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Autore: Mione_    06/11/2006    15 recensioni
“Ciao, scusa…” disse mentre con l’indice picchiettava leggera la spalla del giovane per richiamarne l’attenzione “Io e i miei amici volevamo sap…” ma le altre parole le morirono in gola quando il ragazzo si voltò ed Hermione potè finalmente vederlo in faccia. Rimase a bocca aperta, sgranando i grandi occhi castani per la sorpresa e l’incredulità, la mano destra ancora a mezz’aria. Due freddi occhi grigi la fissavano, increduli e sorpresi quanto i suoi, mentre il ragazzo faceva un passo indietro per squadrarla da capo a piedi, quasi a volersi assicurare di non aver avuto una visione. “Granger” proferì infine “Che cavolo ci fai qui?” chiese in tono freddo, sgarbato, anche se una sottile nota di curiosità si poteva notare nel tono. La fissava, serio, con i freddi occhi grigi indagatori, assumendo il suo solito atteggiamento superiore e la solita espressione beffarda “Cosa diavolo ci fai tu qui” rispose indignata Hermione, restituendogli lo sguardo freddo e indagatore “Malfoy” Piccoli spoiler del 6° libro e un Draco meno Serpeverde del solito.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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I giorni si susseguirono lenti, senza particolari avvenimenti degni di nota

I giorni si susseguirono lenti, senza particolari avvenimenti degni di nota.

La fine dell’estate lasciò il passo all’inizio dell’autunno, che portò con se la malinconia delle vacanze appena finite.

Hermione e Draco ripresero la loro vita scolastica quotidiana, scandita dalle lezioni, dai compiti, dal Quidditch e dai loro doveri di Caposcuola.

Era difficile per loro, ma entrambi preferirono evitare di lasciarsi andare ad atteggiamenti troppo sdolcinati in giro per la scuola, per rispetto dei loro amici, che avevano semplicemente fatto buon viso a cattivo gioco.

Gli unici momenti in cui restavano da soli era quando si ritrovavano a studiare in biblioteca e durante la ronda notturna.

Naturalmente i pettegolezzi erano comunque nati e ormai si erano ampiamente diffusi per tutti gli anfratti del castello, anche quelli più nascosti, raggiungendo perfino il corpo docenti.

I Corvonero e i Serpeverde pensarono di girare quella assurda situazione a loro vantaggio, aprendo una serie di scommesse su quella che era diventata la coppia più chiacchierata di Hogwarts.

E agli ignari primini, le Raven Girls non mancavano di raccontare i rapporti che avevano contraddistinto Hermione Granger e Draco Malfoy nei precedenti sei anni.

Charlotte Bloom, fondatrice delle R-Girls, era la più scatenata sostenitrice del lieto fine tra la Grifondoro e il Serpeverde, attirandosi addosso le ire di Pansy Parkinson, ex regina del cuore di Draco, che non tollerava di dover abdicare a favore di una figlia di Babbani, per quanto bella e intelligente potesse essere.

 

********************

 

“Hermione ti prego, siediti vicino a me…” quando la ragazza varcò la soglia dell’aula di Pozioni, Neville la prese per un polso, supplicandola. Hermione si guardò frettolosamente intorno, scorgendo due occhi di ghiaccio osservarla intensamente.

“Neville, mi dispiace ma io…” ma quell’attimo di esitazione le costò la promessa fatta a Draco. Pansy Parkinson fece proprio in quel momento il suo ingresso nell’aula e si diresse velocemente verso il biondo compagno di Casa, sedendosi senza troppi complimenti vicino a lui, incurante delle suo numerose, nonché rumorose proteste.

“Signorina Granger, forza si sieda assieme al signor Paciock, così potremo iniziare la lezione. Non appena il signor Malfoy ci farà la gentile cortesia di fare silenzio e di smettere di molestare la sua compagna di banco” Lumacorno si voltò sorridendo verso il Serpeverde, che si zittì immediatamente, lasciando cadere il braccio di Pansy con poca delicatezza, facendole sbattere il polso sul bordo del suo calderone. La ragazza gli lanciò un’occhiata in cagnesco.

“Bene ragazzi. Immagino che durante le vacanze vi siate dimenticati a cosa serva un calderone, quindi oggi non ci sforzeremo di imparare nessuna pozione nuova” volse uno sguardo sorridente alla classe, che si fece interessata “Quindi sentitevi liberi di preparare la  pozione che più desiderate. Una che conoscete oppure una di vostra creazione. Buon lavoro ragazzi” e si sedette alla cattedra, osservando gli studenti dell’ultimo anno organizzarsi per svolgere il compito.

Hermione si voltò verso Neville, le venivano i nervi nel vedere la Parkinson fare l’oca con Draco. “Allora, Nev, possiamo approfittarne per ripassare una pozione dell’anno scorso che non ti veniva bene, se ti va” gli propose. Il compagno annuì e si misero al lavoro.

Anche Malfoy e la Parkinson avevano iniziato il compito, decidendo di inventarsi qualcosa.

La prima mezzora passò relativamente tranquilla. Con l’aiuto di Hermione, Neville non aveva ancora combinato nessun disastro, ma la quiete dell’aula era disturbata dai continui battibecchi dei due Serpeverde.

Lumacorno passeggiava tranquillo per l’aula, fermandosi di tanto in tanto a esaminare una pozione o a parlare con uno studente di come aveva passato le vacanze o di come stava suo padre, zio o nonno.

Era finita la prima ora quando Draco Malfoy decise che era stufo di stare con Pansy e che voleva tornare al suo piano originario, ossia dividere il banco con Hermione.

Sapeva che tipo di pozione voleva preparare la sua compagna di Casa e sapeva che ingrediente l’avrebbe fatta esplodere. Facendo finta di nulla, lasciò cadere una lingua di Salamandra nel calderone di Pansy, che assunse un colore giallo acido e cominciò a ribollire pericolosamente. Nel frattempo, una radice di mandragola sfuggiva dalle mani di Malfoy, finendo con un tuffo nel calderone di Paciock. Anche la sua pozione assunse un colore insolito, emettendo grandi bolle.

Bastarono due secondi e due esplosioni rimbombarono nell’aula***********

di Babbani, per quanto bella e intelligente potesse essere.

i Draco, che non tollerava di dover abdicare a .

Seguirono gli strilli di Pansy e i piagnucolii di Neville, mentre Hermione lo sgridava animatamente e Draco tratteneva le risate.

Dopo qualche minuto Lumacorno riuscì a ristabilire l’ordine: per fortuna nessuno si era fatto male.

“Ragazzi, siete troppo agitati, meglio dividervi” disse tranquillo “Signorina Parkinson, per favore vada a sedersi vicino alla signorina Granger. Paciock, mio caro, vai a lavorare con Malfoy” sorrise soddisfatto

“No!” esclamato tutti e quattro in coro

Ma professore…non crede che sia meglio…”

“Io con quell’idiota non ci lavoro!”

“Io preferirei non lavorare con la Parkinson…”

“La prego mi lasci con Hermione!”

Lumacorno alzò la voce “Silenzio! Non mi interessano i vostri problemi. Paciock con Malfoy e Parkinson con Granger. Sbrigatevi e non chiederò di chi è la colpa”

Sotto gli sguardi divertiti dei compagni di corso i quattro ragazzi ubbidirono e la lezione proseguì senza altri intoppi.

 

********************

 

“Non posso crederci! Una festa di Halloween!” squittì allegra Padma, alla riunione dei Capiscuola.

“Tutto lavoro in più per noi” sbuffò Draco, seduto tra Hermione e Pansy, che non si erano rivolte una parola.

“Malfoy non fare l’antipatico come al tuo solito. Sarà divertente e le Raven Girls ci daranno un aiuto immenso, fidatevi. L’idea è stata loro, in fondo. E tutti sappiamo con che stile e perfezionismo organizzano le feste” Goldstein fece l’occhiolino ai colleghi “E poi guardala dal lato positivo, Malfoy. Un’occasione in più per socializzare con il nemico, senza dare troppo nell’occhio” lanciando un’occhiata maliziosa a Hermione, che si alzò decisa.

“Allora ragazzi, abbiamo una festa da organizzare e siccome è anche l’ultima a cui prenderemo parte, voglio che sia perfetta” si mise davanti agli altri.

Ai tuo ordini, Grande Capo Granger” Goldstein si alzò, facendole un inchino che scatenò l’ilarità generale.

“Oh Will, piantala e sii serio” disse la bruna, soffocando una risata “Per prima cosa dovremmo fare una lista dei vari compiti e dividerceli tra di noi. Inoltre credo che sia opportuno anche riunirsi insieme a Lottie e alle sue ragazze, in modo da stabilire bene chi deve fare cosa” Hermione continuava a parlare, gesticolando, andando avanti e indietro e scrivendo qualche appunto su una lavagna.

William Goldstein si sporse verso Draco, per sussurrargli “Te la sei scelta bene, amico” facendogli l’occhiolino.

“Voglio solo il meglio, ricordatelo Gold” replicò il Serpeverde, senza staccare gli occhi dalla Grifondoro che in quel momento stava litigando con la Parkinson.

 

********************

 

“La nostra ultima festa. Ragazze, ma ci pensate che questo è il nostro ultimo anno?” sospirò Calì Patil, sdraiata sul suo letto.

“Questi sette anni sono passati così in fretta… Mi sembra ieri che sono salita per la prima volta sull’Espresso per Hogwarts. Credevo che fosse un sogno” Christine McDee si perse nei ricordi, gironzolando per la stanza.

“Mi ricordo ancora la prima notte qui al castello. Hermy era tutta intenta a sfogliare chissà che libro, Calì e Marion si litigavano un cassetto dell’armadio e tu, Chrissy, non volevi andare a dormire perché avevi paura che se lo avessi fatto, quando ti saresti risvegliata, la mattina seguente, ti saresti ritrovata nel tuo letto a casa tua” ridacchiò Lavanda, alle prese con lo smalto che cambiava colore secondo i vestiti.

Hermione era appoggiata con le mani al davanzale della finestra e guardava con aria malinconica il paesaggio che si estendeva al di là del vetro. Ripensava anche lei agli anni trascorsi a Hogwarts e a come l’avevano cambiata, a come l’avevano fatta crescere e maturare.

“Voi con chi andrete alla festa?” chiese a un tratto Calì

“Io con nessuno, sono la cantante” affermò Chrissy con orgoglio. Il più grande sogno di Christine McDee era quello di diventare famosa come il suo idolo, Celestina Warbeck. Aveva una voce molto bella e riusciva a raggiungere qualsiasi tipo di nota. Insieme ad altri studenti appassionati di musica, Chrissy aveva formato una band, ma non c’era mai stata occasione di potersi esibire. Fino a ora. La festa di Halloween era il momento giusto per far conoscere a tutta Hogwarts i Fanny Melodies.

“Io… a me piacerebbe provare a chiederlo a Ron Weasley se mi fa da cavaliere…sempre che per te non sia un problema Herm” disse timidamente Lavanda. Lei era davvero innamorata di Ronald, ma aveva paura che durante le vacanze lui avesse sistemato i suoi problemi con la bruna, anche se era evidente che alla Caposcuola di Grifondoro interessava ben altra persona.

“Herm? Hermione?” la richiamò Lavanda, non avendo ricevuto risposta

“Eh? Cosa?” la bruna si girò di scatto, con aria assente.

“Non hai sentito?” l’amica la guardò risentita, portando le mani sui fianchi.

No scusa. Stavo pensando”

“Se invito Ronald alla festa di Halloween corro il rischio che mi scagli addosso qualche fattura o maledizione?” le chiese con tono serio, ma ironico la ragazza.

“Oh no no. Tranquilla”replicò con un sorriso Hermione, poggiandosi con i reni contro il davanzale e incrociando le braccia al petto.

“Vuoi dire che Weasley non ti ha invitata? Dopo che ha piantato Lavanda per te, l’anno scorso, non ti invita alla festa?” chiese Calì stupita, ferendo la sensibilità della Brown, che le tirò addosso un rossetto.

“No, non lo ha fatto” la Granger si limitò ad alzare le spalle.

“Va beh, ma tu tanto ci vai con la serpe vero?” si intromise Chrissy “L’altro giorno parlavo con Lottie, e mi ha detto che saresti andata con Malfoy. Io non volevo crederci, ma poi mi ha raccontato che avete passato le vacanze insieme quest’anno…”

Lottie, solita pettegola” sbuffò Hermione, le altre risero “Comunque è ovvio che Ron non mi abbia invitato, che razza di domande fai Calì?” la guardò stupita “Tranquilla, Lavanda. Nessuna fattura contro di te” le sorrise.

Quindi vai davvero con Malfoy” Christine storse appena il naso, non aveva mai avuto in simpatia il Serpeverde in questione.

“Questo non lo so, non si è ancora pronunciato su un possibile invito” alzò le spalle, fingendosi indifferente, ma in realtà alla bruna pesava che il ragazzo ancora non la avesse invitata. Forse dava per scontato che sarebbero andati insieme, ma a Hermione avrebbe fatto molto piacere un invito formale.

“E’ proprio un… va beh meglio che non ti dico che cos’è…” borbotto Chrissy.

“Un frequentatore di taverne di gobelin, ecco cos’è!” sbottò Marion entrando in camera.

Le altre la fissarono interdette, non poteva riferirsi a Draco…

“Ma chi si crede di essere quel borioso, arrogante, presuntuoso Corvonero dei miei stivali?” Hermione tirò un sospiro di sollievo, non era Malfoy il frequentatore di taverne.

“Che cos’è successo?” chiesero in coro Lavanda e Calì, interessatissime.

“Quello stupido di Philip Yates, mettersi a urlare per tutto il corridoio se volevo andare al ballo con lui! Una vergogna…” si buttò sul letto imbronciata.

“E hai accettato?” chiese Christine inarcando un sopraciglio

“Certo che sì! Se no andava a finire come al Ballo del Ceppo che non ci sono andata con nessuno…”

 

   
 
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