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Autore: Liquid King    15/04/2012    2 recensioni
In seguito a un sogno ho deciso di scrivere questa storia e vi chiedo di recensire. Walter riceve una lettera che lo porterà a compiere nuovi crudeli omicidi. Solo per fan di Sullivan.
Gli aggiornamenti avveranno ogni fine settimana.
Genere: Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Walter Sullivan
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ah, ecco il nuovo capitolo, pensavo di non farcela... Bene, ringrazio come sempre chi ha letto e recensito i precedenti capitoli. Leggete e recensite anche questo, mi farebbe molto piacere sapere il vostro parere. Alla prossima!


Walter Sullivan: Due anime, un solo destino.

Walter non riusciva a capire quello che stava accadendo né tantomeno avrebbe potuto sapere quello che sarebbe successo dopo. L’unica cosa certa è che lei era alle sue spalle... e avrebbe potuto ucciderlo in solo istante.

-Walter…- La voce suonava, alle orecchie, melodica e innocente.

Il biondo chiuse gli occhi pronto a subire chissà quali violenze ma sentì solo un paio di braccia sottili e magre stringergli il busto senza troppa forza.

-Alessa…- Il ragazzo sentì la testa della “strega” poggiata sulle sue spalle larghe.

Non sembrava aggressiva ma trasmetteva una sensazione di calma e serenità… di questo Walter ne aveva paura.

“Che cosa vorrà mai fare?” Si chiese senza muoversi.

-Walter, mi sei mancato moltissimo.- Disse senza tanti giri di parole. 

Le parole uscite dalla bocca di Alessa lo lasciarono spiazzato, il ragazzo si pietrificò per un po’. Alessa, accorgendosi di questo, lasciò la presa e si sedette a fianco del biondo.

-Non avere paura non voglio farti del male…- Lei sorrise e piegò la testa in modo tale da vedere il viso di Walter ma non riuscendoci perché quest’ultimo era voltato da tutt’altra parte.

-Cosa fai qui?- Il biondo non aveva il coraggio di guardarla negli occhi e si allontanò di un po’ da lei.

-Voglio restituirti qualcosa.- Rispose lei prendendo da una borsa un libro con la rilegatura rosso sangue.

Le parole accompagnate dal gesto attirarono la curiosità della vittima 11/21, che si voltò nella direzione della “strega”.

-Mi sono impegnata molto per restaurarlo… era tutto sporco e ingiallito.- Spiegò, mettendo nella mani di Walter, la bibbia dell’ordine.

-Allora eri tu… la ragazza che mi ha fatto penare. Che mi ha fatto cadere dalla montagna!- Walter perse il timore che aveva nei suoi confronti e lo sostituì con una furia incontrollata.

-Già, non vorrai dilaniarmi?- Alessa sorrise, sapeva che lui non vorrebbe mai farle del male.

Walter iniziò a sfogliare la bibbia e dovette costatare che lei aveva fatto un buon lavoro.

-Mmm… sei perdonata, ma come mai sei qui? Non solo per portarmi questo, ho indovinato?- Il biondo la studiava attentamente.

-Raccontami un po’, hai trovato tua madre?- Lei iniziò a fargli delle domande.

-Sì, ora sono con lei. E tu? Ti sei vendicata dei tuoi compagni?- Walter controbatté con un’altra domanda.

-Sì, ora sono la “strega” e mi occupo di giustiziare chi ha a che fare con me in un modo o nell’altro.- Una luce di malignità s’illuminò nei suoi occhi neri e aggiunse: -Per gli altri, lo lascio fare a Pyramid Head. -.

-Temo di non capire, chi è questo Pyramid Head? Chi sono queste persone?- Walter non distolse lo sguardo dalla lettura della bibbia e tenendo le orecchie ben aperte.

-Li conosci anche tu, Walter.- Lei si strinse nelle spalle e aggiunse: -Conosci Claudia Wolf? Lei è stata punita da mia figlia Cheryl Mason alias Heather.-

-Mmm… Claudia Wolf, mi ricordo che studiavate insieme a scuola. Eravate grandi amiche...- Walter s’interruppe per lasciar continuare Alessa che spiegò.

-Purtroppo ho scoperto che lei non era altro che una delle tante fanatiche del culto di Silent Hill. Quindi ho permesso a mia figlia (che aveva scoperto le sue origini) di eliminarla sotto forma di mostro.- Le sue parole non mostravano rimpianto ma sola certezza.

-Capisco… ma questo Pyramid Head… mi sembra di conoscerlo, anche se il suo nome non mi dice nulla.- Il biondo si fermò nella lettura per passarsi una mano sulla pancia.

-E hai ragione…- Alessa strinse la mano di Walter per poi continuare: -Pyramid Head non è altro che Leon…-

-Che?!!- Walter alzò la testa per fissare Alessa con gli occhi sgranati dalla sorpresa:- Stai scherzando?-

-Non sto scherzando.- Rispose decisa.

-Leon…- Walter chiuse gli occhi per aprire i portali dei ricordi celati nella sua anima.

 

*Flashback*

Un bambino di 8 anni con un libro rosso in mano era seduto nella panchina della Wish House, era intento a leggere un capitolo della bibbia riguardante La Sacra Madre. 

Un paio di mani con le dita sottili gli ciondolò il collo e un sorriso allegro fu rivolto a quel ragazzino.

-Chi sei?- Walter alzò lo sguardo e vide una ragazza più grande di lui.

 -Mi chiamo Alessa, sono qui in gita con i miei compagni.- Il sorriso si smorzò un po’.

-Piacere, mi chiamo Walter Sullivan.- Il bimbo era felice di aver conosciuto qualcuna che non lo trattasse male.

Parlarono e scherzarono insieme per parecchi minuti, finché non venne a cercarli Claudia.

-Walter, ti presento Claudia.- Alessa introdusse la sua amica e poi si rivolse a lei: -Claudia, lui è Walter Sullivan, vive qui.-

Anche Claudia fece due chiacchiere con il bambino e gli spiegò alcuni passaggi della bibbia e soprattutto sulla risurrezione della madre.

I professori, che erano gli adepti dell’ordine, richiamarono le due ragazze. Si lasciarono a malincuore e Walter lo tenne caro quel ricordo.

Un paio di settimane più tardi, Walter (rinchiuso in una cella della prigione acquatica) ricevette una lettera e una busta contenente una fotografia. Facendo appello alla sua istruzione, lesse quel pezzo di carta.

“Caro Walter, come stai? Lo so che ti ricordi di me, sono Alessa.
Qui è terribile, i ragazzi mi trattano male e mi urlano quel nome infausto: Strega. Ma io non c’entro nulla, soffro moltissimo per questo! Solo tu mi puoi capire, siamo simili. Non voglio più parlare delle cose brutte, voglio parlarti di questo ragazzo. Si chiama Leon, ha i capelli color cenere, ha un carattere molto gentile e sincero. Pensa che si sia addirittura rifiutato di credere a quello che dicevano i nostri compagni, questo mi solleva molto, ma ho paura per lui. Capisci, vero? Ho paura che quei ragazzi, come trattano me, possano trattar male anche Leon. Non lo sopporterei questo. Nella busta troverai una fotografia; è lui, il soggetto nella foto. Tu come te la passi? Vorrei tanto rivederti e parlarti ancora. La tua Alessa.”

Walter alzò la testa con i capelli a caschetto e frugò nella busta, effettivamente c’era una foto. Un ragazzo (come descritto da Alessa) era sorridente. 

“Hai ragione, siamo simili... anch’io subisco continue botte da quella palla di sterco che è il vigilante. Vorrei tanto punirlo magari annegandolo nel suo stesso sudiciume.” Walter piegò in fretta e furia la lettera e la nascose nella tasca a fianco del pantaloncino. 

La porta della cella si aprì con un tonfo forte e fece la sua presenza Andrew Disalvo, che aveva in mano un manganello. 

Qualche ora più tardi, Walter giaceva sul pavimento bagnato di acqua e assumeva la posizione fetale. 

“Quel pazzo... mi ha picchiato ancora più forte... ancora più violento. Per una cosa che non ho mai fatto.” Walter si passò la mano sul naso e lo sentì bruciare... il sangue usciva un po’ ovunque... sul petto, le gambe e la schiena e i suoi pensieri furono rivolti alla sua amica: “Alessa, spero che nessun adulto ti metterà le mani addosso... lo spero vivamente.”.

“Leon, proteggila...  sempre!” Walter si alzò, con fatica, in piedi. Un lamento uscì dalle sue labbra quando si accorse di qualcosa... la sua schiena si era un po’ curvata; molto probabilmente da adulto sarebbe stato curvo e così fu.

 *Fine Flashback*

-Ecco quindi chi era... Leon era il tuo fidanzato.- Walter fissava la ragazza in attesa di altre novità, che non sarebbero state poche.

-Già...- Lei sorrise un po’ e aggiunse: -Basta rivangare il passato, cosa stai facendo ora?-

Il biondo, con questa domanda, si ricordò di qualcosa.

-Ah sì, da un po’ sono in contratto con uno strano fantasma, è un bambino di undici anni ed è terribilmente somigliante a una donna...- 
In poche parole Walter spiegò la situazione alla “strega”.

-Capisco, vedrò di scoprire qualcosa. Teniamoci in contratto: Usa il telefono, il numero è 854628741. È complicato da ricordare ma così è più sicuro.- Alessa si alzò dal letto.

-Alessa, aspetta! Non ti ho ancora ringraziato.- Walter alzò il braccio per cercare di trattenerla ma lei era già scomparsa.

-Accidenti...- Lui, rimasto solo, abbassò la testa sconsolato.



Ecco conclusa un'altra pagina della mia storia, come vi è sembrato? Confesso che questo è uno dei capitoli meglio concepiti dalla mia mente. Per chi volesse sapere chi è Leon, vada qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=572245.Questa immagine (DeviantArt) ritrae Alessa e Claudia quando erano bambine.

   
 
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