fatta luce in alcuni angoli dimenticati, continuando a lasciare lunghe ombre su ciò che è stato illuminato prima. Più che aggiungere pezzi al puzzle, sembra di costruire una sezione alla volta e smontare quella precedente. |
Il fascino ambiguo del torbido e la naturale inclinazione dell'uomo a farne parte sono argomenti che ho sempre apprezzato e che ho sempre considerato la reale chiave e fine ultimo dell'esistenza, al punto da far apparire la stessa tematica in numerosi lavori sui miei studi universitari, liceali. Da che ne ho memoria. |
Capitolo dopo capitolo sto..assimilando lo stato d'animo di Clarke..la sua angoscia..l'inquietudine..la voglia di sapere e la paura di sapere… |
Povero finn.. e un povero cieco, ho odiato Anya perché non capisco cosa voglia ancora da lei.. Clarke si dimostra ancora debole cede alla droga per percepire per vedere lexa come non è.. la canzone mi lascia un po’ spiazzata non so se voglio crederci come Clarke che possa davvero parlare di lei o credere ad una coincidenza.. questa storia ti rapisce e quando meno te lo aspetti ti da il colpo di grazia.. non voglio illudermi che lexa abbia un cuore.. ps quando stai arrivando alla fine non è che potresti avvisare?sono debole di cuore 😂 a presto |
Leggo il capitolo in un unico sorso, dall’inizio alla fine, senza pause, sempre. Dopo, a volte ho l’impressione di sentirmi esattamente come Lexa e Clarke, attonita, travolta da una musica tempestosa ma terrorizzata dalla possibilità di essere assordata dall’assenza di suono. |
Finn non può bastare, e un ragazzo troppo puro e genuino per lei.. l’unica che può capire e raven, anche lei sta provando un dolore simile.. come sempre traspare questo senso di angoscia e impotenza, ha preso consapevolezza di aver vissuto un sentimento fittizio creando in immagine di lexa non vera.. non si arrende vuole farsi ancora del male e così sarà finché non smette di vederla secondo me..mi preoccupa il suo pensiero di essere pazza visto il trascorso di suo padre.. sono curiosa di leggere un eventuale reazione di lexa anche se credo sia impossibile.. complimenti come sempre per le sensazioni che lasciano i tuoi capitoli.. non se provare più pena per Clarke o lexa.. a presto |
Non aveva senso continuare a nascondersi dietro lo scheletro di qualcun altro. Sono tornata. Meno forte di prima. |
La tua storia è sempre intricatissima. Clarke sembrava essersi riassestata, ma l'hai distrutta di nuovo. Del resto chi non si sarebbe distrutto davanti a quella scena terrificante? Ora si è imposta di riviverla, e poi di trovare il coraggio di affrontare Lexa. |
Mi hai tolto e ridato speranza in questo capitolo…la speranza che Lexa ci tenga davvero a Clarke e l'abbia allontanata solo per proteggerla da sé stessa e dal suo mondo…me l'hai fatta togliere da Lexa con le sue parole a Clarke sulla porta di casa..me l'hai fatta ridare da Clarke, sul finale, con la sua analisi di quei..dettagli che fanno la differenza… |
credo a questo punto che lexa sia davvero quella che ha sempre mostrato, niente di più siamo noi come clarke che cercava un lato migliore, perchè nasce dal essere uomo la concezione di avere un lato buono puro di luce, e ci sforziamo di cercare e inventarlo quando non c'è, così in questo caso (parere mio) ora credo davvero clarke abbia toccato il fondo, realizzando la sua solitudine, il suo dolore per aver amato a suo modo un essere come lexa.. grazie come sempre per i capitoli bellissimi che ci regali.. ora davvero credo che a clarke non rimanga più nulla a polaris.. sono curiosa di sapere come andrai avanti.. a presto |
Ciao! Leggere questo capitolo è stato doloroso... non posso credere che per Lexa Clarke sia stata un capriccio, un gioco... e non posso credere che quello che hanno vissuto fosse solo sesso... io negli occhi di Lexa ho visto amore mentre leggevo... e ho visto un disperato bisogno di essere salvata da se stessa... In questa storia come in The 100 non riesce a piacermi nessuno, odio tutti i personaggi tranne Lexa e Clarke che sono succubi di un mondo violento e insensato. Attendo con ansia di leggere il seguito. |
Le funzioni vitali di Clarke sono sparite, sostituite dal dolore. E’ completamente diverso dal fare male, dal dolere. E’ totalizzante, è trovarsi davanti a qualcosa di immensamente tragico, immutabile, inaccettabile. Per un’assurda contraddizione in termini, se in quel momento si venisse feriti, il sangue farebbe fatica ad uscire, come se il sistema circolatorio intendesse scioperare per autodifesa e insieme ad esso anche i nocicettori. Una paralisi del dolore fisico che lascia spazio a quello che si espande fino a dove non ci è concesso vedere. Nel tentativo di arrestare l’invasione che rischia di portare all’annientamento, Clarke si aggrappa ad una intuizione, che rende Lexa “vittima” della ragnatela di Anya e Bleahmy. Ma è un tessuto nel quale ordito e trama non si intrecciano, si passano unicamente accanto. Così sopraggiunge l’affondare, quello della lama di Lexa, quello dell’andare a fondo di Clarke. La ferita si allarga a vista d’occhio. In Clarke affiora la consapevolezza di essere stata un adesivo, su un quadro già dipinto e firmato. Un adesivo che se staccato rovina la pittura, lascia un segno sulla tela. Insieme alla convinzione che Clarke non si sia sbagliata del tutto riguardo a Lexa, in questo modo, in questo momento, riesco ad avere una visione che, negli eventi in cui sono coinvolte singolarmente le due donne, ci sia comunque la presenza nei pensieri dell’altra. Tra le varie emozioni e sensazioni in continuo contrasto, mi è chiaro che non sono capace di odiare Lexa. E’ se stessa, lo è stata fin dall’inizio, in tutte le sfumature, in tutti gli inferni, in tutto ciò che non ha detto e non ha mostrato finora. Non so se quello con Clarke sia un gioco al massacro consapevole che Lexa non è riuscita ad impedire perché “bisognosa” dell’altra donna. Percepisco qualcosa, ma non voglio definirlo, perché come ho ripetuto spesso, non ci sono limiti e confini delineati, in questo scenario, nei suoi attori, in queste due donne. |
Se l'intenzione era quella di spiazzare il lettore, personalmente ci sei riuscita…dall'inizio alla fine, con ogni situazione raccontata da questo capitolo. E come se non bastasse l'impatto della narrazione, i primi due brani amplificano le emozioni dei passaggi che accompagnano..mi hanno trasmesso tristezza, malinconia…Mad World in particolare ha reso perfettamente tutta la disperazione di Lexa e contemporaneamente la sensazione di Clarke di essere sull'orlo di un dirupo… |
Il masochismo del disperato. |
Quanta amarezza , quanto dispiacere nel leggere queste righe, per tutta la durata della lettura del capitolo ho avuto una stretta fortissima allo stomaco , dovessi riassumere il tutto, la parola giusta sarebbe devastazione. È come se tutto il castello di carte che fino ad ora era stato costruito con molta difficoltà fosse caduto e poi incendiato lasciando solo della cenere. Siamo ad un punto, che stavo aspettando da un momento all' altro, ma non con questa intensità, spero che Clarke tagli questo cordone che se ne vada il più lontano possibile da quella nuvola tossica che è l' alveare, che prenda in mano la sua vita; comincio a capire un pò più le parole di Octavia finalmente, ci sono stati gesti in questo capitolo che mi hanno davvero toccato nel profondo , forse a mio avviso è il capitolo più intenso che hai scritto! Che dire ti faccio i complimenti anche perché sei la prima persona che è riuscita a farmi provare odio verso il personaggio di Lexa e non tanto per il modo di vivere in cui la portata il mondo dove lavora, ma per questa avidità tossica che ha nel continuare a cercare, usare , rubare pezzi ed infine distruggere coloro che malauguratamente entrano nella sua orbita... La mia non vuol essere una recensione negativa anzi!mi capita poco spesso di essere risucchiata così nelle emozioni leggendo ! Alla prossima |