Recensioni per
Il Libro delle Ore
di Beatrix Bonnie
Finalmente Caterina è riuscita a trovare il famigerato Libro delle Ore! Non vedo l'ora di scoprire di cosa si tratti e perché sia stato nascosto così bene! |
Ma allora ero andata vicina a Scipione l'Emiliano! Ho detto l'Africano, però più o meno ho intuito chi potesse essere... No, eh? XD |
che cugini teneri! non è che c'è qualcosa sotto?:) |
Eccomi! |
Anche questo capitolo ha suscitato il mio interesse, a cominciare dalle citazioni dell’opera ciceroniana, che anche se non c’entrano con la storia in senso stretto, credo che riflettano bene lo spirito dell’epoca, invero più favorevole alla lingua dei cesari che non al volgare, inoltre mi piace come hai reso la conversazione tra i due, con la capacità della protagonista di entrare nelle grazie del giovane porporato. (vero è che per entrare senza problemi nel palazzo mediceo si doveva essere nelle grazie del padrone di casa, ma la sua figura mostra una certa qual tendenza all’anticonformismo che non poteva non essere notata, in effetti il giovane sembra alquanto sorpreso), piacevole poi da leggere il modo in cui l’ospite riesce a farsi aiutare dal giovane, scavando nella memoria di entrambi, sia come persone (come nel caso della commozione di Giovanni nel vedere la grafia dell’estinta sua genitrice) che come appartenenti alla classe sociale dominante con i suoi doveri (il ricordo della vittoria nel torneo), riuscendo a trovare altri possibili indizi per venire a capo del bizzarro enigma lasciato come singolare eredità da sua cugina. |
ciao! mi sono imbattuta quasi per caso in questa storia, e già il fatto che fosse ambientata a firenze all'epoca di lorenzo de' medici mi ha spinto a leggerla:) è molto bella, abbastanza avvincente, senza sbavature. anche gli enigmi sono abbastanza ben costruiti, anche se queste intuizioni mi sembrano un po' azzardate, non naturali... ma ho provato sulla mia pelle quanto sia difficile riuscire a fare dei fili logici del genere, quindi anche lì niente male! |
Eccomi! |
Ho trovato molto interessante che la protagonista accolga in sé una profonda fede cristiana e il fascino della cultura umanistica (credo che un Savonarola non ne sarebbe stato per nulla contento) e di come pur nella sua volontà di venire a capo del mistero si chieda se la sua amata parente non abbia fatto qualcosa di nefando (anche se poi trova nella condotta limpida della defunta la risposta, che di certo non poteva tenerle nascosto questo lato della sua personalità, almeno non nel momento in cui era più stretta la relazione tra le due), quanto alla scoperta dell’elemento che dà il titolo al capitolo (a proposito, molto interessante il riferimento alla Grecia, mi ha destato il ricordo, eco di una lontana biennalizzazione, di aver letto della visita del basileus Giovanni VIII Paleologo, del patriarca Giuseppe II, che ivi pose termine al suo cammino terreno, e di vari dignitari nella città toscana in cerca di aiuto contro gli ottomani che ormai premevano sempre più inesorabilmente su Costantinopoli,), è perfettamente comprensibile lo scoramento che l’attanaglia, pensando di essere arrivata a capo del mistero per poi ritrovarsi con una tessera di un mosaico ancora troppo grande per essere valutato nella sua interezza, perdipiù di non facile interpretazione, per fortuna (in un certo senso) il richiamo del guardino l’ha portata a scegliersi un altro posto per riflettere sulla stranezza delle ultime volontà della sua parente. Gradevole anche la parte del dialogo con il Magnifico, sia per parte che annuncia il fiero proposito della protagonista sia per quella dove il Medici riconosce alla ragazza la particolare dote di essere elusiva e sfuggente nei confronti dei suoi armigeri, oltre a ringraziarla per la dedizione che sta usando nella ricerca della soluzione. |
Ed eccomi qui! |
Splendida l’idea di un enigma nascosto nei versi di Lorenzo, e la ricerca della chiave che assilla l’animo per nulla sereno della protagonista (che però riesce a trovare un attimo di requie nell’ammirare le bellezze architettoniche di Firenze) come dimostra il suo comportamento durante il funerale, dilaniata dalla volontà di essere vicino ai parenti dell’estinta e le ragioni che la consigliano ad avere prudenza (tra l’altro non male la scena ambientata all’interno della cattedrale, soprattutto le composte figure del Medici e della sua famiglia, che pur in quel momento così triste e intimo devono mostrarsi nel loro aspetto pubblico e “politico” al popolo accorso nella chiesa). |
Non mi sono dimenticata della storia, ma ieri ad un certo punto sono crollata. Mi succede spesso: resto sveglia ma non sono più in grado di capire cosa leggo, figuriamoci se avrei potuto recensire! XD |
In primis mi felicito per la pubblicazione del nuovo capitolo del ciclo storico (ero sinceramente incuriosito dal titolo e mi chiedevo di cosa potesse mai trattare) |
Ciao cara, eccomi qua! |