- Capitolo
Diciassettesimo -
Eileen
passò a letto tre giorni.
Probabilmente i tre giorni più noiosi della sua vita. Dopo
la prima nottata, trascorsa
praticamente solo a dar di stomaco, la temperatura sembrava essersi
assestata
su una specie di continua, ma non troppo fastidiosa febbriciattola.
Già il
giorno dopo stava meglio, e aveva provato ad alzarsi.
- Non se ne parla nemmeno!
- protestò
Norma inorridita. Per lei infreddatura equivaleva a principio di
polmonite
perniciosa, e dunque andava curata con massicce dosi di
inattività e brodaglie.
Fu così che le
impedì di muoversi dal letto
finché non si fosse ristabilita del tutto.
- Finché il colore delle belle
pesche che hai al posto delle guance sarà tornato il solito
- furono le sue
esatte parole.
Eileen sospirò di rassegnazione.
Da
quel momento cominciò una ridda di corpose brodaglie,
cucchiaioni di
ricostituenti orribili e melensi sciroppi per la tosse. Norma decise
che la dicitura 'non strapazzarsi' del
dottor Finley comprendeva l'astensione totale da ogni forma di
attività
sociale, divertimento, conversazione, moto. In breve tutto quel che non
era
mangiare, bere e dormire.
Furono
dunque impietosamente
rimossi dalla camera Eileen tutti i libri (se ti concentri troppo ti
viene il
mal di testa), la carta, la penna e persino qualche innocente gingillo.
A parte una visita di
Thompson - si era trattato di cinque minuti, in cui era apparso quasi
più
ombroso del solito - e una di Aurora per convenienza, nient'altro giunse
più a distrarla. Anche
il tenente, che nei primi giorni si era informato assiduamente della
sua salute,
sembrava aver perso tutto l'interesse alle sue visite.
Così Eileen languiva nella
noia. Neanche la storia del violino riusciva più di tanto a
interessarla. Ogni
tanto, quando era sola, lanciava uno sguardo all'armadio e si chiedeva
se per
caso non si fosse sognata tutto quanto.
Della custodia erano
scomparse le tracce, e da tempo non sentiva più nessuno
suonare in soffitta.
Finì quasi
per credere di essersi inventata tutto, anche perché a
qualsiasi tentativo di
capire di chi era stata prima quella stanza, Norma invariabilmente
rispondeva
'è sempre stata la stanza degli ospiti'.
Nibbles fece qualche
tentativo di introdurre provviste di nascosto (una scatola di
cioccolatini,
qualche biscotto glassato, un'aranciata), ma Norma lo beccò
sul fatto e per poco non lo
ridusse in fin di vita: il dottore aveva detto brodo e brodo sarebbe
stato.
Anche Noah provò a forzare più volte la vigilanza
della signora Nibbles, e
due volte fu respinto indietro. La terza invece - approfittando del
fatto che
anche Norma doveva nutrirsi e dunque si era assentata per il pasto -
riuscì ad intrufolarsi in camera
con sottobraccio la vecchia cappelliera, che ora gli era diventata
indispensabile
per istruire gli insetti e trasportarli.
- Ciao Linny, ho pensato
di passare a vedere se stavi bene. Ti disturbo, per caso?
Eileen fece un salto nel
letto dalla felicità.
- Figurati! Sono giorni
che Norma mi tiene rinchiusa qui come una carcerata! Non sai che
piacere mi fa
vederti!
Noah sorrise di evidente
piacere, si sedette accanto a lei e cominciò a raccontargli
tutte le novità degli ultimi giorni.
- Lo sapevi che il
postino si è rotto una
gamba, perché mentre passava il cane dei vicini gli
è corso dietro e l'ha fatto
cadere di sella? E lo sapevi che Jacob, il garzone del macellaio, si
è sposato
l'altra settimana? Mi hanno invitato alla festa, dovevi vedere che
meraviglia,
che bevute … cioè, io non ho bevuto mica niente,
ma insomma, coi violini, la
musica, la gente tutta allegra mi sono divertito un sacco! E poi mi
hanno
chiesto anche di vedere i miei piccoli esibirsi, non sai che emozione!
Creamy è
stato eccezionale nel numero del salto della corda, ma anche gli altri
sono
stati bravissimi. Alla fine mi battevano le mani … e ci ho
anche guadagnato
queste.
Tirò fuori dalla tasca tre
monete lucide e lustre. Le posò sul copriletto ed Eileen
poté ammirarle da vicino.
- Stupende! Il tuo Circo è
di sicuro una bomba!
- Quando starai di nuovo
in piedi se vuoi organizzo uno spettacolo per te - sorrise.
Eileen se ne mostrò entusiasta. Poi passarono
a parlare delle cose di casa Thompson.
- Niente di nuovo - raccontò Noah - il signor Nibbles
ha interrato le petunie e speriamo che vengano su bene. Elizabeth sta
cucendo
un grembiule e lo stalliere Johnson pare che abbia trovato una nuova
fidanzata.
Foster è noioso come al solito e Norma è una
pacchia da quando scende in cucina
solo per prendere da mangiare a te. Non sai che pace! Coi miei piccoli
mi
alleno dove voglio. Anche in cucina - confessò
- l'altro giorno.
-
E il signor Thompson?
Noah si strinse nelle
spalle.
- Non c'è quasi mai, esce
sempre con quella ragazza, quell'Aurora. Devo dirti che non mi sta
simpatica.
L'altro giorno avevo lasciato libere le mie processionarie in giardino
e lei
passava di lì … quando le ha viste si
è messa a
gridare! Fortuna che non c'era nessuno. Quando è scappata
sono corso a
riprenderle e le ho nascoste bene bene nella scatola. Comunque dopo
è arrivato
il Signor Thompson, a chiedermi se ne sapevo niente. Io gli ho risposto
che di
processionarie è pieno il mondo a questa stagione, e che non
sono per forza
tutti miei gli insetti che circolano in giro. Non so se ci ha creduto,
comunque
mi ha detto di tenermi alla larga dal giardino se c'è la
signorina Aurora che
passeggia. Per non darle fastidio, capisci? Ha detto proprio così
la signorina Aurora.
Ma figurati!
Eileen rise, ma aveva
altri pensieri per la testa.
- Davvero Aurora e
Thompson escono insieme?
- Proprio così, e quasi tutti i giorni.
- Tutti i giorni? E dove
vanno tutti i giorni insieme?
Noah ci stette un po' a
pensare.
- Non lo so. So solo che
li vedo uscire sempre dal cancello, a braccetto e sempre a piedi. O
quasi
sempre, insomma. A volte prendono la strada per Londra. Altre volte
quella per
la campagna. Hanno sempre un cestino dietro, quello per metterci la
roba da
mangiare. Probabilmente vanno a fare dei pic nic. C'è un
gran bel sole di
questi giorni, sai?
Eileen scoccò uno sguardo assassino fuori dalla finestra
finestra.
- Lo vedo - borbottò acida. E poi - Il tenente non va mai
con loro?
Noah strizzò gli occhi con curiosità.
- Perché lo vuoi sapere? -
chiese.
Eileen non seppe che
rispondere.
- Non sarà mica che ti
piace, vero?
Noah aveva fatto una
faccia strana. Parecchio buffa.
- Perché? - rise lei - Se
anche fosse?
Il ragazzino si rabbuiò all'istante.
- Oh, niente. Sono affari
tuoi. Francamente non me ne importa niente, se ti piace o non ti piace
il
signor Prescott. Comunque no, non mi pare. Di solito vanno da soli. E
il
tenente va a giocare a biliardo insieme al signor Nibbles. Vedessi che
partite
che fanno. Scommettono forte, lui vince sempre e non vuole mai
riscuotere
niente da Nigel. Un tipo a posto, penso.
- Ma non ti sta molto
simpatico, o sbaglio?
Noah mise su una specie di
broncio.
- Vuoi vedere come è
cresciuto Creamy?
Eileen disse di sì e così il grosso coleottero
argentato vagò per circa dieci minuti ad esplorare
il suo colorato copriletto. Quando ne ebbe fatto per la terza volta il
giro a
suon di capitomboli, Noah lo raccolse delicatamente, perché
stava per
ribaltarsi di nuovo.
- Adesso devo andare,
Linny. Mi piacerebbe restare di più, ma ho paura che Norma
mi becchi. E lo sai
che non le piace affatto che veniamo a trovarti fin quassù.
- Hai ragione. Forse è
meglio che vai. Ma … me lo faresti un piccolo favore se sei
in giro, in questi
giorni?
Noah fece una faccia furbetta.
- Dipende da quanto puoi
pagarlo.
- Mi puoi tenere d'occhio
il Signor Thompson?
Noah fischiò piano.
-
Non dirmi che sei gelosa
di … ma non eri innamorata di Prescott?
- No, no, assolutamente.
Che dici! Solo che ho una certa cosa che … beh, insomma tu
tienimelo d'occhio. Guarda
se va da qualche parte, se fa cose insolite, insomma.
- Ti costerà moltissimo. Voglio
dire, il tempo è denaro … non so che cosa potrei
chiedere in cambio.
- Capisco - rise Eileen -
Ma penso proprio che riuscirò a convincerti.
Noah si grattò la testa.
-
Hai qualche idea
precisa? Voglio dire, a che cosa devo stare attento. Non è
che voglia sapere
niente, Linny, ma se non sei un po' più precisa, io
…
- Ecco, non so
… diciamo che vorrei sapere se
sale mai al piano di sopra.
- Ma è disabitato!
- Appunto! Ehm … insomma,
vorrei sapere questo. Niente di più. Soltanto se ogni tanto
sale al piano di
sopra. O se fa cose particolarmente strane. Ecco tutto.
- E delle gite con Aurora
che faccio? Ti vengo a raccontare anche quelle? Ahi!
Nonostante la debolezza,
Eileen era una buona tiratrice. Il cuscino colpì in piena
faccia Noah.
- Ahi, non ho detto niente
di male! - ridacchiò il piccolo.
- Incredibile quanto puoi
essere impudente! Fila via, piccolo mostro prima che …
- E il mio compenso quale
sarebbe? - fece Noah con la sua faccia impertinente.
Eileen gli indicò un cassetto e gli disse
di portargli lo scrigno che c'era dentro. Quando lo ebbe tra le mani,
sorrise
ed estrasse una piccola chiavetta.
- Mi avevi detto tempo fa
che non sapevi dove andarti a esercitare coi tuoi piccoli …
beh diciamo che io
ho la soluzione. Se tu accetti di seguire Thompson, io ti do il modo di
esercitarti quanto vuoi, quando vuoi, in un posto sicuro. Un posto dove
puoi
tenere liberi i tuoi animali senza problemi.
A Noah brillarono gli
occhi.
- Dove sarebbe questo
posto? - chiese.
Eileen sorrise e strinse
in pugno la piccola chiave.
- Seguirai Thompson?
- E' davvero un posto così sicuro?
- Sicurissimo.
- Davvero potrò andarci ogni volta che voglio? E tenere
liberi gli
animali?
- Esattamente.
- Va bene allora, seguirò il tuo Thompson. Ma adesso dimmi
dov'è questo posto!
Eileen fece una pausa
strategica. Dopo di che, consegnandogli la chiave:
- Ho notato che la
biblioteca non è una stanza molto frequentata. Norma ci
entra solo per
spolverare, e Foster non ci mette mai piede. Il Signor Thompson, che
pura ama i
libri, preferisce leggere nel suo studio, e comunque ci va solo dopo
cena, o al
massimo di tardo pomeriggio. La mattina è completamente
vuota. Se sgusci dentro
e vai dietro uno scaffale, nessuno potrebbe vederti. Tieni. Penso
proprio che
faccia al caso tuo.
Noah prese la chiave e
cominciò un balletto forsennato per la stanza.
- Un posto tutto nostro,
un posto tutto per noi! - ululò.
- Sssht!
Vuoi che ti senta
tutto il palazzo?
- Oh, no,
scusa. Ma senti
un po' com'è che l'hai avuta? Voglio dire, la chiave ce l'ha
Thompson …
- E adesso
ce l'ho io. Non
preoccuparti di come ho fatto ad averla, pensa solo a farne buon uso.
Se ti
comporti in maniera assennata, penso proprio che andrà tutto
liscio.
Noah era
fuori di sé dalla
gioia: fece un altro giro su se stesso. Ma almeno lo fece in silenzio.
@Senza Fiato, Lady_2008 e
Beatrix: Sorella
di Thompson? Fuochino, fuochino ... :)) Ormai ci siamo quasi ...