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Autore: smiletothelife    22/04/2012    0 recensioni
Accade in fretta di capire i propri errori.
Accade in fretta di capire il tempo sprecato.
Accade in fretta di capire il valore di quei gesti a cui nn abbiamo badato.
Sempre troppo in fretta.E sempre quando sembra troppo tardi.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Grazie a chi ha recensito.
Grazie a chi ha messo la storia tra le seguite,preferite..
Grazie a chi ha solo letto,spendendo il suo tempo per dare una possibilità a questa storia..
Questi capitoli sono l'inizio...e quindi vi capisco se nulla vi è chiaro.
Ma già dalla prossima,capirete di che "problemi" si parla... avrete chiarezza.


A chi leggerà,dico buona lettura!
A chi recensirà,dico: fallo!

Mi fa piacere sapere come la pensate.
Anche solo che che fa schifo.

Grazie .
Vale.

 







"Kris.
Ti chiedo perdono per essere così vigliacco da nascondermi dietro una penna e un pezzo di carta.
Scusa se non ho il coraggio di guardarti nei tuoi immensi occhi verdi, per dirti quello che leggerai.
Ma non ce la faccio.
Tu sei più forte di me.
Lo sei sempre stata.
Nella tua fragilità,hai sempre avuto la capacità di tenere testa agli eventi più duri che il destino ti ha posto da sempre sul cammino.
Hai sopportato in silenzio ogni evento,ogni situazione, ogni urla di mamma,i suoi pianti.
Le botte di David.
Sei riuscita a sopportare l'imposizione di sofferenza,tormento, restrizione,che è stato imposto alla tua tenera età.
Età in cui si dovrebbe sorridere alla vita.
Dovevo essere io a starti vicino e a proteggerti,ma è stato il contrario.
Mi hai fatto da amica,confidente,sorella maggiore (e non minore) e anche da madre.
Non sai il dolore a ogni parola scritta.
Perchè vorrei essere li,ad abbracciarti,stringerti forte a me.
Dirti che tutto passerà. Di essere ancora forte.
Ma non ci riesco. La situazione è diventata opprimente per me.
Sono egoista,e lo so.
Sto solo pensando a me stesso e non sai quanto mi pesi
Infrangere quella promessa fatta (insieme,sempre,qualunque cosa accada. A vicenda ci faremo forza,e regaleremo a vicenda i sorrisi di cui abbiamo bisogno per cancellare ogni lacrima- ricordo le tue esatte parole sotto le coperte del mio letto,quando stretta a me, piccola,hai soffocato la paura-)
Kristen,devo andarmene.
Devo farlo,per puro egoismo,lo so.
Perdonami se non sarò con te.
Perdonami per quanto non ci sarò.
Ma sei forte,mio piccola 'pantera' (ricordi allo zoo,vero?io si,ricordo tutto piccola).
Difendi te stessa ora.
È giunto il tempo di sbocciare mio piccolo fiore.
Hai fatto troppo,sopportato tanto.
Ma sei forte.
Grazie di tutto. Per tutte quelle mille cose che non ho detto.
Grazie.
                              Il tuo Cameron."
 
 
Ogni singola parola di mio fratello in quella lettera è uno schiaffo. Appena lo vedo su quella nostra panchina nel parco,non mi controllo.
Corro da lui. Inizio a prenderlo a pugni sul petto.
Le lacrime di rabbia,amarezza,tristezza escono incontrollate a rigare il mio viso.
"Io non sono forte,non lo sono! perchè mi hai lasciato,perchè!
avevi promesso "
Pianti urlati,e pugni incontrollati.
"Kris,calmati piccola. Calmati..sono qui"
Le sue carezze sul mo viso,sui capelli,sulla schiena mi riscaldano.
I miei pugni si trasformano nel bisogno di un abbraccio eterno,ma i pianti non si fermano. Nemmeno ora che mi stringe a se.
"Non piangere,mi fa stare male. Odiami,ma non piangere ti prego"
"Stupido,odiarti? starei così male se ti odiasi? Mi hai lasciata,e sono morta di dolore. Ma sono io l'egoista Cam! Tu devi liberarti da tutto questo! Non devi niente a me! non ci devi pensare!”


Il calore che mi da mio fratello,mi era mancato in questi mesi della sua assenza.
Stare con lui mi aiuta a sentirmi protetta. Non importa cosa dica.
Io non mi sento forte.
Nonostante sia stata forgiata nel profondo da eventi duri. No,perchè mi sento fragile più che mai.
Ho bisogno di un porto sicuro in cui rifugiarmi,come nelle braccia di mio fratello.
Se fingo questa maschera di forza,è solo perchè non voglio abbattermi. Non devo. Non si deve farlo mai,in nessun caso.
Bisogna avere sempre la forza di rialzarsi e affrontare di petto ogni cosa.
Anche quando ci sembra impossibile. Anche tutte quelle volte che vorresti farla finita. A volte bisogna,e si deve,essere forti per gli altri.
 
Cameron - dopo aver parlato di ciò che è ed è stato,dei motivi che l'hanno spinto a prendere la decisione di andarsene (che condivido,e non posso essere egoista a tal punto da non capirlo) - mi porta al chioschetto del parco. Quel parco che fin da piccoli è stato il nostro posto.
Posto alla luce del sole, pubblico, ma noi abbiamo ricavato in esso qualcosa che resterà celato ad ogni altro: il posto dei nostri pianti,dei nostri giochi,delle nostre risate,il posto per meditare... Prendiamo il gelato lui e la granita io.
Restiamo per qualche minuto in un silenzio piacevole,che parla più di qualunque parola che potessimo dire.
Arriviamo all'altalena,e ci sediamo. Ecco il tasto dolente.
Cam rompe il silenzio con: "Cos'hai in mente?"
Avevo dimenticato quanto bene mio fratello sapesse leggere in me.
"Che vuoi dire?" chiedo,già sapendo la sa risposta
"Kris,sai che devi dirmi tutto. E se hai in mente qualche sciocchezza,è mio diritto sapere per impedirtela,no?"
Ed ecco quel tono, quello sguardo sincero e giocoso. Quello guardo che non mette ansia o altro.
Quello sguardo in cui vedi solo chi è con te e a cui senti di poter dire tutto. Ma non posso.
Come dirgli che sto per andarmene?
Non voglio immischiarlo nei miei guai. Nessuno più di lui potrebbe capirmi.
Ma ne deve restare fuori. Un taglio netto.
Sta uscendo da questa situazione familiare ,finalmente, e posso davvero solo immaginare quanto gli costi.
Come posso non capirlo. Quindi è giusto evitare di fargli pesare le mie di insicurezze,pazzie...
"Cam,se è mamma che ti ha detto qualcosa,sai com'è fatta. Non hai bisogno che aggiunga altro ,vero?"
"Kris,non ho bisogno di mamma o altri. so perfettamente riconoscere nei tuoi occhi qualcosa che non va,più del normale."
"Ecco. È semplicemente sempre la stessa storia,che sai benissimo. Non c'è altro"
Inizia a spingermi lentamente sull'altalena e mi sussurra all'orecchio:
“Non ti credo,ma fingerò di farlo. Perchè mi fido. E sai che sono sempre qui per te."
"Grazie" è tutto ciò che riesco a dire.
"Ti ricordi quando eri sull'altalena con un cono gigante al cioccolato,e l'hai buttato addosso a un povero bambino?
"Certo!mi sono sentita morire!ahahahaha era stato così gentile da cedermi il posto all'altalena! Ma perchè ci pensi ora?"
"Perchè vorrei si potesse rimanere fermi a quei momenti in cui si dimenticano i problemi e tutto il resto. Ma anche perchè il mio gelato non mi va più.. tu ne vuoi?al caffè!"
e mi spalma il suo gelato sul naso! Tenta di scappare,ma lo prendo dal collo e ci buttiamo a terra sull'erba.
Rido insieme a lui,spensierata dopo non so quanto tempo.
 
Passeggiamo,di nuovo in quel silenzio accogliente.
"Kris,devo andare. Tu torni a casa? Si sta facendo tardi." "No,passo da Alessia. Ma quando ci rivediamo?"
"Ti do il mio nuovo numero,e ci organizziamo. Se vuoi vieni a vedere il mio appartamento.
Ci abito con delle persone matte,ma con loro ti divertirai!
Johnny è esuberante,uno scatenato!e c'è Clarissa,la sua ragazza che è fantastica e ti piacerà. Daniel, Francesca,Paul!”
"Si, davvero mi farebbe piacere! ma il cellulare non lo ho.
Oggi ho pero la borsa."
Spero non si accorga della fitta di dolore che ho nel petto. Non voglio nemmeno soffermarmi a pensare a ciò che vi era dentro
"E dov’è ? Hai perso documenti soldi?"
"Telefono e portafoglio. Il telefono me ne sono accorta ora. Pensavo di averlo in tasca,ma non c'è. Non ti preoccupare"
"Va bene. Andiamo,ti accompagno da Alessia?
"Tranquillo,vai." "Stai attenta,ok?"
Ci abbracciamo. Un abbraccio che non chiede di essere sciolto.
 
Arrivo da Alessia.
Le racconto di Cam, di come ha faticato ha trovare la forza di fare la scelta di andarsene, di come,anche se non vorrei,gli ho detto che non sto male.
Ha il diritto di andare. Non importo io. E anche di come Cam ha intuito qualcosa.
"E tu cosa gli hai detto?"
"Niente. Non voglio coinvolgerlo.”
"Non devi farlo. Hai ragione. Oh kris, hai lasciato il tuo cellulare al bar oggi"
"Credevo di averlo perso"
Controllo il cellulare.
5 chiamate di mamma. 3 di papà. Un messaggio. Un numero che non conosco.
"E chi è?" "chi?" "mi hanno mandato un messaggio. Un numero che non conosco"
Leggo, ma ogni parola fatica a entrarmi in testa.
"Ho trovato la sua borsa. Il suo numero era sul quaderno che vi era dentro. L'aspetto alle 21:00 al pub Calipso in centro. Mi faccia sapere se per lei va bene. "
Rispondo subito
"Ci sarò"
Qualcuno ha trovato la mia borsa. La riavrò.
"Cos'hai?chi è?"
"La mia borsa!l'hanno trovata,e devo andare a prenderla..mancano 15 minuti!"
"Chi la trovata,con chi ti devi incontrare?sei pazza? aspetta,vengo!"
"No no no,non preoccuparti! ti chiamo dopo!" le do un bacio e corro via.
Le scale le faccio in un baleno.
La mia borsa . Il cuore va a mille.
Per fortuna la casa di Ale non dista molto dal pub.


Londra di notte ha sempre la capacità di affascinarmi. E anche se me ne andrò,porterò ogni angolo di questa città con me,perchè racchiude la mia vita.
Arrivo al pub,e oggi non è molto pieno. È carino,accogliente. Non confusionario come altri. È il mio preferito,e ci vengo spesso con Ale.
Oggi è il turno di Raul,e appena mi vede mi sorride.
È un ragazzo dolcissimo,discreto.
Ci conosciamo da quando io avevo 7 anni perchè andava a scuola con mio fratello. Ora io ho 18 anni,lui 23.
"Ciao kris! senza Ale stasera?"
È molto timido,qualità che lo rende unico. Quella timidezza mista a riservatezza,che lo rende qualcuno non invadente.
Non si è mai integrato alla massa. Non ha mai voluto cambiare per entrare in una comitiva di presunti amici. Quelli che appena
non fai come loro,non dimostri di essere "grande",ti buttano via come un oggetto che non serve più.
Quegli amici che hanno cercato di usarlo,come con mio fratello. Ma per fortuna,c'è sempre chi si differenzia. In meglio.
"si,sono qui perchè cerco una persona. Ma non so chi! ho perso una cosa,e me la riportata."
"oh,si. C'è una ragazza che sta aspettando. È entrata 10 minuti fa'. Non so se è lei che cerchi,ma chiedi! È quella bionda li al tavolo in fondo."
"Grazie!" mi risponde con un cenno del capo,e continua con i drink daservire.
 
La ragazza che mi ha indicato è sul biondo scuro,abbastanza alta,e in carne: un magro pieno,non scheletrico.
Ha un visosereno,che ispira tranquillità.
"Mi scusi,aspetta qualcuno?" chiedo. Mi accorgo di suoi occhi di un blu acceso,chiarissimo,bellissimo.
"Ehm,in realtà si. perchè me lo chiede?"
" Sto aspettando anche io una persona,e le sembrerà strano,ma non so chi."
" Strano ,no! sono nella stessa situazione! Mi dica, carpe diem?"
"Ahahahaha, sono io! la mia borsa,si!"
È la scritta sulla mia borsa. Questa ragazza mi piace.
"Bene! volevo evitare inconvenienti! Piacere Clara,siediti!
Mi porge la borsa e la stringo a me.
"Grazie, Io sono Kristen! Le sono grata di tutto!non sa quanto!"
"sono  solo Clara,ok?niente 'lei'! e figurati! non ho fatto niente!"
"invece si,davvero Clara. Al posto suo non so quanto avrebbero agito come lei, come te ,scusa!"
"Ecco,dammi del tu Kristen. Era mio dovere,e scusami se ho controllato dentro, per vedere se trovavo qualcosa. Però non ho guardato o letto niente. Appena aperto il quaderno che c'è,ho visto il numero e,tutto qui."
"Non ti preoccupare,prendi qualcosa?"
sono contenta che nessuno abbia letto. Clara è davvero una persona carinissima e di bella presenza (come modo di porsi).
"Si,tu cosa vuoi? prendiamo un aperitivo?" "Si come vuoi"
Ci scambiamo i numeri di telefono,e si scusa ,ma deve andare perchè ha un impegno.
Ha 20 anni,e lavora come commessa in una profumeria.
Vive da sola perchè si è lasciata con il fidanzato. È incredibile!
Non ci conosciamo,eppure è una tipa ironica ed è impossibile non lasciarsi contagiare da lei.
Siamo rimasti per organizzarci per un'uscita con Ale. Di sicuro piacerà anche ad Ale.
Sono le 22.00 passate,e mi dirigo verso casa,con la mia borsa, sollevata per averla con me.
Inizia a fare freddo,un venticello leggero soffia. Domani pioverà.
Quando arrivo a casa,sono pronta a una sfuriata di mamma.  Ma non c'è.
"Dobbiamo parlare signorina.
Sono fuori. David mi ha portata con lui da alcuni suoi amici."
mi ha lasciato un biglietto sul frigo.
"Divertiti"dico acida.
Salgo in camera mia. Ho bisogno di una doccia per rilassarmi.
Mi infilo sotto il getto di acqua calda,sperando invano che quella sensazione di piacere e benessere duri in eterno.
Metto il mio accappatoio (fregato a Cam perchè è il mio preferito, di un blu di una sfumatura particolare) e mi siedo sul letto.
Prendo la lettera di Cam e la ripongo nella scatola che è sotto il letto.
Prendo il quaderno (ormai diario) e inizio a rivedere la mia vita.






Ps.Mery,grazie  di tutto.
Fai anche troppo per me.
Ti voglio bene.

  
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