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Autore: elieli9090    11/05/2012    5 recensioni
cosa sarebbe successo se Draco Malfoy ad undici anni fosse stato smistato a Grifondoro anzichè a Serpeverde? Come sarebbe stato il suo rapporto con Harry e Ron? e soprattuto con Hermione?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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CAPITOLO 11
 
Draco camminava lentamente, il cuore ad altezza ombelico non aveva intenzione di smettere di fare capriole e salti mortali. Tutto intento a ripassare il discorso che aveva intenzione di fare ad Hermione camminava sbilenco come un ubriaco. E si sentiva anche piuttosto ebbro. La paura lo attanagliava follemente: paura del rifiuto, paura del fallimento, paura dell’umiliazione. Per la millesima volta si passò le dita tra i capelli biondi, scombinandoli ancora di più. A parte il colore cominciavano a sembrare uguali a quelli della sua amica che lo aspettava in infermeria: cespugliosi ed informi.

“Ciao Draco, passeggiata serale?”

Draco non fece in tempo a fermarsi e in un lungo passo attraversò il corpo di Nick-Quasi-Senza-Testa che, come faceva spesso, era apparso all’improvviso. Entrambi rabbrividirono. Non era piacevole attraversare un fantasma, sembrava di attraversare una viscida cascata che però ti lasciava completamente asciutto.

“Sto andando da Hermione.”

Nick annuì e la testa, precariamente attaccata al collo da un centimetro e mezzo di muscoli e tendini, ballò in maniera decisamente antiestetica.

“Ma non le porti nulla?” Chiese scettico il fantasma della torre di Grifondoro squadrando il ragazzo come se fosse un ritardato.

Draco rimase di ghiaccio. Quando un fantasma morto da trecento anni ti batte in romanticherie e appuntamenti vari puoi decisamente chiudere i giochi. Non ci aveva pensato, ma poi decise che avrebbe potuto evocare un bel mazzo di giunchiglie appena fosse arrivato davanti alla porta dell’infermeria. Magari come quelle strombazzanti della professoressa Sprite, Hermione le aveva sempre trovate piuttosto divertenti.

“Ma non giunchiglie strombazzanti.” Nick lo guardò storto, quel ragazzo di donne non aveva ancora capito nulla. Certe persone hanno bisogno di qualche piccolo incoraggiamento, per esempio, dire passo per passo quello che bisognava fare. Ripensò a Potter. Quel ragazzo era simpaticissimo ma non aveva capito che la rossa del Weasley ci provava con lui finché lei non gli aveva buttato le braccia al collo baciandolo davanti a tutta la torre di Grifondoro

Draco arrossì assumendo una delicata tonalità rosa evidenziatore. La sua pelle era così chiara che quando il sangue affluiva alle guance non diventava mai più scuro del rosa, quasi tendente all’arancione. Inutile dire che Draco odiava con tutto se stesso arrossire.

“Ah Draco, fa attenzione, Pix sta organizzando un nuovo scherzo.”

“Cosa fa? Tira estratti di Puzzalinfa addosso a chi passa davanti al alla statua del Mago Monco?”

“Esattamente. Pare lo trovi divertente! Certo che gli scherzi che fanno i vivi non mi fanno rimpiangere di essere morto. La maggior parte non fa decisamente ridere. Come quello che ha deciso di uccidere me usando un’ascia così poco affilata. Insomma avrebbe…”

Draco se ne andò, sapeva che quando Nick cominciava a parlare della sua morte non la finiva più. E lui non aveva né tempo né voglia di ascoltare la giusta tecnica della decapitazione con tanto di particolari raccapriccianti. Evitò accuratamente di passare davanti alla statua di Edmundo il Monco, poco lontano dall’infermeria, proprio davanti al dipartimento di trasfigurazione. I pochi studenti ancora in giro, che arrivavano da quella parte, erano coperti da testa a piedi di una sostanza viscida che odorava come i calzini di Potter dopo un intenso allenamento sotto la pioggia. Draco non aveva nessuna intenzione di fare una dichiarazione ad Hermione coperto da Puzzalinfa. Quello era un primato che lasciava ad Harry che si era fatto beccare in quelle condizioni da Cho al quinto anno.  Scese la scalinata con trabocchetto sul terzo scalino, quello che spariva all’improvviso se qualcuno lo pestava.

Davanti alla pesante porta di mogano dell’infermeria, regno indiscusso di Poppy Chips, il giovane Grifondoro si fermò ad evocare un mazzo di giunchiglie rosse e gialle, avvolte in una graziosa carta argentata chiusa da un fiocco porpora, una tonalità più scura dei fiori. Lanciò una fugace occhiata fuori dalla finestra e vide, riflesso nel vetro, che la sua capigliatura lo faceva sembrare uno scappato da casa. Cercò disperatamente di mettersi a posto i capelli che si era torturato per tutta la strada ed entrò.

Hermione era sveglia. Leggeva appoggiata ai guanciali, il viso pallido ma si stava ristabilendo. Aveva le labbra screpolate e gli occhi ancora luccicanti. Pareva stanca.

“Finalmente!”

A Draco si sciolse il cuore a sentire quella voce dolce. Gli era mancato quel suo tono supponente e vellutato, morbido come un cuscino di piume dopo una giornata faticosa.

Draco si sedette accanto al letto di lei, non prima di aver messo le Giunchiglie nel vaso di cristallo sul comodino accanto al letto. All’interno c’era già una rosa bianca. Sul comodino un bigliettino, scritto con la grafia di Neville, le augurava una pronta guarigione. Perfino Neville non aveva avuto bisogno di consigli sul come trattare una donna.

“Mi hanno detto che hai passato tutto il pomeriggio, dopo le lezioni, qui con me. Anche se dormivo non te ne sei andato. Perché?”

“Non l’hai ancora capito?”

Hermione si esibì in uno strano sorriso sghembo che fece saltare il cuore di Draco dell’ombelico alla gola.
“Non te la caverai così facilmente.”

“Lo so.”

“Avanti Malfoy. Parla.”

Draco sospirò. Era il momento di dire la verità. Erano parole che aveva già detto e per le quali c’era voluta una certa dose di coraggio. Ripeterle sotto a quegli occhi che lo scrutavano come se fossero in grado di leggere dentro di lui.

“Ti amo.”

Silenzio. Draco rimase lì, davanti a lei. Completamente vestito eppure nudo come non si era mai sentito. Gli occhi nocciola di Hermione lo scrutavano e quel sorriso enigmatico pareva prenderlo in giro.

“Tu non mi dici nulla?”

Hermione scosse la testa. “No Malfoy non te lo dirò!”

Draco impallidì, perfino i capelli sembravano più chiari. Le occhiaie più marcate sotto gli occhi di ghiaccio. Hermione scoppiò a ridere e incurante dell’incredulità dipinta sul volto di lui, si sporse verso il ragazzo lo baciò d’impeto e se lo tirò addosso.

Disteso su di lei, ancora scosso  da quanto stava succedendo, dapprima rispose al bacio con entusiasmo. Poi con fatica si staccò dalle labbra di Hermione e guardandola con sguardo interrogativo le chiese: “Non mi dirai ti amo?”

“No.” Rispose lei riprendendo il bacio e mordicchiandogli il labbro inferiore strappandogli un gemito di piacere misto a dolore.

“Perché?” Draco di nuovo interruppe il bacio, decisamente confuso dal comportamento di Hermione che non gli era mai parsa così disinibita.

“Dovrai impegnarti di più.”  Lo baciò. “Ora hai finito di parlare? Baciami stupido!”

Draco si ributtò sulle labbra di Hermione. Il bacio si approfondì al punto che il ragazzo non seppe più controllarsi. Liberò le mani sul corpo di lei sfilandogli dalla testa la camicia da notte di flanella e buttandola per terra. Draco interruppe il bacio per ammirarla con le culottes blu scure e la canottiera in pizzo dalle spalline sottili dello stesso colore.

“Dimmelo di nuovo!”

“Ti amo!” sussurrò il ragazzo baciandole la clavicola e spostandole la spallina del sottile indumento che la ragazza indossava.

“Sei uno stupido Draco Malfoy.”

Draco smise di baciarla. “Cosa?”

“Forse ti amo proprio perché sei uno stupido.”

Felice come non si era mai sentito, Draco riprese a baciarla sulle labbra. Le posò le mani sull’addome e con trepidazione fece per sfilarle la canotta.

“Cosa diavolo state facendo qua dentro? Fuori, fuori, fuori!!! ” La voce di madama Chips risuonò nella stanza.

Hermione imbarazzata si rese conto che l’avevano appena beccata con un ragazzo stretto tra le cosce.
 
 
NOTE
So che non esiste nessuna statua del mago Monco. Ma non volevo usare una delle statue descritte nelle saga e poi ho ipotizzato che visto quanto grande è il castello ci fossero tante statue.
So che in HP e il Principe Mezzosangue è Harry a baciare Ginny  ma qui è Ginny la vera appiccicosa quindi ho deciso che fosse lei a fare il primo passo con Harry. L’ho trovato più coerente alla storia.
 
  
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