Ciao Light!
Amo l’introspezione di questo capitolo. A cosa apparteniamo, da dove veniamo? Stark sembra volersi interrogare seriamente su questo punto cruciale, e il parallelismo tra casa “abitazione” e casa “luogo dove ci sono gli affetti” è, a mio avviso, una delle colonne portanti del discorso. Abbandonarsi ai ricordi indotti può provocare dipendenza e ha la spiacevole controindicazione di non cambiare realmente né il passato né il futuro. Consente però di non dimenticare, con tutti i pro e i contro del caso. Ricordare qualcuno significa tenerlo nel proprio cuore, ma lasciare che, nel tempo, la sua immagine sbiadisca, scompaia, si perda. Un processo naturale che gli occhiali/maschera di Tony impediscono, rischiando di annullare la distanza. Distanza anzitutto temporale. Certo, Howard e consorte muoiono quando Tony è un ragazzo, ma il modo traumatico in cui questo avviene fa sì che non ci sia nessun addio. Il che rende tutto perennemente sospeso e ancora più ingiusto. Gli occhiali da 611 milioni di dollari regalano proprio questo, l’illusione di un addio. Bella la scena di Howard nello studio, chino su chissà che trappola, e anche il modo breve ma efficace con cui ti riallacci alla serie 3 con Wakanda. Anche le riflessioni su Rogers mi sono piaciute, perché Tony si rende conto che è un ipocrita bagnato di ideali ma che ha anche colto nel segno, in virtù di quel principio secondo cui non esiste bianco o nero, ma sfum… oddio no, ‘sta citazione no che mi viene l’orticaria. Anche perché qui, cara mia, abbiamo le sfaccettature vere del carattere di un personaggio ben studiato, digerito. Un protagonista che non nega bassezze e idiosincrasie, ma anche capace di infiniti gesti di generosità e altruismo e coraggio, ecco che intendo. Perché ci vuole coraggio a combattere dèi e mostri e alieni con una corazza come i cavalieri antichi. Ok, vola ma fa lo stesso.
Il viaggio di Tony nei luoghi della sua vita (mentale e fisico) è l’altro leitmotiv del capitolo che ho molto apprezzato. Percorso personale fatto in solitaria, come un eroe antico, che permette di fare chiarezza dopo la Siberia e il momento cruciale. A proposito di solitudine, la presenza/assenza di Visone e compagnia cantante è stato un altro elemento che arricchisce questa bella fic. In te, Tony vive il dramma umano in tutta la sua pienezza. Brava, come sempre! (eeee sono stata PUNTUALISSIMA!)
Un caro saluto e a presto!
Shilyss
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