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Autore: minimelania    14/07/2010    4 recensioni
Inghilterra, 1880. Una ragazza bella e intelligente. Un disastro improvviso. Un uomo che sarà la sua salvezza.
Genere: Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Capitolo Diciassettesimo -

Eileen passò a letto tre giorni. Probabilmente i tre giorni più noiosi della sua vita. Dopo la prima nottata, trascorsa praticamente solo a dar di stomaco, la temperatura sembrava essersi assestata su una specie di continua, ma non troppo fastidiosa febbriciattola. Già il giorno dopo stava meglio, e aveva provato ad alzarsi.
- Non se ne parla nemmeno! - protestò Norma inorridita. Per lei infreddatura equivaleva a principio di polmonite perniciosa, e dunque andava curata con massicce dosi di inattività e brodaglie. Fu così che le impedì di muoversi dal letto finché non si fosse ristabilita del tutto.
- Finché il colore delle belle pesche che hai al posto delle guance sarà tornato il solito - furono le sue esatte parole.
Eileen sospirò di rassegnazione.

Da quel momento cominciò una ridda di corpose brodaglie, cucchiaioni di ricostituenti orribili e melensi sciroppi per la tosse. Norma decise che la dicitura 'non strapazzarsi' del dottor Finley comprendeva l'astensione totale da ogni forma di attività sociale, divertimento, conversazione, moto. In breve tutto quel che non era mangiare, bere e dormire.
Furono dunque impietosamente rimossi dalla camera Eileen tutti i libri (se ti concentri troppo ti viene il mal di testa), la carta, la penna e persino qualche innocente gingillo.
A parte una visita di Thompson - si era trattato di cinque minuti, in cui era apparso quasi più ombroso del solito - e una di Aurora per convenienza, nient'altro giunse più a distrarla. Anche il tenente, che nei primi giorni si era informato assiduamente della sua salute, sembrava aver perso tutto l'interesse alle sue visite.
Così Eileen languiva nella noia. Neanche la storia del violino riusciva più di tanto a interessarla. Ogni tanto, quando era sola, lanciava uno sguardo all'armadio e si chiedeva se per caso non si fosse sognata tutto quanto.
Della custodia erano scomparse le tracce, e da tempo non sentiva più nessuno suonare in soffitta. Finì quasi per credere di essersi inventata tutto, anche perché a qualsiasi tentativo di capire di chi era stata prima quella stanza, Norma invariabilmente rispondeva 'è sempre stata la stanza degli ospiti'.
Nibbles fece qualche tentativo di introdurre provviste di nascosto (una scatola di cioccolatini, qualche biscotto glassato, un'aranciata), ma Norma lo beccò sul fatto e per poco non lo ridusse in fin di vita: il dottore aveva detto brodo e brodo sarebbe stato. Anche Noah provò a forzare più volte la vigilanza della signora Nibbles, e due volte fu respinto indietro. La terza invece - approfittando del fatto che anche Norma doveva nutrirsi e dunque si era assentata per il pasto - riuscì ad intrufolarsi in camera con sottobraccio la vecchia cappelliera, che ora gli era diventata indispensabile per istruire gli insetti e trasportarli.
- Ciao Linny, ho pensato di passare a vedere se stavi bene. Ti disturbo, per caso?
Eileen fece un salto nel letto dalla felicità.
- Figurati! Sono giorni che Norma mi tiene rinchiusa qui come una carcerata! Non sai che piacere mi fa vederti!
Noah sorrise di evidente piacere, si sedette accanto a lei e cominciò a raccontargli tutte le novità degli ultimi giorni.
 - Lo sapevi che il postino si è rotto una gamba, perché mentre passava il cane dei vicini gli è corso dietro e l'ha fatto cadere di sella? E lo sapevi che Jacob, il garzone del macellaio, si è sposato l'altra settimana? Mi hanno invitato alla festa, dovevi vedere che meraviglia, che bevute … cioè, io non ho bevuto mica niente, ma insomma, coi violini, la musica, la gente tutta allegra mi sono divertito un sacco! E poi mi hanno chiesto anche di vedere i miei piccoli esibirsi, non sai che emozione! Creamy è stato eccezionale nel numero del salto della corda, ma anche gli altri sono stati bravissimi. Alla fine mi battevano le mani … e ci ho anche guadagnato queste.
Tirò fuori dalla tasca tre monete lucide e lustre. Le posò sul copriletto ed Eileen poté ammirarle da vicino.
- Stupende! Il tuo Circo è di sicuro una bomba!
- Quando starai di nuovo in piedi se vuoi organizzo uno spettacolo per te - sorrise.
Eileen se ne mostrò entusiasta. Poi passarono a parlare delle cose di casa Thompson.
- Niente di nuovo - raccontò Noah - il signor Nibbles ha interrato le petunie e speriamo che vengano su bene. Elizabeth sta cucendo un grembiule e lo stalliere Johnson pare che abbia trovato una nuova fidanzata. Foster è noioso come al solito e Norma è una pacchia da quando scende in cucina solo per prendere da mangiare a te. Non sai che pace! Coi miei piccoli mi alleno dove voglio. Anche in cucina - confessò - l'altro giorno.

- E il signor Thompson?
Noah si strinse nelle spalle.
- Non c'è quasi mai, esce sempre con quella ragazza, quell'Aurora. Devo dirti che non mi sta simpatica. L'altro giorno avevo lasciato libere le mie processionarie in giardino e lei passava di lì … quando le ha viste si è messa a gridare! Fortuna che non c'era nessuno. Quando è scappata sono corso a riprenderle e le ho nascoste bene bene nella scatola. Comunque dopo è arrivato il Signor Thompson, a chiedermi se ne sapevo niente. Io gli ho risposto che di processionarie è pieno il mondo a questa stagione, e che non sono per forza tutti miei gli insetti che circolano in giro. Non so se ci ha creduto, comunque mi ha detto di tenermi alla larga dal giardino se c'è la signorina Aurora che passeggia. Per non darle fastidio, capisci? Ha detto proprio così la signorina Aurora. Ma figurati!
Eileen rise, ma aveva altri pensieri per la testa.
- Davvero Aurora e Thompson escono insieme?
- Proprio così, e quasi tutti i giorni.
- Tutti i giorni? E dove vanno tutti i giorni insieme?
Noah ci stette un po' a pensare.
- Non lo so. So solo che li vedo uscire sempre dal cancello, a braccetto e sempre a piedi. O quasi sempre, insomma. A volte prendono la strada per Londra. Altre volte quella per la campagna. Hanno sempre un cestino dietro, quello per metterci la roba da mangiare. Probabilmente vanno a fare dei pic nic. C'è un gran bel sole di questi giorni, sai?
Eileen scoccò uno sguardo assassino fuori dalla finestra finestra.
- Lo vedo - borbottò acida. E poi - Il tenente non va mai con loro?
Noah strizzò gli occhi con curiosità.
- Perché lo vuoi sapere? - chiese.
Eileen non seppe che rispondere.
- Non sarà mica che ti piace, vero?
Noah aveva fatto una faccia strana. Parecchio buffa.
- Perché? - rise lei - Se anche fosse?
Il ragazzino si rabbuiò all'istante.
- Oh, niente. Sono affari tuoi. Francamente non me ne importa niente, se ti piace o non ti piace il signor Prescott. Comunque no, non mi pare. Di solito vanno da soli. E il tenente va a giocare a biliardo insieme al signor Nibbles. Vedessi che partite che fanno. Scommettono forte, lui vince sempre e non vuole mai riscuotere niente da Nigel. Un tipo a posto, penso.
- Ma non ti sta molto simpatico, o sbaglio?
Noah mise su una specie di broncio.
- Vuoi vedere come è cresciuto Creamy?
Eileen disse di sì e così il grosso coleottero argentato vagò per circa dieci minuti ad esplorare il suo colorato copriletto. Quando ne ebbe fatto per la terza volta il giro a suon di capitomboli, Noah lo raccolse delicatamente, perché stava per ribaltarsi di nuovo.
- Adesso devo andare, Linny. Mi piacerebbe restare di più, ma ho paura che Norma mi becchi. E lo sai che non le piace affatto che veniamo a trovarti fin quassù.
- Hai ragione. Forse è meglio che vai. Ma … me lo faresti un piccolo favore se sei in giro, in questi giorni?
Noah fece una faccia furbetta.
- Dipende da quanto puoi pagarlo.
- Mi puoi tenere d'occhio il Signor Thompson?
Noah fischiò piano.

- Non dirmi che sei gelosa di … ma non eri innamorata di Prescott?
- No, no, assolutamente. Che dici! Solo che ho una certa cosa che … beh, insomma tu tienimelo d'occhio. Guarda se va da qualche parte, se fa cose insolite, insomma.
- Ti costerà moltissimo. Voglio dire, il tempo è denaro … non so che cosa potrei chiedere in cambio.
- Capisco - rise Eileen - Ma penso proprio che riuscirò a convincerti.
Noah si grattò la testa.

- Hai qualche idea precisa? Voglio dire, a che cosa devo stare attento. Non è che voglia sapere niente, Linny, ma se non sei un po' più precisa, io …
-  Ecco, non so … diciamo che vorrei sapere se sale mai al piano di sopra.
- Ma è disabitato!
- Appunto! Ehm … insomma, vorrei sapere questo. Niente di più. Soltanto se ogni tanto sale al piano di sopra. O se fa cose particolarmente strane. Ecco tutto.
- E delle gite con Aurora che faccio? Ti vengo a raccontare anche quelle? Ahi!
Nonostante la debolezza, Eileen era una buona tiratrice. Il cuscino colpì in piena faccia Noah.
- Ahi, non ho detto niente di male! - ridacchiò il piccolo.
- Incredibile quanto puoi essere impudente! Fila via, piccolo mostro prima che …
- E il mio compenso quale sarebbe? - fece Noah con la sua faccia impertinente.
Eileen gli indicò un cassetto e gli disse di portargli lo scrigno che c'era dentro. Quando lo ebbe tra le mani, sorrise ed estrasse una piccola chiavetta.
- Mi avevi detto tempo fa che non sapevi dove andarti a esercitare coi tuoi piccoli … beh diciamo che io ho la soluzione. Se tu accetti di seguire Thompson, io ti do il modo di esercitarti quanto vuoi, quando vuoi, in un posto sicuro. Un posto dove puoi tenere liberi i tuoi animali senza problemi.
A Noah brillarono gli occhi.
- Dove sarebbe questo posto? - chiese.
Eileen sorrise e strinse in pugno la piccola chiave.
- Seguirai Thompson?
- E' davvero un posto così sicuro?
- Sicurissimo.
- Davvero potrò andarci ogni volta che voglio? E tenere liberi gli animali?
- Esattamente.
- Va bene allora, seguirò il tuo Thompson. Ma adesso dimmi dov'è questo posto!
Eileen fece una pausa strategica. Dopo di che, consegnandogli la chiave:
- Ho notato che la biblioteca non è una stanza molto frequentata. Norma ci entra solo per spolverare, e Foster non ci mette mai piede. Il Signor Thompson, che pura ama i libri, preferisce leggere nel suo studio, e comunque ci va solo dopo cena, o al massimo di tardo pomeriggio. La mattina è completamente vuota. Se sgusci dentro e vai dietro uno scaffale, nessuno potrebbe vederti. Tieni. Penso proprio che faccia al caso tuo.
Noah prese la chiave e cominciò un balletto forsennato per la stanza.
- Un posto tutto nostro, un posto tutto per noi! - ululò
.
- Sssht! Vuoi che ti senta tutto il palazzo?
- Oh, no, scusa. Ma senti un po' com'è che l'hai avuta? Voglio dire, la chiave ce l'ha Thompson …
- E adesso ce l'ho io. Non preoccuparti di come ho fatto ad averla, pensa solo a farne buon uso. Se ti comporti in maniera assennata, penso proprio che andrà tutto liscio.
Noah era fuori di sé dalla gioia: fece un altro giro su se stesso. Ma almeno lo fece in silenzio.

--- Piccola comunicazione di servizio: da ieri Ad Armi Pari è anche su Facebook!  ---

@Senza Fiato, Lady_2008 e Beatrix: Sorella di Thompson? Fuochino, fuochino ... :)) Ormai ci siamo quasi ...

  
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