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Autore: Mephistopheles    06/04/2012    1 recensioni
Chiudi due persone in una stanza. Divertiti a spiare dal buco della serratura per vedere cosa succede.
Chiudile in una stanza vuota di risposte e finiranno per impazzire, o per amarsi, o entrambe.
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiudi due persone in una stanza e finirà per succedere qualcosa
III.




Mi sento come se avessi una grande verità da rivelare a tutti. Non solo sono chiuso in questa stanza, ma non so neanche in cosa consista davvero questa verità.
Non esiste limite al peggio.
Posso parlarne solo con l'altra persona.
Non esiste limite al peggio.
Ultimamente mi sembra cambiata. Un giorno mi guarderò intorno e non ci sarà più.

Dal primo istante in cui mi sveglio, l'altra persona non mi toglie gli occhi di dosso.
Non si era mai comportata così.
Mi sento osservato in ogni movimento. Sembra profondamente scossa, oppure sorpresa, non saprei dire. Come se il senso generale avesse iniziato a sfuggire anche a lei, come se le fosse scivolato tra le dita dal giorno alla notte.
Avverto qualcosa di strano.
La luce al neon ronza incessantemente.
Quella notte, torniamo a dormire vicini.

Poi, d'un tratto, il momento della svolta.
« Dove sono? » mi chiede l'altra persona.
Inaspettato e tremendo.
La guardo come se fosse la prima volta che la vedo. Aggrotto le sopracciglia e la mia bocca si apre di riflesso. Basito e paralizzato. Non posso rispondere.
« Chi sei e come mi hai portato qui? ».
Smetti immediatamente, non sono in grado di rispondere a queste domande.
Ogni mio arto è pietrificato. La mia salivazione è estinta.
So solo che il tono acuto e spaventato della sua voce mi infastidisce.
« Siamo chiusi dentro. Abbassa la voce, ti prego », riesco a rantolare.
Lasciami in pace.


Chiudi due persone in una stanza e finiranno per recitare dei ruoli.
L'altra persona si comporta come mi comportavo io nel momento in cui inizia la mia memoria di questo inferno. Si alza periodicamente in piedi, per poi risedersi. Tasta le pareti e vaga entro i confini della nostra pozza di illuminazione. Guarda con insistenza la luce al neon.
È come se si fosse svegliata da un torpore ancestrale, e ci fossi caduto io.

« Non ci arrivo, è troppo in alto. Mi devi aiutare », mi dice un giorno, « Se metti le mani così posso salirci sopra e raggiungerla ».
Si riferisce alla luce al neon.
« Che cosa vuoi farci? » chiedo.
« Strapparla dal supporto ed usarla per esplorare questo posto ». Nel dirlo, indica il grande buio.
« Non c'è niente, là » rispondo.
« Come fai a saperlo? ».
« Ci sono stato ».
Si siede e non dice nulla per diverse ore.
« Intendi dire che c'è solo un'altra parete, che siamo chiusi qui? ».
« Intendo dire che questo posto non ha fine e che c'è soltanto il buio » sbotto.
Sono terrorizzato. Non può non ricordarsi del mio viaggio. Mi chiedo se non sia un ciclo infinito, se non sia destinato io a svegliarmi di nuovo tra qualche mese, e lei a riprendere a recitare il suo vecchio ruolo. Mi chiedo se la prima cosa che ricordo, il mio primo risveglio, sia stato veramente il primo. Mi chiedo da quanto tempo sono realmente qui dentro.
Non può non ricordarsi. Io me lo ricorderei.
La odio, ma so che mi mancherà.


Chiudi due persone in una stanza e una delle due scomparirà senza avvertire.
È successo. Me l'aspettavo.
L'altra persona non c'è più. Mi ha lasciato durante la notte.
Come avevo fatto io.
È la sua piccola vendetta, ne sono sicuro. Spero che tu abbia freddo, laggiù nel nulla, almeno la metà di quanto ne sento io in questo momento.

L'altra persona è partita ad esplorare il buio e non è ancora tornata.
Ci sta mettendo troppo.
Non dirmi che ti sei persa. Hai bisogno di me.
Torna.

Eva è sparita e ha lasciato Adamo solo ad occuparsi di un'umanità intera.
Sono giorni che l'altra persona se n'è andata e io l'aspetto qui, sotto la luce.
Adamo era tornato subito, maledizione.
Torna.

Va bene, mi hai battuto, sei stata via più tempo di quanto non lo sia stato io.
Mi sveglio giusto in tempo per vederla arrivare.
L'altra persona emerge dalle tenebre, come rinata.
Hai anche mostrato più iniziativa di me, con la luce al neon e i tuoi bei progetti. Dovevi far vedere di essere la migliore in tutto, non è vero?
« Bentornata », la saluto. Ecco, almeno per quanto riguarda l'educazione non ci sono confronti.
« Hai trovato le risposte che cercavi? » chiedo.
« No », si siede, « e non sanno nulla neanche gli altri ».


 

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