AVVISO!
Questo capitolo è un po’ più esplicito dei precedenti. Sia chiaro, e sempre in chiave comica, e comunque credo che sarete troppo impegnati ad avere pietà di Harry per scandalizzarvi, ma mi sembra corretto avvertire, chiunque ritenga di poter essere infastidito da scene piuttosto esplicite non legga!
Draco ha sviluppato
un’insana perversione.
Si eccita DA MORIRE
quando mi vede al telefono, e non chiedetemi perché.
Ora, la cosa può
anche risultate intrigante, finché sto parlando con Hermione (scusa Herm. Giuro
che non lo faccio sempre. Cioè… non proprio SEMPRISSIMO), un po’ meno se sono
in contatto con il Primo Ministro inglese, per mediare un affare importante fra
comunità magica e babbana. Secondo voi è possibile che ogni benedetta volta che
devo chiamare un funzionario io venga colto da un improvviso attacco di tosse
secca?
No, vero?
Beh, allora
aiutatemi ad inventare un’altra scusa, perché io non so più che raccontare, per
giustificare i continui “uhm” e “urgh” che salgono in completa autonomia dalla
mia gola, mentre Draco si diverte ad insegnare cos’è un french kiss al mio
arnese. Per non parlare di quando mi costringe a sedermi, mi si mette a
cavalcioni e si sistema bello comodo tutto da solo, in allegria e in amicizia!
Già, peccato che con tutta la buona volontà di questo mondo, anche se è lui a
muoversi, fa mancare il respiro anche a me! Risultato: parlo a ondate, e sembro
un povero deficiente, e oltretutto la mia lingua comincia a disconnettere dal
mio cervello, e cerca in tutti i modi di scappare dalla mia bocca per andare a
rifugiarsi in quella di Draco. Che razza di ingrata!
Oltretutto, mi
spiegate come diamine faccio a concentrarmi su una questione di gestione degli
Ippogrifi nelle foreste dell’ovest della Scozia, con Draco che mi sillaba “ H a
r r y s c o p a m i “ davanti agli
occhi, e sempre davanti agli occhi si esibisce in un concerto di smorfie
disgustosamente eccitanti?
Sì, ci ho provato a
levare gli occhiali, ma dannazione, niente da fare! Il mio cervello comincia a
pensare che si scoperebbe volentieri Draco in una delle stupide foreste
dell’Ovest della Scozia, e che anzi, a pensarci bene se lo farebbe con piacere
anche in groppa ad un cazzo di Ippogrifo!
Mi sono dovuto
organizzare: ogni volta che devo fare una telefonata faccio in modo che Draco
non sia in casa, e che possibilmente sia a miglia di distanza, con la mia carta
di credito in mano, e la nuova collezione di Armani davanti agli occhi. Sì, mi
rendo conto che diventi piuttosto costosa, come telefonata, nel complesso, ma a
mali estremi…
Il guaio però è
quando le telefonate le ricevo, perché ahimè, quello non sono ancora in grado
di prevederlo.
La procedura
normalmente è questa:
“driiin”.
Lampo sadico negli
occhi di Draco. Io che deglutisco.
“driiin”.
– Harry, amore… vai
a rispondere. È il tuo telefono, no?-
No. No, ti sbagli!
Non è il telefono no no, trallallà, trallallà!!!
“driiin”
Mi alzo
prudentemente, vado in salotto, afferro la cornetta cercando di schiacciarmi
contro l’angolo del muro e rispondo.
Cinque secondi
netti dopo, Draco entra in salotto, ancheggiando come una soubrette anni ’60,
con lo sguardo più osceno del repertorio. E qui scatta il primo, silenzioso
“gh”. Panico che cresce a dismisura.
A quel punto,
mentre cerco di spiegare al mio interlocutore che non credo sia molto utile
bendare tutti i licantropi nelle sere di luna piena, sento qualcosa di
pericolosamente simile ad una mano che decisamente non mi appartiene infilarsi
nei pantaloni, poi nei boxer, e tanti saluti ad entrambi. Comincio a scuotere
vigorosamente la testa con aria implorante.
Sì, e figuriamoci
se funziona.
- quindi lei crede
che non sia possibile rinchiudere tutti i lupi in una struttura adeguata?-
- sì… cioè… io
credo che si potrebbe… spingere… i lupi a… mordere… e magari a succhiare anche…
ecco, sì, succhiare… cioè, i lupi… ahm… struttura, sì, certo… un sacco di
lupi…-
Ecco. Questa è la
pregnanza di un mio discorso medio, in quei momenti. Non trovate anche voi che
io sia un eccellente comunicatore?
Il passo successivo
solitamente è il rovinoso cedimento delle mie ginocchia, ragion per cui devo
adeguarmi, e sedermi sulla poltrona che premurosamente Draco richiama vicino.
Com’è dolce.
E mentre lui è
occupato ad armeggiare con lubrificanti e a fare e brigare non so che cosa con
le mie gambe, ad aggiustare la posizione del mio bacino e a misurare l’angolo
di incastro perfetto per riuscire a mettersi a cavalcioni, io tento di
riprendere le redini del discorso, ma i miei ammirevoli tentativi se ne vanno
allegramente a farsi fottere, nel preciso istante in cui anche Draco comincia a
farsi fottere, dandosi all’ippica ed usando me come sella, e provando tutte le
andature possibili, dal passo, al trotto, al galoppo, al salto degli ostacoli.
- sssSSSì, mA
cOO-Ome lE di-cE-E-E-vo che NNNon dO-vrE-MMMMo Cer-ca-rE di AR-gi-nA-re iiil
pro-blE-ma in Mo-o-ooo-do vIo-lEn-to.
- signor Potter, si
sente bene?-
- sisisisisi,
beniiiiiissimo!-
- dunque, se non
pensa di poter rinchiudere i licantropi, che altre soluzioni abbiamo? La
comunità di Appletown continua a strepitare!-
- oh Harry… sei
strepitoso…-
No, non sono
affatto strepitoso, sono AL TELEFONO!!!
- nnnnOn lo
dicA...ouf… a me…-
- come, prego?-
- Niente! SEE-Enta
non è che… ohmiodio… potr-Emmo… uhmpf… rimandA-AAre a do-mAni? Pas-ssssso nel
suo uffIIIcio.-
- signor Potter, ma
è certo che vada tutto bene?-
- sì. Oddio, sì!
Cioè, sì, tutto benIIIssimo, benissimo! È che sta per… VENIRMI… mal di testa,
ecco… e sta anche per VENIRE a trovarmi un amico.-
- certo, capisco.
Beh, in questo caso, la aspetto per…-
- Perfetto!
Arrivederci signor Ministro!!!-
CLICK
Signor Ministro…
tanti cari saluti, mi stia bene.
Firmato: Harry Potter e coinquilino.