Recensioni per
Ha i capelli d’oro degli Æsir
di shilyss

Questa storia ha ottenuto 172 recensioni.
Positive : 171
Neutre o critiche: 1 (guarda)


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 3 4 [Prossimo]
Recensore Master
14/11/23, ore 23:07

Ciao, cara, eccomi qui a riprendere la lettura di questa tua minilong <3 
Il secondo capitolo l'ho già letto ieri sera, ora devo passare al terzo.
Volevo solo aggiungere due paroline su questo capitolo, ma proveranno a essere composte e tranquille.
Dante. Paolo e Francesca. Sigyn e i libri.
Cioè.
Cioè.
Wow.
Meraviglioso, assolutamente meraviglioso.
Fai conto che ti abbia messo mille cuoricini per dirti quanto mi abbia fatto piacere trovare questi dettagli <3
Come sempre aggiungi un sacco di chicche sulla mitologia norrena che io ignoro e che imparo con piacere. Ignoravo anche che Dante avesse una scrittura appuntita, è dettaglio così sottile e meraviglioso che spiega la cura che metti in ogni singola parola di questa fic.
E poi la tensione tra Loki e Sigyn è sempre uno spettacolo, così come le descrizioni delle loro dinamiche.
Vabbè, continuo con la lettura dell'ultimo capitolo. Ah, il dettaglio dello specchio che era di Frigga è bellissimo.
A presto!

Recensore Veterano
24/04/21, ore 09:08

Ciao Claudia!
Scusami infinitamente per il tempo trascorso prima che passassi di qua. Continuo a pensare che la tua FF sia stupenda per quanto riguarda innanzitutto registro, vocaboli, stile delle frasi. Mi sento veramente trasportata nell'800 e dinanzi a un dio millenario noto per la sua eloquenza. Giusto ti segnalo un piccolo refuso all'inizio nel caso volessi correggerlo (dov’era s’era trasferita) e in generale penso che tu utilizzi qualche virgola di troppo con il rischio di spezzare le frasi. Per il resto grammaticalmente non ho incontrato altri problemi.
Nonostante lo stile volutamente "antiquato" la lettura scorre veloce ed è molto piacevole. Bellissima la scena della biblioteca e anche quella dell'addio a Sigyn. I due personaggi sono resi benissimo e ci immedesimiamo facilmente nell'evoluzione della prigionia di Sigyn, che per quanto bloccata fisicamente si sente invece finalmente libera intellettualmente. Pensare che in alcune culture europee (tipo in Russia) all'epoca le donne non potevano neanche frequentare l'università.
Bene, non vedo l'ora di passare per l'ultimo avvincente capitolo.
Un abbraccio
Beatrix

Recensore Master
02/01/21, ore 22:13

Ciao cara, ritorno a questo secondo capitolo dopo un tempo infinito e credo di poter capirne di più dopo aver visto anche il secondo film di Thor e 4 stagioni di Vikings che mi hanno un po' introdotto alla mitologia norrena.
Riesco infatti ad apprezzare molti dei tuoi riferimenti e soprattutto il modo sapiente in cui hai adattato la storia di Loki alle vicende della fiaba de la Bella e la Bestia.
Complimenti, soprattutto per l'eleganza del tuo stile e la scorrevolezza della narrazione.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Veterano
31/10/20, ore 18:16

Ah mi hai decisamente fatto battere cuore in questa seconda parte, non solo per i momenti intensissimi (e mannaggia al rating giallo!!!) ma anche per la tristezza. Ma quanto è romantico e triste insieme che loki e sigyn alla fine siano divisi per sempre e irrimediabilmente dal tempo? Il fatto di rendere lei in una comune mortale ti ha dato l'occasione di affrontare questa tematica non da poco, e che belle le riflessioni che fai, cioè che fai fare ai protagonisti...hai capito.
La mia sensazione generale è che tu abbia spolverato questa favola (che ci hanno rifilato in tutte le salse dai) solo per farmela riaprezzare, cambiandola quel giusto per farla tua, per renderla ancora più profonda e leggibile con la maturità che abbiamo ora da adulti, e per questo non posso che farti i complimenti e ancora complimenti. Sei riuscita a riconquistarmi dove hanno fallito i due film che ci hanno proposto negli ultimi anni (quello francese e il live action disney, che orrore entrambi, sono abbastanza esigente con chi tratta una della storie della mia infanzia).
Ho avuto questo sentore già da quando ti ho detto alla fine della prima parte del fatto che mi fosse piaciuto il fatto che per loki sembrasse un accordo stretto per scacciare la noia. Più ci penso e più credo che la tua versione sia quasi più plausibile dell'originale. Cioè nella storia che conosciamo da sempre sfugge un po' la logica che spinge la bestia ad accettare lo scambio prigionieri, e da bambina non è che stai lì a chiedertelo, invece tu non l'hai lasciato al caso, non hai semplicemente sorvolato. Come non hai lasciato al caso il fatto che loki in qualche modo avesse bisogno del suo tempo per riabituarsi alla presenza di qualcuno o al fatto che sigyn capisca che lui si senta un po' una bestia in gabbia, bestia o uccello con le ali tarpate, perché lui che potrebbe fare di tutto, con la sua intelligenza il suo potenziale, sembra invece lasciato lì a marcire dimenticato (ma non è così perché mi sembra di aver capito che c'è modo per lui di liberarsi). Però forse un po' mi manca una cosa, loki non è arrabbiato per questo?
E sigyn finalmente trova di nuovo se stessa, bella (perché lei per me non è giusto carina, è bella) appassionata, coraggiosa, forse anche di più di quanto la conosco io da 'solo un accordo' perché qui pensa di non aver più niente da perdere come dice lei. Devo dire che condivido un desiderio con lei, salire sull'orient express, la adoro per averlo pensato!
E non ci hai fatto penare troppo per assistere alla sua prima piccola gaffe (ma sempre con gli incantesimi che le annebbiano la testa va ad immischiarsi?! Però ci piace ingenua, è una bella contrapposizione con il carattere di loki) che poi si trasforma in un istante di vicinanza da occhi a cuoricino. E al suo scambio di opinioni con loki, adoro le loro sfide verbali! Ho esultato quando è riuscita fregarlo, lui che voleva fare il tipo "ah io sono immortale con una memoria di ferro, sei tu la nullità effimera" e lei lo sistema dicendogli che per lei è un destino terribile XD
E ora siamo al punto in cui ancora mi lamento per l'assenza di scene più esplicite...
Quanto è intenso questo bacio?!? Almeno hai rispolverato il potere del bacio del vero amore (per dirlo alla disney maniera) ma anche quello del quasi bacio è pazzesco! Immagina me che mi raddrizzo sul divano leggendo quella parte! Ommiodio!!! Per un attimo quasi ho avuto paura che mi alzassi la tensione per poi far sfumare tutto, ma poi la bacia per davvero *.*
E poi quando lui la vuole mandare via, ecco mi sarebbe piaciuto sapere meglio che cosa pensa in quel momento, sapere le riflessioni che lo hanno spinto a questa decisione, sento che non mi basta quell'interesse che sigyn ha acceso in lui perché i tuoi personaggi sono più complessi di così.
Devo spendere due parole a farti i complimenti per come hai dipinto nella mia mente la biblioteca magica e il paesaggio invernale. La seconda in particolare, come hai descritto l'arrivo dell'inverno mi ha portato alla mente quelle belle giornate quiete, quando tutto è bianco e silenzioso (preciso che sono altoatesina, vivo in una località sciistica, quindi di paesaggi innevati ne so fin troppo). Ho proprio visto lo stupendo castello incantato, immobile circondato dalle nevi, che bella immagine davvero.
In ultimo complimenti per la tua conoscenza di Alighieri. Ho trovato ben inseriti i tributi dedicati a lui, nonostante, confesso, io non sia estimatrice. Farò una figura da ignorantona ma a me non è mai piaciuto, me lo hanno fatto odiare al liceo cercando di farmelo apprezzare per forza, abbi pazienza. Se fossi più colta troverei sicuramente tante belle cose da dirti al riguardo, qualche apprezzamento più approfondito e poetico ma se ci provassi mi sgameresti subito, quindi lascio stare che è meglio.
Non vedo l'ora di leggere la terza, e mi sembra di aver capito, ultima parte! A presto ;)

Recensore Veterano
12/09/20, ore 20:37

Ciao cara, finalmente riesco a passare per recensire il secondo capitolo di questa mini long che mi aveva attirata e che si sta rivelando un vero e proprio capolavoro.
Avevo lasciato la povera Sigyn che proponeva al dio di scambiare se stessa col padre, scambio che Loki ha accettato, ma qui tu ti sei fermata e da qui riprendi, in maniera a dir poco magistrale per mostrarci cosa può significare davvero uno scambio di quella portata, cosa può significare davvero vivere imprigionata senza avere contatti con nessuno, cosa vuol dire davvero dover rinunciare a tutto e tutti, per quanto per un nobile intento. È disperazione e dolore ciò che apre questo capitolo, disperazione e dolore per non poter più vivere come si desiderava (e per Sigyn significa molto di più che per altre donne dell'epoca, visto quanto diversa lei è, quanto la sua mente sia aperta e ricerchi una libertà non concessa alle donne del suo tempo), per non poter più vedere le persone amate, anche solo per non poter più vedere realizzati sogni e piccole, grandi promesse fatte in precedenza. Un dolore di cui il dio degli inganni non si cura, il suo unico interesse era lavare l'onta subita, il resto sembra quasi scivolargli addosso senza alcun importanza.
Eppure il tempo, che in questo capitolo è uno degli elementi fondamentali, in qualche modo, pradossalmente corre in aiuto della giovane, perchè col passare dei giorni quel dolore sembra quasi indebolirsi, sembra quasi darle un minimo di tregua e portarla a fare qualcosa che probabilmente all'inizio non si sarebbe mai sognata di fare, ovvero esplorare il luogo in cui lei sarebbe stata prigioniera per sempre. Questo le permette di scoprire una torre colma di libri, pergamene, storie antichissime, leggende, un qualcosa che finalmente comporta una sorta di punto di incontro tra lei e il suo carceriere. E qui abbiamo uno scambio di battute tra i due, proprio col tempo come protagonista indiscusso, che mi ha molto colpita, sia per il significato profondo che proprio il tempo ha per entrambi, per quanto diverso, sia per il modo profondo e delicato con cui tu hai gestito il tutto.
Cos'è il tempo? Per gli esseri umani, che sono mortali, il tempo equivale a un nulla, un attimo, un qualcosa di effimero e sfuggente, che va vissuto prima che sia troppo tardi. Per un dio la questione è ben diversa, il concetto di tempo si dilata esponenziamente, il tempo è eternità, non si scorge una fine, ma solo un orizzonte lontano. Eppure, nonostante Loki faccia presente questa differenza, Sigyn vi vede qualcosa di più, inizia a scorgere qualcosa nel cuore del dio, qualcosa sepolto e nascosto a chiunque, il dolore dell'essere stato costretto a quella prigionia, e questo le da anche la forza di porre una richiesta, una supplica, una preghiera, che scuote in qualche modo il dio, che lo porta ad acconsentire. Un dio che, come ci dici tu, è sempre e comunque debole davanti alle preghiere degli uomini, e quella di Sigyn è una preghiera talmente forte, talmente vera, sincera, accorata che Loki non può che acconsentire. Per lui concedere a quella giovane donna di poter consultare alcune parti di quella libreria appare come un modo come un altro per passare il tempo in maniera diversa, ma la realtà è tutt'altra, e ce la mostri nel paragrafo successivo.
La caparbietà di Sigyn, la sua forza di volontà, la sua insistenza nel voler porre domande al dio, portano quest'ultimo a cedere, a consentire che la giovane abbia da lui delle risposte, a consentire che possa colloquiare con lui di ciò che legge e questo crea una sorta di legame tra i due. Loki si rende conto di quanto quella giovane, per quanto umana, abbia una mente brillante, sappia parlare e ragionare, sappia ascoltarlo; Sigyn continua a scorgere molto di più sotto la bestia che ha davanti, un uomo che è molto di più del semplice dio degli inganni, conosciuto per gli orrori compiuti.
Il Sommo Poeta, poi, ci conduce a un altro scambio di battute che io non so più come definire, se non ripetendomi per l'ennesima volta, ovvero perfetto, unico, assolutamente magistrale. Davanti a un Loki che legge Dante (e già questa immagine è tutto un programma) Sigyn pone una domanda chiave: "Perché un dio degli Æsir colleziona i testi degli uomini? Perché li legge e li custodisce e li ama?"
E qui Loki non può negare più ciò che davvero pensa degli esseri umani e del tempo a loro concesso: "Ogni gesto, atto, parola, è unico e irripetibile perché, per voi, il tempo ha un senso; nessun giorno è uguale all’altro e il vostro aspetto muta assieme al cuore."
Ho voluto riprotare le tue parole perché io non sarei mai riuscita a rendere domanda e risposta in maniera così unica e toccante. E proprio in questo scambio di battute avviene anche qualcosa di più, quel bacio che forse sarebbe potuto giungere prima se solo i due si fossero accorti di quanto si stessero avvicinando i loro cuori, ma che invece si lega alla famigerata terzina di Dante e quella dolce e amara ammissioen da parte di Loki.
Dovrei citare tante altre parti di questo capitolo perché ti ripeto, hai uno stile unico e terribilmente magnifico, ma mi limito solo a un'altra frase prima di arrivare al termine di questo papiro: "Si comportava come un principe sconfitto, ma non piegato. Sopportava il suo destino con furiosa eleganza, senza rinnegare né rimpiangere una sola delle azioni compiute."
Oro puro, la tua scrittura è oro puro, sappilo! <3
Tornando al capitolo, la frase in questione è recuperata dalla parte in cui giustamente Sigyn si chiede di chi o cosa si sia innamorata, ammesso e non concesso che si sia davvero innamorata. Si è innamorata davvero del dio degli inganni, con tutto ciò che questo comporta, o solo di quella persona che le appare tutte le volte che discutono, che parlano, che le insegna, che le spiega? Non sono dubbi fuori dal comune, anzi, sono più che legittimi, soprattutto perchè lei non ha possibilità di vedere nessun altro, e questo sentimento potrebbe essere anche solo legato alla sua prigionia e al fatto che il suo cuore e la sua mente si stiano abituando a lui. Eppure non ci dai nemmeno il tempo di riflettere per davvero che il suddetto dio compare, ordinando a Sigyn di andare via, di tornare libera, di vivere, lei che può. Ammetto che quella parte è stata straziante, in tutto e per tutto dolorosa: lui la allontana perché lei si è avvicinata troppo, perché tutto ciò è troppo per lui, lei non vuole abbandonarlo, perché capisce davvero in quel momento che il suo amore è vero, è per Loki, è per il dio dell'inganno e non per la persona che ha parlato con lei e le ha permesso di passare delle ore serene con lui. Anche qui ci sarebbero tante parti da citare, tante frasi splendide che tu componi in maniera impeccabile ma mi trattengo, notando come di nuovo il tempo torni a farla da padrone. Loki consiglia a Sigyn di vivere il poco tempo che ha come essere umana, lei gli dice sostanziamente che con lui ha avuto molto più di quello che potrebbe avere a Londra o in qualsiasi altro luogo, e che l'unica cosa che desidera è poter tornare da lui, poter rimanere da lui.
"Tu tieni a me. Ho visto la bellezza della bestia: il resto del mondo non m’interessa"
Avevo detto che non avrei citato più nulla, ma questa è stata la mazzata finale al mio povero cuore.

Io mi inchino davanti alla tua bravura, tu non solo prendi le fiabe come punto di partenza, tu le interpreti, le plasmi, dai loro nuova linfa vitale e le unisci a questa coppia che ormai fa parte di te, che è tua e che muovi e interpreti in maniera a dir poco perfetta e assoluta.
Non ho altro da dire (grazie al cavolo, hai scritto un papiro! -.-'), solo tantissimi complimenti! <3
Lina Lee
 

Recensore Master
19/07/20, ore 10:22

Ciao, cara!
Arrivo un po’ in punta di piedi su questo secondo capitolo, perché ormai so quanto tu tenga a questa storia (e quanto fattori esterni ti abbiano portato ad essere ancora più protettiva nei suoi confronti).
Devo dire che, se il primo capitolo mi aveva completamente stupita e conquistata, entrando così nel vivo della vicenda io semplicemente mi sdraio per terra e sventolo bandiera bianca.
Questa storia è assolutamente stupenda: ormai ho letto un bel po’ di cose tue, ma questa si sta conquistando un posto speciale nel mio cuore, sappilo. E mi chiedo, davvero mi chiedo come qualcuno possa aver anche solo lontanamente pensato di prendere spunto da qui, senza rendersi conto che (oltre a diventare un essere umano infimo) il confronto sarebbe stato così impietoso da rendere proprio controproducente qualsiasi tentativo di farsi grande con le tue idee. Il tuo stile, ormai, per me è una garanzia: scriverai anche di Loki Lingua d’Argento, capace di ammaliare e irretire con la sua voce, ma qui quella con le dita d’argento sei tu, senza ombra di dubbio. Il tuo stile è un sussurro, un sussurro musicale che ti entra nella testa e ti culla, impigliandoti in una rete da cui è impossibile fuggire fino a quando non si arriva in fondo alla lettura, un sussurro che è capace di costruire immagini meravigliose e vividissime, di dipingere dettagli precisi, di dare un respiro costante, dolcissimo a tutto il testo.
Che meraviglia, davvero che meraviglia.
Mi piace poi da impazzire la dignità che hai saputo dare a questa riscrittura di una fiaba: perché, sì, gli elementi della fiaba ci sono tutti, ma tu non ti sei affatto limitata a riprendere dei personaggi e a calarli in un contesto già noto: tu hai dato spessore a ogni cosa, hai saputo cogliere gli spunti adatti per andare a raccontare una storia diversa ancora, che ha delle sue caratteristiche precisissime e una bellezza tutta sua, una peculiarità tutta sua (e una struttura ricercata, e delle fondamenta di ricerca storica che da queste parti di solito ci possiamo solo sognare).
Ho amato oltre ogni dire come hai costruito questo capitolo, e l’avvicinamento tra Loki e Sigyn: il dolore con cui si apre la narrazione, in un certo senso, non ci abbandona mai, anche se in seguito si trasforma, prende pieghe diverse e assume un significato tutto nuovo. Il momento in cui Sigyn si rende conto di aver rinunciato a qualsiasi possibilità, a qualsiasi apertura e qualsiasi destino fuori da quel castello è davvero terribile: si avverte la morsa di claustrofobia che la stringe e rischia di soffocarla, ed è un momento molto emotivo. E non sai quanto io abbia amato che, a salvarla dal suo tormento, siano arrivati proprio i libri: i libri, che sono sempre e comunque una finestra sul mondo, che sono la possibilità di vivere anche tutto ciò che non potremo mai sentire sulla pelle, ma che comunque arriva ad arricchirci. Insomma, le storie come ancora di salvezza: è un tema che mi è particolarmente caro, e forse non è nemmeno precisamente quello che tu avresti voluto dire, ma ho apprezzato davvero tanto come lo hai declinato.
Inutile dire, poi, che sono quasi impazzita quando ho capito che la biblioteca di Loki, in questo caso, non è solamente il sogno di una ragazza di provincia, ma è molto di più: una biblioteca dove si raccolgono i manoscritti che gli uomini hanno perduto è un concetto a dir poco meraviglioso, e l’ho trovato perfetto per un dio insaziabile come Loki. Sono bellissime, poi, tutte le riflessioni cui riesci a dare corpo con tanta naturalezza: sia quelle sul tempo che passa – che, in effetti, è un ostacolo enorme a un qualsiasi attaccamento tra i due – sia quelle sul carattere proprio di Loki, che forse disprezza tutta questa caducità umana, ma non può fare a meno di circondarsi di quanto di più bello gli esseri umani abbiano prodotto, della loro arte, di ciò che, tutto sommato, è capace di renderli immortali.
Il modo in cui dipingi l’avvicinamento tra Loki e Sigyn è assolutamente splendido, e credo sia inutile, di nuovo, dirti quanto io abbia apprezzato la ripresa proprio di quei versi di Dante: sono versi perfetti, e tu li hai utilizzati nella maniera migliore, dando loro tutta la rilevanza che meritano e non riducendoli mai a un semplice strumento narrativo, a una citazione colta per strizzare l’occhio al lettore, perché è evidente in ogni passaggio quanta ammirazione ci sia nei suoi confronti.
Il finale è stato un vero colpo al cuore: il dolore che sta dietro quella decisione di Loki è palpabile, emerge da ogni riga, ed è un dolore maturo, dettato da impedimenti e difficoltà che, in un certo senso, mi paiono oggettivi. E poi c’è Sigyn: Sigyn che conosciamo all’inizio del capitolo in preda alla disperazione per quel mondo cui ha dovuto rinunciare, e che ora pronuncia parole come ”Ho visto la bellezza della bestia: il resto del mondo non m’interessa”. Ho le lacrime agli occhi.
Insomma, appena riuscirò a ritagliarmi il momento di concentrazione giusto (ché questa storia proprio non può essere letta alla leggera e con distrazione), passerò anche dal capitolo conclusivo.
Intanto, ti faccio tanti, tanti complimenti.
A presto!

Recensore Junior
17/06/20, ore 18:36

Innanzitutto sono ben lieta di vedere che come incipit per questo secondo capitolo di questa minilong tu abbia scelto una parte del quinto canto dell'inferno, sicuramente uno dei più famosi. E' stata una piacevole sorpresa che mi ha indubbiamente riportato la mente alle superiore e all' "odi et amo" provato per Dante (anzi, per meglio dire: per la professoressa che me lo insegnava e quindi, per riflesso, per lui). E' proprio uno di quegli autori che mi piacerebbe avere il tempo di riprendere e studiare con una consapevolezza che purtroppo alle superiori ancora non mi apparteneva.

La bellezza e la maestosità del castello, dunque, non sono che l'ennesimo truffa del Dio dell'inganno. Presto Sigyn ha visto quel coraggio che l'aveva tanto caratterizzata nel momento in cui si era offerta di prendere il posto del padre abbandonarla, per essere sostituito dalla consapevolezza che quella scelta l'avrebbe portata inesorabilmente a un declino per il quale non avrebbe potuto, nella vita, fare neanche una delle cose che aveva desiderato. Questo, ovviamente la butta in un marasma di malinconia, angoscia o tristezza, come è comprensibile che sia, ma in fondo ancora molto deve scoprire della sua nuova abitazione e del rispettivo proprietario.

Così, mentre è in balia del nulla, mentre viene malamente ignorata da Loki, il quale non la degna di una sola attenzione, viene a conoscenza di un luogo all'interno del castello che potrà almeno un poco darle conforto. Perché fisicamente sarà anche intrappolata lì, ma la sua immaginazione può ancora volare e viaggiare e cosa più dei libri può aiutare in questo?
Il paragrafo in cui descrivi la sua emozione di fronte a quelle pagine antiche e ruvide l'ho trovato estremamente coinvolgente e mi ci sono ritrovata molto. Anche io, se immersa in una biblioteca contenente innumerevoli tomi e manuali e romanzi antichi sono indubbiamente vittima del loro fascino e sopraffatta dalla loro bellezza. Trovo che l'odore delle pagine ingiallite di un libro che si porta addosso il peso degli anni non possa essere paragonato a nient'altro. Ho passato numerosi pomeriggi ad aprire, sfogliare, annusare e ammirare i romanzi che popolavano la libreria di mio nonno. Che ricordi, che meraviglia.

Eppure, quello che Sigyn si era ritrovata a sfogliare era un libro di incantesimi oscure, con rune arcaiche e sconosciute che, come le fa presente Loki, non è per lei. Quel luogo non lo è, ma al contempo deve anche esserlo visto che, di fatto, è rinchiusa lì, privata della possibilità di abbandonarlo e tornare a casa.
L'intermezzo sul "tempo" mi è piaciuto molto: trovo sempre affascinante come si presti a disquisizioni, come la sua percezione non sia un dato "a priori", ma sia piuttosto interpretabile e vario a seconda degli individui. E, al di là della diversità di significato che esso può assumere per un essere umano o per un dio, trovo davvero interessante come per Loki non sia altro che "tedio, noia e dispetto". A fronte di ciò, la richiesta di Sigyn è più che legittima: visto che la vita di lei per Loki altro non è se non un battito di ciglia e visto che, in ogni caso, è principalmente per lui che quella è una prigione, più che per lei, e visto che lui comunque ricorderà ogni cosa nel minimo dettaglio... allora cosa gli potrà mai cambiare se lei, quel battito di ciglia che è la propria vita a confronto con quella del dio, lo occuperà provando a vivere il più possibile?
Quella richiesta agli occhi del Dio degli Inganni assume un significato ben più profondo. Lo pone quasi involontariamente, più che inconsapevolmente, di fronte alla sua sofferenza, sofferenza che lo attanaglia da più di mille anni e chissà per quanto altro tempo ancora. Lei, nella sua semplicità, con i suoi capelli d'oro come quelli degli Æsir, lo aveva costretto a rimuginare sulla sua essenza, sulla sua condizione e lui, dal canto suo, aveva dovuto trattenere le lacrime. Quindi, in fondo... sì: avrebbe anche potuto accogliere la sua richiesta, giusto per ingannare un poco di quel tempo.
Ogni volta che leggo qualcosa in cui parli di Loki le conclusioni a cui giungo sono sempre le medesime: nonostante possa essere inserito in un racconto o in un contesto differente, la profondità e la complessità con cui vai a delineare il suo animo è qualcosa che, indubbiamente, mi colpisce sempre molto, mi permette di empatizzare con lui e provare nei suoi confronti dei sentimenti contrastanti in cui, però, la malinconia che mi provoca fa sicuramente da padrone.

Ho trovato magistrale il modo in cui, poi, hai ripreso il canto con cui il capitolo si è aperto e lo hai inserito direttamente nel testo, trasformandolo in uno strumento capace di avvicinare i due protagonisti. D'altronde, col significato che racchiude e il fascino che emana non sarebbe potuto essere altrimenti. Il tocco che lui le rivolge l'ho trovato estremamente delicato e io mi sono perfettamente immedesimata nella ragazza, nel brivido che deve aver provato. Tutto nel modo di comportarsi, nel modo di parlare, nei gesti e nelle idee che Loki esprime è colmo di amarezza. E' qualcosa che fa stare bene, ma che racchiude anche molta tristezza e io mi ritrovo a provare quella medesima tristezza proprio nei suoi confronti.
E giusto per sottolineare ancor più la delicatezza con cui ti esprimi e fai esprimere Loki, questo passaggio "dalla voglia di ingannare il destino degli uomini e di godere della fragile bellezza di quella donna che gli ricordava Asgard in una maniera dolorosa, atroce, assoluta" assieme al successivo (come questo sia stato il suo tentativo di rubare qualcosa a un tempo che viaggiava diversamente dal suo) mi hanno sinceramente fatto implodere. Molto belli.

Alla fine giunge quel momento di cui sapevamo, ma che, esattamente come nell'opera originale, ormai preferiremmo non veder arrivare: la separazione, il frangente in cui lui la rimanda a casa. Quella asserzione fredda con cui in realtà nasconde la premura nei confronti della ragazza: non vuole farla appassire, non vuole che a contatto con lui Sigyn sia privata di quella luce e quella voglia di vivere che tanto la caratterizza a dispetto della sua natura effimera e umana.
La obbliga ad andare, cedendole uno specchio con cui avrebbe potuto far viaggiare ancora la sua mente. Lei ha visto il buono nella bestia, lui la bellezza negli esseri umani, eppure la separazione è irrimediabile e Loki non ha intenzione di vivere tutta la sua breve vita costretta nella prigionia che è in realtà solo di lui, peccato che lei sia la chiave stessa per liberarsene.

Spero di riuscire a passare presto dal capitolo conclusivo, per il momento posso solo nuovamente ringraziarti per avermi fatto imbattere con questa piccola perla, mi sta piacendo molto.

Bongi!

Recensore Master
11/06/20, ore 14:28

Ciao cara Shilyss ^^

Finalmente passo anche qui e per me sai che è sempre un piacere :).

A partire dal primo paragrafo, questo capitolo è ricco di angst. In particolare, traspare tutta la fragilità umana di Sigyn di fronte ad un mondo magico più grande di lei che soccombe sul suo corpo e sulla sua anima. È molto commovente il riferimento ai programmi futuri della ragazza, ciò rende ancora più drammatica e irrimediabile la sua condizione tra quelle mura. Non mancano però anche in quel frangente piccoli barlumi di luce, stavolta per la "bestia" ed è stata proprio Sigyn a portarli alla memoria (ad esempio la rosa che si ravviva o la scoperta della magia di cui è intriso il castello).
La fierezza di quella ragazza! Ho amato quando lo ha sfidato con il capo rivolto verso l'alto, specie dopo che hai delineato la maestosità del pericolo a cui lei sta andando incontro e di cui sembra consapevole (anche di ciò che non riesce a capire, che forse è anche più spaventoso).
Loki conosce bene la lezione che impartisce a Sigyn sul tempo; lui per primo è rimasto vittima del tempo, le stagioni non scorrono più nella sua dimora e perciò rimpiange il futuro che gli è stato strappato (o più precisamente che ha contribuito a perdere) da umano. In fondo è il concetto che si trova alla base del loro rapporto, della fragilità di Sigyn e di ciò rende "oscuro" il cuore di Loki (è insoddisfatto della sua vita, nonostante l'immenso potere).
Mi hai immersa nel profondo della fiaba *.*. La determinazione della ragazza preme sul cuore della bestia, affonda nelle sue fragilità e lo fa riflettere su ciò che era prima di diventare colui che è attualmente, impresa che nessuno fino a quel momento aveva mai affrontato.
Loki prova empatia verso Sigyn per un destino comunque che li accomuna, un destino avvolto nelle tenebre; un destino che però per la ragazza ha deciso lui e che lei ha acconsentito per salvare un'altra vita.
Mi è piaciuta tanto la nota finale di speranza con cui hai concluso la prima parte del capitolo, in questo caso aleggia un velo di romanticismo *.*. È sicuramente uno dei lati più piacevoli di questa storia, non è mai intrisa solo di sentimenti cupi, ma anche di sentimenti dolci.

I pensieri della ragazza sul suo carceriere sono profondi, sono velati da crepe che incrinano la paura e lasciano il posto all'idea di in futuro tra quelle mura. Come pocanzi hai sottolineato attraverso il loro dialogo, è umano pensare ad un tempo finito e progettare su come riempirlo; sembra che lei stia facendo proprio questo, stia cercando di costruire un rapporto con lui, sente il bisogno di aggrapparsi a qualcosa di vivo durante la sua prigionia, sfondando anche l'oscurità in cui si è imbattuta nell'arco delle sue letture.
Stai delineando molto bene anche l'atteggiamento della bestia nei confronti della ragazza in quello che penso sia un crossover (?), quindi impresa non facile, ma infinitamente credibile. Si percepisce un chiaro avvicinamento dettato da una curiosità sincera e non ingannevole (termine assolutamente calzante qui ^^), lei vuole approfondire anche i suoi lati più tenebrosi, non teme, ma scava a fondo oltre la maschera che lui porta e che ha imparato a mostrare con il tempo.

Mi è piaciuta tanto questa frase: "Gli occhi di entrambi brillavano più intensamente, in quei momenti sempre meno rari, ma nessuno dei due se ne accorse." È un Interessamento reciproco che va oltre il razionale (forse amore?), infatti per esplicitarlo ti sei servita di un terzo personaggio (per quel Fenrir c'entra per caso Harry Potter? *.*). Qui troviamo a mio parere il vero e proprio riferimento romantico.
Mi sono dimenticata di sottolineare il riferimento ai ricordi che producono emozioni per lei, ma poi affievoliscono nella malinconia, mentre per lui sono vivi e indelebile, probabilmente ancora più sofferti. Nella parte conclusiva i ricordi acquisiscono un significato intenso, giungono quasi in soccorso ad un uomo (rimasto tale nel cuore) che teme di non poter più vivere Sigyn.
Mi hai stesa con i riferimenti letterari a Dante e al canto di Paolo e Francesca; è stato un riferimento a mio parere molto originale ed è proprio così per i protagonisti della tua storia, il libro è Galeotto ^^. Credo che Loki conservi quei libri per tornare a sentirsi vivo, umano, per provare emozioni che da tempo gli sono state negate e che ora riprova grazie a Sigyn. L'umanità di lei rende i loro attimi finiti, unici, speciali nella loro delicatezza e lui li tratta come tali. Lei riesce a far riaffiorare l'umanità perduta di Loki.

Le parti più belle ed emozionanti sono talmente profonde che non trovo le parole giuste per commentarle, riesco solo a goderne la lettura. Ti confermi sempre una scrittrice stupenda, sono lieta di leggere i tuoi lavori💜

A presto!
Un grande abbraccio
-Vale

Recensore Master
02/06/20, ore 22:34

Ciao Shilyss!
Eccomi a passare sul nuovo capitolo di questa storia che è davvero meravigliosa.
La citazione con cui apri è decisamente importante e mi è piaciuto moltissimo come l'hai inserita di nuovo nel racconto perché ancora una volta il libro è galeotto, o meglio, i libri lo sono e vanno a rompere quell'equilibrio d'indifferenza che Loki si era imposto di non valicare.
Adoro Sigyn e il suo spirito avventuriero che non si lascia piegare nemmeno di fronte alle nefandezze del dio degli inganni, anzi, lo sfida apertamente: d'altra parte ha già perso tutto, non le resta che guadagnare qualcosa e lo fa, decisamente lo fa. Prima guadagna la possibilità di visitare una determinata area della sua labirintica biblioteca e, pian piano, sempre di più compresa l'attenzione del dio: lui ama raccontare e lei lo sa e fa dannatamente leva su questo. La sua schiettezza mi piace moltissimo e trovo meraviglioso il discorso che fa a Loki quando lui decide di lasciarla andare: lei non è mai stata libera così tanto come all'interno della prigione che è quel castello maledetto in cui poteva leggere e studiare e lui, malgrado tutto, la ascoltava e gradiva i suoi ragionamenti mentre le donne, nel mondo esterno, sono destinate ad essere inferiori, considerate frivole e sciocche, indipendentemente da cosa una donna può fare o non fare nella sua vita. Lei ha visto la bestia dentro l'uomo - ok, il dio - e non la teme più, anzi non vuole nient'altro.
D'altro lato Loki è sempre incredibilmente caratterizzato alla perfezione, sempre maledettamente convinto di se stesso eppure quella ragazza - che trattava come un trastullo personale - sa entrargli dentro e incrinare quella corazza tramite quel bacio, dato quasi per divertimento, che però sa aprire un vaso di Pandora nel suo animo.
Ma la vita di Sigyn è effimera se paragonata a quella quasi eterna del dio degli inganni e questo contrasto, come sai, piace molto anche a me. Così come amo il fatto che questi esseri millenari cerchino in tutti i modi di allontanare, dopo averli irrimediabilmente avvicinati, gli esseri umani che si affezionano a loro. Loki qui pare riuscire nell'intento di allontanare Sigyn, lasciandole in dono lo specchio per vedere ovunque nel mondo - per vedere lui - convinto che lei non tornerà e proseguirà la sua vita dimenticandosi del loro incontro e di quei mesi vissuti insieme mentre, come affermato da lui stesso, Loki non potrà mai dimenticarsi di lei.
Sono decisamente curiosa di vedere come si concluderà questa storia.
Come sempre i miei più vivissimi complimenti per tutto ❤
Alla prossima
Cida

Recensore Master
31/05/20, ore 21:31

Ciao 😊
Eccomi qui per lo scambio del Giardino, nelle veci di Selvaggia Morgan.
Questa storia mi piace da matti. Punto. Partiamo da questa consapevolezza.
Mi sembra di leggere uno di quegli antichi libri rilegati in cuoio, con i caratteri a sbalzo dorato e gli angoli rinforzati da borchie d'ottone. Semplicemente meraviglioso.
Nonostante sia sviluppata da un crossover con la Bella e la Bestia, trovo questo racconto del tutto unico e particolare. È interessante vedere come, a differenza e in maniera contraria rispetto alle stagioni, nasca e si trasformi il sentimento che lega Sygin e Loki. Come se nell'inverno trovassero quella sospensione del tempo, fredda ma perfetta, che gli concede uno spazio oltre i confini dove potersi amare. Come se i fiocchi di neve rappresentassero tutti gli istanti che lentamente, prima con diffidenza e poi con dipendenza, si sono conquistati e che aleggiano leggeri tra loro. Fino a condurli a quel primo bacio, così delicato e bellissimo.
Lo sappiamo, dai... Tutte vorremmo essere sempre baciate così.
E poi Loki. Il tuo Loki. Manderebbe fuori di testa qualunque donna con un briciolo di ormoni in circolo. Bello, affascinante, ingannatore sicuramente, ma attraente. Un dio degli inganni che cerca di disilludere persino sé stesso, mentre prova ad allontanare Sygin prima che il suo cuore quasi immortale si perda per lei, per i suoi capelli d'oro e i suoi occhi grigi.
Hai uno stile particolare, ricercato e perfetto per questo tipo di racconto. Inizi il capitolo e lo concludi senza davvero rendertene conto, scorre fluido e piacevole senza intoppi.
Davvero meraviglioso, complimenti ♥️
Ci risentiamo presto carissima.
Alla prossima lettura!
SM

Recensore Master
08/05/20, ore 00:28

Un capitolo stupendo, forse il più significativo della storia anche se non ho ancora letto l'ultimo. Comincia con Sygin che ha appena accettato la sua prigionia e finisce con lei che deve accettare a malincuore di essere liberata.
Ma quante cose sono successe nel frattempo! Nel giro di alcuni mesi lei è riuscita a conoscere Loki più a fondo forse della sua stessa famiglia, forse perché lei partiva da diversi pregiudizi (storie rimasticate e copiate da fonte a fonte, derivanti da tradizioni orali che non hanno storpiato la verità ma di sicuro ne hanno ritratto perlopiù la parte più oscura), e senza aspettative perché all'inizio non era a conoscenza del suo lato "neutrale" che l'ha spinto a suo tempo a fare anche cose positive - tanto che ad un certo punto lo definisce anche salvatore. Sì, per certi versi, e lui l'ha anche detto: ha fatto molto per gli umani, ha dato loro il fuoco e li ha aiutati come il più classico degli dei trickster, come un Prometeo, uno a cui non importa di infrangere qualche regola. Mi chiedo cosa lo abbia portato a decidere che se se Midgard non fosse stata sua allora sarebbe dovuta andare distrutta. L'ingratitudine degli umani? Quella sarebbe di sicuro una forte spinta verso il desiderio di vendetta, l'amarezza di non essere apprezzati è una cosa comprensibilissima, e Odino non si è comportato allo stesso modo?
Loki nel corso dei secoli ha collezionato molte opere di autori umani e in parte ha iniziato a capirne la bellezza: per sopperire alla noia della prigionia, o perché pensava che quella fosse la strada giusta per essere liberato dalla sua punizione? Anche prima di incontrare Sygin lui dimostra di aver capito la bellezza umana che è nella natura effimera, eppure forse l'ha capito a livello superficiale, solo intellettuale. Sygin, cominciando a prenderlo per il verso giusto - suscitando il suo interesse mentale - riesce a fare un passo in più e arrivare al suo cuore.
E mentre lui si accorge davvero della bellezza di lei, di lei umana, anche lei scopre di riuscire a vedere la bellezza dietro alla bestia. Credo che Loki non sarebbe Loki se non fosse anche bestia, ma è un po' in questo la sua bellezza. Le sue emozioni sono caotiche, la sua mente è razionale; è una splendida contraddizione vivente. Le sue emozioni l'hanno inasprito, facendogli provare rancore, ma la sua mente è ancora in grado di ragionare lucidamente e apprezzare l'arte, la conversazione.
Come capisco Sygin che non vuole andarsene. Soprattutto una come lei, con l'anima della scienziata, condannata a vivere in un'epoca in cui le voci delle donne si contavano ancora sulle dita di una mano. Una vita con Loki ma senza libertà, o una vita in libertà ma senza l'unico che l'abbia apprezzata nonostante la loro natura così diversa. Come si può scegliere? Sarebbe più facile sapere di essere prigioniera e non porsi il problema.
La scena in cui si baciano mi è piaciuta, ma non per il bacio in sé (non sono una gran romantica, tutto sommato), ma per i riferimenti alla giovinezza di lei che sarebbe presto sfiorita e alla sottostante angoscia che permane sempre, come un rumore di fondo, nei pensieri di Loki: lei morirà. Lei invecchierà. Ogni giorno è un giorno in meno, ogni giorno le sue guance fresche probabilmente calano di un millesimo di millimetro. Come si fa a vivere così? Io non riuscirei a vivere accanto a qualcuno che ha un'aspettativa di vita che è un centesimo della mia. Nemmeno riuscirei a vivere accanto a qualcuno praticamente immortale, mi preoccuperei in ogni momento del mio decadimento.
Io sono umana, e la bellezza degli umani non la vedo. Fa schifo. Invecchiare e morire fa proprio schifo. Non perché si diventi brutti (sticazzi) ma perché si perde la capacità di muoversi come prima, magari anche di ragionare, e alla fine non ci si riconosce più e poi si muore. Sul serio chiunque non sceglierebbe l'immortalità e l'eterna giovinezza? Al di là delle parole poetiche sulla bellezza intrinseca delle effimere, le effimere è bello guardarle, non è bello essere una di loro. Chi non sceglierebbe invece la vita di Loki, la maledizione della sua memoria perfetta? Cinquemila anni a studiare l'arte e la scienza? Perfetto! Se non fosse per la terribile solitudine, sarebbe perfetto.
In effetti forse Asgardiani e Midgardiani non dovrebbero mischiarsi, fa troppo male. Soffrono troppo, tutti. E Loki ha iniziato a soffrire in maniera preventiva, cerca di immaginarsi come vivrebbe Sygin se dovesse stare tutta la sua vita con lui in quel castello, con la compagnia di un solo uomo e dei libri, magari voltandosi indietro trent'anni dopo e pensando "ho sprecato la mia unica vita". Lui è legittimato a pensarci, ma come tutte le persone intelligenti si fa un sacco di seghe mentali.

Se questa storia andrà come nella fiaba, io posso nutrire la speranza che lui alla fine venga liberato. Rivorrei il vecchio Loki, quello neutrale, quello non ancora consumato dal rancore. Magari un nuovo Loki, simile al vecchio, ma un nuovo Loki che abbia capito dove ha sbagliato o almeno dove ha mancato di considerare la situazione nel suo insieme - l'importanza dei Misgardiani dalla vita breve.

Recensore Master
06/04/20, ore 10:38

Carissima, eccomi a recuperare il secondo capitolo, ed eccomi giunta a metà storia ^^: sono felicissima che sia già completa, altrimenti la curiosità mi avrebbe uccisa xD

Partiamo dal titolo: direi appropriatissimo con il contenuto del capitolo, l'ho trovato inoltre assai poetico. L'importanza della rosa nella fiaba, così come nel cartone, è indiscussa, mi è piaciuto come qui tu l'abbia usata per fare un paragone con Sigyn e, di estensione, con tutti noi terrestri e mortali. Belli, splendidi, come le rose, ma altrettanto delicati: per noi questi fuori apppassiscono in fretta, e allo stesso modo noi "appassiamo" altrettanto in fretta agli occhi degli Asgardiani. Ed è esattamente la paura di Loki, ma ci torno dopo.

Secondo punto: l'importanza della lettura! Quanto mi sono immedesimata nella protagonista, considero da sempre la lettura un metodo di evasione straordinario, un mezzo di comunicazione e di esplorazione incredibile. Credo che non riuscirei mai a fare amicizia, stimare, fidarmi del tutto, di qualcuno che non ami leggere. Coi tempi che corrono, poi, mi sono sentita ancora più affine a Sigyn, dato che siamo prigioniere entrambe (ok, forse sto facendo la melodrammatica, però neanche troppo :P) e la lettura mi sta decisamente salvando la vita. Trovo splendido poi, che questa passione accomuni sia lei che Loki: la sua biblioteca è impressionante. Trovo davvero struggente che abbia collezionato così tanti volumi e che tramite essi, e conoscendo meglio Sigyn, stia cominciando a capire che in realtà vi siano molto somiglianze fra Midgardiani e Asgardiani, nonostante le differenze rimangano sempre più forti.

La terzina di Paolo e Francesca mi ha uccisa, io la amo! Adoro l'Inferno dantesco, è la parte di Divina Commedia che ricordo sempre meglio, e trovo carinissimo che le vicende dei due sfortunati amanti abbiano avuto tanta forza da influenzare anche il rapporto tra Loki e Sigyn, portandoli al primo bacio. 
Entrambi cominciano a cambiare la propria visione, ma la cosa secondo me più bella, è che Sigyn, nonostante tutto non redima Loki, e non cambi la sua natura, ma semplicemente comincia a comprenderlo meglio e ad apprezzarlo così com'è, un'anima a lei affine, che la completa e la comprende.
E così la maledizione di Odino comincia a diventare sempre più comprensibile, Loki per la prima volta si ritrova a fare i conti col suo cuore, che ora desidera qualcosa di diverso ma di altrettanto irraggiundibile; o meglio: di raggiungibile ma di caduco. Il dio ne è spaventato e per non soffrire è pronto a privarsene.

Siamo quindi giunti alla liberazione di Belle Sigyn, mi è piaciuto molto come sia avvenuta in questa tua versione della storia, e sono curiosissima di vedere cosa capiterà adesso, e se i due riusciranno ad avere un lieto fine *__*

Lo stile è sempre incantevole, mi sembra di leggere un antico manoscritto che narra una leggenda, è fantastico!

Un bacione grande, a presto! 

Bennina

Recensore Master
05/03/20, ore 11:57

Volevo recensire ieri sera, ma mi sono dimenticata che, alla sera, EFP, soprattutto nell'ultimo periodo, è impossibile da utilizzare e quindi eccomi qui stamattina a commentare questo secondo capitolo. ^^
Che dire? Bello, bello, bello! Hai trattato di argomenti assai profondi e cari anche nelle mie storie, tra eternità e tempo che scorre, tra Determinismo e Libero Arbitrio. Adoro il personaggio di Sigyn, la sua spiccata intelligenza, la sua dolcezza... parte all'inizio del capitolo piangendo per giorni e giorni per la prigionia a cui si è sottoposta, ma lentamente, con una forza incrollabile, si risolleva, reagendo a quell'ingrato destino nel migliore dei modi.
Passano i mesi e, finalmente, come nella fiaba conosciuta, i due si avvicinano. Anche Loki, subendo una simile punizione, è cambiato notevolmente, cominciando ad apprezzare la fragilità umana, che poi è anche la loro forza. E' proprio vero: il tempo ha un senso perché è limitato, fosse così, sarebbe nient'altro che un eterno ritorno all'uguale, imperituro, statico.
Ed ecco quindi la svolta tra i due, il primo contatto, ma anche qui Loki decide di fare un "passo indietro" liberando Sigyn da quella prigionia, anche se la ragazza è contraria.
Mi piace molto leggere di questa coppia, mi ci sto affezionando per benino ^^ ora il prossimo è l'ultimo capitolo di questa fiaba, ed io non vedo l'ora di leggerlo con tutta me stessa!
Al solito, i complimenti per te non si sprecano: scrivi davvero in maniera splendida, lineare ma con quelle piccole parole, non nell'uso di tutti i giorni, che mi affascinano. Davvero, sei una delle scrittrici migliori che io abbia mai letto su questo sito, sono proprio contenta di aver avuto l'occasione di "scoprirti" :)
Alla prossima!

Recensore Master
20/02/20, ore 14:52

Buongiorno carissima! Non mi sono dimenticata di te ma ho voluto ritagliarmi un po' di tempo per leggere il secondo capitolo di “Ha i capelli d’oro degli Æsir”. Confesso che ho letto il capitolo per ben due volte: la prima è stata di notte, ero così curiosa di conoscere il destino di Sigyn da non riuscire a prendere sonno. Vedi? Ti penso anche di notte xD Poi l’ho riletta con più calma il giorno dopo, soprattutto perché conoscevo già cosa sarebbe successo e fino a che punto si sarebbe interrotto il capitolo.

Posso dire che sono così estasiata da essere rimasta senza parole? Mi succede tutte le volte che leggo qualcosa di tuo. Hai un modo di scrivere così particolare ed etereo (non so quante volte l’ho ripetuto) che mi estasia ed ammalia da non riuscire a formulare nell’immediato un pensiero concreto. Questo capitolo è perfetto così com’è da non riuscire ad aggiungere nulla. Magari posso dirti che la mia parte preferita è stata quella del bacio. In quel momento ho pregustato la famosa panna di cui ti parlavo nel capitolo precedente. Scherzi a parte, si tratta di una scena descritta con perfezione, dolcezza, eleganza, romanticismo ed un pizzico di sensualità. Non si sa se Loki fosse uno seduttore prima dell’esilio ma di sicuro ci sa fare. Seduce Signy con le parole e con i gesti (“Eppure,” proseguì il dio, “c’è qualcosa di meraviglioso, nella vostra delicatezza.” Lo disse continuando a sfiorarle le labbra con le dita, fissandola con quei suoi occhi verdi e quasi trasparenti.), e in questo modo conquista anche il lettore. Nel mio caso, per esempio, mi sono immedesimata in Signy ed ho percepito ogni parola o gesto di Loki. In questo passaggio sei riuscita ad attirare nella trappola della seduzione anche me. Non so se era tua intenzione o qualcosa che ho percepito solo io, fatto sta che sono riuscita a vivere la scena in prima persona. E dunque posso dire di avere baciato Loki. Finalmente una GIOIA!!!!

Eppure questa gioia non è durata in eterno. Forse Loki più della paura del tempo ha avuto paura del sentimento che avrebbe potuto provare per un essere puro come Signy. Credo sia stato questo il motivo per cui decide di lasciarla libera di tornare a casa sua e vivere la sua vita. Ma Signy tornerà vero? La favola Disney ci suggerisce che ci sarà un lieto fine. Voglio credere che ci sarà anche per questa meravigliosa coppia.

E niente, mi sa che ho scritto parecchio. Volevo solo farti i complimenti per il capitolo ed invece mi sono messa a parlare tanto (come sempre). Mi sento come il guardaroba che aveva in camera Belle e che era logorroica! Tra l’altro anche le dimensioni sembrano coincidere con le mie xD prima di lasciarti volevo citare un verso di una delle canzoni presenti nel cartone animato e che sia adatta perfettamente (a parer mio) con ciò che prova Signy:

“Tu non sei l'ideale
Non ti avrei sognato accanto a me,
Ma ora sei reale
Hai qualcosa che non ho mai visto prima in te”

A presto!

Recensore Master
23/01/20, ore 16:29

Ciao!

Siamo dunque arrivati alla scena topica della grandiosa fiaba immortalata dalla Disney: la bestia che lascia andare la bella perché non solo comincia ad amare e ad essere amato come avviene nel film che tutti abbiamo vista ma anche e sopratutto perché comincia a comprendere il valore insito nella caduca vita degli uomini. Si sono studiati per mesi lui e Sigyn, lei lo ha sfidato a più riprese riuscendo a non esserne più intimidita e dopo mesi, galeotta fu la lettura del passo riguardante Paolo e Francesca, i due amanti maledetti per eccellenza e immortalati da Dante nel girone dei lussuriosi: "amato che nullo amato amar perdona". Ed è un po' quello che avviene anche a questo giro alla tua eterna coppia. Il gesto di Loki è davvero sorprendente, perché la sua generosità è sincera. La lascia andare via e non ci sono tranelli, non vuole che torni (anche se, se lo augura sotto sotto ma senza creare trame per invogliarla a tornare). Lingua d'argento ritiene che dimenticherà e che andrà avanti con la sua vita ma sappiamo tutti che la fiaba non ha avuto questo finale perciò staremo a vedere. Ci si vede al prossimo capitolo!
Un saluto e a presto
Will D.

[Precedente] 1 2 3 4 [Prossimo]