Mia adoratissima Musa.
Da dove posso iniziare? Questo capitolo è veramente toccante e ha un impatto sorprendentemente forte, proprio a livello emotivo, e mi rendo conto che le mie aspettative nei tuoi confronti non sono deluse, non erano sopravvalutate, niente che mi faccia dire che mi aspettavo altro o di meglio da te, sei di una sensibilità unica e sai che ti adoro e adoro tutte le cose che partorisci, per quanto queste possano essere rudi o tristi, e poi lo sai che con l'angst ci vado a braccetto, quindi mi doveva piacere per forza!
Primo, mi piace che la cosa sia incentrata su Samuel questa volta, e che ci sia l'attacco al capitolo precedente con qualche riferimento citato, per esempio lui che prega Dio perché salvaguardi Christian, e mi piace l'introduzione dei personaggi secondari per tutti e due, in questo caso quest'uomo che è davvero meraviglioso e si vede fin da subito. La cosa che mi ha molto colpita qui è stata vedere il mondo attraverso l'innocenza degli occhi e dell'anima dei bambini, le bombe possono essere fiori, la polvere un bel prato, e il fumo candide nuvole, come se la loro preoccupazione principale fosse conservare giovinezza e divertimento anziché concentrarsi sul fatto che domani potrebbero piangersi un familiare o non poter piangere più in generale, causa morte, e questo è uno scenario che ci fa capire quando l'essere umano sia attaccato all'istinto di sopravvivenza non importa che età si abbia, e specie queste anime innocenti riescono a crearsi un mondo proprio in cui rifugiarsi. In generale credo che noi aduli dovremmo sempre imparare dai bambini, nei meandri di questa storia è racchiusa la cattiveria umana, l'egoismo e il gioco di interessi che non finir mai, e che ci rende più bestie degli animali, perché per uccidere il nemico si sacrificano le proprie genti perlopiù, e i confitti se guardiamo in fondo, sono una mera questione economica e di supremazia sull'altro. Questo concetto in un modo o nell'altro tu lo riesci a rendere affabile, nel senso che se questa storia la legge una ragazzina di quattordici anni, prende nota della realtà, non perde la sua spontaneità e amore verso la vita pur rendendosi conto di quale verità si svolge dall'altra parte del mondo, mentre invece una persona della mia età si emoziona, tantissimo -infatti tesoro sì, il pianto mi è stato inevitabile- e prende maggiore coscienza di quanto sia importante dare la nostra parte perché il mondo sia migliore, come affermi tu dicendo che le nuove generazioni sono un punto fortissimo per la razza umana.
E' vero il fatto che vanno istruite, e non sempre ciò che si inculca loro è giusto, basti pensare che consegnano i fucili ai bambini di sette/otto anni, e quello diventa normalità, quello che sentono dagli adulti diventa legge, in un territorio di pace come di guerra, e la possibilità di avere il libero arbitrio in una situazione del genere non c'è, anche se si è contro l'ideale della violenza, usarla è l'unico modo per salvarti la vita così come il pensare prima a se stessi, parlando dei civili. Adesso mi sposto su Karim, questo angelo afgano, che spende la sua vita invece per gli altri perché lui ha avuto la possibilità, fortuna o sfortuna sua ora dipende dal punto di vista, di spendersi per le persone che non hanno il suo tenore di vita -che è comunque minimo..- e le sue capacità, fisiche, culturali ed emotive. Quanto sangue freddo ci vuole per assistere a una scena del genere e ingoiare una palla che è un macigno che dallo stomaco non va più via insieme a tutte le pietre figurative che ha ingerito, fino a che non si appesantisce anche l'anima?
Una forza di volontà mostruosa e un sangue freddo pazzesco, e per me che sono dall'altra parte, ovvero mi immedesimo in coloro che nella guerra uccidono e mandano in ospedale allo stesso crudo modo, mi riempie di un'emozione che non ti so descrivere, mi rendo molto conto forse ancora di più del normale di quanto questa situazione in tutte le salse sia tremendamente sbagliata.
Samuel poi è dolcissimo. Quanto è tenero, davvero, e mi fa una tenerezza assurda. Le tue allegorie sul cambio di terreno come ad ogni passo fosse un viaggio spirituale che alla fine lo porta su un pianeta che non gli appartiene, questo suo rifiuto verso ciò che vede e lo circonda, la voglia di fare qualcosa e sono sicura, che si impegnerà per riportare TUTTO in modo che anche la sua gente si renda conto e smetta di essere tanto cruda e indifferente nei confronti del disastro e del velo di morte che vaga per quel territorio come lo spirito mietitore di innocenti. Prende man mano possesso della realizzazione, con la guida che è sia dolce che diretta. Il loro privarsi del cibo per darlo all'altro credendo di non averne bisogno è una cosa che mette i brividi, come anche il sorriso per gli umani, e il fatto che pur essendo così diversi davanti a queste situazioni ci rendiamo conto che siamo tutti sia piccoli e insignificanti, che dotati delle armi per fare la differenza, non trovavo parola più adatta.
Maryam è uno scorcio di speranza, e tu sei fantastica, da te non poteva venir fuori altro che una meraviglia in ogni forma e colore e personaggio. Sei speciale, davvero.
-La tua fan n1.** |