Sono infastidito.
Non è il tuo arrivo, quello lo avevamo programmato ormai da tempo.
Solo che la parete contro la quale mi trovo sembra improvvisamente bruciare.
Mi stacco, ma la sensazione resta.
È parte del mio corpo, e non riesco a scacciarla.
D’un tratto mi sembra che le pareti di questa enorme stanza si stiano stringendo l’una verso l’altra, schiacciandomi e non lasciandomi via d’uscita.
Non sembra più nemmeno casa mia.
Perché dovrei sentirmi così?
Che motivo ha lo spadaccino più temuto al mondo di sentirsi soffocare?
Ringhio impercettibilmente, stringendo il bicchiere fra le dita senza troppa forza: se lo rompessi, danneggerei queste preziose mani che mi hanno portato ad essere quello che sono.
Lo poso sul lungo tavolo di legno della sala, avviandomi a passi lenti lungo il corridoio immerso nell’ombra.
Ormai la tua nave sta per attraccare.
Più mi avvicino alla porta, e più quella fastidiosa sensazione di bruciare si intensifica.
Ne sono perseguitato, tanto da arrivare ad odiarla.
AUGURONI ROLOCHAN!