Recensioni per
Congiunzione astrale
di paige95

Questa storia ha ottenuto 259 recensioni.
Positive : 259
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
04/03/21, ore 23:46

Ciao, cara! 

Io mi rendo conto di avere dei tempi di lettuta indecenti, ma insomma, giuro che pian piano arrivo dappertutto, perché questa storia continua a incuriosirmi molto, e ogni nuovo capitolo aggiunge dei dettagli e delle prospettive interessantissime, che non vedo l'ora di poter vedere in una prospettiva più ampia. 

Insomma, siamo ancora nella fase in cui i personaggi e i contesti sono tutta una scoperta, ma è bello come comunque i capitoli, pur essendo diversi, costruiscano dei collegamenti e dei legami tematici che permettono di sentire comunque tutta la coesione della trama (mi riferisco sia ovviamente ai richiami ai temi e ai personaggi accennati nel prologo, sia all'evento cardine che, pur con modalità diverse, sconvolge le vite di entrambe queste famiglie, con una partenza per la guerra che se ne sta a gettare ombre sul futuro). 

E, ecco, se l'evento è lo stesso, il modo in cui Christian e Samuel lo affrontano è completamente diverso. E questo non solo perché ovviamente un soldato e un giornalista hanno approcci inevitabilmente diversi, ma proprio perché la loro vita sembra muoversi su binari diversi. Se Christian riesce a essere subito sincero e a trovare conforto nella moglie, Samuel si ritrova a dover fare i conti con una giovinezza difficile e la presenza ingombrantissima di un padre il cui affetto sembra impossibile da conquistare. E questo lo porta a nascondersi in un silenzio difficilissimo, perché onestamente Margaret è stata una santa XD nel senso, scoprire a quindici giorni dal proprio matrimonio che non potrà esserci alcun matrimonio dev'essere straziante, soprattutto perché questo nasconde una decisione che Samuel ha preso da solo, pensando come un essere umano singolo, e non come una famiglia. E naturalmente comprendo cosa lo abbia portato ad agire in questo modo, ma comunque non posso fare a meno di sentirmi molto vicina a Margaret. 

Tra l'altro, mi piace molto come hai introdotto questi due personaggi: non solo li presenti in un momento molto peculiare della loro vita, sotto pressioni difficili e in situazioni inusuali, cosa che permette di far emergere al meglio da subito alcune sfumature del loro carattere, ma al tempo stesso sei riuscita a inserire la storia tenerissima del modo in cui si sono conosciuti da giovanissimi e come sono cresciuti assieme fino a trasformarsi in una coppia. 

Insomma, non vedo davvero l'ora di proseguire (e se ci metterò un altro mese prima di tornare qui non sarà certo per mancanza di interesse nella storia, ma solo perché io e il tempo non andiamo affatto d'accordo, ultimamente).

Un abbraccio! 

Recensore Master
28/02/21, ore 18:22

Ciao! Sai che ogni volta ci sono quelle due nuove storie che mi attirano, ma poi sono troppo curiosa di sapere come andrà avanti la storia di Christian, Samuel e degli altri personaggi e allora ritorno qui? Ma prima o poi passerò anche dalle due OS su Harry Potter!
Dunque, questo capitolo come al solito mi ha fatto riflettere tantissimo, mi ha coinvolta e commossa, ma devo ammettere che mi ha anche preoccupata. Ho trovato bellissima la prima parte, sia quando Christian riesce a distrarsi per qualche momento dagli orrori della guerra parlando con la figlioletta Alisia e pensando a lei, sia quando hai raccontato come Christian abbia vissuto il dolore e lo shock dell'attentato alle Torri Gemelle, come questo episodio lo abbia fatto sentire sempre di più legato al suo Paese, pronto a qualsiasi cosa pur di salvarlo, di difenderlo, anche a sacrificare la sua stessa vita e il suo amore (pensando che Katherine avrebbe trovato presto un altro uomo da amare). Ogni approfondimento su Christian mi regala sempre di più il ritratto di un uomo generoso, coraggioso, giusto, un vero "eroe" che lo è proprio perché non vuole esserlo, vuole solo fare il suo dovere (e questo appare chiarissimo anche nel ricordo del bellissimo legame con il sergente Ward), hai creato davvero un personaggio meraviglioso che però non è mai "banale", non è mai un Gary Stu perfettino che non sbaglia mai, è una persona reale come ce ne sono tante (anche se non fanno notizia!).
Infatti non si fa intimidire dal generale Flores, difende il suo diritto di chiamare la moglie e la figlia, lui è anche un padre e un marito e non più solo un soldato, naturalmente è perfettamente in grado di fare il suo dovere, ma vuole anche poter godere di qualche momento di pace nel suo cuore.
Quello che mi preoccupa un po', invece, è l'inserimento di personaggi femminili così particolari e così, in qualche modo, fin troppo "vicini" ai protagonisti. Nello scorso capitolo c'era Maryam, un bel personaggio, certo, che mi è piaciuto molto, ma proprio per questo non mi è piaciuto poi tantissimo vedere Samuel così colpito da lei. E qui c'è Gwendoline, la figlia di un carissimo amico, quasi un padre, per Christian. Mi mette un po' di ansia il pensiero che Christian, per esempio, possa finire per ricercare con Gwen un rapporto non tanto "paterno", che sarebbe anche comprensibile, vista la situazione tragica in cui si trova, ma che sarebbe anche molto ingiusto verso Katherine. Ancora peggio pensando a Samuel, che ha abbandonato Margaret praticamente sull'altare, l'ha addolorata e delusa, e lei ha voluto comunque perdonarlo, e adesso sembra quasi affascinato da una figura come Maryam, una donna forte che riesce a tirare avanti in una realtà così difficile come quella di Kabul.
Naturalmente questa è la tua storia e tu hai tutti i diritti di svolgerla come preferisci, io volevo solo dirti che sono preoccupata per Margaret e per Katherine perché mi sono affezionata moltissimo a loro e mi dispiacerebbe tanto se subissero un tradimento e dovessero soffrire ancora. Sarà che sento i tuoi personaggi come se fossero veri, che mi preoccupo per loro come se fossero dei miei amici, insomma, è solo colpa del fatto che sei troppo brava e mi hai già fatta amare questi personaggi e appassionare tantissimo alle loro vicende! XD
Però spero davvero che Christian tornerà da Katherine e Samuel da Margaret...
Complimenti per un altro stupendo capitolo, ormai mi sta dando dipendenza e quando ho tempo per leggere devo per forza passare da questa storia, sono troppo ansiosa di sapere cosa succederà!
A presto!
Abby

Recensore Master
22/02/21, ore 19:00

Davvero un capitolo bellissimo e emozionante, questo! Sei riuscita a colpirmi e ad affascinarmi una volta di più, visto che, fino ad ora, mi avevi sempre conquistato con le storie e le vicende dei tuoi personaggi creati con tanta bravura e profondità, ma qui sei andata anche oltre, mi hai rimandato tutte le emozioni, nel bene e nel male, della vita a Kabul e della gente dell'Afghanistan e mi hai fatto riflettere molto oltre che commuovere, spero che non ti annoierò perché ora vorrei davvero condividere con te quello che ho provato grazie alla tua sensibilità nello scrivere questo capitolo. Innanzitutto ti voglio fare subito tantissimi complimenti per i personaggi "di contorno" che inserisci nella storia, come i bambini afghani che giocano come se non ci fosse una guerra, il medico Karim, il capo del villaggio che non vuole ospitare Samuel. Come scrivi nelle note, ti sei documentata accuratamente per descrivere la situazione e le persone che vivono là, ma hai fatto veramente un lavoro splendido perché mi hai totalmente coinvolta. Parlando dei bambini che giocano spensierati senza angosciarsi troppo per i pericoli che li circondano hai fatto l'esempio della bimba con il cappotto rosso di "Schindler's List", ma a me è venuto immediato un altro paragone con un libro e un film che ho amato davvero tantissimo e che tu mi hai fatto risentire totalmente nel cuore con l'atmosfera che hai saputo creare nella tua storia. Sto parlando di "Il cacciatore di aquiloni" di Hosseini, uno dei miei libri e film preferiti. Quei bambini mi hanno proprio rimesso davanti agli occhi le figure amatissime di Amir e Hassan, i protagonisti del libro, anche loro così forti e sereni anche di fronte a una vita in cui non sai mai se il giorno dopo ci sarai ancora o se ci saranno i tuoi cari. Era da tanto che non pensavo più a loro, che sono per me un bellissimo ricordo, e il tuo capitolo me li ha fatti ritornare nella mente e nel cuore con la stessa potenza emotiva di quando leggevo il libro. Davvero complimenti!
E non poteva che chiamarsi proprio Hassan ed essere uno di quei bambini il piccolo che viene ferito gravemente da una mina e che, grazie a Karim e all'aiuto di Samuel, si salva pur perdendo il braccio! E' vero, è stata una scena cruda e anche triste, ma è finita comunque bene perché Hassan è vivo e io sono d'accordo con Maryam, nel loro mondo l'importante è riuscire a sopravvivere, anche se con una menomazione, la vita è comunque preziosa. Ed è quello che insegna anche il libro che amo tanto... hai compreso in pieno la lezione che quei bambini ci insegnano e l'hai saputa trasmettere con grandissima efficacia. Penso che sia ancora più importante capirla e farla nostra in un momento come questo della pandemia. Noi ci sentiamo tanto sfortunati e ci chiediamo "Perché a noi?" come se avessimo qualche diritto o privilegio, ma ci sono tantissimi posti nel mondo come l'Afghanistan in cui i bambini muoiono o restano mutilati ogni giorno, non sanno cosa sia una vita "normale", non vanno nemmeno a scuola e non è che valgano meno dei nostri occidentali, anzi, sono più forti e saggi perché affrontano le difficoltà terribili di ogni giorno con pazienza e rassegnazione, senza per questo cadere in depressione o aver bisogno dello psicologo.
Dovremmo imparare davvero da queste persone che il dolore, la paura e le sofferenze le vivono davvero, sempre, da tanti anni.
La tua storia non è solo bella, ben scritta e appassionante, ma fa anche riflettere e insegna, proprio come i grandi libri devono fare. Sono veramente fiera di te e del grandissimo lavoro che stai facendo, sei bravissima!
A presto, un abbraccio!
Abby
P.S. : Sì, mi sto riconciliando con Samuel... ma se dovesse far soffrire Margaret perché si innamora di Maryam mi arrabbierò di nuovo moltissimo con lui! XD XD XD XD

Recensore Master
17/02/21, ore 19:28

Ciao Vale, un capitolo meraviglioso nonostante le tematiche difficili da accettare che giustamente hai trattato e nonostante la paura che abbiamo provato per Chris, che nemmeno davanti a un talebano fanatico e armato riesce a trovare la forza di uccidere venendo meno ai suoi valori eroici, ed è stupendo che sia stato il disegno della figlia a salvarlo. Lei, che insieme a Kathe è ciò che lo spinge ad andare avanti, a farcela ogni giorno. 😍
Ti faccio i complimenti come sempre per le descrizioni, che siano geografiche, relative a una tipica atmosfera di guerra, dei sentimenti o delle tematiche culturali.
Qui vediamo un tema a me caro, una cosa che mi fa incazzare molto, cioè il modo in cui viene trattata la donna in posti come quelli.. Una cosa inaccettabile e inverosimile in passato, figuriamoci ai giorni nostri. Io spero che un giorno ci sarà uguaglianza sul serio ovunque o anche che le donne detangano il "potere" (passami il termine) perché io sono dell'idea che abbiano una marcia in più degli uomini, in tutto 😉
È stupendo come Chris e Gwen salvino quella donna e la facciano partorire (complimenti a Gwen!), allucinante come un uomo possa decidere per la sua vita... È stato il top Chris col marito, anche nell'andare a sincerarsi delle sue condizioni sebbene non lo meritasse una persona così ottusa e orribile. E bravissimo il nostro eroe anche per quello che dice al ragazzino, lui ha un cuore immenso. Ed è un esempio per tutti noi! 😁💪
Tu sei stata bravissima come sempre Vale, non mi dovrei stupire perché ormai ti conosco, ma ci tengo a dirtelo ancora una volta!
A presto!
Teo

Recensore Master
15/02/21, ore 20:09

Stasera volevo proprio leggere qualcosa di tuo e sono stata a lungo indecisa tra andare avanti con questa long o leggere la tua nuova OS, anche quella mi attirava moltissimo ma... alla fine ho scelto di proseguire con le vicende di Christian, Samuel e degli altri straordinari personaggi che hai creato.
Mi è piaciuta moltissimo la prima parte, in cui hai ripercorso la giovinezza di Christian e i traumi subiti, spiegando la sua fobia del volo e sottolineando ancora una volta come la vita di questo coraggioso patriota sia stata da sempre segnata dal dolore. Ad ogni capitolo mi affeziono sempre di più a lui, gli voglio tantissimo bene, ha sofferto tanto nella vita ma questo non l'ha reso arido o astioso, come sarebbe potuto accadere. Al contrario, la sua sofferenza lo ha fatto crescere e diventare un uomo forte che sa sacrificarsi per il suo Paese, un marito affettuoso e premuroso per Katherine, un padre tenero e splendido per la sua piccola Alisia, un amico e un commilitone di cui potersi sempre fidare. E' un personaggio meraviglioso e io spero tantissimo che, nonostante le difficoltà, ci sia in serbo per lui un futuro felice, perché credo che nessuno lo meriti più di lui.
Mi è piaciuto molto il primo incontro di Christian e Samuel, anche in questo caso ho adorato il modo di fare di Christian che si è mostrato subito amichevole e incoraggiante con il giovane giornalista alla sua prima esperienza, non tutti si sarebbero comportati così. E devo dire che in questo caso ho apprezzato anche Samuel che ha capito quanto Christian stesse male durante il viaggio e ha cercato di aiutarlo, distraendolo, parlandogli della sua esperienza con Margaret, dei suoi dubbi e interrogativi. Però non mi basta, eh, Samuel dovrà fare ancora tantissimo per farsi perdonare completamente da me, non riesco a fare a meno di pensare al fatto che lui poteva scegliere di stare a casa e formare una famiglia con Margaret, mentre Christian avrebbe voluto vivere in pace con la sua famiglia ma si trova ora in una situazione sconvolgente a Kabul, addirittura responsabile di una missione in cui sono coinvolte le vite di tanti soldati, appena arrivato, senza nemmeno il tempo di conoscere la zona o di riposarsi!
Bellissimo e commovente il finale del capitolo... Christian, sopraffatto dall'angoscia della situazione e dalla responsabilità enorme che gli è stata affidata su due piedi, riesce a rilassarsi grazie a una breve telefonata a Katherine. La voce della donna amata gli provoca nostalgia, ma è anche un balsamo per la sua mente agitata e gli è sufficiente per ritornare ad affrontare la riunione così importante al quartier generale. E ti devo confessare che la preghiera di Christian mi ha fatto piangere... è vero, lui è proprio così, non ha "incolpato" Dio per averlo privato dei genitori, e anche adesso non Gli chiede niente per sé, vuole tornare da Katherine e Alisia perché le ama e perché loro lo amano, non potrebbe sopportare il pensiero che la sua adorata bambina debba soffrire come ha sofferto lui... Mi hai davvero commossa, tanto, e se possibile adesso voglio ancora più bene a Christian!
Complimenti per la storia meravigliosa che hai creato e per come riesci a caratterizzare sempre personaggi e situazioni, è tutto così vero che mi coinvolge completamente, mi fai sentire Christian, Samuel, Katherine e tutti gli altri come persone reali e mi preoccupo per loro, mi ci angoscio o magari mi ci arrabbio (come con Samuel XD), ed è tutto merito della tua immensa bravura nel caratterizzarli e realizzarli.
Sei una scrittrice di una sensibilità unica, non finirò mai di ripetertelo!
A presto, un abbraccio!
Abby

Recensore Veterano
15/02/21, ore 18:33

Ciao tesoro!
Eccomi finalmente di ritorno.
Questo secondo, ma in realtà primo capitolo di svolge a San Diego nove anni dopo il prologo. Devo ammettere che a me piaccio questi salti temporali, soprattutto se scopriremo piano piano lungo il proseguire della storia che cos’è accaduto in quel lasso di tempo.
Subito nelle prime righe facciamo la conoscenza di Christian Richardson, il Navy SEAL che nove anni prima aveva scongiurato la carneficina nella base di Kabul di cui si accennava nel articolo di giornale del prologo.
Già da subito ci salta subito agli occhi quanto lui ami l’oceano, un amore così grande che lo ha portato ad arruolarsi in marina. Comprendo perfettamente questo amore che prova per il mare: io anche vivo in una città costiere e non c’è nulla di più bello di guardare le onde per trovare tutta la pace e tranquillità di cui si ha bisogno.
Scopriamo anche che, per quanto ami l’acqua, odia invece volare visto che entrambi i suoi genitori sono morti in un incidente aereo ventitré anni prima.
Non posso immaginare che dolore si possa provare nel diventare orfani a seguito di un evento così tragico.
È davvero carino il modo come incontra sua moglie Katherine, da vera storia romantica: lui che sta eseguendo uno dei suoi esercizi giornalieri di apnea e lei brava bagnina che corre in acqua credendo che abbia avuto un malore. Diciamo che è stato un fortunato disguido visto che sono sposati da una decina di anni e hanno avuto una bambina di nome Alisia.
La sua mente sembra affollata da pensieri riguardanti la sua imminente partenza per una missione sul fronte. Sì, vi era già stato anni prima, ma ora è tutto diverso: è più maturo, ha una famiglia e non vuole certamente rischiare di perdere la vita come stava per accadere nove anni prima.
Immagino che quando si è giovani, incoscienti e senza niente da perdere, si fanno scelte che non si posso fare quando si ha una famiglia: non si vuole rischiare di lasciare i propri cari da soli, di recare loro sofferenze e di non vedere i propri figli crescere. Quindi una missione che magari anni prima aveva accettato a cuore più leggero, ora porta con sé più di un pensiero. Forse prima non aveva proprio l’esatta idea di come fosse trovarsi nel bel mezzo di una guerra, ma ora lo sa, ha visto compagni morire e ha rischiato di fare la loro fine e non è disposto a riviverlo.
A distoglierlo dei suoi pensieri è Katherine. Christian le aveva organizzato una festa a sorpresa per il suo compleanno, ma sembra essersi allontanato dai festeggiamenti. Trovo davvero dolce lo sguardo con il quale guarda sua moglie: si vede chiaramente quanto la ami e quanto desideri tenerla al sicuro da ogni preoccupazione. Infatti, lui non le ha ancora raccontato che presto dovrà partire per una missione. Anche Katherine lo conosce molto bene e infatti le basta sentire il tono di voce che utilizza per dire il suo nome per capire che c’è qualcosa che non va. Ovviamente non prende bene la notizia che la settimana successiva suo marito deve partire per l’Afghanistan. Lei ricorda troppo bene che cos’è successo nove anni prima e non vuole rivivere quella paura, la paura di perderlo, non ora che hanno anche una bambina. Immagino che avere una persona cara sul fronte comporti di vivere in uno stato di preoccupazione costante che si attenua solo quando si viene contattati da questa persona o quando finalmente torna a casa (solo la madre di un mio amico mi ringraziò perché grazie a me il figlio era in uno di questi luoghi, ma è una storia che ti racconterò in privato ahah).
Fortunatamente a stemperare la tensione tra i due è proprio la piccola Alis. Mi sono sciolta nel vederli tutti e tre guardare il cielo per scrutare le stelle, soprattutto quando la bimba ne vede una stella cadente e dice al suo papà che non gli racconterà che cosa ha desiderato perché se no non si avvererà.
La frase che Christian dice alla sua bambina è proprio quella che immagino possa dire un padre che sta per partire e non è certo che ritornerà: se anche non sarà sempre lì per abbracciarla, potrà trovarlo ogni volta che vorrà nel suo cuore. Devo ammettere che il tutto mi ha davvero fatto sciogliere il cuore.
Ovviamente quella notte sia Christian che Katherine non riescono a dormire. Troppi sono i pensieri e le preoccupazioni che riempiono le loro menti per poter riposare tranquillamente. Lui le promette che cercherà di contattarla tutti i giorni questa volta, che farà l’impossibile per riuscirci, ma dovrà stare via nove mesi. Alla donna questo sembra un periodo davvero molto lungo e non è certa di riuscire a farcela. La capisco: è un tempo davvero molto lungo e, oltre alla grandissima mancanza che proverà per suo marito, non è semplice vivere così tanto con quella preoccupazione costante.
Meno male che lui cerca di tranquillizzarla ricordandole che lei e Alisia saranno forti e che lui si collegherà tutti i giorni alla stessa ora.
Spero davvero che sarà così e che questi mesi possano trascorrere il più tranquillamente possibile, ma immagino che non sarà proprio così.
Ora sono curiosa di scoprire come andranno le cose per Christian a Kabul e per Katherine e Alisia in California.
È stato un capitolo bello carico di emozioni, soprattutto quelle legate al dover allontanarsi per un certo periodo dai propri affetti.
Non vedo l’ora di andare avanti con la lettura!
A prestissimo tesoro!
Un mega abbraccio,
Jodie

Recensore Master
05/02/21, ore 17:04

Eccomi! Erano giorni che volevo tornare sulla tua long, soprattutto dopo aver letto la tristissima storia di Mark e Isabel, e finalmente la settimana lavorativa è finita ed eccomi qui!
Un capitolo davvero intenso, che analizza tutte le emozioni e le ansie di Christian e Katherine che devono affrontare la partenza di lui per Kabul. Devo ammettere che mi sembra anche ingiusto che Christian, ancora una volta, non possa stare vicino alla moglie in attesa di un figlio e che, ancora una volta, dovrà venire a sapere della sua nascita da una telefonata. Era in servizio anche quando è nata Alisia e sarà lontano quando nascerà il suo secondo figlio. Si sta perdendo momenti indimenticabili per un padre e, allo stesso tempo, anche Katherine non può avere il conforto del marito vicino a sé in quegli istanti di grande gioia ma anche di ansia. Ancora una volta, comunque, entrambi dimostrano di essere forti e generosi, sono entrambi disperati ma non lo mostrano per non turbare l'altro e per non spaventare Alisia, pur essendo tanto giovani si dimostrano maturi e determinati, pienamente consapevoli del loro ruolo come marito e moglie, genitori, cittadini, patrioti. Li ammiro moltissimo e spero davvero con tutto il cuore che tu non abbia in serbo brutte sorprese per loro, il momento dei saluti e soprattutto le parole di Christian ad Alisia mi hanno fatto venire un brutto presentimento e spero tantissimo che non sia così!
Invece devo dire ancora una volta (l'avevo già scritto nella scorsa recensione! XD) che sono molto delusa da Samuel. Forse lui non se ne rende nemmeno conto, ma sta replicando davvero il comportamento egoista del padre e mi sembra che anche sua madre e sua sorella Delilah la pensino come me. Margaret è fin troppo paziente con lui, è forte, innamorata e determinata, dopo il primo momento di rabbia (comprensibilissimo!) è riuscita a perdonare il fidanzato per aver mandato a monte il loro matrimonio e ha voluto vederlo e salutarlo prima della partenza, però... però anche lei fa un ultimo tentativo di trattenerlo, non tanto per il matrimonio, per la cerimonia, per il suo desiderio di averlo accanto, quanto perché ha paura di perderlo. Margaret si dimostra altruista e generosa quanto Samuel pare egocentrico e concentrato solo a dimostrare (al padre o a se stesso) di essere un uomo, di poter partecipare a una guerra come inviato speciale. Come dice giustamente Margaret "non ho bisogno di dire che il mio uomo abbia scritto il suo nome su un reportage a Kabul per esserlo. Nel mio futuro vedo un marito non un martire." Ecco, questa frase mi ha colpita tantissimo perché esprime il vero amore di Margaret per Samuel, a lei non importa nulla della fama, dei soldi, di vedere il nome di Samuel sui giornali, non le importa nemmeno del matrimonio in sé (inteso come cerimonia e come festa). Tutto quello che vuole è l'uomo che ama, una vita semplice e serena con lui e con i loro figli. Però, a quanto pare, questo non basta a Samuel. Per lui è più importante "crescere come giornalista e come uomo", quando io credo proprio che la vera grandezza di un uomo stia nel fare le scelte giuste... e per me, in questo caso, la scelta giusta era restare con la fidanzata. Christian soffre moltissimo nel lasciare la sua famiglia, ma sa anche che combattere è il suo dovere, lui è un soldato e deve sacrificarsi per il suo Paese, ha fatto questa scelta quando si è arruolato... però, se potesse, preferirebbe rimanere con Katherine e Alisia e veder nascere il suo bambino. Samuel, al contrario, potrebbe benissimo scegliere di sposarsi e di avere una vita normale con la sua famiglia, ma preferisce inseguire il successo, un'esperienza di vita da scrivere sul curriculum. Non riesco proprio a giustificarlo.
Ogni capitolo della tua storia è più intenso e appassionante del precedente, forse anche perché imparo a conoscere sempre meglio i protagonisti, mi immedesimo in loro, vivo le loro emozioni (e tu sei sempre bravissima a renderli così vivi e veri che mi fanno commuovere, mi fanno stare male, mi fanno anche arrabbiare, come succede con Samuel, ce l'ho davvero con lui! XD). Anche se ho letto ancora poco, solo i primi capitoli, trovo che la tua storia sia splendida e profonda e tu sei davvero molto brava e anche coraggiosa ad affrontare argomenti come questi, di certo non facili... ma con la tua sensibilità e la tua delicatezza riesci a farlo perfettamente.
Complimenti di tutto cuore e spero di riuscire a proseguire prestissimo la lettura!
Abby

Recensore Master
04/02/21, ore 00:08

Ciao, cara!
So di essere super di corsa, e probabilmente farei meglio a rimandare questa recensione a un momento in cui riuscirò a essere più calma e a lasciarti un pensiero un po' più strutturato, ma ci tengo davvero a leggere questa storia, quindi colgo l'occasione e cerco di lasciarti comunque due parole, sperando di riuscire a tornare prestissimo sul prossimo capitolo.
Mi piace tanto come ci introduci nella storia vera e propria: il prologo era soprattutto uno spaccato di vita che sembrava gettare almeno l'orizzonte tematico, ed era breve (come è giusto che sia un prologo), mentre qui ti sei presa tutto il tempo per appoggiare la situazione e cominciare a presentare per bene i tuoi protagonisti. Quel che mi piace, comunque, è che pur essendo un capitolo introduttivo di quella che promette di essere una storia articolata e non breve, i momenti puramente descrittivi, che vanno a presentare i personaggi e a contestualizzare la loro situazione sono comunque calati in un contesto narrativo saldo, che non perde mai di vista la situazione corrente, e hai secondo me trovato il giusto equilibrio, inserendo le "spiegazioni" nei giusti momenti di pausa dalla narrazione.
Mi piace tanto, questa famiglia: si vede quanto Katherine e Christian si amino, lo si vede dal modo in cui ripensano ai primi incontri e soprattutto si vede dal modo in cui interagiscono, da come si comprendono anche prima di parlare e da come le loro discussioni, anche quando sono vittima di un'angoscia più che giustificata, hanno sempre un lato molto costruttivo.
Credo che il terrore di Katherine sia pienamente giustificato: insomma, la situazione è durissima, e ripetersi che sposando un soldato sapeva quali rischi avrebbe corso serve a poco, perché lasciare andare qualcuno che amiamo in questo modo non è per niente facile. E non è facile essere forti, non è facile sopportare stoicamente, perché nove mesi quando si aspetta un bimbo volano, ma quando si aspetta solo di potersi rassicurare giorno per giorno che no, il peggio non è ancora successo sono un'eternità. Soprattutto quando c'è una bimba così piccola da proteggere da tutta questa paura.
Insomma, la scena in cui lei se ne sta stretta tra le braccia del suo papà e in quel momento, proprio in quel momento esprime il desiderio che la sua famiglia resti per sempre unita è di una dolcezza dolorosissima.

Mi rendo conto che più che una recensione la mia è una sbrodolata di impressioni confuse, ma insomma, questo per dire che la tua storia mi sta incuriosendo moltissimo, e mi sento già emotivamente investita sulla sorte dei personaggi.
A presto!

Recensore Veterano
31/01/21, ore 19:13

Ciao, Vale!💙 Ci credi che sono finalmente qui? Io no di certo!
Dunque, è trascorso tantissimo tempo dall'ultima volta che sono passata da questa storia, eppure non ho faticato molto a riprendere le fila del discorso interrotto mesi fa. Questo capitolo è stato interessantissimo da leggere e tu sei stata davvero molto brava a rendere così dettagliatamente un contesto diverso - quello di Los Angeles, stavolta -, sconvolto però da una medesima, tragica notizia. Dopo aver visto Katherine alle prese con "la notizia", quella della partenza imminente di Christian, stavolta è toccato a Margaret e, lasciamelo dire, io questo personaggio l'ho adorato . Davvero.
Sembra un personaggio dolce, all'inizio, delicato. Ce la presenti come la "spalla" di Samuel, la sua amica e confidente, colei che gli offre tutto l'amore che il padre si ostina a negargli. Ecco, è delicata anche nell'avvicinarsi a Samuel, a questo Samuel turbato e distratto, nell'intrufolarsi nei suoi pensieri quasi in punta di piedi (che bella la scena accanto alla finestra, di lui che fuma e lei che cerca di attirarne l'attenzione! Le descrizioni erano così vivide che mi è sembrato di vedere un film!). Eppure, ciò che mi è piaciuto di più di Margaret è stato il modo di reagire alla notizia-bomba: per quanto tu l'abbia resa umana, sconvolta (a ragione!), io ne ho apprezzato tantissimo , ma davvero tanto, la dignità.
L'ho proprio stimata per la scelta di non crollare davanti a lui (per quella sua frase, onestamente, quel «Non vale la pena rovinarsi la salute per te», avrebbe meritato dieci minuti di applausi!), di affrontarlo gettandogli in faccia - oltre al pacchetto delle sigarette (che mito!) ^^ - il peso della verità, ricordandogli la futilità di tanto adoperarsi per un uomo che, comunque, è completamente incapace di amarlo, che sicuramente non saprebbe amarlo così come sa farlo lei. Un'altra cosa che mi è piaciuta tanto, che credo riveli molto della forza d'animo di Margaret, è il suo rifiutare il supporto, anche fisico, offertole dai genitori nella scena finale. Credo sia una parte davvero significativa, quella, quasi simbolica: Margaret, scossa da una notizia terribile, colta in un momento in cui il mondo sembra franarle sotto i piedi e il suo amore per Samuel quasi la soffoca ("desiderava solo sfilarsi quella camicia e lavare via il suo profumo dalla pelle"), sceglie di camminare sulle sue gambe, di farsi forza senza ricorrere ad altri. Insomma, sono stata abbastanza chiara sul perché questo personaggio mi piaccia tanto?
In nota dici che, a questo punto della storia, non hai ancora finito di presentare i personaggi di Los Angeles e sappi che sono davvero, davvero curiosa di conoscere gli altri!

Che dire, questa non è sicuramente la recensione che meriteresti dopo una così lunga assenza, ma, conoscendomi, ho preferito cogliere la palla al balzo e sfruttare un momento libero per riprendere questa storia, piuttosto che non passare affatto (e sono felice di averlo fatto — finalmente!).
Vale, io ti mando un fortissimo abbraccio. Spero tu stia bene.
A "rileggerci presto"!💙

P.S. Non mi sono soffermata su Samuel, sopra, semplicemente perché credo che, nel suo caso, tu abbia realizzato un lavoro di introspezione eccellente. Hai detto davvero tutto in questo capitolo, sottolineando persino gli aspetti che lui stesso rifiuta di vedere, perciò... che dirti se non "bravissima"? Ecco, sì, bravissima!^^
(Recensione modificata il 31/01/2021 - 07:19 pm)

Recensore Master
28/01/21, ore 19:28

Ciao Vale, torno dopo un po' di tempo di assenza forzata su questa tua meravigliosa storia, e mi scuso per la mia latitanza prolungata 😭
E direi che torno giusto giusto per un capitolo particolarmente angst, anzi, piuttosto devastante 😭 Ma sappi che hai reso benissimo le introspezioni dei personaggi, il dolore, la paure che provano.. Ma anche le speranze, e direi che il finale di questo capitolo è stato strepitoso, con quell 'invocazione al cielo senza nubi di Sam. Perché ci vuole anche e soprattutto l' aiuto divino in certe circostanze, oltre alla scienza e alle azioni delle persone buone come lui 😉
La parte dedicata a Delilah è stata straordinaria, ti sei superata! Sia nella durissima situazione col padre per il modo in cui hai reso un momento così tragico che mi mancava il respiro, sia per quella con l'ex marito Nathan, "il primo bengala sparato nel cielo quando mi perdo", per citare Ligabue. Credo e spero che torneranno insieme, lui è una bravissima persona e le starà vicino dopo la terribile notizia... E poco importa che Daniel sia sempre stato freddo e assente, Delilah è una donna fantastica!
E come lei, anche Sam è incredibile, commevente la speranza che infonde a Karim e Maryam. Sa a cosa può andare incontro con la tubercolosi in un posto come quello senza cure avanzate, ma non esita a prestare soccorso, a farsi sentire vicino. È una grandissimo personaggio, proprio come Chris, un raggio di speranza per tutti!
Sei stata bravissima come sempre Vale, anche precisa con le tue ricerche, non so come fai ad essere sempre così sul pezzo su tantissimi argomenti! A presto! 😉
Teo

Recensore Master
24/01/21, ore 14:40

Rieccomi :>
Oramai ci siamo quasi, penso che i capitoli introduttivi siano quasi al termine, "l'avventura" dei nostri sta per iniziare.
Ho amato questo capitolo, il punto di vista di Christian è estremamente dolce, eppure allo stesso tempo triste. Non immagino cosa possa passare nella testa dell'uomo e della famiglia.

Ho amanato anche il punto di vista di Samuel (personaggio che ho sicuramente rivalutato rispetto il capitolo scorso xD), sono contento le cose con Margaret si siano "pacificate" ed ho apprezato anche il personaggio di Delilah con il suo rapporto problematico con il padre (immagino sia difficile avere un rapporto con un uomo come lui)
Mi sta piacendo sempre più questa storia, complimenti ancora :)

Recensore Master
24/01/21, ore 14:16
Cap. 1:

Ciao, cara!
Mi sento in un ritardo cosmico con te, perché, anche se probabilmente tu non lo sai, mi riprometto di passare a leggere qualcosa di tuo da veramente tanto, troppo tempo, ma non l'ho mai fatto. Di questa storia in particolare, poi, avevo intravisto diversi estratti su facebook, e mi aveva incuriosita tantissimo proprio per la tematica attualissima e per certi versi complessa, di certo molto originale rispetto a ciò che sono solita leggere qui. Soprattutto, mi aveva colpito l'attenzione posta a queste tematiche e tutta la ricerca e lo studio fatto, ma ogni volta continuavo a rimandare, perché iniziare una long già in corso mi spaventa sempre un po', perché sono lenta e quando non sono in pari con una storia rischio di essere ancora più lenta, perché… insomma, non sembrava mai il momento giusto. Ma la verità è che aspettare il momento giusto rischierebbe di farmi rimandare per sempre, e allora oggi ho deciso di buttarmi, e ti chiedo in anticipo di perdonarmi se, appunto, procederò con lentezza, ma giuro che procedo.

Venendo (finalmente, dirai tu XD) a questo prologo, devo dire che mi hai incuriosita moltissimo: è un prologo breve e incisivo, che, pur presentando quella che sembra una scena di vita quotidiana, secondo me ha il grande pregio di dischiudere subito una prospettiva interessantissima sul personaggio: Daniel Clark è presentato dapprima come un uomo molto deciso, un uomo d'affari, un professionista scrupoloso che non si risparmia sul lavoro. Potrebbe dare l'idea di essere un uomo freddo e distaccato, ma tu ribalti subito la situazione: pur senza ammetterlo esplicitamente, quella sua decisione di ritardare la pubblicazione del giornale per far allungare le ombre dell'angoscia su qualche famiglia ancora intenta a festeggiare racconta una storia diversa, la storia di un uomo estremamente umano e capace di gesti toccanti, che magari nascondono una storia personale molto coinvolta nella tematica. Insomma, ovviamente si tratta solo di una prima impressione che potrebbe essere decisamente smentita dal procerere della storia, ma sicuramente far apparire un un personaggio così tridimensionale in uno spazio così ristretto è una mossa vincente, perché io sono curiosissima di proseguire con la lettura.
Insomma, ti faccio i miei complimenti, e spero di passare prestissimo!

Recensore Master
17/01/21, ore 00:33

Tesoro, rieccomi finalmente tra queste pagine, da cui mancavo da ormai troppo tempo e che spero di poter continuare a recuperare in tempi più brevi d’ora in poi.
Questo capitolo mi è piaciuto davvero immensamente: ci hai fatti immergere insieme a Samuel nella cultura afghana, abbiamo scoperto al suo fianco tanti orrori legati a una guerra che inevitabilmente lascia strascichi difficili da dimenticare, soprattutto per la popolazione più povera e per i bambini, e abbiamo anche incontrato dei nuovi personaggi che spero potranno continuare a essere parte della storia.
Karim è un uomo buono, che ha di conseguenza riconosciuto Samuel come altrettanto buono, un medico che non rinuncia a fare del proprio meglio per i suoi compaesani - nonostante la distruzione dell’ospedale -, ma è soprattutto umano e davanti all’orrore delle mine per un attimo rimane smarrito e deve intervenire Samuel a fornirgli i mezzi per salvare Hassan.
Maryam, nonostante la giovane età mi è parsa decisamente matura e ho apprezzato tanto il fatto che si sia proposta per convincere il padre a ospite Samuel in casa loro.
Credo che da questo viaggio il giornalista otterrà molto più di un semplice reportage: conoscerà un mondo nuovo, delle tradizioni prima sconosciute e, al tempo stesso, scoprirà che le emozioni umane sono le medesime in ogni angolo del globo.
Ammetto che mi è mancato Christian e che spero che lui è Samuel si rivedano presto e possano confrontarsi su questa guerra e sulle sue conseguenze.
Come sempre hai avuto una delicatezza speciale nel narrare le vicende che accadono e che hanno meravigliato Samuel, emozionandolo fin da subito sino alle lacrime.
Un abbraccio e alla prossima,
Francy

Recensore Veterano
10/01/21, ore 19:06
Cap. 1:

Ciao carissima!
È con grandissimo piacere che finalmente passo qui da te per iniziare questa long.
Inizio subito col dirti che mi piace molto quando, soprattutto nelle originali, si inserisce un’immagine che possa dare al lettore una prima idea di che cosa tratterà la storia. In più, trovo che abbia un bellissimo ruolo di copertina, dando proprio l’impressione che si tratti di un libro già stampato.
A mio parere, il prologo di una storia deve avere lo scopo di dare al lettore qualche informazione su quello che andrà a leggere, senza, però, svelargli troppo, lasciandolo con la “fame” di addentrarsi nella narrativa. Per questo motivo, devo farti i miei complimenti perché trovo che questo prologo abbia ampiamente rispettato questa caratteristica.
La storia si apre il 4 luglio del 2009 nella redazione di un prestigioso quotidiano di Los Angeles. Subito dalla prima riga ci presenti Daniel Clark, il direttore generale. Nonostante l’aria di festa che si respira in strada, l’uomo sta minuziosamente esaminando per un ultima volta la sua testata giornalistica prima di dare il via libera alla distribuzione delle copie.
Oltre a dare l’impressione di essere una persona molto pignola e precisa, devo ammettere che da questo deduco che lui abbia tanto a cuore il suo lavoro, che lo fa con passione e che voglia che sia tutto perfetto per essere di gradimento ai lettori.
La sua attenzione, però, viene quasi subito focalizzata su di un titolo in prima pagina. L’articolo in questione, parla di un Christian Richardson, un Navy SEAL, che ha sventato un attentato terroristico all’interno della base militare americana di Kabul.
Mi piace molto come hai riportato l’articolo all’interno del testo, perché, già ad una prima occhiata, fa subito comprendere che si tratta di qualcosa di diverso rispetto al resto della narrazione.
Ovviamente, Daniel non può fare a meno di rimanere scosso da quella notizia.
Il 4 di luglio è la data per antonomasia per gli americani per festeggiare la loro indipendenza, la loro libertà e sembra quasi impossibile che un gruppo terroristico abbia deciso di attaccare una base americana. Sembra davvero stridere un gesto del genere con i valori celebrati in quella data. Immagino che non si può non fare a meno di chiedersi il senso di festeggiare nelle strade quando, dall’altra parte del mondo, ci sono confratelli che stanno rischiando la vita.
Mentre è assorto nei suoi pensieri, all’interno del suo ufficio arriva suo figlio Samuel per chiedere se da la sua autorizzazione per la distribuzione delle copie.
Daniel rimane ancora qualche secondo a rimuginarci sopra, prima di dire che è meglio aspettare che i festeggiamenti siano terminati prima di farlo uscire.
La trovo una scelta saggia e premurosa, che può anche rappresentare un danno per il suo stesso giornale. Invece di pensare a un possibile mancato guadagno nel posticipare l’uscita del quotidiano, preferisce che le famiglie dei militari possano trascorrere quella giornata con serenità, senza preoccuparsi per i loro cari lontani. Immagino che, quando si ha un parente in zona di guerra, si vive sempre con la paura di avere cattive notizie, ma, in questo caso, visto che l’attentato è stato sventato sul nascere, possono aspettare anche qualche ora per saperlo.
Non so quanti direttori di giornali sarebbero disposti a fare una scelta del genere, quindi lo ammiro molto.
Devo ammettere che ora sono curiosissima di scoprire chi sia il Navy Seal Christian Richardson e di come abbia sventato l’attentato terroristico e di come questo possa aver inciso sulla sua vita, come di scoprire se Daniel comparirà ancora nella storia.
Ti devo fare veramente i miei complimenti perché, oltre al fatto che la storia è molto interessante, l’ho trovata scritta veramente bene, senza errori di distrazione, di grammatica o di punteggiatura.
Spero di riuscire a passare prestissimo a leggere il primo capitolo, ma, anche se sarò una lumachina, andrò sicuramente avanti perché voglio proprio scoprire come la storia va avanti.
Alla prossima, mia cara!
Un abbraccio,
Jodie

Recensore Master
04/01/21, ore 19:25

rieccomi :)

Ho letto gli ultimi due capitoli dove finalmente facciamo la conoscenza dei due protagonisti. due personaggi sicuramente interessanti ed agli antipodi. Riusciranno a coesistere insieme nel duro ambiente bellico dell'Afghanistan?
Ho anche apprezzato le due figure femminili, le comapgne dei due protagonisti. Donne che, per un motivo o per l'altro, sono dovute venire a conoscenza della partenza della loro "dolce metà". Non oso immaginare cosa si debba provare, ricevendo una notizia simile.

Compliemtni ancora, corro a leggere gli altri capitoli :D