Ave madame, eccoci in media res, la madre smarrita che trova conforto in André, poi orfani sventurati e Alain??
❤a tra poco

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È bello vederli in azione, sempre in sintonia e affiatati anche quando si muovono nell’insolito. Genialel’inserimento di Alain giovinetto, in un contesto lontano da quello solito. Aspetto novità!

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Cara Pamina,
Bello!!! E, naturalmente, tremendo! Del resto è sufficiente dire, o scrivere, Zola per rendere subito ben
chiara la natura dell' itinerario sociologico/sentimentale che ci si para innanzi. La verità, tutta la verità,
nient' altro che la verità... e quella del cuore umano spesso è molto oscura. A quanto pare a te questo
genere di viaggi piace particolarmente. Scelta che non può che rendermi felice, essendo essa una im-
mensa passione anche mia. Scandagliare allo stesso tempo i reconditi recessi dell' animo umano e gli
ambienti da esso vissuti. "Prendere il polso all' umanità", per lo meno in un ben determinato periodo
storico. Un po' come sanno ormai fare quei due terribili e arzilli vecchietti, che sanno così tanto di co-
loro che li circondano. Gente che invece manco si accorge di loro! Persone antipatiche come la contes-
sa, presto duchessa, di Polignac! Tutta gente occupata a farsi i fatti propri, a tramare, ad intrallazzare.
Oppure intenta a vivere male e a far soffrire gli innocenti... Anche la trama più profonda di Lady Oscar
in fondo non è altro che questo: un cercare di capire, un andare al cuore delle cose.
Un affettuoso saluto

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Oscar e gli altri sono una vera benedizione per quei tre poveri bambini e per tutta la gente di quel caseggiato; l'atteggiamento di Lalie è spiazzante.

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Un quadro terribile quello che hai dipinto, eppure credo che Zola facesse fare al padre una parte ben peggiore, usando la bambina come "sostituto" materno a tutti gli effetti, anche i più depravati. Oscar sempre generosa e al servizio dei deboli, ha preparato un buon piano per neutralizzare il genitore e dare cibo e una parvenza di normalità ai bambini, anche se la "Sindrome di Stoccolma" di Lalie è quasi disarmante. Bel capitolo di transizione, aspetto trepidante gli sviluppi, a presto 💓 bravissima 😍

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Il mistero è sempre più intetessante. Non è una donna, ma una bambina piccola ma che nella vita ha visto cose quanto certi adulti. La rabbia di Oscar e del giovane Alain è più che giustificata soprattutto per colui che è capitato essere un padre. Molto tenera la scena dove Mme Forestier scambia André con suo figlio Paul. Sicuramente ci sarà qualche collegamento di cui verremo a conoscenza più in avanti adesso che siamo entrati nel vivo del racconto e le cose diventano più intriganti.

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Mi chiedo se ci sia un filo conduttore che unisce i diversi spunti a cui sono chiamati Oscar e André, o se si tratta solo di tenerli occupati. Credo che comunque avranno ancora da fare...
Interessante la scelta che credo sia dello zio, anche se non mi è chiaro come lui sia così informato. Comunque, bello vederli in azione!

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Cara Pamina,
E' lui?! Il nostro Alain dei giorni che verranno? Occhi scuri, modi schietti, molta voglia di vendicare
ingiustizie troppo grandi... La sua mamma è ancora una donna in gamba e piena di buona volontà.
Speriamo che i Nostri riescano a dare una regolata a quell' individuo senza coscienza. La "nuova"
mamma di Andrè, alias Paul, invece, mi ricorda tanto il personaggio materno apparso in "Soldato
blu", notevole racconto di Sabrina Sala.
Un affettuoso saluto

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Che bel capitolo, Oscar e André che vanno a mettere a posto le ingiustizie, o anche solo a consolare una madre troppo affranta per accettare la morte del figlio. E appare anche Alain, non ancora soldato ma già agguerrito e ottimo alleato per raddrizzare l'ingiustizia che coinvolge la piccola Lalie e i suoi fratellini. Vediamo ora cosa combinera' questo padre snaturato. Molto brava come sempre a presto 💓

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Ciao cara!
Un altro capitolo bellissimo. Oscar è semre più presa dal mistero, ma è anche divertita da questa madame che scambia Andrè per il povero figlio. 
E poi, una famiglia da aiutare, dei bambini in difficoltà. è nello spirito della nostra Oscar, aiutare gli indifesi. Interverrà.....
Certo, ancora non mi è chiaro come farà questo mistero, orchestrato dell'anziano generale in congedo, a portare Oscar tra le braccia di Andrè. Perchè ci andrà, in qualche modo. Fa parte del progetto dell'anziano generale, si capisce fin dal prologo.
A presto, e ti rinnovo i miei complimenti!

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Cara Pamina, che tenero capitolo. Mi sembra di vederla, questa povera mamma che scambia André per il figlio perduto, lui sa benissimo cosa vuol dire perdere un familiare 😢 Addirittura le promette che passerà a trovarla 😊Dolce André dal cuore d'oro... Oscar non può comprendere, capire. Suo padre l'ha cresciuta come un essere privo di emozioni... Meno male che ci sono André e Nanny a rendere il cuore della nostra Oscar più umano possibile 😘

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Finalmente Oscar può scrollarsi di dosso un po’ della sua apatica inquietudine.
In questo capitolo non ha il tempo di annoiarsi. Passa dallo stupore, al divertimento, dalla confusione all’imbarazzo. Poi di nuovo una sorpresa, anche se meno divertente, e forse, un senso di ingiustizia e di impotenza.
Io sono lenta a capire, e non ho proprio ancora nemmeno intravisto come quegli strani messaggi possano portare quei due l’uno nelle braccia dell’altra…..spero!
(Recensione modificata il 08/11/2018 - 01:21 pm)

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La donnina allucinata doveva essere da vedere! Però almeno André le ha regalato qualche ora di gioia. E adesso di nuovo tra luoghi e situazioni tutt'altro che dignitose..

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Perdona il ritardo,.ma ero rimasta indietro... e ora che ho recuperato, posso dire che se il mistero s'infittisce, ci vedo lo zampino del prozio, per.lo meno stando ai suoi propositi nel prologo! In ogni caso, la sempre.più annoiata e spenta Oscar ha ritrovato l'antico guizzo! Lettura sempre piacevole e intrigante, sei una garanzia... ti seguo!

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Mi piacciono, in quel salottino, a bere armagnac, per cancellare la giornata, storta per entrambi. Li dipingi molto complici, bisognosi dello stesso casalingo conforto...sembrano una coppia consolidata, non due vecchi amici. In questo clima la nuova bottiglia spezza un po' l'incanto di uno scorcio di serata senza tempo ma ne abbozza un altro, desiderosi come sono entrambi di comprendere il mistero che i messaggi recano. Sempre brava, tanto tanto. Scusa il ritardo.

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