Anime & Manga > Alice Academy/Gakuen Alice
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Autore: Lory402    24/03/2012    2 recensioni
In una brevissima storia con protagonisti Natsume e Mikan, racconto dell'inizio di una storia d'amore nata fra le solite guerre tra l'accademia e il mondo normale. Ovviamente però non si parlerà solo dei beniamini della serie, in questa fic ci sono un po' tutti. Non avendo letto il manga non ne terrò conto, ma spero che vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Narumi, Natsume Hyuuga, Ruka Nogi, Yuu Tobita
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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8

Rivelazioni sconcertanti

 

Ci sembrava di camminare ormai da ore e di quel rompi scatole di Ito neanche l’ ombra. Ecco come sprecare un pomeriggio. Mi guardo meglio attorno, non mi sembra di aver mai visto questa parte di Central Town, però magari me lo sto solo immaginando.

Sento un urlo venire da lontano, mi volto cercando di capire da che parte proviene, poi guardo ancora avanti a me e la realtà mi sembra distorta, come se si stesse modificando, come se fossimo in un’…

- Illusione - Kokoro ancora una volta mi ha letto nel pensiero.

- Natsume, siamo all’ interno di un’ illusione da quando abbiamo lasciato gli altri, non ricordi quando abbiamo attraversato quel parco che non ci sembrava di aver mai visto? -

- Sì, l’ ho pensato anch’ io. Ma da chi è stata creata? E perché? -

- Ahhh! - Un grido agghiacciante squarcia l’ aria.

- Sembra Sumire! - Grido a Kokoro. Improvvisamente ci troviamo in un luogo buio, dove a malapena si distinguono le forme, poi una luce azzurra rischiara il paesaggio. Vedo Sumire, Mikan e Hotaru a terra, prive di sensi, e un po’ più in giù Ruka, Youchi, Ito e Yuu in una situazione non diversa.

- Che cosa succede? - Urla Kokoro.

- A questo posso rispondere io - Una voce profonda emerge dalle tenebre però il proprietario nasconde il suo viso.

- Chi diavolo sei tu? E cosa hai fatto a Mikan? - Lui agita un dito in segno di rimprovero.

- Non ti scaldare tanto Hyuuga, non c’ è affatto bisogno che urli - Lo odio, lo odio con tutte le mie forze, lo odio come non ho mai odiato nessuno.

- I tuoi amici stanno bene, per ora almeno - Non mi controllo più, lo sento, una palla di fuoco mi incendia la mano e quel tipo scuote piano la testa.

- Non ti conviene, ragazzino… - Ora è troppo! Sto per scagliare la palla di fuoco contro quell’ uomo ma una parola proveniente da dietro di me ferma la mia mano.

- Aspetta - E’ stato Ito a parlare e ora si alza piano, steso lì a terra mi sembrava svenuto e ferito come gli altri ma ora che è in piedi riconosco che è sanissimo, forse non mentalmente al massimo. Velocemente come solo chi possiede il suo alice sa fare compare alle spalle di Kokoro e con un gesto preciso della mano mirato al suo collo lo stende in un attimo.

- Che fai? - Gli chiedo in un sussurro. Lui si avvicina piano a me.

- Non hai ancora capito? - Io lo guardo storto, ci ha traditi, ormai è più che ovvio.

- Perché? -

- L’ accademia sfrutta i ragazzi alice da anni e tu mi vieni a chiedere perché? -

- Fai parte di un’ organizzazione anti-alice - Non era una domanda, non era affatto una domanda. Io sciocco che pensavo fosse finita questa storia. Trapassa le barriere del suono e si muove a una velocità inumana verso il suo compare che proprio ora è uscito dall’ ombra insieme ad un altro tipo. Quell’ altro è alto, ha un corpo muscoloso ma tozzo e non sembra ne scattante ne veloce, con due mani enormi terminano le braccia possenti e un ghigno sadico gli attraversa il grugno. In uno scontro regolare non avrei neanche la minima speranza di sopravvivere. Regolare. Due palle di fuoco si accendono davanti a me ma quel colosso d’ uomo poggia i palmi delle mani al suolo e improvvisamente gli strati più superficiali della terra si scuotono, provocando un piccolo terremoto che mi fa cadere. Appoggia nuovamente i palmi a terra ma questa volta si apre una ferita, che sta per raggiungermi, per inghiottirmi, l’ unico pensiero che mi viene in mente è… durante le lotte nei film, è sempre buio pesto, non si vede niente e il paesaggio sembra rispecchiare l’ anima del protagonista, io morirò combattendo sotto una luce celeste che rischiara ogni cosa. Chiudo gli occhi, ma posso davvero permettere che finisca così? Poi sento un grido.

- No! - Sembra Mikan. La terra smette di tremare e si sente solo un respiro affannoso, apro gli occhi, Mikan è ferma davanti a me con le braccia spalancate e ansima, probabilmente ha bloccato l’ alice di quella montagna tutta muscoli. Si volta verso di me con aria preoccupata.

- Natsume, stai bene? -

- Ma come, mi conosci da cinque anni,e non sai che ci vuole di peggio per buttarmi giù? - Mi sorride, poi vedo qualcosa, come una striscia tracciata nell’ aria e cancellata subito dopo. Mikan sparisce, la vedo ricomparire qualche secondo dopo vicino a Ito, anche lui appena ricomparso. Gli altri due sono spariti e Mikan è legata ad un albero con le mani dietro la schiena, non ho neanche visto Ito mentre la bloccava.

- Lasciala subito! - Gli grido, sapendo bene che una minaccia da parte mia in questa situazione è assolutamente inutile.

- Se no? - Chiede ghignando e posando una mano sulla guancia di Mikan. Abbasso lo sguardo e stringo i pugni, non sopporto lo sguardo supplichevole di Mikan mentre io sono così inutile ed impotente in questa situazione.

- Non la toccare - La mia voce è ridotta a un sibilo.

- Le tue minacce non mi toccano. Sai, abbiamo ipnotizzato Hotaru perché essendo fuori dalla scuola era molto più facile da avvicinare… Ma devo proprio ammettere che Mikan non mi dispiace affatto, è davvero carina - Tenendola saldamente per il mento, avvicina il suo viso a quello di Mikan e… IO LO UCCIDO! Prima era solo uno studente dell’ accademia ma ora è decisamente contro di essa e anche se gli facessi prendere fuoco e lo abbrustolissi per una decina di minuti finché non vedo la pelle staccarsi dalle ossa nessuno mi potrebbe dire niente. Poi ripenso a ciò che è successo ieri, che il cioccolatino di Hotaru fosse una distrazione architettata da Ito? Finalmente quel ragazzo stacca le labbra dalla mia e sottolineo MIA Mikan.

- Verme -

- Ora offendi pure? - Fa una faccia angelica che mi fa vomitare, tutto di lui in questo momento mi fa vomitare. Ancora una volta il fuoco ricopre le mie mani e Ito scuote la testa.

- Vuoi davvero rischiare di far del male alla tua ragazza? - Io potevo benissimo bruciare unicamente il suo corpo e Mikan del resto poteva benissimo usare il suo alice, ma improvvisamente una paura totalmente irrazionale, completamente insensata… mi avvolge, mi chiama e mi mostra gli scenari peggiori senza abbandonarmi più, io non voglio far del male a Mikan, io non… Sento un dolore sordo alla testa, non ci credo, mi sono lasciato distrarre, sono un’ idiota, la coscienza mi abbandona così, perché io sono caduto in uno stupido trucco? L’ amore rende ciechi, lo so, ma senza Mikan non potrei vivere ormai.

- Attenta… - Sussurro, e poi solo il buio.

POV Mikan

Improvvisamente mi sentii trascinata via da dove ero, davanti a Natsume. Avvertii la mia schiena battere contro un albero, poi sentii delle parole, una mano sulla mia guancia, sul mio mento, altre parole, ed ecco, le labbra di Ito sopra le mie, un brivido mi percorse la schiena, un brivido di paura, di terrore irrazionale, qualcosa di primitivo, di sopito in me. Davanti alle storie di fantasmi, in una casa stregata, io provavo paura, credevo di provare paura, ma ora so che il vero terrore è questo, non quando pensi di morire e decidi di farla finita, no questa era una paura del cuore, non della mente. Natsume, perdonami, ti faccio soffrire. Ancora parole e poi ciò che non avrei mai voluto vedere, la disperazione si faceva largo nel mio cuore e nella mia mente, Natsume lo avrebbe visto arrivare, un masso sollevato a mezz’ aria dalla telecinesi, lo colpì proprio in testa e io mi sentii svenire, lo avrebbe visto arrivare, se solo non fosse stato distratto da me. Ito mi liberò.

- Dai, vai a soccorrere il tuo ragazzo, poi torna qui, dobbiamo prendere una nave - Mi stava dando la possibilità di controllare se Natsume fosse in pericolo, non per solidarietà e neanche per pietà, lo faceva perché pensava che io da sola non avrei potuto fare niente contro di lui e quegli altri tizi, ma per una volta si sbagliava. Si sbagliava di grosso. Mi chinai su Natsume steso a terra, e una lacrima solitaria sfuggì al mio controllo.

- Visto? Abbiamo infranto entrambi una promessa: tu non sei qui a proteggermi e io ho pianto! -

- Tic-Tac bellezza muoviti - Solo una parola mi veniva in mente per descrivere uno come lui.

- Stronzo -

- Hai detto qualcosa? - Strinsi le mani di Natsume e sentii una nuova forza invadermi il corpo, di scatto mi girai e bruciai con fiammate scaturite dalle mie mani Ito e quegli altri due, successe tutto in un attimo, i due scagnozzi li lasciai svenuti senza provocargli ustioni troppo gravi, ma Ito no, lui meritava di soffrire, soffrire come poteva farlo soffrire solo una lenta agonia subendo in terra le fiamme dell’ inferno. In seguito mi stupii dei miei pensieri in quella situazione, ma in quel momento no, in quel momento desideravo solo una cosa: Vendetta. Mi accorsi presto di poter evocare anche l’ alice dell’ elettricità che avevo usato giorni prima e l’ alice della terra (?) che avevo bloccato da poco, alla fine però non lo uccisi, l’ omicidio è una cosa che mi ha sempre disgustato e anche se per una giusta (a mio parere) vendetta non mi sarei certo abbassata al livello di coloro che tanto detestavo. Legai Ito e gli altri due a un’ albero e cercai di svegliare Natsume.

POV Natsume

Il buio in cui era caduta la mia mente sembrava non volermi abbandonare, persisteva e non lasciava spazio ai pensieri. Poi, come un richiamo lontano, una voce, un angelo parla e mi chiama a se dal limbo in cui sono capitato.

- Natsume, che bello hai aperto gli occhi! -

- M-Mikan -

- Sono io - Sospira - Sai, per colpa tua ho infranto una promessa, avevo giurato a me stessa di non piangere più. Quando poi però ti ho visto a terra non ho saputo controllarmi -

- Avevi già pianto davanti a me, non ricordi? -

- Io però volevo essere forte! - Mi metto seduto e la stringo forte.

- Piangi - Le chiedo in un sussurro. Lei mi abbraccia a sua volta, tutte le lacrime che aveva trattenuto, per suo nonno, per quello che ha fatto Ito, per i suoi amici, per me… Ora sono libere di scorrere sul suo viso e cadono come gocce di una pioggia amara sulla mia camicia.

Smette di piangere, si asciuga le lacrime col dorso della mano e mi guarda, ora sorride. Il più bello dei sorrisi, sincero, aperto, senza più tristezza, si apre sul suo viso come si mostra l’ arcobaleno dopo la pioggia, ma è ancora più prezioso, perché quel sorriso è solo mio, solo per me. Presto i membri principali delle forze segrete dell’ accademia si fecero vivi e arrestarono Ito e tutti i suoi collaboratori trovati in zona e soccorsero tutti gli altri ragazzi che nel frattempo si erano svegliati, ma a mio malgrado, nonostante sapessi di dover festeggiare per quella piccola ma importante vittoria, non ci riuscivo, cercavo con lo sguardo un professore: Persona, perché lui non si faceva vedere, lui viveva nell’ ombra, ma lui c’ era, e osservava, e ora sapeva. Sapeva ciò che Mikan era in grado di fare, e non lo avrebbe dimenticato, tutto quello che non volevo accadesse ormai era successo, e non si poteva tornare in dietro. Sento una mano cercare la mia, le nostre dita si intrecciano e lo sguardo dolce di Mikan per un attimo mi distrae da questi tristi pensieri, poi sento una fitta al petto, un dolore senza precedenti, un dolore che fa sparire la realtà, un dolore che ancora una volta mi trascina nel buio.

Mi sveglio ancora frastornato, poco a poco riprendo la coscienza del mio corpo ed è come se mi fossi svegliato da un sonno profondo e senza sogni. Qualcuno mi può spiegare perché in una sola settimana sono svenuto più volte di quanto è successo da quando sono arrivato in accademia? Avverto una pressione sul mio petto che prima, nel dormiveglia in cui ero caduto, non sentivo. Mi accorgo di avere gli occhi chiusi, li sbatto più volte e riesco ad aprirli, nella stanza in cui mi trovo c’ è una piacevole condizione di penombra e i miei occhi non ci mettono molto ad abituarsi, mi sembra di essere nell’ infermeria dell’ accademia. Guardo il mio petto, una figura di ragazza è seduta affianco al mio letto e dorme, appoggiata a me. Un pensiero mi trafigge la mente: Mikan! Dimentico ancora una volta il dolore lancinante che mi provocava la ferita al petto (prima o poi però dovrò chiedere cosa mi è successo). La consapevolezza di ciò che è successo inonda la mia mente come un mare in tempesta, improvvisamente ricordo tutto, dall’ abbraccio di Mikan, alle sue lacrime… E’ così bella quando dorme, neanche un’ ombra invade il suo viso, ha un’ aria così rilassata… non voglio svegliarla, ho scoperto che mi piace guardarla mentre riposa. La circondo con le braccia e mi abbandono nelle mani di Morfeo, il quale mi trascina subito nel nulla più profondo.

… Un ragazzo biondo cammina per i corridoi, si dirige verso l’ infermeria, lì è ricoverato il suo migliore amico e la sua ragazza non ha voluto lasciarlo neanche un momento. Socchiude la porta attento a fare il meno rumore possibile. Vede un ragazzo che abbraccia la giovane stesa sul suo petto. Chiude la porta, li lascia soli, e se ne va …


 


ANGOLO AUTRICE

Devo dire una cosa: io sono assolutamente contro le parolacce pesanti e non le dico mai, ma quando ci vuole ci vuole! Non l’ avreste pensato anche voi? Il mistero di Ito è svelato e ora è rinchiuso in qualche prigione segreta da cui non uscirà mai. Spero di essere riuscita a sorprendervi con questa rivelazione, ma qualcuno penso avesse già intuito qualcosa riguardo a Ito… La promessa di Natsume me la sono completamente inventata sul momento e… ragazzi, due capitoli e arrivo a 10! Bene, ringrazio:

iletopina

STAILIST

Che hanno recensito lo scorso cap, poi:

antofever
iletopina
mic98rosso
STAILIST
XxDUBHExX

Che hanno la mia storia tra le seguite, poi:

bImBa_SoLiTaRiA
Cuore_Angelo
Erica97
missfunix
XxDUBHExX

Che hanno la mia storia tra le preferite. Insomma, grazie a tutti! E al prossimo cap,

Lory402 


 

 
  
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