Come promesso, ho finalmente letto questa - per me - nuova storia.
Tutta d'un fiato, diciassette capitoli in un colpo. Ma si leggono così bene, é tutto così scorrevole che non é certo stata un'impresa.
Ed ora veniamo alle cose che t'invidio.
La prima, assai banale, é riuscire ad avere un tale slancio da poter scrivere tanti capitoli in breve tempo, segno che sai bene quel che vuoi dalla tua storia e questa sgorga con naturalezza (o comunque riesci a darne la piacevolissima impressione).
La seconda, e questa credo di avertela già detta altrove, é la capacità di mettere in piedi un intero immaginario: personaggi, situazioni, luoghi e tempi. Ed accordare tutto, dalla psicologia dei singoli attori sulla scena ai particolari che ci ricordino in quale epoca ci troviamo. E' qualcosa in cui io mi sento particolarmente debole - gestire un'ambientazione ampia e che non é la mia contemporaneità per la lunghezza di più capitoli - quindi finisco per ammirarlo. Anche perché non sei mai pedissequa nel dare informazioni sull'ambiente storico e sociale, ma scegli i giusti particolari.
La terza é riuscire a raccogliere l'eredità di una letteratura che amo molto (dalla Austen alle sorelle Bronte, dal romanzo gotico alle fascinazioni del romanzo d'appendice) senza che sembri un'accozzaglia di spunti: assorbendone, insomma, la migliore linfa.
Adoro l'attesa attorno al signor Thompson, così come il primo incontro con la protagonista ed ho trovato squisiti i siparietti con i personaggi minori (i coniugi Nibbles sono favolosi!). Senza eccessi, capitolo dopo capitolo e un particolare dopo l'altro riesci a far apprezzare i personaggi. E sono orribilmente curiosa in merito ai piccoli misteri che semini qua e là! |