Ciao Amoreterno, ed eccoci al capolinea! Sento quella malinconia, quella sottile tristezza che si prova quando si salutano gli amici alla fine di una bella vacanza. Li si vede caricare le auto e partire alla spicciolata, mentre a chi resta ancora per un pò, non rimane che restare lì in piedi a fare “ciao ciao” con la manina, finché l’auto non svolta l’angolo e sparisce verso l’imbocco dell’autostrada. E a quel punto capisci anche che l’estate è finita!
Da bambina seguivo l’anime sulle vicende di Oscar François De Jarjayes alla tv, insieme ad altri cartoni animati. Inutile dire che fosse uno dei miei preferiti per la ricercatezza dei disegni, l’epoca in cui è ambientato, la ricostruzione di avvenimenti realmente accaduti così vicini a noi e quella vena sensuale-erotica che lo pervade - elemento non così accentuato in altre animazioni dell’epoca - anche se quest’ultimo aspetto l’ho messo a fuoco solamente molto tempo dopo. Anzi, voltandomi indietro, ora sono quasi sicura di poter affermare che “Lady Oscar” sia stato il primo input alla mia iniziazione sessuale. Si sa, la mente acquisisce le immagini, le rielabora senza che noi ce ne accorgiamo e poi chissà come e dopo quanto tempo te le restituisce arricchite di nuovi significati. E qui, ovviamente, mi riferisco alla scena delle lucciole e alla suprema bellezza del protagonista maschile, l’unico, irraggiungibile, inimitabile, inarrivabile Andrè Grandier!!
Poi, nonostante gli anni passassero, e io nel frattempo avessi perso ogni interesse per i cartoni animati, a periodi alterni questa storia ha continuato a ronzarmi nella testa. E alla fine sono giunta alla conclusione che annoverare una vicenda tanto complessa fra le storie per bambini non le rendeva affatto giustizia, anzi! era una classificazione del tutto inadeguata. Inoltre, date le profonde e articolate implicazioni psicologiche dei protagonisti, non poteva che essere stata scritta da una donna! Altro che i fratelli Grimm!
Poi qualche mese fa, mentre navigavo cercando forse qualcosa a proposito della Reggia di Versailles, sono finita per puro caso in questo sito. Non appena ho trovato la sezione “Lady Oscar”, stimolata dall’intensità dei miei ricordi, mi sono iscritta per poter leggere le storie pubblicate e mi si è spalancato un mondo fino ad allora sconosciuto!
Ti ho annoiata con la storia della mia vita, cara Amoreterno, solo perché voglio farti sapere quanto, fra tutte le storie che sto seguendo, io sia particolarmente affezionata proprio a quella del Pirata Grandier. E’ arrivata nella mia vita proprio nel momento giusto, proprio quando avevo più bisogno di un piccolo sfogo dalla realtà. Oltretutto, all’inizio la storia mi piaceva così tanto che mi ha dato il coraggio di lasciare un commento, e di cominciare così la mia carriera di recensore di fan fiction!
Già divertita dalla saga dei “Pirata dei Caraibi”, Andrè in versione Will Turner mi ha subito conquistata. Era tempo che qualcuno scrivesse una storia che gli rendesse giustizia! E tu ce ne hai presentata una con i fiocchi e i controfiocchi. Non puoi sapere la trepidazione, l’eccitazione e la speranza con cui ogni sera aspettavo la pubblicazione del capitolo successivo. C’è stato perfino un momento in cui mi ero immersa talmente tanto nella storia che non riuscivo nemmeno più a dormire, e sacrificavo ore e ore del mio sonno per fantasticare su questo figaccione col tricorno e a ciò che avrebbe fatto subire a Oscar in versione smemorata depressa. Mamma che film che mi sono fatta! E non uno solo, ma mille! Anzi, cara Autrice, colgo l’occasione per chiederti l’autorizzazione ad utilizzare il tuo spunto iniziale per scrivere la mia versione di un amore a sfondo piratesco fra Oscar e Andrè.
Come ti ho già detto, fin dall’inizio mi hai fatta sognare, mi hai trascinata nell’azzurro Mar dei Caraibi e mi hai fatto veleggiare sul ponte di un galeone zeppo di bucanieri. Certo, mi hai fatto passare anche degli audaci, adrenalinici momenti, soprattutto quando Capitan Grandier faceva ancora il sostenuto e faceva impazzire di indifferenza la povera Oscar. Nell’insieme, non dimentico nemmeno alcuni giudizi neutri o negativi che ho lasciato a qualche capitolo. Secondo il mio umile parere, infatti, quando la faccenda ha cominciato a diventare un po’ melensa, con una Oscar che vestiva i panni de “la donzelletta vien dalla campagna”, i toni del racconto si sono un po’ abbassati e poi…poi Autrice, ad un certo punto sei sparita improvvisamente, per ben due volte! Ma dove sei andata?! Dovevi modificare la trama?! Ma perché? Stavi andando così bene!
Questi fatti però mi hanno dato l’opportunità di riflettere ed imparare una grande lezione di savoir faire. Ho capito che, nonostante EFP sia un sito amatoriale, quando si presenta una storia ad un gruppo di lettori, proprio in virtù della responsabilità che un autore si assume nei confronti dei suoi fans e del rispetto che bisogna avere per essi, è sempre meglio mantenere un ritmo quanto più possibile regolare nella pubblicazione dei capitoli. Credo che questa regola vada a beneficio della storia, prima di tutto, e all’immagine dell’autore stesso, perché sostiene e alimenta la soddisfazione del lettore. Nel tuo caso, la storia è stata così bella che è riuscita a superare indenne la sosta forzata, ma semmai io dovessi pubblicare qualcosa, cercherei di ricordarmi questa considerazione.
Bene! Tornando a noi, a quanto pare, alla fine tutte le tessere sono tornate al loro posto. I buoni sono stati premiati dal valore dei loro alti ideali, e i cattivi hanno dovuto chinare il capo di fronte alla giustizia, mentre Oscar e Andrè hanno esaudito quel desiderio a cui tutti quanti hanno pensato di abbandonarsi, almeno una volta nella vita. Mi riferisco a quello di lasciare tutto e tutti per trasferirsi in una meravigliosa isola tropicale e gestire un chiosco sulla spiaggia. A questo punto, facendo una rapida considerazione sul destino dei nostri protagonisti, direi che per quanto riguarda Andrè, col suo carattere fondamentalmente paziente, tranquillo, razionale, riflessivo eppur coraggioso, tutto sommato lo vedo adatto a commerciare in tessuti anche perché, così facendo, non solo diventerà ricco sfondato ma potrà, soprattutto, mantenere la possibilità di viaggiare per il mondo con la sua Rosa Nera, come un novello Marco Polo. Anche Alain lo vedo bene in un contesto caraibico, tutto abbronzato, disteso sotto una palma a sorseggiare cocco fresco in compagnia di una bella indigena creola. Ma, Oscar? Cosa farà sull’isola? Probabilmente ne diventerà il sindaco! E poi chissà che guardaroba meraviglioso le procurerà il suo Andrè!
Però, che bello il mondo della fantasia! Questo pensiero mi sta già tirando su il morale. Amoreterno, hai annunciato che stai scrivendo un’altra incredibile storia. Bene! Allora, nonostante debba dire addio ai nostri amici - che sono già salpati con la loro nave e, ben presto, spariranno all’orizzonte - a te dico solamente arrivederci, sperando che il tuo racconto appaia al più presto su questi schermi. Inoltre, voglio ringraziarti ancora una volta, e con tutto il mio cuore, per avermi regalato così tante emozioni e aver scatenato in me una nuova vena creativa!
Ti abbraccio forte.
Peggy (Recensione modificata il 14/07/2011 - 09:36 pm) |