Recensioni per
Siberia
di _Lightning_

Questa storia ha ottenuto 67 recensioni.
Positive : 67
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/06/18, ore 20:15

Ciao Light!
Amo l’introspezione di questo capitolo. A cosa apparteniamo, da dove veniamo? Stark sembra volersi interrogare seriamente su questo punto cruciale, e il parallelismo tra casa “abitazione” e casa “luogo dove ci sono gli affetti” è, a mio avviso, una delle colonne portanti del discorso. Abbandonarsi ai ricordi indotti può provocare dipendenza e ha la spiacevole controindicazione di non cambiare realmente né il passato né il futuro. Consente però di non dimenticare, con tutti i pro e i contro del caso. Ricordare qualcuno significa tenerlo nel proprio cuore, ma lasciare che, nel tempo, la sua immagine sbiadisca, scompaia, si perda. Un processo naturale che gli occhiali/maschera di Tony impediscono, rischiando di annullare la distanza. Distanza anzitutto temporale. Certo, Howard e consorte muoiono quando Tony è un ragazzo, ma il modo traumatico in cui questo avviene fa sì che non ci sia nessun addio. Il che rende tutto perennemente sospeso e ancora più ingiusto. Gli occhiali da 611 milioni di dollari regalano proprio questo, l’illusione di un addio. Bella la scena di Howard nello studio, chino su chissà che trappola, e anche il modo breve ma efficace con cui ti riallacci alla serie 3 con Wakanda. Anche le riflessioni su Rogers mi sono piaciute, perché Tony si rende conto che è un ipocrita bagnato di ideali ma che ha anche colto nel segno, in virtù di quel principio secondo cui non esiste bianco o nero, ma sfum… oddio no, ‘sta citazione no che mi viene l’orticaria. Anche perché qui, cara mia, abbiamo le sfaccettature vere del carattere di un personaggio ben studiato, digerito. Un protagonista che non nega bassezze e idiosincrasie, ma anche capace di infiniti gesti di generosità e altruismo e coraggio, ecco che intendo. Perché ci vuole coraggio a combattere dèi e mostri e alieni con una corazza come i cavalieri antichi. Ok, vola ma fa lo stesso.
Il viaggio di Tony nei luoghi della sua vita (mentale e fisico) è l’altro leitmotiv del capitolo che ho molto apprezzato. Percorso personale fatto in solitaria, come un eroe antico, che permette di fare chiarezza dopo la Siberia e il momento cruciale. A proposito di solitudine, la presenza/assenza di Visone e compagnia cantante è stato un altro elemento che arricchisce questa bella fic. In te, Tony vive il dramma umano in tutta la sua pienezza. Brava, come sempre! (eeee sono stata PUNTUALISSIMA!)
Un caro saluto e a presto!
Shilyss

Recensore Master
16/06/18, ore 13:01
Cap. 3:

Arrivo anche qui, finalmente :D

Mi sta piacendo molto la gestione di tutte queste tematiche e in particolare continuo ad apprezzare la divisione del tempo nei vari capitoli, che si accosta in modo perfetto alle diverse sensazioni di Tony. Perciò brava assai, ghi <3
Questo capitolo è stato comunque più doloroso da mandare giù, e immagino che gli altri affronteranno tutta la situazione in modo ancora più intenso...La trovo un'ottima scelta, oltre che molto realistica, molte volte è proprio la distanza a creare o annientare demoni e sono curiosa di come affronterai il tutto u.u
Poi devo essere sincera, non vedevo l'ora di leggere qualcosa scritto da te a proposito di tutta questa faccenda, soprattutto riguardo all'"argomento-Rogers" da cui io ho preso volutamente le distanze. Mi ha fatto molto effetto il punto in cui Tony guarda "la ferita" sul petto dell'armatura e ha perfettamente ragione quando realizza che sì, per un attimo Steve aveva davvero puntato alla testa.
Io non volevo crederci e rimango ancora adesso spiazzata davanti a quella scena, direi anzi che gli ultimi dieci minuti del film mi hanno fatto cadere Rogers più in basso di quel che avrei mai immaginato. Ma sono cose che già sai molto bene :')

Vedere Tony spezzato è sempre un dolore immenso, a cui la Marvel ormai ci ha abituato, ahimè, ma adoro il fatto che ti dia lo spunto per scrivere queste riflessioni bellissime e tornare a puntare l'attenzione su ciò che logora Tony da sempre: il rapporto con suo padre e l'Afghanistan.
Qui hai citato entrambe le cose, ma ammetto che sono stati i riferimenti ad Howard a farmi crollare; quando Tony alla fine del film dice "Non meriti quello scudo" mi si è stretto il cuore, perchè ha reso perfettamente il suo astio nei confronti di Steve per ragioni che vanno oltre al suo generale disaccordo nei suoi confronti. Sono parole che scavano nel passato, nella sua infanzia e nel suo rapporto con Howard...e ti confesso che la riflessione su quanto probabilmente l'uomo avesse provato più stima per quel soldato che per suo figlio mi ha messo addosso una tristezza infinita. Soooob.
La conclusione, poi, è magnifica e sappi che vedere Tony distruggere cose è uno dei miei hobby preferiti *pensa a una certa caraffa schiantata contro la cucina*, poi se "la cosa" è lo scudo di Rogerino-il-soldato-cretino ancora meglio :'D

Insomma, capitolo perfetto che probabilmente mi obbligherà a mettere la storia nelle preferite, zan zan.
Complimentissimi e un bacione gigante, spero a presto :D

_Atlas_

Recensore Master
14/06/18, ore 19:00
Cap. 3:

Questo capitolo è potente, commovente, bellissimo. L'ho letto tutto d'un fiato e mi ha commosso, lo devo ammettere.
Come si vive con la consapevolezza di aver mirato scientemente alla testa?L'intenzione di compiere qualcosa è l'azione stessa, in un certo senso. Un fardello pesante, terribile. Questo profondo realismo e l'autoanalisi di un uomo che non è un dio né un superuomo, ma solo un individuo che usa la mente per creare macchine meravigliose, è splendido come il punto più vivo del racconto, che giunge alla fine. Sì, ho detto racconto perché qui travalichiamo la fanfiction: questo è un missing moments perfetto. Howard Stark stimava Rogers più di quanto abbia mai stimato quel figlio scapestrato da cui si stava allontanando. La frattura magari si sarebbe risanata, più avanti, in età adulta, ma così non è successo per colpa di Burnes. Splendido davvero, questo spaccato. Complimenti

Recensore Master
14/06/18, ore 18:51
Cap. 2:

Eccomi, eccomi a recensire un momento che ricordo assai bene e che tu hai saputo reinterpretare in una chiave cervellotica e pulsante a la Tony. L'umana fragilità del personaggio emerge dalle lenti che il nostro eroe indossa inutilmente, anche se non ce ne sarebbe alcun bisogno. Proteggono dal mondo e proteggono il mondo da lui.
E poi Peter: Infinity War e Homecoming hanno ridisegnato un rapporto filiale estremamente complesso e delicato. I due geniali Vendicatori appartengono a due generazioni differenti e si dovrebbero, teoricamente, passare il testimone generazionale. Ma siccome Thanos è infame dentro, Peter svanisce lasciando Tony disperato, svuotato, annichilito. Ecco a cosa mi ha fatto pensare questo capitolo conciso e ben tagliato, in cui i gesti del protagonista valgono davvero più di mille parole. Come al solito, bravissima. Tony ti appartiene.
Shilyss

Recensore Master
06/06/18, ore 16:23
Cap. 2:

Ehila :D
Mi trovo qui a tempo record, ho assolutamente bisogno di distrarmi in vista dell'esame di domani, che per inciso è sempre quello dell'altra volta, l'ultimo della triennale e a quanto pare troppo affezionato a me per stamparsi sul dannato libretto universitario.
Quindi per fortuna che hai aggiornato, mi hai risollevato il morale di diecimila punti :D

Parto subito dicendoti che è un capitolo perfetto sotto ogni aspetto; anche a me aveva stupito parecchio vedere Tony così arzillo all'inizio di Spiderman, ma è ovvio che fosse un atteggiamento di facciata, soprattutto se consideriamo che al suo fianco aveva un ragazzino ancora esaltato per aver combattuto con(tro) gli Avengers. 
Mi è piaciuto molto come hai gestito i pensieri di Tony in questo frangente e il suo tentativo di scacciare via i pensieri inquieti, concentrandosi su Peter, è stato quasi commovente. Chissà, forse era proprio Tony ad aver bisogno di quel "quasi-abbraccio", camuffandolo come al solito con una buona dose di sarcasmo.
La frase finale mi ha distrutta, sallo, anche se la reputo di una bellezza straordinaria. Dolorosa, dopo Infinity War, ma straordinaria <3
Tra l'altro l'idea che Tony possa essere DI NUOVO emotivamente distrutto in Avengers 4 mi distrugge, non voglio assolutamente pensarci D:

Complimentissimi (?), devo dire che che sentivo la mancanza di queste tue raccolte super-angst, quindi grazie per aver deciso di sfornarne un'altra :3

Ne approfitto anche per dirti che sono felice di sapere che anche la tua "canzone di Tony" è degli Imagine Dragons, non vedo l'ora di scoprire quale sarà :D E già che ci sono ti allego due link di due video belliffimi scovati su youtube, con appunto la colonna sonora degli Imagine: il primo con Bleeding out, https://www.youtube.com/watch?v=7dkLW2o0k-Y  e il secondo con Ready, Aim, Fire! https://www.youtube.com/watch?v=vAKINOhopCg  :D

Mi eclisso, ma credo che tornerò tra poco a lasciarti qualche altro commento su altri fronti, sii felice! :P

_Atlas_

P.S. Continuo a dimenticarmi le cose:quel "non ne è valsa la pena" all'inizio mi è piaciuto un sacco! Ti dirò che all'inizio non ero sicura di averlo interpretato bene, però quando hai messo il link relativo al fumetto ho capito meglio. Bella trovata ;)

(In ultimo, credo ci sia stato un problema con l'html, perchè le note d'autore a fine capitolo risultano doppie D: )

Recensore Master
04/06/18, ore 12:35
Cap. 1:

Ma buongiorno!
Ma buon lunedì! Ma che sorpresa! Mi intriga molto questo tuo progetto e lo seguirò con grandissimo piacere. Il Tony post Civil War ha qualcosa di spezzato che non sono riuscita ancora a definire e non vedo l'ora che tu mi mostri la tua versione. Mi piace moltissimo il discorso che fai sul gelo dell'armatura finale. Ti cito: "Si raggomitola sul cemento, tremando in mezzo alla neve col petto spaccato a metà, rovente ma incapace di scaldarlo.
Fa freddo, in quell'armatura distrutta, ma il vero gelo è dentro di lui."
Bello e ben scritto, ma soprattutto profondo, segno di quella spaccatura che spezza le vene, che lascia in una solitudine fetale. Perché quel raggomitolarsi a me ricorda tanto, tanto la posizione prenatale con tutto quello che a livello inconscio può significare, un ritorno "in utero" per citare i Nirvana. Ma potrebbe anche significare rinascita, suppongo. Seguo, ovviamente

Recensore Master
03/06/18, ore 23:29
Cap. 1:

E' la quinta volta che inizio a scrivere questa recensione e sappi che sei responsabile del blackout momentaneo che ha colpito il mio cervello questo pomeriggio, non appena mi sono accorta che è una raccolta di DIECI capitoli *sviene*, post-Siberia *sviene di nuovo* e che, nel primo capitolo, mi citi gli OMAM! *muore*

Da dove posso iniziare, se non facendoti millemila complimenti per questa meravigliosa idea?
Intanto penso tu abbia fatto bene a dividere la raccolta in questo modo, ci dà l'opportunità di seguire passo passo il percorso di Tony, oltre al fatto che mi sono esaltata in maniera quasi vergognosa nel sapere che aggiornerai ogni settimana *muore di nuovo*
Mi piace molto anche il titolo che hai scelto, dà un impatto forte ed esplicativo su quelli che saranno i temi della raccolta e sono già in fibrillazione per la dose massiccia di angst che ci proporrai. Me felice *-*

Questa drabble è un inizio perfetto tra l'altro e in poche frasi ci hai immersi nella scena in modo completo, sembra quasi di percepirlo quel gelo e ammetto che la canzone ha creato la giusta atmosfera. Mi è piaciuto in particolare il punto in cui descrivi il petto di Tony come "spaccato", perchè sì, di fatto è spaccato visto che QUALCUNO stava quasi per farlo fuori, ahem, ma è spaccato anche e soprattutto metaforicamente e adesso arriveranno tutte le conseguenze.
Sono curiosa di conoscere il tuo punto di vista sul post Civil War, o meglio, di vedere la tua gestione di Tony in questo frangente visto che si respira angst comunque la si metta e che, soprattutto, tu sei la number one a descrivere questi scenari (oh, giuro che è un complimento ahah) :D

Bravissima davvero, ho già messo la storia nelle ricordate ma qualcosa mi dice che dovrò passarla presto tra le preferite :3

Chiudo, che stasera ti ho scritto anche troppo :')
Un bacione gigante e spero a presto!

Atlas

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