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Autore: N33ROD84    28/04/2012    7 recensioni
Vi è mai capitato di desiderare, o solo pensare, leggendo un libro che se foste stati i protagonisti di quella storia avreste agito in un certo modo e non in un altro? Cosa succederebbe se vi venisse data davvero questa opportunità? Questa è la storia di Elisabeth, una ragazza come tante che in un giorno come tanti si ritrova catapultata all’interno del sesto libro della mitica serie senza conoscerne minimamente la storia. Troppo semplice? E se si trovasse a vestire i panni di Harry Potter in persona e a dover fare i conti con il tormentato legame che la unisce indissolubilmente a Lord Voldemort?
Genere: Azione, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Severus Piton, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Non possiedo Harry Potter. Harry Potter e qualsiasi cosa ad esso legato appartengono unicamente all’autrice J.K. Rowling.

Premessa alla storia: Vi è mai capitato di desiderare, o solo pensare, leggendo un libro che se foste stati i protagonisti di quella storia avreste agito in un certo modo e non in un altro? Cosa succederebbe se vi venisse data davvero questa opportunità? Questa è la storia di Elisabeth, una ragazza come tante che in un giorno come tanti si ritrova catapultata all’interno del sesto libro della mitica serie senza conoscerne minimamente la storia. Vediamo se indovinate quali panni si troverà a vestire? ;)

Premessa al capitolo 5 : Ancora un caloroso ringraziamento a coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti, a coloro che l'hanno inserita tra le storie da seguire e a coloro che se la sono segnata come "da ricordare".. Grazie grazie grazie anche a tutti coloro che si sono fermati 5 minuti a recensirla. Il vostro parere è fondamentale ed è l'unico motivo per cui continuo ad aggiornare.... quindi se volete che prosegua sapete cosa dovete fare :P



UN ANNO DA HARRY POTTER
ONE YEAR LIKE HARRY POTTER

CAPITOLO 5
A TU PER TU



Elisabeth passò indenne il resto della lezione.

Il professor Lumacorno le aveva detto di osservare i suoi compagni e lei aveva seguito alla lettera quell'istruzione.

Aveva guardato attentamente Ron ed Hermione preparare il Distillato della Morte Vivente.

Non si era mossa nemmeno quando il ragazzo dai capelli rossi le aveva chiesto se poteva passargli le radici di asfodelo. Aveva finto di essere distratta e alla fine Ron se le era prese da solo.

Ma quali radici? Per lei erano tutte uguali!

Elisabeth spostò lo sguardo sul tavolo posizionato a fianco del calderone. Una serie di piante ed erbe dai poteri sconosciuti erano accuratamente ordinate una in fila all'altra. A Elisabeth parevano perfettamente identiche.

Iniziò a sfogliare il libro di "pozioni avanzate" che le aveva passato Ron.

C'erano pozioni di ogni tipo.

Filtri d'amore, distillati per prendere sonno, pozioni curative, intricati miscugli per cambiare il proprio aspetto, pozioni di memoria (e queste avrebbero potuto esserle utili a scuola) fino ad arrivare ai potentissimi filtri per l'avvelenamento.

Funzionavano davvero tutte queste formule?

Il libro era pieno di note e scarabocchi nella stessa scrittura della dicitura a retro della copertina.

E chi poteva mai essere questo misterioso principe mezzosangue? E perché mezzosangue?

Il flusso dei pensieri di Elisabeth venne interrotto dalla voce del professor Lumacorno.

«Molto bene signorina Granger e signor Woskey. Devo dire che la pozione da voi preparata risulta essere la migliore della classe» disse compiaciuto il docente.

«Tuttavia devo essere altrettanto sincero nell'affermare che nemmeno questo distillato si avvicina alla vera essenza della Morte Vivente» si affrettò poi ad aggiungere. «Ciò significa che questa fiala di Felix Felicis rimarrà in mio possesso. Che questo sia di stimolo a tutti voi per un impegno ancora più profondo nella materia».

Detto questo, e tra gli sbuffi di Hermione che già si era immaginata la fiala nelle sue mani, suonò la campana di fine lezione.

---

Il resto della giornata proseguì con un altro paio di lezioni che non avevano richiesto alcun tipo di intervento da parte di Elisabeth. Una di queste era Storia della Magia mentre l'altra era Rune.

La ragazza le trovò entrambe piuttosto noiose. E così si era limitata a scarabocchiare qualcosa su una pergamena ingiallita utilizzando una piuma e un po' di inchiostro.

Come diavolo facevano a scrivere con quell'aggeggio?

Ciò che aveva invece particolarmente colpito la sedicenne era la sala grande. E grande lo era davvero.

Quattro lunghissime tavolate suddividevano l'immenso salone. Ogni tavolata sembrava essere occupata da studenti con cravatte dello stesso colore. Questo avvalorava le ipotesi che Elisabeth aveva fatto a inizio mattinata in merito alle "case".

La ragazza notò anche il magnifico soffitto incantato che rispecchiava il cielo esterno.

Fu solo allora che il suo sguardo si soffermò sull'unica tavolata disposta in senso orizzontale e posizionata verso il fondo della sala.

L'intero corpo scolastico stava allegramente banchettando, così come tutti gli studenti presenti in sala.

Solo un individuo sembrava non partecipare con entusiasmo al pranzo.

Il suo sguardo era più freddo del ghiaccio. Più affilato di una lama. Più velenoso di quanto avrebbe potuto essere il morso di un serpente.

Elisabeth sapeva che al termine delle lezioni avrebbe dovuto affrontare quel professore che sembrava provare verso di lei - o meglio, verso il suo alter ego - così tanto disprezzo. Ma fino ad allora aveva provato ad allontanare quel pensiero.

Ma in fondo cosa le importava?

Si trovava in un libro. Questo era il problema più grosso. Affrontare un professore indispettito perché aveva abbandonato l'aula - dopo essere svenuta per di più - sarebbe stata una passeggiata.

---

Finite le lezioni Elisabeth si fece accompagnare da Ron ed Hermione allo studio del professor Piton.

I due Grifondoro le fecero l'in bocca al lupo prima di avviarsi verso la sala comune.

Sebbene non avesse parlato molto con quei ragazzi, aveva avuto modo di notare quanto fossero affiatati. Per tutta la giornata non avevano fatto altro che bisticciare. Era un vero peccato constatare che solo loro non riuscivano a rendersi conto di quanto fossero fatti l’uno per l’altra.

La sedicenne scacciò quei pensieri per concentrarsi su ciò che doveva fare.

Sentì l'ansia salire.

Il nodo allo stomaco era talmente forte da farla vacillare.

Questa volta però non avrebbe permesso al panico di impossessarsi del suo corpo.

Di cosa aveva paura?

In fondo lei si trovava dalla parte della ragione.

Chiuse per un secondo gli occhi ripensando all'immenso dolore che aveva provato quando era stata colpita da quel potente raggio di luce.

La rabbia iniziò lentamente a sostituire quel senso di terrore che le stava facendo tremare le gambe.

Prese coraggio e bussò alla porta.

Elisabeth non avvertì nessun cenno provenire dall'interno dell'ufficio.

"Un vero peccato che il prof non ci sia" pensò ironicamente tra sé e sé, schioccando le dita.

«Vorrà dire che tornerò un'altra volta» disse infine tirando un sospiro di sollievo e girandosi su se stessa pronta ad andare via.

Ma proprio in quel momento la porta si aprì di scatto sbattendo violentemente sulla parete di appoggio interna.

Elisabeth trasalì per lo spavento. Davanti a lei, in ogni caso, non c'era nessuno.

La sedicenne entrò quindi nella stanza.

Era piuttosto ampia ma tremendamente fredda e tetra. Ma d’altronde cosa avrebbe dovuto aspettarsi dall'ufficio del professore di Difesa dalle Arti Oscure?

Si guardò intorno.

Le due pareti laterali erano ricche di supporti adibiti a sostenere il peso di tante piccole gabbie contenenti le creature più improbabili mai esistite. Tra queste, ragni e pipistrelli parevano essere le specie più confortanti.

«Sss.. Li-be-ra-mi.. Ss..»

Una voce. Una voce sibilante attirò l'attenzione di Elisabeth.

Proveniva da una delle gabbie.

La ragazza si avvicinò.

Due grandi occhi gialli, dalle pupille verticali, la stavano fissando.

Elisabeth si sentì in qualche modo attratta e ipnotizzata da quello sguardo. E mai in vita sua avrebbe pensato di provare tanta tenerezza mista ad ammirazione per un rettile.

La sua mano si mosse da sola, senza che lei l'avesse comandata, verso la sicura che manteneva chiusa la gabbia.

«Io non lo farei signor Potter» disse una gelida voce alle sue spalle spezzando l'incanto. «Temo lei abbia già fatto a sufficienza per guadagnarsi un mese di punizione. Se fossi in lei cercherei di non aggravare la situazione» aggiunse.

Elisabeth si voltò.

Quella voce. Fredda. Pacata. Priva di emozioni. Era irritante almeno tanto quello sguardo. Nero. Vuoto.

La totale assenza di sentimenti che trapelava da quell'essere la colpiva dritta al cuore, lacerandolo solo come il più affilato dei pugnali avrebbe potuto fare.

Solo allora capì.

Non si trattava del suo alter ego. Si trattava di lei.

Tutto ciò che provava, che sentiva e che vedeva era reale almeno tanto quanto lo erano stati i suoi sedici anni di vita.

Tutto questo non era scritto tra le pagine di un libro. Era scritto tra le sottili righe del suo cuore.

Fu più forte di lei.

Sentì l'adrenalina percorrere il suo corpo al pensiero di sfidare quell'uomo che non trasmetteva null'altro che odio.

La mano si mosse più velocemente del pensiero sulla sicura della gabbia.

Click.

Quel piccolo rumore riecheggiò come un tuono tra le mura dell'aula. Giusto un istante prima che il serpente uscisse dalla gabbia sibilando una parola che solo Elisabeth poté capire.



--- Fine Capitolo 5 ---


** sì, lo so, è tremendo da parte mia far finire qui il capitolo ma.. non ho resistito ^^ Come reagirà secondo voi Piton? Cosa ne pensate? A presto.. e ovviamente... recensite! ^^**

   
 
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