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Autore: elieli9090    02/05/2012    3 recensioni
cosa sarebbe successo se Draco Malfoy ad undici anni fosse stato smistato a Grifondoro anzichè a Serpeverde? Come sarebbe stato il suo rapporto con Harry e Ron? e soprattuto con Hermione?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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CAPITOLO 5
 
 La mattina di  Natale il profumo degli scones era così intenso da svegliare Draco assai prima della luce, come era successo le mattine precedenti.

Nei quattro giorni che aveva dormito lì infatti ogni mattina veniva svegliato dal sole che, riflettendosi sulla neve, provocava un fortissimo riverbero che lo svegliava. Ogni mattina si proponeva di chiudere le imposte la sere, prima di coricarsi. Ogni mattina si ricordava di non averlo fatto. E ogni mattina si rendeva conto che la bacchetta si trovava dall’altro lato della stanza, sopra la scrivania e che era impossibile prenderla senza alzarsi.

Quindi ogni sacrosanta mattina si trascinava al piano di sotto, in cucina dove Hermione stava già facendo colazione canticchiando improbabili canzoni sulle frittelle che aveva nel piatto. Hermione a casa era molto diversa da com’era a scuola, molto più rilassata. Draco ancora non si capacitava di come riuscisse a capire tutti quei complicati aggeggi babbani. La prima volta che era suonato il telefono, il ragazzo aveva fatto un salto, quasi cadendo dalla sedia. E quando Hermione aveva acceso la televisione Draco si era spaventato al punto di supplicarla di spegnere ‘quella scatola infernale prima che li uccidesse con la sua magia oscura’. Hermione aveva faticato parecchio a spiegargli l’uso di tutte le apparecchiature elettroniche. Fortuna che Silente aveva permesso loro di prendere una passaporta, non ce lo vedeva Malfoy a prendere un autobus.

Draco si voltò sul fianco destro e trovò appoggiato sul comodino un bel pacchetto blu con un enorme fiocco argentato. Il ragazzo sfilò il biglietto.
Buon Natale, Draco.
All’interno un bel paio di guanti di pelle di drago. Malfoy si chiese quando glielo avesse messo sul cuscino, e soprattutto perché non lo aveva svegliato come tutte le altre mattine. Forse perché, quando il giorno prima era andata a svegliarlo, a differenza delle altre volte, gli aveva tirato via le coperte. Dopo di che era arrossita fino alle orecchie per averlo trovato in mutande. O meglio un grosso paio di boxer laghi a calzoncini. Con manici di scopa e cappelli da mago disegnati sopra.

Hermione era un’allodola. Quando tutti si trascinavano, lei era già così attiva da far rabbia. Prima dell’inizio delle lezioni ad Hogwarts, Harry faceva colazione appoggiato alla mano con gli occhi chiusi, Ron sbadigliava e Draco sembrava sull’orlo delle lacrime. Ma lei no. Lei cantava sotto la doccia, cinguettava con tutti, scendeva le scale saltellando, si sedeva trillando uno squillante “Buongiorno a tutti!”, beveva un succo di zucca ed era pronta ad affrontare la giornata. ed era sempre l’ultima ad andare a dormire per ripassare nel modo migliore la lezione della settimana dopo.

Draco si alzò dal letto e afferrò i pantaloni del pigiama che aveva tolto durante la notte e ci litigò per un paio di minuti prima di ammettere di non riuscire ad infilarli senza aprire gli occhi e arrendersi a svegliarsi del tutto. Calzò il grosso paio di ciabattone a forma di gatto che Hermione gli aveva fatto comprare da Mondomago l’anno prima e che scoppiavano a piangere se qualcuno le pestava. Strisciando i piedi si diresse in cucina.

Hermione, ancora in camicia da notte, scalza e con i capelli tirati su alla meglio con un mollettone, correva da una parte all’altra, cercando di mettere insieme un pranzo di Natale, il primo che cucinava in vita sua.

Draco rimase per qualche istante sulla porta a guardarla imprecare contro gli albumi della uova che non avevano nessuna intenzione di diventare come quelle, montate a neve, della foto nel libro che fluttuava a mezz’aria davanti al suo volto.

“Noooo!!! Stai sbagliando tutto.” Le urlava il libro magico di tanto in tanto colpendole la testa. “Devi mescolare sempre nella stessa direzione!!” e giù un altro colpo sulla capigliatura arruffata.

Distrattamente, con la bacchetta, Hermione appellò una confezione di farina già aperta. Il ragazzo scelse proprio il momento in cui le mani di Hermione si stingevano al pacco aperto per trillare: “Buongiorno!” Hermione si spaventò al punto da far cadere tutta la farina a terra. La ragazza sparì per qualche istante inghiottita da un’enorme nuvola bianca che nascose tutta la cucina. Non appena la polvere si fu posata la visione che si presentò agli occhi di Draco era assolutamente esilarante: Hermione in piedi in mezzo alla cucina come un fantasma, completamente ricoperta di farina.

Draco scoppiò a ridere. Sembrava che nella stanza fosse appena nevicato.

“Dannazione Malfoy ti sembra il caso” Ululò Hermione togliendosi farina dagli occhi e scrollandosi i capelli come un cucciolo bagnato. Anche Grattastinchi, tutto bianco, scappò dalla cucina indignato, probabilmente per andarsi a rotolare sulle lenzuola pulite o sul divano che Hermione aveva appena pulito.

Draco impallidì e fece un passo indietro, spaventato. Hermione lo chiamava per cognome solo quando era veramente arrabbiato. E quella Grifondoro magrolina, non più alta di un metro e sessantacinque, quando si arrabbiava diventava un vero tornado. Se Ginny poteva diventare una pericolosa banshee, Hermione poteva essere paragonata ad un Ungaro Spinato particolarmente cattivo. E con un bastone in un occhio.

“Gratta e Netta.” Brontolò Hermione ripulendo con la bacchetta tutto il disastro che le aveva fatto. Piano piano la cucina tornò del consueto color ebano.

“Scusami!”

Hermione brontolò qualcosa che a Draco sembrò ‘brutto scimpanzé con le scope al posto del cervello’ ma il ragazzo non osò ribattere per paura di venir attaccato da uno stormo di canarini. A Ron era successo quando si era messo con Lavanda e aveva portato i segni per settimane. Hermione poteva diventare piuttosto pericolosa quando era arrabbiata. Di precedenti ne aveva anche tanti. Come la  fattura pungente che aveva lanciato a Zabini quando l’aveva fatta cadere per quasi un’intera rampa di scale. O l’imponente palco di corna che aveva fatto crescere ad una delle ragazze Serpeverde che, al primo anno, l’aveva presa in giro a lezione di volo, guadagnando così la prima punizione della sua carriera scolastica.

“Hermione potrei chiamare uno degli elfi di Villa Malfoy. I miei non si accorgerebbero nemmeno che…” Tentò Draco pur sapendo che non lo avrebbe lasciato vincere tanto facilmente e pronto a sentire un nuovo comizio sul CREPA.


“Se ti permettessi di chiamare uno dei tuoi elfi implicitamente approverei il modo indegno con cui i maghi trattano gli elfi. Come se fossero esseri inferiori.” Sbottò Hermione indignata, fissando il tacchino quasi crudo e cercando il coraggio di togliergli le interiora. “E poi una cena natalizia cucinata da me avrebbe di sicuro più valore.” Lasciò perdere il tacchino e si voltò a guardare le patate nel forno che erano già bruciacchiate e dure come sassi.

“Pensa che stai facendo un’opera di bene. Mio padre a Natale li tratta peggio del solito. Figurati po' quest’anno che sa che sono in una casa babbana e festeggiare il natale alla maniera babbana. Ne stai salvando uno per un giorno.” Provò a convincerla Draco. “ E noi magari mangeremo qualcosa di commestibile. Non che non gradisca i bezoar.”

“Dove li vedi  i bezoar? Ti è entrata troppa farina nel naso?”  Chiese Hermione piuttosto piccata.

“Perché? Cosa c’è in forno?” Draco sfoderò il suo sorrisetto più innocente. Ma ormai era quasi sicuro di averla spuntata, cosa che non era assolutamente scontata, specie con Hermione. Forse la ragazza più testarda che avesse mai conosciuto. E forse proprio per quello così diversa e affascinante. Così unica e deliziosa.

“Sono patate Malfoy, patate! Non bezoar!” Ma a questo punto già non riusciva a trattenere delle risate. Era proprio buffa con i capelli scompigliati e uno sbuffo di farina sulla guancia.”

“E va bene chiamalo.” Cedette Hermione. “Ma dovrai dirgli per favore e grazie ad ogni piacere che ti fa.”

Draco sorrise per una delle pochissime vittorie che Hermione gli aveva concesso, seppur con fatica.

“Accio.” Disse a mezza voce. Un piccolo pacchetto gli volò in mano. Si avvicinò ad Hermione e glielo consegnò. Hermione sorridendo scartò il piatto regalo che altro non poteva essere se non un libro. Dalla carta rosso - argento venne fuori un consunto volumetto di pelle, rovinato dal tempo e dall’usura. Sul frontespizio, scritto con inchiostro dorato (oro vero), Lo stregone dal Cuore Peloso. Hermione sapeva che era la seconda delle favole di Beda il Bardo , aprì il libro. In seconda pagina alla ragazza saltò all’occhio la data in cui era stato stampato il volume. 1567.

“la prima edizione? È una prima edizione?” Chiese Hermione senza fiato, accarezzando dolcemente quel piccolo tesoro che si era ritrovata tra le dita. “Deve essere preziosissimo. Sei sicuro di volermi regalare davvero una prima edizione originale?”

“Si, l’ho trovato nella biblioteca di casa mia e ho pensato che ti sarebbe piaciuto. Ma se ho sbagliato ti posso comprare qualcosa a Hogsmaede. Cioè magari preferisci un regalo vero, non un vecchio libro riciclato” E fece per riprendere il libro.

“No!” Disse Hermione sfuggendogli con foga. “È assolutamente perfetto!” e si voltò a spegnere il forno dove quelle pietre che un tempo erano state patate stavano soffrendo le pene dell’inferno.

A Malfoy parve di vedere una lacrima di felicità sulla guancia dell’amica.
 
NOTE
In HP e i Doni della Morte, Silente lascia ad Hermione le favole di Beda il Bardo che lei apprezza anche al di là degli indizi che sono celati al suo interno. Quindi ho pensato che sarebbe stata una scortesia negarglielo qui ma non volevo che fosse proprio lo stesso volume. E così Draco regala ad Hermione solo una delle cinque favole.
So che in questo capitolo succede ben poco ma nel prossimo arriveranno i colpi di scena. Solo che sarebbe stato un capitolo troppo lungo se l’avessi unito.
RECENSITE PER FAVOREEEEEE
 
  
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