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Autore: i hear the bells    30/04/2012    2 recensioni
"Poi c’è un altro insegnamento che proviene dalle nostre esperienze più intime: le sofferenze se non ti rafforzano, ti indeboliscono a tal punto che ti accontenti di sopravvivere e nei casi più estremi arriva la morte dell’anima, no, non quella fisica, ma dell’anima, dello spirito, della nostra linfa vitale."
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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2- La mia amica del cuore



Cos'è  un’amica del cuore? E’ giusto etichettarla “del cuore”? Che significato dovrebbe mai avere? In fin dei conti il cuore è un organo vitale, teoricamente non ha nulla a che vedere con i nostri sentimenti, perché parte tutto dal cervello, perfino le famose emozioni. Il cuore reagisce all’impulso lanciato dal cervello, così, quando ci capita di incontrare un ragazzo che ci piace, il nostro cuore inizia a martellare forte, a tal punto che sembra voler esplodere dalla massa toracica eppure resta lì, vibrante, a svolgere il suo ruolo naturale.
Anche io ho un'amica del cuore, certo sembrerà strano per una come me , a cui non piace molto socializzare, eppure Andy non si limitò a giudicarmi dalla prima impressione che davo alle persone, lei cercò di capire il mio carattere e adeguarsi a quest'ultimo , pur di essermi amica.
Ricordo perfettamente il nostro primo incontro.

Era una mattina settembre, ma non faceva ancora freddo, c'era ancora il sole tiepido che riscaldava le strade e i corpi, così mia madre mi aveva fatto indossare uno di quei vestitini eleganti che mia zia mi cuciva premurosamente, anche se io li detestavo.
Appena entrai in classe notai subito che la maggior parte dei banchi erano occupati, così con il mio spirito di adattamento che mi faceva da sopporto, notai il primo banco accanto alla finestra e di fronte la lavagna, mi precipitai ad occuparlo perchè mi sembrava l'ideale come posto. Una volta seduta finalmente, iniziai a dare uno sguardo generale alla classe, nella fila centrale c’era la cattedra dell’insegnante e in fondo a destra un'altra finestra che affacciava nel giardino della scuola.
 Da dove ero seduta io potevo osservare solo i palazzi e le auto che passavano di tanto in tanto.
Quella mattina aspettai ansiosamente l’arrivo di Eveline,mentre potevo dire il contrario di Rosaline che l'avevo vista per tutta l'estate, ma Eveline non incontrandola dall’ultimo giorno di scuola, mi mancava tantissimo.
 Aspettai tutta la mattinata impaziente di vederla entrare , ma così non fu, e la cosa mi fece deprimere alquanto.

Qualche giorno però, mi informai e venni a sapere che era ammalata e  che sarebbe ritornata a scuol solamente la prossima settimana.
 Io però attendevo il suo arrivo e così mi saltò subito all’occhio una bambina molto simile a Eveline.
 Era alta, forse la più alta tra tutte le bambine; come Eveline aveva i capelli biondi, ma estremamente lisci , e suoi occhi non erano verdi, ma semplicemente color nocciola come i miei, quindi nonostante la somiglianza con Eveline, c’erano differenze abbastanza evidenti e in un' estate intera la mia vecchia compagna di classe non poteva essere cambiata così tanto.
Sbuffai e dopo l’appello ritornai a fissare la maestra.
La nuova bambina, si chiamava Andy ed era seduta da sola all’ultimo banco della fila centrale. Non so perché, ma durante tutte quelle lunghissime ore, ogni tanto mi voltavo e controllavo il banco di Andy. Un po’ mi dispiaceva vederla lì isolata dal resto della classe, perché era una condizione che potevo capire benissimo, nonostante il mio carattere ero riuscita a creare un rapporto stabile con Rosaline, anche se non sempre era quella che si può definire una vera amica, ma se non ci fosse stata lei? Probabilmente anche io sarei stata isolata da tutti.
Stare accanto a una “muta” come mi definivano i compagni di classe, sarebbe estremamente noioso per la maggior parte dei bambini e in un certo senso non potevo dare torto alle persone che mi ritenevano noiosa,  non mi ero mai impegnata sufficientemente per sbloccarmi, non che non lo volessi, ma era più forte di me, non riuscivo a parlare liberamente, c’era quel senso di vergogna, di paura e di angoscia, che non mi lasciavano in pace,  per me era molto più facile rinchiudermi nel guscio, piuttosto che affrontare le mie paure e la vita.

 

 

Angolo Autrice:

-Ringrazio le mie nuove lettrici per aver commentato il primo capitolo in maniera accurata e per avermi dato consigli e critiche costruttive per il miglioramento della mia storia. Spero di non avervi deluse/i con questo capitolo e di ricevere ancora una volta le vostre importantissime opinioni.

-Bene, veniamo all’angolo ‘anticipazioni’ : nel prossimo capitolo ci saranno dei risvolti interessanti, perché finalmente conosceremo più dettagliatamente Andy, ma entreremo nel vivo della storia con il quarto capitolo.

  
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