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Autore: elieli9090    29/04/2012    4 recensioni
cosa sarebbe successo se Draco Malfoy ad undici anni fosse stato smistato a Grifondoro anzichè a Serpeverde? Come sarebbe stato il suo rapporto con Harry e Ron? e soprattuto con Hermione?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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INTRODUZIONE
Mi è stato chiesto da un’attenta lettrice che fine abbia fatto Sirius. Ho deciso che siccome ho già stravolto a sufficienza la trama della povere Rowling potevo farlo ancora un po'’. Per quanto abbia pensato non sono riuscita a trovare altra soluzione: Sirius non è mai stato accusato di alcun omicidio ed è il tutore di Harry che è cresciuto con lui. Essendo visto fin dalla nascita come il salvatore del mondo magico è stato adulato e vezzeggiato da tutti ed è cresciuto piuttosto viziato. Spero che questa piccola premessa vi abbia schiarito un po' le idee che dal primo capitolo magari erano piuttosto confuse.
 
CAPITOLO 2
“Parola mia Hermione non capisco come tu possa essere così amica di un superficiale simile.”

Harry e Ron, per una volta senza le fidanzate, incollate a loro con un incantesimo di adesione permanente, si lasciarono cadere ai suoi lati mentre studiava trasfigurazione in biblioteca. Luogo che per quei due era praticamente sconosciuto così come il suo contenuto. Hermione se era chiesta spesso come avessero fatto a passare tutti gli esami con voti civili. Poi le venne in mente tutte le volte che aveva passato loro i suoi appunti e si diede una spiegazione.

“shhhhh”

Madama Pince vigile come al solito zittì i due ragazzi che erano entrati per profanare il silenzio che regnava sovrano in quel luogo che per quella strana donna era un luogo di culto.

“Quella donna sembra un avvoltoio denutrito”Bisbigliò Harry e Ron scoppiò in una rumorosa risata.

“shhhhh ragazzi perversi! Ancora una parola e vi butto fuori!” urlò la bibliotecaria da dietro uno scaffale e di cui vedevano solo la cima del cappello a punta. La vocetta stridula della donna era molto più alta della risata di Ron e i pochi studenti presenti nella stanza avevano alzato la testa fissandola sbalorditi.

“Dai Hermione usciamo prima che ci sbatta fuori. Andiamo in Sala Grande. A quest’ora c’è poca gente.”

Hermione raccolse i suoi libri seguendo i due amici fuori dalla biblioteca semivuota. Era passato così tanto tempo dall’ultima volta che era stata da sola con Harry e Ron che aveva abbandonato volentieri il ripasso per l’interrogazione del giorno dopo. Dopotutto era abbastanza preparata, era l’unica del sesto anno capace di trasfigurare se stessa così bene da essere irriconoscibile.

I tre entrarono nella sala grande. Quando non era l’ora di cena c’erano pochi gruppetti di studenti che leggevano o giocavano a sparaschiocco e a scacchi. C’era anche Draco che studiava Erbologia con Neville, il suo compagno di  stanza. Draco era  così, per andare bene a scuola non gli bastava ascoltare le lezioni. Lui sceglieva il migliore e studiava con lui, spremeva le conoscenza altrui fino all’osso. I due andavano piuttosto d’accordo nonostante i trascorsi delle rispettive famiglie. Ma Neville aveva un animo troppo buono per portare rancore verso la sadica zia di Draco. Forse era proprio per quello che erano così amici: odiavano la stessa persona.

Calì e Lavanda leggevamo Strega moderna e comparavano le rispettive pettinature a quella di una cantante magica molto in voga. Vedendo Ron lavanda gli mandò un bacio con la mano. A Ron arrossirono le orecchie. Odiava quel tipo di smancerie così in pubblico. Ringraziò che i gemelli non frequentassero più la scuola o l’avrebbero preso in giro per ore.

 Al tavolo di Serpeverde Blaise Zabini, un bel mago nero con zigomi pronunciati e occhi obliqui, era impegnato in un bacio mozzafiato con Pansy Parkinson, una giovane strega con la faccia che assomigliava ad un carlino.

Hermione li guardò per un istante con morbosa attenzione pensando che non aveva mai baciato nessuno con quella foga. Forse era meglio dire che non aveva mai baciato. Il ruvido incontro di labbra con Krum sulle sponde del lago nero dopo il ballo del ceppo non contava.

“Stavo dicendo – continuò Harry interrompendo le elucubrazione di Hermione – che non capisco come tu possa sopportare quel borioso, tronfio, arrogante.”

Hermione si ritrovò a pensare che se Draco era arrogante, Harry lo era anche di più. E da quando aveva scoperto quanto era stato arrogante il padre, se possibile lo era diventato ancora di più. Ma era un’arroganze assolutamente sopportabile. Perché Harry c’era. Sempre quando lei aveva bisogno di lui. Aveva passato tante vacanze a Grimmauld Place con Sirius, il tutore di Harry.
“Draco non è così male, anzi è simpatico, sinceramente avete più cose in comune di quante ne pensiate.”

“Impossibile!” borbottò Ron scartando una delle cioccorane che aveva in tasca. Tirò fuori la figurina di Silente che dormiva placido con gli occhiali a mezzaluna leggermente sghembi sul naso storto. Storse il naso. Aveva duecento doppioni di Silente. Nonostante i diciassette anni già compiuti Ron ancora non aveva rinunciato a terminare la collezione di figurine.

“Invece è vero. Draco è spiritoso e anche dolce – le guance di Hermione si tinsero di un rosa leggermente più scuro del suo normale colore – ed è anche molto leale. Mi ricorda voi per qualche verso.”
“Non dirai mica sul serio?”

“Si Harry dico sul serio ma se non ti ho convinto in sette anni non ce la farò questa volta credo. Anche se niente mi renderebbe più felice del vedervi andare d’accordo.”

Aveva usato l’arma segreta. Sia Harry che Ron, nonostante il loro carattere non sempre facile, volevano molto bene all’amica. Ogni volta che Hermione usava quella frase magica l’effetto era immediato e per circa una settimana i tre andavano d’amore e d’accordo. Poi volava una parola di troppo, una risata a voce troppo alta e ricominciavano a volare anche le fatture. Dovevano passare dai cinque ai dieci giorni prima che Hermione potesse usare di nuovo il suo piccolo ricatto morale.

“Beh se la cosa ti fa tanto felice potremmo provare ad andare d’accordo. O almeno a non odiarlo così tanto.” Brontolò Ron buttando nel cestino una figurina di Morgana che si grattava il naso con impegno.

Hermione sorrise soddisfatta. La reazione di Harry non l’aveva delusa nemmeno quella volta. Erano sette anni che usava quello stratagemma, prima o poi avrebbe smesso di funzionare.

“Hermione hai letto in bacheca che il sabato prima delle vacanze di Natale c’è un week end ad Hogsmaede? Potremmo andare tutti insieme.”   Chiese Harry.

“Io sono già con Draco, verremo con voi…”

“Draco? Ehm è proprio necessario che venga anche lui?” Farfugliò Ron. Dei due era decisamente quello meno entusiasta. Ad Harry era semplicemente antipatico ma Ron era gelosissimo di lui e questo rendeva più difficile ingoiare il rospo ed andare avanti.

“Ragazzi voi siete tutti in coppia e sinceramente fare il quinto incomodo non è la cosa che preferisco nella vita.”

Harry rise. “stai tranquilla Hermione l’invito era già esteso anche a lui.”

Dall’altro capo del tavolo Grifondoro Malfoy alzò la testa al rumore della risata di  Herry. Incontrò lo sguardo di Hermione che gli fece l’occhiolino. Draco si sentì improvvisamente più felice. Guardò fuori dalla finestra: perfino il cielo gli pareva più limpido nonostante stesse nevicando.

“Dopotutto per un giorno si potrebbe anche seppellire l’ascia di guerra. Se lo fa anche lui ovviamente.”

“Harry ma che dici?” Si intromise Ron dopo aver mandato giù quella che probabilmente era la quinta cioccorana degli ultimi venti minuti.

“Ron dai ragiona, io sono in coppia, tu sei in coppia ed Hermione passa tanto tempo con Draco non ti spieghi il motivo?”

“No!”

Herry rise così sguaiato che perfino Zabini e Pansy smisero il loro bacio appassionato per voltarsi verso il tavolo di Grifondoro. Hermione, nel vedersi così al centro dell’attenzione, arrossì fino a diventare dello stesso colore dei capelli di Ron.

“Ma come Ron! Dai Hermione e Draco hanno una storia. O almeno un simpatia. Dobbiamo aiutare l’amore. Come dice sempre Silente!”  Ron quasi si strozzò ingollando l’ennesima Cioccorana e lasciandosi quasi scappare di mano la settima.

Hermione arrossì ancora di più se mai era possibile. Guardò Draco e scoprì che anche lui la stava fissando con un sorriso enigmatico sulle labbra. Neville alzò la testa dal libro di Erbologia scoprendo, senza alcuna sorpresa, che quei due si stavano guardando  di nuovo. Sorrise, l’orgoglio di quella coppia mancata (e sperava ancora per poco) era risaputo ma l’attrazione era così palpabile che si poteva tagliare con un coltello da burro.   

Ginny raggiunse i tre amici e si lasciò cadere al fianco di Harry stampandogli un bacio sulle labbra e rubando dalla scorta del fratello una cioccorana.

 “Di che parlate ragazzi?” chiese Ginny sorridendo?

“Hermione ha una cotta per Malfoy!”

“Davvero?” chiese lavanda lasciandosi cadere al fianco di Ron e prendendolo per il braccio e stringendosi a lui come se non lo vedesse da mesi.

“Ragazzi smettetela di dire sciocchezze! Siamo solo buoni amici.” Disse Hermione alzandosi dal tavolo e dirigendosi a nervose falcate verso la biblioteca.

Harry non potè far a meno di sorridere pensando che l’amica non sospettava nemmeno quello che a tutti gli altri era chiaro.



NDA
 grazie per le recensioni... continuate per favoreeeeeeee
  
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